the dead things will sing

di absenthium
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** maybe tomorrow, maybe the next day ***
Capitolo 2: *** all the steps to follow closer right behind ***
Capitolo 3: *** measure the emptiness by its small sound ***
Capitolo 4: *** away from your land, the place of your birth ***
Capitolo 5: *** if the sun would lose its light ***
Capitolo 6: *** close in on my black eye ***
Capitolo 7: *** so you say you want a deathbed scene ***
Capitolo 8: *** hung pictures of patron saints ***



Capitolo 1
*** maybe tomorrow, maybe the next day ***


i.
È uno scorcio, in realtà, una scintilla, ma quasi un’occhiata di riconoscimento che si alza dallo sguardo annerito, e per un momento Izzy sa d'essere stato visto. La sua bocca dipinta si apre per l'ira e rapida riaffonda in una foschia ubriaca, metà d'un sorriso, occhi chiusi come ad affogare tutto ciò che non sia il sorso improvviso dalla bottiglia che condividono, e poi la parola.

Stede?, chiede, voce sottile che brucia piaghe nella gola di Izzy, che costringe quello che sembra un singhiozzo a restare quieto sulla sua lingua.
Sì, Ed?, si porta a rispondere. Il sole sta sorgendo.



note:
sono fisicamente incapace di non scrivere su Izzy, o sul suo rapporto con Ed. Quell'uomo è il mio comfort character, ormai: pensate come sto messo.
Trovate qui la versione originale, in inglese, e qui la mia pessima playlist su questi due. Non so come andrà a finire questa raccolta, e ne ho paura.
E.

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Capitolo 2
*** all the steps to follow closer right behind ***


ii.
Barbanera è uno spettro, il guscio tremendo di qualcosa di perso. Entra in Izzy solo per fargli male, finché non lo riduce sul pavimento a perdere sangue. Gli rompe il bastone sulla schiena, lo afferra per i capelli e li taglia in chiazze sconnesse con forbici arrugginite mentre ancora è malfermo sulle gambe, vecchi fantasmi doloranti nelle sue ossa. Barbanera gli dà fuoco e sputa su di lui olio per lampade. Ed, invece, la notte piange contro il suo petto. È silenzioso e freddo come pietra, e se Izzy potesse mai odiarlo è in quei momenti che lo farebbe.


note:
Cosa sto facendo della mia vita? Mistero. Giuro che la parte sul "dare fuoco" è metaforica, quell'uomo mi serve intero se devo torturarlo per altri capitoli. Questo capitolo lo sto pubblicando dal telefono scrivendomi l'html da solo, che poi è copia e incolla, ma ne sono comunque fiera.
E.

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Capitolo 3
*** measure the emptiness by its small sound ***


iii.
Sta cercando limiti. Sta cercando indizi per fermarsi. Sa che non ne troverà. Come leggere il suo distacco: è furioso, è stanco. Ha bevuto troppo. Prende Izzy per spezzargli il collo ed allenta la presa come se ne fosse inorridito. È sempre muto; i suoi occhi sono sgranati. Dà ad Izzy del cane, lui risponde, grazie. Lo nutrirebbe col sangue, scaverebbe il suo nome fuori da lui, ed Izzy, bastardo, addomesticato, in ginocchio e in preghiera mentre lui prende e prende e prende.
Barbanera lo bacia, solo una volta. Non significa molto. Izzy resta insonne. Qualsiasi cosa sia, non la lasceranno vivi.



note:
sto iniziando a realizzare che, ora come ora, sono l'Izzy Hands Apologist della sezione. Devastante.
Pubblico in fretta perché così mi sembra di fare qualcosa; tanto fra poco avrò finito i capitoli che ho già scritto, e mi toccherà mettermi a lavoro, di nuovo. Devastante, anche questo.
E.

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Capitolo 4
*** away from your land, the place of your birth ***


iv.
Gli dà la sua fede. In cambio, ha il fuoco. Se c’è un Dio non ha tempo per uomini come loro; costruiscono i propri altari; Izzy recita le sue preghiere.
C’è l’inchiostro, e c’è dove l’inchiostro scorre. Ci sono stelle, nere stelle, e c’è un nome tracciato sulla sua faccia e c’è una promessa, sotto a tutto ciò, ed un’ombra d’eternità.
Hineni, hineni - finché il Mare non si chiuda su di noi.
Poi si sveglia.



note:
E niente. Ed e Izzy da giovani mi fanno piangere come concetto. Sul tatuaggio di Izzy ci sono diverse teorie, perlopiù legate alla "firma" di Edward. A me però fa ridere, perché è anche uno dei simboli della cultura straight edge, ed Izzy è la persona meno straight edge mai vista.
"Hineni" significa "sono qui" in ebraico, ed è ripreso spudoratamente da Leonard Cohen, ma anche dalla parte della Bibbia in cui Dio chiama Abramo, e sappiamo tutti quanto male è andata quella circostanza. Non sono neanche cristiano, non so perché so queste cose.
E.

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Capitolo 5
*** if the sun would lose its light ***


v.
Non esce dalla stanza. Non mangia. Ordina di portargli un’altra bottiglia. Ti sbronzerai fino a morirne, dice Izzy, ed in risposta ha la minaccia di vetro tra i denti.
Può sentirlo singhiozzare. Leggero come il vento, ma le navi sono così, e nulla sfugge all’occhio. Izzy si morde la mano, e piangerebbe anche lui. Questo è l'amore, suppone. Sangue e orrende lacrime, bicchieri rovesciati e il modo in cui Barbanera è sepolto in una stanza. Lo ama, suppone. Striscerebbe tra le bottiglie rotte, brucerebbe il mondo per lui e brucerebbe lui, se fosse abbastanza per salvarlo.




note:
voglio prendere quest'uomo per il collo, sbatterlo contro un muro, poi dargli un bacetto sulla fronte e trascinarlo in terapia. Mi sento in modo normale nei suoi confronti, non ho assolutamente sentimenti fin troppo viscerali per un uomo fittizio, con duecento problemi psichici e che potrebbe essere mio padre.

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Capitolo 6
*** close in on my black eye ***


vi.

Non cammina, ma non ne ha bisogno, non un posto dove andare. La sua ciurma impara a riconoscere i rintocchi del bastone spezzato. Domandano. Non c’è risposta che non siano denti, e un sorriso tremante che precede un brusco comando. Non ci sono risposte. Perde un dente, dopo, e il mondo brilla frenetico e c’è troppa luce, nel mare. Smette di farsi domande, smettono di chiedere. La sua bocca, piena di sangue. Non un posto dove andare, e lì tutto ciò che gli resta.



note:
questo capitolo mi piace relativamente poco, ma ormai l'ho scritto quindi, here it is. se tutto va bene, il prossimo [che quasi sicuramente pubblicherò in giornata perché non ho una vita] sarà il penultimo. se tutto va bene. sto anche lavorando ad una storia più estesa che vedrà luce non si sa quando. si spera a breve, più realisticamente finiti gli esami.
E.

 

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Capitolo 7
*** so you say you want a deathbed scene ***


vii.

E è stanco, no? E dice che preferirebbe morire, e lo guardi, gli occhi non più braci, solo occhi. E il suo volto è il tuo segreto da quando si è fatto crescere una barba, e lo vedi, adesso, vuoto, chiaro: irreale. E non serve sperare. Non vi è un futuro che aspetti. E dovrai sopravvivergli, o affogare al suo fianco, perché hai sempre voluto morire per lui. Il tuo corpo è qualcosa di sporco, che invecchia in spigoli affilati, e lui rinnega il suo nome. Ed è ovvio, e fa male, ed è così che le storie vanno. Ed è finita, è solo finita, e adesso forse se ne andrà come hai sempre saputo che avrebbe fatto.



note:
siamo passati alla seconda persona per nessuna ragione al mondo, se non che alle volte davvero non ci riesco ad usare la terza. Vorrei dire che non dovrei proiettare così tanto i miei problemi su Edward e Izzy, ma la verità è che abbiamo pressochè gli stessi problemi, l'unica cosa che proietto è il mio desiderio di avere una barba e potermi vestire di pelle anche con trenta gradi all'ombra.
Giuro che abbiamo quasi finito questo strazio.

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Capitolo 8
*** hung pictures of patron saints ***


viii.

E Dio, mettigli fine, ma Dio non ascolta e si ammazza, invece, fumo divino e fuoco d’inferno che strangolano il Suo collo, e la Sua forma senza respiro, gentile, gioiosa, ene è lui soffocato, devoto, pregando ti prego Dio, lascia che finisca. E lo fa, una resurrezione, seconda venuta, mani riempite di sangue. È bruciante, è bellissimo, fa male, la figura che indugia al confine degli occhi di Dio, fragile, dolorosa, vestita di seta e lacrime, e lui prega, devoto, Dio, ti prego, mandala via.



note:
alè. è finita, e ancora non le ho trovato un senso. forse è meglio così: le mie facoltà mentali si sono abbastanza rallentate, ultimamente.

 

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