Still with you (J.Jk)

di ekylove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38. Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Seoul.

 

- Se non ti muovi arriverai in ritardo Yeona!!-

La ragazza ricoperta interamente dalle coperte aprì lentamente gli occhi e a tastoni trovò il cellulare sopra il comodino.

Quando si rese conto dell’ora si alzò veloce e si chiuse in bagno.

- Jin!! Ti avevo chiesto di svegliarmi almeno mezz’ora fa!! Adesso farò tardi!-

Il giovane si affacciò dalla cucina con cipiglio

- E’ da mezz’ora che sto cercando di svegliarti! Dai che fai ancora in tempo a fare la colazione, e non dimenticare il pranzo!-

Yeona, riuscì a vestirsi in tempo record, con il suo solito look, maglia tinta unita ed un paio di jeans, era sempre stata molto classica nell’abbigliamento. Ma prima di andare in cucina si dedicò qualche minuto a sistemarsi i lunghi capelli castani sempre troppo ribelli.

Non li sopportava, erano di un mosso strano che non stavano mai al loro posto.

Nel complesso si sentiva una ragazza come tante, con niente che la facesse notare. Anonima. Alta appena un metro e sessanta, di corporatura nella norma, né grassa né magra. Aveva un volto ovale, grandi occhi dorati e pelle bianchissima.

Si aggiustò gli occhiali e guardò di sottecchi il suo piccolo reparto trucchi.

Non amava truccarsi, il massimo che faceva era solo applicarsi un po' di mascara sulle ciglia.

Ma per quel giorno lasciò perdere, era già in ritardo e sapeva bene che non sarebbe potuta andare da nessuna parte senza almeno mangiare qualcosa. Suo fratello Jin era fin troppo severo su quel lato.

Da quando erano mancati entrambi i loro genitori, lui si era comportato da mamma e papà per lei, gli doveva tutto. Quindi sottostava anche ai suoi piccoli capricci.

Arrivata in cucina, corse verso il fratello, gli diede un piccolo bacio sulla guancia e si sistemò a tavola. Come sempre l’aveva imbandita di ogni leccornia, anche se erano solo in due.

- Mangia prima di andare ok? E’ meglio se vada ora, tra poco inizio il turno al ristorante, ci vediamo stasera!-

Corse verso la porta ed uscì in fretta e furia.

Quello oramai era la normalità.

Per garantirle un futuro, aveva letteralmente sacrificato la sua vita.

Dopo l’incidente, erano stati portati a vivere dalla nonna. Ma Jin per come era fatto, non voleva gravare su di lei. Infatti appena compì diciotto anni si trovò più di un lavoro e presto riuscì a prendere casa per entrambi.

A fatica riuscì a finire i suoi studi e con la sua dedizione ed impegno, riuscì a pagare l’iscrizione all’università di Yeona. Anche con tutte le proteste di quest’ultima, lui si impegnò a farla studiare e non farle mancare nulla.

Infatti aveva iniziato l’università da qualche mese e per non essere un peso, si era davvero impegnata molto con lo studio. Aveva sempre avuto voti altissimi, quindi sperava presto in una borsa di studio, così anche lei avrebbe potuto essere più indipendente e di supporto per le numerose spese.

Voleva che Jin fosse orgoglioso di lei, e sperava davvero che lo fosse.

Mentre prendeva il pranzo che amorevolmente gli aveva preparato, pensò che era davvero fortunata ad averlo. La sua famiglia.

 

Uscì di casa e si incamminò a passo svelto verso l’università.

Le sue due migliori amiche già erano li ad aspettarla.

- Ce l’hai fatta, dai andiamo prima che inizi la lezione – le allungò la mano la più alta, seguita a ruota dall’altra con un sorriso a trentadue denti.

- Cosa ti ha preparato oggi Jin? Voglio anche io avere un fratello come i vostri… non è giusto!-

Yeona rise nel vederla con il broncio.

 

Park Cho- Hee era la più bassa tra loro. Era la ragazza in persona a definire la parola dolce. Sembrava in tutto e per tutto una bambola. Capelli biondi lunghi, occhi grandi da cucciola e pelle lattea. Era praticamente impossibile vederla arrabbiata. Trovava il buono in tutti. Era un amante della musica classica ed amava suonare il pianoforte. Ma la cosa più importante era sicuramente essere un’ottima amica.

Come del resto lo era Jung Kwan. Lei era invece la più alta tra loro. Portava capelli corti scuri e in particolare aveva diversi piercing alle orecchie. Oltre che avere un vero fisico da modella. Ma in realtà era un vero e proprio maschiaccio. Era la ragazza più sportiva che conosceva, non riusciva a stare ferma neanche volendolo. Come la sua personalità, frizzante e peperina, con annessa la poca pazienza. Amava ballare, come suo fratello.

Yeona sapeva che presto avrebbe sentito parlare di lui per il talento innato che aveva.

Jung Ho-Seok.

Yeona, era decisamente timida e la sua cerchia di amicizie era molto ristretta. Infatti conosceva le sue migliori amiche dall’asilo e da lì sono rimaste legate per anni.

Di conseguenza conosceva anche Ho-Seok. Ed era quasi impossibile non fare amicizia con lui. Aveva una personalità straordinaria. Ogni volta che lo vedeva gli ricordava un grande girasole per quanto fosse allegro e spontaneo. Non solo, quando aveva la fortuna di vederlo ballare ne rimaneva sempre meravigliata, trasmettendo anche a lei quanto amore provasse per la danza.

 

- Non ho controllato a dir la verità ahah! Ma te lo farò assaggiare se ti va Cho-Hee! -

Rispose alla bassina che le sorrise compiaciuta alzando il pollice in alto.

Yeona sorrise a sua volta, quando la vedeva in quel modo, sapeva che qualsiasi cosa avesse chiesto glielo avrebbe concesso. Avevano tutte la stessa età, eppure con lei si sentiva quasi la sorella maggiore.

- Non so nemmeno come ci siamo riuscite, ma siamo puntuali ragazze! Dai entriamo in classe e… Yeona? -

Yeona si era ritrovata a qualche metro di distanza dalle sue amiche, protetta da un tronco d’albero.

Guardava in modo fisso in un unico punto.

Verso un gruppo di ragazzi del terzo anno.

Specialmente uno tra loro.

Aveva i capelli castani folti e sbarazzini, non troppo lunghi, occhi limpidi e scuri, ed il suo inconfondibile sorriso quadrato. Sempre ben vestito, con stile, nella sua figura snella e slanciata.

- Dimmi che non è quello che penso… -

La ragazza saltò sul posto non notando che Kwan si era avvicinata a lei.

- Ti prego Cho-Hee dille qualcosa tu… io ho perso le speranze! -

Si massaggiò le tempie esasperata facendo spazio alla biondina che sorridendo dolcemente le si era avvicinata a sua volta.

- Yeona, quello che Kwan sta cercando di dirti, è che se Kim Tae-hyung ti piace sin dalle superiori… dovresti almeno provare a parlarci… no? -

 

La ragazza riguardò nella direzione del gruppo davanti a loro.

Da quando lo aveva visto la prima volta, ormai anni ed anni fa, aveva pensato fosse un angelo sceso sulla terra, da quanto fosse bello ed affascinante.

A mala pena era riuscita a dirgli qualche parola, ma niente più.

Lei era una ragazza molto timida praticamente con tutti, ma con lui la cosa era ancora più surreale. Ogni volta che era in sua presenza, le parole le morivano in gola.

Quindi si accontentava anche solo guardarlo da lontano.

Sapeva che suonava la tromba e a volte di nascosto lo andava a sentire. Forse sembrava strano, ma in fondo non faceva male a nessuno, e tra l’altro era anche molto bravo.

L’unica cosa spiacevole ma prevedibile, era il fatto di essere costantemente circondato da ragazze. Infatti non solo lei lo aveva notato, ma molte, moltissime altre. Stranamente, non aveva la fama di essere uno sciupa femmine, anzi era sempre molto gentile e galante con tutte, e le rifiutava con garbo.

 

- Yeona… se non provi a parlarci, la situazione rimarrà così per sempre. Magari se provi a farti conoscere potrebbe...-

La ragazza scosse con vigore il capo.

- Come potrebbe interessare una tipa come me? Sono una ragazza normalissima, con nessuna qualità, lui… lui è perfetto -

Kwan guardando male l’amica le strizzò con forza le guance costringendola a voltarsi verso di lei.

- Non dire mai più una cosa simile! Sei la ragazza più buona e speciale che esista e chiunque sarebbe fortunato a stare con te! Smettila con questa mentalità del cavolo che hai! E lui non è perfetto, nessuno è perfetto! Giusto Cho-Hee? -

- Ha perfettamente ragione! Ognuno ha il suo carattere e difetti, e nessuno è inarrivabile. I tuoi sentimenti così puri possono arrivare al suo cuore, ma dovresti provarci almeno! Noi ci siamo per te ricordalo, ti sosterremo qualsiasi decisione tu prenda!-

Yeona si massaggiò le guance doloranti e guardò le sue amiche con dolcezza e gratitudine.

Senza di loro la sua vita sarebbe stata vuota e triste.

Anche se la sua vita era già stata così difficile e dura, non si sentiva sfortunata, anzi.

Si sentiva circondata da così tanto affetto da non sentire nessun dolore.

 

Frequentavano la facoltà di lingue e letterature straniere. Tutte e tre le ragazze erano sorprendentemente affini con le lingue straniere e si erano interessate molto sul campo del turismo. L’università che avevano deciso di frequentare comprendevano diverse facoltà e con gioia Yeona aveva esultato quando aveva scoperto che anche il suo angelo frequentava la stessa università, giurisprudenza.

L’immagine di Tae-hyung vestito da avvocato più volte aveva fatto capolino nella sua fervida immaginazione lasciandola senza parole.

Dopo le prime ore di inglese, Yeona era andata in bagno, si sentiva ancora frastornata per la sveglia improvvisa della mattina.

Preferiva svegliarsi un po' prima di solito e fare colazione con calma che fare tutto di fretta. Di conseguenza si sentiva sempre appesantita per tutto il giorno.

Prima di tornare in classe non riuscì a non ascoltare una conversazione accesa tra due ragazze che erano con lei a lezione.

- Hai sentito? Sta per arrivare uno nuovo, viene dall'Inghilterra! Chi lo ha visto ha detto che è dannatamente bello quanto pericoloso! -

Urlò quasi la prima.

- Pericoloso in che senso?-

Sussurrò preoccupata l’altra.

- Non so per certo… ho sentito solo delle voci su di lui. Prima abitava qui a Seoul, poi si era trasferito con i genitori ed infine è tornato qua… ah ho sentito che è molto ricco! -

Ammiccò nuovamente la prima, come se fosse la notizia più importante, facendo ridere l’amica.

Yeona le guardò per un attimo per poi continuare il suo cammino verso la classe.

Non le erano mai piaciuti i pettegolezzi, quindi non si fece troppe domande. Tanto come suo solito, anche con il nuovo arrivo non sarebbe cambiato nulla per lei. Era già molto soddisfatta delle sue amicizie per cercarne di nuove. Quindi ne era rimasta indifferente.

Si fermò davanti alla porta, e appena cercò di aprirla, sentì una presenza dietro di lei.

- Ehi! Ti potresti spostare? -

Sentendo il tono decisamente arrogante si girò guardinga.

- Come hai det…?-

Si bloccò sul posto.

Lo guardò da capo a piedi e le vennero i brividi.

Non aveva mai visto quel ragazzo, ma qualcosa in lui l’aveva attirata e spaventata.

Era più alto di lei, aveva capelli neri portati sul lungo scompigliati, piercing sul sopracciglio e sul labbro pieno, anche se portava una semplice maglietta extra large bianca si potevano intravedere i muscoli tesi sotto di essa. Aveva decisamente un fisico asciutto ma imponente. L’intero braccio destro tatuato. Ma quello che l’aveva colpita di più erano i suoi occhi grandi color antracite furbi e scrutatori.

Al suo cospetto si sentiva completamente vulnerabile.

- Hai ancora molto da guardare? Dovrei entrare!-

Continuò spocchioso, facendola sussultare.

Innervosendosi si spostò di lato senza dire alcuna parola, ma stranamente non riuscì a distogliere lo sguardo. Era incredibilmente affascinante da togliere il fiato, ma allo stesso tempo ogni sua fibra le stava urlando di scappare da un tipo così strano come quello.

Notando l’insistenza del suo sguardo il ragazzo accennò un sorriso, girandosi verso di lei, la spinse contro la porta.

- Sono appena arrivato e la prima ragazza che vedo si innamora di me… il mio ego si sta ingigantendo a dismisura… -

Le sussurrò all’orecchio con voce sensuale e calda.

Yeona imprigionata nella sua morsa sgranò gli occhi sorpresa. Non si era mai ritrovata in una situazione simile. Non sapeva come reagire. Rimase imbambolata di fronte a quello strano ragazzo e in balia degli eventi.

- Oh… non devi arrossire in questo modo, ragazzina. Faccio questo effetto, a volte! Pff...-

Trattenne a stento una risata prima di aprire di scatto la porta facendola sobbalzare nuovamente.

Come era arrivato se ne andò entrando nella classe, lasciandola incantata nella stessa posizione.

Completamente travolta come un treno, cercò di entrare a sua volta. Provava una serie di emozioni contrastanti. Non riusciva in quel momento a connettere con il cervello, era stato tutto talmente assurdo, che credeva di aver appena sognato tutto. Sapeva di essere interamente rossa in volto, ma in quel momento il suo unico obiettivo era arrivare alla sua sedia e sedersi per non cadere a terra. Si sentiva le gambe molli.

- Benvenuto amico, come hai detto che ti chiami?-

Sentì di sfuggita uno dei suoi compagni di corso rivolgergli la parola, di soppiatto lo riguardò curiosa.

Il ragazzo sfoggiò un grande sorriso, si girò verso tutti i presenti, ma percepì il suo sguardo posarsi direttamente su di lei.

- Sono Jung-kook. Jeon Jung-kook -

 

Ciao a tutti!! Sono tornata con un'altra fanfiction :) Amo scrivere, ma era da un po' che non avevo idee quindi avevo accantonato questa mia passione. Poi dopo essermi appassionata al mondo Kpop, specialmente i Bts, ecco che pian piano un'ipotetica storia si è realizzata nella mia testa... ed eccomi qua :D Spero tanto vi piaccia e aspetto un vostro parere! Vi ringrazio in anticipo! (Sto pubblicando contemporaneamente anche su Wattpad) Un grande bacio Ekylove!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


- Yeona? Tutto ok? Sei pallida -

Le sussurrò preoccupata Cho-hee a lezione.

- No, non è tutto ok… Perché questo tipo strano deve stare sempre vicino a me? Me lo spieghi? Mi mette ansia… -

Rivelò sussurrando tutto d’un fiato all’amica posta dall’altra parte accanto a lei.

Entrambe guardarono di nascosto il nuovo arrivato, che tranquillamente si stava addormentando sul braccio tatuato.

Erano passate ormai 2 settimane, e da quando era arrivato, in ogni modo cercava sempre di mettersi accanto ad Yeona. Con sua immensa sorpresa tra l’altro.

Essendo timida, non aveva praticamente mai attirato l’attenzione di nessuno e le andava bene così, ma ora con la sua presenza così prorompente, aveva gli occhi di tutti puntati addosso.

Questo non le piaceva affatto.

Ma fosse solo quello, non riusciva a darsi una spiegazione di tutta quell’insistenza di doversi mettere per forza vicino a lei a lezione.

Dopo il primo approccio, che avevano avuto all’inizio, non si erano quasi più rivolti la parola. Anche se effettivamente la colpa era più da accreditarsi alla ragazza.

Ogni volta che lui si girava verso di lei, si innervosiva a tal punto da scappare letteralmente dalle sue più care amiche ignorandolo.

Non riusciva ad inquadrarlo. Non era una ragazza che si lasciava condizionare dalle voci o dall’apparenza, ma dopo essersi comportato in quel modo così enigmatico con lei, aveva solo capito che era da evitare il più possibile.

Anche se a volte trovava il coraggio di guardarlo di nascosto.

Non poteva negare la sua bellezza, si ritrovava spesso a guardargli la bocca rosea e quel piccolo anellino incastonato nel labbro inferiore.

Ed averlo così vicino non potè non notare quella piccola cicatrice sulla guancia sinistra, si ritrovava spesso a chiedersi come se la fosse fatta.

E comunque quella piccola particolarità non scalfiva minimamente il suo viso così perfetto.

Era la prima volta che si trovava in quello stato che non fosse causato dal suo angelo.

Naturalmente erano diversi.

Tae-hyung sembrava quasi appartenesse ad un altro mondo, aveva una bellezza d’altri tempi.

Mentre Jung-kook aveva un fascino misterioso, intrigante e traspirava pericolo da tutti i pori.

Yeona scosse la testa.

Ora si metteva anche a fare paragoni. Il suo Tae-hyung era il suo grande amore, da anni ormai, non poteva essere messo a paragone con nessuno.

 

- Grazie per essere venuto, prego prego vieni pure-

Come se fosse appena stata scossa con forza, si ritrovò a trattenere un gridolino per l’emozione.

Facendo questo svegliò il suo vicino con disappunto.

La guardò per un attimo con uno sguardo assonnato e ripercorse svogliatamente cosa le avesse provocato quella reazione.

Si ritrovò un ragazzo con uno strano sorriso quadrato che stava spiegando qualcosa alla classe. Si rigirò nuovamente verso la castana e la vide decisamente emozionata per la sua presenza.

Si scompigliò la testa e si mise seduto composto pronto ad ascoltare qualsiasi cosa stesse dicendo quel tipo, senza smettere di lanciare occhiate verso la sua vicina.

- … Perciò spero che partecipiate al nostro evento di beneficenza, vi ringrazio per l’attenzione. -

Tae-hyung regalò un caloroso sorriso a tutti prima di congedarsi.

- Se continui così ti uscirà la bava ragazzina -

la schernì Jung-kook guardandola intensamente.

- Eh?! M… ma cosa dici?-

Arrossì violentemente a quelle parole, concentrandosi sul libro che aveva di fronte. Lui continuò a fissarla trattenendo una risata, per poi riparlare.

- Forse potrei esserti d’aiuto! Facciamo così, finite le lezioni, vediamoci davanti all’entrata, devo parlarti di una cosa che ti interesserà sicuramente, che ne dici?-

Yeona trovò il coraggio di girarsi nella sua direzione, più che altro per confermare che fosse serio.

- Mi dispiace… ma non posso! E… E non ho bisogno di alcun aiuto ecco… i...io -

Lui si sistemò sulla sedia sicuro di sé stiracchiandosi le braccia indolenzite.

- Secondo me, hai un grande bisogno del mio aiuto! E sono sicuro che ci sarai, perché ti aspetterò, ragazzina! -

La castana sentendo ancora quel nomignolo con cui aveva preso a chiamarla da quando l’aveva vista la prima volta, scattò sulla sedia

- H...Ho un nome sai? Non mi chiamo ragazzina!!-

Si rese conto di aver alzato di poco la voce, cosa che non le accadeva mai. Infatti aveva attirato l’attenzione delle sue amiche, che le si stavano avvicinando.

- Ok, come ti chiami allora? -

Jung-kook alzò le mani per nulla smosso dal tono di voce che aveva usato.

- Sono Kim Yeona! E non verrò!-

Rispose a tono, si sorprese anche di se stessa. Ma stava incominciando ad infastidirsi di quel suo modo di fare spocchioso ed arrogante che aveva. Sembrava che ogni suo desiderio fosse un ordine, non sapeva con chi avesse avuto a che fare fin ora, ma di certo non poteva usare quei modi anche con lei. E poi non si conoscevano praticamente. Chi gliel’aveva data tutta quella confidenza?

Incredibilmente lui le rivolse un sorriso così puro e spontaneo che ne rimase totalmente spiazzata. Aveva un espressione che le ricordava un simpatico coniglietto. Era quasi spaventata da quanto contrasto vedeva in quel preciso momento.

- E’ un vero piacere conoscerti Yeona! Spero che verrai, credimi sarà vantaggioso per entrambi… Ti aspetterò anche per tutto il giorno se servirà, a dopo! -

Detto quello si alzò ed uscì dalla classe, senza aggiungere altro, e senza darle il tempo per rispondere nuovamente.

 

- Tutto ok? E’ la prima volta che ti ho sentito usare quel tono di voce...-

Incredula Kwan le rivolse uno sguardo preoccupato prima di concentrarsi verso la porta intravedendo il giovane che se ne stava andando chissà dove.

- Anche io ne sono rimasta sorpresa a dir la verità. Ma quel tipo davvero non riesco a capirlo. Credo di aver trovato per la prima volta qualcuno che a pelle mi da sui nervi -

Si ritrovò a stropicciarsi la faccia, incredibilmente stanca dal pensare ai comportamenti incomprensibili del suo compagno di corso.

- Avanti non pensarci, pensa invece che andremo a vedere il concorso di Ho-Seok tra poco. Sono così emozionata. Sicuramente vincerà tuo fratello!-

Kwan rise soddisfatta guardando l’amica

- Ovviamente! Mio fratello è fatto per ballare! Sarà divertente! Yeona? Perchè mi guardi così? -

La ragazza sospirò, e anche se aveva capito quanto gli stesse scomoda quella situazione assurda, si ritrovò quasi costretta a prendere una decisione.

- Credo che farò un po' tardi, ma vi raggiungerò il prima possibile, ve lo prometto!-

Le due amiche si guardarono perplesse.

- Cosa devi fare? Più importante di Ho-seok?-

Cho-Hee assunse l’espressione più triste che avesse mai visto, e si sentì il cuore in frantumi.

- Niente è più importante del suo concorso, solo farò un po' tardi tutto qua. Vi spiegherò dopo ok? -

Kwan le diede un buffetto alla testa

- Va bene! Ma non fare troppo tardi! Lo sai che per il tifo dobbiamo esserci tutte e tre! -

Yeona sorrise con calore, massaggiandosi la testa.

- Naturalmente!-

 

 

Jung-kook uscì di fretta dall’edificio.

Era stato trattenuto dal professore di letteratura inglese, era da molto tempo che non poteva conversare con qualcuno nella sua lingua natale e sapere che lui aveva vissuto per 10 anni a Londra era una manna dal cielo, per suo dire.

Gli aveva fatto perdere tempo proprio quel giorno che aveva dato appuntamento alla sua vicina di banco. Non le era sembrata molto convinta, ma era sicuro che si sarebbe presentata ugualmente. Anche se in quel momento non ne era più così certo, era passata quasi un ora da quando erano finite le lezioni che seguivano.

Si avvicinò al cancello dell’università e scorse una figura femminile appoggiata al muro.

Sorrise tra sé, il suo ego tornò a farsi sentire prepotentemente.

Si schiarì la voce e la raggiunse.

Si appoggiò al muro a sua volta e sfoggiò un sorriso seducente alla ragazza.

- Ehi, ragazzina! Mi hai aspettato alla fine! Ne ero sic...-

Vide Yeona completamente assorta verso un punto preciso, non si era nemmeno accorta della sua presenza.

Si avvicinò alla giovane e guardò anche lui curioso di cosa avesse visto di così interessante.

Riconobbe il ragazzo che poco prima era arrivato nella loro aula.

Era vestito da damerino ed aveva una tromba con sé.

Si rivolse nuovamente verso di lei. Era completamente rossa in viso, involontariamente scosse la testa e sospirò.

Il ragazzo si accorse di loro, e si avvicinò con passo deciso.

Sentì la castana irrigidirsi, quasi fosse diventata una statua di granito.

- Buon pomeriggio! Eravate nella classe del primo anno di lingue straniere giusto? Spero tanto che partecipiate al nostro evento di beneficenza!-

Quando sorrise, Jung-kook giurò di averla vista vacillare, non poté non sorridere a sua volta. Vedendola in difficoltà rispose al suo posto.

- Sicuro amico. E’ per un opera buona, ci saremo sicuramente. -

Il suo sorriso si allargò ancora di più, cosa che lo sorprese. Salutò nuovamente e si avvicinò all’edificio opposto al loro, dove si potevano seguire i club.

Non appena fu abbastanza lontano, sentì Yeona respirare.

Si chiese se avesse sul serio trattenuto il fiato per tutto il tempo.

- Certo che sei presa sul serio da quel tipo eh?! -

Come ritornata in sé di colpo, si girò verso di lui, spaventandosene. Aveva avuto ragione, non si era minimamente accorta della sua presenza.

- C… cosa hai detto? -

Il suo rossore stava aumentando, ci aveva visto giusto.

- Quando c’è quel damerino, diventi una statua… non credo sia normale ahah-

Come aveva previsto diventò ancora più rossa, si chiese ad un certo punto fino a quanto potesse arrossire.

- I...io… ecco… come… come lo hai capito che mi piace Tae-hyung?-

Jung-kook rise vedendo la sua espressione sinceramente sorpresa.

- Ahah! Basta guardarti, ce lo hai scritto in faccia ragazzina! -

Allungò l’indice e le toccò la guancia arrossata. Lei in tutta risposta si scostò come se fosse stata scottata e si toccò il punto in cui era stata toccata arrossendo ancora di più.

- M...ma… A proposito… Ora devo andarmene, ho davvero qualcosa di importante da fare, perciò, ciao. -

Il ragazzo la guardò per un attimo andare via, per poi raggiungerla e mettersi davanti a lei confuso.

- Aspetta ragazzina, mi hai aspettato fino ad adesso ed ora non vuoi nemmeno sapere cosa voglia proporti? -

Lei si accigliò e gli rispose a tono.

- Non ero d'accordo dal principio. Sono solo venuta qui perché mi dispiaceva se davvero mi avresti aspettato per tutto il giorno. Ma ora si è fatto tardi e devo andare via. E poi ti ripeto non ho bisogno di nessun aiuto. -

Si spostò e riprese a camminare. Il ragazzo la raggiunse nuovamente e s’incamminò con lei riparlando come se non avesse sentito nulla.

- Ho sentito che sei la più brava degli studenti del primo anno della nostra facoltà, è giusto? -

Vide la ragazza fare spallucce abbassando lo sguardo intimidita.

- Bè me la cavo dai… -

Lui si sorprese della risposta.

- In classe ti hanno dato l’ultimo test, hai preso un 29 su 30… te la cavi? -

Yeona si fermò per un attimo sospirando.

- Non era un 30 però… posso sempre migliorare! -

Si ritrovò a fissarla, aveva assunto un espressione così dolce da riuscire ad incantarlo.

Non appena riprese a camminare, dovette scuotere la testa per riprendersi.

- … Comunque, sei brava a scuola. Era a questo che volevo arrivare. Io mi sono trasferito da poco e dato che l’anno è iniziato da tempo, mi viene difficile stare dietro a tutto. Quindi ho avuto un’idea geniale! Tu potresti aiutarmi nello studio per farmi stare al vostro passo, mentre io potrei aiutarti col damerino, che ne dici? -

Come aveva sperato, aveva ottenuto una reazione dalla ragazza di fronte a lui.

Si girò e lo guardò confusa.

- Aspetta, ma di che stai parlando? -

Lui sospirò incrociando le braccia e riprese il discorso.

- Semplice. Ci aiutiamo a vicenda, come già ti avevo accennato. Tu aiuti me con lo studio, mentre io aiuto te a conquistare il tuo prezioso damerino che suona la tromba. E’ un buon accordo che ne dici?-

La vide sempre più perplessa. Poi riprese a camminare senza degnarlo nemmeno di una risposta.

Jung-kook si ritrovò nuovamente a seguirla in silenzio, per poi bloccarsi dopo qualche passo prima di finirle addosso.

Si era fermata e girata di colpo.

Aveva uno sguardo indecifrabile e prima che potesse dire qualsiasi cosa la battè sul tempo.

- Perfetto! Allora abbiamo un accordo ragazzina! Chi tace acconsente a casa mia! Ahah a domani!-

Si allontanò in fretta, senza aspettare una risposta.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Ecco il secondo capitolo :)

Se riesco cerco di aggiornare due volte a settimana, così manteniamo un certo ritmo senza farvi aspettare troppo tempo!

Eccoci arrivati al famoso accordo inaspettato, secondo voi cosa potrebbe succedere da adesso in avanti? Come reagirà Yeona?

Se siete curiosi vi aspetto nella prossima parte!!

Un grosso bacio Ekylove!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


- Ditelo ragazze, vi faccio fare bella figura andare all’università con il campione regionale di hip hop eh?! -

Ho-seok rise allegro davanti alle tre ragazze, accennando un passo di danza.

- Ma certo! Quanto ti ammiro! Sei stato grande, li hai stracciati! Ma non avevamo alcun dubbio a riguardo!-

Cho-hee battè le mani a tempo seguendo il ragazzo nei vari passi complicati che faceva, mentre Kwan sorrideva orgogliosa di suo fratello.

Yeona invece si trovava in un altro mondo.

Era rimasta interdetta su quello che era avvenuto il giorno precedente.

Era successo così in fretta che non poteva credere fosse accaduto sul serio.

Jung-kook non solo aveva scoperto i suoi sentimenti per Tae-hyung, ma aveva stipulato un accordo assurdo, senza che lei accettasse tra l’altro, ma per lui ormai era cosa fatta.

Come poteva pensare che poteva sul serio fare una cosa simile?

Insomma, a mala pena riusciva a dire uno striminzito ciao, figuriamoci a conquistarlo, come gli aveva accennato il giorno prima.

Finalmente aveva collegato i pezzi.

Si era messo accanto a lei a lezione perché era stato avvertito della sua media scolastica, non per chissà che altro.

Non che si fosse prefissata chissà quale pensiero, ma ora era tutto più chiaro. Era una ragazza fin troppo ordinaria per attirare l’attenzione di una personalità vulcanica come Jung-kook.

Era arrivato da due settimane e già aveva fatto amicizia con tutti i ragazzi del corso e non solo aveva avuto un grande riscontro da parte di molte ragazze.

Era già arrivato al punto di essere quotato quanto il suo angelo Tae-hyung.

Non che la cosa la stupisse, lo aveva già notato la prima volta che aveva posato gli occhi su di lui.

Era di una bellezza disarmante.

Si trovò a sospirare.

Da quando era arrivato quel ragazzo la sua vita tranquilla era finita. Ogni giorno succedeva qualcosa di strano. Si sentiva sempre di dover stare sull’attenti quando era in zona.

Ma aveva preso una decisione, non appena lo avesse visto quel giorno, gli avrebbe detto che non si poteva fare, era un accordo stupido.

Poteva ancora acconsentire a passargli qualche suo appunto se si trovava in difficoltà con lo studio, ma niente più.

Aveva già accettato l’idea di accontentarsi di guardare Tae-hyung da lontano, come se fosse un opera d’arte. Guardare ma non toccare. Per lei andava bene così. Doveva farselo andare bene, a dir la verità.

 

- Buongiorno Ragazzina!!-

Come un fulmine a ciel sereno, si sentì avvolgere da un braccio all’altezza delle spalle.

Completamente sorpresa guardò il braccio e riconobbe i numerosi tatuaggi. Potevano appartenere solo ed unicamente ad una persona. Alzò lo sguardo e per la prima volta se lo ritrovò molto vicino al suo viso.

Rimase abbagliata dal suo sorriso ampio, sempre incorniciato dal solito anellino incastonato nel labbro pieno.

- Buongiorno anche a voi ragazze! Come state?-

Incurante dell’espressione indecifrabile della castana si rivolse anche alle sue migliori amiche, senza mai staccarsi dalla prima.

Anche se sorprese dall’atteggiamento che aveva mostrato con la loro amica, risposero educatamente.

Prima di andarsene si rivolse anche all’altra figura accanto a loro e si presentò con non chalance, porgendogli la mano.

- Piacere amico! Sono Jeon Jung-kook, sono un loro compagno di corso -

Il biondo rispose con trasporto stringendogli la mano che era rimasta a mezz’aria.

- Piacere mio! Sono Jung Ho-seok, sono il fratello maggiore di Kwan. Wow Yeona! Non avevo idea che avessi un’altro amico maschio a parte me ahah! Stai superando la timidezza allora! Sono fiero di te!-

Yeona, era sicura che fosse nuovamente diventata rossa in viso. Ormai era consuetudine per lei imbarazzarsi alla presenza di Jung-kook, faceva o diceva sempre qualcosa che le faceva provare disagio. Sicuramente si divertiva a crearle confusione.

Lo sentì ridere piano, probabilmente lo aveva sentito solo lei. La strinse ancora più a sé dopo aver sentito quelle parole.

- Certo, ormai siamo grandi amici! Infatti ci stiamo aiutando a vicenda vero piccola Yeona?-

Quello era troppo.

Cercò di staccarsi, ma lui fece prima. Rise per poi farle una linguaccia scherzosa.

Si allontanò da loro pacamente, girandosi per un attimo per salutare. Senza prima lanciare uno sguardo di fuoco alla ragazza.

Cosa che la imbarazzò nuovamente.

Tutti tornarono a fissare Yeona in un attimo, in attesa di spiegazioni.

Resasi conto in che situazione l’aveva cacciata, rise nervosamente cercando di andarsene il più velocemente possibile.

Non solo le aveva proposto qualcosa di inconcepibile, ma le aveva chiesto, prima di andare via il giorno precedente, di tenere la cosa segreta a tutti. Anche se davvero non ne capiva il motivo. Quindi prima di chiarire l’equivoco, decise di mantenere quella sottospecie di promessa strappata a forza.

- A… Andiamo? Ahah! Accidenti deve aver vissuto per troppo tempo a Londra, è così euforico a volte ahah! -

S’incamminò verso l’edificio lasciando indietro i suoi amici ancora perplessi.

- Qua gatta ci cova! Oggi è davvero strana… voi che dite? -

Kwan si rivolse ai presenti aspettando qualche parere, ma le sue parole morirono prima del tempo. Gli altri due ripresero a parlare del concorso come se niente fosse successo. Evidentemente la risposta dell’amica era bastata a spiegare il comportamento strano tra lei e Jung-kook. Cosa che invece non la convinse per niente. Si ripromise di tenerli d’occhio, a lei non la si faceva.

 

Yeona si ritrovò a correre verso la sua aula. Era assurdo dover evitare le sue amiche per mantenere una promessa così ridicola, di cui non aveva nemmeno accettato tra l’altro. Ma non aveva pensato a niente di meglio. Doveva trovarlo e parlargli, doveva assolutamente chiarire la situazione.

Si sedette nella sua solita postazione e subito dopo venne raggiunta proprio dal moro.

Le rivolse un sorriso raggiante prima di metterle davanti una serie di fogli sparsi per tutta la superficie del banco.

- Cosa sono? -

Li prese curiosa. Erano fogli pieni zeppi di appunti e schemi.

- Come ogni cosa, dobbiamo iniziare dalle basi ragazzina!-

Riprese i fogli divertito, per poi afferrarle la mano e trascinarla via con sé fuori dall’aula.

Yeona rivide di sfuggita le sue amiche, ma prima che potesse dir loro qualcosa, ormai erano già troppo lontani.

- Si può sapere cosa stai facendo? -

Riuscì finalmente a dire dopo averla trascinata per tutto l’edificio senza un’apparente meta.

- Sto onorando il mio patto ovvio, dai vieni! -

Rispose tranquillo facendole strada verso una stanza mai vista prima.

Era una piccola biblioteca, non si era mai ritrovata in quell’ala dell’università prima, quindi non era a conoscenza della sua esistenza.

- Come conoscevi questo posto? Non sembra molto frequentato… -

Lui alzò le spalle richiudendo la porta dietro di sé

- Ho chiesto in giro se ci fosse un posto tranquillo dove studiare, mi hanno detto che qui non ci viene quasi nessuno. E’ l’ala vecchia dell’università, la devono ristrutturare, quindi è meno frequentato. Sediamoci!-

Poco convinta si sedette nell’unico tavolo in mezzo alla stanza, prima di lasciarlo continuare, prese parola.

- Mi rifiuto. -

Sedendosi a sua volta, rise sentendo quell’unica affermazione.

- A me sembra che tu ti sia seduta comunque ahah-

Lei alzò gli occhi al cielo esasperata.

- Mi rifiuto di fare questo accordo! Non ci sto! Ieri non sono riuscita a dirtelo! Se vuoi una mano con lo studio, posso aiutarti, ma non farò nient’altro -

Si mise sulla difensiva. Finalmente era riuscita a dirglielo, quindi forse poteva tornare alla sua solita vita di sempre. Sicuramente sarebbe stata l’ultima volta che gli avrebbe parlato. Dopo averlo aiutato con gli appunti, ognuno sarebbe ritornato a farsi gli affari propri.

Lui sarebbe diventato il ragazzo più ambito dell'istituto e lei la classica secchiona timida invisibile agli altri.

Era sempre stato così per lei. Aveva le sue migliori amiche ed era felice così.

- Sul serio ti accontenti di guardare da lontano il tuo damerino? Senza volere niente di più? -

Il moro riprese a parlare dopo diversi minuti riportandola alla realtà.

- Sono realista, lui non potrebbe mai interessarsi ad una come me… quindi si. Mi accontento...-

Passati altri minuti, si ritrovò costretta ad alzare il capo, da quanto fosse in silenzio sembrava che se ne fosse andato senza che se ne accorgesse.

Invece era li, che la stava fissando.

Incrociando i suoi occhi così intensi ne rimase rapita.

Erano così scuri che se lo avesse fissato ancora si sarebbe persa nella profondità di essi.

- Se ti dicessi che se seguissi i miei consigli qualcosa potremmo ottenere? Che ne diresti?-

Era molto serio nel dirlo. Sembrava fin troppo sicuro di sé, cosa che la fece tentennare.

- Perchè sei così insistente nell’aiutarmi? Non capisco… -

Lui rise in modo beffardo prima di rispondere.

- Bè gli accordi funzionano così. Ci veniamo incontro in modo equo. Non mi faccio debiti. Se tu mi aiuterai, devo ripagarti in qualche modo. Quale metodo più facile di questo? -

La castana rise tristemente guardandosi le mani.

- Chiamalo facile… conquistare Tae-hyung eh?! Non riesco nemmeno a respirare in modo corretto quando lo vedo… -

Il ragazzo ripropose tutti i fogli che aveva tirato fuori poco prima e li sparse per tutto il tavolo.

- Ecco perché ti avevo proposto di iniziare dalle basi! Dammi un po' di tempo di prova almeno. Se noti miglioramenti continuiamo, se no lasciamo perdere! Cosa ne pensi?-

Si riguardarono negli occhi. Era impossibile non notare quella piccola scintilla di speranza che si era accesa dopo aver detto quelle ultime cose.

Si ritrovò a sospirare. Si sarebbe pentita sicuramente di quella decisione. Ma infondo, cosa aveva da perdere? Semmai ne aveva di guadagnato… giusto?

- O… Ok…?!-

Lui rise nel vederla così intimorita, si avvicinò di più a lei e prese in mano uno dei tanti fogli.

- Lo prendo per un si. Bene ragazzina! Come dicevo, prima di pensare effettivamente a conquistare il tuo ragazzo dei sogni, dobbiamo sconfiggere la tua timidezza e la tua insicurezza -

Yeona sgranò gli occhi

- Come dici? Ah, è impossibile… è una causa persa!-

Lui scosse il capo. Si alzò e con un gesto della mano le chiese di seguirlo. La portò alla parete delle biblioteca. Affisso si trovava uno specchio.

Si posizionò di fronte ad esso ed iniziò a parlare.

- Buongiorno, sono Jung-kook! Sicuramente avrò successo nella vita! E mi merito il meglio perché me lo merito!-

Si girò verso di lei e le regalò un sorriso così spontaneo da farla avvampare in un attimo.

La prese per un braccio e la spostò proprio dove si trovava lui poco prima.

- E’ una cosa stupida… non mi metterò a parlare con uno specchio… -

Cercò di allontanarsi, ma Jung-kook si posizionò dietro di lei e la obbligò a stare ferma a guardarsi.

- Se pensi di non essere abbastanza da essere presa in considerazione dal tuo bello, vuole solo dire che sei tu stessa a non volerti bene! Questo è il primo sbaglio! Devi amarti per essere amata! Se non sei la prima a credere in te stessa come possono farlo gli altri? Forza! Ora prova a dirlo! Io amo me stessa! Mi accetto per quella che sono!-

Lei si ritrovò a fissarsi incredula. Effettivamente non aveva tutti i torti. Non lo sapeva neanche lei il motivo per il quale fosse diventata così insicura. Eppure da bambina era totalmente l’opposto. Forse le erano davvero accadute così tante cose da trascurarsi senza rendersene nemmeno conto.

La morte dei suoi genitori, sballottolata tra i parenti come un pacco postale, la mancanza di soldi e la sua salute cagionevole. Aveva passato metà della sua infanzia ad entrare ed uscire dall'ospedale con la sua malattia cronica.

Forse tutto quello l’avevano colpita più di quanto credesse.

- A… amo… amo me stessa… -

Lui sorrise. Si avvicinò specchiandosi con lei sussurrandole all’orecchio.

- Con più convinzione ragazzina, non ci hai creduto nemmeno te, figurati io-

Vederlo compiere quel gesto era inevitabile la sua reazione. Saltò sul posto allontanandosi di poco, arrossendo nuovamente. Con più decisione si rispecchiò e riprovò.

- Amo me stessa! Mi accetto per quello che sono! Mi merito il meglio! Sono una persona davvero in gamba!-

Questa volta sentì dietro di lei un applauso seguito da una risata vitale.

- Ottimo lavoro! Ogni mattina devi guardarti e dirtelo quanto tu ti voglia bene! Mi raccomando devi fare i compiti ogni giorno ok?-

Ritornò a sedersi compiaciuto, poi distrattamente prese il cellulare della ragazza che usciva dalla tasca della sua borsa.

- Ehi! Ma che fai?-

Senza degnarla di una spiegazione continuò a trafficare sia con il suo telefono che con il proprio.

- Ecco fatto! Adesso potremmo anche sentirci fuori dall’università! Ora devo proprio andare, è meglio che segua qualche corso prima di rimanere troppo indietro col programma. Bè la prima lezione è stata un successo direi! Ci vediamo ragazzina! -

Si alzò ridando indietro il telefono a Yeona, facendole l’occhiolino.

Si ritrovò a salutarlo con la mano ancora confusa.

Poi guardò il cellulare e ritrovò segnato un nuovo numero sotto il nome

“ Professor Jung-kook”.

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Il “professor” Jung-kook ha iniziato le sue lezioni per la conquista di Tae-hyung ad una Yeona decisamente poco convinta. Secondo voi a cosa porterà tutto questo?

Spero vi stia piacendo! ;) Vi aspetto al prossimo capitolo!

Un grande bacio Ekylove!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Buongiorno Ragazzina! Ricorda di fare i compiti prima di uscire! Ci si vede a lezione!

 

Jin come ogni giorno stava preparando la colazione per Yeona. Ma stranamente quella mattina era diversa. Aveva notato che si era alzata prima del solito e si era chiusa in bagno per almeno un ora. Per poi uscire e sedersi a tavola con in mano il cellulare ed uno sguardo su di esso davvero strano.

- Che stai leggendo di così interessante sorellina?-

Quasi balzò sulla sedia sorpresa come se fosse stata sorpresa in flagrante.

- C… cosa stavi dicendo scusa?-

Si ricompose prendendo un pezzo di omelette e nascondendo il telefono nella borsa.

- … No niente. Ma dimmi come va l’università? Ti trovi bene? -

Yeona gli sorrise gentile annuendo, rituffandosi nuovamente nel cibo.

Le voleva un gran bene. Non sentiva alcun peso nel prendersi cura di lei, era stato fortunato con sua sorella. Se chiunque altra persona avesse passato quello che avevano sopportato loro, sicuramente avrebbe avuto una ragazzina di cui occuparsi problematica ed indisciplinata.

Invece non gli aveva mai fatto avere alcuna preoccupazione.

Anche se a volte pensava che avrebbe potuto fare di più per lei. Il suo carattere era molto cambiato da quando era bambina, si era chiusa in se stessa. Ma in qualunque caso non l’aveva mai vista triste o depressa, anzi era sempre stata sorridente ed apparentemente felice.

Ma lo era davvero?

Jin se lo chiedeva spesso. Non era sicuro di aver preso la decisione giusta per lei. Aver preso la custodia di sua sorella e farle passare tutte quelle responsabilità che una bambina non dovrebbe avere.

Si sentiva a volte in colpa nei suoi riguardi, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di confessarglielo.

- Devo andare ora! Grazie Jin era tutto buonissimo come sempre! Ci vediamo stasera, non affaticarti troppo!-

Gli diede un bacino sulla guancia, prese il pranzo che gli aveva preparato ed uscì di casa in fretta.

Jin la guardò allontanarsi dalla finestra, augurandole in silenzio una buona giornata.

 

Yeona corse verso l’università.

Non sapeva perché ma quel giorno il sole era più caldo del solito. In quel periodo di marzo solitamente si sentiva ancora il vento fresco dell’inverno appena passato, invece quella mattina avvertiva quel calore piacevole sul viso.

Probabilmente quegli esercizi che aveva fatto davanti allo specchio avevano un po' funzionato. Si sentiva stranamente bene, in tutti i sensi.

Ripensò anche al messaggio che aveva ricevuto dal moro. Le aveva fatto strano riceverlo. Ma in un certo senso le aveva fatto piacere.

- Che diamine di risposta è “ Buongiorno! Ok!”?-

Si spaventò sentendo la voce calda dietro di sé. Si girò curiosa e lo vide. Neanche farlo apposta eccolo proprio li di fronte a lei.

Jung-kook accigliato mostrò il messaggio alla ragazza, chiedendo ancora spiegazioni.

- Ah… non lo so… avrei dovuto aggiungere altro? -

Il ragazzo rimise il telefono in tasca sospirando, riprese a camminare seguito dalla castana ancora chiedendosi cosa avesse fatto di così sbagliato.

- Ricordami di aggiungere nella lista delle cose da fare, come scrivere dei messaggi decenti… -

Lei lo seguì facendo spallucce. Era abituata a rispondere così con le sue amiche o a suo fratello. A domanda risposta. Se doveva fare conversazione era solita chiamare direttamente la persona.

- Fammi capire… Se il tuo ragazzo ti avesse scritto, tu avresti risposto con il minimo sindacabile?-

La castana ci pensò su, per poi annuire convinta. Non ci vedeva niente di strano.

Lo vide scuotere il capo, borbottando qualcosa di incomprensibile ed insieme arrivarono a lezione.

 

 

- Ora vieni all’università con lui? Da quanto siete così legati? -

Kwan sempre più sospettosa nella pausa mise sotto torchio la povera Yeona. Ma se lo aspettava conoscendo la più alta.

- Ci siamo incontrati per caso. E poi lo vedi com’è… farebbe amicizia anche con i muri se potesse ahah Tutto qua!-

Rispose nel modo più sereno possibile. Ancora non aveva ben compreso perché non volesse che si sapesse dell’accordo che avevano stipulato, ma non poteva tradire la fiducia del suo compagno di corso.

- Dai lasciala stare! Effettivamente ha una personalità quanto quella di tuo fratello Ho-seok. Sono così socievoli da lasciare chiunque spiazzato! Ah non dovevi andare in biblioteca?-

Yeona ringraziò in silenzio la sua preziosa amica Cho-hee e guardò l’orologio affisso alla parete dell’aula.

- Si devo andare, mi servono urgentemente dei libri per fare una ricerca su Shakespeare. Ci vediamo più tardi ragazze!-

Kwan la vide allontanarsi in fretta.

Ma qualcosa non le tornava, quel tipo non la convinceva affatto. Ci teneva molto alle sue amiche e avrebbe fatto ogni cosa per proteggerle, quindi avrebbe indagato fino a che lo avesse inquadrato.

 

 

Raggiunse la biblioteca e ricercò con cura tutti i tomi che le potessero servire.

Stava per raggiungere il primo tavolo disponibile quando qualcuno l’afferrò per la vita e la spinse in una corsia piena zeppa di libri chiudendola con il proprio corpo.

- M… Ma che… -

Una mano premette sulla sua bocca per farla stare in silenzio. Alzò lo sguardo e intravide gli occhi grandi color antracite di Jung-kook.

Era dannatamente vicino a lei in quel momento.

Troppo vicino per i suoi gusti.

A fatica riuscì a togliergli la mano dalla bocca.

- Che stai facendo? S… Sei impazzito?-

Lui riprese a farle segno di stare in silenzio, indicando il tavolo nella quale si stava dirigendo.

Poco convinta guardò in quella direzione e per poco non emise un urlo dall’emozione.

Si stava dirigendo proprio nel tavolo in cui si trovava Tae-hyung.

- N… non me ne ero nemmeno resa conto!-

Il moro si staccò dalla corsia afferrandole il polso per spostarsi dall’altra parte della biblioteca.

- Me ne sono reso conto. Avevi la testa fra le nuvole. E’ ancora troppo presto per questo step. Dobbiamo giocare dal primo livello per poi arrivare al boss finale. E’ l’A B C di ogni videogiocatore -

La ragazza si sedette al tavolo, guardandosi indietro intravedendo il suo angelo impegnato a leggere un libro di testo.

- Pensavo dovessi conquistarlo non sconfiggerlo… -

Lui sfogliò i libri che aveva preso la ragazza in modo disinteressato, per poi proseguire il discorso.

- Devi abbattere la torre e conquistare il principe damerino, ragazzina. E’ una partita e devi giocartela bene -

Dopo l’ennesima risposta sarcastica si girò innervosita verso il suo compagno di corso togliendogli il libro dalle mani.

- Si può sapere quanti anni hai per potermi chiamare ragazzina? Abbiamo la stessa età presumo se facciamo lo stesso corso no? E poi perché chiami Tae-hyung damerino? A volte sei incomprensibile!-

Lui si sedette sul tavolo e si chinò verso la castana sornione.

- Avevo già iniziato l’università l’anno scorso a Londra, ma ho interrotto perché ho dovuto seguire i miei genitori nuovamente in Corea. Ho cambiato indirizzo e ho preso la facoltà di lingue straniere. Quindi ho ricominciato dal primo anno in pratica. In poche parole ho un anno in più di te. E se devo dirla tutta tu ne dimostri di meno, a mala pena riesco a credere che tu sia maggiorenne ahah E poi… -

Indicò con un cenno la direzione del ragazzo dal sorriso quadrato prima di continuare.

- … Quel tipo veste da damerino. Come potrei non chiamarlo così dai! Sembra arrivare dagli anni 20 ahah-

La ragazza assimilò tutte le informazioni ricevute, ma l’ultima parte del discorso l’aveva toccata più di tutto il resto.

- Ha classe! E’ diverso! E’ un ragazzo galante d’altri tempi, è questo che lo rende così particolare…-

Si ritrovò a fissarlo.

 

La prima volta che lo aveva visto era al terzo anno di superiori. Era così affascinante nella sua divisa scolastica che ne rimase immediatamente colpita. Nell’arco degli anni poi si era resa conto del suo ottimo carattere, non lo aveva mai visto arrabbiato o triste. Aveva sempre in volto quel suo sorriso così indistinguibile.

Era sempre attorniato da ragazzi e ragazze e trattava tutti allo stesso modo. Con gentilezza e affetto. Era ben voluto da tutti e sapeva che faceva regolarmente volontariato. Era davvero un bravo ragazzo.

A mala pena negli anni, era riuscita a salutarlo solo qualche volta, non riusciva a sbilanciarsi più di così. Per lei era la reincarnazione della perfezione. Lei era una ragazza con così tanti problemi e complicanze che con la sua sola presenza avrebbe potuto scalfire tanta bellezza.

Quindi era arrivata a pensare che lei non era adatta ad un angelo come lui, avrebbe stonato in ogni senso. Ma qualcuno le aveva messo la pulce nell’orecchio.

Forse non era così sbagliata come aveva sempre pensato? Forse anche lei poteva sperarci solo un pochino?

- Lo stai consumando ragazzina… -

Si girò di scatto trovandosi gli occhi di Jung-kook nei suoi a pochi centimetri. Di colpo fece uno scatto all’indietro tanto da cadere quasi dalla sedia. Per nulla scomposto il ragazzo l’afferrò in tempo prima di attirare troppo l’attenzione su di sé.

- E’ ora di iniziare la seconda lezione direi! -

Ancora frastornata si rimise composta aggiustandosi i capelli sempre ribelli dietro le orecchie.

Quel ragazzo riusciva ogni volta a scombussolarla.

- S… si… Devo di nuovo parlare allo specchio? -

Lui rise sedendosi questa volta sulla sedia accanto a lei. Indicò un ragazzo in fondo alla stanza, era accanto alla finestra, stava tranquillamente leggendo un libro, sembrava totalmente assorto.

- Voglio che tu vada da quel ragazzo a chiedergli il libro che sta leggendo -

Lei lo guardò stranita a quella richiesta.

- P… Perchè devo farlo? -

Il moro si sdraiò quasi sulla sedia divaricando le gambe completamente a suo agio.

- Per combattere la timidezza devi in qualche modo interagire anche con gli estranei e soprattutto conversarci. Non è difficile, devi solo chiedergli un libro, ragazzina! Dai!-

Yeona si trovò in difficoltà. Le erano già capitate situazioni simili, ma aveva pazientemente aspettato che posassero i libri prima di prenderli a sua volta.

Invece quella volta avrebbe dovuto parlare con qualcuno mai visto e disturbarlo.

- Magari lo vuole leggere, non credo che… -

Jung-kook la guardò torvo, non aveva molta scelta sembrava.

Si alzò titubante e lentamente attraversò la sala fino ad arrivare al suo tavolo. Si girò verso il suo compagno di corso che intanto la stava incitando da lontano facendo strani gesti con le mani alquanto buffi.

Si accorse di sorridere, in qualche modo si sentiva un po' meno tesa grazie a quel suo infantile modo di fare.

Si girò verso il ragazzo che ancora non si era accorto di lei.

- Emhn…Ciao... -

Il ragazzo dai capelli insolitamente argentei gli rivolse a mala pena uno sguardo per poi ritornare sul libro.

- Ecco…scusa lo hai finito di leggere… quel libro? -

Lui rialzò lo sguardo e con una smorfia sospirò.

- No. -

Ritornò incurante a leggere come se niente fosse.

Yeona si sentì totalmente in imbarazzo. Si sentiva una perfetta idiota, chinò il capo guardandosi le mani a disagio. L’unica volta che aveva avuto il coraggio di fare una cosa simile non era andata a buon fine.

Sorprendentemente subito dopo, sentì nuovamente sospirare e vide una copertina blu nel suo raggio visivo.

- Tieni, lo leggerò più tardi, tanto ora non ne avevo più voglia -

La castana lo prese tra le mani, per poi vederlo andare via sempre con la stessa espressione svogliata.

Ritornò verso il moro sorridendo a trentadue denti per la felicità.

- Ci sono riuscita! Ho il libro!! -

Lui la accolse con una faccia piena di soddisfazione.

- Brava ragazzina! Sei stata grande! Hai fatto anche più del previsto, non pensavo che te lo avrebbe dato sul serio! Credo che tu gli sia simpatica!-

Lei si stranì per quella risposta prendendo posto a sedere di fronte a lui.

- Aspetta, tu lo conoscevi?-

Jung-kook prese l’oggetto tanto desiderato tra le mani e lo sfogliò curioso.

- E’ il mio coinquilino. Min Yoon-gi. E’ un tipo piuttosto taciturno ma è un vero genio della musica, ero davvero curioso di leggerlo, grazie ragazzina! -

Indispettita gli strappò il tomo dalle mani e si rivolse in modo ostile.

- Hai chiesto a me di farlo perché a te non te lo avrebbe mai dato vero? Altro che seconda lezione… mi hai preso in giro!-

Concluse sbuffando inviperita.

Il moro riprese il libro tra le mani sorridendo con un espressione di chi la sapeva lunga.

- Ehi! Come si dice, ho preso due piccioni con una fava no?! Ahah Sei riuscita a parlare con un tipo sconosciuto! Da notare, non ti ha mangiato! Hai fatto un passo in avanti piccola Yeona! -

Si bloccò. Era la seconda volta che la chiamava in quel modo.

Chiamandola ragazzina sembrava più che la sbeffeggiasse cosa che la faceva innervosire. Invece chiamarla in quel modo, sembrava più affettuoso. Non era abituata.

Vedendola in uno stato di trance, il ragazzo mosse la mano di fronte a lei, risvegliandola.

- A proposito… io ho già fatto due lezioni, e tu? Quando lo rispetti l’accordo? -

Yeona sbattè più volte le palpebre come per riconnettere il cervello, per poi annuire.

- Hai ragione. Se vuoi iniziamo subito. Anche tu hai una ricerca da fare giusto? Potremmo farla insieme se a te sta bene… -

Nuovamente lui sorrise nel modo più naturale del mondo, l’accecava da quanto fosse splendente.

- E’ un ottima idea! Sono tutto tuo! -

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Il nostro Jung-kook dispensa consigli a destra e manca e Yeona in qualche modo cerca di stargli dietro, cosa ne pensate del loro strano rapporto?

Abbiamo fatto anche la conoscenza dell’estroverso Yoon-gi ahah ;P

Se siete curiosi di come proseguirà, vi aspetto al prossimo aggiornamento!!

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Dopo la famosa giornata della biblioteca, ci fu una sorta di svolta.

Passarono due mesi fatti di mattine ad auto convincersi di essere una persona migliore di quanto credesse e ad interagire almeno una volta al giorno con una persona sconosciuta, anche per stupidate. Per quanto le risultasse difficile da accettare, stava davvero funzionando.

La timidezza ovviamente era ancora presente, ma almeno non balbettava più di fronte alla persona che prendeva come cavia per i suoi esperimenti sociali.

Addirittura le sue stesse amiche si complimentavano con lei vedendola meno insicura del solito.

Per lei era davvero un ottimo risultato e doveva tutto a Jung-kook.

In quel lasso di tempo, il loro rapporto era migliorato e si stava rendendo conto di quanto la sua presenza stesse diventando sempre più basilare nella sua vita.

Come aveva pensato quelle stupide dicerie su di lui erano del tutto infondate.

Di apparenza probabilmente attirava certe tipi di voci. Ma lui era totalmente un’altra persona da quello che voleva far credere. Ed ogni giorno confermava la sua tesi.

Faceva tanto l’arrogante, ma in realtà era un ragazzo gentile e premuroso.

Lo aveva dimostrato più volte, ma non glielo avrebbe mai confessato.

Aveva un ego anche fin troppo pompato per alimentarne dell’altro.

Come d’accordo, lei aveva ricambiato, lo aveva aiutato a rimettersi in pari con lo studio. Ed ormai avevano preso l’abitudine di studiare insieme. A volte si univa anche nel gruppo di studio con le sue amiche, che ormai avevano accettato la strana amicizia che li legava.

Anche se si era resa conto più volte dello sguardo scrutatore di Kwan, costantemente cercava di capire i comportamenti del moro, ma infondo se lo aspettava, sapeva quanto fosse diffidente, quindi non era niente di nuovo per lei.

 

 

- Direi che sei pronta per la terza lezione ragazzina!-

La spiazzò all’improvviso durante la pausa tra un corso ed un altro.

- Oh… stavo perdendo le speranze, era da un bel pezzo che non ti sentivo dire questa frase Professor Jung-kook-

Rise di gusto vedendo il ragazzo accigliarsi. Per una volta aveva voglia di canzonarlo lei.

- Non prenderti impegni per domani mattina ok? Dobbiamo fare qualcosa -

Si bloccò di colpo. La morte negli occhi.

- Domani è domenica… quel giorno è fatto per dormire non per fare “qualcosa”...-

Il solito sguardo torvo, le impedì di ribattere ancora. A volte il suo compagno di corso diventava davvero testardo al punto da non poter nemmeno conversare in modo civile. Quando si impuntava era la fine.

 

 

Quella mattina si erano dati appuntamento vicino al fiume Han, che tagliava geograficamente la capitale a metà, le rive erano attorniate da diversi parchi ed aree verdi. In quel periodo dell’anno poi era uno spettacolo, pieno di alberi in fiore. Amava la primavera. Una vera gioia per i suoi occhi stanchi per la mancanza di sonno.

- Buongiorno ragazzina! Ce l’hai fatta eh!-

Sentendo la voce del ragazzo si girò scocciata.

- Non è troppo presto? Sono appena le 8 di mattina, cosa dovremmo fa… ma -

Vide una nuova versione di Jung-kook.

Aveva i capelli, solitamente sbarazzini che gli ricadevano sugli occhi ora legati da un codino dietro la testa e vestito con una tuta sempre di qualche taglia in più, ma che lo rendevano più casual del solito.

Era sopra ad una bici e ne aveva un altra al suo fianco, non ci volle molto a capire che quella era destinata a lei.

- Mi hai svegliata a quest’ora per fare un giro in bici? -

Si appoggiò al manubrio tronfio come un pavone e indicò il paesaggio.

- Terza lezione, mia cara alunna pigra e svogliata! Fare sport aumenta l’autostima lo sapevi? E quale modo per sfruttarlo? Venire al mattino presto e girare in bici in questo tripudio di bellezza! Credimi è l’unica cosa che mi è venuta in mente per non farti affaticare troppo, dovresti essermi riconoscente! E’anche un buon modo per mantenersi in forma. -

Yeona si avvicinò alla bicicletta poco convinta, per poi riguardare curiosa il ragazzo.

- Come sapevi che non posso affaticarmi troppo? Da bambina soffrivo di una grave forma d’asma, ora è controllata ed è da un secolo che non ho più attacchi, ma non posso fare sport troppo impegnativi. Lo sanno solo le mie amiche, Ho-seok e mio fratello… ma tu… -

Lo vide per la prima volta in difficoltà, o così le sembrò, anche se durò appena qualche secondo. Si guardò intorno prima di parlare nuovamente.

- Ah… non, non lo sapevo a dir la verità. Mi dispiace. No era solo un modo di dire, perché non mi sei mai sembrata una persona sportiva, quindi non volevo farti fare qualcosa di troppo impegnativo, tutto li… ma forse ora è meglio andare che dici? -

Ancora con qualche perplessità, si ritrovò ad inseguire il ragazzo che per qualche motivo sembrava stesse scappando da lei anzichè fare una serena passeggiata in bici.

Dopo qualche minuto a rincorrersi, finalmente rallentarono, potendosi gustare il panorama splendido che vi si presentava.

Non sopportava di dover dare ragione continuamente al suo compagno di corso, ma nel complesso si sentiva davvero bene ed a suo agio.

Si sentiva libera e si stava divertendo.

L’aria a quell’ora del mattino era diversa, rispetto a quella a cui erano abituati, era davvero una piacevole sensazione.

Pedalando, notò un inversione da parte del moro che subito si affrettò a seguire, ritrovandosi al centro di uno dei tanti parchi come quelli che avevano già attraversato.

Scese dalla bici e s’incamminò verso un punto preciso.

Con sorpresa notò che avevano costruito un piccolo palcoscenico rialzato, dove sopra di esso c’era un viso già conosciuto.

- Ma lui non è il tuo coinquilino? -

Jung-kook annuì compiaciuto.

- Si, è lui, e al suo fianco c’è il suo migliore amico Kim Nam-joon. A volte fanno degli spettacoli qua in zona. Oltre che essere un grande musicista è anche un ottimo rapper, o meglio lo sono entrambi. Sono davvero in gamba! Vieni!-

La invitò a seguirlo, si fece strada sul palco e salutò i ragazzi con trasporto.

A volte invidiava il suo modo di fare così spontaneo per lui, ma così difficile per lei.

Si ritrovò confinata in un angolino, non sapendo come comportarsi.

- Ehi… -

Sentendo la voce rivolgersi direttamente a lei, alzò lo sguardo che aveva incollato al pavimento, trovandosi il ragazzo dai capelli argento a pochi passi dalla sua persona.

- Ti è piaciuto il libro alla fine?-

Ripensando all’episodio ormai di due mesi prima, si ritrovò quasi a sentirsi in colpa. Dopo averlo consegnato al moro non ne aveva saputo più niente di quel libro. Si ritrovò a cercare qualche scusa plausibile per uscirne pulita da quella situazione.

- Si mi è piaciuto un sacco devo dire, hai buon gusto amico! -

Jung-kook si avvicinò ai ragazzi con aria divertita, guardando Yoon-gi negli occhi, dove quest’ultimo accennò appena un sorriso capendo la situazione.

- Giusto, avrei dovuto capirlo! Me l’hai fatta pivello. Tsk! Vedi di ridarmelo il prima possibile, lo devo finire -

Anche se il tono usato era risultato più duro di quel che si potesse pensare, aveva mantenuto un aria serena. Evidentemente era proprio quello il suo modo di fare.

- Sicuro! Consideralo già fatto!-

Si allontanò ritornando dall’altro ragazzo dai capelli insolitamente blu chiaro.

Strani ma sul suo volto era davvero un colore azzeccato.

Yeona invece ritornò a dedicarsi sul suo compagno di corso.

- Ma per quale motivo non voleva darti quel libro?-

Scosse la testa guardando probabilmente anche lui la chioma bluastra del ragazzo di fronte a loro.

- Non ne ho idea, mi viene solo da pensare che quando gliel’ho chiesto era da poco che ci conoscevamo, è un tipo piuttosto diffidente ho scoperto.-

- A me lo ha dato subito però ...-

Si rivolse a lui in modo spontaneo, attirando un occhiata divertita dallo stesso.

- Te l’ho detto che gli sei stata simpatica subito ragazzina! Sembravi un cerbiatto impaurito davanti ai fari di un’auto in corsa. Avresti ammorbidito anche il più duro degli energumeni ahah -

Sentendo la fragorosa risata di Jung-kook, non le fu difficile seguirlo, liberando una risata cristallina e spontanea.

Finendo di ridere, si accorse dello sguardo che aveva assunto il moro.

Non l’aveva mai guardata in quel modo, aveva la percezione di intravedere un misto tra malinconia e dolcezza. Un mix che quasi facevano da contrasto l’un l’altra.

Ma come arrivò svanì in un attimo.

Si girò verso i due ragazzi, senza nemmeno dirle una parola, e si mise a conversare con loro come se non esistesse.

Non che ci fosse rimasta male, ma si era creato qualcosa in quel momento davvero particolare, che non riusciva a spiegare e lui aveva fermato tutto come se ne fosse spaventato, esattamente come era successo poche ore prima.

Quella mattina Jung-kook si stava davvero comportando in modo strano.

Era talmente assorta nei suoi pensieri da non rendersi nemmeno conto di avercelo di nuovo di fronte.

- Sei pronta per la lezione numero quattro?-

La ragazza sgranò gli occhi sorpresa.

- A… aspetta! Per due interi mesi niente, ed ora vuoi fare due lezioni in un giorno?-

Il moro rise nel vederla così spaventata e si affrettò a spiegare con estrema serenità.

- Sono io che decido quando sei pronta a fare lo step successivo giusto? Quindi fidati di me ragazzina!-

La prese per mano e la portò di fronte alla pianola e i vari strumenti elettronici a fianco.

Il ragazzo dai capelli blu prese per la prima volta la parola.

- Avete deciso cosa cantare ragazzi?-

Yeona dovette appoggiarsi ad una cassa per non cadere dallo shock.

- C… cosa hai detto scusa?!-

Il moro non curante della reazione della prima annuì convinto, prendendo il microfono lì accanto.

- Sì, ho già detto tutto a Yoon-gi, grazie! -

La castana sempre più agitata dalla situazione che si stava creando, afferrò il ragazzo dalla manica della felpa attirando la sua attenzione.

- Io non canto! Sei pazzo?-

Lui, con sua sorpresa la guardò con estrema dolcezza, porgendole il microfono.

- Fare qualcosa che ti spaventa ti renderà più forte e sicura di te. E’ ancora mattina e non c’è tutta questa gente in giro, il vero concerto si terrà nel pomeriggio. Avanti fifona! -

Lei scosse la testa. Solo il pensiero di stare davanti a delle persone e cantare, le stava letteralmente mancando il fiato.

E se non le fosse uscito neanche un suono dalla bocca?

E se l’avessero derisa?

E se fosse stata stonata?

Era da secoli che non cantava davanti a qualcuno, non era pronta a fare una figuraccia simile.

Il cuore le stava martellando nel petto come mai aveva fatto.

Jung-kook vedendola in apnea, le prese la mano e la portò al centro del palco. Prima che le note della canzone presero posto al silenzio, lui si abbassò all’altezza del suo orecchio.

- Ci sono io con te, non ti lascio-

Incredibilmente quelle poche parole, la tranquillizzarono.

Poi come se fosse la cosa più naturale del mondo, il moro iniziò a cantare. La conosceva bene quella canzone. Quando era uscita, era in ospedale, e si era davvero innamorata di quel brano così allegro e sbarazzino.

I wish del gruppo Ft Island.

Era solita canticchiarla quando si annoiava in quella stanza asettica e triste.

Persa nei ricordi, rivide il volto allegro di Jung-kook, aveva una voce limpida e dolce.

Era davvero bravissimo.

Senza nemmeno rendersene conto si accorse che stava già cantando con lui, senza mai distogliere lo sguardo.

Ormai la paura e la timidezza erano solo un lontano ricordo. C’erano solo loro due.

Come due bambini che cantavano per puro divertimento. E così era.

Finita la canzone, sorrisero soddisfatti l’un l’altra.

Gli applausi interruppero il contatto visivo. Yeona si girò verso la platea e molta gente si era fermata ad ascoltarli, erano più di quanto avesse pensato.

Jung-kook ridendo alzò le mani in segno di vittoria e sempre in quell’istante realizzò che da quando era iniziata la canzone, non le aveva mai lasciato la mano.

Come aveva detto era rimasto con lei senza mai lasciarla sola.

Sentì il suo cuore battere anche più di prima, ed un sorriso spontaneo le uscì guardandolo.

Probabilmente quello che stava sentendo in quel momento era un immensa gratitudine per quel ragazzo che aveva travolto la sua vita come un tornado.

Si sentiva come se fosse su una nuvola e tutto era grazie a lui.

Era solo per gratitudine che si sentiva in quel modo… giusto?

Lui le strinse più forte la mano, sorridendole con felicità.

- Sei stata grande! Hai cantato davanti a tutti! Sono fiero di te!-

Accantonò quegli strani pensieri che stavano prendendo prepotentemente spazio nella sua testa per annuire e sorridere a sua volta al ragazzo contenta.

 

 

- Complimenti ragazzi! Siete stati fantastici! Avete già attirato un sacco di gente! Potremmo già iniziare con il concerto a questo punto! Yeona, dovresti provare a cantare seriamente, hai talento! -

Nam-joon si stava complimentando con la ragazza e lei ne rimase sorpresa, non pensava che avesse cantato così bene da avere reazioni così entusiaste.

- Oh, non penso che riuscirei a farlo sempre. E’ stato davvero incredibile che ci sia riuscita ora ahah-

Yoon-gi e Jung -kook li raggiunsero e quest’ultimo le scompigliò i capelli in segno d’affetto.

Il suo cuore perse un battito. Distogliendo velocemente lo sguardo.

In quella giornata non solo lui era stato strano, ma lo stava diventando anche lei.

- Allora invece noi ci metteremo d’accordo per il prossimo concerto va bene?-

Nuovamente il ragazzo dai capelli blu parlò, rivolgendosi al moro, che a sua volta annuì distrattamente, era impegnato a scrutare la ragazza che nel mentre stava cercando di guardare tutto e tutti, tranne lui.

Yeona si ridestò dai suoi pensieri e si incuriosì da ciò che aveva appena sentito.

- Parteciperà anche lui ad un concerto? -

Yoon-gi si mise a prendere degli spartiti e nel mentre si rivolse proprio a quest’ultima.

- Nell’ultimo mese, abbiamo lavorato insieme. Si è dimostrato un buon cantautore, anche l’ultima canzone che ha portato è davvero buon...-

Il suo compagno di corso si mise davanti a quest’ultimo ridendo, sembrava sinceramente nervoso, cosa che era un avvenimento più unico che raro.

- Poi ne parleremo ragazzi, forse è meglio andare ora, che ne dici?-

Il ragazzo dai capelli argento per nulla smosso dall’atteggiamento di quest’ultimo, non fece rispondere Yeona, ma le riparlò nuovamente con tono apatico.

- Pensavo vi fermaste per l’esibizione, tra poco dovremmo iniziare… -

Il moro lasciò la decisione nelle sue mani restando in silenzio.

- Mi farebbe molto piacere vedervi!-

Nam-joon super soddisfatto prese posto sul palco terminando gli ultimi preparativi.

I due si sistemarono in prima fila per vederli al meglio. Era la prima volta che vedeva un esibizione dal vivo. Si stava emozionando e pensare che poco prima si trovava lei sul palcoscenico le venne il batticuore.

- Non avrei mai pensato di poter fare certe cose… ho cantato davanti a tutti! Hai rischiato, avrei potuto essere stonata come una campana ahah -

Anche lui rise, ma le rivolse un sorriso gentile.

- Qualcosa mi diceva che sarebbe andato tutto bene, e così è stato! Dovresti imparare a fidarti di me ragazzina! Non ti farei mai fare qualcosa per danneggiarti. -

Sembrava davvero sicuro in quel che diceva, e non capiva da dove arrivasse tutta quella convinzione. A volte le sembrava che in realtà lui la conoscesse da tempo. Ma ciò era impossibile. Lui aveva vissuto per anni in Inghilterra, e poi come avrebbe potuto dimenticarsi di un ragazzo come lui? Sicuramente era una sensazione niente più.

- Sai, credo di stare capendo adesso quanto mi stiano servendo i tuoi consigli… senza di essi, credo che mi sarei persa un sacco di cose, perché troppo timida o non avendo fiducia in me, credo di doverti ringraziare… e… -

Lui si avvicinò al suo viso lentamente e più era vicino e più il suo cuore perdeva un battito.

- Siamo solo all’inizio ragazzina! Mi ringrazierai quando saremo arrivati all’obiettivo vero e proprio, al boss finale!-

Gli diede per gioco un buffetto alla testa, facendole l’occhiolino, ridendone di conseguenza. E per fortuna o sfortuna si allontanò dal suo viso.

- A… al boss finale eh… -

Si massaggiò la testa e nel mentre le scappò un pensiero che si tramutò in un sussurro, lo disse più a se stessa che a lui, ma la sentì ugualmente.

- Esatto! Dobbiamo arrivare al tuo bel principe rinchiuso nella torre! Ma sai che ti dico, presto ci sarà la lezione numero cinque! -

Yeona rise nervosamente scuotendo la testa contrariata.

- Ehi abbiamo fatto due lezioni in un giorno, non credo di reggerne un’altra ora-

Il moro con tranquillità avvolse il braccio tatuato intorno alle spalle della giovane che sussultò al contatto.

- Non ho detto che sarà oggi! Ma sei pronta per il livello successivo! Ora che hai capito cosa fare per lavorare sulle tue ansie. Dovremmo pensare a come poter interagire col damerino! Vedrai! Andrà tutto alla grande! Finita questa storia, sarà ai tuoi piedi piccola Yeona! -

Detto questo non aspettò alcuna risposta da quest’ultima, ma iniziò a saltare sul posto preso dall’esibizione dei suoi amici, che nel mentre avevano iniziato a suonare e rappare.

Più saltava e si divertiva e più la testa di Yeona era presa dalla confusione.

Cosa le stava accadendo?

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!!

Cosa sta accadendo alla nostra Yeona? E’ molto confusa e sta iniziando a vedere Jung-kook con occhi diversi, cosa farà ora secondo voi?

Invece Jung-kook si sta comportando in modo strano, cosa nasconderà in verità? Per scoprirlo vi aspetto al prossimo capitolo! :*

Spero vi stia piacendo! :)

Ps: Adoro la canzone I wish dei Ft Island :)

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


La lezione di giapponese quel giorno era davvero incomprensibile.

Era sempre stata appassionata della materia ottenendo anche buoni risultati dai test, ma quella mattina era davvero l’ultimo dei suoi pensieri.

Si sentiva strana in quei giorni e non ne capiva davvero il motivo.

- Scusami, per caso hai gli appunti della lezione di ieri del professor Kang? Me li presteresti per piacere? Te li ridò a fine giornata promesso!-

Un suo compagno di corso le si era avvicinato sperando di non fare troppo casino durante la lezione.

- Ma certo, tieni pure e tranquillo puoi ridarmeli anche domani, non ho fretta!-

Glieli consegnò senza dimenticarsi di accompagnarlo ad un sorriso gentile.

Dopo di che ritornò a riguardare in direzione del professore, che stava in tutti i modi cercando di far interessare quel che diceva ai suoi alunni svogliati, quanto lei in quel momento.

- Accidenti mi devo ancora abituare a questa nuova versione di Yeona! Sono così fiera di te! Fosse stato solo qualche mese prima, penso che ti saresti sciolta sulla sedia fino a sparire dal nulla per sfuggire dalle grinfie di quel malcapitato che ti rivolgeva la parola ahah -

Cho-hee sussurrò alla giovane con la sua solita espressione da bimba felice.

Era così dolce quella ragazza, era impossibile non volerle bene.

- La tua amicizia inaspettata con Jung-kook ti ha fatto davvero bene! Sembri così diversa, in modo positivo naturalmente! -

Sentire nominare il ragazzo la fece irrigidire sul posto.

Si girò nella sua direzione e come al solito lo trovò a testa china sul banco, si stava addormentando in classe.

Se almeno fosse stato presente a lezione, quasi sicuramente non avrebbe avuto bisogno del suo aiuto per lo studio.

Non lo avrebbe mai capito fino in fondo quello strano ragazzo, lo sapeva.

Chiuse gli occhi sospirando.

Non ne capiva il motivo, ma si era accorta ultimamente che anche facendo le cose più stupide, la prima persona a cui pensava era proprio il moro.

Tutto ciò era davvero strano.

I suoi pensieri erano sempre stati rivolti al suo angelo da anni ormai.

Invece ora, i suoi occhi antracite così vivaci le apparivano spesso nella sua testa, e non ne capiva davvero il motivo.

Scosse la testa convinta.

A lei piaceva Tae-hyung. Avrebbe fatto il possibile nel provare a conquistarlo.

Era confusa solo perché verso Jung-kook il sentimento che provava era solo di amicizia ed un immensa gratitudine e basta.

Non doveva confondere le cose.

 

 

In quel momento gli occhi assonnati del ragazzo accanto a lei si aprirono, sbadigliò, alzando di poco la testa sorreggendosi il capo con la mano a palmo aperto.

Guardò per un attimo la castana così assorta in chissà quali intensi pensieri, per poi spostarle una ciocca ribelle ricaduta sul viso, dietro l’orecchio.

Lei sussultò e si girò sorpresa nella sua direzione.

Quanto lo divertivano le sue espressioni così buffe. Ogni volta gliene regalava di nuove e non resisteva nel non provocarla per vederne altre.

- Piccola Yeona, pensare troppo fa male non lo sapevi? Ti vengono le rughe prima del tempo!-

commentò piatto alla sua vicina, che come sperato assunse un espressione indecifrabile ed arrossì violentemente.

La sentì borbottare qualcosa prima di girarsi dall’altra parte.

Rise di nascosto, si era accorto di quanto si agitasse ogni volta che la chiamava in quel modo e facendo finta di niente, quando meno se lo aspettava glielo riproponeva.

Sospirò senza smettere di osservarla.

Scosse la testa subito dopo rimettendosi nella posizione originaria e cercò nuovamente di chiudere gli occhi.

- Le hai appena detto che fa male pensare troppo e poi lo fai tu?! Maledetta testa...-

Sussurrò a se stesso prima di riaddormentarsi sul banco.

 

 

- Ed ecco la famosa lezione numero cinque! Emozionata?-

Erano nella solita piccola biblioteca in cui ormai erano certi che nessuno ci metteva piede. Non avevano mai incrociato anima viva. Quindi ogni volta che volevano studiare o anche solo riposarsi tra lezione e lezione si ritrovavano li.

Era diventato il loro posto speciale.

- Dipende… devo fare qualcosa di estremo tipo… bungee jumping? -

Il moro rise divertito prima di sedersi sul tavolo come era suo solito fare.

- No… anche se… -

Lei si alzò spaventata dalla sedia prendendo la borsa facendo per andarsene.

Il ragazzo l’afferrò proprio dall’oggetto obbligandola a sedersi dove era prima, ridendo nuovamente come se gli avessero appena raccontato una barzelletta divertentissima.

- Stavo scherzando ragazzina! Non ti direi mai di fare una cosa simile! No come ti avevo già accennato, dobbiamo in qualche modo interagire col damerino...-

Yeona perplessa fece spallucce.

- E’ una parola… E qual è il piano?-

Lui controllò il telefono e annuì soddisfatto, come al solito aveva assunto quell’espressione decisa di chi la sapeva lunga. Sembrava molto sicuro di sé. Aveva un piano che stava elaborando proprio in quel momento, ne era certa.

- Questo pomeriggio, non prendere impegni, d'accordo? Ci vediamo qua fuori alle 3 in punto! Dobbiamo andare in un posto -

La ragazza si ritrovò a sorridere, in un misto di preoccupazione e di divertimento.

- L’ultima volta che mi hai detto così, mi sono ritrovata a pedalare e a cantare davanti ad un sacco di gente… non so cosa aspettarmi… -

Jung-kook le accarezzò la testa in modo gentile come per rassicurarla.

- Ti ho già detto che devi fidarti di me ragazzina o mi sbaglio? -

Glielo disse con un tono di voce caldo e morbido, tanto da accarezzarle la pelle da quanto era stato dolce.

Si avvicinò alla porta e uscì, senza prima salutarla con la mano e regalarle il suo solito sorriso splendente.

La lasciò nella stanza sola, con solo il suo battito assordante dentro al petto.

 

 

Conoscendo l’estro di Jung-kook, non riusciva davvero ad immaginare cosa potessero fare quel giorno, ormai era preparata al peggio.

Nel dubbio decise comunque di vestirsi casual. Indossava dei pantaloni larghi da tuta color beige con una maglia lunga bianca. Si sentiva comoda e a suo agio.

Sentendo correre dietro di sé si voltò sicura fosse lui.

Scorse la sua figura arrivare con velocità in corsa.

Indossava dei jeans scuri, una maglia nera decisamente abbondante per il suo fisico, ed aveva in testa un cappello alla pescatora, anch’esso dello stesso colore.

E li ebbe la certezza che qualsiasi cosa avesse indossato, sarebbe stato scambiato quasi certamente per un modello di una marca famosa.

Anche il modo di correre era elegante.

Vedendola le rivolse quel sorriso genuino che l’avrebbe riconosciuto tra mille.

Si tolse gli occhiali e si stropicciò gli occhi provata.

Il troppo stroppia.

- Questa volta sono in ritardo, mi dispiace ragazzina! Dai andiamo! Forse riusciamo a non fare troppo tardi!-

Invitò la castana a seguirlo in fretta senza nemmeno fermarsi un momento, quindi si ritrovò costretta a corrergli dietro. Chiedere spiegazioni era diventato inutile.

Doveva risparmiare le energie per seguirlo, correva davvero veloce per i suoi gusti.

Finalmente si decise a fermarsi e quando lei si appoggiò ad una ringhiera per riprendere fiato, si guardò intorno per capire dove fossero.

Per stargli dietro aveva perso totalmente il senso dell’orientamento.

Realizzando, guardò spaesata quel posto che conosceva sfortunatamente bene.

L’ospedale.

- P… perché siamo qui?-

Troppi ricordi le affollarono la mente, a volte tristi, a volte felici, ma solitari il più delle volte.

- Il tuo bello quando è venuto in classe ne ha parlato ricordi? Ha introdotto il discorso dell’evento di beneficenza e non solo, ogni mese è stato deciso di fare una giornata di volontariato. Ed eccoci qua! In questa giornata, faremo due cose importanti, la prima ovviamente un’opera di bene e come seconda tu cercherai di girare intorno al tuo damerino. Deve sapere della tua esistenza prima di fare i passi successivi! Quindi… andiamo a sfondare i primi muri della torre ragazzina!-

Si avviò senza aspettarla all’interno dell’edificio, e quando lo raggiunse venne invasa dall’odore inconfondibile di disinfettante che le solleticò le narici.

Si girarono intorno non sapendo bene come muoversi, ma vennero raggiunti quasi subito da un infermiera gentile che intuendo per cosa fossero li, li condusse al piano superiore.

 

Quando varcarono la soglia del reparto intravidero la figura di Tae-hyung intento a leggere una storia ad un gruppo di bambini che pendevano completamente dalle sue labbra.

Alzando il capo li vide, sorridendo con il suo solito sorriso quadrato si alzò ed avanzò verso di loro.

- Ricordati gli esercizi, e respira di tanto in tanto ragazzina!-

L’ammonì dietro di lei Jung-kook che come al solito si era irrigidita nel vederlo arrivare.

Prese un grande respiro e cercò di fare un espressione che sembrasse il più normale possibile.

- Ragazzi siete venuti davvero allora! E’ un piacere vedervi qua!-

Jung-kook con il suo solito modo di fare spavaldo prese il sopravvento e tese la mano verso il ragazzo.

- Certo amico, te lo avevo detto che saremmo venuti! Io sono Jeon Jung-kook, lei è la mia amica Kim Yeona, cosa possiamo fare?-

Il castano strinse la mano con la sua, era sinceramente felice che altre persone avessero accettato la sua causa, era lampante.

- Io sono Kim Tae-hyung, grazie ancora per essere qui. Bè lo scopo è fare compagnia ed alleggerire la vita dei bambini costretti a stare qui. Se possiamo essere per una piccola parte d’aiuto per loro, sicuramente si sentiranno meno soli, ed amati soprattutto. Credetemi è davvero importante quello che facciamo.-

Yeona era rimasta affascinata dalle sue parole, come ben sapeva era davvero un ragazzo gentile ed altruista, aveva tanto amore da dare, lo aveva capito.

- Lo capisco bene, so come ci si sente. Quello che fai è bellissimo, si vede dai loro visi… -

La ragazza si voltò verso i bambini che trepidanti stavano aspettando il suo ritorno per la fine della storia, e Tae-hyung fece a loro cenno che sarebbe tornato subito.

- Più tardi suonerò la tromba, se vi va di ascoltarmi, sarò nella sala dei giochi dei bambini -

- Ci saremo di sicuro! A più tardi! -

Rispose sorridendo, per poi vederlo correre per terminare ciò che stava facendo.

- Wow… sono shockato sei riuscita a respirare e anche a parlare! Complimenti! -

La riportò alla realtà la voce calda del moro, sinceramente colpito.

- Bè… è stata dura, ma si ce l’ho fatta!! ahah-

Si accorse che il suo sguardo si era fatto triste per un attimo, ma subito dopo si avviò nella parte opposta di dov’erano, camminando per il corridoio stretto.

- Dove vai? Non andiamo dove si trova Tae-hyung?-

Il ragazzo si voltò per un attimo ritrovando il suo solito sorriso splendente che tanto lo caratterizzava.

- Tu vai di là! Io andrò da questa parte, sei tu che devi cercare di attirare l’attenzione, io sarei il terzo incomodo. Sei andata alla grande prima, quindi andrà bene! Ci vediamo nella sala in cui suonerà il tuo bello! A dopo!-

Vedendolo andare via, provò una fitta al cuore.

Le sue reazioni erano sempre più irrazionali ed incomprensibili.

Avrebbe dovuto essere davvero felice per ciò che stava succedendo, invece, provava una sorta di abbandono vedendo la sua grande schiena allontanarsi da lei.

Si girò di scatto ed entrò nella sala di Tae-hyung, doveva smetterla di pensare troppo.

Quello che sentiva era davvero illogico.

Prese posto accanto a dei bambini e si mise a fare ciò che le veniva meglio, disegnare.

Aveva sempre amato disegnare e dipingere, anche se non aveva mai approfondito quella passione. Ogni volta che si cimentava in qualche lavoro, si sentiva così in armonia col mondo che ormai per lei era un modo per distrarsi quando aveva pensieri.

In men che non si dica, sempre più occhioni curiosi le si avvicinarono, cercando di imitarla. In breve tempo quasi tutti si ritrovarono con matite in mano chiedendo consigli su cosa poter disegnare.

Passarono così il pomeriggio, Yeona si sentiva davvero bene ed a suo agio, e soprattutto vedeva quanto fossero sorridenti i volti di quei bimbi. Si ritrovò a pensare a quanto fosse stata già così dura e difficile la vita alla loro età. Proprio come la sua.

 

Della sua infanzia, ciò che ricordava più di tutto era l’entrare ed uscire spesso e volentieri dall’ospedale.

Aveva avuto una grave forma d’asma e anche se le sue amiche, Ho-seok e suo fratello Jin l’andavano a trovare, alla fine rimaneva sempre sola in quella camera che era arrivata ad odiare.

Specialmente dopo la prematura morte dei suoi genitori avvenuta per un incidente stradale, di cui purtroppo non ne sapeva molto a riguardo, dato che suo fratello ogni volta che cercava di aprire l’argomento si chiudeva a riccio, perciò non voleva aprirgli una ferita sicuramente aperta.

In tutta quella solitudine, comunque aveva fatto a conoscenza di alcuni bambini come lei, anche se alla fine se ne andavano sempre prima, lasciandola nuovamente sola.

Ricordava specialmente di un bambino tra loro, ma di cui purtroppo aveva dimenticato il nome, aveva dei veri buchi di memoria, specialmente in quel lasso di tempo.

Purtroppo nello stesso periodo in cui perse i genitori, suo fratello le raccontò che anche lei ebbe un grave incidente, aveva fatto una brutta caduta, tanto da farla rimanere incosciente diversi giorni.

Ma anche se aveva dei ricordi confusi, non poteva dimenticarsi di quel bambino in particolare.

Era davvero ingestibile. Aveva un caratteraccio tanto da far scappare anche la più dolce delle infermiere, ed infatti cercava sempre di allontanare tutti in ogni modo possibile.

Ma lei aveva capito cosa stava cercando di fare, voleva solo qualcuno con cui parlare, che lo capisse. Si era presa a cuore quel bimbo problematico. Aveva cercato in tutti i modi di avvicinarsi a lui all’epoca.

Sorrise ripensandoci, l’aveva davvero fatta penare.

 

- E’ bellissimo! Complimenti!-

Una voce alle sue spalle la spaventò saltando sul posto.

Tae-hyung si sedette accanto a lei guardando il suo disegno, per poi guardare il lavoro dei bambini.

- Siete stati tutti bravissimi! Allora come è stata la nostra amica Yeona?-

I bimbi si alzarono dalle loro postazioni andando verso il giovane mostrando tutti i loro disegni, ridendo e saltando come pazzi.

- E’ bravissima!-

- Mi ha insegnato a fare un gattino!-

- Verrà a trovarci di nuovo vero Tae Tae??-

Lui sorrise ad ognuno di loro complimentandosi e facendo carezze gentili sulle loro teste.

- Se vuole è sempre la benvenuta, giusto?-

In coro di voci urlanti circondarono la ragazza, che quasi si commosse da tanta dolcezza.

- Verrò di nuovo volentieri, disegneremo ancora tantissime cose!-

Si accorse dello sguardo che le rivolse Tae-hyung era colmo di gioia e tenerezza, ricambiò con un sorriso spontaneo. Era davvero felice in quel momento.

 

Dopo l’annuncio che il suo angelo si sarebbe preparato a suonare, Yeona andò a cercare il suo compagno di corso.

Dopo averlo cercato per diverse stanze, sentì da una di esse una melodia provenire da una chitarra.

Raggiunse il suono e vide Jung-kook seduto a terra con in mano lo strumento che accompagnava la sua voce limpida e morbida.

- … Ridere insieme e piangere insieme. Immagino che queste semplici emozioni fossero tutto per me. Quando arriverà quel giorno? Quando ti incontrerò ancora, voglio guardarti negli occhi e dirti, mi sei mancata!-

Non aveva mai sentito quella canzone, ma si ritrovò completamente ammaliata dalla sua voce così unica. Quelle parole erano intrise di malinconia e dolcezza e tutti quei sentimenti le arrivarono direttamente al cuore. Si sedette davanti a lui insieme agli altri bambini che lo stavano ascoltando in silenzio, aveva ipnotizzato chiunque fosse nella stanza.

- Dentro quei ricordi mi sembra di essere in trance. Anche se ballo da solo, piove. Quando questa nebbia si diraderà. Correrò verso di te con i piedi inzuppati. In quel momento stringimi tra le tue braccia… Oh Oh...-

Jung-kook alzò il viso ed i loro occhi s’incontrarono.

Yeona vide tutte le emozioni che la canzone gli stava trasmettendo nel suo sguardo.

In quel preciso istante era più bello che mai.

Avvertiva tutta la sua vulnerabilità, era come se si fosse spogliato di tutto e stesse mostrando la parte più profonda di sé.

Non sapeva quanto fosse durato quel contatto visivo, ma quando sentirono urla ed applausi, ritornarono entrambi in loro.

Il ragazzo si alzò frastornato come se si fosse calato troppo in quelle sensazioni così intime, posò la chitarra ed uscì ringraziando il suo piccolo pubblico.

- Allora… come è andata con il dam...-

- Che canzone era? E’ bellissima! Avrei voluto sentirla dall’inizio!! Di chi è? -

La castana lo interruppe, era ancora troppo turbata per poter parlare di qualsiasi altra cosa. Lo vide per un attimo temporeggiare, per poi vederlo arrossire.

Stava assistendo ad un altro comportamento strano da parte sua.

- Ah… E’ mia… E’ una mia canzone quella… -

Lei si bloccò a metà strada sorpresa.

- L’hai scritta tu? Jung-kook… è stupenda! Davvero! Mi sono emozionata così tanto nel sentirla...-

Vide nei suoi occhi una scintilla seguito da un sorriso così dolce da farle avere i brividi.

- Ti è piaciuta davvero?-

Sembrava che la sua risposta avrebbe determinato la sua vita o la sua morte.

- C...certo! Era davvero perfetta! Quando l’hai scritta?-

Nuovamente tornò sulle sue e riprese a camminare senza guardarla.

Era troppo altalenante quel ragazzo per poterci capire qualcosa. In un momento si chiudeva in sé stesso, quello dopo era euforico e ancora dopo era un fascio di nervi.

Arrivarono alla stanza dove si trovava Tae-hyung, si stava preparando per suonare al centro della sala, circondata da un immenso gruppo di piccole creature.

Si misero al fondo di essa e rimasero appoggiati al muro.

- L’ho scritta molti anni fa… Ci tengo molto a quel brano, mi ricorda di un periodo davvero importante della mia vita…è la prima volta che la canto dopo tanto tempo… -

Sussurrò appena il moro, sentiva quanto fosse nervoso nel dirlo.

Era evidente quanto fosse preziosa per lui la sua canzone. Avrebbe voluto chiedergli mille altre cose, ma non voleva essere invadente, ed aveva intuito quanto gli fosse costato il solo ammettere quello che le aveva confessato.

- L’ho avvertito quanto tu ci tenga… come si chiama?-

Jung-kook si girò verso di lei, guardandola dritta negli occhi.

- Still with you… -

Si perse in quel profondo mare nero dei suoi occhi, mentre sentiva in lontananza il suono ovattato della tromba.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Eccoci alla quinta lezione e qualcosa sta cambiando tra i nostri protagonisti.

Sono sempre più affiatati e soprattutto Yeona è notevolmente più confusa.

Lui è sempre più enigmatico mentre lei ha avuto un passato difficile alle spalle.

Qualcosa potrebbe legarli secondo voi?

Non solo, cosa potrebbe succedere dopo aver interagito con Tae-hyung?

Se volete saperlo… vi aspetto al prossimo aggiornamento ;*

Un grosso bacio Ekylove!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


- Verrete davvero alla mia esibizione?-

Cho-Hee era davvero nervosa quella mattina e continuava ad andare avanti ed indietro per l’aula, aspettando l’arrivo del professore di letteratura coreana.

- E’ ovvio che ci saremo! Ma adesso calmati, sarà tra un mese, è inutile pensarci adesso… -

Kwan con molta tranquillità le parlò appoggiata al banco mentre seguiva l’amica agitata con lo sguardo.

- Sarà esattamente tra ventidue giorni… e sono preoccupata, non ho abbastanza tempo per prepararmi e...-

Yeona strinse le mani della ragazza e le sorrise in modo rassicurante.

- Sei bravissima a suonare il pianoforte Cho-Hee, non farti prendere dall’ansia! Hai tutto il tempo per prepararti e noi saremo le prime persone che vedrai quando uscirai sul palco -

Con il viso più rilassato, l’amica le andò in contro abbracciandola che ricambiò felice di essere riuscita a calmare un po' l’amica.

- Naturalmente ci sarà anche mio fratello e Jin potrà venire?-

Kwan si rivolse alla castana curiosa, ma lei scosse appena il capo in senso negativo.

- No, mi ha già avvisato che per tutto il mese che verrà, sarà occupato tutti i pomeriggi, credo che dovrei trovarmi un lavoro, non può continuare così… -

Sospirò avvilita sedendosi al suo posto.

Cho-Hee la imitò e prese i libri di testo dalla sua borsa.

- Lo sai che non te lo permetterebbe mai… -

Yeona lo sapeva bene. Era sempre stato contrario, voleva sobbarcarsi di ogni responsabilità e lasciarla il più tranquilla possibile. Ma otteneva l’effetto opposto, era molto preoccupata per lui e

voleva aiutarlo in qualche modo, doveva ottenere a tutti i costi la borsa di studio era l’unica soluzione.

- Con i prossimi esami, proverò a partecipare al bando per la borsa di studio, ho deciso!-

Kwan sorrise alla sua affermazione.

- La vincerai sicuro, hai un ottima media! Di certo Jin sarà ancora più orgoglioso di te e probabilmente potrà rallentare il ritmo!-

Con rinnovata energia aprì il libro di testo. Doveva impegnarsi il doppio da quel momento in avanti.

 

- Ehi ragazzina! Stai cercando di bruciare l’intera aula? Ahah Hai uno sguardo di fuoco!-

Sentì l’arrivo del moro che con poca delicatezza si sedette accanto a lei. Da quando era arrivato ormai era diventato il suo posto fisso.

La castana si rivolse a lui con vigore.

- E’ motivazione mio caro Kookie! Motivazione!-

Lo vide raggelare all’istante, cosa che la fece preoccupare. Si sentì per un attimo insicura, come se avesse detto qualcosa di grave ed aspettò un suo qualsiasi movimento.

- K...Kookie?!-

Il ragazzo lo fiatò titubante, osservandola curioso.

Lei sgranò gli occhi.

Non se ne era nemmeno resa conto, ma si lo aveva chiamato con un nomignolo piuttosto affettuoso. Sicuramente era stato strano, ma mai si sarebbe aspettata una reazione simile.

- Ah… Scusa… io pensavo...-

Jung-kook tirò fuori un sorriso stupendo a trentadue denti.

- Mi piace! Chiamami sempre così! Sarò il tuo Kookie!-

Concluse con un occhiolino, per poi dedicarsi a tirare fuori l’occorrente per la lezione.

Sentirsi sconvolta era riduttivo.

Volse lo sguardo verso il libro di fronte a sé sperando vivamente che non si accorgesse di quanto rumore stesse facendo il suo cuore in quel momento.

Le stava letteralmente scoppiando nel petto. Più assumeva quegli atteggiamenti ambigui e più le creavano confusione. Sempre e sempre di più.

 

Dal giorno del volontariato, era riuscita a scambiare qualche parola con Tae-hyung.

Quando si incrociavano nei corridoi non scappava più, anzi riusciva a salutarlo e a volte si erano fermati per qualche minuto. Il tutto senza tremare e balbettare. Per lei era una conquista mica da poco.

Ma in cuor suo sapeva che qualcosa era cambiato.

Riguardò di sfuggita il compagno di banco, incurante di tutti quei pensieri assurdi che avevano preso a vorticare da diverso tempo nella sua testa.

Ma cosa provava davvero per quei due ragazzi?

Così diversi, ma a tratti simili?

 

Avendo lo sguardo insistente su di sé Jung-kook si voltò verso di lei.

Come incantato la fissò a sua volta e le sfiorò la guancia con la mano, per poi ritrarla di colpo.

- Ah… mi sembrava ti fossi sporcata con la penna, ma era solo un ombra ahah… -

Si schiarì la voce prima di ritornare a guardare il professore che nel mentre era arrivato per la nuova lezione.

Yeona si voltò anche lei in quella direzione, aveva ancora la percezione che il punto in cui l’avesse toccata di sfuggita stesse bruciando.

 

 

- Ragazzina… -

Si preparò ad annunciare Jung-kook nel loro solito rifugio quando venne fermato proprio da quest’ultima.

- Niente sesta lezione! Dobbiamo studiare ricordi? E poi devo ottenere la borsa di studio! …Forse è meglio rimandarle per un po'… -

Finì titubante rigirando una penna tra le mani, ma le venne strappata via attirando la sua attenzione.

- Scherzi? Ora che siamo arrivati così in alto vuoi mollare? Sei pazza? -

Lei si sistemò sulla sedia con cipiglio, incrociando le braccia.

- Non ho detto questo! Ho solo detto che devo impegnarmi con lo studio ed anche tu dovresti! Stai migliorando la tua media e non possiamo perderci in distrazioni ora!-

Lui sbuffò sedendosi sul tavolo, rigirando lui questa volta la penna tra le dita affusolate.

- Sei già così brava, non devi sforzarti in questo modo. La borsa di studio devi considerarla già nelle tue mani ragazzina! E poi la mia lezione è importante tanto quanto le altre sai?-

La castana rise guardandolo di sottecchi.

- Ma dai! Dici che la sesta lezione mi servirà per la buona riuscita dei miei esami? -

Il ragazzo si alzò ed ammiccò nella sua direzione.

- Dimmi che le mie lezioni sono state inutili ed io non insisterò, avanti hai il coraggio di dirmelo?-

Yeona si tirò indietro e girò gli occhi.

- ...Sei sleale… -

Jung-kook rise apertamente, scompigliando con vigore la testa della ragazza, ottenendo un cespuglio intricato di capelli.

- Kookie 1 la piccola Yeona 0 ahah-

Continuando di quel passo sapeva bene che il suo cuore non avrebbe retto per tutte quelle emozioni che le faceva provare.

- Allora facciamo un altro patto, oggi studiamo, ma domani pomeriggio mi dovrai dedicare qualche ora ok?-

Sospirò.

Tanto sapeva che in un modo o nell’altro l’avrebbe avuta vinta.

- Affare fatto Kookie-

Gli tese la mano e lui gliela strinse con un ghigno.

- Andata ragazzina! -

 

 

- Ok… credo che mi sfugga qualcosa… -

Si guardò intorno la ragazza in preda ad una forte confusione.

Si trovavano al centro di Seoul, in una via molto rinomata per i negozi alla moda e soprattutto costosi.

Si trovava decisamente a disagio in quei luoghi. Mentre aveva notato che Jung-kook invece camminava per quelle vie con disinvoltura, come se ci fosse abituato.

Forse una di quelle voci che aveva sentito su di lui non erano del tutto infondate, probabilmente aveva sul serio una famiglia decisamente ricca alle spalle oppure semplicemente non gliene importava niente di cosa le persone pensassero di lui.

- Tipo? Ragazzina a volte pensi troppo, te lo avevano mai detto prima? Ahah-

Si mise dietro la sua schiena e la spinse in uno di quei negozi lussuosi.

Una signora di mezz’età li accolse, era impostata con un sorriso di circostanza e senza mezzi termini li fece accomodare su delle poltrone rosse con davanti un tavolino con una teiera e tazzine sopra.

Lasciati soli, Yeona si rivolse esasperata verso il ragazzo che tranquillamente si stava versando da bere.

- Cosa sta succedendo? Cosa dobbiamo fare qui? Non mi piace affatto!!-

Con estrema calma lui sorseggiò il tè apprezzandone il sapore delicato, per poi rivolgersi alla sua impaziente vicina.

- Ehi! Quanta fretta! Non senti una piacevole sensazione di benessere qui dentro? Aah che relax...-

La castana non sapeva se ridere o piangere per la strana situazione a cui stava assistendo. Quindi optò per restare calma, non le sembrava il caso comportarsi da pazza nel salone del negozio extra lusso in cui si trovavano.

- Si rilassante… Anche se ancora non mi è chiaro perché siamo venuti in questo posto. Non riesco nemmeno a capire di che negozio si tratti. -

Lo sentì ridere di nascosto, poi finalmente posando la tazzina sul tavolino prese parola.

- Va bene, va bene. Allora sesta lezione! Stai facendo molti cambiamenti caratteriali e hai fatto progressi con il damerino, tu mi dirai cosa c’è ancora da fare giusto?-

Lei lo seguì incerta annuendo ad ogni parola, per poi lasciarlo continuare.

- Diciamo che per completare l’opera, è opportuno che una persona si accorga anche a vista del tuo cambiamento… non so se mi spiego… -

Lo sguardo confuso della ragazza gli fece capire che doveva essere più chiaro, si schiarì la voce e proseguì.

- Quando una giovane donna vuole cambiare, cosa fa per prima cosa? Cambiamento look ovvio!-

Finalmente ebbe una reazione, aveva capito dove volesse andare a parare.

- Fammi capire, questo è un salone di bellezza?! Tu sei matto!-

Prese la borsa e si alzò dalla poltroncina, ma il moro fu più veloce e la fermò facendola sedere di nuovo.

- Ascoltami bene. Non so come dirtelo ma, se vuoi fare colpo sul tuo bello devi farti notare. Non dico che dev’essere un cambiamento radicale, ma magari vestirti in un modo che ti valorizzi oppure un taglio di capelli che si adatti al tuo viso… e-

Rossa in viso si guardò la maglietta a tinta unita che aveva addosso, una delle tante del suo guardaroba, così simili tra loro. Non era abituata a fare shopping anche se le sue migliori amiche la spingevano spesso e volentieri a cambiare look, ma lei si era sempre rifiutata convinta che anche se avesse osato non sarebbe cambiato molto.

Anonima era ed anonima sarebbe rimasta.

Ne era sempre stata convinta, ma forse dopo tutti i cambiamenti che stava facendo un rinnovamento anche nel vestire avrebbe davvero fatto la differenza?

 

 

Jung-kook vedendola persa nei pensieri si sentì in colpa, forse aveva esagerato ed aveva ottenuto l’opposto di quello che aveva pensato dal principio. La scosse leggermente dalle spalle, guardandola dritta negli occhi dolcemente.

- Questo che ti sto chiedendo di fare è solo un contorno capisci? Tu sei già perfetta così, se lo fai è solo una cosa in più per decretare la nuova Yeona, ma se non lo vuoi fare non ti costringerò… se vuoi possiamo usci… -

- Credi davvero che io sia perfetta?-

Glielo chiese a bruciapelo, lo stava guardando in un modo così intenso che dovette prendere tempo per pensare a cosa rispondere.

- Bè… ecco… secondo me, vai già bene così… per me… -

Si ritrovò a guardare con insistenza il tavolo di fronte a sé non riuscendo a reggere lo sguardo della ragazza.

Incredibilmente si stava sentendo a disagio.

La signora di prima fece l’ingresso nella sala, facendo cenno a Yeona di seguirla, ma il moro si alzò per prima tendendole la mano.

- Andiamo via -

La castana lo guardò per un attimo, ma lo sorprese vedere che infine s’incamminò verso la commessa.

- Lo voglio fare! Mi aspetterai qui?-

Ritrovando la sua solita sicurezza sfoggiò il sorriso più seducente che aveva.

- Ovvio piccola Yeona! Fai con calma-

 

- Forse non dovevo dire proprio “fai con calma” ahhh...-

Sospirò stravaccandosi, divaricando le gambe sulla poltrona nella saletta d’attesa.

Guardò nuovamente l’orologio, erano passate due ore e mezza da quando l’aveva vista l’ultima volta.

Aveva giocato col telefono, si era bevuto tutto il tè nella teiera, ad un certo punto si era anche appisolato.

Ma lei ancora non era lì.

Alla fine si decise, si alzò e si avventurò nel salone sperando di trovare chiunque per chiedere che fine avesse fatto.

- Ah, lei è il ragazzo che accompagnava la signorina di prima vero? La stavo andando a chiamare… abbiamo riscontrato un problema...-

Una commessa piuttosto agitata gli si era palesata di fronte a lui all’improvviso.

- Problema? Cosa è successo?-

In silenzio la seguì fino ad arrivare in un’altra sala, nella quale si trovavano dei camerini.

Lasciatolo solo, si sedette su una sedia posta davanti ad essi.

Incrociò le gambe e braccia e guardò di fronte a sé dubbioso.

- Adesso mi dovrai spiegare perché non vuoi più uscire di li!-

La tenda di un camerino ondeggiò, sentendo subito dopo strattonare il tessuto chiudendosi in modo deciso.

- C...cosa ci fai qui?-

Chiese la ragazza con un filo di voce.

Nella stessa posizione fissò la tenda cercando di capire cosa stesse succedendo dentro il piccolo abitacolo.

- Mah sai com’è per un pelo e non mi scambiavano per la tappezzeria per quanto ti stavo aspettando, cosa stai combinando la dentro?-

Non ricevette risposta e la cosa lo fece innervosire. Si alzò di getto e si avvicinò al camerino appoggiandosi con la mano tatuata.

- Se non esci da lì subito, sarò costretto ad entrare ragazzina… e non so quanto ti convenga!-

Tuonò con voce dura. Cercò di provocarla per ottenne una reazione.

Lentamente la tenda si aprì, ma prima di farlo del tutto la sentì sussurrare un ultima frase che lo lasciò perplesso.

- Prometti di non ridere-

- Perchè dovrei ridere?-

Sentì un grande sospiro frustrato dall’altra parte.

- Prometti e basta! -

Scosse la testa spazientito emettendo un sospiro a sua volta.

A volte le ragazze erano davvero difficili da comprendere, ma volle dargliela vinta o non sarebbe mai uscita da quella stanza.

- Promesso. -

Finalmente si palesò difronte a lui.

La guardò lentamente da cima a fondo più e più volte.

Si accorse che la salivazione si era azzerata di colpo ed un forte batticuore aveva preso a martellargli nel petto.

Quando lei sollevò il capo ed incrociò i suoi occhi. Ecco arrivargli il colpo finale.

L’unica cosa che era in grado di pensare in quel momento era solo ed un unica parola.

Bellissima.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Cambiamento look per Yeona e abbiamo lasciato un Jung-kook senza parole in questo capitolo ahah

Vi stanno piacendo insieme?

Voi cosa ne pensate delle lezioni del prof Kookie?

Vi aspetto al prossimo aggiornamento!! ;D

Un grosso bacio Ekylove!!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Yeona si guardò più volte allo specchio e davvero si sentiva strana.

Quasi non riconosceva la ragazza di fronte a sé.

Le commesse erano riuscite a rendere più gestibili e morbidi i suoi capelli sempre troppo ribelli. Soffici boccoli castani le ricadevano sulle spalle, ed un ciuffo le incorniciava la fronte.

La convinsero a togliere gli occhiali facendole provare le lenti a contatto.

L’avevano poi truccata, sempre in modo leggero ma sicuramente più di quanto avrebbe osato lei.

Ed infine le avevano fatto indossare un abito adatto alla stagione.

Un vestito comodo e leggero di colore viola. Aveva uno scollo quadrato con le maniche che scendevano larghe a sbuffo per le braccia, la stoffa ricadeva morbidamente per le sue forme risaltandola nei punti giusti, scendendo in una gonna che le arrivava a metà coscia. Finendo il tutto con dei sandali appena rialzati del medesimo colore.

 

Girò su se stessa guardandosi ancora, e più lo faceva e più provava l’impulso di cambiarsi.

Si ritrovò a pensare alla faccia di Jung-kook nel vederla in quel modo, chissà cosa avrebbe pensato?

Arrossì al pensiero.

Si ricordò di quello che gli aveva detto solo poco prima. Per lui era già perfetta così.

Chissà cosa voleva dire quella frase.

Insomma l’aveva detta di circostanza o lo pensava sul serio?

Non ne aveva davvero idea.

Dopo un minuto si ritrovò a sospirare esasperata.

Lo stava facendo di nuovo.

Stava pensando a Jung-kook e non a Tae-hyung.

Perchè la sua testa ed il suo cuore continuavano a litigare in quel modo?

Il suo angelo era stato l’unico per anni, ma ora non era più così, questo lo aveva capito.

Il moro da quando era entrato nella sua vita, l’aveva letteralmente stravolta.

Le aveva fatto vedere quanto potesse essere una persona migliore, in primis per se stessa.

Inoltre si era resa conto in quei mesi di aver abbassato le sue difese con lui, e di quanto fosse diventata fondamentale la sua presenza.

Possibile che provasse dei sentimenti che andassero oltre l’amicizia?

 

Dietro di lei sentì un fruscio, poi riconobbe la sua voce calda.

- Adesso mi dovrai spiegare perché non vuoi più uscire di li!-

Saltò sul posto spaventandosi. Era a pochi passi da lei, e davvero non era pronta ad uscire e farsi vedere, specialmente da lui.

Chiuse con forza la tenda del camerino, sperando che non ci fosse neanche una piccola fessura.

- C...cosa ci fai qui?-

La voce che ne uscì era talmente flebile da non essere sicura che l’avesse sentita.

- Mah sai com’è per un pelo e non mi scambiavano per la tappezzeria per quanto ti stavo aspettando, cosa stai combinando la dentro?-

Captò dal suo tono che era infastidito. Probabilmente lo avevano avvertito le commesse che non aveva più intenzione di uscire dal camerino.

Il fatto è che si sentiva talmente diversa da esserne quasi spaventata.

Non si riconosceva e probabilmente sembrava solo una creatura buffa in un bel vestito.

Aveva il timore di un suo giudizio.

E se se ne fosse reso anche lui conto di quanto sembrasse ridicola e le avesse riso in faccia?

Non lo avrebbe sopportato.

Sentì dei passi avvicinarsi a lei, fermandosi appena prima della tenda che la stava proteggendo.

- Se non esci da lì subito, sarò costretto ad entrare ragazzina… e non so quanto ti convenga!-

Sentì il cuore perdere un battito.

La sua voce era sempre più profonda, e non era sicura se stesse scherzando o meno. Quindi con tutto il coraggio che aveva aprì il tendaggio, ma sentendo l’insicurezza dei pensieri di prima si sentì di assicurarsi l’ultima cosa.

- Prometti di non ridere-

- Perchè dovrei ridere?-

Ecco che faceva il difficile, pensò tra sé. Possibile che non le poteva rispondere in modo positivo e basta?

Sospirò affranta.

- Prometti e basta! -

Aspettò con ansia la risposta e finalmente arrivò.

- Promesso. -

 

Spostò l’ultimo strato che li divideva mostrandosi.

Percepì il suo sguardo spostarsi lentamente per tutta la sua figura, mettendola a disagio.

Riuscì infine ad incontrare i suoi occhi.

Arrossì nel vederli così languidi e profondi. Sembrava che stessero per avvolgerla in un abisso scuro e profondo.

Dopo alcuni minuti di silenzio, non ce la fece più.

Voleva capire cosa stesse pensando, ma sembrava in una sorta di trance.

Non riusciva a comprendere se il motivo fosse perché sembrava talmente strana da non sapere come dirglielo oppure se le commesse avevano fatto un buon lavoro con lei.

- Puoi dirlo se vuoi… -

Come ripresosi da una sorta di incanto, mosse la testa di lato, come se non avesse capito cosa gli era stato appena detto.

- Puoi dirlo che sembro troppo strana, anche io l’ho pensato. Sembro ridicola, credevo ne ridessi, grazie per non averlo fatto.-

Si ritrovò a guardarsi i sandali insicura. Non sentendo ancora nessuna risposta fece per chiudersi nuovamente nel camerino. Si sarebbe cambiata.

La sua mano la fermò, lo vide in difficoltà, faticava a guardarla ora.

Si schiarì la voce e parlò.

- Aspetta… Secondo te, avrei dovuto ridere? Insomma, cioè ti sei vista?-

La sua voce era incredula, lo aveva sentito chiaramente.

- Si, mi sono vista Kookie. Te l’ho detto mi vedo strana, non credo faccia per me… tu… cosa ne pensi?-

Jung-kook deglutì con forza prima di rispondere.

- Io… penso… bè… come posso dirlo… -

Yeona sorrise tristemente, abbassò nuovamente lo sguardo delusa.

- Tranquillo adesso mi cambio, non c’è bisogno di fare quella faccia, mica mi offendo se lo ammetti anche tu!-

Il moro scosse il capo con negazione ed emise in seguito un gemito strozzato di frustrazione.

- Avanti! Ragazzina seriamente, non puoi pensare di essere ridicola o strana! Ti prego guardati!-

L’afferrò dalle spalle e la spostò verso lo specchio.

Entrambi si guardarono.

Quella scena le ricordò il giorno in cui tutto era iniziato.

Lui dietro di lei, che le insegnava come convincersi ad amarsi.

- … Sei… Sei bellissima piccola Yeona… -

Glielo fiatò in un sussurrò all’orecchio facendole venire i brividi fino alla punta dei piedi.

Dopo una piccola esitazione, le tolse le mani dalle spalle, ed uscì in fretta dalla stanza, lasciandola sola con le gambe tremanti.

 

 

- …Sei ricco sul serio allora...-

Mormorò all’improvviso più a se stessa che al ragazzo, ma sentì comunque la sua risata profonda dietro di sé.

- Non sono in miseria diciamo… -

Rispose ancora divertito dalla frase appena sentita.

 

Yeona ancora incredula intanto, era presa a sistemarsi il vestito mentre si incamminava per le vie di Seoul.

Non era abituata ad indossare quel genere di indumenti, quindi ogni tre per due era pronta ad allungarsi la gonna o mettere meglio le maniche svolazzanti dal vento.

- Hai pagato tutto tu, chissà quanto hai speso... Ti ripagherò!-

Il moro la raggiunse facendole un buffetto sulla testa.

- Sono io che ti ho portata qua ed ho insistito! Fa tutto parte delle lezioni ragazzina! Ed ora continuiamo con il giro!-

La ragazza si sorprese per quella frase, massaggiandosi la fronte, gli diede un pugnetto sulla spalla per dispetto.

- Aspetta! Non abbiamo finito? Cosa dobbiamo fare ancora?-

Facendo il melodrammatico si toccò il punto in cui era stato colpito facendo una smorfia di dolore, ridendo subito dopo.

- Possibile che sei una lamentela unica? Perchè non fai la brava e mi segui?-

In tutta risposta emise un sonoro sbuffo, ma alla fine lo seguì in silenzio.

 

Entrati nell’ennesimo negozio, Yeona si ritrovò a pensare che seriamente fosse un milionario travestito da semplice studente universitario.

Aveva comprato molti vestiti sia per lei che per se stesso.

Le aveva anche intimato di prendere dei trucchi e creme per la pelle sotto sorveglianza della commessa che consigliava accuratamente tutti i prodotti adatti alla sua carnagione.

- Non staremo esagerando? Mi sto sentendo come in Pretty Woman… -

Il giovane rise di gusto continuando a controllare altri capi colorati dalle mensole.

- Te l’ho detto, è tutto compreso nella lezione. Quindi, goditi questa giornata e divertiti ragazzina ok?-

Poco convinta si grattò la testa, si stava sentendo in colpa per tutti i soldi che stava spendendo.

Però doveva ammettere che in qualche modo si stava davvero svagando in quella giornata assurda in sua compagnia.

Lui rendeva speciali ogni momento insieme.

In particolare…come non ripensare a cosa fosse successo nel salone solo poche ora prima?

Si ritrovò a sorridere sognante.

 

 

- Yeonaaaa!!-

Una voce mista tra incredulità e stupore la fece saltare sul posto.

Si girò e non potè non riconoscere la sua adorabile amica Cho-hee.

- Non ero sicura fossi davvero tu! E’ così difficile portarti a fare shopping di solito e trovarti qui è davvero incredibile!! E… wow che cambiamento!! Sei favolosaaa!!!! -

Le girò intorno entusiasta, cosa che mise la ragazza in vero disagio e cercò in tutti i modi di fermarla.

- Non credi che io sia… ridicola conciata così?-

Glielo chiese titubante. Non si era convinta ancora del tutto che quel cambiamento fosse in suo favore.

- Ma che dici?! Dovresti venire anche all’università così! Ci stai benissimo davvero!-

All’improvviso la voce profonda di Jung-kook attirò l’attenzione delle ragazze.

- Scusate, torno tra poco, vado a prendere qualcosa da bere ok? Comunque ciao Cho-hee!-

Si allontanò subito dopo dal negozio senza aspettare nessuna risposta.

 

Cho-hee nel frattempo vedendo il ragazzo allontanarsi sgranò gli occhi sorpresa.

- Oooh… cosa ho fatto!! Mi dispiace tanto Yeonaaa! Non volevo, scusa…-

La castana vedendola così allarmata si sorprese di quella reazione, non riuscendo a capire per cosa si stesse scusando poi.

- Di cosa stai parlando? -

Insicura si avvicinò all’amica in preda allo sconforto.

- Avevi un appuntamento con Jung-kook ed io te lo sto rovinando scusami...-

La ragazza avvampò a quelle parole.

Dall’esterno effettivamente sembrava in tutto e per tutto un appuntamento, e se anche la sua adorabile amica lo aveva dedotto, allora era più sconcertante.

Lei era molto ingenua e non conosceva la malizia, quindi il suo commento era dettato dalla sua realtà dei fatti.

Si sentì sempre più confusa.

Possibile che le stava risultando difficile dire la verità?

 

 

Jung-kook intanto uscito dal negozio, si era incamminato al primo bar vicino, ma prima di entrarci, si appoggiò al muro guardando il vuoto.

Si stropicciò il viso frustrato.

Davvero non si sarebbe aspettato di dover usare tutto il suo auto controllo quel pomeriggio, per darsi una calmata, la visione di lei l’aveva letteralmente ucciso.

Aveva detto la verità, per lui Yeona era già perfetta così. Semplice e carina.

Le sue insicurezze a volte erano completamente infondate, sprigionava bellezza da ogni sua cellula e lei non riusciva a vederlo.

Ma lui lo aveva capito da tempo, da quando l’aveva vista davanti a quella porta tremante e col viso arrossato.

Ed ora, era sbocciata come un bellissimo fiore in piena primavera.

Emise un grande sospiro.

- Avanti, datti una regolata Jung-kook – si rimproverò – La promessa è più importante di qualunque cosa… -

 

Alzò gli occhi al cielo.

Una leggera pioggia iniziò la sua scesa dalle nubi grigiastre, cosa che in qualche modo lo rincuorò. Anche il cielo percepiva tutto quello che stava provando in quel momento.

Fece un mezzo sorriso alle nuvole sopra di lui e concluse il suo pensiero detto a voce alta, per la prima volta da tanto tempo.

-… anche più dei miei stessi sentimenti… -

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Il nostro misterioso Jung-kook ha finalmente espresso qualcosa di veramente importante.

Secondo voi cos’è questa storia della promessa?

Yeona riuscirà a far pace tra cuore e cervello?

Spero davvero vi stia piacendo!

Al prossimo aggiornamento!!

Un grosso bacio Ekylove!!!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Kwan guardò Jung-kook da dentro il bar.

Quel giorno si era fatta convincere da Cho-hee a comprare qualche vestito in vista dell’estate, in realtà non ne aveva una gran voglia, ma alla fine dopo varie insistenze, l’aveva accompagnata.

Aveva provato a chiamare anche Yeona, ma non le aveva risposto.

Non si stupì più di tanto, immaginava con chi fosse.

Da quando era arrivato il moro, passava il suo tempo spesso e volentieri con lui.

Cosa che la sorprese molto, la sua cara amica era sempre stata molto timida con gli estranei, ma in poco tempo aveva fatto amicizia, senza troppi sforzi.

Per quanto la riguardava, aveva un carattere piuttosto diffidente e prima di potersi fidare di qualcuno, ne passava di tempo e guarda caso proprio colui su cui stava cercando di capirci qualcosa, era proprio li di fronte a lei.

Per lei era un vero mistero quel ragazzo e anche se doveva ammettere che da quando Yeona lo frequentava, aveva fatto dei cambiamenti importanti, aveva ancora delle vere perplessità.

Lo fissò di sottecchi, sembrava parecchio scosso, cosa che era strano da vedere in lui.

Avrebbe voluto parlarci, ma in quel momento non avrebbe infierito, gli sembrava fin troppo vulnerabile,e lei lo avrebbe fronteggiato nel pieno della sua forma, proprio quando assumeva quell’atteggiamento strafottente che tanto non sopportava in lui.

Tempo al tempo, non aveva fretta.

La sua amica aveva sofferto già troppo, e non poteva permettere che qualcuno come lui le facesse del male.

Lo vide incamminarsi subito dopo verso il negozio da dove era uscito poco prima.

Finì di bere tranquillamente il suo caffè per poi avviarsi anche lei dalla sua cara amica bionda che la stava aspettando.

 

 

- OOOh! Capito, vi siete incontrati per caso e ti stava dando qualche parere sul look! Wow, che bravo ragazzo…-

Cho-hee concluse con un grande sorriso, e l’amica si sentì sempre più in colpa ad approfittarsi della sua ingenuità, non poteva dirle la verità, secondo il patto tra lei e Jung-kook c’era anche la segretezza dell’accordo e non voleva tradire la sua fiducia.

- Infatti mi sembrava strano...-

- Strano perché?-

Rispose di getto la castana sentendo il commento lasciato a metà.

- E’ ovvio- continuò a voce bassa – A te piace Tae-hyung, no?-

Yeona sgranò gli occhi sentendo il nome del ragazzo che era stato presente nella sua mente negli ultimi anni.

Rimase in silenzio, non sapendo davvero cosa rispondere.

Sembrava assurdo anche a lei non riuscire a trovare una risposta a quella domanda.

Le piaceva Tae-hyung si, ma …

 

- Ragazze! -

Sentendo la voce maschile rivolgersi a loro, Yeona rispose nell’immediato ancora prima di girarsi nella sua direzione.

- Ce l’hai fatta! Dov’eri finit… -

Si bloccò nel momento in cui voltò il viso.

Un sorriso quadrato comparve davanti ai suoi occhi.

Quello che aveva difronte non era affatto chi credeva che fosse.

Davanti a lei si trovava proprio Tae-hyung.

- Mi stavi cercando Yeona? -

Chiese lui stupito, lasciandola per un attimo spiazzata. Era l’ultima persona che si sarebbe mai aspettata di vedere quel giorno.

Intervenne prontamente l’amica sorridendo amabilmente al giovane.

- Scusala, credeva fossi un altra persona. Che ci fai qua Tae-hyung?-

Il giovane vedendola ritrovò il suo sorriso ed indicò una persona dietro di lui.

- Io ed il mio amico, stavamo andando a comprare qualcosa da mangiare nel minimarket qua vicino, quando vi ho visto. Ho pensato di farvi un saluto -

 

Un ragazzo poco più basso di lui fece capolino dalla sua schiena.

Aveva i capelli biondo scuro, occhi vispi e delle labbra rosse e carnose.

Era davvero affascinante e quasi surreale nella sua bellezza, tanto da ricordarle una bambola di porcellana.

Aveva il viso innocente da sembrare quello di un bambino, ma allo stesso tempo traspirava un’aria seducente e furba quanto un predatore affamato.

Era un contrasto che la lasciò senza parole.

Insieme i due ragazzi avevano attirato diverse occhiate da parte delle donne presenti, cosa che non la sorprese affatto.

Mettendosi accanto al castano, sorrise sornione lanciando un occhiolino alle due amiche.

- Piacere di conoscervi, sono Park Jimin al vostro servizio mie belle donzelle! -

Tae-hyung lo spinse di lato esasperato, evidentemente non era la prima volta che lo faceva, o almeno era quello che dava da pensare.

- Scusatelo… non è sempre così, è solo sensibile al fascino femminile giusto? -

Si rivolse all’amico che di tutta risposta sfoggiò un finto sorriso ingenuo, ridendone subito dopo.

Alzando gli occhi al cielo, scosse la testa senza speranze, per poi riparlare nuovamente alle ragazze rimaste incuriosite dall’atteggiamento del biondo.

- … Comunque… E’ da un po' che non vi vedo, come state? -

Yeona guardò l’amica perplessa.

- Un secondo, voi vi conoscete?-

Cho-hee annuì convinta, prendendo un foglio dalla borsa e mostrandoglielo.

- Ti ricordi dell’esibizione con il pianoforte di cui vi stavo parlando l’altro giorno? Bè dato che si può lavorare in gruppo, Tae-hyung mi ha invitato. Ora siamo in quattro, pianoforte, tromba, violino e flauto. Sono così nervosa al pensiero! -

Tae-hyung incrociò le braccia assumendo un tono più severo.

- Se ti ho chiesto di unirti a noi, è perché sei brava, quindi non farti prendere dall’ansia! Andrà bene! Tu l’hai sentita suonare Yeona?-

Cercando ancora di elaborare le informazioni ricevute, si ritrovò ad annuire convinta.

- Certo! E’ la pianista più brava che abbia mai sentito. Hai fatto un affare a farla unire al vostro gruppo!-

Felice della risposta, si sentì più sicuro che mai.

- Andrà alla grande! Ho contattato solo i migliori, sono fiero del gruppo che abbiamo creato! Oh ma dimmi Yeona, quando verrai di nuovo a trovare i bambini? Chiedono spesso di te… mi piacerebbe averti al nostro fianco... -

Concluse la frase con una nota di insicurezza.

Lo guardò curiosa forse per troppo tempo, infatti lui riprese a parlare.

- Ero molto felice quando sei venuta. Sei stata così gentile e dolce con loro, sarebbe bello se tu venissi di nuovo...-

La castana arrossì leggermente non si aspettava che le parlasse con tale sincerità.

- Certo che verrò! Non potrei mai deludere i bambini -

Il sorriso quadrato del giovane si fece più marcato, sembrava davvero contento della risposta.

 

Jimin tutto ad un tratto, diede un piccolo colpo al braccio di Tae-hyung, alzando le sopracciglia e facendo un cenno appena percettibile della testa, come se stesse aspettando qualcosa proprio da quest’ultimo.

- Ottimo! Ah…Si...Io e Jimin, stavamo pensando che magari questo fine settimana se non avevate niente da fare potremmo andare tutti e quattro al cinema. Cosa ne pensate?-

Yeona rimasta senza parole, intervenne istintivamente la bionda allegra come sempre.

- Perchè no? Io e Yeona saremo felicissime!!-

Jimin saltò sul posto raggiante, prendendo parola.

- Grande! Allora ci vediamo sabato sera alle 20 al cinema in fondo alla strada ok?-

I due ragazzi si avviarono all’uscita, ma prima di attraversare la porta Tae-hyung si girò un’ultima volta.

- Ah… comunque Yeona! Ci stai molto bene così, mi piace il tuo nuovo stile, ti si addice! Bè… Allora a sabato!-

La giovane arrossì nuovamente in modo considerevole.

Le aveva appena fatto un complimento davvero inaspettato.

Si ritrovò a pensare a quanto avesse aspettato il momento in cui lui finalmente si accorgesse della sua esistenza, proprio ora che tutto nel suo cuore stava vacillando.

Ancora nervosa per l’accaduto si sistemò il vestito, fino a quando sentendosi osservata, girò il viso.

Si raggelò all’istante.

Jung-kook era fermo poco distante da loro e sicuramente aveva assistito a tutta la scena.

L’idea che avesse visto tutto le fece davvero male.

Ma quello che la stava facendo star peggio più di ogni altra cosa in quel momento, era il vuoto nel suo sguardo sempre così vivace ed allegro.

 

 

- Capisco! Allora vi vedrete sabato…ottimo…bè forse è meglio che vada ora così fate insieme ancora un po' di compere… Ci vediamo domani!-

Dopo aver appreso cosa fosse successo da Cho-hee, raggiunta in seguito anche dall’altra loro amica Kwan, varcò l’uscita senza aver più guardato in faccia Yeona.

Quando era entrato nel negozio aveva visto la presenza dei due ragazzi, e si era messo in disparte per capire cosa stesse succedendo.

Lo sentì chiaramente l’invito per l’uscita e questo lo turbò più del dovuto, come d’accordo avrebbe dovuto essere felice per lei. Infondo il loro patto era nato appositamente per quel momento.

Eppure non riusciva davvero a gioirne, si sentiva uno schifo e non poteva fare nulla per cambiare le cose.

Lei era presa dal damerino e lui non poteva volere niente di più.

 

Ormai in strada, si sentii strattonare all’improvviso per la manica della maglia.

Si girò di colpo e vide la castana completamente rossa in viso che gli stringeva con forza il tessuto, come se avesse avuto paura di non vederlo mai più.

- S… Scusa… non so che mi sia preso…-

Lo lasciò di colpo e la vide in imbarazzo con lo sguardo rivolto verso il basso.

Si ritrovò a guardarla con dolcezza.

Per lui era già difficile convivere con quello che sentiva, e lei non glielo stava rendendo facile per questi suoi modi di fare.

- Che succede?-

Le chiese con un tono rassicurante, ma infondo non si aspettava una vera e propria risposta, infatti Yeona non disse nulla.

Rimasero in silenzio per qualche minuto.

Poi Jung-kook cercò di comportarsi come se nulla fosse successo, dopotutto quello era un giorno speciale per lei, finalmente aveva ottenuto un appuntamento proprio dal suo bello.

Non doveva comportarsi in modo infantile, non se lo meritava.

- E’ meglio andare a riposare per oggi, dobbiamo prepararci, il grande giorno arriverà prima di quanto tu pensi!

Cercò di usare lo stesso tono allegro di sempre e come aveva sperato suscitò la sua reazione.

- Cosa vuoi dire? … -

- A domani piccola Yeona -

S’incamminò con un grande sorriso in volto che cercò di farlo sembrare il più vero possibile, lasciandola sempre più smarrita in mezzo alle strade trafficate di Seoul.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Cosa avrà in mente il nostro Jung-kook?

Ve lo aspettavate l’invito da parte di Tae-hyung e Jimin?

Se volete sapere che succederà… vi aspetto al prossimo aggiornamento :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Mancava un giorno a sabato.

Yeona si ritrovò ad avere molta ansia per la prossima uscita a quattro.

Ma non era solo quello che le stava creando tutto quel turbamento.

Il viso indecifrabile di Jung-kook, quel giorno, non se lo sarebbe mai dimenticato.

Sembrava ci fosse rimasto male.

Anche se era impossibile pensarlo, erano solo amici e lui imperterrito la stava aiutando a conquistare il cuore di Tae-hyung.

Era lei ad essere strana, non lui.

Avrebbe dovuto essere al settimo cielo ed invece era da sola nella sua camera a chiedersi cosa provasse davvero per il moro.

Probabilmente sapeva già la risposta, ma tutti quegli avvenimenti così insieme la stavano solo facendo impazzire.

 

Un messaggio sul suo cellulare attirò la sua attenzione.

Si sporse dal letto raggiungendo il comodino su cui era appoggiato e lesse con pigrizia.

 

Preparati ragazzina, ti vengo a prendere alle 20 e 30, vestiti carina

 

Rilesse il messaggio di Jung-kook perplessa.

Non riusciva a non pensare cosa avesse in mente quella volta, ma si ritrovò a sorridere allo schermo illuminato.

Lo avrebbe rivisto anche quel giorno.

 

- Che faccia buffa sorellina ahah-

Si spaventò alla presenza di Jin appoggiato allo stipite della sua porta aperta.

- J...Jin… che sorpresa vederti a quest’ora a casa-

Il castano si sedette vicino a sua sorella e le accarezzò la testa in modo affettuoso.

- Tra poco devo ritornare a lavoro, sono solo tornato a cambiarmi e ti ho visto con gli occhi sognanti… mi devi dire qualcosa?-

Accoccolandosi contenta alla sua carezza gentile, si staccò di colpo realizzando cosa le avesse appena chiesto.

- Ah… dovrei dirti qualcosa?-

Il ragazzo sbuffò scherzosamente vedendola sorpresa.

- Bè… è vero ci sono poco a casa, ma ho visto quanto tu sia più sorridente e serena. Ti sta accadendo qualcosa di bello non è così?-

Davvero non si sarebbe mai aspettata quel tipo di conversazione da parte sua.

Sembrava davvero così felice all’esterno?

Perchè dentro di sé c’erano così tanti casini che la metà sarebbero bastati.

- Magari si tratta di…un ragazzo?-

Dopo quello si sentì al massimo della sopportazione.

Si alzò dal letto rossa in viso e prese a cercare un vestito dall’armadio, sperando di bloccare ogni tentativo di discorso da genitore preoccupato.

- Devo cambiarmi, stasera devo uscire Jin, scusami...-

Vide lui alzare le mani al cielo, uscendo divertito dalla camera.

- Bè quando sarà… non vedo l’ora di conoscerlo allora… -

Saltando verso la sua direzione, lo spinse per farlo uscire più velocemente chiudendo sonoramente la porta dietro di lui.

Non si era mai sentita più in imbarazzo di così, ci mancava anche suo fratello ora.

Ma la cosa più incredibile era che in tutto il discorso, l’unico volto che le fosse venuto in mente era solo ed unicamente uno.

 

 

Alle 20 e 30 precise aprì la porta di casa e se lo ritrovò già li ad aspettarla.

 

Aveva optato per una gonna non troppo corta nera con bretelle ed un top grigio chiaro con maniche a campana. Prese anche una giacchetta scura nel caso l’aria della sera fosse stata più fresca del previsto. Ed infine indossò degli stivali rialzati con un accenno di tacco, neri.

Aveva anche osato un leggero trucco e si era legata i capelli con una coda alta.

Nell’insieme non le sembrava stesse così male, quindi finito di prepararsi senza ulteriori indugi era uscita di corsa.

Si era messa proprio quell’outfit perché il moro lo aveva scelto appositamente per lei, non aveva fatto che ripeterle quanto secondo lui le sarebbe stato bene.

Quindi perchè non farglielo vedere di persona allora?

 

Appena posò lo sguardo su di lui ne rimase affascinata.

Indossava una giacca di pelle nera lasciata aperta, con una maglietta del medesimo colore sotto. Pantaloni in jeans scuri, strappati e degli anfibi neri.

Aveva sistemato i capelli sempre sbarazzini all’indietro anche se qualche piccola ciocca faceva capolino sulla fronte.

In quel modo il piercing sul sopracciglio risaltava e gli dava un aria davvero sensuale, ancora più del solito.

Ma quando le sorrise, non capì più niente.

Lo vide incamminarsi verso di lei, più si avvicinava e più il suo cuore martellava frenetico nel petto.

 

- Ne ero sicuro! Ho fatto bene ad insistere, sei un incanto ragazzina… andiamo? -

La sua voce calda e profonda la fece sussultare, ma cercò di rimanere il più calma possibile.

Le prese la mano e s’incamminò verso una meta a lei ignota.

Ma con lui sarebbe andata ovunque, lo stava realizzando sempre di più ormai.

 

- Devo farti una domanda un po'… personale...-

Iniziò il discorso Jung-kook, stavano camminando da meno di dieci minuti ed il silenzio ne era stato da sovrano, infatti quasi si sorprese nel sentire la sua voce.

- Ok… dimmi pure -

- … Hai mai avuto relazioni prima? -

Yeona si imbarazzò nel sentire quella domanda. Aveva 19 anni e non aveva avuto nessuna esperienza, di nessun tipo. Non aveva dato nemmeno un bacio.

La colpa era da attribuirsi alla sua timidezza in primis. Ma doveva ammettere che avere in testa il suo angelo, le aveva fatto perdere qualsiasi interesse verso chiunque altro.

O almeno pensava prima dell’arrivo di qualcuno.

- … No… -

Il ragazzo non si scompose, si limitò ad annuire senza smettere di camminare.

- Allora, possiamo iniziare la nostra ultima lezione ragazzina!-

La castana si fermò all’improvviso e si ritrovò a guardare la sua grande schiena trattenuta a stento dalla giacca in pelle.

- …Ultima lezione?-

Lentamente si girò e la raggiunse guardandola intensamente.

- Oggi faremo la prova finale! Farò finta di essere il tuo damerino e questo sarà un appuntamento di prova! Quindi per stasera dovremmo comportarci da fidanzati alla prima uscita. Così sabato sarai più tranquilla e ti godrai la serata più bella della tua vita -

Teneramente le riprese la mano, la intrecciò nella sua e le sorrise con una dolcezza disarmante.

- Perciò solo per oggi, fingiamo di amarci… -

Il suo tono aveva assunto una nota amara, ma cercò di nasconderla facendo una smorfia buffa, ma anziché farla sorridere, il suo cuore si chiuse in una morsa dolorosa.

Aveva l’impressione che quella serata sarebbe diventata una lama a doppio taglio.

Non era sicura che fosse una buona idea.

Ma Jung-kook non era dello stesso avviso, riprese a camminare senza mai lasciarle la mano stretta nella sua.

 

Passeggiarono fino ad arrivare alla Seoul Tower.

Un imponente torre altissima che sovrastava l’intera città, il simbolo di Seoul, strano a dirsi ma la prima ed ultima volta che la visitò, era poco più di una bambina.

Dopo l’ennesima volta in cui uscì dall’ospedale, era stato il suo unico desiderio. Era così curiosa di vedere quel panorama così bello sentito solo dai racconti delle sue amiche, che Jin all’epoca era stato obbligato a portarla.

Oltre ad essere uno dei posti più turistici di Seoul, era a conoscenza essere una meta adatta agli innamorati, quindi lei era l’ultima persona a doverlo visitare. In conclusione stava quasi rinunciando all’idea di poterci rimettere mai più piede.

Lo guardò con curiosità, e si chiese se davvero volesse visitare quel posto con lei.

Jung-kook non curante dei suoi pensieri si girò pieno di aspettative verso di lei. Ammiccò convinto mettendole il braccio tatuato intorno alle spalle per poi guidarla verso la loro prossima destinazione.

 

 

Si fermarono al piano in cui si trovava il ristorante.

Galantemente la fece accomodare spostandole la poltroncina di tessuto, ma prima di sedersi a sua volta di fronte a lei, si prese qualche secondo per osservarla, quella sera aveva qualcosa di diverso dal solito.

Era contento di vedere che aveva seguito il suo consiglio vestendosi con gli abiti comprati quel giorno insieme, era davvero bella in quel momento, ma tanto gli era chiaro che probabilmente le sarebbe piaciuta in ogni caso, anche se si fosse messa semplicemente un sacco addosso.

Involontariamente si ritrovò a fissarla più del dovuto.

Vedendo il suo viso imporporarsi sempre di più, accennò un sorriso, non voleva metterla in soggezione, ma non poteva negare quanto adorasse quelle sue reazioni involontarie. La sua piccola Yeona lo faceva andare fuori di testa e lei nemmeno lo sapeva.

 

 

La stava guardando così intensamente che si sentì letteralmente andare a fuoco.

Per nascondere l’imbarazzo afferrò il menù come diversivo, coprendosi come poteva.

Sperò in tutti i modi di non essere diventata rossa in viso, e anche se sentiva di sottofondo la sua risata trattenuta a stento, cercò di ignorarlo tentando di leggere la lista che aveva tra le mani.

Concentrandosi a fatica, notò con sorpresa che la cucina era esclusivamente francese.

Neanche il tempo di darci un occhiata che il moro aveva già ordinato ogni pietanza presente su di esso.

 

- Sei pazzo? Hai visto che prezzi? E poi chi le mangia tutte quelle cose?-

Lui ordinando ancora una bottiglia di vino rosso, si avvicinò sornione alla giovane.

- Piccola Yeona, al nostro primo appuntamento niente ha prezzo ovviamente! E poi io ho una fame da lupi, rilassati!-

Si ammutolì alle sue parole, dicendole a voce alta aveva anche attirato l’attenzione dei curiosi intorno a loro, lo stavano ammirando ed invidiando allo stesso tempo.

Quel ragazzo aveva la capacità di sconvolgere chiunque al suo solo passaggio.

 

Mangiando una squisita bistecca, si decise di togliersi qualche sassolino già che c’era. Si era stufata di quel Jung-kook così misterioso, erano fidanzati per quelle ore giusto?

Quindi avrebbe risposto alle sue domande.

- Da quanto componi musica e canti?-

Preso ad abbuffarsi, la guardò sorpreso, non si aspettava quel tipo di domanda, era evidente.

- Ah… è una passione che ho da bambino. A dir la verità mi sono cimentato perché avevo il desiderio di vedere il sorriso …di una persona importante… -

Il discorso si stava facendo interessante, era sempre strano vederlo nervoso.

- Sei riuscito nel tuo intento?-

Sorrise appena come se stesse ricordando un tempo lontano.

- Diciamo di si. Quando incontrai quella persona, stavo affrontando un periodo davvero difficile e in qualche modo mi ha cambiato nel profondo, le devo tutto. Quindi, nel mio piccolo ho fatto di tutto per vederla felice… credo e spero di esserci riuscito.-

Il suo sguardo si addolcì. Lo aveva sempre pensato, aveva un cuore d’oro quel ragazzo dall’apparenza strafottente.

- Quella canzone che hai cantato ai bambini, l’hai scritta in quel periodo?-

Lui si irrigidì ancora di più per quella domanda precisa, annuendo flebilmente.

Strano a dirsi, ma ogni volta che nominava il suo brano reagiva sempre in modo strano, come se in realtà ci fosse qualcosa di così profondo dietro, come se fosse ancora una sorta di ferita aperta.

Non ricevendo risposta, provò un’altra strada.

- Hai davvero una bella voce e hai talento, dovresti farlo di professione Kookie…-

Inaspettatamente lui si avvicinò prendendole la mano stringendola forte nella sua, cosa che la lasciò senza parole.

- Grazie… ma ho già deciso che rimarrà una mia grande passione, sinceramente non ho intenzione di cantare per un pubblico. Specialmente quella canzone, se la canterò ancora sarà solamente per una persona a me speciale… -

 

Il profondo abisso oscuro dei suoi occhi la stavano totalmente avvolgendo, tanto da non riuscire a distogliere lo sguardo.

Anche senza dire più alcuna parola, il suo sguardo magnetico, le stava parlando.

Sembrava le stesse chiaramente dicendo che quella persona di cui stava parlando fosse lei, ma tutto ciò era impossibile.

Ancora quella stessa sera, lui si era proposto per un appuntamento finto per farla stare più tranquilla per quello vero con un altra persona.

Scosse il capo sempre più frastornata, per il caldo improvviso si ritrovò ad allargare il colletto della maglia e farsi aria con l’altra mano.

- Non trovi che stia facendo caldo qua dentro?-

Un sorriso vivace nacque dalle sue labbra piene facendo risplendere l’anellino che incorniciava perfettamente quello inferiore, ma durò poco, si bloccò di colpo tornando serio.

 

- Quella...-

Lei seguì lo sguardo diventato gelido, fino a capire a cosa si stesse rivolgendo, veloce si ricoprì la parte bassa del collo.

- Oh… l’hai vista… di solito tengo i capelli sciolti e non ci avevo pensato. E’ una cicatrice, me la sono fatta da piccola per una caduta. Ma è una sciocchezza… non ci pensare-

Lo vide irrigidirsi sempre di più e non ne capiva davvero il motivo, a stento cercò di riparlare.

- Una sciocchezza dici?! Una caduta?! Sembra essere stata una ferita profonda Yeona!-

Usò un tono così duro da farla indietreggiare sulla sedia.

Non si era mai rivolto a lei in quel modo, e come non notare il suo nome pronunciato senza alcun nomignolo o intercalare. Arrabbiarsi poi per la sua cicatrice di almeno dieci anni prima?

Cosa stava succedendo?

- Jung-kook… non capisco…si insomma mi sono fatta male, ma sono qui, sto bene. Insomma è tutto a posto…perché ti stai arrabbiando?-

Accorgendosi del tono usato si schiarì la voce, cercando di tornare in sé.

- Non sono arrabbiato, io…scusami…vado un attimo al bagno, finisci di mangiare. Abbiamo un’altra tappa -

Si alzò veloce e se ne andò a capo chino.

 

Era rimasta davvero turbata dal suo atteggiamento. Aveva mostrato un’altra parte sconosciuta di sé.

Dal nulla reagire con così tanta freddezza ed impeto l’aveva lasciata interdetta.

Gli era sembrato sul serio sconvolto e fuori di sé, anche se aveva negato di esserlo, ma per quale motivo poi?

Che fosse preoccupato per lei?

Ma quell’incidente era avvenuto quando all’epoca aveva solo 10 anni, era successo così tanto tempo fa ormai, che senso avrebbe avuto?

 

Dopo qualche minuto ritornò un Jung-kook sereno ed allegro come prima dello sfogo, come se non fosse accaduto niente di strano.

La invitò a seguirlo con un gran sorriso splendente e la portò verso l’ascensore della torre.

Andarono in cima di essa e da li si poteva vedere l’intero osservatorio.

Erano così in alto che tutto sembrava così piccolo in proporzione.

Di notte poi la vista era ancora più magica. Si sentiva come una bambina in un negozio di giocattoli, tutti solo per lei.

 

- E’ da togliere il fiato…-

Sussurrò incantata dalla vista.

Il moro si mise dietro di lei e l’abbracciò tenendola stretta a sé contro il suo petto.

- Si, è bellissimo!-

Affermò lui, stringendo la presa.

Yeona si rese conto di aver trattenuto il respiro sentendo il corpo caldo dietro di sé, lentamente cercò di tornare a respirare sperando che non sentisse quanto il suo cuore stesse cercando di fuori uscire dal petto.

Dopo aver superato la sorpresa del momento, cercò di rilassarsi contro il suo ampio torace e si accorse di quanto stesse bene nel suo abbraccio, si sentiva completa, come se si fosse resa conto solo in quell’istante di quanto le mancasse esattamente quello nella sua vita.

 

- Yeona…-

Sentì la sua voce profonda dietro di sé, farsi esitante per un attimo, ma lei pur emozionata, gli fece cenno di continuare.

- … Non hai mai… neanche dato un bacio?-

Chiese a bruciapelo, lasciandola senza parole.

Tentò di mascherare l’imbarazzo, inutilmente.

- Io… ecco… -

Si sentì girare su sé stessa ritrovandosi di fronte a lui.

Si era abbassato alla sua altezza guardandola intensamente con i suoi occhi scuri ed intensi.

- Sei così pura piccola Yeona… cosa devo fare con te?-

 

La sua mano a palmo aperto si appoggiò sulla sua guancia così delicatamente da percepirla appena, spostò il pollice verso il suo labbro inferiore sfiorandolo per tutta la sua lunghezza, come se volesse memorizzarne ogni millimetro.

Yeona non si mosse, era completamente ammaliata dai suoi gesti, si sentiva come una preda davanti al suo predatore, e non aveva alcuna intenzione di scappare.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Panico ahah

Ok in questo capitolo sono successe molte cose ahah

E’ evidente dalle reazioni di Jung-kook che sta nascondendo qualcosa… ma cosa?

E cosa ne pensate dell’ultima lezione? Vi sta piacendo?

Alla prossima!! :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Jung-kook non riusciva a credere che quella ragazza così bella dentro e fuori fosse così inesperta a tal punto da non aver nemmeno dato il primo bacio.

Si sentiva quasi in difetto stando vicino alla sua purezza.

Come poteva lasciarla andare in quel modo così lontano da lui?

Poteva davvero sopportarlo?

La stava tenendo stretta a sé, era da tutta la sera che aspettava quel momento, se non fosse stato per prima che avesse perso per un attimo il controllo, lo avrebbe già fatto.

La girò verso di sé e si abbassò alla sua altezza per poterla guardare meglio in viso.

In quell’istante sentiva il suo cuore battere furioso nel petto come se fosse impazzito.

Fissò i suoi occhi dorati, erano più luminosi di tutta Seoul illuminata di notte, si sentiva così frastornato da farlo star male.

 

- Sei così pura piccola Yeona… cosa devo fare con te?-

Guidato da una forza misteriosa, si ritrovò ad accarezzarle la guancia con una delicatezza che non credeva nemmeno di possedere ed il suo pollice si fece strada sulle sue labbra piene e soffici.

Non riusciva a pensare lucidamente in quel momento.

Il suo unico pensiero era immaginare quanto dolci e gustose sarebbero state le sue labbra incontrando le sue.

Lentamente si ritrovò ad avvicinarsi proprio verso la sua bocca rosea, a cui stava bramando intensamente.

Notò i suoi occhi chiudersi e le sue gote imporporarsi sempre più di un rosso evidente.

Impazziva nel vedere ciò che riusciva a suscitare in lei.

Metteva costantemente alla prova la sua forza di volontà.

Era talmente vicino da riuscire a percepire il suo respiro caldo sulle sue labbra.

 

All’improvviso, il ricordo della cicatrice si schiantò come un fulmine nella sua testa.

Si bloccò.

Una miriade di pensieri offuscarono la sua mente. Non aveva alcun diritto di pretendere qualcosa da lei.

Baciarla, sarebbe stata davvero una scelta egoistica da parte sua, non poteva farlo…

La promessa che aveva fatto, l’avrebbe onorata, fino a quel momento era andato così bene da non poter permettere di mandare tutto all’aria.

Il suo unico obiettivo era sempre stato quello di renderla felice, a prescindere da ciò che era mutato in lui nel corso di quei mesi passati insieme.

Si era avvicinato a Yeona con uno scopo ben preciso, ed ora si sarebbe messo da parte.

Ormai aveva deciso, anche se era davvero difficile contrastare i suoi sentimenti che si fortificavano sempre di più dentro di sé.

In ogni caso era inutile girarci troppo intorno, lei comunque amava un altro e lui lo sapeva dal principio.

Sarebbe stato solo un buon amico per la sua piccola Yeona. Niente di più. Era giusto così…

 

Chiuse gli occhi per ritornare lucido.

Con un sospiro rassegnato, finì quello che stava facendo semplicemente con un caloroso abbraccio.

La sentì irrigidirsi tra le sue braccia, non si aspettava quel gesto ne era sicuro.

La strinse forte a sé ispirando l’odore vanigliato e dolce dei suoi capelli, cercando di non farsi trasportare dai sentimenti contrastanti che aveva.

Stava inconsciamente avendo una vera lotta tra la testa ed il cuore.

Nel calore dell’abbraccio gli venne spontaneo chiedersi che cosa sarebbe accaduto se avesse continuato.

Avrebbe ricambiato il suo bacio o si sarebbe ritratta alla fine?

Ma quello non lo avrebbe mai saputo.

 

 

Si ritrovò circondata dalle sue forti braccia all’improvviso.

Da quello che stava per accadere era sicura che fosse vicinissimo a baciarla, eppure qualcosa lo aveva fermato.

Possibile si fosse davvero sbagliata?

Che avesse sognato tutto?

Lentamente lui sciolse l’abbraccio e le prese la mano senza mai smettere di sorridere, come se nulla fosse successo ripresero il giro per il piano in cui si trovavano, esplorando l’osservatorio.

 

Yeona si ritrovò a guardare distrattamente tutti quei lucchetti degli innamorati con le loro iniziali scritte sopra, sparsi qua e là attaccati a delle ringhiere, ma non le interessavano molto in quel momento.

Si voltò esitante verso il giovane piena di domande, ma che inutilmente riuscivano a concretizzarsi sotto forma di voce.

Eppure lui lo vedeva così tranquillo, come se tutto quello che fosse successo prima fosse stato solo frutto di qualche sua strana fantasia.

 

- Lo trovi davvero romantico questo? -

Chiese lui all’improvviso. Yeona afferrò uno dei tanti lucchetti e lo rigirò tra le mani.

- Bè è solo un modo per simboleggiare l’amore eterno, come potrei trovarlo romantico in effetti?-

Sorrise con ironia, per poi ritornare a guardare il panorama meraviglioso di fronte a sé.

- Ooh… siamo delle romanticone allora ahah! Non mi ha mai convinto questa usanza...- guardò per un attimo la castana immersa nei suoi pensieri per poi terminare il discorso - … Sai che ti dico? Ne prenderò uno! -

La più bassa si stranì vedendo il ragazzo correre a comprare uno di quegli oggetti così gettonati al negozio vicino a loro.

 

- Potrebbe sempre tornarmi utile un giorno, cosa ne pensi?-

- Lo hai preso perché in futuro potrebbe servirti? Mi stai dicendo questo?-

Il moro fece spallucce rigirandolo tra le dita.

- Chissà… -

La sua voce era estremamente triste in quel momento, davvero non riusciva a capire perché avesse assunto quell’espressione quasi rassegnata.

All’improvviso lui le prese la mano, guardandola dolcemente, posò un altro lucchetto sul suo palmo aperto.

- Ecco, promettimi che quando sarai davvero felice ed innamorata, verrai qui ad appenderlo...-

Richiuse incerta la mano intorno all’oggetto, si sentiva davvero soffocata da tutto quello che stava succedendo.

Possibile che per lui non avesse significato nulla?

La sensazione delle sue braccia intorno a lei era così vivida che sentiva ancora il tepore sulla sua pelle.

 

- Kookie…-

- Chissà se il damerino è romantico quanto te? Bè immagino che me lo farai sapere presto ahah...-

Detto quello continuò a camminare, lasciandola indietro.

Era rimasta senza parole dopo quell’affermazione.

Lui stava mantenendo l’accordo stipulato mesi prima.

Mentre lei non era più sicura di niente.

 

 

- Yeona!! Sei pronta? Dai se non ci muoviamo arriveremo in ritardo!-

La bionda si sistemò il trucco davanti allo specchio. Aveva optato per un look casual. Jeans stretti grigio scuro ed un maglioncino leggero rosso. Converse bianche ai piedi.

- Non è un po’ troppo per una serata al cinema?-

Chiese esasperata la giovane uscendo dal bagno.

Cho-hee la fissò con estrema attenzione.

Era stata convinta ad indossare una maglia azzurra con dei pantaloncini medio corti neri lasciandole scoperte buona parte delle gambe. Infine aveva messo delle scarpe rialzate del medesimo colore.

Si avvicinò e le sistemò i capelli sciolti e accuratamente stirati con la piastra, per poi annuire convinta.

- Sei perfetta! Bè direi che siamo pronte allora!-

 

S’incamminarono verso il cinema.

Anche se la sera era prossima ad arrivare, l’aria finalmente stava iniziando a farsi più calda, ormai l’arrivo dell’estate era imminente.

Un leggero venticello scompigliò i capelli di Yeona, ma quasi non se ne rese conto.

Continuava a ripensare al finto appuntamento avuto con Jung-kook e specialmente a quello che le aveva detto.

Possibile che solo lei avesse certi pensieri?

Non era davvero cambiato nulla in lui da quando l’aveva conosciuta?

 

- Eccoli!! Ci stanno già aspettando-

La voce allegra dell’amica la destabilizzò per un attimo.

Vide i due ragazzi fermi davanti alle porte del cinema.

Tae-hyung era vestito sempre nel suo stile iconico. Portava un cappello scuro alla parigina, indossando una camicia bianca con i pantaloni di tela beige.

Mentre Jimin semplicemente indossava una camicia di jeans azzurra con i pantaloni neri e vedendole arrivare si sbracciò tutto contento attirando ancor di più l’attenzione su di sé.

Da quel poco che aveva capito, Jimin aveva un carattere decisamente solare ed esuberante.

Vederli entrambi vicini era difficile non pensare a quanto fossero incredibilmente affascinanti.

 

- Eccovi ragazze! Wow siete stupende!-

Commentò il biondino squadrandole quando si avvicinarono a loro.

Yeona si sentì un po' a disagio vedendo il suo sguardo posato su di sé per un periodo piuttosto lungo per i suoi gusti.

Tae-hyung vedendo le giovani rimaste sulle loro, scosse l’amico prendendo la parola.

- Abbiamo pensato di vedere un thriller, per voi va bene?-

Cho-hee raggiante prese a braccetto l’amica avvicinandosi alle porte dell’entrata.

- Sono i nostri film preferiti! Com’è la trama? Ooh non vedo l’ora!-

 

 

Kwan quella sera aveva deciso di riunirsi insieme al suo gruppo di ballo per ripassare le loro coreografie preparate da suo fratello Ho-seok.

Per lei era un genio della danza, ogni volta che imparava qualcosa di nuovo, per esserne pienamente soddisfatta aveva bisogno della sua approvazione.

Dopo aver finito, avrebbe chiamato sicuramente le sue migliori amiche, era curiosa di scoprire come fosse andato il famoso appuntamento a quattro.

Quando glielo avevano raccontato ne era rimasta sconvolta.

Specialmente per Yeona.

Non era praticamente riuscita mai a parlare con Tae-hyung, ed invece ora stava per avere la sua prima uscita con il ragazzo dei suoi sogni.

Si sentiva euforica e preoccupata per lei, allo stesso tempo.

Sapendo della sua poca esperienza, sperava vivamente che andasse tutto bene.

Camminando per le strade trafficate della sua bella città, si trovò a fermarsi di colpo.

Sperava di aver visto male.

Tornò sui suoi passi e riconobbe proprio il ragazzo che non riusciva ad inquadrare posto dietro al muro di un palazzo.

Si avvicinò lentamente e non le fu difficile capire cosa stava facendo.

 

- Vuoi andare al cinema?-

Il giovane saltò sul posto girandosi spaventato.

- Cos… Kwan? Cosa ci fai qui?-

La vide sorridere sorniona indicando qualcosa dietro di lui.

- Dovrei chiederlo io a te Jung-kook! Cosa ci fai qua nascosto? -

Lui rise di gusto appoggiandosi al muro.

- Io nascosto? Che stupidaggine, perché mai dovrei… -

La ragazza sospirò scuotendo la testa.

- Dai andiamo! Anche io sono un po' preoccupata… speriamo che Yeona non faccia gaffe…-

Lo tirò il braccio e si mise in coda per prendere il biglietto.

- Perchè è per quello che sei qua giusto?-

Rincalzò la dose Kwan guardandolo di sottecchi.

- Naturalmente… Spero… che vada tutto bene… -

Il moro cercò con lo sguardo la sua compagna di corso, sembrava in tutto e per tutto tranquilla.

Cosa che gli provocò diverse sensazioni.

Era contento che era riuscito in qualche modo a renderla più sicura di sé, ma al contempo la sentiva allontanarsi sempre di più da lui.

Ma se fosse stato per renderla felice, allora l’avrebbe fatto per Yeona.

Il damerino, era un bravo ragazzo, lo aveva capito bene, sicuramente sarebbero stati una bella coppia.

Era perfetto per lei, probabilmente più di lui.

 

Kwan intanto, lo stava osservando in silenzio. In quel momento aveva gli occhi vitrei, sicuramente era perso in chissà quale pensiero, aveva già intuito che qualcosa non andava, e stando vicino a lui, quel ragazzo enigmatico, sicuramente avrebbe trovato le risposte che cercava da tempo.

 

 

- Penso di riuscire a venire in settimana a trovare i bambini… tu ci sarai?-

Iniziò il discorso Yeona aspettando che la coda lentamente avanzasse di fronte a sé.

- Si certo! Ho le prove ma lo trovo sempre il tempo per andare a visitarli!-

Rispose Tae-hyung dolcemente.

- Ti piacciono davvero molto i bambini vero?-

- Tantissimo! Infatti un giorno spero di averne almeno 5-

Rispose di getto facendo sussultare la ragazza.

- Wow! Vorresti 5 figli? E’ un bell’impegno...-

Vedendo la sua faccia non potè che ridere, poi assunse il suo solito sorriso quadrato ed aggiunse.

- Io sono figlio unico. Non che sia male, ma avrei tanto voluto un fratellino o una sorellina con cui giocare, quindi vorrei che i miei figli non si sentissero mai soli e che avessero sempre qualcuno su cui contare una volta diventati grandi...-

La castana annuì convinta.

- Hai ragione… senza il mio fratellone mi sentirei persa. E’ un pensiero molto bello il tuo e sicuramente saresti un ottimo papà. Come hai iniziato a fare volontariato?-

Arrossì al complimento inaspettato, poi riflettè accuratamente alla domanda prima di rispondere.

- A dir la verità da sempre, la mia famiglia lo ha sempre fatto, ed io di conseguenza sono contento di continuare questa tradizione. Aiuto delle persone che siano bambini o anziani, non faccio niente di medico è vero, ma di sicuro miglioro il loro umore e cerco di dar loro conforto o almeno ci provo. Come il mio sogno di diventare avvocato. Voglio proteggere le persone innocenti e vorrei che la giustizia fosse davvero uguale per tutti… forse ti sembro troppo un sognatore? -

Yeona sorrise teneramente al ragazzo, scuotendo il capo.

Come già sapeva il suo angelo era davvero eccezionale, ai suoi occhi non poteva essere più bello di così. Bello dentro e fuori.

Eppure il suo cuore le stava dicendo tutt’altro.

In quel momento non avrebbe dovuto essere li, e più avanzava verso l’entrata del cinema e più se ne rendeva conto.

 

Si misero seduti a metà della sala, avendo così una buona visuale e acustica del film.

Senza pensarci troppo Cho-hee fece in modo di far sedere vicini Tae-hyung e Yeona, ritrovandosi al fianco dell’amica con a seguito Jimin.

Si ritrovò la biondina farle un occhiolino compiaciuto per la sua splendida idea, non sapendo niente di tutti i pensieri che l’avevano afflitta da settimane.

Ma come avrebbe potuto saperlo, non ne aveva parlato con nessuno.

A fatica lei stessa riusciva a starci dietro.

 

Senza che lo sapessero, anche Jung-kook e Kwan, riusciti ad entrare, si misero proprio dietro al quartetto, cercando di essere il più discreti possibile per non farsi notare.

 

Dopo essersi spente le luci in sala, il thriller incominciò sul grande schermo. In silenzio seguirono la trama intricata e piena di colpi di scena.

Erano i film preferiti di tutte e tre le ragazze, amiche da una vita, infatti ne rimasero rapite, non riuscendo a distogliere lo sguardo per non perdersi neanche il minimo particolare.

Solitamente era il genere preferito anche di Jung-kook, ma questa volta non riusciva in nessun modo a stare dietro alla pellicola, voracemente mangiava i pop corn fissando quanto il damerino si avvicinasse pericolosamente alla ragazza, cosa che non gli stava piacendo affatto.

 

Alla pausa si riaccesero le luci.

Nell’immediato Cho-hee si alzò afferrando per il braccio un Jimin perplesso.

- Ragazzi! Noi andiamo a prendere qualcosa da bere e da mangiare, aspettateci qua eh?!-

Prima di sparire dalla sala, non si trattenne dal fare nuovamente l’occhiolino alla castana, spingendo senza ritegno il povero ragazzo ignaro di tutto.

 

Yeona si ritrovò a sospirare, fosse stato per qualche mese prima sarebbe stata grata di quell’accortezza, ma ora davvero stava iniziando ad odiare l’ingenuità dell’amica.

- Siamo rimasti soli eh ahah...-

La voce di Tae-hyung arrivò dritta nelle sue orecchie, il suo respiro le solleticò il collo, si voltò lentamente e se lo ritrovò molto vicino a sé, cosa che la sorprese non poco.

Si ritrovò a guardarsi le mani in imbarazzo.

- Ah… hai ragione. Quando si mette una cosa in testa Cho-hee deve fare tutto subito… -

Il ragazzo sorrise e senza mai spostarsi le riparlò.

- Avrei voluto parlarti alla fine del film, ma dato che si è presentata questa occasione, ne vorrei approfittare… Devo dirti qualcosa di importante Yeona...-

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Ok non mi uccidete per il bacio mancato ahah Ma secondo voi perché si è ritratto?

Maa… Spoiler! Non perdete le speranze ;P

Anche in questo capitolo sono successe un sacco di cose, sono tutti al cinema ma a fatica stanno guardando il film tranne la nostra svampita Cho-hee ignara di tutto ahah

Cosa vorrà dire Tae a Yeona?

Cosa farà proprio la nostra protagonista in piena confusione?

Come reagirà Jung-kook?

Vi aspetto al prossimo capitoloo!!! :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Trattenne il fiato.

Yeona si accorse di quanto Tae-hyung fosse serio in quel momento e la cosa la spaventò non poco.

Non aveva idea di cosa volesse dirle, ma sembrava che stesse arrossendo trovando le parole adatte.

- …Volevi parlarmi…alla fine del film?-

Cercò di farfugliare presa da mille domande.

- Si, stavo aspettando il momento in cui fossimo rimasti da soli, a dir la verità… -

Lo vide sempre più in imbarazzo, cosa che la fece innervosire ancora di più.

 

In quel momento anche qualcun altro si stava irrigidendo sul posto.

Jung-kook appena dietro di loro, strinse con forza i poggioli della poltroncina su cui era seduto, il momento stava arrivando, e tutto provava tranne che felicità per lei.

 

- E’ stata una bella scoperta conoscerti, sei una ragazza così gentile ed intelligente, ed è davvero bello conversare con te…-

Iniziò il discorso, e la ragazza pur imbarazzata per le belle parole ricevute, non si sentiva come avrebbe creduto.

Per niente.

- … quindi ci ho pensato molto, sarebbe davvero bello se tu...-

Yeona si sentì soffocare, doveva fermarlo, se era quello che sembrava non doveva illuderlo.

Era inutile girarci troppo intorno, era chiaro, tutti i segnali che aveva avuto nell’ultimo periodo significavano solo una cosa.

La persona di cui si era realmente innamorata, era Jung-kook.

Lo aveva realizzato in quel preciso istante.

Per Tae-hyung provava una grande stima e pensava davvero fosse perfetto in tutto e per tutto, ma non era il ragazzo giusto per lei.

In quegli ultimi mesi in cui aveva imparato a conoscere il suo misterioso ed intrigante compagno di corso, gli era entrato sempre più dentro al cuore.

Con il suo modo di fare, la sua vitalità ed il suo sorriso, l’aveva intrappolata in un vortice di sentimenti crescenti.

Se prima era confusa, ora era tutto lampante nella sua testa. Quello che aveva provato per Tae-hyung era solo una infatuazione, invece ciò che provava per Jung-kook era tutt’altra cosa.

Respirò a fondo e si girò convinta verso il giovane accanto a sé con una nuova consapevolezza nel cuore.

- Tae-hyung… ti devo dire una cosa prima...-

- … mi aiutassi a conquistare il cuore di Cho-hee!-

- Ecco… eh?!-

Yeona si paralizzò.

Mai più si sarebbe aspettata una cosa simile.

Aveva sentito bene?

A lui piaceva Cho-hee?!

 

- Ti ho stupita? Ah… ahah si anche io ne sono rimasto sorpreso. Sai non sono mai stato molto interessato alle relazioni e di solito le ragazze sono sempre così accomodanti con me…ormai per me è la normalità. Ma lei è diversa...-

Sorrise all’improvviso, sembrava essersi ricordato di qualcosa di divertente.

- Lei si comporta con tutti allo stesso modo, insomma non le faccio nessun effetto. Non voglio essere presuntuoso, ma davvero è la prima volta che mi capita una cosa simile. La vedevo spesso nell’aula di musica, sempre così concentrata a suonare il pianoforte, come se fosse in un mondo tutto suo e niente riuscisse a smuoverla. Mi sono incuriosito…è una ragazza davvero particolare. Ho provato ad approcciarla ma non credo abbia capito le mie intenzioni… sembra costantemente distratta… o sono forse io a perdere colpi… -

Se lo chiese perplesso seriamente preoccupato.

La castana intanto da quando aveva iniziato il discorso era rimasta a bocca aperta.

Non sapeva realmente come avrebbe dovuto reagire.

Tra la realizzazione dei suoi sentimenti per Jung-kook e la notizia che il suo angelo si era infatuato di una delle sue migliori amiche, sentiva di stare per scoppiare per tutta la confusione creatasi in testa.

- … Comunque mi stavo chiedendo, dato che voi siete così legate ed io e te siamo diventati amici… Ti andrebbe di metterci una buona parola per me? O darmi qualche buon consiglio per aiutarmi per farle capire che mi piace… insomma ti va di darmi una mano Yeona? -

 

 

- … Io lo rompo… -

- Che stai farfugliando? E’ da quando sono tornata dal bar che borbotti...-

Kwan rimproverò il ragazzo accanto a sé prendendo una buona manata di caldi pop corn.

- Al damerino piace la tua amica bionda e ha chiesto a Yeona se può dargli una mano con lei…-

Dirlo a voce alta gli faceva ancora più strano che averlo sentito in prima persona.

Jung-kook si sentiva un idiota.

Aveva forzato gli eventi, l’aveva motivata e convinta che sarebbe andato tutto bene per poi farle avere la più grande delusione di tutta la sua vita.

Si era fatto da parte, e invece che farla felice come si era ripromesso, aveva combinato un disastro. Non voleva immaginare quanto stesse soffrendo in quel momento.

Si sentiva davvero in colpa ed aveva una gran voglia di scoppiare a pugni il damerino.

Possibile che non avesse capito i suoi sentimenti?

Era stato lampante per lui sin dalla prima volta che lei lo aveva guardato quel giorno in aula.

Era impossibile non capirlo.

Come si permetteva di far soffrire la sua piccola Yeona?

Chiederle addirittura di aiutarlo a conquistare un’altra donna? Aveva superato ogni limite!

- … C… cosa hai detto? Sei serio?!-

Tossendo per il boccone andato per traverso, Kwan quasi gridò rivolgendogli quelle parole. Era rimasta davvero sconvolta per quella notizia.

Ma lui non le diede retta.

Non riusciva a togliere gli occhi di dosso alla ragazza di fronte a sé nel buio della sala, per captare qualsiasi reazione da parte sua.

 

Dopo che Tae-hyung finì il discorso, sia Cho-hee che Jimin tornarono pieni zeppi di varie leccornie tra le mani. Le luci si spensero nuovamente ed il film riprese la sua visione.

Yeona non era riuscita a dare una risposta.

E sinceramente non sapeva nemmeno cosa potergli dire.

Guardò per un attimo l’amica che come immaginava era molto presa dalla trama del film.

L’unica cosa di cui non era rimasta stupita, dalla rivelazione di Tae-hyung, era la reazione dell’amica. Conoscendola immaginava che non avesse capito le sue reali intenzioni. Era così ingenua e con la testa sulle nuvole che bisognava essere piuttosto chiari con lei.

La cosa bella di Cho-hee era il non captare alcuna malizia negli atteggiamenti delle persone e anche se motivo di preoccupazione per Kwan e per lei stessa, probabilmente era stata proprio questa sua particolarità ad aver attirato l’attenzione del suo angelo.

Era una ragazza speciale, lo sapeva bene e lui lo aveva capito.

Certo che tutta quella situazione aveva dell’incredibile.

Ma più ci pensava e più si convinceva che effettivamente facessero una bella coppia.

Lui bello, altruista e gentile, lei buona, solare e dolce.

Erano perfetti insieme.

Lentamente inspirò cercando di trovare il senso di tutta quella storia.

Inevitabilmente si ritrovò a pensare a Jung-kook, a cosa stesse facendo in quel momento.

Se magari stesse aspettando pazientemente una sua chiamata per sapere se avesse fatto un buon lavoro con le sue lezioni per pavoneggiarsi, oppure semplicemente si stava divertendo a casa con un buon videogioco senza minimamente pensarci.

La cosa si stava sempre più complicando, era inutile evitare di pensarlo.

Ora che si era resa conto dei suoi sentimenti, cosa avrebbe fatto?

Lui era convinto che provasse qualcosa per Tae-hyung e l’aveva aiutata in tutti i modi per farlo cadere ai suoi piedi, quindi era scontato pensare che in realtà lui la considerasse semplicemente una buona amica nulla di più.

Si sentiva sempre più frustrata.

Era uscita da una situazione logorante per entrarne in una nuova.

 

Finito il film si avviarono tutti all’uscita.

Prima di arrivare alle porte, Tae-hyung si avvicinò nuovamente alla castana e accertandosi che fossero abbastanza lontani dagli altri due le riparlò.

- Mi aiuterai? -

Yeona si sorprese vedendo il giovane così insistente, voleva a tutti i costi una risposta.

Si ritrovò a guardare la chioma fluida e bionda della sua dolce amica di fronte a sé, e se qualcuno tra loro meritava una sana dose di felicità sicuramente era lei.

E con il castano sicuramente lo sarebbe stata, ne era sicura.

- … Ci proverò, ma non ti assicuro niente -

Lui mostrò il suo inconfondibile sorriso quadrato soddisfatto.

- Non importa, l’importante è che mi darai una mano! Grazie amica mia!-

Sentendo come l’avesse chiamata, non potè che sorridere a sua volta.

Come si stava facendo beffe di loro il destino, non aveva nemmeno idea.

 

- Bè… allora è il mio turno di dirti una cosa, anche se non dovrei… -

Si avvicinò al suo orecchio catturando la sua curiosità.

- Hai attirato l’attenzione di Jimin. Credo che ci proverà molto presto! Volevo avvisarti. Sembra un po' frivolo, ma se vuole sa comportarsi seriamente, davvero! -

Quella serata stava diventando sempre più assurda.

Sgranò gli occhi guardando il biondino davanti a sé incredula.

Non ci sarebbe mai arrivata, anche perché aveva notato che non si risparmiava di guardare qualsiasi essere di sesso femminile nelle vicinanze. Quindi il termine frivolo lo rispecchiava in pieno.

 

Usciti dal cinema, si ritrovarono a pensare sul da farsi.

- Perchè non facciamo qualcos’altro? … Potremmo magari andare a bere qualcosa tutti insieme! Ti va Yeona?-

Jimin provocante si fece avanti con la ragazza che avendo appreso le sue reali intenzioni, d’istinto fece dei passi all’indietro mantenendo una leggera distanza tra loro.

- Io non saprei… -

Rincalzando la dose, le si avvicinò mostrandole il suo sguardo più seducente.

- Avanti… la notte è giovane dopotutto! Perchè non divertirci ancora insieme? Magari… scopriamo di essere anime gemelle dolcezza!-

Yeona sgranò gli occhi.

Ci stava palesemente provando con lei davanti a tutti. Non sapeva bene come comportarsi.

Non era abituata a certi approcci così diretti.

Cosa fare in questi casi?

…Scappare?!

 

Indietreggiando ancora si scontrò contro qualcuno.

- Lei viene via con me!-

Alzò il capo confusa e si ritrovò contro il petto del suo Jung-kook.

Si girò sorpresa, era l’ultima persona che si aspettava di vedere quella sera.

- E tu chi diamine sei?-

Jimin si avvicinò con fare aggressivo verso il moro, ma venne fermato da Tae-hyung che sempre sorridendo gli tese la mano.

- Lui è un caro amico di Yeona, Jung-kook giusto?-

Senza pensarci due volte oltrepassò la giovane e afferrò per il colletto il castano sussultando di conseguenza.

Kwan raggiunse Yeona allarmata.

- Stai bene? Che situazione… -

Con quelle poche parole capì cosa stava succedendo.

Avevano sentito tutto, loro sapevano…lui sapeva.

Nel vedere la scena afferrò delicatamente l’altra mano del moro, che ricadeva lungo il fianco, era stretta in un pugno tremante.

Sentendo il tocco delicato, interruppe il contatto visivo col primo per concentrarsi negli occhi dorati della ragazza.

- Va bene, andiamo… -

Disse semplicemente lei accennando un sorriso.

Con uno strattone mollò il colletto di Tae-hyung, strinse convinto la mano di Yeona e camminarono veloci lontano dal cinema. Specialmente da loro.

 

- Ma che gli prende a quel pazzo?!-

Continuò Jimin nervoso come non mai, era incredibilmente infastidito dall’atteggiamento di quel folle, ma specialmente non aveva gradito vedere trascinata via la ragazza a cui aveva chiaramente manifestato il suo interesse.

Kwan avvicinandosi, cercò di calmare le acque.

- Scusatelo, ha avuto solo una giornataccia e doveva fare una cosa urgente proprio con Yeona. A proposito Cho-hee, anche noi abbiamo un impegno, te ne eri dimenticata?-

La bionda con occhioni grandi fissò l’amica dubbiosa. Vedendola sperduta, sospirando, ci riprovò.

- Cho-hee domani abbiamo il test di letteratura giapponese, avevamo detto che volevamo ripassare prima di andare a dormire, ti ricordi?-

Lei ricordatasi dell’effettiva promessa si mosse verso la più alta .

- Hai ragione! Come ho potuto dimenticarmene! Scusate ragazzi dobbiamo andare, ci siamo divertite molto stasera, grazie ancora per l’invito!-

Con velocità Kwan si avviò verso l’ignoto, non sapeva dove si fossero avviati i due ragazzi, ma sperava vivamente che l’amica stesse bene. Quella era stata la sua prima grande batosta.

Non poteva davvero credere che a Tae-hyng piacesse Cho-hee.

Strano a dirsi, ma neanche lei ci sarebbe mai arrivata.

- Cosa sarà successo a Jung-kook? Perchè ha reagito in quel modo?-

La voce dell’amica era sinceramente preoccupata, ma Kwan non sapeva cosa risponderle.

Avrebbero dovuto affrontare il discorso, anche se tutta quella situazione l’aveva turbata.

Ma ora la persona più importante di cui occuparsi era Yeona.

 

 

Il moro non accennava a fermarsi, continuava a camminare verso il nulla, trascinando la povera Yeona come un sacco di patate.

Nessuno aveva più parlato.

Alla fine la castana prese coraggio, si bloccò in mezzo alla strada, fermando anche il giovane di fronte a sé.

- Kookie...-

Non sapeva neanche cosa dirgli, si sentiva strana, dopo ciò che aveva capito riguardo i suoi sentimenti e per quello che era successo prima al cinema, si sentiva stordita, nonché in imbarazzo.

- Mi dispiace… è tutta colpa mia...-

Jung-kook si voltò appena, ma riusciva comunque ad intravedere tutto il rammarico che stava provando.

- Di cosa stai parlando? Perchè è colpa tua?-

- Ti ho spinta tra le sue braccia, credevo che il damerino fosse giusto per te… invece… non riesco a crederci che ti abbia chiesto sul serio aiuto per conquistare un’altra… ma è scemo?! Come ha fatto a non capire ciò che provi per lui?!-

Frustrato si voltò verso Yeona, sfogando tutto ciò che si era tenuto dentro da quando aveva appreso quell’assurdo discorso al cinema.

- Kookie… è strano dirlo ma…sto bene davvero! -

Ed era così, era sicuramente rimasta sorpresa, ma stava davvero bene.

Quel che provava all’inizio per Tae-hyung era sparito man mano che si rafforzava il sentimento per Jung-kook.

Finalmente lo aveva capito.

- Non prendermi in giro per farmi star meglio ragazzina! Lo avrei tanto preso a pugni quel damerino… aah...-

Si scompigliò i capelli con forza sempre più risentito.

Yeona afferrò la mano tatuata, obbligandolo a guardarla dritta negli occhi.

- Kookie! Sto bene! Ho capito che non c’entro nulla con lui e probabilmente starebbe meglio sul serio con Cho-hee che con me!-

Lo disse convinta, si sorprese anche di se stessa da quanto fosse stata decisa nel parlare, ma doveva fargli capire che non doveva sentirsi dispiaciuto, non c’era alcun motivo per esserlo.

- Aspetta… non vorrai sul serio aiutare quel tipo vero?!-

Si staccò dalla presa salda di Yeona incredulo.

- Vuoi far mettere quei due insieme? Sei fuori di testa? Non ha senso… -

- Secondo te lo farei se non avessi capito che non provo più nulla per lui? Ammetto che mi è sempre piaciuto, ma in quest’ultimo periodo ho realizzato che la mia infatuazione per lui è scemata nel tempo…fino a svanire...sembra assurdo ma sono sincera, credimi… quindi se ti dico che sto bene, è così!-

 

 

Jung-kook la guardò confuso, non ne era affatto convinto di quella spiegazione.

Provava un grande senso di colpa per la situazione e non solo, si sentiva anche una persona orribile, perché seppur dispiaciuto per lei, non poteva che esserne sollevato.

Ora Yeona stava subendo una grande delusione, e probabilmente lo stava solamente tranquillizzando, ma non era affatto giusto che si preoccupasse più dei suoi sentimenti che dei propri.

Vedendo arrivare le sue amiche le diede una carezza dolce sulla guancia.

- Stanno arrivando i rinforzi ragazzina… ci vediamo all’università… tu meriti di meglio! Ricordatelo!-

Si allontanò nel buio della notte senza aggiungere più nulla.

Cosa sarebbe successo dopo quel giorno nessuno se lo sarebbe aspettato.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Ve lo aspettavate della richiesta d’aiuto di Tae?

Ma parte importante finalmente Yeona ha capito di essersi innamorata di Jung-kook!

E proprio lui pur sollevato ora si sente in colpa nei suoi riguardi.

Per un insieme di cose adesso sarà combattuto... riuscirà a venirne a capo secondo voi? -_-

Spero vi stia piacendo!! :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Dopo il famoso appuntamento. Ci furono dei cambiamenti più e meno importanti.

 

Come promesso Yeona andò a trovare i bambini all’ospedale, così facendo incontrò spesso Tae-hyung che chiarito l’equivoco riguardo Jung-kook, pian piano diventarono davvero amici.

Anche se destabilizzata per la situazione che si era creata negli ultimi eventi, era molto contenta di avere nella sua vita una persona meravigliosa come lui.

 

Il castano insieme a Cho-hee alla fine parteciparono nella famosa esibizione che tanto si era parlato, mostrando la loro bravura nel mondo ammaliante del jazz, facendosi notare per la loro incredibile intesa.

Grazie ai consigli di Yeona, i due ragazzi si avvicinarono, ma non fecero chissà quali progressi.

La bionda era sempre più sulle nuvole e delle volte non si capiva se lo facesse a posta o lo fosse sul serio così tanto ingenua.

Ma vedendo quanta pazienza avesse Tae-hyung, aveva buone speranze che prima o poi, anche Cho-hee avrebbe capito le sue intenzioni nei suoi riguardi.

 

Il cambiamento più radicale fu da parte di Jung-kook.

In qualche modo stava evitando Yeona, e lei più cercava di capirlo e meno riusciva a darsi delle spiegazioni.

Si sentiva davvero delusa e patetica.

Stava esattamente vivendo ciò che aveva passato prima di conoscerlo, e probabilmente era anche peggio.

Ora era sicura al cento per cento dei suoi sentimenti per lui e vederlo allontanarsi in quel modo le faceva davvero male.

 

 

Kwan abile osservatrice, intanto, aveva intuito cosa stesse accadendo nella vita della sua cara amica e del misterioso nuovo arrivato.

Vedendo entrambi così diversi dal solito, non le fu difficile capire quale fosse il problema.

Il risultato delle sue numerose ricerche era ben chiaro nella sua testa finalmente.

E quella situazione la stava facendo davvero spazientire.

 

- Sai amica mia… secondo me devi tenere gli occhi aperti, probabilmente il ragazzo giusto per te è più vicino di quanto immagini!!-

Pronunciò Kwan ad alta voce attirando l’attenzione di diverse persone vicino a lei, tra cui anche Jung-kook.

Yeona sorrise amaramente, spalmandosi sul banco dell’aula d’inglese.

- Si… probabilmente… -

- Non ha tutti i torti, un bravo ragazzo giusto per te c’è sicuramente là fuori…-

Jung-kook fiatò quel commento alzandosi pigramente dalla sedia per poi uscire come se niente fosse.

 

Era la prima cosa che aveva detto dopo giorni di quasi silenzio con lei.

E cosa le aveva detto? Di aprire le braccia verso un altro ragazzo?

Guardò tristemente la grande schiena uscire dall’aula, aveva capito di non avere alcuna speranza con lui, né come possibile futuro amore né tanto meno come amico a questo punto.

Lo sentiva così distante.

A parte i suoi sentimenti sempre più consapevoli per lui, sentiva la sua mancanza.

Si era così abituata alla sua presenza, che ora si era creato un vuoto incolmabile intorno a lei.

Vederlo così esitante non era affatto da lui.

Perchè si stava comportando così?

 

 

Kwan rimase a bocca aperta.

Tutto si sarebbe aspettata tranne che un suo commento del genere. Era davvero troppo.

Inutile fu il tentativo di fermare la più alta, ormai partita in quarta uscendo furiosa dalla classe.

 

 

Jung-kook si sentiva sempre di più uno stupido.

Non riusciva a perdonarsi l’aver fallito ogni cosa con Yeona.

Si era proposto come promotore di uno schema certamente sicuro, arrivare al cuore del suo bello in poche e semplici mosse.

Ed invece si era ritrovata ad essere delusa e con il cuore spezzato.

Aveva saputo che ultimamente si era avvicinata al damerino e lo stava aiutando con quella assurda richiesta fatta al cinema. Si sentiva davvero frustrato averla messa in una situazione simile.

Ulteriormente era certo stesse fingendo di star bene e lui non sapeva come comportarsi.

Voleva fare qualcosa per lei, ma davvero non aveva idea di come poterla aiutare, era un disastro in quelle cose, così stava sulle sue, sicuramente sbagliando, ma ogni volta che la guardava le parole gli morivano in gola, finendo per rimanere in silenzio.

Si sentiva totalmente in confusione, e non doveva permettere ai suoi sentimenti in subbuglio di intromettersi ora che lei viveva quel momento di debolezza.

L’ultima cosa che voleva, era sbagliare con lei.

Doveva onorare quella promessa.

Era l’unica cosa a cui poteva ancora aggrapparsi in quel momento.

 

 

 

Come un tornado venne letteralmente travolto da una forza sconosciuta.

Si ritrovò spinto con vigore, nell’aula più vicina, chiudendone la porta subito dopo.

- Sei un masochista? Devo saperlo!-

La voce chiara di Kwan lo sorprese riprendendo stabilità.

- Sei stata tu a spingermi qua dentro? Sei sul serio una ragazza?-

Lei per niente smossa gli andò incontro facendolo indietreggiare.

- Ti ho fatto una domanda! Ma si può sapere che fine ha fatto quello stupido strafottente che era arrivato mesi fa? Dove lo hai nascosto?-

Mimò il guardarsi intorno curiosa, spazientendo il moro.

- Kwan, cosa vuoi esattamente da me? Ho altri pensieri in questo momento!-

Fece per andarsene, ma lei lo trattenne spingendolo all’indietro.

- Senti…non sono paziente quanto quella santa di Yeona! Tu non esci di qui fino a quando non mi dirai quel che voglio sapere.-

Lui sorridendo ironicamente, incrociò le braccia al petto spocchioso, sedendosi sopra alla cattedra dietro di lui.

- Sentiamo… Cosa vuoi sapere? -

Anche la ragazza assunse una posa autoritaria, non si sarebbe fatta intimorire da quel tipo.

- Per prima cosa voglio capire che diamine stai combinando con lei! Che ti prende?!-

In un attimo abbassò lo sguardo colpevole.

- Non sono affari tuoi...-

- Lo diventano quando vedo la mia amica stare male per un cretino come te!-

Lui la guardò sorpreso, scuotendo la testa.

- Lei sta così per quel damerino da strapazzo, non per me. Io le sto solo lasciando un po' di spazio e...-

Kwan gli si avvicinò furiosa.

- Seriamente le hai detto che un bravo ragazzo per lei c’è sicuramente qua fuori? Sei davvero un masochista come ti ho chiesto prima?-

Il ragazzo si risentì per quelle parole, alzandosi improvvisamente dalla scrivania.

- Cosa ho detto di così sbagliato? Ma si può sapere perché sei qui ad insultarmi, arriva al punto senza girarci troppo a lungo!-

Annuì convinta, senza mai smettere di fissarlo.

- Bene! Voglio che tu lo ammetta!-

Lui rise nervoso vedendola così seria, capendoci sempre di meno.

- Dovrai essere più chiara amica… di che stai parlando?-

Per un attimo si chiese se stava avendo a che fare con un tipo come Cho-hee, ma senza perderci troppo tempo, glielo disse.

- Tu sei innamorato di Yeona, è chiaro.-

Jung-kook sgranò talmente gli occhi che non si sarebbe stupita se gli fossero usciti dalle orbite.

Era la prima volta che lo vedeva davvero in difficoltà e la cosa non le dispiaceva per niente.

Aveva sempre odiato i tipi arroganti come lui ed assistere ad una vittoria simile le stava piacendo più del previsto.

- C… cosa stai dicendo? Ahah N...non è...-

- Non ho tempo per le tue scuse stupide… Lo avevo capito da tempo, ma ho avuto le mie conferme al cinema. Non mi puoi ingannare caro signor Jeon! Quindi te lo richiedo…perché ti stai comportando così nei suoi riguardi? Cosa hai intenzione di fare?-

 

Incredulo rimase senza parole.

Si risedette sulla scrivania, era la prima volta che si sentiva con le spalle al muro.

Quelle erano le domande che si faceva ogni giorno da tempo ormai.

- …Non potrebbe mai funzionare… e poi lei era presa di un altro, come potrei piacergli io?-

Kwan non si aspettava quel guizzo di insicurezza da parte sua, così per un attimo ritornò sui suoi passi, cercando di ritrovare una certa calma.

- Anche io ero preoccupata, ma credo fosse sincera quando continuava a dire che stava bene. Ma comunque non capisco, sei innamorato di lei eppure la stai spingendo volontariamente lontano da te, non ha molto senso…-

Jung-kook si ritrovò a ridere. Ma era solo una risata triste ed amara.

- Anche se fosse…cosa improbabile…ma anche se fosse che io possa davvero piacerle, non potrebbe mai funzionare per mille motivi. Quindi dovrebbe davvero trovare qualcuno che la ami, che possa stare con lei e farla star bene…-

La ragazza si rese conto di quanto fosse serio ed amareggiato in quel momento, probabilmente c’era qualcosa di molto profondo che non voleva o poteva dire.

- Tu non lo potresti fare?-

Lo sguardo vitreo la fece sussultare, non lo aveva mai visto in quel modo prima d’ora.

- Finirei per farla soffrire e basta… non posso permetterlo. L’unica cosa che voglio, che ho sempre voluto per lei era poterla vedere felice…anche senza di me.-

La lasciò senza parole, non riusciva a comprendere il motivo per cui pensasse che fosse la persona più lontana per poter stare al fianco di Yeona.

- Perchè mi stai dicendo tutto questo Kwan… lo so che non ti sono mai andato a genio, tu mi odi...-

Lei fece spallucce, pensando bene alle parole che avrebbe usato.

- Non ti ho mai odiato. Sono solo diffidente dai tipi come te… ma ho visto Yeona diversa grazie alla tua presenza, hai fatto cose che né io né Cho-hee siamo riuscite a fare. Non credo che tu sia così male per lei, penso che potresti essere ciò di cui ha bisogno. Stareste bene insieme…-

- …Ti sbagli…-

Fu più un sussurro involontario che una risposta vera e propria, ma lo captò chiaramente.

Si alzò infine scosso per quelle rivelazioni dette a voce alta. Superò la ragazza che questa volta non lo fermò, ma si sentì di chiedergli ancora un ultima cosa.

- Sei disposto sul serio a lasciarla andare? Ho sentito delle voci di recente…il ragazzo del cinema, Park Jimin, sta ronzando intorno alla nostra Yeona. Ti sta bene?-

Si fermò sull’uscio della porta.

Doveva aspettarselo che presto si sarebbero accorti della persona stupenda che era, sperava non accadesse solo così presto, ma non ci poteva fare nulla.

- Se è un bravo ragazzo, non posso che essere contento per lei…-

Uscì senza dire altro.

 

 

Kwan delusa e frustrata si ritrovò a vagare per i corridoi dell’università.

Aveva avuto uno strano dialogo con Jung-kook. Partito in un modo e finito in un altro.

Quali motivazioni c’erano dietro le sue strane parole?

Perchè era così fermo sulle sue decisioni tanto da tirarsi indietro?

Era piuttosto evidente dei suoi sentimenti per la sua cara amica eppure aveva deciso di chiuderli in un cassetto buttando via la chiave.

 

- Kwan!! Dove stai andando?-

La voce limpida di Cho-hee la raggiunse.

- Stavo tornando in classe e tu?-

Lei mostrò degli spartiti tra le mani.

- Tae-hyung mi ha chiesto di portargli questi spartiti, ha detto che se li era dimenticati, a volte è proprio distratto quel ragazzo -

La più alta non sapeva se ridere o piangere per quelle parole. Da che pulpito.

- Va bene… perché hai quella faccia ora?-

La ritrovò imbronciata in un attimo guardando a terra.

- Ancora non capisco perché abbia rifiutato Yeona, è così buona e gentile con tutti… povera aveva una cotta di anni per lui, mi dispiace davvero tanto...-

 

Di comune accordo con Yeona avevano deciso di dire a Cho-hee che Tae-hyung l’aveva rifiutata perché le piaceva in realtà un’ altra ragazza e pian piano farle capire chi si trattava proprio di lei.

Erano arrivate a quella conclusione perché se glielo avessero fatto capire all’improvviso avrebbe rifiutato di certo chiunque fosse stato.

Al liceo aveva avuto una storia, ma ne era rimasta così scottata che aveva deciso di pensare solo allo studio ed al pianoforte. Per se stessa non voleva sentire niente che riguardasse una relazione.

Yeona era convinta che conoscendo giorno dopo giorno il ragazzo si sarebbe aperta con lui.

Anche secondo Kwan era una buona idea, però se seguivano quello schema, aveva paura che ci sarebbe voluta un’ eternità.

 

- Te lo abbiamo spiegato perché, e poi lei continua dire che sta bene… non stare troppo in pensiero -

Cho-hee annuì poco convinta.

- Si, ma non è giusto… -

Guardò l’amica per un po', per poi tentare con una piccola provocazione.

- …Cosa ne pensi di Tae-hyung?-

La bionda alzò il capo incuriosita, ci pensò qualche secondo prima di rispondere.

- Credo sia un bravo ragazzo dopotutto. Ma io rimango sempre dalla parte di Yeona!-

- Ovviamente… insomma dicevo come ragazzo, potrebbe essere il tuo tipo?-

La vide per un attimo sconcertata. Kwan si chiese se avesse osato un po' troppo, forse era stata troppo diretta con lei?

- Non ci avevo mai pensato… anche Yeona poco fa mi ha fatto una domanda simile… vi siete messe d'accordo? Ahah Forse è meglio che vada se no non arrivo in tempo per la lezione!-

In un attimo scomparve tra gli altri studenti.

 

La ragazza si ritrovò a sospirare affranta incamminandosi nuovamente verso l’aula.

Era appena iniziata la mattina eppure aveva già avuto due conversazioni piuttosto pesanti.

Sperava sinceramente di riuscire ad arrivare a fine giornata senza altri intoppi.

Ma di una cosa era certa, non sarebbe finita così.

Entrando nella classe riguardò Yeona china sul banco a braccia conserte. Non le piaceva affatto quella situazione e probabilmente era l’unica che sapeva dei reali sentimenti di Jung-kook.

Se c’era qualcuno che avrebbe potuto smuovere le acque, era proprio lei.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Jung-kook e tutti i suoi complessi mentali -_-”

E’ molto insicuro in questo momento e questo atteggiamento è davvero lontano dal suo solito modo di fare. Si sente abbattuto sia per gli ovvi motivi ma anche per altro, la cosa si sta rivelando sempre più misteriosa… voi cosa ne pensate?

Comunque ho provato una certa empatia verso Kwan ahah che giornata povera.

Secondo voi cosa farà per aiutare i due piccioncini?

Curiosità cosa ne pensate anche delle due amiche di Yeona?

Vi aspetto alla prossima!!

Un bacio Ekylove

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Storia dell’arte, materia che le era sempre piaciuta, quel giorno era diventata davvero pesante tutta in una volta, infatti si sentiva la testa scoppiare…letteralmente.

Ma non era l’unico motivo.

Quella stessa mattina Yeona aveva appreso da Jung-kook che non avrebbe più preso lezioni extra da lei.

Infatti l’ultimo esame che avevano dato, magicamente aveva preso un 30 e lode all’improvviso.

Si era giustificato dicendo che le sue spiegazioni lo avevano aiutato moltissimo, tanto da non averne più bisogno.

Quindi anche quelle poche ore che avevano per stare un po' insieme, si erano andate a fare benedire.

Ora ufficialmente l’accordo preso mesi prima non era più valido.

Si sentiva davvero svuotata in quel momento.

Lo guardò seduto accanto a sé, bello e dannato come sempre.

Almeno quello glielo aveva concesso, si era sempre seduto accanto a lei a lezione. Anche se per la maggior parte del tempo la passava a dormire o pasticciare distrattamente il libro di testo.

Dal giorno del cinema ormai erano passati dieci lunghi giorni.

Odiava quel lato che stava mostrando.

Si stava comportando in modo assurdo per quello strano senso di colpa in cui si stava tormentando.

Possibile si trattasse solo di quello?

A volte credeva ci fosse dell’altro dietro il suo comportamento.

Le era inoltre chiaro ormai che si sentiva a disagio in sua presenza.

Ogni volta sentiva il suo sguardo pieno di compassione posato su di lei e la stava sul serio infastidendo.

Come se tutta la sicurezza che l’aveva sempre contraddistinto fosse scivolata in un attimo chissà dove.

In diverse occasioni aveva tentato di parlargli e spiegargli nuovamente che in realtà stesse bene, ma lui era convinto della sua verità e ad ogni suo approccio, usava le scuse più banali per sviare il discorso.

Aveva deciso di dargli un po' di spazio, ma ora stava davvero superando ogni limite.

Anche se attribuiva la maggior parte delle colpe di quel che stava succedendo al moro, sapeva che quella era solo una scusa. Stava vivendo pure lei una sorta di lotta interiore.

I suoi sentimenti erano davvero forti per lui, tanto da esserne spaventata.

Non si era mai sentita in quel modo prima d’ora.

Cosa che le faceva capire che il sentimento provato per il suo angelo, era niente più che una semplice cotta.

Avrebbe mai avuto il coraggio di dirglielo ciò che provava per lui?

 

Sospirò amaramente.

- Che sospironi! Non ti si addicono dolcezza!-

La voce colorata che sentì, era quella che negli ultimi giorni aveva sentito di più in assoluto.

Il volto di Jimin si palesò davanti a lei.

Le sorrise malizioso facendole un’occhiolino per poi appoggiarsi al banco sicuro di sé.

Dopo l’appuntamento, aveva preso a farsi vedere spesso e volentieri.

Quella però era stata la prima volta che si era spinto ad andarla a trovare direttamente nella sua aula, solitamente l’aspettava fuori dal cancello dell’università o a volte si era fatto trovare in ospedale quando andava a fare volontariato.

Aveva sentito diverse voci su di lui. Aveva scoperto che come Tae-hyung frequentava la facoltà di giurisprudenza, ed erano diventati amici sin dal primo anno.

E non solo, si vociferava quanto fosse debole verso il genere femminile, e specialmente quando si fissava con una ragazza andava spedito come un treno fino ad ottenere ciò che voleva.

Yeona, anche pur avendo avuto visione dei suoi atteggiamenti, come suo solito cercava di non farsi influenzare dai vari pettegolezzi che tanto detestava.

Ma si fidava del giudizio del suo nuovo amico Tae-hyung, le aveva spiegato che pur avendo atteggiamenti frivoli, era un bravo ragazzo e serio quando sarebbe stato opportuno esserlo.

Non che la cosa la riguardasse più di tanto comunque, in quel momento aveva ben altre cose a cui pensare. E guarda caso proprio uno tra quelli si trovava dormiente accanto a lei.

 

- Jimin, cosa ci fai qui?-

Domandò in realtà senza troppa curiosità, ma le dispiaceva non fare un minimo di conversazione dopo che lui aveva attraversato metà istituto per andarla a trovare.

La facoltà di giurisprudenza si trovava dall’altra parte dell’edificio.

 

- Sono qui per te dolcezza ovvio! - ammiccò - Stavo pensando…sono passati un sacco di giorni dopo l’uscita al cinema...-

Yeona si trovò ad annuire lanciando un occhiata fredda al moro.

Erano passati molti giorni da quell’evento, anche per qualche atteggiamento troppo strano da parte di qualcuno, si ritrovò a pensare.

- Potremmo uscire di nuovo se ti va… Domani sera ho deciso di dare una festa a casa mia. Sai quelle belle feste universitarie con un sacco di gente e bella musica?-

- Con un sacco di alcool e persone fatte di sostanze strane? Feste memorabili… -

Sentì il commento gelido di Jung-kook ancora chino tra le sue braccia.

Le uscì spontaneo un sorriso a fior di labbra, l’ironia qualsiasi umore avesse era sempre sulla punta della sua lingua.

Jimin strinse le labbra carnose sentendo la voce del ragazzo. Ancora non aveva digerito il comportamento di quest’ultimo l’ultima volta che si erano visti, ma decise di ignorarlo palesemente.

- Che ne dici Yeona?-

Chiese di nuovo alzando di poco la voce per coprire il commento poco gradito.

Yeona sospirò, non era mai andata ad una festa universitaria e di certo non era dell’umore per partecipare ad un evento simile.

- Ecco… -

 

- Sarebbe fantastico! Ottima idea Jimin!-

Kwan raggiunse la castana rispondendo al suo posto.

- L’invito era anche per me e Cho-hee immagino giusto?-

Aggiunse saccente, ma questo non colse impreparato Jimin, che subito dopo sorrise alla più alta annuendo.

- Ma certo! Queste sono feste aperte a tutti! Più siamo e meglio è! Allora vi aspetto ragazze! Ora è meglio se mi avvio o la lezione inizierà senza di me. A domani!! -

Uscì di fretta dalla porta contento di aver ottenuto una sorta di altro appuntamento con la ragazza che aveva puntato da giorni.

Cosa che invece non era dello stesso avviso proprio Yeona.

 

- Che fai?! Secondo te io dovrei partecipare ad una festa come quella? Non ci penso neppure!-

Kwan notò la testa di Jung-kook spostarsi verso di loro, stava chiaramente facendo finta di dormire ed era evidente che stesse cercando di ascoltare il loro discorso.

Si spostò silenziosamente verso la sua direzione e tirò un calcio secco al banco facendolo sobbalzare.

- Ahi! Ma che ti ho fatto questa volta?!-

Si lamentò massaggiandosi la testa, guardandola torvo.

- Andremo tutti alla festa! Anche tu ovviamente e chiama anche qualche tuo amico già che ci sei. L’ha detto anche Jimin…più siamo e meglio è…giusto?!-

- Perchè mai dovrei andare a questa stupida fest...-

La castana interruppe il suo compagno di corso ponendogli una domanda curiosa.

- Pensi che Yoon-gi potrebbe venire?-

Lui sorrise, scuotendo convinto la testa.

- Ah… non credo, non è il tipo che va alle feste… forse Nam-joon… ma probabilmente se tu glielo chiedessi ad entrambi verrebbero volentieri. Te l’ho detto che ti trovano simpatica…-

Lei rise sentendo quelle parole, ricordando quando si erano ritrovati il giorno dell’esibizione sul palco a parlare giusto di quello.

- Tu credi? Ahah allora potrei fare un tentativo...-

Si guardarono per un attimo. Sembrava stessero parlando come al solito, come se tutto fosse tornato come prima.

Ma fu lui il primo a distogliere lo sguardo assumendone uno triste.

- Probabilmente ci sarà anche il damerino...-

Anche la stessa Cho-hee, che si era unita al discorso, annuì dispiaciuta.

- Si è vero… non credo sia una buona idea...-

 

Kwan era davvero esasperata, guardò tutti e tre i ragazzi con cipiglio.

Avevano assunto espressioni tristi e sconsolate, ma la cosa più assurda è che avevano tutti motivazioni differenti. Ma solo lei ne era consapevole.

Cho-hee viveva in una sorta di bolla. Le voleva davvero bene, ma sapeva quanto fosse sulle nuvole quella ragazza, solo lei sapeva cosa avesse compreso di tutta quella storia.

Mentre Yeona e Jung-kook era evidente provassero dei sentimenti l’un per l’altra.

Ma il moro pensava che stesse male per Tae-hyung, mentre lei credeva che lui la vedesse come una semplice amica.

 

Era così Kwan capendo ogni cosa, aveva tradotto il tutto in un semplice schemino.

 

Aveva notato dei comportamenti insoliti da parte della sua amica Yeona negli ultimi tempi.

Qualcosa era cambiato in lei. E quando le aveva confessato, anche se sorpresa dei sentimenti di Tae-hyung, che lei in realtà stesse bene, le aveva creduto.

Perchè la conosceva come le sue tasche e aveva capito da come lo guardava che si era interessata a Jung-kook in un modo diverso dalla semplice amicizia.

Subito non ne era rimasta troppo felice, come già aveva detto molte volte, i tipi come lui non le piacevano affatto. Ma dopo averli visti insieme ad aver assistito come si completassero a vicenda, si era ricreduta.

E poi chi era lei per decidere chi poteva renderla felice?

Yeona in cuor suo aveva già deciso. Se fosse stato lui la sua scelta, lei da buona amica l’avrebbe aiutata sicuramente.

 

- Yeona! Ascoltami attentamente! Quando c’è una grande delusione in corso, cosa si fa in questi casi? Bisogna farsi vedere in piena forma, felice e spensierata! Non devi crogiolarti in casa a pensare e ripensare! Quindi prendi questa occasione al balzo per reagire amica mia!-

Concluse il discorso facendo la parte della finta tonta, ricevendo lo sguardo attento della castana.

 

Yeona ci pensò seriamente ed effettivamente non aveva tutti i torti. Aveva bisogno di un po' di svago. Anche se non era mai andata a nessuna festa simile prima d’ora, perché non approfittarne.

Senza farsi vedere guardò di sfuggita il moro, dalla sua espressione sembrava confuso, e pensò che se fosse andata davvero a quell’evento magari qualcosa sarebbe cambiato.

Magari fare qualcosa fuori dall’ordinario, sarebbe stato d’aiuto.

Doveva rompere quel silenzio diventato davvero insostenibile o sarebbe impazzita sul serio.

- Lo sai che forse hai ragione? Ci andremo!-

- Ottima idea Yeona!!-

Confermò la bionda subito dopo, facendo ridere entrambe le ragazze.

Era mutevole ed entusiasta come sempre la loro grande amica.

 

- D’accordo… allora… andremo a quella festa. Convincerò anche gli altri due…-

Disse poco convinto anche Jung-kook in evidente disagio, guardando di sfuggita la sua piccola Yeona.

 

Kwan guardandoli dall’alto sorrise sorniona.

Stava andando tutto come aveva previsto. Il suo piano poteva concretizzarsi ora, era da giorni che stava cercando un pretesto per riavvicinarli, ma aveva avuto uno sbocco davvero fortunato grazie all’intervento inconsapevole di Jimin. Ora le bastava indirizzare i due cocciuti verso lo stesso obiettivo e poi doveva solo aspettare.

Anche se non era esattamente un tipo paziente… per quella volta avrebbe fatto un eccezione.

Si sarebbe divertita nel fare da spettatrice per quello che sarebbe successo a breve.

Sarebbe stata una festa indimenticabile. Parola di Kwan.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Io adoro Kwan, non so se si era capito! Ahah Avete capito in cosa consiste il suo piano?

Cosa dite possa accadere alla festa del caro Jimin?

Si smuoveranno sul serio le acque?

Jung-kook reagirà in qualche modo?

Fatemi sapere cosa ne pensate ;D

Vi aspetto al prossimo aggiornamento!! ;*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


- Cosa state facendo?-

Chiese curiosa Kwan rivolgendosi verso le amiche dietro di lei. Si erano bloccate di colpo e non accennavano a muoversi.

Rimasero incantate dalla grandezza della casa di Jimin.

Era evidente che fosse di nuova costruzione. Un immensa villa a due piani, mista tra tradizione e moderno. L’intero complesso era avvolto da un grande giardino, con grandi alberi di albicocco ed alberi di pesco, e dalla loro posizione si riusciva anche ad intravedere una grande piscina. Un vero incanto per gli occhi.

 

Sia Cho-hee che Yeona rimasero quasi intimorite da tutto quello sfarzo, e ringraziarono di essersi vestite nel modo giusto, per tutto il tragitto pensavano di essersi agghindate un po' troppo eleganti, ma ora non ne erano più così convinte.

Kwan, aveva optato per un vestito a pantalone blu notte, era appena scollato sul davanti ed alla vita si trovava una grande cintura scura. Per la sua statura e per il suo fisico le stava divinamente. Anche se come al solito si era lamentata per ogni cosa. Odiava i vestiti eleganti in generale.

Cho-hee invece aveva deciso di mettersi un vestito semplice con gonna che le arrivasse sopra il ginocchio. Era bianco con del pizzo appena accennato sopra il seno. Era davvero delizioso su di lei.

 

Infine Yeona era stata convinta nel mettersi un vestito corto a tubino nero, piuttosto attillato per i suoi gusti. Scollato il giusto sul seno con maniche trasparenti lunghe.

Entrambe le ragazze optarono per lasciarsi i capelli sciolti e ben piastrati.

Kwan quel giorno era stata piuttosto insistente su come dovesse vestirsi, in realtà si sentiva davvero a disagio indossando quell’indumento fin troppo aderente alle sue forme, e dato che come lei solitamente non era tipo da dedicarsi troppo ai vestiti, il suo strano atteggiamento la fece insospettire .

Conoscendola stava architettando qualcosa alle sue spalle. In quella serata si sarebbe dovuta preparare al peggio già lo sapeva.

Appena accennarono ad entrare in quella immensa villa, vennero fermate da una voce.

 

- Yeonaa!-

La testa di un blu chiaro di sua conoscenza fece voltare la ragazza, che nel vederlo sorrise contenta.

Oltre Nam-joon scorse anche Yoon-gi, non si aspettava affatto di vederlo, aveva intuito che non fosse il tipo da andare alle feste eppure stava avanzando verso di loro con la sua solita espressione impassibile.

Avendo avuto il piacere di fare la sua conoscenza, sapeva bene quanto fosse indifferente per qualsiasi cosa non riguardasse la musica, quindi il fatto che fosse li era una cosa mica da poco.

Lo salutò raggiante con la mano.

Per ultimo lo vide arrivare, il suo Jung-kook, attraente come sempre.

Erano vestiti eleganti, e anche se doveva ammettere che tutti e tre stavano attirando parecchio l’attenzione per la loro evidente bellezza, il suo sguardo era completamente stato rapito da quest’ultimo.

Indossava una giacca leggera scura, un dolcevita nero, e dei pantaloni color grigio fumo. I capelli erano sistemati di lato, gli coprivano solo metà fronte, lasciando intravedere appena il piercing sul sopracciglio.

Non potè non accorgersi del suo sguardo intenso e languido soffermarsi proprio su di lei.

Seguendo i suoi movimenti dall’effetto ipnotico, notò che si morse appena il labbro roseo, spostandosi con la lingua l’anellino incastonato su di esso, cosa che per qualche motivo la fece arrossire.

Prima di farsi avvolgere totalmente dal calore improvviso, si concentrò velocemente sugli altri due, che erano ormai arrivati da loro.

Nam-joon aveva semplicemente un maglioncino leggero color panna, con dei jeans scuri, invece Yoon-gi stava indossando una camicia di un azzurro spento con dei pantaloni del medesimo colore. Probabilmente appartenevano ad un completo.

 

- Siete venuti sul serio! Che bello! Sono contenta di vedervi!-

Yoon-gi accennò un sorriso.

- Il pivello mi ha detto che avevi insistito e che ci sarebbe stato dell’alcool, quindi...-

Entrò deciso nella villa senza preoccuparsi molto delle formalità, lasciandoli sulle loro.

Nam-joon si sentì in dovere di parlare anche per conto dell’amico.

- Scusatelo, ha un carattere un po'… difficile eheh… comunque piacere di conoscervi-

Mentre i ragazzi si stavano presentando, Jung-kook si avvicinò mettendosi alle spalle di Yeona.

 

- Questo vestito non me lo ricordo ragazzina… -

Glielo bisbigliò piano all’orecchio.

Il suo tono di voce era diverso dal solito, era più profondo e roco, tanto da farle venire grandi brividi per tutta la lunghezza della schiena.

Voltò appena il viso verso la sua direzione incrociando nuovamente il suo sguardo pieno di malizia.

Non sapeva cosa dire, solo essere guardata in quel modo da lui, le stava scoppiando il cuore nel petto, ed era già una conquista aver avuto una reazione dopo quei giorni di silenzio.

In cuor suo ringraziò l’amica per essere stata così insistente per la scelta dell’abito.

Anche se soddisfatta, cercò di mantenere in pugno la situazione, non voleva cedere al suo essere spocchioso, come era solita fare, e poi si era comportato da vero stupido fino a quel momento, voleva provocarlo un po'.

- Te ne sei accorto, pensavo di essere diventata invisibile in questi giorni...-

Lui sogghignò avvicinandosi pericolosamente al suo viso.

- Non so se ti conviene farti notare in questo modo da me… a tuo rischio e pericolo piccola…-

Avvampò di colpo.

In quel tipo di gioco Jung-kook era molto più esperto di lei, la lasciò senza parole.

 

- Siete arrivati finalmente!-

Jimin fece il suo ingresso in scena, e non fu il solo a notare la reazione di Yeona che saltò sul posto, rossa in viso con accanto Jung-kook che la stava letteralmente mangiando con gli occhi.

Il biondo era altamente infastidito da quello che stava assistendo, non aveva idea in quale rapporto fossero i due, ma di certo quel tipo odioso doveva stare lontano anni luce dalla ragazza a cui aveva puntato.

Non era un tipo da relazioni serie, lo sapeva, ma anche se consapevole che in realtà Yeona fosse diversa dalle altre ragazze che era solito approcciare, lei era diventata la sua graziosa futura conquista, si era deciso.

Lo aveva incuriosito, dal suo modo di fare timido ed impacciato, e non aveva mai dovuto penare tanto per farsi notare da una ragazza. Solitamente le trovava solo posando lo sguardo su di loro ed in un attimo cadevano ben volentieri tra le sue braccia, ma lei invece sembrava quasi distratta dalle sue continue attenzioni.

Ed ora ne stava capendo il motivo.

La stava prendendo come una vera sfida ormai, l’avrebbe ammaliata in un modo o nell’altro. Anche se aveva ben capito cosa le stesse passando per la testa, per lui era comunque assurdo pensare a quanto fosse indifferente ai suoi approcci. Stava ferendo il suo orgoglio.

Di certo non l’avrebbe lasciata a quello che si profetizzava essere il suo caro amico. Probabilmente avrebbe dovuto essere solo più convincente e anche lei sarebbe caduta come tutte le altre. Ne era certo.

Sicuro di sé, si avvicinò proprio a Yeona e la circondò con un braccio ammiccando a lei e di conseguenza facendo uno sguardo truce a lui.

- Andiamo ragazzi! La festa era davvero noiosa senza la tua presenza Yeona! Sei stupenda questa sera!-

 

Yeona si sentì stringere con forza, mettendola a disagio, invano cercò di liberarsi, la sua mano salda sulla spalla era come ancorata alla sua pelle. Sembrava quasi possessivo nei suoi riguardi, cosa che non le piacque per niente.

Si accorse anche di come il suo affascinante intrattenitore fosse già avvolto dall’odore acre di alcool. La festa era appena iniziata e non era sicura fosse un bel segno.

Di sfuggita cercò il moro, facendo attenzione nel non farsi vedere da quest’ultimo, e notò il cambiamento repentino del suo sguardo, se ne avesse avuto le capacità, probabilmente avrebbe fulminato il ragazzo accanto a lei.

 

Entrarono in casa con il biondo che faceva loro strada. Era vestito in modo singolare, aveva una camicia scura con una fantasia floreale e un pantalone bordeaux, ma nel complesso stava davvero bene.

Entrarono nel grande salone della villa. All’interno il mobilio era tutto moderno tendente al grigio scuro e nero, con il pavimento in marmo bianco. Vi si trovavano immensi divani ad angolo con dei tavolini rialzati agli angoli della stanza con sopra diversi soprammobili che sembravano piuttosto costosi. Alle pareti si trovavano dei quadri antichi ed in mezzo alla stanza vi si trovava una statua in in bronzo.

Più che una casa sembrava un museo di arte contemporanea. Non c’era niente che facesse ricordare che quella in realtà fosse la casa di Jimin, del tutto impersonale. Tutto il contrario di casa sua, dove non potevano mancare le foto di famiglia o dei piccoli souvenir dei piccoli viaggi fatti.

La castana girandosi intorno si sorprese da quanta gente ci fosse. Molti di loro erano nella grande sala ed altrettanti erano in giardino. Un dj si occupava della musica, e come non notare anche delle ragazze immagine ballare sopra dei cubi.

Quella era una festa in grande stile, non poteva dire il contrario.

- Fate come se foste a casa vostra, scusate mi devo allontanare un attimo… arrivo tra poco dolcezza!-

Jimin riparlò a voce alta a causa della musica a tutto volume, salutando delle persone lontano da loro si staccò da Yeona, ma senza prima lanciarle un ultimo sguardo seducente, per poi dileguarsi nella folla.

 

Nam-joon vedendo l’amico dai capelli argento si diresse verso di lui, guidando il gruppo creatosi da poco.

Come aveva annunciato era andato a cercare l’alcool ed in effetti lo aveva trovato.

L’intero tavolo era pieno di ogni tipo di bevanda alcolica, dalla birra ai super alcolici. Il proprietario non aveva badato a spese, quello era certo.

 

Tutti si presero da bere, ma Jung-kook tolse rapidamente il bicchiere alla castana.

- Tu non bevi!-

Il tono autoritario la fece innervosire.

- Perchè non dovrei?-

Si lamentò cercando di riprendere la bevanda, ma lui con una mossa veloce lo diede a Yoon-gi, che tranquillamente bevve come se fosse acqua.

- Sicuramente sarai astemia e non voglio passare tutta la serata a farti da babysitter!-

La ragazza si indispettì, il suo caro “amico” era sempre più un incognita per lei.

Per giorni l’aveva ignorata come se fosse una da evitare a tutti i costi, mentre quella sera si stava dimostrando protettivo ai limiti dell’impossibile.

- A rigor di logica dovrei capirlo se lo sono o meno…giusto?! E poi non c’è bisogno di controllarmi, fai finta che io non esista come hai fatto fin ora, non mi sembrava fosse stato così difficile per te!-

All’ennesima provocazione, il moro alzò gli occhi al cielo.

- Non dire stupidaggini, non è vero ragaz...-

Lei guardandolo dritto negli occhi, dopo essere riuscita ad afferrare un nuovo bicchiere con qualche strana sostanza dentro, lo bevve tutto d’un fiato, facendo una smorfia subito dopo.

- Sei pazza? Non devi bere così tutto insieme, ti sale più velocemente!-

La ragazza rise divertita dall’espressione che aveva assunto, dopo tutto lo stress provato in quegli ultimi giorni, una sana risata non le faceva che bene in quel momento.

Subito dopo venne afferrata per un braccio da Cho-hee che la portò al centro della sala per ballare con lei.

Si sentì estremamente insicura in quel momento, ma dopo poco, avvertì un insolito calore che le percorse l’intero corpo e tutto intorno a lei parve leggermente offuscato e a rallentatore.

La solita timidezza stranamente la stava abbandonando, e seguendo l’amica pian piano si lasciò andare, ballando trasportata dalla musica.

 

 

- Si può sapere cosa hai in mente donna diabolica?-

Stizzito si rivolse a Kwan che a sua volta stava guardando divertita le amiche ballare come matte.

- Perchè pensi che abbia in mente qualcosa?-

Gli chiese con apparente innocenza.

- Perchè sai troppe cose e sei una tipa piuttosto manipolatrice...-

Lei sorrise di nascosto, sorseggiando dal suo bicchiere.

- Forse mi sopravvaluti signor Jeon, siamo semplicemente ad una festa e stiamo cercando di divertirci no?-

Lui senza mai togliere lo sguardo di dosso alla castana, spiegò le sue considerazioni.

- Hai insistito perché accettasse l’invito, facendo in modo che venissi anche io. Sicuramente sarai stata tu a consigliarle quel abbigliamento…e soprattutto c’è quel tipo che è interessato a lei, la guarda un po' troppo per i miei gusti e chiaramente mi ha sfidato stringendola a sé prima e... stai cercando di farmi fare una mossa azzardata…amica?-

Vide la corvina fare spallucce, la vedeva, si stava divertendo un sacco in quello scambio di parole mentre a lui lo stava solo facendo innervosire più del dovuto.

- Non capisco… non avevi detto proprio tu, che se ci fosse stato un bravo ragazzo nella sua vita, saresti stato felice per lei? Mi pare di aver sentito così…dimmi, ho capito male?-

Disse con indifferenza per poi raggiungere le sue amiche ballando insieme a loro.

Quell’atteggiamento lo infastidì sempre di più. Con un gesto spazientito mise il bicchiere sul tavolo non riuscendo a smettere di fissare la sua Yeona di fronte a sé con una vena di preoccupazione.

Era appena iniziata la festa, e già stava prendendo una piega che non gli stava piacendo per niente. L’istinto di afferrare la castana e portarla via di lì era davvero forte. Se lo sentiva che non avrebbero dovuto parteciparvi.

Quella spilungona gli stava rendendo la vita impossibile, come se già non si stesse tormentando abbastanza con tutti i pensieri che aveva.

Cosa avrebbe dovuto fare?

 

 

Yeona intanto, strano a dirsi ma si stava davvero divertendo.

Era sempre stata una ragazza timida ed introversa e mai si sarebbe immaginata di andare ad una festa simile e ballare come se niente fosse in mezzo alla folla.

Si rilassò ancora di più vedendo intorno a lei l’indifferenza delle persone. Ognuno di loro infatti ballava e beveva incuranti da quello che li circondava, cosa che la motivò a lasciarsi andare ancora di più e seguire il ritmo della musica con le sue due amiche.

Di tanto in tanto sbirciava verso il tavolo dove aveva lasciato gli altri ragazzi e si rese conto di come la stesse fissando il moro.

Sembrava un lupo affamato in procinto di catturare la sua succulenta preda.

Si sentiva frastornata, ed era certa non fosse per l’alcool ingerito, era lui a provocarle certe reazioni. Era contenta di aver attirato la sua attenzione, anche se ancora non le era esattamente chiaro se fosse per protezione oppure perché fosse un minimo interessato a lei.

Era rimasta sorpresa dall’atteggiamento di poco prima, quando l’aveva vista con quel vestito addosso. Sicuramente lo aveva colpito, ma questo voleva dire tutto come niente, a modo suo aveva sempre avuto un atteggiamento provocatorio nei suoi riguardi, senza sbilanciarsi più di così.

Ma comunque, per lui era solo una semplice amica, ne era certa, se no perché stava li impalato sapendo delle intenzioni di Jimin nei suoi riguardi?

 

- Eravate qui eh-

Tae-hyung arrivò in tutto il suo splendore.

Indossava una giacca marrone con sotto una semplice maglia bianca e un pantalone in tela sempre del medesimo colore.

Stava davvero bene, l’aveva sempre pensato che quel colore caldo stesse magnificamente su di lui.

- Tae-hyung ciao! Come stai?-

- Alla grande Yeona! Ciao anche a voi ragazze!-

Sorrise con calore a Cho-hee che di rimando accennò un semplice sorriso di circostanza.

Yeona la guardò perplessa, non riusciva proprio a capire cosa le passasse per la testa. Tra l’altro ogni volta che cercava di parlarle di quest’ultimo, scappava a gambe levate.

Stava iniziando a pensare che non c’entrava solo l’ingenuità da parte sua.

- Jimin si è fatto avanti alla fine, sono contento!-

Sussurrò alla castana che intanto non mancò di guardare dietro di sé verso Jung-kook.

- Ah… si… ma io non sono...-

Il moro in quel momento, uscì con il viso contratto dalla sala andando verso il giardino, l’impulso di seguirlo era tanto, ma venne trattenuta dal seguito del discorso con il giovane accanto a sé.

- Se vi metteste insieme, sarei davvero felice! Secondo me potresti metterlo in riga ahah -

Yeona lo guardò perplessa, stava iniziando ad aver paura di star allungando qualcosa di inesistente.

Jimin pur quanto affascinante non gli aveva sfiorato minimamente il pensiero di andare oltre l’amicizia. Prima che le cose andassero troppo oltre doveva chiarire con lui al più presto.

Anche se prima voleva scuotere fisicamente qualcun altro per farlo riprendere da una sorta di loop strano che stava vivendo.

 

 

Jung-kook intanto era visibilmente scosso.

Lo sapeva che ci sarebbe stato anche quel damerino da strapazzo, ma mai si sarebbe immaginato di vederlo in quel modo con Yeona.

Si comportava come se fossero grandi amici, mentre lei doveva resistere dal piangere da un momento all’altro.

Possibile che sul serio fosse così inconsapevole dei suoi sentimenti?

Quando era arrivato quella sera, l’aveva notata subito tra tutte le altre.

Era davvero bellissima e quel vestito la valorizzava ancora di più, specialmente nei punti giusti, si era sul serio dovuto trattenere dal non fare qualche pazzia.

E quel tipo non si era accorto minimamente del magnetismo da cui era avvolta.

Doveva essere accecato dall’amore verso Cho-hee per non sentirsi minimamente scosso, era l’unica cosa possibile per giustificarlo.

Stava impazzendo per tutti quei pensieri che gli vorticavano per la testa, e l’unica cosa che era riuscito a fare fin ora per lei era stato allontanarsi, perché non sapeva come consolarla dalla sua grande ferita. Si sentiva sempre più uno stupido.

Anche da amico stava diventando ridicolo.

Cercò un posto più appartato, aveva bisogno di staccare un attimo per calmarsi da tutti quei pensieri sconnessi l’un dall’altro.

Si ritrovò a riflettere anche sul proprietario della casa, Jimin.

Al contrario di quello che aveva pensato riguardo a Tae-hyung, prima di tutta quella storia, quel tipo non gli piaceva affatto.

Guardava la sua Yeona come se volesse saltarle addosso da un momento all’altro.

Sin dal cinema aveva avuto uno strano sesto senso verso di lui.

Se avesse dovuto per forza lasciarla a qualcuno, si sarebbe dovuto accertare che fosse una persona valida. Lei meritava solo il meglio.

E quel tipo era molto… ma molto lontano dall’esserlo.

Anche se in realtà, non era sicuro che tutti quei pensieri che gli stavano frullando per la testa fossero frutto dell’istinto a metterlo in guardia o fossero semplicemente colpa della gelosia crescente per la sua Yeona.

Fatto sta che vagò pieno di dubbi per il giardino, fino ad arrivare vicino ad un gazebo semi nascosto dagli alberi di pesco.

Quando sentì dei rumori poco distanti da lui, un misto di fruscii e gemiti.

Segni inequivocabili che qualcuno aveva cercato un po' di intimità in quella festa alquanto rumorosa e piena di gente.

Sorrise amareggiato, tornando sui suoi passi.

Almeno qualcuno si stava divertendo a quella strana festa. Si sentiva un po' invidioso.

 

Si bloccò di colpo sentendo una voce femminile tra un ansimo ed un altro.

- Jimin...ah…-

Riconoscendo il nome, si voltò sorpreso e li intravide.

Era proprio lo stesso ragazzo che li aveva accolti, avvolto dalle mani di una donna mai vista prima.

Esattamente lo stesso Jimin che stava corteggiando in tutti i modi la sua preziosa Yeona.

- …Vuoi farmi ingelosire…? Ultimamente giri sempre intorno a quella ragazza…ah…-

Parlò a fatica al biondo sempre più preso dalle carezze piene di passione di quest’ultima.

- …Avanti…lo sai che sei sempre nei miei pensieri…come posso privarmi della tua presenza! Anche se mi sono allontanato per un po'…non vuol dire che avrà l’esclusiva…lo sai…ci vedremo quando vorrai…-

Jung-kook basito da quello che aveva sentito, dovette resistere per avventarsi su di lui.

Come osava comportarsi in quel modo?

Aveva infastidito Yeona per giorni ed ora?

La doveva trovare immediatamente!

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

La festa è iniziata… col botto ahah

Jung-kook tra i suoi mille pensieri, è evidente quanto sia infastidito dalla presenza di Jimin. La gelosia è nell’aria ormai ahah

Poi con Kwan alle calcagna la vita gli è sempre più difficile ahah

Cosa pensate possa accadere ora?

Cosa farà Jung-kook avendo visto la poca serietà di Jimin?

Vi aspetto alla prossima!! :*

Un grosso bacio Ekylove

Ps: Se volete seguirmi sono anche su instagram!! Con il nome di Ekystories. ;D Ciauu!!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Nam-joon batteva a tempo di musica il dito contro il bicchiere guardando tutte quelle persone perse a divertirsi.

- Potremmo invitare tutti loro per il nostro concerto cosa ne dici? Sembra che apprezzino la buona musica -

Yoon-gi bevve un abbondante sorso di qualche strano liquore di colore rosso prima di rispondere in modo ironico.

- Certo, ti sei portato dietro i volantini?-

Il ragazzo dai capelli blu alzò gli occhi al cielo.

- Puoi fare il serio una volta ogni tanto? Potremmo farci dare la lista dal proprietario e creare un evento online invitando tutti, non ci costa niente -

 

- E’ una grande idea Nam-joon! Se vuoi potrei aiutarti!-

Yeona si avvicinò al ragazzo sorridendo, seguita a ruota dalle sue amiche.

- Grazie Yeona, sarebbe fantastico! Per fare pubblicità in effetti ci vuole una mano femminile -

Yoon-gi annoiato fece spallucce mentre si ritrovò a guardare stranito Kwan vicino a lui, che non gli aveva tolto gli occhi di dosso da quando era arrivata.

- ...Cosa?-

- ...Cosa?-

Rispose di rimando la corvina.

- Mi stai fissando, smettila!-

Disse con tono duro riprendendo a bere, cosa che non intimorì per niente la ragazza.

- Fate un concerto?-

Rispose Nam-joon sempre esterrefatto dall’atteggiamento scontroso che aveva l’amico.

- Si, siamo dei rapper e lui suona anche, presto faremo un nuovo concerto, in collaborazione con diversi artisti sarà un grande evento. Dobbiamo convincere un sacco di gente a venire.-

Yeona annuì alle sue parole, per poi rivolgersi anche lei all’amica.

- Sono davvero bravissimi! Ho assistito ad una piccola esibizione mesi fa e non vedo l’ora di vederli di nuovo! Tranquilli, me la cavo con il computer, vi darò una mano volentieri!-

Kwan appreso le nuove informazioni, riprovò a comunicare nuovamente con il ragazzo dai capelli argento.

- Suoni e canti, interessante… Non ti ho mai visto all’università, quale facoltà frequenti?-

Il ragazzo sentendosi di nuovo interpellato, riguardò in modo apatico la ragazza alta quanto lui.

- Non sono da vita mondana, sono all’ultimo anno del corso in scienze e tecnologie delle arti.-

La ragazza soddisfatta, ma non troppo, cercò di fare altre domande.

- Capisco…Frequenti la stessa facoltà di mio fratello, Jung Ho-seok. Magari lo conosci... Quindi cosa speri di diventare un giorno?-

Lui socchiuse gli occhi, sembrava si stesse innervosendo.

- Tuo fratello? Forse… Comunque non lo so, per ora voglio solo fare musica, è quello che mi riesce bene.-

Vedendo Kwan che non accennava a smettere, e intuendo quanto si stesse infastidendo Yoon-gi dalle continue domande, intervenne Yeona per distrarli.

- Proverò a farmi dare la lista da Jimin non appena lo vedo, comunque...-

 

Tae-hyung intanto si era avvicinato a loro, mettendosi di fianco alla bionda.

- Non vi vedevo più, tutto bene?-

Cho-hee vedendo il ragazzo si ritrasse, cosa che Yeona vide chiaramente.

- Cho-hee, ci sono molti ragazzi che erano presenti alla nostra esibizione. Mi hanno chiesto quando potremmo farne un’altra. Siamo piaciuti molto a quanto pare!-

Il sorriso quadrato sparì vedendo la faccia poco convinta di lei.

- Non saprei, insomma… abbiamo molti esami tra poco e dobbiamo prepararci al meglio e...-

Per la castana stava diventando surreale quella situazione.

Il pianoforte era da sempre la sua grande passione e quando si presentava anche la minima occasione di suonare lei era sempre la prima a proporsi, ed ora stava addirittura rifiutando? Qualcosa non andava.

- Scusa Cho-hee, possiamo parlare un attimo?-

- ...Ma si certo!-

 

Si allontanarono dal resto del gruppo, scegliendo di sedersi su uno di quei grandi divani nel salone.

- Amica mia… che ti succede?-

La bionda non capendo spostò la testa di lato curiosa.

- Cosa vuoi dire? -

Sapeva che se voleva delle risposte concrete sarebbe dovuta essere il più chiara possibile, senza troppi giochi di parole.

- Ultimamente ho notato che ogni volta Tae-hyung è nei paraggi tu ti comporti in modo strano, perché?-

Vide la ragazza giocare con i propri capelli prima di rispondere.

- Non so come comportarmi con lui… insomma ti ha rifiutato e poi si comporta in un modo così amichevole con te… io penso che lui sia un ragazzo in gamba, ma non posso che dare ragione a Jung-kook, lui è preoccupato quanto me per te...-

Yeona scosse la testa.

Doveva chiarire le cose o davvero la situazione già complicata di per sé sarebbe diventata davvero ingestibile.

- Cho-hee, ascoltami attentamente ora… tanto prima o dopo avrei dovuto parlarvene, sia a te che a Kwan, siete le mie migliori amiche…-

L’amica si mise ben seduta di fronte a lei, pendeva dalle sue labbra ora.

- … Tae-hyung in realtà non mi ha mai rifiutata, mi ha detto dal principio che le piace un’altra persona. Sono rimasta sorpresa, ma non ci sono rimasta male come avrei dovuto essere, proprio al cinema ho realizzato che il sentimento provato per lui era tutto tranne che amore, ma grazie a questo ho capito qualcos’altro...-

Cho-hee rimase senza parole, davvero per lei era del tutto inaspettato, ma decise di finire il discorso, prima di aspettare una qualsiasi reazione da parte sua.

- … Ho capito che… in realtà mi sono innamorata di Jung-kook! -

Lo confessò in un sussurro.

Era la prima volta che lo diceva a qualcuno, cosa che lo fece diventare sempre più reale.

- Cooosa?!-

Esterrefatta urlò dallo stupore, attirando non pochi curiosi su di loro. Invano Yeona cercò di calmarla.

- Ma… Jung-kook lo sa?!-

La castana negò scuotendo la testa, a mala pena era riuscita a comunicare con lui in quei giorni, figurarsi confessargli una cosa simile.

- C’è un problema amica mia… In tutto questo tempo Jung-kook ha cercato di aiutarmi per avvicinarmi a Tae-hyung, lui mi vede come una semplice amica, è chiaro. Quindi non credo di avere molte speranze... Capisci?!-

Cho-hee prima di dare la sua opinione si prese qualche minuto per elaborare la cosa. Per lei tutto quel discorso era come un fulmine a ciel sereno.

- Se devo dirti la verità… In questi ultimi mesi, speravo che tra voi potesse nascere del tenero. Siete davvero carini insieme, sareste una bella coppia! Ma sapendo tutto questo ora… non saprei, insomma ti ha spinto tra le braccia di un altro uomo… ma tranquilla Yeona! Qualcosa ci inventeremo! Non demoralizzarti ok?-

La positività che sempre la caratterizzava la fece sorridere, anche se era amareggiata, non avrebbe perso la speranza per i suoi sentimenti sempre più forti.

- Un secondo… ma cosa vuoi fare con Jimin? -

Chiese a bruciapelo la bionda.

Yeona sospirò, lui non era mai stato esplicito, ma si era capito che fosse interessato a lei, non aveva mai illuso il ragazzo, ma era anche vero che non gli aveva mai detto chiaramente come stessero le cose. Avrebbe dovuto parlarci prima che le cose sarebbero degenerate.

 

- Jimin cosa?-

La voce chiara del ragazzo, fece capolino di fianco a loro spaventandole.

In difficoltà, alla castana venne in mente solo una cosa per salvarsi dalla situazione spiacevole, non era ancora pronta ad affrontarlo.

- Si, stavo dicendo a Cho-hee che avrei voluto chiederti una cosa, se fosse possibile avere la lista delle persone che hai invitato, vorrei invitarle a mia volta per un evento che ci sarà tra poco...-

Disse tutto d’un fiato, sperando di essere stata convincente.

Lui lentamente annuì, per poi indicare una scala che portava al piano superiore.

- Dovrei avere tutto nel mio computer, è in camera mia, andiamo ci mettiamo un secondo!-

Impreparata restò un attimo sulle sue, ma era evidente che il ragazzo non aveva considerato alcun rifiuto da parte sua.

L’afferrò per il braccio e la condusse al piano superiore lasciando la bionda comodamente seduta sul divano.

 

In preda a vari pensieri, Cho-hee corse dall’altra sua amica per raccontarle cosa fosse appena successo.

La ritrovò dove l’aveva lasciata poco prima, sembrava stesse ancora cercando di spillare qualche parola dal ragazzo svogliato dai capelli argentei.

- Kwaaann!!-

Attirò la sua attenzione strattonandola dalla manica per cercare di farla abbassare alla sua altezza.

- A...Aspetta… stavo cercando di parlare… che c’è?!-

La bionda elettrizzata, non riusciva a stare ferma da quanto fosse su di giri per tutte quelle informazioni ricevute.

- Non hai idea di cosa mi abbia appena detto Yeona!!-

Capendo quanto fosse esaltata, dedicò la sua attenzione alla più bassa, facendole gesto di proseguire.

- Tanto ha detto che voleva dirlo anche a te, quindi non riesco davvero a resistere… devo dirtelo!!-

La corvina sorrise nel vederla così agitata, era davvero buffa in quel momento.

- Dai, non lasciarmi sulle spine, sentiamo!-

Cho-hee fece un respiro profondo, senza prima controllare che si fossero allontanate abbastanza dalla folla.

- E’ una notizia bomba… sei pronta?-

- Spara!-

- Yeona è innamorata di… Jung-kook! Ha capito che in realtà non le piace Tae-hyung non è pazzesco?-

Kwan rimase a fissarla, sorridendole appena e annuendo divertita.

- … Lo sapevi già?!-

Kwan non ce la fece più e si mise a ridere di gusto.

- Ahah Hai fatto una faccia impagabile! Probabilmente lo so ancor prima che se ne rendesse conto lei! Yeona è sempre stata un libro aperto per me!-

Rimasta senza parole l’amica la fissò ammirata.

- Ma… come lo hai capito?-

La più alta continuò a ridere.

- Ci sono stati chiari segnali, ad esempio, prima di conoscere Jung-kook, ogni volta che incrociava Tae-hyung ne rimaneva sconvolta come sai, ma da quando hanno iniziato a stare sempre insieme quei due, quasi non si accorgeva più della sua presenza ma anzi, la trovavo spesso incantata a guardare il nostro nuovo compagno di corso e fidati quello sguardo, era quello sguardo… non so se mi spiego… -

Cho-hee rimase ammaliata dalle sue parole.

- Dovresti fare l’investigatrice… io non ci sarei mai arrivata...-

Di nuovo riprese a ridere, qualcosa le diceva che ne era sicura.

 

- Ehi… avete visto Yeona?-

La voce del diretto interessato si fece sentire alle loro spalle, sembrava piuttosto alterato.

- Oh… stiamo cercando Yeona, signor Jeon?-

Il ragazzo in preda al nervosismo lanciò un occhiata gelida alla corvina.

- Non ho voglia di stare dietro ai tuoi giochi mentali, l’avete vista si o no?-

Cho-hee un po' intimidita nel vederlo così irritato parlò con voce flebile.

- E’ andata via con Jimin… -

Sgranò gli occhi, stropicciandosi i capelli sempre più agitato.

- Hai visto dove erano diretti? Devo parlarle urgentemente...-

 

Kwan prese parola, era infastidita da come si stava rivolgendo a loro, se qui qualcuno si meritava di essere trattato in quel modo, era proprio lui.

Era davvero assurdo quel tipo, più lo si provocava e più si comportava da stupido.

Lo aveva affrontato, pur andando contro le sue opinioni personali, voleva credere che Yeona ci avesse visto giusto, che era un bravo ragazzo e di cui ci si potesse fidare.

Ma pur ammettendo i suoi sentimenti, per qualche motivo a lei sconosciuto non voleva fare niente, ma anzi sperava che Yeona stesse con qualcun altro di valido.

Allora aveva escogitato il piano.

Sistemare la sua cara amica con un bel vestito ad una festa con un possibile corteggiatore, per farlo impazzire e finalmente cedere a ciò che gli diceva il cuore.

Per il momento sembrava stesse andando tutto bene, aveva tutti i segnali della gelosia, ma non poteva comunque permettere che parlasse loro in quel modo.

 

- Senti un po', che ti frega dove sono? Non avevi detto che...-

- Ho appena visto quel coso strusciarsi con un altra donna in giardino! Ha ronzato intorno a Yeona per giorni per cosa?! Per prenderla in giro?! Quello deve stare molto lontano da lei!-

Kwan si bloccò per un attimo.

 

Aveva sentito che Jimin avesse la fama di essere un libertino, ma credeva che essendosi interessato a Yeona, volesse adarci piano con lei.

Ma comunque essendo a conoscenza dei suoi sentimenti, sapeva che non ci sarebbe stato alcun futuro per loro, si era solo approfittata per un attimo di quella situazione per dare una svegliata a quel cocciuto.

Quali conseguenze potevano esserci infondo?

 

- … L’ha portata in camera sua…-

La vocina di Cho-hee sempre più in un sussurro rivelò una sconcertante verità.

- C...Cosa?! Sappi che se le succede qualcosa ti ritengo responsabile spilungona!-

Corse immediatamente in mezzo alla folla, lasciandole nuovamente da sole.

- Oh mio Dio… sei sicura Cho-hee?-

Lei annuì rendendosi conto della possibile gravità della situazione.

- Dovevano solo guardare una cosa al computer… insomma… perché pensare al peggio?-

Anche Kwan come una scheggia corse dietro il moro, sperando davvero che non stesse accadendo niente di grave alla sua preziosa amica, se no sicuramente si sarebbe sentita molto in colpa.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Attimi di panico… cosa starà succedendo a Yeona in camera con Jimin?

Jung-kook ha attivato la modalità salvataggio e sta correndo da lei, cosa accadrà?

Ps: Comunque Cho-hee che non capisce niente di ciò che la circonda mi fa morire dal ridere ahah Ma a parte questo… Vi aspetto al prossimo aggiornamento!!

Un grande bacio Ekylove ;)

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


La camera di Jimin era davvero enorme.

Appena entrati, la prima cosa visibile era la grande scrivania, piena zeppa di libri sparsi, con il computer fisso di ultima generazione.

Un’immensa libreria subito li a fianco.

E come non notare l’intera parete a vetrata verso l’esterno?

Sicuramente di giorno l’intera stanza sarebbe stata baciata dalla luce del sole, una vista davvero stupenda.

Si girò nella stanza, curiosando anche sulla credenza piena di effetti personali, ed inevitabilmente il suo sguardo ricadde sul letto matrimoniale, accuratamente sistemato con lenzuola di seta.

 

- Scusa il disordine... -

Sentì dietro di lei il biondo che chiuse la porta a chiave.

Yeona sentì il cuore perdere un battito girandosi meccanicamente verso di lui.

- Almeno non verremo disturbati, giusto?-

Sorrise malizioso guardandola, ma che con sua fortuna si diresse alla scrivania accendendo il pc del computer.

- La… la tua casa è davvero bellissima… davvero!-

Il ragazzo si aprì i primi bottoni della camicia facendo un ghigno.

- Si… i miei genitori hanno voluto fare le cose in grande, sono avvocati e volevano mostrare la loro ricchezza per far capire quanto fossero bravi nel loro lavoro, cose così...-

Si accorse che il suo tono di voce era ironico, con un po' di titubanza si avvicinò a lui.

- Vuoi seguire le loro orme?-

- Diciamo che sono obbligato, ma non mi pesa, non avevo esattamente un sogno nel cassetto, o meglio, era qualcosa di poco conto, quindi...-

Facendo spallucce si mise a digitare la password per continuare la sua ricerca.

- Non è giusto però… dovresti trovare la tua strada, non quello che hanno deciso per te… Dovresti chiedertelo, cosa vuoi davvero?-

Jimin la guardò curioso.

- Cosa voglio davvero? -

Lei gli sorrise calorosamente appoggiandosi alla scrivania.

- Alla fine ognuno di noi sa cosa vuole, deve solo capire se ha voglia di provarci oppure no… o almeno io la penso così… ogni sogno anche se stupido, ha bisogno di un opportunità… -

Si guardò le mani per un attimo pensierosa.

Lei sapeva cosa voleva. Voleva laurearsi, diventare un interprete, magari viaggiare, rendere suo fratello Jin orgoglioso di lei e… voleva Jung-kook nella sua vita.

Aveva le idee chiare.

 

In un attimo il viso di Jimin si sovrappose al volto immaginario del ragazzo che stava ardentemente pensando.

Era così vicino da riuscire a vedere ogni particolare del suo viso perfetto.

Anche se sorpresa si scostò all’ultimo, riuscendo ad evitare quel tentativo di bacio da parte sua.

- M...ma-

Jimin in piedi di fronte a lei, la guardò intensamente.

- E se in questo momento volessi te?-

Lei deglutì con forza indietreggiando.

- N...non era quello a cui mi stavo riferendo… Stavo parlando più in generale e...-

Il biondo per nulla toccato dalle sue parole, con grandi falcate la raggiunse, facendola ritrovare con la schiena appoggiata al muro.

- Yeona, non sono un tipo paziente, e ci sono andato anche fin troppo piano con te per i miei gusti. Tu mi piaci.-

La castana sussultò.

Era la sua prima dichiarazione in tutta la sua vita. E non era affatto da chi avrebbe voluto. Doveva essere chiara ora o mai più.

- Jimin… mi dispiace ma a me...-

- Ti piace un altro, lo so.-

Rimasta a bocca aperta lo guardò incredula.

- Se lo sai… perché?...-

Lui le accarezzò la guancia, senza mai interrompere il contatto visivo.

- Perchè so che a quel tipo non gli piaci davvero, chi potrebbe non fare niente avendoti sempre intorno dolcezza? Ti conosco da poco eppure, mi sono davvero trattenuto con te ed ora non resisto più...-

 

Si avvicinò pericolosamente alle sue labbra, ma con un coraggio che non credeva di avere lo spinse lontano da sé.

Probabilmente non aveva tutti i torti. Anche lei stessa era arrivata ad una conclusione simile, Jung-kook non era interessato a lei in quel senso, ma sarebbe stata coerente.

Non avrebbe tradito il suo cuore per l’incertezza. L’amore che provava per il moro era sincero e anche a costo di rimanerne ferita, lei avrebbe continuato per quella strada.

- Anche se fosse… Io non posso andare contro i miei sentimenti, mi dispiace. Ora me ne vado.-

Con una certa consapevolezza nel cuore, cercò di andare verso la porta, ma venne raggiunta nuovamente da Jimin che l’afferrò da dietro stringendola forte al suo petto.

- Potrei fartelo dimenticare in un attimo se solo ti lasciassi andare con me… Avanti mi hai seguito fino a qui, non avrai creduto sul serio che ti dessi la lista senza provarci con te… infondo ti piaccio anche io e non lo vuoi ammettere vero? ahah Sei diversa da tutte quelle che ho avuto e più fai la difficile e più mi fai impazzire...-

Appoggiò la sua testa contro i capelli di lei, per poi scendere lungo il collo con una lentezza disarmante.

- Hai un profumo così dolce… mi piace tutto di te… -

Lei si irrigidì.

Si stava iniziando ad agitare ora, doveva andarsene immediatamente da li. Come aveva potuto essere così ingenua?

Con tutte le buone intenzioni lo aveva seguito nella sua camera, ma non credeva davvero che la situazione si sarebbe evoluta in quella maniera.

Cosa avrebbe dovuto fare?

 

- J...Jimin, non sono qui per questo…voglio andarmene da qui… non mi piace per niente...-

Lui la girò su sé stessa spingendola all’indietro.

Si ritrovò sdraiata sul letto sempre più incredula.

- Questo è perché non ti stai rilassando… chissà magari con te potrei davvero fare sul serio… nessuna mi ha incuriosito tanto quanto te Yeona… -

La stava guardando come se sul serio fosse in procinto di mangiarla.

Si chinò su di lei e la ragazza percepì l’odore misto di alcool e desiderio del suo alito.

- Sei… sei ubriaco Jimin, non ti stai rendendo conto di quello che stai facendo! Ne parleremo un altro giorno, ora devo davvero andare… -

Cercò di alzarsi dal letto, ma venne afferrata dalle spalle.

Lo vide sorridere, per poi leccarsi lentamente le labbra rosee e carnose.

- Mai stato più lucido di così… -

 

I tentativi di spostarlo questa volta erano sul serio inutili. Più lo spingeva e più lui la teneva stretta a sé.

Sensualmente iniziò una serie di baci umidi per tutta la lunghezza del collo fino all’incavo.

Cosa che anziché farle piacere, le provocò un senso di vero disgusto.

- Smettila!!-

Si ritrovò ad urlare spaventata, e in qualche modo riuscì a fermarlo per un attimo.

 

Jimin si staccò di colpo guardandola confuso, era la prima volta che una ragazza resisteva in quel modo alle sue attenzioni.

L’alcool in corpo non lo stava aiutando molto a capire cosa stava succedendo, era sicuro che se avesse cercato di sedurla, sarebbe andato tutto liscio come l’olio, invece il suo sguardo impaurito lo stava facendo tentennare.

Yeona grata che si fosse fermato, non sapeva come uscire da quella situazione assurda, l’unico suo pensiero era rivolto ad un unica persona e lui nemmeno sapeva che fosse li.

 

Un rumore sordo li fece sussultare, poi un altro ed un altro ancora.

- Lasciala andare bastardo!-

La voce di Jung-kook era come una manna dal cielo in quel momento per Yeona.

Neanche il tempo di avere una reazione, che la porta si aprì dalle sue numerose spallate.

Come una furia si avventò verso Jimin, che vedendolo chino sulla ragazza sdraiata sul letto, gli venne in mente ogni possibile modo per ucciderlo.

Lo afferrò dalla camicia e lo sbattè a terra colpendolo con un sonoro pugno.

 

Kwan corse verso l’amica ancora spaventata.

- Stai bene Yeona? Dimmi che stai bene...-

Impercettibilmente riuscì a muovere la testa dall’alto verso il basso.

Era ancora sotto shock, non riusciva a rendersi conto di quello che era appena accaduto. Cosa sarebbe successo se non fosse intervenuto Jung-kook?

Jimin a mala pena riusciva a difendersi dalla furia del ragazzo sopra di lui.

Non aveva la minima intenzione di fermarsi era totalmente accecato dalla rabbia.

Yeona a fatica cercò di prendere coscienza per un attimo.

Nel turbamento, provò a dare il beneficio del dubbio a Jimin, si era fermato dopotutto.

Andò a tentoni verso il moro e lo afferrò per la schiena abbracciandogliela.

- B...basta… portami via di qui… ti prego...-

Sussurrò al ragazzo. Jung-kook si immobilizzò, lasciando che uno dei suoi pugni rimase per aria.

Senza prima lanciare un’ultima occhiata omicida al biondo si alzò, girandosi verso la ragazza.

 

 

Quello che provava in quel momento, per Jung-kook era davvero troppo.

Era incazzato, tanto incazzato.

Appena era arrivato al secondo piano dell’abitazione, aveva sentito chiaramente le urla spaventate dell’unica voce che mai avrebbe voluto sentire in quel momento.

Le sue sensazioni si erano dimostrate corrette purtroppo.

Il giovane corse a perdifiato verso la porta, ovviamente chiusa, e senza pensarci due volte prese a colpirla con forza, fino a chè riuscì ad aprirla, ed in un attimo perse la testa nel vedere quello che stava succedendo.

L’unico obiettivo era quel biondino che aveva voglia di scoppiare dalla prima volta che lo aveva visto.

E così fece, diede libero sfogo al suo impulso e prese a colpirlo più volte.

Ma quando sentì le braccia tremanti di Yeona intorno a sé e la sua voce così sottile, si rese conto che aveva bisogno di lui e lui aveva bisogno di lei, di sentirla al sicuro tra le sue braccia.

Quando si voltò, vide i suoi occhi dorati così pieni di luce insolitamente spenti, i suoi capelli scompigliati ed il suo volto ancora più pallido del solito.

La voglia di colpire il tipo ancora a terra si stava facendo risentire prepotentemente, ma non poteva dargli troppa importanza in quel momento, lei aveva la priorità.

L’ afferrò per le spalle e senza dire una parola a nessuno uscì da quella stanza e da quella casa.

Salì sulla macchina con cui era arrivato e guidò verso casa di Yeona.

Per tutto il tragitto nessuno parlò, la tensione era palpabile.

Si fermò poco prima di casa sua.

Battè un forte pugno sul volante, si sentiva impotente ed ancora troppo incazzato.

- Stai bene?-

Riuscì appena a formulare quelle poche parole alla castana accanto a lui.

- … Sì… -

Fiatò guardando fisso il cruscotto di fronte a sé.

- Dimmi che non ti ha fatto quello che penso, perché lo vado ad ammazzare sul serio!-

Furente la guardò, era da quando era uscito da quella stanza che se lo stava chiedendo e richiedendo come se fosse una macchinetta.

- Non mi ha fatto nulla… te lo giuro! Più che altro mi sono solo spaventata… -

Per un attimo rilassò le spalle sentendo quelle parole, ringraziò in cuor suo di non essere arrivato troppo tardi, ma al contempo un altro tipo di incazzatura fece spazio dentro di sé, ed ormai essendo in un fiume in piena di emozioni le esternò.

- Sei un incosciente!-

 

 

Lei alzò di scatto la testa e lo guardò perplessa.

Fino a quel momento era stato fuori di sé per Jimin ed ora se la stava prendendo con lei? Non ci voleva credere.

- Te la stai prendendo seriamente con me?-

Le sue labbra si strinsero in un ghigno prima di rispondere.

- Perchè diamine lo hai seguito in camera sua? Sei diventata pazza di colpo?-

Yeona risentita si voltò meglio per avercelo difronte a sé.

- Mi doveva dare solo una cosa, non credevo che...-

Anche lui si girò per parlarle meglio ed assunse un tono che non le piacque per niente.

- Certo! Seguiamo ragazzi a caso in camera loro perché crediamo negli unicorni rosa vero?!-

La castana indispettita gli rispose di rimando.

- Cosa pensi? Che sia andata per qualche altro motivo secondo te?! Chi pensi che sia?!-

Il moro ormai avendo perso il controllo, tra rabbia e gelosia provata per tutta la sera, diede libero sfogo ad ogni cosa gli venisse in mente.

- Non ho davvero idea di cosa ti passi per la testa ragazzina! Forse volevi dimenticare il tuo damerino con quello stronzo che voleva approfittarsi di te? Bella scelta davvero!-

Yeona rimase allibita da quelle parole.

Secondo la sua opinione, lei aveva dato corda a Jimin seguendolo in camera sua, per farsi sistemare il suo “cuore spezzato” per un altro?!

Era troppo.

Ormai aveva capito ogni cosa. Jung-kook per un motivo che non conosceva stava cercando di allontanarla da lui. Dal giorno dell’appuntamento al cinema, qualcosa era cambiato.

Lui era sempre più distante ed ora le stava dicendo delle cose davvero orribili.

Si sentiva davvero ferita, come poteva pensare che lei potesse comportarsi in quel modo?!

Come poteva credere che lei fosse quel tipo di persona? Non la conosceva affatto.

Si ritrovò ad urlare come mai aveva fatto in vita sua.

- Tu non sai niente! Come puoi dirmi certe cose?! Sei un idiota!-

Scese dalla macchina chiudendo la portiera con forza, facendo rimanere sorpreso Jung-kook, non l’aveva mai vista così arrabbiata.

 

Resosi conto di quello che era volato nell’abitacolo, uscì di rimando seguendo la castana.

- Yeona… aspetta… non lo penso… aspetta… -

La ragazza si voltò nuovamente verso di lui con il magone in gola.

- Pensi ancora che qualcuno là fuori c’è per me? -

Il moro rimase spiazzato fermandosi sul posto.

Si guardarono per un tempo lunghissimo, poi lui poco convinto annuì lentamente, facendole ribollire il sangue nuovamente.

- Bene… Se il mio professore la pensa così, allora mi guarderò intorno e troverò la mia anima gemella! E’ questo che vuoi giusto?! Vuoi che cerchi qualcuno che sia molto lontano da te non è così? Sappi che lo farò! -

Detto questo corse verso la porta di casa sua, richiudendola energicamente.

Lui rimasto solo si sentì vuoto come quella strada a notte fonda.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Non ho niente contro Jimin davvero, mi è dispiaciuto scrivere questo capitolo ma… è andata così eheh

(Anche se la storia è adattata ai Bts, vi ricordo sempre che sono dei presta volto, quindi personaggi inventati. Adoro ognuno di loro, quindi leggete la storia a cuor leggero ;D)

Comunque fortunatamente non è accaduto niente di grave, anche se la nostra Yeona si è presa un bello spavento.

Voi come avreste reagito? Vi sareste comportati come Jung-kook?

Come si evolveranno le cose tra i due?

Vi aspetto come sempre :*

Un grande bacio Ekylove

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Capitolo 18
*** Capitolo 18. ***


Dopo quella serata, le cose si fecero sempre più tese tra loro.

Yeona decise di prendersi una pausa di qualche giorno dall’università.

Si sentiva troppo frastornata per andare a lezione come se niente fosse e rifiutava ogni singola chiamata ricevuta da parte di Jung-kook.

Stesa sul suo letto strinse con forza il cuscino ripensando a quello che si erano urlati in quella macchina.

Come aveva potuto pensare quelle cose su di lei?

Si sentiva ferita come mai prima d’ora.

Sapeva anche lei che non avrebbe dovuto seguire Jimin in camera sua, ma mai avrebbe pensato di vivere una situazione simile.

Si ritrovò a rabbrividire al pensiero.

L’immagine di essere racchiusa tra le sue braccia e la sensazione di viscido dei baci sul suo collo la tormentavano.

Venne scossa dalla suoneria del suo cellulare.

Guardò svogliata il telefono e nuovamente il nome di Jung-kook era ben visibile sullo schermo.

Sospirò amaramente guardando quel nome tanto importante per lei.

La voglia di sentire la sua voce allegra e vedere i suoi occhi così vivi, era davvero tanta.

Ma davvero non riusciva a premere quel tastino verde.

Chiuse gli occhi sprofondando nelle coperte lasciando la melodia avvolgere l’intera stanza.

 

 

Jung-kook lasciò cadere il cellulare nel suo borsone.

Chiuse la zip della cerniera e si sistemò le bende intorno ai polsi e alle mani prima di mettere i guantoni da boxe.

Si avvicinò alla sacca appesa al soffitto con una spessa catena d’acciaio e pieno di frustrazione prese a colpirlo ripetutamente senza mai fermarsi.

Si sentiva sempre più un idiota.

Dopo tutti quegli avvenimenti, faticava a star dietro a tutto e commetteva un errore dietro l’altro con la sua Yeona.

E a cosa era arrivato?

Ora non le rispondeva nemmeno più al telefono.

Sempre con più pensieri continuò a tormentare il sacco, suo unico sfogo al momento.

Era sempre stato appassionato della boxe, e quando aveva un momento si concedeva un paio di ore in palestra, lo aiutava in qualche modo a non pensare.

Cosa che in quel momento non gli stava affatto servendo, anzi, più stava da solo e più si ritrovava a rimuginare senza trovare soluzioni.

 

- Pivello!-

Si voltò attirato dalla voce, si spostò la frangia madida di sudore con il braccio per poi ritornare a picchiare il sacco.

- Yoon-gi… che vuoi?-

Lentamente si avvicinò e si sedette su una panca accanto a lui.

- E’ da giorni che non riesco a parlare con te, non sei quasi mai al dormitorio -

Bofonchiò guardandolo con apatia.

- Devo fare qualcosa che mi tenga attivo, almeno non penso...-

Il moro continuò imperterrito a sfogare tutta la sua insoddisfazione sperando in qualche modo di sentirsi meglio.

- Volevo sapere se ci sarai al concerto, è tra pochi giorni te lo volevo ricordare -

Sempre con lo stesso tono riprese il discorso incurante dello stato d’animo del primo.

- Il concerto… non lo so, non sono dell’umore… -

Colpito più forte, il sacco ondeggiò pericolosamente, sotto lo sguardo annoiato di Yoon-gi.

Si stava davvero stufando di quell’atteggiamento.

 

- Senti… posso dirti una cosa francamente?-

Prendendo fiato Jung-kook lo guardò con aria interrogativa.

- Cosa?-

- Sei un coglione!-

Il moro lo guardò incredulo.

Era la prima volta che gli parlava in quel modo. Cercò di mantenere un certo autocontrollo, aveva sempre avuto un gran rispetto per il ragazzo più grande di lui, prima di saltare a conclusioni, voleva cercare di capire.

- Per quale motivo scusa?!-

Il ragazzo dai capelli argento si alzò andandogli faccia a faccia.

- Perchè ti stai comportando come un codardo spaventato dalla tua stessa ombra, ecco perché!-

Sempre più allibito, sorrise appena dal nervoso, spostandosi andò a prendere l’asciugamano accanto a sé per asciugarsi il sudore.

- Amico… che ti prende ora? Non so di cosa tu stia parlando...-

Yoon-gi gli diede una piccola spinta, facendogli perdere per un attimo l’equilibrio.

- Vuoi che ti costruiscano una statua per l’incoerente dell’anno o ti accontenti di un portachiavi fluo? Vado a prendertelo, tanto è ridicolo quanto te e ciò che stai facendo ogni giorno! -

Jung-kook non ci vide più, si tolse i guantoni in uno slancio e lo afferrò per il colletto.

- Ma si picchiami pure! Se è per farti star meglio e riprenderti fa pure! Forse ti renderai conto di che cazzo ti stai facendo e cosa stai facendo a quella povera ragazza di Yeona!-

Sentendo quel nome, si calmò.

Lo scosse appena, e poi lo spinse via da lui.

- …Vattene!-

Sistemandosi la maglia stropicciata, riprese il discorso con più calma. Aveva ottenuto la sua attenzione finalmente.

- Si vede lontano un miglio cosa provi per lei… si può sapere che ti prende? Non credevo fossi uno timido...-

Jung-kook si sedette sulla panca vicino alla sua borsa. Era seriamente tentato di riprendere il cellulare e riprovare a chiamarla per l’ennesima volta, ma si trattenne.

- Non sai nulla! E’ più complicato di così… lascia perdere… -

 

L’amico si mise davanti a lui incrociando le braccia.

Yoon-gi aveva notato che qualcosa non andava in quei giorni e anche se non presente, aveva intuito quale fosse il problema. Yeona, la ragazza che aveva portato quel giorno all’esibizione.

Era chiaro già da allora che non la guardava con gli occhi di un semplice amico. Non capiva cosa fosse accaduto per cambiare così il suo stato d’animo, ma non poteva di certo vederlo in quelle condizioni, lo stava facendo solo innervosire.

 

- Hai ragione probabilmente, non so niente. Ma l’unica cosa chiara è che se non ti dai una mossa potrebbe riaccadere qualcosa di simile a qualche giorno fa…-

Alzò il capo perplesso.

- Cosa vuoi dire?-

- Qualcuno potrebbe riprovarci con lei, e cosa vuoi fare? Sorvegliarla a vista decretando se il fortunato possa andare bene per lei, oppure riempirlo di pugni come hai fatto con quel bimbetto della festa?-

Jung-kook riprese a strofinarsi l’asciugamano contro i capelli, sospirando sonoramente.

- Non mi parlare di quel coso… potrei andare a scoppiarlo anche adesso… Senti Yoon-gi, io… non so cosa fare ok? Non ci sto capendo più niente nemmeno io… -

Sbuffando il ragazzo dai capelli argento si diresse verso la finestra che dava verso il campus dell’università.

Vide per una fortunata coincidenza Yeona trascinata dalle sue inseparabili due amiche, e prese la palla al balzo.

Girandosi verso il moro lo chiamò, invitandolo a raggiungerlo.

Jung-kook vedendo la ragazza sentì il cuore scoppiargli in petto, aveva voglia di sentire la sua voce, di prenderla in giro e vedere le espressioni buffe come era solita fare, voleva che le cose tra loro tornassero come erano una volta… invece come sempre nella sua vita, ogni cosa che gli accadeva di bello doveva distruggerlo.

Era anche per questo che aveva paura di concretizzare i suoi sentimenti per lei, aveva una fottuta paura di rovinare qualcosa di così puro e perfetto.

 

- Ascolta bene pivello! Da quanto ho capito, tu pensi di non essere quello giusto per lei, è corretto? Ok, mettiamola così, pensa se lei un giorno troverà un bravo ragazzo con cui stare, perché succederà, e voi sarete buoni amici come adesso fino alla laurea. Poi lei troverà lavoro, si fidanzerà ufficialmente, si sposerà e poi voi, si sa vi perderete di vista. Quindi è questo che vuoi? Perderla per sempre pur essendo innamorato di lei?-

Jung-kook tornò sui suoi passi, ma Yoon-gi fu più rapido afferrandolo per il braccio tatuato, spingendolo nuovamente verso la finestra.

- Guardala attentamente! Allora mi sono sbagliato, i tuoi sentimenti per lei non sono così forti come credevo!-

 

Ritornò a guardare la sua piccola Yeona, stava andando via, probabilmente era stata convinta per una toccata e fuga, più la vedeva allontanarsi e più percepiva il distacco.

Sapeva bene che quelle parole lo avevano colpito nel profondo, perché era una verità che aveva sempre cercato di non pensare.

 

- Non l’ho mai messo in dubbio ciò che provo per lei! Io voglio solo...-

Appoggiò esausto la testa contro il muro.

Stava vivendo una vera e propria battaglia interiore ed in qualche modo anche Yoon-gi lo aveva capito.

- Amico… Non so cosa ti stia tormentando, so che oltre tutta questa storia c’è qualcosa di serio dietro e non te lo chiederò di che si tratta perché è qualcosa di personale, però non farti sconvolgere la vita dai tuoi demoni interiori. Ne so qualcosa, e più fai così e più ti logori dentro. A tutto c’è una soluzione, ma non arrivare al punto di vivere nel rimpianto. Un giorno sarà più devastante di quello che stai provando adesso…Credimi. -

Gli occhi del suo coinquilino si fecero piccoli come delle fessure.

Gli aveva parlato con il cuore in mano, lo sapeva. Era sempre stato un tipo introverso e solitario, ma era evidente di quanto fosse sensibile. Da come aveva parlato anche lui aveva vissuto qualcosa di molto difficile da dover prendere decisioni serie ed importanti.

Solo vederlo in quello stato, aveva capito così tanto di lui, come mai nessuno avesse fatto.

 

Si ritrovò a sorridere esasperato contro il muro su cui era ancora appoggiato.

- Ma cosa volete da me, te e la spilungona? Mi state uccidendo…-

- Spilungona?-

Chiese sinceramente colpito.

- L’amica alta di Yeona, ti ha preceduto, mi aveva già fatto un discorso simile, ma devo dire che ci sai fare più te con le parole… accidenti di un rapper...-

Si sedette sconfitto nuovamente sulla panca, seguito a ruota da un divertito Yoon-gi che aveva perfettamente capito di chi stesse parlando.

- Allora che hai deciso di fare?-

Riprese il discorso sedendosi accanto al primo.

- Anche se adesso volessi fare qualcosa amico… lei non mi vuole né vedere né sentire...-

Ammise abbattuto, riguardando per l’ennesima volta il borsone in cui c’era il suo telefono.

Dopo qualche minuto di silenzio, il ragazzo dai capelli argento si voltò con sicurezza.

- Quanto sei disposto a rischiare per lei?-

- Credimi, farei qualsiasi cosa! Non hai idea di quanto io ci tenga a lei… -

Rispose d’impulso, cosa che lo sorprese con piacere.

- Ottimo!-

Si alzò deciso, finalmente aveva ritrovato il suo coinquilino sprizzante e vitale di prima.

- Cos’hai in mente? Mi devo preoccupare?-

Vedendolo così insolitamente su di giri si preoccupò sul serio della sua idea geniale appena avuta.

- Tranquillo! Devi solo fidarti di me!-

 

 

- Dimmi perché dobbiamo studiare tutte queste lingue straniere? Penso che tra un po' non riuscirò nemmeno a parlare più correttamente la nostra da quanto sono confusa… aah...-

Kwan si crogiolò sul banco in mezzo ai molti libri di testo aperti sotto di lei.

- Ma quello...-

- Ti prego Cho-hee… non mi dire che c’è altro che devo studiare perché mi vedrai morire prima del tempo!-

La bionda scosse con vigore la testa, per poi toccare in fretta il braccio dell’amica accanto a lei.

- Guarda Kwan… quel tipo non è...-

La corvina alzò il viso ancora sconsolata dal banco e vedendo il volto di Yoon-gi davanti alla porta d’ingresso dell’aula, si alzò di colpo.

- Yoon-gi!-

Senza dire nulla corse verso di lui sfoggiando il miglior sorriso che avesse.

- Ciao! Cosa ci fai qui?-

Lui guardandosi ancora intorno, riposò gli occhi su di lei.

- Stavo cercando Yeona, non c’è?-

Un po' dispiaciuta si guardò la punta delle scarpe.

- Ah… Yeona… No è passata solo a prendere dei libri che aveva lasciato qua, si è presa una piccola pausa a dir la verità. Se posso aiutarti io lo faccio volentieri.-

Riprese euforia con le ultime parole, cosa che fece accennare appena un sorriso al ragazzo.

- In verità… penso che tu possa aiutarmi, sembri una tipa sveglia… -

Lei lusingata sorrise con più enfasi.

- Togli pure il sembra… andiamo!-

Seguendo la ragazza si misero in disparte per un attimo, per poter parlare con più serenità.

- Hai saputo cosa sta succedendo tra Yeona e Jung-kook? -

Chiese distaccato Yoon-gi.

- Si, ho presente… Jeon ha confermato di essere un idiota e la mia cara amica si è chiusa in casa a rimuginare sulla vita…-

L’ironia della corvina lo fece ridere.

- Si… diciamo che probabilmente di questo passo, la situazione non migliorerà mai e… -

- Dimmi tutto! Cosa possiamo fare? -

Lo interruppe con una strana luce negli occhi.

Anche se ci scherzava sopra, da quando era finita la festa in quel modo, desiderava fare qualcosa per quei due.

Benchè non direttamente, si sentiva in colpa per come fossero andate le cose.

Vedere Yeona così giù le faceva male, e se avesse potuto fare qualcosa per cambiare il suo stato d’animo lo avrebbe fatto.

- Ho saputo che al momento Yeona non vuole né parlare né vedere Jung-kook… ma forse c’è un modo per farli incontrare e… ho bisogno del tuo aiuto! -

Kwan annuì convinta.

- Consideralo già fatto! Spiegami tutto! -

 

Dopo diverso tempo, Cho-hee rivide tornare la sua cara amica, con una faccia mai vista prima.

- Ho avuto la conferma… -

Sibilò sedendosi nuovamente accanto a lei.

- Di cosa? Come mai era qui Yoon-gi? -

- Mi sono innamorata… -

La bionda rimase a bocca aperta.

Kwan era la più concreta del gruppo, era sempre stata la più razionale in qualsiasi cosa, quindi aveva perso le speranze che lei riuscisse a trovare qualcuno che potesse anche solo incuriosirla. Invece finalmente il giorno era arrivato.

- M…ma di chi? Racconta subitoo!!-

Svanito lentamente l’effetto che l’aveva avvolta, si concentrò sull’amica.

- Adesso non c’entra… Ascoltami attentamente! Dobbiamo fare qualcosa per il bene della nostra Yeona! Sei con me?-

Ancora su di giri, cercò di essere il più seria possibile.

- Sempre! -

- Perfetto!-

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Un ola per il grande Yoon-gi! Ha dato una scossa al nostro Kookie finalmente!

Anche se ancora con dubbi, ha deciso che Yeona è troppo importante per lui… e meglio tardi che mai devo dire ahah

Cosa avranno in mente secondo voi?

Alla prossimaa!!

Un grosso bacio Ekylove ;)

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Capitolo 19
*** Capitolo 19. ***


- Yeona, non fare la bambina! Non puoi stare chiusa in casa per sempre! -

Da un ora buona Kwan stava cercando inutilmente di far uscire la ragazza che era sdraiata comodamente sul suo grande letto dalle lenzuola viola.

- Sto benissimo in casa! Sono sempre in pigiama, sdraiata nel letto, con il mio buon gelato alla crema e una divertentissima serie tv, perché dovrei uscire?-

Si lamentò sbattendo i piedi contro il tessuto teso sotto di sé.

Kwan si esasperò alla vista che aveva di fronte, allungando il collo verso la cucina prese ad urlare.

- Jin ti prego di qualcosa a tua sorella! Sta avendo una crisi di mezza età prima del tempo!-

Il ragazzo sbuffando si affacciò alla camera della sorella facendole una ramanzina.

- Yeona! Ma si può sapere che ti prende? E’ da giorni che ti comporti in modo strano, e poi perché non stai andando all’università?-

La ragazza rimproverò con lo sguardo l’amica, non voleva che suo fratello si preoccupasse per lei, specialmente in quell’ultimo periodo in cui le era davvero accaduto di tutto e di più.

- Ci sono degli esami tra poco, e dato che non ho mai saltato alcuna lezione da quando ho iniziato, ho deciso di stare un po' in casa tranquilla a studiare con calma… tutto qua fratellone!-

Cercò di ammorbidire il ragazzo con i suoi soliti occhioni dolci a cui gli era difficile resistere. Infatti ottenne un sorriso colmo di affetto ed una scrollata di spalle. Poi si dileguò in camera sua per prepararsi per un nuovo turno al ristorante.

- Hai un fratello troppo accondiscendente amica mia… -

Commentò la più alta sarcastica, ricevendo una smorfia di rimando.

In quel momento arrivarono anche Ho-seok e Cho-hee. La cosa stava iniziando a puzzare, non le stava piacendo affatto come si stavano mettendo le cose quel giorno.

 

- Ciao amica mia! Ti sono mancato eh?! Dopo il concorso, mi sono dovuto chiudere in casa per recuperare un po' di materie, non posso permettermi di rovinare la media…ma che succede? Perchè tu ti sei rintanata qua?-

Intervenne il biondo che si sedette tranquillamente vicino alla castana prendendo un grosso cucchiaio di gelato gustandoselo.

- Ehii!! Quello è mio!! …Abbiamo avuto un motivo simile… ecco...-

Kwan si ritrovò a girare gli occhi.

Quando la sua amica iniziava quella fase di auto distruzione e vittimismo l’unica cosa che le veniva da fare era prenderla di peso e lanciarla in mezzo alla strada.

Jin si ripresentò nuovamente vestito di tutto punto per andare a lavoro.

- Ho-seok! Da quanto non ti vedo! Vienimi a trovare qualche volta al ristorante, così nelle pause possiamo parlare un po' se ti va!-

- Certo Jin! Volentieri, magari mi fai assaggiare qualche tuo piatto! Ci conto!-

Sorrise allegramente al primo, che dopo un cenno affermativo si incamminò verso la porta uscendo.

Yeona, invidiava le persone come lui.

Non aveva mai visto Ho-seok senza il sorriso sul volto. Era una persona così solare, che solo il vederlo anche lei stava meglio.

 

- Dai Yeona! Dobbiamo uscire, tutti insieme su!-

Kwan riprese a smuovere le acque, cosa che fece solo sbuffare la diretta interessata.

- Kwan… lo so cosa hai in mente, e non ci penso neanche!-

Ho-seok mangiando incurante il gelato, si rivolse alla sorella non capendo.

- Si può sapere cosa sta succedendo? Possibile che in poco tempo mi sia perso così tanto? -

La corvina fece cenno al fratello di alzarsi.

- Vieni qui, ti devo raccontare un po' di cose… intanto… Cho-hee, potresti pensarci tu con lei prima che davvero la porti via di peso?-

La bionda rise divertita a quella battuta, anche se conoscendo l’amica non sapeva se stesse scherzando al cento per cento.

 

I fratelli si misero in cucina, lasciando le ragazze tranquille in camera.

- Adesso ti racconto tutto, in effetti non sembra ma si sono accadute un sacco di cose in quest’ultimo periodo. Tanto conoscendo i miei polli… vedrai tempo 15 minuti e saranno fuori da li-

Kwan sorrise guardando l’orologio al suo polso, cosa che incuriosì il ragazzo accanto a lei.

- Ma non è da un sacco che ci provi tu e non ci sei riuscita? …Perché lei dovrebbe farcela in così poco tempo?-

- Credimi, in questi casi ci vuole il lato più morbido e sensibile, ho troppa poca pazienza per stare dietro alle sue turbe. Cho-hee è una maga in questo! Scommettiamo?!-

 

 

- No!-

Seria in volto si rivolse alla bionda con un insolita decisione, cosa che la fece sorridere.

- Non ti ho detto ancora nulla -

Yeona incrociò le braccia al petto imbronciandosi.

- Conosco Kwan, aspettava solo che venissi tu, perché sa che tu puoi convincermi, ma non lo farai!-

Cho-hee si sedette accanto a lei con un grande sorriso comprensivo.

- Perchè non vuoi andare al concerto di Yoon-gi e Nam-joon? E’ questa sera e lo sai quanto ci tengono che tu ci sia, ti sei impegnata tanto anche per far loro pubblicità… -

Abbassò lo sguardo giocando con il cuscino che aveva messo sulle gambe.

- Lo sai perché...-

- Non puoi evitare Jung-kook a vita! Sì, si è comportato da stupido, ma facendo così cosa puoi ottenere?-

Sapeva in cuor suo che aveva ragione.

Ogni volta che pensava a lui, era impossibile non sentirne la mancanza.

Tutto il suo essere la stava pregando di alzarsi da quel maledetto letto e precipitarsi da lui e gridargli in faccia tutto ciò che pensava. Aveva l’esigenza di dirglielo quanto l’avesse ferita quel giorno e di quanto lei in verità lo amasse.

Ed invece cosa stava facendo? Si era chiusa in casa perché aveva paura di tutto.

Come sempre. Sperava di stare migliorando, invece al primo ostacolo si chiudeva in se stessa.

Si sentiva sconfitta da se stessa.

 

- Magari non c’è...-

Tentò la bionda, facendo sorridere appena l’amica.

- Ha partecipato anche lui in questo progetto, sarebbe da immaturi non esserci. Per cosa poi? Perchè abbiamo litigato? Non è così stupido… -

Cho-hee annuì tra sé, poi le prese la mano guardandola dolcemente.

- Sai, in questi giorni l’ho osservato ed aveva davvero una brutta cera, sembrava sinceramente dispiaciuto… credo che dovresti provare a parlarci… non lasciare che le cose vadano avanti per così tanto tempo. Potresti pentirtene amica mia! -

Sentendo quelle parole, sentì il cuore frantumarsi più di prima. Sapere che anche lui se la stesse passando male, le dispiaceva. Non voleva che le cose rimanessero così, prima o dopo l’avrebbe dovuto affrontare.

- Sai cosa penso? Dovresti essere sincera e parlargli con il cuore in mano… sei innamorata di lui, me lo hai detto tu ricordi? Hai il bisogno di dirglielo e lui deve sentirlo. Lo so che ci sei rimasta male per quello che è successo, ma davvero vuoi far rimanere le cose così? Non permettere che ci siano delle incomprensioni tra voi…sii l’artefice della tua felicità Yeona! Fallo per te, per il rispetto dei tuoi sentimenti! Sei cresciuta molto in questi ultimi mesi, non sei più la ragazza intimorita da tutto… prendi in mano la tua vita. Ora ne hai tutte le capacità… io e Kwan ci saremo per te qualsiasi decisione tu prenda! -

Strinse a sua volta la mano dell’amica, con la sua dolcezza riusciva sempre a fare breccia nel suo cuore, era inutile.

 

- Coooosa?! Stai scherzando spero?!?!-

La voce di Ho-seok arrivò limpida e chiara anche se non erano nella stessa stanza.

- Ah.. credo che Kwan stia aggiornando suo fratello di tutto quello che è successo ahah...-

Rise forzatamente Cho-hee facendo stropicciare il viso esausto di Yeona.

- Dici che gli avrà raccontato proprio tutto?-

- Io lo ammazzo!!-

Nuovamente la voce rimbombò per tutta la casa, facendo dedurre alle due ragazze, che sicuramente gli era stato riferito ogni cosa, anche riguardo a ciò che era successo il giorno della festa.

 

Avendo interrotto il momento toccante, a Cho-hee le venne in mente qualcosa di veramente elettrizzante, perché si ritrovò a saltare sul posto eccitata come non mai.

- Ah… ti devo dire una cosa!! Ma preparati è una notizia bomba!-

La sua reazione fece divertire molto Yeona, che impaziente aspettò che rivelasse la scottante novità.

- Alla nostra Kwan… piace qualcuno!! -

Cho-hee guardò con impazienza l’amica, ma vedendola annuire semplicemente le venne spontaneo chiedere.

- Non dirmi che lo sapevi già… ma come fate a capire tutto subito?-

- Non ne avevo la certezza, ma non avevo mai visto Kwan interessarsi ad un ragazzo in quel modo, la deve aver colpito parecchio Yoon-gi-

Gli occhi sgranati della bionda la fecero scoppiare in una grassa risata. Adorava quelle sue reazioni.

- Io non ci sarei mai arrivata… Quindi si tratta di Yoon-gi… sono proprio contenta per lei!-

Prendendo la palla al balzo, provò ancora a tastare il terreno per quel povero ragazzo intrappolato come lei in un amore non corrisposto.

- Tae-hyung ci sarà?-

Lei annuì convinta.

- Si, Kwan lo ha invitato, sempre che a te non dia fastidio… -

Sbuffando si alzò dal letto andando verso l’armadio.

- Perchè dovrebbe darmi fastidio, lo sai quello che provo. Sai secondo me tu e Tae, stareste bene insieme. Siete simili ed avete passioni in comune… -

Di nascosto cercò di intravedere una qualsiasi reazione, ma la vide totalmente perplessa.

- Tu credi? Non ci avevo mai pensato, è un buon amico. E poi lo sai cosa penso delle relazioni.-

Preso un vestito leggero color panna, si voltò mostrandoglielo.

- Cho-hee, il tuo ex è stato un idiota lo sappiamo, ma è accaduto secoli fa ormai! Dovrai prima o poi guardarti in giro no?! Come mi sta?-

Facendo un ok convinto riprese a parlare.

- Si lo so, ma aveva tradito la mia fiducia e adesso ho paura a fidarmi e… aspetta… allora vieni!!-

- Si verrò! Non voglio che Yoon-gi e Nam-joon ci rimangano male e poi...-

L’amica saltò verso di lei contenta.

- E poi chiarirai con Jung-kook! Sarà una grande giornata quella di oggi vedrai!-

 

Uscì dalla camera, con una nuova speranza nel cuore.

- 10 minuti… fantastico Cho-hee! Stai superando i tuoi limiti…-

Commentò sarcastica Kwan vedendole arrivare e notando compiaciuta che intanto Yeona era già pronta per partire.

- Ah ah… simpatica! E’ meglio andare prima che diventi troppo tardi -

Divertita si alzò, soddisfatta di essere riuscita nell’impresa di farla reagire, non aveva dubbi che la sua amica bionda potesse smuoverla dal suo stato catatonico.

Tra tutte e tre era la più comprensiva e quando voleva dispensava quelle perle di saggezza, ideali per qualsiasi momento.

Ora sperava che tutto andasse come aveva pianificato con Yoon-gi.

Lei il primo passo glielo aveva fatto fare, ora toccava a loro.

 

 

- Sul serio ragazze, non posso allontanarmi da voi neanche per qualche giorno che vi succede di tutto! Yeona stai bene?!-

Ho-seok chiese preoccupato mentre si recavano in macchina verso il famoso concerto.

- Si sto bene tranquillo, è tutto sotto controllo davvero!-

Dopo aver saputo anche della storia riguardante Jimin, l’amico si era fatto più apprensivo nei suoi riguardi, invano per tutto il viaggio cercò di rassicurarlo.

Anche se ancora turbata, stava bene, fortunatamente non era successo niente di irreparabile.

Dopo aver parcheggiato scesero dall’auto e già dalla loro visuale si intravedeva diversa gente palpitante ed emozionata avvicinarsi al luogo designato.

Avvicinandosi si resero conto che era anche peggio di quanto sembrasse.

L’intera area era circondata da persone urlanti e a mala pena si vedeva il palco.

 

A fatica riuscirono a farsi strada e riconobbero Tae-hyung in mezzo alla folla.

- Tae!! Ti abbiamo trovato!-

Vedendo Yeona, il volto solitamente sorridente si fece cupo all’improvviso, cosa mai vista su di lui.

- Potrei parlarti un secondo?-

La castana si ritrovò perplessa a seguirlo.

- Tranquillo se è per Cho-hee, con calma ci stiamo arrivando, lo avrai capito è un po' sulle nuvole, non lo fa a posta e...-

- Ti chiedo scusa… -

Si bloccò sul posto, quello davvero non se lo sarebbe mai aspettato. Tae-hyung che si scusava con lei?

- Pensavo che Jimin non arrivasse a tanto… mi ha detto che era ubriaco e non voleva spaventarti, tu gli piacevi sul serio… io...-

Abbassando lo sguardo capì il suo discorso.

Lui in primis aveva continuato a spingerla verso l’amico, invece era finita nel modo peggiore che si potesse pensare.

In realtà non c’entrava nulla, ma capiva il suo stato d’animo.

- Tae, non fare così, è tutto a posto ora. E poi non roviniamoci questo momento con questi pensieri negativi, cerchiamo di goderci il concerto… Per favore!-

Il sorriso appena accennato da parte di entrambi fece finire il discorso, ritornando dagli altri.

Come sempre aveva gradito il comportamento sensibile da parte del ragazzo tanto caro a lei, ma in quell’istante non aveva testa di pensare a quella storia. L’unica cosa di cui aveva bisogno ora, era vedere un’altra persona e finalmente chiarire le cose con lui.

 

 

Yoon-gi mettendo a posto le ultime cose, intravide dei volti familiari.

Sorrise appena alla figura della ragazza dai capelli corvini, era sicuro che con il suo aiuto avrebbe potuto smuovere finalmente le cose.

Lui era sempre stato un tipo distaccato per tutto ciò che lo circondava, ma questo non voleva dire che non osservava e ne traeva le sue conclusioni.

Jung-kook con la sua energia ed il suo modo di fare aveva fatto amicizia in fretta con lui e Nam-joon, che si conoscevano da una vita. Avevano anche lavorato bene insieme in quell’ultimo periodo, presto infatti era entrato nel loro gruppo.

Non era un tipo che facesse trasparire le sue emozioni, ma voleva un gran bene ai suoi amici, e desiderava vederli entrambi felici e sereni.

Infatti con il suo spiccato acume, non gli ci volle una scienza per capire cosa il moro provasse per Yeona.

Ma osservando gli sviluppi della coppia, si trovava ad innervosirsi spesso e volentieri nel vedere con quanta semplicità riuscissero a complicarsi la vita.

Anche lui aveva vissuto qualcosa di simile, ed ora faticava ad andare avanti, consolato solo dalla musica.

Si era messo in testa che almeno il suo nuovo amico non avrebbe passato quello che lui ancora adesso stava passando.

Kwan nel vederlo si sbracciò avvicinandosi con il resto del gruppo, cosa che fece scuotere la testa al ragazzo divertito.

Stranamente quella “spilungona” come era solito chiamarla Jung-kook, gli provocava delle reazioni che credeva sopite dentro il suo cuore. E se doveva essere onesto, molte volte lo coglieva impreparato e questo gli piaceva. Era una tipa sveglia e diretta. Si ritrovò a pensare che fosse più simile a lui di quanto sembrasse.

 

- Siete venuti allora… è da giorni che non avevo notizie-

Parlò con tono piatto alla castana che si guardò i piedi dispiaciuta.

- Si scusa, hai ragione…-

Indicando Nam-joon sul palco che stava sistemando le casse riprese a parlare.

- Anche lui voleva parlarti, voleva ancora ringraziarti per quello che hai fatto, sei stata davvero d’aiuto per la pubblicità. C’è davvero più gente di quanto ci aspettassimo.-

Yeona alzò lo sguardo compiaciuta non sentendosi più sotto torchio.

- Alla fine ci occupiamo anche di questo a lezione, far promuovere eventi e cose affini. Davvero è stato un piacere esservi stata d’aiuto! Ve lo meritate, siete davvero in gamba!-

Per la prima volta vide un sorriso da parte sua genuino e spontaneo, e non potè negare quanto bello fosse in quel momento.

- Grazie...davvero grazie -

Si imbarazzò per un momento, era strano vederlo così, ma era ancora più incredibile vedere la sua amica Kwan completamente rossa in viso e trasognata.

 

Prima di tornare in mezzo alla folla, Yoon-gi le indicò dei posti in prima fila, tenuti apposta per loro.

- Ah… dimenticavo… qualsiasi sia stato il motivo, hai ragione tu! Jung-kook è un idiota! -

Le urlò, strappandole una risata cristallina.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Le nostre eroine sono riuscite a far uscire Yeona dal suo stato catatonico! Era ora!! ahah

Grazie all’intervento di Yoon-gi e Kwan, sono riusciti a farla partecipare al concerto, ed ora cosa potrà accadere? Riuscirà a chiarire con Jung-kook?

Ps: Il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti ;P Spoiler ahah

Allora vi aspetto al prossimo aggiornamento!!

Un grosso bacio Ekylove ;*

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Capitolo 20
*** Capitolo 20. ***


- Era necessario? -

Nascosto dietro la tenda del palco uscì Jung-kook a braccia conserte accigliato.

- Amico sono stato ancora delicato, dovresti essere contento -

Disse Yoon-gi non curante, mentre rileggeva i testi delle canzoni che avrebbe dovuto cantare.

Il moro sbuffò affacciandosi il più possibile, senza farsi vedere, per guardare Yeona.

Lei era li sorridente con quel suo bel vestito che avevano scelto insieme quel giorno in cui l’aveva trascinata a fare shopping.

Era davvero bellissima.

- Allora sei pronto? Sei nervoso? Siamo riusciti a farla venire qua, ora tocca a te pivello! Se non fossimo intervenuti io e la spilungona, come la chiami tu, chissà quando l’avresti rivista! Mi devi un favore, sappilo!-

Si espresse il ragazzo dai capelli argento alzando appena la testa per guardarlo.

Sorrise a stento sentendo quelle parole, poi scuotendo con vigore il capo, fece un lungo respiro prima di voltarsi.

- Si si… non serve ricordarmelo amico… Sono pronto da un pezzo a dir la verità! Penso che il peggio verrà dopo… eeh… -

Finì titubante pensando a come avrebbe reagito la ragazza a breve.

Era indeciso se ridere o piangere per tutti i pensieri confusi che aveva in testa.

- Smettila! Pensi troppo! Andrà bene!-

Affermò Nam-joon dopo averli raggiunti.

- Forza, se siamo pronti, andiamo in scena e facciamo un bel lavoro!-

 

Il concerto si aprì con la prima canzone.

L’emozione era palpabile da parte di tutti i presenti.

Dalle prime note era capibile che sarebbe stato un successo, la loro sicurezza sul palco e la loro voce calda e ritmata riempì la platea in un attimo.

Come Yeona aveva previsto stava andando magnificamente, il loro talento era ben visibile e presto l’intero pubblico si ritrovò ad urlare e strepitare incitando i loro nomi.

Si sentiva emozionata per loro, proprio come il giorno che si era ritrovata inconsapevole a cantare su un palco simile.

Ma c’era Jung-kook con lei, quando era con lui avrebbe potuto affrontare qualsiasi cosa.

Per quale motivo il loro rapporto sembrava essere sempre più difficile?

Molto probabilmente era solo colpa sua.

Si era innamorata di lui e ormai tante cose si era resa conto che non le andavano più bene come prima, voleva di più.

Anche se sicuramente non sarebbe andata come avrebbe voluto, lei doveva dirglielo. Doveva dirgli quali fossero davvero i suoi sentimenti. Si era decisa!

 

Le luci ad un tratto si spensero.

Curiosi tutti si guardarono intorno cercando di capire il problema, ma quando solo un’unica luce si riaccese sopra il palco, Yeona ebbe un sobbalzo.

Jung-kook illuminato dalla luce di un faretto, al centro di esso, seduto con una chitarra in mano, le fece mancare un battito.

- Buonasera, spero vi stiate divertendo!-

Disse lui spostandosi il microfono alla sua altezza, misurando l’astina su cui era appoggiato.

Un insieme di urla presero il sopravvento, mentre Yeona dovette cercare di trattenere l’istinto di andargli incontro.

Solo in quell’istante si rese conto di quanto gli fosse mancato realmente in quei giorni.

- Sono qui, perché devo dire una cosa ad una persona per me molto importante, è qui in platea, e l’unico modo che conosco per esprimermi al meglio… è cantare… quindi ti prego ascoltami… -

 

Dopo le prime note, Yeona ne era certa, quella melodia anche se l’aveva sentita in parte e solo una volta l’avrebbe riconosciuta subito.

Quella era la stessa canzone che aveva cantato quel giorno all’ospedale.

Still with you.

Sapeva bene cosa significasse per lui, quanto fosse legato al brano intenso e a quelle note dolci inconfondibili.

Il ricordo del loro finto appuntamento era ancora così vivido in lei, ed era impossibile non risentire le sue parole nella sua testa quando era ancora tutto così incerto nel suo cuore.

Aveva chiaramente detto che quella canzone, se l’avesse mai ricantata sarebbe stata per una persona a lui speciale.

Ed ora la stava cantando… per lei?

Nel mezzo dell’esibizione Jung-kook alzò lo sguardo e lo incollò al suo.

Tra tutte quelle persone l’aveva trovata subito senza alcuna esitazione.

I suoi occhi erano profondi e pieni di emozione tanto da arrivargli dritto al cuore, che come un martello batteva al tempo di musica.

Non riusciva a pensare lucidamente, l’unica cosa certa per lei era rendersi conto sempre di più di quanto i suoi sentimenti stessero crescendo per lui.

 

 

Posò lentamente la chitarra a terra, e si accorse di avere il respiro mozzato.

Cantare quella canzone gli faceva sempre uno strano effetto, ricordando tempi lontani, pieni di cose sia belle che brutte, ed aveva davvero bisogno di fargliela sentire, solo a lei.

Lei che era sempre stata nella sua testa, doveva sentirla almeno una volta, voleva mettersi a nudo per farle capire quanto fosse importante per lui.

Ritrovò i suoi occhi, erano lucidi, tanto quanto i suoi in quel momento, ne era certo.

Yeona era a conoscenza dell’importanza di quel brano ed era sicuro che avesse recepito il messaggio.

Ma davvero non poteva continuare così, non poteva lasciare le cose al caso.

Anche a costo di perdere tutto… doveva andare fino in fondo.

Doveva almeno provarci.

Probabilmente avrebbero incontrato ostacoli, problemi ed incomprensioni.

Ma se non avesse osato, la sua vita sarebbe stata sempre più vuota, e dopo averla conosciuta, non poteva pensare di stare senza di lei.

Ormai era chiaro.

Sicuramente quando lei avrebbe capito ogni cosa, che in ogni modo aveva cercato di tenere per sé, lei non avrebbe più voluto avere a che fare con lui.

Aveva paura… tanta paura.

Ma il terrore di perderla era ancora più spaventoso.

 

Si alzò cercando di respirare il più normale possibile, scese dal palco e si avvicinò a Yeona.

Le tese la mano.

- Andiamo… -

Gli disse semplicemente, e fu felice di sentire la sua mano tremante stringere la sua.

Stava per fare qualcosa di davvero egoistico in quel momento ne era consapevole, ma avrebbe rischiato il tutto per tutto.

Non aveva intenzione di vivere nel rimpianto come giustamente gli aveva detto il suo amico Yoon-gi.

 

 

Yeona ancora su di giri per quello che era appena successo seguì in silenzio Jung-kook.

Dopo esserle andato incontro, si erano allontanati dallo schiamazzo della folla e si erano diretti nello spiazzo subito dopo il dietro le quinte.

Era il posto, più tranquillo al momento.

Quando il ragazzo si fermò all’improvviso, si dovette spostare per non finirgli addosso, talmente era assorta nei pensieri che non se ne era nemmeno resa conto.

 

- Yeona… sai, è davvero difficile per me dirti queste cose, ma è giusto che tu le sappia… -

Si girò guardandola dritto negli occhi, era palpabile quanto fosse emozionato ed era la prima volta che lo vedeva in quello stato che non fosse per la sua canzone.

 

- …Ho sempre pensato che tu meritassi il meglio, sei una persona davvero splendida sia dentro che fuori, e quando ho capito che ti piaceva quel damerino, ho realizzato che forse lui potesse essere quello giusto per te… -

La ragazza cercò di parlare, ma lui si avvicinò deciso, facendole morire le parole in gola.

- … Se fosse stato lui… io mi sarei fatto da parte… perché so per certo di essere la persona più sbagliata per te… tu… meriti davvero qualcuno che ti possa rendere felice, è per quello che sono convinto che qualcuno la fuori c’è per te… -

 

Nuovamente il suo cuore perse un battito.

Confusa distolse lo sguardo.

Ma lui con un tocco estremamente delicato posò le sue dita sotto il mento, alzandoglielo lentamente, riportando i suoi occhi nei suoi.

- … Ma ho realizzato che ormai mi sei entrata così in fondo al cuore che non riesco a pensare di vederti lontana da me… è un pensiero insopportabile e in questi giorni mi stava davvero uccidendo Yeona...-

Lo disse in un sussurro, percepiva quanto si stesse sforzando nel dire tutte quelle parole piene di emozione, così importanti.

- Lo so, ora sei confusa… anche io lo sono a dir la verità. Mi sento un egoista, perché sto provando cose che non dovrei provare, so che hai ancora il cuore spezzato, ma ti aspetterò… perché per me sei la sola, lo sei sempre stata piccola Yeona… -

La guardò come mai aveva fatto prima d’ora.

Anche senza effettivamente toccarla si sentiva completamente avvolta ed imprigionata solo dal suo sguardo cupo e profondo.

 

Come se fosse di porcellana, si scostò piano e lasciò ricadere la mano sul suo fianco.

- Torniamo dagli altri saranno preoccupati… -

Sorrise come se niente fosse successo, incamminandosi nuovamente verso il palco, ma Yeona non poteva lasciare che quel discorso finisse in quel modo.

Gli afferrò la mano tatuata e la strinse con sicurezza.

Lo vide voltarsi incredulo, ma vedendola seria, il sorriso come era nato sul suo volto si spense in un attimo.

- Non puoi andartene così… non dopo avermi detto certe cose… non è giusto… -

 

Rimasero per qualche minuto in silenzio.

Yeona, sapeva esattamente cosa volesse dirgli, solo non credeva fosse così dannatamente difficile.

Voleva rivelargli i suoi sentimenti, ne aveva bisogno specialmente dopo le sue parole.

Ancora pensava che avesse il cuore in frantumi per Tae-hyung.

Per quanto riguardava il dispensare consigli e capire al volo le situazioni degli altri era bravissimo, per se stesso invece si perdeva in un bicchier d’acqua.

Possibile che non si accorgesse di nulla?

 

- Jung-kook… ti devo dire una cosa… -

Lui le accarezzò la testa con dolcezza con la mano libera.

- Ehi ragazzina… non essere così nervosa ok? Non devi darmi già una risposta… Lo so che è tutto improvviso e… -

- Jung-kook… io voglio te! Non c’è nessun altro nel mio cuore se non tu! -

 

Silenzio.

 

Si guardarono per un tempo lunghissimo.

Yeona si sentiva le guance in fiamme, ma sapeva che se non fosse stata diretta, lui avrebbe evitato il discorso quel giorno e lei non voleva più perdere tempo, per quanto le riguardava ne avevano perso troppo in quel periodo.

Vide per la prima volta il moro sempre così sicuro di sé tentennare.

Dopo quello, davvero non sapeva cosa fare, si sentiva morire dall’imbarazzo, ma cercò di rimanere immobile aspettando una qualsiasi reazione da parte sua.

 

Fu tutto un attimo.

Si avvicinò a lei, le alzò il viso con la mano, posata delicatamente sulla sua guancia e la baciò.

Un bacio dolce e desiderato.

Anche se Yeona era totalmente inesperta si lasciò guidare da lui, che in quel momento la stava stringendo al suo corpo come se avesse avuto paura che potesse sparire da un momento all’altro.

Da prima delicato ed incerto, il bacio divenne sempre più intenso, tanto che per non perdere l’equilibrio, si aggrappò saldamente alla sua maglia d’istinto.

Con titubanza iniziale, si lasciò totalmente andare, schiudendo le labbra come insistentemente le stava chiedendo in silenzio.

Si scontrò contro l’anellino freddo che era incastonato proprio nel suo labbro inferiore, quell’oggettino metallico che l’aveva sempre incuriosita fin da quando l’aveva conosciuto ed ora era arrivata a percepirlo a sua volta sulla sua bocca.

Sentiva chiaramente il suo sapore dolce, e capì in un rapido istante che non ne avrebbe più potuto farne a meno.

Non sapeva esattamente quanto tempo fosse passato, ma l’unica cosa che sapeva con certezza era la sensazione delle sue labbra morbide e calde sulle sue.

Il resto non contava nulla.

Esistevano solo loro due nel mare delle emozioni che stavano vivendo insieme.

Lentamente Jung-kook si staccò, entrambi senza fiato e con il cuore a mille, si guardarono cercando di regolarizzare il respiro.

- Se mi dici di nuovo una cosa simile… impazzisco… -

Lo sentì sussurrare con sofferenza contro le sue labbra gonfie e pulsanti per il bacio intenso appena ricevuto.

Si ritrovò a sorridere, se c’era qualcuno che stava impazzendo al momento era sicuramente lei.

 

Ora era tutto perfetto, lei e lui stretti in un abbraccio che andavano oltre ogni qualsiasi parola.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

E bacio fu!!! Ce l’abbiamo fatta ahah

Cosa ne pensate? Ve lo aspettavate?

Il piano di far incontrare i piccioncini e farli riavvicinare ha funzionato alla grande direi!

Kookie ha cercato di andare oltre i suoi demoni interiori e di confessare i suoi sentimenti per Yeona… ma adesso?

Prima o poi uscirà fuori quello che turba il nostro Jung-kook?

Alla prossima!! :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 21
*** Capitolo 21. ***


- Parla!-

Le due amiche di Yeona si misero davanti a lei, in mezzo alla strada per l’università, piene di aspettative.

- …Di cosa?-

La ragazza arrossì violentemente, sapeva bene di cosa volessero parlare, ma ancora non ci credeva nemmeno lei, figurarsi parlarne.

- Lo sai benissimo! Non fare la finta tonta con noi!! Jung-kook ti ha dedicato una canzone e ti ha portata via subito dopo e… è sicuramente successo qualcosa… parla!-

Kwan sicura di sé sorrise maliziosa, cosa che le scatenò ancora più nervosismo.

- N...non c’è niente da dire… dimmi di te! Ti piace Yoon-gi e non ci dici niente?! -

Sorpresa si tirò indietro, lasciando finalmente la strada spianata alla prima che tentò la fuga.

- Ah… non credevo fosse così evidente… -

Realizzò la più alta seguita a ruota da Cho-hee.

- Come sono felice! Le mie migliori amiche con i loro primi amori…-

- E te invece?-

Yeona domandò alla bionda curiosa.

- Io? Chissà… -

Sorprese le altre due saltarono addosso alla ragazza cercando di estrarre informazioni utili, ma in tutta risposta si liberò dalla morsa delle amiche e prese a correre tra le risate.

 

 

Arrivate davanti all’aula di letteratura coreana, si prese un po' di tempo prima di entrare.

Ancora non realizzava cosa fosse accaduto il giorno prima.

Jung-kook l’aveva baciata.

Percepiva ancora ogni sensazione provata, il suo tocco leggero ma travolgente, i suoi occhi lucidi, la sua bocca rosea, il suo sapore…

Ripensandoci rimase imbambolata davanti alla porta.

 

- Ehi! Ti potresti spostare?-

Sentendo quella voce, si girò d’impulso.

Come l’aveva conosciuto la prima volta, lo rivide li di fronte a lei.

Bello e maledettamente sensuale.

Quella volta aveva un aria così arrogante tanto da farlo diventare antipatico al suo sguardo, ma ora sapeva quanto grande e dolce fosse il suo cuore.

Mai avrebbe pensato quanto importante sarebbe diventato per lei.

Il suo Kookie.

Con un sorriso malizioso si avvicinò a lei, spingendola contro la porta, appoggiandosi con la mano tatuata allo stipite della porta.

- Sono appena arrivato e la prima ragazza che vedo si innamora di me… il mio ego si sta ingigantendo a dismisura… -

Lo disse così piano guardandola dritto negli occhi, tanto da mozzarle il respiro.

Sicuramente gli avrebbe sempre fatto quell’effetto.

Gli aveva ripetuto le stesse cose di mesi prima, al ricordo un timido sorriso apparve sulle sue labbra.

Si avvicinò piano al suo viso e dopo averle lasciato un bacio a fior di labbra riprese a parlare.

- Non devi arrossire in questo modo ragazzina… mi fai uscire di testa… -

- Non avevi detto così l’altra volta… -

Gli disse sussurrando di rimando, con quel poco fiato ancora in corpo, riuscendo a guardarlo anche lei a fatica negli occhi.

- Perchè non mi fai pensare lucidamente se fai così… ed ora siamo all’università, e devo controllarmi… -

Il suo tono roco si fece più profondo, pieno di desideri nascosti.

Yeona arrossì ancora di più, si sentì completamente alla sua mercé.

Con un grande sforzo Jung-kook si scostò e le prese la mano intrecciandola con la sua.

- Andiamo ora, o la lezione inizierà senza di noi!-

Ancora in stato confusionale lo seguì prendendo i soliti posti sotto lo sguardo attento delle sue care amiche.

 

 

- C’è un esibizione?-

Chiese curioso Jung-kook alla fine delle lezioni.

- Si! Mio fratello balla e ho pensato, perché non andarci tutti insieme? Sarà contento se andiamo tutti! E’ questo pomeriggio -

Yeona non troppo convinta guardò i suoi libri di testo, in quel periodo si era messa in testa di studiare per poter chiedere la borsa di studio, il bando era alle porte, e non sapeva se era il caso di prendersi un pomeriggio libero.

Anche perché con tutte le incomprensioni che aveva vissuto in quel periodo era rimasta piuttosto indietro col programma prefissato, avendo la testa da tutt’altra parte.

- Magari potresti chiedere anche ai tuoi amici rapper di raggiungerci, sarà un grande evento, più siamo e meglio è no? -

Il moro la guardò perplesso.

- Perchè dovrei chiederlo anche a loro?-

Cho-hee intervenne sicura di sé.

- Perchè nel mentre vuole fare colpo sul tuo amico su Yoon-gi!-

Kwan le diede un colpetto alla spalla sgranando gli occhi.

- Ehii!!-

La bionda rise appena, girandosi verso la coppia vicino a lei.

- Jung-kook ormai fa parte del nostro gruppo, stanno insieme, possiamo fidarci di lui!-

Yeona si imbarazzò al commento, la sua spontaneità la lasciava sconvolta ogni volta.

Curiosa guardò la reazione del ragazzo, anche se avevano avuto quel bellissimo momento il giorno prima, non si erano detti nulla del genere…stavano insieme?

 

Ma lui per nulla turbato afferrò Yeona per le spalle.

- Grazie per la fiducia Cho-hee! Wow… chi se lo sarebbe aspettato, tu e lui insieme? Ho quasi paura nel dirlo, ma sareste una coppia perfetta conoscendovi!-

Kwan rincuorata, gli sorrise.

- Continui a guadagnare punti signor Jeon! Bene! Allora facciamo così! Ci vediamo più tardi -

- Aspettate io… -

Senza lasciarla finire, le due ragazze seguirono il flusso di gente, abbandonando l’aula, lasciandoli da soli.

Jung-kook toccò col dito la guancia alla più bassa, ottenendo la sua attenzione.

- Ehi… non fa bene studiare così tanto, staccare la spina può essere un toccasana a volte! -

- Come facevi a...-

- So sempre a cosa pensi ragazzina! -

Lei indispettita si scansò per guardarlo meglio.

- Non è vero! Se lo avessi capito, ci saremmo risparmiati giorni di mutismo sai?!-

Rise divertito a quelle parole dette con estrema sincerità.

- Forse… ma non ne sono pentito, perché ha fatto in modo che ora sia qui con la mia ragazza ad organizzare una giornata spensierata, ce lo meritiamo giusto?-

Vedendola pietrificata, l’attirò a sé in un abbraccio.

 

 

La strinse forte respirando il profumo dolce che emanavano i suoi capelli.

La sua Yeona.

Finalmente poteva dirlo a gran voce. Era sua e di nessun altro.

Ma quella sensazione non voleva lasciarlo in pace.

Sapeva che presto avrebbe dovuto affrontare parte delle sue paure e non ne era pronto. Quindi voleva godersi attimo per attimo con lei, voleva viverla.

- Va… Va bene… -

Sentendo la sua voce flebile gli sorrise sulla spalla contento.

- Ottimo! Andiamo a fare il tifo allora!-

 

 

Quel pomeriggio si ritrovarono tutti davanti al grande edificio adibito per la grande esibizione di quel giorno.

Vennero raggiunti anche da Yoon-gi e Nam-joon, alla fine si era scoperto che anche loro conoscessero Ho-seok, infatti erano diventati amici.

Cosa che non sorprese nessuno di loro, aveva una capacità tutta sua di fare amicizia quel ragazzo sempre solare ed allegro.

 

Camminando nella folla, videro anche molti volti noti nel mondo del ballo, cosa che fece inorgoglire sempre di più Kwan di suo fratello.

Era arrivato a grandi livelli solo grazie al suo duro lavoro. Ma ne era sempre stata sicura che avrebbe avuto molti risultati.

Era quello che sperava di arrivare anche lei un giorno, ma anche se consapevole di quali fossero i suoi limiti, lei non demordeva.

Non aveva mai avuto un carattere arrendevole, anzi, più la situazione diventava difficile e più lo trovava stimolante.

 

- Doveva esserci per forza anche il damerino?-

Chiese all’improvviso Jung-kook, facendo incuriosire tutti.

Proprio Kwan rispose, prima che la accusassero di qualsiasi complotto.

- Non guardate me, questa volta non ho fatto niente… -

Tae-hyung vedendo il gruppetto si avvicinò con titubanza.

- Ciao a tutti, che sorpresa vedervi qui… -

Inaspettatamente si fece avanti Cho-hee.

- Siamo venuti per guardare l’esibizione del fratello di Kwan, è bravissimo nell’hip hop e tu come mai qui?-

Con nervosismo indicò dietro di lui, tra la folla ecco spuntare l’ultima persona che potessero aspettarsi.

Park Jimin.

Jung-kook fremette sul posto, tutto il rancore verso il ragazzo si rifece sentire all’istante, cosa che venne controllata dalla stretta di mano dolce di Yeona.

 

Vedendoli tutti fermi poco distanti da lui, Jimin prima indeciso, si fece largo per raggiungerli.

- Yeona, posso parlarti? -

Glielo chiese convinto, senza prima non notare le loro mani strette in una morsa.

Insicura lo guardò perplessa, non era certa di volerlo affrontare, ma lo sguardo rammaricato di Tae-hyung le fece cambiare idea.

Sapeva qual era il suo stato d’animo riguardo a tutta quella storia, e non voleva che una bella persona come lui soffrisse per colpa del suo migliore amico che si era comportato male nei suoi riguardi.

- Va bene… -

Il moro strinse la sua mano con più forza senza smettere di lanciare occhiate omicide al diretto interessato.

- Torno subito Kookie, fidati di me...-

- Mi fido di te, non mi fido di quello...-

Sibilò tra i denti tutto il suo disprezzo verso il biondo.

In punta di piedi si avvicinò al suo viso dandogli un leggero bacio sulla guancia.

- Vado e torno prima che tu te ne renda conto, promesso. -

Con esitazione aprì la sua mano, lasciandola andare verso colui che al momento odiava più al mondo.

 

Spostandosi di qualche passo, riuscirono a trovare un punto più riservato e Jimin prese a parlare con voce sommessa.

- State insieme ora?-

Yeona si stranì, non erano le prime parole che si sarebbe aspettata di sentire.

- Si, stiamo insieme! -

Era la prima volta che lo diceva a voce alta, ma cercò di dirlo con più convinzione che potesse, era stato il primo a dubitare di tutto, ma lei era rimasta coerente con i suoi sentimenti, qualsiasi cosa avesse potuto pensare il suo Jung-kook.

- Sono contento di essermi sbagliato su di lui, avrà avuto le sue motivazioni per aspettare così tanto immagino…-

Continuò non guardandola mai in faccia, non sembrava neanche quel Jimin così petulante che aveva conosciuto tempo prima.

- Sai il giorno della festa, l’avevo capito subito che provavi qualcosa per lui, cosa che mi fece provare un fastidio immenso… insomma era da giorni che cercavo di farmi notare da te, mentre tu avevi occhi solo per lui… mi sono sentito un idiota -

Yeona restò in silenzio, voleva capire dove volesse arrivare il suo discorso a tratti sconnesso.

- Sapevo che tu eri diversa da tutte quelle che avevo frequentato, quindi ho cercato di fare il bravo e comportarmi bene. Poi capendo i tuoi sentimenti, quel giorno mi sono lasciato andare, bevendo e facendo lo scemo con altre donne, fino a che mi sono comportato in quel modo e tu non lo meriti Yeona… -

Finalmente la guardò negli occhi, e lesse tutto il dispiacere che lo stava affliggendo nel ricordare il suo errore.

- Chiederti scusa forse è poco… non sto cercando di giustificarmi, ma credimi, non sarei mai andato oltre… non sono un mostro. Incoraggiato dall’alcool ho cercato di provocarti, ma quando ho visto il tuo sguardo… ho capito quanto fossi a disagio e che in realtà ti ho solo fatto paura…mi dispiace…davvero… -

Yeona rimasta in silenzio, annuì semplicemente.

Non era sicura di avere la forza di perdonarlo, e anche se consapevole che si fosse fermato quel giorno, si era spaventata davvero tanto, e tutt’ora aveva difficoltà a stare vicino a lui senza ripensare a quei momenti.

Ma lei non amava vivere nel rancore, non le apparteneva quel tipo ti emozione, e voleva mettersi tutto alle spalle, aveva bisogno di andare avanti.

- Non so se riuscirò a perdonarti, forse un giorno, ma adesso apprezzo il fatto che tu mi abbia chiesto scusa e che abbia capito il tuo errore. Andiamo avanti Jimin… -

Lui ritrovando un po' di luce negli occhi la ringraziò in silenzio, anche se era stato difficile in qualche modo aveva riempito un poco la sua voragine di sensi di colpa.

- Spero davvero che un giorno avrò il tuo perdono… -

Commentò con speranza il ragazzo, poi guardando dietro di lei sorrise amaramente.

- … e forse ora è meglio ritornare dagli altri, se no il tuo ragazzo potrebbe imparare a fulminarmi anche solo con lo sguardo -

Yeona si voltò di getto ed in effetti notò Jung-kook con uno sguardo che lasciasse intendere molto poco.

- Si forse è meglio… -

 

Ritornando dagli altri, Yeona si sentì con il cuore un po' più leggero. Le sue parole, in un certo senso avevano chiuso un capitolo che poteva diventare doloroso.

Il moro con un tentativo di difesa riprese per mano la castana, senza mai smettere di avere il broncio sin da quando aveva fatto la sua comparsa il biondo.

 

Jimin sentendosi a disagio si rivolse verso Tae-hyung.

- Ora è meglio se vada o farò tardi...-

Kwan presa dalla curiosità, si fece scappare un pensiero a voce alta.

- Aspetta ma… farai anche tu un esibizione?-

Lui sentendo quella domanda si rilassò, sorridendo appena.

- Si, in danza contemporanea. Ballavo prima di iniziare l’università, poi mi sono fermato, i miei genitori furono piuttosto insistenti a riguardo. Ma un giorno qualcuno mi fece una domanda, su cosa volessi davvero…-

In quel momento cercò gli occhi di Yeona.

- … e ho capito quanto mi mancasse ballare, e mi sono ricordato di quel sogno che inconsciamente avevo accantonato… Ed eccomi qua! Sto facendo esattamente quello che voglio fare ora! Quindi se mai dovessi rincontrare nuovamente quella persona, dovrò ringraziarla di cuore… Ora devo davvero andare, a dopo Tae!-

Sorrise alla ragazza con dolcezza prima di dileguarsi nella folla, e Yeona si sentì felice per lui, aveva trovato la sua strada.

Ora entrambi, stavano percorrendo la strada a cui erano destinati.

Lui nel mondo della danza, lei stava inseguendo i suoi sogni insieme a Jung-kook.

Si sentiva fortunata come non mai.

 

- Incredibile… Sei sempre stata così… fai del bene inconsapevolmente, senza rendertene conto…-

Il commento del moro la lasciò dubbiosa.

- Come dici?-

Lui scosse la testa, per poi scompigliarle i capelli in modo affettuoso.

- Andiamo ragazzina! Se no Kwan potrebbe fare un omicidio di massa se perdiamo l’esibizione di suo fratello!-

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

In questo capitolo mi è sembrato giusto far avere un chiarimento tra Jimin e Yeona.

Così chiuso un capitolo possono pensare entrambi alla loro vita con più serenità.

I nostri protagonisti ora stanno insieme finalmente :D Yeee!!! E…da adesso è come se iniziasse una nuova parte di storia… cose nascoste usciranno allo scoperto e come reagiranno a queste nuove scoperte?

Vi aspetto!!

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Capitolo 22
*** Capitolo 22. ***


- Ora basta studiare! Su! -

Jung-kook piombò come una furia sulla povera Yeona, nella loro piccola biblioteca privata, chiudendole tutti i libri che aveva di fronte a sé, mettendoli nella borsa velocemente.

- Che ti prende?! Ti devo ricordare che tra pochi giorni dovrò dare l’esame? Devo prendere… -

- La borsa di studio, lo so! Ma credo di avertelo già detto che non hai bisogno di studiare tanto, è già in mano tua!-

Rispose di rimando chiudendole la zip della sacca mettendosela a tracolla.

- Forza, dobbiamo andare!-

Vedendolo così di fretta si alzò dalla sedia assecondandolo.

- Per quale motivo? Cosa dobbiamo fare?-

Il volto malizioso del ragazzo la fece tremare, qualsiasi cosa stesse macchinando la sua testolina adorabile la fece preoccupare.

 

Era passato esattamente un mese da quando si erano messi insieme, e le cose non potevano andare meglio tra loro.

O almeno sperava lei nella sua inesperienza, naturalmente.

C’era una piccola vocina nella sua testa che la rendeva insicura, non avendo mai avuto relazioni, non sapeva esattamente cosa fare e come comportarsi.

Ma ogni volta che vedeva il sorriso di Jung-kook si tranquillizzava magicamente. Aveva un tale potere su di lei che la spaventava a volte.

Era felice in quel momento? Tanto!

Aveva paura? Troppo…

Aveva la sensazione a volte che lui si trattenesse, come se volesse dirle qualcosa di importante ma alla fine non lo facesse mai.

Aveva paura a chiederlo, quindi andava avanti come se niente fosse. Come una vera codarda.

Ma lo amava troppo, ed aveva l’impressione che se avesse indagato, qualcosa sarebbe cambiato tra di loro e dopo la fatica fatta per trovarsi, non aveva alcuna intenzione di perderlo.

 

 

- Un luna park?-

Si trovarono ai piedi di un enorme parco divertimenti al chiuso. Yeona non ci era mai andata, ma ne aveva tanto sentito parlare, il grande Lotte World.

- Ho pensato che avessi bisogno di distrarti ragazzina, ho pensato bene? -

D’istinto Yeona si precipitò tra le sue grandi braccia che accettarono di buon grado il suo approccio e la strinse forte a sé.

- E’ un’idea perfetta! Non ci crederai, ma non sono mai andata in un parco divertimenti!-

Lui si sorprese scostandosi.

- Sul serio? Come è possibile? Da bambina… -

Come iniziò si rabbuiò di colpo come se gli fosse venuto in mente una cosa orribile, ma la ragazza non ci fece troppo caso.

- Te lo avevo già accennato, da bambina entravo ed uscivo dall’ospedale, quindi non ho avuto un infanzia come quella degli altri ed alcune cose non sono riuscita a farle, specialmente dopo la morte dei miei genitori… ma sai, tante volte le mie amiche, mi raccontavano cosa facevano durante le giornate quando venivano a trovarmi, erano così entusiaste che quasi mi sembrava di averle fatte con loro -

Jung-kook le riportò indietro una ciocca di capelli ricaduta sul viso, guardandola con estrema dolcezza.

- Sai che ti dico? Allora rifaremo ogni cosa che non hai fatto di persona, così non sarà solo stata un impressione, potrai dirlo di averlo fatto sul serio -

 

Da quando lo conosceva, ogni giorno le aveva regalato momenti speciali.

Yeona si sentiva sempre più fortunata ad averlo al suo fianco.

Jung-kook impaziente la portò di fronte al Camelot Carousel e la lasciò per un attimo da sola, ma la ragazza ne rimase talmente colpita che quasi non se ne rese conto.

Era una giostra di cavalli in legno che ruotavano in senso orario su se stessa con una musica dolce come sfondo.

Finalmente poteva vederla dal vivo.

Tanti ricordi le affollarono la mente, di quando era solo una bimba in quel grande ospedale. Volava spesso con l’immaginazione nei luoghi descritti ma mai visti, invece ora erano li difronte a lei e non lo stava solo sognando.

Tornò dopo poco il moro e mise sulla sua testa un cerchietto simpatico con la forma di una rana, proprio come il suo.

- Scattiamoci una foto! Così avremo tanti ricordi di questa giornata insieme, vedrai ti farò recuperare ogni cosa! Ogni tuo desiderio sarà un ordine!-

Con un sorriso a trentadue denti scattarono la prima delle tante foto che fecero in quella lunga giornata.

Tra risate e le varie giostre passarono ore ed ore a divertirsi come non mai.

 

- Wow… non ho mai riso così tanto! Mi è piaciuto molto il Flume Ride!-

Rise Jung-kook alle sue parole piene di gioia, cercando di scrollare quanto più acqua potesse dalla camicia inzuppata.

- Si è stato divertente! Peccato che ora siamo completamente fradici, forse è meglio andare in bagno per cercare di asciugarci con l’asciugamani elettrico, che dici?-

Stando dietro di lui, le fu impossibile non notare la sua ampia schiena completamente bagnata e come il tessuto fosse diventato aderente al contatto con la sua pelle delineando ogni muscolo teso.

Tanti pensieri le vorticarono la mente.

Aveva un irresistibile voglia di sfiorare ogni punto visibile attraverso la stoffa. Le provocava diverse fantasie quel ragazzo di fronte a sé, ma era troppo timida per poterle dar voce.

Anche se provava certe sensazioni non poteva negare di esserne spaventata.

Ma se un giorno avesse fatto quel passo, sicuramente avrebbe voluto che fosse con lui.

Solo e solamente lui.

Con sua sorpresa invece Jung-kook su quel lato non era insistente, anzi era piuttosto calmo, non le aveva mai chiesto di più.

L’aveva sempre baciata con trasporto da un mese a questa parte, ma anche se vedeva il desiderio nei suoi occhi, non approfondiva mai.

Da una parte ne era rincuorata, ma dall’altra era inevitabile farsi delle domande.

Forse non era abbastanza attraente?

 

Lui invece era incredibilmente sensuale e non solo lei lo aveva notato, anche in quel momento, aveva attirato molte occhiate da parte di diverse ragazze accanto a loro infatti.

La cosa non le piaceva affatto.

Ma sapeva che avrebbe dovuto combattere con questa cosa, lui era bello da morire tanto da attirare occhiate poco caste da chiunque e lei lo avrebbe dovuto sopportare.

 

 

Il moro vedendola indietro e visibilmente abbattuta, non gli fu difficile capire quello che le fosse passato per la testa.

Continuava a lanciare sguardi di fuoco a delle ragazze poco distanti da loro cosa che lo fece divertire molto.

Non l’aveva mai vista gelosa prima d’ora.

Con un ghigno si avvicinò a lei e l’afferrò per i fianchi sorprendendola.

Dopo averla guardata intensamente si avvicinò al suo viso leccandosi sensualmente le labbra, baciandola subito dopo con passione.

Dopo averle succhiato delicatamente il labbro inferiore si staccò lentamente lasciandola senza parole.

- Che ne dici se invece di asciugarci andassimo a mangiare qualcosa? Ho voglia…di dolce… -

Ammiccò mordendosi il labbro malizioso, facendo evaporare ogni singola persona presente li intorno.

Osservando la scena, rise soddisfatto nel vederla ormai completamente in tilt.

La riguardò con più attenzione, le sue gote si erano imporporate di un rosso tenue ed i suoi occhi si erano fatti languidi in quelli di lui.

Era così bella la sua piccola Yeona.

Come poteva solo pensare che lui potesse prestare attenzione a qualsiasi altra donna, ora che aveva lei nella sua vita.

La sua bocca rosea era tutta da baciare e se non fossero stati in un luogo pubblico, avrebbe continuato e non si sarebbe fermato solo a quello probabilmente, il desiderio di avere di più lo perseguitava ogni giorno.

La voleva ardentemente, ma non voleva forzarla, voleva andarci piano con lei.

Aveva paura di fare qualcosa di sbagliato e l’ultima cosa che avrebbe voluto, era metterle pressioni. Era a conoscenza della sua poca esperienza e avrebbe aspettato i suoi tempi, per lei lo avrebbe fatto.

In quei giorni, si era complimentato con sé stesso per il suo auto controllo, perché vederla totalmente persa nelle sue mani lo faceva impazzire letteralmente.

Inspirò lentamente per prendere lucidità prima di riparlare.

- Piccola Yeona, non voglio vederti mai più con quell’espressione, anche se non mi dispiace vederti gelosa ogni tanto!-

Vedendola ancora confusa per la scena di prima, la lasciò andare dalla sua stretta, per stringerle la mano costringendola a seguirlo.

- N...non sono gelosa...-

Sentì mugolare dietro di lui.

- Ah… perfetto, allora se non ti dispiace ritornerei da quelle ragazze, erano davvero carine...-

- Non avevi detto di aver fame? Perchè non usciamo da qui e cerchiamo un ristorante?-

Disse decisa superandolo, facendolo ridere per la sua interpretazione poco realistica.

- Vieni da questa parte ragazzina, voglio portarti in un posto che mi è stato consigliato, dicono che il cibo sia davvero buono li -

 

- Dove stiamo andando? E’ da un po' che camminiamo...-

Si lamentò la ragazza ancora stretta nella sua presa ferrea.

- Vedrai, ne varrà la pena ragazzina! Ancora non hai fiducia in me? -

Scosse la testa convinta, riuscendo a dargli un bacio a fior di labbra, in punta di piedi.

- A dir la verità, ho sempre avuto fiducia in te Kookie! -

Con grande gioia, per una volta lo vide appena arrossire, anche lei se voleva era in grado di far imbarazzare il grande e sicuro Jung-kook, era una sensazione a cui poteva benissimo abituarcisi.

- Aspetta… ma quello?-

Avvicinandosi al locale designato, non potè non accorgersi dell’inconfondibile colore blu dei capelli del ragazzo che stava pulendo i tavolini del dehor.

- Yeona, Jung-kook!-

Urlò Nam-joon notando la loro presenza.

- Siete venuti davvero allora! Che bello vedervi insieme!-

Il moro si toccò lo stomaco con fare teatrale.

- Ti prego dimmi che c’è un tavolo libero perché sto morendo di fame!-

Annuendo indicò alcuni tavoli.

- Ma certo amico, abbiamo aperto da poco quindi ci sono tutti i posti che vuoi!-

- Quindi lavori qui?-

Chiese la ragazza prima di avviarsi al posto indicato.

- Si, è da poco che ho iniziato a dir la verità. Sto cercando di arrotondare, devo comprare assolutamente un mixer per incidere un nuovo brano!-

La sua passione era palpabile, si vedeva in ogni esibizione quanto ci tenesse e secondo il suo innato talento gli augurava che presto sia lui che Yoon-gi avrebbero sfondato nel loro campo, perché se lo meritavano.

Guardando meglio il locale, Yeona si ritrovò a darsi della stupida, ridendone subito dopo.

- Come ho potuto non rendermene conto… qui ci lavora anche mio fratello!-

Jung-kook sentendo quelle parole si fermò a mezz’aria prima di sedersi, e guardò la ragazza sorpreso.

- Tuo fratello? Chi?-

Chiese curioso Nam-joon.

- Kim Jin! Ormai è un anno che ha iniziato qua, fa tanti di quei lavori che a volte ne perdo il conto ahah -

Il ragazzo rimase allibito, facendo un gran sorriso subito dopo.

- Ma dai! Jin è tuo fratello?! E’ davvero in gamba sai? Mi sta aiutando davvero molto essendo nuovo, e devo dirtelo sta facendo una strage di cuori ahah Ogni ragazza è innamorata di lui!-

Yeona rise divertita.

 

Suo fratello era il ragazzo più buono e lavoratore che avesse mai conosciuto ma era a conoscenza di quel suo lato da vero latin lover che lo distingueva e sapeva che ne andava piuttosto fiero oltretutto.

- Dovrebbe finire il turno tra poco, magari gli dico di raggiungervi -

Appena detto quelle parole, Jung-kook si alzò dalla sedia in evidente stato di disagio.

- Accidenti… Yeona, ti chiedo scusa, devo… devo davvero andare. Mi sono dimenticato di una cosa importante… ti dispiace tornare a casa con tuo fratello?-

Glielo disse talmente veloce che si diede del tempo per essere sicura di aver capito correttamente per poi rispondere.

- Ah… ma si certo… non è un problema, vuoi che ti accompagni?-

Lui scosse la testa, dandole un leggero bacio sulla fronte.

- No tranquilla, vi vedete così poco di solito, almeno state un po' insieme oggi… ci vediamo domani a lezione ok?-

Ritornando con il solito modo di fare, salutò entrambi e si dileguò in fretta per le strade trafficate della città.

- E’ sembrato solo a me, o c’è qualcosa di strano?-

Chiese più a se stessa che al ragazzo di fianco a lei, ma anche lui era dello stesso avviso.

- Si… anche perché quando ha fame, penso che potrebbe tranquillamente mangiarsi un orso intero, e andarsene prima di ingurgitare qualcosa è strano… Non è che magari… ha il timore di conoscere tuo fratello Jin?-

Lo guardò di getto, con la confusione negli occhi.

- Tu credi…?-

Facendo spallucce spiegò la sua teoria.

- Non saprei, magari ha un po' l’ansia di conoscere un tuo familiare? Ma forse mi sbaglio, potrebbe essere che davvero avesse un impegno semplicemente e ci stiamo ricamando sopra per un nonnulla -

 

- Yeona? Che ci fai qui?-

La voce di Jin arrivò ovattata alle orecchie di Yeona persa in mille pensieri.

- Jin…?-

Vide suo fratello immerso letteralmente tra un gruppo di ragazze, che vedendola le lanciarono occhiate poco rassicuranti.

- Sorellina, che sorpresa! Mi sei venuta a prendere?-

Sentendo come l’avesse chiamata, i loro sguardi si addolcirono magicamente, dedicandosi nuovamente al ragazzo.

Cosa che le fece tirare un sospiro di sollievo. Ci mancavano solo anche le civettuole gelose di suo fratello a tormentarla.

- Sono andata al Lotte World questo pomeriggio, è stato davvero bello!-

Salutando con cortesia tutte le donne attorno a lui, si dedicò completamente a sua sorella.

- Sul serio? Whoaaa!! Volevo portartici io un giorno, ma non ho mai tempo… sei andata con le tue amiche? Sei andata da sola? -

Si guardò intorno curioso cercando di capire se fosse davvero sola o meno.

-Ah… no non ero da sola… -

Cercò di temporeggiare, ancora non gli aveva detto che stava frequentando qualcuno, si stava sentendo a disagio non sapendo come poteva reagire alla notizia.

- Ci è andata con il suo ragazzo!-

Annunciò tranquillamente Nam-joon, lasciandola senza parole al suo fianco.

Dopo una breve pausa, Jin ebbe un singulto.

- La mia piccolina che cresce così in fretta!!! Quando sei diventata grande? Mi sento vecchio… -

 

Incamminandosi verso casa, Jin scherzosamente le afferrò la guancia con le dita tirandola verso di sé.

- Allora il tuo fratellone aveva ragione eh?! C’entrava davvero un ragazzo con la tua insolita espressione sognante eh?! -

Yeona liberandosi dalla morsa sorrise imbarazzata.

- … Si… diciamo di si… -

Jin anche se compiaciuto dell’ammissione, non era del tutto soddisfatto.

- Da quanto state insieme? -

Lei sospirò, non si aspettava che sarebbe stato in quel giorno l’interrogatorio da fratello protettivo.

- Ci conosciamo da diversi mesi, ma ufficialmente è da un mese… -

Lui annuì pensandoci su.

Poi fermandosi all’improvviso fece voltare anche lei curiosa.

- Bè… credo sia arrivato il momento sorellina… I nostri genitori dato che non ci sono più, sono io che… insomma devo farti il discorso… -

Yeona perplessa lo fissò cercando di capire a cosa si stesse riferendo.

- Quale discorso?-

- Il discorso… insomma, riguardo a cosa fanno due persone una volta che stanno insieme e… -

Arrossendo violentemente lo fermò.

- No… non mi farai quel discorso Jin! Ti prego! So… so tutto, non sono mica una bambina… -

Lui con titubanza cercò di trovare le parole.

- Si lo so… insomma tu hai… hai già… -

Lei sempre più rossa in viso lo guardò storta.

- Jin!! Comunque no… non ho fatto ancora niente! Ti prego… -

Come sollevato da un peso enorme si riavvicinò a sua sorella.

- Bene! Già mi sta simpatico il tuo ragazzo… a proposito, come si chiama?-

Tolta da tutto quell’imbarazzo cercò di riparlare normalmente.

- Non lo conosci, se è questo che stai cercando di capire. Si è ritrasferito qui dopo aver vissuto per dieci anni a Londra. Comunque si chiama Jung-kook -

Prima di riparlare si prese un po' di tempo.

- Jung-kook...Ma dimmi è più bello di tuo fratello?-

Yeona rise, conoscendolo si aspettava una domanda simile.

- Ma che domanda è Jin?! Ahah come sei vanitoso!-

Lui scosse le spalle con sicurezza.

- Ricorda, qualsiasi ragazzo incontrerai, nessuno sarà mai come me, il Worldwide handsome di Seoul-

Sentendo quel suo nomignolo con cui spesso amava chiamarsi, non riuscì a trattenere un’altra fragorosa risata.

- Andiamo a fare un po' di spesa per la cena Worldwide handsome che ho davvero fame!-

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Il caro Worldwide handsome ci tiene al suo podio lo sappiamo ahah

Appuntamento dolce a tratti passionale dei nostri protagonisti finito in modo strano… perché Jung-kook ha reagito così?

Presto si scoprirà tutto promesso!

Curiosità: Il gruppo partecipando a Run Bts, sono andati sul serio in questo parco divertimenti… ha l’aria di essere davvero divertente!! Voglio andare anche io in Korea -_-,

A prestoo!! :)

Un grande bacio Ekylove

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Capitolo 23
*** Capitolo 23. ***


- Non mi sembra il tipo che scappa per aver il timore di incontrare qualcuno della tua famiglia… è un tipo strano Jung-kook senza ombra di dubbio, però è un po' troppo anche per lui… no?-

Commentò Kwan a voce alta uscendo dall’università insieme alle sue amiche seguite a ruota anche da Ho-seok.

- Ehi! Non dire cose poco carine su di lui!-

Lo difese a spada tratta Yeona, dandole un colpetto sulla schiena facendole fare una smorfia finta di dolore.

- Sai stavo pensando, che forse dato che i tuoi genitori non ci sono più, tuo fratello ha assunto un ruolo di più rilevanza per lui, tanto quanto quella loro, quindi conoscerlo è un passo importante, magari è un po' presto... State relativamente da poco insieme, non mi sembra così strano se fosse quello il motivo… -

Commentò Ho-seok, facendo riflettere la castana.

Forse non aveva tutti i torti, pensò silenziosamente tra sé, aveva avuto un comportamento davvero strano quel giorno, anche se gli aveva dato una spiegazione fugace, qualcosa le diceva che il motivo vero era un altro.

Se fosse stata davvero quella la causa, non si spiegava perché non fosse stato chiaro con lei, anziché darle pensieri inutili. Non pretendeva di affrettare le cose, ogni cosa avrebbe avuto il suo tempo.

- A proposito… dove è andato?-

Chiese curiosa Cho-hee guardandosi intorno.

- Ah arriverà tra poco, si è fermato in biblioteca per prendere dei libri, ci vedremo questo pomeriggio per una ricerca...-

Kwan scoppiò a ridere all’improvviso.

- Ricerca si certo… magari tra uno bacio ed un gemito riuscirete a studiare ne sono sicura… -

Yeona si ritrovò paonazza senza saper cosa dire.

- M… Ma cos… -

Cho-hee con tutta la sua sincerità le si avvicinò.

- Non c’è niente di male, non essere così timida, prima o poi dovrete fare anche quel tipo di passo -

Yeona si staccò dal gruppo, sentire certe cose anche da Cho-hee era troppo.

- Ma che vi prende a tutti, prima mio fratello poi voi… sapete solo farmi “quel discorso”?

Kwan scosse la testa sospirando.

- Non è una parolaccia, lo puoi dire sesso. E poi credo che Jung-kook non sia fatto di gomma, anche lui avrà le sue esigenze, specialmente ora che state insieme -

Eccome se lo sapeva. Era combattuta su quel preciso argomento.

Sapeva cosa provava per Jung-kook e l’idea di fare l’amore con lui, la elettrizzava e allo stesso tempo la spaventava.

Lui sicuramente aveva avuto le sue esperienze, invece lei a livello pratico era un non classificata.

Eppure qualcosa non le tornava, anche se la guardava con quegli occhi pieni di bramosia e quei baci passionali, si fermava, e si ritrovava come sempre a farsi delle domande.

Forse traspariva la sua paura e lo bloccava?

O semplicemente non alimentava la fiammella della sua passione?

Era troppo codarda per chiederglielo. Ma prima o poi avrebbe dovuto affrontare l’argomento, anche perché conoscendolo non avrebbe preso l’iniziativa.

 

- Ma quello non è tuo fratello?-

Chiese all’improvviso Ho-seok guardando oltre il cancello della scuola.

- Oh… si è Jin… cosa ci fa qui? Che strano… arrivo subito!-

Kwan rise, urlandole di rimando.

- Salvata dalla campanella signorina! -

 

- Jin! Che ci fai qui? E’ successo qualcosa?-

Chiese vedendo l’espressione strana del fratello.

- Scusa non ho resistito, è arrivata una mail da parte dell’università, è quella che usiamo in comune ed ero tentato di aprirla, ma ha tutta l’aria di essere qualcosa di importante, quindi sono corso da te...-

Yeona guardò il messaggio sul tablet che aveva con sé e trattenne il respiro.

Solo due giorni prima aveva partecipato al bando per la famosa borsa di studio, ed ora quella probabilmente era la risposta che tanto aspettava.

Non aveva detto niente a suo fratello ed aveva dato la mail che condividevano come una sciocca, ed ora avrebbe saputo il responso insieme a lui.

Con emozione aprì la piccola busta chiusa e lesse con le mani tremanti.

 

- Ce l’ho fatta...-

Sussurrò appena allo schermo, cosa che fece sussultare il ragazzo.

- Cosa? Cos’è?!-

- Jin!! Ho vinto la borsa di studio!! Jin ce l’ho fatta!!-

Si mise a saltare sul posto, abbracciando forte suo fratello, che ricambiò con slancio.

- Perchè non mi hai detto niente? E’ meraviglioso Yeona! Sono così fiero di te!-

Con le lacrime agli occhi strinse con più enfasi la persona a cui più sperava di rendere orgoglioso un giorno.

- Ora puoi tirare un respiro di sollievo Jin, puoi lasciare uno di tutti i lavori che fai e magari riprendere gli studi… ho partecipato per noi, volevo esserti d’aiuto… -

Il ragazzo si commosse per quelle parole.

Lui si era comportato da genitore per sua sorella, invece ora anche lei stava cercando di supportarlo per dargli meno preoccupazioni.

Erano la forza l’un dell’altra, non poteva chiedere di meglio dalla vita, anche se era stata così crudele da portargli via i suoi genitori, le avevano dato la sua piccola sorellina, che avrebbe protetto ad ogni costo.

 

 

- Avete visto Yeona?-

Chiese Jung-kook arrivato all’improvviso con diversi libri tra le mani.

Ho-seok distratto dal controllare il telefono, con tranquillità indicò la direzione in cui si era diretta la castana.

- E’ andata laggiù, ha detto che arrivava subito...-

Riprese a scrollare alcune notifiche non dandogli più retta.

Curioso s’incamminò dove gli aveva indicato il biondo e vedendola saltellare come una pazza sul posto, sorrise scuotendo la testa. La sua ragazza a volte era davvero strana, ma le piaceva proprio per questo, era speciale.

 

- Ehi! Yeona!!-

La chiamò ottenendo la sua reazione, ma non ottenne solo la sua attenzione, notò solo all’ultimo un altra presenza accanto a lei.

Nel vederlo s’irrigidì sul posto.

Era sicuro su chi fosse, purtroppo quel momento era arrivato.

Troppo in fretta per i suoi gusti.

 

 

Sentendo la voce di Jung-kook, si girò nella sua direzione contenta. Ma vedendolo fermarsi sul posto e con un espressione rigida si allarmò.

Allora era davvero quello il motivo, non voleva incontrare Jin probabilmente.

 

- E’ lui il tuo ragazzo sorellina? Non credevo ti piacesse il tipo muscoloso e tatuato… sei una continua sorpresa pff... -

Chiese curioso Jin in un sorriso, piano senza farsi sentire dal diretto interessato.

- Ah… ecco, forse è meglio se vai, insomma, dobbiamo andare ora, ci vediamo a casa ok?-

Cercò di farfugliare non sapendo esattamente come comportarsi, il viso del moro sempre più contratto la fece destabilizzare.

- Non diciamo sciocchezze! Ormai siamo qui, perché non dovrei presentarmi, mica te lo mangio! Posso essere ragionevole lo sai!-

Senza rendersene conto, ormai stava camminando nella direzione del ragazzo, sempre più scuro in volto.

- Piacere di conoscerti, sono Jin il fratello maggiore di Yeona!-

Allungò sicuro la mano verso di lui che di rimando venne stretta da un Jung-kook alquanto pallido.

- Piacere mio… -

Yeona dopo aver raggiunto i due ragazzi, si ritrovò ad essere alquanto nervosa, non voleva che si creassero situazioni di disagio, specialmente ora che le cose tra loro stavano andando piuttosto bene.

- Quindi ti sei trasferito dopo ben 10 anni da Londra? Da quanto sei qui? -

Chiese con fare cortese.

- … Si… sono tornato con i miei genitori, ormai saranno sei mesi, più e meno… -

La castana lo fissò preoccupata, non lo aveva mai visto così sulle sue, tanto da rispondere il minimo sindacabile.

Possibile che fosse sul serio così nervoso di conoscere suo fratello?

Era un atteggiamento così lontano da lui che le venne appena da sorridere per la situazione surreale a cui stava assistendo.

- Certo, capisco… Mia sorella mi ha parlato bene di te, come hai detto che ti chiami?-

Con un grande sospiro rispose cercando di mantenere un certo controllo sulla voce.

- … Jung-kook… -

Yeona picchiò il braccio del fratello esasperata.

- Dai Jin! Basta con le domande! Metti lui a disagio e lo stai facendo anche con me, vi siete presentati, ora puoi andare per favore?-

Con una carezza sulla testa, annuì, per poi ricordarsi di una cosa.

- Perchè non dici la buona notizia al tuo ragazzo? Poi vi lascio festeggiare in pace promesso! -

Ricordatasi della contentezza che l’aveva invasa poco prima, riprese a saltare come un grillo.

- Hai ragione!! Kookie!! Ho vinto la borsa di studio! Ce l’ho fatta! Sono così felice!-

In un attimo lo sguardo fiero e felice di Jin si tramutò in uno cupo e spaventato.

 

- Come lo hai chiamato? -

La voce dura del fratello, la fece bloccare di colpo.

- Come? Ah… è solo un nomignolo, Kookie, è affettuoso e...-

In un gesto afferrò Yeona dalle spalle facendola indietreggiare dietro di lui, con fare protettivo.

Guardò intensamente il volto del moro, per poi rivolgergli una domanda sibilata tra i denti.

- Quando ti sei fatto quella cicatrice sul volto Jung-kook…?-

La castana guardò entrambi perplessa, l’atmosfera se prima era strana ora era diventata tesa quanto una corda di violino.

- Ero solo un bambino… Avevo 10 anni allora… -

Ammise con rammarico, ricordando qualcosa di lontano e doloroso.

Sentì Jin irrigidirsi sempre di più davanti a lei.

In uno slancio si avventò in cagnesco di fronte al ragazzo, ringhiandogli contro la sua faccia intrisa di sofferenza.

- Non avvicinarti mai più a mia sorella Jeon Jung-kook! Sono stato chiaro?!-

Con uno strattone afferrò il braccio di Yeona e con grandi falcate percorse la strada opposta di dov’erano.

- J...Jin? Cosa stai facendo? Non capisco… Aspetta… Ehi!!-

Invano cercò di allentare la presa salda di suo fratello, ma lui rinnovando la stretta si girò verso di lei sempre più furioso, come mai aveva visto prima.

- Andiamo via da qui! Immediatamente! Sono stato chiaro?!-

Rimasta senza parole, si guardò per un ultima volta in dietro cercando lo sguardo del suo ragazzo, che non trovò.

Come non aveva mai visto suo fratello in quello stato, era la prima volta che vedeva Jung-kook in quel modo.

Aveva la testa abbassata e lo sguardo vuoto perso chissà dove, come se fosse appena stato sconfitto da una battaglia persa in partenza.

Non capiva cosa fosse appena successo, ma in cuor suo sapeva che presto lo avrebbe scoperto e non gli sarebbe piaciuto per niente.

 

 

- Che sta succedendo?!-

Chiese Kwan incerta raggiungendo Jung-kook.

- E’ la prima volta che vedo Jin in quel modo… è la persona più pacata che io conosca...-

Aggiunse Ho-seok dalla parte opposta del moro.

 

Jung-kook chiudendosi sempre più in se stesso, scrollò la testa afflitto.

Sapeva bene cosa sarebbe successo, eppure aveva lasciato spazio ai suoi sentimenti sempre più forti e pressanti che prendessero il sopravvento sui suoi sensi di colpa e su quello che si era ripromesso di fare.

Le sue paure si stavano facendo sempre più reali di minuto in minuto e presto tutto quello per cui aveva cercato di fare in quei mesi, sarebbe andato perduto.

Lei saputo ogni cosa, non avrebbe più voluto vederlo.

Ne era certo.

Doveva solo onorare quella promessa, renderla felice, aiutarla in ogni modo… ed invece nuovamente era stata lei a portargli quella gioia che non credeva di poter provare ancora, perché in fondo non se lo meritava, ma lei si, lei se lo meritava.

Lo pensava allora, e aveva avvalorato sempre di più questa convinzione conoscendola man mano.

 

- E’ tutto finito ora...-

Sussurrò più a se stesso che ai due ragazzi.

- Di che stai parlando? Che sta succedendo?-

Spazientita Kwan guardò il moro con aria sempre più angosciata.

- L’ho persa per sempre… -

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Capitolo pesantuccio… lo so… specialmente dopo ciò che ha detto Jung-kook tristemente.

Secondo voi cosa sta succedendo?

Specialmente cosa c’entra Jin? Come fa a conoscerlo?

Perchè lo ha intimato di star lontano da sua sorella?

Per scoprirlo vi aspetto al prossimo aggiornamento!!

Un grande bacio Ekylove

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Capitolo 24
*** Capitolo 24. ***


Entrando in fretta e furia in casa, Jin finalmente lasciò andare il braccio ormai dolorante di Yeona.

- Ma che ti prende?! Sei impazzito Jin??-

Scuro in volto si lasciò andare sedendosi sul divano, mettendosi le mani contro la testa sconvolto.

Anche vedendolo in quel modo, non poteva stare in silenzio. Aveva bisogno di risposte.

- Ora mi devi dare delle spiegazioni! Non puoi comportarti in così e… -

- Va in camera tua! Non parleremo oggi… oggi no...-

Con tono agitato e scombussolato terminò ogni tentativo di discorso.

Yeona sempre più confusa, prese il telefono dalla sua borsa e corse in camera sua.

L’immagine di Jung-kook così afflitta non voleva abbandonarla, doveva sentirlo, aveva bisogno di risentire la sua voce limpida che la rassicurava in quel momento.

Tutto provava tranne che sicurezza.

Il telefono squillava, ma non ottenne alcuna risposta, come aveva temuto.

Si buttò sul letto contro il cuscino distrutta, stava succedendo qualcosa di grave, ma la stavano tutti trattando come una bambina, nessuno le voleva dire cosa stesse accadendo davvero.

Ripensò a suo fratello, vederlo così gli aveva fatto male, davvero male.

Ma soprattutto le parole che aveva usato la facevano stare peggio.

Non voleva che stessero insieme… Per quale motivo?

Cosa stava succedendo nella sua vita?

Calde lacrime le rigarono il viso. Era da tanto che non piangeva.

In ogni momento brutto nella sua vita aveva sempre combattuto, senza mai cedere, per paura di far soffrire le persone a lei care.

Ma in quel momento si sentiva talmente persa e sola, che per una volta si lasciò andare.

 

 

- Pivello! Ti sta suonando il telefono… è da un po' che suona a dir la verità -

Yoon-gi guardò Jung-kook sdraiato sul letto della sua camera.

Attratto come una falena alla luce si avvicinò al suo telefono sopra la scrivania che suonava come impazzito.

Letto il nome di Yeona sospirò.

- Ehi! non dirmi che avete già litigato… sicuro è colpa tua!-

Ghignò scherzando finendo la frase, ma non ricevendo alcuna risposta si indispettì.

- Ma si può sapere che ti prende?! Odio quando ti comporti così!-

Ringhiò alla salma stesa sul letto, che in uno scatto si alzò uscendo dalla camera.

- Ed ora dove stai andando?!-

- In palestra...-

Lo disse flebilmente prendendo il suo solito borsone con tutto l’occorrente.

Yoon-gi lo guardò andare via ed all’ennesimo suono del cellulare ancora nello stesso posto, sospirò nuovamente.

Qualcosa non andava… non andava per niente.

 

 

L’indomani Yeona andò diretta verso la porta per uscire, senza nemmeno fermarsi a fare colazione, come da tradizione. Era talmente furiosa, sia con suo fratello che con Jung-kook, che si stava trattenendo dallo scoppiare, nessuno le voleva parlare.

Più non sapeva, più le stava venendo un vero esaurimento.

 

- Dove stai andando? -

Chiese autoritario suo fratello.

La ragazza con la mano già sulla maniglia sbuffò.

- All’università, mi sembra normale!-

Jin guardandola torvo le fece cenno di sedersi.

- Devi fare colazione e dobbiamo parlare! -

Alla parola parlare si convinse.

Ubbidiente si sedette di fronte a lui, davanti alla solita tavola imbandita di ogni pietanza, ma lo sapeva non avrebbe mangiato nulla, aveva lo stomaco completamente chiuso.

- Yeona… oggi andrai dal tuo ragazzo e romperai con lui -

Lei sgranò gli occhi alla sua completa serietà nel dirlo, ma cercò di rimanere il più lucida possibile. Aveva bisogno di informazioni ed urlare non avrebbe portato a nulla.

- Perchè?-

- Te lo sto dicendo io, non è una motivazione abbastanza valida?-

Prese a mangiare tranquillo, aveva l’aspetto più controllato rispetto al giorno prima, dove era stato totalmente sovrastato dalle emozioni, ora invece cercava di mantenere il solito aplomb.

- Io lo amo! -

Jin si strozzò e dovette ingurgitare un intero bicchiere d’acqua per potersi riprendere.

Per nulla smossa invece rimase la ragazza che lo guardava impassibile.

- E’ una motivazione abbastanza valida per farti capire che non posso lasciarlo? -

Ripreso a respirare correttamente, rispose con una punta di nervosismo nella voce.

- Sorellina, possibile che è proprio questo il momento in cui devi essere testarda? -

Insistendo Yeona battè una mano sul tavolo.

- Dammi sul serio un valido motivo! C’è qualcosa sotto ed odio quando mi tratti da bambina! Parla Jin!-

Vide il fratello tentennare per un secondo.

- Yeona… Sul serio non sai chi sia quel tipo? … -

L’evidente sorpresa della ragazza lo fece incupire.

- Perchè mi fai questa domanda? Lo abbiamo già incontrato? -

Jin annuì rabbuiandosi sempre di più.

- Si… Perchè non mi vuoi dare retta? Lo sai che se ti dico questo è per il tuo bene… sono tuo fratello… -

La castana scosse la testa con decisione.

- Infatti sei mio fratello e ti ostini a rimanere sul vago e non dirmi nulla… cosa devo sapere Jin? Cosa mi stai tenendo nascosto? -

 

In un secondo nel suo sguardo vitreo si presentarono mille immagini diverse, che sperava di aver accantonato da qualche parte nella sua memoria… invece erano tutte li di fronte a lui.

Strinse per un attimo gli occhi cercando di ricacciarle indietro, per poi girare la testa verso la foto all’angolo della sala dei loro genitori, che erano sempre li a vegliarli.

 

Impaziente di aspettare la ragazza prese di nuovo parola.

- Jin… -

- Ti ho preparato il pranzo… è meglio se vai o farai tardi… -

Vedendolo ormai perso in chissà quali pensieri, ci rinunciò.

Doveva andare da un’altra persona ora. Doveva almeno lui darle delle spiegazioni.

 

Arrivata davanti alla sua università, incrociò le sue più care amiche, agitate quanto lei.

- Si può sapere cosa è successo ieri?!-

Kwan era un fascio di nervi, non amava la sensazione di quando le cose rimanevano troppo in sospeso, e lo stesso valeva per lei.

- Ci credi che non ne ho idea?! Sapete dov’è Jung-kook? Devo assolutamente parlarci! -

Cho-hee scosse la testa dispiaciuta.

- Dopo che Jin ti ha portato via, anche lui è sparito. Oggi non lo abbiamo ancora visto… -

Yeona credeva di impazzire.

Jin si comportava da pazzo ed ora Jung-kook che spariva senza dare notizie.

- Probabilmente l’unico che lo sa… penso possa essere Yoon-gi, è il suo coinquilino giusto? -

Riflettè ad alta voce la corvina, convincendo le altre due.

Sicuramente l’avrebbe aiutata.

 

Respirò a fondo una volta raggiunta l’ala in cui si trovavano le stanze del campus, e con decisione bussò alla porta.

- Chi è? -

Rispose la solita voce annoiata che conosceva bene.

- Sono Yeona… -

Di scatto si aprì la porta, con sua sorpresa.

Vide una versione di Yoon-gi in accappatoio con i capelli umidi del dopo doccia.

Dovette costringersi a guardare altrove, si stava trovando impreparata a quella vista.

- Non è qui! -

Disse semplicemente, continuando ad asciugarsi i capelli con un asciugamano.

Senza aver chiesto nulla, aveva già capito. In qualche modo le ricordava l’acutezza della sua amica Kwan. Come aveva già detto il moro, si anche lei li vedeva bene insieme.

- Dove posso trovarlo? -

Rimase per un attimo sulle sue, poi indicò un punto indefinito sulla sua destra.

- Questa mattina è uscito presto, ed immagino sia di nuovo in palestra… quando ha pensieri per la testa si rifugia la… -

Lei annuì preoccupata.

Perchè si era creata quella situazione assurda?

Era così grave la causa da far star così male i due ragazzi più importanti della sua vita?

 

- Yeona … -

Yoon-gi si era avvicinato a lei, era visibilmente inquieto.

- Se qualcosa non va… chiamami ok?-

Con un accenno di sorriso percorse la strada indicata, con una strana sensazione nel cuore.

 

 

Jung-kook si era svegliato molto presto quella mattina, o meglio si era alzato dal letto perché non ne poteva più di girarsi e rigirarsi come un matto cercando di prendere sonno.

Era intriso di sudore, e affannato ma non aveva intenzione di smettere di picchiare il sacco da boxe.

Finché sentiva i suoi pensieri, voleva dire che non era ancora abbastanza stanco da stramazzare al suolo, quindi avrebbe continuato anche per ore intere.

Voleva solo non pensare, non chiedeva tanto.

Solo avere un momento di riposo da tutto quel dolore che era tornato intensamente nella sua testa, non che nel cuore.

 

- Non avevo idea che tirassi di boxe -

Si bloccò con un colpo a mezz’aria.

La sua voce l’avrebbe riconosciuta tra mille, ed ora era l’unica che non avrebbe voluto sentire in quel momento.

- Dev’essere divertente… -

Percepiva i suoi passi farsi sempre più vicini, e sentiva il suo cuore pompargli incessantemente più veloce nel petto, e gli faceva male, troppo male.

- … Magari, potresti insegnarmi, sarai un’altra volta il mio professor Jung-kook? -

Era accanto a lui ora, e quasi con timore la guardò dall’alto.

- … Sarebbe divertente… -

Rispose piatto asciugandosi la fronte con il braccio.

- Già … -

- Sei qui, perché è stato Jin a dirti di venire? -

La vide per un attimo spaesata.

- Immagino ti abbia detto di lasciarm… -

Lei diede un colpo secco al sacco, non muovendolo neanche di un millimetro.

Spaventato si tolse i guantoni, afferrandole la mano per guardare se si fosse ferita.

- Sei impazzita? Senza protezioni potresti farti male!!-

La vide sorridere e ne rimase sbigottito.

- Allora ci sei ancora… ci tieni a me… -

Jung-kook rimase ancora più spiazzato da quelle parole.

Poi con un guizzo di lucidità la fece sedere sulla panca accanto a loro e prese del disinfettante e dei cerotti. Non si era fatta troppo male, ma poteva rimediare ai piccoli graffi che si era procurata.

Almeno per quelli poteva fare qualcosa.

 

- Perchè non dovrei tenere a te ragazzina? -

Lei fece spallucce rattristata.

- Non so… non mi rispondi al telefono, sparisci, hai dei comportamenti così strani… -

Dopo averle messo i cerotti si ritrovò ad abbassare lo sguardo con sofferenza.

- E’ complicato… io… -

Lei lo afferrò per le mani costringendolo a guardarla.

- Kookie… ora basta… mi fido di te. Devo sapere… Ho bisogno di sapere! -

La vedeva quella luce nei suoi occhi dorati. Voleva la verità, e la voleva da lui.

Quanto era strano il destino.

 

- Jin… non ti ha detto nulla? -

Chiese esitante, alla negazione decisa della castana, non potè che trattenere il respiro.

Ma forse era meglio così.

Avrebbe saputo tutto, meglio da lui che da qualsiasi altra persona.

Non avrebbe chiesto perdono, perché non poteva pretenderlo.

Ma almeno ora poteva fare la cosa giusta.

Per lei.

- Hai voglia di sentire una storia Yeona? -

- Si Kookie -

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Capitolo introduttivo per scoprire qual è il vero tormento di Jung-kook. Sarà tosto, ma si saprà tutto.

Come reagirà Yeona alla verità? Cambierà qualcosa tra loro?

Vi aspetto al prossimo aggiornamento!! :)

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Nella palestra c’era uno strano silenzio intorno a loro.

Si guardavano così intensamente da far venire i brividi per tutto il corpo. Eppure nessuno si decideva a parlare per il timore di rovinare il momento.

Entrambi stavano avendo paura per motivi diversi.

Il primo per la sua reazione, la seconda perché non sapeva cosa aspettarsi.

 

- Da bambino, ero davvero un rompiscatole sai? Viziato ed arrabbiato col mondo…- sorrise Jung-kook– ed ero furioso, anche quel giorno… quel maledetto giorno…-

Prese un lungo respiro, poi continuò.

- Ero in macchina con i miei genitori, mi avevano detto nuovamente che ci saremmo trasferiti. Spesso cambiavamo città per il loro lavoro ed io ero davvero stanco. In dieci anni non mi ero fatto degli amici, non avevo una stabilità, e con loro era davvero difficile comunicare. Mi sentivo così solo. Stavamo litigando e… abbiamo avuto un brutto incidente… -

 

Chiuse gli occhi ricordando qualcosa di doloroso ed istintivamente Yeona gli prese le mani per rassicurarlo.

 

- Quando mi risvegliai, ero in ospedale, avevo il femore fratturato e mi ero fatto un brutto taglio sulla guancia… -

Si toccò il punto in cui aveva la cicatrice con rammarico.

- … Avevo saputo che anche i miei genitori erano stati feriti, ma stavano bene per fortuna. Nei giorni a seguire, mi sentivo davvero triste ed arrabbiato per tutto. Non mi sentivo capito ed amato. E sfogavo la mia frustrazione con chiunque avessi a tiro. Infermieri, dottori e… anche un altra persona…-

 

Yeona percepì il suo sguardo esitante nei suoi occhi. Prendendo nuovamente respiro, riparlò.

 

- Una bambina, li in ospedale, veniva a trovarmi ogni singolo giorno. Era sempre così allegra e solare, che quasi mi faceva imbestialire ancora di più. Come poteva sbattermi in faccia tutta la sua felicità, mentre io ero così triste e solo? Non era giusto! Così la presi come mio capo espiatorio. La trattavo davvero male… eppure lei… continuava a ripresentarsi… anche se non riceveva nulla in cambio… -

 

La ragazza lo guardò perplessa, quella storia le stava facendo ricordare delle cose. Di quando anche lei era bambina, ma aveva così tanti vuoti di memoria che si dovette concentrare su quei pochi ricordi che aveva.

Scosse la testa e si decise ad ascoltare con attenzione.

 

- Quando piangevo lei era li a cantare delle canzoni allegre, quando ero arrabbiato lei mi ascoltava in silenzio, quando dovevo fare fisioterapia cercava di farmi ridere per farmi sopportare meglio il dolore… era sempre li con me. Un giorno scoppiai. Ero davvero stanco di quella situazione. Gli vomitai tutto il mio dolore, e che avrebbe dovuto smettere di essere così allegra, lei non poteva capire cosa provassi in quel momento. Ma quello che mi disse mi lasciò sconvolto. -

 

Sorrise appena al ricordo, mantenendo uno sguardo fisso sul pavimento, scuotendo appena la testa.

- Aveva perso da poco i suoi genitori, aveva una malattia cronica che la costringeva a stare spesso in ospedale, e spesso era sola… eppure sorrideva. Mi spiegò che i suoi genitori non l’avrebbero voluta vedere triste e doveva sorridere per non far preoccupare chi amava. Suo fratello e le sue amiche. E se avessi voluto, avrebbe sorriso anche per me. Non solo, mi rimproverò per il comportamento con i miei genitori. Avrei dovuto sentirmi fortunato, erano vivi e mi amavano, non avrei dovuto litigare con loro, perché la vita era imprevedibile, proprio come lo era stata per i suoi genitori. -

 

Yeona rimase senza parole, tutta quella storia, la conosceva… l’aveva vissuta in prima persona.

 

- Quelle parole… mi fecero riflettere. Le parole di quella bimba mi aiutarono a capire quanto fossi stato sciocco ed egoista. Lei che aveva avuto una vita già così difficile, aveva voglia di andare avanti, di sorridere, di trovare una motivazione. Mentre io mi crogiolavo nei miei stupidi problemi. Tutta quella rabbia, svanì improvvisamente. E decisi di avvicinarmi a quella bambina dal cuore puro e diventammo inseparabili. -

 

Jung-kook riguardò Yeona con dolcezza e lei ricambiò con trasporto.

- K...Kookie… Sei davvero tu?-

Lui annuì dolcemente.

- Quando in classe mi richiamasti con quel soprannome, pensai che ti fossi ricordata di me… strano vero? Mi hai chiamato in quel modo sia allora che adesso… -

La ragazza dopo aver sentito la sua storia sorrise teneramente.

Quel bambino problematico che gli era rimasto nel cuore, anche nel vortice di nebbia di quello strano periodo, era li di fronte a lei.

Stava ricordando degli episodi vissuti insieme e si sorprese specialmente di un evento.

- I wish degli Ft Island! In quel periodo la cantavo sempre… quel giorno sul palco… -

- Ero sicuro che l’avresti saputa, per tutti i due mesi in cui sono stato ricoverato non facevi altro che cantarla a squarciagola per tutto il tempo… Pff...-

Risero insieme al pensiero.

 

Poi il moro le strinse forte a sua volta le mani.

- Prima di andarmene via dall’ospedale, ero così triste di lasciarti che dovetti trovare tutto il mio buon senso per non piangere, ma cercai di seguire il tuo esempio, infatti venni da te col sorriso e ti feci una promessa. Ci saremmo rivisti un giorno, e ti avrei aiutata come tu facesti con me. Avrei fatto ogni cosa per farti felice -

Yeona lo guardò intensamente, capendo ogni cosa.

- Quando sei venuto qui… l’accordo… -

Annuì sorridendo imbarazzato.

- Per tutto il tempo vissuto a Londra, in qualche modo sapevo che prima o poi ti avrei rivista. E quando si è presentata l’occasione, sei la prima persona che ho cercato. Eri diversa d’allora, eri diventata più timida ed insicura… ma il tuo sorriso era sempre li, era esattamente come quello nei miei ricordi. Quindi decisi di iscrivermi all’università, con l’idea di osservarti e di aiutarti quando avresti avuto bisogno di me, per onorare la promessa che ti feci allora. Ed ecco che mi accorsi dei tuoi sentimenti per il damerino… ma poi davvero non avrei previsto come sarebbero andate le cose… -

 

Con curiosità lo invitò a continuare il suo discorso lasciato a metà.

- Non avevo previsto che mi sarei innamorato di te piccola Yeona…-

Arrossì violentemente.

Era la prima volta che le diceva così chiaramente i suoi sentimenti per lei.

La guardò pieno di emozione, sfiorandole la guancia con la mano.

- Mi sei sempre piaciuta, a dir la verità, da quando eravamo piccoli. Ma ora è tutto più chiaro nella mia testa e nel mio cuore, quello che provo per te… -

Si sentì la testa girare.

Dopo tutte quelle informazioni e la sua sincerità la stavano facendo confondere.

Avrebbe voluto distogliere lo sguardo, ma si sentiva totalmente persa nel suo così pieno d’amore.

Ma in un attimo lui si fece esitante, il buio della paura si ripresentò sul suo volto.

 

- … Devi dirmi dell’altro vero? Cosa c’entra Jin in tutto ciò? -

Confermò a voce alta la sua espressione.

Fece ricadere la mano, allontanandosi di poco da lei. Riprese a respirare profondamente.

La parte brutta stava per arrivare, ne era certa.

- Ormai era tutto pronto, stavamo per partire, eravamo già al gate dell'aeroporto. Quando arrivò tuo fratello. -

- Mio fratello? Per quale motivo?-

Chiese di getto piena di curiosità.

Perchè suo fratello avrebbe dovuto essere li? Non aveva molto senso.

- Anche io rimasi basito. Non ne avevo davvero idea. Ma appena vide i miei genitori si scagliò su di loro, era davvero furioso. Gli lanciò addosso un assegno, dicendo che non avrebbe voluto i loro sporchi soldi e non dovevano mai più farsi vedere né da lui né da te… Quando si accorse della mia presenza e mi riconobbe, mi intimò di starti lontano a tutti i costi. -

Yeona sempre più perplessa lo guardò.

Aveva tutti i pezzi del puzzle, eppure non riusciva a metterli insieme.

 

Vedendola in totale confusione, le sfiorò delicatamente la cicatrice dietro al collo.

- Come ti sei fatta questa Yeona? -

Svegliata dal torpore dei pensieri, scrollò le spalle svogliatamente.

- Mio fratello Jin mi ha detto che sono caduta… ma non ho molti ricordi di quel periodo… mi ha detto che è per quello che ho dei buchi di memoria -

Jung-kook con la morte nel cuore scosse la testa.

- Non è per quello che hai pochi ricordi. Hai subito un grande trauma… è questa la verità. Probabilmente Jin ti ha detto così per salvaguardarti...-

 

Si stropicciò il viso, per poi dirgli finalmente tutta la verità.

- … L’incidente che facemmo quel giorno, è stata coinvolta anche un altra macchina. All’interno c’erano un uomo, una donna ed una bambina della mia età. I genitori morirono, mentre lei l’unica sopravvissuta, fu portata d’urgenza al pronto soccorso, incosciente con una brutta ferita dietro al collo -

Yeona, si alzò tremante dalla panca, con uno sguardo perso negli occhi.

- C...Cosa stai cercando di dire? I...io sono caduta… io non ero nella macchina… -

 

In un attimo tanti flash arrivarono come un fulmine a ciel sereno.

L’impatto, le urla, il sangue, i suoi genitori…

 

Si toccò la testa dolorante, mentre il ragazzo incerto si fece avanti verso di lei.

- Yeona… mi dispiace… non avevo idea che l’incidente fosse stato così grave, non sapevo ci fossero stati dei morti. Non credevo che ci fossi tu in quella macchina… io… -

In un tentativo di allontanarsi la ragazza cercò la porta per uscire da quella palestra, si sentiva soffocare.

- Devo… andarmene...-

- Ti prego… è tutta colpa mia… ero solo un bambino… mi dispiace...-

Riuscì ad afferrarla per un braccio, ma in uno slancio si ritrasse come scottata.

- Devo uscire di qui… voglio… voglio stare da sola… -

Respirava a fatica, sentiva la mancanza d’aria.

Riuscì ad aprire la porta della palestra e notò subito tre volti conosciuti.

 

Kwan, Cho-hee e Yoon-gi immobili di fronte a lei che scrutavano ogni suo movimento.

- Yoon-gi, ci ha spiegato che eravate piuttosto strani, e ci siamo preoccupati tutti… e… -

Farfugliò imbarazzata la più alta, ma vedendola barcollante l’afferrò al volo.

Allarmata si rivolse all’amica.

- Cho-hee, apri subito lo borsa di Yeona e prendi l’inalatore. Sta avendo un attacco d’asma! -

Yoon-gi nel vederle cercò di aiutare, ma proprio quest’ultima scosse la testa in negazione.

- Lui ha bisogno di te, ci pensiamo noi a lei -

 

Nel vederla così decisa, con una piccola esitazione entrò in palestra.

Vide Jung-kook completamente fuori di sé.

Stava prendendo a pugni il sacco con forza, senza i guantoni, non curante del dolore lancinante che sicuramente stava provando.

Il ragazzo dai capelli argento cercò di afferrarlo e di strattonarlo all’indietro, in modo da allontanarlo dal sacco.

A fatica ci riuscì, buttandosi a terra con tutto il peso del corpo, trascinandolo con sé.

- Vuoi distruggerti le mani?! Sono piene di sangue non vedi?!-

Ruggì violentemente contro il moro, tenendolo ancora stretto in una morsa. Era sicuro che se lo avesse lasciato si sarebbe nuovamente scagliato contro l’oggetto.

- E’ tutto finito… ora sa tutto e non mi vorrà più vedere…-

Ringhiò tutta la sua frustrazione, cercando inutilmente di liberarsi.

- E’ stata tutta colpa mia… se non li avessi distratti non ci sarebbe stato l’incidente… se non fossi mai entrato nella sua vita… -

Yoon-gi si rese conto che il corpo dell’amico fu invaso da vari spasmi, lentamente lo lasciò andare e lo abbracciò.

Jung-kook pianse calde lacrime sulla spalla dell’amico.

Aveva il cuore completamente distrutto.

Si sentiva in colpa, ma più di tutto sapeva di averle fatto del male.

Non era riuscito a mantenere l’unica promessa che le aveva fatto.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Jung-kook le ha raccontato ogni cosa ora. La cruda verità alla fine è uscita allo scoperto e Yeona è rimasta sconvolta per la scoperta.

Come si comporteranno ora?

Cosa ne pensate ora che tutto è stato rivelato? :(

Vi aspetto al prossimo capitolo!

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Kwan e Cho-hee portarono una sconvolta Yeona a casa della prima.

Dopo averle dato l’inalatore, fortunatamente si riprese piuttosto velocemente. La sdraiarono sul letto e con pazienza aspettarono che proprio la castana prendesse parola.

 

- Avete sentito tutto?-

Mormorò, tenendo una tazza di tè caldo di fronte a sé, alle due ragazze che in silenzio scrutavano ogni sua mossa.

- Si… stai bene?-

Chiese dolcemente Cho-hee con titubanza.

Yeona posò la tazza e freddamente le riguardò.

- Voi già sapevate ogni cosa vero? Sapevate che ero… in quella macchina? -

Kwan sospirò afflitta, sedendosi accanto a lei.

- Quando ci fu l’incidente, Jin era completamente fuori di sé… aveva perso i vostri genitori e tu sei stata in bilico tra la vita e la morte per giorni. Quando gli hanno spiegato del trauma che avresti avuto, Jin obbligò a tutti nel convalidare la sua versione. Probabilmente, non voleva farti rivivere tutto quel dolore… -

Lei scosse la testa confusa.

- Riempiendomi di bugie? E’ questo il modo per non farmi soffrire? -

La bionda si mise di fronte a lei abbracciandola forte a sé.

- Yeona, eravamo tutti spaventati. Lui per primo! Lo ha fatto per te… non dico che sia giusto ma… cerca di comprendere cosa possa aver provato in quel momento… -

 

Si sentiva così confusa e piena di ricordi che andavano e venivano, tanto da scoppiarle letteralmente la testa. Aveva varie immagini dell’incidente.

Dei suoi genitori che cercavano di proteggerla con il proprio corpo per l’impatto, Jin preoccupato, e il volto di un bambino dai capelli scuri con un grande sorriso.

Stava collegando ogni cosa. Pian piano tutto si stava facendo chiaro nella sua mente.

Il comportamento troppo protettivo di suo fratello, gli atteggiamenti a volte strani di Jung-kook, a tutto c’era un perché.

Ora lo sapeva.

Jin, aveva creato una storia per non farle rivivere il dolore dell’incidente. Non che non capisse, ma si sentiva presa in giro.

 

- Certo che è pazzesco… -

Iniziò Kwan parlando tra sé e sé.

- Ora capisco, tutto quel discorso di Jung-kook…-

Incuriosita Yeona si voltò verso di lei.

- Cosa vuoi dire? -

- Abbiamo parlato un giorno, e non capivo perché pur provando qualcosa per te, non si facesse avanti, dicendo che non poteva renderti felice. Non avrei mai pensato che il motivo fosse qualcosa di simile… -

Nemmeno lei si sarebbe aspettata quella verità.

Scoprire ogni cosa così dal nulla, l’aveva colta impreparata e non sapeva esattamente come comportarsi a riguardo.

Era davvero combattuta.

Jung-kook, si era avvicinato a lei per una promessa fatta da bambini e non solo si sentiva responsabile della morte dei suoi genitori.

- Posso rimanere da te per un po'?-

Chiese incerta a Kwan, che di tutta risposta le sorrise con gioia.

- Tutte e due staremo qui con te tutto il tempo che vorrai amica mia! -

Sapeva che poteva contare su di loro, c’erano state sempre per lei in ogni singolo momento.

Sospirò abbattuta.

Sembrava solo un brutto incubo, invece era la sua realtà.

Come avrebbe dovuto comportarsi ora?

 

 

- Non riesco a crederci… che storia… come sta? -

Chiese preoccupato Nam-joon ad un Yoon-gi sulle sue.

- Decisamente male… sono riuscito a calmarlo un po'. Ma non l’ho mai visto in quello stato. -

Il ragazzo dai capelli blu si sedette sul divano nella piccola sala del loro dormitorio, fissando con insistenza la porta della camera di Jung-kook.

- Credi che possiamo fare qualcosa? Jin era davvero fuori di testa oggi a lavoro, ora capisco perché… -

Sospirando, anche Yoon-gi si sedette accanto al primo.

- Non credo… dobbiamo aspettare -

- Dici che Yeona… -

Si toccò i capelli argento pensando a tutto ciò che aveva sentito e visto.

Non sapeva quanto dolore stessero passando i suoi amici, poteva solo immaginarlo. Voleva sinceramente fare qualcosa, ma sapeva che qualsiasi cosa gli fosse venuto in mente non avrebbe risolto nulla. Gli unici che potevano trovare una soluzione erano solo loro due.

Ora capiva ogni cosa. Era chiaro quanto Jung-kook si sentisse combattuto tra i suoi sensi di colpa e i suoi sentimenti.

Si augurava solo che Yeona riuscisse a vedere oltre. Infondo il detto era chiaro, l’amore può superare qualsiasi ostacolo… ma avrebbero mai superato una cosa del genere?

Voleva crederci.

- … ha solo bisogno di tempo… ne sono sicuro… -

 

 

Jung-kook circondato dal buio della sua stanza non riusciva a darsi pace. Sdraiato sul suo letto continuava a ripensare a tutto ciò che era successo e si sentiva sempre più vuoto dentro.

Alla fine come aveva pensato, saputo la verità Yeona era rimasta talmente sconvolta da scappare via da lui. Come non capirla...

Si guardò le nocche delle mani, erano pieni di tagli e ferite, gli facevano male, ma era niente paragonato a ciò che sentiva nel cuore.

Chiuse gli occhi in un sospiro.

Voleva solo dormire in quel momento, per non pensare più a niente.

Cercare un minimo di sollievo nel torpore del sonno.

Avrebbe voluto reagire, ma come poteva?

Dopo aver visto il suo sguardo così confuso e pieno di dolore… come poteva sperare di rimediare a tutto quello che era successo?

Quanto avrebbe voluto avere il coraggio di prendere il telefono e chiamare la sua piccola.

La sua piccola Yeona.

Un’ultima lacrima salata scese dai suoi occhi prima di farsi finalmente cullare dalle braccia di morfeo.

 

 

- Amica mia, credimi, per me puoi stare qui anche tutta la vita. Ma non penso che possa aiutarti con quello che stai passando. E’ da giorni che sei chiusa qui… -

Kwan con fare intimidatorio si era messa a braccia conserte davanti a Yeona e a suo fratello che si stavano sfidando con la playstation all’ultimo gioco di just dance.

- Lo so… aah!! Hai vinto ancora! Non è giusto!-

Ho-seok con fare trionfante esultò saltellando per tutta la stanza.

- Ho vinto io!! Sono troppo bravo è inutile! Ho fatto il punteggio pieno ahah E’ inutile sfidarmi nel ballo, è la mia materia!! -

 

Yeona accennò un sorriso.

Dopo che Ho-seok aveva saputo ogni cosa, si era dedicato totalmente a lei, senza mai lasciarla sola. In ogni momento in cui la vedeva triste, faceva anche i salti mortali pur di vederla col sorriso. Era davvero come un sole il suo prezioso amico.

Caldo, gioioso ed effervescente.

Aveva degli amici stupendi, e se ne accorgeva ogni giorno che passava.

Inspirando a fondo, riparlò.

- Credo di essere pronta… -

Cho-hee arrivando con una grande pentola di ramen si sporse verso di lei.

- A farci una grande mangiata? Si anche noi! Su a tavolaaa!!-

Lei scosse la testa.

- … Sono pronta per parlare con Jin… -

Tutti si bloccarono a quelle parole.

- Allora dopo pranzo andia… -

Yeona fermò Ho-seok convinta.

- Devo farlo io! Grazie per tutto amici miei! -

 

 

Arrivata davanti a casa sua, rimase immobile con la mano sulla maniglia, indecisa se entrare o rimanere li ferma. Ormai si era decisa e non si tornava indietro.

Quindi con un immenso coraggio finalmente l’aprì.

Trovò Jin seduto sulla sedia davanti al tavolo da pranzo, che nel vederla si alzò in piedi sconvolto.

- Sei qui… -

Disse semplicemente, mentre Yeona entrò con più sicurezza sedendosi di fronte a lui, come quella mattina in cui chiedeva spiegazioni di un suo comportamento fuori dal normale, ma mai spiegato.

Ora invece, era diverso. Lei sapeva ogni cosa e lui non si sarebbe sottratto questa volta.

 

- Immagino che tu sappia cosa sia successo in questi ultimi giorni… -

Iniziò Yeona cercando di rimanere il più fredda possibile.

- Lui… Ti ha detto tutto… si ho saputo -

Concluse non guardandola negli occhi, Yeona non disse nulla, avrebbe aspettato una sua qualsiasi parola.

- Sorellina… Quel tipo è l’artefice delle nostre sofferenze, ora lo sai anche tu! Dopo tutto quello che è successo, non solo ha cercato di essere tuo amico da bambini, ma è tornato a cercarti e si è messo con te! Quello è solo un pazzo bastardo! Lo hai capito vero?! -

Rimasta immobile, rispose glacialmente.

- Jung-kook allora non sapeva niente di come fosse andato l’incidente, e quel pazzo bastardo come dici tu è stato l’unico a raccontarmi ogni cosa. Anche pur avendo paura delle mie reazioni, ha avuto il coraggio di spiegarmi tutto quello che è successo allora. Non è stato l’unico componente della mia famiglia a parlarmene, ma lui… -

Jin finalmente la guardò dritta negli occhi incredulo.

- Non riesco a crederci… lo stai difendendo?-

Lei ricambiò lo sguardo furente.

- Io sto facendo una constatazione. E tu comunque non mi hai detto nulla… -

Sempre più perplesso si trovò a ridere nervosamente per le parole appena sentite.

- Volevo solo proteggerti, avevi un trauma, non volevo farti rivivere certe cose Yeona. Ho pensato fosse la soluzione più giusta per te… -

 

La ragazza sospirò faticosamente, si mise la testa fra le mani, si sentiva uno straccio. Lo sapeva il motivo per cui l’aveva fatto, ma aveva l’impressione che non avesse il controllo della sua vita. Aveva deciso per lei, e ancora oggi voleva che facesse quello che voleva lui.

 

- Ascoltami, ci ho pensato in questi giorni… adesso avrai la pausa invernale all’università giusto? Perchè non andiamo a trovare la nonna? Stiamo un po' da lei, e magari se ci troviamo bene, possiamo pensare di trasferirci, cosa ne dici? -

La castana alzò di colpo la testa. Essere incredula era dire poco.

- La nonna abita negli Stati Uniti… Cosa stai dicendo? -

Jin le prese le mani stringendole, facendole uno dei suoi più caldi sorrisi.

- Perchè no? Insomma, ricominciamo. Ora che sai ogni cosa e non abbiamo più segreti… potremmo ricominciare da capo, e perché non cambiare proprio aria? -

Scuotendo la testa ritirò le mani.

- Kwan, Cho-hee e Ho-seok? L’università? I miei nuovi amici? E… -

- E… lui giusto? Dopo tutto quello che ci ha fatto… tu lo ami ancora? Ci ha portato via i nostri genitori ed ora vuole ancora portarti via da me? Non lo accetto! Non lo accetterò mai!-

In un impeto di rabbia si alzò urlando come un ossesso, spaventando Yeona.

- Comunque, sappi che le ho già parlato! Dopo che si è trasferita in America, non siamo mai andati a trovarla, quindi era piuttosto contenta. Partiremo tra pochi giorni! -

La ragazza si alzò atterrita dalla notizia.

- Scordatelo! Non partirò mai e poi mai!!-

 

Jin le andò faccia a faccia furioso, si giocò il tutto per tutto, anche se quello avrebbe significato farsi odiare da lei.

- Dopo tutto quello che ho fatto per te… mi ripaghi in questo modo?! Lo sai benissimo tutti i sacrifici che ho fatto per farti avere una vita senza preoccupazioni ed ora mi fai questo?! -

Il suo cuore si frantumò in un attimo.

Suo fratello, la sua famiglia, le stava rinfacciando ogni cosa.

- Non puoi seriamente dirmi questo… -

Disse in un sussurro, con le lacrime agli occhi.

Jin pur sentendosi in colpa, continuò per la sua strada.

Probabilmente era l’unico modo per convincerla a partire con lui, ed allontanarsi da quel ragazzo che aveva causato solo dolore nella loro vita. Non avrebbe continuato questa scia di sofferenza, perché non lo avrebbe permesso per nulla al mondo.

Doveva proteggerla, ad ogni costo.

- Tutto ciò che ho fatto, l’ho fatto per te, anche non raccontandoti ogni cosa!Vuoi essere una delusione, Yeona? Perchè ci stai riuscendo… -

Ormai in lacrime, corse verso la porta ed uscì scappando via da tutto il dolore che la stava uccidendo in quel momento.

 

Jin si appoggiò contro il muro, scivolando lentamente a terra.

Si strinse in un abbraccio, piangendo a sua volta. L’aveva volutamente ferita per il suo bene.

Le aveva detto cose non vere, cose di cui si sarebbe pentito a vita. Lei era l’unica che gli era rimasta.

Si ricordò il giorno in cui aveva saputo dell’incidente, e l’idea di rimanere solo ad appena 15 anni lo stava logorando. Ma sua sorella si era salvata.

La sua piccola sorellina che già aveva avuto una vita difficile, aveva dovuto affrontare ancora una prova simile.

Ma lui ci sarebbe stato per lei, l’avrebbe difesa e protetta da tutto e tutti. Specialmente da lui.

Jung-kook, l’incarnazione del male.

 

Pioveva a dirotto.

Quasi nemmeno Yeona capiva se stava ancora piangendo o meno, le lacrime si mischiavano con le gocce fredde che le cadevano copiose addosso.

Si sentiva persa, sola.

Suo fratello le aveva detto delle cose orribili.

Le aveva rinfacciato ogni cosa, e non pensava di meritarlo. Aveva fatto di tutto per renderlo orgoglioso di lei, invece guardandola freddamente, gli aveva fatto capire quanto disprezzo provasse in quel momento.

Si ritrovò a correre a perdifiato senza una meta precisa.

Non sapeva nemmeno lei dove poter andare.

Voleva solo scappare da tutta la grande sofferenza che stava provando.

Col fiatone si fermò infine guardandosi intorno.

Si ritrovò quasi incredula vedendo dove fosse arrivata.

Riconobbe immediatamente la porta del dormitorio a cui aveva bussato alcuni giorni prima.

I suoi piedi l’avevano guidata da lui senza nemmeno volerlo.

Era davanti all’appartamento in cui si trovava Jung-kook.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Capitolo triste, molto triste… Jin pur di proteggerla ci è andato piuttosto pesante con Yeona che non l’ha presa affatto bene.

Ora si trova davanti alla porta di Jung-kook, cosa farà secondo voi?

Riusciranno a parlare? Troveranno un po' di gioia dopo tutto questo dolore?

Ps: Scusate il piccolo sfogo che sto per scrivere. Ma senza alcun riscontro non riesco a capire se vi piaccia o meno... quindi, spero tanto sia così... perché a volte penso di smettere di pubblicare anche su questa piattaforma... ma ci penserò su... :(

Comunque per ora, al prossimo capitolo!!! :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Yoon-gi era nella sua camera insieme a Nam-joon, stavano componendo un brano con il nuovo mixer che si era procurato quest’ultimo.

- Ci mancava la pioggia… l’estate è finita eh?!-

Controllò svogliato il ragazzo dai capelli blu dalla finestra.

- Concentrati sul testo invece di pensare all’estate!-

Lo rimproverò l’amico concentrandosi sulla musica a cui stava lavorando da giorni.

- La fai facile… non ho ispirazione e la mia ex mi ha lasciato! Tra tutti e tre, solo a te sta andando alla grande… io sono ferito e di Jung-kook non ne parliamo neanche… -

Yoon-gi si tolse le cuffie dalle orecchie, guardandolo di sottecchi.

- Di che diamine stai parlando? A me starebbe andando alla grande come? -

Nam-joon si avvicinò facendogli il verso.

- Avanti! L’hanno capito anche i muri che l’amica di Yeona ti sta dietro! Perchè non la inviti ad uscire? -

Lui sorrise scuotendo la testa, rimettendosi gli auricolari.

- E’ carina! E sembra abbia un bel caratterino… se non ci provi tu, lo faccio io, te lo dico! -

Un occhiata raggelante lo bloccò sul posto, facendolo zittire in un baleno.

- Ehi… ehi… stavo scherzando… ah… hanno bussato alla porta? Chi può essere con questo tempo?-

Infastidito, superò l’amico con una spallata e andò verso la porta d’ingresso.

 

- Chi è? -

Chiese con tono scocciato.

Non sentendo risposta, guardò dallo spioncino per capire chi fosse il rompiscatole di turno.

Sgranò gli occhi dalla sorpresa, aprì velocemente la porta e vide una Yeona completamente bagnata da testa a piedi.

- Yeona!… entra… -

Titubante entrò mettendosi attaccata al muro con lo sguardo basso sui suoi piedi.

Nam-joon sentendo il tono strano dell’amico andò anche lui a vedere cosa fosse successo e vide la piccola Yeona china su se stessa, sulle sue.

Yoon-gi, afferrò il braccio del ragazzo dai capelli blu ed urlò verso la porta di Jung-kook.

- Ehi Pivello! Hai visite! Stanotte vado a dormire da Nam-joon, ci vediamo domani!-

Prima di uscire rivolse uno sguardo pieno di comprensione verso la castana, lasciandola sola.

 

- Che succede? Sta diluviando dove state andan...-

Jung-kook si irrigidì vedendo Yeona di fronte a sé.

La guardò come se fosse una visione. Pensava che non l’avrebbe mai più rivista, invece lei era li.

Dopo qualche secondo di incertezza si rese conto che era completamente zuppa.

- Y...Yeona… sei tutta bagnata… aspetta, ti prendo dei vestiti ok?-

Prese alla rinfusa una sua classica maglietta bianca ed un pantalone nero da tuta e glieli porse.

Lei semplicemente li prese e si cambiò in bagno, senza dire nulla.

Jung-kook intanto cercando di realizzare che lei fosse reale e non solo frutto della sua fantasia, preparò qualcosa di caldo, dopo tutta quella pioggia, aveva paura che le venisse un malanno.

Dopo poco tornò, e dovette respirare lentamente alla sua vista.

Tra tutto non era mentalmente pronto nel vederla con i suoi vestiti addosso.

Le stavano davvero grandi e capì che sarebbe bastata anche solo la sua maglietta, le arrivava tranquillamente a metà coscia, e non potè non notare i capelli lunghi ed umidi ricaderle sparsi per le spalle, era incredibilmente bella.

Tenera e sensuale allo stesso tempo.

Di certo quello non era il momento migliore per pensare a quelle cose.

Si schiarì la voce e le porse la tazza titubante, una volta accomodata sulla sedia in cucina.

Si girò per prendere anche la sua ma una flebile voce arrivò alle sue spalle.

- Jin… mi ha detto che dobbiamo partire per un periodo, vuole andare da nostra nonna, negli Stati Uniti… -

Riposò la tazza sul bancone, respirando a fondo, cercò di parlare senza far trasparire nessuna emozione.

- Ah capisco… per… per quanto tempo starete via? -

- Non lo so… -

Mugolò appena, ed il cuore del moro si strinse forte nel petto.

Si sforzò di girarsi verso di lei, aveva ancora la testa china sulla sua bevanda.

- Sta cercando di proteggerti da me… forse… -

Finalmente Yeona alzò il capo e lo guardò con uno sguardo di fuoco.

- Non dirlo! Non dire che sarebbe giusto! State tutti decidendo per me! Sono stanca!-

Si mise le mani a coppa di fronte al viso distrutta.

Jung-kook fece un passo in avanti con la mano tesa verso di lei, ma prima di raggiungerla la fece ricadere sconfitto.

- Yeona… mi dispiace… per tutto! Avrei dovuto starti lontano dal principio… ora tu staresti bene, con le tue amiche e tuo fratello, invece stai provando tutto questo dolore per causa mia. Avrei dovuto ascoltare Jin e non farmi più vedere… ho sbagliato… Ma credimi, ero sincero quando volevo onorare la mia promessa...-

Riparlò amareggiato. Si sentiva davvero uno schifo, volendo far del bene, aveva fatto solo del male alla ragazza che gli aveva dato così tanto, che aveva imparato ad amare.

Invece ora era così abbattuta e fragile che l’avrebbe solo voluta stringere forte a sé.

Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto farlo, ma non poteva.

La vide sospirare, per poi ritrovare i suoi grandi occhi dorati.

 

- Jung-kook… ci ho pensato davvero tanto, a quello che mi hai raccontato quel giorno. Ho recuperato dei ricordi sai? Probabilmente senza il tuo aiuto non avrei mai ricordato l’ultima volta in cui ho visto i miei genitori… al tentativo di proteggermi anche con la loro stessa vita… alle loro ultime parole… -

Prese fiato al ricordo, le sembravano ancora così vividi ora che le erano tornati come un fiume in piena.

- Sono ricordi dolorosi, ma sono contenta di averli ritrovati… e non intendo incolpare te per ciò che è successo… -

Lui sbarrò gli occhi sorpreso per quelle parole.

- I… Io stavo litigando con loro… subito dopo c’è stato quello schianto e… -

Yeona scosse la testa tristemente.

- Eravamo bambini entrambi… pur quanto sia crudele quello che è successo, è stato un incidente, non possiamo farci nulla….-

 

Socchiuse appena gli occhi girando il liquido caldo nella tazza tra le mani.

- Sai quando riaprì gli occhi allora, dopo essere stata incosciente per diversi giorni, mi ritrovai a girare per il reparto piena di dubbi e pensieri, avevo appena scoperto dei miei genitori, della mia caduta, ero davvero a pezzi…quando sentii la voce di un bambino…stava urlando come un forsennato. Quando lo vidi, capì che forse avrei potuto essergli di conforto, in quel momento stava soffrendo come me, aveva bisogno di qualcuno e ne avevo un disperato bisogno anche io...-

 

Lo guardò nuovamente negli occhi con estrema dolcezza.

- Tu dici che io ti ho aiutato… ma in verità sei tu che hai aiutato me. Mi hai fatto capire di aver bisogno di me, e mi hai fatto reagire. Ogni volta che mi sono sentita persa, sei arrivato tu. Allora come adesso. Dopo essere uscita dall’ospedale, mi sono trovata spaesata nel mondo esterno, mi sono chiusa e sono cambiata. Ma sei arrivato tu, sei riuscito a farmi ritrovare la vera Yeona…-

 

Jung-kook rimase immobile. Non sapeva come poter reagire a tutto quello che stava ascoltando.

- Ho capito che abbiamo bisogno l’un dell’altra per essere completi. Io non ti reputo come colui che ha portato il male nella mia vita, io penso che tu invece abbia portato un conforto, una voglia di ricominciare e di vivere. Mi hai aiutato a darmi una motivazione Kookie. -

 

Finalmente riuscì nel vortice di emozioni a dire qualcosa di senso compiuto.

- Come puoi perdonarmi… come posso meritarmi queste parole? -

Lei sorrise dolcemente con gli occhi lucidi.

- Perchè sei stato sincero con me, anche se ti faceva paura, perché hai cercato di aiutarmi anche andando contro i tuoi sentimenti, perché potevi fregartene eppure mi hai cercato… Perchè io ti amo Kookie e nessuno lo potrà cambiare! -

 

A quelle parole, si avvicinò deciso verso di lei e l’abbracciò con trasporto.

La tenne stretta al suo petto, non potendo credere di quanto fosse speciale quella splendida ragazza che aveva la fortuna di avere con sé.

Lei era riuscita a vedere oltre, ancora non ci poteva credere.

In qualche modo lo amava pur sapendo ogni cosa, si sentiva scoppiare il cuore dalla gioia che stava provando.

L’amava. L’amava da impazzire.

 

Yeona strinse forte a sua volta la maglia del ragazzo. Gli era mancato così tanto in quei giorni.

Ma prima di affrontare sia lui che suo fratello, aveva dovuto riordinare i pensieri confusi nella sua testa.

Scoprire tutto, ricordare, non era stato facile. Ma ancora più doloroso sarebbe stato lasciar andare un ragazzo meraviglioso come lui.

 

* Inizio contenuti adatti ad un pubblico adulto*

 

In punta di piedi si alzò cercando di raggiungere le sue labbra.

Le sfiorò appena cercando di trasmettergli tutto quello che stava provando per lui.

Guardandola ardentemente le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente sulla bocca, succhiandole poi il labbro inferiore.

Schiudendo le labbra lasciò il libero accesso a lui per esplorarla per poter sentire nuovamente il suo sapore dolce di vaniglia.

Si scontrò più volte con il suo anellino incastonato, cosa che le fece venir voglia di leccarne la superficie, da quanto ne fosse attratta.

Yeona voleva sentirlo, aveva bisogno di sentirlo il più possibile. Tutte le ansie e le paure provate fino a quel momento stavano svanendo ad ogni bacio dato e ricevuto.

Stava provando mille sensazioni diverse, ma di una cosa era certa, non aveva alcuna intenzione di fermarsi.

Jung-kook mordendole delicatamente il labbro la sollevò da terra abbracciandola e senza mai smettere di baciarla con passione, entrò deciso in camera sua.

L’adagiò lentamente sul letto e guardandola con passione si mise sopra di lei.

Yeona lo guardò imbarazzata, vederlo torreggiare su di lei era una vista da mozzarle il respiro. Era bellissimo e con quello sguardo pieno di malizia le fece girare la testa.

Jung-kook prese a baciarla nuovamente, spostandosi dalla bocca al collo, lasciandole man mano una serie di baci umidi, fino ad arrivare alla clavicola.

Con delicatezza prese ad accarezzarla da sopra la maglietta, prima il fianco, per poi salire arrivando al seno. Glielo sfiorò con esitazione, ma incrociando i suoi occhi ardenti quanto i suoi, capì la concessione di poter andare oltre.

Le sfilò l’indumento lasciandola in reggiseno e continuò a lasciarle una scia di baci bagnati. Poi con un gesto esperto riuscì a sganciarlo, liberandola.

D’istinto la ragazza cercò di coprirsi, ma lui le scostò le mani, guardandola intensamente.

- Non ti coprire, sei così bella… -

Riprese a baciarla e a sfiorarla, tanto da farla impazzire e senza accorgersene le sfuggì un gemito, cosa che lo fece sorridere contro la sua pelle bollente.

Stuzzicò e giocò con il suo seno, cosa che per Yeona fu una sensazione talmente travolgente da doversi ancorare alla sua schiena possente.

Lentamente scese fermandosi sul ventre e le tolse i pantaloni, lasciandola in intimo.

Avendo il suo sguardo fattosi incerto per un momento, le sorrise con dolcezza, era così tenera e sensuale la sua piccola in quel momento, non voleva ammetterlo, ma anche lui si stava trovando in difficoltà nel vederla così vulnerabile e disponibile. Non voleva spaventarla, ci sarebbe andato piano con lei, sapeva che era nervosa lo percepiva, ma avrebbe fatto ogni cosa per rendere speciale la loro prima volta insieme. Sempre guardandola negli occhi si alzò sulle ginocchia togliendosi la maglietta a sua volta.

Yeona rimase a bocca aperta.

Come aveva già capito era muscoloso, ma non troppo, quel giusto da farlo sembrare sexy da morire.

Tornando su di lei, riprese a baciarla con passione, facendo scivolare le mani verso il basso, sopra la sua intimità.

La sfiorò da sopra il tessuto con movimenti circolari, cosa che creò nella ragazza una sensazione strana ma davvero piacevole.

Involontariamente le scappò un altro gemito contro la sua bocca, si imbarazzò nuovamente cercando di nascondere il viso tra le mani.

- Non vergognarti… Mi piace sentirti… Mi piace vedere l’effetto che ti faccio… Non trattenerti piccola… -

Le implorò quasi il moro respirando pesantemente contro la sua pelle, che imperterrito continuava a toccarla e sfiorarla con gesti precisi e mirati. Sentendo l’intimo farsi sempre più umido, con un gesto glielo sfilò, lasciando Yeona sorpresa.

Con estrema delicatezza riprese a toccarla sempre più in profondità, tanto da sentire un suo dito entrare dentro di lei.

Sussultò al tocco, afferrandogli i capelli morbidi e tirandoglieli appena facendolo ansimare.

Jung-kook da prima lentamente, prese a muoversi sempre più velocemente, facendola gemere con più vigore ad ogni spinta, fino ad arrivare al culmine del piacere.

Travolta da vari spasmi lo guardò con uno sguardo languido. Le aveva regalato uno dei momenti più belli della sua vita.

Pieno di desiderio, non riuscì a trattenersi oltre.

- Yeona… ti voglio… da morire… -

Respirò a fatica contro la sua pelle ancora accaldata dal piacere appena provato.

Voleva di più, e a dirla tutta anche lei lo voleva.

- Kookie… anche io ti voglio! -

Disse ancora ansimando. Ora lo sapeva, si sentiva pronta, non aveva più paura.

Allungando una mano al comodino, prese una bustina argentata. Si spogliò di quello che ancora aveva addosso, liberando la sua virilità.

In imbarazzo, non riuscì a mantenere lo sguardo, distogliendolo. Solo quando lui si riavvicinò a lei, ritrovò i suoi occhi pieni di passione.

Si mise tra le sue gambe e riprese a baciarla pieno di emozione.

Voleva essere il più dolce e delicato possibile, tutto quello che voleva era regalarle un bel ricordo per sempre. La loro prima volta doveva essere speciale, come il loro sentimento travolgente, capace di andare oltre ogni ostacolo come era già successo.

- Ti farà male… ma se è troppo, dimmelo, ti prego!-

Vedendola annuire poco convinta, si addolcì accarezzandole teneramente la guancia, spostandole alcune ciocche ancora bagnate di pioggia dal viso.

- Fidati di me, piccola… -

Sentendo una pressione sulla sua intimità, trattenne il respiro.

Gradualmente entrò in lei, facendola abituare alla sensazione di averlo dentro di sé.

Piano prese a muoversi, facendola sussultare per il dolore.

- Vuoi… che smetta?-

Gemette Jung-kook vedendola sofferente.

- N...no! Continua!-

Insistette decisa, chiudendo gli occhi e stringendo forte il lenzuolo sotto di sé.

Con delicatezza le afferrò le mani intrecciandole con le sue.

- Yeona… guardami… ti prego -

La supplicò gemendo contro la sua bocca, con grande sforzo ci riuscì, e da quel momento non riuscì più a distogliere lo sguardo.

Con quegli occhi così intensi e profondi le stavano chiaramente dicendo quanto amore provasse per lei, quanto la desiderasse. Non si era mai sentita così bella come in quel preciso istante.

Jung-kook rendendosi conto, che il dolore era diminuito, prese ad entrare ed uscire sempre più velocemente, facendola gemere sempre più forte di piacere.

Vederla così esposta tra le sue mani, era la cosa più eccitante mai provata prima.

In un impeto di passione, Yeona arcuò la schiena verso di lui avvicinandosi ed avvinghiandosi sempre di più. In poco tempo arrivarono insieme al culmine, gridando i nomi l’un dell’altro.

Con il respiro mozzato, Jung-kook appoggiò la fronte contro la sua imperlata di sudore.

Con estrema cautela uscì da lei, per sdraiarsi sul fianco.

Si ripulì, buttando nel cestino accanto al letto l’involucro che aveva avvolto la sua virilità, per poi dedicarsi alla sua piccola Yeona.

 

* Fine contenuti adatti ad un pubblico adulto *

 

Fuori ancora pioveva a dirotto, e con quell’atmosfera d’intimità non potè non apprezzarne la bellezza del momento.

Lui insieme a colei che amava da impazzire, ansimante ancora per il piacere che gli aveva donato. Era la cosa più bella per poter concretizzare i suoi sentimenti.

Lei era la persona più importante della sua vita.

Avrebbe lottato per lei, per il loro amore. Avrebbe fatto ogni cosa per poter stare insieme.

 

Coprì entrambi con il lenzuolo, e l’abbracciò stretta al suo petto.

Respirò il dolce profumo che emanavano i suoi capelli, accarezzandole la schiena bianca e vellutata. Non poteva essere più felice come in quel preciso istante.

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Bè che dire… Jung-kook e Yeona meritavano un chiarimento e di ritrovarsi in ogni modo possibile.

E’ stata dura scrivere questo capitolo, è la prima volta in cui mi cimento in una scena simile… quindi spero che apprezziate l’impegno ahah

Ma ora cosa succederà dopo questo bel momento?

Vi aspetto al prossimo aggiornamento! :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Nella notte la pioggia non accennava a diminuire.

Sembrava che volesse portare via tutte le incomprensioni ed il dolore che avevano provato in quei giorni.

Yeona stretta nell’abbraccio di Jung-kook, si ritrovò a sfiorargli lentamente, avanti ed indietro, parte dei pettorali e degli addominali ben definiti, sorprendendosi di quanto il suo ragazzo fosse perfetto.

Sentì la mano di Jung-kook afferrare la sua con gentilezza, intrecciandola con la propria, facendole piccole carezze all’interno del palmo.

- Non riesci a dormire piccola? -

Le disse soffiandole piano all’orecchio, facendole venire i brividi.

- Faccio fatica a dormire se piove in questo modo… -

Si accoccolò ancora di più contro di lui, sentendo l’ennesimo getto d’acqua in costante aumento.

- Forse… potrei fartela piacere almeno un po’…-

Alzò di poco la testa, trovando i suoi grandi occhi color antracite lucenti ed un sorriso gentile.

- Ti ricordi… la canzone che ti ho dedicato al concerto? -

Yeona sorrise al ricordo. Come poteva dimenticare quel giorno? Aveva cantato davanti a tutti unicamente per lei, ma solo loro avevano capito quanto fosse importante quel momento.

- Still with you! Certo che me lo ricordo… è stato meraviglioso...-

- …Quella canzone è tua. E’ sempre stata tua Yeona.-

Glielo rivelò con un velo di emozione nella voce.

Inevitabilmente la ragazza si mise seduta per guardarlo stupita.

- Sei stata tu, quando ancora eravamo bambini, ad invogliarmi a suonare ed a cantare, mi dicevi sempre di quanto ti piacesse la mia voce. Così sei stata la mia musa per tutto. A Londra, in un giorno di pioggia, composi Still with you. Quando la canto, mi ritornano in mente così tanti ricordi che il cuore mi scoppia letteralmente nel petto. Quel brano per me, è il tuo volto sorridente… lo è sempre stato! -

Ricordò improvvisamente il giorno del loro finto appuntamento alla Seoul Tower, ricollegò i pezzi, la persona speciale di cui aveva parlato allora, era lei.

Lo guardò intensamente, si sentiva così piena di emozioni da non riuscire a dar nome a tutte quelle che stava provando.

- …Ti andrebbe di farmela sentire adesso?-

Jung-kook si sorprese per quella richiesta, sorridendo imbarazzato.

- Vuoi… adesso? -

Annuì con la dolcezza negli occhi. A tale tacita richiesta, era assolutamente inconcepibile un rifiuto.

Si alzò e prese la chitarra dalla fodera che lo proteggeva, ritornando sul letto.

Yeona si accoccolò sul cuscino guardando la sua splendida figura nella notte intonare la sua canzone.

Ogni momento passato insieme era perfetto. Si sentiva davvero completa, ora che nella sua vita c’era lui. Nessuno li avrebbe mai divisi. Di questo ne era certa.

 

- Buongiorno piccola mia! -

La ragazza ancora mezza addormentata si rigirò nelle lenzuola confusa, si stropicciò gli occhi e si mise seduta.

Vedendo i lineamenti dolci di Jung-kook in piedi davanti a lei con un vassoio in mano, realizzò pian piano di dove fosse e specialmente in che condizioni fosse. Nuda nel suo letto.

Paonazza si tirò su il lenzuolo coprendosi e distogliendo lo sguardo imbarazzata, facendo ridere sonoramente il moro avvicinandosi a lei.

- Credo di aver visto tutto quello che c’era da vedere ieri, non devi essere così timida!-

Non riuscì a trattenere una seconda risata vedendola avvampare sempre di più.

Appoggiò il vassoio di fronte a lei. Sopra c’era davvero ogni cosa. Dal dolce al salato. Dalla frutta ai cereali. Incerto prese il bicchiere porgendoglielo.

- Mi sono ricordato che ti piaceva molto la spremuta d’arancia… non so se ti piaccia ancora… -

Sentendolo insicuro, uscì appena dal suo involucro di coperte e lo prese con velocità, facendone un gran sorso subito dopo.

- Adoro la spremuta d’arancia! Grazie!-

Sorrise soddisfatto prendendo il bicchiere di banana milk li accanto, ma prima di berlo, la riguardò con un filo di dubbio negli occhi.

- Cosa? Perchè mi guardi così? -

- Ah… no è che… come stai? -

Sorpresa lo guardò perplessa.

- No insomma… ieri… bè hai sentito male… e mi stavo chiedendo se non fossi stato troppo brusco con te… -

Yeona sorrise nel vederlo così in difficoltà. Erano così rari quei momenti nella sua pomposità di sicurezza che si godette qualche secondo di più quel momento.

- Kookie… sei stato magnifico con me! E’ stato esattamente come avrei sperato fosse! Dolce e con il ragazzo che amo. -

D’istinto la baciò a fior di labbra, accarezzandole la guancia amorevolmente.

- Sono contento. Volevo che fosse speciale. Fare l’amore con te è stato così bello per me, e speravo di aver fatto tutto il possibile per farti star bene -

Posando la fronte sulla sua, respirò il suo fiato zuccherato, rispondendo a sua volta.

- E’ stato bellissimo anche per me, non ho sentito così male, davvero… -

Convinto della risposta si sedette accanto a lei, mangiando insieme la colazione che aveva preparato.

- Ah, ti ho lavato i vestiti ed ora stanno asciugando nella asciugatrice, così poi dopo la doccia, usciamo! -

- ...Us...ciam..o? -

Farfugliò dubbiosa con in bocca una fetta di pane tostato.

Jung-kook la guardò pieno di tenerezza.

- Si! Voglio portarti fuori ragazzina! Quindi muoviamoci ok? -

Con rinnovata energia, mangiò di gusto e si preparò.

 

Amava quel suo lato intraprendente, per quel giorno si era decisa di non pensare a nient’altro, voleva passarsi una giornata serena e spensierata in sua compagnia.

In macchina raggiunsero uno dei tanti parchi del fiume Han. Non erano più andati li dopo la loro passeggiata in bici e l’improvviso concerto in cui avevano cantato insieme. Ne rimase piacevolmente sorpresa.

- Dato che l’autunno è alle porte, e dopo l’acquazzone di ieri, ho pensato di approfittare degli ultimi raggi caldi del sole e goderci un po' l’aria aperta -

Apprezzando l’idea passeggiarono per quei paesaggi meravigliosi immersi nel verde.

Godendosi appieno la compagnia l’un dell’altro.

Arrivata l’ora di pranzo, con un insolita gioia Jung-kook afferrò lo zaino che aveva portato con sé. Rivelando che aveva pensato anche di fare un bel pic nic.

- Ma a che ora ti sei svegliato per fare tutto questo? I miei vestiti, la colazione ed anche il pranzo? -

Ponendo tutto il contenuto sulla tovaglia, rispose senza guardarla negli occhi.

- A dir la verità… non sono riuscito a dormire molto… -

- Non hai dormito? -

Gli chiese curiosa cercando il suo sguardo nascosto.

- Ero troppo nervoso… e non riuscivo a smetterla di guardarti… Yeona insomma, nel mio letto, nuda eri così… lasciamo perdere!-

In imbarazzo si mise seduta vicino a lui, ora era lei che non riusciva più a guardarlo.

Lo sentì sedersi dietro la sua schiena avvolgendola tra le sue forti braccia.

- Eri così bella piccola… quanto vorrei che ogni mia notte fosse così… -

Lo sentì avvicinarsi famelico al suo collo scoperto, lasciandole una scia di baci e piccoli morsi.

Avvampò nuovamente al contatto imprevisto, deliziandosi delle sensazioni che le stava regalando.

- Ma così non dormirai mai… -

Percepì il suo sorriso divertito sulla sua spalla.

- Mi farei delle notti insonni se le condizioni fossero come quella della notte che abbiamo passato insieme… -

Riprese a torturarla, facendola rabbrividire.

- Ed io che pensavo di non essere attraente ai tuoi occhi… -

Sentendo quella frase si staccò da lei, girandola per guardarla negli occhi.

- Questa mi è nuova… che strani pensieri fai? -

Imbarazzata confessò i suoi dubbi.

- Bè… ogni volta che ci baciavamo, poi ti ritraevi e stavi sulle tue… insomma credevo di non essere abbastanza per scatenare…le tue voglie… -

Jung-kook la continuò a guardare interdetto.

- Non ci posso credere che tu abbia pensato questo… io mi comportavo così perché avevo il timore di spaventarti, dalla troppa voglia che avevo di te a dir la verità. Ogni volta che ti baciavo, non c’è stata neanche una volta che non avessi avuto l’intenzione di approfondire, stavo cercando di aspettarti, sapendo che per te era tutto nuovo…-

Fissandosi allibiti, risero al pensiero di quanto fossero stati stupidi.

Inconsciamente si erano creati malintesi infondati.

 

- Posso togliermi un’altra curiosità?-

Jung-kook con un rotolo di Kimbap in mano, la guardò con uno sguardo accattivante.

- Si! Ti sto desiderando anche adesso, se vuoi saperlo -

Con le gote di un rosso acceso scosse la testa sorridendo.

- N...non volevo chiederti questo… volevo chiederti, un’altra cosa. Quando mi hai chiesto di fare il nostro accordo, e mi hai chiesto di aiutarti con lo studio… dimmi la verità, non ne avevi bisogno vero? -

Si strozzò sentendo la domanda chiesta a bruciapelo.

- Ah… ehmn… se devo essere sincero… sono il tipo di persona che appena sente una cosa la impara subito, quindi no. Non avevo bisogno di ripetizioni. -

Concluse con un sorriso innocente, rivelando quella velata somiglianza con un simpatico coniglietto, che ogni tanto scorgeva dal suo sorriso spontaneo.

- Da non credere! Ed io che ti preparavo sempre gli appunti per farti studiare meglio… mi hai presa in giro -

Sbuffò fingendo il broncio. Lui le prese la mano baciandole il dorso, chiudendola dolcemente nella sua.

- Dovevo avvicinarmi a te in qualche maniera. Sentendo quanto fossi brava nello studio, ho pensato fosse l’unico modo, dato che avevo scoperto quanto fossi timida. E poi mi sono comunque serviti i tuoi appunti mia piccola talentuosa Yeona, mi perdoni? -

La ragazza sorrise al tentativo di ammaliarla con il suo fare da latin lover.

- Va bene… ti perdono! La prossima volta allora mi aiuterai tu nello studio, d’accordo?-

La baciò con trasporto lasciandola senza fiato.

- Quando vuoi! Il tuo professor Jung-kook può insegnarti tanto ragazzina! -

Facendole l’occhiolino riprese il pasto lasciato a metà, lasciando Yeona in uno stato confusionale, cogliendo appieno l’allusione.

 

Dopo aver mangiato, aspettarono il tramonto davanti alle rive del fiume.

Accoccolandosi in un dolce abbraccio guardarono il cielo colorato dalle sfumature di un rosso arancio, e Yeona si sentiva stupendamente bene.

Tra le sue braccia si sentiva protetta e pronta ad affrontare qualsiasi ostacolo si sarebbe presentato davanti.

 

Risaliti in macchina, Yeona piena di allegria si mise a cantare a squarciagola insieme al moro, come se fossero ritornati bambini.

Fino a quando notò dove si fosse parcheggiato.

- … Credevo che saremmo tornati al tuo dormitorio… -

Jung-kook tirò il freno a mano trattenendo il respiro.

- Volevo passare una bella giornata insieme a te, ma prima o poi saresti dovuta tornare a casa. Vuoi parlare ora di cosa è successo con Jin ieri?-

Chiese con dolcezza sfiorandole la mano posata sulla sua coscia.

- Mi ha detto delle cose che mi hanno davvero ferito Kookie… non so se ho voglia di vederlo… -

Demoralizzata si ritrovò a fissare le lunghe dita del suo ragazzo toccarla con estrema delicatezza.

- Ehi… è sempre tuo fratello, e ti ama più della sua stessa vita. Sicuramente non le pensa le cose che ti ha detto. -

Sospirò al pensiero e al dolore di quelle parole inaspettate.

- Si… forse hai ragione. Ma se lo scorda che partiremo per gli Stati Uniti… -

Il moro, le accarezzò i capelli, facendola girare nella sua direzione.

- Non ci separerà piccola! Io e te ci apparteniamo lo sai!-

Si sorrisero. Mai stato più vero.

La ragazza pensò accuratamente sul da farsi.

- Potrei provare a parlarci di nuovo. Magari potremmo trovare un compromesso, da venirci incontro, è l’unica cosa che potrei accettare -

Jung-kook la baciò con passione, deliziandosi del suo sapore sempre più dolce delle sue labbra invitanti.

- Qualsiasi scelta tu faccia, io ti sosterrò sempre! Dopo tutto quello che abbiamo passato, non ho intenzione di lasciarti andare da nessuna parte… -

Yeona sorrise imbarazzata, non era sicura di riuscire ad abituarsi a certe confessioni così sincere da parte sua.

Con un grande respiro, aprì la portiera della macchina, ma prima di uscire venne fermata per un braccio.

 

- Yeona… Ti amo!-

La guardò con uno sguardo di puro amore.

L’ultima cosa che avrebbe voluto era lasciarla andare, ma sapeva che era la cosa più giusta da fare.

- Ti amo anche io Kookie! -

Rispose lei con lo stesso tipo di sguardo.

Si scambiarono un ultimo bacio pieno di emozione, per poi dirigersi incerta a casa sua.

 

Jung-kook la guardò fino a che si chiuse la porta dietro di sé.

Con i battiti del cuore ancora accelerati, riaccese la macchina, dicendo a sé stesso, che sarebbe andato tutto bene. La sua Yeona, non avrebbe più sofferto, per nulla al mondo.

Non avrebbero più provato alcun tormento, perché ora erano finalmente insieme.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Dopo così tanto dolore hanno avuto finalmente del tempo per godersi il loro amore :D

Cosa ne pensate?

E’ stato emozionante scrivere la parte in cui le spiegava che la canzone era sua sin dal principio, è una delle mie parti preferite e spero sia piaciuta anche a voi!!

Vi aspetto al prossimo capitolo!! ;)

Un grande bacio Ekylove

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Tornata a casa, Yeona parlò con suo fratello. Da prima titubanti nell’affrontare il discorso, fino a litigare per tutta la notte.

Ma alla fine a qualcosa erano arrivati.

Il famoso compromesso che sperava di ottenere.

 

Ripensando alla loro nonna, era sicura che la sua passione nel viaggiare e di conseguenza studiare lingue era avvenuta grazie a lei.

Era sempre stata un tipo avventuriero ed amava viaggiare in lungo e in largo per il mondo.

Ma dopo aver visitato gli Stati Uniti, si era così innamorata di quei posti, da decidere di stabilirsi, ed ormai erano passati due anni.

Non si erano più visti, e spesso quest’ultima si lamentava sul fatto che erano loro a doversi muovere per andare da lei.

Così, si erano messi d’accordo.

Avrebbero passato due settimane da lei, dato che coincideva il periodo della pausa all’università per lei e le ferie combinate dei due lavori per Jin, organizzarono tutto.

Così Jin aveva vinto sul fatto di cambiare per un po' aria, e lei aveva ottenuto una semplice vacanza e avrebbe rivisto sua nonna.

 

Dopo aver salutato tutti, specialmente il suo Jung-kook, di cui il saluto si era prolungato di ore tra baci passionali ed abbracci avvolgenti, si erano diretti in aeroporto.

Era stato difficile separarsi da lui, dopo tutto quello che era successo, l’unica cosa che avrebbe voluto era poter godersi appieno il suo amore crescente, insieme a lui.

Ma infondo se voleva che la loro relazione avesse un futuro, avrebbe dovuto in tutti i modi convincere suo fratello di quanto fosse un bravo ragazzo il suo fidanzato. E soprattutto indurlo a non incolpare lui per l’incidente in cui erano stati coinvolti i loro genitori. Sapeva quanto fosse difficile, ma doveva fargli capire che allora erano solo dei bambini inconsapevoli, e quella era stata solo un orribile disgrazia.

 

Jin organizzò il tutto in tempo record, in soli tre giorni, riuscì a prenotare i biglietti e fare tutto ciò che servisse per il viaggio.

Fermi al gate, aspettarono in silenzio l’annuncio che da li a poco ci sarebbe stato per il loro volo.

 

Yeona guardò di sottecchi il fratello accanto a sé.

Da quando avevano litigato, a malapena si erano rivolti la parola, proprio quando fosse stato necessario comunicavano con il minimo indispensabile.

Si sentiva ancora ferita per quello che le aveva detto quel giorno. Non se lo sarebbe mai aspettata che gli avrebbe rivolto parole così crude guardandola dritto negli occhi.

Jung-kook era certo che suo fratello non pensasse neanche la minima parte di quello che si erano urlati quel giorno, era sicuramente stata la rabbia a parlare, e che in verità le voleva un gran bene. Ma per la prima volta in vita sua, si trovò un po' incerta.

Forse come aveva immaginato alla fine era stata un peso per lui, e per badare a lei aveva sacrificato la sua vita, e probabilmente ora se ne pentiva.

Facendo una smorfia, prese il suo telefono dalla tasca dei pantaloni, aveva vibrato nel momento in cui si era seduta sulle sedie ad aspettare.

 

Prova a parlare con tuo fratello, ricorda che ti vuole bene e goditi questa vacanza piccola mia!

Un bacio il tuo Kookie! Ti amo! E... Quando arrivi chiamami subito Ragazzina!!

 

Sorrise al messaggio, scuotendo leggermente la testa.

Era un misto tra dolcezza e finta strafottenza quel ragazzo. Ma lo amava per quello che era.

 

Farò uno sforzo! Cercherò di divertirmi, anche se sentirò la tua mancanza! Saranno lunghe due settimane senza di te… e quando arriverò ti chiamerò subito tranquillo Kookie! Ti amo!

 

Annuì al telefono, soddisfatta della risposta. Dalla prima volta che si erano scambiati messaggi, si era prodigato ad insegnarle ad essere più completa e carina nel mandarli, e non il solito minimo sindacabile.

Rise tra sé ripensando alla faccia sconcertata nell’apprendere la totale apatia che aveva nel mandarli. Anche se ancora non ci vedeva niente di male. Ma era certa che il suo professore sarebbe stato contento del suo operato.

 

Girandosi verso Jin, che era ancora sulle sue, cercò di sforzarsi, come aveva appena scritto al moro. Infondo non voleva fare un viaggio così lungo in totale silenzio.

- Sono emozionata, non vediamo la nonna da due anni… era contenta?-

Facendo spallucce si rigirò i biglietti tra le mani.

- Si… lo sai quanto ci vuole bene, era davvero impaziente di vederci, credo stia già cucinando il mondo per quando arriveremo… -

Sorrise appena al ricordo di quante leccornie era solita fare per loro. Per lei erano costantemente deperiti, e non riusciva a controllarsi con le quantità di cibo che ogni volta fabbricava magicamente dalla sua cucina.

- Allora prepariamo gli stomaci ahah -

Risero insieme, guardandosi appena intimoriti nel vedere lo sguardo dell’altro.

- Saranno due settimane piene… comunque voglio visitare un po' di posti, e vedere i musei e la statua della libertà! Quella la voglio vedere a tutti i costi e… -

Vide Jin nervoso spostarsi sulla sedia, cosa che la fece incuriosire.

- Ho detto qualcosa di strano? -

Chiese guardinga al suo strano comportamento.

- Jin? Che succede? -

Rincalzò la dose ed alla fine rispose titubante.

- Tra una settimana io tornerò qui… -

Lei perplessa si grattò la testa confusa.

- Per quale motivo? Non puoi aspettare? Tanto torneremo insieme tra quattordici giorni… perché questa fretta? -

Il ragazzo sbuffò scompigliandosi i capelli castani.

- Devo tornare qui per parlare con degli acquirenti, vogliono vedere casa nostra… -

Il sangue le si gelò nelle vene.

Yeona gli strattonò il braccio per poterlo guardare dritto negli occhi, ormai chiusi a due fessure.

- Cosa stai dicendo? Perchè delle persone devono vedere casa nostra? -

Prendendole la mano, che strettamente si era aggrappata alla sua felpa, riparlò con convinzione.

- Perchè è in vendita e sono interessati per comprarla. Yeona, noi per il momento staremo dalla nonna, e poi con calma troveremo casa là, io cercherò lavoro e ho già trovato un università che è perfetta per te e…-

La castana velocemente si alzò, ritirando la mano in cui era stata avvolta dolcemente dalla stretta del fratello, guardandolo in cagnesco.

- Non era questo il patto! Avevamo deciso che saremmo stati li per due settimane, cosa diamine stai dicendo ora?!-

Vedendola così agitata si alzò di rimando, cercando di parlare in modo più pacato. Molti si erano girati curiosi verso di loro.

- Hai creduto seriamente che avrei acconsentito ad un accordo simile?! Quello ci sta rovinando la vita e ti sta circuendo con qualche sua parolina dolce o Dio solo sa che altro. Credimi è la soluzione migliore per noi! Vedrai, ricominceremo insieme e poi ci sarà anche la nonna… probabilmente hai bisogno di una figura femminile che ti stia dietro. Io non sono stato abbastanza nell’educarti evidentemente… -

Atterrita lo guardò come se fosse in verità un alieno e non il suo adorato fratello che amava profondamente.

- Ma ti senti come parli? Tu non sei mamma e papà eppure lo stai facendo! Ti ho già detto che non ho intenzione di trasferirmi da nessuna parte! Qui c’è tutto quello che ho costruito e… Quello, ha un nome, è Jung-kook, e non ho nessuna intenzione di lasciarlo.-

Arrabbiato la scrollò per le spalle con un vano tentativo di farla rinsavire.

- Io devo essere una figura come quella loro, per te! Perchè non capisci che voglio proteggerti? Perchè sei diventata così testarda? Solo io so cosa è più giusto per te! Lui è la causa di tutto quello che ci è successo! -

Lei in un impeto di rabbia, si tolse di dosso le mani che la stavano stringendo con forza, ringhiandogli contro tutto il suo astio.

- Perchè non capisci che mi stai facendo male, comportandoti così? Lui mi rende felice! Smettila di colpevolizzarlo, lui non c’entra niente! -

Incredulo la guardò come se fosse lei la pazza della situazione.

- In quella maledetta macchina c’era anche lui! Hanno cercato di darci dei soldi per compensare la perdita che abbiamo subito capisci?! Come se i soldi potessero rimpiazzare i nostri genitori… non li potrò perdonare… nessuno di loro! -

Yeona scosse la testa, ormai lacerata dentro.

- Smettila! Jung-kook è innocente! Eravamo dei bambini… solo dei bambini! E’ stata una vera tragedia… ma è stato un incidente… ti prego Jin… -

Il ragazzo fuori di sé urlò tutto il dolore provato negli anni, contro la sorella.

- Qualsiasi sforzo voi facciate… io impedirò la vostra relazione! Non starete mai insieme! Mai!!!-

 

Quelle parole furono un vero colpo dritte nel suo povero cuore già frantumato.

Quegli occhi così iniettati di sangue, non li aveva mai visti prima sul suo viso così angelico ed immacolato. Invece ora erano li, e la stavano fissando con una rabbia di cui ebbe davvero paura.

Era serio, era maledettamente serio.

Camminò lentamente all’indietro per brevi passi, per poi girarsi e correre via.

Quello che aveva davanti non era suo fratello.

Era la sua brutta copia, per forza. Non voleva credere che in così breve tempo una persona potesse cambiare in quel modo, tanto da non riconoscerla.

Non si poteva nemmeno ragionare con lui, lo aveva capito.

Parlare era solo inutile, non voleva ascoltarla, aveva quella idea e basta.

 

Corse disperata per tutta la struttura, con dietro Jin che la inseguiva gridando con forza il suo nome nel vano tentativo di fermarla.

Ma non aveva alcuna intenzione di assecondarlo. Non aveva mai avuto le idee più chiare come in quel preciso istante.

Uscì finalmente dall’edificio, cercando invano di farsi notare da qualsiasi taxi che fosse disponibile.

- Yeonaaa!! Sei impazzita?! Torna immediatamente indietro! Dobbiamo andare ora! -

Urlò ancora Jin, fermandosi alle porte scorrevoli. In qualche modo era riuscito a raggiungerla.

- No!!! Non partirò! Non lascerò mai Kookie!!-

Disperata sbraitò di rimando, corse ancora, voleva andarsene, a tutti i costi.

 

Fu tutto un attimo.

La sterzata.

Lo schianto.

Le urla.

Il sangue.

Jin sconvolto.

Yeona a terra.

 

 

 

 

… Ciao a tutti!!! ^.^’

Ricordate che vi voglio bene!! :)

Comunque, Jin sempre più irragionevole ha cercato in tutti i modi di portare via sua sorella da quello che secondo lui è il male della loro famiglia.

Ed invece ora Yeona ha avuto un brutto incidente…

Come la prenderà Jung-kook?

Vi aspetto al prossimo aggiornamento!

Un grande bacio Ekylove ;*

Ps: Alla fine sono riuscita a pubblicare in tempo!! Grazie per il supportooo!! Buon ferragosto a tuttii!!

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Jung-kook seduto con la chitarra in mano pizzicò le corde distrattamente con lo sguardo vacuo di fronte a sé, si sentiva stranamente bene.

Seduto sul piccolo divanetto in salotto del dormitorio in cui ormai abitava da diversi mesi, si ritrovò a pensare a tutto quello che era successo in quel periodo.

Arrivato con uno scopo preciso nel mantenere la promessa fatta da bambini, finito con tutt’altro. O almeno, sperava che comunque fosse riuscito a renderla felice dopo tutto.

Perchè lui lo era. Era tanto felice.

Lei gli aveva cambiato la vita.

Già da piccolo, gli aveva fatto capire i suoi sbagli e con la sua dolcezza era riuscita a conquistarlo subito, ed ora, con la sua tenerezza ed il suo cuore sempre così puro, l’aveva completamente messo KO.

Gli aveva fatto capire, cosa fosse davvero l’amore.

Per lui l’amore era il modo in cui abbassava lo sguardo nel vederlo, le sue labbra rosee tutte da baciare, la sua risata limpida, le loro dita intrecciate, le sue espressioni che solo lui aveva avuto la fortuna di poter vedere, la sua forza di volontà, la sua incredibile genuinità...

Lei era l’amore.

Era sempre stata nei suoi pensieri. Non che ne fosse così stupito, come la prima volta che finì di comporre, Still with you, capiva benissimo già d’allora quanto fosse importante quella ragazza sempre dal sorriso allegro, per lui.

Si ritrovò a sorridere al ricordo di quando le aveva confessato sulla verità della sua canzone, aveva fatto uno sguardo così luminoso ed intenso che quasi si sentì più nudo di quanto non lo fosse già in quel momento.

Non era il tipo da condividere le emozioni quando fosse in un suo momento di fragilità o debolezza, ma con lei, sapeva che era come un porto sicuro, su cui potersi appoggiare, certo che lei ci sarebbe sempre stata per lui. Come lo stesso sarebbe stato viceversa.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.

Scosse di poco la testa incredulo dai suoi stessi pensieri.

Si accorgeva sempre di più di quanto fossero forti i suoi sentimenti, tanto da averne quasi paura. Non aveva mai provato niente di simile fin ora.

 

- Non la vedi da mezza giornata e fai quella faccia imbambolata… mi devo preoccupare?-

Chiese con ironia un Yoon-gi in piedi dallo stipite della sua porta con le cuffie comodamente posate sulle sue salde spalle.

- Piantala! Mi sono svegliato bene semplicemente. Non avevi da finire una canzone con Nam-joon?-

Chiese un po' in imbarazzo accorgendosi anche lui che aveva lo sguardo perso nel vuoto da un bel po' di tempo. Posò la chitarra vicino a sé prendendo il telefono.

- Svegliato bene?! Pff… Quello sguardo vuol dire solo una cosa, tu sei innamorato perso amico mio! Ormai sei bello che andato ahah -

Sorrise appena sentendo quelle parole, prima di accendere lo schermo e rileggere l’ultimo messaggio proprio ricevuto dalla ragazza.

- Eeh… puoi proprio dirlo… Sono nei guai temo! -

Yoon-gi si sedette accanto a lui divertito dalla risposta sognante del moro.

- Wow… non sarei stupito se ti uscissero cuori dagli occhi! Bè sfrutta quello che senti, non ci farebbe male avere un’altra canzone d’amore da aggiungere al nostro repertorio. Nam-joon è depresso perché quella pazza di cui si era invaghito l’ha tradito con un altro, quindi siamo fermi. Dimmi che mi darai delle soddisfazioni!-

Jung-kook fece spallucce sfoderando un sorriso furbo.

- Aah vuoi sfruttare i miei sentimenti eh?! Mi dispiace ma le mie canzoni d’amore sono rivolte solo ad una persona, e non sei tu amico ahah-

Sbuffando si stropicciò i capelli argentei, per poi ritornare a guardarlo con un finto broncio.

- Dai almeno qualche strofa, ci parlo io con Yeona quando torna, non sarà gelosa vedrai!-

Jung-kook rise di gusto vedendo con quanta insistenza cercava di trovare un modo per convincerlo, quando bussarono alla porta.

 

Yoon-gi chinò la testa di lato confuso, non aspettavano visite. Si alzò pigramente andando verso la porta.

- Chi è?-

Con il solito cipiglio chiese alla porta chiusa in attesa di risposta dall’altra parte.

- Yoon-gi...-

Con la voce soffocata sentì appena il suo nome pronunciato, anche se era fine, capì in fretta a chi appartenesse.

Aprì con titubanza e vide di fronte a sé il volto rigato di copiose lacrime di Kwan.

Senza dargli modo di reagire, si fece largo tra le sue calde braccia piangendo senza ritegno sul suo petto.

Impreparato si ritrovò a chiuderla in un abbraccio confuso.

- Cosa… che succede?-

Cercò di non tradire l’emozione nella sua voce, che piano cercò di indietreggiare con lei all’interno di casa propria, chiudendo di conseguenza la porta dietro di loro.

- Non… non riesco a crederci… perché?!-

Singhiozzando in quel modo, Yoon-gi non riusciva a capire cosa fosse successo alla ragazza. Si ritrovò ad accarezzarle i capelli scuri per rassicurarla.

 

Sentendo il trambusto all’ingresso, anche Jung-kook si avvicinò per capire cosa stesse accadendo.

- Kwan? Ma che...-

Sentendo la sua voce, s’immobilizzò all’improvviso. Come ad aver recuperato un piccolo barlume di lucidità, si scostò da Yoon-gi e lo guardò afflitta.

- Jung-kook… non so… come dirtelo… -

Disse con la voce rotta dal pianto, al moro sempre più confuso.

- … Cosa mi devi dire? … -

Si fece serio di colpo, andandole incontro scuro in volto.

- Che sta succedendo?! Kwan parla!-

Il ragazzo dai capelli argento mise una mano sulla spalla del ragazzo, per calmarlo, era fin troppo turbata la corvina per essere aggredita anche in quel modo.

- Yeona… -

Gli si gelò improvvisamente il sangue nelle vene. Sentire il suo nome in quella circostanza gli fece estremamente paura. Lei in questo momento sarebbe dovuta essere con suo fratello, prossima alla partenza… al sicuro… perché allora?

 

- Cosa? Yeona cosa??-

Scrollò il corpo sconvolto della ragazza impaziente.

- … Ha avuto un incidente, è stata investita… è in sala operatoria ora… -

Tutto gli crollò davanti agli occhi.

La sua Yeona, la sua dolce ed allegra Yeona, ora era in una fredda sala operatoria.

Yoon-gi anche lui stravolto per la notizia, cercò di rimanere lucido.

Prese le chiavi della macchina e parlò deciso ad entrambi.

- Non c’è tempo da perdere! Andiamo in ospedale! Ora! -

Ancora con gli occhi vitrei ed il cuore in frantumi, Jung-kook corse fuori dall’abitazione, seguito da una Kwan ancora in lacrime.

 

L’attesa per arrivare in ospedale sembrava infinita per il moro. Aveva mille domande, mille pensieri, ma soprattutto non riusciva a capire cosa fosse accaduto.

Si mise la testa tra le mani, strofinandosi con forza i capelli, sperando che quello che stava vivendo fosse solo un brutto, bruttissimo incubo e che lei in realtà da li a poco gli avrebbe scritto un messaggio dolce dicendogli quanto sentiva la sua mancanza e di quanto non vedesse l’ora di poter stare di nuovo con lui, tra le sue braccia al sicuro.

Così sarebbe dovuto andare.

Invece, la vista dell’ospedale fu l’ennesimo schiaffo in faccia di quello che era quell’orribile realtà.

 

Scese dalla macchina e si precipitò all’interno senza aspettare gli altri.

Doveva vedere con i suoi occhi.

Non voleva ancora credere a tutto quello che aveva sentito.

Corse a perdifiato, fino ad individuare due persone conosciute.

Cho-hee ed Ho-seok.

Entrambi con sguardi persi nel vuoto.

Nel vederlo non ne furono sorpresi. Cho-hee si trattenne per non scoppiare a piangere, mentre il biondo lo guardò con estremo rammarico.

Si fermò di fronte a loro, con il fiatone e guardò la porta in cui la sua piccola Yeona era all’interno.

 

- Cosa ci fa lui… Qui?!-

La voce che arrivò dal fondo del corridoio, era così carica di rabbia e rancore che rimbombò potente tra quelle mura perlacee.

Ho-seok capendo cosa stesse per accadere si lanciò su un Jin furioso che si stava precipitando contro Jung-kook.

- Perchè sei qui?! Hai davvero del fegato bastardo! E’ colpa tua se lei è li! E’ tutta colpa tua se la nostra vita fa schifo! Vattene!!!-

Come se fosse sotto uno scroscio di acqua gelata, si ritrovò intontito da quelle parole. Non riuscendo a dir nulla, lo guardò solamente.

Ho-seok invano cercando di trattenere la sua furia cercò di farlo ragionare.

- Jin… basta… stai esagerando! Jin… calmati… -

Sempre più rabbioso cercò di divincolarsi dalla sua stretta, il suo obiettivo era il moro.

- Sto esagerando?! E’ scappata per andare da lui! E l’hanno investita! Hai capito bastardo?! E’ stata investita perché voleva tornare da te!!! Sei stato coinvolto già con la morte dei miei genitori, vuoi portarmi via anche lei ora?! Non te lo permetterò!! -

 

Jung-kook si sentì morire dentro.

Quelle parole lo trafissero da parte a parte come una lama tagliente.

Yeona era stata investita perché voleva tornare da lui? Era stata colpa sua la causa dell’incidente? La sua ragazza dai tanti sorrisi allegri che l’avevano aiutato così tante volte era in sala operatoria per colpa sua?

 

Yoon-gi seguito da Kwan arrivarono davanti a loro.

Cho-hee turbata si buttò sul corpo dell’amica in cerca di conforto, che confusa per quello che stava assistendo la circondò con affetto.

Il ragazzo dai capelli argento, vedendo il moro che lentamente prese a muoversi, gli andò incontro, lanciando un occhiata inquieta ad un Jin completamente fuori di sé.

- Ehi… -

Non riuscì nemmeno a parlare che Jung-kook uscì a passo veloce da quel corridoio che stava diventando fin troppo stretto ed affollato per i suoi gusti.

Lo seguì senza un minimo di incertezza.

 

Lo ritrovò ancorato alla scala antincendio esterno all’ospedale, seduto su uno scalino, con uno sguardo perso chissà dove.

Lo guardò cercando di trovare le parole giuste, anche se in quel momento non sapeva esattamente, quali parole potessero essere indicate per rassicurare l’amico, quando per primo si sentiva stremato per tutta quella concomitanza di eventi.

Ma si sorprese nel sentire proprio quest’ultimo parlare.

 

- Le ho rovinato la vita… -

Alzando gli occhi al cielo avanzò verso di lui.

- Odio quando fai così pivello! Smettila di auto commiserarti e reagisci! Non riesci davvero a saltare questo passaggio vero?!-

Lo schernì sperando in una sua reazione, ma che purtroppo non ottenne.

Si trovava davanti ad un guscio vuoto. I suoi occhi solitamente brillanti erano un pozzo nero, privo di vita. Si sentì davvero distrutto vederlo in quelle condizioni.

- Ha detto che stava cercando di venire da me… ed è stata investita. Forse dovrei sul serio fare come mi ha detto. Devo andarmene e lasciarla stare. Come già avevo pensato sono la persona più sbagliata per lei… la faccio solo soffrire… non posso essere così egoista con lei… -

Yoon-gi sospirò chinandosi verso di lui, per poterlo guardare alla sua altezza.

- Hai pensato a cosa vorrebbe Yeona? Secondo te sarebbe d’accordo? L’amore infondo è egoista… ma voi vi amate, fareste di tutto l’un per l’altra non è così?-

Lui si portò il dorso della mano chiusa a pugno contro la bocca tremando appena.

- Io farei di tutto per lei… lo sai… -

Mormorò tenendo lo sguardo basso.

- E se l’operazione andasse male? E se non si svegliasse? Cosa farei? Io… -

- Non dire sciocchezze… Non dirlo neanche per scherzo amico! Yeona si sveglierà e si arrabbierà molto quando le racconterò di che cosa stai facendo adesso sappilo! -

Disse con convinzione, ricevendo appena uno sguardo pieno di dolore.

 

- Voglio abbracciarla Yoon-gi… -

- Lo so...-

Rimasero in silenzio per diverso tempo. Non c’erano molte parole da dire in quel momento.

L’unica cosa che potevano fare, era solo aspettare.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Sto piangendo… questo capitolo è tristissimo lo so.

Jin ormai è fuori controllo contro un Jung-kook distrutto per la sofferenza. E di Yeona ancora non si sa niente di certo.

Ditemi cosa ne pensate :*

Vi aspetto al prossimo capitolo!!

Un grande bacio Ekylove

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


- Cosa ti hanno detto? -

Chiese nervoso Ho-seok vedendo uscire Jin dalla stanza del dottore che aveva in cura Yeona.

- L’operazione è andata bene… -

Invece di vedere il ragazzo con un grande sollievo in volto, era sempre più freddo ed imperturbabile.

La cosa non gli piaceva per niente, era davvero preoccupato.

 

Yeona per lui era come una seconda sorella. Da quando erano piccoli, l’aveva subito presa sotto la sua ala, erano cresciuti insieme e le voleva sinceramente bene.

Vederla spesso e volentieri in ospedale gli aveva sempre fatto male, e quindi ogni volta che l’andava a trovare si impegnava sempre di fare qualsiasi cosa che la potesse distrarre o farla divertire.

Jin invece era come il fratello maggiore che non aveva mai avuto. Avrebbe tanto voluto nella sua vita avere una figura più grande a cui rivolgersi nei momenti difficili e lo aveva trovato in lui.

Erano diventati inseparabili, anche se negli ultimi tempi tra l’università, il ballo e i numerosi lavori di Jin, era diventato davvero difficile vedersi.

Ma sapeva che non avrebbe minato in alcun modo il loro rapporto. Si sentiva parte della famiglia in un modo o nell’altro. Se qualcuno stava male, automaticamente stava male anche lui.

 

- Ma...-

Chiese con una voce sottile.

- Ma… bisogna aspettare che si svegli, per garantire che sia fuori pericolo… e non sanno quanto ci possa volere… a quanto pare dipende da lei...-

Si appoggiò al muro sconfitto da quella verità troppo spietata.

Ho-seok seguì con lo sguardo il ragazzo sospirando.

Tutta quella storia stava diventando assurda, non solo avevano avuto un esperienza simile in passato, ora dovevano passare anche quello purtroppo.

 

Sapeva bene cosa aveva passato Jin in quel periodo. All’epoca ogni volta che si allontanava sorridente da Yeona, crollava letteralmente dallo sconforto, dalla paura e dalla responsabilità.

Era comunque un ragazzo quando ci fu l’incidente dei suoi genitori e lui non era di certo pronto a tutto quello che avrebbe portato. Chi è pronto ad una cosa simile?

Era a conoscenza della sua paura di non essere abbastanza, di non essere in grado di gestire qualcosa del genere… eppure aveva trovato la voglia di reagire, per sua sorella.

Si era aggrappato con tutte le sue forze su di lei, per non cedere. Ed ora con tutto quello che era successo, aveva il timore di veder scivolar via ogni cosa che con fatica aveva costruito.

Ho-seok, gli era sempre rimasto accanto, ci sarebbe ancora stato in ogni caso.

 

Kwan si avvicinò ai ragazzi timorosa, vedendo le facce aveva paura di chiedere cosa avessero detto i medici sulle condizioni precarie di Yeona.

Jin non appena la vide si spostò dal muro su cui era appoggiato andandole incontro furibondo.

- Tu! Perchè diamine non ti fai gli affari tuoi?! Lo so che sei stata tu a chiamare quel bastardo! Non avevi alcun diritto di interferire! -

Aggredì la ragazza lasciandola per un attimo spaesata, ma non si lasciò di certo intimorire.

- Jung-kook, aveva tutti i diritti di sapere! E’ il suo ragazzo e lei lo vorrebbe qui, lo sai tu e lo so io!-

Il castano fuori di sé le andò faccia a faccia facendola indietreggiare.

- Ma che prende a tutti quanti eh?! Possibile che sia il più sano qua dentro? Quello deve stare lontano da lei e da me! Hai capito?!-

Ho-seok si mise in mezzo furente dalla rabbia. Stava davvero esagerando, basta essere accondiscendenti.

- Non parlare in questo modo a mia sorella! Ora basta! -

Lo spinse facendolo oscillare all’indietro. Poi con durezza lo prese per il polso portandolo fuori dall’edificio, strattonandolo.

 

- Jin! Basta! Basta! Ti rendi conto di quello che stai facendo?!-

Jin rise di gusto.

Rise dal nervoso che stava provando. Nessuno riusciva a capirlo. Si sentiva incompreso, e da solo. Ma lui avrebbe lottato, per Yeona, per i suoi genitori e per sé stesso.

- Ho-seok… amico mio…-

Cercò di riprendere il discorso trattenendo le risate.

- Anche tu non capisci? Eppure tu eri con me allora… tu sai… Quel Jeon non deve stare vicino a mia sorella, porta solo guai. Guarda cosa è successo ancora, è tutta colpa sua, dieci anni fa come adesso!!-

Il biondo scosse con decisione la testa.

- E’ per quello che parlo! Io c’ero con te, e so tutto! E non è vero! Smettila! Ti stai solo comportando da pazzo! Lo so quello che stai provando, ma da quando lo hai riconosciuto, stai perdendo la testa! Cerca di ragionare!-

Jin sempre più frustrato diede alito a tutto ciò che pensava.

- Cosa non è vero? Eh?! Era nella macchina quando c’è stato l’incidente e so che stavano litigando tra loro, ed ora lei è stata investita perché voleva andare da lui… e tu mi dici che non è vero?! Io...-

Non riuscì a finire perché il ragazzo si avventò su di lui prendendolo dal colletto della maglia tirandolo con forza verso di sé, in modo da poterlo guardare dritto negli occhi.

- Jin! Se vuoi una cruda verità te la dico io! Tua sorella non è stata investita perché stava cercando di andare da Jung-kook! Stava scappando da te! Perchè sei talmente accecato dalla rabbia da non essere cosciente che ti stai facendo solo odiare da lei! -

 

Il castano si pietrificò di colpo per quelle parole sbattute in faccia, facevano più male di qualsiasi colpo ricevuto.

Ho-seok notando i suoi occhi vuoti, lo lasciò andare. Non avrebbe voluto arrivare a quello, ma lo aveva costretto. Doveva fare fronte con la realtà dei fatti, non poteva lasciarsi sopraffare così dal rancore e dal dolore.

- … ho visto anche io i fascicoli del caso, quella strada era ghiacciata dal freddo, entrambe le macchine sono scivolate… anche se non si fossero distratti i genitori di Jung-kook, la percentuale di un possibile incidente era molto alta e lo sai anche tu. Stai cercando di incolpare qualcuno e te la prendi solamente con lui. E’ stata una coincidenza di fattori che hanno portato a questa tragedia… accettalo Jin!-

 

Lui scosse la testa guardando in basso confuso.

- Quel giorno… dovevo esserci anche io… ma come uno stupido ho preferito andare a mangiare con degli amici. Non ero con loro e ho rischiato di perdere tutti…ora sta accadendo di nuovo, sto rischiando di perderla... -

Si sedette sconvolto su una panchina li accanto, ma Ho-seok restò in piedi toccandosi la testa esasperato.

- Prima cosa Yeona si sveglierà! Seconda cosa non puoi vivere con i sensi di colpa a vita! Ricorda che ora non è più la bambina di cui ti dovevi prendere cura, è cresciuta e devi accettare l’idea che prima o poi la dovrai lasciare andare. E soprattutto pensa a cosa vuoi dire a tua sorella quando riaprirà gli occhi… se non vuoi perderla sul serio cerca di ritrovare il vero Jin -

Si voltò lasciandolo solo, ora doveva riflettere e si augurava che avrebbe preso la decisione giusta.

Odiava usare quel tono, specialmente con lui, ma era quello di cui aveva bisogno e sperava che lo avesse capito.

 

 

- Saranno felicissimi i bambini! Ho preparato una coreografia facile, così gliela insegnerò e balleremo insieme e… Tae mi stai ascoltando?-

Arrivati a metà della scalinata al primo piano dell’ospedale, Tae-hyung si bloccò incerto.

- Scusa Jimin, potresti andare per primo? Devo fare una cosa ok?-

Facendo spallucce il biondo proseguì, mentre lui tornò sui suoi passi avvicinandosi ad un altro reparto.

 

- Cho-hee?-

Con voce sottile si avvicinò alla bionda davanti al distributore di caffè.

- … Tae-hyung cosa ci fai qui? -

Nel vederlo abbassò lo sguardo avvilita, riportandolo sul bicchiere ancora pieno.

- Sono con Jimin, stiamo andando a tener compagnia ai bambini ricoverati… Ma tu… Che succede? Come mai qui? Stai male? -

Le domandò a raffica visibilmente preoccupato, ma lei scosse lentamente la testa.

- No, non sono io a star male… Yeona è ricoverata qui, per un incidente… -

Sgranando gli occhi per la sorpresa si rattristì di colpo.

- Non… ne sapevo niente, mi dispiace tantissimo… è grave?-

Lei si sedette su una sedia posta di fianco al distributore appoggiando il bicchiere ormai freddo li accanto.

- Si deve solo svegliare… ma è sempre stata una dormigliona… -

Sorrise appena con lo sguardo perso in chissà che pensiero.

Tae-hyung la vedeva tutta la sua sofferenza e si sentiva realmente distrutto. Yeona si era sempre comportata da amica nei suoi riguardi e non se lo meritava affatto, specialmente dopo lo spavento con Jimin, anche se almeno su quello si era rincuorato dopo aver saputo che si erano parlati e lui giustamente avesse chiesto scusa per il suo comportamento. Ma odiava più di tutto vedere la ragazza che le piaceva sempre solare e gentile così spenta e priva di vita.

 

- Sai, quando eravamo bambine, io e Kwan venivamo spesso a trovare Yeona in ospedale, purtroppo la sua infanzia non è stata facile, ma noi cercavamo sempre di tirarla su di morale. Sfoggiavo i miei sorrisi migliori, cercavo di essere forte per lei, anche se non era facile… ma ora… vederla così… potrebbe non svegliarsi più… scusami… -

 

Scoppiò a piangere, cercando di nascondere il viso come poteva tra le mani.

Si sentiva davvero abbattuta e si vergognava di essere così vulnerabile in quel momento, ma proprio non trovava il coraggio di andare a trovare l’amica stesa su quel letto immobile come una statua di marmo.

Tae-hyung con una morsa stretta al cuore si sedette sulle proprie gambe, prendendole le mani, cercando di ritrovare il suo volto.

 

- Cho-hee… non devi scusarti! Con me puoi essere fragile, non devi essere sempre sorridente per forza sai? Io ci sarò sempre se hai bisogno di me! Vorrei essere presente per te anche in futuro a dir la verità… se me lo permetterai… -

Le sfiorò gentilmente la guancia, asciugandole le lacrime così fredde in contrasto con la pelle calda e scossa ancora dai singhiozzi, regalandole uno sguardo confortante pieno di puro affetto.

 

Cho-hee arrossì al contatto, non lo aveva detto a nessuno, ma dopo aver fatto caso ai suoi atteggiamenti, lo stava guardando in modo diverso, come anche le avevano suggerito le sue migliori amiche e non gli era indifferente.

Ma per la scottatura del passato, aveva paura di fidarsi di nuovo. Anche se lei era sempre stata scostante e il più delle volte stralunata, lui era sempre li, che le faceva sempre trovare un succo di frutta sul suo pianoforte, o le teneva posto a lezione quando c’era troppa gente. Erano cose stupide e semplici, però, erano delle piccole accortezze che riservava solo a lei.

Se ne era resa conto.

 

- Tu… vorresti esserci per me?-

Chiese incerta tra un singhiozzo ed un altro.

Il castano annuì convinto, seguito dal suo bellissimo sorriso quadrato.

- Andiamo da Yeona insieme? Non ti lascerò un secondo Cho-hee te lo prometto! E non nascondere più il tuo faccino da me, se devi piangere, ti asciugherò io le lacrime, non devi essere sempre forte, lo farò io per entrambi ok? -

Si alzò quanto bastò per stringerla in un abbraccio impacciato, Cho-hee avvertì tutto il calore di cui aveva estremamente bisogno.

Tuffò il viso sulla sua spalla e lo cinse a sé piena di emozioni contrastanti.

- Ma… Jimin… i bambini?-

Lui scostandosi appena la guardò negli occhi intensamente.

- Ci andrò solo dopo che avremo visto Yeona insieme… andiamo? -

Lei annuì grata di quell’animo sensibile di cui era dotato quel ragazzo dal cuore grande.

Si alzarono e dopo aver fatto un grande respiro entrarono nella stanza 203.

La stanza della sua migliore amica.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Ho-seok ha sfoderato tutta la sua grinta ed ha affrontato il suo amico Jin.

Avrà funzionato secondo voi? Sarà riuscito a scuoterlo o continuerà imperterrito con la sua idea?

Yeona troverà la forza di svegliarsi?

E secondo voi… che fine ha fatto Jung-kook? E’ davvero andato via come aveva detto?

Ps: Cosa ne pensate della coppia Cho-hee e Tae-hyung? Vi piacciono?

Bene dopo avervi riempito di domande… evaporo ahah

Aspetto come sempre i vostri pareri :)

Alla prossima!!!

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Camera 203.

Kim Yeona.

 

Jin seduto sulla sedia accanto al letto di sua sorella, la guardava in silenzio.

Erano passati cinque giorni e lei ancora era li sdraiata su quel letto immobile. Sembrava in tutto e per tutto addormentata, invece era piena di fili collegati a monitor e attaccata ad una flebo, con del liquido trasparente, continua in un braccio.

Il dottore, continuava a dire che era tutto nelle mani di Yeona. Era lei a dover trovare la voglia di combattere e di svegliarsi.

 

A Jin sembrava di rivivere le stesse cose dell’incidente in cui rimase incosciente per giorni. Gli avevano detto la stessa ed identica cosa.

Perchè stava accadendo di nuovo? Non riusciva a darsi una spiegazione.

Una lacrima bagnò la mano della ragazza.

 

- Ehi… sorellina… lo so che sei arrabbiata con me, ma potresti svegliarti ora? Sai sono tutti preoccupati e… mi manchi… -

La guardò con speranza, magari con la sua voce lo avrebbe sentito e si sarebbe finalmente destata dal suo infinito sonno.

Ma lei era ancora nella stessa posizione di prima.

Jin si alzò guardando fuori dalla finestra. Erano giorni che aveva le parole di Ho-seok in testa e non riusciva a trovarne pace.

Lui era sempre stato responsabile e fin troppo serio, aveva sempre cercato di trovare soluzioni ai problemi con estrema lucidità e razionalità. Ma quando si parlava della sua famiglia, perdeva totalmente il controllo.

Ne era consapevole e forse era troppo accecato dalla rabbia per capire che sua sorella in ogni modo aveva cercato di parlargli, di farlo ragionare. Ma lui non solo glielo aveva negato, l’aveva allontanata, tanto da farla scappare dalla sua presenza.

L’aveva ferita di proposito e aveva fatto in modo di farsi delle colpe che in realtà non aveva mai avuto. Si sentiva davvero una persona orribile.

 

Il bussare della porta, lo invitò a girarsi in quella direzione.

Nam-joon insieme a Yoon-gi erano li.

- Ehi Jin… ti diamo il cambio, va a riposarti! -

Il ragazzo dai capelli blu andò verso il ragazzo dall’aria assente.

- Non c’è bisogno sto bene… -

Yoon-gi in silenzio intanto si sedette sulla sedia, guardando tristemente la castana, sotto lo sguardo attento di Jin.

Avvertendo l’aria tesa, Nam-joon diede una pacca gentile alla sua spalla.

- Dai, ci siamo proposti tutti per fare i turni, non lasceremo da sola Yeona neanche per un secondo, se ci sono novità, sarai il primo ad essere contattato, giuro! -

Con uno sguardo freddo, si rivolse al ragazzo dai capelli argentei.

- Non sono sicuro che potrei essere contattato per primo… -

Yoon-gi alzò di sbieco la testa fissandolo.

- Qualche problema? -

- Io no, sono le tue amicizie che… ah lasciamo stare… sono stanco effettivamente-

A rallentatore si avvicinò alla porta ed uscì, senza prima aver lanciato un occhiata dietro di sé.

 

- Cavolo… la situazione è peggio di quel che pensassi… lo odia sul serio Jung-kook...-

Yoon-gi guardò nuovamente la ragazza sbuffando.

Trovava l’atteggiamento di Jin davvero immaturo.

Poteva capire tutto, ma non il comportarsi da bambino viziato.

Voleva tenere sua sorella sotto ad una campana di vetro, ma non funzionava così. Era una ragazza con la testa sulle spalle e doveva darle fiducia, lei aveva avuto la forza di superare un grande trauma e di andare avanti.

Tra i due, quella più forte si era dimostrata lei.

Probabilmente era fin troppo chiaro anche allo stesso fratello.

 

 

- Yoon-gi...-

Kwan arrivò nella stanza con il ragazzo seduto comodamente di fronte a Yeona. Stava leggendo un libro dalla copertina curiosa.

- Mentalità infantile? Fai psicologia ora?-

Lui fece spallucce.

- Mi sto informando nel caso dovessi parlare con uno spilungone che urla tutto il tempo...-

Kwan scosse la testa sorridendo.

- Ti stai riferendo a Jin?-

Lui chiuse il libro con aria annoiata.

- Tutti e tre mi stanno facendo uscire fuori di testa, pur quanto mi dica di lasciar perdere, non ce la faccio… -

 

La corvina annuì capendo cosa volesse dire. Erano problemi che non li riguardavano direttamente eppure, non riuscivano a far finta di niente.

Avevano vissuto anche loro tutta quella storia, e avevano ben compreso quello che avevano passato e proprio per quel motivo si sentivano in dovere di fare qualcosa, anche se piccola. Ma se potevano essere d’aiuto lo avrebbero fatto.

 

- Ti capisco… io voglio bene sia a Jin che a Yeona, e anche se Jung-kook non mi aveva convinto all’inizio ho capito che è un bravo ragazzo ed è colui che vedrei davvero bene per lei, vorrei che le cose si sistemassero… -

Sbuffò pensando a quanto fosse ancora lontana quella prospettiva.

- Lo vorrei anche io… ma infondo noi, abbiamo già fatto la nostra parte giusto?-

Guardò sornione la ragazza che sorrise di rimando.

Entrambi avevano spesso interferito e spronato i due ragazzi quando si erano presentate delle difficoltà. Se si erano messi insieme alla fine era anche merito loro.

- Giustissimo! Dovremmo aprire un’agenzia matrimoniale!-

Scherzò la prima avendo come tutta risposta una mezza risata divertita.

 

Si ritrovò a guardarlo sognante. Illuminato al tramonto era davvero bellissimo, i capelli argento con sfumature lucenti, gli occhi solitamente seri socchiusi a mezza luna, la bocca in un sorriso così raro da vedere e la sua pelle perlacea. Era una vera visione. Aveva avuto un vero e proprio colpo di fulmine quando lo vide la prima volta.

Era un tipo misterioso ed affascinate e la cosa più bella dalle voci sentite su di lui, era la sua insolita acutezza, cosa che le piaceva più di tutto. Infatti comunicare con lui era davvero stimolante ed elettrizzante. Si capivano al volo, era certa fosse la sua anima gemella.

 

- Grazie...-

Si lasciò andare in un sussurro.

Yoon-gi fattosi serio all’improvviso si ritrovò a guardarla confuso.

- … Quando sono scoppiata a piangere, mi hai abbracciata e mi hai consolata… grazie davvero Yoon-gi… e poi sei qui, hai accettato di fare i turni con noi… è stato bello da parte tua, anche Yeona ne sarebbe felice -

 

Si imbarazzò nel confessare quelle cose, era la prima volta che aveva un confronto diretto con lui dopo il giorno in cui aveva ricevuto quell’orribile telefonata.

Si era sentita un guscio vuoto e la prima persona a cui aveva pensato era stata proprio lui.

Era corsa nel suo dormitorio, aveva bisogno di vederlo, di trovare conforto tra le sue braccia. Ed in effetti così era successo, non si era ritratto, lui l’aveva abbracciata senza chiedere nessuna spiegazione. Lui l’aveva protetta.

 

Indugiò lo sguardo su di lui, e lo ritrovò rosso in viso.

Cosa che la sorprese molto, l’imperturbabile Yoon-gi era imbarazzato?

- Non mi devi ringraziare… ehmn… Non… non mi piace vederti triste… ma se capitasse… non farti problemi a venire da me… -

Distolse lo sguardo velocemente, facendo avvampare di più Kwan.

Entrambi non erano abituati a simili confessioni era evidente.

Dopo qualche minuto di tensione, Yoon-gi riparlò.

- Comunque… sia per me che per Nam-joon non è un peso, li facciamo volentieri i turni, ormai siamo tutti un gruppo, oltretutto sta insieme a Jung-kook e poi mi è sempre stata simpatica se devo dirla tutta -

Kwan annuì, cercando di non farsi trasportare dalle emozioni di poco prima, poi un improvvisa domanda le arrivò nella mente.

 

- A proposito di Jeon… si può sapere dove è sparito? Non lo vedo dal giorno dell’incidente… possibile che se ne sia andato sul serio? Perchè questa volta non mi trattengo eh… lo vado a prendere e…-

Yoon-gi rise nuovamente, scuotendo la testa.

- No no… perché lo avrei già fatto io credimi! Odio quando si auto colpevolizza andando in depressione… questa volta è diverso, lo dico solo a te… -

Kwan si girò intorno per vedere che non ci fosse nessuno e si avvicinò porgendo l’orecchio.

- Ogni notte, lui è qui. Si intrufola anche se non si può, e sta con lei fino a che iniziano nuovamente le visite…così può vederla senza che Jin lo sappia -

La corvina sorrise a quella rivelazione.

- Ogni tanto da delle soddisfazioni quel ragazzo! Come sta?-

Scosse i capelli argento passandosi una mano nel mezzo pensandoci.

- Non sta bene… ma cerca di non crollare, ci sta provando in tutti i modi, lo vedo anche se non parla. Io e Nam-joon cerchiamo di non lasciarlo da solo, infatti ora è con lui… -

 

Non poteva pensare a come potesse stare, per lei era stato un duro colpo, ma per lui, per il loro passato difficile ed il presente così incerto, non voleva essere nei suoi panni, era davvero dispiaciuta per tutto.

Guardando la sua cara amica, le vennero improvvisamente gli occhi lucidi.

Tutte e tre le ragazze erano unite da sempre, si proteggevano a vicenda, era sempre stato così, ma ora vedere qualcosa che andava ben oltre le sue capacità, la rendeva impotente. Si sentiva inutile.

 

- Si sveglierà presto vero?-

La voce sottile di Kwan arrivò diretta alle orecchie di Yoon-gi.

La guardò intensamente e le afferrò la mano con decisione, stringendola nella sua.

- Sicuro, non ho alcun dubbio… -

Entrambi si guardarono, accennando appena un sorriso.

Avrebbero superato anche quell’ostacolo che si stava dimostrando essere insormontabile.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Grazie a Yoon-gi ora sappiamo che Jung-kook non se n'è andato!! Ogni notte è li per la sua piccola Yeona, ve lo aspettavate?

A parte la coppia principale ovviamente, mi piace molto questa sorta di intesa che hanno Yoon-gi e Kwan. Voi cosa ne pensate?

Ancora Yeona non si è svegliata, ma vi posso anticipare che il prossimo capitolo sarà molto importante per vari motivi…

Quindi se siete curiosi, vi aspetto al prossimo capitolo!! :*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


 

Era insolitamente silenziosa quella notte, l’intera città sembrava addormentata, da quanto non si sentisse alcun rumore di sottofondo.

La luna alta nel cielo solitamente splendente, appariva quasi opaca alla vista di Jung-kook.

Si sentiva più irrequieto del solito quella sera, anche se non sapeva bene il perché.

Come aveva preso abitudine, si stava intrufolando nell’ospedale, per andare dalla sua Yeona.

Anche se dopo aver ricevuto le intimidazioni di Jin e il vago pensiero di andarsene sul serio per non farla più soffrire, non poteva accettare l’idea di non poter stare con lei.

Specialmente che ora aveva più bisogno di lui.

O meglio, in questo momento era più lui che aveva bisogno di vederla, di stare con lei.

Da quando aveva saputo dell’incidente, non dormiva quasi più, non riusciva a mangiare, si sentiva vuoto.

L’unica cosa che lo teneva attivo era la sua forza di volontà, infatti gli dava l’energia per stare in piedi, per poter andare da lei.

Il suo stato d’animo era variabile, si sentiva sempre teso come una corda di violino, ma solo fino a quando la castana non fosse stata nel suo campo visivo.

Una volta in sua compagnia allora riusciva a rilassarsi, si sdraiava accanto a lei, stringendole le mani, non lasciandola mai sola.

Finalmente raggiunta la sua stanza, si girò ancora un ultima volta guardandosi intorno furtivo ed entrò.

 

Sotto la luce lunare, la sua Yeona, assumeva un aria quasi eterea, era bellissima.

- Ehi… ragazzina! Sono arrivato, ti sono mancato eh? -

Sussurrò appena accarezzandole la guancia con estrema delicatezza.

Si sedette sul letto e la guardò per un tempo infinitamente lungo.

Quanto gli mancavano i suoi sorrisi, i suoi occhi dorati che si specchiavano nei suoi, il suo viso arrossato quando si imbarazzava, i suoi baci pieni di dolcezza.

Si strofinò gli occhi, non voleva piangere, si era ripromesso di non farlo quando era insieme a lei.

Non voleva che la prima cosa che vedesse quando si sarebbe ripresa fossero state le sue lacrime.

Perchè era solo questione di tempo, lei si sarebbe svegliata.

Intrecciò le dita nelle sue, baciandole il dorso della mano.

- Piccola… ti prego… apri gli occhi… -

La voce tremava, era la prima volta che avvertiva tutta quella paura, era una sensazione che lo invadeva per tutto il corpo e lo stava logorando, ogni secondo sempre di più.

 

- Allora è vero… -

La voce seria, fece sussultare il moro.

Lasciò andare la mano dell’amata per guardare dietro di lui, verso la porta.

Jin con occhi giudicanti lo stava fissando.

- … quello che avevo sentito era vero. Vieni ogni notte qua…-

 

Entrò di getto nella stanza, andando direttamente alla finestra, guardando fuori di essa.

- Non posso stare lontano da lei! -

Rispose a lui convinto, non smettendo di fissarlo.

Pur quanto si sentisse in colpa riguardo il passato e l’incidente in sé, non aveva alcuna intenzione di lasciare Yeona. Anche se in un primo momento si era sentito insicuro, che forse davvero tutto il suo dolore derivava dalla sua presenza, si ricordò nel vortice dello sconforto, delle parole che lei gli aveva rivolto.

Non lo reputava colui che aveva portato il male nella sua vita, ma anzi gli aveva dato la voglia di ricominciare, di vivere.

La sua piccola, aveva visto questo in lui, si amavano e questo gli bastava per lottare per loro. E se questo avesse voluto dire anche andare contro il rancore di suo fratello, lo avrebbe fatto.

 

- Certo che hai coraggio da vendere eh?! Dirmelo con quel tono poi… -

Con sua sorpresa, non avvertiva ostilità nei suoi riguardi, lo sentiva quasi con un tono rassegnato.

Ispirando quanto più ossigeno potesse, cercò di approfittare di quell’occasione di calma apparente, parlandogli francamente.

- Lo so che tu mi odi… e non dico che non fai bene ma, almeno ascoltami! Mi sono avvicinato a tua sorella per la nostra promessa fatta anni fa, e poi è stato improvviso anche per me, non avrei pensato che il mio affetto per lei si sarebbe tramutato in amore… ma è successo! Amo Yeona! E non intendo lasciarla andare! -

Il cuore gli batteva velocemente nel petto, ma la sua voce non aveva minimamente esitato nel dichiarare i suoi sentimenti per la ragazza, che era sempre stata estremamente importante per lui. Non si sarebbe mai aspettato di avere un confronto con Jin, in questo modo.

Urlandogli in faccia che qualsiasi cosa avesse provato a fare contro di loro, non sarebbe mai riuscito a dividerli.

Il loro amore avrebbe superato tutto.

 

- Già… l’amore… -

Rise tra i denti stretti, cosa che fece innervosire Jung-kook.

- Jin… non cercherò di chiederti perdono, perché non me lo merito… ma credimi quando dico che sono sincero e serio nei suoi confronti, sin da quando eravamo bambini lei è stata fondamentale per me e… -

- Lo so… -

Il moro lo guardò perplesso aspettando un qualsiasi cenno di continuazione.

 

- … mi ricordo di te, eri davvero un rompiscatole da bambino, eri un viziato figlio di papà che faceva i capricci per ogni cosa, eppure mia sorella aveva visto qualcosa in te, ogni volta che la cercavo, era sempre nella tua stanza… voleva stare con te come adesso, è tutto un cerchio vero? E’ davvero assurda la vita… -

Prese una pausa, finalmente riguardandolo negli occhi.

- Ti ho visto cambiare in meglio allora, e lo avevo capito quanto fosse stata fondamentale per la tua crescita, è per quello che in aeroporto quel giorno ti ho detto che non avresti più dovuto vederla, perché immaginavo che l’avresti cercata, come infatti è successo -

 

Jung-kook deglutì con forza, Jin aveva capito ogni cosa, anche prima di lui.

O semplicemente i suoi sentimenti misti di gratitudine e prima cotta, erano più evidenti di quanto avesse immaginato.

- So che mi avevi detto di non cercarla, ma anche dopo tutto quello che avevo scoperto, non potevo starmene con le mani in mano. Volevo solo renderla felice tutto qua…come le avevo promesso -

Sfiorò con estrema lentezza la mano della ragazza, chiedendosi se quel poco di felicità era riuscito in qualche modo a fargliela provare in quel mare di dispiacere.

 

- Non metto in dubbio i vostri sentimenti… -

Disse inaspettatamente con voce mesta, tanto da far sorprendere il moro.

- Ho capito bene che ciò che provate è qualcosa di profondo. Non avevo mai visto mia sorella parlare in quel modo di qualcuno, non è una ragazza stupida, se ha visto che c’è del buono in te, dev’essere così dopotutto no? -

Jin si avvicinò al letto, sedendosi sulla sedia posta li accanto, guardandola teneramente.

- Il vederti Jeon, mi fa solo incazzare, non posso farci niente… guardandoti mi vengono in mente solo scene che vorrei dimenticare, e tu me lo fai rivivere come se fosse ieri… -

Il moro lo guardò sinceramente dispiaciuto. Aveva vissuto dieci anni a detestare i suoi genitori, oltre che sé stesso, non potendo parlarne nemmeno con l’unica componente della sua famiglia. Aveva tenuto tutto dentro di sé e nel vederlo non poteva biasimarlo delle sue reazioni, a volte un po' eccessive. Ma lo comprendeva.

 

- Mi dispiace… ti chiedo scusa, anche se è inutile, con le scuse non si può risolvere quello che è successo allora… ero così piccolo ed incosciente da non capire -

Si chinò in segno di rispetto verso di lui, per alimentare ogni singola parola detta.

Jin apprezzò quel gesto, avvertiva la sua sincerità.

- Credo di doverti anche io delle scuse a dir la verità… so che non posso incolpare te per ciò che è successo, ma l’idea di dover proteggere Yeona, mi ha fatto perdere il controllo delle mie emozioni che avevo represso in ogni modo dentro di me, e come un fiume in piena me le hai risvegliate di colpo… Spero che tu lo riesca a capire… -

Lui annuì lentamente.

Rimasero in silenzio per diverso tempo, assimilando ogni singola parola volata nella stanza.

 

- Jeon… se vengo a sapere che mia sorella sta male per colpa tua… sappi che non mi tratterrò come questa volta! Ti verrò a cercare, e non parlerò!-

Jung-kook sorridendo riguardò con amore la castana.

- Non succederà niente di simile, te lo posso assicurare! Lei è tutto per me! -

Detto quello, strinse nuovamente la sua mano, per poi girarsi verso la porta.

- Dove stai andando ora?-

Chiese Jin confuso, mentre osservava la sua figura scivolare nella notte.

- Ho pensato volessi stare un po' da solo con lei… -

Disse piano raggiungendo la porta.

- Credo che abbia più voglia di vedere te al momento del suo risveglio, che me. Mi odia penso… -

Con voce triste, si tirò indietro verso la sedia appoggiandosi, lanciando uno sguardo vuoto al soffitto.

Jung-kook si girò nella sua direzione sbuffando.

- Non dire sciocchezze Jin… lei non proverà niente di simile per te… sei la sua famiglia -

Disse convinto, vedendo tutta la sua frustrazione.

 

- Magari… vorrei vedere entrambi… -

 

Una voce appena udibile all’orecchio umano, fece scattare i due ragazzi nella stanza.

Si avvicinarono come saette verso Yeona e si sorpresero nel vedere i suoi occhioni dorati aperti a fatica davanti a loro.

Jin scoppiò a piangere nel vederla e le strinse con forza la mano.

- Sorellina… mi… mi dispiace… ti prego… tutte quelle cose che ti ho detto… come mi sono comportato…io… -

Lei con debolezza gli sorrise, scuotendo il capo.

- Jin, ti voglio bene… non piangere… -

 

Si girò con infinita lentezza guardando Jung-kook.

Era rimasto immobile di fronte a lei, con un espressione che non riusciva a capire.

Alzò con sforzo l’altra mano verso di lui, che con rapidità si incastrò perfettamente nelle sue mani.

Vide i suoi occhi profondi e scuri, illuminati dalla luna, incatenati ai suoi. Li capì anche senza sentire alcuna parola, quanto amore gli stessero comunicando.

Quanto fosse felice di vederla.

Sorrise addolcendosi.

- Mi sei mancato anche tu...-

Mormorò, come se stesse rispondendo alle sue parole che erano rimaste solo nella sua testa.

Anche lui sorrise debolmente, stringendo ulteriormente la presa portando la piccola mano alla sua bocca, suggellando quel momento con un dolce bacio salato. Inevitabilmente alcune piccole gocce erano scese sulla sua guancia depositandosi tra le loro mani.

 

Yeona li guardò entrambi con dolcezza, nel torpore del sonno, aveva avvertito qualche sentore dei loro discorsi. Anche se voleva chiedere cosa fosse successo tra di loro, capì che probabilmente avevano raggiunto una tregua per il suo bene.

Tutta quella apprensione avuta fin ora, lentamente si affievolì. Era nella stessa stanza con gli uomini più importanti della sua vita e non poté non esserne felice.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Finalmente Yeona si è svegliata!!

Jin e Jung-kook sono riusciti a parlarsi e a confrontarsi fino ad arrivare ad una specie di tregua. Ed era anche ora direi ahah

Cosa ne pensate del loro confronto??

Spero vi sia piaciuto :P Chissà cosa potrà succedere ora?

Vi aspetto al prossimo capitolo!! :D

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


- Jung-kook!! Daii!! Ti potresti sbrigare?!-

Yeona urlò frettolosamente al ragazzo appena dopo di lei, uscendo veloce dall'aeroporto.

- Ehi! Non porti tu tutte le valige ragazzina, dammi tempo! Guarda che non scappa l’isola eh?! Ahah -

Rispose divertito il moro portando diverse valige variopinte di colori vivaci.

- Come fai a non essere emozionato?! Praticamente è la nostra prima vacanza da quando è finita l’università! Da quando abbiamo iniziato a lavorare non abbiamo mai tempo! Isola di Jeju, aspettaci!! -

 

Dopo essersi ripresa dall’ospedale, finalmente tutti i tasselli confusi nella sua vita andarono a posto.

Il suo rapporto con Jin, era tornato come una volta e con fatica, nel tempo, aveva cercato di accettare Jung-kook come suo fidanzato.

Non le dissero mai, il discorso avvenuto prima del suo risveglio, ma qualsiasi cosa si fossero detti e come fosse avvenuta, la cosa importante per lei era il risultato.

Infatti non poteva esserne più felice di così.

Dopo essersi liberati da ogni incomprensione e parole non dette, la relazione con Jung-kook era sempre meglio.

Riuscivano a capirsi con uno sguardo e la loro complicità raggiungeva vette che andavano oltre l’immaginabile.

Avevano finito gli studi, laureandosi a pieni voti e a trovare un lavoro soddisfacente per entrambi.

Come sperato Yeona era riuscita a diventare un interprete e guida turistica nel suo territorio, ed il moro era entrato come consulente nell’azienda di famiglia, ogni volta che dovevano rapportarsi con clienti stranieri ci pensava lui per ogni cosa. Infatti come aveva già capito, la sua famiglia era benestante.

Ed anche con difficoltà, visto i precedenti, nel corso degli anni, aveva stretto un buon legame con i suoi genitori, che l’accolsero immediatamente come una seconda figlia.

 

Erano passati già cinque anni d’allora, e fortunatamente erano riusciti a prendersi una piccola vacanza solo per loro due.

Dopo tutto quello che era successo, si meritavano un bel viaggio rilassante.

Ma per Yeona non erano solo semplici ferie, aveva preparato qualcosa di molto più grande e sperava che il suo meraviglioso amore, ne apprezzasse l’impegno. Lo sperava davvero.

 

Dopo essersi fermati in albergo ed aver posato le valige, si diressero direttamente al ristorante più vicino, era ora di pranzo ed avevano davvero una gran fame.

Mangiarono, come tradizione volesse, del buonissimo pesce fresco, pescato giusto in mattinata accompagnato dall’hallasan soju. Un distillato fatto in quell’isola stupenda.

 

Dopodiché si diressero alla loro prima meta.

Iho Tewoo beach.

Una bellissima spiaggia dalla sabbia bianca, vicino alla città di Jeju.

Impossibile non notare i due punti di riferimento slanciati davanti a loro. Due fari simili a cavalli, uno di colore rosso e l’altro di colore bianco, davvero pittoreschi ed incantevoli.

Come un richiamo per Jung-kook, si mosse immediatamente per fare fotografie a destra e a sinistra, senza mancare un millimetro di quella vista.

Cosa che Yeona immaginava sarebbe accaduto, da quando lo conosceva, era evidente quanto gli piacesse fare foto. Ricordò con nostalgia, quando andarono per la prima volta al Lotte World, aveva riempito l’intera memoria della macchina fotografica.

 

- Avanti mettiti li in mezzo, con questa luce ne dobbiamo approfittare, fai un bel sorriso!-

Yeona cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere come una pazza, cercò di assecondarlo, amava quando si lasciava prendere dalle emozioni. Tornava quasi come un bambino a cui si comprava il giocattolo desiderato.

- Va bene così? Non farmi brutta!-

Scherzò divertita, mentre lui accennò un sorriso da sotto l’oggetto.

- Non ci riuscirei neanche se volessi ragazzina! La modella è fin troppo affascinante perché venga male-

Arrossì a quelle parole, sorridendo timidamente.

 

Lui era così. Dal nulla le faceva complimenti e non mancava mai di farla sentire importante, era davvero fortunata di averlo al suo fianco.

Passarono l’intero pomeriggio sulla spiaggia a ridere e scherzare, giocare a beach volley, nuotare per quelle acque cristalline osservando il fondale marino, e anche nel relax nel fare semplicemente una passeggiata tranquilla sul bagnasciuga.

 

Con l’arrivo del tramonto, guardarono sognanti il cielo tingersi di rosso, era come se fossero davanti ad un quadro, incapaci di distogliere lo sguardo dalla meraviglia che stavano assistendo. Insieme assaporarono il momento dolce e romantico.

- Ascolta, perché non andiamo a vedere la roccia del drago dopo cena?-

Jung-kook tenendo stretta Yeona tra le sue braccia la guardò curioso.

- Roccia del drago? Mai sentita -

Lei alzò il capo incrociando la sua espressione perplessa.

- Yongduam Rock, è così che si chiama. E’ una grande pietra vulcanica che dopo essere stata consumata nel tempo dai forti venti e onde, ora ha assunto una forma simile ad una testa di drago. Ho visto delle immagini davvero belle. Vorrei vederla con te… -

Si guardò incerta le mani, cosa che fece divertire il moro. Ogni volta che si sentiva a disagio o insicura aveva l’abitudine di distogliere lo sguardo e assumere un espressione così tenera ai suoi occhi, che avrebbe detto si ad ogni sua richiesta.

Tuffò la testa tra i suoi capelli mossi dal vento, lasciandole un bacio dolce.

- Tutto quello che vuoi ragazzina! -

 

Trovandosi davanti alla forma insolita, Jung-kook si prese del tempo per osservarla.

- Drago eh?!-

Yeona sospirò abbattuta, guardandolo di sottecchi vedendo la sua espressione ironica.

- Non fare il pignolo! Dai! Se lo guardi attentamente noti la somiglianza e poi siamo qui anche per qualcos’altro!-

Sorridendo si sistemò davanti ad essa ad occhi chiusi e strinse le mani l’una contro l’altra con forza.

- Bisogna esprimere un desiderio di fronte al drago e questo si realizzerà!-

Vedendola concentrata fece un ghigno prima di imitarla.

- Sapevo che c’era la fregatura! Tsk! Ook…-

Dopo qualche minuto di silenzio, il moro sussurrò divertito alla sua compagna.

- Cosa hai espresso?-

Lei scosse la testa contraria.

- Se te lo dicessi, non si avvererà mai!-

Il moro rise, aprendo un occhio per poterla guardare.

- Ma non funzionava così per le stelle cadenti?-

Facendo spallucce, finalmente lo guardò a sua volta.

- E’ la stessa cosa! Dai impegnati!-

 

Dopo altro silenzio, Jung-kook sentì la voce emozionata di Yeona vicino al suo orecchio.

- Buon Compleanno Kookie… -

Riaprì gli occhi e la vide accanto a sé rossa in viso con lo sguardo di un brillante mai visto prima.

Non era il primo compleanno che passavano insieme, ma qualcosa gli faceva pensare che quello sarebbe stato speciale, se lo sentiva.

- Cos… è già passata la mezzanotte?-

Lei annuì felice, baciandolo delicatamente.

- Si! E’ il primo settembre! E… possiamo iniziare finalmente!-

Vedendo la ragazza allontanarsi a passo svelto, fu inutile ogni tentativo di cercare di fermarla, ormai era già lontana da lui. Si scompigliò confuso i capelli aspettando il suo ritorno che non tardò ad arrivare.

Con se aveva un grosso pacco regalo.

- E questo? Da dove lo hai preso?-

Chiese esterrefatto afferrando l’oggetto che a fatica era riuscita a portare con sé.

- Vedi quel ristorante? E’ gestito da alcuni parenti di Cho-hee e per farti una sorpresa, abbiamo spedito il pacco il giorno prima di arrivare qui! -

Scuotendo la testa sorrise in imbarazzo.

- Ehi ragazzina! Da quanto stavi preparando tutto questo? Non mi sono accorto di nulla, ed è strano, insomma capisco al volo quando hai qualcosa in mente!-

Lei facendo un espressione soddisfatta, spiegò senza troppi giri di parole.

- Intanto sono una guida turistica, e ho preparato l'itinerario e tutto il resto nei minimi dettagli… e poi non ho fatto tutto da sola. Mi hanno aiutato!-

 

Ed in effetti, come sempre aveva fatto conto per il pronto intervento delle sue care amiche. Anche se impegnate si erano dimostrate efficienti ed affidabili. Come poi tralasciare il suo prezioso compagno di giochi Ho-seok, anche lui si era offerto di aiutarla pur essendo in tour per il mondo come ballerino professionista in una grande compagnia di danza.

Ripensò a loro con nostalgia.

Cominciando a lavorare, non riuscivano a vedersi quanto prima. Ma se qualcuno avesse avuto bisogno, trovavano il tempo in un modo o nell’altro.

Dopo la laurea, erano successe molte cose.

Cho-hee era stata notata come pianista, ed aveva intrapreso quella carriera. Sempre sotto la stretta sorveglianza del suo fidanzato Tae-hyung. Tra loro, anche se lentamente per le insicurezze della prima, stavano andando a gonfie vele. Yeona come aveva già sospettato erano fatti l’un per l’altra. Insieme erano davvero affiatati. Tra l’altro anche lui aveva coronato il suo sogno di diventare avvocato e non poteva esserne più felice di così.

Kwan invece grazie alla sua arguzia ed intelligenza, riuscì a varcare le soglie della comunicazione internazionale, fare da interprete anche tra politici di una certa stazza.

Ma non stupì nessuno, era sempre stata una ragazza ambiziosa e grintosa, e anche se pur impegnata, riusciva a trovare il tempo per la danza, sua grande passione, ma non solo anche per il suo Yoon-gi.

Ormai lui insieme a Nam-joon erano diventati rapper conosciuti, ma questo non fu mai d’impedimento al loro amore.

Anche se all’esterno sembravano una coppia anomala, freddi e controllati, appena incrociavano gli sguardi, da essi sgorgava l’amore reciproco, così intenso e passionale che a volte faceva arrossire i più timidi.

 

Erano tutti felici, realizzati ed innamorati.

Proprio come lei.

O almeno fino ad ora.

Guardò incerta il ragazzo di fronte a sé, che ancora stava cercando di capire cosa ci fosse in quel grande pacco colorato.

Aveva iniziato con il suo piano elaborato, ed ora non era più sicura quanto prima di come potesse andare a finire.

Aveva vari scenari di finale diversi nella sua mente. Ma sperava vivamente che andasse come aveva sognato. Quanto lo voleva.

 

- … Posso aprirlo?-

Chiese emozionato tenendo stretto l’oggetto tra le mani.

- Si… ma devi aspettare ancora un secondo, devo dirti una cosa prima!-

Si fece seria e lo vide sempre più confuso.

- Devo annunciarti che avrai ben tre regali, tra oggi e domani… -

- Tre regali? Sei impazzita e…-

La ragazza mise dolcemente un dito sulle sue labbra piene, sfiorando l’anellino incastonato e sorrise ruffiana.

- E… non ho finito! Da quando ci siamo ritrovati, hai fatto un sacco di cose per me, sorprese, regali… per una volta voglio stupirti come si deve! Ad ogni regalo, sarà accompagnata da una spiegazione ed insegnamento… -

Il moro aprì di poco la bocca, rinchiudendo l’indice tra i denti, mordendolo leggermente, guardandola in modo intenso di conseguenza.

- Vuoi essere la mia professoressa tu questa volta?-

Sorpresa si ritrasse, cercando di riprendere il controllo delle sue azioni, prima di sprofondare nell’oblio dei suoi occhi.

- C...comunque ora… puoi aprire il regalo...-

 

Con ancora quella luce maliziosa nel suo sguardo, scartò il regalo e all’interno trovò una chitarra nuova di zecca.

Jung-kook rimase senza parole guardandola incantato.

- Mi ha consigliato Yoon-gi, ha detto che questa è davvero ottima per te e… mi ha detto anche cose più tecniche, ma non ci capisco niente scusa eheh -

Rise più forte nel guardarlo sempre più imbambolato su di essa.

- Comunque, la chitarra per me è un simbolo. E’ il nostro passato. La musica è sempre stata di contorno per la nostra storia, sin da bambini, ti ha fatto comporre la nostra canzone e ci ha riuniti in momenti difficili. Pur quanto il nostro passato sia stato duro e complesso, ci ha portato ad essere come siamo ora. Qualsiasi tipo di difficoltà abbiamo affrontato nel nostro passato, è servito per arrivare a questo momento. Quindi l’insegnamento è questo. A tutto c’è una soluzione, nessun ostacolo sarà insormontabile, come abbiamo fatto fin ora, insieme. Non rimpiango niente di quello che è stato, perché mi ha portato a te… -

 

Dopo aver dato alito al suo discorso detto di getto, si sentì osservata in modo insistente.

La stava guardando intensamente. I suoi occhi erano diventati come una calamita per lei, non riuscendo a distogliere il suo sguardo da quanto fossero profondi.

Si avvicinò così lentamente da riuscire a scorgere ogni suo respiro tremante venire dal suo petto. Si chinò alla sua altezza, lasciandole un bacio delicato sulla bocca.

 

- Già solo con queste parole per me, piccola, è il regalo migliore che potessi farmi… Sei la cosa più bella che mi sia capitata in vita mia, e se so che sarai con me, niente potrà farmi paura. Niente. -

 

La strinse a sé con decisione per poi baciarla con trasporto.

Voleva che quelle parole rimanessero incise nelle loro pelli. Avevano sofferto così tanto, che se lo meritavano davvero quella pace e quell’amore tanto desiderato.

Sentendo anche lei il bisogno di dimostrare i suoi sentimenti profondi, lo accolse volentieri tra le sue braccia baciandolo a sua volta con passione.

Fiondò sicura le mani tra i capelli corvini soffici e setosi, sfiorandoglieli e apprezzando a pieno la loro lunghezza tra le sue dita.

Lui prese ad accarezzarla insistentemente, per tutta la misura della sua schiena vellutata, non smettendo un secondo di succhiarle con ardore il labbro inferiore morbido e caldo, intrappolato nella sua bocca.

A mala pena riuscirono a staccarsi ansimando per l’incredibile coinvolgimento che erano riusciti a creare in così breve tempo.

Ma lo sapeva bene Jung-kook, solo Yeona riusciva a renderlo così vulnerabile, non c’era cosa di lei che non lo facesse uscire di testa. Come in quel preciso momento.

 

Cercando di riprendere il controllo, riguardò la chitarra.

- Potrei suonare per te?-

Lei sorrise con gioia.

- Sarebbe perfetto… anche se prima avrei pensato ad un’altra cosa… -

Gli prese la mano e lo portò verso la spiaggia.

Cercarono un posto nascosto, in mezzo alle piccole rientranze delle insenature e accompagnati dal chiarore della luna, si spogliarono dei loro vestiti e si tuffarono in mezzo alle acque calde e profonde dell’oceano.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Un po' di gioia a questo punto ci stava no? Cosa ne dite?

Yeona ha preparato qualcosa di veramente speciale per il suo compleanno… che tra l’altro è sul serio il compleanno del nostro Kookie!!! Manco farlo a posta ahah

Quindi ne approfitto per fare i nostri migliori auguri al nostro coniglietto preferito!!!

Vi aspetto al prossimo aggiornamento!! ;*

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


* Inizio contenuti adatti ad un pubblico adulto*

 

Tornati in albergo a fatica riuscirono a chiudere la porta della loro stanza, presi dall’impetuosa passione scatenatasi dalla spiaggia, non riuscivano a staccarsi l’un dall’altra.

Jung-kook entrò nella camera all’indietro, tenendo tra le braccia Yeona ancorata a lui, senza smettere un secondo di baciarsi con trasporto.

Senza sapere come, arrivarono di fronte al letto matrimoniale, senza troppi complimenti Jung-kook lasciò cadere Yeona su di esso, lasciando che la sinuosità delle lenzuola di seta bianche sotto di lei ammorbidissero la caduta.

Prima di soccombere su di lei, la guardò mordendosi il labbro compiaciuto della vista.

Si spogliò lentamente della sua camicia bianca per scoprire l’intero busto scolpito ancora bagnato dall’improvvisato bagno di mezzanotte, per poi allungarsi su di lei e ricoprirla con il suo corpo marmoreo.

Yeona ormai in sua totale balia, riuscì a godersi l’immagine che aveva di fronte.

Il suo bellissimo Jung-kook, dai capelli bagnati che gli ricadevano confusi sugli occhi scuri e pieni di desiderio, le sue labbra piene e sensuali, il suo braccio interamente tatuato, il suo fisico perfetto e mezzo nudo, solo per lei.

La spinse contro il materasso non smettendo di mantenere il contatto visivo, in seguito con un sorriso malizioso si decise a torturarla baciandola e mordendole il collo, lentamente, gustandosi il sapore della sua pelle ora salata dall’acqua marina.

La tirò su appena il tempo di afferrare l’orlo del suo vestito color vaniglia, sfilandoglielo per gettarlo chissà dove, ritornando a dedicarsi abilmente su di lei.

Sentendolo scendere sul suo corpo, Yeona gemette e fremette in un brivido incontrollato, ricercando la sofficità dei suoi capelli corvini, tirandoglieli appena.

Le faceva provare delle sensazioni così intense da farle perdere totalmente lucidità, sentiva ogni suo tocco delicato, ogni suo respiro sulla sua pelle bollente, ogni piccolo bacio umido e ogni suo gemito di piacere nel vederla poco lucida sotto le sue mani esperte. Lui lo sapeva bene dell’effetto che le faceva, ma non si rendeva conto di quanto impazzisse lui a sua volta vederla in quello stato.

Le baciò e stuzzicò il seno, fino a farla ansimare di piacere, scendendo poi sul ventre bianco, fino ad arrivare alla sua intimità.

Tolse infine il suo costume da bagno, lasciandole una scia di baci e morsi sulle sue gambe candide.

Le lasciò un segno riconoscibile nell’incavo dell’interno coscia, che poi leccò compiaciuto del lavoro appena fatto.

 

- Kookie… -

- Dimmi piccola…-

Sorrise divertito nel sentirla con il tono di voce soffocato tra un ansimo ed un altro.

- Io… non ce la faccio più… -

- Non capisco… dovrai essere più chiara… -

Alzò appena lo sguardo facendo il finto tonto, beandosi dell’espressione piena di lussuria della propria ragazza.

- Kookie… ti voglio!-

Senza riuscire a dire altro, sentì le sue dita entrare dentro di lei, mozzandole il fiato.

Si sentiva quasi in imbarazzo nel sapere quanto velocemente si fosse eccitata, eppure non si stranì affatto della velocità con cui si abituò nel sentire le sue dita premere contro la sua femminilità.

Di reazione alzò il bacino intensificando il contatto della penetrazione, seguito da baci e leccate mirate per darle un estremo piacere. Yeona strinse involontariamente i capelli del proprio ragazzo, ormai stava totalmente perdendo il controllo, sentiva scariche di adrenalina per tutto il corpo, era vicina e lo sapeva anche lui.

Sentendo che stava per venire, si staccò prolungandole l’eccitazione. Sorrise nel vedere il volto della propria ragazza contrariata, non si aspettava di rimanere insoddisfatta.

- Anche io non ce la faccio più piccola mia...-

Salì a cavalcioni su di lei, riprendendo a baciarla con impeto, liberandosi in fretta dei vestiti che ancora lo stavano intrappolando.

Afferrò una bustina dai pantaloni, srotolandolo per la sua virilità, per poi ritornare su di lei tra le sue gambe.

- Non hai idea di quanto tu sia bella in questo momento Yeona...-

Sussurrò contro la sua bocca rossa come fuoco dai tanti baci e morsi che avevano ricevuto.

Yeona prese ad accarezzargli l’ampia schiena per tutta la sua lunghezza, facendolo sussultare ad ogni tocco ricevuto.

 

- Kookie… Ti amo… -

Si guardarono per un attimo, con quello sguardo pieno di sentimento e del loro amore così unico.

Entrò dentro di lei, gemendo profondamente, prendendo a muoversi ritmicamente sempre più veloce, facendola inarcare sotto di lui.

- Piccola mia… Ti amo così tanto!-

 

In un vortice di sensazioni, Yeona riuscì a capovolgere la situazione, mettendosi sopra di lui, roteando il bacino mentre le mani di lui la tenevano per i fianchi, prese a muoversi con velocità.

Jung-kook iniziò ad ansimare con più vigore alla vista di lei che lo cavalcava. I suoi capelli ricadevano sparsi sul seno facendola apparire più sensuale che mai.

Si alzò per baciarla appassionatamente, stringendola forte a sé, e diventarono una cosa sola.

Senza mai smettere di guardarsi, sospirando l’uno sull’altra giunsero al culmine insieme.

Si accasciarono sul materasso morbido sotto di loro ansimanti e sfiniti, ma felici.

Jung-kook l’abbracciò teneramente a sé, lasciandole numerosi baci sulla fronte, sugli occhi, sul naso, sulla bocca. Ammirandola e venerandola come se fosse una statua greca.

 

* Fine contenuti adatti ad un pubblico adulto*

 

- Mi ucciderai un giorno ragazzina… Anche se sono passati tutti questi anni insieme ogni volta è come la prima… mi hai stregato forse? -

Yeona ancora con il respiro affannato, alzò lo sguardo incrociando gli occhi ancora languidi di lui.

- Dovrei dirlo io… Sei tu che mi hai fatto qualche incantesimo… mi fai letteralmente perdere la testa ed il controllo… -

Sorrise odorando i suoi capelli morbidi, senza mai smettere di accarezzarla dolcemente.

- La mia piccola! Sei così sensuale in quei momenti… solo pensarci mi fa venire certe idee… -

Scorse un leggero rossore sulle sue gote, divertito sorrise nuovamente per la sua espressione buffa.

Trovava la sua timidezza con lui adorabile.

Ogni volta che la voleva mettere in difficoltà, lei gli regalava certe espressioni che trovava davvero incantevoli.

La strinse forte a sé, sospirando.

 

- Grazie… per la giornata splendida di oggi! Ah… posso avere l’altro regalo?-

Facendo capolino dalle sue grandi braccia muscolose, riprese sicurezza e lo guardò dritto negli occhi.

- Ehi! Non puoi avere tutto subito! Domani abbiamo tutto il giorno! Sei un alunno irrispettoso Jeon Jung-kook sai?-

Scoppiò a ridere come un matto ricevendo quelle parole dette con così tanta serietà.

- Mi scusi prof… ha ragione! Allora lasci che mi faccia perdonare… la notte è ancora lunga dopotutto! -

 

 

Il giorno seguente decisero di continuare l'esplorazione dell’isola. Con l’itinerario minuzioso di Yeona, non fu difficile per loro girare e vedere le numerose meraviglie che vi riservava.

Andarono a vedere il Jusang Jeollidae.

Una scogliera frastagliata davvero bella e suggestiva.

Scattarono molte fotografie e fecero una vera e propria escursione per tutta la zona impervia.

Infine presero l’autobus arrivando in un altra meta davvero emozionante.

Le Jeongban Waterfall.

Una cascata alta almeno 23 metri, dove le acque bianche si tuffavano direttamente nell’oceano sottostante. Per poterla raggiungere si erano fatti una bella camminata tra le rocce e pietre sciolte qua e là, facendo attenzione a non cadere, per i vari spruzzi d’acqua i massi erano diventati molto scivolosi. Infatti la castana ringraziò in cuor suo di essersi procurata delle scarpe comode ed adatte alla situazione.

 

- Pazzesco! E’ altissima!-

Entusiasta Jung-kook cercò di trovare posizioni diverse per poterla catturare in una fotografia, interamente per la sua grandezza.

Anche Yeona era veramente emozionata alla vista, ma in verità lo era anche per qualcos’altro.

 

Facendo un grande respiro si avvicinò al ragazzo e titubante annunciò.

- Lo vorresti il secondo regalo? -

Sentendo la voce incerta, lasciò perdere l’inquadratura per guardarla perplesso.

- Ok… ma devo preoccuparmi?-

Lei sorrise scuotendo la testa.

- Che dici?… perché dovresti?-

Le alzò la testa con la mano per poterla guardare negli occhi.

- Non so… magari perché hai una faccia strana e non mi guardi da quando siamo qui?-

Innervosendosi si staccò appena da lui, schiarendosi la voce.

- Non dire sciocchezze! Dunque…ecco qua! -

Gli porse un pacchetto decisamente piccolo dalla carta sempre più variopinta.

Lo prese curioso, se lo rigirò tra le mani cercando di capire di cosa potesse trattarsi, per poi scartarlo.

- Una… chiave?-

Lei annuì arrossendo.

- Si, è una chiave… -

 

Si ritrovò a guardarla con interesse, davvero non sapeva a cosa gli potesse servire. Riguardò la fidanzata sperando di ricevere qualche spiegazione.

- Ora come ora, viviamo separati. Io sono ancora a casa con mio fratello, mentre tu… bè è già da un anno che vivi in una casa con Yoon-gi, anche se non c’è quasi mai… -

- Ook…-

La invitò a proseguire sempre più confuso.

- Ne abbiamo sempre parlato, ma avendo poco tempo per noi, non siamo riusciti a concludere molto… ma se ti dicessi che grazie a mio fratello, sono riuscita a prendere casa? E quella chiave è l’unico doppione della mia umile dimora? Il… nostro appartamento? -

Distolse lo sguardo, ponendolo sulle sue scarpe incerta.

 

Era così, avevano fatto molti progetti, ma per un motivo o per l’altro rimandavano sempre, finendo per vedersi quando si poteva. Cosa che a lei faceva soffrire.

La convivenza era la prima cosa che volevano realizzare. Ma volevano aspettare che prima i lavori fossero stabili per poter intraprendere questa nuova avventura insieme.

Anche se poche settimane prima delle ferie, Jin le aveva detto di aver sentito di questo appartamento e sembrava in tutto e per tutto un’occasione perfetta.

Non le ci volle molto tempo per accettare e firmare il contratto. L’unica cosa che le rimaneva da fare era proprio dirlo a lui. Era nel loro interesse farlo, sperava solo che non fosse solo prematuro con le tempistiche che si erano prefissati.

 

Si sentì improvvisamente alzare da terra, girando su se stessa a mezz’aria, circondata da due braccia forti che conosceva bene.

- Stai scherzando? E’ una notizia spettacolare!! Appena avevo tempo andavo in ogni agenzia per cercare qualcosa per noi due e poi arrivi tu e… sono così felice piccola!!-

Sorpresa si ritrovò ad abbracciarlo a sua volta.

- D… davvero? Non pensi che sia presto o… -

Lui la riposò a terra, sorridendo a trentadue denti.

- Ehi! Presto un corno! Lo volevamo entrambi da quando abbiamo finito l’università, è già passato un anno d’allora, quanto ancora dobbiamo aspettare? Hai delle foto?-

Pazza di gioia, mostrò dal suo cellulare le varie foto fatte dell’immobile, facendo entusiasmare ai massimi livelli il moro.

- E’ perfetto!! Ricordami di ringraziare Jin appena lo vedo!-

- Ovvio! Spero solo che non si rattristi troppo quando andrò via da casa… -

Un pensiero triste le sfiorò la testa.

Ora le cose tra loro andavano piuttosto bene, era tornato ad essere il suo dolce fratellone premuroso ed ora lo avrebbe lasciato solo in quel grande edificio.

- Ragazzina, lo sapeva che prima o poi saresti andata via no? E poi adesso che ha ripreso gli studi, avrà molto di cui occuparsi giusto?-

Annuì cercando di ritornare di buon umore.

Infatti Jin, da quando anche lei aveva iniziato a contribuire, si era iscritto ad un corso serale e anche se non aveva la certezza, qualcosa le faceva pensare che stava avendo una frequentazione con una giovane ragazza dai capelli lunghi e scuri. Era da qualche settimana che si stava comportando in maniera strana e non era la prima volta che lo vedeva in macchina con la stessa ragazza. Anche il grande conquistatore Worldwide handsome di Seoul, era stato intrappolato alla fine. Con suo immenso sollievo, le cose stavano andando bene e sperava che continuassero così.

 

- Ah… aspetta e l’insegnamento? -

Sorridendo gli prese la mano intrecciandola nella sua.

- La chiave è il simbolo del nostro presente. Anche se la vita è diventata più impegnata e frenetica rispetto a prima, passiamo insieme ogni momento come questo. Viviamoci il presente giorno per giorno. La nostra felicità deriva da questi momenti fugaci, e voglio godermeli a pieno… con te. -

- Come è saggia la mia professoressa… -

Si allungò verso di lei lasciandole un bacio sulla fronte, guardandola con dolcezza.

- Il mio presente è davvero stupendo, i nostri momenti insieme sono preziosi, sono tutto per me… e davvero non so cosa aspettarmi dal terzo dono, perché penso di essere già fin troppo felice per aspettarmi altro… -

Yeona s’irrigidì per quelle parole, cercando di non darlo a vedere prese a ridere strattonandolo verso la cascata.

 

- Perchè non facciamo altre foto? Voglio avere tanti ricordi di questa vacanza… -

- Sbaglio o stai cercando di cambiare argomento ragazzina? -

Rise di sfuggita il moro vedendola in difficoltà.

- No… assolutamente no! Solo che il tuo compleanno durerà fino a mezzanotte giusto? Quindi l’ultimo pensiero arriverà più tardi… non essere così impaziente Kookie!-

Le prese il viso con delicatezza baciandola teneramente sulle labbra morbide.

- Fingerò di crederti ragazzina! Ti conosco meglio di chiunque altro e so che c’è qualcosa che ti frulla in testa da quando siamo arrivati sull’isola… ma farò finta di niente…per ora! Andiamo?-

Si allontanò con quel suo solito modo di fare di chi la sapeva lunga, lasciandola sola immersa nei pensieri.

Yeona si ritrovò a respirare a fondo per mantenere quella calma apparente prima di seguirlo nuovamente.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Capitolo iniziato col botto ahah

Cosa ne pensate di questi regali? Vi stanno piacendo?

Ma soprattutto… perché è così preoccupata Yeona? Ha ragione Jung-kook secondo voi?

Cosa sarà l’ultimo regalo?

Ps: Nel capitolo precedente volevo avvisarvi che a breve Still with you giungerà alla fine ( La live di Jk mi ha scombussolata… scusate) ho già avvisato su instagram, ma era corretto scriverlo anche qui. Comunque immagino che lo abbiate già capito da come sta procedendo la storia, quindi ci rimangono ancora 3 capitoli! Ma non pensiamoci e godiamoceli appieno!! ^-^

A presto!!! :)

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


La giornata stava passando fin troppo velocemente per Yeona.

Avevano passato l’intera mattina e parte del pomeriggio ad avventurarsi per alcune zone dell’isola apprezzando il panorama, seguiti dalla spiegazione della guida del posto e mangiando prelibatezze del cibo locale.

Ritrovandosi anche nella stessa città di Jeju a girare allegramente tra le bancarelle del mercato tradizionale, notando quanta gente e turisti ci fossero.

Specialmente molte coppie, proprio come loro.

Era impossibile non notare quanto il suo ragazzo spiccasse in mezzo alla folla.

Attirava lo sguardo di molti, ma la cosa di cui era estremamente felice era che lui non ci facesse caso, ma anzi aveva occhi solo per lei.

Ancora dopo tutti quegli anni le faceva strano pensare che Jung-kook così ammirato sia per la sua bellezza che per il suo carisma, avesse scelto lei tra tutte.

Yeona si era sempre reputata una ragazza normale, con niente di speciale eppure lui era riuscito a trovare qualcosa in lei e non solo, l’aveva cambiata, l’aveva resa una persona migliore.

Rispecchiandosi nei suoi occhi si vedeva… bella.

Grazie a lui aveva imparato a volersi bene, ad accettarsi, anche se la timidezza era ancora difficile da gettarsi alle spalle. Ma era migliorata notevolmente.

Ogni giorno passato insieme era un vero dono per lei. Jung-kook era sempre presente e non le faceva mancare mai nulla, ormai era un punto fermo nella sua vita, la sua certezza.

Si ritrovò a pensare ad ogni cosa che avevano superato, era successo davvero di tutto, ma erano riusciti ad andare oltre, ed ora avevano un ultimo ostacolo davanti a loro.

Si fermò ad una bancherella con uno sguardo vacuo.

Aveva paura.

Doveva affrontarlo prima o poi ma si sentiva insicura.

L’ultimo regalo che doveva dargli avrebbe determinato la loro intera storia. Lo sapeva bene.

Era pronta a vedere come avrebbe reagito?

 

Prese un frutto tra le mani, cercando di non farsi troppi pensieri, ritrovò il sorriso e guardò Jung-kook.

- Ti va di provarlo? E’ un frutto che si chiama hallabong. Dovrebbe essere un ibrido di agrumi, è tipico di qua e… -

Notò il ragazzo completamente distratto guardando oltre lei.

- Cosa? … Ah si… prendine un paio… torno subito! Aspettami qua ok? -

Di corsa si perse tra le persone che scorrevano indisturbate tra le bancarelle, lasciandola sola e perplessa.

Prese un paio di quei frutti per poi accomodarsi su una panchina li a fianco. Lo aspettò pazientemente non capendo tutta quell’urgenza tanto da scappare via in quel modo.

Dopo una ventina di minuti vide finalmente di ritorno il moro.

- Ehi!! Che fine avevi fatto? Mi stavo preoccupando! -

Si alzò in piedi piena di apprensione andandogli incontro.

- Dai! Non ci ho messo tanto! Sei la solita ansiosa ahah! Tieni, ho preso una statuetta in ricordo di questa vacanza! Ricordano quelle rocce che abbiamo visto, le dol hareubang, quelle che sembrano degli omini, proteggono dagli spiriti maligni! Per la nostra casetta! Ho avuto un bel pensiero vero?-

Yeona guardò confusa la statuina, per poi riguardare di sottecchi il ragazzo.

- Sei corso via per prendere questa? Potevamo prenderla insieme… perché tutto questo mistero?-

Facendole una smorfia scherzosa riprese a camminare prendendole il sacchetto che aveva tra le mani.

- Kookie!! Non me la racconti giusta! Daiii!!-

Sentendola impaziente si fermò di colpo e si girò verso di lei serio.

- Dammi il mio terzo regalo! -

La ragazza si bloccò stupita per quella richiesta improvvisa.

- A… aspetta… insomma… il tuo compleanno dura fino allo scattare della mezzanotte… perché dovrei già dartelo?-

Fissandola per qualche secondo fece spallucce, riprese a camminare afferrando un frutto dal sacchetto iniziando a sbucciarlo.

- Allora perché dovrei dirti cosa ho fatto? Te lo dirò solo quando tu mi darai il mio regalo!-

Scorgendo la sua espressione infuriata non si trattenne dal ridere.

- Aah… la mia piccola Yeona!! Sei così prevedibile… sei così curiosa? Su c’è solo un modo per saperlo… l’accordo è questo!-

Sbuffando lo raggiunse, strappandogli di mano uno spicchio dell’agrume, mangiandolo.

- Non mi ricordo di aver accettato alcun accordo mi pare… -

- Questa frase mi ricorda qualcosa… pff… -

 

Scosse la testa divertito sorridendo con nostalgia alla prima volta che si era approcciato con lei, da quell’accordo inaspettato di anni prima, era nato il loro grande amore.

Infondo doveva ringraziare quel damerino, gli aveva dato lo spunto per avvicinarsi alla ragazza che voleva aiutare a tutti i costi e così era stato. Mai avrebbe pensato all’epoca che un giorno sarebbe andato in vacanza con lei da fidanzati, con tanti progetti davanti ed un futuro insieme.

 

- Ragazzina… forza prima che diventi troppo tardi voglio andare a vedere anche la Manjanggul cave! E’ un grande e lungo tubo di lava giusto? Chissà che foto splendide usciranno… -

Yeona sentendolo parlare di altro, si girò infastidita.

- Stai cercando di cambiare argomento per caso? -

Lui si avvicinò a lei sornione circondandola tra le braccia.

- Non sono come te sai? Ti sto solo dando ancora un po' di tempo… tanto prima o dopo dovrai pur combattere questa strana paura che ti è venuta… o vuoi farmi credere che il vederti così pensierosa è solo frutto della mia fantasia? -

Sgranò gli occhi sorpresa.

Come al solito aveva capito al volo il suo stato d’animo e la stava provocando per anticipare ciò di cui aveva estremo timore.

- … Le grotte ci aspettano direi!!-

Scappò dalla sua morsa, lasciando il ragazzo frustrato a guardarla correre a zig zag in mezzo alle persone agitata come non mai.

 

 

Jung-kook, si stava innervosendo.

Da quando era iniziata la giornata, vedeva spesso la sua fidanzata persa nei pensieri e con un espressione di ansia sul volto.

Era certo centrasse il terzo ed ultimo regalo che gli aveva fatto, ma davvero non riusciva a pensare cosa potesse essere da creare in lei quelle reazioni.

Si passò la mano tra i capelli corvini non smettendo di scrutare la giovane.

Aveva ancora il viso imbronciato, non le era andato giù il discorso dell’accordo che lui aveva proposto poco prima.

Sorrise non facendosi vedere, la trovava così tenera da volerla sbaciucchiare per tutto il giorno se avesse potuto, ma cercò di trattenersi. Questa faccenda aveva la priorità.

Ripensò alla cosa fatta poco prima e si ritrovò ad arrossire improvvisamente.

Scrollò la testa per riprendersi, era nervoso, ma era molto deciso su quello che aveva fatto.

Questa vacanza sarebbe stata molto importante per loro. Non vedeva l’ora di arrivare alla nuova meta.

 

 

Entrando nella grotta, seguirono un sentiero in legno, regalando loro una vista stupefacente. Anche se illuminata da dei faretti, si erano portati dietro una torcia, per goderne a pieno della vista.

Jung-kook afferrò la mano di Yeona tenendola vicino a sé, il pavimento era bagnato ed irregolare, scivolare sarebbe stato facile, e non voleva terminare la vacanza con una visita anche in ospedale.

Si addentrarono dentro al tunnel e ne rimasero davvero colpiti, si trovavano stalattiti e stalagmiti laviche, e molte altre formazioni rocciose, dalle varie dimensioni, tutte cose che era impossibile non immortalare con la fidata macchina fotografica del moro.

Dopo aver percorso circa un chilometro uscirono da essa.

 

- Che spettacolo! Ho fatto delle foto davvero interessanti! -

La ragazza si sedette sfinita su una roccia, scuotendo la testa preoccupata.

- Hai visto quanti pipistrelli c’erano? Non ne ho addosso vero? -

Jung-kook scompigliò i capelli della castana sbeffeggiandola.

- Che fifona!! Sono rimasti sul soffitto e non hanno nemmeno volato!! -

Yeona sorrise vedendolo così felice, le piaceva quando assumeva quell’espressione da coniglietto che tanto adorava.

Notando l’avanzare del tramonto sospirò. La giornata stava finendo e lei aveva un ultima cosa da fare.

 

Afferrò la borsa e tirò fuori una scatola rettangolare.

La porse al fidanzato, che nel mentre aveva smesso di ridere vedendo il suo gesto.

- Tieni… è l’ultimo regalo… -

Vedendola seria di colpo, afferrò l’oggetto con attenzione.

- Se non ho capito male, la chitarra era il passato, la chiave il presente… questo è il futuro? -

Guardò la scatola apparentemente normale con curiosità, ma che era evidente quanto fosse importante per la sua Yeona.

Stava fissando la scatola con estrema concentrazione.

Tutto quell’aspettare stava facendo innervosire anche lui. Inspirò a fondo e dopo un’ultima breve occhiata alla sua fidanzata, aprì il coperchio e si trovò un oggetto strano all’interno, lo guardò perplesso.

- Mmm… dunque… è una specie di penna strana? Vuoi che ti scriva delle canzoni per il futuro? E’ questo il regalo?-

La ragazza si mise una mano in fronte sospirando.

- Kookie… prendilo per favore -

Ubbidendo lo afferrò, girandolo su se stesso, notò che era uno stick bianco piatto, dove a metà del bastoncino c’era un piccolo quadrante dove era evidente ci fossero due righe di un rosa scuro.

- Ah… sembra… un… un test di gravidanza? …Cosa vogliono dire due lineette?-

Guardò in modo confuso la ragazza di fronte a lui.

Yeona in preda ad una vera e propria crisi, non si trattenne più e lasciò uscire tutta l’ansia trattenuta fino a quel momento.

- Jung-kook!! Sono incinta!-

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Panico ahah

Ecco il famoso terzo regalo! Lo avevate capito o siete rimasti in stato confusionale come Jung-kook? Ahah

Come reagirà? Yeona faceva bene ad avere paura?

Vi aspetto alla prossima!! :)

Un grosso bacio Ekylove

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


- L’ho rotto...-

Si ritrovò a sussurrare Yeona guardando il moro di fronte a sé paralizzato all’annuncio. Aveva gli occhi fissi su un punto ignoto dietro di lei e questo la fece preoccupare notevolmente.

 

Proprio quello che aveva temuto, non era nei piani una simile notizia, lo sapeva bene, eppure due settimane prima, non sentendosi bene era andata dal dottore e le aveva consigliato di fare un test di gravidanza.

Ricordò quanto si fosse messa a ridere al pensiero che potesse essere incinta, erano sempre stati attenti.

Eppure dopo aver fatto almeno cinque test, il risultato positivo era sempre li di fronte a lei.

Il suo stato d’animo era stato vacillante, l’idea di avere un piccolo Jung-kook gironzolante per casa, la faceva sorridere, sarebbe stata l’incarnazione del loro amore in quel piccolo pargolo, eppure un altro pensiero spaventoso prendeva posto a quelle belle immagini.

Il viso del ragazzo contrario, che non si sentiva pronto ad essere padre, che era troppo presto e mille altre situazioni spiacevoli.

Sospirò frustrata non vedendolo più nemmeno respirare, quindi decise di proseguire con quello che aveva pensato di accompagnare il regalo.

- Lo so che è tutto improvviso… ma se tu vuoi… potrebbe essere il nostro futuro. Io, te e… nostro figlio o figlia… insomma… Sono sicura che potremmo essere buoni genitori e… -

Vedendolo ancora perso nei suoi pensieri si alzò dal masso su cui era seduta finendo il discorso.

- L’insegnamento è… non credo ce ne sia uno a dir la verità… credo che debba porti più una domanda… vuoi vivere questo futuro insieme a me? -

 

Trattenne il fiato, guardandolo intensamente.

Finalmente un cenno di vita prese sul suo volto.

- S… sei sicura? -

La voce spezzata non faceva trapelare alcuna emozione, se fosse in realtà contento o meno, era solo una domanda lasciata in sospeso.

- Si…lo sono da due settimane… -

Jung-kook si girò lentamente voltando le spalle alla ragazza.

- D… dammi un minuto… solo un minuto… -

Ogni possibile scenario orribile la investì come un treno.

Nella sua testa aveva sperato che i suoi dubbi fossero infondati, che avrebbe reagito come quando gli aveva regalato la chiave del loro appartamento, magari saltando qua e la… invece era rimasto pietrificato.

Delusa guardò incerta la sua ampia schiena, che si accorse solo in seguito dello strano tremolio da cui era avvolta.

Perplessa cercò di avvicinarsi per capire meglio cosa gli stesse capitando, allugandosi ritrovò il suo viso contratto con gli occhi umidi.

- S… stai… piangendo? -

- N… non sto piangendo… -

Sbuffò il ragazzo tirando su con il naso quasi infastidito dalla domanda, poi girandosi verso di lei l’afferrò per le spalle guardandola dritta negli occhi.

- Sei davvero sicura Yeona?! Dimmelo! -

Lei annuì confusa nel vedere quel repentino cambiamento da parte sua.

- Si… Sono davvero incinta! -

La baciò con trasporto, abbracciandola stretta a sé.

- Non… non riesco a crederci… Yeona… io...-

Lo sentì ridere… di gioia.

Riuscendo ad uscire da quella morsa, gli prese il viso tra le mani incredula.

- Aspetta… Aspetta!! Tu… sei contento? Lo vuoi questo bambino?-

Jung-kook le prese le mani baciandole dolcemente.

- Amore mio… come puoi pensare che io non voglia il nostro bambino? Non hai idea di cosa stia provando in questo momento! Mi sta scoppiando il cuore!! -

La strinse nuovamente contro al suo petto ridendo felice come mai aveva visto e sentito.

Con un grande sollievo lo avvolse tra le sue braccia.

- Ero così spaventata… credevo pensassi che non era il momento o che non era nei tuoi piani… non lo so… -

Il moro la guardò con dolcezza.

- Yeona… era questo di cui eri così preoccupata? Avere un figlio è sempre stato nei miei piani, e se sarà adesso ancor meglio! Non si possono programmare certe cose! Non vedo già l’ora che nasca… di vedere quanto ti somiglierà, sarà stupendo… -

Lei sorrise per quelle parole così cariche di sentimento.

- Sei sempre troppo impaziente… adesso bisognerà aspettare nove mesi, ti ricordo! E poi vorrei che somigliasse a te, se sarà un maschietto di sicuro diventerà un rubacuori ahah -

Jung-kook scosse la testa divertito.

- Se invece è una femmina e prende da te allora dovrò rincorrere tutti quei poveri ragazzi che le ronzeranno a torno ahah-

Rimasero abbracciati pieni di emozione in mezzo alla natura che li circondava, con il tramonto che faceva da sfondo alla loro felicità.

 

Il giorno seguente decisero che come loro ultima meta avrebbero visto il Yeomiji Botanic Garden.

Un grande giardino botanico, pieno di fiori, vegetazione varia ed un grande giardino acquatico e nelle grandi serre e all’esterno si trovavano almeno mille tipi diverse di piante provenire da svariate parti del mondo.

- E’ davvero un peccato che domani dobbiamo già tornare a casa…-

Yeona si sporse per vedere alcuni fiori dai colori vivaci lontano da lei.

- Bè è stato un viaggio anche se breve pieno di emozioni devo dire no? -

Rispose il ragazzo accarezzandole i capelli mossi dal vento.

- Puoi dirlo ahah-

Rise la ragazza lasciandogli un bacio stampo, prima di riprendere a camminare.

- Non vedo l’ora di dirlo agli altri, chissà come la prenderanno… -

La ragazza sorridendo distolse lo sguardo in imbarazzo, accorgendosene Jung-kook si accigliò.

- Non mi dire… lo sapevano tutti tranne me? -

Sentenziò vedendola sussultare.

- Bè… l’ho detto a Kwan e a Cho-hee…-

- Ok… lo sanno già tutti ahah Non capisco perché tu non me lo abbia detto subito… -

Lo guardò come se la risposta fosse ovvia.

- Non avevo davvero idea di come l’avresti presa… ed infatti un po' di ragione l’avevo sei rimasto catatonico per dieci minuti… e sono stati i più lunghi della mia vita…-

Il ragazzo si fermò davanti ad un enorme pianta dal verde intenso e le prese la mano imponendo anche a lei di fermarsi.

- Piccola… ho dovuto realizzare, non si scopre tutti i giorni che da un momento all’altro stai per diventare padre e comunque è ora di rispettare l’accordo… -

La castana dopo un attimo di perplessità sorrise sorniona.

- Giustoo!! L’accordo! Avanti dimmi tutto!! Cosa stavi combinando ieri? -

Incrociò le braccia Yeona con fare provocatorio, creando divertimento al ragazzo di fronte a sé.

- Ok, ok, ti dico tutto… vieni con me… -

 

Dopo poco si fermarono davanti ad uno dei grandi giardini con splendidi gigli bianchi, Jung-kook dopo un grande respiro le sorrise amorevolmente prendendo a parlare.

- Innanzi tutto voglio ringraziarti… oltre che essere stata una bellissima vacanza è stato un compleanno che ricorderò per sempre… -

- Sono contenta, era a quello a cui puntavo!-

Rispose compiaciuta, mentre lui palesemente nervoso le prese le mani sfiorandole per tutta la sua lunghezza prima di riprendere il discorso.

- Ieri mentre giravo con te per le strade di questa città… bè veramente è da un po' che ci sto rimuginando, ma alla fine… ho pensato tanto a noi…a quanto stiamo bene insieme e di quanto tu mi renda felice…però… ho capito che mancava qualcosa… di veramente importante… -

Vedendolo serio, di colpo si allarmò.

Cosa poteva mancare tra di loro se era già tutto perfetto?

Dalla tasca prese una scatolina e porgendogliela l’aprì mostrando un grazioso anello all’interno.

- Vorrei che tu diventassi mia moglie Yeona… e questa promessa che ti faccio la manterrò ogni giorno della mia vita… sarai… sarete la mia priorità per sempre! Mi prenderò cura di voi, vi amerò e saremo una famiglia così stupenda da far invidia agli altri… cosa ne pensi? Vuoi sposarmi? -

A bocca aperta rimase sconvolta, non sapeva più cosa dire, dove guardare, era rimasta sul serio senza parole.

- Devo darti dieci minuti per realizzarlo, come è successo a me ieri per rispondermi positivamente o stai prendendo tempo per cercare un modo carino per rifiutarmi? -

Chiese con apprensione non riuscendo a captare cosa stesse pensando la fidanzata.

Lei ripresasi dallo shock rise con le lacrime agli occhi.

- Anche se te lo meriteresti… certo che è un si! -

Saltò tra le sue braccia felice come non mai, riempendolo di baci.

 

Il loro viaggio così pieno di emozioni era finito in bellezza, dopo tanti ostacoli e fraintendimenti, erano riusciti a trovare il loro equilibrio fatto di pura felicità.

Ma questo era solo il preludio di una vita dolce e piena di amore, finalmente insieme.

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Siamo arrivati alla fine e mi si stringe il cuore… questa storia è stata molto importante per me e se vi è piaciuta ne sono davvero felice.

Ora Jung-kook e Yeona sono felici e vivranno una vita insieme piena di amore e gioia.

Vi annuncio subito che ho scritto l’epilogo ;P

Quindi ci sarà un ultimo aggiornamento!!!

E’ breve, ma è una chicca in più, se volete vedere di che si tratta, vi aspetto alla prossima!!!

Un grosso bacio Ekylove ;*

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Capitolo 38
*** Capitolo 38. Epilogo ***


Quel giorno faceva davvero caldo a Seoul, anche se era metà settembre.

Il sole cocente era ben visibile nel cielo azzurro senza nemmeno la presenza di una nuvola. Fortunatamente ogni tanto arrivava una brezza leggera ad alleggerire la secchezza dell’aria afosa.

 

Yeona sorridendo corse verso la ringhiera davanti a sé sotto l’occhio attento di Jung-kook.

- Sono davvero curioso… come mai siamo qui? Non dovevamo andare a pranzo dagli altri? Tuo fratello starà dando di matto, lo sai che quando subentra il cibo, diventa un tiranno ahah -

La castana annuì divertita girandosi verso di lui.

- Lo so, lo so… ma è proprio importante… davvero non ricordi? -

Il ragazzo si grattò la testa confuso osservando il posto che conosceva bene.

 

Erano tornati alla Seoul Tower.

Davanti a loro si poteva vedere interamente la bellezza della loro città e ricordava bene l’ultima volta in cui erano stati li, anche se erano passati diversi anni, non poteva dimenticare tutte quelle sensazioni che in ogni modo aveva cercato di reprimere dentro di sé.

- Bè ricordo… molte cose di quella sera… -

Sussurrò avvicinandosi a lei abbracciandola con dolcezza senza mai smettere di fissarle le labbra.

- … avevo una voglia matta di baciarti… non hai idea… -

Lei sorrise maliziosa, stringendolo forte a sé.

- Lo sapevo!! Non me lo avevi mai detto!! Ero sicura di non essermi sbagliata!-

Jung-kook ghignò prima di lasciarle un bacio dolce sulla bocca rosea.

- Ok… ora non ho più scheletri nell’armadio ahah Dovrei ricordare altro? -

Lei annuì staccandosi dalla sua stretta, prendendo un lucchetto dalla tasca.

- Mi avevi fatto promettere che quando sarei stata davvero felice ed innamorata sarei dovuta venire qui ad appenderlo… ricordi? -

Con nostalgia il moro prese l’oggetto e rise lievemente al ricordo che si stava rivangando dentro la sua memoria.

- … pensavo davvero lo avresti usato con quel damerino…ero davvero distrutto quando sono tornato al dormitorio… -

Accarezzandogli la mano tatuata, Yeona lo guardò con estrema tenerezza.

- Sai… anche se la mia testa era piena di domande a cui faticavo dare risposte, il mio cuore invece aveva già capito da tempo cosa provavo per te… -

Prese l’oggetto sorridendo felice e scrisse sopra di esso.

- Jung-kook + Yeona + Seul per sempre!-

Agganciò il lucchetto alla ringhiera guardandolo soddisfatta.

 

- Mamma! Mamma!!-

Una piccola voce concitata la fece voltare.

- Seul! Ti piace qui? -

Accoccolò con amore il bambino tra le sue braccia.

- Si è bellissimo!! Mamma voglio appendere anche io uno di quelli!-

Yeona rise divertita per quella richiesta, accovacciandosi alla sua altezza gli accarezzò con dolcezza i capelli corvini per poi spiegare cosa fossero.

- Piccolo mio, è un po' presto ora… quando sarai grande ed innamorato, allora verrai qui con la tua fidanzata per giurare amore eterno per lei!-

Seul incrociò le braccia in un broncio.

- Io ho già una fidanzata! -

Sgranando gli occhi per la sorpresa, si ritrovò a schiarire la voce.

- Ah… bè allora perché non aspettare ancora un po' eh? Insomma se è l’amore della tua vita verrete qui insieme e… -

Senza farla finire di parlare il bambino le sorrise genuinamente riprendendo a parlare.

- Allora è meglio prenderne uno già adesso, non si sa mai!! Torno subito!! -

Sconcertata si rialzò guardando il moro, che intanto si stava trattenendo in tutti i modi dal ridere.

- Sta assomigliando sempre di più a te… non so se esserne affascinata o impaurita… accidenti ha solo dieci anni ancora…-

Affermò incrociando le braccia mentre seguiva con lo sguardo suo figlio correre tutto contento verso il negozietto li accanto.

Jung-kook si avvicinò a Yeona, mettendosi dietro di lei abbracciandola nuovamente.

Mise la testa sulla sua spalla accoccolandosi, odorando il suo profumo di vaniglia dai suoi capelli che tanto adorava e le sussurrò piano all’orecchio.

- Io a dieci anni… avevo già trovato l’amore della mia vita dopotutto… -

Yeona in un attimo arrossì violentemente sentendo quelle parole, rimanendo senza parole.

- Ancora ti faccio arrossire piccola mia? Lo sai quanto mi piace quando riesco a farlo! -

 

La girò per avercela di fronte, accarezzandole i capelli soffici al suo tocco, la guardò innamorato come il primo giorno in cui si erano finalmente aperti l’un l’altra, senza più incomprensioni a dividerli.

Sua moglie, amica, amante, la mamma del suo fantastico bambino, la sua preziosa ed unica Yeona.

 

- Ti amo ragazzina!-

- Ti amo Kookie! -

 

La baciò con trasporto felice della fantastica vita che avrebbero vissuto per sempre insieme.

 

 

 

 

 

- The End -

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Non sto piangendo eh… mi è solo entrato un “Still with you” nell’occhio eheh

Cosa dire…

Jung-kook e Yeona e anche tutti gli altri, mi mancheranno molto, ma era giusto dar loro un degno finale dopo tutte le mirabolanti avventure successe.

Quindi volevo dire un grande grazie, a tutti coloro che mi hanno accompagnato fino a questo momento! Specialmente un grazie va a chi mi è stato vicino e per chi ha anche ascoltato le mie turbe ahah

Still with you (J.Jk) rimarrà sempre nel mio cuore, come spero rimarrà nel vostro! Ero molto indecisa se pubblicare o meno, ma sono davvero felice di essermi convinta e di averlo fatto

La mia storia finisce qui… però volevo avvisarvi di una cosa… non sparirò!!

Ho in mente un altro progetto sempre riguardo ai Bts, però a causa del lavoro è ancora in fase di scrittura, ma vi prometto che riuscirò a portarlo a termine e a pubblicarlo, non so quando ma lo farò.

Vi chiedo solo un po' di pazienza tutto qui!! Sempre se abbiate voglia di leggere un’altra mia storia naturalmente!!

Sarò sempre presente su instagram (ekystories) nel caso vogliate contattarmi!

Grazie per avermi dedicato un po' di tempo ed ora… evaporo!!! ahah

Vi adoro!!

Alla prossima avventura! Vi aspetto!

Un grosso bacio Ekylove ;*

 

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