Oh, there you are

di 20maggio2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Uno. ***
Capitolo 3: *** Due. ***
Capitolo 4: *** Tre. ***
Capitolo 5: *** Quattro. ***
Capitolo 6: *** Cinque. ***
Capitolo 7: *** Sei. ***
Capitolo 8: *** Sette. ***
Capitolo 9: *** Otto. ***
Capitolo 10: *** Nove. ***
Capitolo 11: *** Dieci. ***
Capitolo 12: *** Undici. ***
Capitolo 13: *** Dodici. ***
Capitolo 14: *** Tredici. ***
Capitolo 15: *** Quattordici. ***
Capitolo 16: *** Quindici. ***
Capitolo 17: *** Sedici. ***
Capitolo 18: *** Diciassette. ***
Capitolo 19: *** Diciotto. ***
Capitolo 20: *** Diciannove. ***
Capitolo 21: *** Venti. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Rachel piombò a casa di Kurt senza avvisarlo e Kurt era ormai abituato a quelle improvvisate della sua migliore amica, ormai accadeva spesso che Rachel si presentasse da lui senza avvertirlo, solo nella speranza di imbattersi per puro caso in Finn, il suo fratellastro.  
«Hai mancato Finn per un soffio, è appena uscito» le disse infatti Kurt chiudendo la porta alle loro spalle.
«Non sono venuta per Finn -negò subito la ragazza e Kurt fece un'espressione come per dire "stai parlando con me, non mi prendi in giro". Ma Rachel la ignorò- Sono venuta per prenderti e andare a vedere la partita di football, sai è la prima partita della stagione. Non possiamo mancare» spiegò con un sorriso mentre Kurt continuava  a guardarla con un'espressione accigliata. Stava davvero dicendo a lui di andare a vedere una partita di football?
«Forse tu non puoi mancare -ribatté andando a sedersi sul divano e riprendendo in mano la sua rivista che stava leggendo prima che Rachel arrivasse- Io posso farlo benissimo.» Rachel alzò gli occhi al cielo a quella risposta, lo raggiunse sul divano e gli tolse la rivista dalle mani. E se uno sguardo avesse potuto uccidere, beh a quell'ora Rachel sarebbe già morta per l'occhiata che gli aveva appena lanciato il suo amico.
«Dai Kurt.. ti ho mai chiesto un favore?» domandò cercando di fare gli occhi dolci e fargli un po' pena. Ma Kurt sembrò impassibile, si piegò per riprendere la sua rivista con l'intento di ignorare la sua amica.
«Si, ho perso il conto di quanti favori mi hai chiesto -rispose poi alzando di nuovo lo sguardo sull'amica che continuava a guardarlo allo stesso modo.- No, Rachel. Non mi convincerai ad andare a quella stupida partita.»

«Ti odio, Berry» borbottò Kurt mentre seguiva l'amica che si faceva spazio tra la folla tra le tribune per raggiungere due posti che aveva adocchiato precedentemente. Non troppo vicini al campo, non troppo in alto.
«Se così fosse, non mi avresti accontentato anche questa volta -ribatté mentre finalmente raggiungevano i loro posti e si sedeva per poi iniziare subito a cercare Finn. Kurt non disse nulla, fissò il sedile sporco senza alcuna voglia di sedersi, ma Rachel lo tirò per un braccio facendolo così sedere. Quando sarebbe tornato a casa come prima cosa avrebbe disinfettato quei pantaloni- Lo vedi Finn? Io non lo vedo» domandò mentre cercava con lo sguardo una maglia rossa con il numero cinque.
«No Rach, sono in spogliatoio e non usciranno prima dell'inizio della partita» sbuffò Kurt prendendo il telefonino dalla tasca del giubbotto e iniziando a giocare annoiato. E rimase così per tutta la partita, alzando gli occhi al cielo quando Rachel lo strattonava per un braccio perché Finn aveva fatto qualcosa. Si decise ad alzare lo sguardo dal suo telefonino solo a pochi minuti dalla fine. E solo perché questo si spense tra le sue mani. Guardò il resto della partita senza troppo entusiasmo e quando i Titans vinsero Rachel lo tirò per un braccio per farlo alzare per poi applaudire come se fosse la più grade tifosa.
«Abbiamo vinto Kurt! Abbiamo vinto!» esclamò mentre saltellava e continuava a battere le mani.
«Sisi che emozione» mormorò più felice per l'idea di tornare finalmente a casa che per la vittoria della squadra della loro scuola. E poi senza rendersene neanche contro, Rachel lo trascinò giù in campo dove i giocatori stavano esultando per la vittoria.
«Rachel, Kurt.. non pensavo di vedervi qui» esclamò Finn quando vide i due ragazzi a bordo campo e andando loro incontro. Kurt fece un sorriso tirato complimentandosi poi con il fratellastro.
«Beh era la prima partita della stagione, non potevamo mancare» disse invece Rachel per poi continuare a parlare con il Quarterback e nessuno dei due si accorse che l'attenzione di Kurt era rivolta a tutt'altro. Ma non alle sue riviste che lo aspettavo a casa, no. L'attenzione di Kurt fu attirata dal numero tre. E per numero tre si intendeva il ragazzo che si era appena tolto il caso e aveva passato una mano tra la folta chioma di ricci per ravvivarli dopo essere stati schiacciati dal casco per un'ora. L'osservò darsi una pacca con Sam esultando ancora per quella vittoria. Kurt era sicuro di non averlo mai visto prima, perché un ragazzo del genere sicuramente non sarebbe passato inosservato, non ai suoi occhi almeno. Lo osserverò in tutti i suoi movimenti. Osservò il suo modo di passarsi la mani tra i ricci, il modo in cui le sue labbra si curvavano in un sorriso, i suoi occhi. Dio i suoi occhi. Potevano essere così luminosi un paio di occhi?
«Kurt? -lo richiamò Rachel vedendo il suo amico perso a fissare qualcosa, o meglio qualcuno- Stai ancora guardando Sam?» Domandò ancora notando il suo sguardo in direzione del biondino. Sapendo della sua cotta passata e non notando il riccio che scherzava con lui. 
«Cosa? Nono.. non guardavo Sam -negò subito. E infondo era vero. Non stava fissando Sam. Ma di certo non poteva permettersi neanche di fissare il riccio accanto a lui. Insomma era un giocatore di football, oltre che ad essere etero era sicuramente stronzo e bullo come quasi tutti i compagni di squadra di suo fratello. Ancora non capiva come un ragazzo buono e dal grande cuore come Finn potesse essere amico di persone come quelle. Forse solo Sam, Mike e Puck si salvavano.- cosa dicevate?» chiese decidendo di mostrarsi interessato e distogliendo lo sguardo dal numero tre, dal bellissimo e sicuramente stronzo,  antipatico ed etero numero tre. 
«Dicevo che Puck sta dando una festa per la vittoria, perché non venite anche voi, ci sarà tutta la squadra?» chiese Finn grattandosi la nuca. Rachel non ci penso due volte prima di accettare. "Ci sarà tutta la squadra, quindi anche numero tre sarà presente. No Kurt, basta! Non vuoi andare a quella festa e non ci andrai solo perché vuoi vedere ancora numero tre. E poi è meglio per te, basta con queste cotte per ragazzi impossibili" disse Kurt a sé stesso. E così, mentre la sua migliore amica e il suo fratellastro andavano a questa festa per la vittoria, Kurt passò la serata sul suo letto a sfogliare riviste di moda e guardare qualche programma televisivo.

 

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Eccomi tornata con una nuova FF Klaine. Prima di tutto voglio ringraziare AileaDreamer  per avermi aiutata, sopportata e aver contribuito alla creazione di questa storia.
Questo è il prologo, cosa ne pensate?
Mi piacerebbe ricevere qualche vostro commento
Ci vediamo martedì prossimo con il prossimo aggiornamento ;)


 

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Capitolo 2
*** Uno. ***


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Blaine non era più abituato a girare per i corridoi di una scuola pubblica. A metà del suo primo anno di liceo era stato quasi costretto a cambiare scuola a causa di alcuni episodi di bullismo che lo avevano addirittura fatto finire in ospedale. E forse era stato proprio quell'episodio a spingere i suoi genitori a convincerlo a cambiare scuola e trasferirsi in una scuola privata con zero tolleranza verso qualsiasi discriminazione. E da quando l'aveva fatto la sua vita era decisamente migliorata. Aveva iniziato a boxare per imparare a difendersi e aveva iniziato anche a giocare a football, sport che aveva sempre amato. E forse proprio per questo era stato difficile per lui dover cambiare scuola all'ultimo anno. Suo padre era stato trasferito a Lima per lavoro e tutta la famiglia lo aveva seguito. I suoi genitori gli avevano anche proposto di frequentare la Dalton, una scuola privata a circa un'oretta da Lima, ma Blaine aveva deciso di tornare alla scuola pubblica, anche perché sapeva che lì ci sarebbe stato un suo vecchio amico e che non sarebbe stato completamente solo. E poi al McKinley c'era una delle migliori squadre di football di tutto lo stato e c'erano grandissime possibilità che qualche talent scout sarebbe andato alle loro partite per proporre delle borse di studio per qualche college con importati squadre di football e Blaine aveva maggiori possibilità di farsi notare. Non che avesse bisogno di una borsa di studio per frequentare il college, la sua era una famiglia benestante, i soldi non erano mai mancati. Ma Blaine voleva dimostrare a sé stesso più che altro che non aveva bisogno dei soldi dei suoi genitori per farcela. Voleva meritarsi quello che otteneva, era sempre stato così. Non gli erano mai piaciute le cose facili.
«Anderson! -esclamò Finn raggiungendo il riccio e dandogli una pacca sulla spalla- Stasera che ne dici di pizza e film da me?» gli chiese il ragazzo alto e Blaine annuì. Finn era il più caro amico che avesse. Si conoscevano sin da bambini, le loro madri erano amiche d'infanzia e si erano spesso ritrovate a passare le vacanze estive insieme. Avevano legato sin da subito ed era stato proprio Finn il motivo per cui aveva deciso di frequentare il McKinley e non la Dalton. Era stato lui ad aiutarlo ad entrare in squadra nonostante le selezioni erano terminate un paio di giorni prima del suo arrivo. Era stato lui a farlo ambientare in quella scuola e Blaine doveva ammettere che alla fine non tutte le scuole pubbliche erano così male. Ma anche se Blaine era in quella scuola da ormai tre mesi, non conosceva ancora molte persone, aveva fatto amicizia solo con i suoi compagni di squadra e neanche tutti. Ma per il momento a Blaine stava bene così. Era già fin troppo impegnato tra allentamenti e studio e uscite con Finn e gli altri della squadra e uscite occasionali con i suoi vecchi amici per potersi permettere di più.
«Mi sembra perfetto» sorrise Blaine in risposta.

Kurt non faceva altro che fissare i due ragazzi con la giacca di football rossa con una grande M cucita sul petto a sinistra. O meglio fissava il ricciolino un po' troppo basso. Si era ripromesso di non pensare più al numero tre, a quel ragazzo con i capelli ricci e gli occhi di un color non ben definito. Ma in quei mesi non aveva potuto fare a meno di prendersi una lieve, forse neanche troppo, cotta per il ragazzo. Lo osserva sempre e da lontano. Sapeva fosse molto amico del fratello, spesso se lo ritrovava pure a casa sua, eppure non ci aveva mai parlato. Gli era sempre mancato il coraggio e numero tre non aveva mai dimostrato alcun interesse per lui. Certo sapeva della sua esistenza, sapeva chi fosse ma nulla di più. Kurt invece in quei mesi aveva scoperto diverse cose su numero tre. Prima di tutto aveva scoperto che si chiamava Blaine e non numero tre. Poi aveva scoperto che fosse gay e forse per questo motivo si era lasciato un po' andare e aveva iniziato a fantasticare su di lui, ma aveva cerato sempre di mantenere i piedi per terra, non voleva di certo illudersi. Il fatto che anche Blaine fosse gay questo non implicava che provasse automaticamente interesse per lui. E poi aveva scoperto che non fosse il solito bullo, stronzo e antipatico. Anzi era tutto il contrario. Blaine era dolce, gentile e premuroso. E dopo averlo osservato silenziosamente in quei mesi aveva capito perché Finn lo considerasse il suo migliore amico.
«Dovresti smettere di fissare numero tre e iniziare ad agire» Rachel gli si parò davanti coprendogli così la visuale su Blaine. Ovviamente Kurt non era riuscito a nascondere la sua recente cotta, non alla sua migliore amica. E anche se entrambi sapevano perfettamente il nome del riccio, continuavano a chiamarlo in quel modo, così se qualcuno avesse sentito le loro conversazioni non avrebbero capito a chi si riferivano.
«E invece non farò nulla -rispose Kurt spostandosi per poter continuare ad osservare il ragazzo alle spalle dell'amica. Ora stava ridendo a qualche battuta fatta probabilmente da Finn e Kurt si perse a fissare il modo in cui si portava la mano sullo stomaco per le risate, a come le sue labbra si curvavano all'insù e a come i ricci rimbalzavano sulla sua fronte. Almeno finché Rachel non si spostò di nuovo davanti a lui coprendogli ancora la visuale. Kurt sbuffò e chiuse l'anta del suo armadietto- Andiamo Rach.. lo hai visto? Perché mai si dovrebbe interessare ad uno come me?» domandò Kurt indicandosi.
«Perché non dovrebbe? So che non te lo dico spesso, ma sei fantastico Kurt» Kurt non rispose subito, non era abituata a sentire Rachel affermare certe cose. Si sapeva che gli voleva bene e che teneva a lui, ma non se lo dicevano facilmente.
«Perché non abbiamo nulla in comune.. lui è un giocatore di football e quando non gioca a football passa il suo tempo a fare boxe o parlare di macchine con Finn. -rispose Kurt sapendo come passava il suo tempo Blaine, l'aveva sentito più volte parlare con Finn di quelle cose- Io invece passo il mio tempo libero steso a letto a leggere riviste di moda»

Kurt era appena tornato da un intenso pomeriggio passato al centro commerciale con Rachel e non vedeva l'ora di buttarsi sotto la doccia e poi stendersi a letto per riposarsi. Era appena sceso dalla sua auto quando vide Blaine fuori casa sua, ma era diverso dal solito ragazzo spensierato che osservava ogni girono. Quello era un ragazzo un po' scosso e turbato. Solo dopo Kurt si accorse che stava parlando al telefono, probabilmente litigando con il suo interlocutore.
«Tutto bene?» domandò dopo che lo vide chiudere la telefonata con uno sbuffo. Kurt non sapeva come avesse trovato il coraggio di parlargli. Forse spinto dalla conversazione avuta con Rachel quel pomeriggio. La ragazza aveva provato a convincerlo a parlargli, anche solo per dirgli un semplice "Ciao", infondo cosa c'era di male con tutte le volte che Blaine era a casa sua? E poi gli aveva fatto notare che all'inizio anche con Finn era stato convinto che non sarebbero mai andati d'accordo, che non avevano nulla in comune. Invece con il tempo aveva imparato a conoscerlo e ora erano come due fratelli, anche se non c'era nessun legame di sangue ad unirli, ma quello poco importava ai due ragazzi. 
O forse aveva trovato il coraggio solo perché per la prima volta lo aveva trovato turbato e non con il suo solito sorriso. 
Fatto sta che per la prima volta gli aveva rivolto la parola e ora Kurt sperava di non essere sembrato inopportuno con quella domanda.
Blaine quasi sobbalzò quando sentì la voce di Kurt. Non si era accorto che fosse arrivato.
«Sisi -annuì passandosi una mano tra i ricci, gesto che a Kurt non sfuggì, adorava il modo in cui si passava una mano tra i capelli e li spostava indietro- Ho solo litigato con il mio ragazzo, ma va tutto bene» gli sorrise e Kurt in un altro contesto era sicuro che sarebbe potuto morire per il sorriso che gli aveva rivolo, ma non riuscì a godersi a pieno quel sorriso dopo aver sentito le parole "il mio ragazzo". Ma infondo perché un ragazzo bello e affettuoso come Blaine non avrebbe dovuto averne uno? Si leccò le labbra e prese un sospiro, cercando di non mostrare la sua improvvisa delusione per quello.
«Oh.. mi dispiace -mormorò dispiaciuto avvicinandosi alla porta- Se non sono troppo invadente, posso chiederti come mai?» gli chiese quando lo vide sedersi con aria un po' delusa sugli scalini del pianerottolo. Blaine accennò un altro piccolo sorriso, per fargli capire che non aveva problemi a parlare e Kurt si chiese se quel ragazzo sorridesse sempre. Infondo aveva appena litigato con il suo ragazzo eppure stava sorridendo a lui, proprio a lui. 
«Jeremiah non vive qui a Lima, quando io mi sono trasferito qui, lui si è trasferito a Columbus per il college -raccontò Blaine mentre Kurt lo osservava in silenzio- e praticamente non ci siamo mai visti da quando ci siamo entrambi trasferiti. Ogni settimana mi promette di venire per il weekend o per le partite e puntualmente all'ultimo cancella tutto e dice che non può più venire. Sarebbe dovuto venire domani mattina ma mi ha appena chiamato per dirmi che non verrà -sbuffò passandosi di nuovo una mano tra i capelli e Kurt lo guardò un po' dispiaciuto. Se fosse stato lui il suo ragazzo avrebbe fatto di tutto per passare del tempo con lui- E questa volta non ha neanche provato ad inventarsi una scusa. Ha semplicemente detto che non veniva» aggiunse Blaine stringendo il cellulare con l'altra mano. Kurt vide le sue nocche diventare bianche per la forza con cui stava stringendo il suo telefono. Avrebbe voluto posare una mano su essa e tranquillizzarlo, calmarlo. Ma non lo fece, infondo lui non era nessuno per farlo. Si limitò a sedersi al suo fianco.
«E non puoi andare tu da lui? -gli domandò poi- Infondo Columbus è solo ad un paio di ore di macchina. Potresti andare tu da lui, no?» gli fece notare e Blaine annuì in risposta. Non aveva mai pensato a quell'opzione, aveva sempre dato per scontato che dovesse essere Jeremiah quello a doverlo raggiungere, ma Kurt aveva ragione. Poteva essere lui quello che andava a trovarlo. Non fece in tempo a rispondere che Finn uscì sul pianerottolo in cerca del suo amico. Kurt si alzò subito in piedi sentendo la porta aprirsi, ma non si mosse.
«Ah eccoti, credevo ti avessero rapito gli alieni» esclamò Finn quando vide Blaine, erano ormai diversi minuti che era uscito per parlare al telefono, salutò Kurt quando si accorse della sua presenza e poi tornò dentro casa lasciando la porta aperta e dicendo a Blaine che lo avrebbe aspettato in camera. Blaine annuì e si alzò per poi seguirlo.
«Grazie del consiglio Kurt» disse prima di entrare definitivamente in casa. Kurt gli sorrise e adorò il modo di Blaine di pronunciare il suo nome. Poi rientrò in casa anche lui. Non si parlarono più per il resto della serata, ma Kurt ogni tanto, quando usciva dalla sua camera per andare in bagno o in cucina o da suo padre, lanciava qualche sguardo a Blaine notando che non fosse il solito ragazzo allegro per cui si era preso una cotta. 

Blaine aveva seguito il consiglio di Kurt e il giorno dopo era partito per Columbus per andare a trovare il suo ragazzo. Jeremiah era stato sorpreso e felice quando l'aveva visto. Gli aveva fatto visitare il college, gli aveva presentato i suoi amici, avevano fatto un giro per la città e poi quella sera, una volta che furono finalmente da soli, Jeremiah aveva dimostrato a Blaine quanto fosse stato felice di quella sorpresa. E quando lunedì mattina Blaine girava di nuovo per i corridoi della scuola aveva di nuovo il suo solito sorriso sulle labbra. E Kurt lo aveva notato, aveva notato che non era più afflitto per quella litigata come quando lo aveva trovato venerdì sera. E provò un senso di gelosia sapendo che era tornato allegro e spensierato dopo un weekend passato con il suo ragazzo. Aveva saputo che Blaine fosse andato a Columbus tramite Finn e anche se il fratello non gli aveva detto il motivo di quel suo viaggio, era più che evidente. Ma doveva pur aspettarselo, infondo era stato lui quello a suggerire di andare. Quello che però non si aspettava era che Blaine gli sorridesse e lo salutasse quando si accorse di lui. Kurt fece appena in tempo a ricambiare il saluto che Blaine fu richiamato dai suoi compagni di squadra e sparì dalla sua vista.

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eccomi tornata con un nuovo capitolo.. è passato qualche mese dalla prima volta che Kurt ha visto numero tre e per quanto nel prologo sembrasse deciso a non voler sapere nulla di lui, in questo primo capitolo vediamo che in realtà ha scoperto diverse cose su di lui. E scopriamo anche che, attenzione.. Blaine ha un ragazzo..lato positivo di questo capitolo? Kurt parla a Blaine per la prima volta. Cosa ne pensate? Come andranno avanti ora le cose?

Lasciatemi qualche parere, a martedì prossimo

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Capitolo 3
*** Due. ***


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Erano passate un paio di settimane da quando Kurt aveva trovato Blaine sul pianerottolo di casa sua e avevano parlato per la prima volta nella loro vita. Non lo avevano più fatto, ma da quel momento Blaine ogni volta che lo vedeva per i corridoi o a casa di Finn gli sorrideva e lo salutava. E Kurt sentiva il suo stomaco contorcersi ogni volta che Blaine gli rivolgeva quel sorriso.
Kurt era steso sul suo letto, il blocchetto dove disegnava qualche schizzo aperto sulle sue gambe e il numero tre scritto più è più volte, anche su alcuni degli abiti che aveva disegnato, e non si stupì quando vide Rachel piombare in camera sua.
«Ciao Kurt» sorrise sedendosi sul suo letto con il suo sorriso da "ti devo chiedere un favore". E Kurt che conosceva Rachel meglio delle sue tasche capì subito cosa volesse chiedergli.
«No Rachel, non ci voglio andare alla festa» ma Rachel non demorse, si avvicinò a lui e sbatté i suoi occhi da cerbiatto sapendo che Kurt non sapeva resisterci.
«Dai Kurt, per favore -lo supplicò- Questo potrebbe essere l'ultimo favore che ti chiedo.. sento che questa è la volta giusta tra me e Finn -E Kurt sbuffò, sapendo che non sarebbe riuscito a dire di no alla sua amica. Sopratutto perché sapeva quanto Rachel fosse presa da suo fratello e sapeva anche che il loro rapporto si era decisamente evoluto in quegli ultimi mesi.- Aaa.. Ti adoro» esclamò Rachel quando capì che Kurt aveva ceduto e che l'avrebbe accompagnata alla festa.

Inutile dire che appena arrivarono alla festa, Rachel sparì lasciando Kurt da solo. Questo la vide raggiungere Finn, vide il fratello regalale un grande sorriso e poi sparirono entrambi, Kurt li perse di vista e non potè nascondere un sorriso felice per la sua amica. Si mise poi a guardarsi intorno un po' annoiato. Non conosceva nessuno lì oltre a Rachel e suo fratello. Qualche compagno di squadra di Finn forse, ma non aveva mai avuto questo grande rapporto con nessuno di loro e non era certo il tipo che andava da loro per iniziare una conversazione. Non avrebbe neanche saputo di cosa parlare poi. Si avvicinò al bancone per prendere qualcosa da bere, sperando ci fosse qualcosa di analcolico dato che non aveva mai amato l'alcol.
«Ehi -esclamò qualcuno alle sue spalle facendolo sobbalzare per lo spavento- Scusa non volevo spaventarti» disse subito dopo e Kurt sentì il suo cuore fermarsi quando vide a chi apparteneva quella voce. Blaine era lì, al suo fianco, con un sorriso sulle labbra e un bicchiere di birra in mano, e lo stava osservando.
«Ciao -sorrise Kurt osservandolo bere, osservando il pomo d'Adamo fare su e giù mentre una gocciolina di birra sfuggiva all'angolo della bocca, gocciolina che Blaine si affrettò ad asciugare- Ero soprappensiero» spiegò poi distogliendo lo sguardo dalle sue labbra ora leggermente bagnate per la birra. Vide Blaine annuire prima di guardare di nuovo il tavolo in cerca di qualcosa di non troppo forte. 
«Come mai qui? -domandò poi Blaine stupendo Kurt, non si aspettava di certo che si sarebbe fermato a parlare con lui. Nelle ultime settimane il loro rapporto si era basato su uno scambio di saluti e basta.- Non ti ho mai visto durante questo genere di feste» affermò poi. Kurt sorrise, perché si, forse non voleva dire nulla, ma con quell'affermazione Blaine aveva fatto capire che lui aveva fatto caso a Kurt, ancora prima che si parlassero un paio di settimane prima. 
«Non è proprio il modo in cui passo di solito le mie serate -si strinse nelle spalle- Ma Rachel mi ha praticamente supplicato di accompagnarla, di certo non mi aspettavo che sparisse dopo neanche cinque minuti dal nostro arrivo» aggiunse Kurt e Blaine accennò una risata per poi leccarsi le labbra. E Kurt potè sentirsi morire in quel momento. Non aveva mai sentito una risata più bella di quella di Blaine e avrebbe fatto di tutto per ascoltarla di nuovo perché era semplicemente musica per le sue orecchie. E poi quel piccolo gesto che aveva fatto, la lingua che aveva accarezzato le sue labbra, Dio cosa non avrebbe dato Kurt per poter essere lui a tracciare il bordo di quelle labbra così carnose. Ma si costrinse ancora una volta a distogliere lo sguardo perché non poteva permettersi di farlo, Blaine aveva un ragazzo dannazione, non era interessato a lui. Era impegnato e per di più con un ragazzo del college, doveva smettere di pensare a lui.
«Se cerchi qualcosa di analcolico, vieni con me -gli disse poi Blaine notando lo sguardo di Kurt scrutare tutte le bevande sul tavolo dove la cosa più leggera che ci fosse era la birra. Kurt non ribatté, lo seguì in silenzio cercando di non abbassare troppo lo sguardo mentre camminava dietro di lui.- Serviti pure» gli sorrise di nuovo poggiandosi sul bancone della cucina ad isola e indicandogli il frigo davanti a lui. Kurt si guardò intorno un po' titubate, lì in cucina non c'era nessuno se non loro due. Gli altri erano tutti dispersi tra il salone, l'enorme ingresso, il corridoio e Kurt era sicuro che qualcuno si fosse anche rifugiato nelle camere da letto.
«Sicuro che posso? Cioè-» lasciò la frase in sospeso perché Blaine capì cosa stava per dire e lo interruppe subito.
«È casa mia Kurt, non farti nessun problema» gli sorrise di nuovo come per rassicurarlo che nessuno si sarebbe lamentato se li avessero trovati in una stanza dove era chiaro che la festa fosse bandita.

Kurt non aveva mai parlato così a lungo con una persona che non conosceva, perché sì Kurt sapeva chi fosse Blaine da mesi, lo aveva osservato per tanto tempo e ultimamene ogni volta che si incrociavano lui lo salutava, ma non poteva dire di conoscerlo. Era il migliore amico di suo fratello e basta. Eppure quella sera non avevano fatto altro che parlare, come se fossero amici da sempre. E più Kurt si impediva di prendersi una cotta per quel ragazzo, perché Blane aveva un ragazzo, perché Blaine non era interessato a lui, perché Blaine era il migliore amico di suo fratello e avrebbe potuto trovare altri mille motivi per convincersi di quella cosa, che quella sua cotta fosse solo sbagliata e che Blaine gli avrebbe indubbiamente spezzato il cuore, più parlava con lui, più Kurt perdeva la testa e più si ritrovava ad invidiare un ragazzo che neanche conosceva. Perché Blaine era semplicemente fantastico ed era impossibile non innamorarsi di lui. Kurt lo sapeva, sapeva che avrebbe potuto benissimo farlo, ma non poteva, non doveva lasciarsi andare così. Se lui avesse permesso al suo cuore di innamorarsi di Blaine sapeva che avrebbe sofferto. Perché Blaine era fantastico ma non era suo, non lo sarebbe mai stato.

Era la prima volta che Blaine si sentiva che poteva parlare di tutto con qualcuno. Certo Finn era il suo migliore amico e sapeva che avrebbe sempre potuto parlare con lui ma sapeva anche che di certi argomenti non ne avrebbero potuto parlare, che Finn non avrebbe sempre potuto capire tutto, per quanto ci si sforzasse non lo avrebbe mai potuto fare. Non aveva mai parlato con Kurt in quei mesi se non per quella breve conversazione dove lui si era un attimo sfogato dopo la litigata con il suo ragazzo. Eppure Kurt in quel momento era riuscito a capirlo meglio di chiunque altro, nonostante non si fossero mai parlati prima di quel girono. E quando quella sera lo aveva visto, non ci aveva pensato due volte prima di raggiungerlo, soprattuto dopo aver notato che fosse solo. Quello che non si aspettava però era di trovarsi così bene a parlare con lui, sentiva che poteva parlargli davvero di tutto, neanche con Jeremiah aveva avuto quella sensazione. Ma non lo fece, un po' perché ancora non lo conosceva e non voleva di certo spaventarlo raccontandogli la sua vita, ci sarebbe stato tempo per quello. Perché ora che Blaine stava imparando a conoscere un po' di più quel ragazzo sentiva che c'era qualcosa che li univa. Cosa però ancora non lo sapeva, non gli era chiaro. Passarono tutta la serata a parlare e scherzare scoprendo presto di avere alcune passioni in comune. Parlarono di tutto e di niente e sarebbero rimasti a parlare ancora a lungo se Rachel non fosse piombata in mezzo a loro all'improvviso.
«Kurt! -esclamò senza neanche fare caso al riccio al suo fianco- Devo parlarti» e Rachel era troppo euforica in quel momento per fare caso allo sguardo di Kurt.
«Vi lascio allora, ci si vede Kurt» gli sorrise Blaine salutandolo con un cenno della mano e Rachel sembrò accorgersi di lui solo in quel momento e si girò verso Kurt con uno sguardo di scuse consapevole di aver interrotto qualcosa.

E anche se Kurt avrebbe voluto ammazzare Rachel quando aveva interrotto quello strano, ma bello, bellissimo, momento tra lui e Blaine, quando scoprì il motivo di quello cambiò completamente espressione. Nel suo sguardo non c'era più rimprovero per aver interrotto quel momento, ma solo felicità. Felicità per la sua amica che finalmente si era fatta notare da suo fratello e che finalmente stessero insieme. Poi andarono via, salutarono entrambi Finn che li aveva appena raggiunti, Rachel con un bacio sulle labbra e Kurt con un veloce abbraccio, Finn sarebbe rimasto a dormire da Blaine quella sera. Rachel gli disse anche che avrebbe potuto chiamare un taxi per tornare a casa, non voleva che Kurt andasse via solo perché doveva riaccompagnarla, ma Kurt non aveva motivo per restare. Suo fratello era di nuovo disperso e Blaine stava chiacchierando con altri in quel momento, era talmente preso dalla conversazione che non si accorse neanche che Kurt era andato via. E Kurt durante il tragitto in auto, cercò di non dimostrarsi toppo deluso da quello, infondo non aveva nessuna importanza, non doveva avere nessuna importanza.
«Allora, cosa ho interrotto prima?» domandò poi Rachel, perché fino a quel momento non avevano fatto altro che parlare di lei e Finn e sorrise nel vedere Kurt arrossire.
«Nulla Rach, stavamo semplicemente parlando, nulla di che» rispose Kurt.
«Beh non mi sembra nulla di che -ribatté la ragazza per poi notare che fossero arrivati a casa sua- Mi hai letteralmente fulminato con lo sguardo, Kurt. Come se avessi interrotto chissà che cosa» gli fece notare e Kurt alzò gli occhi al cielo.
«Buonanotte Rachel» disse soltanto facendole capire che non avrebbero parlato di quello. Perché alla fine non c'era nulla da dire, non era successo niente, giusto? E allora se non era successo nulla, perché Kurt non faceva altro che pensare a quella serata con un sorriso sulle labbra? Era stata solo un'innocente chiacchierata tra due persone ad una feste, nulla di più. Eppure non riusciva a non essere felice solo perché lui aveva parlato per un'intera serata con Blaine.
E Kurt aveva continuato a pensarci anche una volta arrivato a casa. Ci provò a togliersi dalla mente il sorriso di Blaine o a dimenticare il suono della sua risata, ma era inutile. Perché più Kurt si impediva di pensarci, più automaticamente lo faceva. Si tolse i suoi vestiti fin troppo aderenti e li sostituì con un pigiama comodo e caldo, poi iniziò il suo rituale per il viso prima di andare a letto. Il tutto fu accompagnato da canzoni natalizie. Dicembre era iniziato da un paio di giorni e Kurt sentiva già l'atmosfera natalizia. E poi anche se Rachel l'aveva praticamente costretto ad andare a quella festa, ora era felice di averlo fatto. E quando Kurt era felice ascoltava quel cd pieno di canzoni natalizie. Poi partì una delle sue canzoni preferite Cold December Night. Ed era consapevole che in casa Carole e suo padre stessero dormendo, ma non potè fare a meno di cantare quella canzone sopra la voce di Michael Bublè.
«Each year I ask for many different things
But now I know what my heart wants you to bring
So please just fall in love with me this Christmas
There's nothing else that I would need this Christmas
Won't be wrapped under the tree
I want something that lasts forever
So kiss me on this cold December night*» E senza volerlo, cantò quella strofa pensando a Blaine. perché per quanto potesse negarlo a se stesso, aveva completamente perso la testa per quel ragazzo.

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Nuova settimana, nuovo capitolo.

Sono passate due settimane da quando Kurt ha trovato il coraggio di parlare con Blaine, poi non ne ha più avuto occasione. Ma dopo quel girono, Blaine ogni volta che lo vede lo saluta e gli sorride. E poi Rachel convince Kurt ad andare ad una festa per poi lasciarlo completamente solo, ma arriva il nostro amato Blaine in salvo e finiscono per parlare per tutta la serata. Sembrano andare d'accordo, voi che ne dite? E Kurt per quanto possa negarlo ha ormai perso completamente la testa per Blaine. Fatemi sapere come pensate che andranno le cose ora. Blaine e Kurt si parleranno ancora? O di nuovo si limiteranno a dei banali saluti quando si incontreranno?

* Traduzione della strofa:

Ogni anno chiedo tante cose diverse
Ma so che cosa il mio cuore vuole che tu porti
Quindi ti prego, innamorati di me questo Natale
Non avrei bisogno di altro per questo Natale
Non sarà incartato sotto lalbero
Voglio qualcosa che duri per sempre
Allora baciami in questa fredda notte di Dicembre

Questa è una strofa della canzone che Kurt canta una volta tornato dalla festa, il suo desiderio si avvererà? 

Lasciatemi qualche commento, ci vediamo settimana prossima :)

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Capitolo 4
*** Tre. ***


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Blaine la mattina dopo accompagnò Finn a casa prima di andare in stazione a prendere il suo ragazzo che sarebbe arrivato a Lima per passare il weekend con lui. Carole lo accolse dicendogli di fermarsi per la colazione dato che c'era in abbondanza e Blaine non si tirò indietro, conosceva le colazioni preparate dalla madre del suo migliore amico e le aveva sempre amate, non c'era modo migliore per iniziare una giornata. O meglio un modo c'era, ma Blaine ancora non lo conosceva e non lo avrebbe conosciuto per un po'. Stava mangiando un pancake imbevuto di sciroppo d'acero quando Kurt fece il suo ingresso in cucina. Blaine sapeva che si era appena svegliato, lo diceva il suo sguardo, eppure il suo aspetto era impeccabile. Il ciuffo perfettamente pettinato all'insù, i vestiti perfettamente abbinati come al solito, non una cosa era fuori posto. E poi vide le sue guance tingersi di rosso quando si accorse della sua presenza.
«Buongiorno Kurt» affermò per primo, essendo l'unico ad aver notato il suo arrivo.
«Buongiorno tesoro» disse subito dopo Carole seguito da un saluto di Burt e uno di Finn. Kurt fece un saluto generale mentre prendeva posto a tavola, difronte a Blaine, e recuperava una tazza per fare colazione. Finn e Burt presto finirono per parlare di Rachel e di quello che era successo la sera prima e poco dopo si unì anche Carole al discorso. Kurt restò in silenzio a bere il suo latte scremato ascoltando distrattamente quello che raccontava il fratello, alla fine sapeva già tutto quello che c'era da sapere.
«Ieri sera sei sparito dopo che è arrivata Rachel» disse Blaine e Kurt sentì il suo cuore fermarsi di nuovo. Blaine stava parlando con lui, di nuovo. E poi aveva notato che fosse andato via la sera prima senza salutarlo.
«Si Rachel aveva un impegno questa mattina presto e l'ho riaccompagnata dato che era venuta con me -spiegò Kurt stringendosi nelle spalle- E poi non avevo motivo per rimanere, Finn era sparito di nuovo e non conoscevo nessuno» 
«Avrei potuto farti compagnia io -gli sorrise di nuovo Blaine e Kurt si morse il labbro, se gli avesse sorriso ancora in quel modo sarebbe morto e poi risorto per poterlo vedere di nuovo- Mi ha fatto piacere parlare con te ieri» aggiunse Blaine e Kurt nascose la testa dietro la tazza e ringraziò mentalmente suo fratello per aver richiamato l'attenzione di Blaine e avergli così impedito di vedere le sue guance ora rosse.

Blaine si alzò da tavola quando vide una chiamata del suo ragazzo. Sapeva che aveva ancora una mezz'oretta di tempo prima che lui arrivasse, ma magari il treno che aveva preso Jeremiah era in anticipo e l'aveva chiamato per avvertirlo che stava per arrivare. Ma il ragazzo gli disse soltanto che aveva perso il treno e che non sarebbe arrivato come previsto, ma promise a Blaine che si sarebbe fatto perdonare. Blaine sbuffò, ormai era a Lima da quattro mesi e mai una volta Jeremiah era andato a trovarlo. Ma decise di non pensarci così tornò in cucina, Burt e Carole non c'erano più, erano rimasti solo Finn e Kurt che stavano discutendo.
«Si, va bene, ma poi non ti lamentare» alzò gli occhi al cielo il castano mentre Blaine tornava a sedersi difronte a lui.
«Grazie Kurt, sei un angelo. -esultò Finn alzandosi dal suo posto per abbracciare il fratello con fin troppo entusiasmo sotto lo sguardo confuso e divertito di Blaine- Vado a cambiarmi e poi andiamo al centro commerciale» aggiunse prima di dileguarsi, ma neanche due secondi dopo era di nuovo in cucina per prendere un altro muffin.
«Vi dispiace se mi unisco anche io?» domandò Blaine prima che Finn andasse via.
«E Jeremiah?» domandò confuso sapendo che si sarebbe dovuto vendere con lui.
«Non viene più -rispose semplicemente Blaine alzando le spalle. Intanto Kurt era rimasto in silenzio, chiedendosi come sarebbe stato passare una giornata insieme a Blaine, certo ci sarebbe stato pure suo fratello ma Kurt non ci volle dare peso a quel dettaglio. E poi il nome del ragazzo di Blaine fu come una secchiata d'acqua fredda. Nelle ultime dodici ore erano successe talmente tante cose che per un attimo si era dimenticato che Blaine fosse già impegnato.- Per te va bene se mi unisco a voi?» e Kurt, perso tra i suoi pensieri, non si era accorto che suo fratello se ne era andato ed erano rimasti da soli. 
«Nono, nessun problema -rispose poi provando ad accennare un sorriso- Anzi potrebbe essere un problema più per te, mio padre e Finn si lamentano sempre quando vengono in qualche negozio con me» aggiunse cercando di sembrare un po' più sciolto, volendo essere un po' più sciolto. Forse non sarebbe potuto diventare il suo ragazzo, ma nulla gli impediva di diventare suo amico. E quando Kurt sentì di nuovo la risata del ragazzo, capì che voleva Blaine nella sua vita, in un modo o nell'altro.

Non impiegarono molto tempo a trovare il regalo per Rachel da parte di Finn. Kurt conosceva fin troppo bene la ragazza da sapere perfettamente cosa le sarebbe piaciuto e cosa no. Ma Kurt si era impegnato anche a non far uscire quel suo lato che spaventava tutti quando andava a fare shopping. Solo Rachel e Carole apprezzavano quel suo lato, anche perché ogni volta che le due tornavano a casa dopo lo shopping in compagnia del ragazzo, erano sempre più che soddisfatte dei loro acquisti dato che non c'era nessun consigliere migliore di Kurt. Restarono al centro commerciale anche dopo, approfittando per fare alcuni regali di natale e, quando Finn andò via per vedersi con Rachel dopo pranzo, Blaine chiese a Kurt se a lui andava bene restare ancora un po'. Così Finn aveva preso la sua auto e se ne era andato via dopo che Blaine aveva detto che avrebbe riaccompagnato lui Kurt a casa. 
«Grazie Kurt, sono davvero pessimo con i regali e mi è sembrato che tu te la cavi bene» disse Blaine mentre entravano in un negozio di articoli sportivi alla ricerca di un regalo per Finn. Kurt gli aveva sorriso un po' imbarazzato e ci aveva messo un po' a lasciarsi andare e a non pensare che stava trascorrendo un pomeriggio da solo con la sua cotta. Loro due da soli in giro per negozi, davvero non poteva chiedere nulla di più. 
«Davvero? Katy Perry?» si era trovato a ridere Kurt quando vide Blaine osservare incantato il cartone pubblicitario del nuovo cd della cantante per poi ridere, contagiato dalla risata di Kurt. 
«Perché? Cosa hai contro Katy?» domandò fingendosi offeso e facendo ridere di nuovo Kurt.
«Nulla, è solo che... davvero? -domandò ancora divertito- È solo che giochi a football, ti piacciono le macchine, boxi e..» Kurt si bloccò rendendosi conto di aver parlato forse troppo in fretta, infondo a parte il football quelle erano cose che aveva scoperto osservandolo in silenzio e ora aveva paura che Blaine potesse spaventarsi per quello, ma il riccio si mise a ridere non chiedendosi il motivo per cui Kurt sapesse cosa gli piaceva e cosa faceva. Era il fratello del suo migliore amico, non gli sembrava poi così strano che sapesse quelle cose, infondo tutti lo sapevano. Ma non tutti sapevano del suo amore per la cantante.
«E mi piace Katy Perry, si -confermò- Non vedo perché non dovrebbe piacermi. É fantastica e..-lasciò la frase in sospeso per sbuffare quando si rese conto che non c'era più il cd della cantante disponibile, erano già finiti tutti- ed è sold out» e Kurt rise di nuovo per l'espressione imbronciata del ragazzo.
«Io invece preferisco di gran lunga lei» affermò poi prendendo il suo album preferito, Born this way, e mostrandolo al ragazzo che fece una smorfia.
«Sisi, Lady Gaga è brava ma-» Blaine non fece in tempo a finire la frase che Kurt lo interruppe subito.
«Brava? Solo brava? -domandò come se gli avessero appena fatto il più grande torto- Lady Gaga è una dea» Esclamò poi Kurt facendo ridere Blaine. E poi iniziarono a discutere di quello, su chi delle due fosse più brava ed entrambi sembravano irremovibili nelle loro decisioni.
«Ma hai mai ascoltato qualche canzone di Katy per poter giudicare? -gli domandò poi Blaine.- E non intendo le hit che passano alla radio, anche se sono spettacolari pure quelle» aggiunse subito dopo.
«Perché tu hai ascoltato tutte le canzoni di Gaga?» ribattè Kurt facendo capire che la risposta alla sua domanda era no.
«Certo, per chi mi hai preso? Non parlo senza sapere -rispose subito Blaine, poi senza neanche pensarci prese Kurt per mano e lo portò fuori dal negozio di musica. E Kurt sentì una scossa lungo tutto il braccio quando sentì la mano di Blaine a contatto con la sua- Ora vieni da me e ti faccio sentire le vere canzoni di Katy» disse con un tono che non ammetteva repliche. Ma Kurt non lo avrebbe mai fatto, lo seguì in silenzio fuori il negozio di musica e poi fuori il centro commerciale e poi alla sua auto, senza mai smettere di sorridere.
Continuarono a discutere su quello per tutto il viaggio in macchina, ridendo e prendendosi in giro a vicenda e Kurt pensò che quella giornata non poteva essere più perfetta di così. Più tempo passava con Blaine, più si rendeva conto di quanto fosse fantastico e più si lasciava andare a quella stupida cotta. Ma poi la realtà fu come una secchiata d'aria fredda per i suoi sogni ad occhi aperti.
«Jeremiah?» il tono di Blaine fu sorpreso quando arrivarono a casa e Kurt confuso si sentì morire per il sorriso che fece Blaine. Perché quello era un sorriso diverso dai soliti che gli rivolgeva e quello non era un sorriso destinato a lui. Quel tipo di sorriso non sarebbe mai stato destinato a lui. Seguì lo sguardo del suo amico e lo vide. Jeremiah era lì, fuori casa di Blaine ad aspettarlo. Vide il riccio scendere dall'auto e andare incontro al suo ragazzo sempre con lo stesso sorriso sulle labbra. E poi li vide baciarsi e solo allora si impose di smettere di guardare. Chiuse gli occhi e scese dall'auto, quando li riaprì vide che stavano parlando ma non sentiva cosa si dicevano. Pensò di recuperare le sue buste e andare via credendo di passare inosservato, i due ragazzi sembravano essere veramente presi l'uno dall'altro. Ma poi vide lo sguardo del ragazzo più grande posarsi su Kurt e poi Blaine raggiungerlo e non riuscì a trattenere un sorriso perché, nonostante l'evidente sorpresa che gli aveva fatto il suo ragazzo, Blaine non si era dimenticato della sua presenza.
«Ti dispiace se ti faccio sentire Katy un altro giorno? -domandò Blaine quando lo raggiunse- Jeremiah sarà qui solo fino a domani pomeriggio e vorrei stare un po' con lui» E Kurt scosse la testa, perché per quanto gli sarebbe piaciuto restare ancora in compagnia di Blaine, non se la sentì di negargli del tempo solo con il suo ragazzo che non vedeva quasi mai. Ma non potè neanche fingere di non essere geloso per quello, ma poteva permettersi di essere geloso?
«Non ti preoccupare, capisco -provò ad accennare un sorriso.- Allora io vado, tolgo il disturbo» Ma Blaine lo bloccò per un polso prima che potesse fare un solo passo. Ed ecco di nuovo quella scossa lungo tutto il braccio.
«Aspetta ti accompagno, non penserai che ti faccio tornare a casa a piedi, vero?» E Kurt fu tentato dal rifiutare quella proposta ma lo sguardo che gli fece Blaine, uno sguardo che non accettava alcun tipo di rifiuto, lo fece tacere. Così annuì e risalì in auto. Vide Blaine tornare dal suo ragazzo, dirgli qualcosa e lasciargli un bacio sulle labbra, bacio che fece stringere il cuore di Kurt in una morsa. Poi vide il più grande entrare in casa e Blaine tornare da lui. Il tragitto in auto, a differenza di prima, fu silenzioso. Eppure non era un silenzio imbarazzante.

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Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Blaine e Kurt passano gran parte della giornata insieme stringendo a quanto pare una buona amicizia. Certo all'inizio c'è anche Finn con loro, ma poi restano da soli e proprio come la sera prima si trovano bene in compagnia dell'altro. Ma ovviamente non poteva andare tutto bene, Jeremiah arriva a Lima per fare una sorpresa a Blaine che sembra molto felice di quello, facendo così restare male Kurt. Ma nonostante la presenza del suo ragazzo, Blaine non si dimentica di Kurt e si offre di riaccompagnarlo a casa. Come andranno le cose ora? Continueranno ad avvicinarsi e a diventare due buoni amici? Lasciatemi qualche commento (: a martedì prossimo 

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Capitolo 5
*** Quattro. ***


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Jeremiah aveva davvero perso il treno quella mattina, ma quando aveva sentito il tono deluso del suo ragazzo, aveva deciso di prendere il successivo e fargli una sorpresa. Dopo che Blaine accompagnò Kurt a casa sua, i due si chiusero in camera del liceale e guardarono semplicemente un film. I genitori di Blaine, come la maggior parte dei weekend erano fuori città, per questo ne aveva approfittato per far andare Jeremiah da lui. Non aveva nessun secondo fine. Contrariamente a qualsiasi ragazzo della sua età, non aveva pensato che passare il weekend a casa da solo con il proprio ragazzo significasse: sesso. Blaine era un ragazzo romantico, forse fin troppo, e anche se lui e Jeremiah stavano insieme da un po' ormai, circa sette mesi, non si sentiva ancora pronto per quel passo. Certo non era mica un santo, il fatto che non fosse ancora pronto a fare sesso, non significava che non avesse fatto nulla con il suo ragazzo. Anche se era quasi sempre Jeremiah quello a dare piacere a Blaine, lui aveva ricambiato solo poche volte. Forse era troppo ingenuo e troppo romantico, ma non aveva ancora sentito il bisogno di spingersi oltre a quello. Ma per Jeremiah non doveva essere così dato che era chiaro che quella volta era diverso, che Jeremiah non si sarebbe accontento dei soliti preliminari, non quella volta. Forse il fatto che Blaine lo avesse invitato quando aveva casa libera gli aveva fatto intendere che lo voleva anche lui. Ma non era così, semplicemente Blaine non si sentiva pronto a presentarlo alla sua famiglia. Prima di farlo voleva essere sicuro al 100% di quello che provava per Jeremiah. E quando Jeremiah si spinse più oltre del solito, Blaine lo bloccò. 
«Aspetta Jeremiah» disse allontanando da lui. Di certo non si sarebbe aspettato che sarebbero finiti per litigare per quel suo gesto.
«Cristo Blane! Qual è il problema? Stiamo insieme da sette mesi e non abbiamo ancora fatto sesso» Si lamentò Jeremiah dopo una breve discussione.
«Sette mesi in cui per quattro non ci siamo quasi mai visti -ci tenne a precisare Blaine- E scusa tanto se non mi sento pronto per quel passo» Blaine si era sempre sentito lusingato che un ragazzo più grande di lui lo avesse corteggiato fino a conquistarlo. Sapeva cosa significava mettersi con un ragazzo più grande e con altre esperienze alle spalle. Ma Jeremiah sapeva di essere il suo primo ragazzo e non gli aveva mai fatto pressioni di alcun tipo. O almeno non fino a quel momento.
«Oh andiamo Blaine. Mi hai già visto nudo e ti ho già visto nudo. Ci siamo già spinti ben oltre ad un semplice bacio. Non mi è mai sembrato che ti lamentassi quando te lo succhiavo -disse Jeremiah e Blaine non sapeva che reazione pensava di ottenere, pensava che così facendo lui si sarebbe eccitato e si sarebbe lasciato convincere a fare sesso con lui? Perché se era così allora Jeremiah non lo conosceva per nulla. Blaine in quel momento era tutto tranne che eccitato- Cosa vuoi che cambi?» Ma quella domanda fece soltanto arrabbiare ancora di più Blaine. E lui non era uno che si arrabbiava facilmente.
«Tipo tutto?» ma la sua non era una domanda. Si alzò dal letto e recuperò i vestiti che Jeremiah gli aveva tolto e andò in bagno per pulirsi.
«Sei un bambino Anderson, di questo passo morirai vergine» gli disse Jeremiah mentre lo vide chiudersi in bagno. Blaine non gli rispose, lo ignorò soltanto ma quel gesto infastidì ancora di più Jeremiah che recuperò le sue cose e uscì di casa per andare in stazione e tornare a Columbus. E Blaine non lo seguì, non gli impedì di andarsene. Uscì poco dopo di casa, salì in auto e andò dal suo migliore amico. Aveva bisogno di parlare con lui.

Per la prima volta Kurt si stupì quando vide Rachel entrare in camera sua senza preavviso. Era in compagnia di Finn, del suo ragazzo e per questo non si sarebbe aspettato che quella sera sarebbe andato da lui.
«Che c'è? Ora che Finn ti ha finalmente baciata ti sei già stancata di lui?» la prese in giro mentre le faceva spazio sul letto accanto a lui.
«Il tuo Blaine è arrivato qui di corsa e sembrava anche abbastanza sconvolto, così li ho lasciati soli e sono venuta da te» spiegò Rachel e Kurt avrebbe ribattuto per come aveva definito Blaine, perché di certo Blaine non era suo, ma non disse nulla quando sentì il resto della frase.
«Blaine è qui? Da solo?» ma non ci fu bisogno che la sua amica gli rispondesse perché l'istante dopo vide suo fratello e Blaine entrare in camera del primo per poi chiudersi la porta alle spalle. E Kurt non riuscì a vedere altro, anche se ci aveva provato, non riuscì a capire perché Rachel lo avesse definito sconvolto dato che era riuscito a vedere solo i suoi ricci e le sue spalle prima che Finn chiudesse la porta della sua camera. E anche se ci provò a non pensarci, Kurt non faceva altro che chiedersi cosa fosse successo in quelle poche ore da quando Blaine lo aveva riaccompagnato a casa. Aveva lasciato un Blaine felice e sorridente che non vedeva l'ora di passare del tempo con il suo ragazzo. E ora Blaine era lì a sfogarsi di qualcosa con suo fratello. E Kurt avrebbe tanto voluto sapere di cosa stavano parlando.

Rachel rimase a parlare con Kurt per circa un'oretta, ma Kurt era troppo distratto per prestarle veramente attenzione. Voleva troppo sapere cosa era successo, perché Blaine si trovasse lì a casa sua e non con il suo ragazzo.
«Vabbè ho capito, è inutile che io resti ancora qui -disse Rachel alzandosi e richiamando su di lei l'attenzione dell'amico- Ti passo a prendere io domani mattina quindi?» 
«Domani?» aggrottò la fronte confuso e Rachel alzò gli occhi al cielo sbuffando.
«Mi hai detto che mi avresti accompagnato per comprare un regalo a Finn, Kurt» gli ricordò, facendogli capire che avevano parlato di quello quasi per tutto il tempo.
«Oh.. sisi, giusto. Ti passo a prendere io» confermò per poi salutarla. Si stese di nuovo a letto e vide la sua amica uscire di camera e passare da quella del suo ragazzo prima di andare via. E solo in quel momento, per pochi secondi, riuscì a rivedere Blaine. O meglio intravedere dato che era coperto dalla grande figura di suo fratello. Ma potè vedere che il sorriso di qualche ora prima era stato spazzato via da un'espressione che era un misto di rabbia e delusione e tristezza. E Kurt avrebbe solo voluto avere il coraggio di alzarsi da quel letto e andare da lui. E abbracciarlo magari. Solo per poter rivedere il sorriso su quelle labbra, avrebbe sempre voluto vederlo sorridere. 

Kurt quella mattina fu il primo a svegliarsi. Infondo era domenica mattina e non c'era scuola e nessuno doveva lavorare. Per questo si stupì di trovare Blaine sveglio seduto sul divano con una coperta sopra. Non sapeva neanche che avesse dormito lì a dire il vero. Rimase qualche istante nascosto dietro la porta ad osservarlo. Possibile fosse bello anche così, di prima mattina? Con i capelli tutti spettinati che avevano preso ormai vita propria, gli occhi ancora pieni di sonno e i vestiti, sicuramente di Finn dato che erano troppo grandi per lui, tutti sgualciti. Kurt non riuscì a non trovarlo adorabile. Si fece un po' di coraggio ed entrò in salotto, salutandolo lui per la prima volta.
«Ehi, buongiorno» gli sorrise dolcemente richiamando la sua attenzione. Blaine si voltò verso di lui, stupito di trovare qualcuno già sveglio alle otto di domenica mattina. E come era possibile che Kurt fosse ancora una volta impeccabile nonostante l'ora? Lui molto probabilmente in quel momento sembrava uno zombie.
«Buongiorno -gli disse poi, ricambiando il sorriso. Inconsapevole di aver appena rallegrato Kurt con quel piccolo gesto. Perché Kurt aveva pensato per tutto il tempo finché non si era addormentato a come far tornare il sorriso sulle labbra del riccio e ora Blaine gli stava sorridendo e lui non aveva fatto altro che dargli il buongiorno- Come mia già sveglio?» gli domandò poi.
«Potrei farti la stessa domanda»
«Finn russa.. e scalcia -rispose e Kurt rise, perché per un breve periodo aveva dovuto dividere la camera con il fratello e ricordava che restava sempre sveglio fino a tardi perché lui russava.- Tu? Sempre mattiniero?» gli chiese poi e Kurt scosse la testa sedendosi anche lui sul divano.
«Devo accompagnare Rachel a prendere un regalo per Finn -spiegò Kurt- Dovrei iniziare a farmi pagare per fare il personal shopper» aggiunse poi e sentì il suo cuore scoppiare quando Blaine si mise a ridere. Aveva già detto di amare la sua risata? E poi era bello vederlo un po' più spensierato rispetto a quando l'aveva intravisto la sera prima. Voleva chiedigli cosa fosse successo, come mai non era con il suo ragazzo. Ma non lo fece. Non era nessuno per poter fare quel tipo di domande, poteva considerarsi a malapena un amico. 
«Forza, vieni.. ti preparerò i migliori pancake che tu abbia mai mangiato» gli disse poi Kurt alzandosi dal divano e facendogli segno di seguirlo.
«Rachel non ti sta aspettando?» chiese Blaine però seguendolo in cucina, non sapeva come mai ora non riusciva a smettere di sorridere.
«Ero in anticipo a dire la verità -si strinse nelle spalle mentre recuperava tutto il necessario per preparare i pancake- E non morirà mica se per una volta sarà lei ad aspettarmi» aggiunse e Blaine rise di nuovo.

Alla fine Kurt cucinò pancake per tutti e quando furono pronti, salutò Blaine e andò a prendere Rachel.
«Finalmente, sono dieci minuti che ti aspetto» borbotto la ragazza salendo in auto.
«Beh ora sai cosa significa aspettare» la riprese Kurt divertito senza riuscire a smettere di sorridere.
«Cosa non mi stai dicendo, Kurt?» domandò allora Rachel squadrando l'amico. 
«Nulla» negò Kurt continuando a guidare, ma quel sorriso sulle labbra parlava chiaro.
«Kurt parla, centra numero tre? -gli chiese ancora e quando lo vide arrossire leggermente capì che era così.- Vi siete baciati?» chiese ancora e Kurt la guardò male.
«Rachel, Blaine ha un ragazzo»
«Ma che vuoi che ne sappia io.. per quanto mi riguarda potrebbero essersi benissimo lasciati ieri, ecco perché è venuto da Finn così sconvolto e poi io sono andata a casa. Mica posso sapere cosa è successo» Kurt accennò una risata scuotendo la testa.
«Non ci siamo baciati Rach -negò ancora una volta.- Ma credo che stiamo diventando amici.» disse per poi decidere di raccontarle della chiacchierata durante la festa, dell'uscita del giorno prima e di quella mattina. Rachel lo ascoltò in silenzio senza interromperlo.
«E tu sei sicuro che ti vada bene essere solo amici?» gli chiese poi. Perché teneva a Kurt più di quando dicesse, e non avrebbe mai voluto vederlo soffrire, aveva già sofferto abbastanza in passato. Kurt si strinse nelle spalle.
«Non lo so Rach..Voglio Blaine nella mia vita -affermò sicuro- E ora come ora sono disposto a farmi andare bene anche la sua amicizia. Ma non so se mi basterà per sempre. -ammise poi, perché Kurt era consapevole che sarebbe stato semplicissimo innamorarsi di lui- Ma cosa dovrei fare? Rinunciare a lui per paura di innamorarmi e soffrire?»
«No.. non sarebbe da te farlo -gli sorrise Rachel stringendogli la mano che era sul cambio- E sai che comunque andranno le cose, potrai sempre contare su di me, vero?» Kurt annuì alla sua domanda. Rachel c'era sempre stata per lui, anche quando all'inizio di odiavano. E sapeva che ci sarebbe sempre stata. 
Passarono la mattinata in giro per il centro commerciale e non c'era negozio dal quale erano usciti senza una busta.
«Pensi.. pensi che sia stupido e affrettato prendergli un regalo per natale?» domandò Kurt mentre si dirigevano verso il negozio di musica.
«Io penso che tu pensi troppo, Kurt. Fai quello che ti dice l'istinto per una volta» lo spronò Rachel. Kurt si morse il labbro. Poi decise di seguire il suo consiglio. Lasciò la sua amica a guardare alcuni spartiti e andò verso la cassa. Conosceva poco Blaine, ma sapeva perfettamente cosa regalargli.

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Nuova settimana, nuovo capitolo.

Il capitolo si apre con una litigata tra Blaine e Jeremiah e poi mentre il secondo va via, Blaine si rifugia da Finn. E quando Kurt lo scopre vorrebbe solo capire cosa è successo e vedere Blane sorridere di nuovo. E la mattina dopo trova il coraggio per parlargli lui per la prima volta e gli prepara i pancake..e poi Kurt esce con Rachel e  le racconta tutto affermando che vuole provare ad essere suo amico. Ma riuscirà ad essergli solo amico? E Blaine e Jeremiah? Lasciatemi i vostri commenti, ci vediamo settimana prossima 

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Capitolo 6
*** Cinque. ***


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Quando Rachel e Kurt tornano dal loro shopping, lei si fermò un po' da loro per stare con Finn e Kurt notò con dispiacere che Blaine era andato via. Così passò il resto della domenica in camera a sfogliare le sue riviste e disegnare qualche vestito e quando tornò a scuola il giorno dopo vide che Blaine era di nuovo di buon umore. Qualsiasi cosa fosse successa sabato sera, doveva averla risolta.
«Ehi -lo salutò Blaine poggiandosi all'armadietto accanto a quello di Kurt e regalandogli uno dei suoi sorrisi- Come è andato alla fine lo shopping con Rachel?» Kurt rimase stupito da quella domanda, non si aspettava che si interessasse a quello che faceva, ma nei suoi occhi ci lesse pura curiosità.
«Bene, sono riuscito anche a comprare i regali per tutti» rispose poi chiudendo l'anta del suo armadietto e perdendosi in quegli occhi così profondi e vivi che aveva Blaine.
«Sei libero oggi dopo lezione? -gli chiese poi Blaine e Kurt lo guardò confuso- Per farti ascoltare Katy» spiegò poi e vide lo sguardo di Kurt accendersi e le sue labbra aprirsi in un sorriso.
«Oh si giusto -mormorò senza riuscire a nascondere la felicità, era felice perché Blaine se ne era ricordato. Si stavano iniziando a conoscere ma Kurt capì subito che Blaine sarebbe sempre stato in grado di sospenderlo.- Comunque si, sono libero»
«Perfetto, allora ti aspetto alle gradinate dopo la campanella» gli disse regalandogli un altro sorriso per poi raggiungere Sam che lo aveva appena richiamato. Kurt fece in tempo ad annuire prima di vederlo allontanarsi e per quanto si sforzasse non riuscì a non abbassare lo sguardo mentre lo osservava andare via.

Kurt stava parlando con Rachel quando arrivò Finn da loro.
«Cambio di programmi, posso venire da te -disse a Rachel dopo averla salutata con un bacio sulle labbra- Blaine mi  ha dato buca» aggiunse e Kurt spostò lo sguardo dai suoi libri nell'armadietto a suo fratello. Blaine doveva vedersi con Finn e aveva annullato il loro impegno per far sentire Katy Perry a lui? Non disse nulla, tornò a sistemare i suoi libri nell'armadietto fin quando non sentì Finn chiedergli qualcosa.
«Ti serve un passaggio a casa?» gli domandò dato che quella mattina erano andati a scuola insieme.
«No, devo fare una cosa prima di tornare a casa» scosse la testa, senza dire che avesse un impegno con Blaine. Per quanto volesse bene a suo fratello non riusciva a confidarsi su tutto con lui, non quando si trattava di ragazzi. E anche se tra lui e Blaine non c'era nulla, non voleva che capisse che da parte sua c'era un certo interesse. Finn lo guardò confuso per qualche secondo, ma quando Rachel richiamò la sua attenzione capendo Kurt con un solo sguardo, lasciò perdere.
«Noi andiamo, ci sentiamo Kurt -lo saltò Rachel con un veloce abbraccio per poi sussurrargli all'orecchio in modo che potesse sentirlo solo lui- Poi voglio sapere tutto» Kurt alzò gli occhi al cielo, ma poi annuì. Salutò anche Finn e una volta rimasto solo, chiuse l'armadietto e si diresse fuori scuola dove Blaine gli aveva detto di incontrarsi. Ma lui non era lì. E se Blaine avesse dato buca a suo fratello perché aveva un altro impegno e si era completamente dimenticato di lui?

Kurt stava quasi per andarsene, convinto che Blaine si fosse dimenticato del loro, appuntamento. Ma poi lo vide arrivare, stava correndo mentre evitava le persone e quando fu davanti a lui aveva le guance leggermente accaldate per la corsa e diversi ricci gli cadevano davanti agli occhi.
«Scusa Kurt, la coach mi ha trattenuto» disse dispiaciuto di aver tardato, non era uno che solitamente arrivava in ritardo e da quel poco che aveva conosciuto di Kurt sapeva che fosse un tipo puntale e che non amasse i ritardi.
«Oh.. tranquillo, nessun problema» gli sorride Kurt rassicurandolo, perché proprio non riusciva ad avercela con lui. Perché Blaine era lì, non si era dimenticato di lui e si era messo a correre per raggiungerlo. E poi era adorabile con quel cappellino rosso che ora gli schiacciava tutti i ricci e le guance ancora leggermente rosse.
«Sei qui con la tua auto? -gli chiese poi e Kurt scosse la testa- Okay vieni con me allora, poi quando abbiamo finito ti riaccompagno a casa» gli sorrise facendogli segno di seguirlo. Kurt annuì e con le mani nelle tasche lo seguì fino alla sua auto.
«Perché mi hai invitato da te se avevi un impegno con mio fratello?» gli chiese poi una volta che furono da soli in auto. Fu più forte di lui fare quella domanda.
«Oh..-mormorò sorpreso non aspettandosi quella domanda, poi si strinse nelle spalle- io e Finn non dovevamo fare nulla di che -spiegò poi, era loro abitudine fare qualcosa insieme il lunedì dopo le lezioni, non era un vero e proprio impegno e non era la prima volta che questo saltava- E poi dovevo farti ascoltare Katy già sabato ma poi è arrivato Jeremiah e..» lasciò la frase in sospeso, anche se aveva chiarito con il suo ragazzo, non ricordava con piacere quello che era successo qualche sera prima.
«Tutto bene?» chiese Kurt notando il suo sguardo quando pronunciò il nome del suo ragazzo, ma durò solo pochi secondi. Blaine scosse la testa deciso a non pensarci.
«Si, tutto bene» gli sorrise soltanto, il resto del tragitto fu silenzioso.

«Posso offrirti qualcosa? -domandò Blaine entrando in casa e togliendosi il giubbotto che appese all'ingresso intimando Kurt a fare lo stesso- Un caffè? Ti offrirei una birra ma l'altra sera mi è sembrato che non ti piacesse bere» aggiunse mentre entrava in cucina seguito da Kurt che scosse la testa sorridendo, ancora una volta Blaine aveva dimostrato di fare caso ai dettagli.
«Un caffè andrà benissimo» sorrise per poi guardarsi intorno, quella casa sembrava così diversa ora che non c'era più il casino della sera prima. 
«Vado un attimo in bagno, fai come se fossi a casa tua. Se vuoi lo zucchero lo trovi lì» gli disse Blaine indicandogli poi un contenitore con lo zucchero lasciato vicino alla caffettiera. Kurt annuì distrattamente, poi lo vide uscire dalla cucina. Prese la sua tazza di caffè e aggiunse un cucchiaino di zucchero di canna. Soffiò sulla tazza, ma decise di aspettare Blaine prima di iniziare a bere. Si guardò intorno e la sua attenzione fu attirata da una ciotola diversa dal resto degli oggetti presenti in cucina. Ogni cosa presente lì, in quella casa non solo in cucina, sembrava essere stata scelta molto attentamente, e quella ciotola quasi stonava lì in mezzo. Non sembra una di quelle comprate in qualche negozio, ma più l'opera di un bambino.
«L'ho fatto durante il mio primissimo anno di scuola -disse Blaine che era appena tornato dal bagno quando notò quello che stava osservando Kurt- Non so perché i miei si ostinino a conservarla, è abbastanza brutta e poco pratica» rise. Ma Kurt non si era accorto che Blaine era tornato ed era accanto a lui, così quando sentì la sua voce quasi direttamente nel suo orecchio sobbalzò voltandosi di scatto e rovesciando quasi completamente la tazza di caffè bollente sui pantaloni di Blaine, sui pantaloni beige di Blaine.
«Oddio scusa» mormorò impanicato, lasciò subito la tazza sul bancone e senza dare il tempo a Blaine di reagire o dire qualcosa, prese una pezza lasciata lì sul forno, la bagnò e iniziò a tamponare sulla macchia. Blaine si morse il labbro quando sentì le mani di Kurt premere sul cavallo dei suoi pantaloni.
«Kurt -lo richiamò posando una mano sulla sua e fermandolo.- Tranquillo, lascia stare» e Kurt si accorse solo in quel momento di quello che stava facendo, della zona che stava toccando. Sentì le sue guance andare a fuoco, spalancò gli occhi e tolse di scatto la mano.
«Oddio, scusa io... oddio, non volevo, ecco..» iniziò a balbettare confusamente Kurt senza però dire nulla di sensato, troppo in imbarazzo per quello che era successo, soprattuto perché aveva sentito una presenza dura sotto la sua mano. E insomma, solitamente non era così imbranato e poi per quanto potesse negarlo a se stesso, Blaine gli piaceva, ogni girono di più, e ora gli aveva appena palpato il cavallo dei suoi pantaloni. Blaine provò a non ridere per il suo imbarazzo, anche perché trovò Kurt terribilmente adorabile in quel momento.
«Tranquillo Kurt, non è successo nulla -provò a rassicurarlo poggiando le mani sulle sue spalle e facendolo voltare verso di lui mentre le guance del ragazzo di tingevano sempre di più di rosso- Non fa niente, basta lavarli.» disse ancora continuando a tenere le mani sue spalle. Kurt annuì, fece un lungo sospiro e cercò di tornare in lui perdendosi per un attimo negli occhi di Blaine.
«Dammi almeno la possibilità di rimediare, sono bravissimo ad eliminare qualsiasi tipo di macchia» si offrì poi Kurt spostandosi, a malincuore, dalla sua presa.
«Non c'è bisogno, davvero» lo tranquillizzò ancora Blaine sentendosi inspiegabilmente vuoto ora che Kurt si era spostato di qualche centimetro da lui.
«Insisto, non mi costa nulla» 
«Va bene.. vado a cambiarmi allora e a mettere qualcosa di pulito -disse poi Blaine- Intanto puoi aspettarmi in camera»

Blaine invitò Kurt a sedersi sul letto, recuperò un altro paio di pantaloni e andò in bagno a cambiarsi. Lo avrebbe fatto anche in camera stessa, ma sentì che se lo avesse fatto Kurt si sarebbe imbarazzato di nuovo. 
«Hai una bella camera» disse poi Kurt quando lo vide tornare, "diversa da come l'avevo immaginata" pensò poi, ma non lo disse. Insomma non gli sembrava il caso di fargli sapere che aveva immaginato la sua stanza. Aveva immaginato che la camera di Blaine potesse essere come quella di Finn, piena di poster e cose sul football. Invece era piena di dischi e libri, tutti perfettamente ordinati, così come il resto della stanza. E poi notò che ci fossero alcune foto in giro per la camera. Qualche foto di Blaine da piccolo, alcune con la sua famiglia, alcune con Finn. E rimase sorpreso quando non ne trovò nessuna con il suo ragazzo. 
«È mio fratello -disse Blaine quando lo vide osservare la foto sul suo comodino- Ora lui vive a Los Angeles, non ci vediamo molto ma ci sentiamo spesso» sorrise mentre Kurt si voltava di nuovo verso di lui per poi osservarlo nei nuovi pantaloni e dannazione, doveva per forza indossare quei pantaloni? Mettevano in evidenza praticamente tutto e gli stavano divinamente. Kurt si costrinse a tenere lo sguardo alto, ma era dannatamente difficile. Per fortuna Blaine sembrò non accorgersi di nulla. O forse ci fece caso, ma non disse nulla per non metterlo a disagio.

Kurt quel pomeriggio si ritrovò decisamente a rivalutare Katy Perry, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Anche perché non era sicuro fosse merito della cantante. Anzi era abbastanza sicuro che fosse perché Blaine, poco dopo aver fatto partire la prima canzone, era salito in piedi sul letto improvvisando un concerto. E Kurt rimase stupito in un primo momento, perché non si aspettava che Blaine cantasse, non così bene. E la sua voce era davvero qualcosa di unico, Kurt se ne innamorò subito, avrebbe potuto ascoltarlo per ore e ore, qualsiasi cosa. E poi non si aspettava neanche che salisse sul letto iniziando a saltare da una parte all'altra e si rese conto che Blaine amava cantare. Non c'era bisogno che glielo dicesse, era evidente.
«Wow chi l'avrebbe mai detto che Blaine Anderson sa cantare!» esclamò applaudendo e ridendo quando il ragazzo finì di esibirsi e con un balzo scese dal letto per andare a spengere lo stereo. E Blaine neanche si era reso conto di essersi lasciato andare e aver cantato davanti a qualcuno. Non lo aveva mai fatto, solitamente cantava quando era solo in casa o sotto la doccia. Ma era stato spontaneo farlo, anche con Kurt lì seduto sul suo letto.
«Oh ecco io..-mormorò un po' imbarazzato- Solitamente non canto davanti ad altri»
«Perché? -chiese confuso nel vederlo in imbarazzo. Blaine si strinse nelle spalle, cantare era un po' il suo piccolo sfogo e poi non credeva neanche di essere bravo- È evidente che ti piaccia esibirti, dovresti farlo più spesso» disse ancora e Blaine prese posto accanto a lui.
«Non importa.. e poi non sono neanche così bravo»
«Stai scherzando vero? Blaine, forse non te ne rendi conto ma hai una voce stupenda -ribatté arrossendo lui stesso a quelle parole- Non dovresti pensare il contrario» Blaine gli regalò uno dei suoi sorrisi, ma forse più luminoso e sincero.
«Comunque siamo venuti qui per parlare di Katy, non di me, cosa ne pensi? Hai cambiato idea?» sviò il discorso. Blaine aveva sempre avuto una passione per la musica, sin da bambino. Ma aveva tenuto quella parte nascosta a tutti, perché aveva paura di non essere bravo. Eppure per la prima volta in diciassette anni aveva cantato davanti ad una persona e si era sentito perfettamente a suo agio nel farlo.
E Kurt lo capì, capì che aveva spostato volutamente il discordo su altro, ma non insistette e non tornò al discorso di prima.
«Okay ammetto di aver rivalutato Katy -disse poi facendolo di nuovo sorridere- Ma continuo a preferire Lady Gaga» 

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È martedì! Il che significa: nuovo capitolo. Blaine sembra essere tornato di buon umore dopo aver chiarito con Jeremiah e Kurt ovviamente lo ha notato. Ma non può essere più felice per l'invito del riccio, oltre che sorpreso ovviamente. Blaine continua a voler passare del tempo con lui, rinunciando anche al suo solito pomeriggio con Finn.. significherà qualcosa? E poi ecco che Kurt si mette in imbarazzo rovesciandogli il caffè e toccandogli il cavallo dei pantaloni, ma Blaine sembra divertito dal tutto e trova in qualche modo Kurt adorabile. E poi pesante sia un caso che Blaine si sia lasciato andare e abbia cantato proprio difronte a Kurt? Al prossimo capitolo

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Capitolo 7
*** Sei. ***


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Kurt pensò che fosse assurdo a come le cose fossero cambiate nel giro di un mese. Finn era ufficialmente impegnato con Rachel e nonostante i due passassero molto tempo insieme, Rachel trovava sempre del tempo per Kurt. E poi Blaine era passato dall'ignorarlo, al salutarlo, al considerarlo un amico. Ormai passavano molto tempo insieme. Il tempo che Blaine passava con Finn era notevolmente diminuito e quindi lo passava la maggior parte con Kurt. Non che non avesse altri amici con sui trascorrerlo, ma gli piaceva la compagnia di Kurt. Ogni tanto si trovavano tutti e quattro insieme, come in quel momento. 
Kurt era in mensa insieme a Rachel e stavano decidendo quando scambiarsi i regali di natale quando Finn e Blaine li raggiunsero e presero posto di fronte a loro.
«Di che parlate?» chiese Blaine ma Kurt non sentì altro, si perse ad osservare il ragazzo che si era appena seduto davanti a lui. Quel girono sia Finn che Blaine indossavano la giacca della squadra. E Kurt l'aveva già visto con quella felpa indosso, ma mai da così vicino e doveva ammetterlo: il rosso gli stava d'incanto. E poi quella giacca gli metteva perfettamente in risalto le sue spalle e Kurt immaginò come sarebbe stato sfilargliela e accarezzare prima le sue spalle e poi le sue braccia muscolose e..poi un calcio sulla gamba lo risvegliò da quel sogno ad occhi aperti. Rachel si era accorta che Kurt si fosse perso a fantasticare ancora una volta su Blaine e aveva pensato fosse opportuno riportarlo alla realtà. Kurt scosse la testa e fece giusto in tempo a sentire la domanda di suo fratello per poter così rispondere.
«Va bene anche per te se ci vediamo a casa nostra dopo la partita per scambiarci i regali?»
«Sisi, per me stasera dopo la partita va più che bene» rispose annuendo per poi abbassare il suo sguardo sul suo piatto per evitare di fantasticare ancora su Blaine con indosso quella giacca. 

«Che ci fai qui?» chiese confusa Rachel quando trovò Kurt fuori la porta di casa sua.
«Sono venuto a prenderti per andare alla partita» si strinse nelle spalle il ragazzo, stringendosi di più nel suo cappotto.
«Tu che vieni ad una partita di tua spontanea volontà? -domandò Rachel guardandolo confusa, ricordando di quanto la prima volta avesse dovuto insistere per farsi accompagnare e di tutti i rifiuti delle volte successive. E ora Kurt era lì, in piedi fuori la sua porta di casa, a dirle che andava ad una partita?- Ti senti bene? Hai per caso la febbre? -domandò ancora toccandogli la fronte come si fa con i bambini ammalati e Kurt si spostò guardandola male- Oddio non mi dire che vuoi venire per numero tre» esclamò poi capendo il motivo. E Kurt aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse perché sì, voleva andare alla partita per vedere Blaine giocare. Perché voleva vederlo con la divisa della squadra, sicuro che gli sarebbe stata bene. Sicuro che sarebbe stato l'unico ragazzo che gli sarebbe piaciuto con quella divisa. E poi voleva andarci perché Blaine il giorno dopo sarebbe partito per le vacanze di Natale e non lo avrebbe visto per due settimane.
«Oddio cosa sto facendo? Blaine ha un ragazzo!» borbottò prendendo la testa tra le mani e sospirando.
«Beh Blaine è tuo amico.. e Finn è tuo fratello. Direi che sono due buoni motivi per andare a vedere la partita.» gli disse togliendogli le mani dal volto per poterlo guardare, poi gli sorrise.
«Si, credo che tu abbia ragione -annuì poi mordendosi il labbro, consapevole però che non era per quei due motivi che Kurt aveva deciso di andare alla partita, ma si convinse che lo stava facendo per quello- Ora andiamo, prima che io cambi idea»

Kurt non aveva mai seguito così attentamente una partita come fece quel giorno. Anche se più che il gioco, aveva seguito il giocatore numero tre. E per un momento Kurt pensò che lui e Rachel dovevano sembrare davvero buffi lì in mezzo, era fin troppo evidente che nessuno dei due capisse nulla di quello sport. La coach Bestie chiamò un timeout e i giocatori si radunarono accanto a lei. Blaine ne approfittò per bere un po' d'acqua. Diede una pacca a Finn e raggiunse le panchine, tolse il caso per poi bere dalla sua borraccia senza rendersi contro che qualcuno dagli spalti lo stesse osservando attentamente. Aveva chiuso la bottiglia e stava per rimettersi il casco quando alzò lo sguardo verso le tribune e notò Kurt tra il pubblico. Fu sorpreso di trovarlo lì, sapeva che non gli piaceva il football e che non andava quasi mai alle partite. Non sapeva perché quella volta avesse deciso di farlo, forse era stato costretto da Rachel, ma fu comunque felice che fosse lì. Alzò la mano in segno di saluto e gli sorrise dolcemente. Vide Kurt fare lo stesso e poi si rimise il caso e raggiunse il resto della squadra. Ma prima di tornare alla partita, si girò ancora una volta verso Kurt e sorrise di nuovo. Si stava chiedendo il motivo per il quale non riusciva a non sorridere quando qualcosa aveva a che fare con Kurt e per questo non vide uno dei giocatori della squadra avversaria, alto e grosso il doppio di lui, andargli contro. L'ultima cosa che riuscì a sentire fu la voce di Finn urlare il suo nome prima di ritrovarsi steso per terra. Per un momento vide tutto nero e sentì rumori indistinti farsi sempre più vicino a lui. Ma poi i suoni si fecero pian piano sempre più distinti e riconobbe le voci di alcuni suoi compagni di squadra, la voce della coach e la voce di Kurt. Kurt? Cosa ci faceva lì, non era in tribuna? Si alzò leggermente e tolse il casco. Strinse gli occhi prima di aprirli e chiuderli più volte. Sia Kurt e Rachel, che Finn e gli altri della squadra, quando videro Blaine cadere a terra e non rialzarsi si spaventarono e corsero da lui per accettarsi che stesse bene. E Kurt lasciò un sospiro di sollievo uscire dalle sue labbra quando lo vide aprire gli occhi e guardarsi intorno confuso.
«Fermo ragazzo, hai preso una brutta botta» disse quello che doveva essere un paramedico bloccandolo quando lo vide alzarsi. Disse agli altri che si erano radunati lì intorno di lasciargli spazio così che potesse visitarlo e Blaine riuscì a vedere Kurt allontanarsi insieme a Rachel.

Il paramedico, dopo essersi accertato che Blaine stesse bene, lo lasciò andare, impedendogli però di giocare il resto della partita. E Blaine non obiettò, perché anche se stava bene era ancora un po' intontito da quella botta. Così con il casco in mano e un po' zoppicante raggiunse la panchina.
«Come stai?» domandò Kurt raggiungendolo, né lui né Rachel erano tornati ai loro posti in tribuna volendo prima accertarsi che Blaine stesse bene, ma solo Kurt gli si avvicinò.
«Sto bene, un po' indolenzito ma bene» lo rassicurò con un nuovo sorriso, proprio non poteva farne a meno. E nessuno dei due si accorse che pian piano, quei sorrisi che gli rivolgeva, stavano cambiando. Che i sorrisi che Blaine regalava a Kurt erano diversi da tutti gli altri, quei sorrisi erano solo per lui.
«Sicuro?» chiese ancora preoccupato Kurt, quando l'aveva visto cadere e non rialzarsi aveva sentito il suo cuore fermarsi, temendo che si fosse fatto seriamente male. 
«Sicuro» annuì di nuovo guadandolo negli occhi e sapere che Kurt si fosse preoccupato così tanto per lui, gli scaldò il cuore.

Dopo la partita, come organizzato, andarono a casa Hummel-Hudson per festeggiare la vittoria e per scambiarsi i regali di natale. Cenarono prima insieme a Carole e Burt che per tutta la cena si fece raccontare della partita, dispiaciuto per non essere riuscito ad andarla a vedere.
«Amico, ma poi si può sapere come hai fatto a non vederlo?» domandò Finn riferendosi al giocatore che gli era finito sopra per impedire così una sua azione. Ed era strano, perché Blaine era sempre stato bravo ad evitare gli avversarsi. Era piccolo, veloce e aveva sempre i riflessi pronti.
«Credo.. credo di essermi distratto» ammise un po' imbarazzato grattandosi la nuca per poi guardare velocemente Kurt seduto difronte a lui, ma nessuno sembrò, per fortuna, far caso a quello. Continuarono a parlare della partita per il resto della cena.
«E tu come mai sei andato alla partita?» domandò poi Burt guardando suo figlio. Kurt aprì la bocca per dire qualcosa, ma nessuna scusa plausibile gli venne in mente.
«L'ho supplicato io di non farmi andare da sola» venne in suo soccorso Rachel e Kurt annuì subito. Anche Burt lo fece per poi spostare lo sguardo su Carole che gli aveva appena chiesto qualcosa. Blaine abbassò lo sguardo sul suo piatto ormai vuoto, un po' deluso rendendosi conto solo in quel momento che aveva sperato che Kurt fosse andato alla partita per lui. Ma poi, perché sarebbe dovuto andare per lui? Non andava per suo fratello alle partite e lui era solo un amico.

Burt e Carole andarono a fare una passeggiata dopo cena e loro quattro si spostarono in salotto per aprire i regali. Kurt per prima cosa mise il suo cd di canzoni natalizie allo stereo per poi alzare gli occhi al cielo quando vide Finn e Rachel baciarsi sotto il vischio borbottando qualcosa sottovoce e facendo ridere Blaine.
«Se i piccioncini hanno finito di amoreggiare, anche se sanno benissimo che per questo ci sono le stanze -disse guardandoli male e facendo di nuovo ridere Blaine- direi che possiamo scambiarci i regali così sarete liberi di andare ad amoreggiare lontano dai miei occhi» Rachel rise separandosi dal suo ragazzo e andando a prendere i regali che aveva fatto.
«Tanto lo sappiamo che sei solo invidioso» scherzò lei e Kurt alzò di nuovo gli occhi al cielo.
«Sisi, certo sono invidioso di te che ti sbaciucchiavi mio fratello» borbottò facendo una faccia disgustata.
«Beh due anni fa lo saresti stato» si lasciò sfuggire divertita Rachel e Kurt spalancò gli occhi.
«Rachel!» esclamò mentre ora Blaine lo guardava confuso e curioso di saperne di più.
«Aspettate, cosa?» domandò infatti Blaine osservando Kurt diventare rosso.
«Prima che i nostri genitori si sposassero Kurt aveva una cotta per me -rispose Finn al posto di Kurt- È stato lui a farli conoscere, forse sperava che così avrebbe potuto vedermi anche a casa e magari conquistarmi» si mise a ridere e Kurt diventò ancora più rosso.
«Non è vero! -obiettò balbettando- Avete finito di prendermi in giro ora? Okay, si lo ammetto ho avuto una cotta per Finn, ma è stato tanto tempo fa, ma non avevo nessun secondo fine quando ho presentato Carole a mio padre. Storia chiusa, ora vi prego non parliamone più» disse poi ancora completamente imbarazzato e Blaine rise e anche se avrebbe voluto sapere di più di quella storia non fece altre domande.
Rachel e Finn furono i primi a scambiarsi i regali ed entrambi si ringraziarono con un bacio sulle labbra che fece alzare gli occhi al cielo a Kurt, ma in realtà era felice che Finn e Rachel stessero insieme. Poi Rachel e Kurt si scambiarono i loro regali e lo stessero fecero Blaine e Finn, i primi si ringraziarono con un abbraccio e i secondi con una pacca sulla spalla. Poi Finn e Rachel se ne andarono in camera per stare un po' per i fatti loro e Kurt e Blaine rimasero da soli. Si sorrisero e poi Kurt stava per dirgli che aveva fatto un regalo anche a lui, ma Blaine parlò per prima.
«Ho preso una cosa anche per te»  gli disse poi Blaine alzandosi dal divano per andare a prendere una busta dalla tasca del suo borsone.
«Davvero? -domandò sorpreso, certo anche lui aveva preso una cosa per Blaine ma non si aspettava che anche Blaine lo avesse fatto- Anche io ho una cosa per te a dire il vero» disse poi e Blaine gli sorrise mentre lo osservava andare a recuperare un pacchetto piccolo nascosto sotto l'albero. Il primo ad aprire il regalo fu Blaine e sorrise nel vedere l'ultimo cd di Katy Perry, lo stesso che qualche settimana prima aveva cercato al negozio ma non aveva trovato.
«Come? Era finito..» mormora stupito senza riuscire a nascondere un sorriso.
«L'ho ordinato -si strinse Kurt nelle spalle per poi rimanere completamente spiazzato quando Blaine lo abbracciò. Rimase qualche secondo fermo prima di ricambiare l'abbraccio. Chiuse gli occhi e respirò il suo profumo, rendendosi conto che sarebbe potuto rimanere tra le sue braccia per sempre- Ancora non ci credo di essere davvero entrato in un negozio di musica per comprare quello» scherzò prendendolo in giro e Blaine rise sciogliendo la presa guardando poi di nuovo il cd.
«Grazie -gli disse per poi dargli la busta.- Questi sono tuoi -disse poi mentre lo osservava aprire la busta e spalancare gli occhi quando vide i due biglietti per il concerto di Lady Gaga che si sarebbe tenuto qualche mese dopo a Columbus- Poi andarci con chi vuoi» aggiunse poi per spiegare il secondo biglietto.
«Tu sei pazzo Blaine! -esclamò Kurt- Ti saranno costati una fortuna»
«Non ti preoccupare di questo» disse Blaine e questa volta fu il turno di Kurt di abbracciarlo.
«Grazie» sussurrò poi tra le sue braccia mentre Blaine lo stringeva a lui.

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Natale è arrivatoooo... Kurt e Blaine sembrano aver legato, ma quest'ultimo è ancora impegnato.. però sembra che stia iniziando a realizzare qualcosa, mentre Kurt ormai è più che andato 😂 Blaine durante la partita si distrae e rischia di farsi male, ovviamente Kurt si preoccupa subito ma nulla di serio per fortuna.. e poi si scambiano i regaliiii, perchè si Kurt non è l'unico ad averci pensato.. ci vediamo settimana prossima, attendo commenti 

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Capitolo 8
*** Sette. ***


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Un nuovo anno era incominciato e ormai mancavano pochi giorni a San Valentino. Blaine l'avrebbe dovuto passare insieme al suo ragazzo, eppure non ne era così entusiasta come sarebbe dovuto esserlo. Non lo vedeva da più di un mese, l'ultima volta che si erano visti era stato durante le vacanze di Natale dato che erano entrambi tornati nella loro città natale. Ma ultimamente Blaine sentiva come se qualcosa tra di loro si fosse spezzato. Se all'inizio ci restava sempre male quando Jeremiah gli dava sempre buca all'ultimo, ora non ci faceva neanche più caso. Blaine si era rifatto una nuova vita lì a Lima. E poi c'era stata quella litigata quando Jeremiah prima di Natale, a inizio dicembre, era andato da lui. Forse era stata quella l'inizio della fine. Avevano chiarito, sì. Ma Blaine non era sicuro di aver perdonato veramente Jeremiah per le parole che gli aveva rivolto. Ma teneva ancora a lui per lasciarlo andare. E poi era stata la sua prima vera cotta, Jeremiah era stato il primo a farlo sentire desiderato. Forse era proprio per questi motivi che Blaine continuava a stare con lui. E poi c'era Kurt. Cosa ci fosse tra lui e Kurt, Blaine non sapeva definirlo. Sapeva solo che ogni giorno si affezionava di più al ragazzo, che fosse sempre più difficile non guardarlo, che era impossibile non sorridere quando era con lui. Anche quel pomeriggio, quando Blaine vide Kurt arrivare con Rachel e sedersi sulle gradinate durante il loro allenamento di football, non riuscì a trattenere un sorriso. Era avvolto in una sciarpa blu con una riga rossa e una bianca. Le guance adorabilmente rosse per il freddo. Forse se avesse indossato un cappello sarebbe stato più al caldo, ma Blaine sapeva che non lo faceva perché altrimenti il suo ciuffo si sarebbe rovinato. Quando vide Kurt alzare lo sguardo su di lui, gli sorrise e lo salutò con la mano prima di tornare ad allenarsi.

Ormai Rachel non doveva più insistere per farsi accompagnare da Kurt alle partite ed occasionalmente anche agli allentamenti di football, anzi alcune volte era proprio lui a proporlo. E Kurt sapeva che ormai non c'erano più speranze. Perché non era la prima volta che si prendeva una cotta per un giocatore della squadra. Prima c'era stato Finn, poi Sam. Ma mai era andato ad una partita o ad un allenamento per vedere uno dei due. Ma con Blaine era diverso, Blaine era diverso. E non lo era solo perché fosse gay, no. C'era dell'altro. E Kurt non riusciva a capire perché si sentisse così inspiegabilmente legato a lui. E ormai aveva anche smesso di negarlo a se stesso, aveva smesso di negare i sentimenti che provava per lui. Perché era inutile farlo, tutto dentro di lui gridava che avesse perso la testa per quel ragazzo. Già il solo fatto che fosse lì a vedere degli allenamenti di football ne era prova. Ma anche se lo aveva ammesso a se stesso, non ne aveva fatta parola con nessuno, Rachel esclusa. Negli anni era diventato bravo a tenere nascoste le sue cotte, anche perché in passato era sempre stato deriso per questo. E così Kurt aveva innalzato un muro davanti a sé e solo chi lo conosceva veramente bene avrebbe potuto capire cosa nascondeva il suo cuore. Finn e Rachel all'inizio avevano dovuto combattere e conquistare la sua fiducia per abbattere quel muro, anche se alcune volte, su certi argomenti Kurt tendeva ancora ad escludere Finn, ma non lo faceva con cattiveria. Eppure con Blaine era stato così facile abbassare quelle barriere e farlo entrare nella sua vita. E sapeva che quella cotta era diversa dalle altre. Anzi, era molto più di una semplice cotta. E a volte faceva male sapere di essere solo un amico per lui, sapere che Blaine avesse un ragazzo e fosse impegnato. Ma non riusciva a fare a meno di lui nella sua vita. Più lo conosceva e più voleva fosse presente. E se non poteva averlo come desiderava, allora si sarebbe accontentato di essere suo amico. Perché ora non riusciva più a pensare ad una vita senza Blaine, senza sentire il suono della sua risata, senza vedere quel sorriso che gli illuminava le giornate, senza perdersi in quegli occhi così pieni di vita e speranza, senza litigare con lui su chi fosse migliore tra Katy Perry e Lady Gaga. Si riscosse dai suoi pensieri solo quando vide Blaine salutarlo da lontano e sorridergli. E Kurt sentì il suo cuore fermarsi per quel sorriso così luminoso. Si inumidì le labbra e ricambiò il sorriso anche lui osservandolo poi correre verso la coach ed annuire alle sue richieste. E poi, come capitava spesso quando Kurt andava a vedere gli allenamenti dei Titans, la sua attenzione fu catturata dagli allenamenti delle Cheerios che sicuramente trovava molto più interessanti di quelli di football. Ma non mancavano mai le occhiate che puntualmente lanciava a Blaine, perché proprio non riusciva a fare a meno di guardarlo. 

San Valentino era arrivato e Kurt e Blaine erano seduti sul letto di Finn mentre questo si preparava per l'appuntamento con Rachel. Kurt era lì per consigliare al fratello cosa indossare, Blaine era lì semplicemente perché aveva passato il pomeriggio con il suo migliore amico e stava per andare via quando Finn aveva iniziato a prepararsi per la serata, ma poi era arrivato Kurt e lui aveva deciso di rimanere.
«Sicuro che vestito così vado bene?» chiese ancora Finn e Kurt sbuffò in risposta alzando gli occhi al cielo mentre Blaine rideva al suo fianco.
«Sei tu ad aver chiesto il mio aiuto -gli fece notare Kurt- E poi me ne intendo di moda e vestiti» aggiunse.
«Si, ma sei sempre tu che un giorno ti sei presentato in quel vestito che mi sembrava fatto di carta stagnola con dei tacchi troppo alti. Ancora mi chiedo come tu abbia fatto a camminare con quei cosi» Blaine corrugò la fronte confuso spostando lo sguardo su Kurt e non riuscì a trattenere un sorriso quando lo vide arrossire.
«Aspetta, cosa?» domandò volendo sapere di più mentre Kurt fulminava il fratello con lo sguardo.
«Niente, lascialo perdere» mormorò Kurt sperando che il discorso finisse lì, ma a quanto pare suo fratello si divertiva a metterlo in imbarazzo, non c'era altra spiegazione.
«Era la settimana su Lady Gaga al Glee Club e Kurt prese quel compito troppo seriamente dato che un giorno arrivò a scuola vestito come lei» spiegò Finn e Blaine scoppiò a ridere mentre Kurt incrocia le braccia al petto.
«Quando avrete finito di ridere di me, mi troverete in camera» disse alzandosi dal letto, ma Blaine lo bloccò istintivamente per un polso.
«No dai Kurt. Scusa non volevo ridere. Ma tu non fai altro che prendermi in giro per Katy e poi vengo a sapere questo -disse divertito e Kurt ci provò davvero a fingersi ancora offeso e a non sorridere- Dimmi che hai delle foto, ti prego» aggiunge poi Blaine e Kurt sfilò la presa dalla sua mano per colpirlo giocosamente sulla spalla.
«Le ho bruciate tutte» disse per poi sorridere nel vedere il piccolo broncio sulle labbra di Blaine.
«Puoi star pur certo che troverò un modo per vederle.» lo sfidò allora Blaine.
«Quindi sto bene così?» domandò ancora Finn dopo essersi controllato ancora allo specchio.
«Per l'amore del cielo Finn, ti ho già detto di sì. E ora ti conviene andare se non vuoi passare la serata a sentire Rachel lamentarsi del fatto che tu fossi in ritardo» disse Kurt spingendolo fuori la camera.
«Okay okay.. va bene, vado» si arrese Finn andando via e lasciando i due ragazzi nella sua camera che in un primo momento rimasero in silenzio a guardarsi.
«Tu non devi andare? -domandò poi Kurt, rompendo quel silenzio.- Non ti devi vedere con il tuo ragazzo?» gli chiese poi sapendo che Blaine si era organizzato con il suo ragazzo per San Valentino lo aveva sentito parlare al telefono con lui qualche giorno prima.
«No -scosse la testa- abbiamo litigato. Abbiamo passato gli ultimi dieci gironi a decidere cosa fare, restando d'accordo sul fatto che sarebbe venuto lui qui e stamattina mi ha chiamato per dirmi che non veniva più e se potevo andare io da lui» spiegò stringendosi nelle spalle.
«E perché non sei andato tu?»
«Perché non mi andava.» disse semplicemente, senza aggiungere altro e Kurt non fece altre domande. Senza dire che era stato proprio quello il motivo per cui avessero litigato, ma Blaine era semplicemente stanco di dover sempre inseguire Jeremiah, di dover essere sempre lui a chiedergli di vedersi per un weekend. Pian piano si stava rendendo conto che Jeremiah aveva iniziato a darlo per scontato.
«E se.. si insomma, se restassi qui? -chiese poi Kurt lasciando Blaine un po' sorpreso dalla sua domanda- Cioè io non ho niente da fare, tu neanche.. potremmo fare niente insieme» disse ancora sperando di non sembrare troppo ridicolo. E Blaine gli sorrise, rendendosi conto di voler passare la serata con lui.
«Si, mi piacerebbe fare niente insieme»

Kurt alla fine lo invitò ad andare in camera sua, Blaine si guardò introno studiando attentamente la sua stanza in ogni minimo dettaglio.
«L'ho decorata e arredata tutta io» affermò con una punta d'orgoglio Kurt dopo che Blaine gli aveva detto che aveva una bella camera. Kurt si era poi seduto sul suo letto mentre Blaine andava in giro a curiosare. Poi si era seduto su un puff sotto la finestra e avevano iniziato a parlare. Parlarono un po' del Glee club e ancora una volta la loro discussione si spostò su Katy vs. Gaga. Blaine si lamentò del fatto che avessero dedicato una settimana intera a Lady Gaga e neanche un girono a Katy Perry e ancora una volta si trovavano a discutere su quello. Ma non erano discussioni serie, si divertivano a stuzzicarsi e prendersi in giro su quello.
«Perché non provi ad entrare nelle Cheerios?» chiese poi Blaine di punto in bianco e Kurt quasi si strozzò con la sua stessa saliva per quella domanda così inaspettata.
«Cosa?» domandò non sicuro di aver capito bene e Blaine si sentì subito in imbarazzo, credendo di aver messo a disagio Kurt con quella domanda.
«Scusa, non volevo sembrare inopportuno -disse mordendosi il labbro.- È solo che ho notato che ogni volta che venivi agli allentamenti le osservai quasi incantato e..scusa ho dato per scontato che le guardavi perché ti sarebbe piaciuto entrare in squadra, invece magari le guardavi solo perché preferivi guardare loro allenarsi invece di noi» aggiunse poi scuotendo la test come a dire di lasciar perdere, che non era importante. Kurt rimase per qualche secondo spiazzato da quelle parole. Un po' perché capì che Blaine lo osservava quando andava con Rachel a vedere gli allentamenti, un po' perché aveva capito una cosa che non aveva mai detto a nessuno, neanche a Rachel a cui solitamente diceva tutto. E lo aveva capito solo osservandolo.
«No.. no, hai ragione -disse poi e Blaine alzò lo sguardo nel suo- Non so perché, ma ad una parte di me sarebbe piaciuto entrare in squadra» ammise poi arrossendo leggermente, era la prima volta che lo ammetteva ad alta voce. E Blaine, Blaine sorrise, perché in qualche modo aveva capito che era la prima persona a cui lo diceva.
«E perché non provi ad entrare?» chiese poi.
«Blaine, siamo a metà anno ormai e le selezioni sono state ad inizio anno»
«Beh io so che si è liberato un posto. Una delle cheerleader è caduta mentre faceva un salto e si è rotta la caviglia. Quindi c'è un posto libero in squadra»
«Non so, Blaine...io, non-» il tono di Kurt era indeciso e insicuro e Blaine lo bloccò prima che potesse continuare a parlare, o meglio a blaterare cose poco chiare.
«Perché no? È il tuo ultimo anno Kurt. Tra qualche mese ti diplomerai e non metterai più piede in quella scuola. Cosa hai da perdere? Meglio un rimorso di un rimpianto» Kurt gli sorrise annuendo.
«Ci penserò.. -disse poi e lo avrebbe davvero fatto.- Ah e.. grazie, Blaine» aggiunse e Blaine gli sorrise in risposta.

Era la seconda volta che capitava, era la seconda volta che Blaine si lasciava andare e cantava davanti a qualcuno, era la seconda volta che Kurt aveva la possibilità di sentire ancora una volta Blaine cantare. E Kurt si sentì così fortunato per quello. Sentire la voce di Blaine, vederlo così spensierato e rilassato. In qualche modo capì che Blaine non lo faceva spesso, forse quasi mai, che non era solito cantare in presenza di qualcuno. Eppure era la seconda volta che lo faceva con lui e Kurt si sentì felice per quello e non riuscì a trattenere un sorriso, un sorriso diverso del solito, perché si sentiva speciale e privilegiato. E Blaine lo notò quel sorriso e in quel momento scattò qualcosa dentro di lui. Gli bastò osservare quel sorriso sulle labbra del ragazzo. Gli bastò osservare quegli occhi azzurri, no, non azzurri. Dire azzurri avrebbe sminuito la bellezza di quegli occhi che invece erano così speciali. Non erano semplicemente azzurri. Certo a prima vista sembravano di quel colore, ma ora che Blaine li guardava meglio potè notare delle sfumature sul verde e sull'oro attorno alla pupilla. E si chiese come avesse fatto a non notarlo prima. No, decisamente gli occhi di Kurt non erano di un banale azzurro, non erano affatto banali. Erano unici, unici come lo era Kurt. E Blaine in quel momento realizzò che avrebbe potuto perdersi per sempre in quegli occhi tanto speciali. E gli bastò perdersi in quegli occhi per rendersi conto che Kurt non era un amico per lui. Non lo era mai stato. Che quel giorno non era andato a Columbus dal suo ragazzo solo perché semplicemente non gli andava, non era andato perché lui voleva restare lì, a Lima, nella speranza di passare quella serata con Kurt. E non era stato un caso se aveva trascorso quel pomeriggio lì da Finn, non era stato un caso che quando aveva visto Kurt rientrare aveva automaticamente deciso di restare ancora un po'. L'aveva fatto perché il suo cuore sperava che Kurt gli chiedesse di restare con lui quella sera.
«Che c'è?» chiese confuso Kurt notando il modo in cui lo stava osservando Blaine in quel momento, il suo guardo era intenso, troppo intenso e sentiva lo stomaco contorcersi perché, insomma, non era possibile che Blaine stesse guardando lui in quel modo.
«Nulla, nulla» disse Blaine scuotendo la testa, in quel momento, preso dalla consapevolezza dei suoi sentimenti, avrebbe voluto solo baciarlo. Ma non lo fece, non lo fece perché non poteva, perché lui era ancora impegnato nonostante tutto. E non era giusto per Jeremiah, non era giusto per Kurt. Così si limitò a sorridergli per poi riprendere a cantare quella parte di quella canzone che stava suonando in quel momento, trovando assurdo come quella canzone sembrasse parlare di lui in quel momento.
«Now I see you from a different point of view
I feel it's too good to be true
I found my missing piece
Oh, my, my, you just took me by surprise
And I can't believe my eyes
Oh, I must be seeing blind»

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È martedì.. il che significaaaa: nuovo capitoloooo
San Valentino è arrivato.. Blaine è ancora impegnato con Jeremiah anche se si sta rendendo conto che i suoi sentimenti non sono più li stessi. E poi passa la giornata di SanValentino con Kurt invece che con il suo ragazzo e finalmente anche a lui è tutto più chiaro.. Ora che ha finalmente capito quali sono i suoi sentimenti, cosa accadrà?

"Ti vedo, da un diverso punto di vista
Sento che è troppo bello per essere vero
Ho trovato il pezzo che mi mancava
Oh, mia, mia, mi hai colto di sorpresa
E non riesco a credere ai miei occhi
Oh, devo essere cieco" questa è la traduzione del pezzo che canta Blaine alla fine del capitolo

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Capitolo 9
*** Otto. ***


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Il giorno dopo San Valentino, Blaine si mise alla guida della sua auto e guidò fino a Columbus. Ora che aveva capito che lui continuava a stare con Jeremiah per abitudine e che in realtà aveva iniziato a provare qualcosa per Kurt, non avrebbe più potuto far finta di nulla. Così la mattina dopo si presentò da lui per lasciarlo. Non era una persona che lasciava il proprio ragazzo per telefono, non gli sembrava giusto. Perché poteva anche essere che si fossero allontanati negli ultimi mesi, ma erano anche stati felici insieme, avevano condiviso bei momenti. E poi dopo guidò fino casa Hummel-Hudson, semplicemente perché voleva vedere Kurt. Ma i suoi piani di passare del tempo con Kurt furono distrutti quando, arrivato a casa dei ragazzi, li vide entrambi sull'uscio della porta e Finn lo invitò ad aggiungersi a lui e agli altri ragazzi della squadra per quel pomeriggio. Blaine provò anche a pensare una scusa per declinare l'invito.
«Lascio Kurt da Rachel e poi andiamo» aggiunse poi Finn e Blaine si limitò solo ad annuire. Era inutile trovare delle scuse dato che comunque Kurt non sarebbe stato disponibile. 
«Prendiamo la mia auto allora -disse soltanto tornando verso la sua auto.- Io e Jeremiah ci siamo lasciati» annunciò poi rompendo quel silenzio. Nessuno gli aveva chiesto nulla, ma Blaine voleva solo che Kurt lo sapesse. E Kurt quando lo sentì alzò lo sguardo su di lui ma non disse nulla. Fu Finn a parlare.
«Mi dispiace amico» disse poggiando una mano sulla sua spalla, Kurt si limitava a guardarlo mentre non faceva altro che chiedersi come mai si fossero lasciati. Centrava in qualche modo la litigata di cui gli aveva parlato la sera prima?
«Tranquillo -disse Blaine stringendosi nelle spalle come a dirgli che non era un problema, che lui stava bene- Sono stato io a lasciarlo. Ultimamente non era più lo stesso tra di noi» aggiunse e poi guardò Kurt seduto sui sedili posteriori, tramite lo specchietto retrovisore, e per un attimo i loro sguardi si incontrarono e Blaine non riuscì a trattenere un sorriso. Un sorriso che Finn non sembrò notare. Kurt ricambiò il sorriso e abbassò lo sguardo. Blaine aveva lasciato il suo ragazzo. Blaine era single. Blaine era disponibile. Blaine aveva passato la serata di San Valentino con lui e poi il girono dopo aveva lasciato il suo ragazzo. E poi ricordò di come lo aveva guardato la sera prima. Doveva significare qualcosa tutto quello? E perché dopo aver detto che era stato lui a lasciarlo aveva cercato il suo sguardo?

E se Kurt all'inizio aveva pensato che ci potesse essere qualcosa tra lui e Blaine, qualcosa anche da parte sua, quando dopo un paio di settimane non era cambiato nulla, aveva deciso di smettere di illudersi. Il fatto che Blane avesse lasciato il suo ragazzo, non implicava che lo avesse fatto per lui. Perché se così fosse stato, le cose tra di loro sarebbero cambiate ora, giusto? Era anche vero che non avevano avuto poi tutto questo tempo da passare insieme dato che Kurt passava quasi tutto il suo tempo tra lo studio e le prove del Glee Club per le regionali. E quando lui era libero, Blaine aveva gli allentamenti di football o di boxe. E quei pochi momenti in cui si vedevano, c'era sempre Finn con loro. Poi arrivò il girono delle regionali, quell'anno si sarebbero tenute al McKinley. Kurt e gli altri del Glee erano in aula canto a prepararsi e in giro c'era il panico più totale. C'era chi si urlava contro, chi si riscaldava, chi faceva esercizi vocali, chi saltellava per scaricare la tensione. E poi arrivò il momento dell'esibizione. Kurt prese un lungo respiro e seguì il resto del gruppo verso l'auditorium. Rachel fu l'unica a salire sul palco per cantare Get it right, una canzone che aveva scritto lei, mentre tutti gli altri rimasero dietro le quinte. Kurt sbirciò tramite le tende per vedere quanta gente ci fosse. E fu allora che lo vide. Blaine era seduto in terza fila, abbastanza centrale e stava ascoltando la sua amica, ma poi spostò lo sguardo verso di lui, come se si fosse sentito osservato. Lo vide sorridergli e Kurt sentì il suo cuore perdere un battito. Blaine era lì per lui? O si stava illudendo ancora una volta? Infondo alcuni suoi compagni di squadra facevano parte del Glee, tra cui anche suo fratello. Magari era lì per loro, magari era lì per i suoi compagni di squadra e per lui. Non ebbe il tempo di pensare ad altro che fu trascinato sul palco dal resto del gruppo per cantare tutti insieme Loser like me.

Quando Blaine era arrivato al McKinley, era stato tentato di entrare nel Glee club, lo aveva sempre ispirato, ma il coraggio gli era mancato. Non aveva mai cantato davanti a nessuno, Kurt escluso, come avrebbe potuto cantare in un'aula piena di ragazzi? Nelle sue vecchie scuole non c'era nessun Glee club, quindi non era mai stato tentato prima e una volta arrivato al McKinley aveva fatto di tutto per restare il più lontano possibile da quell'aula, da quel gruppo. Ma quella volta non aveva saputo resistere ed era andato a vedere le regionali. In parte lo aveva fatto per vedere i suoi amici, ma principalmente per vedere Kurt. E dopo averli sentiti durante le loro esibizioni, doveva ammettere che fossero davvero bravi. Soprattuto quando aveva capito che le canzoni che avevano cantato fossero state scritte da loro. E poi ora che aveva sentito la voce di Kurt, voleva avere la possibilità di risentirla. Possibilmente senza le altre voci che coprivano la sua. E quando anche le New Direction finirono di esibirsi, Blaine approfittò di quella pausa dove i giudici avrebbero decretato i vincitori, per andare dietro le quinte. Voleva vedere Kurt, voleva parlare con lui. Finn era occupato con Rachel quando raggiunse il gruppetto che era dietro le quinte a commentare l'esibizione, così Blaine ne approfittò e raggiunse Kurt fermandosi alle sue spalle.
«Puoi venire un attimo con me?» domandò al suo orecchio, poi sorrise quando lo vide sussultare, sorpreso. Kurt non si aspettava di certo che Blaine andasse dietro le quinte e ancor meno che andasse da lui a chiedergli di andare da una parte.
«Blaine -mormorò stupito girandosi verso di lui- Che ci fai qui?» chiede confuso ma annuendo alla sua domanda e seguendolo in un posto più isolato.
«Per te» disse soltanto Blaine porgendogli una rosa color pesca che aveva tenuto nascosta dietro la schiena. Aveva passato una buona mezzora per capire quale fosse il fiore più adatto da regalare a Kurt, poi la fiorista gli aveva spiegato il significato del colore delle rose e così Blaine aveva deciso per quella color pesca. La fiorista gli aveva detto che quella rosa poteva significare "Mettiamoci insieme" oppure la chiusura di un affare. E a Blaine era bastato quello per convincersi a sceglierla.
«Oh -Kurt rimase completamente senza parole quando vide la rosa. Ma cosa significava quel gesto? Perché gli aveva portato una rosa? Aveva per caso un significato particolare? Perché proprio a lui? Perché lo aveva fatto allontanare dagli altri? Aveva così tante domande per la testa.- Perché?» chiese soltanto, aveva troppe domane e nessuna risposta. Aveva bisogno di sapere.
«Per il non detto che c'è tra noi due» disse semplicemente Blaine e ciò non fece altro che aumentare le domande di Kurt.
«Quale non detto?»
«Hai presente Cin Cin, Sam e Diane -disse Blaine ma Kurt fu ancora più confuso- Un ragazzo e una ragazza in una serie TV che si piacciono ma non se lo dicono mai perché scenderebbero gli ascolti, quella roba lì» spiegò Blaine e Kurt si leccò le labbra cercando di capire se Blaine stesse davvero cercando di dirgli quello che pensava. 
«Non c'è niente di non detto» disse poi, perché non voleva illudersi di nuovo. Ma Blaine sembrava non avere intenzione di arrendersi.
«Beh è un paradosso. Perché se tu lo dicessi, sarebbe rivelato e saresti un bugiardo. Perciò non dicendolo, dici la verità e ammetti che c'è qualcosa» disse ancora Blaine e Kurt sentì il suo cuore battere. Blaine stava per caso dicendo che provava qualcosa per lui? Ma non fece in tempo a chiedere alcuna spiegazione, non fece in tempo a dire nulla, perché Quinn lo venne a chiamare.
«Scusa, devo andare» disse soltanto per poi raggiungere il resto del gruppo e mentre risaliva sul palco, dietro a tutti, portò la rosa al naso e annusò il profumo.

«Da dove esce quella rosa -domandò Rachel che si era accorda del fiore che Kurt stringeva tra le mani- Chi te lo ha dato?» chiese ancora, ma le bastò vedere Blaine dietro le quinte e l'espressione del suo amico per capire. E Kurt non rispose perché la presentatrice aveva iniziato a dire la classifica. Ci fu una breve pausa e poi fu annunciato il vincitore: le New Direction. E da quel momento sul palco non si capì più nulla. Tutti si misero ad urlare e saltare e abbracciarsi felice. Avevano vinto, sarebbero andati alle nazionali. E poi Schuester andò a ritirare la loro coppa. Santana baciò Brittany, Finn baciò Rachel, Mike baciò Tina, Kurt guardò Blaine e Blaine guardò Kurt e si sorrisero.
Quando scesero dal palco, erano ancora tutti euforici e avevano voglia di festeggiare.
«Dovremmo andare a festeggiare» propose Puck, Kurt alzò gli occhi al cielo divertito. Per Puck ogni scusa era buona per festeggiare, ma quella sera aveva anche lui voglia di festeggiare, ma voleva anche parlare con Blaine.
«Blaine -lo richiamò Finn quando si accorse di lui, non si fece domande sul perché fosse lì, si limitò a circondargli la spalla con un braccio- Ti unisci a noi?» gli chiese e Kurt lo guardò mordendosi il labbro, sperando che accettasse.
«Si dai, vieni pure tu» sorrise Sam provando anche lui a convincerlo. E anche se Blaine si sentiva un po' un intruso in mezzo a loro, accettò. Accettò perché parte di quei ragazzi erano suoi amici, accettò perché Kurt sarebbe stato presente.

Una volta arrivati al Bel Grissino, presero posto in tavoli diversi. Blaine riuscì però a sedersi accanto a Kurt, insieme a Rachel, Finn, Tina e Mike. Parlarono delle esibizioni di quella sera, commentando anche quelle degli avversari, Blaine si complimentò con Rachel per la canzone che aveva scritto. Poi il discorso si spostò sul football e iniziarono a parlare di alcune vecchie partite.
«E vi ricordate quando Kurt entrò in squadra?» domandò Finn rivolgendosi a tutti i presenti al tavolo, ma coinvolgendo anche gli altri nei tavoli vicini. Blaine spalancò gli occhi e si voltò verso Kurt confuso, aveva davvero fatto parte della squadra? Ma non odiava il football?
«Oddio ti prego no» borbottò Kurt coprendosi il volto con le mani.
«Non capirò mai perché hai insistito tanto per entrare per poi lasciare la squadra subito dopo la partita» commentò Puck e Kurt sarebbe voluto solo sprofondare in quel divantetto dove era seduto mentre Blaine ascoltava divertito i commenti dei ragazzi, non riuscendo ad immaginarsi Kurt con la divisa e in mezzo al campo.
«Perché quando si è messo a ballare Single Ladies davanti a tutti prima di calciare la palla?» continuò Finn e Blaine vide le guance di Kurt accendersi di un rosso fuoco.
«Aspetta cosa? Hai davvero ballato Single Ladies durante una partita di football?» domandò divertito.
«Oh smettetela di prendermi in giro -borbottò Kurt ignorando volutamente la domanda di Blaine. Per caso suo fratello aveva convinto il resto del gruppo per metterlo in imbarazzo davanti a Blaine?- Intanto se non fosse stato per me, non avreste vinto quella partita» decise di tirarsela un po'. Perché anche se era entrato in campo solo all'ultimo minuto, anche se aveva solo calciato una palla, era stato lui quello a portare il punto decisivo alla squadra portandola così alla vittoria.

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Si lo so, è lunedì e di solito aggiorno martedì, ma domani non sarò a casa per visite mediche e quindi ho preferito aggiornare oggi non sapendo se sarei riuscita a farlo domani. Quindi ecco a voi il nuovo capitolo.

La prima cosa che fa Blaine dopo San Valentino è guidare fino a Columbus solo per lasciare il suo ragazzo e poi tornare a Lima e farlo subito sapere a Kurt. Però poi non riesce a parlargli davvero fino al giorno delle regionali anche se poi anche lì vengono interrotti..Kurt ha più domande del solito ma non si vuole illudere e intanto suo fratello continua con il metterlo in imbarazzo..ora come andranno le cose secondo voi? 

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Capitolo 10
*** Nove. ***


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Dopo la cena, si separarono tutti. Blaine si offrì di riaccompagnare Kurt a casa dato che Finn era andato a fare un giro con Rachel e Kurt accettò senza problemi, sperando che così avrebbero potuto parlare. Perché lui aveva ancora così tante domande. Ma il viaggio in auto fu silenzioso. Nessuno dei due parlò. Kurt perché aspettava delle risposte da Blaine, aspettava che fosse lui a parlare. Blaine perché stava cercando le cose giuste da dire. E senza rendersene conto, arrivarono e il tempo a disposizione per parlare era finito. Si salutarono e Kurt scese dall'auto, ma Blaine non poteva lasciarlo andare così.
«Kurt..-lo richiamò prima che potesse chiudere lo sportello- Prima non siamo riusciti a parlare» Il cuore di Kurt perse un battito, il momento delle risposte era arrivato e ora non era più sicuro di volerle sapere. Prese un profondo respiro e si voltò verso Blaine, Blaine che lo stava guardando di nuovo in quel modo così intenso, nello stesso modo in cui lo aveva guardato la sera di San Valentino.
«Ti..ti va di entrare?» gli chiese allora un po' titubante, Blaine gli regalò uno dei suoi sorrisi e spense il motore dell'auto. Poi in silenzio entrano in casa. Kurt aveva ancora la rosa in mano e si rigirava il gambo tra le dita mentre raggiungeva la sua camera e Blaine lo seguiva.
«Kurt..» disse Blaine, deciso a parlare con lui.
«Perché questa rosa?» lo interruppe però Kurt, voltandosi verso di lui. Blaine si tolse il giubbotto e lo posò sulla sedia della scrivania cercando le parole adatte, non era mai stato bravo con le parole. Era più una persona che dimostrava le cose, ma per Kurt si sforzò di trovare le parole giuste. Perché per Kurt ne valeva la pena, Blaine sentiva che per lui valeva la pena esporsi.
«Lo sai che ogni rosa ha un significato diverso? -domandò poi e Kurt scosse la testa mentre lasciava la sua rosa sul comodino accanto al letto e si toglieva anche lui il giubbotto- La rosa rossa indica l'amore, quella bianca la purezza, quella gialla la gelosia, ma anche l'amicizia. Le rose rosse e gialle insieme indicano il passaggio dall'amicizia all'amore -sorrise, all'inizio aveva anche pensato di prendere due rose: una rossa e una gialla. Ma poi aveva optato per quella color pesca, perché infondo loro erano ancora amici.- Quella rosa rappresenta l'eleganza..» continuò a spiegare e Kurt lo ascoltava, ma era sempre più confuso. Non riusciva a capire dove volesse arrivare con quel discorso. 
«E quella? Cosa significa quella color pesca?» gli chiese poi indicando la rosa sul suo comodino e Blaine sorrise di nuovo.
«Quella color pesca ha due significati -rispose prendendo la rosa in mano e osservandola- Può esprimere la chiusura di un rapporto -disse e poi alzò il volto dalla rosa e puntò il suo sguardo in quello di Kurt mentre si avvicinava di più a lui- Oppure può significare: "Mettiamoci insieme"» disse guardandolo negli occhi e Kurt sentì il cuore fermarsi e il respiro mancargli per qualche secondo. Non seppe se fosse per la vicinanza, per quello che Blaine gli aveva appena detto o se fosse per il modo intenso in cui lo stava guardando.
«Io.. io.. cosa stai cercando di dirmi Blaine?» domandò. Non era stupido, sapeva leggere tra le righe. Ma aveva bisogno di sentirselo dire. Aveva bisogno di sentirlo dire da Blaine. Perché non riusciva a credere che Blaine volesse davvero stare con lui, che avesse lasciato il suo ragazzo per lui. Non riusciva a credere di piacere a Blaine. Lo stesso ragazzo che aveva notato mesi prima, che aveva osservato in silenzio sperando che si accorgesse di lui. Lo stesso ragazzo per cui aveva avuto una cotta per mesi e che pur di averlo nella sua vita aveva accettato di averlo come amico.
«Tu mi piaci Kurt -disse Blaine con tono deciso- A dire il vero credo che tu mi sia sempre piaciuto, solo che ero troppo cieco per capirlo prima.- Kurt continuò a guardare Blaine, senza sapere bene cosa dire, ancora troppo sorpreso da quello che stava accadendo- Kurt, arriva un momento nella vita in cui diciamo a noi stessi "Oh eccoti, ti ho cercato per tutta la vita" -Blaine lo prese per mano e lo fece sedere accanto a lui sul letto- La sera di San Valentino, quando mi hai sorriso in quel modo mentre cantavo, beh..quello è stato il momento per me, con te. -fece una pausa e si leccò le labbra. Kurt rimase in silenzio ad ascoltare Blaine parlare, non sapeva cosa dire. Nessuno gli aveva mai detto quelle parole e non riusciva a crederci che fosse proprio Blaine a farlo.- Avrei dovuto passare quella giornata con il mio ragazzo, ex ragazzo. Eppure non volevo stare con lui quella sera. Una parte di me sperava che tu mi chiedessi di stare con te. E mi dispiace se ci ho messo così tanto tempo a capirlo e a lasciare Jeremiah, ma tu..tu mi emozioni Kurt. -concluse. E per tutto il tempo non aveva mai distolto lo sguardo da quello di Kurt.- Dì qualcosa, ti prego» aggiunse poi accennando una risata nevosa. Non si era mai esposto così per nessuno. Era stato Jeremiah quello che si era fatto avanti con lui, era stato Jeremiah a dirgli che gli piaceva e a chiedergli di essere il suo ragazzo. Blaine era sempre stato più bravo con i fatti che con le parole. Ma quella volta ci aveva provato, si era esposto e adesso aspettava una qualunque risposta da parte di Kurt. Risposta che però non arrivava. Kurt continuava a restare in silenzio rendendo solo Blaine più nervoso. Kurt aprì e chiuse la bocca per qualche istante, cercando di riprendersi, di dire qualcosa di sensato. Blaine gli aveva appena detto che gli piaceva, che voleva stare con lui. Era successo davvero, non era solo un sogno.
«Io.. io non.. non so che dire, Blaine -disse e Blaine si sentì morire per un secondo. Aveva davvero creduto che quell'interesse fosse ricambiato, ma forse se l'era solo immaginato. Ma poi Kurt riprese a parlare.- Blaine, tu.. io..dio perché è così difficile -borbottò e Blaine accennò una risata e strinse un po' di più la presa sulla mano di Kurt che era ancora tra la sua- È solo che non mi sembra vero tutto questo, ho aspettato così tanto, ho sperato che tu ti accorgessi di me. E poi l'hai fatto. Ma tu avevi un ragazzo e noi siamo diventati amici. E poi abbiamo passato la sera di San Valentino insieme e il giorno dopo hai lasciato il tuo ragazzo. E io avevo così tante domande. Ma poi sono passati giorni, settimane e nulla è cambiato e ora.. e ora tu mi dici che..-lasciò la frase in sospeso, perché ancora non riusciva a rendersene conto che fosse la realtà, Blaine voleva lui- E mi sembra tutto così.. irreale» Blaine gli sorrise e si fece più vicino a lui, posò una mano sulla sua guancia e l'accarezzò con il pollice. Kurt rabbrividì a quel contatto, ma non si ritrasse.
«È tutto reale Kurt, quello che provo per te è reale -Kurt portò la mano su quella di Blaine e la spinse di più contro la sua guancia e chiuse gli occhi, cercando di imprimere quella sensazione nella sua mente, sulla sua pelle.- Quella sera, avrei tanto voluto baciarti Kurt» disse Blaine abbassando lo sguardo sulle labbra del ragazzo. Kurt aprì gli occhi e lo guardò, nessuno lo aveva mai guardato il quel modo. Pensava che nessuno lo avrebbe mai fatto.
«Perché non l'hai fatto?»
«Perché in quel momento avevo ancora un ragazzo. E non sarebbe stato giusto. Non lo sarebbe stato per Jeremiah, non lo sarebbe stato per te.»  spiegò e Kurt riuscì a capirlo e lo apprezzò. Perché anche se in un primo momento sarebbe stato felice se Blaine lo avesse baciato, sapeva che poi si sarebbe pentito se il loro primo bacio fosse successo in quel modo.
«Ma ora..ora tu e Jeremiah non state più insieme.»  disse poi e Blaine sorrise e scosse la testa. Poi si fece più avanti, si alzò leggermente dal letto e fece unire le loro labbra in un semplice bacio. Solo uno sfioramento di labbra. Kurt chiuse gli occhi e fece intrecciare le dita delle loro mani premute contro la sua guancia. Blaine chiuse gli occhi e portò l'altra mano sulla spalla di Kurt, come per reggersi. Non era il suo primo bacio quello, ma era completamente diverso da quelli che si era scambiato con Jeremiah. Con lui non aveva mai provato niente di tutto quello che stava provando in quell'istante. E poi sentì la timida lingua di Kurt premere sulle sue labbra. Sorrise prima di schiuderle e lasciargli l'accesso alla sua bocca. E poi le loro lingue si scontrarono e sia Kurt che Blaine sentirono lo stomaco contorcersi su se stesso. Blaine ansimò contro le sue labbra e prese il volto di Kurt tra le mani per tenerlo più vicino, per non farlo allontanare. E Kurt rabbrividì mentre circondava il collo di Blaine con le braccia e iniziava a giocherellava con i ricci alla base della nuca. Erano morbidi e soffici, molto di più di quanto avesse immaginato. E Blaine ansimò di nuovo quando lo sentì giocare con i suoi capelli. Aveva sempre odiato quando lo faceva Jeremiah, lo aveva sempre allontanato e gli aveva sempre impedito di toccare i suoi capelli. Ma il tocco di Kurt era diverso, era piacevole. Così continuò a baciarlo, lasciandolo fare. E ben presto entrambi capirono che sarebbero diventati dipendenti dalle labbra dell'altro.

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È martedì, quindi nuovo capitoloooo

Si lo so, è più corto del solito ma è IL capitolo no? Finalmente i due ce l'hanno fatta a dichiararsi e si sono baciatiiii

Ora le cose cambieranno tra Kurt e Blaine non credete?  Siamo ancora lontani dalla fine della storia. Non è finita solo perchè finalmente i due si sono baciati e stanno finalmente insieme, abbiamo ancora diverse cose da vedere. E sarà sempre tutto rose e fiori tra la neo coppia?

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Capitolo 11
*** Dieci. ***


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Kurt quella notte non riuscì a dormire molto, troppo su di giri. E non perché avessero vinto le regionali e quindi sarebbero dovuti andare a New York per le nazionali, o almeno non solo per quello. Blaine, la sua più grande cotta, lo aveva baciato. Gli aveva regalato una rosa e gli aveva detto che gli piaceva, gli aveva detto che lo emozionava. E poi lo aveva baciato, aveva baciato proprio lui, lui che credeva che mai nessuno avrebbe potuto vederlo come un possibile ragazzo, lui che credeva che mai nessuno avrebbe potuto provare interesse per lui. Kurt e Blaine avevano passato il resto della serata chiusi in camera del primo a baciarsi e poi avevano parlato un po' di quella nuova situazione e di cosa avrebbe comportato. Kurt gli chiese di tenere la loro relazione solo per loro per il momento, almeno finché non avrebbe trovato il giusto modo per dirlo a Finn. E Blaine accettò, accettò perché conosceva Finn e sapeva quanto fosse protettivo con Kurt. E poi Blaine andò via proprio poco prima che Finn rientrasse. E Finn non notò la felicità del fratello quando rientrò in casa, vide che era ancora sveglio ma non si fece domande, si limitò a dargli la buonanotte e a chiudersi in camera. Si accorse che c'era qualcosa di diverso solo la mattina successiva.
«Ti è per caso venuta una paralisi facciale? Cos'hai da sorridere così tanto di prima mattina?» domandò Finn assonnato mentre faceva colazione avendo notato il sorriso sulle labbra di suo fratello. Era fin troppo sorridente, esageratamente sorridente, fastidiosamente sorridente.
«Sono solo contento che abbiamo vinto le regionali e che andremo a New York -si strinse nelle spalle, anche se non era quello il motivo del suo sorriso- Tutto qui» Finn lo guardò non troppo convinto, ma poi alzò le spalle e tornò a fare colazione.

Un paio di ore dopo, Kurt era sul divano insieme a Finn e Burt che guardavano una vecchia partita in tv, Carole era andata in ospedale essendo di turno e Kurt si intratteneva con una delle sue riviste quando suonò il campanello di casa. Fu lui ad alzarsi dato che gli altri due erano presi dalla partita.
«Blaine» sorrise sorpreso nel trovare il ragazzo fuori la porta e Blaine si stava avvicinando a lui per baciarlo quando vide Finn alle sue spalle.
«Blaine, amico.. che ci fai qui?» domandò raggiungendo i due ragazzi. Blaine guardò un attimo Kurt e poi guardò di nuovo Finn.
«Io ecco..-mormorò non sapendo cosa dire. Quando si era svegliato quella mattina aveva sentito il desiderio di vedere Kurt e aveva agito d'istino ed era andato da lui, dimenticandosi per un attimo la presenza di Finn- Avevo pensato che potevamo fare una delle nostre sessioni di videogiochi, è un po' che non le facciamo» disse la prima cosa che gli venne in mente.
«Io credo che andrò in camera» disse Kurt prima ancora che Finn potesse rispondere a Blaine, lanciò un'ultima volta uno sguardo al ragazzo prima di superare suo fratello e raggiungere la sua camera, lasciando appositamente la porta aperta. Infatti poco dopo vide Finn e Blaine passare e vide Blaine sorridergli dal corridoio, poi lo vide dire qualcosa a Finn che non riuscì a capire dato che aveva le cuffie alle orecchie. Poi vide Finn andare nella sua camera e Blaine guardarsi intorno per poi entrare in camera sua e chiudere la porta. Kurt sorrise e si tolse le cuffie.
«Ho detto a tuo fratello che andavo un attimo in bagno -spiegò- E lo sai che non era venuto per giocare con lui, vero?» domandò facendogli capire che era andato lì per vedere lui. Kurt sorrise e arrossì.
«Ora lo so, ma forse è meglio che la prossima volta mi avvisi» disse poi e Blaine annuì, poi si piegò per lasciargli un bacio sulle labbra.
«Buongiorno» mormorò sulle sue labbra sorridendo per poi baciarlo di nuovo.
«Buongiorno» sorrise Kurt per poi baciarlo di nuovo. 
«Forse è meglio che vada, non vorrei che tuo fratello venga a cercarmi in bagno» rise staccandosi dalle sue labbra e Kurt annuì divertito. Poi Blaine lo baciò un'ultima volta prima di uscire dalla camera sotto lo sguardo di Kurt.

Kurt non riusciva a credere che fosse successo davvero a lui. Gli sembrava di vivere una favola. Blaine era semplicemente fantastico e qualche volta ancora faticava a credere che avesse davvero scelto lui. Ma poi arrivava Blaine, lo prendeva per mano stando attento a non farsi notare da nessuno e lo trascinava in un posto isolato solo per baciarlo. Oppure passavano interi pomeriggi a casa o dell'uno o dell'altro a conoscersi meglio, a scherzare, a baciarsi. Non potevano mai fare a meno di baciarsi. Quando si trovavano da soli vivevano nella loro piccola bolla dove tutto era semplicemente perfetto. E Finn era troppo occupato con Rachel per accorgersi di qualcosa. E quando Blaine si vedeva con Finn, lo facevano esclusivamente a casa del secondo, così che Blaine ogni tanto potesse sgattaiolare via e rubare un bacio a Kurt.
Kurt era perso tra i suoi pensieri e non si accorse che Blaine lo stava raggiungendo e solo quando si scontrò con lui, lo notò.
«Ehi» disse divertito Blaine leccandosi le labbra.
«Ehi -sorrise imbarazzato Kurt mentre Blaine lo prendeva per mano e lo trascinava in una stanza in modo che nessuno potesse osservarli.- Lo stanzino della manutenzione? -domandò poi guardandosi intorno dopo essersi abituato al buoio di quella stanza- Davvero Blaine? Questo è il più classico nascondiglio che si possa scegliere. È il più stupido» scherzò con un espressione divertita in volto.
«Beh scusa se non ho scelto le Bahamas per nasconderci» rispose divertito Blaine e non diede la possibilità a Kurt di ribattere che si alzò sulla punta dei piedi e lo baciò. Kurt sorrise sulle sue labbra, trovava adorabile il fatto che fosse più alto di Blaine e che lui ogni volta dovesse alzarsi sulle punte dei piedi per baciarlo.
«Okay..forse sei perdonato per la scelta del nascondiglio» disse poi e Blaine rise prima di baciarlo ancora e ancora. Proprio non riusciva a farne a meno, con Jeremiah non era mai stato così. Si allontanò da lui solo quando la campanella suonò.
«Vieni da me dopo lezione? -gli chiese poi osservandolo, osservando le sue labbra leggermente gonfie, le guance rosse, i suoi occhi pieni di emozione- Finn ha detto che andava a studiare da Rachel e che sarebbe rimasto da lei per provare una possibile canzone che dovranno cantare insieme alle nazionali» 
«Mi avevi già convinto a "dopo lezione" -rise prima di baciarlo di nuovo- Ora dobbiamo andare, ci vediamo dopo» lo baciò di nuovo e poi, dopo essersi accertati che non ci fosse nessuno per i corridoi, uscirono dallo stanzino e andarono ognuno alla propria lezione.

«Non vedrai mai quelle foto Anderson, dimenticatele» disse con tono sicuro Kurt mentre uscivano da scuola, uno vicino all'altro ma senza avere nessun contatto.
«Oh Hummel, puoi star pur certo che io riuscirò a vedere le foto di te vestito da Lady Gaga» ribatté Blaine divertito.
«Dio! Ma perché Finn non sa tenere la bocca chiusa» si lamentò Kurt alzando gli occhi al cielo mentre ripensava a quando il fratello avesse raccontato a Blaine di quando si era vestito da Lady Gaga per il Glee. E Blaine rise per la sua reazione, stava per lasciargli un bacio sulla guancia quando qualcuno lo chiamò. 
«Blaine» disse Jeremiah avvicinandosi a lui e non facendo caso a Kurt accanto, ma Blaine lo vide irrigidirsi al suo fianco e capì che lo aveva riconosciuto. Riuscì a vedere che la spensieratezza di un attimo prima fosse completamente sparita dal suo volto.
«Che ci fai qui Jeremiah?» chiese poi guardando il suo ex ragazzo in piedi di fronte a lui.
«Sono qui per riconquistarti» disse sicuro il biondo davanti a lui. E fu il turno di Blaine irrigidirsi. Cosa voleva ora da lui? Lo aveva quasi ignorato per mesi quando stavano ancora insieme, era sempre stato lui a cercarlo. E ora che Blaine era andato avanti, ora che aveva trovato un altro, ora che aveva trovato Kurt, Kurt che gli faceva provare sensazioni ed emozioni mai provate prima, tornava da lui dicendo che lo voleva riconquistare?
«Io..io vado» disse Kurt abbassando lo sguardo a terra. Ma Blaine gli impedì di andarsene.
«No, Kurt, aspetta -disse votandosi verso di lui e prendendogli una mano. Lo guardò negli occhi facendogli capire che non voleva che se ne andasse e solo quando fu sicuro che Kurt sarebbe rimasto, lasciò la sua mano e tornò a guardare Jeremiah- Credo sia troppo tardi per questo» disse soltanto, continuando a guardare Kurt con la coda dell'occhio, come per assicurarsi che fosse ancora lì e non fosse andato via.
«Se mi hai lasciato perché ero poco presente, io posso migliorare Blaine -gli disse Jeremiah avvicinandosi a lui- Posso essere più presente, verrò qui tutte le volte che vorrai.»
«Non ti ho lasciato per questo Jer.. non solo per questo almeno» 
«Mi hai lasciato per lui? -domandò indicando Kurt con un cenno della testa- Blaine è solo un ragazzino» disse menefreghista.
«Beh anche io lo sono fino a prova contraria no? Com'è che mi avevi chiamato? Bambino, giusto? -domandò acidamente- Vattene Jeremiah, tornatene a Columbus e non perdere tempo con due ragazzini come noi» E dopo quelle ultime parole, non aspettò nessuna risposta dal suo ex ragazzo. Gli voltò le spalle, prese Kurt per mano e andò via.

«Mi sento così un'idiota ad essere stato con uno come lui -borbottò Blaine sedendosi sul divano di casa sua. Dopo essere andati via da scuola, nessuno dei due aveva detto una parola sull'accaduto.- Non.. non era così prima. O forse lo era e non me ne sono mai reso conto» aggiunse alzando lo sguardo su Kurt. 
«Blaine..» Kurt si bloccò non sapendo se continuare a dire quello che stava dicendo, forse perché aveva paura della risposta che Blaine gli avrebbe potuto dare. Così non disse più nulla.
«Cosa? Kurt, non ti fare influenzare da quello che ha detto lui, per favore -Blaine lo prese per mano e lo fece sedere al suo fianco- Dimmi quello che stai pensando» Kurt si morse il labbro, poi sospirò.
«E se ti pentirai anche di stare con me? Se capirai che non sono come credevi? Se-» iniziò con le sue mille domande, ma Blaine lo bloccò posando un dito sulle sue labbra.
«No Kurt, non pensarlo, okay? -provò a rassicurarlo- Io lo so che stiamo insieme da poco, una settimana ma.. Kurt io sento che con te è diverso. Tu sei diverso e quello che provo quando sono con te, quando mi sorridi, quando mi baci non l'ho mai provato con Jeremiah. Quello che provo per te non si avvicina neanche lontanamente a quello che ho provato per lui.» Kurt sorrise decidendo di credergli, decidendo di godersi il momento. Perché Blaine aveva scelto lui, aveva scelto lui davanti al suo bellissimo ex che era tornato per riconquistarlo.
«Beh sai, Jeremiah sarà anche un'idiota solo per averti fatto scappare -Blaine gli sorrise dolcemente a quella frase- ma è grazie a lui se ora siamo qui insieme -e Blaine lo guardò un attimo confuso- Beh se non ti avessi sorpreso a litigare con lui quella sera, ora noi non ci saremmo mai parlati» spiegò poi Kurt.
«Sono sicuro che in un modo o nell'altro mi sarei accorto di te. -affermò Blaine sicuro e fu il turno di Kurt di sorridere- Sarà anche un po' imbranato e lento in queste cose. Ma sarebbe stato impossibile non accorgersi di te»

Poco dopo che Kurt andò via, Blaine sentì bussare alla porta di casa sua e quando trovò fuori ancora Jeremiah stava per chiudergli la porta in faccia.
«Blaine aspetta. -disse il ragazzo bloccando la porta con il piede- Possiamo parlare? Come due adulti» Blaine sospirò, gli fece segno di aspettare fuori, recuperò il suo giubbotto e poi uscì per fare quattro passi.
«Jer... io e te non torneremo insieme» disse con tono fermo, camminando con le mani nelle tasche.
«Perché? Lo so che mi sono comportato come un coglione con te, mi dispiace, davvero. Ma mi manchi» Blaine si fermò in mezzo alla strada per guardare il biondo negli occhi. Era bello, continuava a trovarlo davvero attraente, eppure guardandolo non provava nulla. 
«Siamo stati bene insieme all'inizio. Ma le cose sono cambiate, Jeremiah. Non sono più lo stesso ragazzino che hai conosciuto tempo fa. E Kurt, Kurt mi piace davvero. Quando sono con lui provo cose che, mi dispiace Jer, ma provo cose che non ho mai provato quando ero con te» cercò di spiegarsi, decidendo di essere sincero con il ragazzo davanti a lui.
«Non posso fare niente, quindi? Non posso fare nulla per riaverti? -chiese il biondo e Blaine scosse la testa.- Beh almeno so di averci provato» mormorò poi con amarezza.
«Addio Jer»
«Addio Blaine, è stato bello finché è durato» Jeremiah si piegò leggermente per lasciare un bacio sulla guancia di Blaine, poi andò via.

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Materdì è arrivato e con lui anche un nuovo capitoloooo
Siamo giunti esattamente a metà storia. Kurt e Blaine stanno finalmente insieme anche se tengono la loro relazione nascosta per ora. Sembrano essere felici, un po' come se fossero in luna di miele e poi boom arriva, o meglio torna, Jeremiah a spezzare quell'atmosfera che si era creata tra loro due. Jeremiah sembra intenzionato a riconquistare Blaine ma lui lo rifiuta. Jeremiah avrà recepito il messaggio e capito che quello è un addio?

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Capitolo 12
*** Undici. ***


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Blaine e Kurt erano tornati a vivere nella loro piccola bolla, o almeno ci tornavano ogni qualvolta erano l'uno in compagnia dell'altro. Ogni scusa era buona pur di passare del tempo con l'altro. Quella sera ci sarebbe stata un'importante partita di football, se perdevano erano fuori dal campionato. Fu Kurt quel girono a presentarsi alla porta della sua migliore amica, amica con cui ormai non passava del tempo da un po', per andare alla partita e fare il tifo per la loro scuola. Rachel non disse nulla, non era la prima volta che Kurt decideva di andare alla partita, ma sapeva anche che c'era qualcosa che il suo amico non le stava dicendo.
«Sbaglio, o devi raccontarmi qualcosa?» gli domandò infatti mentre erano in macchina. Perché lei aveva notato il sorriso perenne sulle labbra del suo amico, aveva notato che fosse felice, veramente felice. Kurt si voltò a guardarla e avrebbe voluto parlare con lei, le avrebbe voluto raccontare tutto come aveva sempre fatto. Ma non poteva mettere Rachel in quella posizione, perché ancora non aveva trovato un modo per raccontare tutto a Finn e non poteva chiedere alla sua migliore amica di mentire al suo ragazzo.
«No, non ho nulla da raccontarti» negò sentendosi in colpa, ma Rachel che lo conosceva troppo bene non gli credette.
«Kurt stai parlando con me, ti conosco. Lo sai che ti puoi fidare, che mi puoi dire tutto» provò ad insistere, non capendo perché Kurt non volesse parlare con lei. Che fosse perché negli ultimi giorni lo aveva un po' trascurato? Perché era stata talmente presa da Finn che non si erano quasi mai visti fuori da scuola da soli come erano soliti fare? Kurt sospirò, parcheggiò la macchina fuori scuola e si voltò verso di lei.
«Lo so Rach -le sorrise dolcemente- E credimi, io vorrei dirti quello che sta succedendo. Vorrei davvero parlarne con te -le disse per rassicurarla e Rachel lo guardò confusa, se voleva parlare con lei allora perché non lo faceva?- Ma se lo facessi, rischierei di metterti nei casini con Finn e non voglio questo. Ma ti prometto Rach, che appena ne avrò la possibilità, ti racconterò tutto.» Rachel rimase in silenzio per qualche istante, poi annuì.
«Va bene, ma poi voglio sapere tutto. E per tutto intendo tutto, Hummel» gli disse assottigliando gli occhi e cercando di fare un'espressione minacciosa. Ma quello che riuscì ad ottenere fu soltanto una risata di Kurt.
«Promesso. E ora andiamo Berry, siamo i portafortuna di questa squadra. Non hanno mai perso una partita in nostra presenza, non vorremmo fargli perdere questa, vero?»

La partita era finita con la vittoria dei Titans e tutta la squadra era andata a festeggiare da Puck, infondo ogni scusa era buona per festeggiare, giusto? Ma ovviamente alla festa non erano presenti solo i membri della squadra ma lì c'era praticamente mezza scuola. E ovviamente Kurt non poteva certo mancare, peccato che al contrario di quello che voleva, non riuscì a passare la serata insieme a Blaine. C'era sempre qualcuno che con qualche scusa lo intratteneva da qualche parte. Kurt si era intrattenuto con Rachel e qualcuno del Glee presente alla festa, ma poi era uscito per prendere un po' di aria. Infondo continuava a non essere un grande fan di quel tipo di feste. 
«Eccoti -Kurt sorrise sentendo la voce di Blaine ma rimase seduto sul bordo piscina a fissare la luna che si specchiava nell'acqua- Ti stavo cercando» disse Blaine quando lo raggiunse per poi sedersi al suo fianco. Kurt si voltò a guardarlo, poi allungò una mano verso la sua e fece intrecciare le loro dita.
«Avevo bisogno di un po' d'aria. Non sono mai stato un grande amante di queste feste.»
«Lo so, l'ho capito la prima volta che ti ho visto alla festa a casa mia -rise Blaine ricordandosi di quel girono, ricordandosi di come gli fosse sembrato spaesato- Sembravi un pesce fuor d'acqua» rise prendendolo in giro e Kurt lo spinse leggermente fingendosi offeso. Poi si strinse nel maglione che aveva indossato quella sera, pentendosi di non aver portato con sé il giubbotto quando era uscito. Certo le giornate stavano iniziando a riscaldarsi, ma lui era comunque un tipo freddoloso. Blaine lo notò e non ci pensò due volte a sfilarsi la sua giacca della squadra e posarla sulle spalle del suo ragazzo. Aveva una felpa abbastanza pensate sotto e non soffriva il freddo, non come Kurt.
«Meglio?» domandò Blaine quando lo vide voltarsi verso di lui.
«E tu? Non sentirai freddo così?» domandò senza però nascondere un sorriso per quel gesto.
«No, sto bene, tranquillo -lo rassicurò lui con un sorriso per poi aiutarlo ad infilarsela- E poi, sta molto meglio a te che a me» affermò sistemandogli il colletto che si era piegato. 
«Non ci giurerei, questa felpa ti sta divinamente» mormorò Kurt mentre le sue guance si tinsero di rosso e Blaine gli sorrise.
«E se sta divinamente a me, allora immagina come sta su di te» disse prima di guardarsi intorno e, una volta assicuratosi che non ci fosse nessuno nei paraggi, lo baciò.

Kurt e Blaine non rimasero molto a lungo alla festa. Kurt affermò di essere stanco e Blaine si offrì di accomandarlo a casa dato che anche lui stava andando via, perché la mattina dopo avrebbe avuto un impegno con i suoi genitori. In realtà andarono via per stare un po' da soli, senza la paura che qualcuno potesse spuntare e sorprenderli. Rimasero per circa un'ora chiusi in macchina di Blaine fuori casa di Kurt.
«Sai, credo che Rachel abbia capito qualcosa -gli disse poi Kurt interrompendo una lunga sessione di baci, poggiando la testa contro la sua spalla e respirando il suo profumo. Un profumo che sapeva di Blaine, di casa.- Le ho sempre raccontato tutto ed è.. strano non poterle raccontare di noi»
«Lo sai che puoi farlo»
«Lo so, ma non voglio metterla nella posizione di mentire a Finn -spiegò alzando lo sguardo per perdersi negli occhi di Blaine- E comunque le ho promesso che le racconterò tutto appena potrò. Appena troverò un modo per dirlo a Finn. Non deve essere facile neanche per te, Finn è il tuo migliore amico» Blaine scosse la testa, certo che non era facile per lui nascondere la sua relazione con Kurt al suo migliore amico. Soprattutto perché ogni giorno che passava, i suoi sentimenti crescevano sempre di più.
«Troveremo un modo per dirlo a Finn. Sono sicuro che capirà» Kurt annuì e poi Blaine lo baciò di nuovo. Rimasero a baciarsi ancora per un po'. Poi Kurt lo salutò e rientrò in casa e solo una volta in camera si rese conto di avere ancora la giacca di Blaine. Sorrise affondando la testa in essa, chiuse gli occhi e respirò il suo profumo. Poi la lasciò sulla sedia della sua scrivania e si preparò per andare a letto, ma prima annusò ancora una volta la felpa in modo da addormentarsi con il profumo di Blaine impresso nella mente.

Il mattino successivo, Kurt si ritrovò a disegnare una serie di papillon sul suo quaderno. Aveva notato che Blaine fosse solito usarli quando non indossava la divisa della squadra e lo trovava semplicemente adorabile, ma forse lui era di parte dato che trovava qualsiasi cosa facesse Blaine adorabile. Aveva passato tutta la mattina a disegnare, lanciando ogni tanto qualche sguardo alla giacca di Blaine ancora sulla sua sedia. Si accorse dell'ora solo quando gli arrivò un messaggio di Blaine che gli chiedeva di andare da lui nel pomeriggio. E dopo avergli risposto tornò ai suoi disegni.
«Ehi Kurt, io sto andando da Rachel -affermò Finn entrando nella stanza del fratello avendo notato la porta aperta, Kurt annuì distrattamente- Perché la felpa di Blaine è nella tua camera?» domandò confuso Finn notando la giacca del suo amico. Kurt alzò di scatto la testa arrossendo.
«Ecco.. io.. ieri avevo freddo e lui.. lui me l'ha offerta e.. e mi sono dimenticato di restituirgliela» balbettò confusamente in risposta. Per sua fortuna Finn non fece altre domande, annuì e lasciò la sua stanza per andare da Rachel e Kurt tirò un sospiro di sollievo.

«Confermo, questa giacca sta molto meglio a te che a me» affermò Blaine quando Kurt si tolse il giubbotto una volta arrivato a casa sua.
«Certo che sei proprio un ruffiano Anderson -rise Kurt togliendosi anche la giacca per potergliela restituire. Vide che Blaine stava per dire qualcosa, ma Kurt parlò per primo- Oggi Finn l'ha trovata in camera mia»
«Oh.. e, cosa gli hai detto?» domandò prendendo la sua giacca e incamminandosi verso la sua camera con Kurt al seguito.
«La verità.. che ieri sera avevo freddo, che tu me l'hai prestata e che mi sono dimenticato di ridartela -affermò stringendosi nelle spalle- Poi non ha fatto altre domande ed è andato da Rachel» Blaine annuì.
«Credo che dovremmo dirglielo, Kurt» disse poi e Kurt annuì.
«Si, lo so.. Ho pen- la frase gli morì in gola quando vide il video che era sullo schermo del computer del suo ragazzo. Spalancò gli occhi e arrossì di colpo- Dimmi che non è quello che penso -esclamò guardando Blaine che gli sorrise innocentemente- Oddio come lo hai trovato?» Domandò in completo imbarazzo, Blaine aveva visto il video dove lui, con la divisa dei Titans ballava Single Ladies.
«Finn» disse soltanto Blaine, non sapeva come il suo amico l'avesse trovato.
«No ti prego, dimmi che non l'ha fatto davvero -borbottò Kurt coprendosi il volto con le mani. Blaine rise, prese le mani di Kurt e scoprì il suo viso per poterlo guardare- Finirà mai di mettermi in imbarazzo?» domandò e Blaine rise di nuovo prima di baciarlo.
«Non devi essere in imbarazzo -gli sorride poi- Io ti ho trovato davvero adorabile. E poi quel calcio, wow Kurt.. Sei sicuro di non voler tornare in squadra? Ci servirebbe un Kicker come te» E Kurt rise tranquillo, Blaine aveva questa strana capacità di metterlo sempre a suo agio.
«Non ci tornerò mai in squadra Anderson» affermò sicuro e Blaine sbuffò una risata.
«E invece potrò avere l'onore di vedere quel balletto?» domandò poi mordendosi il labbro.
«Chi lo sa.. Se vuoi vederlo dal vivo, dovrai meritartelo» 

Blaine stava conservando la sua giacca nell'armadio quando si rese conto che ora sapeva di Kurt, sorrise mentre dava le spalle al ragazzo mentre la appendeva alla sua gruccia.
«La mia giacca ora ha il tuo odore» gli disse e Kurt spalancò gli occhi imbarazzato, pensando che quel dettaglio potesse infastidire Blaine. Lui aveva adorato trovare il profumo del ragazzo sulla giacca, ma non era detto che a Blaine piacesse avere il profumo di qualcun altro sulla sua giacca.
«Oddio scusa.. io.. io avrei dovuto, avrei dovuto lavarla prima di riportartela» balbettò imbarazzato e Blaine rise mentre lo raggiungeva sul letto.
«Kurt -lo richiamò divertito, portando una mano sotto il mento del ragazzo in modo da poterlo guardare negli occhi- Sono contento che tu non lo abbia fatto, mi piace il tuo odore» gli sorrise dolcemente e Kurt arrossì, ma non distolse lo sguardo dal suo.
«Anche a me piace il tuo odore -ammise poi, il sorriso di Blaine si allargò ancora di più e poi si piegò per baciarlo. Kurt sorrise sulle sue labbra e poi portò una mano sulla sua guancia per approfondire il bacio- Non credevo fosse possibile che qualcuno potesse avere un odore esotico, dolce, cremoso, morbido e caldo allo stesso tempo -mormorò con le guance completamente rosse sotto lo sguardo di Blaine- Non lo avevo mai sentito prima ed è immediatamente riconoscibile e forse mi piace proprio perché è un odore solo tuo» ammise Kurt senza vergogna, aveva completamente perso la testa per il profumo del riccio, lo faceva sentire così a casa, eppure le sue guance erano terribilmente rosse per quell'ammissione.
«Quindi ho un odore: esotico, dolce, cremoso, morbido e caldo -ripetè divertito Blaine avvicinandosi di più a Kurt e vedendo le guance del ragazzo diventare sempre più rosse. Ma era umanamente possibile arrossire così tanto come stava facendo Kurt? E poteva essere così adorabile?- Nessuno aveva mai definito così il mio odore. Nessuno si era mai soffermato su questo a dire il vero -aggiunse sfiorando le labbra di Kurt con le sue- Ma mi piace» mormorò prima di baciarlo dolcemente.
«E io, invece? Che odore ho?» domandò Kurt mentre Blaine lasciva le sue labbra e iniziava a baciargli la mascella e poi il collo, provocandogli così mille brividi. Erano piccoli baci delicati, senza alcuna malizia. Piccoli baci per assaggiare la sua pelle, per poter decifrare il suo odore.
«Hai l'odore di un angelo -disse poi staccandosi dalla sua pelle per poterlo guardare- O almeno quello che io penso che avrebbe un angelo» disse sempre con un sorriso.
«Di un angelo?» domandò confusamente Kurt leccandosi le labbra, ancora stordito da quei baci di poco prima. Blaine annuì.
«Si, sai di.. agrumi -disse soltanto- mandarino, limone forse, non saprei -spiegò prima di continuare- ma anche di incenso e - si fermò con espressione pensierosa, cercando di identificare qualche altro odore-  e qualcos'altro che non riesco a capire.. e non so.. tutti questi odori mischiati mi sanno di purezza e.. cosa c'è di più puro di un angelo?» domandò e Kurt sorrise, le guance ancora incredibilmente rosse, ma ormai ci aveva fatto abitudine a quello. Perché per lui era praticante impossibile non arrossire quando era in presenza di Blaine.

«Blaine? -lo richiamò Kurt dopo un po', alzando la testa dal suo quaderno per guardarlo. Blaine era steso al suo fianco a pancia in giù e stava facendo degli esercizi di calcolo e quando si sentì chiamare tornò a guardare Kurt- Ricordi che a Natale mi avevi regalato-»
«I biglietti per il concerto di Lady Gaga, sì» annuì Blaine interrompendolo. Si era impegnato molto per prendere quei due biglietti perché sapeva bene quanto Kurt adorasse la cantante e così si era messo al computer mezz'ora prima che aprissero la vendita dei biglietti solo per essere sicuro di riuscire a prenderli.
«Beh ecco mi chiedevo se...lo so che tu preferisci Katy, ma ti andrebbe di venire con me al concerto?» chiese per poi mordersi il labbro mentre lo osservava in attesa di una risposata.
«Adorerei andare al concerto con te -le labbra di Blaine si aprirono in un grande sorriso a quella domanda, in parte aveva sempre sperato che chiedesse a lui di accompagnarlo al concerto. Poi si alzò sui gomiti e si allungò per baciarlo dolcemente sulle labbra- Anche se non è un concerto di Katy» aggiunse per prenderlo in giro e Kurt lo spintonò via, ma Blaine tornò da lui e lo baciò di nuovo.

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Ormai martedì significa: nuovo capitolo

quindi ecco a voi un nuovo capitolo molto fluffoso... Kurt e Blaine continuano a vivere nella loro piccola bolla, continuando a nascondere la loro storia anche se Blaine sembra determinato a dire tutto a Finn.. 

lasciatemi qualche commento, ci sentiamo martedì prossimo (:

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Capitolo 13
*** Dodici. ***


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Kurt e Blaine continuavano a vivere nella loro piccola bolla. Quando erano insieme si dimenticavano completamente del resto e, più tempo trascorrevano insieme, meno tempo volevano passare da soli. Erano ormai un paio di settimane che stavano insieme e negli ultimi giorni era diventato più difficile tenere nascosto la loro relazione. Perché se lasciavano le loro piccole e dolci effusioni a quando erano da soli, lontani da occhi indiscreti, diventava sempre più difficile non cercare un minimo contatto con l'altro, bastava anche solo uno sfioramento di mani. In mensa o quando semplicemente erano insieme a Finn e Rachel a casa Hummel-Hudson, si sedevano sempre vicini, facendo scontrare casualmente le loro spalle, ogni tanto le loro mani si cercavano sotto il tavolo se erano in mensa, oppure le facevano scontrare quando camminavano per i corridoi di scuola ovviamente l'uno accanto all'altro. Era un continuo cercare la presenza dell'altro. E se a Finn tutto quello era passato inosservato, o almeno il ragazzo non ci aveva fatto più di tanto caso, Rachel aveva notato tutto. Ogni singolo movimento, ogni singolo gesto, ogni singolo sguardo tra i due ragazzi. Ed era abbastanza sicura che tra i due ci fosse qualcosa, ma non indagò oltre. Lasciò che i suoi pensieri rimanessero solo dei sospetti perché si ricordava le parole che le aveva detto Kurt non molti giorni prima. E forse Kurt e Blaine stanno vivendo un po' troppo nella loro piccola bolla da non rendersi conto che le scuse che avevano trovato quel giorno per passare il pomeriggio insieme non erano poi così credibili. Blaine aveva semplicemente detto a Finn che quel pomeriggio non si sarebbero potuti vedere perché doveva fare la spesa. E Kurt prima di uscire aveva detto a tutti che andava da Rachel. Peccato che Rachel poco dopo si era presentata lì a casa sua per vedersi con Finn, ignara che il suo amico l'avesse usata come scusa per uscire di casa. E Finn non era stupido, forse era un po' imbranato per queste cose, forse non riusciva a capire subito, ma non era stupido quello no. Ma non poteva credere che Kurt e Blaine gli avessero mentito, che suo fratello e il suo migliore amico gli avessero nascosto qualcosa. Il fatto che Kurt avesse trovato una scusa quel pomeriggio, proprio il pomeriggio in cui Blaine aveva detto di essere impegnato, era solo una coincidenza giusto? Il fatto che la macchina del fratello fosse parcheggiata fuori casa del suo migliore amico era solo una coincidenza giusto? Perché Finn non voleva davvero credere che sia Kurt che Blaine gli avessero mentito. Ma poi, mentre scendeva dall'auto e andava a bussare a casa del suo migliore amico, gli tornarono in mente tutti quei piccoli dettagli a cui aveva dato poca importanza. Si ricordò di tutte le volte che Blaine gli diceva che doveva andare in bagno per poi sparire per diversi minuti, si ricordò dell'imbarazzo di suo fratello quando gli aveva chiesto come facesse ad avere la felpa di Blaine. Si ricordò di piccoli dettagli a cui non aveva fatto caso, ma che ora erano fin troppo evidenti. E la consapevolezza che ci fosse qualcosa tra suo fratello e il suo migliore amico lo colpì in pieno quando Blaine andò ad aprirgli la porta, le labbra rosse e gonfie e poi vide suo fratello arrivare alle sue spalle nelle stese condizioni di Blaine e qualche segno rosso sulla sua pelle bianca. E quando entrambi si accorsero della presenza di Finn, in piedi, davanti a loro, sbiancarono.

«Finn, aspetta.. posso spiegarti» disse subito Blaine quando vide il suo amico voltargli le spalle per andare via.
«Cosa? Che ti fai mio fratello alle mie spalle?» Domandò Finn con tono duro e arrabbiato. E Blaine si fece piccolo e abbassò la testa dispiaciuto, sentendosi in colpa per aver nascosto tutto a Finn.
«Io non.. io non mi faccio Kurt -disse soltanto il riccio con voce piccola, consapevole di aver sbagliato- Io e lui stiamo insieme e mi dispiace non avertene parlato e..» a Kurt, che era stato fermo sulla soglia della porta non sapendo bene cosa dire o fare, gli si strinse il cuore nel vederlo così piccolo. E il fatto che suo fratello fosse così alto gli faceva sembrare Blaine ancora più piccolo.
«Sono stato io a chiedergli di non dire nulla» disse soltanto con voce ferma raggiungendo i due ragazzi. Lo sguardo di Finn si spostò su suo fratello, mentre Blaine gli sorrise.
«Abbiamo sbagliato entrambi a non dirti nulla» disse Blaine con un po' più di sicurezza ora che Kurt era di nuovo al suo fianco.
«Ma volevamo dirtelo, Finn..» continuò Kurt mentre Blaine annuiva.
«Solo che non sapevamo come fare, perché..» riprese a parlare Blaine.
«Perché avevamo paura di come avresti potuto reagire» Kurt completò la sua frase mentre Finn spostava gli occhi da uno all'altro, ma si erano preparati il discorso per caso?
«Kurt? -Blaine richiamò il suo ragazzo- Ti dispiace lasciarci un attimo da soli?» Kurt annuì, guardò un attimo suo fratello che li fissava ancora in silenzio.
«Vado.. vado da Rachel» disse soltanto, accennò un sorriso a Blaine prima di entrare in casa, recuperare le sue cose e andare via. Blaine e Finn rimasero sull'uscio della porta senza dire nulla. Osservarono Kurt andare via e Blaine avrebbe tanto voluto baciarlo, ma non gli sembrò il momento adatto.
«Entriamo in casa -disse Blaine facendo spazio a Finn per passare prima di chiudere la porta alle loro spalle. Gli offrì qualcosa da bere ma l'altro rifiutò, così andarono semplicemente a sedersi sul divano dove restarono in silenzio per qualche secondo. Fu Blaine a romperlo.- Finn, per favore.. dammi la possibilità di spiegare» disse al suo amico, voleva chiarire con lui.
«Blaine, mi sono sempre fidato di te sei il mio migliore amico.. Ma Kurt è mio fratello...e..» iniziò a dire Finn ma Blaine lo bloccò quasi subito.
«Kurt mi piace davvero..-disse subito, facendogli capire che non stava prendendo Kurt in giro o che non fosse soltanto una cosa momentanea dovuta alla rottura con il suo ex- Non ho alcuna intenzione di fargli del male se è questo che ti preoccupa, voglio solo che sia felice e voglio essere io la persona a renderlo felice.» La rabbia sul volto di Finn svanì a quelle parole, non era arrabbiato con lui perché frequentava il fratello. Anzi aveva notato che Kurt fosse più felice ultimamente e ora capiva che era solo per merito di Blaine.
«No.. non è questo il problema, ti conosco Blaine e so che sei un bravo ragazzo, uno dei migliori.. so che Kurt con te è al sicuro. Sono solo deluso che tu non me lo abbia detto subito» spiegò poi e Blaine annuì.
«Io.. mi dispiace.. te ne avrei voluto parlare.. ma è successo tutto così velocemente e..Kurt non è un rimpiazzo per Jeremiah.. anzi ho lasciato Jeremiah proprio perché ho capito che provavo qualcosa per Kurt. Io.. io non mi sono mai sentito con nessuno come mi sento con lui. Non ho mai provato nulla del genere. Ma quando ne abbiamo parlato la sera dopo le regionali, quando ci siamo messi insieme.. Kurt mi ha chiesto di non dire nulla per il momento e io ho accettato, credo per paura di una tua reazione. So quanto sei sempre stato protettivo con Kurt dopo tutto quello che ha passato con Karofsky l'anno scorso. E ho avuto paura che.. non lo so, che non avresti accettato la cosa, che non mi avresti ritenuto adatto a tuo fratello.» disse tutto d'un fiato Blaine, abbassando lo sguardo alla fine. 
«Mi ferisce sapere che tu abbia pensato una cosa del genere -disse Finn dopo averlo ascoltato attentamente, ormai non era più arrabbiato- Blaine sei una delle persone di cui mi fido di più e non avrei immaginato persona migliore di te al fianco di mio fratello»
«Mi dispiace Finn, davvero. Ma te lo avremmo detto, non volevamo tenertelo nascosto» ripetè il riccio e Finn annuì credendogli.
«Ti credo. -disse soltanto sorridendogli e Blaine ricambiò il sorriso sentendosi finalmente più leggero ora che Finn sapeva tutto- Sono felice per voi -disse poi- Ora capisco perché quando venivi da me andavi tutte quelle volte in bagno e ci stavi così a lungo» scherzò e Blaine rise e arrossì allo stesso tempo.

«Sai, potevi dirmelo che mi avevi usato come scusa questo pomeriggio. Ti avrei retto il gioco» disse Rachel quando vide il suo migliore amico fuori casa sua.
«Scusa Rach.. è che, non ci ho pensato» ammise stringendosi nelle spalle mentre si sedeva sul divano. Rachel lo seguì, notando che il suo umore non era spensierato come al solito.
«Eri con Blaine, vero? -domandò e Kurt annuì soltanto- E Finn ha scoperto che state insieme?» domandò ancora e Kurt strabuzzò gli occhi.
«Come.. come fai a saperlo?» 
«Oh andiamo Kurt non sono stupida. Hai detto che mi dovevi parlare di una cosa. E poi l'ho visto il sorriso sulle tue labbra e soprattutto vi ho visti insieme. E forse avrete pensato che nessuno se ne fosse accorto, ma io vedevo che ogni tanto sparivate entrambi nello stesso momento. Non ci vuole molto a fare due più due» spiegò la ragazza e Kurt annuì.
«Lo sai che non ti ho detto nulla prima perché non volevo poi farti mentire a Finn, vero?» domandò  e Rachel annuì tranquillizzandolo.
«Ehi.. perché quel muso lungo? Dovresti essere felice di stare finalmente con Blaine» 
«E se volesse lasciarmi? -domandò terrorizzato da quell'idea- Se Finn lo convincesse a lasciami? -si corresse poi- Non.. non ho mai visto Finn così arrabbiato, forse solo quando ci provai con lui e lui mi respinse» Rachel gli sorrise dolcemente e gli mise una mano sul braccio.
«Tesoro, tranquillo.. Finn sarà arrabbiato solo perché lo avete tenuto all'oscuro. -disse dolcemente- E se dovesse davvero voler provare a convincere Blaine a lasciarti gli parlerò io -Kurt abbozzò una risata- Ma sono sicura che Blaine non ti lascerà. È pazzo di te» aggiunse sicura.
«Come fai a dirlo?» domandò titubante Kurt.
«Di nuovo? Kurt ho due occhi e ci vedo benissimo e fidati se ti dico che non sei l'unico ad avere quel sorriso da ebete quando sei vicino a Blaine. Lui ha il tuo stesso identico sorriso da ebete quando sei con lui» disse e Kurt arrossì felice di sapere quello.
«Dio Rach.. Sono ormai due settimane che stiamo insieme e io ancora non riesco a rendermene conto.. Mi sembra tutto così.. irreale» mormorò ancora incredulo sprofondando tra le braccia dell'amica che ridacchiò.
«Comunque sappi che ora voglio sapere tutto signorino. -disse poi guardandolo seria- E per tutto intendo tutto» Kurt abbozzò una risata per poi annuire.
«È iniziato tutto il girono delle regionali -iniziò a raccontare- Dopo la nostra esibizione è venuto da me e mi ha dato una rosa -disse per poi essere interrotto da Rachel che fece un verso simile ad uno squittio per poi affermare "Lo sapevo che te l'aveva regalata lui". Kurt alzò gli occhi al cielo in risposta prima di riprendere a parlare- Comunque quando gli ho chiesto spiegazioni ha iniziato a parlare di una specie di non detto che c'era tra di noi, ma poi è arrivata Quinn a chiamarmi e nulla. Poi quando la sera mi ha riaccompagnato a casa  mi ha detto che non eravamo più riusciti a parlare, così l'ho invitato ad entrare e abbiamo parlato» raccontò mentre ricordava quella sera con un sorriso sulle labbra. Le raccontò del significato della rosa che gli aveva regalato, le raccontò quello che gli aveva detto e le raccontò del bacio. E una volta che ebbe iniziato a parlare, le raccontò tutto quanto, tutto quello che lui e Blaine avevano condiviso nelle ultime due settimane. E Rachel lo ascoltò con un sorriso, facendo ogni tanto qualche commento che lo faceva arrossire e senza mai levarsi quel ghigno malizioso dalla faccia.

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Finn ha scoperto tutto e sembra essersi arrabbiato per essere stato tenuto all'oscuro, ma poi Blaine ci ha parlato, hanno chiarito e ora sembra sia contento che i due stiano insieme. Kurt invece è andato a parlare con Rachel che aveva già capito tutto e ora vuole sapere i dettagli.. come andranno le cose ora che sono uscite allo scoperto?

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Capitolo 14
*** Tredici. ***


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Quando Kurt rientrò a casa quella sera, trovò Finn in camera sua ad aspettarlo. Sospirò prima di salutarlo un po' spavento da quello che gli avrebbe detto, perché se era lì ad aspettare il suo ritorno, sicuramente aveva qualcosa da dirgli. Rimasero a parlare per quasi un'ora, un'ora nella quale Kurt continuò a scusarsi per non averglielo detto subito e Finn gli ripeteva che non era più arrabbiato ma che da quel momento non gli avrebbe più dovuto nascondere nulla.
«Ah.. chiama Blaine, sono sicuro che stia aspettando una tua chiamata» gli disse Finn una volta che avevano chiarito, prima di uscire dalla sua camera. Kurt sorrise e una volta rimasto solo prese subito il suo telefono per chiamare il suo ragazzo.
«Ehi..» Blaine rispose alla chiamata con un sorriso mentre si stendeva a letto lasciando il computer aperto sulla sua scrivania.
«Ehi.. come è andata con mio fratello?» gli chiese curioso Kurt mentre fissava il soffitto di camera sua.
«Bene..-disse Blaine prima di raccontargli quello che avevano fatto e quello che si erano detti. Poi gli chiese cosa avesse fatto lui e Kurt gli raccontò del suo pomeriggio con Rachel. Rimasero al telefono per più di un'ora a parlare tra di loro e poi Blaine vide lo schermo del suo computer illuminarsi per una notifica. Ma la sua attenzione fu attirata dal video bloccato sullo schermo del suo computer e non potè non sorridere quando notò un dettaglio che gli era sfuggito- Ho il tuo numero» mormorò poi.
«Si Blaine, lo so che hai il mio numero -rise divertito- Te l'ho dato io quando me lo hai chiesto, ricordi?» E Blaine scoppiò a ridere.
«Non il tuo numero di telefono, idiota. Ho il tuo stesso numero di maglia» spiegò con un sorriso sulle labbra.
«Il mio numero di maglia?» domandò confuso. Intendeva la stessa taglia di vestiti per caso?
«Si, quando sei entrato nella squadra di Football avevi il numero tre» disse con tono divertito e Kurt aprì la bocca sorpreso. Non aveva mai pensato a quel dettaglio, non aveva mai fatto caso al numero di maglia che aveva avuto per quella partita. Ma non potè trattenere un sorriso pensando che il destino avesse voluto che fosse proprio il numero di maglia di Blaine.
«Aspetta.. questo significa che stai guardando ancora il video dove ballo?» domandò poi accigliato e Blaine rise di nuovo. Restarono a parlare ancora a lungo, di nulla in particolare, solo per farsi compagnia.
«Kurt?» lo richiamò Blaine dopo un po' di tempo.
«Si?»
«Lo so che stiamo insieme già da due settimane ormai, ma ecco.. ora è ufficiale, non dobbiamo più nasconderlo -disse con un sorriso mentre Kurt lo ascoltava in silenzio, cercando di capire cosa volesse dirgli- Ecco io.. vorrei portarti fuori a cena, per un appuntamento» concluse Blaine e Kurt sorrise automaticamente.
«Ne sarei più che onorato»
«Domani va bene?» 
«Domani è perfetto» 

Il giorno dopo Blaine costrinse Finn a passare la giornata con lui, agitato per quel appuntamento. Certo lui e Kurt stavano insieme già da due settimane ormai, ma quello era il loro primo vero appuntamento e ora la loro storia era veramente ufficiale dato che non erano più gli unici due ad esserne a conoscenza. Aveva invitato Finn in modo da distrarsi e tenersi impegnato fino a quella sera e poi era un po' di tempo che lui e Finn non passavano del tempo tra di loro. Si era reso, o meglio, si erano resi conto di quanto quello li fosse mancato solo il giorno prima e si erano ripromessi di passare di nuovo più tempo insieme. Avevano deciso che un giorno alla settimana sarebbe stato interamente dedicato solo a loro due.
Kurt, invece, passò la sua giornata con Rachel. O meglio Rachel passò la sua giornata ad osservare il suo migliore amico ribaltare l'armadio in cerca di qualcosa da mettere. E al decimo cambio di abiti, Rachel decise di intervenire.
«Kurt, si può sapere perché sei così agitato?» domandò confusa Rachel togliendogli una camicia dalle mani e facendolo sedere sul letto.
«E se dovesse cambiare idea? -domandò esprimendo i suoi dubbi- E se avesse già cambiato idea? -domandò ancora completamente nel panico- Non lo sento da ieri sera»
«Ora fai un bel respiro e ti tranquillizzi, okay? -domandò Rachel guardandolo, Kurt annuì e dopo che ebbe fatto un lungo respiro la ragazza riprese a parlare- Allora prima di tutto neanche io sento Finn da ieri sera se non fosse che l'ho beccato quando sono arrivata qui e lui usciva per andare da Blaine -gli disse e Kurt annuì in silenzio- E secondo, sono sicura che Blaine non si sia pentito. E il fatto che non si faccia sentire da ieri non significa nulla, neanche tu ti sei fatto sentire e non mi sembra che tu abbia cambiato idea» Gli fece notate e Kurt annuì di nuovo, consapevole che la sua amica avesse ragione. E poi proprio in quel momento, il telefono di Kurt vibrò sul comodino e lo schermò si illuminò per l'arrivo di un messaggio.

Ehi, Kurt.. mi manchi, non vedo l'ora che sia stasera
Ti passo a prendere alle 8 pm
Blaine 

E così, come si era illuminato lo schermo, anche il volto di Kurt si illuminò a quel messaggio. Rachel lo guardò con un'espressione che diceva "Visto? Te lo avevo detto"

Anche tu mi manchi e anche io non vedo l'ora che sia stasera
Kurt 

Erano le sette e mezzo quando Kurt uscì dalla doccia, Rachel era andata via da poco, subito dopo che lo aveva assicurato che quella sera sarebbe andato tutto bene e che Blaine non gli avrebbe tolto gli occhi di dosso quando lo avrebbe visto indossare i vestiti che aveva scelto, impedendogli di cambiare abbinamento ancora una volta. Era ancora in bagno quando aveva sentito suo fratello rientrare, ma di certo non si sarebbe aspettato di tornare in camera e trovare Blaine sul suo letto. Lui gli aveva detto che sarebbe arrivato per le otto ed erano solo le sette e mezzo ancora.
«Blaine, che.. che ci fai qui?» domandò un po' nel panico. Blaine sorrise quando lo vide. Era evidente che avesse appena fatto la doccia, aveva le guance leggermente rosse per il caldo dell'acqua e i capelli erano umidi. Eppure nonostante fosse appena uscito dalla doccia era comunque impeccabile. Non indossava l'accappatoio o il pigiama, indossava un semplice jeans scuro e una maglia a maniche lunghe nere. E i capelli erano sempre alzati un un ciuffo, anche se ancora privi di qualsiasi prodotto.
«Devi spiegarmi come fai» gli disse ignorando un attimo la sua domanda e avvicinandosi a lui.
«A fare cosa?» chiese confuso mentre lo osservava avvicinarsi a lui.
«Ad essere sempre così bello e impeccabile, anche quando sei appena sveglio o sei appena uscito dalla doccia» E Kurt ovviamente arrossì.
«Come mai qui?» gli chiese ancora dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia come ringraziamento.
«Finn è rientrato e sono venuto con lui -si strinse nelle spalle- E poi ti ho portato queste -aggiunse porgendogli un mazzo di rose, tre gialle e tre rosse. E Kurt sorrise ricordandosi del significato di quelle due rose insieme- Sono tre e tre perché penso che possiamo considerare il tre il nostro numero -spiegò Blaine stringendosi nelle spalle- Era il tre dicembre quando abbiamo avuto la nostra prima vera conversazione alla festa a casa mia -e Kurt sorrise al pensiero che Blaine ricordava il girono esatto in cui avessero parlato per la prima volta, il girono in cui la loro amicizia era nata- Era il tre marzo il giorno del nostro primo bacio. E poi il tre è il numero della mia maglia, lo stesso numero di maglia che avevi tu» concluse con un sorriso. E Kurt si limitò ad abbracciarlo.
«Grazie, le adoro -disse riferendosi alle rose- Ti adoro» aggiunse prima di baciarlo dolcemente. Blaine portò una mano sulla sua guancia per ricambiare il bacio 
«E io adoro te -mormorò sulle sue labbra prima di baciarlo di nuovo- E non vedo l'ora di uscire con te per il nostro primo appuntamento» E fu come se Kurt si fosse risvegliato dal suo sogno ad occhi aperti e la realizzazione che non fosse ancora pronto e Blaine era già lì lo colpì come un treno in corsa.
«Oddio, tu sei qui e io non sono ancora pronto. Devo ancora vestirmi, asciugarmi i capelli, devo-» il suo flusso di parole fu bloccato dalle labbra di Blaine che si posarono gentilmente sulle sue.
«Tranquillo Kurt, non sei in ritardo -lo rassicurò- Sono io ad essere in anticipo. Finisci di prepararti tranquillamente, mi intratterrò con Finn» gli lasciò un altro bacio sulle labbra prima di uscire dalla camera. Kurt restò un attimo a fissare il suo ragazzo raggiungere la camera di Finn. Poi annusò un attimo i fiori prima di posarli sul comodino e chiudersi la porta per prepararsi.

Ci impiegò circa venti minuti a prepararsi e alle otto in punto fu pronto. Si diede un'ultima occhiata allo specchio e poi uscì dalla sua camera, bussò alla porta aperta della camera di Finn per richiamare l'attenzione di Blaine che stava ridendo a qualcosa che aveva detto Finn e Kurt si perse un attimo ad osservarlo. Prima era stato troppo preso dalle rose e poi dal fatto che non fosse pronto per soffermarsi sul ragazzo. Aveva bloccato i suoi ricci con un po' di gel ma senza usarne troppo, erano comunque liberi, li aveva solo resi più definiti e non erano intrecciati tra loro. E Kurt era talmente preso ad osservarlo, che non si accorse che ora anche Blaine lo stava osservando attentamente, quasi incantato.

«Oddio, credo che non avrei mai voluto sapere di voi due» scherzò Finn mentre osservava i due mangiarsi con gli occhi.
«Sei bellissimo» disse Blaine ignorando il commento che aveva fatto il suo amico.
«Grazie, anche tu» mormorò Kurt mordendosi il labbro e arrossendo leggermente, dimenticandosi della presenza di suo fratello.
«Questi pantaloni ti-» il commento di Blaine fu interrotto dalla voce di Finn.
«Okay, io sono ancora qui se non ve ne foste accorti e certe cose ecco preferirei non sentirle. -disse spingendo i due ragazzi fuori camera sua- Non voglio sapere quanto ti fa eccitare Kurt perché.. beh perché è il mio fratellino» Kurt arrossì di colpo e vide che anche Blaine era arrossito leggermente, ma stava ridendo per il commento di Finn.
«Ciao Finn -disse prima di prendere Kurt per mano- Andiamo?» Kurt annuì prima di salutare anche lui suo fratello ed uscire di casa insieme al suo ragazzo.

«Blaine? -Kurt richiamò l'attenzione del suo ragazzo che stava osservando il menù dei dolci. Blaine quella sera aveva prenotato un tavolo per due all'Olive Garden, un ristorante italiano. Avevano passato l'intera cena a parlare di quello che avevano fatto durante la giornata e poi si erano raccontati alcuni aneddoti di quando erano più piccoli. Poi Blaine aveva insistito per prendere il dolce e dividerlo e alla fine Kurt aveva ceduto, perché non sapeva resistere allo sguardo del riccio. Blaine alzò lo sguardo interrogativo incitandolo a continuare- Hai detto che non canti mai davanti ad altre persone -disse e Blaine annuì- E perché allora con me lo hai fatto?» chiese poi curioso. Blaine l'aveva detto tanto per? Forse intendeva semplicemente che non cantava spesso davanti ad altri ed era stato solo un caso che Kurt lo avesse sentito cantare per ben due volte.
«Oh ecco io..-balbettò non sapendo bene cosa dire- Non lo so come mai. Non ci ho pensato più di tanto a dire il vero, è stato..spontaneo cantare davanti a te. Non so credo di essermi sentito a mio agio, non era mai successo prima. Credo che neanche i miei mi abbiano sentito cantare» rispose arrossendo leggermente e Kurt sentì il suo cuore scoppiare nel petto. Era stato davvero l'unico ad aver sentito la sua voce? Per ben due volte? 
«Oh beh.. mi sento lusingato allora -sorrise dolcemente cercando la mano di Blaine e facendo intrecciare le loro dita- Ma è un vero peccato che io sia l'unico ad averti potuto ascoltare. Hai una voce meravigliosa, Blaine»
«Grazie, ma non sono sicuro sia così.. Ci sono voci molto più belle e particolari della mia»
«Non ti azzardare nemmeno a pensarlo, Blaine. Sono davvero serio a dire che hai una voce meravigliosa e dovresti cantare più spesso, sai mi piacerebbe poter riascoltare la tua voce» Blaine gli sorrise stingendo di più la sua mano, poi si allungò per lasciargli un bacio sulla guancia.
«Solo se tu canterai con me» gli disse poi speranzoso.
«Adorerei cantare con te»

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Nuovo martedì, nuovo capitolo. 

Finn sembra aver preso bene la relazione tra i due, nonostante l'arrabbiatura iniziale. In questo capitolo  vediamo un Kurt nervoso che si prepara per l'appuntamento. Blaine gli regala anche delle rose e Finn li prende un po' in giro.. ma ora sono finalmente liberi di dimostrare il loro amore. Durante l'appuntante Blaine propone a Kurt di cantare con lui e Kurt accetta più che volentieri. È un capitolo spensierato e pieno di amore e nel prossimo vedremo la fine del loro primo ufficiale appuntamento.. aspetto vostro commenti, a settimana prossima <3

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Capitolo 15
*** Quattordici. ***


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Dopo cena, Kurt e Blaine decisero di fare una passeggiata nel parchetto vicino il ristorante. Camminavano l'uno affianco all'altro, facendo sfiorare appositamente le loro mani. Non volevano dare troppo nell'occhio, infondo erano pur sempre in una piccola città dell'Ohio dove la mentalità era ancora chiusa a certe cose e non volevano rovinarsi la serata per qualche stupido ignorante.
«Dimmi qualcosa di te che nessuno sa» disse Kurt fermandosi difronte al piccolo laghetto artificiale del parco, si poggiò sulla ringhiera con i gomiti e guardò per un secondo la luna riflettersi nell'acqua, poi alzò lo sguardo su Blaine.
«Qualcosa di me che nessuno sa? -domandò e Kurt annuì mentre Blaine si morse il labbro con fare pensieroso- Beh mi piace cantare» disse poi sorridente.
«Non vale, questo già lo so» ribatte Kurt facendo ridere il riccio.
«E oltre a cantare mi piace anche suonare il piano, da piccolo ho preso lezioni e credo di cavarmela» raccontò poi e Kurt strabuzzò gli occhi.
«Tu cosa? Pretendo di sentirti suonare il piano Anderson!» affermò assottigliando gli occhi e puntandogli un dito contro. Blaine rise per poi annuire.
«Va bene Hummel, farò tutto quello che vuoi -rise ancora spingendolo leggermente con la spalla- Ora però voglio sapere qualcosa su di te che nessuno sa»
«Okay ma.. promettimi di non prendermi in giro» disse guardandolo attentamente.
«Non lo farei mai, Kurt» rispose con tono serio guardandolo negli occhi, Kurt annuì poi sospirò prima di iniziare a parlare.
«Come già sai, mia madre è morta quando io avevo solo otto anni ma eravamo molto uniti -iniziò a parlare e Blaine gli strinse di nascosto la mano, Kurt abbozzò un sorriso per poi spostare lo sguardo verso il laghetto- Ogni sera, prima di andare a letto parlo con lei e le racconto la mia giornata. E mi piace pensare che ovunque lei sia ora, mi stia ascoltando. Forse sembrerà stupido, ma mi fa sentire vicino a lei» confessò tenendo lo sguardo fisso sul lago. Blaine gli strinse ancora la mano e poi lo fece voltare delicatamente verso di lui.
«Non penso affatto che sia stupido, Kurt. Anzi la trovo una cosa molto dolce» gli sorrise e Kurt fece lo stesso e in quel momento avrebbe davvero voluto baciarlo. Le sue labbra non erano mai state tanto invitanti come lo erano in quel momento e i suoi occhi illuminati dalla fioca luce dei lampioni e delle stelle erano davvero incantevoli. Ma non lo fece, non lo fece perché non erano soli in quel parco. Così si limitò a sorridergli e allungò una mano verso di lui, stringendo la sua come a dirgli "Vorrei tanto baciarti in questo momento" e Blaine ricambiò la stretta facendogli capire che anche lui avrebbe voluto baciarlo.
«Sai, gli ho parlato anche di te» confessò poi riprendendo a camminare al suo fianco e tornando verso la macchina.
«Di me? Davvero? -chiese incredulo Blaine e Kurt annuì, certo che aveva parlato di lui, come avrebbe potuto non parlare a sua madre di lui- E cosa.. cosa le hai detto?» 
«Le ho detto che c'è un ragazzo, forse un po' troppo basso -scherzò e Blaine lo spinse di nuovo facendolo ridere- Dicevo, le ho detto che c'è un ragazzo un po' basso ma con dei ricci adorabili e degli occhi incantevoli -disse arrossendo e Blaine sorrise continuando a camminare al suo fianco- che riesce a rendermi incredibilmente felice»

E quando furono finalmente lontano da occhi indiscreti, Blaine fece quello che aveva voluto fare per tutta la serata. Si avvicinò alle labbra e lo baciò. E poi Kurt lo invitò a scendere, perché non voleva ancora salutarlo e poi era ancora presto e il giorno dopo sarebbe stata domenica. E Blaine lo baciò di nuovo in risposta. Quello che Kurt non si sarebbe aspettato era che suo padre fosse ancora sveglio ad aspettarlo e che avesse assistito a quella piccola scena tra loro due.
Blaine si allontanò da Kurt imbarazzato solo quando sentì Burt schiarirsi la voce alle loro spalle per richiamare la loro attenzione.
«Papà» esclamò Kurt sorpreso per poi sorridere quando vide Blaine arrossire.
«Kurt, Blaine -disse con un tono serio che fece quasi spaventare Blaine- Non credi che sia ora di tornare a casa?» domandò poi guardando solo il riccio. Blaine deglutì per poi annuire.
«Si.. io, ecco io stavo andando -balbettò imbarazzato- Buonanotte Kurt -disse lasciandogli un timido bacio sulla guancia- Buonanotte» disse poi verso Burt prima di tornare verso l'auto.
«Blaine -lo richiamò poi Burt prima che potesse salire in auto- Che ne dici di venire domani da noi a pranzo? Vorrei conoscere meglio il ragazzo di mio figlio» gli disse poi sempre con tono autoritario. Blaine annuì di nuovo, all'improvviso gli sembrava difficile parlare. Aveva già conosciuto Burt, ma il contesto era completamente diverso.
«Io.. si, ci sarò signor Hummel» disse poi.
«Pensavo che avessimo superato la fase del signor Hummel» disse poi Burt dopo che il figlio gli lanciò un'occhiata gelida per il modo in cui stava guardando il suo ragazzo. E poi alla fine a Burt, Blaine era sempre piaciuto, ma stava facendo il duro solo perché aveva scoperto quella mattina stesso che quel ragazzo adesso non era solo il migliore amico del suo figliastro, ma stava anche frequentando suo figlio.
«No.. io.. Buonanotte Kurt, buonanotte Burt» disse di nuovo prima di salire il auto e andare via.
«Dovevi proprio farlo? -domandò innervosito Kurt quando rimase solo con suo padre. E se ora Blaine si fosse spaventato? Certo Blaine conosceva già la sua famiglia, conosceva Carole da ancora prima di lui, ma si frequentavano da poco ed era ancora troppo presto per le presentazioni ufficiali.- Che bisogno c'era di invitarlo a pranzo?»
«Non è la prima volta che quel ragazzo si ferma a pranzo da noi -rispose tranquillamente Burt rientrando in casa- E poi volevo conoscere meglio il ragazzo di mio figlio» 
«Lo conosci già.. è il migliore amico di Finn è praticamente quasi sempre qui» gli fece notare Kurt.
«Si, ma voglio conoscerlo in qualità del ragazzo di mo figlio ora» spiegò Burt sempre con lo stesso tono. Kurt sbuffo, salutò velocemente suo padre prima di salire in camera sua dove chiuse la porta. La prima cosa che fece fu inviare un messaggio a Blaine, per poi osservare i fiori che gli aveva regalato.

Ti prego, dimmi che mio padre non ti ha spaventato
E se non vuoi venire domani a pranzo, non sei costretto
Kurt 

La risposta di Blaine arrivò dopo qualche minuto. Era rientrato a casa, aveva salutato i suoi genitori che gli avevano chiesto come fosse andato l'appuntamento e poi si era chiuso in camera e aveva risposto al messaggio del suo ragazzo.

No, tranquillo :) Non mi ha spaventato, è solo un po' protettivo 
E non mi dispiace venire..e poi conosco Finn e Carole da una vita, sarà più facile avere a che fare con Burt il padre protettivo
Blaine 

Kurt sorrise a quella risposta, si spogliò velocemente e poi si mise sotto le coperte dove continuò a messaggiare con il suo ragazzo ancora a lungo prima di andare a dormire.

Il giorno dopo, Blaine si presentò a casa Hummel-Hudson poco prima dell'ora di pranzo. Kurt gli aveva detto che solitamente pranzavano per le dodici e mezzo e non avendo un orario preciso in cui presentarsi, era arrivato lì mezz'ora prima. Kurt era ancora in camera a finirsi di preparare e ad aprigli la porta fu Finn, si spostarono insieme in salotto ma presto Finn si allontanò per rispondere ad una chiamata di Rachel. Così Blaine restò da solo e, poco dopo, Burt Hummel ne approfittò per sedersi accanto al ragazzo.
«Allora Blaine, da quanto esci con mio figlio?» gli domandò e Blaine deglutì prima di voltarsi verso di lui.
«Ecco io.. due settimane» rispose cercando di non sembrare troppo spaventato. Non era certo la prima volta che Blaine si fermava a parlare con Burt, era capitato spesso che commentassero qualche partita o anche che parlassero delle macchine che Burt aveva dovuto riparare. Ma quello che aveva davanti ora, non era Burt il patrigno simpatico e un po' burbero di Finn. No, quello che aveva davanti adesso era il padre protettivo di Kurt, il suo ragazzo.
«E non avevi un ragazzo?»
«Ci siamo lasciati -rispose prontamente- L'ho lasciato -si corresse, come per fargli capire che non stava con Kurt perché si era lasciato con il suo ex, ma che aveva lasciato il suo ex proprio per mettersi con Kurt- Avevo capito di provare qualcosa per Kurt e non mi sembrava giusto continuare a stare con Jeremiah» Burt annuì e rimase in silenzio ancora per qualche secondo e Blaine pensò che l'interrogatorio fosse finito lì, ma si sbagliava.
«E che intenzioni hai con mio figlio?» domandò lasciando Blaine un attimo senza parole. Rimase un secondo in silenzio cercando le parole giuste da dire, infondo stavano insieme solo da poco ma questo non significava che Kurt non fosse importante per lui. 
«Kurt mi piace davvero tanto, stiamo insieme da poco ma sento che i miei sentimenti per lui sono.. sono forti, non avevo mai provato nulla del genere prima, neanche con Jeremiah. -rispose sotto lo sguardo attento di Burt, poi deglutì- So di essere il suo primo ragazzo e non gli metterò alcuna fretta, per nulla. Perché Kurt merita di essere felice, sopratutto dopo quello che ha passato con Karofsky l'anno scorso, e vorrei essere io la persona che lo rende felice» concluse e Burt sembrò essere colpito dalle sue parole, così annuì.
«Papà.. cosa gli hai detto?» domandò Kurt arrivando anche lui in salotto poco dopo e trovando il suo ragazzo e suo padre sul divano a parlare, non credeva di aver mai visto Blaine così teso come in quel momento.
«Stavamo solo parlando un po'» disse Blaine cercando di far scivolare via tutta la tensione del suo corpo e gli risultò più facile del previsto dopo aver visto il sorriso del suo ragazzo.
«Vado a vedere a che sta Carole con il pranzo» annunciò Burt alzandosi dal divano e lasciando soli i due ragazzi.
«Blaine cosa ti ha detto? Non ti ha spaventato vero?» domandò in preda al panico sedendosi accanto a lui, perché in tutti quei mesi in cui l'aveva osservato, in quei mesi in cui avevano stretto amicizia, Kurt non lo aveva mai visto così testo come lo era pochi attimi prima.
«No Kurt, ha fatto solo un po' il padre protettivo. Ma non mi ha spaventato, okay?» lo rassicurò regalandogli uno dei suoi sorrisi, uno di quei sorrise che dedicava solo a lui. Kurt annuì decidendo di credergli e gli sorrise. Rimasero a parlare fino a quando non furono chiamati per andare a pranzare. Burt gli aveva sempre osservati da lontano, li aveva osservati per capire come si comportassero e poi aveva sorriso nel notare che suo figlio fosse veramente felice per la prima volta. E infondo Blaine gli era sempre piaciuto, ma si divertiva a spaventarlo facendo il padre protettivo. E continuò con le sue domande anche per la prima parte del pranzo, ma poi sotto lo sguardo omicida di Kurt e quello insistente di Carole, decise di lasciarlo stare e le conversazioni ritornarono le solite conversazioni che avevano avuto quando Blaine si era fermato da loro altre volte.
«Io vado da Rachel» annunciò poi Finn una volta finito il pranzo, salutò velocemente tutti i presenti prima di dileguarsi. Kurt e Blaine invece sparecchiarono e lavarono tutte le stoviglie mentre Burt e Carole andarono a riposarsi sul divano. Kurt lavava e Blaine asciugava e anche se stavano semplicemente lavando delle stoviglie si divertivano.
«Mi ricordo di quando mi buttasti il caffè sopra i miei pantaloni -ricordò poi Blaine divertito- E per riparare al danno che avevi fatto mi iniziasti a toccare» Kurt diventò di nuovo rosso al ricordo di quell'episodio, non era mai stato così in imbarazzo come quella volta. Neanche quando Rachel aveva raccontato accidentalmente della sua cotta passata per Finn, neanche quando Finn gli aveva raccontato di quando aveva ballato Single Ladies o di quando si era vestito come Lady Gaga. E ancora si sentiva morire dalla vergogna se ci ripensava, se ripensava alla presenza dura sotto le sue mani mentre provava a pulirlo.
«Ti prego, non me lo ricordare.. io non sapevo cosa stavo facendo, ero così imbarazzato» borbottò mentre gli passava l'ultimo piatto.
«Io in realtà credo che quella del caffè fosse stata solo una scusa per toccarmi» lo prese in giro Blaine asciugando il piatto e Kurt spalancò la bocca.
«Io ecco.. io, non... io..» balbettò confusamente non sapendo bene cosa dire e Blaine scoppiò a ridere.
«Kurt tranquillo, stavo solo scherzando, lo so che non lo hai fatto apposta» lo tranquillizzò subito dopo.
«Cretino. Credevo che lo pensassi davvero -borbottò fingendosi offeso e incrociando le braccia al petto. Blaine si alzò sulle punte e gli baciò via quel piccolo e adorabile broncio ingrano che Burt dal salotto stesse continuando ad osservarli e che avesse sorriso a quella piccola scena.- Ruffiano -borbottò schizzandolo leggermente, Blaine strizzò gli occhi e rise di nuovo- Ti va di restare qui ancora un po?» gli chiese poi e Blaine non ci pensò due vuole prima di annuire. Si presero per mano e Kurt andò verso la sua camera.
«Mi raccomando, lasciate la porta aperta» esclamò Burt quando li vide salire al piano superiore. Kurt alzò gli occhi al cielo e annuì.

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Ecco a voi un nuovo capitoloooo

L'appuntamento si è concluso e una volta tornati a casa Burt ha iniziato a fare il padre protettivo invitando poi Blaine a pranzo il giorno dopo. Kurt ha rimproverato il padre ma Blaine non si è lasciato intimorire.. lasciatemi qualche commento <3

 

 

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Capitolo 16
*** Quindici. ***


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«Ehi» disse Blaine quando Kurt chiuse l'anta del suo armadietto. Kurt saltò spaventato dato che era convinto di essere da solo e di certo non si aspettava di trovarsi Blaine lì.
«Cristo Blaine, mi hai spaventato -borbottò portandosi una mano sul petto e Blaine rise- Non dovresti essere agli allenamenti ora?» chiese poi notando l'orario.
«Ho ancora dieci minuti a dire il vero.. e volevo salutarti e chiederti una cosa» spiegò il riccio incamminandosi verso il campo da football con Kurt al suo fianco.
«Dimmi» gli sorrise.
«Resti agli allenamenti?» Kurt corrugò la fronte, era questo che gli doveva chiedere? Orami aveva preso l'abitudine di andare a tutti gli allenamenti solo per osservarlo in lontananza, anche se ogni tanto si perdeva a guardare gli allenamenti delle Cheerios. C'era ancora un posto libero in squadra, ma non aveva mai trovato il coraggio di fare le audizioni.
«Come sempre no?» Blaine annuì e si sporse per lasciargli un bacio sulla guancia, il solo fatto che Kurt andasse ormai a tutte le partite e a tutti gli allentamenti solo per lui lo rendeva felice, soprattuto dato che Kurt non era mai stato un amante del football.
«Comunque non era questo che volevo chiederti» disse poi fermandosi fuori la porta degli spogliatoi.
«E cosa mi volevi chiedere?» 
«Questo weekend verrà mio fratello e io mi chiedevo se ti andava di venire a pranzo da me e conoscere la mia famiglia -propose speranzoso Blaine e Kurt rimase un attimo senza parole- E poi magari ti suonerò il piano» 
«Cos'è questo? Un ricatto? Un modo per convincermi a conoscere la tua famiglia?» domandò divertito Kurt e Blaine rise.
«No..lo sai che scherzo, se non te la senti non ti costringerò. Ti avevo proposto questo weekend perché ci sarebbe stato anche mio fratello, ma se non vuoi, non ti preoccupare» disse iniziando a parlare a raffica e Kurt sorrise.
«Si, questo weekend mi va bene»

Kurt era agitato per quel pranzo, si chiese come avesse fatto Blaine a reggere l'ansia quando una settimana prima era stato invitato a pranzo da lui in quanto suo fidanzato. Forse il fatto che conoscesse già tutti era stato d'aiuto. Ma ora lui non faceva altro che chiedersi come sarebbero stati i genitori di Blaine. E come sarebbe stato Cooper. E cosa sarebbe successo se non avesse fatto colpo sulla sua famiglia? E se non avessero fatto altro che paragonarlo a Jeremiah? E se avessero preferito Jeremiah? Deglutì mentre si sistemava il suo ciuffo cercando di pensare positivo.
«Dove vai?» domandò Finn facendo irruzione nella sua camera e sedendosi sul letto.
«Da Blaine, mi ha invitato a pranzo da lui» disse soltanto spruzzandosi un po' di lacca in modo che il ciuffo non si afflosciasse.
«Ma non era arrivato suo fratello ieri sera?» domandò confuso Finn e Kurt annuì rimettendo la lacca al suo posto.
«Per questo ha voluto fare oggi a pranzo, così che potesse presentarmi tutta la famiglia insieme»
«Blaine ti vuole presentare ai suoi? -domandò sorpreso Finn, perché il suo amico non gli aveva detto nulla a riguardo?- Credo che tu sia molto più importante di quanto pensassi per lui» Fu Kurt a guardarlo confuso.
«Beh lui conosce già tutti voi, perché dovrebbe essere strano che io conosca anche la sua famiglia?» chiese appunto confuso, improvvisamente ancora più nervoso.
«No nulla.. solo che in quasi nove mesi di relazione non ha mai neanche pensato di far conoscere Jeremiah alla sua famiglia» spiegò Finn, ma quel commento fece soltanto agitare di più Kurt. Davvero era il primo ragazzo che portava a casa? Che aspettative avrebbero avuto? E perché aveva scelto di portare proprio lui a casa? E non era troppo presto? Si frequentavano solo da tre settimane, non era passato neanche un mese. E okay che Blaine aveva conosciuto già la sua famiglia nei panni del suo ragazzo, ma era diverso. Finn era il suo migliore amico, Carole lo conosceva da quando era ancora un bambino e suo padre lo conosceva già da diversi mesi ormai. Lui invece non aveva mai visto i signori Anderson e di Cooper sapeva poco e nulla.

Kurt si era preparato a tutto per quel pranzo, voleva essere pronto a tutto, eppure non avrebbe mai immaginato che le cose sarebbero andate in quel modo.
Quando arrivò a casa Anderson, puntuale come sempre, ad aprirgli fu per sua fortuna Blaine. Il ragazzo gli sorrise e lo baciò velocemente prima di farlo entrare in casa.
«Mio padre e Coop sono un attimo fuori per delle commissioni -disse Blaine- mia madre è..» poi si bloccò quando vide la madre uscire dalla cucina mentre si asciugava le mani con uno strofinaccio.
«Tu devi essere Kurt» sorrise la donna andando incontro alla giovane coppia.
«Si, salve signora Anderson» sorrise timidamente porgendole la mano. Mano che però venne ignorata dalla donna che lo strinse prontamente in un'abbraccio lasciandolo sorpreso.
«Chiamami Pam per favore e sono così felice di conoscerti -disse mentre Kurt ricambiava l'abbraccio, ancora stupito. Non si aspettava di certo quel benvenuto- Blaine non fa altro che parlare di te» gli confidò poi, ma con tono non troppo basso dato che anche Blaine la sentì.
«Mamma!» la richiamò in imbarazzo, arrossendo leggermente e Kurt sorrise arrossendo anche lui.
«È un piacere anche per me» disse poi sentendosi un po' più tranquillo rispetto a pochi attimi prima.
«Io torno in cucina a finire di preparare, vi faccio chiamare quando arrivano anche Richard e Cooper» disse poi la donna e dopo un sorriso rivolto ad entrambi, tornò in cucina.
«Vieni con me -disse poi Blaine prendendo Kurt per mano che lo seguì in silenzio e curioso verso una stanza in cui non era mai stato prima. C'era un piano al centro della stanza. Kurt si guardò intorno capendo il motivo per cui Blaine lo avesse portato lì.- Ti avevo promesso che avrei suonato il piano per te, no?» chiese retoricamente e Kurt annuì curioso. Si sedettero entrambi sulla panca difronte al piano e poi Blaine iniziò a suonare. Kurt lo ascoltò curioso e con un sorriso sulle labbra e solo quando Blaine iniziò a cantare, cantare per la terza volta davanti a lui, Kurt riconobbe la canzone. Katy Perry ovviamente, una versione lenta di Teenage Dream. E lo avrebbe preso in giro per quello se non fosse stato tanto rapito dalla sua voce e dal modo in cui stava suonando. Si, stava decisamente iniziando a rivalutare Katy Perry.
«Me la cavo a suonare il piano, avevi detto? -domandò Kurt quando Blaine finì di suonare, il ragazzo annuì, titubante di aver sbagliato qualcosa- Blaine tu non te la cavi con il piano. Tu sei eccezionale! Davvero Blaine, non lo dico tanto per. Hai davvero talento ed è davvero un peccato che nessuno ti abbia mai sentito» Blaine gli sorrise dolcemente e posò le labbra su quelle di Kurt unendole in un dolce bacio.
«Ci provai a cantare in pubblico qualche anno fa, ma non ce la feci. Dovevo partecipare ad una specie di talent show organizzato dalla mia scuola, ma prima dell'esibizione entrai completamente nel panico e non riuscii a salire sul palco per suonare e cantare -raccontò- Da quel girono quando si tratta di esibirmi davanti a qualcuno, mi blocco. Ma non è successo con te» Kurt sorrise di nuovo, sentendosi speciale a quella confessione.
«Beh..potrei aiutarti a superare la tua paura da palcoscenico magari» propose poi, Blaine gli sorrise soltanto per poi baciarlo in risposta. Poco dopo vennero richiamati dato che il pranzo era pronto. Kurt conobbe Richard e Cooper Anderson e anche loro lo accolsero a braccia aperte. In qualche strano modo riuscirono a metterlo subito a suo agio e non lo fecero mai sentire di troppo o in imbarazzo. Ogni tanto magari si divertivano a mettere in imbarazzo Blaine con qualche aneddoto divertente di quando era ancora un bambino. Ma il pranzo con la famiglia Anderson andò magnificamente, Kurt si inserì perfettamente nella famiglia e Blaine ne era davvero contento.

Il pranzo fu lungo e piacevole e una volta finito, Blaine fu costretto a salutare tutti. Si scusò con Kurt ed uscì di casa per andare a scuola per la partita che si sarebbe tenuta quel pomeriggio. Kurt aveva salutato educatamente la famiglia Anderson e stava per andare via anche lui, magari avrebbe fatto un salto a casa di Rachel prima della partita, quando Cooper lo raggiunse.
«Ehi Kurt, tu vai alla partita, giusto? -domandò Cooper e Kurt si limitò ad annuire- Pensavo di venire anche io dato che sono qui a Lima e mi chiedevo se potevamo andare insieme»
«Oh -sussurrò sorpreso Kurt, poi si leccò le labbra improvvisamente secche e annuì- Sì certo, nessun problema» sorrise.
«Possiamo andare già ora a prendere i posti e poi magari mi fai fare un giro della scuola?» propose Cooper in parte perché voleva conoscere meglio il ragazzo che frequentava suo fratello. Kurt accettò e in pochi minuti erano nei corridoi del McKinley. Kurt gli fece fare un veloce giro della scuola e poi Cooper gli offrì un caffè dal bar della scuola. Insieme si diressero verso il campo da football e presero posto sulle gradinate dove presto furono raggiunti da Rachel.
«Non è neanche un mese che ti frequenti con Blaine e già esci con qualcuno di nuovo?» domandò Rachel sedendosi al fianco di Kurt e notando il ragazzo più grade seduto dall'altra parte. Kurt alzò gli occhi al cielo e poi guardò Cooper in segno di scuse.
«Rachel lui è Cooper, il fratello di Blaine» spiegò Kurt mentre Cooper sorrideva alle sue spalle.
«Oh.. piacere, io sono Rachel. La sua migliore amica» si presentò subito Rachel allungando una mano verso il ragazzo che la strinse subito.
«E anche la ragazza di mo fratello» le ricordò Kurt dopo aver visto il modo in cui Rachel guardava Cooper, come se lo stesse spogliando con gli occhi.
«E tu lo sai che ho occhi solo per Finn -disse Rachel in sua difesa- Ma so anche essere obiettiva e devo ammettere che anche fratello Anderson è proprio un bel bocconcino» questa seconda parte la sussurrò in modo che potesse sentirla solo il suo amico. Kurt sbuffò una risata e la diede una leggera gomitata come a dirle di stare zitta. Poi rivolse un'occhiata a Cooper al suo fianco intento a cercare qualcuno, probabilmente il fratello, tra i giocatori che erano appena entrati in campo. E Kurt dovette ammettere che Rachel avesse ragione, Cooper era davvero bello eppure lui non lo aveva notato fino a quel momento. E poi spostò anche lui lo sguardo sul campo e sorrise quando vide Blaine che lo guardava a sua volta. E si, Cooper era bello. Ma Blaine aveva quel qualcosa in più. Qualcosa che faceva in modo che Kurt non vedesse nessun altro al di fuori di lui. Per Kurt, Blaine era il ragazzo più bello che potesse esistere.

La partita tra Titans e Tigers fu più il tipo di partita che si vede durante una finale. Erano entrambe due squadre forti e fu sudata fino all'ultimo. Nessuna delle due squadre fu mai veramente in vantaggio, perché appena una delle due andava in vantaggio, l'altra faceva subito punto segnando così il pareggio. C'era stata talmente tanta tensione per quella partita che anche Kurt l'aveva seguita, quasi con interesse. Mancavano pochi minuti alla fine e Blaine alzò lo sguardo un attimo verso le tribune e cercò Kurt. Questo gli sorrise incoraggiante prima che Blaine distogliesse lo sguardo perché la palla era appena caduta vicino a lui. Si affrettò a prenderla per poi iniziare a correre, schivando tutti gli avversari e fare meta portando così la sua squadra in vantaggio. Subito dopo l'arbitro fischiò segnando, così, la fine della partita. E Blaine non fece neanche in tempo a realizzare quello che fosse successo, che avessero appena vinto, che l'intera squadra gli corse incontro e lo presero sulle spalle per festeggiarlo. Blaine rise mentre si sorreggeva alle spalle di Sam e Puck e con lo sguardo cercò subito Kurt individuandolo poco dopo. Allungò una mano verso di lui, indicandolo mente gli altri continuavano a festeggiare.
«Per te» disse soltanto, dedicando così la vittoria a lui. Kurt non riuscì a sentirlo per il casino che regnava in quel momento sul campo. Ma non ebbe bisogno di sentirlo per capire cosa gli aveva appena detto. Sorrise felice e gli lanciò un bacio voltante che Blaine catturò al volo e finse di conservarselo in tasca per poi sorridere mentre il resto della squadra continuava ad urlare il suo nome.

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Nuovo martedì, nuovo capitolo.
Blaine fa conoscere la sua famiglia a Kurt approfittando del ritorno in famiglia del fratello. Il pensiero non lo aveva neanche sfiorato in nove mesi di relazione con Jeremiah, invece con Kurt non si fa problemi e gli fa conoscere sin da subito la sua famiglia.
Il pranzo va bene e Kurt viene subito accolto a braccia aperte.. e poi Kurt sente anche Blaine cantare di nuovo per lui e in più lo sente anche suonare..
E poi alla fine Blaine, dopo aver segnato il punto finale, dedica la vittoria al suo ragazzooo
lasciatemi qualche commento, noi ci vediamo settimana prossima <3

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Capitolo 17
*** Sedici. ***


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Blaine era stato trattenuto da suo fratello dopo la partita, poi Cooper aveva preso la sua auto per tornare a casa e lasciarlo a festeggiare la vittoria con i suoi amici.
«Ti va se andiamo via?» domandò Blaine rivolgendosi a Kurt. Dopo la partita erano andati a cambiarsi tutti quanti mentre Blaine era rimasto a parlare con suo fratello e Kurt e mentre il resto della squadra era negli spogliatoi, Puck aveva annunciato la solita festa a casa sua. Ma quella sera Blaine non aveva voglia di parteciparci e sapeva anche che Kurt non era un grande amante di quelle feste.
«Non vuoi festeggiare con gli altri? -domandò poi Kurt  osservandolo con ancora la divisa addosso, i capelli sudati e schiacciati sulla fronte. Eppure lui continuava a trovarlo stupendo- Hai segnato tu la vittoria della partita, dovresti voler festeggiare con gli altri.»
«Sono già stato abbastanza acclamato sul campo prima -si mise a ridere- Ora voglio stare solo con te. -disse sicuro e Kurt sorrise per poi annuire e accettare la sua proposta.- Pensavo che potevamo andare da me. I miei sono fuori a cena e Cooper raggiungeva dei vecchi amici a Columbus. E se ti va, potresti anche restare a dormire da me» gli propose Blaine con un sorriso. E non era la prima volta che passavano del tempo da soli in casa, ma senza saperne il motivo, Kurt si irrigidì a quella proposta. Cosa si aspettava Blaine con quell'invito? Kurt non sapeva cosa aspettarsi. Certo sapeva di non essere il primo ragazzo di Blaine, sapeva che era stato con un ragazzo più grande e quindi aveva sicuramente sperimentato altre cose. Ma Kurt aveva dato il suo primo bacio proprio a lui e non si sentiva ancora pronto a spingersi oltre. E così, con quei pensieri per la testa, rifiutò quella proposta, anche se gli sarebbe piaciuto passare la serata solo con lui.
«Ecco io.. credo sia meglio che tu vada a festeggiare con gli altri» disse abbassando lo sguardo prima di voltare le spalle e andare via, ma Blaine lo bloccò per un polso impedendogli di allontani.
«Kurt.. io -mormorò confuso- Ho per caso detto qualcosa di male? -domandò non capendo subito il repentino cambio d'umore del suo ragazzo. Ma poi gli bastò guardare solo un po' più attentamente il suo sguardo per capire, per vedere che fosse in imbarazzo- No, Kurt aspetta.. io non intendevo nulla okay. Volevo solo stare con te e basta, potremmo vedere un film e ascoltare un po' di musica -ci tenne a precisare, voleva fargli capire che non avesse alcun secondo fine con quell'invito- e ti ho proposto di restare a dormire perché mi piacerebbe farlo, solo addormentarmi accanto a te. -spiegò e Kurt annuì, un po' più tranquillo- Kurt, voglio che tu sappia che non ti metterò mai fretta, okay? Quando ti sentirai pronto, io sarò qui. Ma per stasera volevo solo passare del tempo con te senza doverti poi salutare, ma se preferisci andare a casa o alla festa va bene lo stesso» Kurt fece scivolare il polso dalla sua presa e poi fece intrecciare le loro dita, stringendo forte.
«No, va bene. Anche io voglio stare solo con te» sorrise poi prima di lasciargli un delicato bacio sulla guancia. E Blaine sorrise.

Prima di andare a casa Anderson, Kurt passò da casa sua per preparare un borsone con le sue cose e poter avvertire suo padre che avrebbe dormito fuori. Ma non aveva messo in conto che dire a suo padre che sarebbe rimasto a dormire da Blaine significava solo una cosa.
«Dove hai detto che dormi?» domandò Burt seguendolo in camera e osservandolo riporre le sue cose in un borsone. 
«Da Blaine» rispose e Burt l'osservò per qualche secondo in silenzio.
«Okay, forse.. dovremmo parlare di.. sai..» disse poi l'uomo, un po' a disagio e Kurt quasi non fece cadere la sua crema per il viso quando capì di cosa voleva parlare suo padre.
«No, papà ti prego.. non..» balbettò anche lui in imbarazzo.
«Non abbiamo mai affrontato il discorso e credo che dovremmo farlo prima che tu vada a dormire dal tuo ragazzo» Kurt scosse la testa, non voleva parlare di quello. Non in quel momento, non quella sera, non mentre Blaine lo stava aspettando in auto.
«No, non dobbiamo. Non faremo niente papà -precisò subito sentendo le sue guance diventare rosse- Non sono pronto e Blaine non...lui lo sa e rispetta quello che voglio. Dormiremo e basta, lo giuro» disse cercando di convincerlo a rimandare quella conversazione, consapevole che non l'avrebbe potuta evitare a lungo, non ora che aveva un ragazzo.
«Posso fidarmi? -domandò Burt scrutando il figlio che annuì. Burt rimase in silenzio per qualche secondo- Va bene, per questa sera puoi andare ragazzo. Ma ne riparleremo» disse con tono deciso e Kurt annuì soltanto prima di tornare al suo borsone.  

Passarono la serata a guardare film e ad ascoltare musica. Kurt riuscì a sentire di nuovo Blaine cantare e questa volta si unì a lui. E poi si stesero sul letto di Blaine, si baciarono ma non andarono oltre a quello. Non che a Blaine fosse dispiaciuto, era attratto da Kurt e voleva provare tutto con lui, ma non gli voleva mettere alcuna fretta. Sapeva cosa significava quando il proprio partner ti metteva fretta, Jeremiah l'aveva fatto con lui, aveva provato a spingersi oltre, verso qualcosa per cui Blaine non era pronto. E Blaine sapeva che quello era stato il punto di rottura nella loro relazione. Anche se non metteva in dubbio che avrebbero finito lo stesso per lasciarsi. Perché adesso che aveva trovato Kurt sapeva cosa significava quando una persona ti piaceva, piaceva davvero. E non solo perché questa persona fosse attraente e dimostrava attenzioni verso di te. Kurt gli piaceva per mille motivi diversi e non solo perché fosse un bel ragazzo. Gli piaceva perché lo faceva ridere, perché lo faceva stare bene. Gli piaceva perché non gli interessava il parere della gente ed era fiero di chi era. E proprio perché Kurt gli piaceva davvero non gli avrebbe mai messo alcuna fretta, non voleva perderlo. E quando arrivò il momento di andare a dormire, indossarono il proprio pigiama e si stesero l'uno accanto all'altro.
«Non riesci a dormire?» domandò Blaine aprendo gli occhi e girando la testa verso Kurt che si girava e rigirava al suo fianco.
«È solo che.. non ho mai dormito con qualcuno -ammise imbarazzato- Sempre se escludiamo Rachel»
«Io ho dormito solo con Finn -disse poi continuando a guardarlo e vedendolo un po' meglio ora che i suoi occhi si erano abituati al buio- E qualche volta ho dovuto dividere il letto con mio fratello -aggiunse poi allungando una mano verso di lui. Kurt sentì il movimento e allungò la sua mano in cerca di quella di Blaine, facendo intrecciare le loro dita poco dopo. E Blaine lo vide sorridere- Posso andare a dividere di nuovo il letto con mio fratello se così ti senti più a tuo agio» gli disse poi. Kurt scosse la testa e si avvicinò di più a lui.
«No, voglio che tu resti qui -disse poi avvicinandosi di più a Blaine- Posso poggiarmi su di te?» gli chiese poi timidamente e Blaine fu sicuro che fosse arrossito in quel momento, anche se non poteva vederlo.
«Vieni qui» disse soltanto. Kurt si poggiò sul petto di Blaine che gli circondò la schiena con un braccio.
«Buonanotte Blaine» sussurrò Kurt sentendosi perfettamente a suo agio tra le braccia del suo ragazzo.
«'Notte Kurt» sussurrò Blaine stringendolo a lui. In pochi minuti si addormentarono entrambi.

Blaine fu il primo a svegliarsi quella mattina. Kurt non era più poggiato su di lui ma dormiva tranquillamente al suo fianco. Sorrise osservandogli le spalle che si alzavano e abbassavano ad un ritmo regolare. Restò qualche minuto steso a letto cercando di svegliarsi e poi raggiunse il bagno. Quando tornò in camera, Kurt era sveglio e si stava stropicciando gli occhi. Blaine sorrise nel vederlo ancora mezzo addormentato, con i capelli completamente schiacciati sulla fronte e il segno del cuscino sulla guancia. Era adorabile.
«Sai, iniziavo a credere che Kurt Hummel avesse un qualche potere particolare che lo rendesse sempre impeccabile -disse divertito richiamando l'attenzione del suo ragazzo- E invece anche lui può avere l'aspetto di uno che si è appena svegliato» rise mentre continuava a guardarlo con occhi adoranti.
«Sai di essere un idiota?» lo prese in giro Kurt spostandosi indietro i capelli dalla fronte.
«E tu sai di essere adorabile?» domandò Blaine con un sorriso sulle labbra.
«Ruffiano -Kurt sbuffò una risata. Blaine rise con lui per poi avvicinarsi a lui per baciarlo, ma invece delle sue labbra trovò le dita di Kurt- No Blaine, mi puzza l'alito. Mi sono appena svegliato e devo lavarmi i denti» disse come spiegazione, ma Blaine lo ignorò.
«Non mi importa, sei troppo adorabile per non essere baciato in questo momento -disse prima di rubargli un bacio sulle labbra prima che Kurt potesse scansarsi. E lo sentì sorridere prima che ricambiasse il bacio- Buongiorno»
«Buongiorno ruffiano» mormorò Kurt in risposta e Blaine rise di nuovo.

Dopo che si erano entrambi svegliati, Kurt si era chiuso in bagno e quando era uscito aveva il suo solito aspetto impeccabile mentre Blaine aveva ancora l'aria di uno che si fosse appena svegliato. Blaine aveva sempre pensato che non ci fosse modo migliore di iniziare la giornata con la colazione di Carole, ma quella mattina si dovette smentire. Svegliarsi con Kurt affianco, vederlo appena sveglio con i capelli arruffati e il segno del cuscino sulla guancia, la voce ancora roca, beh..quello era sicuramente il miglior modo per iniziare la giornata. Poi erano scesi in cucina per fare colazione e si erano intrattenuti con Cooper. E poi Cooper era dovuto partire e loro erano rimasti da soli dato che i genitori di Blaine erano partiti quella mattina presto e sarebbero rientrati in tarda serata.
«Mi suoni di nuovo qualcosa al piano?» gli domandò Kurt teneramente, volendo di nuovo ascoltarlo suonare e magari anche cantare.
«Io suono e tu canti?» domandò allora Blaine e Kurt sorrise prima di annuire, così dopo pranzo si trovavano di nuovo davanti al piano. Blaine suonava e Kurt cantava. E Blaine si innamorò della voce del suo ragazzo.
«Non hai solo il profumo di un angelo, canti anche come un angelo» gli disse e Kurt arrossì, nessuno aveva mai definito la sua voce in quel modo. Anzi spesso era stato criticato perché la sua voce era troppo femminile. E poi si era seduto sulle sue gambe, gli aveva circondato il collo e lo aveva baciato. Blaine aveva posato le mani sui suoi fianchi avvicinarono di più a lui e aveva ricambiato il bacio.
«Canta con me, Blaine -sussurrò Kurt sulle sue labbra mentre ripensava a come le loro voci si fossero incastrate perfettamente quando avevano cantato insieme la sera prima- canta con me» ripetè. Blaine lo baciò di nuovo, poi tenendolo ancora sulle sue gambe, riprese a suonare il piano e iniziò a cantare. Anche se lo aveva sempre fatto nelle mura di camera sua, Blaine aveva sempre amato cantare ma cantare con Kurt era qualcosa di magico.
«Mi piace cantare con te» gli disse poi Blaine lasciandogli un piccolo bacio dietro l'orecchio e Kurt rabbrividì a quel contatto, poi si girò di nuovo verso di lui, restando ancora sulle sue gambe.
«Anche a me piace cantare con te, adoro cantare con te» Blaine sorrise e lo baciò.
«Dovremmo farlo più spesso» disse ancora Blaine e Kurt annuì prima di baciarlo di nuovo. E poi si baciarono ancora e ancora. Ma non si spinsero mai oltre a quello. Ma più si baciavano, più Kurt si lasciava andare, sempre un po' di più. Più si baciavano, più Kurt prendeva sicurezza. E apprezzava il fatto che Blaine non lo spingesse mai oltre i suoi limiti, che facesse di tutto per metterlo a suo agio.

 

 

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Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Blaine chiede a Kurt di passare la serata con lui da soli e Kurt in un primo momento fraintende e si tira indietro, ma poi Blaine gli spiega che non ha nessun doppio fine e alla fine Kurt accetta passando la notte da lui e anche la mattina successiva dove cantano insieme.. lasciatemi qualche commento, alla prossima settimana 🫶🏼

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Capitolo 18
*** Diciassette. ***


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Il concerto di Lady Gaga era stato il sabato prima. Blaine era passato a prendere Kurt subito dopo pranzo e poi aveva guidato fino a Columbus. Si erano divertiti molto al concerto e Blaine aveva amato vedere Kurt così contento ed entusiasta. Lo aveva ascoltato cantare ogni singola canzone unendosi a lui di tanto in tanto. E poi erano tornati a casa dopo il concerto arrivando a Lima in tarda notte. Infatti avevano passato la mattina successiva a dormire e il pomeriggio a riposarsi per la giornata di scuola che li aspettava il girono dopo. Quel girono Mr. Shuester era in ritardo e Kurt non sapeva come Puck fosse riuscito a convincere Rachel ad organizzare una festa da lei per quella sera. E ora tutti stavano discutendo di quello mentre Kurt si era un attimo estraniato per poter messaggiare con il suo ragazzo.
«Kurt, verrai anche tu, vero? -domandò Rachel sedendosi davanti a lui quando Mr. Shuester fece il suo ingresso in aula.- Puoi far venire anche Blaine» aggiunse e Kurt sorrise per poi annuire. Fece in tempo a scrivere un messaggio a Blaine per avvertirlo prima di seguire la nuova lezione.
«Festa da Rachel quindi? -domandò Blaine non appena vide Kurt uscire dall'aula canto- Ma non era a te che non piacevano le feste?» chiese ancora con un sorriso sulle labbra. 
«Ma questa volta è diverso.. Non è una delle feste di Puck dove è presente metà scuola. Saremo solo noi del Glee, come dopo le regionali» disse per poi sorridere quando ripensò alla serata delle regionali. Anche Blaine sorrise.
«Beh non è me che devi convincere per andare ad una festa, ma sei sicuro che non sono di troppo? -domandò poi fermandosi in mezzo al corridoio per poterlo guardare- Insomma lo hai detto tu stesso che sarete solo voi del Glee e io non ne  faccio parte» aggiunse stringendosi nelle spalle. 
«Sei amico di metà del gruppo -rispose Kurt dopo aver visto Puck passare vicino a loro e salutare Blaine con una pacca amichevole- e sei il mio ragazzo -aggiunse con un sorriso- non sei di troppo. E poi è stata Rachel stessa a dire di farti venire» 
«Va bene, verrò alla festa con te» accettò poi Blaine con un sorriso sulle labbra prima di lasciare un piccolo bacio sulla guancia del suo ragazzo. E poi doveva ammettere di essersi trovato bene quando aveva passato la serata con loro, non lo avevano fatto sentire escluso anche se non faceva parte del gruppo. 

La festa a casa di Rachel era iniziata già da un'oretta ormai. Si trovavano tutti in taverna, c'era chi ballava, chi si baciava, chi aveva alzato un po' troppo il gomito.
«Karaoke» urlò poi Rachel allungando la e finale e salendo su un piccolo palco che era presente nella stanza. Qualcuno esultò, altri si lamentarono. Blaine rise accanto a Kurt nel vedere Rachel scendere dal palco solo per andare da Finn e costringerlo a cantare con lei. Brittany e Mike presto iniziarono a ballare e Blaine osservava il tutto pensando che gli sarebbe davvero piaciuto far parte del gruppo. Poi Tina salì sul palco prendendo il posto di Rachel e iniziò a cantare una canzone di Katy Perry. Blaine sorrise, ma non si unì a cantare con la ragazza. Rimase seduto sul divanetto lasciando che fossero gli altri a cantare.
«Perché non canti pure tu?» gli chiese poi Kurt, notando il suo sguardo, capendo che in realtà gli sarebbe piaciuto salire sul palco e cantare pure lui. 
«Cosa? No.. lo sai perché..» scosse la testa Blaine.
«Però ti piacerebbe cantare come gli altri -disse Kurt e non ebbe bisogno di una risposta da parte del suo ragazzo. La sua espressione parlava chiaro. Così si alzò e lo prese per mano- Dai vieni, canta come fai quando siamo solo io e te» provò a convincerlo a salire sul palco, provando a tirarlo. Blaine forse era più piccolino di Kurt, ma era decisamente più forte. Rimase seduto e scosse la testa.
«No, Kurt.. non riesco» Kurt sorrise dolcemente e prese posto al suo fianco.
«E se cantassi con te? Magari sapere che non sei solo sul palco ti aiuterà a sbloccarti» gli propose poi speranzoso. Blaine lo osservò negli occhi e una parte di lui avrebbe voluto dire di no. Ma l'altra parte di lui voleva lasciarsi andare e cantare come stavano facendo ora Santana e Brittany. E poi non sapeva dire di no a Kurt, non se lo guardava in quel modo.
«Va bene» cedette alla fine e Kurt sorrise contento battendo le mani. Gli lasciò un bacio veloce sulle labbra che fece sorridere Blaine.
«Fantastico, ho già la canzone perfetta in mente -esultò ancora Kurt, poi quando Brittany e Santana finirono di cantare, Kurt trascinò Blaine sul palco. Blaine si guardò un attimo intorno, sentendo troppi sguardi puntati su di lui e improvvisamente cambiò idea.- Ehi..-lo richiamò Kurt notando la sua agitazione- Siamo solo io e te, okay? Come in camera tua -disse guardandolo negli occhi e sorridendogli incoraggiante, Kurt credeva in lui, sapeva che poteva farcela, doveva solo lasciarsi andare, smettere di pensare- Ma sappi che non sei obbligato, posso cantare anche da solo» aggiunse poi, perché alla fine Kurt voleva solo spronarlo, non costringerlo. Blaine sorrise e gli lasciò un bacio sulla guancia.
«Fai partire la base -disse soltanto e Kurt sorrise contento. Fece partire la base e poi tornò vicino al microfono, accanto al suo ragazzo. Blaine chiuse gli occhi un attimo, quando gli riaprì guardò solo Kurt e immaginò di trovarsi solo con lui. Poi iniziò a cantare- Who's around when the days feel long? Who's around when you can't be strong? Who's around when you're losing your mind?» Kurt gli sorrise dolcemente iniziando a muoversi a tempo con la canzone e Blaine, una volta iniziato a cantare, riuscì a lasciarsi andare anche lui e iniziò a muoversi insieme a Kurt, sempre continuando a guardarlo, sopratutto quando iniziò lui a cantare.
«Somebody misses you when you're away
They wanna wake up with you everyday
Somebody wants to hear you say
Ooh, somebody loves you
Ooh, somebody loves you
Ooh, somebody loves you
Ooh, somebody loves you» cantarono insieme, poi Blaine non capì bene chi, ma vide qualcuno del Glee recuperare delle cose da una scatola e passarle a lui e Kurt. Kurt indossò una specie di cappello da astronauta e Blaine rise prima di girarsi al collo un boa piumato giallo. Continuarono a cantare la canzone e una volta finita, Blaine si sfilò il boa dal collo e lo avvolse intorno al collo del suo ragazzo prima di tirarlo a sé e lasciargli un bacio sulle labbra, fregandosene di non essere soli, sapeva che lì in quella stanza nessuno li avrebbe giudicati. Kurt sorrise sulle sue labbra prima di ricambiare il bacio mentre il resto del gruppo scoppiava in urla e fischi di approvazione.

«Wow amico, non sapevo sapessi cantare» disse Finn raggiungendo Blaine una volta che scese dal palco, Kurt gli sorrise.
«Oh io.. grazie» disse soltanto Blaine un po' in imbarazzo. Era stato bello cantare e lasciarsi andare, ma non era abituato a ricevere complimenti. E Kurt si allontanò un po' quando vide anche il resto del gruppo avvicinarsi per potersi congratulare con Blaine. Voleva lasciargli spazio, voleva che si godesse quel momento, voleva che capisse che poteva lasciarsi andare quando voleva senza temere il giudizio di nessuno. Di certo non si sarebbe immaginato che venisse rapito da Puck e che tornasse da lui mezzo ubriaco.
«Ehi Kurt! -esclamò sedendosi al suo fianco- Ho cantato davanti ad altri, hai visto?» domandò e Kurt rise.
«Quando hai bevuto?» chiese divertito, era sparito poco meno di un'ora prima ed era sicuro fosse sobrio.
«Non lo so, Puck mi ha fatto bere qualcosa per congratularsi con me per prima -disse riferendosi a quando aveva cantato, poi scoppiò a ridere prima di tirare un Finn di passaggio per un braccio e farlo sedere tra lui e Kurt- Finn! Ma non ti sembra fantastico che io e tuo fratello stiamo insieme? Cioè il tuo migliore amico e tuo fratello insieme, non sei contento?» domandò mentre Kurt si copriva la faccia trattenendo una risata. 
«Cosa gli hai fatto bere Puck? -chiese divertito Finn senza rispondere a Blaine che si era già distratto con altro- Ti conviene stare attento al tuo ragazzo, diventa un po' troppo euforico quando beve un po' troppo» disse poi rivolgendosi a Kurt mentre osservavano Blaine salire in piedi su un tavolino e iniziare a ballare insieme a Brittany. E Kurt rimase a guardarlo, con un sorriso divertito sulle labbra. Almeno finché Blaine non tornò da lui e lo trascinò al centro della stanza per ballare con lui mentre Mercedes cantava.

Blaine raggiunse Kurt seduto sugli spalti una volta concluso il suo allenamento.
«Ehi Hummel -sorrise sedendosi al suo fianco- ti va di venire da me?» gli chiese con un sorriso sulle labbra. Kurt annuì, recuperò la sua tracolla e insieme a Blaine raggiunsero l'auto di quest'ultimo.
«Oh no Anderson -esclamò Kurt mettendo una mano sul petto di Blaine per allontanarlo quando gli si avvicinò- Puoi scordarti di baciarmi o abbracciarmi finché sarai sudato e puzzolente» spiegò per poi ridere al broncio che mise.
«Antipatico -sbuffò salendo in auto- Sai, ti volevo ringraziare» disse poi, dopo che anche Kurt era salito.
«Ringraziare? Per cosa?» chiese confuso mentre si allacciava la cintura e si voltava verso Blaine.
«Per ieri, per avermi convinto a cantare -spiegò con una sorriso- È stato bello» Kurt gli sorrise e poi allungò una mano verso di lui, poggiandola sulla sua coscia.
«Sapevo che ce l'avresti fatta. Avevi solo bisogno di essere spronato, di smettere di pensare» disse poi, Blaine si voltò un attimo verso di lui e gli regalò un sorriso.
«Grazie per avermi spronato a farlo allora» 
«Non c'è di che -rise spingendosi un attimo per lasciargli un veloce bacio sulla guancia- Blaine? -lo richiamò poi, Blaine lo guardò di nuovo velocemente incitandolo a continuare- Perché non provi ad entrare nel Glee?» gli chiese poi, aveva visto come si fosse divertito la sera prima a cantare, come avesse legato e interagito con tutti.
«No.. io.. -Blaine si morse il labbro, poi sospirò- Io non credo che riuscirei a cantare su un palco, davanti ad altre persone che mi guardano. -disse poi, terrorizzato all'idea di cantare davanti ad un pubblico- Ieri era una feste ed ero con te e, non lo so, Kurt..» lasciò la frase in sospeso e Kurt che stava imparando a conoscerlo meglio di tutti, capì che Blaine fosse combattuto. Che entrare nel Glee Club gli sarebbe piaciuto, che lo avrebbe voluto fare. 
«Ma non saresti solo, ci sarei io, ci sarebbero gli altri» provò ancora ad insistere, ma insisteva solo perché Kurt era sicuro che Blaine aveva solo paura, che aveva bisogno di essere spronato ma che in realtà gli sarebbe panciuto entrare nel Glee club.
«Io non.. -fece una pausa e sospirò. Poi dopo aver fermato la macchina fuori casa sua, si girò verso Kurt e si morse il labbro- Non so Kurt, ma ci penserò» cedette e Kurt sorrise, decidendo che per il momento si sarebbe fatto bastare quello.

Quando erano arrivati a casa, Blaine si era andato a fare una doccia veloce e Kurt era rimasto in camera sua a disegnare sul suo quaderno. E poi Blaine era riuscito ad avere il suo bacio e poi erano rimasti stesi sul suo letto a chiacchierare. Kurt steso con le gambe piegate e il suo quaderno, ora chiuso, poggiate su di esse. Blaine era seduto con la schiena contro il muro e le gambe stese, che passavano sotto quelle di Kurt, e giocherellava con una palla da football facendola girare su un dito.
«Sai, credo davvero che dovresti fare il provino per entrare nelle Cheerios -disse poi ripensando a quando anche quel pomeriggio l'aveva trovato ad osservare le cheerleader allenarsi..- Insomma, cosa avresti da perdere?» gli domandò poggiando la palla al suo fianco. Kurt si alzò e si mise seduto mentre Blaine posava le mani sulle sue gambe, impedendogli così di spostarle.
«E tu cosa avresti da perdere nel fare il provino per il Glee?» chiese di rimando. Blaine sospirò, poi si mise vicino a lui.
«Il mio problema è che non so neanche se riuscirei a fare il provino Kurt» spiegò, già solo il pensiero di doversi esibire davanti a tutto il gruppo che sarebbe stato sobrio in quell'occasione e davanti al professore lo agitava e sentiva la bocca farsi secca e le parole faticare ad uscire.
«Mettiamola così allora -disse Kurt mettendosi più dritto e voltandosi completamente verso di lui- Io farò i provini per le Cheerios se tu farai quelli per il Glee» lo ricattò e Blaine aprì la bocca sorpreso.
«Non puoi ricattarmi -sbuffò incrociando le braccia al petto- Non è certo colpa mia se mi blocco quando devo cantare davanti a qualcuno» sbuffò poi.
«Ma non ti blocchi quando sei con me, non l'hai fatto ieri sera -gli fece notare e Blaine si morse il labbro- Blaine non ti sto chiedendo di salire su un palco ed esibirti da solo davanti a milioni di persone. Ti sto proponendo di unirti ad un club dove nessuno ti giudicherà, dove ti divertirai e non sarai mai solo. E io sono sicuro che riuscirai a fare il provino, dovrai solo salire sul palco dell'auditorio, cercare il mio sguardo, fingere di essere solo con me e cantare come sai fare. E sono sicuro che poi Mr. Shue farà di tutto per averti con noi. -disse e Blaine accennò una risata- E poi potresti venire con noi a New York» aggiunse con un piccolo sorriso.
«Sei impossibile -disse soltanto Blaine sporgendosi per baciarlo- Ed io sono pazzo di te» Kurt arrossì a quella confessione.
«Questo vuol dire che farai il provino?» chiese poi speranzoso, amava il Glee ma gli sarebbe piaciuto ancora di più se per quel poco tempo che ormai gli restava da trascorrere lì si sarebbe unito anche Blaine.
«Solo se tu farai i provini per le Cheerios» disse allora Blaine e Kurt sorrise.
«Cos'è questo? Un ricatto, Anderson?» scherzò Kurt prima di baciarlo.

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Ed eccomi tornata con un nuovo capitoloooo

Kurt e Blaine vanno alla festa di Rachel e Kurt riesce a convincere Blaine a cantare con lui. E poi il giorno dopo ne parlano e discutono di entrare il primo nelle Cheerios e il secondo nel Glee. Faranno davvero i provini? Come andranno?

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Capitolo 19
*** Diciotto. ***


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E alla fine Kurt partecipò ai provini per quel posto ancora vagante tra le Cheerios. Blaine lo accompagnò e rimase lì per tutto il suo provino. Sue rimase colpita da Kurt e lo prese immediatamente in squadra. E poi lo trascinò nel suo studio e Blaine rimase seduto sugli spalti in attesa. Mezz'oretta dopo vide tornare il suo ragazzo con l'uniforme delle Cheerios e sorrise. Quella divisa gli stava divinamente e metteva in risalto il suo sedere perfetto. Fece vagare il suo sguardo su tutto il corpo del suo ragazzo, ma poi si costrinse a puntarlo nei suoi occhi perché se lo avesse continuato a fissare in quel modo non era sicuro che sarebbe riuscito a contenersi. Avrebbe voluto trascinarlo nel primo nascondiglio, sbatterlo al muro e fargli vedere quanto lo trovasse attraente con quella divisa. 
«Ehi.. a che pensi?» domandò Kurt sventolatogli una mano davanti gli occhi dato che sembrava essersi incantato. Blaine si risvegliò notando che Kurt ora era al suo fianco e lo stava guardando con un'espressione accigliata.
«Pensavo a quanto ti sta divinamente quest'uniforme -disse poi con un sorriso e Kurt arrossì- Visto che avevo ragione a spingerti a fare il provino?» domandò poi e Kurt sorrise prima di stampargli un bacio sulle labbra.
«E ora tocca a te signorino, non pensare che me ne sia dimenticato solo perché sono entrato nelle Cheerios -disse poi Kurt ricordandogli che a breve ci sarebbe stato il suo provino per il Glee. Non era stato difficile convincere Mr Shuester a far fare un audizione per Blaine, soprattutto quando anche il resto del gruppo aveva affermato che Blaine sarebbe stato un ottimo aiuto per vincere le nazionali. E Blaine per un momento aveva dimenticato che il suo provino sarebbe stato quel girono stesso. E si irrigidì, nervoso- Ehi, vedrai che andrai bene -gli sorrise dolcemente Kurt prendendolo per mano notando il suo nervosismo- E io sarò sotto il palco ad incoraggiarti»  

Kurt ricattò Finn affinché si assicurasse che Blaine salisse sul palco, così che lui potesse andare a sedersi in platea, in modo che il suo ragazzo avesse potuto guardare avanti e trovarlo lì, solo per lui. E come previsto, quando Shuester lo richiamò, Blaine scosse la testa e indietreggiò. Ma Finn lo bloccò per le spalle impedendogli di allontanarsi e lo spinse sul palco.
«Scusa amico, ma ho promesso a Kurt che ti avrei fatto salire a qualunque costo.. e lui mi fa decisamente più paura di te -Blaine non fece in tempo a ribattere che si ritrovò al centro del palco, ancora nella stretta di Finn- Bene ho fatto il mio dovere» disse il ragazzo alto guardando suo fratello seduto in terza fila. Poi dopo aver dato una pacca di incoraggiamento al suo amico, scese dal palco. Blaine era nel panico più totale e Kurt sarebbe voluto salire sul palco, raggiungerlo e tranquillizzarlo. Temendo di aver forzato forse un po' troppo la mano. Ma poi Blaine prese un lungo respiro e lo cercò con lo sguardo. Kurt gli sorrise incoraggiante, ancora nella sua divisa delle Cheerios, e gli fece un cenno della testa come a dire che era tutto okay, che poteva lasciarsi andare. Poi Shuester fece partire la base della canzone che Blaine aveva preparato per quell'audizione. Kurt era rimasto stupito quando Blaine gli aveva detto la canzone che voleva portare, era convinto che avrebbe portato una canzone di Katy Perry. E invece ancora una volta l'aveva stupito scegliendo It's Not Unusual. Per tutta l'intro della canzone, Blaine non distolse mai lo sguardo dal suo ragazzo, cercando tutto il coraggio che gli serviva in quel momento.
"Siamo solo io e te" mimò Kurt con le labbra. E poi Blaine iniziò a cantare. E una volta che lo fece, fu come la sera alla festa di Rachel. Si lasciò andare completamente, cantante e ballando, prendendo pienamente possesso del palco. E una volta finito, Kurt si precipitò sul palco per abbracciarlo, mentre Will Shuester gli dava il benvenuto nelle New Direction.

Dopo il provino, si erano riuniti tutti in aula canto per una delle lezioni del Glee. Blaine era stato accolto calorosamente da tutti. Avevano iniziato a parlare della possibile scaletta per le nazionali e Shuester aveva chiesto a Blaine se avesse voluto fare un assolo o un duetto, ritenendo che sarebbe stato perfettamente all'altezza. Ma Blaine aveva rifiutato. Essere in squadra era già tanto, ma non sarebbe mai riuscito a cantare un assolo o un duetto davanti a tutte quelle persone, non ce l'avrebbe mai fatta. E Shuester non insistette, iniziando a parlare poi di altro e assegnando così il compito della settimana. Dopo le lezioni, Kurt aveva indossato di nuovo i suoi vestiti togliendo l'uniforme delle Cheerios ed era andato a passare il resto del pomeriggio a casa del suo ragazzo. L'intenzione era quella di studiare, ma nessuno dei due lo fece veramente. Blaine neanche ci provò ad aprire i suoi libri, ancora troppo emozionato per essere riuscito a cantare di nuovo in pubblico, emozionato di far parte anche lui del Glee. E Kurt che invece aveva provato seriamente a studiare, fu presto distratto dai baci di Blaine e così rinunciò anche lui a studiare. E presto si trovarono sul letto a baciarsi e coccolarsi, senza mai spingersi oltre. Kurt era poggiato su di lui e le mani di Blaine erano sui suoi fianchi e quando Blaine lo spinse leggermente contro di lui, prendendolo per i fianchi, sentì Kurt sobbalzare e accennare una risata. E poi lo vide fare finta di niente, ma Blaine se ne accorse e sorrise. Ripetè il gesto, pizzicandogli giocosamente un fianco e Kurt si contorse sotto il suo tocco ridendo di nuovo. E Blaine sorrise capendo che Kurt soffrisse il solletico. Oh ci sarebbe stato da divertirsi.
«No, Blaine.. ti prego -lo supplicò Kurt notando il suo sorriso sulle labbra, un sorriso diverso dal solito, un sorriso beffardo, un ghigno più che altro. Ma Blaine non gli diede ascolto e così iniziò a muovere le mani sui suoi fianchi, solleticandoglieli e ridendo nel vederlo contorcersi sotto le sue dita mentre rideva, una risata diversa dal solito, ma sempre bella e musicale.- Bla..Blaine.. ti prego -disse con le lacrime agli occhi per le risate riuscendo a bloccare le mani del suo ragazzo- Non il solletico per favore -Rise di nuovo quando una mano di Blaine sfuggì dalla sua presa e gli solletico ancora la pancia- Farò qualunque cosa vorrai se la smetti, ti prego» lo supplicò ancora, il fiato corto. Non sapeva se per i baci di prima o per il solletico, forse per entrambi. E alla fine Blaine cedette. Lo lasciò andare ma catturò le sue labbra in un altro bacio.
«Ora che so che soffri il solletico saprò come ricattarti per avere tutto quello che voglio» scherzò poi stendendosi accanto a lui e lasciando che Kurt riprendesse fiato.
«Sei un'idiota, Anderson» disse Kurt colpendolo sul petto in modo scherzoso.
«Ma mi ami anche per questo» ribatté Blaine, con lo stesso tono divertito mentre continuava a fissare un punto impreciso del soffitto.
«Colpevole» sussurrò Kurt mentre ancora riprendeva fiato. Non rendendosi conto che involontariamente avesse ammesso di amarlo. Perché era così. Kurt aveva sempre saputo che quella per Blaine non era una semplice cotta, sapeva che sarebbe stato facilissimo innamorarsi di lui. Ed era successo, Kurt si era innamorato. Si innamorava ogni girono di più di quel fantastico ragazzo che aveva al suo fianco.
«Davvero?» domandò Blaine alzandosi di colpo dal letto e girandosi a guardarlo. Kurt gli aveva davvero appena detto di amarlo? O era stata solo una cosa detta sul momento. Eppure Blaine sentiva il suo cuore battere troppo velocemente nel suo petto ora. E Kurt si rese conto solo in quel momento di quello che aveva detto. Si mise seduto anche lui e lo guardò negli occhi. In quegli occhi che aveva amato sin dal primo momento. In quegli occhi che ancora ora, nonostante si fosse perso ad osservarli un innumerevole quantità di volte, non sapeva definire di che colore fossero. Erano verdi in certi momenti, in altri erano colore oro, in altri un miscuglio di colori. Erano magnifici ed unici. E poi erano pieni di vita, pieni di speranza e amore, così luminosi. 
Si morse un attimo il labbro, perdendosi nei suoi occhi, mentre Blaine aspettava impaziente una sua risposta. E poi cedette, non aveva senso negarlo. Così annuì con un sorriso.
«Ti amo, Blaine» disse poi e Blaine sentì il suo cuore perdere un battito. Rimasero ad osservarsi in silenzio per qualche secondo. Blaine rimase in silenzio a metabolizzare quello che Kurt gli aveva appena detto. Lo amava, Kurt aveva detto di amarlo. Jeremiah non glielo aveva mai detto e lui non lo aveva mai detto a Jeremiah. Ma in quel momento capì che era lo stesso per lui, non importava se stesse con Kurt solo da un paio di mesi, lui si era innamorato, innamorato veramente. Kurt si sentiva libero ora che lo aveva ammesso a Blaine, ora che lo aveva ammesso a se stesso. E non si pentiva di averlo fatto. E non si aspettava nulla, non pretendeva che Blaine glielo dicesse. Per questo rimase sorpreso e sentì il suo cuore esplodere nel petto quando Blaine parlò.
«Ti amo» disse soltanto e il sorriso sulle labbra di entrambi si allargò ancora di più. E poi Blaine si allungò verso di lui per suggellare quella promessa con un dolce bacio.

Passarono il resto del pomeriggio a baciarsi e sussurrarsi "Ti amo", almeno finché il telefono di Kurt non iniziò a squillare insistentemente costringendoli così ad allontanarsi. Kurt aveva risposto in uno sbuffo e Blaine si era messo a ridere. Quando aveva sentito Rachel affermare che lo aveva chiamato per una questione di vita o di morte, Kurt era stato tentato di chiudere la chiamata e tornare tra le braccia del suo ragazzo. Del ragazzo che amava e che lo amava. Sorrise a quel pensiero. Ma poi sentì Rachel parlare della NYADA e di una certa lettera che aveva appena ricevuto. Così a malincuore aveva salutato il suo ragazzo con un lungo bacio, gli aveva ripetuto di amarlo e poi era andato a casa della sua migliore amica. Blaine allora era rimasto sul letto con un sorriso sulle labbra a ripensare a quello che era successo. Kurt lo amava e lui amava Kurt. Sua madre era passata un paio di volte fuori la sua camera. Ed entrambe le volte lo aveva trovato fermo nella stessa posizione e con la stessa espressione imbambolata sul volto.
«Blaine va tutto bene?» domandò Pam Anderson, preoccupandosi un po' per il figlio. Blaine si riscosse dai suoi pensieri e sorrise, sorrise come mai aveva fatto prima.
«Sono innamorato» disse poi come spiegazione, non aggiunse altro. Pam sorrise, felice di vedere il figlio così contento, come non lo aveva mai visto, poi andò via.
Quando Kurt arrivò a casa della sua amica, trovò Rachel in preda al panico. Non aveva ancora aperto la lettera che aveva ricevuto dalla NYADA e sembrava che non avesse intenzione di farlo. Fu Kurt ad aprirla, a leggere il contenuto e a comunicarle che aveva passato la prima fase e che alla fine del mese avrebbe dovuto sostenere un'audizione. E se in un primo momento Rachel era tornata a respirare, quando scoprì dell'audizione iniziò a fare avanti e indietro per la stanza cercando di capire quale fosse la canzone adatta. E Kurt era di nuovo intervento per calmare e insieme avevano trovato la canzone perfetta per quell'audizione. Don't rain on my parade, canzone che Rachel cantava da quando era una bambina.
«C'è qualcosa di diverso» affermò poi Rachel una volta che era tornata in lei, assottigliando gli occhi e osservando il sorriso spensierato sulle labbra del suo migliore amico.
«Ho detto a Blaine che lo amo -disse soltanto stendendosi sul letto della sua amica. Rachel spalancò gli occhi sorpresa e poi pretese di sapere tutto. E Kurt lo fece, si mise di nuovo seduto, incrociò le gambe e iniziò a raccontare. Le disse di come aveva provato a studiare, di come Blaine non ci aveva neanche provato e lo aveva distratto. Le raccontò di quando gli avesse iniziato a fare il solletico e di come avesse ammesso indirettamente e senza rendersene conto di amarlo. E poi le raccontò di quando Blaine gli aveva detto di amarlo e di come si era sentito in quel momento- Mi ama Rach! -esclamò ancora- Ti rendi conto? Blaine ha detto che mi ama»

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Ed eccomi tornata con un nuovo capitolooo

Sia Blaine che Kurt alla fine hanno fatto le audizioni entrando il primo nel Glee e il secondo nelle cheerios.. e poi hanno passato il pomeriggio insieme ammettendo all'altro di amarlo. Direi che la loro relazione ha fatto un enorme passo avanti, voi che ne pensate? lasciatemi qualche commento, a martedì prossimo <3

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Capitolo 20
*** Diciannove. ***


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Erano passati ormai più di due mesi da quel tre marzo, dal girono delle regionali, dal giorno in cui Blaine e Kurt si erano baciati per la prima volta. Era ormai metà maggio e i due ragazzi passavano ormai quasi tutto il loro tempo insieme. Il fatto che Kurt fosse entrato nelle Cheerios e che Blaine facesse parte del Glee Club aveva fatto in modo che fossero quasi sempre insieme. Gli unici momenti in cui erano lontani era quando Blaine aveva gli allentamenti di boxe e la notte, quando si salutavano per tornare ognuno nella propria casa. E ormai Blaine faceva parte della famiglia di Kurt tanto quanto Kurt faceva parte della famiglia di Blaine. Ogni qual volta c'era qualcosa organizzato in famiglia l'altro ragazzo veniva sempre invitato. 
«Sei nervoso?» domandò Kurt. Quel giorno a pranzo, vista la bella giornata, erano andati a pranzare fuori. Avevano raggiunto il campo da football e si erano seduti in un punto isolato in modo da potersi ritagliare del tempo per loro due da soli. Kurt indossava la sua uniforme delle Cheerios visto che quella sera ci sarebbe stata una partita, o meglio la partita. Quella sera ci sarebbe stata l'ultima partita dell'anno e non era importante solo perché la squadra vincitrice avrebbe ottenuto il titolo di campione nazionale del football liceale, ma anche perché a quella partita sarebbero stati presenti alcuni talent scout. Blaine aveva indossato un semplice jeans con una canotta bianca e la sua giacca della squadra. 
«Un po' -ammise Blaine con un piccolo sorriso tirato- Diciamo che da questa partita dipende un po' il mio futuro» Kurt gli sorrise incoraggiante, si avvicinò a lui e gli lasciò un bacio sulle labbra.
«Vedrai che andrà bene, vincerete e il talent scout si accorgerà di te -Blaine ricambiò il sorriso prima di tirarlo a sé e baciarlo di nuovo- Ora vincete questa partita e poi settimana prossima andremo a New York e vinceremo le nazionali» Blaine rise per poi baciarlo di nuovo. Si era abituato abbastanza velocemente a stare nel gruppo ed era davvero felice che Kurt lo avesse convinto a fare il provino. Ormai si lasciava sempre andare quando era con loro, non si faceva più problemi a cantare se era in compagina di qualcun altro. Certo non aveva ancora trovato il coraggio per cantare da solo su palco difronte a tante persone, ma aveva accettato di avere una breve parte dove duettava con Kurt in una delle canzoni che avrebbero portato alle nazionali. Shuester aveva insistito tanto per fargli avere un ruolo più importante perché "Sei troppo bravo per poter solo fare una voce del coro" gli aveva detto.

Erano ormai diverse partite che Kurt non faceva più compagnia a Rachel tra le tribune dato che si trovava a bordo campo insieme alle Cheerios a fare il tifo per la squadra. Quando la squadra si allontanò e raggiunse il centro del campo, Kurt fece un'occhiolino al suo ragazzo che gli stava sorridendo e gli mimò un "in bocca al lupo" con le labbra. Blaine gli sorrise un'ultima volta prima di infilare il caso e mettersi in posizione. La partita iniziò e Kurt restò a bordo campo a fare il tifo per la squadra, o meglio per Blaine, e cantare ogni tanto qualche coro insieme al resto delle Cheerios. Blaine si concentrò al massimo sulla partita, anche se con Kurt lì a fare il tifo per lui era molto più difficile. Ma sapeva che c'era un talent scout quella sera, sapeva che lo stava osservando e voleva fare buona impressione. La partita fu tosa, non come quella di qualche tempo prima, ma erano a pochi minuti dalla fine ed erano in vantaggio. Il coach della squadra avversaria chiamò un time-out, così entrambe le squadre si ritirano e Blaine ne approfittò per guardare il suo ragazzo e sorridergli. Poi tornarono in campo per giocare gli ultimi minuti della partita. Partita che si concluse con un touchdown di Blaine dopo un passaggio di Finn. E quando l'arbitro fischiò, i ragazzi in panchina, le cheerleader, i tifosi, scesero tutti in campo per festeggiare. Almeno finché la squadra non rientrò negli spogliatoi per cambiarsi e magari fare una doccia. Kurt rimase ad aspettare Blaine insieme a Rachel, ai genitori di Blaine, a suo padre e Carole. Puck avrebbe dato una festa a casa sua per la vittoria e ora Rachel e Kurt aspettavano i rispettivi ragazzi per andare. E quando finalmente li raggiunsero, Richard e Burt si complimentarono con entrambi prima di andare via con le rispettive mogli.
«Andiamo anche noi?» domandò Finn ai tre rimasti.
«Voi andate, io devo passare da casa a cambiarmi» rispose Kurt prendendo Blaine per mano e raggiungendo poi la sua auto.
«Non me lo dai un bacio per festeggiare la vittoria della squadra e il mio touchdown finale?» domandò Blaine una volta che furono da soli, vicino l'auto di Kurt.
«Come sei impaziente Anderson -rise Kurt prima di prendere il suo volto tra le mani e baciarlo- Contento ora?» domandò poi. Blaine sorrise prima di baciarlo di nuovo.

«Allora, perché tu e Finn ci avete messo così tanto a raggiungerci? -domandò Kurt entrando in camera sua e dirigendosi verso l'armadio per prendere dei vesti da indossare quella sera- Siete stati gli ultimi ad uscire» Blaine si tolse la giacca da football posandola sulla sedia rimanendo così in canotta.
«Oh beh.. ricordi il talent scout che doveva venire alla partita? -domandò Blaine sedendosi sul letto di Kurt e osservandolo. Kurt annuì girandosi verso di lui- Beh ecco, era un talent scout della squadra dei Buckeyes -esclamò- ed era interessato a noi. A me e Finn!» disse ancora incredulo che la squadra per cui aveva sempre fatto il tifo fosse interessato proprio a lui. Kurt lasciò perdere i suoi vestiti e si voltò emozionato verso il suo ragazzo.
«Blaine! Ma è stupendo -esclamò mettendosi a cavalcioni su di lui e schioccandogli un bacio sulle labbra.- E ora? Cioè come funziona?» chiese poi curioso, poggiandosi sulle sue gambe e circondandogli il collo con le braccia per stare più vicino a lui. Blaine automaticamente potrò una mano sul suo fianco mentre poggiò l'altra sul letto per fare peso.
«Beh non so esattamente cosa faccia un talent scout, ma credo che ne parlerò con il coach della squadra che si informerà su di noi e se gli interesseremo.. avremo la borsa di studio» spiegò Blaine, non sapeva molto quale fosse il meccanismo. Sapeva solo che essere stati notati dal talent scout era un passo importante per ottenere quella borsa di studio, ma che non era comunque garantita.
«Vedrai che appena vedranno quando sei spettacolare ti chiameranno subito» disse Kurt prima di baciarlo di nuovo.

Una settimana dopo la vittoria dei Titans, le New Direction erano a New York. Indossavano tutti delle giacche bianche con il colletto nero, una camicia anche essa bianca, un papillon nero e dei pantaloni semplici neri. Mancava ormai poco al loro turno e Blaine fece l'errore di guardare fuori, oltre il palco. Si immobilizzò quando vide tutta quella gente in platea. Era davvero tanta, il triplo rispetto a quando non molto tempo prima era andato a vedere le regionali.
«Stai tranquillo. -disse subito Kurt notando il suo panico- Sarai fantastico, saremo bravissimi e ci prenderemo quella coppa» lo rassicurò. E Blaine non fece neanche in tempo a rispondere che fu trascinato sul palco da Kurt insieme al resto del gruppo. Kurt lo tenne per mano per tutto il tempo dato che erano posizionati l'uno accanto all'altro, poi quando il sipario si alzò gli fece un sorriso incoraggiante mente Tina iniziò a cantare ABC di Michael Jackson. Poco dopo a lei si unirono Kurt e poi anche Mike e Quinn. Blaine si limitava a cantare la parte corale insieme al resto del gruppo e a svolgere la coreografia. Quando la canzone finì erano di nuovo tutti schierati con la testa in giù. Poi la luce si spense e scesero tutti dal palco per cambiarsi mentre Rachel cantava il suo assolo. Verso il ritornello finale risalirono in silenzio posizionandosi dietro la ragazza che cantava il verso finale. Ora i ragazzi indossavano una camicia a maniche corte nera con un cravattino rosso, mentre le ragazze indossavano lo stesso vestito rosso di Rachel. Rachel lasciò di nuovo il palco e mentre alcune delle ragazze ballavano sullo sfondo, Blaine e Mike ballavano vicino a Finn che iniziò a cantare Paradise by the dashboard light. E poi Rachel tornò sul palco insieme al resto del gruppo e iniziò a ballare con il suo ragazzo mentre gli altri continuavano la coreografia dietro di loro. E poi, dopo un breve assolo di Puck, Kurt e Blaine presero il centro dell'attenzione duettando una breve parte insieme e ballando al centro del palco. A loro si unirono tutti quanti per poi lasciare Rachel e Finn concludere la canzone mentre loro si limitavano a cantare in coro e a ballare. Quando conclusero tutta la platea si alzò in piedi per applaudire.
«È stato.. epico!» esclamò Blaine scendendo dal palco, ancora carico di adrenalina per essersi esibito con il Glee club.
«Te lo avevo detto che saremmo stati grandi» sorrise Kurt e Blaine in tutta risposta lo baciò.

Avevano dovuto aspettare circa un paio di ore prima della tanto attesa premiazione. E quando scoprirono di essere tra i primi tre gruppi sui cinquanta che si erano presentati, si ritennero tutti soddisfatti del loro lavoro. Comunque sarebbe andata, erano tra i tre migliori gruppi di canto coreografo dell'intero paese. Anche se vincere il primo posto sarebbe stata una sorta di rivincita, una rivincita per tutti coloro che non ci avevano creduto. Poi salirono sul palco insieme agli altri due gruppi. E ora si trovavano in una zona riservata dell'hotel per festeggiare il loro primo posto. A loro si erano uniti anche Will Shuester e la signorina Pillsbury che li aveva accompagnati. Avevano festeggiato fino a tardi, sempre in maniera contenuta data la presenza dei professori. Avevano ballato e cantato e scherzato tra di loro. Nonostante tutto erano un bel gruppo e tenevano l'uno all'altro. Anche Blaine che era entrato da poco più di un mese si era subito integrato ed era stato come se avesse sempre fatto parte del Glee. E poi quando realizzarono che quella era stata la loro ultima competizione tutti insieme, scoppiarono a piangere e si abbracciarono. Quando Rachel andò da lui a chiedergli se per quella notte avrebbe potuto fare a cambio con Finn, Kurt non aveva ribattuto e aveva accettato subito, perché l'idea di passare l'ultima notte a New York in compagnia del suo ragazzo, non gli dispiaceva. E anche Blaine era stato felice sapendo di poter condividere la camera con il suo ragazzo invece che con Finn.
Si erano ritirati in camera in tarda serata, avevano indossato i loro pigiami e poi si erano messi sotto le coperte, stanchi. Non appena Blaine si era steso a letto, aveva sentito tutta la stanchezza di quella giornata pesargli sugli occhi. Così li aveva chiusi e si era girato di lato, dando le spalle a Kurt. Kurt invece era stesso a pancia in su, lo sguardo fisso sul soffitto. Non era la prima volta che dormiva con Blaine, eppure ancora non si era abituato a dormire con lui. Non quando sentiva il calore del suo corpo così vicino a lui eppure così distante. Quelle volte in cui avevano dormito insieme era riuscito a prendere sonno solo quando era tra le sue braccia. Ma ora Blaine dormiva serenamente accanto a lui e Kurt non riusciva a prendere sonno. Ma allo stesso tempo non voleva svegliarlo, così restava a fissare il soffitto in silenzio. E poi, facendo il più piano possibile si spostò piano verso di lui. E poi ancora più vicino. 
«Sono sveglio -gli disse poi Blaine avendolo sentito spostarsi verso di lui e capendo che fosse titubante perché aveva pausa di svegliarlo. Così Kurt sorrise, si avvicinò ancora di più e si girò di lato. Facendo aderire il suo petto alla schiena di Blaine e poi lo abbracciò. Blaine sorrise nell'abbraccio stringendosi di più a lui- Molto meglio» disse poi e Kurt sorrise strofinando il naso sulla parte di collo scoperta. Blaine rabbrividì a quel contatto e poi si girò verso di lui facendo così sfiorare le punte dei loro nasi. 
«Ciao» sorride dolcemente Kurt perdendosi nei suoi occhi, continuando a tenere un braccio introno alla sua vita mente con l'altra gli spostò dei ricci caduti davanti agli occhi
«Ciao a te» rispose Blaine facendosi più vicino a Kurt, talmente vicino che le loro labbra si sfioravano. 
Fu Kurt ad annullare quella minima distanza e baciarlo. Blaine sorrise sulle sue labbra, portò una mano sulla sua guancia e dischiuse le labbra per approfondire il bacio. E quando le loro lingue si scontrarono, non c'era più alcuna traccia di stanchezza sul suo volto. Anzi si sentiva sveglio, forse anche troppo. Si fece più avanti, facendo aderire completamente i loro corpi che combaciarono perfettamente, come due pezzi di puzzle. E Kurt non si tirò indietro. Continuò a baciarlo, tenendolo stretto a lui e ciò diede a Blaine il coraggio di fare la prima mossa, di essere il primo a fare un passo avanti. Anche se era disposto ad aspettare, ad andare con calma, questo non significava che Blaine non desiderasse di più. Così, mentre continuavano a baciarsi, fece scendere la mano dalla sua guancia e tracciò il profilo del suo collo fino a raggiungere il petto. E poi scese ancora più giù ed infilò la mano sotto la maglia del suo pigiama. Sentì Kurt rabbrividire a quel nuovo contatto, ma non lo allontanò. Così iniziò a disegnare cerchi immaginari sulla sua pelle morbida e nuda, stringendolo di più a lui. E quando lasciò le sue labbra per baciargli, mordergli, succhiare la pelle della sua mascella, lo sentì ansimare beato. Kurt portò la testa indietro, godendosi quel momento, godendosi quelle carezze e quei baci, non preoccupando di trattenere piccoli e bassi gemiti che uscivano dalle sue labbra. Gemiti che incitavano Blaine a continuare.
«Posso?» domandò poi Blaine fermando la sua mano sul cavallo dei pantaloni di Kurt. Kurt deglutì e abbassò lo sguardo. Si morse il labbro sentendo il suo membro indurirsi solo per la presenza della mano di Blaine in quella posizione. Poi alzò lo sguardo e lo puntò nel occhi di Blaine. Notò che ci fosse una nuova sfumatura, una nuova luce nei suoi occhi. E Kurt si innamorò ancora una volta di quello sguardo, di Blaine.
«Si» disse poi con tono sicuro tornando a baciarlo mentre Blaine, più sicuro ora, iniziò a muovere la mano sulla sua erezione crescente. Kurt lasciò uscire un altro gemito dalle sue labbra, più alto dei precedenti e questo incitò Blaine ad andare avanti. Infilò la mano prima nei pantaloni di Kurt e poi nei suoi boxer e Kurt gemette di nuovo sentendo la mano di Blaine su di lui, senza più nulla a dividerli. E poi iniziò a muoversi contro la sua mano cercando un po' di sollievo. E Blaine muoveva la mano su di lui, afferrando saldamente la sua erezione, cercando di farlo stare bene. E nel frattempo continuava a baciarlo. Sulle labbra, sul collo, sulla mascella, dietro l'orecchio. E Blaine non pensava che potesse essere così piacevole ed eccitante procurare piacere a qualcuno, con Jeremiah non era mai stato così. Quando lo faceva con lui, si sentiva quasi obbligato a ricambiare. Invece procurare piacere a Kurt, sentirlo gemere per il suo tocco, per i suoi baci, era addirittura più eccitante di quando Jeremiah gli faceva un pompino. Sentiva la sua erezione diventare sempre più dura e quasi dolorosa, ma non ci badò più di tanto. In quel momento voleva solo prendersi cura di Kurt, farlo stare bene. Tutte le sue attenzioni erano per lui. E non lo lasciò neanche per un secondo. Continuò a baciarlo e a muovere la mano su e giù intorno alla sua erezione finché Kurt non raggiunse l'orgasmo.
«Wow.. io.. oddio -borbottò confusamente Kurt mentre si girava a pancia in su e cercava di regolare il suo respiro- Perché non lo abbiamo fatto prima? -domandò e Blaine al suo fianco sorrise. Ma poi provò ad alzarsi dal letto per andare in bagno e provvedere alla sua ormai dolorosa erezione, non pretendeva che Kurt facesse nulla. Ma con sua sorpresa Kurt lo bloccò per il polso, impedendogli di alzarsi. Anche se era ancora stordito dall'orgasmo appena avuto, aveva capito le intenzioni del suo ragazzo- No, voglio farlo io» disse sicuro delle sue parole, facendolo stendere di nuovo al suo fianco.
«Kurt.. sicuro? Lo sai che non sei obblig-» non finì la frase perché Kurt lo baciò per zittirlo
«Lo so che non sono obbligato. Ma voglio farlo. Voglio farti stare bene come tu hai fatto con me» affermò ancora sicuro portando lui questa volta la mano sull'erezione di Blaine. E Blaine non si oppose più, si abbandonò al tocco del suo ragazzo. E anche se i movimenti della mano di Kurt erano incerti, inesperti e un po' insicuri, Blaine era sicuro che quello fosse il migliore orgasmo che avesse mai avuto.

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Nuovo martedì, nuovo capitolo. Purtroppo la storia è quasi giunta al termine e settimana prossima pubblicherò l'ultimo capitolo. Ma non temete tornerò con una nuova storia, non abbandono i Klaine e ho ancora tante idee su loro due. Ma tornando al capitolo, cosa ne pensate? C'è stata l'ultima partita dei Titans, ovviamente conclusa con la loro vittoria e con un talent scout che nota Blaine. E poi ci sono anche le nazionali che si concludono con la vittoria delle New Direction e i nostri Kurt e Blaine festeggiano facendo un passo avanti nella loro relazione. Come pensate andrà avanti ora? La scuola sta per finire. Lasciatemi qualche commento, ci vediamo settimana prossima con l'ultimo capitolo <3

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Capitolo 21
*** Venti. ***


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La scuola era ufficialmente finita. Quel giorno ci sarebbe stata la consegna dei diplomi e poi l'ultimo incontro del Glee dove ne avrebbero approfittato per salutarsi tutti. O meglio chi sarebbe rimasto avrebbe salutato chi sarebbe andato via.
«Te l'hanno mai detto che stai divinamente con indosso una toga?» domandò Blaine abbracciando il suo ragazzo da dietro e lasciandogli poi un bacio sul collo. Kurt sorrise, forse un po' malinconico.
«Si una toga completamente in poliestere. Non ci credo che io l'abbia davvero indossata» borbottò poi mentre si girava verso Blaine.
«Oh dai.. dovrai indossarla solo per la cerimonia e poi potrò aiutarti a toglierla» ammiccò Blaine facendogli un occhiolino.
«Scemo» lo spinse leggermente cercando di nascondere la sua tristezza, ma Blaine la notò comunque. Conosceva Kurt meglio di se stesso.
«Ehi che c'è? -domandò infatti- Dovresti essere felice. La scuola è ufficialmente finita e inizieremo una nuova vita» Kurt abbassò lo sguardo, aveva preferito non pensarci fino a quel giorno, ma ormai era inutile fingere che nulla sarebbe cambiato.
«È proprio per questo.. Tra due settimane andrò a New York per studiare alla Parson e tu resterai qui e andrai a studiare a Columbus. Ci sarà la distanza e ci sarà anche il tuo bellissimo ex che studierà nel tuo stesso college. E.. perché sembra che a te non importi nulla di tutto questo?» Blaine sorrise dolcemente e gli accarezzò una guancia.
«Mi importa Kurt e so che sarà dura starti lontano -ammise, cercando di fargli capire che non sarebbe stato l'unico a soffrire per quella distanza- Ma ti amo e credo in noi e so che ce la faremo. E non mi importa più nulla di Jeremiah, okay? Per me ci sei solo tu» Kurt sorrise dolcemente e poi lo baciò, Blaine sapeva sempre dire le cose giuste al momento giusto, sapeva sempre come tranquillizzarlo.
«Credi davvero che ce la faremo?» domandò poi e Blaine lo baciò prima di rispondergli.
«Riusciremo a farla funzionare. Verrò a trovarti a New York almeno un weekend al mese e potresti venire a trovarmi tu quando portai. Ci videochiameremo e scriveremo ogni giorno. -disse con tono sicuro- E sai perché so che funzionerà? Perché noi siamo destinati l'uno all'altro»

La cerimonia per la consegna dei diplomi era stata lunga, ma anche divertente dato che il Glee club si era esibito e mentre il preside Figgins consegnava i diplomi, Finn suonava la batteria mentre cantava insieme a Puck. Dopo la cerimonia, dopo aver fatto le foto con la propria famiglia, c'era stata l'ultima riunione del Glee club. Si erano salutati e si erano dedicati canzoni promettendosi di rivedersi tutti quanti per le feste. 
«Ti stavo cercando» disse Kurt quando finalmente trovò il suo ragazzo. Dopo la riunione del Glee l'aveva perso di vista ed era andato a cercarlo. Il primo posto in cui lo aveva cercato era stato il campo da football e poi era andato in auditorium e lo aveva trovato lì, seduto al pianoforte. Blaine si girò verso di lui e gli sorrise facendogli segno di sedersi accanto a lui. Scavalcò la panca con una gamba e si avvicinò di più al suo ragazzo.
«Stavo pensando che mi mancherà questo palco -ammise poi poggiando il mento sulla spalla di Kurt e sfiorandogli il collo con la punta del naso- Anche se ci sono salito per poco» Kurt sorrise voltando la testa verso di lui, poi lo baciò velocemente sulle labbra.
«Anche se la scuola è finita, lo sai che potrai continuare a cantare e suonare anche fuori dalla tua camera, vero?» Blaine gli sorrise e annuì.
«Non so se avrò ancora il coraggio di farlo al di fuori della mia stanza, senza la tua presenza» ammise poi. Kurt allora si girò completamente verso di lui, sedendosi nella sua stessa posizione. Portò una mano sotto il suo mento e gli fece alzare la testa. Lo baciò delicatamente sulle labbra e poi gli sorrise.
«Quando vorrai cantare fuori la tua cameretta e io non sarò presente, tu chiudi gli occhi e immaginami lì accanto a te.» Blaine sorrise e annuì prima di baciarlo di nuovo, alzandogli per gambe e facendole poggiare sulle sue in modo da poter essere più vicini.
«Ti amo» sussurrò Blaine sulle sue labbra.
«Ti amo» ripetè Kurt prima di baciarlo.
«Gli altri stanno festeggiando il diploma da Puck -disse poi allontanandosi leggermente per guardare il suo ragazzo.- Che ne dici se ci aggiungiamo anche noi?» propose con un sorriso sulle labbra.
«No -disse Kurt con tono sicuro- Andiamo a casa tua.» aggiunse facendogli capire che non solo voleva stare con lui, ma che lo voleva, che voleva sentirsi connesso a lui anche a quel livello.

Casa Anderson era completamente vuota. I suoi genitori e Cooper erano partiti subito dopo la cerimonia come loro abitudine durante il weekend. Così ora Kurt e Blaine erano soli a casa del secondo. Kurt spinse il suo ragazzo contro la porta d'ingresso una volta che Blaine la chiuse. Lo bloccò tra essa e il suo corpo e iniziò a baciarlo con foga. Dopo l'episodio di una settimana prima, si era lasciato andare un po' di più e non si faceva più problemi quando andavano oltre un semplice bacio. Ma quella volta voleva di più. Eppure era teso, teso come non lo era mai stato prima di allora. 
«Kurt? -lo richiamò facendo una leggera pressione sulle sue spalle per allontanarlo- Kurt aspetta -insistette mettendogli le mani sulle spalle e tenendolo lontano da lui- Tutto okay? -gli chiese poi avendo notato la sua tensione, era fin troppo percepibile- Kurt lo sai che non dobbiamo fare nulla che tu non voglia vero? -domandò guardandolo negli occhi- Non mi aspetto nulla, lo sai?»
«Perché? Tu non lo vuoi?» chiese allora Kurt, spaventato di essersi spinto oltre.
«Certo che lo voglio Kurt -rispose subito Blaine prendendogli il volto tra le mani e lasciandogli un bacio sulle labbra, un bacio pieno di passione- Ma lo voglio solo se lo vuoi anche tu, altrimenti posso aspettare»
«Lo voglio pure io» rispose Kurt, ma il tono di voce non era sicuro, era tremante. Blaine gli sorrise dolcemente e gli accarezzò uno zigomo con la punta del pollice.
«Kurt, sei sicuro? Voglio che tu ti senta a tuo agio, così posso esserlo anche io. Non voglio nient'altro di diverso» Kurt annuì e abbassò lo sguardo. Il fatto che Blaine pensasse sempre prima a lui, che fosse così premuroso con lui era uno dei motivi per cui lo amava così tanto.
«Io lo voglio Blaine -disse poi alzando lo sguardo, il tono sicuro e deciso questa volta, nonostante il lieve imbarazzo- Ti voglio in tutti i modi possibili - aggiunse mentre le sue guance si tingevano di un rosso acceso- Ma tu sei il mio primo ragazzo e.. sono così inesperto in tutto e..-si morse il labbro e abbassò di nuovo lo sguardo mentre lo sguardo di Blaine si addolciva sempre di più- E tu hai già avuto un ragazzo prima. Un ragazzo più grande e sono sicuro con molta più esperienza di me» aggiunse. Blaine sorrise dolcemente, portò una mano sotto il suo mento e gli alzò il volto, in modo da poterlo guardare negli occhi.
«È questo il problema? -domandò, ma non c'era alcun senso di rabbia o altro nel suo tono o nel suo sguardo. Solo amore. E quando Kurt annuì timidamente, lo sguardo di Blaine si addolcì ancora di più- Kurt.. io e Jeremiah non lo abbiamo mai fatto. -disse poi, notando un leggero stupore nel suo sguardo.- Non ti dirò che io e Jeremiah non abbiamo mai fatto nulla perché non sarebbe la verità. Quando venne qui l'ultima volta, lui ci provò. Ma io non volevo, non mi sentivo pronto a perdere la mia verginità con lui. Credo che in qualche modo fossi consapevole che lui non era quello giusto per me. -gli sorride dolcemente, mentre Kurt sentì il suo cuore battere sempre più velocemente.- Saprò molto teoricamente, ma sotto questo punto di vista abbiamo la stessa esperienza. E voglio scoprire tutto quanto con te, voglio fare esperienza con te. Ma solo quando tu sarai sicuro al 100%. -aggiunse e Kurt capì di essersi innamorato ancora di più di Blaine, che anche lui voleva che fosse Blaine la persona con cui avrebbe fatto esperienza in quel campo, non desiderava altro- Sai, quel giorno Jeremiah provò a convincermi a perdere la verginità con lui. Non capiva cosa significava per me quel passo e provò a sminuirlo e quando non riuscì a convincermi litigammo e mi diede del bambino, poi andò via -raccontò Blaine perdendosi un attimo nei ricordi di ormai diversi mesi prima, eppure gli sembrava essere passata una vita da quel girono. E Kurt si ricordò di quando lo vide arrivare a casa sua, con un espressione triste sul volto, un'espressione che non gli aveva mai visto prima. Si era chiesto più volte cosa fosse successo, lo aveva lasciato poche ore prima felice che il suo ragazzo fosse andato a trovarlo e poi lo aveva visto arrivare a casa sua con un espressione spenta.- Anche se poi si è scusato e abbiamo diciamo chiarito, credo che quella discussione sia stato il punto di rottura nel nostro rapporto. E quando io e te ci siamo messi insieme, mi sono promesso a me stesso che mai e poi mai mi sarei comportato nello stesso modo. Non ti avrei mai costretto a fare qualcosa che tu non volessi. Perché tu sei così puro e meriti solo che tutto sia perfetto»  concluse, per tutto il tempo non aveva mai smesso di guardarlo negli occhi.
«Non mi hai mai costretto a fare nulla che non volessi Blaine -disse con tono molto più sicuro Kurt- E non mi stai costringendo a fare nulla ora. -continuò avvicinandosi a lui ancora di più, facendo scontrare i loro bacini- Io lo voglio, davvero -aggiunse strusciandosi su di lui e sentendolo ansimare- E so che sarà tutto perfetto. Sarà perfetto perché sarà con te. E con te è sempre tutto perfetto» concluse prendendo le mani di Blaine che erano ancora sul suo volto e portandole sul suo sedere. Blaine si leccò le labbra e lo spinse di nuovo verso di lui, ansimando nel sentire le loro erezioni crescenti scontrarsi.
«Ti amo» disse poi Blaine prima di baciarlo. Kurt gemette quando Blaine gli strinse il sedere e lo spinse di nuovo contro di lui.
«Ti amo» ripetè sulle sue labbra baciandolo di nuovo per poi staccarsi di lui, prenderlo per mano e trascinarlo in camera. Si iniziarono a spogliarsi, indumento dopo indumento. E quando furono entrambi nudi, Blaine si prese qualche secondo per ammirare il suo ragazzo.
«Sei bellissimo» disse soltanto per poi vederlo arrossire e Blaine sorrise. L'aveva osservato attentamente, scopandoselo quasi con lo sguardo e Kurt era rimasto quasi impassibile e poi, quando gli aveva detto che fosse bellissimo era arrossito.
«Anche tu lo sei -disse poi Kurt dopo averlo osservato, nello stesso identico modo in cui aveva fatto Blaine prima. E poi si baciarono e si stesero sul letto. Le loro mani che vagavano sul corpo dell'altro, scoprendolo e conoscendolo meglio, accarezzandolo, amandolo.- Voglio che sia tu a farlo» disse poi Kurt, il tono ansimante per quei baci, quelle carezze, per lo sfregamento delle loro pelli, per le loro erezioni ormai dure e pulsanti che si scontravano più e più volte. Lo sguardo di Kurt fisso in quello di Blaine, "Voglio che sia tu a fare l'amore con me, voglio sentirti dentro di me". Era questo che gli stava comunicando con lo sguardo. E Blaine che sapeva leggere il suo sguardo come nessun altro, annuì. Annuì e lo baciò. E poi fecero l'amore per la prima volta. E Blaine ebbe la conferma che ne era valsa la pena aspettare. Perché Kurt era tutto ciò che poteva desiderare, anzi era anche meglio. Kurt era quello giusto, era la persona a cui era destinato. E Kurt aveva avuto ragione. Quella serata fu perfetta. Fu perfetta perché erano lui e Blaine insieme. Loro due e il loro amore. Blaine era per Kurt quello che Kurt era per Blaine, la persona che quando la vedi pensi: Oh eccoti qui, ti ho cercato per tutta la vita.

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È di nuovo martedì ed eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia. I nostri Klaine si sono diplomati e presto si dovranno separare, ma sono più uniti che mai e anche se intimoriti dalla distanza non la temono perchè sanno che il loro amore è più forte. Il capitolo, o meglio la storia, si conclude con loro che fanno l'amore per la prima volta. E non sono spaventati da questo nuovo passo avanti, perché sanno di essere destinati l'uno all'altro. E si sono finalmente trovai e così come dice il titolo della storia: Oh, there you are

So che la storia ha un finale diciamo aperto e magari avreste preferito leggere cosa sarebbe successo dopo con la distanza. Ma ho preferito concludere qui la storia, ma la fine di questa ff non è la fine della loro storia, anzi è solo l'inizio. Loro si sono trovati e sanno di essere destinati l'uno all'altro e non sarà una semplice distanza a separarli. Hanno ancora tanto da vivere insieme, devono crescere insieme e chissà, magari più in là quando avrò finito di scrivere la prossima prossima ff (e no, non è un errore di battitura, ho già una nuova ff pronta e ne sto scrivendo un'altra ancora) tornerò a scrivere di questi Klaine cresciuti. Spero comunque che la storia vi sia piaciuta. Intanto vi lascio qui la trama della nuova storia che inizierò a pubblicare da questo giovedì, spero che seguirete anche questa nuova storia:

"E non ti preoccupare se la vita ti incasina
Si impara più da un mare mosso che da una piscina"

Kurt e Blaine: due ragazzi diversi, l'uno l'opposto dell'altro ma con così tanto in comune. Il primo fin troppo prudente, che pensa mille volte prima di fare qualcosa, che ha bisogno di pianificare tutto. Il secondo istintivo, che fa quello che vuole senza pensare alle conseguenze. 

"[...] Kurt si lasciò convincere a quella follia. Forse aveva soltanto bisogno di qualcuno come Blaine nella sua vita, qualcuno che gli facesse capire che andava bene ogni tanto lasciarsi andare e vivere la vita. E probabilmente anche Blaine aveva bisogno di qualcuno come Kurt nella sua vita, qualcuno che ogni tanto gli facesse capire che reagire d'impulso alle cose non era la cosa migliore da fare. Kurt e Blaine erano diversi, ma forse era proprio perché erano così diversi che avevano bisogno l'uno dell'altro. Solo che era ancora troppo presto perché anche loro lo capissero. [...]"

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