Cresciuti al contrario

di 20maggio2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***
Capitolo 12: *** 12. ***
Capitolo 13: *** 13. ***
Capitolo 14: *** 14. ***
Capitolo 15: *** 15. ***
Capitolo 16: *** 16. ***
Capitolo 17: *** 17. ***
Capitolo 18: *** 18. ***
Capitolo 19: *** 19. ***
Capitolo 20: *** 20. ***
Capitolo 21: *** 21. ***
Capitolo 22: *** 22. ***
Capitolo 23: *** 23. ***
Capitolo 24: *** 24. ***
Capitolo 25: *** 25. ***
Capitolo 26: *** 26. ***
Capitolo 27: *** 27. ***
Capitolo 28: *** 28. ***
Capitolo 29: *** 29. ***
Capitolo 30: *** 30. ***
Capitolo 31: *** 31. ***
Capitolo 32: *** 32. ***
Capitolo 33: *** 33. ***
Capitolo 34: *** Epilogo - prima parte ***
Capitolo 35: *** Epilogo - seconda parte ***
Capitolo 36: *** New story ***



Capitolo 1
*** 1. ***


phonto


Kurt ancora non riusciva a credere che il liceo fosse davvero finito. Non gli sarebbe mancato molto a dire il vero. L'unica cosa che gli sarebbe mancato sarebbe stato il Glee Club, l'unico posto in tutta la scuola dove si era sentito al sicuro e mai giudicato. Tutti i ragazzi del Glee erano la sua seconda famiglia. Potevano anche dire in giro di odiarsi, potevano litigare per tutti gli assoli, ma tutti si volevano un mondo di bene e si supportavano sempre. E ora che il liceo era finito si sarebbero tutti separati, ma nessuno era pronto davvero a salutarsi. Per questo la proposta di Puck di fare un'ultima vacanza tutti insieme era stata accolta con grande gioia da tutti. E così avevano passato il loro ultimo incontro del Glee club ad organizzare la loro estate in un paesino in Florida, a Cape Coral. Avevano affittato due appartamenti vicini e preso un pulmino a noleggio per partire tutti insieme. La parte difficile era stata convincere Burt, suo padre a lasciarlo partire insieme agli altri. Ma poi con l'aiuto di Carole e delle sue migliori amiche era riuscito a convincerlo. E ora, a poche ore dalla partenza, si trovava al telefono a litigare con il suo ragazzo per quel viaggio mentre suo fratello correva da una parte all'altra della casa per finire la valigia e non dimenticare nulla. Chiuse la chiamata leggermente alterato per quella discussione per poi rispondere acidamente a suo fratello quando gli chiese se avesse visto la sua giacca preferita e rimproverarlo per essersi ridotto come al solito all'ultimo. Era sempre stato un ragazzo con la risposta pronta, quasi sempre una risposta pungente. Era un po' il suo modo per difendersi da tutto il male che aveva incontrato. Ma ultimamente, dopo che aveva avuto quella lettera che aveva rovinato i suoi piani per l'anno successivo, quel tono acido e tagliente era l'unico che aveva. Con tutti. Ed anche per questo Burt si era lasciato convincere a far partire suo figlio, sperava che quella vacanza lo avrebbe in parte aiutato a rilassarsi e a fargli capire che un rifiuto non era la fine del mondo, ci sarebbe sempre stato l'anno successivo.

Alla fine Kurt aveva aiutato Finn a finire la sua valigia, più che altro per non vederlo più correre disperato da una parte all'altra della casa. Avevano appena chiuso la valigia quando suonarono al campanello di casa. Ognuno prese la sua valigia e poi scesero al piano inferiore dove Burt e Carole li aspettavano per salutarli e raccomandarsi di essere prudenti e di chiamarli almeno una volta al giorno. 
«E cercate di divertirvi» aggiunse poi Burt guardando principalmente il figlio che alzò gli occhi al cielo per poi annuire. Kurt abbracciò suo padre un'ultima volta e poi con Finn raggiunse il pulmino dove c'erano già quasi tutti i loro amici, mancavano all'appello solo Sam e Rachel. Dopo che ebbero caricato le loro valigie salirono anche loro sul pulmino. Finn raggiunse Puck mentre Kurt prese posto da solo infondo al pullman, ancora nervoso. Mercedes provò a sedersi al suo fianco per distrarlo e farlo interagire, ma Kurt la liquidò velocemente e indossò un paio di cuffie e dopo un po' Mercedes si arrese e raggiunse Quinn iniziando a parlare con lei. Non si accorse neanche che  si fermarono due volte per prendere il resto del gruppo. Erano ormai fuori Lima quando se ne rese conto. Rachel prese posto accanto a lui e gli tolse una cuffia per parlargli, era l'unica che sapeva prenderlo in quei momenti. Solo perché Rachel sapeva essere più diva e testarda di lui e riuscì a convincerlo a parlare e a rispondere ai messaggi del suo ragazzo che continuavano ad arrivare. Un paio d'ore dopo che erano partiti, Kurt riuscì a sbollire il nervosismo, e si unì ai suoi amici che avevano, stranamente, iniziato a cantare. Poi si fermarono in un autogrill per mangiare qualcosa e sgranchirsi un po' le gambe e Kurt approfittò di quel momento per chiamare il suo ragazzo e chiarire con lui. Infondo Chandler era un bravo ragazzo, un po' troppo presente e appiccicoso, ma sembrava tenere davvero a lui. Quando ripresero il viaggio, Puck diede il cambio a Mike che raggiunse la sua ragazza. Passarono così il viaggio, dandosi il cambio ogni due ore e guidando a turno, fermandosi solo quando qualcuno doveva andare in bagno e per sgranchirsi un po'. Quando arrivarono finalmente a Cape Coral erano le otto di mattina del girono dopo. Parcheggiarono il pulmino vicino i due appartamenti che avevano affittato e aspettarono il proprietario per poter finalmente entrare in casa. Kurt approfittò di quel momento per chiamare suo padre e avvisarlo che erano arrivati e il viaggio era andato tutto bene. Rimase al telefono con lui finché non arrivò il proprietario con le chiavi dei due appartamenti. Poi si divisero in due gruppi. Kurt, Finn, Rachel, Puck, Santana e Brittany presero quello con la piscina, mentre gli altri andarono in quello accanto. Era abbastanza grande come appartamento. C'erano quattro camere da letto. Due singole, una matrimoniale e una doppia. Rachel e Santana fecero a gara per prendersi la camera matrimoniale e Finn e Puck dovettero intervenire per separarle ed evitare che iniziassero a tirarsi per capelli. Alla fine furono Finn e Rachel a prendere la camera matrimoniale e Brittany convinse la sua ragazza a prendere la doppia e unire i due letti. Kurt prese una delle camere singole, quella al primo piano che affacciava sulla spiaggia. Puck invece quella che affacciava sulla piscina.

«Noi andiamo al mare, vieni?» domandò Finn bussando alla porta della camera di suo fratello. Erano arrivati a Cape Coral da ormai un paio di ore, si erano tutti riposati un po' e si erano rinfrescati. Kurt stava sistemando la sua valigia appendendo tutti i suoi vestiti nell'armadio perché non voleva che si rovinassero a stare in valigia, ci erano già stati a lungo.
«Magari vi raggiungo più tardi, per ora voglio sistemare qui» rispose Kurt mentre cercava una gruccia dove appendere la sua giacca preferita.
«Okay -annuì Finn osservandolo per un attimo- Io, Rach, Santana, Britt, Sam e Puck siamo in spiaggia. Quinn e Mercedes sono già in piscina, gli altri sono andati a fare un giro per il paese» lo aggiornò Finn prima di uscire dalla camera e raggiugnere con la sua ragazza il resto del gruppo per andare a mare. Kurt rimase solo con i suoi pensieri e i suoi vestiti.  Era stato emozionato all'idea di quel viaggio e ora che era a Cape Coral improvvisamente non lo era più. Non era più sicuro che essere partito per una vacanza quando non sapeva cosa ne sarebbe stato del suo futuro fosse stata la cosa giusta. Forse sarebbe dovuto rimanere a Lima per trovare un piano b e capire cosa fare una volta finita l'estate dato che non era stato preso al college. Ma aveva promesso a suo padre che si sarebbe divertito, così una volta che aveva sistemato tutti i suoi vestiti nell'armadio decise di raggiungere i suoi amici. Si spalmò un'abbondante quantità di crema solare sulla sua pelle bianca e delicata e poi indossò un costume e una maglietta bianca, prese anche un paio di occhiali da sole e scese al piano inferiore. Quando vide che Quinn e Mercedes dormivano sui lettini decise di andare anche lui al mare, chiamò Rachel per capire meglio dove fossero e poi si incamminò verso la spiaggia libera lì vicino. Si guardò intorno, non c'era molta gente in giro. Solo un piccolo gruppo di ragazzi riuniti davanti una villetta che rideva e scherzava tra loro. Kurt si perse un secondo a guardarli, ma poi vide uno di loro alzare lo sguardo nella sua direzione, così distolse il suo per poi raggiungere finalmente gli altri in spiaggia.

Blaine si svegliò stranamente presto quella mattina. Non era da lui, almeno non durante l'estate. Blaine amava dormire a lungo. E poi la sera faceva sempre tardi, quindi di conseguenza difficilmente si svegliava prima di mezzogiorno. Eppure quella mattina alle dieci era già fuori casa, pronto a raggiungere i suoi amici e magari andare a fare colazione insieme.
«Chi ti ha buttato dal letto?» domandò Wes guardando incredulo il suo amico raggiungerlo fuori il solito bar che frequentavano.
«Simpatico Montgomery» lo spinse per una spalla per poi sedersi tra lui e David. Poco dopo furono raggiunti anche da Sebastian che reagì allo stesso modo di Wes quando vide che con loro c'era anche Blaine. Poi tutti e quattro fecero colazione insieme decidendo cosa fare quella giornata dato che quel giorno Blaine aveva la serata libera e non doveva lavorare. Dopo colazione raggiunsero il resto del gruppo che quella mattina non era andata a fare colazione con loro. Erano fuori casa di Jeff mentre Nick li aveva appena raggiunti. Anche lui, proprio come avevano fatto Wes e Sebastian prima presero in giro il loro amico per essere in piedi già a quell'ora. Ma Blaine non gli prestò attenzione. La sua attenzione era stata catturata da un ragazzo che passava di lì. Non c'era nessuno per strada esclusi loro e quel ragazzo. Quel ragazzo che Blaine era sicuro non avesse mai visto, era sicuramente un turista. In quel periodo dell'anno Cape Coral si riempiva di turisti che venivano da tutte le parti del paese per godersi qualche settimana di tranquillità. Non era insolito quindi che in quel periodo dell'anno le strade di quel paesino si riempissero di stranieri. Ma solitamente erano sempre famiglie che andavano a fare una vacanza in quella zona, difficilmente aveva visto ragazzi scegliere Cape Coral come meta delle loro vacanze. Ma non era quello il motivo per cui continuava a fissarlo, quello era uno dei ragazzi più belli che avesse mai visto. E Blaine si ripromise che se avesse avuto l'occasione di rivederlo, cosa probabile dato che Cape Coral non era poi così grande, sarebbe andato da lui a parlargli.
«Terra chiama Anderson -Sebastian sventolò una mano davanti gli occhi del suo amico notando che si era dissociato dal mondo reale- Sarà anche qui fisicamente, ma mentalmente è ancora nel suo letto» disse ancora il ragazzo. E Blaine era ancora con la mente a quel ragazzo per poter ribattere.

Quando anche Jeff li raggiunse, tutti insieme decisero di andare a casa di Sebastian approfittando dell'assenza dei suoi genitori che quel girono erano in città. Blaine avrebbe voluto andare in giro per il paese in cerca di quel ragazzo che aveva attirato la sua attenzione, ma sapeva che se solo lo avesse proposto i suoi amici non avrebbero fatto altro che prenderlo in giro e in quel momento non gli andava di sentirli. Così accettò la proposta di Sebastian e tutti insieme raggiunsero la sua casa. Andarono subito in piscina e presto il ragazzo misterioso fu messo da parte e Blaine si divertì con i suoi amici. Fecero il bagno in piscina, giocarono a palla, giocarono ai videogiochi, e parlarono delle ultime conquiste di Sebastian e Wes. 
«Stasera c'è una festa in spiaggia» disse poi David richiamando l'attenzione su di sé dopo aver ricevuto un messaggio della sua ragazza che lo avvertiva, appunto, di quella festa.
«Beh direi che ora non abbiamo più il problema di capire cosa fare questa sera» affermò Blaine dando per scontato che sarebbero andati tutti insieme a quella festa. E per un attimo il suo pensiero tornò a quel ragazzo. Chissà se ci sarebbe stato anche lui quella sera. Ma poi tornò a prestare attenzione ai suoi amici. Restarono a cena a casa di Sebastian e poi si separano per andarsi a prepara per quella festa in spiaggia. Blaine, nonostante fosse quello che abitava più vicino alla spiaggia, fu comunque l'ultimo ad arrivare. Lui e la puntualità non andavano proprio d'accordo e i suoi amici erano abituati a quello. Una volta che furono tutti insieme si diressero alla festa in spiaggia. E quando più tardi i suoi amici lo abbandonarono per andare a ballare o a conquistare qualcuno, Blaine andò verso il chioschetto della spiaggia, non lontano da dove era la festa, e prese posto su uno sgabello. Si ritrovò più volte a rifiutare qualche avance di alcune ragazze mentre cercava il ragazzo tra la folla, ma di quel ragazzo non c'era neanche l'ombra.

 

Eccomi tornata con una nuovissima storiaaaa
Come avrete capito sarà una storia estiva e il periodo per pubblicarla mi sembra perfetto dato che orami ci stiamo avvicinando all'estate. Anche questa ff è già conclusa, ho tutti i capitoli pronti quindi sarò puntale negli aggiornamenti che ATTENZIONE avverano due volte a settimana. Proprio così, due volte. Ogni lunedì e giovedì caricherò un nuovo capitolo. Ma tranquill* la storia è abbastanza lunga e non finirà presto nonostante i due aggiornamenti settimanali.
Ovviamente questo è solo un capitolo introduttivo, non succede nulla di che ma vediamo i nostri due protagonisti che sembrano essersi già incontrati dal primo capitolo, anche se non si sono parlati ne nulla, anzi.. Kurt ha finito il liceo e con i suoi amici è partito per una lunga vacanza mentre Blaine, che non è dell'Ohio in questa storia, si vede con i suoi amici quando nota un ragazzo nuovo che sembra averlo subito colpito, anche se poi perde le due tracce.. cosa accadrà ora? Kurt si godrà questa vacanza? Come si incontreranno? Lasciatemi qualche parere, noi ci vediamo lunedì <3

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Capitolo 2
*** 2. ***


phonto

Un po' per il lungo viaggio e un po' perché la maggior parte di loro era stato alla festa in spiaggia la sera prima e che quindi di conseguenza si erano svegliati tardi, il secondo giorno di quella vacanze decisero di rimanere in piscina. Kurt era stato uno dei primi a scendere in piscina. Non essendo andato alla festa in spiaggia si era svegliato presto, aveva fatto colazione e poi era andato a prendere posto in piscina. Aveva preso un lettino e l'aveva spostato all'ombra dell'ombrellone per ripararsi dal sole. Non voleva certo bruciarsi. Poco dopo fu raggiunto da Quinn e Mercedes che si stesero al suo fianco.
«Buongiorno ragazze» le salutò da dietro una rivista di Vogue che stava sfogliando per intrattenersi.
«Ciao tesoro» ricambiò il saluto Mercedes sedendosi al suo fianco dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia.
«Ehi Kurt -gli sorrise Quinn abbracciandolo velocemente per poi sistemarsi accanto a lui- Gli altri?» chiese notando che in piscina ci fossero solo loro tre.
«Dormono ancora» rispose chiudendo la sua rivista e poggiandola sul lettino. Poi fece un cenno di saluto a Mike, Tina e Artie che erano appena arrivati.
«Buongiorno gente» disse Tina prendendo uno dei lettini liberi al sole per poi sistemarsi, poi insieme al suo ragazzo entrò in acqua mentre Artie recuperava una telecamera dal suo zaino e iniziava a registrare un video ricordo. Kurt stava per tornare alla sua rivista, ma poi decise di unirsi al discorso di Quinn e Mercedes che parlavano degli ultimi gossip che si erano diffusi a Lima prima della loro partenza. Pian piano iniziarono ad arrivare anche tutti gli altri. C'era chi restava sui lettini a perdere il sole e spettegolare, raccontando anche alcuni avvenimenti accaduti durante la festa in spiaggia. Altri si facevano il bagno in piscina. Poi Sam arrivò con la sua chitarra e iniziò a suonare provocando le lamentele di Santana che diceva che ormai facevano solo quello. Cantare e suonare, suonare e cantare. Ma alla fine anche lei cedette e si unì a cantare insieme ai loro amici. Perché infondo era stata proprio la musica ad unirli e anche se non tutti avrebbero preso quella strada ora che il liceo era finito, era sempre un bel posto dove rifugiarsi.

Blaine si svegliò sentendo un forte dolore al sedere e su un fianco. Aprì gli occhi confuso e ci mise un po' a capire cosa fosse successo, probabilmente a causa della leggera sbornia della sera prima. Sebastian era steso sul suo letto e occupava tutto il posto, l'aveva fatto cadere mente dormiva. E Blaine che era un ragazzo un po' troppo permaloso a volte, ancora mezzo assonnato si alzò dal pavimento e dopo aver riempito un bicchiere con dell'acqua fredda, tornò in camera e la versò in faccia del ragazzo che si svegliò di colpo.
«Ma sei pazzo?» esclamò arrabbiato Sebastian ormai completamente sveglio e alzandosi di scatto, per poi pentirsene subito dopo a causa di un giramento di testa.
«Mi hai buttato dal letto» rispose Blaine sedendosi di nuovo sul letto e massaggiandosi le zone colpite.
«Che ci faccio qui? E soprattutto come ci sono arrivato?» chiese Sebastian sprofondando di nuovo nel cuscino mentre si massaggiava le tempie per provare ad alleviare il ma di testa.
«Eri talmente ubriaco ieri sera che non saresti mai arrivato a casa. -raccontò Blaine stendendosi di nuovo anche lui- Così io e Wes ti abbiamo portato di peso qui e sei crollato non appena hai poggiato la testa sul cuscino» spiegò per poi alzarsi e andare a prendere un'aspirina da dare al suo amico. Restarono a letto finché Wes circa un'ora dopo non andò a chiamarli obbligandoli a lasciare quella camera da letto. Un'altra ora e due docce dopo erano tutti e tre in spiaggia insieme al resto del gruppo. Non fecero molto quel girono, rimasero in spiaggia fino al tramonto mentre Sebastian ogni tanto raccontava quello che ricordava della sua serata. Blaine fu il primo ad andare via. Doveva cenare e prepararsi per poi andare a lavoro, salutò velocemente i suoi amici e si incamminò verso casa. Solo in quel momento il pensiero del ragazzo visto il girono prima sfiorò la sua mente, almeno finché non rientrò in casa e la sua mente fu occupata da altro.

«Barbecue» esclamò Puck presentandosi davanti a tutti i suoi amici con un grembiule legato in vita, una spatola in mano e della carbonella nell'altra. 
«Ti sei bevuto il cervello Puckerman?» domandò Santana alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto, ma solo Kurt e Quinn l'aiutarono a provare a far cambiare idea al ragazzo mentre tutti gli altri appoggiarono la sua pazzia.
«Sperando che non mandi a fuoco la casa» borbottò Kurt sedendosi sconfitto sul lettino mentre osservava suo fratello andare alla ricerca di tutto quello che poteva servire insieme a Puck, mentre Sam, Artie e Mike andarono a comprare della carne da cucinare.

Quando Blaine rientrò in casa non si stupì di essere solo, si preparò velocemente qualcosa da mangiare e poi andò a sedersi sul divano mentre guardava le repliche di American Idol che davano in tv. Una volta finita la sua cena in solitudine, si ritirò in camera per preparasi per andare a lavoro. Solitamente faceva molta attenzione al suo abbigliamento, era molto ordinato e sobrio. Ma quando andava a lavoro gli piaceva stravolgere un po' il suo look. Tre sere a settimana si esibiva in uno dei locali più frequentati di Cape Coral e quando si esibiva gli piaceva mettersi in mostra. Non metteva il gel nei capelli, li lasciava liberi e ribelli. Non indossava polo e gilet con papillon. Indossava canotte, giacche di pelle o jeans. E poi come tocco finale metteva la matita agli occhi, indossava collane e anelli. Si trasformava in un altro Blaine, un Blaine che usciva solo quando doveva esibirsi. Una volta pronto prese la chitarra conservata nella custodia e la mise sulle spalle, recuperò chiavi, portafogli ed uscì di casa. Pochi minuti dopo arrivò al locale e si chiuse in quello che era il suo camerino. Si ripassò la matita dentro gli occhi ed uscì solo una volta arrivato il momento di esibirsi. 

Quando tornarono con la carne e Puck e Finn iniziarono a cucinare, Kurt si allontanò un attimo dal gruppo per chiamare suo padre. Aveva promesso che lo avrebbe fatto almeno una volta al giorno e quindi lo avrebbe fatto. Gli raccontò della sua giornata aggiornandolo anche su Finn dato che al contrario suo sembrava non avere esattamente intenzione di mantenere quella promessa. Non che non volesse sentire sua madre e Burt, ma era troppo preso dalla vacanza per ricordarsene. E quando chiuse la chiamata con suo padre ne ricevette una da Chandler. Era tutto il giorno che lo evitava e non rispondeva ai suoi messaggi. Così decise di rispondere almeno a quella chiamata per tranquillizzarlo e fargli sapere che fosse vivo. Kurt voleva bene a Chandler, sapeva essere un ragazzo davvero molto dolce ma ultimamente erano pochi i momenti in cui lo sopportava. Era fin troppo presente nonostante il suo carattere timido. E Kurt tendeva ad ignorarlo la maggior parte del tempo. All'inizio trovava simpatici e adorabili tutti quei messaggini che il suo ragazzo gli inviava, ma con il tempo se ne era stancato. Era sempre Chandler quello che lo cercava, quello che portava avanti la conversazione. E se Kurt continuava a stare con lui era perché Chandler sembrava essere l'unico a dimostrargli un certo tipo di attenzioni e Kurt aveva paura che se lo avesse lasciato andare sarebbe rimasto solo per sempre. E per ora aveva già perso troppo, non voleva rinunciare anche a quello.

«Grazie a tutti.. e adesso trenta minuti di pausa» annunciò Blaine scendendo dal palco in fondo al locale dove si esibiva. Approfittò di quella pausa per raggiungere i suoi amici che come al solito erano andati a vederlo. Non si erano mai persi una serata, anche quando si esibiva durante l'inverno e il giorno dopo dovevano andare a scuola. Erano sempre lì a supportarlo e Blaine non poteva che esserne più grato. Almeno aveva loro, i suoi genitori non erano mai andato a vederlo. Mai ad una singola esibizione che aveva fatto, neanche quando aveva partecipato agli spettacoli scolastici. Ma ormai Blaine aveva smesso di darci importanza. Aveva i suoi amici, la musica e suo fratello. Anche se non lo vedeva molto dato che abitava dalla parte opposta, ma si sentivano spesso e Blaine non vedeva l'ora che tornasse a Cape Coral per l'estate.
«Ed ecco la nostra star.» esclamò una voce fin troppo familiare alle spalle di Blaine che aveva appena raggiunto il tavolo dove c'erano i suoi amici.
«Cooper -sorrise felice Blaine voltandosi verso il fratello per abbracciarlo- Non ti aspettavo prima di metà luglio» disse poi guardandolo confuso.
«Ho deciso di anticipare il mio rientro in questo paesino sperduto -disse mentre scioglieva l'abbraccio con il suo fratellino- Volevo farti conoscere una persona -aggiunse spostandosi leggermente per mostrare la ragazza che era con lui- Schizzo lei è Beth, la mia ragazza» annunciò Cooper lasciando sorpreso non solo Blaine ma anche tutti i suoi amici.

Dopo aver chiuso la chiamata con Chandler, Kurt tornò dal gruppo ma non si unì veramente a loro. Prese il piatto che Finn gli stava porgendo e andò a sedersi un po' in disparte per mangiare. La chiamata con Chandler gli aveva rovinato l'umore. Non che avessero litigato, ma ancora una volta gli aveva fatto capire che lui non era davvero felice con Chandler. Si era semplicemente accontentato, eppure nonostante ne fosse consapevole non riusciva a lasciarlo. Forse perché avere Chandler era comunque meglio di non avere nulla. E poi, come accadeva troppo spesso ultimamente, si ritrovò a pensare a quella lettera ricevuta il giorno dopo il suo diploma, a quel rifiuto. Si ritrovò a guardare i suoi amici e a pensare che tutti loro sapevano già cosa avrebbero fatto una volta finita l'estate. E invece lui non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto a settembre. E iniziò di nuovo a pensare che forse era meglio se fosse rimasto a casa per capire cosa fare invece di partire con i suoi amici.
«So a cosa stai pensando -Rachel interruppe il flusso dei suoi pensieri sedendosi accanto a lui- Kurt ne abbiamo già parlato. Non essere entrato al college non è la fine del mondo. Puoi sempre riprovarci il prossimo anno e nel frattempo potresti aiutare tuo padre in officina -Kurt fece una smorfia che fece ridere la sua amica- O potresti aiutare il professore Shue, sono sicura che lui ne sarebbe felice» Kurt sbuffò, sapeva che la sua amica aveva ragione, ma Kurt era abituato ad avere sempre tutto sotto controllo. Programmava praticamente tutto nella sua vita e non essere stato ammesso al college aveva rovinato gran parte del suo programma. E in più si aggiungeva la questione Chandler.
«Non lo so, Rach.. forse sarei dovuto restare a Lima e-» Rachel non lo lasciò finire di parlare perché già sapeva cosa stava per dire.
«No Kurt. Tu hai fatto benissimo a venire qui con noi -gli disse infatti- Hai bisogno di questa vacanza e di distrarti. Di certo questo non ti farà male. E farò tutto ciò che è in mio potere per farti divertire -disse ancora con tono che non ammetteva repliche.- Ora verrai con me e la smetterai di isolarti» aggiunse alzandosi e porgendogli la mano. Mano che Kurt afferrò un po' titubante. Poi insieme tornarono dal resto del gruppo che stava ricordando qualche episodio divertente accaduto durante quegli anni durante il Glee. 

«Beth, lui è il mio fratellino, futura star mondiale, Blaine -disse Cooper cingendo la vita della sua ragazza mentre faceva le presentazioni- E loro sono i suoi inseparabili amici» aggiunse indicando i ragazzi che fecero tutti un gesto di saluto mentre Blaine stringeva la mano alla ragazza. Rimase a parlare con la ragazza e il fratello finché non dovette tornare sul palco ad esibirsi, ma si appuntò di chiedere spiegazioni al fratello. Cooper non era mai stato il tipo da ragazza fissa. In questo era molto diverso da Blaine che aspetta di incontrare il ragazzo che gli avrebbe fatto battere il cuore e che gli avrebbe provocato i brividi soltanto sfiorandolo. Non per altro a diciassette anni era ancora single e non aveva mai avuto un ragazzo. Certo aveva avuto qualche cotta, ma mai nulla di più. Cooper al suo contrario aveva cambiato ragazza fin troppo spesso e mai, mai, ne aveva portata una a casa. E poi voleva sapere perché Cooper non gli avesse mai parlato di Beth prima di allora. Ma non riuscì a trovare il tempo di parlargli abbastanza presto. L'occasione si presentò due giorni dopo. Prima tra il lavoro e la costante presenza di Beth con suo fratello non ne aveva avuto l'occasione. Erano in spiaggia tutti insieme e quel girono c'era anche la ragazza di David, Allison, e Blaine approfittò di un momento in cui Beth era lontana con Allison e i suoi amici erano impegnati a giocare a palla per avvicinarsi a suo fratello.
«Perché non mi hai parlato di Beth?» domandò, non c'era rimprovero nella sua voce, solo curiosità.
«Non lo so.. è che è successo tutto così, all'improvviso. E quando poi è successo non mi andava di parlartene per telefono» spiegò Cooper e Blaine annuì continuando a guardarlo, non ricordava di aver mai visto suo fratello così felice come lo era in quel momento.
«Sei innamorato?» gli chiese poi e Cooper annuì alla sua domanda. Solo qualche mese prima si sarebbe messo a ridere alla sola idea di innamorarsi, eppure era successo.
«Non so cosa sia successo, ma un giorno mi sono svegliato e ho capito che non volevo più conoscere altre ragazze, che volevo lei. È stato difficile conquistarla, perché lei sapeva che tipo di ragazzo fossi. Ma non ero mai stato così determinato prima. E piano piano sono riuscito a guadagnarmi la sua fiducia e il suo cuore» Blaine sorrise al fratello, gli faceva uno strano effetto sentirlo parlare in quel modo, ma era contento.
«Sono contento per te, Coop.. davvero» gli disse infatti.
«E invece tu, schizzo? Qualche bel ragazzo si è riuscito ad intrufolare nel tuo letto?» domandò poi punzecchiandogli il fianco con il vomito e Blaine alzò gli occhi al cielo. Ecco che il solito Cooper che era abitato a conoscere era tornato. 
«Non c'è nessuno Coop.. ci sono solo altri tre gay qui e uno è Sebastian e gli altri due sono i Niff» rise guardando i suoi amici che stavano giocando in acqua.
«Ci sono sempre i turisti» disse ancora Cooper.
«Si, tutti adulti con bambini -stava dicendo Blaine, ma poi la sua attenzione fu catturata da un ragazzo che era appena arrivato. Un ragazzo a cui non pensava più da un paio di giorni dato che dopo che lo aveva visto di sfuggita era praticamente sparito. Eppure ora era proprio lì- Scusami un attimo» disse prima di alzarsi dal telo dove era seduto. Aveva promesso a se stesso che se lo avesse rivisto sarebbe andato da lui a parlargli. Non aveva la minima idea di cosa avrebbe detto o fatto, ma non sarebbe stato certo questo a bloccarlo. E così sotto lo sguardo divertito di suo fratello che aveva capito cosa stava facendo, raggiunse il ragazzo che si era allontanato dal gruppo e aveva raggiunto il chioschetto.
«Ciao, sono Blaine»

 

Here I am
È lunedì, quindi un nuovo capitolooo.. non succede molto, vediamo un po' le vite dei due protagonisti che sono così diverse.. Kurt alla fine no è andato a quella festa e Blaine non ha avuto la possibilità di vederlo e anche se il pensiero lo ha sfiorato il giorno successivo ha continuato a vivere la sua vita.. vediamo un Kurt che non è pienamente soddisfatto della sua vita e Rachel che prova a distrarlo e a farlo divertire. Ma vediamo anche un Blaine che si gode le piccole cose della sua vita, la presenza dei suoi amici, la musica e poi arriva il fratello che ha portato una ragazza con se.. Passano alcuni giorni e Kurt e Blaine ancora non si sono incontrati fino a quando ecco che Blaine non lo riconosce e a quanto pare non si fa molti problemi ad andare da lui e parlargli.. cosa pensate accadrà ora? Come reagirà Kurt?
Aspetto qualche nostro commento.. ci vediamo giovedì <3

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Capitolo 3
*** 3. ***


phonto

Dopo la serata in cui avevano fatto il barbecue, Kurt si era lasciato coinvolgere di più dalle attività dei suoi amici. Certo c'erano ancora momenti in cui si rinchiudeva in se stesso, ma poi arrivava subito Rachel a distrarlo e con l'aiuto degli altri lo coinvolgeva sempre. Aveva anche deciso che come avrebbe sentito suo padre solo la sera, avrebbe fatto lo stesso con Chandler che dopo diverse insistenze da parte di Kurt alla fine si era lasciato convincere.
Quel girono era andato al mare con Rachel, Finn, Puck, Sam, Santana e Brittany. Dopo che si erano sistemati con i teli e gli ombrelloni, Finn, Sam e Puck corsero in acqua neanche avessero cinque anni mentre le ragazze si erano stese.
«Vado a prendere qualcosa da bere» annunciò invece Kurt dopo aver adocchiato il chioschetto non troppo distante da dove si erano posizionati.
«Hummel, già che ci sei, mi porti un Virgin Mojito?» domandò Santana voltandosi verso il ragazzo che annuì prima di allontanarsi.
«Un tè al limone e un Virgin Mojito» ordinò al barista per poi poggiarsi al bancone ad aspettare.
«Ciao, sono Blaine -si voltò confuso quando sentì qualcuno parlare con lui e rimase quasi abbagliato quando vide il ragazzo che gli porgeva una mano e gli stava sorridendo. Si guardò un attimo intorno, come per assicurarsi che stesse parlando proprio con lui- Si, sto parlando con te -disse ancora il ragazzo richiamando la sua attenzione, sorridendo ancora di più nel vedere la sua aria sorpresa- Sei qui in vacanza?» domandò Blaine vedendo che il ragazzo non sembrava avesse intenzione di parlare.
«Si, sono qui con i miei amici» confermò Kurt, mettendo da parte lo stupore che aveva provato nel vedere che un bel ragazzo fosse andato a parlare proprio con lui.
«E come mai questa meta? Non è proprio la prima scelta per un viaggio tra amici, non c'è molto da fare qui» disse poi curioso Blaine, cercando di fare conversazione.
«Oh beh.. ecco volevamo qualcosa di tranquillo -rispose Kurt stringendosi nelle spalle- Giusto per stare un po' insieme prima di separarci» Blaine al suo fianco annuì.
«Non mi hai ancora detto come ti chiami» disse poi e vide Kurt trattenere un sorriso. O almeno è quella l'impressione che ebbe.
«Kurt» disse allungando la mano verso di lui. E non era certo pronto a sentire quella scossa non appena Blaine l'afferrò. Ma cercò di non darlo a vedere.
«Benvenuto a Cape Coral, Kurt» gli sorrise dolcemente Blaine e Kurt si chiese se quel ragazzo sorridesse sempre. Come si trovò a pensare anche che avesse proprio un bel sorriso. Blaine stava per dire altro ma fu interrotto dalla suoneria del telefono di Kurt che si scusò con un sorriso e rispose alla chiamata.
«Hummel, ti sei per caso perso?» domandò Santana dall'altra parte del telefono e Kurt alzò gli occhi al cielo.
«Sto arrivano Santana -disse prima di chiudere la chiamata- Devo andare ora» disse poi a Blaine e non seppe perché fu dispiaciuto di doverlo salutare. Lo aveva appena conosciuto.
«Stasera c'è una festa in piazza, perché non vieni?» domandò Blaine e di nuovo ebbe la sensazione che Kurt avesse sorriso, ma fu davvero un attimo.
«Non sono interessato» rispose Kurt prendendo le due bibite prima di fare un cenno di saluto e tornare dalle sue amiche.
«È stato un piacere conoscerti, Kurt» gli disse Blaine osservandolo allontanarsi, sempre più curioso di conoscere quel ragazzo. Ignaro che Kurt stesse sorridendo per quel breve incontro.

«Si può sapere che fine avevi fatto, Hummel?» domandò Santana quando finalmente vide arrivare Kurt con il suo drink.
«C'era fila» s'inventò Kurt sul momento per poi voltarsi e notare che Blaine stava guardando nella sua direzione. Così sorrise prima si girarsi di nuovo verso le sue amiche. E quel sorriso non passò inosservato.
«Si certo, fila» disse Santana dopo aver guardato anche lei verso il chiosco che era deserto se non per il ragazzo che guardava ancora nella loro direzione. Anche Rachel lo notò, ma non disse nulla. Non voleva provocarlo troppo e fargli perdere quel sorriso che non aveva da un po' di tempo ormai.
Blaine raggiunse poco dopo i suoi amici che subito gli chiesero chi fosse il ragazzo con cui era andato a parlare. Non trovò più l'occasione di andargli a parlare quel giorno, ma ogni tanto si voltava a guardarlo. E quando vedeva che anche Kurt guardava nella sua direzione si sentiva un po' più felice. E sperava che, anche se gli aveva detto il contrario, quella sera sarebbe andato alla festa in piazza.

Nel pomeriggio, Kurt e i suoi amici furono raggiunti anche dal resto del gruppo. Tutti, o meglio quasi tutti, erano in acqua. Chi a fare una semplice nuotata, chi a giocare a palla. Solo Kurt, Quinn e Artie erano rimasti in spiaggia. Quest'ultimo stava riprendendo i suoi amici che giocavano a palla, commentato di tanto in tanto qualche passaggio, Quinn invece prendeva il sole.
«Ehi coso! -esclamò Finn raggiungendo suo fratello e sedendosi al suo fianco- Perché non vieni in acqua con noi?» gli chiese notando che da quando erano arrivati, Kurt era rimasto tutto il tempo sotto l'ombrellone, tranne per quei minuti in cui si era allontanato per andare al chioschetto.
«E giocare a palla con voi? No grazie, passo» rispose prontamente Kurt alla domanda del fratello.
«Dai Kurt.. è tutto il giorno che te ne stai seduto qui -insistette Finn- Anche Quinn è entrata in acqua, guarda» gli fece notare. Kurt si voltò verso la ragazza e la vide entrare in acqua insieme a Puck che le prometteva che avrebbe fatto il bravo e non l'avrebbe schizzata o altro. Si chise se tra i due ci fosse ancora qualcosa, da quando erano partiti stavano quasi sempre insieme.
«Non fare l'asociale e unisciti a noi -disse ancora Finn richiamando di nuovo la sua attenzione- Non farmi chiamare Rachel» aggiunse e Kurt sbuffò sapendo che non avrebbe avuto scampo in quel caso. Si voltò un attimo a guardare in direzione di Blaine, era in compagnia di un ragazzo e stava facendo una specie di lotta con lui. Si morse il labbro e poi finalmente si alzò dal telo dove era rimasto seduto per tutto il girono e tolse la sua maglietta. Finn al suo fianco esultò per essere riuscito a convincerlo.
«Prova solo a buttarmi in acqua e te la farò pagare Hudson» disse poi Kurt mentre raggiungeva i suoi amici insieme al fratello. E poi tutti insieme iniziarono a giocare a palla. Quinn fece una specie di schiacciata colpendo in pieno petto Puck che per vendetta iniziò ad inseguirla fino ad afferrarla e prenderla per le spalle. La sentì supplicare di metterla giù mente continuava a ridere.
«Come desidera miss Fabray» disse Puck prima di lasciarla cadere in acqua. E quando Quinn riemerse, fu Puck che fu costretto a scappare mentre lei lo inseguiva. E Kurt rideva insieme agli altri, pensando che a volte potevano sembrare dei bambini, sopratutto quando di mezzo c'era qualcuno tra Puck, Sam e Finn. Ma voleva un bene immenso a tutti loro e non li avrebbe mai cambiati per tutto l'oro del mondo. Ed era troppo preso ad osservare i suoi amici scappare e rincorrersi che non si accorse che Rachel si fosse allontanata un attimo dal gruppo e aveva preso in prestito un secchio da un bambino e che lo aveva riempito d'acqua. Non se ne rese conto almeno finché non glielo rovesciò sopra.
«Berry ti conviene scappare» le disse con tono minaccioso Kurt voltandosi verso di lei mentre si spostava il ciuffo dalla fronte. E Rachel quasi si spaventò per il tono del ragazzo, ma poi lo vide sorridere e capì che non era veramente arrabbiato. Così iniziò a correre cercando di usare il suo ragazzo come scudo. 

Blaine era rimasto in spiaggia a parlare con suo fratello dato che non aveva molte occasioni di farlo. Ma ogni tanto il suo sguardo vagava verso Kurt, sembrava che quel ragazzo che non conosceva neanche aveva catturato la sua attenzione più di quando avesse creduto. E non riuscì a trattenere un sorriso quando lo vide inseguire una ragazza bruna per tutta la spiaggia e vederlo così spensierato gli fece solo aumentare la voglia di conoscerlo.
«Anderson! Smettila di fissare i turisti e vieni a farci compagnia» gli urlò Sebastian dall'acqua, ma Blaine lo ignorò mostrandogli il dito medio.
«Schizzo, io e Beth andiamo. Ci vediamo a casa» disse Cooper alzandosi e recuperando le sue cose.
«Va bene, a dopo ragazzi -disse salutando il fratello e la ragazza, ma poi una palla lo colpi dietro la nuca e quando si voltò vide Sebastian ridere- Smythe ora me la paghi» disse prima di alzarsi e correre in acqua solo per iniziare una nuova lotta con il suo amico mentre gli altri osservavano la scena divertiti. Ormai erano abituati a quello.

Dopo cena, Rachel e Finn erano rimasti in cucina per lavare i piatti, avevano fatto dei turni per mantenere la casa pulita per quei mesi senza che fossero sempre gli stessi ad occuparsene. Kurt era steso sul divano con la sua rivista in mano. Santana e Brittany erano nel divano accanto a lui a guardare la televisione, o almeno era quello che fingevano di fare. Puck era sparito. Poco dopo la porta sul retrò si spalancò e Sam comparve sulla soglia.
«Che ci fate ancora così? Andate a vestirvi. Prima io 'Cedes eravamo in giro e abbiamo scoperto che stasera ci sarà una festa in piazza» disse tutto d'un fiato mentre Mercedes che era entrata subito dopo di lui insieme a Quinn, gli diede una gomitata. Come se avesse detto qualcosa che in realtà non doveva dire. Kurt sentendo nominare la festa in piazza alzò automaticamente lo sguardo dalla sua rivista. Non si era mai interessato a quel tipo di feste, eppure quella aveva catturato la sua attenzione. Anche se non voleva ammetterlo neanche a se stesso.
«Qualcuno ha detto festa?» domandò Puck ricomparendo da chissà dove e sorridendo a Quinn. Finn lo imitò sbucando fuori dalla cucina seguito subito dopo da Rachel.
«Gli altri si stanno preparando, ci incontriamo tra mezz'ora qui fuori» disse Mercedes prima di tirare Sam per un braccio e trascinarlo fuori. E se Kurt quella mattina era stato tentato di andare a quella festa per poi cambiare quasi subito idea, ora che anche tutti i suoi amici ne erano a conoscenza e avevano deciso di andare, Kurt non trovò alcun motivo per non unirsi anche lui quella sera. Si disse che ci stava andando per stare con i suoi amici, non certo perché quel ragazzo in spiaggia glielo avesse chiesto.

«Come mai non sei sul palco?» domandò Nick voltandosi verso Blaine, solitamente il suo amico coglieva ogni occasione per esibirsi.
«Non volevano musica dal vivo, solo DJ -spiegò Blaine seduto ad uno dei tanti tavoli messi al centro della piazza, vicino ai camioncini dove si poteva prendere da mangiare e vicino al chiosco temporaneo che vendeva da bere. Dalla parte opposta c'erano delle giostre che sarebbero andate via in un paio di giorni e poi c'era un palco dove in quel momento c'era un DJ che metteva della musica- E poi vogliono fare il.. -non finì di parlare che la voce del DJ superò la musica annunciando che a breve sarebbe iniziato il Karaoke- Ecco appunto» concluse poi con una smorfia. Blaine amava cantare, ma non era mai stato un amante del Karaoke. O meglio, non era mai stato un amante del karaoke in piazza dove chiunque avrebbe potuto iscriversi.
«Oddio vado subito ad iscriverci» esclamò Jeff alzandosi dalla panca dove era seduto e trascinando con sé il suo ragazzo per iscriversi al Karaoke.
«Dovremmo rimettere in piedi i Warblers -disse invece Wes guardando gli amici rimasti- ed esibirci di tanto in tanto a queste feste» aggiunse mentre David annuiva al suo fianco.
«Se il nostro cantante è d'accordo a riunire il gruppo per queste occasioni, ci sto ance io» disse invece Sebastian stuzzicando l'amico. Da quando Blaine aveva iniziato ad esibirsi da solo avevano smesso di esibirsi tutti e sei insieme, anche perché avevano perso il loro componente migliore.
«Va bene va bene -Blaine alzò le mani in segno di resa- infondo mi manca esibirmi con voi» disse ridendo. Poi la sua attenzione fu catturata dall'arrivo di Kurt e non riuscì a trattenere un sorriso nel vederlo lì. Certo non era solo ma era circondato dai suoi amici, gli stessi che aveva visto quella mattina, ma era lì.
«Abbiamo perso Blaine» commentò Sebastian quando vide il suo amico alzarsi dal tavolo e raggiungere il ragazzo della spiaggia. Era così che lui e gli altri avevano rinominato il ragazzo con cui aveva parlato Blaine. E mentre Blaine lo raggiungeva, loro non potevano far altro che commentare divertiti la nuova cotta del loro amico.

«Sei venuto alla fine» disse Blaine richiamando l'attenzione di Kurt che era in compagnia dei suoi amici, o almeno di quelli che non si erano dispersi nel nulla. Santana notò subito che il ragazzo di quella mattina li aveva appena raggiunti e stava per fare uno dei suoi soliti commenti, ma Rachel fu più veloce e intervenne prendendo la ragazza sottobraccio e portandola via lasciando così Kurt da solo.
«Sam ha scoperto della festa e l'ha detto agli altri -disse stringendosi nelle spalle mentre guardava Rachel che ora stava provando a trascinare Finn verso il palco, ma decise di non farsi domande- Non mi andava di fare l'asociale ed essere l'unico a restare a casa» aggiunge poi senza dire che non gli era mai interessato più di tanto se fosse risultato asociale e che se era lì era perché sperava di rivederlo. Non lo disse perché per farlo avrebbe prima dovuto ammettere a se stesso.
«Mh -mormorò Blaine poco convinto- fatti offrire da bere -disse poi facendo in modo che Kurt si voltasse di nuovo verso di lui- Se dopo non avrai cambiato idea ti lascerò tornare dai tuoi amici e ti lascerò in pace per il resto della tua vacanza» disse poi speranzoso che accettasse, speranzoso che cambiasse idea su di lui e che gli desse una possibilità di conoscerlo. Perché fino a quel momento gli era sembrato un po' troppo sfuggente. Kurt rimase in silenzio per qualche secondo ad osservare il ragazzo davanti a lui, ad osservarlo davvero e non di sfuggita come quella mattina. Aveva già notato il suo sorriso, ma in quel momento fece caso anche al resto. Blaine non aveva solo un bel sorriso, era proprio un bel ragazzo. E anche se una parte di lui gli avrebbe voluto dire di no, non seppe resistere a quegli occhi.
«Okay, va bene» cedette poi. Infondo che male c'era nell'accettare un drink da qualcuno? Sopratutto quando Blaine sorrideva in quel modo. Non ci poteva essere nulla di male in quel sorriso.

 

Eccomi tornata con un nuovo capitolooo
Blaine è andato da Kurt a parlare con lui e lo ha anche invitato alla festa in piazza, sembra essere molto determinato nel conoscerlo e sembrava anche che Kurt abbia fatto particolarmente colpo su Blaine che per tutto il tempo non perdeva occasione di osservarlo.. ma anche Kurt sembra essere rimasto colpito da Blaine, dal suo sorriso e dal suo sguardo, anche se a differenze di Blaine è un po' sfuggente e molto sulle sue, nega a se stesso anche quel piccolo interesse che sembra esserci.. ma alla fine è andato con i suoi amici alla festa, Blaine lo ha notato ed è subito andato da lui proponendogli di prendere un drink insieme e che se Kurt non avesse poi cambiato idea allora lo avrebbe lasciato stare e Kurt anche se un po' titubante non è comunque riuscito a dirgli di no.. come andranno le cose ora?
Lasciatemi qualche commento <3 ci vediamo lunedì

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Capitolo 4
*** 4. ***


phonto

«Cosa posso offrirti Kurt?» domandò Blaine raggiungendo il bar insieme a Kurt, ignorando i suoi amici quando passarono accanto a loro. Kurt si morse il labbro guardando i vari drink disponibili.
«Uno Shirley Temple» rispose poi optando per un analcolico. Non era mai stato un amante dell'alcol e sicuramente non avrebbe iniziato ora solo perché era con Blaine.
«Uno Shirley Temple e una Virgin Pina colada» disse Blaine al barista optando anche lui per un analcolico. Certo gli piaceva bere, ma non per questo lo faceva ogni sera. E poi voleva fare una buona impressione su Kurt, non voleva farlo scappare alla prima occasione.
«Allora Kurt, di dove sei?» domandò ancora Blaine dopo aver capito che Kurt non avrebbe iniziato quella conversazione.
«Lima, Ohio» rispose Kurt prendendo il drink che il barista aveva appena messo davanti a lui.
«E quanto ti fermerai qui?» chiese ancora Blaine provando a fare conversazione con Kurt, ma il tutto stava sembrando più difficile di quanto credeva, ma non aveva intenzione di arrendersi. Anche perché aveva come la sensazione che a Kurt non dispiacesse essere lì con lui. Se non avesse voluto, era sicuro che non avrebbe accettato quel drink.
«Fino alla fine dell'estate» ancora un'altra semplice risposta, nulla di più.
«Non sei uno di molte parole, vero?» domandò Blaine allora dato che Kurt rispondeva solo lo stretto necessario e non chiedeva mai nulla. Kurt prese un sorso dal suo drink, poi poggiò il bicchiere sul bancone e si voltò completamente verso Blaine.
«Cosa vuoi da me Blaine? -domandò senza rispondere alla domanda del ragazzo. Perché non era abituato a ricevere quel tipo di attenzioni che Blaine gli stava rivolgendo.- Hai fatto che so, qualche scommessa per prendere in giro il turista gay?» domandò acidamente come se fosse scontato che Blaine si fosse avvicinato a lui solo per prenderlo in giro. Blaine rimase stupito da quella domanda, gli aveva davvero dato quell'impressione?
«No.. perché dovrei prenderti in giro?» chiese Blaine confuso.
«Perché sono gay?» domandò ancora con lo stesso tono, però non più troppo sicuro di quello. O Blaine era davvero un ottimo attore o era davvero confuso dalla sua domanda. E poi lo vide accennare un sorriso divertito.
«Kurt, due terzi del mio gruppo è gay. Me compreso -rispose poi osservando Kurt ancora esitante- Non.. non ti sto prendendo in giro, mi sono avvicinato a te perché hai catturato la mia attenzione -ammise senza problemi. Poi sentendo i suoi amici continuare a chiamarlo e vedendo Kurt guardare nella loro direzione aggiunse- Lasciali perdere. Sono solo degli idioti che non hanno di meglio da fare che interessarsi alla mia vita» disse però con tono divertito, facendo capire a Kurt che in realtà i suoi amici erano innocui.
«Oh.. si posso capire, io ho undici amici che amano farsi i fatti degli altri» rispose Kurt ridacchiando, non sapeva perché ma decise di credere a Blaine. Era difficile non farlo quando ti guardava con quegli occhi. E Blaine sorrise, sorrise non solo perché gli aveva creduto anche se non lo conosceva. Sorrise perché per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, Kurt non aveva semplicemente risposto alla sua domanda. Aveva fatto un commento e poi aveva riso.
«Ti va.. ti va di andare a fare due passi in un posto più tranquillo? -chiese poi Blaine un po' titubante- Lontano dai nostri amici impiccioni» e Kurt ridacchiò prima di annuire alla sua proposta. 

Finirono i loro drink e poi in silenzio si allontanarono dalla festa, Kurt non si accorse dello sguardo della sua migliore amica mentre andava via con Blaine. Camminarono in silenzio e arrivarono in spiaggia. Non la stessa dove si erano incontrati quella mattina. In lontananza si potevano ancora sentire i rumori della festa. 
«Quindi.. sei qui in vacanza con i tuoi amici, giusto?» domandò Blaine mentre camminavano uno accanto all'altro in riva al mare. Blaine si era tolto le scarpe e lasciava che l'acqua gli bagnasse i piedi. Kurt invece camminava poco più su, stando attento a non bagnarsi.
«Esatto. La maggior parte di noi quest'anno si è diplomata e molti andranno via per il college. Volevamo avere un po' di tempo da passare insieme prima di doverci salutare -raccontò Kurt con un po' di malinconia nella voce.- Tu invece? Vieni spesso qui?» per la prima volta Kurt fece una domanda, forse più per spostare l'argomento su altro che non fosse il dover salutare i suoi amici e vederli andare tutti via mentre lui sarebbe rimato ancora bloccato a Lima. Ma anche perché una parte di lui voleva sapere di più su Blaine.
«Io sono nato e cresciuto qui -rispose stringendosi nelle spalle- Non è male, almeno non l'estate. Ma vorrei andarmene una volta compiuti diciott'anni, proprio come ha fatto mio fratello» Kurt annuì, comprendendolo. Cape Coral era carina, sembrava un paese molto più aperto di Lima. Ma infondo quella era pur sempre la Florida e non l'Ohio. Ma era comunque un piccolo paese e non c'era molto da fare. Non per uno come lui che sognava la grande città. 
«Oh quindi se vorrò sapere qualche curiosità su Cape Coral saprò a chi rivolgermi -disse poi Kurt e Blaine sorrise- Sempre se non disturbo» aggiunse poi.
«Puoi chiedermi tutto quello che vuoi. Ti farò da guida turistica se vorrai -rispose Blaine ridendo e coinvolgendo anche Kurt. Poi rimasero qualche istante senza dire nulla, entrambi ad ascoltare la risata dell'altro.- Certo, il tour durerà al massimo mezza giornata ma potrei sempre invitarti a cena dopo» Aggiunse voltandosi a guardarlo, speranzoso che accettasse. Lo conosceva appena, ma voleva rivederlo. E Kurt, nonostante faticasse a credere che un ragazzo come Blaine potesse essere interessato a lui in quel modo, capì che quell'invito non era un invito da amici.
«Io.. io ho un ragazzo, Blaine» disse poi. E se fino a pochi istanti prima aveva pensato che non c'era nulla di male nell'accettare un drink da Blaine, nell'accettare di allontanarsi con lui, quando vide il suo sorriso spegnersi capì di essersi sbagliato. 
«Oh..» mormorò sorpreso Blaine. E forse avrebbe dovuto aspettarselo perché Kurt era troppo bello per non essere già impegnato. Entrambi stavano per dire qualcosa. Kurt voleva chiedergli se questo cambiava le cose o se potevano comunque essere amici, Blaine voleva scusarsi per averci provato in quel modo con lui senza neanche sapere che fosse già impegnato. Ma un Wes affannato li raggiunse e gli interruppe.
«Scusa Blaine, non sarei venuto ma abbiamo davvero bisogno di te» E Blaine sapeva che nonostante tutto nessuno dei suoi amici sarebbe andato da lui, correndo, se non fosse successo davvero qualcosa.
«Scusa Kurt, devo andare -disse poi dispiaciuto di doverlo già salutare- Ci vediamo in giro» aggiunse prima di correre via insieme al suo amico e lasciando un Kurt confuso e da solo.

«Perché devi essere sempre così idiota Sebastian?» sbottò Blaine spingendo l'amico in casa di David, a due passi dalla piazza dove c'era la festa, mentre il proprietario di casa andava a cercare qualcosa per medicare le ferite dell'amico e Wes lo aiutava a sorreggersi. Nick e Jeff erano spariti poco prima che succedesse tutto il casino.
«Oh andiamo.. avresti fatto lo stesso anche-» stava dicendo Sebastian mentre si sedeva goffamente sul divano di David quando Blaine lo interruppe.
«No. Non avrei fatto lo stesso e lo sai. Sai benissimo quanto io odi la violenza» disse con tono duro.
«Stava insultando-» 
«Non mi interessa. Qualsiasi cosa stesse dicendo non dovevi andargli addosso. A cosa stavi pensando? Quel tipo era tre volte te, Sebastian!» Blaine alzò la voce, non era un ragazzo che perdeva facilmente la calma. Ma succedeva quando di mezzo ci andava la violenza o una delle persone a cui più teneva. Sopratutto se centravano entrambe.
«Quindi dovevo starmene in silenzio a sentirmi chiamare frocio, a sentirlo insulare me, te, Nick e Jeff senza fare nulla?» ora anche Sebastian era in piedi e aveva alzato il tono della voce.
«La violenza non è la soluzione Sebastian! Soprattutto non con persone ignoranti come lui. Così facendo sei passato dalla parte del torto» insistette Blaine, se c'era una cosa che odiava più di tutte era proprio la violenza.
«La violenza è l'unica cosa che le persone come lui capiscono» ribatté invece Sebastian.
«Okay ragazzi calmiamoci. -intervenne Wes mettendosi in mezzo ai suoi due amici- Sebastian, Blaine ha ragione e lo sai, attaccandolo in quel modo come hai fatto non avresti ottenuto nulla -disse contro l'amico facendolo di nuovo sedere sul divano mentre David tornava con tutto l'occorrente- E Blaine, tu prova a metterti un attimo nei suoi panni.» disse sempre Wes, questa volta rivolto a Blaine.
«Posso mettermi nei suoi panni quanto vuoi, ma io mai e poi mai avrei alzato le mani su qualcuno» disse soltanto Blaine prima di girare le spalle e uscire di casa.
«Cos'è successo?» domandò confuso David spostando lo sguardo da un Sebastian più alterato di quello che aveva lasciato alla porta dove era sparito Blaine.

Kurt rimase in spiaggia per un po' dopo che Blaine era corso via. Sperava che Blaine non ci fosse rimasto male nello scoprire che aveva un ragazzo. Ma poi perché doveva rimanerci male? Neanche si conoscevano e lui non era nulla di speciale. E poi magari aveva anche frainteso la situazione e non interessava a Blaine in quel modo. Come poteva un ragazzo come Blaine essere interessato a lui, infondo? Probabilmente era solo un ragazzo molto gentile, sarebbe potuto essere un buon amico infondo. E non c'era niente di male nel farsi un amico in vacanza alla fine. Rimase ancora un po' in spiaggia e approfittò di quel momento per chiamare suo padre. Parlò velocemente anche con Chandler prima di tornare in piazza. Si stupì quando trovò la metà della gente rispetto a quando era andato via.
«Cos'è successo?» domandò confuso a Rachel che lo aveva appena raggiunto.
«Oh c'è stata una specie di rissa. Non ho ben capito. Ma a quanto pare un tipo ha iniziato ad insultare un altro perché era ecco..-fece una piccola pausa guardando il suo migliore amico, sapendo che quello era un argomento delicato e che lo riguardava- beh perché era gay. E credo che abbia detto delle cose abbastanza pesati dato che ad un certo punto l'altro ragazzo gli è saltato sopra. Non ho capito bene che è successo ma sono dovuti intervenire in quattro per separarli -continuò a raccontare Rachel mentre Kurt l'ascoltava attentamente- E poi è anche arrivato il ragazzo con cui sei andato via. -disse e poi la sua espressione cambiò totalmente e quando Kurt vide quel sorrisetto alzò gli occhia al cielo- A proposito, chi è? È carino» disse infatti come se tutto quello che aveva detto riguardo alla rissa non fosse mai successo.
«Nessuno Rach.. è solo un ragazzo di qui che ho conosciuto stamattina» rispose vagamente Kurt sperando di mettere fine a quella conversazione.
«E ti piace?» continuò però Rachel prendendolo sottobraccio e incamminandosi verso una parte più tranquilla della piazza.
«Rach ho un ragazzo se lo avessi scordato, non sono interessato a Blaine»
«E tu sai benissimo che Chandler non mi è mai piaciuto. E poi non ti rende felice -commentò Rachel e quando Kurt stava per ribattere lo zittì con lo sguardo- Avanti, parlami di questo Blaine» disse poi e Kurt sospirò arreso per poi raccontarle velocemente di Blaine.

Blaine tornò a casa circa un'ora dopo. Dopo la mezza litigata con uno dei suoi migliori amici era andato a fare quattro passi e poi si era rifugiato nel suo solito posto. In quello che i suoi amici e suo fratello conoscevano, ma non erano mai andati da lui a disturbarlo. Perché sapevano che quando Blaine si rifugiava lì, voleva essere lasciato da solo. E quelle poche volte che qualcuno aveva provato ad avvicinarsi era stato preso a male parole, così avevano imparato a lasciarlo stare quando si rifugiava in quel punto del paese. 
Quella sera si era rifugiato un po' per smaltire la rabbia verso il suo migliore amico. In fondo anche se non era d'accordo e non giustificava i suoi gesti, poteva capire il motivo che l'aveva portato a quello. E sapeva che Sebastian non era un tipo violento, aveva una lingua tagliente, ma difficilmente alzava le mani. Quindi quel tipo doveva averlo provocato fino allo sfinimento.
E poi dopo che la rabbia verso il suo amico era stata smaltita, il suo pensiero era tornato a Kurt. A Kurt e al fatto che avesse un ragazzo. Mentirebbe a se stesso se dicesse di non esserci rimasto male, ma quello che non capiva era perché ci fosse rimasto tanto male. Infondo neanche lo conosceva Kurt. Sapeva il suo nome e che era lì in vacanza con i suoi amici. Eppure c'era qualcosa in Kurt che lo aveva colpito appena lo aveva visto. E con quei pensieri tornò a casa.
«Come sta Sebastian?» domandò Cooper quando vide Blaine rientrare. Aveva assistito a tutto quanto ed aveva dato una mano a suo fratello a separare i due ragazzi prima che le cose prendessero una brutta piega.
«Non lo so, abbiamo litigato e l'ho lasciato con Wes e David e sono andato via» rispose stringendosi nelle spalle e salendo le scale per andare in camera sua.
«Blainey, tutto bene?» domandò Cooper chiamandolo con quel nomignolo con cui lo chiamava sempre quando era preoccupato per lui.
«Si, ho solo bisogno di dormire» rispose soltanto Blaine chiudendosi in camera.
 

It's mondeyyyy soooo: nuovo capitoloooo
Kurt ha accettato di bere qualcosa con Blaine ma è molto diffidente all'inizio anche se alla fine decide di lasciarsi andare e credergli.. si allontanano per non avere i loro amici impiccioni tra i piedi e Blaine si fa avanti per chiedergli di uscire e scoprire così che in realtà Kurt è impegnato.. cosa accadrà ora tra i due? Sono stati interrotti a causa di una rissa che coinvolgeva Sebastian ma quando si vedranno come si comporteranno ora? Si ignoreranno? Si saluteranno?
Lasciatemi qualche commento se vi va, giusto per avere un feedback.. ci vediamo giovedì con un nuovo capitolo <3

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Capitolo 5
*** 5. ***


phonto

Era sveglio già da un po' quando Blaine sentì bussare alla porta della sua camera.
«Blaine? Posso entrare?» Domandò la voce di Sebastian. 
«Vieni» rispose Blaine mettendosi seduto e passandosi una mano sul volto, cercando di mandare via il sonno. 
«Volevo scusarmi per ieri -disse subito Sebastian entrando in camera del suo amico- Avevi ragione. Non dovevo reagire in quel modo. Lo sapevo che non avrei risolto nulla, solo che non ci ho visto più e..» lasciò la frase in sospeso e si passò una mano tra i capelli, facendo una smorfia quando nel farlo sfiorò la ferita sul sopracciglio. 
«Lo so..- Mormorò Blaine facendogli segno di stendersi accanto a lui, cosa che il ragazzo non si fece ripetere- potei aver esagerato anche io ieri sera. Ma ero solo preoccupato che ti potessi fare molto più male di un semplice taglio sul sopracciglio e il labbro spaccato» Sebastian annuí, sapendo a cosa stava pensando il suo amico e pentendosi ancora di più dei suoi gesti.
«Sono contento di aver chiarito con te -disse poi sorridendo- e mi dispiace di aver interrotto il tuo flirt -disse poi sorridendo maliziosamente, volendo sapere di più del ragazzo sulla spiaggia- A proposito come è andata?» chiese voltandosi completamente verso il suo amico. Blaine scosse la testa e si strinse nelle spalle. 
«Nulla da fare, ha un ragazzo» rispose rassegnato, cercando di nascondere la sua delusione. Ma Sebastian che lo conosceva meglio di tutti lo capì. 
«Beh.. mi dispiace per lui, non sa cosa si è perso lasciandoti andare» disse facendogli un occhiolino e facendo ridere Blaine che lo spinse leggermente. 
Blaine e Sebastian rimasero a parlare in camera da letto finché il resto del gruppo non fece irruzione e poi decisero tutti insieme di andare in spiaggia. Quel girono c'era più casino del solito in spiaggia, così per stare un po' più in tranquillità, noleggiarono due pedalò e si allontanarono da tutto e da tutti. Volevano stare un po' per i fatti loro, sopratutto dopo gli eventi della sera prima. Tornarono anche a parlare dell'idea di riunire i Warblers e Blaine pensò che avrebbero potuto fare un paio di esibizioni insieme quando doveva lavorare, magari al luna park in quanto era più flessibile come cosa. Tornarono a riva solo verso metà pomeriggio quando sia Sebastian che David dovevano tornare a casa per un impegno. Anche Wes decise di rientrare a casa mentre Blaine rimase in spiaggia con Nick e Jeff.

Kurt aveva trascorso l'intera giornata in spiaggia con i suoi amici, quando era arrivato aveva cercato Blaine con lo sguardo, ma non l'aveva trovato. Così era rimasto con i suoi amici, o meglio era rimasto a spettegolare insieme a Rachel su Puck e Quinn che da dopo le nazionali sembrava che si fossero avvicinati un bel po'. Erano entrambi convinti che quei due fossero più che amici, ma non lo avevano ancora detto a nessuno.
«Ma non te l'ho detto» esclamò Rachel ad un certo punto nel bel mezzo della loro passeggiata pomeridiana lungo la spiaggia.
«Detto cosa?» chiese confuso Kurt guardando l'amica con un sopracciglio alzato.
«Mentre tu ieri sera eri con Blaine -disse Rachel dando una gomitata a Kurt che alzò gli occhi al cielo- Sia Puck che Quinn sono spariti per poi ricomparire poco dopo a distanza di pochi minuti dalla stessa parte. Puck aveva la maglia al contrario e Quinn un evidente succhiotto sulla spalla che cercava di coprire in tutti i modi con i capelli» raccontò Rachel e Kurt spalancò gli occhi a quella confessione.
«Ecco perché quel costume -commentò Kurt mentre raggiungevano il punto in cui avevano lasciato le loro cose- Ehi ragazze, gli altri?» domandò poi trovando Mercedes e Quinn stese sul proprio telo.
«In acqua» risposte Quinn abbassando un attimo gli occhiali per guardare i due appena tornati dalla passeggiata, poi li sistemò di nuovo sul naso e tornò a stendersi.
«Io vado, vieni Kurt?» domandò Rachel togliendosi il copricostume e gli occhiali e conservando tutto nella borsa. 
«Vado a prendere qualcosa da bere e poi vi raggiungo» rispose prima di chiedere alle due amiche se volevano qualcosa. Sia Quinn che Mercedes dissero che stavano bene così, quindi Kurt si incamminò verso il chioschetto e fu allora che lo vide. 
Blaine era seduto in un punto un po' più isolato della spiaggia. Aveva i capelli bagnati e liberi dal gel con cui l'aveva visto il giorno prima e Kurt pensò che fosse davvero adorabile in quel modo. La maglietta bianca che aveva indossato era leggermente bagnata sulle spalle e un po' sulla schiena, probabilmente doveva essere uscito da poco dall'acqua. I suoi grandi occhi erano coperti da un paio di occhiali fucsia che fecero storcere il naso e sorridere Kurt allo stesso tempo. Era poggiato indietro sulle braccia e il suo sguardo era rivolto verso il mare, dove c'erano Nick e Jeff che stavano facendo gli idioti e Blaine stava sorridendo divertito. Non si era accorto di Kurt, ma Kurt si era accorto di lui. Aveva appena raggiunto il bar, ma il suo sguardo era ancora rivolto a Blaine. E per una volta decise di essere lui ad avvicinarlo. Infondo non c'era nulla di male nel farsi un nuovo amico. Era questo che continuava a ripetersi dal girono prima. Prese due lattine dal chiosco e poi lo raggiunse.
«Posso?» domandò richiamando la sua attenzione e porgendogli una lattina di coca cola.

Dopo la scoperta della sera prima, Blaine non si sarebbe mai aspettato che Kurt sarebbe andato da lui e gli avrebbe offerto da bere. Per questo quando si girò e lo ritrovò in piedi accanto a lui rimase del tutto sorpreso. Ma poi la sua espressione sorpresa si trasformò in un sorriso e si fece più in là sul telo per dare la possibilità a Kurt di sedersi accanto a lui.
«Non sapevo cosa ti piacesse, così ho optato per la coca cola dato che piace a tutti» spiegò Kurt mente Blaine prendeva la lattina.
«Oh.. io adoro la coca cola, grazie» disse Blaine prima di aprirla. Poi fece scontrare la sua lattina con quella della diet coke di Kurt come se stessero brindando e Kurt sorrise a quel gesto.
«Ho saputo quello che è successo ieri sera alla festa -disse poi Kurt dopo aver bevuto un sorso dalla sua lattina- Era un tuo amico vero? -domandò voltandosi a guardare Blaine che annuì silenziosamente- Sta bene?» chiese ancora sperando di non sembrare invadente.
«Si, sta bene.. per fortuna -rispose soltanto. Kurt annuì e si morse il labbro inferiore. Quel giorno, Blaine era stranamente silenzioso. Almeno lo era rispetto al giorno prima. Kurt stava iniziando a pensare di essere di troppo e che Blaine non voleva la sua compagna, stava per alzarsi per tornare dai suoi amici quando Blaine parlò di nuovo- Come sta procedendo la vacanza?» domandò lasciando la lattina per terra, nella sabbia e poggiandosi sulle sue ginocchia mentre girava la testa verso Kurt.
«Bene.. con loro non c'è ma da annoiarsi a dire il vero. -raccontò Kurt stringendosi nelle spalle- Sarà strano doverli salutare alla fine dell'estate -disse con un po' di malinconia nel tono della voce mentre guardava un punto indefinito. Poi scosse la testa e prese un altro sorso dalla sua lattina e si voltò di nuovo verso Blaine e gli sorrise.- Puck e Sam stanno organizzando una festa da noi stasera. Stanno invitando tutti quelli che incontrano da questa mattina -iniziò a dire poi. Fino a poco prima aveva trovato quella festa un'idea stupida, ma ora non gli sembrava poi così stupida infondo. Così poteva vedere di nuovo Blaine senza doversi inventare una scusa per farlo.- Perché non vieni anche tu con i tuoi amici?» domandò per poi mordersi il labbro in attesa di una risposta. Blaine schiuse le labbra, sorpreso da quell'invito e avrebbe davvero voluto accettare.
«Mi piacerebbe. Ma stasera lavoro e non stacco prima dell'una» disse poi con una smorfia dispiaciuta. 
«Oh.. si capisco -annuì Kurt cercando di mascherare la delusione.- Allora io.. vado» disse poi dopo aver finito la sua bevanda e alzandosi in piedi.
«Kurt? -lo richiamò però Blaine alzandosi anche lui- Ecco io ho ancora tempo prima di andare al lavoro e se non hai nulla da fare, ti andrebbe di fare due passi?» chiese poi speranzoso. Il fatto che Kurt avesse un ragazzo non gli impediva di essere suo amico, giusto? Non sapeva perché, ma per qualche ragione voleva entrare a far parte della sua vita. Anche come amico se non poteva in altro modo.
«Vado ad avvertire che faccio due passi» disse soltanto Kurt sorridendogli prima di raggiungere Quinn e Mercedes. 

«Eccomi -disse Kurt tornando da Blaine che nel frattempo aveva conservato il telo nello zaino e aveva indossato un cappellino di paglia per nascondere i suoi ricci- Dove andiamo?» chiese poi con un sorriso osservandolo e chiedendosi perché avesse sempre trovato ridicoli quei cappellini di paglia eppure al tempo stesso pensare che Blaine con quel cappellino stesse davvero bene.
«Ti porto in un posto, vieni» disse misterioso Blaine facendogli segno di seguirlo con la testa. Poi in silenzio si incamminarono verso una meta sconosciuta a Kurt.
«Non mi dirai dove, vero?» domandò curioso Kurt voltandosi verso di lui e sorridendogli. 
«Esattamente -Blaine si mise a ridere per poi girare l'angolo e continuare a camminare- Allora. Kurt, di Lima, in vacanza a Cape Coral per tutta l'estate, cos'altro mi dici di te?»  domandò provocando una leggera risata di Kurt.
«Mi chiamo Kurt Hummel, ho diciotto anni e mi sono appena diplomato. E non so cos'altro dire -si stinge nelle spalle- non c'è nulla di entusiasmante nella mia vita»
«Dubito che non ci sia nulla di entusiasmante nella tua vita, Kurt -disse sincero Blaine per poi sorridere nel vederlo arrossire- Comunque io sono Blaine Anderson, ho diciassette anni e amo la musica, in qualsiasi sua forma -disse brevemente senza smettere di sorridere- A te piace la musica?» chiese poi mordendosi il labbro e Kurt annuì senza esitazione.
«Si.. ho una particolare passione per la musica e Broadway» rispose e Blaine riuscì a intravedere della malinconia nel suo tono di voce, ma non disse nulla. Magari più in là, se avesse avuto l'opportunità di conoscerlo meglio gli avrebbe chiesto di più.
«Quindi sei un amante dei musical -affermò mentre saltava su un muretto e continuava a camminare lì sopra. Kurt annuì mentre lo osserva divertito- Piacciono molto anche a me, Grease e The greatest showman sono i miei preferiti» aggiunse poi saltando giù dal muretto dato che si interrompeva.
«Sono molto belli, ma il mio preferito è sempre stato Moulin Rogue» disse invece Kurt senza mai distogliere lo sguardo da Blaine, era come rapito, non poteva farne a meno. Non gli era mai successo con Chandler.
«E se ti dicessi che non l'ho mai visto? Mi abbandoneresti qui?» Kurt spalancò gli occhi a quella confessione e ciò fece ridere Blaine.
«Blaine Anderson, che significa che non hai mai visto Moulin Rogue? -Blaine si strinse nelle spalle e sorrise innocentemente- Beh dovrai assolutamente recuperare perché non puoi non aver visto quel capolavoro» Blaine rise di nuovo e annuì.
«Magari potresti farmelo vedere tu -disse per poi vedere di nuovo Kurt arrossire e sorridere- Siamo arrivati comunque» aggiunse poi fermandosi all'estremità di un pontile che affacciava su uno dei canali del paese. Era uno dei posti che Blaine preferiva, soprattutto a quell'ora dove il sole era basso e illuminava il cielo di un colore tra il rosso e il viola. Lungo il canale c'erano diversi pontili dove erano ancorate alcune barche e poi era circondato da alcune palme.
«Wow» sussurrò Kurt guardandosi intorno. Era talmente preso da Blaine che non si era accorto di dove stavano andando e neanche del sole che era sceso e stava tramontando.
«È il punto migliore per vedere il tramonto secondo me -spiegò poi sedendosi sull'estremità pontile con le gambe a penzoloni.- Ti va di guardarlo insieme?» chiese poi voltandosi verso Kurt che era ancora in piedi dietro di lui. E forse Kurt avrebbe dovuto rifiutare, perché guardare il tramonto da solo con qualcuno poteva essere forse una cosa troppo romantica da fare, eppure si ritrovò ad annuire e a sedersi al suo fianco, ma comunque leggermente distanti.
«Sicuro che poi non ti farò fare tardi a lavoro?» domandò Kurt per sicurezza poggiando una mano sul legno del pontile.
«Sicuro.. lavoro in un locale e non inizio mai prima delle nove e mezzo dieci» lo rassicurò Blaine spostandosi indietro e facendo peso sulle braccia. Involontariamente le loro mai si scontrarono ed entrambi sentirono una scossa a quel contatto, ma nessuno dei due spostò la propria mano. Rimasero a guardare il tramonto in silenzio, l'uno accanto all'altro, i loro mignoli che si toccavano.

Il capitolo di apre con Blaine e Seb che fanno pace e chiariscono, poi insieme al resto del gruppo decidono anche di tornare a far esibire i Warblers in qualche occasione. Blaine sembra essere abbastanza abbattuto dopo aver scoperto che Kurt ha un ragazzo e Sebastian prova a tirarlo su di morale.. e poi nel pomeriggio è proprio Kurt ad avvicinare Blaine invitandolo addirittura alla serata organizzata da Puck, serata che però è costretto a saltare a causa dal suo lavoro. Ma come abbiamo già visto nei capitoli precedenti, Blaine è abbastanza determinato e chiede a Kurt di fare una passeggiata con lui per poi vedere il tramonto insieme. Iniziano a conoscersi un po' di più e sembrano entrambi intenzionati a costruire un'amicizia, ma come si svilupperanno le cose?

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Capitolo 6
*** 6. ***


phonto

Era passata una settimana da quando Kurt era arrivato a Cape Coral. Ogni giorno andava al mare con i suoi amici e poi si incontrava con Blaine al chioschetto dove si erano conosciuti e bevevano qualcosa insieme, oppure andavano a vedere il tramonto su quel pontile dove lo aveva portato la prima volta. Piano piano stavano imparando a conoscersi e ad entrambi piaceva la compagnia dell'altro. Si trovavano bene insieme e parlavano facilmente di tutto, anche se ancora non avevano toccato argomenti troppo personali. 
Ormai era più di un'ora che quella mattina erano chiusi in cucina tutti insieme a discutere di cosa fare quel girono. Santana si lamentava del fatto che andassero ogni girono al mare e facessero sempre le stesse cose. Finn si intrometteva dicendo che l'importante era che stessero tutti insieme. Mercedes e Quinn proponevano di stare in piscina quel giorno. E così a ripetizione da circa un'ora. Kurt era l'unico ad essere rimasto in silenzio e a non essere mia intervenuto, almeno finché non gli venne in mente un'idea.
«E se andassimo al luna park? -propose facendo voltate così tutti verso di lui- C'è un luna park vicino al porto e nessuno di noi c'è mai stato» spiegò poi, senza dire come facesse a sapere del luna park. Senza dire che il girono prima Blaine gli aveva detto che quel girono non sarebbe andato in spiaggia dato che avrebbe lavorato al luna park. Non gli aveva chiesto di cosa si occupasse, ma l'idea di vederlo mentre lo aiutava a chiudere la sicurezza di qualche giostra lo entusiasmava. E si perse talmente tanto nei suoi pensieri che non si accorse che tutti avevano accettato la sua proposta ed avevano lasciato la stanza per andare a mettere qualcosa di adatto.
«Come facevi a sapere del luna park? -domandò Rachel, l'unica che era ancora in cucina oltre  a lui. Kurt arrossì leggermente a quella domanda e non ci fu bisogno di dire nulla che Rachel lo capì come sempre- Okay non c'è bisogno che me lo dici, la tua espressione parla da sola -rise per poi tirarlo per un braccio e andare verso le loro camere- E menomale che è solo un amico» 
«È solo un amico» ribadì Kurt prima di chiudersi in camera per togliere il costume e mettere qualcosa di adatto al luna park.

Quella mattina Blaine si svegliò tardi, era ormai ora di pranzo. Mangiò qualcosa con suo fratello e Beth. Più la conosceva più le stava simpatica e la trovava perfetta per suo fratello. Sapeva tenergli testa e non era mai successo prima. Poi era andato al luna park dove aveva incontrato i suoi amici che quel girono si sarebbero esibiti con lui.
«Lo sai che sei proprio sexy vestito così?» domandò Sebastian mettendosi alle sue spalle mentre l'osservava mettersi la matita negli occhi. Per quell'occasione si erano vestiti tutti di bianco. Aveva indossato un paio di jeans larghi che però mettevano in risalto i punti giusti, una canotta e una giacca lasciata aperta. In più Blaine ci aveva abbinato una collana di argento, aveva messo la matita intorno agli occhi e aveva lasciato i capelli liberi dal gel.
«E tu lo sai di essere un idiota?» domandò di rimando Blaine spingendo via Sebastian che rise divertito.
«Il fatto che tu sia il mio migliore amico non significa che io non abbia gli occhi per apprezzare quello che vedo» disse ancora il ragazzo alto ammiccando mentre Blaine scuoteva la testa divertito. Non rispose, conservò la matita e poi con Wes, Nick, Jeff e Sebastian salì sul palco.
«Oggi un grande ritorno -annunciò Blaine mentre indossava l'archetto e richiamava l'attenzione del pubblico che si era riunito sotto il palco- con me qui sul palco i Warblers» disse prima di raggiungere i suoi amici che si erano già posizionati. Si mise anche lui di spalle e non si accorse, quindi, che in quel momento una nuova persona si era avvicinata al palco attirata dalla sua voce. Dava le spalle al pubblico, la testa abbassata e le gambe divaricate. Non c'era nessuna musica, solo la voce di Blaine che iniziò a cantare a cappella mentre tutti e cinque iniziarono a muoversi sulla coreografia che avevano preparato. E poi Blaine prese posto davanti a tutti e si girò verso il pubblico, ma continuò a tenere la testa bassa mentre anche i suoi amici iniziavano ad armonizzare. Poi alzò di scatto la testa e riprese a cantare.
«Am I original? -camminò avanti per poi accovacciarsi e spostare lo sguardo sul pubblico- Am I the only one? -sorrise quando tra il pubblico vide che c'era anche Kurt, poi si alzò e raggiunse di nuovo i suoi amici- Am I sexual?» fecero tutti e cinque un'onda con il corpo mentre facevano scendere una mano lungo l'addome fino al cavallo dei pantaloni, Blaine non spostò lo sguardo da Kurt. Poi riprese a cantare e ballare con i suoi amici riportando lo sguardo su Kurt e sorridendogli solo una volta concluso il pezzo.

Era per puro caso che Kurt fosse passato dal palco proprio in quel momento. Aveva cercato Blaine per tutto il parco rimanendo deluso quando non lo aveva trovato da nessuna parte. Era appena sceso da una giostra insieme a Rachel e Santana e stavano decidendo dove andare mentre aspettava che anche gli altri finissero il loro giro quando una voce che era diventata ormai fin troppo familiare richiamò la sua attenzione. Era amplificata rispetto al solito, come se stesse usando un microfono. Si guardò intorno e vide che non molto distante c'era un palco, palco che raggiunse proprio nell'esatto momento in cui Blaine si girò dando le spalle al pubblico. Sapeva che Blaine amasse la musica, era stato proprio lui a dirglielo. Ma non si aspettava che cantasse, così si fece spazio tra la piccola folla che si era radunata e si limitò ad assistere anche lui. Facendo parte del Glee club aveva sentivo diverse voci, maschili e femminili, ma poteva giurare a se stesso che mai nessuna voce gli aveva fatto venire la pelle d'oca come stava accadendo con quella di Blaine. Dire che fosse bravo era riduttivo. E poi Blaine si voltò e Kurt notò che fosse completamente diverso rispetto al ragazzo che stava imparando a conoscere. E quando i loro sguardi si incrociarono e Blaine gli sorrise, sentì mancargli il fiato. Rimase ad osservare l'intera esibizione come incantato, arrossendo quando Blaine ballava e lo osservava. Rimase anche per le esibizioni successive, quando i Warblers lasciarono il palco al loro amico. Rimase ad ascoltarlo cantare e suonare e dovette ammettere che Blaine avesse un vero talento per quello. Era stato impeccabile in tutte le esibizioni.
«Niente male il ragazzo, quasi alla mia altezza -commentò Rachel al suo fianco e Kurt non si era neanche accorto che i suoi amici lo avevano raggiunto.- Forza vai da lui» aggiunse poi spingendolo dietro il palco dove Blaine era appena sceso.

«Non mi hai detto che cantavi» disse Kurt una volta raggiunto Blaine che era ancora dietro il palco e stava consegnando l'archetto ad un tecnico.
«Non sapevo che saresti venuto al parco oggi» disse però Blaine passandosi una mano tra i capelli e non notando lo sguardo di Kurt che in quel momento avrebbe voluto fare proprio quello.
«Cambio di programma all'ultimo -si strinse nelle spalle cercando di rimanere concentrato e di non pensare a come la matita risaltasse ancora di più gli occhi di Blaine- Non volevano passare l'ennesima giornata in spiaggia e cosi siamo venuti qui -spiegò leccandosi le labbra- Ma stavamo parlando di te, non sapevo che intendevi questo quando ieri mi hai detto che avresti dovuto lavorare» Blaine si strinse nelle spalle prendendo una bottiglia che aveva lasciato lì prima di salire sul palco e bere un po'.
«Si ecco io.. mi esibisco una volta a settimana qui e tre sere a settimana in un locale» Chiuse la bottiglietta d'acqua e gli fece segno di seguirlo verso il suo pseudo camerino che per fortuna era vuoto.
«Oh.. io credevo che facessi il cameriere, o il barista -ride Kurt seguendolo- E non mi aspettavo questo..» lasciò la frase in sospeso indicandolo senza saper bene cosa dire.
«Hai qualcosa contro il mio look, Hummel?» lo provocò Blaine mentre prendeva dal minifrigo una lattina di diet coke e la passava a Kurt.
«Oh no ecco io.. no.. solo che.. ecco, tu.. solitamente-» balbettò imbarazzato credendo di averlo in qualche modo offeso.
«Kurt scherzavo -lo tranquillizzò Blaine accennando una risata- Si lo so, solitamente sono tutto gel e papillon -confermò Blaine- Solo che quando sono sul palco ecco, mi piace cambiare» spiegò stingendosi nelle spalle. Kurt annuì osservandolo e rendendosi conto che entrambe le versioni di Blaine gli piacevano da morire. E poi si diede dello stupido, perché non poteva permettersi di pensare certe cose quando aveva un ragazzo.
«Sei davvero bravo» gli fece poi sapere, perché non poteva certo dire il contrario, la sua voce lo aveva rapito e gli aveva fatto venire la pelle d'oca.
«Grazie» sorrise Blaine, realizzando in quel momento che il parere di Kurt significava molto per lui.
«Anche io canto -disse poi mordendosi il labbro inferiore- O almeno cantavo. Facevo parte del Glee club. È così che ho conosciuto gli altri e siamo diventati amici. Cheerleader, giocatori di football e sfigati sono diventati amici grazie al Glee» raccontò con un piccolo sorriso sulle labbra. Quando anni prima si era unito al Glee non avrebbe mai pensato che avrebbe potuto definire Puck, Quinn, Santana suoi amici.
«Anche io facevo parte del Glee club della mia scuola, è così che ho conosciuto gli altri» 

Sebastian e gli altri sembravano essersi dileguati dopo che Blaine era sceso dal palco, così come gli amici di Kurt. Così Blaine propose di fare un giro su una giostra dato che aveva un paio di ore di pausa prima di esibirsi di nuovo e Kurt accettò.
«Che intendevi prima quando hai detto che facevi parte del Glee club della tua scuola? L'hai lasciato?» gli chiese poi sperando di non sembrare invadente.
«Non esattamente -rispose Blaine grattandosi la nuca- Ho lasciato la scuola subito dopo i miei sedici anni» ammise poi un po' a disagio. Solitamente veniva sempre giudicato quando diceva di aver lasciato la scuola. Ma non aveva preso quella decisione a cuor leggero, non aveva lasciato perché non voleva studiare, anzi era sempre stato uno studente modello. Ma quando diceva che aveva lasciato la scuola tutti pensano che lo avesse fatto perché non voleva studiare.
«Oh.. capisco» disse soltanto Kurt.
«Io so già che vorrò fare il cantante in futuro e non ho bisogno di un pezzo di carta, tanti cantanti famosi non sono diplomati..-» iniziò a giustificarsi Blaine non riuscendo a comprendere cosa significasse l'espressione di Kurt.
«Blaine.. non, non devi darmi alcuna spiegazione -Lo interruppe Kurt accennando un sorriso- Sei un ragazzo intelligente e sono sicuro che tu ci abbia pensato molto prima di decidere di lasciare la scuola» disse poi e Blaine annuì senza aggiungere altro. E Kurt lo comprese, capì che dietro quella scelta c'era molto di più dietro ad un semplice voglio fare il cantante. Ma non chiese nulla, se Blaine avesse voluto gliene avrebbe parlato quando lo avrebbe voluto.
«Ti va un giro sul Loop of death?» domandò Blaine cambiando argomento e indicando le montagne russe alle sue spalle. Kurt spostò lo sguardo dietro di lui e deglutì alla vista delle montagne russe. Prima Santana e gli altri avevano provato a convincerlo a salire con loro, ma lui si era rifiutato categoricamente ed era andato insieme a Mercedes su un'altra giostra. Eppure ora non riusciva a dire di no a Blaine. Un po' perché non sapeva resistere ai suoi occhi e un po' perché non voleva fare la parte del fifone al suo fianco. 
«Okay» accettò esitante per poi seguire Blaine sulla giostra che essendo dipendente riuscì a saltare la fila che c'era e a salire gratis, ovviamente portando Kurt con sé. 
«Hai paura?» chiese Blaine notando il suo sguardo e cercando di non ridere per la sua espressione.
«Io? Non ho paura» negò Kurt cercando di sembrare credibile e Blaine sorrise.
«Se avrai paura stringi la mia mano» disse poggiando la mano sulla barra davanti a loro dopo aver abbassato la sua imbracatura. Kurt abbassò la sua e poi si voltò a guardarlo.
«Non ce ne sarà bisogno» disse prima di fare un lungo respiro quando la giostra partì. Guardò dritto davanti a sé e quando davanti a lui non vide più i binari deglutì. E quando la giostra iniziò a scendere senza pensarci afferrò la mano di Blaine e la strinse. Non sentì la risata di Blaine, ma quando quest'ultimo strinse a sua volta la presa sulla sua mano, Kurt si rilassò e riuscì a godersi la giostra. Ma nessuno dei due lasciò mai la mano dell'altro. Almeno non finché la giostra non si fermò e furono costretti a scendere.

 

Quale modo migliore di iniziare una nuova settimana con un nuovo capitolo?
No okay scherzo, ma spero che il capitolo vi possa rallegrare un po' la giornata dai..
Kurt e Blaine hanno iniziato a frequentarsi tenendo però la cosa per se e poi Kurt propone a tutti di andare al luna park guarda caso proprio il giorno in cui Blaine ci lavora e non fa altro che cercarlo per poi rimanere sorpreso quando lo vede sul palco.. ebbene si, finalmente Kurt ha visto Blaine esibirsi ed è rimasto incantato (se siete interessati l'esibizione di Blaine è presa dal video di Girl most likely così potete vederla e morire anche voi con Kurt)
Dopo l'esibizione di Blaine parlano un po' e scopriamo così che Blaine ha abbandonato la scuola... ma Kurt ovviamente non lo giudica per questo come sembra invece abbiano fatto tante altre persone. Poi salgono insieme sulle montagne russe e si tengono per mano.. e adesso? come procederanno le cose?
A giovedì <3

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Capitolo 7
*** 7. ***


phonto

«Chi era che non sarebbe salito mai e poi mai sul Loop of death?» domandò Santana affiancando Kurt che ora era di nuovo davanti al palco ad aspettare che Blaine si esibisse di nuovo.
«Oh beh il problema era la compagnia, San» si aggiunse Rachel che con l'amica avevano visto Kurt scendere da quella giostra insieme a Blaine.
«L'avete finita voi due?» domandò acidamente e squadrandole, ma ciò provocò solo le risate delle due ragazze.
«Quando ci presenterai il tuo ragazzo?» domandò ancora Santana guardando Blaine salire sul palco.
«Conoscete già il mo ragazzo, Blaine è solo un amico» rispose atono Kurt per poi ignorare le sue amiche che avevano iniziato a parlare tra di loro e concentrarsi su Blaine che si stava esibendo di nuovo. L'esibizione era la stessa che aveva visto prima, prima Blaine cantava e ballava con i suoi amici e poi suonava e cantava da solo. Eppure Kurt osservò il tutto come se fosse la prima volta che assisteva. Ed era sicuro che Blaine avrebbe fatto successo come cantate perché aveva davvero tanto talento. Non solo sapeva cantare senza perdere una nota, sapeva suonare, la sua voce faceva venire i brividi e poi sembrava così a cui agio su un palco, come se fosse nato per stare lì sopra. E quando finì anche quell'esibizione Kurt lo raggiunse di nuovo dietro il palco, senza neanche pensarci.
«Sei davvero fantastico, Blaine» disse subito richiamando la sua attenzione.
«Concordo, sei quasi alla mia altezza» si aggiunse Rachel che lo aveva seguito senza che se ne accorgesse. 
«Oh piantala nasona..-intervenne subito Santana- Sei più basso di quanto sembrava sul palco» disse poi voltandosi verso Blaine mentre Kurt sarebbe voluto sparire in quel momento. Blaine intanto guadava confuso le due ragazze, non sapendo bene cosa dire.
«Io sono Rachel, la migliore amica di Kurt e lei è Santana» fu Rachel a fare le presentazioni dato che sembrava che Kurt avesse perso l'uso della parola.
«Io sono Blaine» si presentò poi il riccio mentre Kurt tirava una gomitata alla sua amica che stava per dire "Oh lo sapevo già".
«Dovremmo fare un duetto una volta, Blaine»  commentò invece e sia Kurt che Santana alzarono gli occhi al cielo.
«Rachel, sono sicuro che a Blaine non interessi duettare con te» rispose Kurt al posto suo.
«Ma Kurt.. sai quanto sia difficile trovare qualcuno che sia all'altezza di reggere un duetto con me? Blaine potrebbe essere uno dei pochi -disse ancora mentre Santana faceva i suoi soliti commenti e Blaine restava in silenzio, tra il divertito e l'imbarazzato per non sapere cosa dire.- Perché non vieni da noi questa sera? -domandò poi voltandosi verso Blaine- Stiamo facendo una grigliata in piscina» spiegò poi. Blaine che era rimasto in silenzio, escluso il momento in cui si era presentato, spostò lo sguardo verso Kurt come per capire se a lui andasse bene quello, poi tornò a guardare Rachel.
«Se a Kurt va bene, volentieri» disse poi e dopo che Kurt annuì accennando un piccolo sorriso, Rachel batté le mani entusiasta.
«Perfetto, vado ad avvisare gli altri che c'è una persona in più -disse poi prendendo Santana per un braccio- C'è qualcosa che non mangi?» chiese poi sempre a Blaine che scosse la testa.
«No, mangio tutto senza problemi» rispose per poi vedere Rachel annuire e trascinare via una Santana che protestava.
«Scusale, sono.. sono fatte così» disse Kurt un po' imbarazzato abbassando lo sguardo.
«Tranquillo, nessun problema -sorrise Blaine pensando che anche i suoi amici avrebbero fatto lo stesso e trovando strano il fatto che fossero completamente spariti una seconda volta- Io volevo un attimo cambiarmi prima,  però..»
«Oh si.. tranquillo. Se vuoi posso aspettarti e poi andiamo insieme» propose Kurt, anche perché era sicuro che non sarebbe riuscito a spiegare dove fosse la casa che avevano affittato.
«A dire il vero volevo un attimo passare da casa -disse Blaine passandosi una mano tra i capelli e spostandogli da davanti gli occhi- Puoi venire con me se vuoi» sorrise e Kurt sorrise di rimando, perché era impossibile non ricambiare i sorrisi di Blaine.
«Oh.. sicuro? Non..non vorrei disturbare» rispose imbarazzato all'idea di andare a casa di Blaine. Il fatto che Blaine sarebbe andato da lui era diverso, quella non era la sua casa era solo una casa dove villeggiava per quell'estate. E invece ora Blaine gli aveva appena chiesto di aspettarlo nella sua casa, nella casa dove era cresciuto.
«Non ci sarà nessuno -si strinse nelle spalle- Mio fratello è fuori città con la sua ragazza e tornerà dopo il weekend e i miei non sono mai a casa» Kurt notò una nota di malinconia nella sua voce, ma fu presto distratto dal suo sorriso, così annuì alla sua proposta e inviò un messaggio a Rachel per avvisarla che sarebbe tornato a casa dopo.

«Siamo arrivati -annunciò Blaine fermandosi difronte ad una villetta proprio difronte la spiaggia in cui si erano conosciuti- Vieni» disse poi facendogli segno di entrare. Kurt lo seguì e si guardò introno.
«Hai una bella casa» disse poi Kurt tornando a guardare Blaine che si limitò a sorridergli.
«Puoi aspettarmi qui, faccio subito -gli disse poi prima di dirigersi in camera sua. Kurt si guardò intorno curioso, cercando di cogliere ogni minimo dettaglio di quell'ambiente che aveva visto crescere Blaine. Il suo telefono squillò, una chiamata di Chandler. Fissò lo schermo per qualche secondo prima di rifiutare la chiamata. Non gli andava di rispondergli in quel momento, Blaine sarebbe potuto tornare da un momento all'altro. Era la prima volta che rifiutava la sua chiamata da quando avevano deciso di ritagliarsi del tempo la sera per sentirsi e per non sentirsi troppo in colpa decise di mandargli un messaggio in cui si scusava e gli diceva che si sarebbero sentiti più tardi o il giorno dopo.- Eccomi» Blaine richiamò la sua attenzione tornando in sala. Kurt inviò il messaggio e poi lo conservò senza aspettare una risposta da Chandler.
«Il vecchio Blaine è tornato» commentò divertito notando che Blaine avesse abbandonato il suo look ed era tornato ad avere i capelli ingellati, una polo e un nuovo papillon. Blaine rise e lo affiancò.
«Andiamo dai» dice poi facendo un cenno con la testa prima di uscire di casa.

Durante il tragitto verso la casa che avevano affittato, Kurt e Blaine commentarono la sua esibizione e Kurt ne approfittò per complimentarsi ancora con lui per le sue esibizioni e in pochi minuti arrivarono. Non era molto distante dalla casa di Blaine.
«Okay, prima di entrare ti avviso: potranno sembrare un po' pazzi, ma non sono così male» disse Kurt fermandosi sulla porta di casa, era la prima volta che presentava i suoi pazzi amici a qualcuno che non fosse la sua famiglia. Tutti sapevano che lui aveva un ragazzo e lo avevano visto in qualche occasione, ma a parte Finn e Rachel nessuno aveva mai davvero conosciuto Chandler. Non aveva sentito l'esigenza di unire quelle due parti della sua vita. Con Blaine non si era posto neanche il problema, ma voleva essere sicuro che non scappasse a gambe levate se fosse sorta una tipica litigata tra qualcuno del gruppo.
«Tranquillo -rise Blaine rassicurandolo- Anche i miei amici sono così» Anche Kurt rise per poi entrare in casa e raggiungere il resto del gruppo che era nel giardino sul retro.
«Blaine, benvenuto nelle New Direction -annunciò indicando i suoi amici che appena lo videro arrivare portano tutti l'attenzione su di loro- ragazzi lui è Blaine, un amico» 
«Ehi hobbit» lo salutò Santana guadagnatosi così un'occhiataccia da parte di Kurt, Blaine non disse nulla, abituato alle prese in giro sulla sua altezza. Si presentò a tutti e mentre Kurt venne chiamato in disparte da Mercedes e Rachel, lui rimase a parlare con Finn e Sam che subito lo coinvolsero nel gruppo complimentatosi prima con lui per le esibizioni e poi inviatolo ad unirsi a loro nel grigliare la carne.

La serata stava trascorrendo abbastanza bene, Blaine si era inserito perfettamente tra di loro e aveva legato sopratutto con Finn e Sam con i quali continuava a ridere e scherzare. Avevano grigliato un sacco di carne e poi si erano seduti tutti insieme a mangiare mentre si raccontavano alcune vicende avvenute durante il Glee club.
«E vi ricordate di quando Santana voleva saltare addosso a Rachel perché avevamo perso le nazionali?» domandò Tina ridendo al ricordo di quell'episodio.
«Oh ne avevo tutto il diritto e voi non mi dovevate fermare. Era solo colpa della nasona e del tricheco se abbiamo perso» affermò Santana guardando minacciosamente i due ragazzi e puntando un coltello contro i due.
«Oh andiamo Santana.. è stato solo un bacio» rispose Finn in sua difesa.
«Un bacio che ci è costato il dodicesimo posto» ribatté ancora la ragazza. Blaine guardava confuso la scena non capendo cosa fosse successo, così Kurt al suo fianco gli raccontò come erano andate le cose.
«Okay.. Io capisco la passione, ma è stato poco professionale» commentò Blaine quando Kurt gli raccontò del bacio tra suo fratello e Rachel in piena esibizione. E non era un bacio programmato, ma del tutto improvvisato che lasciava poco all'immaginazione. 
«Ecco vedete, anche hobbit mi dà ragione» esclamò ancora Santana avendo sentito il commento di Blaine. Poi il discorso si spostò su un altro episodio avvenuto.
«Karaokeee» urlò poi all'improvviso Rachel alzandosi in piedi e richiamando l'attenzione su di lei.

Dopo varie lamentele da alcuni componenti del gruppo, Rachel riuscì comunque ad avere la meglio e iniziarono a cantare dopo aver collegato un telefono ad una cassa che aveva portato Puck. Santana si convinse a partecipare solo sotto insistenza di Brittany che la osservò orgogliosa esibirsi sul palco improvvisato insieme a Mercedes. Rachel si esibì sia con Finn che come solista. A turno si esibirono tutti quanti, chi come solista chi con un duetto. Mike e Brittany ballavano ogni pezzo cantato coinvolgendo di tanto in tanto anche gli altri. Anche Blaine si esibì, convinto da Rachel a duettare con lui. All'inizio era un po' esitate, ma poi l'aveva sentita cantare e aveva cambiato idea e non era stato difficile convincerlo a cantare con lei. E poi aveva anche cantato da solo. E Kurt l'aveva ascoltando ancora incantato dalla sua voce, nessuno gli faceva l'effetto che gli faceva Blaine quando cantava. Si erano esibiti tutti almeno una volta, tutti tranne Kurt che si era rifiutato di cantare e Blaine avrebbe tanto voluto ascoltare la sua voce, ma non gli chiese nulla. Si conoscevano da troppo poco e non se la sentiva di chiedergli il motivo per cui si rifiutasse di cantare.
«Sei davvero fantastico Blaine -disse ancora Kurt quando il riccio tornò a sedersi al suo fianco dopo essersi esibito- Sono sicuro che riuscirai a realizzare il tuo sogno» aggiunse poi ricordandosi di quando qualche ore prima gli aveva detto che avrebbe voluto fare il cantante.
«Grazie -sorrise Blaine entusiasta- Lo spero davvero. Così potrei anche riuscire ad andarmene da qui e dimostrare agli altri che si sbagliano» affermò poi con un po' di rancore nel tono e Kurt gli avrebbe voluto chiedere a cosa si riferiva, ma non lo fece. Si limitò a sorridergli incoraggiante. 
«E ora per concludere la nostra serata non può di certo mancare il pezzo finale -esclamò ancora Rachel facendo partire l'ultima canzone e provando ancora una volta a coinvolgere tutti- Anche tu Kurt, almeno questa la canti con tutti noi» aggiunse e Kurt si arrese quando riconobbe le prime note di Don't Stop Believing e si unì a cantare anche lui le parti corali di quella canzone che era stata simbolo di quegli anni al Glee lasciando le parti principali a Rachel, Finn, Artie e Santana.

Blaine andò via non molto tempo dopo. Aveva aiutato a sistemare dopo il pezzo di gruppo e poi aveva salutato tutti con un sorriso sulle labbra ed era andato via. Per ultimo aveva lasciato Kurt che lo aveva accompagnato fino alla porta, si erano sorrisi e poi un po' titubante Blaine si era alzato sulle punte e gli aveva lasciato un bacio sulla guancia prima di andare via. Kurt aveva sorriso e poi una volta solo si era toccato il punto in cui le labbra di Blaine si erano poggiate sulla sua guancia. Poi dopo aver salutato gli ultimi che andavano via, aveva raggiunto la sua camera. Aveva controllato il suo telefono e aveva trovato un messaggio di Chandler che gli diceva di chiamarlo quando avrebbero finito la grigliata. Poi guardò l'orario e vide che era molto tardi e molto probabilmente Chandler stava dormendo, così decise che lo avrebbe chiamato il giorno dopo. Spense il telefono e recuperò le sue creme per iniziare il suo rituale per andare a dormire. Fu in quel momento che Finn bussò alla porta di camera sua.
«Volevo avvisarti che domani io e Rachel staremo fuori tutto il giorno per festeggiare il nostro mesiversario» disse Finn quando Kurt si voltò verso di lui.
«Okay.. vuoi che dica qualcosa a papà e Carole?» domandò poi riprendendo a spalmarsi la crema sulla fronte.
«Li ho già avvertiti di tutto -rispose Finn, poi prima di andarsene parlò ancora- Mi piace quel tipo, Blaine» disse poi sinceramente, non gli aveva mai detto nulla del genere riguardo Chandler.  Kurt sorrise e annuì.
"Credo che piaccia anche a me" pensò poi, ma non lo disse. Non lo disse perché in quel modo sarebbe diventato reale e non poteva permetterselo. Non poteva permetterselo perché lui era impegnato e perché Blaine viveva a chilometri di distanza e lui non credeva nelle relazioni a distanza.
«Buonanotte Finn» disse soltanto.
«Notte» lo salutò lui prima di andare via.

 

Ed eccomi con un nuovo capitolooo
Kurt non fa altro che ripetere a Blaine quanto sia bravo, però quando fanno il karaoke tutti insieme lui decide di non esibirsi e Blaine ne resta deluso, ma non gli chiede il motivo. Alla fine Kurt non è riuscito a tenere Blaine lontano a lungo da suoi amici e Rachel e Santana lo hanno inviato alla loro grigliata..Blaine si integra abbastanza bene tanto che canta anche insieme a Rachel. E poi a fine capitolo c'è una piccola rivelazione, ormai è ufficiale che Blaine abbia fatto colpo su Kurt ma lui non vuole ammetterlo neanche a se stesso perchè tutto si complicherebbe..
Ora Blaine ha conosciuto tutte le New Direction e ha anche fatto colpo su Finn, ma cosa accadrà ora? 

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Capitolo 8
*** 8. ***


phonto

Blaine fu svegliato da un continuo bussare alla porta, alternato al campanello. Borbottò qualcosa di incomprensibile, probabilmente qualche insulto, mentre si alzava e si trascinava alla porta per vedere chi fosse.
«Si può sapere qualche cazzo è il vostro problema per venirmi a svegliare all'alba?» domandò acidamente quando vide i suoi amici fuori la sua porta che appena fu aperta entrano subito senza neanche salutarlo.
«Sono le nove passate amico..» rispose Jeff andando a sedersi sul divano mentre prendeva il telecomando e accendeva la tv.
«Appunto, l'alba -borbottò Blaine ancora mezzo addormentato passandosi una mano sugli occhi. Non solo era tornato tardi a casa, ma si era addormentato ancora più tardi perché era rimasto a pensare a quella serata appena trascorsa e a quanto era stato bene con Kurt e i suoi amici.- No ma fate con comodo eh» borbottò quando vide Sebastian tornare dalla cucina con la scatola di cereali in mano mentre li mangiava e si sedeva sul divano.
«Non ho fatto colazione prima di venire qui» spiegò Sebastian facendo alzare gli occhi al cielo.
«Posso sapere perché siete venuti qui così presto?» domandò Blaine lasciandosi cadere sull'unica poltrona rimasta libera, capendo che non si sarebbe liberato presto dei suoi amici e che non avrebbe potuto tornare a dormire come sperava.
«Beh mi sembra ovvio il motivo» disse Jeff spostando lo sguardo su di lui e spegnendo la tv.
«Devi raccontarci tutto di ieri di te con il tipo della spiaggia» continuò Nick e Blaine alzò gli occhi al cielo, i suoi amici erano davvero pettegoli. Ma non riuscì a trattenere un sorriso che non passò di certo inosservato. E sapendo di non aver via di scapo, raccontò tutto ai suoi amici.
«Si però non è giusto -si lamentò Wes- Tu hai conosciuto gli amici del tuo ragazzo e invece noi che siamo i tuoi migliori amici non lo abbiamo ancora conosciuto» spiegò mentre gli altri annuivano concordi. Blaine alzò gli occhi al cielo.
«Prima di tutto non è il mio ragazzo» ci tenne a precisare Blaine.
«Ma vorresti che lo fosse» commentò David con un sorrisetto sulle labbra che Blaine ignorò, consapevole che fosse la verità.
«E poi non è stato Kurt ad invitarmi ma la sua amica» aggiunse non notando lo sguardo complice che si lanciarono Wes e Sebastian.

Kurt era appena arrivato in spiaggia con solo metà delle New Direction. La maggior parte di loro dormiva ancora e Finn e Rachel non ci sarebbero stati per tutto la giornata. Era in compagnia di Tina, Mike, Mercedes, e Quinn. I primi due erano subito andati in acqua dopo aver gonfiato un materassino a forma di fenicottero rosa vinto il giorno prima al luna park, Quinn era andata al bar a prendere qualcosa mentre Mercedes si era stesa a prendere il sole. Kurt si era allontanato un attimo per rispondere alla chiamata di Chandler dato che non si erano sentiti il giorno prima. Aveva chiuso la chiamata quando due ragazzi lo affiancarono.
«Ciao» disse il ragazzo asiatico sorridendogli.
«Tu devi essere Kurt, giusto?» intervenne l'altro mentre Kurt spostava lo sguardo da uno all'altro. Annuì confusamente, capendo poco dopo che i due fossero alcuni degli amici di Blaine quando li guardò meglio.
«Io sono Wes e lui è Sebastian -disse ancora il ragazzo asiatico indicando prima se stesso e poi l'amico- Siamo due degli amici di Blaine» e Kurt annuì di nuovo.
«E siete qui per?» chiese poi perché davvero non riusciva a capire cosa volessero quei due da lui, non ci aveva mai parlato e poi non vedeva neanche Blaine nelle vicinanze.
«Beh abbiamo saputo che ieri Blaine ha conosciuto i tuoi amici e quindi ci sembrava normale che fosse arrivato il momento di conoscere il ragazzo del nostro migliore amico» spiegò Sebastian e Kurt si sentì arrossire.
«Non sono il suo ragazzo» disse soltanto mentre i due sventolarono una mano in aria come a dire che poco importava quello.
«Allora, ti unisci a noi? Blaine dovrebbe arrivare a momenti insieme ai Niff e David» domandò Wes prendendolo sottobraccio mentre Sebastian faceva lo stesso.
«I Niff?» domandò confuso alzando un sopracciglio.
«Si i Niff.. li conoscerai»  sorrise ancora Wes senza dare alcuna spiegazione.

David fu il primo a raggiungerli, rimase in un primo momento stupito quando vide Kurt con loro, ma poi si presentò e iniziò a parlare con lui. Disse che Blaine era stato chiamato dal proprietario del locale dove si esibiva, per questo non era con lui in quel momento e che i Niff fossero andati un attimo al supermercato. Kurt scoprì presto che quei due facevano praticamente tutto insieme. E poi poco dopo li conobbe, scoprì che si chiamavano Nick e Jeff e che stavano ormai insieme da più di un anno e i loro amici li chiamavano in quel modo perché facevano sempre tutto insieme e che fosse davvero raro trovare uno senza l'altro. Rimase a parlare con gli amici di Blaine a lungo, trovandosi davvero bene con loro, nonostante le continue battute di Sebastian a cui rispondeva sempre a tono. E poi finalmente anche Blaine arrivò. Non si accorse subito di Kurt, era ancora mezzo assonnato per essere stato svegliato così bruscamente. Aveva un bicchierone di caffè in mano e nell'altra il cappello che si era appena tolto.
«Eccomi -annunciò il suo arrivo lasciandosi cadere per terra, non importandosi se non ci fosse il telo e che si sarebbe riempito i pantaloni di sabbia. Lasciò il cappello per terra e si sfilò gli occhiali e solo allora si accorse di una presenza in più tra i suoi amici- Kurt? Che ci fai qui?» domandò spalancando gli occhi e sentendosi improvvisamente sveglio.
«Diciamo che sono stato rapito» scherzò indicando poi i due ragazzi che lo avevano preso in assalto quasi un paio d'ore prima. Blaine guardò male i due amici che se la risero.
«Non potevi certo continuare a tenere Kurt tutto per te, meritavamo di conoscerlo» disse Wes in sua difesa facendo ridere e arrossire Kurt.
«Scusali, ma ti avevo già avvertito che sono pazzi» Kurt gli sorrise tranquillo.
«Ma non sono così male dai» disse poi divertito facendo sorridere anche Blaine.
«Vedi Blaine? Non siamo male» lo canzonò Nick spingendolo divertito.
«Dice così solo perché vi conosce appena e non vuole essere maleducato» li prese in giro Blaine mentre Kurt rideva e i suoi amici gli facevano una linguaccia. E poi Kurt non capì bene come, ma quella piccola presa in giro si trasformò presto in una lotta tra Blaine e Sebastian.
«Oh tranquillo.. è del tutto normale.» gli disse David divertito osservando i suoi amici rincorrersi per la spiaggia.

«Lady Hummel eccoti -esclamò Santana quando vide Kurt- Avevamo iniziato a darti per disperso ma dovevo immaginarlo che ti avrei trovato in compagnia dell'hobbit» Kurt alzò scherzosamente gli occhi al cielo mentre Sebastian squadrava la ragazza per il modo in cui aveva chiamato il suo amico e Kurt.
«Ciao anche a te Santana» disse invece Blaine tranquillo, che ormai si era abituato al modo in cui Santana chiamasse tutti quelli che le stavano vicino.
«Chi è lo spilungone?» chiese guardando il terzo ragazzo.
«San, lui è Sebastian uno degli amici di Blaine. Sebastian lei è Santana una mia amica» fece le presentazioni Kurt.
«Piacere di conoscerti Santana -disse Sebastian sfoggiando il suo fascino che fece alzare gli occhi al cielo di Blaine e ridere Kurt- Ma devo avvisarti che gioco per l'altra squadra» aggiunse poi fraintendendo il modo in cui Santana lo stava osservano.
«Oh tranquillo mangusta, decisamente non sei il mio tipo» gli fece un'occhiolino per poi baciare tranquillamente la sua ragazza quando la raggiunse insieme a Puck. E sia Blaine che Kurt scoppiarono a ridere per l'espressione di Sebastian che non si aspettava di certo quello.
«Ciao Blaine» Lo salutò Brittany prendendo la sua ragazza per il mignolo come erano abituate a fare.
«Anderson» lo salutò anche Puck. Blaine ricambiò il saluto di entrambi per poi presentare anche a loro Sebastian e il resto del gruppo che li raggiunse poco dopo a tutti e tre.

Non molto tempo dopo si unirono anche Sam e Quinn al gruppetto che si era formato, andarono tutti d'accordo sin da subito, specialmente Santana e Sebastian che si somigliano più di quanto Blaine e Kurt avrebbero voluto oppure Puck e Sam con i Niff. Wes rimproverò Blaine perché aveva tenuto Kurt e i suoi amici lontani da loro per una settimana e Puck fece lo stesso con Kurt.
«Blainers hai chiesto alla fine se devi lavorare questo weekend?» domandò poi David ricordandosi che quella mattina Blaine era andato a parlare al locale.
«Mi hanno chiamato proprio per dirmi che i miei turni sono cambiati, dovrò esibirmi il lunedì, il mercoledì e il giovedì sera -raccontò quel cambio di programmi che aveva avuto. A lui poco importava di quello, l'importante era che continuava ad esibirsi e poi quel locale era sempre super frequento e c'era gente ogni sera- Devo solo parlare con quelli del luna park per avere la domenica libera e poi avrò tutto il weekend libero» 
«Fantastico, perché il nostro campeggio è sacro» commentò Wes entusiasta all'idea di partire.
«Ehi.. perché non vi unite a noi?» domandò poi Nick guardando Kurt e i suoi amici mentre Jeff, Wes e David annuivano concordi.
«Venire dove?» chiese confusa Quinn seduta accanto a Puck e guardando i due ragazzi.
«Ogni anno noi sei andiamo in campeggio in un posto a tre ore di macchina di qui. È un posto molto frequento e ogni sera organizzano una serata diversa» spiegò Sebastian.
«In campeggio con le tende?» domandò Kurt giusto per sicurezza, non molto entusiasta all'idea di dormire in una di quelle. 
«No, in campeggio in un hotel di lusso» rispose Santana alzando gli occhi al cielo. Kurt le fece il verso mentre Quinn diceva che non sarebbero stati solo loro sei in caso ma che erano il doppio.
«Più siamo meglio è» intervenne Jeff entusiasta all'idea.
«E per quanto riguarda tende e sacchi a pelo non vi dovete preoccupare. Ne abbiamo tutti una scorta infinita e poi ci sarà anche la mia ragazza che ha due tende e qualche sacco a pelo che potrebbe prestare» si aggiunse David come a convincere i nuovi arrivarti. Blaine restava in silenzio e guardava Kurt sperando che accettasse, emozionato all'idea di poter trascorrere un intero weekend con lui.
«Ma si, io ci sto» disse Puck per primo, seguito subito da Quinn e Sam, poi da Santana e Brittany.
«Si okay.. si potrebbe fare» accettò anche Kurt facendo sorridere Blaine. 
«Stasera ne parleremo con gli altri e domani vi faremo sapere -disse ancora Quinn- Ora però vado, ho bisogno di una doccia» disse poi alzandosi e recuperando le sue cose. Puck la imitò decidendo di accompagnarla. Anche David andò via per vedersi con la sua ragazza. Santana e Brittany si allontanarono per stare un po' per i fatti loro prima di tornare a casa, Sam andò a fare un bagno con i Niff mentre Sebastian e Wes sparirono non si sa dove. Kurt e Blaine rimasero soli per la prima volta nella giornata.
«Quando ieri ho conosciuto Santana ho subito pensato che o lei e Bas sarebbero andati d'accordo o si sarebbero scannati» raccontò Blaine voltandosi verso Kurt e sorridendo. E Kurt rimase sorpreso dal fatto che Blaine avesse pensato a quello ma sorrise.
«Per fortuna sono andati d'accordo -disse poi sereno- Anche se penso di avere paura di loro due insieme» ammise poi divertito e Blaine rise prima di annuire concorde. Rimasero un po' in silenzio mentre osservavano i loro amici fare il bagno con il tramonto.
«Senti Kurt.. -lo richiamò dopo qualche minuto- stavo pensando.. ecco, ti va se ci scambiamo i numeri?» chiese poi mordendosi il labbro nervosamente. Kurt rimase stupito da quella richiesta, ma gli fece anche piacere. Si conoscevano ormai da una settimana e si erano visiti praticamente ogni giorno e stavano diventando buoni amici. Che c'era di male nel scambiarsi i numeri di telefono?
«Si certo -annuì recuperando il suo telefono, sbloccò lo schermo e glielo passò- Segna il tuo numero» gli disse poi. Blaine sorrise e dopo aver scritto il suo numero ed essersi salvato in rubrica fece partire una chiamata così che anche lui avesse il numero di Kurt, poi glielo ridiede.
«Fantastico, allora saprò come contattarti per dirti cosa avremo deciso per il campeggio» sorrise prima di venire interrotto da Sam e i Niff che erano appena tornati per asciugarsi.
«Spiegaci perché Kurt non è ancora il tuo ragazzo» esclamò Nick quando Sam e Kurt andarono via non molto dopo.
«Perché è già impegnato» disse soltanto Blaine.
«Oh quindi non neghi che lo vorresti» lo canzonò divertito Jeff.
«E comunque si vede lontano un miglio che anche Kurt è preso da te» commentò invece Nick.
«L'estate è appena iniziata, chissà come si evolveranno le cose» lo seguì Jeff mentre Blaine scuoteva la testa divertito mentre ascoltava i suoi amici. Ma infondo, anche se apparentemente sembrava aver accettato che Kurt avesse un ragazzo e che loro due fossero solo amici, una parte di lui ci sperava ancora. Perché più conosceva Kurt, più gli interessava.

 

Eh quindi dopo aver invaso casa Anderson e aver svegliato Blaine, i warblers hanno "rapito" Kurt per conoscerlo.. continuano a definirlo come il ragazzo di Blaine, entrambi hanno negato la cosa ma a nessuno dei due è dispiaciuta l'idea.. tornando alla storia, Kurt ha conosciuto i warblers e nonostante il "rapimento" iniziale si è trovato bene con loro e quando Blaine ha visto che era con loro si è stupito e si è magicamente svegliato.. e poi i due gruppi si sono uniti, certo non tutte le new direction hanno conosciuto i warblers ma almeno la metà di loro si.. e poi ci sarà questo capeggio dove anche se un po' titubante Kurt ha accettato, ora ne parleranno con gli altri e vedremo se andranno e cosa accadrà.. e poi Blaine ha finalmente chiesto il numero a Kurttt

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Capitolo 9
*** 9. ***


phonto

fromBlaine
toKurt
Ehi Kurt, Sono Blaine..
Volevo solo sapere cosa avevate deciso per il campeggio :)

Blaine era nel suo camerino in attesa che arrivasse il momento in cui dovesse salire sul palco. Stava giocherellando con il telefono, indeciso se mandare o meno un messaggio a Kurt. E quando Wes scrisse sul gruppo che avevano tutti e sei insieme che c'erano ancora posti disponibili al campeggio, Blaine trovò la scusa perfetta per scrivere a Kurt. Ci rimase un po' male quando dopo dieci minuti non gli era ancora arrivata nessuna risposta ma poi fu richiamato per salire sul palco. Così lasciò il telefono nel suo camerino e raggiunse il palco per esibirsi. Come sempre c'erano i suoi amici pronti a supportarlo e Blaine pensò che gli sarebbe piaciuto avere anche Kurt lì con loro.

Quando Kurt prese il telefono in mano notò un paio di messaggi di Chandler e poi sorrise nel notarne anche uno di Blaine. Rispose velocemente al suo ragazzo dicendogli che lo avrebbe chiamato dopo cena e poi lesse quello di Blaine. 

fromKurt
toBlaine
Ehi Blaine, ho salvato il tuo numero, ricordi?
Comunque a dire il vero ne stiamo discutendo proprio ora
Appena so qualcosa di più ti avviso (:

Conservò il telefono in tasca prima di seguire la discussione senza però intervenire. Ascoltò i suoi amici parlare dei pro e contro di quella gita che avrebbero potuto avere quel weekend. 
«Dai ragazzi.. sarà divertente e poi faremo qualcosa di diverso e magari ci saranno anche belle ragazze -disse Puck cercando di convincere Artie e Mercedes che sembravano un po' titubanti e guardandosi così un calcio da parte di Quinn- E per cos'era questo?» domandò confuso massaggiandosi il punto colpito.
«Lo sai benissimo Puckerman» lo ammonì lei mentre Kurt pensava che avrebbe assolutamente dovuto raccontare quella scena a Rachel appena sarebbe tornata.

Quando Blaine scese dal palco recuperò il suo telefono e poi raggiunse i suoi amici al solito tavolo. Sorrise nel notare una risposta di Kurt.
«Che hai da sorridere così?» lo punzecchiò Sebastian quando li raggiunse.
«Non sono affari tuoi Smythe» gli rispose a tono Blaine prima di aprire la chat e leggere il messaggio che Kurt gli aveva inviato poco prima.

fromBlaine
toKurt
Si giusto..
Altra serata movimentata in piscina?

Questa volta la risposta di Kurt arrivò subito. Infondo non stava facendo nulla e gli altri discutevano ancora di quel weekend.

fromKurt
toBlaine
No, per fortuna oggi è una serata tranquilla.. sarà per l'assenza di Rachel 
Tu? Sei con i ragazzi?

fromBlaine
toKurt
Si, siamo al locale dove mi esibisco :)

fromKurt
toBlaine
Oh quindi stai lavorando.. non volevo disturbarti

fromBlaine
toKurt
Primo sono stato io a scriverti. E poi ora sono in pausa, tranquillo :)

Continuarono a scambiarsi qualche messaggio esternandosi completamente dal resto del mondo, almeno finché Blaine non venne ripreso dai suoi amici che iniziarono a prenderlo in giro divertito. Ma Blaine li ignorò continuando a scriversi con Kurt.

fromKurt
toBlaine
Sono finalmente giunti ad una conclusione comunque. Aspettiamo che tornino anche Finn e Rachel per sapere cosa ne pensano anche loro ma in teoria dovremmo aggiungerci anche tutti noi

Il sorriso di Blaine si allargò a quel messaggio e Sebastian troppo curioso si sporse per vedere cosa si stavano dicendo di tanto emozionante.
«Chissà perché sono sicuro che questo weekend succederà qualcosa» commentò poi divertito mentre gli altri lo guardarono curiosi.
«E tu sei un idiota» disse soltanto Blaine spingendolo leggermente prima di alzarsi dalla sedia dato che la sua pausa era finita.

fromBlaine
toKurt
Perfetto.. ti farò avere tutti i dettagli necessari allora.
Ora la mia pausa è finita e devo tornare sul palco (:

fromKurt
toBlaine
Oh.. buona esibizione allora :)
Magari la prossima volta verrò a vederti ;)

Blaine sorrise quando, finito di esibirsi trovò quel messaggio di Kurt. Sperò non fosse una cosa detta tanto per, perché solo l'idea di avere Kurt tra il pubblico lo emozionava. Gli rispose velocemente e quando non gli arrivò nessuna risposta immaginò che stesse dormendo vista la tarda ora. Conservò il telefono in tasca e raggiunse i suoi amici che erano ancora seduti al solito tavolino. Rimasero a bere e parlare fino alla chiusura del locale. Capitava spesso che rimanessero al locale fino alla chiusura ma era un po' di tempo che non bevevano tutti così tanto. Gli ultimi ricordi che Blaine aveva era di aver raggiunto i suoi amici e che Sebastian aveva deciso di offrire da bere a tutti. Poi solo il vuoto, non sapeva neanche come aveva fatto a tornare a casa e mettersi a letto.
«La mia testa» borbottò portandosi la mano in fronte sentendo la testa pulsare.
«Quanto hai bevuto ieri schizzo? -domandò Cooper che era tornato la sera prima a casa. Blaine si lamentò in risposta facendo ridere il maggiore.- Tieni, ti ho portato un'aspirina» gli disse poi. Con un po' di fatica si mise seduto e si massaggiò le tempie prima di recuperare il bicchiere e l'aspirina che gli aveva portato il fratello.
«Grazie Coop» mormorò, poi quando Cooper andò via chiudendo la porta della sua camera, Blaine si stese di nuovo a letto coprendosi la testa con il cucino riaddormentandosi poco dopo.

Quando Kurt si svegliò quella mattina, scese a fare colazione e si incontrò con Rachel che gli raccontò nel dettaglio la sua giornata con Finn. Sorrise a qualche dettaglio che gli raccontava, pensando che Finn quando voleva sapeva essere davvero dolce. E ancora una volta, Kurt si ritrovò a pensare al suo rapporto con Chandler. Lui non si era mai sentito come Rachel quando era con Finn. E poi il discorso si spostò sul campeggio.
«Si, quando siamo tornati abbiamo trovato Puck sul divano che ci ha aggiornato su tutto» disse sempre Rachel.
«E quindi? Voi verreste?» chiese Kurt mordendosi il labbro in attesa di risposta.
«Si, mi piace l'idea di fare qualcosa di diverso. E poi voglio conoscere anche io gli amici di Blaine, Puck non ha fatto altro che parlarci dei NIff» rise coinvolgendo anche Kurt. Puck e Sam avevano in qualche modo legato particolarmente con i due ragazzi.
«Okay allora mi accompagni oggi a prendere tutto l'occorrente per il campeggio?» chiese poi finendo la sua colazione. Sapeva che Blaine e i ragazzi avrebbero prestato le loro tende e i loro sacchi a pelo, ma per affrontare un campeggio, a cui stranamente non voleva rinunciare, aveva bisogno di determinate cose. Rachel annuì e dopo essersi messi d'accordo che si sarebbero rivisti in salotto mezz'ora dopo, Kurt tornò in camera. Fu solo allora che prese il suo telefono e rimase stupito nel trovare una decina di messaggi da parte di Blaine risalenti alla notte prima. L'ultimo era stato inviato tipo verso le cinque di mattina, a quando risaliva l'ultimo accesso del ragazzo. 

fromBlaine
toKurt
Mi farebbe piacere (:

fromBlaine
toKurt
Hey Kurt

fromBlaine
toKurt
Heyyyyyyyyyy

fromBlaine
toKurt
Droim?

fromBlaine
toKurt
Drommi*

E a quel messaggio ne seguivano altri simili e altri completamente senza senso. E quando realizzò che Blaine gli avesse scritto da ubriaco scoppiò a ridere. Non gli rispose, pensò che molto probabilmente stava ancora dormendo. Magari gli avrebbe scritto più tardi, giusto per prenderlo un po' in giro.

Kurt e Rachel passarono l'intera mattinata al centro commerciale, si fermarono anche lì a pranzo e raggiunsero il resto del gruppo in spiaggia nel primo pomeriggio, ovviamente dopo essere passati da casa e aver lasciato tutte le buste con i vari acquisti.
«Ehi.. -Kurt raggiunse Blaine quando lo vide seduto su uno sgabello al chioschetto. I suoi occhi erano coperti da un paio di occhiali da sole gialli e i suoi capelli da un cappellino di paglia.- Come va il post sbornia?» domandò sedendosi al suo fianco. 
Blaine era arrivato da poco in spiaggia. Aveva dormito tutto il tempo e per fortuna al suo risveglio il mal di testa era sparito. Aveva pranzato con suo fratello e la ragazza e poi era rimasto a poltrire un po' sul divano. Almeno finché Wes non aveva scritto sul gruppo di incontrasi in spiaggia perché aveva una proposta. Così Blaine si era vestito e si era trascinato in spiaggia, arrivando stranamente per primo.
«Ciao Kurt -sorrise quando lo vide e si voltò verso di lui- Aspetta.. tu come lo sai? -chiese confuso poi quasi affogandosi con l'acqua che stava bevendo. Kurt rise per la sua reazione, poi prese il suo telefono ed aprì la chat che aveva con lui e gli mostrò i messaggi. Blaine spalancò gli occhi, sbiancò e arrossì contemporaneamente- Oddio Kurt.. mi dispiace» disse mortificato, ma quando vide Kurt ridere si tranquillizzò un po'.
«Tranquillo Blaine -disse infatti conservando il telefono in tasca- Li ho visti questa mattina e mi hanno fatto ridere. Non pensavo fossi uno che invia messaggi da ubriaco» scherzò poi , divertendosi a prenderlo in giro e trovandolo assolutamente adorabile così imbarazzato.
«Dio Kurt.. scusa davvero -disse ancora passandosi una mano sul volto- Non sono così solitamente. Cioè si, mi capita di bere ma ecco.. non sono uno che si ubriaca in quel modo di solito» aggiunse, perché non voleva che Kurt pensasse male di lui.
«Blaine, non mi devi alcune spiegazioni.» lo tranquillizzò ancora Kurt poggiando una mano sul suo ginocchio. Blaine gli sorrise e annuì.
«Posso almeno offrirti da bere per scusarmi?»
«Non devi scusarti Blaine -disse ancora, perché alla fine non gli era dispiaciuto per nulla ricevere quei messaggi. In qualche modo significava che Blaine lo pensava se gli aveva inviato tutti quei messaggi- Ma accetto volentieri, una diet coke» ordinò poi al barista sedendosi sullo sgabello affianco a lui.

Il girono successivo lo passarono tutti ad organizzarsi per quel fine settimana. Tramite Kurt e Blaine avevano creato anche un gruppo Whatsapp tutti insieme per organizzarsi meglio. Per lo più i messaggi erano stati scambi di battute tra i Niff, Puck, Sam e Finn e commenti acidi di Santana e Sebastian. Ma erano anche riusciti ad organizzarsi su tutto. Avevano tutte le tende necessarie e anche i sacchi a pelo. Avevano anche deciso come dividersi nelle tende. In una ci sarebbero stati i Niff; in un altra David con la sua ragazza; poi Sebastian, Blaine e Wes; Finn e Rachel, Puck e Kurt; Mercedes e Quinn; Santana e Brittany; Mike e Tina; Sam e Artie. Avevano anche deciso di partire tutti con il pullman noleggiato dalle nuove direzioni. E poi erano andati a fare la spesa. Avevano fatto scorte di merendine e patatine. Kurt aveva insistito per prendere anche qualcosa di salutare. E poi Puck, Sebastian e Wes avevano provveduto anche all'alcol. Insomma entro la sera del mercoledì era già tutto pronto per quel venerdì quando sarebbero partiti.
Quella sera Blaine si era ripromesso di non bere neanche un bicchiere. Non dopo la sbronza di due sere prima e non prima di quel weekend. Si sistemò la matita dentro gli occhi e poi uscì dal camerino per raggiungere il palco del locale. Sistemò l'asta del microfono alla sua altezza, prese poi la chitarra e dopo averla sistemata introno al collo alzò lo sguardo verso il suo piccolo pubblico. Sorrise quando vide che oltre ai suoi soliti amici c'era anche Kurt. C'erano anche Puck, Finn, Rachel, Sam e Quinn. Ma lui vide solo Kurt. Gli fece un cenno di saluto che fu ricambiato e poi iniziò a suonare la chitarra. E proprio come qualche giorno prima al parco, anche quella sera Kurt rimase completamente ammaliato dalla voce di Blaine. Era sicuro che avrebbe potuto ascoltarlo per ore e non stancarsene mai. Sentiva gli altri intorno a lui parlare, ma lui non intervenne mai nei discorsi, troppo impegnato ad ascoltare Blaine. E poi circa un'ora dopo Blaine scese dal palco e li raggiunse.
«Ehi, sei venuto -sorrise subito a Kurt- Siete venuti» si corresse poi guardando anche gli altri ragazzi.
«Avevo voglia di bere qualcosa e questi -Puck indicò Kurt, Rachel e Quinn- Mi hanno impedito di prendere anche una sola birra di quelle che abbiamo comprato oggi» disse sbuffando mentre Wes e i Niff appoggiavano i tre che gli avevano impedito di rubare qualcosa dalle loro scorte.
«Così Finn ha proposto di uscire e Kurt si è ricordato che oggi ti esibivi -continuò a spiegare Rachel- Allora abbiamo chiesto a loro quale fosse il locale ed eccoci qui» Blaine annuì sedendosi poi sull'unica sedia libera. Si chiese se fosse un caso che fosse proprio quella accanto a Kurt.
«Quindi ti esibisci qui tre sere a settimana?» domandò Rachel richiamando l'attenzione di Blaine.
«Esatto.. durante l'inverno mi esibisco dal venerdì alla domenica e durante la settimana dò una mano come cameriere -spiegò Blaine mentre Kurt si immaginò Blaine con la camicia nera che aveva visto agli altri camerieri e sorrise- L'estate invece mi limito alle esibizioni e spesso mi cambiano i turni» si strinse nelle spalle. Rachel annuì e poi il discorso si spostò di nuovo sul campeggio. A parlare era perlopiù Rachel mentre Blaine e David rispondevano, con delle frecciatine di Sebastian ad interrompere il discorso.

 

 

Salveee eccomi tornata con un nuovo capitoloooo
Blaine e Kurt si sentono per messaggio e Blaine vorrebbe che Kurt fosse al locale con lui per vederlo esibire.. ma Kurt è a casa con i suoi amici a discutere del campeggio e si, decidono di andare..e poi Blaine cosa fa? Gli scrive da ubriacooo ahahah per fortuna però Kurt la prende sul ridere e poi due sere dopo Kurt con Rach, Finn, Sam, Quinn e Puck va a vedere Blaine esibirsi e Blaine ovviamente nota solo lui.. non succede molto in questo capitolo, è più che altro di passaggio, ma nel prossimo si parteee. Cosa accadrà al campeggio?

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Capitolo 10
*** 10. ***


phonto

Quella mattina partirono presto, con molte lamentele da parte di alcuni membri delle nuove direzioni che avrebbero preferito dormire ancora per qualche ora. Finn si mise alla guida e Kurt gli andò a fare compagnia. Passarono da casa di Blaine dove si incontrarono con lui e i suoi amici. Una volta sistemate tutte le cose e che tutti presero posto, partirono verso la loro destinazione. Presto la maggior parte di loro si addormentò sul proprio salire e dormirono per la prima oretta del viaggio. Poi Puck si svegliò e raggiunse Finn per fargli compagnia e Kurt andò a sedersi dietro, in uno dei sedili vicino a Blaine. Poco dopo anche Blaine si svegliò e passarono il resto del viaggio a parlare tra di loro. Quando arrivarono scaricarono tutte le cose all'entrata del parcheggio mentre Nick e Jeff accompagnarono Finn al parcheggio per lasciare il pulmino. Montarono le tende e sistemarono tutto, pranzando con una cosa al volo.
«Noi andiamo in spiaggia» annunciò Nick tenendo per mano il suo ragazzo e indicando Puck, Finn, Sam e Rachel dietro di loro prima di allontanarsi da lì e raggiungere la spiaggia. Kurt, Quinn e Mercedes annuirono dato che erano gli unici che non erano andati a dormire. Rimasero a parlare tra di loro del rapporto che stava maturando tra Sam e Mercedes, anche se quest'ultima era un po' in imbarazzo nel farlo ma alla fine sapeva che si poteva fidare dei suoi amici e così si aprì. E poi Kurt provò a chiedere qualcosa di più a Quinn sul suo rapporto con Puck, ma la bionda cambiò subito argomento, approfittando dell'arrivo di Blaine.
«Oh guarda.. papillon si è svegliato» disse e Kurt dimenticò completamente l'argomento di cui stavano parlando, si voltò verso Blaine che gli sorrise.
«Dove sono gli altri?» chiese ancora mezzo assonnato.
«Alcuni dormono, gli altri sono in spiaggia» rispose Kurt stringendosi nelle spalle. Blaine annuì restando in silenzio per qualche secondo.
«Andiamo pure noi, ti va?» domandò poi a Kurt, ignorando, senza volerlo, le due ragazze che iniziarono a parlare a sottovoce di loro due. Ma né Kurt né Blaine ci fecero caso.
«Si, va bene -annuì alzandosi dal telo dove era seduto e improvvisamente si ricordò della presenza delle due amiche- Voi venite?» domandò rivolto alle due ragazze.
«Nono, voi andate.. noi restiamo qui in caso si dovesse svegliare qualcun altro» disse Quinn senza nascondere un sorriso malizioso che fece ridere Mercedes. Kurt annuì, un po' confuso. Poi andò in tenda per mettere il costume e preparare uno zaino con le cose del mare, Blaine fece lo stesso stando attento a non svegliare i suoi amici in tenda. Dieci minuti dopo erano entrambi fuori.
«Vieni.. ti faccio strada» disse Blaine sorridendogli e continuando ad ignorare la presenza delle due ragazza che non si perdevano alcun dettaglio di quello che accadeva tra Kurt e Blaine.

Durante il tragitto verso la spiaggia, Kurt si allontanò un attimo per rispondere ad una chiamata di suo padre. Lo aggiornò sulle ultime cose mentre continuava a seguire Blaine sorridendogli quando questo si voltava per assicurarsi che fosse ancora dietro di lui.
«Scusa.. mio padre -disse poi Kurt quando chiuse la chiamata, allungando il passo per raggiungerlo- Voleva sapere se eravamo arrivati e come procedeva» Blaine si ritrovò ad annuire, provando a nascondere quella sensazione di invidia, immaginando che Kurt avesse un buon rapporto con il padre.
«Tranquillo..nessun problema -gli sorrise- Siamo arrivati. Andiamo a cercare gli altri?» Kurt annuì. Non fu difficile trovarli. Finn, grazie alla sua altezza, spiccava in mezzo a quella piccola folla di persone che c'era in spiaggia.
«Ehi ragazzi.. siete arrivati -li salutò quando li vide arrivare- Noi ci siamo sistemati più in là. Rachel dovrebbe essere sotto l'ombrellone» disse ancora prima di sparire in acqua insieme agli altri. 
«Raggiungo gli altri in acqua.. vieni anche tu?» domandò Blaine mentre raggiungevano Rachel per poi lasciare il suo zaino insieme agli altri.
«Io.. vi raggiungo dopo con Rachel» disse voltandosi verso la sua amica, trovando la prima scusa che gli venne in mente. Non era mai stato a suo agio a stare senza maglietta, sopratutto davanti a così tanta gente. Non era un caso infatti se non aveva mai fatto un bagno in mare da quando erano arrivati. Quei pochi bagni li aveva fatti solo quando era rimasto in piscina. Blaine annuì e dopo aver salutato Rachel si tolse il cappello che lasciò sullo zaino e poi sfilò la sua maglietta afferrandola per il colletto. Kurt lo osservò e deglutì nel vedere i muscoli della sua schiena e delle sue braccia contrarsi. E poi quando si voltò verso di lui per conservare anche la maglia nello zaino, rimase completamente senza parole. Da quando lo aveva conosciuto non lo aveva mai visto senza maglia e doveva ammettere che era un peccato. Blaine poteva anche essere più basso rispetto la media, ma aveva un corpo a dir poco perfetto. Era muscoloso, ma non in modo eccessivo. La sua tartaruga e i suoi pettorali erano evidenti e sembravano scolpiti su marmo. E quello che più lo fece impazzire era quella forma a 'V' che spariva nei suoi boxer. Non seppe come riuscì a trattenersi dall'allungare una mano e accarezzare i suoi muscoli. Capì che la situazione stava degenerando quando si ritrovò a pensare che quella leggera peluria che aveva sul petto e sotto l'ombelico lo rendesse davvero attraente.
«Niente male il tuo ragazzo» fu il commento di Rachel che lo riportò nel mondo dei vivi. E Kurt si accorse solo in quel momento che Blaine non era più con loro.
«Non è il mio ragazzo, Rach» disse ancora Kurt. Ma Rachel lo ignorò. Perché era chiaro come l'acqua che quei due si piacevano. Piacevano davvero. Rachel non aveva mai visto Kurt così preso per un ragazzo, neanche per Chandler.
«Dicevo che è proprio ben messo -riprese a parlare con tono fin troppo malizioso- Se non fosse gay e io non fossi impegnata con Finn un pensierino ce lo avrei fatto. -Commentò ancora e Kurt al suo fianco rise- Anche più di uno» aggiunse .
«Okay grazie Rachel.. ma non mi interessa sapere cosa pensi di Blaine. E ti ricordo che Finn è mio fratello» Rachel alzò gli occhi al cielo e rise divertita.
«Era solo per dire che è proprio un bel ragazzo -disse subito in sua difesa- E so che lo hai notato anche tu, perché ho visto il tuo sguardo e non mi puoi mentire» Kurt arrossì e abbassò la testa. Aveva sperato che Rachel non si accorgesse del modo in cui aveva fissato Blaine, ma doveva aspettarselo. Era Rachel e non le sfuggiva mai nulla. E proprio come aveva fatto Quinn non molto tempo prima, anche Kurt spostò l'argomento su altro, parlando di quello che Mercedes aveva raccontato e di come Quinn avesse evitato la sua domanda.

Kurt si inventò una scusa quando, non molto tempo dopo, Blaine tornò per dirgli di unirsi a loro. Ma dopo aver visto il fisico di Blaine si sentiva ancora a meno agio all'idea di togliersi la maglia davanti a lui. E per sua fortuna arrivarono anche gli altri e Kurt riuscì ad evitare di togliersi la maglia. Pensò che i suoi gesti e se le scuse passarono inosservate. Ma Blaine lo notò. Blaine faceva sempre caso a Kurt e avrebbe voluto fargli capire che non doveva sentirsi a disagio. Ma per il momento non disse nulla. Si ripromise però che in quei giorni glielo avrebbe fatto capire. Passarono tutto il pomeriggio in spiaggia insieme. Giocarono a palla, presero il sole, Sam e Blaine suonarono la chitarra e cantarono qualcosa insieme agli altri. Trovavano sempre qualcosa da fare e nonostante i due gruppi si fossero uniti da poco, sembravano andare tutti d'accordo. Come se si conoscessero da sempre. 
La sera andarono alla festa organizzata dal campeggio dove Sebastian e Wes si buttarono subito nella mischia per conquistare qualcuno. Rientrarono tutti in tarda serata e ognuno andò nella propria tenda. Tutti tranne Blaine dato che la sua era occupata da Wes e una ragazza e gli aveva chiesto se poteva rientrare più tardi. Sebastian era sicuramente nella tenda della sua conquista e così Blaine era rimasto solo. Aveva indossato una felpa dato che la notte le temperature si abbassavano, aveva acceso un fuoco non troppo distante da dove avevano montato le tende e aveva preso la sua chitarra. Quello che non si aspettava era che qualcuno lo raggiungesse.
«Come mai ancora sveglio?» domandò Kurt in piedi accanto a lui. Blaine alzò lo sguardo e si leccò le labbra mente osservava Kurt illuminato dalla luce della luna e delle stelle e da quella del piccolo fuoco che aveva acceso.
«Potrei farti la stessa domanda»
«Puck russa e non riesco a dormire. Ho dimenticato di procurarmi dei tappi prima di partire -sbuffò. Poi gli fece segno come a chiedergli se poteva sedersi accanto a lui e fargli compagnia. Blaine annuì e gli fece spazio sul telo che aveva steso prima- Tu invece? Come mai sveglio?» chiede poi curioso. 
«Perché divido la tenda con Wes e Sebastian. E Wes ha portato una ragazza e mi ha chiesto se potevo tornare più tardi» rispose e Kurt accennò una risata divertita. 
«Posso farti compagnia.. se ti va» propose poi e Blaine annuì senza esitazione. 

Restarono in silenzio in un primo momento. Blaine suonava e Kurt ascoltava. Non c'era imbarazzo, non tra loro due. E poi quella tranquillità fu spezzata dalla suoneria del telefono di Blaine. Un messaggio di suo fratello che lo avvisava di essere appena arrivato a Los Angeles e che si sarebbero rivisti alla fine dell'estate. Blaine sospirò rispondendo al messaggio e conservando poi il telefono.
«Tutto bene?» chiese poi Kurt e Blaine annuì.
«Sisi, tutto bene.. è solo che mio fratello è tornato a Los Angels e mi mancherà» spiegò stringendosi nelle spalle. Kurt rimase in silenzio qualche secondo mentre Blaine riprendeva a suonare.
«Siete molto uniti voi due?» gli chiese poi curioso dato che non sapeva molto della famiglia di Blaine.
«Nonostante la differenza di età e la distanza sì -annuì con un sorriso. Voleva molto bene a suo fratello e ogni volta che era distante gli mancava- Anche tu e Finn lo siete vero? -chiese poi e questa volta fu Kurt ad annuire- Non vi assomigliate molto però» commentò poi. Era rimasto abbastanza sorpreso quando aveva scoperto che Kurt e Finn fossero fratelli.
«Oh beh si.. ecco non siamo proprio fratelli, ma fratellastri -spiegò Kurt con un sorriso- Mio padre e sua madre si sono sposati due anni fa. All'inizio la convivenza è stata difficile. Eravamo già amici io e Finn, ma era strano non essere più solo in due in casa -raccontò mentre Blaine continuava a suonare e lo ascoltava curioso- Ma Carole è fantastica e Finn si è dimostrato un ottimo fratello» sorrise.
«Siete molto legati tu e tuo padre?» domandò poi, aveva notato che non aveva mai menzionato sua madre e anche se gli avrebbe voluto chiedere di più, non lo foce. Non voleva essere indiscreto. Ma Kurt rispose anche a quella domanda che Blaine non fece.
«Siamo sempre andati d'accordo, ma dopo la morte di mia madre ci siamo uniti di più. Lui c'è sempre stato per me, mi ha sempre supportato qualsiasi cosa facessi. È il papà migliore del mondo» Raccontò con un grande sorriso sulle labbra. Burt era tutto per Kurt, per molto tempo era stato anche l'unica persona nella sua vita. Almeno fino a prima dei ragazzi del Glee e Carole. 
«Deve essere bello avere questo rapporto con tuo padre» disse con tono leggermente amaro e un finto sorriso sulle labbra. E Kurt lo notò.
«Tu e tuo padre non avete un buon rapporto?» domandò infatti e Blaine scosse la testa.
«Diciamo che non appoggia la mia scelta di aver lasciato la scuola e di seguire la carriera da cantate -disse poi smettendo di suonare- Ma non abbiamo mai avuto un gran rapporto neanche prima» aggiunse. E Kurt si sentì in colpa, perché aveva parlato del suo fantastico rapporto con suo padre quando Blaine non ne aveva uno con il suo ed era chiaro che ci stesse male per questo.
«È perché.. perché sei gay?» chiese titubante, sapendo che quello poteva ancora essere un problema per molte famiglie.
«No.. non sono stati contenti quando ho fatto coming out, ma sembra che abbiano accettato la cosa -raccontò stringendosi nelle spalle- Ma sono sempre stati poco presenti. Io e Coop siamo stati cresciuti dalle tate fino ai suoi sedici anni e poi Coop si è preso cura di me. Non ci hanno mai fatto mancare nulla, ma non sono mai stati presenti nelle nostre vite» spiegò stringendosi nelle spalle.
«Mi dispiace così tanto Blaine» sussurrò prendendogli la mano e stringendola.
«Ci sono abituato -accennò un sorriso e si strinse nelle spalle- È sempre stato così. Ho Cooper, i miei amici e la musica e mi va bene così»

 

Il primo giorno di campeggio si è concluso. Hanno viaggiato tutti insieme e ovviamente Kurt e Blaine si sono fatti compagnia durante il viaggio, una volta arrivati molti sono andati a dormire e altri sono andati al mare. E quando Blaine si sveglia decide di raggiungerli insieme a Kurt. E in spiaggia Kurt rimane incantato nel vedere Blaine senza maglietta e la nostra cara Rachel non perde tempo per stuzzicarlo.. e poi a fine serata si tengono compagnia l'un l'altro e si iniziano a conoscere un po' meglio, entrando più sul personale... vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni <3

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Capitolo 11
*** 11. ***


phonto

Alla fine non rimasero in piedi troppo a lungo. Wes uscì non molto dopo la loro chiacchierata per salutare la ragazza che stava andando via e disse a Blaine che poteva rientrare. Kurt notò con sollievo che Puck avesse smesso di russare e quindi poteva tornare anche lui in tenda. Si scambiarono la buonanotte con un piccolo sorriso e si separarono. La mattina dopo si svegliarono tutti con calma, anche Kurt che di solito era mattiniero si svegliò sul tardi.
«Che succede?» chiese confuso Kurt uscendo dalla sua tenda e vedendo gli altri preparare dei borsoni.
«Oh perfetto ti sei svegliato.. stiamo andando a fare una gita sul lago -disse Finn che si accorse di suo fratello- A quanto pare c'è un posto molto bello qui vicino secondo i Warblers» aggiunse mentre Kurt annuiva confuso, non era abituato a svegliarsi così tardi.
«Siete già tutti svegli?» chiese poi sistemandosi la camicia che aveva indossato prima di lasciare la sua tenda.
«Si, Sebastian è appena andato a svegliare-» la frase di Finn fu interrotta da un urlo.
«Sebastian sei morto» urlò la voce di Blaine. Poco dopo i due ragazzi uscirono dalla tenda. Sebastian che scappava e Blaine, completamente bagnato, che lo inseguiva per tutto il campeggio mentre gli altri ridevano.
«Okay -David si mise in mezzo bloccando il riccio- Blaine, ora vai a prepararti. Avrai modo di farla pagare a Sebastian in un altro momento.» Blaine guardò male il suo amico che se la rideva, poi incrociò lo sguardo di Kurt che gli sorrise dolcemente. Annuì in uno sbuffo e poi rientrò in tenda per prepararsi.

Mezz'ora dopo erano tutti con lo zaino in spalla e diretti verso il lago. Non era molto lontano, circa venti minuti di camminata. Finn, Puck e i Niff erano vanti a tutti a dirigere il gruppo, Blaine invece era l'ultimo. Era ancora mezzo addormentato e non molto in vena di chiacchierare ancora. Sopratutto dopo il brusco risveglio che gli aveva dato Sebastian. Così si limitava a camminare, o meglio a trascinarsi, mentre osservava Kurt parlare di qualcosa con Rachel. E poi sorrise quando lo vide voltarsi e guardarlo. Lo vide dire qualcosa a Rachel e rallentare il passo fino a raggiungerlo.
«Ehi -lo salutò una volta al suo fianco- Ancora arrabbiato con Sebastian?» gli chiese divertito riuscendo a strappargli un sorriso.
«Oh.. sto già organizzando una vendetta -rispose divertito mentre Kurt lo guarda tra il confuso e spaventato- Nulla di pericoloso, giuro» aggiunse sulla difensiva facendo ridere Kurt e ridendo con lui. Poi iniziarono a parlare del rapporto che aveva con Sebastian e Blaine gli raccontò alcuni degli scherzi che si facevano sin da quando erano piccoli e Kurt quasi piangeva dalle risate pensando che nonostante tutto, i due avessero proprio una bella amicizia. Perché dai racconti di Blaine capì che c'erano sempre l'uno per l'altro. E poi arrivarono al lago. 
«Benvenuto nel nostro piccolo angolo di paradiso» disse Blaine osservando il lago davanti a loro. Non c'era molta gente lì, la maggior parte preferiva andare al mare, ma a loro piaceva trascorrere una giornata lì. Lontano da tutto e da tutti. Kurt lasciò il suo zaino accanto a quello di Blaine e osservò quello che Blaine aveva definito un angolo di paradiso. Era veramente spettacolare, sembrava una di quelle foto prese da internet. Un posto completamente immerso nella natura, la distesa d'acqua era circondata da enormi alberi. Uno era talmente grande che aveva un grosso ramo che dava sul lago. Ramo a cui era stata legata una corda usata poi per tuffarsi. E poi c'era un piccolo spiazzo di terra lì dove si erano poggiati loro, per lo più era tutta una zona ombreggiata a causa degli alberi. L'unico punto in cui si poteva prendere del sole  era all'estremità del pontile dove era ancorata anche una piccola barca in legno.
«Wow.. è davvero stupendo» disse Kurt guardandosi intorno e vedendo che quasi tutti si erano spogliati dai lori indumenti ed erano rimasti in costume. Sam si arrampicò sulla corda per poi tuffarsi in acqua, seguito dagli altri. Rachel, Mercedes e Quinn invece preferirono entrare normalmente. 
«Non vieni?» domandò Blaine dopo essersi tolto la maglia, notando che Kurt indossava ancora la camicia e non sembrava avesse intenzione di toglierla. 
«Per ora no -scosse la testa- Magari più tardi» disse, Blaine annuì e prese posto accanto a lui rinunciando all'idea di farsi un tuffo, almeno per il momento. Preferendo la compagnia di Kurt.

Kurt in qualche modo riuscì a capirlo, riuscì a capre che Blaine era rimasto solo per lui quando fino a pochi istanti prima sembrava intenzionato ad andare a farsi un bagno. Ma non disse nulla, gli sorrise e poi iniziò a parlare con lui. Era così facile parlare con Blaine, ridere e scherzare con lui. E poi avevano tante cose in comune ed era impossibile non andarci d'accordo. Parlarono finché Sebastian e Wes non richiamarono l'attenzione di Blaine, dicendogli di unirsi a loro insieme a Kurt. Ma Kurt scosse la testa convincendolo però a raggiungere gli altri. Poi lui andò sul pontile e si sedette sul bordo immergendo le gambe in acqua. Passarono così la giornata. A rilassarsi in quel piccolo angolo di paradiso. Si fecero il bagno, giocarono con la palla che Puck aveva portato, alcuni presero anche la barchetta e raggiunsero in centro del lago. Sul tardi mangiarono qualcosa e in molti si addormentarono all'ombra degli alberi. 
«Che stai facendo Blaine?» domandò confuso Kurt quando tornò dalla chiamata avuta con suo padre. Blaine gli fece segno di fare silenzio mentre recuperava uno dei contenitori che avevano usato per il cibo. E Kurt non ci mise molto a capire cosa stava facendo. lo vide riempire il contenitore con quella specie di fanghiglia che c'era a riva e poi avvicinarsi ad un Sebastian addormentato. E poi lo vide rovesciare l'intero contenuto sul volto del ragazzo che ovviamente si svegliò di scatto, urlando e svegliando il resto dei ragazzi che dormivano. Nick e Jeff scoppiarono a ridere coinvolgendo ben presto tutti gli altri mentre Blaine correva lontano dall'amico che lo inseguiva con il volto e i capelli ricoperti di fango.

Rientrarono tutti giusto in tempo per cenare. Anche quella sera avevano organizzato una festa lì al campeggio, ma nessuno di loro decise di parteciparci. Organizzarono un falò in spiaggia e arrostirono i marshmallow. Ovviamente bevvero, chi più, chi meno. E anche quella sera finirono per cantare tutti insieme, tutti tranne Kurt. Artie riprendeva ogni momento di quella piccola vacanza, intervistando a turno tutti i ragazzi, Warblers compresi. Brittany, Mike e Wes improvvisarono un balletto mentre Santana e Tina facevano il tifo per i rispettivi partner. Sam e Mercedes sparirono per un'oretta e le nuove direzioni commentarono la cosa avendo perfettamente capito che tra i due ci fosse qualcosa. Gli unici a non intervenire furono Puck e Quinn che si guardavano silenziosamente. Persino i Niff e Sebastian commentarono la cosa e Blaine e David tirarono uno schiaffo sulla nuca di Sebastian quando fece un commento vietato ai minori. E poi Artie, Mike, Tina, David e la sua ragazza si alzarono e salutarono tutti in quanto avevano deciso di partecipare ad una gita organizzata da proprietari del campeggio e quindi si sarebbero dovuti svegliare preso la mattina dopo. Sebastian e Wes decisero di fare un salto alla festa per vedere se c'era qualcuno da rimorchiare. Poi pian piano tutte le coppiette, ufficiali e non, iniziarono a ritirarsi. Rimasero così solo Kurt e Blaine.
«Tu non vai? -Chiese Blaine passandosi una mano tra i capelli e alzandosi sotto lo sguardo attento di Kurt che non riusciva a smettere di pensare a quanto avrebbe voluto toccare e giocare con i suoi ricci, sembravano così morbidi.- Kurt?» lo richiamò Blaine quando dopo qualche minuto non aveva ancora risposto alla sua domanda. Kurt scosse la testa e spostò lo sguardo sui suoi occhi, cercando di non perdersi anche in quelli.
«Tra un po'. Aspetto che Puck si addormenti, non voglio sentirlo di nuovo russare» spiegò per poi mordersi il labbro per impedire ad altre parole di uscire. Per impedirsi di chiedergli di restare con lui a fargli compagnia, di dirgli che la sera prima gli era piaciuto rimanere a parlare con lui fino a tardi.
«Okay» disse soltanto Blaine sorridendogli e tornando a sedersi al suo fianco.
«Non vai?» chiese poi Kurt confuso, cercando di nascondere quella sensazione di felicità che stava nascendo in lui all'idea che Blaine rimanesse lì solo per fargli compagnia.
«Resto a farti compagnia» disse poi Blaine tranquillo e Kurt cercò di non sorridere.
«Non devi restare solo perché resto io» disse poi, voleva che Blaine restasse ma non perché gli facesse pena e non voleva lasciarlo da solo.
«Resto perché voglio» gli disse soltanto Blaine sincero. Kurt gli sorrise.

«Perché non canti mai?» domandò Blaine di punto in bianco avendo notato quel particolare, avendo notato che Kurt non si unisse mai ai suoi amici quando cantavano. L'aveva fatto solo una volta sotto insistenza di Rachel, ma anche quella volta si era limitato a catare in coro con gli altri.
«Non è vero -provò a negare Kurt, ma Blaine lo guardò con un'espressione del tipo "a me non prendi in giro"- È solo che non faccio improvvisazioni di solito. L'ultima volta che l'ho fatto credevo fosse andata bene e invece ho rovinato tutto» spiegò spostando lo sguardo davanti a lui, guardando la luna riflettersi nel mare.
«Che intendi dire?» gli chiese confuso Blaine, facendosi automaticamente vicino a lui, tanto che le loro cosce si sfiorarono ed entrambi sentirono una scossa per quel breve contatto.
«Io e Rachel abbiamo fatto domanda per entrare alla NYADA. Abbiamo entrambi passato la prima selezione e abbiamo fatto l'audizione finale. Madame Tibideaux se ne occupava -iniziò a raccontare Kurt senza spostare lo sguardo. Blaine accanto a lui restava in silenzio ad ascoltarlo e lo osservava- Io e Rachel ci preparammo per giorni per quell'audizione. Sapevamo perfettamente cosa portare. Lei avrebbe cantato Don't rain on my parade da Funny Girl e io Music of the night dal musical Phantom of the Opera. -Blaine annuì quando Kurt fece una pausa e si voltò verso di lui per un secondo, prima di tornare a guardare il mare- All'ultimo decisi di cambiare dopo aver visto l'espressione di Madame Tibideaux. Era chiaro che tutti portassero quella canzone e io volevo farmi riconoscere. Così all'ultimo decisi di cantare Not the boy next door di-»
«The Boy from Oz -lo interruppe Blaine- La conosco» commentò.
«Era una scelta più azzardata, forse più esagerata ma che comunque mi rappresentava di più -riprese a parlare e Blaine tornò ad ascoltarlo, immaginandosi come sarebbe stata quella canzone cantata da Kurt- Credevo di essere andato bene, Madame Tibideaux mi fece i complimenti e mi disse anche che Hugh Jackman ne sarebbe rimasto colpito. -E se prima Blaine era curioso, adesso lo era anche di più. Ma non disse nulla, perché sapeva che quella storia non aveva un lieto fine- Credevo di avercela fatta, che ero dentro. E poi il girono dopo il diploma è arrivata la lettera. Non mi hanno preso» concluse, chiedendosi ancora cosa avesse sbagliato.
«Oh Kurt.. mi dispiace» disse sincero Blaine, poggiando una mano sulla sua spalla, come a dirgli "Io ci sono". Kurt si voltò verso di lui e mascherò tutto con un finto sorriso.
«Non faccio che chiedermi come sarebbero andate le cose se avessi rispettato il piano originale, se avessi cantato la canzone che avevo preparato per settimane.»
«Non potrai mai saperlo ed è inutile pensarci ora. Hai rischiato, hai fatto quello che in quel momento ritenevi più giusto e non c'è nulla di male in questo» 
«E a cosa è servito? Mi sono bruciato il mio futuro. Non ho neanche fatto domanda in nessun altro college. Avevo programmato di andare via da Lima dopo il liceo, desideravo New York e la NYADA così tanto che non ho pensato ad un piano B» la frustrazione nel tono di Kurt era più che evidente, si incolpava di tutto quello che era andato male.
«Kurt -lo richiamò con tono dolce, si alzò dal telo e si mise in ginocchio davanti a lui- quello che è successo non è la fine del mondo. Potrai riprovarci il prossimo anno se è quello che vuoi davvero. E puoi andare comunque a New York anche senza la NYADA, solo perché non sei stato preso non significa che dovrai restare in Ohio» Kurt scosse la testa, andare a New York senza un piano? No, non sarebbe stato da lui.
«Non posso fare le valigie e andare a New York come se nulla fosse» disse infatti.
«Perché no?»
«Perché non sarebbe da me, Blaine. Prima di fare una cosa valuto tutto attentamente, valuto i pro e i contro e non posso semplicemente partire per New York solo perché lo voglio» E solo in quel momento Blaine capì quanto lui e Kurt fossero simili, ma anche così diversi. Erano simili perché amavano le stesse cose, avevano più o meno gli stessi sogni e desideri. Ma erano completamente diversi. Kurt era uno che pianificava tutto, che pensava e ripensava alle cose prima di farle. Blaine era impulsivo, se voleva una cosa, la faceva senza penarci due volte. Si buttava a capofitto nelle cose senza pensare alle conseguenze.
«Non hai mai fatto una follia? Qualcosa solo per il gusto di farla?» domandò poi, anche se era abbastanza sicuro di conoscere la risposta.
«No. L'unica volta che ho preso una decisione d'impulso è stata all'audizione e guarda com'è finita» rispose infatti Kurt per poi guardare confuso Blaine alzarsi e porgergli una mano.
«Fai una piccola pazzia con me -gli disse Blaine mentre Kurt lo guardava sconcertato, con un sopracciglio alzato. E la sua espressione fece ridere Blaine- Solo fidati di me, okay?» aggiunse prima che Kurt potesse dire qualcosa. Si morse il labbro titubante e guardò la mano di Blaine ancora tesa verso di lui.

 

Ed ecco qui una seconda giornata al campeggio. Passano tutti insieme la mattinata al lago e Blaine e Sebastian si fanno degli scherzi.. E poi la sera la passano tutti insieme tra di loro, Kurt ancora una volta non si unisce a cantare però. E infatti, una volta rimasti soli, Blaine ne approfitta per chiedergli il perchè e Kurt si apre un po' di più con Blaine raccontandogli della sua audizione, Blaine prova a consolarlo e a fargli capire che quello che è successo non è la fine del mondo, che non c'è stato nulla di male nel rischiare e che comunque porta  riprovarci di nuovo. E poi alla fine gli propone di fare una piccola pazzia con lui, Kurt accetterà?

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Capitolo 12
*** 12. ***


phonto

«Che hai intenzione di fare?» domandò Kurt alzandosi anche lui in piedi, aggrappandosi alla mano di Blaine. Ignorò la scarica di brividi che sentì nell'afferrargli la mano. La mano di Blaine era forte e leggermente callosa, probabilmente perché suonava la chitarra, eppure così piacevole al tatto. Anche Blaine sentì la stessa scossa e realizzò che avrebbe voluto prendere Kurt per mano più spesso. La sua pelle era così liscia e morbida. Ed era calda. E si chiese se fosse normale provare tutte quelle sensazioni solo per una stratta di mano.
«Immagino che tu non abbia mai fatto il bagno di notte» disse soltanto, sciogliendo la presa sulla sua mano e sentendosi incredibilmente vuoto. Slegò il papillon e sfilò la maglietta che fece cadere a terra.
«Oh.. ecco io.. non credo che sia il caso» sussurrò titubante, spostando lo sguardo alle spalle di Blaine. Tutto pur di non guardare il ragazzo mezzo nudo davanti a lui. Ringraziò che fosse notte e che l'unica luce fosse quella proveniente dal fuoco ancora acceso.
«Forza Kurt.. cosa c'è di male? -lo spronò Blaine- Male che vada domani avremmo il raffreddore- aggiunse e forse non era stata la cosa giusta da dire, vista l'espressione di Kurt che era ancora più titubante- Fallo per me» disse poi sfoggiando per la prima volta con Kurt la sua faccia da cucciolo. Kurt lo guardò per un secondo. Non seppe se fosse per quello che aveva detto o per la sua espressione assolutamente irresistibile ma si arrese ed annuì facendo sorridere a trentadue denti Blaine. Si sbottonò la camicia e la posò accuratamente sul suo telo prima di tornare a guardare Blaine. Era la prima volta che si spogliava davanti a lui. E lo aveva fatto solo perché era buio e Blaine non avrebbe potuto vederlo veramente. E poi insieme corsero in acqua. Kurt si lasciò convincere a quella follia. Forse aveva soltanto bisogno di qualcuno come Blaine nella sua vita, qualcuno che gli facesse capire che andava bene ogni tanto lasciarsi andare e vivere la vita. E probabilmente anche Blaine aveva bisogno di qualcuno come Kurt nella sua vita, qualcuno che ogni tanto gli facesse capire che reagire d'impulso alle cose non era la cosa migliore da fare. Kurt e Blaine erano diversi, ma forse era proprio perché erano così diversi che avevano bisogno l'uno dell'altro. Solo che era ancora troppo presto perché anche loro lo capissero.

«Tu sei pazzo Blaine Warbler» esclamò Kurt una volta che uscirono dall'acqua e si asciugavano velocemente con il telo dove prima erano stati seduti, per fortuna non era bagnato per l'umidità dato che era vicino al fuoco. Kurt indossò velocemente la sua camicia. 
«Ammettilo che ti sei divertito» disse Blaine mentre infilava anche lui la sua maglietta e metteva il papillon aperto introno al collo.
«Okay okay va bene.. è stato.. divertente sì» confessò Kurt mentre Blaine sorrise soddisfatto e divertito mentre spegneva il fuoco.
«Forza andiamo che si è fatto tardi» disse Blaine dopo aver controllato l'orario sul telefono. Poi insieme tornarono verso le tende, facendosi luce con le torce dei telefoni dato che il sentiero non era illuminato.
«Buonanotte Blaine» disse Kurt prima di entrare nella tenda guardando il ragazzo al suo fianco. Poi decise di agire d'istinto per una volta nella sua vita, si spose verso di lui e lo baciò sulla guancia prima di rifugiarsi in tenda.
«Notte Kurt» sussurrò sorpreso e felice Blaine prima di entrare anche lui nella sua tenda.

«Perché sorridi così? Mi disturba il tuo sorriso» disse Sebastian quando Blaine rientrò in tenda, riuscendo a vedere il suo sorriso nonostante il buio.
«Non ti sei trovato nessuno questa sera alla festa?» evitò la domanda Blaine spogliandosi velocemente per mettersi nel suo sacco a pelo. Sapeva che se avesse spiegato il motivo del suo sorriso, se gli avesse detto che sorrideva in quel modo solo perché Kurt aveva fatto un bagno con lui e lo aveva baciato sulla guancia, lo avrebbe preso in giro fino alla morte. 
«Il fatto che io sia già qui a dormire da solo non significa che non abbia trovato nessuno da farmi -ammiccò Sebastian accendendo la torcia del suo telefono per guardare l'amico che in quel momento era di spalle con solo i boxer addosso che aveva appena indossato.- Sai è un vero peccato che tu non voglia divertiti un po' con me» aggiunse con malizia guadagnandosi una cuscinata da Blaine che ormai non era neanche più in imbarazzo quando Sebastian se ne usciva con commenti del genere.
«Buonanotte Sebastian» disse soltanto spegnendo la torcia tel telefono del suo amico e infilandosi nel sacco a pelo. 

La mattina successiva Kurt si svegliò presto come al solito e andò a fare una lunga passeggiata con Rachel. La ragazza lo aveva rapito perché voleva parlare un po' con lui senza che nessuno li disturbasse. Voleva passare un po' di tempo solo con lui per parlare, parlare davvero. Da quando erano partiti non erano mai riusciti a farlo veramente. Avevano sempre spettegolato, ma quando Rachel iniziava a parlare con Kurt di se stesso, lui in qualche modo riusciva sempre a sviare l'argomento. Coinvolgendo altri nella discussione o raggiungendo qualcuno. Per questo quella volta Rachel si assicurò che non sarebbe potuto sfuggire alle sue domande.
«Allora signorino -iniziò, prendendolo sottobraccio mentre camminavano per il paesino vicino al campeggio- cosa c'è tra te e il ricco?» domandò con un sorriso malizioso.
«Non c'è niente tra me e Blaine -negò fin troppo velocemente Kurt guadagnandosi un pizzico sul braccio da parte di Rachel.- Ma sei impazzita?» domandò quasi sconvolto massaggiandosi il punto pizzicato.
«Tu non mi mentire e io non ti pizzico» alzò le spalle con nonchalance.
«Siamo solo amici Rach, lo sai» rispose poi Kurt fermandosi al centro della piazza di quel paesino.
«Amici?» alzò un sopracciglio e lo guardò come a dire "a me non prendi in giro".
«Si, amici. E poi ho un ragazzo e lo sai» Rachel alzò gli occhi al cielo. Sapeva che il suo amico stesse insieme a Chandler, ma sapeva anche che quel ragazzo per quanto tenesse a Kurt, non era quello giusto per lui e che Kurt non era davvero preso da Chandler, ci teneva ma non ne era innamorato. E poi il fatto che fosse impegnato non significava che non potesse provare qualcosa per qualcun altro.
«Quindi mi vuoi dire che non ti piace? Neanche un po'?» insistette ancora, sapendo che Kurt stava per cedere, che non sapeva tenere nascosto nulla a lei, non a lungo.
«E anche se fosse? -domandò facendole capire che sì, Blaine gli piaceva- Cosa cambierebbe? A fine estate io andrò via e lui resterà qui. E poi c'è Chandler. Tengo a lui e a lui piaccio molto e ci tiene a me. Quindi si, io e Blaine siamo solo amici e amici resteremo fino alla fine dell'estate. Poi lui andrà avanti e si dimenticherà di me» e Rachel non disse più nulla, perché anche se Blaine le sembrava preso da Kurt tanto quando Kurt lo era di Blaine, lei non conosceva veramente il ragazzo e non poteva sapere come sarebbero andate le cose finita l'estate. E conosceva Kurt, non si sarebbe mai buttato in qualcosa senza sapere dove sarebbe caduto.

Blaine si svegliò tardi come sempre. Uscì dalla tenda stropicciandosi gli occhi e sbadigliando mentre il suo sguardo vagava tra tutti i presenti e l'assenza di Kurt la notò subito. Solo dopo si accorse che oltre a lui mancava anche Rachel. Rimase un po' in disparte, intervenendo alla conversazione solo quando interpellato. Osservò Sebastian confabulare qualcosa con Santana, ma decise che non voleva sapere i dettagli, così quando Nick lo richiamò e gli chiese se voleva unirsi a lui, Jeff, Finn, Puck e Sam a giocare a calcetto decise di accettare. Fecero Warblers contro Nuove direzioni. Toccava a Blaine stare in porta quando Kurt e Rachel fecero ritorno. Blaine si distrasse e non parò la palla che tirò Puck, anzi rimase immobile al centro della porta a salutare Kurt con un sorriso sulle labbra. Nick e Jeff si guardarono e sospirano, dandosi uno schiaffo sulla fronte, il loro amico era proprio andato per Kurt.
«Io mollo» disse poi allontanandosi dalla porta improvvisata sotto le lamentele dei suoi amici che provarono a convincerlo a restare, ma Blaine non li sentì più. Arrivò Wes a dargli il cambio alla fine mentre lui raggiungeva Kurt e lo salutava.

«Solo amici eh?» domandò Rachel all'orecchio di Kurt quando vide Blaine mollare tutto quello che stava facendo solo per raggiungerlo. 
«Smettila» le disse leggermente rosso spingendola via e cercando di tornare ad avere un colorito normale quando Blaine gli fu accanto.
«Ehi.. che avete fatto tu e Rachel?» gli chiese Blaine sorridendogli, non riuscendo a non pensare a quando le labbra di Kurt si erano posate sulla sua guancia la notte prima.
«Siamo stati a fare una passeggiata nel paesino qui vicino -si strinse nelle spalle- Non sapevo che giocassi a calcetto» disse poi voltandosi un attimo verso gli altri che giocavano ancora.
«Non ci gioco solitamente infatti -rispose Blaine passandosi una mano tra i capelli- Serviva solo una terza persona per equilibrare le squadre, non avevo nulla di meglio da fare» si strinse nelle spalle, lasciando la frase in sospeso: "Non avevo nulla di meglio da fare finché non sei arrivato tu". Ma in qualche modo quelle parole arrivarono comunque a Kurt, forse per il sorriso che Blaine gli rivolse.
«Porcellana, hobbit -Santana si mise in mezzo ai due e circondò le spalle di entrambi con le braccia- con gli altri andiamo in spiaggia. Vi unite a noi o restate a fare da Cheerleader a quei sei?» 

Una volta giunti in spiaggia, Kurt e Blaine si separarono. Kurt fu chiamato in disparte da Mercedes e poi i due forno raggiunti da Rachel e come abituati a fare durante i loro pigiama party iniziarono a parlare di tutto. Rachel parlò di Finn, Mercedes di Sam, Kurt invece non disse nulla. Non voleva ancora ammettere a se stesso che aveva iniziato a provare qualcosa per Blaine. 
Blaine intanto era andato a farsi un bagno con Sebastian e gli altri. E ogni volta che si distraeva a guardare Kurt un po' troppo a lungo, Sebastian lo schizzava richiamando così la sua attenzione. Non molto dopo in spiaggia giunsero anche i calciatori e si unirono tutti insieme per un lungo bagno. Tutti tranne il trio che continuava a parlare indisturbato.
«Ehi Blaine, posso chiederti un consiglio?» domandò Sam uscendo con lui mentre gli altri erano ancora in acqua. Blaine si voltò confuso verso il biondino mentre si tamponava i ricci con l'asciugamano, poi annuì.
«Dimmi tutto» gli sorrise tranquillo stendendo il telo per terra e sedendosi sopra, Sam lo imitò e prese posto al suo fianco.
«Ecco allora, so che può sembrarti strano. Ma avevo bisogno di un parere esterno -disse il biondino e Blaine annuì facendogli segno di continuare- allora, ecco c'è una ragazza che mi piace» iniziò a dire Sam e Blaine lo interruppe subito, capendo chi fosse la ragazza in questione.
«Mercedes?» domandò per poi ridacchiare per l'espressione stupita del ragazzo.
«È così evidente?» domandò poi Sam grattandosi la nuca imbarazzato e voltandosi per guardare la ragazza ancora intenta a parlare con Rachel e Kurt. Anche Blaine guardò in quella direzione, ma non guardò Mercedes.
«Abbastanza -sorrise- Credo che l'abbiano capito un po' tutti che ci sia qualcosa tra di voi» disse tranquillo e Sam annuì.
«Oh quindi un po' come tra te e Kurt» commentò subito, non perdendo l'occasione per poi sorridere nel vedere Blaine arrossire a quel commento. Sam conosceva poco Blaine, ma in quei giorni ci aveva abbastanza legato e gli piaceva. E un po' faceva il tifo per i due. Non capiva perché Kurt si ostinasse a stare con Chandler quando era più evidente che fosse preso da Blaine. Ma non disse altro, sopratutto perché Blaine evitò l'argomento tornando a parlare di Mercedes.
«Quindi cosa mi volevi chiedere? Se volevi chiedermi se penso che ricambi allora la mia risposta è sì.» Sam sorrise, consapevole che Mercedes provasse le sue stesse cose.
«No, non volevo sapere quello. È solo che ho paura di rovinare anni di amicizia. Dopo la storia con Quinn dissi a me stesso: basta con storie con le ragazze del glee» stava dicendo Sam quando Blaine lo interruppe.
«Aspetta tu e Quinn?» domandò confuso non immaginandosi che quei due fossero stati insieme in passato.
«Già -sorrise imbarazzato Sam- Stavamo insieme finché lei non mi ha tradito con Finn»
«Finn e Quinn? Ma lui non sta con Rachel?» Blaine era sempre più confuso e Sam rise per la sua confusione per poi spiegargli brevemente tutte le storie che c'erano state nel loro gruppo in quegli anni e Blaine di certo non si aspettava tutto quello.
«Secondo me ci dovresti provare» disse poi Blaine dopo aver sentito tutte le storie e di come negli ultimi mesi si fossero sviluppate le cose tra lui e Mercedes.
«Lo credi davvero? -domandò- Lei a Settembre andrà a Los Angeles e io dovrò fare l'ultimo anno, non voglio bloccarla e impedirle di realizzare a pieno il suo sogno solo per aspettarmi» spiegò Sam mordendosi il labbro e Blaine annuì, riuscendo a capire le sue paure.
«Perché non lasci a lei questa scelta? Parla con lei dei tuoi dubbi e delle tue paure. Godetevi questa estate insieme e al resto ci penserete dopo» Sam annuì mentre vide gli altri uscire dall'acqua e raggiungerli.
«Grazie amico» disse poi dandogli una pacca sulla spalla.

 

Alla fine la piccola pazzia era un semplice bagno di notte, che magari per Blaine non era nulla i che ma per Kurt invece era anche troppo. Insomma non solo doveva fare il bagno al mare in piena notte, ma avrebbe anche dovuto spogliarsi davanti a Blaine. Ma non riesce a dirgli di no e si lascia convincere, in parte proprio perché è notte e quindi Blaine non lo avrebbe potuto veramente vedere bene. Si diverte anche insieme a Blaine e arrivato il momento dei saluti si lasca guidare dall'istinto e lo bacia sulla guancia, questo piccolo gesto ha però reso molto felice Blaine che non riesce a non sorridere attirando per sino l'attenzione di Sebastian una volta rientrato in tenda. E poi Rachel riesce a fare confessare Kurt, certo non lo ammette del tutto ma non lo nega e lascia intendere il suo palese interesse per Blaine, anche se continua a rifugiarsi nella sua relazione con Chandler, forse più che altro spaventato dalla distanza che ci sarebbe una volta finita l'estate. E mentre Kurt cerca di negare anche a se stesso i propri sentimenti, Blaine non si fa alcun problema a dimostrare il suo interesse, cercando sempre Kurt tra il gruppo e lasciando quello che stava facendo solo per andare da lui. Comunque anche l'ultimo giorno al campeggio è orami iniziato, ma non è ancora finito. Cosa pensate accadrà in queste ultime ore prima di tornare a Cape Coral?

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Capitolo 13
*** 13. ***


phonto

Passarono l'ultima sera alla festa in spiaggia organizzata dal campeggio. Era comunque una serata tranquilla, c'era musica, cibo, una zona riservata a chi si voleva rilassare un po' dove erano stati sistemati diversi cuscini intorno ad un enorme fuoco. La maggior parte di loro era in pista a ballare, poi c'erano Kurt, Blaine, Finn e Rachel che erano seduti tra i cuscini a parlare tranquillamente tutti e quattro insieme.
«Quelli non sono Sam e 'Cedes?» domandò Kurt riconoscendo i due amici in lontananza. Si erano isolati da tutti e si tenevano per mano mentre camminavano.
«Forse si sono allontanati per palare -disse Blaine stringendosi nelle spalle mentre gli sguardi di Kurt e Rachel si posarono su di lui.- Cosa?»
«Cosa ne sai tu?» chiese Rachel mentre Finn assisteva confuso alla scena.
«Sam è venuto a chiedermi consiglio questo pomeriggio» si strinse nelle spalle.
«Consiglio per cosa?» chiese confuso Finn e Rachel gli disse che gli avrebbe spiegato dopo, ora era troppo importante capire cosa stava accadendo tra i due che si erano fermati vicino la riva.
«E che gli hai detto?» domandò curioso Kurt, guardando Blaine ma continuando a guardare i due amici con la coda dell'occhio.
«Di parlare con lei della loro situazione e di godersi l'estate insieme» rispose un po' titubante, sperando di non aver detto nulla di sbagliato, ma poi vide Kurt sorridergli e alzare la mano come a dargli il cinque.
«Bravo il mio Blaine -disse Kurt con entusiasmo mentre Blaine alzava la mano e la faceva scontrare con la sua. Poi realizzò come lo avesse chiamato e arrossì di colpo- Cioè non volevo dire mio -balbettò confusamente mentre Rachel rideva al suo fianco- Lo so che non sei mio. Ecco io-»
«Tranquillo Kurt -anche Blaine rise, posò una mano sul ginocchio del ragazzo per rassicurarlo- Ho capito che intendevi» disse sorridendogli dolcemente. Ma quel momento durò poco perché Sam baciò Mercedes e Rachel esultò trascinando Kurt con sé.

E quando tutti tornarono nelle proprie tende a fine serata, Kurt e Blaine rimasero ancora un po' sulla spiaggia. Bastò che si guardassero per capire che anche l'altro voleva restare un po' solo in compagnia dell'altro come le ultime due sere, non ci fu bisogno di dire nulla. Non c'era più alcuna musica, il fuoco era ancora acceso ed erano rimasti tutti i cuscini. Ora loro erano stesi, l'uno accanto all'altro a guardare le stelle.
«Tu e Rachel siete sempre stati amici?» domandò Blaine girando la testa per guardare Kurt.
«Io e Rachel? -domandò divertito, trattenendo una risata- Non esattamente. All'inizio ci odiavamo quasi. -anche lui si girò a guardare Blaine e rise per la sua espressione- Okay forse odiare non è proprio il termine esatto, ma non ci sopportavamo» Anche Blaine si mise a ridere, si leccò le labbra e lo guardò, perdendosi per un attimo nei suoi occhi nonostante il buio.
«Come mai?» chiese curioso.
«Beh hai visto anche tu com'è Rachel. Quando l'ho conosciuta era dieci volte peggio, litigavamo per tutti gli assoli e per..-fece una pausa e si morse il labbro mentre Blaine aspettava che continuasse- Finn» aggiunse poi sottovoce che Blaine quasi faticò a sentirlo.
«Finn? Tuo fratello Finn?» chiese per conferma.
«Si, lui. Ma all'epoca non era mio fratello e io avevo una cotta per lui e sapevo che anche Rachel avesse una cotta per lui e quindi litigavamo» raccontò completamente in imbarazzo, con le guance rosse. Ringraziò di trovarsi al buio e che quindi Blaine non avrebbe potuto notarlo.
«Oddio..-sussurrò cercando di non scoppiare a ridere- Tu con una cotta per Finn» sussurrò divertito iniziando però a ridere, non riuscendo più a trattenersi. Kurt lo colpì sulla spalla fingendosi offeso ma ciò incrementò solo le risate di Blaine che iniziò a rotolare tra i cuscini.
«In mia difesa posso dire che era perché mi era amico quando nessuno lo era e mi difendeva dai bulli della scuola» spiegò ricordando di quelle volte in cui Finn era intervenuto difendendolo dalle prese in giro dei bulli solo perché aveva un modo stravagante di vestire, perché aveva una voce troppo poco maschile, perché aveva gusti diversi e non sembrava volerlo nascondere. E quando Blaine sentì nominare la parola "bulli" smise di colpo di ridere e divenne improvvisamente serio.
«Eri vittima di bullismo a scuola?» domandò poi con un tono misto tra lo spaventato e l'arrabbiato. Anche Kurt cambiò tono, notando il cambiamento di Blaine.
«L'Ohio è un paese ancora molto chiuso e non era facile essere l'unico gay dichiarato della scuola. Sopratutto con il mio aspetto, la mia voce e i mie atteggiamenti che lo rendevano fin troppo evidente -raccontò con un po' di dolore nella voce- Non sono stati anni facili, ma grazie ai ragazzi del Glee sono riuscito ad andare avanti. Quando il bullismo è iniziato ad essere più intenso, non mi lasciavano mai solo. Poi l'ultimo anno il capo dei bulli ha cambiato scuola e tutto è diventato più facile -Blaine annuì, ma rimase in silenzio. Non stava più guardando Kurt. Si era girato e fissava un punto indefinito nel cielo.- Va tutto bene Blaine?» domandò poi confuso, aveva detto qualcosa di sbagliato?

«Anche io ero vittima di bullismo -mormorò Blaine dopo diversi minuti dove Kurt era rimasto in silenzio aspettando che fosse Blaine a parlare.- Io, Wes e David andavamo nella stessa scuola mentre Seb va in una scuola in città con i Niff. Il primo anno fu tranquillo, poi feci coming out e quando tornai a scuola era tutto diverso. Wes e David furono gli unici a rimanere al mio fianco, gli altri sparirono completamente. E poi iniziarono le prese in giro, gli spintoni ma nessuno sembrava accorgersi di nulla -Kurt annuì, nessuno meglio di lui poteva capirlo. Ma non disse nulla, lasciò che Blaine continuasse a parlare- Ne parlai a casa, o almeno ci provai ma non capirono veramente la situazione -fece una pausa e si morse il labbro mentre continuava a fissare il cielo. Kurt allungò automaticamente una mano verso di lui e cercò quella di Blaine per stringerla. Rimase stupito quando Blaine fece intrecciare le loro dita e strinse la presa- Più tempo passava, più la situazione peggiorava fino a quanto non è arrivata la sera del ballo. Era il 27 aprile ed era stato organizzato un Sadie Hawkins. Wes e David andarono con le loro ragazze dell'epoca e io mi unii a loro anche se non avevo nessun accompagnatore. Ma non me ne importava, volevo solo godermi quella sera con i miei amici. -Kurt strinse la presa sulla sua mano, sapeva che quello che Blaine gli stava per dire non era facile. Lo capì da come si incrinò la sua voce, da come le sue spalle di irrigidirono.- Ero stato tutto il tempo insieme agli altri, ma poi ci fu un lento e approfittai di quel momento per andare in bagno. -Blaine chiuse gli occhi al ricordo mentre sentiva quello di Kurt su di lui- Il gruppetto che mi aveva preso di mira mi raggiunse. Iniziarono con i soliti spintoni ai quali provai a sfuggire. Ma loro erano in quattro ed erano il doppio di me. Uno di loro mi sbatté contro il muro. Il colpo fu talmente forte che mi mancò l'aria -la voce di Blaine tremò, così come il suo copro e Kurt si sentì male. Pensava di aver passato l'inferno in quegli anni, ma mai nessuno si era spinto a tanto con lui- Il resto sono solo ricordi confusi. Due di loro mi tenevano fermo mentre uno mi picchiava e il quarto faceva da palo. Provai a reagire, ma gli altri erano più forti ed io ero completamente bloccato. Poi quello che mi picchiava prese una mazza da scopa che era rimasta in bagno -deglutì al solo pensiero di quello che sarebbe potuto succedere, di quello che volevano fargli- Ero stanco, avevo la vista sfocata ed ero senza forze, ma quando capii le loro intenzioni, iniziai a dimenarmi più di prima e non so come riuscii a liberarmi dalla presa di uno di loro. Non ebbi il tempo di fare altro perché quello che faceva da palo avvisò gli altri che stava arrivando qualcuno. Mi spinsero forte contro il muro, inciampai in uno di loro e credo si aver sbattuto allo spigolo. L'ultima cosa che ricordo è Wes correre verso di me e urlare a David di chiamare l'ambulanza mentre quei quattro scappavano.» Kurt non ci pensò due volte prima di farlo girare verso di lui e stringerlo in un abbraccio. Non immaginava che Blaine aveva passato tutto quello. Era sempre stato contro la violenza, eppure in quel momento voleva solo farla pagare a qui ragazzi che avevano fatto passare a Blaine l'inferno. Nessuno se lo meritava, soprattutto non una persona speciale tanto quanto lo era Blaine. 
«Mi dispiace così tanto Blaine» sussurrò stringendolo forte a lui mentre Blaine ricambiava l'abbraccio, sentendosi al sicuro tra quelle braccia. Sentendosi bene come mai si era sentito.
«Mi risvegliai in ospedale una settimana dopo, ci rimasi per un mese per riprendermi del tutto dalle ferite e.. non trovai più il coraggio di tornare a scuola -ammise. Diceva a tutti che l'aveva lasciata perché voleva fare il cantante e quindi non gli serviva un diploma. La verità era un'altra però. E la conoscevano solo i suoi amici e la sua famiglia. E ora la conosceva pure Kurt, perché Blaine sapeva di potersi fidare di lui.- Wes e David denunciarono l'accaduto. I ragazzi furono espulsi e mandati in riformatorio. Eppure non mi sentivo al sicuro a tornare lì. Provai a cambiare scuola e andare alla stessa di Sebastian, Nick e Jeff ma il risultato fu lo stesso. E così dato che non mi serve un diploma per quello che voglio fare ho deciso di lasciare»  spiegò stringendosi nelle spalle e staccandosi dall'abbraccio di Kurt, tornando a fissare il cielo.
«Sei davvero forte Blaine -gli disse Kurt sincero- Hai passato l'inferno e sei riuscito a lasciartelo alle spalle continuando a vivere la tua vita» Blaine accennò un sorriso e si girò verso Kurt resistendo all'improvvisa voglia di baciarlo. Non se lo poteva permettere, Kurt aveva un ragazzo.
«Credo di essere riuscito a superare tutto, a parte non riuscire a tornare a scuola, solo grazie ai ragazzi. Non mi hanno mai lasciato solo nel periodo di convalescenza. Erano diventati quasi insopportabili -scherzò per alleggerire la tensione e Kurt accennò una risata.- Mio fratello tornò a Cape Coral e rimase finché non mi dimisero dall'ospedale. Non avevo più momenti di tranquillità dato che nessuno mi lasciava un secondo da solo. Sopratutto Wes e David che si sentivano in colpa per non essere intervenuti prima, ci ho impiegato un mese a farli capire che ero vivo solo grazie a loro e che non dovevano sentirsi in colpa. Credo che ancora oggi si addossano la colpa di quello che è successo» Ora Blaine era più sereno, più tranquillo rispetto a quando stava raccontando l'accaduto e Kurt lo notò, tranquillizzandosi a sua volta.
«Hai davvero degli ottimi amici» commentò Kurt sorridendo. Sin da quando li aveva conosciuti aveva pensato fossero dei buoni amici per Blaine, ma solo in quel momento si rese davvero conto di quanto quei sei ragazzi fossero davvero legati.
«Già.. sono davvero fortunato ad averli»

Rimasero a parlare a lungo quella sera, più a lungo del solito. Spostarono l'argomento su qualcosa di più leggero e divertente e quasi non si resero conto che era ormai l'alba. Così Blaine si alzò dai cuscini e porse una mano a Kurt proponendo di dormire un paio d'ore prima di partire per tornare a Cape Coral. Si separano solo una volta arrivati alle proprie tende salutandosi con un sorriso. Kurt rimase confuso quando al posto di Puck, in tenda trovò Mercedes. Ma non si fece troppe domande. Si stese dentro il suo sacco a pelo e ripensò a quello che era successo quella notte. Spere che Blaine si era confidato con lui gli scaldava il cuore, anche se provava ancora rabbia per quello che gli aveva raccontato. E poi si erano abbracciati. Certo era stato lui a fare la prima mossa, ma Blaine aveva ricambiato. E Kurt non si era mai sentito così bene per un abbraccio. Amava gli abbracci che gli dava sua madre quando era piccolo, amava quei pochi abbracci che si scambiava con suo padre. Ma abbracciare Blaine era diverso, diverso ma bello. Dannatamente bello. Così bello che avrebbe voluto trovarsi di nuovo tra le sue braccia. Ma poi si ricordò di Chandler e si sentì in colpa per quei pensieri. Nel frattempo, anche Blaine non faceva altro che ripensare a quell'abbraccio. A come si fosse sentito a casa tra le braccia di Kurt. E con quel pensiero si addormentò.

 

E con questo capitolo si chiude ufficialmente il campeggio, dal prossimo torneranno tutti a Cape Coral. Kurt e Blaine hanno passato un'altra notte insieme sotto le stelle a parlare tra di loro e questa volta è stato Blaine ad aprirsi con lui, confidandogli qualcosa che non ha detto a nessuno. E poi si sono abbracciati, o meglio è stato proprio Kurt a farlo. Adesso sappiamo il vero motivo per cui Blaine ha lasciato la scuola e come mai tempo prima se l'era presa con Sebastian per quella piccola rissa.. comunque ora in campeggio è finito anche se per fortuna la vacanza delle New Direction ancora no. Cosa accadrà ora che torneranno tutti a Cape Coral? 

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Capitolo 14
*** 14. ***


phonto

La mattina successiva fu abbastanza traumatico per tutti svegliarsi presto, soprattutto per Kurt e Blaine che erano andati a dormire solo un paio di ore prima. Dormirono per tutto il viaggio di ritorno mentre David guidava in compagnia di Sam, l'unico rimasto sveglio del gruppo. Si riposarono per il resto della giornata, in particolare modo Blaine che quella sera avrebbe dovuto lavorare. E nonostante Kurt fosse stanco e volesse andare a letto presto quella sera, riuscì a convincere Rachel ad accompagnarlo al locale dove si esibiva Blaine in quanto non voleva perdersi la sua esibizione. Rachel non fece molte domande sul perché Kurt volesse andare, si limitò ad accompagnarlo chiedendosi quando il suo amico avrebbe aperto gli occhi e avrebbe ammesso a se stesso i suoi veri sentimenti. Parlarono di Sam e Mercedes che quel pomeriggio avevano ufficializzato la loro storia, parlarono di Quinn e Puck e Kurt le raccontò di come l'ultima notte tornato in tenda avesse trovato Mercedes al posto di Puck. Prestarono attenzione a Blaine che Kurt trovava sempre più spettacolare. Quella sera litigò anche con Chandler che aveva visto i video postati da Artie, video in cui Kurt era quasi sempre accanto a Blaine. Video in cui i due ragazzi scherzavano ed erano sempre vicini. Chandler gli chiese chi fosse quel ragazzo e non riuscì a fidarsi totalmente quando Kurt gli disse che era un amico e così litigarono. E poi nei giorni successivi Chandler divenne fin troppo appiccicoso e presente. Gli scriveva in continuazione, voleva sapere ogni minima cosa che facesse Kurt e se non gli rispondeva per più di dieci minuti lo chiamava. E Kurt stava davvero iniziando a non sopportare quella situazione, era in vacanza non poteva certo stare attaccato al suo telefonino. Voleva divertirsi con i suoi amici, vecchi e nuovi. E per questo decise di spegnere il telefono quando era in compagnia, soprattutto, di Blaine, cosa che ormai capitava più spesso. Passavano le giornate in spiaggia, oppure in piscina nella casa che avevano affittato o da Sebastian. Kurt non si perdeva un'esibizione di Blaine. Trovava sempre qualcuno con cui andare le sere al locale e la domenica andò con tutti i suoi amici al luna park.

 

Quella mattina, come ormai accadeva sempre, i due gruppi di amici si unirono per fare un giro sulle giostre tutti insieme. Kurt e Blaine sedevano sempre sul seggiolino accanto all'altro e non era un caso. Quel weekend passato in campeggio li aveva uniti molto, si erano aperti e avevano dato all'altro la possibilità di avvicinarsi ancora di più. E nessuno dei due faceva entrare nella sua vita qualcuno con la stessa facilità con cui avevano fatto con l'altro. Arrivato il momento delle esibizioni, Kurt e le New Direction andarono a guardare i loro amici esibirsi e dopo la prima esibizione dei Warblers, Blaine rimase sul palco e gli altri raggiunsero le New Direction per supportare Blaine. E una volta finito il suo turno tutti tornarono a casa, tutti tranne Blaine e Kurt che decisero di andare sul pontile dove lo aveva portato Blaine quando si erano appena conosciuti a guardare il tramonto. Parlarono e scherzarono, si raccontavano aneddoti sui loro amici e ridevano. E poi mentre tornavano a casa di Kurt dove avevano organizzato l'ennesima grigliata tutti insieme iniziarono una discussione su chi fosse meglio tra Katy Parry e Lady Gaga. Kurt non era mai stato più spensierato di così, il telefono ancora spento nella tasca dei suoi pantaloni e Blaine che rideva al suo fianco. E poi quella spensieratezza fu spazzata via. Smise di ridere di colpo e divenne improvvisamente serio quando arrivato a casa trovò sull'uscio della porta Chandler. Anche Blaine al suo fianco smise di ridere e si irrigidì nel vedere il nuovo arrivato, riuscendo in qualche modo a capire che fosse il ragazzo di Kurt.
«Chandler! -esclamò Kurt sorpreso, allontanandosi istintivamente di qualche passo da Blaine. Gesto che ferì il ragazzo- Cosa ci fai qui?»

Entrarono tutti e tre in casa e quando Blaine ebbe la conferma che Chandler fosse il ragazzo di Kurt fu tentando di andarsene, ma poi arrivò Sebastian che lo trascinò con sé provando a distrarlo dalla nuova presenza. Sapeva che Blaine provasse qualcosa per Kurt. Tutti avevano notato quanto intimo fosse il loro rapporto e Sebastian che conosceva Blaine meglio di chiunque altro sapeva che quella era più di una stupida cotta, che quella volta era diversa da tutte le precedenti cotte che aveva avuto Blaine. Kurt si allontanò con Chandler e cercò in tutti i modi di evitare una litigata perché dopo quella giornata era l'ultima cosa che voleva. Così assecondò il suo ragazzo restando con lui senza unirsi veramente ai suoi amici. Era sempre così con Chandler. Ogni volta che uscivano con i suoi amici, restavano sempre in disparte. Ed era per questo che Kurt non univa spesso le due cose. O usciva con i suoi amici o si vedeva con Chandler. Eppure mentre quella sera era con Chandler che non faceva altro che parlare e raccontargli il viaggio che aveva fatto per raggiungerlo, Kurt non riusciva a non guardare Blaine che poco più in là rideva e scherzava con gli altri. E ogni tanto Blaine alzava lo sguardo e gli sorrideva tristemente, desiderando che Kurt fosse a scherzare con lui.
«Ehi» mormorò Blaine accennando un sorriso quando verso fine serata vide Kurt raggiungerlo. Chandler era appena andato a dormire, avevano messo una brandina nella stanza di Kurt dove Chandler avrebbe dormito per i prossimi giorni, stanco dal viaggio. Kurt invece decise di fermarsi ancora un po' con gli altri, felice che Blaine fosse ancora lì.
«Ehi» sussurrò di rimando sedendosi accanto a lui. Non si dissero altro. Blaine voleva chiedergli di più di Chandler, perché ora che era lì il ragazzo di Kurt era diventato più reale, ma allo stesso tempo temeva le risposte che poteva ricevere e così non disse nulla. Kurt l'ultima cosa che voleva era parlare dell'improvvisata del suo ragazzo con qualsiasi persona, sopratutto con Blaine. Così rimasero l'uno accanto all'altro, senza dire nulla, ad ascoltare le conversazioni dei loro amici.

Erano passati due giorni, due, da quando Chandler era arrivato e Kurt già non ne poteva più. Se un tempo gli piacevano le attenzioni che gli rivolgeva il suo ragazzo, ora si sentiva solo soffocare. Chandler in quei due giorni non lo aveva mai lasciato da solo. Se Kurt si allontanava per fare due passi, Chandler lo seguiva. Se stava parlando con Rachel, Chandler si aggiungeva e trovava una scusa per restare solo con Kurt. Ci mancava poco che lo seguisse anche quando doveva andare in bagno. E da quando era arrivato quella domenica, Kurt non era più riuscito a passare del tempo con Blaine. Certo passavano le giornate insieme dato che i due gruppi si erano uniti ufficialmente e facevano ormai tutto insieme, ma Chandler era sempre fin troppo presente e Kurt non riusciva mai a stare da solo, neanche con suo fratello. Lunedì non era neanche riuscito ad andare a vedere Blaine al locale. E Kurt ci aveva anche provato a trovare un compromesso, ad accogliere il suo ragazzo in quella vacanza, ma Chandler glielo rendeva impossibile. Per questo motivo quel mercoledì mattina non ce la fece più a trattenersi.
«Cristo Chandler, non ti sopporto più» urlò contro il ragazzo all'ennesima richiesta. E Kurt non voleva alzare la voce, non voleva che andassero così le cose. Ma la sua pazienza era esaurita e l'affetto che provava per il suo ragazzo sembrava essere sparito. Se fino a quel momento aveva sempre cercato di vedere le cose positive, le cose che gli piacevano del loro rapporto per non mandare all'aria anche la loro relazione, in quel momento gli venivano solo in mente tutti i motivi per lasciarlo e mettere fine alla loro storia. Aveva sempre saputo che Chandler non era il ragazzo giusto per lui. Se lo fosse stato non avrebbe iniziato a provare qualcosa per Blaine, anche se ancora si rifiutava di ammetterlo a se stesso. Se Chandler fosse stato il ragazzo giusto per lui sarebbe stato felice di quella sorpresa e non scocciato. Se fosse stato il ragazzo giusto per lui avrebbe fatto di tutto per sentirlo il più possibile nonostante fosse in vacanza con i suoi amici e lui ancora a Lima. E questi erano solo alcuni dei motivi per cui Kurt era consapevole che Chandler non era quello giusto.
«Ti rendi conto che da quando sei arrivato non mi hai lasciato respirare un attimo? -domandò stanco di tutto quello- Ti sei imbucato nella mia vacanza, con i miei amici -disse soffermandosi sui termini "mia" e "miei"- E me la stai rovinando. Mi stai impedendo di passare del tempo con loro sapendo benissimo che dopo l'estate ci separeremo» Chandler abbassò lo sguardo, in parte ferito, in parte consapevole che Kurt avesse ragione. Quando gli piaceva qualcuno diventata appiccicoso e possessivo, non era mai stato bravo in questo. E quando aveva visto che Kurt, il suo ragazzo, aveva stretto amicizia con altre persone, che fosse quasi sempre in compagnia di un altro ragazzo e che non rispondeva ai suoi messaggi e alle sue chiamate, aveva preso il primo treno ed era arrivato a Cape Coral. Le sue intenzioni erano quelle di chiarire e sistemare le cose, passare una bella settimana insieme. E invece il suo stupido carattere aveva rovinato tutto, restando accanto a Kurt fino a soffocarlo. E se ne rese conto solo in quel momento, mentre Kurt gli urlava contro, di quanto il suo comportamento fosse sbagliato. E si rese conto anche che si, era rimasto male per le parole di Kurt, ma non troppo. Non l'avevano fatto stare male come pensava. E capì in quel momento che Kurt sì, gli piaceva, gli voleva bene ma non erano destinati l'uno all'altro. Chandler semplicemente era innamorato dell'idea dell'amore. Così quando iniziava una relazione con un ragazzo, ci si buttava dentro fino a fare cose stupide e insensate per qualcuno di cui in realtà non era neanche innamorato. Ci rimase male quando Kurt gli urlò contro, ma non perché capì che Kurt non era innamorato di lui, neanche lui era innamorato di Kurt. Ci rimase male perché capì che a causa del suo stupido carattere non c'era più quell'affetto che li aveva uniti in quei mesi, affetto che lui continuava a provare per Kurt. Così si ritrovò a chiedergli scusa. E per la prima volta, Kurt e Chandler parlarono davvero. Kurt si scusò per aver reagito in quel modo, perché quando voleva sapeva essere pungente e acido, ma non era da lui urlare contro le persone. Parlarono per tutta la mattinata, chiarino le cose tra loro e decisero di mettere fine alla loro storia perché non aveva senso continuarla, non così. Poi Kurt lo aiutò a fare le valigie e lo accompagnò in stazione.

Blaine era un po' giù di umore negli ultimi giorni, precisamente da quando era arrivato Chandler. Si era talmente abituato alla presenza di Kurt in quelle settimane che ora sentiva la sua mancanza. E sapeva di non averne nessun diritto, Kurt aveva un ragazzo e lui era solo un ragazzo conosciuto in vacanza. Eppure in quegli ultimi gironi aveva creduto che fossero più di quello. Si erano avvicinati molto e gli aveva raccontato una parte del suo passato di cui non parlava con piacere. Non si pentiva di averlo fatto, quello no. Solo che aveva creduto che ci fosse qualcosa di più tra di loro. Ma forse non era così per Kurt. Eppure in quei giorni non gli era sembrato poi così entusiasta che il suo ragazzo fosse andato a trovarlo, oppure era solo la sua immaginazione che glielo faceva credere. Infondo da quando Chandler era arrivato Kurt aveva passato ogni momento con lui e loro due si erano a stento scambiati una parola. Quando lunedì non aveva visto Kurt al locale, ci era rimasto male perché gli piaceva quando andava a vederlo, gli dava quella carica in più. Ma aveva ignorato la cosa ed era salito lo stesso sul palco fingendo che non cambiasse nulla. Quel mercoledì mattina era andato in spiaggia con gli altri e aveva subito notato l'assenza di Kurt, di Kurt e del suo ragazzo e quando aveva saputo che erano rimasti soli a casa si era alzato ed era andato via. Voleva stare da solo con i suoi pensieri e la sua musica. Aveva fatto un salto a casa, aveva recuperato il suo quaderno e la sua chitarra ed era andato nel suo piccolo angolo nascosto. Era un piccolo pezzo di spiaggia tra una scogliera e l'atra, isolato da tutti. Non era frequenta quella parte perché era una porzione troppo piccola per ospitare un gruppo di persone e poi in quel punto il mare era pieno di scogli. Ma a Blaine piaceva lì. Gli piaceva perché c'era tranquillità e poi il mare che andava incontro a quegli scogli lo rilassava. Quando voleva stare solo, si rifugiava lì con la sua chitarra. A volte suonava, a volte scriveva quello che aveva in mente, altre volte rimaneva semplicemente steso a fissare il cielo. Come quella volta, era stesso sulla sabbia, la chitarra accanto a lui e fissava il cielo, chiedendosi se si fosse solo illuso nel credere che tra lui e Kurt ci fosse un legame particolare. E poi i suoi pensieri furono interrotti dall'ultima persona che immaginava. Kurt era lì, nel suo posto. In quello stesso posto che non aveva mai voluto condividere con nessuno, lo stesso posto dove più volte era stato raggiunto dai suoi amici e lui aveva più volte detto di voler restare da solo. E alla fine i suoi amici e suo fratello erano riusciti a capire che quando Blaine si rifugiava lì, non voleva la compagnia di nessuno.
«Ehi -aveva detto Kurt richiamando la sua attenzione. La prima cosa che aveva fatto dopo aver lasciato Chandler in stazione era stata andare a cercare Blaine. Era andato in spiaggia e quando non lo aveva trovato aveva chiesto ai Warblers se sapevano dove fosse. Nick gli aveva accennato qualcosa sul suo piccolo angolo nascosto e Kurt aveva salutato tutti e si era messo alla ricerca di quel posto finché non lo aveva poi trovato e titubante si era avvicinato a lui- posso?» domandò sperando di non disturbarlo, magari voleva stare solo. Blaine si mise seduto, confuso di come Kurt fosse arrivato lì, stupito di vederlo senza il suo ragazzo accanto.
«Il tuo ragazzo?» chiese stupidamente e Kurt si morse il labbro.
«Ci siamo lasciati -disse stringendosi nelle spalle- L'ho accompagnato in stazione e sono venuto a cercarti -spiegò lasciando Blaine ancora più stupito, quindi non si era illuso, c'era davvero un qualche legame tra lui e Kurt, vero?- Ma se vuoi stare solo ecco.. posso tornare dagli altri» aggiunse insicuro. Infondo Nick gli aveva detto che si rifugiava sempre lì quando voleva stare da solo e solo in quel momento Kurt aveva riflettuto sulle parole del ragazzo.
«No -scosse la testa Blaine- Resta» gli sorrise e Kurt ricambiò quel sorriso. Perché era vero, a Blaine non piaceva condividere quel posto con nessuno, non voleva la compagnia di nessuno quando andava lì. Ma Kurt non era nessuno.

 

 

Ed eccoci qui, le cose tra Kurt e Blaine sembrano andare per il meglio, sono più uniti che mai e poi arriva Chandler a rovinare il tutto facendo così allontanare i due ragazzi.. Blaine ci resta male nel vedere Kurt allontani da lui, Kurt invece dopo aver sopportato e sopportato scoppia e urla contro Chandler, alla fine la coppia parla tra di loro per poi decidere di chiudere quella relazione una volta per tutte. E cosa fa Kurt una volta salutato Chandler? Va a cercare subito Blaine ovviamente.. e ora? L'estate è ancora lunga e per la prima volta sono tutti e due single..

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Capitolo 15
*** 15. ***


phonto

Kurt e Blaine rimasero stesi in silenzio a fissare il cielo. Non avevano bisogno di dirsi nulla, gli bastava la compagnia reciproca.
«Mi dispiace -fu Blaine a spezzare per primo quel silenzio confortevole. Kurt curvò le sopracciglia confuso e si voltò a guardarlo- Per te e Chandler intendo» si spiegò. Perché anche se una parte di lui era contenta che Kurt fosse single, l'altra era dispiaciuta per la rottura. Perché la fine di una relazione era sempre brutta. Kurt alzò le spalle e tornò a guardare il cielo.
«Doveva finire molto prima -disse poi mentre Blaine si girava a guardarlo, confuso- So che è brutto da dirlo, ma ormai stavamo insieme solo per abitudine e affetto» Kurt tornò a guardare Blaine e si perse un attimo in quegli occhi. Quegli occhi che avevano una sfumatura diversa ogni volta che li guardava. E in quel momento capì che lasciare Chandler era stata la scelta giusta. Perché non aveva mai amato perdersi nel suo sguardo come amava farlo in quello di Blaine. E forse loro due non erano destinati a stare insieme, a fine estate si sarebbero dovuti salutare, ma i sentimenti che aveva iniziato a provare per Blaine erano più reali di qualsiasi sentimento avesse mai provato per Chandler. E in quel momento riuscì anche ad ammetterlo a sé stesso per la prima volta. Provava qualcosa per Blaine e questo un po' lo spaventava. Perché per la prima volta gli piaceva davvero qualcuno ed era una cosa che non aveva programmato, era una cosa che non poteva programmare. E quindi non poteva controllare. E Kurt odiava non avere il controllo della situazione. Eppure con Blaine sentiva che poteva lasciarsi andare. E in realtà lo stava già facendo.
«Mi dispiace comunque, una rottura non è mai bella» disse sincero Blaine e Kurt accennò un sorriso, un sorriso che diceva "Sto bene, ora che sono qui con te sto bene". Blaine ricambiò il sorriso e in quel momento avrebbe voluto baciarlo. Perché Kurt gli piaceva e non era un mistero, gli era piaciuto sin dall'inizio. Voleva baciarlo perché Kurt era single ed era andato a cercarlo, glielo aveva detto lui stesso. Voleva farlo perché era bellissimo e le sue labbra erano così vicine. Ma non lo fece. Non lo fece perché sì, Kurt era single, ma si era appena lasciato e non gli sembrava il momento adatto. Non lo fece perché gli piaceva quello che lui e Kurt avevano e non voleva rovinare tutto con un bacio, anche se era quello che più desiderava. E per la prima volta, Blaine non reagì d'impulso. Non fece una cosa solo perché voleva, ma prima pensò alle conseguenze. Perché come Kurt stava imparando a lasciarsi andare un po' di più, a godersi le giornate senza programmare e avere tutto sotto controllo, Blaine stava imparando a pensare un po' di più prima di agire. 
E poi quel momento fu interrotto dalla suoneria di Kurt. Era Rachel che gli chiedeva che fine avesse fatto e dove fosse Chandler dato che quando prima era passato in spiaggia aveva notato fosse da solo. E non era mai successo da quando Chandler era arrivato. Kurt si mise seduto sotto lo sguardo attento di Blaine, le disse che si erano lasciati e che l'aveva accompagnato in stazione. Le promise che ne avrebbero parlato meglio più tardi e poi chiuse la chiamata. 
«Raggiungiamo gli altri?» domandò Blaine mettendosi anche lui seduto, senza smettere di guardarlo. 
«Andiamo» annuì Kurt alzandosi, si passò una mano sui pantaloni per togliersi la sabbia e poi si voltò verso Blaine che recuperò le sue cose e Kurt osservò il suo quaderno, ma non fece domande. Raggiunsero insieme la scogliera da superare per poter tornare in spiaggia dagli altri. Blaine salì con agilità e senza alcun problema, abituato ormai a farlo, poi istintivamente allungò una mano a Kurt. Mano che il ragazzo afferrò senza pensarci più di tanto. Sapeva che poteva farcela da solo, non era alto lo scoglio da superare e così come prima era sceso ora sarebbe potuto salire, ma accettò l'aiuto di Blaine. Afferrò la sua mano e superò anche lui lo scoglio. Ma poi nessuno dei due lasciò la presa. Continuarono a tenersi per mano finché non raggiunsero i loro amici.

Rachel notò subito le loro mani intrecciate mentre li raggiungevano e il sorriso che fece catturò anche l'attenzione di Sebastian che alzò subito lo sguardo sui due e richiamò l'attenzione degli altri Warblers. Ma nessuno fece alcun commento. Tutti guardarono Kurt e Blaine tenersi per mano e sorrisero.«Quale onore, Kurt e Blaine hanno deciso di degnarci della loro presenza oggi» esclamò Sebastian una volta che i due furono a portata d'orecchio. Blaine lo guardò male e Kurt lo ignorò. Tra tutti gli amici di Blaine, Sebastian era quello con cui aveva legato un po' meno, o almeno così sembrava. Entrambi volevano sempre aver l'ultima parola e a volte fingevano di non sopportarsi. Ma in realtà a Sebastian piaceva Kurt, perché vedeva il modo in cui rendeva felice il suo migliore amico. E a Kurt piaceva Sebastian, perché nonostante i suoi modi di fare sapeva essere un ottimo amico. Ma questo non avrebbe impedito a nessuno dei due di fare battutine o fingere di ignorarsi.

«Allora piccioncini -disse Santana fissando le loro mani ancora intrecciate. Solo in quel momento i due se ne resero conto e sciolsero immediatamente la prese, sentendo un vuoto, come se mancasse qualcosa- Noi stavamo pensando di affittare dei pedalò, vi unite a noi?» domandò divertita dopo aver notato la reazione dei due. Quando si erano resi conto che si tenevano ancora per mano e che gli altri lo avevano notato si erano separati come se avessero sentito una scossa. Entrambi annuirono alla proposta e poi dopo aver affittato tre pedalò ed essersi divisi in gruppi da sei si addentrano nel mare e una volta che furono al largo molti di loro si tuffarono o usarono lo scivolo, proprio come se fossero dei bambini.
«Perché non ti tuffi?» domandò Blaine poggiandosi alla scaletta e fissando Kurt che era rimasto insieme ad Artie e Mercedes a bordo del pedalò.
«Non ho il costume» disse. Ed era anche vero, perché quando era uscito quella mattina non lo aveva indossato. Ma anche se lo avesse avuto non si sarebbe tuffato perché non era a suo agio a mostrare il suo corpo. Non quando c'era Blaine e lui era letteralmente perfetto. Certo avevano già fatto il bagno insieme, ma era notte ed era diverso. Blaine si morse il labbro e rimase a guardarlo per qualche secondo, capendo che il fatto che non avesse il costume fosse solo una scusa, non era la prima che lo vedeva trovare una scusa per non fare il bagno. 
«Okay» disse poi decidendo di non insistere, ma promise a se stesso che un giorno di questi avrebbe convinto Kurt a fare il bagno con loro.

«Che è successo tra te e Chandler?» domandò Rachel entrando in camera di Kurt dopo cena mentre Kurt si sistemava i capelli per andare al locale a vedere Blaine. 
«Cosa? -chiese confuso Kurt non metabolizzando subito la domanda- Credevo che non ti piacesse» sussurrò poi voltandosi verso la sua amica.
«E infatti non mi piaceva, ma sei comunque il mio migliore amico e ti sei appena lasciato e volevo sapere cosa fosse successo» spiegò Rachel stingendosi nelle spalla. Kurt accennò un sorriso, lasciò la lacca sul mobile e andò a sedersi accanto a Rachel sul letto. Poi le iniziò a raccontare di come quella mattina avesse esaurito la pazienza e si fosse messo ad urlargli contro e di come poi avessero parlato e fossero enetmrbai giunti alla conclusione che lasciarsi fosse la cosa migliore. Rachel lo ascoltò annuendo di tanto in tanto. Gli disse che avevano fatto la cosa migliore a lasciarsi perché era fin troppo evidente che nessuno dei due era davvero innamorato, però gli disse anche che fosse dispiaciuta per lui. E poi l'argomento si spostò su Blaine. E Kurt in quel momento si alzò dal letto, cacciò la sua amica dalla stanza con la scusa che doveva finire di prepararsi altrimenti avrebbero fatto tardi. Rachel lo lasciò da solo uscendo dalla camera mentre rideva e andava a sistemarsi anche lei per quella serata.

Kurt, Rachel, Finn, Puck e Quinn arrivarono giusto in tempo al locale. Raggiunsero gli altri e presero posto al tavolo proprio quando Blaine salì sul palco e salutò tutti. Sorrise quando vide che quella sera Kurt era andato. Era mancato solo lunedì e ne aveva sentito la mancanza. Sistemò l'asta del microfono alla sua altezza e poi iniziò a cantare e suonare.
«Dove era Blaine alla fine quando sei andato a cercarlo?» domandò poi Nick curioso richiamando l'attenzione di Kurt.
«Dove mi avevi detto tu -si stinse nelle spalle- È stato più difficile trovare il posto di come mi avevi detto ma poi ho visto Blaine, l'ho raggiunto e siamo riamasti lì finché Rach non mi ha chiamato» spiegò mentre Nick e gli altri Warblers spalancarono gli occhi stupiti.
«Aspetta.. fammi capire -intervenne Jeff sporgendosi oltre il suo ragazzo per guardare Kurt negli occhi- Tu hai raggiunto Blaine e lui non ti ha mandato via? -Kurt annuì confuso- E siete rimasi lì, tutti e due?» chiese per conferma e Kurt annuì sempre più confuso.
«Beh vedi Hummel.. quello è un po' il posto di Blaine e ogni volta che va lì è perché vuole rimanere da solo. -spiegò Sebastian- Ogni volta che qualcuno di noi lo raggiungeva veniva mandato via in malo modo»
«Oh..-fu l'unica cosa che riuscì a dire Kurt, troppo stupito per poter dire alto. Blaine gli aveva davvero detto di rimanere in quel posto dove non aveva mai voluto la compagnia di nessuno?- Forse non mi ha mandato via solo per gentilezza» ipotizzò poi. Sebastian e gli altri annuirono, ma nessuno credette che fosse quello il vero motivo. Perché se Blaine avesse solo voluto essere gentile gli avrebbe detto di andare da qualche altra parte o gli avrebbe detto di andare e che lo avrebbe raggiunto dopo. E invece l'aveva invitato a rimanere lì con lui.

Una volta che Blaine finì di esibirsi rimasero tutti insieme a parlare tra di loro. I primi ad andare via furono David e Allison, seguiti da Puck e Quinn. Kurt, anche se solitamente era il primo a ritirarsi, rimase fino alla fine perché non voleva salutare Blaine. E ora che aveva ammesso i suoi sentimenti ed era single non si sentiva neanche più in colpa per quello. Rachel e Finn rimasero anche loro così che Kurt non tornasse da solo. E poi arrivò il momento di salutarsi. Blaine strinse in un veloce abbraccio Kurt prima di vederlo allontanarsi con il fratello e la sua migliore amica.
«Che c'è?» domandò quando, voltandosi trovò i suoi quattro amici a fissarlo con un sorriso sulle labbra.
«Siete solo amici, no?» lo provocò Wes divertito.
«Certo. Blaine e Kurt sono solo amici, tu e Sebastian siete innamorati persi e non rimorchiate quasi ogni sera e io e Jeff ci odiamo» intervenne Nick che fu subito appoggiato dal suo ragazzo e lo baciò come a confermare quello che avesse detto Nick. Blaine alzò gli occhi al cielo e scosse la testa prima di salutare i ragazzi con l'intenzione di tornare a casa. Ma doveva immaginare che non sarebbe stato così facile. Certo Nick e Jeff se ne andarono per i fatti loro, ma Sebastian e Wes lo affiancarono e iniziarono a stuzzicarlo.
«E così noi che ti conosciamo da una vita non abbiamo il permesso di stare con te quando ti rifugi nel tuo posto, ma se viene Lady Hummel che conosci da neanche un mese non ci sono problemi se resta eh» lo provocò Sebastian con un ghigno sulle labbra.
«Beh Bas, noi non abbiamo mica la faccia d'angelo e due occhi azzurri» commentò Wes dall'altra parte di Blaine.
«Lo sapete che siete odiosi?» domandò Blaine guardando prima uno e poi l'altro.
«Quando ammetterai che Kurt ti piace?» chiese allora Wes.
«Non l'ho mai negato» gli fece notare Blaine. Certo non l'aveva detto apertamente, ma ogni volta che qualcuno di loro lo aveva insinuato Blaine non lo aveva mai negato.
«E quando intendi farti avanti Anderson? Non ti abbiamo insegnato nulla?» intervenne ancora Sebastian.
«Si è appena lasciato Bas..» rispose Blaine sospirando.
«E quindi?» domandò ancora Sebastian non capendo quale fosse il problema. Blaine scosse la testa e non rispose. Augurò la buonanotte ai suoi amici ed entrò a casa sua.

 

Ed eccoci con un nuovo capitolooo.. si con un girono in anticipo ma purtroppo domani non sarei riuscita ad aggiornate e neanche nei giorni successivi. Da adesso non so più se riuscirò ad aggiornare sempre il lunedì e il giovedì ma farò il possibile per mantenere quei giorni, altimetri aggiornerò quello prima o quello dopo.. comunque passando al capitolo:
Kurt ha finalmente ammesso a se stesso quello che prova per Blaine, senza più  sensi di colpa. Passano del tempo insieme, in silenzio a guardarsi e Blaine avrebbe tanto voluto baciarlo, ma si trattiene perché pensa non sia l'occasione adatta. Secondo voi avrebbe dovuto baciarlo invece? Quando raggiungono gli altri si tengono però per mano e tutti notano la cosa, ma l'unica a far qualche commento è proprio Santana. E poi a fine capitolo vediamo una chiacchierata tra Blaine e i suoi amici che lo stuzzicano con le domande e Sebastian che lo sprona a farsi avanti.. cosa pensate accadrà ora?

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Capitolo 16
*** 16. ***


phonto

In quei giorni, il rapporto tra Kurt e Blaine era diventato ancora più intimo e più forte. Passavano letteralmente tutto il loro tempo insieme, separandosi solo la notte per tornare nelle proprie abitazioni. Erano i nuovi Niff del gruppo, tanto che i loro amici avevano trovato un soprannome anche a loro. C'erano state alcune discussioni su come fosse meglio chiamarli. C'era chi suggeriva Blurt, ma Finn se ne lamentò perché era troppo simile a Burt, il padre di Kurt e suo patrigno. Alla fine optarono per Klaine che sembrava mettere d'accordo tutti. Ma dato che non erano ancora una coppia effettiva, nessuno li chiamava così quando uno dei due era presente. Anche se tutti si chiedevano quando finalmente avrebbero smesso di fingere che fossero solo amici e si sarebbero messi insieme. In particolare i Niff e Rachel che potevano essere riconosciuti come i sostenitori numero uno della coppia. Nessuno si stupì quando anche quel pomeriggio i Klaine decisero di andare a fare una passeggiata da soli e allontanarsi dal gruppo. 
«Sento che è la volta buona» aveva esclamato Rachel guardando i due allontanarsi per poi prendersi per mano quando furono abbastanza lontani. Orami era diventata una loro abitudine tenersi per mano.

«Forse è il caso di tornare» annunciò Blaine notando come il cielo si fosse annuvolato e si fosse alzato un forte vento. Anche Kurt guardò il cielo e annuì, non voleva certo trovarsi in mezzo alla tempesta senza un riparo. Così insieme, sempre tenendosi per mano iniziarono a tornare verso la spiaggia. Sia Kurt che Blaine ricevettero un messaggio sul gruppo che avevano creato per il campeggio e che usavano tutt'ora. Era Wes che li avvertiva che si erano tutti rifugiati a casa di Sebastian per il maltempo e che li aspettavano lì. Blaine strinse la presa sulla mano di Kurt e aumentò il passo per raggiungere casa del suo amico, ma nel tratto furono colti dalla pioggia che iniziò a scendere copiosa dal cielo. Entrambi si portarono una mano davanti gli occhi per ripararsi dal vento e dalla pioggia mentre iniziarono a correre. Blaine era davanti e Kurt subito dietro di lui, le loro mani sempre intrecciate.
«Perché siamo a casa tua?» chiese Kurt notando che Blaine si era fermato fuori casa sua e stava cercando le chiavi.
«Casa di Seb è troppo lontana, potremmo non fare in tempo ad arrivare -spiegò notando che il maltempo fosse peggiorato in poco tempo- È meglio se ci ripariamo da me, non so quanto presto potrebbe peggiorare la situazione -affermò aprendo la porta e dando la possibilità a Kurt di entrare. Appena chiuse la porta il cielo fu illuminato da un fulmine che divise il cielo a metà e un tuono rimbombò per tutta la casa facendo tremare i vetri delle finestre. Kurt tremò anche lui, non aveva mai assistito ad un temporale del genere. Blaine invece sembrava più tranquillo, abituato a quei temporali tipici della Florida.- Vieni, ti presto qualcosa di asciutto, poi andiamo giù nel seminterrato che dovremmo essere più al sicuro» gli disse ancora Blaine prendendolo di nuovo per mano e trascinandolo prima in camera sua. 
«Okay» balbettò leggermente spaventato. Non era mai stato un'amante dei temporali e quello sembrava essere il peggiore della sua vita.
«Ehi Kurt.. tranquillo. Vedrai che presto passerà e tra massimo un paio d'ore ci sarà di nuovo il sole in cielo -provò a tranquillizzarlo Blaine mettendosi davanti a lui e guardandolo negli occhi. Sapeva che quei temporali potessero spaventare. Lui ormai era abituato a quello, per Kurt invece era la prima volta.- Tutte le case qui sono state costruite per sopravvivere a questo tipo di temporali, siamo al sicuro qui.» Kurt annuì decidendo di fidarsi di Blaine e mostrandogli un sorriso. Poi si guardò intorno, nella camera di Blaine mentre lui recuperava dei vestiti asciutti dal suo armadio. Kurt andò a cambiarsi nel bagno personale di Blaine e sorrise nel rendersi conto che i vestiti che indossava ora avevano il profumo di Blaine.


Dopo essersi cambiati e aver indossato qualcosa di asciutto, Blaine prese di nuovo per mano Kurt e lo condusse nel seminterrato per stare più tranquilli. Avvisarono gli altri che la tempesta li aveva colti all'improvviso e non avevano fatto in tempo a raggiungerli e che si fossero riparati a casa di Blaine. Kurt ricevette anche una chiamata da suo padre che era venuto a sapere della tempesta e voleva sapere come stava. Blaine invece neanche una chiamata dai suoi che erano fuori città quel giorno. Solo un messaggio da suo fratello che voleva assicurarsi come stessero le cose e di avvertirlo per qualsiasi cosa. Blaine propose di guardare qualche film nell'attesa, in modo che Kurt si potesse distrarre. Perché Blaine aveva notato quanto fosse ancora teso per quel temporale. Kurt annuì, ma dopo neanche dieci minuti la corrente saltò e Blaine si preoccupò di trovare delle candele da accendere per fare un po' di luce. Quando tornò da Kurt, lo trovò a tremare come una foglia e gli si strinse il cuore a quella visuale. Lasciò la candela su un tavolino che avvicinò al divano e poi afferrò Kurt per un braccio facendolo poggiare su di lui. Lo strinse in un abbraccio per provare a tranquillizzarlo e in parte sembrò funzionare. Kurt sentiva di essere al sicuro tra quelle braccia. E non riuscì a trattenere un sorriso quando Blaine iniziò a cantare direttamente nel suo orecchio. Gli venne la pelle d'oca. Un po' per la bravura del ragazzo, un po' per il respiro di Blaine direttamente sul suo collo. Non ci mise molto a rilassarsi e addormentarsi tra le sue braccia. Blaine lo notò e sorrise dolcemente. Continuò a stringere Kurt tra le sue braccia e senza fare movimenti bruschi, fece stendere Kurt sul divano senza mai lasciarlo. Coprì entrambi con una coperta e poco dopo si addormentò anche lui.

Furono svegliati entrambi un paio d'ore dopo dal telefono di Blaine che non faceva altro che squillare. Kurt si girò affondando la testa nel petto di Blaine per poi rendersi conto poco dopo che non era nel letto e quello sotto di lui non era il cuscino. Spalancò gli occhi mentre ricordava gli ultimi avvenimenti, sentì le guance tingersi di rosso e il cuore battere velocemente nel petto nel realizzare che aveva dormito spalmato sul corpo di Blaine. Si alzò di scatto dando così anche la possibilità a Blaine di alzarsi e recuperare il telefono. Lo osservò rispondere e spegnere la candela dato che la luce era tornata. Probabilmente la tempesta era finita dato che non sentiva più alcun rumore da fuori. Rimase in silenzio ad ascoltare Blaine parlare al telefono con Sebastian, lo osservò chiudere la chiamata e stiracchiarsi. Vide la maglia di Blaine alzarsi leggermente lasciando intravedere la v sui suoi fianchi e Kurt sentì mancargli l'aria.
«Dormito bene?» domandò poi Blaine posando lo sguardo su di lui e Kurt sperò di non essere rosso in quel momento. E poi si perse ad osservare i capelli di Blaine che tra la pioggia e la dormita avevano preso vita propria e lo rendevano più adorabile del solito.
«Si.. il tuo divano è davvero comodo -sussurrò Kurt leggermente in imbarazzo mentre Blaine gli sorrideva. Ma Kurt sapeva che non era merito del divano se avesse dormito così bene.- Tu? Non ti ho dato fastidio, vero?» chiese titubante ma Blaine scosse la testa rassicurandolo. Aveva adorato dormire mentre stringeva Kurt tra le sue braccia.
«Ho dormito anche io bene, tranquillo -gli disse poi- Comunque era Seb, voleva sapere se raggiungevamo gli altri dato che il mal tempo è finito» Kurt annuì. Poi insieme a Blaine raggiunsero il resto del gruppo con cui passarono il resto della giornata. Solo quando Kurt tornò a casa si rese conto di indossare ancora i vestiti di Blaine e sorrise di nuovo. Indossò velocemente il pigiama e piegò con cura gli abiti di Blaine che gli avrebbe reso il giorno dopo. Poi si mise a letto ma quando chiuse gli occhi sentì la mancanza del calore delle braccia di Blaine attorno a lui come quel pomeriggio. Ma Kurt non fu l'unico a faticare ad addormentarsi. Anche Blaine ripensò a come avessero dormito quel pomeriggio e avrebbe tanto voluto che Kurt fosse ancora a dormire tra le sue braccia.

Il giorno successivo, Kurt non mancò all'esibizione di Blaine al luna park. Ormai non si perdeva un'esibizione del ragazzo. Quel girono era in prima fila quando arrivò il momento dell'esibizione. I Warblers erano già sul palco mentre Blaine era ancora al suo fianco e quando i suoi amici iniziarono ad intonare le prime note della canzone Blaine fece un'occhiolino a Kurt.
«Ora devo andare» gli sussurrò prima di voltarsi e salire sul palco mentre iniziava a cantare Teenage Dream di Katy Perry. Si scambiò di posto con Sebastian che era al centro del palco mentre gli altri rimasero dietro fermi a cantare. Anche Sebastian si posizionò al suo posto mentre Blaine era l'unico che si muoveva sul palco, si avvicinò al bordo di esso mettendosi difronte a Kurt che lo osservava e ascoltava con un sorriso.
«You'll be my Valentine -cantò guardando Kurt dritto negli occhi- Valentine -tornò dietro vicino agli altri e fece un cuore con le mani per poi iniziare una coreografia con tutti gli altri. Blaine cantava e ogni volta che poteva lanciava uno sguardo a Kurt che lo osservava con un sorriso innamorato- You make me -iniziò il ritornello e ognuno sul palco indicò qualcuno di diverso. David indicò la sua ragazza tra il pubblico. Nick indicò Jeff e Jeff indicò Nick. Sebastian e Wes indicarono persone a caso e Blaine indicò Kurt, Kurt che in quel momento sentì il suo cuore perdere un battito- Feel like I'm livin' a teenage dream -Kurt lo osservò per tutto il tempo senza smettere di sorridere e morire ogni volta che Blaine lo guardava in quel modo. E poi arrivò un suo acuto e Kurt smise di respirare perché Blaine era troppo bravo, si morse il labbro. Sopratutto perché per tutto il ritornello successivo Blaine cantò fissando Kurt mentre continuava a ballare prima di tornare a guardare i suoi amici portando la canzone al termine- Be your teenage dream tonight» concluse fermandosi al centro del palco, gli altri che continuavano a muoversi, e lo sguardo di Blaine fisso di nuovo in quello di Kurt. Kurt aveva amato ogni esibizione di Blaine, ma quella.. quella era diversa. Gli sembrava che la stesse cantando per lui, ma era davvero così? Applaudì emozionato insieme al resto dei presenti e poi osservò i Warblers lasciare il palco lasciando il resto delle esibizioni a Blaine. E quando finì di cantare, lo raggiunse subito per congratularsi con lui come ormai faceva sempre. Ma Kurt non si sarebbe mai stancato di dirgli quanto fosse bravo. Così come Blane non si sarebbe mai stancato di sentirselo dire. Kurt non era certo la prima persona che gli diceva che aveva talento, ma il suo parere sembrava valere più di tutti gli altri. Tutto il mondo avrebbe anche potuto dirgli che non era bravo, che non avrebbe mai fatto il cantante, ma se Kurt gli diceva che era stato spettacolare e che era pieno di talento, Blaine era felice. Nient'altro importava. Sorrise quando a fine turno, Kurt lo raggiunse e lo abbracciò emozionato. Lo strinse forte a lui, ormai anche gli abbracci erano diventati una loro abitudine e Blaine amava tenerlo tra le sue braccia. 
«Sei stato spettacolare, come sempre -esclamò Kurt allontanandosi di poco per guardarlo in faccia.- E Teenage Dream è stata meravigliosa» aggiunse, perché quell'esibizione non riusciva proprio a togliersela dalla testa. Il modo in cui Blaine lo aveva guardato mentre cantava determinate parti della canzone, sentiva ancora il cuore battere se ci ripensava. E Blaine avrebbe voluto dirgli che l'aveva cantata per lui, perché era quello che provava davvero quando era in compagnia di Kurt. E lo avrebbe fatto se non fosse stato che proprio in quel momento furono raggiunti dagli altri.
«Diventi ogni anno più bravo Anderson» disse però una voce nuova facendosi spazio tra Sebastian e Wes.
«Elliott -esclamò stupito Blaine quando lo vide, poi lo andò a salutare- che ci fai qui?»

 

 

Eccomi tornata con un nuovo capitoloooo
Kurt e Blaine continuano a passare sempre più tempo insieme e tutti hanno nottato che c'è qualcosa tra di loro, sono sempre fuori insieme quando la tempesta arriva e non riesco a raggiungere il resto del gruppo, così si rifugiano soli soletti a casa di Blaine. Kurt è terrorizzato e Blaine lo abbraccia per provare a tranquillizzarlo e poi si addormentano abbracciatiiii anche se Kurt è completamente imbarazzato una volta sveglio ahah e poi la sera quando sono ognuno nel proprio letto ripensano a quel pomeriggio
E poi c'è la giornata al parco, Kurt come sempre va ad ascoltarlo..e non può di certo mandare Teenage dream, Kurt resta davvero ammaliato da lui e Blaine sta per dirgli che quell'esibizione era dedicata a lui ma vengono interrotti dagli amici e da una new entryyyy
non dico nulla, voglio i vostri commenti <3

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Capitolo 17
*** 17. ***


phonto

Elliott era un vecchio amico di Blaine. Si erano conosciuti quando Blaine aveva iniziato ad esibirsi al luna park qualche anno prima. Inizialmente dividevano il palco, ma poi Elliott si era trasferito a New York lasciando il palco solo a Blaine. Erano due anni ormai che Elliott aveva lasciato quel piccolo paese per inseguire i suoi sogni e proprio per questo Blaine aveva grande stima dell'amico. Ogni tanto Elliott faceva ritorno a Cape Coral, per rivedere la sua famiglia e in quelle occasioni si frequentava con Blaine e i suoi amici. 
Kurt osservò Blaine salutare il ragazzo chiedendosi chi fosse, mentre restava in silenzio, almeno finché Blaine non fece le presentazioni. E quando Kurt scoprì che Elliott ora viveva a New York, il suo sguardo si illuminò. Kurt aveva appena stretto la mano ad Elliott quando Sebastian prese la parola mentre circondava il collo del suo migliore amico con il braccio sinistro. 
«Stasera tutti da me -annunciò guardando i suoi amici con il suo solito sorriso- ho già avvertito gli altri -aggiunse poi dato che a parte Kurt non c'era nessuno delle New Direction con loro. Alcuni erano in giro per il parco, altri non erano proprio venuti- Elliott se vuoi sei il benvenuto» disse poi posando lo sguardo sul ragazzo che annuì distrattamente prima di iniziare una conversazione con Blaine. Nessuno fece caso all'invito che Sebastian estese ad Elliott. Forse per il modo in cui lo fece, come se gli faceva piacere se si fosse unito ma la sua presenza non avrebbe cambiato più dì tanto le cose. E soprattutto nessuno notò le occhiate che lui ed Elliott si scambiarono mentre il primo parlava con Wes e il secondo con Blaine della sua esibizione. E così, come annunciato da Sebastian, un paio d'ore dopo si trovavano tutti a casa Smythe. La maggior parte di loro era in piscina a giocare a palla, Mike e Wes invece improvvisavano una gare di ballo mentre Tina, Artie, i Niff e Mercedes fanno il tifo per loro. Elliott aveva appena chiuso una chiamata e con una birra in mano era tornato verso la piscina.
«Ciao» disse titubante Kurt raggiungendo Elliott che gli sorrise in risposta.
«Ehi.. Kurt, giusto?» Kurt annuì, da quando aveva scoperto che Elliott fosse di New York aveva in mente tante domande da fargli, tante cose da chiederli. Sperava solo di non sembrare invadente. Per questo motivo fu un po' esitante all'inizio e si morse il labbro.
«Blaine ha detto che sei di New York, giusto?» chiese poi ed Elliott annuì.
«Si, un giorno ho fatto i bagagli e sono andato via di qui. Sono arrivato a New York senza un piano né nulla. E poi New York è diventa la mia casa» raccontò il ragazzo e Kurt un po' lo invidiò. Lo invidiò perché Kurt avrebbe voluto avere il suo stesso coraggio e andare anche lui a New York. Aveva programmato tutto per raggiugnere la città dei suoi sogni e ora non aveva più un piano e non aveva il coraggio di lasciare tutto e partire senza sapere cosa avrebbe fatto. Kurt ed Elliott rimasero a parlare a lungo di New York, di cosa avesse fatto Elliott all'inizio e di come fosse riuscito a crearsi una vita lì. Elliott era arrivato a New York senza nulla, aveva iniziato a suonare per strada e aveva lavorato in diversi bar e negozi. Poi aveva iniziato a suonare in un locale dove continuava a lavorare e in più insegnava canto ai bambini ed era abbastanza soddisfatto della sua vita. E Kurt ne era come affascinato perché Elliott aveva avuto il coraggio di fare quello che avrebbe voluto fare lui. Blaine era talmente impegnato a guardare come Kurt si comportasse con Elliott, ad osservare come sembrava che i due avessero già legato in così poco tempo che non si accorgeva che l'interesse di Elliott fosse per il suo migliore amico e che Kurt si, aveva legato con lui, ma non era interessato ad Elliott, non in quel senso almeno. Eppure nonostante Kurt guardasse Blaine appena ne aveva l'occasione ed Elliott guardasse Sebastian, Blaine si convinse che tra i due ci fosse un certo interesse. E non gli risultava difficile crederci, perché Kurt era semplicemente fantastico ed Elliot, Elliot era semplicemente Elliott. Aveva un certo fascino, era più grande, era un musicista e viveva a New York e poi, proprio come Sebastian, aveva una certa reputazione. Pochi ragazzi resistevano al suo fascino.

Kurt fu tra i primi ad andare via quella sera, stanco dalla lunga giornata. Elliott invece fu l'ultimo ad andare via. Nei giorni successivi il Newyorkese si unì ufficialmente al gruppo, legando in particolare modo con Kurt. Oltre al sogno di New York avevano molte cose in comune e spesso si ritrovavano a parlare diventando così buoni amici, ma non erano mai da soli. Perché Kurt in qualche modo coinvolgeva sempre Blaine nei loro discorsi, non lo lasciava mai in disparete, ma Blaine non notava questi dettagli. La gelosia che provava lo rendeva cieco davanti alle cose più evidenti, per esempio davanti al palese interesse che c'era tra Elliott e Sebastian, anche se i due cercavano di nascondere la cosa. L'unica cosa che notava era che da quando Elliott era arrivato, lui e Kurt non passavano più tanto tempo insieme, non sfacevano più le loro passeggiate mano nella mano, non stavano più da soli. E Blaine ne sentiva la mancanza, ma anche a Kurt mancavano quei momenti. Solo che dopo aver visto Blaine trovare scuse i primi giorni, Kurt aveva smesso di provarci e si era limitato a passare il tempo con Blaine insieme agli altri.

Quel mercoledì sera al locale c'erano quasi tutti ad ascoltare Blaine, eppure per lui c'era solo Kurt. Cantava guardando solo lui e sorrideva quando lo notava ricambiare quegli sguardi e forse fu per questo motivo che decise di cambiare la scaletta che si era preparato per quella sera all'ultimo.
«Come ultima canzone avevo previsto di cantare Don't stop me know dei Queen-annunciò Blaine recuperando uno sgabello e mettendolo al centro del palco, davanti al microfono- Invece ho deciso di cambiare canzone all'ultimo -disse e qualcuno nel pubblico si lamentò. Blaine sorrise divertito mentre recuperava la sua chitarra e si sedeva sullo sgabello- Solitamente non canto canzoni mie, ma questa sera ci tengo a farlo -spiegò poi mordendosi il labbro. Kurt schiuse la bocca sorpreso, non sapeva che Blaine scrivesse canzoni ed ora era davvero curioso di sentire quello che aveva preparato. Da quando lo conosceva l'aveva sentito cantare solo cover.- Questa è Change my mind -annunciò Blaine posando poi il suo sguardo su Kurt, come a dirgli "ascolta le parole, l'ho scritta per te questa canzone". Kurt notò il suo sguardo e gli sorrise debolmente e poi si concentrò sulla sua voce- The end of the night
We should say goodbye
But we carry on
While everyone's gone -cantò Blaine e sia a lui che a Kurt tornarono in mente quei gironi o meglio quelle notti durante il campeggio, dove tutti andavano a dormire e loro non riuscivano a salutarsi e allora rimanevano svegli fino a tardi a parlare- Never felt like this before
Are we friends or are we more
As I'm walking towards the door
I'm not sure -Blaine sapeva benissimo che Kurt fosse impegnato quando lo aveva conosciuto, eppure non aveva potuto fare a meno di iniziare a provare qualcosa per lui, qualcosa che non aveva mai provato prima e aveva iniziato a chiedersi cosa fossero, se fossero amici o qualcosa di più. Aveva creduto che ci fosse qualcosa tra di loro, ma da quando era arrivato Elliott non era poi più così sicuro.- But baby if you say you want me to stay
I'll change my mind
'Cause I don't wanna know I'm walking away
If you'll be mine
Won't go, won't go
So baby if you say you want me to stay
Stay for the night
I'll change my mind»

Dopo quell'esibizione, Blaine era andato via con una scusa. Aveva salutato tutti velocemente e poi era tornato a casa lasciando un Kurt confuso. Aveva ascoltato attentamente la canzone che aveva cantato, aveva ascoltato tutte le parole e per tutta la canzone Kurt non aveva fatto altro che pensare a loro due, tanto da pensare che stesse cantando la canzone per lui. Voleva parlargli, chiedergli spiegazioni, ma Blaine non gli diede la possibilità dato che andò subito via. Kurt sospirò e pensò che fosse solo frutto della sua immaginazione, poi salutò anche lui tutti e andò via.
La mattina dopo, Blaine e Sebastian furono gli ultimi ad arrivare in spiaggia, stavano parlando del più e del meno quando Blaine si bloccò d'improvviso. Poco più avanti, al solito chioschetto, Kurt era in compagnia di Elliott, stavano entrambi ridendo allegramente e una mano di Elliott era sulla coscia di Kurt.
«Blaine mi stai ascoltando?» domandò Sebastian che era poco più avanti, quasi vicino al chioschetto. Kurt sentendo il nome di Blaine smise di ridere e si voltò verso il riccio, proprio come fece Sebastian quando si accorse che Blaine non era più al suo fianco. Kurt lo salutò con la mano e così fece anche Elliott mentre Sebastian li raggiungeva. E poi tutti e tre videro Blaine voltarsi e andare via.
«Che gli è preso?» domandò confuso Elliott girandosi verso Sebastian che si strinse nelle spalle confuso, stava per andare da lui a chiedergli spiegazioni ma poi vide Kurt scendere dallo sgabello e seguirlo. Kurt aveva notando che il comportamento di Blaine fosse strano negli ultimi giorni e ora voleva solo sapere cosa fosse cambiato. Non sapeva cosa ci fosse tra di loro, ma credeva di aver trovato un amico in Blaine, un caro amico, uno dei migliori. E non voleva perderlo per qualche incomprensione.

Impiegò più tempo del previsto a raggiungerlo, Blaine poteva essere basso, ma aveva il passo davvero veloce. E poi aveva un paio minuti di vantaggio. Era nel suo piccolo angolo nascosto da circa cinque minuti quando Kurt lo raggiunse. Nessuno dei due disse nulla in un primo momento. Blaine non riusciva a non essere geloso e invidioso. Aveva accettato di essere solo un amico per Kurt perché gli piaceva averlo nella sua vita, ma quando si era lasciato con Chandler aveva sperato in qualcosa di più di un'amicizia. E poi era arrivato Elliott e glielo aveva portato via. E infondo neanche si stupiva più di tanto, perché Elliott era molto più interessante di lui.
«Ho fatto qualcosa di male? -fu la voce di Kurt a rompere quel silenzio. Blaine girò di scatto la testa verso di lui- Sono giorni che mi eviti e inventi scuse pur di non rimanere solo con me» aggiunse titubante quando Blaine lo guardò con sguardo interrogativo.
«Beh sai.. non pensavo ti importasse più di me dato che sei sempre con Elliott» sputò quelle parole 
«Sei.. sei geloso?» domandò titubante Kurt, Blaine era davvero geloso di lui? O se lo stava solo immaginando? Il suo cuore batteva velocemente nel petto e aveva paura della risposta.
«Si Kurt, sono geloso, okay? -ammise Blaine, senza giri di parole e Kurt non si sarebbe mai aspettata quella risposta, per questo rimase completamente senza parole- Quel girono mi avvicinai a te perché mi piacevi, okay? E quando ho scoperto che avevi un ragazzo è stato come se non fossi più in grado di respirare. Perché tu eri così bello e non saresti mai potuto essere mio. E poi sei diventato mio amico e io ci ho provato, okay? Ho provato ad essere solo tuo amico ma non posso controllare i miei sentimenti e piano piano ho iniziato a provare qualcosa per te. -Blaine non era mai stato uno che nascondeva i propri sentimenti e con Kurt lo aveva fatto anche per troppo tempo e ora era scoppiato- E credevo che in parte i miei sentimenti fossero ricambiati, ci ho sperato che ti accorgessi di me dopo che ti eri lasciato con Chandler. Ma poi è arrivato Elliott e la tua attenzione era tutta per lui e..» lasciò la frase a metà. Kurt invece era in silenzio a cercare di metabolizzare quello che gli stava dicendo Blaine. Non riusciva a credere alle sue parole, non poteva davvero piacere a Blaine. Certo aveva capito che Blaine si fosse avvicinato a lui perché era interessato, ma poi credeva che quell'interesse fosse scemato in quel mese. E quelle piccole cose che aveva notato nel loro rapporto, aveva sempre pensato fossero a senso unico o che se le fosse immaginate. Perché non poteva piacere davvero a Blaine. E non fece in tempo a realizzare il tutto che Blaine annullò la distanza tra di loro e posò le sue labbra su quelle di Kurt.

Eccomi con un nuovo capitolooo
C'è una new entry, vero ma alla fine non ha interferito con i rapporti già creati, non troppo almeno. Certo Kurt prova una certa ammirazione per Elliott, ma non è interessato a lui, peccato che Blaine sia accecato dalla gelosia e non riesce a vedere come stanno veramente le cose. Kurt e Blaine si sono un po' allontanati, ma solo perché il secondo immaginando cose che non esistono si è convinto che tra Kurt ed Elliott ci fosse qualcosa e quindi ha iniziato ad evitare Kurt in un certo senso e poi alla fine è scoppiato. Non è molto bravo a tenere nascosti i suoi sentimenti. È scoppiato e ha confessato tutto a Kurt e poi senza dargli il tempo di nulla lo ha baciato. Come reagirà Kurt a tutto questo? Lo scoprirete nel prossimo capitolo 
ps. so che change my mind è una canzone dei One Direction ma in questa storia ho deciso di far finta che sia una canzone di Blaine
baciiii

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Capitolo 18
*** 18. ***


phonto

Blaine desiderava baciarlo da tempo, si era trattenuto a lungo dal farlo anche se tutto gli urlava di baciarlo. Ma da quando conosceva Kurt aveva iniziato ad essere un po' meno impulsivo e a ragionare un attimo sui suoi gesti. All'inizio non lo aveva baciato perché Kurt era già impegnato in una relazione, poi perché era troppo presto, poi era arrivato Elliott. Ma ora non ce l'aveva più fatta, non aveva resistito e lo aveva baciato. E tutte le volte che lo aveva immaginato non erano mai state così. Aveva immaginato, aveva sperato che Kurt ricambiasse il bacio. E invece Kurt era fermo, rigido e non sembrava avesse intenzione di ricambiare il bacio. E allora Blaine si allontanò da lui e abbassò lo sguardo, perché non voleva far vedere quanto ci fosse rimasto male per quello. Ma Kurt era semplicemente rimasto paralizzato dalla sorpresa. Doveva ancora metabolizzare quello che gli aveva detto Blaine che lui lo aveva baciato. E poi doveva realizzare che Blaine lo stesse baciando, solo che quando lo aveva fatto era ormai troppo tardi e Blaine si era allontanato. E Kurt si diede dell'idiota. Perché Blaine si era appena confessato e lo aveva baciato e lui era rimasto immobile. Ed era chiaro che Blaine ci fosse rimasto male per quello. Così per la prima volta reagì anche lui d'istinto. Bloccò Blaine per un polso, impedendogli di allontanarsi troppo e annullò la distanza baciandolo lui questa volta. Potè sentire la sorpresa sulle labbra di Blaine e poi lo sentì sorridere e sorrise anche lui per un attimo prima di concedergli la possibilità di approfondire quel bacio, schiudere le labbra e accogliere la lingua di Blaine nella sua bocca.

Blaine non era il primo bacio per Kurt. Kurt aveva baciato, o meglio era stato baciato da Dave Karofsky, il suo ex bullo. Era stato il suo primo bacio e Kurt lo aveva odiato, perché si era sentito sbagliato e violato. E poi aveva baciato Chandler, i suoi baci erano diversi da quello di Dave eppure Kurt non aveva mai capito cosa ci fosse di così bello nel baciare qualcuno. Almeno non fino a quel momento. Le labbra di Blaine erano così morbide e calde, non secche e screpolate come quelle di Chandler. E dio, la lingua di Blaine lo stava facendo impazzire. Non era certo come Chandler che quando lo baciava sembrava che gli stesse mangiando la faccia. Sarebbe rimasto a baciare Blaine per ore, non gli importava se non avesse avuto più fiato nei polmoni, l'aria gli sembrava superflua se poteva baciare Blaine al posto di respirare.
Kurt invece, in un certo senso era il primo bacio di Blaine. Certo c'era stato quello stupido bacio a stampo con Sebastian durante il gioco della bottiglia e un altro bacio sempre a stampo con un ragazzo che gli piaceva. Ma niente di più. Con Sebastian era stato solo un gioco e poi era il suo migliore amico. L'altro ragazzo invece, Blaine aveva scoperto che fosse già impegnato e quindi lo aveva allontanato. Poi non c'era stato più nessuno, almeno fino all'arrivo di Kurt. Certo qualcuno ci aveva provato con lui, Blaine aveva anche accettato di uscire con alcuni di loro. Ma non aveva mai baciato nessuno perché non aveva sentito il bisogno di farlo. Cosa che con Kurt era successa. E non si pentiva di aver aspettato lui per avere il suo primo vero bacio. Perché non poteva desiderare miglior primo bacio di quello. Sapeva che per Kurt non fosse lo stesso, insomma fino a una settimana prima aveva un ragazzo infondo. E per un attimo temette di non essere all'altezza, di non saper baciare. Ma quei pensieri furono accantonati quando sentì la mano di Kurt posarsi sulla sua guancia per tenerlo più vicino a lui, mentre l'altra mano si posava sulla sua spalla. Blaine circondò invece il collo di Kurt con le braccia, sorrise quando poi lo sentì ansimare nella sua bocca perché gli morse il labbro inferiore.

«Cosa..cosa significa questo?» domandò Blaine quando si staccarono diversi minuti dopo, si allontanò leggermente da lui, per guardarlo negli occhi. Kurt sorrise e circondò la vita di Blaine tenendolo così vicino a lui.
«Devo dirtelo davvero? -domandò divertito Kurt. Perché era evidente il motivo per cui Kurt lo avesse baciato, solo che Blaine voleva sentirselo dire, aveva bisogno di sentirselo dire. E Kurt sorrise dolcemente nel vederlo annuire e pensò che fosse adorabile- Non lo stavi immaginando soltanto, anche tu mi piaci Blaine e ho passato gli ultimi giorni dopo il campeggio a sentirmi in colpa perché avevo un ragazzo e provavo questi sentimenti per te ma non potevo farci nulla perché per quanto lo negassi i sentimenti c'erano -sussurrò guardandolo dritto negli occhi- Ci sono- si corresse poi.- Mi sei piaciuto sin da quando ti sei presentato a me, anche se lo negavo a me stesso» Blaine sorrise dolcemente prima di annullare di nuovo la distanza e baciarlo delicatamente sulle labbra.
«Ed Elliott?» chiese poi mordendosi il labbro e tornando a guardarlo.
«Elliott è solo un'amico -sorrise Kurt, vedere Blaine così insicuro gli faceva tenerezza. Credeva che Blaine fosse sicuro di sé, gli aveva sempre fatto quest'impressione e invece forse era quello più insicuro dei due. Poteva essere sicuro di se stesso forse, ma invece era molto insicuro quando si parlava di sentimenti.- È simpatico, ma a me interessa un altro ragazzo. Ricciolino, degli occhi da togliere il fiato, con un grande talento per la musica -Blaine sorrise a quella descrizione e credette di essere anche arrossito. E Kurt lo trovò davvero adorabile. Sapeva di essere rosso in volto, perché non era da lui fare certe conversazioni eppure con Blaine gli venne spontaneo. E poi Blaine lo baciò di nuovo e Kurt sorrise- Anche se è un po' basso» aggiunse poi Kurt prendendolo un po' in giro e Blaine spalancò la bocca fingendosi offeso. Kurt in risposta scoppiò a ridere per la sua espressione, poi lo baciò di nuovo perché ora che sapeva cosa significava baciare Blaine non poteva più farne a meno. E Blaine avrebbe voluto fingersi offeso, farla in qualche modo pagare a Kurt per averlo preso in giro, ma non seppe resistere. Schiuse le labbra quando sentì la lingua di Kurt chiedere il permesso di approfondire il bacio, permesso che gli diede e lo strinse di più a lui quando le loro lingue si incontrarono di nuovo.

«La canzone, quella che hai cantato ieri sera -parlò Kurt per la prima volta dopo diversi minuti. Le labbra di entrambi erano rosse e gonfie per i baci che si erano scambiati. Non sapevano quanto tempo fossero rimasti in silenzio a baciarsi, a respirarsi, forse un'ora. E poi si erano stesi, uno accanto all'altro a fissare il cielo limpido mentre un sorriso spuntava sulle labbra di entrambi e le loro mani si cercarono per poi stringersi in una forte presa- Change my mind..» lasciò la frase in sospeso, senza continuare. Voleva sapere se Blaine avesse davvero cantato quella canzone per lui o se se l'era solo immaginato. Ma anche se Kurt non disse nulla, Blaine lo capì. Sorrise e si voltò a guardare Kurt che guardava ancora il cielo.
«L'ho scritta per te» ammise senza problemi e Kurt sentì il cuore fermarsi. Perché un conto era credere che Blaine avesse dedicato quella canzone a lui, un conto era sapere che Blaine avesse scritto una canzone per lui. Voltò anche lui la testa verso Blaine e si perse nel suo sguardo.
«Davvero?» balbettò emozionato non riuscendo a trattenere un sorriso, Blaine annuì e poi lo baciò di nuovo, non potendo farne a meno.
«Davvero -confermò Blaine tornando a guardarlo negli occhi- Potrei scrivere mille canzoni su di te, per te» questa volta fu Kurt a baciarlo di nuovo. E poi si fece più vicino e si poggiò al suo petto e chiuse gli occhi respirando il suo profumo. E Blaine circondò la vita di Kurt e lo strinse a lui, sorridendo al ricordo di quando avevano dormito in quel modo.
«Davvero credevi che mi piacesse Elliott?» domandò poi Kurt alzando lo sguardo su Blaine e guardandolo dal basso, ma restando tra le sue braccia con la testa sul suo petto.
«Beh.. non mi avrebbe stupito. Insomma.. Elliott è un bel ragazzo, è alto, è talentuoso, affascinate, interessante. È più grande, vive a New York e..» iniziò ad elencare Blaine ma Kurt lo bloccò mettendogli un dito sulle labbra e alzando la testa per guardarlo.
«Si, Elliott sarà anche tutte queste cose. E forse l'unica cosa che hai da invidiargli è l'altezza -lo prese in giro Kurt e Blaine gli pizzicò il fianco facendo ridere- No, Blaine, sono serio. Non hai nulla da invidiare ad Elliott. -disse poi tornando serio- Tu sei bello, bellissimo a dire il vero. -arrossì a quelle parole e Blaine sorrise e gli accarezzò una guancia rossa- Sei pieno di talento e la canzone che hai scritto è a dir poco stupenda. Sei interessante, intelligente, simpatico-» non finì di parlare che Blaine lo attirò di nuovo in un bacio.
«Anche tu sei bellissimo Kurt -disse sicuro delle sue parole prima di baciarlo di nuovo- Ti ho notato subito, ancora prima che venissi a parlarti. Ero fuori casa di Nick con gli altri e tu sei passato di lì. Mi ero ripromesso che quando ti avrei rivisto sarei venuto a parlarti e così ho fatto -Kurt sorrise e arrossì di nuovo. Poi lo baciò di nuovo e si poggiò al suo petto, stringendosi a lui. Restarono qualche minuto in silenzio, semplicemente a godersi la presenza dell'altro- Kurt?» Lo richiamò poi Blaine mentre iniziava ad accarezzargli il fianco.
«Mh?» mugugnò Kurt che aveva di nuovo gli occhi chiusi.
«Cosa.. cosa siamo? -chiese poi Blaine titubante- Cioè.. ci siamo baciati e anche tanto -sorrise mentre lo diceva e anche Kurt sorrise tra le sue braccia- Tu mi piaci e io piaccio a te, giusto? -chiese per conferma, Kurt alzò di nuovo la testa per guardarlo e poi annuì sicuro- Quindi.. cosa siamo? Io.. lo so che ti sei lasciato da poco con Chandler, ma ecco.. io vorrei essere il tuo ragazzo, Kurt» ammise Blane speranzoso, poi si morse il labbro in attesa di una risposta di Kurt. Risposta che però non arrivò. Kurt si allontanò da Blaine e si mise seduto e guardò un attimo davanti a se. Poi si voltò verso Blaine e notò che anche lui si era messo seduto e lo guardava, insicuro e anche un po' ferito.
«Lo vorrei anche io, Blaine» disse subito Kurt, ma il suo tono era titubante.
«Ma?» lo spronò infatti Blaine a continuare.
«Ma.. io tra due mesi andrò via Blaine e..» Kurt abbassò lo sguardo, esternando tutti i suoi dubbi. Quello era uno dei motivi per cui Kurt aveva sempre negato i suoi sentimenti verso Blaine. Lui a fine estate sarebbe andato via e Blaine sarebbe rimasto lì. E se fino a quel momento aveva vissuto il momento, ora era tornato il solito Kurt. Quello che pensava fin troppo alle cose.
«Kurt -sussurrò Blaine, si morse il labbro e poi portò una mano sotto il mento di Kurt e gli alzò la testa in modo da poterlo guardare di nuovo negli occhi- Lo so, so benissimo che a fine estate andrai via ma.. ma ora sei qui Kurt e non voglio rinunciare a te, a noi» scosse la testa e si leccò le labbra, ma non distolse mai lo sguardo da quello di Kurt. Kurt che lo guardava insicuro, spaventato all'idea di dover salutare Blaine un paio di mesi dopo, Soprattuto dopo aver saputo che i suoi sentimenti erano ricambiati, sopratutto dopo aver scoperto com'era baciarlo.
«Io.. Blaine-» non sapeva cosa dire, perché una parte di lui non voleva rinunciare a Blaine, ma la parte razionale di lui diceva che non aveva senso iniziare una relazione con lui, innamorarsi quando poi due mesi dopo avrebbe dovuto salutarlo.
«No, Kurt.. non dobbiamo per forza dirci addio alla fine dell'estate. So che andrai via, ma io non rimarrò qui per sempre. Sto aspettando solo di diventare maggiorenne per lasciare Cape Coral. -Blaine fece un'altra pausa e si leccò le labbra- Ci sentiremo ogni girono quando andrai via, verrò a trovarti, ci videochiameremo, potremmo farla funzionare. Ma solo se siamo entrambi a crederci -E Kurt distolse lo sguardo, perché lui non credeva alle storie a distanza.- Ti prego Kurt, non.. non posso perderti. Non ora che ti ho finalmente trovato» sussurrò poi, o meglio lo supplicò e Kurt tornò a guardarlo e sentì il cuore stringersi nel petto quando incontrò lo sguardo quasi disperato di Blaine. E forse Kurt non credeva alle storie a distanza, ma credere in loro non gli sembrava così difficile, non quando i suoi occhi azzurri incontravano quelli dorati di Blaine.
«Non pensiamoci adesso. Ora siamo qui e siamo insieme -disse poi Kurt sorprendendo entrambi. Perché non era per niente da lui affermare una cosa del genere. Era Blaine quello che si godeva il momento, lui pensava e ripensava alle cose prima di prendere una decisione.- E ora voglio essere il tuo ragazzo, Blaine» affermò sicuro Kurt. E quando vide lo sguardo di Blaine illuminarsi e lo vide sorridere in quel modo come sapeva fare solo lui, Kurt capì che aveva fatto la scelta giusta. Scegliere Blaine senza sapere cosa ne sarebbe stato del loro futuro non poteva essere una scelta sbagliata.

 

E finalmente ce l'hanno fatta eh
Kurt in un primo momento non ha ricambiato il bacio, troppo sorpreso e incredulo, ma poi lo ha baciato lui e a quanto pare si sono baciati a lungo..
Hanno parlato un po' e anche Kurt ha ammesso i suoi sentimenti, rassicurando così un insicuro Blaine. E poi è arrivato il momento decisivo. Blaine ha detto subito di voler essere il suo ragazzo, Kurt è stato titubante. Ma non perché non lo volesse ma perché come sempre pensa troppo alle cose e ha paura di restare ferito. Ma alla fine si è lasciato convincere e neanche troppo difficilmente perché Kurt non sa resistere a Blaine.
Manca ancora un po' alla fine dell'estate, ancora due mesi da passare insieme.. e questa volta insieme insieme.. come andranno ora le cose?

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Capitolo 19
*** 19. ***


phonto

Era ormai ora di pranzo quando Blaine e Kurt raggiunsero gli altri. Sebastian ed Elliott avevano detto agli altri di come Blaine si fosse allontano senza un motivo preciso e che Kurt lo aveva seguito. Erano stati assenti per quasi tre ore e Rachel stava per chiamare Kurt per capire che fine avesse fatto quando lo vide tornare da loro mano nella mano con Blaine.
«Eccoli» disse infatti conservando il telefono in tasca e sventolando una mano per richiamare l'attenzione dei due. Finn, Sebastian, Elliott, Wes, Santana, Brittany e i Niff si voltarono verso i due ragazzi e come sempre notarono le loro mani intrecciate, ma nessuno, Elliott escluso, ci diede importanza. Non era la prima volta che si tenevano per mano. Ed Elliott vedendo la normale reazione degli altri alzò le spalle e non ci diede peso.  
«Buongiorno» esclamò raggiante Blaine una volta raggiunto il gruppo di amici che non aveva ancora avuto la possibilità di salutare quella mattina dato che non appena aveva messo piede in spiaggia era andato subito via.
«Ti stavo per chiamare -disse Rachel dopo aver ricambiato anche lei il saluto di Blaine-  Gli altri sono tornati a casa per mangiare e volevo sapere cosa facevi tu» spiegò stringendosi nelle spalle. Kurt si voltò automaticamente verso Blaine che fece lo stesso.
«Mi ero portato un panino» rispose tornando a guardare la sua amica che annuì, ma poi la sua attenzione fu richiamata di nuovo da Blaine.
«Vado a prendere qualcosa dal bar e torno» disse un po' a tutti, ma guardando Kurt accanto a lui. Kurt annuì e gli sorrise e Blaine, senza pensarci, si avvicinò alle sue labbra e lo baciò delicatamente, dimenticandosi della presenza di tutti gli altri che ora li guardavano con occhi sbarrati e bocca spalancata. Perché anche se tutti sapevano che tra i due ci fosse qualcosa, avevano smesso di credere che uno dei due si sarebbe fatto avanti. E il fatto che fossero spariti per tre ore e fossero tornati mano nella mano non era poi una novità, per questo rimasero tutti stupiti per quello.

«Kurt Elisabeth Hummel -esclamò Rachel quando Blaine si allontanò dal gruppo- Dobbiamo parlare» disse con tono che non ammetteva repliche. Si alzò anche lei, prese il suo amico sottobraccio e lo portò lontano dagli altri che iniziarono a parlare tra di loro di quello che avevano appena visto.
«Ma io volevo mangiare Rach» sbuffò Kurt ma senza dire altro perché sapeva che la sua amica non lo avrebbe lasciato in pace finche non avesse parlato. Soprattutto non dopo aver visto che Blaine lo baciava sulle labbra prima di andare via.
«Non ti farò tornare da Blaine se prima non mi avrai detto tutto» affermò infatti Rachel e Kurt sbuffò una risata.
«E se ti prometto che ti racconterò tutto una volta tornati a casa mi lasci andare a mangiare?» tentò poi Kurt.
«Si certo, a mangiare -alzò gli occhi al cielo Rachel, sapendo che il mangiare fosse solo una scusa e che Kurt volesse tornare da Blaine- Facciamo che mi dici se state insieme e che dopo mi darai tutti i dettagli» disse poi assottigliando gli occhi, Kurt rise e annuì.
«Si.. io e Blaine siamo insieme» confermò ridendo poi quando vide Rachel saltellare emozionata e poi abbracciarlo. Poi insieme tornarono dal resto del gruppo e Kurt notò che Blaine era già tornato e stava chiedendo di lui.
«Dov'è Kurt?» stava chiedendo Blaine mentre si sedeva per terra, su uno dei tanti teli.
«Oh ma sentitelo, quando sei diventato così smielato?» lo prese in giro Sebastian, sorridendo divertito e facendogli capire che in realtà fosse felice per lui. Kurt passando al suo fiancò alzò accidentalmente della sabbia facendola finire quindi in faccia a Sebastian che lo guardò male mentre Kurt si fingeva dispiaciuto e Blaine rideva, capendo che il gesto non fosse stato accidentale. Poi quando Kurt prese posto al suo fianco gli sorrise e lo prese per mano.
«Quindi, giusto per essere sicuri, ora siete una coppia?» domandò poi Jeff guardando i due ragazzi.
«Si, io e Kurt stiamo insieme» confermò Blaine mentre Kurt stringeva la presa sulle loro mani intrecciate e sorrideva anche lui.

Kurt si era appena chiuso in camera per prepararsi per quella sera. Blaine aveva il turno al locale e lui non sarebbe di certo mancato, sopratutto non ora che stavano finalmente insieme. Ma Rachel approfittò di quel momento e lo seguì in camera, in modo che potessero finalmente parlare. Gli chiese tutti i dettagli e Kurt le raccontò tutto senza problemi, almeno finche Rachel non gli chiese se fosse bravo a baciare. Allora Kurt divenne rosso ed evitò di rispondere, anche se così facendo una risposta gliel'aveva già data. Ma a Rachel sembrò bastare quello.
Intanto anche Blaine veniva sommerso di domande da Sebastian e i Niff mentre Wes e David si limitavano ad ascoltare e a ridere quando Blaine evitava le domande di Sebastian che come sempre erano inappropriate.
«Dobbiamo assolutamente fare un'uscita noi quattro» disse poi Jeff prima di vedere Blaine raggiungere il suo camerino e chiudersi. I cinque ragazzi presero posto al solito tavolo e presto furono raggiunti da Kurt che fu circondato dai Niff che iniziarono a parlare di una possibile futura uscita di coppie. E Kurt li ascoltò in silenzio, almeno finché Blaine non salì sul palco e in quel momento la sua attenzione era tutta per il suo ragazzo. Ancora gli faceva strano pensare a Blaine come il suo ragazzo, infondo erano meno di ventiquattro ore che stavano insieme. E quando arrivò la mezz'ora di pausa, Blaine scese dal palco, salutò frettolosamente Elliott, prese il suo ragazzo e lo trascinò nel camerino.
«Blaine ch-» ma le parole di Kurt furono bloccate da un bacio di Blaine. Kurt sorrise sulle sue labbra e circondò il collo di Blaine dandogli poi la possibilità di approfondire quel bacio.
«Scusa, volevo farlo da quando ti ho visto entrare nel locale» disse poi Blaine mordendosi il labbro e fissandolo attentamente.
«Non mi pare che me ne sia lamentato» disse invece Kurt facendolo sorridere. Poi si baciarono di nuovo. Passarono così la mezz'ora successiva. Schiacciati contro la porta del camerino di Blaine a baciarsi mentre Kurt iniziò a giocare con i suoi ricci ora liberi dal gel. E dio se gli piaceva attorcigliare i ricci tra le sue dita e poi tirarglieli leggermente. E anche a Blaine piaceva il modo in cui Kurt ci giocava. 
«Anderson smettila di scopare con il tuo ragazzo, la tua pausa è finita» disse la voce di Sebastian dall'altra parte della porta.
«Sparisci Smythe -disse Blaine prima di baciare un'ultima volta Kurt. Sentì Sebastian ridere e poi dei passi allontanarsi- Devo andare ora» disse poi, Kurt annuì e lo baciò di nuovo. Poi insieme uscirono dal camerino. Blaine prese di nuovo il microfono e salì sul palco per cantare di nuovo. Sorrise vedendo che Kurt aveva lo sguardo fisso su di lui. Si leccò le labbra rosse e gonfie che sapevano ancora di Kurt e poi iniziò di nuovo a cantare. 

Quando Blaine finì il suo turno, raggiunse Kurt e i suoi amici. E anche se era tentato di trascinare di nuovo Kurt nel suo spogliatoio, non lo fece. Prese posto accanto a lui, fece intrecciare le loro dita e rimase a parlare con i suoi amici. Non rimasero però a lungo, pian piano iniziarono ad andare tutti via e quando rimasero solo loro due, Sebastian ed Elliott, Kurt si alzò annunciando che sarebbe tornato anche lui a casa.
«Ti accompagno» disse subito Blaine alzandosi dopo di lui, salutarono i due ragazzi e uscirono dal locale. Solo Kurt si accorse di come Elliott si fosse avvicinato a Sebastian una volta rimasti soli e sorrise mentre seguiva il suo ragazzo fuori dal locale.
«Sai.. credo che ad Elliott interessi la mangusta -Blaine rise per il modo in cui Kurt aveva chiamato il suo migliore amico.- E penso anche che l'interesse sia ricambiato» aggiunse poi e Blaine corrugò la fronte.
«Sebastian ed Elliott?» domandò poi confuso, conosceva la reputazione di entrambi e nessuno dei due era tipo da relazione. E Kurt rise per la sua espressione perché Blaine era davvero buffo con la fronte corrucciata.
«Certo che per certe cose sei proprio ingenuo, Anderson -lo prese in giro per poi ridere di nuovo all'espressione imbronciata di Blaine- Eri convinto che ci fosse qualcosa tra me ed Elliott e non ti sei accorto delle occhiate che lui e Sebastian si lanciano ogni giorno?» Blaine aprì la bocca per dire qualcosa in sua difesa, ma non trovò nulla da dire. Perché no, era talmente accecato dalla gelosia che non si era accorto di nulla. Ma poi se ci fosse stato davvero qualcosa Sebastian glielo avrebbe detto, infondo era il suo migliore amico e si dicevano sempre tutto.
«Se così fosse stato Seb mi avrebbe detto qualcosa» disse poi con tono sicuro e Kurt rise di nuovo.
«Beh allora domani ti farò vedere perché sono convinto che tra i due ci sia qualcosa» affermò sicuro Kurt fermandosi davanti casa sua.
«Buonanotte Kurt» disse poi Blaine sospirando nel notare che erano già arrivati e che doveva salutarlo.
«Notte B.» disse Kurt mordendosi il labbro e Blaine sorrise, trovando adorabile il modo in cui lo aveva appena chiamato. Poi si sporse verso di lui e gli diede un lungo bacio della buonanotte prima di andare anche lui a casa.

Una volta arrivato a casa, Blaine si spogliò e si stese a letto ma non riuscì a prendere sonno. Ancora troppo eccitato ed emozionato per quello che era successo. Recuperò il telefono dal comodino e scrisse un messaggio a Kurt. 

from: Blaine
to: Kurt
Dormi?

E proprio come Blaine, neanche Kurt riusciva a prendere sonno, infatti rispose subito al messaggio del suo ragazzo mentre il sorriso sulle sue labbra si allargava.

from: Kurt
to: Blaine
No, neanche tu immagino

Rimase con il telefono in mano per diversi minuti, ma quando nessuna risposta arrivò, Kurt pensò che alla fine Blaine si fosse addormentato. Sospirò, lasciò il telefono sul comodino e chiuse gli occhi per provare a dormire. Ma neanche due minuti dopo sentì il suo telefono vibrare. Lo afferrò velocemente e sorrise nel vedere che Blaine gli aveva scritto di nuovo. Credeva che si fosse addormentato, ma non sapeva che in realtà Blaine dopo aver ricevuto la sua risposta si era vestito velocemente, aveva preparato uno zaino e poi era uscito di casa cercando di fare attenzione e non svegliare i suoi.

from: Blaine
to: Kurt
Metti qualcosa di comodo e caldo ed esci fuori

Kurt corrugò la fronte a quel messaggio. Poi si alzò dal letto e si affacciò alla finestra e sorrise nel vedere Blaine sotto casa sua. I capelli ancora privi di gel, ma i vestiti dell'esibizione erano stato sostituiti da un pantalone della tuta e una maglietta con il logo di un supereroe che Kurt non conosceva.
«Blaine! -lo richiamò cercando di non alzare troppo il tono della voce per non svegliare Santana e Brittany che dormivano nella stanza accanto- Che ci fai qui?» chiese poi quando il riccio alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise.
«Non riuscivo a dormire e sono venuto da te -disse Blaine come se fosse la cosa più scontata al mondo e Kurt sorrise- Scendi?» chiese ancora morendosi il labbro.
«Blaine, ma sono le tre di notte -esclamò Kurt un po' divertito da quella situazione. Ma poi non seppe resistere all'espressione del riccio che nonostante il buio e la distanza riuscì a vedere benissimo- Dammi cinque minuti e arrivo» si arrese poi allontanandosi dalla finestra e non vedendo quindi il sorriso 

Kurt indossò velocemente un pantalone di tuta e una felpa e poi senza prendere nulla uscì di casa correndo e buttandosi tra le braccia di Blaine. Blaine indietreggiò di qualche passo, preso un po' alla sprovvista e rise mentre lo strinse a sé.
«Ciao» disse poi divertito rubandogli un veloce bacio sulle labbra.
«Ciao» ripetè Kurt arrossendo leggermente senza un vero motivo.
«Sai di essere adorabile quando arrossisci?» domandò Blaine accarezzandogli una guancia e Kurt arrossì ancora di più.
«Oh.. taci Anderson -mormorò imbarazzato ma rimanendo comunque tra le sue braccia- Piuttosto   dimmi come mai sei qui» disse poi con un sorriso, non che se ne lamentasse.
«Mi mancavi» mormorò Blaine con un piccolo sorriso e Kurt si morse l'interno delle labbra per trattenere un sorriso, ma fallì perché i suoi angoli della bocca si alzarono.
«Ci siamo salutati neanche due ore fa» lo prese in giro senza ammettere che in realtà anche lui aveva sentito la sua mancanza.
«E quindi?» Kurt rise e lo baciò soltanto.
«E perché mi hai detto di mettere qualcosa di comodo e mi hai chiesto di uscire? Non potevi entrare in casa? E perché hai uno zaino?» domandò Kurt notando solo in quel momento che Blaine avesse uno zaino con sé.
«Quante domande fai Hummel -gli fece una linguaccia- Dato che nessuno dei due dormiva ho pensato che potevamo andare da una parte» si strinse nelle spalle e sorrise.
«E dove vorresti andare alle tre di notte?» domandò ancora alzando un sopracciglio.
«Da una parte, non è lontano» rispose senza dire però nulla su dove lo voleva portare.
«Quindi dovrei venire con te, non so dove, in piena notte?» se possibile il sopracciglio di Kurt si alzò ancora di più mentre guardava Blaine che annuiva.
«Solo.. fidati di me, okay?» domandò con voce dolce e un'espressione da cucciolo. E Kurt non sapeva resistere a quell'espressione, a quello sguardo. Così anche se non era da lui si ritrovò ad annuire, perché lui si fidava di Blaine.
 

 I'm backkk
Beh la nostra doppietta sembra essere praticamente in luna di miele e a quanto pare non riesce a stare un attimo separata..Blaine sequestra Kurt durante la sua pausa a lavoro e si chiudono nel suo camerino a baciarsi. Blaine in questo mese si è trattenuto molto e ora ha tanto da recuperare con Kurt ahaha e poi nessuno dei due la notte riesce a prendere sonno, così Blaine si presenta da lui con l'intenzione di andare da qualche parte insieme.. dove lo porterà Blaine? Lasciatemi qualche commento, ci vediamo lunedì <3 

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Capitolo 20
*** 20. ***


phonto

Per tutto il tragitto Kurt aveva provato a estorcere qualche informazione su dove stessero andando, ma Blaine non si era lasciato sfuggire nulla. 
«Blaine» lo richiamò poi Kurt un po' esitante quando raggiunsero un cancello con su scritto Proprietà Privata.
«Siamo quasi arrivati Kurt, giuro» disse Blaine divertito voltandosi verso il suo ragazzo.
«C'è scritto Proprietà Privata» sussurrò però Kurt indicandogli il cartello, Blaine si voltò a guardarlo, poi si strinse nelle spalle e tornò a guardare Kurt.
«Beh si.. ma è solo un terreno abbandonato e non ci viene mai nessuno» spiegò facendo segno di seguirlo ma Kurt era immobile e non sembrava intenzionato a seguirlo.
«E se viene qualcuno e ci scoprono?» domandò Kurt un po' spaventato all'idea di essere beccato in una proprietà privata. Blaine sospirò e si avvicinò ancora di più a lui.
«Ci sono stato già altre volte e non verrà nessuno. È un posto dimenticato da tutti -provò a tranquillizzarlo- E se dovesse beccarci qualcuno mi prenderò la colpa di tutto, dirò che ti ho bendato e ti ho portato qui senza che tu sapessi nulla -scherzò poi riuscendo a strappare una risata a Kurt- Scherzi a parte se non te la senti possiamo andare da un'altra parte» disse poi, perché anche se ci teneva a portare Kurt lì non lo avrebbe mai costretto a fare quello che non voleva.
«No.. andiamo -disse poi Kurt convinto- Se dici che è sicuro mi fido» aggiunse e Blaine sorrise prima di baciarlo dolcemente. Poi insieme superarono il cancello e continuarono a camminare per un paio di minuti finché non raggiunsero una piccola collinetta da dove era possibile vedere il porto in lontananza illuminato e il mare. E poi da quel punto si poteva benissimo vedere il cielo stellato.

Kurt osservò Blaine recuperare un telo dal suo zaino, stenderlo per terra e sedersi sopra facendo segno a Kurt si mettersi accanto a lui e quando Kurt si sedette, Blaine recuperò un termos dallo zaino e una coperta che usò per coprire entrambi.
«Vedo che hai pensato a tutto» sorrise Kurt poggiandosi poi sul petto di Blaine dopo che quest'ultimo si fu steso. Blaine circondò automaticamente la vita di Kurt coprendo poi meglio entrambi con la coperta. Iniziava ad amare stare steso con Kurt poggiato su di lui. Amava il modo in cui i loro corpi si incastravano perfettamente.
«Certo.. volevo vedere le stelle con te e magari aspettare l'alba se ti va, non potevo essere mica impreparato» Kurt sorrise, alzò la testa dal suo petto solo per baciarlo dolcemente sulle labbra.
«Grazie» mormorò soltanto Kurt tornando a poggiarsi su di lui. Blaine sorrise, lasciò un bacio tra i suoi capelli e poi alzò lo sguardo verso il cielo. Kurt alzò anche lui lo sguardo e poi sorrise mentre Blaine iniziava a parlare delle stelle e delle costellazioni. Lo ascoltava in silenzio, spostando lo sguardo dal cielo al suo volto. 
«Non sapevo fossi un esperto di stelle» sorrise poi baciandolo sulla guancia.
«Oh.. beh sono sempre stato affascinato dall'astrologia e mi piace tenermi informato» si strinse nelle spalle voltandosi a guardare il suo ragazzo. Si guardarono per qualche istante, sorridendosi. Poi si baciarlo di nuovo perché nessuno dei due sapeva resistere alle labbra dell'altro.
«Sei davvero sorprendente Anderson» mormorò poi Kurt prima di tornare a guardare le stelle e stringersi di più a lui.
«È la prima volta che vengo a vedere le stelle con qualcuno -disse poi Blaine rompendo di nuovo il silenzio, lo sguardo fisso sul cielo.- E che parlo di stelle e costellazioni» aggiunse e il sorriso di Kurt si allargò ancora di più, si sentiva speciale. 
«Sono contento che tu l'abbia fatto con me -disse poi cercando la mano di Blaine e facendo intrecciare le loro dita- E anche per me è la prima volta. Ho sempre desiderato vedere le stelle con qualcuno» Blaine sorrise e lasciò un altro bacio tra i suoi capelli. 
Rimasero così fino all'alba. A guardare le stelle stretti l'uno all'altro, a baciarsi, a parlare tra di loro, a bere un po' di caffè di tanto in tanto. E poi, una volta che il sole spuntò nel cielo, raccolsero le loro cose e tornarono a casa per dormire qualche ora prima di rivedersi.

Dire che quella mattina fu complicato svegliarsi era un eufemismo. Erano rientrati a casa verso le sette di mattina e avevano faticato ad addormentarsi, entrambi ancora troppo emozionati per come era andata quella giornata. Eppure nonostante avessero voluto restare a letto ancora per intere ore, quando si incontrarono tutta la stanchezza sembrava essere svanita. Quando Blaine arrivò in spiaggia insieme a Wes che era andato a chiamarlo sorrise nel vedere Kurt seduto accanto a Rachel, con un'espressione mezza addormentata, mentre ascoltava la sua amica parlare. E il suo sorriso si allargò ancora di più quando vide il suo volto illuminarsi alla sua vista.
«Oddio» borbottò Sebastian fingendosi nauseato per gli sguardi tra i due, alzò gli occhi al cielo e raggiunse Elliott seduto poco più in là. Blaine invece prese posto accanto a Kurt, lo salutò con un dolce bacio sulle labbra e poi si unì anche lui alla conversazione con Rachel, anche se più che una conversazione era un monologo della ragazza. Poi furono raggiunti dagli altri che fino a poco prima erano in acqua. Alla conversazione si unirono quindi altri e cambiarono anche argomento. Sebastian ed Elliott erano rimasti un po' in disparte, fingevano di ignorarsi ma ogni tanto si lanciavano qualche occhiata quando pensavo di non essere visti. Ma Kurt notò tutto, si avvicinò all'orecchio del suo ragazzo e gli fece notare quelle occhiate, sussurrandogli quando guardare e lasciandogli poi sempre un bacio sulla guancia che lo faceva sorridere. E Blaine nel notare quelle occhiate, si disse che appena ne avrebbe avuto l'occasione sarebbe andato a parlare con Sebastian.

Kurt era in camera sua, aveva appena finito di farsi una doccia e stava guardando nel suo armadio per decidere cosa mettere quella sera quando Finn bussò alla portadella sua camera.
«Finn.. ti serve qualcosa?» domandò Kurt voltandosi verso il ragazzo posando il pantalone che aveva scelto di mettere quella sera sul letto.
«Rach mi ha chiesto se potevi prestarle una crema per il viso che si è accorta di aver finito la sua -spiegò Finn stringendosi nelle spalle mentre entrava in camera e si sedeva sul letto. Kurt annuì e poi si girò per recuperare la crema da dare a Rachel- Quindi tu e Blaine state insieme ora?» domandò poi e Kurt non riuscì a trattenere un sorriso nel sentire il nome del ragazzo. Poi annuì mentre porgeva il barattolo di crema a Finn.
«Si.. c'eri anche tu ieri quando Blaine lo ha detto» disse poi sedendosi accanto a lui e questa volta fu Finn ad annuire.
«Sei.. sei felice?» chiese poi un po' in imbarazzo. Lui e Kurt si volevano bene, andavano d'accordo ma non parlavano facilmente di sentimenti e cose simil. Ma Finn aveva visto che suo fratello non era mai stato davvero felice con il suo ex e ora si era appena lasciato e già stava con un atro. Certo Blaine gli piaceva, ma voleva sapere qualcosa di più.
«Si -annuì di nuovo Kurt, con un sorriso sincero- Blaine mi rende felice» si morse il labbro e abbassò lo sguardo, anche lui un po' in imbarazzo.
«E.. come.. si come farete alla fine dell'estate?» chiese poi sempre Finn perché l'ultima cosa che voleva era vedere suo fratello stare male, sopratutto dopo averlo visto così felice come in quei due giorni. Kurt si strinse nelle spalle e scosse la testa.
«Non.. non lo so Finn. Vogliamo solo goderci questi due mesi insieme ora, comunque andranno le cose ne sarà valsa la pena» disse sicuro delle sue parole. Non sapeva cosa ne sarebbe stato di lui e Blaine alla fine dell'estate ma qualsiasi cosa fosse successa era sicuro che passare quei due mesi con lui ne sarebbe valsa la pena. Finn annuì al suo fianco, poi gli sorrise.
«Se tu sei felice, lo sono anche io -gli disse poi- E poi Blaine mi piace» aggiunse prima di alzarsi dal letto, gli fece un cenno di saluto che Kurt ricambiò con un sorriso e poi uscì dalla stanza, per poi tornare tre secondi dopo per prendere la crema che aveva dimenticato e Kurt rise.

Da quando Blaine aveva iniziato a frequentare ogni giorno Kurt, aveva iniziato anche a svegliarsi prima del solito orario e a scendere in spiaggia già dalle dieci di mattina. Perché così avrebbe potuto passare più tempo insieme a lui. Gli piaceva dormire, ma gli piaceva ancora di più passare del tempo con Kurt. Stava finendo di prepararsi quando sentì il suo telefono squillare. Rispose velocemente senza guardare chi lo stava chiamando, incastrò il telefono tra l'orecchio e la spalla mentre chiudeva i bottoni della camicia che aveva indossato quel giorno.
«Parlo con Blaine Anderson?» disse una voce sconosciuta e Blaine si bloccò di colpo, lasciando la camicia mezza aperta mentre riprendeva il telefono in mano.
«Si, sono io. Con chi parlo?» chiese poi stranito. 
«Salve, sono Richard Mitchell e mi occupo dell'organizzazione per la festa in piazza del quattro luglio -annunciò l'interlocutore confondendo di più Blaine che fece un mormorio di assenso aspettando che l'altro continuasse a parlare- Ti ho sentito cantare qualche sera al Friends Pub e vorrei che ti esibissi questa domenica durante la festa. Sto chiamando diversi artisti per la serata e mi piacerebbe se tu fossi tra questi» spiegò Richard lasciando Blaine senza parole. C'erano stati diversi eventi da quando lui aveva iniziato ad esibirsi al Friends pub, specialmente l'estate ma prima di allora nessuno aveva mai richiesto la presenza sul palco.
«Io... wow.. non so cosa dire» sussurrò stupito lasciandosi cadere sul bordo del letto.
«Dimmi che accetti. Ho già parlato con il proprietario del pub, è un mio vecchio amico ed è stato proprio lui a darmi il tuo numero.» disse ancora Richard. Blaine rimase in silenzio per diversi minuti, a cercare di metabolizzare quanto successo. Poi si schiarì la voce e accettò quella proposta per poi darsi appuntamento con Richard per quel pomeriggio per discutere meglio di tutto quanto.

Quando Kurt non vide arrivare Blaine in spiaggia quella mattina, corrucciò la fronte confuso. Non molto prima gli aveva dato il buongiorno per messaggio, quindi sapeva che fosse sveglio. E allora perché non era ancora arrivato in spiaggia?
«Forse si è riaddormentato» disse poi Wes dato che Kurt non era l'unico che lo stava aspettando.
«Perché non lo vai a chiamare?» domandò poi Nick voltandosi verso Kurt.
«Si giusto. Se dovesse essersi riaddormentato e andasse uno di noi ci ammazzerebbe. Invece con te non lo farà» lo appoggiò Jeff mentre Nick annuiva al suo fianco. Kurt alzò gli occhi al cielo scherzosamente, a volte quei due sapevano essere davvero drammatici.
«Okay okay vado» disse poi, non c'era neanche stato bisogno di conviverlo a lungo perché Kurt stesso era il primo a voler rivedere il suo ragazzo.  

Blaine aveva appena chiuso la chiamata con Richard quando sentì bussare alla porta.
«Arrivo» urlò andando ad aprire la porta mentre finiva di chiudersi la camicia.
«Quindi non ti sei riaddormentato» sussurrò Kurt quando Blaine gli aprì poco dopo. Sorrise nel notare i suoi capelli ancora privi di gel.
«Perché pensavi che mi fossi riaddormentato?» domandò confuso Blaine facendogli segno di entrare in casa per poi baciarlo velocemente sulle labbra. Kurt sorrise per quel gesto.
«Beh mi ha scritto quasi un'ora fa che stavi per scendere in spiaggia» si strinse nelle spalle mentre lo osservava attentamente.
«Oh si.. diciamo che ho avuto una specie di contrattempo» disse poi Blaine con un sorriso sulle labbra. Kurt lo guardò confuso e alzò un sopracciglio.
«Che contrattempo? -gli chiese quando Blaine non disse nulla e lo seguì nella sua camera- Blaine?» lo richiamò e il ragazzo si mise a ridere, poi gli fece segno di sedersi sul letto insieme a lui prima di raccontargli della telefonata.
«Quindi nel pomeriggio dovrò andare a parlare con lui -concluse con un sorriso felice. E Kurt sorrise di rimando. Sorrise perché il sorriso di Blaine era contagioso, sorrise perché era davvero felice per lui e orgoglioso di lui- mi accompagni?» Gli chiese poi Blaine speranzoso e Kurt si ritrovò semplicemente ad annuire alla sua richiesta per poi buttarsi tra le sue braccia e baciarlo emozionato.

Blaine rise nel bacio, cadendo indieto sul letto e trasciando Kurt con sé. Ma non smise mai di baciarlo. E poi quel bacio divenne qualcosa di più passionale. Blaine piegò istintivamente una gamba andando così a sfiorare l'intimità di Kurt. Sentì il ragazzo gemere per quel breve contatto, così Blaine lo ripetè automaticamente mentre Kurt prese il suo labbro inferiore tra i denti, lo morse e lo succhiò.
«Kurt» mormorò ansimando nel bacio mentre continuava a muovere il ginocchio contro l'intimità di Kurt.
«Blaine» sussurrò Kurt con voce più bassa del solito muovendo automaticamente il bacino contro la gamba di Blaine. Non si era mai trovato in una situazione del genere prima e Kurt era sempre stato convinto che sarebbe stato imbarazzante. Ma quello non era imbarazzante, per nulla. Anzi era eccitante e Kurt desiderava semplicemente di più. Lasciò le labbra di Blaine e iniziò a baciargli e mordergli la mascella, eccitandosi sempre di più per i suoni che uscivano dalla bocca del suo ragazzo. E sapere che era merito suo lo rendeva instabile. 
«Ku-ah-rt» mormorò Blaine con tono soffocato quando Kurt prese a baciargli il collo, soffermandosi sul suo pomo d'Adamo. Blaine non si era mai sentito così vulnerabile come in quel momento. Tutto quello che riusciva a fare era muovere il bacino contro quello di Kurt e far scorrere le mani lungo la schiena del suo ragazzo che lo stava baciando in punti fin troppo sensibili. A differenza di Kurt si era sempre chiesto come sarebbe stato trovarsi in intimità con un ragazzo, anche se non stavano facendo altro che strusciarsi l'uno contro l'altro e baciarsi, ma quello andava contro tutte le sue aspettative. Era tutto molto meglio di come lo aveva immaginato, tutto più amplificato e dubitava che sarebbe resistito ancora a lungo se Kurt avesse continuato a baciarlo in quel modo.
«Hai un sapore buonissimo» sussurrò Kurt contro la sua pelle per poi gemere quando spingendosi contro Blaine notò che orami fosse completamente duro contro di lui. 
«Kurt» lo richiamò poi Blaine. E il suo tono uscì come una supplica, perché Kurt lo stava letteralmente facendo impazzire. Non che Kurt fosse da meno, non credeva che sarebbe mai stato in grado di fare qualcosa del genere. Eppure gli stava venendo tutto spontaneo. Non pensava a nulla se non a quanto tutto quello gli stesse piacendo, il suo corpo si muoveva da solo.   Iniziò a giocare con i ricci di Blaine mentre tornava a baciarlo sulle labbra senza mai smettere di muoversi. I gemiti di entrambi venivano soffocati nei baci e quando Kurt morse di nuovo il labbro di Blaine, quest'ultimo non riuscì più a trattenersi e raggiunse il massimo del piacere venendo nei suoi pantaloni. Kurt continuò a muoversi su di lui venendo pochi istanti dopo per poi accasarsi sul suo petto sfinito.

 

Eccomi tornata con un muovo capitolo.. Vediamo Blaine che porta Kurt a vedere le stelle passando così tutta la notte insieme a lui a parlare proprio come durante il campeggio.. il loro rapporto sembra consolidarsi ogni giorno di più e non si fanno problemi a mostrarlo agli altri. E poi mentre Blaine stava per raggiungere Kurt e gli altri al mare riceve una chiamata da uno sconosciuto che vuole che si esibisca alla festa del 4 luglio. E poi diciamo che Blaine non perde tempo a festeggiare con Kurt eh

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Capitolo 21
*** 21. ***


phonto

Rimasero stesi, Kurt sopra Blaine, per diversi minuti. Entrambi in silenzio, l'unico rumore era quello dei loro respiri pesanti. E poi quando entrambi si furono ripresi, Kurt rotolò accanto a Blaine che si voltò verso il suo ragazzo e sorrise. Kurt invece fissò per un secondo il soffitto mentre realizzava quello che era appena successo. I suoi occhi si spalancarono e le guance si tinsero di rosso.
«Oddio» esclamò imbarazzato prendendo il cuscino e mettendolo sul suo volto per nascondersi. 
«Kurt -lo richiamò in parte divertito dalla sua reazione, provando a spostare il cuscino per guardarlo- ehi -disse ancora provando a guardalo ma Kurt continuava a rimanere nascoso. Era troppo in imbarazzo in quel momento e aveva paura di guardare Blaine e scoprire cosa pensava di quello che era appena successo. Aveva paura che Blaine avrebbe pensato che fosse uno facile, aveva paura che non gli fosse piaciuto veramente, che lui non fosse riuscito davvero a soddisfarlo. Stavano insieme da poco più di due giorni e già gli era saltato sopra.- Kurt.. guardami -riprovò ancora Blaine, ora il suo tono era più serio e anche un po' insicuro.- Ti sei.. ti sei pentito?» domandò titubante. Ora anche lui era spaventato. Aveva paura di aver rovinato tutto, di aver affrettato le cose con Kurt e che ora lui avesse cambiato idea su di loro. E Kurt sentendo il tono insicuro di Blaine abbandonò il cuscino e incontrò lo sguardo di Blaine.
«No -disse poi sicuro. Era successo troppo presto forse e un po' all'improvviso, ma non si sarebbe mai pentito di nulla. Perché il ragazzo davanti a lui non era uno qualunque. Quello era Blaine, il suo Blaine. E se per un istante si era sentito in imbarazzo per quello che era successo, se aveva avuto paura che Blaine avrebbe potuto giudicarlo o che non fosse stato soddisfatto, gli bastò guardarlo negli occhi per far si che tutti i suoi dubbi sparissero. Perché sapeva che Blaine non lo avrebbe mai giudicato e poi si ricordò del suo sguardo e dei versi che aveva fatto, si ricordò di come Blaine si fosse lasciato andare. E arrossì di nuovo, ma sorrise anche.- Lo volevo. -ammise poi sentendosi più leggero quando vide Blaine ricambiare il sorriso.- É solo che.. ecco, non avevo mai fatto nulla del genere prima. Con nessuno» il sorriso di Blaine si allargò ancora di più, poi si sporse per baciarlo dolcemente.
«Tu e Chandler.. mai?» Kurt scosse la testa e lo baciò di nuovo.
«A dire il vero io e Chandler non ci siamo mai baciati -disse per poi ridere all'espressione di Blaine- Cioè si, ma capitava ogni tanto. Non.. non ci baciavamo tanto quanto lo facciamo noi» ammise arrossendo ancora di più. Blaine ne fu sorpreso.
«Oh..io.. non ti senti costretto a farlo con me, vero?» domandò poi titubante.
«No.. non ti bacerei se non lo volessi» lo rassicurò Kurt prima di baciarlo, Blaine sorrise nel bacio.
«Menomale, perché mi piace baciarti. Passerei intere ore a farlo» Kurt sorrise di nuovo prima di baciarlo ancora e ancora.
«Anche io, Blaine» disse poi mentre lo osservava alzarsi dal letto e recuperare qualcosa dall'armadio.
«Metti questo costume che è pulito -disse Blaine passando un costume azzurro a Kurt e baciandolo sul naso- Ah mi è piaciuto molto anche quello che abbiamo fatto prima» aggiunse facendogli un'occhiolino. Kurt arrossì ancora ma sorrise felice.

Kurt tornò in spiaggia dagli altri mano nella mano con Blaine, entrambi due grandi sorrisi sulle labbra. Sorrisi dovuti un po' a quello che avevano appena condiviso, un po' per la notizia che Blaine non vedeva l'ora di dare a tutti i suoi amici, vecchi e nuovi.
«I Klaine hanno finalmente deciso di degnarci della loro presenza» annunciò Sebastian quando li vide arrivare per poi sorridere maliziosamente nel notare alcuni dettagli che nessuno sembrò notare in un primo momento.
«Klaine?» domandò confuso Kurt alzando un sopracciglio e voltandosi verso Blaine che però stava sorridendo.
«Credo sia l'unione dei nostri nomi» spiegò poi mentre Jeff annuiva.
«Si, noi siamo i Niff, loro i Finchel, loro le Brittana, i Samcedes, Tike e infine voi siete i Klaine» disse Nick indicando prima se stesso e il suo ragazzo e poi il resto delle coppie. Kurt scoppiò a ridere mentre si sedeva accanto a Blaine.
«Io avevo proposto il nome Blurt, ma poi Rachel ha proposto Klaine e tutti l'abbiamo trovato perfetto» si aggiunse Jeff mentre Rachel annuiva soddisfatta di aver trovato il nome perfetto per la neo coppia. Kurt si voltò verso Blaine che gli sorrise e si strinse nelle spalle prima di rubargli un bacio.
«Hummel, come mai questo cambio di costume? -domandò Sebastian con un ghigno spostando così la conversazione su altro- Ha per qualcosa a che fare con i segni sul collo di Blaine?  -aggiunse poi, Kurt arrossì di colpo mentre Blaine portò in automatico una mano sul collo per coprire i segni che Kurt poco prima gli aveva lasciato- Anderson è inutile che ti copri, ormai li abbiamo visti» aggiunse ancora e Blaine lasciò cadere la mano senza però riuscire a trattenere un sorriso.
«Quando imparerai a farti i cazzi tuoi, Bas?» domandò invece Blaine guardandolo di sottecchi.
«Mi piacciono di più quelli degli altri» rispose Sebastian facendogli un occhiolino. Elliott rise al suo fianco.

Blaine uscì presto quella sera di casa. Si erano dati appuntamento al chiosco in spiaggia per poi andare a mangiare una pizza tutti insieme quella sera e Blaine era stranamente in anticipo. I suoi erano tornati prima a casa e lui non aveva tutta questa voglia di stare tra quelle mura e quindi era uscito prima del previsto. Aveva raggiunto il chiosco, si era seduto su uno sgabello e aveva ordinato una soda nell'attesa ed era stato in quel momento che si era reso conto di non essere l'unico in anticipo. Il primo che vide fu Sebastian che usciva dal bagno sul retro del chiosco mentre si sistemava la camicia che aveva indossato per poi passarsi una mano tra i capelli scompigliati. Era fin troppo chiaro cosa fosse successo in quel bagno. Blaine si sporse per vedere chi sarebbe uscito dopo di lui per poi fare una faccia sorpresa ma anche divertita nel vedere Elliott raggiungerlo anche lui nella stesse condizioni di Sebastian. E forse non sarebbe neanche dovuto essere troppo sorpreso da quello dato che Kurt gli aveva più volte detto che c'era qualcosa tra i due. Stava per raggiungerli per prenderli un po' in giro e stuzzicarli per il fatto che avessero appena fatto sesso in un bagno pubblico quando sentì quello che si stavano dicendo. Improvvisamente il suo sorriso si spense e invece di raggiungerli, girò i tacchi e si allontanò sperando di passare inosservato. Ma Sebastian lo vide e provò a chiamarlo, confuso, non capendo cosa fosse successo. Blaine però lo ignoro e continuò per la sua strada.

Kurt era uscito di casa insieme a Rachel e Mercedes, gli altri stavano finendo di prepararsi mentre loro decisero di incamminarsi verso il luogo dell'appuntamento. E mentre raggiungevano il chioschetto, videro Blaine camminare nella direzione opposta, lo sguardo era basso e quindi non si accorse di loro.
«Dove sta andando?» chiese confusa Mercedes, Rachel si strinse nelle spalle e scosse la testa.
«Vado da lui» disse semplicemente Kurt facendo dietrofront e aumentando il passo per raggiugnere il suo ragazzo.
«Ehi, Blaine -lo richiamò una volta che fu accanto a lui- Dove stai andando? Il chioschetto è dall'altra parte» chiese confuso quando Blaine si fermò per guardalo. 
«Non vengo stasera» disse soltanto Blaine facendo corrugare la fronte a Kurt. Si chiese cosa fosse successo da quando circa venti minuti prima Blaine gli aveva scritto un messaggio dicendogli che lo avrebbe aspettato al chioschetto ad ora che non voleva più uscire. E poi il suo sguardo non era il solito sguardo allegro, ma sembrava ferito, deluso da qualcosa.
«Posso.. posso venire con te?» chiese, in parte spaventato da un possibile rifiuto. Blaine non disse nulla, annuì soltanto, fece intrecciare le dita delle loro mani e poi riprese a camminare verso il suo angolo di spiaggia nascosto.

«Che è successo?» domandò Kurt una volta raggiunto l'angolo di spiaggia. Osservò Blaine sedersi sulla sabbia ma lui rimase in piedi perché non ci teneva a riempirsi di sabbia i pantaloni.
«Ho beccato Sebastian ed Elliott insieme -disse soltanto e Kurt lo guardò confuso capendo che non era quello il problema. Infondo erano giorni che lui gli diceva che tra i due c'era qualcosa- Stavo andando da loro per stuzzicarli un po', come fanno sempre loro -spiegò Blaine alla faccia confusa del suo ragazzo- E li ho sentiti parlare. Stavano commentando il fatto se uscire allo scoperto o meno» Kurt annuì, ma era ancora confuso dalla reazione di Blaine. Avrebbe potuto capirla se gli fosse interessato uno dei due, ma a Blaine interessava lui e glielo aveva detto. Quindi perché aveva reagito in quel modo?
«B.. continuo a non capire» disse poi mordendosi il labbro e accovacciandosi davanti a lui, cercando di non sporcarsi.
«Sebastian è il mio migliore amico sin da quando eravamo bambini. Ci siamo sempre detti tutto io e lui, sempre. E sapere che per chissà quanto tempo mi ha mentito e nascosto il suo rapporto con Elliott mi ha ferito» spiegò ancora Blaine abbassando lo sguardo, si sentiva un po' stupido per quello. Ma quando aveva capito che non era la prima volta che Sebastian ed Elliott si vedevano di nascosto ma che anzi, andava avanti da un po', non aveva potuto fare a meno di rimanerci male.
«Blaine -sussurrò Kurt prendendogli la mano e facendogli alzare lo sguardo- Dovresti parlare con Sebastian, capire perché non te ne ha parlato. Andare via e chiuderti in te stesso non servirà a nulla» Kurt accennò un sorriso e Blaine annuì, come sempre aveva reagito d'istinto ed era andato via senza chiedere spiegazioni.
«Hai ragione» sussurrò poi tirandolo leggermente per un bacio, certo era ancora ferito per la scoperta ma sapeva che non aveva senso tenere il muso e che parlare con Sebastian era la cosa migliore da fare. 
«Ho sempre ragione, Anderson -sorrise sulle sue labbra prima di baciarlo di nuovo.- Ora alza quel bel culetto che ti ritrovi e raggiungiamo gli altri. Sto morendo di fame» disse senza pensarci, alzandosi in piedi e porgendogli una mano che Blaine afferrò immediatamente.
«E così ho un bel culetto?» domandò Blaine malizioso mentre si incamminavano insieme di nuovo verso il chioschetto. Kurt non rispose, arrossì soltanto rendendosi conto solo in quel momento di quello che aveva detto. Blaine sorrise divertito e strinse la presa sulle loro dita intrecciate.

Per tutta la serata Blaine evitò Sebastian ed Elliott, sapeva che ci doveva palare. Non tanto con Elliott quanto con Sebastian. Ma quella sera preferì evitarli. Kurt non disse nulla e rimase al suo fianco a distrarlo. E poi Blaine a fine serata, dopo una lunga passeggiata lo accompagnò a casa solo per avere una scusa per passare ancora più tempo con lui. Gli diede un lungo bacio della buonanotte e poi tornò a casa sua. Si bloccò quando vide Sebastian seduto sui gradini del portico.
«Come mai qui e non con Elliott?» domandò pungente, superandolo e andando verso la porta di casa.
«Ci hai visto quindi» contestò Sebastian alzandosi e affiancandolo.
«Tu che dici? -domandò ferito Blaine voltandosi verso l'amico. Poi sospirò- Perché non mi hai detto che tu ed Elliott state insieme?» chiese poi sedendosi sugli scalini dove Sebastian era seduto pochi istanti prima.
«Io ed Elliott non stiamo insieme -negò Sebastian sedendosi al suo fianco. Blaine lo guardò di traverso e Sebastian alzò gli occhi al cielo- Non stiamo insieme -ripetè ancora sospirando- Non so cosa c'è tra di noi okay? Non ne abbiamo mai discusso.» Blaine annuì, in parte ancora ferito per essere stato all'oscuro di qualsiasi rapporto ci fosse tra i due.
«Da quanto va avanti?» chiese poi senza guardare veramente Sebastian. Neanche Sebastian lo guardava, fissava un punto impreciso della strada.
«È iniziato tutto l'ultima sera che Elliott era stato qui la scorsa estate. -racontò Sebastian ricordando come fossero rimasti gli unici due in spiaggia, di come fossero entrambi brilli e di come fossero finiti a casa del newyorkese e di come non avessero neanche raggiunto la camera da letto- Poi lui è partito e io sono rimasto qui. Elliott ha avuto le sue storie a New York e io avevo i miei flirt qui. Ma continuavano a sentirci. Poi Elliott è tornato qualche giorno per natale -Blaine si voltò completamente verso Sebastian, non sapeva che Elliott fosse tornato a Cape Coral in quel periodo dell'anno- Ci siamo visti ogni girono e ogni nostro incontro finiva con il sesso. Qualche giorno lo abbiamo fatto anche più volte e poi di nuovo, lui è tornato a New York e noi siamo tornati alla nostra solita vita. Ma non è passato giorno senza che non ci sentissimo almeno una volta per messaggi. E ora che è tornato puoi immaginare come finiscono le nostre giornate» Blaine annuì, poi rimase in silenzio qualche secondo.
«Perché non me ne hai mai parlato? -chiese poi, perché non faceva altro che chiedersi quello da quando li aveva sentiti discutere prima della cena- Elliott ti piace» non era una domanda. Era un'affermazione. Perché Blaine conosceva Sebastian fin troppo bene e l'unico motivo per cui avrebbe nascosto tutto quello era solo perché Elliott gli piaceva veramente. E dalla non risposta di Sebastian capì di aver indovinato.
«Credo di non averlo fatto perché parlartene avrebbe resto tutto reale -Blaine annuì ancora e si morse l'interno guancia.- Blaine so a cosa stai pensando -disse poi Sebastian voltandosi a guardalo e capendo subito cosa turbasse l'amico- Sei il mio migliore amico e sarò anche uno stronzo la maggior parte del tempo, ma ti conosco meglio di chiunque altro. -Aggiunse quando Blaine lo guardò confuso- Non pensare che non te ne abbia parlato perché non mi fido o perché non ti ritengo importante. Semplicemente non ero pronto a farlo, non sono pronto ad ammetterlo nemmeno a me stesso» Blaine annuì di nuovo, questa volta senza insicurezze. Perché era vero, Sebastian poteva essere uno stronzo e sembrare superficiale, ma era davvero un buon amico e Blaine sapeva che anche se non se lo dicevano mai, Sebastian gli voleva bene e si fidava di lui più di ogni altra persona.
«Quando sarai pronto a parlare, sai dove trovarmi -gli disse poi Blane sorridendogli, facendogli capire che aveva capito e che non era più arrabbiato con lui.- E non c'è nulla di male nell'ammettere che Elliott ti piace» aggiunse poi alzandosi dai gradini e tornando di nuovo verso la porta di casa.
«Non m piace Ell-» negò ancora ma si ammutolì all'occhiata che gli lanciò Blaine.
«Entri a dormire con me o vai a raggiungere Elliott?» gli chiese poi divertito.
«Elliott posso vederlo anche domani» disse soltanto Sebastian sorridendogli per poi seguirlo in casa e passare la notte con il suo migliore amico come ormai non facevano da un po'.

 

Eccomi tornata con un nuovo capitoloooo
Kurt è inizialmente in imbarazzo per quello che è successo tra lui e Blaine e ha paura di essere giudicato e di aver fatto male le cose rendendo così insicuro Blaine, ma poi Kurt capisce che Blaine non lo avrebbe mai giudicato e si rilassa facendo capire a Blaine che non ha nulla di cui preoccuparsi. Stanno insieme da veramente poco eppure il loro rapporto molto avanti. Ovviamente Sebastian nota subito il cambio di costume di Kurt e i segni sul collo dell'amico e non perde tempo per stuzzicarli. E poi, quando la sera escono per festeggiare la notizia di Blaine, questo scopre di Elliott e Sebastian rimanendo però male per essere rimasto all'oscuro. Ma alla fine Sebastian va a parlare con lui e risolvono.. scopriamo anche qualcosa di più sul rapporto tra Elliott e Sebastian che  quanto pare va avanti da un bel po' 

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Capitolo 22
*** 22. ***


phonto

I festeggiamenti per il girono dell'indipendenza erano iniziati già quella mattina. Per strada c'era già chi era ubriaco nonostante fossero appena passate le sette. Sia le New Direction che i Warblers ed Elliott erano in piazza, sotto il palco ad aspettare che Blaine salisse per esibirsi. Era tra i primi della serata, avrebbe cantato tre canzoni e poi dopo sarebbero andati tutti in spiaggia per fare un falò e festeggiare per fatti loro. Blaine era in un tendone insieme agli altri artisti che si sarebbero esibiti quella sera. Per quell'occasione aveva indossato un jeans nero fin troppo aderente, una maglia bianca a maniche corte e sopra una giacca di pelle nera con delle borchie argentate e una stella cucita sulla schiena. I suoi ricci erano liberi dal gel e aveva indossato un cappello nero in pelle con una visiera. Aveva messo la matita nera negli occhi come faceva spesso quando si esibiva. E ora stava saltellando agitato in attesa del suo turno. E poi Richard lo annunciò presentandolo come un cantante emergente che avrebbe fatto molta strada. Blaine sorrise e sperò che fosse vero e che sarebbe riuscito a realizzare il suo sogno. Prese un lungo respiro e poi salì sul palco. Salutò il pubblico e il suo sguardo cercò Kurt per poi sorridergli quando lo vide. Kurt ricambiò il sorriso per poi mordersi il labbro nel notare come fosse vestito. E dio, Blaine era tremendamente sexy vestito così e poi a Kurt piaceva troppo quando lasciava i capelli liberi dal gel, o quando metteva la matita intorno agli occhi perché in quel modo risaltavano e lui amava i suoi occhi. Blaine raggiunse il centro del palco dove era stato posizionato il piano, si sedette e poi iniziò a suonare le prime note di Don't stop me know dei Queen e a cantare. Rimase seduto sulla panca a cantare mente coinvolgeva il pubblico, poi alla fine del primo ritornello si alzò in piedi e spostò indietro la panca passando da un ritmo più lento ad uno più movimentato, continuando a suonare il piano mentre restava in piedi. Poi dopo la seconda strofa si allontanò dal piano e lanciò il cappello tra il pubblico mentre improvvisava un balletto sul palco. Raggiunse il chitarrista e mettendosi spalla contro spalla finse anche lui di suonare la chitarra. Una volta finita la canzone si sistemò la giacca e tornò poi al centro del palco.

Kurt non staccò gli occhi da Blaine per tutta l'esibizione, rimase ad osservarlo esibirsi incantato, muovendosi a tempo e distraendosi solo per recuperare il cappello lanciato a metà canzone dal suo ragazzo. Rischiò quasi di travolgere Rachel e Santana pur di afferrarlo e sotto le lamentele di Santana lo indossò sorridendo a Blaine e poi tornò ad ascoltarlo esibirsi. La canone successiva fu Fireworks di Katy Perry. Kurt sapeva della leggera ossessione per la cantate del suo ragazzo e non rimase stupito di vederlo cantare una sua canzone. E nonostante fosse una canzone cantata da una femmina, Blaine la cantò divinamente. Anche su questo pezzo aveva improvvisato una coreografia. Aveva fatto le prove su quel palco solo il girono prima, ma molte cose le stava improvvisando in quel momento. E più Kurt lo osservava esibirsi, più si convinceva che Blaine era pieno di talento e che era nato per stare sul palco. Sapeva gestire qualsiasi tipo di palco, che fosse quello piccolo ed improvvisato del pub dove di esibiva tre sere a settimana o che fosse questo dove c'era l'intero paese ad osservarlo. E Kurt era sicuro che non avrebbe avuto problemi a gestire nessun tipo di palco.
«Come ultima canzone volevo cantare una mia canzone, questa è Every Single Night -annunciò Blaine andando a recuperare una chitarra elettrica, poi si mise al centro del palco e iniziò a suonare. Kurt sorrise curioso di sentire una nuova canzone di Blaine, non gli aveva rivelato nulla sulle canzoni che avrebbe cantato ma non si aspettava che avrebbe cantato una sua canzone e ora era ancora più curioso. Ma non fu per niente stupito quando, nonostante fosse la prima volta che la sentiva, Blaine riuscì a coinvolgerlo insieme a tutto il resto del pubblico- People say
Dont let your emotions control you
Well how can that be
Without them, I never could know you -cantò Blaine guardando Kurt. In questo loro due erano molto diversi, perché Blaine si lasciava sempre coinvolgere dalle sue emozioni ed era strato proprio per questo che si era avvicinato a Kurt-  Well I wanna feel
And I wanna see
We can work it out
Will ya wait for me?
I got your back
Are you on your feet?
We can work it out
Will ya dance with me?
Every single night -cantò in ritornello muovendosi a tempo sul palco e continuando a suonare la chitarra mentre ogni tanto faceva qualche piroette uscita male. Kurt lo osservava con un sorriso sulle labbra. "Voglio ballare con te ogni singola notte" pensò mentre Blaine cantava quelle parole- Live it up every single night
Help me live it up every single night
Everything gonna be alright
If we live it up every single night -quella era una specie di richiesta verso Kurt, non avevano tutto questo tempo da passare insieme dato che Kurt alla fine dell'estate sarebbe andato via per questo voleva vivere al meglio tutto il tempo che avevano a disposizione- 
And every single night I have a dream where I can find
You underneath the lights smiling at me
And every single time I wake you, kiss me to remind
Me in the dead of night smiling at me
Holding on to you (holding on to you, holding on to you)
Holding on to me (holding on to me, holding on to me)
Holding on to you (holding on to you, holding on to you)
Holding on to me (holding on to me, holding on to me)
People say dont let your emotions control you» 

«Sei stato fantastico!» esclamò Kurt quando raggiunse il suo ragazzo dietro il palco per poi buttarsi su di lui e stringerlo in un abbraccio. Blaine rise e lo strinse a lui felice.
«Grazie bellissimo» Kurt arrossì a quel soprannome e affondò la testa nell'incavo del suo collo per qualche secondo.
«Non smetterò mai di ripeterlo, ma sei davvero pieno di talento Blaine. Sei nato per il palco. E quella canzone, quella che hai scritto tu..l'hanno amata tutti B!» disse ancora entusiasta Kurt, Blaine gli sorrise e poi lo baciò dolcemente, fregandosene di stare in un luogo pubblico e che tutto il paese era riunito lì in quel momento. Lui voleva solo baciare il suo ragazzo e festeggiare quel momento. Quel bacio fu interrotto da Richard che si avvicinò per congratularsi con lui, poi gli disse anche che se avesse di nuovo organizzato qualche altra serata come quella a Cape Coral o nei paesi vicino lo avrebbe sicuramente chiamato. Quando furono di nuovo soli, Kurt lo abbracciò di nuovo ripetendogli quanto fosse felice per lui.
«Non mi sembra vero, è tutto troppo bello per essere vero» aveva esclamato Blaine tra le braccia del suo ragazzo.
«È quello che meriti, B.. anzi meriti molto di più di qualche esibizione alle feste di paese. E vedrai che presto se ne accorgeranno tutti» disse sicuro Kurt senza smettere di sorridere.
«Te l'ho mai detto che mi piace quando mi chiami B? -domandò con un piccolo sorriso Blaine e Kurt scosse la testa- Beh allora te lo dico ora, amo quando mi chiami B» Kurt sentì lo stomaco contorcersi a quelle parole e, dopo essersi assicurato che nessuno stesse guardando nella loro direzione, lo baciò dolcemente sulle labbra.
«Allora ti chiamerò più spesso così» affermò poi sicuro prima di baciarlo di nuovo dolcemente. 
«Ora posso riavere il mio cappello?» chiese poi Blaine allungando una mano per riprendersi il cappello che durante l'esibizione aveva lanciato tra il pubblico. Kurt si allontanò e scosse la testa.
«No, ora è mio» Blaine sorrise e alzò scherzosamente gli occhi al cielo.
«Allora me lo puoi prestare? Non voglio andare in giro con i capelli così, senza neanche un po' di gel» Kurt scosse di nuovo la testa.
«Mi piacciono i tuoi ricci, non dovresti nasconderli» e a Blaine bastò quello. Gli bastò sapere che a Kurt piacevano i suoi capelli così com'erano per non lamentarsi più.

Dopo che avevano raggiunto il resto del gruppo, erano tutti rimati un po' alla festa ad ascoltare gli altri artisti. Poi dopo aver cenato, si erano allontanati dal casino e avevano raggiunto la spiaggia dove avrebbero fatto un falò. Avevano parlato e scherzato, commentato le esibizioni che avevano visto e si erano tutti complimentati con Blaine. E poi avevano iniziato a cantare. Ovviamente era stata Rachel a dare il via a tutto, poi a lei si erano uniti piano piano tutti. Come sempre avevano duettato, cantato tutti insieme, cantato da soli, Mike e Brittany avevano ballato, Sam, Blaine ed Elliott avevano suonato la chitarra a turno.
«Perché non canti con noi?» domandò Blaine al suo ragazzo mentre Santana stava duettando con Mercedes e Sam suonava per loro due.
«Io non..-» mormorò confusamente Kurt abbassando lo sguardo, era sempre stato abbastanza sicuro di sé nonostante le varie critiche che aveva sempre ricevuto. Ma il rifiuto della NYADA gli aveva fatto perdere la fiducia in se stesso.
«Kurt, non ti giudicherà nessuno qui, lo sai. E poi sono davvero curioso di sentire la tua voce» provò a convincerlo Blaine avvicinandosi di più a lui. Mise una mano sotto il suo mento e gli fece alzare la testa in modo da poterlo guardare negli occhi. Non voleva essere insistente, ma voleva anche che Kurt si lasciasse andare e cantasse con loro. E poi era sincero quando gli aveva detto che voleva sentire la sua voce. Sospirò e si morse il labbro per poi guardarsi intorno. La maggior parte dei presenti lo aveva già sentito cantare e mai nessuno di loro lo aveva giudicato, anzi aveva spesso ricevuto complimenti. Vide Rachel sussurrare qualcosa all'orecchio di Elliott seduto accanto a lei, vide Elliott annuire e chiedere la chitarra a Sam.
«Se qualcuno si vuole unire, è benvenuto» disse Rachel prima di fare un cenno ad Elliott che iniziò a suonare. E quando Rachel iniziò a cantare Pompeii dei Bastille, Kurt prese la sua decisione. La lasciò cantare la prima strofa, poi si schiarì la gola e iniziò a cantare anche lui.
«And the walls kept tumbling down
In the city that we love» cantò con tono sicuro, Rachel gli sorrise quando lo sentì unirsi a lei e Blaine al suo fianco rimase in silenzio ad ascoltarlo. A Rachel e Kurt si unirono anche Sam, Artie, Mercedes e Brittany. Anche Blaine era stato tentato di unirsi appena aveva riconosciuto la canzone, perché gli piaceva molto. Ma poi aveva ascoltato Kurt e non se l'era più sentita. Perché per la prima volta da quando lo conosceva, Kurt stava cantando. Stava cantando perché glielo aveva chiesto lui. Ed era davvero bravo. Aveva una voce quasi angelica e Blaine se ne innamorò subito.

Dopo aver cantato Pompeii, Blaine aveva preso Kurt per mano e si erano allontanati. Stavano passeggiando lungo la riva, tenendosi per mano e restando in silenzio ad ascoltare il rumore delle onde, dei loro amici poco distanti e i rumori della festa in piazza.
«Sai di avere una voce fantastica?» domandò poi Blaine rompendo quel silenzio.
«Non è femminile?» domandò Kurt con sguardo basso, Blaine si fermò e lo fece voltare verso di lui.
«No. Hai la voce di un angelo quando canti e credimi se ti dico che sei davvero, davvero bravo Kurt -gli disse sincero e Kurt accennò un sorriso, sapere che Blaine pensasse fosse bravo era importante per lui- E penso che dovresti continuare a cantare. Non smettere di farlo solo perché non sei entrato alla NYADA. -Kurt provò ad abbassare di nuovo lo sguardo ma Blaine glielo impedì- Voglio sentiti cantare ancora. Non devi vergognarti della tua voce perché è assolutamente magnifica»
«Com'è possibile che tu sappia sempre le cose giuste da dire?» domandò Kurt con un sorriso. Blaine ricambiò il sorriso e si strinse nelle spalle.«Dote naturale -scherzò poi baciandolo velocemente- Sai.. una volta mi piacerebbe cantare con te» gli disse poi e Kurt sorrise di nuovo. Poi annuì.
«Credo piacerebbe anche a me» disse per poi saltare per lo spavento quando un fuoco d'artificio illuminò il cielo. Blaine al suo fianco rise divertito per la sua reazione e Kurt lo spintonò. 
«Vieni qui» sussurrò Blaine prima di attirarlo a sé e baciarlo come si deve sotto i fuochi d'artificio che scoppiavano uno dopo l'altro riempiendo il cielo di mille colori.

 

 

Il quattro luglio è arrivato e Blaine si è esibito in piazza con due cover e una sua canzone. E poi dopo aver festeggiato alla festa tutto insieme si spostano in spiaggia per stare tra di loro e Kurt canta per la prima volta lasciando Blaine a bocca aperta
Il loro rapporto sembra rafforzarsi sempre di più, come andranno le cose tra di loro?

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Capitolo 23
*** 23. ***


phonto

Kurt e Blaine riuscivano sempre a ritagliarsi del tempo da passare da soli. Non ignoravano o escludevano i loro amici, anzi passavano con loro la maggior parte del tempo. Ma trovavano sempre almeno un paio di ore da dedicare a loro stessi. Quel pomeriggio, per esempio avevano approfittato del fatto che molti dei loro amici avevano qualche impegno per passare del tempo da soli. Avevano salutato Elliott, Sebastian e Wes che erano rimasti in spiaggia e avevano raggiunto l'anglo di spiaggia dove Blaine si rifugiava quando voleva stare da solo.
«Blaine? -Kurt richiamò il suo ragazzo una volta sistematosi sul telo che aveva steso precedentemente- Posso farti una domanda? -chiese poi. Blaine annuì e si stese al suo fianco, facendo leva sui gomiti in modo da poter osservare Kurt seduto- Un po' di tempo fa Wes e gli altri mi hanno detto che solitamente non fai mai venire nessuno qui con te» Iniziò a dire con tono un po' incerto. Blaine annuì capendo cosa volesse chiedergli. Gli sorrise e lo tirò per un braccio facendolo poggiare al suo petto e poi stendendosi sul telo.
«Tu non sei uno qualsiasi -disse poi e Kurt sorrise tra le sue braccia, poi alzò la testa per guardarlo- Non lo so.. mi piace averti qui con me -disse poi alzano un braccio e accarezzandogli una zigomo. Kurt chiuse gli occhi al tocco per poi riaprirli quando lo sentì parlare di nuovo- Ho sempre preferito che questo porto restasse mio ecco, che restasse un posto dove potermi rifugiare quando volevo stare solo. Ma quando sei venuto qui la prima volta ho sentito che volevo condividere questo posto con qualcuno, con te» Kurt sentì il suo cuore sciogliersi a quelle parole, si allungò e lo baciò dolcemente sulle labbra senza sapere bene cosa dire. Poi poggiò la testa sul petto di Blaine e lo strinse in un abbraccio. Sapere quelle cose lo faceva sentire speciale.

«Ti va di fare un bagno?» domandò Blaine alzandosi da terra e togliendosi la maglia che indossava, poi tornò a guardare Kurt che però era come sempre un po' titubante all'idea di rimanere in costume davanti a qualcuno.
«Non lo so.. vai, vai tu..magari ti raggiungo dopo» disse poi ma Blaine questa volta non cedette, aveva notato come Kurt rifiutasse sempre di andare a fare il bagno quando gli veniva proposto. Si inginocchiò davanti a lui e si morse il labbro.
«Qual è il problema Kurt?» chiese poi guardandolo negli occhi. Per un attimo pensò che non sapesse nuotare o che avesse paura dell'acqua, ma una sera in campeggio aveva fatto il bagno con lui di notte, quindi non era quello il problema, giusto?
«Io.. ecco, io-» balbettò insicuro Kurt abbassando lo sguardo. Blaine rimase in silenzio a guardarlo, per caso si vergognava di restare in costume? Era per questo che non toglieva mai la maglietta quando erano in spiaggia o in piscina?
«Ti vergogni?» azzardò poi e Kurt tornò a guardarlo negli occhi. Nessuno dei due disse nulla, almeno non a parole. Si parlarono con gli sguardi. Kurt gli fece capire che sì, si vergognava e non era a suo agio a togliersi la maglietta davanti a qualcuno. Blaine gli fece capire che era libero di fare quello che voleva, che non lo avrebbe giudicato e che lo avrebbe sempre trovato bellissimo.
«Okay.. andiamo» disse poi Kurt dopo qualche minuto di silenzio. Sapeva che poteva fidarsi di Blaine e che non aveva motivo di vergognarsi. Certo non aveva il fisico di Blaine ma sapeva che non sarebbe stato giudicato. E poi non sapeva resistere al suo sguardo. Blaine gli sorrise, gli rubò un veloce bacio sulle labbra e poi si rimise in piedi. Allungò una mano verso Kurt e lo aiutò ad alzarsi. Kurt si sbottonò la camicia che aveva indossato quel giorno e la conservò con cura nel suo zaino poi si voltò verso Blaine e arrossì quando lo trovò ad osservarlo. 
«Sei bellissimo Kurt» gli disse poi il riccio tornando a guardarlo negli occhi e sorridendogli. E Kurt per la prima volta credette di esserlo.

Kurt seguì Blaine in acqua senza mai lasciargli la mano, rabbrividì nel sentire l'acqua fredda arrivargli fino alle caviglie e al contrario di Blaine che continuava ad addentrarsi, lui si fermò.
«È fredda» esclamò quando Blaine si volto a guardarlo confuso, lo vide ridere per poi sciogliere la presa sulle loro mani intrecciate e tuffarsi in acqua. Kurt si spostò leggermente per evitare gli schizzi, poi sorrise quando vide Blaine riemergere e passarsi una mano tra i capelli che erano finiti tutti davanti gli occhi.
«Non è poi così fredda, tuffati e vedrai che ti abituerai subito» provò a convincerlo Blaine ma Kurt scosse la testa indietreggiando quando vide Blaine avvicinarsi a lui.
«Blaine.. non ci provare» disse provando a sembrare minaccioso quando capì le intenzioni del suo ragazzo.
«Provare a fare cosa? -chiese con finta innocenza mentre sorrideva divertito, si rimise in piedi e si avvicinò a Kurt. Ma prima che potesse attirarlo a lui, questo iniziò a correre per scappare dalla sua presa.- Tanto ti prendo» gli urlò dietro iniziando a seguirlo, lo seguì furori dall'acqua e in poco tempo riuscì a catturarlo tra le sue braccia stringendolo da dietro.
«Sei bagnato Blaine!» si lamentò Kurt ma non era arrabbiato o infastidito, anzi il suo tono era divertito mentre provava a liberarsi dalla presa del suo ragazzo.
«Ma davvero? Che strano dato che sono appena uscito dall'acqua» disse sarcastico Blaine per poi prenderlo in braccio e caricarselo sulle spalle. Blaine era più basso di Kurt, ma era anche abbastanza forte e non ebbe problemi a sollevarlo. Rise quando sentì Kurt urlare per la sorpresa per poi iniziare a dimenarsi.
«Mettimi giù Blaine» provò a protestare tra le risate mentre colpiva la schiena del suo ragazzo con colpi leggeri. Blaine però rideva soltanto mentre lo portava di nuovo in acqua con sé.
«Non pesavo fossi uno a cui piace schiaffeggiare il partner» affermò divertito Blaine quando Kurt, involontariamente, lo colpì sul sedere. Poi scoppiò a ridere quando sentì Kurt immobilizzarsi perché aveva appena realizzato cosa aveva fatto.
«Blaine, mettimi giù per favore, è ghiacciata l'acqua» disse poi grato che Blaine in quel momento non potesse guardare le sue guance terribilmente rosse.
«Come desidera signor Hummel» disse lasciandolo poi cadere in acqua.

«Ti odio» borbottò Kurt guardando male Blaine quando tornò in superficie. Ma Blaine continuava a ridere divertito e la sua espressione minacciosa aumentava solo le sue risate. Si passò una mano sugli occhi per toglier l'acqua in eccesso e poi si abbracciò come per riscaldarsi. L'acqua non era ghiacciata come aveva pensato ma non era neanche calda e lui era sempre stato abbastanza freddoloso.
«Vieni qui» disse Blaine nuotando vicino a lui per poi stringerlo in un abbraccio da dietro per riscaldarlo. Kurt sorrise automaticamente dimenticandosi di fingere di essere arrabbiato con lui.
«Non pensare che ti abbia perdonato» disse poi e Blaine scoppiò di nuovo a ridere.
«Scommettiamo che so come farmi perdonare?» 
«Ah si? E come ti faresti perdonare?» domandò Kurt alzando un sopracciglio e girando la testa verso di lui.
«Ho in mente qualche modo -sussurrò Blaine prima di baciarlo dolcemente sulle labbra. Poi iniziò a lasciare baci sulla mascella e scese lungo il collo.- Perdonato?» chiese poi e sorrise nel sentire il verso che uscì dalle labbra di Kurt. Non disse nulla, continuò a baciarlo delicatamente. Lo baciò dietro l'orecchio e poi scese giù, baciandolo dietro il collo. Poi Kurt si girò tra le sue braccia, circondò i fianchi di Blaine con le gambe per reggersi meglio e il suo collo con le braccia, poi catturò le sue labbra in un bacio. Blaine continuò a stringerlo per la vita mentre raggiungeva con qualche difficoltà l'acqua più bassa per poter sedersi senza affogare o far affogare Kurt. 
«Perdonato?» chiese ancora staccandosi dal bacio, sentì Kurt lamentarsi per quello e sorrise compiaciuto.
«Zitto e baciami» disse soltanto Kurt prima di riprendere a baciarlo con desiderio. Blaine non si lamento, lo strinse di più contro di lui e fece schiudere le labbra incontrando così la lingua di Kurt. Poggiò una mano dietro di lui, sulla sabbia per non perdere l'equilibrio ed essere in grado di reggere anche il peso di Kurt. Non che Kurt pesasse anzi, poi essendo in acqua diventava ancora più leggero. Ma il fatto che Kurt si stesse strusciando contro di lui senza mai smettere di baciarlo, rendeva tutto più complesso. Non che si lamentasse, anzi stava iniziando ad amare quei momenti con Kurt, nonostante quella fosse solo la seconda volta che si trovavano in quella situazione. Fece scorrere la mano che era sulla schiena di Kurt in basso, fino alla sua natica. Poi lo spinse contro di lui ansimando nel bacio.
«Kurt..-lo bloccò poi quando la situazione stava sfuggendo di mano. Dovevano solo fare un bagno insieme, come si erano ritrovati a strusciarsi in quel modo? Sopratutto in un luogo pubblico, anche se completamente isolato. Kurt si lamentò quando Blaine si fermò e si morse il labbro nel notare le loro evidenti erezioni, non capiva perché si fosse fermato così all'improvviso- Sei sicuro di voler andare avanti?» chiese Blaine per sicurezza accarezzandogli una guancia e spostandogli il ciuffo appicciato alla fronte. Kurt si leccò le labbra, poi abbassò lo sguardo su quelle rosse, gonfie e invitanti di Blaine. Poi si guardò un attimo intorno realizzando in quel momento dove si trovavano e cosa stavano facendo. Non potè evitare di arrossire. E quando tornò a guardare Blaine, o meglio le sue labbra, sentì la sua erezione fargli male per essere stata trascurata.
«Non viene mai nessuno qui?» chiese poi per conferma. Blaine scosse la testa.
«Nessuno» disse. Kurt non aggiunse altro, tornò a baciarlo e a strusciarsi contro di lui trovando il sollievo e il piacere di poco prima. Non ci volle molto prima che entrambi venissero nei loro costumi e una volta raggiunto l'orgasmo, si poggiarono l'uno sull'altro per recuperare le forze.

Blaine si allontanò da Kurt solo quando sentì il rumore di un tuono. Alzò la testa dalla spalla di Kurt e guardò il cielo. Erano talmente presi l'uno dall'altro che non si erano accorti che il cielo si era coperto di nuvole. 
«Dovremmo rientrare» disse Kurt tornando a guardare Blaine. 
«Oppure potremmo restare e fare il bagno sotto la pioggia -propose Blaine con un sorriso- Che c'è? Tanto siamo già bagnanti -aggiunse quando Kurt lo guardò storto- In tutti i sensi» commentò poi con tono malizioso. Kurt spalancò la bocca e lo colpì al petto provocando però una risata da parte di Blaine. 
«Certo che sei proprio idiota eh» disse poi divertito Kurt. 
«Eppure ti piaccio lo stesso» Kurt alzò gli occhi al cielo ma il sorriso sulle labbra lo tradì. 
«Può essere» commentò poi. Anche Blaine sorrise poi lo baciò di nuovo. E poi ancora e ancora. Continuò a baciarlo finché non iniziò a piovere, poi si mise a ridere sulle sue labbra.
«Dovremmo tornare» disse poi Blaine prima di baciarlo di nuovo senza dargli il tempo di replicare. Si alzò in piedi e aiutò Kurt a fare lo stesso. Poi tenendosi per mano, corsero fuori dall'acqua, recuperarono le loro cose. Blaine aiutò Kurt a superare gli scogli e poi insieme corsero verso la casa dove alloggiava Kurt.
«Prima di te non avrei mai pensato di fare nulla del genere» disse Kurt voltandosi a guardare il suo ragazzo. I ricci erano tutti appiccicati alla sua fronte, ma lui rimaneva comunque bellissimo. 
«Lo prendo come un complimento» rispose Blaine. Kurt rise e poi lo baciò di nuovo, fregandosene della pioggia. Tanto ormai erano entrambi completamente bagnati e non avevano nulla di asciutto con loro. 

Kurt aveva insistito affinché Blaine entrasse da lui e si cambiasse per mettere qualcosa di asciutto e che aspettasse con lui che smettesse di piovere. Ma Blaine aveva preferito tornare subito a casa, aveva promesso ai suoi che sarebbe rientrato per cena e non aveva voglia di litigare per quello. Così l'aveva salutato con un lungo bacio e poi era corso via. Quando era arrivato i suoi erano già a casa, l'avevano rimproverato perché era rientrato completamente bagnato. Blaine avrebbe voluto farsi una doccia calda prima di sedersi a tavola per cenare ma sua madre gli aveva dato solo il tempo di cambiarsi e mettere dei vestiti asciutti. Aveva scritto un messaggio a Kurt per avvertirlo che fosse rientrato a casa e che lo avrebbe chiamato una volta finita la cena, poi aveva raggiunto i suoi in sala da pranzo e aveva cenato con loro per la prima volta in un mese.

 

Eccomi tornata con un nuovo capitolooo
Kurt e Blaine continuano a ritagliarsi del tempo tra loro due e Kurt decide di togliersi ogni dubbio e chiede a Blaine come mai a lui dava la possibilità di restare in quel posto quando mandava via tutti quanti. E poi Blaine riesce di nuovo a convincere Kurt a fare il bagno con lui, diciamo che Kurt alla fine si fa convincere sembra abbastanza facilmente da Blaine. Fanno il bagno insieme e anche altro e poi la pioggia li coglie di sorpresa mentre sono ancora in acqua, ma sono talmente presi da loro che neanche ci danno importanza 

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Capitolo 24
*** 24. ***


phonto

Blaine si era ritirato presto in camera quella sera e aveva chiamato Kurt, una parte di lui avrebbe voluto chiedergli di uscire, ma fuori diluviava ancora così si erano limitati a sentirsi al telefono.
«Siamo rimasti tutti a casa anche noi. Solo Puck è andato da Quinn e sono sempre più convinto che tra i due ci sia qualcosa» aveva detto Kurt dopo che Blaine gli aveva chiesto cosa stessero facendo. Kurt dopo cena si era chiuso in camera ad aspettare la chiamata di Blaine e soprattutto perché non aveva intenzione di rimanere solo con Finn e Rachel che pomiciavano sul divano e poi aveva chiuso la camera per non sentire Santana e Brittany che erano nella camera accanto alla sua.
«Posso dirti ch-» le parole di Blaine furono interrotte da uno starnuto. Kurt rise dall'altra parte del telefono.
«Ecco così impari a voler fare il bagno sotto la pioggia» lo riprese divertito Kurt e fu il turno di Blaine di ridere.
«Era solo uno starnuto, sto bene e poi non mi sembra che tu te ne sia lamentato» e se fosse stato davanti a lui gli avrebbe fatto una linguaccia. Kurt alzò gli occhi al cielo divertito e ignorò il suo commento.
«Cosa stavi dicendo prima?» chiese poi Kurt sistemandosi meglio sul letto.
«Dicevo che mi manchi, è normale?» Kurt arrossì e sorrise spensierato.
«Non credo sia normale dato che ci siamo salutati solo due ore fa -sussurrò poi e Blaine rise stendendosi sul letto un po' stanco- Ma a dire il vero mi manchi anche tu» ammise poi Kurt e Blaine sorrise. Rimasero a parlare un po' tra di loro finché Blaine non sentì la stanchezza pesargli sugli occhi, così salutò Kurt e gli diede la buonanotte. 

Kurt la mattina dopo andò al luna park insieme a Finn e Rachel e avrebbe aspettato che Blaine lo raggiungesse, avrebbero passato la mattinata tra le gioiste finché Blaine non avrebbe dovuto iniziare a lavorare. Seguì da un parte all'altra i due controllando di tanto in tanto il telefono in attesa di notizie di Blaine. Ma nessun messaggio gli era mai arrivato, Pensò che stesse ancora dormendo, così si limitò a seguire Finn e Rachel da una giostra all'altra e ad osservare Finn giocare al tiro a segno e vincere un pupazzo dietro l'altro. Era ormai ora di pranzo quando finalmente Blaine si fece vivo.

from: Blaine
to: Kurt
Purtroppo non riesco a venire oggi. Stanotte mi è salita la febbre e ho dormito fino a poco fa

Kurt si morse il labbra quando lesse quel messaggio. Sapere che Blaine si fosse ammalato lo rattristava. Sia perché non avrebbe potuto vederlo, sia perché non voleva che stesse male. 
«È Blaine? Sta arrivando?» domandò Rachel quando vide Kurt osservare il suo telefono.
«Non viene, ha la febbre» negò Kurt prima di rispondere al suo ragazzo.

from: Kurt 
to: Blaine
Come stai ora? 

from: Blaine
to: Kurt
Un po' meglio, la febbre è scesa ma ho il naso completamente chiuso 

Kurt rimase a scambiarsi messaggi con Blaine finché questo non si addormentò di nuovo, intanto Finn continuava a vincere peluche per Rachel. Poi tutti e tre andarono a mangiare qualcosa e nel pomeriggio furono raggiunti da Elliott e i Warblers che si sarebbero esibiti lo stesso ed Elliott avrebbe preso il posto di Blaine sotto sua richiesta. Blaine si fece risentire nel tardo pomeriggio, quando ormai Kurt era tornato a casa insieme a Finn e Rachel. Avevano assistito solo alla prima esibizione di Elliott, era anche lui molto bravo aveva pesato Kurt, ma Blaine lo era molto di più. 

Kurt e Blaine erano rimasti a parlare al telefono per quasi un'ora e quando Kurt scoprì che Blaine era solo a casa prese una decisione. Chiuse la chiamata, si sistemò velocemente mettendo qualcosa di un po' più pesante, prese uno zaino dove conservò alcune cose e uscì di casa. Raggiunse in pochi minuti quella di Blaine, bussò e attese. Sperò di non disturbarlo, che non si fosse riaddormentato. Stava iniziando a pentirsi di aver reagito d'istinto ed essere uscito di casa senza chiedergli se per lui andava bene quando Blaine gli aprì la porta. Non aveva una bella cera. I capelli avevano preso vita propria, la sua carnagione era più bianca del solito e due grandi occhiaie erano evidenti sotto i suoi occhi. Eppure Kurt lo trovò comunque bellissimo, sopratutto quando vide una scintilla nei suoi occhi quando Blaine lo riconobbe.
«Kurt! Che ci fai qui?» domandò sorpreso per poi coprirsi la bocca con la mano e tossire.
«Sono venuto a farti da infermiere, nessuno dovrebbe rimanere solo quando sta male» Blaine gli sorrise dolcemente, grato per quel suo gesto. Lo fece entrare e poi chiuse la porta.
«Non dovevi, so cavarmela da solo. L'ho sempre fatto» disse con un po' di risentimento nella voce, Kurt sorrise dispiaciuto.
«Lo so, ma volevo» gli disse poi e anche Blaine sorrise, poi gli fece segno di seguirlo e insieme raggiunsero la camera. Blaine si stese sotto le coperte e fece segno a Kurt di raggiungerlo.
«Ti ho portato alcune cose» disse Kurt sedendosi accanto a lui e osservandolo. Sembrava così piccolo in quel momento, raggomitolato su se stesso e avvolto nelle coperte, i capelli tutti sparsi sul cuscino. Gli accarezzò una guancia e poi gli spostò i ricci dalla fronte. Blaine chiuse gli occhi e sorrise a quel gesto così pieno d'amore.
«Cosa mi hai portato?» chiese con un piccolo sorriso sulle labbra aprendo di nuovo gli occhi.
«Una minestra che ho trovato in frigo, qualche medicina, non so cosa avevi -disse aprendo lo zaino e frugando dentro- e questo -aggiunse con un sorriso prendendo un piccolo peluche a forma di cane con due occhi enormi.- Oggi Rachel ha costretto Finn a giocare al tiro a segno e ha vinto un sacco di peluche per lei, così ne ho fregato uno e l'ho portato a te» spiegò e Blaine rise divertito prendendo il peluche in mano.
«Grazie» disse poi abbracciando il peluche e tornando a guardare Kurt.
«Come ti senti?» gli chiese poi Kurt giocherellando con i suoi capelli, trovava fin troppo rilassante arricciare una ciocca tra le sue dita e poi tirarla vedendola poi rimbalzare come una molla. E anche Blaine doveva trovarlo rilassante data la sua espressione beata.
«Così così, stanco. E poi ho freddo» sussurrò con tono basso. Kurt gli toccò la fronte e lo sentì caldo.
«Credo ti stia salendo la febbre, vado a prenderti il termometro, okay?» Blaine si limitò ad annuire. Poi si fece ancora più piccolo, strinse il peluche al petto e cercò di coprirsi di più con le coperte dato che stava tremando. Kurt tornò poco dopo con il termometro, gli misurò la temperatura e poi si stese accanto a lui in modo che Blaine potesse poggiarsi al suo petto e lui potesse stringerlo per riscaldarlo. Sciolse l'abbraccio solo quando sentì il bip del termometro così lo prese per controllare la temperatura mentre stringeva Blaine a lui con l'altro braccio.
«Quant'è?» chiese poi rabbrividendo di nuovo.
«È quasi trentotto, quando hai preso l'ultima volta la tachipirina?» gli chiese poi Kurt mentre controllava tra le medicine che aveva portato.
«Questa mattina, saranno state le dieci credo» mormorò confusamente Blaine. Kurt annuì, prese una nuova compressa e il bicchiere d'acqua lasciato sul comodino e porse tutto a Blaine che con fatica si mise seduto e mandò giù la medicina aiutandosi con l'acqua.
«Dai, vieni qui e prova a dormire un po'. Sarò qui quando ti sveglierai» gli disse poi Kurt stendendosi di nuovo, Blaine si poggiò a lui e chiuse gli occhi addormentandosi poco dopo.

Blaine si svegliò circa un'ora dopo, completamente sudato. La tachipirina aveva fatto effetto e la febbre era scesa e quindi aveva sudato. Kurt era ancora steso al suo fianco, come gli aveva promesso.
«Ehi.. come ti senti?» gli chiese dolcemente Kurt osservandolo mettersi seduto e passarsi una mano tra i ricci.
«Meglio -rispose Blaine togliendosi le coperte in cui era avvolto- Credo che andrò a cambiarmi un attimo, sono tutto sudato» Kurt annuì e gli sorrise di nuovo.
«Vuoi mangiare qualcosa? Posso farti la minestra mentre ti cambi, ti va?» Blaine annuì soltanto, non aveva più di tanto fame ma sapeva che se voleva rimettersi presto doveva mangiare qualcosa. Kurt si allungò e gli lasciò un bacio sulla guancia poi si alzò e prese la minestra che andò a riscaldare in cucina. Poco dopo Blaine lo raggiunse in cucina, versò la maestra in due ciotole e mangiarono in silenzio, poi si trasferirono sul divano.
«Ti va di guardare un film?» chiese Blaine accoccolandosi di nuovo su Kurt e coprendo entrambi con una coperta. Kurt lo strinse a sé e gli lascio un bacio sulla tempia.
«Che ti va di vedere?» 
«Avevi detto che mi avresti fatto vedere Moulin Rouge, ti va di guardarlo ora?» propose Blaine e Kurt annuì con un sorriso, felice che Blaine ricordasse la conversazione che avevano avuto tempo prima, quando ancora si conoscevano poco. Poi collegarono il computer alla televisione e guardarono il film in silenzio. Kurt si morse il labbro cercando di resistere dal cantare le canzoni, sorrise nel vedere Blaine veramente interessato alla visione del film.
«Allora che te ne pare?» chiese Kurt una volta finito il film e spento la tv.
«Mi è piaciuto molto -sorrise Blaine sincero- E poi quella canzone, non so come si chiama.. quella che faceva -sussurrò pensieroso cercando di ricordare le parole -Never knew I could feel like this
Like I've never seen the sky before -Cantò poi e Kurt trattenne il respiro perché tra tutte le canzoni Blaine stava cantando la sua preferita- È davvero bella e ha un testo bellissimo, come si chiama?» chiese poi.
«Come What May. -rispose Kurt con un sorriso- È la mia preferita. Ho sempre sognato di ballare quella canzone con mio futuro marito il giorno del nostro matrimonio» si lasciò sfuggire, Blaine annuì soltanto, memorizzando quell'informazione in mente, poi gli sorrise. Restarono a parlare ancora un po', poi Kurt tornò a casa e Blaine tornò in camera. Si stese di nuovo a letto e in poco tempo si addormentò abbracciando il peluche che gli aveva regalato Kurt.

Nei giorni successivi Kurt andò sempre a trovare Blaine, gli preparava qualcosa di caldo e si assicurava che prendesse le medicine e poi gli faceva compagnia. Il secondo giorno peggiorò un po'. La febbre salì alta e Kurt fu costretto a fargli impacchi di acqua fredda per fargli abbassare la temperatura dato che solo la tachipirina non sembrava bastare. Ma dopo quel girono migliorò pian piano. La temperatura non superò più i 37,5 e piano pianto tornò in forze. Aveva solo un po' di mal di gola e tosse, per il resto stava molto meglio. Passava le giornate a letto finché non arrivava Kurt. Parlavano a lungo e Kurt lo aggiornava su tutto, poi cenavano insieme e dopo guardavano un film insieme. 
«L'altra sera gli ho scelto un nome» disse Blaine mentre era steso sul letto, prendendo il peluche dal quale ormai non si separava più e mostrandolo a Kurt.
«E chi ti dice che sia un lui?» chiese divertito Kurt prendendo in mano il peluche e sorridendo, non pensava che Blaine si sarebbe affezionato così tanto al peluche quando glielo aveva regalato.
«Non lo so, intuito» rise Blaine.
«E sentiamo, come lo hai chiamato?» chiese curioso Kurt restituendogli il peluche che Blaine posò sul suo petto.
«Mister Peluche» annunciò fiero e Kurt scoppiò a ridere, ma quando capì che Blaine fosse serio alzò un sopracciglio e lo guardò male.
«Davvero? E ci hai anche dovuto pensare per dargli questo nome?» lo prese in giro divertito. Blaine gli fece la linguaccia prima di fingersi offeso.
«Il peluche è mio e scelgo io il suo nome e io ho deciso che si chiamerà Mister Peluche» borbottò con tono convinto Blaine e Kurt rise di nuovo trovandolo adorabile con quell'espressione imbronciata.
«Quando avevo otto anni chiamavo i miei peluche con nomi migliori del tuo -disse ancora prima di baciarlo dolcemente sulle labbra per togliergli via quel broncio- Ma hai ragione, il peluche è tuo e se vuoi chiamarlo così, allora si chiamerà Mister Peluche» Blaine sorrise soddisfatto facendo ridere di nuovo Kurt.
«Oh va bene.. quando avrai finito di prendermi in giro troverai me e Mister Peluche di sotto» borbottò fingendosi offeso, ma Kurt lo bloccò per un polso ancora prima che potesse alzarsi.
«Sei davvero un'idiota certe volte -disse divertito per poi baciarlo prima che potesse replicare- Sai perché tra tutti i peluche ho scelto proprio questo?» chiese poi, Blaine scosse la testa tornando a stendersi sul letto e poggiando la testa sulla spalla di Kurt.
«Perché?»
«Perché mi ricorda te. -ammise imbarazzato Kurt, Blaine lo guardò confuso- Sia tu che Mister Peluche avete questi grandi occhi da cucciolo. Mister Peluche è così dolce e anche tu lo sei» Blaine sorrise dolcemente a quella confessione.
«Sei adorabile» disse poi prima di baciarlo dolcemente.

 

In questo capitolo vediamo un Blaine malato e un Kurt che gli fa da infermiere.. Blaine è abituato a prendersi cura di se stesso e a stare solo anche quando sta male, ma Kurt gli fa capire che non deve essere così e che lui c'è anche in quelle occasioni. 
E si, se ve lo state chiedendo Mr. peluche è proprio il pupazzo che Kurt regala a Blaine nella serie
Dopo qualche giorno di febbre e Kurt che fa da infermiere Blaine sta finalmente meglio e potranno tornare alla loro vacanza

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Capitolo 25
*** 25. ***


phonto

Blaine una volta guarito non aveva perso tempo ed aveva ripreso a fare tutto quanto come se nulla fosse. Il primo giorno che uscì di casa, andò fuori casa di Kurt per aspettarlo. Poi insieme erano andati a fare colazione prima di raggiungere il resto del gruppo in spiaggia. Blaine aveva ringraziato Elliott perché in quei giorni in cui era stato male lo aveva sostituito al lavoro. Avevano passato l'intera giornata insieme agli altri e poi sul tardo pomeriggio Blaine era rientrato a casa e aveva chiesto a Kurt di accompagnarlo. Kurt ovviamente non si era rifiutato perché voleva passare tutto il tempo possibile insieme a Blaine. Avevano mangiato qualcosa preparato da Blaine e poi erano scesi al piano di sotto dove Blaine aveva un pianoforte.
«Ti va di aiutarmi a trovare le canzoni per l'esibizione di domani? Non ho preparato nulla» chiese Blaine raggiungendo il piano e sedendosi sulla panca. Kurt lo seguì e andò a sedersi sul divano.
«Questo significa che ti esibirai per me?» domandò Kurt con un sorriso, Blaine rise e annuì.
«Si, puoi vederla così -confermò Blaine sistemando alcuni spartiti sul leggio del piano- però in cambio voglio una cosa» Kurt alzò il sopracciglio confuso.
«Cosa?» chiese poi mordendosi il labbro inferiore mentre continuava ad osservarlo.
«Io canterò per te se tu poi canterai una canzone con me» affermò sicuro Blaine, Kurt spalancò la bocca, poi sospirò arrendendosi.
«Okay.. va bene» mormorò poi in uno sbuffo, ma in realtà l'idea di cantare insieme a Blaine lo allettava. Blaine sorrise vittorioso, poi prese tutti i suoi spartiti e li porse a Kurt.
«Scegli pure quella che vuoi tra queste» gli disse piegandosi per baciarlo dolcemente sulle labbra. Kurt gli sorrise e prese gli spartiti per guardare le varie canzoni. Riuscì a sceglierne una giusto in tempo per poi sentire Blaine iniziare a suonare il piano per poi cantare All of me e come ogni volta che Blaine cantava, Kurt lo ascoltò completamente rapito. Kurt era sicuro che non si sarebbe mai stancato di ascoltarlo cantare o anche solo suonare. Anche perché Blaine non cantava semplicemente. Quando Blaine si esibiva lo faceva non solo con la voce, ma metteva tutto se stesso, ci metteva l'anima e si spogliava da qualsiasi maschera. Quando Blaine si esibiva mostrava il suo vero io e Kurt sapeva che si sarebbe potuto tranquillamente innamorare di quel fantastico ragazzo.
«Devi assolutamente portare questa canzone domani, B» disse Kurt quando Blaine finì di cantare e si voltò a guardarlo in attesa di un parere. Blaine gli sorrise e poi provò altre canzoni, dopo circa un'oretta avevano scelto diverse canzoni per l'esibizione del giorno dopo al luna park.
«Per quella con i ragazzi pensavo di riportare Everybody dei Backstreet Boys dato che non abbiamo avuto occasione di provare nulla di nuovo, che ne dici?» domandò ancora Blaine. Kurt deglutì al ricordo di quell'esibizione. Era stata la prima volta che aveva visto Blaine su un palco e quell'esibizione era stata a dir poco fantastica. Certo lo erano tutte le esibizioni di Blaine, ma quella aveva un qualcosa di più che Kurt non riusciva a comprendere.
«Direi che è perfetta» annuì con forse troppo entusiasmo che fece ridere Blaine.
«E invece la canzone per il nostro duetto l'hai scelta? -chiese poi, Kurt si morse il labbro. Poi prese lo spartito della canzone che aveva selezionato e lo porse a Blaine.- American Boy - sorrise entusiasta Blaine- Adoro quella canzone!» esclamò sistemando poi lo spartito sul leggio, prese la sua chitarra e iniziò a suonare e cantare facendo segno a Kurt di avvicinarsi. Cantò l'intera strofa, poi fece un cenno a Kurt facendogli capire di iniziare a cantare con lui. Kurt si schiarì la gola e poi lo accontentò cantando il primo ritornello. Blaine gli sorrise mentre lo ascoltava cantare e intanto continuava a suonare la chitarra. Accennò una risata quando Kurt lo indicò mentre cantava "You are my american boy" e poi gli fece un occhiolino. E poi iniziarono a cantare insieme e sorrisero entrambi nel notare come le loro voci si armonizzassero perfettamente l'una all'altra. Non smisero di sorridersi e guardarsi per un secondo. Blaine piegò la testa sulla spalla di Kurt mentre continuavano a cantare. Conclusero la canzone insieme per poi abbracciarsi.

«Dovresti cantare con me una sera di queste» disse Blaine ad un tratto. Dopo il loro duetto si erano stesi sul divano, Blaine poggiato su Kurt, con la chitarra in mano a suonare note a caso. Kurt semplicemente lo ascoltava mentre giocherellava con i suoi ricci.
«Cosa? -domandò fermando la mano e facendo alzare Blaine da lui per poterlo guardare in faccia- No no» negò poi scuotendo la testa a destra e sinistra.
«Perché? -domandò confuso e dispiaciuto Blaine lasciando la chitarra accanto a lui e prendendo le mani di Kurt tra le sue- Prima siamo stati spettacolari insieme, tu sei bravissimo Kurt ed è stato tutto improvvisato -disse poi facendosi più vicino a Kurt che annuì abbassando lo sguardo. Blaine aveva ragione, anche se non avevano preparato nulla, il loro duetto era stato uno dei migliori duetti che Kurt avesse fatto.- Pensaci okay? Potremmo provarlo prima tutte le volte che vorrai e poi quando sarai pronto canteremo insieme. Mi piacerebbe davvero tanto cantare con te davanti agi altri -Kurt sorrise dolcemente a quelle parole- Ma se non te la senti, capisco. Però promettimi che nel privato canterai ancora con me» aggiunse poi guardandolo con gli occhi pieni di speranza. Kurt annuì di nuovo.
«Te lo prometto -disse poi prima di baciarlo docilmente e lo sentì sorridere nel bacio- E ci penserò anche a duettare con te davanti agli altri» il sorriso di Blaine si allargò ancora di più. Poi lo baciò di nuovo, ma più intensamente questa volta.

Il giorno dopo, Kurt era come sempre al luna park solo per vedere Blaine esibirsi. Ormai non ne perdeva una. E questo rendeva Blaine ancora più entusiasta. Aveva sempre amato stare su un palco, ma da quando Kurt era uno spettatore fisso, lo amava ancora di più. Anche quella volta, come ormai tempo prima, si era vestito completamente in bianco, con una catenina d'argento al collo, i capelli completamente liberi dal gel e gli occhi messi in evidenza dalla matita nera.
«Il bianco ti dona» gli aveva detto Kurt prima di vederlo salire sul palco. Blaine gli aveva sorriso, lo aveva baciato e poi aveva raggiunto i suoi amici sul palco. Per tutta l'esibizione di Everybody dei Backstreet Boys non aveva mai distolto lo sguardo da Kurt. Kurt che aveva seguito con difficoltà quell'esibizione perché tutto in lui gli urlava di salire sul palco, prendere Blaine per la collana e trascinarlo da qualche parte dove potessero essere soli. Ma non lo aveva fatto. Si era morso il labbro ed era rimasto in silenzio ad ascoltarlo, resistendo all'impulso di saltargli addosso.

Kurt era riuscito nel suo intento per tutta la durata di entrambe le esibizioni. Essere una persona razionale e che pensa mille volte prima di agire aveva sicuramente aiutato. 
Una volta concluse entrambe le esibizioni, Sebastian propose ai presenti di andare tutti a casa sua per passare la serata. Tutti acconsentirono e poi Sebastian estese l'invito anche ai non presenti tramite il gruppo.
«Vado prima a casa a cambiarmi» disse però Blaine passandosi una mano tra i ricci che gli cadevano sugli occhi.
«Ti accompagno» disse subito Kurt affiancandolo, Blaine si limitò ad annuire. Non fece troppo caso alla sua espressione, cosa che invece notò subito Sebastian che si lasciò scappare un commento che però sentì solo Elliott al suo fianco.

«Non c'è nessuno in casa?» domandò Kurt entrando in casa di Blaine e sentendo, come sempre, silenzio. Blaine scosse la testa mentre si chiudeva la porta alle spalle.
«No, credo che sono a Miami i miei. So solo che non torneranno prima di martedì -si strinse nelle spalle voltandosi verso Kurt- Comunque io facci subito, tu fai quello che v-» non riuscì a finire di parlare che Kurt si fiondò sulle sue labbra. Blaine rimase sorpreso in un primo istante, non aspettandosi di certo che Kurt lo baciasse in quel modo. Poi una volta realizzato il tutto, prese il suo volto tra le mani e ricambiò il bacio facendo schiudere le loro labbra e scontrare le loro lingue. Entrambi ansimarono nel bacio mentre Kurt lo spingeva contro la porta per cercare un appiglio, perché nessuno dei due riusciva più a reggersi in piedi dopo quel bacio.
«L'ho già detto che il bianco ti dona?» domandò Kurt prima di baciarlo di nuovo, Blaine rise nel bacio per poi ansimare leggermente quando Kurt lasciò le sue labbra per andare a baciare un punto preciso della sua mascella.
«Può.. può essere» balbettò confusamente Blaine iniziando a perdere la lucidità mentre Kurt continuava a leccare, mordere e succhiare il punto in cui la mascella incontrava il collo.
«E ho già detto che amo quando lasci i ricci liberi dal gel?» domandò ancora Kurt sorridendo soddisfatto nel vedere il segno rimasto sulla pelle di Blaine.
«Può essere» balbettò di nuovo Blaine ansimando di nuovo quando Kurt prese a baciargli il collo.
«E che impazzisco quando metti la matita negli occhi?» chiese ancora, soffiando quelle parole sulle labbra di Blaine. Blaine deglutì e si leccò le labbra.
«No.. questo non me lo avevi detto» sussurrò poi senza riuscire a togliere lo sguardo dalle labbra rosse di Kurt.
«Beh allora te lo dico ora. Mi fai impazzire B»

Non sapevano come, ma in qualche modo erano riusciti a raggiugnere la camera di Blaine e a chiudersi la porta alle spalle. Certo durante in tragitto avevano incontrato diversi ostacoli, come il divano, il muro, la porta della camera che era chiusa. Ogni volta che avevano urtato qualcosa si erano messi a ridere per poi riprendere a baciarsi perché non sapevano resistersi. E ora erano stesi sul letto di Blaine, a strusciarsi l'uno contro l'altro e baciarsi. La giacca bianca di Blaine era stata sfilata e buttata a terra poco prima che cadessero sul letto e ora le sue braccia erano nude e Kurt poteva benissimo vedere i suoi muscoli contratti mentre si reggeva sopra di lui facendo peso su esse.
«Forse.. forse dovremmo alzarci e andare da Sebastian, credo ci stiano aspettando» disse Blaine in un momento di lucidità.
«Non credo che sentiranno la nostra mancanza» ribatté Kurt afferrandolo per la collana e tirandolo verso di lui per baciarlo ancora e ancora.
«Aspetta..» disse ancora allontanandosi di nuovo dalle labbra di Kurt.
«Cosa?» domandò in uno sbuffo il più grande.
«Mister Peluche ci sta guardando» disse poi con tono serio e Kurt lo guardò male.
«Stai scherzando, vero?» domandò con un sopracciglio alzato non riuscendo a credere che avesse interrotto i loro baci per quello.
«No, Mister Pe-» le parole gli morirono in gola perché Kurt lo tirò di nuovo per la collana e fece unire le loro labbra in un bacio da togliere il fiato, bacio che Blaine ricambiò.
«Mister Peluche è un cavolo di peluche Blaine, non rimarrà traumatizzato» borbottò prima che Blaine potesse aggiungere altro.
«Ma..» provò a ribattere Blaine, ma non riuscì a dire altro perché Kurt invertì le posizioni mettendosi su di lui e lo zittì con un nuovo bacio, strusciandosi contro di lui e facendo scontrare le loro ormai evidenti erezioni.
«Niente ma Blaine.. baciami e basta» disse Kurt quasi con tono di supplica, perché tutto quello che voleva fare era baciarlo e sentirlo. E sapeva che Blaine voleva lo stesso perché sentiva la sua erezione premere sul suo fianco. Prima che Blaine potesse anche solo replicare, prese Mister Peluche poggiato sul comodino e girato verso di loro e lo voltò dalla parte opposta. Blaine rise divertito prima di tirare, questa volta lui, Kurt in un bacio e decidendo di lasciarsi andare. Perché infondo non sapeva resistere a Kurt.

Non sapevano quanto tempo era passato da quando Kurt gli era saltato addosso appena entrati in casa, da quanto tempo si stessero baciando. L'unica cosa che sapevano era che le loro erezioni iniziavano a fare male e che i pantaloni erano ormai troppo stretti.
«Kurt» ansimò Blaine in una richiesta. Una richiesta silenziosa di fare qualcosa perché dopo tutti quei baci, quello strusciarsi stava diventando troppo. E Kurt lo capì. Lo baciò di nuovo sulle labbra mentre con una mano scendeva sul cavallo dei pantaloni di Blaine. Giocherellò un po' con l'elastico godendo dei versi che uscivano dalle labbra del suo ragazzo. Poi gli sbottonò i pantaloni e l'ho sentì sospirare e poi gemere quando chiuse la mano a coppa sulla sua erezione ancora coperta dai boxer. Blaine alzò il bacino, andando contro la mano di Kurt in cerca di un po' di frizione. E poi Kurt lo baciò di nuovo, soffocando un nuovo gemito con le labbra. Gli abbassò i pantaloni fin sotto la curva del sedere e iniziò a massaggiare l'erezione dura di Blaine che andava in pezzi sotto di lui, chiedendo sempre di più. Allora Kurt prese coraggio e in un veloce gesto gli sfilò anche i boxer. Deglutì alla vista e si eccitò ancora di più, Blaine era fottutamente perfetto. Rimase ad osservare il membro del suo ragazzo, eretto e libero da qualsiasi costrizione. Poi lo circondò con le dita e Blaine scattò a quel contatto, alzando di nuovo il bacino.
«Sei bellissimo B» sussurrò Kurt prima di baciarlo di nuovo mentre iniziava anche a pompare la sua erezione. Blaine ormai aveva completamente perso la ragione, stava andando in pezzi per il tocco delicato e allo stesso tempo sicuro di Kurt, per i baci che gli lasciava sul collo, sulla mascella. Non si era mai sentito così bene come in quel momento. Muoveva il bacino avanti e indietro, assecondando i movimenti della mano di Kurt che sembrava si stesse divertendo a torturalo. Provò a dire qualcosa, a formulare una frase, ma tutto ciò che usciva dalla sua bocca erano versi e gemiti di piacere. E poi non riuscì più a trattenersi e venne nella mano di Kurt, sporcando la maglietta che aveva indossato quel girono e sporcando anche la sua canotta bianca. Kurt lo accompagnò per tutta la durata del suo orgasmo, poi lo vide rilassarsi completamente sotto di lui. Solo allora lasciò la presa sul membro ormai morbido di Blaine, gli lasciò un delicato bacio sulle labbra e si stese al suo fianco restando ad osservarlo.

 

Blaine si è finalmente rimesso ed è tornato alla sua solita routine. Il giorno prima dell'esibizione al parco Blaine è a casa a decidere cosa portare e finalmente riesce ad avere il suo primo duetto con Kurt. E poi il giorno dopo.. beh possiamo dire che Kurt gli salta letteralmente addosso ahahah ma come biasimarlo 
E ancora una volta hanno fatto un altro passo nella loro relazione che diventa giorno in giorno sempre più seria

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Capitolo 26
*** 26. ***


phonto

«Ehi» sussurrò Blaine dopo diversi minuti, quando il respiro era tornato normale e si era ripreso un po' dal suo orgasmo. Girò la testa verso Kurt e gli sorrise. Kurt ricambiò dolcemente il sorriso e lo baciò di nuovo perché Blaine in quel momento era ancora più bello del solito. I capelli bagnati dal sudore, più ricci del solito, alcuni attaccati alla fronte. Gli occhi ancora lucidi e scuri. Le labbra rosse e gonfie. La mascella e il collo pieno di segni violaci.
«Sei bellissimo» gli disse di nuovo Kurt e Blaine sorrise di nuovo e fu lui questa volta a baciarlo. 
«Anche tu sei bellissimo, Kurt -disse prima di baciarlo di nuovo- E immagino che tu sia ancora dolosamente duro- aggiunse per poi abbassare lo sguardo e notare l'erezione di Kurt coperta ancora da quegli strettissimi pantaloni- lascia che mi prenda cura di te» sussurrò, non gli diede il tempo di rispondere che lo baciò di nuovo per poi mettersi su di lui. Gli sbottonò i pantaloni e con qualche difficoltà glieli sfilò insieme ai suoi boxer. Lo sentì sussultare quando prese la sua erezione in mano. Si concentrò unicamente su Kurt, cercando di farlo stare bene quanto Kurt lo aveva fatto stare bene prima.

Erano ormai circa dieci minuti che regnava il silenzio in camera di Blaine. L'unico rumore era quello dei loro respiri ancora leggermente affannati. Erano stesi, uno accanto all'altro a fissare il soffitto, le loro mani perfettamente intrecciate. Fu Blaine il primo ad alzarsi, Kurt sbuffò quando perse la presa sulla sua mano sentendosi terribilmente vuoto e lo osservò confuso sfilarsi del tutto i pantaloni e i boxer. Si morse un labbro mentre osservava il suo fondoschiena nudo. Poi alzò lo sguardo e lo vide andare verso l'armadio, prendere dei vestiti puliti e poi andare in bagno. Ci rimase per qualche minuto e quando uscì aveva una maglietta rossa con la stampa della scritta Marvel sul petto e poi aveva indossato un pantaloncino nero. 
«Ti ho preso dei vestiti puliti, puoi farti una doccia se vuoi» gli disse stendendosi di nuovo al suo fianco, mettendosi però su un fianco questa volta e osservandolo. Kurt voltò la testa, annuì e lo baciò delicatamente sulle labbra.
«Grazie» disse poi prima di alzarsi e andare anche lui in bagno. Lasciò i suoi vestiti sporchi insieme a quelli di Blaine, si fece una doccia veloce e, dopo aver indossato i vestiti di Blaine, lo raggiunse con un sorriso sulle labbra.
«Sai.. -mormorò Blaine tirandolo su di lui e facendolo poggiare al suo petto- Non si direbbe che prima di me tu non abbia fatto nulla -lo prese in giro divertito. Il comportamento di Kurt da quando erano tornati a casa lo aveva lasciato a dir poco sorpreso, ma gli piaceva molto questo suo lato. Kurt si alzò di scatto dal suo petto e spalancò la bocca tra il sorpreso e l'offeso. Intanto le sue guance si tinsero di rosso per l'imbarazzo perché non era per niente da lui comportarsi in quel modo. Ma Blaine faceva uscire una parte di lui che Kurt neanche sapeva di avere. Blaine scoppiò a ridere per la sua espressione- Sto scherzando, Kurt. Mi fido di te quando mi dici che sono il primo e so che me lo diresti se fosse il contrario» disse poi mentre Kurt lo guardava male.
«Meglio per te Anderson» disse Kurt continuando a guardarlo di sottecchi. Blaine rise ancora, poi lo attirò a lui prima di baciarlo dolcemente. Poi lo strinse in un abbraccio quando Kurt tornò a poggiare la testa sul suo petto.
«Il tuo cuore batte velocissimo» disse Kurt dopo un po', mentre ascoltava il battito del cuore di Blaine.
«È l'effetto che mi fai tu» disse sincero Blaine piegando la testa per guardarlo, poi sorrise quando lo vide arrossire.
«Ti hanno mai detto che sei terribilmente sdolcinato?» domandò Kurt poggiandosi con il mento sul suo petto per poterlo guardare. 
«Qualche volta, si -ammise Blaine ridendo e coinvolgendo anche Kurt- Ti dà fastidio?» Kurt scosse la testa e lo baciò delicatamente sulle labbra.
«Per niente. Cioè non sono mai stato un grande fan delle cose sdolcinate. Ma mi piace se sei tu a dire o fare certe cose» ammise e Blaine sorrise a quella risposta.
«Vuoi ancora andare da Sebastian?» domandò Blaine dopo un po', dopo aver notato che ormai si fosse fatto tardi. Kurt scosse la testa.
«Voglio stare qui, abbracciato a te -disse infatti- Ma se tu vuoi andare, va bene» questa volta fu Blaine a scuotere la testa.
«Anche io voglio stare qui, abbracciato a te -disse poi iniziando a chiudere gli occhi stanco.- Kurt?» lo richiamò poi stringendolo di più a lui.
«Mh?» mormorò Kurt, quasi faticava a non tenere gli occhi chiusi. Ma non voleva tornare a casa, non voleva salutare Blaine.
«Ti va.. ti va di restare a dormire con me stanotte?» gli chiese Blaine con un filo di voce, aprendo gli occhi solo per guardare la sua reazione.
«Speravo tanto che me lo chiedessi» sussurrò Kurt alzando la testa e sorridendogli. Blaine ricambiò il sorriso e lo baciò pigramente sulle labbra.
«Buonanotte Kurt» sussurrò poi chiudendo di nuovo gli occhi.
«Notte B» anche Kurt chiuse gli occhi e in poco tempo si addormentarono, l'uno tra le braccia dell'altro. I loro corpi che si incastravano come due pezzi di puzzle.

Kurt non aveva mai pensato che gli sarebbe piaciuto dormire abbracciato a qualcuno, soprattutto d'estate quando faceva caldo. Eppure aveva amato dormire abbracciato a Blaine, sentire il calore del suo corpo, il suo respiro regolare, il battito del suo cuore, il suo profumo. Solo un'altra volta aveva dormito bene come quella sera ed era quando tempo prima si era addormentato tra le sue braccia durante la tempesta. E fu proprio per l'assenza del copro caldo di Blaine che si svegliò quella mattina. Allungò il braccio in cerca del suo ragazzo ma tutto ciò che sentì furono le lenzuola e poi un foglio di carta. Si mise seduto e si stropicciò gli occhi confuso per poi vedere Mister Peluche sul lato del letto dove aveva dormito Blaine con un foglio di carta tra le zampe. Coprì uno sbadiglio con la mano sinistra mentre con l'altra prendeva il pezzo di carta.
Un messaggio di Blaine che lo avvertiva che era andato a prendere la colazione. E poi in fondo al foglio c'era un post scriptum che fece ridere Kurt: prenditi cura di Mister Peluche durante la mia assenza <3.
Lasciò il bigliettino sul comodino e si stese di nuovo a letto, prese Mister Peluche e lo strinse forte al petto mentre sorrideva ripensando alla sera precedente. Quante cose erano cambiate da quando era arrivato a Cape Coral, lui stesso si sentiva cambiato. Si sentiva cresciuto e migliore. E tutto questo era merito di Blaine che inconsapevolmente gli stava insegnando a lasciarsi andare. 

Quando Blaine si svegliò quella mattina, non si riaddormentò come suo solito nel vedere che fosse ancora presto. Rimase a guardare Kurt addormentato accanto a lui senza riuscire a trattenere un sorriso. Poi verso le nove si era alzato dal letto, deciso di portare la colazione a Kurt. Ma una volta in cucina aveva notato che non aveva nulla per la colazione. Così era tornato in camera e dopo aver visto che Kurt dormiva ancora tranquillamente, aveva scritto un bigliettino e poi era andato a comprare qualcosa. Aveva comprato di tutto e di più non sapendo bene cosa mangiava Kurt per colazione. C'era latte, caffè, succo, biscotti, cereali, uova, bacon, pancake, frutta. Sembrava quasi la colazione che trovi in hotel per quanto era vasta. Neanche sapeva come fosse riuscito a mettere tutto su un vassoio e arrivare in camera senza rovesciare nulla.
«Sei sveglio» sussurrò Blaine entrando in camera, poggiò il vassoio sulla scrivania e andò a sedersi accanto a Kurt, poi si avvicinò per baciarlo ma questo si allontanò.
«Denti -mormorò in risposta all'espressione confusa di Blaine che sbuffò.- Buongiorno comunque» sorrise poi lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Buongiorno» sorrise Blaine in risposta, poi si alzò dal letto e andò a recuperare il vassoio.
«Ma hai svaligiato per caso un supermercato?» chiese divertito Kurt quando vide quante cose aveva preparato il suo ragazzo che si strinse nelle spalle.
«Non sapevo con cosa facevi colazione, così ho fatto un po' di tutto» spiegò e Kurt rise prima di baciarlo di nuovo sulla guancia.
«Sei pieno di sorprese Blaine Anderson» affermò poi e Blaine sorrise entusiasta.
«Prendi quello che vuoi, non farti problemi» disse poi senza smettere di osservarlo.
«Grazie» disse mentre prendeva un piatto e lo riempiva con della frutta e un paio di pancake. Blaine prese il resto dei pancake, li riempì di sciroppo d'acero, poi prese uova e bacon e iniziò a mangiare sotto lo sguardo incredulo di Kurt.
«Che c'è?» chiese confuso dopo aver mandato giù un boccone mentre si versava del latte nel caffè.
«Dove metti tutta quella roba scusa?» chiese Kurt mentre infilzava un pezzo di frutta con la forchetta. Blaine rise per poi prendere un sorso del suo caffè e latte.
«Non mangio così tutte le mattine e quando sgarro poi mi alleno per ore per smaltire il tutto» spiegò con un'alzata di spalle mentre tornava a mangiare, prendendo questa volta un biscotto. Kurt rimase ad osservarlo mangiare per qualche secondo, poi scosse la testa e tornò alla sua colazione aggiungendo un bicchiere di succo di frutta una volta finito tutto. 

Avevano appena finito di fare colazione quando qualcuno suonò al campanello. Blaine sbuffò e sprofondò nel letto non intenzionato ad andare ad aprire la porta, voleva stare con Kurt senza che nessuno li disturbasse. 
«Non vai a vedere chi è? -chiese divertito Kurt spostando il vassoio ormai vuoto sul comodino e stendendosi anche lui. Blaine scosse la testa accucciolandosi al suo petto e stringendolo in un abbraccio. Kurt rise e lo strinse di rimando, ma poi il campanello suonò di nuovo, questa volta con più insistenza- Credo che sia il caso che tu vada ad aprire, potrebbe essere urgente» disse ancora e Blaine sbuffò.
«Sarà sicuramente Sebastian» disse Blaine stringendosi di più a Kurt.
«Probabile, ma questo suono inizia a diventare assordante. Quindi vai ad aprire, io mi vado a lavare i denti e poi ti darò un bel bacio, che ne dici?» Blaine si alzò dal suo petto e sbuffò.
«Sei un ricattatore Kurt Hummel» disse soltanto. Kurt rise, gli lasciò poi un bacio sulla fronte e andò in bagno mentre il suo ragazzo andava ad aprire la porta tra uno sbuffo e l'altro.
«Sebastian» Blaine salutò il suo migliore amico in uno sbuffo quando gli aprì la porta. 
«Come siamo acidi di prima mattina Anderson -lo stuzzicò lui- ho per caso interrotto qualcosa?» chiese poi malizioso notando i segni sul collo e sulla mascella di Blaine.
«Cosa sei venuto a fare qui?» evitò la domanda Blaine.
«Sono venuto a chiamare te e Lady Hummel. Siamo tutti in spiaggia e mancate solo voi due» 
«Come fai..» la domanda rimase in sospeso perché Sebastian lo interruppe.
«Come faccio a sapere che Lady Hummel ha passato la notte qui? -domandò infatti e Blaine annuì- Primo i segni sul tuo collo -disse con tono malizioso- Poi ieri siete entrambi spariti dopo il luna park e non vi siete fatti vedere a casa mia e infine so per certo che Hummel non ha dormito a casa sua questa sera -ammiccò Sebastian e Blaine alzò gli occhi al cielo- Ora sono contento che ieri sera vi siate dati da fare, ma ecco ora volevo annunciare una cosa e tu non potevi mancare, quindi eccomi qui» Blaine stava per ribattere ma poi capì cosa avrebbe dovuto annunciare il suo amico così sorrise.
«Dacci dieci minuti e arriviamo» disse poi.
«Vi aspetto sul divano, così so per certo che non farete nulla e se tra dieci minuti non sarete pronti entrerò in camera tua e non mi importa se siete nudi o cosa» spiegò Sebastian andando a sedersi sul divano. Blaine alzò lo sguardo e scosse la testa divertito.
«Fai come vuoi, ma domani mattina andiamo a fare colazione io e te da soli e mi raconterai tutto» disse ancora Blaine prima di chiudersi in camera.
«Era Sebastian?» chiese Kurt mentre si sistemava davanti allo specchio quando lo vide tornare. Blaine annuì.
«Ci ha dato dieci minuti per prepararci e poi ci vuole sotto altrimenti verrà qui in camera» spiegò andando verso l'armadio per perdere dei vestiti da mettere e da prestare a Kurt.
«Oh.. okay» mormorò Kurt mordendosi il labbro, poi prese i vestiti e resistette alla voglia di baciare Blaine. Perché sapeva che se avesse iniziato a farlo non avrebbe più smesso e non voleva di certo che Sebastian li interrompesse.

 

E dopo essersi soddisfatti a vicenda Blaine invita Kurt a dormire da lui che ovviamente accetta senza pensarci due volte. E così hanno la possibilità di dormire di nuovo insieme e sono entrambi felici della cosa direi. E poi il mattino dopo Blaine prepara la colazione a Kurt ma la loro mattinata spensierata viene interrotta dall'arrivo di Sebastian

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Capitolo 27
*** 27. ***


phonto

Non c'era stato un grande annuncio quel giorno alla fine. Si erano semplicemente radunati in spiaggia e una volta che erano tutti lì, o almeno che tutti i warblers fossero lì più qualcuno delle nuove direzioni, Sebastian aveva raggiunto Elliott e lo aveva baciato davanti a tutti ufficializzando così la loro relazione. C'erano stati commenti di diverso tipo da parte di tutti i presenti finché poi l'argomento non si era spostato su altro, con precisione sui segni violacei sul collo sia di Blaine che di Kurt. Entrambi i ragazzi chiamati in causa non dissero nulla, Blaine con una scusa si allontanò e portò con sé un Kurt completamente rosso in volto.
«Sisi.. andate via, questo non fa altro che confermare i nostri pensieri» urlò Sebastian per farsi sentire dai due quando ormai erano troppo lontani. Gli altri risero divertiti mentre annuivano, Kurt invece arrossì ancora di più e strinse forte la mano del suo ragazzo.
«Dove stiamo andando?» domandò poi Kurt continuando a seguire Blaine.
«Al pontile, volevo stare un po' solo con te senza i nostri amici ficcanaso» Kurt rise, lo baciò dolcemente sulla guancia e continuò a camminare con lui. Arrivarono al pontile dove Blaine lo aveva portato la prima volta che erano andati a fare una passeggiata, lo stesso pontile da dove più volte avevano visto insieme il tramonto. Avevano passato il resto della giornata lì, loro due da soli. Avevano addirittura staccato il telefono in modo che nessuno li disturbasse. Era ormai metà luglio e avevano solo un mese di tempo da passare insieme prima che Kurt tornasse a Lima e volevano approfittare di tutto il tempo possibile per stare insieme. Avevano fatto il bagno insieme e poi, poco prima del tramonto si erano seduti sulla punta del pontile. Indossavano entrambi solo il pantalone che avevano sostituito al costume bagnato. Blaine era seduto con una gamba a penzoloni e il piede in acqua. Il busto leggermente indietro e faceva peso su entrambe le braccia. Kurt era steso tra le sue gambe e in parte poggiato al petto di Blaine. Aveva una gamba piegata e su questa aveva poggiato l'ultimo numero di Vogue e lo stava leggendo attentamente. Blaine aveva la testa in avanti, le labbra che sfioravano la nuca di Kurt. E alternava commenti sugli articoli che Kurt leggeva a piccoli baci tra i capelli. Ogni tanto con il piede accarezzava la gamba piegata di Kurt.
«Smettila B, mi fai il solletico» gli diceva Kurt provando a farlo smettere e a nascondere i brividi sulla sua pelle per quel contatto. Blaine rideva e smetteva di accarezzarlo per poi tornare a farlo qualche minuto dopo. E Kurt reagiva sempre nello stesso modo e Blaine si divertiva. Rimasero lì a non fare nulla, a godersi la compagnia dell'altro, a stuzzicarsi e commentare i vari articoli di Vogue finché il sole non sparì oltre l'oceano. Poi si rivestirono e andarono via decidendo di raggiungere di nuovo i loro amici.

Il mattino successivo, Blaine faticò ad alzarsi. Era rimasto sveglio fino a tardi a scrivere musica, si sentiva molto ispirato e quando lo era doveva scrivere e suonare. Ma aveva promesso a Sebastian che avrebbero fatto colazione insieme e poi voleva davvero sapere di più di lui ed Elliott e finalmente Sebastian sembrava pronto a parlarne. Così a fatica si era tirato giù dal letto, aveva indossato i primi vestiti che aveva trovato e poi era andato al solito bar dove si vedeva con Sebastian. Come sempre però, era arrivato in ritardo. Era più forte di lui. L'unica persona con cui riusciva ad essere puntale era Kurt. Forse perché semplicemente non vedeva l'ora di vederlo e passare più tempo possibile con lui. Sebastian ovviamente non aveva potuto non prenderlo in giro per quello, ma per una volta era Blaine ad avere il coltello dalla parte del manico e non perse tempo a chiedergli di più di Elliott.
«Quindi ora state ufficialmente insieme» commentò Blaine con un sorriso malizioso. Sebastian fece una smorfia, perché per quanto Elliott potesse piacergli non era tipo da relazione seria e non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
«Si, ma senza impegno -disse infatti facendo alzare gli occhi al cielo a Blaine.- Staremo insieme finché non dovrà tornare a New York. È inutile continuare a nascondersi quindi abbiamo deciso di dirlo a voi così sarà tutto più semplice» aggiunse stringendosi nelle spalle.
«Perché ti è così difficile ammettere che Elliott ti piace?» Sebastian sbuffò perché alla fine non poteva tenere davvero nulla nascoso a Blaine.
«Perché non ho fatto altro che prendere in giro te, i Niff e David perché vi legavate ad una sola persona mentre io e Wes preferivamo divertirci senza impegno»
«E poi è arrivato Elliott ed è cambiato tutto» commentò Blaine con un sorriso divertito sulle labbra.
«E poi è arrivato Elliott ed è cambiato tutto» confermò Sebastian senza nascondere un sorriso.
«È strano vederti così preso da qualcuno» sorrise ancora Blaine mezzo divertito.
«Non azzardarti a prendermi in giro Anderson. Sarò pure ufficialmente impegnato ma non diventerò mai sdolcinato come te» lo prese in giro e Blaine rise soltanto. Poi per la felicità di Sebastian che non era per niente bravo a parlare di sentimenti, iniziarono a parlare di altro finché non si fece tardi e andarono via dal bar per raggiugnere gli altri.

Qualche mattina dopo, pur di non litigare con suo padre e sentirsi dire che non faceva nulla, Blaine andò a pulire il garage come gli era stato richiesto. Ed era stato quando aveva spostato alcuni scatoloni che aveva trovato una vecchia bici. Ricordava quando fino ad un paio di anni prima lui e Cooper facevano gite in bicicletta quando c'era una bella giornata. Ma poi Cooper era partito e la bici era stata dimenticata. La pulì velocemente, mise un po' d'olio sulla catena e poi salì in sella. Sorrise soddisfatto quando vide che era ancora in perfette condizioni e mentre ripensava alle gite che faceva con suo fratello gli venne in mente un'idea. Finì di sistemare il garage, si andò a cambiare mettendo dei vestiti puliti, preparò uno zaino e poi salì in sella e raggiunse casa di Kurt. Lasciò la bici sotto il portico della villetta e bussò alla porta. Fu Rachel ad aprirgli, la salutò e poi si diresse in camera del suo ragazzo.

Quando Kurt aveva scoperto che Blaine avrebbe avuto la mattina occupata, era andato a fare una passeggiata per il paese insieme a Rachel che ovviamente non aveva fatto altro che chiedergli di lui e Blaine. Ma al contrario di quando doveva parlare di lui e Chandler, raccontò con piacere e con un sorriso sulle labbra della sua nuova relazione. E Rachel era contenta di vedere finalmente il suo migliore amico veramente felice. Quando poi erano tornati, Rachel aveva ricevuto una videochiamata dai suoi papà che avevano voluto parlare anche con Kurt e Finn. E una volta che Kurt si era congedato aveva deciso di videochiamare suo padre. Si sentivano al telefono ogni sera, ma sentiva comunque la sua mancanza. Erano sempre stati molto legati ed era la prima volta che stavano lontani per così tanto tempo. Era stata Carole la prima a rispondergli, aveva parlato un po' con lei coinvolgendo anche Finn, poi si era unito anche Burt e ora erano rimasti solo lui e suo padre dato che Finn era uscito con Rachel e Carole era andato a lavoro.
Era steso sul letto con il computer sulle gambe quando sentì qualcuno bussare alla porta, alzò lo sguardo oltre il computer e le sue labbra si aprirono in un sorriso quando vide Blaine.
«Blaine» lo salutò sorpreso e felice.
«Ehi» ricambiò il saluto Blaine sorridendogli a sua volta e Kurt per un attimo si dimenticò di essere in chiamata con suo padre.
«Blaine? Quel Blaine?»  disse la voce dal computer, Kurt arrossì abbassando lo sguardo e vedendo l'espressione di suo padre. Blaine sembrò risvegliarsi e agitarsi perché aveva capito che quella voce metallica appartenesse al padre di Kurt.
«Oh.. io, non pensavo che.. ecco, ti aspetto sotto» ballettò confusamente, Kurt stava annuendo non sapendo bene cosa dire ma la voce di suo padre intervenne ancora una volta.
«Vieni qui ragazzo. Kurt non farlo andare» disse Burt, Kurt annuì ancora una volta e poi tornò a guardare Blaine che lo guardava in attesa di sapere cosa fare. Non si dissero nulla, bastò guardarsi negli occhi per capirsi. Blaine annuì e poi raggiunse Kurt sul letto mentre Kurt girava il computer per inquadrare anche Blaine.
«Salve signor Hummel» lo salutò nervosamente Blaine.
«Non essere nervoso ragazzo. Siamo a chilometri di distanza, il mio fucile non arriva così lontano» scherzò Burt ma Blaine sbiancò a quella frase non cogliendo il sarcasmo per quanto fosse nervoso.
«Papà! -intervenne Kurt alzando il tono della voce- Sta scherzando. Non ha un fucile, diglielo»  aggiunse guardando prima suo padre, poi Blaine e poi di nuovo suo padre. Burt rise per la reazione del figlio.
«Kurt ha ragione, non ho nessun fucile. Poi stare tranquillo. Comunque è un piacere conoscerti Blaine» Blaine annuì più sollevato, ma comunque continuava ad essere nervoso. Kurt lo notò e allungò una mano verso di lui per poi intrecciare le loro dita. Blaine gli sorrise dolcemente sentendosi meno nervoso.
«Anche per me è un piacere conoscerla signor Hummel, Kurt non fa altro che parlare di lei» Kurt sorrise stingendo ancora la mano del suo ragazzo. Poi rimase a parlare ancora un po' con suo padre che per fortuna ebbe pietà di Blaine e dopo averli gentilmente salutati, Burt chiuse la videochiamata.

«Che ci fai qui?» domandò Kurt voltandosi verso Blaine dopo aver spostato il computer sul comodino.
«Sono venuto a prenderti, ho organizzato una piccola gita» spiegò Blaine e Kurt sorrise.
«Una gita? Dove?» chiese entusiasta Kurt facendosi più vicino a Blaine che però scosse la testa intento a non dire nulla.
«Metti qualcosa di comodo -disse soltanto alzandosi dal letto per poi piegarsi per lasciargli un delicato bacio sulle labbra- Ti aspetto sotto» e così dicendo uscì dalla camera lasciando un curioso Kurt seduto sul letto. Rimase immobile per qualche secondo, poi scosse la testa e andò verso l'armadio per mettere qualcosa di comodo per quella gita. Prese anche una giacca in caso avesse iniziato a fare freddo e dopo aver sistemato i capelli scese al piano terra. In casa non c'era più nessuno e Kurt si guardò confuso intorno per poi notare Blaine seduto sul portico di casa. Prese chiavi e telefono e lo raggiunse.
«Lo sai che potevi aspettare anche dentro, vero?» domandò attirando la sua attenzione, Blaine gli sorrise e si alzò per raggiungerlo di nuovo.
«Lo so, ma mi piace stare all'aperto -si strinse nelle spalle- Sei bellissimo» gli disse poi baciandolo sulla guancia. Kurt arrossì come suo solito.
«Grazie B» 
«Andiamo?» domandò indicando poi la bici accostata al muro mentre recuperava lo zaino.
«Gita in bici? Ma siamo in due» Blaine rise prendendo la bici e salendo in sella.
«Io guido, tu ti siedi qui» spiegò poi indicando il manubrio e Kurt spalancò gli occhi.
«Io non ci salgo lì» nego scuotendo la testa prima a destra e poi a sinistra e Blaine rise prendendolo per mano.
«Dai Kurt. Sarà romantico e poi sono un abile guidatore -insistette Blaine e Kurt lo guardò tentennante, perché infondo non sapeva mai dire di no a Blaine, non quando lo guardava in quel modo- Per favore, fidati di me» aggiunse allungando la o. Kurt sbuffò per poi annuire.
«Va bene» si arrese poi e Blaine sorrise di nuovo per poi baciarlo.
«Ti adoro» esclamò entusiasta e Kurt rise per poi spingerlo leggermente.
«Forza Anderson, andiamo prima che io cambi idea» gli fece una linguaccia. Blaine rise, salì in sella con lo zaino sulle spalle e poi aspettò che Kurt si sedesse davanti a lui.
«Ci sei?» chiese poi divertito e Kurt annuì voltandosi verso di lui.
«Sei sicuro di reggermi? Non sono proprio un peso piuma» Blaine alzò gli occhi al cielo.
«Sei leggerissimo Kurt e ho già portato mio fratello» disse ancora per convincerlo. Kurt si morse il labbro e poi annuì.
«Okay, va bene. Andiamo» disse poi, Blaine lo guardò un attimo e quando fu sicuro che Kurt fosse pronto diede una spinta e iniziò a pedalare. Kurt strinse le mani intorno al manubrio un po' spaventato di cadere, ma Blaine guidava la bici senza alcuno sforzo e in poco tempo si rilassò e si perse ad osservare il panorama della città per poi voltarsi di tanto in tanto verso Blaine e sorridergli dolcemente. Intanto pensava a quante cose fossero cambiate da quando aveva conosciuto Blaine, da quanto lui fosse cambiato. Fino a solo un mese prima non sarebbe mai salito in due su una bici sedendosi sul manubrio. Eppure non ci era voluto molto a Blaine per riuscire a convincerlo. Fino a solo un mese prima non avrebbe fatto tutte quelle cose che invece con Blaine aveva fatto. Ma quando era con lui sentiva che non c'era poi un vero motivo per avere paura del futuro. Perché finché era con Blaine sentiva di essere al sicuro.

 

Sebastian ed Elliott stanno ufficialmente insieme e Blaine non ha perso tempo per infastidire il suo amico come Sebastian fa sempre con lui.. poi i genitori di Blaine fanno un'altra piccola apparizione ma nulla di che, più che altro viene sottolineato ancora una volta come Blaine non abbia tutto questo rapporto con loro, al contrario di Kurt che sente suo padre ogni giorno e ha approfittato di quel momento tranquillo per videochiamarlo.. e poi ecco che Burt conosce Blaine, anche se tramite uno schermo.. Blaine ora dove porterà Kurt per la loro piccola gita?

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Capitolo 28
*** 28. ***


phonto

Blaine portò Kurt poco fuori città. C'era un piccolo lago immerso nel verde, lo avevano scoperto per caso lui e Cooper qualche anno prima. Si fermò vicino ad un albero, fece scendere Kurt e poi scese anche lui dalla bici. La poggiò sull'albero e poi allungò la mano verso Kurt.
«Vieni» gli sorrise dolcemente facendo intrecciare le dita delle loro mani. Kurt ricambiò il sorriso e lo seguì in silenzio mentre si guardava intorno. Sembrava un luogo abbandonato a se stesso, non contaminato dall'essere umano, l'erba era alta ovunque tranne che vicino al lago. E poi Kurt vide una piccola famiglia di cigni passare sul laghetto vicino a loro.
«È... è bellissimo» sorrise Kurt voltandosi verso Blaine emozionato.
«Io e Cooper l'abbiamo scoperto per caso. Eravamo usciti in bici e finimmo da queste parti. Mi sono innamorato subito di questo posto. Ci vengo di tanto in tanto, mi piace vedere come cambia durante le stagioni -spiegò Blaine facendogli segno di seguirlo, poi insieme raggiunsero un punto in cui l'erba era quasi inesistente, da lì si vedevano molti più animali che abitavano il lago. C'erano cigni, anatre, papere e da quel punto si potevano anche vedere enormi pesci. Kurt guardava tutto con un sorriso sulle labbra, si sentiva un po' un bambino in quel momento.- Mi piace venire qui sopratutto in primavera, i campi si riempiono di fiori ed è tutto colorato» aggiunse dopo aver steso un telo sulla terra e aver raggiunto Kurt sulla riva del lago.
«Deve essere.. magico, immagino» disse Kurt voltandosi verso Blaine e regalandogli un luminoso sorriso. Blaine annuì cingendogli i fianchi con le braccia e attirandolo a lui.
«Ti va di mangiare qualcosa? Ho fatto dei sandwich, poi se vuoi puoi dare da mangiare a loro» disse indicando con un cenno della testa i cigni, le papere e le anatre. Kurt sorrise di nuovo e annuì emozionato prima di baciarlo.

Non aveva avuto molto tempo per organizzare quel picnic, così aveva preparato giusto qualche panino da mangiare, ma Kurt ne era comunque soddisfatto. A Kurt non interessava più di tanto cosa stavano mangiando, gli interessava solo sapere che Blaine aveva organizzato tutto quello solo per lui. Gli interessava il modo in cui riusciva sempre a sorprenderlo e a fargli fare cose che non avrebbe mai fatto prima. Non lo aveva mai costretto a fare nulla e Kurt sapeva che Blaine non lo avrebbe mai costretto a fare nulla. 
«Ricordi cosa mi dicesti la sera che rimanemmo a guardare le stelle?» domandò Blaine dopo aver aperto il pacco di ghiaccioli che aveva portato.
«Cosa? -chiese confuso Kurt dopo aver ingoiato l'ultimo pezzo di tramezzino- Ci siamo detti tante cose quella sera» disse con un sorriso sulle labbra al ricordo di quella sera.
«Mi dicesti che ogni tanto hai pensato di farti un tatuaggio -gli ricordò Blaine e Kurt annuì confuso non capendo dove volesse andare a parare- Beh stai per farne uno» sorrise Blaine mentre Kurt quasi sbiancò impanicato.
«Cosa? Dove? No Blaine.. io non posso farmi un tatuaggio, non così su due piedi. E poi siamo in mezzo al nulla» iniziò a straparlare Kurt e Blaine scoppiò a ridere divertito perché era davvero adorabile quando andava nel panico.
«Kurt tranquillo. Come hai detto tu siamo in mezzo al nulla e io non sono ancora un tatuatore» lo tranquillizzò poi.
«E allora che intendevi dire con "Stai per farne uno"? -chiese allora confuso e Blaine gli mostrò con un sorriso uno di quei tatuaggi per bambini che si trovava nella scatola dei ghiaccioli- Sei un cretino» disse poi tirandogli sopra un tovagliolo e Blaine rise divertito.
«Allora lo vuoi il tatuaggio oppure no?» domandò ancora Blaine e Kurt si morse il labbro per poi annuire divertito. Osservò i due tatuaggi che c'erano nella scatola dei ghiaccioli. Scartò la stella perché lo faceva pensare a Rachel optando così per quello a forma di cuore. E quando Blaine gli chiese dove lo volesse si girò di spalle e abbassò una parte della maglietta lasciando così la spalla nuda. E poi mentre Blaine poggiava la carta sulla sua pelle, Kurt si voltò verso di lui per poi rabbrividire quando Blaine bagnò il pezzo di carta.
«Fermo.. altimetri esce male -disse divertito e Kurt gli fece una linguaccia. Poi rimase fermo ad osservare Blaine completamente concentrato in quello che faceva, non riuscendo a non sorridere.- Ecco fatto!» esclamò soddisfatto Blaine togliendo la carta e osservando il piccolo cuore ora impresso sulla spalla del suo ragazzo. Kurt allungò il collo per osservarlo, poi alzò lo sguardo e baciò Blaine.

Dopo mangiato Blaine gli porse una busta con del mangime e Kurt tutto emozionato si alzò e iniziò a lanciare il cibo in acqua per poi voltarsi emozionato quando vide cigni e papere avvicinarsi.
«Non avevo mai dato da mangiare a dei cigni prima di ora» esclamò emozionato lanciando un'altra manciata di cibo per poi voltarsi verso Blaine che era ancora seduto sul telo e lo osservava con un sorriso innamorato sulle labbra. Blaine non disse nulla e Kurt tornò a guardare il laghetto. Non si accorse che Blaine intanto si era alzato e lo aveva raggiunto. Sussultò quando Blaine gli cinse i fianchi da dietro e poi lo sentì ridere direttamente nel suo orecchio.
«Idiota» borbottò colpendolo leggermente sulla spalla, poi si lasciò stringere e si beò del calore del suo copro. Rimasero stretti in quella posizione, a dare da mangiare ai cigni, anatre e papere per un po'. Ogni tanto anche Blaine prendeva del cibo e lo lanciava, ma più che altro si limitava a stringere Kurt a lui. 
«Grazie per essere venuto qui con me» gli sussurrò poi all'orecchio. Kurt rabbrividì sentendo il suo fiato caldo sulla pelle. Deglutì prima di voltarsi verso di lui, sempre rimanendo tra le sue braccia.
«Grazie per avermici portato» sussurrò Kurt circondando il collo di Blaine con le braccia e lasciando cadere la busta orami vuota per terra. E poi si baciarono dolcemente.
«Forse dovremmo rientrare, inizia ad annuvolarsi» disse Blaine dopo aver visto il cielo scurirsi e gli animali cercare riparo. Kurt annuì tra le sue braccia, poi lo baciò di nuovo.
«Si, va bene» lo baciò ancora una volta prima di sciogliere l'abbraccio. Poi insieme recuperano tutto e tornarono alla bici.

La pioggia li colpì quando erano ad un paio di chilometri da casa, Blaine aumentò la pedalata facendo sempre attenzione e qualche minuto dopo erano finalmente fuori casa di Kurt. Scesero velocemente dalla bici e corsero verso la porta.
«Sai, mi sono ritrovato più volte sotto la pioggia da quando ti conosco che in tutta la mia vita» scherzò Kurt passandosi una mano tra i capelli bagnati e infilando l'altra nella tasca dei pantaloni alla ricerca delle chiavi. Blaine rise osservandolo, poi gli si avvicinò.
«Beh, sai com'è.. -sussurrò poi con un sorriso e Kurt alzò lo sguardo su di lui confuso- Mi piace baciarti sotto la pioggia» disse poi, Kurt riuscì solo a sorridere prima di essere baciato di nuovo da Blaine. E non se ne lamentò, perché infondo anche a lui piaceva baciare Blaine sotto la pioggia. Posò una mano sulla guancia del suo ragazzo e ricambiò dolcemente il bacio.
«Forza entra in casa così ti dò qualcosa di asciutto, non voglio che ti ammali di nuovo» disse poi prendendolo per mano e tirandolo in casa. Sopratutto perché non era ancora pronto a salutarlo. E neanche Blaine lo era, così si lasciò trascinare in casa dove lo baciò nuovamente, non potendo resistere alle sue labbra.
Avevano raggiunto la camera di Kurt ridendo e tenendosi per mano, in casa non c'era stranamente nessuno. Blaine chiuse la porta della camera di Kurt alle sue spalle, per poi far poggiare Kurt su di essa e iniziare a baciarlo.
«Blaine..-mormorò Kurt ansimando tra un bacio e l'altro, non riuscendo davvero ad allontanarlo- B, aspetta -mormorò di nuovo facendo una leggera pressione sul suo petto per allontanarlo e si sentì in colpa nel vedere l'espressione spaesata di Blaine- Dovremmo.. dovremmo asciugarci prima, non voglio che nessuno dei due si ammali» spiegò poi mordendosi il labbro. Blaine annuì per poi sorridere di nuovo quando Kurt lo baciò dolcemente. E poi quel bacio si trasformò in qualcosa di più. Nessuno dei due riuscì più a lasciare le labbra dell'altro e presto entrambi dimenticarono di essere completamente bagnati dalla testa ai piedi. Le labbra di Blaine lasciarono quelle di Kurt solo per baciare la sua mascella, per poi scendere lungo il suo collo. Kurt piegò la testa indietro lasciando così più spazio alle labbra di Blaine, lasciando uscire piccoli gemiti dalle sue labbra. Le mani di Blaine vagavano sul suo copro, sui suoi vestiti bagnati e Kurt si sentiva come gelatina. Fece un piccolo salto e cinse il bacino di Blaine con le gambe, Blaine portò una mano sotto il suo sedere. Poi si staccò dalla porta e raggiunse il letto di Kurt. 
«Sei bellissimo Kurt -sussurrò Blaine dopo averlo fatto stendere sul letto. Era in ginocchio sopra di lui e lo guardava innamorato, Kurt arrossì e sentì il suo cuore perdere un battito. Poi abbassò lo sguardo perché non riusciva a capire come Blaine potesse trovarlo bellissimo. Certo aveva un bel viso, molto delicato. Ma non si riteneva bellissimo, aveva sempre trovato il suo corpo troppo femminile, troppo delicato. Ma Blaine non vedeva tutto quello, vedeva solo Kurt. E Kurt era la persona più bella che Blaine avesse mai visto. Portò una mano sotto il suo mento e glielo alzò in modo da guardarlo di nuovo negli occhi- Guardami.. sei bellissimo» ripetè guardandolo intensamente negli occhi e Kurt gli credette. Poi Blaine lo baciò di nuovo e lentamente iniziò a sbottonargli la camicia. Lasciò le sue labbra e iniziò a baciargli il collo per poi scendere sul suo petto, poi sull'addome. Baciò ogni centimetro di belle scoperta, continuando a ripetergli che fosse bellissimo. Perché Blaine aveva notato che anche se con lui si fosse lasciato andare, quando era in presenza di altri era ancora a disagio a mostrarsi senza maglietta. E Blaine voleva solo fargli capire quanto fosse bello, voleva fargli capire che non si doveva vergognare. Kurt ansimava sotto i suoi baci, sentiva la pelle scottare in quei punti e dio.. era tutto così terribilmente eccitante. Era completamente inerme e vulnerabile, incapace di fare qualsiasi cosa. Il suo copro reagiva automaticamente ai baci e alle carezze di Blaine.
«Blaine..» mormorò con tono strozzato, la sua erezione cominciava a fare male e ad essere compressa nei suoi pantaloni troppo stretti. E Blaine lo capì, senza dire nulla, continuò a baciarlo lungo l'addome mentre con le mani gli sbottonava e sfilava i pantaloni lasciandolo solo in boxer. E quando Blaine iniziò a baciarlo nell'internò coscia, Kurt portò le mani tra i suoi ricci tirandoli leggermente mentre un gemito usciva di nuovo dalle sue labbra. Stava impazzendo, aveva bisogno di più di quei baci umidi e bollenti. E Blaine lo capì di nuovo, forse dai versi che Kurt emetteva, dal suo modo disperato di muoversi. In qualche modo riuscì a capirlo. Posò la bocca socchiusa sulla sua erezione ancora coperta dai boxer e succhiò. E Kurt pensò che sarebbe potuto morire in quel momento perché quello che stava provando era troppo. E poi Blaine alzò lo sguardo e incontrò quello scuro e pieno di desiderio di Kurt. Gli chiese con gli occhi il permesso di andare avanti, Kurt annuì soltanto. Non aveva le forze per dire qualcosa di sensato in quel momento. Blaine gli sfilò anche i boxer e li fece cadere per terra da qualche parte nella stanza. Poi si prese qualche secondo per ammirare Kurt in tutta la sua bellezza.
«Dio Kurt.. sei.. sei assolutamente perfetto» disse tornando su di lui e baciandolo dolcemente. Kurt portò nuovamente le mani tra i ricci di Blaine e iniziò a giocherellarci per tutta la durata del bacio. E poi Blaine scese di nuovo giù finché l'erezione di Kurt non fu davanti ai suoi occhi. Deglutì osservandola, era enorme. Si leccò le labbra mentre la prendeva in mano. Sentì Kurt sussultare. Poi prese la punta tra le labbra.
«Oh mio dio» esclamò Kurt alzandosi leggermente per guardare il suo ragazzo e vedere Blaine con il suo membro in bocca era una visione fin troppo eccitante. Kurt era sicuro di non riuscire a durare ancora molto. E poi Blaine iniziò a succhiare e leccare una vena e Kurt portò la testa indietro perché tutto quello era troppo. Era la prima volta che Blaine lo faceva, era inesperto e si vedeva. Non riuscì a prendere tutta l'erezione di Kurt in bocca, ma a Kurt sembrava bastare. Così Blaine si aiutò con la mano iniziando a muoverla insieme alla testa. E quando Kurt iniziò a muovere i fianchi, Blaine fu costretto a bloccarlo con la mano libera per impedire di soffocare. Kurt continuava a gemere, sempre più forte. Allungò di nuovo le mani verso i ricci di Blaine. Un po' perché aveva la necessità di afferrare qualcosa, un po' perché amava stringere i ricci di Blaine tra le mani.
«Blaine.. B» mormorò tra un gemito e l'altro mentre faceva pressione per spostarlo da lui. Perché era terribilmente vicino e non voleva venire nella sua bocca, non sapeva che Blaine lo volesse. Riuscì a spostarlo giusto in tempo per poi riversare il suo piacere un po' sulla sua mano, un po' sul suo mento e sul suo collo mentre si abbandonava completamente sul materasso. Blaine sorrise soddisfatto mentre si puliva dal seme del suo ragazzo con la manica della sua maglia. Poi si stese al suo fianco ignorando la sua erezione che pulsava nei pantaloni e si perse ad osservare Kurt che si riprendeva dal suo orgasmo.
«Tu sei completamente pazzo» sussurrò Kurt diversi minuti dopo voltandosi verso di lui.
«Si, completamente pazzo di te» rispose Blaine e Kurt rise prima di baciarlo di nuovo.
«E terribilmente sdolcinato» aggiunse divertito prima di baciarlo di nuovo. Blaine si strinse nelle spalle e sorrise, non gli importava essere sdolcinato, non se poi Kurt sorrideva in quel modo.
«Ma ti piaccio proprio per questo» sussurrò sicuro Blaine, Kurt sorrise e annuì prima di baciarlo. Poi si mise su di lui e gli sfilò la maglia bagnata e sporca. La lanciò da qualche parte nella stanza prima di tornare a baciarlo. Infilò una mano nei suoi pantaloni, sotto i boxer. In poco tempo lo liberò dei suoi indumenti facendo in modo che non fosse più l'unico completamente nudo. E fu il turno di Kurt di prendersi qualche istante per ammirare la bellezza del suo ragazzo, poi tornò a baciarlo mentre afferrava il suo membro in mano aiutandolo a raggiungere il suo orgasmo per poi accasciarsi sfinito su di lui.
«Dovremmo farci una doccia» mormorò Kurt dopo diversi minuti mentre Blaine gli accarezzava dolcemente la schiena.
«Possiamo farla insieme?» chiese con tono innocente Blaine quando Kurt si alzò leggermente da lui per guardarlo negli occhi. Lo vide arrossire per poi annuire, poi lo baciò di nuovo e insieme si alzarono per raggiungere il bagno e farsi una doccia insieme. Si lavarono a vicenda e si asciugarono. Questa volta fu Kurt a prestargli qualcosa di pulito e asciutto da mettere. Una volta rivestiti, cambiarono le lenzuola del letto e poi si stesero su di esso, rimanendo sempre abbracciati.
«Ah.. per la cronaca, anche tu sei bellissimo» sussurrò Kurt poco prima di addormentarsi tra le braccia del suo ragazzo. Blaine sorrise emozionato, lasciò un bacio tra i suoi capelli e poco dopo si addormentò anche lui.

 

Ed ecco che i Klaine passano un'altra giornata dedicata a loro. Blaine lo porta in un posto nuovo, completamente isolato e lo convince a farsi un "tatuaggio". Ovviamente uno di quelli finti che poco dopo va via. E poi vengono di nuovo sorpreso dalla pioggia, ma questa volta Kurt non fa andare via Blaine e lo invita in casa dove a quanto pare continuano ad essere soli. E dopo essersi divertiti, fanno una doccia e dormono di nuovo insieme 

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Capitolo 29
*** 29. ***


phonto

E scusa se ti amo e se ci conosciamo
Da due mesi o poco più
E scusa se non parlo piano
Ma se non urlo muoio
Non so se sai che ti amo..
E scusami se rido, dall'imbarazzo cedo
Ti guardo fisso e tremo
All'idea di averti accanto
E sentirmi tuo soltanto
E sono qui che parlo emozionato
..e sono un imbranato! e sono un imbranato!

 

I giorni passavano e Kurt e Blaine si ritagliavano sempre più tempo per loro. Il giorno del loro primo mese insieme erano usciti a cena insieme. Blaine aveva organizzato una cena romantica sulla spiaggia. Con l'aiuto dei Niff e di Rachel aveva organizzato tutto. Jeff e Rachel avevano addobbato con un tavolo, fiori e candele la parte di spiaggia dove a Blaine piaceva rifugiarsi, posto in cui aveva dato la possibilità solo a Kurt di raggiungerlo. Lui e Nick invece si erano occupati di cucinare qualcosa e portare il tutto in spiaggia. E poi Blaine era andato a prendere Kurt, l'aveva bendato e l'aveva portato lì. Aveva dovuto insistere un po' per convincere Kurt a bendarsi, ma alla fine Kurt si fidava di Blaine e aveva ceduto. E quando aveva visto la tavola apparecchiata e sistemata aveva spalancato la bocca sorpreso. Poi lo aveva abbracciato e baciato. Avevano mangiato e chiacchierato e poi erano rimasti a guardare le stelle tutta la notte. Dopo la prima volta che avevano dormito insieme, si erano ritrovati a dormire più spesso insieme. Spesso Blaine si fermava da Kurt e in qualche occasione Kurt si fermava da Blaine. Ma nonostante tutto il tempo che passavano insieme riuscivano comunque a trovare il tempo per i loro amici. Ormai mancavano poco più di due settimane al ritorno di Kurt e entrambi cercavano di pensarci il meno possibile. Cercavano di approfittare di ogni momento per stare insieme tanto che negli ultimi giorni Blaine tornava a casa solo per cambiarsi e lavarsi. Era il nove agosto quando si separarono per la prima volta dopo gli ultimi giorni. Le ragazze avevano chiesto a Kurt di accompagnarle a fare shopping e aiutarle a scegliere un abito in occasione di quella che a detta di Sebastian era la festa con la f maiuscola del paese. Blaine invece tornò a casa perché suo fratello sarebbe tornato per qualche giorno e gli aveva promesso che si sarebbe fatto trovare a casa.
«Guarda chi ci degna della sua presenza» disse Richard Anderson chiudendo il giornale che stava leggendo quando vide suo figlio rientrare in casa. Blaine si stupì di trovare i suoi genitori a casa, non c'erano quasi mai. 
«Papà, mamma» li salutò educatamente lui intenzionato a raggiungere la sua camera, ma un commento di suo padre lo fece bloccare.
«Lo sai che questa casa non è un albergo?» domandò con tono di rimprovero Richard mentre Pam, la madre di Blaine, restava in silenzio.
«Non pensavo faceste caso a quello che faccio» sussurrò Blaine per poi pentirsi vista la reazione di suo padre. Non si aspettava che tornando a casa litigasse con i suoi genitori. E per cosa poi? Perché era rimasto qualche giorno fuori casa? Non avevano mai fatto caso a quello che faceva, perché ora tutto questo intessesse? E poi la discussione si spostò come sempre sul fatto che lui non faceva nulla se non divertirsi con i suoi amici e di quanto suo padre fosse deluso di lui e suo fratello. Poi Blaine era andato in camera sua a cambiarsi per poi uscire di nuovo, non prima di litigare ancora con suo padre per il fatto che stava uscendo di nuovo. Era andato a prendere Cooper come promesso e poi non era tornato a casa con lui, non aveva voglia di rivedere i suoi e continuare a litigare. Così senza pensarci andò a casa di Kurt, perché in quel momento aveva solo bisogno di lui.
«Ehi Blaine, Kurt non è ancora tornato» disse Finn quando trovò Blaine fuori casa.
«Oh..-mormorò Blaine ricordandosi solo in quel momento che Kurt era uscito con le sue amiche- Va bene se lo aspetto in camera sua?» chiese poi, perché non voleva tornare a casa, non ancora. Finn si limitò ad annuire, poi lo fece passare. L'osservò raggiungere la camera di suo fratello per poi tornare a prestare attenzione alla tv.

Kurt stava aspettando fuori il camerino per dare un consiglio a Quinn mentre le altre stavano girando per il negozio quando gli arrivò la chiamata di Finn. Gli disse che Blaine era lì e che lo stava aspettando, gli disse anche che era piuttosto scosso ma che non aveva fatto domande. Kurt si scusò con le ragazze dopo aver dato un consiglio a Quinn e le lasciò al centro commerciale per poi tornare a casa. Quando arrivò c'era Blaine steso sul suo letto a fissare il soffitto mentre tamburellava le dita della mano destra sul materasso.
«Ehi!» disse entrando in camera e raggiungendolo sul letto, Blaine si voltò verso di lui e accennò un sorriso.
«Sei tornato» Kurt annuì anche se quella di Blaine non era una vera domanda.
«Tutto bene?» chiese poi preoccupato, perché gli era bastato un attimo per capire che quello sul suo letto non era il suo Blaine, non aveva la solita scintilla luminosa negli occhi che tanto lo caratterizzava. Blaine si strinse nelle spalle poggiandosi su di lui.
«Ho litigato con mio padre» disse soltanto mentre Kurt iniziava a disegnare cerchi immaginari sul suo braccio.
«Mi dispiace B -sussurrò sapendo bene che Blaine non aveva un buon rapporto con i suoi e che ci stava male per questo- Ti va di parlarne?» gli chiese poi piegando la testa di lato per poter guardarlo, Blaine scosse la testa.
«Non ora -sussurrò poi- Voglio stare solo con te» Kurt annuì e lo strinse a lui, poi gli lasciò un bacio tra i ricci costretti dal gel.
«Devi smettere di usare tutto questo gel, ti cadranno i tuoi meravigliosi ricci quando sarai più grande» disse Kurt per poi sorridere nel sentire la risata soffocata di Blaine.
«A mia madre non piacciono, da piccolo mi costringeva a mettere il gel perché così ero più ordinato. È un'abitudine che mi è rimasta» spiegò stringendosi di nuovo nelle spalle mentre Kurt faceva di nuovo una smorfia.
«Scusa se lo dico, ma tua madre non capisce nulla. I tuoi ricci sono stupendi» affermò poi e Blaine rise di nuovo, alzò la testa dal petto di Kurt e lo baciò dolcemente.
«Meglio?» domandò dopo essersi passato una mano tra i capelli e averli liberati del gel, Kurt sorrise e lo baciò.
«Decisamente -sussurrò poi prima di baciarlo ancora e ancora- Andiamo a fare un giro, ti va?» propose poi mordendosi il labbro mentre lo guardava negli occhi.
«Si, mi basta che ci sia tu -e Kurt arrossì a quelle parole ma non abbassò lo sguardo- Vuoi andare da qualche parte in particolare?»
«Si.. -annuì mentre entrambi si alzavano dal letto- Mi piacerebbe tornare al lago dell'altra volta»

Alla fine Blaine, in compagnia di Kurt era tornato a casa, ma non era entrato. Era andato direttamente verso il garage e aveva recuperato la bici. Fuori casa avevano incontrato Cooper che stava uscendo anche lui pur di non sentire ancora le ramanzine del padre. Kurt lo aveva salutato con un po' d'imbarazzo. L'ultima volta che lo aveva visto lui e Blaine erano solo due amici e lui era ancora impegnato con Chandler. Cooper gli sorrise e lo abbracciò invece, stupendo Kurt e facendo sorridere Blaine. Poteva non avere un buon rapporto con i suoi genitori, ma sapeva che poteva sempre contare su suo fratello. E poi Cooper li aveva invitati entrambi a cena quella sera, poi li aveva salutati e loro erano tornati al laghetto. Avevano dato da mangiare alle anatre e ai cigni, poi si erano stessi sul telo che aveva portato Kurt, uno accanto all'altro. E poi Blaine si aprì con Kurt, gli raccontò della litigata con suo padre e di tutte le cose che gli diceva ogni singola volta.
«Non capita spesso che abbiamo una conversazione e quando succede ogni volta finisce sempre con il ripetermi quanto io e Cooper siamo una delusione per loro» Kurt gli strinse la mano e si sentì male per lui. Perché Blaine era un ragazzo fantastico e non capiva come i suoi genitori non potessero vederlo.
«Mi dispiace così tanto Blaine -sussurrò spostandogli un riccio dalla fronte e guardandolo in quegli occhi di cui si innamorava ogni giorno di più- Per quel che vale, non è vero che tu sei una delusione B. Sei pieno di talento e mi dispiace che i tuoi non riescano a vederlo. Tu hai un sogno e stai facendo il possibile per realizzarlo e io ti ammiro per questo. Ti ammiro per non mollare solo perché i tuoi vogliono qualcosa di diverso per te, ti ammiro perché non lasci vincere la paura e contenuti a lottare per quello che vuoi. Io sono fiero di te, Blaine.» Blaine si morse il labbro per non iniziare a piangere da un momento all'altro. I suoi occhi erano lucidi e il cuore batteva velocemente nel petto. Sapere che Kurt lo ammirava e che fosse fiero di lui, valeva più di tutto.
«Lo spero -sussurrò- Voglio che tu lo sia» singhiozzò, perché per quanto stesse cercando di non piangere, quello che gli aveva appena detto Kurt l'aveva emozionato. Kurt lo baciò soltanto e Blaine posò una mano sulla sua guancia per tenerlo vicino. Poi lo abbracciò e affondò il naso nel collo di Kurt respirando il suo profumo.

Erano rimasti al lago un po' di più rispetto la volta precedente. Erano rimasti tutto il tempo stesi, un po' a parlare, un po' in silenzio, per un po' Blaine aveva cantato a cappella per Kurt. E poi si erano baciarti anche a lungo. E poi i baci non erano più bastati, avevano entrambi desiderato di più. E forse spinti dal fatto che fossero completamente soli, si erano lasciati andare. Poi si erano stesi a guardare il cielo ancora limpido su di loro. Ma poi aveva iniziato a fare buio, erano tornati in sella alla bici e Blaine aveva guidato fino casa di Kurt. Quest'ultimo aveva insistito per tornare a casa prima della cena con Cooper perché aveva bisogno di una doccia e doveva assolutamente cambiarsi. Si erano messi d'accordo che ognuno sarebbe tornato a casa propria, si sarebbero preparati e poi Blaine, insieme a Cooper, sarebbe passato a prendere Kurt.
«Lo sai che per me potresti venire anche così, vero?» domandò Blaine quando Kurt scese dalla bici.
«B.. ne abbiamo già discusso -mormorò Kurt sorridendo divertito, soprattuto quando Blaine mise su un piccolo broncio.- Forza, pensa che prima torni a casa prima mi rivedrai» disse poi facendo sbuffare Blaine.
«Va bene Hummel -si arrese poi- Ma prima voglio un bacio» Kurt sorrise di nuovo.
«Bravo bimbo» lo prese in giro prima di baciarlo dolcemente. Blaine rise e lo spinse leggermente, poi rimise il piede sul pedale.
«Un'ora massimo e sono di nuovo da te -sussurrò e Kurt annuì morendosi il labbro inferiore- Ti amo» aggiunse poi prima di iniziare a pedalare e allontanarsi. Kurt stava per dire qualcosa ma poi sentì quelle due parole e rimase a bocca aperta senza riuscire a dire o fare nulla. Vide Blaine pedalare via e per un attimo si chiese se l'avesse solo immaginato o se Blaine aveva detto veramente di amarlo. Blaine realizzò quello che aveva detto solo dopo che aveva percorso già qualche metro in bici. Dopo la giornata che avevano passato insieme, era stato fin troppo spontaneo dirgli che lo amava. Talmente spontaneo che non si era reso conto di averlo detto. E quando lo realizzò, frenò con la bici e si fermò. Ma non ebbe il coraggio di voltarsi indietro per vedere come avesse reagito Kurt. E se avesse rovinato tutto? Se lo avesse spaventato? Infondo si conoscevano da poco più di due mesi e stavano insieme da meno. Eppure nonostante si conoscessero da poco, lui si era innamorato di Kurt. Si era innamorato sin dal primo momento in cui lo aveva visto, solo che allora non lo sapeva. E lo aveva realizzato solo in quel momento, solo dopo averlo detto aveva capito di quanto profondi fossero i suoi sentimenti per Kurt. Non gli importava da quanto tempo conosceva Kurt, lui si era innamorato lo stesso.
Kurt lo vide fermarsi, pensò che si sarebbe voltato e che sarebbe tornato da lui, invece Blaine rimase lì. A qualche metro da lui. Kurt con il cuore che batteva velocemente nel petto allora decise di raggiungerlo.
«Blaine -lo richiamò con voce tremante- Lo..lo intendevi sul serio? O l'hai..o l'hai detto tanto per?» chiese titubante. Blaine prese un sospiro e si leccò le labbra. Si pentì di averlo detto in quel modo, doveva dirglielo in un momento diverso, doveva dirglielo e poi baciarlo. E non andare via. Ma non aveva potuto impedire di dirlo perché quelle parole erano uscite spontaneamente dalla sua bocca e non se ne era neanche reso conto.
«Non potrei mai dirlo tanto per, Kurt. -disse poi guadandolo negli occhi, non gli avrebbe certo mentito- Avrei solo preferito dirtelo in modo diverso -aggiunse leccandosi di nuovo le labbra, poi prese un altro sospiro- Ma si, ero serio. Lo so che è da pazzi, che ci conosciamo da poco, ma io ti amo, Kurt» disse di nuovo, questa volta con più sicurezza. E Kurt sentì il cuore fermarsi per qualche secondo e gli occhi riempirsi di lacrime mentre un sorriso si apriva sulle sue labbra. Un sorriso diverso dal solito, un sorriso pieno di amore e felicità.
«Hai ragione, forse è da pazzi. Ma ti amo anche io» disse e Blaine lasciò andare un sospiro che neanche sapeva di stare trattenendo. Poi sorrise e scese dalla bici, fregandosene quando cadde a terra dato che non aveva messo il cavalletto e non l'aveva poggiata da nessuna parte. Kurt lo amava, nient'altro contava. E poi si baciarono, si scambiarono un bacio pieno di amore.

 

Eccoci qui con un nuovo capitolo.. orami siamo sempre più vicini alla fine dell'estate, ma a quanto pare i due protagonisti fanno di tutto per non pensarci e passano più tempo possibile insieme tanto che sembra che Blaine si sia trasferito da Kurt ahha E poi ecco che rivediamo i genitori di Blaine, genitori con cui lui ovviamente litiga finendo di malumore a casa di Kurt che però riesce a distrarlo e a tirarlo su. Vanno di nuovo a laghetto insieme e Kurt incontra di nuovo Cooper che lo invita a cena quella sera. E poi.. e poi si sono detti ti amooooo. In un modo un po' bizzarro ma si sono detti di amarsiiiii. Questo complicherà le cose per quando Kurt dovrà andare via?

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Capitolo 30
*** 30. ***


phonto

La cena con Cooper era andata per il meglio. Kurt era stato nervoso in un primo momento ma Blaine aveva saputo metterlo a suo agio. E poi Cooper l'aveva subito accolto in famiglia come se lo conoscesse da sempre. Ma alla fine Cooper aveva visto come l'umore di suo fratello fosse cambiato in un solo mese, non lo aveva mai visto così felice e sapeva che era solo merito di Kurt. Per questo aveva organizzato quella cena, perché voleva conoscere meglio il ragazzo di suo fratello. E ci era voluto davvero poco perché Kurt conquistasse anche Cooper.
Blaine non aveva più parlato con i suoi, erano partiti per una vacanza con degli amici e lui era rimasto solo a casa con Cooper. Ovviamente Kurt era sempre con lui, anche in quel momento. Erano entrambi in camera di Blaine. Kurt steso sul letto ad ascoltare il suo ragazzo suonare la chitarra.
«Quali sono i tuoi sogni, Kurt?» domandò poi Blaine alzando lo sguardo su di lui. Avevano sempre parlato del suo sogno di diventare un cantante, ma non si erano mai soffermati sui sogni di Kurt.
«Io.. -Kurt rimase in silenzio per qualche momento, non si aspettava quella domanda. Nessuno glielo aveva mai chiesto- Sognavo New York e la NYADA» disse poi con un sospiro. Per tutto l'ultimo anno aveva sognato di andare a New York insieme a Rachel e frequentare una delle più prestigiose scuole e poi quella lettera di rifiuto aveva rovinato tutto.
«Puoi sognarli ancora Kurt. Puoi ancora andare a New York e puoi riprovare ad entrare l'anno prossimo alla NYADA» gli disse incoraggiante Blaine.
«Non posso andare a New York così, cosa farei?» domandò Kurt non troppo convinto. Blaine lasciò la chitarra poggiandola sulla scrivania e poi raggiunse Kurt a letto.
«Kurt stai parlando di New York. Ci sono mille cose che puoi fare a New York» disse ancora mettendosi in ginocchio accanto a lui, Kurt si mise seduto e lo guardò dubbioso. La verità era che aveva paura e Blaine lo capì.
«Perché non fai qualcosa nel campo della moda?» domandò poi Blaine e Kurt spalancò gli occhi a quella domanda. Aveva sempre avuto una passione per la moda ma non aveva mai pensato di fare nulla in quel campo.
«Nella moda?» Blaine annuì avvicinandosi di più a lui.
«Nella moda, si. Kurt tu ami la moda, non me lo avrai detto esplicitamente ma l'ho capito. È così evidente quanto quel mondo ti affascini. -Kurt sorrise emozionato, sapere che Blaine lo aveva capito così tanto nonostante si conoscessero da poco gli scaldava il cuore- Puoi ancora andare a New York con Rachel, Kurt. Vai a New York e fai qualcosa nel campo della moda, sono sicuro che saresti portato» Kurt sospirò, poi annuì. 
«Ci.. ci penserò -disse poi e Blaine sorrise felice prima di baciarlo- Ma non mi va di parlare di New York ora» aggiunse poi, perché parlare di New York gli faceva pensare che nel giro di poco tempo lui sarebbe andato via e New York o meno sarebbero stati a chilometri di distanza e non era ancora pronto a pensare a quello.
«Se non vuoi parlare di New York allora che ne dici di baciarmi fino a togliermi il fiato?» propose poi Blaine e Kurt rise.
«Direi che mi va più che bene -affermò tirandolo per il collo della maglia per poi baciarlo- Ti amo Blaine Devon Anderson»
«Ti amo Kurt Elisabeth Hummel»

I loro baci furono interrotti da Cooper che dal piano inferiore richiamò l'attenzione di suo fratello.
«Schizzo, io sto uscendo. Vado a prendere Beth» urlò ancora Cooper dal piano inferiore, preferendo urlare invece che entrare in camera. Una volta lo aveva fatto e aveva trovato i due stesi sul letto uno sopra l'altro. Da quella volta aveva preferito urlare per chiamarlo. Oltre a prenderlo in giro ovviamente.
«Va bene Coop -urlò di rimando Blaine non notando subito l'espressione di Kurt che stava trattenendo le risate.- Che c'è?» chiese poi confuso quando la notò
«Schizzo?» domandò prendendolo in giro e non riuscendo a trattenere una risata.
«Smettila..non prendermi in giro» borbottò mettendo su un broncio ma Kurt aumentò solo le risate. Così Blaine si spostò da sopra di lui e incrociò le braccia al petto.
«Dio quanto sei permaloso, B» disse ancora divertito Kurt, Blaine aprì la bocca per ribattere ma Kurt non gli diede il tempo di farlo perché lo baciò.
«Non sono permaloso» disse poi Blaine con ancora un broncio sul volto.
«Oh si che lo sei..-disse Kurt baciandolo ancora- E anche tanto -rise nel vedere la sua espressione sempre più imbronciata, poi lo baciò di nuovo- Ma ti amo lo stesso» solo allora Blaine sorrise di nuovo.
«Ti amo anche io» ripetè Blaine prima di tornare a baciarlo. Kurt si mise a cavalcioni su di lui, le mani sulle sue guance. Blaine portò automaticamente le mani sui fianchi di Kurt, spingendolo verso di lui senza mai smettere di baciarlo.
«Grazie per aver reso magica la mia estate» sussurrò Kurt sulle sue labbra mentre lo guardava negli occhi. Blaine gli sorrise e lo tirò in un nuovo bacio.
«Grazie a te per aver reso magica la mia estate» gli disse poi prima di baciarlo ancora e ancora. Le mani di Blaine scivolarono sotto la maglia di Kurt che rabbrividì quando sentì le mani di Blaine sulla sua pelle nuda.
«Vuoi fare l'amore con me Kurt?» domandò Blaine guardandolo intensamente negli occhi. Voleva avere tutto di Kurt, ma non gli avrebbe mai messo fretta in nulla. Per questo glielo chiese, per questo non gli disse semplicemente che voleva fare l'amore con lui. Perché voleva che anche Kurt lo volesse. Kurt rimase qualche secondo a guardarlo, gli occhi di Blaine erano pieni di desiderio e Kurt si rese conto in quel momento che anche lui voleva lo stesso. Suo padre tempo prima quando avevano parlato di sesso, gli aveva detto di non buttarsi via, che lui era importante. E non lo aveva fatto, aveva ascoltato suo padre. Ma sapeva che se si fosse concesso a Blaine non si sarebbe buttato via. Perché Blaine teneva a lui, Blaine lo amava. E con lui non sarebbe mai stato solo sesso. Kurt sapeva che lui era quello giusto e in quel momento, guardando Blaine negli occhi capì che era lo stesso per lui. 
«Voglio fare l'amore con te, Blaine» disse infatti prima di tornare a baciarlo. Blaine gli sfilò agilmente la maglia per poi accarezzargli ogni centimetro di pelle nuda.
«Sei perfetto» sussurrò Blaine sulle sue labbra, poi si fece sfilare la maglia da Kurt. Tornò a stendersi e Kurt su di lui. Lasciò le sue labbra e iniziò a baciargli la mascella, il collo. Si soffermò sul pomo d'Adamo avendo capito quanto lo facesse impazzire. Poi scese lungo il suo petto soffermandosi sul capezzolo sinistro che iniziò a stuzzicare con denti e lingua. Fece la stessa cosa con l'altro capezzolo, stuzzicandolo con la mano. Blaine ansimò, contorcendosi sotto il tocco di Kurt, strinse con le mani le lenzuola e inarcò la schiena. 
«Hai un sapore buonissimo» disse poi Kurt tornando a baciarlo sulle labbra. Blaine portò le mani sul suo volto per tenerlo vicino e approfondì il bacio facendo scontrare le loro lingue. Poi con un colpo di reni ribaltò le posizioni, mettendosi sopra Kurt. Le ginocchia ai lati del bacino, le mani ai lati della testa e poi lo baciò di nuovo. Kurt si aggrappò con una mani ai suoi ricci, tirandoli e arricciandoli. Con l'altra si aggrappò alla sua schiena tenendolo sempre vicino a lui. E poi fu il turno di Blaine di stuzzicare i capezzoli di Kurt, per fargli provare le stesse sensazioni che aveva provato grazie a lui. E quando sentì l'erezione ormai dura di Kurt premere contro la sua coscia smise quella piacevole tortura. Kurt si lamentò per quello, per poi sospirare sollevato quando Blaine gli sbottonò i pantaloni e glieli abbassò in un colpo solo. Ormai aveva preso la mano e riusciva a sfilargli quei pantaloni strettissimi con facilità.
«Ti prego B.. toccami» disse in un tono di supplica sentendo il fiato caldo di Blaine sulla sua pelle. Blaine non se lo fece ripetere due volte, gli sfilò anche i boxer e poi iniziò a massaggiare il membro duro di Kurt, eccitandosi sempre di più nel sentire i gemiti di Kurt. E poi Kurt lo fermò. Lo fermò perché era terribilmente vicino e non voleva venire così, voleva sentire Blaine dentro di lui. Perciò lo fermò bloccandogli il polso con la mano.
«Non così» disse soltanto come spiegazione e Blaine annuì. Kurt spinse leggermente la spalla di Blaine e lo fece stendere sotto di lui. Gli sbottonò i pantaloni e liberò la sua erezione mentre lo baciava. Poi, dopo aver buttato i pantaloni e i suoi boxer da qualche parte vicino al letto, prese l'erezione di Blaine in mano e iniziò a pomparla mentre lasciava umidi baci sul collo. 
«Fermati Kurt» sussurrò poi Blaine fermandolo a sua volta. E Kurt obbedì ma tornò a baciarlo sulle labbra. Un lungo bacio intendo.
«Ti voglio B, voglio sentirti dentro di me» mormorò guardandolo negli occhi che tanto amava, in quegli occhi ora così scuri ed eccitati.
«Sei.. sei sicuro Kurt?» domandò Blaine dopo aver deglutito, il cuore gli batteva velocemente nel petto.
«Sono sicuro -affermò prima di baciarlo- Ti batte fortissimo il cuore» 
«È l'effetto che mi fai -gli disse Blaine prima di baciarlo- Aspetta qui» aggiunse spostandolo da lui, poi si alzò per andare a recuperare dal comodino un preservativo e una boccetta di lubrificante. Poi tornò da Kurt, lo fece stendere sotto di lui e lo baciò.
«Ti amo» gli disse mentre provava ad aprire la boccetta ma le mani gli tremavano e la boccetta gli scivolò più volte dalle mani. Kurt lo notò, si mise di nuovo seduto e prese le mani di Blaine tra le sue.
«Ehi.. che succede? Sei..sei nervoso? -domandò guardandolo intensamente negli occhi. Blaine annuì e abbassò lo sguardo. Ma Kurt portò una mano sotto il suo mento e gli alzò il volto- Perché?» chiese dolcemente.
«Ho.. ho paura di farti male» ammise Blaine e Kurt gli sorrise dolcemente.
«B.. -sussurrò- Io mi fido di te, so che non mi farai male -prese una sua mano e la portò poi sul suo cuore per fargli sentire come batteva- Anche io ho paura. Ma so che sarà perfetto, sarà perfetto perché sarà con te» Blaine annuì, poi lo baciò dolcemente.
«Okay -sussurrò facendolo stendere di nuovo- Anche io mi fido di te» gli disse poi posizionandosi tra le sue gambe. Poi aprì la boccetta e si cosparse le dita di gel lubrificante e guardò Kurt in attesa di una conferma e Kurt annuì aprendo di più le gambe per lui. Il cuore batteva velocemente nel petto. Blaine lo baciò di nuovo prima di portare le mani vicino alla sua fessura, ma prima che potesse fare altro, lo richiamò.
«B..-Blaine alzò lo sguardo su di lui mentre con la mano libera dal gel gli accarezza dolcemente l'interno coscia- Ti amo» sussurrò per poi attirarlo in un nuovo bacio. E poi Blaine iniziò a stuzzicare la sua apertura prima di infilare un solo dito dentro l'anello di muscoli. Kurt fece una smorfia per il fastidio e Blaine lo baciò e lo accarezzò per distrarlo. 
«Stringimi la mano» sussurrò poi al suo orecchio mentre faceva intrecciare le loro dita. E Kurt lo fece. E poi si lasciò distrarre dai baci e dalle carezze di Blaine e si rilassò. Così Blaine iniziò a muovere il primo dito. E quando Kurt si fu abituato all'intrusione aggiunse un secondo dito e poi un terzo. Kurt una volta abituatosi a quello, iniziò a muoversi contro le sue dita richiedendo sempre di più e quando Blaine colpì la sua prostata gemette per il piacere provocato. 
«Adesso B, ti voglio. Sono pronto» gli disse, Blaine lo baciò di nuovo ma non tolse subito le dita da dentro lui, continuò a prepararlo ancora per un po'. Almeno finché Kurt non lo supplicò di nuovo per poi lamentarsi quando Blaine lo accontentò. Prese la bustina con il preservativo e l'aprì, poi alzò lo sguardo su Kurt.
«Vuoi farlo tu?» gli chiese e Kurt annuì. Si mise seduto e prese il preservativo dalle mani di Blaine. Lo baciò di nuovo prima di srotolarlo lungo il membro di Blaine. Lo sentì gemere, poi prese il lubrificante, cosparse la sua erezione e una volta che Blaine fu pronto si stese di nuovo. Blaine lo baciò ancora e ancora prima di posizionarsi con la punta del suo membro davanti alla sua apertura. Poi lentamente si spinse in lui. Una volta completamente dentro si fermò per far abituare Kurt alla nuova intrusione. Iniziò a baciarlo, sulle labbra, sul naso, sulla fronte, su ogni punto del suo volto. E quando Kurt si rilassò iniziò a muoversi. Prima le spinte erano lente e delicate, ma poi Kurt chiese di più così Blaine aumentò le spinte che divennero sempre più irregolari e veloci. E quando Blaine colpì la prostata, Kurt inarcò la schiena e cinse il bacino di Blaine con le gambe per tenerlo stretto a lui. In poco tempo riuscirono a trovare il giusto ritmo, Blaine si muoveva dentro di lui e Kurt assecondava le sue spinte.
«Ci.. ci sono quasi B» sussurrò poi Kurt e Blaine afferrò la sua erezione, muovendo la mano allo stesso ritmo delle sue spinte. Poche spinte dopo Kurt venne tra i loro petti e Blaine provò ad uscire perché sapeva che ora Kurt era sensibile e non voleva fargli male. Ma Kurt glielo impedì stringendo le gambe intorno al suo bacino.
«Kurt, sei sensibile.. ti farò male» disse, ma Kurt scosse la testa.
«Non mi farai male, non ti fermare» insistette mentre spingeva Blaine dentro di lui con i talloni. Blaine annuì e riprese a spingersi dentro di lui, ma delicatamente perché non voleva fargli male. Poche spinte dopo venne anche lui, poi si accasciò sul suo petto e Kurt lo strinse in un abbraccio. Rimasero in quella posizione per alcuni minuti, poi Blaine uscì da lui, buttò via il preservativo e prese qualcosa per pulire entrambi.
«Avevo ragione.. è stato.. bellissimo» affermò poi Kurt abbracciando di nuovo Blaine e lasciandogli un delicato bacio sulle labbra.
«Ti amo, Kurt» sussurrò Blaine stringendolo a lui e coprendo entrambi con la coperta.
«Ti amo, B -rispose Kurt strofinando la guancia contro il suo petto nudo e sorridendo per la leggere peluria che gli solleticò la guancia- Blaine?» lo richiamò poi dopo qualche minuto di silenzio.
«Si, Kurt?» 
«Ricordi.. ricordi che avevi detto che volevi duettare con me al locale?» chiese Kurt alzando la testa per guardarlo.
«Si, certo che me lo ricordo. Mi piacerebbe tanto cantare con te» 
«Anche a me piacerebbe» disse poi e Blaine sorrise.
«Questo è un sì quindi?» chiese e questa volta fu Kurt a sorridere, poi lo baciò.
«È un sì -confermò per poi poggiarsi di nuovo al suo petto e chiudere gli occhi stanco.- Buonanotte amore mio» Il cuore di Blaine perse un battito sentendosi chiamare in quel modo.
«Buonanotte a te, amore mio» sussurrò poi Blaine prima di chiudere anche lui gli occhi.

 

E dopo il "ti amo" ecco che fanno l'amore per la prima volta.. Blaine cucciolino super nervoso per quello.
E poi hanno parlato per la prima volta dei sogni di Kurt che a differenza di Blaine tende a non condividerli troppo, ma Blaine che lo sta imparando a conoscere sempre di più ha ben capito cosa appassiona il suo ragazzo. Ma ancora una volta hanno evitato di affrontare l'argomento "fine estate" e ormai manca sempre di meno. E poi a fine capitolo vediamo Kurt accettare la proposta di Blaine di cantare insieme a lui

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Capitolo 31
*** 31. ***


phonto

Era passata una settimana da quando Kurt aveva detto a Blaine che avrebbe cantato con lui al locale e in quei gironi si erano esercitati ogni giorno per quel duetto. Avevano anche scelto i vestiti per l'esibizione insieme. Blaine si sarebbe vestito in un modo, stile Michael Jackson per la prima parte del turno, poi durante la pausa si sarebbe cambiato e come ultima esibizione lui e Kurt avrebbero cantato insieme. Kurt era nervoso ed emozionato quando arrivò la sera dell'esibizione. Era dalle nazionali che non si esibiva su un palco. Blaine invece era tranquillo come sempre, anche se era più emozionato del solito dato che avrebbe cantato con il suo ragazzo. 
Kurt era seduto al solito tavolo con i Niff, Cooper e la sua ragazza, sparsi per il locale poi c'erano tutte le New Direction, il resto dei Warblers ed Elliott. E poi Blaine uscì dal camerino e raggiunse il palco. Kurt si morse il labbro quando vide come era vestito. Certo sapeva già cosa avrebbe indossato, ma vedergli quei vestiti addosso era tutt'altra cosa. Indossava un jeans nero attillato; una camicia bianca anche essa molto aderente che lasciava poco all'immaginazione e permetteva di vedere il suo petto e addome scolpito; poi aveva aggiunto una giacca nera piena di lustrini con una fascia argentata sul braccio destro. Il tocco finale era stato il guanto argento alla mano destra con cui teneva il microfono. I ricci erano come sempre liberi dal gel e in parte nascosti da un cappello. Anche quella vola aveva messo la matita intorno agli occhi per farli risaltare.
Qualcuno nel locale urlò quando Blaine salutò il pubblico e Kurt si girò a guardare male la ragazza che aveva urlato in segno di approvazione verso Blaine.
«Tranquillo Kurt, mio fratello ha occhi solo per te -gli disse Cooper divertito avendo notato lo sguardo di Kurt- Sei l'unico da cui si farebbe togliere quei vestiti» aggiunse e Kurt arrossì prima di prestare attenzione al suo ragazzo che per quella prima parte della serata aveva deciso di esibirsi solo su Michael Jackson. Non si limitò a cantare quella sera, ma si esibì anche in una coreografia imitando i passi tipici di Michael e Kurt pensò che fosse impeccabile ed era sempre più convinto del suo incredibile talento. Non c'era una cosa che non sapeva fare, Blaine dominava sempre il palco.
E quando Blaine si congedò e raggiunse il camerino per cambiarsi per l'esibizione successiva, Kurt lo raggiunse.
«Sai di essere incredibilmente eccitante quando balli come Michael?» domandò Kurt chiudendosi la porta del camerino alle spalle.
«Tu sei di parte» disse divertito Blaine mentre recuperava il suo cambio dal borsone.
«Oh fidati, non ero l'unico a pensarlo di là» disse con tono un po' geloso e Blaine lo notò.
«Sei geloso?» chiese infatti per stuzzicarlo per poi sfilarsi la giacca.
«No.. non toglierla -lo bloccò Kurt, Blaine lo guardò confuso ma non fece in tempo a dire nulla che Kurt lo spinse contro il muro e iniziò a baciarlo.- Questi vestiti ti stanno divinamente» sussurrò sulle sue labbra.
«Kurt.. io.. dovrei cambiarmi» sussurrò Blaine non riuscendo però a trovare la forza per allontanarlo.
«Mh mh» mormorò Kurt continuando a baciarlo mentre gli sbottonava la camicia per poi lasciare un bacio sul pezzo di pelle appena scoperto. Blaine tremò per quei baci, provò a dire qualcosa ma non trovò le forze per farlo. Rimase inerme nelle mani di Kurt. Kurt che scendeva sempre più giù fino ad arrivare al cavallo dei suoi pantaloni. Glieli aprì e li abbassò fin sotto la curva del sedere. Alzò un attimo lo sguardo su Blaine che era completamente in estasi, poi prese il membro mezzo duro di Blaine in bocca e lo succhio. Con una mano gli bloccò i fianchi per non soffocarsi e con l'altra prese la parte di erezione che non riuscì a mettere in bocca.
«Merda, Kurt» gemette Blaine portando le mani tra i capelli di Kurt e accompagnando nei movimenti. Kurt si spostò giusto un attimo prima che Blaine venisse, in modo tale da evitare di sporcarsi dato che non aveva nessun cambio con sé. Poi baciò Blaine avidamente.
«Tu sei pazzo -sussurrò ancora scosso per l'orgasmo appena avuto- Completamente pazzo» Kurt rise divertito baciandolo di nuovo.
«Sono pazzo di te» sussurrò sulle sue labbra.
«E poi sarei io quello sdolcinato» rise Blaine per poi staccarsi dal muro dove era rimasto poggiato per tutto il tempo e andare in bagno per pulirsi.
«Solo con te Anderson» gli fece un occhiolino Kurt.
«Che onore» lo prese in giro Blaine, poi lo baciò velocemente prima di chiudersi in bagno per pulirsi e indossare i nuovi vestiti.

Mezz'ora dopo Blaine era di nuovo sul palco. Aveva cambiato completamente stile, ora indossava una semplice maglietta nera e un pantalone rosso. Kurt era di nuovo al tavolo seduto accanto a Cooper e stava sorseggiando la sua diet coke mentre Blaine si esibiva su alcune sue canzoni e alcune hit estive. E poi Blaine fece un segno a Kurt per capire se fosse pronto e Kurt annuì. 
«E ora, per l'ultimo pezzo della serata vorrei chiamare qui con me Kurt Hummel -annunciò. Kurt prese un lungo respiro mentre Rachel urlava il suo nome. Sentì le guance arrossire mentre raggiungeva Blaine sul palco e poi salutò velocemente il pubblico mentre Blaine gli passava un microfono e gli sorrideva incoraggiante.- Questa è Fuckin Perfect» annunciò prima di fare segno al tecnico di far partire la base. Poi affiancò Kurt e gli prese la mano e lo osservò mentre iniziava a cantare. Si morse il labbro inferiore e sorrise ascoltandolo mentre lo osservava con un sorriso innamorato, poggiato sul piano che aveva utilizzato prima. E poi una volta giunto il ritornello, lo raggiunse e iniziò a cantare con lui.
«Pretty pretty please 
Don't you ever ever feel 
Like you're less then 
Fuckin'perfect 
Pretty pretty please 
If you ever ever feel 
Like you're nothing 
You're fuckin' perfect to me» cantarono insieme guardandosi negli occhi e dedicando quelle parole all'altro. E poi Blaine continuò a cantare la parte successiva e fu il turno di Kurt di osservarlo con un sorriso mentre lo ascoltava cantare per poi unirsi di nuovo a lui al ritornello successivo fino alla fine della canzone. E una volta conclusa si abbracciarono.
«Sei perfetto per me» gli sussurrò Blaine all'orecchio mentre lo stringeva tra le braccia. Poi lo fece posizionare al centro del palco per fargli prendere gli applausi.

Quando Kurt e Blaine scesero dal palco, Sebastian li affiancò subito e circondò le spalle di entrambi con le braccia per poi trascinarli dagli altri. 
«Ora venite un po' con noi» disse mentre Elliott affiancava Blaine. 
«Chissà che avete fatto prima in camerino» commentò poi è Kurt arrossì abbassando lo sguardo. 
«Mi complimento con voi, ma avrete tempo dopo per quello» concluse Sebastian e Blaine allora lo colpì con una pacca dietro il collo provocando così le risate degli altri tre.
«Sei stato fantastico Kurt -urlò Rachel saltando al collo del suo migliore amico- Siete stati fantastici» aggiunse poi voltandosi anche verso Blaine che le sorrise e la ringraziò. E poi Puck e Finn chiesero qualche informazione in più sulla festa che si sarebbe tenuta un paio di sere dopo nel paese quando un uomo sulla trentina si avvicinò al gruppetto.
«Blaine Anderson, posso parlarle? -domandò richiamando l'attenzione del riccio che stava parlando con Sam- Sono Ethan Doyle della Warner Music Group» aggiunse alla sua faccia confusa. Sia Blaine che Sam spalancarono gli occhi. Poi Blaine annuì e dopo essersi scusato con Sam si allontanò insieme ad Ethan. 
«Salve, di cosa voleva parlarmi?» chiese poi asciugandosi le mani ora sudate sul tessuto dei pantaloni prima di stringere la mano al signore davanti a lui.
«Sono qui a trovare alcuni parenti e mio cugino, Richard Mitchell, mi ha parlato di te. Sono due settimane che vengo ogni sera per ascoltarti e mi hai colpito molto Blaine -disse Ethan e Blaine sentì il cuore in gola- Ogni tua esibizione mi stupiva sempre di più e sono sicuro che la Warner sarebbe interessato a te.» Blaine si leccò le labbra nervosamente non sapendo bene cosa dire, improvvisamente anche solo dire qualcosa gli risultava impossibile.
«Io.. ecco.. sarebbe un sogno che si avvera» mormorò infine ed Ethan sorrise.
«Domani sarò fuori per lavoro, che ne dici se quando rientro ci vediamo e discutiamo di un possibile contratto con la Warner?» domandò poi e Blaine spalancò gli occhi e per poco pensò di poter svenire.
«Si, mi sembra perfetto. Mi dica solo quando» Ethan sorrise di nuovo, poi dalla tasca interna della sua giacca prese un biglietto da visita e lo porse a Blaine.
«Qui c'è il mio numero. Chiamami domani nel pomeriggio così ci organizziamo per un incontro» Blaine afferrò il bigliettino e annuì, ancora del tutto incredulo.
«Grazie signor Doyle» 
«Buona serata Blaine» disse Ethan prima di congedarsi. E non appena andò via, Blaine tornò a respirare e un attimo dopo Kurt gli fu accanto.
«Chi era?» chiese curioso provando a scrutare la sua espressione. Aveva notato come si fosse innervosito e irrigidito Blaine quando quell'uomo si era avvicinato, aveva notato il suo nervosismo mentre parlavano. Ma non era intervenuto, era rimasto accanto a Rachel ma non gli aveva mai tolto gli occhi di dosso. E quando aveva visto il signore allontanarsi l'aveva subito raggiunto. Blaine non gli rispose, era ancora senza parole e stava ancora metallizzando il tutto, così allungò il bigliettino da visite a Kurt che lo prese. Corrugò la fronte confuso, ma poi lo sguardo di Kurt si soffermò sulla scritta Warner Music Group e spalancò gli occhi.
«Mi ha detto di chiamarlo domani per parlare di un contratto» disse incredulo.
«Ommiodio Blaine. È stupendo» esclamò Kurt buttandosi tra le sue braccia emozionato. Gli altri si voltarono confusi verso di loro cercando di capire cosa fosse successo e il motivo della reazione di Kurt.
«Che succede?» chiese confuso Wes guardando i due che saltellavano abbracciati ignorando il resto del mondo.
«Uno della Warner Music Group ha chiesto di parlare con Blaine prima» spiegò Sam attirando così l'attenzione di tutti su di lui. E quando Kurt e Blaine tornarono dagli altri, Blaine fu assalito dalle domande di Sebastian e Cooper.

«Allora? Come è andata? Che ti ha detto?» Kurt assillò Blaine di domande quando lo raggiunse dopo l'incontro con Ethan Doyle. Il giorno dopo l'incontro Blaine aveva chiamato Ethan come gli aveva detto e si erano dati appuntamento per il giorno successivo. Cooper aveva deciso di accompagnarlo all'incontro. Ethan era stato molto gentile e aveva spiegato tutto nei minimi dettagli. Poi gli aveva mostrato un contratto discografico e aveva lasciato a Blane il tempo di leggerlo e di rifletterci. Anche Cooper lo aveva letto e lo aveva anche inviato al suo agente per avere un opinione di un esperto. Ethan si era anche reso disponibile per rispondere a tutte le domande di Blaine e gli aveva detto che se avesse accettato sarebbe stato lui stesso ad occuparsi di Blaine come agente.
«Ho un contratto con la Warner! -esclamò emozionato Blaine stringendo Kurt in un abbraccio. Dopo le varie domande e dopo un okay dall'agente di Cooper, Blaine aveva firmato il contratto e ora Ethan era ufficialmente il suo agente.- Un contratto di cinque anni e tre album da scrivere» aggiunse poi mentre Kurt lo stringeva emozionato a lui.
«Dio Blaine, sono così contento. Te lo meriti tantissimo e sapevo che prima o poi qualcuno ti avrebbe notato» Lo baciò emozionato sulle labbra prima di abbracciarlo di nuovo. Kurt era sinceramente felice per il suo ragazzo e voleva che Blaine lo sapesse.
«E sai qual è la parte migliore di tutto questo?» domandò Blaine con un enorme sorriso sulle labbra. Kurt scosse la testa per poi baciarlo di nuovo. Vedere Blaine così felice ed emozionato gli riempiva il cuore di gioia.
«Quale?» chiese poi mentre lo trascinava sul divano.
«Dovrò trasferirmi a New York per almeno i prossimi cinque anni. -spiegò sedendosi sul divano e facendo sedere Kurt sulle sue gambe- Kurt, potremmo non doverci salutare alla fine dell'estate» gli occhi di Blaine si riempirono di lacrime, aveva sempre preferito non pensare a cosa sarebbe successo alla fine dell'estate. Ma ora era diverso, lui un paio di settimane dopo si sarebbe trasferito a New York e anche Kurt aveva intenzione di andare nella stessa città. Per la prima volta pensare alla fine dell'estate non gli faceva più così paura. Certo Kurt non sapeva se a settembre si sarebbe trasferito a New York, ma da quando ne aveva parlato con Blaine aveva iniziato a pensarci veramente. E comunque se non sarebbe partito a settembre lo avrebbe comunque fatto più in là. Inoltre Lima-New York non era certo Lima-Cape Coral.
Kurt sorrise emozionato realizzando solo in quel momento di aver temuto che Blaine sarebbe stato costretto a trasferirsi ancora più lontano. Invece il destino sembrava essere dalla loro parte.
«Ti amo così tanto B e sono così orgoglioso e fiero di te» disse prima di baciarlo. Sentì Blaine sorridere sulle sue labbra.
«Ti amo anche io» 

 

Ed eccoci qui con uno dei capitoli finaliiii
Kurt e Blaine finalmente cantano insieme, dopo una piccola fuga amorosa in bagno, Kurt non riesce proprio a resistere al suo ragazzo. E poi alla fine della serata si dedicano a vicenda Fuckin' Perfect di P!nk.. ma le cose non finiscono qui! Blaine viene finalmente notato e riesce ad ottenere un contratto con la Warner che lo porterà a trasferirsi proprio a New York! Quindi ora si tratta solo di vedere cosa deciderà di fare Kurt.. andrà anche lui a New York anche senza un piano come gli aveva suggerito Blaine? Resterà a Lima? 

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Capitolo 32
*** 32. ***


phonto

Blaine aveva annunciato poco prima della festa in paese che aveva firmato un contratto con la casa discografica e che a fine estate sarebbe andato anche lui a New York. Si erano tutti complimentati con lui e Sebastian lo aveva abbracciato.
«Allora è d'obbligo festeggiare» esclamò poi Sebastian, Blaine rise mentre gli altri concordarono. E poi Blaine si esibì insieme ai Warblers sul palco al centro della piazza. La loro ultima esibizione dato che dalla settimana successiva avrebbe lasciato entrambi i lavori e avrebbe iniziato ad organizzare tutto per New York, in più si sarebbe rivisto un paio di volte con Ethan per concordare le ultime cose. Rimasero un po' alla festa, ma poi si spostarono in spiaggia tutti insieme e se fino ad allora erano rimasti tutti più o meno sobri, una volta in spiaggia solo in pochi lo rimasero. Quella mattina, mentre Blaine era impegnato con Ethan, Sebastian, Wes, Puck ed Elliott erano andati a comprare tutto il necessario per quella serata. Perché quella sarebbe stata anche una delle ultime sere che avrebbero potuto passare insieme. Poi Elliott sarebbe tornato a New York e le New Direction sarebbero tornati a Lima per poi sperarsi a loro volta. Brindarono molto quella sera. Brindarono alla fine dell'estate. Alle nuove amicizie. Ai nuovi inizi. Al contratto di Blaine. Anche Kurt si concesse di bere qualcosa quella sera, ma qualcosa di non troppo forte perché non era abituato e non voleva ubriacarsi. Blaine invece sembrava non importarsene. Kurt aveva perso il conto di quanti bicchieri avesse bevuto e anche di cosa avesse bevuto. E ora lo osservava scatenarsi e ballare con i suoi amici in mezzo alla spiaggia. Non lo aveva mai visto in quello stato ma doveva ammettere fosse divertente. E poi si ricordò di quando tempo prima, quando ancora non stavano insieme, Blaine si fosse ubriacato e gli aveva inviato un sacco di messaggi privi di alcun senso.
«Ehi Kurtie!» esclamò Blaine raggiungendolo e sedendosi di peso accanto a lui.
«Kurtie?» chiese divertito alzando un sopracciglio e voltandosi verso di lui. Blaine sorrise ed annuì.
«Mi piace Kurtie.. a te non piace?» chiese con tono di un bambino e Kurt storse il naso in segno di dissenso. Non avrebbe mai ammesso che in realtà gli piaceva se era Blaine a chiamarlo in quel modo.
«Ma perché Kurtie?» Blaine si strinse nelle spalle.
«Tu mi chiami sempre B e lo trovo dolcissimo e volevo anche io chiamarti in un modo dolce e Kurtie è dolce, non trovi?» parlò senza mai fermarsi e Kurt dovette mordersi il labbro per non scoppiare a ridere. Perché Blaine in quel momento era davvero buffo, ma anche terribilmente tenero.
«Va bene» disse poi divertito lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Kurt? -lo richiamò Blaine dopo un po' e Kurt lo guardò incitandolo a continuare a parlare- Lo sai che i tuoi occhi non sono azzurri?»  
«Ah no? E di che colore sarebbero?» rise nel vedere l'espressione seria di Blaine.
«Sono un miscuglio di colori. Non sono semplicemente azzurri. C'è del verde e del giallo intono alle pupille. E quando sei felice o emozionato diventano quasi trasparenti. -spiegò Blaine osservandolo attentamente negli occhi. Sorridendo nel vedere i suoi occhi cambiare leggermente e diventare quasi trasparenti come aveva appena detto.- Invece quando facciamo l'amore diventano blu come la notte stellata» aggiunse avvicinandosi a lui e sussurrandogli quell'ultima frase all'orecchio. Kurt arrossì e distolse lo sguardo per un secondo. Poi tornò a guardare Blaine.
«Anche i tuoi occhi sono un miscuglio di colori -disse a Blaine- Sono la prima cosa che mi ha colpito di te. Non hanno un colore definito. Cambiano a seconda della luce e del tuo umore.»
«Ti amo Kurt -sussurrò Blaine prima di baciarlo- Sono completamente, totalmente, pazzamente, follemente innamorato di te» 
«Anche io sono completamente, totalmente, pazzamente, follemente innamorato di te, B» 

A fine serata, Kurt tornò a casa con Blaine e lo aiutò a reggersi in piedi dato che non sembrava in grado di farlo da solo.
«Aspettami qui, vado a buttare la spazzatura e poi ti accompagno a casa, okay?» disse Kurt facendo sedere Blaine su un muretto.
«Okay» mormorò Blaine, Kurt lo scrutò non troppo sicuro che avesse capito e poi si allontanò un attimo per andare a buttare la busta con tutti i bicchieri che avevano usato quella sera.
«Blaine? -domandò confuso quando tonando, trovò Blaine abbracciato ad un palo della luce- Cosa stai facendo?» chiese cercando però di trattenere le risate.
«Ti sto abbracciando, perché sei così rigido?» borbottò tristemente Blaine e Kurt scoppiò a ridere perché Blaine non poteva averlo davvero scambiato per un palo della luce.
«Forse perché stai abbracciando un palo della luce?» domandò retorico.
«Oh» sussurrò Blaine aprendo gli occhi e staccandosi dal palo.
«Forza, ti accompagno a casa» disse poi prendendolo sottobraccio e incamminandosi verso casa di Blaine. Per fortuna era vicina e quindi non dovettero fare molta strada.
«Lo sai che sei alto?» domandò Blaine innocentemente mentre si aggrappava a lui.
«Non sono io ad essere alto, sei tu ad essere basso Blaine» lo prese in giro Kurt mentre recuperava le chiavi dalla tasca dei pantaloni d Blaine e apriva la porta di casa.
«Io non sono basso» borbottò Blaine allontanandosi da Kurt per poi barcollare.
«Hai ragione, sei diversamente alto» continuò con la presa in giro raggiungendolo di nuovo. Blaine lo spinse leggermente e poi Kurt lo aiutò a salire le scale. Lo aiutò a cambiarsi e gli portò un bicchiere d'acqua con dell'aspirina.
«Resti qui con me stanotte?» domandò Blaine con voce da bambino. Kurt sorrise e lo baciò sulla fronte.
«Certo che resto qui con te» sussurrò poi, si cambiò velocemente e si mise sotto le coperte accanto a lui.
«Right here, right now
Lookin' at you and my heart loves the view.
'Cause you mean everything» cantò poi Blaine sottovoce mentre osservava Kurt raggiungerlo. Kurt sorrise e arrossì leggermente.
«Lo sai che ti prenderò in giro a vita per aver abbracciato un palo e aver cantato High School Musical da ubriaco?» domandò divertito Kurt mentre si faceva però più vicino a lui. E quando non ottenne risposta alzò lo sguardo su Blaine e sorrise nel vedere che si fosse addormentato.
«Buonanotte amore mio» sussurrò poi, lo baciò sulla guancia e si accoccolò al suo petto per poi addormentarsi anche lui.

I gironi successivi passarono troppo velocemente. Kurt raccontò a tutti di come Blaine lo avesse scambiato per un palo della luce e tutti ovviamente lo presero in giro per quello e i warblers iniziarono anche a raccontare di vecchie sbronze di Blaine. Però Kurt non raccontò a nessuno del fatto che gli avesse dedicato un pezzo di una canzone di High School Musical perché alla fine lo aveva trovato terribilmente romantico. E poi il girono della partenza era arrivato. Separarsi fu più difficile di quanto credettero. Si promisero di sentirsi sempre e di vedersi il prima possibile. Kurt sarebbe potuto andare a trovarlo una volta che Blaine si fosse stabilizzato a New York. E Blaine promise a Kurt che quando avrebbe avuto l'occasione sarebbe andato a trovarlo a Lima. Si salutarono tra baci e lacrime e Kurt rimase ad osservare Blaine dal finestrino. Lo osservò farsi sempre più piccolo finché non sparì dalla sua visuale. Blaine rimase in mezzo alla strada ad osservare il bus allontanarsi sempre di più e poi si lasciò cadere sul marciapiede e cercò di trattenere le lacrime. Cooper fu subito al suo fianco e lo abbracciò forte. E poi il girono dopo fu Elliott a partire e Blaine rimase al fianco di Sebastian che però non crollò come fece Blaine. I giorni successivi li passarono sempre insieme, Sebastian lo aiutò a sistemare tutto per New York. Ogni sera Kurt e Blaine restavano ore al telefono a parlare e a raccontarsi la loro giornata, oltre ai numerosi messaggi che si scambiavano durante la giornata.
«Il cinque settembre parto per New York -disse Blaine durante una delle loro videochiamate- E stavo pensando ecco.. di partire prima. Magari venerdì e fermarmi a Lima per il weekend» sussurrò poi. La verità era che Kurt gli mancava terribilmente nonostante fosse passata poco più di una settimana da quando si erano salutati. Ma avevano passato un'intera estate passando tutte le loro giornate insieme e ora era difficile vedersi solo tramite uno stupido schermo.
«Davvero?» domandò Kurt sorpreso ma emozionato all'idea di poter rivedere Blaine già quel venerdì. Blaine annuì soltanto in un primo momento.
«Mi manchi Kurt, voglio vederti prima di andare a New York. Ho già fatto tutto quello che dovevo fare e ai miei non cambierà se partirò qualche giorno prima. Devi solo dirmi se tu vuoi che venga e io prenoto aereo e cerco un albergo dove stare» 
«No -disse subito Kurt e il sorriso di Blaine si spense- Verrai a stare da me, non andrai in un hotel. Ti avrò qui per pochi giorni, voglio passare tutto il tempo possibile con te» e Blaine tornò a sorridere.

«Ehi papà, ti serve una mano?» Kurt entrò in officina di suo padre quella mattina. Finn era uscito con Rachel e Carole era in ospedale a lavorare.
«Cosa vuoi figliolo?» domandò Burt alzando la testa dal motore che stava controllando.
«Chi ti ha detto che voglio qualcosa?» chiese Kurt avvicinandosi agli attrezzi e passando a Burt quello che gli aveva indicato.
«Perché sei mio figlio e ti conosco. Quando vieni in officina e ti proponi per aiutarmi è perché vuoi parlare di qualcosa o vuoi chiedermi qualcosa» Kurt sbuffò ma sorrise, perché suo padre lo conosceva così bene.
«Questo weekend Blaine verrà a Lima, può fermarsi da noi senza andare in hotel?» chiese speranzoso, poi si morse il labbro il attesa di una risposta di suo padre. Burt lo scrutò attentamente prima di dargli una risposta.
«Va bene. Ma dorme sul divano» disse poi con tono severo.
«Ma..» provò a ribattere Kurt. Infondo avevano condiviso già il letto più volte ed erano andati più volte oltre il semplice dormire. 
«Niente ma, Kurt. Non mi interessa se avete già dormito insieme, sotto il mio tetto dormirete separati» disse in un tono che non ammetteva repliche e Kurt sbuffò.
«Okay» si arrese. Poi prese il telefono e inviò un messaggio a Blaine per confermargli che poteva stare da loro.
«C'è altro di cui mi vuoi parlare, vero?» chiese Burt dopo un po' notando che Kurt fosse ancora in officina a dargli una mano. E Kurt annuì passandogli l'ennesimo attrezzo.
«Credi.. credi che dovrei andare lo stesso a New York? Anche se non sono entrato alla NYADA?» chiese per la prima volta. Era la prima volta che Kurt parlava con suo padre di New York da dopo il rifiuto. Burt prese uno strofinaccio e si pulì le mano. Poi chiamò Scott e gli disse di pensare lui all'auto e fece segno a Kurt di seguirlo nel suo studio.
«Come mai questa domanda?» chiese una volta soli.
«È un po' che ci penso. Ho sempre desiderato andare a New York, ancora prima della NYADA. E Blaine pensa che potrei andare comunque e magari fare qualcosa nel campo della moda» spiegò Kurt. Burt rimase in silenzio per qualche secondo ad osservare il figlio.
«Vuoi andare a New York perché c'è Blaine? -domandò poi, Kurt non rispose. Certo il fatto che Blaine si stesse per trasferire a New York lo faceva tendere di più verso quell'idea, ma come aveva detto a Burt lui sognava New York da molto prima di Blaine- Ascolta Kurt, se vuoi andare a New York io ti appoggerò okay? Ma non ci andare solo perché ci sta sta andando Blaine, vacci per te stesso. Vai a New York perché pensi che è il meglio per te, non perché c'è un ragazzo che ti piace. Conosci Blaine da poco più di tre mesi -Kurt aprì la bocca per ribattere ma Burt glielo impedì- Non so dicendo che non durerete. Ti credo quando mi dici che lo ami, lo vedo nei tuoi occhi, nei tuoi sorrisi. Ma non andare a New York solo per un ragazzo, neanche se credi che sia il ragazzo giusto. -Kurt annuì capendo cosa stesse cercando di dirgli suo padre- Pensaci bene Kurt. Mi fido di te e so che farai la scelta giusta» Kurt gli sorrise e poi lo abbracciò.
«Grazie papà, ti voglio bene»
«Ti voglio bene anche io, figliolo»
 

L'estate è finita.. c'è stata la grande festa dove Blaine si è ubriacato un po' e Kurt si è divertito nel vederlo in quelle condizioni. Ma poi il giorno della partenza è arrivato e Kurt e Blaine si sono salutati con la promessa di sentirsi il più possibile. Blaine poco dopo partirà per New York mentre Kurt non sa ancora cosa farà.. i saluti sono stati più difficili del previsto e solo dopo una settimana di lontananza Blaine decide di andare a Lima per qualche giorno prima di trasferirsi completamente a New York. Kurt chiede il permesso al padre e poi parla anche di New York con lui, quale sarà la sua decisione finale?

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Capitolo 33
*** 33. ***


phonto

«Non mi sembra vero che stai partendo davvero» esclamò Sebastian sedendosi sul letto nella ormai vuota camera di Blaine. In quei gironi aveva messo tutto in dei pacchi che poi aveva spedito a New York. Con se avrebbe portato solo una valigia e la sua chitarra. Il resto sarebbe arrivato direttamente a New York, Ethan si era proposto di recuperare lui le sue cose e portarle nel nuovo appartamento dato che Blaine sarebbe arrivato qualche giorno dopo a New York.
«Neanche a me. Non riesco ancora a crederci» sussurrò Blaine guardandosi intorno. Gli faceva strano non vedere più le sue cose in giro. Quella infondo era stata la sua camera per ben diciassette anni. E ora finalmente stava per realizzare il suo più grande sogno. Sarebbe andato via da Cape Coral e avrebbe iniziato a lavorare al suo primo disco.
«Non ti dimenticare dei Warblers quando sarai famoso, mi raccomando» intervenne Wes entrando insieme al resto dei ragazzi in camera di Blaine.
«Non potrei mai ragazzi. Siete i miei migliori amici. Devo tutto a voi» sorrise Blaine prima di abbracciare tutti uno alla volta.
«Ovvio, siamo fantastici. O almeno io lo sono» si pavoneggiò Sebastian e Blaine in risposta gli tirò un cuscino in faccia.
«Mi accompagnate in stazione?» chiese poi Blaine sfoggiando quella che Kurt definiva la sua faccia da cucciolo a cui nessuno sapeva resistere. 
«Non ti accompagno i tuoi?» domandò David e Blaine scosse la testa.
«Devono lavorare» borbottò sapendo benissimo che quella fosse solo una scusa perché avrebbero potuto benissimo trovare dieci minuti per accompagnarlo alla stazione dato che stava partendo per trasferirsi e non per un semplice viaggio. Ma non ne era rimasto sorpreso. Avevano fatto lo stesso quando era stato Cooper quello che doveva partire. E Blaine non voleva pensare ora a quello, i suoi genitori non c'erano mai stati. Non gli avevano fatto mancare mai nulla, ma non erano mai stati presenti. E non si sarebbe di certo fatto rovinare questo nuovo inizio da loro.
«Certo che ti accompagnano. Dovrai sopportarci ancora un po'» intervenne Jeff. Così tutti e sei si incamminarono poi verso la stazione di Cape Coral, da lì avrebbe preso un treno per Miami e poi un aereo fino a Columbus dove Kurt lo aspettava. In stazione salutò tutti con un lungo abbraccio, prima singolarmente e poi in uno di gruppo dove Blaine era al centro.
«Mi mancherete ragazzi» sussurrò tristemente. Era felice di andare a New York, felice di vedere di nuovo Kurt ma quei cinque ragazzi erano la sua famiglia, c'erano sempre stati per lui ed era triste al pensiero di separarsi da loro. Sapeva che prima o poi sarebbe successo, sapeva che una volta finito il liceo avrebbero preso quasi tutti strade diverse ma pensava di avere ancora un anno da trascorrere con loro.
«Ci mancherai anche tu Blainers» disse Sebastian a nome di tutti. E poi lo videro salire sul treno e lo salutarono dal finestrino. Blaine li osservò con un sorriso e una volta fuori dalla loro visuale si lasciò sfuggire una lacrima dagli occhi. Perché per quanto potesse essere felice di iniziare la sua nuova vita non poteva fare a meno di essere triste per aver salutato i suoi amici. Ma sapeva che in qualsiasi caso avrebbe sempre potuto contare su di loro. 

Kurt era in aeroporto e non riusciva a nascondere il nervosismo. Era ansioso di rivedere Blaine, il suo Blaine. Suo padre si era offerto si accompagnarlo ma Kurt aveva preferito andare da solo perché voleva avere il tempo necessario per salutarlo come si deve senza suo padre che li osservava. Era partito presto per l'aeroporto perché aveva accompagnato Finn e Rachel che quel giorno partivano per New York. Era rimasto con loro a distrarsi finché non erano dovuti salire sull'aereo. E poi Kurt aveva iniziato ad agitarsi. Non vedeva Blaine da due settimane ormai e ora finalmente si sarebbero rivisti e avrebbero passato un intero weekend insieme e non vedeva l'ora. Non faceva altro che controllare il tabellone degli arrivi ma il tempo sembrava non passare mai. E poi finalmente l'aereo da Miami atterrò e pochi minuti dopo i passeggeri iniziato ad uscire. Kurt osservava tra la folla e cercava una testa riccioluta tra essi ma non la vide.
«Mi scusi. Sto cercando il mio ragazzo, per caso sa dirmi dove posso trovarlo?» chiese una voce alle sue spalle. E non una voce qualsiasi, ma la voce di Blaine. Kurt si girò di scatto e senza dire nulla si fiondò tra quelle braccia che gli erano mancate come l'aria. Blaine lasciò la valigia accanto a sé e strinse forte Kurt.
«Mi sei mancato così tanto. E adesso sei qui, non ci credo. Sei davvero qui» mormorò emozionato Kurt mentre Blaine nascondeva il volto nell'incavo del collo di Blaine.
«Sono qui, Kurtie -sussurrò e Kurt sorrise per quel soprannome per poi rabbrividire quando Blaine gli lasciò un bacio sul collo- E mi sei mancato tantissimo anche tu» aggiunse prima di separarsi per guardarlo negli occhi, in quegli occhi che tanto gli erano mancati. Kurt gli sorrise e avrebbe voluto tanto baciarlo, ma lì erano in Ohio non era come quando erano a Cape Coral. Molta gente li aveva guardati male solo per quell'abbraccio e Kurt non voleva neanche immaginare cosa avrebbero fatto se li avessero visti baciarsi.
«Andiamo -disse poi Kurt regalandogli un piccolo sorriso.- Mio padre ci aspetta e la strada è lunga» Blaine annuì, riprese la valigia in mano e insieme uscirono dall'aeroporto. Kurt lo aiutò a caricare valigia e chitarra sul suo navigator e poi salirono a bordo. E solo una volta che furono lontano da occhi indiscreti, Kurt si avvicinò a Blaine e dopo due lunghe settimane finalmente lo baciò.

Il viaggio in auto era stato lungo, ma allo stesso tempo breve. Forse semplicemente perché quando erano in compagnia l'uno dell'altro il tempo volava. Kurt aveva detto a Blaine che se voleva poteva dormire dato che era in viaggio da dieci ore e avevano due ore di strada da fare, ma Blaine testardo com'era aveva voluto fargli compagnia. Gli aveva raccontato il viaggio in treno e dei suoi strani compagni di vagone, gli aveva raccontato di come l'hostess in aereo ci avesse provato con lui e dell'espressione delusa che aveva fatto quando le aveva detto che stava andando a Lima a trovare il suo bellissimo ragazzo. Gli aveva anche detto che i ragazzi lo salutavano e di come era stato triste doverli salutare. E poi Kurt gli aveva raccontato della sua giornata, di come Rachel avesse dato di matto per tutto il tempo, spaventata di aver dimenticato qualcosa e di come Finn sembrasse più spaesato del solito. E poi erano arrivati a casa di Kurt.
«Siamo arrivati» disse Kurt parcheggiando nel vialetto, al solito posto accanto alla macchina di Carole.
«Sei sicuro che non sono un disturbo? Posso ancora andare a cercare un hotel» disse Blaine titubante guardando fuori dal finestrino verso la villetta dove abitava Kurt.
«Ehi B..-lo richiamò Kurt capendo che il suo ragazzo fosse semplicemente nervoso sapendo che di lì a poco avrebbe conosciuto i genitori di Kurt- Andrà bene okay? Probabilmente mio padre farà un po' il protettivo all'inizio, ma in realtà è solo una facciata. Carole invece è dolcissima e sono sicuro che ti ameranno. Proprio come ti amo io» gli disse dopo che Blaine si fu soltanto a guardarlo.
«Ti amo anche io» disse Blaine prima di baciarlo. Poi prese un lungo respiro ed entrambi scesero dall'auto, Kurt lo affiancò subito e gli prese la mano e fece intrecciare le loro dita, poi insieme entrarono a casa.
«Papà siamo arrivati» disse Kurt chiudendo la porta alle sue spalle per poi lasciare le chiavi sul mobile all'ingresso. Carole li raggiunse subito dopo.
«Ciao tesoro -salutò Kurt con un abbraccio per poi voltarsi verso Blaine- Tu devi essere Blaine, ho sentito molto parlare di te» disse la donna per poi abbracciare anche Blaine che rimase sorpreso da quel gesto ma ricambiò comunque l'abbraccio.
«Salve signora Hummel è un piacere conoscerla» disse educatamente Blaine per poi leccarsi le labbra.
«Chiamami Carole tesoro» gli disse dolcemente per poi congedarsi per tornare in cucina.
«Vieni -disse Kurt prendendolo per mano. Gli fece segno di lasciare le sue cose vicino le scale e poi insieme si diressero in salotto dove suo padre stava guardando la partita in tv- Ehi papà» Kurt richiamò l'attenzione di suo padre che si voltò verso i due. Mise in pausa la partita e poi si alzò per presentarsi a Blaine.
«Ciao ragazzo, finalmente ci vediamo dal vivo» Blaine arrossì al ricordo di quella volta in cui si erano visti in videochiamata poi strinse forte la mano di Burt e gli sorrise.
«Il piacere è mio signor Hummel»
«Stavo guadando la partita e non vi ho sentiti entrare. A te piace il football Blaine?» chiese poi, Kurt alzò gli occhi al cielo mentre Blaine annuì.
«Si signor Hummel. Io e mio fratello non ci perdevamo una partita durante il campionato» disse Blaine e Kurt lo guardò confuso perché aveva passato un'intera estate con Blaine e non sapeva che fosse un appassionato di football. Ma poi sorrise perché aveva ancora così tante cose da conoscere di Blaine e non vedeva l'ora di farlo.
«Siediti pure ragazzo e guardiamola insieme finché non è pronto allora» Blaine annuì per poi voltarsi verso Kurt.
«Tu la guardi con noi?» chiese Blaine e Burt scoppiò a ridere.
«Kurt che guarda una partita? Questa si che è bella» Kurt arrossì e sorrise imbarazzato.
«Vado a dare una mano a Carole, ti dispiace?» E Blaine spalancò i suoi meravigliosi occhi a quella domanda, ma poi annuì.
«Okay» disse cercando di nascondere in nervosismo. 
«Andrà tutto bene» gli sussurrò Kurt all'orecchio, poi gli lasciò un bacio sulla guancia e dopo uno sguardo minaccioso verso suo padre raggiunse Carole in cucina. All'inizio provò a dare una mano a Carole, ma poi si limitò a farle compagnia mentre continua a guardare verso il salotto per capire se suo padre stesse mettendo Blaine a disagio. Ma la situazione rimase tranquilla. Suo padre non fece nulla per mettere in imbarazzo o a disagio Blaine, anzi parlavano e commentavano la partita tranquillamente nonostante tifassero per due squadre diverse. Kurt sorrise nel vederli andare d'accordo. Le cose a tavola cambiarono, Burt iniziò a fare il padre protettivo e a riempire Blaine di domande. Ma per fortuna c'era Carole che interveniva sempre nei momenti opportuni e nonostante il nervosismo, Blaine non si sentì mai a disagio con loro. Anzi a fine serata si sentì ben accettato. Sopratutto quando Burt gli disse di chiamarlo per nome e non signor Hummel. Dopo cena Burt e Carole andarono a vedere un film mentre Kurt si propose per lavare i piatti. Blaine si offrì di aiutarlo ma Kurt glielo impedì, gli disse di rimanere seduto a fargli compagnia dato che era evidente che stesse dormendo in piedi. Poi lo accompagnò in camera di Finn, quella mattina avevano concordato di far dormire Blaine lì invece che sul divano. Blaine non si lamentò di quello, nonostante avrebbe preferito dormire accanto a Kurt. Ma non voleva fare una brutta impressione su Burt. Così accettò la cosa senza problemi. Kurt lo accompagnò nella camera del fratellastro, gli fece vedere dove fosse il bagno e rimase con lui finché non si mise il pigiama. Poi lo salutò con un lungo bacio sulle labbra.
«Buonanotte B, sono felice che tu sia venuto» disse Kurt prima di uscire dalla camera di Finn.
«Buonanotte Kurtie» 

Nei due giorni successivi Kurt portò Blaine in giro per Lima. Lo portò al Lima Bean dove aveva passato interi pomeriggi insieme ai suoi amici. Lo portò al McKinley e gli fece vedere l'auditorio e l'aula canto. Lo portò al centro commerciale dove aveva passato intere giornate con Rachel e Mercedes. Lo portò al parco dove andava sempre con sua madre quando era piccolo. Lo portò al Bel grissino, anche quello punto d'incontro del Glee club. Uscirono anche con Sam, Tina ed Artie, gli unici del Glee rimasti a Lima dato che dovevano finire l'ultimo anno di liceo. E poi ovviamente si erano ritagliati del tempo da soli in casa, quando Burt e Carole erano usciti la domenica mattina. 
«Mi sarebbe piaciuto poter rimanere di più» mormorò domenica sera mentre salivano in auto diretti verso Columbus. Quel weekend era passato troppo in fretta e non voleva partire, non voleva dover salutare Kurt senza sapere quando lo avrebbe rivisito.
«B.. io ecco, devo dirti una cosa» disse poi Kurt volandosi verso di lui senza mettere in moto.
«Non.. non vuoi lasciami vero?» chiese preoccupato Blaine e quando Kurt scosse la testa tornò a respirare normalmente.
«No.. certo che no. -disse subito e Blaine annuì facendogli segno di continuare- Non te l'ho detto prima perché volevo fosse una sorpresa ma ecco, non riesco più a tenerlo per me» 
«Cosa mi devi dire? Che sorpresa?» chiese impaziente Blaine, doveva essere qualcosa di bello se Kurt sorrideva in quel modo, giusto?
«Beh ecco ancora non so bene quando, dipende un po' da Finn e Rachel ma entro fine mese mi trasferisco anche io a New York» dopo la chiacchierata con suo padre Kurt ci aveva pensato molto. E forse in parte lo faceva per Blaine, ma lo faceva anche per lui. Perché New York era sempre stata il suo sogno e non voleva che un rifiuto gli impedisse di realizzarlo. Avrebbe potuto provare a rientrare l'anno successivo e trovarsi un lavoro nel frattempo, ma in quei giorni lui aveva capito che doveva andare a New York perché era quello il suo posto. 
«Dimmi che non stai scherzando» sussurrò Blaine incredulo. Kurt scosse la testa e sorrise.
«Non sto scherzando B, non potrei mai» E Blaine lo strinse in un abbraccio, felice di quella notizia. Non gli importava che fossero in macchina e che ci fosse il cambio e il freno a mano tra di loro che rendevano scomodo quell'abbraccio. In quel momento voleva solo stringerlo a sé. E se tutto quello era solo un sogno allora non si sarebbe mai voluto svegliare. 

 

L'estate è ufficialmente finita, Blaine è andato a trovare Kurt e hanno passato il weekend a visitare Lima. Questa volta è stato Kurt a portare Blaine nei suoi posti e ovviamente poi si sono ritagliati del tempo per loro due. Blaine ha ufficialmente conosciuto Burt anche di persona e tutto è andato bene. E con la fine dell'estate giunge così anche la fine della storia. Ebbene si, queso era l'ultimo capitolo.. ma ci saranno ancora due aggiornamenti perchè devo pubblicare ancora l'epilogo che sarà diviso in ben due parti. Kurt alla fine partirà anche lui per New York, ma sarà tutto rose e fiori tra la coppia? 

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Capitolo 34
*** Epilogo - prima parte ***


phonto

Erano passati circa dieci giorni da quando Blaine era arrivato a New York, dodici da quando Kurt lo aveva aspettato in aeroporto a Columbus. E ora era Blaine quello in aeroporto ad aspettare l'arrivo del suo ragazzo. Kurt si sarebbe finalmente trasferito a New York e questo significava che non sarebbero più stati distanti, che non avrebbero più dovuto separarsi senza sapere quando si sarebbero rivisiti.
«Quanto ci mette ad arrivare?» sbuffò Blaine mentre in punta di piedi guardava tra le tante persone che erano appena atterrate al JFK. C'era il triplo della gente che c'era a Columbus quando era stato lui ad atterrare.
«Eccolo.. è appena passato dalla porta» disse Finn che era con lui per prendere il fratellino. Inizialmente Blaine non poteva andare a prendere Kurt in aeroporto dato che sarebbe dovuto stare in studio. Ma alla fine era riuscito a finire prima e quindi aveva raggiunto Finn ed era andato con lui a prendere Kurt senza però dirgli nulla perché voleva che fosse una sorpresa. E quando Finn annunciò di averlo visto, Blaine corse verso la porta, evitando la gente che camminava. E poi finalmente lo vide.
Kurt stava cercando suo fratello per raggiungerlo quando lo vide. Spalancò la bocca sorpreso, lasciò cadere la tracolla e gli corse incontro. Sembrava un po' la classica scena di un film romantico. I due protagonisti che a rallentatore corrono l'uno verso l'altro per poi stringersi in un abbraccio. E alla fine per loro sembrava che il tempo avesse rallentato dal momento in cui i loro sguardi si erano incontrati. Si corsero incontro e si strinsero forte l'uno all'altro. Blaine affondò il volto nel collo di Kurt come faceva sempre quando lo abbracciava. Kurt affondò il volto tra i ricci di Blaine che da quando era a New York aveva iniziato a tenere più liberi per la sua gioia. Non dissero nulla, si abbracciano e basta consapevoli che un nuovo capitolo delle loro vite era appena iniziato. E per la prima volta nessuno dei due aveva paura di quello che li aspettava perché sapevano di non essere soli, sapevano che avrebbero sempre potuto contare l'uno sull'altro.
«Non dovresti essere in studio a scrivere?» chiese Kurt senza però allentare la presa su Blaine, la testa ancora affondata tra i suoi bellissimi ricci che solleticavano il suo volto.
«Ho finito prima e ho voluto farti una sorpresa» spiegò Blaine strofinando il naso contro il collo di Kurt e provocandogli mille brividi.
«Beh, ci sei riuscito -sorrise Kurt alzando la testa e allentando la presa solo un po' per potersi perdere nello sguardo del suo ragazzo- Ci riesci sempre» aggiunse. Blaine gli sorrise e poi finalmente lo baciò.
«Scusate se vi disturbo ma potrete continuare a casa, rischiamo di perdere il bus» annunciò Finn che nel frattempo era andato a recuperare i bagagli che suo fratello aveva abbandonato per correre incontro a Blaine e poi era rimasto in disparte per lasciare ai due un po' di spazio. Blaine si ricordò solo in quel momento che non era andato solo a prendere Kurt ma che con lui c'era anche Finn. E Kurt aveva dimenticato che Finn avesse detto che sarebbe andato a prenderlo, dopo aver visto Blaine credeva che non fosse più venuto a prenderlo. Si separano un po' imbarazzati e poi Kurt abbracciò anche suo fratello per salutarlo. Poi tutti e tre si diressero verso il bus che li avrebbe portati a New York. Blaine lo prese per mano mentre uscivano dall'aeroporto. Kurt sorrise e strinse la prese facendo intrecciare le loro dita.

* * *

Kurt sorrise quando uscendo da lavoro trovò Blaine ad aspettarlo. Erano ormai un paio di mesi che Kurt lavorava come stagista presso vogue.com. Alla fine aveva seguito il consiglio di Blaine e aveva cercato un lavoro nel campo della moda. Isabelle Wright era rimasta subito colpita dal suo curriculum e dal blog che aveva, ma anche dal modo di vestire di Kurt e lo aveva assunto subito dandogli sempre incarichi più importanti. Ormai Kurt era una sorta di seconda spalla per Isabelle ed era anche pagato profumatamente per essere solo uno stagista.
Blaine invece passava le sue giornate in studio a lavorare al suo disco. Scriveva e incideva. Poi riscriveva e incideva di nuovo. Voleva che tutto fosse perfetto e prima di terminare una canzone e passare alla successiva faceva sempre mille correzioni. 
A causa dei loro impegni non riuscivano a passare tutto il tempo insieme come facevano durante l'estate. Ma trovavano sempre il tempo per l'altro.Ogni tanto durante le pause pranzo andava a trovare Kurt, altre era Kurt che andava da lui. Si raccontavano la giornata e ogni tanto, quando Kurt andava in studio, Blaine gli faceva ascoltare la canzone su cui stava lavorando e Kurt gli diceva sempre quanto fosse orgoglioso di lui. A volte era Kurt che andava a prendere Blaine a fine turno, altre volte era Blaine ad andare a prendere Kurt e poi passavano la serata a casa di uno o dell'altro. Una sera a settimana poi avevano la serata giochi con Finn e Rachel. Le altre sere erano comunque sempre insieme, anche solo a guardare un film perché troppo stanchi dopo il lavoro. Nonostante vivessero separati spesso si fermavano a dormire dall'altro, non potevano fare a meno della compagnia dell'altro.
Poi era arrivato Natale e Blaine l'aveva passato a Lima insieme alla famiglia di Kurt. Gli era dispiaciuto non tornare a Cape Coral, ma solo perché così non aveva avuto la possibilità di vedere i suoi amici con cui si sentiva quasi sempre. I suoi genitori erano fuori città e non ci avevano organizzato nulla né chiamato per fare qualcosa a Natale, Cooper invece lo aveva raggiunto e anche lui aveva conosciuto la famiglia di Kurt. 
Poi il Natale era finito e loro erano tornati a New York, i loro impegni erano aumentati e il tempo a disposizione era diminuito perché capitava spesso che le loro pause pranzo non coincidessero o che la sera fossero troppo stanchi per fare qualsiasi cosa. 
E avevano avuto la loro prima vera litigata, neanche più ricordavano il motivo. Sicuramente una stupidaggine, ma erano entrambi troppo stanchi, Blaine stava avendo problemi con una canzone, Kurt aveva problemi a lavoro e si erano sfogati prendendosela con l'altro. Non si erano parlati per due giorni. E poi Blaine si era presentato a casa di Kurt con un mazzo di fiori e si era scusato per il suo stupido comportamento. Kurt lo aveva accolto e si era scusato anche lui perché in quella discussione avevano torto entrambi. E avevano finito per fare pace tra le lenzuola. Il giorno dopo Blaine aveva fatto sentire a Kurt la sua prima canzone ufficiale, canzone che aveva scritto per lui. Kurt lo aveva baciato a lungo mentre erano chiusi nello studio di Blaine e se non fosse stato per l'intervento di Ethan che li aveva richiamati ricordandoli che si trovavano sul posto di lavoro non si sarebbero fermati ai baci. 
E dopo che avevano litigato si erano ripromessi che se ci fosse stato un qualsiasi problema, tra loro o al lavoro ne avrebbe parlato senza discutere e senza prendersela con l'altro. In più avevano deciso di fare il possibile per riprendere la routine che avevano prima di Natale. 
Per questo quella sera Blaine era andato a prendere Kurt da lavoro. Kurt aveva salutato la sua collega e poi era corso verso Blaine, lo aveva baciato e poi insieme erano andati a casa di Blaine.
«Ho deciso di non fare più domanda alla NYADA -disse Kurt quella sera a cena mentre Blaine finiva il suo piatto di pasta- Amo cantare, sopratutto con te, e penso che continuerò a farlo. Ma non è quello che voglio fare nella vita. Mi piace lavorare a Vogue e voglio continuare nel campo della moda e sono bravo. Oggi ho inviato una domanda di ammissione alla Parson.» Blaine gli sorrise orgoglioso, gli disse che sarebbe stato fiero di lui in qualsiasi caso, gli disse anche che era sicuro che avrebbe fatto strada perché era pieno di talento e che lo avrebbe appoggiato qualsiasi decisione avesse preso. E poi non sapevano come erano finiti a fare l'amore sul tavolo della cucina.
«Aspettavi qualcuno?» chiese Kurt quando sentirono suonare alla porta. Erano stesi entrambi sul tavolo, le stoviglie ormai vuote messe in un angolo. Non era la posizione più comoda, ma a loro non interessava. Non quando i loro copri erano intrecciati in quel modo, non quando avevano appena avuto uno dei loro migliori orgasmi. 
«No.. nessuno -sussurrò Blaine pensando che fosse solo la vicina che voleva qualcosa, capitava spesso che andasse a bussare alla sua porta in cerca di qualche aiuto. Ma poi il campanello della porta bussò ancora e Blaine sbuffò- Sarà la signora Mayer, vedo cosa vuole e torno» sussurrò alzandosi. Si rivestì velocemente e andò ad aprire la porta di casa per poi irrigidirsi quando vide i suoi genitori fuori la porta di casa.

Kurt, dopo che Blaine si era alzato, aveva fatto lo stesso e si era rivestito anche lui e quando aveva sentito la porta di casa chiudersi uscì dalla cucina per raggiungerlo.
«Ehi B, cosa voleva la si-» le parole gli morirono in gola quando, uscendo dalla cucina vide che Blaine non era solo come pensava sarebbe stato. Non ci voleva molto a capire che i due signori con Blaine fossero i suoi genitori. Li aveva già visti di sfuggita quell'estate e poi Blaine assomigliava così tanto ad entrambi. Aveva gli stessi capelli del padre e gli stessi occhi della madre, anche se quelli di Blaine erano più espressivi.
«Mamma, papà lui è Kurt, il mio ragazzo -fece le presentazioni Blaine, perché anche se Kurt aveva passato intere giornate a casa sua quando erano a Cape Coral non aveva mai incontrato davvero i suoi genitori- Kurt, loro sono i miei genitori» disse voltandosi verso Kurt e mostrando un sorriso nervoso. Kurt gli restituì un sorriso incoraggiante per poi stringere le mani di Richard e Pamela Anderson.
«Blaine possiamo parlare un attimo?» domandò Pam guardando prima suo figlio e poi lanciando un'occhiata veloce a Kurt.
«Io.. io vado allora» disse Kurt in imbarazzo sentendosi di troppo, ma Blaine lo bloccò per un polso, si scusò con i suoi genitori e si allontanò un attimo con Kurt.
«Non.. non te ne andare» mormorò insicuro Blaine, supplicandolo con lo sguardo.
«Posso aspettarti di là» disse poi indicando la camera da letto con la testa, perché Kurt non aveva ancora imparato a dire di no a Blaine quando lo guardava in quel modo. Blaine annuì, lo baciò velocemente e dopo avergli sussurrato di amarlo tornò dai suoi genitori. Kurt rimase ad osservalo un attimo prima di andare in cucina. Sistemò tutto e pulì bene il tavolo prima di andare in camera di Blaine. Approfittò di quell'attesa per chiamare suo padre. Circa un'ora dopo Blaine lo raggiunse.
«Sono andati via? -chiese Kurt chiudendo la telefonata con suo padre. Blaine annuì e si stese al suo fianco per poi poggiarsi su di lui. Kurt gli circondò la vita e iniziò a giocherellare con i suoi ricci.- Cosa volevano?» gli chiese poi. Blaine non rispose subito. Chiuse gli occhi e respirò il profumo di Kurt a pieni polmoni.
«Saranno a New York per qualche girono. Hanno detto che quando io e Cooper non siamo tornati a natale quest'anno hanno capito di aver sbagliato con noi e vogliono provare a rimediare. Vogliono provare a recuperare un rapporto con me e Cooper prima che sia troppo tardi -raccontò Blaine ripensando alla conversazione avuta con i suoi, a suo padre che si era scusato per essere sempre andato contro quello che faceva e per non averlo mai supportato. Entrambi si erano scusati per essere stati poco presenti nelle loro vite.- Credi che io sia un ingenuo a voler dar loro una seconda possibilità? A volere creare un legame con loro?» chiese poi voltandosi verso Kurt.
«No, non sei ingenuo B. Sono i tuoi genitori, è normale che tu voglia avere un rapporto con loro. Anche io al posto tuo farei qualsiasi cosa pur di avere un legame con loro» Blaine lo baciò, perché nonostante si conoscessero ancora da poco tempo, nonostante ci fossero ancora tante cose che dovevano imparare l'uno dell'altro, Kurt lo capiva come nessuno lo aveva mai fatto.
«Mi sembrano davvero intenzionati a provarci -disse poi Blaine- E mi hanno detto che vogliono conoscerti prima che vadano via da New York» 
«Dimmi dove e quando, io ci sarò» e Blaine lo baciò di nuovo.
Nei giorni successivi Blaine si vide spesso con i suoi genitori che andarono anche a trovarlo al lavoro. Una sera uscirono con Kurt e Pam si innamorò subito del ragazzo e riuscì a capire come mai il figlio avesse perso la testa per lui. E quando dovettero andare via da New York promisero a Blaine che si sarebbero fatti sentire e che si sarebbero visti più spesso. E così fu. I genitori di Blaine mantennero la promessa e con il tempo avevano allacciato un buon rapporto con il figlio, con entrambi i figli. Erano andati anche a Los Angeles per ricongiungersi con il figlio più grande. Cooper era stato più titubante all'inizio ma poi anche lui aveva messo da parte il rancore e aveva costruito un rapporto con i genitori. 

 

Eccomi qui con la prima parte dell'epilogo, dato che volevo scrivere un po' in generale del loro futuro ho pensato di scrivere solo di alcuni momenti. Qui vediamo l'arrivo di Kurt, la sua decisione di continuare nel campo della moda e l'arrivo dei genitori Anderson che sembrano finalmente intenzionati ad avere un rapporto con i figli.. Blaine e Kurt hanno i loro piccoli diverbi ma riescono sempre a ritrovarsi a quanto pare.. ci vediamo giovedì con la seconda parte e ultimo aggiornamento di questa storia 

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Capitolo 35
*** Epilogo - seconda parte ***


phonto

L'estate successiva Kurt e Blaine erano tornati per un paio di settimane a Cape Coral, Blaine aveva finalmente rivisto i suoi amici. Anche Burt e Carole li avevano raggiunti e avevano conosciuto così i genitori di Blaine. Avevano passato due belle settimane rivivendo in parte l'estate in cui si erano conosciuti. Il giorno del loro anniversario erano andati a fare una gita fuori città. Erano tornati al lago dove c'erano i cigni, avevano organizzato un picnic e poi avevano fatto l'amore. E quando la sera erano rientrati a Cape Coral, Blaine lo aveva portato nella tenuta abbandonata dove lo aveva portato la prima sera che si erano messi insieme e avevano guardato insieme le stelle. E quando quelle due settimane erano finite erano tornati a New York a lavorare. Quando Blaine aveva finalmente finito il suo album, Kurt era stato il primo ad ascoltarlo. Poi aveva inviato una copia ai suoi, uno a suo fratello, una a Burt e Carole e una ai suoi amici. Amici che qualche giorno dopo si erano presentati a New York per festeggiare l'uscita del primo album di Blaine. Richard lo aveva chiamato per congratularsi con lui e Blaine era rimasto sorpreso ma felice quando per la prima volta aveva sentito suo padre affermare di essere orgoglioso di lui. L'album di Blaine ebbe parecchio successo e in seguito venne invitato a diversi programmi tv e diverse radio per parlare del suo album. Era in giro con Kurt quando Blaine fu fermato per la prima volta da una ragazza che gli chiese una foto e un autografo. E Kurt era sempre più fiero di lui. 
E poi iniziarono le lezioni di Kurt, poi Blaine partì per un piccolo tour e iniziarono a vedersi di meno. Le litigate non mancavano, litigavano come ogni coppia. Ma poi facevano sempre pace, tornavano sempre l'uno dall'altro più innamorati di prima e il loro rapporto si rafforzava sempre di più. Quel girono Blaine aveva una pausa dal suo piccolo tour ed era tornato a New York per fare una sorpresa a Kurt andandolo a prendere dal lavoro. Nonostante avesse iniziato a studiare alla Parosn, Kurt non aveva lasciato il suo lavoro a Vogue anche se aveva rallentato i ritmi. Kurt appena lo aveva visto gli era corso incontro e gli era saltato sopra. Blaine aveva riso e aveva indietreggiato un po' per non perdere l'equilibrio. 
«Che ci fai qui? Non dovresti essere a.. non so da qualche parte per il tour?»
«Ci sono tre giorni di pausa -spiegò Blaine dopo aver baciato il suo ragazzo- E poi oggi è la nostra serata Musical, no?» dopo la loro prima brutta litigata avevano deciso che il martedì sera sarebbe stata la serata dedicata ai musical e da allora lo avevano sempre rispettato. Anche una volta che Blaine era partito per il tour avevano continuato a farlo. Si videochiamavano e guardavano il film insieme e se Blaine aveva il concerto lo guardavano prima o dopo. Ma non si erano mai persi una serata musical.
«Ti amo» disse soltanto Kurt prima di baciarlo. Mentre tornavano a casa furono fermati da qualche fan di Blaine che chiesero una foto e un autografo, poi una chiese chi fosse il ragazzo con cui era e Blaine non si fece alcun problema a dire che fosse il suo ragazzo, anzi il suo tono era pieno di orgoglio mentre lo diceva. E Kurt era arrossito, soprattutto quando poi la fan di Blaine aveva chiesto di fare una foto con entrambi. Kurt era stato un po' titubante nell'accettare, infondo lui non era nessuno, ma poi si era lasciato convincere. E poi erano arrivati a casa di Blaine, si erano cambiati e avevano indossato qualcosa di comodo.
«Stasera tocca a te scegliere il film» disse Blaine mentre Kurt si sedeva sul divano e lui andava in cucina per preparare i popcorn.
«Lo so, Anderson» disse facendogli un occhiolino giocoso mentre prendeva il computer e cercava il film da mettere. Alla fine scelse Moulin Rouge.
«Di nuovo Kurt? Lo abbiamo visto tre settimane fa» mormorò Blaine quando tornò da lui con una coppa di popcorn. Aveva visto quel film per la prima volta con lui e lo aveva amato, ma non era un grande fan come lo era Kurt.
«Zitto Anderson. Oggi tocca a me scegliere e io ho scelto questo» disse con tono che non ammetteva repliche mentre faceva spazio a Blaine sul divano e prendeva la coppa di popcorn.
«Sei impossibile.. ormai lo saprai a memoria» lo prese in giro Blaine, ma non obiettò, fece poggiare Kurt su di lui e poi iniziò a guardare il film. Con un braccio stringeva Kurt a lui, con l'altra mangiava i popcorn. E poi iniziò a pensare a quanto quello gli fosse mancato a quanto quella semplice quotidianità con Kurt gli fosse mancata. Amava andare in giro a cantare, amava quello che faceva. Ma amava ancora di più la quotidianità con Kurt. Iniziò a pensare a quanto gli sarebbe piaciuto rientrare in casa e trovare Kurt ad aspettarlo, svegliarsi e addormentarsi accanto a lui ogni giorno. Immaginò come sarebbe stato tornare da un tour e trovare Kurt a casa, nella loro casa. Prese il telecomando e bloccò il film.
«Hey! Che stai facendo?» si lamentò Kurt volandosi verso di lui e guardandolo con la fronte corrucciata.
«Vieni a vivere qui, con me» affermò Blaine senza giri di parole. Kurt invece rimase senza parole in un primo momento, aprì la bocca ma nessun suono uscì. E iniziò a pensare anche lui a come sarebbe stato vivere lì, insieme a Blaine. A come sarebbe stato tornare a casa e trovarlo lì, a come sarebbe stato aspettare il suo ritorno dal tour, a come sarebbe stato addormentarsi e svegliarsi accanto a lui. E poi sorrise. Infondo era già un po' così. Passava molto tempo a casa di Blaine ed era un po' che pensava di andare via dal suo appartamento. Non che non si trovasse bene con Finn e Rachel ma credeva che fosse il momento di lasciar loro un po' di spazio. E poi se fosse andato a vivere da Blaine avrebbero avuto molto più tempo da passare insieme a disposizione. Così semplicemente annuì. Annuì e lo baciò.
«Vengo a vivere con te» confermò mentre lo faceva stendere sotto di lui. La coppa di popcorn cadde a terra ma non se ne importarono, in quel momento erano solo loro due.

* * *

Blaine era appena sceso dal palco dopo aver cantato l'ultima canzone di quella sera, l'ultima di quel tour. Dopo l'uscita del suo primo album aveva avuto un discreto successo in America, aveva fatto un breve tour e poi aveva iniziato a lavorare al suo secondo album. E dopo il suo secondo album aveva avuto ancora più successo, tutte le date del suo nuovo tour erano state sold out e ora Ethan, che era ancora il suo manager, voleva provare a promuoverlo anche in Europa. 
Kurt invece era al suo ultimo anno alla Parson, aveva voti alti in tutte le materie e continuava a lavorare anche da Vogue. Aveva anche iniziato a disegnare una prima linea di abiti e sotto consiglio di Blaine aveva mostrato alcuni disegni ad Isabelle. Le erano piaciuti talmente tanto che lo aveva incaricato di disegnare una linea completa che poi Vogue avrebbe lanciato l'anno successivo.
Blaine era appena sceso dal palco di Miami e quando vide Kurt nel backstage spalancò la bocca sorpreso perché non si sarebbe mai aspettato di trovarlo lì. Sapeva quanto fosse impegnato tra lavoro ed esami, eppure era lì. Lasciò il microfono ad un tecnico e poi corse incontro a Kurt che lo aspettava a braccia aperte.
«Cosa.. cosa ci fai qui?» domandò stupito dopo averlo baciato e averlo stretto in un abbraccio.
«Credevi davvero che mi sarei perso la tua ultima tappa del tour?» domandò retoricamente Kurt. Blaine sorrise e lo baciò di nuovo.
«E con il lavoro? E gli esami?» chiese ancora Blaine mentre trascinava Kurt nel suo camerino.
«Ho preso qualche giorno di permesso, per gli esami posso studiare tranquillamente anche da qui -sorrise Kurt prima di baciarlo lui questa volta- Ah e giusto per la cronaca, sei stato spettacolare questa sera. Come sempre» aggiunse prima di baciarlo ancora e ancora. Rimasero in camerino a baciarsi finché non furono costretti ad andare via. Blaine salutò tutto lo staff che lo aveva seguito per tutto il tour, prese Kurt per mano ed uscì dal retro del palazzetto dove si era tenuto il concerto. Sorrise e salutò i fan che erano rimasti in attesa della sua uscita, si fermò con loro e scattò qualche foto ma non si trattenne a lungo perché con lui c'era Kurt che non vedeva da settimane. Ma accontentò comunque tutti i fan rimasti.
«Quindi fammi capire, quali sono i programmi? Hai detto che hai preso qualche giorno di permesso, non un giorno» affermò Blaine salendo in auto con Kurt che sorrise prima di baciarlo di nuovo.
«Beh si.. tu hai qualche giorno di pausa dal lavoro e siamo in Florida ed ecco io pensavo che potevamo fare un salto a Cape Coral» sussurrò mordendosi il labbro. Erano ormai settimane che Kurt organizzava tutto e sperava che tutto andasse per il meglio. Voleva che tutto fosse perfetto e quale luogo migliore del posto il cui si erano conosciuti e innamorati?

Il giorno dopo il concerto erano arrivati a Cape Coral, avevano fatto visita ai genitori di Blaine e poi avevano raggiunto il loro hotel. Cape Carol era così diversa ora che anche tutti gli amici di Blaine si erano trasferiti. E da quando era diventato famoso, tutti credevano di essere suoi amici. Persino le perone che anni prima lo avevano screditato perché era gay o perché aveva lasciato gli studi. Blaine fingeva un sorriso e andava avanti. Se non fosse per il rapporto ritrovato con i suoi e il fatto che quello fosse il posto dove aveva conosciuto Kurt non sapeva se ci sarebbe più tornato. Ma proprio per questi motivi, specialmente per il secondo, Cape Coral aveva un posto speciale nel suo cuore. E anche in quello di Kurt. Ormai erano quasi cinque anni che stavano insieme, conoscevano tutto dell'altro, ogni minimo aspetto ma non si stancavano mai della presenza dell'altro. Nonostante gli anni era ancora come se fossero in luna di miele, si amavano come facevano all'inizio, anzi ancora di più se possibile. Le emozioni che provavano per l'altro non si spegnavano mai, ma erano sempre più forti. Ogni bacio era come se fosse il primo, travolgente e da togliere il fiato. Ogni volta che facevano l'amore era come se fosse la prima. Tra loro non era mai solo sesso e mai lo sarebbe stato perché c'erano sempre i loro sentimenti in ballo e così sarebbe stato sempre.
«È una vita che non vengo qui» sussurrò Blaine osservando l'angolo di spiaggia dove era solito rifugiarsi quando voleva stare solo, posto in cui solo a Kurt era stata concessa l'opportunità di poter restare. 
«Sai.. mi sono sempre sentito speciale sapendo di essere l'unico a cui permettevi di venire qui con te» iniziò a parlare Kurt avvicinandosi a lui e prendendolo per mano.
«Tu sei speciale, Kurt» disse soltanto Blaine prima di baciarlo dolcemente e Kurt sorrise.
«Alla fine questo posto è diventato speciale anche per me -riprese a parlare- Qui è dove ci siamo baciati per la prima volta; è dove tu mi hai convinto a provarci, a provare a costruire qualcosa. È dove mi hai insegnato a non avere paura e a lottare per quello che volevo, mi hai insegnato ad avere coraggio. -Blaine lo ascoltava attentamente, non capiva dove volesse arrivare con quel discorso ma quelle parole lo emozionavano e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Kurt sorrise, anche lui emozionato. Emozionato e nervoso. Ma non aveva paura, come aveva appena detto a Blaine, lui gli aveva insegnato a non averne.- Quando quel girono mi dicesti che volevi essere il mo ragazzo, dio io lo volevo con tutto me stesso B. Ma avevo paura, avevo paura di quello che ci aspettava a fine estate. E non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi convinto a provarci, per avermi spronato a vivere il momento. Perché se non lo avessi fatto forse ora non saremo qui. -Kurt deglutì e Blaine gli asciugò una lacrima che era sfuggita dai suoi occhi. Neanche se ne era accorto finché Blaine non l'aveva asciugata con la punta del pollice.- Per questo oggi sono proprio qui, in questo posto che ritengo un po' nostro per farti una domanda. -Blaine sentì il suo cuore fermarsi iniziando ad intuire cosa stava succedendo. Non disse nulla, rimase in silenzio ad ascoltare Kurt, a perdersi nel suo guardo.- Blaine io ti amo e lo farò sempre. Ogni giorno mi innamoro sempre di più di te. Prima di incontrarti non pensavo che sarebbe stato possibile amare così tanto una persona e mi sembra che dirti semplicemente "ti amo" non renda giustizia a quello che provo veramente. -fece un'altra piccola pausa, una pausa in cui Blaine gli sorrise dolcemente dandogli così il coraggio di continuare. Kurt si inginocchiò e prese una scatoletta dalla tasca del suo cappotto.- Quindi, Blaine Devon Anderson, amore della mia vita, vuoi sposarmi?» chiese infine mostrando un piccolo cerchio argentato con dei piccoli diamanti incastonati. Blaine non gli rispose subito, si buttò su di lui facendolo di conseguenza stendere sulla sabbia e lo baciò.
«Si, mille volte si -sussurrò poi sulle sue labbra prima di baciarlo di nuovo- Voglio sposarti, Kurt Elisabeth Hummel, più di ogni altra cosa»

* * *

Dieci mesi dopo la proposta, Kurt e Blaine si erano finalmente sposati. Al matrimonio non mancava nessuno. C'erano tutte le New Direction, nessuna esclusa, i Warblers, Elliott e le famiglie di entrambi. In qualche modo erano riusciti a tenere lontani la stampa e i fan, festeggiando solo tra amici e familiari. Quella sera Blaine aveva riservato un'ultima cosa per Kurt, ricordava benissimo il giorno in cui avevano visto Moulin Rouge per la prima volta, ricordava benissimo che Kurt gli avesse detto che avrebbe voluto ballare Come What May il girono del suo matrimonio. E fu quello che fecero, senza dire nulla Blaine fece segno al pianista di iniziare a suonare la base di quella canzone, raggiunse Kurt e iniziò a ballare con lui al centro della sala mentre gli cantava la canzone all'orecchio. E poi Kurt si unì a lui e cantarono insieme quella che ritenevano la canzone più romantica di sempre. Il giorno dopo avevano poi annunciato a tutti il matrimonio e molti fan erano impazziti, ma loro si erano chiusi in casa e non c'erano stati per nessuno. Non era stato lo stesso per la loro luna di miele dato che più volte erano stati fermati dai fan di Blaine, ma per fortuna nessuno di invadente ed erano comunque riusciti a godersela. E una volta tornati a New York avevano ripreso la loro vecchia routine. 
Era stato più o meno un anno dopo, qualche giorno dopo il loro primo anniversario che era uscito il discorso bambini. Ne avevano sempre parlato, sin da quando avevano capito che avevano veramente un futuro insieme ed entrambi erano d'accordo sul volere dei figli insieme. E dopo sei anni di relazione e uno di matrimonio, ora che lavoravano entrambi e avevano trovato una certa stabilità, il momento adatto sembrava essere arrivato. Era stato Blaine il primo a parlarne un giorno a cena, Kurt aveva sorriso e aveva affermato che anche lui non vedeva l'ora di allargare la loro piccola famiglia. Avevano così iniziato ad informarsi e quasi un anno dopo tenevano in braccio la loro prima figlia. Una bambina tutti ricci e occhi, uguale a Blaine. Neanche un anno dopo Blaine aveva detto che voleva un altro bambino e voleva che quella volta assomigliasse a Kurt. E poco dopo era arrivato un secondo bambino in famiglia che per la felicità di Blaine era la copia esatta di Kurt. Blaine era appena tornato da un viaggio di lavoro dopo una settimana che mancava a casa. Era tardi, Tracy e Nathan dovevano essere già a letto, ma non appena mise piede in casa vide i due bambini, lei di quasi quattro anni e lui due, corrergli incontro e stingere le sue gambe. Una ciascuno. Lasciò la valigia vicino la porta e poi si piegò per prendere entrambi in braccio.
«Cosa ci fate ancora svegli a quest'ora?» domandò poi mentre si dirigeva verso il soggiorno dove Kurt era seduto sul divano a disegnare qualche nuovo abito. 
«Pa-pa» mormorò soltanto Nathan appoggiando la testa tra la spalla e il collo di Blaine mentre Tracy iniziava a giocare con i ricci del padre. 
«Ti aspettavano -disse Kurt chiudendo il suo quaderno e alzandosi per raggiungerlo e baciarlo sulle labbra come faceva sempre. Intanto Tracy annuiva mentre batteva emozionata le mani- Bentornato amore» sussurrò poi Kurt sulle labbra di suo marito. 
«È sempre bello tornare a casa da voi -sorrise Blaine prima di baciarlo di nuovo- E ora voi due, a letto» disse poi rivolgendosi ai due bambini. 
«Letto tutti insieme» esclamò Tracy mentre Nathan provava ad imitare quanto detto dalla sorella. 
«Papà è stanco, tesoro» disse Kurt mentre prendeva in braccio Nathan alleggerendo così Blaine. Tracy mise un piccolo broncio e Nathan la imitò, come faceva sempre. E Blaine non seppe resistere a quei faccini. 
«Va bene, per questa a sera possiamo dormire tutti insieme» cedette infatti è Tracy batté le mani emozionata. 
«Tu li vizi troppo» commentò Kurt divertito e Blaine rise. 
«Tu non vieni?» gli chiese poi quando vide Kurt tornare in salotto. 
«Prendo il quaderno e arrivo. Devo per forza finire questo disegno per domani» Blaine annuì e poi si diresse verso la camera da letto. Lasciò Tracy sul letto e poi si preparò per la notte mentre la figlia gli raccontava della sua giornata di scuola. Presto li raggiunsero anche Kurt e Nathan e si misero tutti sotto le coperte. 
«Mancava Mister peluche» disse Kurt giustificando il loro ritardo e indicando il peluche che anni prima aveva regalato a Blaine che ora era diventata proprietà di Nathan, non andava mai a dormire se non lo aveva con lui. Nathan e Tracy si misero tra di loro, Blaine era girato su un fianco in direzione dei figli e di Kurt. Kurt invece era seduto con la schiena poggiata alla testiera e aveva il quaderno aperto sulle gambe. Ben presto però Kurt fu l'unico a rimanere sveglio. Blaine fu il primo ad addormentarsi, seguito subito dopo da Nathan che era abbracciato al peluche e poggiato sulle gambe del padre. Poco dopo si addormentò anche Tracy stessa in mezzo a tutti e tre. Kurt rimase ad osservarli dormire con un sorriso spensierato. In quel letto aveva tutto ciò che aveva sempre desiderato e non avrebbe cambiato la sua famiglia per nulla al mondo.

THE END
 

Eh già.. siamo ufficialmente giunti alla fine con un bellissimo Happy ending per i nostri due ragazzi direi. In questo capitolo abbiamo visto Blaine che propone a Kurt di andare a vivere da lui, Kurt che gli chiede di sposarlo, abbiamo visto che Blaine e Kurt hanno ballato la loro canzone al loro matrimonio e poi finiamo per vedere una piccola scena di loro come genitori. Spero che questa storia vi sia piaciuta, ma non disperate, tornerò presto con una nuova storia <3

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Capitolo 36
*** New story ***


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Nightbird - The best of both worlds

Nightbird, giovane cantante di grande successo. Ma di lui non si sa assolutamente nulla, la sua identità è segreta. Nessuno conosce il ragazzo dietro il cantante.
Blaine Anderson si è costruito questa doppia identità per poter realizzare il suo sogno di cantare, per evadere dalla realtà ma pur rimanendo un ragazzino qualunque, un semplice adolescente che va a scuola e vive una vita normale. Ma ultimamente Blaine ha perso di vista chi è veramente, dimenticando il vero motivo per cui fosse nato Nightbird. Sarà grazie alla punizione di suo fratello e alla nascita di nuovi rapporti che Blaine ricorderà perché gli piaceva essere soltanto Blaine.



 
Come avete potuto vederre questo non è un aggiornamento della storia, ma volevo lasicarvi qui la trama della prossima storia che inizierò a pubblicareda lunedì prossimo.
Spero di avervi incuirosti un pochino e che la seguirate <3
Ci vediamo settimana prossima, fatemi sapere se vorrete essere avvisati 

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