Wu Ji

di padme83
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bu Wang ***
Capitolo 2: *** Starlight ***
Capitolo 3: *** L'ultima casa accogliente ***
Capitolo 4: *** WangXian ***



Capitolo 1
*** Bu Wang ***


Mnestic  pertinente alla memoria.
 

 

 
~ Bu Wang ~

 
 
 
“And where are you now?
I can't forget you.
 
 
 

 
 
 
A volte basta veramente poco.
 
Una lieve distrazione, un profumo sconosciuto – forse no – colto all'improvviso tra i sospiri del vento, un ultimo lampo sanguigno nell'ombra quieta del crepuscolo, e la corazza che con tanto impegno si è costruito addosso si frantuma in migliaia di schegge di vetro.
 
A nulla valgono, in quei momenti, le lunghe ore trascorse a meditare nel silenzio immobile del jingshi, i bagni interminabili alla sorgente d'acqua fredda, il suono del guqin che si disperde come polvere nell'aria gelida della notte.
 
In quei momenti – eterni, brevissimi –, nemmeno il mormorio sommesso dei discepoli è in grado di calmarlo, di donargli ciò che brama disperatamente, ferocemente, perdutamente – Lan Zhan lo sa, lo ha sempre saputo: non c'è pace su questa terra, non esiste rifugio sicuro e inattaccabile, non quando è il cuore (furioso ribelle spezzato) a roderne le fondamenta e a cedere il passo a un dolore mai sopito, mai estinto (non voglio sopirlo, non voglio estinguerlo), ad arrendersi alla malinconia, al cordoglio, all'inevitabile – il rimpianto è un sadico compagno (l'unico, il più fidato).
 
(Non ero con te, anima mia. Non ero con te a Città Senza Notte. Non ero con te).
 
Lan Zhan può vederlo – lo vede – ancora, dietro palpebre sigillate e ciglia incrostate di sale, magnifico e splendente come il giorno del loro primo incontro, come nell'attimo esatto – perfetto – in cui i loro sguardi sono entrati in collisione – si sono allacciati, scontrati, trovati. Era un pomeriggio d'estate (ricordi, mio sole? Io ricordo tutto), caldo e limpido e fulgido e tinto di promesse ormai sbiadite oltre il velo consumato degli anni – eppure, eppure, quei voti sono sopravvissuti – integri, immacolati, preziosi –, e hanno piantato radici d'acciaio, laggiù, al buio, custoditi (protetti) fra i lembi più segreti e intimi della memoria.
 
(Wei Ying. Wei Ying. Wei Ying.)
 
La mente è tesa – come una freccia dall'arco scocca, corre veloce[1], punta al cielo –, si colma di quell'inno alla vita che era la sua risata, e Lan Zhan trema – ora come allora –, immagina di averlo accanto, di camminare di nuovo al suo fianco – hanno imparato insieme a misurare la realtà, Lan Zhan e Wei Ying. Spalla a spalla. L'uno attraverso gli occhi e i passi e i desideri dell'altro – l'uno lo specchio e il riflesso dell'altro.
 
(Dove sei, adesso, mio sogno impossibile – invincibile? Dove sei?)
 
Lan Zhan serra con forza le labbra – una linea pallida e dritta, quasi una ferita. Il palmo s'arroventa, sfrigola, morde, stretto intorno all'elsa candida di Bichen – le unghie sono lame di fuoco, la pelle una tela lacera, bruciata.
 
Per un istante, uno soltanto, Lan Zhan s'illude che lui sia qui, ad abbagliare il mondo con la sua presenza, a renderlo un luogo migliore in cui vivere – ci ha provato, Wei Ying, ha tentato, contro ogni regola e al di là di ogni logica (ma quale logica? Quali regole? Fervore, coraggio, audacia – la tua grandezza, mia luce. La tua condanna. Eri superiore, il più puro, il più nobile  l'indomito).
 
(Volevano piegarti, corromperti. Non ci sono riusciti – ci sei riuscito tu.)
 
(Sei morto senza perdono – il tuo.)
 
(Perché? Perché hai lasciato la mia mano?)
 
 
 




 
“When all else is gone, you're the only one I won't forget.
With you by my side, all will be well.
 




 
 
[1] saranno anche loro deandreiani? Ai posteri l'ardua sentenza. Intanto la citazione si è infilata lì in mezzo tutta da sola, insieme all'immancabile riferimento a CMBYN, perché sì.
 
 
 
{Words Count: 541}
 



 
 
 
 
 
Nota:

Here we are.

Lo avevo detto che qualcosa su questi due sarebbe saltata fuori prima o poi.

Sono stata indecisa a lungo se pubblicare o meno anche qui, ma poi mi sono detta perché no? È cominciato un nuovo anno, forse è il caso di lasciarsi alcune zavorre alle spalle e prendere le cose con un po’ più di leggerezza (o almeno provarci).
 
Sono soddisfatta? Ma ovviamente no, anzi, più leggo meno mi convince, ma in qualche modo dovevo rompere il ghiaccio o rischiavo di rimanere bloccata del tutto. La speranza è di riuscire a creare una raccolta di storie brevi (flash e drabble – non è che da me ci si possa aspettare altro, comunque), magari anche sperimentando un po' con lo stile (come già è evidente. Se avete gli occhi incrociati fra loro e la più che giustificata voglia di venire a picchiarmi lo capisco benissimo). Per il momento mi faccio aiutare dai prompt dello scorso Writober, che mi sembra si adattino bene all'idea che ho in mente. Come al solito, non posso promettere niente, ma insomma, ci tengo davvero tanto e non voglio lasciare questa piccina qua da sola.
 
Intanto fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate di questo primo passo "in un mondo più vasto”. A tal proposito, preciso che seguirò principalmente il drama (anche se non mancheranno suggestioni e richiami alla novel, naturalmente), primo perché l'adattamento del live action lascia molto più spazio di manovra, secondo perché ormai nella mia testa Lan Zhan e Wei Ying sono Wang Yibo e Xiao Zhan. Punto.
 
(Il donghua non sono ancora riuscita a vederlo, semplicemente.)
 
Ma bando alle ciance.
 
Soundtrack: Bu Wang, Wang Yibo - The Untamed OST (io di cinese non so nulla di nulla, sia chiaro, mi affido alle traduzioni che trovo in giro, più di così non sono in grado di fare).
 
Volete raggiungermi anche in altri meravigliosi luoghi di internet? Vi lascio qui i link di Instagram e di Twitter (devo rimettere mano alla bio, lo so).
 
Grazie come sempre a chi leggerà – anche silenziosamente –, e a chi commenterà o inserirà questo piccolo racconto in una delle liste messe a disposizione da EFP.
 
Un abbraccio e a presto (spero)!
 
 
padme

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Capitolo 2
*** Starlight ***


Ascian – una cosa o una persona senza ombra.
 
 
 
 
 
~ Starlight ~
 
 
 
 
 
Hold you in my arms,
I just wanted to hold
you in my arms
.”
 
 
 

 
 
Camminano in silenzio, l’uno accanto all’altro.
 
Piccolo Melo trotterella placida qualche passo indietro. Le briglie non le danno noia, ora che è Lan WangJi a tenerle fra le mani – la sua guida lungo il sentiero è ferma e sicura – irresistibile –, costringe ad affidarsi a lui, a lasciarsi andare, completamente, inevitabilmente (non conosce esitazione, HanGuang-Jun, mai. Eppure...)
 
Il sole rosseggia basso nel cielo, una sfera color ruggine a malapena visibile oltre il profilo brumoso delle colline. L’orizzonte è una macchia disciolta nell’azzurro tremulo della sera – Wei Ying non se ne cura (la volta celeste può crollare, sì, e allora? Non ha importanza, sono con te).
 
Al suo fianco, bagnato dal chiarore soffuso del crepuscolo, HanGuang-Jun – Lan WangJi, Lan Zhan – avanza piano, con lentezza studiata (ammaliante, sfinente), sul viso una maschera di quieto distacco (non ti voltare, Lan Zhan – voltati, ti prego). Il mento sollevato, la postura eretta e fiera – creatura eterea e incantevole, Lan Zhan sembra non appartenere a questo mondo (non c’è traccia d’ombra in te – niente buio, solo luce). Ad adornare le spalle, ampie e dritte come fusi, il nero corvino della chioma, che lo veste con l'eleganza di un manto, e splende, e freme di vita – scintille nell’acqua scura, i suoi capelli. Wei Ying vorrebbe toccarli, annegarci dentro, inebriarsi del loro profumo (è delicato è famigliare è giusto – è mio) fino a perdere il senno.
 
(Sei bellissimo, bellissimo.)
 
(Guardarti mi fa male – la Seconda Giada può ferire, confondere, accecare.)
 
Per troppo tempo (un anno, sei mesi, dieci giorni, quattro ore) Wei Ying lo ha immaginato (visioni e illusioni e delusioni – non eri tu, non eri reale), si è riempito la mente di lui (corpo anima respiro), della sua figura algida, maestosa (la tua grazia sleale, Lan Zhan – insostenibile, impossibile). A occhi chiusi, ogni sera, ha tracciato i contorni delle sue labbra perfette, ha sognato – desiderato, agognato – di svelare, uno a uno, i segreti seppelliti a fondo nel suo sguardo (sempre sfuggente, sempre insondabile), di scoprire tutte le sue emozioni più intime – le più nascoste, le più inaccessibili (non respingermi, Lan Zhan. Lasciami entrare).
 
Wei Ying ha riflettuto, a lungo – dapprima un pensiero cullato (non pieno, non colto), una sensazione percepita appena (ma da quanto? Da quanto è sbocciata? Vorrei saperlo, non lo so – bugiardo), un fiore fragile, un tesoro prezioso stretto al petto nel gelo di notti solitarie e infinite, trascorse a cercare fra le stelle lo stesso volto, a udire fra i sussurri del vento un’unica voce – oh, dèi, quella voce, quella voce! Roca, armoniosa, penetrante, che lo chiamava a sé da un luogo lontano, da un’altra vita, da un destino diverso – forse no (hai promesso – abbiamo promesso, ricordi? Senza parlare, senza chiedere. Non siamo fatti per essere addii, siamo fatti per essere ritorni[1]).
 
«Wei Ying».
 
Wei Ying ha saputo, voluto aspettare (ho imparato la pazienza – me l’hai insegnata tu), si è aggrappato alla feroce, assoluta certezza di un incontro imminente – ineluttabile –, di un nuovo inizio (rivedersi sarà come tornare a casa, anima mia, come toccare terra dopo un naufragio, come rinascere ancora una volta[2]), e adesso che Lan Zhan è qui, caldo e arreso e meraviglioso fra le sue braccia (sei qui? Sei reale?) (Sono qui, sono reale, non avere dubbi, amore mio, non averne mai), e adesso che un singhiozzo gli muore in gola e la pelle brucia come fosse fuoco (non c’è più paura, ormai, non c’è più distanza), e adesso che le sue mani e le dita e i palmi e tutto – hanno trovato il coraggio (finalmente! Finalmente!) d’assecondare i palpiti del cuore – adesso (adesso, adesso, adesso) sono brividi a ogni sospiro, a ogni bacio rubato – preteso, implorato –, a ogni nuova carezza, irruenta e dolcissima.
 
«Perché ci hai messo tanto?»
 
«Volevo che scegliessi».
 
«Io avevo già scelto».
 
«Volevo fossi sicuro».
 
«Lo sono sempre stato».
 
«Volevo fossi libero».
 
«Non lo sono mai stato come in questo momento».
 
Al di là delle ciglia umide il sorriso di Lan Zhan è una porta spalancata sopra un oceano di luce.



 
 
 
 
 
 
 
I'll never let you go
if you promise not to fade away,
never fade away
.”
 



 
 
[1] Rossana Soldano, Come anima mai.
[2] plot twist: saranno mica gucciniani? (Wei Ying comunque può definirsi un esperto in materia di rinascite)
 
 
 
{Words Count: 664}
 



 
 

 
 
 
Nota:

Beh, almeno adesso i raccontini sono due e si fanno compagnia a vicenda.
 
La scena post titoli di coda del drama (che noi tutt* avremmo voluto vedere) è risolta qui in maniera piuttosto semplicistica, ma per il momento va bene così. Magari svilupperò meglio l’idea in futuro, chi lo sa.
 
Intanto, fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate di questa seconda flash, e soprattutto se ci avete capito qualcosa, perché mi sa che stavolta mi è scappata un po’ tanto la mano. Il dialogo finale mi è venuto in mente esattamente così appena finito di vedere l’ultimo episodio e, che abbia senso o meno, non ho voluto in alcun modo modificarlo (sia mai che la prima ispirazione sia davvero anche la migliore).
 
Soundtrack: Starlight, Muse. 
 
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Grazie come sempre a chi leggerà – anche silenziosamente –, e a chi commenterà o inserirà questa piccola raccolta in una delle liste messe a disposizione da EFP.
 
Un bacio :*
 
 
padme

 

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Capitolo 3
*** L'ultima casa accogliente ***


MiryelEuridiceExtravagansia.
Sarei persa senza di voi.
Grazie di tutto.
 
 
 
Wabi-sabi – la scoperta della bellezza nell’imperfezione.
 
 
 
 
 
~ L’ultima casa accogliente ~
 
 
 
 
 
L'acqua corrente
non vede le stelle

le ritrovo tutte quante
sulla tua pelle.
 
 
 

 
 
 
Una pergamena logora, abbandonata sopra il tavolo.
 
Inchiostro e pennelli dimenticati in un angolo – un’intuizione fulminea, un breve appunto chiosato al volo tra baci scorretti e carezze invadenti, esigenti, sconvolgenti (toccami adesso, amore mio, toccami di più).
 
Una giara lasciata aperta, accanto al letto – è vuota. Lan Zhan lo avverte, ancora (non svanisce – non lo permetto, non voglio permetterlo), riconosce il sapore, il bruciore di quel vino proibito, lo sente pizzicargli la lingua e la gola – gli scalda il petto, gli scioglie l’anima (non è contro le regole, amore mio, se è dalle tue labbra che l’ho bevuto).
 
Vesti aggrovigliate, sparse ovunque sul pavimento (“hai così tanta fretta di toglierle, HanGuang-Jun?”). Bianco e nero e grigio e azzurro – colori sovrapposti, confusi insieme, mescolati. Lan Zhan sorride appena e si china a raccogliere uno scampolo di stoffa ruvida (strappata), lo piega con cura, ne saggia il calore e ne inala il profumo e lo riscopre leggero, sensuale, inebriante (è nuovo è vero è giusto – è nostro)[1].
 
(Sei tu il mio continente, l’ultima casa accogliente).
 
Un sospiro quieto, a infrangere il silenzio irreale – atteso, benedetto – che si avviluppa come un manto di prezioso velluto intorno alle pareti del jingshi – è conforto, è dolcezza, è protezione (possa il sole non sorgere, oggi. Possa l’aurora scordarsi di noi, per una volta, una soltanto, amore mio).
 
Un nastro rosso, disperso fra morbide ciocche d’ebano – candida, invece, è la seta che adorna il collo. Trattiene le braccia, stringe i polsi, ferisce le mani (cosa ti ho fatto, amore mio?).
 
Wei Ying.
 
Macchie violacee, stelle di fuoco su pelle immacolata – svelata, donata.
 
Wei Ying.
 
Ciglia che fremono nella penombra, lunghe e ricurve, scurissime e impalpabili – incantevoli. Un pallido raggio di luna s'insinua in lamelle sottili attraverso la finestra e come acqua si rovescia sul suo corpo disteso, addormentato (“sei geloso, Lan Zhan?”), lo bagna d’argento e giada, lo accende di grazia infinita (sempre, mio tesoro, sempre).
 
Sotto le dita (non svegliarti, amore mio – ti prego svegliati, svegliati) un cuore che batte, vigoroso e indomito – vivo, vivo, vivo!
 
Wei Ying.
 
Occhi limpidi, ardenti e luminosi come astri lontani, occhi che fiammeggiano e nel buio sereno della notte scrutano, cercano, trovano, s'incatenano a un solo volto, invocano un unico nome (senza parlare, senza chiedere) – lo catturano, lo divorano, lo adorano – Lan Zhan, Lan Zhan, Lan Zhan.
 
«Sono qui, Wei Ying».
 
«Non sto sognando?»
 
«Non stai sognando».
 
«Allora giuralo».
 
«Lo giuro».
 
«Ti amo, Lan Zhan».
 
«Dillo di nuovo».
 
«Ti amo. Ti amo ti amo ti amo ti amo –»
 
(Ho mai conosciuto davvero la bellezza, prima di questo momento?)



 
 
 
 
 
 
In questo bosco,
dentro questa casa
risorgeremo
e sulla notte torna il sereno.
 



 
 
[1] è mia abitudine creare dei collegamenti fra le storie, soprattutto quando i pov sono alternati, come in questa raccolta. Alcune frasi sono quindi volutamente riprese da un capitolo all’altro.
 
 
 
 
{Words Count: 429}
 



 
 
 

 
 
Nota:

Niente, più di così al momento non riesco a fare. Speriamo che arrivino presto tempi migliori.
 
Se vi va, fatemi sapere cosa pensate di questo terzo breve racconto ^^
 
Soundtrack: L’ultima casa accogliente, The Zen Circus. 
 
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Un abbraccio :*
 
 
padme

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Capitolo 4
*** WangXian ***


Yugen – una consapevolezza così profonda che provoca un’emozione impossibile da esprimere a parole. 
 
 
 
 
 
~ WangXian ~
 
 
 
 
 
With you this song sings
through sorrow and happiness.

 
 
 
 
Nel silenzio
oltre il buio
un volto
– incanta –
 
(ciglia sottili,
ad adornare crisalidi
d’oro purissimo)
 
non parlo
– ho imparato la quiete –
 
ascolto
– non è un ricordo, non è un’eco –
 
(è musica
è speranza
è presenza)
 
adesso
c’è vita
sulla tua pelle bianca,
preziosa
(come giada)
– osservo –
 
c’è dolore
– antico –
sotto orditi di sangue
– è rappreso –
(si confonde alle lacrime
– piano, respiro –
e ai baci e alle carezze – sempre)
 
sei qui
sono qui
siamo
 
l’amore
è la tua mano – riposa,
sul mio petto spoglio
– si fa culla –
 
fra le dita,
il mio cuore – tienilo stretto
(è al suo posto)
(è il mio posto)
 
L’oscurità
accanto a te
non fa paura
 
(sei luce)
 
 
 
 
 
 
 
Non mi chiedi
di parlare
(ma la voce per te si fa acqua che sgorga)
 
mi leggi l’amore
– infinito –
negli occhi e nei palmi
nel silenzio
 rotto
dai sospiri
nelle corde – nella pelle –
pizzicate
da dita incerte
 
sei tu
sono io
siamo
 
adesso
i miei passi non ti inseguono
(pesanti lenti acerbi)
 
adesso
io cammino al tuo fianco
 
io posso correre
(non ho più catene)
 
io posso volare
(non ho più vertigine)
 
io ho te
(tu hai me)
 
e una pagina
– bianca –
da scrivere
da disegnare a nostra immagine
 
e notti insonni
(bruciano mordono tremano)
da custodire
come tesori preziosi
innocenti
 
La libertà
accanto a te
non fa paura
 
(sei vita)
 
 
 
 
Through a thousand storm
yet your innocence still remain.
 



 
 
 
 
 
{Words Count: 111 ciascuna}
 




 
 
 
 
 
Nota:

 
Ebbene, eccoci qui.

Questo capitolo non chiude soltanto la raccolta, ma anche un’intera esperienza, cominciata su questo sito nel lontano 2014.
 
Adesso, tutte le storie e le raccolte di questo profilo sono complete, compresa la serie su Silente e Grindelwald. Ho tremato mentre cliccavo sulla spunta? Assolutamente, ma era necessario. Si tratta, per me, di un libro ormai chiuso da tempo, ma volevo comunque ufficializzarne in qualche modo la fine (oltre al fatto che questa raccolta buttata lì in mezzo alla serie e pure incompleta mi dava parecchio sui nervi).
 
Probabilmente, anzi di sicuro, 222 parole messe a caso (così, de botto, senza senso) non è il modo migliore per dare l’addio a questo sito, ma l’alternativa era non fare niente, e io ho davvero, davvero bisogno di mettere un punto fermo a questa situazione e voltare finalmente e completamente pagina. Spero un giorno di poter ricominciare di nuovo tutto da capo, anche se altrove (e su questo ora non ho più alcun dubbio).
 
Vi lascio tutti i link dei profili dove, se volete, potete venire a trovarmi, oltre quelli di Ao3 e Wattpad presenti in bio (lasciate perdere fb e per Instagram seguite il link di cui sotto).
 
Grazie a tuttə coloro che mi hanno accompagnata in questo lungo, entusiasmante (perché ci sono stati anche tanti momenti belli eh, e quelli me li tengo stretti stretti vicino al cuore) e spesso accidentato viaggio. Grazie a chi c’è stato dall’inizio, grazie a chi se ne è andato, e grazie a chi, nonostante tutto, è rimasto.
 
Auguro il meglio del meglio a voi tuttə <3
 
Soundtrack: WangXian, Mo Dao Zu Shi (audio drama) OST. 
 
Link a Instagram e Twitter.
 
Un bacio e un abbraccio grande, grandissimo  :*
 
Con immenso, infinito affetto,
la vostra
 
 
padme

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