Senza scelta

di occhiverdi1972
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 31: *** capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** capitolo 43 ***
Capitolo 44: *** capitolo 44 ***
Capitolo 45: *** capitolo 45 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Anime belle , come promesso mi imbarco in una nuova avventura "Senza scelta".

Come avevo anticipato ho deciso di scrivere liberamente , senza censure o limitazioni , quindi vi informo che i capitoli potrebbero presentare scene adatte ad un pubblico adulto.
Detto questo vi lascio alla lettura.

 

" Senza scelta" di Giusy Giammarresi

Capitolo 1

 

 

Le graziose villette di Hampstead Heath si palesarono alla mia vista mentre tornavo felicemente a casa .

Io ed Andrè, il mio bellissimo marito , avevamo lasciato la Francia voltando le spalle ai pericoli di una rivoluzione ormai imminente .

Avevamo abbandonato  la nostra amata patria  per non dover assistere impotenti alla morte di chi amavamo o alla rovinosa caduta dei reali verso i quali avevamo giurato fedeltà.

E così avevamo optato per un posto che potesse essere il nostro paradiso ed Hampstead Heath lo era.

Situato a nord di Londra,totalmente immerso nel verde era quello che avevamo sempre desiderato, il posto dove ritrovarci dopo il lavoro.

La nostra era una vita semplice e tranquilla, ci amavamo piu' di prima e nostro figlio Etienne  era stato il completamento di quell'amore.

Tre anni erano già passati dalla sua nascita, era un bimbo allegro e giocoso.

A Londra avevamo riorganizzato la nostra vita, Andrè aveva trovato lavoro come insegnante di Francese, io invece proteggevo un avvocato molto influente.

Spesso il mio pensiero correva ad Arras, alla Francia ed a tutti quei luoghi dove ero stata felice.

In quei momenti la nostalgia mi attanagliava ma il sorriso di mio figlio e le braccia di Andre' mi riportavano alla pace.

Quel giorno procedevo verso casa ritta sul mio cavallo .

La giacca semplice sulla camicia bianca ,i calzoni e gli immancabili stivali. Ero una madre adesso ma a parte l'istinto materno accentuato quasi nulla della mia anima battagliere era cambiato.

Imboccai il vialetto contenta di lasciarmi alle spalle quella giornata lavorativa.

La nostra villetta si palesò alla mia vista  come la testa riccioluta del mio bimbo che correva instancabile fra l'erba.

Il mio Etienne , somigliava incredibilmente al padre, stessi capelli neri e ribelli ,stessi occhi grandi e verdi, stessa identica dolcezza.

-  Guarda papà, c'è la mamma! - la sua vocina risuono' tenera mentre mi correva incontro per il lungo vialetto.

Vidi Andrè girarsi a controllare e poi  sorridermi.

Andrè, il mio bellissimo marito, che meraviglia incrociare  il suo sorriso.

Scesi da cavallo, mi inginocchiai e allargai le braccia , Etienne si catapultò sul mio petto, lo strinsi aspirando il profumo dei suoi capelli, lo sbaciucchiai sulle guance rosse.

- Amore mio..- sussurrai.

Da lontano vidi mio marito avvicinarsi, la camicia bianca con le maniche svoltate, il passo virile, i capelli scomposti e quel bellissimo sorriso, era tremendamente sexy, una visione per gli occhi.

Si avvicinò, misi giu' Etienne e lo baciai piano, assaporando la morbidezza di quelle labbra :

- Dio mio...ho atteso tutto il giorno questo momento! - sorrisi

- Bentornata amore!- esclamò guardandomi dolcemente,mi carezzò il viso come solo lui sapeva fare, poi prese Etienne fra le braccia tirandolo su come un fuscello.

- Vieni qui birbantone! - gli sussurrò.

- Sei tornato prima oggi? - chiesi

- Si..La signorina Taylor    stava poco bene ed abbiamo interrotto la lezione , ne ho approfittato per far scatenare questa piccola peste ! - sorrise indicando nostro figlio.

Lo fece salire in sella al mio Cesar  e gli rimase accanto facendo procedere il cavallo lentamente , nell'altra mano stringeva la mia .

Procedevamo piano , parlando della giornata e costatando di quanto calda fosse.

- Mamma , papà, andiamo ad acchiappare le farfalle? - sussurrò inaspettatamente mio figlio.

Io ed Andrè ci sedemmo vicini sull'erba mentre il bimbo correva allegro.

La nostra villetta era la penultima del viale. Accanto, divisa da una misera recinzione, c'era una villa piu' grande ed infinitamente bella , io ed Andrè constatavamo sempre di quanto meraviglioso sarebbe stato, viverci dopo un restauro.

- Sai...dicono che l'abbiano venduta! - sussurrò

- Mi pare improbabile visto la cifra esorbitante che chiede il proprietario - esclamai

- Bah...- convenne Andrè - magari sono solo voci.

- Già..Non mi dispiacerebbe avere dei vicini . Sperando non arrivi una bella ragazza che ti distragga troppo..! - scherzai

Andrè si avvicinò, sfioro' il mio naso con il suo, venni invasa dal suo odore :

- Nessuno...Nessuno potrebbe distrarmi da te! - sussurrò

Sorrisi, e quando le labbra di mio marito mi sfiorarono piano il collo rabbrividii di eccitazione

 

- Huhmmm....

Andrè animato da cio' continuo' a sfiorare con le labbra la mia zona erogena :

- Dai...- sussurrai tirandomi indietro a malincuore - sono sporca e sudata.

- Meglio...- sussurrò lui malizioso - ne  potremmo approfittare  per fare il bagno insieme, magari  lasciando Etienne a Nanny.

Fissai mio figlio, la proposta di Andrè era piu' che allettante  ma il mio bimbo correva imperterrito:

- Figurati se riuscirai a portarlo dentro! - sussurrai

Andrè sorrise :

- Scommettiamo?

-Affare fatto! - sancì io.

Mio marito si alzò :

- Etienne...la Nonna ha fatto la torta di mele, andiamo a prenderne un pezzo?

il bimbo si bloccò di botto:

- Siiiii!! - gridò poi battendo le manine.

Trenta secondi dopo era già fra le braccia del padre diretto in cucina

Andrè si girò a sorridermi malizioso:

- Scommessa vinta! - esclamò.

 

 

 

La servitu' aveva già riempito la vasca da bagno :

- Grazie, potete andare! - sussurrai contenta.

Andrè era ancora in cucina con nostro figlio, io tirai su i capelli e mi spogliai immergendomi nell'acqua tiepida .

Pregustavo già il momento in cui mio marito sarebbe entrato da quella porta raggiungendomi.

Sorrisi e cominciai a massaggiare le braccia con la salvietta , dieci secondi dopo la porta si aprì, lui entrò velocemente chiudendosela alle spalle, gettò uno sguardo al mio corpo immerso in acqua mi guardò malizioso:

- Arrivo! . esclamò poi liberandosi dai vestiti velocemente.

Mi eccitai febbrilmente quando rimase completamente nudo , nudo e scultoreo com'era.

La gamba  possente  si sollevò immergendosi in acqua , dieci secondi dopo mio marito era stretto a me .

I miei seni erano  schiacciati sul suo petto ,la sua bocca sulla mia :

- Huhmmm...- ansimai perduta .

La lingua di Andrè vagò sul mio collo , si avvicinò al lobo del mio orecchio , i denti lo mordicchiarono facendomi andare in visibilio .

- Amore...- ansimai - amore mio .

- Hai la pelle morbidissima tesoro  - mugugnò lui al mio orecchio con voce roca.

Lo allontanai di qualche centimetro  per guardarlo negli stupendi occhi , gli sorrisi, lui tornò a baciarmi con passione :

- Aspetta...Aspetta ! - mugugnai - voglio accarezzare il tuo bellissimo corpo! - sussurrai portando i miei palmi su quel torace sodo  e facendoli vagare sensualmente .

Lui, completamente abbandonato si godeva le mie carezze.

La mia mano continuava a vagare  lentamente, poi scese giu' sotto il livello dell'acqua, mio marito ansimò quando essa si aprì sul fulcro della sua mascolinità stringendolo.

Io Sentiì il turgone e la tensione della sua eccitazione , Andrè chiuse gli occhi mentre la mia mano stringeva andando su e giu'.

Mi piaceva sentirlo gemere, ero elettrizzata        dal potere che avevo su di lui .

- Oscar....- ansimava mentre la mia mano si muoveva sempre piu' veloce e le mie labbra mordicchiavano le sue .

- si...ohhh...- sussurrava .

La mia mano sentiva pulsare la sua essenza di uomo ed io, inevitabilmente ,ad ogni pulsazione sentivo  la mia eccitazione aumentare.

Continuai ad eccitarlo finchè lui mi chiese di fermarmi :

- Aspetta , adesso tocca alla mia dolce mogliettina ! - sorrise .

La sua testa si abbassò sui miei seni, la sua bocca umida e calda prese fra i denti il mio capezzolo stuzzicandolo.

Con lui ero completamente me stessa ,spudorata e libera come non mai, senza tabù o limiti, alla continua ricerca del piacere condiviso.

Gli avevo donato tutta me stessa e avrei continuato a farlo.

Il mio corpo e la mia anima erano suoi.

Completamente!

 

Persa nel piacere poggiai la nuca contro il bordo della vasca , gettai la testa all'indietro mentre le sue labbra succhiavano, i suoi denti mordicchiavano , il suo odore mi invadeva .

Poi sentì la mano di mio marito scendere verso la mia femminilità, lo fissai pregustando il momento in cui l'avrebbe raggiunta, il palmo sfiorò il mio essere donna facendomi gemere piano.

Il mio corpo si tese verso di lui, in un chiaro assenso ad approfondire il contatto, Andrè recepì il messaggio affondò le dita in me , gemetti forte.

Giocò con la mia femminilità a lungo, poi i suoi palmi  si portarono sotto i miei glutei e li sollevarono .

Mi ritrovai con  le  gambe sulle sue spalle e quando lui si abbassò a baciare la mia femminilità, mi aprii completamente , senza pudore , senza riserve.

Era il mio uomo, l'unico a cui mi sarei donata ..

La lingua di Andrè ispezionava ogni morbido anfratto del mio essere donna, le labbra succhiavano portandomi in un'altra dimensione dove il piacere era estremo, i miei gemiti invasero la stanza.

- Ti voglio...ti voglio! - gridai

Mio marito mi afferrò per i fianchi , mi portò fuori dalla vasca, mi adagio' sulle fresche lenzuola , poi entrò in me.

Rabbrividimmo entrambi dal piacere .

Sbarrammo gli occhi in quel momento di unione .

 

La mia femminilità si fuse come burro attorno al suo fulcro, bocca contro bocca, lingua contro lingua, seno contro torace .

Le spinte di Andrè, i suoi muscoli tesi , le mie gambe strette ai  suoi fianchi.

Gemevamo impazziti , ci guardavamo negli occhi , la nostra meta era unica.

Affondai le dita su quella schiena muscolosa mentre inarcai il corpo per farlo scivolare ancora piu' profondamente

Le spinte aumentarono di intensita finchè il piacere arrivò prorompente , ci guardammo con gli occhi appannati dall'estasi e gememmo insieme, a lungo.

Il fiotto caldo di uomo lambì il mio ventre , Mentre la testa di mio marito si abbandonò contro il mio seno.

- Ti amo....- sussurrò estasiato.

Sorrisi, adoravo quei momenti .

Rimasi a lungo così, con la testa di André sul  mio seno , con le mie dita fra i suoi capelli, carezzandoli a lungo.

Rimanemmo stretti attendendo che i battiti impazziti dei nostri cuori si placassero..

Poi Andrè mi fissò, mi bacio' la fronte :

- Scusami...forse sono stato troppo irruento!- esclamò - ti ho fatto  male ? - chiese guardandomi con quegli occhi di giada.

- No, tu non potresti mai farmene ! - sussurrai stringendomi a lui.

Rassicurato Andrè alzò il lenzuolo coprendomi meglio.

- Dovremo spiegare alla servitu' come mai le lenzuola sono bagnate ! - sussurrai angustiata

- Capiranno!- sancì  mio marito ricominciando a torturarmi il collo.

Ridemmo felici.

 

 

Le settimane passavano serene e tranquille, avevo un figlio bellissimo ed un marito fantastico , ma c'è chi sostiene che la felicità  sia fatta di attimi e forse, quell'attimo era durato anche troppo.

Ignara di quel che mi attendeva quel giorno mi ero alzata piu' tardi , era il mio giorno di libertà, avrei potuto dedicarmi a mio figlio mentre Andrè era al lavoro.

Passeggiavo con Etienne fra la natura , lui era sempre in continuo movimento , felice e gioioso.

- Mamma...Mamma, mi fai volare? - sussurrò ad un tratto.

Mi inginocchiai baciandogli la fronte e scostandogli un ricciolo dal viso :

- Va bene...- asseriì - ma sai che non sono forte come papa' ! - spiegai.

- Dai...dai...- esclamò facendo i capricci.

Sorrisi, mi distesi con le spalle sull'erba , lo afferrai per i fianchi e lo tirai su, mentre lui con le braccina aperte mimava l'atto del volare.

- Guarda mamma...Guarda come sono bravo! - esclamò

- Si...- sorrisi - sei bravissimo ma non muoverti troppo! - lo implorai stanca.

Il nostro gioco venne interrotto da una ragazza della servitu':

- Scusatemi Signora Grandier, Nanny ha bisogno di alcune direttive per la cena di stasera.

Mi alzai, baciai mio figlio sulla fronte e lo lasciai ad Emily.

- Torno subito! - assicurai.

Raggiunsi Nanny , parlammo un pò, poi mi apprestai ad uscire dalla cucina ma, il viso stravolto di Emily e la sua aria trafelata mi misero in allarme ;

- Signora Grandier...oddio!

- Che succede? - esclamai pietrificata dalla paura.

- Etienne...Vostro figlio, stavamo giocando a nascondino e..

- Eh...?

Silenzio

- Eh....? Rispondi Emily, cos'è successo a mio figlio?? - urlai scrollandola per le spalle .

. Io...ecco...non lo trovo piu'! - urlò piangendo.

- Non è possibile! Nooo..! - corsi fuori come una forsennata.

Lo cercai dappertutto:

- Etienne, tesoro, esci fuori!!

Silenzio

Pensai si fosse nascosto, lo incitai ad uscire:

- Amore...Hai vinto tu! Esci tesoro mio, esci fuori dal tuo nascondiglio!

Silenzio.

Diedi un'occhiata al cancello principale , era chiuso .

Emily e Nanny corsero fuori, lo cercammo dappertutto, di mio figlio nemmeno l'ombra.

Urlai il suo nome all'infinito , non ebbi nessuna risposta.

Lo cercai fra l'erba, fra i cespugli, rientrai in casa , mi catapultai in ogni stanza, sbarrai ogni anta di ogni armadio.

Niente.

Uscì fuori  ripetei il percorso.

Era sparito, volatilizzato nel nulla.

Affranta e distrutta caddi in ginocchio e piansi a dirotto.

- Dove sei Etienne, dove sei??? - urlai  impazzita strappando l'erba

Fu un attimo , una voce si palesò oltre la ringhiera, in quella villa disabitata da anni:

- Dovresti stare piu' attenta a tuo figlio Comandante !

Mi bloccai raggelata, quella voce, quell'inflessione... non era possibile!

Mi girai piano e  rimasi pietrificata, il mio peggior incubo era li, oltre quella rete, fermo , dritto , incredibilmente vivo e vegeto.

Col suo peggior ghigno stampigliato sul viso:

- Lieto di rivederti Oscar!!

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Anime belle buonasera, come preannunciato ecco a voi il secondo capitolo di "Senza scelta"
Prima di lasciarvi alla lettura vi avviso che per scene o argomenti  il capitolo è adatto ad un pubblico adulto.
Buona lettura
 
 
"Senza scelta"
 
Capitolo 2
 
 
 
 
 
Boccheggiai stupita ed incredula per qualche secondo.
 
Il sangue sembrava essersi coagulato dentro ogni singola vena.
 
Battei le palpebre piu' volte sperando che quell'infausta immagine si dileguasse.
 
Ma era sempre li.
 
Li ferma con i suoi occhi grigi , gli stessi di sempre,
 
li a ricordarmi che la felicitò puo' cambiare in un attimo.
 
Il mio sguardo vagò sui suoi capelli , non erano piu' raccolti in una coda ma lunghi a sfiorare appena le spalle.
 
Il fisico non era affatto cambiato, uguale, asciutto come un tempo.
 
L'abbigliamento invece ,quello era stravolto, non c'era nulla di sfarzoso nei suoi semplici calzoni , nulla di lussuoso nella camicia semplice e candida.
 
Eppure quell'immagine gridava , quella semplice figura stava terrorizzando ogni fibra del mio essere.
 
Sorrise.
 
Sorrise incurvando il labbro in maniera diabolica :
 
- Vi ho per caso lasciato senza parole Oscar..?
 
Quella frase mi risveglio' dal torpore in cui ero piombata :
 
- Voi...? - esclamai stringendo i pugni - cosa diavolo ci fate a...
 
Poi mi bloccai, il terrore ricomincio' ad affluire con maggiore intensità, la sparizione di Etienne, la sua apparizione :
 
- Siete solo un bastardo Fersen , scommetto che c' è il vostro zampino nell'assenza di mio figlio,  , se gli avete solo tolto anche solo un capello io...- Ringhiai .
 
Hans si avvicinò , mi fissò :
 
- Calmatevi cara...
 
Balzai addosso alla rete, ci ficcai le dita dentro strattonandola con forza:
 
-Bastardo!! Ridatemi mio figlio o vi uccido!! - gridai fuori di me.
 
Lui si allontanò di qualche passo :
 
- Ve lo ripeto....dovreste fare meglio la madre Oscar!! - rise facendo eccheggiare il suono
 
- Vi avverto se non mi consegnate mio figlio entro dieci minuti vi passo a fil di spada, fosse l'ultima cosa che faccio.
 
SEnza scomporsi lui si portò una mano al fianco :
 
- Che ardore!!! evidentemente non avete vigilato bene visto che il piccolo è finito dritto dritto nella mia proprietà! - sibilò
 
Sgranai gli occhi :
 
- Che...che caspita volete dire ??
 
- Che non ho avuto nemmeno il bisogno di avvicinarlo, che è venuto a me spontaneamente.
 
- Non è possibile - urlai .
 
- Si invece !! - rise lui.
 
- Perchè non venite a constatare? La mia porta è sempre aperta per voi! - sussurrò malizioso.
 
Lasciai il giardino e mi avviai per il vialetto con un misto di rabbia , preoccupazione ed agitazione, mi stavo avviando verso la tana del lupo ma avevo ben poco da fare  , se Etienne era li , dovevo correre il rischio.
 
Corsi per il lungo viale con le lacrime agli occhi
 
" Dio ..ti prego, fa che stia bene!" - mi ripetevo.
 
Arrivai al grande cancello , Hans era gia li , alzai le spalle, convinta a non lasciarmi intimorire.
 
Lui lo spalanco' ; poi fece un mezzo inchino:
 
- Benvenuta nella mia umile dimora - sussurrò quindi sgnignazzando.
 
Entrai mentre  chiuse con un tonfo il cancello alle spalle.
 
Ero li, da sola, da sola nella tana del lupo.
 
 
 
 
 
 
 
Superai Hans, me lo lasciai alle spalle
 
- Etienne!!! Etienne!!! - gridai correndo verso l' ingresso, entrai nella villa , scoprii che era ammobiliata ma tutto era coperto da teli usurati dal tempo.
 
Fersen mi venne dietro , calmo, imperturbabile ,mentre io correvo per le stanze spalancando le porte e gridando il nome di mio figlio.
 
Poi  notai una grande scala che portava al piano superiore , stavo per salire quando inaspettatamente Fersen mi bloccò per il polso:
 
- Calmatevi! - sussurrò.
 
Strattonai la mano tentando di liberarmi ma lui mi bloccò verso il muro .
 
Avvicino' il viso al mio , la mano che faceva pressione sul polso si allentò.
 
Rimasi schiacciata fra il suo corpo ed il freddo intonaco.
 
- Oscar...- sussurrò con voce roca - siete diventata ancora piu bella! - ansimò.
 
Sentì la sua eccitazione crescere dentro i calzoni mentre il mio ginocchio era schiacciato fra le sue gambe.
 
Pensai a mio figlio, il mio unico pensiero doveva essere la mia creatura in quel momento
 
- Siete un bastardo! - sibilai
 
Lui sorrise , la sua mano si spostò dal polso per posarsi possessivamente sul mio ginocchio :
 
- Dio quanto vi voglio! - sussurrò ansimando
 
- Vi odio! - sbottai fissandolo fiera
 
Lui non si scompose , anzi , la sua mano si spostò piano sulla coscia mentre continuava ad incrociare lo sguardo con il mio
 
- Siete ancora piu' donna, la gravidanza vi ha fatto bene ! - continuò.
 
Ansimai schiacciandomi ancora di piu' al muro, cercando di aderire a lui il meno possibile , ma era un'impresa vana,
 
La sua mano salì ancora , tentai di divincolarmi ma il suo palmo si schiuse su un seno, lo palpò rudemente.
 
Avrei voluto reagire ma aveva lui il coltello dalla parte del manico, dovevo prima assicurarmi che mio figlio stesse bene, sapere dove fosse!
 
- Bastardo! - ringhiai - pagherete per questo!
 
La mano indugio' , il pollice si mosse sfregando il mio capezzolo facilmente intercettabile sotto l'esile stoffa della camicia, cercai di distogliere lo sguardo dal suo,di estraniarmi dal suo tocco, il mio ginocchio si mosse cercando di divincolarsi ma ottenni l'effetto contrario , sentì le sue parti intime eccitarsi ancora di piu'.
 
- Oscar....- sussurrò al mio orecchio mentre la sua mano sfregava ancora sul mio capezzolo..
 
- Siete un farabutto!
 
- Confessatelo...vi sono mancato! Sento il vostro capezzolo erigersi al mio tocco
 
- Voi siete un pazzo! - urlai - non mi manchereste nemmeno se foste l'ultimo uomo sulla terra, è solo il ribrezzo che provo per voi a far reagire il mio seno, ne piu' ne meno come un brivido di freddo.
 
Lui si staccò di botto , adesso era arrabbiato :
 
- Lo dite solo perchè siete legata a quel servo, se mi aveste dato la possibilità di conoscervi, di stare insieme , sono certa che sareste pazza di me, in ogni senso!
 
- Ma che diavolo dite!
 
Si avvicinò, mi carezzò il viso :
 
- Possiamo ancora essere felici Oscar, regalarci giorni e notti indimenticabili e cariche di passione!
 
In quel momento ebbi la certezza che l'amore di Hans per me era una vera è propra ossessione, c'era un qualcosa di malato nella sua smania di possesso.
 
- Voglio sapere dov'è mio figlio! - urlai esasperata allontanando quelle mani dal mio viso.
 
- Va bene...ve lo dirò, ma abbiate la compiacenza di ascoltarmi  !
 
- E cosa dovrei ascoltare ? - sbottai - le vostre solite tiritere , che mi amate, che possiamo essere felici ?
 
- Si , voglio che mi diate la possibilità di provarlo! - sussurrò.
 
- Siete un pazzo, sono sposata , ho un figlio ed una nuova vita !
 
- Non è mai troppo tardi Oscar!
 
Mi portai le mani alla testa esasperata:
 
- Perchè riapparite dopo tutti questi anni, perchè continuate  a torturarmi ?
 
- Perchè vi amo , diamine! E so che posso rendervi felice!- sussurrò addolcendosi ed avvicinandosi , la sua mano si posò sulla mia spalla - lasciate Grandier , venite con me , amerò vostro figlio come fosse il mio!
 
La rabbia mi assalì:
 
- Andate al diavolo - sbottai spingendolo sgarbatamente .
 
Mi catapultai verso la scala, la salì frettolosamente gridando a squarciagola il nome di mio figlio:
 
-Etienne...Etienne!!
 
- Aspettate Oscar !! - sentì gridare Fersen dietro di me.
 
Aprì ogni stanza spalancando le porte , le lacrime scorrevano miste alle grida e allo sconforto.
 
- Calmatevi Oscar! - sentivo Fersen gridarmi dietro .
 
Ma piu' porte aprivo, piu' lo sconforto mi invadeva.
 
-Etienne ...amore ...rispondimi! - piangevo , urlavo, ero fuori di me.
 
Poi un'enorme porta mi si presentò davanti, la spalancai .
 
Mio figlio stava li, seduto per terra, di spalle, giocava con dei cavallini in legno.
 
- Etienne! - urlai
 
Lui si girò , mi corse incontro:
 
- Mamma! - esclamò
 
Lo strinsi a me piangendo, aspirai l'odore dei suoi capelli, lo baciai compulsivamente, poi lo fissai:
 
- Stai bene, stai bene amore mio?
 
Lui mi fissò stupito:
 
- Si...si mamma, ma perchè piangi ??
 
Lo strinsi, lo strinsi forte , rincuorata , felice .
 
Solo allora mi accorsi che quella era l'unica stanza senza teli sui mobili, mentre il mio sguardo vagava per le pareti ed i sontuosi affreschi  si incontro' con quello di una donna di mezza età, anche lei teneva fra le mani un cavallino di legno .
 
Mi fisso':
 
- Buongiorno! - sussurrò poi con un inchino del capo.
 
Fersen stava appoggiato allo stipite della porta , fissava la scena divertito :
 
- E' Marianne, la mia governante, è lei che ha trovato Vostro figlio!
 
Mi girai a guardare Hans, poi fissai la donna:
 
- Trovato ? ma cos...
 
Lei si avvicino' :
 
- Si Madame.- sussurrò - stavo sistemando il giardino quando ho sentito un fruscio fra i cespugli, mi sono allarmata, pensavo fosse un animale invece...invece era vostro figlio!
 
Guardai Etienne , poi la donna, poi Fersen.
 
- Ma...ma che dite, Etienne era con la ragazza della servitu', il cancello era chiuso non...
 
La donna sorrise :
 
- Il cespuglio nasconde un buco nella rete, vostro figlio è passato da li, è stato un bene che io l'abbia trovato.
 
Fissai Etienne cercando di capire se stessero mentendo,  ma mio figlio abbassò gli occhi:
 
- Perdonami mammina, non lo farò piu'!
 
Rimasi perplessa , era davvero stata una coincidenza o qualcosa di programmato? Avrei dovuto rifletterci su, ma quello non era il momento , dovevo uscire da quella villa, il prima possibile.
 
Guardai mio figlio fra le mie braccia, il suo viso mortificato, il suo cavallino di legno fra le manine paffute:
 
- Restituisci la statuina- sussurrai - andiamo a casa!
 
Lui annuì, allungò la manina verso la donna.
 
Fersen dovette fargli un cenno dietro le mie spalle , poichè la vidi guardare dietro di me:
 
- Tienila pure Etienne!- esclamo' poi
 
- Grazie! Posso mamma?
 
Io annuì, ringraziai la donna ed usciì dalla stanza, superai Fersen senza dire una parola e con mio figlio fra le braccia percorsi il corridoio diretto verso le scale.
 
Sentivo Hans seguirmi , arrivai all'uscita , lui mi precedette mostrandomi la falla nella rete , sorrise, non disse una parola.
 
Parlai io :
 
- Non vi aspetterete che vi creda, vero?
 
- Non importa! - rispose .
 
Gli voltai le spalle diretta al cancello , non attesi nemmeno che lo aprisse, lo spalancai io con forza e mi dirissi verso casa.
 
- Ci rivedremo, è una promessa Oscar!! - sentì gridarmi dietro mentre con passo veloce mi allontanavo .
 
 
 
 
 
Arrivai a casa con mio figlio fra le braccia , la giovane della servitu' e Nanny ci corsero incontro felici:
 
- Hai fatto preoccupare tutti! - sussurrai ad Etienne
 
- Scusami...non lo faro' piu'! - mi promise.
 
Gli feci mille domande , gli chiesi se aveva bevuto o mangiato qualcosa, mi assicurò di no, mi raccontò di essersi infilato sotto la rete e incontrato Marianne che lo aveva poi portato in camera a giocare.
 
Tutto coincideva con la versione di Fersen ma adesso...Adesso che il terrore per la sparizione di mio figlio si era dissolto ne affiorava un altro :
 
Fersen.
 
Fersen come vicino.
 
Il ritorno dell'incubo, tre anni dopo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
_- Guarda mamma!! E' tornato papa' - la voce di mio figlio mi costrinse a gettare uno sguardo al viale.
 
Il profilo di mio marito si stagliava contro il rossore del tramonto, ritto e fiero su Alexander, con i folti capelli al vento.
 
Sorrisi, finalmente era tornato, finalmente avrei potuto baciarlo ed abbracciarlo, finalmente avrei goduto del suo sorriso.
 
Mi innamoravo di Andrè ogni giorno di piu', avevo avuto modo di conoscerlo come amico, poi come compagno di vita ma da quando avevo scoperto che fosse anche un padre fantastico, il mio amore era cresciuto a dismisura.
 
Lo guardavo ipnotizzata mentre lo vedevo avanzare su Alexander e osservavo il mio piccolo corrergli incontro felice.
 
Erano la mia famiglia, il mio tutto .
 
Scorsi Andrè scendere da cavallo e abbracciare Etienne.
 
Li raggiunsi:
 
- Ciao amore! - sussurrai baciandolo sulle labbra.
 
Andrè rispose al bacio, mi tenne stretta qualche secondo , poi si porto' la mano alla tasca della giacca, si girò verso nostro figlio:
 
- Guarda un pò cosa ti ha portato papa'!
 
- I pasticcini!! - battè felice le manine il mio bimbo afferrandoli
 
Andrè si girò verso di me, mi porse una rosa che teneva nel taschino :
 
- E questa è per la mamma! - sussurrò  poi porgendomela.
 
Lo baciai teneramente:
 
- Grazie amore mio.
 
Rimanemmo a guardarci e baciarci qualche secondo, poi mio marito si abbassò verso Etienne gli scompiglio' i capelli :
 
-Allora, cosa ha fatto di bello oggi il mio ometto  ?
 
Mio figlio si girò verso di me, mi rivolse uno sguardo veloce,, poi abbassò gli occhi:
 
- Ho fatto preoccupare la mamma! - confessò.
 
Andrè mi guardò e sorrise :
 
- Cos'ha combinato??
 
Titubai qualche secondo
 
- Tesoro, va dentro da Nanny ad assaggiare i pasticcini! - esclamai poi
 
Mio figlio annuì e si incamminò verso casa :
 
-Ahhh...Non mangiarne troppi! - gridai
 
- Va bene mamma! - sussurrò lui imboccando l'uscio.
 
Guardai Andrè ,a mio marito non sfuggì la mia preoccupazione :
 
- Cos'è successo Oscar ? Se hai mandato via Etienne è perche' devi parlarmi di qualcosa.
 
- Si tesoro..- sussurrai
 
Ci sedemmo su un muretto, vicini, Andrè mi prese la mano:
 
- Tesoro, non farmi preoccupare!
 
Gli occhi verdi fissi nei miei mi misero in agitazione e l'agitazione crebbe quando cominciai a raccontare :
 
- Oggi ho lasciato per un attimo nostro figlio qui fuori con la ragazza della servitu', due minuti dopo è venuta a chiamarmi perchè non lo trovava.
 
Ho creduto di impazzire, l'ho cercato dappertutto, ho chiamato il suo nome all'infinito, ma nulla, era sparito!
 
Andrè mi strinse ancor piu' la mano:
 
- Si era nascosto?
 
- No
 
- E allora dov'era?
 
- Mentre lo cercavo disperandomi ho udito una voce nella villa accanto , una voce familiare.
 
- La villa accanto? Ci abitano già?
 
- A quanto pare si ! - sbottai  - a detta del nuovo proprietario nostro figlio si è fatto largo nella rete ed è arrivato alla villa. Lo ha trovato la cameriera e lo ha portato dentro a giocare  .
 
Andrè aggrotto' le sopracciglia :
 
- Lo ha portato dentro? Scusa...non avrebbe potuto avvisarti? Non ha immaginato che tu potessi essere preoccupata?
 
- Lasciami finire Andrè...
 
Mio marito segui' un pensiero lontano:
 
- Aspetta...hai detto che la voce era familiare
 
- Già..
 
- Chi sono i nostri vicini?- chiese curioso
 
- Forse e' meglio dire : chi è ?
 
- E' un uomo??
 
- Il peggiore ....E' Fersen!!
 
Vidi mio marito sbarrare gli occhi inorridito
 
- Che cosa?Ma ne sei sicura? Per quel che sappiamo Fersen è in Svezia, potrebbe anche essere morto e...
 
- Diamine Andrè, era dietro quella dannata  rete !
 
Mio marito si portò le mani ai folti capelli, respirò a fondo, inorridito:
 
- Non è possibile...non puo' essere!
 
- Non c'è alcun dubbio Andrè, ho anche parlato con lui , sono andata dentro la villa a riprendermi nostro figlio!
 
- Maledizione! - sbottò stringendo i pugni - lo avrà fatto apposta, avrà preso lui , di proposito Etienne.
 
- No...Non credo, nostro figlio mi ha raccontato di essersi fatto largo e aver attraversato la rete da solo, cio' non toglie che Hans abbia colto al balzo l'occasione.
 
- Ah...quello è sicuro!
 
- Quando me lo sono ritrovata davanti ed ho capito che Etienne era in quella villa io...Io sono stata invasa dal terrore!
 
Andrè mi abbraccio' tenendomi stretta:
 
- Amore mio, immagino cosa avrai provato. Sei sicura che Etienne stia bene?
 
- Si! - sussurrai.
 
Andrè mi chiese cosa ci eravamo detti, raccontai tutto, evitai di far menzione a quella mano che aveva palpato il mio seno.
 
Mio marito ascoltò tutto, poi si alzò di scatto dal muretto :
 
- Aspettami dentro casa! - sbottò , poi si precipito' verso la villa.
 
Tremai di terrore, pregai che non gli succedesse niente.
 
 
 
 
 
Andrè mi aveva intimato di attenderlo dentro casa ma io non mi mossi dal giardino, anzi, mi avvicinai alla rete nel tentativo di carpire qualcosa, ma l'uscio era dall'altro lato della facciata.
 
Mi torturai le dita nervosamente , poi mi mossi intenzionata a raggiungerlo, non potevo lasciarlo solo.
 
Stavo percorrendo il vialetto quando lo vidi avanzare.
 
Gli corsi incontro, lo abbracciai.
 
- Ti avevo detto di aspettarmi in casa! - esclamò lui
 
- Hai ragione ma...non ce l'ho fatta, avevo il timore che potesse succederti qualcosa!
 
Lui sorrise, mi bacio' dolcemente, poi mi passò un braccio attorno alle spalle.
 
Insieme cominciammo a proseguire verso casa :
 
- E' tutto chiuso, ho bussato, ho persino scavalcato rischiando di rompermi qualche osso. Tutto chiuso , credo non ci sia nessuno!
 
Gettai un'occhiata alla villa e pensai che fosse strano.
 
Molto strano.
 
 
 
Nei giorni che seguirono cercammo di prestare maggiore attenzione ai movimenti attorno alla villa.
 
Tutto taceva , intanto avevamo vietato ad Etienne di stare fuori senza la nostra presenza, avevamo raccomandato a Nanny di tenerlo chiuso in casa mentre eravamo al lavoro.
 
Andrè non si era arreso ed aveva contattato il proprietario , l'uomo senza mezzi termini aveva asserito che la villa era ancora di sua proprietà e che non era stata venduta a nessuno.
 
Le settimane passavano e noi c'eravamo tranquillizzati, avevamo ipotizzato che quella di Fersen fosse stata una breve incursione, ma sbagliavamo di grosso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi rigirai sul letto stiracchiandomi, era stata una giornata massacrante. Al lavoro per fortuna non era successo nulla di grave, l'uomo che proteggevo non aveva subito nessun  attacco, ma le lunghe ore a cavallo fra una zona e l'altra mi avevano distrutto.
 
Avevo indossato solo una camicia e mi ero ritirata in camera dopo la cena, Andrè si era offerto di mettere a letto Etienne , lo attendevo con impazienza   , non vedevo l'ora di abbracciarlo e cadere in un sonno ristoratore.
 
Qualche minuto dopo la porta della stanza si aprì, mio marito fece il suo ingresso chiudendosela alle spalle .
 
- Si è addormentato? - chiesi notando la sua aria stanca
 
- Si...- sussurrò lui portandosi la mano ai capelli - dopo la venticinquesima favola! Quel bambino ha una resistenza incredibile.
 
Risi divertita.
 
Andrè si tolse le scarpe, si buttò di colpo a letto:
 
- Adesso posso dedicarmi alla mamma! - esclamò finendomi fra le braccia.
 
Gli baciai la fronte :
 
-  Ti ho mai detto che sei un papà straordinario? - sussurrai stringendomi a lui
 
- Si...mille volte, ma non mi stanco mai dei complimenti! - rise
 
Gli carezzai i capelli, immersi le mani fra quei folti ricci corvini .
 
- Forse dovrei tagliarli un pò ! - ammise lui
 
- No! - sbottai io - mi piace la tua chioma semilunga e ribelle, ti rende incredibilmente affascinante! - esclamai maliziosa.
 
Andrè mi fissò:
 
- Amore...-  sussurrò carezzandomi il viso dolcemente - sai...è da un pò che vorrei chiederti una cosa..
 
Lo fissai preoccupata :
 
- C'è qualche problema ?
 
Lui mi rassicurò :
 
- No, assolutamente , ecco...- balbettò prendendo una ciocca dei miei capelli fra le dita - mi chiedevo se...se non fosse ora di dare una sorellina ad Etienne.
 
Lo guardai contenta :
 
- Beh..sarebbe meraviglioso ma...Hai detto che ci pensi da un pò, come mai non me lo hai chiesto prima?
 
- Perchè so che ami avere la tua indipendenza
 
Lo abbracciai :
 
- Sei meraviglioso ! gli sussurrai teneramente, avvicinai le labbra alle sue le sfiorai sensualmente, Andrè rispose baciandomi passionalmente.
 
Poi si staccò , mi fisso' incurvando il labbro:
 
- Era un si...?
 
- Beh...non mi pare ci sia nemmeno bisogno di chiederlo - sussurrai
 
Mi carezzò il viso poi fece scorrere le dita sul mio collo , raggiunse lo scollo della mia camicia e sensualmente cominciò a sbottonarla .
 
Io sentìì l'eccitazione arrivare e spazzare in un lampo ogni stanchezza.
 
Quando anche l'ultimo bottone venne sganciato mio marito mi guardò malizioso, aprì i lembi della camicia e fece vagare lo sguardo ai miei seni nudi, al mio ventre piatto.
 
- Sei stupenda! - mi sussurrò mentre io distesa sotto il suo sguardo tremavo già di desiderio.
 
La testa di Andrè si abbassò, le sue labbra dolci mi torturarono il collo.
 
Caldo ed umido insieme sconvolsero i miei sensi, gettai la testa all'indietro per meglio offrire il mio collo alle sue dolci torture, mugugnai di desiderio .
 
I denti e la lingua di Andrè lavoravano piano sulla pelle ricettiva, e quando scesero ad intrappolare un bocciolo del mio seno mugugnai il mio assenso gemendo perduta.
 
Le labbra di Andrè scesero sul mio ventre, lo baciarono piano, poi proseguirono giu' , sempre piu' giu', famelicamente, dolcemente, sensualmente.
 
Sentì la sua lingua stuzzicare la mia parte piu' ricettiva , senza premura , con abiltà magistrale , le mie dita strinsero con forza il lenzuolo mentre i miei muscoli si tendevano .
 
Abbassai gli occhi, la testa di mio marito fra le gambe mi eccito' ancora di piu' , lui alzò un attimo lo sguardo , mi sorrise , ricomincio' la sua tortura, dolce, umida , sensuale.
 
Mi aprìì ancora di piu' a lui , gli afferrai i capelli imprimendo ai suoi movimenti il ritmo giusto.
 
I miei gemiti invasero la stanza e piu' io gemevo piu' sentivo mio marito appassionarsi al suo abile lavoro d'amore.
 
Andrè era un abile amatore, sapeva toccare i tasti giusti , ero persa fra quel piacere , eccitata e soggiogata da quelle labbra audaci e quando mi sentì quasi sul punto di esplodere nel piacere finale lo bloccai, lo spinsi contro il lato opposto del materasso.
 
Lo guardai soggiogata da quella bellezza, lo spogliai in un attimo , famelica , gettai i suoi vestiti a terra, mi portai a cavalcioni su di lui.
 
- Adesso comando io..! - sussurrai baciandolo con passione sfrenata.
 
Poi lo graffiai, mordicchiai, assaporai,  mentre lui si godeva le mie torture .
 
I suoi muscoli sodi, il suo viso perso nel piacere , quei capelli scompigliati sul cuscino, quelle braccia forti e le gambe tornite e muscolose.
 
Era un Dio Greco, era magnifico.
 
Mi abbassai verso la sua mascolinità piacevolmente sorpresa dal suo stato di eccitazione avanzato .
 
La presi fra le labbra ricambiando le attenzioni .
 
I gemiti di mio marito ad ogni mio movimento mi manifestavano il suo gradimento :
 
- Oscar...amore...oh!
 
Sentivo pulsare il suo turgore maschio fra le labbra , dargli piacere era sublime , guardare il suo viso estasiato era paradisiaco .
 
E quando sentì che anche mio marito era quasi perso nel piacere estremo, mi portai sensualmente su di lui.
 
Portai le mani sul suo petto e calai sulla sua mascolinità eretta .
 
Gememmo insieme quando i due sessi si fusero in uno solo, Andrè portò le mani sui miei glutei, io affonadi completamente in lui.
 
I corpi impazziti si muovevano all'unisono mentre gli sguardi si incrociavano persi nel piacere.
 
L'attimo sublime ci colse a gemere insieme , a invocare i nostri nomi a lasciare per un attimo il mondo reale , uniti in un solo corpo.
 
Gridammo insieme il nostro amore  .
 
Ricaddi sul petto di Andrè mentre sentivo il suo caldo fiotto vitale riversarsi in me .
 
Dolce sentirlo rimanere dentro di me senza timori .
 
- Sarà una dolce bimba con i capelli biondi ! . sussurrò
 
Poggiai il viso sul suo petto e rimasi a fissarlo  .
 
- Sarà soprattutto il frutto del nostro amore ! - sussurrai
 
Ci stringemmo commossi , uniti, felici ed innamorati piu' che mai.
 
 
 
 
 
 
 
Il mattino arrivò presto, mi svegliai delusa, Andrè era già andato al lavoro.
 
Affondai la testa sul suo cuscino e sorrisi pensando alle ore di passione passate insieme.
 
" Alzati Oscar!!" - sussurrai poi fra me .
 
Mi sciacquai e vestì , poi passai a dare un bacio ad Etienne.
 
Dormiva tenero e paffuto nel suo lettino, raccomandai a nanny di non farlo uscire in giardino, poi su Cesar mi incamminai verso il lavoro.
 
Ero quasi arrivata a meta' strada quando sul sentiero solitario notai una figura ferma ad attendere.
 
Piu' avanzavo piu' sentivo il cuore scoppiarmi in petto .
 
Era Fersen!
 
Il primo impulso fu quello di tornare indietro ma la mia vena battagliera prese il sopravvento, evitarlo, sapevo già, non sarebbe servito.
 
- Salve Oscar! - esclamò lui , ritto e immobile sul suo cavallo.
 
Lo fissai, un raggio di sole filtrava attraverso i rami di un albero secolare illuminandogli il viso, era di una bellezza innegabile, peccato che quella beltà poco si sposasse con tanta cattiveria e perfidia.
 
- Ancora voi! - sbottai alzando il viso al cielo - quando la smetterete di torturarmi !!
 
- Quando finalmente aprirete la vostra mente!
 
- Allora potete andare via , vi assicuro che la mia è molto aperta già da tempo, da quel giorno in cui ho scelto di stare con Andre' Grandier! - sussurrai fiera
 
Hans rise rumorosamente :
 
- Hahahah! c'è qualcosa di artefatto nel vostro modo di ricordarmi che siete sposata Oscar, che c'è..il rivedermi vi sta sgretolando il muro di finte certezze che vi siete costruito attorno?
 
Avanzai verso di lui furiosa :
 
- Dovete rassegnarvi e lasciarmi vivere in pace, cercatevi  una brava donna e fatevi la vostra vita.
 
- La mia donna siete voi! - sbotto'
 
Stavolta fui io a ridere:
 
- Ahahah...molto divertente!
 
Ci fissammo per qualche minuto, vidi le sue mani stringere le redini nervose .
 
- Dovete sparire dalla mia vita! - sbottai
 
- No...non lo farò, non prima di avervi dimostrato quanto potremmo essere felici.
 
- Voi siete un pazzo! - urlai, cominciai ad avviarmi lasciandolo indietro, lui mi raggiunse , si affiancò a me , si allungo' e afferrò le redini del mio cavallo facendolo bloccare.
 
Mi girai verso di lui furiosa :
 
- Che diavolo fate ?
 
- Ascoltatemi!
 
- No..non lo faro'!  - urlai strattonando le redini , lui le bloccò nuovamente.
 
- Vi conviene fermarvi ad ascoltarmi se tenete davvero ai vostri cari!- sibilo'
 
Lo fissai sconvolta :
 
- E' una minaccia?
 
- Si che lo è ! Però potete scegliere.
 
Lo fissai senza capire.
 
- Potrei rendervi la vita impossibile Oscar, potrei  fare del male a voi e alla vostra famiglia , potrei  farvi vivere un'inferno! Gettare vostro marito nell'angoscia piu' totale e rovinarvi l'esistenza oppure...oppure potrei sparire per sempre ,stavolta davvero , ma ad una condizione....
 
- Quale ?
 
- Che mi regaliate un po del vostro tempo e vi garantisco che sarete innamorata talmente tanto che mi chiederete di non lasciarvi mai !
 
Sbarrai gli occhi incredula per quello che avevo udito.
 
- Che cosa..Cosa avete detto?
 
- Due settimane con me Oscar , solo due settimane con me! Due settimane....per salvare la vostra famiglia
 
Sentiì il sangue gelarsi, aprìì la bocca ma la voce non uscì.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Anime belle, ecco a voi il terzo capitolo di "Senza scelta ".
Ricordo che per argomenti,scene o dialoghi il brano è indicato ad un pubblico adulto.
Buona lettura.
 
"Senza scelta"
 
capitolo 3
 
- Due settimane con me Oscar , solo due settimane ! Due settimane....per salvare la vostra famiglia !
 
 
 
Sentiì il sangue gelarsi, aprìì la bocca ma la voce non uscì.
 
Fersen era li, davanti a me , mi guardava attendendo una risposta ed io, io ero sempre piu' sconvolta.
 
Respirai a fondo cercando di non lasciar trapelare il tumulto interiore che mi pervadeva.
 
- State scherzando, vero? Non puo' esserci nessun'altra spiegazione ! - sbottai - vi saluto Fersen, devo andare al lavoro.
 
Lui scese da cavallo, si parò davanti al mio allargando le braccia , Cesar si imbizzarrì.
 
Presa alla sprovvista non fui pronta, rischiai di cadere.
 
Fersen allungò una mano, mi tirò giu':
 
- Ascoltatemi diamine! - sbottò - Poi sarete libera di andare
 
- Non ascoltero' un'idiozia simile , due settimane con voi non le passerei nemmeno da morta!
 
Lui sorrise.
 
Io risaliì a cavallo , riusciì solo a girare Cesar però , la voce di Fersen mi bloccò raggelandomi.
 
- Da oggi stesso vedrete cambiare la vostra vita Oscar, e non certo in meglio! Vi darò dimostrazione di quel che posso fare .Ah...dimenticavo,  una sola parola su questa conversazione con vostro  marito e vi prometto che  sarete vedova.
 
Scesi da cavallo,furiosa mi avvicinai a lui :
 
- Siete un farabutto, non ho paura di voi! - sbottai - Toccate la mia famiglia e saro' io a mandarvi al creatore!
 
Fu un attimo, il suo palmo si apri sulla mia nuca.
 
Fersen spinse il mio capo contro il suo , sfiorò le mie labbra,  io aprìì le mie e gliele addentai  facendolo sanguinare vistosamente.
 
Lui gridò di dolore lasciando la presa , avvantaggiata risaliì a cavallo e lo incitai al galoppo allontanandomi velocemente.
 
Arrivai al lavoro sconvolta.
 
Lavorai sotto tensione tutto il tempo
 
" Vi darò dimostrazione di quel che posso fare...Una sola parola con maritino e sarete vedova " - quelle parole risuonavano nella mia testa angosciandomi.
 
Non potevo darmi pace, perchè era tornato, perchè? tutto era magnifico e felice prima del suo arrivo. Avevo paura, avevo paura di perdere tutto, Andrè, nostro figlo, la nostra vita.
 
Pensai di raccontare tutto a mio marito ma l'ammonimento di Hans era stato chiaro.
 
Mi congedai dal lavoro qualche ora prima, mi avviai per la strada solitaria , triste  , mi fermai in un posto appartato, scesi, cominciai a strappare l'erba e piansi, piansi a dirotto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La porta della biblioteca si aprì, la domestica della famiglia  Taylor   fece il suo ingresso interrompendo la lezione :
 
- Scusatemi ..- sussurrò abbassando gli occhi - Maestro Grandier , volevo avvisarla che vostra moglie vi attende in salotto per tornare a casa insieme!
 
Mio marito si allarmò :
 
- Mia moglie qui? - sussurrò sbarrando gli occhi - è successo qualcosa?
 
la ragazza della servitu' lo bloccò :
 
- No, mi ha esplicitamente detto di avvisarvi che a casa è tutto a posto!
 
Andrè si tranquillizzò , guardò la sua alunna , la giovane sorrise :
 
- Andate pure maestro, non fate attendere la vostra bella mogliettina , mezz'ora in meno di lezione non fa la differenza!
 
 
 
 
 
 
 
Seduta nel salotto di casa  Taylor intanto      mi torturai le dita, non ce l'avevo fatta ad andare direttamente a casa , temevo per Andrè, non volevo lasciarlo solo .
 
La paura che Fersen avrebbe potuto fargli del male sulla strada del ritorno mi aveva fatta correre li, ad attenderlo.
 
- Amore mio, che sorpresa!
 
La voce di mio marito suono' come musica soave nel silenzio della casa , lo vidi sbucare fuori da una porta, avanzare sorridente con il suo libro in mano.
 
Bello.
 
Bello come il sole.
 
Mi alzai, gli sorrisi .
 
Si avvicinò , mi bacio' sulla bocca, poi mi carezzò il viso :
 
- Come mai qui? - chiese - Etienne sta bene?
 
Lo fissai, avrei voluto abbracciarlo, gridargli che non c'era nulla ch andasse bene , che avevo una paura matta di perdere tutto ma...ma non lo feci.
 
- Si tesoro..- sorrisi - ho solo finito un pò prima ed ho pensato di tornare a casa con te!
 
Lui mi strinse la mano :
 
- Hai avuto un bel pensiero! - sussurrò felice.
 
Ci avviammo sui nostri cavalli per il lungo sentiero che ci avrebbe riportato a casa.
 
- Com'è andata la giornata ? - mi chiese
 
- Bene...- mentiì - la solita noia .
 
Andrè sorrise :
 
- Rimpiangi gli inseguimenti sui tetti di Versailles o i duelli di spade con i rivoltosi, vero? - scherzò.
 
Mi avvicinai a lui :
 
- Non rimpiango nulla ..- sussurrai - quando sono con te e nostro figlio ...ho già tutto quello di cui ho bisogno.
 
Giurai di vedere una lacrima far capolino ngli stupendi occhi ossidiana di Andrè, si allungo' verso di me, mi sfiorò le labbra, mi bacio' piano, a lungo.
 
Sorrisi :
 
- Posso salire a cavallo con te ? - chiesi
 
Non se lo fece ripetere due volte.
 
Dieci secondi dopo ero li, su Alexander , fra le braccia di mio marito, sentivo dietro di me il suo solido petto, il suo alito caldo.
 
Era magnifico ed era il mio modo di proteggerlo, mentre avanzavamo fra la natura infatti,  pensavo che li, dietro ogni arbusto, dietro ogni siepe poteva esserci uno scagnozzo di Fersen pronto a colpire ed immaginavo che, con il mio corpo davanti , non avrebbe mai osato sparare.
 
Cercai di rilassarmi e godermi la passeggiata con il mio uomo, ci riuscii solo quando fummo quasi a casa .
 
Andrè avvicinò le labbra al mio orecchio :
 
- Che peccato, siamo arrivati! - scherzò
 
Sorrisi :
 
- Ti ricordo che abbiamo tutta la notte per stare da soli ! - sussurrai maliziosa
 
- non vedo l'ora!!! - rise.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Etienne ci accolse con la solita gioia, Nanny invece si dispero' perchè non informata del nostro ritorno anticipato ,non aveva fatto  preparare da mangiare, la tranquillizzammo come al solito.
 
Andrè salì in camera manifestando il desiderio di cambiarsi, io rimasi un pò con Etienne, poi lo raggiunsi su.
 
Bussai alla porta, entrai e quel che vidi fu l'immagine piu' eccitante e sconvolgente del giorno. mio marito completamente nudo si sciacquava il viso dandomi le spalle e sfoggiando una schiena e dei glutei da urlo .
 
Mi avvicinai :
 
- Non muoverti, ti prego! - sussurrai per bloccarlo in quella posizione.
 
Avvicinai il viso alla sua schiena e feci vagare le labbra contro quella pelle calda e liscia, la mano si apri' su quel gluteo sodo, mi abbassai a morderlo, Andrè ansimò, poi rise.
 
Piano mi alzai rifacendo il percorso a ritroso con le labbra, arrivai al collo ,
 
Gli toccai i capelli , poi la mano si portò davanti il suo torace, non potevo vedere il suo viso ma ero consapevole che fosse stravolto dal gradimento.
 
Con il seno schiacciato contro la sua schiena feci vagare la mano giu' fin al suo fulcro maschile.
 
Rimasi sorpresa nel constatare quanto fosse in erezione.
 
- Oddio Andrè - gli sussurrai all'orecchio - ti ho appena toccato.
 
Lui si giro', avvicinò le labbra alle mie :
 
- Se è per quello basta solo che ti avvicini , il tuo profumo , la tua presenza, mi eccitano all'istante !
 
Lo baciai stringendomi a lui mentre sentivo il suo membro in tutta la sua vitalità ergersi contro la stoffa dei miei pantaloni.
 
- Andrè....noi...- ansimavo eccitata mentre lui cominciava a torturarmi il collo - noi...dovremmo scendere giu'....ci aspettano!
 
- Si...lo so...- farfuglio' non smettendo di torturarmi la pelle - ma...non ne ho nessuna voglia, ho  solo una voglia matta di buttarti su quel letto ed amarti.
 
- Anch'io amore ma...Si chiederanno dove siamo finiti..
 
La mano di Andrè mi carezzava il fianco, scese sul mio gluteo fasciato dal pantalone , era una tortura anche perchè ero completamente vestita e lui...il mio bellissimo e stayuario marito era completamente  nudo, nudo in tutta la sua splendida virilità , mi sentiì impazzire .
 
Gli affondai le dita fra i capelli e mi tesi verso di lui , il turgore maschile struciava contro l'esile stoffa .
 
- Diamine...- ansimai - strappami questi maledetti vestiti !
 
Andrè mi fissò , poi incurvò il labbro .
 
Afferrò i lembi della camicia e li tirò con foga, i bottoni schizzarono, me la sfilò in un nanosecondo.
 
Mi addossò al muro e si abbassò a mordicchiarmi i seni , ansimai gettando la testa all'indietro e mi donai alle sue torture
 
Le labbra di Andrè, i suoi denti sui miei boccioli, la sua lingua umida .
 
- Ti prego...ti prego! - ansimai
 
Mi sfilò i calzoni , circondai con le mie gambe i suoi fianchi,  lui si mosse verso il letto.
 
- No...! - sbottai guardandolo maliziosa.
 
Andrè rimase un attimo a fissarmi , poi mi schiaccio' con la schiena al muro , affondò in me , ansimai perduta .
 
Le sue mani sotto i miei glutei mi reggevano mentre i nostri sessi si fondevano in uno solo , allargai le gambe per farlo scivolare piu' profondamente .
 
Ero eccitatissima.
 
- Oscar...amore mio , sei sicura che...
 
- si...si...- ansimai
 
Il mio uomo anche perso nell' eccitazione piu' profonda aveva sempre un pensiero per me
 
 
 
Mi avvinghiai al suo collo mentre le sue spinte aumentarono , ad ogni spinta sentivo il desiderio accrescere :
 
- Ti amo! Ti amo! - gli sussurravo
 
Mentre lui mi baciava, mi torturava il collo , spingeva convulsamente .
 
I gemiti risuonavano nelle noster orecchie come un canto d'amore mentre le anime si fondevano al piacere corporale .
 
Ci guardavano con i volti stravolti dal piacere, ansimanti , perduti nell'oblio sensuale.
 
Poi le spinte aumentarono di intensità, il piacere arrivò , io non riuscìì a reprimere un grido liberatorio mentre il mio uomo si tratteneva gemendo contro il mio orecchio:
 
- Oscarrrrr!
 
Un fiotto caldo si riversò in me .
 
Mi abbandonai esausta contro di lui .
 
Andrè mi riporto' a letto , rimase stretto a me perduto.
 
- Io...Oscar ...non..non avrei voluto prenderti così...
 
- Non dire nulla, è stato bellisimo! - sussurrai carezzandogli i capelli e rassicurandolo  .
 
Avrei fatto di tutto con lui, con lui e per lui.
 
 
 
 
 
 
 
- Ci vediamo stasera amore! - mi sussurrò Andrè baciandomi sulla fronte e salutandomi per andare al lavoro.
 
Lo attirai a me e lo strinsi, poi a malavoglia lo lasciai andare.
 
Lui si chiuse la porta alle spalle ed io rimasi sola fra le lenzuola ancora calde .
 
L'ansia si ripresento' , sperai non incontrasse pericoli nel cammino verso il lavoro.
 
Mi passai una mano alla testa, vivere con quelle paure era impossibile, mi alzai , anch'io dovevo raggiungere il lavoro, per tutta la strada sperai quasi di Incontrare Fersen ed assicurarmi che non avesse macchinato nulla,  ma non si vide.
 
Non  si paleso' nemmeno sulla strada del ritorno e non sapevo decifrare se fosse un buon segno o no.
 
Lo scoprìì presto, al ritorno a casa.
 
Varcai il cancello ed accompagnai Cesar alle scuderie , con angoscia mi accorsi che c'era già Alexander.
 
Mi precipitai a casa come una furia, se c'era lui era tornato anche Andrè, ma un ritorno anticipato non voleva dire nulla di buono.
 
Entrai trafelata  :
 
- Andrè! - chiamai
 
- Sono qui! - sentì rispondermi dalla cucina.
 
Entrai , trovai mio marito seduto al tavolo, un bicchiere di vino in mano, l'altra mano a sorreggersi la testa.
 
- Andrè! - lo chiamai .
 
Si girò, aveva gli occhi arrossati:
 
- Ciao amore ..- mi saluto' freddamente.
 
Mi avvicinai a lui, lo baciai sul capo :
 
- Che succede? Perchè hai quell'aria triste e...Come mai sei a casa a quest'ora?
 
Bevve un sorso di vino, mi fissò :
 
- Sono stato scaricato dai Taylor!   - sussurro' - a quanto pare la signorina  non ha piu' bisogno di me!
 
Sbarrai gli occhi :
 
- Che cosa...? Ma...erano entusiasti delle tue lezioni!
 
- Giò...- sussurro' Andrè . è proprio per quello non riesco a capacitarmi.
 
Mi abbassai , gli baciai la guancia , mi sedetti sulle sue gambe , gli allacciai le mani al collo e poggiai il capo sulla sua spalla:
 
-  Sta tranquillo amore,,,- sussurrai - troverai un altro lavoro , ti ricordi quella dama che era venuta a chiedere..
 
- Ci sono già stato!- sbotto' - ma mi ha detto che non gli serve nessun tutor , ho chiesto in città, ho setacciato ogni luogo, tutto il giorno, ma nulla! - sbotto' posandosi una mano sugli occhi.
 
Sapevo quanto mio marito tenesse al suo lavoro , per lui lavorare era motivo d'orgoglio, sospirai :
 
- Non preoccuparti tesoro...
 
- Si invece amore, mi sento inutile, non potro' contribuire alle spese familiari.
 
Io ed Andrè quando c'eravamo stabiliti a Londra   avevamo deciso di vivere solo con i proventi del nostro lavoro e daltronde non ero piu' una nobile anche se mio padre aveva mantenuto uno status agiato.
 
- Vedrai che qualcosa troverai, intanto lavorero' io e sarò piu' tranquilla perchè sapro' che Etienne è' curato e coccolato dal suo papa' ! - sorrisi
 
Andrè mi strinse la mano e me la bacio', ma conoscevo mio marito ed ogni mattina, quando mi alzavo per recarmi a lavoro, leggevo il disagio sul suo viso, si sentiva in colpa perchè io faticavo e lui stava a casa.
 
Mi dimenticai degli avvertimenti di Fersen persa com'ero nel cercare di tirare su Andrè che diventava ogni giorno piu' triste e depresso.
 
Spesso si alzava da tavola e si chiudeva in stanza, altre volte sgridava Etienne per un nonnulla, non lo avevo mai visto così.
 
Quel giorno mi ero recata al lavoro come sempre  ma finito il mio turno , l'avvocato mi aveva chiesto di passare in biblioteca.
 
Entrando in quella stanza piena di libri e scartoffie l'unica cosa che avevo notato era la sua aria mesta .
 
- Ecco...Io non so come dirvelo Oscar ma...Ma penso che da oggi non avro' piu' bisogno dei vostri servigi!
 
Sbarrai gli occhi inorridita.
 
- Cosa...? State scherzando?
 
- Non scherzo affatto Oscar! - sussurro' mortificato - ho deciso di prendermi qualche mese di riposo e...
 
L'avvocato che voleva riposarsi, lui che praticamente viveva del suo lavoro era impensabile .
 
Strinsi i pugni nervosa :
 
- Ho fatto forse qualcosa di male? - chiesi - non ho adempiuto correttamente al mio compito?
 
- No...No...- sussurro' , voi siete stata fantastica ma...insomma...non ho piu' bisogno di voi!
 
Il modo in cui lo disse arrampicandosi sugli specchi e senza un motivo valido mi aprirono gli occhi.
 
Andrè aveva perso il lavoro ed adesso anche io...Era una coincidenza o una macchinazione di Fersen?
 
Fersen c'entrava eccome , eravamo già in difficoltà senza lo stipendio da maestro di mio marito, adesso , mi rimaneva solo la paga che l'avvocato avrebbe dovuto darmi.
 
Avremmo dovuto stringere la cinghia, ma ce l'avremmo fatta, almeno così credevo.
 
Guardai l'avvocato, lui si torturava le unghie :
 
- Ahh...e...ecco, non potro' pagarvi per intero! - sbotto'
 
- Che cosa...? -sbarrai gli occhi - ma ho lavorato tutto il mese .
 
- Si...ma...molti clenti non mi hanno ancora pagato e...e dovrò ritardare a darvi il resto...- sussurrò porgendomi una busta con metà del mio salario.
 
L'istinto di laciarla sul tavolo era troppo forte, ma pensai a mio figlio, la presi e la posai nella tasca della giacca, poi fissai l'avvocato:
 
- Credevo voi foste incorruttibile, difendervi era per me un onore ma adesso...Adesso ho capito che siete come gli altri. Sono bastate le parle di uno Svedese per farvi cadere.
 
L'avvocato sbarrò gli occhi :
 
- Ma cosa dite io ...non..
 
- Le parole di Hans axel di Fersen! - sbottai
 
l'avvocato si porto' le mani alla testa :
 
- Io...io non ho avuto altra scelta...-piagnucolò - lo fissai , poi girai i tacchi ed uscì dalla stanza.
 
 
 
 
 
Comincio' un periodo duro, dovetti persino licenziare una donna della servitu'e fare a meno del superfluo . Avrei tanto voluto confessare tutto ad Andrè ma il timore che gli venisse fatto del male me lo impediva.
 
Eravamo due anime in pena, l'unica nota positiva era poter stare insieme a nostro figlio e dedicargli tutto il nostro tempo.
 
 
 
Quel giorno Andrè si era alzato presto, mi aveva baciata sul capo :
 
- Vado a pulire le stalle ! - mi aveva detto.
 
Lo avevo costretto a fare colazione con me , poi lui si era avviato fuori dalla cucina.
 
Attendendo che Etienne si svegliasse passeggiavo in giardino quando la voce terrorizzata di mio marito mi fece scattare:
 
- NOOOO! - sentì urlargli .
 
Mi catapultai verso le scuderie e lo trovai in ginocchio, piangeva a dirotto, accanto a lui il corpo di Alexander, senza vita.
 
L'amico di sempre di Andrè ci aveva lasciato aggiungendo dolore su dolore.
 
Mi abbassai verso di lui , gli lasciai una carezza sul muso.
 
POi abbracciai mio marito che piangeva inconsolabile.
 
- Supereremo anche questa ! - gli sussurrai all'orecchio.
 
Lui si dispero' :
 
- Era il mio Alexander...il mio amico di sempre! Ieri sera stava benissimo, non è possibile, il destino si accanisce su di noi!!
 
Ma io...Sapevo che non era il destino...Era Fersen!
 
 
 
 
 
Non riuscivo piu' a dormire, quando chiudevo gli occhi facevo degli incubi atroci e ogni volta Andrè veniva ucciso.
 
La notte mi alzavo per controllare nostro figlio , ogni volta che mio marito si allontanava lo controllavo, per di piu' gli ultimi soldi stavano finendo, non potevo piu' vivere in quel modo.
 
L'algido comandante era stato battuto , colpito al suo punto debole, la sua famiglia.
 
Volevo che loro fossero al sicuro, volevo che fossero felici.
 
Lasciai Andrè con Etienne e salutai dicendo che sarei andata a galoppare.
 
Mi avviai per il sentiero consapevole e convinta che lo avrei visto, due minuti dopo Fersen sbucò da un cespuglio.
 
- Ti aspettavo Comandante! - sussurrò.
 
Scesi da cavallo, lo fronteggiai .
 
- Come sta maritino? - sbotto'.
 
- Non era bastato farci perdere il lavoro, dovevate per forza porre fine alla vita di Alexander? - chiesi
 
Lui sorrise :
 
- Era necessario colpire con una morte, adesso capirete che faccio sul serio, stavolta è stato il cavallo, la prossima volta...chissà!
 
Tremai, Fersen aveva il potere di terrorizzarmi, il mio coraggio davanti a lui svaniva di botto .
 
Abbassai le spalle sconfitta , lui si avvicino', mi fissò intensamente :
 
- Forza oscar...Ditemi quel che voglio sentirmi dire e vi prometto che tutto tornerà a posto - sussurro'
 
- Davvero...- sussurrai - e chi mi assicura che sarà così.
 
- Io...- sbotto' - passate due settimane con me e poi , poi sparirò per sempre, ammesso che lo vogliate...- sibilò
 
- Forza comandante, due settimane, non vi chiedo di piu'.
 
Strinsi i pugni, gridai nervosa , poi lo fissai:
 
- Quattordici giorni, non uno di piu' !
 
Lui annuì.
 
Abbassai le spalle :
 
- E sia! - sussurrai
 
Ma non sapevo di aver firmato la condanna del mio matrimonio..

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


"Senza scelta"
capitolo 4
 
 
- E sia! - sussurrai stringendo i pugni.
Fersen aprì le labbra in un largo sorriso, si avvicino', mi prese le mani , i suoi occhi erano vivi e giocosi quando mi parlo':
- Vedrete...non ve ne pentirete! oddio...- sussurrò baciandole - io vi amo così tanto Oscar!
Sfilai sgarbatamente le mani dalle sue labbra :
- Non osate mai piu'! - sbottai - sto accettando di passare del tempo con voi ma rimane per inteso che  non ci sarà nessun contatto fisico, non fatevi false illusioni Fersen , io sono e sarò sempre di un uomo.
Lo vidi sbarrare gli occhi, poi respirare a fondo, forse per un impercettibile momento temette che io tornassi indietro:
- Va bene..va bene - sussurrò infine
- Non capisco cosa vogliate o possiate trarne da questi nostri incontri..- sbottai
Hans sbarrò gli occhi inorridito:
- Incontri?
Lo guardai attonita , non avevo davvero  potuto capire male:
- Avete detto che dovrò passare due settimane con voi, beh...dovremo incontrarci presumo...
Ci fissammo, solo allora compresi che quello che già era per me inaccettabile, forse, lo sarebbe diventato ancora di piu'.
Fersen rise in modo agghiacciante:
- Mi state prendendo in giro oscar? Parlate di incontri?
Balbettai stupita :
- Non...non ditemi che
- Davvero non avevate capito? Davvvero credevate mi bastasse incontrarvi qualche ora al giorno ? Voi dovrete vivere sotto il mio stesso tetto Oscar!
Mi sentii come affondare in un baratro, strinsi i pugni:
- Che cosa??? Ma voi siete un pazzo! Io sono sposata diamine ! che cosa racconterei al mio uomo? - urlai paonazza di rabbia
- Beh...Riuscirete sicuramente a trovare la scusa adatta, a me interessa solo che non sappia del nostro accordo!
- Ehh..certo! Magari potrei dirgli : Scusa amore, sto andando a vivere con Fersen per due settimane!
- Beh...- ironizzo' - non sarebbe male!
Persi le staffe, lo afferrai per il collo della giacca con talmente foga da farlo rimanere basito:
- Siete un farabutto! Un famigerato calcolatore. Sapete bene che Andrè non accetterà tutto questo, perdero' mio marito se verrò a vivere con voi!
Hans si divincolò dalla mia stretta , mi fisso' dritto negli occhi :
- Bene...io dico che lo perderete comunque!
In quel momento pensai fosse un bene che non avessi portato la spada con me, avevo troppa rabbia in corpo.
- No...non posso fare una cosa simile...Non posso !Mio marito ne morirà, gli spezzerò il cuore!
Hans salì a cavallo :
- Vi do due giorni a partire da domani, inventate la scusa che piu' vi aggrada , non mi interessa. Ma non crediate di fare i furbi e mettervi d'accordo!!Ricordate, due giorni Oscar, vi attenderò qui Lunedì mattina .
- Attenderete invano! - sbottai.
Fersen sorrise :
- Non credo! - sbottò quindi  prima di sparire al galoppo.
 
 
 
Ero piu' angosciata che mai, ero stata un'ingenua a non capire...Ero in trappola.
Se avessi raccontato tutto ad Andrè lo avrei perso per mano di qualche scagnozzo del famigerato Conte,  ma andando con Fersen lo avrei perso comunque , non avevo scelta!
Decisi di prendermi i due giorni per riflettere ma li vissi male.
Quella notte non chiusi occhio mentre accanto a me, ignaro di tutto  Andrè riposava beatamente.
Fuori cominciava a sentirsi un fragore di tuoni lontani, mi girai a fissarlo.
Era un angelo: il viso disteso dai tratti del sonno, i capelli scomposti che  gli coprivano metà del viso ,quel   torace  semicoperto  dal lenzuolo, mio marito trasudava fascino anche nel sonno.
lo fissai orgogliosa che fosse mio, il mio uomo , il mio tutto.
In quel preciso istante pensai che forse, sarebbe stato meglio confessare tutto, ma un secondo dopo gli incubi in cui moriva per mano di Fersen mi facevano desistere, se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonata.
Gli occhi di giada si aprirono, Andrè mi sorrise :
- Non dormi?
- No...- sbottai
- C'è qualcosa che ti preoccupa...- sussurrò carezzandomi il viso - voglio dire...oltre il fatto di essere senza soldi e senza lavoro! - scherzò
Sorrisi, mi strinsi a lui, un tuono squarcio' la pace ed una pioggia torrenziale si abbattè sui vetri.
I miei piedi si strinsero a quelli di Andrè, sentì il suo cuore battere contro il mio viso.
Sospirai , crogiolandomi nel suo abbraccio caldo :
- Adoro stare qui con te  mentre fuori imperversa la tempesta ! - sussurrai
Lui mi guardò innamorato:
- Si...stavo pensando la stessa cosa, noi due avvinghiati e nudi, cosa ci puo' essere di piu' bello? - sussurrò - Spero solo Etienne non si svegli spaventato da tutto questo fragore fuori!
- No...- sorrisi - sai che è un dormiglione , quando prende sonno niente e nessuno riesce a svegliarlo.
Andrè mi guardo', incurvò il labbro e mi porto' due dita sotto il mento dolcemente
- Beh...allora..- sussurrò malizioso - vediamo un pò...Entrambi siamo svegli , il nostro bimbo dorme beatamente, l' atmosfera c'è ...Direi che ....
Lascio' la frase a metà, i suoi denti catturarono gentilmente il mio labbro inferiore mordicchiandolo.
- Huhmm...- mugugnai persa
Con un solo gesto  tirò via il lenzuolo e guardò ammaliato il mio corpo completamente nudo , si girò poi verso di me sovrastandomi , quindi scostò i capelli dal mio collo e comincio' a torturami la pelle .
Ansimai eccitatissima, lo amavo con tutto il cuore, come avrei fatto a dargli un simile dolore?
Affondai le mani fra i suoi capelli, lo baciai con passione, a lungo, poi Andrè riprese a torturare la mia pelle, le labbra si spostarono sui seni , sui fianchi, sulla pancia, mi aprìì a lui senza remore, quando varcarono la mia parte piu' intima, quando quelle labbra torturarono la mia parte piu' ricettiva.
Gemetti di passione perduta in quell'attimo , in quell'intreccio fra corpi ed anime che solo con lui sarebbe stato possibile.
E annegarono le angosce, le macchinazioni Fersiane, i dispiaceri , esistemmo noi...Solo noi!
 
L'ultimo giorno rimastami passò nervosamente, non riuscivo a darmi pace, non sapevo cosa avrei potuto inventare  per giustificare il mio allontanamento , arrivò il Lunedì, il giorno in cui Fersen mi attendeva, non avevo chiuso occhio tutta la notte , crollai all'alba e mi svegliai tardi, troppo tardi.
Non trovai mio marito a letto, scesi giu' , chiesi a Nanny.
- E' uscito stamattina a fare una cavalcata con Cesar - sussurrò
Mi portai una mano alla testa angosciata , Hans si aspettava di vedermi arrivare, e non vedendomi avrebbe potuto far del male a mio marito.
Strinsi i pugni nervosa, perchè non mi ero svegliata, perchè??
Usciì fuori angosciata, fissai il sentiero nella speranza di vederlo tornare, rientrai , riusciì nuovamente.
Poi decisi di andargli incontro, percorsi a piedi mezzo tratto quando da lontano lo scorsi.
Era lui, sul mio cavallo.
Piansi di gioia, mi asciugai gli occhi quando lui fu piu' vicino ma quel che vidi mi mise in allarme .
Mentre si avvicinava scorgevo Andrè tamponarsi il viso con un fazzoletto, cercai di mettere a fuoco e scorsi anche del sangue.
- Mio Dio!
Gli corsi incontro terrorizzata , urlando.
Mio marito arrivò vicino a me, scese da  cavallo.
- Amore...- tremai guardandolo - cosa ti è successo !! Stai bene ?? parlaa!! - piangevo e urlavo istericamente .
- Sto bene , sta  tranquilla! - mi sussurrò lui.
Ma io ero fuori di me, sembravo non ascoltarlo , guardavo il sangue defluire dal suo labbro.
- Oddio! Oddio! - ero davvero terrorizzata.
Andrè mi afferrò per le braccia, mi scrollò:
- Calmati amore!!! - urlò - diamine Oscar, sta tranquilla. è solo un graffio!
Mi bloccai, lo fissai e solo in quel momento mi resi conto che la mia reazione ai suoi occhi era davvero esagerata.
- Amore mio....calmati ! - sussurrò lui - guarda...- aggiunse togliendo il fazzoletto dal labbro - è solo un graffio, abbiamo subito ferite peggiori nelle nostre missioni in Francia, no...?
Lo fissai, aveva un piccolo taglietto al labbro.
- Io...si ...scusa ! - farfugliai
- Ho superato un cespuglio, non so bene cosa abbia spaventato Cesar che si è imbizzarrito e sono caduto, non è niente di che, sta tranquilla!
Lo fissai, lo fissai e lo abbracciai piangendo a dirotto.
Era un avvertimento di Fersen, ne ero sicura.
Dovevo proteggere Andrè, non avevo davvero nient'altro da fare.
Gli disinfettai e medicai la ferita  , mentre lui mi prendeva in giro per come avevo reagito:
- Non hai piu' lo spirito combattivo di una volta comandante!
- Si, è vero! - sorrisi
Mio marito aveva ragione , non ero piu' la Oscar di una volta , quella che combatteva senza paura , quella che si gettava a capofitto nelle imprese piu' pericolose , ma a quei tempi ero da  sola , non avevo nulla da perdere.
Adesso invece, ero una moglie ed una madre.
Una donna che avrebbe lottato per preservare la sua famiglia.
 
Passammo il resto del pomeriggio giocando fuori con nostro figlio, guardavo i suoi ricci morbidi mossi dal vento e mi chiedevo se davvero  fossi una buona madre , mi torturavo con mille domande , con mille interrogativi, avrei dovuto portare Etienne con me o lasciarlo alla cura del padre, cosa mi sarei inventata, quale scusa ragionevole avrei trovato?
Che angoscia terribile che avevo!
- Tesoro? Sei ancora preoccupata per la ferita? - la voce di Andrè mi staccò da quelle considerazioni .
Presi coraggio, era inutile continuare quell'insana agonia:
- No...In realtà ho qualcosa da dirti! - sibilai
- Parla! - sussurrò lui serio .
- No...Preferisco farlo nelle nostre stanze  durante il riposino pomeridiano di nostro figlio ! - sanciì
Andrè annuì , io lessi tutta la preoccupazione del mondo nei suoi occhi.
 
 
 
- Nostro figlio si è addormentato! - sussurrò Andrè entrando in camera ed avvicinandosi - adesso possiamo parlare Oscar ! E' da qualche ora che non riesco a pensare ad altro.
Lo guardai, era bellissimo, bellissimo e preoccupato, mi portai istintivamente una mano alla fronte , un'ondata di panico mi assalì che cosa avrei inventato? Che cosa avrei detto?
- Amore...Sto seriamente cominciando a preoccuparmi!
- Sta tranquillo - mentiì - è tutto a posto Andrè solo che...
- Che...?
Mi sedetti sul letto, portai le mani sulle ginocchia :
- L'altro giorno ho incontrato Fersen! - sbottai
- Che cosa...?
Gli occhi verdi adesso erano spiritati dalla rabbia.
- Quel farabutto allora non è sparito! - sbotto' - ma perchè non me lo hai detto?
- Perchè è stato un incontro piacevole! - gettai giu' la prima frase che mi venne in mente  suscitando lo stupore e l'indignazione di mio marito.
- Stai scherzando, vero?
- No...Non scherzo affatto, quando non si perde in stupide macchinazioni Fersen riesce anche  ad essere anche simpatico!
Che cavolata stavo dicendo? Mi morsi la lingua .
Mio marito stava li e mi guardava a bocca aperta, sconvolto.
- Dio Mio...- sbotto' - cosa mi tocca sentire, ti ha fatto il lavaggio del cervello Oscar? Hai già scordato quando ti ha avvelenata, quando ha cercato di approfittare di te drogandoti o...
Alzai un mano:
- Quel Fersen non esiste piu' adesso.
Andrè rise fragorosamente, poi strinse i pugni :
- Adesso devo sentirmi dire che è rinsavito? Devo anche accettare che si parli bene di lui e che vi incontriate da buoni amici?
Se non fosse primo pomeriggio crederei davvero che tu sia ubriaca Oscar! Non ti ho mai proibito nulla ma adesso lo faro': Ti proibisco di incontrarlo, quell'essere è pericoloso, cerca solo di abbindolarti facendoti credere che sia cambiato.
Mi torturai le dita, la mia versione faceva acqua da tutte le parti, dovevo essere diretta ed implacabile se volevo riuscire nell'intento.
- Io...Io dvo allontanarmi per un pò Andrè! - sussurrai
- In che senso?
- Ho bisogno di capire ...
- Capire cosa..?
Andrè si avvicino' :
- Hai bisogno di stare un pò da sola?
- Non esattamente ... Io vado a stare con Fersen per un pò!
Andrè ebbe un capogiro, si appoggio' al muro sconvolto:
- E' uno scherzo, è un maledetto scherzo?? - sbottò poi furioso
- No...Non lo è!
Andrè si fece piu' vicino, mi afferrò per le spalle :
- Dimmi che stai scherzando per favore!
- Sono serissima.
Mio marito rimase di sasso, poi cercò di scrollarmi :
- E' qualosa di insensato!Cosa vuoi dimostrare Oscar ?
- Voglio solo passare del tempo con lui, voglio conoscere il vero Fersen, voglio vivere sotto il suo stsso tetto e capire perchè...- mi bloccai , era una bugia troppo grande da dire..
- Perchè...? Continua Oscar...
Abbssai gli occhi  , mentre quelli verdissimi di mio marito si riempivano di lacrime.
- Parla!!! - sbottò furioso - voglio capire perchè mia moglie vuole abbandnarmi ed andare a vivere con un altro uomo.!!
Strinsi i pugni,
- Parla maledizione! - urlò battendo le nocche contro il muro.
Rimasi zitta .
Andrè piangeva, le lacrime scorrevano silenziose :
- Non ci credo, è un incubo..- sussurrava.
Mi avvicinai a lui :
- Io...
- Sei attratta da lui ?
- Si! - sussurrai.
Lo vidi portarsi le mani ai capelli, stringere i pugni, disperarsi , poi alzare le spalle
- No, non è possibile, ti ha ricattata , vero?
Quegli occhi speranzosi mi tagliarono il cuore in due , sarebbe stato facile dire di si, finirgli fra le braccia e mettere fine a quel supplizio .
Ma poi...?
- No...Non ho ricevuto nessun ricatto, è una mia scelta, voglio capire perchè mi fa quest'effettoi, e passare del tempo in sua compagnia è l'unico modo per  fare chiarezza.
Andrè era furibondo :
- Sei mia moglie, si sposata con me!! Sei la stessa che si stringeva a me stanotte, che mormorava il mio nome fra i gemiti , come puoi pensare che io ti creda! Abbiamo progettato anche di avere un altro figlio ...Ho immaginato tutto? Rispondi ho immaginato tutto Oscar???
Era furibondo , mi scrollava per le spalle mentre io avrei voluto morire in quell'istante.
- Due settimane Andrè, solo due!
- Tu sei pazza!! - sbottò - Il matrionio non è un gioco, non puoi andare e tornare a tuo piacimento.
Alzai le spalle :
- Non puoi costringermi a restare! - sbottai
Mi guardò ed io  capiì che in quel momento era come se non mi riconoscesse , stavo sgretolando il suo mondo, le sue certezze .
" Fra due settimane ti spieghero' tutto amore" - mi dicevo.
Andrè sospirò, cercò di calmarsi:
- Oscar... se ti ha ricattato io...
- ti ho già detto di no..- sbottai-
Lui impreco', poi  mi portò con le spalle verso il muro :
- Guardami! E dimmi che è una tua scelta! - sbottò
- Si! Si - urlai - non c'è stato nessun ricatto!
- E' per soldi...é perchè sono rimasto senza lavoro e...
Scrollai la testa-
Andrè abbassò le braccia.
- Non è possibile, è tutto insensato, tu mi ami, lo sento, lo vedo!
- Infatti non sto mettendo in dubbio  l'amore che ho per te !
Lui mi fissò sconvolto :
- Mi ami ma vai a vivere con un altro, sei davvero impazzita??
- Andrò via stasera! - sbottai  lasciando la stanza .
Poi andai verso le scuderie, presi Cesar e cavalcai lontano urlando dove nessuno potesse sentire il mio dolore.
 
 
Mio marito intanto , solo nella sua stanza pregava di svegliarsi da un brutto sogno.
Ripensava alle mie parole e non riusciva a darsi pace .
La rabbia lo investì , scaravento' tutto quello che a gli stava a tiro, poi si getto' sul letto a piangere.
 
Io tornai a casa dopo un'ora , lo trovai con gli occhi gonfi , stava fuori a giocare con Etienne.
Nostro figlio mi corse incontro felice, lo presi fra le barccia tirandolo su', lo strinsi forte .
Andrè mi rivolse uno sguardo glaciale , vederlo così mi torurava il cuore , solo la convinzione di spiegargli tutto fra due settimane mi faceva desistere dall'abbracciarlo.
Rimisi giu' Etienne , gli scompigliai i ricci e lo fissai seria :
- Amore, devo dirti una cosa importante..
Mio figlio mi fissò .
- La mamma deve partire, starà via per un pò.
Notai Andrè stringere i pugni nervoso.
- Dove vai mamma?
- Io...Devo lavorare ma...ma tu sei un ometto e devi promettermi che farai il bravo!
Mio figlio sorrise :
- Ma poi torni, vero?
- Certo...Certo che torno! - sussurrai non riuscendo a trattenere le lacrime.
- Sta tranquilla mamma, badero' io a papa' ! - sussurrò con fierezza tornando a rincorrere le sue farfalle.
Raggiunsi Andrè, ci fissammo, lessi tutto lo sdegno e la delusione su quel dolcissimo viso stravolto dal dolore.
- Io...
- Non dire nulla, ti prego! - sussurrò - se me lo avessero predetto non ci avrei creduto..
- Sono solo due settimane, non è detto che...
Lui si avvicinò furioso :
- SEi mia moglie ! Non dovresti nemmeno prendere in considerazione l'idea  di allontanarti, nemmeno per un giorno!! hai lottato tanto , per cosa...Per finire con quel farabutto!
- Non è detto che finirà così...- specificai
- E' già finita così Oscar...- sussurrò
La ragazza della servitu' uscì fuori interrompendo la nostra conversazione:
- Signora Grandier...i suoi bagagli sono pronti e la carrozza sta arrivando! - sussurrò
Andrè sbarrò gli occhi preso alla sprovvista .
Io salutai Etienne, poi  lo feci portare dentro a far merenda.
Mentre la servitu' caricava la valigia in carrozza mi avvicinai ad Andrè, cercai di prendergli la mano, si divincolò.
Lo fissai trattenendo il pianto :
- Per favore...Non rendere tutto piu' difficile! - sussurrai
- Cosa pretendi? Che ti dia il bacio sulla fronte e ti auguri buona fortuna?? - sbottò guardandomi duramente - se oltrepasserai quel cancello, sappi...che tra noi niente sarà piu' come prima! Tu...non sarai piu' mia moglie Oscar ed io...Io non sarò piu' tuo marito!
Piansi, non riuscì a trattenermi, lo abbracciai, lo strinsi ma lui mi scostò sgarbatamente.
Gli rivolsi un ultimo sguardo , poi salìì in carrozza.
Mentre mi allontanavo dalle persone che amavo di piu' al mondo mi ripetevo che Andrè avrebbe compreso , fra qualche settimana  avrebbe saputo tutto e tutto sarebbe tornato come prima.
Intanto , deluso, distrutto, con il cuore a pezzi Andrè cadeva in ginocchio sfogando il suo dolore.
Il dolore per una moglie che agiva in maniera insensata , una moglie che abbandonava chi amava per seguire un'attrazione inspiegabile per un uomo che le aveva piu' volte complicato la vita.
Ed io...Io mi torturavo persa fra il dolore e l'angoscia per il dover sottostare ad un simile ricatto facendolo passare per una scelta consapevole.
Quattordici giorni con il nemico, con la persona che odiavo di piu' al mondo...Mi angosciava solo il pensiero.
Quattordici giorni senza la risata di mio figlio, senza l'amore di mio marito ma anzi, con la sua delusione attaccata addosso ed il suo sguardo angosciato impresso nei miei occhi.
 
- Perdonami amore mio! - mi ripetevo con gli occhi pieni di lacrime ed il cuore attanagliato fra un rovo di spine.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


 
Senza scelta
 
capitolo 5
 
 
 
 
 
Mi allontanavo dalla mia famiglia e sentivo un dolore acuto lacerarmi il cuore e l'anima,  ero ben consapevole di averlo fatto per amore ma Andrè...Il mio Andrè si sarebbe mai dato pace?
 
L'idea di allontanarmi da lui era sempre stata qualcosa di inaccettabile, soffrivo per il suo dolore , soffrivo per quel cuore di marito che io ai suoi occhi avevo calpestato.
 
Maledissi Fersen e le sua macchinazione e mi ripetei che fra quattordici giorni sarebbe tutto finito.
 
Intanto mio marito continuava a piangere sommessamente in ginocchio , Nanny si avvicino' a lui , la mano rugosa e vissuta sfiorò i sui ricci scuri come quando  era bambino.
 
- Nipote adorato...- sussurrò.
 
Andrè alzò il viso, si alzò in piedi, poi la fissò stringendo i pugni.
 
Gli occhi giovani fissi negli occhi che tante primavere avevano visto passare:
 
- Perchè...Perchè Nonna, cos'ho sbagliato...Cosa ? - gridò prima di gettarsi fra quelle braccia quasi materne.
 
La vecchina lo strinse :
 
- Si sitemerà tutto...Vedrai! - sussurrò anch'essa sconvolta ed incredula
 
 
 
 
 
La carrozza procedeva lenta, non avevo nessun appuntamento con Fersen ed in realtà non sapevo nemmeno dove raggiungerlo , ma intuivo che lui monitorasse ogni mia mossa, sapevo che avrebbe saputo come farsi trovare.
 
Ne ebbi la conferma due minuti dopo, quando udì la sua voce intimare al cocchiere di fermarsi.
 
Respirai a fondo, apriì la porticina e scesi.
 
Lui stava li, davanti ad un albero secolare, sullo sfondo una regale carrozza.
 
Avanzò verso di me con un sorrisetto soddisfatto :
 
- Vi aspettavo mia adorata! - sussurrò
 
- Solo uno stupido ricatto poteva portarmi a voi - ribattei acida.
 
Lui si avvicinò,le sue labbra si accostarono al mio orecchio:
 
- Baciatemi! - ordinò
 
- Cosa...? - sbarrai gli occhi incredula
 
- Baciatemi....Anche sulla guancia se volete, e ....sorridete !
 
- Posso chiedervi il perchè di questa messinscena?
 
-Perchè stasera vostro marito chiederà al cocchiere dove vi ha lasciata e non vorrete che descriva il nostro romantico incontro come una forzatura...no?
State andando a vivere con il vostro nuovo amore, toglietevi dal viso quell'aria imbronciata!
 
Strinsi i pugni, a Fersen non sfuggiva nulla , era perfido persino nel programmare ogni singolo particolare .
 
- Non sorridero', non lo faro' perchè non c'è nulla da sorridere.
 
- Bene...- sussurrò - l'avete voluto voi!
 
Quindi alzò le spalle, incurvò le labbra e mi bacio' sulla guancia.
 
- Amore mio....finalmente! - esclamò poi con enfasi ed a voce alta ,cosicchè la frase potesse essere chiaramente udita.
 
Rimasi fredda e glaciale mentre lui intimava al cochiere di caricare i bagagli dalla mia, alla sua carrozza.
 
Quando il passaggio fu fatto,  Fersen congedò l'uomo e mi invitò a salire  :
 
- Prego ! - sussurrò aprendo lui stesso la porticina e porgendomi la mano.
 
Una mano che io rifiutai.
 
Salìì alterata e mi sedetti.
 
Lui prese posto di fronte a me, soddisfatto e contento.
 
La carrozza comincio' a procedere piano, sentivo il suo sguardo posarsi su me  mentre io mi fissavo le punte degli stivali non proferendo parola.
 
Sentivo il suo sguardo percorrermi da capo a piedi mentre io..io pensavo solo al mio Andrè e al suo lancinante dolore, a come doveva sentirsi , a cosa doveva aver pensato.
 
- Suvvia  mia adorata , non fate quella faccia  triste! - le parole scanzonate di Fersen mi accesero l'interruttore della rabbia.
 
- Dovrei fare i salti di gioia secondo voi? Sto allontanandomi dalla mia famiglia per uno stupido e sporco ricatto.
 
- Mia cara, sono solo due settimane!
 
- Due settimane inaccettabili!- sbottai
 
Fersen rise, poi sbuffo':
 
- Quanto la fate lunga!
 
Strinsi i pugni:
 
- Abbiate almeno la compiacenza di tacere! - grugniì, poi diedi una rapida occhiata fuori , mi accorsi che stavamo allontanandoci parecchio. mi girai a fissarlo
 
- Non preoccupatevi, non andremo molto lontano.
 
- Voglio ben sperare ! - sussurrai lisciando la spada -  faccio ancora in tempo ad uccidervi e saltare dalla carrozza - sbottai
 
Lui rise :
 
- Vedo che non riuscite a fidarvi ancora di me Oscar!
 
- E come potrei!! - sbottai
 
Lo sguardo di Hans si addolcì:
 
- Vedrete che passare un po di tempo con me vi piacerà!
 
- Si...immagino!
 
- Ah...e ritornando alluso della vostra  spada...Per vostra informazione , uccidermi non servirebbe! Ho già dato disposizione ad alcuni dei miei uomini che, nel caso mi succedesse qualcosa , non dovranno esitare a far fuori vostro marito.
 
- Farabutto!!
 
- Eh...devo pur proteggermi cara, comunque sia, voi mantenete gli accordi e nessuno si farà male!
 
- Fra quattordici giorni  sarò nuovamente fra le braccia di mio marito e voi...voi come da accordo sarete lontano!
 
- Vi do la mia parola d'onore ,ammesso che...Che vostro marito riesca ad attendervi per due settimane! - rise
 
Strinsi i pugni trattenendo a stento il mio istinto omicida :
 
- Mio marito mi aspetterà di sicuro, io ed Andrè ci amiamo , il nostro è un amore solido e vero!
 
- Bene...- sussurrò Fersen - allora non avete di che preoccuparvi!
 
 
 
 
 
La carrozza si bloccò dopo circa mezz'ora .
 
Fersen scese , aprì la portiera e mi tese cavallerescamente la mano.
 
La rifiutai come al solito e scesi a mia volta .
 
Guardai avanti a me , una villa bellissima invase il mio campo visivo.
 
Il giardino verde e rigoglioso era ornato da cespugli di rose candide , i vialetti curati sembravano fatti apposta per le passeggiate a due .
 
Davanti a me un'immensa costruzione si ergeva maestosa.
 
- Vi piace mia adorata?- sussurro' Hans gonfiando il petto d'orgoglio.
 
Storsi la bocca:
 
- Carina...Con una compagnia piu' accettabile magari...
 
Hans rise :
 
- Vi adoro Oscar...
 
- La cosa non è affatto reciproca - sibilai acida.
 
-  Si prospettano giornate divertenti...! - sussurrò malizioso.
 
- Non fatevi illusioni - sbottai - potrei anche decidere di non proferire parola per giorni. Il nostro accordo prevede di stare due settimane sotto lo stesso tetto , non di certo di fare necessariamente conversazione...
 
Sentìì Fersen sbuffare spazientito, lo precedetti avviandomi a testa alta verso l'uscio, davanti a me mi ritrovai la donna che avevo già visto giocare con mio figlio nella villa vicino casa, la stessa che aveva affermato che Etienne aveva attraversato da solo la rete di protezione.
 
Aveva il capo leggermente reclinato in avanti :
 
- Buonasera Madame jarjayes! - saluto'
 
- Buonasera ..- Risposi
 
- Non avete portato con voi il vostro magnifico bimbo? - azzardò .
 
La fissai, probabilmente a suo modo cercava di essere gentile  ma io, io avevo solo voglia di gridare.
 
Respirai a fondo , cercai di mantenere un contegno dignitoso :
 
- No, credo che il mio magnifico bimbo  stia meglio in compagnia del suo altrettanto magnifico padre!- sibilai passandole accanto, poi mi girai a fissarla.
 
- Come vi chiamate? - chiesi
 
- Carla...per servirvi! - sussurrò
 
- Avete origini italiane? - chiesi curiosa
 
La ragazza annuì.
 
- Bene...Dicono che l'Italia sia molto bella ! - sussurrai
 
Lei sorrise, ripresi ad avviarmi , poi mi girai nuovamente :
 
- Ahh...- aggiunsi sentendo lo sguardo di Fersen che ci osservava - se dovete rivolgervi a me usate il mio cognome da sposata. Sono Madame Grandier e tale rimarro' ! - sancìì
 
La giovane arrossì, poi fissò Fersen , poi tornò a guardarmi.
 
- Sarà fatto madame! - sussurrò
 
Ringraziai ed entrai.
 
Fersen si aspettava di certo che gli  facessi i complimenti per l'immenso salone e la maestosa scala di marmo, ma io non volli dargli quella soddisfazione .Rimpiangevo la mia piccola villetta a Dempstead heat , il mio piccolo spazio verde e la stanza da letto nella quale mi rifugiavo con Andrè.
 
Carla ci venne dietro :
 
- Ho dato disposizioni per la cena, verrà servita fra mezz'ora!
 
- Io non ho fame ! - sussurrai - credo che andrò direttamente a letto! - sbottai
 
- Io....vi mostro la vostra stanza! - sussurrò Carla
 
Fersen la bloccò :
 
- Ci penso io! - annuì alterato.
 
Lo seguìì senza dire una parola , su per la lunghissima e lucida scala.
 
Lu aprì una porta, io entrai in una stanza lussuosissima , osservai i tessuti delle tende e della coperta, nascosi ogni stupore per quella lussuosità.
 
- Vi piace? - sentì chiedermi
 
- Si...- sussurrai fissando quegli occhi grigi - ma non era necessario tutto questo lusso.
 
Fersen allungo' una mano cercando di sfiorarmi il viso , mi scostai prima che le dita toccassero la mia pelle.
 
- Voglio solo il meglio per voi! - sussurrò
 
Lo fissai acida, glaciale,  imperturbabile.
 
- Se volete il meglio per me , allora riportatemi a casa, il meglio per me è la mia famiglia!
 
Lui rise :
 
- Siete diventata  troppo sdolcinata    Comandante !
 
Avanzai , lo sfidai con gli occhi :
 
- Sono innamorata! - sussurrai
 
- Anch'io! - sbottò lui
 
- Il vostro sfortunatamente per voi è un amore non corrisposto! - tuonai con perfidia
 
- Io dico di no...I sentimenti cambiano Oscar, come tutto del resto!
 
Stavolta risi io :
 
- Bene...se volete perdere quattordici giorni peggio per voi! - sancìì - adesso lasciatemi sola, vorrei dormire! - sbottai
 
- Davvero non volete cenare?
 
- No! - asserìì decisa.
 
- Bene...- vi do' mezz'ora per prepararvi alla notte , berrò un calice di vino e poi vi raggiungero'.
 
Sentìì il sangue coagularsi elle vene, mi girai  mostrando i pugni sconvolta :
 
- Che cosa?
 
- Beh...Questa è anche la mia camera .
 
- State scherzando, vero?
 
- Nient'affatto! - sussurrò lui  con un sorrisetto
 
Spalancai la porta decisa ad uscire da quella stanza , Fersen mi bloccò
 
- Lasciatemi!! - urlai - non mi darò mai a voi ...mai!!
 
Lui mi fissò :
 
- Ho detto che dormiremo nella stessa stanza non necessariamente che...- rise divertito.
 
Lo fissai cercando di capire se fosse serio o stesse prendendomi in giro.
 
Fersen rideva a crepapelle , io invece ,ormai non contenevo piu' la rabbia.
 
- Calmatevi!! - sussurrò lui
 
- No! non erano questi i patti ! - sbottai
 
Fersen mi fissò , poi lascio' il mio polso
 
- Avete paura che dormendo accanto a me non riuscirete a resistermi? - rise
 
- Sciocchezze! Non corro affatto quel rischio, semplicemente  sono sposata e non dormirò nello stesso letto con voi!
 
- Bene...- sussurro, Fersen alzando le spalle  - vuol dire che dormirò sulla poltrona ! Claudia vi porterà la vostra biancheria, ci vediamo piu' tardi ! - sussurrò poi  imboccando la porta.
 
- Siete un farabutto! - gridai oltre le sue spalle
 
Lui rise divertito lungo tutto il corridoio.
 
 
 
 
 
Mi gettai sul letto singhiozzando, ero in trappola, una trappola in cui io stessa mi ero addentrata.
 
Cercai di farmi coraggio , avrei dormito nella stessa stanza con Fersen , ma quello era solo un dettaglio.
 
Un dettaglio che non avrebbe significato nulla.
 
Mi rialzai ed asciugai gli occhi, Hans non doveva vedermi in quello stato o ne avrebbe di sicuro approfittato, mi sciacquai il viso e rialzai le spalle.
 
Proprio in quell'istante bussarono alla porta , diedi il permesso di entrare , davanti a me si palesò Carla.
 
La giovane donna entro' , poggio' una lunga camicia sul letto, ripose gli altri indumenti nei cassetti
 
Mi girai ad osservarla, sembrava a disagio:
 
- Siete da molto al servizio di Fersen? - le chiesi a bruciapelo
 
Non si aspettava di sicuro una simile domanda tanto che titubò per qualche secondo:
 
- Io...beh...Si, da un pò! ! - sussurrò vagamente
 
- E' un buon padrone? - chiesi
 
- Perchè mi chiedete questo? - sbottò semi terrorizzata
 
Sorrisi incurvando le labbra :
 
- Perchè voglio che sappiate che tipo di uomo servite. E' un uomo che mi ha portato in questa villa con il ricatto, strappandomi da mio marito e da mio figlio . Voglio che sappiate che fra me e lui non c'è nulla e che mai ci sarà. Voglio che sappiate che Amo mio marito !! Voglio che lo sappiate !Voglio che siate   al corrente di tutto!!
 
La giovane abbassò il viso :
 
- Va...Va bene! - farfuglio'.
 
- Bene...Adesso che sapete , se volete ,potete ritirarvi!- sussurrai.
 
La ragazza mi augurò la buonanotte , poi imboccò la porta congedandosi.
 
Sperai corresse a raccontare tutto a Fersen.
 
 
 
 
 
Rimasta sola tolsi velocemente la camicia ed indossai quella lunga e pulita che Carla aveva lasciato sul letto.
 
Il mio sguardo era costantemente rivolto verso la porta , ero preoccupata che Fersen rientrasse mentre ero svestita .
 
Riusciì ad indossarla senza nessun intoppo , in teoria avrei dovuto togliere i calzoni, in pratica invece , decisi di lasciarli.
 
Se Fersen avesse tentato di violentarmi, pensai , con loro indosso avrebbe trovato maggiore resistenza.
 
Con la camicia lunga ed i calzoni scivolai fra le lenzuola.
 
Ero molto tesa, mi allungai a soffiare sulla candela gettando la stanza al buio , un buio rischiarato solo dalla luce lunare che entrava dalle sottili tende.
 
Due minuti dopo sentìì la porta della stanza aprirsi , chiusi immeditamente gli occhi facendo finta di dormire.
 
Avevo il capo reclinato di lato e la coperta tirata fin sugli occhi.
 
Sentiì Fersen avanzare e chiudersi la porta alle spalle , udì la sua voce ironica :
 
- Inutile far finta di dormire, so benissimo che siete sveglia!
 
Sospirai scocciata , era davvero odioso.
 
- Non sto fingendo affatto, sono solo stanca ! - mentiì
 
- Beh...Allora potreste almeno guardarmi mentre vi parlo!- sbottò
 
- Non ne ho affatto voglia!- sussurrai
 
Con perfidia estrema Fersen si avvicinò al lato da cui avevo rivolto il viso, immaginai si stesse svestendo , udì la seta della pesante giacca frusciare e le scarpe sfilarsi.
 
- Che c'è? Perchè tenete gli occhi chiusi, avete il timore di dare a vedere che vi interesso troppo?
 
- Siete un bastardo! - sibilai da sotto le lenzuola
 
- Forse...Ma sono un bastardo che dice la verità!
 
- Rammentatelo bene per i giorni a seguire, nessun uomo, nessuno che non sia Andrè Grandier puo' scalfirmi e scatenarmi pensieri impuri, statene certo! - sibilai
 
- Beh...- continuo' lui - allora...dimostratemelo, aprite gli occhi e guardatemi! - sussurrò
 
Intuivo che fosse completamente nudo .
 
Cercava di stuzzicarmi ma io non sarei caduta nel suo stupido tranello.
 
Pensai allo stupendo corpo di mio marito , l'unico che avrei voluto.
 
Fersen rimase li, davanti a me, le braccia aperte , il corpo svestito da ogni seta, io rimasi li, gli occhi chiusi, il corpo immobile nascosto dalle coperte.
 
- Vi consiglio di coprirvi! - sibilai - potreste prendere freddo e rimanere in quella posizione all'infinito!
 
Lui rise :
 
- Non mollate , eh...? Va bene - sospiro' - non ho fretta!
 
Si avvio' quindi dall'altro lato della stanza , lo sentiì indossare qualcosa,  udì i suoi passi avvicinarsi al letto poi alzare un capo della coperta.
 
Scattai mettendomi a sedere sul letto:
 
- Cosa diavolo fate?- sbottai sgranando gli occhi
 
- Beh...mi metto a letto!- sibilò malizioso.
 
- Non di sicuro accanto a me! - tuonai uscendo dalle lenzuola - non dormirò con voi accanto, preferirei giacere a terra.
 
Hans mi guardò, per fortuna le mie gambe erano coperte dai calzoni ma...ma la stoffa esile della camicia probabilmente era trasparente, notai il suo sguardo eccitato vagare sui miei seni.
 
Mi copriì con le mani.
 
Alterata afferrai la giacca , la indossai , poi mi avviai verso la poltrona e mi sedetti.
 
- Io dormirò qui! - sbottai
 
Fersen mi guardò divertito :
 
- Non fate la stupida , vi sveglierete indolenzita!
 
- Non mi importa, sara' di sicuro meglio che giacere con voi accanto! - urlai.
 
Fersen si avvicinò, il suo sguardo si addolcì.
 
- Va bene...andate a letto! - sussurrò - sulla poltrona ci starò io.
 
Mi alzai , feci pochi passi, mi girai a guardare lui che prendeva posto .
 
- Diamine ! - sbottai - ci saranno altri letti in questa villa, no...?Che senso ha stare scomodi così ?
 
Lui mi fissò :
 
- Ha senso eccome! Voglio stare vicino a voi! - sussurro' teneramente.
 
Alzai le spalle :
 
- contento voi...Ma non azzardatevi ad avvicinarvi! - sbottai alterata scivolando sotto le coperte.
 
- State tranquilla! - sussurrò
 
- State solo perdendo tempo...- specificai chiudendo gli occhi.
 
Fersen rise :
 
- Buona notte mia adorata ! - sussurro'
 
Non risposi.
 
 
 
Andrè si rigirò nervoso, per fortuna il sole era sorto, aveva passato una notte insonne, solo in quel letto che era abituato a dividere con la sua Oscar.
 
Si portò una mano alla fronte . gli sembrò di impazzire, inspiegabile, ingiustificabile , orrendo ...Era quello che lei aveva fatto.
 
Aveva abbandonato lui e suo figlio per correre dal famigerato Conte, piu' se lo ripeteva piu' sembrava un incubo.
 
Nulla durante i loro anni di matrimonio aveva lasciato intendere che Oscar fosse infelice, anzi , Andrè si era sempre sentito amato, coccolato, desiderato , inspiegabile, era tutto inspiegabile!!
 
Ripensò con quanto ardore e passione si era donata a lui soltanto la notte prima, con quanta gioia aveva accolto la richiesta di avere un altro figlio .
 
Ripensò alle sue grida esagerate nel pensare che lui si fosse ferito gravemente  e ripensò ai suoi sguardi carichi di desiderio ogni qualvolta lo scorgeva senza vestiti .
 
Oscar lo amava, di questo ne era certo , lo aveva sempre dimostrato e non era solo amore quello che li univa , era desiderio, passione, fuoco vivo.
 
No, Oscar non poteva davvero aver perso la testa per Fersen , c'era qualcosa sotto, lo sentiva.
 
Si alzò, raddrizzò le spalle ed asciugo' gli occhi, doveva assolutamente trovarla, trovarla e riportarla a casa il prima possibile.
 
Si sciacquo' il viso e si vestì in un baleno, poi uscì dalla villa.
 
Cercarla, riportarla a casa era il suo obiettivo, ma cercarla , dove?
 
L'impresa si rivelò piu' difficile del previsto.
 
Andrè setaccio' i terreni circostanti, chiese a chiunque nelle piccole città vicine ma nessuno aveva mai visto il bel Conte Svedese e se lo aveva visto si guardava bene dal confessarlo.
 
Stanco, demoralizzato ed infelice si infilò in un Pub , aveva imparato ad amare quei locali un pò diversi dalle solite bettole Francesi.
 
Ordinò una birra , la trangugio' tutta d'un fiato, poi chiese al titolare se avesse visto qualcuno che  corrispondesse  alla descrizione di Fersen.
 
L'uomo scosse la testa .
 
Andrè si portò una mano alla fronte sconsolato :
 
- Maledizione! - sbottò poi battendo il pugno contro il legno.
 
- Quell'uomo...Perchè lo cerchi?
 
Una voce gli giunse decisa e chiara alla sua sinistra.
 
Andrè si girò, un uomo spettinato e malandato lo fissava.
 
- Sei sordo damerino? Ti ho chiesto perchè cerchi quello svedese!!!
 
- Diciamo che...Che abbiamo parecchie cose da discutere ! - rispose vago.
 
L'uomo lo fissò :
 
- Poniamo il caso che io sappia dove vive...- sbottò - cosa ci guadagnerei a fare la spia?
 
Andrè lo fissò sbalordito, gli ci volle un minuto intero per decidere se l'uomo stesse prendendolo in giro.
 
- Perchè mi guardi così? Mi pare di aver fatto una domanda sensata , devo pur guadagnarci qualcosa .
 
- Indubbiamente! - sancì lui - ma...chi mi dice che tu sappia davvero dove si trovi?
 
L'uomo rise gracchiando :
 
- Hahahah...sei diffidente eh..? Fai bene , di truffatori è pieno il mondo ma...guarda caso tu hai trovato l'uomo onesto...ahahahah!
Se stai cercando un damerino Svedese dagli occhi grigi e l'aria spocchiosa accompagnato da una cameriera giovane e bella ...bene...posso dirti che l'hai trovato!
 
Andrè balzò dalla sedia:
 
- Portami da lui!
 
- Aspetta damerino...Prima devo sapere cosa ci guadagnerò, Non farò nulla per niente!
 
Andrè si disperò :
 
- Non ho molto denaro, non lavoro da un pò.
 
L'uomo lo fissò, lo sguardo indugio' sullo scollo della camicia aperta fin alla lucente collanina .
 
- E' d'oro  quella? - chiese.
 
Le mani di Andrè strinsero possessivamente quel piccolo tesoro, l'unico ricordo di sua madre.
 
Titubò, ma ripensò agli occhi di Oscar , a suo figlio.
 
Se la tolse , la mise in mano a quell'uomo :
 
- Portami da lui!!! Adesso! - sbotto'.
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Anime belle, eccomi con il sesto capitolo di "Senza scelta".
Mi scuso per la lunga attesa con la quale vi ho costretto a fare i conti,spero che di attendere ne sia valsa la pena!!
Buona lettura!!🌹🌹fan art Kodemari
 
"Senza scelta"
 
capitolo 6
 
 
Andrè seguiva quell'uomo a cavallo, lo seguiva silenziosamente per un viaggio che adesso durava da quasi  un'ora .
 
Non lo conosceva, non sapeva chi fosse, eppure...Eppure lo stava seguendo.Speranzoso, fiducioso , conscio che dargli fiducia era l'unica possibilità che gli rimaneva per trovare Oscar.
 
Pregò per tutto il tragitto che quell'essere burbero e sudicio non lo stesse prendendo in giro. Pregò che l'estremo sacrificio di separarsi da quella collanina , unico ricordo di sua madre, non fosse vano.
 
Un nuovo giorno stava ormai per sorgere e lui si chiese che cosa avrebbe portato con se , se la sua amata Oscar o l'ennesima delusione.
 
L'uomo davanti a lui si bloccò di colpo interrompendo così di botto i suoi pensieri, Andrè lo vide girarsi verso di lui :
 
- Hey...Damerino! - gracchio'
 
Andrè si avvicinò , l'uomo fissò un punto lontano , oltre una massa cspugliosa, puntò un dito davanti ad essa:
 
- Quello che cerchi è li! - indicò poi
 
Andrè guardò oltre il verde , una sontuosa villa spiccava in tutta la sua regalità.
 
- Sei...Sei sicuro?
 
L'uomo gracchio' :
 
- Che c'è...Non ti fidi??
 
- No...non dico questo è che...- cercò di giustificarsi un pò a disagio
 
L'uomo storse il labbro :
 
- E certo...Come potresti fidarti  di un uomo sporco e sudicio conosciuto in un pub!
 
Andrè lo fissò:
 
- Scusa amico ! - sussurrò abbassando gli occhi.
 
- Non fa niente! - sibilò lui - ci sono abituato, tutti da sempre si fermano alle apparenze ! Bene...- continuo' - io ho fatto quel che dovevo. Ti assicuro che l'uomo che cerchi è la dentro! - sancì indicando nuovamente la villa.
 
- Grazie ! - sussurrò Andrè addolcito dal ritratto di se che quell'uomo aveva appena fatto.
 
Fissò la catenina al suo collo :
 
- Trattala bene ! - gli raccomandò
 
- Sarà fatto! Buna fortuna Damerino!- sbottò l'uomo spronando il cavallo al galoppo ed allontanandosi.
 
Un'ondata di commozione investì Andrè che  si porto' istintivamente le mani al collo, ormai vuoto.
 
-Perdonami madre. Lo faccio per mia moglie - sussurrò quindi avviandosi verso la villa.
 
 
 
 
 
Apriì gli occhi, la luce del giorno mi investì.
 
Avevo dormito poco e male, per la prima volta dopo tanto tempo senza il calore delle braccia di mio marito a circondarmi.
 
Mi girai piano a letto sperando di trovare vuoto il lato opposto, sospirai di sollievo, il cuscino non portava alcun segno, Fersen aveva mantenuto la promessa.
 
Scesi dal letto cercando di non far nessun rumore e guardai davanti a me.
 
Il viso reclinato di lato, le braccia rilassate sui braccioli e il tronco completamente nudo , Fersen dormiva .
 
A terra la giacca che, sicuramente si era tolto per il caldo durante la notte.
 
Lo fissai, era un bell'uomo , eppure la sua perfidia riusciva a spazzare via la sua beltà, fissai il suo torace nudo , era tonico e virile ed avrebbe fatto impazzire qualsiasi donna, qualsiasi, ma non me!
 
Io avevo conosciuto l'estasi che solo Andrè avrebbe potuto trasmettermi.
 
Il mio pensiero corse a quelle braccia possenti, a quegli occhi verdi, a quella virilità che assieme alla dolcezza lo avrebbe reso ai miei occhi sempre unico, il mio uomo...Il mio Andrè!
 
Chissà se aveva dormito da solo o con Etienne, chissà quanto aveva pianto.
 
Fersen si mosse lentamente , ammirai i muscoli delle sue braccia gonfiarsi , non ebbi il tempo di distogliere lo sguardo,i suoi occhi si aprirono, incontrarono i  miei.
 
Ero li, davanti a lui , maledissi quel momento.
 
Lui sorrise, mi fissò incurvando le labbra :
 
- Buongiorno mia adorata, dormito bene ?
 
- Si...- sussurrai ironica -bene  come si puo' dormire in un posto dove non vorresti stare con uno svedese con cui non vorresti essere! - sibilai
 
Lui si portò una mano ai capelli , se li scompiglio' , poi sorrise, si alzò piano , si avvicinò fissandomi intensamente :
 
- Eppure...Eppure stavate osservandomi , confessatelo. Stavate fissando il mio torace magari...Magari facendo dei pensieri impuri!
 
Odioso...Ecco cos'era , un essere odioso.
 
Strinsi i pugni, respirai a fondo :
 
- Vi sopravvalutate Hans...troppo! E' vero...vi stavo osservando ,ma solo perchè stavo facendo un paragone con quel che sono ,da anni , abituata a vedere. Vi assicuro che ho visto di meglio! - sibilai
 
Hans rise :
 
- Hahahah... io invece credo che se non mi fossi svegliato mi sareste saltata addosso!
 
- Nemmeno morta! - sibilai acida
 
- Confessatelo, morite dalla voglia di baciarmi! - sussurrò avvicinandosi ancora .
 
Indietreggiai ma lui mi bloccò al muro, poggio' una mano ai lati della mia testa , si addossò a me, sentìì la sua eccitazione pulsare contro la mia gamba.
 
Girai il viso di lato.
 
- Siete un farabutto! - sbottai
 
Lui avvicinò la sua bocca al mio orecchio .
 
- Baciatemi, non abbiate il timore di farlo, lo so che lo volete!- sussurro' con voce roca
 
Rimasi col capo rivolto all'altro lato della stanza :
 
- Non voglio baciarvi, non ho questo desiderio , ne mai lo avrò ! - sbottai
 
- Allora perchè vi girate dal lato opposto? -chiese
 
Stava sfidandomi, ne ero certa, accettai la sfida, mi girai e lo fissai .
 
Lo fissai dritto negli occhi , lo fissai mentre i nostri visi erano vicinissimi, mentre un solo movimento avrebbe fatto aderire le nostre labbra, lo fissai .
 
- Baciatemi ....- sussurrò lui eccitato - fatelo Oscar!
 
Ci guardammo per un tempo che sembro' infinito, gli occhi grigi, ne ero certa , erano persi in sensazioni e pensieri sconvolgenti ed impuri.
 
Ero sicura di me, non lo avrei baciato, Fersen avrebbe perso.
 
- Baciatemi! - sussurrò eccitatissimo - ora!!!
 
- Nemmeno morta! - sbottai , quindi puntai le braccia sulla pelle nuda del suo torace e lo allontanai.
 
Fersen sospirò :
 
- Cederete prima o poi! 
 
Quindi indossò la giacca ed aprì la porta.
 
- Vi aspetto giu' per la colazione! - sbottò prima di dileguarsi.
 
Rimasta sola mi sedetti a letto e mi abbandonai allo sconforto.
 
Scesi dopo pochi minuti, Carla mi guidò al tavolo della colazione , era situato in un bell'angolo fra il verde in giardino.
 
Fersen mi aspettava , si alzò vedendomi arrivare, tentò di scostare la sedia con fare elegante ma io, ignorai quella che lui aveva scostato  e mi accomodai su un'altra .
 
A lui non sfuggì quel gesto, una chiara dichiarazine di guerra .
 
- E' inutile che cerchiate a tutti i costi di essere scontrosa, sembra quasi che lo facciate apposta per mascherare l'imbarazzo! - sancì.
 
- Lo faccio semplicemente perchè mi va di farlo! Non ho nulla da dimostrare. Che vi odio lo sapete già...- risposi
 
Lui rise , mi versò del thè , poi se lo versò a sua volta.
 
Lo sorseggiai piano, avevo imparato ad amare quel liquido ambrato che caratterizzava i pomeriggi e le colazioni londinesi , quello era di sicuro di ottima qualità ma l'orgoglio mi impedì di chiedere   di quale varietà fosse.
 
- Vi andrebbe di fare un giro in città piu' tardi? - sussurrò portandosi la tazzina alle labbra e fissandomi con sguardo seducente.
 
- No! - risposi seccamente  - non fa parte dei patti farmi vedere in giro con voi!
 
- E perchè mai...? Non ditemi che l'ex comandante teme i commenti della gente!
 
- No...- ribattei contrariata - quello che mi da fastidio è essere associata a voi . Nessuno deve sapere che sono qui ! Si potrebbe vociferare  che il mio matrimo sia finito, e visto che...Non è finito e non finirà mai e che , fra 13 giorni esatti sarò di nuovo a casa ... preferisco non dar adito a pettegolezzi!
 
- Ahahahah! - fersen rise , rise in quel modo che riusciva a far salirmi i nervi.
 
Puntai i palmi sul tavolo decisa ad alzarmi  ma lui mi bloccò per il polso:
 
- perchè scappate?
 
- Non sto scappando, cerco solo di contenermi e non ho altro modo che allontanarmi per evitare di prendervi a pugni.
 
Fersen si alzò, m sfidò con lo sguardo :
 
- Fatelo...Prendetemi a pugni, nessuno ve lo vieta! - sbottò
 
Lo guardai grugnendo e contenendomi.
 
- Fatelo Oscar...Fatelo pure!
 
Avrei tanto voluto scaraventare in alto il tavolo e fiondarmi su di lui , ma...cosa avrei concluso?
 
Abbassai lo sguardo...una codarda, ecco cos'ero diventata!
 
- Rassegnatevi Oscar, vostro marito non vi attendera' quindici giorni! - sibilò con cattiveria .
 
- oh...si. lo farà, allora gli spiegherò tutto e tornerem ad essere felici...
 
- No, non lo farà perchè non vi ama quanto me, non mi stupirei se stesse già frastullandosi con un'altra!
 
Lo schiaffo che gli mollai rieccheggio' per il giardino.
 
Fersen rimase stupito ed attonito e lo rimase anche Carla che stava avvicinandosi verso di noi.
 
La giovane si bloccò , indecisa se dileguarsi o no , ma probabilmente quello che doveva dire a Fersen la costrinse ad avanzare:
 
- Scusatemi Signore...- sussurrò
 
Hans si girò scocciato e mortificato per la figura fatta :
 
- Cosa c'è??
 
- Ecco...Scusatemi è che...
 
Sussurrò qualche parola all'orecchio di Fersen.
 
-Che cosa??? Maledizione!! - sbottò lui battendo una mano sul tavolo.
 
Lo fissai chiedendomi cosa fosse successo, lui si giro' verso di me:
 
- Non muovetevi da qui per nessuna ragione!! - sbottò
 
- Ma cos...- sussurrai.
 
- Non fatelo o vostro marito non vedrà la luce della luna stasera! - sbottò avviandosi con Carla verso l'ingresso.
 
Rimasi li , senza capire, dubbiosa , attonita ,con uno strano e scovolgente presentimento.
 
 
 
 
 
Fersen si catapulto' all'ingresso , sperava che Carla si fosse sbagliata ma gli bastò scorgere la folta capigliatura corvina per capire di no.
 
Andrè si giro', i due si fissarono .
 
- Cosa diavolo ci fate qui? - sbottò Fersen
 
Andrè avanzò fiero :
 
- Sono venuto a prendere mia moglie! - sbotto'
 
- Non è piu' vostra moglie , Oscar sta con me adesso!!
 
Quelle parole ebbero l'effetto di un pugno allo stomaco.
 
Andrè boccheggio', immagini della pelle lattea di sua moglie contro quella del famigerato conte gli sconvolsero la lucidità
 
Strinse i pugni, raddrizzò le spalle, Fersen stava di sicuro mentendo, ne era certo.
 
- Dov'è Oscar?? Cosa le avete fatto??
 
- Oscar è nella nostra stanza , felice e serena.
 
- Non ci credo, mia moglie non avrebbe mai abbandonato la sua famiglia,quale perfido ricatto avete ordito per farla arrivare a tanto?
 
- Ahahahah! - fersen rise  - Grandier , vi suona tanto strano che mi abbia preferito a voi , guardate questa casa, guardate i miei vestiti..Voi...voi cosa gli avete offerto in questi tre anni?
 
.- Tutto me stesso, la mia stessa vita ed il mio amore incondizionato! - sbotto' stringendo i pugni - la mia dedizione , la mia fedeltà e lo stesso ha fatto lei con me. Noi ci amiamo, siamo felici a discapito del vostro sterile lusso.
 
- Ma intanto...Vostra moglie vi ha abbandonato!
 
- Solo perchè chissà cosa le avrete fatto credere.
 
- Idiozie. Tornate da vostro figlio Grandier e lasciateci in pace! - tuonò girando le spalle - Carla...- sussurro poi - accompagnate quest'essere fuori.
 
Andrè avanzò , lo costrinse con un gesto rude a girarsi con la forza.
 
- Non andrò via se non l'avrò vista ! Deve dirmelo lei stessa, guardandomi negli occhi!! - sbottò
 
- Allora volete davvero farvi male Grandier, andate via!- sbottò spingendolo verso la porta.
 
Andrè reagì facendo resistenza:
 
- Non me ne andrò...voglio vederla , Oscar!!! Oscar!!! - urlò.
 
 
 
Nascosta, non vista , vidi mio marito dibattersi ed urlare il mio nome , piansi, quanto male stava provando , quanto dolore.
 
- Oscar!!! Oscar!! - continuava ad urlare
 
Fersen gli sferrò un pugno, lui reagì buttandolo a terra , Andrè , corse verso il corridoio , notai Hans portare la mano dentro la tasca della giacca, temetti prendesse un'arma , non potevo permettere che gli facesse del male.
 
Uscìì dal mio nascondiglio, mi parai davanti a lui :
 
- Sono qui! - sbottai.
 
Gli occhi di Andrè .
 
Quegli occhi che amavo, quei capelli, quel corpo..
 
Mi sentìì pervadere dal desiderio, anche in quel momento tragico.
 
il suo viso aveva abbandonato quello sguardo arrabbiato ed astioso che avevo visto l'ultima volta , quel giorno in cui mi ero allontanata da casa, il suo sguardo su di me ora era dolce, protettivo :
 
- Amore mio...- sussurrò
 
Vidi dietro di lui Fersen alzarsi da terra e fulminarmi con lo sguardo , uno sguardo che era un avvertimento.
 
- Cosa ci fai qui ? - chiesi
 
Si avvicino' di qualche centimetro :
 
- sono venuto per riportarti a casa , qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi stupido ricatto quest'essere ti abbia fatto, io sono qui!
 
Quei ricci spettinati erano ancora più belli di quanto ricordassi .Lo scollo semiaperto della camicia lasciava intravedere una porzione di pelle ,ne sentivo quasi il profumo ,anche a distanza .
 
André strinse i pugni :
 
- Amore mio , ti prego , andiamo via, torna a casa!!!
 
La  sua voce era increspata dall'emozione mentre quegli occhi verdi che tanto amavo erano fissi sui miei
 
-  Ti prego Oscar!!
 
La sua mano si  allungo', pronta a stringere la mia , ma rimase tesa ,aspettando che io stabilissi un contatto .
 
Gettarmi fra le sue braccia, incollare le mie labbra alle sue, baciarlo, assaggiarlo, lasciarmi inebriare dal suo sapore, stringerlo.... Ecco cosa avrei voluto fare ed invece... invece rimasi li, immobile,inerme,  fredda!
 
 
 
Fersen si affianco' a me, la sua mano mi cinse un fianco attirandomi a lui.
 
Notai Andrè scrutare il mio viso in cerca di una reazione.
 
- Tesoro! - sussurrò dolcemente Hans diretto a me -  Grandier crede che io ti abbia costretta in qualche modo, non c'è verso di fargli capire che tu sia venuta da me spontaneamente
 
Andrè mi fissò :
 
- E' vero Oscar?
 
Abbassai lo sguardo :
 
- In verità io...
 
La  mano di Fersen si strinse ancora di piu' ammonendomi,.
Fissai Andre',attendeva una risposta, una risposta che io non volevo dare
 
- Oscar...- sussurrò
 
- Vai via ....- esclamai - torna da nostro figlio!
 
Lessi lo stupore in quegli occhi sbarrati :
 
- Cosa...?
 
- Fersen non  mi ha costretto a far nulla ed io stessa ti ho detto che avevo bisogno di  tempo per capire..
 
- Ma capre cosa?? Cosa devi capire Oscar ?ma guardati...- sbottò furioso osservando quella mano stretta al mio fianco. - sei stretta all'essere che dicevi di odiare , sei nella sua casa , probabilmente nel suo letto e...e mi chiedi di capire, mi chiedi tempo...
 
- Torna a casa Andrè! - sussurrai gelidamente!
 
- Te lo chiedo l'ultima volta..Vieni con me!
 
- No! - sussurrai
 
fersen con un'aria compiaciuta lo fissò :
 
- Avete sentito con le vostre orecchie e visto con i vostri occhi, quale altra dimostrazione volete ?
 
Mio marito alzò una mano zittendolo :
 
- Tacete!! Abbiate la compiacenza di stare zitto! E' un discorso fra me e mia moglie!! - torno' quindi a guardarmi - Oscar , devi dirmi che fra noi è finita! Devi dirmelo in faccia!! Devi dirmelo guardandomi negli occhi!!
 
Come avrei potuto mai farlo, i miei occhi e le mie labbra si rifiutavano di pronunciare una simile bugia.
 
Avrei reso onore al mio patto con Fersen ma pronunciare quelle parole no, quello sarebbe stato un sacrilegio.
 
- Dimmelo Oscar!! Dimmelo ed usciro' da quella porta dimenticando che esisti! - sbottò
 
Non volevo che mi dimenticasse, non volevo!
 
- Parla maledizione!!
 
Fersen mi fissava altero , Andrè alterato e sconvolto al contempo, con gli occhi arrossati ed acquosi per le lacrime che si tratteneva dal versare.
 
- Vai via! - sbottai
 
Lo vidi stringere i pugni e fissarmi con disprezzo :
 
- Oltre che traditrice sei anche una codarda!Non resterò qui a pregarti un secondo in piu'!
 
Abbassai lo sguardo, una lacrima sgorgo' furtiva, il disprezzo di mio marito, dell'uomo che amavo era troppo pesante da sopportare.
 
- Sei stata la piu' grande delusione della mia vita!  - sussurrò - rimani pure qui  - sbottò - anzi...adesso che vi guardo, tu ed il Conte fate davvero una bella coppia : La traditrice ed il farabutto!
 
Fersen alzò un braccio e si catapulto' in avanti .
 
- Non osat...
 
Lo bloccai :
 
- no! - urlai
 
Hans si fermò di botto, il mio gesto protettivo però non fu compreso da Andrè che lo interpretò a modo suo:
 
- Ma si Fersen...Non sporcatevi le mani con uno come me! Adesso avete un ex comandante accanto, dovete essere degno di lei!! - sussurrò fra lo sprezzante e l' ironico.
 
- Andrè...ti prego! - sussurrai
 
- Sta tranquilla Oscar, tolgo il disturbo, non sentirai piu' parlare di me! Goditi pure la tua luna di miele con il tuo svedese.
 
Sbarrai gli occhi, avrei voluto dirgli che non era così , che non c'era nessuna luna di miele , che non stavamo insieme ma poi...Poi cosa avrei inventato?
 
Andrè mi fisso' .
 
- Auguri di vero cuore! - sussurrò , poi girò le spalle e compì due passi verso la porta , ad un tratto però si bloccò e tornò indietro  - ahhh...Dimenticavo, non venire a piangere da me quando lo svedese si stuferà e ti getterà via come un panno vecchio.
 
- Oh...Non preoccupatevi di questo, non accadrà mai che io possa stufarmi di un "simile gioiello" come Oscar! - sussurrò Fersen baciandomi la fronte.
 
Avrei voluto scansarlo, prenderlo a schiaffi ma non potevo.
 
Andrè osservò quel bacio , storse la bocca disgustato .
 
- Addio! - sussurrò poi .
 
Quei ricci , quelle spalle, quell'andatura .
 
Gli corsi incontro :
 
- Aspetta!! - urlai
 
Fersen sbiancò, Andrè si girò, i nostri occhi si incontrarono , gli occhi che amavo, gli occhi dell'unico uomo che volevo.
 
Mi fissò, lessi nel suo sguardo un barlume di speranza, intuii i suoi pensieri , sperava che avessi cambiato idea.
 
- Io...- balbettai
 
- Tu...? - sussurrò lui
 
- Oscar!!! - la voce e lo sguardo di Fersen mi riportarono alla realtà.
 
- Continua Oscar....- mi intimò mio marito.
 
- Volevo dirti , per quanto riguarda Etienne...
 
Andrè sospirò deluso :
 
- Sta tranquilla, non ti impedirò di vederlo, ma solo perchè mi sta a cuore il suo benessere , non voglio che soffra per la tua mancanza.
 
- Grazie! - sussurrai commossa
 
- Addio Oscar! - sentenzio' voltando le spalle e girandosi.
 
LO osservai andare via, strinsi i pugni, lui scese velocemente le scale.
 
Corsi dietro i vetri della finestra , vi poggiai il capo e piansi:
 
- Noo...Nooo.! - sussurrai.
 
Mio marito mi disprezzava , avevo calpestato il suo cuore , lo avevo ridotto in frantumi.
 
Piansi senza ritegno contro i vetri mentre lo  vedevo di spalle andare via senza girarsi:
 
- Andrè...Andrè...Noooh!
 
La mano di Fersen si posò sulla mia spalla, mi girai di botto, la scansai :
 
- Non osate toccarmi !! Vi odio!! - gli gridai in faccia - vi odio con ogni fibra del mio essere!- urlai tempestandogli il torace di pugni .
 
Hans incassava i colpi inerme
 
- Vi odiero' per sempre! - urlai paonazza di rabbia!! - continuando a colpirlo per lunghi attimi.
 
Quindi lasciai la stanza e salií nella mia per dare sfogo alla disperazione

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Anime belle,buonasera!!!
Finalmente sono riuscita a finire il nuovo capitolo di "Senza scelta".
Vi ringrazio sempre per la dedizione con la quale mi seguite.
Vi auguro buona lettura!!
"Senza scelta" capitolo 7
 
 
 
Andre' si allontano', si allontano' il piu' velocemente possibile da quella casa , dal famigerato Fersen , da Oscar.
 
Salì sul cavallo e lo spronò al galoppo , il vento gli scompiglio' i capelli , le redini incitavano ad aumentare la velocità mentre le lacrime scendevano copiose mescolandosi al vento e alle ciocche ribelli.
 
Oscar...La sua Oscar...sua moglie, la madre di suo figlio , il suo tutto.
 
Con Fersen...Con quell'essere spregevole, com'era possibile?
 
- Nooooh!! - gridò sconvolto continuando a cavalcare.
 
Non vedeva l'ora di arrivare a casa per chiudersi in stanza.
 
Come avrebbe vissuto senza di lei? Senza la sua pelle, i suoi occhi , le sue carezze?
 
Come l avrebbe fatto a sopportare l'idea che non fosse piu' sua?
 
il pensiero delle sue mani su un altro uomo , della sua bocca contro un'altra , del suo corpo abbandonato contro quello di Fersen?
 
Come avrebbe fatto la notte a non pensare che , forse , in quel preciso momento stavano facendo l'amore?
 
Bloccò il cavallo e scese, si portò e mani alla testa , si sentì impazzire .
 
Cadde in ginocchio strappò con le dita ogni singolo filo d'erba, affondò le unghia nella terra talmente in profondità da farsi male .:
 
- Perchè Dio!! Perche!!!?? -urlò prima di gettarsi a terra a piangere.
 
 
 
 
 
 
 
Un comandante, ecco cos'ero stata... un prode e fiero comandante!
 
Cercai di ripetermelo ricordando i momenti in cui imbracciando una spada mi sentivo imbattibile , i momenti in cui vivere o morire non avrebbe fatto nessuna differenza.
 
Un comandante forte ecco cos'ero
 
Ecco chi non sarei mai piu' stata!
 
Cos'è che mi aveva spinto a cambiare , perchè ero così debole adesso ?
 
Sarebbe bastato scendere giu', affrontare Fersen , fare a pugni , dirgli che nulla avrebbe piu' potuto contro di me, poi...poi correre da Andrè, spiegargli tutto e riprendermi la vita che amavo.
 
Invece ero li...
 
In quella gabbia dorata e triste , fra quelle mura di dolore con la fottuta paura che alla mia famiglia succedesse qualcosa.
 
- Dove sei Oscar Francois de jaryajes , cosa ne è rimasto di te, dov'è il tuo coraggio? - mi chiesi guardandomi allo specchio.
 
Gridai sfogando la mia rabbia, poi mi gettai sul letto facendo l'unica cosa che riusciva a placare il mio dolore...Piangere!
 
 
 
 
 
 
Fersen roteò leggermente il bicchiere fra le mani,il liquido ambrato ondeggiò schiacciandosi contro le pareti di cristallo.
 
Se lo portò alle labbra e bevve trangugiando tutto d'un fiato.
 
L'alcool bruciò in gola facendogli uscire dalle labbra un lamento strozzato.
 
Hans abbandonò il bicchiere e si avvicinò alla finestra, guardò distrattamente le stelle angosciato.
 
Oscar gli aveva più volte ripetuto di odiarlo, il ricordo di quelle parole lo fece impazzire.
 
Non si piegava al suo volere, non collaborava,non cercava nemmeno di instaurare un dialogo.
 
"Riuscirò a farmi amare " - pensò cercando di farsi coraggio.
 
Mestamente salì per le scale ,raggiunse la camera, aprì la porta e se la richiuse alle spalle.
 
Il profilo del corpo di  Oscar era rischiarato dalla luce della luna mentre la stanza era completamente al buio.
 
Hans si avvicinò al letto, lei era abbandonata sul cuscino a faccia in giu.
 
Era completamente vestita ma i calzoni erano talmente attillati da fare quasi da seconda pelle .
 
Fersen fissò quei glutei perfetti e sodi e sentí pervadersi dal desiderio.
 
La sua virilità si erse dolorosa dentro la costrizione degli eleganti calzoni.
 
Continuò a fissare quella forma sferica  e perfetta ed inghiottì eccitato.
 
Anche il cuore rispose battendo velocemente e pompando il sangue nelle vene in maniera vorticosa.
 
Impossibilitato a resistere allungò una mano .
 
Sfiorò con i polpastrelli l'esile stoffa che fasciava i glutei, piano, talmente piano che Oscar non ne sentì la pressione.
 
Sentì il sangue confluire impazzito alla testa mentre la sua mascolinità pulsava senza controllo.
 
- oddio...! - sussurrò perso nell'eccitazione - le dita sfiorarono nuovamente mentre la fantasia correva, Oscar si girava , lo attirava a lei, lo baciava .
 
Le mani di Fersen palpavano la seta della sua camicia  sopra i seni, lui le strappava quasi i vestiti da dosso ed entrava in lei con passione sfrenata.
 
Oscar si mosse impercettibilmente , lui ripiombò nella dura realtà.
 
La mano si bloccò,  si allontanò dal letto.
 
- Cosa sto facendo??? - si chiese - ringraziò il cielo che Oscar non si fosse svegliata, che non avesse sentito il suo tocco.
 
Non si sarebbe piu' fidata di lui e non era quello che voleva.
 
Si gettò sulla poltrona e rimase a guardarla cercando di placare la sua eccitazione.
 
 
 
 
 
 
 
- Andrè!!! E' questa l'ora di tornare?? Sono stata in pensiero! 
 
Nanny si precipito' fuori come una furia ad accogliere suo nipote davanti lo spiazzale della piccola villetta.
 
Il giovane scese da cavallo:
 
- Scusami se ti ho fatto preoccupare ! - sussurro'
 
La vecchina lo fissò, fissò quel viso sporco di terra, la giacca impiatricciata di fango  e sgranò gli occhi :
 
- Cosa ti è successo? Stai bene?
 
- Si...si...Sta tranquilla, ho solo bisogno di un bagno! - esclamò il giovane prima di precipitarsi in casa.
 
Nanny lo guardò allontanarsi con una stretta al cuore. Suo nipote stava soffrendo e lei non poteva far nulla per aiutarlo.
 
Sbarrò gli occhi , forse lei no ma....
 
Sorrise , forse aveva trovato la soluzione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sorseggiai il thè, fissai un punto lontano del giardino e sospirai , erano passati già tre giorni dall'ultima volta che avevo visto Andrè, tre giorni di malinconia in quella gabbia dorata con Fersen che cercava in tutti i modi di farsi amare .
 
Vagavo per la casa sospirando angosciata , nulla riusciva a sollevarmi un pò il morale , mi mancava la mia vita, il suono della risata del mio bimbo, persino le grida di Nanny.
 
- Buongiorno mia amata!- la voce di Hans mi scrollò dai miei pensieri, lui avanzò e mi bacio' sulla fronte prima che potessi sottrarmi, poi si accomodò di fronte a me a far colazione.
 
Non risposi nemmeno al saluto, limitandomi ad inzuppare un pasticcino nel liquido ambrato.
 
- Avete avuto qualche incubo stanotte, vi ho sentita parlottare ? - sussurrò poi
 
Strinsi i pugni :
 
- Controllate anche il mio sonno adesso? - sbottai
 
Hans non si scompose, si portò la tazza alla bocca, poi la adagio' sul piattino, si scompiglio' i capelli stiracchiandosi :
 
- Non agitatevi cara, ero sveglio e vi ho sentito, tutto qua!
 
Mi alzai in piedi di botto e battei i palmi delle mani sul tavolo facendo tintinnare la porcellana:
 
- Se occupaste un'altra stanza anzichè la mia, potreste riposare su un comodo letto senza rigirarvi inutilmente su una scomoda poltrona! - sancìi
 
Lui rise :
 
- Che temperamento irruento , mia cara ...! - scherzò - capisco che vi preoccupate per me , ma non ce ne è motivo!!
 
Scossi la testa :
 
- E' inutile discutere con voi, riuscite sempre a volgere tutto a vostro favore! - sbottai
 
- In realtà siete voi che non cercate il dialogo, le uniche volte che vi rivolgete a me lo fate solo per insultarmi. Dobbiamo convivere per qualche giorno, potremmo instaurare una pacifica convivenza. Servirebbe anche a voi per far trascorrere piu' velocemente il tempo, non credete?
 
- No! Non lo credo affatto! - sbottai.
 
Allungò una mano, sfiorò la mia solo per un breve, fuggevole secondo  :
 
-Vi prego, Oscar , ho solo undici giorni da passare con voi, non voglio trascorrerli litigando. Sedetevi e finite il vostro thè.
 
Lo fissai crcando di capire se fosse sincero .
 
Alzai le salle, presi nuovamente posto cercando di mostrre una fierezza che da tempo ormai non possedevo piu':
 
- Va bene, cercherò di non mostrarvi apertamente l'odio che sento per voi ma.. dovete assicurarmi che fra undici giorni manterrete la promessa!
 
- avete la mia parola! - sussurrò con dolcezza - e questo perchè sono sicuro che, abbandonando i vostri pregiudizi riuscirete a vedere un Hans che non conoscete.
 
Sorrisi :
 
- Mi pare improbabile!
 
- Fidatevi! - sussurrò
 
Alzai le spalle :
 
- Se lo dite voi! - sbottai ironica.
 
Fersen sorrise, cercai di rlassarmi, in fondo aveva ragione , inscenare continue guerre era pressocchè inutile.
 
sentìì il suo sguardo sul mio :
 
- Bene...Visto che abbiamo messo in chiaro alcune cose  forse, adesso potreste parlarmi del sogno di stanotte.
 
Lo fissai :
 
" Cosa diavolo ve ne importa?" - avrei voluto rispondere, ma avevo fatto una promessa e dovevo mantenerla.
 
- Ho sognato mio figlio! - sussurrai - varcavo la soglia di casa e lui...lui mi correva incontro!
 
- Lo avevo intuito..- sorrise.
 
- Mi manca molto il suo sorriso, il suo profumo, persino le sue marachelle!
 
- Beh...Allora andate a trovarlo!- esclamò Fersen.
 
Mi bloccai , lo fissai crcando di capire se stesse prendendomi in giro:
 
- Cosa...?State dicendo...che...- balbettai temendo di non aver compreso.
 
- Non siete una prigioniera Oscar, potete uscire ogni qualvolta volete.
 
- Ma...
 
Fersen incurvò le labbra:
 
- Ma...?
 
- State prendendomi in giro, vero? - esclamai - volete forse farmi credere che potrei uscire e recarmi a casa mia?
 
- Certo che potreste!! - sancì lui
 
Risi istericamente :
 
- Mi credete stupida, mi lascereste incontrare mio figlio e mio marito con il rischio che io possa confidargli del nostro accordo?
 
- Beh..ho detto che potreste incontrare vostro figlio, non ho parlato di vostro marito.
 
- Ma Andrè potrebbe essere a casa.
 
- No...- sussurrò Fersen - non tornerà prima del tramonto!
 
Rimasi a bocca aperta :
 
- Come fate a..
 
- Ho mantenuto la mia promessa Oscar, ho fatto riassumere vostro marito, con tante scuse dal datore di lavoro e salario doppio. Grandier ha ripreso a lavorare da due giorni.
 
Sorrisi, mio marito lavorava nuovamente, sapevo quanto fosse importante per lui.
 
Fersen mi fissò con aria compiaciuta.
 
- Andate pure da vostro figlio Oscar, ma tornate prima del pranzo, odio mangiare da solo!- sussurrò.
 
Sorrisi felice, poi corsi verso casa a prepararmi con lo sguardo di Fersen addosso per tutto il tragitto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Hampstead heath davanti a me, stavo tornando a casa!!Tutto mi sembrò semplicemente familiare, mi commossi , asciugai una lacrima, stavo diventando davvero troppo sentimentale .
 
Avevo vissuto i tre anni piu' belli della mia vita fra quelle villette , in quella zona adorata e gioiosa.
 
Sorrisi al pensiero del momento in cui avrei varcato il cancello e avrei rivisto gli occhi del mio Etienne.
 
La carrozza supero' l'entrata, la feci arrestare molto prima e scesi percorrendo a piedi il piccolo vialetto, vidi la sostanziosa figura di Nanny uscire a guardare.
 
Mi avvicinai correndo .
 
- Oscar!! - urlò lei non nascondendo il suo stupore.
 
Le corsi incontro e la abbracciai, la baciai sulla guancia mentre lei si asciugava gli occhi con il solito fazzoletto.
 
- Bambina mia...Lo sapevo, sei tornata!! - sussurrò.
 
La fissai :
 
- No Nanny, sono solo in visita! - esclamai non illudendola .
 
Lei mi guardò torva, sicuramente, se avesse potuto, avrebbe sciorinato tante critiche sul mio comportamento, critiche piu' che giuste in verità.
 
Si limito' invece a storcere la bocca delusa.
 
- Dov'è Etienne? - chiesi
 
Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase.
 
- Mammmaaa! - sentìì la sua voce cristallina , alzai il viso e lo vidi.
 
La mia ragione di vita, il frutto del mio amore per Andrè, li, che mi correva incontro con i ricci mossi dal vento e quegli incredibili occhi verdI !
 
Gettò le sue manine al mio collo , lo alzai su come un fuscello , lo baciai a lungo , mentre lui continuava ad esprimere la sua gioia :
 
- Mamma, mamma, mamma!!!
 
- Amore mio, quanto sei bello! - sussurrai commossa guardandolo nei grandi occhi.
 
Nanny commossa assisteva alla scena da lontano.
 
- Come stai? - chiesi premurosa .
 
- Bene mammina!! Papà dice che sono fatto un ometto!!! - sussurrò
 
Papà...Solo a sentire quel nome mi commossi .
 
- Papà ha ragione ! - sussurrai
 
Mio figlio mi trascino' sul prato, fra l'erba , corsi con lui , mi rotolai fra la terra come facevamo sempre , poi giocando lo alzai mentre lui apriva le braccia mimando un uccello.
 
- Quale onore...!
Sentiì ad un tratto.
 
Rimasi col bambino in posizione orrizzontale , stupita , scioccata.
 
Alzai gli occhi , il mio meraviglioso marito mi fissava , un raggio di sole colpiva i suoi occhi rendendoli ancora piu' chiari, portava una giacca di buona fattura che lo rendeva ancora piu' bello.
 
Adagiai con cura mio figlio a terra, mi alzai.
 
- Andrè...Io...non credevo di trovarti qui! - sbotta,i ma due minuti dopo mi morsi la lingua
 
A lui non sfuggì quella affermazione :
 
- Cioè ?
 
- Ecco...io...
 
- Non cercare di giustificarti Oscar, il tuo bel Fersen ti avrà già detto che ho ripreso a lavorare, l'ho incrociato in città l'altro giorno.
 
Sospirai sollevata , Andrè non doveva sapere che il suo licenziamento prima e la sua riassunzione dopo, erano opera sua.
 
- Si...- sussurrai - me lo ha detto!
 
- E quindi sei venuta presto per non incontrarmi! - continuo'
 
Abbassai lo sguardo, vederlo era sublime , avrei voluto abbracciarlo e baciarlo.
 
Un venticello spirò verso di me portandomi l'odore della sua fragranza , sentì i miei seni inturgidirsi sotto la camicia e i miei sensi svegliarsi di botto.
 
Boccheggiai perduta.
 
Lui mi guardò, poi  tolse la giacca e rimase con la camicia, diamine, pensai lo stesse facendo apposta per farmi morire di desiderio.
 
Etienne si allaccio' alla sua gamba :
 
- Papa', hai visto, mamma è tornata!
 
Vidi Andrè sbarrare gli occhi , poi fissarmi :
 
- Etienne ha detto che...
 
Voleva sapere se quello che aveva detto mio figlio era vero, lo lessi nel suo sguardo speranzoso.
 
Mi abbassai verso nostro figlio :
 
- Amore, purtroppo fra un pò la mamma dovrà andare di nuovo via! - sussurrai
 
Sentì il sospiro deluso di Andrè.
 
Vidi gli occhietti di Etienne intristirsi :
 
- tornerò fra due giorni, di nuovo, te lo prometto! - assicurai
 
- Siii...evviva! - esclamò lui ricominciando a correre fra l'erba.
 
Mi girai verso Andrè, lui mi fissava accigliato
 
- Il tuo uomo ti ha lasciato andare? - sibilò
 
" Il mio uomo sei tu!" - avrei voluto rispondere.
 
- Non sono prigioniera e poi...Sono pur sempre una madre, no ?
 
Lui si stampiglio' in viso un sorrisetto crudele :
 
- Beh...Se è per quello sei anche una moglie...Almeno, ancora per poco!
 
Lo fissai :
 
- Ancora per poco...? Cosa vuoi dire?
 
- Visto che mi hai mandato a quel paese per correre da un altro...mi pare il minimo lasciarti libera e...sentirmi libero!
 
No, non potevo permettere che dicesse una cosa del genere, non potevo dirgli di certo dell'accordo ,ma non potevo lasciarlo procedere nel suo intento di strapparmi dal suo cuore.
 
- Andrè io...Io non ho mai detto che non tornerò piu' con te, non ho mai detto che i miei sentimenti per te sono cambiati. Ho bisogno solo di tempo!
 
la mia affermazione detta per mitigare ,ebbe l'effetto di farlo infervorare ancora di piu'.
 
- Ma guardati! - sussurrò sdegnato - guarda come sei diventata Oscar...Tu, che arrossivi ad un solo sguardo, adesso ti destreggi fra due uomini.
Stai con Fersen, vivi con lui , dormi con lui e tenti di darmi false speranze. Cosa pretendi Oscar , che io ti aspetti a braccia aperte quando ti stuferai di Fersen?Il matrimonio non è un gioco, non puoi andare e venire a tuo piacimento. Non siamo a Versailles oscar , le " cortigiane " non esistono piu'!
 
Abbassai gli occhi, ecco l'idea che avevo dato di me, l'idea di una donna dai facili costumi, forse, mi dissi, sarebbe stato meglio se non avessi pronunciato quella frase. Piu' parlavo, piu' accampavo scuse , piu' mi impantanavo da sola!
 
- io...- balbettai
 
- Sei la madre di mio figlio e tale restrai, ma io...Io non ti riconosco piu' . Merito una donna che mi ami al di sopra di tutto e quella...di sicuro non sei tu! - sbotto' .
 
Lo vidi avanzare verso Etienne e baciarlo sulla testa :
 
- Ci vediamo stasera tesoro! - gli sussurrò tenero, si girò a guardarmi solo un attimo e poi si recò verso le scuderie, lo vidi imboccare il cancello sul cavallo ed uscire dalla villetta.
 
Mi accasciai seduta fra l'erba sconfortata, Etienne mi si fiondò fra le braccia facendo in modo che io trattenessi le lacrime.
 
 
 
 
 
Fersen trangugio' l'ennesimo bicchiere, si passò poi la mano fra i capelli nervoso.
 
Oscar non tornava...
 
- Maledizione!! - sbottò adirato.
 
Aveva appena saputo dal datore di lavoro che aveva dato ad Andrè Grandier la mezza giornata libera, sicuramente si era incontrato con Oscar e magari...Magari lei gli aveva rivelato tutto sul loro accordo.
 
Se solo avesse saputo prima, la avrebbe convinta con una scusa a rimandare la visita.
 
Afferrò il libro che era distrattamente appoggiato sul sontuoso tavolino e lo scaraventò a terra, la dura copertina cozzò contro la porta chiusa.
 
Proprio in quel momento si udì bussare.
 
Claudia fece capolino annunciando che Oscar fosse tornata!
 
Fersen sorrise :
 
- Va bene , Grazie! - esclamò
 
POi quando la ragazza uscì , raccolse il libro, rimise velocemente in ordine la stanza e si aggiustò la giacca.
 
dieci secondi dopo Oscar bussò ed entrò.
 
- Mia amata, avete mantenuto la promessa! - sussurrò
 
- Ovvio che si..! - sbottò Oscar - ma...vogliate susarmi, vorrei fare un bagno prima di sedermi a tavola.
 
- Certo! - sussurro' lui cercando di cogliere qualche segnale sul suo viso.
 
- Ci vediamo dopo! - sussurrò lei congedandosi.
 
Fersen sbuffò, per sapere avrebbe ancora dovuto aspettare.
 
 
 
 
 
 
 
- Allora Oscar...Raccontatemi, com'è andata la visita a vostro figlio? - incalzò Fersen portandosi la forchetta fra i denti.
 
Erano seduti a consumare il pranzo, uno di fronte all'altra.
 
Oscar lo fissò, Hans portava una camicia e dei pantaloni di lino, la giacca  di buona fattura gli cadeva a pennello, quanto lusso sprecato si trovò a pensare prima di abbandonare la posata sul piatto e rispondergli :
 
- Bene...Ovviamente rivedere il mio bambino è stata una grande emozione!
 
Fersen la fissò ammaliato, sul viso di Oscar era spuntato un tenero sorriso, era dolcissima in quella sua veste di madre.
 
Quanto avrebbe voluto che fosse diventata la madre dei suoi figli , inece, lei , aveva bruciato le tappe con Grandier.
 
Ma non era ancora detta l'ultima parola, si disse.
- E ditemi...Cosa avete fatto di bello? - indagò
 
Oscar si portò un boccone alla bocca, masticò piano, poi rispose prendendosi del tempo :
 
- Oh..Le solite cose...Abbiamo rincorso le farfalle, ci siamo rotolati fra l'erba, abbiamo mangiato dei pasticcini...
 
Hans sorrise , ci fu un silenzio carico di imbarazzo durante il quale Oscar ebbe la netta sensazione che Fersen volesse chiederle di piu'.
 
Ne ebbe la conferma due minuti dopo:
 
- Avete fatto solo quello?- esclamò infatti incurvando il labbro.
 
Oscar tremò.
 
 
 
 
 
Fersen mi fece una domanda precisa, una domanda che mi mise in allarme.
 
Avrei voluto tacere sul fatto di aver incontrato Andrè , ma, il modo in cui formulò quella domanda mi fece sorgere il dubbio che lui ne fosse già al corrente.
 
Decisi di non mentire.
 
- Si...- risposi - abbiamo fatto solo quello , poi ...Poi è tornato a casa mio marito.
 
Vidi passare un'ombra sul viso di Hans, un'ombra intrisa di curiosità:
 
- Grandier...Era a casa?
 
- In realtà è rientrato mentre giocavo con Etienne - specificai.
 
- Come mai non era al lavoro? - chiese mostrando indifferenza
 
- non lo so.
 
- Non glielo avete chiesto?
 
- No! - sbottai
 
Silenzio.
 
Un silenzio che gridava voglia di sapere.
 
Lo fissai con perfidia, mi alzai dalla sedia avvicinandomi a lui che stava dall'altro capo del tavolo.
 
- Che c'è Hans...Volete sapere cosa ci siamo detti ? Volete chiedermi se ho raccontato tutto a mio marito? - sibilai
 
- Si..- sbottò lui - si...si!!
 
Hans si alzò a sua volta, si avvicinò, non mi scostai tenendogli testa, ritta e fiera .
 
- Ditemi...Lo avete fatto Oscar??- sbottò
 
Decisi di tenerlo sulle spine per qualche secondo.
 
Gli occhi grigi fissi nei miei blu, la mia aria imperturbabile, il suo terrore nascosto.
 
- Parlate Oscar!!
 
Sorrisi lasciandogli intendere di si per qualche secondo.
 
- Diamine!! - sbottò poi impaziente.
 
- Lo avrei potuto fare benissimo ! - confessai - avrei potuto dirgli che lo amo, che nessun uomo prenderà mai il suo posto..-
 
Esclamai mentre le mie parole, ne ero sicura, lo ferivano con mille fendenti - ma non l'ho fatto!! - conclusi.
 
Lo notai sospirare di sollievo.
 
- Non l'ho fatto perchè rispetterò il nostro accordo, e sara' bene che lo rispettiate anche voi...- minacciai.
 
Il viso di Fersen passò da una mimica preoccupata ad una dolcissima.
 
- Vi adoro...- sussurro' - vi adoro quando fate così, vi adoro quando cercate di dettare ordini con quegli occhi fieri ed enigmatici!
 
Aggiunse guardandomi sensualmente.
 
Si avvicinò ancora di piu', afferrò una ciocca dei miei capelli, se la portò alle labbra mentre io, ferma ed irremovibile ero a pochi
millimetri da lui.
 
I nostri occhi si incontrarono , un solo movimento avrebbe potuto fare aderire le nostre labbra, sapevo che lui in cuor suo lo sperava.
 
Continuai a fissarlo, continuo' a fissarmi.
 
Un muscolo guizzò nella sua mascella tradendo la sua eccitazione.
 
Allungai un dito e lo portai allo scollo della sua camicia.
 
Il mio polpastrello toccò la sua pelle, lo sentiì tremare:
 
- Oscar io vi a..
 
- Tacete!- sibilai - non pronunciate quella parola.
 
Mi sbilanciai verso di lui , gli sfiorai una ciocca di capelli con le labbra, poi avvicinai la bocca al suo orecchio:
 
- Voi mi amate...
 
- Si..Si...Io vi amo!- sussurrò
 
Il mio dito vagò sui bordi dello scollo mentre io lo sentivo eccitarsi ancora di piu'.
 
- Vi amo...Vi amo maledettamente! - sussurrò con voce arrochita.
 
Inaspettatamente per lui , le mie dita afferrarono il collo della camicia  con talmente foga da farlo ansimare:
 
- Io invece vi odio!!- gli ringhiai in viso - Vi odio!! Vi odio per tutto quello che mi state facendo. Per il dolore che state causando
a mio marito e per avermi allontanato da tutto cio' che amo! Vi odio e vi odierò per sempre! - sbottai spingendolo con talmente foga
da farlo cadere sul tappeto.
 
- Non vi amero' mai!! Mai!!- gridai .
 
Aprií la porta ed usciì dalla stanza.
 
Rimasto solo Hans  si portò le mani ai capelli deluso :
 
- Dannazione!! - urlò disperato.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè si gettò a letto apatico, era il suo pomeriggio di libertà ma lui, lui non aveva voglia di far nulla. Suo figlio dormiva beatamente
e lui si era ritirato nella sua stanza. Che giornata era stata!! Non si aspettava di certo di trovare Oscar a casa.
 
Rivedere i suoi occhi e il suo viso avevano accentuato il dolore per il suo tradimento.
 
Afferrò il cuscino , lo strattonò con forza , pregò Dio di dargli la forza per dimenticarla, per dimenticare l'odore della sua pelle, la sua
 
risata , gli anni passati fianco a fianco.
 
Cercò di arginare quel dolore ordinando al suo cuore di non farsi male, di andare avanti con la vita, ma non era facile!
 
Bussarono alla porta, Nanny si palesò alla sua vista:
 
- Cosa fai li a poltrire? Esci...vai a divertirti, riposerai stanotte!! - sussurrò la vecchina
 
- Lasciami in pace nonna! - rispose lui portandosi il cuscino sul viso.
 
Nanny avanzò e glielo strappò dalle mani:
 
- Alzati o ti butto giu' dal letto, devi reagire, devi svagarti!!
 
- Reagirò dopo! - sbotto' lui
 
- Esci..Dannazione!
 
- Non ne ho voglia! - sbotto' - voglio solo riposare!
 
- Non ti ricordavo così apatico bel moretto.- sussurrò una voce cristallina sulla soglia della porta.
 
Andrè si bloccò , gli occhi vagarono verso la porta della stanza, si sbarrarono increduli.
 
Il cuore mancò un battito, quegli occhi, quella voce :
 
- Tu qui...? Non ci posso credere....Dio mi ha ascoltato! - sussurrò commosso balzando giù dal letto.

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Capitolo 8
*** 8 ***


" Senza Scelta " capitolo 8


- Non ti ricordavo così apatico moretto!
Andrè sbarro' gli occhi , quella voce...
Fu un attimo, gli occhi verdi fissi negli occhi color dell'acqua piu' limpida
- Tu qui? Che bello, le mie preghiere sono state ascoltate !
Andrè balzò dal letto , si catapultò verso la porta, si fermò solo un attimo smarrito.
Cristine era li, bella come sempre, il seno pieno, la vita sottile , la sua figura aggraziata e quel viso d'angelo 
contornato dai lunghi capelli castani.
- Andrè...- sussurrò commossa.
Lui non si trattenne, si fiondò fra quelle braccia, la strinse, la strinse forte ritornando indietro di anni:
- Cristine...La mia Cristine!- sussurrò fra l'estasiato ed il commosso aspirando l'odore dei suoi capelli.
Cristine ricambio' l'abbraccio e chiuse gli occhi lasciandosi pervadere dalla tenerezza.
Andrè stretto ancora a lei la fissò nei grandi occhi:
- Cosa ci fai qui?
- Sono venuta per te! - sussurrò commossa.
Nanny, in silenzio lascio' la stanza chiudendosi la porta alle spalle.
- Non potevo lasciarti da solo ad affrontare tutto! - continuo' lei con gli occhi umidi.
- Grazie...Grazie!- sussurrò il giovane stringendola nuovamente e singhiozzando - Oscar mi ha lasciato...Mi ha lasciato per...Per quel Fersen!
La voce rotta dal pianto, la guancia contro la spalla di Cristine, lei gli carezzò i capelli cullandolo come un 
bambino 
- Lo so Andrè...so tutto, ma stai tranquillo, ci sono io con te!
Andrè continuo' a piangere dando sfogo al suo dolore.


Intanto io, ignara del fatto che mio marito si fosse ricongiunto alla sua amica speciale , passeggiavo solitaria nel giardino di casa Von Fersen.
Cristine ed Andrè erano stati molto uniti in passato, si erano conosciuti anni prima su una nave diretta in Inghilterra , avevano sin da subito instaurato
una grande intesa, si erano confidati diventando poi inseparabili abitando addirittura nella stessa casa ( Vedi Sogno).
Cristine si era poi allontanata quando aveva saputo della mia gravidanza.
Ero inevitabilmente gelosa del loro rapporto speciale e lei  lo aveva capito , benchè Brighton e hampstead heath distavano solo pochi giorni di viaggio
infatti ,i due non si erano piu' rivisti ,ma avevano comunque continuato a scriversi negli anni.
Un bene immenso oltre ad un'immensa stima reciproca li avrebbe sempre uniti facendomi bruciare di gelosia , una gelosia che si sarebbe nuovamente acuita
specie se avessi saputo che adesso erano uno fra le braccia dell'altra.






- E' bellissimo tuo figlio Andrè! - sussurro' Cristine guardando il piccolo Etienne che correva fra l'erba - è identico a te!
Andrè sorrise , seduto accanto a lei, le prese la mano fra le sue teneramente:
- Si, lo so...Anche Oscar me lo ripeteva sempre! - sussurrò poi malinconico.
Si fissarono per qualche secondo, poi il giovane si portò la  mano alle labbra e posò su quel palmo diafano un tenero bacio :
- Non posso ancora credere che tu sia qui!- esclamò
- Beh..- arrossì lei - in realtà durante il viaggio mi sono chiesta come avresti potuto reagire al mio arrivo!
Andrè la guardò confuso :
- Cioè...?
Lei abbassò gli occhi :
-Pensavo che magari, rivedermi e avermi fra i piedi ti avrebbe dato fastidio!
- Perchè mai...? - sussurrò lui sbarrando gli occhi - sai il, bene che ti voglio!
- Lo so ma... pensavo volessi rimanere da solo con il tuo dolore.
Andrè la fissò teneramente :
- Sai..in questi tre bellissimi anni in cui ho vissuto con Oscar mi sono sempre chiesto perchè tu non sia venuta a trovarmi,
ci scrivevamo raccontandoci tutto fin da quando ero in Francia ed adesso che vivevamo a pochi giorni l'uno dall'altra, mi chiedevo come mai non manifestassi
mai la voglia  di volermi incontrare.
Cristine sospiro':
- Se avessi potuto, sarei corsa da te, ho avuto voglia di vederti  ogni momento...
- E perchè non lo hai fatto ?
Lei si alzò, il vestito azzurro fruscio' mentre vagava per la stanza cercando di trovare le parole adatte:
- L'ho fatto per te Andrè, diciamocelo apertamente , Oscar è sempre stata gelosa di noi..
Lui sorrise :
- Si...E' vero! Ma non ti avreebbe mai mandato via .
La giovane si avvicinò, lo fisso' , poi allungò una mano e la immerse fra quegli riccioli mori :
- Tu sei un uomo meraviglioso Andrè, c'è stato un momento in cui , ti avrei dato tutta me stessa ..in...in ogni senso! - arrossì
Gli occhi verdi si sbarrarono stupiti:
- Stai dicendo che...?
Lei ritirò la mano, abbassò gli occhi :
- Si...Ed ero anche venuta a dirtelo , ricordi... eri  sposato ed abitavi ancora in Francia!
- Quella volta  invece io ed Oscar...
- Mi avete annunciato di attendere un figlio!
Andrè si portò una mano alla fronte.
- Oddio! 
- Quella volta ti ho salutato e sono scappata via. In quel momento ho capito di essere senza speranza! - rise cercando di sdrammatizzare.
Andrè la fissò :
- Dolce cristine...
lei si avvicinò nuovamente :
- Sono abituata agli amori impossibili!
Risero esageratamente.
- Comunque adesso, sono qui per te!  - specifico' lei - Per tirarti su ed aiutarti a riappacificarti con tua moglie!
Lui la fissò scrollando la testa :
- Oscar sta con Fersen adesso!
- Ma non è mai troppo tardi per...
Lui la bloccò:
- Con Oscar è una storia chiusa! Ha abbandonato me e nostro figlio per un uomo che fino a poco tempo fa diceva di odiare, per un uomo che 
ci ha sempre ostacolati cercando di dividerci con mille macchinazzioni.Che stupido sono stato, l'ho sempre saputo che lei in fondo ne è sempre stata attratta.
E dire che fino a qualche giorno prima di andare a vivere con lui tentavamo di concepire un altro figlio...
Cristine lo bloccò :
- Aspetta...- esclamò - vuoi dire che Oscar potrebbe essere incinta di un figlio tuo , ma sta con Fersen?
- Beh...ci abbiamo provato , si...sarebbe possibile!
Cristine alzò le braccia :
- E non ti sembra strano Andrè? Non ti sembra anomalo che una donna che vuole lasciarti prova ad avere un figlio da te? Sei sicuro che lui non l'abbia costretta
 con qualche ricatto?
- Il dubbio mi è sorto qualche giorno dopo il suo allontanamento! Ho scoperto dove i due convivono e mi sono catapultato in quella villa.
Glielo ho chiesto senza mezzi termini, l'ho implorata , pregata , ma non c'è stato nulla da fare!
- Beh...Magari davanti a Fersen..
- No...mi ha assicurato che è li senza costrizione alcuna!
- Bah...Io ho il presentimento che non sia così, dovresti..
- Basta parlare di Oscar!! - la troncò lui , si avvicinò , le portò entrambe le mani sulle spalle - sai che facciamo? - continuo' - Usciamo!!!
- Cosa ???- esclamò lei 
- Si...ti porto a bere il thè piu' buono di Londra!! - Esclamò contento.
Cristine non se la sentì di obiettare.




Sospirai apaticamente fissando un cespuglio verde.
La noia e la nostalgia scorrevano in ogni fibra del mio essere, mi mancava Hampstead heat , mi mancava Etienne, mi mancava Andrè.
Strinsi i pugni nervosa, la prima settimana era inesorabilmente passata.
Avevo altri sette giorni di quella prigionia assurda, sette lunghissimi giorni per riprendermi la mia vita e mio marito.
- Madame jarjayes...- la voce di Claudia mi riscosse da quei pensieri , la fulminai con lo sguardo.
- Scusi...- sussurrò a disagio...volevo dire...Madame Grandier!
Drizzai le spalle e la fissai con astio:
- Se continuerà a chiamarmi con il mio cognome da nubile correrà il rischio che io non  le risponda!- specificai
- Non succederà piu' ...comunque volevo avvisarla che il mio padrone la attende nella sua stanza.
Abbassai la testa annuendo e mi recai verso l'entrata.
Fersen che mi attendeva in stanza...sorrisi chiedendomi quale altra arma avrebbe sfoderato per piegarmi al suo volere .
Arrivai dietro la porta, bussai ed entrai.
La stanza era in penombra, le pesanti tende erano state tirate per creare piu' buio possibile.
Lo cercai con lo sguardo , non lo trovai , le pupille dovevano ancora adattarsi al buio.
- Sono qui Oscar!- sentìì sussurrare.
Avanzai di qualche passo e sbarrai gli occhi.
Hans era davanti a me, immerso in una vasca colma d'acqua calda profumtissima.
Mi sorrise malizioso.
- Andate al diavol...- riuscìì ad esclamare prima di voltargli le spalle
- Aspettate! - esclamò - non avete mai visto un uomo nudo? Non credo!
Mi girai, lo fissai, era immerso nell'acqua fin al torace, in realtà non vedevo nulla.
- Odio i vostri giochetti Hans, mi chiedo che bisogno c'è di convocarmi in tutta fretta          nella vostra stanza mentre state facendo il bagno.
- Beh...Pensavo mi faceste compagnia conversando, ma...Intuisco dalla vostra avversione che in realtò avete paura .
- Davvero? E di cosa?
- Della visione sconvolgente del mio corpo
Risi rumorosamente .
- Voi siete matto!
- Allora perchè scappate? - sussurrò malizioso - rimanete pure .
- Ho ben altro da fare - sbottai
- Ammettetelo...Avete paura!
Lo sfidai con lo sguardo.
- Con i vestiti o senza mi sarete sempre indifferente Hans! - sbottai
 - Vediamo se dite la verità! - sorrise malizioso emergendo     dall'acqua.
Era li...davanti a me...nudo con quel sorrisetto a fior di labbra, afferrò una lavetta
- Volete aiutarmi a sfregarmi la schiena? - continuò sensualmente trattenendola fra le mani e porgendomela.
Ignorai l'invito ma lui mi sfidò:
- Come immaginavo, avete paura di quel che potreste provare.
Lui mi sfidava , ebbene si, avrei accolto la sfida.
Il mio sguardo di ghiaccio corse ai muscoli sodi , al torace scolpito, alle braccia forti.
Fersen si portò una mano fra i capelli bagnati guardandomi sornionamente.
Feci vagare gli occhi oltre la vita, e giu' ancora piu' giu'.
Distolsi lo sguardo un solo, impercettibile attimo, poi ripresi coraggio.
Gli occhi si posarono su quel fulcro eretto e gonfio d'amore, su quella virilità vigile e viva.
- Cosa c'è...Vi ho forse ammutolito comandante?- sbottò lui alzando un sopracciglio in maniera sorniona.
I miei occhi si posarono sui suoi, ribelli, audaci , poi ripeterono il percorso , le mie labbra si atteggiarono ad un sorriso sensuale.
mi avvicinai sfacciatamente, con una sicurezza tale da farlo tremare, sicuramente il   conte non si aspettava di certo una tale reazione.
Gli occhi si posarono nuovamente sulle sue forme maschili.
Giurai di sentire suo respiro mozzarsi per l'eccitazione sfrenata e prorompente.
Mi fecei vicina, sempre piu' vicina, gli occhi non si staccarono da quel fulcro.
allungai una mano, il mio indice percorse quel torace bagnato piano, Fersen getto' all'indietro la testa, i capelli liscissimi lanciarono schizzi d'acqua .
- Oscar...- sussurrò estasiato mentre la mia mano continuava a scendere , quei muscoli tesi si scioglievano sotto al mio tocco , ogni centimetro di pelle che percorrevo
era dolcemente arrendevole.
- Si...si mia adorata ! - sussurrò mentre la sua virilità si tendeva oltre lo spasimo e la sua eccitazzione era al culmine.
Presi distanza dal mio cuore , il mio palmo afferrò le sferiche rotondità dell'apparato maschile
Fersen sbarrò gli occhi ansimando 
- si...oh...
Le dita le stritolarono mentre la mia mimica cambio' .
Strinsi forte sfogando tutta la rabbia repressa che avevo per quell'essere immondo.
I suoi occhi si sbarrarono stupiti :
- Che...?
Strinsi, strinsi forte fino a farlo gridare di dolore , avvicinai il viso al suo continuando a stringere .
Hans boccheggio', lui nudo, io, completamente vestita con la sua mascolinità fra le mani.
Vicinissimi, occhi negli occhi , strinsi strinsi ancora.
- Arghh...mi fate mal....
- Tacete! - urlai ringhiandogli in viso - è quello che meritate , volevate che vi toccassi, bene...lo sto facendo!
Strinsi ancora:
- Arghhh!! vi prego! - urlò lui
Lo fissai:
- La prossima volta che vi mostrerete nudo davanti a me sappiate che non mi limiterò a strizzarvi, vi mozzerò gli attributi! - urlai .
Poi allentai la presa.
Hans si lascio' cadere seduto in acqua dolorante.
Con mimica schifata affondai la mano nella schiuma e la sciacquai
mentre fersen con le mani fra le gambe cercava di mitigare il dolore.
Asciugai una mano sulla candida salvietta, poi mi avviai verso la porta, mi girai solo un attimo, ritornai indietro.
Sul viso di Fersen era impresso ancora il dolore .
- Ahhh...dimenticavo....Vostra madre esteticamente vi ha fatto davvero bene! - sbottai
Sul suo viso passò un'ombra di trionfo.
- Ma non così bene come mio marito - sussurrai inarcando il labbro maliziosa - dubito riuscirei ad accontentarmi con voi! - sbottai con cattiveria.
Poi mi catapultai fuori da quella stanza.
- Maledizione!! - urlò Fersen - rimasto solo , poi  sferro' un pugno nella vasca  facendo schizzare l'acqua dappertutto.



Mentre io, ignara di tutto cercavo di evitare l'ennesimo tentativo di seduzione da parte di Fersen , mio marito per la prima volta ritornava a sorridere.
seduto in una sala da thè con la sua amica di sempre, dimenticava per un attimo tutto il dolore che io, involontariamente gli avevo procurato:
- E' buono quasi quanto quello che bevete a Brighton, vero? - sussurrò Andrè a cristine intenta a sorseggiare il suo the.
La giovane allontanò con grazia la tazza dalla bocca, la posò sul piattino.
- Si...hai ragione, è buono quasi quanto quello!
Andrè sorrise compiaciuto, la giovane sorrise :
- Eh...ho detto quasi! 
Il giovane aprì le braccia .
- Non riesco mai a stupirti..! - sussurro'
Lei lo fissò con dolcezza, allungo' una mano, gli sfiorò i ricci come era solita fare ai tempi della loro amicizia :
- Dolce Andrè...- sussurro'
Lui si godè quella carezza tenera, poi prese la mano della sua giovane amica fra le sue e la bacio':
- Grazie per essere qui! a proposito...Quanto rimarrai ?
- Tutto il tempo che sarà necessario ! - sussurrò lei - anzi...Accompagnami a cercare una pensione o dovrò dormire sotto un ponte stanotte! - esclamò afferrando la borsetta
e alzandosi.
Andrè la bloccò :
- Stai scherzando, è vero?
- In che senso?
- Tu sei qui , sei venuta per me, non ti vedo da anni , pensi davvero che ti lascerei dormire in una pensione?
- Beh...
- Non obiettare , la mia è una villetta modesta, non certo grande come la tua casa a Brighton ma ha le stanze per gli ospiti. 
Lei sbarrò gli occhi :
- No...Ti prego Andrè ! - sussurrò - non vorrei che Oscar pensasse che...
Il giovane la guardò stupito :
- Oscar ? Che c'entra Oscar!!Cosa dovrebbe pensare Oscar!! lei ormai non ha voce in capitolo nella mia vita! Mi ha lasciato e ti ricordo che vive con Fersen,
ci mancherebbe pure che facesse una scenata.
Cristine lo fissò :
- Lo so ma...non si sa mai!! Io sono qui per sostenerti ed aiutarti, non voglio crearti problemi ! - sussurro'  commossa.
- Lo so - esordì il giovane addolcendosi - ma l'unico modo per aiutarmi è non allontanarti da me! Voglio trascorrere con la mia bellissima amica tutto il mio tempo libero.
Potrai riposarti tutto il giorno quando sarò al lavoro! Ti prego...accetta Cristine!! Ti voglio a casa con me!
Cristine annuì con le lacrime agli occhi.
- Bene! - esordì Andrè contento - allora non rimane che goderci il mio giorno libero! - sussurro' poi  porgendole  il braccio e guidandola a passeggio.
Ritornarono a casa molto piu' tardi , scesero dalla carrozza ridendo, Nanny li osservò , erano entrambi belli e giovani...Fece un mezzo pensiero, poi scrollò la testa
la testa , Andrè e Cristine...impensabile ma non certo impossibile.
No...Andrè ed Oscar erano fatti l'uno per l'altra, aveva visto tanto amore fra loro in tutti quegli anni , non poteva finire con suo nipote fra le braccia di un'altra,
anche se quell'altra fosse una donna dolce come Cristine Sanders.
" Maledizione bambina mia!" - sussurrò fra se è se riferendosi ad Oscar " che cosa ti è preso??? Torna a casa, torna da tuo marito e da tuo figlio!"
La risata di Etienne che si catapultò fra le braccia del  padre interruppe i suoi pensieri.
- " Papà...sei tornato !" 
Andrè lo prese fra le braccia e lo tirò su, poi lo bacio' affettuosamente.
- Scusami...Ti abbiamo fatto aspettare troppo?
- Siii...ho fame! - sussurrò il bimbo con l'allegra vocina.
- Perdonami Etienne, credo che la colpa sia stata mia - si intromise Cristine - ho fatto fare mille giri al tuo papa', però in compenso ho comprato
dei pasticcini che credo ti piaceranno molto !
- Evviva! - urlò lui felice.
Andrè fissò Cristine grato.

A villa Von Fersen la cena si consumò nel silenzio totale.
Ero furiosa e stavolta non lo avrei nascosto, Fersen doveva imparare la lezione e capire che , l'avermi piegata al suo ricatto non significava sver vinto.
Scostai il biccchiere di vino dalla bocca, lo poggiai sul tavolo, mi alzai.
- Sono stanca, credo proprio che andrò a letto! Buonanotte ! - sussurrai 
Fersen non rispose , ma sapevo che la discusione non sarebbe di certo finita li, in fondo , condividevamo la stessa stanza.
Mi congedai e percorsi il corridoio, entrai in stanza,
Mi tolsi la giacca e le scarpe e mi gettai sul letto, rimpiangevo le mie comode vesti da notte leggere che , avendo Fersen in camera non avrei mai osato indossare.
Ebbi appena il tempo di scivolare fra le lenzuola che la porta si aprì, Hans entrò , lo vidi fissare nella mia direzione, chiusi gli occhi fingendo di dormire.
Ma lui fu furbo, forse anche troppo.
Lo sentìì togliersi i vestiti proprio davanti a me, stava continuando a sfidarmi, ne ero sicura.
Indosso' le altre vesti , poi prese posto in poltrona.
- E' inutile che fate finta...So che siete sveglia! - sbottò.
Silenzio.
Rimasi immobile e ferma , con gli occhi chiusi.
Lo sentìì ridere.
Poi alzarrsi ed avvicinarsi a me.
La sua mano sfiorò il mio piede .
- Scattai mettendomi a sedere sul letto con gli occhi sbarrati.
Sul suo viso si palesò un sorrisetto :
- Visto...avevo ragione!
Lo fissai crudelmente :
- Siete un farabutto!
- E voi una bugiarda! - rise .
- Non ho voglia di intessere nessun tipo di conversazione, oggi avete superato ogni limite! - sbottai
Lui si sedette in poltrona, accavallo' la gamba, mi guardò con un sorrisetto da sbruffone.
- Suvvia Oscar! Vi ho solamente dato il piacere di conoscere il mio corpo!
- Il dispiacere...vorreste dire!
- Comunque sia ...magari avrò sbagliato,e' vero non è stata di certo un'azione da gentiluomo ,ma con voi ci vogliono le maniere forti per smuovervi dal torpore.
Mi alzai, mi alzai a piedi scalzi, con una dannata voglia di prenderlo a pugni.
- Cosa volevate dimostrare eh..? Non mi piacete e non mi piacerete mai!
- Non vi credo! - sbottò lui
- Non mi importa se non mi credete ! Sono qui solo per uno stupido ricatto, ricordatelo!
- Lo ricordo bene...- sussurrò lui - ma ve l'ho già detto, con voi ci vogliono azioni disperate. Voi siete fatta per me Oscar ed io per voi, ve ne convincerete , vedrete!
- Ne dubito...fra pochi giorni sarò a casa con mio marito.
- Ammesso che lui vi aspetterà ! - sibilò crudelmente.
- Certo che lo farà! - sbottai - mi aspetterà e mi accoglierà a braccia aperte
- Bene ...allora state tranquilla, non ci sarà macchinazione che tenga! Rilassatevi Oscar...Non fatevi il sangue amaro . Prendetela come...come una dimostrazione 
d'amore di Andrè per voi! Passeranno altri giorni e tornerete a casa, e avrete le vostre risposte , ed io avrò le mie!Lo troverete casto e puro ad attendervi?? meglio per voi!
Lo fissai, quell'uomo era un maestro a volgere ogni situazione a suo favore!
Aveva smontato la mia rabbia, non sapevo e non avevo null'altro da dire.
Ritornai a letto:
- Domattina andrò a trovare mio figlio! - sbottai prima di scivolare soto le lenzuola.
Fersen annuì.
- Andate pure mia cara ! - rispose soddisfatto.





Mi svegliai con un unico pensiero, rivedere gli occhi di Etienne!
Scesi dal letto euforica, gettai uno sguardo alla stanza, Fersen stava li, seduto sulla sua poltrona , immerso nel sonno, il capo reclinato sulla mano, i capelli sparsi sul viso
Era bello, quello non lo avrei mai negato ma non era il mio Andrè.
Mi sciacquai il viso, afferrai un paio di pantaloni puliti ed una camicia, mi infilai in una delle stanze del palazzo e mi cambiai, poi scesi giu' per la colazione.
Mangiai velocemente e feci preparare la carrozza .
Mi avviai felice :
" Aspettami amore, la mamma sta arrivando!"- pensai.



Fersen si stiracchiò, il suo sguardo corse al letto, era vuoto!
Oscar doveva già essere al tavolo della colazione.
Si vestì velocemente e scese, ma Carla lo accolse da sola:
- Buongiorno!! - sussurrò abbassando gli occhi.
- Madamigella Oscar ? - chiese lui non rispondendo al saluto.
- È già andata via ...! - esordì la giovane agitata - mi ha riferito che voi eravate già al corrente di ...
- Si... Si...lo sapevo! - troncò corto lui alzando una mano.
Carla si tranquillizzo', gli serví il the, poi si congedo'.
Il pensiero di Fersen corse ad Oscar,al suo tocco,ai suoi occhi magnetici,si sentì bruciare di desiderio, sorrise diabolicamente :
" Andate...Andate mia adorata," - pensò - sono certo che a casa Grandier ...Troverete una bellissima sorpresa!"




Hempstead heath mi accolse con la sua aria familiare, adoravo quel posto.
Fermai la carrozza prima del cancello della mia villetta solo per il gusto di percorrere quel pezzo di tratto a piedi.
 - Bambina mia!! - Nanny mi accolse festosa, la abbracciai , grata che ogni volta non mi facesse domande.
- Come stai? - le chiesi - va tutto bene qui? 
- Si...si! - sorrise commossa.
- Dov'è Etienne ! - esclamai cercando il mio pargolo nel piazzale antistante.
Nanny si alzò gli occhiali, la sua mimica mi sembrò alquanto a disagio :
- E' fuori sul prato a giocare! 
Sorrisi ;
- Sta torturando le solite farfalle ? - chiesi allegra.
La vecchina mi guardò con occhi strani
- Nanny...Vuoi dirmi qualcosa, Etienne sta bene?? - sbottai preoccupata.
-Lei si riscosse:
- Si...si bambina!! Sta tranquilla! - esclamò prendendomi le mani - sta piu' che bene, è sempre la solita peste vivace!
- Allora perchè me lo dici così...Conosco quello sguardo Nanny!!
- No...Ecco...è che..- farfuglio'
- Parla dannazione! - sbottai perdendo la pazienza .
- Ecco...Volevo avvisarti che non è da solo! - esclamò tutto d'un fiato!
Risi divertita:
- Hahahah! Tutto qui? Volevi forse dirmi che c'è suo padre con lui? Sta tranquilla , non è un problema! - troncai lasciandola in asso e avviandomi dal lato opposto dell'uscio.
Man mano che mi avvicinavo sentivo la risata cristallina di mio figlio, musica per le mie orecchie ed il mio cuore.
Avrei rivisto il mio Andrè, cosa mai potevo volere di piu'
Rideva,il mio bimbo,  rideva felice .
- Siii...Ancora....evviva! - urlava gioioso.
Pensai corresse vicino a suo padre, girai l'angolo pronto a vederlo accanto ad Andrè.
Ma la scena che mi si presentò davanti raggelò ogni fibra del mio essere.
Mi bloccai 
Incredula.
Stupita.
Attonita.
Strinsi i pugni.
Chiusi gli occhi, li riapriì .
Non era un incubo, ma pura realtà, mio figlio e Cristine..
insieme!









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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Anime belle buonasera, dopo un po' di tempo riesco finalmente a postare un nuovo capitolo di "Senza scelta" spero che l'attesa non sia stata vana e che l'evolversi della storia sia di vostro gradimento.
Ogni passo , ogni scelta allontana i nostri eroi ...Riusciranno a ricongiungersi o la vita ha in serbo per loro nuovi equilibri ?😁 Vedremo!!
Intanto...buona lettura.


🌹Senza scelta 🌹
capitolo 9

Aprìì e chiusi piu' volte le palpebre cercando di mettere a fuoco quel che avevo visto : Etienne e Cristine isieme!

Mio figlio correva fra l'erba inseguendo le sue farfalle e incitando la bella Inglesina a fare altrettanto.

- Forza dai...Cristine, corri!

La giovane dal sontuoso e gonfio vestito arrancava correndogli dietro , i lunghi capelli al vento, il viso sorridente :

- monellino, domani indosserò dei comodi pantaloni e poi vedrai...Sarò piu' veloce di te! - la sentiì esclamare felice continuando a
correre.

Cristine...Cristine Sanders , era davvero lei!

La sempre amica di mio marito, la donna bella ed aggrazziata di cui ero sempre stata gelosa.

La giovane donna dagli occhi chiari piu' del mare , dal seno pieno e dal viso dolce.

Li...Nella mia villetta, lì...Fra le mie stanze e proprio adesso che io non le abitavo piu'.

Fissai il viso di mio figlio, era felice, felice con un'altra donna che non ero io.

Mi portai una mano alla fronte, avrei dovuto esser contenta che non stesse soffrendo la mia mancanza , che fosse il solito bimbo  vivace e scanzonato di sempre, eppure... Eppure vederlo con Cristine mi mandava in bestia.

Cosa l'avesse portata ad Hampstead heath era piu' che intuibile , la voglia di consolare il suo amico, l'uomo di cui era innamorata : Mio marito!

Mio marito che, credendo io fossi innamorata di Fersen, aveva tutto il diritto di ritenersi libero.

La gelosia lascio' lo spazio al panico.

Li immaginai mano nella mano a passeggiare e guardare le stelle , magari con nostro figlio accanto.

- No...No! - pensai

Sapevo quanta stima ed affetto provassero l'un per l'altra , non potevo permettere che Andrè si gettasse fra le sue  braccia .

Etienne si girò, i suoi occhi verdi catturarono la mia attenzione .

- Mamma!! - gridò felice  catapultandosi verso di me . Lo tirai su e lo strinsi forte ricoprendolo di baci - mamma!!mamma, mamma!

Ci stringemmo felici e fu come se per qualche minuto, ogni dolore, ogni pena non esistesse piu'.

Lo fissai nei grandi occhi, gli scompigliai i ricci simili a quelli del padre!

- Come stai tesoro!? - susssurrai .

- Bene Mamma! - esordì lui contento - mi sto divertendo molto! Cristine è piu' brava di te a inseguire le farfalle! - sentenzio'.

Quelle parole mi riportarono alla realtà.

Mi girai, Cristine mi guardava , la sua espressione era un misto di timidezza ed imbarazzo.

- Salve Oscar! - sussurro'

Non riuscìì a replicare subito, fissai Etienne , poi di nuovo lei.

- Tesoro..Continua a giocare! - consigliai alla fine a mio figlio - saluto Cristine e poi ti raggiungo! - sentenziai , lui annuì e ricomincio' a correre.

I miei occhi blu si incatenarono a quelli color dell'acqua limpida della donna che temevo piu'  di qualsiasi altra.
 

 

- Vi trovo bene Cristine! - riuscìì a dire dopo qualche secondo di imbarazzo

- Anche voi Oscar, siete sempre bellissima , gli anni passano ma non sembrano scalfirvi!

La fissai , teneva le mani giunte in grembo, era imbarazzata quasi quanto me!

- Cosa vi porta qui a Hampstead Heath! - chiesi pentendomene immediatamente   . Era una domanda stupida , di cui conoscevo già risposta.

- Io...- sussurrò lei

Alzai una mano e la bloccai :

- Non rispondete, credo di sapere perchè siete qui , vi siete precipitata cogliendo al balzo l'occasione,Andrè è un partito troppo ambito  per lasciarselo scappare, dico bene?

Pronunciai quella frase con una cattiveria che non mi apparteneva, una cattiveria generata dalla mia insana gelosia .

Cristine mi fissò sgranando gli occhi :

- Ma cosa dite? - esclamò

- Suvvia...siete ancora innamorata di Andrè, ammetetelo!

Notai il suo seno pieno abbassarsi ed alzarsi seguendo il respiro, si conteneva per non essere scortese .

La sfidai          :

- Vi ho zittito miss Sanders? - tuonai.

Lei si avvicino' :

- Che ci crediate o no sono qui per supportare Andrè, una persona che stimo , un amico per cui darei la vita!

- oh...su quello non avevo dubbi! Scommetto che gli dareste la vita ed anche qualcos'altro! - sbottai , sorprendendomi della mia cattiveria.

La bella Sanders sbarrò gli occhi, adesso era furiosa :

- Come vi permettete!! - sbottò - state additandomi forse a rovina famiglie?

- Piu' o meno! - sussurrai

Le mie parole dovettero ferirla a tal punto da farle perdere ogni gentilezza , si avvicinò e mi fissò :

- Con che coraggio parlate - sbotto' - avete abbandonato vostro marito e vostro figlio per correre dietro ad un farabutto e adesso vi permettete di giudicarmi??

Abbassai la testa, la bella Sanders aveva ragione, avevo laciato Andrè, non avevo nessun diritto su di lui.

Non riuscìì a replicare , cosa avrei potuto dire , che il mio amore per Fersen era solo una farsa? Che era tutto un inganno?

Cristine si avvicinò:

- Voglio bene ad Andrè, non si meritava un simile trattamento, soprattutto da voi! Le vostre guerre sono solo cose " vostre" non mi intrometterò nelle vostre diatribe.
Ma voglio che sappiate che non lascerò che ci allontaniate ancora, rimarrò accanto a lui tutto il tempo che sarà necessario e voi non potrete impedirmelo!

Fissai quella giovane donna che stava difendendo mio marito e la ammirai ancora di piu'.

Aveva ragione, oh se ne aveva!

Stava difendendo l'uomo che avevo ferito, colui a cui avevo frantumato il cuore.

Presi coscienza che, la mia reazione, ai suoi occhi doveva essere sembrata anomala , ne ebbi la certezza qualche secondo dopo :

- Oscar...voi...Voi siete sicura di essere Felice con Fersen?

Quella domanda mi spiazzò, cercai di trovare la forza per mentire , strinsi i pugni:

- Certo che si! - sbottai fingendomi alterata - che domande sono?

La bella Inglesina mi fissò  ed ebbi la certezza che volesse leggermi dentro.

- Perdonatemi, ma la vostra reazione mi sembra quella di un donna innamorata. Siete ancora sicura della vostra scelta? - tuonò.

La fissai smarrita, quella giovane era un portento, un misto di intelligenza e bellezza inaudita.

mi fisso' :

- Potete confidarvi con me Oscar, Fersen vi ha ricattato in qualche modo, vero?
Sono sicura che sia così o non avreste cercato di generare un altro figlio con un uomo che non amate!

Ebbi un colpo al cuore, mio marito le aveva confidato anche quello.

- Io sono sicura che voi amate Andrè o non mi avreste affrontato in questo modo .

Siete gelosa e questo perchè lo amate!!- continuo'

Abbassai le spalle, ero un libro aperto per quella donna.

Ripensai alle parole di Fersen , a quanto male avrebbe potuto fare alla mia famiglia e cercai di arrampicarmi sugli specchi :

- Vi assicuro che sono piu' che felice di stare con Hans e quello che fa Andrè non mi interessa affatto!

- Beh...Perdonatemi...- sorrise lei - ma non si direbbe!

- Sono gelosa, è vero! Ma non certo di Andrè, ma di mio figlio.  Non voglio che nessun'altra prenda il mio posto nel suo cuore - mentiì

Cristine sorrise :

- Siete sua madre, Etienne vi ama e vi amerà sempre! Io di certo non mirerò mai ad allontanarlo da voi!

- Bene! - sorrisi troncando ogni discorso - allora è tutto a posto! - sussurrai allontanandomi.

- Aspettate Oscar!! Non vi credo, non credo ad una sola parola di quel che avete detto!! - urlò - mi sentite ??

La ignorai e corsi verso mio figlio.

 

 

 

 

 

Giocai con Etienne per piu' di un'ora cercando di sgombrare la mente da altri pensieri , volevo dedicarmi al mio bimbo senza nulla che mi distraesse

Stavo rotolandomi sull'erba con lui , ignara del tempo che passava , incurante della mia camicia bianca sporca di terra ed erba quando Nanny ci chiamò:

- Oscar...il bimbo deve fare merenda!

Mi sentiì quasi in colpa , lo fissai :

- Dai...raggiungiamo Nanny, continueremo dopo! - gli sussurrai carezzandogli i ricci.

Etienne annuì con la stessa identica dolcezza che solitamente usava il padre, mi prese la mano , ci incamminammo sotto il patio dove Nanny ci aspettava con il tavolo già apparecchiato.

Con la coda dell'occhio , poco piu' in la, scorsi Cristine , stava seduta a leggere un libro , sembrava immersa nella lettura ma immaginavo ci osservasse.

- Mamma...siedi accanto a me? - chiese mio figlio .

Lo accontentai, adoravo quell'angolo del giardino , piccolo e immerso fra il verde , ripensai alle tante colazioni romantiche con il mio Andrè.

Mio figlio corse a lavarsi le mani, poi ritorno' a sedersi , afferrò un pasticcino e me lo porse:

- Mamma...assaggiali, sono buonissimi, li ha comprati Cristine! - sorrise allegro.

Il mio sguardo corse alla figura di lei seduta lontano, i nostri occhi si incontrarono per un breve, fuggevole secondo, poi tornarono a fissare quelli di mio figlio.

Il mio piccolo stava li, la manina tesa verso di me e il pasticcino fra le mani , l'orgoglio mi avrebbe spinto a rifiutarlo , ma il gesto d'amore del mio piccolo ruppe la corazza dell'astio.

Sorrisi ringraziandolo , lo addentai :

- E' buonissimo ! - sorrisi poi.

Etienne battè le manine contento ed insistette perchè ne assaggiassi un altro, mi imboccò con le sue manine paffute .

Aspettai che finisse i suoi pasticcini , poi lo invitai sulle mie ginocchia , lo strinsi e baciai , mi incitò a cantare insieme a lui le filastrocche che conoscevamo a memoria.

Furono momenti di una dolcezza disarmante .

Ad un tratto lo vidi sbarrare gli occhi :

- C'è papa'!- sussurrò guardando verso l'altro capo del giardino.

Il mio cuore mancò un battito.

Bello come il sole inguainato in dei pantaloni beige Andrè fece il suo ingresso, i suoi ricci mossi dal vento, i suoi occhi magnetici , quel modo di camminare ,mi sentiì morire , ogni fibra del mio corpo reclamò le sue mani.

Si avvicinò, sorrise ad Etienne che era ancora sulle mie ginocchia, si abbassò a baciargli il capo.

Il profumo dei suoi capelli mi penetrò fin dentro le ossa, una ciocca sfiorò il mio naso provocandomi la pelle d'oca.

Si alzò, mi guardò :

- Ciao Oscar! - sussurrò poi freddamente.

Mi ci volle qualche secondo per rispondere :

- Ciao!

Come mai era a casa a quell'ora, cosa ci faceva ?

Il suo sguardo corse verso Cristine, lo notai sorriderle , si avvicinò a lei , le strinse la vita e la bacio' sul collo.

Quel gesto di intimità mi fece avvampare .

Fissava Cristine ignorandomi :

- SOno tornato prima per stare un pò con te! - lo udì sussurrarle.

Baciai mio figlio :

- La mamma tornerà domani ! - gli assicurai .

Poi mi avvicinai verso di loro, avrei voluto prender per un braccio l'inglesina e metterla fuori dal cancello, confessare tutto ad Andrè e finire quello sporco
ed inutile gioco ma le parole di Fersen mi risuonarono alla mente : " Siete sicura che vi aspetterà , prendete la cosa come un modo per testare il suo amore per voi".

Mi bloccai e li fissai , vicini, felici , complici .

Andrè aveva tutta l'aria di aver superato già la mia assenza.

Salutai, mi risposero con noncuranza, mi catapultai dentro la carrozza, salìì, chiusi la porta , mi abbandonai al dolore e piansi senza ritegno per tutto il tempo del viaggio.

Arrivai a destinazione, scesi come una furia.

- Salve mia adorata ! - mi accolse Fersen sulla soglia.

Lo scansai malamente , salìì su per le scale e mi chiusi in camera, poi scaraventai a terra tutto cio' che avevo a tiro, sfogai la rabbia lanciando porcellane ,
frantumando bicchieri, presi a pugni il  cuscino poi...mi gettai sul letto a piangere.

Una settimana, era bastata una settimana ad Andrè per cancellarmi dal suo cuore.

Gridai...Gridai fino a non avere piu' voce, fino a farmi sanguinare le corde vocali.

Avevo perso tutto, tutto quello che di buono avevo costruito.

Il rumore della porta che si aprì e i passi di Fersen mi giunsero ovattati .

la sua mano si allungo' e vagò sui miei capelli:

- Oscar...Mia adorata!

Mi girai di scatto, lo fissai, fissai  i suoi splendidi occhi e pensai che fossero uno spreco, erano incastonati su un viso apparentemente dolce e perfetto ma facevano da guaina
stupenda ad un animo crudele come il suo.

- Non toccatemi! - urlai ricacciando il viso sulla sofficità del cuscino.

- Non piangete, ve ne prego! - mi sussurro' - parlate invece, sfogatevi con me!

Lo ignorai continuando a piangere senza ritegno.

- Vi prego Oscar...parlate con me!

Stavolta alzai il viso :

- Cosa dovrei dirvi eh...?- sbottai alterata

- Qualsiasi cosa vi passi per la testa!! Qualsiasi!! - urlò lui con enfasi - parlate, non tenetevi tutto dentro o il dolore vi logorerà!

Strinsi i pugni:

- Vi odio!! - urlai - Vi odio! Odio tutto di voi!!

Mi sorrise, mi carezzò la testa fissandomi dolcemente:

- Perche? Perchè mi odiate Oscar? Ditelo!

Strinsi i pugni, non risposi.

- Ditelo...Parlate maledizione!!

Quelle parole sorbirono l'effetto di un fiume in piena che rompe gli argini trascinando con se tutto quello che incontra :

- Vi odio perchè mi avete rovinato l'esistenza, ma ancora di piu' vi odio perchè avevate ragione!!

Le parole che pronunciai colpirono anche me .

Fersen incurvò il labbro, ci fu un attimo di religioso silenzio , attimo in cui il blu dei miei occhi rimase fisso nei suoi grigi, poi distolsi lo sguardo.

- Uscite, laciatemi sola! - urlai

- No...rimarrò qui con voi! - sussurro'.

Lo ignorai girando il viso .

- Cos'è successo mia adorata?

- Niente che vi riguardi!

- Mi riguarda eccome se vi fa stare così!

Mi alzai di scatto, vagai per la stanza come impazzita :

- E' colpa vostra!!Tutta questa situazione ha un solo colpevole : voi!!

E' colpa vostra se ho il cuore a pezzi, è colpa vostra se mio figlio vedrà sua madre solo poche ore al giorno. Se mio marito è fra le braccia di un altra è solo colpa
vostra!!- urlai.

La mimica di Fersen , soddisfatta e diabolica mi fece pentire di aver pronunciato quelle parole.

- E' come pensavo allora...Grandier non vi ha aspettato!

- Tacete! - urlai tappandomi le orecchie con i palmi.

- Qualcosa mi dice che vostro marito si è già consolato, vero?

Lo afferrai per il bavero della giacca:

- Vi ho detto di tacere!- urlai impazzita.

Lui non rideva piu', non reagiva, aspettava una mia mossa o cosa..? Lasciai la presa, mi ributtai sul letto e sul mio cuscino

- Oscar...

silenzio

- Reagite anzichè piangere...Perdio! Siete stata un comandante!

Lo sentì alzarsi , aprire l'armadio , udì un rumore metallico , lo sentiì avvicinarsi al letto poi...poi sentì il feddo della lama sul mio braccio .

Sorpresa alzai il viso .

Fersen teneva una spada con la destra, con la sinistra ne porgeva una a me :

- Voi siete Oscar Francois de jarjayes, alzatevi e combattete ! - urlò

 

 

 

 

Le ombre della sera calavano su hampstead heat , Cristine guardò il cielo , che bello era aver ritrovato Andrè, la loro  intesa era ancora intatta come anni prima,

essere con lui li era fantastico ma lo sarebbe stato ancora di piu' se si fosse sentita meno in colpa. Il suo istinto le diceva che Oscar ed Andrè si amavano ancora

il suo cuore invece la incitava a fregarsene e pensare a se stessa.

Sospiro' angosciata :

- Sei già stufa della mia compagnia? - sussurro' la voce di Andrè alle sue spalle.

Cristine si giro', gli sorrise , lui era bello come sempre , bello e dolce come nessuno.

- Nient'affatto! Non potrei mai stancarmi di te! - sorrise .

- Allora cos'era quel sospiro angosciato ? - chiese il giovane portandole una mano al mento e costringendola a guardarlo.

Cristine si scosto', evito' quello sguardo, parlò fissandosi le mani :

- Devo dirti una cosa moretto...- sussurro'

- Devo preoccuparmi ? - esclamò lui seriamente in apprensione.

- Andrè...Io credo che Oscar ti ami ancora!

Lui sbuffò alzando le mani al cielo , si avvicinò a lei :

- Perchè mi parli sempre di lei? Sembra quasi che...Che tu voglia mettere dei paletti fra noi Cristine!

- No! - assicuro' lei

- Allora coltiviamo quel che abbiamo

Cristine lo fissò:

- Andrè se io potessi resterei qui con te per sempre! Ma c'è qualcosa che non quadra in tutta questa faccenda, non posso legarmi ancora di piu' a te se ho questo

atroce dubbio che mi perseguita. Voi vi amate Andrè!

Lui le prese le mani :

- E' ovvio che il mio amore per lei non è mutato ma devo andare avanti, devo rassegnarmi!

- Io non voglio essere un rimpiazzo Andrè! - sbottò

- Chi ti dice che lo saresti!?

Si avvicinò a lui :

- So che sei un uomo gentile, sei la perfezione fatta uomo , so che non vorresti mai farmi del male intenzionalmente ma...Ma è così che finirebbe!

- Che diamine dici? - sbottò lui - Oscar mi ha lasciato, sono libero Cristine!

- No, non lo sei ! Devi andare da Fersen e riprenderti tua moglie!

Andrè rise :

- Che cos....

- Mi ha fatto una scenata di gelosia quando è arrivata e mi ha trovato qui! Parlava da donna innamorata , era furiosa ! Oscar ti ama , quel Fersen la sta ricattando
in qualche modo, fidati!!

- Tu stai farneticando!

- Sono una donna, certe cose le comprendo, solo chi ama puo' essere geloso e lei lo è!

- Sono già stato a casa di Fersen , le ho detto di venire via con me, mi ha incitato ad andarmene!- sbottò lui.

Cristine si portò le mani al viso :

- Non lo so Andrè...La cosa non mi convince. Promettimi che parlerai di nuovo con lei!

- No...Non lo farò! E adesso per favore, smettila di parlarmi di Oscar e goditi questa bella serata con me.

Cristine lo guardò alterata.

- Per favore...- sussurrò lui allungando una mano.

lei titubò ma il suo cuore la spinse a sciogliersi .

Strinse la sua a quella di Andrè, lui l'attirò a se. Cristine poggio' la testa su quella possente spalla di uomo

L'uno accanto all'altra rimasero a guardare le stelle .

 

 

Fersen mi sfidava, mi sfidava con quello sguardo beffardo , la mano tesa verso di me impugnava la spada:

- Prendetela e battetevi, battetevi come facevate un tempo. E' quella la Oscar che voglio ritrovare, è quella la Oscar che dovete essere! La Oscar che conosco
non si rinchiude fra due mura a piangere! Siete diventata una codarda !

Lo fissai :

- E' colpa vostra!

- Bene...- sorrise - allora se è colpa mia , mi merito una lezione. Combattete !!

Non avevo nessuna voglia di combattere, avevo già perso, avevo perso tutto compreso l'uomo che amavo, girai la testa ignorandolo ma Fersen mi provocò.

- Avreste dovuto lasciare prima quel servo, un uomo che non è capace di attendervi e che si consola dopo una settimana non è adatto a voi! Chissà cosa starà facendo adesso .. 

La rabbia mi investì come un fiume in piena, afferrai la spada :

- Scendete! -  Urlai a squarciagola - vi darò la lezione che meritate!!

Mi fiondai giu' per le scale paonazza di rabbia, Fersen mi fu dietro , ci fissammo sfidandoci a vicenda , la brezza leggera della sera scompigliava i miei capelli,

Fersen era li, combattivo , davanti a me , sotto la distesa stellata.

- Forza mia adorata ! datemi la lezione che mi merito ! - mi sfidò

Scattai verso di lui :

- Ahhhh-Urlai brandendo la spada.

Hans schivò il primo colpo , non ricordavo fosse così bravo , scansai la sua spada con un colpo di reni , sorrisi
erano anni che non combattevo ma non ero per nulla arruginita.

Mentre la lotta ci consumava entrambi ,fra schivate e attacchi capiì di aver ritrovato la vecchia Oscar , quella che brandiva la pistola, quella che sfidava il pericolo, gli anni
passati in Francia sembrarono scorrere come un flashback dandomi la spinta .

- Un servo, ecco chi avete sposato, un servo traditore...Ahahah!

- Vi odio! Vi odio! - urlavo

Le spade si incontravano , sibilavano brandendo l'aria , il rumore metallico quando si incontravano mi rivitalizzava .

Le ginocchia si piegavano schivando ed attaccando, i visi erano vicini, le spade incrociate, gli occhi di entrambi spiritati!

- Vi ridurrò a pezzetti!! - urlai - e sarò libera!!

Fersen rise in maniera crudele :

- Sono qui....- mi sfido'.

La lotta durò per un tempo interminabile , non ricordavo fosse così bravo , cominciavo a stancarmi , la manica della camicia passò ad assorbire il sudore sulla fronte.

Ero esausta.

- Forza...vi siete rammollita!?
Il matrimonio con quel traditore vi ha fatto dimenticare quanto eravate invincibile??

- Tacete!! - urlai - tacete!!

Stirai il braccio , affondai il ginocchio e con una stoccata magistrale lo disarmai.

La spada carambolo' lontana , Fersen indietreggio' , il piede cozzò contro un sasso , cadde sul prato.

Gli portai un ginocchio al petto immobilizzandolo, la punta della spada premette contro la gola.

- Basterebbe un solo impercettibile movimento per trapassarvi! - urlai - e poi sarei libera !

- Fatelo! Uccidetemi ! - sussurrò con gli occhi sbarrati - morirei felice perchè vi avrei finalmente fatto ritrovare voi stessa!

Sbarrai gli occhi, quelle parole, quell'incitarmi a combattere erano stati uno stimolo a reagire , lo compresi in quel preciso istante.

- Uccidetemi...Morirò contento!- sussurro' trattenendo il fiato.

Lo fissai, immobilizzato sotto il mio corpo, con la spada alla gola :

- Sareste davvero così stupido?

- Si....si!- sussurrò

- Arriva davvero a tanto la vostra ossessione, a farvi uccidere a sangue freddo ?

- Non è ossessione, è amore! - sussurro' - adesso riconosco la vera Oscar, adesso potrei anche morire contento!

Quelle parole mi colpirono nel profondo, Fersen era li , pronto a morire per me, Andrè stava fra le braccia di Cristine cancellando la mia esistenza.

Ucciderlo sarebbe stato facile , subitaneo, quasi indolore.

Affondai la spada, una goccia di sangue fece capolino dalla pelle sottile del suo collo.

Mi bloccai , gettai la spada sul prato.

Fissai Fersen soddisfatto.

- Grazie! - sussurrai, poi senza dire nulla mi recai nella mia stanza.

Fersen si alzò, la mano corse al taglio sulla gola ,bruciava ma ne era valsa la pena.
 Oscar aveva già compreso che lui era l'unico uomo in grado di amarla per sempre .
Si fisso' le dita imbrattate di sangue, se le portò  alla bocca, il sapore ferroso lo eccitò ,amo' quella ferita, la ferita che l'avrebbe portata da lui.

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Anime belle buonasera!!
Finalmente dopo un po' di tempo sono riuscita ad aggiornare "Senza scelta",  vi lascio il Capitolo 10 ,un capitolo in cui...ops 🤭, no...non vi dico nulla!!🤣🤣
Spero per voi sia valsa la pena aspettare.
Attendo i vostri commenti e le vostre critiche.
 
" Senza scelta "
 
Capitolo 10
 
 
 
La mano di Andrè a cingerle il fianco, la sua spalla a sorreggerle la testa , l'immensa tela stellata sopra di loro .
 
Cristine sospiro' , quanto si stava bene li.
 
Andrè pensava piu' o meno la stessa cosa, i lunghissimi giorni, le notti insonni a piangere per Oscar sembravano piu'
 
sopportabili da quando lei c'era: Cristine !
 
Cristine era sempre stata la sua ancora di salvezza , colei che c'era sempre stata.
 
Erano fermi e muti ad assaporare quel momento magico.
 
Andrè tornò per un attimo a pensare alla sua storia con Oscar, ai loro momenti felici , al trasferimento ad Hampstead Heath , alla nascita di Etienne
 
Era stato tutto perfetto finchè non era riapparso lui : Hans Axel Von Fersen.
 
Era sempre stato cosciente del fatto  che sua moglie ne fosse attratta ma, aveva anche creduto che Oscar avesse da tempo compreso che genere di uomo senza scrupoli fosse e
 
invece,,,Invece adesso lo aveva abbandonato per rifarsi una vita con lui.
 
Quel pensiero, quella sera , lì, accanto a Cristine faceva meno male, era inevitabilmente piu' sopportabile .
 
Abbassò il viso verso di lei :
 
- Ti adoro Cristine Sanders !- sussurrò  quindi sincero .
 
La giovane alzò il viso di scatto, sorpresa da quelle parole.
 
La mano di Andrè si sposto' sulla sua gota rosea , il palmo accarezzò la pelle  serica con una tenerezza infinita.
 
- Tu sai farmi stare bene! Quando sono con te , ogni problema scompare!- sussurro'
 
Cristine lo fissò ammaliata, era dannatamente bello.
 
Ripensò a tutte le notti passate lontano da lui a pensarlo, ad immaginare una scena del genere, ed adesso era li, stava vivendola , e non era certo un sogno.
 
- Andrè...- sussurrò
 
- Lo so cosa pensi Cristine. Pensi che io ti stia "usando" per dimenticare Oscar , ma non è così...Ho voglia di ricominciare , ho tanto amore da dare e tu...Tu sei
 
l'unica che vorrei al mio fianco, l'unica che potrebbe prendere il suo posto. Abbiamo il diritto di essere felici Cristine e so che insieme potremo esserlo!
 
Gli occhi chiari e cristallini sembravano ancora più limpidi, un refolo di vento soffiò facendoli rabbrividire .
 
Cristine si strinse le braccia al torace .
 
- Hai freddo?  - le chiese André.
 
-  un po' !-  rispose lei con un filo di voce.
 
Il giovane si tolse velocemente la giacca , gliela adagio' sulle spalle per bene perché la proteggesse completamente .
 
Un polpastrello strusciò gentile contro la sua porzione di pelle acuendone i brividi .
 
  Si bloccarono  entrambi, l' elettricità scorse investendoli.
 
-   Cristine Io....- sussurro' Andre' sorpreso dal suo stesso desiderio  ,  si avvicino' a lei, le labbra si sfiorarono impercettibilmente , Cristine chiuse gli occhi , resistergli era un'impresa troppo grande , quel viso dolce, quegli occhi,
 
quel profumo.
 
- Per favore, dimmi che ci proveremo Cris..- sussurrò  lui sfregando le labbra sulle sue ..
 
Cristine si arrese  ad un bacio dolcissimo e sensuale, era come se il mondo per entrambi si fosse fermato.
 
Andrè era tenero mentre la stringeva a se, mentre la baciava teneramente ma poi...
 
Poi lei ripensò ad Oscar, al loro incontro, alla sua scenata di gelosia :
 
- No!! - urlò portando le mani su quel torace e allontanandolo.
 
Andrè la fissò sconvolto :
 
- Cris...
 
- Non possiamo, non posso farlo!! - piagnucolò.
 
 
 
- Perchè Cris, perchè non possiamo? Io sono libero ed anche tu lo sei!
 
- No! - urlò lei - non sei libero , non lo sei affatto!
 
Lo sguardo deluso di Andrè le spacco' il cuore.
 
Il suo sguardo si addolcì mentre si riavvicinava a lui , gli carezzò i ricci dolcemente :
 
- Andrè , so che sarei felice con te  e ti giuro che se potessi io...
 
- Possiamo Cris...!!
 
- No, non posso stare con te e avere questo dubbio , questo maledetto presentimento che mi martella in testa!
 
- Di che dubbio parli?? Ammetti piuttosto che non vuoi stare con me !! - sbotto' alterato
 
La giovane si portò le mani sul viso esasperata :
 
- Qualsiasi donna ambirebbe al tuo cuore Andrè!
 
- Allora perchè ti allontani da me, perchè mi respingi?
 
- Perchè voglio essere sicura di fare la cosa giusta per entrambi, perchè voglio essere sicura  che Oscar non sia stata plagiata !
 
Il giovane sorrise sarcasticamente :
 
- Oscar non è tipo da farsi plagiare , ti assicuro che è consensiente e convinta della sua scelta , la conosco bene, non avrebbe mai ceduto ad un simile ricatto!!
 
Cristine si avvicinò nuovamente , gli prese le mani fra le sue , era seria quando parlò :
 
- Che ne sai Andrè...eh? Noi donne siamo forti ma da innnamorate sappiato trasformarci in esseri fragili . Cosa puoi saperne tu...? Cosa sappiano noi di quel che Fersen
 
ha minacciato di fare...
 
- No...non è possibile! - sussurro'
 
Gli occhi chiari di Cristine lo scrutarono attentamente :
 
- Voglio farti una domanda Andrè, e voglio che tu risponda sinceramente, me lo prometti?
 
- Non ho bisogno di promettertelo Cris, lo sai che sono sempre sincero con te!
 
- Bene...Allora vorrei sapere una cosa : Se tu fossi certo che Oscar ti ama ancora e avessi la conferma che Fersen l'ha plagiata , cosa faresti?
 
- Che domand...
 
- Rispondi! - sbotto' lei - cosa faresti Andrè!??
 
Il giovane la fissò.
 
- Rispondi!!
 
- Beh..io! Io affronterei Fersen ed andrei a riprendermi mia moglie!- sussurrò commosso
 
- Ecco...Vedi? Io voglio evitare che cio' avvenga mentre stai con me!
 
- Che diamine dici...
 
- Voglio capire Andrè, voglio essere sicura che Oscar sia felice, se scoprirò che lo è, penserò ad una vita con te, ma se scoprirò che è vero quel che presumo, non sarò
 
di certo io a dividere una famiglia!
 
Lo sussurrò con un'enfasi tale da commuovere anche lui.
 
- Sei fantastica Cristine! - sussurrò il giovane abbracciandola.
 
Stretta fra quelle braccia Cris sperò che i suoi dubbi fossero infondati.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Arghhh!
 
Distesa a letto, le lenzuola fin sul viso,  Oscar sentiva Fersen lamentarsi, si girava e rigirava su quella scomoda poltrona irrequieto.
 
- Ohhh! - lo sentì sussurrare.
 
Udì i suoi passi vagare per la stanza, lo sentì sedersi di nuovo.
 
Preoccupata  si alzò a sedere sul letto.
 
Lo sguardo vagò nella stanza, in penombra notò Hans seduto sulla poltrona , aveva una mano alla fronte .
 
Si alzò, lo raggiunse :
 
- State bene? - sussurrò preoccupata .
 
- Si...Si mia adorata , tornate pure a dormire! - rispose lui .
 
Oscar titubò, ma una vistosa chiazza rossa su un candido fazzoletto che Hans teneva fra le mani attirò la sua attenzione.
 
Afferrò il candelabro dal tavolino e lo avvicinò per fare luce.
 
Sbarrò gli occhi :
 
- Quel sangue...
 
- State tranquilla ! - sussurrò lui tamponandosi il collo.
 
Oscar rabbrividì, il rivolo di sangue che Hans si tamponava stillava dalla ferita che lei gli aveva procurato durante il duello.
 
- Fatemi vedere! - sussurrò preoccupata.
 
- Non è niente, è solo un graffio! - sussurrò.
 
Oscar chiamò Carla , le ordinò di portare una bacinella con dell'acqua calda e delle bende.
 
Si avvicino' ad Hans :
 
- Lasciatemi guardare ! - sussurrò accostandosi al suo collo
 
- Vi ho gIà detto di non preoccuparvi! - sussurrò lui.
 
Oscar lo fissò :
 
- Se è un graffio tanto meglio, ma visto che è una ferita che vi ho procurato io,  voglio accertarmene  ,se non vi dispiace! - sbotto'
 
Fersen si arrese , si sedette sul bordo del letto mentre Oscar si avvicinò ad osservare.
 
Il Conte sentì l'eccitazione pervaderlo, Oscar aveva il viso vicinissimo al suo collo , controllava la ferita e lui...Lui era pervaso dal suo profumo.
 
- Maledizione! - la sentì sbottare - credo si sia infettata! Qui bisogna chiamare il medico.
 
Oscar si avvicinò alla porta per chiamare Carla, lui la blocco' stringendole un polso :
 
- Non chiamerò il medico per questa sciocchezza! - sussurrò
 
- Non è una sciocchezza, vi assicuro che una ferita infettata puo' trasformarsi in qualcosa di pericoloso! - sussurrò fissandolo dritto negli occhi.
 
Grigio contro blu
 
Le iridi fisse le une nelle altre , poi Fersen incurvò le labbra :
 
- Bene...Meglio per voi, non credete? Vi liberereste di me con una settimana d'anticipo!
 
Oscar non rise , lo fissò seria :
 
- Voglio liberarmi di voi , ma non riuscirei a sopportare l'idea della vostra morte per mano mia!
 
Fersen avvicinò la mano al suo viso :
 
- Siete dolcissima Oscar!
 
lei avrebbe voluto scansare quella mano, avrebbe voluto evitare quello sguardo ma non ci riuscì .
 
" Il tuo uomo è già con un'altra ..- le sussurrò una vocina - devi andare avanti Oscar!"
 
Cercò di scacciare quella tentazione, la tentazione di abbracciare Fersen e lasciarsi consolare mentre piangeva a dirotto, alzò le spalle , scostò lo sguardo.
 
- Se non volete che chiami il dottore almeno...Lasciate che ve la medichi io!. sussurro'
 
Fersen sorrise dolcemente , poi annuì.
 
 
 
 
 
Le dita di Oscar spalmavano dolcemente il balsamo , Hans cercava di trattenere il respiro mentre il fulcro della mascolinità reagiva incontrollato :
 
- Huhmmm...- gli sfuggì dalle labbra.
 
Lei si bloccò :
 
- Scusatemi , forse sono stata poco delicata! - esordì scambiando quel gemito per esternazione di dolore.
 
- Non fa niente, vi ringrazio per il tempo che mi state dedicando, siete molto abile
 
- Beh...Quando ero un comandante mi ferivo in continuazione, ho imparato cosa fare quasi da subito!
 
Fersen sosrrise, le prese una mano e le bacio' il dorso.
 
Il contatto con le labbra di Fersen sconvolse Oscar.
 
Immediatamente a disagio lei gli coprì la piccola ferita.
 
- Bene...Adesso credo che possiamo andare a dormire! - sussurrò poi allontanandosi verso il letto.
 
 
 
Oscar si coprì col lenzuolo fin sul viso , chiuse gli occhi cercando di dormire , ma era troppo scossa. il bacio sulla mano che le aveva dato Fersen non le era stato
 
indifferente.
 
Si sentiva sopraffatta dagli eventi, suo marito l'aveva già cancellata con la dolce Cristine e lei...Lei era particamente rimasta sola.
 
Un'altra settimana la legava a Fersen ma trascorsa quella cosa le sarebbe rimasto?
 
Conosceva Andrè, era un uomo leale , se aveva preso un impegno con Cristine lo avrebbe mantenuto anche quando lei gli avrebbe spiegato di esser stata ricattata.
 
Etienne, il suo dolce bimbo sarebbe stato conteso fra due genitori, e lei...Lei sarebbe rimasta da sola.
 
Lacrime amare le sgorgarono dagli occhi , aveva sbagliato a cedere a  quel ricatto , aveva perso tutto !!
 
- Argh!- l'esternazione di dolore di Fersen la catapulto' nella realtà, alzò la testa , guardò nel buio della stanza, lui stava li, su quella maledetta poltrona su cui
 
si ostinava a dormire  da una settimana.
 
Di certo stare in quella posizione con il collo ferito era una tortura pensò.
 
Si rimise sotto il lenzuolo, peggio per lui , pensò.
 
Ma lo sentiva lamentarsi e il suo animo nobile non le dava pace.
 
Si alzò, lo raggiunse .
 
Lui stava li, seduto mentre leil o torreggiava alterata:
 
- Quando la smetterete di dormire come un senzatetto!? - sbotto' - andate a distendervi a letto!
 
- No...Voglio stare nella stessa stanza con voi!
 
- Ma è un'idiozia ! - sbottò lei stringendo i pugni - la ferita se non poggerete la testa starà in tensione, vi farà male tutta la notte ! - sbottò.
 
Si guardarono sfidandosi, Fersen non avrebbe ceduto , Oscar lo sapeva, tuttavia tentò di convincerlo con le buone :
 
- Vi prego! Uscite da questa stanza ed andate a riposare su un letto!
 
- No! - sbottò lui - a meno che...
 
- Scordatevelo!! - urlò lei
 
- Allora continuerò a dirmire qui! - sorrise incurvando il labbro.
 
-Andiate al diavolo ! - sbottò lei  furiosa - non è di certo affar mio, volete soffrire?? Bene...ve lo meritate! - Bunanotte!! - sbottò , quindi ritornò a letto.
 
Cercò di dormire , i lamenti di Fersen la torturavano , Lo udiva girarsi e rigirarsi balzò giu' dal letto nervosa .
 
- Avete vinto! - urlò aprendo le braccia esasperata.
 
Fersen sbarrò gli occhi incredulo , si alzò quindi dalla poltrona e si diresse verso di lei :
 
- vuol dire che...che dividerete il letto con me?- sussurrò sorpreso.
 
- Si...lo farò ma solo perchè siete piu' cocciuto di un mulo e non voglio avervi sulla coscienza.
 
Fersen si tolse sensualmente la camicia mostrando il torace nudo .
 
- Che diamine state facendo ?- urlò lei
 
- Beh...mi metto comodo ! - rispose alzando le spalle.
 
Lo sguardo di Oscar vagò su quei muscoli tonici :
 
- Rivestitevi , per favore!- esclamò arrossendo
 
- Va bene ...- sospiro' Hans - se vi crea tanto disagio io...
 
- No! - sbottò lei punta sul vivo - Nudo o vestito siete trasparente per me.
 
- Ahahahah..! - rise lui - non si direbbe affatto dal colore che hanno acquistato le vostre gote.
 
- Siete astuto ! - sbottò lei acquistando coraggio - cercate di girare sempre tutto a vostro favore, anche quella ferita, la state usando per fare la vittima!
 
- probabilmente si, o magari...no!- sbotto'
 
Quindi visibilmente scocciato indossò la camicia e alzò un lembo del lenzuolo.
 
- Aspettate! - lo bloccò lei .
 
Si avvicinò all'armadio, ne aprì le ante con furia traendone fuori quattro guanciali.
 
Li sistemò al centro del letto formando una linea separatrice.
 
Fersen la guardò divertito, lei notò quello sguardo :
 
- Voi rimarrete da quella parte ! Non azzardatevi a togliere i cuscini o....- sbottò nervosa
 
Fersen rideva a crepapelle mentre lei con le mani ai fianchi lo fissava furiosa:
 
- Avete finito di ridere?- urlò esasperata
 
- Si..- sussurrò lui tornando serio , quindi alzò il lenzuolo e si distese al lato opposto del letto.
 
Oscar gli volse le spalle e scivolò a sua volta fra le lenzuola.
 
I cuscini li separarvano ma entrambi erano consapevoli dell'intimità che stavano condividendo.
 
- Buonanotte e grazie mia adorata! - sussurro'dolcemente Fersen squarciando il silenzio.
 
Oscar chiuse gli occhi cercando di ignorarlo.
 
 
 
 
 
Dormire a pochi centimetri da Oscar senza poterla toccare era una tortura ma la consapevolezza di aver fatto un grandissimo passo avanti
 
gli faceva sopportare anche questo.
 
La donna che aveva sempre amato stava a pochi centimetri da lui, Hans si eccitò al solo pensarlo, se solo avesse potuto avrebbe buttato via quei cuscini e l'avrebbe stretta
 
a se .
 
Piano , per non svegliarla ,   si mosse, la mano vagò sulla ferita del collo, bruciava maledettamente ad ogni impercettibile movimento ma ne era valsa la pena persino infettarla
 
se  aveva portato a quel risultato.
 
Il suo piano procedeva senza impedimenti, i suoi informatori avevano visto Andrè con una bella donna, Hans rise , il buon Grandier non era così perfetto evidentemente,
 
si stava consolando subito.
 
" Buon per me! - pensò soddisfatto chiudendo gli occhi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La mano di Andrè vagava sulla gota di Cristine , lei lo fissava estasiata :
 
- Sei bellissimo moretto! - sussurrava lei affondando le dita fra quella massa di capelli corvini.
 
Andrè sorrideva felice , il calore del corpo di Cristine contro il suo, quegli occhi chiari che lo scrutavano innamorati.
 
- Era da tanto tempo che non provavo tanta felicità! - susssurrava sincero
 
Le labbra si sfioravano piano assaggiandosi dolcemente , poi si donavano in un bacio sensuale ed appassionato.
 
La vista dei loro corpi avvinghiati sotto il lenzuolo, i loro gemiti eccitati..
 
- Nooo! - urlò Oscar balzando a sedere sul letto.
 
Gli occhi sbarrati fissarono l'oscurità della stanza , era un incubo, solo un maledetto incubo, l'unica differenza era che lei non era li a fissarli.
 
Cristine e Andrè formavano una coppia ormai , era quasi sicura che avessero giò dormito insieme  che si fossero donati l'uno all'altra senza remore.
 
Il pensiero del corpo di suo marito stretto ad un'altra la angoscio'.
 
Si portò una mano alla testa angosciata.
 
- Amore mio...Oscar adorata!
 
La voce di Fersen la fece girare :
 
- Scusatemi se vi ho svegliato!
 
- Non dormivo affatto! - sussurrò lui con dolcezza girandosi su un fianco per guardarla meglio.
 
Senza una parola Oscar si rimise giu', ma le immagini di quell'incubo la tormentavano.
 
Pianse piano, piano perchè Fersen non la sentisse, aveva perso Andrè ed adesso , adesso si sentiva terribilmente sola.
 
La mano di Fersen superò la barriera dei cuscini, si posò sul suo fianco , quasi a leggerle nei pensieri lui parlò:
 
- Non siete sola Oscar, non lo sarete mai, io non vi abbandonerò mai finchè sarò in vita!
 
Lei avrebbe tanto voluto girarsi, abbracciarlo e piangere a dirotto, gettarsi fra quelle braccia che l'avrebbero fatta sentire meno sola.
 
Quelle stesse braccia che l'avevano allontanata da Andrè.
 
Ma non lo fece.
 
Rimase li, a piangere accanto all'uomo che aveva causato tutto quello , con la sua mano sul fianco.
 
Conscia che , anche con tutti i difetti del mondo , Hans era l'unico che non aveva mai rinnegato il suo amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Buongiorno! - la voce di Andrè suono' cristallina e serena.
 
Cristine alzò il viso, poggio' la tazza col the e sorrise .
 
- Buongiorno!
 
Il giovane si abbassò, le bacio' la guancia , poi afferrò un biscotto al volo.
 
- Non ti siedi? - sussurrò la giovane.
 
- Purtroppo no, ieri sera ci siamo dilungati troppo ad ammirare il cielo e stamattina sono in ritardo! Rimedieremo piu' tardi, tieniti pronta, voglio portarti in città a fare acquisti!
 
Lei rise :
 
- Acquisti??
 
Andrè incurvò il labbro, poi si abbassò cavallerescamente :
 
- Ecco...Avrei voluto dirvelo con meno premura signorina Sanders - scherzò - ma...Vorrei chiedervi di accompagnarmi al ballo che si terrò dopo domani a casa del mio datore di lavoro.
 
- Un ballo? Si usano ancora? - scherzò lei
 
- Beh...si e no...Ma se non vi va!!
 
- Certo che mi va ! - sussurrò lei
 
Andrè la fissò dolcemente , era bellissima , bellissima e dolce!
 
Rimase fermo ad ammirarla , Cristine arrossì :
 
- Smettila di guardarmi così!! - sussurrò
 
- E perchè dovrei...!?
 
- Forse perchè sei sposato? - sbotto' lei.
 
Andrè si altero' :
 
- Non ho piu' una moglie cris...- sussurrò.
 
- Forse...- sbotto' lei
 
- Di nuovo con questa storia! Abituati Cristine Sanders , ti corteggerò sfacciatamente.
 
- Ed io ti respingero' , almeno finchè non avro' le risposte che cerco!
 
- Bene...- scherzò lui - allora sbrigati a trovarle, abbiamo già perso troppo tempo !! - sussurrò baciandole le labbra furtivamente.
 
Cristine lo fissò allontanarsi angosciata, si toccò le labbra , si chiese se avrebbe avuto la forza di respingerlo ancora.
 
Andrè Grandier era una dolce tentazione.
 
 
 
 
 
 
 
La luce che filtrava dalle tende tirate le colpì dolcemente gli occhi.
 
Oscar aprì le palpebre , si ritrovò stretta in un dolce abbraccio, i cuscini e le spalle la dividevano dal corpo di Fersen ma quella mano dolcemente adagiata sul
 
suo fianco le donava molto conforto.
 
Piano per non svegliarlo si girò, scostò leggermente uno dei cusscini per guardarlo in viso, Fersen era immerso nel sonno, il viso dolce era semi coperto dai capelli
 
era bello, lo era sempre stato. Si diede della stupida, quell'uomo aveva distrutto la sua famiglia, l'aveva ricattata nel peggior modo possibile , eppure...Eppure
 
lei ne era sempre stata attratta, era stato il primo a farle capire che il suo era un cuore di donna.
 
Era attratta da lui, ma lui non era Andrè, Lui solo era l'amore della sua vita, lo aveva scelto e l'avrebbe fatto miriadi di volte ma lui, lui adesso stava con Cristine.
 
L'angoscia e la delusione la pervasero , mai si sarebbe aspettata che lui si consolasse in così poco tempo, Andrè le aveva da sempre dimostrato amore , adesso invece,
 
Adesso era tutto cancellato, si chiese se lui l'avesse mai amata davvero.
 
Fersen , in fondo aveva ragione, solo lui si era dimostrato coerente e innamorato nel tempo.
 
Mentre pensava cio' notò le palpebre di hans muoversi, temendo di essere colta sul fatto tentò goffamente di posare il cuscino ma ormai era troppo tardi.
 
Gli occhi grigi si incontrarono con i suoi :
 
- Buongiorno!
 
Lei rimase li, girata su un fianco , con il cuscino fra le mani, colta sul fatto avrebbe voluto rimetterlo a posto, ma era già troppo tardi!
 
- B...Buongiorno ! - sussurrò a disagio.
 
- Mi fa piacere constatare che mi osservate, vorrei che lo faceste sempre e non solo quando non siete vista! - sussurrò lui con aria soddisfatta.
 
- Non alzate la cresta, non vi osservavo affatto
 
- Davvero? Allora quel cuscino fra le mani?
 
- Si era spostato ..Pensavo di rimetterlo a posto e...
 
- Bugiarda! - sussurrò lui.
 
Oscar tentò di giustificarsi ma rinuncio' quasi immediatamente, sospirò amareggiata.
 
Ci pensò Fersen a toglierla dall'imbarazzo :
 
- Suvvia...Non ci sarebbe nulla di male.
 
Oscar abbassò gli occhi .
 
Fersen le portò due dita sotto il mento, la costrinse gentilmente ad alzare lo sguardo :
 
- Non fatelo! - la incitò - non abbassate mai gli occhi, ricordate cosa vi ho detto...Siete stata un comandante!
 
Oscar rise sarcasticamente:
 
-  Dite che sono un comandante, che non devo abbassare gli occhi , mi incitate a reagire eppure...Eppure
non criticate mai il fatto che mi sia fatta influenzare dai vostri ricatti ! Come mai non criticate il fatto che mi sia piegata al vostro volere ? Che mi sia fatta influenzare
 
dalle azioni sconsiderate che avete minacciato di fare!
 
Hans sorrise :
 
- Io credo che il nostro futuro sia quello di stare insieme...
 
- Ma che dite??
 
- Guardatevi attorno Oscar!!Vi sono rimasto solo io...Io e vostro figlio!Voi avete sempre provato attrazione per me, non negatelo!
 
- E' vero! Ma non è un buon motivo per...
 
- Vi resta una settimana Oscar, poi...Poi dove andrete?
 
- Andrò a casa , dalla mia famiglia, gli spiegherò tutto e...
 
- E cosa ? Tornerete con Grandier? Sareste davvero capace di farlo dopo che vi ha rimpiazzato ? Credete che vi butterà le braccia al collo ?E ditemi , anche se lo facesse ...Riuscirete a superare
 
il fatto che sia andato con un'altra donna?
 
Quelle parole la colpirono nel profondo, era vero, tutto incredibilmente vero!
 
Andrè l'aveva gia' dimenticata.
 
Strinse nervosamente il cuscino fra le mani.
 
Hans la fisso' , le carezzò i capelli :
 
- Non volevo ferirvi Oscar, io volevo solo aprirvi gli occhi! Grandier si è rifatto una vita , fatelo anche voi! Io sono qui...Esisto solo per il vostro sorriso! Ci piacciamo , possiamo essere felici!
 
Pensateci Oscar!
 
La bacio' sulla fronte, poi si alzò e lascio' la stanza, Oscar si abbandonò ad un pianto inconsolabile.
 
 
 
 
 
 
 
" Grandier si è rifatto una vita ...Fatelo anche voi!".
 
Le parole di Hans le risuonarono nelle orecchie tutto il giorno.
 
Oscar lesse un libro, passeggio' in giardino, bevve un the con Fersen, ma quelle parole eccheggiavano imperterrite malgrado lei cercasse di scacciarle.
 
Stare in compagnia di Hans axel, quanto lo aveva sognato in passato...?Tante volte!
 
Aveva pianto per lui e si era torturata il cuore sapendolo con la Regina.
 
Lo aveva amato.
 
Ma di contro, quanto male lui le aveva fatto, quante volte si era intromesso fra lei ed Andrè tessendo le piu' atroci trame per dividerli?
 
Si portò una mano alla testa, perchè adesso pensava quelle cose ? perchè la vita con lui adesso le sembrava meno improbabile ?
 
"Ti senti sola Oscar!"- le rispose la solita vocina - " Tu ami Andrè !!" - le ripeteva
 
Ma Andrè era ormai di un'altra.
 
Tentò di scacciare il pensiero di suo marito, si concentrò su Fersen e la serata assunse un tono piacevole.
 
Giocarono a carte, duellarono con la spada , sorseggiarono del vino.
 
Oscar mise da parte l'astio, fu una serata serena.
 
Prima di dormire si dedicò a medicargli la ferita , poi in un tacito consenso il giovane scivolò a letto accanto a lei, Oscar non si oppose incoraggiata dal fatto che i cuscini
 
facessero ancora da barriera.
 
Per la prima volta dopo giorni si abbandonò al sonno serena.
 
 
 
 
 
Un'altra giornata la sveglio' con il suo sole , Carla la informò che Fersen si era recato in città, lei scese a fare colazione con una nuova consapevolezza, quella di
 
accettare tutto quello che villa von Fersen le offriva.
 
Stava passeggiando tranquillamente ammirando i cespugli di fiori quando Carla la avvisò che il Conte era tornato e voleve vederla.
 
Oscar si recò nello studio, bussò , entro'.
 
Fersen le sorrise:
 
-Buongiorno!
 
- Buongiorno! - saluto' lei - vi siete divertito in città ?
 
lui sorrise, si avvicinò, le prese le mani fra le sue e ne bacio' il dorso :
 
- Mi sarei divertito di piu' se foste venuta con me!
 
- Allora fareste bene ad invitarmi la prossima volta! - sussurrò
 
Hans sorrise stupito, Oscar aveva davvero pronunciato quella frase?
 
Si...Lo aveva fatto ed adesso stava ferma davanti a lui, imbarazzata.
 
- Oscar...io...In realtà mi sono recato in città per voi!
 
Lei sbarrò gli occhi :
 
- Per me ?
 
Hans le posò davanti una scatola:
 
- Apritela! - sussurrò.
 
Oscar si altero' , il buon umore che la aveva accompagnata cessò di botto :
 
- Non crederete davvero  che accetti un regalo da voi- esclamò alterata - abbiamo instaurato una pacifica convivenza ma  questo non vuol dire che...
 
- Apritela per favore! - sbottò lui
 
Oscar sollevò il coperchio, uno stupendo abito color del cielo era minuziosamente piegato al suo interno.
 
- Vorrei che lo indossaste e veniste ad un ballo con me! - sussurrò
 
Lei sbarrò gli occhi...

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Anime belle buonasera!!
Ecco a voi un nuovo capitolo di "senza scelta" sono ansiosa di sapere cosa ne pensate.
Vi ricordo che,per scene e argomenti esso è adatto ad un pubblico adulto.Buona lettura!! 🌹🌹🤣
 
 
Senza scelta capitolo 11
 
 
 
Sbarrai gli occhi incredula, staccai  lo sguardo dal vestito e lo portai  su Fersen che soddisfatto e convinto ripeteva la sua proposta :
 
- Ve ne prego Oscar! Vorrei che lo indossaste e mi accompagnaste!
 
La sua faccia tosta  mi mandò in bestia:
 
- Voi siete un pazzo! - urlai -  Evidentemente l'aver condiviso il letto con me, vi fa  sentire in grado di accampare dei diritti che non avete !!
 
Il suo sguardo si addolcì, si avvicino' mentre io con i pugni chiusi ero ancora irata.
 
- Non sto accampando nessun diritto, vi sto solo chiedendo di accompagnarmi, in fondo un pò di divertimento non potrebbe nuocervi!
 
- Divertimento? Che divertimento potrebbe esserci in un ballo ? Che divertimento ci sarebbe nell'indossare uno scomodo vestito e farsi vedere con voi!?
 
- Va bene...Allora non indossatelo, mettete pure quel che volete ma...Accompagnatemi!
 
Mi avvicinai a lui, lo fissai cercando di capire che cosa avesse in mente :
 
- Volete farvi vedere in giro con me, vero? Volete che tutti pensino che stiamo insieme ?
 
- No...- sussurrò lui passandosi una mano fra i capelli - voglio solo godermi una serata con la donna che amo!
 
lo fissai, lo fissai e mi chiesi come faceva, come faceva a rimbambirmi, a plagiarmi con il suo modo di fare, ero una pedina nelle sue mani , me ne rendevo conto .
 
Sorrisi acidamente , richiusi lo scatolo, lo appoggiai sul tavolo avvicinandolo a lui.
 
- Rendete immediatamente questo abito! Non lo indossero' mai e  sopratutto non verro' mai  ad un ballo con voi! - sussurrai , quindi mi girai per lasciare la stanza.
 
Avevo appena afferrato la maniglia quando Fersen parlò :
 
- Al ballo sarà presente anche Grandier!
 
Mi bloccai, il volto in fiamme, le dita strette sul freddo metallo,  mi girai di scatto.
 
Lo fissai :
 
- Conoscete ogni movimento di mio marito a quanto vedo...
 
Fersen si avvicinò, riempì un calice con del vino, me lo porse , poi riempì a sua volta il suo.
 
- La festa l'ha organizzata il suo datore di lavoro e...ed ha invitato anche me!
 
Gli rivolsi uno sguardo sdegnato :
 
- Adesso capisco tutto , praticamente avete una talpa che vi aggiorna,  e dite...Come pensate che reagirebbe il datore di lavoro di mio marito se mi vedesse con voi?
 
- Beh...Credo che in fondo non gli importerebbe, anche perchè Grandier andrà al ballo con la sua nuova compagna.
 
Sbarrai gli occhi , il calice mi scivolò dalle mani  frantumandosi e rilasciando il liquido sul tappeto.
 
- La...La sua nuova compagna? Ma che dite , non è possibile!
 
- Beh...Così mi è stato riferito ma...Se volete delle conferme potete accompagnarmi e constatare con i vostri occhi.
 
La rabbia mi investì :
 
- E' tutta colpa vostra, mi avete costretta ad accettare un ricatto assurdo. Mio marito si sarà sentito abbandonato, è normale che cerchi di essee felice!
 
- No! - sbottò lui  freddamente - non è normale Oscar e lo sapete pure voi! Guardate me...Avrei potuto benissimo rifarmi una vita in tutti questi anni eppure...Eppure vi sono sempre fedele !
 
 
 
- E fate male! - Esclamai - fate malissimo ! Da me avrete comprensione, forse attenzione , ma non avrete mai amore !!
 
- Questo lo dite voi, ma io sento che non è così. Lo vedo Oscar, lo vedo da come mi guardate, l'ho sentito quella sera quando mi avete medicato la ferita,
 
e l'altra volta duellando...Vi ho dato una spada in mano Oscar, avreste potuto uccidermi e non l'avete fatto!
 
Mi portai una mano alla fronte esasperata :
 
- Basta!!! Voi volete solo confondermi! Non riuscirei ad uccidervi e non vi vorrei morto solo perchè ho uno spiccato senso di lealtà. Sono fatta male, lo ammetto. Ma l'amore ...Quello è un'altra cosa !
 
- Chissà se lo penserete ancora così fra qualche giorno...La verità e' che vi sono rimasto solo io Oscar!
 
Strinsi i pugni nervosa .
 
- Il ballo sarà un'ottima occasione per dare un taglio al vostro passato. Constaterete con i vostri occhi che per vostro marito siete un capitolo chiuso. Pensateci!
 
Lo fissai sdegnata, poi usciì' dalla stanza .
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Sei bellissima!! - sussurrò Andrè fissando Cristine, mentre lei , felice fece una giravolta per mostrargli  l'abito che aveva appena provato.
 
La giovane si fissò allo specchio :
 
- Trovi?? Non lo so', quest' abito è delizioso ma..Credo sia troppo giovanile per una come me!
 
La sarta la fissò :
 
- State scherzando Signorina?? Siete assolutamente perfetta!
 
Andrè sorrise :
 
- Hai visto Cris?? Non lo sostengo solamente io! - sussurrò sorridendole
 
La giovane si girò, afferrò un guanto e glielo tirò  colpendolo in viso:
 
- Sei un adone Andrè Grandier! - sussurrò  poi lisciandosi la grande gonna - diresti che sto bene anche se avessi un sacco addosso!
 
- Non è vero - obiettò lui - togliendosi il guanto dal viso e raggiungendola - ti assicuro che sei fantastica e farai sfigurare tutti!
 
Cristine lo fissò :
 
- Mettermi in mostra non mi interessa !
 
- Lo sò -obietto' lui - ma sei una bellissima donna e dovresti rendertene conto ogni tanto !
 
- Bada bene Grandier ! -  esclamò scompigliandogli i capelli - ti accompagno al ballo solo per farti compagnia e solo perchè ad organizzarlo è il tuo datore di lavoro, solo per quello!
 
- Ahahah! E' un modo per dirmi che non ti interesso?
 
- Piu' o meno...
 
Risero entrambi felici.
 
 
 
 
 
 
 
Chiusa nella sua stanza, intanto ,Oscar ripensava alle parole di Fersen :
 
" Sarà presente anche Grandier, con la sua nuova compagna....Un'occasione buona per constatare con i vostri occhi..."
 
Seduta al bordo del letto, con la testa fra le mani la giovane  era pervasa dalla confusione totale, andare al ballo per rendersì conto della situazione sentimentale di Andrè sarebbe comunque stato  pericoloso, vederlo con un'altra donna era un abominio troppo grande e farsi vedere con Fersen era inaudito.
 
Un senso di nausea la investì, si alzò dal letto, raggiunse il catino , vomito' anche l'anima.
 
bevve un sorso d'acqua ma la nausea non si placo'.
 
Si distese a letto .
 
Doveva sapere, doveva capire se Andrè stava con Cristine o se la giovane lo stava solamente confortando.
 
Si alzò, percorse il corridoio, bussò alla porta dello studio.
 
- Avanti! - sussurrò Fersen.
 
Lei entrò,  fissò il giovane glacialmente:
 
- Verrò a quello stupido ballo con voi! - sussurrò di getto
 
- Bene! - esclamò Fersen incurvando il labbro. Non vi resta che decidere quale giacca indossare allora...
 
Oscar fissò lo scatolo sul tavolino, pensò che farsi vedere " diversa" era un buon modo per crearsi uno scudo protettivo, si avvicino' senza dir nulla afferrò lo scatolo.
 
- Ottima scelta! - esclamò Fersen ridendo.
 
Oscar girò le spalle ed uscì dalla stanza.
 
Ritornò in camera , vomitò nuovamente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Bellissimo nel suo completo scuro  che  metteva ancor piu' in risalto i suoi occhi , Andrè stava li, a bordo della scala attendendo Cristine.
 
Da sempre, da quando aveva presenziato a quelli pomposi di Versailles odiava i balli , ma era sicuro che con lei , quello sarebbe di sicuro stato meno noioso.
 
Aveva voglia di leggerezza, di pensieri positivi che solo Cristine  poteva donargli.
 
La attendeva da circa mezz'ora, si chiese cosa stesse facendo in quella stanza , le donne ed i loro belletti e profumi, rise pensando ad Oscar con le sue
 
giacche maschili ed i capelli ribelli e sciolti, sempre pronta in due minuti esatti
 
- Eccomi! - una voce Cristallina squarcio' il silenzio con gentilezza.
 
Andrè alzò il viso e rimase folgorato.
 
Cristine scendeva ed era una visione angelica.
 
Il viso sorridente e  dolce, la scollatiura piena, gli occhi limpidi come l'acqua appena sgorgata .
 
Scendeva leggera ed era tutto un frusciare di seta chiara .
 
Lui l'accolse prendendole la mano e baciandone il palmo:
 
- Mio dio Cris...Sei stupenda!
 
- Smettila !! - sussurro' lei - ti sei guardato moretto ? Potrei dire la stessa cosa di te!
 
Lui sorrise compiaciuto.
 
- Beh...forse dovrei tagliare i capelli - sussurrò - sono un pò lungh...
 
- No! - sbotto' di scatto lei, poi si bloccò arrossendo - cioè...se vuoi...ma, a me piacciono! - confesso'
 
Andrè sorrise e la abbraccio', il pudore di Cristine era delizioso .
 
La bacio' sul capo, poi si recarono fuori , verso la carrozza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Seduta dentro la carrozza con Fersen , Oscar si chiese se non fosse davvero impazzita , il suo sguardo corse alle sue scomode scarpe setate , alla gonna gonfia dello scomodo vestito celeste ed  al ridicolo ventaglio piumato che aveva fra le mani.
 
Quasi a leggere fra i suoi pensieri Fersen la guardo':
 
- Siete un sogno mia adorata! - sussurrò fissandola nei suoi incredibili occhi blu messi ancor piu' in risalto dai capelli acconciati all'insu'.
 
- Odio essere così agghindata e scomoda! - sbuffò
 
- Beh...Potevate vestire come al solito...- sbotto' lui
 
Oscar non rispose, cosa avrebbe dovuto dire , che voleva che Andrè la vedesse nella sua forma migliore?
 
Lui probabilmente non sapeva che lei avrebbe presenziato al ballo con Fersen, avrebbe avuto una gradita...o sgradita sorpresa.
 
" Ti prego Dio...Fa che Fersen non abbia ragione, fa che lui non stia davvero con Cristine" - pensò
 
Il tragitto fu breve , la carrozza si fermò, scesero, la villa era abbastanza lussuosa ma non era di certo paragonabile a Versailles si disse lei ricordando gli antichi splendosri della sua lontana Francia .
 
Salire le scale con quelle scarpette non era per nulla facile, non le rimase che accettare il braccio di Fersen che dritto, bello ed elegante , si pavoneggiava di averla accanto.
 
La sala era luminosa , la musica aleggiava nell'aria , c'era molta gente a lei sconosciuta, il padrone di casa li saluto' calorosamente, ma, fortunatamente  non fece commenti Andrè.
 
Oscar si guardò attorno sorseggiando il liquore che Hans le porse con cavalleria .
 
- Gli occhi degli uomini sono tutti rivolti a voi! - sussurrò   - a voi ed a me, tutti staranno pensando che io sia fortunato!
 
- Già...Peccato che non sanno che sia una farsa! - sbottò lei acidamente.
 
Hans le rivolse uno sguardo seccato.
 
- La farsa diventerà realtà prima o poi! - sussurrò bevendo.
 
- Già...se vi fa piacere continuate a sognare!
 
Fersen non ribattè, pensò che Oscar avrebbe di sicuro cambiato idea quando avrebbe scorto suo marito con l'amichetta Londinese.
 
Sapeva per certo che i due fossero molto affiatati, aveva portato Oscar a quel ballo di proposito, ma dov'era quel Grandier? Si chiese nervoso.
 
Poi lo intercettò fra lo stuolo di invitati.
 
Si aprirono le danze , le coppie cominciarono a volteggiare al centro della sala , Fersen si girò verso Oscar.
 
- Non provate a chiedermi di ballare! - lo bloccò lei
 
- E perchè no? - rispose - anche vostro marito lo sta facendo , guardate da voi! - esclamò indicando un lato della sala.
 
Oscar si girò di scatto ed ebbe un tuffo al cuore.
 
Andrè...il suo Andrè, bello come il sole , elegante come non mai ..
 
Tratteneva Cristine per la vita e sorrideva guardandola gioioso, la giovane era una meraviglia, come sempre , era sempre stata fantastica , la gioia in persona ovunque andasse.
 
I due volteggiavano fissandosi .
 
Oscar pazza di gelosia afferrò la mano di Fersen :
 
- Ho cambiato idea ! - sussurro'.
 
Fersen la guidò al centro della sala, le cinse la vita con un braccio, la fissò felice, averla fra le braccia era un sogno che si avverava .
 
Oscar invece tremava, le mani di fersen sul suo fianco, i suoi occhi grigi fissi sui suoi.
 
" Concentrati - le sussurrò la voce della sua coscienza - sei li per Andrè !"
 
Cercò di respirare a fondo ed estraniarsi dall'effetto che Fersen le faceva, girò il viso fissando un punto indefinito mentre volteggiava  sulla pista.
 
Scorse Andrè e Cristine lontani , cercò di trasportare Fersen verso di loro, fu abbastanza facile.
 
 
 
 
 
 
 
- Sei un ballerino bravissimo moretto! - sussurrò Cristine fissando Andrè che la tratteneva gentilmente.
 
- Anche tu non sei da meno! - confessò il giovane.
 
- Era da tempo che non mi divertivo così - ribattè lei - non so nemmeno a quale epoca risale l'ultima volta che ho presenziato ad un ballo.
 
- Ti avevo detto che ti saresti divertita! - esordì allegro
 
Cristine rise , poi, poi la risata le morì in gola.
 
Andrè la fisso' preoccupato :
 
- Che succede Cris ...?
 
- Andrè...- rispose lei contimuando a guardare in un punto della sala - Credo...Credo di aver visto tua moglie !
 
- Ma che dici!? - la prese in giro lui - Oscar ad un ballo...
 
Cristine guardò meglio :
 
- E' proprio lei! - sussurrò bloccandosi
 
Andrè fissò il punto in cui lei stava dirigendo lo sguardo.
 
Il sangue si raggelò nelle vene.
 
Era proprio Oscar, era Oscar stretta a Fersen .
 
Si bloccarono entrambi a fissare il Conte e lei che volteggiavano a centro sala.
 
Andrè era sconvolto, Oscar in abiti femminili, le scarpette di seta, era bellissima con quei capelli in su'.
 
- Guardali i due piccioncini! - esordì rivolto a Cristine!
 
- Bah...- continuo' la giovane fissandoli - in realtà l'unico innamorato mi sembra lui! Così questo baldo giovane è il famigerato Fersen!?
 
- Proprio così! - esordì Andrè
 
- Beh...Non è affatto male! - rise lei.
 
Andrè la fulmino' con lo sguardo.
 
- Ahahah...tu pero' sei decisamente meglio! - lo canzonò lei
 
- Sei una peste Cristine Sanders!
 
Oscar si giro' , li fisso' proprio nell'attimo in cui ridevano insieme, la gelosia l'assalì , erano vicinissimi ed Andrè stringeva la sua mano candida .
 
Di getto azzero' la distanza con Fersen , gli sorrise , lo fissò nei grandi occhi grigi.
 
Andrè ribollì di rabbia .
 
- Come rovinare una bellisiima serata !Andiamocene Cris..- sussurrò - non starò qui a guardarli un attimo di piu'.
 
- Aspetta! - lo bloccò lei - guardali Andrè!! Oscar sta fingendo!
 
- Ma che dici!! Per far piacere al suo  amato svedese si è persino messa addosso un abito da donna, se non è amore questo...! Andiamocene!
 
- No! - sbotto' lei trattenendolo con forza
 
Andrè la fisso', solo in quel momento capì, che forse, Cristine si era offesa :
 
- Hai ragione, scusami - esordì quindi carezzandole il viso -  penserai che sono uno screanzato, ti ho invitato qui  e poi...- sussurro' stringendole ancora la mano.
 
- No Andrè, non hai capito nulla. - esclamò lei guardandolo intensamente - non me ne frega nulla del ballo e non mi importa che tu stia sbavando di gelosia !
 
- Che cos...
 
- Io provo qualcosa per te, è vero! Ma appunto per l'amore che provo voglio che tu sia felice ! Dobbiamo rimanere e tu...Tu devi fare in modo di parlare con Oscar!
 
- Parlare? Per dirle cosa ? Che ha ballato bene con il suo damerino, o per complimentarmi per la coppia che formano?
 
- Non lo so Andrè, ma tu devi trovare il modo di parlarle senza quell'essere viscido che ha accanto!
 
- No...Non lo faro'!
 
- Tu lo farai! - sbotto' lei - o ti giuro che andro' via stasera stessa e tu non mi rivedrai piu'!
 
Si fissarono, si fissarono intensamente .
 
- Io...io non voglio che tu te ne vada ! - sussurro' lui
 
- Bene...allora trova il modo di parlare con Oscar ! - rispose lei guardandolo intensamente
 
Andrè la abbraccio' , la tenne stretta a lungo.
 
Com'era altruista la sua dolce Cristine.
 
Ad Oscar non sfuggì quell'abbraccio, avvampò di gelosia , il suo piede pestò quello di Fersen,
 
Si bloccarono .
 
Un'ondata di nausea la colse nuovamente.
 
- Cosa vi succede cara?
 
- Null..io...non sono abituata agli abiti così pomposi, scusatemi...vado a prender un pò d'aria!
 
Fersen la guardò torvo.
 
- Suvvia...volete mettermi anche il guinzaglio adesso?? Potro' stare un pò da sola , o no?? - sbottò allontanandosi.
 
Stretta ancora ad Andrè Cristine la vide congedarsi , la segui' con lo sguardo, la vide entrare in biblioteca.
 
- Oscar si è allontanata - sussurro' ad Andrè - è in biblioteca...
 
- E allora? - sbotto' lui alzando le spalle.
 
Cristine lo fissò alterata :
 
- Vai...testone! - gli urlò spingendolo nella direzione opposta .
 
Andrè sbuffo', poi si dirisse verso la biblioteca.
 
- Adesso , io penso al bel Conte! - sussurrò Cristine incurvando diabolicamente il labbro.
 
 
 
 
 
Fersen sorseggiava il suo liquore, fissava fuori dalla grande vetrata , era abbastanza soddisfatto, tutto stava andando secondo i suoi piani,
 
Grandier si perdeva in coccole con la bella Inglesina ed Oscar lo aveva notato, adesso finalmente avrebbe capito che Grandier era un capitolo chiuso, adesso sarebbe stata tutta sua.
 
- Buonasera ! - una voce cristallina lo fece girare, Fersen si trovà davanti due occhi chiarissimi e limpidi.
 
Fisso' la bellissima donna che le sorrideva , sgranò gli occhi, era l'amica di Grandier.
 
- Salve! - sussurrò riacquistando il controllo e alzando il calice in segno di saluto - mi scusi dolce madam, ci conosciamo per caso?
 
Cristine rise :
 
- Non personalmente , ma sono certa che voi sappiate chi sono!
 
- Non credo . esclamò - anche perchè un viso così angelico non lo avrei di certo dimenticato.
 
Cristine non si lascio' ingannare:
 
- Vi ringrazio, ma non sono certo i complimenti di uomini come voi ad interessarmi!
 
- oh...che caratterino! - esclamò lui.
 
- Smettiamola con i convenevoli, sono Cristine Sanders !
 
Hans fece un inchino, poi le prese la mano e ne bacio' il palmo :
 
- Ahhh...la Compagna di Andrè Grandier!- sibilò .
 
Cristine decise di lasciarglielo credere, almeno per il momento, giusto il tempo di dare ad Andrè spazio con Oscar.
 
- Si dice in giro che voi stiate con Oscar!
 
- Si... Ci amiamo molto!
 
- Davvero? - sussurrò lei  con perfidia - e ditemi...Secondo voi perchè Oscar avrebbe dovuto lasciare un uomo fabtastico come Andrè per uno come voi?
 
La semplicità e sfacciataggine con cui lo disse sbalordirono Fersen.
 
- Co...Cosa? - sussurrò
 
- Vi ho fatto una domanda facile , mi pare!
 
Hans scoppio' a ridere :
 
- Oltre che bellissima avete anche un senso dell'ironia spiccato.
 
- Non ero ironica!-  Lo troncò lei -  mi piacerebbe sapere come fa Oscar a rinunciare ad una persona bella e speciale come Andrè.
 
- Bah...chiedetelo a lei! - sbottò scocciato - non vi nascondo che non capisco il senso di tale domanda, dovreste essere contenta di avere Andrè tutto per voi...No?
 
Cristine avrebbe voluto gridargli che non l'avrebbe ingannata , che intuiva che in tutta quella faccenda ci fosse qualcosa di strano ma , rivelare di aver capito sarebbe stato pericoloso, si contenne facendo la parte della donna di Andrè.
 
- Certo che si...- mentì - in verità credo che dovrei ringraziarvi Hans, conquistando il cuore di Oscar mi avete regalato l'uomo della mia vita!
 
- Oh...Non c'è bisogno di ringraziarmi! - sussurrò.
 
Poi si guardò intorno :
 
- A proposito, manca Andrè ed anche Oscar! - sbotto'.
 
Cristine sudò freddo, doveva rassicurare Fersen o sarebbe andato a cercarli.
 
- State tranquillo , se siete sicuro dell'amore di Oscar per voi non c'è bisogno di preoccuparsi. Staranno parlando o...litigando! Si staranno accusando a vicenda di essersi dimenticati in fretta! Che ne dite di fare un brindisi alla nostra nuova vita con le persone che amiamo? - mentì spudoratamente .
 
- Certo! - sussurrò Hans alzando il bicchiere.
 
 
 
 
 
 
 
Oscar entro' in biblioteca e chiuse la porta.
 
Si avvicinò alla spalliera di una poltrona, vi posò le mani ed abbassò il capo.
 
Di nuovo quella strana sensazione .
 
Le era bastato vedere suo marito con Cristine per stare nuovamente male.
 
Non c'era nessun dubbio, adesso era tutto chiaro, suo marito l'aveva già dimenticata. Il feeling che avevano quei due era palpabile, aveva visto i loro abbracci e  lo sguardo di Andrè rivolto a lei non lasciava adito a fraintendimenti.
 
Quei due si amavano!
 
" Maledizione!" - sbottò.
 
La porta si aprì di scatto, Oscar pensava si trattasse di Fersen che, magari fosse venuto a cercarla, rimase di stucco quando si trovo' davanti Andrè.
 
Lui entrò e si chiuse la porta alle spalle.
 
Lei lo fissò , dio quant'era bello nel suo completo scuro.
 
Avanzò verso di lei guardandola da capo a piedi:
 
- Guarda guarda chi si nasconde in biblioteca , madam Von Fersen! - sussurrò crudelmente -  L'amore che hai per quell'individuo deve essere smisurato se ti ha convinto a vestirti da donna! - sbottò
 
Oscar abbassò gli occhi :
 
- Perchè sei qui Andrè...? - sussurrò lei
 
- Perchè Cristine mi ha convinto ad avere un confronto!
 
Che cosa? Aveva capito bene? Cristine lo aveva mandato da lei?
 
- Vedi...La mia donna è talmente fantastica e altruista che pensa che un confronto fra noi sia necessario.
 
Oscar sgranò gli occhi..
 
" La mia donna"..l'aveva chiamata così
 
- State...state insieme allora?
 
- Si...Stiamo insieme, e quindi?- sbottò lui crudelmente.
 
Oscar si sentì morire.
 
- Perchè...Perchè mi hai dimenticato così in fretta Andrè! - balbetto'
 
- Che cosa ti aspettavi...eh? Che piangessi ancora per te? Non te lo meriti Oscar.
 
Lei pianse piano :
 
- Lo so...pensi che quello che io ti ho fatto sia terribile ! - sussurrò lei
 
- E' piu' che terribile !! Io ti odio Oscar.
 
Lei sgranò gli occhi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Andrè aveva detto di odiarmi....
 
Il  mio cuore  perse un battito , quegli occhi verdi che mi fissavano, associati a quella frase mi frantumarono il cuore.
 
- Ti odio Oscar! - ripetè lui
 
- Tu...Tu non devi odiarmi Andrè! - riusciì  a sussurrare con voce tremula
 
Andrè si avvicinò, venni invasa dal suo profumo, un capogiro mi colse , la nausea si ripresento' prepotentemente, mi portai una mano alla fronte.
 
Schiacciata contro il muro ero quasi impossibilitata a muovermi,lo fissai sconvolta.
 
- Ti odio oscar - continuo' lui - inganni tutti con il tuo coraggio e con quegli stupendi occhi blu, hai ingannato tutti, anche me!
 
- No...No! - sbottai delusa - non ti ho mai ingannato Andrè io...
 
- Zitta! Stai zitta!!- urlò facendomi sobbalzare.
 
Era furioso, troppo furioso!
 
- Mi hai fatto credere di essere l'unico invece...Sei scappata con il tuo amore di sempre, un farabutto che ha anche cercato di drogarti in passato! Sei felice...eh..? Lo sei Oscar?
 
Quelle parole , il dolore con il quale venivano pronunciate ... non riuscivo a trattenere le lacrime, piansi piano, sommessamente .
 
Lui mi fissò:
 
- E' inutile versare lacrime  Comandante, non ti si addice sai...In fondo hai fatto la tua scelta, sarai contenta di aver ritrovato il tuo  amore giovanile, sarà contento anche Fersen di averti finalmente nel suo letto.
 
Allungo' una mano, chiusi gli occhi pensando al peggio ma il pollice di Andrè caldo e gentile si posò sulle mie labbra sfregandole con sensualità :
 
- Sarà contento di avere per se queste stupende bocca- sussurrò estasiato - sarà contento di godere della tua pelle diafana , dei tuoi fantastici occhi!
 
Continuava a sfregare le mie labbra con lentezza infinita , sentì il corpo pervaso dal desiderio, amavo il suo tocco , ogni porzione di pelle lo reclamava.
 
Chiusi gli occhi confusa, li riapriì, lui mi fissava continuando la sua dolce tortura, sentì i seni inturgidirsi contro la costrizione del corpetto, avrei voluto attirarlo a me baciarlo e non lasciarlo andare via.
 
- Ti piace, vero? - sussurrò incurvando il labbro.
 
I suoi occhi cambiarono, c'era un qualcosa di sensualmente crudele nel suo sguardo:
 
- Dimmi...E' piu' bravo di me? - sussurrò
 
- Io...- sussurrai
 
Ma non riuscivo ad essere lucida con quello sguardo addosso, con quelle mani che dalle labbra adesso  passavano al collo scatenando scintille.
 
Si avvicinò, le sue labbra sfiorarono il mio orecchio , rabbrividìì.
 
- Che ne dici di salutarci per bene Oscar ...- sussurrò
 
Avrei dovuto dire di no, fare appello al mio orgoglio di donna , ma lo amavo, lo avevo sempre amato, desiderato ogni giorno della mia vita , era il padre di mio figlio
 
l'unico amore della mia vita.
 
Le sue labbra sfioravano il mio lobo reso ancora piu' accessibile dall'acconciatura che lasciava libero il collo.
 
Un gemito mi sfuggì incontrollato dalle labbra.
 
Andrè incurvò le labbra soddisfatto, portò una mano dietro la mia nuca, mi lasciai attirare a se, le nostre labbra si fusero , il mio desiderio prese il sopravvento
 
Lo baciai con passione sfrenata mentre lui ricambiava il bacio gemendo a sua volta.
 
Era mio, lo era sempre stato e lo era anche in quel momento.
 
Affondai le dita fra i suoi capelli , lo strinsi a me .
 
Continuammo a baciarci per un tempo indefinito, poi lui si staccò di qualche centimetro, mi fissò, le sue mani scesero sotto il mio vestito, mi sfiorarono le gambe
 
Ero persa nel languore.
 
Lo fissai ammaliata mentre le sue dita vagavano facendo scivolare la mia biancheria intima.
 
Non mi feci nessuna domanda, non riusciì a provare nessun pudore, nessuno.
 
Eravamo in una stanza  accanto alla quale centinaia di persone facevano festa, non era di sicuro il momento o la situazione giusta .
 
Ero innamorata di lui , ma Andrè credeva lo fossi di un altro, avrei dovuto pensare, riflettere,  ma mi lasciai guidare dal desiderio e dal mio amore smodato.
 
Con sfacciataggine gli sganciai i calzoni , si avvicinò a me mentre le mani mi tenevano su il vestito.
 
Li...come due ladri che consumano qualcosa di illegale, li come due svergognati.
 
I pantaloni scivolarono sulle muscolose gambe , le mie mani lo denudarono dalla biancheria intima.
 
Lui si avvicinò di piu'.
 
Entro' in me con eccitazione febbrile , i nostri sessi erano nuovamee una cosa sola, mi avvinghiai a lui , le mie dita affondarono cercando la sua pelle sotto la camicia .
 
Il calore ci investì, eravano di nuovo un'unica cosa .
 
Ero stata una pazza a pensare di poter ricominciare con Fersen , a nessuno , a nessuno avrei permesso di mettermi così a nudo  e poco mi importava se lui
 
fosse di Cristine o se in quel momento provasse astio per me.
 
Lo volevo, lo volevo con tutta l'anima.
 
Le spinte di Andrè, il suo corpo caldo, i suoi occhi eccitati fissi sui miei mi facevano scordare tutto.
 
Tutto.
 
Le spinte aumentavano, gli occhi erano fissi negli occhi, i gemiti erano incontrollati finchè entrambi fummo travolti dal piacere totale , ci guardammo , ci guardammo con gli occhi velati di desiderio mentre sentivo il seme della vita riversarsi in me.
 
- Andrè...- sussurrai - rimanendo stretta a lui , la schiena contro il muro, il vestito leggermente sollevato, le sue mani a trattenermi i glutei.
 
La mia testa si abbandonò sulla sua spalla mentre le mie gambe sembravano fatte di burro.
 
Rimanemmo così a placare i battiti dei nostri cuori.
 
Sentivo il suo respiro affannato e dolce, mi lasciai cullare da quel suono ,  finchè...
 
Finchè il gesto di Andrè non ruppe l'incanto.
 
Le sue mani fecero risalire la mia biancheria, poi scivolarono  via da sotto il vestito.
 
Il suo corpo si allontanò dal mio per rimettersi a posto i calzoni.
 
Sentìì immediatamente freddo.
 
Lo fissai pensando che ormai, confessare tutto fosse l'unica soluzione, adesso che ci eravamo ritrovati , ma mi sbagliavo.
 
La confessione mi morì sulle labbra :
 
- Io devo dirti che...
 
- Non dire nulla, hai già spiegato tutto da sola. Stai con Fersen eppure...Eppure ti sei data anche a me. Sei diventata piu' o meno come una cortigiana Oscar!
 
Lo schiaffo che gli mollai eccheggio' fra le pareti, lui non si scompose :
 
- Cosa farai adesso ? Racconterai al bel hanx axel che ti ho importunato ? O dirai che ami entrambi?
 
- E tu...Tu cosa racconterai alla tua bella Inglesina? - sbottai irata
 
- Raccontero' la verità, come ho sempre fatto : dirò che volevo vedere fin dove potessi arrivare !
 
Sbarrai gli occhi :
 
- Che cos....- ero incredula e sconvolta - tu...tu lo hai fatto apposta?
 
- Si...- sussurrò con crudeltà - volevo avere la conferma che la Oscar che amavo non esiste piu'! La Oscar che amavo io non si darebbe mai data a due uomini.
 
Strinsi con forza le nocche , come facevo a spiegargli che non amavo Fersen , come facevo a dirgli che fra noi non c'era stata nessuna intimita', che era tutta una farsa!!?
 
- Ho avuto le conferme che cercavo. Da oggi in poi tu per me non esisterai piu' ! Nella mia vita ci sarò solo una donna...Cristine!
 
- Ahhh...davvero? Ma chissà come la prenderà quando le racconterai cos'è successo in questa stanza!
 
- Capirà...Anche perchè le giurero' fedeltà eterna .
 
Abbassai la testa sconvolta, ferita , delusa.
 
- In fondo...Non c'era amore in quello che abbiamo fatto ! - sussurrò
 
Lo fissai sconvolta , il sangue si gelò nelle vene.
 
- Sei stata la mia piu' grande delusione Oscar Francois! - sbottò - ho il diritto di essere felice e lo sarò...ma non con te! - sbotto'
 
Quindi si rimise a posto i capelli ed uscì dalla stanza.
 
Rimasi li, sola, angosciata con il sapore delle sue labbra ancora addosso e con la consapevolezza di averlo perso per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Andrè uscì con furia da quella stanza, raggiunse un balcone appartato, respirò a fondo cercando di riorganizzare i pensieri.
 
Si portò una mano alle labbra, avevano ancora il sapore di Oscar.
 
" Che cosa ho fatto??!! Maledizione !" - si  autocolpevolizzò  , aveva ceduto alla passione, l'aveva fatta sua con desiderio, li, in quella stanza e poi...Poi le aveva detto che non c'era stato amore!!
 
L'aveva davvero trattata come una poco di buono , solo ed unicamente per punirla!
 
- Andrè! - la voce di Cristine lo riportò alla realta', si girò, la guardò con occhi lucidi :
 
- Cris....
 
- Dove sei stato, ti ho cercato tutto il tempo. Hai parlato con Oscar, vero?? Vi siete chiariti ? - sussurrò speranzosa .
 
- Io...Io ho fatto una cosa abominevole...- sussurrò
 
La giovane  sbarrò gli occhi :
 
- Non le avrai mica usato violenza...?
 
- No...beh...forse !!
 
- Che cosa...??? - urlò Cristine sconvolta.
 
- Io...beh...ho...ho fatto l'amore con lei!! - sbottò tutto d'un fiato.

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Anime belle buonasera!!!
Dopo qualche settimana riesco finalmente ad aggiornare  "Senza scelta ".
Spero che l'attesa non deluda le vostre aspettative.
Grazie sempre per l'interessamento dimostratami ,attendo i vostri commenti  positivi o negativi che siano!!
Buona lettura!!


"Senza scelta" ☹️
Capitolo 12
 

- Che cosa hai detto??Ho capito bene??- gli occhi sbarrati di Cristine misero ancora piu' in confusione Andrè.

Lui la fissò e solo in quel momento capì come la sua giovane amica potesse sentirsi, l' aveva corteggiata , aveva cercato di convincerla a costruirsi una nuova vita con lui e adesso...Adesso le aveva confessato senza mezzi termini di aver fatto l'amore con sua moglie.

Si portò una mano alla fronte confuso :

- Cristine, lo so' come ti senti ma...

- No - sbottò lei alzando una mano come a bloccarlo - non lo sai Andrè, non puoi saperlo!

- Scusami ma io...

Lei sorrise freddamente :

- Ho sempre saputo che sarei stata una seconda scelta, l'ho sempre saputo Andrè e proprio per quello non ho ceduto alle tue lusinghe.Oggi ho avuto la conferma che tu ed Oscar siete solo due testoni !

- No, - sbotto' lui - non è come credi, si...è vero, ho ceduto ai miei mpulsi ma...Non siamo tornati insieme!

Cristine lo fissò stupita :

- Che diavolo dici Andrè...Avete fatto l'amore in quella biblioteca ! - urlò inviperita - e adesso che fate ...? Tornate ognuno alla vostra vita di sempre?? Siete due pazzi!

- Io...- farfuglio'- ti...Ti spiegherò tutto a casa! - sbotto'

- Si...sara' meglio! -esclamo' lei

Si avviarono verso l'uscita ma ad un tratto Cristine si bloccò :

- Oddio...Dove avro' lasciato il mio ventaglio? - sbottò.

- Vado a cercarlo io! - si offrì Andrè

- No...Sei troppo sconvolto moretto, avviati e aspettami in carrozza - sancì lei

Il giovane le sorrise , le sfiorò la mano in un gesto tenero, poi si allontanò.

Cristine si rituffo' fra la folla di invitati.

Oscar invece, stava ancora li, in quella biblioteca, le mani sugli occhi e il sapore di Andrè sulle labbra .

Il calore della  mascolinità di suo marito era ancora impresso sulla sua femminilità , le gambe tremavano ancora mentre piangeva a dirotto, Andrè l'aveva trattata come una donnaccia, l' aveva punita nel modo piu' ignobile , usandola sessualmente e poi specificando che fosse stato solo sesso.

Lei invece, lei invece si era data a lui con passione, con l'amore che mai un solo attimo l'aveva abbandonata.

Era stata li per li per confessare tutto, ma lui...Lui aveva azzerato ogni convinzione.

Andre' era di Cristine ormai e quel che le aveva fatto lo dimostrava ancora piu' palesemente.

Doveva rassegnarsi, doveva cercare di voltare pagina .

Se fosse stata sola l'avrebbe di certo fatta finita ma, suo figlio meritava di avere una madre.

Si liscio' il vestito e si asciugo' gli occhi, doveva uscire da quella stanza prima che Fersen la trovasse li.

Aprì la porta e si assicurò che nessuno fosse nei paraggi, poi varcò la soglia velocemente.

Lo fece con talmente foga che non si accorse che una dama sopraggiungeva dal lato opposto.

L'impatto fu inevitabile :

- Mi perdoni, andavo di fretta e...

Le parole le morirono in gola , due occhi chiarissimi la fissavano.

Due occhi familiari.

Il cuore mancò un battito.

Cristine...

Cristine Sanders in tutta la sua bellezza stava di fronte a lei.

 

 

Oscar cercò di dire qualcosa ma non ci riuscì, la giovane ragazza londinese stava davanti a lei in tutta la sua bellezza , fu proprio lei a toglierla dall'imbarazzo :

- Buonasera Oscar! - saluto' - devo dire che in abiti femminili siete meravigliosa .

Lei la fisso', cercò di ringraziare ma , l'unica cosa a cui riuscì a pensare furono le labbra di suo marito, le stesse labbra che avevano di sicuro baciato la pelle di quella fantastica donna, quelle braccia che la avevano di sicuro stretta fra le lenzuola , l'idea la fece impazzire.

" Devi accetarlo Oscar" . si ripete' - " Devi accettarlo!"

Alzò le spalle e cercò di darsi un contegno, ci riuscì a malapena .

- Cercate Andrè...?- sussurrò buttando giu' la prima frase che le venne in mente

- Oh...no, lui mi attende in carrozza, cercavo il mio ventaglio! - spiego' lei - sono un'inguaribile disordinata ,  perdo tutto! - sorrise.

Era bella Cristine, bella e dolce , era impossibile avercela con lei si disse Oscar.

Cristine  osservò la moglie di Andrè ed intui' che benchè  cercasse di darsi un contegno era sconvolta e ferita!

- Oscar...- sussurro' - c'è qualcosa che vorreste dirmi? - chiese

Quelle parole la stupirono, lei sbarrò quegli incredibili occhi blu:

- Cosa...?

- Avete capito benissimo, non sono stupida madame , voi non siete felice, lo vedo!

Oscar non riuscì a mentire , fissò quella dolce ragazza che cercava di essere gentile ma non parlò.

- Non potete davvero amare uno come Fersen...

- Perchè mai ? - sbottò lei

- Perchè è totalmente diverso da Andrè, è falso e meschino...

Oscar alzò una mano, la bloccò :

- Non crucciatevi per me Cristine, piuttosto...So che state con mio marito  adesso...

Lei sbarrò gli occhi, avrebbe voluto urlare che non era vero , che Andrè aveva di sicuro mentito, non ne ebbe il tempo, Oscar la fissò, due lacrimoni sgorgarono dai suoi occhi blu:

- Io...vi auguro davvero di essere felici! - sussurrò , poi scoppio' in un pianto dirotto e si allontanò velocemente-

Cristine rimase a guardarla stupita!

 

 

 

 

 

 

Oscar correva verso l'uscita, la vista offuscata dalle lacrime, il cuore in frantumi , scorse la figura di Fersen  che si aggirava cercandola.

Anche lui la intercetto' , le corse incontro :

- Oscar...vi ho cercata ovunque...- sbotto' - perchè piangete?

- Vi prego Fersen, andiamo via...Portatemi a casa! - sussurrò

Hans la abbraccio' , poi la condusse verso la carrozza.

 

 

 

 

Cristine si avvio' verso la carrozza  dove Andrè la attendeva ansioso :

- Lo hai trovato? - chiese il giovane riferendosi al ventaglio che aveva fra le mani.

La giovane , salì furiosa non degnandolo di uno sguardo.

Andrè  prese posto accanto a lei , la fissò :

- Cos'hai ?? E' successo qualcosa ? - chiese poi  preoccupato.

- Se potessi ti prenderei a sberle Andrè Grandier! - sbotto' lei rossa in viso.

- E perchè mai ??- chiese lui alzando le spalle.

- Ne parleremo a casa! - tuono' Cristine non lasciando presagire nulla di buono.

 

 

Entrai in camera con furia, mi chiusi la porta alle spalle , mi tolsi il vestito con talmente foga da strapparmelo quasi da dosso.

Lo abbandonai sul letto, indossai i miei soliti calzoni e la camicia , ero nuovamente io.

Le lacrime scorrevano incontrollate , pensai che fossi messa davvero male, ultimamente non facevo  altro che piangere.

Sentii bussare alla porta , non risposi, era di sicuro Fersen.

Benchè non gli avessi dato l'assenso ad entrare il conte non si perse d'animo , varcò la soglia senza problemi.

Le lacrime continuavano a scendermi dagli occhi mentre perdevo l'ultimo barlume d'orgoglio che mi era rimasto:

- Lasciatemi in pace! - esclamai girandomi verso la parete e addossandovi la fronte.

Sentìì la mano di Fersen posarsi sulla mia spalla :

- Vi prego Oscar, alzate le spalle e ricordate chi siete! Lo avete constatato stasera con i vostri occhi, un Uomo come Andrè Grandier , che vi rimpiazza dopo una settimana non vi merita!- esclamò

Mi girai di scatto e poco importava mostrare i miei occhi arrossati ed invasi dalle lacrime :

- Non mi importa chi sono, non mi importa chi sono stata! Non sono piu' un soldato. Non devo dimostrare nessun coraggio, ho solo voglia di piangere non ho piu' nulla, nulla! - gli urlai dritto in viso stringendo i pugni
.Fersen si avvicinò ,in un gesto dolcissimo fece aderire la  sua fronte alla mia :

- No...no...non avete perso tutto ! - sussurrò piano , sentìì le vibrazioni della sua voce contro il mio viso e le sue mani carezzarmi i lati della testa.

- Non siete sola, ci sono io con voi! Vi amerò e vi proteggero' da tutto! Vi amo...Vi amo Oscar!

Fu un attimo, mi fiondai fra quelle braccia, su quel petto, sfogando il mio dolore e singhiozzando incessantemente.

Mi strinsi a lui e non mi importava, in quel momento, che dal suo ricatto fosse partita la mia fine, quelle braccia , quelle mani che mi stringevano, erano per me un conforto, un valore che mai più avrei trovato.

Alzai lo sguardo e mi persi in quegli occhi, sentií quell'amore e non ebbi dubbi , esisteva davvero !

A dispetto dei piani diabolici ,delle sue macchinazioni infide, Fersen mi amava davvero!!

La sua mano sul mio viso si aprì con un tocco leggero, le dita gentili scesero sul mio mento e mi avvicinarono a lui ,mi lasciai andare...

Le labbra si sfiorarono, poi si unirono in un bacio dolce ,senza tempo, delicato, che lasciò entrambi attoniti e stupiti.

Tornammo a guardarci ,inermi, sconfitti, uniti da qualcosa di inspiegabile.

Lo avevo fatto davvero!

Avevo baciato Fersen!

 

 

 

Cristine supero' la soglia del salone, getto' con noncuranza il ventaglio sul tavolo, era furiosa, troppo furiosa.

Andrè la seguiì in casa chiedendosi il perchè di quella reazione esagerata.

La giovan si girò, portò entrambie le braccia sui fianchi e lo guardò minacciosa :

- Meriteresti davvero che io perdessi tutta la mia feminilità Andrè!

Lui alzò le braccia :

- Mi spieghi cosa ti prende?

Lei lo raggiunse, lo sfidò con gli splendidi occhi color dell'acqua :

- Sei uno stupido, uno stupido ed un gran bugiardo! - gli urlò in viso

Lui abbassò gli occhi :

- Capisco che tu sia arrabbiata ma...

- No...Io non c'entro affatto Andrè e se pensi che io sia furiosa perchè hai fatto l'amore con tua moglie ti sbagli di grosso!

Quelle parole lo spiazzarono :

- Vuoi...Vuoi dire che non ti importa nulla che..?

- Certo...Certo che m'importa Andrè, tu mi piaci, è normale che la cosa non mi entusiasmi , ma so qual'è il mio posto ...e di certo non è accanto a te! - sancì.

- Sinceramente non ti seguo...- esclamò lui .

- Davvero?? allora ti spiegherò meglio...Hai raccontato l'ennesiama fandonia a tua moglie, non solo hai fatto l'amore con lei mentendole sulla tua partecipazione, ma le hai anche detto che stiamo assieme!! Mi hai resa partecipe di una bugia !!

Lui abbassò gli occhi:

- Come...Come hai fatto a saperlo? - sussurrò mortificato

- Me l'ha detto lei! - sbotto' - tua moglie con le lacrime agli occhi mi ha augurato di essere felice con te!! Ti rendi conto Andrè?? Perchè le hai detto una simile bugia??

- Non lo so...io...

- Te lo dico io perchè...Volevi punirla perchè ti ha lasciato per Fersen, vero?

- No...Non è per quello !

- Si invece...e lo sai cosa penso? Penso che siete due stupidi testoni , due persone mature che si comportano peggio di due bambini!

Andrè la fisso' , alzà lo sguardo:

- Ti ricordo che è mia moglie ad avermi abbandonato per correre dal suo Svedese!

- Già...Ma tu non ti sei chiesto nemmeno perchè !

- Non ricominciare con le tue teorie! - sbotto' lui.

- Si invece...Fra i tre , sono forse l'unica che riesce ad analizzare la situazione!! Ragiona Andrè...! Tua moglie si è donata a te , li, in quella biblioteca, a due passi da Fersen!! Non lo ama...vuoi rendertene conto o no? Quell'uomo l'ha plagiata, l'ha ricattata con qualcosa di grosso!

Andrè si porto' una mano sulla fronte e scosse la testa.

- Tu stai farneticando...

- No...io sono quasi certa che ci sia qualcosa di losco sotto e...comunque sia , anche se Oscar fosse davvero innamorata di Fersen tu...tu sei stata una delusione Andrè! - sbotto' con le lacrime agli occhi.

Lui la fisso' smarrito.

- Tu l'hai trattata da donnaccia mascherando l'amore che provi per lei in desiderio sessuale e lei..lei ti ha lasciato credere di amare quell 'essere viscido per punirti...un pò come hai fatto tu! Siete entrati in un circolo vizioso .

- Si...io ho sbagliato!

- Avete sbagliato entrambi , e sai qual'è la parte peggiore di tutto? - sussurrò con gli occhi solcati dalle lacrime

Si avvicinò , lo fissò nei grandi occhi verdi:

- E' che...Io non ti riconosco piu' Andrè...- sussurro' - il dolce uomo che conosco io, non avrebbe trattato una donna a quel modo.

Andrè la fisso' mortificato :

- Cris...

- Non dire nulla..- sussurro' lei - riusciro' a dimostrare che Oscar ti ama e poi...Poi mi darai ragione ! Spero solo di riuscire a farlo prima che tu perda completamente il senno emulando lo svedese .

-Io non sono come lui! - sbotto' Andrè.

Cristine lo fisso':

- Stasera, in quella biblioteca tu sei stato anche peggio! - sancì voltandogli le spalle.

Andrè si abbandono' su una poltrona profondamente ferito.

 

 

 

 

Avevo baciato il mio nemico, l'uomo che aveva distrutto la mia famiglia, l'uomo che mi teneva lontana con il ricatto dai miei affetti.

Avevo perso il senno.

Mi portai le dita tremanti alle labbra , lo fissai smarrita mentre lui, soddisfatto e con un 'aria sognante stampigliata in viso si lasciava andare ad un'espressione felice :

- Amore mio...Avete fatto di me l'uomo piu' felice del mondo!

Lo avevo baciato , o meglio, avevo risposto al bacio.

Mi era piaciuto? Non seppi dirlo, di sicuro non lo avevo rifiutato, ma perchè allora il mio pensiero tornava ai baci di Andrè, all sue labbra morbide, al suo sguardo innamorato.

Guardai Fersen confusa mentre lui avvicinandosi sembrava cercare nuovamente la mia bocca.

- No..io..io non avrei dovuto! - sussurrai puntandogli i palmi sul torace e allontanadolo - io sono una donna sposata.

- Si...sposata con un uomo che sta con un'altra!- sussurrò lui.

Mi portai le mani ai capelli confusa, ero annientata dal mio dolore, dal mio stesso comportamento.

Il viso di Fersen si addolcì:

- Possiamo esser felici insieme Oscar...Possiamo riuscirci!

Lo fissai:

- Io amo Andrè! - sussurrai

- Imparerete ad amare anche me! - sancì - vostro marito ha fatto la sua scelta, voltate pagina Oscar, voltatela con me!

Lo fissai incapace di rispondere .

- Avete tre giorni per decidere , tre giorni per ritornare a casa da sola e magari dividere la vostra villa con Andrè e la sua nuova compagna o...o rimanere qui, con me! Non ripondetemi adesso Oscar ! Pensateci! - sussurrò, quindi mi bacio' sulla fronte ed uscì dalla stanza

Rimasta sola mi sedetti ai bordi del letto, tre giorni e sarei stata libera ,ma libera per cosa...?Andrè stava con Cristine, Andrè mi odiava , mi odiava al punto tale da usarmi come un ogetto , come aveva fatto quella sera stessa.

Ero da sola.

Potevo decidere di rimanerlo o...o stare con Fersen.

La mia nausea tornò.

Vomitai anche l'anima.

 

 

 

 

 

 

Andrè fissava la luna alta nel cielo, si sentiva affranto , Come sempre Cristine aveva ragione, si era comportato malissimo con Oscar , l' aveva fatta sentire un oggetto e inevitabilmente aveva deluso anche lei , lei a cui aveva proposto una nuova vita insieme.

Come si era ridotto, chi era diventato?

Aveva sempre trattato con rispetto le donne , adesso invece ...

Si portò una mano alla fronte disperato.

Oscar aveva sbagliato, lo aveva abbandonato ma non meritava sicuramente  un simile trattamento.

- Stai facendo ammenda per i tuoi errori moretto??

La voce di Cristine lo riporto' alla realtà, si girò, lei stava li, lo sguardo accigliato , gli occhi chiari , le mani strette  al grembo in senso di chiusura.

Per un intero giorno la sua amica non gli aveva rivolto la parola, lui si era alzato e si era recato al lavoro, era tornato , ma lei, lo aveva ignorato , sapeva di meritarsi il suo silenzio ma quell'indifferenza lo aveva fatto sentire ancor di piu' un verme.

La fisso' :

- Finalmente mi rivolgi la parola.. - sussurrò quindi contento

- Non cantare vittoria moretto- esordì lei - magari ,potrei aver deciso di rivolgerti la parola   solo per ricordarti quanto tu sia stato sgradevole
Lui si avvicinò, la guardò con quegli stupendi occhi verdi pieni di pentimento :

- Hai ragione Cris...Sono stato un idiota!

- Beh...E' già un passo enorme il fatto che tu lo stia ammettendo! Io da un lato ti capisco Andrè...- sussurro' - sei deluso e ferito , ma la delusione non deve essere un pretesto per offendere gli altri.

Lui allungo' una mano, cercò quella sua, lei se la lascio' stringere

- Perdonami se ti ho deluso..- sussurrò

- Si...Mi hai deluso Moretto- confessò -  ed anche tanto.

- Ti chiedo scusa...

- Beh..io penso che la prima  persona a cui tu debba chiedere scusa sia Oscar!

Lui la fisso' esterfatto.

- Non fare quella faccia ! - esclamò lei - devi chiederle perdono ed anche in fretta. E' la madre di tuo figlio, è la donna che ami!!

- Si...si è vero!! - sbotto' lui - ma è anche la donna che mi ha abbandonato!

Cristine gli carezzò i capelli :

- Non importa Andrè, tu sei un uomo meraviglioso, leale e buono e non devi nasconderlo , non devi lasciarti sopraffare dall'orgoglio, devi dimostrare chi sei in ogni caso!

- Si...forse hai ragione ma ormai è fatta! Non posso di certo andare da lei, bussare alla porta di Fersen e aspettare che mi ricevano.

- Beh...non sarà necessario moretto...Sarà Oscar che verrà da te!! - sorrise Cristine incurvando il labbro ironica

- Cosa..?

- Mi pare che venga a trovare Etienne, no...? Basterà rientrare un pò prima dal lavoro per trovarla qui, no??

Andrè la guardò, quella ragazza era un portento!!

- Ti adoro!! - sussurrò abbracciandola.

 

Le mani di Andrè sotto il mio abito, gli occhi fissi negli occhi, i gemiti fra le pareti della libreria, i cuori che battevano all'unisono e poi..poi quelle parole

" Non c'è amore in quel che abbiamo fatto!".

Il mio sonno era disturbato, mi rigirai in quel letto ancora una volta sopraffatta da quell'incubo, mio marito non aveva davvero potuto dirlo...eppure lo aveva fatto!!

Mi portai una mano alla testa , aprìì gli occhi e sbottai in un pianto disperato.

Mi alzai le lenzuola sul viso cosicchè Fersen, abbandonato nel sonno accanto a me, non potesse sentirmi.

Piansi singhiozzando in silenzio per lunghi minuti, finchè...finchè una mano gentile non mi cinse il fianco:

- Amore mio...!

Scansai sgarbatamente la mano di Fersen:

- Lasciatemi in pace!

Lo sentiì sospirare :

- Non vi chiedero' nulla Oscar, ma permettetemi di consolarvi!

Mi girai alterata, lo fissai :

- Nessuno puo' consolarmi, nessuno!

Mi fisso' con dolcezza :

- Rimanete qui...Rimanete con me Oscar! Non vi faro' nessuna pressione, non pretendero' nulla da voi ma...rimanete!

- Rimanere con l'uomo che mi ha distrutto la vita?? - sbottai - mi credete così sadica?

- Diamine- sbotto' lui - finitela col darmi colpe che non ho, sapete benissimo che se il vostro amore fosse stato saldo, Grandier vi avrebbe aspettato. Ha sempre amato quell'inglesina e voi lo sapete anche se cercate di negarlo! Fra due giorni il nostro patto finirà, voi sarete libera, ma cosa farete allora Oscar?? Ditemi?

lo fissai incapace di ribattere.

- Tornerete a  casa da vostro figlio ...- continuo' - e vivrete come una grande famiglia allargata? Sarete costretta a vedere Grandier e la sua nuova compagna ogni giorno, ci avete pensato?

No...non ci avevo pensato.

Fersen aveva ragione , anche se avessi confessato tutto ad Andrè ormai...tutto sarebbe stato inevitabilmente inutile.

- Rimanete qui...Con me! Mi basta vedervi ogni giorno fra queste stanze!

Mi portai una mano alla testa confusa:

- Sarebbe una cosa assurda!- sbottai

- No...non lo sarebbe, c'è stato un tempo in cui mi avete amato...- sussurrò

- Quello è stato tanti anni fa , non vi amerò mai come amo lui...- confessai sincera

- Vuol dire che mi accontenterò di quel che vorrete darmi, mi faro' bastare la vostra compagnia.

- Siete un pazzo! - sbottai

- Si...probabimente lo sono! - sussurrò sorridendo , la sua mano si posò sulla mia guancia ed asciugo' una lacrima che scendeva.

- Pensateci Oscar! - sussurro', poi mi prese la mano e chiuse gli occhi.

Rimasi li, a debita distanza da lui, sullo stesso letto , con la mano stretta alla sua.

 
 
La luce del giorno investì le mie palpebre , aprìì gli occhi , Fersen non c'era .

Mi alzai , un capogiro strano mi colse .

Cosa mi stava succedendo?

Scesi giu' per la colazione , trovai Hans ad attendermi al tavolo, la vista del caffè mi nauseo'.

- Stete bene? - sussurrò lui.

- Si...io...- farfugliai confusa

- Voi??

- Io ho deciso che rimarrò con voi! - sbottai di getto, li...in piedi , davanti quel tavolo.

Quella frase sconvolse talmente Hans da fargli cadere il cucchiaino dalle mani.

Lo notai sbarrare gli occhi, sul suo viso si aprì un tenero sorriso:

- Dite...Dite sul serio? - susssurrò, poi si alzò di botto , mi venne vicino . sono l'uomo piu' felic....

Lo bloccai alzando una mano:

- Accettero' la vostra ospitalità , almeno finchè non trovero' una nuova casa !Ma vi chiedo di non farvi illusioni Fersen.

- Va bene...Va benissimo! - sussurrò euforico.

- Bene...- sbottai - avrò molte cose da sistemare , dovrò convincere Andrè a lasciarmi la custodia di Etienne, poi...poi andrò per la mia strada! - specificai

- Io...io spero che non lo farete, io spero che capirete che qui , con me avrete tutto cio' che vi servirà. Ma...ma va bene , rispettero' la vostra scelta! - esclamo'.

- Perfetto! siamo d'accordo allora!

- Certo...- ecslamo' felice - ma vi prego...sedete a fare colazione con me!

- No! - sbottai - penso proprio che faro' una passeggiata a cavallo!- sentenziai

- Cosa?? - sbottò lui stupito.

- Ho bisogno di stare per conto mio! Non sono piu' una prigioniera mi pare...no?

- Certo...Certo, fate pure! - sbotto' entusiasta.

Alzai la mano in segno di saluto ed uscìì.

La mia nuova vita partiva da li, sola, senza Andrè .

Avrei vissuto con Fersen solo pochi giorni, il tempo di sistemare tutto .

Galoppai piangendo , dovevo farcela , dovevo riprendermi mio figlio e vivere per lui mi dissi.

Ad un tratto mi bloccai.

Scesi da cavallo, di nuovo quella sensazione strana, quella nausea incessante.

Seguii un pensiero lontano, sbarrai gli occhi...No...non era possibile!!

Risalìì a cavallo e corsi verso Lassone...

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


Anime belle buonasera!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare "Senza scelta".
Vi ringrazio per la fedeltà,la pazienza e la voglia con cui mi seguite,consapevoli che...Non è una storia per tutti!!
Grazie sempre e buona lettura.
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"Senza scelta " capitolo 13🌹🌹🌹
 
 
 
Galoppavo veloce con un unico pensiero in testa,quello di  raggiungere Lassone!
 
Arrivai davanti lo studio in men che non si dica.
 
Bussai sperando che fosse in casa .
 
- Arrivo! - sentii ripondere.
 
Sospirai sollevata, pochi minuti ed i miei dubbi avrebbero trovato una nuova certezza!
 
 
 
 
 
- Madamigella Oscar!!- gli occhi del medico  si sbarrarono aprendo la porta.
 
- Ho bisogno di voi! - esclamai decisa.
 
Lassone mi lascio' entrare, chiuse l'uscio nostre spalle, poi si girò a fissarmi :
 
- Ho incontrato Andrè l'altro giorno in città...Mi ha detto che non vivete piu' insieme!
 
- Vi prego! - sussurrai - non giudicatemi !
 
- No...non lo farei mai - esordì - solo che...che non riesco a capacitarmi, eravate così innamorati!
 
Mi portai una mano alla testa , lo fissai :
 
- I sentimenti cambiano!
 
- Si ma...
 
- Vi prego! - tagliai corto - Non fatemi la predica anche voi!
 
L'uomo si porto' una mano agli occhiali tirandoseli su':
 
- Va bene, come volete ! Ditemi...perchè siete qui?
 
Fissai il dottore con un pò di imbarazzo, sapere che mi aveva seguito inconsapevolmente fino in Inghilterra dopo tutti gli anni in Francia era stata una grande sicurezza , mi fidavo di lui e di sicuro mi conosceva come nessun'altro.
 
- Ecco...- sussurrai - da qualche settimana ho un pò di nausea ed uno strano malessere e...e ripensandoci le mie ...ehm...beh...avete capito - arrossiì - sono un pò in ritardo.
 
L'uomo sorrise :
 
- Toglietevi la giacca Oscar!
 
Sentìì il cuore balzarmi in petto, fra poco avrei avuto le risposte che cercavo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La visita durò pochi minuti , ma a me sembro' un'eternità , la mia vita sarebbe inevitabilmente cambiata dopo le parole di Lassone.
 
Lui si sciacquo' le mani, assunse un'aria seria e mi incitò a rivestirmi.
 
Lo fissai e capìì che  volesse farmi mille domande , lo anticipai con la mia, la piu' importante :
 
- Mi dica dottore, sarò ancora madre o no?
 
- So che dentro di voi avete già la risposta, una donna sente queste cose ma...se volete la mia conferma...Si madamigella Oscar , dentro di voi cresce già una creaturina.
 
Sentìì un capogiro cogliermi di sorpresa , appoggiai la mano al muro.
 
Un altro figlio, un altro figlio da Andrè!
 
Era una sensazione meravigliosa.
 
Piansi, poi sorrisi , mentre Lassone mi guardava stupito.
 
Si stava chiedendo di chi fosse quel bambino, ne ero certa, si stava chiedendo se già prima di stare a casa Von fersen io avessi incontrato intimamente HANS .
 
- Dottore...So che vorreste farmi mille domande ma...
 
- Non ve ne farò Oscar...
 
- Grazie! - sussurrai.
 
- Vi raccomando, riguardatevi, mangiate sano e...niente vino!
 
- Si...si  ! - annuìì
 
- Per qualsiasi cosa sappiate  che sono a vostra disposizione. Magari ripassate fra qualche giorno per un ulteriore controllo! - sussurrò serio.
 
Lo ringraziai , lo pagai per il suo consulto lasciandogli come al solito piu' del previsto, lui si lamento' :
 
- E' troppo madamigella!
 
Lo convinsi a tenere tutto poi mi avviai verso la porta, mi girai solo un attimo:
 
- Ahh...Dimenticavo ! - esordiì - Vi prego di mantenere il piu' assoluto riserbo sulla cosa
 
Lui mi fisso' stupito:
 
- Come potete tacere su qualcosa di così meraviglioso? - esclamò il dottore perfetto che era in lui .
 
- Vorrei...Vorrei avere un pò di tempo per metabolizzare ...- sussurrai - vi prego !
 
- Va bene! - esordi'
 
- Ne Andrè ,  ne Fersen, devono sapere di questa gravidanza!
 
- Beh...non lo sapranno di certo da me e per quel che concerne Von Fersen...Faccio volentieri a meno di conoscerlo! - sbotto'
 
Era una chiara presa di posizione, un modo come un altro per dirmi che anche lui non lo sopportava.
 
Non me la sentìì di ribattere, usciì e salìì sul cavallo.
 
Ero felice, il bambino che tanto avevamo cercato con Andrè era già dentro di me.
 
Ero stata totalmente sconvolta dagli ultimi avvenimenti da scordarmi persino di me stessa.
 
Avevo quasi dimenticato di essere una donna, come avevo potuto sorvolare su un cosa del genere?
 
La nausea, i malesseri , l'assenza delle mie regole mensili , tutto era palesemente chiaro ai miei occhi, solo che io...troppo presa da tutto non ero riuscita a vedere.
 
Avevamo progettato , desiderato, voluto quella nuova gravidanza, ma Andrè stava con un'altra donna adesso , gli avevo sconvolto  la vita già una volta, non potevo sconvolgergliela nuovamente e poi...poi ripensando a come mi aveva trattato l'ultima volta ...No . era meglio tacere.
 
Lo conoscevo bene,, sapevo che padre amorevole fosse per Etienne, di sicuro avrebbe voluto esserlo anche per l'altro figlio, non volevo costringerlo ad una vita che non voleva.
 
Dovevo lasciarlo libero.
 
Non gli avrei detto del bambino .
 
Mai!
 
Avevo comunicato a Fersen che sarei rimasta con lui per qualche tempo,  .
 
Avrei nascosto tutto anche a lui, lo stretto necessario per riprendermi Etienne  e vivere da sola , lontana da tutti con i miei figli.
 
Varcai il cancello di casa Von Fersen, trovai Hans davanti l'uscio ad attendermi :
 
- Mia amata, è stata rilassante la vostra passeggiata ? - chiese sorridendo
 
Sorrisi a mia volta:
 
-Si...molto! - Risposi  quindi scendendo da cavallo.
 
 
 
Andrè era pensieroso, seduto a tavola di fronte a Cristine giocherellava con il cucchiaio riempiendolo di minestra e vuotandolo poi nuovamente nel piatto,
 
La giovane lo osservo', poi sorrise :
 
- Stai cercando di trovare le parole giuste da dire ad Oscar?- esordì ironicamente
 
Andrè alzò lo sguardo sui suoi occhi chiari:
 
- Perdonami ! - sorrise - non sono molto di compagnia stasera !
 
- L'ho notato! - sospiro lei
 
Il giovane la fisso' con dolcezza :
 
- Mi conosci meglio di chiunque altro Cris! In effetti...si, dover parlare con Oscar mi mette ansia .
 
La giovane si alzò, si avvicino' a lui , gli sfiorò dolcemente la mano :
 
- Perchè quest'ansia moretto? E' ancora tua moglie in fondo
 
- No..- specifico' lui - lo è per la legge, ma in realtà , ormai solo Etienne ci unisce !
 
Cristine sospiro':
 
- Comunque sia...Le parlerai Andrè! Tornerai prima dal lavoro e la troverai qui con Etienne , le spiegherai che a quel ballo, li...in quella biblioteca l'hai amata, non usata! . sbottò
 
- Bah..! - esclamò lui per nulla convinto alzando le spalle.
 
Cristine si alterò, si porto' le mani ai fianchi :
 
- Lo farai Andrè o ti giuro che verrò a prelevarti al lavoro e ti tirerò per i capelli!!. urlò con enfasi
 
Lui rise :
 
- Ahahah!- vorrei ben vedere!
 
- Non sfidarmi moretto!
 
- Oh...no! - esclamo' lui alzando le braccia in segno di resa.
 
Cristine gli scompiglio' i capelli.
 
Andrè la attiro' a se fin a farla sedere sulle sue ginocchia , poi la guardo' dritto nelle iridi cerulee:
 
- Stai tentando l'impossibile pur di non star con me. Perchè Cristine, sono così trasparente?
 
Lei sospiro', gli affondo' le dita fra i capelli lasciandosi cullare da quegli occhi di giada
 
- No...non sei trasparente moretto, anzi...tu sei l'uomo perfetto :dolce, affettuoso e..Dannatamente bello! Incarni il mio ideale ma...Sfortunatamente appartieni già ad un'altra donna!
 
- Una donna che sta con un altro uomo! - sbotto' lui
 
- Quello è un piccolissimo dettaglio, sono sicura che Oscar nasconda qualcosa . Nessuno puo' convincermi del contrario.
 
- Ah...dimenticavo le tue ostinate convinzioni...
 
- Fidati Andrè, il mio istinto non sbaglia mai, tu ed Oscar tornerete assieme!
 
Andrè rise in maniera esagerata :
 
- ahahah...divertente!
 
Cristine lo fisso' :
 
- Mettiamola così moretto...- sbotto' - se fra sei mesi , Oscar starà ancora con Fersen ...ne riparleremo!
 
- Dovrei attendere ancora sei mesi? - esclamo' divertito.
 
- Beh...cosa vuoi che siano sei mesi per un simile pacchetto! - sussurrò la giovane indicandosi.
 
Andrè la squadrò da capo a piedi :
 
- Già...Hai ragione! - sbottò
 
Risero insieme , poi Cristine lo abbraccio', rimasero a lungo in quella posizione, l'una sulle ginocchia dell'altro, stretti in un unico abbraccio.
 
 
 
 
 
Oscar tese le mani verso il fuoco, il dolce tepore le scaldò le ossa, sorrise accoccolandosi ancor meglio sul comodo divano.
 
Hans si avvicino' , teneva fra le mani un calice con del brandy, sorrise bonariamente porgendoglielo.
 
Lei titubo',poi  sorrise a sua volta :
 
- No...Vi  ringrazio ! Credo che non berrò stasera! - sancì quindi decisa
 
Fersen la fissò incredulo , poi prese posto sulla poltrona di fronte a lei :
 
- Come mai cara ?
 
- Beh...- menti' - semplicemente perchè ho preso consapevolezza che forse...Bevo un po' troppo. Credo che da oggi in poi mi convertiro' all'acqua .
 
Lui rise :
 
- Non posso che esserne contento!- quindi  adagio' il bicchiere che era destinato a lei sul tavolino, bevve un sorso dal suo e abbandonò anche quello.
 
La fissò contento , con un sorriso dolce e soddisfatto.
 
- Vi ho sconvolto troppo? - esordì lei   notandolo
 
- No...è che...Siete diversa stasera! - confessò lui.
 
- In che senso? 
 
- Non lo so, avete una strana luce negli occhi, una luce che non vedevo da tempo!
 
Oscar sorrise, mentre lui continuando a scrutarla pensava che , quella sera Oscar  fosse piu' bella del solito.
 
Una voglia impellente di baciarla lo investi', respiro' a fondo cercando di controllarsi.
 
- Sembrate....stranamente serena! - continuo'.
 
- Si...è vero, lo sono!
 
- E potrei sapere a cosa si deve questa serenità improvvisa ? Avete forse compreso che,  per essere felici Grandier non vi serve? - ironizzo'
 
- No...non è quello! - sbottò lei divertita - forse è il non essere piu' una "prigioniera "che mi fa tranquillizzare, non devo piu' stare sulla difensiva. Un bel pensiero in meno, non credete? - lo punzecchio'
 
- Non eravate una prigioniera nemmeno prima Oscar!
 
- Si che lo ero! Comunque...non voglio piu' parlarne, sono serena e tranquilla adesso!
 
- E se lo siete voi, lo sono anch'io! - sbottò Fersen- vi va una partita a scacchi? - propose.
 
- Non vincerete !!! - sbottò Oscar combattiva.
 
Era bella la donna che amavo, bella ed eterea e quella sera..mi sembro' ancor piu' raggiungibile, li...di fronte a me sorrideva mentre muoveva le pedine aggiudicandosi la vittoria. Mi fissava senza astio, senza quello scudo protettivo che si era costruito in quelle settimane.
 
Noi due , davanti al fuoco a passare la serata giocando e ridendo , era una serata perfetta ed io,  Hans axel mi ritrovavo ancor piu' innamorato.
 
Sarebbe rimasta con me, solo per poco, aveva detto ,ma io...Io avrei lottato perchè ci rimanesse per sempre.
 
Volevo essere il suo uomo e volevo che lei fosse la mia donna.
 
 
 
 
 
Si era fatto tardi, avevo battuto Fersen per ben due volte, avevo bevuto solo acqua, avevo riso cercando di portare a me solo pensieri positivi, avevo mantenuto la promessa fatta a Lassone, avevo cercato di riguardarmi, di infondermi serenità e c'ero riuscita.
 
Forse avrei dovuto salire in camera, mettermi a letto , ma non mi andava, volevo solo stare li, davanti al tepore del fuoco.
 
Hans prese posto accanto a me, non parlammo, entrambi eravamo troppo intenti a seguire le fiamme che crepitavano nel camino, non so come, mi abbandonai, forse anche troppo, mi assopiì beata ,tanto che  la mia testa ricadde leggermente sulla spalla di Hans .
 
 
 
 
 
Oscar dormiva beatamente ,benchè Fersen volesse che quel momento non finisse mai si rendeva conto che lei in quella posizione doveva essere alquanto scomoda.
 
Animato da uno spirito protettivo la prese fra le braccia e la tiro' su dal divano deciso a portarla a letto, sotto delle calde coltri.
 
.Stava quasi per raggiungere la lunga scala quando la notò aprire gli occhi.
 
Il giovane si preparò al peggio, di sicuro Oscar avrebbe scalciato e sbraitato di metterla giu' , ma strananmente lei lo guardo' dolcemente :
 
- Dove stiamo andando ? - sussurro'.
 
Il cuore di Fersen mancò un battito, non immaginava però che Oscar era persa in un sogno ad occhi aperti...
 
 
 
 
 
Le sue braccia forti mi sorreggevano trasportandomi su ,con sicurezza per la lunga scala .
 
Completamente abbandonata contro il suo torace potevo sentire il  cuore battere attraverso l'esile seta della giacca.
 
Il mio sguardo,un misto di languore e sonno insieme si alzò verso il suo.
 
- Dove stiamo andando? - chiesi dolcemente fissando quegli occhi magnetici.
 
- In camera nostra amore mio! Voglio stringerti a me e cullare il tuo sonno - rispose dolcemente lui- voglio rimanere a guardarti finché non ti addormenti!
 
Mi strinsi ancor piu' al suo petto.
 
Lasciai che mi trasportasse su, mi adagio' sul letto, mi rimbocco' le coperte , mi accoccolai.
 
Lo sentiì togliersi la giacca e scivolare accanto a me, mi strinsi a lui, chiusi gli occhi felice.
 
Ero stretta al mio Andrè.
 
Dormìì beatamente per tutta la notte , finchè il sole con i suoi raggi luminosi invase la stanza battendo sulle mie palpebre chiuse, in dormiveglia mi stiracchiai stingendomi ancor di piu' al caldo corpo che avevo accanto finchè...Quella voce non mi costrinse a svegliarmi di botto e sbarrare gli occhi:
 
- Buongiorno!!
 
Quel che vidi mi sconvolse , non erano gli occhi di Andrè quelli fissi su di me, non era il suo corpo stretto al mio, poggiavo il capo contro il torace nudo di Fersen.
 
- Diamine! - urlai balzando a sedere sul letto.
 
Lui assunse un'aria indifferente :
 
- Cosa vi prende?
 
- Cosa diamine ci faccio stretta a voi?- esclamai
 
Lui si girò fissandomi languidamente :
 
- Voi che ne dite?? - sorrise sornione.
 
Fissai il suo torace scoperto , corsi con lo sguardo fin all'orlo del lenzuolo, non poteva essere davvero successo, non poteva essere davvero nudo.
 
Lui afferrò un lembo del lenzuolo quasi a leggermi nei pensieri, lo scostò :
 
- Volete ancora dare un'occhiata sotto, Oscar?
 
Lo fissai sconvolta :
 
- Siete un farabutto, io non ricordo nulla, cosa mi avete dato ? Io...- sbottai nervosa .
 
- Ahahaha! - la sua risata mi fece rinsavire immediatamente.
 
Mi bloccai cercando di riacquistare l'autocontrollo , mentre Fersen continuuava a ridersela beato.
 
- Ahahaha...Guardatevi Oscar! - sbotto' lui - credete davvero che vi avrei rivestito se avessimo fatto l'amore?
 
Mi fissai, era vero, avevo addosso i miei calzoni ed anche la camicia.
 
- Siete abominevole! - sbottai.
 
- Beh...non proprio, stavolta ho fatto il gentiluomo visto che...Siete voi che vi siete stretta a me! - sbotto'.
 
Ripensai a quello che inconsapevolmente avevo immaginato, stare fra le braccia di Andrè.
 
Sorrisi ed in quel momento non potei  dir altro.
 
 
 
Oscar era già arrivata da mezz'ora, giocava in giardino con Etienne , Cristine li osservava da lontano, fissò il cancello , perchè Andrè non arrivava?
 
Grandier era un testone a volte.
 
Quei due dovevano assolutamente chiarirsi, e anche lei , aveva bisogno di risposte , se Oscar amava davvero Fersen lei doveva saperlo, prima di legarsi ancora di piu' ad Andrè, prima di cedere alla sua corte , doveva essere sicura che fra i due fosse veramente finita.
 
Il suo pensiero corse all'ultima notte in Francia, 4 anni fa, quando fuggiva sconvolta scoprendo che Andrè avrebbe avuto un figlio da Oscar,  corse a quel vicolo buio in cui Victor l'aveva salvata da una sicura violenza.
 
Victor...
 
Chissà cosa faceva adesso, chissà come stava.
 
A quel tempo lui...l'aveva invitata a rimanere , chissà , forse sarebbe stato meglio accettare, forse , adesso...Almeno sarebbe stata felice.
 
Sospirò nostalgica , poi, finalmente scorse Andrè varcare il cancello.
 
L'ora della verità si avvicinava.
 
 
 
 
 
Mio figlio era felice, felice e sereno, lo osservavo correre fra l'erba incitandomi a seguirlo, rideva felice , gli davo un modesto vantaggio lasciandogli l'illusione di essere piu' veloce , lui si divertiva a prendermi in giro urlandomi che non lo avrei mai raggiunto.
 
Il mio Etienne.
 
Il mio bimbo riccio e dolce.
 
Ero stremata, sudata , mentre lui era instancabile, mi fermai un attimo, il mio sguardo corse verso il portico, il cuore mancò un battito .
 
Scorsi la sagoma di mio marito avvicinarsi a noi, tremai...Perchè era a casa a quell'ora? Avevo scelto accuratamente l'orario migliore per non doverlo incontrare e adesso invece, lui si avvicinava lentamente.
 
Le parole di qualche sera prima ed il modo in cui mi aveva trattata mi balzarono alla mente, alzai le spalle fieramente decisa a non lasciar tasparire il tumulto che avevo dentro.
 
Lo fissai, si avvicino' fermandosi a qualche metro da me.
 
Nostro figlio gli corse incontro, lui lo bacio' tirandolo su come un fuscello, poi lo congedo' :
 
- Torna a giocare tesoro! - gli intimò.
 
Etienne si allontanò.
 
Rimanemmo soli, l'uno di fronte all'altra :
 
- Ciao Oscar - sussurrò fissandomi           
 
Nemmeno la luce del tramonto che si stagliava rossastra dietro le sue spalle riusciva a mascherare la sua bellezza.
 
Lui stava lì, di fronte a me ,con quegli occhi verdi e vibranti.
 
Il mio sguardo si posò sulle sue labbra semichiuse, potevo quasi sentirne la morbidezza percorrermi la pelle.
 
Un brivido di eccitazione mi attraverso' al ricordo delle nostre notti .
 
Cercai di riacquistare l'autocontrollo ma i suoi occhi d'alabastro ,fissi nei miei ,ebbero l'effetto di farmi vacillare.
 
Un desiderio smodato di affondare le dita fra i suoi capelli mi investí di botto, cercai di arginarlo rivolgendogli la parola con apparente noncuranza :
 
- Che cosa vuoi ancora da me André?
 
Lui abbassò per un attimo lo sguardo poi tornò a guardarmi:
 
- Io...io devo assolutamente parlarti Oscar!! - esclamò deciso.
 
- Mi pare che ci siamo già detti tutto, no? Vuoi continuare a ricordarmi quanto sia stata stupida l'altra sera   a caderti fra le braccia? O magari intendi  supplicarmi di non raccontare nulla alla tua giovane compagna? - abottai stringendo i pugni.
 
- Non ho segreti per Christine! - sussurrò - lei sa tutto di me!
 
La frase mi mandò in bestia , sentiì ancor piu' la rabbia scorrermi nelle vene .
 
- Bene...Che coppia modello che siete! - sbottai acida.
 
- Tu invece ?
 
La domanda mi spiazzò
 
- Io ...cosa? - chiesi stupita.
 
- Sei felice con Hans? .
 
Lo fissai, mai avrei ammesso di non esserlo, soprattutto adesso che avevamo instaurato una pacifica convivenza, soprattutto dopo come Andrè mi aveva trattata.
 
- Certo che sono felice, che caspita di domanda è ?
 
- Era solo curiosità ! -  sbottò lui
 
Mi avvicinai minacciosa :
 
- No...No che non lo era , volevi ricordarmi che benchè stia con lui mi sono comunque donata a te - gli ringhiai dritto in viso - volevi umiliarmi come hai fatto quella sera , la tua domanda mirava a quello, vero? A ricordarmi che gli sono stata infedele ..
 
- No! - sbottò lui - volevo solo assicurarmi che tu sia serena, sei la madre di mio figlio, ti ho voluto bene e...
 
Lo fissai , lo fissai smarrita, attonita, incredula.
 
Lui abbassò gli occhi come a cercare coraggio, poi mi fisso' :
 
- In realtà io...Io volevo scusarmi per come ti ho trattata, per come ti ho presa li...come...come una donna facile!
 
Lui parlava ed io...io lo fissavo ammutolita .
 
- Io...- sentì la sua voce incrinarsi, poi riacquistare vigore - io volevo scusarmi con te e confessarti che...Che non c'era premeditazione in quel che ho fatto, che non volevo punirti ma...ma semplicemente ...Non sono riuscito a resisterti Oscar.
 
-  che cos...? - balbettai incredula
 
- L'attrazzione che provo per te mi ha fatto perdere il controllo, non è stato solo sesso...volevo che lo sapessi ! - sbotto' - volevo solo dirti questo! - concluse , poi si volse  incamminandosi.
 
Io attonita lo guardai andar via.
 
" L'attrazione che provo per te è ancora forte...volevo assicurarmi che tu sia serena ..."
 
Quelle parole risuonavano come musica celestiale .
 
Non mi odiava ...
 
Avrei voluto fermarlo , stringerlo, digli che aspettavo un figlio suo , che nulla era perduto.
 
Avrei voluto baciarlo , piangere stretta a lui e supplicarlo di lasciare Cristine.
 
Ma lo vidi raggiungerla, baciarla sulla guancia , prenderla per mano.
 
Abbassai le braccia.
 
Avevo deciso di rimanere con Fersen, avevo deciso di tacere sulla gravidanza.
 
Avevo rinunciato a lui.
 
Uno sbaglio...Ancora una volta avevo fatto uno sbaglio.

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


"Senza scelta"
capitolo 14
 
 
Avevo mentito ad Andrè ,  gli avevo detto di essere felice  con Fersen, gli avevo taciuto della gravidanza, di contro lui aveva confessato di essere ancora attratto da me, ma mi  aveva anche fatto esplicitamente capire che il rapporto con Cristine andava a gonfie vele .
Dovevo rassegnarmi, farmi un'altra vita, ricominciare...
Alzai le spalle e tornai a casa Von Fersen , da quel momento decisi di essere  un'altra Oscar.
 
 
 
- Allora?? Cosa ti ha detto??
Gli occhi sbarrati ed interrogativi di Cristine sembravano ancora piu' chiari mentre scrutavano Andrè in cerca di risposte.
- Le hai detto che quel che hai fatto non era un modo per punirla? Le hai spiegato che...
- Calma!! - sbotto' il giovane bloccando quel fiume di domande.
Cristine lo fissò, alzò le spalle :
- Scusami ! - sorrise poi
Lui si versò dell'acqua  , bevve, poi tornò a guardarLa :.
- Le ho spiegato tutto - confessò - Ho ammesso di aver  fatto l'amore con lei perchè in quel momento volevo averla , le ho spiegato che non c'era nulla di premeditato o artificioso nel mio trasporto.
- E lei?? Lei che cosa ti ha detto?
- Nulla...non ha proferito parola!!
- Che cosa..? - sbottò lei stupita.
- Proprio così..- spiego' Andrè - all'inizio mi ha accusato di averlo fatto appsta ma...quando le ho spiegato tutto,  è rimasta impassibile e muta. come se la cosa non le importasse!
Cristine si mosse spazientita :
- Ma non è possibile, magari sarà rimasta senza parole dalla gioia o non...
- Smettila! - esclamo' Andrè bloccandola.
Le poso' entrambe le mani sulle spalle e la fisso' dritto negli occhi:
- Smettila di cercare inganni dove non ce ne sono, le ho chiesto palesemente se fosse felice con Fersen e mi ha risposto di si! Smettila di pensare a lei Cristine e pensa un pò a te!
La giovane  si bloccò, rimase con lo sguardo fisso su quegli occhi verdi, su quel viso a pochi centimetri dal suo.
- Devi pensare alla tua felicità , devi lottare per quel che vuoi! Oscar ha fatto la sua scelta , vive la sua vita e noi...Noi dobbiamo vivere la nostra! Abbiamo il diritto ed il dovere di essere felici!
Lei abbassò gli occhi imbarazzata.
Andrè le porto' gentilmente un dito sottto il mento costringendola ad alzare lo sguardo :
- Io sono qui Cristine ed ho tutta l'intenzione di ricominciare, e vorrei farlo con te...
Si fissarono estasiati , un brivido percorse il corpo della giovane , chiuse gli occhi cercando di resistere a quella dolce tentazione .
Andrè si allontano',  ma la fisso' un'ultima volta prima di sparire oltre la porta :
- Pensaci...- sussurrò  poi dolcemente.
 
 
Il sorriso di Fersen sulla soglia mi accolse , lo fissai era bello , non lo avrei mai negato , ero stata molto innamorata di lui in passato era inevitabile trovarlo attraente.
In quel momento, in quel preciso istante ripensai a quante volte il nostro rapporto aveva cambiato toni.
Durante il primo anno in cui ero stata la moglie di Andrè lo avevo odiato, lui...Con le sue macchinazioni ed i suoi inganni ci aveva reso la vita impossibile.
Poi era sparito, anni dopo era riapparso  costringendomi ad un nuovo inganno ed adesso invece... Invece era li , mi sorrideva ed io, io non provavo nessun astio, nessun rancore. Mi aveva aperto gli occhi , mi aveva fatto capire che l'amore di Andrè era traballante eppure, eppure se lui non si  fosse messo in mezzo io e mio marito saremmo stati ancora insieme.
Il nostro era un rapporto di amore ed odio ,  un rapporto strano.
Era li adesso, mi sorrideva e mi tendeva la mano.
Una mano che accettai come se fosse la cosa piu' naturale al mondo.
Mi bacio' il palmo, tornò a guardarmi :
- Bentornata amore mio! - sussurrò
Lo seguiì in casa , tranquilla e per la prima volta , senza nessuna remora.
 
 
 
 
Una settimana era passata da quando avevo saputo di essere incinta, una settimana in cui avevo cercato di dedicarmi a me stessa , facevo lunghe passeggiate fra la natura , cercavo di mangiare sano e avevo un buon rapporto con Hans.
Stavo cercando di crearmi intorno un ambiente tranquillo , presto avrei espresso ad Andrè il  desiderio di riprendere con me Etienne, ne sarebbero inevitabilmente nati rancori e discussioni , volevo essere pronta, volevo preparare la mia creatura a quel periodo che avrebbe messo a dura prova il mio fisico, dovevo rafforzarmi e lo avrei fatto solamente trattandomi bene.
Quel pomeriggio ero tranquillamente seduta a leggere un libro quando Hans si avvicino' a me , mi sorrise dolcemente ;
- Devo sbrigare alcune incombenze in città, vi andrebbe di accompagnarmi ? Potremmo fermarci in quella sala da thè che è sulla strada principale.
- Si...Perchè no! - sorrisi .
Pensavo che prendere un pò d'aria non mi avrebbe fatto altro che bene, ma il destino, era inevitabilmente in agguato.
 
 
 
 
 
- Che sorpresa mi hai fatto oggi Andrè! - sorrisse Cristine agganciando il suo braccio a quello del giovane e guardandolo contenta
- Avevo voglia di stare con te! - sussurrò lui allegro-  sai...Spesso mentre sono al lavoro  ti penso  tutta sola in casa !
- Ahahah! - sorrise lei -  beh...sola non direi, ci pensa Etienne a tenermi occupata !
- E' vero...E' una piccola peste! - sorrise
- No...é solo un bambino vivace, devo dire che a me piace molto quando mi rende partecipe dei suoi giochi.
Andrè sorrise fissandola con gratitudine.
Cristine era una scoperta continua, imparava ogni giorno da lei , ne era sempre piu' attratto, era bella dentro e fuori.
Anche adesso che rideva , sembrava accentrare su se tutta la felicità del mondo
Ad un tratto però  la risata della giovane  si smorzò, Andrè la notò fissare un punto indefinito oltre la grande vetrata della sala da thè dove stavano per entrare.
Seguì il suo sguardo, seduta ad un tavolo noto' Oscar con Fersen .
- C'è...c'è tua moglie! - sussurrò lei bloccandosi.
Rimasero entrambi ad osservare i due dietro la grande vetrata.
Oscar stava seduta vicino a Fersen, lui le poggiava la mano sulla sua, lei rideva, sembrava serena .
Cristine si voltò verso Andrè , immaginava il tumulto interiore che il giovane stava vivendo, gli strinse la mano :
- Mi dispiace ! - sussurrò con tenerezza.
Lui le carezzò una guancia :
- Non devi dispiacerti, devi solo guardarli Cristine...guardali!! - le intimò - sono felici !
Lei tornò a fissarli, Oscar guardava Fersen e sorrideva ,si...Sembravano felici.
Andrè aveva ragione.
Abbassò gli occhi.
Strinse la mano del giovane :
- Come fai Andrè, come fai a non essere  deluso...?
- Diamine, certo che lo sono! - sbottò lui - sono super deluso , ma non per questo intendo rovinarmi la vita. Ho passato anni interi a soffrire , sono stanco Cris. Ho tanto amore da dare ed ho il diritto di riceverne altrettanto . Oscar è un capitolo chiuso, sono contento che stia bene , buon per lei!
Hai intenzione di star qui a guardarla tubare con lo Svedese o  vuoi continuare la nostra giornata insieme? - sdrammatizzo'
- Beh! - rise lei - è decisamente piu' allettante la seconda alternativa!
- Ottima scelta - sussurrò lui porgendole il braccio - vieni , ti porto in una sala da the migliore - scherzò poi - questa non è un granchè!
Si allontanarono felici.
 
 
La sua giacca migliore, i lisci capelli ad incorniciargli il volto, sul viso un'aria allegra:
- Grazie per aver accettato il mio invito! - sussurrò Fersen sorridendo ad Oscar seduta accanto a lui nella grande sala da the.
- Ho accettato solo perchè ambisco ad un the migliore  di quello che prepara Carla! - scherzò lei.
Fersen rise divertito :
- Avete ragione...ahah! Spesso il suo the è proprio improponibile, ma daltronde ...Nessuno batte gli inglesi  e Carla è italiana
- Già...peccato! - rise lei
-Però se volete...Potrei assumere un'altra domestica
Oscar lo fissò dubbiosa:
- State scherzando vero??
- Nient'affatto !! - sbottò lui guardandola con dolcezza - io...io farei qualsiasi cosa per voi!
. Non sarà necessario assumere qualcun altro , vorrà dire che quando mi andrà del buon the , tornero' qui!
- Ed io...vi faro' compagnia! - sussurrò lui coprendo con la sua mano il palmo di Oscar, lei sorrise ammaliata dal suo sguardo.
La compagnia di Fersen, stranamente cominciava a non dispiacerle affatto.
 
 
 
Cristine si era rilassata ,aver visto Fersen ed Oscar felici insieme l'aveva fatta sentire meno in colpa, aveva trascorso un bel pomeriggio con Andrè , avevano sorseggiato del the in una sala poco distante, poi avevano passeggiato per le vie parlando del periodo in cui erano stati distanti, adesso erano rientrati a casa, Etienne li aveva accolti con entusiasmo e si era subito addormentato fra le braccia del padre.
- Com'è bello!! - sussurrò lei guardando le guanciotte del piccolo rilassate nel sonno ed i ricci sparsi sulla giacca del padre. 
- Già...E' davvero bella la mia piccola peste ! - sussurrò Andrè carezzando i ricci del figlio.
- Ti somiglia molto !-  sancì Cristine - ha i tuoi bellissimi tratti anche se.. - si bloccò.
- Se...? - esordì Andrè incitaandola a continuare.
- Anche se ho notato che...La caparbietà e l'ostinatezza  siano piu' ereditati dalla madre.
- Si...e' vero! - sancì lui sorridendo - non ti è sfuggito!!
- Si...Credo che abbia ereditato le virtu' migliori di entrambi , è dolce e bello come te e fiero e ostinato come Oscar!
- Beh...Se non altro abbiamo concluso qualcosa di buono in questi anni! - esordì
Cristine lo fisssò con aria compassionevole, gli carezzò la mano , lui sorrise poi si abbassò a baciarle il palmo.
La giovane sentì un brivido percorrerle la schiena, distolse lo sguardo da quegli occhi e ritiro' immediatamente la mano.
- Forse dovresti metterlo a letto! - sussurrò cercando di mostrare indifferenza.
- Hai ragione! -convenne lui alzandosi - però tu aspettami, non andrai mica a letto, no..? Dobbiamo ancora assaggiare quei cioccolatini che abbiamo preso oggi in città.
- Va bene , ti aspetto! - sussurrò dolcemente.
Andrè si abbassò a baciarla sul capo, poi salì le scale con il figlio in braccio , Cristine rimase ad osservarlo ammaliata dalla dolcezza e bellezza che la sua figura di padre sprigionava.
 
 
Tesi le mani verso il fuoco, il calore mi invase permeandomi il corpo.
Sorrisi beatamente portandomi il palmo sul grembo.
" Amore mio...la mamma ti ama!" - sussurrai diretta alla mia creatura, inspettatamente Fersen si materializzò nella grande stanza, tolsi di scatto la mano dal ventre.
Lui avanzò sorridendomi, poi mi porse una tazza, la presi fra le mani e ne osservai il contenuto:
- Cioccolata!- esordiì contenta.
- Si...dal momento che il the lo abbiamo già bevuto oggi! - sorrise.
In effetti Hans sembrava avermi letto nel pensiero, avevo un certo languorino anche se avevo già cenato abbondantemente, avvicinai le labbra alla tazza e assaporai il liquido denso e scuro, poi sorrisi volgendo lo sguardo verso lui :
- E' buona quasi quanto quella di nanny ! - confessai
- Menomale! - sbottò contento accomodandosi di fronte a me.
Rimanemmo per qualche minuto in silenzio , lo osservai di sottecchi , a lui non sfuggì quello sguardo :
- darei oro per sapere a cosa pensate ! - esordi' dolcemente.
- Non credo vi farebbe piacere saperlo!- scherzai
- Perche mai?
- Perchè stavo pensando che sarebbe piu' giusto odiarvi!- sbottai
- E' vero! - sancì lui sorprendendomi - negli ultimi anni non mi sono di certo comportato bene , ma ho fatto tutto per amore!
- Il fine non giustifica i mezzi! - sbottai
- Già...Ma essere qui , in pacifica convivenza è un bel traguardo, non credete?
Lo fissai seria:
- Andrò via molto presto Hans - esclamai - ricordatevelo e non illudetevi!
- Non sono un illuso, sono un inguaribile ottimista! - sorrise.
- Chiedero' presto ad Andrè la tutela di Etienne e poi lascerò questa casa ! - specificai.
- Spero davvero che vostro marito vi faccia contenta ma...Ho i miei dubbi! - sentenzio'.
- Si...sono consapevole che non sarà facile convincerlo ma...io non perdo la speranza! - sanciì.
Hans mi fisso' :
- Vorrei chiedervi una cosa Oscar, in realtà è da un bel po' di tempo che vorrei farlo! - susssurro'
- Mi devo preoccupare? - sbottai guardandolo dubbiosa.
- No...Non credo! - mi rassicuro' - pensavo che...dal momento che viviamo sotto lo stesso tetto sia giunta ora di darci del tu anziche del voi...Non credete?
Lo fissai divertita:
- Se proprio ci tieni ...Credo si possa fare Hans! - esordiì.
Lo notai sorridere contento, si avvicino', poggio' la mano sulla mia:
- Grazie Oscar! - sussurro'
 
 
I minuti passavano ma Andrè non tornava, Cristine getto' uno sguardo su per la scala, poi si stiracchio' e tiro' su :
- Ho capito...- sussurrò - si sara'addormentato accanto ad Etiennee! - sorrise.
Quindi divertita salì su',
Incrocio' Nanny in corridoio :
- Credo che Andrè si sia addormentato mettendo a letto Etienne ! - rise.
La vecchina la fissò stupita :
- Oh...no! Ho appena controllato il piccolo, dorme beatamente ma...E' da solo! Credo che Andrè sia nella sua stanza ! -esordi' allontanadosi.
Cristine fissò il corridorio dubbiosa, Andrè le aveva chiesto di aspettarlo , possibile che non lo avesse ricordato e fosse andato a letto?
Dopo qualche minuto di titubanza bussò alla porta della sua camera.
- Chi è ? - sentì rispondere
- Sono io! - esclamò
- Si  Cris, entra pure!
Aprì l'uscio velocemente :
- Non volevo disturbarti , pensavo che ti fossi add...
Le parole le morirono in gola.
In piedi davanti il catino , a torso nudo ,Andrè si tamponava con una salvietta!
Cris fissò quei muscoli sodi e quel petto ampio e liscio, il suo sguardo si bloccò poi su quegli occhi che la fissavano allegri.
- Scusami...- sussurrò lui - stavo cambiandomi, volevo mettermi comodo e togliere quella scomodissima giacca!
Lei era ipnotizzata da quel corpo stupendo fasciato ancora dai pantaloni.
- Io....Perdonami ...credevo che.....
Lui rise notando il suo imbarazzo , alzò le spalle :
- Cris...stai balbettando ..?
- Si...cioè no...è che...Uff! - si arrese poi portandosi entrambe le mani sul viso.
Andrè sorrise, si avvicino' apposta continuando a tamponarsi con la salvietta sbagliata.
Lei ritornò a fissarlo :
- Ti...ti metti addosso qualcosa per favore, non riesco a parlarti altrimenti...- arrossì
- E perchè mai ? - sbotto' lui divertito - non sono nudo
Cristine sospiro':
- Va bene ... Ho capito...ne riparleremo domani! Buonanotte! - sbotto'girandosi
Andrè la blocco' gentilmente afferrandole un polso :
- Aspetta , dobbiamo ancora assaggiare i cioccolatini.
- Non...non mi va! - sussurrò lei  bloccata fra la porta ed il torace di Andrè.
- Cris...Ho la vaga impressione che tu voglia fuggire! - sussurrò lui
- Ti sbagli...
- Davvero? - esclamò alzando un sopracciglio
- Si...
- Allora perchè hai le guance in fiamme e balbetti
- Perchè...Perchè credo che se tua nonna ci vedesse penserebbe che...
- Che...?
Lei rimase senza parole, cosa doveva dirgli , che lo desiderava da impazzire , che quel torace nudo e quegli occhi le portavano alla mente pensieri erotici ? Che voleva sparire da quella stanza per non cadere in tentazione?
- Attendo una risposta Cris...- sbotto' Andrè. - a meno che...Tu non voglia passare dalle parole ai fatti e rimanere qui con me!
Lei sbarrò gli occhi stupita :
- Che cos...
- Basta scappare Cris! Ci desideriamo inutile negarlo!
la mano si spostò dal polso alla guancia di lei :
- Rimani con me cris! - sussurrò lui facendo vagare il pollice su quelle rosee gote.
- No...non è giusto, non posso non...- sussurrò chiudendo gli occhi.
Andrè posò le labbra sulla sua fronte, le sfrego' dolcemente su quella pelle lattea :
- Va bene, come vuoi! - sussurrò  poi, quindi si allontano'
Crstine lo osservò raggiungere nuovamente l'altro capo della stanza, anche di spalle quell'uomo era un capolavoro.
Ancora agitata uscì chiudendosi la porta dietro.
In corridoio si addossò al muro , si portò una mano sul cuore aspettando che i battiti si normalizzassero :
- Dio ti prego...Dammi la forza di resistergli! - sussurrò perduta
L'immagine di Fersen ed Oscar felici insieme le tornò prepotentemente alla mente come la voce di Andrè che la incitava a guardarli .
"Oscar ha fatto la sua scelta...Pensa a te Cristine! Abbiamo il diritto di essere felici!"
- Al diavolo! - sbottò arrendendosi .
Con una nuova consapevolezza alzò le spalle e si avvio' nuovamente verso la camera di Andrè
 
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---------- Forwarded message ---------
Da: fedele riccobono
Date: sab 8 gen 2022, 15:50
Subject: 
To: Giusy Giammarresi

gg"Senza scelta"
capitolo 14
 
 
Avevo mentito ad Andrè ,  gli avevo detto di essere felice  con Fersen, gli avevo taciuto della gravidanza, di contro lui aveva confessato di essere ancora attratto da me, ma mi  aveva anche fatto esplicitamente capire che il rapporto con Cristine andava a gonfie vele .
Dovevo rassegnarmi, farmi un'altra vita, ricominciare...
Alzai le spalle e tornai a casa Von Fersen , da quel momento decisi di essere  un'altra Oscar.
 
 
 
- Allora?? Cosa ti ha detto??
Gli occhi sbarrati ed interrogativi di Cristine sembravano ancora piu' chiari mentre scrutavano Andrè in cerca di risposte.
- Le hai detto che quel che hai fatto non era un modo per punirla? Le hai spiegato che...
- Calma!! - sbotto' il giovane bloccando quel fiume di domande.
Cristine lo fissò, alzò le spalle :
- Scusami ! - sorrise poi 
Lui si versò dell'acqua  , bevve, poi tornò a guardarLa :.
- Le ho spiegato tutto - confessò - Ho ammesso di aver  fatto l'amore con lei perchè in quel momento volevo averla , le ho spiegato che non c'era nulla di premeditato o artificioso nel mio trasporto.
- E lei?? Lei che cosa ti ha detto?
- Nulla...non ha proferito parola!!
- Che cosa..? - sbottò lei stupita.
- Proprio così..- spiego' Andrè - all'inizio mi ha accusato di averlo fatto appsta ma...quando le ho spiegato tutto,  è rimasta impassibile e muta. come se la cosa non le importasse!
Cristine si mosse spazientita :
- Ma non è possibile, magari sarà rimasta senza parole dalla gioia o non...
- Smettila! - esclamo' Andrè bloccandola.
Le poso' entrambe le mani sulle spalle e la fisso' dritto negli occhi:
- Smettila di cercare inganni dove non ce ne sono, le ho chiesto palesemente se fosse felice con Fersen e mi ha risposto di si! Smettila di pensare a lei Cristine e pensa un pò a te!
La giovane  si bloccò, rimase con lo sguardo fisso su quegli occhi verdi, su quel viso a pochi centimetri dal suo.
- Devi pensare alla tua felicità , devi lottare per quel che vuoi! Oscar ha fatto la sua scelta , vive la sua vita e noi...Noi dobbiamo vivere la nostra! Abbiamo il diritto ed il dovere di essere felici!
Lei abbassò gli occhi imbarazzata.
Andrè le porto' gentilmente un dito sottto il mento costringendola ad alzare lo sguardo :
- Io sono qui Cristine ed ho tutta l'intenzione di ricominciare, e vorrei farlo con te...
Si fissarono estasiati , un brivido percorse il corpo della giovane , chiuse gli occhi cercando di resistere a quella dolce tentazione .
Andrè si allontano',  ma la fisso' un'ultima volta prima di sparire oltre la porta :
- Pensaci...- sussurrò  poi dolcemente.
 
 
Il sorriso di Fersen sulla soglia mi accolse , lo fissai era bello , non lo avrei mai negato , ero stata molto innamorata di lui in passato era inevitabile trovarlo attraente.
In quel momento, in quel preciso istante ripensai a quante volte il nostro rapporto aveva cambiato toni.
Durante il primo anno in cui ero stata la moglie di Andrè lo avevo odiato, lui...Con le sue macchinazioni ed i suoi inganni ci aveva reso la vita impossibile.
Poi era sparito, anni dopo era riapparso  costringendomi ad un nuovo inganno ed adesso invece... Invece era li , mi sorrideva ed io, io non provavo nessun astio, nessun rancore. Mi aveva aperto gli occhi , mi aveva fatto capire che l'amore di Andrè era traballante eppure, eppure se lui non si  fosse messo in mezzo io e mio marito saremmo stati ancora insieme.
Il nostro era un rapporto di amore ed odio ,  un rapporto strano.
Era li adesso, mi sorrideva e mi tendeva la mano.
Una mano che accettai come se fosse la cosa piu' naturale al mondo.
Mi bacio' il palmo, tornò a guardarmi :
- Bentornata amore mio! - sussurrò 
Lo seguiì in casa , tranquilla e per la prima volta , senza nessuna remora.
 
 
 
 
Una settimana era passata da quando avevo saputo di essere incinta, una settimana in cui avevo cercato di dedicarmi a me stessa , facevo lunghe passeggiate fra la natura , cercavo di mangiare sano e avevo un buon rapporto con Hans.
Stavo cercando di crearmi intorno un ambiente tranquillo , presto avrei espresso ad Andrè il  desiderio di riprendere con me Etienne, ne sarebbero inevitabilmente nati rancori e discussioni , volevo essere pronta, volevo preparare la mia creatura a quel periodo che avrebbe messo a dura prova il mio fisico, dovevo rafforzarmi e lo avrei fatto solamente trattandomi bene.
Quel pomeriggio ero tranquillamente seduta a leggere un libro quando Hans si avvicino' a me , mi sorrise dolcemente ;
- Devo sbrigare alcune incombenze in città, vi andrebbe di accompagnarmi ? Potremmo fermarci in quella sala da thè che è sulla strada principale.
- Si...Perchè no! - sorrisi .
Pensavo che prendere un pò d'aria non mi avrebbe fatto altro che bene, ma il destino, era inevitabilmente in agguato. 
 
 
 
 
 
- Che sorpresa mi hai fatto oggi Andrè! - sorrisse Cristine agganciando il suo braccio a quello del giovane e guardandolo contenta
- Avevo voglia di stare con te! - sussurrò lui allegro-  sai...Spesso mentre sono al lavoro  ti penso  tutta sola in casa !
- Ahahah! - sorrise lei -  beh...sola non direi, ci pensa Etienne a tenermi occupata !
- E' vero...E' una piccola peste! - sorrise 
- No...é solo un bambino vivace, devo dire che a me piace molto quando mi rende partecipe dei suoi giochi.
Andrè sorrise fissandola con gratitudine.
Cristine era una scoperta continua, imparava ogni giorno da lei , ne era sempre piu' attratto, era bella dentro e fuori.
Anche adesso che rideva , sembrava accentrare su se tutta la felicità del mondo 
Ad un tratto però  la risata della giovane  si smorzò, Andrè la notò fissare un punto indefinito oltre la grande vetrata della sala da thè dove stavano per entrare.
Seguì il suo sguardo, seduta ad un tavolo noto' Oscar con Fersen .
- C'è...c'è tua moglie! - sussurrò lei bloccandosi.
Rimasero entrambi ad osservare i due dietro la grande vetrata.
Oscar stava seduta vicino a Fersen, lui le poggiava la mano sulla sua, lei rideva, sembrava serena .
Cristine si voltò verso Andrè , immaginava il tumulto interiore che il giovane stava vivendo, gli strinse la mano :
- Mi dispiace ! - sussurrò con tenerezza.
Lui le carezzò una guancia :
- Non devi dispiacerti, devi solo guardarli Cristine...guardali!! - le intimò - sono felici !
Lei tornò a fissarli, Oscar guardava Fersen e sorrideva ,si...Sembravano felici.
Andrè aveva ragione.
Abbassò gli occhi.
Strinse la mano del giovane :
- Come fai Andrè, come fai a non essere  deluso...?
- Diamine, certo che lo sono! - sbottò lui - sono super deluso , ma non per questo intendo rovinarmi la vita. Ho passato anni interi a soffrire , sono stanco Cris. Ho tanto amore da dare ed ho il diritto di riceverne altrettanto . Oscar è un capitolo chiuso, sono contento che stia bene , buon per lei!
Hai intenzione di star qui a guardarla tubare con lo Svedese o  vuoi continuare la nostra giornata insieme? - sdrammatizzo'
- Beh! - rise lei - è decisamente piu' allettante la seconda alternativa! 
- Ottima scelta - sussurrò lui porgendole il braccio - vieni , ti porto in una sala da the migliore - scherzò poi - questa non è un granchè!
Si allontanarono felici.
 
 
La sua giacca migliore, i lisci capelli ad incorniciargli il volto, sul viso un'aria allegra:
- Grazie per aver accettato il mio invito! - sussurrò Fersen sorridendo ad Oscar seduta accanto a lui nella grande sala da the.
- Ho accettato solo perchè ambisco ad un the migliore  di quello che prepara Carla! - scherzò lei.
Fersen rise divertito :
- Avete ragione...ahah! Spesso il suo the è proprio improponibile, ma daltronde ...Nessuno batte gli inglesi  e Carla è italiana 
- Già...peccato! - rise lei 
-Però se volete...Potrei assumere un'altra domestica
Oscar lo fissò dubbiosa:
- State scherzando vero??
- Nient'affatto !! - sbottò lui guardandola con dolcezza - io...io farei qualsiasi cosa per voi!
. Non sarà necessario assumere qualcun altro , vorrà dire che quando mi andrà del buon the , tornero' qui!
- Ed io...vi faro' compagnia! - sussurrò lui coprendo con la sua mano il palmo di Oscar, lei sorrise ammaliata dal suo sguardo.
La compagnia di Fersen, stranamente cominciava a non dispiacerle affatto.
 
 
 
Cristine si era rilassata ,aver visto Fersen ed Oscar felici insieme l'aveva fatta sentire meno in colpa, aveva trascorso un bel pomeriggio con Andrè , avevano sorseggiato del the in una sala poco distante, poi avevano passeggiato per le vie parlando del periodo in cui erano stati distanti, adesso erano rientrati a casa, Etienne li aveva accolti con entusiasmo e si era subito addormentato fra le braccia del padre.
- Com'è bello!! - sussurrò lei guardando le guanciotte del piccolo rilassate nel sonno ed i ricci sparsi sulla giacca del padre.  
- Già...E' davvero bella la mia piccola peste ! - sussurrò Andrè carezzando i ricci del figlio.
- Ti somiglia molto !-  sancì Cristine - ha i tuoi bellissimi tratti anche se.. - si bloccò.
- Se...? - esordì Andrè incitaandola a continuare.
- Anche se ho notato che...La caparbietà e l'ostinatezza  siano piu' ereditati dalla madre.
- Si...e' vero! - sancì lui sorridendo - non ti è sfuggito!!
- Si...Credo che abbia ereditato le virtu' migliori di entrambi , è dolce e bello come te e fiero e ostinato come Oscar!
- Beh...Se non altro abbiamo concluso qualcosa di buono in questi anni! - esordì
Cristine lo fisssò con aria compassionevole, gli carezzò la mano , lui sorrise poi si abbassò a baciarle il palmo.
La giovane sentì un brivido percorrerle la schiena, distolse lo sguardo da quegli occhi e ritiro' immediatamente la mano.
- Forse dovresti metterlo a letto! - sussurrò cercando di mostrare indifferenza.
- Hai ragione! -convenne lui alzandosi - però tu aspettami, non andrai mica a letto, no..? Dobbiamo ancora assaggiare quei cioccolatini che abbiamo preso oggi in città.
- Va bene , ti aspetto! - sussurrò dolcemente.
Andrè si abbassò a baciarla sul capo, poi salì le scale con il figlio in braccio , Cristine rimase ad osservarlo ammaliata dalla dolcezza e bellezza che la sua figura di padre sprigionava.
 
 
Tesi le mani verso il fuoco, il calore mi invase permeandomi il corpo.
Sorrisi beatamente portandomi il palmo sul grembo.
" Amore mio...la mamma ti ama!" - sussurrai diretta alla mia creatura, inspettatamente Fersen si materializzò nella grande stanza, tolsi di scatto la mano dal ventre.
Lui avanzò sorridendomi, poi mi porse una tazza, la presi fra le mani e ne osservai il contenuto:
- Cioccolata!- esordiì contenta.
- Si...dal momento che il the lo abbiamo già bevuto oggi! - sorrise.
In effetti Hans sembrava avermi letto nel pensiero, avevo un certo languorino anche se avevo già cenato abbondantemente, avvicinai le labbra alla tazza e assaporai il liquido denso e scuro, poi sorrisi volgendo lo sguardo verso lui :
- E' buona quasi quanto quella di nanny ! - confessai
- Menomale! - sbottò contento accomodandosi di fronte a me. 
Rimanemmo per qualche minuto in silenzio , lo osservai di sottecchi , a lui non sfuggì quello sguardo :
- darei oro per sapere a cosa pensate ! - esordi' dolcemente.
- Non credo vi farebbe piacere saperlo!- scherzai
- Perche mai?
- Perchè stavo pensando che sarebbe piu' giusto odiarvi!- sbottai 
- E' vero! - sancì lui sorprendendomi - negli ultimi anni non mi sono di certo comportato bene , ma ho fatto tutto per amore! 
- Il fine non giustifica i mezzi! - sbottai 
- Già...Ma essere qui , in pacifica convivenza è un bel traguardo, non credete?
Lo fissai seria:
- Andrò via molto presto Hans - esclamai - ricordatevelo e non illudetevi!
- Non sono un illuso, sono un inguaribile ottimista! - sorrise.
- Chiedero' presto ad Andrè la tutela di Etienne e poi lascerò questa casa ! - specificai.
- Spero davvero che vostro marito vi faccia contenta ma...Ho i miei dubbi! - sentenzio'.
- Si...sono consapevole che non sarà facile convincerlo ma...io non perdo la speranza! - sanciì.
Hans mi fisso' :
- Vorrei chiedervi una cosa Oscar, in realtà è da un bel po' di tempo che vorrei farlo! - susssurro'
- Mi devo preoccupare? - sbottai guardandolo dubbiosa.
- No...Non credo! - mi rassicuro' - pensavo che...dal momento che viviamo sotto lo stesso tetto sia giunta ora di darci del tu anziche del voi...Non credete?
Lo fissai divertita:
- Se proprio ci tieni ...Credo si possa fare Hans! - esordiì.
Lo notai sorridere contento, si avvicino', poggio' la mano sulla mia:
- Grazie Oscar! - sussurro'
 
 
I minuti passavano ma Andrè non tornava, Cristine getto' uno sguardo su per la scala, poi si stiracchio' e tiro' su :
- Ho capito...- sussurrò - si sara'addormentato accanto ad Etiennee! - sorrise.
Quindi divertita salì su',
Incrocio' Nanny in corridoio :
- Credo che Andrè si sia addormentato mettendo a letto Etienne ! - rise.
La vecchina la fissò stupita :
- Oh...no! Ho appena controllato il piccolo, dorme beatamente ma...E' da solo! Credo che Andrè sia nella sua stanza ! -esordi' allontanadosi.
Cristine fissò il corridorio dubbiosa, Andrè le aveva chiesto di aspettarlo , possibile che non lo avesse ricordato e fosse andato a letto?
Dopo qualche minuto di titubanza bussò alla porta della sua camera.
- Chi è ? - sentì rispondere
- Sono io! - esclamò
- Si  Cris, entra pure!
Aprì l'uscio velocemente :
- Non volevo disturbarti , pensavo che ti fossi add...
Le parole le morirono in gola.
In piedi davanti il catino , a torso nudo ,Andrè si tamponava con una salvietta!
Cris fissò quei muscoli sodi e quel petto ampio e liscio, il suo sguardo si bloccò poi su quegli occhi che la fissavano allegri.
- Scusami...- sussurrò lui - stavo cambiandomi, volevo mettermi comodo e togliere quella scomodissima giacca!
Lei era ipnotizzata da quel corpo stupendo fasciato ancora dai pantaloni.
- Io....Perdonami ...credevo che.....
Lui rise notando il suo imbarazzo , alzò le spalle :
- Cris...stai balbettando ..?
- Si...cioè no...è che...Uff! - si arrese poi portandosi entrambe le mani sul viso.
Andrè sorrise, si avvicino' apposta continuando a tamponarsi con la salvietta sbagliata.
Lei ritornò a fissarlo :
- Ti...ti metti addosso qualcosa per favore, non riesco a parlarti altrimenti...- arrossì
- E perchè mai ? - sbotto' lui divertito - non sono nudo
Cristine sospiro':
- Va bene ... Ho capito...ne riparleremo domani! Buonanotte! - sbotto'girandosi
Andrè la blocco' gentilmente afferrandole un polso :
- Aspetta , dobbiamo ancora assaggiare i cioccolatini.
- Non...non mi va! - sussurrò lei  bloccata fra la porta ed il torace di Andrè.
- Cris...Ho la vaga impressione che tu voglia fuggire! - sussurrò lui 
- Ti sbagli...
- Davvero? - esclamò alzando un sopracciglio
- Si...
- Allora perchè hai le guance in fiamme e balbetti
- Perchè...Perchè credo che se tua nonna ci vedesse penserebbe che...
- Che...?
Lei rimase senza parole, cosa doveva dirgli , che lo desiderava da impazzire , che quel torace nudo e quegli occhi le portavano alla mente pensieri erotici ? Che voleva sparire da quella stanza per non cadere in tentazione?
- Attendo una risposta Cris...- sbotto' Andrè. - a meno che...Tu non voglia passare dalle parole ai fatti e rimanere qui con me!
Lei sbarrò gli occhi stupita :
- Che cos...
- Basta scappare Cris! Ci desideriamo inutile negarlo!
la mano si spostò dal polso alla guancia di lei :
- Rimani con me cris! - sussurrò lui facendo vagare il pollice su quelle rosee gote.
- No...non è giusto, non posso non...- sussurrò chiudendo gli occhi.
Andrè posò le labbra sulla sua fronte, le sfrego' dolcemente su quella pelle lattea :
- Va bene, come vuoi! - sussurrò  poi, quindi si allontano'
Crstine lo osservò raggiungere nuovamente l'altro capo della stanza, anche di spalle quell'uomo era un capolavoro.
Ancora agitata uscì chiudendosi la porta dietro.
In corridoio si addossò al muro , si portò una mano sul cuore aspettando che i battiti si normalizzassero :
- Dio ti prego...Dammi la forza di resistergli! - sussurrò perduta 
L'immagine di Fersen ed Oscar felici insieme le tornò prepotentemente alla mente come la voce di Andrè che la incitava a guardarli .
"Oscar ha fatto la sua scelta...Pensa a te Cristine! Abbiamo il diritto di essere felici!"
- Al diavolo! - sbottò arrendendosi .
Con una nuova consapevolezza alzò le spalle e si avvio' nuovamente verso la camera di Andrè
 

 

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


Anime belle buonasera , finalmente riesco ad aggiornare "Senza scelta " 
Spero che l'attesa non sia stata vana e che perdonerete la mia "licenza poetica" nel miscelare fatti e personaggi 😂😂
Detto questo...Buona lettura a tutti🌹
 
"Senza scelta"
Capitolo 15
 
 
Animata da una nuova forza interiore Cristine tornò indietro .
 
Andrè aveva ragione, doveva pensare a se stessa ed alla sua felicità.
Gli aveva già resistito abbastanza.
 
Oscar del resto lo aveva abbandonato per correre da Fersen.
 
Si blocco' un attimo davanti quella porta, poi la spalanco' di botto.
 
Vide Andrè girarsi immmediatamente a guardarla , i suoi occhi verdi stupiti si incatenarono ai suoi .era ancora li , davanti il catino con la lavetta bagnata fra le mani ed il torace umido.
 
Il giovane la fisso', poi inclino' leggermente la testa :
 
- Ci hai ripensato Cris..?
 
Lei avanzò piano, si fermò a pochi centimetri da lui, fisso' quegli occhi verdi, i ricci umidi, il torace liscio e bagnato.
 
La mano di Cris scese ad incontrare quella di Andrè, la stessa che teneva la pezzuola bagnata .
 
- Moretto...- sussurrò eccitata .
 
Incatenando la mano alla sua afferrò la salvietta e la porto' su quel torace liscio, lo sfrego' sensualmente mentre il giovane era perso in quegli occhi chiari .
 
Con la mano libera lui le cinse gentilmente il fianco e la attirò verso di se :
 
- Ce ne hai messo di tempo Miss Sanders...- sorrise
 
Poi avvicino' le labbra alle sue gentilmente .
 
Baciare Andrè era divino, quelle labbra morbide sulle sue avevano il potere di scioglierle il cuore, stretta al suo corpo caldo Cristine abbandono' ogni remora.
 
Si baciarono dolcemente , senza fretta , assaggiandosi e regalandosi un momento dolcissimo.
 
- Resta con me stanotte! - le sussurrò lui.
 
Cristine sorrise.
 
Il giovane la prese fra le braccia , la tiro' su e la trasporto' gentilmente verso il grande letto.
 
La adagio' sul materasso e si abbasso' a baciarla , Cristine indugio' a lungo con i palmi su quella liscia schiena percorrendone ogni centimetro di pelle.
 
- Sei bellissimo! - gli sussurrò guardandolo negli occhi chiari.
 
- Tu sei un angelo invece! - sussurro' lui dolcemente - prometti di non lasciarmi mai...
 
Cristine gli carezzo' il viso, le ferite che Oscar aveva lasciato in quel cuore di uomo affiorarono tutte in quella frase.
 
- Sarei una stupida a rinunciare ad un uomo come te ! - sussurrò sincera .
 
- Promettilo Cris..!
 
- Si...si..te lo prometto!!
 
Si strinsero forte , Andrè affondò il viso fra i suoi capelli mentre lei lo accarezzava teneramente , poi sorrise , le sue labbra cominciarono a torturare il suo collo ,Cristine getto' la testa all'indietro abbandonata fra le sensazioni che Andrè sapeva donargli.
 
Abbracciati, eccitati, felici godevano dei loro corpi stretti, delle loro labbra fuse .
 
La mano di Andrè scese prudente sulla spallina del vestito della giovane , l'aveva appena spostata di qualche millimetro quando dei tonfi all'uscio li fecero sobbalzare.
 
- Padre! Padre! - la vocina di Etienne si udì oltre il pesante legno della porta.
 
Si bloccarono, fissandosi stupiti.
 
La giovane si mise seduta :
 
- Vai ad aprire! - incito' a bassa voce diretta ad Andrè aggiustandosi la spallina del vestito.
 
Andrè si alzò, si ravvivo' i capelli con le mani, poi aprì la porta.
 
Etienne entro' in stanza come una furia seguito dalla balia.
 
- Padre!! - sussurrò gettandosi fra le braccia del genitore.
 
La balia fisso' Andrè a petto nudo, poi lo sguardo corse verso il letto dove Cris stava seduta:
 
- Scu...Scusatemi , vostro figlio è molto nervoso stasera!
 
Andrè fissò Etienne , gli scompiglio' capelli :
 
- Cosa c'è piccola peste ?
 
- Non ho sonno! - esclamò.
 
- Vada pure , ci penso io! - sentenziò quindi diretto alla balia.
 
La ragazza annuì e si ecclisso' chiudendosi la porta alle spalle.
 
- Dovresti già dormire da un pezzo! - sussurrò Andrè rivolto al figlio
 
- Non ho sonno ! - ripetè testardamente il bambino.
 
Cris si alzò , si avvicino' ai due :
 
- Vi lascio soli! - sorrise baciando entrambi sulla fronte.
 
Inaspettatamente Etienne la bloccò :
 
- Mi racconti la favola dell'altra sera? - chiese sorridendo.
 
Cristine fisso' Andrè , il giovane annui.
 
Ritornarono a letto con Etienne fra loro che rideva felice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar si sveglio', la nausea quella notte la torturava .
 
Si mise seduta , si porto' il viso fra le mani rimase in quella posizione qualche minuto , poi si avvio' verso il comodino, si versò dell'acqua .
 
- Non Riesci a dormire?
 
La voce di Fersen la fece sobbalzare , era seduto in mezzo a letto, la fissava
 
- Scusami...Non avrei voluto svegliarti , ma... ti ostini a rimanere in questa stanza ! - sussurro'
 
- Non preccuparti, perdere qualche ora di sonno non mi ucciderà di certo.
 
Hans si alzò, le venne incontro.
 
La luce della luna schiarì i suoi capelli, Oscar lo fisso', era comunque una bella visione.
 
- Sei sicura di star bene? -chiese sinceramente preoccupato.
 
- Si...si...- esclamò lei distogliendo lo sguardo -sono solo un pò in apprensione
 
Hans la fisso' dubbioso :
 
- Come mai...?
 
- Ho deciso di incontrare Andrè domattina , voglio chiedergli la custodia di Etienne.
 
Hans allungo' una mano, le sfioro' la sua :
 
- Andrà bene...vedrai!
 
- Lo spero...- sussurrò lei trattenendo a stento la nausea che arrivava ancora piu' forte.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè aprì gli occhi, la luce che penetrava dalle tende colpì gli occhi assonnati.
 
Fissò davanti a se , Etienne dormiva beatamente , le manine distese ,i ricci scomposti, una gamba sul ginocchio di Cristine.
 
Sorrise , erano belli, belli e dolcissimi.
 
Con cautela prese suo figlio fra le braccia, lo trasporto' nella sua camera , lo adagio' sul lettino e gli rimbocco' le coperte, poi lo bacio' sulla fronte.
 
Ritornò in camera sua , si rimise a letto , rimase a fissare Cristine che dormiva beatamente ,
 
Era bellissima, i fluenti capelli sparsi sul cuscino, il viso dolce disteso dai tratti del sonno.
 
Lo sguardo vagò alla sua splendida figura , al seno pieno nascosto dal corpetto del vestito che si abbassava e rialzava seguendo il respiro.
 
Amare e baciare un'altra donna che non fosse Oscar...Se glielo avessero detto non lo avrebbe creduto possibile ed invece era li...a desiderare di ricominciare con lei.
 
Quanto era dolce Cristine , tantissimo.
 
Lei c'era e c'era sempre stata , lei lo aveva sorretto e incoraggiato arrivando addirittura a rinnegare i propri sentimenti pur di perseguire la correttezza.
 
Avrebbe restituito a quella fantastica donna il triplo dell'amore che lei gli aveva dimostrato in tutti quegli anni.
 
Dolcemente le deposito' un bacio sul viso, lei si mosse impercettibilmente, Andrè si blocco'.
 
Due iridi piu' chiare dell'acqua cristallina si aprirono verso di lui :
 
- Buongiorno! - sussurro' la giovane sorridendo.
 
Andrè si abbasso' a baciarla dolcemente :
 
- Buongiorno! -rispose poi alzando un sopracciglio in maniera maliziosa.
 
Lo sguardo di Cristine vago' per il materasso :
 
- Etienne...? - chiese
 
- E' nel suo lettino e dorme beatamente!- spiego' lui - scusami...Non avrei voluto svegliarti , ma non ho resistito, sei così bella!
 
Crsitine sorrise , gli sfioro' i ricci morbidi :
 
- Sei una visione celestiale Grandier! - sussurro' estasiata .
 
Dolcemente lui comincio' a depositarle dei piccoli baci sul viso.
 
Lei sorrise .
 
- Che ne diresti di continuare quel che mio figlio ha interrotto ieri sera? -esordì poi lui con voce arrochita dal desiderio.
 
- Ti direi che si puo' fare , ma dubito arriveresti in tempo al lavoro! - scherzò
 
- Beh...Ti ricordo che oggi è Domenica! - sancì lui.
 
Sul viso di Cristine si aprì un sorriso smagliante :
 
- Oddio...E' vero! - esordì felice - allora abbiamo tutto il tempo!
 
- Abbiamo tutta la vita! - sussurro' lui prima di abbassarsi a baciarla.
 
Cristine gettò la testa all'indietro e si dono' completamente all'uomo che amava.
 
 
 
 
 
Lo stomaco borbottava reclamando attenzioni, Oscar scese le scale intenzionata a fare un'abbondante colazione, trovò già Fersen ad attenderla.
 
Si alzò con cavalleria notandola avanzare, le bacio' il palmo come era solito fare, poi si accomodarono entrambì.
 
Lei addentò un biscotto con voracità, era nervosa, troppo...Lo notò anche Fersen.
 
- Vuoi...Vuoi che ti accompagni ? Potrei attenderti in carrozza e...
 
- No...- rispose lei - andrò a cavallo, da sola...!
 
- Come vuoi ma ti prego...Sorridi , quell'aria triste non ti si addice proprio.
 
Oscar lo fisso' in uno scatto d'ira battè le nocche sul tavolo facendo tintinnare la cristalleria e facendo sobbalzare anche Fersen che non si aspettava una simile reazione :
 
- Perchè mai dovrei essere allegra...eh...? Dammi un solo motivo per esserlo! Mio marito sta con un'altra donna e non posso abbracciare mio figlio ogni giorno e la colpa è tua...Soltanto tua! - sentenzio' .
Ero felice e lo sarei ancora se non ti fossi messo in mezzo, se non mi avessi coinvolto in uno stupido inganno.
 
Fersen posò la tazza, si alzò irato :
 
- E' vero! Ti ho ricattata, ma se non l'avessi fatto tu non avresti aperto gli occhi. Quindici giorni Oscar...Quindici giorni sono bastati a tuo marito per sostituirti!! Dimmi se è amore questo! - sbottò
 
Oscar abbassò le spalle, aveva ragione , Andrè non la aveva aspettata...
 
Un capogiro la investì di botto, poggio' le mani sul tavolo per sorreggersi.
 
Fersen si preoccupo' :
 
- Oscar...
 
- E' tutto a posto! - sussurrò lei rialzando le spalle.
 
Il viso del giovane si addolcì, le andò vicino:
 
- Perdonami. Davvero, non avrei mai voluto farti così male, ma avevo bisogno che tu capissi!
 
Oscar lo fisso' freddamente :
 
- Se il prezzo da pagare è questa sensazione di incompletezza che sento...beh...sarebbe stato meglio cadere per sempre nell'oblio! - sussurrò - arrivederci Hans - continuò poi allontanandosi - ci vediamo a pranzo.
 
Fersen la osservo' andare via con la morte nel cuore.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè avvicino' la tazza alla bocca, sorrise teneramente a Cristine seduta di fronte a lei.
 
- Non mi alzavo cosi' tardi da secoli! - esordì lei felice
 
Andrè poggio' il palmo sul suo :
 
- Avrei voluto che restassi ancora un pò a letto con me ! - sussurro'
 
- Ci saranno altre occasioni! - esordì lei - piuttosto...Avevi promesso una passeggiata in città ad Etienne, lo ricordi?
 
- Si...- non l'ho dimenticato e sta sicura che quando si sveglierà me lo ricorderà di continuo.
 
Risero felici.
 
Andrè le prese nuovamente la mano, la bacio' :
 
- E' così che voglio sentirmi ogni giorno , sereno, felice , amato! - esordì - e se provo queste sensazioni devo solo ringraziare te !
 
Cristine trattenne a stento le lacrime :
 
- Meriti tutto il bene del mondo amore mio! - sancì
 
Andrè si alzò, la raggiunse, si baciarono teneramente.
 
Sentirsi felice ed appagato dopo tanto tempo era una sensazione bellissima!
 
La strinse a se , affondo' il viso fra i suoi capelli, amare ed essere amato era una sensazione paradisiaca.
 
Andrè rimase stretto a lei qualche secondo, poi la noto' irrigidirsi, si stacco' da lei, la guardo' :
 
. Cris...Che succede?
 
Lei lo fisso':
 
- C'è..C'è Oscar! - sussurrò guardando verso la grande vetrata.
 
Entrambi notarono la giovane procedere a cavallo lungo il vialetto.
 
- Non mi pare sia giorno di visita ad Etienne oggi!
 
- No, non lo è , magari...ha portato un regalo a suo figlio, magari ha nostalgia e vuole vederlo. E' sua madre in fondo! - sussurro'
 
Andrè sorrise :
 
- La difendi sempre, eh...?
 
- No, non sempre! - rispose lei ridendo
 
Andrè sospiro' , le bacio' la mano :
 
- Vado a vedere cosa vuole...- esclamo' scocciato.
 
Lei annuì, li noto' avanzare l'uno di fronte all'atra , sospiro' preoccupata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar bloccò il cavallo e scese ,noto' Andrè avanzare verso di lei, aveva una mimica seria e distaccata ma era sempre bellissimo, ancor di piu' nel suo abito domenicale.
 
La giacca scura metteva ancor di piu' in risalto i suoi splendidi occhi, avrebbe tanto voluto azzerare la distanza che li divideva ed abbracciarlo.
 
Sospiro'angosciata.
 
Attese ferma ed immobile davanti il cavallo finchè lui si bloccò di fronte a lei.
 
- Ciao Andrè...- sussurro'
 
- Cosa vuoi Oscar? - esordì lui non salutandola nemmeno.
 
Oscar intui' che quella visita non era stata affato gradita, ormai pero' era li ..tanto valeva tentare ..
 
- Scusami se sono piombata qui senza preavviso ma...
 
- Vuoi vedere Etienne? Sta ancora dormendo...- la tronco' lui.
 
- No...in realtà volevo parlare con te! - sbotto'
 
Andrè la fisso' dubbioso.
 
- Con me...?
 
- Si...- esordì
 
Si fissarono per qualche secondo, poi Andrè si mosse verso il prato cercando un posto piu' tranquillo.
 
- Ti ascolto ..- sussurro'
 
Oscar lo fisso', il cuore in tumulto, le mani strette
 
- Vorrei la custodia di nostro figlio...- sbotto' - vorrei che Etienne venisse ad abitare con me!
 
Andrè si altero' immediatamente :
 
- Che cosa...?? Scordatelo!
 
- Per favore Andrè...sono sua madre e..
 
- Eri sua madre anche quando l'hai lasciato con me per correre dallo svedese mi pare...- sbotto'
 
- Sei ingiusto ...
 
- No...Sei tu che hai perso il lume della ragione! Hai lasciato me e tuo figlio senza curarti delle conseguenze , senza chiederti se gli saresti mancata o no.
Dimmi...Dov'eri quando lui piangeva di notte cercandoti o quando mi faceva mille domande chiedendomi perchè non tornavi a casa , dov'eri Oscar?
 
Quelle parole erano fendenti taglienti
 
- Te lo dico io dov'eri, eri fra le braccia dello svedese , un uomo che dicevi di odiare , un uomo che ci ha torturato per anni, un essere meschino ed immondo che ha ardito di tutto per separarci... Hai lasciato tuo figlio per correre a scaldargli il letto...!- sbotto' con enfasi
 
Lo schiaffo partì istantaneo , fu talmente inaspettato e forte da far sbarrare gli occhi ad Andrè.
 
Oscar lo fisso' , la guancia rossa i ricci che si muovevano ancora per il contraccolpo.
 
- Puo' essere un farabutto ma è un uomo che mi ama - sbotto' - tu dopo 15 giorni stavi già con un'altra!
 
Andrè la fisso' con astio:
 
- Avrei dovuto fare questa scelta molto prima, mi sarei risparmiato anni di sofferenza, a quest'ora sarei ancora a Brighton amato e rispettato - sbotto'
 
Si fissarono sfidandosi .
 
- Mio figlio non lascerà mai questa casa - aggiunse lui - dovrai prima passare sul mio cadavere ! Torna dal tuo biondino , Comandante! - esclamò , quindi si allontanò velocemente .
 
Oscar strinse i pugni angosciata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Critine aveva seguito la scena osservando tutto dalla grande vetrata , non aveva sentito quel che i due si erano detti ma ,aveva intuito che non fosse stato nulla di piacevole . Ne ebbe la conferma quando vide Andrè avanzare furioso .
 
- Cosa è successo? - sussurrò lisciandogli la guancia ancora arrossata - perchè quello schiaffo e...e cosa voleva Oscar?
 
- Oscar vuole Etienne ...Vuole la sua custodia! - sbraito' lui alterato - Ha una bella faccia tosta , ma non cedero' , Etienne rimarrà con noi!
 
Cris annuì, poi lo abbraccio'.
 
Andrè si cullò nel suo abbraccio, rimase stretto a lei , poi la fisso' :
 
- Vado a svegliarlo...- sorrise mestamente - poi andremo a fare la nostra passeggiata , non voglio di certo rovinare la nostra giornata insieme! - sussurrò baciandola prima di allontanarsi.
 
Cristine ritornò a guardare.
 
Oscar stava ancora li , una mano mestamente appoggiata al cancello , lo sguardo perso nel vuoto, stava soffrendo, ne era sicura .
 
Avanzò verso di lei.
 
Oscar stava per salire a cavallo, lei la bloccò :
 
- Aspettate , per favore!
 
Quella voce la fece fermare , si girò a guardarla , l'inglesina era sempre bellissima, se non altro Andrè aveva sempre buon gusto ,si trovo' a pensare..
 
La fisso' nei grandi occhi chiari ed impazzì di gelosia , era la donna che si stringeva a suo marito , che faceva l'amore con lui...Cercò di non pensarci.
 
_ Cosa volete? - sbotto' quindi - palesarmi anche il vostro astio ? Volete anche voi ricordarmi che ho sbagliato? Bene...fatelo! - sbotto'
 
Cristine la lascio' sfogare, poi sorrise :
 
- No Oscar...Non mi permetterei mai di giudicarvi - sbotto' - io....volevo solo chiedervi di perdonare Andrè.
 
Lei sbarrò gli occhi stupita.
 
- Ho visto che lo avete schiaffeggiato e...Presumo che per farlo... non avrà detto nulla di piacevole.
 
- Infatti...- sussurrò lei .
 
- Perdonatelo Oscar, Andrè è un uomo che ha sofferto, che ha visto la sua famiglia sgretolarsi!
 
Aveva ragione, quella giovane ragazza aveva il dono della coerenza ed un modo di porsi che stupiva.
 
- Nessuno mette in dubbio che abbia sofferto- sbotto' lei - ma non puo' negarmi mio figlio, io sono sua madre!
 
Cristine la fisso' :
 
- Nessuno prenderà mai il vostro posto Oscar e comprendo che ...Io non dovrei entare in simili beghe familiari.
Etienne è vostro figlio e spetta a voi genitori decidere ma...a lui avete pensato?
 
- Certo che ci ho pensato, appunto per quello lo rivoglio con me!
 
- Siete sicura che sia la cosa giusta? Etienne è un bambino felice !
 
Oscar si blocco'.
 
- Ha imparato a vivere vedendovi ogni tanto, ha capito che anche se non vi vede voi ci siete . Siete sicure che cambiare adesso non lo traumatizzera'? Siete sicura che allontanarlo dal padre non turberà quell'equilibrio che si è costruito? E' sereno Oscar...E' allegro e vi ama , siete sicura che portandolo via da qui continuerà a farlo?
 
Oscar abbassò le spalle , Cristine aveva ragione.
 
Aveva solo pensato a se stessa ma Etienne come l'avrebbe presa?
 
Cristine avanzò, le toccò un braccio gentilmente :
 
- Capisco che vi manca ma...potete vederlo quando volete , senza nessun problema ! Pensateci Oscar...stravolgere le sue abitudini sarebbe deleterio!
 
Oscar si giro' e salì a cavallo poi senza dire una parola varcò il cancello
 
Cistine rimase a fissarla allontanarsi tristemente
 
 
 
Andrè intanto, dopo aver svegliato Etienne era tornato nel grande salone e , non trovando Cristine l'aveva cercata. Attraverso la grande vetrata l'aveva vista con Oscar.
 
Era una scena surreale notarle conversare, le due donne piu' importanti della sua vita li, insieme...
 
Attese pazientemente che sua moglie andasse via, poi raggiunse Cristine.
 
La bacio' :
 
- Ha cercato di convincere anche te? - sussurrò
 
La giovane la fisso' con un sorriso disarmante :
 
- No...affatto!Anche perchè io non avrei voce in capitolo. Etienne è figlio tuo e di Oscar ed io non dovrei intromettermi , gentilmente e con garbo le ho fatto notare che il piccolo potrebbe soffrire di un nuovo cambiamento. Le ho semplicemente fatto notare che è un bimbo felice e che lei...ne sarà sempre la madre.
Le ho assicurato che io non prenderò mai il suo posto!
 
Andrè la guardo', poi sorrise :
 
- Il tuo discorso non fa una piega ma...Credi che si sia resa conto che hai ragione?
 
Cristine sorrise :
 
- Sono sicura di si.
 
 
 
 
 
 
 
Oscar cavalco' verso casa, Cristine aveva ragione, suo figlio era un bimbo felice perchè creargli un trauma.
 
Era difficile, era maledettamente difficile rinunciare a lui.
 
Tutta la sua vita stava subendo cambiamenti enormi, lei stessa era diversa, aveva accettato quello strano rapporto amichevole con Fersen malgrado si rendesse conto che quel tremendo caos era solo colpa sua.
Cosa le stava succedendo?
 
Era sola, adesso... Era davvero sola.
Le restava solo Hans e la sua creatura .
 
Arrivò a casa pervasa da un'angoscia tremenda, Fersen la aspettava sulla soglia.
 
Scese da cavallo, si avvicino' a lui .
 
- Com'è andata mia adorata? - sussurrò il giovane con un tenero sorriso.
 
Lei scattò in avanti :
 
- Male!!! Come vuoi che sia andata ?? Andrè non mi concederà mai la custodia di Etienne e la colpa è tua!! Soltanto tua!!
 
Sbotto' scattando in avanti e crivellando di colpi il torace di Fersen.
 
- Ti odio!! Io Ti odio!! - urlò fra i pugni e le lacrime.
 
Hans la lascio' fare, incassò i colpi non opponendo resistenza, finche stremata lei si blocco' , lo guardò e poi si strinse a lui piangendo a dirotto.
 
 
 
- Vedrai...Grandier cambierà idea! - sussurrò Hans seduto accanto a lei carezzandole il viso.
 
Oscar lo fisso' con gli occhi ancora grondanti di pianto :
 
- No...Forse è meglio così, forse...Etienne sta meglio con il padre!
 
Hans la fisso' stupito :
 
- Davvero rinunceresti così a tuo figlio?
 
- Se è per il suo bene si! - confessò lei .
 
Lui le carezzò i capelli :
 
- Qualsiasi cosa tu decida io sono qui! Sai che ti amo e ...che gli vorrei bene come se fosse mio!
 
Oscar lo fissò , Hans la amava da sempre , era sempre stato li, nel bene e nel male.
 
Sorrise, si alzò :
 
- Grazie , ma sarà meglio lasciarlo alle cure del suo vero padre.- sancì - dovrò farmene una ragione ! - esclamò - adesso...Credo che sia meglio andare a dormire ! - sussurrò- buonanotte!
 
Compì qualche passo, poi il mondo giro' vorticosamente.
 
Hans la notò traballare .
 
- Oscar...stat...- non ebbe il tempo di finire la frase, lei si accascio' al suolo.
 
Fersen stravolto si abbasso' verso di lei :
 
- Amore...amore mio , mi senti!! - gridò terrorizzato.
 
Oscar non poteva rispondere....

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Anime belle buonasera!!
Grazie sempre per la vostra fedeltà, eccovi  il nuovo capitolo di "Senza scelta", spero  non vi deluda troppo!🥰🥰
Buona lettura!!

"Senza scelta"

capitolo 16

 

Oscar tento' a fatica di schiudere le palpebre, erano pesantissime, provò e riprovo' finchè esse si aprirono lasciando filtrare la luce .

Si ritrovò distesa a letto,

Istintivamente si portò le mani al ventre, adesso ricordava...Stava conversando con Hans, poi il capogiro, poi...il nulla!

- Tranquilla, il bambino sta bene..!- la voce di Fersen la staccò dai pensieri.

Si girò piano, lui stava davanti la finestra, fissava il vuoto, gli occhi umidi le guance rigate da lacrime evidenti, Oscar provò per lui una pena infinita :

- Hans ...io...

Lui imperterrito  continuo' a rivolgere lo sguardo all'orizzonte :

- Perchè me lo hai nascosto? - sussurrò poi   tristemente - lo sai che ...Lo avrei amato come fosse mio!

Oscar si alzò, lo raggiunse, lui non si volto' :

- Perdonami...- sussurrò  poggiando una mano sulla sua spalla - ...lo avrei fatto a breve.

Hans rimase impassibile, lo sguardo dritto, le mani in tasca

- Ti prego... girati, parliamone!

- Credo non ci sia nulla da dire Oscar, mi hai usato! Ti ho dato amore, protezione e tu...Tu mi hai ricambiato   tacendomi qualcosa di  importante! A volte credo che tutto l'amore che provo per te sia sprecato. Anni di cuore straziato, di piani , di macchinazioni inutili, per cosa?

Sai...penso che forse...Forse avrei dovuto fare come Grandier , arrendermi alla prima difficoltà, soppiantarti con un'altra invece di...di rimanerti fedele , col cuore e...col corpo!

Quelle parole la colpirono nel profondo , per quanto Fersen fosse stato malefico e subdolo era sempre stato coerente...sempre!

- Tu...Tu vorresti dire che ...Che da quando hai confessato di amarmi non...Vorresti davvero farmi credere che in tutti questi anni...

Lui si girò, fulminandola con lo sguardo :

- Perchè te ne stupisci Oscar? Per me esisti solo tu e ...si...se vuoi saperlo non ho piu' toccato nessuna donna dallo stesso istante in cui ho capito di amarti!

Lei rimase basita, attonita, raggelata da quelle parole .

- Ti ho praticamente consacrato la mia vita , agendo anche sconsideratamente, è vero ,  e per cosa poi..? Per sapere da vie traverse che sei incinta? Non hai nemmeno avuto il coraggio di confessarmelo!

- Te lo avrei detto , prima o poi. Pensi che avrei potuto nasconderlo a lungo ?

Si fissarono , Oscar si avvicino' allungo' una mano verso di lui cercando di stabilire un contatto, ma lui la bloccò :

- Non cercare di ammaliarmi , non funzionerebbe!

- Scusami, ho sbagliato ma...

- Grandier lo sa'? - sbottò lui troncando il discorso .

- No...E non dovrà saperlo! - sancì lei.

Fersen si stampiglo' in viso un sorrisetto diabolico :

- E perchè mai...? Magari venendone a conoscenza lascerebbe la sua Inglesina e si riunirebbe a te! - esclamò ironicamente rigirando il coltello nella piaga.

- No...dubito che lo farebbe..

- Mai dire mai...- sancì lui , poi troncando il discorso quindi

le rivolse uno sguardo glaciale, e   lascio'tristemente la stanza.

Oscar angosciata si abbandono' ad un pianto sommesso .

Qualsiasi cosa facesse , ultimamente non ne azzeccava una.

 

 

 

 

Hans si chiuse nello studio, si riempì nervosamente un bicchiere , trangugio' tutto d'un fiato il liquido scuro.

L'acool gli brucio' in gola provocandogli un grido strozzato.

Si avvicino' alla finestra angosciato.

Oscar aspettava un figlio da Grandier.

- Maledizione! - urlò scaraventando a terra il bicchiere .

La donna che amava , la stessa che aveva iniziato ad avvicinarsi a lui, gli aveva taciuto tutto.

Che delusione.

L'aveva lasciata libera di andare .

Lei aveva deciso di restare, ma perchè??

Si porto' una mano alla testa confuso.

Pianse, pianse come mai aveva fatto.

Forse era il caso di rinunciare a lei...Allontanarsi.

Forse....

o magari....no!

 

 

 

 

 

Cristine reclino' il capo sulla spalla di Andrè e chiuse gli occhi rilassandosi, era così bello stare con lui accanto al fuoco.

- E' stata proprio una bella giornata ! - sussurrò il giovane carezzandole i capelli - anche Etienne si è divertito!

- Già..E' vero! - sussurrò lei alzando il capo ed incontrando quegli incredibili occhi verdi - E' tutto bello con te Andrè Grandier! - sorrise.

Lo sguardo felice e dolce che le rivolse il suo uomo le riempì il cuore di tenerezza.

Lui si abbassò a baciarla dolcemente , si strinsero forte donandosi a vicenda le labbra e godendo di quel contatto.

Cristine rimase stretta a lui :

- Credevo che la discussione di oggi con tua moglie ti avrebbe messo di malumore ma..per fortuna mi sbagliavo!

- Nulla puo' mettermi di malumore Cris, te l'ho detto : Oscar ha fatto la sua scelta ed io ho fatto la mia!

- E pensare che credevo ci fosse qualcosa sotto...- esordì lei - lasciare te per Fersen mi sembrava fosse qualcosa di impossibile !  - confesso'

- Fersen ha avuto sempre uno strano effetto su Oscar, lei ne è sempre stata attratta

- Ma...che dici...? - si meraviglio' lei

- Credimi Cris!! Anche quando stavamo insieme e lui cercava di ostacolarci, malgrado lo ritenesse un ossessionato... lo giustificava sempre!

- No...non ci credo!

- Ti assicuro che è cosi!

Si fissarono

- Avrei solo dovuto capirlo che sarebbe stata questione di tempo...

Lei lo strinse a se, lo bacio' ancora teneramente .

Andrè fece vagare le sue labbra su quel collo latteo.

I corpi si accesero immediatamente di passione.

- Huhmmm! - ansimò lei

Andrè sorrise , la prese fra le braccia e senza fatica la trasporto' su per la grande scala , la porto' in camera sua .

Si amarono tutta la notte.

 

 

Oscar si rigirò nervosamente a letto, era notte inoltrata e Fersen non era ancora salito in stanza.

Era rimasto tutto il pomeriggio rintanato nello studio, non l'aveva nemmeno raggiunta lasciandola cenare da sola.

Era deluso e lei...Lei riconosceva di aver sbagliato.

Si alzò , vago' un pò per la stanza , poi decise di scendere giu' a cercarlo.

Lo trovò al buio, davanti il grande camino, si avvicinò cautamente , lui dormiva scomodamente adagiato alla poltrona, il capo reclinato, i capelli a coprirgli il viso.

Aveva un bicchiere vuoto fra le mani.

Cautamente Oscar sfiorò quelle dita prendendolo e abbandonandolo sul tavolino vicino.

Lui si mosse , reclino' la testa dal lato opposto lasciando libero il viso.

Aveva le guance umide di pianto, gli occhi ancora chiusi .

Oscar allungo' le dita , si bagno' i polpastrelli con quelle lacrime , colpita nel profondo.

Fersen stava soffrendo per lei e quella cosa la faceva star male, ma ancora piu' male le faceva quella indifferenza che lui le mostrava.

Animata da una forza sconosciuta  si abbassò a baciargli la fronte.

Fersen aprì gli occhi di botto, presa alla sprovvista lei si rialzò.

- Non...Non dovresti dormire qui..- balbetto' imbarazzata.

- Credo che dove io voglia dormire non debba riguarti ! - sbottò

- Per favore, smetti di farmi sentire così in colpa e parlami! - susssurrò lei - so di aver sbagliato ma...ma quante volte hai sbagliato tu con me?Quante??? Hai distrutto la mia famiglia, mi hai allontanato da Andrè e da mio figlio...

- Appunto...Allora a maggior ragione lasciami perdere Oscar ! - sbottò alzandosi.

Poi volgendole le spalle salì per la lunga scala , Oscar lo guardò allontanarsi pervasa da un'angoscia infinita.

vago' un po' in giardino, poi salì nella sua stanza.

 

 

 

Oscar , si ravvivo' il cuscino, fisso' la grande luna che faceva capolino dalle grandi finstre con le tende scostate.

Sospiro' angosciata , Fersen non dormiva piu' in stanza con lei da una settimana ormai, la ignorava limitandosi ad un buongiorno o ad un buonasera quando la incrociava, non pranzava e non cenava piu' con lei , non le rivolgeva la parola.

Eppure...Eppure la teneva d'occhio assicurandosi che mangiasse a dovere, che seguisse le direttive del medico, che facesse il riposino, che si prendesse cura di se.

L'amore di Fersen se lo sentiva addosso, vigile ,.....

In quei giorni in cui lui l'aveva ignorata , per la prima volta non aveva pensato nemmeno ad Andrè.

Si portò una mano alla testa stupita.

Cosa stava facendo ?

Davvero si ritrovava a pensare all'uomo che le aveva sconvolto e rovinato la famiglia anzichè al padre dei suoi figli ?

Stava davvero cambiando così tanto o quel che le aveva sempre rinfacciato Andrè era vero : Era sempre stata attratta da lui ?

Le passarono davanti gli occhi, quei lisci capelli , quelle immagini nudo mentre faceva il bagno...

"No...No Oscar , sarà la gravidanza sarà...! !

Abbandono' ogni corazza , ogni falsa persuasione,ogni remora,  si arrese...

Ne era attratta , era inevitabile.

Amava Andrè con tutta l'anima ma Fersen... ..Fersen era una tentazione, lo era sempre stato.

Perfido..Calcolatore ...Determinato ma attraente e dolce come non mai , un amore / odio continuo che lei aveva cercato di insabbiare in tutti quegli anni, Andrè aveva avuto ragione...

Adesso sapeva quel che era davvero per lei.

E adesso...la cosa le faceva ancora piu' male.

Andrè la odiava , Fersen era deluso da lei...

Si porto' una mano alla fronte

Quella notte sarebbe stata lunghissima.

Riusci' a prendere sonno per circa mezz'ora , poi si mise a sedere sul bordo del letto, doveva chiarire con Fersen , immediatamente , anche a quell'ora della notte.

A piedi nudi, risoluta come non mai si avvio' per il corridoio buio, aprì la porta della camera di Hans senza nemmeno bussare, entro' . se la richiuse alle spalle :

- Hans... - sussurro' piano.

Lui stava girato su un lato, il viso coperto dalla leggera coperta :

- Cosa ci fai qui , torna nella tua stanza - esclamò non muovendosi di un centimetro.

- No...dobbiamo parlare! - sbottò lei.

- Mi pare non ci sia nulla da dire , torna nella tua stanza e cerca di dormire, il sonno è importante in gravidanza - esclamo' - buonanotte!

Oscar rimase li, ferma , ai piedi del letto , al buio , mentre lui la ignorava .

Poi avanzò, scosto' le coperte , si distese accanto a lui .

Fersen le dava le spalle , non si mosse di un centimetro, lei si avvicino',  gli posò un braccio sul fianco.

- Perdonami ! - sussurro' quindi al suo orecchio tirandosi su la coperta.

Hans non si girò, rimasero così, vicini .

Lui la ignorò , ma  lei continuo' ad abbracciarlo e giurò di sentirlo piangere sommessamente .

Cullata dal calore del corpo di Hans davanti il suo Oscar si addormento' di botto.

 

 

 

Fersen aprì gli occhi , la luce del sole inondava la stanza, sentì il respiro leggero di Oscar dietro la nuca , la pressione del suo braccio abbandonato attorno alla sua vita , sospiro' eccitato.

Davvero  lo aveva fatto? Davvero era entrata nella sua stanza e si era distesa accanto a lui ?

Si giro' piano , facendo attenzione a non svegliarla, non era stato un sogno, lei era li, la testa abbandonata sul cuscino, i capelli sparsi sul viso.

Dio quant'era bella ...Bella ed incinta di Grandier , quel pensiero fu un pugno istantaneo nello stomaco.

Piano si alzò , la coprì col lenzuolo, fissò la meravigliosa giornata da dietro i vetri , le lacrime ricominciarono a scorrere incontrollate .

Il suo era un amore inutile...

Doveva lasciarla andare .

Ripensò immediatamente pero' che lo aveva già fatto , l'aveva già lasciata libera , ma lei non si era mossa.

Perchè?

Comunque sia non voleva piu' piangere , non voleva piu' soffrire ...Decise...

Sarebbe tornato in Svezia, fra gli odori della sua terra , forse...forse avrebbe dimenticato!

Si vestì e scese giu'...Aveva bisogno di un caffè!

 

 

Il liquido scuro lo ritempro' immediatamente ,se ne versà ancora e sospiro' affranto , si giro' a guardare la sontuosa scala e la grande veranda assolata , quella villetta le sarebbe mancata , lì aveva sognato di vivere per sempre con Oscar , li aveva immaginato di ridere felice.

Sogni...Erano stati solo sogni purtroppo.

Abbandono' la tazzina sul piattino, sconsolato, il rumore dei passi di Oscar lo distrasse da quei tristi pensieri.

Alzò il viso, lei si avvicinava fissandolo .

Fersen abbassò gli occhi .

- E' inutile che tenti di ignorarmi ! - esclamò lei scostando una sedia e prendendo posto di fronte a lui.

- Non ti ignoro affatto! - sussurrò serio - non ho semplicemente voglia di intessere nessuna conversazione.

- Non devi per forza parlare ..- sbotto' lei addentando un pasticcino - puoi anche ascoltare .

- No...Non ho tempo! - sbotto' lui - ho altro da fare !

- E cioe' ?

- Ho deciso di tornare in Svezia , voglio partire il prima possibile!

Oscar scatto' in piedi trascinado con se la sedia che fece stridere il legno sul pavimento.

- Che cosa ..?

Fersen la fisso', aveva gli occhi sbarrati dallo stupore , la mimica sconvolta .

- No...Non puoi farlo! - sbotto' lei .

- Sta tranquilla Oscar , non rimarrai senza un tetto sulla testa , questa villetta è tua , puoi rimanerci tutta la vita  se vuoi! - sancì

- E' questo che pensi ? Che io voglia usarti..?

- Perchè saresti rimasta altrimenti!!?? - sbotto'

- ti ricordo che sono abbastanza benestante ! - urlò lei

- Allora perchè non sei andata via , perchè non ti sei ecclissata quando ti ho sciolto dal nostro patto?

Oscar abbassò gli occhi.

Eluse volontariamente di dar una risposta.

- Perchè...? Perchè questa assurda decisone, non puoi davvero andartene così...- esclamo' poi

- Si che posso ! - sbottò lui - Non ho nessun vincolo con te e niente piu' mi trattiene qui.

Sono stanco Oscar , stanco di elemosinare amore , stanco di farmi false illusioni, stanco di tutto! Ho fatto le cose piu' subdole ed ignobili per averti ma non è servito. Tolgo il disturbo, ti lascio alla tua vita ..

Si alzò,intenzionato a lasciare la stanza, Oscar lo bloccò :

- No...no ti prego, non andare! - sussurrò

- Sta tranquilla , non sarai sola , c'è Carla   che...

- No!! Io ho bisogno di te! - sussurro' decisa

Fersen si blocco'.

- Che cosa hai detto...?

- Che ho bisogno di te ...Maledizione! Non voglio che tu te ne vada !!!

Fersen la fisso' stupito.

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


Anime belle, buonasera!!!
Finalmente riesco a postare un nuovo capitolo di "Senza scelta", un capitolo un po' cortino visto il da fare di questi giorni!
Prima di ringraziarvi e lasciarvi alla lettura però, vorrei avvertirvi che, il capitolo potrebbe risultare "molesto" , quindi se non riuscite proprio ad immaginare i nostri eroi in storie diverse ..Non leggete!!!!
Detto questo...vi auguri buona lettura!!!
Immagine ©Ryoko ikeda
 
 "Senza scelta"🌹
 
capitolo 17
 
 
 
- Sono stanco Oscar , stanco di elemosinare amore , stanco di farmi false illusioni, stanco di tutto! Ho fatto le cose piu' subdole ed ignobili per averti ma non è servito. Tolgo il disturbo, ti lascio alla tua vita ..
 
Fersen si alzò,intenzionato a lasciare la stanza, lei lo bloccò :
 
- No...no ti prego, non andare! - sussurrò
 
- Sta tranquilla , non sarai sola , c'è Carla che...
 
- No!! Io ho bisogno di te! - sussurro' decisa
 
Hans si blocco'.
 
- Che cosa hai detto...?
 
- Che ho bisogno di te ...Maledizione! Non voglio che tu te ne vada !!!
 
 La fisso' stupito:
 
- Perchè Oscar ? Ti ho già spiegato che non sarai sola...
 
Lei lo fissò , strinse ancora piu' forte la mano di Fersen alla sua :
 
- Forse non mi sono spiegata...Non è rimanere sola che mi spaventa, dovresti conoscermi..
 
- Allora perchè vuoi che rimanga , perchè ti sentiresti troppo in colpa ? Io starò bene ...E starai bene anche tu..- sussurrò lui addolcendosi
 
- Hans...- esclamo' lei arrossendo - Io forse non sarò mai in grado di darti l'amore che tu vuoi. Amo Andrè infinitamente , di un amore completo e viscerale ma... Ma c'è una cosa di cui in questi giorni ho preso coscienza...In questi giorni in cui mi hai ignorato. Tu, non mi sei mai stato indifferente !
 
Fersen sbarrò gli occhi :
 
- Che diavolo vuol dire ? - sbotto' sconcertato
 
- Che...che ci sono dei momenti in cui... - si blocco' confusa .
 
- Continua...ti prego! - la incito'
 
Oscar lo fisso', era bellissimo con quell'aria incredula, gli occhi lucidi per l'emozione .
 
- Ci sono dei momenti in cui, io ti guardo e...E sento qualcosa che ...
 
- Oscar...- sussurro' lui smarrito.
 
- Io lo so che non riusciro' mai a dimenticare Andrè , pero'...Pero' sento che se tu te ne vai...
 
Si bloccò, due lacrimoni le scesero lungo le gote , Hans la fisso', era così bella con quell'aria smarrita, con quegli stupendi occhi rigati dalle lacrime .
 
- Io penso che potremmo provarci Hans, io credo che potremmo essere felici insieme e, e non è una ripicca , non voglio che tu pensi che sia un modo per dimostrare ad Andrè che anch'io posso ricominciare . Provo un'attrazione per te , l'ho sempre provata! Adesso che mio marito ha la sua vita è inutile ignorare quello che ho sempre sentito...
 
Adesso piangevano entrambi, Fersen pensò che finalmente, tutti quegli anni di macchinazzioni, ossessioni, piani, avevano dato i loro frutti.
 
- Quello che avevo sempre intuito, quell'elettricità che era presente quando stavamo insieme ...Non era solo una mia immaginazione allora...- esordì emozionato
 
- No! - sussurro' lei - forse non potro' essere la donna che ti aspetti ma...Ma voglio provarci Hans - sussurro'-
 
Lui si avvicino', le sfioro' il viso asciugandole le lacrime con i polpastrelli :
 
- E' un sogno...- sussurro'
 
- E' verità, io sono qui...- rispose lei piano.
 
Con dolcezza infinita Fersen poggio' la fronte sulla sua, poi le sfiorò le labbra.
 
Oscar gemette piano .
 
Hans inclino' il viso, schiuse le labbra sulle sue , si baciarono dolcemente.
 
Oscar si lascio' andare, baciare Hans era diverso dal baciare Andrè ma era ugualmente piacevole ed eccitante.
 
 
 
- Saremo felici Oscar! te lo prometto!- esclamo' lui staccandosi da quelle labbra dolci e fissandola emozionato
 
Lei lo strinse, rincuorata, serena , sicura.
 
Finalmente poteva riaprire il suo cuore , Andrè era felice e giuro' a se stessa che lo sarebbe stata anche lei
 
Andrè varcò il cancello della sua villetta ad Hampstead heat, Cristine ed Etienne erano li ad attenderlo, la sua nuova famiglia.
 
Scese da cavallo ,contento e sereno.
 
Etienne gli corse incontro facendo ondeggiare quei ricci ribelli tanto simili ai suoi , lo raggiunse ,
 
Andrè lo strinse a se e pensò a quanto fosse incondizionato e completo l'amore per un figlio , e quanto l'universo fosse piccolo a confronto di quel bene.
 
Si chiese come facesse Oscar a strgli lontano, ad accontentarsi di vederlo solo un giorno alla settimana e tutto quello solo per stare con Fersen.
 
Quanto soggiogata era da quell'uomo ?
 
Tanto...ed lo era sempre stata.
 
Il sorriso di Cristine lo riporto' alla sua dolce realta'.
 
Era a casa finalmente e sarebbe stata come ogni sera una splendida serata da passare con i suoi amati.
 
Andrè la attiro' a se , la bacio' e strinse a lungo, spero' che almeno Oscar , fosse felice quanto lo era lui,
 
 
 
 
 
Oscar si strinse di piu' a Fersen, abbandono' il capo sulla sua spalla e rimase a fissare il fuoco, mentre il giovane, visibilmente contento le baciava il capo godendo di quel momento di tenerezza.
 
Oscar si sentiva al sicuro, protetta , e dopo tanto tempo anche amata... ed era una sensazione bellissima.
 
Alzò gli occhi ed incontro' quelli commossi di Fersen :
 
- Io...io non riesco a spiegarti quanto sia felice! - sussurro' lui estasiato fissando quei grandi occhi blu .
 
- Non ce ne è bisogno! - sancì lei sorridendo - tutto in te lo lascia trasparire.
 
- Davvero? E' così evidente ?
 
- Certo che si! -lo prese in giro lei!
 
Il giovane rise di gusto.
 
- Da oggi in poi cerhero' di contenermi
 
- No! - sbotto' lei - anzi...Ti pregherei di essere te stesso, promettimelo Hans...Mai piu' intrighi, mai piu' bugie ,mai piu' cose non dette!
 
Lui le carezzo' delicatamente una guancia :
 
- Te lo prometto Oscar , anche perchè...Non ho piu' bisogno di ardire nulla, tutto cio' che voglio è qui, accanto a me!
 
Lei sorrise .
 
- E sai qual'è la cosa piu' bella Oscar ? - continuo' sincero - Che non ho avuto bisogno di convincerti ma anzi, tu hai convinto me a non andare!
 
- Sarebbe stato un errore ! - sancì lei - mi saresti mancato.
 
Fersen la fisso' estasiato, estasiato ed innamorato, l'attiro' gentilmente a se, la bacio' dolcemente.
 
Rimasero stretti , lei si crogiolò a lungo in quell'abbraccio caldo, poi Fersen la scosto' e la guardo' serio :
 
- Andiamo a letto, vuoi..?
 
lei lo fisso', poi annui'.
 
 
 
 
 
La stanza era in penombra, io e Fersen avevamo percorso la lunga scala mano nella mano, in silenzio.
 
Eravamo entrati in stanza e ci eravamo chiusi la porta alle spalle.
 
Un po a disagio mi ero seduta a bordo letto ed avevo tolto gli stivali, mentre, di sottecchi con la coda dell'occhio lo vedevo spogliarsi.
 
Ero ormai abituata a dormire accanto a lui, tante notti avevamo diviso la stessa stanza, spesso lui si spogliava e rimaneva comletamente nudo , lo faceva di proposito, ma quella sera era diverso.
 
Ansimai e non avrei saputo dire se fosse per desiderio o paura.
 
Avevo deciso di vivere con Fersen, di abbandonarmi a quell'attrazzione che sentivo, avevo deciso di rassegnarmi ad aver perso Andrè , avevo acconsentito a stravolgere la mia vita , ma di sicuro non avrei rinunciato ad essere felice.
 
Fersen intanto coperto solo dalla sua candida camicia scivolò dolcemente accanto a me, mi sorrise ed aprì le forti braccia offrendomi il suo abbraccio caldo.
 
Mi accoccolai sul suo petto, poi alzai lo sguardo per incontrare i suoi occhi , erano vivi e felici
 
Gli avevo confessato di essere attratta da lui, gli avevo fatto esplicitamente capire che volevo di piu'.
 
E adesso ...adesso avevo paura.
 
Nessun uomo oltre almio marito mi aveva mai toccata .
 
- Non ti chiedero' nulla che tu non voglia - sussurro' dolcemente lui sorprendendomi , poi mi bacio', mi rilassai immediatamente , le sue labbra dolci, il suo tocco sul mio viso ebbero un effetto calmante :
 
- Amami Hans - sussurrai - Ho bisogn di essere amata!
 
- Io ti amo e ti amero' per sempre! - esclamò commosso.
 
Mi donai alle sue carezze .
 
Oscar Grandier adesso non esisteva piu' , un'altra donna era sbocciata fra le braccia di Fersen.
 
 
 
 
 
 
 
Il sole con i suoi raggi abbaglianti supero' l'esile seta delle tende e battè sugli occhi di Oscar ancora chiusi .
 
Le palpebre investite dal tenue calore si mossero , poi si aprirono del tutto .
 
Oscar incrocio' due splendidi occhi grigi vicinissimi ai suoi che la fissavano :
- Buongiorno! - sussurrò Fersen con un dolce sorriso.
 
Era nudo accanto a lei, i capelli scombinati, un braccio a sorreggersi la testa .
 
- Bungiorno! - Esclamo' lei un pò a disagio - mi osservi da molto ?
 
- Da un pò...- confesso' lui - adoro guardarti dormire, mi sono svegliato e...Mi sono chiesto se non fosse stato un sogno , poi...Poi ti ho visto nuda accanto a me ed ho capito che fosse realta'.
 
Lei arrossì, strinse meglio il lenzuolo attorno al corpo, poi abbassò gli occhi.
 
- Adoro il tuo pudore - esclamò Fersen- ma non devi arrossire con me, lo sai...- sussurro' carezzandole il viso.
 
Lei sorrise :
 
- Mi ci vorrà un pò per abituarmi, anche con Andrè io...- si blocco' immediatamente - scusami...Non avrei dovuto menzionarlo! - concluse quindi mortificata
 
Hans sospiro' :
 
- E' ancora tuo marito in fondo e...E avendo un figlio in comune , purtroppo lo sentirò menzionare spesso! - scherzò alzando gli occhi al cielo.
 
Oscar rise di gusto,
 
- Forse hai ragione, prima ti abituerai, meglio sarà..!
 
- Già..- annuì lui ,poi si allungo' a baciarla , Oscar rispose al bacio stringendolo a se , i corpi nudi sotto il lenzuolo aderivano sensualmente.
 
Fersen si stacco' , la fisso' nei grandi occhi blu , poi fece scivolare la mano sulla sua pancia :
 
- Prometto di amarlo pìu' della mia stessa vita! - sussurrò
 
Oscar si commosse , una lacrima scivolò dagli occhi blu.
 
- Sei sicuro di riuscirci ? Voglio dire...Non sei tenuto a...
 
- Lo amo già! - sussurro' - Lui è parte di te ed io...Io di te amo tutto!
 
Oscar lo bacio' teneramente .
 
- Piuttosto...- sussurrò Fersen - fra poco la gravidanza sarà evidente, non potrai nasconderla ancora a lungo...Forse...Forse è il caso che tu lo dica a Grandier..
 
Oscar sbarrò gli occhi...

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


Anime belle,come promesso ecco a voi un nuovo capitolo di "Senza Scelta" .
Attendo trepidante i vostri commenti e le vostre impressioni.
Buona lettura!!♥️
©  
"Senza scelta"
Capitolo 18
 
Fersen...Fersen l'aveva invitata a confessare tutto ad Andre', Oscar non poteva credere alle proprie orecchie
 - Cosa...? - esclamò quindi stupita  sbarrando gli occhi,  e fissando  il giovane disteso accanto a lei
 
- Beh...Perchè ti stupisci ? Tu stessa mi hai fatto promettere di non nascondermi piu' fra inganni o bugie ...no..? - esclamò lui sorridendo - adesso vuoi fare lo stesso con Grandier?
 
Lei sospiro', era vero, aveva parteggiato per la verità fino a poche ore fa
 
- Quindi secondo te  dovrei dirgli che aspetto un figlio da lui ?? -  sussurrò confusa
 
- Non ho detto questo , ma credo che tu debba informarlo della tua gravidanza, non è di certo una cosa che potrai nascondere , non credi?
 
- si...Forse hai ragione ma...
 
Fersen la guardo' dolcemente, poi si allungo' verso di lei, la bacio' piano, Oscar aveva ancora il lenzuolo stretto attorno al corpo.
 
- E' normale che tu sia confusa
 
- Dici...? - sorrise mestamente
 
- Certo che si...- sancì lui carezzandole sensualmente una spalla - non sai qual'è la cosa giusta da fare!
 
- Fino ad una settimana fa credevo che la cosa migliore fosse tacere tutto, adesso...Adesso mi ritrovo nuda a letto con chi mi ha sconvolto la vita! - sussurrò mestamente - e con un figlio che non è suo nel mio grembo.La cosa sconvolgente è che dovrei odiarti ma...
 
- Ma non ci riesci ! - concluse lui
 
Oscar annuì:
 
- Non ci capisco piu' nulla! Amo Andrè ma...
 
- Ma ti ha deluso!
 
- Si...Ho voglia di ricominciare, di voltare pagina, di essere felice come lo è lui !
 
Fersen le carezzo' il viso :
 
- Ne hai tutto il diritto Oscar !
 
- Anche se sono attratta da chi...Chi ha causato tutto questo enorme pasticcio ?
 
- Si...- sussurro' lui.
 
Oscar lo abbraccio' e pianse :
 
- Come sono diventata Hans ? Dov'è la Oscar implacabile ed indomita di prima?
 
Lui la fisso' :
 
- E' ancora qui! E' la Oscar che tu stenti a riconoscere e che ti ha spinto a bloccarmi, è la Oscar che ti ha convinto a lasciarti andare con me...stanotte, è la Oscar che ti spinge a ricomnciare a vivere! - esclamo' con enfasi.
 
Oscar lo fisso' e sentì che aveva ragione, contro ogni logica, contro ogni previsione era stata   con lui e...e non era stato affatto male.
 
- Diro' ad Andrè della gravidanza ! - sancì
 
Fersen annì :
 
- Credo sia la cosa migliore!
 
- Ma diro' che è tuo! - esclamo'- Andrè ha la sua vita, mi ha cancellato in due settimane ,ed io non voglio la sua pietà, non voglio che torni da me per senso di responsabilità ma tu...Tu sarai capace di amare qesto figlio Hans ? Sarai capace di accettare che amero' sempre suo padre?
 
- Si...! - sussurro' Hans con le lacrime agli occhi
 
Oscar lo strinse :
 
- Andro' a parlargli oggi pomeriggio quando tornerà dal lavoro.
 
- Bene...- sussurro' lui,  poi sensualmente fece scorrere un dito sul braccio di Oscar , la guardo' eccitato mentre lei rispondeva al tocco reprimendo un gemito - Dal momento che sono quasi le dieci direi che...Mancano all'incirca...Sei ore ! - scherzò poi.
 
Con dolcezza spinse Oscar sul materasso e le scosto' il lenzuolo dal corpo.
 
 
 
 
 
 
- Sei sicura di non volere che ti accompagni? - sussurro' Hans fissando Oscar che infilava la giacca.
-Si...! - rispose
 
- Allora va con la carrozza , credo che cavalcare non ti faccia bene nelle tue condizioni.
 
Oscar sorrise, lo guardo' divertita :
 
- Nelle mie condizioni...? Sono incinta, non malata!
 
Lui sorrise scostandosi un ciuffo di capelli dal viso, lei lo raggiunse, lo bacio' sulla guancia :
 
- Stai iniziando ad essere iperprotettivo Hans ? - scherzo'
 
Lui l'attiro' a se :
 
- Mi preoccupo per la mia donna, ti sembra insensato...?
 
- No...- sussurro' lei - ma la tua donna sa badare a se stessa e...e Anche a suo figlio. Andrò a cavallo, procederò al passo così...Avrò anche modo di pensare a come presentare meglio la cosa ad Andrè !
 
- Bah...Andrè ha una compagna, dubito rimarrà sconvolto sapendo che aspetti un figlio da me!
 
- Dimentichi un piccolo particolare...
 
- E sarebbe..?
 
Lei gli scombino' i capelli :
 
- Tu sei il perfido Fersen...Sei stato il nostro peggior nemico.
 
Hans la fisso' con amore, sfioro' una ciocca dei suoi biondi capelli, se la arrotolo' fra le dita :
 
- Il perfido Fersen non esiste piu'! - sancì
 
- Già...Ma questo lo so solo io! - sussurrò lei abbracciandolo.
 
 
 
 
 
 
 
Oscar si incammino' verso Hampstead Heat, come promesso a Fersen procedeva al passo per evitare ogni sollecitazione che avrebbe potuto nuocere al bambino.
 
Si sfioro' il ventre con tenerezza ed un turbinio di emozioni la investì facendole perdere la ritrovata serenità.
 
Avrebbe rivisto Andrè fra poco e la cosa la turbava parecchio , soprattutto adesso che stava con Fersen.
 
La sua coscienza le ripeteva che non doveva sentirsi in colpa, che suo marito l'aveva rimpiazzata immediatamente, ma il suo cuore gridava altro.
 
Fra poco avrebbe fatto quel che mi aveva sognato di fare : Mentirgli!
 
Si porto' una mano alla fronte cercando di prendere a raccolta tutto il suo autocontrollo.
 
Era una colpa cercare di essere felice ? Era una colpa cedere all'attrazione ? Era una colpa cercare di proteggere suo figlio ?
 
No, non lo era !
 
Non lo era affatto , si disse.
 
Alzò le spalle e continuo' a procedere
 
 
 
 
 
- Salve Oscar!- - gli occhi chiari di Cristine la accolsero nel grande salone.
 
- Salve! - rispose lei mostrando una sicurezza che in realtà non sentiva .
 
Il suo sguardo corse al semplice vestito che Cristine indossava con grazia  innata, ai lunghi capelli ondulati raccolti ai lati , alle scarpette semplici.
 
Ci fu un attimo di imbarazzo , poi Oscar ruppe il silenzio:
 
- Perdonatemi se piombo qui senza preavviso  ma...
 
- Volete vedere vostro figlio, ve lo chiamo subit...
 
- No! - la bloccò lei - in realtà vorrei parlare con Andrè.
 
Lo sguardo attonito e preoccupato di Cristine la sorprese.
 
La giovane vaneggio':
 
- Dovrebbe tornare a momenti, se volete possiamo attenderlo  davanti una tazza di The! - sussurro' gentilmente .
 
- No...Vi ringrazio - rispose Oscar - non voglio correre il rischio che mio figlio mi veda, io...Attendero' Andrè in giardino! - sancì  declinando garbatamente l'invito.
 
Quindi senza dire altro uscì fuori.
 
Cristine rimase a fissarla allontanarsi preoccupata.
 
 
 
 
 
Rimase in giardino per un buon quarto d'ora chiedendosi se, forse , non fosse stata troppo sgarbata a rifiutare l'invito dell'inglesina .
 
L'idea di sorseggiare tranquillamente il the con la donna che divideva il letto con suo marito non la entusiasmava.
 
Si...Aveva  decisamente fatto bene a defilarsi.
 
Ebbe appena il tempo di pensarlo che il trottare di un destriero la riporto' alla realtà , fisso' il vialetto e sentì il cuore balzarle in petto.
 
Andrè avanzava piano sul suo cavallo, si fermò a metà strada , scese, assicurò l'animale legando le briglie ad un palo, poi avanzò verso di lei.
 
Oscar notò immediatamente i suoi capelli , erano ancora piu' lunghi e lo rendevano ancora piu' affascinante, anche il vento giocava a suo sfavore, la brezza leggera soffio' investendole le narici e portandole il profumo della sua pelle fin dentro l'anima.
 
Si immagino' scattare in avanti, afferralo per la mano e baciarlo con furia.
 
Una fantasia ad occhi aperti, difficilmente attuabile .
 
Le loro strade si erano irrimediabilmente divise , lei era di un altro uomo e lui era di un'altra donna,si ritrovava a ripeterselo spesso, quasi come per convincersene , ma guardandolo avanzare un solo pensiero fu piu' nitido degli altri : Lo amava e lo avrebbe amato per sempre!!
 
 
 
Lui si avvicino' guardandola con un misto di stupore e freddezza:
 
-  Ciao! - cosa ci fai qui ?
 
Lei strinse i pugni cercando di non vacillare sotto quello sguardo di giada.
 
- Io ho bisogno di parlare con te, c'è una cosa che devo assolutamente dirti! - sussurro' con trepidazione.
 
Andrè la fisso', fissò quei grandi occhi blu che aveva tanto amato  e si chiese come si potesse esser finiti così , a parlarsi come due estranei, a viver vite diverse.
 
- Se sei venuta per convincermi che Etienne starebbe meglio con te e lo "svedese"  non...
 
- No...Etienne non c'entra,  ma di certo non starà meglio con te e "l'inglesina" - sbotto' ricambiando il nomignolo che lui aveva usato per Fersen.
 
Ad Andrè non sfuggì quella inflessione:
 
- Bene...Noto che adesso lo difendi a spada tratta il "Nordico" - ma non era un uomo subdolo e calcolatore? - sussurrò ironicamente.
 
- Quello era il Fersen di prima, quel Fersen non esiste piu' ! - sancì convinta
 
- Io credo che non sia affatto cambiato, te ne accorgerai prima o poi....- sbottò acidamente.
 
Si fissarono sfidandosi con lo sguardo .
 
- Credo che non siano affari tuoi...No? Chi frequento e come , non deve piu' interessarti Andrè..!
 
Lui storse la bocca:
 
- Di quel che devi e vattene! - sbottò sgarbatamente -sono stanco e voglio passar del tempo con la mia famiglia, non di certo a parlare di Fersen. Vuota il sacco e sparisci!
 
Oscar strinse i pugni. Stava per mentire e quella cosa la rendeva nervosa , nervosa e titubante.
 
- Allora...Ti decidi ? - la sprono' lui contrariato.
 
- Io...Sono venuta a dirtelo di persona prima che...Prima che tu lo sappia da altri.
 
André la fissò torvo e preoccupato.
 
- cos'è che dovrei sapere?
 
Oscar titubò per qualche secondo, le parole stentavano a venir fuori
 
- Sono incinta ,aspetto un bambino!! - esclamò poi.
 
Il giovane fu investito in pieno , sentì il petto squarciarsi in mille pezzi.
 
Sbarrò gli occhi atterrito.
 
Oscar lo vide vacillare, riuscì a sentire tutto il suo dolore.
 
- Co...Cosa hai detto?- sbottò ancora incredulo.
 
- Aspetto un bambino André !
 
Le gambe sembrarono cedere per un'attimo, un figlio...Oscar aspettava un figlio.
 
La fisso' sbarrando gli occhi, lo sguardo corse al suo ventre nascosto dalla camicia aperta.
 
André cerco' di parlare ma non ci riuscì , si sentiva atrofizzato in ogni fibra del suo essere.
 
- Io...Volevo che lo sapessi da me! - sussurro' Oscar cercando di smorzare la tensione.
 
Lo smarrimento iniziale si trasformò in rabbia, Andrè cerco' di contenersi, strinse i pugni :
 
- Bene...Lo svedese si sentirà soddisfatto adesso!
 
- Non dir...
 
Andrè alzò una mano per zittirla :
 
- Non difenderlo! Non azzardarti a difenderlo!
 
- Perchè mai non dovrei farlo ? E' il mio uomo in fondo!!
 
- Un uomo perfido e sfasciafamiglie e tu...Tu sei peggio di lui!
 
Oscar abbassò gli occhi:
 
- Sono stata una stupida a venire, a pensare che avresti capito...
 
- Cosa ti aspettavi eh...? Che ti facessi le congratulazioni, che ti battessi le mani ?
 
Oscar alzò il viso, gli occhi erano rigati dalle lacrime quando parlò:
 
- No...Non mi aspettavo questo, ma...Ma pensavo che...che tu saresti stato felice per me..
 
- Dammi un solo motivo...Uno solo per cui dovrei esserlo! - sbotto'
 
- Perchè tu sei Andrè e l'Andè che conosco io mette gli altri al primo posto, prima che se stesso! L'Andrè che conosco io avrebbe gioito e non sciorinato insulti!
 
Lui si avvicino' alterato, la fisso' :
 
- Quell'Andrè è morto, Hai contribuito tu ad ucciderlo quando lo hai abbandonato per correre da quel...Quel farabutto! Vuoi che sia felice per te? - esclamo' alzando le braccia - bene...Congratulazioni.! - esclamò, quindi si giro' per congedarsi.
 
Oscar provò una stretta al cuore, non voleva che quell'incontro finisse a quel modo .
 
- Aspetta! - sbottò afferrandolo per la giacca, Andrè le scansò la mano in malo modo .
 
Lei gli corse dietro :
 
- Aspetta ...!
 
- Sparisci !! - urlò lui.
 
- Sei un idiota Andrè Grandier !! - urlò lei - questo figlio potrebbe essere tuo, ci hai pensato??
 
Andrè si bloccò.
 
" Diamine...cos'ho detto?!" - pensò lei pentendosi immediatamente.
 
Oscar lo vide tornare indietro :
 
- Cos...Cosa hai detto? - sbottò lui tremando
 
- Io...io non ...- balbetto' Oscar
 
Andrè la afferro' per le spalle :
 
- Cosa hai detto Oscar ?
 
Lei rimase a fissarlo , si sentiva strana , era come se le forze le venissero meno, guardava Andrè ma era come se tutto fosse offuscato.
 
- Hai detto che questo figlio potrebbe essere mio. E' così ?
 
silenzio.
 
- E' così Oscar? - sbotto' lui spazientito scrollandola sgarbatamente.
 
- No...Non è così ma...
 
- Va al diavolo! - sbottò lui girandole le spalle e allontanandosi.
 
Oscar si porto' una mano alla fronte , cosa aveva fatto? Andrè era arrabbiato, non voleva lasciarlo così, cercò di chiamarlo ma... cosa le succedeva...sentì i sensi abbandonarla ,cadde al suolo inerme...
 
 
 
Andrè intanto le aveva voltato le spalle e si avviava veloce verso l'entrata con un misto di rabbia e delusione , Oscar aspettava un figlio, un figlio da quell'essere spregevole. Era un incubo, un tremendo incubo pensava stringendo i pugni.
 
Si girò giusto un attimo per rivolgerle uno sguardo accigliato ma...Lei non c'era piu' eppure...Eppure il suo cavallo era li, lo scorgeva ritto e fermo , si bloccò, possibile che fosse andata via a piedi?
 
Cercò la sua figura lungo il viale ma non vide nulla, poi tentò di mettere a fuoco, gli parve di scorgere una chiazza bionda fra l'erba .
 
Si bloccò .
 
E se...
 
Si avvicino' correndo verso il punto in cui l'aveva lasciata ,mentre avanzava notava la sua figura accasciata a terra.
 
- Mio Dio!! - urlò inorridendo.
 
Si inginocchio' accanto a lei terrorizzato, Oscar era distesa a terra, i capelli sparsi sul prato, la testa reclinata di lato, gli occhi chiusi.
 
Allungo' una mano , il terrore lo bloccava rallentandone i movimenti.
 
Le sollevo' la testa, le scosto' i capelli dal viso.
 
- Oscar...mi senti? - singhiozzò
 
Il viso cereo, il silenzio totale.
 
Si portò la testa di lei sul petto, le bacio' il viso cercando di scatenare qualche reazione .
 
Nulla .
 
- Oscar, amore mio...svegliati! - pianse a dirotto stringendola a se'.

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


Anime belle, come promesso ecco a voi un nuovo capitolo di Senza scelta.
Grazie sempre a chi ha letto la storia accettando una trama inusuale.
Attendo trepidante le vostre impressioni e vi auguro buona lettura!!
 
"Senza scelta " 
Capitolo 19
 
Il viso di Oscar dolcemente abbandonato sul suo petto, le forti braccia a sorreggerla,  Andrè attonito e atterrito correva con sua moglie fra le braccia lungo il viale:
 
" Cos'ho fatto ? Perchè l'ho trattata a quel modo ? - si ripeteva correndo verso casa - ti prego Dio , fa che non sia nulla di grave!"
 
Correva Andrè e non c'era piu' orgoglio o rabbia nel suo cuore ,ma solo preoccupazione per la donna che amava, che aveva sempre amato.
 
Cristine si affaccio' sulla soglia , lo notò avanzare con la moglie fra le braccia :
 
" Oddio, cos'è successo?"
 
" Non lo so, avevamo discusso, mi sono allontanato e...Manda qualcuno a chiamare Lassone , per favore!" - esclamò  con enfasi .
 
Cristine si affannò a cercare qualcuno che corresse dal dottore.
 
Andrè intanto varco' l'uscio di casa , percorse la lunga scala con Oscar abbandonata fra le braccia, entro' in camera da letto, e la adagio' dolcemente sul materasso
 
Con mani di velluto le slaccio' il fiocco della camicia  liberando il collo da quella costrizione, poi rimase a fissarla.
 
Era bella la sua Oscar , bella anche in quel momento tragico, bella anche se inerme .
 
Afferrò  la sua candida mano , la bacio':
 
" Svegliati, ti prego! Svegliati e ti prometto che non ti tratterò piu' così , anche se mi hai spezzato il cuore , anche se non mi ami piu', anche se porti in grembo il figlio di un altro!" - sussurrò singhiozzando.
 
La voce di Cristine  ferma  sulla porta lo scostò da quei tristi pensieri, Andrè si asciugo' le lacrime e si girò a guardarla.
 
- Il dottore sara' qui fra poco! - annuncio'
 
- Grazie! - sussurrò lui rivolgendole un tenero sorriso.
 
La giovane  si avvicino', fissò Oscar, poi tornò a guardare Andrè :
 
Lui abbassò gli occhi :
 
- L'ho trattata male , come avviene sempre ultimamente...
 
- Ma ...perche? - esclamò curiosa
 
Andrè non rispose.
 
Non voleva rispondere.
 
- Andrè...Mi spieghi , per favore? Perchè l'hai trattata male ? - incalzò
 
- Perchè mia moglie aspetta un figlio!! - urlò stringendo i pugni - Aspetta un figlio da un altro!! - sbottò colpendo la statuina che stava sul comodino e facendola cadere a terra in frantumi.
 
Cristine sobbalzò.
 
Oscar era incinta e lui era furioso.
 
Anche troppo.
 
Si girò a fissarlo attonita e delusa , solo in quel momento Andrè si rese conto di quanto male  aveva fatto con la sua reazione esagerata.
 
- Perdonami Cris...- susssurrò stringendole le mani - io...
 
Lei lo fissò con aria sdegnata :
 
- Non dire nulla, la tua reazione parla da sola...
 
- Ma...
 
- Non dire una parola , per il momento pensiamo solo a tua moglie , tutto il resto puo' aspettare! - sussurrò saggiamente la giovane.
 
Lui annuì.
 
 
 
Andrè osservava Cristine intenta a bagnare la fronte di Oscar con dell'acqua fresca .
 
Era tutto così surreale , la sua attuale compagna che si prendeva cura di sua moglie  mentre lui...Lui aveva ferito entrambe palesando il suo astio.
 
- Vado a prendere dell'altra acqua! - sussurrò Cristine uscendo dalla stanza.
 
Andrè rimase al capezzale di Oscar ad arrovellarsi con mille pensieri, la fissò inerme su quel letto, indifesa, bellissima, allungo' una mano per sfiorare i suoi capelli biondi
 
" Non hai nessun diritto di toccarla, appartiene ad un altro uomo adesso .." - sussurrava la sua coscienza .
 
Era vero ma non potè resistere dallo sfiorarle la fronte , dall'accarezzarla con amore .
 
Oscar...La sua Oscar.
 
 
 
 
 
 
 
Quella mano di velluto, quell'inconfondibile tocco delicato.
 
Oscar aprì gli occhi e quel che vide la tranquillizzo' immediatamente .
 
Due occhi di giada , un sorriso tenero...
 
- Andrè...- sussurrò con gli occhi ancora semichiusi.
 
- Dio ti ringrazio...Finalmente ti sei svegliata ! - sussurro'lui visibilmente commosso.
 
Oscar si passò una mano sugli occhi, poi fece scorrere lo sguardo attorno le pareti della familiare stanza :
 
- Io...io devo essere svenuta!
 
- Si...- sussurro' Andrè - mi hai fatto prendere un colpo! - sorrise con dolcezza.
 
Oscar ricambio' il sorriso, da quanto non vedeva quello sguardo dolce  rivolto a lei.
 
- Scusami se ti ho fatto preoccupare...- sussurro' - ma lo sai...mi capita spesso quando...
 
- Si...Lo so', ricordo quando ti succedeva in attesa di Etienne...
 
- Già...- sussurro' lei.
 
Oscar si mosse , lui la bloccò :
 
- Non alzarti! lassone sta per arrivare!
 
Oscar tremò, sperò che l'uomo non si lasciasse sfuggire di essere già al corrente di tutto , non ebbe il tempo di pensarlo, il dottore si materializzò nella stanza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lassone incito' tutti a lasciare la stanza , poi si appresto' a visitarla :
 
- Va tutto bene Oscar ! - susssurro' contento - è stato solo un innocuo mancamento , la vostra creaturina cresce benissimo.
 
Oscar sospiro' .
 
- Dottore... - sussurro' poi a disagio
 
Lassone la fisso' con un mezzo sorriso :
 
- Volete chiedermi se ho fatto menzione ad Andrè di sapere della vostra gravidanza già da  prima? No...Non l'ho fatto.
 
Lei sospiro' .....
 
- Pero'...Una cosa vorrei chiedervela madamigella, cosa state cercando di fare?
 
Oscar abbassò gli occhi.
 
- State cercando di nascondere ad Andrè che il figlio è suo , non è così ??
 
- No...io..
 
-  Suvvia Oscar, potete prendere in giro Grandier che non sa di quante settimane voi siate, ma non me !! Questo bambino non puo' essere di Fersen! A meno che non...Non vi incontravate già da prima!
 
Lo sguardo offeso che Oscar gli rivolse parlò per lei.
 
- Come supponevo, è Grandier il padre!
 
- Andrè ha una compagna adesso, è felice e non ha bisogno di altri sconvolgimenti!
 
- Ma è il padre di questo bambino!! - sbotto' Lassone.
 
Oscar lo fisso' :
 
- Fersen!! - sussurro' decisa - suo padre è Fersen.
 
Lassone abbassò le spalle sconsolato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Come sta Oscar?? - Andrè scatto' in avanti investendo quasi il dottore quando uscì dalla stanza.
 
Lassone lo fisso', poi fisso' Cristine ferma accanto a lui :
 
- State tanquillo Andrè, Oscar e il bimbo stanno bene !
 
- Meno male!! - sospirò lui.
 
L'uomo si congedo' in maniera frettolosa preoccupato che gli si facessero domande scomode, Cristine fisso' Andrè :
 
- Puoi rilassarti adesso, è tutto a posto!
 
Lui le prese le mani :
 
- Tu sei stata fantastica!
 
- L'avrei fatto per chiunque ,ma tu dovresti nascondere meglio i tuoi sentimenti Andrè! - esclamò
 
- Cosa...? - sussurrò stupito
 
- Lascia perdere...piuttosto...Dovremmo avvisare Fersen! - sancì seria
 
- Nemmeno per idea ! - scatto' Andrè scuotendo la tsta alterato alterato
 
- Si invece! - sentenzio' lei - La sua compagna ha avuto un mancamento , è giusto che  lui lo sappia , o preferisci mandarla a casa da sola?
 
Andrè si blocco' :
 
- Si...è vero... Come sempre hai ragione! - sussurrò poi
 
- Bene...Mando qualcuno ad avvisarlo!Tu...assicurati che Oscar non abbia bisogno di altro! - esclamò ironicamente prima di congedarsi
 
Andrè la fisso' stupito, poi bussò alla porta della camera , la voce di Oscar lo invito' ad entrare
 
- Avanti!
 
Il giovane schiuse la porta ed avanzò. Oscar era seduta al centro del letto, la schiena ben ritta contro la spalliera , le lunghe gambe distese.
 
I fluenti capelli facevano da contorno al suo bellissimo viso
 
Andrè senti' il cuore mancare un battito, era semplicemente divina.
 
- Co..Come ti senti? - sussurro' mentre sentiva risvegliarsi antichi bollori.
 
- Abbastanza bene- sussurro' lei - anzi...grazie per tutto! - esclamò grata indicando le bende inumidite abbandonate sul comodino .
 
- Oh...- sussurro' lui . per quelle devi ringraziare Cris, è lei che si è data da fare.
 
Oscar sorrise :
 
- Qella donna è un portento, è davvero fantastica Andrè, mi dispiace per averla appellata ad " Inglesina"
 
Lui sorrise :
 
- Sta tranquilla - scherzò - prometti di non farlo piu' ed io promettero' di non dirglielo!
 
- Lo prometto! - rise lei mettendosi una mano sul cuore.
 
Risero insieme.
 
Poi si fissarono, calò per qualche secondo il silenzio, Andrè avrebbe voluto chiederle scusa ma temeva di apparir debole, davanti ad Oscar il suo cuore gridava.
 
- Riposati! - sussurrò quindi volgendole le spalle .
 
- Aspetta...- la voce di lei lo blocco'costringendolo a girarsi .
 
- Fersen sarà preoccupato del mio ritardo, dovrei....
 
- Sta tranquilla! - la rassicuro' lui - il tuo Fersen è gia' stato avvisato !
 
Lei sorrise :
 
- Grazie!
 
- Anche questa è stata un'idea di Cristine. ne avrei fatto volentieri a meno ma...- si bloccò -  Riposa adesso! - sussurrò poi allontanandosi verso la porta.
 
- Non andare , per favore! - la voce di Oscar squarcio' il silenzio
 
Andrè si giro' a guardarla :
 
- Cos'hai detto?
 
- Ti ho chiesto di non andare! Sembra quasi che tu stia scappando, non ti va di parlare un po? Ultimamente non facciamo che litigare...
 
- Mi hai fatto male Oscar! - sussurrò lui abbandonando ogni corazza
 
Lei sentì il cuore andare in frantumi .
 
- Hai ragione Andrè !
 
- Non capiro' mai come tu abbia avuto il coraggio di farlo.
 
- E' difficile da spiegare ma...
 
- Sei felice? - gli chiese lui a bruciapelo - Sei davvero felice con lo svedese ?
 
Oscar si alzò, lo raggiunse guardandolo dritto negli occhi :
 
- Potrei farti la stessa domanda, sei davvero felice con Cristine ?
 
- Certo che lo sono , è fantastica! - sussurro' lui
 
- Anche Fersen lo è , e dovresti vedere com'è cambiato, ho conosciuto un uomo diverso da quel che avevo immaginato.
 
- Sono contenta per te! - sussurro' lui - al di la di tutto
 
- Anch'io sono contenta che tu sia felice quindi mi chiedo se...Se non sia ora di finirla di farci la guerra.
 
Andrè la fisso' , era dannatamente bella, bella come il primo giorno in cui l'aveva vista .
 
Lei si avvicino' ancora :
 
- Ti prego Andrè, finiamola...Il mio volerti bene non verrà mai cancellato - sussurro' commossa - io...io darei la vita per te!
 
Andrè avrrebbe voluto stringerla, cullarla , soffocarla di baci:
 
- Anch'io...Anch'io farei la stessa cosa! - sussurrò commosso.
 
- Quindi visto che ci vogliamo bene entrambi io...- sussurrò, poi si fondò fra le sue braccia,incapace di dir altro,  lo strinse , lo strinse forte spirando il suo odore , nutrendosi di quel calore.
 
Andrè rimase impassibile, le mani lungo i fianchi, gli occhi sbarrati mentre la sua Oscar lo stringeva inzuppandogli il petto di lacrime.
 
poi si arrese.
 
Si arrese all'amore , alzò le braccia per circondarla , le bacio' il capo :
 
- Non piangere , ti prego! - le sussurro'.
 
Lei alzò il viso ad incontrare gli occhi verdi , si fissarono consci che qualcosa di grande li avrebbe per sempre uniti.
 
- Perdonami per come ti ho trattato! - sussurro' Andrè
 
- E tu...per quel che ti ho fatto! - sussurrò lei .
 
Si abbracciarono nuovamente , Andrè le asciugo' le lacrime con le dita.
 
- Adesso basta piangere ! - esordì - a tuo figlio non fa bene .
 
- Si...è vero! - sancì lei.
 
Andrè la prese per mano, la guidò verso il letto.
 
- Distenditi e riposa adesso,  testona! - sorrise .
 
Lei riprese posto al centro del letto, poggio' le spalle alla spalliera e sorrise .
 
Andrè ricambio' il sorriso , stava per congedarsi,  maimmediatamente la porta si aprì.
 
Fersen entro' nella stanza:
 
- Amore mio! - esordì catapultandosi verso Oscar ...
 
Andrè lo fisso' , il famigerato Fersen era a casa sua...

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Anime belle, come promesso ecco un nuovo capitolo di "Senza scelta".
Grazie sempre per l'affetto con cui mi seguite, il capitolo è un po' cortino ma prometto di aggiornare prestissimo!!
Attendo i vostri commenti!!
 
 "Senza scelta "capitolo 20
 
Le dita di Fersen fra i capelli di Oscar, la sua voce preoccupata :
 
- Amore mio , stai bene?
 
- Si...si Hans, stai tranquillo!
 
Andrè sentì la gelosia raggiungere livelli insopportabili , ancor piu' quando il giovane si abbassò per baciare quella bocca di rosa .
 
Hans indugio' su quelle labbra, poi strinse a se Oscar che ricambio' l'abbraccio.
 
- sei sicura di star bene? - si assicuro' poi sorridendole dolcemente.
 
- Si...Sono sicurissima! Smettila di preoccuparti! - sancì lei trattenendo quella mano fa le sue.
 
Oscar si mosse, poggio' i piedi sul pavimento:
 
- Andiamo a casa! - esclamo' poi diretta a Fersen.
 
Solo allora Hans sembrò accorgersi che non erano da soli in quela stanza.
 
Trattenne affettuosamente la mano di Oscar che intanto si era alzata in piedi , poi fissò Cristine , avanzò e compì un mezzo inchino:
 
- Grazie madame per quello che avete fatto! - sussurro' diretta a lei
 
La giovane fece un mezzo cenno col capo ma non proferì parola
 
Il giovane si avvio' poi verso Andrè, lo fissò con aria bonaria :
 
- Penso sia doveroso ringraziare anche voi Grandier ! - sussurrò sorprendendo tutti - Grazie, Grazie davvero!- concluse tendendogli la mano
 
Andrè e Cristine sbarrarono gli occhi.
 
 
 
 
 
La mano di Fersen stesa a cercare la sua.
 
Andrè titubo' , quell'essere gli aveva rubato l'amore della sua vita, perchè cercava una tregua adesso ?
 
Non lo avrebbe perdonato.
 
Mai!
 
La mano di Hans rimase tesa verso quella di Andrè ma il giovane non si mosse, Fersen attese qualche secondo, poi alzò le spalle :
 
- Va bene, come volete! sussurro' sorridendo - io ci ho provato!
 
Andrè getto' uno sguardo a cristine e poi ad Oscar, poi scosse la testa :
 
- Datemi un solo motivo per cui dovrei stringervi la mano. siamo stati nemici per anni, mi avete sempre chiamato "servo", ci avete torturato con piani diabolici , siete riuscito persino a disgregare la mia famiglia, non vi stringerò mai la mano, non sento minimamente il bisogno di farlo!
 
- Invece dovreste ...In fondo...Siamo tutti felici adesso, no?- lo sguardo corse a Cristine , la giovane abbassò gli occhi visibilmente a disagio.
 
Andrè notò la mimica della sua compagna, cercò indirettamente di rassicurarla :
 
- Certo che lo siamo - sussurrò quindi diretto a Fersen - ma non voglio avere nessun tipo di approccio con voi. Per me siete sempre il solito manipolatore
 
Fersen sorrise divertito :
 
- Credete pure quel che volete Grandier.
 
- Solo per rispetto verso la madre di mio figlio non vi sbatto fuori a calci! - tuono'
 
Oscar e Cristine si guardarono, temevano entrambe che la situazione degenerasse , ma Fersen incassò il colpo disinnescando la " bomba" che rischiava di esplodere, si girò:
 
 
 
- Andiamo mia amata! - esordì quindi tranquillo
 
Oscar annuì, si avvicino' a Cristine :
 
- Grazie! - sussurro' - siete davvero una bella persona.
 
Poi si volse' verso Andrè, entrambi si fissarono , non era necessario dire nulla, il loro chiarimento di prima,lontano da occhi indiscreti, l'abbraccio e la confessione di un affetto che mai il tempo avrebbe sbiadito, avevano parlato per loro.
 
- Ciao Andrè! - sussurrò lei commossa.
 
- Buona fortuna Oscar! - rispose' lui .
 
A Cristine non sfuggì quello scambio di sguardi...
 
Andrè rimase dieto il vetro ad osservare la carrozza che si allontanava , si girò verso Cristine sorridendo :
 
- Perfetto! " Tutto è bene cio' che finisce bene! "- sancì piu' tranquillo
 
Lo sguardo cupo che lei gli rivolse bloccò il suo ottimismo.
 
- Credi davvero che sia finita bene? Io penso proprio di no! - esclamò la giovane portandosi le mani ai fianchi indispettita.
 
- In che senso ? - sbottò lui
 
- Dobbiamo parlare Andrè, e dobbiamo farlo sinceramente !
 
- Come abbiamo sempre fatto , del resto.
 
- No...Io l'ho sempre fatto, non tu!
 
- Cosa intendi dire? Non girarci intorno Cris, parla chiaro!
 
- Ho osservato attentamente il tuo comportamento di oggi. La tua rabbia smisurata nell'apprendere che Oscar aspetta un bambino credo che sia immotivata dal momento che non state piu' assieme.
 
Andrè aprì la bocca per obiettare ma quello che disse non convinse nemmeno lui:
 
- Non c'è nulla di immotivato, ho reagito a quel modo perchè dovrò spiegare a mio figlio che sua madre avrà un bambino da un uomo diverso, ti sembra facile ?
 
- No, non sar' facile ma non prendermi in giro Andrè, il problema non è quello .
 
- Ah...no? - sbottò lui - e sentiamo...Quale sarebbe?
 
- I problema è che tu sei geloso marcio!
 
- Non è così...sbottò lui - sono solo arrabbiaato, anzi...lo ero!
 
- E' palese il tuo amore per lei Andrè, anche un bambino se ne accorgerebbe!- sbottò
 
Andrè scosse i capelli corvini, si mise una mano sulla fronte :
 
- Ci risiamo..! - sbottò esaasperato.
 
Cristine sospirò, cercò di tenere a bada la delusione e la rabbia che tutta quella situazione le creava .
 
Si avvicinò, lo fissò nei grandi occhi :
 
- Non posso colpevolizzarti, ami Oscar e... E nessuno puo' comandare il cuore ma...Ma credo di meritare un uomo che mi voglia davvero! - sussurro' lei .
 
Andrè le prese le mani fra le sue, erano fredde :
 
- Ma io ti voglio davvero Cris...Non puoi mettere in dubbio il mio desiderio per te !
 
- Si...E' vero! Stai bene con me, abbiamo una bella intesa, mi desideri ma...Ma mi ami davvero Andrè ? Spesso me lo chiedo!- sussurrò abbassando lo sguardo.
 
- Ma certo! ma certo che ti amo Cris !!- sussurrò stringendola.
 
- No Andrè...Tu non mi amerai mai quanto ami lei ed oggi...Oggi ne ho avuto la conferma! Forse nemmmeno tu ti rendi conto o cerchi di negarlo a te stesso-
 
Andrè scosse la testa:
 
- Le tue solite teorie ...
 
- Io le chiamerei : " Le mie solite verità "- sbottò decisa
 
- Oscar sta con un altro - sbotto' - e' inutile arrovellarti tesoro !
 
- Si..- sbottò lei - si...Si è vero!- continuo' alterata - ma se adesso lei tornasse e ti dicesse che ha lasciato fersen, che è libera. Tu che faresti Andrè, eh...? Dimmelo!! - urlò
 
Andrè non rispose.
 
- Te lo dico io cosa faresti...Torneresti con lei ! - sbottò piangendo.
 
Andrè la abbraccio', la bacio' piano , le carezzò i capelli:
 
- Oscar non tornerà. Io sono soltanto tuo adesso! - sussurrò
 
Cristine lo strinse piangendo a dirotto e spero' che fosse vero, spero' con tutto il cuore che potessero esser tutti felici.
 
 
 
 
 
 
 
Fersen carezzò teneramente i capelli di Oscar seduta accanto a lei in carrozza , procedevano lentamente verso casa.
 
Lei lo fissò sorridendo :
 
- Quella mano tesa verso Andrè non me la sarei mai aspettata! - confessò
 
Hans sorrise :
 
- Beh..non siamo piu' rivali, volevo tentare una tregua ma , evidentemente a Grandier non interessa.
 
Oscar sospiro' :
 
- Vuoi dargli torto Hans ? Tu gli hai rubato la moglie..
 
- Una moglie che lui ha immediatamente rimpiazzato - sbottò - comunque sia...Io ho fatto la mia parte!
 
- Ed io ti sono grata per questo, E' stato un bel gesto!
 
Lui sorrise carezzandole una guancia con dolcezza.
 
- Il nuovo Fersen ti sorprenderà.
 
Si baciarono dolcemente, poi Hans fissò fuori dal finestrino la strada:
 
- Stiamo per arrivare . Appena a casa ti stenderai un pò - sentenzio'
 
Lei scosse la testa:
 
- Non se ne parla , ho già oziato abbastanza ad Hampstead heat.
 
Fersen la fissò con aria di rimprovero:
 
- Sei sempre la solita..- sussurrò - a proposito, com'è andata con Grandier?
 
- Ovviamente male! Almeno all'inizio...
 
- In che senso ?
 
- La notizia della gravidanza l'ha scioccato, me ne ha dette di tutti i colori, poi si è girato ed è andato via, nel frattempo sono svenuta e poi...Poi è cambiato tutto!
 
- Come ?
 
- Beh...- titubò a disagio , poi prese coraggio - Io e Andrè ci siamo ritrovati in stanza da soli e ...e abbiamo parlato , senza orgoglio, senza rabbia , con assoluta verità...Con il cuore!
 
Fersen scioccato e preoccupato storse la bocca.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Anime belle buonasera!!
Come preannunciato ecco a voi il Capitolo 21 di"Senza scelta" .
Mi scuso per la lunga attesa e vi auguro buona lettura!!
 
 
 
 
capitolo 21
 
 
 
Fersen storse la bocca :
 
- Spiegati meglio Oscar..- sussurrò visibilmente preoccupato.
 
Oscar incontro' i suoi occhi dubbiosi, prese quella mano di uomo fra l sue e cercò di essere il piu' sincera possibile :
 
- Hans...Ci siamo promessi sincerità e so che probabilmente quello che sto per dirti ti farà male!
 
- Parla oscar! - taglio' corto lui - devo preoccuparmi?
 
Lei sorrise :
 
- No...Non devi , io sto con te adesso ma quello che sento per Andrè non potrà mai svanire , abbiamo preso strade diverse ma ci vogliamo bene, ce ne vorremo sempre
 
- E' questo che vi siete detti?
 
- Si ! - annui' lei.
 
Hans fisso' il vuoto, poi tornò ad incrociare il suo sguardo :
 
- Lo hai...baciato? - sussurro' di getto.
 
Oscar sbarrò gli occhi :
 
- Certo che no! Come ti salta in mente ? E' impegnato con Cristine adesso...
 
- E tu con me! - specifico'
 
- Questo lo so...- sussurrò lei - ci siamo abbracciati ed abbiamo promesso di non farci piu' la guerra, soprattutto per Etienne
 
- Era necessario stringersi a lui ? - sbotto' alterato
 
- Forse no...- sussurrò lei - ma è successo. Diamine Hans..é il padre di mio figlio , anzi...dei miei figli!
 
- Non ricordarmelo! - sbottò lui portandosi una mano alla testa.
 
Oscar lo fisso', era furioso e cercava di trattenersi, lo conosceva bene.
 
- Ascoltami...Non amo le guerre anche se sono stata un soldato, sto già facendo una cosa abominevole nascondendo ad un padre l'esistenza di un figlio.Voglio solo un pò di tranquillità.
 
- E' la stessa cosa che voglio io!
 
- Bene...- sancì lei - allora siamo piu' che d'accordo.
 
Lo sguardo di Fersen non era per nulla convinto.
 
Oscar lo rassicuro' :
 
- Sta tranquillo Hans ! - sussurrò poi baciandolo.
 
Il giovane ricambiò il bacio, poi la strinse .
 
Doveva cercare di tenerla lontano da Grandier...Il piu' possibile!
 
 
 
Nei giorni successivi Oscar cercò piu' volte di tranquillizzare Fersen, il chiarimento avuto con Andrè a lei aveva fatto piu' che bene ma , inevitabilmente aveva indispettito il suo compagno che si dimostrava da un pò particolarmente geloso e guardingo.
 
Erano passate circa tre settimane dal mancamento di Oscar , lei ed Andrè non si erano piu' incontrati, quando  andava a fare visita ad Etienne lui era sempre al lavoro.
 
Quel giorno quindi non si aspettava di certo di trovarlo sul viale di hampstead heath.
 
Lei avanzò piano a cavallo , raggiunse metà vialetto e scese , lo notò venirle incontro :
 
- Ciao Oscar ! - sussurrò .
 
Portava una semplicissima camicia di seta chiara , le maniche erano rabboccate e rendevano visibili i polsi , i capelli ormai lunghi ondeggiavano al vento  incorniciando quello sguardo magnetico.
 
Oscar chiuse gli occhi immaginando il profumo della sua pelle e flashback delle loro notti passate insieme le passarono davanti gli occhi .
 
Era bellissimo :
 
- Ciao Andrè ! - sussurrò cercando di ignorare il calore che sentiva imporporarle il viso.
 
- Sei leggermente in anticipo , Etienne e' con Cristine , lo sta preparando al vostro incontro
 
- Si...- ammise lei - purtroppo non riesco a calcolare bene i tempi, non posso piu' galoppare e quindi parto da casa molto prima , ma poi...
 
- Eh...Non sei piu' l'eterna ritardataria di un tempo ! - scherzò-
 
Risero insieme inondando di risate cristalline il patio
 
Andrè la invito' gentilmente ad entrare , lei varcò il piccolo salone e respiro' immediatamente un'aria familiare , quella casa era stata il loro nido d'amore  e nulla nell'arredamento era cambiato, Cristine non aveva modificato nulla , constatò felice.
 
- Vuoi del vin...- Andrè si bloccò - scusami,..- si corresse immediatamente - dimenticavo che non puoi bere alcolici
 
Oscar rise :
 
- Eh...Mi sa proprio di no! - sbotto' carezzandosi istintivamente la pancia.
 
La giacca si aprì leggermente  lasciando intravedere la sua dolce rotondità, Andrè la fisso' con dolcezza :
 
- E'...E' cresciuta! - esclamò
 
- Si...Anche troppo! - sentenzio' lei - sarà che non riesco a smettere di mangiare
 
Lui si avvicino', era bella la sua Oscar, i  capelli erano ancora piu' folti e la sua pelle ancora piu' luminosa .
 
Si fissarono dolcemente.
 
- Posso...Posso toccarla? - sussurrò lui
 
Ad Oscar  ci volle qualche minuto per capire che si riferisse alla sua pancia .
 
- Si..- annuì poi
 
Gentilmente il giovane fece aderire la mano sulla dolce rotondità, lei chiuse gli occhi emozionata .
 
Era suo figlio quello che portava in grembo, era il saluto di un padre ma...Ma Andrè non lo sapeva.
 
Eppure...Eppure qualcosa in lui si smosse, era emozionato, aveva il cuore che batteva a mille, possibile che il figlio di Fersen gli facesse quell'effetto penso' fra se frastornato.
 
La mano continuo' a vagare gentilmente , Oscar lo fissò :
 
- Hai...hai i capelli lunghissimi ! - sussurrò ipnotizzata sfiorandogli sfacciatamente una ciocca corvina.
 
- Si, forse dovrei accorciarli!
 
- No!!! - sbotto' lei di getto.
 
Le mani di Oscar fra i suoi capelli, la mano di Andrè sulla sua pancia .
 
Si guardarono, si avvicinarono pericolosamente , poi...
 
Poi si arresero.
 
Si lanciarono una fra le braccia dell'altro, le bocche si fusero, i gemiiti corsero incontrollati mentre entrambi gustavano quel bacio rovente , affamato di passione.
 
- Oscar...Oscar...
 
- A...Andrè...
 
Mugugnarono persi.
 
Labbra contro labbra , dolcezza e passione infinita, turbinio di sensi.
 
Fuoco vivo...
 
Il bacio durò a lungo , caldo , infuocato, intriso di desiderio
 
Poi la risata di un bambino lontana ruppe l'incanto .
 
Si allontanarono sbarrando gli occhi .
 
- Scusami...scusami, non avrei dovuto! - farfuglio' lui .
 
- Non ...non fa niente ! - balbettò Oscar cercando di riprendersi dall'eccitazione.
 
La testolina di Etienne fece capolino dalla scala:
 
- Ciao mamma!
 
La giovane cerco' di riacquistare immediatamente lucidità
 
Andrè  sconvolto ed eccitato svanì verso le stalle.
 
Oscar guardò su e sorrise , poi aprì le braccia  al suo bambino.
 
 
 
 
 
Andrè attraversò il vialetto velocemente e si chiuse nelle stalle, poggio' la fronte sopra il caldo legno , diede sfogo alla sua frustazione chiudendo la mano a pugno , la battè contro un pilastro facendo diventare le nocche bluastre.
 
Cosa diavolo aveva fatto? Aveva baciato Oscar ??
 
Aveva mancato di rispetto a Cristine e...e anche a sua moglie.
 
Non aveva saputo resistere, possibile che il solo averla accanto le faceva ancora quell'effetto?
 
Lei aveva risposto al bacio però e con passione sfrenata...Perchè ?
 
Si portò le mani alla testa confuso, chiese perdono a Dio per quel che era diventato, un uomo diviso fra due passioni diverse .
 
- Signore...Aiutami! - sbottò cadendo in ginocchio , gli sembrò quasi di  impazzire.
 
Si rialzò, respirò a fondo , immerse le mani in un catino con dell'acqua, si sciacquo' il viso.
 
Promise di rigar dritto, di non cedere piu' alla tentazione e c'era solo un modo per riuscirci, non incrociare mai piu' lo sguardo di Oscar!!
 
 
 
 
 
 
 
Osca procedva piano verso casa, libera dal dover sorridere e giocare con Etienne come se nulla di sconvolgente fosse accaduto ripensava adesso a quel che era successo poche ore prima : le sue labbra si erano nuovamente incontrate con quelle di Andrè, le sue braccia l'avevano nuovamente stretta, le sue dita avevano nuovamente sfiorato i suoi capelli d'ebano.
 
Sospiro' eccitata ed angosciata, era serena con Fersen , o almeno, lo era stata fin ad adesso , ma ora...Sarebbe riuscita a scordare il sapore di quelle labbra ? sarebbe riuscita a guardare ancora Fersen negli occhi ?
 
La passione, l'amore che provava ancora per suo marito erano riaffiorate improvvisamente.
 
Andrè aveva preso l'iniziativa , ma perchè se stava ancora con Cristine ?
 
Si portò una mano alla testa confusa , doveva calmarsi, lo doveva a suo figlio, lo doveva a Fersen.
 
Sospiro' decisa a dimenticare l'accaduto , doveva sopprimere quei desideri e per farlo c'era solo un modo : Evitare  Andrè!
 
 
 
 
 
 
 
Hampstead heath
 
4 anni dopo.
 
 
 
Andrè entro' in casa, bacio' Cristine, la giovane era intenta ad osservare oltre i vetri Etienne che  prendeva lezioni di equitazione .
 
Il giovane le cinse i fianchi e l'attiro' a se, lei sorrise, lo fisso' nei grandi occhi verdi
 
- Non pensavo tornassi cosi' presto! - sussurrò contenta
 
- Avevo troppa nostalgia di casa ...- scherzò lui
 
La giovane lo strinse , poggio' il capo sulla sua spalla  abbandonandosi a quell'abbraccio caldo.
 
Rimasero in quella posizione per un pò, poi Cristine tornò a fissare oltre la finestra :
 
- Tuo figlio è davvero molto giudizioso Andrè! - sussurrò contenta - impara in fretta .
 
- Già...Convenne lui - ma è anche merito tuo , la tua influenza su lui è benefica - esordì sincero.
 
- Sai che gli voglio bene ...- sussurrò lei - è cresciuto così in fretta .
 
- Già...La prossima settimana compirà 8 anni! - sbotto' pensieroso.
 
- Ho già pensato ad una super festa di compleanno ! - esordì allegra.
 
- Intendi...Una festa piu' grande di quelle che gli hai organizzato in tutti questi anni !? - scherzò
 
- Certo che si! - sbotto' lei - a tal proposito volevo chiederti se...
 
- Se...
 
- Se non sia il caso di invitare il figlio di Oscar e Fersen...
 
- Assolutamente no!- sbotto' lui.
 
Cristine gli prese le mani fra le sue .
 
- Suvvia Andrè, Etienne sa di avere un fratellastro ma non l'ha mai consciuto, non pensi sia ora che i due facciano amicizia ? Oscar tiene quel bambino praticamente segregato, nessuno di noi l'ha mai visto, sappiamo che ha quattro anni e basta!
 
- Beh...La madre è lei, se non ha voluto farcelo conoscere dobbiamo rispettare la sua scelta.
 
- Ma non pensi sia ingiusto?
 
- Non saprei...
 
- Non sei curioso nemmeno un pò di vedere che aspetto abbia ?
 
Andrè sorrise e storse la bocca :
 
- A giudicare dai genitori sarà un biondino dalla pelle lattea e gli occhi chiari.
 
Cristine sorrise :
 
- E se andassi da Oscar a chiedere che porti anche lui alla festa ?
 
- Lo faresti davvero? - sussurrò lui carezzandole una guancia.
 
- Certo che si! - rispose la giovane sorridendo - chiedere non costa nulla!
 
- Se pensi che sia una bella cosa ...io non ho nulla in contrario - esordì lui.
 
- Bene.
 
Cristine lo abbraccio' contenta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I ricci mori al vento , gli occhi color del mare , lo sguardo dolce e felice  ,Antoine correva contento inseguendo le colombe sul vialetto sotto lo sguardo attento di Claudia .
 
Oscar seduta accanto a Fersen lo guardava felice e malinconica.
 
Quanto era bello il suo dolce maschietto,ma quanti pensieri tristi... Ad Hans non sfuggì quello sguardo preoccupato :
 
- Cos'è che ti angustia tanto..? - sussurro' carezzando dolcemente quei biondi capelli
 
Lei posò la testa su quella spalla  che per quattro anni era stata il suo rifugio :
 
- Non posso nasconderti proprio nulla...eh? - esordì poi mestamente
 
- Ho imparato a conoscerti bene...- sorrise lui baciandola.
 
Oscar sospiro':
 
- Antoine è un bambino felice, abbiamo una vita serena e tu...Tu gli vuoi un bene immenso ma...
 
- Ma..? - lo sguardo di Hans adesso  era davvero preoccupato.
 
- Mi chiedo se sia giusto tenerlo lontano da Etienne, non dargli modo di conoscere il fratello.
 
- Sei tu a dover decidere amore mio! - sussurro' lui baciandole il capo.
 
Oscar sorrise guardando quegli occhi innamorati :
 
- Ho paura Hans...- confesso'
 
- Paura..? Di cosa ?? Penso che per un bambino fare amicizia e socializzare sia un bene.
 
- Lo penso anch'io Hans, ma...guardalo! - sbotto' - Antoine è troppo simile ad Andrè...Chiunque se ne accorgerebbe!!
 
Il giovane fissò il bimbo che amava come un figlio, storse la bocca :
 
- Ma no...Ha solo i capelli di Grandier ! - specifico' - e di sicuro  non potrai tenerlo segregato a vita! Antoine è nostro figlio e nessuno potrà asserire il contrario !
 
- Non capisci...Ha le stesse espressioni, lo stesso modo di ridere, la stessa dolcezza innata. Ho vissuto con lui , lo conosco bene - si angustio'
 
- E' nostro figlio Oscar..- sussurrò lui prendendole il viso fra le mani - nessuno oserà dire il contrario !
 
Oscar si strinse a Fersen e sperò che lui avesse ragione..

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Anime belle,buonasera!!
 Come preannunciato ,ecco a voi il 22esimo capitolo di "Senza scelta".
Un capitolo un po' più cortino ma dal quale si dirameranno nuove scene.
Vi auguro buona lettura e attendo trepidante le vostre considerazioni.

"Senza scelta"
Capitolo 22

Cristine si liscio' il vestito, scese dalla carrozza e sospiro' agitata.

Alzò gli occhi verso la sontuosa palazzina di Villa Von Fersen, era la prima volta che la vedeva da vicino.
 Fissò la verde vegetazione e le ringhiere dorate che ne delimitavano i confini, era un bel posto in fondo.

Sospirò nuovamente e percorse con le piccole scarpette setate il vialetto , bussò alla porta e attese due minuti, ribussò e finalmente l'uscio si aprì .

- Buona sera, vorrei parlare con...

Sbarrò gli occhi, le parole le morirono in gola per il disagio, si aspettava di veder comparire qualche giovane della servitu', invece quale " Onore" lo svedese in persona.

Tutti i buoni propositi svanirono vedendolo, ma lui la incoraggio':

- Buongiorno Madame! Qual buon vento la porta qui!!?

Cris lo osservò, i capelli erano lisci e lucidissimi e gli occhi grigi colpiti dal sole erano ancora belli, portava una semplice giacca e dei calzoni chiari, si...Era un bell'uomo in fondo, ma per nulla paragonabile ad Andrè si ritrovò a pensare.

Lei titubò a rispondere , la mimica di Fersen cambio' da tranquilla a preoccupata :

- Etienne sta bene? - chiese

- Oh...si...si , sta benissimo, ecco...- sussurrò a disagio lei - ero venuta per discutere degli ultimi dettagli per il compleanno 

- Oscar è andata a fare una passeggiata a cavallo, ma sarà qui fra poco . Volete accomodarvi?? - sussurrò il giovane con gentilezza.

- No...io...attenderò qua fuori! -sbotto' sorpresa

Fersen rise di gusto :

- Suvvia...non vi mangio mica, avete proprio tutto questo timore di me?

- Beh...Andrè vi ha descritto come un uomo capace di tutto ! - sancì

- E' vero! Ma quello era prima di avere Oscar accanto a me! Adesso sono un uomo sereno ed onesto! Suvvia...non fate la bambina capricciosa ed entrate! - sussurrò.

Cristine varcò la soglia.

Seduta di fronte a Fersen , Cristine era sempre piu' a disagio.

Attese che lui sorseggiasse il suo the, poi bevve a sua volta.

Non si fidava di quell'uomo.

Nemmeno un pò.

Lui la osservò, poi rise :

- Tranquillizzatevi madame Sanders , non ho davvero nessun interesse di " farvi fuori".

La tazzina della giovane tremò fra le sue dita :

- Sono tranquillissima! - mentì

- Davvero? Non si direbbe! Comunque sia... io vi devo molto, non potrei mai attentare alla vostra vita, anzi...Dovrei ringraziarvi.

Cristine posò di botto la tazzina , poi si alzò in piedi :

- Adesso basta! - esclamò - non starò qui a farmi prendere in giro un minuto di piu', sapete che non mi fido di voi e state gocando a spaventarmi.

- E perchè mai dovrei farlo ? - sbotto' lui alzando le mani ed avvicinandosi pericolosamente

Cristine gli tenne testa :

- Andrè ha ragione, siete una brutta persona e rimarrete sempre tale ! Potete prendere in giro Oscar, ma non me!

- Davvero? Credete che Oscar sia una persona che si lasci abbindolare?

- No...Ho troppa stima di Oscar per pensarlo, pero'...c'e qualcosa che non quadra in tutta questa faccenda!

Fersen sbarrò gli occhi punto sul vivo , cercare di spaventare Cristine lo stava esponendo troppo a dubbi, doveva rimediare.

- Perdonatemi ...ma...il vedervi così spaventata mi ha divertito! Ho solo scherzato- ritratto'.
Poi rise di gusto.

Lei non la bevve :

- Siete un...

La porta si spalancò , entrambi si girarono ad osservare.

Serena e sorridente Oscar fece il suo ingresso :

- Scusami il ritardo Hans ma...- le parole le morirono sulle labbra .

 
 

Hans si avvicino' ad Oscar, la bacio' sulle labbra mentre Cristine osservava la scena .

Poi la giovane tornò a fissare l'ospite :

- Come mai qui Cristine ? E...Etienne sta bene ? - sussurrò preoccupata .

- Si...si...tranquillizzatevi, sta benissimo! - si affretto' a precisare lei - sono qui per...Per discutere della festa e...e per chiedervi una cosa!

Oscar sospirò di sollievo.

Hans sorrise, le fisso' entrambe :

- Bene...mi ritiro nello studio, vi lascio conversare in pace! - sussurro'

Poi si avvicino' a Cristine , le afferro' la mano e ne bacio' il palmo :

- Arrivederci Madame Sanders ! - sussurro' sfiorando quella pelle con le labbra

Nell'alzare il viso i loro sguardi si incontrarono , Cristine ritiro' frettolosamente la mano con mimica infastidita .

Se avesse avuto dell'acqua a disposizione si sarebbe di sicuro lavata il palmo...Quell'uomo aveva qualcosa di diabolico si disse,lo accompagno' con sguardo scocciato finchè la sua figura non si ecclissò , poi tornò a fissare Oscar.

Occhi blu ed occhi colore dell'acqua trasparente erano adesso una di fronte all'altra.

 

- Vorrei offrirvi qualcosa Cris, ma vedo che ci ha già pensato Hans! - sussurrò Oscar notando le tazze abbandonate sul tavolino.

- Si...- sbotto' lei - avrei fatto volentieri a meno di trattenermi con il vostro...compagno ma...Avevo urgenza di parlare con voi! - sbottò

Ad Oscar diedero parecchio fastidio quelle parole.

- Perchè tanto astio contro Hans, che cosa vi ha fatto? - esclamò prendendo le sue difese.

- Nulla ! - sbottò lei - non mi ha fatto nulla, ma conosco dai racconti di Andrè cosa è capace di fare e mi stupisco di come voi riusciate a convivere con un tipo simile. Perdonatemi - aggiunse - ma sono sempre sincera !

Oscar la fissò :

- Hans è cambiato ...

- Gli uomini non cambiano! - sbottò lei - lo so per certo Oscar! Ho amato per anni un infedele , prometteva di cambiare ma poi... - sussurrò

- Hans non è Alain - sbotto' lei.

Cristine rise :

- Avete ragione...Hans è molto peggio!- sbotto'

Oscar cercò di trattenersi , Cristine comprese di aver, forse esagerato.

- Scusatemi Oscar, vi prego di accettare le mie scuse! - sussurro' mortificata.

Lei si calmo' all'istante :

- Scuse accettate, ma ditemi...Di cosa volete parlarmi Cristine?

- Della festa di domani ...Vorrei chiedervi se...

- Non avete bisogno della mia approvazione - sussurro' lei benevola - sarà un successo come ogni anno

La giovane sorrise :

- Vi ringrazio per la fiducia ma...in realtà volevo chiedervi di portare Antoine con voi!

Oscar sbarrò gli occhi :

- Che cosa??

- Suvvia Oscar, Etienne sa di avere un fratello, quale migliore occasione di farglielo conoscere, ci saranno altri bimbi e tutto sarà molto informale..

Lei tremò , sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato.

- No...- sbottò - non mi sembra il caso !

- Perchè ?? Volete davvero tenerli lontani per sempre ? Non credo che Hans abbia da ridire ...

- Hans non c'entra. Sono io che non voglio !! - sbottò

- Ma...

- Il discorso è chiuso ! - precisò sgarbatamente 

Cristine abbassò le braccia delusa.

- Mamma...sei tornata! - una vocina troncò la discussione

Oscar si girò terrorizzata verso il corridoio .

Cristine notò una cascata di capelli biondi trotterellare sulle gambette inseguita da Carla:

- Perdonatemi Madame, non sono riuscita a trattenerlo ! - urlò la domestica mortificata.

Oscar si mosse verso il bimbo ma Cristine la precedette .

- Vieni qua meraviglia, fatti vedere! - sussurro' .

Fu quando il bimbo si giro' che si sentí morire...

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Capitolo 23
*** capitolo 23 ***


Anime belle, come promesso ecco a voi il 23 esimo capitolo di "Senza scelta" vorrei ringraziare voi che continuate a leggerla anche se non rientra nei vostri "canoni", a voi che accettate la mia "licenza poetica" , a voi che mi seguite in quest'ultima sfida.
Grazie di cuore.
Detto ciò...Buona lettura!!
Fan art BaBette DH ( che ringrazio infinitamente)
 
"Senza scelta"
 
Capitolo 23
 
 
Che il figlio di Oscar e Fersen fosse biondo non aveva dell'incredibile , ma quegli occhi...
 
Verdi, vivi, grandi.
 
Cristine respiro' a fondo investita da un capogiro improvviso mentre il bimbo si fermava ad osservarla contento.
 
Quegli occhi Cris li conosceva bene, quell'espressione dolce, quella risata.
 
Quel bimbo non aveva nulla di Fersen.
 
Quel bimbo era troppo simile ad Andrè!!
 
Oscar azzerò velocememte le distanze, prese in braccio il bambino con fare iperprotettivo nascondendone il viso contro la sua spalla, lo bacio' affettuosamente sul capo, poi facendo attenzione a non girarlo lo affido' a Carla :
 
- Portalo a fare merenda !!- esclamò fulminandola con lo sguardo.
 
La giovane scomparve con la creatura mentre Cristine cercava ancor di riprendersi dallo shock.
 
- Bene! - esclamò Oscar - credo sia tutto , perdonatemi , non vorrei essere scortese ma...Ho degli affari da sbrigare ! - sbotto' - ci vediamo domani alla festa! - sorrise  poi congedandola  con indifferenza .
 
Cristine invece , immobile e sconvolta, era invasa da miriadi di sensazioni devastanti.
 
Antoine era figlio di Andrè e se davvero lo era...
 
Si toccò la testa confusa, ad Oscar non sfuggì quel gesto esasperato .
 
- State...state bene ??- si affretto' a chiedere
 
Lei si riscosse, doveva prendere tempo per riflettere, alzò gli occhi e sorrise :
 
- Si...si...C'è troppo caldo oggi!
 
- Si...in effetti è una bella giornata ! - sussurro' Oscar guardando fuori dalla finestra - Speriamo...Lo sia anche domani! - sancì
 
Cris non riuscì a comprendere , c'era un doppiosenso in quella frase ...o no?
 
Pensierosa saluto' velocemente, uscì dalla villa e salì in carrozza .
 
Oscar rimasta sola , diede sfogo alla sua rabbia.
 
Le nocche strette  in una morsa nervosa ,i denti stretti , il corpo rigido.
 
Alzò un piede e colpì una sedia che cadde a terra con un tonfo :
 
- Maledizione!!! - urlò furiosa , perchè Carla si era lasciata sfuggire Antoine, perchè??
 
Cristine aveva reagito in maniera strana, aveva di sicuro capito!
 
Alzò la sedia , si accomodò su essa, si porto' le mani al viso ed arcuo' le spalle , poi comincio' a singhiozzare .
 
Ea perduta!
 
Se davvero Cristine aveva capito,  era di sicuro nei guai.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Seduta in carrozza Cristine piangeva a dirotto , Antoine era di Andrè, quegli occhi verdi , quella risata dolce , la somiglianza era palese
 
Perchè Oscar lo aveva taciuto, perche' ?
 
Lei stessa aveva lasciato Andrè per stare con Fersen , che senso aveva tutto cio'?
 
Non se lo spiegava!!
 
Adesso si spiegava invece perchè lei teneva quasi recluso quel bambino, ecco perchè non aveva voluto farlo conoscere a loro.
 
Che senso aveva tutto cio' ? Amava così tanto Fersen da temere che Andrè sapendo del figlio avrebbe tentato di separarli ?
 
Non trovò nessuna risposta ai mille interrogativi.
 
Doveva informare Andrè , si disse , poi ripensò ad Etienne , alla festa che tanto aspettava ...Doveva tacere , almeno per qualche giorno si disse, doveva farlo o la festa sarebbe stata rovinata .
 
Avrebbe taciuto si disse, ma non per sempre!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar singhiozzava ancora quando sentì il cavallo di Fersen fare il suo ingresso nel cortile.
 
Si alzò asciugandosi le lacrime e si affrettò ad accoglierlo.
 
Cristine intanto, profondamente colpita dall'accaduto cercava di concentrarsi sugli ultimi preparartivi, la sera arrivò e con essa il meritato riposo, indossò la sua camicia da notte e scivolo' sotto le lenzuola.
 
Due minti dopo Andrè fece il suo ingresso nella stanza.
 
Cris lo fissò con dolcezza :
 
- Etienne si è addormentato? - chiese premurosa
 
- Si, con difficoltà in realta, era troppo euforico per la festa di domani, non vede l'ora di festeggiare..
 
- Già...- sorrise lei
 
- Sarà tutto stupendo ! - esclamò lui raggiungendola fra le lenzuola e abbracciandola - Ed il merito è tutto tuo, hai organizzato tutto nei minimi dettagli.
 
Lei arrossì :
 
- Dai...- sussurro' - lo sai che mi piace farlo!
 
- Si...Ma che tu lo faccia per mio figlio è ancora piu' lodevole!
 
Lei si strinse contro quel petto caldo , Andre' segui' un pensiero lontano, poi tornò a fissarla :
 
- A proposito...Hai piu' parlato con Oscar?
 
Lei tremò :
 
- Si...sono andata da lei stamattina.
 
Andrè la fisso' stupito :
 
- Come mai non me ne hai parlato? - sbottò
 
- Semplicemente perchè non volevo farlo davanti ad Etienne, ha 8 anni e comprende piu' di quel che noi sospettiamo. Non volevo fargli sapere che sua madre non ha acconsentito alla nostra richiesta .
 
- Quindi devo dedurre che Oscar ti abbia detto di no?
 
- Esattamente!! Non porterà Antoine con se
 
Andrè scosse la testa :
 
- Immaginavo...Di sicuro Fersen non vorrà che suo figlio si mischi a gente come noi!
 
- No! - sbottò lei - Fersen non c'entra, è' Oscar che non vuole
 
- Comunque sia...- sancì Andrè - lei è sua madre, non possiamo opporci.
 
- Già..- ammise mestamente.
 
Il giovane la osservò, il bel viso di Cristine era perso in una mimica preoccupata.
 
Le prese il mento fra le dita e la costrinse gentilmente ad incontrare il suo sguardo :
 
- Che succede, ci sei rimasta male?
 
- un pò - ammise lei
 
In realtà Cristine era in combutta con la sua coscienza. Doveva trovare delle risposte , doveva parlare con Oscar e capire  e poi...Poi doveva confidare ad Andrè che Antoine aveva i suoi occhi.
 
Non poteva tacerlo!!
 
Solo la festa di Etienne la bloccava.
 
Un giorno si disse, solo un giorno e poi...Poi avrebbe fatto quel che doveva.
 
Fissò Andrè, dolce e seminudo , stretto a lei sotto le coperte, un'ondata di pianto la assalì.
 
Lo avrebbe perso??
 
Forse si...O chissà!
 
Si strinse a lui :
 
- Ti amo!- gli sussurrò
 
Il giovane la strinse commosso, anche il suo sentimento era forte ma non riusciva a non essere agitato al pensiero che domani avrebbe rivisto Oscar!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar si sfrego' le mani sulle braccia nude quasi come a volersi scaldare.
 
Fissò l'enorme luna oltre il vetro e sospirò angosciata.
 
- Non riesci a dormire?
 
La voce premurosa di Fersen la staccò da quei trisi pensieri, lei si girò a fissarlo , era seminudo fra le lenzuola , la fissava preoccupato.
 
Oscar gli rivolse un tenero sorriso, il giovane si alzò raggiungendola, le carezzò i capelli :
 
- cos'è che ti angustia ? chiese baciandole le labbra .
 
- Nulla...- mentì lei
 
Fersen la fissò preoccupato, poi scosse la testa :
 
- Non avevamo detto: " Mai piu' segreti" , ricordi ? - sussurrò carezzandole il viso .
 
Lei sospiro' :
 
- Hai ragione, si tratta di Cristine Sanders
 
- La compagna di Andrè ?
 
- Conosci forse qualche altra Cristine ...? - sbottò lei alterata da quella specificazione
 
- no...- rise lui
 
- Cosa ti ha combinato la bella Inglesina? - chiese lui dubbioso .
 
- Nulla, come sempre del resto! Il suo comportamento è impeccabile ed irreprensibile...
 
- Ma...?
 
- Ma ha visto Antoine!! - sbottò preoccupata - Carla se lo è lasciata sfuggire. E' piombato in salotto
 
- E quindi?? Quale sarebbe il problema ? - alzò le spalle divertito.
 
Oscar si agito' :
 
- Non capisci Hans...Non puoi capire! Cristine lo ha visto! Ha palesemente riconosciuto in lui i tratti di Andrè. L'ho capito dal suo sguardo, dal suo stupore.
 
- Ma no...Un paio di occhi verdi non giustificano una paternità
 
- Dimentichi che Cristine è la donna che dorme con lui tutte le notti, Ha i tratti di Andrè davanti ogni giorno, è impossibile non averlo riconosciuto familiare. - sbottò con enfasi,.
 
Fersen la fisso' , era così smarrita e fragile e terribilmente preoccupata.
 
L'abbraccio' forte:
 
- Calmati tesoro...! anche se cristine avesse capito davvero e Grandier venisse a saperlo , quale sarebbe il problema ?
 
" Non voglio perdere la sua stima. Andrè mi odierebbe per avergli tenuto lontano suo figlio!!" - avrebbe voluto ribattere ma si guardò bene dal confessarlo.
 
- Ecco...potrebbe...Potrebbe portarmelo via! - sussurro'
 
- no, non lo farà ! - la tranquillizzo' lui - e poi Cristine ha tutti i motivi per tacere la cosa, a lei non converrebbe sollevare dubbi
 
- Forse...- sussurro' lei - ma dimentichi che è onesta  e leale.
 
- Ma ama Grandier  e non parlerà, fidati...
 
Oscar sospiro'.
 
- adesso torna a dormire ! - sorrise lui guidandola verso il letto- domani dovrai essere in gran forma e sorridente per la festa di tuo figlio!
 
Oscar sorrise , tornò a letto e si strinse a Fersen  ma non era per nulla tranquilla , spero' davvero che per una volta Cristine si comportasse slealmente.
 
Fisso' Hans , gli carezzò una guancia :
 
- Perchè non vieni anche tu  con me domani ? - chiese.
 
lui abbassò gli occhi :
 
- Ti giuro che vorrei, ma sai che non sono il  benvenuto in quella casa . Per loro sono solo un manipolatore.
 
- In fondo se ci pensi...Lo sei stato, ma io voglio che loro ti conoscano per quel che sei adesso.
 
Hans sorrise, la bacio' piano:
 
- Non cambieranno mai idea su di me. Non capiranno mai quanto c'è voluto per arrivare fin qui! Per stare stretto a te!
 
- Già...- sussurrò lei con una punta di cattiveria - complotti su complotti , persino attuare uno stupido ricatto!
 
Hans sbarrò gli occhi stupito da quella precisazione.
 
Oscar lo mandava in paradiso per poi spingerlo all'inferno un attimo dopo.
 
lei capì di averlo ferito ma daltronde era davvero tutto iniziato a quel modo, tutto per uno stupido ricatto, un ricatto che aveva spinto Andrè fra le braccia di un'altra.
 
Ma Fersen era un altro uomo adesso, non poteva negarlo.
 
Lo abbraccio' :
 
- Scusami - sussurro' - non avrei dovuto ...
 
- No...Non scusarti, hai solamente detto la verità.
 
- Si , ma adessso...Adesso è tutto a posto! - lo conforto' lei .
 
- Stai forse asserendo che il fine giustifica i mezzi , Oscar ?
 
- Non sempre ...- sbotto' lei  - ma non voglio pensarci adesso!!
 
Fersen sorrise sollevato.
 
 
 
 
 
Oscar varcò il modesto cancello della villa, noto' subito il vociare dei bimbi e l'aria di festa che si respirava .
 
Un enorme tavolo sul patio era agghindato a festa e ricolmo di ghiottonerie.
 
Cristine, bella come sempre e nel suo vestito migliore conversava con alcune dame, la intercetto', le sorrise e le venne incontro dandole il benvenuto.
 
Era gentile, dolce ed amichevole come suo solito e la cosa rilasso' Oscar che comprese che non avrebbe fatto domande.
 
la giovane Inglesina si allontanò ed Oscar rimase sola.
 
I suoi occhi cercarono Andrè fra gli invitati ma non lo trovarono.
 
- Mamma!! - la voce di Etienne catturò la sua attenzione, il fanciullo si avvicino' sorridendo, i ricci scuri mossi dal vento, gli occhi di suo padre , lo stesso sorriso.
 
Compiva otto anni quel giorno, Dio com'era volato velocemente quel tempo, come stava crescendo bene il suo ometto.
 
Etienne le getto' le braccia al collo come faceva sempre , lo fece con talmente tanta  foga da farle cadere il pacco regalo dalle mani.
 
Oscar lo strinse forte, lo bacio' sulle guance, aspirò il profumo dei suoi capelli :
 
- Auguri tesoro mio! - sussurrò emozionata.
 
Etienne tornò ad osservarla :
 
- Sei bellissima mamma! - esclamò ammirando la sua giacca nuova e i fluenti capelli lucidi, lei sorrise e gli scombino' i ricci con fare affettuoso.
 
- Grazie tesoro!
 
Poi si abbassò, raccolse il pacco regalo da terra :
 
- Buon Compleanno ! - sussurrò porgendoglielo.
 
Etienne sorrise contento.
 
 
 
 
 
 
 
La festa era, come ogni anno organizzata alla perfezione, Cristine ed Andrè avevano di sicuro intrecciato nuove amicizie ed anche Etienne a giudicare dal modo in cui interagiva con altri fanciulli.
 
Il pensiero di Oscar corse ad Antoine, al suo piccolo che invece viveva quasi da recluso.
 
" Cambierà tutto, cambierà prima o poi..."- si disse .
 
I suoi occhi vagarono ancora fra gli invitati alla ricerca di Andrè , ancora una volta non lo trovarono.
 
Perchè non c'era?
 
Aveva litigato con Cristine ? - si chiese quasi sperandolo
 
no...a giudicare dall'aria che si respirava non era per nulla possibile e poi...Per nulla al mondo Andrè si sarebbe perso il compleanno di Etienne.
 
Si avvicinò al tavolo, afferrò un flute, se lo portò alla bocca assaporando il liquido fresco, il suo sguardo vagò ancora fin all'ingresso...Il cuore sembrò bloccarsi per un fuggevole attimo.
 
Andrè con passo fluido usciva verso l'esterno  , mentre avanzava si lisciava in maniera elegante la giacca di pregiata fattura.
 
Oscar fissò i suoi ricci morbidi , le gambe toniche , le possenti spalle , gli occhi di giada .
 
Si rivide a letto fra le sue braccia  intenta a baciargli il petto nudo, il viso si imporporò animato da un colore estremo , ogni fibra del suo corpo si tese.
 
Quando poi lui le sorrise lei rischio' di strozzarsi con il liquido , tossì convulsamente piu' volte.
 
Nessuno, nessuno poteva  superare l'effetto che aveva su di lei , sui suoi sensi , sul suo cuore.
 
Nessuno, nessun Fersen.
 
Respirò a fondo e cercò di calmarsi , anche perchè lui avanzava verso di lei  e tutto ...Tutto prendeva vita , colore, passione.
 
Si bloccò di fronte a lei :
 
- Ciao Oscar! - sussurrò con quella voce da brividi.
 
 
 
 
 
Andrè si liscio' la giacca , si preparò ad incontrare gli invitati, voleva essere al top per il compleanno del figlio ma...Rivedere Oscar in quella situazione lo agitava , festeggiare Etienne , il frutto del loro amore.
 
Sospiro' ed avanzò verso l'esterno , fra lo stuolo di invitati la intercettò all'istante.
 
Quegli occhi blu talmente belli da mozzare il fiato, quei folti capelli biondi  che tante notti aveva accarezzato, quelle labbra invitanti.
 
Si avvicinò per salutarla e la sua virilità si animò involontariamente:
 
- Ciao Oscar! - sussurrò .
 
Oscar cercò di mostrare indifferenza :
 
- Ciao Andrè, come stai ?
 
Lui sorrise, sorrise con quei denti perfetti e quella bocca invitante :
 
- Abbastanza bene, e tu?
 
- Be...Benissimo! - sussurrò  - è una bella festa e nostro figlio è molto felice!
 
- Già...Cristine si è data molto da fare , ma del resto...Lei eccelle in tutto!
 
Oscar sbarrò gli occhi , Andrè invece si morse la lingua , ma cosa stava dicendo ? Stava tentando di ingelosirla ? E perchè poi ? Non riusciva a giustificare il suo comportamento.
 
Si diede dell'idiota.
 
Oscar intanto era a disagio , strinse i pugni nervosa , Cristine era fantastica ma sentire Andrè constatarlo era insopportabile.
 
- Vado...vado a salutare gli altri invitati ! - sussurrò il giovane allontanandosi, Oscar annuì.
 
" Cristine eccelle in tutto!"- quelle parole risuonavano nella sua mente devastandola.
 
Cercò di sorridere , cercò di farlo per suo figlio ma quel giorno , in lei , c'era qualcosa che non andava .
 
Da anni ormai aveva un'altra vita , da anni viveva tranquillamente con Fersen ed invece quel giorno...L'unica cosa che avrebbe voluto era Andrè.
 
Afferrò un altro flute , trangugio' il liquido tutto d'un colpo, poi fissò suo figlio , rideva tranquillo e sereno.
 
Il suo sguardo corse ad Andrè, lui tratteneva gentilmente per la vita Cristine, la giovane sorrideva contenta.
 
Oscar la vide girarsi, fissare Andrè , poi avvicinarsi a baciarlo.
 
Quelle labbra unite, quei corpi stretti.
 
Afferrò un altro flutes, lo svuoto' abbandonandolo sul tavolo, sconvolta.
 
Rientrò verso il salone , doveva trovare un posto solitario , le mancava il respiro, le tremavano le gambe.
 
Percorse il corridoio, si chiuse in biblioteca e pianse...Pianse a dirotto!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Andrè si avvicinò a Cristine, lei si girò a baciarlo.
 
Oscar era fuori dalla sua vista eppure...Eppure il suo profumo gli inondò le narici , quel profumo gli passò accanto eccitandolo.
 
Un'ondata che evoco' ricordi mai dimenticati.
 
Cosa gli succedeva?
 
Scosto' Cristine, cercò una scusa per allontanarsi , desiderava ancora Oscar, bruciava per lei, era inutile negarlo.
 
Doveva trovare un posto appartato e riflettere, calmarsi e ritornare in se.
 
Percorse il corridoio diretto in biblioteca , aprì la porta, se la chiuse alle spalle.
 
- Maledizione! - sbottò irato .
 
Alzò lo sguardo , nella penombra scorse due occhi sbarrati che lo fissavano.
 
Gli occhi che amava...
 
Gli occh di Oscar!

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Anime belle buonasera!!
Dopo molto tempo finalmente riesco ad aggiornare "Senza scelta", spero che l'attesa non sia stata vana, grazie sempre a voi che amate /odiate e seguite una storia che...Non è per tutti.
Buona lettura,vi voglio bene!!😍
  ♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️
 
"Senza scelta"
capitolo 24
 
 
 
 
 
La penombra della stanza forse gli stava giocando qualche brutto scherzo.
 
Andrè cercò di mettere meglio a fuoco ma non si era sbagliato.
 
Quello che vedeva non era un miraggio dettato dalle sue voglie, erano proprio gli occhi di Oscar quelli che lo scrutavano.
 
Così incredibilmente blu e grandi.
 
Impossibile sbagliarsi
 
- A...Andrè , cosa ci fai qui?
 
Fu lei la prima a parlare , ma lui non rispose alla domanda, c'era ben altro che lo turbava .
 
Gli occhi arrossati di sua moglie.
 
Quegli occhi invasi dalle lacrime.
 
Oscar intercettò quello sguardo indagatore, si giro':
 
- Vai via per favore! - singhiozzò poi
 
- No! - sbottò lui con talmente tanta  foga e convinzione da farla sobbalzare - non usciro' da questa stanza Oscar. Non prima di sapere perchè stai piangendo!
 
Il modo e la dolcezza con le quali Andrè pronuncio' quella frase le provoco' un'altra crisi di pianto :
 
- Va via, lasciami sola! - singhiozzo'
 
Lui avanzò, le poggio' entrambe le mani sulle spalle, la costrinse a girarsi, ad incontrare il suo sguardo.
 
Piangeva Oscar e lui...Lui non poteva sopportarlo.
 
- Voglio sapere che cosa ti turba, non usciro' da questa stanza , non prima di sapere!!
 
Lei strinse i pugni , abbassò lo sguardo
 
- E' colpa dello " Svedese " vero? Che cosa ti ha fatto quel  bellimbusto ? Ti prego Oscar non dirmi che ti maltratta perchèse lo fa,  ti giuro ...Io lo uccido con le mie mani!
 
Oscar si bloccò, rimase a fissarlo sorpresa :
 
" Se lo fa , lo uccido con le mie stesse mani"
 
Andrè l'aveva davvero detto?
 
Aveva dimostrato ancora una volta il suo istinto di protezione per lei o era un sogno ad occhi aperti quello ch stava facendo ?
 
Si chiese se per caso stesse immaginando tutto .
 
- Parla Oscar! Una sola parola e lo gonfio di botte quel verme!
 
Andrè...Il suo Andrè!
 
L' Andrè che lei aveva abbandonato senza un'apparente spiegazione, l'Andrè che non sapeva del ricatto , che non sapeva del figlio SUO.
 
L' Andrè che la credeva una rovinafamiglie  ma era li...Davanti a lei, pronto a difenderla, sempre e comunque , anche se ai suoi occhi era stata una traditrice.
 
Oscar sentì il mondo crollarle addosso, si sentì confusa e spiazzata .
 
- Se non vuoi parlare chiedero' spiegazioni direttamente a lui - sbotto'
 
Oscar si riscosse :
 
- Cosa...cosa ne penserebbe Cristine? - chiese curiosa
 
Lui alzò le braccia al cielo :
 
- Penserebbe che sto difendendo la madre di mio figlio, non potrebbe pensare altro.
 
Oscar abbassò lo sguardo ecco cosa lo spingeva a difenderla : il suo ruolo di madre.
 
 
 
Daltronde, si disse , lui l'aveva rimpiazzata in due settimane, cosa poteva aspettarsi ?
 
Alzò le spalle , lo fisso nei grandi occhi :
 
- Non ci sarà bisogno di parlare con nessuno, Fersen non c'entra.
 
Lui è dolce e gentile con me , non ho mai subito nessun maltrattamento.
 
- Allora perchè sei dentro questa stanza a piangere?
 
Si fissarono, poi lei parlò gettandolo nel piu' cupo imbarazzo :
 
- E tu...Tu perchè sei qui? Cosa ci fai qua dentro ? Potrei  benissimo farti la stessa domanda .
Perchè non sei fuori ? Non stai piangendo eppure ti sei rifugiato qua  dentro, perchè ?
 
Si fissarono, si fissarono smarriti ,attratti , attraversati da sensazioni sconvolgenti, l'ultima volta si erano amati in quella stanza .
 
Andrè aprì la bocca per parlare :
 
- Io in realtà...
 
Le parole gli morirono sulle labbra quando la porta della biblioteca si aprì-
 
Oscar e Andrè si girarono di scatto, scorsero gli occhi di Cristine sbarrati dallo stupore.
 
La giovane li sorprese così, vicini...Troppo vicini.
 
- Andrè...Etienne ha chiesto di suo padre..- sussurrò con voce tremula
 
Il giovane visiblmente imbarazzato cercò di giustificarsi :
 
- Sono entrato qui , ho trovato Oscar e...E abbiamo chiacchierato
 
Cristine fece vagare lo sguardo sui due :
 
- Ma che coincidenza! - sbotto' poi alterata.
 
- E' vero! -sbotto' il giovane alzando le spalle.
 
- Sarà meglio che io ...Vi lasci discutere in pace! - esclamò Oscar prendendo la palla al balzo per volatilizzarsi , si chiuse quindi la porta alle spalle e tornò in salone.
 
Cristine si giro' verso Andrè :
 
- Sono proprio curiosa di sapere che cosa ti inventerai stavolta.
 
- Che  cosa...? - sbotto' lui alterato
 
- Dai...Dimmi che stavate parlando di Etienne , inventa un'altra scusa Andrè . Mentimi nuovamente e soprattutto menti ancora a te stesso.
 
- Su cosa dovrei mentire?
 
- Riprenderemo il discorso piu' avanti , adesso tuo figlio ha bisogno di te ! - sbotto' fiondandosi verso la porta.
 
- Aspetta Cris..- urlò Andrè , ma la giovane era gia' fuori dalla stanza.
 
 
 
Un castello di cartone destinato a bagnarsi con la prima pioggia , ecco cos'era diventata la sua storia con Andrè, era sempre stata una sostituta , adesso ne aveva la conferma .
 
Cristine ripensò al suo compagno ed a Oscar vicini , si rinchiuse nella sua stanza a piangere disperata .
 
Antoine era di sicuro suo e per qualche strano motivo Oscar glielo aveva nascosto , come se non bastasse erano ancora attratti l'un dall'altra , ma perchè allora lei aveva lasciato suo marito per Fersen? Doveva chiedere spiegazioni , doveva guardare Oscar negli occhi e farsi spiegare.
 
Ma domani...Oggi Etienne meritava solo sorrisi.
 
Asciugò gli occhi, alzò le spalle e scese giu' a festeggiare.
 
 
 
la festa era stata un successo , dentro la carrozza che la accopagnava verso casa  Oscar era piu' angosciata che mai .
 
Le succedeva ogni volta .
 
Ogni volta che rivedeva Andrè le sue certezze vacillavano .
 
Stava bene con Fersen e lui...Lui era diventato meraviglioso ,ma gli occhi di Andrè, il suo profumo, la sua figura virile...
 
Si portò una mano al viso , doveva seppellire quelle emozioni , lo doveva a Fersen ed a se stessa.
 
Andrè stava con Cristine ormai , per sua libera scelta.
 
Sarebbe bastato aspettare - si disse -
 
Perchè non mi hai aspettato Andrè? - sbotto' confusa mentre la sua realtà vacillava e tutto si complicava .
 
Spero' davvero che l'inglesina pazza di gelosia  non sollevasse alcun dubbio sulla paternità ,
Tutto doveva rimanere nascosto , Andrè avrebbe vissuto meglio e piu' sereno con lei.
 
Faceva male pero'...
 
Tremendamente male!
 
 
 
 
 
Cristine entrò in stanza, Andrè era li, la attendeva gia da qualche ora .
 
Il torace nudo in bella vista ed i calzoni ancora addosso.
 
- Etienne non faceva altro che ringraziarmi e ripetermi quanto si sia divertito!
 
- Beh...é davvero stata una festa  perfetta! - sancì lui.
 
Cristine lo fisso', avanzò verso il grande comodino, si tolse il bracciale dal polso, lo abbandonò sul freddo legno, si porto' poi le mani dietro la nuca a cercare il gancio della collana.
 
le mani di Andrè si precipitarono ad aiutarla. la giovane guardò la loro figura riflessa allo specchio, lei davantì , lui dietro  a petto nudo con le dita sul suo collo.
 
Una bellissima scena...Ma non quella sera.
 
Non dopo quello che aveva intuito , non dopo quello che aveva visto.
 
Andrè le sgancio' la collana , la ripose nella scatola vellutata , poi le mnai scesero a sganciare i bottoni sulla schiena.
 
Cristine ansimò, quanto era leggero quel tocco, quanto le piaceva, ma non poteva capitolare si disse.
 
Il vestito cadde giu' con un gesto fluido , lei rimase con la sola biancheria intima.
Sarebbe stato bello girarsi, agganciare le braccia al collo di Andrè e baciarlo  per poi concludere la serata stretti stretti sotto le lenzuola, ma non era la serata adatta.
 
Andrè notò la giovane irrigidirsi di botto:
 
- Che ti succede?
 
- Dimmelo tu!
 
- Non capisco! - esordì lui alzando le spalle .
 
- Bene ...Ti rinfrescherò io la memoria - esordì portandosi le mani ai fianchi - spiegami cosa ci facevi a due centimetri da Oscar, chiuso in quella biblioteca con lei anzichè in giro a salutare gli invitati o festeggiare tuo figlio.
 
Andrè si porto' una mano alla testa, sorrise :
 
- Stai diventando gelosa Cristine Sanders ?- sussurrò sfiorandole poi una guancia.
 
La giovane si sottrasse sgarbatamente a quella carezza.
 
- Non è questione di gelosia , ho sempre avuto fiducia in te e lo sai!! Ma non quando sei con Oscar
 
- Cosa stai cercando di dire ?
 
- Che vi amate , diamine!! - sbottò lei alterata alzando  le braccia  - Che si vede lontano un miglio . Che la nostra unione è una farsa!!
 
- No...No...questo non devi dirlo! - sbottò lui sincero
 
- Si invece...Lo dico perchè è vero. Non mi amerai mai quanto ami lei, non mi desiderrai mai con la stessa intensitò con cui desideri lei , ed io...Io non me lo merito!
 
Andrè sentì il cuore andare in frantumi, si avvicinò a lei :
 
- Cris....Il mio amore per te è sincero.
 
- Ma non paragonabie a quel che provi per lei !! - sbottò la giovane afferrandò in malo modo il vestito che stava ancora a terra e lanciandolo sgarbatamente  su una sedia.
 
Andrè le prese il viso fra le mani , poggio' la fronte sulla sua.
 
- Quello che provo per Oscar non ha importanza . Lei sta con Fersen!
 
Cristine chiuse gli occhi , poi chiamò a raccolta tutto il suo autocontrollo per allontanarlo, punto' le mani sul suo torace  nudo e lo scosto'.
 
- Sei un cieco Andrè , Oscar non ama Fersen , non puo' amarlo perchè ama te.
 
- Smettila con le tue solite congetture , mi ha lasciato per quello svedese.
 
- Ma chissà perchè lo ha fatto! - sbotto'
 
Andrè si prto' una mano alla testa :
 
- Smettila di immaginare cose che non esistono , Oscar è un ex comandante, credi davvero che si lascerebbe manipolare ?
 
- Per amore si fanno cose strane Andre'...Scopriro' cosa c'è sotto e vedrai , vedrai se le mie sono solo congetture ! - sbotto' prima di spogliarsi e scvolare sotto le lenzuola.
 
Andrè la raggiunse a letto, lei si girò dal lato opposto, non voleva che lui vedesse le lacrime che le rigavano il viso .
 
IL giovane però , comprese ugualmente che lei stesse piangendo.
 
Le cinse la vita con il braccio e la strinse forte.
 
CRistine era gelosa e , come ogni donna gelosa, vedeva fantasmi dappertutto, pensò nervoso.Il suo pensiero poi corse nuovamente ad Oscar, perchè piangeva rinchiusa in biblioteca? Perché?
 
 
 
 
 
Oscar varcò la soglia  di casa, Fersen la accolse con gioia .
 
Le andò incontro , la bacio' sulla bocca , poi prese affettuosamente una mano fra le sue e se la portò alla bocca depositandovi su un tenero bacio.
 
- Buonasera cara ! Sei tornata tardi , è andato tutto bene ?
 
Lei cercò di nascondere il malcontento che l'aveva attanagliata tutta la serata  :
 
- Si...Si...é stata una bellissima festa , mio figlio era al settimo cielo!  - sorrise mestamente.
 
- Bene...allora perchè questo faccino triste? - esclamò - l'inglesina ti ha forse...
 
- No! non ha fatto nessuna menzione ad Antoine! - lo bloccò
 
- Perfetto! - si tranquillizzò lui - vuoi sorseggiare qualcosa con me in salotto ? - chiese speranzoso
 
Oscar si portò una mano sugli occhi :
 
- No... Perdonami, preferisco salire in camera
 
- Come vuoi ! - sussurrò lui seguendola su per la grande scala .
 
Entrarono in stanza , si chiusero la porta alle spalle .
 
Oscar si tolse la giacca ed i calzoni , poi si sbottono' la camicia .
 
Fersen si avvicino', la attiro' per la vita e le bacio' sensualmente il collo.
 
- Huhmmm - sussurro' eccitato
 
Lei alzò un braccio e lo respinse dolcemente :
 
- Scusami...Vorrei dormire, sono stanca! - sussurro', infilò la camicia da notte e scivolo' da sola sotto le lenzuola.
 
Fersen rimase a fissarla deluso.
 
Oscar era rientrata con un'aria strana stampigliata sul volto,per di piu' per la prima volta in quattro anni lo aveva respinto.
 
A quella festa era successo qualcosa ...Qualcosa che non gli piaceva per nulla.
 
Doveva capire cosa.
 
 
 
 
Cristine attese che Andrè uscisse per recarsi al lavoro, poi si preparo' con cura e si avvio' verso la villa di Fersen.
 
Doveva assolutamente  affrontare Oscar, parlarle a quattr'occhi, scoprire cosa nascondeva.
 
Doveva farlo!
 
Lo doveva a se  stessa.
 
Arrivo' a destinazione , scese dalla carrozza e busso' alla grande porta.
 
Aveva chiesto a Carla di voler parlare direttamente con Oscar ma due minuti dopo ad accoglierla fu Fersen.
 
Il giovane nella sua giacca lussuosa sorrise beffardamente, la squadrò da capo a piedi , poi parlò:
 
- Madame Sanders, quale piacere...Cosa la porta da queste parti? - esclamò
 
- Vorrei parlare con Oscar! - sancì
 
Lui la fisso' :
 
- Etienne sta bene? - chiese preoccupato
 
-  Benissimo direi!Dovrei parlare con Oscar di altre questioni!
 
Fersen alzò le spalle :
 
- Oscar non c'è , è uscita presto stamattina
 
- Non fa nulla, la attenderò qui! - sussurro' non scoraggiandosi-
 
Fersen strinse i pugni nervoso, doveva evitare quel confronto, a tutti i costi.
 
- Credo che non tornerà prima di stasera! - mentì
 
Cristine delusa abbassò le spalle :
 
- Va bene, tornero' domani! - sancì quindi dirigendosi verso la carrozza.
 
- Aspettate! - la bloccò Fersen
 
La giovane si giro' di scatto.
 
- Posso aiutarvi io se avete qualche richiesta in particolare ! - sussurro'
 
Cristine lo fisso', era nervoso e guardingo e quel comportamento fece accrescere in lei ancor maggiormente la convinzione che i due nascondessero qualcosa.
 
La giovane sorrise , un sorriso a trentadue denti , un sorriso che era un ammonimento , un sorriso che spavento' Fersen :
 
- Vi ringrazio ma parlero' solo con Oscar!
 
- Oscar ed io siamo la stessa cosa! - sbotto' lui.
 
La giovane incurvò il labbro sdegnata :
 
- Dite ..? A me sembrate parecchio diversi per essere cosí uguali come dite!
 
- Non osate...
 
- Calmatevi, ho solo espresso la mia opinione !
 
- Arrivederci madame Sanders - la congedò lui in malo modo.
 
- Arrivederci ..- sbottò lei girandosi , compìì qualche passo, poi si rigirò verso Fersen..
 
- E comunque...Non scervellatevi su quel che io debba dire a madamigella - sbotto' - visto che siete la stessa cosa ...ve ne parlerà sicuramente , a meno che...Voi non siate già informato sui fatti! - sibilò inacidita.
 
- Che casp...
 
- Buona giornata! - sbotto' troncando il discorso e risalendo in carrozza.
 
Fersen rimase sull'uscio sconvolto e preoccupato.
 
Oscar che rientrava triste la sera prima e l'inglesina che correva a parlarle.
 
Se davvero Cristine aveva capito tutto , lui era nei guai serii, se avesse deciso di parlarne ad Andrè infatti correva il rischio di perdere Oscar.
 
Doveva stare attento.
 
Molto attento.

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Capitolo 25
*** capitolo 25 ***


Anime belle,finalmente  riesco a postare un nuovo capitolo di "Senza scelta" un capitolo creato fra febbriciattole da Covid e momenti di ispirazione improvvisa..🤣🤣.
Spero sia di vostro gradimento.
Grazie sempre per la vostra fedeltà.
 
"Senza scelta"
 
capitolo 25
 
 
 
Andrè usci' di casa prestissimo.
 
Le lacrime di Cristine e le sue deduzioni gli facevano male al cuore .
 
Amava quella giovane , amava la sua integrità, la sua bellezza, ogni lato del suo stupendo carattere ma era vero....Per lui Oscar era unica!
 
Non riusciva a resistere ai suoi occhi, al suo profumo!
 
Si porto' una mano alla testa confuso, doveva dimenticarla , faceva parte del passato ormai e Cristine meritava un compagno che avessse occhi solo per lei.
 
Cris e la sua voglia di verità anche a costo di farsi male gli riportarono alla mente le lacrime di Oscar, perchè piangeva?
 
Quelle lacrime avevano forse a che fare con " quel qualcosa di strano " che Cris cercava di scoprire?
 
E se le supposizioni della sua compagna  non fossero state dettate solo da gelosia  ma da una mente piu' astuta e ricettiva della sua?
 
Se davvero ci fosse qualcosa sotto quell'apparente rapporto tranquillo.
 
Basta!
 
Basta si disse...Oscar aveva scelto la sua strada, aveva scelto Fersen...
 
Il discorso era chiuso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fersen mandò giu' l'ennesimo drink , perchè Oscar ritardava ?
 
Era uscita per la sua solita passeggiata ed era passata piu' di un'ora .
 
Diamine!!
 
Odiava dover essere così guardingo , odiava tornare ad essere il Fersen di prima , ma le vicissitudini di quelle ultime settimane glielo impedivano.
 
Erano stati quattro anni bellissimi e dovevano continuare ad esserlo .
 
" Sta calmo Hans , Oscar si sarà fermata su un prato , sarà distesa a godere sul viso del caldo sole estivo ..."
 
Cercava di farsi coraggio ma il suo cuore tremava al pensiero che potesse essere con Grandier.
 
 
 
 
 
Oscar era ferma su un prato ,ma il timido sole era l'ultimo dei suoi pensieri, per la prima volta dopo quattro anni stava mettendo in discussione la sua vita.
 
Fersen...Il nuovo Fersen , era stato una dolce scoperta , l'aveva fatta sentire protetta, aveva dato un tetto a lei e suo figlio , avevano creato una famiglia .
 
lei, a suo modo aveva imparato ad amarlo  ed invece adesso...Adesso stava rimettendo tutto in discussione, le era davvero bastato rivedere Andrè per farlo?
 
Per la prima volta dopo quattro anni si chiedeva se non fosse stato tutto un errore, se iniziare quella relazione con Fersen non fosse stata uno sbaglio.
 
Quando Andrè si era messo con Cristine lei si era sentita terribimente tradita ...
 
Tradita e sola...
 
L'idea di crescere Antoine da sola l'aveva spaventata , quella era la verità...
 
Forse ...
 
Forse doveva lasciarlo e vivere con Antoine , da sola ...
 
O forse no!
 
Si porto' le mani alla testa, grido' disperata, stava diventando matta con tutte quelle supposizioni .
 
Si alzò , risalì a cavallo e cavalcò verso casa.
 
Arrivò alla villa in uno stato di frustazione profonda , entro' in salone , tolse la giacca e la getto' distrattamente  su una sedia .
 
Fersen sbucò fuori dalla libreria , si avvicino' frettolosamente  a lei :
 
- Amore...Sei stata via tantissimo, temevo ti fosse successo qualcosa !!
 
- Scusami...- esclamò lei - avevo bisogno di stare un pò da sola . Tu...Tu cos'hai fatto?- chiese accennando un timido sorriso.
 
Fersen si avvicino' ancora di piu', la bacio' teneramente sulla fronte :
 
- Io...Ti ho semplicemente aspettato! - sussurrò dolcemente.
 
Oscar lo fissò, Fersen la amava, quello era sicuro.
 
- Ah...- continuo' lui - dimenticavo...In tua assenza  ho ricevuto una visita.
 
Lei lo fissò curiosa :
 
- Una visita...?
 
- Si...La dolce Inglesina Cristine!
 
Oscar sbarrò gli occhi :
 
- Cristine è stata qui?
 
- Si...Ha chiesto di te, ho cercato di farmi accennare cosa volesse  ma ha risposto che parlerà solamente con te!
 
Oscar battè il palmo contro il tavolo facendo tintinnare l'argenteria :
 
- Maledizione, lo sapevo!!Avrà capito tutto . Sara' venuta a chiedermi se Antoine è figlio di Andrè! sicuro!
 
- Si! - sancì Fersen - anch'io a questo punto credo che sia venuta per questo
 
- Diamine! - sbotto' lei nervosa .
 
- Calmati tesoro! - sussurro' Fersen stringendola  fra le braccia teneramente -  Basterà negare !Non sei obbligata a dare spiegazioni.
 
Oscar poggio' la testa su quella spalla  che per quattro lunghi anni  le aveva offerto protezione, posò lo sguardo su quegli occhi grigi.
 
Fersen le sorrise , le sfiorò una guancia :
 
- Andrà tutto bene , stai tranquilla!
 
Avrebbe voluto annuire ma non ce la fece, voleva essere sincera .
 
Si allontano' da quell'abbraccio , raggiunse una vetrata , sbircio' fuori come a trovare il coraggio di pronunciare quelle parole :
 
- A volte ...Penso di aver sbagliato tutto Hans.
 
Lui si bloccò a fissarlo stupito :
 
- Cosa diavolo dici...?
 
- forse sarebbe stato piu' giusto non nascondere la paternità ad Andrè ...Avrei dovuto dirgli subito che aspettavo un figlio suo
 
- Hai deciso tu di non farlo- sbotto' hans - io non ti ho mai costretto a nasconderlo!
 
oscar lo fissò, era deliso e preoccupato .
 
- Lo so, ed io ti sono grata per questo  Hans. Ma...ma da qualche giorno non faccio altro  che pensare di aver sbagliato. Forse...Forse dovrei partire, allontanarmi con Antoine  per qualche tempo.
 
- Che cosa...E a me non pensi ?- sbottò deluso.
 
Oscar abbassò lo sguardo .
 
- Pur di non confessare ad Andrè che il figlio è suo , preferisci abbandonarmi dopo....Dopo tutti questi anni!
 
Fersen pronuncio' quelle parole sconvolto e sdegnato .
 
- Sei ancora nnamorata di lui, vero? - chiese poi
 
Silenzio
 
- Rispondimi!!Ho il diritto di saperlo, maledizione!! - sbotto' inviperito.
 
- Si!! Siiii! - urlò lei - vuoi sentirtelo dire : SIII! Non ho mai smesso di amarlo!
 
Hans strinse i pugni nervoso .
 
Oscar si avvicino', gli prese il viso fra le mani :
 
- Sono stata felice con te Hans. Ho scoperto lati bellissimi del tuo carattere che non conoscevo ma...ma mi sento cofusa!
Non riesco a non pensare che se tu non ti fossi messo in mezzo con quello stupido ricatto, io e Andrè...
 
Lui la bloccò , alzò una mano e la allontano' :
 
- Non dirlo!!Non dirlo Oscar!! Per quattro anni non ci hai pensato, perchè ora si...perchè ?
 
- Perchè l'ho rivisto dopo tanto tempo e...ed ho capito che nulla è cambiato! - sussurrò piangendo.
 
Era devastata da cio' che provava , stava pugnalando i cuore di colui che era stato il suo compagno per quattro anni, la sua roccia, il suo porto.
 
Hans aveva il cuore a pezzi, era visibile.
 
- Sono stato un ripiego per te!
 
- Non dire questo!
 
- Eppure...Eppure non stai esistando ad abbandonarmi - sussurro'
 
Oscar abbassò le braccia :
 
- Non so ancora cosa faro' , ma una cosa è certa...
Non tornero' con Andrè , lui ha scelto Cristine e questo non lo dimentico!
 
- Che bisogno c'è di andar via allora ?
 
- Non lo sò...Non lo so proprio! - sussurrò arginata dai dubbi.
 
Fersen la fissò :
 
- Decidi con calma, io...io sono qui, sempre e comunque!
 
Quelle parole la commossero, corse ad abbracciarlo.
 
Piansero insieme.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar dormiva beatamente , la guancia  pogiata sul cuscino , i capelli sparsi come grano maturo su un campo.
 
Oscar.
 
La sua Oscar.
 
Fersen ripensò a quelle parole urlate da lei come una liberazione :" vuoi sentirtelo dire : SIII! Non ho mai smesso di amarlo!".
 
Sentì nuovamente il cuore trafiggersi , a nulla era valso cambiare , a nulla era valso abbandonare intrighi e doppigiochi, a nulla era valso diventare l'uomo che lei voleva :
 
Andrè era sempre un passo avanti.
 
Maledizione!
 
Si alzò, raggiunse il catino , si sciacquo' il viso.
 
Doveva tenere Cristine lontana e Grandier ben attaccato alla sua gonnella.
 
Aveva promesso ad Oscar di non ordire piu' ntrighi ma non poteva perderla.
 
non ora!
 
- Hans! - la voce di lei lo staccò da quei mesti pensieri.
 
Si giro', Oscar era seduta in mezzo al letto , lo fissava preoccupata :
 
- Non riesci a dormire!
 
- No! - rispose lui.
 
Lei si alzò, avanzò, gli sfiorò una guancia :
 
- E' colpa mia, vero?
 
- Beh...direi di si! Se il compagno che ami da anni decidesse dall'oggi al domani di abbandonarti, tu, come reagiresti?
 
- Non ho detto che voglio abbandonarti Hans - sdrammatizzo' - ho solo preso in considerazione l'idea di allontanarmi un po'
 
- Gia'...magari per non tornare piu'! - sorrise mestamente.
 
Oscar alzò gli occhi al cielo:
 
- Era solo una supposizione, voglio capire cos'è giusto fare! - sbotto'
 
- Te lo dico io cos'è giusto fare : Lasciare tutto com'è!  A meno che...tu non voglia tornare con Grandier!- ironizzò acidamente.
 
- Ti ho detto che è impossibile, sta con Cristine ed il loro rapporto è solido!
 
- Ne sei sicura? - chiese cercando di sondare terreno
 
- Sicurissima!
 
- Bene! - esordì lui compiaciuto - allora perchè complicarsi l'esistenza?
 
Oscar lo fisso' :
 
- Lo ritengo una questione di correttezza nei tuoi confronti. Ti ho appena confessato di amare un altro.
 
- Io riusciro' a superare il fatto che tu lo ami ancora , me lo faro' scivolare addosso , mi basterà averti al mio fianco come in tutti queti anni.
 
Oscar lo fissò commossa :
 
- Mi ami così tanto Hans?
 
lui la fissò, quel corpo snello e flessuoso, quel viso etereo, quegli occhi colr del mare .
 
Certo che la amava, come poteva non amarla?
 
- Si...Ti amo piu' della mia stessa vita! - sbotto'
 
Oscar lo abbraccio' commossa, lui la strinse a se affondando il viso fra i suoi capelli, aspiro' il suo odore.
 
Il suo ossigeno era lei...
 
- Ti amo! - sussurro'
 
Lei tornò a guardarlo.
 Hans sorrise :
 
- A cosa stai pensando ? - chiese
 
- Sto pensando che, succeda quel che succeda non dovremmo sprecare questi momenti insieme!- sancì lei
 
- Lo credo anch'io ! - esordì hans prendendola per mano e guidandola verso il letto.
 
Si distese poi accanto a lei, le inondo'' il viso di piccoli baci, poi eccitato le sfiorò il collo con le labbra. Oscar sorrise, si giro' pero' dal lato opposto rimanendo stretta fra quelle braccia rassicuranti.
 
- Buonanotte  ! - sussurro' poi
 
- Buonanotte amore mio! - esclamò lui deluso ed amareggiato.
 
 
 
 
 
 
 
Gli occhi di Oscar bagnati dalle lacrime, il suo viso triste :
 
- Amore mio...- sussurrò Andrè - cosa ti succede, perchè stai così ?
 
Il giovane cercava di asciugare quelle lacrime , di confortare quel corpo scosso dai tremiti del pianto :
 
- Parlami amore mio, ti prego , è colpa di Fersen se piangi, vero? Che cosa ti ha fatto?
 
Oscar abbassò lo sguardo, poi strinse le mani fra le sue , le bacio' con una dolcezza tale che lui si sentì spiazzato.
 
Tornò a guardarlo, aprì la bocca per parlare ma la voce alterata di Hans la bloccò :
 
- Oscar!!
 
Si girarono entrambi a fissarlo, lui stava lì a capo del sentiero , la mano tesa verso di lei :
 
- Vieni Oscar...Andiamo a casa!
 
Oscar fissò Andrè, poi di nuovo Hans
 
- Non farlo ! - sbottò il giovane - non andare con lui! Non farlo, non lasciarmi una seconda volta Oscar...Ti prego!!
 
Lei gli voltò le spalle :
 
- Mi dispiace Andrè ! - sussurrò con un fil di voce avanzando verso Fersen , lui le afferro' possessivamente la mano, sorrise in maniera malefica a Grandier, poi scomparve insieme ad Oscar dal lato opposto del sentiero ,.
 
Andrè li vide andare via, insieme, mano nella mano:
 
- Nooo! Non andare Oscar...No!! - urlò a squarciagola, i pugni chiusi, gli occhi sbarrati
- Nooo! Non è possibile Oscar!! Nooo!
 
L'urlo di Andrè rieccheggio' nella piccola stanza .
 
Si ritrovò seduto in mezzo al letto , madido di sudore.
 
Si portò una mano alla testa scioccato, per fortuna era solo un incubo.
 
- Ma bene!! Adesso la sogni anche di notte!- La voce di Cristine arrivo' carica di rimprovero.
 
Profondamente imbarazzato lui si giro', la giovane era nuda , accanto a lui, i fluenti capelli sulle spalle , le lenzuola strette attorno al corpo e lo sguardo ....furioso.
 
- Era...Era solo un sogno! - si giustificò lui .
 
- Un sogno dove c'era Oscar! - preciso' lei
 
- Ma che dici- cerco' di giustificarsi inutilmente.
 
- Non cercare di prendermi in giro Andrè! Hai gridato i nome di tua moglie , lo hai fatto con talmente foga che , sicuramente anche tua nonna che è mezza sorda ti avrà sentito!
 
Lui abbassò le spalle :
 
- E' vero, c'era Oscar nel sogno .
 
- Ahh...Fantastico sentirselo dire dal tuo uomo dopo una notte d'amore.
 
- Non fraintendere, non è come credi..- farfuglio' - nel sogno lei...
 
Cris lo bloccò :
 
- Non mi interessa, evita di sprecar fiato..- sbottò , quindi si getto' sotto le lenzuola votandogli le palle.
 
" Maledizione!" - pensò Andrè, adesso anche nei sogni sua moglie lo torturava.
 
 
 
 
 
Andrè si sveglio' di malumore, guardo' Cristine addormentata accanto a lui , gli volgeva le spalle , si era addormentata furiosa  e come darle torto?
 
Il pensiero di Oscar aleggiava su loro ed inevitabilmente cominciava ad ingelosirla a dismisura.
 
Si alzò, le posò teneramente un bacio sulla guancia  facendo attenzione a non svegliarla, poi scese giu'.
 
Per fortuna era domenica e non doveva lavorare , avrebbe avuto tutto il giorno a disposizione per farsi perdonare.
 
Si recò in cucina, saluto' la nonna baciandola sul capo.
 
La vecchina sorrise contenta :
 
- Cristine dorme ancora? - chiese
 
- Si...- sorrise lui
 
- Avrete per caso litigato? - chiese preoccupata
 
Andrè sbarrò gli occhi :
 
- Cosa te lo fa pensare?
 
- Il tuo sguardo...
 
Lui cercò di tranquillizzarla:
 
- Stai serena nonna, sono solo piccoli screzi
 
- Ehhh- sbottò lei - lo ha detto anche Oscar l'ultima volta  eppure...Eppure eccovi qua, con due compagni diversi. Quanta pazienza ci vuole...Quanta!! - sbottò facendo il segno della croce ed allontanandosi.
 
" Povera nonna - sospiro' Andrè - aveva dovuto accettare che i suoi cari "nipotini" si amassero e che si separassero invece anni dopo. Purtroppo era andata così "
 
Getto' uno sguardo su per le scale , forse conveniva salire e svegliare Cristine con un bacio, magari...Portarle la colazione a letto , raccogliere dei fiori dal giardino e chiederle perdono.
 
Ebbe appena il tempo di pensarlo ,vide tornare Nanny velocemente , non aveva piu' l'espressione esasperata di prima ma un'aria vagamente allegra.
 
- Andrè...Andrè!!! - urlava felice.
 
- Cosa ti succede nonna?- sorrise divertito.
 
La vecchina si sbracciava contenta :
 
- Non indovinerai mai chi c'è...Chi è venuto a trovarci...Oddio è incredibile!!
 
Il giovane la fissò stupito :
 
- Nonna, calmati e spiegami chi è questo ospite misterioso.
 
- Guarda tu stesso! - esordì facendosi da parte.
 
Andrè indirizzò lo sguardo proprio dietro di lei.
 
- Salve Grandier! - la voce familiare lo investì di botto.
 
Immagini di appostamenti, inseguimenti, battaglie ma anche di lunghe bevute e risate gli tornarono alla mente.
 
Il giovane fece due passi avanti superando la zona d'ombra e palesandosi alla vista.
 
I folti e lunghi capelli, il fisico asciutto , gli occhi verdi di sempre.
 
- Victor!! - esclamò Andrè sbarrando gli occhi
 
- Proprio io Grandier!! - sussurrò lui.
 
I due si abbracciarono fraternalmente.
 
 
 
 
 
Victor sorseggio' il liquido ambrato, visibilmente contento fissò Andrè:
 
- E' buonissimo ! - esordì sincero
 
- Mi fa piacere che vi piaccia - esclamò lui - ma raccontatemi di voi  , qual buon vento vi porta in Inghilterra? L'ultima volta che ci siamo visti c'era il sentore della rivoluzione alle porte.
 
Il giovane si intristì di colpo.
 
- Già...Erano sentori di una crisi ormai imminente, e così è stato. Dopo la caduta della monarchia per noi nobili è stato un periodo difficile, sono fuggito dalla Francia ed ho riparato in Belgio per qualche tempo, ho fatto calmare un po le acque ma...Devo dire la verità...Gli amici di sempre mi sono mancati, adesso che tutto è piu' tranquillo sono andato alla loro ricerca. Con voi ed Oscar sono andato a colpo sicuro! - sussurro' - ma suvvia Andrè, ditemi...Come sta il mio comandante?
 
Il cuore di Andrè sembro' mancare un battito.
 
 
 
 
 
 
 
- Suvvia Andrè, ho proprio voglia di rivedere Oscar e vostro figlio...o figlia ?
 
- E' un maschietto - sorrise lui - si chiama Etienne, ha otto anni adesso!
 
- Diamine... Ricordo ancora quando siete andati via dalla Francia ed era ancora nel grembo di sua madre.
 
- Si...Otto anni fa , sembra un'eternità infatti, vi faro' sicuramente conoscere Etienne, anzi...Sarò felice di presentargli un uomo onesto e giusto come voi!
 
Victor sorrise compiaciuto.
 
- Ma per quanto riguarda Oscar...Beh...- continuo' Andre' - potete andare  a farle visita nella sua nuova dimora ma...Dubito che il suo compagno vi farà entrare!
 
Victor sbarro' gli occhi :
 
- Che cos...
 
- Proprio così, io e Oscar non stiamo piu' insieme
 
- Ma...Ma non è possibile, ditemi che state scherzando!
 
- Non scherzerei mai su una cosa del genere! Quattro anni fa Oscar mi ha lasciato
 
- Oddio, mi sembra incredibile ! - esclamo' il giovane portandosi una mano alla testa.
 
Andrè sorrise mestamente :
 
- Se vi sembra incredibile aspettate di sapere per CHi mi ha lasciato...
 
Victor lo guardò ancora piu' confuso.
 
- Oscar sta con Fersen adesso!!
 
Victor era talmente scosso che la tazzina tintinno' fra le sue mani rischiando di frantumarsi al suolo
 
- Ma non è possibile, Oscar odiava quell'uomo, l'ha quasi uccisa drogandola, ha  ordito contro il vostro matrimonio, ha agito da scellerato...E' impossibile che Oscar...
 
- Invece è così. Un giorno di quattro anni fa mi ha palesemente confessato l'interesse che sentiva  per lui, ha lasciato me e nostro figlio e si è trasferita da Fersen.
Nel frattempo...hanno avuto anche un figlio.
 
Victor sempre piu' sconvolto posò la tazza, si alzò e comincio' a camminare per la stanza irrequieto:
 
- Assurdo...E' assurdo!
 
- Già...Lo pensavo anch'io, credetemi, ce ne è voluto di tempo per accettare la cosa , intanto...Intanto ho trovato una bellissima e brava ragazza con cui riformare una famiglia. E voi Victor? Cìè qualcuno nel vostro cuore ?
 
- No...Purtroppo i miei lunghi spostamenti mi hanno impedito di metter radici, ma...in realtà sono in Inghilterra per cercare  una fanciulla che mi ha rubato il cuore tanti anni fa. Magari...A quest'ora sarà già sposata.
 
- O Magari...No!
 
- Beh...Io lo spero !
 
- sono davvero contento di rivedervi , un'amicizia sincera e di lunga durata mi mancava qui ad hampstead heat.Spero davvero vi trasferiate qui! - esordì allegramente.
 
Victor annuì:
 
- Sicuramente,anche perchè spero di trovare quel che cerco..- sospiro' speranzoso.
 
- Vedrete che...
 
Andrè si bloccò.
 
In piedi, su, al centro della scala c'era Cristine.
 
Aveva ancora impressa sul viso tutta la delusione della sera prima.
 
- Vieni tesoro, ti presento un amico di lunga data ! - esordì lui alzando lo sguardo.
 
Il giovane ospite stava di spalle, Cris riuscì solo a scorgere i lunghi e folti capelli e la linea slanciata del busto.
 
Victor invece si giro', curioso di conoscere colei che aveva preso il posto di Oscar, si girò pianissimo e rimase basito, l'elegante figura aggrazziata, quel seno pieno, i lunghi capelli ondulati e quegli occhi...Uno specchio d'acqua limpido.
 
Il cuore balzò in petto impazzito, era la donna che non aveva mai scordato, l'unica che aveva mai piu' amato.
 
- Vieni...Scendi Cristine!
 
Il nome pronunciato da Grandier gli fedce intendere che fosse proprio lei.
 
E Cristine...Cristine non credeva ai propri occhi.
 
Victor...Il Victor che l'aveva salvata, che l'aveva trattata da regina pur non conoscendola.
 
Il Victor gentiluomo , era lui, si...Era proprio lui!
 
- Mio Dio...Non è possibile! - sussurro' lui estasiato-
 
Poi...Poi i sentimenti ebbero il sopravvento, poi fu tutto un fruscio di gonne .
Victor spalanco' le braccia , lei percorse correndo la grande scala .
 
Salto' quasi l'ultimo gradino, si lancio' facendosi cullare da quell'abbraccio caldo.
 
Victor era troppo contento per pensare che lei fosse la compagna di Grandier, la strinse, la strinse a se affondando il viso fra quei ricci tanto sognati.
 
Poi tornò a fissarla negli occhi estasiato.
 

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***


Anime belle, come promesso ecco a voi un nuovo capitolo di "Senza scelta".
Attendo trepidante le vostre impressioni.

"Senza scelta "
capitolo 26

 
Victor la strinse , la strinse forte a se incredulo e spiazzato , quanti anni, quanti anni passati a pensarla ed adesso...adesso lei era li.

La giovane ragazza che aveva salvato da molestie certe, colei che era rimasta con lui solo pochi giorni era li, stretta al suo corpo.

Cristine piangeva , piangeva a dirotto, tutto lo stress accumulato in quei giorni , i cattivi pensieri, la presa di coscienza dell'amore ancora vivo del suo compagno per Oscar trovarono sfogo fra quelle braccia , quelle braccia che l'avevano protetta anni fa, quelle braccia che l'avevano confortata quando aveva saputo che Andrè aspettava un figlio da Oscar.

Victor...Un angelo custode , ecco come l'aveva ricordato in tutti quegli anni .

Nei momenti di difficoltà con Andrè si era sempre chiesta cosa sarebbe successo se, invece di abbandonarlo , fosse rimasta in Francia con lui.

- Scusate...Cough...Cough... - Andrè tossì vistosamente cercando di spezzare quell'abbraccio.

Perchè i due si comportavano come se si conoscessero? Perchè Victor stringeva la sua Cristine a quel modo ?

- Cough...Cough..! - tossì piu' volte

Solo in quel momento il giovane sembro' riapprociarsi alla realtà , il mondo gli crollò addosso , Cristine stava con Andrè.

Grandier li fisso' , le mani ai fianchi, il viso alterato.

- Se non vi conoscessi Girodelle vi sfiderei sicuramente a duello! E' la mia compagna quella che stringete a voi! - esclamò

Il giovane si scostò di botto, Cristine si asciugo' le lacrime.

- Grandier...Scusate...io...- sussurro' mortificato .

Cristine fissò Andrè  acidamente, aveva anche il coraggio di fare il geloso adesso penso', dopo averlo sorpreso in biblioteca con la ex moglie e constatato che l'aveva anche sognata .   quel comportamento era impensabile!

- Victor...Attendo una risposta! Come mai stringete la mia compagna ?? - esclamò il giovane alterato.

Cristine tornò a fissare Victor, quegli occhi vivi e mortificati...Ci pensò lei a toglierlo dall'imbarazzo..

- Hai davanti a te l'uomo che mi ha salvata anni fa, quella sera, in quel vicolo Francese...- spiego'

Andrè segui' un pensiero lontano.

-  Quella sera in cui ero venuta a  confessarti il mio amore ed invece  scoperto che tu ed Oscar aspettavate un bambino. - spiego' - sono stata avvicinata da due malintenzionati , se non ci fosse stato Victor...

Andrè fisso' entrambi :

- Adesso capisco...- esclamò ricordando l'episodio che anni dopo Cris gli aveva raccontato.

Si avvicino' a lei, l'afferro' gentilmente per la vita attirandola possessivamente al suo fianco, poi fissò nuovamente il suo giovane ospite :

- L'ho sempre detto che siete un gentiluomo, adesso ne sono sempre piu' convinto. Grazie...Grazie davvero Victor! - sentenzio' baciando la sua compagna e poi stringendo la mano al suo ospite.

Lo sguardo di Victor vago' ancora sulla stupenda creatura che aveva di fronte, la Cristine che aveva desiderato in tutti quegli anni , era bella come allora , anzi...forse ancora piu' bella, fisso' il suo decollette pieno e quegli occhi limpidi , ma lo sguardo si posò anche al braccio di Grandier , a quella stretta possessiva attorno alla sua vita.

SI sentì morire, il fato continuava ad ordire contro di lui , era stato uno stupido a pensare che una donna così bella  potesse essere ancora libera .

Cristine e Grandier insieme ...beh...se non altro aveva scelto un brav' uomo  - pensò cercando di trovare il lato buono della cosa.

- Come...Come state Victor? - sussurrò Cris  cercando di mascherare l'emozione.

- Abbastanza bene! - rispose lui - e noto con piacere che state altrettanto bene voi. Quando allora mi parlaste di un amore non corrisposto e di un uomo che vi aveva spezzato il cuore  non immaginavo certo che quell'uomo fosse Grandier!

Victor si pentì immediatamente di aver pronunciato quella frase .

Andrè storse la bocca , poi parlò :

- Beh...Quell'amore adesso è corrisposto. Stiamo insieme da quattro anni e tutto va splendidamente bene - esordì

- Già...Come no!- sbotto' Cristine .

Andrè la fissò con aria di rimprovero.

A Girodelle non sfuggì quello sguardo.

 

 

 

 

Oscar si versò del caffè, lo bevve distrattamente.

Lo " spettro" di Cristine da affrontare con le sue domande pendeva come una spada di Damocle sulla sua testa .

Non aveva ancora deciso il da farsi, confessare tutto dopo turri quegli anni era impensabile.

- Maledizione!- sbotto' portandosi una mano alla testa

Fersen scendendo le scale angustiato si fermò ad osservarla.

La stava perdendo, ne era piu' che certo.

Doveva trovare una soluzione per fermare quell'inglesina , al piu' presto.

Forse sarebbe bastato allearsi con lei , in fondo entrambi miravano a rimanere con le persone che amavano.

Oscar alzò lo sguardo, notò la sua figura sulla scala , gli sorrise , lui si avvicino', la bacio' sulla guncia.

- Buongiorno! - sussurro' prendendo posto accanto a lei.

Oscar era gentile, ma fredda e distaccata , nessuna manifestazione d'affetto, nessun accenno ai suoi pensieri.

- Esco a cavalcare un pò!- sussurrò , poi si alzò e raggiunse le scuderie.

Fersen rimasto solo afferrò una tazzina e la scaravento' al suolo.

 

 

 

Girodelle si era fermato per pochi minuti, poi si era congedato promettendo di ritornare a pranzo.

Andrè fisso' Cristine , il suo sguardo accompagnava ancora la figura elegante dell'ex tenente  che si allontanava a cavallo:

- Che strana la vita! - sussurrò

- Già...davvero! - sancì la giovane girandosi per entrare in casa.

La mano di Andrè si aprì serrandole il polso e bloccandola.

Lei si giro' di scatto a guardarlo.

Occhi verdi fissi nel color acqua trasparente.

- Sei ancora arrabbiata?

- Non dovrei esserlo? - sbottò lei liberandosi malamente dalla stretta.

- Io ti amo Cristine ! - sussurro' Andrè, gli occhi umidi di commozione, lo sguardo affranto.

- Si...Non lo metto in dubbio, ma è un amore diverso da quello che provi per Oscar!

- Smettila di parlare di Oscar!! qui è di noi due che si sta parlando! - sbotto' inviperito

Cristine lo affronto' a viso duro :

- Non si puo' parlare di noi se non si parla di lei e viceversa, sei tu , con il tuo comportamento a ricordarmela ogni santo giorno, persino la notte! Hai una vaga idea di quel che io possa provare Andrè ?

- Si...si che ce l'ho!

- Allora non cercare di rimbambirmi con false dolci parole o con bugie inutili pronunciate solo per calmare i mio animo. Non saro' mai come Oscar per te! Mai!! - sbottò girandosi e rientrando in casa.

Ad Andrè, le spalle basse e la gola secca , non resto' che fissarla mentre si avviava angosciata dentro casa.

Cris aveva ragione e lui...Lui non poteva farci nulla. Oscar ea nella sua testa, impressa nella sua anima in maniera indelebile.

Si maledì per amarla così tanto, si maledì per il modo in cui stava facendo soffrire l'unica donna che non lo aveva mai tradito, l'unica che non meritava nessun dolore.

 

 

 

Oscar si porto' il cucchiaio alla bocca, assaggio' la minestra ma non ne sentì quasi il gusto, la mente era troppo impegnata in altri pensieri.

La lunga cavalcata non le aveva di certo schiarito le idee, era terribilmente confusa , tutto quello che aveva costruito con fatica e dolore le sembrava adesso inutile ed artefatto.

- Oscar...- Fersen seduto accanto a lei le prese la mano - smettila di angustiarti amore mio, ti prego! Non mi piace vederti così.

Lei sorrise debolmente, hans cercava di tirarle su il morale ma il suo viso, triste e preoccupato parlava per lei.

- Vorrei tanto capire qual'è la cosa giusta da fare!- sussurrò  stringendogli la mano.

- Negare Oscar! Negare e continuare con la tua vita.
Ammesso che l'inglesina sollevi dubbi. Secondo me ci ripenserà, parlare non le conviene!

- Lo spero! - sussurro' lei . 
Gli lascio' la mano e si avvio' verso la finestra , Hans la raggiunse , la attiro' dolcemente a se, poi le bacio' il collo teneramente :

- Perchè non facciamo una passeggiata in città ? - propose - passeggiare e non pensare a nulla non potrà farci altro che bene.

Avrebbe voluto dire di no, che avrebbe preferito ritirarsi nelle sue stanze, ma gli occhi di Fersen , speranzosi ed innamorati la bloccarono.

- Si...é un'ottima idea! - rispose sorridendo.

Hans le bacio' la guancia felice.

 
 

Passeggiare per le vie con Fersen le fece bene.

Mano nella mano con lui Oscar ritrovo' un pò di forza necessaria per affrontare il presente.

" Ho un uomo accanto che mi ama!" - si disse autoconvincendosi che non valeva la pena allontanarsene .

Rimpianse gli anni passati in Francia, quelli in cui fiera e combattiva e sprezzante del pericolo si gettava a capofitto in ogni situazione.

Com'era diventata invece adesso?

Fragile, insicura, indecisa.

Provò a non pensarci, fissò Fersen , lui le sorrise, lei ricambio'.

- Entriamo nella sala da the?- propose felice il giovane.

lei annuì.

I due , mano nella mano ne imboccarono l'entrata ma , un cliente che usciva in tutta fretta  si scontro' con Fersen.

- Mi scusi...- si affretto' a giustificarsi l'uomo.

Fu quando alzò lo sguardo che Oscar rimase di stucco.

Gli occhi verdi di sempre, la folta chioma lunga.

Victor .

Si, era proprio lui, il suo compagno di mille battaglie.

Vi fu un attimo di silenzio, Victor fissò Fersen , poi il suo sguardo corse ad Oscar , poi alle loro mani intrecciate.

Oscar arrossì dall'imbarazzo, fu Hans il primo a parlare :

- Non posso crederci...Il tenente Girodelle in Inghilterra !- esclamò storcendo la bocca

- Sono io a non credere  ai miei occhi - esordì con astio Girodelle scuotendo la testa.

Oscar abbassò lo sguardo, Hans invece lo sfido' a viso aperto :

- Forza...Dite quel che dovete ex tenente dei miei stivali! - sbotto'

Oscar osservò i pugni di Victor stringersi in una morsa nervosa, notò la rabbia sul suo viso , rabbia pero' che sparì quasi all'istante per lasciare spazio ad una quiete inaudita.

Il giovane le sorrise, poi si mosse, le prese la mano con galanteria , la bacio', poi alzò gli occhi su di lei :

- E' un piacere incontrarvi dopo tanto tempo Comandante! - sussurro' poi emozionato.

Oscar trattenne a stento le lacrime:

- Quante ne abbiamo affrontate insieme Victor...- sussurro'

- Tante...troppe! - ammise lui

- Come state ? Cosa avete fatto in tutti questi anni?

- Ho vagato un pò - confesso' emozionato - adesso penso di fermarmi  nei paraggi , la pace e la bellezza di questi luoghi mi affascina

Lei sorrise , felice di rivederlo, grata che fosse ancora l'uomo galante e sobrio che aveva conosciuto, grata che non le avesse fatto domande indiscrete, grata che avesse disinnescato con Fersen.

- Voi...Voi state bene? - chiese

- Si...Sto benissimo - esordì - avete già...

- Si...- la precedette lui - ho già incontrato  Andrè e...E la sua compagna.

- Una ragazza adorabile Miss Sanders...non trovate? - si intromise Fersen lanciando una frecciatina.

- Si...Stranamente per una volta sono d'accordo con voi - sbottò Victor arcuando le labbra, il suo sguardo tornò poi ad Oscar, il giovane cercò di carpire il suo stato d'animo , davvero il suo ex comandante  era felice con quell'uomo?

Con quell'essere che anni prima aveva tentato di mandare all'aria la sua storia?

Stentava a crederci.

Guardare quelle mani intrecciate gli faceva salire il voltastomaco ma rispettava troppo Oscar per ignorarla.

- spero ci rincontreremo nuovamente Comandante! - esclamò quindi benevolmente.

- spero di si!- sorrise lei

Victor le bacio' il palmo, poi si congedò non salutando invece Fersen

- Buona serata anche a lei tenente! - gli grido' lui dietro sfacciatamente.

Victor continuo' a volgergli le spalle  ignorandolo. Un uomo simile non meritava nessuna considerazione, il fatto che fosse adesso il compagno di Oscar non cancellava l'opinione  che ne 
aveva da sempre .

Sospiro' angosciato, era tutto tremendamente complicato, il destino aveva mischiato le carte in maniera assurda.

Aveva lasciato Oscar e Andrè sposi e in attesa di un figlio, li ritrovava divisi : lei stava con Fersen il suo peggior nemico, e lui con la donna che mai aveva dimenticato , la dolce Cristine.

La vita era davvero crudele .

Alzò le spalle facendosi forza, se non poteva averla al suo fianco si sarebbe accontentato della sua amicizia.

Grandier era un brav'uomo, in fondo era stata fortunata.

 

 

 

Un mazzo di fiori in mano, nell'altra una bottiglia di vino .

La linea slanciata del busto , la stupenda chioma  lunga e folta , gli occhi chiari vivi e felici.

Così si presento' Victor all'invito serale , Cristine lo vide avanzare sorridente :

- Buonasera! - sorrise poi porgendole il bouquet .

Lei ricambio' il sorriso un po a disagio , poi allungo' una mano afferrando il mazzolino , lo fisso' meravigliata :

- Grazie ma non dovevate disturbarvi...Comunque sia...Sono i miei fiori preferiti! - aggiunse contenta.

Sul viso di Victor comparve un sorriso a tentadue denti:

- Davvero?

- Si...- Annuì lui - ma ripeto...Non c'era bisogno di disturbarvi ! - aggiunse trovando immediatamente un vaso vuoto dove riporli.

Victor la fisso' estasiato, ogni movimento, ogni sorriso erano perfetti :

- E' il minimo che potessi fare per voi!- sussurrò emozionato e solo in quel momento ricordò di avere una bottiglia di vino fra le mani.

- Huhmm...Questa è per Andre'! - esordì  cercando il giovane nel modesto salone .

Cris sorrise con gentilezza , afferro' la bottiglia :

- Vi ringrazio Victor , ne capisco poco di vino essendo totalmente astemia ma...Credo che sia uno dei migliori! - esordì garbatamente .

Nanny arrivo' al momento giusto e si offrì di portarlo in cucina.

Lo sguardo di Victor vagò ,cercò nuovamente Andrè.

Ci pensò Cris a spiegare la sua assenza :

- Andrè vi chiede scusa  ma una cavalla sta per partorire e lui la sta assistendo . Credo che tarderà un pò.

- Oh...Non importa! - sussurrò lui sorridendo - Non ho nulla da fare! Ho tutto il tempo del mondo!

Cris sorrise :

- Vi va di uscire in giardino? propose allegra.

Il sorriso di Girodelle rispose per lui.

 

 

 

Avanzavano accanto fra le modeste piante del piccolo giardino , fu Victor il primo a parlare .

- E' davvero bella la vostra dimora .

- Si...- convenne Cristine rattristandosi di botto - hanno scelto tutto Oscar e Andrè , io sono arrivata dopo , pero' devo ammetterlo , hanno avuto buon gusto .

Hampstead heath è un posto tranquillo.

- Già...Non avrei mai pensato di rivedervi Cristine ,anche se...- si bloccò - anche se l'ho sperato . Vi ho pensato molto in tutti questi anni .

Quelle parole la colpirono , rimase ferma, lo fisso' un pò a disagio.

Victor si penti' di aver pronunciato quelle parole :

- Vi prego, perdonatemi! - sussurro' - so che siete la compagna di Andrè Grandier ed io...io non ho nessun diritto di dire quel che ho detto . vi prego di perdonare la mia sincerità - sussurrò abbassando il capo mortificato.

Cris non rispose, lui continuo' a fissarla preoccupato :

- Vi prego...Perdonatemi!

Silenzio.

Victor avanzò di qulche passo :

- Ve ne prego, dite qualcosa!!

Lei lo fissò glacialmente , poi scoppio' a ridere.

Victor sospiro' sollevato :

- Mi avete fatto prendere un colpo, pensavo vi foste offesa!

Lei continuo' a ridere, poi si blocco', lo fisso' seria :

- Se c'è una cosa che adoro e mi manca tanto è proprio la figura di un uomo sincero.- sussurrà triste.

Il giovane le rivolse uno sguardo stupito :

- Cosa intendete ? Andrè non...- si bloccò terrorizzato dal sapere oltre.

La giovane non rispose, Victor comprese che ci fosse qualcosa che la intristiva

- Andrè è meraviglioso - spiego' lei - è un uomo onesto, buono ed affettuoso ma...

- Ma..?- sbotto' cogliendo al balzo l'occasione per sapere.

Cris fissò un punto lontano, poi torno' a rivolgere lo sguardo verso lui :

- Victor...Voi siete stato accanto ad Oscar e Andrè per anni. Vorrei chiedervi ...Com'erano...?Come coppia intendo!

Il giovane abbassò il viso a disagio :

- Devo essere sincero?

- Sempre! - sbottò lei

- Innamorati...Innamorati ed inseparabili ecco com'erano , un corpo ed un'anima. Oscar era nulla senza Andrè ed Andrè nulla senza Oscar . Immaginarli divisi era ed è impossibile .

La giovane lotto' per arginare una crisi di pianto :

- Come intuivo...- sussurro'

- Non vi nascondo che l'aver saputo che si siano lasciati mi ha sconvolto! - aggiunse Victor - Oscar che sta con Fersen poi....

Cris strinse i pugni , il giovane invece provo' una stretta al cuore, si avvicino' , prese la mano candida della fanciulla fra le sue

- Perdonatemi ma...Mi avete chiesto di essere sincero

- Ed io vi sono grata per esserlo stato!.

Vi fu un attimo di imbarazzo durante il quale Victor avrebbe voluto farle mille domnde , si trattenne a stento solo per rispetto ,ma bastarono due lacrimoni che sgorgarono solcando quelle gotee rosee a fargli cambiare idea.

Si avvicino', la fisso' con un misto di preoccupazione e dolcezza :

- Vi prego Cris...Ditemi...Cosa c'è che non va?

Lei si irrigidì, si chiese se fosse giusto parlarne con lui, con quell'uomo dolce ed elegante ma che comunque conosceva poco.

- Vi prego, confidatevi con me . Cos'è che vi fa soffrire?

Lei cercò ancora di contenersi ma, la vista di quegli occhi fissi sui suoi le sciolse il cuore.

Pianse.

Pianse a dirotto.

Victor sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi. Se avesse potuto avrebbe dato la vita per lei, anche solo per vederla sorridere felice.

Cris si sfogò, poi inaspettatamente alzò le spalle , si asciugo' gli occhi e tornò a fissarlo seria :

- Scusatemi! - sussurro'

- No...Non dovete scusarvi - esordì premuroso - sappiate che potete confidarvi con me, Voglio essere il vostro piu' caro amico. Voglio bene a Grandier e voglio bene anche a voi.

Cris titubo'.

- Vi prego! - insistè lui - Voglio aiutarvi  ma non posso se non mi fate capire. Avete tessuto le lodi di Grandier pocanzi e lo conosco abbastanza per intuire che non è lui il problema!

- Infatti - confesso' - il problema è Oscar e l'amore che il mio compagno nutre ancora per lei.

Victor la fisso' stupito :

- Ma...Non stanno piu' insieme

- Quei due si amano Victor! Si amano alla follia  ed io non sarò mai al primo posto! - sbotto'

Il giovane era sempre piu' confuso .

Cris lo fisso' :

- Ho visto i loro sguardi, ho sentito persino Andrè urlare il nome di Oscar di notte . Non posso avere dubbi!

- Perdonatemi ma non ha senso. Oscar sta con Fersen da...Da anni!

La giovane scosse la testa :

- C'è qualcosa che non quadra in quel rapporto, e se Fersen l'avesse costretta?

- E' impossibile, credetemi, Oscar non è tipo da lasciarsi sottomettere.

- Sono stata da loro, Ho intravisto il loro fgliolo, è uguale ad Andrè!!

- Ma cosa dite?!!

- Ve lo assicuro! Ho tutta l'intenzione di scoprire cosa c'è sotto , quel rapporto non mi convince . Voglio parlare con Oscar e vederci chiaro, solo allora troverò pace!

Victor comprese benissimo le sue ragioni:

- I vostri dubbi sono legittimi - sancì - daltronde Fersen è capace di tutto

- Ditemi che non sono una pazza visionaria Victor , ditemi che mi credete! - sussurro'

Il giovane la guardò dolcemente :

- Non credo che siate una pazza ma...Sapete ,a volte la gelosia fa vedere cose che...

Lei storse la bocca irata.

Victor le carezzò la mano :

- In entrambe le ipotesi  una chiacchierata con Oscar potra' aiutarvi! Se vi servirà per chiarire e trovare pace...Ben venga!

Cristine annuì contenta che il giovane la sostenesse:

- Grazie per avermi ascoltato ! - sussurro'

Victor sorrise fissando quegli occhi chiarissimi :

- Grazie a voi per esservi confidata , vi chiedo solo di fare attenzione  Cristine...- le raccomando' - Fersen è un uomo pericoloso , sarebbe capace di tutto! Promettetemi di fare attenzione!

- Ve lo prometto! - annui' sorridendo.

- Buonasera !! - la voce di Andrè interruppe quelle confidenze , i due lo fissarono, aveva la camicia bagnata e le maniche rabboccate ma sorrideva felice! - scusatemi per il ritardo ma ...Abbiamo avuto un lieto evento!!- aggiunse

- Il puledrino è nato? - chiese Cris

Andrè annuì:

- Si...Ed è bello come il sole ! Mamma e figlio stanno bene, vi va di vederlo? - chiese quindi rivolgendosi ad entrambi

- Certo che si! - risposero in coro felici.

I tre raggiunsero emozionati le stalle.

 

 

 

 

 

 

Andrè era già al lavoro da un'ora, Cristine si preparo' con cura, doveva fugare i suoi dubbi, doveva vedere Oscar!!

la carrozza la lascio' in città, da li ne prese una a pagamento, non voleva che nessuno tracciasse i suoi spostamenti.

Arrivo' davanti la dimora di Fersen, sospiro' e bussò alla grande porta.

Carla venne ad aprire .

- Salve...Vorrei incontrare madame Oscar! - esclamò

- Un attimo prego!- sussurrò la giovane a disagio lasciandola sulla soglia.

Quel comportamento insospettì Cristine , era piu' che palese che non fosse la benvenuta.

Non si perse d'animo.

 

 

Fersen aprì di botto la pota della camera.

Oscar sobbalzò, lo fisso' , era sconvolto e preoccupato :

- L'inglesina è alla porta . Ha chiesto di parlarti!

Oscar si porto' una mano alla fronte :

- Maledizione! - sbotto'

- Diremo che non ci sei, che sei fuori per qualche giorno!

- Evitarla non servirà Fersen! - sbotto'

- Servirà comunque a perder tempo , a decidere il da farsi!

- Ti dico che...

Fersen non la ascoltava piu', stava già impartendo ordini precisi a Carla.

Oscar sospiro' affranta.

 

 

- Mi dispiace madame Oscar non c'è, è via per quulche giorno! - La voce di Carla, implacabile e fredda non la stupì per nulla!

Cristine era sempre piu' convinta che le sue teorie fossero esatte.

Sorrise lasciando visibilmente intuire di non averla bevuta, poi si rivolse alla ragazza :

- Pazienza, parlero' con il Conte!

- Il Conte è occupato, non puo' riceverla!

Cristine annuì:

- Grazie comunque! - sussurro'.

Carla la osservò finchè la giovane non varco' il cancello , poi chiuse la porta.

Cris ritorno' indietro avendo cura di non farsi notare.

Era sempre piu' convinta che i due fossero a casa , si acquatto' dietro il grande cespuglio di rose ed attese, qualcuno sarebbe uscito prima o poi.

Mezz'ora dopo Oscar usciva in giardino visibilmente altrata inveendo contro Fersen :

- Avrei dovuto riceverla! - urlava

- No invece, non le devi nessuna spiegazione!

- Questo non vuol dire che io debba evitarla. Sta tranquillo, non le diro' mai che tutto è iniziato con un ricatto! - sbotto' - potrai conservare la tua credibilità!

Cris ancora acquattata in mezzo al cespuglio tremò, un ricatto...Ecco cosa l'aveva portata a Fersen.

Lui si addolcì :

- Lo sai che non è quello il problema, voglio solo che tu stia bene, agitarti non serve a nulla!- sussurro' abbracciandola.

Da dietro una foglia Cris noto' Oscar calmarsi di botto, sorridere a Fersen, baciarlo sulla guancia per poi salire a cavallo e partire al galoppo prima che lei potesse avvicinarla.

" Maledizione" - sbotto'.

Disgraziatamente Fersen si avvicino' al cespuglio, lei indietreggio' ma nel tentativo di nascondersi meglio una radice scricchiolo' sotto la sua scarpetta.

Fu un attimo...Vide Fersen spostare con un braccio l'arbusto. Il viso di Cristine non piu' nascosto dalle fronde fu totalmente visibile.

Gli occhi di Fersen furibondi la fissarono con odio :

- Che cosa ci fate nascosta qui? - sbotto' - Vi assicuro che quest'affronto vi costerà caro! - urlo' strattonandola per un polso.

Cristine ansimò terrorizzata.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Anime belle buonasera!
Dopo un po di tempo riesco ad aggiornare la storia. #senzascelta 
Spronata dalle miriadi di richieste pubbliche e private ho ricominciato a scrivere dopo essermi adagiata sugli allori per troppo tempo 😄
Quello che vi propongo quindi è un capitolo un po cortino ma che aprirà nuovi scenari.
Attendo come sempre  le vostre impressioni .
Grazie sempre per l'affetto 
 
 
 
"Senza scelta"
 
Capitolo 27
 
 
 
Cristine tremava incessantemente ,le dita di Fersen erano serrate al suo polso mentre la fissava con occhi spiritati
 
- Avete fatto malissimo ad impicciarvi signorina Sanders !- sbottò continuando a strattonarla.
 
Lei tentò invano di liberarsi da quella stretta:
 
-  Lasciatemi! Lasciatemi immediatamente o griderò aiuto!
 
Il giovane si bloccò, la fissò incurvando il labbro in un ghigno malefico :
 
- Gridate  pure, nessuno potrà sentirvi, la mia domestica farà finta di nulla e i vicini sono abbastanza "lontani" .
 
-  Oscar mi sentirà subito, sono sicura che accorrera ' alla mia richiesta d'aiuto.
 
-  Ne dubito! - asserì lui - di solito va a cavalcare lontano, a volte si intrattiene per ore intere ...Come vedete nessuno muoverà un dito-sbottò continuando a fissarla.
 
Cristine respirò a fondo decisa a non lasciarsi intimorire, l'astio che leggeva in quegli occhi era immenso e sapeva che Fersen era un uomo pericoloso ma il buon senso e la voglia di non lasciarsi sopraffare ebbero il sopravvento sulla paura.
 
Respirò a sfondo poi lo fissò trovando una nuova forza :
 
- Trattenermi contro la mia volontà non servirà a nulla!
 
- Sì invece... eviterà che voi facciate ulteriori danni  Inglesina dei miei stivali-sbottò lui alterato.
 
- Non ho nessuna intenzione di far danni sono solo alla ricerca della verità!
 
La frase anziché calmarlo lo mise in ulteriore allarme. Le mani si serrarono  ad entrambi i polsi e rafforzarono la stretta
 
-Dannata Inglesina! - sbottò ancora più alterato
 
La giovane continuò ad affrontarlo e cercò in tutti i modi di divincolarsi ma con un gesto fluido lui se l'alzò sulle spalle come fosse un fuscello.
 
- Lasciatemi farabutto! - urlò scalciando a più non posso.
 
Velocemente come se non facesse nessuno sforzo ,Fersen si dirisse verso l'entrata ,la superò , sgarbatamente atterrò Cristine sul freddo marmo del salone,poi si affretto' a chiudere la porta.
 
La giovane seduta ancora a terra punto'i palmi cercando di alzarsi, poi scattò verso la porta ma Fersen la intercettò. La trattenne per la vita :
 
- Dove credete di andare?
 
Lei sentì quelle mani serrarla con forza, mai si sarebbe piegata al suo volere senza lottare , animata da nuova forza abbassò le labbra verso il palmo di Hans e morse più forte che poteva.
 
Lui preso alla sprovvista urlò di dolore e lasciò la presa.
 
Cristine si catapulto' verso il pesante portone, le dita incespicarono non riuscendo ad aprirlo. Fu un attimo, Fersen le fu vicinissimo, lei si giro' a fissarlo terrorizzata
 
 
 
- L'avete voluto voi!! - grido' furioso,la mano chiusa a pugno la colpì in pieno.
 
Cristine sentì il dolore irradiarsi a tutto il viso cercò di mantenere la stazione eretta ma tutto comincio' a girare vorticosamente, sentì le forze venir meno ed il sapore :metallico" del sangue presentarsi impellente  poi...poi il nulla.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè procedeva verso casa abbastanza sereno.
 
Si era fermato un po in città dopo il lavoro, aveva preso dei cioccolatini ed un mazzo di fiori per Cristine .
 
La sua compagna era sempre triste ultimamente e non a torto convenne lui, cio' che sosteneva Cristine era pura verità , nessuno avrebbe potuto strappare dal suo cuore Oscar e l'amore che nutriva per lei, ma era pur vero che Oscar aveva voltato pagina e doveva farlo anche lui.
 
Cristine era adorabile , era attratto da lei , lo faceva stare bene e andava d'accordo con suo figlio che non era cosa scontata.
 
Cris si meritava tutto l'amore del mondo e lui promise a se stesso che l'unico obiettivo sarebbe stato quello di renderla felice.
 
Varcò il cancello della modesta villetta e si stranì del fatto che lei non fosse li ad attenderlo con i suoi meravigliosi occhi chiari fissi su lui.
 
Avanzò verso le scuderie e pensò che forse era impegnata in altro, fu entrando in cucina a salutare sua nonna che comincio' a preoccuparsi sul serio.
 
- Ciao Andrè ! -  lo saluto' la vecchina  - com'è andata la tua giornata ?
 
Lo sguardo della nonna era triste e preoccupato.
 
- Abbastanza bene! - taglio' corto lui  , i fiori e la scatola di cioccolatini ancora in mano  - Cristine è di sopra? - chiese dirigendosi verso le scale.
 
- No...Ehm...- biascico' la nonnina - Cristine non c'è!
 
Un triste presagio lo fece tremare:
 
- E'....é uscita?- sussurro' quasi balbettando.
 
- Non so...cioè...si! - esordì lei tirandosi su gli occhiali, non sapeva nemmeno come pronunciare quella frase.
 
Andrè la vide sospirare preoccupata.
 
- Nonna...parla! - le intimo' stizzzito
 
- Ecco...Io credo che sia successo qualcosa di grave. Cristine è uscita stamattina presto e non ha fatto ancora ritorno!
 
Andrè posò distrattamente i fiori e la scatola sul tavolo, si scosto' i capelli in un gesto disperato :
 
- magari si sarò intrattenuta in città, sarà...Sarà in giro a fare acquisti!
 
- Da stamattina? - osò la donna - perdonami Andrè ma la tua Cristine non si assenta mai tanto senza avvisare.
 
- E' vero, ma magari stavolta non ha avuto voglia di farlo, è libera in fondo , non deve dar conto a nessuno dei suoi spostamenti.
 
- Questo è esatto...- asserì la donnina a cui non era sfuggita l'aria pesante che si respirava negli ultimi giorni - ma il fatto è che....
 
Andrè adesso era davvero preoccupato
 
- Cos'altro c'è??
 
- Ecco...la carrozza che l'ha accompagnata in città è tornata indietro ma...Senza di lei.
Cristine si è fatta accompagnare ed ha ordinato al cocchiere di tornare indietro.
 
Andrè dovette poggiare entramb i palmi sul tavolo per arginare un capogiro che sopraggiunse inaspettato.
 
- Io...io credo che Cristine abbia voluto lasciare questa casa per sempre! - confessò la nonna.
 
Andrè battè un pugno sul tavolo facendola sobbalzare.
 
 
 
 
 
 
 
Cristine tento' di aprire gli occhi, un dolore atroce la investì di botto .
 
Punto' le mani sul freddo pavimento e cercò di alzarsi, riuscì a mettersi seduta e con fatica aprì gli occhi .
 
Il dolore lancinante aumentò di botto, dolorante si portò una mano alla testa ,solo dopo qualche secondo e con estrema fatica riuscí a guardarsi intorno .
 
Si ritrovò in una stanza  disadorna, solo una coperta era buttata alla meno peggio in un angolo .
 
Immediatamente Cris ricordò tutto, ricordò che aveva tentato di scappare, ricordò lo sguardo di Fersen astioso, ricordò il pugno 
 
Terrorizzata si portò una mano sul viso all'altezza del labbro, la ritirò ed inorridí ,era sporca di sangue.
 
Ritornó a toccarsi le labbra notò un gonfiore al lato destro:
 
- Maledizione !! - sbottò cercando di non perdere la calma.
 
Si alzò in piedi con fatica ,tutto sembrava girare .
 
Cercó di capire esattamente dove si trovasse, cercò di trovare una via d'uscita ma davanti a sé vide solo delle pareti ed una pesante porta di ferro 
 
Cominciò a batterci su le mani urlando aiuto a squarciagola ma nessuno rispose alla sua richiesta 
 
Era spacciata.
 
Completamente spacciata.
 
Si abbandonò ad un pianto dirotto...
 
 
 
 
 
 
 
Andrè salì in camera, setaccio' ogni angolo , ogni cassetto alla ricerca di qualche indizio.
 
Nessuna lettera di spiegazione, tutto era sistemato come sempre nella loro stanza, i vestiti di Cris , i suoi gioielli, le sue scarpe, tutto era al suo posto, eppure...Eppure lei non c'era.
 
Forse la giovane voleva stare un pò da sola, forse voleva solo attirare l'attenzione portandolo a cercarla si disse.
 
Afferrò la giacca e preso il cavallo si recò galoppando verso la città.
 
Setaccio' ogni locale, ogni bottega, ogni strada alla ricerca di Cristine ma di lei nessuna traccia .
 
Decise di passare da casa dei suoi genitori ma capì che nemmeno loro l'avevano vista, cercò di non preoccuparli accennando alla sua sparizione, disse solo che era passato a salutarli.
 
Setaccio' ogni strada nuovamente da cima a fondo finchè stremto ed angosciato si fermò su un ciglio della strada e diede sfogo al suo dolore, nessun dubbio ormai.
 
Cristine lo aveva lasciato, allontanandosi.
 
Per sempre.
 
 
 
 
 
Il labbro continuava a sanguinare, la testa pulsava e lei non sapeva piu' che fare.
 
Cristine cercava di non perdersi d'animo ma mantenere la calma era difficile.
 
Quasi impossibile.
 
Battè nuovamente i pugni contro la pesante porta, urlò fino a far bruciare la gola, poi si arrese.
 
Due minuti dopo la porta si aprì.
 
Fersen, il viso duro e i capelli spettinati si palesò davanti a lei.
 
Cris si alzò, lo sfidò a viso duro :
 
- Fatemi uscire immediatamente da qui!
 
- Non prima di aver parlato! - sbottò lui
 
- Non abbiamo nulla da dirci, i fatti parlano chiaro!
 
- Bene...Allora vuol dire che rimarrete a marcire qui per il resto dei vostri giorni! - sbottò alzando la voce e facendola sobbalzare.
 
Quell'uomo era un pazzo , pensò Cristine , un lupo travestito da agnello che aveva circuito Oscar , in realtà il nuovo Fersen non esisteva , era uno specchietto per le allodole.
 
Fersen era sempre l'uomo senza scrupoli che era  stato in passato.
 
- Fatemi uscire immediatamente ! - sbotto' lei
 
- Davvero? Altrimenti cosa farete...? - sussurrò portandosi entrambe le mani sui fianchi - forza...ditemi, sono curioso!
 
- Siete un essere spregevole! - urlò lei
 
- Me lo avete già detto! - alzò le spalle spocchioso - C'è un solo modo per uscire da qui Inglesina dei miei stivali...- continuo'
 
- Ossia?
 
- Parlare!
 
- Non ho nessuna intenzione di fare conversazione!
 
- Invece la farete, la farete per salvarvi la vita , per salvare la vostra relazione, per far si che tutto rimanga com'è!!
 
Cristine lo fissò dubbiosa :
 
- Cosa intendete dire ?
 
- Mi pare ovvio...Voi amate Andrè ed io amo Oscar
 
- E quindi?
 
- E quindi inutile farci la guerra. Alleatevi con me Cristine..- sbotto' - se volete continuare a stringere Grandier a voi, se volete continuare a crescere suo figlio, tacete! Fate finta di non aver sentito nulla, sotterrate le parole, le scoperte e tornate alla vostra vita!
 
- Mi state chiedendo di...
 
- Di stringere un accordo con me. L'accordo piu' conveniente della vostra vita! - sbotto'
 
Cristine lo fissò stupita...

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Capitolo 28
*** capitolo 28 ***


Anime belle buonasera , dopo un bel po' sono riuscita ad aggiornare la storia.
 
Eccoci arrivati al ventottesimo capitolo di Senza scelta, vi preannuncio che, per qualcuno il capitolo potrebbe risultare " Molesto" pertanto se non riuscite a rispettare la licenza poetica di chi scrive  vi consiglio di non leggerlo.
 
Detto questo vi ringrazio per la fedeltà e vi auguro buona lettura!
Fan art Donau
 
 
 
"Senza scelta" capitolo 28
 
 
 
Cristine lo fissò stupita:
 
- Voi mi state chiedendo di tacere? - sbotto' - di fare finta di non sapere a quale mostruoso ricatto avete costretto Oscar?
 
Fersen strinse i pugni, cerco' di contenere la rabbia , quando parlò la sua voce era pacata e convinta:
 
- Io...Io non lo chiamerei "ricatto", è vero, magari all'inizio lo è stato, ma poi...Poi sono stati quattro anni stupendi intrisi d'amore, tenerezza e passione. Oscar mi ha amato, siamo stati felici! - sbotto'
 
- Come potete parlare di felicità ? - sbotto' lei - anch'io credevo di essere felice con Andrè, persino lui credeva di esserlo con me, ma se sapesse...Se sapesse quello che avete taciuto , io sono sicura che tornerebbe da Oscar e la "vostra" Oscar non ci penserebbe due volte a lasciarvi! Siamo solamente due seconde scelte.
 
Lo capite o no?
 
La frase fece infuriare Fersen:
 
- Tacete!!! - urlò - Oscar mi ama! Mi ama!!!
 
- se ne siete così sicuro allora salvate la vostra anima!! Confessate tutto! Se Oscar vi ama davvero come dite , resterà al vostro fianco in ogni caso.
 
Hans si porto' una mano alla fronte :
 
- Parlate troppo Inglesina! - sbotto'
 
- Non avro' pace finchè questo terribile equivoco non verrà chiarito - sancì
 
Lui si avvicino' irato, la fisso' furioso :
 
- Davvero? E poi cosa farete? Rimarrete da sola, ci avete pensato? Siete pronta a rinunciare a Grandier? - sbottò portandola con le spalle al muro.
 
- Non sarò mai pronta a rinunciare a lui , ma preferisco saperlo felice che ingabbiato in qualcosa di irreale!
 
- Siete una stupida! - urlò Fersen , talmente vicino a lei che Cristine sentì il suo fiato investirle la pelle.
 
Si ritrovò con le spalle al muro , col viso di Fersen a pochi centimetri dal suo, con il suo pugno a mezz'aria pronto a colpirla. Tremò terrorizzata, lui abbassò il polso, sorrise poi in maniera agghiacciante:
 
- Ma guardatevi... Fate tanto la dura e poi tremate come una foglia!
 
- Solo perchè conosco la vostra fama e so che siete un uomo senza scrupoli!
 
- Possibile...Ma avete un vantaggio, ancora siete n tempo per evitare la mia ira! Pensateci! - sbotto' girandosi.
 
- Aspettate! - urlò lei - non penserete davvero di tenermi ancora rinchiusa qui?
 
Lui si giro', incurvo' il labbro:
 
- E perchè no?Magari...la notte vi porterà consiglio! Ah...dimenticavo : Per stasera, ovviamente farete a meno della cena.
 
Cristine si alzò di botto scagliandosi verso la porta ma lui fu lesto a capire le sue intenzioni, la allontanò sgarbatamente  e scomparve poi chiudendosi la porta alle spalle con un grande tonfo.
 
Cristine, in ginocchio gli urlò tutto il suo disprezzo maledicendolo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar non era ancora tornata, Fersen trangugio' l'ennesimo bicchiere buttandolo giu' tutto d'un fiato, la situazione si era aggravata per colpa di quell'impicciona dell'inglesina , doveva assolutamente convincerla a collaborare si disse , tenerla nelle stanze segrete mentendo ad Oscar non lo entusiasmava , voleva nuovamente essere "pulito" per lei, per la donna che amava con tutto se stesso, per la donna per il quale avrebbe anche ucciso.
 
La porta della biblioteca si aprì, Oscar fece il suo ingresso, aveva lo sguardo spento, come sempre ultimamente , gli occhi cerchiati, probabilmente aveva pianto
 
Accennò un freddo sorriso, poi con il suo solito fare si avvicinò a lui.
 
Il giovane le porse le labbra ma lei, inaspettatamente lo bacio' sulla guancia, Fersen rimase di ghiaccio.
 
- Dove...Dove sei stata ? - balbetto' cercando di riacquistare lucidità - come mai sei mancata tanto ?
 
Oscar alzò le spalle , giocherellò tristemente con il bicchiere che lui aveva lasciato sul tavolino :
 
- Sono stata a cavalcare come al solito, non mi pare di essermi intrattenuta piu' delle altre volte , mi dispiace tu sia stato in pensiero! - sussurro'
 
Fersen si addolcì, si avvicinò a lei, le carezzo' dolcemente una guancia :
 
- Oscar....Comprendo come tu possa sentirti, capisco il tuo senso di colpa ma...Ma perchè porsi un simile problema dopo tanti anni?
 
Lei lo fisso' :
 
- Non lo so Hans , forse...perchè solo ora comprendo di aver sbagliato, ho allontanato un padre da un figlio.
 
- Hai fatto la cosa giusta , Antoine  ha avuto comunque me! - esordì
 
Lei lo fissò grata :
 
- E tu sei stato meraviglioso , un "padre" presente e protettivo, un compagno premuroso ed attento per me ma....
 
- Ma...?
 
- Ma forse è venuta ora di prendermi le mie responsabilità, se Cristine tornerà a chiedere spiegazioni dirò la verita'! - sbotto'
 
Hans rabbrividì :
 
- Scoppierà un finimondo, ci hai pensato? Ti daranno della bugiarda , della subdola, non capiranno mai le tue ragioni, comprometterai anche il clima pacifico che si è creato con Grandier e la sua compagna, te ne rendi conto? - sbottò stringendo i pugni contrariato.
 
Oscar gli carezzò i capelli, comprendeva appieno le paure di Fersen, ma non poteva ignorare gli eventi.
 
- Si....Probabilmente mi odieranno ma...Correro' il rischio.
 
- Perchè...Mi chiedo, perchè alzare un simile polverone quando...Quando tutto potrebbe continuare ad essere perfetto come adesso ...- chiese
 
" Perchè non sono piu' sicura di niente " - avebbe voluto gridare ma si contenne.
 
- Io...io non lo so perchè ma...ma lascero' fare al caso, Cristine potrebbe ripensarci e tacere i suoi dubbi, se farà un passo indietro non ci sarà nessun problema ma...ma tu...Promettimi di non interferire.
 
Hans la guardò con un misto di colpa e rassegnazione :
 
- Cosa...Cosa intendi? - chiese
 
Oscar sospiro' :
 
- Il Fersen di qualche anno fa avrebbe ordito inganni e macchinazioni trovandosi in una simile situazione.
 
- Non sono piu' quel Fersen...- mentì spudoratamente
 
Oscar sorrise, lo abbraccio' :
 
- Promettimi che non mi mentirai ...Mai!
 
- Te lo prometto! - sussurro' guardandola negli occhi - ma tu...Tu non allontanarti da me, ritorna ad essere la mia Oscar.
 
- Lo sono ancora ..- sussurro'.
 
- No...No che non lo sei - sbotto' lui con gli occhi lucidi  - non ti dai piu' a me , non mi baci quasi piu' , non ti lasci toccare, sono settimane che non facciamo piu' l'amore - sussurro'
 
Oscar abbassò il viso, era vero, maledettamente vero.
 
Un raggio di sole colpì i capelli di Fersen, i suoi occhi sembrarono ancora piu' belli sotto quella luce , Oscar gli sfioro' il viso rimanendo stretta a lui :
 
- Si...Forse ti ho  trascurato ma...
 
- So che amerai sempre Grandier - sbotto' lui - ma siamo stati felici insieme .
 
- Grandier ha la sua vita adesso...- sussurro' lei - piu' per autoconvincersene che per convinzione
 
- Allora torna da me Oscar...- sussurro' lui sfiorandole le labbra .
 
Oscar chiuse gli occhi soggiogata da quel contatto.
 
Fersen schiuse le labbra sulle sue , oscar si lascio' andare a quel bacio, aveva bisogno di amore , aveva desiderio di sentirsi amata .
 
Hans continuo' a baciarla mentre   la sua mano calda scendeva a lambire dolcemente la pelle insinuandosi sfacciatamente sotto l'esile stoffa della camicia.
 
Gli occhi la fissavano colmi di desiderio, lei ansimò, il tocco era gentile e audace al contempo.
 
Il palmo si aprì su un seno,lei chiuse gli occhi quasi perduta.
 
Quando li riaprì vide due occhi  bellissimi fissi sui suoi:
 
- Lasciati andare...-le intimo' quella voce arrochita dal desiderio..
 
le dita di Fersen abili e tentatrici giocavano con il suo capezzolo mandandola in estasi, forse era sbagliato, forse no , ma lei aveva bisogno di sentirsi desiderata , si lascio' andare , lo strinse forte ansimando.
 
- Amore mio...- sussurro' Hans, poi la prese fra le braccia e la trasporto' nella loro camera.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un mazzo di fiori fra le mani, il suo vestito migliore  , una bottiglia di buon vino, Victor varcò il cancello di casa Grandier.
 
Busso' contro il pesante legno della porta, Nanny trasalì, non attendeva nessuno , spero' che fosse Cristine , che fosse tornata a portare luce in quella casa dove adesso regnava solo sconforto.
 
La vecchina aprì, si ritrovò davanti l'elegante uomo sorridente , i lunghi capelli ad incorniciare il bel viso, lo sguardo fiero, il sorriso gentile.
 
- Buonasera! - sussurro' Victor inchinando la testa - so che non è da gentiluomini piombare qui senza avvisare ma...
 
Una Nanny visibilmente sofferente e triste lo blocco' :
 
- Cosa dite mai, siete sempre il benveuto tenente - sussurro' lasciandolo passare - anzi...menomale che siete arrivato ! - continuo' , poi sbotto'  a piangere
 
Victor la fisso' preoccupato:
 
- Cosa succede ?
 
- Succede che Andrè è disperato, non lo riconosco piu'!
 
- Disperato? In che senso ? - esordì il giovane visibilmente confuso.
 
Nanny lo condusse verso la biblioteca :
 
- Venite con me....Venite!! - piagnucolo procedendo verso il corridoio.
 
Victor la seguì sempre piu' attonito, la donnina si bloccò dietro una porta, poi la spalancò di botto.
 
Il giovane venne invstito da un odore acre di fumo.
 
Seduto alla scrivania un Andrè stravolto trangugiava del liquore direttamente da una bottiglia, la camicia sbottonata e sgualcita, i capelli sul viso, gli occhi solcati da occhiaie scure.
 
Victor lo fisso', poi tornò a guardare Nanny in cerca di una spiegazione.
 
- Sono giorni che sta così - esordì lei asciugandosi gli occhi - fatelo ragionare...Pensateci voi! - lo prego', poi piangendo si dileguo' verso le altre stanze.
 
Victor si preoccupo', perchè Grandier stava così, e Cris...Cris dov'era?
 
Si avvicinò alla scrivania , Andrè sorrise  :
 
- Oh...Buon Victor...- venite , venite a bere con me! - esclamò con voce cantilenante impastando le parole .
 
Il giovane fissò la scrivania , bicchieri vuoti e sigari erano sparsi ovunque , con fare sgarbato tolse di mano la bottiglia ad Andrè che manifestò il suo dissenso
 
- Ridatemela! - biascico' visibimente brillo.
 
- Assolutamente no ! - sbotto'
 
Andrè cercò di alzarsi , avanzò barcollando , cercò di afferrare la bottiglia ma senza risultato.
 
- Suvvia Victor, versatevi un bicchiere e festeggiate con me.
 
- Festeggiare cosa ?
 
- L'ennesimo abbandono, l'ennesima donna che dice di amarmi e poi...puff ...si dilegua.
 
Lui la fissò :
 
- Cosa dite ?
 
- E' così...come Oscar anche Cristine mi ha lasciato!
 
- Cristine...? Ma non è possibile ?
 
- si...e tutto senza una parola...Non ho fortuna con le donne ...- biascico' ondeggiando.
 
Victor cercò di capire meglio :
 
- Cosa dite...Cristine dov'è ? E' tornata dai suoi?
 
- No...non credo...non lo so!
 
Victor prese una brocca con dell'acqua , si avvicino' a Grandier lo afferro' per il bavero della camicia e gliela rovescio' sulla testa, lui annaspò .
 
- Cosa fate...cos...
 
- Vi voglio lucido Grandier...Ditemi dov'è Cristine!!
 
- Non lo so...- esclamò lui - è andata via in carrozza e ha fatto perdere le sue tracce!
 
Victor sbianco' :
 
- Maledizione! - sbotto' facendo tremare la scrivania .
 
Andrè lo fisso' :
 
- Ve l'ho detto...mi ha lasciat...
 
Victor lo afferro' sgarbatamente e lo fisso' negli occhi :
 
- Non capite...Potrebbe già essere troppo tardi..
 
- Che cos...
 
- Cristine è in mano a Fersen, ne sono sicuro! - sbotto' portandosi una mano al viso disperato.
 
Andrè sbiancò sconvolto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fersen aprì gli occhi, sentì il calore del capo di Oscar sul suo petto, sorrise contento le bacio' il capo, lei si mosse spostandosi verso il cuscino.
 
Rimase a fissarla beato, le carezzo' la guancia e i capelli dolcemente per non svegliarla.
 
La sete lo investì con prepotenza, controvoglia scivolò fuori dalle lenzuola, raggiunse una brocca che stava adagiata sul comodino, afferrò un bicchiere e si verso' dell'acqua.
 
Rimase a contemplare la sua Oscar, quel viso angelico, quel corpo completamente nudo celato parzialmente dal lenzuolo.
 
Sentì il cuore invadersi d'amore.
 
Oscar si era nuovamente donata a lui,ed era stato bellissimo,  tutto cominciava a ritornare alla normalità.
 
il pensiero positivo pero' svanì immediatamente oscurato dal ricordo delle parole dell'Inglesina :
 
" Siamo solo due seconde scelte, lo capite o no?"
 
Quelle parole risuonarono infauste.
 
Istintivamente Hans si porto' le mani alle tempie .
 
" Maledetta...Maledetta impicciona!" - pensò, il bicchiere cadde a terra frantumandosi.
 
Oscar sussulto'svegliandosi di botto.
 
Si mise a sedere fra le lenzuola , giro' il capo e vide Fersen completamente nudo al lato della stanza.
 
Lui si riscose ricomponendosi :
 
- Scusami...mi è scivolato dalle mani, non avrei mai voluto svegliarti! - sussurro' dolcemente.
 
Oscar lo fissò, era affranto.
 
- Non fa nulla ...- esordì , poi scivolò via dal letto, afferrò una camicia e la indossò, lo raggiunse.
 
Hans la vide avanzare, bella, eterea, con le lunghe gambe scoperte , i piedi scalzi.
 
Lei si avvicinò, gli carezzo' il viso :
 
- Stai bene? - chiese premurosa.
 
Lui la strinse, la strinse forte , affranto, invaso dai sensi di  colpa.
 
Disperato.
 
- Hans...che succede? - chiese lei.
 
" Succede che l'ho fatto di nuovo, ti ho mentito. Ho rapito quella impicciona di Cristine perchè non parlasse!" - avrebbe voluto dire , ma non lo fece.
 
Guardò la sua compagna adorata , inclino' il viso :
 
- Andiamo via Oscar...lasciamo l'inghilterra! - sussurro' convinto.
 
Lei sbarro' gli occhi incredula.

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Capitolo 29
*** capitolo 29 ***


Anime belle buonasera dopo un mese esatto riesco finalmente ad aggiornare "Senza scelta" ,mi scuso per la lunga attesa e rinnovo i ringraziamento a voi ,assidui lettori , a voi che riuscite ad accettare la "libertà narrativa dell"autore" anche se Fersen con Oscar vi da fastidio 🤣🤣.
Grazie di ❤️ 
 
Vi auguro buona lettura e attendo le vostre impressioni.
 
 
Senza scelta
 
Capitolo 29
 
 
 
- Andiamo via Oscar...lasciamo l'inghilterra!
 
La richiesta di Hans colpì Oscar come un fulmine a ciel sereno, fisso' Fersen stupita, l'uomo era affranto e supplichevole.
 
- Cosa..?Stai scherzando!! - sbotto'
 
il giovane sorrise mestamente, le prese una mano, si portò quelle dita affusolate alle labbra, le mordicchio' dolcemente :
 
- Non sto scherzando amore mio, andiamo via, lasciamoci tutto dietro...- aggiunse
 
Oscar scosse la testa sconvolta
 
- Ti prego Oscar, ricominciamo tutto in un altro posto- continuo' lui - potremmo andare... in Svezia, potresti conoscere la mia gente, la mia terra..
 
Lei lo fissò stupita,  era serio, convinto e deciso.
Oscar si chiese il perchè di una simile richiesta, il suo compagno era davvero così scontento della loro vita, così spaventato dagi ultimi eventi da voler "scappare " da tutto e tutti?
 
Cos'è che lo spingeva ad un simile cambiamento, la gelosia nei confronti di Andrè o l'affermazione di qualche giorno prima?
 
Lei gli aveva confessato che avrebbe sempre amato suo marito , forse era quello che lo spingeva a scappare via?
 
Lo guardò con dolcezza :
 
- Conoscere la tua terra mi piacerebbe ma...Io non posso lasciare tutto così...
 
Hans storse la bocca contrariato :
 
- Niente ti lega piu' a questi luoghi Oscar...Niente! Andrè ha la sua vita e...
 
- Andrè non c'entra! - sbotto' lei - dimentichi che sono una madre Hans, Antoine verrebbe con noi ma Etienne...Ad Etienne hai pensato? Non posso andare via , non posso e non voglio allontanarmi da mio figlio!! - sbotto'
 
Hans la fisso' e capì che Oscar avesse ragione.
 
La abbraccio', poi le bacio' la fronte, tornò a fissarla :
 
- Hai ragione, scusami, sono un egoista a volte. Avevo dimenticato Etienne...
 
- Perchè questa voglia di abbandonare tutto Hans? - chiese lei
 
Lui non rispose, poteva forse dire che aveva rapito la compagna di suo marito e che adesso...Non sapeva come arginare i sensi di colpa? Poteva mai farlo? no...si disse.
 
- Io...
 
- E' la mia confessione che ti ha spiazzato ...Il mio confessarti l'amore per Andrè...?
 
- Anche quello...- sussurro' lui.
 
Oscar lo osservò, sentì tutte le fragilità di quell'uomo che la amava al di sopra di tutto.
 
Lo strinse forte :
 
- Andrà tutto bene ! - gli sussurro' - devi stare tranquillo Hans ! - esordì quindi affondando il viso fra i suoi capelli.
 
Hans la strinse a sua volta disperato,ma non era tranquillo.
 
Non lo era per nulla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Che...Che cosa state dicendo ?
Andrè cercava invano di star dritto mentre la stanza continuava a girare.
Poggio' i palmi sulla pesante scrivania ed alzò la testa.
Attraverso le palpebre offuscate dai fumi dell'alcool noto' un Victor disperato.
- Maledizione!- lo udì imprecare con le mani sul viso.
- Suvvia...Non fate così...- sussurrò con voce impastata
 
Victor si catapulto' verso di lui, lo afferro' nuovamente per la camicia :
 
- Vi voglio sobrio entro mezz'ora! - gli tuono'- non capite la gravità della situazione!!
 
Andrè sorrise :
 
- Oh...si che capisco...sono solo, nuovamente solo! - sbotto' .
 
Victor lo afferro' con più foga, lo trascino' giu' per la lunga scala mentre il giovane si lamentava :
 
- Ma che fate ...? Lasciatemi!
 
Victor non si lascio' commuovere , capì che fosse necessario  trattarlo a quel modo.
 
Lo trasporto' fin alla cucina poi  lo costrinse a buttar giu' la testa dentro un lavandino trattenendolo con forza , chiamò in aiuto Nanny affinchè irrorasse il capo del nipote con abbondante acqua fresca :
 
- Che fate...siete pazz..brrrh...- annaspava intanto Andrè sotto la fredda cascata .
 
- Ahh....maledetto alcool , se ti vedesse tua madre in queste condizioni ...- piagnucolava intanto Nanny versando acqua senza sosta.
 
Quando anche l'ultima brocca fu rovesciata sulla testa di Andrè la vecchina si ritiro' lasciando ai due uomini spazio per parlare.
 
Andrè sollevo' la testa, i capelli bagnati rilasciarono sulle sue spalle l'umidità  in eccesso , il giovane rabbrividì.
 
Victor lo fisso' :
 
- Siete piu' lucido adessso ?
 
- Si...si, lo sono ...- asserì Andrè - ma questo non basterà a calmare il mio dolore. Cristine mi ha lasciato! - sbotto'
 
- Cristine non vi ha lasciato! - sbotto' lui - Cristine si è semplicemente recata nella tana del lupo.
 
Andrè lo fisso' incredulo :
 
- Cosa ?
 
- Cristine si è recata da Fersen e lui...lui chissà cose le avrà fatto adesso!- sbotto'
 
- Ma cosa dite , cosa c'entra Fesen adesso!?
 
- Cristine mi ha confessato di avere dei dubbi sul rapporto fra Oscar e Fersen, mi ha confessato di voler indagare, ha insistito per voler parlare con Oscar, magari...Magari i suoi dubbi sono fondati e Fersen adesso le avrà fatto del male temendo che lei parlasse.
 
Andrè sgranò gli occhi stupito :
 
- Come...Come fate voi a sapere dei dubbi di Cristine?
 
- La vostra compagna si è confidata con me Grandier...
 
Andrè fisso' il vuoto, era troppo " brillo"  per reagire adeguatamente.
 
Cris si era confidata con Victor...Era tutto così assurdo...
 
Victor cercò di fargli capire quanto grave fosse la situazione :
 
- Cristine mi ha confidato di voler indagare e...Credo che l'abbia fatto!La sua sparizione è un campanello d'allarme!
 
Andrè scosse la testa :
 
- Cristine ha semplicemente esaurito la sua pazienza, mi ha semplicemente mandato a quel paese , come fanno tutte le donne che stanno con me del resto...
 
Victor alzò gli occhi al cielo spazientito , poi tornò a fissare Andrè che invano cercava un equilibrio sulle gambe:
 
 
 
- Dubito che sia così , Cristine vi ama!
 
- Si, lo so ,ma non le basta l'amore che posso darle. Non sono in grado di amarla con l'interesse che lei chiede. E' andata via e...Non posso biasimarla!
 
Victor adesso si avvicino' a lui rabbioso :
 
- Magari è come dite voi... Magari Cris è su una nave alla ricercaa di una vita migliore ma...ma se così non fosse?
Se avessi ragione io Andrè ? Sareste disposto a correre il rischio di lasciarla fra le mani di quel farabutto?
 
Andrè lo fisso' colpito.
 
- Rispondetemi Andrè, preferite rimanere con le vostre convinzioni e rischiare che Fersen faccia di lei quel che vuole?
 
- Certo che no! - sbotto' lui angosciato.
 
- Allora bisogna agire !!
 
Il giovane si mosse confuso :
 
- Avete ragione, meglio non rischiare! Io...Io devo andare a casa Von Fersen, devo controllare che...
 
- Calmatevi ora! - sbotto' Victor.
 
Andrè lo fisso' astioso :
 
- Mi mettete la pulce nell'orecchio, insinuate in me il dubbio che la mia donna sia in pericolo e poi...Poi mi intimate di calmarmi ? - sbotto'
 
- Non siete lucido e potreste combinare danni spiego' - Andrò io ...- continuo' Victor - Cerchero' di farmi ricevere da Oscar , entrero' in quella villa e constatero' con i miei occhi che Cristine non sia trattenuta.
 
- Verro' con voi! - sbotto'
 
Victor allungo' una mano , la punto' alla spalla di Andrè spintonandolo leggermente , lui cadde a terra seduto.
 
- Vedete...?Non riuscite nemmeno a tenervi dritto sulle gambe! - sancì
 
Andrè strinse i pugni, conscio che Victor avesse ragione.
 
Pianse di disperazione ed impotenza.
 
- Non temete - lo rassicuro' lui - non lascero' nulla di intentato!
 
Andrè annui' rassegnato.
 
Girodelle si mosse lasciando la stanza.
 
- Victor!!! - lo blocco' 
 
Il giovane  si giro' a fissarlo.
 
- Se davvero Cris è in quella villa...Trovatela e riportatela da me!
 
Victor fece cenno di si col capo, poi si catapulto' verso l'uscita.
 
Impotente, confuso e tremendamente preoccupato Andrè si lascio' andare ad un pianto disperato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar era già in giro su Cesar per la solita passeggiata mattutina, il sole tiepido la riscaldava, la natura si risvegliava dal torpore invernale, era una bellissima giornata.
 
Ripensò alla notte con Hans, alla richiesta che lui aveva fatto al suo risveglio, quelle parole le risuonavano alle orecchie:
 
- "Andiamo via Oscar...lasciamo l'inghilterra! "
 
Lasciare l'Inghilterrra ...se non ci fosse stato Etienne sarebbe stata una buona idea, soprattutto per allontanarsi da Andrè.
 
Andrè...
 
Perchè stava ripensando al suo ex marito?
 
Perchè ultimamente il suo pensiero ricominciava a farsi prepotente?
 
Stava con Cristine ...E lei con Hans.
 
Ogni speranza era infranta eppure...Eppure il suo cuore non voleva arrendersi, piu'  cercava di donarsi ad Hans piu' la voglia di Andrè cresceva.
 
Si porto' la mano alla fronte, non doveva piu' pensare a quelle cose o sarebbe diventata matta.
 
Urlò spronando Cesar al galoppo e si allontanò di botto.
 
 
 
 
 
 
 
Victor galoppava freneticamente verso villa von Fersen.
 
Cristine...L'unica donna che lui avesse mai amato probabilmente era fra le mani di quel farabutto, non poteva pensarci.
 
Era già fastidioso l'aver scoperto che fosse la compagna del suo amico ma saperla fra quelle mura con Fersen era una tortura indicibile.
 
Quell'uomo era capace delle azioni piu' mostruose, immagini di Cristine brutalmente maltrattata le invasero gli occhi strapazzandogli il cuore, la amava , si disse, la amava con tutto se stesso, l'impellente voglia di prendere a pugni l'ex famigerato  conte lo investì.
 
Si bloccò di botto, respiro' a fondo , trenta interminabili secondi in cui si chiese come fosse piu' opportuno agire.
 
Fare irruzzione a casa Von Fersen senza esser visto era rischioso, chiedere palesemente di liberarla era dichiarar guerra e rischiare di farle fare ancora piu' male.
 
Si porto' una mano alla testa, si chiese cos'altro avrebbe potuto fare.
 
Urlò al cielo angosciato, poi d'un tratto l'illuminazione...
 
Avrebbe varcato l'ingresso di Villa von Fersen chiedendo di Oscar, la scusa di farle visita gli avrebbe fatto guadagnare tempo.
 
Fersen non doveva sospettare che lui sapesse.
 
Scese da cavallo, sfogo' la sua rabbia estirpando a mani nude l' erba, poi respiro' a fondo.
 
Calma, gentilezza e voglia di vedere Oscar, Fersen doveva vedere solo quello...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cristine alzò la testa , fisso' la pesante porta chiusa , poi sopiro' affranta, le budella si contorcevano per la fame e il cuore accelerava per l'ansia che la attanagliava, in che razza di guaio si era cacciata?
 
Imprecò mentalmente contro se stessa " sapevi che Fersen è un farabutto, lo sapevi Cristine!" - si rimprovero'.
 
Era spacciata, non avrebbe piu' rivisto la luce del sole, non avrebbe piu' rivisto i suoi cari, non avrebbe piu' rivisto Andrè, si disse.
 
Si abbandono' ad un pianto sommesso e ripenso' a Victor...Solo lui sapeva quali erano i suoi dubbi, solo lui sapeva che lei avrebbe indagato.
 
Spero' che lui la cercasse, Andrè...Andrè probabilmente credeva che lei lo avesse abbbandonato.
 
Victor era la sua unica speranza.
 
Alzò le mani al cielo chiedendo a Dio di aiutarla , ebbe appena il tempo di farlo.
 
Una chiave cigolò nell'arruginita serratura,
la pesante porta si aprì.
 
Cristine balzo' in piedi speranzosa, tutte le sue speranze svanirono quando con il suo sorrisetto beffardo Fersen fece capolino .
 
Cristine lo vide avanzare , chiudersi la pesante porta alle spalle e fissarla sdegnato.
 
Avanzò verso di lei e la fisso' come se fosse la cosa piu' vomitevole sulla terra :
 
- Ma guardatevi...- sussurro' sdegnato - avete i capelli lerci !
 
- Perdonatemi ma ho scordato la mia spazzola a casa! - sbotto' lei cercando di non farsi intimidire .
 
- Noto che nemmeno il digiuno ha smussato il vostro caratterino ! - sbotto'.
 
- Fatemi uscire immediatamente! - sancì 
 
- Vi piacerebbe eh? Spiacente madame, ma per il momento vi tratterro' qui
 
- Non ne avete nessun diritto! - sbotto' lei
 
- neanche voi avevate diritto di impicciarvi , eppure lo avete fatto! Vi conviene accettare la mia richiesta ed allearvi con me se non volete morire in questa cella! - sbotto'
 
Cristine aprì la bocca per obiettare ma si bloccò, forse c'era un modo per salvarsi, ingannare Fersen.
 
Abbassò lo sguardo, respiro' a fondo, poi finse :
 
- Ditemi cosa devo fare! - sussurro'
 
Un sorrisetto di trionfo spunto' sul viso di Hans :
 
- Vedo che avete riacquistato il buonsenso! - sussurro'
 
- Non ho altro da fare....- sibilò lei - in fondo...come dite voi , vogliamo la stessa cosa, io voglio Grandier e voi...Oscar!
 
Cristine tremò, mentire le costava ma non aveva altro da  fare se non convincerlo della sua lealtà
 
- Ditemi cosa devo fare! - continuo' - voglio andare a casa e fare un bel bagno! - azzardo'.
 
Fersen la fisso', quell'improvvisa sottomissione lo insospettì, tuttavia le sue parole erano pacate quando rispose :
 
- Dovete solamente tacere, fare come se nulla fosse accaduto. Andrè non dovrà mai sospettare che gli sia stata taciuta qualcosa.
Cristine avvampò, era com sospettava , Antoine non era di Fersen.
 
- Continuate la vostra vita Madame, non impicciatevi di nulla e tenete Grandier lontano da Oscar!
 
- Bene! - sussurro' lei alzando le spalle.
 
Si fissarono, poi Fersen spalancò la grande porta.
 
Cristine la fisso' incredula.
 
- Bene...andate! - le intimo' quindi Hans facendo un inchino.
 
Cristine titubo', poi...Poi si avvio' verso l'uscita
 
" Sono salva...Sono salva!" - sbotto' fra se, ma non riuscì ad attraversare la soglia.
 
Sentì strattonarsi per i capelli con furia , Fersen li afferrò e li tiro' talmente forte  da farla urlare, Cristine si ritrovò a terra dolorante mentre lui   furioso la fissava :
 
- Davvero credevate di poter prendermi in giro ? Credete davvero che  io sia così ingenuo?
 
Ancora a terra dolorante Cristine lo fisso' stupita :
 
- Io...io vi assicuro che...
 
- Tacete! - urlò lui - stavate mentendo , è palese! Anche uno stupido se ne sarebbe accorto!
 
- Non è vero ...io...- cercò di giustificarsi lei.
 
- Vi ho detto di tacere!! _ urlò lui paonazzo di rabbia - guardatevi, avete la spalla del vestito strappata, i capelli lerci ed il viso sporco e vorreste farmi credere che sareste tornata da Grandier così...come se niente fosse? Senza nemmeno chiedermi di rinfrescarvi?? Se davvero avreste voluto tacere cosa vi sareste inventata?
 
Cristine lo fissò esterefatta, quel piccolo particolare che lei aveva tralasciato l'aveva tradita.
 
- Io...avrei detto che sono caduta da cavallo e...
 
- Tacete , Inglesina impicciona! - urlò, quindi si abbasso' e la colpì sul viso.
 
Cristine sentì la testa girare, la visione si offusco' , la testa ricadde al suolo inerme.
 
Hans le rivolse uno sguardo sdegnato, poi si avvio' verso la pesante porta
 
- Giuro che morirete qua dentro! - urlò prima di chiudersela alle spalle.
 
Cristine svenne dal dolore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fersen raggiunse la biblioteca, si chiuse la porta alle spalle, si verso' del liquore in un calice e lo trangugio' di botto', il liquido gli provocò un bruciore immenso , immenso come la rabbia che stava cercando di contenere.
Per quattro anni, per quattro bellissimi e lunghi anni tutto era andato liscio, Oscar era stata sua , lo aveva amato, desiderato, coccolato .
 
- Dannazione maledetta Inglesina!! - sbottò lanciando il bicchiere sul pavimento.
 
La porta si aprì timidamente , la testa di Carla fece capolino :
 
- Signore... sussurrò - è tutto a posto!?
 
Il primo istinto di Fersen fu quello di mandarla via ma Carla gli serviva, gli serviva per celare il suo segreto.
 
La invito' ad entrare e le confesso' tutto.
 
La giovane lo fisso' stravolta.
 
- Quella maledetta Inglese vuole rovinare la nostra famiglia - azzardo' - vuole separarmi da Oscar...
 
La ragazza abbassò lo sguardo.
 
Hans si avvicino' a lei , la fisso' duro :
 
- Tu manterrai il segreto, lo farai, vero? Lo farai per preservare l'amore mio e di Oscar, lo farai per Antoine e...lo farai per la tua famiglia, ti prometto che avranno tanto denaro da non dover lavorare piu' un altro solo giorno.
 
Carla annuì, il padre era malato e vecchio, la proposta di Hans era molto allettante.
 
- Non diro' una sola parola signore...- assicuro', poi raccolse i cocci del bicchiere e si congedò.
 
Due minuti dopo tornò a bussare alla porta della bibliotca :
 
- Signore...Victor Clemente de Girodelle chiede di madamigella Oscar! - sussurro'
Fersen si sentì morire.
 
 
 
 
 
 
 
Hans respirò a fondo, avere ospiti a casa lo infastidiva , soprattutto adesso che aveva qualcosa da nascondere.
 
Era già una tortura continuare vivere con il terrore che Oscar scoprisse tutto.
 
" Sta calmo Hans, L'inglesina è in una stanza di cui Oscar non sospetta nemmeno l'esistenza !"- si ripetè nel vano intento di tranquillizzarsi.
 
Sospiro' un'ultima volta, si liscio' la lussuosa giacca e si avvio' ad accogliere l'ex tenente.
 
 
 
 
 
Victor fu fatto accomodare nel grande salone , la servitu' accogliendolo fu molto gentile .
 
Lasciato da solo il giovane si guardò un po intorno ma...ovviamente nulla lasciava presagire qualcosa di anomalo., tuttavia il giovane conosceva Fersen, di sicuro non aveva lasciato niente al caso , ci avrebbe pensato pero' Oscar a smasceherarlo , ne era sicuro.
 
Si aspettava di vederla scendere dalla lunga scala dal momento che aveva chiesto espressamente di lei ma la sua attenzione fu attirata da un rumore di passi decisamente maschile.
 
Victor alzò lo sguardo, in piedi, fermo sul gradino piu' alto della scala Fersen lo fissava:
 
- Oh...Cosa vedono i miei occhi , il buon vecchio Girodelle ! - sibilò ironicamente cominciando a scendere.
 
Victor sospiro' chiamando a raccolta tutto i suo autocontrollo, doveva essere cauto e non destare sospetti.
 
- Salve Hans...-  sussurro' quando lui lo raggiunse .
 
- Salve Victor, qual buon vento vi porta qui? - sibilò.
 
- La voglia di salutare il mio mai dimenticato comandante ! - mentì - se non erro la vostra copagna mi ha incitato a venirle a far visita quella volta che...
 
-  Si...si...- ricordo - taglio' corto lui - tuttavia Oscar non è qui, è uscita presto!
 
Victor impreco' mentalmente, aveva fatto un buco nell'acqua.
 
- Io....se posso la attederò volentieri!
 
- Dubito rientrerà presto, di solito si attarda nelle sue passeggiate.
 
- Oh...Ma io ho tutto il tempo di questo mondo...- insistè lui.
 
- Io invece no! Ho affari urgenti da sbrigare in biblioteca e quindi...- sussurrò indicando sgarbatamente la porta.
 
Victor lo fissò, il primo istinto fu quello di scostarlo e correre su a controllare ogni singola stanza ma era da folli, saluto' educatamente ed uscì.
 
Se Oscar era davvero nelle vicinanze lui l'avrebbe di sicuro incontrata.
 
Giro' in lungo ed in largo per i paraggi , attese due lunghissime ore , ma niente, anche Oscar sembrava sparita nel nulla.
 
In una sala da the intanto, la giovane si concedeva un momento di pausa ignara dell'inferno che stava per abbattersi nella sua vita.

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Capitolo 30
*** Capitolo 31 ***


Anime belle buonasera, come promesso ecco a voi il trentunesimo capitolo di "Senza scelta".
Grazie sempre per il vostro affetto .
 
 
"Senza scelta"
Capitolo 31
 
 
 
Oscar sbarro' gli occhi incredula, continuo' a fissare Fersen.
 
Gli occhi del giovane erano fermi su lei in una muta preghiera :
 
- Facciamolo Oscar ! - esclamò deciso - Non ti piacerebbe un figlio tutto nostro ?
 
Oscar lo fisso' con dolcezza, Hans voleva un figlio da lei, la richiesta la lusingava ma...
 
- Lo so , lo so , abbiamo già Antoine - continuo' lui - e ti giuro che lo amo come fosse figlio mio ma...
 
Con dolcezza lei s si mosse, si allungo' verso di lui, gli carezzo' i capelli :
 
- So che lo ami Hans, ed anche lui nutre lo stesso affetto per te , sei un padre eccezionale ma...
 
- Ma? - la bloccò lui dubbioso
 
- Io non mi sento pronta per diventare nuovamente madre, non ho piu' la pazienza di un tempo e sono in la con gli anni.
 
Lui la bloccò, storse la bocca;
 
- Non accampare scuse Oscar ! Sei ancora molto giovane ed in quanto a pazienza credo tu ne abbia da vendere.
 
Oscar sospiro', lo abbraccio', il giovane si lascio' stringere ma lei noto' la sua mimica delusa ed il suo irrigidirsi :
 
- Non sto accampamdo nessuna scusa Hans, semplicemente non me la sento!
 
Fersen si alzo' dal letto, si avvicino' alla finestra, fissò distrattamente oltre il vetro.
 
La sua compagna non voleva un figlio da lui, la cosa era angosciante.
 
Piano lei lo raggiunse, lo abbraccio' da dietro, affondò il mento nell'incavo della sua spalla .
 
- Ti prego hans...- sussurro' al suo orecchio - non rimanerci male.
 
- Dovrei forse esserne contento?
 
- Il fatto che io non voglia un altro figlio non significa che non ti ami
 
- Ma sarebbe il rinsaldarsi della nostra unione! - sbotto' lui.
 
Lo costrinse a girarsi, poggio' la testa sul suo petto.
 
- Perchè dici questo? Non ti basta quel che abbiamo ?
 
Lui la fisso' nei grandi occhi :
 
- Certo che si Oscar !
 
- Allora un figlio non cambierebbe nulla. Capisco che tu abbia il desiderio di averne uno tutto tuo ma...Ma non me la sento. Per quattro anni siamo stati attenti, perchè questa ostinazione adesso ?
 
" Perchè ho paura Oscar, perchè voglio qualcosa che ti leghi a me!" - avrebbe voluto urlare , ma si trattenne.
 
- Scusami...- sussurro' invece baciandola  .
 
- Non hai nulla di cui scusarti - obietto' lei - se non per...
 
- Per...? - sussurro' lui dubbioso.
 
- Per aver promesso di riscaldarmi ed invece avermi lasciato  così...- scherzò maliziosa
 
Hans sorrise, eera così bella e dolce la sua Oscar, fu invaso nuovamente dal desiderio:
 
- Provvedo subito ! - esclamo' quidi prendendola fra le braccia e scivolando con lei sotto le pesanti coperte.
 
 
 
 
 
Cristine cercò ostinatamente di aprire gli occhi, un lamento strozzato le uscì dalle labbra, un dolore pulsante le invadeva le tempie, punto' i palmi sul freddo pavimento e cercò di mettersi in ginocchio, le forze la abbandonavano .
 
Cercò di ricordare gli ultimi avvenimenti, ricordò Fersen che la colpiva e poi...poi piu' nulla.
 
Aveva dormito, era svenuta o cosa...?
 
con cautela si porto' una mano al viso , si toccò un occhio, poi sobbalzò per il dolore, di sicuro era gonfio, anche le labbra sotto le dita lo sembravano , di sicuro era ridotta male.Era spacciata, lo sentiva, sarebbe morta in quella triste ed umida stanza e nessuno si sarebbe piu' ricordato di lei.
 
Mentalmente chiese scusa ad i suoi genitori, scusa per essere stata così incosciente e stupida nella ostinata fissazione di cercare la verità.
 
Tutti si sarebbero fatti delle domande e forse, solo Girodelle avrebbe intuito dov'era.
 
Victor...Il dolce Victor, la sua occasione perduta , l'uomo che forse l'avrebbe resa davvero felice amandola come lei meritava
 
Ormai era inutile vivere di rimpianti.
 
Si alzò, compì alcuni passi cercando di non barcollare, raggiunse la sporca coperta che stava accantonata in un angolo della stanza, se l'avvolse sul corpo, poi si abbandono' ad un pianto dirotto.
 
 
 
 
 
Fersen dormiva.
Il suo Fersen.
 
L'uomo che aveva fatto carte false per averla con lei, l'uomo che da quattro anni la trattava come una regina.
 
L'uomo che aveva fatto da padre a suo figlio.
 
L'uomo che le aveva appena chiesto un figlio tutto suo.
 
Dormiva beatamente abbandonato, il corpo nudo , i glutei semicoperti , le spalle tornite perfette.
 
Piano Oscar lo coprì, lo bacio' sulla fronte.
 
" Promettimi che indagherai !" - le parole di Andrè le bussarono alla mente .
 
Aveva promesso e doveva farlo.
 
Piano si alzò, si vestì velocemente , afferro' il candelabro e si appresto' ad uscire dalla stanza, si giro' giusto un attimo a fissare la dolce figura del suo compagno.
 
Cosa stava facendo ?
 
Avevano appena fatto l'amore  ed ora...Ora lei sgattaiolava fuori dubitando ...
 
"imparziale ....Devi essere imparziale !" - si ripetè.
 
Animata da quella decisione uscì dalla stanza.
 
Controllo' bene che Carla non fosse ancora in giro per casa , si porto' una mano alla testa confusa, non sapeva nmmeno dove crcare , le stanze erano tutte abitabili  la cucina, il grande salone , la biblioteca, tutte stanze in cui passava anche poche ore al giorno, se Cristine fosse stata tenuta li di certo lei se ne sarebbe accorta.
 
L'unico posto che era disabitato era quello dell'ala superiore, sapeva che c'erano tre stanze inutilizzate.
 
Salì l'angusta scala facendo particolare attenzione, il corridoio era stretto e polveroso.
 
Sospiro' agitata ed aprì la prima stanza , avvicino' il candelabro e guardo' attentamente , era completamente vuota.
 
Uscì e aprì la seconda porta, al buio scorse dei mobili inutilizzati accantonati alla rinfusa, guardò bene che non ci fosse altro.
 
- Cristine...Siete qui ? - sussurro' cercando di non alzare la voce.
 
Nessuna risposta.
 
Richiuse la porta , si avvio' verso l'ultima porta, la aprì, anche quella stanza era vuota .
 
Uscì e rise di se stessa, come aveva fatto a dubitare di Fersen ? Il suo compagno era innocente , era ovvio.
 
Si affretto' a scendere , se Hans l'avesse vista li non avrebbe davvero saputo come giustificare la cosa.
 
Impaurita, si avvio' verso la cucina.
 
Aveva bisogno di un sorso d'acqua.
 
 
 
 
 
Cristine...siete qui ?"
In dormiveglia Cris aprì gli occhi , aveva sognato che una voce femminile la chiamasse .
 
Tese le orecchie , silenzio.
 
Di sicuro aveva sognato.
 
Sbuffò e tornò a pesare il viso sulla lercia coperta
 
Seduta in cucina intanto  Oscar si portava una mano al petto per calmare i battiti impazziti , aveva rischito di farsi trovare a.......per casa , per cosa poi ? Per nulla.
 
Fersen non c'entrava con quella sparizione.
 
Si verso' dell'acqua e la bevve cercando di calmarsi.
 
 
Hans si stiracchio', allungo' una mano alla ricerca del corpo di Oscar , trovo' solo il freddo del lenzuolo.
 
Balzò a sedere sul letto, gli occhi si abituarono al buio, cercò con lo sguardo la sua compagna.
 
Non c'era!
 
Si alzo', si vestì di fretta.
 
Dov'era?
 
E se per caso avesse scoperto...No, no si disse , era pressochè' impossibile.
 
Indosso' i calzoni , afferro' il candelabro e scese la lunghissima scala.
 
Attraversò il salone, cercò in biblioteca.
 
Dov'era ? Dov'era ?
 
Entrò scoraggiato in cucina e fu li che la vide.
 
Seduta di spalle al tavolo, una mano sulla fronte, sembrava angustiata e triste.
 
Perchè ?
 
Erano stati bene, avevano fatto l'amore, Oscar si era donata a lui con la solita dolcezza.
 
- Amore....- sussurro'
 
Lei si giro'
 
- Hans...- esclamo' sorpresa .
 
Lui sposto' una sedia , si accomodo' accanto la sua compagna, la fisso', le carezzò dolcemente i capelli.
 
- Cosa c'è tesoro, perchè sei qui a quest'ora della notte ? Stai male ? c'è qualcosa che ti turba?
 
Dolce era il suo Fersen, dolce e straordinariamente affettuoso , lo era stato in tutti quegli anni insieme.
 
La mano gentile vago' sul suo viso, Oscar la coprì con la sua.
 
- No...sta tranquillo! non ho nulla , è solo che...Che non riuscivo a dormire! - mentì
 
Lui la fissò dubbioso :
 
- E' per la richiesta che ti ho fatto pocanzi ? Non avrei dovuto metterti sotto pressione.
 
- Tu devi sempre essere sincero Hans,sia che mi piaccia o no quel che dici..
 
- Si, ma forse ho ragionato da egoista..
 
- No...Hai semplicemente manifestato un tuo desiderio, semplicemente quello
 
- Ma ti ho messo in confusione ! - sbotto' dispiaciuto
 
- No...affatto! Non riuscivo a dormire ed avevo sete, così sono scesa....
 
- Sei sicura ?
 
- Sicurissima!- esclamo' lei abbracciandolo.
 
Hans la strinse inebriandosi del suo calore , dell'odore della sua pelle.
 
La bacio' piano, a lungo, poi la fisso' teneramente :
 
- Torniamo a letto ?
Lei annuì.
 
 
 
Andrè stava sulle spine , fermo sul cavallo al solito posto sperava di veder apparire Oscar da un momento all'altro.
 
Aveva bisogno di sapere..
 
Finalmente quell'attesa spasmodica finì, lei apparve all'orizzonte.
 
Andrè sospiro' sperando recasse buone notizie.
 
Oscar era visibilmente agitata , il solo scorgere Andrè da lontano le provocava un tuffo al cuore, Mai...Mai suo marito le sarebbe staato indifferente ,mai!
 
Sospiro' , si avvicino' e scese da cavallo.
 
Andrè le sorrise :
 
- Ciao !
 
- Ciao ! - ricambio' lei glacialmente.
 
Lui la incito' a raggiungere un posto nascosto da alcune fronde :
 
- Non vorrei Hans ti vedesse...- spiego'
 
Oscar lo seguì non molto convinta.
 
Una volta al " sicuro " Andrè chiese agitato :
 
- Allora ...Hai scoperto qualcosa??
 
Lei lo fisso', aveva gli occhi ancora piu' cerchiati del giorno prima, i capelli scompigliati, il viso stanco , ma era bello, dannatamente bello.
 
- Oscar...ti prego..
 
Lei riacquisto' la lucidità :
 
- Cosa vuoi che ti dica Andrè...Ho passato la notte a vagare per le stanze disabitate della villa , ho atteso che Hans si addormentasse per sgusciare fuori dal letto come una ladra. Nulla! Nessuna Cristine prigioniera. Nulla di nulla ! Solo stanze vuote o ingrombe di mobili inutilizzati.
 
- Ma non è possibile! - sbotto' esasperato - sei sicura di aver cercato bene?
 
Oscar si avvicino' a lui alterata :
 
- Smettila Andrè e rassegnati al fatto che la tua Inglesina ti abbia lasciato ! Ho rischiato di fare la figura dell'imbecille facendomi trovare in giro per casa, ho ordito contro il mio uomo, Dio...Se solo lo sapesse...! - sbotto' portandosi una mano alla fronte- sono stata una stupida ad accettare di farlo!
 
- Non sei una stupida, sei solo un ex comandante che si fa "infinocchiare" dal fascinoso Svedese!
 
- Smettila! - urlò paonazza di rabbia.
 
- E' vero Oscar, non sei lucida, se lo fossi stata non mi avresti lasciato per quell'essere abominevole!
 
- Davvero...Parli proprio tu , chissà come mai dopo una settimna mi avevi già rimpiazzata con la tua amichetta!
 
Si fissarono, l'astio stava uscendo fuori, Andrè cercò di calmarsi, provocare la rabbia di Oscar non lo avrebbe portato a nulla.
 
- Va bene, hai ragione, ti ho messo in  una situazione spiacevole ! - capitolò
 
- Oh... finalmente te ne stai rendendo conto.
 
- Cristine è prigioniera di Fersen ...se...se non l'ha già fatta fuori! - sbotto'
 
- Ma che diamine dici!!- sbotto' lei
 
- Troppe cincidenze Oscar, Cristine decide di indagare e puff...Sparisce nel nulla!
 
- Magari avrà capito che non ne valeva la pena ed è già in viaggio per terre lontane!
 
Andrè la fisso' sdegnato:
 
- Devi farmi entrare nella villa Oscar, devo controllare con i miei occhi! - ecslamò deciso.
 
- Scordatelo! Non lo faro' mai ! Non tradiro' la fiducia di Hans..
 
- Bene...Non mi darai il permesso...Lo faro' comunque. Attendero' la notte e...
 
- Tu sei pazzo! - sbotto' lei - è troppo pericoloso!
 
- Non ho scelta!
 
Oscar sbuffo' angosciata , immagini di Hans infuriato le salirono agli occhi.
 
- Ho già perso troppo tempo Oscar, entrerò a casa tua, stasera stesso! - continuo' lui deciso
 
Istantaneamente lei lo afferro' per la giacca, lo guardo' angosciata :
 
- No....No per favore Andrè, è troppo pericoloso, non voglio ti accada qualcosa !
 
Era incredibile, sua moglie era visibilmente in apprensione per lui :
 
- Che c'è...Non sei piu' dell'idea che Hans sia un Uomo buono ? Ora ti preoccupi? - sbotto'
 
Punta sul vivo lei lascio la giacca immediatamente .
 
- Al diavolo Andrè, chiunque si infurierebbe trovandosi un estrane a frugare per casa!
 
- Ma io non sono un estraneo ! - scherzo' - io e Hans ci conosciamo bene!
 
- Non scherzare! - lo ammonì lei
 
Andrè tornò serio ;
 
- Non ho altra scelta , non starò un minuto in piu' con le mani in mano. Se non vuoi farmi entrare tu, lo farò da solo.
 
- No! - sbotto'lei ,  poi sospiro' angosciata , si porto' le mani alla testa confusa  - fammi pensare, devo capire come fare!
 
- Trova un modo Oscar ed in fretta! Domani sera sarò a casa tua , con il tuo permesso o no!- sbotto' deciso
Lei abbassò le spalle rassegnata.
 
 
 
La serata con Hans fu come al solito tranquilla, la cena , i suoi sguardi colmi d'amore , poi le chiacchiere vicino al fuoco .
 
Hans dolcissimo le cinse le spalle con un braccio, la attirò a se .
 
Oscar sentì la sua  testa  rilassarsi sulla sua spalla , cercò di concentrarsi sul " come " far entrare suo marito a casa senza scatenare una rissa.
 
- Oscar...- la voce del giovane la riporto' alla realtà , si girò a fissarlo.
 
Hans le mise due mani sotto il mento , fece aderire la bocca alla sua , la bacio' con dolcezza, poi si stacco' da lei.
 
Il suo sguardo era preoccupato quamdo parlò :
 
- Oscar...Io...Io devo dirti qualcosa, qualcosa che non ti piacerà affatto .
Lei tremò...

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Capitolo 31
*** capitolo 30 ***


Anime belle buonasera!
Come promesso ecco a voi il Capitolo 30 di "Senza scelta " .
Grazie sempre per la vostra dedizione, so bene che Oscar e Fersen insieme danno "fastidio" a qualcuno  ,ringrazio  quindi chi accetta la mia  licenza poetica e legge nonostante tutto.
Spero il capitolo sia di vostro gradimento.
 
 
 
"Senza scelta"
Capitolo 30 
 
 
Hans si richiuse nuovamente in biblioteca , l'incursione di Victor a casa lo aveva preoccupato.
Era una coincidenza che l'ex tenente volesse vedere Oscar ? No...Non lo credeva, non proprio adesso che Cristine era scomparsa.
Magari l'inglesina impicciona aveva parlato dei suoi dubbi al tenente o magari...no!
Comunque fosse, si disse doveva essere molto cauto, si chiese se non fosse il caso di sopprimere quella dannata impicciona.
Si porto' una mano alla fronte, toglierla di mezzo pero' avrebbe significato rendere libero Andrè da ogni impegno sentimentale.
Doveva assolutamente convincerla a collaborare
" Sei un illuso "- si disse - Cristine era troppo onesta, non lo avrebbe mai fatto.
Era perso in un vicolo cieco,  trattenere l'inglesina in vita era pericoloso ed inutile.
Ucciderla e sperare che Andrè non si facesse vivo con Oscar pero' era ancora piu' utopico.
Afferro' il bicchiere, lo stritol0' fra le mani , il cristallo si conficco' nella pelle facendolo sanguinare
 
" Maledizione!" - sbotto' furioso - qualsasi azione avesse compiuto comportava dei eischi.
Decise che avrebbe trattenuto Cristine, l'avrebbe fatto finchè l'inglesina avesse resistito , se fosse morta sarebbe stato per cause naturali , non si sarebbe macchiato  di quel crimine, si disse
Dal canto suo avrebbe cercato di essere l'uomo perfetto per Oscar.
Si sarebbe fatto amare ancora di piu'di prima.
Andrè era sempre piu' in ansia , la testa gli girava ancora, le gambe lo reggevano a malapena , ma i pensieri erano lucidi.
Cristine era fra le grinfie di Fersen? possibile...Possibilissimo si disse.
Sentì un rumore di zoccoli provenire dall'esterno.
Magari Victor era tornato con lei...Magari!
Con le gambe tremanti ed insicure si catapulto' fuori, ogni sperana svanì pero'  quando scorse lo sguardo del giovane.
Era triste, triste e solo.
 
 
 
- Ma non è possibile! - sbotto' Andrè battendo le nocche sul pesante tavolo .
- Sono rimasto ad attendere Oscar per ben un'ora - obietto' Victor - ho il dubbio che...
Andrè alzò il viso di botto:
- No...Vi prego non ditelo, non posso pensare che mia moglie sia complice di tutto questo.
- Dimenticate che Fersen riesce a piegare tutti al suo volere . Io penso proprio che Oscar fosse dentro quelle mura e non abbia voluto ricevermi.
- No! - sbottò Andrè - non avrebbe nessun motivo per non voler incontrarvi.
- Non lo so', è tutto così assurdo e strano!
Andrè si versò dell'acqua, torno' a fissare il tenente.
- A questo punto spero davvero che Cris sia su una nave per chissadove! Sarebbe sempre meglio che saperla sotto le grinfie svedesi.
Victor scosto' una sedia, si accomodò distrattamente , poi si porto' le mani al viso sconvolto :
-Dio...ti prego, fa che sia ancora viva! - esclamò angosciato.
Andrè lo fisso' sconvolto, giurò di vedere delle lacrime bagnare quelle ciglia eleganti:
- Victor...- sussurrò inebetito - voi...Voi piangete!
Il giovane comprese di non poter nascondere quel che provava :
- L'idea che Fersen l' abbia solo sfiorata mi manda in bestia! - sbotto'.
Andrè era basito, sapeva che Cris e Victor erano buoni amici ma quella reazione era quasi da...
- Voi...Voi l'amate?? - sbotto' rabbioso - voi amate la mia compagna ! - urlò avvicinandosi a lui rabbioso.
Il giovane alzò lo sguardo sdegnato :
- Non è di certo il momento giusto per farvi prendere dalla gelosia Grandier! - sentenzio' - Adesso dobbiamo unire le nostree forze per riportare Cristine a casa
- Lei...Lei vi ricambia ? - continuo' imperterrito
- no...Non credo! - sbotto' Victor - E' troppo occupata ad amare un uomo che non la ricambierà mai con lo stesso ardore! - sancì .
Andrè azzero' ulteriormente le distanze intenzionato a ribattere, Victor lo blocco' :
- Non provateci  nemmeno, siete ancora sbronzo Andrè. Si...è vero...Amo la vostra compagna, l'ho amata dal primo momento in cui l'ho vista . Lei non mi ha mai dato modo di pensare che potrei essere ricambiato, fra noi non c'è mai stato nulla se non una grande complicità.Ma voglio che voi sappiate che io l'avrei amata senza dubbio piu' di voi, l'avrei fatta felice ed adesso...Adesso di sicuro non sarebbe fra le mani di quel criminale.
- Come osate parlarmi a questo modo? Come osate insinuare che io non la ami?
- Oh....si...Voi l'amate senza dubbio, tenete a lei , ma non l'amerete mai con lo stesso ardore con cui amate Oscar! Se Cristine si trova nei guai è solo per colpa vostra.
Andrè abbasso' i pugni, era vero, aveva sbagliato tutto, aveva costretto cris a fare i conti con il Fantasama di sua moglie.
- Io...Io prometto che se riusciremo a salvarla saro' un uomo diverso!
- Lo spero..- sussurro' Victor - ne riparleremo piu' avanti, adesso dobbiamo agire ed alla svelta!
- Ditemi Victor, secondo voi cos'altro possiamo tentare?
- Beh...direi di sfruttare il vostro ascendente su Oscar- sbotto' fissandolo da capo a piedi.
Andrè lo guardo' confuso :
- Cosa intendte dire?
- Dovete incontrarla! - sbotto' - e dovete farlo mentre è da sola!
Andrè tremo' al solo pensiero
- Che cosa? io...Io dovrei parlarne con Oscar?
- Mi sembra l'unica cosa da poter fare !
Andrè scosse la testa :
- Mia moglie non mi crederà mai, lei è' praticamenete soggiogata da quello Svedese, pende dalle sue labbra , penserà che io sia un visionario.
- Non credo...- sussurro' Victor - se i timori di Cristine sono fondati, se c'è davvero qualcosa che non quadra in quel rapporto ad Oscar verrà piu' di un dubbio.
Lui continuo' a scuotere la testa, Victor si avvicino', gli poso' entrambe le mani sulle spalle _
- Vi prego Andrè! So che vi costa parlarne con lei, so...So che averla a pochi centimetri vi causa un certo effetto ma...
- Che cosa dite...Non mi provoca proprio nulla!
- Si invece! e lo dimostra il fatto che la consideriate ancora " vostra moglie", così la avete avete chiamata pochi minuti fa!
Andrè sgranò gli occhi confuso
- IO..
- Comunque sia Andrè, fatelo per Cristiine, per la fedeltà e l'amore che vi ha dimostrato in tutti questi anni-
- Non osate dire a me quel che devo fare!! Il vostro interesse per la mia compagna lo trovo fuori luogo!!
Andrè lo fisso', Victor era dannatamente innamorato, era piu' che palese
- Vi prego...
Si sfidarono con lo sguardo consci di essere due uomini in apprensione per la stessa donna .
- So...so che quel che provo vi da fastidio e non ho nessuna intenzione di negare i miei sentimenti  - continuo' Victor - vi prometto che spariro' non appena la vostra compagna sarà al sicuro, ma ora ...Ora lei ha bisogno di entrambi!
Andrè lo fisso', fisso' quel viso disperato, quegli occhi lucidi , annuì :
- E sia...Pensiamo solo a Cris adesso.
Si strinsero la mano, Victor sospiro' rincuorato.
 
 
 
Fersen sospiro' affranto , strinse ancor di piu' a se Oscar, abbandonata ad un sonno ristoratore, le bacio' teneramente il capo facendo attenzione a non svegliarla.
La amava!
La amava di un amore follle e conturbante, di un amore viscerale e morboso.
Non voleva perderla , non ora, non dopo averla avuta completamente .
C'erano voluti anni dopo quell'infausto ricatto per arrivare ad averla per se.
Oscar doveva continuare ad essere sua , per sempre!
" Al diavolo Fersen, hai di nuovo mentito! Sei un bugiardo !"- la voce della sua coscienza grido', lui cerco' di metterla a tacere.
L'inglesina non poteva piu' parlare...
" Sei un assassino...Un bugiardo assassino!"- la sua coscienza sovrasto' le sue assurde giustificazioni.
Sarebbe bastato solo piegarla al suo volere ma quella Inglesina era stata incorruttibile
" Mal per lei!" - sbotto'
Oscar si mosse piano, si strinse ancor piu' al suo petto, Fersen venne invaso dal suo calore, gli occhi blu si aprirono fissi sui suoi.
- Buongiorno! - sorrise e tutto si illumino' passando in secondo piano.
Qualsiasi sacrificio valeva l'averla li, stretta a lui.
- Buongiorno amore! - rispose  avvicinandosi a baciarla sulle labbra.
Oscar gli carezzo' dolcemente i capelli, poi si giro' a fissare la luce che filtrava dalle tende.
- E' ancora presto! - sancì poi alzandosi meglio il lenzuolo sulle spalle.
Fersen la avvolse ancor piu' fra le braccia
- Si....Riposa amore! - sussurro'.
Cullata da quel calore Oscar si riaddormento' quasi immediatamente.
 
 
 
- Avresti dovuto svegliarmi!! - esclamò contrariata lei, in piedi bevendo velocemente il suo caffè.
Seduto al tavolo della colazione Fersen sorrise :
- Dormivi così bene che...
- Sai che mi piace cavalcare all'alba! - obietto'Oscar bloccandolo
- Certo che lo so ma per una volta far tardi non farà male .
Oscar gli sorrise dolcemente grata per le attenzioni del suo uomo :
- Va bene ...- scherzò - per stavolta ti concedero' il mio perdono - concluse poi chinandosi a baciarlo
Hans ripose al bacio con ardore , Oscar abbandono' poi la tazzina , lo fissò e sorrise :
- Adesso vado! Ci vediamo per pranzo!
- Non tardare ! - le raccomando' Fersen guardandola superare la porta.
Lei si giro' nuovamente a fissarlo :
- Non darmi ordini Hans, dovresti sapere che non li eseguo, sono troppo abituata a darli! - sussurro' dileguandosi e sparendo dietro la porta .
Hans sorrise felice.
 
 
 
 
 
Oscar imboccò il sentiero, era una bellissima giornata, per la prima volta dopo mesi era serena.
Aspiro' l'odore dell'erba , era primavera, la natura si risvegliava dal torpore invernale, sperò fosse il preludio a tanti momenti sereni.
Si fermò, tolse la giacca lasciando che il tepore del sole superasse l'esile seta della camicia, alzò gli occhi al cielo sgombro di nubi.
Sorrise felice.
La vista dell'azzurro, come un flashback la riporto' indietro nel tempo, si rivide su un prato accanto ad Andrè, le mani sotto la testa, il naso all'insu' a guardare le nuvole.
Andrè...
Sospiro' angosciata perchè qualsiasi cosa la riportava col pensiero a lui ? Un pensiero, un profumo , una visione.
Scosse la testa , incito' il cavallo ad andare , fu proprio alla fine del sentiero che lo vide,
 ritto sul cavallo, la camicia candida , i folti capelli al vento, guardava verso di lei con sguardo severo.
" Oddio Oscar...Hai le visioni!" - rise di se stessa.
Si avvicino' pensando che fosse solo un miraggio , uno scherzo della sua mente, ma  si accorse che non era così.
Si bloccò confusa.
il giovane smonto' con grazia dal cavallo, si avvicino'   :
- Che...Cosa ci fai qui? - chiese lei.
Lui la fisso'  :
- Devo parlarti Oscar....Di una cosa molto seria!
Un improvviso venticello le fece accapponare la pelle.
 
Andrè era di fronte a lei e voleva parlarle.
Miriadi di sensazioni contrastanti le invadevano il cuore .
- Nostro...Nostro figlio sta bene? - fu la prima cosa che le venne da chiedere.
- Si...si...Tranquillizzati!- esclamò lui - Etienne è in gran forma, almeno lui...- sussurro'
Oscar lo osservo' , Andrè aveva gli occhi cerchiati e lo sguardo stanco.
 
Scese da cavallo e si avvicino' cercando di non dar peso a quegli occhi di giada che le erano sempre non indifferenti.
- Che succede ? - chiese
Lui si porto' una mano fra i capelli confuso, poi indico' la vasta distesa di verde davanti a lui :
- mettiamoci comodi! - sussurro'.
Si avviarono verso il prato, Oscar si abbandono' a sedere sull'erba .
Andrè la fisso' angosciato, poi si abbandono a sedere accanto a lei ,  come e in che modo avrebbe affrontato l'argomento? E soprattutto come avrebbe reagito Oscar?
Sospiro' prendendo coraggio, alla giovane non sfuggi' quel sospiro affranto.
- Andre'...Stai bene?Mi stai preoccupando! - confesso'.
Lui scosse la testa abbandonando ogni remora.
- No che non sto bene! Non sto bene per nulla!
Istintivamente lei gli poso' una mano sulla spalla :
- Hai litigato con Cristine? - oso' lei
- Fosse solo quello! - sbotto' lui - Cris è praticamente sparita!
 
 
 
"Cris è sparita!"
oscar ripete' a mente quella frase cercando di darle un significato.
Cristine lo aveva lasciato?
Lo fisso' inebetita e la prima cosa che penso' fu che suo marito fosse libero!
Tornò a guardarlo pero' e si senti' in colpa, Andrè era angosciato e lei...Lei pensava ad altro.
- Io...Io pensavo che fra voi andasse bene! - sparo' confusa.
- Ed infatti...- sbotto' lui - Cristine non ha nessun motivo per lasciarmi! Pero'...Pero' da due giorni non torna a casa e io non so dove sia!
Oscar si riscosse, alzò le spalle :
- Sarà andata dai suoi genitori, magari vuole che tu...
- i suoi non l'hanno vista!
- Magari...Magari vuole stare un pò da sola e....
Andrè la bloccò , era palese che girandoci intorno Oscar non avrebbe compreso.
- Io...Io credo che sia stata rapita! - sbotto'
- Rapita??? - oscar sgrano' gli occhi - e da chi??
- Magari da Fersen...Il tuo fersen! - sbotto' alterato.
Oscar sgranò gli occhi e scatto' all'impiedi contrariata, i pugni chiusi nervosaamente :
- Fersen...? Cosa diavolo c'entra Fersen adesso?
Andrè si alzò in piedi a sua volta, la guardo' serio :
- Cris si era confidata con Victor, era convinta che qualcosa non quadraasse nel tuo rapporto con Fersen , ha piu' volte detto che sarebbe venuta a parlarne con te!
- E quindi ?
- E quindi che ne so'...magari al tuo bel Svedese la cosa non è andata giu'
Oscar scosse la testa, porto' le mani avanti infuriata :
- Aspetta un pò, stai forse insinuando che Fersen le abbia potuto fare del male?
- Si! - sbotto' lui - ne sono quasi sicuro ed in tutta sncerità la cosa non dovrebbe sconvolgerti visto cosa è stato capace di fare in passato!
- Non ci posso credere! - sbotto' lei inviperita - ancora con la storia del fersen manipolatore, il mio compagno non è piu' quell'uomo!
- Questo è quello che vuole farti credere!
Oscar girò le spalle :
- Basta , non staro' ad ascoltarti un secondo in piu'! - urlò avviandosi verso il cavallo.
Istintivamente Andrè la bloccò afferrandola per le spalle
- Aspetta! - urlò
Lei si giro' ritrovandosi a pochi centimetri da lui.
- Ti prego! Lasciami parlare! - sussurro' con occhi supplichevoli.
Andrè le poggio' entrambe le mani sulle guance, con un gesto tenero avvicino' la fronte alla sua , il suo fiato era come una carezza leggera sul viso di Oscar quando parlò disperatamente :
- No...Non ti lascio Oscar, non posso lasciarti andare , non prima di avermi promesso che mi aiuterai .
La voce disperata ed affranta di Andrè, il contatto con la sua pelle...Oscar chiuse gli occhi facendosi trasportare da quella tenerezza.
- Ti prego...Per tutto l'amore che ci ha uniti, per l'affetto che ci unirà sempre...te ne prego Oscar, aiutami, io...io sono disperato! L'idea che le sia potuto succedere qualcosa mi fa impazzire! - pianse portandosi una mano alla testa.
Oscar sentì il cuore farsi piccolo.
Andrè...Andrè piangeva disperato.
Odiava vederlo soffrire, istantanemente gli carezzo' i capelli, poi ritiro' la mano .
La tenerezza si trasformo' in gelosia , suo marito era disperato, per l'inglesina....Ovvio!
Si scosto' malamente :
- Dovrei aiutarti sospettando del mio uomo ? Scordatelo!
- Ti prego! - esclamò lui .
Oscar si avvicino' :
- Fersen è cambiato, Fersen è un gentiluomo!
Andrè strinse i pugni :
- Sei tu che sei cambiata, che non riesci piu' a ragionare con lucidità. La sua bontà ...La sua finta bontà è l'unico modo che ha per non perderti. Fersen è esattamente l'uomo senza scrupoli di anni fa!
Lo schiaffo partì incontrollato, Andrè boccheggio', poi si porto' istintivamente la mano alla guancia.
Oscar si pentì immediatamente dell'amaro gesto.
- Io...io..- farfuglio' , poi abbassò le spalle.
Andrè vide il pentimento palesarsi su quegli occhi color del mare.
- Scusami Andrè, non avrei dovuto farlo! - continuo'.
Il cuore del giovane si riempì di tenerezza  :
- E' ovvio che tu abbia reagito Oscar, ho offeso il tuo compagno, anche...Anche io avrei reagito male se avessero offeso Cristine!
Cristine...Sempre Cristine! La gelosia fece nuovamente capolino, lei tento' di scacciarla
- Credimi Andrè....Hans è un uomo nuovo adesso!
Il giovane scosse la testa :
- Un uomo nuovo è solo quello che vuole farti credere...Comunque sia , se davvero non ha nulla da nascondere sarà un motivo in piu' per te di dimostrarlo e convincerci!
- Con...Convincervi? Perchè parli al plurale ? - chiese dubbiosa.
Andrè alzò un sopracciglio :
- Victor è della mia stessa idea , anche lui è convinto della colpevolezza di hans. E' persino venuto a cercarti per parlarne...
- Ma...quando ?
- Ieri per la precisione, ma a giudicare dallla tua espressione ..." il tuo uomo giusto ed onesto" te lo ha taciuto!
Oscar boccheggio' :
- Magari...magari lo ha dimenticato!
- Ma che coincidenza !
- Basta Andrè...Non continuare...Faro' come dici!
- Vuol dire che...Che cercherai di indagare ?
- Si...Te lo prometto!
Andrè le prese le mani fra le sue, le bacio':
- Grazie...Grazie ...- esclamò - pero' ti prego...Fa attenzione, se Fersen dovesse scoprirti...
Oscar alzò le spalle :
- Faro' attenzione, ma solo per non far la figura dell'imbecille  con il mio uomo! Hans non mi farebbe mai del male, e questa indagine è inutile!
Andrè alzò gli occhi al cielo , lo difendeva...Oscar difendeva l'uomo piu' subdolo e calcolatore del mondo.
Cercò di sdrammatizzare :
- Va bene...magari sarà un'indagine inutile ma servirà a farmi stare piu' tranquillo ! - sussurro'
Lei lo fisso' sdegnata , L'uomo che sempre avrebbe amato soffriva per un'altra e per di piu' accusava il suo compagno, era proprio un brutto affare.
Ad Andrè non sfuggi' il suo malcontento :
- Oscar...Confido in te!
- Rimarrai deluso Andrè, scoprirai che fersen non c'entra nulla , forse dovresti chiederti perchè la tua donna si è allontanata da te!
Lui la guardò accigliato :
- Mi porro' il problema quando saro' certo che non è trattenuta .
- Va bene...se vuoi perder tempo...fai pure! - sbotto' irata volgendogli le spalle e avviandosi verso il cavallo.
Compìì qualche passo, udì la voce di Andrè:
- Ti raccomando , fai attenzione!!
Lo ignoro' alterata.
Andrè la vide allontanarsi furiosa, l'aveva messa in una bruttissima situazione , spero' che Oscar facesse attenzione
 
Sulla strada verso casa Oscar era in preda a miriadi di emozioni contrastanti, Andrè aveva accusato il suo compagno per la sparizione di cristine, era inaudito, pero'...Piu' volte la dolce Inglesina aveva sollevato dubbi su segreti taciuti e visto che Antoine non era di Fersen forse lui aveva davvero...
"No...No, non è possibile!" - pensò scrollando la testa , Fersen non era piu' quell'uomo.
Certo c'era anche da considerare che le aveva nascosto della visita di Girodelle.
Si porto' una mano alla testa, le sembro' di diventar matta.
Imparziale...Ecco come doveva essere , decise , doveva indagare senza pregiudizi, senza farsi condizionare da nessuno.
sospiro', alzò le spalle e varco' il cancello di casa.
Come al solito fersen uscì fuori accogliendola festoso:
- Amore mio...Hai tardato piu' del solito! - sussurrò
Quel sorriso la colpì al cuore
Oscar scese da cavallo, gli andò incontro, lo bacio' a stampo :
- Già...Ma se qualcuno non mi avesse lasciato dormire sarei uscita prima e sarei già a casa da un pezzo!
Fersen rise , alzo' le braccia al cielo :
- Ok...lo ammetto , è colpa mia!
Hans cercò la sua mano, gliela strinse , Oscar fu invasa da quell'amore che il suo compagno manifestava ogni singolo giorno le sembro' impossibile paragonarlo al Fersen di anni fa.
Imparziale...Devi essere imparziale - si ripete' cercando di tranquillizzarsi.
- Oscar...Stai bene? - sussurrò Hans osservandola
- Si...E' solo che..Ho tolto la giacca ed adesso sento freddo! - confesso'
Lui le bacio' la mano :
- Dai...- propose - andiamo a farci preparare un bel the caldo!
- Ottima idea! - sorrise lei seguendolo mano nella mano verso l'uscio.
 
 
 
Andrè si verso' dell'acqua in un bicchiere , la bevve , scosto' la sedia della piccola cucina, si accomodo' stancamente .
Ripenso' al suo incontro con Oscar, al suo difendere fersen con convinzione.
" Maledizione! " - sbotto', certe volte stentava davvero a credere che quella fosse la stessa donna che aveva sposato.
Hans aveva saputo circuirla a dovere facendosi credere un uomo nuovo.
- Andrè....- la voce della nonna la distrasse da quegli infausti pensieri, si giroo' a guardarla.
- Il tenente...Ops...l'ex tenente - balbetto' - insomma ....Victor De girodelle è passato a trovarti.
- Fallo entrare! - asserì
Il giovane r si catapulto' in cucina , si tolse  la giacca, con fare nervoso scosto' la sedia e si accomodè a sua volta , rivolse ad Andrè uno sguardo preoccupato e curioso al contempo :
- Ditemi Grandier, com'è andata ?
- Discretamente bene! - sussurro' apaticamente
- Vuol dire che...
- Vuol dire che Oscar ha promesso di indagare!
- Sia ringraziato il cielo! - sospiro' sorridendo sollevato
- Non fatevi illusioni Victor, Oscar non ci sarà di nessun aiuto , avreste dovuto vedere come difendeva il suo Fersen , ha persino detto che faremo un buco nell'acqua e lasciato intendere che Cristine mi abbia lasciato per libera scelta sparendo chissadove!
- Mio Dio...- sbotto' il giovane - è davvero così...Così innamorata?
- Oserei dire  plagiata!
Victor si porto' una mano alla fronte :
- Dobbiamo essere ottimisti, vedrete...le abbiamo palesemente sollevato dubbi su dubbi. Io...Io credo che sospetterà di Fersen come non ha mai fatto prima!
- Lo spero...- sussurro' Andrè preoccupato.
 
 
 
Oscar sorseggio' il the caldo, il liquido bollente la riscaldo' immediatamente.
- Mmmh ! - sussurro' lasciandosi andare ad un'esternazione di piacere.
Fersen la guardo' contento , un'espressione dolce si paleso' sul suo viso.
Ad Oscar non sfuggì quello sguardo :
- Perchè mi guardi così ? - chiese innocentemente
- Perchè sei bellissima e quando sei contenta...Lo sei ancora di piu'.
Oscar scosse la testa :
- Smettila ! - sorrise finendo il suo the e pogiando la tazza sul vassoio.
Con dolcezza Hans si avvicino', le carezzo' una guancia, si allungo' verso di lei, la bacio' dolcemente , poi rimasee a fissare i suoi occhi :
- Non hai idea di quanto io ti ami! - sussurro'
Lei fisso' quel viso dolce, quei capelli di seta :
- Si...Lo so che mi ami, me lo dimostri ogni singolo giorno! - sussurro' sincera
Hans sorrise :
- Stai meglio , hai ancora le mani gelate ? - sussurrò prendendole fra le sue.
- Solo un pò! - confesso' lei.
Il giovane alzò un sopracciglio, poi inaspettatamente la prese fra le braccia sollevandola da terra.
Oscar lo fisso' curiosa :
- ma...che fai?
- Conosco un metodo infallibile per riscaldarti! - le sussurrò avviandosi con lei fra le braccia su per la lunga scala.
Oscar sorrise mentre lui si dirigevava verso la loro camera:
- Mettimi giu' ! - esclamò  divertita
- Non ci penso proprio! - sorrise
Attraverso' l'uscio della loro camera, richiuse la porta con un piede e adagio' dolcemente Oscar sul letto, poi la fisso' carico di desiderio.
- Il tuo sguardo non mi piace per niente mio bel Conte! - scherzò lei.
Hans si allungo' verso di lei , affondò il viso fra i suoi capelli aspirandone l'odore , poi le bacio' sensualmente il collo.
" Hans mi ama, non puo' aver fatto una cosa del genere, aveva promesso di essere un uomo nuovo. E' il mio uomo, non posso dubitare di lui !" - pensà angustiata.
Le labbra di Fersen dolci e delicate le lambivano audacemente la pelle.
- Ti amo! - le sussurro' lui fermandosi a fissarla.
Oscar sorrise teneramente, gli carezzò i capelli , gli bacio' le labbra.
Hans si blocco' , la fisso' serio :
- Io...Io è tanto che vorrei parlartene ma..
- Ma ? - Oscar lo fisso' curiosa.
- Avrei un desiderio Oscar, uno smodato desiderio.
Lei lo fisso' :
- Che succede Hans ? Cosa vuoi dirmi ? - esclamò curiosa.
Lui sospiro', poi prese coraggio.
- Voglio un figlio da te. Facciamo un bambino Oscar!!

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Capitolo 32
*** capitolo 32 ***


Anime belle buonasera!
 
Dopo molto tempo sono riuscita ad aggiornare “Senza scelta” vi ringrazio per il vostro interesse ed  per i vari messaggi che mi incitavano a finire il lavoro, spero che il capitolo sia di vostro gradimento, vi auguro buona lettura.
 
 
 
"Senza scelta"
capitolo 32
 
 
 
- Oscar io...io devo dirti qualcosa che non ti piacerà ..
 
Lei tremò ..
 
Il viso preoccupato di Hans la mise in allerta , cosa mai doveva dirle il suo compagno ?
 
Voleva forse confessarle che c'entrava lui con la sparizione dell'inglesina ?
 
oscar sentì il sangue coagularsi nelle vene e una sensazione di gelo pervaderle il corpo malgrado  il camino acceso.
 
Lo fisso' per qualche istante, il terrore di sapere che Hans fosse davvero coinvolto la blocco'
 
" Dio...fa che non sia stato davvero lui ...! " - penso' angustiata .
 
Sapere che Fersen fosse copevole avrebbe significato mettere in discussione quegli anni tranquilli passati accanto a lui, avrebbe significato scoprire che il "Nuovo Fersen " era solo un'invenzione della sua mente.
 
Lo fisso' , fisso' quel viso meraviglioso , quei capelli di seta e spero'...Spero' che quella confessione non avvenisse , spero' che davvero il suo nuovo Fersen fosse reale .
 
I secondi in silenzio sembrarono interminabili minuti.
 
La smania di sapere contrasto' il terrore :
 
- Hans...Mi stai preoccupando - sussurrò alla fine
 
Lui le carezzo' dolcemente le dita , poi le bacio' una guancia :
 
- Scusami, avrei volentieri fatto a meno di causarti apprensione ma...Ma voglio che fra noi non ci siano segreti.
 
- Non devono essercene infatti! - specifico' lei - parla  Hans! - lo incito'.
 
Lui sospiro' :
 
- I miei affari non vanno bene Oscar! - esclamo'
 
lo fisso' stupita , era di quello che voleva parlarle , dei suoi affari?
 
- Molti dei miei soci stanno abbandonando per cercare altre prospettive ...- continuo' lui.
 
Oscar tiro' un sospiro di sollievo :
 
- Pfiu! - sussurro' - mi avevi davvero spaventato Hans.
 
Lui la fisso' stupito :
 
- Ti pare poco Oscar ? Meno soci... meno capitale , potremmo ritrovarci a vivere in maniera piu' modesta .
 
Lei sorrise :
 
- Ed allora ? Non moriremo di certo di fame , ridurremo le spese futili , abbiamo un modesto capitale da parte mi pare....
 
Fersen la fisso' innamorato , quant'era bella e positiva la sua donna, le bacio' il palmo della mano.
 
- Sei incredibile! - susssurro'.
 
Oscar avrebbe voluto gridare che non le importava del lusso , che per un momento aveva davvero creduto che lui fosse tornato il furfante di un tempo e che , vivere modestamente era sempre meglio che scoprire che lui c'entrasse con la sparizione , ma si trattenne.
 
Abbraccio' Fersen , lui cercò le sue labbra, le mordicchio' dolcemente , poi approfondì il bacio appassionatamente mentre le sue mani affondavano fra quei capelli color del grano attirandola ancora di piu' a se.
 
- Ti amo ! - sussurro' sulle sue labbra.
 
Lei sorrise , come aveva fatto a dubitare di lui ?
 
Avrebbe fatto entrare Andrè a casa e poi...Poi quella storia sarebbe finita per sempre , non voleva piu' dubitare del suo uomo ...Mai!
 
- Domattina incontrero' gli ultimi soci rimasti, ci organizzeremo sul da farsi! - sussurro' Fersen
 
- Starai via molto ? - chiese lei
 
- No...Ci incontreremo qui ! - sbotto' Hans- ma se ti da fastidio...
 
- No - lo blocco' lei - fra l'altro è il giorno in cui vedo Etienne , sarò fuori casa per qualche ora , tu ed i tuoi soci non mi avrete fra i piedi ! - sancì.
 
Fersen rise divertito.
 
 
 
 
 
Andrè sorrise , sistemò la giacca del figlio, gli scompiglio' i capelli :
 
- Va a lavarti le mani, fra poco arriverà la mamma - sussurro'.
 
Il bimbo annuì contento dileguandosi.
 
Fra poco sarebbe arrivata Oscar , era piuttosto in ritardo , Andrè rise di se stesso, in verità erano solo pochi mnuti ma l'impazienza lo faceva fremere , sperava che sua moglie mantenesse la promessa , in ogni caso non avrebbe piu' aspettato, si era  già perso del tempo prezioso.
 
- Ciao Andrè! - la voce di lei lo fece sobbalzare .
 
La fisso', sorrideva ed era splendida, come sempre.
 
Portava una giacca blu e dei semplici calzoni ma la sua femminilità gridava .
 
- Ciao ! - rispose - poi le fece cenno di spostarsi nell'altra stanza .
 
- Etienne sarà qui a momenti e non voglio ci senta - si giustifico'
 
Lei annuì :
 
- Non vedo l'ora di stringerlo! - esordì  contenta.
 
Andrè non commento' , chiese subito quel per cui fremeva da ore :
 
- Hai pensato a come farmi entrare a casa tua senza che Fersen sospetti nulla?
 
- In realtà no! - sancì lei
 
- Bene...Faro' da solo! - sbotto' visibilmente alterato
 
- Non stare sulla difensiva Andrè ..- lo blocco' lei - ho detto che non ho pensato a come fare , non che non lo faro' ! Durante il giorno è praticamente non fattibile ma...Ma durante la notte penso che si possa fare.
 
- Bene...Hai portato il doppione delle chiavi ?
 
- No...a mezzanotte scendero' in cucina e lascerò la porta d'ingresso aperta , io e Fersen saremo nella nostra camera e Carla oggi avrà il giorno libero!
 
- Perfetto!- sussurro' lui
 
- Il pensiero che tu sia fra quelle mura a curiosare mi fa stare in ansia ...- sbotto'portandosi una mano alla fronte.
 
- Sta tranquilla - la tranquillizzo' lui - cerchero' di non fare rumore e se il tuo Svedese dovesse scoprirmi non dirò che sei stata mia complice.
 
- Non è solo quello che mi preoccupa Andrè...
 
Lui si avvicino' , le poggio' entrambe le mani sulle spalle , la fisso' nei grandi occhi :
 
- Sta tranquilla, Andrà tutto bene!
 
- No...non sono tranquilla per niente ...Ho paura! Paura che Fersen ti veda, paura che succeda una rissa paura di....- si blocco'
 
- Paura di capire che questi quattro anni sono stati un inganno ! - sbotto' lui.
 
Oscar avrebbe voluto alterarsi ma ...Riuscì solo a scoppiare in un pianto dirotto.
 
Andrè la guardò, era preoccupata, aveva sicuramente il terrore di veder sgretolare le sue certezze , di scoprire il vero lato di Fersen
 
La abbraccio' , Oscar continuo' a disperasi stretta a lui .
 
Singhiozzava e piu' singhiozzava piu' Andrè la stringeva .
 
- Mamma...Mamma! - la risata felice di Etienne la fece ricomporre di botto.
 
Si staccò da Andrè ed asciugo' le lacrime dedicandosi a suo figlio.
 
 
 
 
 
- Oscar ha deciso di aiutarci! - esclamo' felice Andrè guardando Victor!
 
- Sia ringraziato il cielo! - sussurro' il giovane togliendosi la giacca come sopragffatto da un calore mprovviso
 
- Scenderà a mezzanotte da camera sua e lascerà la porta d'ingresso aperta, la ragazza della servitu' non ci sarà  - spiego' Andrè - avrò modo di girare indisturbato ed uscire tranquillamente con o senza Cristine!
 
Victor sospiro' :
 
- E' un'azione molto pericolosa ma non pssiamo fare altro.
 
- Già...Ho promesso ad Oscar di non rivelare in nessun caso che lei sia stata nostra complice .
 
- Sono d'accordo!
 
- Bene...- sussurro' Andrè, mi preparero' in maniera che...
 
- No! - sbotto' Victor - Andro' io! Io entrero' in quella casa!
 
Andrè storse la bocca , poi battè le nocche sul tavolo alterato :
 
- Che c'è, volete fare la parte dell'eroe con Cristine vantandovi  di averla salvata ?
 
Victor sorrise :
 
- Non dite idiozie Andrè...Voi servite fuori da quella casa, voi siete il solo che puo' far ragionare Oscar , se dovesse succedere qualcosa . Voi avete mille scuse per poterla incontrare senza dare nell'occhio , potrete agire se...se io non dovessi tornare ! - sussurrò rabbrividendo.
 
Andrè annuì :
 
- Va bene ma...Ma Cristine  è la mia donna, non scordatelo.
 
- Vedrò di tenerlo a mente ! - sussurro' il giovane tendendogli la mano.
 
Andrè gliela strinse per nulla contento.
 
 
 
 
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         Fersen dormiva, Oscar si scosto' piano da lui, scese dal letto, controllo' che non si fosse destato, quindi con frenesia totale indossò velocemente i pantaloni e la camicia  ed uscì dalla stanza.
 
Scese le scale con trepidazione :
 
"Cosa sto facendo...Cosa diavolo mi è saltato in mente " pensò mentre sentiva il cuore  battere con talmente foga da balzarle dal petto, raggiunse l'ultima rampa della scala, si giro' per controllare che Hans non fosse dietro di lei, poi raggiunse la porta d'ingresso, la aprì .
 
Fisso' fuori velocemente ma era troppo buio per vedere qualcosa , sapeva che Andrè era  li fuori ma attenderlo era un rischio troppo grande, accosto' la porta e risalì le scale velocemente, sentiva il cuore in gola , respiro' a fondo e piano aprì la porta della camera da letto, getto' un'occhiata veloce , Fersen era nella medesima posizione di prima , richiuse piano e si denudo' velocemente, poi scivolò fra le lenzuola.
 
Cercò di calmare i battiti impazziti del suo cuore .
 
Rimase ferma a fissare il soffitto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Victor respiro' a fondo, fisso' Villa Von Fersen e si aggiusto' il mantello, poi lego' meglio i capelli e li nascose sotto il pesante cappuccio.
 
Torno' a guardare aspettando il momento in cui la pesante porta si schiudesse , passo' qualche minuto, vide l'uscio aprirsi ed il volto di Oscr vagare per qualche secondo alla ricerca di qualcuno, aspetto' che lei rientrasse e poi si mosse.
 
Scavalco' senza problemi il grande cancello e percorse il vialetto. Guardingo si assicuro' che nessuno fosse li ad osservarlo.
 
Getto' un ultimo sguardo dietro di se e poi varco' l'entrata.
 
La luce della luna bastava ad illuminare il grande salone , Oscar aveva assicurato ad Andrè che nessuno poteva essere nascosto ai piani inferiori abitati ogni giorno , Victor diede comunque una rapida occhiata poi salì la lunga scala. 
 
Con passo felpato attraverso' la zona in cui doveva per forza esserci la camera di Oscar e Fersen si reco' quindi ai piani superiori , il buio pesto gli creo' parecchi problemi , velocemente armeggio' muovendo una mano dentro la borsa a sacco che teneva legata al fianco, ne estrasse una consumata candela, la accese , che bella invenzione i cerini.
 
L'ambiente si illumino' poco ma quel tanto che bastava per fargli distinguere tre porte in rapida successione, ne aprì una , vi entro'.
 
Vuota , una semplice stanza vuota e polverosa , victor batte' sulle pareti assicurandosi che non nascondessero un passaggio segreto.
 
Nella sua stanza intanto Oscar aveva il cuore in gola, ritta , immobile sperava che Fersen non si svegliasse.
 
" Andrè finirà il suo giro fra poco ..- si disse - tanto non troverà nulla!"
 
Pianissimo si alzò dal letto , aprì la porta e getto' uno sguardo al portone d'ingresso.
 
Era chiuso.
 
Il segnale che Andrè fosse andato via.
 
Sorrise sollevata .
 
Nulla...di sicuro non aveva trovato nulla.
 
Felice, rassicurata scivolo'  sotto le lenzuola , abbraccio' il suo Fersen e si addormento' di botto.
 
Non sapeva pero' che a chiudere la porta, in realtà fosse stato un colpo di vento. 
 
ai piani superiori intanto Victor si apprestava a controllare la seconda stanza , anch'essa era vuota, vuota come la precedente, anche su quelle pareti Victor passo' i palmi , niente...Nessun passaggio .
 
Sospiro' affranto, credere che davvero Fersen non c'entrasse nulla era un'utopia , rendersi conto che forse...aveva giò fatto del male a Cris e aver fatto sparire il corpo ....Una tortura.
 
Le lacrime di disperazione gli offuscarono la vista, dovette sedersi un attimo , passò una mano sugli occhi sconfortato poi respiro' a fondo , non poteva arrendersi , c'era ancora una stanza da controllare e se anche  li non avrebbe trovato Cristine  pazienza, avrebbe continuato a cercarla all'infinito.
 
Si alzò, aprì la porta e se la richiuse alle spalle , poi ne aprì un'altra .
 
All'interno parecchie cose inutilizzate e polverose erano poggiate ai muri , apparentemente erano cianfrusaglie , spostarle una per una avrebbe significato perder tempo ma non poteva rischiare.
 
" Forza Victor...Cominciamo !" - si disse rimboccandosi le maniche.
 
 
 
 
 
 
 
Cristine tese le orecchie , stava imbacuccata a terra , la misera e lurida coperta avvolta sul corpo , in dormiveglia le parve di scorgere dei rumori provenire oltre la pesante porta.
 
Come al solito, forse stava sognando, non speva pero' che oltre la pesante porta di ferro nascosta da un passaggio segreto Victor si affannava a spostare cianfrusaglie facendo attenzione a far il minimo rumore possibile.
 
"Diamine...che faticaccia! "- pensava il giovane spostando l'ennesimo fardello.
 
Mezza parete era già sgombra , ne rimaneva un'altra metà per essere sicuri di aver controllato bene.
 
Intanto Cristine non aveva pace, non potevano essere solo allucinazioni uditive quei rumori seppur lievi.
 
Si alzò, si appiatti' alla porta, sbarro' gli occhi , c'era qualcuno, lo sentiva.
 
Urlare fu la prima cosa che le venne in mente , aprì la bocca ma si blocco', se davvero c'era qualcuno li a cercarla , urlare lo avrebbe messo in pericolo.
 
 
 
Battè tre volte sperando quel qualcuno la sentisse.
 
" Maledizione quant'è pesante " - sudava intanto Victor alzando di peso un pesante comò in legno, trascinarlo gli avrebb risparmiato un bel mal di schiena ma non poteva rischiare di esser sentito.
 
Sposto' il pesante fardello ad un altro capo della stanza e fu quando ritorno' indietro che sentì tre colpi provenire dal pesante muro.
 
Batte' a sua volta tre colpi, tre colpi furon mandati in risposta.
 
" Mio Dio" !! - sbotto'.
 
Come animato da una forza interiore  sposto' gli ultimi mobili dalla parete.
 
Intanto Cristine con le lacrime agli occhi si chiedeva chi fosse che oltre la parete rispondeva al suo segnale...Oscar oppure Andrè...?
 
" Grazie Dio" - piangeva appiattendosi rincuorata alla porta di ferro.
 
 
 
Victor si sforzò di capire quale diavoleria potesse celare quella parete, apparentemente sembrava un normale muro ma allora perchè sentiva quei pugni battere ?
 
Non si perse d'animo la ispeziono' per bene , fu quando stava per perdere le speranze che il suo polpastrello urto' qualcosa di ruvido.
 
Il Conte era stato furbissimo, nessun occhio umano avrebbe mai visto quel rilievo , Victor spinse , sfregò , schiaccio' finche'...finchè un varco si aprì nel muro.
 
Il cuore comncio' ad accelerare ,  spinse un piede fra la fenditura e lo stretto varco, riuscì a far leva con la gamba , facendo uno sforzo sovrumano spinse finchè...si trovo' davanti una pesante porta.
 
Fersen aprì gli occhi ,stranamente era stato svegliato da un brutto presentimento, si giro' a fissare Oscar che dormiva stretta a lui, le deposito' un piccolo bacio sulla guancia poi...Poi si blocco'.
 
Tese le orecchie preoccupato, gli sembro' di sentire dei rumori al piano superiore, si alzò pianissimo , controllò che la sua amata non fosse sveglia poi afferro' una chiave nascosta sotto un candelabro , vi aprì un cassetto, ne tiro' fuori una pistola, la fece scivolare velocemente nella tasca della giacca ed uscì chiudendosi la porta alle spalle .Era sicurissimo di aver sentito dei rumori, scese velocemente giu', controllò che la porta fosse chiusa , poi con passo felpato raggiunse il piano superiore.
 
- Vi tirero' fuori da qui! Ve lo prometto! - sentì distintamente la frase.
 
Sbircio' oltre la porta aperta , notò subito un mantello nero , qualcuno parlava con la sua prigioniera :
 
- Adesso correro' a chiedere aiuto !
 
Si avvicino' piano, la mano trasse fuori la pistola dalla tasca , fu un attimo, il pesante calcio dell'arma contro quella testa , Fersen vide il sangue spandersi a chiazze rosse contro la pesante tela del cappuccio.
 
- Arghhh! - sentì rantolare .
 
Poi vide  il corpo dell'uomo  abbandonarsi a terra inerme.
 
Profondamente adirato gli strappò il cappuccio dalla testa, l'enorme massa di capelli si mischio' al sangue.
 
Guardo' meglio per capire chi fosse
 
Victor de Girodelle .
 
Era l'ex tenente .
 
Da dove era entrato? Cosa ci faceva li ?
 
Inutile perder tempo a farsi quelle domande, ormai non avevano molta importanza, con quella ferita, di certo non avrebbe vissuto a lungo.

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


capitolo 33

Cristine sbarro' gli occhi, era un grido strozzato di dolore quello che aveva sentito provenire oltre la porta.
- Victor...Victor state bene?? - esclamò preoccupata.
La risata di Fersen le raggelò il sangue :
- Hahah ! Direi che il vostro amico sta benissimo madame Sanders , il rosso sangue è un  colore che gli si addice molto.
Crstine batte' nervosa le mani contro la pesante porta :
- Maledetto, che voi siate maledetto Fersen! - urlò - che cosa gli avete fatto...Lurido maledetto! - sbotto', poi cadde in ginocchio , se non sentiva la voce di Victor , di sicuro Fersen lo aveva ucciso.
- Siete un maledetto assassino ! Oscar capirà chi siete veramente , resterete solo Hans, solo come meritate! - urlò a squarciagola.
Due secondi dopo pero' si penti' amaramente di aver pronunciato quella frase, Fersen stava aprendo la porta.
Cris si appiattì alla parete, lui entro' visibilmente adirato, si avvicino' a lei, la fisso' con odio :
- Se non vi foste intromessa vivremmo tutti felici adesso, ma voi invece  no...Avete dovuto per forza immischiarvi!!
Hans afferro' sgarbatamente un ciocca dei suoi capelli e la tiro' fino a farla gridare..
Gli occhi di cris, benchè sofferenti  vagarono con lo sguardo avanti,  avanti, raggiunsero la porta di ferro.
A terra, immobile in una pozza di sangue scorse il bellissimo viso di Victor, i suoi fluenti capelli .
- Maledetto! - urlò cercando di divincolarsi.
Cristine si sentì morire , Victor giaceva inerme in una pozza di sangue :
- Nooo! - urlò fiondandosi verso la porta.
Sgarbatamente Hans la blocco' :
- L'avrete sulla coscienza maledetta impicciona ! - le urlò 
- Siete un bastardo! Un dannato bastardo ! - urlò' scaraventandogli sul petto una catasta di pugni.
Piangeva Cristine, piangeva ed urlava e la porta era aperta.
Hans le tappò la bocca , lei mugugno' dimenandosi.
- Se promettete di calmarvi e non gridare vi daro' la possibilità di soccorrerlo ! - le propose.
La giovane fece cenno di si con la testa.
Hans tolse le mani dalla sua bocca ma le punto' la pistola al petto
- Muovetevi piano, non azzardatevi a fiatare e portatelo dentro ! - urlò'
Cristine si mosse, si avvicino' a Victor , si abbassò sul suo corpo inerme , fisso' quel viso gentile e bello immerso nel sonno,istintivamente  gli sfioro' i capelli , poi si fisso' la mano sporca di sangue.
Ricomincio' a piangere disperata .
- Muovetevi! - la voce di Hans la scosse.
La giovane fece scorrere  le mani sotto le  ascelle di Victor, con factica lo trascino' verso la cella, la testa del giovane  ondeggiava  abbandonata lei temeva si facesse male .
- Perdonatemi! Perdonatemi! - sussurrava lei piangendo .
Con molta fatica riuscì a portarlo dentro, hans le teneva sempre la pistola puntata addosso, Cristine si abbasso' nuovamente su lui , gli tampono' la testa con la sua coperta.
Hans li fisso' con un sorriso sdegnato :
 Direi che il vostro amico ha una gran brutta ferita ...- sibilo' - pazienza! - poi si dirisse con passo spedito verso la porta.
Cristine lo fisso' sbarrando gli occhi :
- Aspettate! Dove andate, non potete lasciarlo così, avete promesso di soccorrerlo!
Hans si giro' , la fisso' con un sorrietto ironico stampato sul viso :
- Vi sbagliate di grosso,  ho detto che vi avrei permesso di soccorrerlo, non che l'avrei fatto io, sono sicuro che farete la brava infermierina!
- Siete un  lurido bastardo! - urlò - morirà dissanguato.
Hans ritorno' indietro solo per fissarla e sibilarle in faccia :
- Francamente me ne infischio!
Cris abbraccio' forte il corpo inerme di Victor e pianse, pianse disperata.


Hans chiuse velocemente la porta, spinse il bottoncino chiudendo il passaggio segreto poi gettò una rapida occhiata alle scale, si assicuro' che Oscar non lo avesse cercato , poi scese in cucina, si lavo' accuratamente le mani  esasperato.
Con Victor dentro casa la situazione si era aggravavata, maledì l'inglesina impicciona, era solo clpa sua!
Da dove era entrato il famigerato ex tenente , se lo chiese scervellandosi, possibile che l'avesse fatto entrare Oscar ? No...era pressocchè impossibile , la sua amata non sospettava nulla.
Cerco' di tranquillizzarsi, con quella ferita di sicuro aveva le ore contate e anche cercandolo nessuno lo avrebbe trovato, quella cella era progettata alla perfezione.
Respiro' a fondo e si reco' verso la sua camera.
Aprì piano la porta , tolse la giacca , fisso' il viso di Oscar abbandonato nel sonno e ripose la pistola dentro il cassetto, poi scivolò sotto le lenzuola.
La sua delicatezza pero' non basto', lei aprì gli occhi .
Lui sorrise , le carezzò i capelli :
- Scusami, non volevo svegliarti! - le sussurro'
- Non fa nulla ! - sospiro' lei - ma....Ma come mai sei sveglio ? - sussurrò lei insospettita.
- Avevo sete e sono sceso giu' a bere un pò d'acqua! - sorrise .
Oscar sbarro' gli occhi , menomale che Andrè era già andato via, lo osservò cercando di calpirne i pensieri ??? , sembrava tranquillo e sereno , molto dolce e tenero mentre le carezzava i capelli.
Hans si avvicino' , la bacio' dolcemente , poi rimase a fissarla estasiato : 
- Quanto sei bella amore mio ! - sussurro' sincero.
Quei capelli biondi scompigliati ad incorniciarle il dolce viso,, quegli occhi grandi colore del mare, quel corpo tonico e sodo celato solo parzialmente dalle lenzuola, Hans venne colto da un desideerio smodato.
Le sfioro' delicatamente il collo con le labbra poi le sususurro' all'orecchio :
- Visto che siamo entrambi svegli , cosa ne dici di dedicarci un pò a noi? - sussurro' con voce arrochita di desiderio.
Oscar sorrise , aveva davanti hans...Il nuovo Hans.
Libera ormai da ogni dubbio e da ogni sospetto lo fisso' estasiata.
- Direi che è un'ottima idea ! - sospiro' quindi spingendolo sensualmente contro il materass.
Dolcemente sorpreso lui rise :
-Il mio comandante ...- sospiro' eccitato.
Oscar alzò il lenzuolo, si sposto' aderendo sul suo corpo , poi lo bacio' con passione.
Ora che ogni dubbio era svanito , anche Andrè avrebbe accettato che il vecchio fersen non esisteva piu', sollevata da quel pensiero si donò al suo compagno senza remore, intanto, due piani sopra una giovane donna si disperava :
- Victor ...Victor, vi prego, tornate in voi! - sussurrava tamponando la ferita con un lembo della coperta.
Victor non rispondeva...
Cristine pianse disperata.

Intanto a casa sua Andrè attendeva notizie di Victor ma piu' passavano le ore piu' svanivano le speranze, l'alba lo trovò ancora in piedi , affranto, disperato, arrabbiato , stavolta nessun dubbio : Fersen era colpevole.


Oscar si strinse a Fersen, la sua pelle calda la cullava dolcemente , il suo compagno dormiva ancora beatamente, lei lo bacio' sul collo , lui aprì gli occhi e le sorrise :
- Buongiorno! - sussurro' allegro.
- Buongiorno ..- rispose lei.
Fersen la strinse forte, poi le inondo' il viso di baci , Oscar rise felice come una bimba , lo fisso', poi sospiro' :
- Chi  avrebbe mai pensato che un ricatto si sarebbe trasformato in qualcosa di così sereno! - confesso'
Hans la guardò dubbioso :
- Oscar...Lo sai che non mi piace ricordare quei momenti.
- Perchè no ? - esordì lei 
- Perchè mi ricordano quel che ero. Quel che non sono piu', ho dovuto fare carte false per averti !
- Si...è vero! Ed io ti ho odiato per aver distrutto la mia felicità , per avermi allontanata da mio figlio ma...ma ora è diverso - esordì
Hans la strinse e si sentì in colpa, stava ancora tramando, le stava nascondendo altro, ma era necessario per non perderla.
- Scusami, forse non avrei dovuto riprendere l'argomento - sussurrò lei pentita
- Non fa nulla ! - sorrise lui - piuttosto...Non ho avuto modo di dirtelo ma ... Dovro' allontanarmi per qualche giorno
Lei storse la bocca
- Saranno solo due o tre giorni , devo incontrare i miei soci e cercare di salvare il salvabile - spiego' Fersen
- Si...lo capisco! 
- Andrà via domattina presto ma...Ma se vuoi puoi accompagnarmi! 
Lei sorrise :
- Ti ringrazio ma non voglio fare la compagna appiccicosa ! Vedro' di sopravvivere due giorni senza te! - sussurro' ironica.
Fersen rise divertito, poi la vide alzarsi , scivolare giu' dal letto completamente nuda , la fisso', era meravigliosa.
Oscar raggiunse la camicia adagiata su una sedia, la indosso'
- Dove scappi? - scherzò Fersen
- Ho fame! - sbotto' lei  - e poi mi aspetta la mia solita  cavalcata all'alba.
Fersen scivolò dal letto, la raggiunse, la attiro' a se :
- Mi sa che oggi ritarderai un pò ! - sussurro' incurvando le labbra sensualmente e riportandola a letto.

La luce del sole penetrava calda oltre i rami fioriti accompagnandola con il suo tepore.
Oscar sollevata e serena pensava alla notte appena trascorsa cominciata con l'ansia per lapresenza di Andrè nella villa e finita tranquillamente fra le  braccia del suo compagno libero ormai da qualsiasi macchia o sospetto.
Spero' vivamente che Andrè accettasse l'idea che Cristine si fosse allontanata volontariamente. Saperlo felice e sereno era quello che voleva .
Fisso' la strada davanti a se, di sicuro non si sarebbe fatto vedere , non dopo aver fatto un buco nell'acqua accusando Fersen.
Sbarro' quindi gli occhi stupita quando, girando l'angolo se lo trovo' davanti , fermo e ritto sul suo cavallo  con lo sguardo serio ed accigliato.
oscar si avvicino' a lui , lo fisso' con un sorrisetto ironico a fior di labbra :
- Cosa c'è Andrè, sei venuto a porgermi le tue scuse ? - sibilò
Il giovane la fisso' furioso :
- Perchè dovrei scusarmi ? 
- Lo sai bene perchè, hai accusato il mio compagno di rapimento, sarai contento adesso di non aver trvato nulla...no? 
Andrè scese da cavallo , si avvicino' furioso, la sua mano cinse sgarbatamente il polso di Oscar , il giovane la tiro' con forza giu' da cavallo.
- Che caspita fai ? - sbotto' lei una volta a terra.
- Chi ti dice che io non abbia trovato nulla! - sbotto' Andrè inviperito.
- Sei uscito da casa mia prestissimo e sei qui davanti a me.
- E allora ?? 
Oscar lo fisso' stupita :
- Dai Andrè...Non  vorrai farmi credere di aver trovato  Cris a casa mia e averla già riportata a casa .
- No...affatto, anche perchè non sono entrato a casa tua.
Lei lo fissò sempre piu' sconvolta :
- Che c'è...ci hai ripensato? Di la verità, hai capito che era una fantomatica cavolata ed hai rinuciato! - sbotto'
Andrè la fisso' , capì che Oscar si fidava ciecamente di Fersen, si fidava piu' di quanto lui stesso avrebbe mai immaginato.
Per un attimo, un breve fuggevole attimo la fissò provando quasi tenerezza per lei :
- Oscar...In realtà è Victor che è entrato a casa tua ! - confesso'
Lei ci capiva sempre meno :
- Girodelle ? Spiegami...perchè lui e non tu ?
- Perchè il buon Victor ha giustamente pensato che in caso di pericolo io avrei potuto contattarti piu' facilmente.
- Astuto come sempre, non per nulla è stato uno dei miei migliori soldati! - esclamò fiera.
Andrè la guardò intuendo che Oscar non aveva ben compreso.
- Oscar...! - sussurrò quindi avvicinandosi e sfiorandole la mano.
- Dimmi...- sussurro' lei stupita da quell'improvvisa confidenza.
- Non so come dirtelo ma...ma Victor non è tornato!
Lei sbarro' gli occhi :
- Cosa..?
- Victor è entrato a casa tua e non ne è piu' uscito! - sbotto' tutto d'un fiato.
oscar sbiancò, dovette appoggiarsi ad un tronco vicino per non stramazzare al suolo.
Un' improvvisa vertigine la colse, le gambe tremarono :
- No...Non è possibile, dimmi che stai scherzando...
Lo sguardo perso , il viso piu' bianco di un lenzuolo , Andrè la fisso' affranto :
- Purtroppo non è uno scherzo Oscar...Victor ha fatto la stessa fine di Cristine...Sparito nel nulla.
Oscar sentì mozzarsi il respiro .
- Abbiamo la conferma che...Che Fersen è colpevole! - aggiunse lui
Lei si porto' le mani alla testa, cadde rovinosamente in ginocchio :
- Non è possibile...no!!! - urlò fra le lacrime .
Si disperò urlando al cielo.
- Non ci credo!! Non puo' essere vero!! NOOO!
Una farsa, la sua nuova vita era stata tutto un inganno !



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Capitolo 34
*** capitolo 34 ***


Capitolo 34


- Noo, non è possibile, non ci credo!!
Andrè affranto ed inerme fissava Oscar che, inginocchiata e senza piu' difese si disperava .
Osservava quell'esile figura che solo due attimi prima lo fissava fiera ma che adesso , invece era piegata in due dal peso della verità.


" Non era possibile, stavo vivendo un incubo, 
Hans, l'uomo che avevo imparato ad amare , l'uomo al cui amore mi ero aggrappata quando Andrè era ormai perduto , in realtà    non era cambiato.
Mi ero illusa che quell'iniziale , funesto ricatto fosse stato la sua ultima azione disonesta, ma mi sbagliavo.
Dietro quell'uomo dolcissimo che mi trattava al pari di una dea albergava ancora il Fersen manipolatore.
Alzai gli occhi al cielo sfogando tutto il mio dolore.
Ogni fibra del mio corpo manifestava supplizio, disperazione, patimento.
Niente, adesso non mi era rimasto piu' niente..."




Victor tentò di aprire gli occhi , mugugno' dolorosamente , si porto' una mano alla fronte, poi riuscì ad aprìre le palpebre .
Il viso sorridente di Cristine lo accolse :
- Che bello, vi siete svegliato, ho temuto il peggio! - sussurro' lei emozionata .
Il giovane  la fisso' con dolcezza :
- Sono già in paradiso ? Vedo un angelo! - sussurro' sincero.
Cristine pianse sommessamente , felice, felice che lui si fosse svegliato, felice di potergli parlare , anche se solo per un'ultima volta.
- Victor...- sussurro' quel nome sollevata 
Lui la osservo' , aveva il vestito strappato, i capelli scombinati e il labbro gonfio ,oltre ad un livido visibile sul bellissimo petto.
- Maledetto Fersen! - sbotto'.
Lei si copri' il viso sopraffatta dalla vergogna.
- No! - la bloccò lui - siete ugualmente magnifica.
Critine sorrise , lo bacio' sulla guancia e solo allora lui sembro' accorgersi di essere disteso con la testa sulle sue ginocchia.
Le mani di Cristine premevano sulla sua testa .
- Avete una brutta ferita ! - sbotto' lei- L' ho tamponata con la coperta ma dobbiamo arrestare il sangue, se riuscite a mettervi seduto , forse posso tentare una fasciatura.
Mugugnando Victor alzo' il tronco , rimase fermo per arginare un capogiro improvviso , si fisso' la giacca imbrattata di sangue  , stava per passarsi una mano fra i capelli ma lei lo blocco'.
- No...aspettate! Sarà meglio se mi lasciate fare prima. - sancì'.
Victor la vide strapparsi letteralmente una manica dell'abito , rigirala a mo di benda .
- Adesso stringete i denti perchè vi faro' sicuramente male ! - sbotto' poi armeggiando sulla sua testa.
- Arghhh! - mugugno'  mentre lei girava la stoffa fasciandogliela.
- Ecco fatto! - sussurro' Cris contenta con le mani ai fianchi osservando il risultato.
Victor sorrise :
- Grazie! - sussurro' grato
Si fissarono, avevano tanto da dirsi.
- Come avete fatto a trovarmi ? - chiese lei
- Eravate sparita ed  ho immaginato. Per fortuna mi avevate confidato i vostri dubbi , Andrè credeva vi foste allontanata per rompere la vostra relazione.
Lei divento' immediatamente triste :
- Andrè...come sta?
- Preoccupato come me del resto. Per fortuna siete viva , abbiamo anche immaginato che...
Lei sorrise mestamente :
- Sono ancora viva ma dubito che resistero' a lungo , l'acqua è razionata ed il cibo...Lasciamo perdere, non mangio da ieri.
Victor la fisso' :
- State tranquilla Cris, Andrè sapeva che sarei entrato a villa von Fersen , adesso che non sono ritornato a casa verra' a cercarci.Probabilmente  , anche Oscar avrà conferme che Fersen sia colpevole.
Lei sorrise rincuorata :
- Andrè...Andrè sa che...
- Si...ce ne è voluto tempo per convincerlo che fosse colpa di Fersen, ma adesso...Adesso avrà capito, state tranquilla Cris...Verranno a liberarci.
In un moto di gioia lei lo abbraccio':
- Grazie, Grazie!! - sbotto' manifestando la sua gioia .
- Arghhh! - urlo' Victor . dolorante
- Scusatemi ! . sorrise lei, quella prigionia adesso era meno angusta.



Oscar continuava a disperarsi, Andrè si avvicino', si abbasso' verso di lei, le sfioro' la spalla :
- Ti prego...- sussurro'
Lei incrocio' gli occhi con quelli di lui, Andrè rimase spiazzato , erano arrossati e pieni di lacrime.

La disperazione adesso stava lasciando il posto alla rabbia :
- Io ci avevo creduto Andrè - sibilò a denti stretti - mi aveva fatto credere di essere cambiato. Che stupida sono stata! 
- Non darti della stupida Oscar...Hai voluto dargli fiducia ...
Lei segui' un pensiero lontano, assunse immediatamente un'aria combattiva :
- Adesso faremo i conti! Me la pagherà cara ! - sbotto' quindi  scattando verso il cavallo.
Istantaneamente il giovane la blocco' trattenendola per un polso :
- Aspetta!! Non azzardarti a compiere gesti affrettati . esclamò fissandola serio 
- Non posso calmarmi...Non posso!
. Si invece - urlò lui  - lo farai, lo farai per non mettere in pericolo te e la vita di Cristine e Victor.
Lei lo fisso' inebetita :
- Non posso far finta di nulla!
- Si invece ...- sbotto' lui - adesso tu tornerai a casa e sarai la Oscar di sempre . Se Hans intuisse che sai ,  potebbe perdere la testa . Se c'è anche solo un piccola possibilità che Victor e Cris siano ancora vivi dobbiamo cercare di non peggiorare le cose .
Lei pianse :
- non voglio nemmeno pensare che abbia potuto ucciderli.
- Nemmeno io...- sussurrò affranto
Oscar lo fisso', lo fisso' spiazzata. 
Tornare a casa e far finta di nulla era troppo faticoso.  .
- Puoi farcela! - sussurro' Andrè quasi a leggerle nel pensiero - intanto...Devi farmi rientrare a casa tua.
Istantaneamente lei ebbe un'illuminazione :
 - Domani Hans partirà! - sancì - stara' via due giorni.
Andrè sorrise , quel viaggio cadeva a pennello.
- Mi sembra un'occasione da prendere al volo ! -esclamò
Lei annuì :
- Potresti appostarti domattina presto , appena Fersen sarà andato ti farò entrare, avremo tutto il tempo per agire indisturbati - esclamò decisa 
- Bene...Speriamo solo di arrivare in tempo ...
- Vedrai...- sancì con voce incrinata - Victor e Cris staranno di sicuro bene.
Andrè la fisso', Oscar era devastata , le carezzò una guancia intenerito, lei sentì il cuore riempirsi d'amore per quell'uomo che non aveva mai smesso di amare.
- Spero solo di riuscire a fingere 
- Ce la farai ...- sussurro' lui sorridendo.
Oscar lo fisso' :
- Prima di andare...posso piangere un altro po' ? - chiese smarrita 
Andrè apri' dolcemente le braccia , lei si catapulto' sul suo petto e pianse, pians a lungo.
Pianse stretta all'uomo che mai avrebbe lasciato se Fersen non si fosse messo in mezzo.
Stretta al corpo di Andrè, Oscar si chiese se non fosse il caso di confessare tutto, il ricatto, i motivi che  l'avevano allontanata da casa, persino la paternità di suo figlio..
Ma lui stava con Cris ed era in apprensione per la sua sparizione e per il momento contava solo quello.
Ormai lei ed Andrè avevano preso strade diverse.
A malincuore si stacco' dalla dolcezza di quell'abbraccio, alzò le spalle, e  asciugo' gli occhi :
- Adesso sarà meglio rientrare
- Già...- convenne lui
- Domani Hans dovrebbe partire presto.
- Saro' nascosto , pronto ad entrare a casa tua ma....promettimi che starai attenta e ti raccomando , comportati come sempre!Fersen non deve sospettare nulla o ti potrebbe fare del male.
- Va bene...Ci provero'!
- Non devi provarci, devi riuscirci Oscar!- esclamo'
Lei annuì:
- Fai attenzione ! - continuo' lui, poi inaspettatamente le posò un bacio sulla fronte.
Oscar sentì il cuore battere impazzito.
Velocemente salì a cavallo e si allontano'.

- Dovrai stare molto attenta! - ordinava intanto Hans a Carla approfittando che Oscar fosse fuori - io dovro' assentarmi per due giorni.
La ragazza , le mani strette vicino al grembo , fissava il pavimento della biblioteca dove si erano chiusi.
- Si signore!! - sussurrava non alzando lo sguardo
- Qualsiasi cosa succeda in mia assenza sarai ritenuta responsabile. Ricordalo !
- Ma signore...io...
- Taci! - urlò - non dimentcare quello che ho fatto per i tuoi genitori!
- Si...
- Oscar non dovrà sospettare di nulla!
- Va bene, faro' attenzione - esordì la giovane.


Victor sorrise , fisso' Cristine che continuava a monitorare la sua ferita, quant'era dolce quella donna , quanto avrebbe voluto essere al posto di Andrè.
Alla giovane non sfuggì quello sguardo :
- Siete preoccupato ? - sussurro'
- Solo un pò ! - esordì lui - in realtà mi sento  in colpa, sono venuto qui per portarvi via ed invece...mi sono fatto catturare come uno stupido!
Lei sorrise :
- E' vero, dovevate essere piu' prudente.
- In verità quando ho sentito la vostra voce io...Ero talmente contento di sapervi viva che...Che non ho tenuto conto del pericolo.
Cris lo fisso' dolcemente, anche  con l'aria sofferente , la ferita che trasudava sangue e quella benda fra i fluenti capelli Victor riusciva a trasmetterle dolcezza.
Rise :
- Siete un gentiluomo d'altri tempi Victor 
- Si, lo sono o almeno...Non somiglio di certo a Fersen, quando vi guardo e penso a quello che vi ha fatto...io...
La giovane si porto' istintivamente una mano sul labbro gonfio :
- Fersen è davvero un essere immondo. Talmente falso da riuscire ad illudere Oscar , ho sempre intuito che il loro rapporto fosse strano. Ho scoperto parecchie cose Victor - sussurro' rabbrividendo.
Al giovane sembro' che Cris fosse sul punto di sciogliersi in un pianto, le sfioro' con cautela una spalla in gesto d'affetto.
- Qualsiasi cosa succeda - continuo' lei - io non potro' mai tornare con Andrè, non mi amerà mai come voglio e quando saprà...beh...dubito che sceglierà ancora me.
- Quando saprà...cosa ?
- Antoine non è di Fersen...E' suo!
Victor boccheggio' stupito :
- Ma...ma ne siete completamente sicura ?
- Certo che si. Lo avevo intuito dal primo momento , dall'istante stesso in cui ho incrociato quegli occhi verdi, quella chioma identica al padre e qui...qui ne ho avuto l'amara conferma.
Victor era sempre piu' scioccato :
- Ecco perchè Oscar lo nascondeva alla vostra vista, ecco perchè non lo avete mai conosciuto.
- Esattamente ! - sbotto' lei - e ci sono altri punti oscuri nel rapporto Oscar - Fersen. Se non ci fossero... io non sarei qui , prigioniera !
Gli occhi di Cris nascondevano un dolore immenso , piano il giovane sfioro' le dita affusolate di lei :
- Farei di tutto per non vdervi soffrire così ! - confesso' dolcemente.
lei si limito' a sorridere mestamente .
" Sapete , nei momenti piu' bui della mia storia con Andrè ho piu' volte rimpianto di non essere rimasta con voi..." - avrebbe voluto confessare , ma si trattenne.



Oscar si avvio' verso casa, le lacrime le annebbiavano la vista, era stata una stupida, il tutto era iniziato con un ricatto, avrebbe fin dall'inizio dovuto capire che qualcosa non andava, eppure...Eppure era rimasta con Hans.
Si chiese cosa le avesse fatto fare quella scelta infausta, di sicuro il fatto che Andrè l'avesse soppiantata in sole due settimane sostituendola con l'inglesina.
Hans aveva rapito Cris, e probabilmente anche Victor...non poteva pensarci.
Aveva imparato ad amare Fersen , ce ne era voluto per "sostituirlo" ad Andrè e dargli un posto nel suo cuore. Aveva imparato ad essere una brava compagna, aveva fatto l'amore con lui consegnando nelle sue mani il suo cuore oltre al suo corpo ed adesso invece , lui la ripagava con l'ennesimo sotterfugio.
Ripensò agli anni passati insieme, ai risvegli fra i baci, alle sere abbracciati accanto al fuoco.
Aveva mandato all'aria la sua famiglia per lui , per lui si era rifatta una vita ed adesso a causa delle sue bugie...Perdeva anche quella 
Si bloccò, scese da cavallo , si sfogo' piangendo ancora ed ancora , battè i pugni contro la corteccia di un albero facendosi anche male  poi...Poi l'animo battagliero a lungo assopito prese il sopravvento.
La sua vita sentimentale era ormai finita ma le restavano i suoi splendidi bambini da crescere , quella di Andrè invece aveva il diritto di continuare , Andrè aveva il diritto di vivere tanti anni con la sua Cristine e lei, lei doveva aiutarlo a ritrovarla.
Asciugo' gli occhi e si recò a casa, pronta a fingere .
Varcò il cancello  , scese da cavallo ed entro'.
Hans l'accolse come sempre con gioia :
- Amore mio...Bentornata! - sussurro' baciandola sulla fronte.
Lei lo fisso', fisso' quel viso dolcissimo che sembrava quasi sincero.
Hans la amava , di quello non poteva dubitare , ma amare significava esser sinceri, non nascondersi nulla e Hans di sicuro non aveva quelle doti.
Sorrise, sorrise anche se avrebbe voluto chiedere spiegazioni, sorrise facendo finta che tutto fosse come prima.
- Anche oggi hai fatto una passeggiata abbastanza lunga !
- Si...c'è una bella giornata e...e ne ho approfittato! - mentì
- Hai fattto bene ! - sorrise lui avvicinandosi a sfiorarle i capelli, poi la abbraccio' teneramente sfiorandole la fronte con le labbra 
- Come faro' a stare lontano da te ??- sussurro' malinconico.
" Dovrai abituarti !" - avrebbe voluto ribattere.
- Dai...saranno solo pochi giorni ! - esclamò invece
-  Pochi giorni in cui non vedro' i tuoi occhi e non assaporero' le tue labbra - esordì tenero.
Lei sorrise incapace di ribattere , Hans prese fra le mani una ciocca bionda dei suoi lunghi capelli, la rigirò fra le mani, poi la guardo' malizioso :
- Che ne diresti di andar su a coccolrci ?
- No! - sbotto' lei .
Lui la guardo' esterefatto :
- Perchè ? - chiese preoccupato
Lei sospiro' , non doveva insospettirlo ma dopo quel che sapeva, non aveva di certo voglia di stare con lui .
Sorrise indifferente :
- Semplicemente perchè ...Ho fame! - mentì - ti va se faccio servire il pranzo in anticipo ?
- Come vuoi...- sussurro' lui deluso.


Oscar mangio' senza appetito, aveva asserito di aver fame , non poteva di certo lasciar tutto nel piatto.
Dopo pranzo i due si trasferirono in salone, Hans prese posto accanto a lei  sul divano, la attiro' a se, Oscar posò la  testa sulla spalla come faceva sempre.
Era affranta, era tutto così assurdo, il comportamento di Hans aveva rovinato tutto.
Lui la fisso' quasi a leggere i suoi pensieri infausti :
- Cosa c'è che non va ? - chiese dolcemente pogiandole due dita sotto il mento costringendola così ad alzare lo sguardo :
- Nulla...
- C'è qualcosa che non va invece...lo sento! Sei fredda ed apatica a tratti sembri quasi arrabbiata. Conosco la Oscar serena e non è di certo quella di stasera- asserì.
Oscar avrebbe voluto gridare , avrebbe voluto schiaffeggiarlo e accusarlo, dirgli senza mezzi termini che aveva fatto male a dargli fiducia , ma si trattenne.
Anche adesso che la guardava in quel modo dolce Fersen non le era indifferente, mannaggia a lui!
- Amore...Cosa succede ?? - continuo' lui - non ti va che io parta ? Vuoi venire con me ?
- No...- sbotto' lei - è solo che...
- Che ...? - Hans la fissava desideroso di una risposta .
- Io...Ho solo un fastidiosissimo mal di testa! - sussurro' toccandosi le tempie.
Lui le deposito' un bacio sulla fronte :
- Avresti potuto dirmelo ..!
- Non volevo rovinarti la serata - mentì.
Lui l'abbraccio', l'abbraccio' con una dolcezza tale che ad Oscar salirono le lacrime 
- Anche volendo tu non riusciresti mai a rovinare nulla! - sussurro' lui - ti faccio preparare una tisana, ti va ? - propose.
- Si...Si grazie !
Hans diede subito indicazioni a Carla, la tisana arrivo' quasi subito, Oscar la sorseggio' cercando di tenere a bada l'ansia .
Lui la fissava con amore e tenerezza ,  Oscar alzò gli occhi e gli sorrise, sorrise anche se dentro di lei albergava la tristezza piu' nera.
- Vuoi andare a riposare ? 
Lei poso' la tazza, fisso' il suo compagno , da domani tutto sarebbe cambiato.
lei avrebbe cercato Cris con Andrè e dopo averla trovata sarebbe andata via da quella casa , via da Hans, via dall'Inghilterra. Afferro' la  sua mano  decisa a vivere ancora qualche momento di tranquillità :
- No...Voglio rimanere ancora un pò qui, con te! - sussurro'
Lui sorrise, l'attiro' a se , Oscar poggio' la testa sulla sua spalla .
" Ancora qualche ora .." - si ripete' - " Ancora qualche ora di tranquillità prima dell'inferno "



La pancia brontolo' rompendo il silenzio della stanza , Cris fisso' Victor , poi si porto' la mano al ventre , risero insieme divertiti :
- Scusatemi...- sussurro' poi lei tornando seria.
- Non dovete scusarvi, avete fame, e' naturale che la vostra pancia brontoli!
Il giovane fisso' il piccolissimo pezzo di pane ormai sicuramente raffermo ,adagiato su un piatto accanto la pesante porta.
- Come mai non l'avete mangiato? Non sarà di certo buonissimo ma...
Lei sorrise :
- Non mi sembrava il caso di ...
Victor la fisso' :
- Voi non lo avete mangiato per...Per lasciarlo a me ?
- Siete colui che ne ha piu' bisogno, siete debole e ferito - arrossì
Lui la fisso' dolcemente :
- Siete proprio un angelo.
Si alzò a fatica , afferro' il pane  e glielo porse, lei scosse la testa.
- Lo mangero' solo se lo dividerete con me .
Il giovane lo spezzò in due parti , porse a lei quella piu' consistente, l'altra la tenne lui :
- Buon appetito! - sussurro' quindi
Cris sorrise addentando il prezioso boccone.




Oscar aprì gli occhi, si ritrovo' fra le braccia di Fersen, lui la stava trasportando verso la loro camera
- Perdonami, mi sono appisolata! - sussurro' alzando lo sguardo verso di lui
- Meglio così ! - esordì Hans continuando a trasportarla su per la scala - vuol dire che il mal di testa è passato.
Il giovane entro' in camera, la deposito' sul letto , poi si spoglio' e la raggiunse sotto le lenzuola.
Oscar venne invasa dal suo abbraccio , Hans cerco' avidamente la sua bocca, lei rispose al bacio.
Pianissimo la mano di Hans scivolò sotto l'esile stoffa della camicia , si aprì su un seno.
Oscar si riscosse :
" Che diavolo stai facendo...- si disse - questo uomo ti ha ingannata raccontandoti bugie su bugie , non puoi nuovamente darti a lui ! "
La mano di Hans vagava mentre la sua bocca aderiva ancora a quella di Oscar.
Istintivamente lei si stacco' , gli blocco' la mano afferrandola per il polso e la allontanò dalla sua pelle.
Hans la fisso' stupito :
- Non ...Non vuoi ?
Lei cercò di mantenere l'autocontrollo :
- Ho di nuovo quel fastidiosissimo dolore - mentì infine
Il giovane sbuffo' deluso.
- Scusami...- continuo' lei per non insospettirlo - so bene che non è il modo ideale per passare la serata prima della tua partenza .
Lui la bacio' sulla fronte :
- Sta tranquilla tesoro , mi dispiace solamente che tu stia male . Abbiamo tutta la vita per coccolarci in altro modo.
- Già...E' vero! - sorrise lei, poi sentì un'ondata di lacrime invedere i suoi occhi, si giro' volgendogli le spalle:
- Buonanotte! - sussurro'scivolando sotto le lenzuola.
Lui l'avvolse con le braccia, Oscar sentì il corpo maschile aderire completamente dietro di lei.
Pianse piano.


Appostato nei pressi di casa Von Fersen , Andrè attendeva che la carrozza con Hans varcasse il cancello.
Era già mattina inoltrata , Oscar aveva detto che  sarebbe partito presto, possibile che lo svedese ci avesse ripensato ?
E se invece delusa ed amareggiata lei avesse ceduto alla rabbia e  Fersen le avesse fatto del male ?
Non voleva pensarci ma non voleva rimanere un minuto in piu' con quel dubbio.
Cercando di non farsi scorgere oltrepassò il cancello, si acquatto' dietro una grande siepe.
La carrozza di Fersen era parcheggiata davanti l'uscio.
Due secondi dopo vide la porta aprirsi , si nascose meglio alla vista .
- sei sicura di non volermi accompagnare ? - sussurro' Hans speranzoso trattenendo il candido viso di Oscar fra le mani 
- Si...Sono sicurissima! - sussurro' lei.
Il giovane la strinse :
- Amore mio...Mi manchi già ! - sussurro'  affondando il viso fra i suoi capelli.
Oscar si crogiolò in quell'abbraccio , bacio' Fersen e si lascio' baciare a lungo, consapevole che quello fosse l'ultimo bacio che gli avrebbe dato.
- Ti amo Oscar, ti amo immensamente ! - sussurro' lui sulle sue labbra.
- Adesso vai...- sancì lei trattenendo a stento un singulto.
Hans salì in carrozza e si allontanò fissando il viso di Oscar rigato dalle lacrime.



Guardavo la carrozza con Fersen allontanarsi , il mio compagno, colui con il quale avevo ricostruito la mia vita ...mi chiedevo adesso che vita fosse stata ...
Attesi che la carrozza sparisse oltre il cancello , piansi libera da ogni sguardo ,era l'ultima volta che salutavo in pace colui che mi aveva accompagnato per quattro lunghissimi anni,  un minuto dopo notai Andrè avvicinarsi. procedeva con aria frettolosa, bello come il sole , speranzoso di ritrovare la sua Cris.
Lo vidi bloccarsi pero' alla vista delle mie lacrime  :
- Oscar....- sussurro' .
Non riuscìì a trattenermi , lo abbracciai e piansi...piansi ancora.



Andrè abbracciava Oscar , che incubo che doveva essere la vita ultimamente per la sua ex moglie , tutte le sue certezze erano decadute .
La tenne stretta finchè lei alzò lo sguardo , asciugo' gli occhi :
- Andiamo a cercare Cris e Victor - sussurro'.


Oscar seguita da Andrè spalanco' il pesante portone , entro' velocemente nel salone .
- Mamma...Mamma! -  la voce inaspettata e cristallinaa di Antoine la investì di botto.
Suo figlio, il viso sorridente e le braccina spalancate correva verso di lei.
Sgranò gli occhi atterrita , Andrè non doveva vederlo. Andrè non...
troppo tardi.
Si giro', suo marito lo stava già fissando.
- Ma...Ma ha gli occhi verdi! - lo udì constatare stupito.
Oscar si sentì morire.
















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Capitolo 35
*** capitolo 35 ***


#senzascelta 
 
Anime  belle buonasera.
Come preannunciato ecco a voi il 35esimo capitolo di "Senza scelta" .Grazie sempre per il vostro affetto e la dedizione verso una storia che non è proprio "per tutti"
Buona lettura!
 
"Senza scelta"
Capitolo 35
 
Oscar sbarro' gli occhi , si giro', Andrè stava fissando Antoine sorridendo.
 
- Ma...ha gli occhi verdi ! - ripeteva nuovamente continuando a fissarlo.
 
Era una scena dolcissima, padre e figlio viso contro viso, profilo contro profilo, Oscar constato' ancora di piu' quanto fossero simili, gli stessi occhi, gli stessi capelli, Antoine era un piccolo Andrè.
 
Si riscosse intuendo quanto quella cosa fosse pericolosa, raggiunse il figlio e lo prese fra le braccia per sottrarlo a quella visione.
 
Carla si materializzo' correndo trafelata :
 
- Mi...Mi scusi  signora ! - sussurro' - il bimbo stava facendo colazione e...
 
Lei le rivolse uno sguardo accigliato :
 
- Fai  piu' attenzione la prossima volta ! - sbotto' poi alterata.
 
La giovane  si blocco' stupita dalla reazione esagerata della sua padrona, poi fisso' Andrè, cosa ci faceva lì l'eterno rivale di Hans ?
 
Ad oscar non sfuggì quello sguardo :
 
- Cos'hai da guardare ? -esclamo' - porta mio figlio in cucina ed assicurati che non esca 
 
La giovane annuì, la presenza di Grandier e quella reazione esagerata la misero in allarme, Oscar bacio' il figlio sulla fronte , gli promise che avrebbero giocato nel pomeriggio , poi lo porse a lei e si allontano'.
 
La giovane rimase a fissarla mentre si dirigeva su con l'ex marito, il tutto era terribilmente pericoloso, forse , pensò conveniva avvisare il padrone , ma come ?
 
Scosse la testa preoccupata , non era tranquilla, non lo era per nulla.
 
 
 
Andrè seguiva Oscar su per la lunga scala ma, non sapeva spiegarsi perchè la visione di Antoine lo avesse destabilizzato, pur concentrato nel trovare Cris e Victor, non riusciva a dimenticare quegli occhi.
 
- Aspetta ! - sbotto' quindi bloccandola per un polso.
 
Oscar si giro' atterrita dall'eventualità che il marito avesse capito tutto:
 
- Dimmi...- sussurro' fingendo indifferenza.confesso' - ha degli occhi magnifici !
 
- Grazie !
 
- Non somiglia per nulla ne a te, ne a Fersen! - sbotto'
 
Oscar strinse i pugni indispettita :
 
- Che  cosa vorresti dire ?
 
Andrè la fisso' senza capire perchè fosse così arrabbiata
 
- Niente...sta calma, dicevo così per dire
 
- Invece di pensare a mio figlio, perchè non ti concentri su Cris ? - esclamo' riprendendo a salire.
 
Andrè la segui non proferendo parola.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cris fisso' angosciata la benda sulla testa di Victor, il giovane si era lamentato tutta la notte, stava perdendo molto sangue, di sicuro non avrebbe resistito a lungo.
 
Un singhiozzo le partì incontrollato, basto' quel piccolo, impercettibile rumore per far sbarrare gli occhi a Victor.
 
Il giovane cercò con forza di alzare la testa ma non ci riuscì.
 
Cris gli fu subito accanto,lui noto' immediatamente i suoi occhi lucidi :
 
- Perche piangete? - chiese quindi immaginando già il tumulto interiore della giovane.
 
Lei asciugo' gli occhi :
 
- E'...è solo un momento di sconforto - mentì  quindi accennando un sorriso.
 
Victor  allungo' una mano, debolmente le sfioro' il viso :
 
- Non mentite Cris, la ferita ha ripreso a sanguinare e sento le forze venir meno. So bene che sto morendo!
 
- No, no! - esclamò lei - voi non morirete, non potete lasciarmi da sola! - urlò
 
- State tranquilla! E' solo questione di ore, probabilmente Andrè ha già convinto Oscar e se non ci è riuscito, beh...Entrerà con la forza e troverà un modo per liberarvi.
 
Cris pianse :
 
- Non voglio vivere senza di voi, siete troppo prezioso.
 
Il giovane la fisso' commosso:
 
- Siete dolcissima Cris. Non potete immaginare  quel che provo per voi.
 
- Datemi modo di scoprirlo. Vivete Victor! - esclamo' allungandosi verso di lui
 
Piansero entrambi, poi lei cercò di farsi forza :
 
- Perdonatemi! - sussurro' - è colpa mia se siete qui. Non dovevate venire a cercarmi!
 
- Lo rifarei altre mille volte, la mia morte non sarà vana se è servita a salvare voi! - sussurro'.
 
Cristine fisso' quegli occhi, quello sguardo elegante, quegli splendidi capelli sparsi sulla coperta.
 
- Vi amo Cris. Vi ho amato dal primo momento in cui vi ho visto. Vi amero' per sempre.
 
Lei non seppe spiegarsi perchè ma una voglia impellente di baciarlo la colse, non riuscì ad arginarla.
 
Piano poggio' le labbra su quelle di lui, erano morbide e sensuali anche dopo  giorni di prigionia.
 
Rimasero entrambi fermi ad assaporare quel dolce momento, poi Victor le carezzo' il viso ;
 
- Adesso posso morire in pace! - sussurro' prima di chiudere gli occhi.
 
- Nooo...Vi prego...no!!! - urlò lei
 
Il giovane tenente ormai non poteva piu' sentirla.
 
Cristine si dispero', pianse a dirotto, la morte di Victor era qualcosa che mai avrebbe potuto accettare .
 
Si dispero' e pianse a lungo stretta al suo corpo , al corpo dell'uomo che da sempre l'aveva protetta , poi si blocco', animata da una nuova speranza porto' due dita sotto al collo del giovane in corrispondenza della giugulare.
 
Esulto'.
 
Sentì pulsare il sangue.
 
Era vivo!
 
 
 
 
 
- Non converrebbe iniziare dal piano inferiore ?- chiese Andrè continuando a seguire Oscar su per le scale .
 
- No! - esclamo' lei  - sarebbe solo tempo perso , tutte le stanze  vengono usate giornalmente , escludo che Fersen sia così incosciente.
 
- Oh...se è per quello è anche tante altre cose e non positive...direi!
 
Oscar si giro' a fissarlo :
 
- Il tuo sarcasmo è fuori luogo - sbotto'.
 
Andrè intuì che sua moglie fosse troppo nervosa e come avrebbe potuto non esserlo , aveva appena scoperto che il suo compagno era un farabutto, cosa che Andrè aveva sempre saputo.
 
Decise di non far piu' battute.
 
Oscar raggiunse il piano superiore , si reco' verso la sua camera , ne spalanco' la porta :
 
- Magari trovero' una chiave o qualche indizio nascosto - sbotto' cominciando a rivoltare un cassetto.
 
Mentre lei si affancendava , Andrè era fermo sulla soglia, sulla soglia di quella che era la loro camera da letto , di Oscar e Fersen.
 
Fisso' quel materasso sul quale i due si erano certamente amati e un'ondata di gelosia lo pervase.
 
Rimase immobile , incapace di qualsiasi slancio vitale .
 
La stanza era piccola ed accogliente, tanti cuscini sparsi sul letto, le tende dorate di buona fattura .
 
La stanza ideale per amarsi.
 
Oscar si giro' a fissarlo :
 
- Andrè, cosa ci fai li impalato ? Aiutami ! - sbotto'
 
Lui si riscosse, insieme setacciarono ogni cassetto ma senza risultato.
 
Andrè si ritrovo' fra le mani la biancheria di Oscar , ma anche quella dell'uomo che gliela toglieva.
 
Odiava quella stanza, stare fra quelle mura lo faceva soffocare .
 
Doveva uscire da li, al piu' presto:
 
- Cercare una chiave o un indizio è solo tempo perso Oscar! - sbotto'alla fine  fissandola.
 
- Hai ragione Andrè, saliamo su! - si decise lei
 
Andrè la seguì allontanandosi da quella camera.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Che bello! vi siete svegliato! - sussurro' cris
 
Victor se la trovo' li, china su lui, intenta a tamponargli il viso.
 
- Siete svenuto, io...io ho anche  creduto che...
 
Il giovane sorrise :
 
- Perdonatemi se vi ho fatto preoccupare ma.... ma il dolore è davvero insopportabile! - sussurro'con voce sofferente
 
- Non importa ..- esordì cris emozionata - l'importante è che siate ancora qui, con me! - confesso' adagiandosi ancora su quel petto.
 
Victor la abbraccio' col cuore gonfio d'amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar si blocco' dietro una grande porta, sospiro' e la apriì di botto, la stanza era completamente vuota :
 
- Qui non c'è nulla ! - sbotto' gitandosi verso Andrè, il giovane varco' l'uscio, fisso' le scarne pareti :
 
- Cerchiamo bene , magari,,,magari c'è un passaggio nel muro. - sussurro'
 
Oscar annuì, entrambi  ne ispezionarono palmo per palmo ogni centimetro , ma nulla.
 
Passarono all 'altra stanza,  anch'essa era vuota, , il giovane si porto' le mani ai capelli :
 
- E se...se  loro non fossero piu' qui ? Se Fersen li avesse già...
 
Lei si avvicino' , lo fisso' dolcemente :
 
- Non dirlo, li troveremo, vedrai!
 
Si fissarono, erano entrambi angosciati anche se per ragioni diverse.
 
- Dai...Setacciamo anche questo muro! - consiglio' lei
 
Si misero al lavoro e per tutto il tempo Oscar osservo' non vista il marito.
 
Era preoccupato per la sua Cristine ed era bello,, gli anni passavano e lui diventava sempre piu' uomo.
 
Un bell'uomo.
 
- Niente nemmeno qui! - sospiro' nel frattempo lui.
 
- Ci rimane solamente un'altra stanza - convenne Oscar - se non troveremo niente nemmeno in quella...beh...Significa che Cristine e Victor sono in un'altra prigione .
 
- Diamine...sarebbe un bel problema!
 
- Già...Ma non pensiamoci ora! - sorrise incitandolo
 
Si chiusero la porta alle spalle e si dirissero verso l'ultima stanza .
 
Andrè seguì l'elegante figura di Oscar per il piccolo corridoio.
 
I due giovani si bloccarono di fronte alla porta dell'ultima stanza.
 
Oscar sospiro', poi aprì.
 
Andrè si fece largo ed entro' insieme a lei.
 
Rimasero stupiti dal disordine che regnava nella stanza.
 
Miriadi di cianfrusaglie erano addossate al muro.
 
- Mio Dio che baraonda! - esclamo' Andrè
 
- Già...- sospiro' Oscar osservando le cianfrusaglie.
 
lui si rivolto' le maniche della camicia  :
 
- Bisognerà spostare tutto al centro , se c'è qualche passaggio di sicuro sarà nascosto .
 
- hai ragione! - convenne Oscar sbracciandosi a sua volta.
 
- Cominciamo!
 
Iniziarono a spostare i pesanti fardelli verso il centro della stanza
 
- Diamine che lavoraccio! - esclamò la giovane dopo qualche tempo passandosi una mano sulla fronte .
 
Andrè la fisso' , con la mano piena di polvere si era sporcata la candida guancia , lui avrebbe voluto deriderla ma si contenne , continuo' a spostare ogni sorta di cianfrusaglia sorridendo sornione a quella divertente vista.
 
 
 
 
 
Cris alzò il viso, si era appisolata sopra il petto di Victor , tese le orecchie .
 
Lui alzò lo sguardo fissandola  :
 
- Che succede ?
 
La giovane continuava a fissare la pesante porta :
 
- MI sembra di sentire dei rumori.
 
- Staranno portandoci dell'altro pane raffermo! - scherzò Victor
 
Ma Cris non rise :
 
- E se invece fosse Andrè ? Se ci stesse cercando ?
 
Lui sbarro' gli occhi, era possibile :
 
- Dovete battere i pugni contro il muro - consiglio' con voce debole - io vi ho sentito dall'altra stanza , magari...vi sentiranno anche loro!
 
Cris lo bacio' sulla guancia , quindi si alzò correndo verso la porta  :
 
- Aiuto!!! - grido' battendo i pugni con nervosismo sul pesante ferro  e sul muro , ancora ed ancora.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Andrè si carico' fra le braccia l'ultima pesante trave di legno.
 
Oscar lo vide bloccarsi e sbarrare gli occhi.
 
- Hai...Hai sentito ?- sbotto'
 
- No...Cosa avrei dovuto sent...
 
Oscar non finì la frase , dei pugni si sentivano battere anche se flebilmente contro il muro.
 
- Mio Dio Cristine, sei tu ?stai bene ?? - urlò Andrè appiattendosi contro una parete.
 
Nessuna risposta ma altri pugni.
 
Il giovane si giro' sconvolto verso Oscar :
 
- Sono qua dietro, ci deve essere un passaggio, ne sono sicuro !!
 
Intanto dall'altra parte Cristine continuava a battere senza sosta ;
 
- Siamo qui! Siamo qui!
 
Oscar strinse i pugni, apparentemente il muro era solido e ben fatto senza insenature.
 
- Ci sarà sicuramente qualche marchingegno, dobbiamo passare a setaccio l'intera parete ! - esclamò.
 
Si appiattirono entrambi  , setacciarono con i palmi ogni centimetro di quella parete.
 
Nella foga di cercare si ritrovarono vicini.
 
Troppo vicini.
 
I loro occhi si incrociarono , un solo flebile movimento avrebbe fatto aderire le loro bocche .
 
Oscar sentì delle vampate imporporarle il viso.
 
Abbassò gli occhi.
 
Andrè si sentì morire , Oscar era troppo vicina , sentì il sangue girare vorticosamente dentro le vene :
 
- Oscar io...- riuscì a mormorare .
 
Ma il palmo di lei che tastava il muro struscio' contro qualcosa in rilievo :
 
- Oddio! - la sentì esclamare Andrè - C'è qualcosa qui..
 
Oscar pigio' con forza , tre secondi esatti e un passaggio segreto rivelò una parete chiusa da una pesante porta di ferro.
 
I giovani rimasero per qualche secondo increduli e spiazzati.
 
Poi Andrè nervosamente si mosse .
 
- Cristine...sei qui?? - Urlò battendo nervosamente contro il ferro
 
La giovane non credeva alle sue orecchie , si giro' contenta ad incontrare lo sguardo di Victor :
 
- Si...siamo qui! - urlò
 
Sul viso di Andrè si aprì un sorriso gioioso, Oscar invece sempre piu' amareggiata si porto' una mano alla testa :
 
- Maledetto...Che tu sia maledetto Hans! - sbotto' angosciata .
 
Andrè era appiattito contro la porta :
 
- Stai bene amore ? Dimmi che stai bene! - urlò emozionato
 
- Si...sto bene ! - rispose lei - ma Victor è ferito, ha perso molto sangue , non resisterà a lungo.
 
- Sta tranquilla tesoro! Adesso sono qui, c'è anche Oscar con me! Vi tireremo fuori! - sancì
 
Cris corse ad abbracciare Victor contenta.
 
Intanto ancora sulla carrozza Hans esaminava concentrato delle carte .
 
- Maledizione! - sbotto' poi .
 
Aveva dimenticato dei documenti importanti a casa .
 
- Cocchiere , torniamo indietro! -urlò scocciato

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Capitolo 36
*** capitolo 36 ***


Anime belle buonasera!
Come promesso vi posto qui un nuovo capitolo di "Senza scelta" .
Mi scuso per l'attesa e vi ringrazio sempre per la fedeltà. 
Preparatevi a qualcosa che non vi piacerà .
Detto questo...Buona lettura.
Fan art... Sabrina Sala 
 
Capitolo 36
 
- Amore mio sta tranquilla! Vi tireremo fuori!
 
Oscar fissava Andrè che sollevato ed emozionato si appiattiva contro la pesante e spessa porta di ferro per parlare con la sua Cristine.
 
Doveva amarla davvero tanto si disse , lei invece...lei aveva imparato ad amare un Fersen che in realtà non esisteva .
 
- Oscar...Oscar! - la voce di suo marito la stacco' da quelle considerazioni.
Ci sarebbe stato tempo per riflettere e piangersi addosso e non era di certo quello il momento .
 
- Dobbiamo trovare il modo di farli uscire da qui! - sbotto' Andrè.
 
Oscar seguì un pensiero lontano, poi torno' a fissarlo:
 
- Torno subito! - sussurro' quindi .
 
Andrè la vide scendere al piano inferiore e tornare mezzo minuto dopo con un'arma fra le mani.
 
- Era un bel pò che non la usavo - sbotto' lei
 
- Cosa intendi farci? - chiese  preoccupato.
 
- Oh...Sta tranquillo, Fersen è troppo lontano per giocarci a tiro a segno! - scherzo'  - Voglio far saltare la serratura - spiego'.
 
Si avvicino' alla porta  :
 
- Madame Sanders , sono Oscar ! - esclamò - cerchero' di far saltare la serratura con qualche proiettile , potrebbe essere pericoloso, vi pregherei di spostarvi all'altro capo della stanza ed avvisarmi quando potro' sparare  - urlò
 
Cris ascolto' tutto con attenzione.
 
- Vi ringrazio  ! - esclamò - datemi pero' qualche minuto , il tempo di aiutare Victor a spostarsi , non si regge in piedi ..- confesso'
 
Oscar ed Andrè si fissarono consci che la situazione fosse piu' grave del previsto .
 
Cris con un Girodelle sofferente che cercava di trascinarsi per non darle peso si mise subito all'opera.
 
Ci volle un pò ma  la giovane riuscì ad accompagnarlo all'altro lato della stanza, il piu' lontano possibile dalla traiettoria della porta.
 
- Grazie ! - sussurro' poi lui guardandola con dolcezza.
 
- Potete cominciare Oscar! - urlò Cristine stringendolo a se per paura che venisse colpito.
 
Oscar mirò alla serratura , stava per premere il grilletto quando Andrè la blocco':
 
- Aspetta ! - le urlò .
 
Lei si giro' a fissarlo contrariata :
 
- Che ti prende? 
 
Si avvicino' serio:
 
- Sei sicura di volerlo fare ? La porta è di ferro massiccio , sai meglio di me che il proiettile potrebbe rimbalzare e colpirti.
 
Lei fissò criticamente la superficie robusta, come sempre Andrè aveva ragione .
 
- Hai qualche idea migliore? - convenne pero' ironica
 
- No! - scosse la testa lui
 
- Allora dobbiamo almeno tentare  - sbotto' - spostati Andrè!
 
A malincuore lui si allontano'.
 
Oscar punto' l'arma e sparo' , il proiettile cozzo' procurando un rumore metallico in tutta la stanza  rimbalzò poi sibilando appena sopra la sua testa.
 
Lei sbarrò gli occhi e si giro' inorridita temendo che avesse colpito il suo Andrè.
 
Fortunatamente lui stava all'angolo opposto , una spalla poggiata al muro , le braccia conserte e uno sguardo di rimprovero stampigliato sul viso :
 
- Sei una fottutissima testarda ! - la rimbecco' - di la verità, vuoi farmi fuori facendo finta che si tratti di un incidente ?
 
Lei rise :
 
- Sei uno stupido! Pero' hai ragione ...E' troppo pericoloso!
 
- Dobbiamo trovare un' altra soluzione , nel modo piu' veloce possibile, sono quasi sicuro che Victor sia in condizioni disperate!
 
Oscar scosse la testa angosciata :
 
- Maledizione! - sbotto'.
 
Poi animata da una nuova scintilla si avvicino' alla porta :
 
- Madame Sanders, avvicinatevi ! - esclamo'
 
Cristine si mosse :
- Ditemi!
 
- Oltre a Fersen...C'è qualcun altro che sa che siete in questa prigione ? - chiese
 
Cristine rispose senza alcun dubbio.
 
- La ragazza giovane della servitu', una ragazza italiana  dai capelli scuri, ci porta da mangiare ogni tanto.
 
Oscar e Andrè si fissarono :
 
- Carla! - risposero entrambi in coro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar entro' correndo nel grande salone.
Si bloccò, Carla stava li, al centro della stanza, sicuramente stava chiedendosi se avessero già capito tutto.
 
Le si avvicino' fissandola :
- Come hai potuto!?- sbottò.
 
La giovane cercò di fare l'indifferente ma le dita che si torturavano l'un l'altra tradivano il suo nervosismo.
 
- Cosa...Cosa intendete signora ?
 
- Non fare la finta tonta Carla , sai benissimo di cosa sto parlando. Appoggiando Fersen sei inevitabimente diventata sua complice. Ti rendi conto ?
 
La ragazza scoppio' in un pianto dirotto .
 
- Io...Io lo so Madame, ma il signore mi ha fatto promettere di...- le frasi erano spezzate dai singhiozzi - lui...lui mi ha ricattato, ha promesso dei soldi alla mia famiglia e...
 
- Dannazione Carla! mi fidavo di te , ti ho persino affidato mio figlio ! Avresti dovuto avvisarmi, ti avrei aiutato io con la tua famiglia!
 
La ragazza cadde in ginocchio :
 
- Perdonatemi!! - ripeteva
 
Oscar cerco' di trattenersi dall'abbracciarla, doveva essere dura e farle pesare la gravità della situazione.
 
- Dammi le chiavi della cella! - sbotto' seria
 
Lei la fisso' sconvolta
 
- No...io non posso! Il signore mi ucciderà!!
 
Oscar la afferro' per un braccio :
 
- Dammi quelle dannate chiavi!!- urlò a squarciagola
 
La ragazza porto' le mani dentro la tasca del grembiule , poi gliele porse.
Oscar le affero' e corse su.
 
 
 
 
 
Fersen getto' lo sguardo fuori dal finestrino della carrozza , l'aver dimenticato i documenti a casa era una bella seccatura , pero' al contempo era  un'occasione per dare un  altro abbraccio alla sua Oscar , per assaporare una volta di piu' le sue morbide labbra per stringerla a se affondando il viso fra i suoi capelli come amava fare.
Era innamorato perso, non vedeva l'ora di rivederla e sussurrarle ti amo  
- " Sto arrivando amore mio " - esclamò felice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Frettolosamente Oscar entro' nella stanza :
- Allora ?- le chiese Andrè.
 
Con aria di trionfo lei gli mostro' cio' che aveva in mano :
- Abbiamo le chiavi! - sorrise
 
- Come...Come diavolo hai fatto a trovarle? - esclamò il giovane illuminandosi
 
- Hai scarsa fiducia nelle possibilità di quella che un tempo era tua moglie !- scherzo' lei.
 
Andrè rise, poi entrambi tornarono seriì
 
- Sbrighiamoci! - sbotto' Oscar - Victor ha bisogno di cure.
 
Con fare frettoloso inserì la pesante chiave nella serraturae armeggio' con l'ingranaggio arrugginito.
Poi...Poi lo scatto finale.
 
Lei e Andrè si fissarono soddisfatti e quasi increduli.
Oscar avanzò aprendo la pesante porta con un misto di apprensione e terrore.
 
Entro' nella fredda, sudicia e sporca stanza, in un angolo scorse Cristine , i capelli lerci, il labbro tumefatto, stringeva a se un Victor sanguinante , era una visione terrorizzante.
 
La giovane incredula si alzò, guardò verso di lei finchè anche Andrè varco' l'uscio.
 
- Cris...- sussurro' il giovane emozionato.
 
Entrambi si corsero incontro cadendosi fra le braccia :
 
- Tesoro mio! - sbotto' Andrè - cosa ti hanno fatto, Dio mio!!
 
La strinse forte a se , la bacio e ribacio' a lungo.
 
Oscar si abbasso' verso Girodelle, era cereo, aveva i capelli impastati col sangue ed una benda sudicia a tentare di contenerlo.
 
Lei si chiese come mai , in simili condizioni fosse ancora vivo.
 
- Victor...- sussurro'
 
Lui la fisso' con sguardo sofferente :
- Lieto di rivedervi Comandante ! - sorrise. 
 
 
 
 
 
Cristine ed Andrè si stringevano ancora piangendo di gioia.
 
- Tesoro...- sussurro' lui osservando il livido sul petto, il labbro gonfio e il vestito strappato.
 
Oscar sentì un'ondata di lacrime inveaderle gli occhi, cercò di contenere lo sconforto, poi si fece coraggio :
 
- Madame Sander...- esclamo' attirando la sua attenzione.
 
Cristine le rivolse uno sguardo , poi si avvicino a lei.
 
- Io...Io ho bisogno di chiedervi ...chi vi ha ridotto in questo stato? 
 
La giovane la fisso' incredula :
 
- Sapete già chi è stato! - sancì
 
- Ho...Ho bisogno di sentirvelo dire, ho bisogno di udirlo con le mie orecchie... dalle vostre labbra!
 
Cris abbassò gli occhi .
 
- Vi prego, ditemelo !- esclamò con rabbia
 
- E' stato il vostro compagno, è stato Fersen, è lui che mi ha picchiata , è lui che mi ha rinchiusa qua dentro, e lui che ha spaccato la testa a Victor lasciandolo al suo destino!!
 
Oscar si portò una mano sul viso sconvolta.
 
- Avete convissuto con un mostro - continuo' Cris - con un essere spregevole che non si fa scrupoli ad alzare le mani su una donna .
 
Lei strinse i pugni arginando le lacrime che le salivano agli occhi, il suo Fersen era il mostro di sempre.
 
Andrè si avvicino' verso le due donne , cinse la vita di Cristine con un braccio, le deposito' un bacio sulla fronte , poi tornò a fissare Oscar :
 
- Ho sempre intuito che in realtà non fosse cambiato, Fersen è un essere spregevole e meschino - esclamò - ma sinceramente...Questo odio verso Cristine non lo concepisco - sbotto' serio - Perchè rinchiuderla qua dentro, a che pro ? - chiese.
 
Lo sguardo di Cristine incontro' gli occhi chiari di Oscar , Andrè non sapeva molte cose .
Oscar comprese che la dolce inglesina fosse già a conoscenza di tutto, tuttavia la giovane non proferì parola, Oscar e Andrè dovevano chiarire da soli 
 
- Sbrighiamoci - esordì quindi sviando il discorso - Victor ha bisogno di aiuto, ci sarà tempo per le spiegazioni.
 
Oscar e Andrè si riscossero , come sempre la giovane aveva ragione, non c'era tempo per le spiegazioni.
 
Andre' si avvicino' all'ex tenente , i due si fissarono mestamente 
 
- Perdonatemi Grandier , avrei dovuto sfoderare il mio lato militare ma....Mi sono lasciato afferrare come uno stupido -  pronuncio' quelle parole a fatica.
 
- State tranquillo Victor , voi siete stato essenziale , soprattutto per convincere Oscar della crudeltà del suo compagno! - sibilò
 
La giovane gli rivolse uno sguardo che avrebbe incenerito l'amianto.
 
Poi i tre si affaccendarono per cercare di portar via da li Victor
 
 
 
 
 
La carrozza attraverso' il cancello della villa e percorse rapida il lungo vialetto,
si fermò quindi davanti il grande portone.
 
Fersen si aspettava che Oscar uscisse ad accoglierlo ma forse, penso', lei stava facendo la solita cavalcata ,oppure era chiusa tristemente in biblioteca a leggere un libro.
 
Carla che  agitatissima aveva scorto la carrozza avvicinarsi ,si appresto' ad aprire ma non prima di aver asciugato le lacrime. Hans intuì subito fissandola che ci fosse qualcosa che non andava.
 
- Signore...Non ci aspettavamo che tornaste così presto. Avete riunciato alla partenza ? - sbotto' agitata .
 
Subito si pentì di aver pronunciato quelle parole .
 
- Non credo che la cosa debba riguardarti ! - sbotto' lui sgarbatamente - Madame Oscar non c'è ? - chiese poi.
 
Carla tremo' :
 
- Ecco..si...è...
 
- E' in casa o no ?? - sbotto' scocciato.
 
La ragazza abbassò gli occhi conscia che qualcosa di grave stesse per succedere.
 
- Carla...Vi degnate di rispondere??
 
Lei prese coraggio :
 
- Si...si...la signora è in casa, è...è di sopra!
 
Fersen si avvio' verso la scala credendo che la sua amata fosse nella loro camera .
 
Carla lo blocco' :
 
- Signore...
 
Hans si giro'
 
- Madame oscar è...é al piano superiore , nella...Nella stanza segreta.
 
- Cosa??? - lui ritorno' indietro furioso
 
- C'è...C'è anche Grandier con lei!- continuo'.
 
- Maledizione!! - sbotto' irato spingendola sgarbatamente
 
 
 
"no...no...non poteva davvero essere accaduto"
Hans corse verso le scale salendo i gradini a quattro.
Entro' in camera, prese un'arma e la nascose nella tasca della giacca.
" Sta calmo ! - penso' - magari...Magari Grandier l'aveva convinta a controllare casa ...magari...Magari Oscar non aveva trovato nulla.
 
Carla pianse calde lacrime, non aveva avuto il coraggio di  rivelare al suo padrone che aveva consegnato già le chiavi ad Oscar.
 
-Forza Victor , tiratevi su! - Andrè si abbasso' verso il giovane, lo aiuto' a rimettersi in piedi, poi fisso' Oscar :
 
- Tu...Cosa farai adesso? - le chiese - fra qualche giorno Hans tornerà e...
Lei abbasso' gli occhi :
 
- Non so cosa faro',  ci pensero' dopo , occupatevi di  Victor adesso, ha urgentemente bisogno di un medico.
 
Andrè annuì, sorrise a Cris, entrambi sorressero il giovane fermamente intenzionati a lasciare quella prigione il prima possibile.
 
 
 
 
 
" No...No...no! " - continuava intanto a ripetersi Hans salendo le scale , gli basto' arrivare al piano superiore per capire che Oscar aveva di sicuro scoperto tutto.
 
La porta della stanza era spalancata ma magari...magari non avevano trovato il passaggio segreto spero', entro' con furia ed inorridì.
Il passaggio  era aperto, anche la porta della prigione era spalancata, si preparo' al peggio ,ma proprio mentre stava per entrare, Oscar si ritrovo' ad uscire.
 
Si ritrovarono faccia a faccia.
 
Lei sobbalzo' :
 
- Hans...cosa...cosa ci fai qui...Avresti dovuto essere...
 
- Per fortuna ho scordato qualcosa...- esclamò lui '.
 
Victor , Cristine e Grandier sbarrarono gli occhi.
 
Lo sguardo di Hans corse a loro , poi agli occhi delusi della sua Oscar.
 
- Io...
 
- Tu ?? - urlò lei ringhiando dritta sul suo viso
 
Hans si sentì morire :
 
- Perdonami! - sbotto' abbassando gli occhi
 
Lo schiaffo che lei gli mollò rimbombo' fra le pareti della stanza facendo sobbalzare tutti.
 
- Attendo spiegazioni Hans! - urlò lei - mi fidavo di te, mi avevi detto di essere cambiato!!
 
- Io SONO cambiato! - sbotto' angosciato- credimi amore mio ...
 
- Crederti ? Come faccio a crederti? - sbotto' lei tempestandogli il torace di pugni - come diavolo faro' a crederti, hai rovinato tutto, tutto! - sbotto'  continuando a colpirlo con gli occhi invasi dalle lacrime.
 
- Si...ho sbagliato ma...ma l'ho fatto per noi!
 
- Per noi? Con che coraggio pronunci queste parole ? Sai come la penso, sapevi benissimo che odiavo il vecchio Fersen..
 
Lui le afferro' le mani :
 
- Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per amore. Ti amo al di sopra di tutto, ti amo maledettamente ! - sussurro' fissandola con gli occhi lucidi.
 
Oscar abbasso' gli occhi :
 
- Hai rovinato tutto...Tutto! Da questo momento in poi ti cancellero' dalla mia esistenza! - sbotto'
 
Hans sbarro' gli occhi :
 
- No...non puoi dire sul serio...Non puoi cancellare quello che di bello c'è stato!
 
Oscar alterata allontanò sgarbatamente quelle mai dalle sue .
 
- Tutto quello che di bello c'è stato è stato costruito sull'inganno.
 
- No! - urlò lui .
 
- Si invece ! - sbotto' lei - ti ho dato tutto Hans, ho imparato ad amarti a rispettarti, a vivere con te. Ti ho dato il mio cuore ed il mio corpo e tu...tu mi hai ingannata!!
 
Alterata Oscar si avvicino' a Cristine :
 
- Guarda questa donna Hans... L'hai rinchiusa e picchiata! - urlò .
 
Poi alterata si avvicino' a Victor  :
 
- Hai fracassato la testa ad uno dei miei ex soldati!
 
Fersen abbasso' gli occhi .
 
- Non è questo l'uomo che voglio al mio fianco, il Fersen che ho imparato ad amare è rispettoso e dolce , il Fersen che ho imparato ad amare non esiste ! - sbotto' piangendo.
 
Hans si avvicino' a lei :
 
- Perdonami amore mio, possiamo ricominciare, ti prometto che saro' diverso, ti prometto che...
 
- Lo hai già promesso una volta e non lo hai mantenuto. - urlò lei - Sono stata una stupida , avrei dovuto capirlo già quattro anni fa, quando mi hai costretta a  sottostare a quello stupido ricatto! - sbotto'
 
Andrè sbarro' gli occhi , fisso' Cristine , poi torno' a fissare Oscar  :
 
- Quattro anni fa ? Ricatto ? Di...di cosa state parlando ? - esclamò poi fissando Fersen dubbioso.
 
Oscar lascio' volutamente cadere il discorso, si giro' continuando a discutere con Hans :
 
- Hai rovinato tutto, non posso piu' continuare a star con te, lo capisci ?
 
Hans si porto' una mano alla testa disperato :
 
- Non puoi davvero pensarlo, non puoi...
 
- Si invece...Non voglio piu' averti nella mia vita, non dopo quello che hai fatto.
 
Hans sgrano' gli occhi ,cercò di abbracciarla:
 
- Non azzardarti a toccarmi! - urlò lei - adesso prendero' MIO figlio e me ne andro' via !- sbotto'
 
Andrè la fisso' sempre piu' sospettoso.
 
Hans la blocco' :
 
- Fermati!
 
- Va al diavolo ! - sbotto' lei spintonandolo.
 
Hans rivolse a Cristine ed Andrè uno sguardo intriso d'odio:
 
- E' tutta colpa vostra ! - sbotto' , poi fisso' Cristine :
 
- Tu...Lurida Inglesina hai dovuto per forza mettere bocca nelle mie faccende , ti odio!! - urlò, poi in un impeto d'ira caccio' fuori l'arma dalla tasca e gliela punto' contro.
 
Andrè lo  fisso' terrorizzato, Victor cercò di alzarsi ma ricadde , Andrè si frappose fra Cristine  e Hans facendo scudo con il suo corpo.
 
- Bene Damerino ! - sbotto' Hans - forse è meglio che muoia anche tu!!
 
Oscar tremo' :
 
- Fermati Hans, cosa vuoi fare ?
 
Lui le rivolse uno sguardo rabbioso :
 
- Finchè Grandier sarà vivo tu non sarai mai completamente mia ! Anche adesso lo difendi , anche adesso che lui morirebbe per la sua Inglesina !
 
Oscar e Andrè si scambiarono uno sguardo ambiguo.
 
Hans tese la mano e prese la mira:
 
- Muori bastardo! - urlò , quindi premette il grilletto.
 
Oscar sentì mancare l'aria , Andrè non poteva morire , la vita senza  Andrè non avrebbe avuto senso.
 
- Nooo! - urlò , quindi con un'agile falcata si frappose fra il corpo del marito e la pallottola.
 
Il sibilo metallico falcio' l'aria , poi venne rotto dal suono del singulto di Oscar.
 
La pallottola le squarcio' il petto, una chiazza rossa si allargo' velocemente sulla candida camicia .
 
Uno sguardo fuggevole, solo per assicurarsi che Andrè stesse bene e poi...Poi stramazzo' al suolo.
 
- Noooo! No amore mio, cos'hai fatto?? - urlo' Andrè abbassandosi verso di lei, gli occhi solcati dalle lacrime, il viso stravolto - Non avresti dovuto farlo, sei sempre la solita testarda!
 
- Ti amo...- le sussurro' lei - ti amo al di sopra di tutto, non ho mai smesso di amarti! - sussurro' con voce debole e impastata , tuttavia Andrè udì benissimo quella confessione.
 
Il braccio del giovane le sorreggeva la testa , la mano tentava invano di tamponarle la ferita .
 
- Sei forte Oscar...ce la farai, vedrai...- sussurro' tremando terrorizzato
 
Lei scosse la testa , lo fisso' sorridendo debolmente :
 
- Ormai il mio tempo è finito...ma...
 
- Non parlare , non sforzarti !
 
Oscar lo ignoro' , doveva dirglielo  prima di non poter piu' farlo :
 
- Abbi...Abbi cura di Etienne , fallo...fallo crescere felice con...con suo fratello.
 
Andrè sbarro' gli occhi.
 
- Antoine non è figlio di Fersen...è...è tuo ! Perdonami per avertelo nascosto Andrè...- sibilo' con l'ultimo filo di voce  rimasto, poi...poi i suoi occhi si chiusero, la testa ricadde.
Andrè urlò terrorizzato.
 
Oscar...la sua Oscar lo lasciava con mille interrogativi e con una sconvolgente confessione.

Non poteva crederci...
 
 
 
 
 
 
 
 
 




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Capitolo 37
*** capitolo 37 ***


Anime belle buonasera, come promesso ecco a voi il nuovo capitolo di "Senza Scelta".
Grazie sempre per la vostra dedizione. Attendo le vostre impressioni. 
Per la fan art credito all'autore .
 
"Senza scelta"
Capitolo 37
 
- Nooo! No Oscar, non è possibile!! Non ci credo!!
 
Andrè si disperava chino sul corpo inerme della moglie, il viso affondava fra i suoi capelli, le braccia le sorreggevano il capo.
 
Le lacrime scorrevano incontrollate, l'aria nella stanza sembrava rarefatta, era come se il tempo si fosse fermato in quell'istante per tutti.
 
Cristine, la mano alla bocca per trattenere l'angoscia faceva i conti con le lacrime che le salivano agli occhi.
 
Victor ancora incredulo si sentiva ancora piu' debole e Fersen , Fersen era  paralizzato e scioccato per quel che inconsapevolmente aveva fatto.
 
Andrè si riscosse, bacio' la fronte e le guance di Oscar sperando che si destasse ma era una vana speranza:
 
- Svegliati...Dimmi che stai bene...Dimmi che...- si blocco', si fisso' la mano imbrattata del sangue di sua moglie, fisso' quella camicia candida ormai invasa dal rosso e si sentì quasi mancare.
 
Abbandono' gentilmente il capo di Oscar e fisso' Fersen con odio :
 
- Maledetto! - urlò paonazzo di rabbia - che voi siate maledetto Hans!!
 
Fersen si riscosse , aveva ucciso la donna che amava , la donna per cui aveva vissuto fino a quel momento, quella donna per cui avrebbe fatto di tutto.
 
- Io...Io non volevo...Io la amo, con tutto il cuore ! - sussurro' quasi a se stesso.
 
Andrè era sempre piu' furioso :
 
- " Amore"...- esclamo' - mi chiedo se  conosciate il vero significato di questa parola - grugnì irato - Guardate...- sbotto' indicando il corpo della sua povera Oscar - guardate cosa ha generato di buono il vostro insano e malato sentimento!!
 
Fersen fisso' la sua Oscar, anche in quell'infausto momento era bellissima , anche con il viso cereo e quegli occhi chiusi .
 
Come avrebbe vissuto adesso senza di lei ? Come mai avrebbe fatto??
 
Si avvicino', fisso' Victor, poi Cris, poi Andrè :
 
- Perdonatemi...Perdonatemi tutti! - sussurro' angosciato , si porto' una mano alla fronte disperato, poi si punto'  la pistola alla tempia - sto per raggiungerti amore mio! - sussurro' quindi diretto ad Oscar prima di premere il grilletto.
 
- No...Non lo fate!! - urlò Cristine cercando invano di raggiungerlo.
 
Troppo tardi...Il proiettile trapasso' il capo di Fersen , il suo corpo  ricadde a terra inerme , solo il tempo di sfiorare con la sua mano quella di Oscar.
 
Victor, Cris e Andrè si fissarono scioccati
 
 
 
 
 
Lassone scosse la testa, Andrè sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi, la mano di Cristine sulla sua spalla fu una magra consolazione al suo dolore , gli occhi verdi incontrarono quelli color del mare.
 
- Perdonami, non ti ho nemmeno chiesto come stai- sussurro' il giovane fissando il labbro tumefatto della sua compagna e quel vistoso livido sul suo decollettè.
 
- Sto bene, sta tranquillo , sono solo un pò debole, ma...me la cavero'!
 
Andrè la strinse, Cristine si crogiolò qualche secondo nel suo abbraccio, poi si staccò freddamente :
 
- Vado a vedere come sta Victor! - sussurro' apaticamente uscendo dalla stanza.
 
 
 
 
 
- Avanti!
La voce di Victor suono' cristallina , Cristine spalanco' la porta e sorrise .
 
Disteso, due cuscini a sorreggergli la testa, la benda pulita attorno alla testa il giovane ricambio' il sorriso.
 
Lei avanzò, si chiuse la porta alle spalle, si avvicino' al letto fissandolo quasi ammaliata .
 
Victor aveva lo strano potere di portarle pace e conforto.
 
- Come state ? - gli chiese
 
Dolcemente lui le prese una manola portò fra le sue :
 
- Abbastanza bene! - rispose - Ho una benda pulita alla testa, dei vestiti candidi e profumati ed una dolcissima donna al mio capezzale, adesso basterebbe solo che il mio ex comandante si riprendesse!!
 
Cristine abbasso' gli occhi :
 
- Già...- sussurro' triste
 
- Voi piuttosto...Voi come state Cris, in ogni senso...intendo!
 
Gli occhi della fanciulla si riempirono di lacrime di riconoscenza .
 
- E' bellissimo constatare che a qualcuno importi! -  sbottò 
 
 
Il giovane le strinse la mano :
 
- Cris...Sapete già quel che provo , per me sarete sempre al primo posto!
 
Lei si porto' una mano sugli occhi esasperata .
 
- Piangete, sfogatevi se servirà a farvi stare meglio!- la incito' lui
 
- No...Non voglio piu' piangere Victor -obietto' - Ho voglia di ridere ed essere felice.
 
- Ve lo meritate ! - sussurro' dolcemente lui.
 
- Si! - annuì - anche se la mia vita è in subbuglio , anche se il mio compagno si dispera al capezzale della moglie , anche se sono sul punto di perdere tutto...Io non voglio scoraggiarmi, inseguiro' la felicità, fosse l'ultima cosa che faccio!
 
Victor le bacio' la mano.
 
- Andrè mi ha amato...Non lo metto in dubbio ma saro' sempre la sua seconda scelta! Oscar è il suo amore grande ed io...io spero fortemente che possa farcela .
 
Il giovane la fisso' dolcemente :
 
- Siete un angelo e voglio che sappiate  che...- si blocco' - che io saro' sempre qui, per voi!
 
Lei lo abbraccio' grata.
 
Si crogiolò in quell'abbraccio gentile e garbato che la riporto' alla serenità.
 
- Adesso dobbiamo tutti pregare per Oscar - sussurro'.
 
Victor annuì , quella donna aveva un animo nobile e lui l'avrebbe fatta felice.
A qualunque costo.
 
 
 
 
 
Il viso cereo, le membra abbandonte , quelle orribili bende a fasciarle il petto, Andrè fisso' la sua Oscar, le prese la mano fra la sua :
 
- Ti prego...Svegliati, Hai tanto da spiegarmi Oscar, Antoine è mio...Ho un altro figlio e non riesco a comprendere perchè tu me lo abbia taciuto. Svegliati amore , ti prego! Lassone sostiene che ci siano poche speranze ma io so che sei forte. Svegliati, ritorna da me!!
 
 
 
 
 
 
 
Andrè addento' distrattamente un boccone , fisso' Cristine che apatica e silenziosa sedeva a tavola accanto a lui , le sfioro' la mano, lei sorrise freddamente :
 
- Lassone tornerà domattina ? - chiese
 
- Si...- rispose lui  - anche il dottore è angosciato
 
- Immagino.
 
- Io, a tal proposito volevo avvisarti che...Che stanotte..
 
- Che stanotte rimarrai a vegliare Oscar! - esclamò precendolo.
 
Andrè la fisso' a disagio :
 
- Sono così prevedibile ?
 
- Direi...- sorrise lei .
 
- Scusami Cris , è che...
 
Lei scosse la testa :
 
- Se mi avessero detto che, dopo lunghi giorni di prigionia la prima notte da libera l'avrei passata da sola non ci avrei mai creduto.
 
- Perdonami...
 
- Sono io che devo perdonarmi Andrè. La verità è che non avrei dovuto cedere , avrei dovuto seguire il mio istinto gia' da prima. Non mi sentirei così sola adesso...
 
Lui si porto' una mano alla fronte confuso :
 
- Perdonami ma...io non ci capisco piu' nulla.
Oscar probabilmente non ce la farà ed io...io non so ancora nulla di quel che è successo , a parte...A parte che ho un altro figlio.
 
Lei lo fisso' :
 
- Mi dispiace  Andrè...Davvero!
 
La fisso' con occhi supplichevoli :
 
- Sono quasi sicuro che tu sia a conoscenza di tutto, Oscar e Fersen avevano parlato di un ricatto. Spiegami Cris...per favore!
 
lei abbasso' gli occhi :
 
- Sarà tua moglie a spiegarti ogni cosa, tocca a lei farlo
 
- Oscar potrebbe non farcela!!- tuono' lui
 
- Ce la fara' - sentenzio' carezzandogli il viso - buonanotte! - sussurro' poi lasciando freddamente la stanza.
Andrè strinse i pugni nervoso.
 
Cristine raggiunse la camera da letto, si spoglio' ed indossò una camicia da notte, rimase per qualche minuto a fissarsi allo specchio, il livido sul labbro era meno nero, ma ancora visibile.
 
Fisso' il letto vuoto,alzò le coperte e scivolò fra le lenzuola.
 
Che caos che era diventata la sua vita , si ritrovo' a pensare a come gli ultimi eventi avessero trsformato la sua quotidianità.
Fersen era morto, Oscar in fin di vita e lei ed Andrè sempre piu' distanti.
Antoine ed Etienne erano stati affidati alle temporanee cure di Nanny che li faceva vivere fra coccole e buon cibo , avevano così modo di socializzare e lei invece...lei invece era nuovamente sola.
 
Si alzò, indossò una leggera vestaglia e si affaccio' al balconcino, fissò con tristezza l'enorme distesa stellata .
 
Pianse sommessamente , poi si asciugo' le lacrime, aveva promesso a se stessa di non piangersi addosso, una voce dal balconcino attiguo' la bloccò :
 
- Non riuscite a dormire dolce Cris ?
 
Lei si giro', dal balcone adiacente Victor la fissava sorridendo.
 
- Cosa ci fate in piedi ? - sussurro' lei - avete bisogno di riposo, il medico è stato chiaro.
 
Lui sorrise mostrando una dentatura perfetta :
 
- La visione di un cielo stellato non ha mai ucciso nessuno ! - esordì.
 
Cris tornò a fissare il cielo :
 
- Già...Stasera è davvero bellissimo!
 
Victor avrebbe voluto azzerare la distanza che li divideva, avrebbe voluto star accanto a lei a fissare romanticamente quel panorama  ma non poteva dirlo.
Poteva solo immaginarlo. 
- Come mai non dormite  ? - chiese quindi.
 
- Volete una risposta sincera o una di circostanza ? - Scherzo lei
 
- Sapete già la risposta: Sincerita', sempre!
 
Lei alzò gli occhi al cielo, si strinse ancor piu' alla vestaglia :
 
- Pensavo a come gli equilibri della mia vita siano inevitabilmente cambiati, mi sento sola Victor , persino fra quelle sbarre, in quella sudicia prigione ero più felice.
 
Lui si avvicino' alla balaustra di marmo che li divideva :
 
- Non siete sola Cris, non lo sarete mai- sussurro' - tornate fra le vostre candide lenzuola e pensate a quanto siamo stati fortunati a poter uscire vivi da quell'inferno.
Pensate a quando credevamo che saremo morti la dentro.
 
Lei sorrise grata :
 
- Avete davvero un dono stupendo Victor.
 
- Oh...di certo vi riferite alla mia splendida chioma, purtroppo con questa benda i miei capelli non danno il meglio di loro ...
 
- Non scherzate - sussurro' lei dolcemente - di sicuro siete un uomo affascinante ma io non parlavo di certo delle vostre doti estetiche.
 
- Ah...no ? - rise lui.
 
- No...Avete il dono innato di riportarmi sulla giusta via, sapete infondermi pace e tranquillità.
 
Victor si blocco', la fisso' commosso ;
 
- E' davvero il piu' bel complimento che potevate farmi! - sussurro'
 
 
 
 
 
 
 
Era notte inoltrata , la casa era piombata nel silenzio, in realtà lo era da giorni, un silenzio irreale da quando anche Etienne non c'era.
 
Con Cris era sempre tutto piu' complicato, Andrè si rendeva conto di non riuscire a dedicarle tutte le attenzioni che la sua compagna meritava ma l'unico pensiero adesso era per la sua Oscar, per il suo grande amore disteso ed immobile su un letto.
Si era beccata una pallottola in  pieno petto  per lui...Non se lo sarebbe mai perdonato, troppi dubbi e segreti erano ancora da sciogliere.
Piano, pianissimo Andrè afferro' quella mano delicata , se la porto' alle labbra.
 
- Svegliati amore, i nostri figli hanno bisogno di te!
 
I "Nostri" suonava talmente strano.
 
- Devo ancora conoscere meglio Antoine, passare del tempo con lui e tu...Tu hai ancora tanto da fare ..- sussurro'.
Avvicino' la sedia al letto e si preparo' a vegliarla, sarebbe stata una notte lunga.
 
 
 
 
 
 
 
Le prime luci dell'alba filtrarono dalle tende appena scostate .
 
Andrè si era appisolato li, su quella sedia  vicino al capezzale di Oscar.
 
La fisso' come al solito per accettarsi che respirasse , aveva superato un'altra notte ed era di sicuro un buon segno.
 
Bussarono alla porta , Cris con un vassoio fra le mani entro', fisso' Oscar, poi Andrè:
 
- Com'è andata la notte? . chiese interessata porgendogli la tazza e abbandonando poi il vassoio sul comodino
 
- E' stata una notte tranquilla! - rispose Andrè sorseggiando il caffè .
 
Cris osservo' Oscar , le scosto' una ciocca di capelli dal viso poi giro' le spalle dirigendosi verso la porta.
 
- Aspetta!- la blocco'  .
 
Lei si giro' a fissarlo :
 
- Grazie per il caffè  - sussurro', poi azzero' ulteriormente la distanza che li divideva, fisso' le labbra della sua compagna - ti fanno ancora male ?- chiese
 
- No...Solo un pò. Per fortuna non devo piu' baciare nessuno...- sibilò lei
 
Andrè la fisso' confuso.
 
- Cosa intendi dire ? Solo perchè sto dedicandomi ad Oscar non vuol dire che...
 
- Non mentirmi  Andrè e soprattutto non mentire a te stesso.
 
- Quante volte dovro' ancora spiegartelo che il mio sentimento è sincero ?- sbotto' - ti sto trascurando ma...
 
Cris lo fisso' , era di certo confuso e travolto dagli eventi.
 
- So che mi vuoi bene Andrè, ma...dovresti osservarti quando stai con lei , capiresti molto!- sussurro'.
 
Quindi uscì dalla stanza.
 
Andrè strinse i pugni nervoso e pianse.
 
 
 
Lassone ricomincio' a pulire la ferita accuratamente poi si blocco', cosa mai stava facendo ?
 
Quel gesto , forse avrebbe avuto delle amare conseguenze, sospiro' affranto e spero' nel buonsenso del suo nuovo paziente.

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Capitolo 38
*** capitolo 38 ***


capitolo 38
" Senza scelta "


Girodelle sbuffo', ravvivo' con foga il cuscino  , giro' il capo e chiuse gli occhi a malavoglia, dieci secondi dopo si mise a sedere a letto.
Una fitta alla testa gli fece chiudere gli occhi per un fuggevole attimo, si porto' una mano alla fronte poi si alzo' , raggiunse il balcone, e fisso' il cielo.
Lo sguardo corse  verso la camera di Cris, non vi era attimo ormai in cui non pensasse a lei.
Che strana la vita , Cris amava Andrè , ma Andrè amava Oscar.
Per un breve, impercettibile momento invidio' Grandier che poteva godere dei suoi pensieri, quanto avrebbe voluto che la dolce Sanders lo amasse come amava lui.
Avere Cris al suo fianco lo avrebbe fatto felice ed invece poteva solo essere suo sincero amico.
Un sospiro amareggiato gli sfuggì dalle labbra , poi come in un flashback il pensiero di quel bacio , li in quella prigione si riaffaccio' prepotentemente alla mente , le labbra morbide di Cris, la loro arrendevolezza , si sentì immediatamente eccitato , perchè lei lo aveva baciato ? Forse era solo stata pena per un uomo ferito e senza speranza o magari...Magari era  attrazione!
Si chiese cosa fosse giusto fare  , se provare a capire se quel sentimento potesse essere ricambiato o rimanere in ombra ed offrire un sostegno incondizionato.
Mentre si arrovellava in simil pensieri , un fruscio' attiro' la sua attenzione , era un miraggio notturno o era davvero lei, la regina dei suoi pensieri ?
Le iridi cerarono di mettere a fuoco oltre il buio rischiarato solo da un filo di luna , era proprio lei...Cris!
Seduta , le spalle curve come a tenerci su tutti i problemi del mondo , il viso rivolto giu', verso le scarpette vellutate .
Girodelle non ebbe dubbi , afferrò la giacca e scese.





La luna non splendeva affatto quella sera, sembrava portare con se le stesse ombre dei suoi pensieri.
Cris sopiro', un'altra notte da sola un altro giorno sprecato. Si chiese perchè la vita fosse sempre stata ingiusta con lei , perchè si ritrovava sempre a rincorrere uomini che non la amavano mai completamente .
Prima l'infedele Alain con le sue storie di una notte , poi Andrè ed il suo amore smodato per Oscar .
Per un breve fuggevole secondo , due labbra morbide catturarono  i suoi pensieri, il bacio dato fra quelle umide mura della prigione rivisse vivido.
Si porto' una mano alla testa confusa , perchè lo aveva dato per gratitudine o per attrazione ?
Girodelle aveva tutto quello che una donna avrebbe potuto desiderare , Grazia, eleganza , fascino , ecco perchè lo aveva baciato.
Si toccò le labbra sconvolta da quell'insano pensiero e pianse.


Victor si avvicino' piano, la flebile luce della luna  rivelò una Cristine in evidente stato di sofferenza , la giovane aveva le mani sugli occhi e piangeva senza ritegno.
Vederla soffrire gli frantumava il cuore , si avvicino' piano , talmente piano che lei non udì la sua presenza.
- Cris...- Sussurro' pogiandole una mano sulla spalla .
Lei alzo' il viso di botto rivelando quei meravigliosi occhi colore dell'acqua solcati dalle lacrime
- Non piangete, per favore! -esclamo' angosciato.
- Io...io non vorrei ma...Sono troppo confusa.
Victor le carezzò il viso :
- Vedervi così mi fa male! - sussurro' - ma se serve ad allontanare il dolore allora...Allora fate pure...piangete!
Lei lo fisso' , quel viso dolce, quei lineamenti delicati , non potè fare a meno che stringerlo cadendogli fra le braccia.
Pianse a lungo Cris mentre lui le carezzava il capo cullandola.
Stringersi su quel petto era confortante e dannatamente bello , per un breve attimo Cris alzo' lo sguardo ed incontro' gli occhi di lui , quegli occhi verdi come i prati in Primavera . 
Era dolcissimo Victor mentre le sorrideva e cercava di cancellare le lacrime dalle sue guance usando i pollici  :
- Non meritate di soffrire Cris ma siete talmente bella che nemmeno il dolore riesce a far sfiorire la vostra beltà. Se potessi esprimere un solo desiderio vi giuro che lo userei perchè voi foste sempre felice!
Quelle parole, quelle braccia, quel viso vicinissimo al suo le fecero girare la testa :
- Voi...Voi siete meraviglioso! - sussurro' .
Animato da una forza involontaria  Victor avvicino' le labbra a quelle di lei, Cris rimase ferma  mentre lui cerco' dolcemente di forzare quel muro  finchè...finchè lei si arrese, si abbandono' .
Il bacio fu dolcissiomo.
Victor la attiro' a se , affondò le dita fra i suoi capelli sulla nuca avvicinandola.
Cris era estasiata , baciarlo era qualcosa di sensazionale , il bacio da dolce si trasformò in sensuale .
Le bocche si cercavano fondendosi mentre i cuori battevano impazziti...Poi ad un tratto lei si bloccò, sbarro gli occhi :
- Cosa...cosa diavolo sto facendo? - esclamò allontanandolo.
Victor la fisso' ancora stravolto , stravolto e deluso.
- Io...io non posso farlo! - sbotto' lei 
lui le afferro' le mani :
- Vi prego di perdonarmi Cris, Non so cosa mi è preso!
Si fissarono , poi la giovane abbasso' gli occhi e corse via verso le sue stanze.
Girodelle rimase fermo, deluso ed ancora estremamente eccitato.



Cris corse su per le scale , si chiuse in camera, si addosso' con le spalle alla porta portandosi una mano sul cuore per colmare i battiti impazziti.
Lo aveva fatto nuovamente , aveva di nuovo baciato Victor.
Si mosse avvicinandosi allo specchio , l'immagine riflessa fu quella di una giovane donna con il cuore in tumulto e le guance arrossate .
Si porto' una mano alle labbra , le senzazioni di quel bacio vi erano ancora impresse sopra.
baciare Victor era bellissimo.
- No...no! - si disse - non puoi Cris..Teoricamente stai ancora con Andrè!
" ma Andrè ama Oscar!" - gli sussurro' la sua coscienza.
Lei cerco' di ignorarla.





Victor strinse i pugni, aveva nuovamente baciato Cris e stavolta a lungo , con dolcezza e desiderio smodato ed era stato magnifico.
Lei si era abbandonata al bacio, alle sue braccia strette attorno alla sua vita, ma perchè allora pochi attimi dopo era fuggita ?
Gli occhi sbarrati  , la sua espressione contrariata lo misero in confusione.
Agli occhi di lei doveva esser apparso come un approfittatore , in realtà era innamorato perso.
la amava con tutto se stesso, doveva assolutamente chiederle scusa e chiarire, teneva troppo a lei per lasciare che qualcosa di inspiegato li dividesse.
Doveva chiederle perdono e doveva farlo adesso!




Tre colpetti.
Tre piccol colpetti alla porta la distrassero dai suoi sconvolgenti pensieri.
Che fosse Andrè ? penso' Cris  preoccupata , possibile che Oscar...
No ! - si disse - Andrè non avrebbe di sicuro bussato.
- Si , chi è ? - sussurro' curiosa
- Sono Victor , vi prego , fatemi entrare Cris io...Io credo che sia giusto parlarci!
La giovane sentì la bocca dello stomaco sottosopra .
Victor di sicuro voleva parlare di quel che era successo attimi prima , ma lei...Lei cosa avrebbe potuto dirgli ?
Ripensò a quel viso doce , a quelle labbra morbide e alle senzazioni che le avevano procurato.
Victor non meritava di certo di essere ignorato.
- Entrate pure! - sussurro' sospirando profondamente .
Il giovane entro' chiudendosi la porta alle spalle , rimase fermo quasi ad aspettare un gesto d'assenso.
Cristine lo fissò, ogni qualvolta lo guardava scopriva qualcosa di nuovo  e bello, ogni volta il cuore manacava un battito.
Cosa le stava succedendo , possibile che si stesse innamorando di lui ?
Rimase ferma ma in quei concitati secondi miriadi di pensieri la investirono .
La verità era che Victor le era sempre piaciuto , fin dal primo sguardo in quel vicolo sperduto e fetiscente dove lui l'aveva salvata da una fine certa.
Lui rimase fermo a guardarla, poi scatto' in avanti :
- Perdonatemi, ve ne prego!- sussurro' afferrandole le mani e inginocchiandosi - Perdonatemi Cris , ve ne prego. Di sicuro pensate che abbia approfittato di voi, ma in realtà ...
Lei lo blocco' :
- Alzatevi, ve ne prego! - sbotto' - dovreste stare a letto e riposare  e non di certo in questa posizione .
 Victor non si mosse :
- Non mi alzero', non prima di sentire che mi avete perdonato. Non avrei dovuto Cris, non avrei dovuto osare ma ...ma quando sono vicino a voi...io...
Gli occhi verdi erano vivi e pieni di emozioni, Cris sentì il cuore riempirsi di tenerezza , Victor si scusava ma non era il solo ad aver sbagliato.
- Alzatevi, vi prego! - lo incito' nuovamente.
Lui rimase fermo .
- Va bene...Vi perdono!- sussurro' lei 
Victor le bacio' il palmo , poi si alzò, chiuse gli occhi per un breve fuggevole attimo investito da un capogiro.
- State bene ? - chiese lei preoccupata .
- Si...State tranquilla!
- Siete un testone - sbotto' lei . dovreste riposare.
Victor sorrise :
- Sono contento che mi abbiate perdonato - continuo' cambiando volutamente  discorso - non succederà piu' , ve lo prometto.
- Beh...In realtà io non mi sono esattamente tirata indietro, mi pare di aver partecipato attivamente al bacio. Non ho nulla da  perdonarvi Victor.
Lui rimase sorpreso da quella confessione spontanea e realista .
- Cristine...Voi mi piacete , da sempre!
Lei abbassò gli occhi a disagio ma era felice di sentirglielo dire, avrebbe voluto chiedergli di ripeterlo ancora ed ancora .
- Io vi prometto che domani stesso andro' via , vi assicuro che non  sentirete piu' parlare di me!
Il cuore di Cris manco' un battito!
- Nooo! - sbotto'.
Sbarrarono entrambi gli occhi , Victor per la spontaneità della frase , Cris per non aver saputo trattenere il disaccordo.
Sul viso del giovane si aprì un tenero sorriso di gioia.
Cris avanzò verso di lui :
- Non voglio che andiate via  Victor. Come faro' senza di voi ?? - sbotto'
Lui l'abbraccio' :
- Non vorrei mai lasciarvi ma...Ma voi siete già di un altro uomo , un uomo che non vi decidete ad allontanare benchè innamorato di un'altra.
Cris si porto' le mani al viso confusa , il giovane aveva ragione.
 - Facciamo così...Rimarro' ancora qualche altro giorno!
- Davvero lo fareste??
- Si...farei di tutto per voi! - esclamo'
Cris lo strinse felice.



Le esili dita di Oscar fra le sue labbra , Andrè le mordicchio' piano sperando che si svegliasse  ma Oscar continuava col suo sonno perpetuo.
Piano Andrè osservò ogni contorno , ogni particolare di quel viso bellissimo, si allungo' poi verso di lei , la bacio' sulla fronte, compì qualche passo , si stiracchiò,  da giorni, troppi giorni non riposava su un letto.
Sospiro' ed immediatamente si ricordo' di Cris e di come, la sua compagna doveva sentirsi sola.
- Tornero' presto , tesoro! - sussurro' baciando Oscar sulla guancia , quindi uscì dalla stanza.



- Grazie davvero Victor! - sussurro' Cris grata  , stretta ancora fra le braccia del giovane.
Lui le porto' gentilmente due dita sotto il mento costringendola così ad alzare lo sguardo :
- Non ringraziatemi, per voi farei questo e ben altro
- Anche sopportare la mia confusione mentale?
- Si...Anche quello ! - sorrise lei - sono sicuro che alla fine saprete scegliere bene. Il mio cuore resterà vostro in ogni caso - esclamò - anche se...Se spero che per una volta voi pensiate solamente alla vostra felicità.
Cris abbasso' lo sguardo , Victor le carezzo' una mano :
- Oscar e Andrè sono destinati a rimanere insieme ! - continuo' 
- Si...Anch'io lo penso !- sbotto' istintivamente.
il giovane la fisso' esterefatto :
- Ma...se lo sapete , perchè allora avete questi dubbi ?
Lei strinse i pugni :
- Ho promesso ad Andrè che non lo avrei mai lasciato solo, che sarei rimasta con lui ed adesso...- titubo' un pò a disagio - adesso questa attrazione per voi mi fa sentire tremendamente in colpa!- piagnucolò
- No...Non dovete sentirvi in colpa per nulla ! - sbotto' lui - Diamine Cris è per merito vostro se abbiamo scoperto l'inganno di Fersen, è per merito vostro se Antoine si riunirà al suo vero padre .  Andrè non si è fatto scrupolo a lasciarvi sola ogni singolo giorno , da quanto non dormite con lui ? Da quanto è ininterrottamente al capezzale di Oscar? Voi siete una persona eccezionale e dovete pensare alla vostra felicita'!!
Due lacrimoni scesero giu' dagli occhi della giovane, Victor era la voce della sua coscienza, avrebbe voluto baciarlo , ma si contenne.
- Lo avete ammesso poco fa Cris...Provate qualcosa per me, bene...io sono innamorato di voi! Andiamo via Cris!!
- Io...io non posso!
- Si che potete, se Oscar sopravviverà lei e Andrè avranno modo di ritrovarsi e noi...noi saremo felici!
Cris lo abbraccio' :
- Dio lo sa se vorrei...Ma ho fatto una promessa, non posso abbandonare Andrè!
Victor si allontano' , abbasso' le spalle deluso :
- Fate come ritenete giusto!- sussurrro' - vi auguro una buona notte Cris! - sussurro' volgendogli le spalle e dirigendosi poi verso la porta.
Cris lo rincorse :
- Aspettate!- sbotto'.
Lui si giro', la guardò tristemente .
- Vi prego...Non odiatemi Victor!
Lui sorrise :
- Non ci riuscirei nemmeno volendolo.
Lei lo abbraccio' , rimasero per lunghi attimi così, stretti l'uno all'altro ad ascoltare i battiti impazziti dei loro cuori , fin a quando la porta si aprì
Andrè li trovo' così, talmente concentrati nel loro abbraccio che, nessuno dei due lo sentì entrare.
Furioso Andrè sbatte' la porta facendoli sobbalzare, i due si girarono a fissarlo sorpresi.
-   Salve Victor - sbotto' irato  - vorrei proprio che mi spiegaste cosa ci fate nella stanza della mia compagna a quest'ora della notte!!
Un silenzio irreale calò nella stanza  .



Intanto nella piccola medicheria di Lassone un giovane sempre piu' in forze meditava sul futuro , ambiva a riconquistare il suo unico e grande amore.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

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Capitolo 39
*** capitolo 39 ***


Anime belle buonasera, come preannunciato ecco a voi.un nuovo capitolo di “ Senza scelta ",  un capitolo che aprirà nuovi scenari.
Grazie sempre per il vostro affetto, attendo impaziente le vostre impressioni.
Buona lettura. 
 
"Senza scelta " 
Capitolo 39
 
Cristine fisso' Andrè, poi Victor , era ancora vicinissima a lui mentre il suo compagno continuava a fissarli con aria di rimprovero.
 
L'aria nella stanza si fece sempre piu' pesante :
 
- Allora ? Ci vuole così tanto a dare una risposta ? - esclamò il giovane irato - vi ho chiesto cosa ci fate nella camera della mia compagna a quest'ora e per giunta a questa distanza ravvicinata - sbotto'.
 
Victor cerco' di rassicurare Cris con lo sguardo, poi alzò il viso pronto ad affrontare Andrè:
 
- Non crederete davvero che questa splendida donna che ho a lato possa aver fatto qualcosa di sconveniente, vero ?
 
- Risparmiate i vostri complimenti gratuiti alla mia donna - rispose scocciato Andrè - so bene che tipo di persona sia , la conosco di certo meglio di voi!
 
Victor si avvicino' fissandolo serio :
 
- Appunto perchè la conoscete la vostra domanda risulta alquanto fuori luogo - sbotto'
 
- Io non direi ! - obietto' lui - so bene che mirate a conquistarla , mi fido di lei , ma non certo di voi!
 
Cris si frappose fra i due :
 
- Ve ne supplico, smettetela!
 
Victor le sfioro' gentilmente una mano  :
 
- No! Preferisco dire quel che penso senza indugi piuttosto che tacere e dovreste farlo anche voi. Grandier non ha nessun diritto di farvi queste scenate , mi pare che stia da giorni al capezzale di Oscar.
Giorno e NOTTE - specifico'
 
Andrè sbarro' gli occhi , poi rise spocchiosamente :
 
- Oscar è incosciente , voi invece siete piuttosto attivo, non credo sia esattamente la stessa cosa!
 
Cris fisso' il suo compagno, stava palesemente comportandosi da persona gelosa  ma ne aveva davvero il diritto visto come l'aveva abbandonata?
 
Quasi a leggere fra i suoi pensieri Victor parlo' .
 
Lo sguardo era duro mentre affrontava il suo rivale in amore :
 
- Non riuscite proprio a saperla felice, vero? Dovete sempre e per forza rovinarle tutto!
 
- Che diamine intendete dire ?
 
- Guardatela Andrè, guardate la vostra bellissima donna e prendete coscienza della vita a cui l'avete costretta. L'avete imprigionata in un rapporto che per voi è solamente di convenienza, un rapporto in cui ha da sempre avuto il ruolo di seconda scelta.
 
- Non vi permettete! - gli ringhio' in viso
 
- Mi permetto eccome! L'avete lasciata da sola ogni singola notte dopo tutto quello che ha passato!
 
Cris abbasso' gli occhi a disagio.
 
- Giorni e giorni in quell'umida prigione , malmenata e malnutrita e voi...voi state praticamente tutto il tempo con Oscar. Vi sembra normale ?
 
Andrè strinse i pugni :
 
- Oscar ha...Oscar ha bisogno di me!
 
- Beh...Anche Cristine , ma a voi non interessa!
 
- Questo lo dite voi!
 
- No Grandier, questo lo vedono tutti , di sicuro le volete bene ma di certo non l'avete mai amata , mentre lei...Lei ha messo tutto in discussione, anche la sua vita  , dal momento stesso in cui ha varcato villa von fersen. Ha lottato per la verità anche a costo di rovinarsi l'esistenza.
Invece di chiedervi cosa ci faccio qui a quest'ora, chiedetevi che tipo di compagno siete stato! - sbotto'.
 
Andrè fisso' Cris :
 
- Tu...Tu condividi lo stesso pensiero?
 
La giovane afferro' coraggiosamente la mano di Victor , poi alzò il petto prendendo coraggio:
 
- Condivido ogni singola parola!-Sbotto'.
 
Andrè si sentì un verme.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Andrè alzò il viso, fisso' la sua Oscar immobile e distesa , la bacio' sulla fronte :
 
- Buongiorno amore mio! - sussurro'.
 
Il sole faceva capolino dalle tende scostate e lui era sempre piu' confuso , le parole di Victor lo avevano colpito nel profondo .
 
Provava un sentimento sincero per Cristine , aveva vissuto tanti anni sereni con lei ma era vero...Oscar rimaneva il suo grande amore.
 
La bacio' nuovamente , poi scese giu' , la giovane era già seduta al tavolo a fare colazione , bella come sempre.
 
- Buongiorno! -  le sussurro' avvicinandosi.
 
Cris poggio' sul tavolo il biscotto che stava addentando :
 
- Ciao Andrè!- sussurro' freddamente.
 
Ci fu un attimo di religioso silenzio , lui si verso' del the, poi tornò a guardarla :
 
- Dobbiamo parlare Cris..! - esordì pogiando la mano sulla sua.
 
Cristine si ritrasse da quel contatto tornando ad afferrare il suo biscotto, Andrè ci rimase malissimo.
 
- Ti prego...- continuo'
 
- Se davvero vuoi parlare Andrè dovrai essere sincero come sincera saro' io . Dobbiamo smetterla di proteggerci a vicenda dalla verità, stiamo facendo parecchi danni!!
 
- Si...Hai ragione!- convenne lui
 
- Bene...allora inizia tu, ti ascolto!
 
Il giovane sospiro' angosciato :
 
- Innanzitutto volevo chiederti scusa per ieri sera, non avrei dovuto reagire a quel modo ma...Vedere Victor che ti stringeva mi ha fatto male.
 
- Questo posso capirlo Andrè come posso capire il tuo interesse per Oscar, in fondo è la madre di tuo...ehm...Dei tuoi figli , ma ...Ma l'avermi lasciata sola mi ha fatto capire molte cose - confesso'.
 
- Ho avuto sempre un ottimo rapporto con te, ci siamo capiti, sostenuti...
 
- E quando Oscar ti ha lasciato  hai pensato bene che io fossi la sua degna sostituta  - lo anticip' lei  - ma non avevi fatto i conti con l'amore che nutri ancora per lei.
 
Andrè abbasso' gli occhi :
 
- Si...è vero ma...Ma Oscar viveva con Fersen ed io...
 
- Non sapevi che quel rapporto era basato su un'inganno Andrè! - sbotto' lei
 
Il giovane sbarro' gli occhi :
 
- Oscar mi ha persino lasciato per andare a vivere con lui, lo ha sempre difeso a spada tratta appellandolo a uomo giusto ed onesto!
 
Cristine sbuffo' ;
 
- Non puoi capire...Non puoi capire perchè non sai tutto!!
 
- Allora illuminami!Dimmi quel che sai!
 
- No! - sbotto' lei - non posso farlo, lo fara' Oscar!!
 
Andrè si porto' una mano alla fronte :
 
- Maledizione...Oscar potrebbe non ...Non voglio pronunciare nemmeno quella parola.
 
- Se si presentasse quell'infausto caso ...beh...ti darei tutte le spiegazioni possibili , ma di certo non ora!- rispose con foga - ho promesso di non abbandonarti Andrè ed è quello che sto facendo ma...Ma mi sento prigioniera, prigioniera e sola!- confesso' - ormai il nostro rapporto non ha piu' senso, indipendentemente dal fatto che Oscar ce la faccia o no...Nulla sarà piu' come prima!
 
- Perchè non ammetti invece che è tutta colpa di Victor ? Del fatto che ti sei innamorata di lui!
 
- Lui mi fa sentire viva ed amata come non lo sono stata mai , io sto in pace quando sono con lui. Ho il diritto di amare ma anche di essere amata!
 
Si fissarono consci che tutto fosse già finito , Andrè le prese dolcemente le mani:
 
- Dimmi quel che vuoi Cris ...
 
- Voglio essere felice e rimanendo con te non potro' mai esserlo . Voglio che tu mi sciolga dalla promessa che ti ho fatto, voglio pensare a me Andrè.
 
Andrè la fisso' e si sentì morire ma capì che Cris aveva ragione.
 
- E sia...- sussurro' - sei libera Cris !
 
Si abbracciarono e piansero.
 
 
 
Lassone ripulí accuratamente la ferita ormai quasi del tutto rimarginata, poi
 
fissò il suo paziente  che evidentemente in quel momento era perso in altri pensieri.
 
- Siete stato davvero fortunato!- esclamò quindi riavvolgendo la parte con la benda pulita.
 
- Già- convenne il giovane - credo che sia stato un segno del destino.Se sono ancora vivo vuol dire che la mia missione su questa terra non è ancora conclusa !
 
Lassone alzò gli occhi al cielo:
 
- Non per disgregare i vostri sogni...- osò  - ma credo sia meglio lasciare tutto come si trova , turbereste degli equilibri che pian piano si stanno assestando! - sancì.
 
Il giovane alzò la possente mano bloccandolo:
 
- Perdonatemi ma non accetterò il vostro consiglio. Faro' quello che IO ritengo giusto !!- specifico'
 
- Come volete ! - sbottò Lassone spazientito
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Avanti! - la voce di Andrè suono' stanca, Victor aprì la porta e si fece avanti.
 
Andrè lo fisso' a disagio, le parole che il giovane gli aveva rivolto il giorno prima suonavano ancora nitide nella mente.
 
Victor avanzo', si chiuse la porta alle spalle, si avvicino' al letto e fisso' il viso cereo del suo ex comandante, quegli occhi chiusi, quel corpo inerme.
 
- Nessun cambiamento ? - chiese
 
- Nessuno! - rispose Andrè affranto.
 
- Oscar è forte, ce la farà! - sussurro' sincero.
 
Il giovane sospiro' affranto :
 
- Voi come state Victor ?- chiese fissando l'enorme benda ancora fra i folti capelli
 
- Qualche dolorino qua e la, un leggero e continuo mal di testa ma per il resto...sto bene!- rispose serio.
 
Vi fu un attimo di imbarazzo , poi Andrè comprese di dover dire qualcosa:
 
- Io...Io vorrei chiedervi scusa Victor, ogni parola, ogni singola cosa che avete detto è vera, anche se io ho cercato di negarla anche a me stesso.
 
Il giovane annui' accennando un leggero sorriso:
 
- Accetto le vostre scuse Grandier, sono contento che voi ne abbiate preso coscienza, spero che il vostro rapporto con Cristine ne tragga beneficio!
 
Andrè rimase di stucco , possibile che Cris non gli avesse detto che loro ormai non erano piu' una coppia ?
 
Si trattenne dal svelarglielo lui stesso.
 
Bussarono alla porta , Cristine avanzo', fisso' i due , poi ritorno' a guardare Andrè :
 
- Lassone è qui! - esclamo' troncando il discorso dei due.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Andrè sorrise contento, le ferite di Oscar seguivano la loro normale guarigione, adesso bisognava attendere che si svegliasse per escludere altro.
 
- Vi accompagno all'uscita - sussurro' Cris facendosi seguire dal medico. 
Fu appena arrivato oltre la soglia che il dottore si giro'a fissarla :
 
- io...ehm...- balbetto' a disagio.
 
Cristine lo fisso' stranita , aveva visionato già i suoi ematomi e detto che era tutto a posto, cos'era allora quell'aria strana di chi deve dirti qualcosa ?
 
- Dottore...c'è qualcosa di cui volete parlarmi? Victor ed Oscar stanno davvero bene o...
 
L'uomo scosse la testa :
 
- oh...no...no , non preoccupatevi madame Sanders, è tutto regolare!
 
lei lo fisso' :
 
- Ho come la sensazione che vogliate dirmi qualcosa!
 
L'uomo si torturo' le dita un pò a disagio :
 
- Ecco...io in realtà volevo chiedervi ... Come va con Andrè ?
 
Cristine rimase stupita da quella domanda.
 
- Perchè me lo chiedete ? - sbotto'
 
- Ecco...Visto che Fersen è passato a miglior vita pensavo che...
 
Cristine avvampò , persino Lassone faceva simili pensieri.
 
- Con Andrè va benissimo!- sbotto' sfoderando un sorriso di circostanza.
 
Proprio in quel momento Victor si paleso' fra i due, lo sguardo che Cris gli rivolse non passo' inosservato al medico che, saluto' ed uscì dalla villa.
 
 
 
 
 
 
 
Cris si avvicino' a Victor, gli sorrise dolcemente, il giovane venne investito da miriadi di sensazioni contrastanti, avrebbe volut stringerla a se dolcemente, carezzarle i lunghi capelli e baciarla a lungo , senza fretta ma si ritrovo' a ricambiare semplicemente il sorriso.
 
Fu dolcemente sorpreso pero' quando la giovane si avvicino' ancor piu' a lui e cerco' la sua mano stringendola :
 
- Cris...- sussurro' estasiato
 
La giovane continuo' a fissarlo commossa :
 
- Promettete di amarmi...Per sempre?- esordì 
 
- Non ho certo bisogno di prometterlo Cris - rispose lui  fissando quegli incredibili occhi acquamarina  - so già che vi amero' , lo faro' anche se non sarete mai mia, anche se siete già di qualcun altro!.
 
- Amatemi allora...- sussurro' - ma cominciate a farlo come se fossi solo vostra! - esordì
 
Victor sbarro' gli occhi :
 
- Significa che...
 
- Sono libera Victor, ho  sciolto la mia promessa con Andrè - sussurro' quelle parole col sorriso sulle labbra, felice - sono libera e se...Se ancora mi volete...Io voglio stare con voi!
 
Victor la fisso' stravolto dalla gioia, la abbraccio', affondo' il viso fra i suoi capelli :
 
- Vi amo Cris...Faro' di tutto per rendervi felice.
 
Lei fisso' quel viso dolce , quegli occhi sinceri .
 
Avvicino' il viso a quello del giovane , gli sfioro' le labbra:
 
- Anche io vi amo! Vi amo...Vi amo Victor!- sussurro' , ed era bello poterlo confessare ancora ed ancora, senza sensi di colpa.
 
Il giovane strinse a se quella stupenda creatura e la bacio' a lungo.
 
Finalmente Cris si sentiva in pace, felice, finalmente serena .
 
 
 
 
 
 
 
Altri due giorni trascorsero lenti, Andrè attendeva speranzoso il risveglio di Oscar , Victor e Cristine benchè felici cercavano di trattenersi davanti a Grandier , fu dopo un'attenta riflessione che i due presero una decisione 
Quella sera stessa Cris parlò con Andrè , fu in un raro momento in cui il giovane non era al capezzale di Oscar che lo raggiunse :
 
- Andrè...- lo chiamò.
 
Lui si giro' piano, il giardino e la luce lunare facevano da sfondo ai loro sguardi.
 
Era l'ora dell'addio, lui lo comprese benissimo, daltronde loro si erano da sempre capiti al primo sguardo :
 
- Andro' via domani! - sussurro' lei.
 
Andrè le prese le mani fra le sue :
 
- Mi mancherai!- sussurrò commosso
 
- Anche tu! 
 
- Rimarrai in Inghilterra o...
 
- Si...- annuì lei - qui vivono i miei genitori e non voglio allontanarmi dalle mie origini. Victor ha trovato una bella dimora a qualche ora da qui.
 
- Bene! - sussurro' Andrè - Questo vuol dire che ci incontreremo di tanto in tanto
 
- Possibile! - annuì
 
- Io...io vorrei che tu sapessi che ti ho voluto bene davvero Cris
 
- si...lo so! - convenne
 
- Grazie per tutti i bei momenti che mi hai regalato, desidero davvero che tu sia felice e Victor...beh...Lui è un gentiluomo
 
Lei sorrise :
 
- Certo! Ti pare che lo avrei scelto altrimenti? - ironizzo'.
 
Andrè la bacio' sulla fronte :
 
- Buona fortuna !
 
- Buona fortuna anche a te e... e spero che Oscar si riprenda presto, ti raccomando...Qualsiasi novità, vorrei saperla!
 
Lei annuì, si abbracciarono a lungo, poi Cris si sciolse dall'abbraccio e si allontano' dirigendosi verso la sua stanza.
 
Andrè la guardò andare via con le lacrime che minacciavano di scendere dai suoi occhi di uomo.
 
Adesso era solo.
 
Completamente solo!!
 
 
 
Una brezza mattutina soffiava leggera , Victor fermo davanti la carrozza tese la mano ad Andrè :
 
- Arrivederci Grandier!
 
- Arrivederci Victor e vi raccomando - intimo' - abbiate cura di Cris
 
Lui annuì
 
La giovane supero' la soglia, bella nel suo vestitino chiaro, fisso' Andrè e si commosse:
 
- Arrivederci moretto - sussurro', poi si giro' verso Victor , era bellissimo e dolce penso', il giovane le prese la mano e l'aiuto' a salire sulla carrozza, poi salì a sua volta.
Le ruote si mossero stridendo piano sul terreno e allontanando Cris da una vita che, ormai, non sentiva piu' sua.
Piano la villa scomparve.
 
Victor elegante e bellissimo nel suo vestito migliore le sorrise :
 
- Nessun rimpianto ? - chiese
 
- Nessuno! - confermò lei baciandolo teneramente .
Erano seduti vicini e stretti e dopo moltissimo tempo finalmente liberi e felici.
 
- Aspettate! Fermatevi!
 
Si udì una voce fendere l'aria e la carrozza arrestarsi di botto facendo sussultare i due .
 
Cris sbarro' gli occhi :
 
- Che succde??
 
- Aspettate qui! - le raccomando' premurosamente Victor scendendo a controllare.
 
- Chi siete ?Cosa volete ?? - lo sentì urlare .
 
Ignorando l'avvertimento Cristine scese , fisso' sconvolta la figura possente  a cavallo, stava ritta di fronte a loro sbarrando il passaggio.
 
Il giovane si tolse il cappello, i fluenti capelli furono ben visibili, come il suo sorrisetto :
 
- Ciao bambolina, ti sono mancato? - esclamò incurvando le labbra.
 
Il cuore di Cristine manco' un battito, non era possibile, non poteva essere lui , il destino si accaniva contro di lei, un'altra volta!!!

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


Anime belle buonasera! Dopo tantissimo tempo sono riuscita ad aggiornare "Senza scelta " .Volevo ringraziare tutti per i miriadi di messaggi che mi incitavano a pubblicare ,spero di essere più veloce nel pubblicare il successivo.
Attendo i vostri commenti, come sempre vi auguro buona lettura!
 
capitolo 40
 
Cristine sbarro' gli occhi incredula, era incredibile , il destino si accaniva contro di lei, un'altra volta.
 
Si chiese in quel preciso istante cosa avesse fatto di talmente crudele per ottenere dalla vita un simile trattamento.
 
- Allora bambolina ? Comprendo che l'emozione di rivedermi sia tanta ma...Non credevo che potesse toglierti anche l'uso della parola!
 
Lui stava li, davanti a lei, sicuro ed indomito come sempre, i suoi occhi la scrutavano da capo a piedi come un felino che osserva la sua preda, pronto a divorarla.
 
Victor avanzò di qualche passo, strinse la sua mano , poi fisso' sicuro e serio l'energumeno a cavallo :
 
- Come vi permettete di rivolgervi alla mia signora con tale volgarità ? -sbottò 
 
Il giovane alzò gli occhi al cielo ed esplose in una fragorosa risata che rimbombo' nella campagna circostante :
 
- Ahahah ! Sei davvero patetico " Damerino imbellettato "- gracchio' fissandolo - la giacca di buona fattura in abbinamento con la benda in testa è una nuova moda di quest'anno? - lo derise , poi si giro' verso Cris:
 
- Mi deludi tesoro, da un po di tempo a questa parte i tuoi gusti sono peggiorati - Gracchio' ,quindi scese da cavallo.
 
 
 
- Farai bene a salire sulla tua carrozza capellone ! - esclamò poi diretto a Victor - da solo!! - specifico'
 
Il giovane si contenne , si giro' verso la sua Cristine  :
 
- Tesoro...Conoscete questo gran maleducato? - chiese
 
lei abbasso' gli occhi :
 
- Purtroppo Si! - rispose
 
- Per fortuna vorrai dire!! - la corresse lui 
 
Victor ci capiva sempre meno , si giro' ancora dolcemente verso di lei :
 
- Potrei sapere chi è ? - chiese pazientemente .
 
- E'...E' Alain! 
 
Victor inorridì :
 
- Alain ?? Quell' Alain?? - chiese sconvolto.
 
- Si...- sussurro' lei portandosi una mano sugli occhi .
 
Victor sentì la ritrovata serenità sparire in un colpo solo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Girodelle fisso' Alain, era un bel ragazzone  con le spalle larghe ed i grandi occhi scuri.
 
I capelli erano spessi e semilunghi e di certo non curati .
 
Era molto diverso da lui , sapeva che Cris lo aveva amato molto ma anche che era un uomo che non conosceva la parola fedeltà
Cris lo aveva piu' volte perdonato fin a quando, durante una delle sue solite scappatelle aveva ingravidato una delle sue " Donzelle " facendo nel modo piu' crudele capire  che l'era del perdono era ormai finita.
 
Cosa voleva adesso da lei ?
 
Cerco' di scoprirlo, si avvicino'  e sospiro' cercando di mantenere la calma :
 
- La pregherei gentilmente di spostare il cavallo e lasciarci continuare! - esclamo'.
 
Alain sorrise  :
 
- Secondo voi dopo aver creato tutto questo trambusto e aver ritrovato Cristine vi lascerei andare via così tranquillamente ? Siete un illuso damerino!!
 
- Cosa diamine volete da noi! - sbotto' il giovane perdendo la pazienza .
 
Alain lo fisso' non scomponendosi affatto :
 
- Beh...- sbotto' - da voi di sicuro non voglio nulla !!
 
- Smettetela con le vostre battutine da quattro soldi ed andate al sodo! .
 
Alain avanzò, lo afferro' per il collo della giacca e lo alzò a qualche cm da terra , poi lo fisso' dritto negli occhi :
 
- Voglio che voi spariate , lasciate qui Cris e filate via!!
 
Lui si dimeno' riuscendo a liberarsi :
 
- Se credete che lascero' qui Madame Sanders vi sbagliate di grosso. Dovrete prima uccidermi!!
 
 
 
- Devo dire che ne avete di  coraggio Damerino , devo ammetterlo! - rise lui
 
Cris si avvicino' preoccupata :
 
- Vi prego di smetterla! - sbotto' temendo si scatenasse una rissa- sono perfettamente in grado di decidere per me e desidero solo andare via!
 
Alain la fisso' :
 
- Ho bisogno di parlare con te ...te ne prego!
 
- Non abbiamo nulla da dirci!
 
- Si invece!
 
- scordatelo!!
 
Victor si frappose fra i due :
 
- Cristine vi ha palesemente detto che non vuole. Punto!
 
Alain lo fisso' sdegnato :
 
- Ha detto che non vuole ma vorrei ben vedere se è davvero quello che pensa!
 
- Lasciatela in pace - sbotto' Victor - non vi basta quanto l'avete già fatta soffrire?
 
Alain fischio' :
 
- Ulllalla'...- sbotto' quindi guardando lei - noto con piacere che gli hai parlato di me!
 
- Si...Me ne ha parlato - si intromise il giovane - e di certo non bene , vi ricorda come l' errore piu' grave compiuto .
 
- Beh...ero piu' giovane - si difese lui - adesso sono piu' maturo.
 
- A giudicare da come state affrontando la cosa non si direbbe - sbotto' Victor
 
Alain rise :
 
- Preferite che faccia il damerino educato ? Bene...vi accontentero'! - sbotto'quindi avvicinandosi a Cris e rivolgendosi a lei :
 
 
 
- Gentile donzella, potrei avere l'onore di avere pochi attimi della sua attenzione per conferire con voi ? - Chiese affinando la voce.
 
A lei scappò mezzo sorriso :
 
- Piantala, non sei credibile . Non parlero' con te neanche morta e se non toglierai il cavallo dalla strada giuro che andro' via a piedi! - sbotto'
 
Alain si alzò , fisso' i due , poi lo sguardo corse a Victor :
 
- Amate questa donna ? - gli chiese
 
- Che domand...
 
- Rispondete...La amate? - insistè
 
- Certo che la amo - sbotto' Victor - la amo piu' di me stesso - sancì fiero.
 
Cris visibilmente commossa sentì il cuore riempirsi d'amore e stima .
 
- Bene..se la amate allora convincetela  a parlare con me
 
- E perche dovrei ?
 
- Perchè sono stato il suo grande amore e prima di cominciare una vita insieme , per voi sarebbe bene capire se non siete una scelta di convenienza!.
 
Victor sbarro' gli occhi , Cris inorridì per quelle parole crudeli , si avvicino' e gli mollò un sonoro schiaffo.
 
Alain non si scompose , torno' a fissare Victor :
 
- confido nel vostro buonsenso , fate in modo che Cris ci sia domani a casa di Lassone.
 
Entrambi sbarrarono gli occhi :
 
- Cosa c'entra Lassone ?-Esclamò Victor
 
Alain lo blocco' :
 
- Se davvero siete fatti l'un per l'altra non avete nulla da temere damerino, la vostra donna tornerà da voi.
 
- Chi mi dice che non la tratterrete con la forza o...o che non le farete del male - sbotto'
 
- State tranquillo , avro' di sicuro miriadi di difetti ma se c'è un pregio è proprio quello di non aver mai alzato una mano su una donna .
 
Victor lo guardo' sconvolto :
 
- Vi rendete conto di quel che mi state chiedendo ?
 
- Vi sto solo dando l'opportunità di non essere usato !- sbotto' , poi salì a cavallo,mando' un bacio a Cris e si allontano'.
 
lei avvampò :
 
- Non verro' mai ! - urlò mentre il cavallo si allontanava  - mi senti Alain dei miei stivali ? Non verro' mai!! Mai!!
 
Cris rossa in viso urlava gesticolando  verso un Alain che si allontanava .
 
Victor sconvolto per la prima volta dubito' anche di se stesso.
 
Risalire in carrozza come se nulla fosse accaduto fu molto difficile, victor era freddo e glaciale e Cris...Cris era rossa in viso e palesemente agitata.
 
- Diavolo di un Alain..- sbotto'
 
Victor le prese la mano e cercò di calmarla :
 
- state tranquilla Cris, agitarvi non vi fa affatto bene.
 
- Avete ragione - sussurro' lei - sto per iniziare la mia nuova vita con voi, sto per arrivare al nostro nido d'amore , è una giornata bellissima e non me la faro' certo rovinare da De soissons.
 
Victor annuì, la strinse a se , poi la bacio' dolcemente, a lungo.
 
 
 
 
 
 
 
- E' ancora piu' bella di come la ricordavo!!- esclamò' felice lei volteggiando nel grande salone, la felicità sul suo viso era palese e Victor era sempre piu' affascinato, Cris sembrava aver scordato i momenti precedenti e con la mano stretta a quella di lui vagava rivedendo le stanze . Arrossì poi visibilmente quando entrarono nella loro camera da letto , Victor la prese dolcemente in giro, lei scappò verso il piccolo giardino e si fermò di botto.
 
Piante di fiori coloratissimi facevano bella mostra di se , piante che li, Cristine non aveva mai visto.
 
Si giro' emozionata verso il suo uomo :
 
- Io...io ricordo benissimo che non c'era nulla quando siamo venuti a vedere.
 
Victor rise :
 
- So che vi piacciono i fiori e questa...Beh...E' una piccola sorpresa per voi!
 
Cris fisso' i fiori colorati, le aiuole curate e allegre, il verde dei cespugli, era un piccolo paradiso, un paradiso che Victor aveva creato per lei.
 
Il cuore si gonfio' di felicita', corse felice ad abbracciarlo e pianse commossa stretta al suo petto :
 
- Grazie...Grazie per il pensiero stupendo!
 
Victor la fisso' :
 
- Grazie a voi per rendere tutto così fantastico da quando ci siete - sussurrò innamorato.
 
 
 
 
 
La domestica di sicuro cucinava benissimo , Cris era entusiasta assaggiando tutto con eleganza seduta a tavola di fronte a Victor , ma il giovane, benchè lieto di vederla allegra non riusciva a godersi i momenti.
 
Lei si accorse di quella malinconia , victor fissava il piatto ed era perso fra i suoi pensieri.
 Si alzò, si avvicino' a lui , scosto' una ciocca di quei bellissimi capelli dal suo viso, lo fisso' con dolcezza in quegli incredibili occhi verdi :
 
- Siete strano, cosa succede ? - sussurro'.
 
Lui scosto' la sedia , Cris sfacciatamente si sedette sulle sue ginocchia :
 
- Forse....Forse pensate che abbiamo corso troppo, ci state ripensando, volete...
 
Victor la fisso' :
 
- Non pensatelo nemmeno per scherzo, vi amo immensamente Cris e vi giuro che non c'è altro posto dove vorrei essere adesso..
 
- Ma...?
 
- Ma le parole di soissoin mi risuonano in testa!
 
Cris gli carezzo' il viso :
 
- Avete ragione, anch'io sarei turbata se una vostra fiamma si ripresentasse - sussurro'.
 
- Voi avete amato profondamente quell'uomo, me lo avete confessato voi stessa! Come potrei far finta che oggi quest'incontro non sia avvenuto.
-Alain è una storia finita! - specifico '
Victor scosse la testa:
 
- Guardate Oscar ed Andrè Cris...Hanno avuto altre storie eppure...Eppure non hanno mai smesso di amarsi! Io non voglio essere il Fersen della situazione, io voglio che voi siate convinta e che scegliate me senza remore!
 
Lei si alzò di botto, lo fisso' sconvolta :
- State dicendo che...che non vi fidate di quel che dico, che non credete al mio amore ?
 
- Non sto dicendo questo Cris, Alain non c'era....ma adesso è tornato e voi avete la possibilità di stare con il vostro grande amore!
 
- Siete voi il mio grande amore ! - sbotto' con gli occhi umidi.
 
Victor le prese il viso fra le mani :
 
.- Voi , forse credete che io lo sia , forse...forse sono la scelta piu' facile , Alain è un infedele ed io...io sono diverso da lui!
 
Cris si allontano' sconvolta, si reco' al lato opposto della stanza :
 
- Maledetto Soisson...Maledetto, è riuscito a farvi vacillare!- sbotto'
 
Lui la raggiunse , le tenne le mani :
 
- Vi prego Cris, non posso vivere con questo dubbio...Voi dovete vederlo, parlarci, solo così capirete davvero!
 
lei era sempre piu' sconvolta:
 
- Non posso crederci...Mi state mandando da lui!!
 
- Si...- sussurro' - e non certo perchè non vi amo, anzi...
 
Lei scrollò la testa :
 
- Non ho bisogno di vederlo per capire , mi basta starvi accanto per comprendere quel che sento : Io vi amo!
 
- Ed io vi credo...ma
 
- Ma avete bisogno delle prove
 
Victor abbasso' gli occhi .
 
Cris lo fisso', era triste, sconsolato, affranto :
 
- Va bene...se vi servirà per stare piu' tranquillo...Lo vedro'!
 
Victor la abbraccio' :
 
- Grazie!!
 
 
 
 
 
Cristine indosso' la camicia da notte e la pesante vestaglia , Victor entro' in camera da letto e la fisso' ammaliato, era bellissima!
 
Il giovane si tolse la camicia e lei venne invasa dal desiderio , lo abbraccio' , si baciarono a lungo, dolcemente .
 
Victor si strinse a lei cercando di arginare il desiderio che lo attanagliava.
 
Si stava contenendo e lei se ne accorse :
 
- Io...presumo che non mi toccherete stasera, vero? - sorrise
 
- No...ma vi giuro che è una tortura ! - sussurro'
 
Cris sapeva che Victor era un gentiluomo e che non l'avrebbe sfiorata , non prima che lei avesse fatto la sua scelta.
 
Sospiro' affranta e si tolse la vestaglia, la luce della candela mostro' in trasparenza le sue forme procaci, Victor ansimo' eccitato.
 
Lei rise :
 
- Non è così che avrei preferito passare questa notte.
 
- beh...Di certo neanch'io! Dite la verità Cris...Avete messo la camicia piu' trasparente apposta, per punirmi!
 
- Forse! - sorrise lei
 
Victor  la strinse a se :
 
- Vi giuro che se tornerete da me domani...Vi terro' tutto il giorno nuda fra le mie braccia ! - sussurro' piano al suo orecchio
 
Cris rise , il Victor  che palesava desiderio era adorabile.
 
- Potete togliere il se , io saro' con voi domani, ne sono sicura !
 
- Bene...- sussurro' lui - allora il tutto è solo rimandato.
 
Cris lo fisso' sensualmente :
 
- Allora adesso cosa farete - scherzo' - dormirete sulla poltrona ?
 
- Nient'affatto! - sussurro' - potrebbe essere la nostra sola unica notte insieme , voglio stringervi fra le mie braccia ! - confesso'.
 
Cris alzò il lenzuolo e scivolò sotto le coltri, Victor la raggiunse .
 
Si abbracciarono , lei poggio' il capo sul torace dell'uomo che era sicurissima di amare .
 
- Buonanotte! - sussurro' poi
 
- Buonanotte Cris ! - rispose Victor  ma il pensiero di perderla non lo abbandono' tutta la notte.
 
 
 
 
 
Cristine sospiro', poi si decise a scendere dalla carrozza :
 
- Aspettatemi, non ci mettero' molto ! - esclamo' diretta al cocchiere .
 
L'uomo annuì , probabilmente madame Sanders non sapeva che il padrone gli aveva già raccomandato di non allontanarsi e attenderla poco distante
 
 
 
Lei sospiro' fissando la porta dello studio di Lassone :
 
- "Victor...Victor cosa mi fai fare.."- pensò alzando gli occhi al cielo.
 
Un ultimo sospiro e busso' .
 
Nessuna risposta
 
" bene...mi sa che posso andare via  "- penso' girandosi
 
- Aspetta! - la voce di Alain la blocco', Cris si giro', lui stava li, sulla soglia , il sorrisetto beffardo ad accoglierla:
 
- Non sei ancora arrivata e vai già via ?- scherzò
 
- Beh...a dimostrazione che di restare non ho  proprio voglia - ribattè lei
 
Il giovane la fisso' 
 
- In quanto ad ironia non sei cambiata affatto! - sancì
 
Poi spalanco' la porta , si scosto' da parte e fece un piccolo inchino :
 
- Si accomodi pure Madame Sanders - esclamo'
 
Lei storse il naso , entro' guardandosi intorno :
 
- Il dottore non c'è ? - chiese
 
Alain la fisso' divertito :
 
- Ha avuto un'urgenza ed è dovuto andare. Non  avrai mica paura di me ?
 
Cristine sospiro', fece ondeggiare la piccola borsetta che aveva in mano, poi si avvicino' e lo fisso' dritto negli occhi :
 
- Senti De soisson ...Parliamoci chiaro, sono qui solo perchè il mio uomo me lo ha chiesto, non avrei perso un solo secondo della mia vita a parlare con te.
 
- Smettila Cris, non sei credibile, non serve metterti addosso nessuna corazza, so già che non ti sono indifferente
 
- Sei il solito modesto!
 
- E tu la solita bugiarda, comunque sia 
...è inutile  rimbeccarci con battutine e frecciatine inutili - sussurro' - ormai sei qui...Tanto vale parlare!
 
Cris spalanco' le braccia e alzò gli occhi :
 
- Va bene...Sono proprio curiosa di sapere cosa hai di tanto importante da dirmi!
 
Lui sorrise ;
 
- visto che ho solleticato la tua curiosita'...prego...siediti pure , ti offro un caffè - sussurro' indicandole una sedia.
 
 
 
 
 
Scocciata, annoiata e sulla difensiva Cris seduta fissava Alain che con fare sicuro si destreggiava in quella piccola stanza 
 
- Vedo che sei molto a tuo agio qui! - sussurro' - ci abiti da molto ?
 
- Oh...Solo qualche mese - confesso' prima di porgerle la tazza e sedersi di fronte a lei .
 
Cris sbarro' gli occhi :
 
- Un mese ? - sbotto' - è un mese che sei ospite di Lassone ?
 
- Si...piu' o meno, certo non sono stato sempre così...lucido! - sancì
 
- Lucido ? Che cosa intendi ?
 
Alain posò la tazza , poi si porto' un dito sotto il mento e comincio' a raccontare .
 
- Sono stato aggredito da quattro furfanti che hanno tentato di derubarmi ,gliele ho suonate di santa ragione ma...Ero ferito, uno di loro mi ha piantato  un coltello sul fianco - racconto' alzando la giacca e mostrando la benda - questa casa è stata la prima che ho trovato sulla mia strada , Lassone mi ha accolto e curato.
 
E' stato facile trovarti dal momento che ho scoperto che ti conosceva.
 
- Che graziosa coincidenza ! - sbotto' lei
 
- Gia'!! - annuì lui contento.
 
- Cosa ci facevi qui vicino...- sbotto'
 
- stavo cercandoti ...- sbotto'
 
- Stavi cercando me ? - esclamò stupita .
 
- Certo! altrimenti perchè avrei insistito per parlarti!
Sono andato a trovare i tuoi, mi hanno detto che stavi con Grandier e che...eri felice ! Tuo padre mi ha intimato di lasciarti in pace
 
- Mio padre! ?- sbotto' lei
 
- Già...Ma...come mai ti sapevo con Grandier e ti trovo adesso con un...Capellone ? - sbotto'
 
- Il "capellone" come lo chiami tu è Victor ed è una persona magnifica!
 
- oh...immagino !
 
- Dico davvero Alain, sono convinta che saro' molto felice con lui.
 
Alain allungo' inaspettatamente la mano, afferro' la sua .
 
- Solo io posso renderti felice Cris! - sbotto'
 
Lei sbarro' gli occhi :
 
- Cosa diamine dici ?
E...e la tua donna...e...tuo figlio o...figlia ?
 
Alain si passo' una mano sulla fronte quasi a scacciare via un brutto ricordo .
 
- Mio...Mio figlio non è mai nato! - confesso'
 
- Mi dispiace!
 
- Si vede che...Che doveva andare così e visto che non amavo la madre...beh...Ci siamo detti addio!
 
- E certo - sbotto' - non sai tenerti nessuno Alain, non riesci mai ad avere una relazione stabile.
 
- Sei tu la donna della mia vita!
 
- Ahahah! Molto divertente
 
- Non sto scherzando Cris...Possiamo ancora tornare ad essere felici.
 
- Noi non siamo mai stati felici Alain ! - sbotto' lei
 
- Stai scherzando, vero?
 
- No. non sto scherzando affatto, ti ho sempre dovuto dividere con altre donne
 
- Donne che pero', per me, non significavano nulla!- specifico' lui.
 
- Forse...Ma pur sempre donne con cui sei andato a letto.
 
- E' acqua passata Cris, sono un brav'uomo adesso!
 
- Se lo sei non è piu' affar mio!
 
- Ti sto dicendo che non ti sarei mai piu' infedele
 
- Ti sto dicendo che non mi interessa. Potresti esser diventato un santo , non mi importerebbe. Sto con Victor adesso e sono felice.
 
- Felice ? Con un damerino così sofisticato ? Ma fammi il piacere...- sbotto' ridendo.
 
Cris perse la pazienza , si alzò dirigendosi verso l'uscita.
 
Alain la precedette sbarrandole il passaggio.
 
- Scostati! - sbotto' lei 
 
- No!
 
- Scostati o quant'evvero Iddio  le tue parti basse lo ripiangeranno
 
Lui sorrise :
 
- Mi piace quando fai la rude, sei una donna con le palle Cris!Quel damerino non fa per te!
 
- Questo lascialo decidere a me!- sbotto'
 
 
 
Vi fu un attimo di silenzio .
 
Alain la fisso' dolcemente soggiogato.
 
Il tempo non sembrava essere passato, Cris era ancora piu' bella di come la ricordasse.
 
Fisso' quel seno pieno e quella vita stretta , quegli occhi colore del mare sul viso di porcellana , Dio quant'era bella!
 
Se Alain avesse potuto le avrebbe sciolto i capelli, le avrebbe insinuato le dita sotto la nuca  e l'avrebbe baciata con foga e passione , poi...Poi l'avrebbe presa fra le braccia e adagiata sul letto dove le avrebbe fatto di tutto.
 
L'avrebbe amata  con quell'amore che il tempo gli aveva negato  in tutti quegli anni , con quell'amore che l'aveva riportato a lei.
 
Cris conosceva quello sguardo, Alain stava di fronte a lei e la fissava con aria sognante.
 
Era pericoloso, molto pericoloso , si disse.
 
- Alain...- sussurro' addolcendosi - Lasciami andare , la nostra è una storia finita da anni.
 
- No...Non è mai finito nulla, ci ameremo per sempre Cris, e tu lo sai!
 
Lei lo fisso' e scosse la testa :
 
- Ti voglio bene Alain, sarebbe impossibile non volertene ma l'amore...Quello l'ho strappato dal mio cuore anni fa..
 
- No...- sussurro' lui - non dirlo Cris...Per favore! - sussurro' sconvolto.
 
- In tutti questi anni - confesso' lei - quando pensavo a te ...Era solo un turbinio di ricordi dolorosi
 
- Lo sò...ti ho fatto troppo male Cris , ma ora...
 
- Ora è tardi! Non ti amo piu' e anche se ti amassi...Sarei una pazza a ricascarci!
 
- Ti prego...- sbotto' lui sconvolto
 
Cris si avvicino' :
 
- Dimenticami Alain,  come facevi quando mi riaccompagnavi a casa e correvi nel letto di qualcun 'altra.
 
- Smettila e ammetti di amarmi!
 
- Io non ti amo ! - scandì quelle parole guardandlo dritto negli occhi.
 
Alain fulmineo  le cinse la vita e l'attiro' a se? :
 
- Ti dispiace se verifico ? - sbotto' stringendola
 
Cris si sentì perduta.
 
 
 
Intanto fra le stanze di quello che doveva essere un nido d'amore, un nuovo inizio ,Victor si torturava.
Chissà se  la sua Cris sarebbe tornata.
 
 
Una luce, una luce colpiva i miei occhi , le palpebre erano pesanti , provai ad aprirle, ci riuscii con fatica.
 
Alzai lo sguardo , il tetto era quello di quel che era una volta la stanza mia e di Andrè, girai lo sguardo a sinistra , lui stava li, le spalle curve, la testa appoggiata sulle braccia , il corpo adagiato su una sedia.
 
Probabilmente mi aveva vegliato .
 
In un istante ricordai tutto , le menzogne di Fersen , il rapimento di Cris , le bugie , gli inganni di un uomo che avevo imparato ad amare , una stretta al cuore mi trafisse anche l'anima,  forse era piu' facile andarsene per soffrire di meno.
 
Richiusi gli occhi , forse...era meglio morire.

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Capitolo 41
*** capitolo 41 ***


Anime belle buonasera!
Come preannunciato ecco a voi  un nuovo capitolo.
Perdonatemi se gli impegni mi portano sempre piu a latitare, vorrei ringraziarvi ad uno ad uno per la dedizione e le bellissime parole che mi riservate ma siete in troppi!
Vi auguro buona lettura con la promessa di pubblicare prima del solito.
Un grazie immenso a Gina Score  per il suo bellissimo Victor.
 
"Senza scelta" 
Capitolo 41
 
Il braccio di Alain stretto alla sua vita ,gli occhi scuri ad un centimetro da lei, la virilità prorompente e pulsante nettamente distinguibile anche sotto gli strati di vestito fecero ansimare Cristine preoccupata.
 
Lui  sorrise beffardamente e inclino' la testa sornione, l'odore dei suoi capelli porto' la giovane indietro nel tempo, quanti pomeriggi stretta a lui nuda aveva passato ad accarezzarli dopo aver fatto l'amore.
 
Chiuse gli occhi , ripenso' pero' anche a tutti i momenti bui , alla sofferenza, alla sfilza di tradimenti subiti.
 
Penso' al dolce viso di Victor , alla sua dolcezza, all'amore che provava per lui e non ebbe dubbi.
 
Alain invece, sicuro di se continuava a strusciarla contro il suo inguine.
 
- Bambolina...Ti ricorda qualcosa ?
 
Lei lo fisso' , volgare, vanesio e terribilmente sicuro di se, ecco chi era Alain.
 
Aveva fascino ma nessun' altra virtu', Cristine lo fisso' sorridendo :
 
- Bah...Cosa dovrebbe ricordarmi ? ah...si...ci sono...un affare che va posandosi di fiore in fiore ! - sbotto' sfacciatamente.
 
Alain la fisso'  :
 
- Un "affare" dal quale da  domani potresti avere l'esclusiva! - preciso'.
 
Lei rise esageratamente , poi punto' le mani sul suo torace cercando di liberarsi dalla stretta.
 
- Lasciami andare! - sbotto'
 
Lui la strinse piu' forte e sfacciatamente cerco' di baciarla, Cris gli morse  il labbro facendolo sanguinare poi gli mollò uno schiafffo :
 
- Non azzardarti piu' a rifarlo!- sbotto', quindi si giro' pronta ad uscire, Alain prontamente  la blocco' afferrandola per un braccio, Cris si giro' e vide quel che mai si sarebbe aspettata.
 
 
 
 
 
 
 
Quella luce, quella maledetta luce che colpiva i miei occhi non accennava ad andarsene:
 
" Voglio morire, voglio trovare finalmente un pò di pace " - mi ripetevo.
 
I visi e le risa dei miei due bimbi mi saltarono alla mente ,non potevo abbandonarli, avrebbero superato il trauma della mia morte o ne sarebbero stati per sempre segnati ? Non mi era dato di saperlo.
 
Come madre pero' avevo il dovere di proteggerli, anche se nella mia vita regnava il caos , anche se avevo subito l'ennesima delusione ,anche se probabilmente sarei stata nuovamente sola, io avevo loro e loro...avevano bisogno di me.
 
Con uno sforzo sovrumano aprii le palpebre, il soffitto mi apparve via via piu' nitido.
 
Andrè stava ancora vicino il mio letto, la schiena curva sulla sedia, i ricci abbandonati.
 
Li sfiorai con mani tremanti e deboli:
 
_- A...Andrè...- sussurrai con un fil di voce.
 
Lui alzò il capo.
 
 
 
 
 
 
 
- Andrè...
 
Andrè senti' nettamente pronunciare il suo nome e non era un sogno.
 
Alzò il capo e si trovo' davanti gli occhi di Oscar, aperti e vivi .
 
- Oddio! - sbotto'felice.
 
- Ciao! - sorrise lei debolmente.
 
Lui le prese la mano :
 
- Chiamo subito il dottore ! - sbotto' nervoso alzandosi dalla sedia.
 
- Aspetta ! - lo blocco' lei - fra poco lo chiamerai, dammi un minuto, solo il tempo di capire...
 
Lui si riscosse :
 
- Che stupido che sono ..- esclamo' - non ti ho nemmeno chiesto come ti senti! - convenne
 
Oscar abbasso' lo sguardo sulla pesante benda:
 
- Mi sento ...indolenzita ma...ma credo sia normale - sussurro'-
 
Andrè si commosse :
 
- Non sai quanto ho pregato che tu ti risvegliassi! - sussurro' baciandole le mani.
 
Oscar sorrise :
 
- I...bambini stanno bene? - chiese
 
Andrè annuì.
 
- Direi che stanno benissimo!
 
Lei lo fisso' , passo' in rassegna la pesante giacca e i calzoni , controllò che non vi fosse nessuna fasciatura :
 
- Tu...Tu come stai?
 
- Adesso che ti sei svegliata ,  ancora meglio - rispose - ricordi...Ricordi qualcosa di...
 
- Si...sancì lei - Fersen stava per spararti .
 
- E tu come al solito hai fatto l'eroina - sbotto lui
 
Oscar sorrise :
 
- Non avrei mai permesso che ti succedesse qualcosa ! - confesso'
 
Andrè la fisso', Oscar...La sua Oscar
 
- Sai che hai corso un grosso pericolo ? Per poco non ci rimanevi secca!
 
- E cosa avrei dovuto fare ? farti uccidere ? già dovro' vivere con la delusione di aver amato un bugiardo...
 
Andrè la fisso , avrebbe voluto dirle tante cose ma si contenne.
 
- Vado a chiamare il dottore ! - sbotto'
 
- Aspetta! - lo fermò nuovamente lei
 
Il giovane si blocco' appena sulla soglia, si giro' a fissarla, Oscar aveva lo sguardo serio ed accigliato :
 
- Lui...Lui come sta ? - chiese
 
Andrè ebbe un attimo di smarrimento :
 
- Lui chi ?
 
- Il...Il mio Fersen! - sbotto' lei.
 
Andrè avrebbe voluto gridare , il SUO Fersen lo aveva chiamato, l'uomo che aveva rapito Cristine e che insieme a lei aveva nascosto la paternità di suo figlio, avrebbe voluto gridare ed arrabbiarsi ma non era quello il momento.
 
Oscar doveva ancora riprendersi , decise di nascondere la notizia della sua morte , almeno per qualche giorno, non voleva addolorarla ulteriormente.
 
- Sta bene...Pagherà per i suoi errori ma...sta bene!
 
- E dov'è adesso ?
 
Andrè ignoro' la domanda e corse a chiamare il dottore.
 
Oscar sospiro'.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cristine non poteva davvero credere che quelle che vedeva fra le ciglia di Alain fossero lacrime.
 
- Ti prego Cris...So che vuoi punirmi, so che mi merito la tua piu' totale indifferenza ma ti prego...Ti prego pensaci bene !
 
Era stranissimo vedere il giovane così affranto , ritorno' sui suoi passi, si avvicino' a lui.
 
- Alain...- sospiro' - solo Dio sa quanto ti ho amato in passato.
 
Lui sbarro' gli occhi :
 
- Dimmelo Cris...Dimmi che mi ami anche adesso!
 
Lei scosse la testa :
 
- Ti sembrerà strano ma...Non provo piu' nulla se non un immmenso bene!
 
Quelle parole ebbero l'effetto di un pugno allo stomaco :
 
- Non puoi dire sul serio! - sbotto' lui arrabbiato - vuoi davvero stare con quel capellone?
 
- Si! - sussurro' lei - e se tu mi ami davvero,  anche solo la metà di quel che dici, accetterai la mia scelta.
 
Alain si passo' una mano sugli occhi con fare nervoso :
 
- Non ci credo...Non ci posso credere..
 
- Il tuo sbaglio piu' grande è sempre stato quello Alain : Dare il mio amore per scontato! L'amore si coltiva  , tu...tu non hai mai saputo farlo!ti vorro' sempre bene ma non sarai mai piu' il mio uomo!
 
Lui si avvicino' :
 
- Dimmelo in faccia, voglio che tu me lo dica guardandomi negli occhi, dimmi di non amarmi piu'
 
Lei lo fisso' senza alcun dubbio :
 
- Non ti amo piu' Alain! . pronuncio' quella frase con sincerità ed una convinzione tale da sconvolgerlo.
 
- Non...Non ci credo, non è possibile!
 
- Credici perchè è la verità ed adesso non hai che  da lasciarmi andare in pace augurandomi buona fortuna .
 
Lui si passo' una mano sugli occhi :
 
- Come faccio a lasciarti andare via...Come faccio ?
 
- Non dirmi che anche tu vuoi rapirmi! - sdrammatizzo' lei
 
- Beh...Non sarebbe una cattiva idea!
 
Cris lo guardo' con dolcezza :
 
- Non lo faresti  perchè tu non sei così, sei un adorabile furfante buono!
 
- Un furfante che ti ama!
 
Lei sorrise , si avvicino', lo bacio' sulla guancia , lui chiuse gli occhi invaso da quel gesto e dal calore delle labbra di Cris sulla sua pelle.
 
- Augurami buona fortuna Alain - sussurro' - non voglio rabbia e rancore fra di noi
 
Lui annuì :
 
- Ti auguro di essere felice Cris ma promettimi che...Per qualsiasi  cosa...soprattutto se il capellone dovesse deluderti, mi cercherai!
 
- Te lo prometto ma so già che non succedera'.
 
Si fissarono per un tempo che sembro' infinito, un tempo in cui Alain cerco' di fissare quel viso nella mente con ogni minimo particolare.
 
Poi si scosto' dalla porta e la lascio' andare.
 
- Addio  ! - sussurro' lei prima di varcare la soglia per dirigersi verso la carrozza.
 
Alain distrutto guardo' quella figua allontanarsi finchè non divento' un pnntino lontano, poi...Poi rientro' in casa e pianse.
 
 
 
 
 
 
 
Victor fisso' l'orologio , trangugio' l'acool tutto d'un fiato e battè un pugno sul pesante tavolo.
 
Come immaginava Cris non era tornata , la sua dolce Cris aveva scelto Alain .
 
Tutti i suoi sogni romantici andarono in fumo, fisso' le parete di quella casa che aveva sognato di abitare con lei e provo' un dolore atroce.
 
- Spero solo che tu sia davvero felice! - sussurro' , poi in un impeto d'ira    alzò un braccio escaravento'a terra il bicchiere.
 
Cosa ne sarebbe stata adesso della sua vita ? E del suo amore disperato ?
 
Un rumore di zoccoli lo fece girare verso la finestra, vide la carrozza che avanzava.
 
In fretta uscì verso il porticato, era la carrozza ma chissà se c'era Cris al suo interno.
 
Rimase fermo ed immobile mentre i cavalli avanzavano , la carrozza finalmente si blocco' , la porticina si aprì lasciando uscire Cris in tutto il suo splendore.
 
Victor ebbe un colpo al cuore, era tornata , lei era li.
 
Ma l'incedere serio della giovane e la mimica accigliata lo misero in allarme.
 
- Siete...Siete tornata - sussurro' quasi balbettando quando lei gli si fermo' di fronte.
 
La giovane si tolse i guanti con classe innata , poi lo fisso' :
 
- Nel bene o nel male mi sono sentita in dovere di spiegarvi ! - esclamò guardandolo seria.
 
Victor ebbe un tuffo al cuore, era li per dirgli che aveva scelto un altro.
 
- Possiamo...Possiamo parlare dentro ? - sussurro' poi seria
 
Adesso chiedeva il permesso anche per entrare...non c'erano dubbi, l'aveva persa.
 
Facendo uno sforzo sovrumano per non cedere all'ira Victor la guido' dentro.
 
Cristine sospiro' , poi poso' la borsetta , fisso' il bicchiere frantumato a terra :
 
- Cos'è successo qui ?
 
- Nulla...mi è...scivolato dalle mani! - mentì.
 
Cris intuì il turbine di emozioni che doveva averlo colto mentre era via.
 
- Ditemi tutto! - la incito' curioso.
 
- Voi...Voi siete un a persona meravigliosa Victor, ogni donna sarebbe fortunata ad avervi al vostro fianco  ma...
 
- Ma amate un altro! - sbotto' lui
 
- Voi mi avete praticamente costretta a vedere Alain...Eravate gia' sicuro che sarei caduta fra le sue braccia.
 
- Beh...come vedo avevo ragione ! - sbotto'.
 
- Alain è una persona affascinante, persino nella sua rozzezza.
 
 
 
Victor si tocco' la fronte ancora bendata .
 
- Non c'è bisogno che aggiungiate altro Cris...- sussurro' poi andandole incontro .
 
Le prese la mano :
 
- Vi auguro davvero tutta la felicità possibile e sappiate che...Che per qualsiasi cosa io ci saro' sempre!
 
Cris lo fisso' commossa.
 
- Andate adesso o...O sono sicuro che non riuscirei piu' a mantenere un controllo dignitoso.
 
Cris rise :
 
- Si che lo manterrete !
 
Lui la fisso' inebetito .
 
- Soprattutto mi aspetto che da domani in poi non avrete piu' dubbi sul mio amore perchè...Perchè io ho scelto voi ! - sbotto'inaspettatamente.
 
Victor sbarro' gli occhi :
 
- Che cosa ??
 
Lei rise :
 
- Non ditemi che vi siete già pentito di avermi proposto di star con voi...
 
Victor era spaesato :
 
- Cris...
 
Lei si avvicino', gli sfioro' le labbra con le sue :
 
- Vi amo e nessun  Alain  potrà mai allontanarmi da voi! - sussurro'
 
Victor sorrise felice , la prese fra le braccia, i due volteggiarono ridendo per il grande salone. Poi lui si blocco' :
 
- Mi avete fatto prendere un colpo!
 
- Ve lo meritavate per non avermi creduta! - sbotto'
 
Si baciarono a lungo, Victor la strinse felice e soggiogato da quell'amore .
 
Cris lo fisso' sensuale :
 
- Quel bicchiere a terra...ditemi che siete quasi impazzito al pensiero di perdermi
 
- Si...Si...avrei distrutto tutto con le mie mani. Stavo per impazzire ! Vi amo Cris e voglio che restiate mia per sempre!
 
L'aria si fece rovente .
 
Cris porto' sfacciatamente le sue mani sotto la giacca di lui , l'esile stoffa della camicia non riusciva a schermarne il calore, Victor la fisso' e sorrise ,poi la prese fra le braccia e la trasporto' su per le scale verso la sua stanza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Bene madamigella, anche stavolta vi è andata bene! - esclamo' il dottore
 
Oscar sorrise :
 
- Mi scusi sempre , so perfettamente che non sono una paziente facile
 
- E' vero - sussurro' l'uomo ma so anche che siete la piu' forte che io abbia in cura. Vi raccomando riposo e sana alimentazione e...niente alcool!
 
Oscar ed Andrè si fissarono :
 
- Non riusciarai a corromprmi ! - sbotto' lui aprendo le braccia.
 
I tre risero.
 
Andrè accompagno' il dottore alla porta .
 
- Avete fatto bene a non dire di Fersen - esordì l'uomo fissandolo - Madamigella ha solo bisogno di pensieri positivi !
 
- State tranquillo, ci pensero' io ad accudirla nel miglior modo possibile - rispose
 
Il dottore sorrise :
 
- Non avevo dubbi ...E...E madame Sanders come sta? - chiese dunque a disagio.
 
- Credo stia benissimo! - esclamo' Andrè - ha preso casa con Victor, ma di certo voi  non potevate saperlo...
 
- No...in effetti no! - balbetto' l'uomo.
 
- Lo avreste saputo presto ! - asserì Andrè - l'importante è che sia felice
 
- Ehm...Già...gia...- Convenne l'uomo a disagio, poi si congedo'.
 
Andrè torno' su da Oscar.
 
Busso', poi entro' in stanza, lei era seduta ai piedi del letto.
 
- Non dovresti alzarti - la rimprovero' lui - hai sentito il dottore...
 
Oscar sorrise, il solito, premuroso Andrè :
 
- Volevo solo sgranchirmi le gambe ! - sussurro' lei
 
- Bene...lo hai fatto! Adesso torna sotto le coperte - sussurro' alzando la pesante coltre.
 
Oscar ubbidì, Andrè con dolcezza le rimbocco' le coperte.
 
Inaspettatamente lei gli prese la mano :
 
- Grazie ! - sussurro'poi sorridendo
 
Andrè la trattenne fra le sue, poi la bacio'.
 
Solo allora Oscar si ricordo' di aver dimenticato di chiedere notizie della sua compagna :
 
- Scusami...- sussurro' - non ti ho chiesto di Cristine, come sta ?
 
- Ha addosso ancora i segni che quel farabutto del tuo compagno gli ha procurato !- sbotto'
 
La giovane abbasso' gli occhi .
 
- Comunque sta bene, ieri ha ricominciato la sua nuova vita con Victor!
 
Lei sgrano' gli occhi stupita:
 
- Che cosa ?? Vuoi dire che...
 
- Che Cris sta con Victor , i due si sono innamorati. Si vede che è destino che tutte le mie donne mi abbandonino - esclamo' acido
 
- Io non ti avevo abbandonato ! - sbotto' lei
 
Andrè punto sul vivo strinse i pugni :
 
- Ah...no? E lasciarmi per andare a vivere con il tuo svedese come lo chiami ? Non è forse un abbandono ?
 
Oscar sentì una pugalata al cuore , c'erano tante cose che ancora Andrè non sapeva.
 
- Eravamo felici  ma tu hai avuto sempre un'ossessione per quel farabutto e... - Andrè si blocco', Oscar aveva gli occhi bassi e i pugni stretti in una morsa.
 
- Lascia stare...Ne parleremo piu' in là..- scontinuo' - adesso cerca di riprendere le forze , vado giu' a farti preparare qualcosa da mangiare ! - sussurro' uscendo dalla porta.
 
Oscar rimase sola ed angosciata, Cristine stava con Victor ed Andrè era nuovamente solo, un Andrè a cui doveva raccontare tutto, un Andrè che l'avrebbe odiata ancora di piu' sapendo dell'inganno.
 
Andrè era solo, ma lei era legata ancora a Fersen, l'uomo che per lei si era rovinato la vita e che marciva in carcere in attesa di processo.
 
Sospiro' angosciata , il caos regnava sovrano.
 
La verità gridava giustizia .
 
Lei avrebbe voluto morire.

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Capitolo 42
*** capitolo 42 ***


 
Senza scelta "
 
capitolo 42
 
Le prime luci dell'alba che rischiaravano la stanza, lo stupendo corpo di Cris nudo e stretto al suo , capo abbandonato sul suo petto , i soffici capelli a solleticare la pelle , Victor aprì gli occhi chiedendosi se si potesse essere piu' felici di così.
Quasi come ad intercettare i suoi pensieri lei si mosse , alzo' lo sguardo ed incontro' i suoi occhi .
 L' azzurro dell'acqua si incontro' con il verde dei boschi.
Cris sorrise rivelando i denti perfetti :
- Buongiorno!
- Buongiorno mia adorata ! - sussurro' il giovane baciandola teneramente - avete dormito bene?
 
- Mai dormito meglio in vita mia ! - rispose stringendosi a lui.
Victor la cinse con le braccia :
- Sono felice di avervi al mio fianco Cris.
Lei lo accarezzo' dolcemente guardandolo con amore:
- Oggi finalmente toglierete questa maledetta benda e ci butteremo definitivamente una brutta avventura alle spalle.
- Già...- sussurro' Victor - mi chiedo come stia il mio ex comandante.
- Chissà...- si rabbuio' - forse...forse dovremmo andare a trovare Andrè
- Si...- annuì lui - magari...domani. Oggi voglio dedicarmi unicamente a voi! - confesso' felice
Lei lo bacio' con trasporto :
- Siete meraviglioso! 
Il giovane rispose al bacio, poi si stacco' di qualche centimetro :
- Avete fame ?- chiese
- Un pò ...-ammise lei
Victor scivolò via dalle coperte
- Che fate ? - esclamo' lei curiosa.
Il giovane corse ad indossare i calzoni , poi si giro' appena prima di uscire dalla stanza :
- Voglio prepararvi la colazione e portarvela a letto! - sussurro' prima di sparire dietro la porta.
Cris ripiombo' sotto le coperte , alzò' le coltri fin al viso euforica , aveva un uomo che amava e che la ricambiava con lo stesso trasporto, finalmente aveva trovato il suo posto felice.
 
" Il mio Fersen " così avevo chiamato Hans rivolgendomi ad Andrè.
Il mio Fersen...
L'uomo che mi aveva attirato a se con un ricatto, l'uomo meraviglioso che avevo imparato ad amare ma che...aveva tramato alle mie spalle per tenermi legata a lui.
Lo avrei incontrato presto e allora si, avrebbe dovuto spiegarmi perchè lo aveva fatto , perchè aveva tradito la mia fiducia mentendomi e tornando ad essere il Fersen che ordiva trame e sotterfugi.
In lui coesistevano due personalità differenti.
Dovevo avere delle spiegazioni da lui ed altrettante dovevo darne ad Andrè ma prima...Prima dovevo riacquistare le forze e ci sarei riuscita.
 
- Ti raccomando, mangiala tutta! - esclamò Andrè rivolgendosi ad Oscar.
Lei fisso' la minestra e storse il naso :
- In realtà non ho affatto fame ma...Ma faro' uno sforzo! - sussurro'
Il giovane la fisso', era seduta sul letto, il viso cereo e la spalla fasciata , gli occhi che sembravano ancora piu' chiari, quell'aria triste e rassegnata.
Si avvicino' a lei :
- Vuoi che ti imbocchi io? - sdrammatizzo'
- No...ce la faccio benissimo - sussurro' - pero'...pero' non credo sia necessario rimanere a letto, ho la spalla ferita, non certo le gambe.
Andrè sorrise :
- Hai ragione ! Facciamo così...se mangi fin all'ultimo cucchiaio... ti permettero' di alzarti.
- Affare fatto! - sbotto' lei felice.
Riuscì a finire tutta la minestra con Andrè che la controllava.
- Ecco fatto! - esclamò quindi pogiando il cucchiaio.
- Sei stata brava ! - la lodo' lui togliendo il piatto 
- Adesso possiamo andare di sotto! - sbotto' lei alzandosi di botto, Talmente di botto che un capogiro la colse , Andrè fu pronto a tenerla.
La fisso' trattenendola per la vita :
- Stai...stai bene?
Oscar alzò lo sguardo ed incrocio' il suo , quello del suo Andrè .
Erano talmente vicini da potersi sfiorare con le labbra , Oscar distolse lo sguardo.
- Si ...si, puoi lasciarmi, mi sono alzata troppo in fretta ma adesso...va bene!
- Sei sicura ?
- Si!
Andrè le tolse il braccio dalla vita , Oscar si reggeva benissimo.
- Stai tranquillo ..- lo rassicuro' lei passeggiando per la stanza - vedi...è tutto a posto.
Lui annuì .
- Si ma preferirei tu rimanessi a letto.
- No...- sbotto' - voglio stare in piedi ed uscire da questa stanza
Lui la fisso' contrariato
- Dai Andrè...Voglio solo scendere giu' e mettermi sulla poltrona , non credo ci sia tanta differenza.
Lui aprì la porta, poi la fisso' e scosse la testa :
- Va bene...Sei la solita testarda pero'...
Oscar rise .
 
La mano di Victor stringeva dolcemente quella di Cristine, seduti al tavolo per la colazione entrambi non riuscivano a smettere di guardarsi :
- Mi sento quasi come un'adolescente alle prese con il primo amore !- sussurro' la giovane arrossendo visibilmente .
Victor sorrise divertito poi la bacio' teneramente :
- Consolatevi perchè anch'io mi sento così e devo dire che questa sensazione non mi dispiace affatto.
- Già - convenne lei - ma..a volte ho paura, una tremenda , irrefrenabile paura .
Il giovane si rabbuio' :
- Cosa intendete ?
- Ecco...è tutto troppo bello per essere vero, a volte ho paura che voi possiate sparire, che sia tutto un sogno da cui potrei svegliarmi all'improvviso.
Victor la abbraccio' tenendola stretta :
- Mandate via i pensieri negativi, non sono di certo un sogno , sono vostro e dal momento che vi amo piu' di me stesso ho tutta lintenzione di rimanerci.
Le bocche si unirono in un lungo, intenso e piacevole bacio.
- Vi avevo promesso che saremmo andati a trovare Oscar oggi , ma purtroppo ho degli affari urgenti da concludere ! - confesso' poi lui mestamente
- Peccato!
Victor fisso' quel viso triste cercando una soluzione a quell'inconveniente :
- Se volete potete andare senza di me! - esordì poi.
Cris alzò lo sguardo stupita :
- Siete sicuro che la cosa non possa darvi fastidio ?
- Perchè dovrebbe?
- Perchè Andrè è stato il mio uomo e pensavo che...
Lui sorrise :
- Ho fiducia in voi ! - sussurro' sincero .
Lei lo strinse nuovamente :
- Vi amo ! - gli sussurro' all'orecchio , lui sorrise compiaciuto poi si bloccò a pensare
- Piuttosto...Non è Andrè che mi preoccupa - esordì
- Avete il timore che Alain si ripresenti ?
- Si...- ammise lui - la delusione potrebbe fargli compiere azioni sconsiderate .
- Beh...Ma di sicuro non potro' segregarmi in casa per sempre.
- Questo è vero - sbuffo' lui - pero'... Potrei seguirvi fino alla villa e congedarmi una volta che voi abbiate varcato il cancello
- Ottima idea ! - sorrise lei baciandolo .
 
 - Lascia...Vado io! - esclamò Andrè rivolto alla cameriera sentendo bussare.
Spalanco' la pesante porta pensando di trovarsi di fronte Lassone fu stupito invece quando di fronte scorse gli occhi chiari di Cris.
- Ciao moretto, non mi saluti neanche ?- esordì lei celando un po di imbarazzo.
Andrè si passo' una mano fra i capelli, poi rise felice :
- Che bellissima sorpresa!!
- Scusami se non ti ho avvisato del mio arrivo ma...
Il giovane si scosto' lasciandola entrare .
- Tu non hai bisogno di avvisare. Accomodati pure!- sentenzio', poi fisso' la stupenda figura della giovane,era sempre piu' bella, bella ed adesso notevolmente radiosa.
- Lasciati guardare - esordì prendendole una mano - sei uno spettacolo!
Lei arrossì, poi volteggio' felice mostrando il vestito nuovo :
- Ti piace ? E' un regalo di Victor - spiego'.
Solo in quel momento Andrè sembro' accorgersi della sua assenza :
- lui non è venuto?
- No, ha degli affari urgenti da sbrigare ma entrambi volevamo notizie di Oscar così...Ho pensato di venire da sola, spero non ti dispiaccia.
- Ovvio che no! - sbotto' lui.
Cristine lo osservo' curiosa .
- A giudicare dal tuo buonumore presumo vada tutto bene...
- Hai ragione.Oscar si è svegliata, si è svegliata e sta bene.
- Sia ringraziato il cielo! - esclamo' lei unendo le mani felice.
I due giovani si trasferirono in salotto.
- Allora...raccontami di te, come vanno le cose con Victor ? - le chiese Andrè.
- Meravigliosamente bene - asserì lei - e' un uomo fantastico!
- Sono strafelice per te Cris , tu meriti un pò di felicità - continuo' serio - una felicità che io non ho saputo darti!
Lei posò la tazza, poi gli sfioro' appena la mano :
- Non colpevolizzarti , il destino fa il suo corso, si vede che doveva andare così. Io ero destinata a Victor e tu...tu a ritrovare la tua Oscar.
Andrè scosse la testa:
- Con Oscar...Nulla sarà facile !
- Non dire così ...Vi amate, vi siete sempre amati!
- Lei è cambiata Cris, è ancora legata a Fersen...
- Ma Fersen è morto!
- Si...ma lei non lo sa !
- Cosa ??
- Non ho avuto il coraggio di dirglielo, una delle prime cose che mi ha chiesto è come stia e...e insiste nel volergli parlare . Lo difende ancora dopo...Dopo tutto quello che ha fatto!
- Ha imparato ad amarlo, è stato il suo compagno per 4 anni e...e un padre per suo...ehm...tuo figlio!
- Mio figlio...un figlio che non sapevo di avere
Andrè si porto' una mano alla fronte :
- Vorrei capire, vorrei trovare una spiegazione !
- Non...Non avete parlato ? - chiese
- No...non volevo metterla sotto pressione , è debole ed affaticata.
Cris scosse la testa :
- Devi dirle di Fersen o ti odierà Andrè
- Si...fra qualche giorno glielo diro' , abbiamo bisogno di spiegarci molte cose.
- Molte cose che non ti piaceranno !- scappò a lei.
Andrè la fisso' :
- Non mi dirai nulla, vero ?
- No...Te lo ripeto , dovete chiarirvi fra voi!
- ma...Non potresti almeno accennarmi qualcosa ? Sarei piu' preparato e...
- Non insistere! - sbotto' lei - a me è toccato solo l'arduo compito di portare la verità alla luce.
- Già...rischiando quasi la tua vita !
- E facendola rischiare anche a Victor ! - specifico' lei
- Per fortuna stiamo tutti bene adesso!
- Tutti tranne Fersen ! - specifico' lei
Andrè si porto' una mano alla fronte , Cris lo fisso' , non avrebbe voluto per nulla al mondo essere al suo posto .
- Devi dirglielo Andrè, devi dirle che il suo compagno è morto e devi preparati ad una reazione che non ti piacerà.
Andrè tremò a quel pensiero e come sempre constato' quanto Cris avesse ragione.
Passarono altri quattro giorni, giorni in cui Oscar venne coccolata da Andrè con cibi salutari e nutrienti e frequenti controlli di Lassone , l'occhio vigile di Andrè era sempre su di lei.
Piu' volte Oscar cercava di sfuggire a quello sguardo intenso o alla sua presenza , la vicinanza di suo marito le faceva sempre un certo effetto, una sera ad esempio erano seduti davanti al fuoco, si parlava dei loro figli , Oscar descriveva ad Andrè il carattere di Antoine che lui non aveva avuto ancora modo di conoscere appieno, ad un tratto lei ebbe un brivido di freddo.
Premurosamente lui corse a prenderle una coperta , con fare premuroso gliela adagio' sulle gambe , quindi ritornò a sedersi accanto a lei.
- Copriti anche tu! - esordì Oscar porgendogliene un lembo.
Rimasero qualche attimo immobili , fermi a fissare il fuoco , poi Andrè si mosse , la sua mano incontro' quella di Oscar sotto la coperta.
Il giovane si giro' e fisso' quegli occhi blu, quella pelle rosea, quelle labbra e non riuscìa resistere , si avvicino' e poso' la bocca sulla sua.
Lei rimase immobile , avrebbe tanto voluto schiudere le labbra lasciandosi andare ma non poteva
Andrè invece , pervaso dal desiderio insistè dolcemente schiudendo le sue e solleticando quelle di Oscar .
La sua mano corse ad attirarla ancora più a se.
Oscar si alzò di botto :
- Che cosa fai?? - sbotto'
Lui si riscosse :
- Scusami io...
- Non farlo piu' !- sbotto' lei - Io sono ancora legata a Fersen , non dimenticarlo ! - urlò paonazza di rabbia.
Andrè avrebbe tanto voluto gridare che lo svedese era morto e sepolto , ma lei irata e contrariata stava già salendo di corsa verso la sua stanza.
 
Andrè...Andrè l'aveva baciata !
Oscar si chiuse in camera , si gettò a letto confusa , avrebbe tanto voluto lasciarsi andare ma non poteva dimenticare di essere legata ancora a Fersen.
" Fersen ti ha ingannata , ti ha avuto con il ricatto e trattenuta a se con mille macchinazioni " grido' la sua coscienza.
Era vero ma era ancora l'uomo con cui stava.
La confusione regnava sovrana , avrebbe dovuto chiedergli spiegazioni sul suo deplorevole comportamento e doveva darne ad Andrè.
Si porto' le mani alla testa confusa poi...poi pianse.
Prendere i suoi figli e fuggire lontano da entrambi le sembro' l'unica soluzione fattibile
 
Rimasto solo Andrè sospiro' angosciato doveva informare Oscar della dipartita del suo compagno e doveva farlo al piu' presto.
Fersen doveva sparire dalla testa di Oscar...subito!

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Capitolo 43
*** capitolo 43 ***


Anime belle buonasera, come promesso ecco a voi un nuovo capitolo di " Senza scelta" . Grazie sempre per la vostra fedeltà ad una ff che di sicuro...Non è per tutti!


Senza scelta 
capitolo 42



Oscar sorrise, le dita sfiorarono i petali vellutati della rosa che faceva bella mostra di se fra le altre nel grande cespuglio , un rumore ovattato di passi la fece volgere, bello come il sole vide avanzare Andrè,  gli sorrise garbatamente quando il giovane si fermò di fronte a lei:
- Le mie rose sono ancora piu' belle di allora - sussurro' quindi  indicandole.
- Già - convenne lui - Cristine ha continuato a curarle con amore.
- Ha tante virtu' questa donna! - ribatte' lei sincera.
- Si, ne ha davvero tante, ieri è anche passata per avere tue notizie .
- Che peccato tu non me l'abbia detto, mi avrebbe fatto piacere salutarla!
- Stavi riposando e non ho voluto disturbarti - mentì .
Entrambi pero' intuivano che fosse stato meglio così.
- Sta bene? - chiese Oscar
- Benissimo direi ! - sottolineo' lui 
- Non avevo alcun dubbio, Victor è un perfetto gentiluomo.
Vi fu un attimo di silenzio , Andrè titubo' qualche secondo , poi sospiro' prendendo coraggio :
- Oscar...io...Volevo chiederti scusa per il bacio di ieri, non avrei dovuto osare tanto
Lei sorrise dolcemente :
- Scusami anche tu per come ho reagito, sono stata fin troppo sgarbata!
- Beh...Avevi tutto il diritto di esserlo- convenne lui - in fondo ti ho baciata senza avere il tuo consenso.
Oscar abbasso' gli occhi :
- Io...io non so come finirà con Fersen, probabilmente non gli perdonero' mai di aver tenuto prigonieri Cris e Victor, probabilmente non staremo piu' insieme in futuro ma...E' una questione di correttezza, ero legata a  lui quando è successo tutto e non mi pare il caso di baciare nessuno al momento.
- Si...ti capisco!- sussurro' Andrè.
- Però...- continuo' Oscar - vorrei ringraziarti per esserti preso cura di me!
il giovane sbarro' gli occhi :
- Stai scherzando, vero ?
- Sono io che dovrei ringraziarti per esserti beccata una pallottola al posto mio!
- Beh...Allora ci ringrazieremo a vicenda !- rise -  Grazie Andrè!
- Grazie oscar! 
Esclamarono entrambi, poi...Poi si abbracciarono .
Non dissero nulla , rimasero stretti in silente comunicazione ma c'era tutto in quell'abbraccio  : Affetto, protezione, amore!
Oscar alzò lo sguardo ed incontro' i suoi occhi :
- Credo...Credo sia giunta ora di spiegarti ogni cosa Andrè!
Lui sospiro' :
- Si...Anch'io ho qualcosa da rivelarti ma...disgraziatamente oggi devo tornare al lavoro.Rimandiamo a stasera, vuoi?
- Si...- sorrise lei.
- A stasera Oscar! - sussurro  baciandola sulla guancia e congedandosi.
Lei sospiro', solo poche ore la dividevano dal confessare la verità , sapeva già che sarebbero sembrate un'eternità.
Entro' in cucina  e si verso' dell'acqua, il suo pemsiero corse a Fersen, chissà come stava in cella.
Sospiro'.
" Non devi pensarci "- esclamo' a voce alta-
Sempre piu' nervosa uscì fuori per prendere un pò d'aria , chissà cosa facevano i suoi bimbi, una voglia spasmodica di stringerli la investì , decise di andare a trovarli.
Salì in camra , si cambio' e si dirisse verso le scuderie, poi si blocco'.
Antoine ed Etienne avevano legato tantissimo ma come avrebbero reagito rivedendola?
Di sicuro le sarebbero corsi incontro gridando festosamente :
- Mamma...Mamma!
Poi probabilmente si sarebbero guardati a vicenda , magari qualcuno avrebbe sussurrato :
- E' mia madre!
- No...E' la mia !! - avrebbe di sicuro risposto l'altro e lei, come avrebbe spiegato che era la mamma di entrambi ?
Abbandono' l'idea, torno' indietro , entro' in casa e tolse la giacca, poi si reco' in biblioteca, afferro' un libro e sospiro' a fondo.
Si era avventurata in una strada senza ritorno.
La sua vita era il caos estremo ed il bacio con Andrè l'aveva destabilizzata.
Si erano piu' volte confessati che anche imboccando strade diverse il loro amore non sarebbe mai svanito ma ricostruire qualcosa era troppo complicato e su tutto gravava il peso della verità che suo marito non  conosceva ancora.
Sbuffo', spero' che suo marito tornasse presto.

Andrè quel giorno lavoro' controvoglia e male , non vedeva l'ora di tornare a casa e chiarire tutto con Oscar , aveva da confessarle la morte di Fersen e non era cosa da poco, inoltre doveva capire perchè lei gli avesse nascosto un figlio.
Spero' che quella mattinata passasse in fretta.



L'ora tanto attesa era finalmente arrivata, Andrè varco' il cancello della villa, lascio' il cavallo nella stalla e si appresto' ad entrare in casa .
Oscar lo attendeva in salotto,il giovane la osservo' a lungo,
, leggeva un libro ed era talmente concentrata che non lo senti' nemmeno entrare .
Lui si chiese come facesse ad essere così tranquilla , non sapeva pero' che Oscar fissava le righe di quel libro ma in realtà era persa fra i suoi pensieri.
Entrambi erano nervosi per l'imminente chiarimento.
Dopo la cena si trasferirono in salotto, fu lui il primo a parlare :
- Non possiamo piu' rimandare Oscar..
- Si...Hai ragione - sussurro' lei
Il giovane la fisso', era affranta e a disagio, le fiamme che crepitavano nel fuoco mandavano bagliori rossastri sulla sua pelle diafana.
- Parla Oscar! - sbotto' lui .
- Noi...Noi eravamo felici Andrè, felici dopo tanto tempo...- inizio'
- Già... ma tu hai mandato a monte quella felicità per...Per un farabutto! - sbotto'
Oscar lo fisso' :
- Se è così che pensi d'affrontare il discorso...Quasi quasi sto zitta! .
- Hai ragione, scusami. Continua pure ! 
Lei ricomincio' a raccontare :
- Ricordi quella volta in cui Fersen si paleso' nella villa accanto ?
- Certo che si - ricordo' lui - Etienne era passato facendosi largo fra la recinzione e tu...tu sei andato a riprenderlo.
- Già...- sussurro' lei - dal giorno successivo quella villa torno' ad essere disabitata . Pensavamo che Ferse non si sarebbe piu' fatto vivo , invece...Invece  l'ho ritrovato sulla via che mi conduceva al lavoro il giorno dopo - confesso'.
La cosa non sembro' stupire Andrè :
- Beh...intuivo che vi foste rivisti  dal...Dal momento che mi hai mollato per unirti a lui - sibilò rabbioso - sai Oscar... non mi capacitero' mai , non capiro' mai come tu abbia potuto compiere un'azione così ignobile !
Oscar abbassò lo sguardo, c'era rancore e dolore in quelle parole.
Lo sguardo di Andrè vagava su di lei e non era quello premuroso e gentile di sempre.
Lei si avvicino' , inaspettatamnete gli sfioro' na mano :
- Prima di giudicarmi....Ascolta!
- Continua...- sancì per nulla convinto.
- Quel giorno Hans non ha perso tempo a confessarmi il suo amore e...e che non mi avrebbe mai dimenticata, ha...ha detto che non eri l'uomo adatto a me e...e che io e lui insieme saremmo stati felici!
- Beh...a giudicare da come è finita...Gli hai creduto! - sbotto' sempre piu' contrariato.
- Smettila Andrè , fammi parlare ! - lo ammonì
Lui sbuffo' .
- Quel giorno Fersen mi ha proposto di passare del tempo insieme per dimostrare a me stessa quanto fossimo compatibili
Andrè sorrise ironicamente :
- Come no...
- Io...Io l'ho mandato a quel paese, sono risalita a cavallo e mentre stavo allontanandomi l'ho sentito gridare che me ne sarei pentita , che mi avrebbe reso la vita un inferno e...e che ti avrebbe fatto del male !- sbotto'
Il giovane sbarro' gli occhi :
- Che cosa??
- Già quel pomeriggio stesso i Taylor ti hanno licenziato, ricordi ? Tu...Tu sei entrato in crisi , eri triste, sconsolato e ti sentivi inutile per non poter contribuire alle spese familiari
Andrè adesso era sconvolto :
- Non dirmi che Fersen c'entrava con il mio licenziamento
Lei abbasso' la testa :
- si...
- Bastardo farabutto, avrei dovuto immaginarlo, I Taylor mi adoravano, non mi avrebbero mai licenziato arbitrariamente.
- Io...io non potevo vederti così.
- Ero a pezzi..
- Lo so Andrè...So quanto tenevi a provveder a noi
- Perchè non me ne hai parlato Oscar? Perchè ti sei tenuta tutto dentro ?
- Perchè ero terrorizzata !
- hai permesso a quell'uomo di manipolarti, ti rendi conto!!- sbotto' inviperito e rosso in viso
Oscar si porto' le mani alla testa disperata :
- Volevo proteggerti Andrè, avrei solo dovuto passare quindici giorni con lui, solo quindici giorni e poi...poi sarei stata libera per sempre! Avevo paura che ti uccidesse, non dormivo piu', non avevo pace. Mi alzavo di notte per controllare nostro figlio...E' stato orribile. Sono anche venuta a trovarti quando ancora lavoravi per assicurarmi tu stessi bene, ricordi anche questo ?
- Si...Ricordo benissimo!
- Io...Io ho rincontrato Fersen , ho desistito dall'accettare poi...Poi è morto Alexander.
Andrè strinse i pugni :
- Alexander ...?E' stato lui a....
- Si!
Andrè si porto' le mani fra i capelli sconvolto :
- Non è possibile! Non ci credo!!Il mio Alexander , adesso, adesso sarebbe ancora vivo...
- Probabilmente si...
Andrè si avvicino' al tavolo, con rabbia battè i pugni contro facendo tintinnare i bicchieri che vi stavano su.
- Maledetto! Maledetto!
urlava irato , Oscar si avvicino' a lui :
- Avrei fatto di tutto per proteggerti Andrè! - sussurro' abbracciandolo.
Lui alzò lo sguardo fulminandola :
- Che diavolo di protezione mi hai dato ...Eh ? Hai pensato bene di frantumarmi il cuore gettandolo in pasto ai lupi e fiondarti fra le braccia di un farabutto! Hai idea del dolore che ho provato ? Ho anche pensato di farla finita , lo sai Oscar ? - sbotto' - Ti amavo piu' della mia stessa vita e tu.., tu mi hai lasciato gettandoti sul letto di un mostro!
Oscar sbarro' gli occhi, sentì la rabbia scorrere incontrollata, lo afferro' per il bavero della camicia spingendolo verso il muro e fissandolo con occhi spiritati :
 - E invece tu...Tu cos'hai fatto con la tua Cristine ? Eh...?
- SEi tu che te ne sei andata!
- ma tu non mi hai aspettata! Sarei tornata a casa e ti avrei spiegato tutto
- Si...Mi avresti spiegato di aver ceduto ad un ricatto ed io...Io credi che ci avrei riso su alzando le spalle ?Ti avrei appellato a pazza incosciente quale sei stata! - urlò 
Oscar lo fisso' duramente continuando a bloccarlo contro il muro :
- Io saro' stata una pazza incosciente ma solo per il terrore di perderti tu...Tu invece mi hai cancellato con un colpo di spugna.
Andrè le blocco' fulmineamente i polsi con le mani, si avvicino' ulteriormente :
- Beh...lo hai fatto anche tu , mi pare!
Lei si sciolse facilmente da quella stretta , si allontano' raggiungendo nervosamente l'altro capo della stanza :
- Si...E' vero, anch'io ho cercato di voltar pagina, ero delusa dal tuo comportamento, mi sentivo tradita ed abbandonata poi...Poi ho imparato a conoscere  il vero Fersen, ho imparato ad amare il suo lato migliore, lui viveva per me. Mi faceva sentire amata e desiderata e...e ho imparato ad amarlo anch'io!
Andrè si avvicino' rosso in viso :
- Come hai fatto ad innamorarti di lui ? Di un uomo che ti ha avuta con l'inganno ? Come ??
- E' stato facile sapendoti con l'inglesina!
Andrè la fisso':
- Io..Io non posso crederci, piu' ascolto quel che dici piu' credo tu non sia la Oscar di sempre! La verità è che sei sempre stata attratta da lui.
- Si...Forse è vero ma tu...tu mi hai facilitato la scelta, abbiamo sbagliato entrambi Andrè.
- Tu hai sbagliato piu' di tutti , mi hai persino negato di poter crescere mio figlio
Si fissarono sconvolti entrambi 
- Perchè...Perchè mi hai fatto questo Oscar?
Lei abbasso' lo sguardo .
- Sei venuta a dirmi che aspettavi un figlio, sei venuta a dirmelo perchè non lo sapessi da altri ma...ma non mi hai detto che era mio!
- Quando l'ho scoperto non stavo ancora con Fersen, io non...Non mi ero ancora concessa a lui
Andrè sgranò gli occhi :
- Che cosa...?
- Si...è così , abitavo con lui e i quindici giorni non erano ancora scaduti
- Perchè non sei venuta a dirmelo ? Perchè ?? - sbotto' lui sconvolto
- Perchè tu stavi già con Cristine, eri felice, sereno...Non volevo sconvolgerti nuovamente la vita
Lui si passo' una mano alla fronte disperato, pianse silenziosamente :
- Un disastro...Hai combinato un disastro! ho sofferto come un cane sapendo che aspettavi un figlio da un'altro ed invece... Avrei dovuto ascoltre Cris , aveva ragione su tutto !
Oscar rise amaramente :
- Già...ma evidentemente invece che ascoltarla hai preferito tenerla nel tuo letto!
Lui alzò il viso :
- Almeno io ho scelto una persona altruista , tu ti sei affiancata ad un farabutto! - sbotto' - non ti perdonero' mai Oscar - urlò - non ti perdonero' mai per aver distrutto tutto quel che di buono avevamo!
Oscar vide i suoi occhi riempirsi di lacrime, il viso disperato essere attraversato dalla rabbia e dal rancore :
- Andrè...io..- sussurro' avvicinandosi
Lui la ignoro' , si congedo' in malo modo chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.
Oscar rimase sola, la verità aveva trionfato ma aveva allontanato i due ancora una volta.



Andrè si chiuse nella sua stanza, si porto' le mani alla testa sconvolto, ancora stentava a crederci.
Oscar lo aveva abbandonato cedendo ad uno stupido ed insensato ricatto e cosa ben piu' grave aveva passato quattro anni con colui che l'aveva ardito, innamorandosene addirittura.
Era tutto così incredibile...Incredibile e palesemente inaccettabile.
Si getto' malamente sul letto , prese a pugni il cuscino, era un incubo.
Un insano ed inaccettabile incubo.



"Non ti perdonero' mai...Mai! ".
Le parole di Andrè risuonarono alle orecchie di Oscar tutta la notte, aveva sperato che confessare tutta la verità la facesse sentire meglio ed invece adesso stava peggio di prima, per di piu' suo marito la odiava e come avrebbe potuto fare altrimenti dal momento che lei gli aveva sconvolto la vita ?
Sospiro', adesso c'era ben poco da poter fare .
Sarebbe riuscita a farsi perdonare  ed avrebbe ripreso in mano le redini della sua vita senza Andrè e senza Fersen.
Fersen...Urgeva un chiarimento anche con lui, doveva assolutamente farsi dire da Andrè  dove si trovava ma sarebbe stato molto difficile visto che adesso era abbastanza irato.
Sospiro' amaramente, spero' che il sonno arrivasse portandole via ogni pensiero.
Si addormento' tardissimo e dormì poco e male , si sveglio' presto e scese.
Andrè stava già facendo colazione, stava già al tavolo con una tazza colma di the fra le mani.
Non rispose nemmeno al suo saluto, lei gli si sedette accanto e lo fisso' di sottecchi , mentre lui fissava davanti a se ignorandola.
Si verso' del thè , lo sorseggio', poi posò la tazza, si fece coraggio con un profondo respiro  quindi gli sfioro' il palmo :
- Andrè...io...
Lui ritrasse la mano:
- Non dire nulla...ti prego!
- Lo so che probabilmente ai tuoi occhi avro' sbagliato ma...
Lui scatto' in piedi inviperito:
- Ti assicuro che HAI sbagliato e non solo ai miei occhi, qualsiasi persona dotata anche solo di un briciolo di buonsenso ti direbbe che hai fatto un'azione ignobile.
Lei si alzò a sua volta , strinse i pugni e lo fisso':
- Beh...Quella persona avrebbe dovuto trovarsi nei miei panni prima di asserirlo.
- Avresti dovuto solamente dirmi la verità, avrei affrontato quel farabutto e sarebbe finita li!
- Era appunto quello che mi spaventava , il fatto che lo avresti affrontato. Diamine Andrè, ho cercato di proteggerti, è così difficile da capire! - urlò
- Si...è difficile ! la verità è che tu sei cambiata Oscar !
- Che diamin...
Si avvicino', la guardo' con quegli intensi occhi verdi che le procuravano sempre la pelle d'oca :
- La Oscar che conoscevo era temeraria , fiera, non si lasciava spaventare da nessuno. Combatteva per i suoi ideali, lottava per fare prevalere le sue idee e soprattutto non avrebbe mai giaciuto con lo svedese.
Oscar aprì la bocca per replicare ma lui la blocco' alzando la mano :
- La oscar che conoscevo non mi avrebbe mai lasciato e tu lo hai fatto! Non tentare di giustificarti e non dire altro, sarebbe tempo perso. Ti auguro una buona giornata - sussurro' volgendole le spalle e lasciandola sola.
Oscar abbasso' le spalle e fisso' la sua figura allontarsi fino a sparire oltre la porta.


Altri due lunghi giorni trascorsero lenti , Andrè era sempre al lavoro e quando rientrava la salutava appena, Oscar cercava di rivolgergli la parola ma anche a tavola lui era taciturno e scostante, la ignorava volutamente ma quel silenzio ad Oscar faceva troppo male.
Quella sera  stava seduto di fronte al fuoco con un bicchiere di alcool fra le mani, lei si avvicino':
- Andrè...- sussurro'
Lui non alzò nemmeno lo sguardo.
Esasperata lei gli strappò il bicchiere dalle mani e lo getto' fra le fiamme del camino.
L'alcool si incendio' immediatamente formando una momentanea fiammella che si spense in qualche secondo.
il giovane  la fisso' irato :
- Che caspita fai ...Era il mio bicchiere!- sbotto'
- Ne rompero' un altro se occorra'! - sancì lei.
Ci fu qualche secondo di silenzio in cui si sfidarono con lo sguardo, poi Andrè si alzo' :
- Buonanotte! - sussurro' facendo qualche passo ma lei lo blocco' in malo modo strattonandonlo per la manica della camicia :
- Aspetta maledizione! -  gli urlò.
Lui si giro' fissandola duro:
- Cosa vuoi ?
- Voglio che mi parli!non sopporto questo tuo ignorarmi, non sopporto questo silenzio fra noi!
- E' quello che ti meriti- sbotto' lui - cosa ti aspetti, che faccia conversazione ? Magari che ti chieda com'è andata la tua giornata o cos'hai fatto?
- Si, mi aspetto questo, ma andrà bene qulsiasi cosa  - urlò -  sputami in faccia la tua rabbia, insultami pure, prendimi a pugni, litighiamo  come facevamo da ragazzi ma non ignorarmi Andrè, ti prego, non farlo! - esclamo' con voce rotta dal pianto.
Lui le volse nuovamente le spalle allontanandosi
Oscar cadde in ginocchio .
Andrè compìì alcuni passi , poi si giro' a guardarla, la sua Oscar stava li, in terra di fronte al fuoco, le mani sul viso e piangeva, piangeva a dirotto e lui...Lui non poteva sentirla piangere.
Si avvicino', rimase fermo ad osservarla finchè lei alzò lo sguardo rivelando gli occhi umidi ed arrossati.
Il giovane aprì le braccia :
- Vieni qui testona! - sussurro' .
Oscar si alzò gettandosi fra quelle braccia e stretta a lui pianse ancora ed ancora.
Si strinse a lungo contro il torace di Andrè,mentre lui la cingeva con le braccia e con le dita le sfiorava i capelli.
- Non piangere ...Ti prego Oscar...Non piangere! - le sussurro', poi si stacco' da lei e prendendole una mano la guido' sul divano di fronte al camino, si accomodarono vicini , lei continuo' a crogiolarsi in quella stretta. Poteva sentire il battito del suo cuore, il profumo che tanto amava , il calore della sua pelle che l'esile seta della camicia non riusciva a celare.
- Andrè...- sussurro' ammaliata alzando lo sguardo ed incontrando i suoi occhi verdi.
Per un breve, fuggevole attimo si sentì perduta, come era riuscita a stare lontano da lui tutti quegli anni ? Se lo chiese mentre gli occhi dolci di Andrè la scrutavano, mentre le sue dita le carezzavano il viso asciugando le lacrime.
- Perdonami! - gli sussurro' .
- Non dovrei farlo Oscar...Mi hai fatto troppo male - confesso' lui - ma lo sai che non sopporto il vederti piangere.
lei sorrise debolmente:
- Non posso piu' tornare indietro ma ti giuro che l'ho fatto a fin di bene!
Lui scosse la testa .
Oscar non riuscì a ribattere, posò il capo sulla sua spalla, rimasero immobili e silenziosi a fissare il fuoco per un tempo che sembro' infinito, fu Andrè il primo a parlare :
- Non so come tu faccia ma riesci sempre a farmi capitolare , hai la facoltà di farmi imbestialire e  mettermi a tacere mezz'ora dopo!
 oscar sorrise :
- Non sono io di certo a farti cambiare umore, è la tua natura. Sei troppo buono Andrè Grandier...Sei l'uomo piu' buono che io conosca!
- Eh...Soprattutto se mi metti a paragone con Fersen! - sbotto' acidamente 
Oscar alzò lo sguardo prendendo la palla al balzo :
- A proposito di Hans...Vorrei sapere dov'è!
- Onestamente non capisco a  cosa ti sarebbe utile saperlo! - sbotto' il giovane preso alla sprovvista.
La giovane lo fisso' in malo modo :
- Ho il diritto di sapere dove si trova, devo parlargli e mettere in chiaro alcune cose. Si è comportato male ma è pur sempre il mio compagno se per lui c'è una possibilità di redenzione è mio dovere aiutarlo!
La frase fece ripiombare Andrè nell'astio, si alzo' in piedi sconvolto :
- Aiutarlo? Quell'uomo merita di marcire in prigione , non ha scusanti per quello che ha fatto!
- Comunque sia...Voglio incontrarlo!
Andrè scosse la testa contrariato :
- E' sempre la solita storia , è inutile! Sei ossessionata da quell'essere immondo!
- No, ti sbagli, non è affatto così !
- E' così invece e la cosa assurda è che sembri non rendertene conto!
Oscar si alzò dal divano e si avvicino' a lui contrariata :
- Secondo te anche se ha sbagliato dovrei abbandonarlo così ? Devo incontrarlo parlargli e perchè no...Manifestargli il disgusto per quello che ha fatto e fargli capire che non staro' con un uomo del genere.
Andrè la fisso' serio, Oscar era ancora convinta che Fersen fosse vivo e voleva aiutarlo...Aiutare l'uomo che aveva rovinato tutto.
- Non ti portero' mai da lui.
- Non mi serve compagnia, voglio solo sapere dov'è ,  conoscendo dove si trova potro' benissimo andarci da sola! - sbotto' fiera.
- Io ne dubito...- esclamò acidamente
- Io invece sono fiduciosa, riusciro' a parlarci
Andrè incurvo' il labbro in un'espressione diabolica :
- Dovrai prima trovarlo! - sentenzio' quindi ambiguamente , poi le volse le spalle allontanandosi.



Oscar passo' tutta la notte a scervellarsi su come trovare Fersen, alla fine arrivo' l'illuminazione.
Il giorno dopo attese che Andrè si recasse al lavoro poi prese il cavallo e cavalco' fino alla villa di Girodelle, l' Inglesina di sicuro sapeva e lei... lei l'avrebbe convinta a parlare!

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Capitolo 44
*** capitolo 44 ***


Anime belle buonasera. 
Come promesso ecco a voi un nuovo capitolo di "Senza scelta", il capitolo è un po corto,purtroppo ho poco tempo da dedicare alla scrittura ultimamente ma spero che sia comunque di vostro gradimento. 
Attendo trepidante le vostre impressioni .
Grazie sempre per la fedeltà. 
 
"Senza scelta"
 capitolo 44
 
Cristine si fisso' allo specchio , prese fra le mani la piccola e lussuosa spazzola e la passo' fra i lunghi capelli lentamente , la figura di Victor si avvicino' con passo felpato, il giovane si abbasso' dolemente verso di lei e le deposito' un dolce bacio sul collo.
 
Cris sorrise contenta ,poi osservò il suo uomo vestito già di tutto punto con la sua giacca migliore :
 
- Già vai via ? - chiese quindi delusa
 
Victor le carrezzò la gota candida e venne rapito immediatamente da quegli occhi colore dell'acqua piu' pura , sospiro' affranto :
 
- Non ti nascondo che sarei rimasto volentieri stretto a te sotto le coperte - confesso'
 
Lei lo abbracciò intenerita, si baciarono sulle labbra a lungo.
 
Victor indugio' a lungo su quella bocca perfetta poi si stacco' da lei a malincuore:
 
- E' meglio che vada ! - sussurro' -  ti prometto che tornero' prima che faccia sera.
 
Cris annuì , si baciarono ancora ed ancora finchè con l'ennesimo sospiro Victor sparì oltre la porta.
 
La giovane riprese con cura a spazzolarsi i capelli poi si vestì e scese giu' , si sedette al tavolo  e getto' uno sguardo alla sontuosa colazione , sospiro' triste nel dovene approfittare da sola ,  si decise a versarsi del the , ebbe appena il tempo di farlo che la ragazza della servitu' si paleso' alla sua vista.:
 
- Scusate madame, avete una visita !
 
Cris sbarro' gli occhi preoccupata, il primo nome che le venne in mente fu quello di Alain e se il giovane avesse visto andar via Victor e avesse pensato bene di partire nuovamente all'attacco ? In tal caso sarebbe bastato non riceverlo penso', la giovane cameriera le rivelo' invece che si trattava di Oscar.
 
Cris tiro' un sospiro di sollievo :
 
- fatela accomodare ! - sussurro'.
 
In quei brevi attimi si chiese cosa potesse volere da lei la giovane,  forse voleva solo chiederle scusa per il comportamento del suo compagno, magari era li solo per una visita di cortesia o magari...magari voleva parlare con lei per sapere di Fersen.
 
Lo avrebbe scoperto presto.
 
 
 
 
 
 
 
- Prego, potete accomodarvi!- sussurro' la giovane diretta ad Oscar, poi la guido' attraverso il modesto e sontuoso salone fino alla stanza dove Cris l'attendeva .
 
- Oscar, che piacere! - la accolse lei.
 
Era bella e galante come sempre, la aspettava
davanti ad una tavola imbandita di leccornie in una stanza dove, le enormi vetrate lasciavano intravedere un giardino fiorito. Un posto delizioso per iniziare la giornata.
 
- Scusatemi se sono piombata qui senza preavviso ed a quest'ora!- sussurro'
 
La giovane si alzò e le ando' incontro :
 
- Voi siete sempre la benvenuta oscar, a qualsiasi ora! - poi la osservo', l'ex comandante era visibilmente dimagrita ma era abbastanza normale dal mometo che era ancora in convalescenza.
 
- Come state ? - le chiese
 
- Abbastanza bene  - esordì lei - anche se...Certe cose lasciano il segno.
 
Cris annuì, seguì un momento di imbarazzo , fu lei a spezzare il silenzio :
 
- Avete già fatto  colazione  Oscar? venite...fatemi compagnia!- esclamò contenta.
 
Oscar annuì, poi la seguì accomodandosi accanto a lei.
 
- Avete davvero una casa stupenda - esordì sincera . poi quest'angolo e questa vista sono deliziosi- continuo'.
 
La giovane sorrise versandole del thè nella raffinata tazza .
 
- Già....Victor ha avuto buongusto - commento' - ha voluto farmi una sorpresa  permettendomi pero' di fare qualsiasi modifica , a me è piaciuto praticamente tutto che alla fine ....Non ne ho fatte!
 
Risero insieme, poi Oscar si porto' la tazza alla bocca e sorseggio' la bevanda calda:
 
- E' davvero buono!- esordì sincera.
 
La conversazione viro' sui biscotti al burro e le miscele di the.
 
Poi Cris poso' la tazza :
 
- A cosa devo il piacere della vostra visita  Oscar? - chiese curiosa
 
Lei abbasso' gli occhi , poi torno' a fissarla con coraggio :
 
- Volevo farvi di presenza le mie scuse per...Per quello che è successo.
 
La giovane la fisso' seria :
 
- Voi non avete colpa Oscar, l'unica vostra macchia è stata quella di aver creduto alla redenzione del vostro compagno. Certi uomini non cambiano - sussurro' seria.
 
Oscar avrebbe voluto ribattere ma preferì tacere , infondo quello che avevano passato lei e Victor non ammetteva giustificazione.
 
- In realtà...non sono solo le scuse che mi portano qui - aggiunse
 
Cris sorrise :
 
- Lo mmaginavo, venite...- continuo' - c'è una bellissima giornata, parliamone in giardino.
 
Oscar annuì, si spostarono in mezzo al verde di un giardino piccolo e ben curato i cui fiori colorati spiccavano rendendo tutto allegro.
 
- Bene...ditemi pure! - la sprono' lei .
 
- Sono venuta da voi Cristine per parlarvi con il cuore in mano . Fersen ha sbagliato, non c'è dubbio e sono la prima ad ammetterlo. Di sicuro pagherà per le azioni ignobili che ha fatto, ma io...Io non ce la faccio proprio ad abbandonarlo - sbotto'.
 
Cris la fisso' esterefatta, Andrè aveva ragione , Oscar lo difendeva a spada tratta .
 
Decise di essere sincera :
 
- Probabilmente mi odierete Oscar , ma davvero...Non comprendo questo vostro prodigarvi per un uomo che vi ha ingannata .
 
- Ho vissuto quattro anni con lui , sono stati quattro anni sereni, non capisco perchè vi stupiate tutti quando dico che voglio incontrarlo.
 
- Perchè è strano Oscar, dovreste odiarlo!
 
- Non potrei mai odiarlo Cris, sono arrabbiata e delusa , vorrei prenderlo a sberle  ma l'odio...L'odio non fa parte del mio carattere. Voglio incontrarlo , capire le sue ragioni , fargli sapere che ha sbagliato e poi....Poi dirgli addio per sempre.
 
Lei la fisso' sempre piu' confusa :
 
- Voi...voi non volete tornare con Hans ?
 
- Certo che no!- sbotto'- voglio solo un chiarimento.
 
- Lo amate Oscar?- chiese a bruciapelo.
 
Silenzio.
 
- Rispondete Oscar...Lo amate?
 
lei abbasso' lo sguardo :
 
- Non lo so' - confesso'- io ho imparato a volergli bene, in questi quattro anni è stato un compagno meraviglioso...
 
- Ma l'amore è quello che provate per Andrè...- l'anticipò lei .
 
Vi fu un attimo di silenzio
 
- Avete paura di ripondere Oscar..? - la incito' lei
 
- No, non ho paura . nemmeno volendo riuscirei mai a smettere di amare Andrè!
 
Cris azzerò le distanze , si avvicino' a lei e la guardo' seria :
 
- E Andrè non potrà mai smettere di amare voi, quindi ascoltatemi Oscar, dimenticate Fersen e ricomponete la vostra famiglia
 
Oscar pianse :
 
- Non credo sia possibile , non dopo tutto quello che è successo.
 
Cris le poso' una mano sulla spalla con fare amichevole :
 
- Quando c'è amore, tutto è possibile - sussurro' lei
 
Oscar alzò gli occhi :
 
- Io e Andrè abbiamo preso strade diverse
 
- Beh...Le strade possono sempre incrociarsi, la vita e' imprevedibile. Guardate me Oscar, ero la compagna di Andrè ed ero felicissimaa di esserlo ma...La verità è che lui non mi ha mai amato , mi voleva bene , ma ha sempre e solo amato voi! Poi ho incontrato Victor ed ho capito che spesso la vita ti mette davanti degli ostacoli solo per farti raggiungere un risultato migliore. Adesso sono felice , amo e sono riamata , completamente.
 
- Fra me e Andrè l'amore non morirà mai  ma...Nulla potrebbe piu' essere lo stesso.
 
La giovane la fisso' stupita :
 
- Ma perchè dite questo ?
 
Oscar titubo', cosa avrebbe potuto rispondere? Che al solo pensiero che Andrè avesse toccato un'altra donna rabbrividiva ? E lei, dal canto suo si era donata a Fersen piu' volte facendo la stessa cosa. Ignoro' la domanda.
 
- Vi prego Cris..- continuo' - ho bisogno di sapere dov'è Hans. Aiutatemi!
 
Oscar era disperata , Hans doveva essersi davvero comportato bene con lei in quegli anni per averle fatto un tale "lavaggio" al cervello.
 
- Mi dispiace Oscar, senza il permesso di Andrè non vi diro' nulla!- sancì lei ferma nella sua decisione.
 
Oscar strinse i pugni:
 
- Siete ridicoli ! Completamente ridicoli!- sbotto' arrabbiata
 
- Mi dispiace! - sussurro' la giovane mortificata .
 
Oscar si avvicino' irata :
 
- Mantenete pure il segreto. Riusciro' a trovarlo da sola ! - sbotto' poi girandole le spalle ed uscendo dalla porta senza nemmeno salutare.
 
Rimasta sola Cristine fu pervasa da un senso d'angoscia . Aveva impersonato la parte della cattiva ma cos'altro avrebbe potuto fare , non di certo dirle che Fersen non era piu' di questo mondo. Si porto' una mano alla fronte  prevedendo già cosa avrebbe provato Oscar venendone a conoscenza . Era ancora legata ad Hans  e sapere della sua dipartita l'avrebbe di sicuro distrutta,  tuttavia aveva il diritto di sapere la verità, prima o poi avrebbe dovuto affrontare quel dolore. Spero' in cuor suo che Andrè vuotasse presto il sacco.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar cavalco' a lungo per smaltire la rabbia , Cris non si era lasciata sfuggire nulla , lei ed Andrè facevano squadra proteggendosi a vicenda.
 
Sospiro' amareggiata , non si sarebbe arresa , avrebbe trovato Fersen ad ogni  costo.
 
Rientrò a casa, si riposo', lesse un libro , poi si cambio' attendendo l'arrivo di Andrè. Lo avrebbe affrontato una volta per tutte costringendolo a parlare .
 
Si preparo' ad essere dura ed inflessibile ma l'immagine che le si paro' davanti la fece scioglere come neve al sole:
 
- Buonasera! -esclamò il giovane avanzando sul marmo lucido .
 
Il sorriso smagliante ed i ricci che ondeggiavano ribelli ad ogni passo, quella camicia bianca troppo stretta sui muscoli sodi e poi...poi un mazzo di rose bianche fra le mani.
 
Si fermò a qualche metro da lei :
 
- Le ho viste ed ho pensato a te! - sussurro' porgendogliele .
 
Gli occhi della giovane si velarono di commozione:
 
- Andrè...Grazie ! - sussurro' prendendo il mazzo fra le mani , poi si giro' cercando di sopprimere l'emozione .
- Sei un tesoro...- sussurrò con voce rotta tornando a guardarlo.
 
- Incredibile...L'algido comandante che si commuove per un mazzo di rose...- scherzò lui .
 
Oscar lo fissò inerme :
 
- Io...non sono piu' quel comandante, da tanto tempo ormai...
 
Lui le sfioro' teneramente il viso :
 
- Si che lo sei, sei l'algido comandante ma anche la donna protettiva , sei la testarda che conosco bene ma anche la dolce e fragile donna , tu sei tutto questo ma sei anche tanto altro Oscar...Tu sei unica!
 
Lei sorrise e lo abbraccio' forte.
 
Rimasero stretti ed in silenzio per qualche minuto, Oscar abbandono' il capo su quella spalla e sospiro' a lungo.
 
Andrè invece aveva il cuore che batteva all'impazzata ed i sensi in subbuglio ,quel corpo stretto al suo risvegliava ogni istinto, anche il piu' insano e quando lei alzò gli occhi solo per un breve, fuggevole attimo , lui perse la lucidità.
 
Le porto' due dita sotto il mento e dolcemente la attiro' a se coprendone la bocca con la sua .
 
Oscar si arrese a quelle sensazioni , si baciarono a lungo, lentamente, con una dolcezza disarmante finchè Andrè comprese che quella magia stesse per svanire, la noto' infatti irrigidirsi.
 
Oscar punto' le mani contro il suo torace allontanandolo.
 
- No...non posso!
 
- Si che puoi Oscar. Ci amamo!
 
Lei si allontano' sconvolta, si avvicino' alla finestra e fisso' gli enormi nuvoloni neri all'orizzonte :
 
-Non posso...Sono legata ad Hans.
 
Andrè perse le staffe :
 
- Diamine...Sempre quel farabutto di mezzo!Non sai parlare d'altro!
 
Oscar lo fisso' furiosa :
 
- Se mi avessi dato l'opportunità di chiarire con lui magari...magari non l'avrei piu' nominato.Invece no, ti ostini a tacere .
 
Andrè scosse la testa , Oscar furiosa stringeva i pugni fissandolo:
 
- oggi sono persino andata dalla tua "Inglesina"
 
Il giovane sbarro' gli occhi stupito :
 
- Sei...Sei andata da Cristine?
 
Oscar rise sprezzante :
 
- Ohhh...non ci credo, non ti ha avvisato ? Si vede che è ben distratta da Victor ! - sbotto' con una punta di cattiveria.
 
- Cosa speravi di ottenere da lei ?
 
- Speravo che avesse un pò di buonsenso e mi dicesse dove si trova Hans , ma la tua Inglesina non ha parlato. L'hai istruita bene!
 
- Io non istruisco nessuno, anche lei come me sostiene che un incontro con Hans non potrebbe che farti male!
 
Oscar si avvicino' ringhiando :
 
- Lascia giudicare a me cosa possa farmi male o no!Comunque sia...basta! Non ho bisogno del vostro aiuto , domani stesso andro' via da questa casa , andro' a cercare Hans per conto mio!
 
- Che cosa....? - sbotto' Andrè contrariato - sei ancora convalescente e...
 
- Sto benissimo!- urlò lei- domani stesso mi attivero' a costo di setacciare ogni singola cella di Newgate , mi rivolgero' anche all'ambasciatore Svedese se sarà necessario!
 
Andrè abbasso' le braccia sconfitto, se fosse riucita a farsi ricevere ,  avrebbe davvvero scoperto tutto.
 
- Ti prego...Lascia perdere Oscar! - sussurro'
 
Quella richiesta la fece alterare ancora di piu' :
 
- Non lascero' perdere un bel nulla e tu non mi fermerai!!
 
Andrè la blocco' cingendole i polsi :
 
- Ti chiudero' a chiave in stanza se sarà necessario. Tu non andrai a Newgate!!
 
Oscar tento' di divincolarsi .
 
- Non puoi impedirmelo! Non ne hai il diritto! - riuscì a liberarsi e lo schiaffeggio'.
 
Andrè strinse i pugni:
 
- Al diavolo, va'...Va pure a cercare il tuo Fersen, tanto...Tanto non lo troverai! -urlò
 
Oscar sbarro' gli occhi :
 
- Co...Cosa vuol dire ?
 
Andrè rimase in silenzio :
 
- Parla maledizione...Parla Grandier!!- urlò strattonandolo.
 
Lui la fisso' dritto negli occhi ,brutale, diretto, senza pietà :
 
- Non lo troverai ...Il tuo Fersen non potrà piu' fare del male. Giace freddo e immobile sotto una lapide!
 
Un lampo squarcio' il buio della stanza, Oscar sbarro' gli occhi inorridita.

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Capitolo 45
*** capitolo 45 ***


Anime belle buonasera.
Come preannunciato pubblico stasera un nuovo capitolo della mia storia.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate.
Attendo trepidante le vostre considerazioni, Grazie sempre per la vostra fedeltà.
vi voglio bene!
Per la fan art , credito all'autore.

SENZA SCELTA 
CAPITOLO 45


Una bomba d'acqua si abbattè sul paesaggio scrosciando sui vetri, i fulmini rischiararono per un attimo la scura stanza.
Oscar, i pugni chiusi e gli occhi sbarrati dal terrore cercava di prendere coscienza di quel che aveva sentito
" Il tuo Fersen non potra' piu' fare del male...Giace freddo ed immobile sotto una lapide...sotto una lapide!"
Le parole di Andrè risuonavano continue nella sua testa mentre lei si chiedeva se davvero suo marito le avesse pronunciate.
Andrè fissava Oscar che immobile  teneva gli occhi sbarrati per il terrore, cerco' di avvicinarsi ma lei fece un passo indietro.
- Cosa...cosa hai detto? non...non è possibile ! - sussurro' tremando - dimmi che non è vero Andrè, dimmi che le tue parole sono state solo dettate dalla rabbia che provi verso di lui...dimmelo Andrè!
- E' tutto vero Oscar, il tuo Fersen è morto!
- Non è possibile...non ci credo ...no! 
Tremava la sua Oscar, il corpo scosso dai fremiti, la voce spezzata dal terrore.
Andrè la vide portarsi le mani alla testa sconvolta,  respirare a fondo arginando un mancamento, poi la vide nuovamente alzare gli occhi su di lui :
- Come...com'è...successo ? 
- Quando ti sei frapposta fra me e lui salvandomi dal colpo ha creduto di averti uccisa , non ha retto al dolore e al senso di colpa, si è puntato l'arma alla testa e si è sparato. E' morto immediatamente.
Oscar lo fisso' inebetita, i secondi di silenzio si trasformarono ben presto nella rabbia piu' profonda :
- No...no...Non puo' davvero essersi ucciso!
- Ti assicuro che è andata così Oscar. Fersen non è piu' di questo mondo.
Lei strinse i pugni poi cadde in ginocchio affranta , le lacrime scendevano copiose a solcarle il viso mentre il pianto si trasformva da sommesso a disperato :
- Non è possibile, non ci credo , non puo' essere, non puo' finire così.
Andrè si abbasso' verso di lei deciso a consolarla ma Oscar si alzo' in piedi alterata , lo fisso' irata :
- Lo sapevi, lo hai sempre saputo e non me lo hai detto!Ti ho chiesto ininterrottamente dove fosse e non mi hai mai risposto.
- E' proprio questa la reazione che volevo evitare  - sussurro' lui -
  stavi ancora male e volevo proteggerti.
- Proteggermi ? E' cosi che volevi farlo ? Facendomi piombare nel dolore piu' nero?
- Io...
-Avresti dovuto dirmelo, avresti dovuto! - urlò tempestandogli il torace di pugni.
Andrè non l'aveva mai vista così arrabbiata ed addolorata al tempo stesso, era paonazza in viso, annegava fra le lacrime e continuava a colpirlo senza sosta .
Temette per lei :
- Calmati , ti prego!- le intimo'.
Oscar si blocco' :
- Mi fidavo di te...Mi fidavo!
- Non potevo dirtelo, non mentre stavi male
- Ed adesso pensi che sia cambiato qualcosa ?  Fersen è morto!     E' morto! - urlò come a volersene capacitare -  e tu me lo hai taciuto, credevo tu fossi sincero ed invece...Sei come tutti gli altri ! - sbotto' , quindi si giro' e corse giu' per le scale , inforco' l'uscita prima che Andrè potesse rendersene conto.
- Aspetta!!- urlò lui ma Oscar ormai non lo sentiva piu'.



Uscìì da casa correndo , l'acqua mi investì inzuppandomi i capelli e le membra , sentivo l'esile seta della camicia appiccicarsi addosso, brividi di freddo mi investirono il corpo abbassandone di botto la temperatura. L'acqua si mischiava alle lacrime mentre correvo all'impazzata verso le stalle e salivo a cavallo velocemente allontanandomi da tutto . Strapparmi quel dolore dal petto era quello a cui ambivo mentre mi allontanavo sempre di piu'.




Andrè si porto' una mano alla fronte disperato, l'aveva fatto , aveva confessato a sua moglie che Fersen era morto e lei...lei aveva reagito  peggio di come lui avesse immaginato.
Forse avrebbe dovuto lasciarla da sola , lasciarla sfogare e piangere in pace ma lei era la fuori .Era la fuori sola e disperata ,sotto una pioggia scrosciante,
No, si disse ... non poteva lasciarla li.
Sospiro' e indosso' l'impermeabile, poi corse a prenderne un altro e si reco' correndo verso le scuderie , dieci secondi dopo era già sotto la pioggia battente alla ricerca del suo grande amore.


Oscar si allontano' velocemente , la rabbia la spingeva a cavalcare senza sosta , le lacrime si mischiavano alla pioggia , la visione era offuscata mentre il cavallo correva all'impazzata.
 Non aveva una meta , teneva saldamente le redini ma davanti ai suoi occhi invece della strada passavano le immagini di quegli anni trascorsi con Hans.
Era stato un buon compagno , almeno dopo che lei aveva detto addio ad Andrè , l'aveva aiutata a crescere suo figlio , l'aveva fatta sentire amata .
Lei aveva imparato a volergli bene anche se l'amore incondizionato era quello per i suoi figli ed Andrè.
Hans si era rivelato falso ma perchè allora ne piangeva la  morte ? Se lo chiese come a cercare una giustificazione per non piangere.
Non la trovo'.
Avrebbe voluto affrontarlo, chiarire sbattendogli in faccia la delusione , gridargli che non sarebbe piu' stata sua,  ma mai ne avrebbe voluto  la morte.
Si blocco',  alzò gli occhi al cielo, lascio' che l'acqua le bagnasse il viso, scese da cavallo a spalle basse , si sedette su un muretto lasciando che il freddo le attanagliasse le membra .
Quella notte sarebbe stata lunghissima.



L'acqua continuava a scendere copiosamente , le strade erano deserte , Andrè continuava a gridare il nome di Oscar nella speranza che lei fosse nelle vicinanze.
Un dèjàa vu le si paro' davanti, quella notte somigliava a quella di tanti anni fa in cui Oscar era scivolata nella Senna rischiando di annegare.
Allora Fersen e lui l'avevano salvata , poi la notte l'aveva tenuta stretta a se per riscaldarla.
Ora erano in Inghilterra, la Senna era lontana   ma lui temeva lo stesso per la sua vita.
Oscar era ancora convalescente , doveva trovarla e riportarla a casa.
Fu quasi  quando stava per perdere le speranze che la intercetto'.
Uno sprazzo di biondo nel buio della notte.
Stava seduta a spalle basse su un muretto fissando il vuoto,  si avvicino' :
- Oscar...! - sussurro'.
Lei si giro', gli occhi arrossati, i vestiti fradici , i capelli zuppi d'acqua .
- Va via Andrè! - sussurro' con voce spezzata . 
Lui scese da cavallo , le poggio' l'impermeabile addosso coprendole la testa , conscio che servisse a poco dal momento che era già bagnata .
- Andiamo a casa! - sussurro' poi guardandola .
Lei alzò gli occhi :
- Quella non è piu' casa mia ! - sussurro'
Andrè sorrise , le sfioro' il viso :
- Andiamo ! - sussurro' nuovamente .
Oscar non si mosse.
- Ti ricordo che so essere molto convincente ! - scherzò lui - sali sul cavallo o ti ci metto su con la forza .
Oscar obbedì apaticamente .
Cavalcarono verso casa .



Continuava a piovere , Oscar e Andrè lasciarono i cavalli nelle stalle ed entrarono in casa.
La giovane varco' la soglia a spalle basse, l'acqua gocciolò sul marmo bianco ma lei sembrava non accorgersene.
Lo sguardo vuoto ed affranto , nessuna emozione.
Andrè si avvicino' a lei :
- Devi cambiarti o ti buscherai un accidente!
Lei annuì, poi tornò a fissare il vuoto.
- Oscar...Mi hai sentito ?
- Si...Si ti ho sentito! - sbotto' - mi cambiero' fra poco.
Andrè si mosse, fulmineo la prese fra le braccia sollevandola 
- Che diamine fai ? - sbotto' lei 
- Visto che sei un'inguaribile testona cerco di accorciare i tempi - sussurro' continuando a salire le scale con lei in braccio.
Il giovane arrivo' davanti la porta della camera , giro' la maniglia aiutandosi con il gomito , spalanco' la porta scostandola con il ginocchio quindi entro' e mise giu' Oscar..
Il camino era già acceso, la giovane si giro' verso di lui:
- Bene...Puoi andare!
Andrè la fisso', era affranta e distrutta , mai, per nessun motivo l'avrebbe lasciata da sola.
- Non andro' da nessuna parte. Saresti capace di rimanere sin a domattina in queste condizioni. La tua salute è già precaria a causa della convalescenza e non ti permettero' di rischiare  - sbotto', quindi aprì dei cassetti e ne trasse fuori due asciugamani..
Ne afferro' uno e avvicinandosi a lei le tampono' i  capelli.
Oscar cerco' di allontanarsi ma lui insistè :
- Smettila testona!
Quindi continuo' ad asciugarle la massa di ciocche zuppe.
Lei protesto' , poi abbasso' le braccia .
Andrè la tamponò a lungo e con cura i capelli, poi si stacco' da lei , aprì altri cassettie ne tiro' fuori una camicia e dei calzoni :
- Spogliati! - le intimo'
Lei lo fisso' stupita :
- Tu sei solo un pazzo se credi che io mi spogliero' davanti a te.
Andrè la fisso' , il suo buonsenso gli intimava di girarsi ma decise che stavolta non lo avrebbe ascoltato, la guardo' con aria di sfida :
- Sono tuo marito, conosco a memoria ogni fibra del tuo corpo - esclamo' - a meno che...Il fatto che io ti guardi non ti crei turbamento...-la sfido'
Oscar lo  fisso' alterata , poi raccolse la sfida , si slaccio' il fiocco della camicia e se la sfilò gettandola a terra e rivelando i piccoli seni perfetti.
La stessa fine fecero la biancheria intima ed i calzoni.
Rimase completamente nuda davati ad Andrè.
Si fissarono .
Il giovane percorse con lo sguardo quel corpo perfetto dal capo fin alle dita dei piedi.
Deglutì cercando di calmare l'eccitazione.
- Sei contento ora? - sbotto' nvece lei allargando le braccia.
Andrè cerco' di tornare in se , la salute di Oscar veniva prima di tutto.
- Si...- rispose - adesso va accanto al fuoco ad asciugarti.
Lei non si mosse.
Andrè si avvicino' con l'asciugamano pulito pronto a tamponarla.
- No! - sbotto' lei 
- Si invece ! Se non vuoi che lo faccia io ...Fallo tu!
Lei sbuffo', gli tolse dalle mani l'asciugamano e comincio' ad asciugarsi.
Inizio' dal collo, scese sui piccoli seni, passo' alle braccia e poi alle lunghissime gambe , poi fu la volta dei glutei e del pube .
Andrè stava per impazzire .
Nuda lei gli passo' davanti e si infilò la camicia .
La seta sulla pelle pero' la fece tremare, comncio' a battere i denti e si porto' le mani alle braccia come per riscaldarsi.
- Diamine ! - sbotto' Andrè - come supponevo...Hai perso troppo tempo!
Si tolse la camicia ed i calzoni e si avvicino' a lei .
- Spogliati di nuovo - le ordino'
- Che cos...?
Oscar non ebbe il tempo di reagire , lui le strappo' la camicia , poi la guido' verso il letto, alzò la pesante coperta e tracino' Oscar sotto le coltri con lui.
- Cosa intendi fare? - sbotto' lei cercando di opporre resistenza.
- Stringiti a me , ti riscaldero' io!
- Non se ne parla! - sbotto' cercando di rialzarsi
Andrè le strinse gentilmente un polso trattenendola :
- Per favore , non fare la bambina, ho addosso la biancheria intima, non sono nudo.
- Tu non lo sei...ma io si!
- Non fa niente! Per favore ascoltami una buona volta...stringiti a me e fa' la brava .
Oscar lo fisso', i suoi ricci corvini sparsi sul cuscino, quello sguardo dolce , sbuffò, poi si avvicino' al corpo di Andrè, lui l'attiro' a se coprendola meglio e cingendola con un braccio .
Stava con il capo sopra il suo torace , poteva sentire quel cuore battere , il calore del corpo di Andrè la rifocillò di colpo ma il dolore straziante, quello riapparve piu' forte.
- Non trattenere nulla...Piangi se vuoi...- sussurro' lui.
Oscar scoppio' in un sonoro pianto, Andrè la strinse piu' forte.
Lei abbandono' ogni remora, ogni singhiozzo le scuoteva l'anima e per Andrè era un  supplizio, non tanto perchè piangeva per l'uomo che li aveva divisi ma per il dolore che sua moglie stava provando. Se avesse potuto se ne sarebbe fatto carico lui pur di vederla sorridere , rimase lì , a stringerla e consolarla finchè distrutta e stremata si addormento', solo allora , consolato dal fatto che il sonno l'avesse momentaneamente risparmiata dalla dura realtà chiuse gli occhi riposandosi.


La luce del giorno le investì le palpebre ,Oscar aprì gli occhi .
Il calore del corpo di Andrè contro il suo le fece immediatamente prendere consapevolezza della realtà.
Era nuda e stretta a lui . 
 Si mosse piano ed alzò lo sguardo , lo splendido viso di Andrè era abbandonato nel sonno, i suoi stupendi capelli gli ricadevano sulla fronte addolcendone i contorni .
Rimase a fissarlo estasiata , quelle braccia l'avevano cullata tutta la notte , una lacrima le scese leggera dagli occhi stanchi.
Quanto aveva pianto ? Talmente tanto da non avere piu' lacrime.
Con un dito scosto' un riccio di Andrè da quel viso stupendo, lui si mosse aprendo gli occhi su di lei.
Sorrise :
- Buongiorno.
- Scusami - si giustifico' - non volevo svegliarti.
- Non fa niente - sussurro' lui carezzandole il viso - come stai ?
Oscar sospiro' :
- Sono angosciata 
- E' comprensibile, vedrai...passerà.
Lei annuì, poi lo fisso' grata :
- Come fai Andrè..?
- A far cosa ?
- Ad essere sempre così...così meraviglioso e protettivo.
Lui la guardo' con dolcezza :
- Ti amo Oscar  , mi viene naturale .
Lei si commosse :
- Tu sei meraviglioso con tutti , non solo con chi ami 
- Dici ?
- Si.. - .annuì sincera - non c'è uomo al mondo migliore di te
Andrè la fisso', avrebbe voluto baciarla , promise a se stesso che Oscar sarebbe tornata ad essere sua .
- Hai fame ? - le chiese 
lei scrollò la testa .
Il giovane le tasto' la fronte :
- Non hai la febbre, buon segno dopo tutta la pioggia che ti ha inzuppata .
Si fissarono , Oscar si allontano' di qualche centimetro, si calco' meglio le lenzuola attorno al corpo.
- Scusami...- sussurro' Andrè - ma tenerti nuda e stretta a me era il solo modo per...
- Lo so...Scusami tu se ti ho dato filo da torcere ! - esclamo'.
Lui scosto' la coperta e si alzo' :
- Scendo giu' a prenderti qualcosa ! - esclamo'.
Oscar lo fisso', era a torace scoperto e con la biancheria intima addosso ma le sue forme generose facevano comunque bella mostra di se ,  arrossì visibilmente e distolse lo sguardo.
- Non...non c'è ne è bisogno, non ho fame! - sussurro'.
Andrè la fisso', era bella e fragile con le lenzuola strette attorno al corpo quel viso latteo e lo aguardo smarrito.
Sembrava una bimba innocente ed imbronciata .
Si allungo' nuovamente sul letto, si avvicino' e gentilmente le carezzo' una guancia :
- Oscar...so che è difficile e per quanto io non comprenda come fai a soffrire così per l'uomo che ci ha divisi rispetto il tuo dolore ma...Ti ricordo che hai...che abbiamo due figli stupendi. Due splendidi bambini che hanno bisogno di te. Devi reagire...Per loro!.
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime :
- Hai ragione!
- Benchè siano coccolati da mia nonna, di sicuro si chiedono che fine abbia fatto la loro madre. Devi rimetterti in forze, sorridere e correre da loro . Sono stati lontani da te troppo a lungo, non credi?
- Si....Hai ragione Andrè ! Forse ...Non sono una buona madre!
- Oh...si che lo sei!
Lei sorrise :
- Devo ancora farti conoscere Antoine!
- Già...
- Sai...e' molto simile a te, ha la tua stessa dolcezza innata.
- Davvero ?
- Si...
-Bene...- sussuro lui - Prima ti riprenderai...prima tornerai da loro, prima lo conoscero', quindi...
- Quindi portami qualcosa da mettere sotto i denti per favore! - esclamo' decisa
Andrè si alzò , indosso' la camicia ed i calzoni, sorrise e poi sparì oltre la porta.
Oscar sospiro' Andrè le aveva detto senza mezzi termini che la amava, una piccola gioia in quell'immensa tristezza.
Intanto giu' in cucina Andrè cercava di tenere a bada le sue emozioni, Oscar soffriva per un uomo che non meritava nulla ma era pur sempre stato il suo compagno e lei in quanto a lealtà non sgarrava.
Avrebbe accettato la sua tristezza ma avrebbe cercato di cancellarla in ogni modo, la sua Oscar avrebbe dovuto tornare a sorridere, la amava e amava la sua famiglia, promise che l'avrebbe ricostruita , pezzo dopo pezzo.
Oscar , Etienne  e Antoine avrebbero potuto contare su di lui.
Sempre!

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