Quotidianità frammentaria di una normale coppia di futuri eroi

di Nao Yoshikawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Chi è solito carezzare i capelli dell'altro quando lo consola? ***
Capitolo 2: *** 2. Chi si alza per primo la mattina? ***
Capitolo 3: *** 03- Chi è il più bravo a mantenere i segreti? ***
Capitolo 4: *** 004. Chi dei due è terrorizzato dai film horror ma insiste nel dire che non è affatto così? ***
Capitolo 5: *** 005. Chi dei due vorrebbe avere un figlio? ***
Capitolo 6: *** 006. Chi è solito preparare la cena? ***
Capitolo 7: *** 007. Chi dei due tende a preferire il caffè amaro? ***
Capitolo 8: *** 008. Chi è solito rubare le coperte durante la notte? ***
Capitolo 9: *** 009. Chi dei due riuscirebbe a confessare i sentimenti che prova per primo? ***
Capitolo 10: *** 010. Chi dei due ha un pessimo senso dell'orientamento? ***
Capitolo 11: *** 011. Chi dei due inizia a decorare la casa almeno un mese prima che arrivi il Natale? ***
Capitolo 12: *** 012. Chi dei due ha l'abitudine di leggere un libro prima di andare a dormire? ***
Capitolo 13: *** 013. Chi si ingelosisce più facilmente? ***
Capitolo 14: *** 014. Chi impiega più tempo a prepararsi per uscire? ***
Capitolo 15: *** 015. Chi si preoccupa maggiormente quando l'altro torna a casa ferito? ***
Capitolo 16: *** 016. Chi riuscirebbe a sopportare di meno l'assenza dell'altro? ***



Capitolo 1
*** 01. Chi è solito carezzare i capelli dell'altro quando lo consola? ***


 
1 - Chi è solito carezzare i capelli dell'altro quando lo consola?


Capitava molto raramente che Ochaco e Tenya litigassero. Avevano due caratteri così mansueti che era difficile credere che due come loro potessero avere quel tipo di problemi. Ma la realtà era tutt’altra e, come ogni coppia al mondo, avevano le loro discussioni.
«Allora mi ami ancora?» domandò Ochaco con la testa poggiata sulla sua spalla. Iida le stava accarezzando i capelli e con quella coccola semplice e tenera era riuscito a calmare il suo pianto convulso. Si sentiva in colpa per aver alzato la voce, non era proprio da lui.
«M-ma che domanda, certo che sì! Scusa se ho alzato la voce, a volte perdo il controllo anche io.»
Ochaco ricominciò a piagnucolare, la maglietta di Iida oramai somigliava ad uno straccio bagnato.
«Te ne sarei molto grata e—perché ti sei fermato? Mi stavo rilassando così tanto!»
Iida aveva smesso per qualche attimo di accarezzarle i capelli.
Ochaco era davvero molto attenta.
«EH?! Oh, scusa. N-non piangere, mi spiace!» esclamò.
Ochaco si rasserenò al suo tocco e sospirò, con un sorriso. In quella posizione avrebbe anche potuto addormentarsi. Le discussioni e i litigi (anche i più banali) erano terribili, certo. Ma fare pace era sempre bello, specie se poteva avere un Tenya portatile pronto a dispensare coccole e carezze.


 
Nota dell'autrice
Ho pensato CHI potessero essere le vittime di questa raccolta di storie, e la scelta è ricaduta su Iida e Uraraka, che oramai sono tra le mie OTP e perché è da un po' che ho concluso la mia long e mi mancava scrivere su questi personaggi. Io credo che in realtà sia abbastanza facile discutere/litigare con uno come Iida, ma penso sia anche molto facile farci pace, perchè lui è adorabile e sono sicura che si sentirebbe troppo in colpa. A Ochaco piacciono le sue coccole (e sinceramente anche io mi farei coccolare da lui, VA BEH).
E sono molto contenta all'idea di scrivere e pubblicare gli altri prompt :P
Alla prossima ^^

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Capitolo 2
*** 2. Chi si alza per primo la mattina? ***


2 - Chi si alza per primo la mattina? 

La luce del sole infastidì Ochaco.
«È ora di svegliarsi!»
Ma perché? Eppure era il weekend e lei aveva passato una notte appassionata assieme al suo ragazzo. Che era un mattiniero incallito e un amante delle routine programmate.
«Ma che ore sono?» la ragazza si portò un cuscino sul viso per coprirsi. Come faceva Iida a essere sempre pieno di energie e, soprattutto, così in forma?
«Le sei. Alzarsi presto è importante, fa bene alla salute.»
Iida se ne stava tutto impettito, già vestito e in ordine. Ochaco si strofinò un occhio e poi guardò la sveglia.
«Però… è sabato e sono solo le sette e mezza. E non sei stanco dopo questa notte?»
Iida arrossì e poi si aggiustò gli occhiali, aggiungendo fieramente:
«E perché dovrei? Orami mi sono abituato a sopportare quel tipo di stanchezza. Un futuro eroe deve saper sopportare la stanchezza!»
Ochaco si mise seduta, stiracchiandosi. Ovviamente non indossava il pigiama. Né altro, a dire il vero. Iida arrossì nel vederla e le diede le spalle.
«E-e-ricordati che una sana colazione è importante.»
Ochaco si mise a ridere. Oh, certo. Era abituato, eh? Forse non proprio a tutto.
«Prima devo fare una doccia.»
«D’accordo» rispose lui. Sentiva il suo sguardo addosso.
«Se volessi farla con me tutte le mattine, forse potrei pensare di svegliarmi un po’ prima» lo stuzzicò Ochaco, sempre dolce e gentile, ma con quella punta di malizia che avrebbe fatto impazzire chiunque.
Iida annuì lentamente. Ogni tanto le sue fissazioni portavano a qualcuno di buono.


 
Nota dell'autrice
Penso non ci siano dubbi, Iida è tutto preciso e si sveglia presto. Ochaco è più dormigliona, ma propone al suo ragazzo un compromesso interessante. Per me è canon che Ochaco sotto sotto è una tentatrice incallita, per la gioia di Iida. 

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Capitolo 3
*** 03- Chi è il più bravo a mantenere i segreti? ***


 
3 - Chi è il più bravo a mantenere i segreti?
 
Ochaco era sempre bravissima a mantenere i segreti, specie se erano i segreti delle sue amiche. Ecco perché quando il giorno prima, lei e Iida avevano beccato Yaoyorozu con Awase della 2-B intenti a filtrare e a scambiarsi effusione, aveva subito rassicurato l’amica dicendole non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro. 
«Sono davvero una coppia carina. Però capisco che per il momento non vogliano dirlo a nessuno. Hanno appena iniziato a frequentarsi, e poi nella nostra scuola certuni vivono di pettegolezzi. Vero, Iida?»
Iida sembrava piuttosto disinteressato alla questione.
«Vero, vero…»
«È entusiasmante mantenere i segreti altrui. Non dirlo a nessuno, mi raccomando!» raccomandò Ochaco in modo scherzoso. Dubitava che Iida fosse uno che amava le chiacchiere di quel tipo, era sempre molto serioso e preciso.
Ma Iida aveva i suoi lati nascosti.
Il giorno dopo il loro compagno Kaminari (che era uno di quelli che invece amava le chiacchiere e i pettegolezzi) disse davanti ai suoi compagni di classe:
«Quali sono le ultime novità? Yaoyorozu è molto strana, scappa sempre dopo le lezioni, vero?»
Iida si sistemò gli occhiali.
«È normale che sia così, succede quando una persona è innamorata.»
E lo odisse con tutta la genuinità possibile.
«Tenya!» esclamò Ochaco. Quello era un segreto.
Kaminari si fece attento.
«Davvero?! Fortissimo. E di chi sarebbe innamorato?»
«Di Awase, quello della 2-B.»
Ochaco sgranò gli occhi e gli diede una gomitata sul costato.
«Tenya!»
«Ahi! Cosa?!»
Ma che percezione aveva lui di mantenere un segreto?
Kaminari si mise a ridere, soddisfatto nell’aver appreso quella informazione così interessante.
«Forte, ma adesso io voglio i dettagli!»
«Noi non sappiamo i dettagli, adesso abbiamo da fare!» esclamò Ochaco tirandosi Iida per un braccio. «Ma perché lo hai fatto?!»
Iida fece spallucce.
«Mi dispiace, è solo Kaminari, dopotutto.»
Solo Kaminari era sufficiente per far sì che tutta la scuola sapesse. E infatti andò proprio così.

 
Nota dell'autrice
Non lo so, secondo me Iida i segreti non li sa proprio mantenere. Non per cattiveria, è che lui fa le cose genuinamente (non come Kaminari che invece è un pettegolo fatto e finito). Povera Ochaco, ci ha provato, ma è stata colta di sorpresa dalla più insospettabile delle persone :D

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Capitolo 4
*** 004. Chi dei due è terrorizzato dai film horror ma insiste nel dire che non è affatto così? ***



004. Chi dei due è terrorizzato dai film horror ma insiste nel dire che non è affatto così?

Se c’era una cosa che Ochaco e Tenya amavano fare, soprattutto durante il weekend, era guardare dei film insieme. E guardavano un po’ tutti i generi, anche l’horror. Anche se poteva non sembrare, Iida era un grande appassionato di cinema horror, specie se un po’ vintage. Non Ochaco. Lei era terrorizzata e facilmente impressionabile, ma non lo aveva mai detto apertamente. Perché mai una futura eroina, che affrontava di tutto, avrebbe dovuto avere paura per una cosa da poco come un film horror?
«Sei proprio sicura che non vuoi guardare altro?» domandò Iida quella sera. Qualche sospetto gli era venuto, ma non voleva essere troppo diretto.
«C-certo, perché non dovrei? Vado a prendere… dei popcorn!» esclamò, cambiando discorso. Con Iida si sentiva al sicuro, ma era comunque terrorizzata. Quella sera Iida aveva optato per Ringu. Lui non si scomponeva mai, nemmeno davanti le scene più spaventose. Tutto il contrario di Ochaco. Adesso la ragazza se ne stava appiccicata al suo braccio, i popcorn poggiato in grembo, mangiando in maniera convulsa. In qualche modo doveva gestire la tensione.
È solo un film nessuna bambina uscirà da quella televisione. Sono al sicuro… sono al sicuro… sono…
«AAAAAAH!» Ochacò gridò e rovesciò il recipiente con dentro i popcorn. Iida sussultò.
«O-Ochaco? Stai bene?»
«Benissimo!» esclamò lei, che si era avvolta nella coperta come una mummia. «È che è davvero… spaventoso. Ma a me piace, non ho paura. Sono una futura eroina, figurarsi se ho paura per così poco.»
Iida sospirò. Certe volte quella ragazza era così cocciuta.
«E va bene. Aspetta, vado a prendere una scopa e una paletta.»
«O-okay, ma non lasciarmi da sola!» gridò, saltando su. «Nel senso… lasciati aiutare, eh!»
Iida la trovava quasi divertente e tenera. Di sicuro Ochaco non avrebbe mai ammesso di essere terrorizzata dai film horror in generale e lui avrebbe fatto finta di credere alle sue parole.


 
Nota dell'autrice
Anche qui, team Ochaco senza ombra di dubbio, solo che io lo dico tranquillamente che i film horror mi terrorizzano. Ce la vedo bene in queste versi, Iida invece mi pare fin troppo razionale per lasciarsi spaventare, per cui... il compito infausto è toccato alla sua ragazza.
A presto :)
Nao

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Capitolo 5
*** 005. Chi dei due vorrebbe avere un figlio? ***


 
005. Chi dei due vorrebbe avere un figlio?
 
Ochaco aveva sempre amato i bambini. Soprattutto amava il fatto che i bambini adorassero Uravity. Eri, la bambina che oramai tutti alla Yuei si erano presi a cuore, non faceva eccezione. Anche se aveva una certa preferenza spiccata per Deku e Lemillion, apprezzava molto anche lei e non perdeva occasione per dirle quanto fosse graziosa e quanto adorasse il suo potere. Con Iida, invece, era timida. Malgrado la sua gentilezza, Eri ogni volta scappava.
«È davvero carina. Mi piacciono i bambini» gli disse quella sera. Eri si era allontana momentaneamente per andare da Deku e Ochaco la osservava pensierosa. «A quest’età mi piacciono, ma sono ancora più carini da neonati. Sono così piccoli e paffuti. Tenya, tu lo vorresti un figlio?»
Iida ebbe l’impressione di soffocarsi con la sua stessa aria. Non erano un po’ giovani per quel tipo di domande?
«Emh…»
«Oh, scusa. Non ti agitare. Non intendevo adesso. Ma in generale, tu lo vorresti?»
Iida arrossì. In realtà non lo sapeva. I bambini non gli dispiacevano, ma avere un figlio doveva essere sicuramente diverso. Di sicuro lui sarebbe stato uno di quei padri severi. O che provavano a essere severi, ma senza alcun successo. Era una responsabilità grande, un altro essere vivente che dipendeva da te. E d’accordo che lui era ancora molto giovane, ma provare a immaginarsi in quelle vesti era strano.
«Io veramente non lo so. Tu?» domandò. Gli occhi di Ochaco brillarono.
«Assolutamente sì. Avremo un maschio e una femmina. Io sono figlia unica, mi sarebbe sempre piaciuto avere un fratello, ecco perché ne voglio due. Almeno, per il terzo possiamo anche pensarci!»
Ochaco aveva le idee molto chiare. Dava per scontato che un figlio l’avrebbe avuto con lui! L’idea lo agitava, ma lo inteneriva anche.
«E lo vorresti con me?» domandò, incredulo.
«Mh? Ma certo, e con chi sennò? E poi vederti con i bambini è adorabile, sei sempre così serio, ma sotto sotto sei uno che si scioglie in fretta.»
Iida sollevò lo sguardo vero l’alto e si aggiustò gli occhiali, in imbarazzo.
Lui si scioglieva in fretta? Era proprio il caso di dirlo. Però era davvero una cosa tenera. Ochaco e il suo immaginarsi una famiglia insieme a lui.

 
Nota dell'autrice
Ho adorato scrivere questa flash? Tanto. Ochaco e Iida da genitori sarebbero bellissimi, soprattutto lui che prova a fare quello severo e invece è un cupcake adorabile. Ochaco ha le idee molto chiare, con i suoi due bambini (forse tre) e probabilmente s'è scelta già anche i nomi.
Spero vi sia piaciuta :*
Nao

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Capitolo 6
*** 006. Chi è solito preparare la cena? ***



006. Chi è solito preparare la cena?

Ochaco non era molto abile in cucina: di solito preferiva pasti sbrigativi e che non richiedessero un grande dispendio economico. Le cose erano un po’ cambiate da quando lei e Iida stavano insieme. Di solito evitavano di mangiare alla mensa della scuola, soprattutto all’ora di cena. Ochaco si prodigava nell’arte culinaria, a volte dando origine a piatti a dir poco originali, a volte non esattamente commestibili. Dipendeva dai giorni, in realtà. Iida lo sapeva, se ne rendeva conto, ma Ochaco era così contenta e soddisfatta e il suo gesto così carino, che avrebbe mandato giù anche una minestra fredda e ispida pur di farla felice. E poi non andava ogni sera male, dipendeva molto dal mood e dalla fortuna di Ochaco: quella sera per cena c’era yakisoba… freddi e un pochino troppo salati. Ochaco non aveva ancora assaggiato, troppo intenta a chiacchierare con lui, Iida invece mangiava senza fare né smorfie né niente. Ochaco ad un certo punto prese le bacchette e si portò alla bocca gli spaghetti, con un po’ di verdure. E arrossì.
«M-ma-ma è fredda!»
«Non è così terribile» aggiunse subito Iida, aggiustandosi gli occhiali.
«Che strano, avevo chiesto a Todoroki di scaldarli, forse ha usato il suo lato congelante e li ha raffreddati!»
Iida non poté evitarsi di immaginare Todoroki che veniva usato come un fornello/microonde e all’occorrenza come un congelatore.
«Ma va bene, è buono…»
«E c’è anche troppo sale, giuro che non erano così, prima!» disse esasperata. «Perché ogni sera combino sempre disastri?»
«M-ma no, non è ogni sera e comunque io apprezzo a priori, eh!»
Ochaco si imbronciò e poi si addolcì.
«Davvero?»
Quegli occhioni profondi e dolci…
«M-ma certo, è un grande gesto d’affetto per la persona che si ama.»
«Hai ragione. Ma è anche un grande gesto d’affetto ordinare una pizza, ogni tanto. Ah, beh… mi comprerò un libro di ricette» proclamò, alla fine.
Quella era stata una buona idea, alla fine.


 
Nota dell'autrice
Non c'è molto da dire, secondo me è canon che Ochaco in cucina combina disastri, ma comunque non demorde perché vuole fare un gesto carino per la persona che ama. Infatti Iida sta zitto e non si lamenta perché è tenero... però è vero, anche una pizza a portar via ogni tanto è un grande gesto d'affetto (nei miei di sicuro lol). Cosa combineranno nei prossimi capitoli questi due futuri eroi? Rimanete sintonizzati per scoprirlo!
Nao
 

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Capitolo 7
*** 007. Chi dei due tende a preferire il caffè amaro? ***


007. Chi dei due tende a preferire il caffè amaro?
 
Erano in vacanza, finalmente.
Le vacanze, soprattutto quelle estive, erano le migliori. Soprattutto se potevano contare su qualche giorno di villeggiatura al mare. Certo, condividere la casa con quei pazzi dei loro compagni di scuola non equivaleva proprio al relax, ma era economicamente più conveniente. Iida poi era, come al solito, il primo a svegliarsi, quando il sole era appena alzato. Ochaco, anche se amava dormire fino a tardi, di solito si svegliava assieme a lui per godere di un paio d’ore di tranquillità, magari per fare colazione insieme. Iida le aveva fatto scoprire il caffè, bevanda che di solito non era molto consumata dalle loro parti, ma lei aveva imparato ad apprezzare. Solo se molto, molto zuccherato, ovviamente. Quella mattina – erano appena le sette – lo aveva preparato ad entrambi. Aggiungendo un quantitativo di zucchero significativo. Iida se n’era accorto subito. Gli era bastato un sorso per percepire l’estrema dolcezza di quel caffè. E aveva fatto una smorfia.
«Non dirmi che è troppo amaro!» esclamò Ochaco sorpresa.
«No… no. Veramente è il contrario, è troppo dolce! Ma quanto zucchero hai messo?»
Ochaco ci pensò su.
«… Tre cucchiaini e mezzo?»
«M-ma questo non è salutare.»
«Nemmeno l’amarezza di prima mattina lo è» borbottò lei. «Ma come fai a berlo?»
«Come fai tu, immagino» Iida allontanò la tazzina, di certo non aveva il coraggio di ingerire niente di così zuccherato. «Se vuoi puoi finirlo tu, io ne prendo un altro.»
Ochaco si imbronciò.
«Lo sai, Tenya? A volte non sei per niente dolce.»
Lui si aggiustò gli occhiali, in imbarazzo.
«Questo non è vero. Mi hai già addolcito tu e non sono nemmeno le sette e mezza.»
Ochaco fu ringalluzzita da quella frase.
«Ah beh, se la pensi così allora… ma io riuscirò comunque a convertirti al caffè zucchero.»
A Iida venne da ridere.
«Se lo dici tu…»

 
Nota dell'autrice
Non sono una grande amante di caffé, ma se proprio devo prenderlo, sono team dolce. Amaro per me è imbevibile,  quindi anche qui sono totalmente dalla parte di Ochaco (anche se effettivamente tre e mezzo è un pochino tanto). Iida comunque è un adulatore, sa sempre cosa dire, anche se si porta dietro sempre la sua buona dose di imbarazzo perché è timido.
Alla prossima,

Nao

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Capitolo 8
*** 008. Chi è solito rubare le coperte durante la notte? ***


008. Chi è solito rubare le coperte durante la notte?
 

Dormire insieme era una delle cose più belle e intime che una coppia potesse fare. Ochaco si sentiva sempre così piccola e protetta tra le sue braccia, tant’è che dormiva benissimo e non aveva mai insonnia. Per Iida era lo stesso, ma sarebbe stato ancora meglio se solo Ochaco non si fosse mossa ogni cinque minuti, rubandogli le coperte. Durante i periodi più caldi non era un problema, ma d’inverno il problema sorgeva eccome.
Come quella fredda sera di dicembre. Ochaco era del tutto a suo agio. Era poggiata con il viso sul suo petto, poi ad una certa si era voltata dall’altro lato, appallottolandosi e trascinandosi con sé la coperta. Iida si svegliò all’improvviso, sentendo un certo brivido lungo le gambe. Tutto assonnato si voltò e si accorse della sua ragazza tutta appallottolata. Adorabile di certo, ma dannazione, che freddo.
«Ehi… Ochaco, dammi un po’ di coperta, ho freddo» sussurrò, tirando appena il lenzuolo. Lei si lamentò e mollò la presa, permettendogli di coprirsi. Iida si coprì e provò un certo sollievo quando iniziò a scaldarsi. Ma dopo mezz’ora era punto e da capo e Ochaco si era di nuovo trasformata in una pallina di coperte.
Iida allora, che non voleva svegliarla, si strinse a lei per scaldarsi. Ochaco sentì le sue braccia forti circondarla e le venne da sorridere.
«Tenya… sei così tenero…»
«No, è che ho freddo… ti sei presa tutte le coperte» ammise.
Ochaco aprì gli occhi e arrossì.
«Oh, scusa. Non è mia intenzione.»
Iida le posò un bacio sulla tempia. Era davvero… troppo adorabile.
«Non importa. Ma… non è che abbiamo altre coperte?»
Ochaco rise.
«Nell’armadio, ultimo cassetto.»
Chissà se Ochaco sarebbe stata capace di rubargli anche quelle.


 
Nota dell'autrice
Sicuramente una delle mie flash preferite fin ora, amo questi momenti così intimi... e poi quanto è da Uraraka rubare le coperte al pover, infreddolito Iida? Che si armi di pazienza, per amore si può anche fare.
Alla prossima!!!
Nao

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Capitolo 9
*** 009. Chi dei due riuscirebbe a confessare i sentimenti che prova per primo? ***


009. Chi dei due riuscirebbe a confessare i sentimenti che prova per primo?
 
Ochaco non aveva mai ricevuto una dichiarazione d’amore, né pensava che ne avrebbe mai ricevute. Allo stesso tempo, non credeva che lei sarebbe mai riuscita a confessare i propri sentimenti a nessuno. Per tanto tempo era stata innamorata di Deku (e in molti pensavano che fosse ancora così). Quello che in pochi sapevano era che in realtà il suo interessamento era tutto per Tenya Iida. Il suo migliore amico, preciso, gentile, adorabile, bello e… tanti altri pregi che Ochaco apprezzava.
Iida era nella stessa situazione, anche se non lo sapeva. Ochaco gli piaceva, da morire. Ed era diventato impossibile nasconderlo. Si diceva che forse un rifiuto fosse meglio del rimpianto, che doveva rischiare. Lui non era un codardo, era un eroe. Un futuro eroe (anche se affrontare qualsivoglia villian sarebbe stato più facile).
Però la sua decisione oramai l’aveva presa: il giorno di S. Valentino, giorno dell’amore per eccellenza (si rendeva conto di non essere stato molto originale, ma che importava?), si sarebbe dichiarato. Le aveva detto ci vediamo in cortile.
Lei, dal canto suo, avrebbe voluto regalargli della cioccolata che aveva fatto appositamente per lui, ma mai, mai avrebbe immaginato di ricevere una dichiarazione.
Fuori faceva freddo, addirittura. Iida era arrivato qualche minuto dopo di lei, rosso in viso e col fiato corto.
«Mi dispiace, aspetti da molto?» domandò. Ochaco arrossì, tenendo una scatolina dietro la schiena.
«No, tranquillo. Emh, Iida… c’è una cosa che vorrei darti.»
«Prima fa parlare me, prima che il mio coraggio si dilegui» disse, con un tono involontariamente teatrale. «Uraraka… Ochaco… lo so che non è molto originale quello che sto per fare, ma è ora o mai più, per cui… Volevo che tu sappia… voglio che tu sappia…Che tu mi piaci molto. Anzi, ma che dico molto, mi piaci da impazzire. Quindi ti prego, esci con me!»
E dopodiché aveva fatto un inchino. Ochaco lo fissò, gli occhi sgranati per la sorpresa. Si sentiva tanto la protagonista di un manga. Nel non sentirla parlare, Iida s’impanicò. E se avesse davvero rovinato tutto?
«Io… ecco… Sono sotto shock» disse, sorridendo. «Non pensavo di piacerti anche io.»
«Anche?»
Ochaco tese le braccia, mostrando la scatola che conteneva il cioccolato.
«È cioccolato. L’ho preparato per il ragazzo che mi piace. Nemmeno io sono stata molto originale, temo.»
Iida ci impiegò qualche attimo prima di capire che il ragazzo incriminato era lui. Prese il suo dono tra le mani, tremante sia per il freddo che per l’emozione.
«Grazie, io… allora è un sì?» chiese. Meglio essere sicuri.
Ochaco si mise a ridere.
«È un sì.»


 
Nota dell'autrice
Questa può essere considerata una specie di flashback, in cui viene mostrato come Iida e Ochaco si siano dichiarati. Cioè, come lui si sia dichiarato per prima, e poi di consguenza anche lei. S. Valentino forse sarà un giorno banale, ma è sempre un momento importante nelle scuole giapponesi (mi sa che ho visto troppi anime scolastici lol), e quindi perché dovrebbe essere diverso per i nostri futuri eroi?
Spero vi sia piaciuta :)
Nao

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Capitolo 10
*** 010. Chi dei due ha un pessimo senso dell'orientamento? ***


010. Chi dei due ha un pessimo senso dell'orientamento?
 

Quel giorno, Tenya e Ochaco avevano deciso di fare qualcosa di diverso: una passeggiata su un sentiero in montagna, poi un picnic. In realtà era stata un’idea di Ochaco, ma Iida aveva accettato volentieri.
La sua ragazza sembrava molto entusiasta all’idea e aveva sin da subito preso il comando. Era lei che lo precedeva lungo il sentiero su per la montagna, senza stancarsi o fermarsi.
«Ochaco, aspetta…! Non correre così.»
«Ma come, sei già stanco?» domandò allegramente. Iida si fermò, sospirando e guardandosi intorno. Perché aveva la netta sensazione che si fossero persi? Non vedeva più i cartelli che indicavano il percorso.
«Non è questo. È solo che… sicura che non ci siamo persi?»
«Ma no, tranquillo. Non è la prima volta che percorro questa strada. Arriveremo senza problemi alla zona picnic, dobbiamo solo fare un altro giro.»
Iida non voleva di certo offenderla, ma aveva la sensazione che si stessero cacciando nei guai. Camminarono per un po’, districandosi tra i folti cespugli e stando attenti a non farsi pungere dagli insetti. Iida iniziava ad avvertire un po’ di stanchezza.
«Ochaco, quanto manca?» domandò. Lei si fermò all’improvviso e Iida per poco non rischiò di caderle addosso. La ragazza si stava guardando intorno con fare pensieroso: non vedeva più nulla di familiare.
«Emh… di là?» domandò.
«P-perché lo chiedi a me? Pensavo sapessi dove andare!»
«Infatti lo sapevo, solo che credo di essermi confusa. Nulla mi è familiare in questo percorso. Oh, no. Ci siamo persi per colpa mia. Non riusciremo mai a tornare a casa. Non ci troveranno più e dovremo nutrirci di bacche e cacciare animali! Iida, ho paura!»
Iida l’afferrò per le spalle, assumendo un tono severo e deciso.
«Non farti prendere dal panico, Ochaco. Ricordati che noi siamo eroi, abituati ad affrontare le difficoltà. E soprattutto» disse sollevando un dito. «la prossima volta mi assicurerò di non lasciare a te il comando. Ecco… non hai un grande senso dell’orientamento.»
Sperò che Ochaco non si offendesse. Ma ciò non accadde.
«Già… mi spiace» sospirò. Poi sentì il suo stomaco produrre un rumore inconfondibile: aveva anche fame. Iida le scompigliò i capelli.
«Non preoccuparti, segui me!»
Ochaco gli andò dietro, un po’ mogia. Fu faticoso, ma alla fine, grazie alle capacità di Iida, riuscirono ad arrivare alla loro meta.
Ochaco appuntò mentalmente, per non dimenticare: mai più prendere il comando in questi casi.


 
Nota dell'autrice
Non penso ci fossero dubbi che sia Ochaco quella con un pessimo senso dell'orientamento. Per fortuna Iida ha preso la situazione in mano e l'ha salvata da una vita da dispersa lol
Spero vi sia piaciuta, alla prossima, baciii
Nao

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Capitolo 11
*** 011. Chi dei due inizia a decorare la casa almeno un mese prima che arrivi il Natale? ***


 
011. Chi dei due inizia a decorare la casa almeno un mese prima che arrivi il Natale?
 
Ochaco amava moltissimo il Natale. Era uno dei suoi periodi preferiti. Anche Iida apprezzava molto quella festività, ma il suo entusiasmo era più contenuto. Per Ochaco invece era diverso. Già l’ultima settimana di novembre si dava da fare per rendere tutto il più natalizio possibile. Casa sua non era da meno. Lei e Iida erano andati a vivere insieme solo qualche mese prima, la loro abitazione era piccola e confortevole. Queto non voleva dire che dovesse essere anche triste e spoglia. Quindi Ochaco aveva acquistato degli addobbi natalizi con cui decorare casa e a fine novembre sembrava già la Vigilia di Natale.
«Ma che cosa hai combinato?!»
Iida era stato svegliato da dei rumori sospetti. Non solo gli addobbi, Ochaco aveva tirato fuori anche l’albero (un albero gigante) e stava cercando di montarlo.
«Cosa ho fatto? Oh, ti riferisci alle decorazioni. Lo so, sono in ritardo, di solito mi piace iniziare a decorare casa almeno a metà novembre.»
Iida si guardò attorno, confuso. Angioletti e mini-babbo natale erano ovunque, per non parlare poi delle lucine. E degli scatoloni contenenti le palline e altre decorazioni per l’albero.
«Ma manca ancora un mese al Natale.»
«Vuoi dire che mancano solo un mese! Scusa, è che tu ti riduci sempre all’ultimo minuto. Quindi ho preso io la situazione in mano.»
Iida, rosso in viso, sollevò un dito come per dire qualcosa. Ma non disse nulla, Ochaco non aveva torto. Fosse stato per lui, avrebbe addobbato per la vigilia, ma la sua ragazza non era d’accordo. Sentì ad un tratto qualcosa di caldo poggiarsi sulla testa: si trattava di un cappello di Babbo Natale, lui e Ochaco li avevano uguali.
«Oh, dai. Anche questo?»
«E perché no? Così siamo uguali? Ti prego, ti prego!» disse congiungendo le mani. «So che qui c’è tanta confusione ed è ancora presto, però… mi aiuteresti?»
Ochaco giocava sporco. Se glielo chiedeva in quel modo implorante e con quegli occhi dolci, avrebbe anche potuto essere estate e Iida comunque le avrebbe detto di sì.
«E va bene, d’accordo. Ti aiuto a decorare casa.»
«Evviva!» esultò lei sollevando le braccia al cielo. «Emh… Tenya?»
«Sì?»
«Possiamo lasciare le decorazioni fino a febbraio?» domandò, usando la stessa tecnica di poco prima. Iida sospirò, accarezzandole la testa.
«Metà gennaio. E non accetto altri compromessi» disse, cercando di apparire severo, ma senza alcun successo.
Era un buon compresso, in fin dei conti.

 
Nota dell'autrice
A questo giro devo ammettere di essere più team Iida. Amo il Natale, ma non ho mai smania di addobbare casa (anche perché faccio solo l'albero lol). Però capisco quanto non si possa resistere al fascino natalizio (anche se fino a febbraio forse è un po'  troppo). Per fortuna Iida è bravo a trovare dei compromessi. Spero che questa storia natalizia, in un torrido giorno d'estate, vi sia piaciuta!
A presto.
Nao

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Capitolo 12
*** 012. Chi dei due ha l'abitudine di leggere un libro prima di andare a dormire? ***


012. Chi dei due ha l'abitudine di leggere un libro prima di andare a dormire?
 
Il momento prima di andare a dormire era sempre calmo e dolce. Caldo, avrebbe detto Ochaco. Anche rassicurante, come una coperta calda. Soprattutto d’inverno. Aveva imparato a godersi quegli attimi di tenerezza. Soprattutto le piaceva moltissimo guardare il suo compagno: Tenya aveva l’abitudine di leggere molto, soprattutto la sera prima di andare a dormire. A Ochaco piaceva guardare la sua espressione assorta, il modo in cui si sistemava gli occhiali che ogni volta minacciavano di scivolargli giù dal naso. C’era qualcosa di affascinante in lui. Anche a Ochaco piaceva leggere, ma non ci provava nemmeno a farlo prima di andare a dormire: sarebbe crollata dopo le prime due righe.
«Puoi leggere per me?» aveva così chiesto una sera. «Mi piace il suono della tua voce.»
E poi si era accoccolata a lui.
«Sicura che non ti annoierò?» domandò Iida. Dopotutto a lui piacevano le letture impegnate e anche un po’ “mattoni”.
«Sicuro che non mi annoi!»
Iida sorrise e poi iniziò a leggere ad alta voce. Amava sempre il modo in cui Ochaco voleva prendere parte alle sue abitudini. Ci volle solo qualche secondo per farla addormentare e anche dopo Iida continuò a leggere ad alta voce. Fin quando non si addormentò anche lui, con il libro poggiato al petto e ancora gli occhiali addosso, stretto a Ochaco.


 
Nota dell'autrice
Una flash piccina, ma che ho amato molto scrivere perché è proprio tenera tenera e slice of life. Devo dire che Ochaco la invidio un po', voglio anche io Iida che legge i libri e io che posso accocolarmi accanto. Però pazienza, mi ACCONTENTO. Spero vi sia piaciutta, a presto!

Nao

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Capitolo 13
*** 013. Chi si ingelosisce più facilmente? ***


013. Chi si ingelosisce più facilmente?
 
Una cosa che non si poteva dire di Tenya Iida era che fosse geloso.
Lui non lo era affatto, era fin troppo razionale per lasciare andare ad un sentimento del genere. O almeno, questo era il suo continuo tentativo di autoconvincimento. Uravity aveva molti fans, donne e uomini soprattutto. Capitava che in molti la fermassero per strada dicendole quando fosse brava e carina. Addirittura aveva ricevuto due o tre dichiarazioni da parte di fan, che le avevano chiesto di uscire assieme. E Ochaco, sempre con la massima gentilezza, rifiutava sempre. Pertanto, Iida non aveva motivo di essere geloso, ma di fatto lo era comunque.
«Ma tu guarda, mi è arrivata un’altra lettera. È incredibile quanto sia aumentato il numero dei fans. Lo sai che ieri un ragazzo mi ha fermato per strada? Mi ha chiesto se potevamo uscire insieme, perché voleva che diventassi la sua ragazza. È davvero incredibile!»
Ochaco ne parlava senza malignità. Per lei quelli erano avvenimenti davvero curiosi, oltre che divertenti. Iida l’ascoltava in silenzio, l’espressione seria e un po’ assente.
Non essere geloso, Tenya. Dopotutto è con te che Ochaco sta. Sarebbe bello se lo capissero anche gli altri.
«Capisco. Conservi tutte le loro lettere?» domandò, più duro di quanto volesse.
«Mh?» Ochaco alzò lo sguardo. «Beh. Sono comunque cose carine.»
Iida fece spallucce.
«Se lo dici tu. Io credo sia scortese provarci con una ragazza impegnata.»
Ochaco lo guardò. Poi gli si posizionò davanti con le mani sui fianchi.
«Tenya Iida, sei per caso geloso?» domandò, divertita. Iida cercava di non mostrarsi mai geloso, ma in verità lo diventava molto spesso. Lo vide arrossire.
«No…»
«Tenya.»
«Dico solo che non va bene provarci con una ragazza impegnata, specie se quella ragazza è la mia!» si lamentò. Forse era davvero immaturo da parte sua? Ma non poteva farci niente, odiava l’idea che qualcuno volesse Ochaco. Lei era così bella, così dolce e gentile, avrebbe potuto avere chiunque…
«Oh, Tenya» Ochaco si sedette in braccio a lui. «Ti capisco, sai? Anche io sono gelosa, a volte. Vero, ci sono tanti ragazzi a cui piaccio, che vorrebbero uscire con me. Ma io ho già il mio ragazzo preferito.»
«… Quel ragazzo sono per caso io?» domandò Iida, come un bambino che cercava rassicurazioni. Ochaco rise e poi lo baciò sulle labbra.
«Sei e sarai sempre tu. E poi solo con te posso fare questo.»
E dicendo ciò approfondì il bacio. Non era un problema: tutte le volte che Iida sarebbe stato geloso, lei gli avrebbe volentieri schiarito le idee.


 
Nota dell'autrice
Secondo me a gelosia Tenya e Ochaco sono praticamente pari. Se Uravity piace, sono certa che Ingenium non è da meno, anzi. Però di sicuro Iida è quello che sopporta meno facilmente. Sarà anche razionale e tuto, ma la gelosia quando arriva, arriva. No problem, visti i metodi di Ochaco per "schiarirsi le idee".
A presto,
Nao

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Capitolo 14
*** 014. Chi impiega più tempo a prepararsi per uscire? ***


 014. Chi impiega più tempo a prepararsi per uscire?

Quello era già il quarto vestito che Ochaco cambiava. E Iida era costretto a starsene lì a dare la sua opinione (cosa che generalmente non gli dispiaceva, ma dopo la terza volta iniziava ad essere un po’ seccante). Succedeva tutte le volte in cui dovevano uscire e allora anche una semplice cena diventava un’impresa.
«A me piace quest’abito blu» aveva commentato Tenya. La sua ragazza possedeva davvero tanti vestiti, una montagna. E Ochaco diceva sempre “da hero devo indossare il mio costume. Almeno quando esco, voglio lasciar spazio alla fantasia”.
«Ma Tenya, lo hai detto anche del vestito rosso e quello verde» sospirò Ochaco, cercando di sollevare la zip dell’abito. Che male c’era se voleva essere carina?
«Perché stai bene in tutti i modi» sospirò Tenya, ed era sincero. Ochaco però si crucciò.
«Questo non è molto oggettivo»
«Lo è eccome» Iida si sistemò gli occhiali. «Ripeto, questo blu mi piace. Te ne prego, inizio ad avere fame.»
Ochaco si guardò allo specchio, studiandosi. Sì, in effetti quell’abito la fasciava bene e il colore blu le donava.
«Sì, direi che può andare. Però, ora che mi guardo, mi ci vorrebbe anche una collana.»
Iida alzò agli occhi al cielo.
«Ochaco…»
«Faccio subito! Voglio solo essere carina.»
«Ma tu sei… molto più che carina» sussurrò Iida, fissandola come un idiota mentre Ochaco provava a mettersi una collana intorno al collo.
«Amore, mi aiuti?» gli domandò ad un tratto. Iida allora si avvicinò e sistemò con delicatezza la collana attorno al suo collo.
«Sei bellissima» sussurrò al suo orecchio. Vero, ogni volta Ochaco ci impiegava una vita a prepararsi e le loro uscite avvenivano con un certo ritardo. Ma lui la perdonava sempre. La sua ragazza arrossì e si voltò a guardarlo.
«Lo sei anche tu. Su, adesso andiamo, faremo tardi!»
Dicendo ciò lo afferrò per un braccio. Tipico, lei ritardava e lui poi doveva correre.


 
Nota dell'autrice
BEH, che dire, la bellezza a volte richiede tempo, pazienza e dolore. Però Ochaco è bella sempre in realtà, come le fa notare Iida (un ragazzo paziente che sta lì a dare consigli sui suoi outfit). Però un ritardo per una buona causa ci sta, a Iida poi non pesa più di tanto :P

Nao
 
 

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Capitolo 15
*** 015. Chi si preoccupa maggiormente quando l'altro torna a casa ferito? ***


015. Chi si preoccupa maggiormente quando l'altro torna a casa ferito?
 
 
Ochaco era sussultata a causa di un rumore improvviso. Fuori pioveva e si era quasi appisolata sul divano, quando la porta si era aperta di scatto: Tenya era entrato, grondante d’acqua e con un braccio ferito: sì, era senza subbio sangue quello che gli colava dalla manica strappata. E doveva fare anche parecchio male, a giudicare da come lo stringeva.
«Tenya! Cos’è successo? Sei ferito. Oh, no…» Ochaco si avvicinò, sfiorandolo. Anche nel dolore, Tenya era sempre dignitoso, come se niente fosse.
«Non preoccuparti, non è niente di che. Rapina a mano armata. Ero nei dintorni, sarebbe stato disonorevole non fare nulla.»
Erano eroi, era ormale intervenire in certe situazioni, ed era normale anche ferirsi. A non ci si abituava mai, soprattutto se a farsi male era la persona che amavi. Ochaco andò a prendere un asciugamano e gliel’avvolse attorno al braccio.
«Ti hanno sparato?!» domandò, già in panico.
«Eh? No, ma che sparato. Sono solo caduto, l’asfalto sa far male.»
«Non vuoi andare in ospedale?»
Ochaco era amorevole e attenta. Non che lui non si preoccupasse, ma era più bravo a controllarla, quella preoccupazione.
«Non è così grave. Devo solo disinfettare il taglio. E asciugarmi, magari.»
Ochaco annuì e poi i suoi occhi divennero lucidi. Che poteva farci se era sensibile quando di mezzo c’era il suo ragazzo?
«Eh?! Oh, no. Dai, non piangere. Io sto bene, vedi? Ho avuto ferite ben peggiori» cercò di calmarla Tenya.
«NON CI VOGLIO PENSARE. Scusa, mi dispiace, è che a certe cose non mi abituo mai. È ovvio che mi preoccupo, ecco» Ochaco si strofinò un occhio. Tenya lo sapeva, la conosceva. Allungò un braccio – quello buono – per stringerla a sé, contro il suo corpo bagnato.
«Su, su. Lo so. Nemmeno io mi abituo mai. Ma sono qui, sto bene. Sono duro da far fuori, lo sai.»
Ochaco singhiozzò, il viso poggiato sul suo petto.
«Sì, lo so.»
Forse non si sarebbe davvero abituata mai. Ma quanto era bella la sensazione di sollievo nell’averlo lì?


 

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Capitolo 16
*** 016. Chi riuscirebbe a sopportare di meno l'assenza dell'altro? ***



016. Chi riuscirebbe a sopportare di meno l'assenza dell'altro?
 

 
Era già la quinta telefonata nell’arco della mattinata, ma Ochaco reagiva sempre con un sorriso e tanta tenerezza. A lei e a Tenya erano state affidate due missioni diverse in due punti della città diverse. Per comodità, sarebbero entrambi tornati a casa solo alla fine. Abituati però a vivere assieme, era strano non svegliarsi assieme, non dormire assieme o non condividere i pasti. Questo lo sapeva Ochaco e, ancora di più, lo sapeva Tenya. Non le aveva detto mi manchi, non voleva metterla in difficoltà, E soprattutto non voleva mettere in difficoltà sé stesso. Dopotutto, il dovere veniva prima di ogni cosa.
«Cosa fai?» le domandò, steso a letto in quella camera d’albergo sì accogliente, ma non abbastanza per lui.
«Ma niente, stavo per andare a dormire. Il letto è comodissimo, anche se è un po’ strano dormire da soli.»
Tenya si irrigidì. Si era reso conto che odiava dormire da solo, detestava non avere il corpo piccolo e morbido di Ochaco aggrappato al suo.
«Sì, è strano…» sussurrò. Ochaco percepì la malinconia nella sua voce.
«Amore mio, cosa c’è che non va?»
Oh, accidenti. Aveva creduto di essere molto più bravo e invece ecco che si faceva scoprire subito.
«Niente…»
«Su, Tenya! Se c’è qualcosa che non va, puoi dirmelo.»
Lui strinse il cellulare. Stava facendo il bravo e stava cercando di non impazzire. Insomma, non era un bambino, no?
«Non è nulla, è solo che… che mi manchi, tutto qua. Sono abituato a certe cose, ad addormentarmi accanto a te, a sentirti canticchiare la mattina mentre prepari la colazione, al bacio della buonanotte e… ah. Mi spiace. Avevo promesso che non mi sarei lasciato andare ai sentimentalismi. Ma a quanto pare non sono poi così bravo a sopportare la tua mancanza…»
Ochaco, dall’altro lato del telefono, arrossì. Anche lui le mancava tantissmo ed era piacevolmente stupita nel sapere che la cosa fosse così abbondantemente ricambiata.
«Tesoro…» lo chiamò.
«Cosa…?»
«Sei adorabile. E mi manchi anche tu. Ma non preoccuparti, ci rivedremo presto. Lo sai che ti penso sempre.»
Tenya si tolse gli occhiali e si passò una mano sul viso arrossato. Avrebbe voluto dirle non sono un bambino, ma in realtà gli faceva piacere sentirsi così rassicurato. E non vedeva proprio l’ora di riavere Ochaco con sé.

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