la casa in fondo al viale

di roseNSS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Quella era una mattina fredda e buia, mi svegliai di buon'ora, mi piaceva alzarmi presto, a quell'ora Raven Holl, sembrava quasi incantata.Era una casa davvero imponente, aveva sei camere da letto, un giardino enorme e un salone molto grande.

Sono sempre stata fortunata a vivere lì con mia zia, lei è una donna molto severa, per tutta la mia infanzia mi è stato proibito ridere, lei odiava quando lo facevo, non sopportava la felicità.All'inizio non rispettavo molto questa regola, vedevo i bambini ridere e giocare insieme, e non riuscivo a comprendere perché a me fosse sempre stato proibito.Lo avrei compreso in seguito.

La zia però non era mai stata cattiva con me, anzi, avevo i vestiti migliori in commercio, e i giocattoli più belli.Penso che infondo, mi avesse sempre protetta, anche se io allora, non lo sapevo.

Per lei la riservatezza era tutto, mi fece studiare a casa, nella nostra imponente biblioteca, a casa nostra non esistevano telefoni, perciò io non ne conoscevo neanche il nome, spiavo i miei coetanei, che si divertivano tutto il giorno con quegli "affari", e pensavo che, se in qualche modo, fossi riuscita a possederne uno, forse la mia vita sarebbe stata di gran lunga migliore.Non potevo assolutamente uscire dalla recinzione che separava il giardino della casa dal mondo esterno, diceva che la fuori, il mondo era troppo pericoloso, e io ci credevo, lo facevo perché le volevo bene, era l'unica certezza che avevo nella vita.

Non ho mai conosciuto il significato della parola "genitori", né avevo il desiderio di farlo, per me la famiglia voleva dire me e la zia.Non le ho mai chiesto nulla che riguardava altri parenti oltre a noi, io sapevo che eravamo le uniche, mi disse che tutti gli altri, erano morti in un'incendio, molti anni fa.

Scesi le scale, erano solo le cinque del mattino, la zia doveva dormire ancora, scesi in salotto e quello che vidi difronte a me fu raccapricciante, mia zia era stesa sul pavimento del salotto, non sapevo che fare, non conoscevo nessuno, oltre a lei, così, diedi ascolto al mio impulso che mi diceva di uscire.Iniziai a correre, non sapevo dove andare, ma non mi fermai, corsi, finché non mi ritrovai di fronte ad una casa, bussai ripetutamente, finché non venne ad aprire una donna, avrà avuto circa quarant'anni, era davvero bellissima, dietro di lei c'era una bambina, anch'essa, molto graziosa, entrambe aveva i capelli corvini e gli occhi verdi.

"Chi è lei mamma?" disse ad un certo punto la bambina, "Nataly va di sopra, ci penso io, non preoccuparti" rispose la donna, e non appena la piccola si allontanò mi prestò attenzione, "Come ti chiami tesoro, perché piangi?" "Mi deve aiutare!Stamattina, mi sono svegliata, e mia zia era stesa sul pavimento, non so come stia, appena la ho vista ho corso fino a qui!", la donna mi guardò per un'attimo sconcertata, poi, si alzò correndo velocemente fino a raggiungere il telefono.Circa venti minuti dopo, eravamo in macchina verso l'ospedale più vicino.

Ciao a tutti, questa è la mia prima storia e vorrei sapere cosa ne pensate, grazie e buona lettura.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Ero difronte allo specchio, osservavo il mio riflesso, vedevo solo una ragazza con una vita che prima si poteva definire decente, ma che adesso era totalmente rovinata.Isabel, così avevo scoperto si chiamava la donna misteriosa, arrivò affianco a me, avevamo stretto un rapporto speciale dopo l'incidente, è stato un mese fa, ma ancora il suo ricordo è vivido nella mia mente.

Quando arrivammo all'ospedale, tutti i medici erano impegnati nella stanza di mia zia, era notte inoltrata, quando mi informarono della sua situazione, era stesa nel suo lettino, tenuta in vita da delle macchine.Rimase così per alcune settimane, io la andavo a trovare ogni giorno, finché, i medici dissero che non c'era più niente da fare.Dissero che si trattò di un'attacco di cuore.

Oggi è il giorno del funerale, e da domani, potrò contare solo su me stessa, non ci sarà  più nessuno che mi proteggerà dal mondo esterno.

"Quel vestito ti sta benissimo", disse Isabel, cercava di essere il più rassicurante possibile, ma sapeva anche lei, che la mia vita sarebbe totalmente cambiata, nonostante questo, le sorrisi, un sorriso amaro, che finì in un pianto disperato.

Al funerale, vennero molte persone, non conoscevo nessuno di loro.Isabel, dopo che i medici dissero che mia zia non sarebbe sopravvissuta, aveva chiamato la polizia, che aveva trovato molti dei miei parenti, io mi sorpresi, mia zia aveva detto che noi eravamo le sole.

Scesi al piano terra, e mi diressi in giardino, ma venni fermata da una donna, era sulla sessantina di anni, mi assomigliava, si presentò come mia nonna, e da subito, ebbi un'ottima impressione su di lei, lo stesso, non si poteva dire su mio nonno, il quale, la affiancò subito dopo.Era un'uomo alto e magro, indossava uno smoking, quando lo vidi, ebbi subito la sensazione che ci fosse qualcosa di losco in lui, nonostante ciò, si comportò in modo affettuoso con me, offrendomi persino di andare a vivere con lui e la nonna, nella loro tenuta in un paesino di montagna. 

Il funerale si concluse, e io conobbi altri parenti di cui non sapevo neanche l'esistenza, erano almeno cinquanta, tra zii e zie, di primo, secondo, e terzo grado di parentela, ma una di loro, in particolare, mi colpì, si chiamava Carol, aveva lunghi capelli biondo cenere, come i miei, occhi blu oceano e una quarantina d'anni, assomigliava molto alla zia, anzi erano praticamente identiche, la cosa mi incuriosì a tal punto che mi ripromisi di andare in fondo alla questione.

Una cosa, almeno era certa la zia, mi aveva mentito.Ma perché?Perché non farmi conoscere il resto della famiglia?Perché, non farmi vivere una vita normale come gli altri ragazzi?Perché tenermi nascosta dal mondo?

La risposta a mio avviso, era una: non lo sapevo, e non lo potevo sapere, ma comunque, pensai, che lo avrei chiesto alla nonna, oppure a zia Carol, anche se nessuna di loro, sembrava disposta a rivelare qualunque cosa su mia zia, oppure, sulla famiglia.

Quando arrivò la sera, dovetti salutare Isabel e sua figlia Nataly, ma Isabel, mi assicurò che ci saremo tenute in contatto, attraverso il telefono, che lei stessa, mi aveva comprato.

Zia Carol, invece, si offrì volontaria, per restare con me a Raven Holl, dato che il trasferimento, sarebbe avvenuto almeno qualche settimana dopo.

Passarono quindi i giorni, mia zia, era gentile e premurosa con me, però, sembrava sempre che mi volesse dire qualcosa, ma cercasse il momento più adatto, finché, una sera mi prese per mano, e mi portò in camera sua, mi disse che dovevamo parlare.

"Siediti", disse "Scarlett, so che tu vorresti sapere di più sulla famiglia, ma quello che ti sto per dire, potrebbe cambiarti la vita, vedi......Kate, non è tua zia, ma è tua madre", silenzio.

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