Gormiti - L'ultima leggenda

di SamBluefire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: L'isola di Gorm ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Nuova era ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Funerali ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Venti di cambiamento ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: L'incontro dei capi ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Il segreto dell'occhio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Fiamme della guerra ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: L'oscuro orizzonte ***
Capitolo 9: *** Capirolo 9: Qiral e Gorm ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Il principe di Gorm ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: L'isola di Gorm ***


Capitolo 1: L’isola di Gorm

L’isola di Gorm, un’isola così grande, così lontana e diversa da sembrare un mondo a parte, pur rimanendo una semplice isola in un mondo immenso.
Sin dall’inizio della sua storia è abitata da esseri con un aspetto inumano e che possiedo poteri inimmaginabili, essi sono i Gormiti, i figli dell’isola e si dividono in cinque tribù, ognuna per ogni elemento presente sull’isola: Terra, Mare, Foresta, Aria e Vulcano. Nonostante questi esseri così simili tra di loro, vivano da generazioni su quest’isola, eppure non sono mai riusciti a vivere insieme in pace e in armonia.
La prima generazione di Gormiti fu un periodo di caos, disordine e predazione, dove i Gormiti combattevano una guerra di tutti contro tutti, per stabilire una scala gerarchica dove ogni popolo cercava il proprio posto nel mondo e NESSUNO, voleva stare sotto qualcuno.
I primi signori dei rispettivi popoli erano potenti e aggressivi, ma poco intelligenti e odiavano gli altri popoli nonostante condividessero la stessa origine: Tanto tempo fa esisteva un uomo anziano e saggio che amava viaggiare per il mondo in cerca di un nuovo mondo, poi un giorno trovò l’isola di Gorm e dopo aver affrontato e sconfitto un essere infinitamente potente che minacciava lo sviluppo della vita sull’isola divise il suo cuore magico in cinque gemme chiamate “Occhi della vita” e ogni occhio ha creato la vita dagli elementi dell’isola originando i Gormiti.
Le prime due generazioni di Gormiti hanno passato anni a combattere un guerra fratricida, finché, non apparvero i signori della terza generazione i quali si sono dimostrati più intelligenti dei loro predecessori, grazie a un’evoluzione degli occhi della vita che hanno cominciato a dare alla luce Gormiti più intelligenti col passare del tempo, i signori terza generazione sono riusciti a trovare un compromesso: Il popolo della Terra sotto la guida del gormita Roscamar si sarebbe stabilito sotto terra sfruttando come ingresso al sottosuolo una caverna, il popolo della Foresta guidato da Asterg si stabilì nel cuore della foresta, il popolo del mare capeggiato da Lehander si ritirò negli abissi, il popolo dell’aria guidato da Tempestaquila s’impadronì delle montagne che ribattezzò “Picco del primo volo” e “Picco dell’aquila” e il popolo del Vulcano sotto la guida di Lavion si stabilì nel monte di fuoco.
Da allora i popoli vivono separati, a nessun gormita è concesso sconfinare nei territori degl’altri popoli e tanto meno mettere mano ai tesori o le risorse che il territorio possiede. Eppure c’è sempre qualcuno che non sa resistere e viola questa legge, e questo è l’unico motivo per cui dei Gormiti di diverse fazioni s’incontrano.
Sono passati molti anni e al giorno d’oggi i Gormiti hanno raggiunto la nona generazione, i Gormiti si sono evoluti, sono più intelligenti, hanno costruito, hanno coltivato e allevato animali, e sono diventati ancora più forti.
L’unica cosa che non è cambiata è la legge dei popoli separati e le piccole dispute che si scatenano quando uno gormita sconfina, i popoli non sono più in guerra, ma non sono neanche in pace.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Nuova era ***


Capitolo 2: Una nuova era

Il popolo della terra, abitante del sottosuolo, ha scavato e esteso il ventre della caverna di Roscamar fino a trasformarla in una città sotterranea interamente fatta di roccia e minerali, sfruttando cristalli che al buio s’illuminano hanno trovato il modo di fare luce in quella loro casa buia e dura, ha imparato ad allevare animali abituati a scavare o a vivere in caverna per nutrirsene, ha imparato a coltivare muschi, alghe e altre piante che si sviluppano sempre sottoterra per nutrimento e per le loro medicine.
Oggi è un giorno importante per il gormita Rocciatauro, finalmente ha finito di costruire la sua arena personale dove i suoi fratelli possono, se hanno voglia, risolvere una disputa con le maniere forti oppure cimentarsi in sfide per mettere alla prova la propria forza.
Tutto il popolo è riunito all’arena, esulta, grida il nome di Rocciatauro e applaude a lui, mentre Rocciatauro, al centro dell’arena con sguardo colmo di felicità e orgoglio, osserva i suoi amici e fratelli ammirare il suo duro lavoro per aver costruito con tanta fatica un’arena che potesse essere perfetta almeno per i suoi gusti.
“Amici, fratelli!” gridò al pubblico Rocciatauro “Vi ringrazio per la vostra presenza qui, significa molto per me quest’arena a cui ho lavorato personalmente per costruirla così come la vedete… ma, ovviamente, tutto questo non sarebbe stato possibile senza il permesso e il supporto del nostro grande capo, perciò, un applauso a Gheos signore della terra!” il popolo ha rivolto lo sguardo al suo capo e ha lanciato un applauso scrosciante mentre Gheos con un sorriso in volto ringraziava sia il popolo che Rocciatauro per la generosità, stringendo le mani e infine salendo nell’arena per fare un inchino al popolo.
Rocciatauro prese il braccio del suo signore per sollevarlo in senso di vittoria facendo esultare il popolo ancora di più.
“E ora, che ne dite d’inaugurare l’arena con un bel combattimento per il titolo di primo campione? Di quest’arena.” disse Rocciatauro trovando il sostegno del pubblico “Benissimo!!! Allora, le regole sono semplici, per l’inaugurazione la sfida sarà, che chi riesce a vincere 10 combattimenti di fila avrà l’occasione di affrontare il nostro capo in persona. E chi riuscirà a battere anche lui, otterrà il titolo di gran campione!!!” Rocciatauro guadagnò in poco tempo lo stupore e l’attenzione del popolo soprattutto Gheos era rimasto di sasso “Ora gente permettetemi di presentare i primi Gormiti che si sfideranno… alla mia sinistra ecco Dedalo!!! Il terrore delle sabbie… e alla mia destra il suo avversario, il grande e cattivo… Kolossus!!!” I due Gormiti presero posto nell’arena aspettando che Rocciatauro desse loro il via alla lotta, quando alla fine diede il via Kolossus e Dedalo iniziarono a scontrare e far volare pugni dando spettacolo, mentre Gheos prese da parte Rocciatauro per parlargli “Che significa questa storia?” chiese Gheos seccato “C’è qualche problema?” “Io ti ho dato il permesso di costruire l’arena e di farne una tua attività, ma non ho mai detto che avrei partecipato.” “Ah quello, pensavo ti avrebbe fatto piacere capo.” “PIACERE?!?!” “Si voglio dire quanti anni sono che non meni le mani? -guarda le braccia di Gheos- la mano?” “Tauro sono troppo vecchio per queste cose, non posso farlo.” “E dai capo! È l’inaugurazione, ci deve essere un evento che la renda speciale, e poi ormai ho detto che combatterai, guarda il tuo popolo, tutti vogliono vederti di nuovo in azione, non vorrai mica deluderli?” chiese Rocciatauro con tono deciso mentre Gheos sospira rassegnato, nel frattempo Kolossus ha assestato a Dedalo un colpo così potente da fargli sfondare il soffitto di roccia spedendo il povero Dedalo chissà dove.
“Bene bene bene, sembra che Kolossus si in forma oggi, vediamo se riesce a raggiungere le 10 vittorie?” disse Rocciatauro mentre annunciava i prossimi avversari di Kolossus, i quali uno ad uno vennero tutti sconfitti da Kolossus finché lui non ha raggiunto le 10 vittorie.

Gheos salì sul campo tutto serio braccia incrociate, “Oggi avrò la mia rivincita Gheos.” esclamò Kolossus con determinazione, Gheos restò in silenzio, con il via all’incontro, Kolossus con un pugno sfondò il pavimento di pietra e estrasse una grossa pietra che lanciò addosso a Gheos, il quale con una mano (e anche la sua unica mano) fermò e rilanciò la pietra a Kolossus il quale era partito alla carica per prendere a pugni l’avversario e con un pugno distrusse la pietra e preparò un altro pugno per Gheos.
Il signore della terra si difese usando il suo martello assorbendo il colpo, ma Kolossus non aveva intenzione di fermarsi lì e iniziò a sferrare una raffica di pugni con le sue quattro braccia rendendo a Gheos difficile rispondere agli attacchi, finché non batte forte i piedi facendo uscire da sottoterra una a forma di pugno che colpì Kolossus da sotto il mento facendogli fermare l’attacco, Gheos colse l’occasione per colpire ripetutamente l’avversario con il suo martello lanciando una serie di dritti e rovesci che hanno destabilizzato Kolossus, ma quest’ultimo riuscì ad assestare un montante a Gheos e da lì cominciare a rispondere agli attacchi con lo stesso ritmo con cui Gheos attaccava.
Kolossus stanco di giocare decise di sfoderare il suo colpo segreto, “LO STRITOLA TERRA”, Kolossus affondò le dita di due delle sue mani nella roccia e a seconda di come muoveva le mani l’arena si deformava spaccandosi e sollevando rocce con l’intento di ferire Gheos, ma il quale non si lasciò destabilizzare di nuovo e saltando da una roccia all’altra riuscì ad avvicinarsi a Kolossus e colpirlo nuovamente con una serie di martellate che gli hanno fatto interrompere l’attacco speciale, per finire mollargli un pugno così forte che lo ha fatto volare fuori dall’arena e sfondato diverse pareti di roccia.

Rocciatauro corse più veloce che poteva per vedere le condizioni di Kolossus, fino a trovarlo privo di sensi dov’era atterrato, ritornato all’arena annunciò la vittoria del signore della terra donandogli la cintura del campione.
Qualche ora dopo Kolossus si risvegliò nell’angolo della caverna addetta alla medicazione dei feriti circondato dai Gormiti che ha affrontato all’arena, pochi minuti dopo si rese conto di aver perso, di nuovo, contro Gheos.

Sul picco dell’aquila il popolo dell’aria si era sviluppato costruendo case scavando nella roccia della montagna per creare un anfiteatro, sul cui soffitto sono esposti degli affreschi a omaggiare i capi del passato insieme al vecchio saggio, lì i Gormiti spesso si riunivano per un incontro col capo quando aveva degli annunci da fare, pregare e assistere a spettacoli organizzati da chi si offre a intrattenere i propri fratelli, i sassi e gli altri minerali scavati dalla montagna sono poi stati sfruttati per costruire abitazioni all’esterno della montagna, si nutrono coltivando le piante di montagna e allevando gli animali della montagna come capre e roditori.
Elios, noto combina guai di questo popolo uscì di nascosto dalla sua casa con una rete intenzionato a pescare senza permesso. Con le sue grandi ali era facile sfrecciare velocemente da un punto all’altro dell’isola, il suo posto segreto era la parte di costa dove sorgeva la caverna di Roscamar perché difficilmente un gormita del vulcano o della terra metteva il naso fuori dal monte di fuoco o dalla caverna.
Elios appollaiato come il rapace che era aspettava con ansia qualche bel banco di pesce che potesse prendere al volo, quando all’improvviso, un gormita della terra lo ha attaccato alle spalle, fortuna che Elios aveva i riflessi pronti e ha evitato l’attacco.
Il gormita attaccante era Dedalo, il colpo di Kolossus lo ha spinto fino in superficie “Cosa ci fai qui fuori mucchio di sassi?” chiese Elios con arroganza “Mimimimimi non sono affari tuoi pennuto, mimimimimi ho avuto una giornataccia e ho intenzione di sfogarmi su di te.” rispose Dedalo facendo ridere Elios “Mimimimimi adesso che hai da ridere?” “Nulla nulla, stavo pensando a delle cose buffe, uno è il tuo modo molto intelligente di sfogare la rabbia, l’altro è il peccato che tu non abbia le ali mucchio di sassi.” e con questa frase Elios spiccò il volo lasciando Dedalo a terra a lamentarsi, tolta una seccatura, Elios avvistò il banco di pesce che stava aspettando per procurarsi una cena esotica, solo che mentre pescava dei tentacoli sono apparsi dal mare catturandolo e trascinandolo in acqua, oggi era il turno di guardia del gormita Medusantica, l’unico capace di fermare Elios quando pescava.
“Non impari mai eh?” disse Medusantica mentre teneva stretto Elios, il quale si dimenava per poter uscire e respirare, Medusantica chiese al suo collega Mantra di andare a chiamare il signore del mare mentre lui si occupava dell’ospite inatteso.

Il popolo del mare nel corso degli anni ha costruito le case del suo villaggio con coralli, alghe e argilla e per illuminare le loro case hanno imparato a sfruttare la bioluminescenza dei pesci e altri animali abissali anche quando quest’animali non sono più in vita, da anni si è nutrito dei pesci e crostacei che abitano il fondale marino insieme ovviamente alle alghe.Il popolo del mare si è stabilito nei pressi della “Fossa degli spiriti” una caverna subacquea che ricorda un’enorme bocca, che il popolo ha trasformato nella biblioteca più grande di Gorm contenendo innumerevoli pergamene fatte di alghe e ossa di pesce, che contengono tutta la storia di Gorm, del popolo del mare, tutti le tecniche usate e conosciute dal popolo del mare per costruire, le riflessioni e studi fatti dai membri più saggi del passato e tutte le storie possibili immaginabili.
Un luogo che fa venire voglia restare lì per sempre a leggere, ed è il luogo preferito del signore dei mari: Polvrons. Il quale passava tutti i giorno dalla biblioteca a leggere una pergamena nuova ogni volta.
Mentre andava a sedere notò un amico perso nella lettura e decise di unirsi a lui “Buongiorno Carrapax.” disse Polvrons, Carrapax ricambiò il saluto mentre il capo prendeva posto a sedere “Cosa stai leggendo?” “Il canto del Leviatano.” “Di nuovo? Ti devono piacere tanto quegli animali.” “Ogni volta che posso non disdegno di ammirare le balene da lontano, sono cosi grandi eppure cosi eleganti e gentili.” Polvrons ridacchiò mentre iniziava a srotolare la sua pergamena, quando Mantra entrò di fretta e furia cercando il capo per riferirgli dell’accaduto.

Polvrons, Medusantica e Mantra si sono spostati sulla terra ferma con Elios legato nella sua stessa rete in attesa dell’arrivo del signore dell’aria per riprendersi Elios.
Infatti pochi minuti dopo dal cielo apparve il signore dei cieli Noctis affiancato da Magufo il veggente e Magicorvo, “Noctis.” “Polvrons.” “Non sai tenere i tuoi piccioni al loro posto.” disse Polvrons seccato indicando Elios “Capisco il tuo malcontento, e hai ragione di essere arrabbiato, ma se adesso mi ridai Elios-” “Che farai gli taglierai le ali?” chiese il signore dei mari con tono sarcastico “Come hai detto l’ultima volta che sei venuto a prenderlo? E la volta prima ancora? E quella ancora prima?” Noctis aggrottò la fronte “Polvrons per favore.” “No! Sono stanco di vedere questo bulletto che cerca di rubarsi i nostri pesci tu che lo riporti a casa e non fai niente per punirlo.” “IO lo punisco per quello che fa, è che non impara mai!” “Allora stammi a sentire, questa volta vi lascio andare perché sono buono ma questa è l’ultima volta che lo faccio con le buone, -si gira verso Elios- ma la prossima ci penserò io alla sua punizione, Medusantica liberalo.” Medusantica ubbidì lanciando Elios come un sacco di patate, per poi farsi strada con il suo signore nell’acqua.

Noctis liberò Elios e lo riportò al picco dell’aquila, quel pomeriggio Noctis e Elios s’incontrarono a casa di Elios per discutere, Noctis stava in piedi in silenzio davanti a Elios seduto su una sedia, si vedeva chiaramente che Noctis era molto arrabbiato con Elios mentre quest’ultimo sembrava essere in attesa che il capo lasciasse la sua casa.
“Beh?” chiese Noctis “Non hai niente da dire?” “Hmmm, mi piace il pesce. Eheheh” rispose Elios ricevendo una sberla da Noctis “Idiota! Ma dico non hai coscienza? Ti rendi conto che abbiamo rischiato la guerra a causa tua?!” urlò Noctis “Se basta un paio di pesci per far scoppiare una guerra con quei molluschi credo che abbiano bisogno di rivedere le loro priorità.” “Elios!” “No no sono serio, loro di pesce ne hanno tanto, lo mangiano tutti i giorni quindi non capisco perché si arrabbiano così tanto se per una volta anche qualcun’altro si gode il pesce?” “Te lo dico io perché si arrabbiano così tanto, HAI RUBATO A CASA LORO!!!” Elios sospira “Non ricominciare con questa storia.” disse Elios “Ehi neanche io mi diverto, ma se ti comporti da irresponsabile lo ripeteremo finché non ti entra in testa.” “Si si lo so, tu sei il capo e devo ubbidire ai tuoi ordini, blah blah blah. Vuoi sapere qual’è veramente il mio problema? Il tuo modo di governare il popolo!” “Oh quindi sarebbe colpa mia?!” “Se sei il signore del cielo sei responsabile di tutto il popolo e dovresti prendertene cura in prima persona!!” “Io cerco di evitare guerre e conflitti con gli altri popoli e TU mi rendi difficile anche respirare!!!” “Anche un pollo al tuo posto sarebbe un leader migliore!!!” “Oh cieli sereni datemi la forza, ELIOS LE TUE AZIONI SI RIPERCUOTANO NEGATIVAMENTE SU TUTTI NOI!!! LO VUOI CAPIRE SI O NO!?!?” “Ma levati dalle piume.” “NON MI PIACCIONO PER NIENTE LE TUE BATTUTE!!!” “Eheh perché non le capisci.”

Intanto nel monte di fuoco il popolo del vulcano governato da Magmion era in un periodo di crisi, da mesi Magmion era diventato paranoico con i sospetti che qualcuno stesse attentando alla sua vita per prendere il suo posto come signore del vulcano.
Da quando girava voce nel vulcano che qualcuno stava cercando di attentare alla vita Magmion, quest’ultimo ha smesso di mangiare, bere e dormire temendo di venire avvelenato o di essere attaccato nel sonno, si leggeva chiaramente la stanchezza di Magmion nel suo sguardo completamente assente, che stava male per quanto è dimagrito e la sua voce era rovinata dalla sete, spesso quando camminava per i cunicoli del vulcano si appoggiava alle pareti per non cadere e riprendere fiato, si muoveva piano a piccoli passi ad ogni passo sembrava sul punto di cadere e non rialzarsi mai più, finché un giorno, quel giorno Magmion cadde e nel mezzo di un corridoio e non trovava la forza di alzarsi.
I Gormiti vicini si apprestarono a soccorrerlo, lo portarono a casa sua, lo misero a letto per farlo riposare e chiamarono il suo braccio destro affinché si prenda cura del capo stanco e affamato, quando arrivo Orrore profondo, i Gormiti che hanno soccorso Magmion poterono lasciare un sospiro di sollievo sapendo che ora era in buone mani.
Quando Orrore e Magmion rimasero da soli in casa, “Tutto bene Magmion?” Magmion non rispose mentre su Orrore si allargò un ghigno inquietante e con la sua unica mano, iniziò a stringere la gola del signore del vulcano sempre più forte.
Magmion sgranò gli occhi quando si rese conto di non riuscire a respirare, cercò di ribellarsi, di liberarsi ma la sua forza era insufficiente a respingere Orrore profondo nel mentre sentiva sempre di più la vita abbandonarlo, cercava di restare cosciente ma la stanchezza era arrivata a un punto che non poteva essere ignorata.
Man mano che Magmion perdeva potenza il suo corpo si faceva sempre più freddo, allo stesso tempo il corpo di Orrore iniziava a brillare di una luce rossa che piano piano si faceva sempre più intensa.
Nel mentre il popolo del vulcano aveva notato un dettaglio che lo inquietava non poco, la terra aveva iniziato a tremare leggermente, ma che sempre di più si stava facendo intenso finché era diventato impossibile muoversi, la lava ribolliva, il cunicoli crollavano, ogni stanza si riempiva di fuoco e lava.
Ma non solo, anche gli altri popoli si resero conto che d’era qualcosa che non andava, il popolo della foresta e dell’aria videro il vulcano fumava più del solito e il tremore si trasformò in un vero e proprio terremoto che ha scosso il solido ventre della caverna di Roscamar e si è esteso al punto da sembrare un violento maremoto per il popolo del mare.
Quando Magmion non ebbe più un briciolo di vita in corpo la luce rossa che ha illuminato Orrore è esplosa generando un’eruzione vulcanica terrificante, i popoli della terra e del mare subirono un violento scossone che ha fatto crollare la fossa degli spiriti e la caverna di Roscamar. Mentre i popoli della foresta e dell’aria sono stati bombardati delle palle di fuoco del vulcano, i Gormiti di tutti i popoli urlavano, scappavano, piangevano disperati, non capivano cosa stesse succedendo mentre le loro case gli crollavano addosso e il fuoco non dava pietà soprattutto al popolo della foresta, tutta l’isola ha tremato con questa eruzione che ha fatto piovere fuoco sull’isola per ore.

Quando il vulcano si placò i Gormiti del vulcano erano più che confusi, loro conoscevano bene la loro casa, quando dava segni di eruzione ci metteva giorni per riempirsi per poi eruttare e le eruzioni duravano anche quelle giorni invece di poche ore. Un evento così inusuale poteva significare solo una cosa: un gormita ha attentato alla vita del loro signore e lo ha ucciso assorbendo il suo potere e preso il suo posto. Tutto il vulcano si è diretto agli alloggi di Magmion, trovandolo a terra scolorito mentre in piedi di fianco a lui c’era Orrore profondo con un nuovo aspetto e un nuovo potere in corpo che lo ha reso il nuovo signore del vulcano che il popolo lo volesse o no, molti sono arrabbiati per ciò che aveva fatto ma nessuno ha abbastanza coraggio da sfidarlo adesso, sapendo che Orrore profondo è diventato ancora più forte di quanto non fosse già prima nessuno era abbastanza pazzo da sfidarlo.
Tutti si fecero da parte mentre Orrore profondo si faceva strada portandosi dietro il corpo senza vita di Magmion.

Intanto, nella caverna di Roscamar era crollato tutto per colpa del terremoto e i cristalli luminescenti si sono spezzati rendendo difficile vedere, i Gormiti dovevano spostarsi al buio in cerca di una fonte di luce che possa aiutarli a capire cos’è successo. All’improvviso in quell’oscurità apparve una luce color arancio che si muoveva di vita propria, essa era l’occhio della vita della terra che ha abbandonato il suo posto andando chissà dove, i Gormiti che l’hanno visto fluttuare si sono messi a seguire la sua luce come se fosse un faro, finché non si fermò, davanti al corpo di Gheos trapassato da una stalattite caduta dal soffitto.
Il popolo della terra era sbigottito per lo spettacolo, quando all’improvviso l’occhio ha rivolto il suo sguardo sul popolo stesso, cercando qualcosa, o qualcuno, quando l’occhio vide Kolossus un fascio di luce è uscito dall’occhio illuminando Kolossus modificando di poco il suo aspetto.
Questo è un comportamento comune degli occhi della vita, quando il signore di un popolo muore, raggiungono il corpo come a dirgli addio per poi scegliere un nuovo signore tra il popolo nel caso della terra: Kolossus.

Anche il popolo della foresta aveva subito una grave perdita tra i suoi abitanti, tra le vittime c’era il signore della foresta: Tasarau. Morto bruciato vivo dalle fiamme del vulcano, e l’occhio ha deciso che il prossimo signore della foresta sarebbe stato Barbataus, e di conseguenza gli ha donato il nuovo potere che modificò il suo aspetto.

Anche Polvrons morì per colpa dell’eruzione, mentre stava evacuando il suo popolo dalle zone a rischio tra le quali la biblioteca, per questo desideroso di impedirne la caduta ha usato tutto il suo potere e la sua forza per impedirne la caduta, per tutto il tempo del maremoto. E quando si stabilizzò il popolo notò che il loro signore era morto di fatica mentre salvava il luogo più importante della loro cultura, sacrificando se stesso e facendo decidere all’occhio della vita che il nuovo signore sarebbe stato Carrapax.

Il popolo dell’aria non fu esente da questa tragedia, anche loro tra le vittime del vulcano avevano il loro signore e la cosa più sconvolgente, fu l’occhio della vita che nominò Elios come nuovo signore.

Questo evento ha fatto concludere la nona generazione di Gormiti, con questi nuovi signori a guidare i popoli è iniziata ufficialmente la decima generazione, e con essa su Gorm è comincia una nuova era.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Funerali ***


Capitolo 3: Funerali

Il primo compito di ogni neo signore della natura è quello di dare un funerale al suo predecessore, il cimitero del popolo del vulcano è la “Gola del silenzio” una buca profondissima dalla quale non riesce a vedere il fondo dove gettano i cadaveri dei caduti.
“Mi dispiace.” disse Orrore profondo guardando il corpo senza vita di Magmion “Mi dispiace di averti messo la pulce nell’orecchio, di averti fatto entrare in paranoia, ma ho dovuto per arrivare dove sono ora, hai sempre avuto paura che qualcuno prendesse il tuo posto… beh indovina chi c’è adesso al tuo posto?! Ma non preoccuparti con me come signore del vulcano farò qualcosa che tu non saresti stato in grado di fare nemmeno in mille anni, guiderò il vulcano verso un futuro di grandezza e gloria.” quando Orrore concluse lasciò cadere il cadavere nel vuoto della gola del silenzio, per poi rivolgersi al suo popolo “Popolo mio, ci saranno dei cambiamenti da ora in poi.”

Un dettaglio che il popolo del vulcano ignorava da anni era che anche il popolo della terra usava la gola del silenzio come luogo per di culto per i loro funerali, solo che sfruttavano un entrata sotterranea che era molto più in basso rispetto a dove lo faceva il popolo del vulcano.
Kolossus per tutto il cammino che portava alla gola ha portato in braccio il corpo di Gheos, una volta arrivati alla gola si rivolse al suo popolo “Fratelli, amici oggi siamo qui riuniti per dire addio a un valoroso e potente gormita, Gheos è stato un capo come pochi, la sorte di cui è stato vittima è stata ingiusta ma non per questo noi ci lasciamo abbattere, perché lui non avrebbe voluto che smettessimo di vivere per via della sua perdita… il mio unico rimpianto è non aver avuto l’occasione di avere una rivincita contro di lui all’arena. Che la gola del silenzio diventi la tua casa e luogo di riposo, dove puoi ricongiungerti con la madre terra.” detto questo Kolossus si rivolse alla gola e lasciò cadere il corpo di Gheos per poi lasciare spazio al resto del popolo, per farsi che anche gli altri diano a loro modo un ultimo saluto a Gheos.

Il popolo della foresta, ha marciato con il cuore in mano lungo il tragitto per il confine di fuoco, dove finisce la foresta silente e inizia il territorio del popolo del vulcano.
Il confine è pieno di alberi fossilizzati e cenere ma soprattutto corpi di Gormiti della foresta morti, Barbataus posò a terra Tasarau e gli altri membri del popolo fecero lo stesso con i corpi dei loro fratelli caduti.
Dopo lunghi attimi di silenzio, Barbataus finalmente prende parola “Tasarau... e anche voi fratelli della foresta, per la vostra perdita ci piange il cuore, tra voi c’è chi avrei voluto conoscere meglio, e chi è stato mio allievo alle mie lezioni di arti marziali… come te Tasarau, pur essendo signore del nostro popolo hai insistito che questo vecchio albero ti insegnasse i suoi segreti e i suoi pensieri. La tua morte prematura è stata ingiusta, ma tutti noi sappiamo che lo spirito della natura ha accolto te e gli altri caduti nel mondo immateriale affinché possiate continuare a essere con noi, nella foresta, e guidarci in questo viaggio che è la vita. Amen.”

A nord dell’isola di Gorm, si trovava un immenso ghiacciaio separato dall’isola chiamato “I ghiacciai solitari” luogo dove il popolo del mare si recava per i loro funerali, scavando delle tombe di ghiaccio dove i caduti rimangono per sempre conservati tra le pareti di ghiaccio del ghiacciaio.
Carrapax seguito dal suo popolo, si sono diretti ai ghiacciai e hanno iniziato a scavare nel ghiaccio un tomba adatta per Polvrons, una volta pronta, Carrapax appoggiò gentilmente il corpo di Polvrons come se avesse paura di fargli ulteriormente male, Carrapax dopo una silenziosa preghiera iniziò il suo discorso di addio “Popolo del mare, è un po’ con il cuore in mano che sono qui per annunciare... il destino avverso che temiamo da sempre... che oggi si è preso Polvrons, un capo, uno studioso, un coraggioso... un amico. -Carrapax sembrò iniziare a vacillare- Avremmo voluto che lui fosse ancora qui, ma non possiamo dimenticarci di vivere per la perdita di una vita, quindi IO, Carrapax signore dei mari prometto a tutti voi, che mi impegnerò per essere un buon leader come lo era Polvrons... -Carrapax rivolge il suo sguardo al corpo di Polvrons- Te lo prometto, mi prenderò cura di tutti loro al meglio delle mie possibilità.” concluse Carrapax, mentre due Gormiti iniziarono a riempire la tomba di acqua per farla congelare con il corpo di Polvrons.

Quando cade un membro del popolo dell’aria, il popolo scende dalle montagne, fino ai piedi delle montagne, tra il picco del primo volo e il picco dell’aquila vi era la valle delle ossa. Valle desertica dove spuntano dal terreno gigantesche ossa preistoriche di animali al popolo sconosciuti, ma è comunque da sempre il luogo dove il popolo seppelliva i loro fratelli caduti.
Per tutto il periodo della cerimonia funeraria, il popolo avvertì un cambiamento in Elios, da sempre sorridente e giocoso, è diventato ansiogeno, balbettante e molto molto triste. Elios buttò giù un groppone di saliva, e cominciò a parlare a tutto il popolo “Compag- no, Ami- no no... P-p-popolo dell’aria! -Elios prese respiro profondo- O-o-o-oggi, il vento h-h-ha smesso di... ...di sostenere... l-l-le ali di...” Elios sembrava sul punto di piangere mentre il suo sguardo si spostava ripetutamente dalla tomba di Noctis e il resto del popolo, si percepiva chiaramente che aveva paura di parlare, di sbagliare termine o di venire frainteso, l’ansia in lui cresceva sempre di più al punto che ha cominciato ad avere visioni del suo popolo che si rivolta a lui.
“...Noctis, p-p-per noi era una guida, p-p-per noi c’era sempre nel momento del bisogno... ma adesso lui... ci ha lasciato, su questa terra, non per sua volontà... noi non lo dimenticheremo... (sniff) perché da questo, che è il punto più basso, può partire per un nuovo volo, che lo porterà verso l’infinito…” Elios rivolse il suo sguardo verso l’alto per poi aggiungere “E prendere posto tra le costellazioni che illuminano le nostre notti... Amen.” con la sepoltura di Noctis, il popolo è rimasto per ore davanti alla sua tomba, come se non riuscisse a lasciarlo andare, finché uno ad uno non ritornarono sul picco dell’aquila, tutti tranne uno, Elios rimase lì fino a notte fonda, da solo, per poter finalmente dare sfogo alle emozioni che ha cercato di reprimere durante il funerale e pianse come non aveva mai fatto.

Il giorno dopo il popoli si rimboccarono le maniche per riparare e ricostruire i danni che il vulcano causò ai vari popoli, il popolo dell’aria faceva del suo meglio, anche se mancava qualcosa, anzi, qualcuno… e questo l’anziano Vorticus lo aveva notato prima di molti più giovani.
Elios, non era a casa sua, quindi si rivolse a uno dei Gormiti che conoscono Elios meglio di tutti, “Magica Vedetta, hai per caso visto Elios da qualche parte?” chiese Vorticus, Magica annuì e con lo sguardo si mise a cercare qualcosa, finché non lo trovò, Elios, stava volando intorno all’isola. “Ma che sta facendo?” chiese Vorticus confuso “Il popolo ha bisogno di lui per…” Magica lo interruppe “Lascialo fare, ne ha bisogno, so che è una cosa che non accade spesso, ma quando Elios è triste gira per l’isola in questo modo. Il tempo che gli passi è sarà come nuovo.” affermò Magica Vedetta, Vorticus fece una smorfia poco convinto, mentre si recò a cuore del villaggio per aiutare gli altri a riparare l’anfiteatro, e cominciare a fare una bozza del nuovo soffitto, dove avrebbe aggiunto il ritratto di Noctis.

È passata una settimana dall’inizio della nuova era, i popoli si sono quasi ripresi del tutto dall’eruzione, ma Elios continuava a girare intorno all’isola sconsolato e triste, se Magica Vedetta non l’avesse visto ritirarsi la sera tardi a casa sua per dormire sembrerebbe che Elios ha passato notte e giorno a volare.
Ma all’alba dell’ottavo giorno, fu palese a tutto il popolo dell’aria che Elios avesse qualcosa che non va, quindi Vorticus si rivolse nuovamente a Magica Vedetta, il quale stava parlando con Dragon proprio a proposito del loro amico tormentato.
“Magica, Dragon.” disse Vorticus “Mi dispiace disturbarvi, ma non ne posso più, vedere Elios così triste è una tortura.” “ZZZZ non sei il solo a pensarla così ZZZZ.” disse Dragon “Per questo vi stavo cercando. -Dragon e Magica guardano confusi Vorticus- di questo passo Elios finirà solo per peggiorare, qualcuno deve andare a parlargli, voi siete amici suoi, provate a farlo tornare coi piedi per terra.” Dragon prese parola “ZZZZ è una parola ZZZZ non sappiamo neanche cosa dirgli ZZZZ.” “Per favore ragazzi, provateci almeno, so che è dura per le vostre ali da insetto tenere il passo con le grandi ali di Elios, ma non sono più veloce come una volta, ho raggiunto un’età dove è difficile volare, lui vi darà ascolto, voi siete sempre stati bravi a trovare le parole adatte a farlo ragionare. Per favore.” Magica e Dragon si scambiarono uno sguardo colmo d’incertezza, ma alla fine decisero di fare un tentativo.
Quando Elios passò vicinissimo al picco dell’aquila, Magica e Dragon spiccarono il volo cercando di raggiungerlo, Elios è sempre stato noto per la sua velocità ma da quando è stato potenziato dall’occhio della vita sembrava aver raggiunto livelli super sonici. Magica e Dragon fecero una fatica assurda per raggiungere Elios e aggrapparsi alle sue gambe.
Elios quando sentì che qualcosa si aggrappò a lui, sembrò uscire dallo stato di trans in cui era entrato negli ultimi giorni, all’iniziò si spaventò ma quando si rese conto che erano solo Magica e Dragon si tranquillizzò, “Oh ciao ragazzi, vi dispiace staccarvi dalle mie gambe?!” chiese Elios leggermente infastidito “Elios, per favore, puoi rallentare? Oppure puoi atterrare?” chiese Magica mentre si teneva stretta a lui “No! Ho bisogno di fare mente locale e a quest’altezza mi è più facile mettere in ordine le idee, ma seriamente staccatevi mi state facendo male.” Dragon prese parola “ZZZZ no, noi dobbiamo parlare ZZZZ e non possiamo permetterci che tu voli via ZZZZ.” “Elios -disse Magica- per favore, fermati, almeno ascolta quello che abbiamo da dire.” alla fine Elios si decise ad atterrare, invitò Dragon e Magica a casa sua, per avere un po’ di privacy, Elios offrì da bere ai suoi amici e poi si sedette aspettando quello che avevano da dire i due.
Magica dopo un sorso della sua bevanda iniziò a parlare “Elios, lo abbiamo capito sai? Sei in lutto più di chiunque altro.” “IO?! In lutto?! Ah! Ma non fatemi ridere.” rispose Elios con sicurezza “ZZZZ Elios, non devi negarlo, è fin troppo evidente ZZZZ.” Elios rivolse a Dragon uno sguardo seccato “Sul serio Elios, la morte di Noctis ti ha colpito più di quanto pensassimo.” intervenne Magica “Ah si? Come fai a dirlo?” “Al funerale eri strano, avevi perso la tua sicurezza, sei rimasto lì fino a tardi e ogni giorno voli per l’isola a vuoto… se questi non sono segni di un lutto allora non lo so.” Elios irritato si alza dal suo posto “INFATTI NON LO SAI!!!” “E allora cos’hai che non va?” rispose Magica mantenendo la calma “Guardami, sono diventato signore dell’aria. -Magica e Dragon guardano l’amico in maniera interrogativa- Forse voi pensate che infondo sono felice come a una festa, che ho ricevuto un dono che molti invidiano, un onore. Un onore che io non chiesto.” concluse Elios sedendosi con la testa tra le mani “Io non sono un capo. In mano mia il picco dell’aquila crollerebbe come minimo.” Magica e Dragon si alzano cominciano a consolare e abbracciare Elios “ZZZZ Elios non dire così ZZZZ l’occhio ti ha scelto perché sei più di quello che credi ZZZZ.” Magica aggiunse “Dragon ha ragione, non devi avere paura di fare delle scelte sbagliate, tutti noi crediamo in te.” Elios rispose con tono basso “Andate dai Gormiti la fuori a chiedere quanto sono unitile da quando mi conoscono, ragazzi io credo che voi non abbiate capito, io non ho imparato niente da Noctis, da quando sono nato ho sempre voluto fare quello che mi pareva, che fosse giusto o sbagliato non importava… l’ultima volta che ho litigato con Noctis gli dissi che anche un pollo sarebbe un capo migliore… e l’occhio mi ha dato retta.” “Elios.” dissero Magica e Dragon all’unisono “Senti Elios, adesso ho capito, credi che la festa sia finita e adesso ti aspettano delle responsabilità, ma ti sei mai chiesto come fosse Noctis prima di diventare capo? Forse solo Vorticus lo sa, ma io mi sono sempre immaginato che fosse come te e che con il tempo e l’esperienza si diventato il capo che era destinato ad essere, io credo che l’occhio ha fatto lo stesso con te, renderti ciò che sei destinato a essere.” Dragon aggiunse “ZZZZ sì! ZZZZ questa è la tua evoluzione ZZZZ.” Elios si alzò sorridente “Grazie per le belle parole ragazzi, ma vi devo chiedere scusa, tutto questo è comunque troppo per me, avrei voluto che accadesse un po’ lentamente per darmi il tempo di digerire.” “Se vuoi possiamo aiutarti, possiamo farti da consiglieri, almeno all’inizio.” disse Magica “Grazie ancora, oh non sapete quanto vorrei prendere tutti i miei problemi e mandarli-” Elios s’interruppe di colpo, rivolgendo lo sguardo verso la finestra “Via.” Magica e Dragon nuovamente confusi cercarono di capire cosa stesse guardando Elios, il quale si alzò con calma mentre continuava a cincischiare qualcosa, per poi avvicinarsi alla finestra che si affacciava sul grande mare di Gorm.
Elios non stava guardando il mare però, guardava qualcosa che sembrava essere ancora oltre, oltre l’orizzonte, al che sembrò avere l’illuminazione “MA CERTO!!! Come mai nessuno ci ha mai pensato prima?!” esultò Elios facendo spaventare Dragon e Magica in un primo momento “ZZZZ in che senso? ZZZZ” chiese Dragon “Non lo vedete? La soluzione a tutti i nostri problemi è sempre stata davanti ai nostri occhi e non ce ne siamo mai accorti!” Magica chiese confusa “Cioè?” “Sapete cosa dicono i Gormiti degl’altri popoli?... L’unico limite è il cielo! Per loro, ma non per noi, ogni giorno noi ridiamo della gravità grazie alle nostre ali.” “E allora?” “Allora noi possiamo lasciare quando vogliamo quest’isola.” rispose Elios con energia lasciando sconvolti i due Gormiti “Elios! Sei impazzito?! Ti rendi conto di quello che stai dicendo?” “ZZZZ anche pensare l’idea di lasciare l’isola è roba da pazzi ZZZZ.” Elios rispose “Si in un certo senso lo sono un po’ pazzo, ma scherzi a parte, seriamente non ho tutti i torti a voler andarmene.” “MA PERCHÉ’?!?!” chiesero Magica e Dragon insieme “Vi do quattro motivi: il popolo della foresta, il popolo della terra, il popolo del mare e il popolo del vulcano. Siamo onesti ragazzi, il motivo per cui viviamo tutti separati è perché non ci sopportiamo, siamo troppo diversi, e non possiamo fare quello che ci piace perché non piace agli altri popoli, non possiamo pescare, non possiamo mangiare frutta o miele che so che a voi due piace tanto. Il mondo non può essere solo l’isola di Gorm.”

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Venti di cambiamento ***


Capitolo 4: Venti di cambiamento

Elios quello stesso pomeriggio convocò nell’anfiteatro tutto il popolo per un annuncio importante, dopo aver esposto al popolo l’idea di abbandonare l’isola tutto il popolo sembrò in subbuglio ma Elios riuscì a calmarli e continuare il suo discorso “So che può sembrare pazzia, che può fare paura, non è facile abbandonare un posto che per più di nove generazioni abbiamo considerato la nostra casa, ma popolo dell’aria io vi chiedo di aprire gli occhi, per anni abbiamo represso noi stessi, ci siamo illusi di stare bene, ma la verità è che siamo uccelli in gabbia, non possiamo fare quello che ci piace perché gli altri popoli ce lo vietano, crediamo di volare liberamente quando di base non abbiamo nessun posto dove andare se non qui.Ebbene io sono stanco di farmi dire cosa posso o non posso fare dagli altri popoli, popoli che non ci capiscono e non ci rispettano, se loro non ci vogliono? bene! Non sono disposto a convivere con Gormiti del genere, noi abbiamo il potere di andare ovunque il vento soffia, l’infinito che da sempre agogniamo non è verso le stelle, è verso l’orizzonte verso il resto del mondo da dove è venuto il vecchio saggio… laggiù ci aspetta si l’ignoto, ma anche una nuova casa dove possiamo per davvero essere liberi, dove possiamo ciò che siamo destinati a essere… ci sono venti di cambiamento in arrivo e io intendo seguirli, ora la mia domanda è… CHI E’ CON ME?!?!” concluse Elios alzando in pugno al cielo e tutto il popolo sembrò essere dalla sua parte, disposto a lasciare l’isola per trovare un nuovo inizio migliore del primo.
Mentre tutto il popolo era occupato a fare i bagagli, un membro del popolo è sceso dalle montagne ed è volato verso il monte di fuoco entrando proprio dalla bocca del vulcano.
Una volta posato i piedi a terra si mise a correre a perdifiato verso la sala del trono, nel mentre ha lasciato sparire il suo travestimento.
Intanto nella sala del trono Orrore profondo, seduto sul suo trono, stava parlando con Aracno e Geyser “Il popolo della terra, si sta riprendendo velocemente dai danni causati dall’eruzione.” disse Geyser “Che tipo è il nuovo signore?” chiese Orrore “Ah, quello è tutto scemo, ha le testa più dura di un mattone.” Orrore profondo fece una smorfia all’affermazione di Geyser, poi rivolse l’attenzione su di Aracno “Anche il popolo della foresta si sta riprendendo in fretta… il loro nuovo capo a differenza di quello della terra è molto più attento e furbo, ho rischiato di venire sgamato diverse volte quando ero lì.” Orrore fece un’altra smorfia un po’ più scocciata a riguardo “Non avete scoperto se hanno dei punti deboli?” chiese Orrore profondo, entrambi diedero una risposta negativa “Una settimana a spiare due dei popoli che potremmo conquistare e voi non avete scoperto niente! E dov’è Mucriforme? È in ritardo!!” disse Orrore con rabbia, quando in lontananza si è sentito l’eco della voce di Mucriforme che chiamava il suo padrone, quando Mucriforme entrò nella sala del trono senza fiato e stanco, Orrore profondo con un balzo è atterrato a un passo da Mucriforme “Sei in ritardo!!! -urlò Orrore- E che cos’è tutta questa fretta? Ti hanno scoperto?!” “No no no signore, è solo che ho una notizia bomba dal popolo dell’aria, è una notizia così sconvolgente ch-” “Arriva al punto.” “Il popolo dell’aria ha intenzione di abbandonare l’isola!” tutti nella stanza sgranarono gli occhi alle parole di Mucriforme.
“Dici sul serio? Non mi stai pendendo per i fondelli, vero?” chiese Orrore profondo, Mucriforme annuì con nervosismo avendo paura che Orrore lo punisse, ma Orrore allargò un sorriso e cominciò a sghignazzare “Perfetto!!!” urlò Orrore profondo “Perfetto cosa?” chiese Aracno “Non è ovvio?! Se il popolo dell’aria si leva dall’isola da solo per noi si apre una porta, un territorio nuovo di zecca dove poter iniziare l’espansione del nostro popolo… -Orrore profondo schioccò le dita per avere l’attenzione di Incubo di fuoco- Incubo, il nostro amico qui ha fatto un ottimo lavoro, si merita un premio, portalo alla pozza lavica migliore del vulcano e fagli fare un bagno rigenerante.” Incubo di fuoco obbedì e portò Mucriforme alla pozza. È una ricompensa più che comune per il popolo del vulcano, infatti i Gormiti di questo popolo non si nutrono di animali o piante ma di calore, e le pozze laviche del vulcano sono come delle vasche idromassaggio per questo popolo che in più li nutrono e li rafforzano.
Il popolo dell’aria ha passato tre giorni a impacchettare di tutto dagli oggetti e i progetti utili per ricominciare in una nuova casa, dagli oggetti inutili che semplicemente hanno un valore affettivo personale a seconda del gormita. Elios si è organizzato decidendo di portare: cibo, acqua, una collana di denti di squalo trovata in spiaggia probabilmente persa da qualcuno del popolo del mare, un disegno fatto male di lui insieme a Dragon e Magica vedetta, una bussola regalatagli dall’anziano Vorticus ma soprattutto l’occhio della vita del suo popolo.
Quando tutto il popolo fu pronto Elios passò a spiegare le norme di viaggio, è obbligatorio per i Gormiti insetti-formi stare vicino a chi ha ali più forti delle loro, gli anziani andavano anche loro affiancati a qualcuno più in forma ma soprattutto il popolo deve essere compatto e spostarsi in sincronia come uno stormo di storni.
Elios prese la sua borsa, mise sulle spalle Vorticus e la migrazione potè finalmente avere inizio, decise che avrebbe preso la direzione sud-est, la direzione dove puntava il picco dell’aquila, tutto il popolo lo seguì, in quel momento Elios sentì che le parole di Magica si erano avverate, era diventato ciò che era destinato ad essere: una guida per il suo popolo. E già assaporava il momento in cui avrebbero raggiunto il posto che sarebbe diventata la loro nuova casa.
Il popolo volò dritto per dritto alla direzione scelta sopra al grande mare di Gorm, finché l’isola non sembrò essere un puntino lontano all’orizzonte, fu in quel momento che Elios vide in lontananza una fitta nebbia davanti alla sua via.
Elios ordinò al popolo di farsi più vicini gli uni agli altri per evitare che qualcuno si perda nella nebbia, il popolo dell’aria sparì nella nebbia continuando ad avanzare ad alta velocità, fiducioso nella sua decisione, una volta usciti dalla nebbia Elios chiese a Vorticus di controllare il popolo per assicurarsi che nessuno sia rimasto indietro, Vorticus obbedì e poco dopo disse a Elios che non mancava nessuno quindi erano pronti ad andare avanti con nella loro strada.
Il popolo dell’aria continuò ad avanzare finchè davanti agli occhi non apparve un’isola che poteva essere la loro prima sosta del viaggio, ma Elios all’improvviso fece interrompere l’avanzata.
Tutto il popolo era confuso, perché Elios ha frenato così all’improvviso? “Ragazzo che è successo?” chiese Vorticus, Elios non rispose subito, sembrava incredulo di ciò che stava guardando “Quella… … …è l’isola di Gorm!” disse Elios sconvolgendo tutto il popolo, Magufo e pochi altri che avevano un binocolo a portata di mano diedero una seconda occhiata all’isola in lontananza e… Elios aveva ragione, avevano davanti l’isola di Gorm, riconoscibile dalla monte di fuoco e del picco dell’aquila.
Elios non capiva, credeva di essersi lasciato alle spalle quell’isola eppure ce l’aveva di nuovo davanti agli occhi, il popolo si chiedeva come aveva fatto a tornare indietro senza accorgersene, Elios provò a tornare di nuovo verso la nebbia e ripercorrere al contrario la strada pensando che forse si era un attimo distratto e sbagliato strada.
Ripassarono attraverso la nebbia e quando ne uscirono si ritrovarono nuovamente davanti l’isola di Gorm, Elios stava iniziando a innervosirsi sul serio e decise di dissipare la nebbia con un battito d’ali poderoso, ma nonostante il forte movimento d’aria causato dalle ali di Elios, questo non fu sufficiente a dissipare la nebbia.
“Siamo arrivati così lontano, ci siamo impegnati tanto, troppo per essere fermati adesso! POPOLO DELL’ARIA CONCENTRATE LE VOSTRE FORSE E FACCIAMO SPARIRE QUESTA NEBBIA MALEDETTA!!!” Elios determinato a far sparire la nebbia ha lanciato uno dei uno attacchi più potenti: IL TORNADO PLANETARIO. Semplicemente battendo le mani ha provocato un tornado che può essere direzionato a seconda della volontà del gormita che lo lancia. Tutto il popolo di Elios ha cominciato a generare forti raffiche di vento cercando di aiutarlo con tutte le loro energie, ma la nebbia non si dissipava neanche un po’.

Dall’isola di Gorm il comportamento anomalo del popolo dell’aria è stato notato dalle sentinelle della foresta e del vulcano, anche il popolo del mare se ne accorto quando hanno sentito la corrente cambiare all’improvviso, Medusantica, Mantra e Helico che erano di guardia sono subito corsi ad avvisare Carrapax, il quale stavo meditando su uno scoglio appena fuori dal villaggio “Ecco, riesco a sentirlo chiaramente adesso, è un formicolio che pian piano s’impadronisce di me, vivo nel mare da sempre, ma ora che sono signore del mare riesco a sentire l’energia di tutte le creature che lo abitano.” pensò Carrapax mentre alle sue spalle arrivarono i tre Gormiti e lo avvisarono di quanto sta accadendo in superficie.

Quando Carrapax raggiunse la superficie del mare con i suoi amici videro il popolo dell’aria urlare, disperdersi e lanciare attacchi a vuoto, Carrapax con tutto il fiato che ha in corpo ha chiamato a pieni polmoni il signore dell’aria.
Elios ordinò di fermarsi al suo popolo, poi chiese ai suoi Gormiti di stare pronti a soccorrerlo o a scappare nel caso le cose si mettano male con il popolo del mare, Elios si avvicinò cautamente al mare, ma non troppo, per evitare brutte sorprese.
“Tu!” esclamò Medusantica “Salve molluschi. Vi serve qualcosa?” disse Elios “Adesso sei tu a governare i cieli?!” disse Medusantica con tono seccato “Sì, quindi portami rispetto lumacone!” rispose Elios con aria di sfida, Medusantica era sul punto di attaccarlo, quando Carrapax lo fermò e disse che ci avrebbe pensato lui in quanto capo, “Uh abbiamo un nuovo pesce in città.” disse Elios “A dire il vero sono un crostaceo.” precisò Carrapax con tono calmo poi aggiunse “Vorrei sapere che cos’è che turba te e il tuo popolo?” Elios indicò la nebbia e spiegò che è maledetta e di come lui e il popolo vorrebbero farla sparire.
Carrapax a quel punto chiese il maggiori dettagli sul perché vogliono andare dissipare la nebbia “Questi non sono affari che ti riguardano mollusco, tornatene in acqua, noi cerchiamo di risolvere questo problema della nebbia e ce ne andiamo… per sempre.” disse Elios prima di ritornare dai suoi compagni, ma Carrapax lo fermò con una frase “Posso aiutare?” “Tu? Aiutare me? Come?” chiese Elios tono serio “Arrabbiarsi e attaccare una cosa impalpabile non ti porterà dall’altra parte.” disse Carrapax prima di reimmergersi con i suoi compagni, Elios rimase confuso dal comportamento di Carrapax ma quando rialzò lo sguardo verso il suo popolo vide che molti di loro erano stanchi e si appoggiavano gli uni agli altri per restare in volo, Elios ordinò di ritornare sul picco dell’aquila per far riposare il suo popolo e pensare un piano per andare oltre la nebbia.
Intanto le sentinelle della foresta avevano avviato Barbataus del comportamento anomalo del popolo dell’aria e lo stesso fecero quelle del vulcano con Orrore profondo.

Elios passò svariati giorni e pensare dove aveva sbagliato, cercò di risposte nell’occhio della vita ma senza successo, ne parlò con ogni abitante del suo popolo e comunque non riusciva a trovare risposte alle sue domande e ai suoi dubbi.
Ma mentre pensava alla situazione, Magicorvo bussò alla sua porta e gli consegnò una lettera firmata da Barbataus, aveva richiesto un incontro dei capi di tutti i popoli per discutere della situazione attuale.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: L'incontro dei capi ***


Capitolo 5: L’incontro dei capi

Il metodo del popolo della foresta di mandare messaggi agli altri popoli consisteva nel caricare delle catapulte con delle noci di cocco che sono state del tutto svuotate apposta per contenere al loro interno i messaggi. Il messaggio invitava i capi di tutti i popoli nella selva di Agar per un confronto pacifico per discutere della situazione attuale che preoccupa Barbataus e il suo popolo.
Ogni signore è autorizzato ad avere due accompagnatori, ma non sono ammesse azioni bellicose, e di presentarsi il giorno dopo a mezzogiorno, Elios non ci molto a farsi venire dei dubbi su questo invito improvviso e lui l’idea di incontrarsi con gli altri popoli tutti insieme nello stesso posto gli piaceva ancora meno.
Elios corse a cercare Dragon, Vorticus e Magica vedetta per chiedere a Vorticus di badare al popolo il giorno dopo mentre lui sarà all’incontro con gli altri capi “Vedo che hai preso molto seriamente il tuo ruolo.” disse Vorticus “Hai frainteso vecchio mio, io ci vado perché devo non perché mi piace.” rispose Elios.

L’indomani arrivò e Elios scese dalle montagne con Magica e Dragon, Elios scese lentamente per non lasciare indietro i suoi amici insetti-formi, ad accoglierli nella selva di Agar c’erano Barbataus insieme a due suoi ex-allievi: Troncannone e Florus. Elios e i suoi furono i primi ad arrivare, ma poco dopo il suo arrivo dal cielo apparvero Orrore profondo seguito da Incubo di fuoco e Angelo infuocato.
Orrore profondo era visibilmente molto arrabbiato e il suo sguardo era soprattutto concentrato su Elios, “Cos’hai da guardare testa calda?” chiese Elios con aria di sfida, Orrore non rispose.
Dieci minuti dopo dalla foresta arrivò Kolossus affiancato da Dedalo e Stalattite “Mimimimimi ehi mi ricordo di te pennuto!” disse Dedalo indicando Elios “Ciao anche a te mucchio di sassi, ah e prima che tu mi attacchi, sappi che ora sono signore dei cieli quindi attento a come ti rivolgi a me.” disse Elios, Dedalo a stento riusciva a trattenere la voglia di picchiarlo “Eheheh tranquillo amico lo pesterò un po’ anche per te.” disse Kolossus a Dedalo “Non siamo qui per combattere.” disse Carrapax apparendo alle spalle di Kolossus insieme a Cavarex e Murena.
A quel punto tutti i popoli erano riuniti, quindi Barbataus potè procedere, appoggiò la mano su un albero, ed esso iniziò a trasformarsi, diventando più grande ma soprattutto largo. In questo modo si è adattato il popolo della foresta, modificando gli alberi con i loro poteri per renderli delle abitazioni pur restando alberi, in oltre questo popolo era noto per nutrirsi tramite fotosintesi ma comunque coltiva frutta e verdura per gli animali del bosco e l’allevamento delle api. Quando l’albero fu pronto, entrarono tutti al suo interno, Barbataus aveva anche preparato un tavolo rotondo con i posti a sedere per tutti i capi, gli accompagnatori dovettero restare in piedi ma vicini ai rispettivi capi, quando si accomodarono tutti Barbataus cominciò a parlare “Vi ringrazio per essere venuti, e immagino vi stiate chiedendo perché vi ho convocato qui oggi? Ebbene tutti vi siete che ultimamente a Gorm sta accadendo qualcosa di preoccupante, come ad esempio la negligenza del popolo del vulcano.” Orrore profondo chiese con un tono trattenuto “Prego?” “Quasi due settimane fa il suo vulcano ha scatenato un’eruzione di inaudita ferocia, non ha niente da dire?” “Noi viviamo nel vulcano, non lo controlliamo… se si riferisce ai danni agli altri popoli, sappiate che anche noi abbiamo subito danni ingenti, tunnel crollati, case devastate e c’è scappato pure qualche morto.” “Quindi non sai gestire il tuo vulcano?” disse Elios con tono basso “E’ un’eruzione vulcanica, noi la gestiamo, non gestendola, quando il vulcano vuole eruttare non chiede il permesso, lui ci ricorda chi comanda.” “Ho capito -disse Barbataus- se è una cosa vuoi dal vostro controllo, allora dire di passare a un’altra questione che mi preoccupa -Barbataus rivolse il suo sguardo ad Elios- signore dell’aria, per il mio popolo si è diffusa una voce sul fatto che lei e la sua gente vorreste abbandonare l’isola, è vero questo?” chiese Barbataus, Elios rispose con nonchalance “Sì non lo nego.” “Perchè?” “Perchè abbiamo capito che non ci piace più vivere qui.” Barbataus iniziò a innervosirsi “Ma dico come può anche solo pensarla una cosa del genere? Per anni abbiamo vissuto in questo modo su Gorm e le cose sono sempre andate bene.” “Ma dove? Viviamo separati, abbiamo dei limiti dove possiamo e non possiamo andare, quando c’incontriamo litighiamo. Io non sono tenuto a condividere l’isola con esseri che non mi rispettano dovreste vederlo come un favore il fatto che mi sto levando dai piedi.” rispose Elios “Per l’amor del vecchio saggio, il nostro posto nel mondo è questo, lui ci ha donato la vita e quest’isola una decisione del genere sarebbe un sacrilegio verso il vecchio saggio.” disse Barbataus alzandosi dal suo posto, Elios a sua volta si alza e risponde “Ti ricordo che il vecchio saggio era un essere esterno a Gorm, che viaggiava per il mondo, se poteva farlo lui possiamo farlo anche noi!” “Quest’isola è casa nostra, è così bella, perché andarsene?” Carrapax prese parola senza preavviso “Quest’isola è la nostra casa, ma è anche la nostra prigione.” tutti nella stanza si ammutolirono, tranne Kolossus che sbatte forte un pugno sul tavolo rompendolo “E questo che significa?! -urlò Kolossus- questo tuo atteggiamento così calmo mi da fastidio, forza la vogliamo iniziare questa rissa?!?!” “Siamo qui per parlare, non lottare.” disse Barbataus, tre dei cinque signori di Gorm si erano messi a discutere con un tono sempre più alto, solo Carrapax e Orrore profondo rimasero in silenzio… Orrore era perso nei suoi pensieri, infatti si è presentato all’incontro per studiare più da vicino gli altri signori, tra cui quello del mare, l’unico a cui non è possibile mandare spie, (Questa non ci voleva, il popolo dell’aria non se n’è andato come volevo per colpa di una nebbia maledetta, Aracno aveva ragione sul signore della terra, è forte ma poco sveglio, questo Carrapax è davvero uno di poche parole, Elios e Barbataus sono divertenti quando litigano… ma di questo passo non risolvo niente, forse mi conviene tornare al monte di fuoco e fare mente locale…) “Bah sapete che vi dico?! Invece di perdere tempo in chiacchiere dovremmo combattere!? Solo così ci metteremo tutti d’accordo?!” urlò Kolossus.
E in quel momento si accese qualcosa nella mente di Orrore, alzò la mano in segno di voler parlare, Barbataus zittì Elios e Kolossus, a quel punto Orrore disse “Sai signore della terra, hai ragione.” “SUL SERIO!?!?” urlarono quasi tutti nella stanza “Sul serio, siamo realisti, anzi no! Siamo onesti, parlare soltanto non convincerà nessuno di noi, siamo troppo diversi, con pensieri diversi, nemmeno in mille anni andremo d’accordo… perciò basta parlare, perciò accontentiamo il signore della terra, combattiamo e il più forte avrà l’onore di essere il re di tutta Gorm, qualcuno a cui persino gli altri signori dovranno ubbidire e se vorrà qualcosa dagli altri popoli lo avrà. Chi è a favore alzi la mano!” Orrore alzò la mano e pure Kolossus, Elios esitò, ma alla fine alzò la mano “Lo vuoi davvero fare?” chiese Carrapax “Ho capito di essere accorto di idee, con il supporto degl’altri popoli trovò più velocemente una soluzione al mio problema.” rispose Elios, alla fine solo Carrapax e Barbataus non alzarono le mani.
E così si decise che il giorno dopo tutti i popoli si sarebbero riuniti alla piana di Astreg, una collina che sorge sui territori del popolo della foresta, e lì si sfideranno i capi dei cinque popoli tutti in una volta e l’ultimo che rimarrà in piedi sarà il vincitore e re assoluto di Gorm.

Tutti i capi si ritornarono ai rispettivi territori, e passarono il resto della giornata ad attendere il giorno dopo e l’ora della battaglia, Orrore vede questa occasione come un modo per accelerare i suoi piani di conquista ma cerca di non adagiarsi sugli allori, dopo dovrà aspettare quattro signori tutti insieme.
Il momento giunse in fretta, e i popoli si riunirono alla piana, i Gormiti bisbigliavano tra di loro, correvano voci incontrollabili riguardo lo scontro e le sue sorti.
Rocciatauro si offrì volontario di dare il via alla battaglia, tutti i capi si misero in posizione, l’attesa dell’inizio della battaglia li stava uccidendo le loro orecchie erano assordate dal battito dei rispettivi cuori che era salito fino a sentirlo in gola.

Quando Rocciatauro alla fine diede il via corse più che poteva per prendere posto insieme ai suoi compagni lontano dalla battaglia, i cinque capi si scontrarono tutti insieme al centro della piana e da lì Elios e Orrore profondo essendo gli unici dotati di ali spiccarono il volo.
Elios è più veloce di Orrore, ma lui ha cominciato a lanciare una serie di palle di fuoco addosso a Elios che per poco non lo centrarono, stanco di scappare Elios lanciò i suoi “GLOBI ENERGETICI” in risposta alle palle di fuoco di Orrore, i quali collidendo hanno generato un esplosione che ha fatto sparire Elios in mezzo al fumo, Orrore mentre lo cercava con lo sguardo, Elios gli apparve all’improvviso alle spalle e fece esplodere un globo energetico in faccia a Orrore destabilizzandolo, e poi con tutta la sua velocità a forza Elios diede un calcio in piena pancia per atterrarlo.
Orrore si schiantò di botto e Elios non aveva finito di infierire su di lui, ma Kolossus ha deciso di usa lo “STRITOLA TERRA” per far sorgere una roccia che colpito Elios sul becco e una che catapultato Orrore verso Kolossus, il quale ha interrotto la mossa speciale per dare a Orrore un pugno devastate, Orrore nonostante il colpo subito è riuscito a rimettersi in piedi e continuare la battaglia, in quel momento notò che dall’inizio dello scontro Barbataus aveva cominciato a dare una serie di frustate a Carrapax con le sue liane e anche se Carrapax le tagliava con le sue potenti chele Barbataus le faceva ricrescere velocemente.
Kolossus e Elios chiusero Orrore profondo da due lati, quest’ultimo spostandosi ha fatto scontrare i due Gormiti e lanciò una palla di fuoco addosso ai due, per poi focalizzarsi a Barbataus lanciandogli addosso un ondata di fuoco dal suo braccio sinistro, Carrapax vide la fiammata in arrivo e con uno spintone mise in salvo Barbataus e poco prima che le fiamme lo toccassero, Carrapax usò la “SFERA D’ACQUA” una bolla di luce azzurro brillante che ondeggia come se fosse fatta d’acqua, bloccò l’avanzata delle fiamme e con la sua esplosione ha annullato l’attacco di Orrore.
Orrore con un balzo si alzò in aria si mise a volare intorno a Carrapax lanciandogli addosso palle di fuoco, Carrapax con i suoi poteri alzò un “MURO D’ACQUA” per spegnere il fuoco e quando vide Elios calarsi in picchiata verso Carrapax lui trasformò nel “VORTICE OCEANICO” per fermare Elios poi lanciarlo addosso a Orrore, il quale nel tentativo di sfuggire al vortice venne catturato dalle liane di Barbataus.
Elios e Orrore rimasero travolti dal vortice finché non si dissolse, Orrore puntò subito a Barbataus, il quale ricorse a “L’ANTICO MIMETISMO” per diventare completamente invisibile agli occhi dei suoi nemici e attaccare Orrore senza che se ne accorgesse, Elios era sul punto di attaccare Carrapax quando Kolossus si è intromesso mettendosi a lanciare macigni che estrae dal terreno, Elios si alzò in volo e usò il suo “TORNADO PLANETARIO” per far volare Carrapax addosso a Kolossus, mentre Kolossus cominciò a dare una raffica di colpi a Carrapax, Elios tornò a sfidare Barbataus e Orrore.
Kolossus riuscì a mettere in ginocchio Carrapax e decise di usare appieno il suo potere, richiamò in lui tutte le forze della, il suo corpo cominciò a brillare di un’aura arancione che man mano si faceva sempre più luminosa e nel mentre pure la terra trema, sulle mani di Kolossus si sono generate delle sfere energetiche sulle mani di Kolossus, le “SFERE TELLURICHE” erano devastanti dove colpivano aprivano voragini spaventose e chi ne veniva colpito se non era abbastanza forte sarebbe sicuramente morto, Barbataus usò la “CRESCITA RAPIDA” per far crescere delle piante hai piedi di Kolossus per immobilizzarlo, ma così facendo Kolossus si è deconcentrato e le sfere sono cadute in terra aprendo una voragine che per poco non inghiottiva Kolossus se non fosse stato per Carrapax che lo ha salvato un minuto prima che cadesse Kolossus.
Dopo tutta l’energia che aveva messo in quelle sfere Kolossus era esausto così tanto che non si reggeva in piedi, Carrapax lo assisti fino a raggiungere il suo popolo poi lasciò a loro il loro signore, Barbataus, Elios e Orrore profondo continuarono a sfidarsi ma solo Barbataus notò il gesto del signore del mare, questa distrazione costò molto a Barbataus perché Orrore lanciò una palla di fuoco più grande delle precedenti verso il cielo ed essa esplose rilasciando una serie di palle di fuoco che si schiantarono al suolo.
Barbataus venne messo a terra e quando Orrore fu sul punto di dargli il colpo di grazia, Elios apparve dal nulla e cominciò a colpirlo ripetutamente con i suoi artigli e con un colpo particolarmente forte sembrò averlo messo al tappeto, ma non fu così perché Orrore si rialzò in fretta e corse verso di lui, Elios attaccò nuovamente con gli artigli mentre Orrore preparò un “COLPO INFERNALE” un pugno avvolto un piccolo vortice di fuoco che quando colpisce l’avversario libera il vortice aumentando di dimensioni.
Il colpo spazzò via Elios e per poco non lo fece arrosto e a quel punto Orrore lo finì con calcio che lo scaraventò verso uno dei macigni che Kolossus aveva lanciato in precedenza, e quando Elios fu spalle al muro Orrore a tutta velocità volò contro di lui dando un altro calcio ancora più forte che ha distrutto la roccia alle spalle di Elios.
Elios dopo il colpo era privo di sensi e mezzo bruciato, Elios è squalificato, rimangono solo Orrore, Barbataus e Carrapax.
“Non serviva arrivare a tanto.” disse Carrapax, mentre Orrore ridacchiava, “Non preoccuparti adesso tocca a te.” disse Orrore puntandogli contro il braccio da cui spara fuoco, ma le liane dei Barbataus afferrarono il braccio di Orrore “Che c’è vecchio? Vuoi che combatta con te prima?” chiese Orrore dando fuoco alle liane Barbataus alzò il braccio destro in direzione di Orrore e lanciò i “PUGNI DI LEGNO RIGENERANTI” e i pugni partirono come razzi da Barbataus fino a raggiungere Orrore, ma lui diede fuoco a ogni singolo pugno, a quel punto Orrore usò la tecnica del “ANELLO DI FUOCO” contro Carrapax per imprigionarlo in mezzo alle fiamme “Scusa ma non posso permetterti d’interferire.” disse Orrore prima di spiccare il volo contro Barbataus.
Barbataus ricorse anche lui all’attacco più potente a sua disposizione: L’ATTACCO GIUNGLA. Ha fatto crescere delle radici spinate dal terreno grandi come alberi che Barbataus muoveva come un’estensione e moltiplicazione della sua frusta, ma Orrore non rallentò il suo volo affrontò le radici a volte schivandole a volte bruciandole fino a raggiungere Barbataus, il quale era già pronto ad accoglierlo con la sua frusta prendendolo per il collo per poi riempirlo di pugni con il suo braccio libero.
Ma Orrore dopo aver preso diversi colpi fermò il pugno con la sua unica mano e fece una leva articolare a Barbataus invertendo la situazione e Orrore cominciò a colpirlo senza pietà con l’altro braccio e quando la stretta della frusta di Barbataus si allentò Orrore diede al signore della foresta più forte dei precedenti facendolo volare di qualche metro, e poco prima che Barbataus toccasse terra Orrore lo raggiunse in fretta per dargli un micidiale “COLPO INFERNALE” e a quel punto Carrapax spense il fuoco che lo circondava e corse da Barbataus per assicurarsi che stesse bene.
Barbataus era messo come Elios: bruciato, pieno di lividi ma vivo. Al che Carrapax dopo aver portato il signore della foresta dal suo popolo rivolse uno sguardo arrabbiato a Orrore, il quale stava sogghignando compiaciuto del fatto che a quel punto ne mancava solo uno alla sua vittoria finale “Le tue ultime parole?” chiese Orrore, Carrapax rispose “La forza del mare non teme l’orrore della lava.” al che Orrore volò contro di lui con l’intento di dargli un pugno ma Carrapax si protesse in tempo rispondendo con un pugno dritto in faccia a Orrore, e non si fermò lì, Carrapax ha continuato a colpirlo più che poteva con le sue chele per poi concludere con un “ONDA FORZATA” dalle sue apparvero due sfere d’acqua energetica che si trasformarono presto in un due onde che travolsero Orrore, ma non spensero il suo spirito guerriero, tutto il corpo di Orrore iniziò a brillare di un’aura rossa e lui si scagliò a tutta velocità contro Carrapax, il quale lo fermò al volo e anche il suo corpo venne avvolto da un’aura però blu.
Carrapax e Orrore iniziarono una prova di forza alla quale sembrava che nessuno dei due stesse avendo la meglio, poi per qualche motivo l’aura di Carrapax svanì e iniziò a incassare sempre più colpi da parte di Orrore finché non decise di finirla con la tecnica “TERRA BRUCIATA” Orrore diede un pugno a terra che ha trasformato il terreno della piana di Astreg in un mare di lava, tutti i Gormiti si fecero indietro il più possibile dalla lava, mentre Carrapax con il suo potere raffreddò la lava sotto i suoi piedi per crearsi un punto sicuro dove stare, a quel punto l’aura di Carrapax tornò a fuori uscire dal suo corpo più splendente di prima, Orrore aveva bruciato molte energie per il suo ultimo attacco era stanco e preoccupato che Carrapax potesse usare qualche attacco segreto, con le sue ultime forze si mise a correre sul mare di lava caricano un “COLPO INFERNALE” nel mentre.
Carrapax trasferì la sua aura in una sfera d’acqua che poi lanciò con tutta la sua forza verso l’alto, fino a sparire nel cielo.
Orrore vedendo il gesto si fermò a l’improvviso e rivolse prima uno sguardo confuso al cielo, poi a Carrapax, finché una grande ombra non apparve dal nulla sopra le loro teste e nell’aria si sentiva un suono simile a quello che emettono le balene, e quando Orrore vide di nuovo il cielo vide un gigantesco mostro marino fatto di acqua energetica.
Quello è l’attacco più forte di Carrapax il “CANTO DEL LEVIATANO” che quando si infranse sulla piana di Astreg in un secondo spense la lava e rinfrescò l’aria, quando il mostro svanì rimase solo Carrapax in piedi al centro della piana, mentre Orrore era steso a terra tutto fumante, questo fece intendere che il campione assoluto di questa sfida è Carrapax.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Il segreto dell'occhio ***


Capitolo 6: Il segreto dell’occhio

Con la vittoria di Carrapax lui venne incoronato re di tutta l’isola di Gorm, il popolo del mare si sentì fiero del suo leader per il risultato ottenuto.
Elios pur essendo ammaccato dallo scontro chiese a Carrapax una cosa “Cosa succederà ora?” e Carrapax rispose “Ora è giusto che tutti i signori ritornino a casa loro… e riposarsi come giusto che sia, avete lottato, e ora siamo tutti feriti, è imperativo che vi prendiate un po’ di tempo per guarire dalle ferite.” “ASPETTA!” urlò Elios “Io e il mio popolo abbiamo dei progetti per il futuro, progetti fuori di Gorm.” “Dopo che ti sarai ripreso potrai fare quello che vuoi.” “Non ci aiuterai con la nebbia?” “Al momento non posso fare niente a riguardo, e poi ho già un popolo che ha bisogno di me.” disse Carrapax prima di incamminarsi con i suoi compagni verso il mare.
Poco a poco tutti i Gormiti ritornarono nei loro territori, Elios, Barbataus e Orrore erano quelli che avevano subito più danni di tutti hanno passato svariati giorni a seguire un percorso di cure e riabilitazione, Elios restò a letto per un po’ venendo accudito da Vorticus.
Barbataus era vecchio ma molto forte, non si è arreso alle bruciature, ma era pur sempre ferito e Troncannone lo ha aiutato a muoversi nei giorni successivi.
Orrore fu ferito così gravemente dal canto del Leviatano che gli ci vollero settimane per riprendersi, dopo che l’hanno curato dalle ferite ha passato notte e giorno in una pozza lavica a galleggiare sulla lava per rigenerare le energie perdute e il calore… dopo quattro settimane finalmente si risvegliò, e non era contento.

Da quando Orrore si era risvegliato era più cattivo del solito, sempre arrabbiato nero, niente e nessuno riusciva a migliorare il suo umore e quando qualcuno ci provava, veniva picchiato dal capo “Qual’è il suo problema?” “Beh, aveva promesso che avrebbe donato grandezza al vulcano, aveva sentito dire che il popolo dell’aria era in procinto di lasciare l’isola e quelli sono rimasti comunque, ha avuto l’occasione di regnare su tutta Gorm in una volta sola e hai visto com’è andata a finire… al suo posto chiunque sarebbe arrabbiato.” Orrore passava la maggior parte del suo tempo nella sala del trono a guardare l’occhio della vita del suo popolo, pensò che forse sarebbe stato meglio se si fosse portato dietro l’occhio della vita durante lo scontro dei capi e imbrogliare, quando un signore, e solo un signore usa il suo potere con l’occhio della vita del suo popolo in mano, la potenza dell’attacco si moltiplica in maniera esponenziale, il motivo per cui non ha pensato di barare è perché non avrebbe potuto nascondere l’occhio senza che gli altri se ne accorgessero o pretesero di sfruttare anche loro i rispettivi occhi della vita.
Orrore passò giorni a riflettere su un nuovo modo per avere la sua rivincita sugli altri popoli, ma era a corto di idee, quando Orrore attraversava un momento no era solito andare al centro del vulcano e immergersi nelle fosse vulcaniche per riflettere, provò diverse fosse ma niente non riuscì a trovare l’ispirazione neanche per sbaglio, sembrò come se stesse entrando in depressione. Orrore profondo non seppe più cosa fare, quella notte lui non tornò a casa sua, rimase nella fossa vulcanica e si addormentò lì.
Quella è una cosa che nessuno faceva, perché lava tendeva a risucchiare i Gormiti verso il basso e anche se i Gormiti del vulcano non rischiavano di affogare nella lava o di bruciare vivi era difficile che chi vi finiva troppo sotto, potesse tornare in superficie.
Orrore venne inghiottito dalla lava e cominciò a scendere, lentamente scendeva sempre di più con Orrore che non sembrò nemmeno provare a voler tornare su.
Quanto tempo passò? Ore? Giorni? Orrore non lo sapeva, sapeva solo che stavo raggiungendo il fondo, e un a certo punto lo raggiunse il fondo della fossa.
Solo allora Orrore ricominciò di nuovo a muoversi, in torno era tutto lava, non c’era nient’altro che lava, pensò di aver raggiunto il centro della terra e che in fondo non ci fosse nulla di speciale se non l’elemento da cui è nato.

Ma poi il suo sguardo si posò su qualcosa che non era lava, in mezzo a quella luce che variava dal giallo al rosso c’era qualcosa di un bianco azzurrino, Orrore spinto dalla curiosità si avvicinò, seppur i suoi movimenti erano limitati dalla lava.
Quando fu abbastanza vicino vide chiaramente cos’era quella cosa, era una gigantesca sfera grande quanto lui, al tatto non riusciva a capire di cosa fosse fatta quella sfera, di che tipo di energia sia o chi l’abbia messa lì.
Però facendo attenzione guardandola meglio, notò una leggera ombra all’interno della sfera, non si capiva cosa contenesse ma Orrore per qualche motivo sentì un forte desiderio di scoprire cosa si celasse al suo interno. Prese la sfera al meglio delle sue possibilità del momento e cominciò a dimenarsi per risalire con il suo tesoro, provò a farla rotolare spingendola, ma ogni volta, arrivato a un certo punto la sfera scivolava dalle mani e ricadeva giù e Orrore doveva riscendere alla sua stessa velocità per riprenderla e riprovare a tornare su con essa.
Orrore ogni volta saliva e ricadeva, saliva e ricadeva, saliva e ricadeva senza ottenere risultati, gli ritornarono in mente i pensieri della sconfitta, la depressione lo si stava impossessando di lui, ma quando rivide la sfera misteriosa, Orrore si sentì possedere dalla rabbia e urlò a pieni polmoni “IO SONO IL SIGNORE DEL VULCANO!!! IL MIO NOME E’ ORRORE E FARO’ DEL VULCANO IL POPOLO PIÙ GRANDE DI GORM!!! IL FUTURO DELL’ISOLA, VULCANO SARA’!!!” Orrore riprese la sfera e ricominciò la sua scalata, si teneva alle pareti con tutta la forza che aveva nel suo unico braccio e ai suoi artigli, passo dopo passo aveva paura di scivolare e ricadere, ma Orrore non si è arreso ha deciso che sarebbe uscito di lì con la sfera misteriosa e non sarebbe stato il suo elemento rivoltatosi contro di lui a fermarlo.
Intanto nel vulcano tutti erano preoccupati e impauriti, il loro signore era sparito e l’occhio della vita non diceva niente se fosse morto o se dovevano trovare un nuovo signore, quando all’improvviso Orrore apparve da una delle fosse vulcaniche più profonde con una grossa sfera luminosa sulle spalle.
Incubo di fuoco lo raggiunse più velocemente possibile quando ha saputo che Orrore è riapparso “Signore finalmente è tornato -disse Incubo- ma dov’era finito? È scomparso da due settimane e… ha portato con se un… che cos’è quello?” Orrore mise a terra la sfera e si diede una stiracchiata, “Ho fatto l’errore di addormentarmi in una pozza lavica, e ho il sospetto di aver toccato il fondo.” rispose Orrore lasciando sorpreso Incubo di fuoco “Ed è riuscito a risalire?!?!” “Esatto, ma soprattutto, ho trovato questo.” disse Orrore indicando la sfera “Ma si può sapere che cos’è?” “Non lo so, però una cosa è sicura, al suo interno nasconde qualcosa, più lo guardo più sento in me il desiderio di sapere cosa c’è dentro, forse è solo curiosità… oppure qua dentro ci deve essere qualcosa d’importante se qualcuno ha pensato di nasconderlo al centro della terra.” Orrore cominciò a colpire ripetutamente la sfera con pugni e calci, ma non ottenne nessun effetto, provò a colpirla con le sue tecniche speciali, ma anche esse furono inutili, Orrore richiamò tutto il suo popolo e lo obbligò ad assisterlo a colpire tutti contemporaneamente la sfera, ma fu tutta fatica sprecata.
Orrore e il suo popolo erano stanchi, e la sfera non aveva neanche un graffio, Orrore profondo decise di fare un ultimo tentativo usare il suo potere con l’aiuto dell’occhio della vita.
Orrore aveva perso la pazienza con quella sfera eppure continuava i suoi tentativi di cercare di aprirla, quando prese l’occhio della vita notò qualcosa d’insolito, l’occhio brillava e poi spegneva con un ritmo simile a quello cardiaco emetteva pure un suono simile al battito cardiaco, era come se l’occhio fosse preoccupato.
Orrore non riusciva a capire, aveva troppi misteri per le mani e decise che avrebbe fatto le cose con calma questa volta, prima la sfera poi l’occhio, ma mentre si avvicinava alla stanza dove aveva messo la sfera il battito dell’occhio aumentava e quando la raggiunse vide che anche la sfera si comportava come l’occhio della vita e poi i due erano vicini, più la frequenza di entrambi aumenta, Orrore sentì di aver trovato la chiave della sfera, ma il suo occhio non fu comunque abbastanza per aprirla.
Non aprì la sfera, ma trovò un indizio sul come aprirla, “Incubo, vieni con me, ho bisogno di ragionare e un aiuto esterno mi potrebbe aiutare.” disse Orrore, Incubo accettò “L’occhio reagisce alla presenza della sfera e viceversa, e questo è ovvio, ma non basta, l’occhio è la chiave eppure sembra non bastare.” disse Orrore “Forse dobbiamo solo insistere con l’occhio.” propose Incubo e Orrore lo guardò con uno sguardo vuoto “L’occhio è la chiave, ma serve qualcos’altro… e se dovessi forgiare una chiave con l’occhio della vita… no no no, che stupida idea.” ragionò Orrore “Suvvia signore, non dica così, scommetto che gli altri popoli al suo posto sarebbero nella sua stessa situazione.” disse Incubo di fuoco per consolare Orrore “E questo dovrebbe farmi sentire meglio?” chiese Orrore seccato a Incubo, quando all’improvviso “Aspetta un minuto, al loro posto, al loro posto, con i loro occhi della vita… -Orrore sogghignò- Incubo… mi hai fatto venire un’idea.”

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Fiamme della guerra ***


Capitolo 7: Fiamme della guerra

Elios si era finalmente ripreso dallo scontro dei capi, era tornato a volare e a studiare nuove idee per far sparire la nebbia, passava ore a testa in giù a insieme ai Gormiti pipistrello del suo popolo cercando e pensando tutti insieme come dissipare la nebbia.
Ci pensò per settimane quando all’improvviso, Magica vedetta è venuta di fretta e furia da lui dicendo che il popolo del vulcano stava sconfinando in tutti i popoli.
I pochi Gormiti del vulcano capaci di volare lanciavano bombe incendiare dall l’alto sia al popolo dell’aria che al popolo della foresta, mentre a terra i Gormiti del vulcano incapaci di volare si arrampicavano e lanciavano fuoco.
Non solo quei popoli alcuni Gormiti invasero anche la caverna di Roscamar e lanciavano bombe speciali fatte apposta per andare sott’acqua affinché ferissero anche il popolo del mare.
Tutti i popoli non capivano cosa stesse facendo il popolo del vulcano, forse vista la sconfitta subita allo scontro dei capi Orrore aveva deciso di tentare un colpo di stato, tutti i Gormiti della terra e del mare hanno lasciato i loro ambienti per unirsi alla battaglia contro il vulcano.
L’isola di Gorm è ufficialmente entrata nel caos, si è ritornati alle prime generazioni che si dichiaravano guerra, con la differenza che sta volta i Gormiti si chiedevano: perché dichiarare guerra a quattro popoli tutti insieme? La risposta sono Mucriforme, Aracno, Geyser e Orrore profondo.

Mucriforme durante la lotta sia stacco dal suo popolo e di nascosto si diresse verso il picco dell’aquila, lo stesso avrebbe fatto Aracno solo che si sarebbe diretto verso la foresta silente, Geyser nella caverna di Roscamar mentre Orrore avrebbe esplorato l’unica parte dell’isola dove non poteva mandare spie: il mare di Lehander.
Orrore profondo quando raggiunse la spiaggia si assicurò di essere solo, strinse con una innecessaria forza, lui tremava, pregava e imprecava, sapeva che era pericoloso per lui entrare in acqua e per questo non lo voleva fare, ma sapeva che se c’era qualcuno che poteva farcela, quello era lui.
Orrore fece un respiro profondo, ingoiò la sua paura e trattenne il fiato fino a sentirsi scoppiare, finché non usò la tecnica “CORPO DI FUOCO” con il potenziamento dell’occhio della vita, tuffarsi in acqua e sperare che il suo piano funzionasse.
Ad una prima occhiata sembrò di sì, il corpo di fuoco faceva evaporare l’acqua abbastanza da fare una bolla che permetteva a Orrore di respirare e non lasciare che il corpo toccasse l’acqua, ma doveva darsi una mossa, per tre motivi: non conosceva quell’ambiente quindi non sapeva dove andare o dove trovare quello che stava cercando, il corpo di fuoco non sarebbe durato per sempre sarebbe arrivato a un certo punto dove avrebbe avuto bisogno di riposarsi e c’era la possibilità che il popolo del mare tornasse a casa prima.
Orrore scese sempre più in profondità finché non cominciò a vedere le abitazioni del popolo del mare, gli ricordò quando sprofondò nella lava, più scendeva più aumentavano le preoccupazioni ma non si lasciò condizionare dalle emozioni che non riusciva controllare e ripeteva a se stesso lo scopo della sua missione.
Quando finalmente raggiunse il villaggio cercò di muoversi velocemente, ma lui non sapendo nuotare non poteva muoversi come voleva e lui non si poteva permettere di perdere tempo, con il suo braccio sinistro emise fuoco in modo da usarlo come una spinta in acqua e funzionò finalmente si stava muovendo ma restava il problema che non sapeva dove andare, girò per il villaggio per una discreta quantità di tempo senza trovare nulla intanto si sentiva sempre più stanco per il corpo di fuoco, gli mancava solo un posto da controllare: La fossa degli spiriti. Se non era lì, non era da nessuna parte.
Orrore si avventurò nella spaventosa caverna a bocca e quando entrò rimase sorpreso che in realtà è una biblioteca, ma soprattutto lo aveva trovato: L’occhio della vita del mare. Velocemente lo prese letteralmente con i denti e con il suo braccio si diede la spinta che lo avrebbe rispedito in superficie, fece bruciare più che mai il suo braccio per uscire in fretta dall’acqua, più saliva più si sentiva mancare l’aria per prendere una nuova boccata d’aria fresca una volta fuori.
Dopo attimi di agonia che gli sembravano non finire mai, finalmente uscì come catapultato fuori dall’acqua e il suo corpo di fuoco svanì, Orrore passò un minuto sdraiato sulla sabbia tenendo ancora stretto tra i denti l’occhio della vita, quando si rimise in piedi sparò un colpo dal suo braccio che salì fino in cielo fino ad esplodere come un fuoco d’artificio e quando il popolo del vulcano lo vide, sapeva che era il momento di ritirarsi.

I popoli dopo un po’ anche loro cominciarono la loro strada verso casa, tranne i capi, “Bravi scappate, che se vi prendo io vi-” “Aspetta Kolossus, c’è qualcosa che non va.” disse Barbataus “L’albero ha ragione mucchio di sassi, il vulcano ha dichiarato guerra a tutti noi contemporaneamente non ti pare strano?” disse Elios con sarcasmo “No, perché il popolo del vulcano semplicemente non sa perde ed è stupido.” rispose Kolossus “Sciocco! Questa è stata una battaglia lampo, prima che ricevettero il segnale di ritirata noi li stavamo massacrando già da fin troppo tempo.” disse Barbataus “E’ già strano che di Orrore profondo non abbiamo visto neanche l’ombra, lui non mi sembra il tipo che si nasconde dalla battaglia.” aggiunse Carrapax “Dici che altri piani?” chiese Barbataus, Carrapax non rispose subito, aveva il presentimento che qualcosa non andasse, mentre i capi iniziarono anche loro a tornare nei rispettivi villaggi Carrapax continuò a pensare ai possibili piani di Orrore, ci pensò così tanto da non rendersi conto dei danni che il villaggio aveva subito, ma quando rientro in biblioteca vide che era tutto a soqquadro e notò quasi subito che mancava qualcosa d’importante che aveva lasciato lì nella fretta.
L’occhio della vita era sparito! Questo fece entrare nel panico Carrapax, lo cercò dappertutto senza successo, ma questo non significò che si arrese, si rivolse al veggente del suo popolo: Tartantica. Se c’era qualcuno in grado di trovare un oggetto sparito o rubato, quello era Tartantica che con i suoi poteri psichici ha ricostruito il corso degli eventi che hanno portato alla sparizione dell’occhio, Carrapax scoperto il responsabile iniziò a risalire verso la superficie con una destinazione bel precisa.

In tanto sul picco dell’aquila, Elios trovò Magica vedetta ferito vicino casa sua.
“Magica!” urlò Elios mentre si precipitò ad aiutare il suo amico “Cosa ti è successo?” chiese sempre Elios, Magica respirava affannosamente ma parlò comunque “Elios, mi vergogno ad ammetterlo ma non ho partecipato alla battaglia per paura, ma mentre ero qui, ho visto un gormita dell’aria ritornare al villaggio, ma quando ho provato ad approcciarmi a lui, lui ha cambiato aspetto.” “In che senso a cambiato aspetto?” “Ha cambiato aspetto, si è trasformato in un gormita del vulcano ed è venuto qui a casa tua, io l’ho seguito, e l’ho visto rubare qualcosa, io a quel punto ho smesso di nascondermi e gli sono saltato addosso per fermarlo, ma mi ha colpito con un colpo elettrico e mi ha messo KO. mi dispiace Elios.” concluse Magica, Elios chiamò qualcuno per aiutare il suo amico, quando i soccorsi arrivarono, Elios entrò in casa per vedere cosa è stato rubato, non mancava niente, se non l’occhio della vita.
Elios preso della rabbia volò in direzione del monte di fuoco.

Sotto terra, da quando c’è stata l’eruzione vulcanica, Kolossus ha imposto che le case del suo popolo devono essere fortificate col cemento e che le stalattiti e stalagmiti vengano tagliate per ogni evenienza, motivo per cui Kolossus era scioccato nel vedere casa sua mezza sciolta, lui non capiva cosa fosse successo per ridurla così male, ma quando vide che una parte era ancora fresca di fusione e che aveva un colorito simile alla lava incandescente Kolossus si mise a correre fuori dalla caverna per vendicare la sua casa vandalizzata.

La foresta silente sembrò come subito dopo l’eruzione, bruciata e distrutta dallo stesso popolo, Barbataus stava aiutando più Gormiti che poteva tra i feriti, nel frattempo sapeva che ne avrebbe dette quattro a Orrore una volta che il suo popolo si sarebbe ripreso.
Barbataus conosceva un tecnica di guarigione, ma non era abbastanza per curare tutti i suoi fratelli feriti, quindi chiese a Troncannone di portargli l’occhio della vita per amplificare i suoi poteri, Troncannone ubbidi e corse a prendere l’occhio, ma quando tornò da Barbataus gli disse di non riuscire a trovare l’occhio da nessuna parte.
Barbataus confuso si mise a cercare l’occhio insieme al suo discepolo, quando alzando lo sguardo vide Elios volare a tutta velocità da solo verso il monte di fuoco, e in quel momento Barbataus capì a cosa si riferiva Carrapax con il suo cattivo presagio.

Orrore impugnava sia l’occhio del vulcano che del mare, Mucriforme l’occhio dell’aria, Geyser l’occhio della terra e Aracno quello della foresta, e tutti e cinque gli occhi reagivano alla presenza della sfera.
La stanza dove si erano riuniti rimbombava di un assordante eco di battito cardiaco, la sfera batteva sempre più forte, sempre più velocemente, più si avvicinavano con gli occhi più la sfera si faceva luminosa, quasi accecante, sembrava che persino la terra a tremare un po’.
Intanto i quattro signori erano giunti al vulcano, Elios entrò dalla bocca del vulcano, Kolossus entrò abbattendo le pareti, Carrapax e Barbataus entrarono dall’entrata principale con Carrapax che usava il suo potere per rinfrescare l’aria per Barbataus e per se stesso.
Orrore e i suoi compagni avevano raggiunto una specie di stadio avanzato della sfera misteriosa, aveva iniziato a levitare e anche gli occhi levitavano attorno alla sfera come elettroni attorno al nucleo mentre si facevano ancora più brillanti e sempre più veloci.
Nella stanza è nato un vero e proprio tornado in miniatura che si rafforza ogni secondo rendendo difficile per i Gormiti restare fermi e resistere alle raffiche di vento, Orrore sorrideva al pensiero di aver risolto l’enigma e assaporava in anticipo il contenuto della sfera.
Ormai la sfera ha raggiunto il suo limite, guardarla è come guardare direttamente il sole, gli occhi della vita vorticano impazziti su di essa, e dopo un tremore che ha destabilizzato i Gormiti del vulcano, la sfera esplose in un enorme esplosione di luce che ha sorpreso persino i signori entrati a forza nel monte di fuoco mentre l’onda di energia si fa sempre più grande fino a superare di gran lunga i confini di Gorm.

Quando la luce svanì i Gormiti di tutti i popoli si ritrovarono storditi, con gli occhi affaticati dalla luce, e confusi su cosa fosse successo.
Quando Orrore e i suoi compagni si rimisero in piedi e rimisero a fuoco la vista, videro gli occhi della vita a terra e al centro di quel cerchio c’era… c’era… una strana creatura, non è un gormita, non assomiglia a nessun animale mai visto prima dai Gormiti in tutta l’isola di Gorm: era piccolo, magro, circa quanto un ginocchio di Orrore, aveva un ciuffo di peli medio-corti neri in testa, la pelle scura e copriva il suo corpo con degli strani stracci.
Sembrava addormentato da molto tempo, quando si svegliò faceva fatica a tenersi in piedi e si strofinava spesso gli occhi, ”What happen?” disse con voce stanca mentre cercava di ricordare cosa fosse successo, quando sembrò essersi svegliato completamente iniziò a guardarsi in torno con curiosità e confusione, quando il suo sguardo si posò su Orrore profondo lanciò un urlo e cadde all’indietro, mentre Orrore si avvicinava a lui lentamente guardandolo con confusione e disgusto.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: L'oscuro orizzonte ***


Capitolo 8: L’oscuro orizzonte

Il piccolo essere cercò di mettere distanza tra lui e Orrore camminando all’indietro terrorizzato, ma sfortunatamente si ritrovò con le spalle al muro, il piccoletto si chiuse a riccio borbottando “Dad, Daddy, where are you?” mentre Orrore si avvicinava sempre di più a lui con un espressione furiosa in volto, si aspettava qualcosa di grande in quella sfera, invece al suo interno c’era quel mostriciattolo che non sapeva neanche cosa sia.
Orrore su punto bruciare vivo l’essere, venne interrotto da Kolossus che entrò nella stanza sfondando una parete, e in seguito anche gli altri signori della natura fecero irruzione nella stanza “Ti pentirai di avermi distrutto casa!!!” ruggì Kolossus, poi quando il suo sguardo si posò sul pavimento notò gli occhi della vita, prese il suo e disse “E questo come ci è finito qui?” chiese Kolossus “Sul serio mucchio di sassi? Non l’hai capito? Il motivo per cui Orrore ci ha attaccato è che ci voleva distrarre per prendere i nostri occhi della vita!” fece notare Elios mentre riprendeva il suo occhio della vita, al che Kolossus si arrabbiò ancora di più e minacciò Orrore profondo di farlo sprofondare sottoterra, al che Orrore e i suoi compagni si diedero alla fuga venendo inseguiti da Kolossus, Elios e Barbataus arrabbiati.
Carrapax dopo essersi ripreso l’occhio notò il piccoletto raggomitolato nell’angolo, percepì all’istante il suo sentimento di paura e cercò di muoversi con cautela per non spaventarlo ulteriormente, provò a parlargli, ma il piccolo non capiva la sua lingua, Carrapax gli disse “Ciao piccolo.” ma il piccolo capì “Saluk sese.” quando Carrapax provò ad allungare la chela, lui distolse lo sguardo e Carrapax per tranquillizzarlo iniziò a parlagli con un tono più calmo e gli disse “Calmo calmo piccolo.” che alle orecchie del piccolo suonò “Tan tan sese.” poi Carrapax per dimostrare di non essere aggressivo usò il suo potere per fare delle bolle luminose, esse riflettevano la poca luce della stanza mostrando altri colori che illuminavano il viso dell’esserino, il quale rimase affascinato dalle luci e dalle bolle per poi cominciare a guardare Carrapax non con occhi spaventati se pur mantenendo le distanze.

Intanto i tre signori arrabbiati che corsero dietro a Orrore giunsero all’esterno, mentre Orrore prese il volo per allontanarsi il più possibile da almeno due dei tre signori che aveva fatto arrabbiare, i tre signori rimasero si fermarono di colpo una volta fuori. Perché? Orrore non aveva notato che il cielo era cambiato: doveva essere pieno giorno ma invece il cielo era scuro e si muoveva come se fosse lava nera, il sole era sparito, le nuvole erano di un viola scurissimo che tendeva al nero e da esse uscivano fulmini neri che illuminavano di poco l’ambiente. Orrore mentre volava sul mare di Gorm e si assicurò di aver messo distanza con dagli altri signori si accorse che qualsiasi cosa avesse fatto, non si limitò a far uscire quel microbo dalla sfera, mentre Orrore continuò a volare si chiese cosa fosse successo e dove si trovasse.
Ma mentre cercava risposte alle sue domante un fulmine nero lo colpì in pieno, Orrore per la prima volta nella sua vita sperimentò l’esperienza di venire folgorato, solo che il fulmine non si fermò nemmeno per un istante, anzi altri fulmini neri apparvero dalle nuvole per colpirlo, Orrore sentì il suo corpo devastato dai fulmini, l’energia innaturale che emanavano lo uccidevano, si sentì come se il suo corpo fosse sul punto di esplodere, e in poco tempo percepì che il suo corpo si stesse deformando a causa dei fulmini.

Nel frattempo, Carrapax recuperò il suo occhio della vita e si fece un nuovo piccolo amico, era riuscito a fargli capire che non era un nemico, quando i due uscirono videro il cielo nero e i tre signori a fissare l’orrore che avevano davanti.
“Che cos’è successo qui?” chiese Carrapax, Barbataus rispose “Qualsiasi cosa abbia fatto il signore del vulcano… -Barbataus notò l’esserino che stringeva con le sue manine la chela di Carrapax- e quello che cos’è?” “Non lo so, era spaventato e stava piangendo… non me la sono sentita di lasciarlo lì da solo.” disse Carrapax, Barbataus rispose “Lasciatelo dire signore del mare, sei troppo tenero, non sai nemmeno che cos’è.” Elios s’intromise “Ti ricordo, albero, che lui è il re di Gorm, tu non sei nessuno per fargli la morale.” “A tal proposito, io voglio la rivincita.” disse Kolossus, il piccolo non capiva le parole o che cosa si stavano dicendo ma era chiaro che solo Carrapax era suo amico, Elios provò a parlagli “Ok, ascoltami cosetto, io ti chiedo chi sei, amico o nemico?” che alle orecchie del piccolo suonò “So, sese memo sa, Elios re seta ne, alle no magor?” il piccolo sembrò riconoscere solo la parola “magor” che in lingua gormita ha due significati uno è “nemico” l’altro è “male” in senso di pericolo.
“Elios, lui non capisce la nostra lingua, te lo garantisco, non è pericoloso.” disse Carrapax “Come vuoi mollusco, però ora ti dispiace concentrarti sulle cose serie? Guarda il cielo!” disse Elios “Sembra di vedere nell’abisso, e lui mi sta guardando dentro.” commentò Carrapax facendo irritare ulteriormente Kolossus.
Tutti i popoli abbandonarono i rispettivi territori dopo l’onda di energia che ha modificato il cielo, chiedendosi dove fossero i rispettivi signori e cosa stesse succedendo.
Magufo e Magicorvo stavano volando in cerca di Elios per riferirgli che Magica sta bene, quando qualcosa attirò l’attenzione di Magicorvo, dall’oscuro orizzonte, stava arrivando qualcuno o qualcosa, ma quando prese il binocolo, notò che non era solo uno. I due accelerarono il loro volo per trovare Elios il prima possibile e avvisarlo, lo trovarono nei pressi del vulcano a discutere con i signori degli altri popoli.
Quando Magufo e Magicorvo atterrarono fu troppo tardi quegli strani esseri neri come la notte, spaventosi come fantasmi, si dimostrarono qualcosa che sconvolse persino i Gormiti.
Non erano molti comparati all’unione di tutti i popoli, ma erano decisamente più potenti, non appena misero piede su Gorm, iniziarono ad attaccare senza pietà i Gormiti, spesso si confondevano con le ombre diventando intoccabili e i loro attacchi colpivano sempre e comunque.
Elios provò a volare per raggiungere in fretta il suo popolo ma venne fermato da una sfera chiodata che lo atterrò, alzando lo sguardo i quattro videro il proprietario di quella palla chiodata mentre veniva riavvolta da una catena da un’ombra molto familiare.
“Orrore profondo!?” dissero all’unisono, ma la figura quando si avvicinò si vide chiaramente che non era Orrore, anche se gli assomiglia parecchio “No, non più per lo meno.” rispose l’essere nero “Quando sono scappato da voi, in mezzo all’oscuro orizzonte, sono stato a contatto con l’oscurità di questa nuova realtà e il risultato è davanti ai vostri occhi, sono morto come signore del vulcano e sono rinato come signore delle tenebre… ora il mio nome è… Obscurio!” Obscurio fece rotolare la sua palla chiodata con l’intento di colpire qualcun’altro, Elios volò in cielo, Barbataus ricorse al “ANTICO MIMETISMO”, Kolossus venne colpito in piena faccia e poi rilanciò la palla addosso a Carrapax, il bambino lanciò un grido di paura ma Carrapax bloccò l’attacco, prese la catena e trascinò Obscurio verso di lui e quando fu abbastanza vicino gli lanciò a distanza ravvicinata un “ONDA FORZATA” ma Obscurio atterrò in piedi, che Barbataus bloccò con il suo potere e lo prese per il collo con la sua frusta, Obscurio con la sua sola forza spezzò le piante che gli bloccavano le gambe e anche la frusta di Barbataus e si rimise a volare, Carrapax continuò a proteggere il bambino mettendosi tra Obscurio e lui mentre il bambino continuava a piangere in preda alla paura.
Ma Elios riuscì a colpire Obscurio alle spalle con uno dei suoi “GLOBI ENERGETICI” anzi gli lanciò addosso una raffica colpendolo quasi sempre, al che Obscurio con un battito d’ali raggiunse velocemente Elios dandogli un pugno che lo fece volare, Elios si riprese in fretta e provò con un “TORNADO PLANETARIO” ma Obscurio rispose con “VORTICE NERO” che non solo bloccò il tornado planetario, lo ha sorpassato travolgendo Elios, Kolossus provò a lanciargli addosso dei massi che lui sollevava da terra ma Obscurio con la sua sola mano li distruggeva senza fatica e cominciò la sua picchiata verso Kolossus e quando atterrò i due cominciarono a far volare pugni che colpo dopo colpo si fecero sempre più forti a tal punto che la terra iniziò a tremare.
I due sembravano alla pari dal punto di vista fisico, ma Obscurio con un montante ben assestato ha fatto volare Kolossus e velocemente lo raggiunse in aria per dargli un calcio per rispedirlo a terra, quando il gormita si scaraventò a terra ha aperto un cratere la cui onda d’urto ha destabilizzato Carrapax e Barbataus.
Obscurio era già pronto per un altro attacco, la sue corna emanavano delle scariche elettriche che brillavano di una sinistra luce, poi dalle sue corna iniziò una pioggia di fulmini spaventosa, quella era la “TEMPESTA DEL DOLORE”.
Barbataus con il suo potere si rifugiò sottoterra, Carrapax si protesse con il suo “MURO D’ACQUA” mentre Kolossus sembrava non sentire le scariche elettriche che gli cadevano addosso, per Elios quella non era la sua prima tempesta di fulmini, lui era abituato ad avere a volare in mezzo al pericolo e riuscì ad anticipare tutti fulmini che gli andavano contro fino a raggiungere Obscurio e fargli sentire i suoi artigli addosso come allo scontro dei capi, Obscurio interruppe la tempesta a causa dei colpi ripetuti di Elios, con battito d’ali fortissimo Elios creò una corrente d’aria forte abbastanza da spingere Obscurio verso terra.
Quando Obscurio fu abbastanza vicino al terreno Barbataus uscì dal terreno e avvolse Obscurio con le sue liane mentre Kolossus caricò Obscurio come un toro, arrivato da Obscurio gli diede un colpo poderoso che lo fece volare in mezzo al campo di battaglia dove tutti i popoli si stavano affrontando, quando atterrò si creò un cratere che fece volare alcuni Gormiti, ma non li fermò dal continuare a combattere.
I signori ripresero i loro occhi e si diressero verso il cratere più velocemente che potevano, Carrapax continuava a proteggere il bambino e cercò di dirgli di restare nascosto e lontano dalla battaglia, ma il bambino prese l’occhio della vita del vulcano e raggiunse Carrapax e gli altri, mantenendo pur sempre le distanze dalla lotta, Obscurio si ritrovò circondato dai quattro signori “Perchè ti comporti in questo modo?! Dovresti prenderti cura del tuo popolo!!!” lo sgridò Barbataus, Obscurio rispose sorridendo “All’inizio credevo che il mio destino fosse portare grandezza al vulcano, ma non ci sono riuscito con le buone, così ho deciso di farlo con le cattive ma è solo da quando il potere dell’oscurità scorre nelle mie vene che ho acquisito la forza necessaria per ottenere quella grandezza, ma… … …solo, per, me!” Carrapax intervenne “Abbandonare il tuo popolo per uno più forte non ti darà quello a cui ambisci.” Obscurio non rispose sogghignò e fece un gesto di sfida ai signori, al che tutti i signori o quasi tutti, iniziarono a brillare di un’aura incredibilmente potente grazie ai loro rispettivi occhi della vita.
Carrapax fu il solo a notare la sicurezza di Obscurio, mentre i tre i signori si apprestavano a scatenare le loro mosse migliori, Barbataus “L’ATTACCO GIUNGLA”, Kolossus le “SFERE TELLURICHE” Elios mostro il suo vero attacco più potente la “LAMA BURRASCA” Elios unì le mani come se stesse impugnando un’arma e si mise in posizione di battaglia tipica dei samurai quando si apprestavano a sguainare la spada, dalle mani si generò un piccolo uragano, e quando Elios simulò il movimento della spada estratta l’uragano si trasformò in un’onda d’urto a dir poco tagliante come una spada.
Tutti e tre gli attacchi collisero su di Obscurio, causando un esplosione che fece tremare l’isola e sembrò aver messo in pausa lo scontro tra popoli, Elios, Barbataus e Kolossus rimasero senza forze ma grazie ai loro occhi il loro recupero di energia era un po’ più veloce permettendo loro di riprendersi più in fretta, svanito il fumo dell’esplosione Obscurio venne trovato a terra privo di sensi.
Si pensò che avessero vinto ma Carrapax si fece avanti “NO!!! Non è ancora finita!” i tre signori smisero di esultare e videro che effettivamente Obscurio si stava rialzando facendo schioccare le ossa “Devo ammetterlo, questi ultimi colpi mi hanno fatto male, ma non abbastanza da abbattermi… ma se non vi dispiace, se è questo il vostro massimo potenziale? Ora vi mostro il mio.” Obscurio alzò la mano al cielo lanciando un fulmine nero verso l’alto facendo scatenare una tempesta di fulmini neri in tutta Gorm, solo che, i fulmini non colpirono nessuno.
Quando i fulmini si fermarono la terra iniziò a tremare, il mare era pieno di onde grandi come palazzi e il era ancora pieno di elettricità che ogni tanto illuminava l’ambiente. Nessuno aveva bel capito che cosa avesse fatto Obscurio, ma una cosa era sicura: Obscurio aveva un potere spaventoso. Poi dal nulla si udirono diverse urla che riecheggiavano per tutta Gorm e il terremoto si fermò quando da sotto terra apparvero Gormiti mai visti prima fatti di metallo e gemme preziose, anche dal mare apparvero altri Gormiti fatti di ghiaccio e anche dal cuore della foresta apparvero questi Gormiti pianta avvolti dalle fiamme e dal cielo Gormiti fatti d’ossa fecero la loro comparsa.
Quando i signori li videro, li riconobbero, a guidare quegli eserciti di strani Gormiti c’erano i primi signori dei vari popoli: Grandalbero, Antico Thorg, Armageddon, Nobilmantis e Devilfenix. Il potere di Obscurio ha profanato i cimiteri dei vari popoli riportando in vita i morti trasformandoli in un esercito di Gormiti modificati ai suoi ordini, persino Obscurio sembrò stupito del suo potere, decise di mettere alla prova questi Gormiti della vecchia scuola perciò si diresse verso una roccia sporgente, si sedette e schioccò le dita dando il segnale ai Gormiti non-morti di attaccare, Elios spiccò il volo venendo inseguito da Devilfenix, Kolossus corse contro l’antico Thorg ma venne scaraventato via dal colpo d’ariete del primo signore della terra, Kolossus quando vide che l’antico Thorg lo stava di nuovo caricando si preparò per dargli un pugno sul suo muso di diamante.
Ma quando Kolossus provò a colpirlo, Thorg si fermò all’istante e fermò il pugno di Kolossus e cominciò a mettere forza nella sua presa trasformandola in una leva articolare che immobilizzò Kolossus “SONO TROPPO FORTI!!!” urlò Kolossus, intanto Elios era impegnato in un combattimento aereo con Devilfenix, i “GLOBI ENERGETICI” di Elios venivano annichiliti da quelli di Devilfenix, non solo più Elios provava a batterlo in velocità più Devilfenix lo anticipava e lo colpiva duramente, e con l’ultimo colpo lo ha scaraventato al suolo “Sono troppo veloci.” disse Elios con un filo di voce.
Le liane di Barbataus e i suoi “PUGNI DI LEGNO RIGENERANTE” venivano bruciati da Grandalbero e il suo corpo di legno che emanava fuoco, Carrapax si ritrovò a combattere sia Armageddon che Nobilmantis, la corazza di metallo di Armageddon era davvero dura ma la sua intelligenza era scarsa, come Obscurio lanciò una palla chiodata a Carrapax ma lui la fermò e prese la catena, con la sua forza Carrapax fu in grado di sollevare Armageddon e farlo roteare come al lanciò del martello e nel mentre che lo faceva roteare lo fece scontrare con Nobilmantis frantumandolo in mille pezzi per poi lanciarlo addosso a Grandalbero salvando Barbataus.
Ma i pezzi di ghiaccio del corpo di Nobilmantis presero vita e iniziarono a ricomporlo finché non ritornò tutto intero “Loro sono già morti, non possiamo ucciderli.” disse Carrapax e guardandosi meglio intorno vide che i popoli avevano ricominciato a combattere e stavano soccombendo contro i popoli non-morti, Carrapax corse ad aiutare il suo popolo ma venne colpito dal fulmine freddo di Nobilmantis che non gli causò molti danni, ma gli congelò una gamba e subito dopo gli diede un montante che lo spedì contro Armageddon che lo colpì allo stomaco con la sua palla chiodata e subito dopo cominciò a dargli un serie di colpi.
Kolossus si liberò dalla stretta dell’antico Thorg con il suo “STRITOLA TERRA” e poi gli diede un pugno che lo fece indietreggiare non poco, anche se Kolossus si fece un po’ male alla mano dopo quel pugno.
Barbataus usò la “CRESCITA RAPIDA” per liberare Elios dagli artigli di Devilfenix e scaraventarlo contro Grandalbero, solo che Grandalbero lanciò delle palle di fuoco che esplosero contro Devilfenix per evitare di venire travolto di nuovo e ne lanciò altre contro Barbataus con l’intento di bruciarlo vivo, Barbataus riuscì ad evitarle tutte aiutato anche dal suo “ANTICO MIMETISMO” anche se si ritrovò contro due avversari.
Elios volò contro Nobilmantis e con il suo “TORNADO PLANETARIO” lo spazzò via e subito dopo lanciò i suoi “GLOBI ENERGETICI” contro Armageddon convincendolo a lasciar perdere Carrapax, Armageddon gli corse incontro ma Elios con la sua agilità evitò tutti gli attacchi di Armageddon e iniziò lo colpì con i suoi di attacchi, ma solo quelli energetici perché la sua corazza era troppo dura per gli artigli di Elios, intanto Carrapax era tornato a sfidare Nobilmantis.
La forza di Kolossus sembrava uno scherzo comparata a quella dell’antico Thorg, e Barbataus non poteva gestire Grandalbero e Devilfenix insieme quindi si nascose sottoterra, ma solo per riapparire alle spalle dell’antico Thorg e legarlo con le sue liane, Thorg distrusse la maggior parte delle liane ma non tutte e Barbataus cominciò a cavalcarlo come un toro furioso per cercare di domarlo, Kolossus non fu felice della mossa di Barbataus ma fu più che felice di combattere contro Grandalbero e Devilfenix.
Obscurio per tutto il tempo osservò la battaglia ragionando se ne valesse la pena tenere quei burattini privi di volontà, poi notò il bambino amico di Carrapax poco lontano da lì, stava piangendo di nuovo e Obscurio in un attimo gli apparve alle spalle e lo prese per la testa intenzionato a fargli del male, Carrapax lo vide e abbandono lo scontro con Nobilmantis per salvare il bambino, “L’ONDA FORZATA” di Carrapax respinse Obscurio il quale lasciò la presa sul bambino il quale continuava a piangere dicendo “Mommy… Daddy… Help, please.” Carrapax lo abbracciò dolcemente per farlo calmare, al che Obscurio lancio la sua palla chiodata contro Carrapax centrandolo in pieno e riuscì a incrinare la sua corazza, Obscurio con passo lento ma deciso si avvicinò al bambino e a Carrapax e quest’ultimo prese il piccolo e corse via ma Nobilmantis gli lanciò un altro fulmine freddo che lo fece cadere e rotolare mentre stringeva a se il bambino piangente per impedire che si facesse male.
Carrapax si ritrovò a terra ferito, e anche Elios, Barbataus e Kolossus erano in ginocchio, impotenti difronte ai loro predecessori, Carrapax con tutta la sua forza continuò a proteggere il bambino che lo guardava con occhi lucidi.
Obscurio diede a Carrapax un calcio che lo allontanò dal bambino e mentre Carrapax rimase fermo e dolorante a terra dopo quel calcio mentre Obscurio continuava a infierire su di lui calpestandolo, insultandolo e umiliandolo perché tra tutti i signori lui era il più gentile “Sai re di Gorm, c’è una cosa che volevo dirti dall’incontro dei capi, la tua neutralità e gentilezza mi danno su i nervi!” disse Obscurio “coff* coff* Se volessi più bene al tuo popolo o agli altri saresti un degno del tuo titolo… essere senza cuore.” disse Carrapax “E guarda i tuo cuore come ti ha ridotto.” rispose Obscurio prima di ricominciare a calpestarlo di nuovo, ma a un certo punto notò che l’occhio della vita di Carrapax si era illuminato d’immenso e iniziò a levitare, all’inizio pensò di averlo ucciso, ma poi vide che anche gli occhi degli altri signori stavano fluttuando e si erano diretti in una direzione ben precisa: il bambino. Mentre Obscurio torturava Carrapax, il bambino aveva unito le mani in segno di preghiera e sembrava che stesse pregando qualcuno, e tutti e cinque gli occhi della vita si erano messi a levitare attorno a lui, sempre più brillanti e sempre più veloci.
La velocità degli occhi raggiunse un livello in grado di sollevare il bambino da terra e stava salendo sempre di più, quando il bambino smise di pregare quando cominciò a non sentire più la terra sotto i piedi, nel mentre la luminosità aumentava sentì il suo corpo pervaso da una strana sensazione e che pian piano si stava diffondendo in lui.

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Capitolo 9
*** Capirolo 9: Qiral e Gorm ***


Capitolo 9: Qiral e Gorm

Man mano che la luce si intensifica, nella mente del bambino si materializzarono delle immagini che man mano che scorrevano gli raccontavano una storia: Tanto tempo fa esisteva una creatura, un essere, un’entità d’infinita potenza, così grande da non sembrare vero, chi era? Cos’era? Un mostro? Un dio? Si sa solo che parlava una strana lingua, e che poco prima della sua morte, il suo corpo si aprirono un numero incalcolabile di occhi luminescenti, che uscirono dal suo corpo e volarono chissà dove in quell’infinito nulla simile al cielo stellato.
Gli occhi rilasciati dalla creatura vagarono in quell’infinito nulla per anni, come se stessero cercando qualcosa, si sa solo che uno in particolare trovò un mondo azzurro e si schiantò su di esso, facendo tremare tutto il mondo uccidendo gli animali che lo abitavano, ne bruciò le foreste e deformò i continenti.
Dopo tutta quella devastazione, l’occhio iniziò attrasse a se terra, rocce, acqua, alberi abbattuti e fuoco per costruire qualcosa.
Quando finì, il risultato fu una creatura gigantesca, più piccola comparato all’antico che rilasciò gli occhio in tutto lo spazio, ma restava un essere comunque gigantesco in confronto a tutto ciò che esisteva su quella terra.
L’essere non aveva le gambe, si teneva in piedi grazie ad una corrente d’acqua che partiva dal mare e lo teneva sollevato, la postura era curva un po’ aggobbata, il suo busto era fatto di terra e pietre, mentre le sue braccia erano fatte di legno, spuntavano dal busto come un albero che ha messo radici, su di esse spuntavano degli alberi più piccoli, il braccio destro era più lungo di quello sinistro, il collo era coperto da un fitta cortina di fumo che si estendeva verso l’alto, la testa era in pietra con denti affilati e sporgenti, tre occhi, due rossi incandescenti e il terzo sulla fronte era blu luminoso come una gemma, le vene del suo corpo erano luminescenti allo stesso modo di due dei suoi occhi indicando di essere pieno di lava e fuoco dentro di se e anche il retro della sua testa era perennemente infuocato e il fumo di quel fuoco si mescolava con il fumo che partiva dal collo per poi andare verso l’alto insieme.

Questo gigante si ritrovò in questo mondo da solo, la prima cosa che vide fu una piccola isola vulcanica troppo piccola per lui, ma lui decise di renderla di sua proprietà.
Il gigante decise di restare nei pressi di quell’isoletta solitaria in mezzo al nulla, mentre tutto il resto del mondo andava avanti, molti altri animali hanno fatto la loro comparsa dopo lo schianto dell’occhio, nel corso degli anni molti si sono estinti lasciando il posto a nuove specie sempre più forti.
Solo una specie sembrava essere apparsa per restare fino alla fine del tempo, nel corso del tempo questa specie che ha cominciato a chiamarsi “Uomo” ha scritto, coltivato, allevato, costruito e combattuto ma soprattutto si è moltiplicato e ha espanso il suo dominio in tutto il mondo.

E dall’anno 1607 in poi, l’uomo cominciò ad esplorare il mondo con mezzi di trasporto in grado di solcare i mari, che loro chiamarono “navi” e gli abitanti di un luogo chiamato “Inghilterra” hanno sfruttato le navi per raggiungere altri continenti, o come li chiamavano loro: nuovo mondo. Nel 1700 le varie flotte si erano già dirette in lungo e in largo per i mari andando alla conquista di terre a loro nuove, la flotta che si diresse verso il continente asiatico era capitanata da un uomo di nome: Mars Clover, un uomo di 45 anni, con capelli e barba biondo scuro che iniziavano ad assumere un colore più bianco dovuto all’età, gli occhi azzurri e il fisico di un uomo che nel corso della vita ha affrontato mille avversità, con cicatrici e tatuaggi rappresentanti mostri marini e lo sguardo impassibile che incuteva nelle persone un senso di rispetto nei suoi confronti. Egli non era solo il capitano della flotta, ma apparteneva a una nobile casata del suo paese d’origine, guidò i suoi uomini per tutto l’occidente asiatico per ottenere risorse di qualsiasi genere: dalle miniere piene di oro e gemme alla flora e fauna locale considerata esotica.
Man mano che esplorarono e collezionano le ricchezze di quel mondo in modo dissacrante, si imbatterono in un piccolo gruppo di nativi, erano in sei: quattro adulti, un anziano e una fanciulla di all’incirca 15 o 16 anni, parlavano la lingua curda. Per quei coloni i selvaggi che abitano quelle terre rappresentavano la preda suprema, l’uomo dalla pelle scura e senza fede nel Dio giusto.

Dopo mesi di lavoro, esplorazione e conquista, quei coloni poterono tornare in madre patria come eroi.
Ci vollero settimane per ritornare in Inghilterra ma all’arrivo, Mars fu lieto di mostrare le loro prede, mostrando anche gli indigeni che hanno portato dal nuovo mondo, Mars portò la ragazza curda a casa sua dicendo alla moglie che aveva dato lavoro alla fanciulla in quanto sedotta e abbandonata dal suo amante dopo averla resa gravida fuori dal matrimonio, anche se in realtà lei non aveva un amante e l’unico uomo con cui è stata è stato il capitano Mars durante il viaggio verso l’Inghilterra.
Da quando la ragazza ha cominciato a vivere a casa Clover come cameriera non le è stato concesso di andare da nessuna parte ne di parlare con nessuno, le ci volle un po’ per imparare l’inglese ma quando alla fine lo imparò molti fraintendimenti e errori vennero scongiurati.
Sentiva tremendamente la mancanza della sua patria e della sua famiglia, Mars la costrinse a cambiare il suo nome in: Alice. Perché, per citare Mars “Il suo vero nome era troppo barbaro.” e lo stesso valeva per la sua lingua, le è stato proibito di parlare curdo, mentre per quanto riguardava la moglie di Mars e i suoi tre figli, consideravano l’atto di “gentilezza” del padre di famiglia sprecato con una ragazza indigena che si lamentava del “favore” fattogli da Mars.
Quando il bambino nacque, Alice pregò in ginocchio il signor Mars e sua moglie che almeno lui potesse avere un nome curdo e una vita migliore della sua, Mars e sua moglie non volevano, ma alla fine accettarono di malavoglia.
Il nome del bimbo fu: Qiral. in curdo significa: re. Lei sperava che il figlio crescendo sarebbe diventato qualcuno di importante e che avrebbe aiutato i curdi oppressi dagli inglesi e il loro impero ingiusto, Qiral crebbe imparando la lingua inglese e le usanze inglesi, insieme ia figli del signor Mars anche se questi ultimi non lo vedevano come un amico ma come un futuro servo della loro casa.
Le scuole che Qiral frequentò erano a dir poco fatiscenti oltre che pieni di insegnanti violenti e mal istruiti, tutto l’opposto alle scuole dove andavano i figli di Mars e anche in quell’ambiante i bambini più poveri consideravano i bambini provenienti dai nuovi mondo “inferiori” e facevano di tutto per ricordarglielo.
Qiral sentiva spesso storie sul signor Mars, storie che lo descrivevano come un eroe che affronta i malvagi incivili portando ordine nelle loro terre popolate dal caos e dalla natura, come un avventuriero che andava incontro al pericolo per una giusta causa.
Qiral provava ammirazione per quel l’uomo, seppur freddo e distante con lui e sua madre, Qiral non poteva fare a meno di fantasticare di essere su una nave e vedere 1000 e più mondi esplorarli, vedere le loro meraviglie e condividerle con il popolo.

Quando Qiral raggiunse i dieci anni, Mars era prossimo a un nuovo viaggio verso l’ignoto e lui non poteva più aspettare, doveva trovare il modo di salire su quella nave e vedere in prima persona un nuovo mondo, pregò con tutto se stesso il signor Mars per portarlo con lui in quel viaggio ma lui ogni volta gli rispondeva “No” oppure “Children are not allowed.” però suo figlio maggiore era prossimo ai 18 anni, e decise di festeggiare con il suo primo viaggio con il padre e cominciare subito a imparare quel mestiere con orgoglio e determinazione.
Quando partirono, erano tutti pronti al prossimo mondo, quando il giorno preciso del compleanno del figlio di Mars arrivò, quel giorno sin dalla mattina i marinai hanno suonato, cantato, ballato, mangiato e bevuto liquore, solo, che mentre aprivano i barili in uno di essi non trovarono il liquore, ma un bambino con la pelle scura: Qiral. Mars era furioso del comportamento del bambino, Qiral ha continuato a insistere sul suo desiderio di volere vedere il mondo ha protestato promesso che si sarebbe reso utile, ma Mars era irremovibile è fece annullare tutto il viaggio per riportare Qiral indietro.
Lungo la via del ritorno, Qiral venne messo in punizione in un angolo della nave sorvegliato dallo stesso Mars, ma mentre navigavano accadde un evento catastrofico: una tempesta apparve dal nulla facendo alzare le onde e cadere i fulmini. L’equipaggio era nel panico, non faceva che muoversi avanti e indietro, avanti e indietro mentre le persone si stringevano alle cime e agli alberi della nave.
Quando un fulmine colpì l’albero maestro incendiandolo e facendo diffondere le fiamme, fu il momento di usare le scialuppe e di mettersi in salvo.
Qiral salì su una scialuppa insieme a Mars e suo figlio, ma mentre Mars slegava la cima della loro scialuppa, una grande onda diede una botta alla nave che fece cadere la loro scialuppa e fece anche cadere il figlio di Mars in acqua, Mars ha cercato di salvare suo figlio, ma le onde e la corrente non glielo permetterono.
Quella sera Mars vide la sua amata nave affondare, i suoi uomini dispersi, o semplicemente morti… come il suo stesso figlio, quando ritornò la quiete, Mars non disse nulla a Qiral se non urla e imprecazioni, gli dava la colpa per tutto quello che era successo: dalla tempesta al naufragio, ma soprattutto la morte di su figlio. Qiral subì tutto in silenzio, ma non nascose la sua paura e il suo dispiacere, la tempesta non era colpa sua.
Per giorni i due rimasero in mare senza bere o mangiare, i loro vestiti cominciarono a deteriorarsi finché non diventarono degli stracci rovinati, di giorno il sole non faceva che picchiare su di loro e di notte l’aria fredda li gelava, entrambi persero peso e la corrente continuava a portarli chissà dove, i due erano arrivati a una condizione dove la maggior parte del tempo lo passavano a dormire anche di giorno.

Quando i due sembravano aver raggiunto il punto di non ritorno, quando all’improvviso, un’ombra oscurò il sole e una voce profondissima e dal tono alto li convinse a riaprire gli occhi e quando videro il proprietario di quell’ombra rimasero a bocca aperta.
“ABEK!!!” urlava il gigante, mentre l’uomo e il bambino si chiedevano tra di loro “What on earth is that? What it is say? What do it want from us?” quando il gigante li vide confusi avvicinò il suo viso alla barca e disse con un tono più calmo ma comunque alto “SESE GARAN, GORM RE SETA LE, MEMO SA? GORM RE SETA ARUSEA FAR GORM IJA?” che tradotto “PICCOLI ESTRANEI, IO VI CHIEDO CHI SIETE? E VI CHIEDO COME AVETE TROVATO LA MIA ISOLA?” i due non risposero non sapendo che cosa avesse detto, Mars si alzò in piedi cercando di mantenere la calma e di non far arrabbiare il gigante, alzò le braccia in segno di resa mentre il gigante lo guardava con curiosità non sapendo il significato del gesto dell’uomo, Mars non disse nulla ma si vedeva chiaramente quanto fosse spaventato, il gigante allungò un braccio prendendo in mano la barca e mentre si metteva in una posizione più eretta, Mars perse l’equilibrio ma si rimise subito in piedi, poi la sua espressione cambiò quando vide il terzo occhio del gigante, la sua espressione cambiò da spaventata a affascinata e decise di cambiare strategia.
Mars s’inchinò in segno di rispetto e fece fare lo stesso a Qiral e iniziò a parlare “O mystic giant of the unknown world, I Mars Clover bow before you son of God, I in the course of my life have seen a thousand and more worlds, but I have never seen a spectacle so great and so beautiful as you. If it is your will and power to have mercy on our lives, we will give you our lives.” il bambino non capendo cosa avesse in mente Mars lo guardò con sorpresa, al che Mars lo prese per il polso e lo avvicinò a se “If you spare us, I’ll tell you everything I know about all the worlds I’ve seen, I could even teach you English, in the known world it’s said: knowledge is power. And I can give you that power if you give it to me, he is Qiral, my son.” Qiral lo guardò di nuovo con sopresa mentre il gigante li guardava e li ascoltava “This is my son… my son… Mars’s son.” disse Mars cercando di farsi capire e il gigante disse “MAGOR.” Il gigante portò i due naufraghi sulla sua isoletta vulcanica, finalmente i due poterono di nuovo mettere piede sulla terra ferma e si misero in cerca di cibo, cominciarono a mangiare frutta finché non si saziarono.
Mars si mise subito a costruire utensili che potessero tornagli utili: delle reti per pescare, lance per cacciare o per difendersi dagli animali e dei picconi che si sarebbero tornati utili per scolpire la pietra o per arrampicarsi. Gli ci volle tempo per trovare materiali utili a costruire e a studiare un modo per costruirli effettivamente, nel frattempo mantenne la sua promessa al gigante e ogni giorno gli raccontava dei mondi che ha visto, ogni tanto Qiral passava da lui per chiedergli “Are you my dad… for real?” ma Mars si è sempre limitato ad ascoltare e poi tornare a fare ciò che stava facendo.
Qiral ogni sera andava sulla spiaggia a guardare l’orizzonte, più guardava la linea che separava il cielo e il mare più gli veniva nostalgia di casa, gli mancava la sua mamma e Mars non era la migliore delle compagnie.
Il gigante lo notò e provò a parlare col bambino “MAGOR, KOL DANGE RE FERIS?” che tradotto significa “FIGLIO DI MARTE, QUALE PROBLEMA TI AFFLIGGE?” il bambino non capendo la lingua non potè rispondere alla domanda, il gigante allora decise che avrebbe comunque provato a tiragli su il morale e con i suoi poteri fece crescere un’immensa distesa di fiori dai mille colori attorno a Qiral.
Qiral rimase impressionato dal gesto del gigante, lo trovò un bel gesto, molto gentile e lui all’inizio non seppe che fare per ricambiare il gesto, ma ripensando al fatto che l’unico altro essere umano presente sull’isola non fosse la migliore delle compagnie, pensò che forse avrebbe potuto offrigli la sua amicizia, pur non sapendo se lui capisse quello che gli diceva, Qiral gli parlò, gli parlò allungo non tanto per cercare di farsi capire ma perché sentiva il bisogno di parlare con qualcuno e di sfogare la sua frustrazione nei confronti di Mars, dei suoi rimpianti per aver lasciato sua madre a casa probabilmente preoccupata da morire per lui, della sua vita a casa e delle sue speranze, ha anche provato a parlagli della religione che nel suo paese è considerata molto importante.
“What’s you’re name?” chiese il bambino, il gigante sembrò non capire all’inizio ma poi disse “GORM” indicando se stesso, al che Qiral fece lo stesso con il suo nome, anche se Gorm ha continuato a chiamarlo “magor”.
Da quel giorno Gorm iniziò a prestare sempre meno tempo e attenzione nei confronti di Mars preferendo passare il tempo a giocare con Qiral, con il bambino che si nascondeva da qualche parte e Gorm lo doveva trovare oppure Gorm che mostrava a Qiral quanto erano grandi i suoi poteri.
Altre volte instauravano delle conversazioni parlando del poi e del meno, anche se in realtà Qiral parlava e Gorm ascoltava, quando Qiral faceva delle domande a Gorm su di lui, Gorm rispondeva prima nella sua lingua poi provava a mimare o indicare quello che stava dicendo.

Mars e Qiral rimasero per due mesi sull’isola e Mars aveva finalmente finito di costruire una barca che non affondasse, piena di cibo e acqua, con delle vele fatte di foglie e un’ancora, anche se in realtà era un grosso masso legato a una fune e poi non aveva dei letti per permettere ai due di riposare.
Mars era pronto, ma decise di non partire subito, perché? Mars ha sempre evitato il discorso dicendo “You’ll find out soon enough.” senza dare nessun indizio preciso.

Quel giorno finì come ogni altro, Qiral, Mars e Gorm riposavano tranquillamente… tutti tranne Mars, lui si armò di tutti gli attrezzi che si era costruito durante la sua permanenza sull’isola, si assicurò che Gorm stesse dormendo e quando fu sicuro che lui fosse in sonno profondo si diresse verso il vulcano, che Gorm usava come appoggio quando doveva riposarsi, e iniziò a scalare il vulcano con l’aiuto dei suoi utensili da lavoro finché non raggiunse il volto di Gorm.
Mars sapeva che la parte più difficile arrivava adesso, doveva scalare anche il volto di Gorm per raggiungere il suo obbiettivo, con il cuore che batteva all’impazzata ad ogni passo lui si faceva avanti nella sua missione finché alla fine non raggiunse l’orbita del terzo occhio.
Con la sua forza si aprì una strada scavando nella pietra, finché non buttò giù il muro che lo separava dalla gigantesca gemma che Gorm aveva come terzo occhio, con piccone e lancia provò ad estrarla facendo leva senza successo, provò a scavare ulteriormente le pareti per allargarle ma nel farlo si consumò il piccone.
Mars aveva le vesciche alle mani, gli rimase solo la lancia e con rabbia e frustrazione iniziò a colpire la gemma sempre più forte, mentre le sue mani si riempivano di schegge e sangue lui colpiva la gemma pensando che avrebbe potuto prenderla anche a pezzi mentre si ripeteva mentalmente “I’ll go no where without this gem!!!” quando finalmente si formò una crepa sulla gemma, da essa si vedeva una luce provenire dall’interno, Mars con le mani doloranti continuò a colpire la gemma incrinandola sempre di più finché Gorm alla fine non si svegliò.
Ma fu un risveglio molto breve perché con l’ultimo colpo Mars aveva distrutto del tutto la gemma e la luce usciva da essa si trasformò in una specie di fiume di luce che travolse Mars che lo consumò fino a ridurlo in polvere, mentre la luce scorreva dall’orbita di Gorm, lui urlava di dolore così forte che sembrava stesse facendo tremare la terra.
Qiral si svegliò all’improvviso sentendo l’urlo assordante di Gorm, mentre quest’ultimo di dimenava tra urla disumane il suo corpo stava cadendo letteralmente a pezzi, le braccia di legno si polverizzarono nel momento in cui cercò di fermare il fuori uscire della luce dalla sua orbita facendo di conseguenza uscire fiumi di lava dal suo corpo mentre il fuoco sulla sua testa si era esteso fino a ricoprire tutta la sua faccia dandogli un aspetto demoniaco.
Ma quando il suo sguardo si posò sul viso impaurito del bambino, Gorm con le sue ultime forze desiderò solo due cose: impedire che altri estranei raggiungessero la sua isola e proteggere il suo piccolo amico. Così creò una distorsione spaziale attorno alla sua isola e fece avvolgere Qiral in un guscio di luce che lo avrebbe protetto per l’eternità e come protezione ulteriore lo nascose dove nessuno avrebbe avuto il coraggio di andare: all’interno del vulcano, reso di nuovo attivo da Gorm in punto di morte. Quando Gorm finì di urlare, di lui restò solo un guscio vuoto che in un secondo si trasformò in un’espansione della sua isola, mentre il guscio dove aveva nascosto Qiral iniziò a sprofondare all’interno di una pozza vulcanica estremamente profonda.
L’occhio di Gorm si divise in cinque grazie all’intervento di Mars, ma non perse il suo potere, quei cinque pezzi più piccoli si trasformarono in cinque occhi della vita che si diressero in dei punti specifici della nuova isola di Gorm, diventando gli occhi dei cinque popoli dei Gormiti.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Il principe di Gorm ***


Capitolo 10: Il principe di Gorm

Qiral mentre era accecato dalla luce sentì una strana sensazione crescere in lui, sentiva la voce di Gorm nella sua testa che desiderava salvarlo dal pericolo donandogli la forza di scacciare le tenebre.

Un’esplosione di luce accecò Obscurio e ogni altro gormita, quella luce abbagliante, così pura, così mistica quasi onirica dava ai Gormiti una sensazione di felicità e di forza, tutti i Gormiti dei popoli oppressi illuminati da quella luce sentivano il dolore sparire e le ferite guarire a poco a poco.
Da quella luce fecero la loro comparsa creature simili a Gormiti che possedevano in loro il potere di quella luce, era nato un nuovo popolo la cui guida era un essere dalle fattezze divine, luce come pace, luce come amore, luce come speranza… Qiral in quella luce morì, per rinascere gormita… signore della luce: Sommo luminescente.

“Lascialo stare demone!” disse il Sommo, Obscurio diede un calcio a Carrapax facendolo volare di qualche metro “Non so che cosa tu abbia fatto, o che cosa ti sia successo, ma se pensi farmi paura ti sbagli… un debole moscerino eri lo ritornerai!” disse Obscurio lanciandosi contro il Sommo, ma lui colpì all’istante con suo “TUONO LUMINESCENTE” atterrando Obscurio, Carrapax curato dalla luce di Sommo si rialzò ringraziandolo, raggiunto dai signori non-morti Obscurio si rialzò con uno sguardo furioso in volto guardando il Sommo affiancato dai quattro signori.
Obscurio e il Sommo luminescente si alzarono in volo molto lentamente senza mai distogliere lo sguardo dall’avversario, si fissarono negli occhi per degli interminabili minuti finché alla fine non partirono alla carica l’uno contro l’altro.
E dopo il primo colpo i due iniziarono un combattimento aereo ad altissime velocità, mentre a terra i popoli non-morti e del buio ripresero la battaglia con i popoli della natura affiancati dal popolo della luce, Carrapax, Barbataus, Elios e Kolossus si unirono alla lotta con l’intento di aiutare i rispettivi popoli.

Intanto in cielo rimbombavano i colpi dello scontro tra Sommo e Obscurio “Sei forte per essere appena nato -commentò Obscurio- ma non basterà, A ME FORZE OSCURE!!!” tutto il corpo di Obscurio si tinse di nero rendendolo più veloce e forte del normale, ma Sommo non si scompose e iniziò a caricare una “SUPER NOVA” una sfera di luce che lanciò contro Obscurio, il quale la parò senza difficoltà ma gli fece annullare la carica delle forze oscure così ricorse al suo “VORTICE NERO” mentre il Sommo contrattaccò con un “ATTACCO SOLARE” il suo pugno si caricò di luce solare dandogli la forza di attraversare tutto il vortice fino al raggiungere Obscurio e stampargli il pugno sul naso.
Obscurio rimase senza parole dalla forza del Sommo, a tal punto che capì di non doversi trattenere e con il suo “AGGRESSORE OMBRA” sparì come l’antico mimetismo di Barbataus e cominciò ad attaccare il Sommo senza che lui lo potesse intercettare, quando Obscurio ritornò visibile si stava apprestando a far girare vorticosamente la sua palla chiodata colpendo in pieno il Sommo.
Ma nessuno dei due aveva intenzione di arrendersi, i due continuarono a scambiarsi colpi su colpi a volte ricadendo al suolo in mezzo al campo di battaglia dove si stavano affrontando gli altri popoli continuando ad combattersi ferocemente, Obscurio provò a usare la “TEMPESTA DEL DOLORE” ma il Sommo si protesse con la sua spada mentre la tempesta colpiva qualsiasi altro gormita nelle vicinanze.
Sommo alla fine riuscì a respingere la tempesta e ad annullarla per poi partire alla carica con la sua “SPADA DI FUOCO” causando un danno serio ad Obscurio, ma lui non era così debole da cadere per quell’attacco seppur molto forte, così si preparò a contrattaccare prima con un pugno ben assestato, poi bloccarlo con la “STRETTA ENERGETICA” dalle sue corna partì un raggio che intaccò sui muscoli del Sommo rendendogli doloroso anche il più semplice dei movimenti, Obscurio allora ricominciò a far roteare la sua palla chiodata colpendo senza pietà il Sommo luminescente.
“Eheheh, non sei poi così forte dopo tutto.” commentò Obscurio mentre continuava a colpirlo, dopo diversi colpi, il Sommo nonostante la stretta trovò la forza di fermare la palla chiodata e trascinare di forza Obscurio da lui per dargli un calcio nello stomaco, così facendo lui interruppe la stretta e il Sommo di nuovo libero di muoversi come vuole gli diede un altro calcio che lo fece volare mentre teneva ancora stretta la palla chiodata apposta per ritirarlo a se e dagli altri calci.
Poi lo trascinò con se in volo e iniziare a roteare vorticosamente su se stesso per poi lasciare la presa e far volare Obscurio verso le pareti del picco dell’aquila, mentre Obscurio era ancora bloccato nella roccia, il Sommo lo raggiunse per dirgli “Mi credi ancora debole?” mentre Obscurio si disincastrava le corna si caricavano di energia nera e Obscurio partì come un fulmine travolgendo il Sommo.
Quando Obscurio si fermò di botto, il Sommo volò di qualche metro ma riuscì a spiegare le ali riprendere a volare come voleva, Sommo e Obscurio si fissarono negli occhi con aria di sfida lasciando intendere che entrambi avevano intenzione di finirla.
Entrambi iniziarono a far brillare i loro corpi avvolti dalle rispettive aure simbolo che avevano intenzione di utilizzare i loro attacchi più potenti, il Sommo quando fu carico si lanciò su Obscurio con il suo attacco più il suo “FENDENTE ABBAGLIANTE” la sua aura si trasferì nella sua spada rendendola luminosa al punto che sembrava di guardare direttamente il sole.
Ma per qualche motivo Obscurio interruppe la sua carica, e poco prima di venire colpito dalla spada del Sommo utilizzò “L’AGGRESSORE OMBRA” e sparì davanti agli occhi del Sommo, il fendente del Sommo provocò uno spostamento d’aria paragonabile ad uno degli attacchi di Elios, il Sommo dopo quell’attacco andato a vuoto si sentì sfiancato dallo sforzo mentre alle sue spalle apparve Obscurio con un ghigno e un pugno pronto a colpire.
Il Sommo venne scaraventato a terra dal colpo di Obscurio, il cratere formatasi dallo schianto del Sommo era paragonabile alla caduta di un piccolo meteorite mentre il Sommo stava al suo interno dolorante, Obscurio atterrò lì di fronte apposta per continuare a infierire sul suo avversario, il Sommo ha provato a rialzarsi e a continuare a combattere ma era troppo stanco per fare dei danni seri a Obscurio mentre quest’ultimo gli bastava poco per continuare a ferire il Sommo.
Quando il Sommo venne nuovamente atterrato l’aura di Obscurio si ripresentò più intensa che mai, ma poco prima che anche solo iniziasse a preparare il colpo definitivo, Obscurio venne attaccato da Carrapax che gli diede una spinta che lo fece allontanare, Obscurio vide il signore del mare mettersi tra lui e il Sommo in segno di sfida. Obscurio voleva distruggere il Sommo, ma non gli sarebbe dispiaciuto avere una piccola rivincita contro Carrapax, così richiamo le forze oscure e potenziatosi si preparò ad attaccare, Carrapax ricorse a delle “ONDE FORZATE” per intercettare il nemico, ma sua agilità lo rendeva un bersaglio troppo difficile da colpire.
Quando Obscurio fu ad un passo da Carrapax si preparò a colpirlo con un pugno, ma Carrapax gli fermò il braccio prima che lo potesse colpire e gli fece una leva articolare per limitare i movimenti di Obscurio, ma Obscurio oppose resistenza e i due si ritrovarono in una prova di forza che li vedeva alla pari da punto di vista fisico.
A quel punto Obscurio ricominciò a generare una sinistra luce tra le corna e lanciò verso l’alto uno strano fulmine, il fulmine dopo aver raggiunto una certa altezza iniziò la sua discesa verso Carrapax, il quale se n’era accorto in tempo e generò sopra di se una “SFERA D’ACQUA” che assorbì il fulmine caricandosi di quella strana energia, dopo essersi caricata di energia Carrapax trasformò la “SFERA D’ACQUA” in un “ONDA FORZATA” che sta volta travolse Obscurio e gli ha dato un assaggio del suo stesso potere.
Obscurio infuriato lanciò la sua palla chiodata contro Carrapax, ma Carrapax alzò un “MURO D’ACQUA” e subito dopo lo ha trasformato in un “VORTICE OCEANICO” che fermò l’attacco e imprigionò Obscurio, ma la tecnica di Carrapax venne congelata e fatta in frantumi, Nobilmantis aveva raggiunto Carrapax per continuare la loro sfida e aiutare Obscurio.
Nobilmantis attaccò Carrapax per riprendere la loro sfida mentre Obscurio ricominciò ad caricarsi sprigionando la sua aura, ma anche stavolta venne interrotto da un attacco dall’alto, Elios lo stava bombardando lanciandogli addosso più “GLOBI ENERGETICI” che poteva.
Guardandosi meglio intorno, Obscurio notò anche la presenza di Kolossus e Barbataus, pronti ad assistere Carrapax e Elios contro il nemico comune e iniziarono a combinare i loro attacchi meglio di prima.
Barbataus avvolse Kolossus con le liane della sua frusta e con tutta la sua forza lanciò Kolossus pronto a dare un pugno al volo a Obscurio, subito dopo il pugno mentre Obscurio si preparava a reagire, Elios dall’alto lo attaccò alle spalle e Kolossus con il suo “STRITOLA TERRA”ha scosso la terra sotto i piedi di Obscurio atterrandolo, non solo, Kolossus sempre con lo “STRITOLA TERRA” faceva apparire delle rocce da sotto Obscurio spingendolo verso l’alto dove Elios lo aspettava ad artigli aperti per rispedirlo con forza e terra affinché Kolossus alzasse un’altra pietra e continuare questa combinazione di mosse il più possibile.
Quando Obscurio riuscì finalmente a spiegare le ali neutralizzò la combinazione di mosse Elios e Kolossus, ma non aveva fatto i conti con Barbataus che lo prese per un braccio con la sua frusta e con la “CRESCITA RAPIDA” fece espandere le liane fino ad avvolgere tutto il corpo di Obscurio, ma poco prima che potessero fare qualche altra combinazione di mosse, le liane vennero bruciate dalle fiamme di Grandalbero, anche gli signori non-morti avevano seguito i loro avversari e continuare lo scontro proprio come Nobilmantis.
Il sommo si rialzò dolorante dal buco da dove si trovava solo per assistere ad uno scontro al massacro, i signori della natura non poterono nulla contro i signori non-morti e Obscurio insieme, in particolar modo Carrapax, per qualche motivo Obscurio infieriva soprattutto su di lui per farlo soffrire il più possibile, evidentemente conservava del rancore dallo scontro dei capi e della sconfitta subita quel giorno.
“Questa volta, il tuo canto non basterà.” disse Obscurio mentre la sua aura lo illuminava, Carrapax insanguinato e incosciente tenuto fermo da Nobilmantis era prossimo a subire l’attacco più forte di Obscurio, una sfera violacea talmente scura da essere quasi nera si generò tra le mani di Obscurio, la sua tecnica finale: L’INCUBO INDACO. La sfera avvolse tutto il corpo di Carrapax e l’unica cosa che si poteva sentire, furono le urla di dolore del gormita, come se stesse subendo la tortura più dolorosa e crudele mai esistita, la mossa di Obscurio infatti consisteva nel far scatenare il senso di dolore del cervello ad alti livelli pur non ferendolo direttamente.
Mentre Obscurio torturava Carrapax non si era accorto che il Sommo luminescente, rialzatosi, stava arrancando verso di lui, sempre più vicino, con la sua spada pronta a colpire e con un colpo deciso la “SPADA DI FUOCO” del Sommo infilzò il corpo di Obscurio.

Obscurio rimase in silenzio mentre la sua tecnica si dissolse lasciando andare Carrapax, le orecchie gli fischiavano, sentiva il sangue risalire lo stomaco fino a raggiungere la bocca, la sua vista si fece sfocata e il suo sguardo si posò prima sulla spada poi alle sue spalle dove il Sommo era avvolto dalla sua aura dorata.
Il Sommo con le sue poche energie rimaste si sforzò per usare una seconda volta il “FENDENTE ABBAGLIANTE” che stavolta colpì Obscurio rilasciando verso il cielo lampo di luce dorata che dissolse le tenebre dell’oscuro orizzonte e con esse, anche Obscurio.

Con la caduta del signore oscuro, tutto si fermò, i popoli non-morti si fermarono, ritornando ad essere ossa e cadaveri.
Il popolo delle tenebre sparì insieme all’oscuro orizzonte e i popoli poterono lasciare un sospiro di sollievo.
Il sole era tornato, i nemici erano stati scacciati e sembrava essere tornata la pace.

I signori ancora scossi e indolenziti dalla battaglia si rialzarono aiutati dai rispettivi popoli, anche il Sommo venne raggiunto dai suoi Gormiti per venire curato.
Quando fu abbastanza in forze usò la stessa magia di guarigione che aveva usato prima per guarire i signori feriti, quando loro si ripresero rivolsero uno sguardo al Sommo tra confusione e gratitudine, solo Carrapax si avvicinò a lui e gli prese la mano “Grazie, per averci salvato.” disse Carrapax, poi anche Elios si avvicinò per mostrargli gratitudine e lo stesso fecero Barbataus e Kolossus.
Il popolo della luce era felice di aiutare i popoli di Gorm, mentre i capi discutevano sul futuro, “Ho ricevuto delle notizie da parte di Magufo e Magicorvo, pare che la nebbia sia sparita e ora è possibile andare oltre i confini di Gorm.” disse Elios con gioia ma Barbataus si oppose “Hai ancora intenzione di lasciare l’isola? Dopo che abbiamo lottato fianco a fianco contro un male che minacciava il futuro dell’isola?!” “Il re di Gorm mi ha dato il permesso di farlo, giusto mollusco?” disse Elios rivolgendosi a Carrapax, il quale non sembrava non prestare attenzione “Non sono stato abbastanza forte da proteggere il mio popolo, e tanto meno gli altri, non sono degno del titolo di signore di Gorm… penso debba esserlo il VERO salvatore dell’isola.” disse Carrapax riferendosi al Sommo luminescente lasciando gli altri signori senza parole “In quanto re di Gorm, sancisco che il signore della luce sia colui che regnerà su Gorm.” concluse Carrapax inchinandosi al Sommo, dopo che i signori si scambiarono degli sguardi interrogativi tra di loro e poi rivolsero l’attenzione al Sommo luminescente, decisero che infondo fosse meglio così e si inchinarono anche loro.

“Ma cosa accadrà ora?” chiese Barbataus, “Te lo dico io! Noi abbiamo ancora dei conti da regolare.” disse Kolossus con grinta “Certo certo mucchio di sassi, avremo tutto il tempo per un’altra sfida in futuro, ma prima le cose importanti.” disse Elios rivolgendosi prima a Kolossus e poi al Sommo “Non lo so, di sicuro non abbiamo più nulla che ci possa trattenere, ma sento che questa è la fine di questo capitolo della storia di quest’isola.” disse il Sommo “L’ultima leggenda dei Gormiti.” concluse Carrapax.

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