La mattina dopo tutti gli studenti del sesto e settimo anno erano su di giri per la festa di quella sera. Harry e Ron non si vedevano da nessuna parte.
Hermione stava camminando con Ginny, la limpida giornata autunnale illuminava i cortili e il parco attorno al castello, invogliando gli studenti a riversarsi all’aperto.
-Emozionata per stasera?- chiese la Weasley.
-Nessuno parla d’altro- replicò Hermione.
-Per un buon motivo- disse Ginny -Ron non crede che ti presenterai alla fine- aggiunse.
-È così assurdo pensare che voglia venire ad una festa?- ribatté Hermione.
-Beh… sì, non ti sei mai fatta vedere l’anno scorso.-
-L’anno scorso…- iniziò, -era diverso- tagliò corto Hermione.
Ginny alzò gli occhi al cielo -Prima o poi mi spiegherai cosa diamine è successo fra te, Harry e Ron?-
-Ti ho già detto che non è successo niente- sbuffò. Ginny non insisté, ma Hermione sapeva che non avrebbe mollato la presa così facilmente e onestamente lei non sapeva quali spiegazioni dare, non era successo niente di concreto fra i tre.
Le due continuarono a camminare fino al campo di Quidditch, solo una volta giunte vicino agli spalti si resero conto che due studenti si stavano allenando. Hermione si accorse troppo tardi che gli studenti in questione erano Malfoy e Zabini. La ragazza chinò la testa facendo il possibile per diventare invisibile, purtroppo, dall'alto della sua scopa, Zabini riconobbe subito la sua chioma e le atterrò proprio davanti, seguito da Malfoy.
-Guarda guarda, la Granger e la Weasley, che fortuna- disse ironicamente il biondo.
-Non possiamo dire lo stesso- replicò Ginny lanciandogli un’occhiataccia.
-Hermione ho saputo che verrai alla festa- disse Blaise rivolto alla ragazza.
-Da chi lo avresti saputo?- la Grifondoro non aveva certamente pubblicizzato la cosa.
-Potrei averlo detto a qualche amico- intervenne Ginny.
-Che lo ha detto a qualche mio amico evidentemente- continuò Blaise.
-Dovrebbero trovare discorsi più interessanti- disse Hermione infastidita.
-Concordo- affermò Malfoy annoiato.
-Ti ho detto che le persone trovano strano che tu vada- disse Ginny con aria da te-l’avevo-detto.
-Ora che ci penso, non credo di averti mai vista nella Stanza delle Necessità- confermò Blaise.
-Possibile che nessuno abbia di meglio da fare che controllare dove vado o non vado?- esclamò Hermione spazientita.
-Quando sono coinvolti Harry e Ron sai bene che funziona così- disse la rossa.
Malfoy alzò gli occhi al cielo a questa affermazione -Blaise vado cambiarmi- disse dirigendosi verso gli spogliatoi.
-Arrivo Dra’- rispose il Serpeverde, -Ci vediamo stasera Granger- aggiunse facendole l’occhiolino prima di avviarsi nella stessa direzione dell’amico.
-Cosa è preso a Zabini?- chiese Ginny ridendo.
-Perché?- domandò Hermione allarmata.
-Tanto per cominciare ci ha rivolto parola.-
Hermione sospirò, -Ginny… se ti racconto una cosa prometti di stare calma?-
La ragazza raccontò all’amica di quanto era successo con Blaise, specificando che qualunque cosa ci fosse tra di loro, era finita il giorno in cui si erano salutati al resort estivo. Per un istante Ginny non disse niente, poi un sorriso si fece spazio sul suo volto.
-Niente male H- disse ghignando.
-È tutto quello che hai da commentare?- domandò Hermione scoppiando a ridere.
-Così ti piacciono le serpi? Buono a sapersi- continuò la rossa.
-Mi sto già pentendo di avertelo raccontato- sbuffò l’altra. In realtà si sentiva enormemente sollevata che l’amica non avesse niente da ridire sull’argomento. Era questa una delle cose che Hermione preferiva di Ginny, non giudicava mai e faceva sembrare tutto meno problematico di quanto Hermione lo rendesse.
Nel frattempo di Harry e Ron ancora nessuna traccia, le aspettative per la prima festa dell'anno crescevano sempre di più e, giunta la sera, le ragazze alla Torre di Grifondoro erano chiuse nei propri dormitori per preparasi all'evento.
-Ginny ti ho già detto che quel vestito ti sta benissimo- disse esasperata Hermione guardando l'amica alle prese con un grazioso vestito verde smeraldo attillato che metteva in risalto i suoi lisci capelli rossi.
-Va bene, va bene. La smetto di chiedere- replicò l’amica alzando le braccia per difendersi.
Hermione la guardò sorridendo e tornò ai suoi pensieri. Prese il suo vestito dall’armadio, era un tubino nero con le maniche lunghe e che metteva in risalto il suo fisico slanciato. Ginny l’aveva costretta a scegliere dei tacchi, Hermione avrebbe preferito delle scarpe basse, era nervosa e l’ultima cosa che le serviva era inciampare su quei trampoli e cadere davanti a tutti.
-É tardi, dobbiamo andare.- Ginny uscì correndo dal bagno interrompendo i pensieri dell’amica. -Hermione, non ti sei neanche vestita!- sbuffò.
Erano quasi arrivate alla Stanza delle Necessità, il corridoio era deserto. Ginny fece cenno ad Hermione di avvicinarsi silenziosamente mentre si guardava intorno furtivamente, dopodiché tirò fuori le due piccole pergamene stregate che Ron le aveva consegnato la sera prima, non appena le avvicinò alla serratura della porta che si era materializzata di fronte a loro, questa si aprì mostrando all’interno una calca di studenti.
Lo spazio era enorme, al centro si trovava una folla di studenti intenti a ballare, il pavimento era di una pietra argentata che si illuminava passandoci sopra creando effetti ottici ipnotizzanti. Intorno alla sala si stagliavano flessuosi alberi con fiori anch'essi argentati che donavano all’ambiente un’aria sognante e il soffitto era di un blu intenso tempestato di luci che si muovevano confusamente. La musica era sprigionata per magia ovunque ed Hermione capì il motivo per cui i suoi due amici non si erano fatti vedere tutto il giorno, quanto tempo avevano impiegato per creare una cosa del genere?
Le due amiche avevano appena raggiunto la pista quando una testa rossa e una mora apparvero nella folla.
-Finalmente- esclamò Ron avvicinandosi.
-Stupito di vedermi Ron?- domandò Hermione lanciando una frecciatina.
-Psicologia inversa. Sapevo che se avessi saputo che non credevo che venissi, saresti venuta sicuramente- ghignò il rosso. Hermione alzò gli occhi al cielo sorridendo.
-Vi siete superati- si complimentò Ginny.
-Niente male vero?- rispose Harry compiaciuto.
-Direi che è il momento di iniziare a bere qualcosa- affermò Ron prendendo Ginny sottobraccio e dirigendosi verso il bar.
-Andiamo?- domandò Harry rivolto ad Hermione, la quale assentì. Si lanciarono nella calca per raggiungere i due Weasley. Hermione pensò che la festa era fantastica, ma odiava le spinte e le urla che le arrivavano addosso, probabilmente passare attraverso la pista non era stata l’idea migliore. La ragazza inciampò più volte, ostacolata da studenti ubriachi e ignari del suo passaggio. Quando Hermione rimase indietro per quella che le era sembrata la centesima volta, Harry si spazientì, creò un varco fra lui e la ragazza e le prese mano per aiutarla nell’attraversare la calca di studenti. Hermione avvampò, non si aspettava quel contatto improvviso, poi si riscosse immediatamente. Calmati, state solo cercando di arrivare al bar, si disse respirando profondamente. Improvvisamente, una mano afferrò Harry per il braccio e lo strattonò lontano dalla Grifondoro.
-Harry cosa pensi di fare?!- urlò una ragazza dai capelli corvini.
-Cosa fai qui?- rispose Harry, la ragazza lo ignorò e lanciò ad Hermione uno sguardo tagliente.
-Trovatene un altro- detto questo, prese Harry per il colletto della maglietta e lo baciò. Hermione rimase a bocca aperta, le guance bruciavano per l’imbarazzo. Provò a dire qualcosa ma venne inghiottita nuovamente dalla folla di studenti che ballava incurante. Cercò di farsi strada il più velocemente possibile fuori da quel mare di persone, soprattutto lontano da Harry. Mentre lei si preoccupava di essere mano nella mano come se fosse chissà quale evento, Harry aveva una ragazza. Non capiva perché stava dando tale peso alla cosa, non avevano parlato per tutta l’estate e anche l’anno prima non aveva fatto eccezione. Avrebbe potuto menzionare di avere una ragazza, si ritrovò a pensare stizzita.
Hermione si diresse verso il bar dove trovò Ginny e Ron intenti a discutere con il barman, pensò che non era in vena di parlare con loro e non li raggiunse. Mentre faceva dietro front vide Blaise in un angolo che conversava con un gruppo di Serpeverde, decise di evitare anche lui. Proprio quando stava per cambiare direzione, sentì qualcuno rivolgersi a lei.
-Cosa fai da sola?- la fredda voce di Malfoy la riportò alla realtà.
-Mi godo la festa- rispose lei girandosi verso il ragazzo.
-Non mi sembra a giudicare dalla tua faccia.-
-Magari questa è la mia faccia da “mi sto godendo la festa”- ribatté la Grifondoro con tono falsamente gentile.
-Allora abbiamo un problema- replicò Malfoy.
-Abbiamo?- sbuffò Hermione.
-Diciamo che mi sto godendo la festa proprio come te- disse sarcasticamente, -Seguimi.-
Hermione ci pensò un secondo, cosa ho da perdere, poi si affrettò a seguire il ragazzo prima di perderlo di vista. Malfoy sfilò la bacchetta dalla tasca e sussurrò un -Accio Whisky-, facendo volare una bottiglia dritta nel sue mani. Si girò verso Hermione con un ghigno, poi si diresse verso una zona meno affollata. La musica rimbombava allo stesso volume però, al posto della pista, c’erano tanti salottini con poltrone, divani e tavolini dove gruppi più contenuti di persone bevevano e ballavano. Ovviamente Malfoy l’aveva trascinata nell’area elitaria della festa.
Si fermarono davanti ad un basso divano nero davanti ad un tavolino luminoso.
-Io non bevo- disse categoricamente Hermione. Soprattutto non con te, pensò.
-Non sai cosa ti perdi- disse Draco, la ragazza passò lo sguardo da lui alla bottiglia.
-Un bel niente- rispose la Grifondoro.
-Come fai a saperlo se hai detto che non bevi mai?-
Touché.
Hermione sbuffò, d’altro canto cosa aveva di meglio da fare?
-So che me ne pentirò- prese il Whisky e bevve tossendo non appena l’alcol le bruciò la gola. Malfoy rise e prese un sorso a sua volta. Il secondo sorso di Hermione bruciò di meno e riuscì buttarlo giù con più facilità. Sapeva che non era un’idea geniale quella di bere whisky liscio, soprattutto per lei che non era abituata, però si sentiva irrequieta e aveva bisogno di rilassarsi.
Funzionò. Il tempo si era dissolto, la bottiglia quasi finita giaceva sul bordo del tavolino, mentre lei e il Serpeverde erano in piedi sul divano a ballare. Si sentiva leggera e non smetteva di ridere, non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando aveva incontrato Malfoy, sapeva solo che le facevano male le gambe ma che non voleva smettere di ballare. Finalmente, i due si lanciarono esausti sul divano, semi sdraiati uno accanto all’altra.
-Niente male Granger- disse Draco.
Hermione si mise a ridere -Anche tu Malfoy- biascicò. Poco dopo arrivò Pansy Parkinson accompagnata da Blaise.
-Dra’ noi andiamo vieni? Oh fantastico sei ubriaco- la ragazza sbuffò e aiutò l'amico ad alzarsi.
-Non voglio andare via, mi sto divertendo- si lamentò il ragazzo.
-Sì invece, è tardi- insisté la Serpeverde.
-La Granger…- il biondo non poté finire la frase, Pansy lo stava già trascinando via, non prima di lanciare un’occhiataccia alla ragazza rimasta sul divano.
-Hermione cosa pensi di fare bevendo così con Draco?- chiese Blaise chiaramente infastidito. Hermione lo guardò, provò a rispondere ma le parole non le uscirono dalla bocca -Ti accompagno al dormitorio- disse addolcendo il tono di voce, si diresse verso di lei. Hermione balzò in piedi, non voleva andare a dormire, voleva ballare, in un lampo scomparve tra la folla prima che Blaise potesse fermarla.
La ragazza si ritrovò nella mischia. Veniva sbattuta da una parte all’altra e iniziò a girarle violentemente la testa, accompagnata da un senso di nausea. Improvvisamente la musica le rimbombava forte nelle orecchie e le luci fluorescenti la accecavano facendola barcollare sempre di più. Doveva andare via da lì, riuscì vacillando ad arrivare fuori dalla Stanza delle Necessità e sospirò di sollievo all’improvvisa ondata di silenzio. Si accasciò nel corridoio deserto con la schiena appoggiata alla parete di pietra. Chiuse gli occhi un momento, poi sentì dei passi.
-Mrs. Purr?- sentì in lontananza.
Gazza.
Hermione scattò in piedi entrando nel panico. Non sapeva cosa fare, dove nascondersi, le girava la testa e, proprio mentre sentiva i passi farsi più vicini, fu afferrata da qualcuno per un fianco e trascinata in uno sgabuzzino. Quando la ragazza si voltò, vide Harry che la guardava con i suoi occhi verde smeraldo -Ci è mancato poco- sospirò il ragazzo spiando nel corridoio che avevano appena lasciato. Hermione trasalì alla sua vista, era ancora stranita da quanto successo all’inizio della festa. Ora la sua mente era confusa, non riusciva a pensare chiaramente, sapeva solo che era infastidita dall’avvenuto e ciò la rendeva ancora più nervosa.
-Hermione stai bene?- chiese Harry guardandola più attentamente.
-Mai stata meglio- biascicò lei.
-Sei ubriaca?- chiese con un tono fra il divertito e lo sconvolto.
-Io? Io…- Hermione non riuscì a formare altre parole.
-Lo prendo per un sì- disse Harry più a se stesso che a lei.
-Ti porto a dormire- detto questo si avvicinò a lei per aiutarla a camminare, ma la ragazza si spostò.
-Porta la tua ragazza a dormire- disse di getto, Harry sgranò gli occhi. Quando lei si rese conto delle parole uscite dalla sua bocca avvampò, doveva allontanarsi da lì. Si girò così velocemente verso la porta che le sue già instabili gambe cedettero definitivamente.
-Hermione!- sussurrò Harry prendendola appena in tempo. Lei cercò di dimenarsi inutilmente, il ragazzo la teneva saldamente fra le braccia. -Se continui così ci fai scoprire entrambi- la rimproverò. La ragazza cercò di liberarsi ancora una volta dalla presa di Harry ma sentiva che non ne aveva la forza e si arrese. Finalmente, i due si diressero verso la torre di Grifondoro ma, al primo scalino, Hermione cadde nuovamente ed Harry decise che sarebbero stati più silenziosi se l’avesse portata lui. La sollevò delicatamente e la portò fino all’interno della Sala Comune e nella stanza della ragazza.
-Ecco fatto- le sussurrò adagiandola sul letto. Quando fece per andarsene, Hermione gli prese improvvisamente la mano. Harry si girò di scatto sorpreso, non fece in tempo a chiederle cosa avesse che la ragazza si era già addormentata.
Hermione si svegliò con la testa che pulsava, i vestiti della sera prima e un disperato bisogno di una doccia. Era una domenica piovosa, la ragazza riempì la vasca da bagno con acqua fumante e vi si immerse sospirando di piacere. Non appena riuscì a rilassarsi, gli eventi della sera precedente le tornarono in mente in frammenti. Cosa le era venuto in mente? Ricordava che stava ridendo e ballando con Malfoy, si stava divertendo contro ogni sua previsione e poi… non riusciva a ricordare, era come se la sua mente non riuscisse a mettere a fuoco il resto della notte. Come era arrivata in camera? Come aveva fatto a non farsi scoprire nel tragitto nello stato in cui era? Chiuse gli occhi e tirò un sospiro rassegnato, sospettava che lo avrebbe scoperto a breve. Uscì dalla vasca e si asciugò rapidamente, si infilò un paio di jeans a sigaretta e un morbido maglione a girocollo color crema, poi uscì.
Quando arrivò nella Sala Grande squadrò la stanza, dal tavolo dei Serpeverde Malfoy incrociò il suo sguardo e le fece un cenno di saluto mentre Blaise guardò prima lui e poi lei con sguardo interrogatorio. Hermione si sedette al tavolo di Grifondoro tra Neville e Ginny.
-Chi si rivede- scherzò Ginny.
-Buongiorno- disse Hermione.
-Dove sei sparita ieri?- chiese la rossa.
-Non sono tornata con te?- domandò Hermione sorpresa.
-No, io ti ho persa di vista appena siamo arrivate- replicò l’amica. Hermione sentì l’ansia montarle nello stomaco e raccontò sottovoce l’accaduto.
-Come sei finita a passare la serata con Malfoy?- disse Ginny sbalordita.
-È successo e basta- mentì Hermione, aveva omesso di spiegare come esattamente aveva perso di vista di vista Harry, dicendole soltanto che si era persa tra la folla. -Non ricordo cosa è successo da quando Mafoy è andato via- continuò.
-Magari è stato proprio lui ad accompagnarti- ipotizzò Ginny.
-Impossibile, un Serpeverde non può entrare nel dormitorio di Grifondoro, per questo davo per scontato di essere tornata con te.- disse Hermione. Le due continuarono a fare congetture fino a che non si presentarono Harry e Ron.
-Giorno- salutò Ron, mentre l’altro guardò Hermione senza dire niente.
-Voi sapete con chi è tornata Hermione ieri sera?- chiese Ginny improvvisamente. Ron si strozzò con il caffè che aveva appena sorseggiato ed Harry posò subito uno sguardo interrogatorio sulla ragazza. Hermione fulminò l’amica con lo sguardo, si alzò di scatto e uscì dalla Sala Grande con le guance in fiamme. Svoltò diversi corridoi senza avere una meta precisa e si fermò ansimante in un’aula vuota. Chissà cosa avrebbero pensato Harry e Ron di lei. Soprattutto, chissà cosa aveva combinato, non sapeva se avrebbe preferito rimanere all’oscuro oppure ricordare. La cosa certa è non era tornata da sola, sarebbe stato impossibile per chiunque in quelle condizioni. Nell’agitazione non si era resa conto che Harry l'aveva seguita.
-Harry non ne voglio parlare- gli disse.
-Va bene, ti consiglio solo di passare da Madama Chips per una pozione contro il mal di testa- disse con un mezzo sorriso.
-Come sai che ho il mal di testa?-
-A giudicare da come stavi ieri quando ti ho accompagnata al dormitorio, direi che era più che probabile.-
Hermione nascose il viso tra le mani -Sei stato tu- sospirò.
-Per essere una che non beve, ieri ti sei data da fare- rise Harry.
-Non infierire- pregò la ragazza. Harry si avvicinò, spostandole dolcemente le mani dal viso e costringendola a guardarlo.
-Non trovi che sia meglio che ti abbia trovata io?-
Hermione annuì leggermente, pietrificata dalla vicinanza del ragazzo. Lentamente le tornarono frammenti dell’accaduto, Gazza, lo sgabuzzino, ma ancora era tutto molto confuso.
-Non è la mia ragazza.- disse Harry di punto in bianco. Hermione avvampò, ricordava vagamente di aver fatto un brutto commento la sera precedente quando lui stava cercando di aiutarla.
-Harry io… mi dispiace, stavi solo cercando di aiutarmi, non avevo il diritto di…-
-Non devi scusarti, tutti diciamo cose stupide quando beviamo- la rassicurò.
Hermione fece un sospiro di sollievo.
-Se non state insieme perché vi siete baciati?- domandò la Grifondoro senza riuscire a trattenersi.
-Ha fatto tutto da sola, ho provato a cercarti subito ma sei scomparsa- spiegò Harry con un tono misto a rabbia e tristezza.
-Chi è questa ragazza?-
-Una Corvonero con cui sono uscito un paio di volte le ultime settimane estive, niente di serio.-
-Forse dovresti spiegarglielo meglio, prima che mi pietrifichi la prossima volta che mi vede nelle tue vicinanze- rise Hermione.
-Credo proprio che adesso abbia capito- disse il ragazzo. -Adesso però tocca a te dare spiegazioni. Dove sei finita tutta la sera?-
Hermione si irrigidì, non aveva intenzione di dire ad Harry che aveva svuotato una bottiglia di Whisky Incendiario con Draco Malfoy, non solo perché i due non erano esattamente quello che si dice amici, ma anche perché non voleva che il ragazzo la interpretasse come una cosa che non era.
-Io… non ricordo bene, preferisco non parlarne- replicò. Allo sguardo divertito del Grifondoro non riuscì a trattenersi, -Adesso devo andare- mentì allontanandosi da Harry e dirigendosi verso la porta, il cuore che le martellava nel petto.
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