Missing moment del ritorno di Adam

di Spensieratezza
(/viewuser.php?uid=223962)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gabriel e Chuck ***
Capitolo 2: *** Lucifer e Kelly a casa dei suoceri ***
Capitolo 3: *** Questione di stile ***
Capitolo 4: *** Dean e Sam perfetti giardinieri ***



Capitolo 1
*** Gabriel e Chuck ***


Dio stava cercando ormai da anni di trovare una spiegazione al perché la razza umana avesse un così complicato rapporto con l’AMORE e che cosa c’era di sbagliato in esso.

Si era chiuso da solo nel suo studio, si disse, per risolvere questo dilemma, ma nessuno aveva mai capito che cosa avesse scoperto.

Interrogato dai suoi stessi angeli, Dio aveva negato di aver trovato qualcosa e aveva dichiarato chiusa la ricerca, chiedendo che non ne venisse più discusso.

Gli angeli erano ben a conoscenza del suo piccolo problemino con l’IRA e non avevano voluto insistere più.
Quando ormai sembrava che non se ne sarebbe più parlato, Gabriel, andato nel suo studio per parlargli di una missione affidata loro, inciampò in un manoscritto sotto la sua scrivania che era arrotolato lungamente.

“Non dovrei impicciarmi..non dovrei…non dovrei..”

Invece lo aprì e rimase esterrefatto nel notare un lungo schema grafico ricco di simboli, analogie, frecce che si incontravano e altre che andavano in direzioni opposte. Per qualche ragione, quelle due frecce che prendevano direzioni diverse, lo intristì.

Proseguendo a guardare il grafico era indubbio che loro padre aveva mentito e che lo studio sull’AMORE era molto preso sul serio da parte sua e anche con una certa rabbia e accanimento considerato con quanta foga era stato riempito quel grafico. Una foga che lasciava suggerire che non fosse neanche l’UNICO grafico che aveva redatto.

“La curiosità è un male quando si trasforma in ossessione e Lucifer lo sapeva bene.”

Quella voce lo raggelò, tanto che lasciò scivolare dalle mani la pergamena, per lo spavento.
All’istante la luce dello studio si fece BIANCA, lo studio, la porta e i mobili svanirono.


“Padre!”

“Che cosa ti ho sempre detto sulla curiosità, Gabriel?”
Udiva solo la voce, ma ciononostante non si lasciò intimidire.
“A me, NIENTE, padre!” rispose con la sua solita tracotanza.

Ora era tornato  a vedere la forma umana di Dio, proprio davanti a lui.
Lo guardava con sguardo grave.
 
“La tua insolenza mi ricorda molto quella di tuo fratello.”
“Mi punirai come lui, padre?” gli chiese Gabriel. La sua voce era sicura, non tremante, espressione non proprio di quello che sentiva dentro.

Dio lo guardava come a cercare di leggergli DENTRO.
“No…” disse infine. “Per chi mi hai preso, FIGLIO, per un mostro?” disse dandogli le spalle e agitando le braccia, cominciando a passeggiare in quello che era uno spazio vuoto per lui.
“N-non mi permetterei mai, PADRE.”

“Non mentire! So BENE quello che pensate di me, quello che pensano TUTTI i miei figli su di me, sulle mie decisioni.”
“Anche di quelle che dici di non aver preso?”
Ci fu una pausa e Gabriel si morse le labbra. Forse aveva osato troppo.
Dio si voltò a guardarlo.

“Il manoscritto che hai visto..”
“Non avrei dovuto impicciarmi, lo so..”
“È completamente INUTILE.
“Ma…hai fatto un grafico ricco di espressioni. Come può essere INUTILE?”

“Sei giovane, Gabriel Con il tempo capirai che non solo perché in qualcosa ci hai investito tanto tempo, significa necessariamente che porterà a un risultato e che non sia stato solo tempo perso.”
“Padre, scusami, ma..allora a che serve investire tanto tempo in qualcosa di inutile?”
“Serve a capirla e analizzarla.”

“Ma se è inutile visto che non ci si può fare niente, è tempo PERSO capirla!!”
“Molto bene! Allora se la pensi così, cosa resti a fare qui a parlare con me? VATTENE!”
Gabriel lo guardò ma non si mosse.
“No? Non vai, Gabriel? Credevo avessi un’opinione al riguardo.”
“Padre, questo non riguarda me…”

“Ma certo che no! Niente ci riguarda mai, non è vero? Pensiamo sempre che l’azione di uno non ha niente a che fare con noi, e invece risuoniamo tutti nel cerchio della vita e se uno di noi compie una cattiva azione, forse siamo colpevoli tutti.

“Non puoi incolparci di quello che ha fatto Lucifer!!!” esplose Gabriel senza riuscire a trattenersi, ma subito dopo si mise la mano sulla bocca.

“Non mettere mai un bavaglio al tuo cuore, sei un angelo, una figura mistica, è un lusso che puoi permetterti, altri non hanno questa possibilità, non l’avranno MAI.”
“Padre?”

“Desideri sapere cosa ho scoperto sull’amore? Siediti con me, ma non pensare che ti stia facendo un regalo.”
Fece comparire delle sedie.
“Allora, Gabriel, sei a conoscenza come i tuoi fratelli, che in principio avevo creato l’AMORE, esso era un fluido che scorreva nell’acqua dei mari e dei laghi e che ha contribuito a far nascere la VITA.”
“Me lo ricordo, padre.”

“Ricorderai presumo, che in seguito decisi di proteggerlo quando scoprii che era soggetto a inquietanti trasmutazioni per via dell’ambiente circostante. Tendeva insomma, a decomporsi, lasciato circolare LIBERO.” Allargò le braccia con fare solenne. “Per questo capii che ogni cosa, anche la più preziosa, ha bisogno di essere custodita e PROTETTA per non essere...INQUINATA. Cercai quindi una CASSAFORTE che avesse una duplice funzionalità, niente poteva ENTRARE, ma quello che era dentro, poteva fluire, senza che degradazioni dell'aria stessa potessero raggiungerlo e contaminarlo, ma che potesse fluire semplicemente attraverso la VITA.”

Fece comparire uno schema a mezz’aria come un grafico. Flussi galleggiavano attraverso il cielo, permeati da un alone giallo come uno scudo invisibile.

“La Terra è quindi stata per lungo tempo, un paradiso terrestre, dove abbiamo convissuto con gli umani, una razza che per lungo tempo è stata accomunata a  noi per via della stessa immortalità, anche se incapace di VOLARE. Forse se gliene avessi data virtù, non sarebbe accaduto quello che è accaduto, ma ormai è tardi per rimpiangere le azioni mai compiute. Conosci la storia di Cain e Abel, trovo noioso e prolisso il fatto di ripercorrerla, giusto?”

“Cain e Abel hanno mangiato la mela e con essa se n’è andato via l’amore.” riassunse Gabriel.

“Se n’è andata via la FONTE.” Puntualizzò Dio. “Questa è una cosa molto importante da tenere presente, quello che è fatto è fatto, ovvero ciò che è morto, non muoia mai.” Disse ancora.
Gabriel lo fissò attento.

“Non si può annullare ciò che hai creato, anche se alla razza umana, piace crederlo. Non puoi annullare la vita, puoi sterminarla, certo, come è accaduto ai dinosauri, ma altra vita andrà a sostituire quella nuova. Non puoi semplicemente far scoppiare una bomba e distruggere il pianeta. Non puoi..ricominciare da capo! Una volta che hai creato qualcosa, anche se essa è andata persa, se ne formeranno altre copie per compensare quella scomparsa.”

“Quindi anche..l’amore.” disse Gabriel.
“Tutto quello che viene DOPO un’opera originale, sará una copia e qualora dovessero distruggersi anche le copie, ci saranno le copie delle copie, questo dice una delle leggi dell’universo che io stesso ho ascoltato tanto tempo fa, ma non sarà mai COME l’originale. La razza umana quindi rivive continuamente con un DUPLICATO e quindi imperfetto.”

“Quindi…mi stai dicendo che la razza umana, per genetica, non è in grado di amare?” chiese Gabriel sconvolto.
Dio sembrò indeciso e turbato sull’argomento.
“Sì…e no.”

“Che significa? O è sì o è no!!”
“La verità non è assoluta, Gabriel. Ciò che è vero adesso, può non essere più vero domani!”
Gabriel sbuffò.

“Guarda Lucifer! Uno dei miei figli più fedeli, l’avresti mai detto che mi avrebbe tradito?? Avresti mai detto che remasse contro di noi? Eppure lo ha fatto! Ma non mentiva prima! è diventato ciò che prima non era! “
“Quindi gli esseri umani, amano a scadenza? “

“Non sempre. Possono amare anche tutta la vita, ma è il COME a fare la differenza. Ho studiato il come e ho scoperto che l’ossessione per capire i sentimenti ha reso la gente OSSESSIONATA dall’amore, il loro desiderio di studiarlo e capirlo, ha portato a una minore percezione di sensi e di connessione con il divino. Fanno fatica a SENTIRE perché vogliono capirlo con il CERVELLO. Questo fa sì che la gente si senta innamorata quando concentra tutta l’attenzione e i suoi pensieri sull’oggetto del suo amore, ma è nel PLESSO SOLARE, che si concentrano le emozioni e i sentimenti, là è dove dovrebbe fluire L’AMORE. Spesso però a causa di blocchi e traumi strozzati, questo plesso è…BLOCCATO.”

Fece vedere un altro grafico che rappresentava la sagoma dell'uomo e il plesso solare, contornato dal chackra del cuore.

"Questo è il chackra del cuore, FIGLIO. Potrebbe fare MERAVIGLIE, ma purtroppo ormai gli esseri umani hanno il chackra del cuore bloccato, esso è spento, li allontana dal divino e più il blocco è presente, più la razza umana cerca compensazione attraverso il conforto del pensiero, per cercare un porto sicuro come una mamma culla dolcemente il suo bambino, MA,…tutta questa emotività che è anche cerebrale, incessante, confonde, atterrisce e sfinisce, prosciuga le loro energie e l'uomo non è in grado di capire, che è fatto di PURA ENERGIA, sprecarla è come svuotare la propria anima, genera della sofferenza, dalla sofferenza sfocia un vuoto che loro chiamano mancanza. Il senso di mancanza genera desiderio di far sì di colmare taluna mancanza e purtroppo questo genera innamoramento perchè il genere umano è portato a innamorarsi di ciò su cui ci si sofferma tanto a lungo."

“Anche se è un conflitto?”

“A maggior ragione se è una lotta. Analizzare l’amore e pensare che esso sia quello che loro pensano sia, li porta a una disillusione nel momento in cui capiscono che è irraggiungibile, li porta quindi a odiare l’amore, a una scorretta considerazione di esso. L’amore ecco che diventa senso di vuoto. Ma ciò che è vero, è vero anche l’inverso, cosa succede se questa mancanza si colma? Il desiderio si attenua, a volte si spegne, ho scavato ancora più a fondo nella psiche. A quanto pare, tendono a non amare chi li ama, ma ad amare spesso chi non li vuole e li rinnega, questo è derivato da una erronea percezione di sé. Non si amano e quindi non amano chi li ama, ma chi dà ragione al fatto che loro non si amano.”
“ma tutto questo è malato, è controverso!!”

“Vero. Tutto questo accade perché vivono l’amore con la psiche. Pensare di amare qualcuno perché capisce la loro lingua o è in connessione con loro, li spinge a vedere sé stessi come uno specchio. Hanno dimenticato che siamo tutti CONNESSI nel mondo, lo siamo ancora, ma non sono più capaci di sentirsi, di essere RICETTIVI. ”

“Dobbiamo continuare nella nostra missione, parlare sempre di più dell’amore! Incitare i poeti, parlare di amore nella musica, invogliare alle opere, gli artisti, la gente si sta avvicinando sempre di più alla verità e anche se non riuscirà mai a cogliere la vera essenza, si avvicina al VERO. Questo è importante. Il pensiero dell’umanità sull’amore, è molto più importante ed esaltato, di quando c’erano le grandi guerre.”

“Credi di fare loro del bene in questo modo?”
“Ma..padre..”
Dio si alzò stancamente.

“ Dare a qualcuno uno strumento che non è capace di suonare,  lo renderà un musicista? No, lo farà forse innamorare dello strumento ma non sarà comunque in grado di suonarlo solo perché ascolta una musica che gli piace! Quello che voi fate è LODEVOLE, ma è sbagliato. Parlare dell’amore li fa innamorare dell’IDEA dell’amore, ma non li fa amare automaticamente come dovrebbe essere fatto. Questa cosa è controproducente perché accorgendosi di non poter amare in quel modo, odieranno l’amore ancora di più.”
“Non importa, dobbiamo continuare comunque, non possiamo arrenderci!”
“Adesso stai ragionando come loro. Anche tu ammaliato dall’IDEA, desideri portarla a termine e perseguirla.”

“Le idee sono immortali, ce l’hai detto tu stesso.” Protestò lui.
“Tutto questo è molto nobile, ma a che serve, se capirlo genererà in loro una grande sofferenza e quindi risentimento?”
“Ma padre…”

“Non sono portati geneticamente per amare in maniera assoluta e disinteressata, appena soffrono, cominciano a rinnegare l’amore, questo porta al risentimento, all’odio, alla mancanza d’amore, a credere che la mancanza essa stessa dell’amore, sia amore stesso e anche se qualcuno di loro, assaggia una vena di DIVINO in tutto questo, li chiamiamo poeti, artisti, le loro idee sfumano con le rovine del tempo. Nessun amore resiste alla fine dell’emozione, perché le loro emozioni non sono immortali, esattamente come il loro corpo, come potrebbe esserlo se anche il loro cervello invecchia?.”
“Eppure ci sono persone che hanno amato per tutta la vita.”
Dio sembrò vacillare.

“Tuttavia, i più…RESISTENTI potrebbero conservare tali emozioni in una zona della loro testa, li chiamano RICORDI, li cercano di chiudere tali emozioni come uno scrigno chiuso a chiave. Ma non è per tutti..Anomalie…che rappresentano un decimo, come un granello nella sabbia.”

“Ma se lo fossero..se le loro emozioni fossero ETERNE, potrebbe essere diverso? potrebbe, padre?”
“Potrebbe, ma è inutile anche solo pensarci,..”
“ma se tu potessi fare in modo che sia..”

“IO NON HO QUESTO POTERE! FORSE CREDI CHE SIA UN TIRANNO, CREDI CHE NON LO FAREI SE POTESSI?”
“Con tutto il rispetto, PADRE, tu hai donato l’immortalità, quindi tu forse potresti…”

Ciò che è fatto non può essere reso!”
Gabriel lo fissò con stupore.

“ Hanno scelto loro il cammino della mortalità, è stata una loro SCELTA e tutto quello che riguarda loro è destinato a ingrigirsi e finire, come il corpo così il cervello, come il sopra, così il sotto, comprese le emozioni. Alcune talora durano per sempre, ma succede rarissimamente. Dal momento che hanno strutturato l’amore con il pensiero e il loro chackra é spento, il cervello è l'unica fonte di alimentazione per loro, occorre quindi che loro usino il loro cervello per alimentarlo costantemente, ma in un mondo così frenetico, dove pensano spesso a qualunque cosa..e una mente così limitata dove bisogna fare pulizia per fare spazio a cose nuove, sono costretti a lasciarlo da parte ad un certo punto per non IMPLODERE. L’unico modo per poter amare, per loro, senza esserne sopraffatti, sarebbe che smettessero di voler analizzare l’amore e viverlo solamente con lo stomaco, ma non lo faranno mai, MAI, perché è la loro NATURA.. perchè ormai nascono già così! LORO HANNO UCCISO L'AMORE! ”
Si alzò.
“Padre, aspetta..”

“Sono stanco, Gabriel, la lezione è finita.”
“Dunque Lucifer aveva ragione alla fine, sono rotti..imperfetti.”
Dio si voltò tristemente.
“Mi duole ammetterlo ma aveva ragione.”

“Ma lui continuerà a essere rinchiuso per avere ragione?”
“A maggior ragione! Non esiste nessuno di più pericoloso che sa di aver ragione e di essere incompreso. Lucifer èra la stella del mattino, ora è una stella cadente. Il suo risentimento nei nostri confronti lo porterebbe a distruggerci." "Se tu lo PERDONASSI, forse lui.."

"Perdonare?? Io?? Non sono io a dover perdonarlo."

Gabriel rimase così sconvolto da quest'ultima affermazione che non riuscì a ribattere.

" No, lui ha scelto la sua strada. Ora va. Lasciami solo.

Gabriel stava per alzarsi ma Dio, oramai seduto sul suo trono, lo richiamò.

"Gabriel."

Gabriel si fermò.

"Ti ho caricato di un grave peso sulle spalle, posso togliertelo se vuoi, anche se credo che tu possa SCEGLIERE di dimenticare, se lo desideri."

Gabriel cominciò a lacrimare.

"Non lo so..io...devo andare..."

"Gabriel!" Gabriel si fermò un'altra volta senza voltarsi.

" L'amore è una cosa effimera. Giusto elogiarlo, ma sbagliato è soffrirne. La caratteristica delle cose effimere è quella di scomparire. Non vale la pena di piangere per le cose che hanno una scadenza."

Gabriel strinse i pugni e non rispose, dopodichè intercettò la porta. Lo studio era tornato. Andò via.





*
Gabriel era uscito dallo studio di suo padre, il cuore in frantumi. Ancora non riusciva a credere che suo padre avesse detto quelle cose sull’amore.

Aveva detto che l’amore era una cosa effimera…
Quando ormai si era allontanato abbastanza, tirò fuori qualcosa dalla sua tunica.
Il manoscritto. Suo padre non si era accorto che l'aveva portato via.

Lo fissò e gli tornò in mente le parole di suo padre.
“La curiosità è un male quando si trasforma in ossessione e Lucifer lo sapeva bene.”
 
 
 
Si chiuse nella sua stanza, continuando a rigirarsi nel letto e continuando a fissare quel manoscritto senza capire perchè l'avesse portato via e che cosa si aspettava forse di trovare o di scoprire e alla fine ebbe come un'illuminazione

Capii che ogni cosa, anche la più preziosa, ha bisogno di essere custodita e PROTETTA

Sussurrò delle parole nella lingua degli angeli e rimase interdetto vedendo la pergamena trasformarsi.
La pergamena come un diario magico, tirò fuori delle parole e Gabriel cominciò a leggerle.
 
 
 
L’amore è meraviglioso, una cosa meravigliosa che diventa spaventosa quando cerchi di capirla.

Un cucciolo indifeso che diventa una belva sanguinaria quando cerchi di addomesticarla. Una belva che ti divora il cuore e scompare.

L’amore è una forza infinita che mi ha permesso di creare tutti gli Universi.
Una forza che permette anche a chi non ha il mio stesso potere, perfino alla razza umana, di farlo, ma non credo che loro se ne rendono conto..
L’amore salva, cura, guarisce, allevia il dolore, riempie l’anima.

L’amore è capace di distruggere l’odio e fa compiere miracoli.
L’amore crea la Vita.
L’amore è indifeso.
L’amore deve essere nascosto per rimanere incontaminato, splendente.

Perché purtroppo quando viene scoperto, si contamina.
Le creature viventi hanno il vizio di distruggere le cose belle, lo fanno non perché sono cattive, ma perché è la maledizione della bellezza, essere distrutta non appena poni lo sguardo su di essa.
L’amore è un’equazione matematica che non conosce formula, analizzarlo equivale a renderlo nullo.

La Verità è la più terribile di tutte, perché nessuno vorrebbe mai scoprire che l’amore ti illumina come una Stella, solo fino a quando non ti accorgi di lui, ma non appena apri gli occhi e lo vedi per com’è, esso ti punisce, sprofondandoti in un abisso di sofferenza.

Non è colpa sua. Esso non è crudele. Tu hai cercato di guardare lui e lui voleva ricambiare il favore, fissando lo sguardo su di te.
L’amore è un’entità come la Dea Medusa. Se chiudi gli occhi o sei cieco, non può farti del male, ma se apri gli occhi, ti trasforma in pietra, ti toglie la vita!

Esattamente come gli angeli non possono mostrarsi agli umani la loro vera Essenza.
Ne morirebbero.

Io lo sapevo bene, rinchiusi questo fluido non per proteggere lui, ma i miei Figli, tutti, nessuno escluso, da questo demone che strappa il cuore delle creature viventi.

Eppure a volte mi dispiace, esso è solo una creatura che credo si senta molto sola, desidera solo un po’ di affetto e d’amore, ma purtroppo per lui, quando si accorgono che esiste, non riescono a resistere alla sua bellezza, alla sua potenza e ne rimangono devastati.

Devo proteggere i miei figli dalla Verità e l’amore stesso da essa. Non dovranno sapere che una cosa tanto bella può creare anche tanta distruzione, che esso stesso è la DISTRUZIONE e che forse gli uomini in fin dei conti sono i più assennati di tutti. Essi amano sempre di meno, li giudico male davanti ai miei figli, ma questa è probabilmente la loro salvezza.

Potrei distruggere l’amore, forse ne avrei il potere, ma un mondo senza amore, è come un mondo senza luce. Io stesso desidero proteggerlo, non mostrando ai miei figli la verità e voglio proteggere questa cosa bellissima che ho creato, forse la più bella di tutte, anche più bella delle stelle nel cielo.

Proteggendo la verità,occultandola, manterrò viva la speranza e la fiducia in uno dei più importanti valori assoluti che la storia abbia mai conosciuto. Che ne sarà del mondo se si perde fiducia nell'amore? Sarebbe come se tutte le luci si spegnessero. Calerebbe l'oscurità su questo mondo. Fino a quando anche la più piccola creatura vivente sulla Terra, non penserà che l'amore è un demone, c'è ancora speranza per questo pianeta sfortunato...e per tutti gli altri e in questo modo proteggerò i miei figli, TUTTI i miei figli, non importa se del cielo o della Terra. Proteggerò loro e il VALORE ASSOLUTO che chiamano amore. Ma io adesso, che so la verità, chi proteggerà me da essa?
Non so se ci sarà un giorno, un Tempo Illuminato, ancora più dell’inizio della Creazione, in cui non sarà più necessario rinchiudere qualcuno o qualcosa, per salvaguardare qualcun altro.

Sarebbe un mondo meraviglioso, allora non si uccideranno più le creature viventi per mangiare, non si coltiveranno più i campi per tirare fuori i loro frutti, perché essi spontaneamente usciranno dal terreno e non esisteranno più razze diverse, né uomini di colore, esisterà solo un UNICO colore e tutti noi vivremmo sotto lo stesso Cielo, angeli , animali e uomini e non esisteranno le differenze di etnia o di religione, non esisteranno famiglie, perché saremmo tutti un’UNICA famiglia, un’unica persona, sotto lo stesso cielo e ci chiameremmo tutti

FRATELLI.
 
Gabriel aveva lasciato andare la lettera. Adesso era un fiume di lacrime. Rilesse più volte la lettera, sperando di trovare un cavillo che chiarisse che si era sbagliato, ma così non fu.
Prese allora la lettera ai lati, stringendo con rabbia come se volesse strapparla, ma poi le parole di essa gli risuonarono nella mente:

Le creature viventi hanno il vizio di distruggere le cose belle
Lasciò andare la lettera come se ne fosse scottato.
Tornò nello studio di suo padre, ma era vuoto.

Pensò a una specie di dejavu, quasi ci sperò, ma sembrava che Dio non avesse intenzione di palesarsi.
Lo lasciò sulla sedia della sua scrivania.

Dio si mostrò, quando Gabriel lasciò la stanza.
Era nascosto dietro una colonna, reso invisibile.
 
 
 
*

Gabriel stava camminando in uno dei corridoi del Cielo e in lontananza degli angeli, passeggiando a loro volta, stavano intavolando un chiassoso cicaleccio.
“Gabriel ha messo a soqquadro la mia stanza,ma che cazzo ridete? Non c’è niente da ridere, lo farò interdire, vedrete. Lo farò esiliare sulla Terra e poi mi divertirò a tormentare le sue notti deridendolo giorno dopo giorno, fino a quando non mi pregherà in ginocchio di...“
Qualcuno aveva sbattuto contro di lui.

“Ma che cavolo..Perchè non guardi dove cammini, insetto??”  si era rivolto a Gabriel, ma appena Gabriel alzò lo sguardo, Raphael sbarró gli occhi.
Gabriel stava piangendo.

Gabriel fece finta di niente, rifuggendo il suo sguardo e fuggendo via, mentre Raphael lo seguì con lo sguardo, gli occhi azzurrissimi puntati su di lui.





*
Gabriel stava piangendo sopra l’arcobaleno. Era infatti solido per gli angeli, potevano sedersi sopra di esso, se lo desideravano. Una cosa che invece gli umani non potevano fare.

Piangeva con il viso sepolto nelle mani, quando avvertì il tocco delicato di una mano sulla spalla.

Alzò lo sguardo, stupito di vedere la faccia di suo fratello Raphael.
“Raphael?”

“Sai, fratellino, sopporto la tua disgustosa faccia da…un’eternità, l’ho sempre trovata disgustosa, ma devo ammettere che vederti piangere, è qualcosa che supera anche l’aggettivo schifoso. È proprio repellente da vedere. Quindi semplicemente smettila, ok?”

“Lo sai che non ti ascolto mai..” disse lui.

“Lo so e questo è uno dei tuoi più grandi difetti, vorrà dire che per una volta forse dovrò ascoltare io.”

Si sedette al suo fianco.
Gabriel rifuggì il suo sguardo.

“Ora puoi scegliere: o parli, oppure vado nell’ufficio di nostro padre e me lo faccio dire da lui.”
Gabriel lo guardò atterrito.
“Non c’entra lui.”

“Certo, come no, comincia a parlare. È l’unico che potrebbe ridurti così. Che hai combinato per farlo arrabbiare?”
“Lui n-non è arrabbiato. Ha detto…delle cose.”
Raphael si accigliò.

“Tutto qui? Tu dici tante cazzate, sempre, insistentemente e in modo incessante, ma non mi metto a piangere.”
“Ha detto che…ha detto delle cose orribili sull’AMORE.”
“Che cosa?” Raphael si stupì. Fra tutte le cose al mondo, non avrebbe mai pensato a quell'argomento.

“Lui personalmente mi ha detto poco, è rimasto sul vago e ha dato la colpa alla razza umana che non sarebbe in grado  di amare, secondo lui, ma in una pergamena da lui redatta e che io ho letto...”
“Quando dici che l'hai letta intendi dire che gliel’hai rubata?”

Gabriel non assecondò il suo implicito desiderio di farlo ridere.

“Dice che l’amore è un demone che ti strappa il cuore…che nessuno deve mai sapere la verità, che chi ama è condannato a soffrire…”
“Nient’altro?”

“Dice che gli uomini non sono programmati geneticamente per amare, che hanno il chakra spento..ma questo li salverebbe, perché sostanzialmente l’amore DISTRUGGE chiunque si accorga di averlo davanti, perché ha questa caratteristica.”
“Mmm…e lui scrive cose così importanti in un foglio di carta senza neanche chiuderlo a chiave?”

“Non voleva che si scoprisse, talmente tanto che ha scritto queste cose su una pergamena che apparentemente rappresentava dei grafici, ma tramite la lingua degli angeli, io ho sussurrato: rivelati e mi ha mostrato una sorta di lettera/confessione in cui parla di cosa avrebbe scoperto sull’amore: cioè che sarebbe come un cucciolo che quando ti accorgi che esiste, diventa una belva che ti strappa il cuore! “

“E perché mai dovrebbe?”
“Secondo lui è come il mito della Dea Medusa. L’amore è condannato a restare nascosto, perché non appena posi lo sguardo su di lui, esso ti fa soffrire, non per crudeltà, ma perché è fatto così.”
“Interessante, davvero sorprendente.”
“Io trovo invece che sia terr..”

“Trovo sorprendente quanto chi sia abituato a raccontare frottole e stupidaggini al prossimo, sia assolutamente non consapevole quando ne trova una davanti.”
“Ma…Raphael!”

“Non ho mai sentito tante stupidaggini e cazzate tutte insieme! Eppure sono abituato a sentire TE! Non ho saputo, né letto quello che tu hai letto, non voglio leggerlo! Penso solo che le mostruosità che ho appena sentito, significano solo una cosa, gli umani non sono i soli ad avere un’errata concezione dell’amore. Lui è caduto nella stessa trappola di accusa che rimprovera ai suoi figli,. L’arroganza di sapere etichettare un valore assoluto, lo rende PERDENTE, quindi perde. Non è migliore delle creature che lui stesso giudica. È soltanto un ARROGANTE!”

“Attento, sei a un passo dalla blasfemia.”disse Gabriel atterrito.

“Che cosa potrebbe farmi? Rinchiudere anche me dentro a un frutto? Trasformarmi in un serpente? La possibilità di poter imbottigliare l’amore, non gli da il POTERE di CAPIRLO. Se solo bastasse imprigionare le COSE per capirle, il mondo non sarebbe tanto complicato. Lui non capisce davvero l’amore, fa solo supposizioni! Il potere gli ha dato alla testa. È solo un tiranno.

Gabriel guardò suo fratello Raphael alzarsi in piedi e gli sembrava più alto, potente, solenne.
“Magari sbaglia nei modi ma non è in malafede, nostro padre vuole proteggere questo valore! Ha nascosto questo manoscritto per non farmelo leggere!”

“Peggio ancora! Prima ti racconta un mucchio di cattiverie, spacciandole per amore, poi nasconde e imprigiona la verità, spacciandole per PROTEZIONE! Quando mai se ami qualcosa ne parli male? Quando mai proteggere qualcosa, significa imprigionarla??  Nostro padre, confonde tutto, mescola tutto! Per lui AMARE significa imprigionare, rendere schiavi, altrimenti perché avremmo un fratello in una fossa??”

Gabriel rimase sbalordito di sentire parlare di Lucifer.

“Gli ho chiesto di perdonarlo, ma si è rifiutato, a quanto pare non è qualcosa a cui spetta lui.”
"E a chi diavolo dovrebbe spettare?”
“Io…io questo non lo so.”
Raphael si avvicinò a lui.

“Se a quanto vedo, nostro padre non è adatto a fare il PADRE, non deve essere per forza che noi non siamo capaci di fare i fratelli.”
“Che cosa intendi dire?”
“A te manca nostro fratello?"
“Tantissimo!”
“Allora ascoltami cosa ti dico: un giorno io lo libererò.”
“Cosa??? Ma è proibito!”

“Me ne frego! Non può impedirci di vivere separati dai nostri fratelli. Per noi ANGELI è come amputarsi un’ala. Ci chiamano guerrieri, ma se è giusto lottare, creare guerre, preferirei si creassero per un valore assoluto.”
“Amore eh?” disse Gabriel con un sorriso triste.

“La cosa ti stupisce? È nostro fratello. È normale che lo ami.”
“Solo lui?”

Raphael lo guardò accigliato.
“Non solo lui.”
Fece per accarezzargli i capelli, ma Gabriel lo respinse.
“Mi respingi?”
“Non io. Tu..mi odi.”

“Questo non è vero.”
“Mi tratti male, mi insulti…”
“Questo non significa niente! NIENTE!”
Andò da lui e lo abbracciò.
Le ali di Raphael circondarono Gabriel automaticamente.

“Sei mio fratello e quando ti ho visto piangere, le mie ali facevano male, come bruciassero. Per me, voi fratelli, siete troppo importanti.” disse Raphael stringendolo forte.

“Anche più di papà?” chiese l'altro, ricambiando l'abbraccio.

“Sì.”

Gabriel lo guardò a bocca aperta.
"Parli sul serio?"

"Per me voi siete troppo importanti, anche più del fottuto universo. Mi dispiace di avere un brutto carattere, ma io vi amo tutti. Il mio più grande desiderio è che stiamo tutti insieme e che Lucifer ritorni da noi. Non desidero altro. Un giorno te lo dimostrerò."

"Un giorno.." ripetè Gabriel stringendolo ancora, con la testa sulla sua spalla.

“Un giorno, Gabriel, un giorno saremo tutti riuniti.”
 




















Ciao ragazzi, FINALMENTE riesco a scrivere questi missing moment, credevo che non ce l'avrei mai fatta!!! Allora, chi mi segue saprà già che questi estratti sono già stati scritti in un'altra storia, "il salto quantico" ma li ho riciclati anche in questa, perchè nella storia "il ritorno di Adam" c'è un Chuck che fa un discorso strano sull'amore e può essere giustificato solo se anche in quella storia avesse passato tutte queste fasi, quindi visto che tanto nella mia mente le aveva passate anche , ho deciso di renderlo ufficiale con questi missing moments, spero sia tutto chiaro! per il resto mi sono resa conto che Dio me lo vedo come Silente in questo capitolo LOL xd

Ora proseguono una lunga lista di citazioni prese da libri e film, cominciamo!

se uno di noi compie una cattiva azione, forse siamo colpevoli tutti.” (dylan dog - cattivi pensieri) 

ciò che è morto, non muoia mai (mi pare lo dissero nel trono di spade ) 

Anche se è un conflitto?”
“A maggior ragione se è una lotta"  (l'ultima riga delle favole) 


sono molto contenta di aver scritto questo capitolo su Gabriel e Rafael ci tenevo veramente tanto

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Lucifer e Kelly a casa dei suoceri ***


“Tesoro, sono preoccupato, io non credo di farcela..” diceva Paul a sua moglie Margareth.

“Paul Ever Kline, tu non mi abbandonerai proprio adesso, hai giurato di esserci sempre quando mi hai fatto quella promessa di matrimonio, ricordi??”

“Anche all’inferno, Margareth.” Rammentò l’uomo.

“All’inferno e in paradiso.”

“E sia.” Disse l’uomo baciandole la mano.

“Credi però che apprezzerà tutto questo rosso? Forse dovremmo..”

“Cosa? Buttarci sopra del candeggiante? Oramai quello che è fatto, è fatto.”

“Forse con un po’ di panna..” disse lui, ma non fece in tempo a finire la frase, che suonò il campanello.

Oh cavolo, sono arrivati!” disse Margareth cominciando a sistemarsi i capelli e dirigendosi verso la porta.

“Oh dio..”

Margareth gli diede una capocciata sulla testa.

“Questo è proprio quello che non devi dire, razza di testone!”

Dicendo così aprì la porta e davanti ad essa, si trovavano Lucifer, completamente vestito di bianco e Kelly. Il primo reggeva un bel mazzolino di rose bianche, mentre Kelly teneva un vassoio di pasticcini.

 

“Siete arrivati, ce l’avete fatta! Non che pensavamo non ce la faceste..” ridacchiò la donna.

“Più che altro lo speravamo!” disse Paul.

La donna sbiancò, ma Lucifer scoppiò a ridere, e i due maschi della famiglia si sorrisero cordiali.

"Queste sono per voi. Sono incantate per fare in modo che non muoiano dopo essere state strappate alla terra."

Margareth, che era una donna molto sensibile, scoppiò in lacrime davanti al mazzo di rose che reggeva Lucifer.

"Mi dispiace, io...non volevo." Disse Lucifer mortificato.

"No, no...sono bellissimi. Li pianterò in giardino assieme agli altri miei fiori." Disse Margareth prendendo il mazzo.

"Mamma.."

Kelly abbracciò di slancio la madre.

“Che bello vederti, mamma.” Poi gli sussurrò. “Sta tranquilla.”

"Ottimo look." Disse Paul guardando il vestito di Lucifer. L'altro scoppiò a ridere. "Vi piace? Un'idea che mi ha dato Dean, da una cosa bizzarra che gli è successa." Disse Lucifer ridacchiando. "Luc..." disse Kelly, facendogli capire di cambiare argomento.

“Ma è davvero un piacere conoscere gli artefici di una tale meraviglia, era da quando l’ho incontrata la prima volta che mi chiedevo che aspetto avessero.” Disse Lucifer, stringendo la mano a entrambi.

“Anche noi eravamo curiosi di conoscere lei. È molto famoso.” Disse Paul.

“Posso solo immaginare la varietà delle cose che dicono di me. Tutte molto positive, immagino.” Disse Lucifer.

“Questo è un mondo che parla, parla, parla e racconta storie dall’alba dei tempi sempre in maniera distorta, non c’è da fidarsi..” disse la signora Margareth, poi parve rendersi conto di quanto aveva appena detto e si mise la mano sulla bocca. “Non intendevo parlare male del mio popolo, della gente che ci abita..”

“Stia tranquilla, signora, non ho alcuna intenzione di distruggere il pianeta, quello sarebbe più un compito che spetterebbe a mio padre, ma vedo che lui è di piani diversi, quindi contento lui..certo, non mi sarei mai aspettato di venire a conoscenza che perfino il genere umano stesso, vorrebbe l’estinzione. Questa sì che è stata una vera sorpresa per me.”

“Ci siamo evoluti e in millenni di anni, l’uomo si è reso conto di quanta barbarie sono capace i suoi simili..” disse Paul.

“Ma guarda, guarda, la capacità di rendersi conto della propria inferiorità è una cosa che non mi sarei mai aspettato da creature TANTO inferiori..che si siano quindi di fatto evolute da quando io le detestavo con tale accanimento e foga? Se così è, significherebbe che c’è stato un salto di qualità, questo le renderebbe di fatto superiori e dimostrerebbe una legge che fino a qualche millennio fa, sembrava impensabile. Ciò che è rotto, non può essere ripristinato. Ma Dio si sbagliava. Quello che è rotto, un giorno potrà essere ripristinato. Quello che non è vero oggi, sarà vero domani. Un po’ come me, quando ho perso le ali, non mi sarei mai aspettato che le avrei riavute un giorno. “

Calò un silenzio tombale, di cui Lucifer sembrò accorgersi, poi sussultò.

“Ma che cos’è questo profumino tanto delizioso?”

“Pastasciutta all’arrabbiata!” disse Margareth.

“Ma dai! Se è arrabbiata con un aspetto così, non oso immaginare quando sarà più FELICE.” Prese un mestolo di legno e la assaggiò con un’eleganza armonica.

“Questa è una vera tragedia, signori.”

Ci fu un attimo di suspance poi Lucifer parlò con tono teatrale.

“Se tutti gli umani fanno cibo così buono, temo che più che loro abbiano paura di me, finirò per avere paura io che loro mi circuiscono con il loro cibo. D'altronde forse è vero che il diavolo fa le pentole, ma non la pasta. ”

Una risata liberatoria smorzò la tensione all’interno dell’abitacolo.

 

 

 

 

*

“Se ne desidera altra, posso preparagliela, signor Lucifer.”

“La prego, Margareth, mi chiami pure LUC, e non si preoccupi, in realtà per la mia condizione non ho tutto questo bisogno di mangiare, lo faccio perché mi piace.” Disse Lucifer gustando quegli spaghetti, mentre veniva portato in tavola lo spezzatino.

"Avevi ragione, Margareth, ha apprezzato! E io che pensavo che conteneva tropo ROSSO.”

“Scusi, che cosa c’entra il colore vivace?” chiese Lucifer stranito.

Kelly ridacchiò.

“Credo c’entri con il fatto che associano il rosso al tuo colore.”

“Ohh, per l’inferno, vero?”

“Paul!” la moglie lo guardò storta.

“ Non si preoccupi signora, in realtà il rosso è il mio colore, non lo associo più all’inferno, adesso da quando conosco Kelly, lo associo alla passione, all’amore, alla rinascita! E comunque almeno non mi avete preparato una torta PARADISO!”

Ridacchiarono tutti.

“Lei è molto simpatico, signor..Luc.”

“Ohh, posso esser più di simpatico..posso essere SPLENDENTE!”

In quel momento il buio avvolse ogni cosa.

“Che succede, Paul, che succede?”

“È solo scattato il contatore, Margareth, vado a vedere cosa..”

“State tutti seduti.” Fu la voce di Lucifer, che li immobilizzò sul posto.

“Tutti hanno paura del buio, perché è lì che ogni cosa si cela alla vista e quindi apparentemente SCOMPARE, ma ogni cosa è sempre ancora lì, solo che non può essere vista e per questo ci terrorizza, perché quando non vediamo, non possiamo difenderci. Credo che in pochi sappiano l’origine del mio nome. Io sono Lucifer, portatore di LUCE, posso far splendere ogni cosa, ma non solo, come posso attrarre la luce, posso anche spegnerla, oppure..”

Soffiò appena nell’aria e si materializzarono dal nulla delle piccole fiammelle danzanti di luce che presero la forma di ballerine e cominciarono a danzare sopra la loro tavola.

Rimasero tutti sorpresi.

“Sono meravigliosi.” Disse Kelly toccando le ballerine.

 

“Non mi stupisce che le farfalle, esseri eccezionali, che sanno cogliere l’importanza e sanno quanto è corta la vita, siano così attratti verso la luce. Loro SANNO che la luce ti svela ogni cosa, ovviamente ogni cosa è sempre lì, anche se non la vediamo, anche quando NON la vediamo e per questo pensiamo che non esista..”

Con un movimento della mano dei piccoli draghi di luce si visualizzarono e ballarono sopra le ballerine.

“C’è stato un tempo in cui esseri simili ai draghi, volavano in cielo e ballavano al ritmo di danza insieme ai primi uomini, una coesione di balli e armonia che si sposava perfettamente con il diverso, generando stupore e diletto. Allora essere diversi era ancora sinonimo di stupore e meraviglia, non disprezzo, poi quegli esseri sparirono e con loro sparì anche l’abitudine di meravigliarsi..allora le persone dimenticarono..gli animali dimenticarono..anche i miei fratelli dimenticarono e ANCH’IO.”

Con un gesto della mano, i draghi luccicanti scomparvero e poi le fatine, quando successe, la luce si riaccese.

“ Si accesero altri tipi di LUCI, in un mondo sempre più spento. Forse io ne fui la causa, il portatore di LUCE..e portai l’oscurità sul mondo.”

“Luc..non tormemtarti più ti prego, hai me adesso, e Jack..” disse Kelly prendendogli la mano.

“Sì, il nostro nipotino. È un vero angelo! Non vedo l’ora di averlo a cena ancora.” Disse Margareth.

“Bello comunque lo spettacolo con le luci..peccato non ci siano più cose simili ora.” Disse Paul.

Lucifer sorrise.

“Vi sbagliate, venite con me.”

Prese la mano di Kelly e la trascinò fuori, mentre lei rideva.

“Luc, ma che fai.”

“Ehi, ehi, aspettate un minuto!” disse Paul.

 

I genitori di Kelly si precipitarono nel giardino dove videro Lucifer intento a guardare qualcosa.

“Non trovate che la luna è fantastica stasera?”

“Sta cercando di fare il romantico?” chiese Paul alla moglie.

“Zitto!”

“Pensate che le luci artificiali siano più forti della luce della luna e che non ci sia qualcosa di uguale luminosità?” Lucifer aprì le mani e qualcosa sembrò arrivare.

“Luc, ma cosa..”

"Pensate che solo perché i draghi sono andati via, non ci siano altri animali che hanno ereditato la loro luminosità?"

Uno sciame si avvicinò sempre più numeroso a loro, BRILLAVA.

“Ma sono..lucciole.“ disse Margareth.

"Quello che è piccolo, diverrà grande, come le teste degli uomini, quello che era grande diverrà piccolo. Come animali maestosi e potenti in creature più piccole. Come il sopra, così il sotto." Recitò Lucifer.

“Oh, sono meravigliose!” disse Kelly.

“Forse l’oscurità è calata in me, ma sono ancora in grado di attirare la luce…IN OGNI SUA FORMA..non solo di crearla, ma di ottenere che la luce MI SEGUA!” alzò le mani in cielo e le lucciole divennero migliaia creando una danza di scintillii luminosi.

 

I genitori così come Kelly, erano commossi.

“Vedete quelle luci, sono la mia promessa per vostra figlia. Farò di tutto per portare la LUCE nella sua vita! E nella vostra!”

“Lucifer!” disse Kelly, baciandolo.

“In bocca a te, il mio nome è musica.”

Kelly lo baciò ancora, mentre le lucciole parvero farsi più luminose e addirittura giocare con i capelli dell’angelo, mentre i genitori ormai danzavano e Paul faceva fare una piroetta a sua moglie.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Questione di stile ***


Lucifer non avrebbe mai immaginato che la serata dai suoi suoceri si sarebbe conclusa in modo così romantico e “luminoso.” Ma ne era felice.

Al mattino con un sorriso dipinto sulla faccia e abbracciando la sua compagna che ancora dormiva, ricordò il confronto con Dean e Sam al centro commerciale.
 
 

 

 
FLASHBACK

“Quello no, non stiamo mica andando alle hawaii.” Gli aveva detto Kelly ridendo, quando Lucifer era uscito da una cabina con dei pantaloni e una giacca multicolor.

Ne uscì subito dopo, con Sam che scoppiava a ridere.

“ Se ti presenti così, crederanno che la sua figlia si è innamorata di un diavolo con un animo hippie!”

“Non ci sarebbe niente di male.” Si lamentò lui, guardando il suo abbigliamento di pantaloni viola e maglia azzurra con una bandana rossa.

“Certo, certo, però credo sia necessario optare per un abbigliamento più elegante, la prima volta.” Disse Dean sforzandosi di restare serio.
“Tipo? Non mi vestirò in giacca e cravatta! C’è già il mio amato fratello che si diverte ad andare in giro vestito come un esattore delle tasse.” Disse Lucifer dando un’occhiata a Castiel che gli faceva la linguaccia poco distante.

“Il mio cappotto è elegantissimo.”

“Certo, certo..glielo fai tenere indosso anche quando fate sesso?” chiese a Adam

“Noi, non facciamo sesso, facciamo l’AMORE.” Rispose Adam.
Castiel lo guardò con un sorrisino di sfida.

Lucifer dava l’aria di voler continuare a stuzzicarli, ma Dean si mise in mezzo.
“Lascia stare il mio fratellino.” Disse.
Lucifer alzò gli occhi.

“Da quando ci conosciamo, non fai che dirmelo. Cambi solo fratello.”
“Per il tuo bene, Dean farà finta di non aver sentito.” Disse Sam.
“Esatto! Adesso vieni con me, ti scelgo io il look.” Disse Dean portandolo via.
“Sam ridacchiò tra sè, mentre Bobby gli diceva:

“Si può sapere che c’è da ridere nel vedere tuo fratello che va a braccetto con..Luc?” disse Bobby, in pubblico si erano messi d’accordo di chiamarlo così.

“Questo, appunto! E poi credo di sapere che look sceglierà Dean.” Spiegò Sam.
 
 
“Ma Dean, sei sicuro che..”
“Prendili e sbrigati!” disse Dean mettendogli i vestiti in braccio.

“Ma..non mi sto sposando!” disse Lucifer mentre Dean lo spingeva.
“E forse dovresti, per fare ammenda! Ma su questo ci penseremo poi! Intanto segui il mio consiglio!”

“Sei tremendo.” Disse Sam sorridendo quando vide Lucifer entrare di nuovo in cabina con quegli abiti e Dean con un sorriso soddisfatto guardare tutti.
 
 
Quando Lucifer uscì dalla cabina, i presenti lo guardarono tutti stupiti.

“Beh, che c’è? Sono orribile, vero?” disse Lucifer ma continuava a guardarsi allo specchio, mirandosi, visibilmente compiaciuto.
“Non è esattamente quello che mi verrebbe in mente.” Ammise Kelly continuando a studiarlo come a volerselo mangiare.

“Tesoro, se continui a guardarmi così, mi convinci a liberarmi dei vestiti, non a tenerli.” Disse lui.

“Andiamo! Un po’ di contegno, siamo in pubblico!” disse Bobby.
Lucifer ridacchiò.
“Devo ammettere che un po’ di stile ce l’hai anche tu Dean, nonostante l’apparenza.”
“Grazie, mi hai ispirato tu!”

“Davvero? E quando, di grazia? Il mio precedente tramite, che adesso è in paradiso, non aveva gusti in fatto di moda.”
“Ehm..in realtà, Dean, si riferisce a un tuo te stesso fittizio, non proprio a TE..” disse Sam.
“Eh? Come sarebbe a dire?” chiese lui confuso.

“Quando Zaccaria mi giocò quello scherzo idiota mandandomi nel futuro..” disse Dean.
“Non era un futuro vero, ma uno scherzo crudele!” disse Sam rabbrividendo.

“Ohhh, sì, ricordo che Cassie me lo ha detto. Aspetta..Ero vestito così? Questo..questo è sconvolgente, scoprire che quell’asino mentecatto di Zaccaria in fondo, avesse STILE.”

Finì di guardarsi allo specchio e si rivolse a Dean.

“Ma tu sei sicuro che vedermi così, non ti turba neanche un po’?” gli chiese.

“Beh, in effetti un po’ sì, ma dicono sempre tutti che dobbiamo affrontare i nostri traumi, no? E poi quel vestito ti sta davvero BENE. L’ho riconosciuto perfino in quel futuro mostruoso.” Disse Dean.

Sam gli baciò una guancia per le sue parole.

“Zaccaria è stato davvero crudele a fare quello scherzo a Dean, solo perché voleva che dicesse sì a Michael, tra l’altro anche molto idiota, perchè così facendo ha alimentato il suo rifiuto. Per fortuna che mi rivelò subito quello a cui è stato sottoposto e ho potuto scoprire e far ammettere a Zaccaria quello che aveva fatto.” Disse Castiel.

“Mica tanto subito. Questo pazzo ha passato giorni traumatizzato prima che si decidesse a dirmi cosa aveva. Io credevo ce l’avesse ancora con me e l’ho minacciato di andarmene di nuovo. Non potevo immaginarmi la sua reazione. Ha barricato la porta della nostra stanza di motel e aveva uno sguardo assatanato. “ ridacchiò Sam.

“Non è divertente, Sam..”

“Per fortuna io l’ho convinto a dire tutto a Castiel.” Disse Sam.
“Gli angeli non possono vedere il futuro, né portarci nessuno. A oggi non si conosce nessuno che può farlo. Non può neanche Dio.” Disse Lucifer.
“È quello che gli ho detto.” Disse Castiel.
“Purtroppo io non lo sapevo, quel pezzo di merda ha giocato con la mia mente.” Disse Dean.

"Perchè non sei abbastanza INTELLIGENTE" disse Crowley. "Io non avrei mai creduto a un futuro in cui NON C'ERO! Vi sembra possibile? Che blasfemia, mah!"

"A ben pensarci, non ti avevamo ancora conosciuto." disse Sam.

"Ah, beh, allora.."

“Direi che è meglio evitare di parlare di queste cose qui, eh? “ disse Bobby, parlavano relativamente piano ma era sempre un rischio.

“Beh, comunque dopo tutto questo, grazie per avermi suggerito proprio questo abbigliamento, Dean, e non preoccuparti, quel futuro non si realizzerà mai. Quel Lucifer non esisterà mai..se mai è esistito.”

“Oh, amore mio, ti amo tanto.” Disse Kelly abbracciandogli il collo.

“ Sono orgoglioso di te. Tanto.” Disse Sam abbracciando Dean di slancio.

“Sì, okay, siamo tutti felici, ma adesso voglio vedere chi deve portare le buste, visto che nel frattempo questi angioletti e i loro protetti si sono dati a spese folli. Per non parlare del mio esagitato compagno.” Disse Bobby guardando Crowley che con un sorriso stava sistemando un grande assortimento di giacche nel carrello.

“Ehi, anche se non comando più l’inferno, e sono passato dalla vostra parte, lo STILE è qualcosa che non deve mai mancare.” Disse sorridendo.
 
 
 
Lucifer stava ancora sorridendo, pensando a quella giornata, quando suonarono al campanello e delle voci famigliari lo distrassero.

“Buongiorno signora, sono arrivati i giardinieri.” Disse una voce famigliare.
“Ma no. Non è possibile!” disse Lucifero, alzandosi subito dal letto.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Dean e Sam perfetti giardinieri ***


Dean, Sam! Che bello vedervi!” disse la madre di Kelly, abbracciandoli, mentre il padre stringeva loro la mano calorosamente, palesemente contento di vederli.

“Siamo venuti qui per il giardino.” Disse Dean, vestito come Sam, in un uniforme azzurro -grigio da giardinaggio.

“Non mi libererò mai di voi! Siete sempre tra i piedi.” Disse Lucifer, che però appariva più divertito che nervoso.

“Esatto.” Disse Sam.

“E se non righerai dritto, sarà ancora peggio.” Disse Dean.

“Perché rigare dritto quando sono il diavolo e potrei rigare in diagonale? È più divertente!” disse Lucifer.

Kelly rise. Non si sarebbe mai aspettata che la presentazione di Lucifer ai suoi genitori, sarebbe stata così divertente.

Quando i genitori di Kelly si accorsero che Dean e Sam volevano piantare delle rose in giardino, lei corse a prendere i fiori regalati da Lucifer per piantare anche essi.
 
Qualche minuto dopo, Dean e Sam, stavano piantando delle bellissime rose bianche e rosse nel giardino della casa dei suoceri, mentre il padre assisteva, meravigliato a tutto ciò e compiaciuto e la madre li interrompeva per portare il caffè fuori con una caraffa di vetro e del latte e panini soffici e biscotti per fare colazione.

“Per fortuna siete arrivati prima che facessimo colazione. Aspettavamo che questi lazzaroni si svegliassero.” Disse la madre.

“Ma mio figlio dove si trova?” chiese Lucifer distraendosi un attimo dalle rose.

“Beh..lui..è con Castiel!” disse Sam fischiettando.
Lucifer fece un sorriso storto.

“Quell’angelo.,.dovrò fare un discorsetto con mio fratello prima o poi.”

“Invece di roderti dalla gelosia, pensa a mangiare!” disse Dean cominciando a mangiare di gusto.
“ E poi Jack ci ha detto che arriverà più tardi. Siamo venuti per questo. Vogliamo fargli una sorpresa facendogli trovare queste rose.” Disse Sam.

“Il mio nipotino viene a trovarci?? Ohh, dovevate dirmelo prima, farò il suo piatto preferito pieno di sugo.” Disse la madre di Kelly.

“ Questa sì che è una cosa meravigliosa.” Gli fece eco il marito.

Lucifer che si era illuminato all’idea, si fece cupo all’improvviso.
“Quindi non era per aiutarmi a conquistare i miei suoceri.” Disse facendo il finto deluso.

“Che cosa? Ma che razza di idee ti vengono in mente Lucifer.” Disse Sam e tutti quanti ridacchiarono.

“Comunque, mi sento pieno di forze. Datemi l'attrezzatura, voglio darmi da fare anch’io.” Disse Lucifer andando vicino al furgone con cui erano arrivati i ragazzi.

“Finalmente una cosa sensata in tutto questo!!!” disse Dean allegro mentre continuava a piantare le rose.

Lucifer aveva comunque capito che Dean e Sam avevano fatto tutto questo, perché nella messinscena di Zaccaria, lui era interessato alle rose, ma non voleva tornare sull’argomento.
 




Due ore dopo, era oramai mezzogiorno e il giardino era pieno di rose appena piantate che erano comunque bellissime. Dean si era sdraiato sull’erba a pancia in sopra e Sam si era sdraiato su di lui.

La madre si era avvicinata all’orecchio di Sam e sussurrò:

“Abbiamo un letto più comodo del nostro giardino, se volete fermarvi un po’ da noi.”disse la donna, che chiaramente sapeva del loro amore.

Sam arrossì e Dean rise di gusto abbracciandogli la testa mentre il sole li baciava.
 
“Davvero meraviglioso. Meraviglioso proprio.” Disse Lucifer, alzando le mani sulle rose, da cui si sprigionò una luce gialla che emanava calore.
“Che cos’hai fatto?” chiese Dean curioso.
“Ho dato loro più vita. Grazie a me, vivranno più a lungo. “

“Credo che adesso però vorranno un po’ d’acqua.” Disse il marito azionando la pompa che cominciò a sgorgare acqua.

Dean e Sam si diedero il cambio per innaffiare le rose, poi non si sa come, Lucifer riuscì a rubare la pompa dalle loro mani e a bagnarli, da quel momento in poi, fu una lotta per accaparrarsela a colpi d’acqua, dove tutti furono coinvolti.
 
“Ma che succede? È casa dei miei nonni o un parco acquatico?” disse Jack entrando dal cancelletto, insieme a Castiel.
Aveva notato le rose e stava per sperticarsi in complimenti e senso di meraviglia, ma quello spettacolo aveva superato anche la bellezza del giardino.
Scappa, Jack, presto!” gridava Sam, mentre lui e Dean correvano.

Lucifer riuscì comunque a schizzare d’acqua il figlio che lo spinse per terra però, dimostrando una lotta niente male.

“Dopo un bel bagno, penso che avrete fame. La pasta è quasi pronta.” Trillò la signora e a quel punto tutti smisero di preoccuparsi della pompa e del giardino.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4020918