Fear...

di WhispersOfTheLastNight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fear... ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***



Capitolo 1
*** Fear... ***


Non era così che doveva andare a finire…
Per Lucy una cosa del genere non doveva esistere, non era concepibile, in tutti i sensi, che tutto ciò stesse capitando proprio a lei.
Ne aveva passate di qualsiasi tipo; quel periodo si poteva tranquillamente considerare uno dei più turbolenti di tutta la sua vita e, tutto d’un tratto, Natsu era piombato all’interno della sua tranquillità, scombussolando tutti i suoi piani. Sapeva che certe cose prima o poi sarebbero successe, ma non come, e tanto meno quando.
Era certa su quel che voleva nella vita, ed in quel momento, non poteva permettersi di sbagliare ulteriormente; aveva già pagato troppo per le sue problematiche in passato. Soprattutto, non si sarebbe data pace se, ancora una volta, avesse perso tutto per colpa sua, parzialmente.
L’amore l’aveva resa cieca per certi aspetti, la relazione tossica precedente l’aveva cambiata, ma da questo punto di vista, era sempre stata tranquilla. Ora era diverso, finalmente il sentimento non era solo mentale ma anche fisico; probabilmente quest’evento avrebbe stravolto il suo domani, completamente.
Temeva per sé e per il compagno, con il quale si c’era sentimento ma la loro relazione non era ufficiale; avevano tutto mantenuto tra loro ed era perfetto così; anche se, una cosa simile, non si sapeva come avrebbe impattato.
L’ultima volta che si era vista con il ragazzo aveva passato uno dei momenti più belli della sua vita, ma non poteva credere che il suo corpo, il giorno dopo, le stesse mandando dei segnali poco rassicuranti.
Messaggi che, conoscendosi, aveva imparato a riconoscere come non normali, e ciò la preoccupava, tanto. Non capiva come affrontare la situazione, ne era consapevole e l’unica cosa da fare era chiedere aiuto, nonostante fosse abbastanza esperta in materia. Prese il telefono e si fece coraggio, Mirajane era la sua unica speranza.
 
«Mira, credo sia successo un casino… Appena puoi chiamami, è un’emergenza. Ti spiegherò.»
 
Una volta mandato il messaggio, quel che le rimaneva da effettuare era solo aspettare la risposta dell’amica. La ragazza avrebbe capito al volo leggendo il messaggio, chiamandola per capire cosa fosse successo. Peccato che Mirajane non avesse ancora visualizzato il messaggio; la cosa la preoccupava, non poco.
Lucy era la prima a mettere suspence durante i suoi racconti, ma quando altri lo facevano con lei, soprattutto nel momento del bisogno, non sapeva come reggere i suoi sentimenti.
In quel momento, l’unica cosa che poteva fare in quei momenti era solo aspettare, aspettare, ed aspettare…
In quel momento, la notifica tanto desiderata arrivò, confortando la bionda di cuore.
 
«Ma che succede?»

«Succede che sto rischiando. Non è da me fare la misteriosa lo so, ma appena si può vediamoci»

«Ho capito, appena stacco ci vediamo. Ora sono a lavoro, a dopo.»

In cuor suo ringraziò la comprensione ottenuta, ed ora, l’unica cosa che desiderava di fare era buttare fuori il macigno all’interno del suo cuore.
 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Chapter 2

Dopo qualche ora, Mirajane visualizzò quanto scritto dall’amica. Immaginando solo la gravità della situazione, la prima cosa messa in atto fu quella di chiamarla, senza pensarci un secondo in più.

«Ehi, ma che succede?»
«Succede che avrei, forse, creato il casino più grande della mia vita.»

A quella frase, la nivea per poco non svenne, nonostante si chiedesse ancora cosa fosse capitato.

«Sei a casa? Forse una chiacchierata a quattr’occhi potrebbe essere la soluzione»
«Si, vieni pure. Ti ricordi dove abito?»
«E me lo chiedi pure? Arrivo.» Il tono ironico di quella frase aiutò non poco la bionda a rilassarsi, per quanto potesse in quella circostanza.

Dopo aver incendiato in gran velocità tutte le strade di Magnolia conosciute per arrivare da lei, si fece aprire la porta di casa, fiondandosi dentro. Appena vide Lucy in lacrime e fortemente preoccupata, la abbracciò senza esitare.

«Ma che è successo?»
«Eh, quello che non doveva.»
«Mh… Scusa la banalità, ma in che senso?»

Dopo quella domanda, Lucy fulminò l’altra donna con lo sguardo, pentendosene poco dopo. Era passata qualche settimana dal loro ultimo incontro sole, effettivamente Mirajane non poteva sapere alcuni dettagli se non le venivano riferiti.

«Ci sono cose che non sai, effettivamente. Dunque, con Natsu le cose sono progredite…»
«Okay, è una bellissima cosa.»
«Il problema è uno…  Siamo andati forse troppo avanti.»
«Fammi capire, mi stai dicendo che… Potresti essere incinta?»

Solo al sentire quelle parole, Lucy ebbe gli occhi lucidi. Non riusciva a pronunciarle, era più forte di lei quel dubbio, per questo lasciò che la paura le sgorgasse dagli occhi, senza vergognarsene.

Dopo aver lasciato sfogare la ragazza e ripresa dallo shock, Mirajane prese parola, cercando di capire la situazione.

«Quando sarebbe stato l’ultimo rapporto?»
«Vorrai dire, il primo. Comunque, almeno una settimana fa.»
«Ah. Quando deve arrivarti il ciclo?»
«Ehm… dovrebbe arrivarmi la prossima settimana, ma visto come sto ultimamente non saprei.»
«Come ti senti ultimamente?»
«Spesso mi sento stanca, spossata, mangerei qualsiasi cosa a qualsiasi ora. Di solito faccio così anche la settimana prima del ciclo, ma stavolta ho paura.»
«Ultima domanda poi la smetto, promesso. Avete usato qualche precauzione?»

A quella richiesta, la bionda si incupì. Il viso parlò per lei, non erano necessarie spiegazioni per capire la risposta.

«Okay, volendo un paio di modi ci sarebbero per toglierti il dubbio.»
«Oddio, cioè? Mi devo preoccupare?»
«Tu vieni con me e non fare domande.»

Si diressero nell’unico posto in cui potesse dargli risposte certe, almeno nell’immediato. Fortunatamente, a Magnolia l’unica farmacia aperta disponibile era dietro la gilda. La maga dei segni stava iniziando a sentirsi in imbarazzo, cercava di non farlo notare, ma ad un certo punto era diventato letteralmente impossibile nasconderlo. Ormai in preda a ciò, Lucy prese parola.

«Perché mi hai portata qui?»
«Prima o poi te lo dovrai ben togliere il dubbio, no?»
«Ma…»
«Capisco l’agitazione, ma è uno dei pochi modi che conosco per avere delle risposte»
«E come fai a saperlo?»
«Storia lunga, ti spiegherò.»

Ritornate a casa, quello che rimaneva da fare era sapere la verità.

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Chapter 3
 
Ritornate alla dimora, Lucy non fu mai così tanto spaventata: temeva di sapere la verità, la risposta era racchiusa solo in quell’oggetto che teneva in mano; era un rischio ma doveva correrlo, almeno sarebbe stata in pace con sé stessa definitivamente. La paura in quel momento la stava divorando, ma il tester di gravidanza era più facile da usare di quanto credesse: bastava fare pipì, una linea negativo e due linee positivo.
Decise di farlo comunque, voleva essere sicura. Incoraggiata dall’amica e grata per la sua presenza, sfidò lo spavento e lo fece, tanto per tre minuti di attesa non sarebbe morto nessuno, no?
Invece, una volta effettuato il test, quei tre minuti furono i minuti più brutti della sua vita: non credeva quanto un banale test potesse mettere così tanta ansia, in tutto questo, la prima volta è sempre la peggiore.
Mirajane continuava ad abbracciarla e capiva molto bene lo stato d’animo dell’amica, le era già successo in precedenza con uno dei tanti ex compagni e sapeva molto bene cosa potessero comportare certi risultati.
 
Fu la bionda a prendere per prima parola, stupendosi lei stessa del tono così cupo uscire dalla sua stessa bocca.
«Posso farti una domanda?»
«Dimmi, tutte quelle che vuoi.»
«Appena esce il risultato, potresti guardare tu per prima, e poi farlo vedere a me?»
«Certamente, so cosa si prova.»
«Grazie, veramente.»
Dopo qualche secondo, si sentì il suono del test, segnale che il risultato si aveva certo. Guardò prima l’amica, rimanendo incredula subito del risultato. Non poteva crederci, come poteva essere che la prima volta era stata così? Rimase senza parole a dir poco, non sapendo come dirlo a Lucy.
La bionda iniziò a preoccuparsi, sentendo che l’amica non emetteva un suono. La raggiunse in bagno, luogo dove era stato effettuato il test, e vide con i suoi stessi occhi il risultato: due linee ben definite.
A tal punto, Lucy rimase sotto shock per qualche minuto non capendo se stesse succedendo tutto a lei o fosse solo ed esclusivamente uno scherzo del destino.
Guardò l’amica con sguardo di terrore, non sapendo come reagire. Con un’occhiata si capirono, Mirajane la abbracciò immediatamente sentendo le lacrime della ragazza sgorgare sulle sue spalle.
Sentì le urla ed i singhiozzi tra le sue braccia, rendendo la bianca impotente come poche volte era stata in vita sua, in quel caso non poteva farci niente.
 
Una volta digerito lo shock da parte di entrambe, Mirajane riprese parola.
«Per avere conferma di tutto ciò, sarebbe meglio ripeterne un altro.»
«Come un altro?! Non è abbastanza questo per farti capire che sei stata idiota?!» con tono misto tra l’iracondo e l’incredulo
«Si, uno potrebbe essere poco affidabile oppure un falso positivo. Fortunatamente l’ho preso con me, si potrebbe riprovare tra un po’, se ti va, altrimenti andiamo direttamente dalla ginecologa.»
 
Lucy ancora non ripresa del tutto dallo shock, decise di accettare il suggerimento dell’amica, effettivamente ci poteva essere ancora un margine di errore. Si aggrappò a quella speranza come se fosse la sua unica ragione di vita, e più tardi avrebbero riprovato.
Peccato che l’esito del secondo fu lo stesso. Con questo, tutte le certezze ed ipotesi della bionda crollarono come un castello di sabbia inondato dal mare, lasciando la ragazza con una grande e grossa domanda scomoda.
 
«Ora il punto è uno… Come lo dico a Natsu?»
«Eh… Bella domanda. Io fossi in te farei in questo modo.»
«Cioè? Come?» Lucy rimase ancor più incredula.
«Mi spiego: questa cosa rimane tra noi, prenditi il tuo tempo per digerire quanto successo, poi quando te la senti ne parli anche con lui. Secondo me è la cosa più ragionevole che si possa fare.»
 
Non aveva poi tutti i torti, in fondo in fondo. Doveva ancora metabolizzare quanto successo e non se la sentiva proprio di dire certe cose col ragazzo, nonostante la gravità della situazione. Aveva solo bisogno di stare da sola per qualche giorno, seguendo così il consiglio di Mirajane.
Dopo quelle interminabili ore, Lucy decise di far rimanere l’amica da lei, aveva bisogno di svagarsi un attimo dopo quella notizia così sconvolgente.
Decisero che la sera sarebbe stata tutta per loro ed il giorno seguente Lucy avrebbe iniziato a guardare in faccia la realtà per quella che era, affrontando le sfide ed i pericoli da sola, nonostante il cambiamento radicale che la sua vita avrebbe preso.

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