Heart Pieces

di niny95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ultimo biscotto ***
Capitolo 2: *** Affetto ***
Capitolo 3: *** Attesa ***
Capitolo 4: *** Matrimonio ***
Capitolo 5: *** 365 giorni ***
Capitolo 6: *** Moto ***
Capitolo 7: *** Anello o collana? ***
Capitolo 8: *** Fotografia ***
Capitolo 9: *** Panni ***
Capitolo 10: *** Comforting ***
Capitolo 11: *** Festival ***



Capitolo 1
*** L'ultimo biscotto ***


L'ultimo biscotto
 
Quando Sokka e Suki avevano annunciato le proprie nozze, nessuno ma proprio nessuno, aveva effettivamente creduto che lo stupido e infantile Sokka stesse finalmente mettendo la testa a posto e fosse sul punto di accasarsi. 
Quando poi nacque il piccolo Kaito, la situazione non fece che peggiorare. Katara che aveva aiutato Suki a partorire, aveva lanciato uno di quegli sguardi al fratello «Adesso sei diventato padre. Devi mettere la testa a posto. E con questo intendo basta  litigi con Momo!» 
Il ragazzo aveva assunto un’espressione contrariata «Ehi! Io e Momo siamo amici, non litighiamo mica!» questo aveva fatto ridere tutti, compresa Suki che l’aveva apostrofato con un sonoro «Idiota, non puoi farmi ridere! Sono troppo stanca!» cosa che aveva portato Katara a cacciare fuori il fratello. 
Adesso, cinque anni dopo, la situazione non era cambiata poi chissà quanto.  
Sokka era un padre perfetto, adorava Kaito con tutto se stesso: suo figlio doveva solo chiedere e lui si sarebbe fatto in quattro per accontentarlo; che si trattasse di ricorrere gli aquiloni, raccogliere conchiglie o dare da mangiare alle papere-tartarughe poco importava. Solo che quando i due giocavamo insieme non si capiva più chi dei due fosse il bambino e chi l’adulto.  
Quel giorno, Suki e Katara avevano preparato i biscotti, una quantità industriale a sentir loro –a Sokka non sembravano poi così tanti!– 
Adesso nel vassoio non era rimasto che un unico biscotto, padre e figlio allungarono un braccio nello stesso momento, le fronti corrucciate nella concentrazione. Poi si scambiarono uno sguardo «Papà, dovresti lasciarlo a me. Sono il più piccolo!» disse il bambino, sfoderando i suoi adorabili occhioni da cucciolo e sperando che questo bastasse a far capitolare il padre.  
Sokka però scosse la testa «Oh no. Con me non attacca! Facile buttarla sull’età!» rispose «No, no non mangerai quel buonissimo biscotto. Ne hai già mangiati troppi!»  
Kaito a quella risposta fece il così detto labbro tremulo, mostrando il principio di pianto.  
«Sokka, fa mangiare quel biscotto a Kaito!» fu la risposta lapidaria di Suki, che aveva guardato quella piccola sceneggiata senza parlare, fino a quel momento.  
Sokka guardò la moglie tradito «Ma amore!» si lamentò.  
Lo sguardo di Suki non cambiò di una virgola «Hai davvero intenzione di litigare con tuo figlio di cinque anni per un biscotto?»  
Forse fu lo sguardo di fuoco di Suki,  o quelle ultime parole, o magari un insieme di entrambi, ma il ragazzo dopo aver lasciato un ultimo sguardo goloso al biscotto alla fine abbassò la mano ridendo. 
 
Note: Hola! Questa raccolta è nata per partecipare alla corsa delle 48 ore, ma adesso che la corsa è finita rimmarrà aperta per permettermi di esercitarmi a scrivere su altri personaggi e ship a parte Zuko e Katara! <3
Il prompt di questa storia è: A rimpromvera un bambino, B da manforte al bambino! E insomma mi dava troppe vibes Sukka! Spero di averli resi bene e che vi piaccia, è la prima volta che scrivo su loro :)
Ringrazio 
 veronica85 sia per avermi aiutato a trovare il nome del figlio Sukka che per avermi aiutato a sistemare!
Niny  
 

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Capitolo 2
*** Affetto ***


Affetto

Azula non era abituata a parole d'affetto.  
Suo padre non era in grado di dirne, era sicuramente orgoglioso della figlia minore non mancava di farglielo sapere, ma Azula non ricordava l'ultima volta che aveva sentito Ozai pronunciare parole che assomigliassero, anche solo vagamente, a Ti voglio bene
Ursa invece non aveva mai dedicato quelle parole ad Azula. La parole d'affetto di Ursa erano state tutte per Zuko.  
E per quanto riguardava Zuko … beh, Azula doveva ammetterlo: il fratello maggiore aveva  provato a starle accanto ma lei non glielo aveva permesso, non era mica così debole lei! 
Poi però nella sua vita era piombata Ty Lee e Azula aveva capito cosa si provasse a ricevere parole d'affetto.  
Ty Lee era tutta treccine e vestitini rosa. Era sorrisi sfacciati e gesti d'affetto. 
La prima volte che Ty Lee le aveva detto Ti voglio bene, Azula non aveva più di otto anni, sua madre se ne era andata già da qualche mese,  stavano correndo lungo i corridoi e le viuzze della Nazione del Fuoco. Ty Lee si era limitata a fermarsi, l'aveva guardata a lungo poi molto semplicemente aveva sospirato «Ti voglio bene!»  
Azula aveva sentito il proprio petto riscaldarsi, non sapeva proprio come rapportarsi a quella sensazione così estranea quindi si era limitata ad annuire. 
Se Ty Lee ci era rimasta male per non essersi sentita rispondere il classico Anche io non l'aveva dato a vedere. Successivamente erano subentrati molto altri Ti voglio bene  susseguiti da Sei la mia migliore amica a cui Azula non rispondeva affatto, oppure rispondeva un semplice Lo so. Ty Lee però non se la prendeva mai. 
Quella volta, era una di quelle lunghe notti dedicate alla ricerca infruttuosa dell'Avatar. Mai e Zuko dormivano placidamente. 
La vicinanza di Ty Lee era stranamente confortante e Azula si ritrovò quasi senza accorgersene a perdersi nei propri pensieri. Era talmente assorta dai propri pensieri che non si accorse di due braccia calde che la stringevano. Si immobilizzò presa alla sprovvista, non sapeva cosa fare: lei era bravissima nelle strategie, nella lotta. Ma non aveva la minima idea di come si abbracciasse. Lentamente il suo braccio si adagiò sulle spalle di Ty Lee.  
A quel punto Ty Lee alzò lo sguardo «Sembravi così pensierosa.» rispose alla sua muta domanda.  
Azula annuì e senza neanche accorgersene  si ritrovò proferire parole che non si sarebbe mai aspettata di pronunciare «Mi dispiace.» disse «Mi dispiace aver dato fuoco al circo per reclutarti.»  
Ty Lee la guardò sorpresa, quasi non aspettandosi quelle scuse «Non c’è bisogno di scusarti. Ti ho già perdonata!»  
Quella sensazione di calore ogni qualvolta Ty Lee le riservava uno sguardo gentile non se ne sarebbe mai andata , vero?  

Note: Insomma, non so voi ma io adoro Azula e sopratutto shippo tantissimo le Tyzula! Spero che vi piaccia.
Il prompt era A abbraccia B a sorpresa e insomma secondo me è proprio da Ty Lee!

 

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Capitolo 3
*** Attesa ***


Attesa
 
Zuko si era innamorato di Katara praticamente a prima vista. L'aveva incontrata perché erano su fronti opposti: lui era stato incaricato di trovare l’Avatar, lei invece lo stava aiutando. Nonostante questo era stato inevitabile innamorarsi di lei; era bella, coraggiosa e non si arrendeva davanti a nulla e nessuno.  
Era stato difficilissimo non confessarle tutto già la prima volta che erano stati imprigionati insieme a Ba Sing Se. Ma aveva resistito, non si sentiva degno di lei ed era ovvio che lei provasse dei forti sentimenti per Aang e poi comunque, da codardo qual era aveva pure tradito la sua fiducia alleandosi con Azula. Successivamente si era unito alla Gaang ed era stato davvero, davvero difficile vedere Katara iniziare la sua storia con Aang senza poter fare nulla.  
Poi inaspettatamente Aang e Katara si erano lasciati, e Zuko aveva sentito la piccola fiammella della speranza accendersi dentro lui. Non aveva fatto granché, per paura che Katara non lo ricambiasse. Sokka a questo proposito, aveva messo da parte per un attimo i panni dell’idiota e gli aveva fatto una mega ramanzina.  
«Non puoi smettere di vivere soltanto per paura!» gli aveva detto. Zuko aveva apprezzato davvero il discorso dell’amico. Ma dopo la fatica fatta per costruire quel rapporto con Katara, l’idea che avrebbe potuto perdere tutto con uno schiocco di dita lo terrorizzava.  
Poi però, e Zuko avrebbe ringraziato la sua buona stella più e più volte, un giorno Katara era venuta a parlargli e Zuko tutto si sarebbe aspettato tranne che quella chiacchierata si sarebbe conclusa con un bacio.  Dopo quel bacio, ce n'erano stati molti e molti altri.
Adesso Zuko era fuori dalla stanza della Signora del Fuoco a fare avanti e indietro. Aveva camminato talmente tanto che era un miracolo che non avesse fatto dei solchi lungo il pavimento. Aspettavano il loro primo figlio e le domestiche, la guaritrice e persino la stessa Katara l’avevano letteralmente buttato fuori dalla stanza. E Zuko temeva che sarebbe impazzito dall’attesa se non avesse avuto presto notizie.  
Come se avessero letto i suoi pensieri la porta si spalancò e la guaritrice uscì fuori, un sorriso genuino tra le labbra «Venga pure a conoscere sua figlia, su!» disse.  
Bastarono quelle poche parole per far sbocciare un enorme sorriso sul volto del Signore del Fuoco. Entrò lentamente dentro, Katara era sdraiata nel letto, il viso stanco ma felice, teneva tra le braccia quel frugoletto «Non restare lì impalato! Vieni a conoscere Ursa, dai!» disse.  
Zuko si avvicinò, un po’ titubante, ma non appena prese tra le mani la propria figlioletta ogni incertezza sparì: aveva la carnagione chiara di Zuko, gli occhi invece erano di Katara: più azzurri del mare. Era davvero l’essere più bello che Zuko avesse mai visto. Valeva la pena aspettare tanto.  
 
Note: Dunque partiamo da una piccola precisazione: ho un headcanon secondo cui Zuko e Katara avranno due bambine, Ursa per l'appunto e Kya. E niente, loro due li amo tanto! Il prompt era Attesa. 
Spero vi piaccia!
Niny :)

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Capitolo 4
*** Matrimonio ***


Matrimonio

Quando Korra aveva annunciato le proprie nozze con Asami, Bolin ne era stato felicissimo, neanche fosse stato lui a doversi sposare! Era davvero felice per la sua migliore amica, era una persona stupenda e meritava tutta la felicità del mondo. E, lo ammetteva, una parte di lui sperava di poter fare presto quella stessa domanda a Opal.  
Stavano insieme già da un po’, avevano superato tante cose insieme, e Bolin non si immaginava al fianco di nessun altro che non fosse Opal.  
«Allora che ne pensi?» domandò la ragazza in questione, Bolin alzò lo sguardo per vedere la Dominatrice dell’Aria con un abito che non era solita indossare: era verde, lungo, aveva uno spacco sulla coscia e una leggera scollatura che metteva in evidenza il seno. Il Dominatore della Terra ammutolì. «Che succede? Hai perso la lingua?» lo prese in giro la ragazza.  
Bolin si schiarì la voce, due volte. Un enorme sorriso dipinto sul volto «No, è che …  sei proprio bella!» disse.  
Opal sorrise in risposta «Perché avevi qualche dubbio?» domandò prima di baciarlo.  
Era il giorno del matrimonio di Korra e Asami motivo per cui erano tutti agghindati «No, mai. Ma mi stupisce sempre!»  
«Andiamo, non vorremmo far ritardare il testimone!» disse Opal prendendo il braccio del ragazzo e facendo strada.  
Le nozze si svolsero al Tempio dell’Aria, Korra e Asami vestite rispettivamente di azzurro e rosso erano bellissime. E i loro sorrisi così complici e innamorati che quando suggellarono la loro unione con un bacio ci fu un'ovazione condivisa.  
Quando la cerimonia finì e Bolin e Opal si avvicinarono alle spose per congratularsi, il ragazzo per poco non scoppiò a piangere «Sono così felice per voi!» disse abbracciando le proprie amiche.  
«Bolin, mi soffochi!» esclamò Korra ridendo e sciogliendo l’abbraccio.  
«Piuttosto, il prossimo matrimonio che celebreremo sarà il vostro, vero?» chiese Asami con un occhiolino.  
«Eddai ‘Sami! Non fargli fretta!» rispose Korra ridendo.  
«In verità» iniziò Opal scandendo le parole lentamente «sto aspettando che me lo chieda.»  
Bolin a queste parole arrossì, diventando quasi dello stesso colore del vestito di Asami «Beh … sto aspettando il momento giusto.» bofonchiò, le frasi  quasi sconclusionate del ragazzo portarono a un giro di risate.  
 
Note: Dunque, partiamo da un piccolo pressuposto: io ho conosciuto Avatar proprio con Korra, nonostante questo non avevo mai scritto in questo fandom, se non consideriamo una Tenzin/Lin e una Korra/Asami due anni fa. Ma appunto ho voluto usare la corsa per provare a scrivere su altri personaggi e Bolin e Opal li amo tanto! Il prompt è: A mette un vestito scollato, B ammette che è proprio bella. Spero vi piaccia (dai che l'accenno delle Korrasami aiuta! XD) 
Niny :)
 

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Capitolo 5
*** 365 giorni ***


365 giorni

 
Era passato un anno da quando Asami aveva visto per l’ultima volta Korra, poco prima che partisse per raggiungere la Tribù dell’Acqua del Sud. 
Il suo sguardo di solito sempre allegro e vivace, era spento. Le torture che Zaheer le aveva inflitto avevano spento la sua vitalità. Per farla stare meglio le era stato suggerito di tornare a casa: qualche mese affidata alle sapienti mani dei suoi cari sarebbe di certo stato un toccasana. E Korra aveva accettato ed erano trascorsi quattro... sei... otto mesi e ancora non si faceva viva.
Al momento attuale erano trascorsi esattamente  365 giorni e non ce n'era stato uno in cui Asami non avesse atteso trepidante il ritorno di Korra. Le aveva scritto ogni  giorno e ogni sera raccontandole tutto: del lavoro, di suo padre, di Mako e Bolin.
Ma Korra non aveva mai risposto. E Asami aveva avuto spesso la tentazione di mollare tutto, prendere una nave e andare lei stessa alla Tribù dell’Acqua. Solo per accertarsi che stesse bene, per poter nuovamente vedere quei bellissimi occhi che sapevano leggerla dentro, per poter sentire nuovamente quella voce calda, per poter riabbracciare la sua migliore amica. Ma aveva resistito sempre, era una donna in carriera non poteva semplicemente mollare tutto e andarsene. O forse in realtà poteva.
Adesso che si ritrovava a tanto così dal rivederla Asami era divisa da due parti: una non vedeva l'ora, l'altra aveva paura di ciò che l'Avatar avrebbe pensato.
Alla fine si fece coraggio e si incamminò verso casa di Korra,Tonraq e Senna l'abbracciarono come se fosse stata loro figlia «Sei qui per vedere Korra?» chiesero, Asami si limitò ad annuire.
Quando arrivò nella stanza di Korra, la ragazza era seduta sulla sedia a rotelle, girata di spalle. Si girò non appena sentì la porta aprirsi: alla vista di Asami i suoi occhi si allargarono dalla sorpresa. Asami non riuscì a trattenersi, le corse incontro stringendola in un abbraccio. Le lacrime iniziarono a scendere giù liberamente non appena i loro corpi si toccarono «Mi sei mancata così tanto!» esclamò allentando la presa e guardando Korra dritta negli occhi «Ti ho scritto ogni giorno, ogni singolo giorno.»
Korra a quella risposta abbassò lo sguardo «Lo so.»
Asami strabuzzò gli occhi « È questa la tua risposta? "Lo so"? Niente "scusa" o altro?»
L'altra ragazza abbassò il tono di voce, gli occhi umidi di lacrime «Certo che mi dispiace di non averti risposto! Ma non potevo, capisci? Non quando sono ancora così debole!»
Asami era tentata di prendere a schiaffi l'altra ragazza «Korra che diamine stai dicendo? Non mi è mai importato di te come Avatar ma di te in quanto Korra! Ti voglio bene così come sei! Capisci?»
Korra annuì «Sono felice di vederti. Sono stata davvero tentata di risponderti varie volte ma …» fece un gesto eloquente con la mano.
Asami non disse nulla, semplicemente strinse la ragazza in un abbraccio sperando di poterle comunicare tutto quello che provava.

 Note: Dunque, questa l'ho dovuta tagliuzzare un sacco, ho un po' paura di avergli fatto perdere il senso.
E niente, una Korrasami what if pre stagione 4. Le adoro tanto, e lo ammetto, mi sarebbe piaciuto che le cose sarebbero andate così.
Il prompt è: 365 giorni.
Spero vi piaccia (ricordate che questo è il secondo mio approccio alle Korrasami!)  
Ringranzio 
veronica85 per avermi aiutato a sistemare questa e le altre!
A presto,

Niny 

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Capitolo 6
*** Moto ***


Moto
 
Quel giorno il principe Wu aveva una riunione importante, tuttavia la Sato Mobile che avrebbe dovuto accompagnarlo sembrava non arrivare mai. Il tempo scorreva e il principe non smetteva di fare avanti e indietro, forse nella speranza di far arrivare la Sato Mobile più velocemente «Mako, non posso assolutamente fare tardi. Sembrerei un idiota che non ha nessuna serietà!» si lamentò per quella che doveva essere la millesima volta. 
«Me l’hai già detto, e ti ho anche proposto di prendere la moto.» sospirò Mako. 
Wu alzò gli occhi al cielo «Non possiamo andare con quell’affare infernale!» esclamò scuotendo energicamente la testa. 
«Affare infernale? Sul serio?» Mako si lasciò sfuggire una risata «No, perché sai, ricordo di averti visto cavalcare un tasso-talpa.»  Wu fece un gesto eloquente con la mano «È diverso!» alzò lo sguardo verso l’orologio, sospirò prendendo una decisione che gli costò fatica «Ok ci sto. Andiamo con l’affare infernale!» 
Mako alzò un sopracciglio incredulo ma annuì d’accordo, facendo strada verso la propria moto. Una volta salito sulla moto, la paura invase il principe, teneva le braccia rigide lungo il corpo e non riusciva a smettere di gridare. 
Mako girò la testa, fece quello che, sperava, fosse un sorriso rassicurante «Puoi stringermi se vuoi.» 
A quelle parole il cuore del principe iniziò a battere più lentamente, si strinse forte a Mako e lentamente ogni cosa andò al suo posto. Bastò sentire la vicinanza del corpo dell’altro ragazzo e il suo cuore che batteva regolare contro quello di Wu perché il principe si rassicurasse. 
Non appena arrivarono e Mako scese dalla moto si girò verso l’altro ragazzo «Allora è stato così male? Sono riuscito a battere quei tassi-talpa?» 
A quella domanda il principe rise «Non è stato poi così male, te lo concedo. Ma nessuno può battere i tassi-talpa!» disse scoccando un bacio sulla guancia del Dominatore del Fuoco. 
A quel gesto Mako arrossì, diventando quasi dello stesso colore della propria sciarpa. 
Il principe sorrise grato «Grazie per avermi aiutato a superare questa paura immotivata! Te ne sono grato.» 
«È quello per cui mi paghi, no?» scherzò il ragazzo. 
Wu ridacchiò alla risposta del ragazzo, tipico di Mako sdrammatizzare così pur di non mostrare davvero i propri sentimenti. 
 
Note: Dunque, partiamo da un piccolo pressuposto: non ho shippato Mako e il principe Wu da subito, mi ci sono convertita solo facendo il rewatch e leggendo i fumetti. Adesso li trovo adorabili! 
E insomma con un prompt del genere (Moto) come potevo non pensare a loro? E poi io trovo canon il fatto che Wu abbia paura a salire su una moto ma non ne abbia avuto a cavalcare dei Tassi-talpe! Al solito è la prima volta che scrivo su questa ship! Spero vi piaccia.
Niny

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Capitolo 7
*** Anello o collana? ***


Anello o Collana
 
Era una bellissima giornata, il sole splendeva alto nel cielo e non c’era una nuvola all’orizzonte. 
Tuttavia, Zuko non si stava godendo affatto il bel tempo, non che fosse arrabbiato o triste, anzi le cose con Katara stavano andando molto bene. Ed era proprio quello a fallo rimuginare tanto. Voleva chiedere la mano della Dominatrice dell’Acqua ma era indeciso se prenderle un anello o la tradizionale collana della Tribù dell’Acqua. 
Aveva chiesto consiglio a Sokka, ma non era stato di grande aiuto, il ragazzo si era limitato ad alzare le spalle «Amico, starai scherzando! Mia sorella è talmente innamorata di te che accetterebbe anche se non le portassi nulla!» aveva detto col suo classico sorriso. 
Allora Zuko si era rivolto a Aang, ma la situazione non era cambiata tanto «Davvero pensi che a Katara importi?» era stata la risposta dell’Avatar «Lei ti ama sul serio, non farà caso al fatto che tu le chieda la mano con un anello o con una collana. Accetterebbe comunque!» 
«Lo so. Ma … è una decisione importante, capisci?» lo sguardo del Signore del Fuoco era intenso, mettendo ben in evidenza la forza dei sentimenti del ragazzo. 
Aang fece uno dei suoi sorrisi gentili «Secondo me dovresti seguire il tuo cuore: cosa ti dice di fare? Di scegliere l’anello o la collana?» 
Zuko sospirò, era proprio quello il problema, non ne aveva idea: se pensava a quella che era la tradizione della Nazione del Fuoco allora l’anello era l’ideale, ma Katara veniva dalla Tribù dell’Acqua quindi la scelta della collana era perfetta pure. Si prese la testa tra le mani, Spiriti, che confusione! 
«Ehi, ti stai godendo questo bel sole senza di me?» chiese Katara, avvicinandosi in modo furtivo, distogliendolo dai suoi pensieri. 
Zuko alzò lo sguardo, e un sorriso gli sbocciò sul viso automaticamente «Non mi permetterei mai.» disse. 
Katara sorrise «Sarà meglio!» esclamò prima di baciarlo. 
E mentre le loro labbra si toccavano, una consapevolezza lo colpì come un fiume in piena: Katara era  degna tanto  della collana  quanto dell’anello, quindi perché non prendere entrambi? 
 
 

 Note: Il prompt di questa storia era Anello, inizialmente la mia idea era di scrivere una proposta di matrimonio Zutara, ma poi mi sono resa conto di averne già scritto una quindi perchè non buttarla sull'indecisione di Zuko?!
Ammetto che a me piace molto, spero anche a voi!
A presto,
Niny :)

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Capitolo 8
*** Fotografia ***


Fotografia

La ricerca dell'Avatar si stava rivelando infruttuosa, quel ragazzino sembrava sempre riuscire a sfuggire loro a un soffio dal naso. Azula aveva proposto di passare qualche giorno all'Isola Ember: questo avrebbe fatto sì che i quattro ragazzi si riposassero e permesso loro di captare qualche informazione in più. Adesso lei e Ty Lee si trovavano nella casa in cui era cresciuta, Mai e Zuko erano andati in spiaggia. Azula era seduta tranquillamente sul divano quando l'urlo di Ty Lee la fece scattare immediatamente, la paura che potesse essere accaduto qualcosa alla propria amica ben dipinta nei propri lineamenti, si mise in posizione d'attacco pronta a colpire con fiamme e fulmine chiunque stesse facendo del male a Ty Lee. «Ty Lee?» la chiamò stando in allerta «Dove sei?»
«Qui!» fu la risposta dell'altra ragazza, Azula seguì la direzione della sua voce e la trovò poco dopo nella stanza che usavano come ripostiglio.
«Cos- Oh» Ty Lee infatti sedeva a gambe incrociate e stava sfogliando un album di foto: normalmente Azula avrebbe fatto una delle sue uscite acide, ma invece, forse perché ancora preoccupata, si ritrovò a chiedere «Come mai hai gridato?»
Ty Lee arrossì abbassando lo sguardo, imbarazzata «Ecco … io ho trovato quest'album e so che non dovevo ma l'ho sfogliato … »
Azula inarcò un sopracciglio «Vedo, ma questo non spiega perché hai gridato.»
L'acrobata tornò indietro nelle foto, indicando una foto: Azula aveva qualche mese, aveva appena iniziato a gattonare, sullo sfondo si vedeva Ursa sorridere «Eri così carina e tenera, non che adesso non sei ancora carina e tenera ma …»
Azula non era una da gesti d'affetto ma vedere Ty Lee ingarbugliarsi così con le parole le fece venire voglia di baciare la ragazza fino a toglierle il fiato, anche se non aveva la minima idea di come si baciasse. «Quindi ricapitolando: hai trovato una mia vecchia foto e hai gridato perché pensavi che fossi carina e tenera?» chiese.
Ty Lee si limitò ad annuire, lo sguardo ancora basso e Azula si ritrovò a ridere, non una delle sue solite risate fredde e arroganti, ma una risata che aveva un che di liberatorio «A volte sei proprio stupida!» disse ma nonostante l'insulto, un raro sorriso decorava le sue labbra.
Ty Lee a quella risposta ridacchiò, prima di lasciarle un lieve bacio all'angolo della bocca.
Azula arrossì, scosse la testa «Andiamo a fare qualcosa di utile su!»

Note: Eccomi tornare ad aggiornare questa raccolta, con questa piccola flash fluff (per quanto Azula permetta!) Tyzula. Spero vi piaccia!
A presto.
Niny :)

 

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Capitolo 9
*** Panni ***


 
Panni


Da quando Zhu-Li era stata eletta presidente era diventata piuttosto intransigente riguardo le faccende domestiche  e  Varrick doveva ammettere che questo nuovo lato della moglie non gli dispiaceva. Tuttavia gli mancavano i momenti in cui bastava uno sguardo e un “Zhu-Li fai quella cosa! “ per capirsi all’istante. Non che ora non succedesse, solo che …  okay se Varrick doveva essere del tutto onesto, provava un po’ di nostalgia per i momenti in cui lui era il capo,  il geniale inventore e Zhu-Li solamente la sua fedele segretaria.
Non che non apprezzasse quel rapporto alla pari, tutt’altro. Era solo che … ricordava ancora il momento in cui la donna l’aveva “tradito” mentre lavoravano per Kuvira, e come si era sentito perso senza di lei. Scosse la testa,scacciando quel pensiero: almeno, Bolin aveva fatto di tutto per aiutarlo ma …  non era stata la stessa cosa. Era stato allora che aveva capito di essere innamorato di Zhu-Li.
In quel momento lei era ferma davanti a lui con un cesto pieno di biancheria da stendere. Varrick, vedendola, sorrise, uno di quei sorrisi che lei definiva “da ebete” prima di dire semplicemente «Ti amo!»
Zhu-Li scosse la testa «Smettila di dire che mi ami solo per venire meno ai tuoi doveri!» disse mettendogli tra le mani il cesto di vestiti.
«Ma amore! Come puoi pensare una cosa del genere?!» esclamò «Mi chiedevo solo se al presidente Moon andasse un bel massaggio» diede uno sguardo eloquente alla moglie, pronto a mollare il cesto.
Zhu-Li alzò gli occhi al cielo, riconoscendo la mossa del marito «Il presidente Moon, in uno dei suoi pochi giorni liberi, vorrebbe che suo marito le desse una mano con i lavori di casa.»
Varrick annuì, si sporse in avanti pronto a baciare la moglie, ma lei si allontanò «Eh no! Prima vai a stendere i vestiti e poi vedremo.» rispose facendogli un occhiolino.
A quel punto un piccolo broncio adornò le labbra dell’inventore, poi scosse le spalle, fischiettò un motivetto allegro dirigendosi verso la terrazza.
Una manciata di minuti dopo Varrick tornò, i vestiti erano stati stesi. Un sorriso soddisfatto sul viso «Adesso posso avere quel bacio?»
Zhu-Li ridacchiò, si avvicinò al marito azzerando la distanza, la sua mano fredda si posò dietro il collo di Varrick, le loro labbra si muovevano in perfetta sincronia e loro lingue  iniziarono una lenta danza.  Appena si separarono avevano entrambi il respiro corto.
«Sbaglio o qualcuno mi aveva promesso un massaggio?» domandò poi Zhu-Li.
A quella domanda un sorriso gigante si allargò sul volto di Varrick «Volentieri mia cara!» disse prendendo la moglie per mano e trascinandola in camera, dove la poggiò sul letto, inginocchiandosi dietro e iniziando a massaggiare amorevolmente le sue spalle, canticchiando allegramente.
Zhu-Li emise un sospiro grato «Non capirò mai perché sembri amare così tanto tutto questo.» disse.
Varrick sorrise «Mi piace viziare mia moglie!»
Ed era vero. Okay, forse aveva una predilezione per massaggi e coccole, piuttosto che per le faccende domestiche ma quelli erano dettagli trascurabili.

Note: Mi sono accorta che non avevo ancora postato questa cosina fluffina su Varrick e Zhu-Li, è post fumetti ma se non li avete letti dovete sapere solo che Zhu-Li concorre come presidente contro Raiko e vince <3
A presto,
Niny :)

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Capitolo 10
*** Comforting ***



Comforting 
 
Ad Asami bastò il lieve mugugno dall'altra parte del letto per aprire gli occhi e puntarli preoccupata su Korra: quel suono significava che non tutto andava bene, per la sua amata e l'imprenditrice era determinata a scoprire quale fosse il problema, stavolta. Da quando Korra era tornata infatti, aveva spesso incubi, il protagonista della maggior parte dei quali era Zaheer. Asami sospirò sconfortata: a volte avrebbe voluto … fare cose che non si addicevano a un componente del Team Avatar, soprattutto a quell'essere che aveva osato causare così tanto dolore a quella meraviglia che era Korra. Scosse la testa concentrandosi sulla giovane donna che le dormiva accanto: a giudicare dai movimenti scomposti e dalla fronte imperlata di sudore, Korra stava avendo l’ennesimo incubo. Asami sospirò posandole una mano sulla spalla e scuotendola delicatamente «Korra …» la ragazza mugugnò qualcos'altro di incoerente ma non si svegliò, non del tutto «Tesoro va tutto bene, sei al sicuro.» continuò Asami. L'Avatar spalancò gli occhi, terrorizzata, dopodiché sbatté le palpebre riprendendo velocemente il controllo. Asami la strinse in un abbraccio, nel quale Korra si rifugiò molto volentieri. Dopo qualche minuto di assoluto silenzio, l’Avatar sciolse l'abbraccio, abbassando lo sguardo «Mi dispiace.» sussurrò «Non avrei dovuto accettare, sarei dovuta rimanere all'Isola del Tempio dell'Aria.» Asami a quelle parole strabuzzò gli occhi «Cos...- che stai dicendo?» sussurrò. Korra fece spallucce «Ho perso il conto di quante volte sia già successo. Il potente Avatar ridotto a un pasticcio singhiozzante. Deve essere davvero deludente.» 
«Dimmi che ho capito male» la voce di Asami era aspra e tagliente «Non mi pento nemmeno per un secondo di averti chiesto di venire a vivere con me, mi hai capito?» sbottò determinata. 
«Non vorrei che mi vedessi in questo stato.» biascicò con voce lieve l'Avatar. Asami emise un sospiro profondo: non avrebbe mai voluto affrontare quella conversazione ma evidentemente era quello di cui aveva bisogno Korra «Ascoltami.» esordì puntando gli occhi su quelli azzurri della fidanzata «Se dovessi scegliere tra il saperti in una stanzetta dell'Isola del Tempio dell'Aria a far fronte a tutto questo da sola e il tenerti qui con me, sceglierei la seconda, sempre. Mi hai capito?» Korra stava per ribadire ma Asami non glielo permise «So che ti vedi debole, ma sai cosa vedo io?» e senza aspettare risposta continuò «Vedo una bellissima giovane donna forte.» e allo sguardo dubbioso dell’Avatar rimarcò la parola «Sì, forte. Che ha attraversato l’inferno ma che ha lottato e lotta tutt’ora per uscirne.» una lacrima solitaria attraversò la guancia di Korra, che sollevò uno sguardo grato e colmo di lacrime verso di lei «Cosa ho fatto per meritarti?» chiese dolcemente. 
«Potrei farti la stessa domanda.» rispose Asami baciando teneramente la fronte dell’Avatar.

Note: Questa cosina è nata perchè avevo e ho tutt'ora voglia di fluff, esattamente due settimane fa il mio cagnolino è volato via, e il miglior modo per colmare la lacuna di fluff è scriverselo da soli. La situazione però mi è sfuggita di mano perchè questa cosina è più malinconica che fluff ma vaaaabbè!
Cronologicamente dovrebbe colocarsi successivamente alle vicente del primo fumetto.
A presto,
Niny :)

 

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Capitolo 11
*** Festival ***


Festival
 
Dopo la nascita di Città della Repubblica, secondo Aang, l'unico modo per far sentire la gente veramente a casa era organizzare un festival.
 La proposta era stata accolta positivamente, specialmente da Sokka. «Cibo gratis!» aveva esclamato, guadagnandosi uno sguardo severo da parte di Katara, mentre gli altri membri della Gaang si scambiavano sguardi divertiti.
Infine era giunto  il giorno del festival ed effettivamente Città della Repubblica era piena di stand di ogni tipo. Non c'erano solo bancarelle piene di cibo, ma anche moltissimi stand di giochi.
Suki camminava fianco a fianco a Sokka, ridendo alle sue buffonate. Era una delle rare volte in cui la ragazza non indossava l'abito da Guerriera Kyoshi e poteva permettersi di rilassarsi.
«Oh guarda! Un peluche di Appa!» Suki indicò una bancarella, sorridendo meravigliata. Era una di quelle bancarelle dove dovevi far cadere i barattoli per vincere il peluche.
 Sokka gonfiò il petto «Lo vincerò per te!» esclamò fiducioso.
«Non c'è bisog…-» aveva iniziato Suki, ma Sokka si era già allontanato, palla in mano e pronto a vincere il peluche. Chiuse un occhio, prese la mira e tirò, ma la palla non colpì nemmeno i barattoli. Fece un'espressione sconfitta e scosse le spalle. «Ehi, amico, posso riprovare?» chiese.
Anche la seconda volta non andò tanto meglio. Sokka, sconfitto, riprovò una terza volta. Questa volta i barattoli sussultarono appena, ma senza risultato. «Vabbè, quel peluche non è niente di speciale» Sokka  fece spallucce, liquidando la questione come se nulla fosse.
Suki si avvicinò al venditore. «Ehi, ti dispiacerebbe se provassi io?» chiese, e il venditore annuì. Suki, non appena ebbe ricevuto la palla, prese la mira e tirò, facendo cadere ogni singolo barattolo. Il venditore consegnò il peluche a Suki con un enorme sorriso.
«Ehi, come hai fatto?» chiese Sokka, osservando con sorpresa la sua ragazza.
 «È tutta questione di tecnica!» rispose Suki, ridacchiando.
 Sokka scosse la testa, rise, prese la sua ragazza tra le braccia, la fece girare e poi la baciò.

Note: Dunque mi ero quasi dimenticata di questa flash, per questo era giunto il momento di pubblicarla! Diciamo che non è venuta esattamente come volevo, io volevo mostrare un Sokka più serio ma invece è uscita fuori questa cosetta ma a parte questa piccolezza onestamente non mi dispiace!
Spero vi piaccia <3

Un bacio  grande,
Niny 

 

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