FABRIZIO POV.
Napoli era una grande città, ma ancora di più lo era il palazzo del Barone di Conegliano.Non era facile ottenere ospitalità soprattutto perché la sua maschera celava la sua identità. Magari sarebbe riuscito a parlare subito con il Barone in privato. Magari sarebbe riuscito a stracciare immediatamente la faccenda. L’atrio del palazzo affrescato era sopra la sua testa. La musica in lontananza gli faceva capire che fosse in corso una festa a palazzo.
Un domestico prese le redini del suo cavallo per sistemarlo nelle stalle.
Fabrizio percorse la lunga scalinata in direzione della musica.
“Buonasera. Come posso aiutarvi?”
Fabrizio si voltò e notò un domestico molto elegante.
“Buonasera. Io sono il Marchese Sangiovese e avrei urgente bisogno di conferire con il Barone di Conegliano”
Il domestico fece un cenno con la testa “Seguitemi”.
Fabrizio continuava a guardarsi intorno. Quella dimora era veramente estrosa. Troppo per i suoi gusti.
Fabrizio entrò nella grande sala da ballo e seguendo il domestico si ritrovò davanti il figlio del Barone, Nicola. Di lui si ricordava solo di quanto fosse sfaccendato.Il domestico gli sussurrò qualcosa per poi dileguarsi tra la folla.
“Buonasera Marchese, come avete detto che vi chiamate?”
Fabrizio cercò di camuffare quanto più possibile la sua voce e si stupì delle sue capacità vocali.
“Luca. Marchese Luca Sangiovese”
“Questo nome non mi dice niente, ma forse il mio dice qualcosa a voi. In cosa posso esservi utile?”
“Avrei bisogno di conferire in privato con voi e vostro padre”
“Vede, forse non siete informato sui fatti ma mio padre è deceduto ormai da qualche in mese”
A Fabrizio gelò il sangue. Come poteva suo figlio ricordarsi di un credito che lui deteneva verso il padre? Per non parlare poi del fatto che all’interno di quella famiglia non corresse buon sangue.
“Mi dispiace, io non ero a conoscenza della cosa. Vede in realtà cercavo vostro padre, ma spero che voi possiate essermi lo stesso di aiuto”
“Facciamo così…stasera godetevi la festa. Vi farò preparare una stanza dai miei domestici e domani parleremo. Se le va può comunque parlare con mia madre. Magari si ricorderà di voi.”
Fabrizio tirò un sospiro di sollievo. La Baronessa lo conosceva e forse, vista la morte inaspettata del Barone era con lei che doveva conferire.
“Certo, vi ringrazio della gentilezza”
Una voce fin troppo familiare proveniva dalle sue spalle. Troppo vicina. Troppo crudele.
Adesso era accanto a lui.
Adesso era di fronte a lui.
Adesso stava sussurrando qualcosa al Barone Nicola.
“Marchese Luca, vi presento la mia amica Marchesa Lucrezia Van Necker”
Fabrizio rimase immobile, pietrificato, inorridito.
“Marchese vi sentite bene?”
“Si certamente”
Fabrizio presa la mano di Lucrezia e la baciò come consuetudine.
“E’ un piacere fare la vostra conoscenza. Gli amici di Nicola sono anche i miei”
“Piacere mio”
“Ma toglietemi una curiosità, avete forse confuso questa festa per un ballo in maschera?” Chiese curiosa e divertita la Marchesa.
“No, niente affatto. Molti anni fa è scoppiato un incendio nella mia tenuta in Veneto e purtroppo il fuoco oltre a divorarsi metà dei miei possedimenti, si è portato via anche il mio volto”.
“Oh deve essere stato orribile immagino”
“Sì. Se volete scusarmi andrei a salutare gli altri ospiti”
La marchesa fece cenno e Fabrizio si voltò tirando un sospiro di sollievo. Non lo aveva riconosciuto e questo era l’importante.Tuttavia gli occhi della Marchesa li conosceva fin troppo bene. Urlavano di essere l’amante di Nicola da tutti i pori.Questo complicava tutto.Doveva parlare con la baronessa e sperare che almeno lei potesse aiutarlo.Fabrizio si guardò per lungo attorno per molto ma non la trovò. Si disse di rimandare tutto al giorno dopo e di godersi quella piccola parvenza di normalità dopo una notte nel bosco.
Passarono delle ore prima che la festa terminasse. Fabrizio percorse i corridoi verso la sua stanza quando vide il Barone baciare in modo molto spinto Lucrezia.Povera sua moglie. Non l’aveva vista quella sera, forse si era chiusa in camera. La ricordava come una donna fragile e sensibile. Troppo per quel buono a nulla.Fabrizio cercò di passare i due amanti a passo svelto quando fu chiamato dal Barone.
“Marchese. Non una parola con mia moglie di ciò che avete visto se volete ancora il mio aiuto”
“State tranquillo. Divertitevi e Buona notte.”
Fabrizio si intrufolò nella sua stanza e si gettò sul letto esausto. Si addormentò con la maschera ancora sul volto. Ormai la sentiva parte di sé. Ormai quella recita era diventata la realtà nella speranza di tornare dalla sua Elisa.
ELISA POV.
Era una mattinata fredda a Rivombrosa, ma non così tanto da impedire ad Elisa di stare a parlare un po’ con il suo Fabrizio. Magari la sentiva. Magari era lui a darle quella forza.
“Elisa” urlò Angelo.
Elisa sempre avvolta nei suo abito nero si voltò verso di lui.
“Dimmi Angelo”
“Dovrei parlarti”
Elisa si alzò dal manto erboso davanti alla tomba di Fabrizio e dopo essersi scossa le vesti si diresse verso il gazebo in Giardino.
“Elisa io non so se sia il momento più adatto ma dovrei parlarti”
“Dimmi Angelo”
“Prima che Fabrizio morisse mi ha confessato di essere creditore di un Barone. Un giorno gli ha salvato la vita. Forse lui potrebbe aiutarci.”
“Cosa aspettavi a dirmelo? E dove vive questo Barone?”
“Ho scoperto che per molti anni ha vissuto a Parigi ma pare che dopo la morte del re si sia trasferito in un palazzo nel cuore di Napoli”
“Bene. Dovrò andarci io di persona…ma come faccio? Con la piccola?”
Angelo le posò la mano sul braccio: “Puoi portare con te Amelia e la piccola starà con Anna e Antonio. E’ in buone mani. Mi son permesso di prendere dei posti su una nave diretta a Napoli stanotte. Forse ho sbagliato e non sei ancora pronta e…”
“No Angelo. Hai fatto benissimo. Prima ci togliamo questo debito e prima potrò essere tranquilla.”
Elisa si alzò.
“Elisa”
“Sì?”
“Buona fortuna”
Elisa corse al piano di sopra dando disposizioni per il suo viaggio. Trovò Antonio in biblioteca con una lettera tra le mani.
“Antonio! Che cos’è?”
Antonio la ripiegò velocemente.
“Nessuno. Solo nuove scoperte mediche a Corte”
"Mmm.. interessanti?"
"Abbastanza, ma niente di comprovato ancora"
Elisa sorrise prima di rivolgere la sua domanda
“Dov’è Anna?”
“E’ a pregare nella cappella.”
“Avrei bisogno di parlare ad entrambi.”
Antonio annuì e si diresse a chiamarla. Elisa si mise a sedere sulla sua poltrona.
Aveva molte speranze.
Dopo qualche minuto entrò Anna seguita da Antonio.
“Elisa tutto ok?”
“Certo…partirò per Napoli stanotte”
Antonio gelò.
“No. Tu non puoi, cioè puoi ma è troppo presto”
“Antonio ma che stai dicendo?”
“Elisa sono solo preoccupato tutto qua…e poi che andresti a fare a Napoli?”
“Angelo mi ha detto che Fabrizio era creditore di un Barone. Il Barone di Conegliano. Lui può aiutarci a salvare questa situazione…andrò li per parlare con lui.”
“Elisa è troppo pericoloso” disse Anna.
“Andrò con Amelia e la bambina starà con voi”
Antonio si era infilato in una situazione orribile.
“Elisa due donne da sole su una nave…lascia che venga con te”
Era l’unico modo per Antonio di cercare di avvertire Fabrizio.
“Sì! Antonio ha ragione, lascialo venire con te. Siete pur sempre due donne e un uomo può scoraggiare dei tentativi di aggressione”
Elisa annuì “Allora Buona fortuna a noi!”.
FABRIZIO POV
La luce entrò come un lampo nella stanza di Fabrizio. Si alzò consapevole di aver dormito vestito e con la maschera. Doveva agire il prima possibile. Dopo essersi cambiato e essersi reso presentabile uscì diretto in salone. Una donna sedeva composta sulla poltrona color avorio.
“Baronessa”
La donna si voltò notando Fabrizio di fronte a sé.
“Ci conosciamo?”
“Sì, cioè, no. Conoscevo vostro marito. Purtroppo sono venuto a conoscenza solo ieri sera della sua prematura morte. Vi faccio le mie più sentite condoglianze”
“Vi ringrazio. Come vi chiamate?”
“Marchese Luca Sangiovese.”
“Il nome non mi dice niente”
“Ieri ho provato a conferire con vostro figlio ma…”
La Baronessa lo interruppe.
“Purtroppo mio figlio sembra non essere più in grado di occuparsi degli affari e degli impegni che un titolo nobiliare porta. Io non sarò per niente discreta e ve lo dirò sulla fiducia che voglio riporre in voi.”
“Ci sono dei problemi?”
“Mio figlio non è più lui da quando quella strega si è stabilita qui. Sua moglie è ridotta ad uno straccio e lui sembra un burattino.”
“State parlando della Marchesa Van Necker?”
“Avete avuto anche voi la disgrazia di conoscere quella donna?”
“L’ho incontrata ieri sera”
La Baronessa annuì.
“Per qualsiasi problema o richiesta parlate con me. Non con lui. Parlare con lui significa far decidere quella sgualdrina”
La Baronessa si agitò e Fabrizio si sedette accanto a lei.
“Non vi agitate. Non vi fa bene”
“Vi prego di inventarvi una scusa per evitare di conferire con mio figlio. Datemi il tempo di riprendermi e fare alcune cose. Stasera se quel buono a nulla non organizzerà un’altra festa potremmo parlare. Altrimenti vediamo che possiamo fare nei prossimi giorni. Mi dispiace tardare così tanto ma ho molti impegni da quando ci siamo stabiliti qua.”
"Naturalemente. Aspetterò senza problemi"
“Posso chiedervi come mai indossate una maschera?”
“Sono rimasto vittima di un incendio molti anni fa”
“Mi dispiace. Potete restare qua per questi giorni non è un problema.”
“Grazie mille”
Fabrizio si congedò tornando nelle sue stanze. Forse la soluzione non era poi così lontana. Avrebbe dovuto rivelare la sua identità in luogo sicuro, lontano da occhi indiscreti e da quelli di Lucrezia. Decise di uscire e passeggiare per Napoli quel giorno. Poi avrebbe scritto ad Antonio e si sarebbe comprato dei vestiti con i soldi che gli erano rimasti. Era ormai il tramonto quando rientrò a palazzo e si stupì del fatto di quanto quella giornata fosse trascorsa velocemente.
Altra musica. Altra festa. Stavolta si sarebbe ritirato nella sua stanza, sperando che il giorno dopo arrivasse presto per conferire con la Baronessa.
ELISA POV
“Quella è Elisa…”
“La mia stella”.
Elisa fissava la sua stella su quella nave. Il ricordo di Fabrizio era troppo profondo. Non avrebbe più vissuto un amore di quell’intensità e non avrebbe mai più amato nessuno in quel modo.
“Signorina. Vi sentite poco bene?”
Elisa si voltò trovandosi di fronte un ragazzo molto bello. Era alto con i capelli castani e gli occhi neri.
“Sì tutto bene.Vi ringrazio.”
“E’ ore che state qua fuori. Tenete. Fa molto freddo stanotte”
Il giovane si tolse la giacca poggiandola sulle spalle di Elisa.
“Come vi chiamate?”
“Io sono la Contessa Ristori, voi siete?”
“Mi chiamo Cristian Grey. Sono il capitano di questa nave”
“Un bel nome.”
“Vi ringrazio. Allora a che stavate pensando?”
“A niente in particolare. Avete ragione…stasera è molto freddo ed è già molto tardi. Credo andrò a dormire. Se volete scusarmi.”
“Prego”
Elisa si tolse la giacca porgendola al possessore.
“Grazie”
“Dovere”
Elisa si diresse velocemente verso la sua brandina. Ci voleva un giorno di viaggio per Napoli.Antonio e Amelia già dormivano profondamente. Con il pensiero rivolto ai suoi figli si addormentò anche lei.
Era l’alba quando Elisa fu svegliata dalle urla di una rissa. Corse ancora assonnata verso il luogo da dove provenivano. Cristian stava facendo a botte con uno sgherro.
“Basta! Vi prego così lo uccidete! Bastaaa”
Lo sgherro era ridotto in fin di vita. Elisa si mise nel mezzo e Cristiano dopo aver sputato per terra se ne andò.Elisa dopo qualche secondo di smarrimento gli corse dietro.
“Perché lo stavate picchiando? Non avete pensato che avreste potuto ucciderlo?”
“Signora Contessa…voi non sapete niente delle regole della mia nave”
“Le vostre regole fanno schifo se prevedono le botte come punizioni”
“Avrei dovuto allora far finta di niente e permettere che vi rubasse questa…”
Cristiano teneva tra le mani la collana della Contessa Agnese. Qualcuno gliela aveva tolta durante la notte.
“Oh…grazie davvero.”
Cristian sorrise sarcastico.
“Toglietevi quel sorrisetto compiaciuto dalla faccia. Continuo a pensare che la violenza sia sbagliata. Sempre.”
“Perché voi non sapete come va il mondo! Siete solo una donna cresciuta nel mezzo alla ricchezza e alle favole di principi.”
“Voi non conoscete niente di me! Niente. A me il mondo ha solo tolto. Avevo un marito che mi amava e me lo hanno ucciso come dei codardi. Avevo tutto e mi è stato portato via.”
“Mi dispiace”
“Sapete tuttavia la differenza tra me e voi? Che a voi si vede che la vita ha tolto ma l’unica cosa che sapete fare è avere pregiudizio verso gli altri. Per voi è cose se fosse una sfida a chi soffre di più. Non funziona così.”
Cristiano si voltò “Voi non sapete niente di me e non vi permetto. Tornate dai vostri amici e non mi importunate più con i vostri discorsi da donzella in pericolo.”
Elisa si voltò e gli rispose con molta durezza: “Certo torno dai miei amici perché la vostra compagnia mi ha già stufata. Crescete una buona volta.”
Elisa tornò in stiva.
“Che è successo?” Chiese Antonio ancora assonnato.
“Niente Antonio tutto ok. Devo solo tenermi i miei gioielli più stretti.”
Antonio annuì per poi uscire alla luce del sole.I sensi di colpa lo mangiavano e non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto nascondere un segreto simile.
FABRIZIO POV
La salone di palazzo Conegliano era veramente gigantesco e luminoso.Fabrizio si avvicinò alla finestra per godersi il panorama e il mare.
“Buongiorno Marchese! Da quella sera non ho avuto più il piacere di vedervi”
Il barone Nicola era dietro di lui e lo fece sussultare.
“Buongiorno Barone! Mi avete spaventato!”
“Non era mia intenzione. A volte fissare questo panorama fa isolare anche me” sorrise il barone.
Fabrizio sorrise a sua volta.
“Mi dispiace non essere venuto ieri sera alla festa e non avervi visto durante la giornata! Avevo degli affari da sistemare in città e quando sono tornato ero molto stanco.”
“Spero niente di spiacevole. Purtroppo non potrò conferire con voi oggi perché la mia Lucrezia è dovuta assentarsi. Però potremmo parlare nel pomeriggio almeno potrà esserci anche lei”
“Certo, devo fare alcune cose, ma spero di esserci”
“Marchese”
Una voce di donna entrò nella stanza.
“Baronessa”
“Madre”
“Vi andrebbe di accompagnarmi in una passeggiata in giardino? Così potremmo ricordare i vecchi tempi e il mio defunto marito”
“Certo. Con permesso” disse Fabrizio congedandosi.
“Prego.”
Uno di fianco all'altro varcano la soglia del giardino. Grazioso ma a nulla a che vedere con la sua Rivombrosa.
“Vi ringrazio”
“Sono io che ringrazio voi. Non avevo la scusa pronta per evitare di conferire con lui nel pomeriggio”
“Ho sentito quello che ha detto e non potevo permettere oltre. Quella donna è il male.”
“Sì,più che son ospite qua dentro e più che me ne rendo conto. Non ho ancora visto la moglie di Nicola.”
“Purtroppo vive rinchiusa nella sua stanza. Sono sicura però che stasera verrà alla festa data ma me in suo onore”
“Un’altra festa baronessa?”
“Spero che almeno a questa mia nuora voglia venire. Ho preso la mattinata per voi domani così potremmo parlare in privato.”
“Baronessa so che forse sono inopportuno ma vorrei non ci fosse il Barone.”
La Baronessa annuì.
“Vedrò che posso fare per mandarlo via dal castello. Intanto inventiamoci una scusa per un eventuale dialogo con lui e con quella donna”
Fabrizio annuì.
“Sapete marchese. Voi mi ricordate tanto una persona…”
“Sì? E chi se posso sapere?”
“Non potete conoscerlo. Salvò la vita di mio marito molti anni fa in Piemonte…ma di questa storia parleremo poi”
Fabrizio capì che non era il momento di rivelarsi quindi annuì. Fissò poi il barone alla finestra che li osservava. Si congedò dalla baronessa e rientrò a palazzo.Doveva scrivere una lettera ad Antonio ed informarlo di tutto quello che era successo. Doveva spedirla anche per avere la speranza di ricevere qualche soldo visto che i suoi erano finiti.
ELISA POV
Più che Elisa ripensava a quella discussione e più che si sentiva attratta da quel ragazzo. Cristian. Non era amore, ma forte attrazione. Fortunatamente non l’avrebbe più rivisto! Lo sbarco fu piuttosto traumatico ma veloce. Era sera quando dalla nave finirono di scaricare i suoi bagagli.
“Antonio. Sai dove vive questo barone?”
“No, ma possiamo chiedere a qualche nobile di passaggio”
“Chi cercate?”
Quel ragazzo la perseguitava.
“Un certo Barone di Conegliano”
Cristiano si irrigidì e strinse forte i pugni fino a sbiancare le nocche.
“Che è successo?Tutto bene?”
“Sapete…che coincidenza. Sono diretto nello stesso posto. Potete seguirmi se volete”
“Magari potremmo chiedere ad altri” disse Elisa inacidita.
“Come volete, ma non credo troverete molti nobili in città a quest’ora buia. Forse qualche mendicante potrebbe indicarvi la via dopo avervi rapinata”.
Elisa irrigidì la sua mascella. Il capitano aveva ragione.
“Ok. Vi seguiremo”
“Prego madame”
Cristian si avviò affiancato da Antonio mentre Elisa rimase indietro con Amelia piuttosto interdetta.
Dietro di loro alcuni uomini indaffarati a portare i loro bagagli.
“Non mi piace per niente quel tipo. E non mi piace il modo in cui lo guardi Elisa” disse Amelia a voce bassa per evitare di essere sentita.
“Ma che stai insinuando Amelia?”
“Ti conosco da molti anni e conosco quel modo di rispondere. Non mi piace il fatto che lui infondo di piaccia ecco.”
“Amelia non dire sciocchezze. Noi siamo qui con una missione ben precisa.”
“Sono solo preoccupata che tu possa scordartela”
Elisa si fermò prendendo le mani di Amelia e fissandola intensamente negli occhi.
“Fidati di me Amelia”
Amelia sorrise e ripreso a camminare per braccetto.
Intanto Cristian si era voltato a fissare Elisa. Quella ragazza oltre ad essere molto bella era anche molto coraggiosa e nobile d’animo. Qualità rare in una nobildonna e lui ne aveva frequentate tante.Camminarono per qualche minuto prima di arrivare a palazzo. Doveva essere in corso una festa a giudicare dalla musica. Furono accolti da due domestici.
“Posso aiutarvi?”
“Io dovrei conferire con il barone” disse Cristian.
“Anche noi dovremmo” disse subito dopo Elisa.
“Ok, vi accompagno”
Elisa, Cristian e Antonio si avviarono lungo la scalinata mentre Amelia rimase a controllare i bagagli.
FABRIZIO POV
“Bellissima festa baronessa. Finalmente ho il piacere di rivedervi Baronessa Marta.”
“Mi scuso se in questi giorni non c’è stata l’occasione. Purtroppo non sono stata bene”
“Spero niente di grave”
“Niente che la medicina possa curare” disse la moglie del barone fissando l’angolo dove si erano appartati Nicola e Lucrezia.
“Marchese. Divertitevi stasera che domani potremmo parlare” disse la baronessa madre.
“Certo vi ringrazio”
“Devo ancora trovare una scusa per far assentare mio figlio ma vedrò di provvedere quanto prima”
Fabrizio annuì quando alzando gli occhi rimase paralizzato. Dalla porta entrò la sua Elisa con Antonio e un giovane che non conosceva.
“Se volete scusarmi”
Fabrizio si congedò cercando di attirare l’attenzione di Antonio senza farsi vedere da Elisa.Ci volle qualche passo incerto e volutamente goffo per far sì che Antonio si accorgesse di lui.
ELISA POV
“Buonasera voi siete?”
“Mi chiamo Gabriele. Conte Gabriele Lorena”
Elisa fissò Cristian. Non era quello il suo nome. Stava mentendo ma non disse nulla.
“Avrei bisogno di conferire con voi”
Il barone sorseggiò il suo bicchiere fissando Elisa intensamente. Era impallidita immobile a fissare Lucrezia.
“Anche voi avete bisogno di conferire con me?”
Elisa si sbloccò tornando con gli occhi sul barone.
“Sì. Sono la contessa Elisa Ristori”
“Beh pare che in questi giorni sia molto richiesto mia cara” disse sarcastico rivolgendosi a Lucrezia.
“Lasciate che vi presenti la Marchesa Lucrezia Van Necker”
“Molto lieta” disse Elisa.
“Il piacere è mio” disse a denti stretti Lucrezia.
“Comunque accontenterò le vostre richieste domani! Godetevi la festa adesso”
“Con permesso” disse Elisa cercando Antonio nella stanza.
Si era volatizzato nel nulla. Mentre si avvicinò al buffet fu gelata dalla voce di Lucrezia alle sue spalle.
“Ciao Contessa” disse ponendo l’accento su quell’ultima parola.
“Marchesa”
“Vorrei proprio che mi spiegaste perché vi state spacciando per Contessa visto che quando Fabrizio è stato ghigliottinato non eravate ancora sposati”
“Fabrizio non è stato ghigliottinato. Il re lo ha salvato dopo che io stessa gli ho consegnato i documenti. Ci siamo sposati e siamo stati felici per molto tempo prima che Ranieri me lo uccidesse come un cane”
“Ranieri?” Disse Lucrezia provata.
“Sì. Proprio il vostro compagno di meredne. Chissà se un giorno vi rincontrerete visto che è evaso dal carcere”
“Magari troverà anche te” sputò Lucrezia.
“Forse. Ma se dovessi morire morirò felice. Amata. Perché io a differenza vostra ho conosciuto l’amore”
Elisa si divincolò dalla Marchesa dirigendosi verso il primo sguardo che le trasmetteva sicurezza in quella stanza.
“Buonasera” disse la baronessa.
“Buonasera”
“Tutto ok? Vi ho visto in difficoltà”
“Sì…solo vecchie conoscenze sgradite”
La baronessa annuì fissando Lucrezia allontanarsi e ritornare tra le braccia del figlio.
“Voi siete?”
“Sono la contessa ristori”
“Voi siete la moglie del conte ristori? Di Fabrizio?”
“Sì…sono io”
“E come sta?”
“Vede purtroppo mio marito è stato assassinato”
La baronessa portò le mani alla sua bocca.
“Non è possibile. Mi dispiace molto Contessa. Era un così caro ragazzo”
“Sì. So che forse sono inopportuna ma visto che lo ricorda con così care parole avrei bisogno di parlare con voi”
“D’accordo. Domani dovrei parlare con un’altra persona ma son disponibile ad ascoltare entrambi”
Elisa annuì.
“Se non vi dispiace dovrei cercare una persona”
Elisa si congedò per per poi andare alla ricerca di Antonio.
FABRIZIO POV
Fabrizio si intrufolò in una sala adiacente alla grande sala seguito da Antonio.
“Che diavolo ci fate qui?”
“Lo so Fabrizio! Lo so! Elisa ha scoperto dell’esistenza del barone ed è decisa a sanare quel debito”
“Antonio capisci che così è tutto inutile? Ho finto di morire per proteggerla. Ranieri è ancora in giro e nella sala affianco alla nostra c’è la Marchesa Van Necker!”
“Lo so Fabrizio! Ma come potevo impedirlo? Son riuscito ad accompagnarla perché voleva venire da sola con la bambina”
“Pure! Altre belle notizie?”
“Che facciamo?”
“Non lo so! Non posso fingere di essere un altro, pagare il debito, proteggerla da Lucrezia e da Ranieri. Lo capisci questo?”
Antonio annuì agitato.
“Sì lo capisco ma non posso inventarmi niente. Ormai siamo qui”
“Fatti venire una buona idea Antonio!”
Antonio iniziò a camminare per la stanza in modo nervoso.
“Ho letto la tua lettera e ho visto che hai bisogno di soldi. Tieni”
Antonio estrasse due sacchetti di denaro dalle tasche e glieli porse.
“Grazie Antonio”
“Io non so quanto ancora potrò tenere questo segreto.”
“Continua a tenerlo in nome della nostra amicizia”
Una voce familiare interruppe la conversazione.
“Antonio sei qui?”
“Sì Elisa”
“Tutto ok? Chi è questo signore?”
Fabrizio si avvicinò ad Elisa pregando con tutto se stesso che non lo riconoscesse.
“Buonasera signorina. Io sono il Marchese Luca Sangiovese un vecchio amico di Antonio durante gli studi”
“Siete un medico quindi?”
“Non proprio. Sono stato meno costante e alla fine mi son dedicato ad altro”
Elisa sorrise.
“Qual è il vostro nome?”
“Sono la Contessa Elisa Ristori”
Fabrizio si chinò baciandole la mano.
“Immagino che sia un ballo in maschera questo?” Disse Elisa fissandolo in modo confuso.
“No...in realtà molti anni fa sono stato vittima di un incendio nella mia tenuta.”
“Mi dispiace di esser stata inopportuna”
“Figuratevi”
Elisa continuava a fissarlo intensamente.
“Elisa io ritornerei alla festa. E’ scortese isolarsi”.
“Sì andiamo Antonio. Voi venite?”
“Sì vi raggiungo tra qualche minuto.”
Elisa e Antonio uscirono e Fabrizio tirò un enorme sospiro di sollievo.Quando tornò alla festa aveva due occhi verdi puntati. Quelli della sua Elisa.
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