Il mio delitto e il mio castigo sei tu

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio ritorno ***
Capitolo 2: *** Gli occhi della sfida: il parallelismo della conquista ***
Capitolo 3: *** Ultimo desiderio ***



Capitolo 1
*** Il mio ritorno ***


Ero rimasto lontano da Starling City ormai da troppo tempo e il desiderio di tornare un giorno si faceva sempre più forte.
Ma a causa di quello che ti ho fatto, avevo sempre paura di ritrovarmi dinanzi a te.
Eppure un giorno dovevo tornare per poterti guardare in viso, anche solo per un’ultima volta.
Perché tu sei il mio più grande desiderio e allo stesso il mio peccato più grande.
Quella notte di pioggia non l’avrei mai potuta dimenticare.
Stavo ancora desistente e la voglia di farmi avanti si era trasformata in paura.
Tu eri lì che senza pensare alle cattiverie del mondo leggevi uno dei tuoi libri in compagnia di tuo padre.
Non riuscivi ad alzare lo sguardo perché avevi altre attenzioni.
Ed io rimanevo fermo, ad aspettare.
Ma prima o poi sarebbe venuto il mio momento per parlarti, anche se tu non l’avresti mai permesso.
Non avevo niente con me eppure mi sentivo carico di gioia e di passione.
Perché ogni volta che ti guardavo non riuscivo a capire più niente.
Tanti anni fa’ mi avresti aiutato, ma adesso? Cosa avresti fatto una volta che ti saresti ritrovata dinanzi a me?
Eppure non dovevo indietreggiare al mio destino perché tu mi attendevi, anche se non volevi dimostrarlo, ed io e la mia paura mi fremevano sempre di più
Camminavo a piccoli passi attendendo un segno e un coraggio che non sarebbe mai giunto, mentre le mie emozioni si facevano sempre più nitide.
Appena sentii il battito del mio cuore accelerare sempre di più, mi bloccai all’istante.
Non potevo ritirare nella tua vita improvvisamente come se niente fosse perché tu non meritavi di soffrire ancora.
Il momento della mia partenza e del mio tradimento non potranno essere dimenticati e tu non meriteresti questo.
Ho fatto molti peccati e cattiverie nei tuoi confronti e la tua rabbia non poteva rimanere nascosta per sempre, me lo sentivo.
Sentivo che dentro il tuo animo si sarebbe scatenato qualcosa ed io non avrei potuto fare niente per fermarlo.
Non ti ho spiegato le mie ragioni quando me ne sono andato e tu in lontananza mi guardavi con gli occhi pieni di lacrime.
Ho cercato di cancellare quel momento e quell’addio, ma non ci sono riuscito.
Mi potresti un giorno perdonare? Chissà se tu saresti clemente con me fino a tal punto.
Chissà se il tuo cuore sarà più grande delle nostre ragioni e se sorvolerà i nostri sentimenti più assopiti e contrastanti.
Intanto rimanevo lì inerme davanti alla porta della tua casa con lo sguardo spaurito e perso nel vuoto.
E quando la mia codardia si faceva più limpida, sentii il mio cuore retrocedere e la voglia di scappare ancora.
Scesi gli scalini mentre un vortice di emozioni mi invase ancora una volta.
Non volevo farlo, ma qualcosa mi bloccava.
Il mio umore e i miei timori erano più forti di qualsiasi altra cosa.
Ma nel mentre fissavo il cielo e la voglia di cambiare un giorno, ecco che sentii pronunciare il mio nome da quelle languide parole che sapevano di giudizio.
Non avrei mai creduto che lei lo avesse fatto, ma eccola guardarmi con occhi seri e arrabbiati allo stesso tempo.
Perché se in quel momento lei mi avesse voluto uccidere in tutte le maniere immaginabili, lei rimaneva lì a fissarmi in silenzio senza scambiarmi nemmeno una parola.
< Laurel… >
Nemmeno io riuscivo a dire niente da quanto ero emozionato.
In dieci anni passati lontano da lei non mi ero mai accorta di quanto fosse bella e quanto mi potesse mancare.
Gli avrei voluto dire scusa e che mi dispiaceva per essere scappato come un codardo insieme ad un’altra.
Io l’amavo seriamente e non avevo fatto niente per trattenere il suo amore sincero, perché il mio spirito libero e incontrastato era stato la mia rovina.
Ma come potevo riuscire a spiegarglielo?
Come potevo cercare un perdono che a primo impatto era impossibile?
Niente sarebbe stato più come prima e molto presto me ne sarei accorto.
< Stavi scappando come facesti l’ultima volta? I tuoi movimenti li riconoscerei tra mille e il tuo calore lo sentirei anche a chilometri di distanza… Ma il freddo dei tuoi occhi e la tua arroganza ti hanno spinto lontano da me… Sei tornati qui a farmi soffrire come hai fatto dieci anni fa? >
< No, Laurel. Sono venuto qui per parlarti. >
< Non abbiamo niente da dirci dopo tutti questi anni, non ti pare? >
< Ti prego. Ho bisogno di spiegarti le mie ragioni. >
< Le tue ragioni frivole e il tuo tradimento? Lascia perdere. Non ho più voglia di soffrire come un tempo. Io mi sono ricostruita una vita, lontano da te e da i tuoi maligni pensieri. >
Sapevo che mi avrebbe liquidato così, ormai sembra un destino già scritto per me.
Ma non potevo mollare tali ragioni che mi spingevano a ricercare il suo cuore.
perché se la mia punizione felice era tornare da lei, dovevo affrontare tutte la avversità, andando anche contro la mia e la sua famiglia.
< Laurel, non ti ruberò molto tempo. >
< L’hai già fatto. Mi hai sottratto molti anni della mia vita. Io tra poco mi sposerò e non ti permetto che tu rovini tutto come hai sempre fatto. >
< Cosa? Stai per sposarti? >
< Vattene via dalla mia vita e non farti più vedere! Se solo avessi il coraggio di avvicinarmi, ti prenderei a schiaffi e ti farei pagare tutti i tuoi peccati… ma dopo tutto questo tempo ho saputo soffrire in silenzio e ho sopportato coloro che mi hanno voltato le spalle. Perché ho saputo ricominciare, Oliver. Ho ricominciato da te e non voglio più ricordare un passato maledetto che ormai non mi appartiene più. Devi capire le mie ragioni e devi smetterla di entrare nelle vite delle persone come ti pare e piace. Hai capito? >
Io, che non sopportavo il peso della verità, era giunta l’ora di andarmene.
Non potevo più combattere senza un’arma in mio possesso.
Ormai era finita e il mio dolore sarebbe stato incolmabile.
A meno che…
< Solo in un modo puoi riuscire a riavere il mio rispetto, Oliver. >
< Come? E in che modo? >
< Vediamoci domani a mezzogiorno nel luogo del nostro primo bacio e da quel momento saprai. Facciamo passare questa dannata pioggia nostalgica che ci ha fatto ritrovare… >
E nel dire ciò, la mia speranza di riaverla si faceva sempre più forte.
Ma nei suoi occhi c’era qualcosa che non piaceva, come se mi stesse nascondendo la sua vendetta limpida e sincera.
Che cosa mai poteva avere in mente?
Anche se i suoi occhi erano da come me li ricordavo, la sua furia e la sua vendetta sarebbero stati implacabili, me lo sentivo.

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Capitolo 2
*** Gli occhi della sfida: il parallelismo della conquista ***


Mi sentivo come un cane abbandonato.
Non avevo più una famiglia e sentirsi soli al mondo era una bruttissima esperienza.
Mi era rimasto solo lei, la mia Laurel.
Quel giorno di pioggia non finiva mai e una volta tornato nella mia dimora sentivo che la nostalgia stava prendendo il sopravvento.
C’era buio e la porta d’ingresso era sprangata.
Dopo che la mia famiglia ha conosciuto il fallimento e di conseguenza la morte, la famiglia Queen era scomparsa dalla faccia della terra da Starling City.
Avevo Fatto di tutto per rendere la mia città un posto migliore, ma vedendo la piega che ha preso il mio destino, forse sarebbe stato meglio pensare solo a coloro che volevo realmente bene.
A mia madre, che ha saputo soffrire come me dopo la morte di mio padre.
A mia sorella Tea, che nonostante le prime difficoltà, i vizi e il modo irriconoscibile che mi ricordavo, alla fine è diventata una brava persona.
Ma sciagure e destini avversi mi hanno spinto lontano da questa città e una volta appresa la notizia che anche mia sorella era morta in un incidente, avevo deciso di non tornare più in quella città che aveva troppi ricordi per me.
Ho cercato di voltare pagina ricominciando con una nuova vita, ma alla fine i miei fallimenti si sono sempre susseguiti.
E adesso, una volta arrivati a quarant’anni, ho deciso che se voglio riprendermi il passato, avevo bisogno di riprendere il mio passato per vivere meglio il futuro.
Del mio passato, del mio presente e del mio futuro tutto vorticava intorno alla mia Laurel.
Un futuro senza di lei sarebbe un vero dramma per me.
La solitudine e la serie di eventi che hanno colpito la mia esistenza hanno reso la mia vita un vero inferno.
Ed ora che cammino in questa landa desolata che prima chiamavo casa, il mio presente lascia il tempo che trova.
“Fotografie appese al muro ricordano un passato spensierato e all’apparenza felice. Ma come potevo esserlo se vivevo in un luogo vizioso e lussurioso? Perché ignorare tutti i miei peccati che mi sono costati cari in futuro? Se solo c’avessi pensato quando ero più giovane, non mi sarei mai ritrovato in questa situazione.”
Ora era inutile piangere adesso: era il momento di voltare pagina e pensare a lei, alla mia Laurel.
Ma nonostante io non riesca a togliermi il suo sguardo dalla sua mente, quello sguardo serio e molto lascivo mi lasciava presagire il peggio.
Pensando alla desolazione che mi stava circondando, era inutile pensare a quel passato, ormai non potevo cambiarlo in nessun modo.
Attendevo le prime luci dell’alba nella mia solitudine che ormai mi appartiene, chiudendo gli occhi e attendendo la sorpresa del giorno dopo.

 

Quel primo bacio che avevo dato era un giorno di una bellissima estate che sembravano uguali a tutte le altre.
Vacanze, feste e vizi di ogni tipo ricoprivano le mie giornate senza pensare al vero significato della mia vita.
“Se Laurel ha scelto questo posto è perché forse c’è uan speranza per il nostro rapporto… Altrimenti perché ritrovarsi qui?”
Undici e cinquantacinque. Sono in anticipo di pochi minuti,
Non c’è nessuno all’orizzonte ma eppure sento che qualcuno mi sta spiando.
Il vecchio supereroe che è in me ormai fa’ parte di un passato che non mi appartiene più, relegandomi in mezzo al nulla e senza che mi possa appartenere qualcosa.
I secondi passavano talmente lentamente che l’attesa sembrava davvero infinita.
“Ma perché Laurel non si vede da nessuna parte? Che significa tutto questo?”
Le preoccupazioni erano tante e non riuscivo a stare tranquillo in nessun modo.
Camminavo nervosamente in su e in giù, ma di lei nemmeno l’ombra.
Mentre il vento sferzava il mio viso, ricordavo ancora il sapore di quel bacio che mi stava tornando in mente.
Per me era un bacio come un altro, pronto a tradire il suo amore solo per godere di più.
Non potevo pensarci e ridurre il mio male ad una semplice conversazione era troppo esagerato.
Una volta però arrivati a mezzogiorno, improvvisamente il vento sembrava essersi placato.
un silenzio surreale aveva ricoperto le mie orecchie e la mia mente, mentre all’orizzonte vedevo la sagoma della mia amata accompagnato da un uomo completamente vestito di nero.
Sgranando gli occhi per vederci meglio, non potevo credere di ritrovarmi dinanzi lui.
< Eccoci ritrovati con il tuo passato e il tuo presente, Oliver. Adesso ti spiego come stanno realmente le cose. >

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Capitolo 3
*** Ultimo desiderio ***


Che significava tutto questo? Perché Tommy Marlin, il mio ex amico, si trovava dinanzi a me?
Io credevo che fosse… morto.
Ma che sta succedendo?
< Laurel, che cosa… >
< Sei sorpreso, non è così? Perché non saluti il tuo vecchio amico? >
< Non avrei mai pensato che un giorno ti avrei ritrovato, Oliver > fece Tommy con tono acuto ma deciso < Se non ti conoscessi, direi che sei duro a morire. >
< Infatti è così > risposi di rimando < E tu? Che cosa mi dici? >
< La mia vita è stata interrotta in maniera molto brusca, è vero. Un incidente che mi poteva costare molto caro… Ma grazie alla scienza e alla genetica, sono riuscito a tornare in vita. >
< Ma tutto ciò non è possibile. >
< Nemmeno che tu potessi diventare un supereroe. Eppure è successo. >
< Ormai non lo sono più, Tommy. Sono una persona npormale. >
< Una persona che sta tentando di rubare la mia fidanzata… Perché sei tornato in questa vita? Ormai non ti appartiene più. >
< Ti sbagli, Tommy. Voglio rimediare ai mie sbagli e l’unico modo per farlo è che Laurel mi torni ad amare. >
< Ma lei non ti ama, Oliver. È questo il punto. >
Quelle parole disprezzanti cariche d’odio e di rancore mi scossero sempre più nel profondo.
Non credevo ancora possibile che Tommy, colui che ho sempre rispettato come amico e come persona, mi stesse togliendo il mio futuro felice.
< Tommy, ti prego. Cerchiamo di parlare. >
< Hai sbagliato a tornare in questa vita. Adesso vuoi pure parlare? Laurel ti ha fatto venire qua per farti capire le cose come stanno… Tu non puoi far più parte di questa vita. Anzi, non puoi più far parte di questo mondo. >
Mentre l’odio accecava sempre di più il mio migliore amico, la minaccia di morte diventava sempre più reale.
< Tommy, posa quella pistola e parliamo come due persone civili. >
< Io ho rischiato di morire per colpa tua, Oliver. Non posso sopportare il tuo ritorno! >
< Va bene, ma adesso calmati. Ti prego. >
< Non posso farlo! Tu vuoi portarmi via la mia felicità! >
Era fuori di sé dalla pazzia.
Io non avrei mai voluto questo. Volevo solo essere felice con la mia amata.
Laurel, che in tutto questo stava ridendo con ghigno malefico, non si azzardava ad avere voce in capitolo.
< Laurel, ti prego. D^ qualcosa anche tu. >
< Oliver, non saresti mai dovuto tornare. Mi hai fatto soffrire dopo che ti ho creduto morto, ma quando ho scoperto che mi avevi tradito con mia sorella, non potevo che sperare in una vendetta più lieta della tua morte.
Ma dopo che ti sei ripresentato a me dopo tutto questo tempo, la mia sorpresa e il mio rancore si sono riaccesi come due fuochi implacabili.
Non potevo sopportare di soffrire ancora, non dopo tutti questi anni. >
Con quelle parole, ho sancito che per me non c’era nessun futuro.
Laurel, l’unica donna che io avevo realmente amato, mi stava dando l’addio più doloroso che io avessi mai pensato di ricevere.
Mentre le lacrime continuavano a sgorgare dal mio viso, il dolore lancinante non poteva essere paragonabile come la morte.
Eppure, sotto la mia indole da uomo solitario, avevo un certo timore di morire.
< Laurel… acconsenti almeno ad un mio ultimo desiderio. >
< Non ci sono desideri in punto di morte. Solo preghiere. >
< Fai silenzio, Tommy > rispose piccata Laurel < Oliver deve parlare. >
Facendo un respiro profondo mentre continuavo a guardare la mia amata, la voglia di cambiare il presente era talmente grande che avrei avuto bisogno di gridare in tutto quel silenzio.
< Se dovesse succedere il peggio, ti prego di non dimenticarmi. Nel bene e nel male. >
sapendo bene che ormai il mio destino era segnato, ho chiuso gli occhi in attesa del mio giudizio.
< Hai finito, Laurel? >
Mentre Laurel aveva emanato un flebile suono come per dire “mi dispiace”, il rombo della mia morte lo schiocco della mia fine.
Un colpo sordo prima del silenzio.
L’ultimo mio castigo per aver amato la mia Laurel.
Il mio delitto efferato prima del giudizio reso.

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