Moments

di Venus_sunshine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parla con me ***
Capitolo 2: *** La tombolata di Natale ***
Capitolo 3: *** La tombolata di Natale ***



Capitolo 1
*** Parla con me ***


Ma che cazzo sta succedendo???

 

A questo pensa Giovanni, alzandosi da terra dopo aver preso una gomitata sullo stomaco dal suo migliore amico.

Lo guarda allontanarsi a passo spedito abbandonandoli lì, davanti a quella discoteca.

 

Elia e Luca lo aiutano a rialzarsi, non lo da a vedere ma l'unica cosa che vorrebbe fare in quel momento è rincorrere Martino e costringerlo in qualche modo a parlare. Capire cosa gli passava per la testa in quel periodo, perché sinceramente si stava davvero stancando dei suoi atteggiamenti e delle scuse patetiche che gli rifilava ultimamente.

 

"Dai entriamo va..lascialo perdere Giò." Dice Elia, che in quel momento dev'essere incazzato nero.

Non gli va di litigare con tutti, li segue ed entra in discoteca con le tipe appena conosciute.

 

Martino aveva ragione, Eva si sta limonando Canegallo in mezzo alla pista e il fastidio che prova in quel momento non lo può neanche descrivere a parole... quanto sono stato scemo a perderla così..

Va verso il bancone e ordina qualcosa da bere, staccandosi dai suoi amici che già ci stavano provando con le tipe che li avevano fatti entrare.

 

Rimane lì appoggiato guardandosi intorno.. ci sono proprio tutti a quella festa, tutti tranne l'unica persona con cui vorrebbe parlare e divertirsi. Chissà quale patetica scusa troverà Martino questa volta, non vuole nemmeno pensarci... ma aveva notato qualcosa di strano in lui già da tempo, non solo sembrava sempre assente come lo era stato per tutta la cena quella stessa sera, anche prima aveva intuito qualcosa.

 

Gli aveva pure coperto le spalle quando sua madre aveva chiamato a casa sua pensando che avesse dormito lì... dove cazzo era?? Con Emma forse? Improbabile... non gli pare che le cose vadano bene con lei, chissà perché poi. È una tipa carina e alla mano, non capisce proprio perché sembra che gli faccia così schifo.

 

Sta sorseggiando il drink quando intravede qualcuno che gli sembra di conoscere, un ragazzo moro e sorridente..se ne sta seduto sui divanetti a parlare con una tipa, dov'è che l'ho già visto?

Rimane a fissarlo per un po', prima di avere una specie di illuminazione.

Il tipo della palestra! Quello delle cuffiette!

 

Si chiede come facciano lui e Marti a conoscersi, sembra stia parlando con gente di quinto con cui nessuno di loro aveva mai scambiato mezza parola... 

 

All'improvviso, il ragazzo moro gira la testa e incrocia il suo sguardo. Lo fissa per un istante, prima di guardarsi attorno preoccupato.. forse cerca Marti, pensa che siamo venuti insieme..?

Fatto sta che sembra strano d'un tratto, inquieto, si stacca anche dalla tipa per alzarsi in piedi e scrutare la gente in pista.

 

Distoglie lo sguardo e torna a concentrarsi sul bicchiere.

"Ciao" sente dire da qualcuno che si era appena appoggiato al bancone vicino a lui.

"Oh.. ciao Emma."

"Non mi sembra che foste invitati..." dice lei in tono glaciale.

"Ehm...no...cioè.. in realtà ci siamo imbucati."

Lo guarda scuotendo la testa e inizia a capire perché a Marti stava sulle scatole, quella faccia da stronza non era di certo il suo pezzo forte.

"Martino è ancora qua?" Chiede Emma bevendo poi dal suo drink.

"No.. è andato via. Posso chiederti una cosa? Puoi anche non rispondermi eh..."

"Spara.." dice lei lasciando sfuggire un breve sorriso.

"È... è successo qualcosa, tra te e lui? Avete..non so..litigato?"

Emma lo guarda sbarrando gli occhi, con un sorrisetto malefico sul volto.

"Litigato..?? Vuoi dirmi che non sai quello che mi ha fatto??"

"Ehm...no! Che t'ha fatto?"

 

Emma beve un'altro sorso e sospira, prima di lanciare una breve occhiata ai divanetti poco distanti.

"Chiedilo a Martino.... O magari a lui... che sembra saperne molto più di tutti noi messi insieme." Emma indica il ragazzo moro seduto lì vicino, prima di allontanarsi con uno sbuffo di disprezzo e sparire tra la folla.

 

Giovanni rimane lì come uno scemo a chiedersi cosa voleva dire Emma, e perché il tipo in questione sembra centrare qualcosa.. 

Si sente perso, davvero, non riesce nemmeno a pensare con quella musica martellante nelle orecchie. 

Va a cercare Elia e Luca sperando di convincerli a tornare a casa, ha solo voglia di andarsene a dormire e tentare di mettere insieme i pezzi del puzzle chiamato Martino. Che cazzo stai combinando Marti? Perché mai sento di star perdendo il mio migliore amico senza sapere nemmeno per quale motivo?

 

 

 

La settimana seguente il rosso non si fa vedere a scuola. Ha anche provato a chiamarlo un paio di volte, ma il telefono risulta spento.

Vede ogni tanto il ragazzo moro passare per i corridoi... lo osserva di nascosto e non si spiega cosa possa mai centrare lui. Forse dovrebbe solo farsi coraggio e chiederglielo direttamente, ma non vuole creare casini inutili.

 

Sta uscendo dal bagno quel mercoledì mattina, quando incontra per caso...o per fortuna...Silvia in corridoio. Lei faceva alternanza con Martino, magari aveva idea di cosa stava succedendo e sul perché il suo amico non si fa vivo da giorni.

"Ciao! Posso chiederti una cosa Silvia?" La blocca in quel corridoio deserto, prima che lei rientri in classe.

"Certo! Che succede?" 

"Io..mi chiedevo se per caso sai qualcosa di Martino.."

"In che senso?"

"Tipo..perché non è a scuola da tre giorni..?"

Silvia lo guarda confusa, sembra non essersi nemmeno accorta della sua assenza in realtà.

"Ehm...no...non sei tu il suo migliore amico scusa?"

Giovanni sorride e si rende conto che forse aveva iniziato ad esagerare.. magari Marti aveva davvero solo un periodo di merda per via dei suoi genitori.

"Sì...sì, hai ragione..è che ultimamente lo vedo strano, litiga con tutti e non capisco cos'abbia. Tutto qua."

 

Silvia si sta mordendo il labbro e ha lo sguardo basso, sembra quasi in imbarazzo per qualcosa..

"Che c'è? Sai qualcosa e non vuoi dirmelo..?" Chiede Giò nel modo più gentile possibile, sa che con Silvia l'unica cosa che avrebbe funzionato è la gentilezza.

"Mah...no...cioè...non so neanche se sia una cosa degna di nota...magari non centra niente...."

La guarda negli occhi e dopo qualche secondo la vede avvicinarsi un po' per bisbigliare qualcosa sottovoce.

"Io... ho sentito qualche voce girare ultimamente..."

Giovanni alza le sopracciglia e le fa cenno di continuare.

"Non so neanche se sia vero, ma... ho sentito dire che ha mollato Emma per... vabbè... per un'altra persona, diciamo così."

Rimane immobile a farsi mille domande... la guarda stupito e pensa subito che se ci fosse un'altra ragazza, Martino glielo avrebbe detto sicuramente. Non c'era nessun motivo per tenere nascosta una cosa del genere.

"Vabbè...grazie Silvia, io..devo tornare in classe."

 

Si salutano e torna al suo banco ripensando alle parole della bionda. Che cazzata. Marti non ha alcun motivo per prendersi così male soltanto perché gli piace una tipa invece che un'altra... non è da lui, decisamente.

A meno che...

Un lampo improvviso gli attraversa la mente.

Se fosse Eva??

No. 

Impossibile.

Non farebbe mai una cosa del genere. La escludo a priori.

 

Rimane a pensare e si chiede anche cosa centri il misterioso ragazzo moro.. Emma aveva detto che avrebbe fatto prima chiedere a lui, ma perché?

Si appoggia allo schienale della sedia e si porta una mano davanti alla bocca.. Elia lo guarda con aria interrogativa e cerca di rimanere impassibile.

 

È chiaro... è tutto così chiaro che quasi mi vergogno a non esserci arrivato prima.

Quanto sono stupido??

Martino e quel ragazzo evidentemente hanno avuto una storia, o hanno una storia, insomma... 

Qualunque cosa sia, centrano loro due insieme.

Si lascia scappare un piccolo sorriso e rimane a fissare il vuoto pensando a come tutto tornava ad avere un senso, le cuffiette dimenticate probabilmente a casa sua.. la notte in cui non ha voluto dirgli dov'era, la sua reazione dopo essere uscito dalla discoteca in cui quel ragazzo stava con la tipa... 

Ad un tratto, tutto tornava.

 

Inizia a chiedersi se non sia magari il caso di intavolare semplicemente il discorso con lui, chiedergli di punto in bianco cos'era successo con Emma, ma conoscendo Marti si chiuderebbe a riccio ancora di più. 

Dovrò soltanto portare pazienza e aspettare che sia lui a confidarsi... spero non creda davvero che il mio affetto nei suoi confronti possa minimamente cambiare, se mi dicesse che si sta vedendo con un ragazzo. Non cambierebbe neanche un po', è la persona a cui tengo di più al mondo...e pensare a quanto deve star male in questo periodo mi sta veramente turbando.

 

 

Una settimana... è rimasto a casa una settimana, ma finalmente stamattina l'ho rivisto sull'autobus.

Mi ha rifilato la solita scusa.. magari è vero che non dorme da giorni ma quella cosa di sua madre e suo padre, anche se vera, di sicuro non è proprio tutta la storia. Sono sempre più convinto della mia intuizione e spero che prima o poi si senta pronto a parlarmene.

 

Finalmente è Venerdì.. è stata una settimana pesantissima, Marti ed Elia manco si parlano, due stronzi patentati. Potrei portarli a Bracciano e mettere fine a questa faida assurda, ma se Marti non si decide a tornare in se sarebbe inutile anche chiedergli se gli va di stare con noi per il weekend.

Quando suona la ricreazione, lo vede alzarsi subito per uscire dalla classe. 

Rimane per un minuto lì seduto, con la testa bassa, sconfitto e con un senso di vuoto nello stomaco.. mi manca il mio amico, quello di sempre, non posso crederci che faccia fatica anche solo a passare una cazzo di ricreazione insieme a me.

 

Esce dalla classe per cercare Elia, ma incrocia il ragazzo moro nel corridoio... gli lancia una breve occhiata e sembra che non dorma da giorni pure lui. Vabbè.. a parte le occhiaie, deve ammettere che se davvero Marti ha una tresca con lui, si deve complimentare. Questo ragazzo è oggettivamente molto figo.

Si blocca un attimo e gira la testa per guardare dove va, sta entrando nella loro classe ormai vuota, si nasconde dietro l'angolo e lo vede infilare qualcosa nello zaino di Martino... sorride in automatico, perché non c'erano più dubbi a riguardo. Quei due si piacevano di sicuro.

Lo osserva mentre tocca piano il banco di Martino, accarezzando la sua agenda nera con un piccolo sorriso sul volto. Che tenerezza, perché mai tenere nascosta una cosa così bella?? Deve assolutamente parlare con Martino. Basta cazzate. 

 

 

Finalmente!! Marti lo ha invitato a casa sua quel pomeriggio, una bella partita a Fifa come ai vecchi tempi.. chissà se finalmente la smetterà di farsi paranoie inutili e mi dirà chiaro e tondo che gli piace uno.

 

"Comunque...ti ricordi quando m'hai detto che non sapevi che cazzo avessi in questo periodo?" 

Eccoci...era ora cazzo. Dai Marti, fatti coraggio. Sono qua.

"Effettivamente, c'è una cosa che non ti ho detto.."

Ma dai...?

 "Quale?" Chiedo senza far trasparire nulla.

"Che mi piace una persona.." dice Martino tranquillamente.

Vorrei dirgli che so già tutto, ma a questo punto forse è meglio alleggerire solo un po' l'atmosfera, fare finta di niente e sembrare totalmente perso.

"Emma..?" Seh...vabbè... non ce credo manco io.

"No, non è Emma."

....

"È Sana!" Dico sorridendo, prendendolo un po' in giro. Perché dopo che mi ha fatto penare un mese con le sue scuse e le sue cazzate, un po' se lo merita di essere preso per il culo.

"Sana??? No!! No non è Sana.."

....

"Ti do un'indizio... non... non è una ragazza"

Rimango impassibile per qualche secondo, dentro vorrei solo urlare e dirgli che è stato un coglione a non dirmi niente, che non me ne frega proprio un cazzo di chi o cosa gli piaccia, perché per me resterà sempre e comunque Marti. Il mio amico. Il mio migliore amico.

Ma per qualche motivo, si merita di essere un po' punzecchiato... me lo deve, dopo l'inferno che mi ha fatto passare con lui.

"Sono io..?" Dico con aria seria, per vedere la sua reazione di imbarazzo.

"Tu?? No! No, non sei tu..!"

"Vabbè scusa...che ti faccio, schifo??" Stronzo. Dove lo trovi uno meglio di me? Che sta dietro a tutte le tue paranoie e cazzate..? Vabbè... ovviamente scherzo Marti, il tuo tipo è decisamente più fregno di me... 

Ed è ora di fartelo ammettere, perché non ne posso più di questi segreti tra noi.

 

"È il tipo che ti ha ridato le cuffiette in palestra.."

Ovvio.

Chiaro come il sole.

 

Quanto sei scemo Marti...era così difficile ammetterlo??

Lo vede sorridere e non potrebbe chiedere di meglio, il macigno che si era finalmente tolto dallo stomaco lo fa tornare in un attimo l'amico di sempre. Solo che adesso, Marti è senza ombra di dubbio innamorato perso... e avrà sicuramente bisogno di me, perché già lo so che senza il suo angelo custode farebbe solo casini.

 

Non preoccuparti Marti, io ci sono. Sono qua. E sono pronto a tenerti la mano attraverso qualunque tempesta.

Lo sai che ti voglio bene, vero? 

Non ho bisogno di dirtelo, mi limito a darti una manata sul collo, come ho sempre fatto.

Ma lo so che tu hai capito.. che non ti abbandonerei mai, qualunque cosa succeda.

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Capitolo 2
*** La tombolata di Natale ***


Martino saluta uno alla volta tutti i suoi amici, se ne stanno tornando a casa portando via la gioia e lo spirito natalizio che aveva invaso così all'improvviso una casa che per mesi gli era sembrata triste e vuota. 

Ma ora tutto è diverso, adesso ci sono un sacco di cose a riempire la sua vita. Primo su tutti, c'è Nico.

Lo guarda con la coda dell'occhio mentre porta in cucina la ciotola di patatine mangiandosene una, sono rimasti soltanto loro due e lo sta aiutando a fare ordine. 

Quanto sei bello Nico, prima di te era tutto così finto.. andavo avanti senza nessuno scopo nella vita, se non quello di nascondere chi ero e cosa volevo davvero. E poi sei arrivato tu, che con un semplice sorriso riempi il mio cuore di felicità.

 

Lo raggiunge e lo preme dolcemente contro il ripiano della cucina per baciarlo, stringendolo a se come avrebbe voluto fare da tutta la sera.

"È stato bello Marti, mi sono divertito un sacco..davvero.." gli sussurra Niccolò tenendolo tra le braccia.

Martino lo guarda negli occhi, vorrebbe portarselo in camera all'istante, ma sa che da lì a poco sarebbe rientrata sua madre e non voleva forzarlo a conoscerla senza nemmeno avvertirlo.

"Sí.. è stato tutto perfetto." Risponde Martino staccandosi un po' per calmare i bollenti spiriti che già si stavano impadronendo del suo corpo.

 

"È meglio che tu vada Nico, tra poco dovrebbe tornare mia madre..."

Niccolò lo guarda con un broncio adorabile e piega la testa leggermente.

"Vabbè..ti aiuto a pulire almeno.."

Martino ha paura che sua madre torni prima del previsto, ma non riesce proprio a dirgli di no. E averlo attorno è una cosa che non lo stancherà mai nella vita..

"Ok dai, facciamo veloce allora."

 

Si mettono a riordinare, Nico accende lo stereo mettendo una playlist di canzoni natalizie che Martino odia a morte, ma non ha il coraggio di intromettersi perché vederlo canticchiare e accennare balletti improbabili sulle note di Jingle Bells Rock è probabilmente la cosa migliore che abbia mai visto in vita sua.

Ride e continua a passare lo straccio sul tavolo, mentre lui lava i bicchieri a tempo di musica.

 

È proprio in quell'istante che Martino sente le chiavi girare nella serratura della porta d'entrata e alza la testa di scatto con un senso di terrore... sua madre è tornata. Cazzo.

 

 

"Ciao! Com'è andata la tomb..." lascia la frase a metà non appena vede un ragazzo dai capelli neri affacciarsi dalla cucina, non lo aveva mai visto prima.. non era uno dei soliti amici di Martino. 

Ci mette un secondo a capire chi è, lo vede nello sguardo impaurito di suo figlio e in quello sorpreso del ragazzo.

 

"Oh..ciao! Piacere, Silvana.." dice porgendogli la mano con un sorriso.

"Salve, piacere.. Niccolò!"

 

Rimangono tutti in silenzio per un attimo che sembra lunghissimo e può vedere l'imbarazzo nei loro volti chiaro come il sole, poverini..che tenerezza.

 

"Sì...ehm...lui... lui è il mio ragazzo..." dice Martino con la voce che trema. Non era di certo sua intenzione metterli a disagio, anche se Niccolò sembra soltanto intenerito da quell'insicurezza che trasuda Marti in quell'istante, più che in imbarazzo.

"Ma certo! Che bello conoscerti.. ma... è rimasta una fetta di panettone per me?"

Smorza così l'atmosfera tesa, sedendosi a tavola mentre Martino le sorride e Niccolò scatta in cucina per esaudire ogni suo desiderio.

 

Torna poco dopo con una fetta di panettone e un calice di vino bianco, il suo sorriso abbagliante è davvero stupendo e capisce subito perché suo figlio ha scelto proprio lui.. quel ragazzo è bellissimo e i suoi occhi sono pieni di dolcezza.

 

"Allora? Com'è andata la festa?" 

"Bene! È stato bello.. tu che hai fatto?" Le chiede Martino, cercando di nascondere il lieve movimento con cui aveva appena stretto la mano del suo ragazzo sotto al tavolo.. peccato che il nostro tavolo sia di vetro, non sei tanto furbo figlio mio.

"Ho visto la mia amica Giulia, siamo andate al cinema.. mi ci voleva proprio.. ma dimmi Niccolò, vai anche tu al Kennedy?"

 

"Sì! Sono in quinta, ma fino all'anno scorso stavo al Virgilio.."

"Ah! Ok! Maturità quindi.. e dopo? Che vorresti fare?" Non vuole sembrare impicciona, ma Martino non ha mai portato nessuno a casa, e muore dalla voglia di conoscerlo un po'.

"In realtà.. sono ancora indeciso. Mi piacerebbe fare l'accademia, belle arti, ma non lo so ancora. Vedrò più avanti."

 

Martino prende subito la parola, forse nel tentativo di sviare la conversazione per qualche motivo.

"Sai, Nico suona il piano da dio..compone anche musica.."

"Davvero? Bello! Quando Marti era piccolo ho provato a fargli fare qualche lezione di chitarra, ma è la persona con meno senso del ritmo che io conosca..non hai idea..."

Vede Niccolò ridere, mentre guarda Martino che alza subito gli occhi al cielo nel tentativo di contraddirla.. ma non c'è proprio niente da contraddire, i fatti parlano chiaro. Non ha nessuna vocazione artistica e la chitarra è ancora in garage a prendere polvere.

"Sì..l'avevo intuito in realtà.. mi basta che lui ascolti me, mentre suono.."

Dice Niccolò guardandolo negli occhi in un modo che la fa quasi commuovere. Quanto sono belli insieme.. 

 

Butta giù l'ultimo boccone con un goccio di vino e decide di lasciarli alla loro serata, non sa se Niccolò si sarebbe fermato a dormire lì.. forse qualcuno potrebbe dire che non è una madre modello, ma non ci avrebbe visto niente di male se suo figlio voleva invitarlo a trascorrere la notte insieme.. 

Non è mica scema, lo sa benissimo che da qualche parte avrebbero comunque trovato il modo di stare insieme nell'intimità, sempre meglio che sia in casa con tutti i confort del caso che in macchina o in qualche posto improbabile.

Non sa nemmeno lei come abbia fatto a trovare la sfrontatezza di dire una cosa del genere, ma è uscita quasi naturalmente.. senza nemmeno pensarci.

 

"Beh.. ragazzi.. io vado a letto, se vuoi rimanere a dormire qua va benissimo.. non farti problemi.. così domattina facciamo colazione insieme!"

Li vede scambiarsi uno sguardo incerto, di sicuro non si aspettavano una concessione del genere, li saluta con un sorriso e se ne va in camera.

Appena chiude la porta alle sue spalle, sente qualche lacrima scendere veloce a inumidire le guance probabilmente rosse per via del vino che aveva appena bevuto.

Non sono le solite lacrime di dolore e tristezza.. sono lacrime di gioia, si sente sollevata e felice.

Vedere Martino felice è l'unica cosa che conta davvero, e se Niccolò lo rende felice sarà sempre il benvenuto in casa sua.

 

 

 

Martino si sveglia il mattino dopo per via dei rumori che sente provenire dalla cucina.. si gira nel letto e non trova Niccolò, avevano dormito insieme col benestare di sua madre e non gli sembrava ancora vero. 

Nel suo cuore sapeva che sua madre era una persona aperta e senza tanti pregiudizi, ma che accettasse così in fretta e amichevolmente il suo ragazzo lo aveva lasciato letteralmente senza parole. 

Si veste ed esce dalla camera, trova il tavolo preparato e un profumo sublime di biscotti appena sfornati... impossibile.. sua madre non cucinava da mesi, forse addirittura anni, a parte qualche piatto di pasta e poco altro preparato controvoglia.

 

Rimane a bocca aperta quando vede lei e Nico ridere e scherzare mentre stanno preparando la colazione per un esercito apparentemente... 

Si schiarisce la voce e richiama la loro attenzione.

 

"Buongiorno!! Finalmente!" Dice Nico sorridendo, stampandogli subito un bacio sulle labbra.

Martino si sente in imbarazzo, ma sua madre sembra non fare una piega a vederli scambiarsi quel piccolo gesto tenero.

"Che.... Cosa... che succede??" Chiede Martino evidentemente confuso.

"Nico si è svegliato presto, abbiamo deciso di preparare una bella colazione, abbiamo anche fatto i biscotti..!" Risponde Silvana rivolgendo un sorriso dolce al suo ragazzo.

 

Bene! Una mattinata con Niccolò e mia madre diventa Nonna papera.... Da non crederci.

 

Si accomodano a tavola e fanno colazione tutti assieme, erano probabilmente anni che Martino non faceva colazione con sua madre.. ma in quel momento, sente una gioia infinita dentro di se. Come se per tutto questo tempo mancasse un pezzo fondamentale a ricucire il loro rapporto, e quel pezzo fosse proprio Niccolò. Con la sua personalità eclettica e l'immediata connessione che riusciva a creare tra lui e chiunque gli stia attorno.. era inevitabile sentirsi bene in sua presenza, e sua madre non faceva eccezione.

 

Quando Nico se ne torna a casa quel giorno, Martino rimane in salotto a guardare la tv con sua mamma. Non ha ancora detto nulla, ma sente che si sta trattenendo.. probabilmente per non metterlo a disagio. 

Decide di abbattere quel muro di silenzio che si era innalzato tra di loro nel corso degli anni e chiedere semplicemente la sua opinione..

 

"Ma..? Cosa... cosa ne pensi di Nico?"

Silvana si gira a guardarlo e non riesce più a trattenersi, ha gli occhi già un po' lucidi e gli afferra una mano stringendola forte.

"Penso che sia fantastico Marti... siete così belli insieme, e sento che lui ti ama davvero tanto. Cioè.. lo so, me l'ha detto che ti ama tanto.."

 

Martino sgrana gli occhi e rimane senza parole... non si erano mai detti certe cose, non ancora.

"Davvero..?"

"Sì certo.. tu non lo ami?"

Si distende in un sorriso patetico, perché pensa che gli si legga in faccia quanto era totalmente innamorato di Nico...

"Certo... certo che lo amo.."

Torna serio e si chiede se non sia il caso di parlarle del suo disturbo, e di tutte le difficoltà che inevitabilmente dovranno affrontare insieme... ma forse non è proprio affar suo, almeno per ora.

 

Tornano a guardare il film in silenzio, e per un po' non dicono più nulla.. 

dopo qualche minuto, Silvana appoggia la testa sulla sua spalla accarezzandogli un braccio.

Martino gira un attimo gli occhi e la vede sorridere, anzi..trattenere un sorriso.

"Che c'è?" Chiede divertito.

La vede mordersi il labbro e capisce subito che muore dalla voglia di dire qualcosa ma non ha il coraggio.

"Mamma..? Che c'è? Che hai da dire ancora??" La stuzzica ridendo.

 

Si mette a sedere diritta e lo guarda con una faccia un po' preoccupata, facendolo a sua volta perdere il sorriso.

"Marti... solo una cosa ti devo dire però..."

"Dimmi..!"

 

"Ti prego... non farlo MAI, MAI, MAI... cucinare da solo... è un disastro in cucina...."

Martino scoppia a ridere e sua madre si copre il viso con una mano ridendo a sua volta..

 

 Visti da fuori, nessuno direbbe mai che tra loro ci siano stati mille eventi traumatici e periodi di disperazione totale... e in quel momento, Martino pensa che infondo... un genitore fantastico gli basta. Basta e avanza a colmare il vuoto che suo padre ha lasciato, perdendosi il meglio che una famiglia possa offrire... comprensione, serenità e amore.

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Capitolo 3
*** La tombolata di Natale ***


Martino saluta uno alla volta tutti i suoi amici, se ne stanno tornando a casa portando via la gioia e lo spirito natalizio che aveva invaso così all'improvviso una casa che per mesi gli era sembrata triste e vuota. 

Ma ora tutto è diverso, adesso ci sono un sacco di cose a riempire la sua vita. Primo su tutti, c'è Nico.

Lo guarda con la coda dell'occhio mentre porta in cucina la ciotola di patatine mangiandosene una, sono rimasti soltanto loro due e lo sta aiutando a fare ordine. 

Quanto sei bello Nico, prima di te era tutto così finto.. andavo avanti senza nessuno scopo nella vita, se non quello di nascondere chi ero e cosa volevo davvero. E poi sei arrivato tu, che con un semplice sorriso riempi il mio cuore di felicità.

 

Lo raggiunge e lo preme dolcemente contro il ripiano della cucina per baciarlo, stringendolo a se come avrebbe voluto fare da tutta la sera.

"È stato bello Marti, mi sono divertito un sacco..davvero.." gli sussurra Niccolò tenendolo tra le braccia.

Martino lo guarda negli occhi, vorrebbe portarselo in camera all'istante, ma sa che da lì a poco sarebbe rientrata sua madre e non voleva forzarlo a conoscerla senza nemmeno avvertirlo.

"Sí.. è stato tutto perfetto." Risponde Martino staccandosi un po' per calmare i bollenti spiriti che già si stavano impadronendo del suo corpo.

 

"È meglio che tu vada Nico, tra poco dovrebbe tornare mia madre..."

Niccolò lo guarda con un broncio adorabile e piega la testa leggermente.

"Vabbè..ti aiuto a pulire almeno.."

Martino ha paura che sua madre torni prima del previsto, ma non riesce proprio a dirgli di no. E averlo attorno è una cosa che non lo stancherà mai nella vita..

"Ok dai, facciamo veloce allora."

 

Si mettono a riordinare, Nico accende lo stereo mettendo una playlist di canzoni natalizie che Martino odia a morte, ma non ha il coraggio di intromettersi perché vederlo canticchiare e accennare balletti improbabili sulle note di Jingle Bells Rock è probabilmente la cosa migliore che abbia mai visto in vita sua.

Ride e continua a passare lo straccio sul tavolo, mentre lui lava i bicchieri a tempo di musica.

 

È proprio in quell'istante che Martino sente le chiavi girare nella serratura della porta d'entrata e alza la testa di scatto con un senso di terrore... sua madre è tornata. Cazzo.

 

 

"Ciao! Com'è andata la tomb..." lascia la frase a metà non appena vede un ragazzo dai capelli neri affacciarsi dalla cucina, non lo aveva mai visto prima.. non era uno dei soliti amici di Martino. 

Ci mette un secondo a capire chi è, lo vede nello sguardo impaurito di suo figlio e in quello sorpreso del ragazzo.

 

"Oh..ciao! Piacere, Silvana.." dice porgendogli la mano con un sorriso.

"Salve, piacere.. Niccolò!"

 

Rimangono tutti in silenzio per un attimo che sembra lunghissimo e può vedere l'imbarazzo nei loro volti chiaro come il sole, poverini..che tenerezza.

 

"Sì...ehm...lui... lui è il mio ragazzo..." dice Martino con la voce che trema. Non era di certo sua intenzione metterli a disagio, anche se Niccolò sembra soltanto intenerito da quell'insicurezza che trasuda Marti in quell'istante, più che in imbarazzo.

"Ma certo! Che bello conoscerti.. ma... è rimasta una fetta di panettone per me?"

Smorza così l'atmosfera tesa, sedendosi a tavola mentre Martino le sorride e Niccolò scatta in cucina per esaudire ogni suo desiderio.

 

Torna poco dopo con una fetta di panettone e un calice di vino bianco, il suo sorriso abbagliante è davvero stupendo e capisce subito perché suo figlio ha scelto proprio lui.. quel ragazzo è bellissimo e i suoi occhi sono pieni di dolcezza.

 

"Allora? Com'è andata la festa?" 

"Bene! È stato bello.. tu che hai fatto?" Le chiede Martino, cercando di nascondere il lieve movimento con cui aveva appena stretto la mano del suo ragazzo sotto al tavolo.. peccato che il nostro tavolo sia di vetro, non sei tanto furbo figlio mio.

"Ho visto la mia amica Giulia, siamo andate al cinema.. mi ci voleva proprio.. ma dimmi Niccolò, vai anche tu al Kennedy?"

 

"Sì! Sono in quinta, ma fino all'anno scorso stavo al Virgilio.."

"Ah! Ok! Maturità quindi.. e dopo? Che vorresti fare?" Non vuole sembrare impicciona, ma Martino non ha mai portato nessuno a casa, e muore dalla voglia di conoscerlo un po'.

"In realtà.. sono ancora indeciso. Mi piacerebbe fare l'accademia, belle arti, ma non lo so ancora. Vedrò più avanti."

 

Martino prende subito la parola, forse nel tentativo di sviare la conversazione per qualche motivo.

"Sai, Nico suona il piano da dio..compone anche musica.."

"Davvero? Bello! Quando Marti era piccolo ho provato a fargli fare qualche lezione di chitarra, ma è la persona con meno senso del ritmo che io conosca..non hai idea..."

Vede Niccolò ridere, mentre guarda Martino che alza subito gli occhi al cielo nel tentativo di contraddirla.. ma non c'è proprio niente da contraddire, i fatti parlano chiaro. Non ha nessuna vocazione artistica e la chitarra è ancora in garage a prendere polvere.

"Sì..l'avevo intuito in realtà.. mi basta che lui ascolti me, mentre suono.."

Dice Niccolò guardandolo negli occhi in un modo che la fa quasi commuovere. Quanto sono belli insieme.. 

 

Butta giù l'ultimo boccone con un goccio di vino e decide di lasciarli alla loro serata, non sa se Niccolò si sarebbe fermato a dormire lì.. forse qualcuno potrebbe dire che non è una madre modello, ma non ci avrebbe visto niente di male se suo figlio voleva invitarlo a trascorrere la notte insieme.. 

Non è mica scema, lo sa benissimo che da qualche parte avrebbero comunque trovato il modo di stare insieme nell'intimità, sempre meglio che sia in casa con tutti i confort del caso che in macchina o in qualche posto improbabile.

Non sa nemmeno lei come abbia fatto a trovare la sfrontatezza di dire una cosa del genere, ma è uscita quasi naturalmente.. senza nemmeno pensarci.

 

"Beh.. ragazzi.. io vado a letto, se vuoi rimanere a dormire qua va benissimo.. non farti problemi.. così domattina facciamo colazione insieme!"

Li vede scambiarsi uno sguardo incerto, di sicuro non si aspettavano una concessione del genere, li saluta con un sorriso e se ne va in camera.

Appena chiude la porta alle sue spalle, sente qualche lacrima scendere veloce a inumidire le guance probabilmente rosse per via del vino che aveva appena bevuto.

Non sono le solite lacrime di dolore e tristezza.. sono lacrime di gioia, si sente sollevata e felice.

Vedere Martino felice è l'unica cosa che conta davvero, e se Niccolò lo rende felice sarà sempre il benvenuto in casa sua.

 

 

 

Martino si sveglia il mattino dopo per via dei rumori che sente provenire dalla cucina.. si gira nel letto e non trova Niccolò, avevano dormito insieme col benestare di sua madre e non gli sembrava ancora vero. 

Nel suo cuore sapeva che sua madre era una persona aperta e senza tanti pregiudizi, ma che accettasse così in fretta e amichevolmente il suo ragazzo lo aveva lasciato letteralmente senza parole. 

Si veste ed esce dalla camera, trova il tavolo preparato e un profumo sublime di biscotti appena sfornati... impossibile.. sua madre non cucinava da mesi, forse addirittura anni, a parte qualche piatto di pasta e poco altro preparato controvoglia.

 

Rimane a bocca aperta quando vede lei e Nico ridere e scherzare mentre stanno preparando la colazione per un esercito apparentemente... 

Si schiarisce la voce e richiama la loro attenzione.

 

"Buongiorno!! Finalmente!" Dice Nico sorridendo, stampandogli subito un bacio sulle labbra.

Martino si sente in imbarazzo, ma sua madre sembra non fare una piega a vederli scambiarsi quel piccolo gesto tenero.

"Che.... Cosa... che succede??" Chiede Martino evidentemente confuso.

"Nico si è svegliato presto, abbiamo deciso di preparare una bella colazione, abbiamo anche fatto i biscotti..!" Risponde Silvana rivolgendo un sorriso dolce al suo ragazzo.

 

Bene! Una mattinata con Niccolò e mia madre diventa Nonna papera.... Da non crederci.

 

Si accomodano a tavola e fanno colazione tutti assieme, erano probabilmente anni che Martino non faceva colazione con sua madre.. ma in quel momento, sente una gioia infinita dentro di se. Come se per tutto questo tempo mancasse un pezzo fondamentale a ricucire il loro rapporto, e quel pezzo fosse proprio Niccolò. Con la sua personalità eclettica e l'immediata connessione che riusciva a creare tra lui e chiunque gli stia attorno.. era inevitabile sentirsi bene in sua presenza, e sua madre non faceva eccezione.

 

Quando Nico se ne torna a casa quel giorno, Martino rimane in salotto a guardare la tv con sua mamma. Non ha ancora detto nulla, ma sente che si sta trattenendo.. probabilmente per non metterlo a disagio. 

Decide di abbattere quel muro di silenzio che si era innalzato tra di loro nel corso degli anni e chiedere semplicemente la sua opinione..

 

"Ma..? Cosa... cosa ne pensi di Nico?"

Silvana si gira a guardarlo e non riesce più a trattenersi, ha gli occhi già un po' lucidi e gli afferra una mano stringendola forte.

"Penso che sia fantastico Marti... siete così belli insieme, e sento che lui ti ama davvero tanto. Cioè.. lo so, me l'ha detto che ti ama tanto.."

 

Martino sgrana gli occhi e rimane senza parole... non si erano mai detti certe cose, non ancora.

"Davvero..?"

"Sì certo.. tu non lo ami?"

Si distende in un sorriso patetico, perché pensa che gli si legga in faccia quanto era totalmente innamorato di Nico...

"Certo... certo che lo amo.."

Torna serio e si chiede se non sia il caso di parlarle del suo disturbo, e di tutte le difficoltà che inevitabilmente dovranno affrontare insieme... ma forse non è proprio affar suo, almeno per ora.

 

Tornano a guardare il film in silenzio, e per un po' non dicono più nulla.. 

dopo qualche minuto, Silvana appoggia la testa sulla sua spalla accarezzandogli un braccio.

Martino gira un attimo gli occhi e la vede sorridere, anzi..trattenere un sorriso.

"Che c'è?" Chiede divertito.

La vede mordersi il labbro e capisce subito che muore dalla voglia di dire qualcosa ma non ha il coraggio.

"Mamma..? Che c'è? Che hai da dire ancora??" La stuzzica ridendo.

 

Si mette a sedere diritta e lo guarda con una faccia un po' preoccupata, facendolo a sua volta perdere il sorriso.

"Marti... solo una cosa ti devo dire però..."

"Dimmi..!"

 

"Ti prego... non farlo MAI, MAI, MAI... cucinare da solo... è un disastro in cucina...."

Martino scoppia a ridere e sua madre si copre il viso con una mano ridendo a sua volta..

 

 Visti da fuori, nessuno direbbe mai che tra loro ci siano stati mille eventi traumatici e periodi di disperazione totale... e in quel momento, Martino pensa che infondo... un genitore fantastico gli basta. Basta e avanza a colmare il vuoto che suo padre ha lasciato, perdendosi il meglio che una famiglia possa offrire... comprensione, serenità e amore.

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