PROLOGO 

 

Ero li.. Nella cucina.. Nella nostra cucina pronta intenta a preparare la cena.. Cercavo sempre di fare le cose nel migliore dei modi.. O lui si arrabbiava e non finiva mai bene.. Ma resistevo o meglio pensavo di farlo.. Perché lo amavo o credevo di farlo.. Mi ero così attaccata a quella convinzione da non riuscire a vedere quanto male invece mi faceva..  

Ma stavo per dire basta..  

Ma era anche così difficile abbandonare tutto e scappare.. Ma poi, scappare dove?.. Avevamo fatto tanto per arrivare in Europa, trovare una casa, un lavoro, trasformare completamente la nostra vita.. La mia vita.. 

Ma non potevo più aspettare..  

Non dopo l’ennesimo odore di alcool.. L'ennesima litigata.. L'ennesimo colpo in pieno viso.. L'ennesimo sapore del mio sangue in bocca... l’ennesimo mi dispiace da parte mia.. seguito da un altro colpo..

Era il momento di dire basta a quella vita..  

<< NON PERMETTERTI DI PENSARE DI ANDARTENE, MAYA.. SAI CHE TI TROVEREI OVUNQUE.. TU SEI SOLO MIA! >> urlò a due centimetri dal mio viso facendomi sentire ancora di più la puzza del suo fiato.. Mi venne ancora di più il volta stomaco e continuavo a tremare sotto la sua presa ma annuii lo stesso cercando di essere convincente..  

Quella notte non dormii ma escogitai il piano per andare via da li, da lui.. Per sempre!  

 

CAPITOLO 1.. 

 

BENTORNATA IN AMERICA MAYA!  

Esclamai a me stessa vedendo dall’alto le innumerevoli case, palazzi, l’oceano.. E la bellissima scritta HOLLIWOOD..  

Solo quando scesi dall’aereo mi resi conto di quanto ero veramente stanca.. Mi recai in bagno per darmi una rinfrescata e guardarmi allo specchio mi ricordò perché avevo affrontato quel lungo viaggio.. Misi un piccolo foulard al collo e indossai un cardigan leggero per coprire quei segni ancora vivi sulla mia pelle.. Sospirai guardandomi un'altra volta allo specchio e sospirai.. Possibile che ero grata che almeno quella volta non mi avesse lasciato segni sul viso?!? 

Recuperata la mia unica valigia e uscii dall’aeroporto ritrovandomi nel caos più totale.. Non ero più abituata a tanta gente, ad una città immensa come Los Angeles.. Fermai un taxi e gentilmente l’uomo alla guida mi chiese dove andare, ma prima che riuscissi a rispondere vidi un uomo attraversare la strada senza guardare e un auto andargli praticamente addosso.. Fu tutto così al rallentatore ma mi ripresi piuttosto in fretta, urlando al conducente di chiamare il 911 mentre mi affrettavo ad uscire dalla macchina e correre verso l’uomo riverso a terra.. << SIGNORE??? SIGNORE MI SENTE? >> gli urlai contro inginocchiandomi al suo fianco.. L'uomo non rispondeva e aveva solo lo sguardo assente.. << M-I.. MIA.. FI-GL-IA! >> sussurrò a malapena mentre cercavo di capire << SONO SICURA CHE SUA FIGLIA STA BENE.. MA DEVO SAPERE COME STA LEI, SIGNORE.. COME SI CHIAMA? >> chiesi cercando di tenerlo sveglio e cercando gualche tipo di segno che potesse aiutarmi  a tenerlo in vita.. << MI CHIAMO RICK.. E MI FA MOLTO MALE IL FIANCO E.. >> rispose ma non finì la frase che chiuse gli occhi << MERDA!.. NONO.. RICK RIMANI CON ME OK?? >> esclamai mettendomi meglio sulle ginocchia e iniziando a fare il massaggio cardiaco.. Sentivo intorno mormorii e tante persone che guardavano e che filmavano il tutto con i cellulari.. << FORZA RICK.. DEVI FARCELA.. PER TUA FIGLIA! >> sussurrai continuando a fare compressioni.. Poi qualcuno mi afferrò per le braccia.. << OK.. SIGNORINA SI SPOSTI.. ORA CI SIAMO NOI! >> disse una voce femminile e voltandomi trovai dietro di me i paramedici e i vigili del fuoco accorsi in soccorso.. Mi alzai e mi spostai e un vigile subito mi chiese informazioni << CIAO.. SONO EDDIE... UN VIGILE DEL FUOCO.. COSA E’ SUCCESSO? >> chiese gentile e lo guardai.. Fui un attimo rapita dal suo aspetto e poi mi ripresi per rispondere << IO.. IO ERO NEL TAXI LAGGIU’.. HO VISTO IL SIGNORE CHE ATTRAVERSAVA E CHE VENIVA INVESTITO.. >> spiegai e lui guardò le direzioni che gli indicai << NON C’E LA MACCHINA? >> chiese e negai << E’ ANDATA VIA SUBITO DOPO, LASCIANDOLO LI A TERRA.. NON SO CHI SIA STATO MA QUESTO E’ CHIARAMENTE OMISSIONE DI SOCCORSO.. >> dissi e luì richiamando il suo capitano e sussurrandogli qualcosa.. Rimasi a guardare mentre i paramedici lo soccorrevano.. Poi dalla folla al mio fianco sbucò una ragazza poco più giovane di me che vide l’uomo riverso a terra e quasi non svenne.. Le fui subito accanto sorreggendola.. << SEI SUA FIGLIA? >> le chiesi sostenendola.. Tra i singhiozzi annuì << MIO PADRE—COS-COS'E’ SUCCESSO? >> chiese scioccata e la guardai tristemente << MI DISPIACE MA E’ STATO INVESTITO MENTRE ATTRAVERSAVA.. PER VENIRE DA TE! >> risposi e lei singhiozzò più forte.. Poi vidi i paramedici guardare verso di me e mentre uno lo sistemava sulla barella, la donna venne verso di me << SEI STATA DI MOLTO AIUTO.. E’ VIVO GRAZIE A TE! >> disse lei e sospirai di sollievo.. << HO FATTO SOLO QUELLO CHE ERA NECESSARIO.. E LEI COMUNQUE E’ LA FIGLIA.. CREDO PROPRIO VOGLIA VENIRE CON VOI! >> dissi e la donna annuì facendo segno alla ragazza di seguirla.. Ma lei prima di andare via mi abbracciò e mi sussurrò un << GRAZIE! >> e poi entrò nell’ambulanza.. L'ultimo ad andare via fu il vigile che mi guardò per un ultima volta prima di salire sul suo camion.. Beh, poche ore li e già avevo salvato una vita! 

Fui tenuta per un po’ ferma li dalla polizia.. Il sergente Grant mi aveva già fatto mille domande ma oltre quello che avevo visto non potevo aiutare in nessun altro modo.. << OK.. SIGNORINA BAKER E’ STATA DI MOLTO AIUTO.. PUO’ ANDARE.. E’ POSSIBILE CHE VERRA’ RICHIAMATA PER ALTRI ACCERTAMENTI.. >> disse poi proprio il Sergente che mi ridiede i miei documenti e mi lasciò libera..  

<< NON HA LASCIATO ANDARE IL CONTACHILOMETRI VERO O QUESTO SALVATAGGIO MI COSTERA’ CARO! >> esclamai e vidi l’uomo sorridere.. << E’ STATA MOLTO BRAVA.. E’ UN MEDICO  PER CASO? >> chiese lui e negai con la testa << NONO NIENTE DI TUTTO QUESTO.. HO PERO’ UN FRATELLO NEI VIGILI DEL FUOCO E UNA SORELLA INFERMIERA E SO UN PO’ DI COSE.. >> dissi << BEH UNA FAMIGLIA DI EROI! >> disse lui ma scossi la testa.. Non mi sentivo affatto un’ eroina.. Avevo solo fatto il mio dovere.. Quante volte avrei voluto che qualcuno salvasse la mia di vita.. Ma anche in quel caso a farlo ero stata da sola..  

Una volta arrivata al civico giusto, trovai le chiavi di riserva dentro un vaso fuori la porta e aprii la porta richiudendola subito dopo alle mie spalle.. Mi guardai intorno << EVAN.. HAI PROPRIO UNA BELLA CASA! >> esclamai a me stessa e iniziai a girare, ritrovandomi di fronte un mobile con delle foto che ritraevano mio fratello in momenti felici della sua vita... mi attirò una foto dove stava con un bambino con delle stampelle ma con un bel sorriso forte e coraggioso.. E poi lo vidi in un'altra foto con la sua uniforme e insieme al suo gruppo e in quelle persone riconobbi il capitano, i due paramedici che avevano salvato l’uomo e il vigile che mi aveva fatto le prime domande.. Non potevo credere ai miei occhi.. Se loro erano la sua squadra perché lui non era li oggi? Pensai che gliel’avrei sicuramente chiesto al suo ritorno.. Sicuramente non sapeva che a casa sua gli aspettava una bella sorpresa! 

Nel mentre decisi che una bella doccia poteva scacciare via i segni sulla mia pelle e quelli di quella strana pima giornata in città.. Troppo persa dai miei pensieri, nello stesso istante in cui uscii dalla doccia per prendere l’asciugamano, la porta del bagno si aprì << OH CAZZO! >> esclamai cercando di coprirmi come meglio potevo.. Riconobbi l’uomo di fronte a me che aveva coperto gli occhi << CHE COSA CI FAI QUI? >> chiesi afferrando l’asciugamano e avvolgendo il mio corpo nudo e bagnato.. << POTREI DIRE LO STESSO.. >> rispose lui riaprendo gli occhi e guardandomi.. << IO.. BEH.. >> sussurrai ma da dietro spuntò qualcun’altro << MAYA?!?.. CHE COSA CI FAI NEL MIO BAGNO?? >> chiese Evan vedendomi e alzai le spalle << SORPRESA!! >> esclamai e intanto il suo amico ci guardava sorpreso << VI CONOSCETE? >> chiese sbalordito << CERTO.. E’ MIA SORELLA! >> rispose Evan confuso quanto l’amico << OK.. MEGLIO CHE MI METTA QUALCOSA ADDOSSO... E POI TI SPIEGO TUTTO! >> dissi e velocemente andai via da quell’imbarazzante situazione..  

Dieci minuti più tardi mi ritrovai sul divano e due paia di occhi che mi fissavano.. << BEH?? VUOI SPIEGARMI PERCHE’ SEI QUI? TI CREDEVO IN EUROPA O QUALCOSA DEL GENERE? >> ruppe il silenzio mio fratello e annuii << VERO.. FINO A QUALCHE GIORNO FA ERO A MADRID INFATTI.. MA AVEVO BISOGNO DI CAMBIARE ARIA E DI VEDERE MIO FRATELLO.. >> spiegai e lui annuì ma con la coda dell’occhio vidi il suo amico puntare i suoi occhi sul mio braccio che coprii subito con la manica del cardigan che si era tirata su << CERTO.. MA POTEVI AVVISARMI.. MA POI COME HAI APERTO LA PORTA? >> disse lui e sorrisi << CHIAVE DI RISERVA NEL VASO.. SO CHE L’AVRESTI FATTO, NON CI E’ VOLUTO MOLTO PER TROVARLA! >> dissi e lui sbuffò << HAI UNA CHIAVE DI RISERVA E NON L’HO MAI SAPUTO? >> s’intromise l’amico di Evan e quest’ultimo lo zittì con un occhiataccia.. << E POI COME MAI VUOI DUE VI CONOSCETE? >> chiese ancora Evan e guardò prima me e poi l’amico... << LA RAGAZZA CHE HA TENUTO IN VITA IL SIGNORE QUESTA MATTINA ALL’AEREOPORTO.. >> disse lui indicando verso di me << SEI STATA TU? CAVOLO MAYA MI HANNO DETTO TUTTI CHE GRAZIE A TE QUELL’UOMO E’ VIVO E CHE SEI STATA BRAVISSIMA! >> disse mio fratello facendomi arrossire << MERITO TUO E DI MADDIE.. SE SO QUALCOSA E’ GRAZIE A VOI E AI VOSTRI LAVORI.. E DIREI ANCHE ALLA FORTUNA.. >> risposi << SEI STATA VERAMENTE BRAVA STAMATTINA.. NON E’ DA TUTTI BUTTARSI LI PER TERRA E SALVARE UNO SCONOSCIUTO.. PER NOI E’ LAVORO.. MA TU L’HAI FATTO E BASTA NON SEI RIMASTA LI A GUARDARE.. >> disse l’uomo guardandomi intensamente << GRA-GRAZIE.. EDDIE GIUSTO? >> risposi e lui annuì con un leggero sorriso.. << BENE, COME INIZIO IN CITTA’ NON E’ MALE MAYA.. HAI BATTUTO MOLTI RECORD.. MA DOBBIAMO ANCORA PARLARE ED EDDIE STAVA GIUSTO ANDANDO VIA.. VERO EDDIE? >> disse Evan interrompendo i nostri sguardi.. << EH?? OH SISI, VERO.. CERTO DEVO TORNARE A CASA... >> disse lui e si diresse verso la porta << MI HA FATTO PIACERE CONOSCERTI MAYA.. CI- CI VEDIAMO ALLORA! >> disse prima di salutarci definitivamente.. Poi cadde il silenzio in quella casa e Evan tornò a puntare i suoi occhi azzurri su di me << ORA PUOI DIRMI PER FAVORE LA VERITA’.. NON SONO SCEMO E TI CONOSCO BENE.. PERCHE’ SEI QUI SENZA AVERCI AVVISATO? >> disse lui sedendosi di fronte a me.. << HO LASCIATO WILL.. >> sussurrai con le lacrime che uscivano lente dai miei occhi.. << DIREI MENOMALE.. MA VEDO CHE NON SEI COSI FELICE DI AVERLO FATTO.. >> disse lui e scossi la testa asciugandomi il viso con le mani << DOVEVO FARLO TEMPO FA.. SAPEVO CHE A NESSUNO DI VOI PIACEVA.. ME L’AVETE DETTO IN TUTTI I MODI.. MA ERO ACCECATA DA LUI, DAI SUOI MODI DI FARE, DAL MIO AMORE.. MA HO APERTO GLI OCCHI.. DOPO TANTO CI SONO RIUSCITA E AVEVATE RAGIONE.. NON POTEVO PERMETTERGLI DI SEPARARMI DALLA MIA FAMIGLIA.. DAI MIEI FRATELLI.. NON ERA GIUSTO! >> raccontai e lui mi prese una mano tra le sue << LO SAI CHE HAI FATTO BENE.. SONO CONTENTO CHE SEI QUI.. CHE HAI CAPITO.. AVRAI TUTTO IL MIO AIUTO SE VORRAI.. E SONO SICURO CHE ANCHE MADDIE SARA’ FELICE DI VEDERTI.. >> disse lui e lo guardai riconoscente << MADDIE E’ QUI? >> chiesi sorpresa << CERTO.. SI E’ TRASFERITA POCO DOPO DI ME E SI E’ ANCHE FIDANZATA CON UN MIO COLLEGA E PRESTO AVRANNO UNA BAMBINA! >> spiegò << SUL SERIO? MADDIE E’ INCINTA? >> chiesi ribadendo la cosa e lui annuì sorridendo << MI DISPIACE ESSERMI PERSA COSI’ TANTE COSE.. NON AVREI MAI VOLUTO CHE LE COSE ANDASSERO COSI’.. MI DISPIACE COSI’ TANTO! >> dissi nuovamente con le lacrime e lui mi abbracciò << ORA SEI QUI.. PER FARTI UNA NUOVA VITA.. >> disse lui e poi come era solito fare <<  MA DOVRAI DORMIRE SUL DIVANO! >> continuò sdrammatizzando..  

<< COSA FARAI OGGI? >> chiese Evan una volta sveglio.. Io non avevo dormito molto quella notte.. Sarà stato il fuso orario o la costante paura che mi ero portata dietro.. Alzai le spalle.. << CREDO CHE FARO’ UN GIRO PER AMBIENTARMI E.. ANDRO’ A TROVARE MADDIE.. DEVO FARMI CORAGGIO E AFFRONTARE ANCHE LEI.. >> risposi prendendo la tazza del caffe che mi stava offrendo lui << NON CE L’HA CON TE SE E’ QUELLO CHE PENSI.. E’ SOLO RIMASTA FERITA PER AVERCI CHIUSI FUORI DALLA TUA VITA PER TUTTO QUESTO TEMPO.. SAI QUANTO TENEVA A TE.. E’ STATA LEI LA PRIMA A VOLERTI IN CASA NOSTRA.. A VEDERTI COME UNA SORELLINA.. VOLEVA TANTO UNA SORELLA MA I MIEI DOPO DI ME HANNO CHIUSO BOTTEGA! >> disse facendomi ridere alla fine pensando ai suoi genitori in scene << DAI EVAN.. NON VOGLIO IMMAGINARMI I TUOI GENITORI.. >> esclamai facendolo ridere mentre simulava il vomito.. Poi ad interromperci fu qualcuno che bussò alla porta.. Evan fece la faccia dubbiosa segno che non aspettava nessuno.. Quando aprì una furia con un gran pancione entrò dentro casa senza nemmeno salutare << QUANDO MI AVRESTI DETTO CHE SARESTI VENUTA? DEVO VENIRLO A SAPERE DAI COLLEGHI DEL MIO COMPAGNO?? >> disse arrabbiata e puntandomi un dito contro.. La guardai.. Sembrava proprio una mamma alle prese con una figlia che ne aveva appena combinata una.. << SCUSA MADDIE.. E’ CHE E’ STATA COSI’ IMPROVVISA LA DECISIONE.. NEMMENO EVAN LO SAPEVA.. >> cercai di spiegare ma non accennò a rilassarsi.. << POTEVI CHIAMARMI APPENA SEI PIOMBATA QUI.. TI HANNO PRATICAMENTE CONOSCIUTA TUTTI.. NON FANNO CHE PARLARE DI TE AL COMANDO >> disse lei e aggrottai la fronte << COSA? >> chiesi confusa e guardai Evan che si portò una mano dietro la nuca << BEH.. CREDO SIA PER IL SALVATAGGIO DI IERI.. CREDO! >> farfugliò e lo guardai male << MA LA COSA CHE MI FERISCE RIMANE COMUQUE CHE NON MI HAI AVVERTITA TU.. MAYA TORNI QUI E PENSI DI CAVARTELA CON UN MI DISPIACE?? >> s’intromise Maddie e la guardai realmente dispiaciuta << BENE.. IO VADO A LAVORO.. A DOPO! >> ci salutò Evan prima che potessimo dire qualcosa.. Cadde così il silenzio.. Maddie mi guardava torva ma nel frattempo si era seduta sulla sedia del tavolo... presi un bel respiro.. << MI DISPIACE SUL SERIO.. SONO STATA STUPIDA.. E INGRATA.. E TANTE ALTRE COSE INSIEME.. DOVEVO DIRTELO MA CREDIMI NON NE HO AVUTO IL TEMPO.. O FORSE HO AVUTO PAURA DELLA TUA REAZIONE.. CHE COMUNQUE E’ ARRIVATA LO STESSO.. E MI SENTO UNA STUPIDA ANCORA DI PIU’ VISTO CHE SEI INCINTA E L’ULTIMA COSA CHE DOVRESTI FARE E’ ARRABBIARTI.. >> dissi e lei alzò lentamente la testa per guardarmi.. << CREDI SUL SERIO CHE NON SAREI STATA FELICE DI VEDERTI.. DOPO TUTTO QUESTO TEMPO CHE SEI STATA VIA? MAYA SEI MIA SORELLA, ANCHE SE NON DI SANGUE, MA NEL CUORE E’ COSI’ CHE TI VEDO.. ESATTAMENTE COME VEDO EVAN.. MI HAI FERITO MOLTO, NON LO NEGO, SEI ANDATA VIA SENZA UNA SPIEGAZIONE, FACENDOCI PREOCCUPARE MOLTO.. POI CI DICI CHE STAVI IN EUROPA E CHE PER UN PO’ SARESTI STATA LI, E UN’ALTRA VOLTA IL SILENZIO.. CAPISCO CHE VOLEVI TROVARE LA TUA STRADA MA UN MESSAGGIO O UNA CHIAMATA.. SEI SPARITA PER ANNI.. E ORA RITORNI SENZA UNA SPIEGAZIONE PLAUSIBILE E DELLE SCUSE.. >> disse lei e sprofondai ancora di più nel malessere che provavo nel sapere che li avevo feriti e delusi.. Mi sedetti anche io su un'altra sedia e misi la testa sulle mani, cercando di coprire le lacrime che erano iniziate ad uscire.. << MI DISPIACE.. NON HO VOLUTO ASCOLTARVI.. MI AVETE MESSO IN GUARDIA COSI’ TANTE VOLTE CHE HO PERSO IL CONTO E INVECE DI ASCOLTARE VOI.. HO DATO ASCOLTO AL MIO CUORE O A QUELLO CHE CREDEVO PROVASSI.. MA LE COSE SONO SEMPRE PIU’ PEGGIORATE.. >> dissi con la voce leggermente spezzata << MAYA?? COSA VORRESTI DIRMI??.. TI PREGO DIMMI CHE NON TI.. >> disse Maddie facendomi alzare la testa ed è li che notò il livido sul mio collo.. Le si riempirono gli occhi di lacrime.. << MAYA!! >> susurrò.. << E’ STATO IL LIMITE.. LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO.. SONO SCAPPATA QUANDO LUI E’ ANDATO A LAVORO.. E’ STATO COSI’.. >> raccontai ma mi bloccai colpita dai singhiozzi.. Lei si fece vicina e mi abbracciò e sentii tutto il suo calore, di sorella, di amica, e di futura mamma << SEI AL SICURO ADESSO.. QUI NESSUNO TI POTRA’ MAI FARE DEL MALE.. CI SAREMO NOI A PROTEGGERTI.. QUEL BASTARDO LA PAGHERA’ PER TUTTO IL MALE CHE TI HA FATTO! >> disse lei e sapevo che aveva ragione ma era lo stesso difficile..  

Passammo la mattina insieme, a raccontarci cose nuove e cose del passato, fin quando lei non andò via e rimasi di nuovo sola.. In quella casa vuota e silenziosa, in quella nuova e grande città.. In quella nuova vita che volevo a tutti i costi creare e dimenticare quello che avevo passato..  

CAPITOLO 2 (parte1)

<< LO SAI, MAYA, CHE QUESTO E’ IL GELATO PIU’ BUONO CHE C’E AL MONDO?? >> disse Evan camminando per la strada e gustandosi il suo gelato, felice come un bambino.. << EVAN, NON HAI PIU’ 5 ANNI LO SAI? >> dissi prendendolo in giro e lui fece spallucce << CHE C’E NON POSSO DIRE CHE IL GELATO E’ BUONO ED ESSERE FELICE? >> replicò lui facendomi ancora più ridere e camminammo per un po' spensierati e tranquilli.. Fin quando non sentimmo uno sparo provenire da un negozio di gioielli e il tempo di guardare in quella direzione che un uomo con passamontagna uscì correndo reggendo una borsa tra le mani.. Guardai Evan che buttò il suo gelato e iniziò a correre all’inseguimento.. Provai a fermarlo << HA UNA PISTOLA, EVAN! >> urlai ma non mi diede ascolto << VAI NEL NEGOZIO.. FORSE QUALCUNO E’ FERITO.. CHIAMA IL 911! >> rispose mentre correva.. E con titubanza mi avvicinai al negozio iniziando a chiamare il 911 – 911, QUAL’E’ L’EMERGENZA? -- << SI.. CREDO CI SIA APPENA STATA UNA RAPINA IN UNA GIOIELLERIA.. >> risposi timorosa – signorina ne è sicura? Dove si trova? -- rispose l’operatore << NE SONO SICURA.. ABBIAMO VISTO IL RAPINATORE FUGGIRE VIA.. MA PRIMA ABBIAMO SENTITO UNO SPARO.. DI PISTOLA.. SONO AL 734 DI BROADWAY.. E.. OH NO C’E UNA DONNA A TERRA E SANGUINA DA UN FIANCO.. >> risposi avvicinandomi al negozio il giusto per vedere all’interno.. E trovai la donna a terra che si reggeva la gamba che sanguinava.. Mi avvinai velocemente ma la vidi impallidire e mi guardò impaurita << NON VOGLIO FARLE NULLA SIGNORA.. SONO AL TELEFONO CON IL 911 E ARRIVERANNO PRESTO I SOCCORSI.. >> dissi e misi nel frattempo il vivavoce.. -- SI, HO APPENA MANDATO I SOCCORSI.. SIGNORINA POSSO CHIEDERLE IL SUO NOME? -- spiegò l’operatore << MI CHIAMO MAYA BAKER E SONO CON LA SIGNORA.. >> e guardai la signora << JANE FOREST.. E SONO LA PROPRIETARIA DELLA GIOELLERIA.. >> rispose ma poi tossì che le provocò ancor di più dolore.. Stava perdendo molto sangue << IO NON MI SENTO MOLTO.. >> sussurrò poi e socchiuse gli occhi << JANE.. NO JANE, DEVE RIMANERE SVEGLIA OK.. I SOCCORSI STANNO ARRIVANDO E DEVE ESSERE FORTE.. >> dissi e sentii la voce dell’operatore chiedermi cosa succedeva << STA PERDENDO MOLTO SANGUE E STA PERDENDO I SENSI.. >> spiegai e poi mi tolsi la maglia rimanendo con la canotta e la portai sulla ferita della signora tenendo premuto.. Poi in lontananza sentii il suono delle sirene << JANE, STANNO ARRIVANDO.. RESISTA UN ALTRO POCHINO, RIMANGA CON ME! >> dissi e lei con le poche forze annuì lentamente.. In poco tempo fummo circondate dai vigili del fuoco, dai paramedici e dal sergente Grant << CI RINCONTRIAMO SIGNORINA BAKER.. SA COSA E’ SUCCESSO? >> chiese subito lei << SI.. IO E.. OH  MIO DIO EVAN?! >> iniziai ma mi venne in mente che mio fratello era corso dietro al rapinatore.. Corsi fuori seguita dalla poliziotta che non capiva << COSA SUCCEDE SIGNORINA.. CHI E’ EVAN? >> chiese ma un vigile si fermò vicino a noi togliendosi il caschetto e lo riconobbi << BUCK?? COSA E’ SUCCESSO A BUCK?? >> chiese guardandomi intensamente << IO.. ERAVAMO INSIEME QUANDO E’ SUCCESSO TUTTO.. LUI E’.. LUI E’ CORSO DIETRO AL RAPINATORE.. >> risposi e vidi Eddie stringere la mascella << MA PERCHE’ QUEL RAGAZZO DEVE METTERSI SEMPRE NEI GUAI! >> esclamò il sergente per poi annunciare qualcosa via radio << HO PROVATO A FERMARLO.. MA E’ FATTO COSI’.. NON RIESCE A STARE A GUARDARE.. >> dissi ed Eddie mi guardò annuendo << SI LO SAPPIAMO BENE.. TU.. TU STAI BENE?? >> chiese poi e i suoi occhi puntarono sulle mie mani che guardai anche io.. Erano completamente sporche di sangue.. << SI.. SI IO STO BENE.. NON E’ MIO IL SANGUE E’ DELLA SIGNORA.. >> risposi guardando dentro e vedendo che la stavano sistemando sul lettino per portarla via.. << COME STA? >> chiesi una volta uscii fuori e la paramedica dell’altra volta mi guardò sorpresa << STARA’ MEGLIO... HA LA MILZA PERFORATA MA GUARIRA... >> rispose lei e annuii ma mi sentii toccare una mano << GRA-ZIE MAYA! >> sussurrò attraverso la mascherina dell’ossigeno la signora Jane e mi limitai ad annuire guardandola andare via.. << UNA SETTIMANA E GIA’ IL SECONDO SALVATAGGIO.. SAI DOVRESTI CONSIDERARE DI FARLO PER LAVORO.. >> disse Eddie e lo guardai aggrottando la fronte.. << SONO SOLO CAPITATA NEL MOMENTO GIUSTO.. CREDO! >> risposi incerta ma le sue parole mi colpirono.. E mi ricordai che non avevo ringraziato l’operatore del 911.. Così decisi di andare direttamente alla fonte..
Una volta però recuperato Evan al distretto di polizia.. << POTEVA FARTI MALE.. COSA TI E’ VENUTO IN MENTE? >> sentii le urla di Maddie da fuori il dipartimento << NON E’ SUCCESSO NIENTE E LO HANNO PRESO.. GRAZIE A ME! >> rispose lui e poi mi vide entrare e fece girare la sorella più grande che mi corse incontro abbracciandomi << STAI BENE?? MI HA AVVERTITO CHIMNEY.. >> disse lei e la guardai interrogativa << CHI E’ CHIMNEY? >> chiesi e lei guardò il fratello << E’ STATA LEI A DIRMI CHE NON SE LA SENTIVA DI CONOSCERE I MIEI COLLEGHI.. O IL TUO FIDANZATO.. >> rispose lui e lei scosse la testa << NON SI CHIAMAVA HOWIE? E POI SUL SERIO EVAN? O DOVREI CHIAMARTI BUCK? >> dissi e Maddie rise << E’ UN SOPRANNOME .. AL CORSO PER VIGILI C’ERANO TRE EVAN E PER DISTINGUERMI HO INIZIATO A FARMI CHIAMARE COSI’ >> spiegò lui e poi fummo interrotti dal Sergente Grant che si avvicinò a noi << POTETE ANDARE.. MA BUCK NIENTE PIU’ EROISMI OK? >> disse lei ed Evan annuì grattandosi la nuca e poi la poliziotta guardò me << NON SO SE E’ DESTINO IL TUO.. MA SAI DOVRESTI PENSARE DI FARLO PER LAVORO.. SALVARE VITE SEMBRA FARE PER TE! >> disse lei per poi andarsene senza aspettare una mia risposta.. Rimasi di nuovo stranita da quella affermazione..  

<< SEI STRANA MAYA.. TUTTO BENE? >> chiese Maddie girandosi dietro dalla macchina in cui stava guidando Evan << IO.. SISI CERTO.. E CHE STAVO PENSANDO CHE NON SONO RIUSCITA A RINGRAZIARE L’OPERATORE DEL 911 >> risposi e lei annuì << E’ SEMPRE COSI’ PURTROPPO.. FINISCE LA CHIAMATA E MAI NESSUNO CHE RINGRAZIA.. IL MIO AMICO JOSH LO DICE SEMPRE.. LORO SONO I PRIMI CHE AIUTANO LE PERSONE E NON RICEVONO MAI UN GRAZIE.. MA POI CI FANNO L’ABITUDINE ALLA FINE SE HANNO SCELTO QUEL LAVORO SANNO CHE POSSONO AIUARE RIMANENDO A LORO POSTO E MOLTE VOLTE RIUSCENDO AD ESSERE DEGLI EROI SENZA VOLTO E SENZA NOME >> disse lei e mi venne in mente una cosa << GLI CHIEDERESTI SE HANNO BISOGNO DI PERSONALE? >> dissi e lei mi guardò sorpresa ed Evan inchiodò per poi girarsi << COSA? >> disse lui e alzai le spalle << POTREI PROVARCI.. QUESTI SALVATAGGI MI HANNO FATTO CAPIRE CHE FORSE IL MIO DESTINO E’ AIUTARE COME FATE ANCHE VOI.. SONO SICURA CHE OGNUNO DI NOI VORREBBE ESSERE AIUTATO COME FANNO GLI OPERATORI DEL 911.. E RIMARREI NELL’ANONIMATO LO STESSO NON ESPONENDOMI TROPPO.. >> spiegai e Maddie si aprì in un gran sorriso << CHIAMO SUBITO JOSH! >>  

 

E così la mattina dopo mi ritrovai al centro operativo del 911 con la mia divisa, se così si poteva definire, e insieme ad altre donne e uomini pronti a diventare nuovi operatori come me.. << TUTTI SIAMO SOTTO PRESSIONE.. MA QUELLO CHE CONTA E’ COME REAGIAMO.. ESSERE UN OPERATORE DEL 911 SARA’ UNA BELLA SFIDA.. SARA’ ESTENUANTE E RICHIEDERA’ UN GROSSO SFORZO EMOTIVO.. >> disse la coordinatrice Sue, una sorta di capo del centralino.. << LE PERSONE HANNO PAURA.. GLI SERVE AIUTO.. NOI SIAMO UN ANCORA DI SALVEZZA.. MA QUESTO LAVORO E’ ANCHE GRATIFICANTE.. CHIAMARCI E’ MOLTO PROBABILMENTE IL MOMENTO PIU’ SPAVENTOSO DELLA LORO VITA.. MA SE FACCIAMO BENE IL NOSTRO LAVORO.. SE I SOCCORSI ARRIVANO IN TEMPO E SE ABBIAMO UN PO’ DI FORTUNA.. ALLORA PUO’ DARSI CHE NON SARA’ IL MOMENTO PEGGIORE DELLA LORO VITA! >> concluse lei fermandosi al centro di un enorme stanza dove c’erano le varie postazioni degli operatori.. << NON SO SE SONO PRONTA PER QUESTO LAVORO.. SONO MOLTO EMOTIVA E SE DOVESSI FARE MALE? >> sussurrò una ragazza al mio fianco timida e timorosa << SONO SICURA CHE CI RIUSCIRAI.. IMPEGNATI AL MASSIMO CHE PUOI E IMPARA DAI MIGLIORI.. VEDRAI CHE POI ANDRA’ BENISSIMO.. >> o almeno lo speravo..  

Poi ognuno di noi fummo assegnati ad un operatore per iniziare il lavoro di affiancamento.. << SEI PRONTA? >> chiese Josh avvicinandosi a me e lo guardai incerta << SONO CON TE? >> chiesi e lui annuì con un piccolo sorriso per poi farmi cenno di seguirlo.. << IL LAVORO DI AFFIANCAMENTO E’ COSI’.. IO PARLO E TU ASCOLTI, COSI’ PUOI IMPARARE TUTTO SU QUESTO LAVORO.. SE HAI DELLE DOMANDE ME LE POTRAI FARE DURANTE I 10 MINUTI DELLA MIA PAUSA.. CHE SARA’ FRA 3 ORE E 12 MINUTI.. >> disse lui velocemente e sospirai cercando di farmi forza.. Intanto mi passò una sedia e la posizionai vicino a lui.. << PRIMA COSA: MENTONO TUTTI QUANTI E A VOLTE SANNO DI MENTIRE.. >> continuò e prima di sedermi mi passò un auricolare con un piccolo microfono.. Davanti a noi tanti schermi con diverse immagini e una tastiera da computer.. << ALTRE VOLTE, QUELLO CHE PASSANO IL QUEL MOMENTO, LI FA SVALVOLARE IL CERVELLO.. QUINDI NON PUOI MAI DARE PER BUONO TUTTO QUELLO CHE TI DICONO.. FIDATI SOLO DI TE STESSA.. SE UNA COSA TI SEMBRA UNA STRONZATA.. BEH FORSE LO E’! >> concluse e lo guardai scettica... poi arrivò subito una chiamata.. E un'altra ancora.. Praticamente finiva di parlare con una persona e tre secondi dopo parlava con un’altra e il tutto con una tranquillità e naturalezza.. Dopo non so quante chiamate, Josh si girò verso di me con un bel sorriso stampato in faccia.. << ALLORA.. CI SONO DOMANDE?.. NOOO.. FANTASTICO, BRAVA.. E’ IL TUO TURNO! >> disse e lo guardai allarmata << COSA?? COME IL MIO TURNO.. MA JOSH.. IO NON SONO ANCORA.. >> replicai ma mi spostò lo stesso dal mio posto cambiandolo con il suo << TRANQUILLA.. HAI VISTO UNA, NE FAI UNA, NE INSEGNI UNA.. SEI AL SECONDO STEP ORA.. E COMUNQUE SONO QUI VICINO A TE.. >> disse e presi un bel respiro e mi concentrai al massimo.. Nemmeno il tempo di riconnettere il sistema che arrivò la prima chiamata.. << 911, QUAL’E L’EMERGENZA? >> dissi cercando di tenere ferma la voce.. Qualcuno dall’altro capo del telefono rispose sussurrando – AIUTO, VI PREGO NON RIESCO A RESPIRARE – disse una voce di uomo.. << DOVE SI TROVA ADESSO SIGNORE? >> chiesi intanto guardavo lo schermo davanti a me con dei numeri e lettere che erano per localizzare i luoghi più velocemente.. -- TRA OCEAN PARK E LINCOLN BOULEVARD.. AL RISTORANTE DI SUSHI.. -- cercò di spiegare << OK, SIGNORE.. AVVERTE DOLORE AL PETTO OPPURE ALLE BRACCIA? >> chiesi cercando di capire come potevo aiutarlo -- NO, HO LA GOLA GONFIA – rispose << HA PER CASO QUALCHE INTOLLERANZA O ALLERGIA? >> domandai – SI, HAI FRUTTI DI MARE.. GLIELO AVEVO ANCHE DETTO – disse lui ma un rumore mi fece riflettere e tornare indietro << SIGNORE E’ PER CASO PER STRADA? SENTO COME IL RUMORE DI UNA MOTORE.. >> chiesi e vidi Josh guardarmi attento.. -- SI SONO IN UN PARCHEGGIO.. NELLA MIA MACCHINA! -- rispose sempre più a fatica.. << OK.. STA AVENDO UNA REAZIONE ALLERGICA.. STIA IL PIU’ POSSIBILE TRANQUILLO.. I SOCCORSI STANNO ARRIVANDO! >> risposi e la chiamata finì.. << WOW, MAYA.. COMPLIMENTI.. SEMBRA CHE TI ABBIA FATTO SEMPRE QUESTO LAVORO.. SEI RIUSCITA A NOTARE IL RUMORE DELLA MACCHINA COSI’ DA AIUTARE ANCORA DI PIU’ I SOCCORSI.. >> disse lui complimentandosi e dandomi anche una pacca sulla spalla.. Io avevo ancora le mani che tremavano.. Dopo ci furono delle chiamate di poco conto, alcune anche buffe..

Ma ad un certo punto tutto iniziò a tremare.. Non solo io, ma ogni cosa intorno a me, a noi, tremava, qualcosa cadeva.. Una scossa di terremoto fortissima.. La prima a cui assistevo in prima persona e sapevo che la faglia di Sant’Andreas era una delle più famose..  
<< E’ UN TERREMOTO.. UN FORTISSIMO TERREMOTO! >> urlò qualcuno e nel mentre mi buttai sotto la scrivania insieme a Josh, la corrente andò via rimanendo al buio totale.. Quando passò eravamo tutti terrorizzati ma Sue ci riportò subito nella realtà << PRONTI ALL’IMPATTO, RAGAZZI... SARA’ DURA  ORA! >> disse e nel mentre iniziarono ad arrivare chiamate una dopo l’altra.. Il terrore era ovunque e cercavamo di tranquillizzare come meglio potevamo le persone che chiamavano e di mandare i soccorsi a chi serviva.. Ma era ovunque il caos totale.. Il terremoto era stato di 7.1 e aveva devastato delle case, dei palazzi, ed era crollata una parte della sopraelevata della statale principale.. Ma quello che più temevo era un palazzo che si era piegato per la forte scossa e mio fratello e la sua squadra erano andati proprio li.. E così mi ritrovai davanti il televisore per cercare di capire come stava andando la situazione..  

" .. MENTRE I SOCCORRITORI CONTINUANO LA FATICOSA RICERCA DEI SUPERSTITI IN OGNUNO DEI 14 PIANI DELL’HOTEL, GLI ESPERTI TEMONONO CHE UNA FORTE SCOSSA DI ASSESTAMENTO POSSA FAR COLLASSARE L’INTERA STRUTTURA.. " 

 

Capitolo 2 (parte2)

<< FORZA SI TORNA A LAVORO! SO CHE OGGI DOVEVA ESSERE PER VOI UNA GIORNATA D’ADDESTRAMENTO.. MA LE CIRCOSTANZE CI PORTANO A VELOCIZZARE LE COSE.. SMISTATE LE CHIAMATE, TENETE LIBERE LE LINEE, E AIUTATE CHI POTETE SE RITENETE CONSONO.. >> disse Josh richiamando la nostra attenzione.. << IO... HO MIO FRATELLO PROPRIO LI.. E’ CON LA 118.. >> dissi e lui parve dispiaciuto << TUTTI NOI ABBIAMO QUALCUNO LI FUORI, MAYA.. ORA LA COSA MIGLIORE CHE POSSIAMO FARE PER LORO E’ IL NOSTRO LAVORO! >> rispose lui e aveva dannatamente ragione.. Annuii e dopo facendomi forza mi recai alla mia postazione.. Iniziai così a smistare le chiamate e cercare di tenere libero il più possibile il centralino.. La difficoltà era nel chiudere quelle chiamate non urgenti o al momento inutili, come ad esempio quella di una signora che non trovava più il suo gatto e voleva i soccorsi << SIGNORA PROVI A METTERE UNA SCATOLETTA DI TONNO VICINO A LEI.. SONO SICURA CHE USCIRA’ FUORI! >> risposi esasperata e passai oltre.. 

Josh si alzò dalla sua postazione e venne da me prendendo la mia tazza del caffè.. << NON SO SE E’ GIUSTO CHE IO RISPONDA ALLE CHIAMATE!! >> dissi guardandolo e lui scosse la testa << STAI ANDANDO BENE.. TI HO TENUTA D’OCCHIO TUTTO QUESTO TEMPO.. >> rispose lui << JOSH, CI SONO IN GIOCO DELLE VITE!! >> replicai e lui alzò le spalle << SENTI MAYA.. SIAMO GIA’ PIENI DI LAVORO QUANDO VA BENE.. MA OGGI DI SICURO NON VA BENE.. E TU SEI ENTRATA QUI STAMATTINA PER FARE ESATTAMENTE QUESTO.. PUOI FARCELA! >> disse e poi se ne andò mentre arrivò l’ennesima chiamata << 911 QUAL’E’ L’EMERGENZA? >> risposi e una voce di uomo rispose a sua volte con fare preoccupato – MI SERVE UN’AMBULANZA AL 6057 DI OLDSTOCK, MONTEBELLO.. -- disse << DI QUALE EMERGENZA SI TRATTA? >> chiesi sentendolo sempre più agitato – MIA MOGLIE.. E’ INCINTA DI POCO PIU’ DI 32 SETTIMANE ED E’ ENTRATA IN TRAVAGLIO CIRCA UN ORA FA -- spiegò lui << MI DICA IL SUO NOME SIGNORE.. >> dissi --  MI CHIAMO DREW HUSTON E MIA MOGLIE SI CHIAMA ASHLEY – disse lui << OK, DREW A 32 SETTIMANA SI E’ FUORI DALLA ZONA DI RISCHIO.. RIESCI A MONITORARE IL RESPIRO E LE CONTRAZIONI.. NON E’ DIFF.. >> gli dissi ma mi urlò contro – NO! HO DETTO CHE VOGLIO UN AMBULANZA! -- era molto agitato e capivo perfettamente la situazione che stava vivendo << DREW, PURTROPPO SONO TUTTE IMPEGNATE PER IL TERREMOTO...  QUANDO CE NE SARA’ UN DISPONIBILE NOI >> spiegai cercando di trasmettergli tranquillità.. Ma era esattamente il contrario  -- CHE VUOL DIRE?? CI SERVE AIUTO.. LEI NON.. -- urlò con la voce rotta dal pianto << PURTROPPO NON ARRIVERA’ NESSUNO.. MA STIA TRANQUILLO, CI SONO IO.. POTREI AIUTARLA E.. >> dissi ma lui mi bloccò -- NON PUOI.. LEI.. NON E’ COSCIENTE.. STAVAMO ANDANDO ALL’OSPEDALE QUANDO C’E STATA LA SECONDA SCOSSA.. E’ CADUTA E IL BAMBINO STAVA PER NASCERE! -- spiegò lui continuando a singhiozzare << SAI DOVE SI E’ FATTA MALE? >> chiesi iniziando ad agitarmi anche io.. -- ALLA TESTA.. SI E’ FATTA MALE ALLA TESTA.. LEI.. LEI STA PERDENDO SANGUE.. NON MOLTO PERO’ >> disse lui << E RESPIRA? >> chiesi ancora – HA IL RESPIRO MOLTO DEBOLE.. -- rispose << OK.. LE SOLLEVI LA TESTA E LA METTA SUL FIANCO SINISTRO COSI’ POTRA’ RESPIRARE MEGLIO.. >> spiegai e lo sentii trafficare.. Intanto controllavo sul monitor << A QUALE OSPEDALE STAVI PORTANDO TUA MOGLIE PRIMA DELLA SCOSSA? >> chiesi e in quel momento Josh si avvicinò interessato alla mia chiamata.. -- AL MONTEBELLO PRESBITIRIAN.. DEVO PORTARLA LI? -- disse lui e nel mentre cercavo una soluzione più veloce e fattibile per tutti e due.. E poi l’illuminazione << OK.. DREW ASCOLTAMI BENE.. METTI ASHLEY IN MACCHINA NELLA STESSA POSIZIONE CHE TI HO GIA’ DETTO.. TI STO MANDANDO VERSO UN INCENDIO! >> dissi e dall’altra parte non sentii altro che respiro affannato e agitato.. Nel mentre contattai i vigili in servizio in quella zona.. << CAPITANO MARTINEZ MI SENTE? SONO L’OPERATRICE MAYA BAKER.. C’E UNA GIOVANE DONNA SU UNA VOLKSWAGEN IN ARRIVO DA LEI.. LA DONNA E’ ALL’OTTAVO MESE DI GRAVIDANZA, PRIVA DI CONOSCENZA ED ERA ENTRATA DI TRAVAGLIO QUANDO E’ RIMASTA FERITA.. HANNO BISOGNO DI LEI, GLI SERVE DAVVERO UN MIRACOLO OGGI! >> spiegai velocemente << CE NE RIMANE GIUSTO QUALCUNO DA FARE.. LI VEDO.. PENSIAMO NOI A LORO E AL TRASPORTO IN OSPEDALE >> rispose lui << GRAZIE CAPITANO! >> sussurrai prima di chiudere quella chiamata e di fare un respiro lungo di sollievo << OTTIMO LAVORO MAYA... HAI TROVATO UNA VALIDA SOLUZIONE IN COSI’ POCO TEMPO.. CONTINUA COSI’!! >> si congratulò Josh e sorrisi appena non del tutto rilassata.. Ma avevo il cuore che mi scoppiava, sentivo di aver dato il meglio di me per aiutare quelle due persone in difficoltà.. 

Le ore passavano, l’ansia e la stanchezza si facevano sentire ma non si mollava.. Nella pausa mi catapultavo nella sala relax per sentire aggiornamenti.. Avevo mandato tantissimi messaggi anche a Maddie ma i telefoni avevano deciso di non prendere più il segnale.. Immaginavo gli ospedali pieni di persone bisognose.. Pensavo così tanto che non mi accorsi subito che mi squillava il telefono.. << PRONTO? >> risposi non spostando lo sguardo dalla televisione << MAYA, STAI BENE?? >> chiese Maddie con voce spezzata << SISI.. MADDIE SONO FELICE DI SENTIRTI.. TU STAI BENE? ERO COSI’ PREOCCUPATA.. I TELEFONI ERANO TUTTI IN TILT E NON SENTIRTI MI HA MESSO ANSIA.. >> dissi velocemente senza nemmeno respirare.. << STO BENE MAYA.. TRANQUILLA.. QUI E’ STATO UN CASINO MA MI HANNO MESSO A SMISTARE LE PERSONE NELLE VARIE AREE VISTO IL MIO STATO.. MA NON NEGO CHE SONO STATA TUTTO IL GIORNO IN PENSIERO PER LORO! >> disse lei e sentivo la sua voce affaticata segno che stava trattenendo le lacrime.. << LO SO.. ANCHE IO E NON FACCIO ALTRO CHE GUARDARE LA TELEVISIONE PER SAPERE QUALCOSA IN PIU’ MA HANNO CAMBIATO ZONA.. STANNO ANCORA CONTINUADO LE SCOSSE E DICONO CHE POTREBBE CROLLARE TUTTO DA UN MOMENTO ALL’ALTRO! >> risposi con il cuore che martellava.. << SI.. MA LORO SANNO QUELLO CHE FANNO.. LA LORO SQUADRA E’ UNA DELLE MIGLIORI.. SONO IN BUONE MANI E SE LA CAVERANNO.. >> disse lei cercando di essere convincente ma non sapevo se lo stava dicendo a me o più a se stessa << NON VOGLIO CHE TU RIMANGA DA SOLA, MADDIE.. PERCHE’ NON VIENI QUI.. STAREI PIU’ TRANQUILLA E.. NON VOGLIO CHE TI SUCCEDA QUALCOSA LI FUORI E’ PERICOLOSO! >> sussurrai cercando di trattenere le lacrime.. << OKOK.. MAYA.. VA BENE.. SARO’ LI FRA UNA VENTINA DI MINUTI.. NON HO VOGLIA DI STARE DA SOLA NEANCHE IO.. >> rispose e poi riagganciò.. Sospirai e poi arrivò Josh << JOSH STA VENENDO MIA SORELLA.. HA APPENA FINITO IL TURNO AL PRONTO SOCCORSO E NON VORREI CHE RIMANESSE SOLA.. E’ AL SETTIMO MESE DI GRAVIDANZA E IL SUO COMPAGNO E’ AL LAVORO NELL’HOTEL SPEZZATO.. E’ UN PROBLEMA? >> chiesi e scosse la testa << MADDIE E’ SEMPRE LA BENVENUTA QUI.. HA LAVORATO UN PERIODO QUI SAI? PER QUESTO CI CONOSCIAMO.. E’ FORMIDABILE, CON LA SUA FORMAZIONE DA INFERMIERA HA AIUTATO PARECCHIE PERSONE.. MA COMUNQUE BUON SANGUE NON MENTE! >> disse lui sorridendo e alzai le spalle per l’ultima frase << BEH IN REALTA’ NON SIAMO PROPRIO SORELLE DI SANGUE.. I SUOI GENITORI MI HANNO PRESO IN AFFIDAMENTO TANTI ANNI FA.. AVEVO 8 ANNI E I MIEI GENITORI ERANO IN SERVIZIO L’11 SETTEMBRE DEL 2001.. MIO PADRE ERA UN VIGILE DEL FUOCO E MIA MADRE UN PARAMEDICO.. FURONO TUTTI MANDATI LI A NEW YORK MA LORO NON TORNARONO PIU’ A CASA! >> spiegai persa nei ricordi << OH MIO DIO MAYA.. NON POTEVO SAPERE, SCUSAMI! DEVE ESSERE DIFFICILE PER TE VEDERE TUTTO QUELLO CHE IL TERREMOTO HA CAUSATO OGGI.. PERCHE’ NON STACCHI PER OGGI? IL TUO TURNO E’ FINITO DUE ORE FA! >> disse lui visibilmente dispiaciuto e negai con la testa << NON POSSO MOLLARE ORA.. QUI C’E BISOGNO DI ME E SE HO DECISO DI INIZIARE QUESTO LAVORO E’ ANCHE PER LORO! >> risposi e presi un bel respiro cercando di riprendere un po’ di forza.. 

Altre ore erano passate.. Maddie era li con me e mi aiutava a restare calma ma le notizie che arrivavano dall’hotel non era buone.. Qualcuno della squadra 118 era rimasto intrappolato sotto le macerie dopo l’ennesima scossa di assestamento.. La preoccupazione era alle stelle.. La notte era ormai scesa e sicuramente era più difficile lavorare li fuori...  

Ero seduta alla mia postazione quando Maddie corse verso di me con le lacrime agli occhi ma non erano di dolore << L’HOTEL E STATO EVAQUATO.. TUTTA LA SQUADRA E’ FUORI PERICOLO! >> disse lei e l’abbracciai rincuorata per poi prendere il mio telefono che iniziò a vibrare.. << E’ EVAN.. DICE CHE STA BENE E CHE CI VEDIAMO A CASA! >> dissi guardando Maddie che annuì più serena.. << VADO A CASA ANCHE IO.. PREPARO LA CENA A HOWE, SICURAMENTE TORNERA’ STRAVOLTO.. >> disse lei e poi insieme salutammo gli altri operatori e uscimmo dalla centrale..  

Quando Evan tornò a casa mi buttai fra le sue braccia.. << SONO STATA COSI’ IN PENSIERO PER TE.. >> sussurrai e lo sentii stringermi i fianchi << LO SO.. MI DISPIACE.. MA ALLA FINE E’ ANDATO TUTTO BENE.. ERO PREOCCUPATO ANCHE IO PER TE E PER MADDIE.. >> disse lui una volta che mi spostai << E’ STATA UNA GIORNATA TERRIFICANTE.. E COME PRIMO GIORNO.. >> dissi e lui si abbandonò sulla sedia di fronte al suo piatto pieno di cibo << WOW, MAYA TI SEI DATA DA FARE!! >> esclamò lui felice << HO PENSATO CHE AVRESTI POTUTO AVER FAME QUANDO TORNAVI DOPO LA FATICOSA GIORNATA.. >> spiegai e sorrise << E HAI AVUTO PROPRIO RAGIONE.. STO MORENDO DI FAME.. HO FATTO PRATICAMENE SOLO COLAZIONE OGGI! >> disse lui iniziando a divorare tutto.. Poi lo vidi fermarsi e leggere un messaggio appena arrivato.. Lo guardai con curiosità << OH.. EHM.. E’ EDDIE.. MI RASSICURA SUL FATTO CHE SUO FIGLIO STA BENE.. >> disse lui e aggrottai le sopracciglia << EDDIE HA UN FIGLIO? NON ME L’AVEVI DETTO.. >> dissi interessata alla cosa più di quanto credessi.. << SI.. LUI HA UN FIGLIO.. CHRISTOPHER.. E’ UN BAMBINO SPECIALE.. E’ NATO CON UNA PARALISI CELEBRALE.. ED EDDIE SI IMPEGNA MOLTO PER CRESCERLO AL MEGLIO.. >> spiegò e mi ricordai della foto di Evan che avevo visto il primo giorno, sul suo mobile in salotto.. provai qualcosa di nuovo verso quell’uomo che avevo visto poche volte ma che nascondeva sicuramente un forte dolore.. << E LA MAMMA? >> chiesi e lui scosse leggermente la testa << LEI..LI HA ABBANDONATI PER QUALCHE ANNO.. POI E’ TORNATA.. STAVANO PROVANDO A RIUNIRE LA FAMIGLIA, MA.. QUALCHE MESE FA HA AVUTO UN GRAVE INCIDENTE E NON.. >> raccontò e non finì la frase.. Capii cosa volesse dire e capii ancora di più la sofferenza che potevano provare Eddie e il suo bambino..  

Quel raccontò mi lasciò molti pensieri in testa..  

Capitolo 3 

Riprendersi da quella giornata fu difficile.. Ma si doveva andare avanti.. Per cui dopo una giornata di riposo, dopo una settimana intensa e piena, tornai alla centrale per iniziare quella seconda settimana di lavoro.. Arrivata in centrale un Josh tutto felice mi venne incontro << BUONGIORNO JOSH.. FELICE DI PRIMA MATTINA.. POI MI SPIEGHI COME FAI! >> dissi visto che ancora avevo gli occhi mezzi chiusi << OH BE NIENTE DI CHE.. PRESTO SONO SICURO CHE LO SARAI ANCHE TU! >> rispose lui e lo guardai interrogativa e lui non disse altro mi prese per un braccio e mi trascinò verso una postazione.. Li ad attenderci c’erano Sue e altri operatori che avevo conosciuto in quelle prime ore di lavoro.. << BENVENUTA TRA NOI.. OPERATRICE MAYA BAKER! >> disse Sue sorridendo e la guardai non capendo cosa significavano le sue parole << COSA? >> chiesi confusa e Josh mi fece segno verso la postazione << DA OGGI SEI UFFICIALMENTE UN OPERATRICE DEL 911..MAYA CONGRATULAZIONI! >> disse lui ed ero sempre più confusa << MA COME?!.. NON HO FINITO IL TIROCINIO.. IO NON >> dissi qualcosa a caso << VERO.. MA TI SEI DISTINTA NEL TUO AIUTO NELLA GRANDE EMERGENZA DEL TERREMOTO.. TU E POCHI ALTRI SIETE STATI OTTIME RISORSE.. PER CUI DICIAMO CHE IL TIROCINIO E’ STATO PIU’ VELOCE DEL PREVISTO! >> spiegò Sue e guardai lei e Josh incredula << IO NON SO CHE DIRE.. GRAZIE!! NON ME L’ASPETTAVO... MA SONO FELICE DI QUESTO RISULTATO.. NON VE NE PENTIRETE! >> dissi e poi tutti applaudirono e sorrisi ad ognuno di loro.. Dopo i vari complimenti ognuno tornò al proprio lavoro..  

<< NON POSSO CREDERCI.. IN COSI’ POCO TEMPO.. NON AVEVO DUBBI, MAYA.. HAI SEMPRE AVUTO QUALCOSA DI SPECIALE NELL’AIUTARE GLI ALTRI.. E SONO VERAMENTE CONTENTA PER TE.. STASERA ALLORA DOBBIAMO FESTEGGIARE.. A CASA NOSTRA.. UNA CENA SEMPLICE.. HOWIE SARA’ FELICE DI CONOSCERTI, FINALMENTE! >> disse Maddie per telefono che trasmetteva tutto il suo entusiasmo da donna incinta << SONO SICURA CHE IL TUO NON E’ UN INVITO MA E’ UN OBBLIGO.. QUINDI OK.. A STASERA E PORTERO’ ANCHE EVAN, TANTO LUI BASTA CHE MANGIA! >> risposi e la sentii ridere << BENE ALLORA MI TOCCA CUCINARE DI PIU’.. A PIU’ TARDI MAYA! >> rispose e tra le risate richiusi la chiamata..  

La giornata passò piuttosto tranquilla.. Risposi a chiamate semplici e di poco conto dove al massimo servivano solo i paramedici.. Cosi fu il momento di andare via.. Passai a salutare Josh ancora seduto nella sua postazione e sentii un nome conosciuto uscire dalla sua bocca << CHRISTOPHER DIAZ.. BENE CHRISTOPHER DOVE TI TROVI IN QUESTO MOMENTO? >> disse Josh e mi avvinai quel poco per leggere le informazioni sullo schermo.. Bene non era lontanissimo e se aveva chiamato sicuramente era successo qualcosa.. Salutai velocemente gli altri e mi catapultai fuori dal palazzo e presi il primo taxi che arrivò.. 10 minuti più tardi mi ritrovai davanti una casetta e un bambino seduto a terra parlava ancora al telefono.. Una signora giaceva a terra priva di sensi.. Mi avvicinai piano per non spaventare il bambino << CHRISTOPHER.. CIAO SONO MAYA E SONO LA SORELLA DI BUCK.. POSSO AIUTARTI? >> chiesi cercando di non essere troppo invadente.. Lui alzò la testa e mi guardò attraverso i suoi occhiali rossi.. << CIAO, MAYA.. LA MIA ABUELA.. E’.. E’ CASCATA E NON SI E’ MOSSA PIU’.. >> spiegò lui lentamente << OK.. HAI FATTO BENE A CHIAMARE IL 911.. POSSO PARLARCI IO ORA? >> chiesi e lui mi passò subito il telefono << JOSH, SONO MAYA.. >> dissi mettendo il vivavoce – MAYA?? MA CHE CI FAI LI? -- disse lui sorpreso << UNA LUNGA STORIA CHE DOMANI TI SPIEGO MA ORA DEVO SAPERE SE I SOCCORSI STANNO ARRIVANDO.. LA SIGNORA NON E’ COSCENTE..CREDO CHE CADENDO ABBIA SBATTUTO LA TESTA.. >> risposi velocemente e nel mentre controllai i parametri della donna << RESPIRA ANCORA MA DEBOLMENTE.. E I BATTITI SONO LEGGERMENTE ALTI.. >> continuai – OK, MAYA.. I SOCCORSI SONO QUASI ARRIVATI.. -- disse lui e poi guardai Christopher che tremava ancora.. Arrivarono i paramedici e iniziarono a controllare la signora facendo domande a cui risposi io perché Christopher non trovava le parole << TRANQUILLO CHRISTOPHER ANDRA’ TUTTO BENE.. LA TUA ABUELA STARA’ BENE.. >> dissi cercando di tranquillizzarlo e lui si strinse al mio corpo.. << SCUSATE.. IL BAMBINO E’ IL NIPOTE E SONO SICURA CHE VORRA’ ACCOMPAGNARE LA NONNA.. >> dissi ad uno dei due paramedici della 126.. << CERTO SIGNORINA MA DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO.. >> rispose e annuii sapendo che l’avrei dovuto fare io.. E così dopo la nonna, aiutai Christopher a salire sull’ambulanza e lo seguii..  

<< CONOSCI ANCHE IL MIO PAPA’ ? >> chiese durante il tragitto << SI CONOSCO IL TUO PAPA’... MA PER LAVORO.. >> risposi e lui sorrise << CHE LAVORO FAI TU? >> domandò curioso << SONO OPERATRICE DEL 911.. AIUTO LE PERSONE PORTANDO DA LORO I SOCCORSI.. COME HANNO FATTO CON TE OGGI.. >> spiegai e lui sorrise ancora << SII.. E SONO STATI VELOCI.. E LA MIA ABUELA POTRA’ STARE BENE! >> disse lui e annuii sorridendogli.. Una volta al pronto soccorso rimasi in sala d’attesa mentre la nonna veniva visitata e rimasi al fianco del bambino che si guardava intorno.. Poco dopo ci avvisarono che la nonna stava bene anche se aveva un piccola commozione celebrale e l’anca rotta e un infermiera ci disse che avevano avvisato anche il padre di Christopher..  

10 minuti dopo ecco che arrivava correndo e preoccupato, seguito da mio fratello.. << MAYA? MA CHE? DOV’E’ CHRISTOPHER? >> chiese subito lui e indicai poco lontano << CI SA FARE CON LE DONNE!! >> esclamai beccandomi un’occhiataccia da parte di Eddie << SCUSA.. TUA NONNA STA BENE.. E ANCHE LUI.. LO STAVA CHIAMANDO PER TORNARE IN CASA MA E’ INCIAMPATA ED E’ CADUTA.. HA UNA PICCOLA COMMOZIONE CLEBRALE E UN ANCA ROTTA.. >> spiegai e lui sospirò << E’ STATO MOLTO BRAVO.. HA CHIAMATO LUI IL 911.. >> continuai e lo vidi interrogativo << SE LUI HA CHIAMTO IL 911.. TU CHE CI FAI QUI? >> chiese e guardai un attimo anche mio fratello, anche lui interrogativo << IO.. BEH.. STAVO USCENDO DALLA CENTRALE E’ HO SENTITO LA CHIAMATA.. MI SONO PREOCCUPATA E SONO ACCORSA SUBITO POCO PRIMA CHE ARRIVASSERO I PARAMEDICI.. >> spiegai e nel mentre arrivò una signora ben vestita che chiamò Eddie << ZIA PEPA?? >> esclamò lui per poi avvicinarsi << EDMUNDO.. COSA E’ SUCCESSO? >> chiese lei preoccupata e lui le spiegò tutto.. Anche Christopher salutò la zia e poi si sedette su una poltroncina << E LORO CHI SONO? >> chiese poi la signora ed Eddie si girò verso di noi.. << LUI E’ BUCK.. UN MIO COLLEGA.. E LEI SUA SORELLA, MAYA.. HA AIUTATO CHRIS CON I SOCCORSI.. >> disse lui indicandoci e salutai la signora cordialmente << SEI UN PARAMEDICO?? >> mi chiese la zia e negai con la testa << SONO SOLO UN OPERATRICE DEL 911, SIGNORA.. >> risposi e sia che mio fratello che Eddie mi guardarono interrogativi.. Mi ero dimenticata che loro non sapevano niente << BEH SI SONO DIVENTATA UFFICIALEMENTE UN OPERATRICE.. PROPRIO OGGI! >> spiegai e subito mio fratello mi abbracciò felice della notizia.. Anche Eddie si congratulò ma fu piuttosto impacciato.. Poi lui e la zia tornarono a parlare fra di loro.. << EDMUNDO.. NON PUOI CONTINUARE COSI’.. LO SAI.. LEI NON E’ PIU’ IN GRADO >> disse lei.. Cercai di non ascoltare ma erano vicini e non potevo non sentire << LO SO, ZIA.. TROVERO’ UNA SOLUZIONE.. STO CERCANDO UN AIUTO PERMAMENTE MA TROPPI MODULI DA RIEMPIRE, SCARTOFFIE VARIE.. >> replicò lui.. Vidi Evan pensieroso e poi mi guardò << LA TUA EX TI HA INCASTRATO PER BENE!! >> disse lei furiosa e lui la guardò male << NON SONO INCASTRATO ZIA.. E’ MORTA SE BEN RICORDI.. >> disse lui << DEVI TORNARE A LAVORO E NON SEI INCASTRATO?? LO SO MA QUESTO ERA COSI’ ANCHE PRIMA.. MI DIASPIACE PER QUELLO CHE E’ SUCCESSO.. MA NON PUOI ANDARE AVANTI COSI’.. DEVI TROVARE IL MODO DI RISOLVERE QUESTA SITUAZIONE.. NEL FRATTEMPO POTRA’ STARE CON ME.. E.. >> disse ancora lei ma s’intromise Chris << PAPA’?? POSSO RIMANERE CON MAYA.. E’ MIA AMICA! >> disse sorprendendo tutti, soprattutto me.. Eddie mi guardò lui e poi me << CHRIS.. NON SAI NEMMENO SE LEI VUOLE.. NON >> disse ma lo bloccai << NON HO PROBLEMI.. POTRA’ STARE CON ME E A FINE TURNO POTETE VENIRE A CENA DA MADDIE.. AVEVA ORGANIZZATO UNA CENA PER IL MIO INIZIO DA OPERATRICE, LE FARA’ SICURAMENTE PIACERE AVERE OSPITI.. >> risposi e Chris mi abbracciò, Eddie era ancora interrogativo ma la zia sorrideva.. << BENE.. QUESTA RAGAZZA MI PIACE EDMUNDO.. E PIACE A CHRISTOPHER! >> disse lei e mi fece arrossire.. Una volta tutto sistemato andai a casa con Christopher che molto curioso faceva mille domande.. Mi preparai per la cena e poi insieme a lui prendemmo un taxi e andammo da mia sorella..  

<< OH BENE.. ECCOVI QUI, BEN ARRIVATI! >> disse lei aprendo la porta e abbracciandomi per poi guardare Chris << CIAO CHRISTOPHER, TI RICORDI DI ME??.. MI HANNO DETTO CHE OGGI SEI STATO MOLTO CORAGGIOSO.. >> disse lei e lui sorrise << CERTO.. SEI MADDIE LA FIDANZATA DI CHIMNEY.. SI, MAYA HA DETTO CHE SONO STATO UN EROE COME IL MIO PAPA’!>> rispose lui con tutta la sua ammirazione per il padre... << COSA HAI LI? >> chiese poi guardando il suo pancione << E’ UN BAMBINO MOLTO CURIOSO! >> esclamai vedendo la faccia di Maddie.. Lei si accarezzò la pancia << QUI DENTRO.. CHRISTOPHER.. C’E UNA BAMBINA.. QUANDO SARA’ PRONTA USCIRA’ E VEDRA’ IL MONDO.. >> disse lei e lui parve ancora più curioso << E DA DOVE USCIRA’?? >> chiese e feci molta fatica a trattenere le risate << OH.. BEH.. CHIEDILO AL TUO PAPA’ OK? SAPRA’ RISPONDERE MEGLIO DI ME.. >> disse imbarazzata ma poi iniziai a ridere e lei mi seguì.. Poi lo portai a sedersi sul divano e  mentre guardava la tv andai in cucina da mia sorella << E’ UN BAMBINO COSI’ FORTE! PERDERE LA MAMMA COSI’ PREMATURAMENTE E AFFRONTARE TUTTO NON DEVE ESSERE STATO FACILE.. >> commentai << SI.. E’ STATO TERRIBILE.. L’HANNO SOCCORSA LORO.. ED EDDIE ERA LI.. PURTROPPO NON C’E STATO MOLTO DA FARE.. E NON HA FATTO IN TEMPO AD ARRIVARE IN OSPEDALE.. SO CHE CI SONO STATI PROBLEMI TRA DI LORO, PRIMA, E CHE STAVANO CERCANDO DI RICREARE UN RAPPORTO, SOPRATTUTTO PER CHRISTOPHER.. >> spiegò lei mentre finiva di preparare la cena.. << SI MI HA DETTO QUALCOSA EVAN.. >> dissi ma non finii di parlare che la porta si aprì rivelando Howie, Evan ed Eddie.. << SIETE ARRIVATI FINALMENTE.. AVEVO UNA FAME! >> esclamò Christopher arrivando dal divano, sorridente.. E fece ridere anche noi.. << CHRISTOPHER HA PROPRIO RAGIONE.. ORA CHE SIETE QUI.. POSSIAMO FINALMENTE CENARE! >> continuò Maddie salutando il compagno e io feci lo stesso con imbarazzo soprattutto verso Eddie.. << IO VOLEVO BRINDARE.. >> disse Maddie una volta a tavola e guardando verso di me << A MAYA.. LA MIA SORELLINA.. FINALMENTE TORNATA DA NOI.. TI AUGURO IL MEGLIO E SONO FELICE PER IL TUO NUOVO LAVORO! >> disse commossa e la guardai intensamente sapendo a cosa si riferiva.. <> urlarono gli altri alzando i bicchieri ringraziai loro intimidita e finendo per scambiare uno sguardo più lungo con Eddie.. 

La cena passò tranquilla tra i racconti avvincenti dei tre uomini e delle storie di Christopher.. << VOI RAGAZZI.. RILASSATEVI PURE.. ANCHE TU MAYA SE VUOI.. >> disse Maddie iniziando a sparecchiare << NON SE NE PARLA.. SEI TU CHE TI DOVRESTI RIPOSARE SEMMAI DOPO TUTTO QUELLO CHE HAI CUCINATO! >> risposi e presi i piatti dalle sue mani.. Non riuscii  farla stare seduta, testarda com’era, ma almeno le cose più pesanti riuscii a farle io.. << ALLORA?! >> chiese guardandomi con un sorrisino malizioso.. << COSA? >> chiesi interrogativa << COME COSA? >> continuò lei e fece segno con la testa verso la porta dove si intravedeva Eddie << COSA STAI PENSANDO? >> chiesi e lei allargò il suo sorriso << DAI, MAYA.. SOLO UN CECO NON LO VEDREBBE.. LUI TI PIACE E A LUI PIACI TU.. SI VEDE E SI PERCEPISCE.. >> disse a bassa voce e arrossii lievemente ma feci la finta tonta << NO.. TI SBAGLI.. IO NON.. >> dissi ma non sapevo come rispondere.. Lo vidi poi uscire dalla finestra evidentemente a prendere un po' di aria, tanto Evan, Christopher e Howie stavano giocando a risiko.. << LASCIATI ANDARE MAYA.. LO DEVI A TE STESSA.. E’ UN BRAVISSIMO RAGAZZO E UN OTTIMO PADRE OLTRE CHE OTTIMO VIGILE DEL FUOCO.. NE HAI PASSATE TANTE E ANCHE LUI.. FORSE E’ IL DESTINO CHE VI HA FATTI TROVARE E NON PUOI FARTELO SFUGGIRE.. >> disse lei e la guardai.. Era sincera e aveva lo sguardo determinato.. Mi passò una bottiglia di birra e il bicchiere di coca cola che stavo sorseggiando.. << VAI! >> disse poi facendo segno con la testa.. Sospirai.. Presi il bicchiere e la bottiglia e un po' titubante raggiunsi la finestra.. Lo trovai appoggiato alla ringhiera che guardava un punto indefinito.. << TUTTO BENE? >> chiesi e trasalì sentendo la mia voce, ma poi si girò per guardarmi << TUTTO BENE.. DICIAMO! >> rispose e intanto allungai verso di lui la bottiglia che lui prese con un leggero sorriso << COME STA TUA NONNA? >> chiesi appoggiando un fianco alla ringhiera non molto lontano da lui.. Sospirò mettendosi con la schiena appoggiato e le gambe incrociate.. << BENE PER QUELLO CHE LE E’ SUCCESSO.. MA AVRA’ MOLTO TEMPO PER RIPRENDERSI DEL TUTTO.. E SONO NEI GUAI CON CHRIS.. ERA L’UNICA CHE POTEVA E VOLEVA AIUTARMI.. >> disse e dalla sua voce si sentiva tutta la preoccupazione.. << HAI PENSATO AD UNA TATA PER QUANDO NON VA A SCUOLA? >> chiesi e alzò le spalle << NON SO COME POTREBBE PRENDERLA.. UNA PERSONA ESTRANEA, CHE NON SA NULLA DI LUI, DELLA SUA ROUTINE, DELLE SUE COSE.. NON LO SO, NON CI HO MAI DATO PESO IN RELTA’.. >> rispose e sorseggiò la birra << CHRISTOPHER E’ UN BAMBINO MOLTO INTELLIGENTE E COMPRENDERA’ CHE SUO PADRE HA BISOGNO DI UN’AIUTO PER QUANDO LAVORA E CHE PER UN PO’ LA NONNA NON POTRA’ FARLO.. ANCHE IO ERO UN ESTRANEA PER LUI, MA OGGI SI E’ FIDATO DI ME.. COINVOLGILO CON LA SCELTA, SE A LUI PIACE SICURAMENTE E’ UN BUON PUNTO DI PARTENZA PER TUTTI E DUE.. >> dissi e lui mi guardò intensamente << HAI RAGIONE.. POTREI PROVARE.. GRAZIE DEL CONSIGLIO! >> disse e sorrise sincero.. << PERO’ ORA CHE CI PENSO POTREI CHIEDERE AI GENITORI DI EVAN IL CONTATTO DI UNA TATA CHE GUARDAVA LUI QUANDO ERA PICCOLO E CHE POI GUARDAVA ANCHE ME PERCHE’ ERO SEMPRE A CASA SUA.. >> dissi e lui mi guardò sorpreso e interrogativo << I SUOI GENITORI? >> chiese e volevo sprofondare.. Merda non ci avevo minimamente pensato... << OH.. BEH.. MADDIE ED EVAN NON SONO REALMENTE MIEI FRATELLI.. I LORO GENITORI MI HANNO PRESO IN AFFIDO QUANDO AVEVO 8 ANNI.. >> spiegai e mi guardò preso dalle mie parole << EVAN NON MI HA DETTO NIENTE.. >> replicò << PERCHE’ CI RITENIAMO FRATELLI MA NON DI SANGUE.. EVAN ED IO CI PORTIAMO QUALCHE MESE DI DIFFERENZA, SIAMO PRATICAMENTE CRESCIUTI INSIEME COME GEMELLI.. E MADDIE MI HA SEMPRE CONSIDERATA LA SUA SORELLINA.. LORO PER ME SONO UNA FAMIGLIA A TUTTI GLI EFFETTI ANCHE SE GLI HO DELUSI NON FACENDOMI SENTIRE PER UN PO’ DI ANNI.. >> raccontai e lo vidi interessato << COSA E’ SUCCESSO.. HAI TUOI VERI GENITORI? SE POSSO CHIEDERTELO.. >> chiese incerto e scossi l testa sospirando.. << AVEVO DA POCO FATTO 8 ANNI.. ERA L’11 SETTMBRE QUANDO ARRIVO’ LA CHIAMATA A MIO PADRE CHE ERA NEL SUO GIORNO LIBERO.. LO CHIAMARONO CON URGENZA ERA SUCCESSO QUALCOSA A NEW YORK E DOVEVANO ANDARE AD AIUTARE LE ALTRE UNITA’ DEI VIGILI DEL FUOCO.. MIA MADRE ERA GIA’ IN SERVIZIO COME PARAMEDICO.. NON GLI HO PIU’ VISTI NE SENTITI DA QUEL GIORNO.. UNO DEI 343 POMPIERI MORTI ERA MIO PADRE E UNA DEI 71 SOCCORRITORI IN UNIFORME ERA MIA MADRE.. SONO FIERA DI ESSERE FIGLIA LORO ED’ E’ ANCHE PER QUESTO CHE VOLEVO TROVARE QUALCOSA CHE AIUTASSE IL PROSSIMO COME HANNO SEMPRE FATTO LORO.. E’ UN MODO PER SENTIRLI PIU’ VICINO, CREDO! >> spiegai e una leggera lacrime, silenziosa, bagnò lenta la mia guancia e cercai di asciugare senza che lui se ne accorgesse ma senza molto successo.. << SCUSAMI.. NON AVREI DOVUTO CHIEDERTELO.. MI DISPIACE! >> disse serio e scossi la testa << TRANQUILLO.. MI MANCANO MA HO LORO.. MI HANNO RESO LA VITA PIU’ FACILE.. ANCHE SE IO NON SONO STATA MOLTO FACILE! >> risposi accennando un sorriso che lui ricambiò << EHI VOI DUE.. QUALCUNO CHIEDE DI VOI.. O MEGLIO DI MAYA! >> si affacciò Evan e dietro di lui Christopher con un sorriso biricchino.. Eddie scosse la testa arreso e sorrise facendomi segno di andare dentro per prima..

<< MADDIE, GRAZIE DI TUTTO.. E’ STATA UNA BELLA CENA! >> disse Eddie abbracciando mia sorella e lo seguì anche Christopher mezzo addormentato.. Salutammo anche io ed Evan e seguimmo Eddie e Chris fuori dall’appartamento.. << MAYA, CI VEDIAMO DOMANI?? >> chiese Christopher sorprendendomi e sorprendendo anche il padre.. << DOMANI PURTROPPO HO IL TURNO LUNGO AL LAVORO, CHRIS.. MI DISPIACE.. FACCIAMO LA PROSSIMA VOLTA OK? >> risposi e lui annuì per poi abbracciarmi.. Ricambiai imbarazzata.. Poi il padre lo sistemò sul veicolo.. << TIENI EDDIE.. E’ IL NUMERO DELLA BABYSITTER DI CUI TI PARLAVO.. PROVA A CHIEDERE MAGARI E’ DISPONIBILE.. >> dissi e gli passai il bigliettino.. Il numero lo avevo chiesto poco prima a Maddie e sapevo che lei poteva averlo in qualche modo.. << GRAZIE.. MAYA.. PER TUTTO! >> rispose lui e prese il fogliettino sfiorando appena le mie dita.. Ci guardammo intensamente.. Ma qualcuno s’intromise << BENE.. ORA VORREI ANDARE A DORMIRE.. DOMANI SI LAVORA! >> disse Evan salutando velocemente l’amico e prendendomi per un braccio trascinandomi via..  

<< COS’E TUTTO QUESTO SILENZIO? >> chiesi dopo qualche minuto in macchina << NIENTE.. PENSAVO.. >> rispose lui secco e lo guardai mentre guidava serio << PENSAVI?? EVAN TI CONOSCO DA UNA VITA E SO LEGGERE I TUOI SILENZI.. HAI QUALCOSA E NON VUOI DIRMELO.. >> dissi e lui mi guardò per un attimo e poi sbuffò << DA QUANDO TU ED EDDIE SIETE COSI INTIMI? >> disse poi stringendo il volante << INTIMI?? NON SO COSA TU ABBIA VISTO MA NON LO SIAMO.. ABBIAMO SOLO PARLATO UN PO’ STASERA E GLI HO DETTO CHE CONOSCEVO UNA VALIDA BABYSITTER PER CHRISTOPHER.. >> spiegai con tranquillità e lui alzò le spalle non molto convinto << HO VISTO..NON SONO SCEMO! >> disse e aggrottai le sopracciglia << VISTO COSA? EVAN E’ UN TUO AMICO.. HA UN FIGLIO SPECIALE E LO STAVO SOLO AIUTANDO... SEMBRA QUASI CHE TU SIA GELOSO! >> dissi e si fermò inchiodando.. Non mi ero nemmeno accorta che eravamo arrivati a casa.. << GELOSO?? MA TI PARE, MAYA.. SEI MIA SORELLA! >> replicò e poi uscì dalla macchina sbattendo la portiera.. Lo seguii << E ALLORA CHE C’E CHE NON VA? PERCHE’ NON TI STO CAPENDO.. >> dissi quai urlando e lo bloccai per un braccio.. << SONO SOLO PREOCCUPATO PER TE, MAYA.. SEI PIOMBATA QUI DOPO ANNI E DOPO ESSERE SCAPPATA DA UN UOMO VIOLENTO E TI SEI BUTTATA A CAPOFITTO IN QUALCOSA DI NUOVO DIVENTANDO ANCHE UNA SUPER EROINA.. NON PENSI MINIMAMENTE A COSA TI POSSA SUCCEDERE.. O A NOI.. E ORA TI INNAMORI DI UN ALTRO SENZA SAPERE CHI SIA.. SCONVOLGI DI NUOVO LE NOSTRE VITE E NON RIESCO A CAPIRE COSA STAI CERCANDO! >> rispose duro e mi bloccai.. Mi aveva appena sbattuto in faccia una verità scomoda a cui non avevo mai dato peso.. Sentivo il cuore galoppare << SCUSA.. HAI RAGIONE FORSE E’ STATO TUTTO UN ERRORE.. E’ STATO UN ERRORE RIPROVARE A PRENDERE DI NUOVO IN MANO LA MIA VITA.. DI USCIRE DA UNA SITUAZIONE CHE MI STAVA LOGORANDO.. HO CAPITO EVAN.. HO SOLO CREATO TANTI PROBLEMI A TE E ALLA TUA FAMIGLIA.. FORSE SIETE STATI MEGLIO SENZA DI ME.. >> dissi con voce quasi sussurrata poi mi girai e me ne andai velocemente, quasi correndo.. Non sapendo nemmeno dove andare.. 

Capitolo 4 

 

Rimasi per strada per un po’ di tempo.. Poi decisi di andare nell’unico posto dove potevo essere al sicuro.. C'era una calma innaturale alla centrale.. Gli operatori della notte stavano tranquilli nelle loro postazioni segno che la notte procedeva nel migliore dei modi.. Almeno per qualcuno era così.. 

 << MAYA?? >> esclamò Sue vedendomi sul divanetto e svegliandomi << HAI DORMITO QUI?? >> chiese sorpresa e mi passai una mano tra i capelli << SI VEDE COSI’ TANTO?? >> domandai sarcastica e lei alzò le spalle per poi passarmi il suo caffè << CREDO TI SERVA PIU’ CHE A ME.. COSA E’ SUCCESSO? >> chiese e intanto mi passò il bicchiere.. Alzai le spalle << HO LITIGATO CON MIO FRATELLO.. MA AVEVA TUTTO IL DIRITTO DI AVERCELA CON ME! >> risposi e poi sorseggiai un po' del liquido caldo che subito mi fece risvegliare per quanto era forte.. << MAMMA MIA SUE.. E’ UNA BOMBA! >> esclamai e lei se la rise.. << LA MATTINA HO BISOGNO DI QUALCOSA DI FORTE PER ESSERE ATTIVA.. E COMUNQUE NON SO PERCHE’ AVETE LITIGATO MA SO CHE LE COSE SI SISTEMANO SOLO SE SI PARLA.. >> disse lei con fare saggio e sbuffai sprofondando nel divano.. E poi entrò nella stanza Josh accompagnato dal suo solito buon umore.. Mi vide e il suo sorriso si spegne in automatico.. << OH MIO DIO.. TI E’ PASSATO SOPRA UN CARROARMATO PER CASO?? >> disse guardandomi e lo fulminai con lo sguardo << JOSH NON TI CI METTERE ANCHE TU.. NON HO PASSATO UNA GRANDE NOTTATA E QUESTO DIVANO DI CERTO NON E’ COMODO! >> esclamai in malo modo massaggiandomi le tempie.. Lui si girò verso Sue per chiederle qualcosa ma lei alzò le spalle e se ne andò.. Josh tornò a guardarmi, questa volta più serio.. << AVANTI.. COSA E’ SUCCESSO? >> chiese e lo guardai scuotendo leggermente la testa << HO DISCUSSO CON MIO FRATELLO IERI SERA.. E HO PREFERITO ANDARE VIA.. O MEGLIO HO COLTO LA SUA VELATA RICHIESTA DI TOGLIERMI DI TORNO.. PORTO SOLO PREOCCUPAZIONI PER LUI E PER LA FAMIGLIA.. E IL BELLO E’ CHE HA MALEDETTAMENTE RAGIONE.. NON PENSAVO PERO’ CHE MI BUTTASSE IN FACCIA COSI’ LA VERITA’.. NON DOPO.. >> risposi ma mi fermai << SENTI.. SO CHE NON E’ FACILE ACCETTARE DELLE PAROLE.. MA MAGARI DETTE PER RABBIA O MENTRE SI DISCUTE NON SI PENSANO SUL SERIO.. EVAN E’ UN RAGAZZO BUONO, FA IL VIGILE DL FUOCO SICURAMENTE PER SALVARE LE VITE DEGLI ALTRI.. E SONO SICURO CHE SALVEREBBE LA TUA AD OCCHI CHIUSI.. MA SEI TU CHE NON VUOI ESSERE SALVATA MAGARI.. O PROTETTA.. NESSUNO CHE NON SIA TE STESSA.. >> disse lui e le sue parole mi colpirono come schiaffi in pieno viso.. << TU AIUTI GLI ALTRI PER NON PENSARE A TE STESSA.. TI CONOSCO DA POCO MA HO NOTATO QUANTO TI BUTTI NELL’AIUTARE GLI ALTRI E CAPISCO ORA PERCHE’ LA SCELTA DI QUESTO LAVORO.. MA FIDATI ALMENO DI CHI TI VUOLE BENE! >> disse lui e mi alzai di scatto.. << NON CREDO CHE TU MI CONOSCA BENE JOSH.. ORA VADO A LAVORARE! >> risposi punta nel vivo della mia situazione.. Mi dispiaceva comportarmi così, con lui sempre carino e disponibile.. Ma dovevo uscire da quella conversazione.. Lo sentii sospirare mentre gli davo le spalle per uscire dalla stanza.. 

La prima parte della giornata passò piuttosto in fretta.. Cercai di ignorare gli sguardi di Josh e Sue e le chiamate e i messaggi dei miei fratelli.. Soprattutto quelli di Evan che aveva provato a scusarsi.. Ma al momento volevo solo ignorare tutti!  

A distrarmi dai pensieri fu l’arrivo di una chiamata.. << 911.. QUAL’E’ L’EMERGENZA? >> dissi e dall’altro capo un sospiro – SA-SALVE.. VORREI ORDINARE UNA PIZZA A DOMICILIO.. -- rispose una voce di donna.. Aveva detto che voleva una pizza? << PIZZA??.. SIGNORA HA CHIAMATO IL NUMERO SBAGLIATO.. >> risposi scocciata dall’ennesima chiamata inutile – NON CREDO.. LA FATE ANCORA CON IL FORMAGGIO?? AH, L’INDIRIZZO? CERTO E’ IL 225 HAYWARD STREET, APPARTAMENTO 3F -- continuò la donna e a quel punto capii che qualcosa non andava.. << SIGNORA E’ IN PERICOLO.. QUALCUNO LE STA IMPEDENDO DI PARLARE?? >> dissi e mi ritrovai ad avere dei flash fin troppo vividi nella mia mente.. -- SI, GIUSTO! -- rispose appena.. Tremavo mentre digitavo sulla tastiera.. << SONO, MAYA.. E FARO’ DI TUTTO PER AIUTARTI OK? I SOCCORSI STANNO ARRIVANDO.. HO BISOGNO CHE TU MI DICA QUANTE PERSONE CI SONO IN CASA.. >> dissi e intanto si avvicinarono Sue e Josh attirati dalle mie parole – UNA PIZZA MEDIA CON DEL SALAME E’ ABBASTANZA GRANDE PER DUE PERSONE? -- disse lei e a quel punto in sottofondo si sentì una voce maschile.. Capii tutto.. Presi un bel respiro cercando di rimanere lucida.. << OK.. HO CAPITO E RIESCI A DIRMI IL NOME PER L’ORDINE? >> chiesi – IL NOME SULLA CARTA E’ KRISTEN SMART.. -- disse lei e digitai il suo nome per una ricerca veloce.. << ASCOLTA.. L’UOMO CON TE E’ ARMATO? >> domandai e lei mugugnò in segno di assenso e sentii ancora l’uomo urlarle contro.. Mi salì ancora di più rabbia e disgusto.. Strinsi i pugni << PUOI ANDARE IN UN POSTO SICURO MENTRE ASPETTI? RISPONDI PEPERONI.. >> chiesi – NONO, ASSOLUTAMENTE NO PEPERONI! -- rispose frettolosamente << L’UOMO DI CUI PARLA E’ SICUAMENTE ANDREW SMART.. EX MARITO.. DUE PRECEDENTI PER AGGRESSIONE, LIBERTA’ VIGILATA CON ORDINE RESTRITTIVO >> sentii Sue da dietro le mie spalle.. Intanto i soccorsi erano partiti, richiamando anche la squadra della 118.. << SERGENTE GRANT IL SOSPETTATO E’ ARMATO E PERICOLOSO.. >> dissi << LO SARA’ ANCORA PER POCO.. >> rispose lei.. Poi tornai dalla donna << KRISTEN MI CONFERMI CHE TI TROVI AL TERZO PIANO? >> dissi con la voce che tramava come il resto del mio corpo – SI ESATTO.. -- rispose lei e cercai di trovare l’edificio e la finestra giusta.. Sentii di nuovo l’uomo urlarle contro questa volta più furioso.. -- TEMO DI DOVER ANNULLARE L’ORDINE.. IL MIO RAGAZZO NON VUOLE PIU’ ASPETTARE! -- disse lei in un sussurro impaurito.. Chiusi gli occhi immaginandomi al suo posto.. Lei aveva avuto il coraggio che io non avevo mai avuto.. << NONO.. TI PREGO KRISTEN NON RIAGGANCIARE.. POCO MENO DI DUE MINUTI E LA POLIZIA STARA’ FUORI LA TUA PORTA.. PUOI DIRMI SE LUI SI TROVA LI DAVANTI? >> dissi ma un urlo mi fece rabbrividire.. -- bella mossa, stronza! -- sentii dire da lui e mi alzai di scatto, l’aveva scoperta.. Guardai i miei due colleghi per un loro aiuto ma poi capii cosa fare << ANDREW.. DOV’E KRISTEN? >> chiesi cercando di rimanere impassibile.. -- E’ QUI DAVANTI A ME! -- rispose secco e sentivo dei gemiti – DI CIAO ALLA TUA AMICA! -- disse poi lui – TI.. TI PRE-GO.. TI PREGO! -- disse lei e pareva come strozzata.. O la stava strozzando sul serio.. Le immagini di me che pregavo Will si fecero strada prepotenti facendomi tremare le gambe.. No no, non dovevo farmi distrarre non ora! << ANDREW, ASCOLTA.. LA POLIZIA STA ARRIVANDO.. COME FINIRA’ QUESTA STORIA DIPENDE SOLO DA TE >> dissi  -- C’E SOLO UN MODO PER FARLA FINITA.. -- disse lui << SE COLLABORI PUOI CAVARTELA DIVERSAMENTE O ANDRAI IN PRIGIONE PER IL RESTO DELLA TUA VITA.. >> continuai – STA ZITTA.. STAI ZITTA.. HA ROVINATO TUTTO.. ROVINA SEMPRE TUTTO.. E’ COLPA SUA  -- replicò lui << NO.. LEI NON HA ROVINATO NIENTE.. LE COSE SI POSSONO SISTEMARE.. MA DEVI FARTI AIUTARE.. >> dissi e intanto Sue mi fece segno che i vigili erano pronti.. -- COME.. NESSUNO PUO’ FARLO! -- rispose lui << SI, PUO’.. QUALCUNO UN GIORNO MI DISSE CHE QUANDO SI CHIUDE UNA PORTA, SI PUO’ APRIRE UNA FINESTRA.. A VOLTE SI DEVE FARE UN SALTO NEL VUOTO.. PER AVERE LA LIBERTA’ >> dissi sperando con tutta me stessa che lei capisse.. Sentii trambusto, l’urlo di lui un NO secco.. Poi la voce del sergente Grant che entrava in quella casa.. << SOSPETTATO IN CUSTODIA! >> disse poi lei e le gambe cedettero << CENTRALE.. LA DONNA STA BENE.. LA PORTIAMO AL SICURO.. BEN FATTO! >> sentii poi la voce del capitano Nash.. E a quel punto ancora prima di poter ricevere complimenti.. Scappai in bagno chiudendomi dentro e scoppiando in un pianto liberatorio.. Ero riuscita ad aiutare quella donna.. Quante volte avevo voluto che qualcuno aiutasse me in quel modo.. Ma non avevo mai avuto il coraggio di chiamare.. Aveva ragione Josh, aiutavo gli altri perché volevo che qualcuno avesse fatto lo stesso con me..  

Rimasi li dentro per non so quanto tempo ma poi una voce mi fece rinsavire dal baratro in cui ero entrata << MAYA. .TI PREGO APRI.. O SFONDERO’ LA PORTA.. SAI CHE SONO CAPACE! >> disse Evan dall’altro lato e rimasi sorpresa nel sentirlo e nel saperlo li, dopo la notte scorsa.. Guardai dalla finestra e notai che si era fatto già praticamente buio.. Alzai il braccio e feci scattare la serratura.. Evan entrò velocemente richiudendosi la porta alle spalle.. Era ancora in uniforme e aveva il viso preoccupato.. Si chinò per stare alla mia altezza.. << CHE CI FAI QUI EVAN? >> chiesi con un filo di voce << SONO QUI PER TE.. PER VEDERE COME STAI.. E PER SCUSARMI.. >> disse lui calmo e alzai la testa per guardarlo << NON CE L’HO FATTA EVAN.. SAPEVO CHE QUELLA DONNA DOVEVA ESSERE SALVATA.. HO MESSO TUTTA ME STESSA NEL FARLO.. MA SONO CROLLATA ALLA FINE.. >> dissi con le lacrime che tornarono a bagnarmi il viso << COSA DICI MAYA.. SEI STATA BRAVISSIMA.. L’HAI AIUTATA A TORNARE A VIVERE.. AD ESSERE LIBERA.. QUEL FIGLIO DI PUTTANA MARCIRA’ IN CARCERE ED E’ SOLO GRAZIE A TE.. >> disse lui sedendosi e cercando di confortarmi << NO EVAN.. L’HO SALVATA PERCHE’ IN REALTA’ VOLEVO FOSSI IO QUELLA DA SALVARE.. >> dissi e lui mi guardò interrogativo << NON CAPISCO COSA INTENDI.. >> disse << HAI RAGIONE NEL PENSARE CHE SONO STATA EGOISTA E HO PENSATO SOLO A ME IN QUESTI ULTIMI ANNI.. VOLEVO TANTO PARLARVI.. MA NON POTEVO EVAN.. NON ME LO PERMETTEVA.. E IO HO CERCATO SOLO DI PROTEGGERVI.. DI NON FARVI PREOCCUPARE PIU’ DEL DOVUTO.. O SAREBBE STATO ANCORA PEGGIO PER ME E PER QUELLO CHE MI FACEVA.. E’ STATO TERRIFICANTE RIVIVERE NELLA MIA MENTE QUELLE IMMAGINI MENTRE PARLAVO CON QUELLA DONNA.. LEI HA AVUTO QUEL CORAGGIO CHE IO NON HO MAI AVUTO A PARTE QUELLO DI SCAPPARE.. >> spiegai tra i singhiozzi e lo vidi con la faccia del terrore misto a rabbia.. << NON PUO’ ESSERE.. MAYA PERCHE’ NON ME L’HAI DETTO PRIMA.. GLI AVREI SPACCATO LA FACCIA A QUEL BASTARDO.. COME HA POTUTO.. PERCHE’ NON HAI CHIESTO MAI AIUTO.. SAI CHE POTEVAMO AIUTARTI.. IO L’AVREI FATTO.. MADDIE.. >> disse lui e scossi la testa.. << ERO COSTANTEMENTE OSSERVATA DA LUI.. QUELLE POCHE VOLTE CHE MI PERMETTEVA DI SENTIRVI LUI ERA LI CON UN COLTELLO PUNTATO ALL’ALTEZZA DELLA PANCIA.. POI UN GIORNO MENTRE ERA A LAVORO HO TENTATO IL TUTTO PER TUTTO E SONO FUGGITA.. LUI NON SA DOVE ERO DIRETTA.. MA SONO SICURA CHE LO SCOPRIRA’ PRIMA O POI E MI VERRA’ A CERCARE.. >> spiegai e lui mio abbracciò << E NON SARAI SOLA QUESTA VOLTA.. CI SIAMO NOI.. CI SONO IO E SE DOVESSE CAPITARE QUI NULLA MI FERMERA’ DA FARGLI DEL MALE! >> disse lui e lo strinsi forte, cercando quell’appiglio che in quegli anni mi era mancato.. << ORA, PRIMA CHE A MADDIE PRENDA UN INFARTO E CHE JOSH NON ESCA PAZZO.. CHE DICI DI USCIRE FUORI? >> disse lui dopo quell’interminabile abbraccio << CERTO.. SI.. HAI RAGIONE.. IO HO SOLO BISOGNO DI DARMI UNA RINFRESCATA.. CAVOLI IL MIO SECONDO GIORNO DA OPERATRICE UFFICIALE E HO FATTO UN DISASTRO.. >> dissi lavandomi poi il viso << NAA... NON POTRAI MAI BATTERMI.. COMBINO DISASTRI UN GIORNO SI E L’ALTRO PURE! >> disse e mi fece scappare un sorriso e lui compiaciuto lo notò.. Uscimmo dal bagno e mi scusai per prima con Sue per il mio comportamento.. Lei capi e non chiese altro.. Poi parlai con Josh mi scusai anche con lui per come gli avevo risposto quella mattina.. Avevo finito il turno per cui alla fine andai via dalla centrale, con Evan e una sorpresa che mi aspettava fuori.. << EVAN.. SEI VENUTO CON I TUOI COLLEGHI? >> chiesi guardando il camion dove i suoi colleghi erano appoggiati ad aspettare.. << BEH ERO DI TURNO E DOPO AVER AIUTATO QUELLA DONNA, SIAMO TORNATI IN CASERMA.. ASPETTAVAMO QUALCHE CHIAMATA MA ALLA FINE MI HA CHIAMATO MADDIE PREOCCUPATA CHE TU TI FOSSI SENTITA MALE E NON RISPONDEVI.. CHE NON LO FACEVI DA IERI SERA IN REALTA’.. COME NON HAI RISPOSTO A ME PER TUTTA LA GIORNATA.. NON HANNO ESITATO AD ACCOMPAGNARMI.. >> spiegò e intanto il primo ad avvicinarsi fu un uomo di bell’ aspetto << CAPITANO.. LEI E’ MIA SORELLA MAYA! >> disse subito Evan e l’altro uomo alzò la mano verso di me << SONO FELICE DI CONOSCERTI, FINALMENTE.. EVAN PARLA MOLTO DI TE E ANCHE QUALCUN’ALTRO.. >> disse lui e sentii le guance arrossire << ANCHE PER ME E’ UN PIACERE CAPITANO.. ORA POSSO DARE UN VOLTO ALLA SUA VOCE.. >> risposi e sorrise.. Intanto anche gli altri si erano avvicinati.. Salutai Howie, conobbi la sua partner Hen, la donna con cui avevo parlato la prima volta che avevo salvato l’uomo all’aeroporto.. L'ultimo a salutarmi fu Eddie e non capii perché gli altri si allontanarono facendomi sentire in imbarazzo ancora di più << STAI BENE? >> chiese lui impacciato e preoccupato.. Accennai un sorriso << STO BENE.. GRAZIE! >> risposi e anche lui sorrise.. Poi Evan ci richiamò << SAI DEVO RINGRAZIARTI NUOVAMENTE.. HO CHIAMATO LA BABYSITTER CHE MI HAI CONSIGLIATO.. MI SEMBRA UNA BRAVA DONNA E INIZIERA’ DOMANI COME PROVA.. ANCHE CHRISTOPHER HA DETTO CHE LE PIACE.. E MI HA ANCHE CHIESTO QUANDO LO VIENI A TROVARE.. >> disse lui e l’ultima parte la disse con un leggero imbarazzo.. << MI FA PIACERE CHE HAI TROVATO CARLA VALIDA.. E’ UNA DONNA STRAORDINARIA E HA MOLTE CONOSCENZE IN QUALUNQUE AMBITO.. E PUOI DIRE A CHRIS CHE LO FARO’ PRESTO.. SEMPRE SE TU LO PERMETTI! >> dissi e non lo feci rispondere perché eravamo ormai vicino al camion e quindi agli altri.. << SEI PRONTA A FARTI UN GIRO CON NOI? >> disse Evan e lo guardai interrogativa << PERCHE’ E’ POSSIBILE? >> chiesi stupita << MA CERTO.. TI PORTIAMO A CASA.. E TORNIAMO IN CASERMA.. >> rispose il capitano e mi fece segno di salire..  

Lungo il tragitto notai che si comportavano veramente come una famiglia e non mancavano le prese in giro ad Evan.. Davanti il palazzo di mio fratello scesero tutti di nuovo per salutarmi << FAI LA BRAVA OK? CHIUDITI DENTRO E NON APRIRE AGLI SCONOSCIUTI O AD ALTRI UOMINI! >> disse Evan e lo guardai male << NON HO MICA 10 ANNI EVAN.. E POI ALLORA NON DOVREI APRIRE NEMMENO A TE! >> risposi e gli altri trattennero a stento le risate.. Poi uno dietro l’altro risalirono.. E rimase Eddie per ultimo << DOMANI.. TI ANDREBBE UN GELATO.. CHRIS AMA IL GELATO E GLI FAREBBE MOLTO PIACERE VEDERTI.. >> disse grattandosi la nuca << OK.. MI FAREBBE MOLTO PIACERE.. GRAZIE PER L’INVITO! >> risposi.. Lui sorrise, risposi al sorriso e poi salì e il camion partì lasciandomi da sola.. 

<< MAYA MAYA.. SIAMO QUI! >> sentii urlare qualcuno, mi girai e vidi Christopher appoggiato alle sue stampelle che cercava di alzare la mano verso di me.. E al suo fianco il padre che sorrideva imbarazzato verso la mia direzione.. << SCUSATE IL RITARDO.. NON SONO ANCORA BRAVA AD ORIENTARMI PER LOS ANGELES.. >> dissi una volta vicina e Chris rise per poi abbracciarmi << PENSAVO NON VENISSI PIU’ >> disse lui guardandomi << OH NON L’AVREI MAI FATTO.. SE MAI DOVESSE SUCCEDERE E’ PERCHE’ MI HANNO RAPITA! >> risposi alzando le spalle e vidi Eddie non gradire molto la mia battuta << SPERO NON DEBBA MAI SUCCEDERE.. >> sussurrò e lo guardai.. A distrarci fu lo stesso Chris << MA CI SAREBBE PAPA’ A SALVARTI.. COME FA CON GLI ALTRI! >> disse lui orgoglioso del suo papà.. Mi fece una gran tenerezza.. << BENE..PRIMA CHE QUESTO DISCORSO PRENDA UNA PIEGA STRANA.. ANDIAMO A MANGIARE IL GELATO CHRIS? >> disse Eddie e il bambino urlò dalla felicità facendoci ridere..  
Qualche minuto più tardi ci ritrovammo in una gelateria con delle mega coppe di gelato davanti a noi.. << AMO IL GELATO CHE FANNO QUI! TI PIACE MAYA? >> disse Christopher e annuii << UNO DEI MIGLIORI CHE ABBIA MAI MANGIATO.. >> risposi e lui sorrise felice.. Era un bambino così solare.. Eddie era stranamente silenzioso, ci guardava parlare, ridere e studiava la situazione.. << SAI ANCHE ALLA MIA MAMMA PIACEVA MOLTO IL GELATO.. MI AVEVA PROMESSO DI PORTARMELO DOPO LA SPESA.. MA POI E’ MORTA! >> disse ad un certo punto Chris con una tale tranquillità da gelarmi sul posto.. Guardai Eddie bloccato anche lui da quella frase.. << OH.. CHRIS, MI DISPIACE TANTO.. IO NON.. >> non sapevo proprio cosa dire.. Sapevo che doveva essere stato tremendo ma quella sua naturalezza era disarmante.. << BENE.. FORSE E’ IL CASO CHE ANDIAMO A FARE UNA PASSEGGIATA CHE NE DITE? >> s’intromise Eddie cercando la soluzione più facile e così ci ritrovammo sul molo Chris dava da mangiare agli uccelli poco lontano da noi mentre eravamo seduti su una panchina.. << MI DISPIACE PER QUELLO CHE HA DETTO PRIMA CHRIS.. DEVE ESSERE STATO DIFFICILE AFFRONTARE TUTTO.. PER LUI E PER TE >> dissi e lo vidi sospirare << E’ SEMPRE STATO UN BAMBINO SVEGLIO.. E QUELLO CHE PENSA LO DICE SENZA TROPPI GIRI DI PAROLE.. SUA MADRE CI HA ABBANDONATO QUANDO AVEVA 17 MESI.. DOVEVA AIUTARE LA MADRE GRAVEMENTE MALATA.. MA SAPEVO CHE ERO UNA DELLE SCUSE.. LEI NON HA VISSUTO BENE IL PROBLEMA DI CHRIS.. SI E’ DATA LA COLPA.. E IO NON HO SAPUTO AIUTARLA.. SONO SCAPPATO SUBITO DOPO LA NASCITA.. ERO UN MILITARE E DOVEVO FINIRE LA MIA MISSIONE IN PAKISTAN.. SONO STATO MESI FUORI E QUANDO SONO TORNATO LEI NON C’ERA PIU’ E CHRIS ERA STATO AFFIDATO AI MIEI GENITORI.. NON SONO RIUSCITO PIU’ AD ANDARE VIA.. MIO FIGLIO NON MI CONOSCEVA.. E NON POTEVA CRESCERE SENZA NESSUNO DEI SUOI GENITORI.. NON ERA GIUSTO.. IN TEXAS POI SONO DIVENTATO VIGILE DEL FUOCO E CI SIAMO TRASFERITI QUI PERCHE AVEVO BISOGNO DI CAMBIARE ARIA.. POI LA MIA EX E’ TORNATA.. PRONTA A RIPROVARCI CON CHRIS.. >> spiegò lui con un velo di tristezza << CHRIS E’ COSI’ PER MERITO TUO EDDIE.. QUEL BAMBINO HA UNA FORZA CHE MI FA PENSARE CHE SPESSO CI FACCIAMO COSI’ TANTI PROBLEMI NOI STESSI CHE NON PENSIAMO CHE CHI NE HA SUL SERIO VIVE MEGLIO DI NOI.. LUI E’ COSI’ HA QUEL SORRISO SEMPRE SUL VISO.. E’ FELICE.. E QUESTO E’ ANCHE GRAZIE A TE.. >> dissi guardandolo intensamente.. Leggevo nei suoi occhi tante cose che teneva sepolte nel suo essere.. << SPESSO MI CHIEDO SE STO FACENDO LA COSA GIUSTA.. SE E’ GIUSTO CHE IO LAVORO, CHE LO LASCIO DA SOLO PER TANTO TEMPO.. CHE POSSA IN QUALCHE MODO SOFFRIRE E NON RIUSCIRE A CAPIRLO.. >> disse passandosi una mano fra i capelli.. << E’ COSI’ ORGOGLIOSO DI SUO PADRE.. DEL LAVORO CHE FAI.. GLI SI ILLUMINANO GLI OCCHI OGNI VOLTA CHE TI NOMINA.. STA FACENDO UN OTTIMO LAVORO CON LUI.. GLI STAI DANDO TUTTO IL TUO AMORE ED E’ QUELLO CHE CONTA DI PIU’.. MA E’ ANCHE VERO CHE NON PUOI ANNULLARTI DEL TUTTO.. E HAI BISOGNO ANCHE DEI TUOI SPAZI COME ANCHE LUI HA BISOGNO DEI SUOI.. >> risposi e lui sospirò << CERTO.. PER QUESTO HO ASSUNTO LA TATA! >> disse e lo guardai con un leggero sorriso << HAI ASSUNTO CARLA? >> chiesi e annuì << E’ FANTASTICO.. LO SAPEVO CHE SARFEBBE ANDATA BENE CON LEI.. NONOSTANTE QUELLO CHE LE ABBIAMO FATTO PASSARE IO ED EVAN, E’ SEMPRE STATA MOLTO DOLCE CON NOI.. E I SUOI BISCOTTI.. OH MIO DIO, LI FA ANCORA?? >> dissi entusiasta e lui rise per quel cambio, e le risate fecero avvicinare Chris incuriosito << OH, SI E CHRIS NE HA MANGIATI COSI’ TANTI DA FARSI VENIRE IL MAL DI PANCIA! >> disse Eddie << DI COSA STATE PARLANDO.. PERCHE’ RIDETE? >> chiese Christopher non capendo << STAVAMO PARLANDO DELLA TATA CARLA.. E DEI SUOI BISCOTTI.. >> disse Eddie al figlio che annuì << CARLA E’ MOLTO BRAVA A CUCINARE.. ALMENO PIU’ BRAVA DI PAPA’ >> disse lui e il padre gli fece il solletico << EHI COME TI PERMETTI.. IO SONO UN BRAVISSIMO CUOCO! >> lo riprese scherzosamente Eddie continuando a torturare il figlio che rideva all’impazzata << DOVRAI PROVARLO ALLORA! >> dissi facendo l’occhiolino a Chris mentre Eddie mi guardava interrogativo.. << SIII.. DAI PAPA’ DOVRESTI CUCINARE PER MAYA.. COSI’ ANCHE LEI PUO’ DARE UN GIUDIZIO! >> disse il bambino supplicando.. E sapeva benissimo che il padre non sapeva resistere alle sue richieste.. Ma mentre mi trovavo li con loro, in lontananza tra la folla del mercato intravidi una figura che ci fissava.. Qualcuno che conoscevo benissimo.. Il mio cuore prese a battere velocemente.. Non poteva essere veramente lui.. << MAYA?? TUTTO BENE? >> mi chiamò Eddie e distolsi lo sguardo da quel punto per guardarlo.. << IO.. SISI.. STO BENE! >> dissi e involontariamente mi alzai.. << SEI SICURA? TI AVEVO APPENA CHIESTO SE TI ANDAVA DI VENIRE A CENA.. >> continuò lui.. Intanto guardai di nuovo le punto di prima e di lui nessuna traccia.. << IO.. MI DISPIACE MA STASERA HO UN ALTRO IMPEGNO.. FACCIAMO UN ALTRA VOLTA OK? >> dissi con la voce tremolante.. Eddie mi guardò cercando di capire cosa stessi nascondendo e cosa mi avesse fatto cambiare umore così velocemente.. Si alzò e aiutò Chris a fare lo stesso.. << O- OK NESSUN PROBLEMA.. CERTO.. UN’ALTRA VOLTA >> ripeté lui come dispiaciuto.. << MI DIASPIACE SULE SERIO.. MA DEVOPRIOPRIOANDAREORA.. >> dissi velocemente cercando di rimanere calma.. Chris era rimasto in silenzio e non capiva << TI PROMETTO CHE LA PROSSIMA VOLTA VERRO’ OK? >> dissi abbassandomi alla sua altezza e dandogli un bacio sulla guancia.. Lui annuì << PROMESSO, MAYA! >> ripetè lui.. Poi guardai di nuovo Eddie ancora interrogativo .. << SCUSAMI ANCORA! >> sussurrai e poi scappai via..  

Negli ultimi giorni non solo avevo iniziato ad avere incubi, ora ci mancavano le visioni.. Non poteva essere già li.. Come poteva aver scoperto dove mi trovavo in meno di un mese.. Nessuno sapeva che ero li, nemmeno i miei genitori affidatari.. Ma poi mi venne in mente che probabilmente Maddie poteva avergli detto qualcosa.. Camminavo veloce guardandomi di continuo intorno.. Arrivai a casa di Evan con il fiatone.. Lo trovai sul divano a guardare la tv e si sorprese nel vedermi già di ritorno.. << EHI.. GIA’ FINITO L’APPUNTAMENTO? >> chiese ma poi notò la mia faccia sconvolta e non propensa alle battute.. << MAYA...E’ SUCCESSO QUALCOSA? >> chiese alzandosi e negai con a testa << NONO.. E’ CHE.. CHRISTOPHER SI ERA STANCATO PER CUI SONO TORNATI A CASA.. SONO STATA BENE.. MA ORA CREDO CHE VADO A RIPOSARE ANCHE IO.. DOMANI SI LAVORA E DEVO ESSERE LUCIDA.. >> spiegai velocemente ma lui non parve crederci molto.. << OK.. E NON VUOI CENARE PRIMA? >> chiese e scossi la testa << NON HO MOLTA FAME.. ABBIAMO PRESO IL GELATO PER CUI STO APPOSTO COSI’.. >> risposi e lui annuì incerto .. feci per andarmene ma mi fermai << EVAN? HAI PER CASO DETTO AI TUOI GENITORI CHE STO QUI DA TE? >> chiesi e mi guardò interrogativo.. << NO.. NO.. NON SENTO I MIEI DA MESI.. SONO ANDATI IN GIRO PER IL MONDO CON IL NUOVO CAMPER.. ARRIVA SOLO UNA LORO CARTOLINA OGNI TANTO.. PERCHE’ ME LO CHIEDI E’ SUCCESSO QUALCOSA? >> disse e parve sincero.. Scossi di nuovo a testa << NONO.. NIENTE.. NON VOLEVO CHE SI PREOCCUPASSERO PER ME.. ANCORA.. OK, ORA VADO! >> dissi e scappai nella ma stanza.. Mi buttai sul letto ritrovandomi ad avere flash di quello che avevo visto.. di quello che avevo subito in tutti quegli anni che ero stata una succube..  

Capitolo 5 

I giorni successivi passarono lenti e pieni di incubi.. Ma non avevo più rivisto da nessuna parte il suo viso.. Probabilmente quel giorno l’avevo solo immaginato, dopo quello che avevo rivissuto aiutando quella donna.. Ma mi aveva anche aiutata.. Avevo capito che non dovevo mollare.. Ero riuscita a scappare e potevo anche difendermi.. Cosi senza troppi pensieri dopo la nottata passata in centrale, prima di tornare a casa mi fermai alla caserma 118..  

<< CIAO MAYA.. COSA TI PORTA DA QUESTE PARTI? >> chiese la prima persona che incontrai entrando.. << BUONGIORNO HEN.. STO CERCANDO MIO FRATELLO.. E’ QUI? >> chiesi e lei alzò le spalle scuotendo la testa << IN REALTA’ ANCORA NON ARRIVA.. AH ASPETTA.. ECCOLO! >> disse e finì indicando dietro di me.. Mi girai e vidi Evan arrivare insieme ad Eddie.. Mi vide e abbassai la testa imbarazzata << MAYA? CHE CI FAI QUI? >> chiese subito mio fratello avvicinandosi velocemente << E’ SUCCESSO QUALCOSA? >> continuò e lo guardai.. << OH NONO.. IO ERO VENUTA PER PARLARTI DI UNA COSA.. MA SE SEI IMPEGNATO POSSO ASPETTARE CHE TORNI A CASA.. >> dissi in imbarazzo visto che praticamente tutti si erano affacciati a guardarci.. Lui anche si guardò intorno e vedendomi a disagio << EHI MA NON AVETE NIENTE DA FARE VOI?? >> urlò e tutti tornarono alle loro faccende << COSI’ VA MEGLIO.. DIMMI TUTTO.. HO TEMPO FINO A QUANDO NON SUONERA’ LA CAMPANELLA! >> disse Evan scherzosamente.. Guardai un attimo verso Eddie che non aveva detto una parola se non un semplice ciao.. Ora era poco distante da noi a sistemare qualcosa nel camion. << IO ECCO.. PENSAVO CHE POTEVI AIUTARMI CON L’AUTODIFESA.. >> dissi e mi guardò interrogativo << VORRESTI FARE AUTODIFESA, MAYA?? PERCHE’ NON ME L’HAI MAI DETTO? >> chiese e alzai la testa << NON CI AVEVO PENSATO PRIMA.. E POI NON SO, MI SENTIREI PIU’ SICURA, CAPISCI CHE INTENDO? >> spiegai e capì cosa intendevo << C’E UN PROBLEMA PERO’.. >> disse lui grattandosi la nuca.. << COSA? >> domandai << IO NON SONO MOLTO BRAVO IN QUESTE COSE.. O MEGLIO NON FANNO FARE QUESTE COSE ALL'ACCADEMIA DEI VIGILI DEL FUOCO.. >> spiegò e vide un po' di delusione dipingersi sul mio viso << AH HO CAPITO.. PENSAVO CHE POTEVI AIUTARMI.. NON SAPREI A CHI ALTRO CHIEDERE.. CONOSCI QUALCUNO ALMENO CHE PUO’ FARLO?? >> dissi e ci pensò su poi fece uno scatto << MA CERTO! >> urlò quasi e fece qualche passo indietro prendendo Eddie per le spalle e spingendolo verso di me << MAYA.. TI PRESENTO IL TUO ALLENATORE DI AUTODIFESA! >> disse lui contento e lo guardai << CHE COSA? >> urlammo all’unisono io ed Eddie interrogativo quanto me.. << LUI E’ STATO IN ESERCITO.. HA FATTO PER ANNI QUESTE COSE IN PREPARAZIONE.. CHI MEGLIO DI LUI PUO’ AIUTARTI? >> disse Evan verso di me << AMICO.. MAYA VUOLE IMPARARE UN PO’ DI AUTODIFESA, CREDO CHE SOLO TU POSSA AIUTARLA IN QUESTO.. >> spiegò poi al suo collega che mi guardò ancora più spaesato << VUOI IMPARARE SUL SERIO? >> chiese poi e annuii << PUO’ SEMPRE ESSERE UTILE SAPERE COME DIFENDERSI.. >> dissi e cadde il silenzio << IO.. NON SO SE NE SONO CAPACE.. >> disse lui in imbarazzo << MA, CERTO CHE LO SEI.. E NON POTREI AFFIDARLA A NESSUN ALTRO SE NON A TE, AMICO MIO! >> disse Evan e lo guardai stupita di quella sua reazione.. Eddie mi guardava incerto.. << PER ME ANDREBBE BENE.. SE A TE VA OVVIAMENTE! >> dissi poi con il cuore che martellava a mille.. Ma prima che potesse rispondere la campanella annunciò un emergenza.. Corsero tutti a prepararsi.. Il capitano Nash mi salutò velocemente.. Evan mi passò di fianco correndo ma lasciando un veloce bacio sulla guancia.. Eddie prima di salire sul camion disse << STASERA ALLE 9.. TI ASPETTO QUI! >> e poi partirono velocemente.. Sospirai e una strana sensazione provai al livello dello stomaco.. 

Tornai a casa con mille pensieri.. Mi buttai a letto e mi addormentai all’istante.. Mi svegliai di soprassalto sentendo il campanello della porta suonare all’impazzata.. Guardai l’orologio che segnava le 12e30.. Aprii la porta senza nemmeno chiedere chi era ma qualcosa mi diceva che potevo stare tranquilla.. Sulla soglia c’era la panzona di mia sorella con delle buste in mano.. << HO PORTATO IL PRANZO.. NON MI ANDAVA DI MANGIARE DA SOLA ED EVAN MI HA DETTO CHE ERI A CASA.. >> disse lei facendosi spazio per entrare.. Perché la cosa mi puzzava? << OK.. MA SO CUCINARE SAI? >> dissi aiutandola poi a sistemare tutto sul tavolo.. << SI.. MA NON VOLEVO RISCHIARE.. E POI SI VEDE CHE TI SEI APPENA SVEGLIATA! >> replicò prendendomi leggermente in giro.. Presi le tovagliette e i bicchieri finendo di sistemare la tavola.. Sentivo il suoi occhi scrutarmi.. << AVANTI SPUTA IL ROSPO.. SO CHE SEI QUI PER CONTROLLARMI! >> dissi interrompendo quel silenzio troppo strano da parte sua.. << OK.. LO SO CHE MI DIRAI CHE VA TUTTO BENE.. MA LO STESSO SONO PREOCCUPATA PER TE.. VEDO IL TUO VISO STANCO E CHE STAI DIMAGRENDO MOLTO.. E POI QUESTA STORIA DELL’AUTODIFESA.. MAYA, COSA C’E CHE TI TURBA? >> disse seria e appoggiandosi allo schienale della sedia.. Sospirai appoggiando le braccia sul tavolo.. << DOPO LA CHIAMATA DI QUELLA DONNA.. IO.. HO INIZIATO AD AVERE INCUBI.. TROPPO VIVIDI E REALI.. TANTO DA FARMI IMMAGINARE COSE ANCHE FUORI.. >> iniziai a raccontare.. Nel mentre presi un pezzo di pane e iniziai a torturarlo senza mangiarlo.. << IMMAGINARE?? NON CAPISCO.. >> chiese lei e annuii.. << IL POMERIGGIO DOPO LA CHIAMATA ERO AL MOLO CON EDDIE E CHRISTOPHER PER UN GELATO.. E MI E’ SEMBRATO DI VEDERLO, MADDIE.. IN MEZZO ALLA FOLLA HO VISTO IL SUO VISO.. E’ STATO UN ATTIMO, IL TEMPO DI GIRARMI ERA SPARITO.. MA HO AVUTO PAURA.. HO AVUTO PAURA PER LE PERSONE CHE AVEVO AL MIO FIANCO.. COSI’ SONO SCAPPATA VIA.. MA QUESTA COSA MI STA OSSESSIONANDO.. E DEVO ESSERE PREPARATA NEL MOMENTO IN CUI LUI MI TROVERA’ SUL SERIO.. NON VOGLIO VIVERE CON LA PAURA DI NON POTERMI DIFENDERE, NON PIU’.. >> spiegai e lei mi guardava preoccupata << NON PUOI AFFRONTARE LA COSA DA SOLA MAYA.. CI SONO PERSONE COMPETENTI CHE POSSONO AIUTARTI A SVUOTARE LA MENTE.. NE HAI PASSATE TANTE E NON POSSO IMMAGINARE VERAMENTE COSA TI HA POTUTO FARE QUEL MALEDETTO INFAME.. DEVI PARLARE CON QUALCUNO.. DENUNCIARE LA COSA.. >> disse lei e negai con la testa << NON POSSO MADDIE.. SAPREBBE CHE L’HO FATTO IO E DIO SOLO SA COSA POTREBBE FARE.. NON POSSO METTERE VOI IN PERICOLO O QUALCUN’ALTRO VICINO A ME.. SE E’ GIA’ QUI DEVO ESSERE PRONTA A QUALUNQUE COSA POSSA FARE.. >> dissi e la sentii sospirare.. << ED EDDIE TI AIUTERA’ IN QUESTO.. >> disse poi guardandomi un pò maliziosa e ricambiai con un occhiataccia << EVAN LO HA PRATICAMENTE COSTRETTO.. E NON C’E NULLA TRQ DI NOI... VOGLIO BENE A CHRISTOPHER.. E’ UN BAMBINO SPECIALE.. E SAREBBE TROPPO COMPLICATO.. >> risposi e alzò un sopracciglio << MI PARE CHE LUI NON SI E’ RIFIUTATO MA CHE ABBIA ACCETTATO.. MAYA.. APRI GLI OCCHI.. E’ UN RAGAZZO STUPENDO.. UN PADRE MERAVIGLIOSO.. PERCHE’ PRECLUDERTI LA POSSIBILITA’ DI VIVERTI LA VITA COME MERITI.. SI VEDE LONTANTO UN MIGLIO CHE TI PIACE E ANCHE A LUI PIACI.. MA SIETE BLOCCATI.. MA NON SI PUO’ VIVERE COSI’ PER SEMPRE! >> disse lei e abbassai la testa.. << SOLO IL TEMPO CREDO POSSA DARMI LE RISPOSTE GIUSTE.. NON POSSO AVVICINARMI A QUALCUNO SENZA METTERLA IN PERICOLO.. QUEL BAMBINO POI NE HA GIA’ PASSATE TANTE.. E IL SOLO PENSIERO CHE GLI POSSA SUCCEDERE QUALCOSA MI UCCIDE.. EDDIE SICURAMENTE HA BISOGNO DI UNA DONNA DIVERSA DA ME.. >> risposi e non parve convinta << STAI SOLO CERCANDO DI CONVINCERE TE STESSA DI QUESTA COSA MAYA.. NON PUOI DECIDERE PER LUI.. E’ GRANDE ABBASTANZA DA CAPIRE COME COMPORTARSI.. E SE TU GLI LASCI L’OCCASIONE DI AVVICINARSI A TE VEDRESTI CHE TI FAREBBE BENE.. MA NON POSSO COSTRINGERTI, VOGLIO SOLO CHE TU STIA BENE E CHE VIVI AL MEGLIO COME MERITI.. COSI’ POI MAGARI LA PICCOLA JEE-YUN AVRA’ UNA CUGINETTA CON CUI GIOCARE! >> disse cercando di smorzare la tensione.. Risi appena << OH, BEH.. MAGARI FARAI PRIMA A FARE IL SECONDO! >> risposi e questa volta ridemmo entrambe..  

Maddie rimase con me per quasi tutto il pomeriggio.. Andammo un po' in giro cercando quella spensieratezza che ci era tanto mancata.. Facemmo anche shopping e le comprai una cosina per la piccola.. Per ora di cena tornò a casa così che anche io mi preparai per la prima lezione di autodifesa.. Arrivai alla caserma con molto anticipo e la trovai semi vuota, segno che erano fuori per qualche soccorso.. Ero agitata, forse anche troppo.. Mi resi conto solo allora che saremmo stati soli io ed Eddie, per la prima volta.. Mi stavo auto convincendo a fuggire via, ma il camion arrivò prima che potessi farlo realmente.. << BENE RAGAZZI.. IL TURNO E’ FINITO.. POTETE ANDARE.. MA PRIMA FATEVI UNA DOCCIA CHE PUZZATE! >> urlò il capitano Nash e poi si rese conto della mia presenza << OH, SCUSAMI MAYA.. NON TI AVEVO VISTA.. ABBIAMO AVUTO A CHE FARE CON UNA FOGNA ESPLOSA.. BRUTTA ESPERIENZA! >> spiegò e annuii con un leggero sorriso.. Intanto anche gli altri scesero dal camion e iniziarono ad avvicinarsi.. Ok, la puzza si sentiva eccome! E dovevano aver visto la mia faccia perché iniziarono ad annusarsi a vicenda.. << DAI MA CHE SARA’ MAI RAGAZZI.. >> scherzò Evan e gli altri lo presero ancora più in giro.. << DUE MINUTI.. IL TEMPO DI CAMBIARMI OK? >> disse poi Eddie e annuii intimidita << CERTO.. FAI CON CALMA! >> risposi e con un sorriso sghembo andò via verso gli spogliatoi.. << TUTTO BENE? >> chiese Evan una volta rimasti soli.. << TUTTO BENE.. MA POTEVI EVITARE DI PARLARE CON MADDIE.. MI HA FATTO DA BABYSITTER TUTTO IL POMERIGGIO! >> dissi e lui alzò le mani << SIAMO SOLO PREOCCUPATI PER TE E VOGLIAMO AIUTARTI.. NON PUOI SEMPRE COMBATTERE DA SOLA.. CI SIAMO PROMESSI UNA COSA DA BAMBINI, LO RICORDI? >> disse lui e annuii abbassando la testa.. Era stato subito dopo la morte dei miei.. << ERAVAMO DEI BAMBINI EVAN.. ERA TUTTO COSI’ DIVERSO.. >> dissi << MA CIO’ NON TOGLIE QUELLA PROMESSA.. SIAMO CRESCIUTI E' VERO.. MA COME ALLORA SEI MIA SORELLA.. E COME TALE DEVO PROTEGGERTI E DIFENDERTI COME FAREI CON MADDIE.. MA ORA LEI HA CHIMNEY E TU.. >> disse lui ma poi guardai di lato  e lui lo notò.. << O FORSE QUALCOSA STA VERAMENTE CAMBIANDO! >> sussurrò lui e poi guardò Eddie << TRATTALA BENE OK? >> disse verso l’amico che annuì e poi Evan ci salutò.. << OK.. SEI PRONTA? >> disse lui e annuii per poi seguirlo nella sala adibita a palestra.. << NON SONO COSI’ BRAVO COME DICE BUCK.. MI HANNO INSEGNATO LA BASE DI COME DIFENDERSI DA ATTACCHI RAVVICINATI.. >> spiegò una volta soli.. << LA BASE VA BENE.. >> dissi cercando di essere convincente ma lui era ancora titubante.. << OK.. BENE.. PER PRIMA COSA DEVI SAPERE CHE CI SONO DEI PUNTI VULNERABILI IN OGNI PERSONA, CHE SIA UOMO, DONNA, ALTO, BASSO, MAGRO O NON.. I PRINCIPALI SONO: OCCHI, NASO, ORECCHIE, GOLA, PETTO, GINOCCHIA, CAVIGLIE E INGUINE.. >> spiegò e cercai di memorizzare tutto.. << OK.. FACILI DA MEMORIZZARE.. MA NON DA COLPIRE.. CI VOGLIONO TECNICHE PRECISE.. >> continuò e fino a quel momento eravamo rimasti molto distanti.. << POSSO AVVICINARMI? >> chiese incerto e annuii e si avvicinò per poi chiedermi la mano.. << UNA DELLE MOSSE MIGLIORI E’ LA PRESA DEL POLSO.. AFFERRA IL MIGNOLO E L’ANULARE CON UNA MANO E IL MEDIO E L’INDICE CON L’ALTRA... >> disse e mi fece vedere come.. Aveva le mani calde e lisce per uno che faceva un lavoro dove le mani servivano anche se aveva i guanti.. Lo guardai un attimo e lui fece lo stesso.. Prese un respiro << P-POI TIRA LE DITA IN DIREZIONI OPPOSTE E CERCA DI ALLONTANARE IL POLSO DA TE.. >> continuò e facendolo provai un leggero dolore che mi fece gemere << OH SCUSAMI TI HO FATTO MALE? >> chiese lasciandomi subito e scossi la testa << NONO.. NON ME L’ASPETTAVO.. TRANQUILLO.. >> risposi e sgranchii le dita << OK.. ALLORA PROVA TU QUESTA VOLTA E NON PREOCCUPARTI NEL FARMI MALE.. >> disse e alzò la mano verso di me ma lo bloccai subito come mi aveva detto esercitando la giusta pressione per farlo gemere a sua volta e spostarsi all’indietro.. << BEH ERA BUONO.. BRAVA! >> disse e arrossii imbarazzata ma con l’adrenalina che iniziava a salire.. << POSSIAMO FARE QUALCOSA DI PIU’ RAVVICINATO? >> chiesi intimidita ma consapevole.. Fu sorpreso ma non si tirò indietro.. << OK.. ALLORA PRESUPPONIAMO CHE QUALCUNO TI PRENDA DA DAVANTI.. >> disse si avvicinò e mi abbracciò bloccandomi le braccia.. Potevo sentire il suo profumo e il mio cuore prese a battere più forte questa volta, più di quanto mi aspettassi.. Lo vidi deglutire un attimo, e sentivo il suo respiro aumentare.. << COSA DOVREI FARE ADESSO? >> chiesi cercando di rimanere lucida.. << S-SI.. CERTO.. ECCO LA COSA CHE PUOI FARE AVENDO LE BRACCIA BLOCCATE E ROMPERGLI IL NASO CON LA TESTA, COSI’ CHE L’AGGRESSORE SI DOVRA’ PER FORZA ALLONTANARE.. >> disse e per sbaglio alzai la testa troppo velocemente cogliendolo impreparato così da fargli male sul serio.. << OH MIO DIO, SCUSAMI EDDIE.. NON VOLEVO FARLO SUL SERIO.. >> dissi vedendo che si teneva sul serio il naso << TRANQUILLA NON FA NIENTE.. E’ CHE NON ME L’ASPETTAVO.. >> rispose lui e vidi un po' di sangue uscire dal naso.. Presi subito un fazzoletto e dell’acqua dalla mia borsa.. << VIENI, SIEDITI UN ATTIMO.. >> dissi e lo spinsi leggermente sulla panca per fare addominali.. Mi misi di fronte a lui e gli alzai la testa << DEVI RIMANERE COSI’ OK? IL SANGUE DOVREBBE FERMARSI PRIMA.. >> spiegai e lo vidi guardarmi.. Intanto bagnai un fazzoletto e lo pulii dal sangue facendo piano.. E poi cercai di bloccare l’emorragia infilando un po del fazzoletto nella narice destra.. << AIUTEREBBE UN TAMPONE MA NON SAPREI DOVE CERCARLO.. >> dissi e accennò un leggero sorriso << VA BENE COSI’.. VA GIA’ MEGLIO.. SAPEVI COSA FARE.. GRAZIE! >> disse e alzai le spalle << HO IMPARATO DALLA MIGLIORE.. MADDIE E’ SEMPRE STATA PORTATA PER QUESTE COSE.. E IO ED EVAN CI METTAVAMO SPESSO NEI GUAI E RIPORTANDO FERITE.. HA PRATICAMENTE IMPARATO SU DI NOI IL MESTIERE.. >> dissi e sorrise ancora di più probabilmente immaginandosi le scene.. << SCUSAMI SUL SERIO.. NON VOLEVO FARTI DEL MALE! >> dissi di nuovo tornando seria.. Mi prese una mano << NON L’HAI FATTO APPOSTA.. VOLEVI SAPERE COME LIBERARTI E L’HAI FATTO.. ANCHE MOLTO BENE DIREI! >> rispose stringendola leggermente tra la sua e guardandomi intensamente.. Eravamo così vicini ed ero sicura che dalla sua posizione potesse sentire il mio cuore scoppiarmi dal petto.. La campanella poi suonò interrompendo quel momento.. Mi allontanai andando verso la mia borsa.. << CREDO PROPRIO CHE PER OGGI PUO’ BASTARE.. >> dissi e anche lui si alzò togliendosi dal naso il fazzoletto e vedendo che non usciva più sangue.. << OK.. VA BENE.. >> rispose lui prendendo il suo borsone.. << TI FACCIO SAPERE QUANDO POTREMMO FARE LA SECONDA LEZIONE OK.. SE TE LA SENTI ANCORA OVVIAMENTE! >> dissi e lui annuì << CERTO, QUANDO VUOI.. >> rispose ed era tornato di nuovo l’imbarazzo tra di noi.. << GRAZIE ANCORA.. CIAO! >> dissi per poi girarmi e fare due passi verso la porta ma mi bloccò << CHE NE DICI DI MANGIARE QUALCOSA? IO STO MORENDO DI FAME, NON SO TU.. >> chiese e mi girai di scatto << VA BENE, CERTO.. HO FAME ANCHE IO! >> risposi senza pensarci due volte come spinta da qualcosa dentro di me che sperava in quella proposta..  

Cosi ci ritrovammo in un locale italiano << QUI FANNO UNA PIZZA DAVVERO OTTIMA.. >> disse lui tenendo la porta di entrata per farmi entrare.. Subito un cameriere ci venne incontro e chiamò per nome Eddie << EDDIE, CHE PIACERE VEDERTI.. MIO PADRE SARA’ CONTENTO CHE SEI QUI? >> disse il giovane ed Eddie ricambiò la stretta di mano << BENE GRAZIE JOHN.. >> intanto il ragazzo posò il suo sguardo su di me.. Poteva avere più o meno 17 anni.. << CHE SCORTESE CHE SONO.. BENVENUTA DA ORLANDO.. IL MEGLIO DELLA CUCINA ITALIANA.. SONO JOHN! >> disse ammiccando leggermente e non potei notare che Eddie corrugò la fronte << PIACERE MIO, SONO MAYA >> risposi solamente poi uscì dalla cucina un omone con il cappello da chef.. << EDDIE.. CHE PIACERE RIVEDERTI! >> disse avvicinandosi e notò subito anche me << OGGI IN COMPAGNIA DI UNA BELLA FANCIULLA? DOVE L’HAI LASCIATO IL MIO AMICO CHRIS? >> continuò << A CASA CON LA TATA.. AVEVO UN LAVORO DA FARE CON LEI E CI E’ VENUTA FAME! >> spiegò brevemente Eddie e l’uomo si animò ancora di più << E ALLORA SIETE NEL POSTO GIUSTO.. JOHN FALLI ACCOMODARE FUORI CHE STASERA SI STA DA DIO! >> disse e il figlio ci fece strada su una terrazza dove si poteva vedere tante stelle perché c’erano poche illuminazioni da quella parte.. Poteva sembrare romantico se non fosse che eravamo in tuta.. << ACCOMODATEVI E VI PORTO SUBITO IL MENU’ >> disse il ragazzo guardando solo verso di me e vidi Eddie sbuffare mentre si sedeva.. << E’ DA TANTO CHE VIENI QUI? >> chiesi una volta da soli e lui annuì << PIU’ O MENO DA QUANDO CI SIAMO TRASFERITI.. L’HO TROVATO PER CASO GIRANDO CON CHRIS E DA ALLORA CI VENIAMO SPESSO.. CHRIS ADORA LA PIZZA E QUI LA FANNO BUONISSIMA.. ORLANDO E’ ITALIANO HA CONOSCIUTO LA MOGLIE E SI E’ TRASFERITO SUBITO.. >> spiegò e annuii << COSA NON SI FA PER AMORE... >> pensai troppo ad alta voce che lui sentì e mi guardò stranito.. << COSA? >> chiese e scossi la testa << UN PENSIERO MIO.. TRANQUILLO! >> dissi cercando di trovare un altro argomento ma in mio aiuto tornò il giovane cameriere che ci lasciò i menù.. Lo aprii nel silenzio più assoluto.. C’erano veramente tante cose buone ma decisi per la pizza << COSA PRENDI? >> chiese poi Eddie vedendo che chiudevo il menù << PIZZA WURSTEL E PATATINE.. >> risposi e coprì una risata e lo guardai in malo modo << COSA C’E DA RIDERE? >> chiesi e lui mi guardò scusandosi << SCUSA E’ CHE DI SOLITO LA PRENDONO I BAMBINI.. E CHRIS.. >> rispose lui << MI STAI DICENDO CHE SONO UNA BAMBINA? >> chiesi facendo la finta offesa << NONO.. NON MI PERMETTEREI MAI.. SCUSA NON VOLEVO OFFENDERTI.. E’ CHE MI SORPRENDI SEMPRE! >> risposi e rilassai il viso << TRANQUILLO EDDIE.. MI HANNO SEMPRE PRESO IN GIRO PER PREFERIRE QUESTA PIZZA.. MA MI PIACE E CONTINUERO’ A PRENDERLA A VITA.. LA MARGHERITA E’ TROPPO BANALE E ALTRE COSE NON MI FANNO IMPAZZIRE.. >> risposi alzando le spalle e lui sorrise solamente annuendo.. Poi richiamò il cameriere e prese le nostre ordinazioni.. Cadde nuovamente il silenzio.. << COME VA CON CARLA? >> chiesi cercando un buon argomento che non facesse sentire il mio disagio.. << MOLTO BENE DIREI.. E’ BUONA E SUPER DISPONIBILE, SOPRATTUTTO CON GLI ORARI CHE FACCIO.. CHRIS LA ADORA...ORMAI MI FIGLIO NON VUOLE NEMMENO CHE IO CUCINI QUANNDO SONO A CASA! >> spiegò e rise alla fine e io con lui << E POI NON FA CHE PARLARE DI TE.. >> continuò e arrossii << PERCHE’ PARLA DI ME? >> chiesi e si fece un po' più serio.. Alzò prima le spalle << PER LUI E’ DIFFICILE ESERNARE I SENTIMENTI.. DICE QUELLO CHE PENSA MA SPESSO NON RIESCE A COMPRENDERE QUELLO CHE REALMENTE PROVA.. FINO A POCO TEMPO FA AVEVA ANCORA SPESSO GLI INCUBI.. SOGNAVA SUA MADRE MORTA.. RIUSCIVO A CAPIRE IL SUO DISAGIO TRAMITE I DISEGNI CHE FACEVA A SCUOLA.. ULTIMAMENTE GLI INCUBI SONO QUASI DEL TUTTO SPARITI.. E FA ALTRI TIPI DI DISEGNI.. >> spiegò e la cose mi fece aumentare i battiti.. << CHE TIPO DI DISEGNI? >> chiesi con un filo di voce.. Invece di rispondermi prese il suo cellulare e poi me lo passò.. << E’ UNO DEGLI ULTIMI CHE HA FATTO.. HO CERCATO DELLE SPIEGAZIONI.. L’UNICA COSA CHE MI DICE E’ CHE ORA I SUOI SOGNI SONO PIU’ BELLI.. >> continuò e guardai meglio la foto.. Era un disegno di Chris.. C'ero io mano nella mano con lui e dall’altra parte Eddie e sopra le nostre teste un angelo con la didascalia “ MOM” << I-IO NON SO CHE DIRE.. SONO FELICE CHE LUI STIA MEGLIO.. MA NON VORREI CHE LUI SI ILLUDESSE O NON VORREI FARLO SOFFRIRE IN QUALCHE MODO.. >> dissi e lui mi guardò intensamente ma non disse altro.. Avevo il cuore in gola e non riuscii nemmeno a finire la pizza.. Una volta finito, pagò il conto, contro il mio volere.. Salutammo il padrone del ristorante con il figlio, che ci fece promettere di ritornare insieme a Chris e tornammo alla macchina.. Tutto sempre nel silenzio più assoluto mi accompagnò a casa..  

<< SAREBBE COSI IMPOSSIBILE.. TRA ME E TE.. >> disse cercando il modo giusto.. Lo guardai girando la testa di scatto.. << E’ COMPLICATO EDDIE.. PER ME NON E’ COSI’ FACILE.. IO NON >> cercai di spiegare ma mi bloccai.. << E’ PER EVAN.. PERCHE’ SIAMO AMICI?? >> chiese quasi infastidito << ASSOLUTAMENTE NO.. PER ME EVAN E’ UN FRATELLO E SA CHE NON DEVE METTERSI IN MEZZO ALLE MIE SCELTE.. MA IL PUNTO NON E’ QUESTO.. >> spiegai << E QUALE SAREBBE? >> chiese cercando di capire.. Abbassai la testa e per un attimo nella mia mente apparve il viso spietato del mio ex.. << SONO IO IL PROBLEMA EDDIE.. NON CREDO DI ESSERE LA PERSONA GIUSTA PER TE E CHRIS.. MI DISPIACE! >> dissi e poi non lo feci parlare... aprii la portiera della macchina e fuggii per mia fortuna trovando il portone aperto visto un signore che era appena uscito.. Feci di corse le scale, come se temessi mi potesse fermare.. Davanti la porta di casa mi fermai a prendere fiato e sentii il cuore battere velocemente e le gambe tremare.. Aprii poi la porta ritrovandomi una scena alquanto imbarazzante.. Evan semi nudo sopra una ragazza anch’essa semi nudo.. << OH MIO DIO.. SCUSATEMI! >> urlai coprendomi gli occhi e fuggendo nella mia stanza.. Li sentii ridacchiare.. Io invece mi sentivo morire.. Mi buttai sul letto vestita e delle lacrime bagnarono il mio viso..