La mia luce nella tua

di Rohhh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO PILOTA - LUCI INVISIBILI ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 - ORIGINI ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 - NUOVE RIVELAZIONI ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 - TROPPO UGUALI, TROPPO DISTANTI ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 - PERICOLI IN AGGUATO ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 - NOTIZIE DA LONTANO ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 - ATTESE ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 - ASSENZE E DISTANZE ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO PILOTA - LUCI INVISIBILI ***


Ciao a tutte care lettrici!

Due premesse sono doverose.

La prima è per chi sta seguendo già le altre mie storie in corso "Perfettamente sbagliato" e "Come la pioggia d'estate" perciò tutte le altrei possono saltare al punto 2.

  1. Non ho abbandonato le storie anzi ho già iniziato qualche capitolo solo che ho poco tempo e devo anche aspettare la giusta ispirazione per scrivere. Questo capitolo è di una storia particolare che non ho ancora completa in testa ma ho sentito l'impulso di scriverla perché mi girava nella testa e voglio provare a vedere se può piacere, visto che si tratta di una storia romantica con i nostri Ashley e Matt che stavolta però si trovano in un contesto un po' fantasy.

  2. Questa storia è principalmente una storia romantica, il contesto fantasy c'è solo perché ho avuto un flash di qualche scena e ci stava bene e a quel punto ho sentito di dover buttare giù il primo capitolo per capire come potesse venire e se può piacere. PRECISO QUINDI CHE NON HA LA PRETESA DI ESSERE UN FANTASY, genere in cui non sono esperta e in cui cercherò di farmi aiutare per cercare di ottenere una trama credibile (spero) ma che serve sempre da filo conduttore per la storia principale che è romantica.

Non ho tutta la trama in mente ma voglio capire se può funzionare quindi pubblico questo capitolo pilota per vedere come va.

Ringrazio già da ora col cuore chi perderà del tempo a leggere e chi vorrà lasciare un apprezzamento perché ancora di più in questo caso mi serve per capire se andare avanti o mollare.

Un bacio!


CAPITOLO PILOTA 

 

La luce tenue del primo pomeriggio illumina le piastrelle colore avorio del bagno, finemente decorate con eleganti motivi dorati.

È un ordinario martedì di marzo ma per Ashley è un giorno molto importante.

Si guarda allo specchio e sistema qualche ciocca ribelle dei suoi capelli rossi e lisci dietro le orecchie, per poi bloccarle definitivamente indossando un elegante e sottile cerchietto nero che risalta sulla sua chioma accesa.

Si sfiora con le dita le punte dei capelli che le toccano le spalle e sembra finalmente soddisfatta. 

Respira profondamente e deglutisce nervosa, fissando la sua immagine riflessa con qualche incertezza.

Quel pomeriggio si appresta ad affrontare un esame universitario molto difficile per cui si è preparata duramente da mesi e vuole che tutto sia perfetto.

Rimane ferma qualche secondo, mentre cerca di rallentare i battiti del suo cuore al pensiero di doversi sedere di fronte al suo terribile professore di economia.

È sempre stata un tipo un po' ansioso nonostante la sfilza di ottimi voti che sono una certezza nella sua carriera scolastica fin dalla prima elementare.

Si dà la carica mentalmente poi sciacqua le mani e, dopo averle asciugate con cura, srotola le maniche della sua camicia candida per abbottonare i polsini.

Comincia prima con il polso sinistro, poi passa al destro ma mentre armeggia col bottone si ferma all'improvviso.

Stringe il pugno e chiude gli occhi, contraendo la fronte, un flebile gemito di dolore sfugge alle sue labbra.

Tremando passa la mano sinistra lungo il palmo della destra fino ad accarezzare delicatamente il polso, quasi come se ne avesse paura.

Riapre gli occhi e lo osserva per l'ennesima volta.

È lì, di nuovo.

Il contorno luminoso di un motivo sinuoso comincia ad apparire sulla sua pelle chiara, si snoda sul palmo fino a risalire lungo il polso e lì si ferma.

Sembra una decorazione erborea, come un ramo che forma delle onde da cui si diramano piccoli germogli.

Potrebbe quasi passare per un bel tatuaggio se non fosse per quella luce bianca e misteriosa che emana che lo rende davvero anomalo, soprannaturale.

Quel marchio assurdo e lucente appare sulla sua pelle fin da quando Ashley possa ricordare, fin da quando era una bambina, praticamente da sempre.

È strano, inspiegabile ed Ashley non ha la minima idea di cosa sia.

Sa che non è normale ma per fortuna non attirerà le attenzioni della gente in giro.

Nessuno riesce a vederlo oltre lei.

Lo ha capito dopo anni di incessanti domande ai suoi genitori e familiari per primi, e poi agli amici.

Lo ha mostrato a molte delle persone di cui si fidava ma nessuno lo hai mai visto.

Si è rassegnata prima che qualcuno potesse pensare che fosse pazza.

Non lo vedono, è un dato di fatto ma lei sa che c'è, che non è frutto della sua immaginazione e che è sempre con lei anche quando non brilla e va via.

Appare e scompare a tratti ed Ashley non ha ancora capito in base a cosa lo faccia.

Quel giorno le sembra persino che bruci un po', per questo si è bloccata di colpo mentre si abbottonava.

Ha sentito chiaramente una fitta dolorosa che però è passata subito via.

Scuote la testa e in fretta chiude il bottone del polsino.

Non è il momento di farsi distrarre da quel coso.

Infila la camicia dentro la gonna blu scuro che le arriva poco sopra il ginocchio, la sistema bene sui fianchi e indossa la giacca abbinata, con sopra ricamato lo stemma della sua prestigiosissima università.

La sua famiglia è molto benestante e per questo motivo Ashley ha il privilegio di poter frequentare la migliore università della città, una scuola antica e rinomata che tiene all'immagine e alle tradizioni a tal punto da fare indossare una uniforme ai propri studenti durante le lezioni e gli esami, un po' come si usa in alcuni licei.

Non le dispiace in fondo, in questo modo almeno si sente parte di qualcosa, uguale agli altri e non così...diversa e strana come quando si guarda il polso.

Esce finalmente dal bagno e una sagoma che sfreccia veloce si frappone fra lei e le scale.

"Allora? Pronta per spaccare tutto e fare il culo a quello stronzo del professore Fisher?" esclama in maniera davvero poco raffinata sua sorella Eleine.

Ashley sorride.

Eleine è totalmente il suo opposto e, anche se frequenta la sua stessa università, tollera molto meno di lei tutte quelle rigidità e lo studio duro e rigoroso.

"Cercherò di fare del mio meglio" risponde pacata, anche se dentro di sé concorda con la sorella.

"Ah, non fare la modesta, sappiamo tutti qui che tornerai con l'ennesimo voto altissimo...come vorrei essere brava come te per una volta, chissà che si prova a non avere il papà che ti brontola dietro, dipingendo scenari catastrofici sul tuo futuro da povera studentessa sull'orlo del fallimento!" Si lamenta Eleine, spingendo i suoi grandi occhiali sul naso e aggiustando i lunghi capelli castani e ondulati, raccolti in una sgangherata coda alta.

"Dai non essere così esagerata, papà lo fa per il nostro bene. E poi guarda il lato positivo, in questo momento sei più fortunata sul lato amoroso. Hai un fidanzato che ti ama alla follia!" cerca di consolarla Ashley, carezzandole una guancia.

Il broncio della sorella si scioglie immediatamente.

Sono legatissime Ashley ed Eleine, praticamente sono come due gemelle e non solo perché molto unite tra loro ma perché hanno quasi la stessa età, sono nate solo a un mese e dieci giorni di differenza l'una dall'altra.

Sì, facendo qualche conto potrebbe sembrare impossibile ma in realtà la spiegazione c'è ed è piuttosto ovvia.

Non sono sorelle di sangue ma solo adottive, i loro genitori le hanno adottate insieme quando avevano circa sei mesi, da un orfonotrofio della città.

Non potevano avere figli e desideravano averne più di uno e così hanno deciso di prenderne due in un solo colpo.

Sia Ashley che Eleine non sanno chi siano i rispettivi genitori biologici ma ciò di cui sono sicure è di non essere sorelle tra loro, anche se quasi coetanee.

La verità è stata loro raccontata gradualmente quando hanno avuto l'età giusta per capire e questo non ha impedito loro di amarsi davvero come sorelle.

Eleine con uno slancio abbraccia Ashley.

"Non hai tutti i torti in effetti, ma stasera di sicuro festeggeremo per il tuo esame e chissà che non ci sia anche una certa persona in giro…" le sussurra all'orecchio con tono malizioso, facendola avvampare.

Ashley diventa rossa come un peperone e si irrigidisce.

Eleine si riferisce a Spencer, la sua cotta del momento.

Ha 21 anni ormai ma quando lo vede si sente come una quindicenne alle prese con gli scombussolamenti dei primi amori.

"Non dire sciocchezze, Ely...e comunque devo restare concentrata sull'esame adesso" balbetta con la testa in confusione, tra le risate della sorella.

Ashley si ricompone in fretta, schiarendo la voce ma il suo sguardo diventa cupo per un attimo.

Di nuovo il marchio si fa sentire, proprio strano.

La sfumatura nei suoi occhi non sfugge ad Eleine, che la fissa preoccupata. Il suo sguardo corre sulla mano destra della sorella.

"Va tutto bene?" Chiede, facendosi seria e prendendole la mano.

Il tocco amorevole di Eleine ridesta Ashley dai suoi pensieri e la ragazza si affretta ad annuire.

"Si... è tutto ok, solo che oggi...il polso sembra farmi male...non è mai successo" le confida, senza paura di essere giudicata.

Nemmeno Eleine riesce a vedere il segno sulla sua pelle ma a differenza degli altri lei non ha mai dubitato di ciò che ha sempre raccontato sua sorella.

Crede fermamente in Ashley e inoltre la sua passione per i misteri e le cose inspiegabili tipo  ufo e viaggi nel tempo la rende aperta a ogni possibile spiegazione, razionale e non.

"Ashley…-mormora affranta, rendendosi conto di non avere la minima idea su come aiutare la sorella a risolvere quell' enigma - sono sicura che un giorno troverai le risposte che cerchi" prova a consolarla, sorridendole.

Ashley in passato ha tentato di risalire alle sue origini, convinta che in qualche modo il mistero sulla sua mano potesse trovare una spiegazione nei suoi genitori ma le ricerche sono state difficoltose a causa di tutta la burocrazia e il segreto che per legge avvolge le adozioni.

In base a ciò che ha scoperto i suoi genitori l'hanno letteralmente abbandonata facendo sparire le loro tracce.

Ha sofferto molto per un periodo, quando nessuno a parte Eleine le credeva, così come i suoi genitori, amici e persino i suoi ex ragazzi e ha odiato con tutta se stessa quel disegno luminoso che la tormentava.

Crescendo ci ha fatto l'abitudine e non ne parla più con nessun altro.

"Grazie, tesoro" si rivolge alla sorella prima di darle un bacio sulla guancia.

Eleine si sporge dalla ringhiera della scala che porta al piano di sotto e le mostra le sue dita delle mani incrociate per portarle fortuna.

"In bocca al lupo! A più tardi!" urla, affacciandosi un po' troppo, avvolta da una felpa bianca extra large che la fa sembrare minuscola.

Ashley la saluta poi scende e passa dall'ampio salone della sua enorme casa.

La sua famiglia non ha di certo problemi economici e la loro abitazione rispecchia appieno la situazione finanziaria di certo più che agiata.

Quasi in punta di piedi fa capolino nella stanza.

Suo padre la sente subito e abbassa il giornale, sorridendo da sotto i suoi baffi. 

È un uomo serio e abbastanza rigido quando si parla di studi ma ama lei ed Eleine come fossero davvero loro figlie e farebbe di tutto per vederle felici.

"Beh, io vado! Spero di superare l'esame!" dice soltanto Ashley, suo padre annuisce.

"Di sicuro andrà così. Vuoi che ti accompagni io in macchina?" le propone subito ma Ashley scuote la testa.

"Non c'è bisogno, grazie! Vado a piedi!" 

Ha bisogno di camminare prima di un esame,la aiuta a smaltire l'ansia e lo stress accumulati.

"Come vuoi tesoro, a dopo! Chiama pure se hai bisogno"

Ashley sorride al padre.

Sua madre non c'è, a quell'ora è ancora in ufficio.

Svelta si dirige alla porta, infila il cappotto nero e un paio di stivaletti al polpaccio e spalanca il portone di casa.

Il cielo è coperto da alcune nuvole ma c'è ancora una discreta luce fuori visto che le giornate ormai si sono allungate e la primavera è alle porte.

Si sente bene e decisa.

Supererà l'esame come tutte le altre volte e tornerà a casa felice e soddisfatta.

È una giornata normale, ordinaria, niente di diverso dal solito.

In fondo cosa può andare storto?


Tra circa un centinaio di metri Ashley sarà arrivata a destinazione.

La sua università si trova proprio in fondo a un grande viale alberato al quale accederà dopo aver svoltato l'angolo di quella stradina laterale un po' più defilata che usa sempre come scorciatoia per arrivare prima.

Non ci sono tante persone in giro a quell'ora né molto traffico in strada.

L'atmosfera è piuttosto tranquilla in città, Ashley dà un'occhiata all'orario e affretta il passo in prossimità dell'angolo.

Nella sua testa ripete in silenzio qualche capitolo più ostico della materia, è ormai completamente immersa in modalità esame e quasi non fa caso a ciò che la circonda.

Conosce a memoria quella strada l'avrà percorsa centinaia di volte da quando va in quella università e potrebbe farla persino a occhi chiusi.

Sta per svoltare finalmente l'angolo e si prepara a scorgere con lo sguardo il profilo austero dell'enorme edificio della sua universitá che appare in lontananza.

Fa l'ultimo passo prima di girare quando una specie di contraccolpo la colpisce e disorienta.

Chiude gli occhi di riflesso e si protegge il viso con le braccia, ha sentito una specie di forte folata di vento, come se qualcosa di molto veloce e grosso le sia passato davanti.

Ha forse rischiato di essere investita da qualche macchina sconsiderata che non ha fatto in tempo a vedere?

Eppure le era sembrato di non sentire nessun rombo di motore, solo un forte spostamento d'aria, qualcosa che l'ha spinta, quasi risucchiata.

Riapre subito gli occhi e per poco non le viene un infarto.

Intorno a lei la città che conosce è di colpo sparita e ciò che riesce a vedere è solo un paesaggio brullo e scuro che incute terrore e angoscia.

È sola, non si sente un rumore e comincia a guardarsi in giro freneticamente.

"Ma cosa...ma dove sono?" mormora fra sé e sé, mentre il respiro le si fa affannato.

Eppure non ha sbagliato strada, ne è sicura!

Come diavolo ha fatto a ritrovarsi in quel posto assurdo?

C'è decisamente qualcosa di strano, d'istinto e tremando come una foglia fruga nella sua borsa per prendere il cellulare e chiamare casa ma si accorge che l'apparecchio non funziona, è com'è andato in tilt.

Il panico la assale, non sa dove cavolo sia finita né come uscirne.

Comincia a camminare veloce in una direzione imprecisata cercando di trovare qualche indizio che le faccia capire dove si trova o qualcuno che possa aiutarla ma apparentemente non c'è anima viva.

Forse l'hanno davvero investita ed è svenuta o peggio ancora...forse è morta.

Non sa più cosa pensare ma quel posto sembra davvero reale e lei ha una fottuta paura.

Si stringe nel cappotto mentre le lacrime quasi spingono per uscire quando, come se non fosse tutto già abbastanza inspiegabile, un'ombra si materializza davanti a lei in mezzo a quell'orrendo nulla cosmico.

Non ha un volto o delle fattezze delineate ma ha vagamente forma umana.

L'ombra la punta ed Ashley capisce che quella situazione si sta facendo davvero pericolosa e sempre più assurda.

Con il cervello in panne fa l'unica cosa che l'istinto di sopravvivenza le suggerisce in quel momento, ossia correre.

Scappa, muovendo le gambe più veloce che può, ma quella cosa è molto più veloce di lei e in poco tempo la sente alle sue spalle, ne percepisce la presenza dietro di lei come se fosse un vento gelido che le intorpidisce le gambe.

"Ma chi sei? Cosa vuoi da me? Si può sapere che succede?" Grida disperata, col cuore che le sta per esplodere nel petto.

Poi ecco che un dolore forte alla mano comincia a farsi sentire.

Ashley si tocca il polso destro mentre ancora cerca di correre.

Il disegno fa un male cane ed è luminoso come mai è stato, sembra quasi magma fluido di un vulcano.

Nonostante la paura abbia annebbiato buona parte della sua razionalità, Ashley riesce a concentrarsi per un attimo e comincia a pensare che non sia tutto un caso, non può esserlo.

Quella situazione assurda deve per forza avere a che fare con il segno strano che porta sul polso e che fa male da morire adesso.

Ha l'impressione che voglia segnalare qualcosa, forse un pericolo ed Ashley si ricorda di quella mattina, quando ha cominciato a bruciare un po'.

Che volesse metterla in guardia da qualcosa di cui però lei non ha la minima idea?

Fa in tempo a elaborare quelle congetture che l'ombra ha ormai il sopravvento e la scaraventa a terra.

Ashley non capisce più niente, è mezza dolorante per la caduta e quando si volta vede quella creatura spaventosa sopra di lei.

Non riesce più a muoversi, probabilmente la sta immobilizzando.

Il simbolo sul suo braccio freme, pulsa e lei sente l'urgenza di dover fare qualcosa...ma che cosa?

Se solo lo sapesse.

Una lacrima scende giù sul volto.

Non può finire così, deve essere un incubo.

Adesso si sveglierà, ne è sicura, e si ritroverà nell'aula magna dell'università, mentre aspetta il suo turno per l'esame e scambia qualche battuta coi colleghi.

Deve essere per forza così.

Vorrebbe urlare ma la voce non esce, le sue corde vocali sono come spezzate.

L'ombra si avventa su di lei, Ashley chiude gli occhi e si prepara al peggio o comunque a qualcosa di terribile e sconosciuto.

Attende il suo destino inerme, senza il coraggio di guardare, quando di colpo un altro spostamento d'aria le sferza il viso.

Stavolta però un senso di liberazione e leggerezza la invade, spalanca gli occhi e si accorge di essere libera, l'ombra non è più su di lei.

Si mette a sedere e quando si volta alla sua destra vede un ragazzo piegato su un ginocchio, il suo sguardo è pungente e parecchio concentrato e sta fissando un punto alla sinistra di Ashley.

Allora qualcun altro c'era lì con lei!

La presenza di quel giovane misterioso e umano come lei le infonde in qualche modo un briciolo di tranquillità.

Si rialza a fatica, ha le ginocchia doloranti e i collant scuri smagliati per la caduta.

Finalmente il ragazzo distoglie lo sguardo dall'ombra, che non è sparita ma è solo stata catapultata più lontano, probabilmente proprio dalla sua azione, e lo punta su una Ashley sempre più spaesata e impaurita.

Si alza e le si avvicina, rimanendo comunque sempre all'erta. La scruta velocemente con una punta di curiosità, Ashley boccheggia, e lo fissa di rimando.

Gli occhi del ragazzo sono di un azzurro glaciale così intenso da sembrare irreale. Nonostante la situazione  al limite dell'assurdo lui sembra avere il controllo della situazione e appare perfettamente a suo agio in quel mondo.

Ashley vorrebbe chiedergli un'infinità di cose ma ancora una volta non sa cosa dire e rimane come imbambolata.

"E così sei tu...ci incontriamo finalmente" dice lui nel frattempo, con un mezzo sorriso impertinente mentre si passa una mano tra i capelli biondi, piuttosto lunghi e scompigliati.

Ashley è sempre più confusa.

Che significano le sue parole?  

"Ma cosa...come sarebbe?" Riesce a chiedere con un soffio di voce ma il ragazzo non ha tempo per le spiegazioni perché il mostro sembra essere tornato in forma smagliante.

"Scusami, ma ho un conto da sistemare con quello stronzo - le dice indicando la creatura mentre la sorpassa rapidamente e con un balzo si piazza davanti all'ombra - allora tu, piccolo sgorbietto, non ti sei ancora stufato?" Lo provoca ed Ashley si porta le mani alla bocca.

È impazzito per caso?

Il ragazzo sembra così sicuro di sé e anche un pizzico sfacciato con quell'aria scanzonata e irriverente.

L'ombra si scaglia contro di lui ma il giovane lo scansa agilmente, allunga un braccio e dalla sua mano sgorga un getto luminoso impressionante che scaraventa il mostro lontano una seconda volta.

Ashley deve proprio essersi sbagliata, quel ragazzo non sembra per nulla umano come lei però l'ha salvata da una fine certa a quanto pare perciò non può fare altro che affidarsi a lui.

Rimane indietro, senza sapere cosa fare, con le mani giunte sul petto.

L'ombra sembra non averne ancora abbastanza, ritorna all'attacco ma stavolta il ragazzo raggiunge Ashley.

"Posso farcela da solo ma così velocizziamo il tutto e la finiamo con questa rottura - le dice con naturalezza, come se per lui occuparsi di quelle cose fosse ordinaria amministrazione, poi le si avvicina di più e continua - e poi in questo modo cominci a fare pratica...ne avrai bisogno" aggiunge col suo sorriso sicuro, mentre Ashley crede di aver sentito male.

"Pratica di cosa? Ehi, che intenzioni hai?" Domanda allarmata quando il ragazzo le si avvicina pericolosamente al viso.

"Ascoltami, fai quello che ti dico e andrà tutto bene...lo so, la prima volta non è mai entusiasmante ma dopo ci si prende gusto...fidati di me" sussurra al suo orecchio con quell'aria sicura che lo rende involontariamente sensuale e molto convincente.

E poi Ashley non ha molte alternative se vuole sperare di rivedere il mondo reale, la sua famiglia e anche Spencer.

Non può fare altro che fidarsi di lui.

Si rilassa mentre il ragazzo la prende per un braccio e contemporaneamente tiene sotto controllo il mostro che si avvicina minaccioso.

"Sta arrivando, cerca di stare calma e andrà tutto bene…- le raccomanda anche se in realtà Ashley si sente morire dentro - quando te lo dirò, cerca di concentrare tutta la tua energia sulla tua mano e poi buttala fuori"

Ashley annuisce nervosa anche se non sa di che diavolo di energia parli quel ragazzo e comincia a sudare freddo.

Non hai mai provato tanta ansia nella sua vita ed è sicura che se sopravvive a tutto quello fare un esame da quel momento in poi le sembrerà una passeggiata di salute al confronto.

Il giovane le afferra la mano, intreccia le sue dita con quella di Ashley poi solleva il braccio insieme a quello di lei.

Il mostro si catapulta su di loro, Ashley chiude gli occhi, le gambe le tremano vistosamente ma lui la stringe in un saldo abbraccio.

"Sta' tranquilla, andrà tutto bene! Adesso concentrati sulla mano destra, coraggio!" le intima, ed Ashley prova a farlo come meglio può anche se non ha idea di cosa significhi. Sente come un flusso scorrerle sotto la pelle, tra le vene, e il palmo della mano pulsare. Qualcosa preme per uscire ed è una sensazione stranissima mai provata prima.

"Bravissima, adesso buttala fuori, più che puoi!" grida il ragazzo, rilascia la sua mano e gliela fa distendere in avanti mentre la sorregge col suo corpo.

Ashley non è abituata a controllare quell'energia e potrebbe farsi male.

Lei si sforza, non l'avrebbe mai detto ma le viene tutto naturale, una forte luce si sprigiona dal palmo della mano e unita a quella molto più potente del ragazzo, riduce quell'ombra orrenda in un cumulo di polvere che si dissolve velocemente.

"Fatto, complimenti, non è andata male per essere la prima volta" commenta tranquillo il biondo, scostandosi i capelli dalla fronte leggermente sudata, come se non avesse appena affrontato una dannata creatura proveniente da chissà quale incubo.

Ashley rimane per un attimo interdetta.

Non sa cosa ha fatto né come ed è fortemente convinta di stare ancora sognando.

"Vuoi...vuoi dire che è finita? Siamo salvi?" Chiede ansimante, col cuore che le scoppia e la mano tremante e indolenzita.

"Sì, l'abbiamo sconfitto. In realtà questo qui non era nemmeno tanto potente" le fa sapere, rimettendosi il giubbotto di pelle nero che era finito spazzato via durante la lotta.

Ashley lo guarda sconvolta mentre il biondo toglie via la polvere dai suoi vestiti fresco come una rosa.

Avrà più o meno la sua stessa età ma sembra così maturo e impavido.

"Che...che vuoi dire...che ne esistono altri di peggiori?" Domanda con gli occhi spalancati.

"Oh certo che sì! Ma tranquilla, riusciremo a farcela, come sempre!" risponde lui, strizzando un occhio, poi prima che Ashley possa porre un' altra legittima domanda, la stringe a sé mettendole un braccio intorno alla vita e con un movimento della mano crea un fascio di luce che li trasporta in un secondo di nuovo nel loro mondo.

Ashley sente nuovamente una sferzata di aria colpirla e quando riapre gli occhi si trova nell'esatto punto in cui era iniziato tutto quel pomeriggio, proprio prima di svoltare l'angolo della strada.

Si sente scombussolata e nauseata ma scoppia dalla felicità.

"Siamo tornati! Non posso crederci! Oh, meno male!" Esclama guardandosi intorno con gli occhi increduli ma pieni di gioia, poi le domande tornano ad affollare la sua testa - ma tu...tu che ci facevi in quel posto? E soprattutto chi era quel mostro e perché esiste? Che cazzo è tutto questo? Non ci capisco più niente, puoi spiegarmi cosa sta succedendo?" chiede in preda a un flusso di parole che non riesce a fermare.

Il ragazzo le fa segno di parlare piano, poi la conduce in un vicolo poco vicino dove nessuno può vederli.

"Le tue domande sono più che lecite ma spiegare tutto adesso sarebbe impossibile. Intanto, piacere di conoscerti, io mi chiamo Matt...e tu sei?" si presenta il ragazzo, allungandole una mano.

Ashley lo osserva dubbiosa, è successo tutto così velocemente che forse avrebbe bisogno di un pizzicotto per capire che è reale ciò che ha appena vissuto. 

Matt però sembra un ragazzo vero, in carne ed ossa e pure molto carino, il suo sguardo deciso e chiarissimo le mette soggezione.

"Si può sapere cosa sta succedendo? Cosa vuoi adesso da me?" 

Matt fa una smorfia di delusione un po' buffa.

"Ehi ti ho appena salvato la vita, direi che me lo merito di sapere almeno il tuo nome, no?" Continua mentre prende dalla tasca del giubbotto un pacchetto di sigarette e se ne accende svelto una.

Ashley ci riflette però alla fine realizza che la richiesta di Matt è più che ragionevole.

Gli deve la vita.

"Mi chiamo Ashley."

"Piacere di conoscerti, Ashley. E poi da adesso sei la mia compagna di squadra, dobbiamo cercare di andare d'accordo io e te" le dice con tono scherzoso mentre appoggiato con la schiena sul muro del vicolo butta il fumo fuori dalle sue labbra.

Compagna di squadra?

Cosa blatera quel tizio e soprattutto che si aspetta da lei?

Ashley vuole solo tornare alla normalità, andare a fare quel cavolo di esame e pensare alla sua famiglia, ai suoi amici e soprattutto a Spencer.

"Che dici? Io e te non c'entriamo niente l'uno con l'altra. Tu...tu non sei umano...insomma, hai dei poteri, tutto questo è incredibile e se non fossi stata coinvolta per chissà quale motivo stenterei a crederci!" si oppone in maniera fin troppo brusca ma Matt scoppia a ridere e si avvicina a lei.

Ashley si stringe nel cappotto.

Ha paura ma allo stesso tempo sente che c'è qualcosa di strano, qualcosa che ha bisogno di sapere e sa che sta per accadere.

"Ashley...io sono umano come te, come tutti, te l'assicuro e questo è il mondo a cui appartengo. Ma...quello che hai visto, non so se te ne sei accorta, ma sei stata anche tu a sconfiggere quell'entitá" le ricorda, Ashley sobbalza e istintivamente stringe il pugno della sua mano destra.

L'aveva quasi rimosso ma Matt ha ragione.

Ha contribuito a sconfiggere quella creatura infernale e non sa nemmeno perché né come.

Matt si fa più vicino, il suo viso e i suoi capelli biondi risaltano a confronto col giubbotto nero in cui è avvolto, aspira un ultimo lungo tiro dalla sigaretta per poi gettarla via.

"Posso prenderti la mano?" Le chiede gentilmente, il suo tono ha un non so che di misterioso e attraente ed Ashley non riesce ad opporsi.

Sente che tutti i suoi dubbi e le sue domande di una vita intera forse stanno per avere una risposta in quello che doveva essere un normalissimo pomeriggio di marzo.

Gli occhi le si fanno lucidi mentre come un automa porge il braccio destro a Matt.

Lui lo prende con cura, solleva la manica del cappotto e gira la sua mano in modo che il palmo sia ben visibile.

Poi, con estrema lentezza, percorre con le dita la zona che va dal suo polso al palmo, Ashley sente mille brividi attraversarla e una sensazione strana di familiarità che le crea un nodo alla gola e un senso di benessere allo stesso tempo.

Matt sembra voler risvegliare qualcosa con quelle carezze che in un altro contesto sarebbero state sensuali e alquanto erotiche.

Dopo qualche secondo il ragazzo poggia poi il suo palmo su quello di Ashley, lei sente qualcosa accendersi quando la loro pelle si incontra e il suo segno, apparentemente scomparso, torna a illuminarsi sotto il tocco della mano del ragazzo.

"Eccolo" dice piano Matt e una lacrima bagna la guancia di Ashley.

Non può crederci.

"Tu...tu lo vedi" mormora con la voce rotta dall'emozione.

Ha passato tanti anni a sentirsi un'aliena, non compresa, creduta bugiarda o peggio ancora pazza. 

Invece lui è lì e può vedere quel marchio.

Matt le sorride e come risposta scosta la sua mano e la gira, scoprendo a sua volta il palmo e il polso.

Ashley raggela.

Matt ha il suo stesso identico segno nello stesso identico posto.

Le parole le muoiono in gola mentre le lacrime inondano ormai i suoi occhi castani.

Non sa cosa dire né come prenderla ma vorrebbe solo abbracciarlo anche se non sa nulla di lui.

"Noi siamo uguali, Ashley...so cosa vuol dire...so cosa hai passato. Solo chi ha il marchio può vedere quello dell'altra persona. Mi spiace che tu l'abbia dovuto scoprire in questo modo burrascoso" le spiega con un tono di voce dolcissimo, molto diverso dall'irriverenza che ha sfoggiato prima.

Ashley chiude gli occhi, sente la mano di Matt che le asciuga le lacrime in un gesto molto dolce e d'istinto la prende nella sua.

I loro simboli di nuovo a contatto, reagiscono,si illuminano di più.

"I nostri segni sono in qualche modo collegati, reagiscono a vicenda se sono vicini e se a qualcuno di noi succede qualcosa. È così che ti ho trovata oggi, lui mi ha portato da te. Evidentemente il tuo potere è stato piuttosto silente in questi anni ma adesso deve essersi risvegliato...e così ha trovato me ma anche i nostri nemici che hanno ben pensato di mandare uno scagnozzo per cercare di eliminarti. Sai, noi siamo piuttosto rari, quasi unici direi e non stiamo simpatici a tutti" prova a chiarire le sue domande sdrammatizzando  anche se sa che non può spiegarle tutto in quel breve incontro.

Ashley lascia piano la mano di Matt, la luce si indebolisce fino a sparire.

"Noi chi? Che significa? Qualcuno ci dà la caccia? Io...io sono solo una ragazza normale...non voglio tutto questo. È vero, ho sempre desiderato sapere il perché ma tu parli di lotte, di nemici e io...non voglio! È semplicemente assurdo..io voglio solo tornare alla mia vita di sempre!" 

Matt ascolta le parole sofferte di Ashley e il suo sguardo si fa triste.

La comprende, ci è passato anche lui in maniera un po' diversa e immagina che debba  essere un trauma scoprire tutto così all'improvviso ma non può farci niente, nessuno di loro può cambiare le cose.

È il loro destino e lui ne porta il peso già da alcuni anni.

Quando ha sentito il suo marchio mandargli quei segnali insistenti e ha scoperto che c'era un altro come lui, che non era più solo, nel profondo del suo cuore ha provato sollievo e gioia perché finalmente sulla terra c'era qualcuno come lui.

E poi si è trovato davanti quella ragazza vestita come un personaggio dei manga, con quel bel viso innocente e gli occhi pieni di paura e il suo cuore ha perso un battito.

"Mi dispiace davvero tanto Ashley...non l'abbiamo scelto noi. Sono stato solo tanto tempo pensando di essere l'unico. Trovarti per me oggi è... è stato bello, anche se per te rappresenta una tragedia. Nessun altro lì fuori potrà mai capirti quanto me, anche se non ci conosciamo e anche se probabilmente nella vita reale non ci saremmo mai incrociati o magari sono uno di quei tipi ai quali non avresti rivolto la la parola neanche per sbaglio" scherza, notando quanto siano diversi i loro aspetti e quanto probabilmente appartengano a realtà sociali molto distanti.

Ashley sorride a quelle parole, belle e dolci come quelle di una confessione d'amore e in fondo per entrambi è un po' come aver trovato l'anima gemella.

Sono legati per sempre da quel segreto che solo loro possono vedere e comprendere.

Matt le prende la mano, la avvicina alle labbra e la bacia dolcemente.

Ashley prova un calore altezza dello stomaco, Matt è un estraneo per lei eppure si sente di colpo come se vi fosse legata, come se le loro vite fossero intrecciate inevitabilmente.

Lo guarda in viso, il suo bellissimo sguardo, un po' coperto dai lunghi capelli chiari, appare spento, forse deluso dalla sua reazione di rifiuto.

Le dispiace ma non può pretendere che accetti quelle stranezze come se niente fosse.

Matt ha capito perfettamente come si sente, non aggiunge altro e sempre in silenzio compie un gesto con la mano attorno a lei.

"Ti ho creato un incantesimo di protezione che ti permetterà per un po' di sfuggire ai radar del nemico. Ma se dovessi trovarti in pericolo io lo saprò, non preoccuparti e correrò in tuo soccorso, madame." la rassicura, tornando alla sua ironia e a quel sorriso spiazzante e indicandole il polso.

Se qualcuno dovesse attaccarla il simbolo sulla mano avvertirebbe anche lui, ormai Ashley l'ha capito.

"Grazie…e scusami, è tutto così assurdo. È troppo per me. Ho bisogno di pensarci" prova a spiegarsi confusa, tenendosi la testa con le mani.

"Lo so bene...voler stare lontana da questa verità è una tua scelta e posso capirlo...ma, se dovessi ripensarci, anche solo per curiosità...qui è dove puoi trovarmi" dice il biondo, poi fruga nelle tasche e le lascia un bigliettino spiegazzato che Ashley afferra un po' incerta.

"Questo è l'indirizzo del bar di mio padre e io lavoro lì. Se vorrai saperne di più sarò lieto di accontentarti. Peccato, a occhio e croce mi sembri una che impara in fretta...saresti stata...un'ottima compagna, insieme avremmo fatto scintille" commenta rapido, dando una veloce occhiata all'uniforme della sua universitá e intuendo che dovesse essere una studentessa modello molto brillante.

"È stato bello anche per me conoscerti, Matt" ci tiene a fargli sapere, è giusto così, comunque vadano le cose.

Matt sorride, le fa un cenno di saluto e volta le spalle.

Ashley lo guarda andare via e prova l'impulso di corrergli dietro e stare ancora accanto a lui.

È incredibile.

Ha sempre pensato di essere l'unica al mondo e invece Matt è proprio come lei.

Non è più sola.

Da un lato è terrorizzata ma dall'altro è così felice.

All'improvviso si ricorda che adesso è di nuovo una ragazza normale in un mondo normale.

"Oddio, l'esame! Quanto tempo sarà passato? Sarò in tremendo ritardo!" Esclama in preda al panico ma quando legge l'orario sul telefono è anche peggio del previsto. Sono le sette di sera e ormai avranno finito da un pezzo all'università.

Probabilmente il tempo scorreva in maniera diversa nelle due dimensioni o forse è stata talmente impegnata a terrorizzarsi che non si è accorta di quante ore fossero passate.

Ottimo, ha pure saltato l'esame dopo tutte le ore passate a studiare.

Le viene voglia di distruggere ogni cosa e forse adesso quel potere strambo le sarebbe tornato utile.

E ora come lo spiega a casa? 

Non può tornare e dire di essere stata risucchiata da un vortice in una dimensione parallela dove un mostro ha tentata di ucciderla per poi essere salvata da un bellissimo ragazzo che porta sulla mano lo stesso suo disegno magico che nessuno può vedere.

Immagina già suo padre che la fa visitare da uno psichiatra.

Sbuffa e cerca almeno di darsi una ripulita per non dare nell'occhio. La sua uniforme è ridotta uno schifo.

Qualcosa si inventerà. 

Ma quello che è successo difficilmente potrà fare finta di dimenticarlo.


Ashley si infila sotto le coperte.

A casa ha detto una bugia sul fatto che il professore si era sentito poco bene e aveva dovuto interrompere gli esami.

Si è sentita talmente in colpa!

Non le capita spesso di mentire, l'ha fatto ogni tanto per mascherare qualche uscita piccante con il suo ex ragazzo in una innocente passeggiata tra amiche, ma in fondo chi non ha mai detto da adolescente qualche piccola frottola per scambiare un paio di carezze bollenti col proprio amore?

Adesso però c'è qualcosa di molto più grosso dietro, qualcosa di cui sente il peso addosso.

Chissà cosa deve aver provato Matt tutti quegli anni e come ha fatto da solo.

Le dispiace per sua sorella ma per adesso ha dovuto mentire anche a lei.

Sa che Eleine non se l'è bevuta, la conosce troppo bene per farsi ingannare così.

L' ha guardata strana e le fatto capire che il giorno dopo avrebbe preteso le giuste spiegazioni.

Le dirà tutto, ha bisogno di sfogarsi con qualcuno e di lei si fida ciecamente ma adesso è troppo stanca, è mezza dolorante a causa dell'aggressione subita e ha la testa che le scoppia.

Si gira su un fianco e osserva il buio della stanza.

Ha un po' paura ma poi si ricorda dell'incantesimo di Matt che dovrebbe proteggerla.

I suoi occhi azzurri appaiono nella sua mente ed Ashley sospira.

Non è sicura di voler andare fino in fondo a quella storia.

Ha cercato per tanto tempo la verità It e adesso vorrebbe non averla mai scoperta.

Si accarezza il polso ma nessun segno compare, poi stringe il pugno.

Anche se ha mille dubbi e paure in un certo senso sta bene.

Lì fuori c'è un ragazzo uguale a lei e per la prima volta dopo 21 anni si sente meno strana, meno sola.

Chiude gli occhi e sorride prima di abbandonarsi al sonno.

Stanotte forse non sognerà Spencer ma quel ragazzo biondo col giubbotto di pelle e la sua mano che si illumina insieme alla sua.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 - ORIGINI ***


Ciao care lettrici.

Questo capitolo l'ho scritto di getto in due giorni dopo un'ispirazione improvvisa. Non era programmato perché questa storia è ancora in via di sperimentazione ma ho sentito il bisogno di metterlo giù. Pian piano prende forma qualcosa.

Ribadisco che è più complicato rispetto alle altre storie per l'elemento fantasy che non sono sicura di saper gestire bene e mi scuso già da ora per eventuali imprecisioni.

Volevo concentrarmi più sul rapporto tra i personaggi come faccio di solito.

Ringrazio chi segue, anche se fosse una sola persona sarebbe comunque più che gradita.

Alla prossima!


CAPITOLO 1 - ORIGINI

 

Ashley continua a girare e rigirare quel pezzo di carta tra le dita.

L'ha torturato così tanto che i contorni si sono già consumati e per di più le sue mani sudate per il nervoso e l'indecisione stanno riducendo quel povero foglietto innocente a un brandello stropicciato e quasi illegibile.

Non fa altro da quando si è svegliata, ha aperto gli occhi, si è seduta sul letto e ha preso il biglietto che quel ragazzo le ha dato il giorno prima, dopo che ha quasi rischiato di essere uccisa da una creatura indefinita e lui l'ha salvata, rivelandole una minima parte del mistero che si cela nel suo polso.

Si chiamava Matt, lui.

E lì sopra c'è l'indirizzo del posto in cui lavora e dove lei può trovarlo per avere le risposte a una montagna di interrogativi ancora aperti.

Solo che si sente come divisa a metà.

Una parte di lei freme dalla voglia di conoscere le sue origini.

Da figlia adottata ha sempre avuto curiosità di sapere da dove venisse e chi l'avesse generata, così come sua sorella Eleine, ma nel suo caso quel desiderio è amplificato dal mistero che porta sulla pelle e che non pare avere niente di terreno.

Dall'altra ha terribilmente paura di come la sua vita cambierà dal momento in cui saprà la verità.

Matt le ha parlato di mostri, di creature malvagie da combattere e lei non vuole essere coinvolta in queste incredibili situazioni che credeva potessero esistere solo nelle finzioni dei film o dei fumetti.

Non è altro che una studentessa universitaria posata e tranquilla che pensa al suo futuro, agli esami e alla sua cotta del momento. 

Non è in grado di lottare, di affrontare qualcosa di più grande di lei.

Non vuole che quel segno invisibile sulla pelle diventi la sua condanna, non ha deciso lei di averlo e ancora non sa neanche perché ce l'ha.

Lo odia, adesso ancora di più.

Eppure…

Deglutisce e sospira mentre continua a fissare il pezzo di carta tra le sue mani.

La voce di sua sorella la fa sobbalzare.

"Ashley? Sei sveglia? Sono già le 11!" urla dal corridoio e dal suo tono di voce perentorio capisce che non potrà scappare da Eleine.

Si arrende, non ha altra scelta per sfuggirle se non quella di buttarsi giù dalla finestra ma non sa ancora se i suoi nuovi superpoteri comprendono anche la capacità di volare,  finirebbe per spiaccicarsi sull'asfalto e non le pare il caso di rischiare.

"Ehm, si!" Le risponde a voce alta, fa appena in tempo a ficcare con una mano velocemente il foglietto sotto il cuscino che Eleine ha già spalancato la porta con la sua solita grazia tipica di un tornado.

"Buongiorno sorellina! Ehi, cosa hai nascosto lì sotto?" chiede sospettosa Eleine, assottigliando gli occhi e mettendola già sotto pressione.

"Ma..ma...niente! Cosa c'è?" balbetta mentre osserva Eleine farsi vicina e scrutarla prima di accomodarsi su una sedia proprio di fronte a lei.

"Beh, sai che abbiamo un conto in sospeso noi due, no? E sai anche che so che ieri hai detto una cazzata bella e buona a mamma e papà sul tuo esame!" la avverte, sporgendosi minacciosamente verso di lei con le mani ben piantate sui fianchi tanto per metterla in po' in soggezione.

"Ma si può sapere come diavolo hai fatto a capirlo?" si arrende Ashley, con sua sorella non c'è partita, è troppo scaltra quando si tratta di segreti.

"Credo sia un talento naturale. Tu sei così innocente e avrai detto solo qualche bugia in tutta la tua vita. Io invece sono la maga dei sotterfugi o altrimenti come pensi sarei sopravvissuta ai nostri genitori con la mia adolescenza incasinata?" esclama Eleine, atteggiandosi quasi come se fosse un vanto.

Ashley scuote la testa rassegnata.

"Già" fa soltanto, roteando gli occhi.

"Dunque qual è questo evento misterioso che ieri ti ha distolta dal portare a termine la tua missione col professore?" Chiede con solennità, la prende in giro ed Ashley non si arrabbia, Eleine le dà sempre della secchiona e in effetti un po' sa di esserlo.

Studiare le è sempre venuto facile.

"Oh Eleine, nemmeno ci crederesti" la avverte Ashley ma la sorella scatta in avanti, rischiando quasi di cadere dalla sedia.

"Non mi dire! Spencer ti ha chiesto di uscire e non hai potuto fare a meno di accettare anche se questo significava venire meno ai tuoi doveri di studentessa modello?" cinguetta Eleine con gli occhi spalancati e le mani sul viso.

"Magari…" la delude subito Ashley.

L'incontro del giorno prima è stato tutt'altro che romantico.

"Ma allora che diavolo hai combinato? Dev'essere una cosa grossa" insiste Eleine, ormai divorata dalla curiosità.

"Oh, credimi, questa non è grossa... è davvero enorme" 

"Dai, parla! Non tenermi ancora sulle spine!" si lamenta Eleine, strattonandola per la maglia del pigiama.

Ashley inspira e poi espira, cerca di raccogliere le idee per trovare le parole giuste per spiegare il casino che le è capitato ma poi decide di iniziare dalla cosa che per lei in fondo ha avuto più rilevanza di tutte.

E non è aver rischiato la vita per mano di un mostro senza volto.

"Ho incontrato qualcuno come me" rivela secca, incrociando i suoi occhi castani con quelli altrettanto castani della sorella.

Il viso di Eleine si contrae in una smorfia dubbiosa, di colpo pare perdere tutta la sua irruenza.

Ha visto gli occhi di Ashley, sono colorati di un'espressione così intensa che non le va più di scherzare.

"In che senso come te, Ashley?" Domanda piano, cercando di capire.

"Come me" ripete la rossa, poi si sfiora la manica destra per essere più chiara.

Eleine la conosce bene, le basta quel gesto per capire e si porta di scatto le mani a coprire la bocca spalancata, incredula.

"Ma...sul serio? Oh mio Dio, Ashley! È meraviglioso! Ma ti rendi conto? Pensavi di essere l'unica e invece...ma com'è successo? Racconta ti prego!" la supplica sua sorella, le ha preso le mani e gliele tiene strette, ha gli occhi lucidi, emozionati, come se quella scoperta la riguardi personalmente.

Non sono sorelle biologiche ma hanno un legame speciale, che va oltre il sangue e sa quanto Ashley abbia sofferto da piccola, credendo di avere le allucinazioni perché nessuno vedeva ciò che lei giurava di vedere.

"So che questo racconto può sembrare assurdo ma ti assicuro che è tutto vero. Ieri una creatura sovrannaturale e malvagia mi ha rapita per farmi fuori - inizia mentre Eleine fa una faccia atterrita e aumenta la stretta alle mani - ho creduto sul serio di morire senza neanche sapere cosa stesse succedendo né perché ma poi... è arrivato questo ragazzo... avrà più o meno la nostra età e...mi ha salvata, ha usato dei poteri magici e poi mi ha spiegato che potevo usarli anche io e, giuro che non ho la minima idea di come abbia fatto, ma ci sono riuscita! Lui mi ha mostrato il polso e ho visto lo stesso identico simbolo luminoso su di lui. I nostri segni interagivano l'uno con l'altro e così insieme abbiamo prodotto un fascio di energia, una luce accecante, non so neanche cosa diamine sia però ha funzionato e quella creatura è sparita" 

"Cavolo, Ashley, è letteralmente pazzesco! Ti sarai spaventata a morte, è terribile! - sussurra mentre si siede accanto a lei sul letto e la stringe in un abbraccio - e dunque questo ragazzo ha il tuo stesso segno...e può vedere il tuo?" 

Ashley annuisce.

"Ma è fantastico! Non sei sola come hai sempre pensato, ti rendi conto?" esclama con gli occhi pieni di gioia ma Ashley non pare avere il suo stesso entusiasmo.

"Non è così esaltante come sembra. Ricordi la parte in cui vengo aggredita da un mostro? Beh, a quanto pare c'è qualcuno o qualcosa di cui non so ancora nulla che dà la caccia a quelli come noi. E non so neanche chi accidenti sono quelli come noi!" Sbotta Ashley, l'ansia torna a farla da padrone e le sembra di rivivere quei momenti orribili.

"Almeno c'è qualcosa che sai di questa storia?" Chiede sarcastica Eleine, incrociando le braccia al petto.

Ci ha messo poco a tornare quella di sempre.

"Non proprio perché era troppo lungo da spiegare e io…"

"Eri in ritardo per il tuo esame...capisco" la punzecchia Eleine ed Ashley sospira pesantemente.

"Ma no! Solo che lui non poteva mica spiegarmi tutto in un paio di minuti, suppongo che sia un discorso piuttosto complicato e io ero troppo scossa per volere approfondire." spiega, abbassando lo sguardo.

Ricorda la felicità nell'aver conosciuto una persona come lei e allo stesso tempo la paura che le ha impedito di voler andare fino in fondo.

"E dunque? Finisce tutto così?" Chiede Eleine, sembra delusa, come se avessero interrotto un film avvincente proprio sul più bello.

"E dunque ecco qua" si fa coraggio Ashley e con un gesto veloce estrae il biglietto di Matt da sotto il cuscino.

"Lo dicevo io che ti avevo visto nascondere qualcosa! Sono troppo acuta, non sfugge niente alla mia super vista!" si vanta Eleine, sfoggiando un sorriso compiaciuto.

"Si, beh, complimenti!" borbotta Ashley mettendo su il broncio.

"E come può aiutarti un pezzo di carta con...dunque vediamo un po'... l'indirizzo di un bar?" domanda Eleine un po' perplessa dopo aver strappato di mano il foglio stropicciato alla sorella e averne letto il contenuto.

"Lui...quel ragazzo...lavora in quel bar" 

"Oh...ma allora cosa aspetti ad andarci? Possiamo fare anche oggi pomeriggio...ti ci accompagno io se vuoi!" strilla sua sorella, schizzando in piedi e trascinandola con sé ma Ashley rimane rigida e fin troppo seria, spegnendo in fretta il suo entusiasmo.

"Ashley, che c'è? - chiede sollevandole il mento per guardarla in viso - tesoro, hai aspettato una vita intera per avere delle risposte, per capire chi fossi...e adesso che ci sei vicina che fai? Vuoi rinunciare?" 

Le mani di Eleine sul viso sono calde e rassicuranti ma Ashley non sa cosa fare.

"Ely io...non lo so. È vero, ho sempre cercato la verità ma non mi aspettavo tutto questo! Mettiti nei miei panni! Stiamo parlando di qualcosa che va oltre ogni spiegazione razionale, ho visto uscire della luce o non so cos'altro fosse dalla mia mano che ha spazzato via un mostro...come dovrei sentirmi?- prova a spiegarsi mentre una lacrima scende giù sul viso - questo è troppo per me io...non sono fatta per l'azione, per l'adrenalina, per i misteri...sono solo una ragazza tranquilla e anche piuttosto timida che non riesce quasi nemmeno a rivolgere la parola al ragazzo che le piace! Non so se voglio sapere di più...se voglio farmi coinvolgere." 

"Ti capisco Ashley ma stai tralasciando un particolare. Se qualcosa ti sta dando la caccia devi almeno riuscire a difenderti. E per difenderti devi sapere. Ho scherzato prima ma sono seria adesso…devi stare attenta sorellina mia...se davvero esistono queste creature e ti credo...allora devi reagire ed essere pronta. Scappare dalla verità non servirà a nulla e potrebbe metterti in pericolo" dice Eleine preoccupata, guardandola dritta negli occhi.

Ashley sussulta. 

Non l'aveva vista da quella prospettiva e di colpo si ricorda di Matt e di una qualche magia che aveva fatto per proteggerla almeno per un po'.

Non può scappare per sempre.

Non può farlo per lei ma nemmeno per quel ragazzo che sarebbe costretto a lottare da solo anche per salvarla.

Stringe i pugni lungo i fianchi e una nuova consapevolezza si fa spazio in lei.

Non ha scelto di avere quel segno sul polso ma esiste e deve affrontarlo.

Deve sapere perché.

"Hai ragione. Mi sono fatta prendere dall'ansia e dall' insicurezza" ammette.

"È normale, voglio dire...la tua vita è stata sconvolta in un attimo e credimi ti capisco. Ma secondo me devi andare avanti. Insomma, se quel ragazzo ce la fa e sembra avere una vita normale perche non puoi farlo anche tu? Magari scopri che è pure figo essere un supereroe e lottare contro i cattivi, no?" La incoraggia Eleine, facendola scoppiare a ridere.

"Supereroe? Ma che cavolo dici?" 

"Ma ti immagini? Mia sorella che lotta contro le forze del male, di giorno una tranquilla studentessa e di notte a sterminare mostri! Pensa mamma e papà se lo sapessero!" ridacchia Eleine, già corsa un po' troppo in là con la fantasia come suo solito.

Ashley si asciuga qualche lacrima, stavolta per il troppo ridere.

"Tu non stai bene, sorella. Però grazie...non so come farei senza di te" dice affettuosamente,  abbracciando Eleine di slancio.

Lei ricambia l'abbraccio e le accarezza la schiena.

"Figurati! Allora, quando andiamo a trovare il tuo simile?" le propone, staccandosi da lei e lanciandole lo stesso sguardo che usava da piccola per convincerla a combinare qualche marachella insieme.

Ashley sorride e sa che a quegli occhi non potrà resistere.

"Oggi"


Ashley stringe forte la mano di Eleine mentre fissa l'insegna del bar che corrisponde all'indirizzo scritto sul foglietto.

"Coraggio sorellina" le dà forza lei, facendole sentire tutto il suo sostegno.

Ashley annuisce poi prende un lungo respiro e si avvicina di un passo.

Eleine scioglie la stretta alla sua mano.

Sa che quella è una cosa che sua sorella deve affrontare da sola. È giusto così.

"Vai, Ashley. Io rimango nelle vicinanze, per qualsiasi problema non esitare a chiamarmi e verrò in tuo soccorso!" la rassicura, piegando il braccio per evidenziare i suoi muscoli, adesso sembra più lei la supereroina.

"Grazie, Eleine. Ma non credo ce ne sarà bisogno" 

"A dopo Ash!" la saluta prima di darle un bacio e allontanarsi.

Ashley si stringe nel suo cappotto scuro.

Ha il cuore che batte all'impazzata e le gambe che le tremano nemmeno si trattasse di un appuntamento con Spencer.

Con la mano rigida e fredda per il nervoso spinge debolmente la porta del bar, che si apre senza opporre resistenza.

Si guarda intorno, l'ambiente è riscaldato e confortevole, ci sono un paio di tavolini e divanetti, alcuni già occupati da clienti che consumano le proprie bevande calde.

L'arredamento è particolare, molti quadri e poster colorati e bizzarri campeggiano sui muri e i mobili presenti sono ricoperti di suppellettili strani provenienti da diverse parti del mondo.

D'improvviso non sa cosa fare. 

Guarda dietro al bancone ma non vede altri che un uomo di mezza età, con i capelli brizzolati e la barba ben curata che sta prendendo le ordinazioni per un cliente.

E se Matt l'avesse presa in giro? Se non potesse fidarsi di lui? Se fosse una trappola?

La paura torna a impadronirsi di lei, con la mano cerca il telefono per chiamare Eleine e dirle di fare dietro front e lasciar perdere ma proprio quando lo ha afferrato vede un ragazzo spuntare dal retro del bar.

Eccolo, è Matt, lo ricorda benissimo.

Lui si muove rapidamente e con destrezza, ha un vassoio con delle cioccolate bollenti e qualche biscotto da servire e lo vede sgattaiolare con agilità da dietro il bancone per dirigersi al tavolo.

Si rintana in un angolo per guardarlo un altro po' senza farsi scoprire, come immobilizzata dalla sua visione.

Matt ha un sorriso che ammalia, dei modi di fare con i clienti così gentili e affabili, lo sente scherzare con una signora con spontaneità e dolcezza e rimane imbambolata a fissarlo.

Sembra un ragazzo normale e non uno capace di mettere KO una creatura assassina con qualche gesto sicuro della mano e dei poteri misteriosi.

È così diverso dal ragazzo che l'ha salvata, con quello sguardo sicuro e determinato, sprezzante del pericolo e combattivo.

Come fa a conciliare la sua vita ordinaria con quell'altra così rischiosa?

Ashley non si muove, lo segue con lo sguardo, non si perde nessuno dei suoi movimenti, le labbra le si dischiudono un po' per la meraviglia.

Continua a fissarlo e si accorge che il biondo ha le maniche della camicia arrotolate fino al gomito. I suoi occhi si posano d'istinto sul suo polso destro, il simbolo è sopito, non si vede ma Ashley sa che c'è, così come il suo.

Di colpo una sensazione di benessere la invade, un calore strano ma bello che non sa spiegarsi, come se la sola presenza di quel ragazzo fosse in grado di migliorare il suo umore, di tranquillizzarla.

Lui è talmente impegnato con i clienti da non accorgersi di lei.

Poi all'improvviso Ashley sente un formicolio alla mano e il suo simbolo si fa vivido, comincia a splendere senza fare male.

Si porta la mano al petto, il cuore accelera i battiti, sembra scoppiare.

Guarda Matt e si accorge che anche il suo polso si è risvegliato e sta brillando.

Devono essere in qualche modo connessi.

Non riesce a muovere un passo né a staccare gli occhi da lui.

Matt appoggia l'ultima tazza poi si sfiora il braccio e lo guarda.

Aggrotta leggermente le sopracciglia, l'ha visto.

"Matt, c'è un'altra delle tue spasimanti, mi sa! Si può sapere cosa fai alle donne?" commenta ridendo l'uomo che Ashley ha visto prima al bancone.

Ha notato che in effetti quella ragazza dai capelli rossi è da dieci minuti buoni ferma a fissare suo figlio.

Matt si volta di scatto poi sorride quando vede Ashley e capisce il motivo per cui il suo segno si è svegliato.

"Smettila papà, lei non è una mia spasimante" lo rimprovera mentre si avvicina ad Ashley, che adesso è rossa come un peperone.

Ha fatto una figuraccia tremenda a farsi scoprire mentre lo fissava come una stupida ragazzina innamorata.

Quando Matt è finalmente di fronte a lei Ashley avverte un brivido piacevole attraversarle la schiena e quella sensazione di calma ritorna a farsi sentire.

"Sei venuta alla fine. Sono contento -  bisbiglia al suo orecchio per fare in modo che nessuno lo senta - avrei dovuto capirlo da questo" commenta, mostrandole il braccio.

Suo padre dal bancone gli lancia un'occhiata furtiva.

"Io faccio una pausa, papà - lo informa frettolosamente per poi rivolgersi a lei - ci prendiamo qualcosa, ti va? Offro io ovviamente!" le propone con un sorriso decisamente invitante.

Ashley annuisce soltanto poi lui la conduce nel divanetto piu riservato e nascosto del locale dove potranno parlare lontano da orecchie indiscrete.

Si accomodano l'uno di fronte all'altra.

Ashley alza timidamente lo sguardo, si sente in imbarazzo e il suo braccio smette di splendere.

In fondo non conosce nulla di quel ragazzo anche se sembrano legati in qualche modo da quella magia.

" Allora, cosa prendi?" domanda lui, spezzando quel silenzio, lei trema impercettibilmente.

"Un the andrà bene, grazie" 

"Perfetto" dice Matt poi con un cenno vistoso della mano richiama suo padre.

L'uomo arriva subito dopo.

"Papà portaci un the e un caffè per favore" 

Suo padre annuisce con un sorriso poi si rivolge ad Ashley, che non ha il coraggio di guardarlo dopo la figura di prima.

"Mi dispiace signorina, non volevo metterla in imbarazzo ma sa, qui è un via vai di ragazze che vengono per mangiarsi mio figlio con gli occhi." Si scusa con un tono scherzoso e pacato che mette Ashley a suo agio.

"Oh, non fa nulla, sul serio!" Risponde la rossa agitando le mani.

"Bene, allora torno subito, ragazzi" dice per poi allontanarsi.

"Sì, perdona mio padre ma lui è fatto così, dice le cose in faccia, è schietto ma sincero e a volte non sa cosa sia la discrezione" aggiunge Matt, sospirando e incrociando le mani sotto il mento per sorreggerlo.

"Va tutto bene, davvero. E così, hai uno stuolo di ammiratrici? Sei fortunato!" commenta amichevolmente, ora che l'aria si è distesa tra loro le viene molto più semplice parlare.

E poi Matt ha quel sorriso e dei modi così autentici e gentili che è impossibile sentirsi a disagio troppo a lungo.

"Mio padre esagera" risponde soltanto, puntando i suoi meravigliosi occhi su Ashley.

Lei ricambia lo sguardo, non la stupisce pensare che Matt abbia così tanta fortuna in amore, ha dei lineamenti particolari che gli donano una bellezza fuori dal comune e quegli occhi di un colore azzurro cristallino talmente intenso da non sembrare nemmeno…di questo mondo.

Ora che ci pensa dopo quello che gli ha visto fare,  Matt potrebbe davvero appartenere a un altro mondo anche se lui le ha dichiarato di essere umano come lei.

"E dimmi...tu come stai? Non deve essere stato facile riprendersi da ieri" le domanda poi all'improvviso a voce bassa, con una dolcezza disarmante nel viso.

Ashley sussulta, non si aspettava quella domanda così piena di premura nei suoi confronti.

"Diciamo che non l'ho ancora metabolizzato del tutto anche perché...non so praticamente nulla"

"E questo è il motivo per cui sei qui, giusto?" Fa eco lui ed Ashley annuisce.

"A dire la verità, non volevo venire all'inizio, non volevo più avere a che fare con questa storia ma...poi ho capito che non posso scappare, devo scontrarmi con la realtà e capire" risponde seriamente, abbassando un po' lo sguardo.

"Hai paura, non è vero?" domanda Matt a bruciapelo.

"Abbastanza, direi. Non so cosa mi aspetta e questo mi fa stare molto in ansia. Finora i miei problemi erano ben altri e molto più normali, se così si può dire" mormora lei, si vergogna un po' di sembrare così fifona dinanzi a quel ragazzo che appare sereno e perfettamente a suo agio con quella anormalità.

"È normale, Ashley. Ci vorrà del tempo. Sfido chiunque a rimanere calmo dopo una tale scoperta - la tranquillizza - e poi non sei più sola, adesso ci sono io. Saremo strani insieme se ti fa stare meglio!" La conforta subito, la sua voce è suadente e così convincente che Ashley si sente bene all'istante.

Lo osserva in viso e il suo animo impaurito trova subito conforto in lui.

"Tu quando lo hai scoperto?" chiede.

"Io lo so da sempre" 

Ashley aggrotta le sopracciglia.

"Che...che vuoi dire?" insiste. Non si spiega come mai lui abbia sempre saputo chi è e lei ne sia rimasta all'oscuro tutto questo tempo.

Si interrompono un attimo quando il padre di Matt porta loro ciò che hanno chiesto, poi il ragazzo prende un sorso di caffè caldo e continua ma invece di risponderle le pone una domanda.

"Chi sono i tuoi genitori?" 

Ashley trema un po', sente che si sta avvicinando a un argomento molto delicato della sua vita.

"Io ho dei genitori adottivi. Se parli dei miei veri genitori, non ho mai saputo la loro identità. Ho provato a fare qualche ricerca ma non è venuto fuori niente. Sembra che sia stata abbandonata dal nulla" gli confessa, anche se non conosce Matt condividono qualcosa di molto intimo e sa che con lui può e deve parlare apertamente.

"Lo immaginavo" fa lui con molta calma.

"Perché?" 

"Perché noi siamo degli incroci, Ashley. Apparteniamo per metà a questo mondo e per metà a un' altra realtà parallela a cui è impossibile accedere. Siamo frutto di un'unione tra una persona di quel mondo e un umano." le rivela, facendosi serio in volto.

Ashley strabuzza gli occhi e sente una fitta al cuore.

Per tanto tempo si è chiesta chi fosse e da dove venisse ma questo...pensare di essere una sorta di ibrido con un'altra specie è davvero troppo.

"Com'è possibile? Dimmi che stai scherzando!" Riesce a ribattere con quel poco di voce che tira fuori.

"È la verità. Da quello che mi è stato spiegato anni fa la magia che tiene separati i due mondi si è incrinata anni fa per una perturbazione e alcuni di loro sono riusciti a penetrare nel nostro mondo. Qualcuno evidentemente si è anche divertito molto visto che siamo nati noi" spiega, sorridendo mentre Ashley cerca di collegare i pezzi di quel puzzle intricato.

"E tu come facevi a sapere tutto da sempre?" Chiede ancora più curiosa.

"Perché nel mio caso mio padre ha deciso di salvarmi e prendermi con sé." Dice, la fronte di Ashley si contrae.

"Vuoi dire che tuo padre sa tutto? Che è lui che ha avuto una storia con una di loro? E tua madre è…" 

"Mia madre è di quell'altro mondo, esatto. Loro sono di aspetto umano come noi ma derivano da una specie antica che abitava la terra agli albori e che aveva sviluppato dei poteri sovrannaturali" chiarisce, prendendo un altro sorso della sua bevanda scura.

"E poi come mai sono andati via?" incalza Ashley con le domande, gli occhi sbarrati puntati su di lui.

"Alla fine per preservare la loro purezza e non permettere che quella magia ancestrale svanisse man mano che si incrociavano con gli esseri umani, hanno deciso di emigrare in una dimensione alternativa creata da loro apposta per quello scopo e da quel momento hanno chiuso ogni contatto con la terra. Fino a quel momento ovviamente. E quando mia madre ha scoperto di aspettare me ha dovuto lasciarmi sulla terra perché altrimenti sarei stato ucciso. Diciamo che di là non sono molto aperti alle diversità e alle unioni al di fuori della loro cerchia e in tempi passati era ancora peggio." racconta come se niente fosse, un leggero sorriso increspa le sue labbra.

Ashley lo guarda sconvolta, ecco perché Matt ha un aspetto così bello e insolito, quasi ultraterreno.

E lei, invece?

"È terribile! Però tu hai avuto tuo padre! Credi che io... cos'è successo nel mio caso?" Domanda e un filo di disperazione traspare dalla sua voce.

"Credevano tutti che fossi morta perché di te si perse ogni traccia. Ecco perché neanche io sapevo della tua esistenza fino a poco tempo fa. Tua madre fu costretta ad abbandonarti per salvarti la vita e non ha mai rivelato il luogo esatto per proteggerti. Purtroppo tuo padre a quanto pare non ti ha tenuto o chissà, magari non ha mai saputo della tua esistenza. Lei è sempre stata molto restia a raccontare i dettagli di quella sua avventura sulla terra ed è l'unica a sapere davvero come siano andate le cose" le spiega mentre Ashley ha un nodo alla gola e gli occhi lucidi.

Sentire parlare della sua vera origine in quel pomeriggio anonimo in un bar di periferia è qualcosa che non avrebbe mai immaginato.

"Mia madre? Lei è viva?" 

"Oh certo che è viva. Viva e vegeta come la mia" dichiara Matt, incrociando le braccia sul tavolo e fissandola sornione.

Ashley spalanca la bocca e si porta le mani sul viso, il suo stomaco va sottosopra.

La sua mamma, colei che le ha dato la vita, esiste e forse potrebbe conoscerla.

"E tu hai incontrato tua madre?" gli domanda sporgendosi in avanti, con trepidazione.

In fondo appartengono a qualcosa come una realtà parallela e non ha ben capito se possano accedervi o se rischino ancora la vita.

"Sì, sono stato da lei quando avevo ormai dodici anni e la società era diventata molto più tollerante con noi incroci. È stata lei a cercarmi e ad insegnarmi come aprire il portale. Anche perché siamo rimasti gli unici, da quel momento in poi nessuno ha più fatto incursioni sulla terra e io posso accedervi solo perché vi appartengo per metà. Diciamo che mi hanno accettato." dice, scuotendo la testa e con un'espressione non troppo entusiasta.

"Che c'è? Non sembri molto contento. Ci vai spesso?" domanda, ha notato la smorfia annoiata sul volto di Matt.

"Non troppo, non mi piace tanto andarci. Sai lì sono rimasti un po' indietro a livello di società. Sono molto chiusi per preservare le loro origini magiche pure e più di una volta hanno cercato di convincermi a restare per sempre e trovarmi una moglie adeguata. Se ci andrai stai attenta o potresti trovarti promessa sposa a qualche giovane rampollo in vista quando meno te l'aspetti" la avverte ridendo.

"Che? Ma scherzi? Ci manca solo il matrimonio ultra dimensionale!" esclama Ashley allarmata ma anche un po' divertita nell'immaginare la scena.

"Magari scherzassi, sai quante proposte di matrimonio ho già dovuto rifiutare. Anche se siamo ibridi abbiamo comunque delle origini magiche e poteri quasi come loro. In più le nostre madri appartengono a due delle famiglie più potenti del regno che rispettano con rigidità le tradizioni e quindi rappresentiamo un buon partito per molti di loro. Anche per questo sono state costrette ad abbandonarci, ai tempi non ci avrebbero mai accettati ma adesso per fortuna è diverso". conclude Matt, con lo sguardo perso fuori dalla finestra in attesa che Ashley eleborasse tutte quelle informazioni.

"Cavoli è...pazzesco. Cioè ho una madre aliena...non posso crederci! Io sono una mezza aliena!" Continua a ripetere Ashley incredula.

Sapeva di essere adottata ma scoprire di avere addirittura origini non proprio umane va oltre ogni immaginazione.

Matt scoppia a ridere, sa che Ashley è sconvolta e la capisce ma è comunque troppo carina in preda a quella valanga di emozioni.

"Sì, non è una cosa che capita tutti i giorni in effetti. Il nostro simbolo... quello è a tutti gli effetti un marchio che abbiamo solo noi incroci, per distinguerci dagli altri" dice poi, chiarendo il significato di quel segno misterioso.

"Ora capisco. E chiaramente possiamo vederlo solo noi, ora si spiega tutto. E...pensi che il mio e il tuo siano connessi?" chiede, fissandosi il braccio al momento dormiente.

"A quanto pare si, riescono a interagire in base alle nostre emozioni o se siamo in pericolo. È come se fossimo empatici io e te, collegati in un certo senso. Ma questa cosa è nuova anche per me, pensavo di essere l'unico fino a poco tempo fa" dice piano poi allunga il braccio sul tavolo ed Ashley capisce.

Con un po' di esitazione gli porge la mano col palmo girato verso l'alto, completamente in balia delle emozioni intense che sta provando, Matt lo raggiunge, le carezza il polso con le dita, si sfiorano entrambi con dei tocchi leggeri.

Ashley socchiude gli occhi, sente crescere un senso di piacere e calma dentro di lei, come se il mondo non esistesse più. 

Il movimento delle dita di Matt sulla sua pelle le provoca dei brividi rilassanti e le sembra di sentirsi stranamente completa e in pace quando lui la tocca in quel modo.

Lentamente i loro disegni si illuminano di una luce prima fioca poi sempre più intensa.

Ashley riapre gli occhi, il suo respiro si fa più profondo mentre ogni centimetro del suo corpo è invaso da quella sensazione di piacere, come delle piccole scariche elettriche. 

Stringe la mano di Matt senza più timidezza, senza curarsi di non conoscerlo perché dentro sente di esserne legata da qualcosa che va oltre il poco tempo trascorso insieme.

Dall'esterno sembrano una coppia di innamorati che si scambia delle dolci carezze in un angolo appartato del locale ma quello che sta succedendo tra loro è molto di più.

Ashley ha gli occhi lucidi, prova finalmente qualcosa di familiare con Matt, loro due sono uguali anche se così diversi come estrazione sociale sulla terra e di colpo non si sente più anormale o sola.

"La senti anche tu?" 

La voce di Matt la ridesta per un attimo mentre ancora si tengono per mano.

"Cosa?" Sussurra lei debolmente, ancora scossa.

"Questa sensazione strana...bella...tra di noi" dice lui senza vergogna.

"Ehm...forse...più o meno" balbetta Ashley. Pare aver realizzato solo ora che da un paio di minuti sta scambiando carezze sensuali con un ragazzo semi sconosciuto e le guance le si colorano di rosso.

Matt sorride.

"Non devi essere a disagio con me, Ashley. Tra noi è normale provare queste sensazioni. Non ci conosciamo eppure ti assicuro che mai nessuno potrà capirti come me" mormora Matt, rafforzando un po' la stretta alla mano.

Ha ragione, è letteralmente l'unica persona al mondo che sa come si sente e dovrà abituarsi a questa cosa.

"E poi si dice anche che il sesso fra due incroci sia fantastico." Le soffia a un passo dall'orecchio con fare malizioso ed Ashley avvampa.

In effetti se solo qualche carezza ha scatenato quelle emozioni talmente intense non osa immaginato altro.

La sua fantasia si ferma lì però. Il suo cuore in quel momento è focalizzato su Spencer, un suo compagno di corso cloer il quale si è presa una grossa sbandata.

"Ehi, tu! Il fatto che condividiamo questo coso qui sulla mano non ti legittima a fare lo sfacciato con me, ok?" lo aggredisce lei,  spezzando il contatto fisico tra loro e cercando di ritornare in sé, fuori da quella bolla magica che avevano creato.

"Ok, ok sta tranquilla, era solo una battuta che comunque a quanto pare ha un fondo di verità. I poteri che condividiamo amplificano le nostre emozioni e ciò che proviamo - si giustifica, lanciandole uno sguardo intrigante che le fa perdere un battito - Abituati, io sono così, ho preso questo lato impertinente del carattere da mio padre, come hai potuto notare! Ma non voglio traumatizzarti oltre, per oggi lo sei stata abbastanza!" Ride Matt ed Ashley comunque non può fare a meno di sorridere.

"Ieri avevi una strana divisa addosso, tipo da liceo. Sei così giovane? È impossibile considerando che dovremmo essere nati a poca distanza l'uno dall'altra." Le domanda poi, questa è una curiosità che doveva togliersi.

"Oh no, ho 21 anni, quella è la divisa della mia università, ce la fanno usare ancora in alcune occasioni. Fa molto scuola antica e che ci tiene alle tradizioni" gli spiega pigramente, sa che molte persone trovano strano quell'abbigliamento su una studentessa universitaria e il suo viso pulito e poco truccato con qualche lentiggine qua e là la fa sembrare ancora più giovane dei suoi anni.

È abituata a doverlo spiegare a tutti.

"Wow, nella mia università se metti i jeans e una camicia sei già fin troppo elegante! Mi sa di una cosa esclusiva da ricchi sfondati!" Commenta lui, guadagnandosi un'occhiataccia dalla rossa - comunque tutto quadra, io ho 22 anni" conclude, facendo un rapido conto.

"Allora? Qui si batte la fiacca? Ti ricordo che stiamo lavorando e sono praticamente sola a servire tutti i tavoli da più di mezz'ora!"

Una voce femminile piuttosto arrabbiata si intromette di prepotenza fra loro due, decretando la fine di quella prima parte di rivelazioni.

Ashley si volta e si trova davanti una ragazza bionda con i capelli raccolti in una coda alta e le braccia piene di vassoi.

L'espressione sul suo viso è furente, poi i suoi occhi incrociano quelli di Ashley e le riserva un'occhiata ancora più terrificante che la fa rabbrividire.

"Dai, rilassati Chloe, ho solo fatto una pausa, non mi pareva ci fosse tutta questa confusione" ribatte Matt senza prendersela più di tanto.

"Non preoccuparti Matt, tanto io stavo per andare, si è fatto tardi!" Si affretta a dire Ashley, scattando in piedi e cominciando a sistemare le cose nella borsa.

Non ha voglia di sorbirsi le ire di quella biondina.

Lui le blocca per un attimo le mani, Chloe raggela a quella vista. 

"Ehi, mi dispiace. Ci sono ancora tante cose che devi sapere. Possiamo vederci di nuovo se ti va, con più calma. Magari ti passo a prendere dopo l'università in questi giorni. Ti lascio il mio numero" le propone, Ashley annuisce e prende il telefono sotto gli occhi infastiditi di Chloe.

"Grazie per tutto, Matt. Per avermi dato queste preziose informazioni" lo ringrazia prima di indossare il cappotto e la sciarpa.

"Stai attenta, e se vedi qualcosa di strano non esitare a chiamarmi. In ogni caso se sarai in pericolo lo saprò." Le sorride, carezzandole un braccio e tanto basta per tranquillizzarla.

Deve ancora abituarsi a quella strana connessione che però serve loro anche per proteggersi a vicenda.

"Ciao, alla prossima!" Fa lei prima di sparire dal bar.

Matt la segue con lo sguardo, poi si rende conto che accanto a lui c'è ancora Chloe e le sta quasi per uscire fumo dalle orecchie.

"Cos'è? Adesso vai a rimorchiare anche tra le ragazze dell'alta società?" Gli soffia gelida, mascherando davvero male la sua gelosia.

Ha notato le carezze che si sono scambiati con quella ragazza ben vestita e spaesata che non c'entrava niente col loro quartiere.

E ogni dannata volta sente quella stretta al cuore.

È innamorata di Matt da sempre.

E da sempre per lui è soltanto la sua migliore amica.

Ha passato gli anni a vederlo andare con le altre ragazze e ogni volta che è single spera che si accorga di lei ma niente.

Matt non ha mai capito quali fossero i veri sentimenti che prova per lui.

Il biondo ridacchia a quell' osservazione.

In fondo per metà anche lui appartiene all'alta società, anche se di un altro mondo.

 Sua madre proviene da una delle famiglie più prestigiose del regno.

"Chloe, non dire sciocchezze. Non ci sto provando con lei. Ashley è…lei ha il mio stesso marchio" le rivela di getto.

Si fida di lei da quando erano piccoli e Chloe sa di quel segno e della sua storia anche se non può vederlo.

Sbarra gli occhi verdi, non può crederci.

"Cosa? Ma...pensavo fossi l'unico" balbetta sconvolta.

"Lo pensavo anche io. Invece non sono solo, non più" afferma per poi muoversi verso il bancone, lasciandola attonita e incredula.

"Papà!" chiama poi, facendo segno all'uomo di seguirlo un attimo nel retrobottega.

"Papà, la ragazza di prima, quella che era con me…" comincia, parlando a bassa voce con fare circospetto.

"Matt, sei adulto, non mi devi spiegazioni sulle tue frequentazioni" lo interrompe in fretta suo padre, sorridendogli di sbieco e facendo per tornare dai clienti ma la mano salda di Matt lo blocca per un braccio.

"No, non hai capito! Quella ragazza è…è la figlia di Veneria!"

Il viso di suo padre si colora di una forte meraviglia.

"Non ci posso credere! Allora l'hai trovata! È viva! I segnali che ti mandava il tuo marchio erano veri!" Esclama ancora attonito.

"Già, è viva e...non so perché il suo segno si sia attivato così tardi ma è successo. Adesso c'è qualcun altro come me" gli sorride e suo padre lo abbraccia.

I ricordi del passato lo sommergono, di quel breve e assurdo amore che gli ha regalato suo figlio. Lo ha cresciuto da solo per tutti quegli anni e ora è diventato un uomo anche lui.

"Sono contento per te, Matt - gli dice, poi un sorriso sghembo che somiglia troppo a quello di Matt si forma sulle sue labbra - suppongo che sua madre si farà sentire presto, prepariamoci ai drammi!" 

"Già. Per la gioia della mamma." Commenta Matt facendo scoppiare a ridere suo padre.

"Mi sa che ci aspetta una bella riunione di famiglia ultraterrena a breve" aggiunge l'uomo, prima di avviarsi verso il bar.

"Prima però devo prepararla a dovere, deve sapere da quali pericoli stare alla larga e come difendersi...e poi sarà pronta per quel viaggio" spiega, e suo padre annuisce.

"Sono sicuro che farai del tuo meglio. Sei il mio orgoglio più grande! - gli dice commosso, guardando quegli occhi azzurri luminosi che gli ricordano tanto quelli della sua vecchia fiamma, il suo primo grande amore - ora però al diavolo le smancerie e torna a lavorare! O ti scalerò dallo stipendio la tua mezz'ora di pausa!" lo minaccia bonariamente dandogli una sonora pacca sulla spalla.

Matt lo manda a quel paese, poi torna a occuparsi dei clienti anche se sa che un gran lavoro lo aspetta con quella ragazza.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 - NUOVE RIVELAZIONI ***


 

Ciao a tutte lettrici!

A sorpresa in questi giorni, complici alcune canzoni che mi hanno fatto nascere una forte ispirazione per questa storia, ho messo giù un nuovo capitolo e aggiorno molto presto, sperando di fare cosa gradita a chi magari sta trovando un minimo interessante la trama.

Finché dura e avrò tempo cercherò di aggiornare, su questa storia non ci avrei scommesso e invece…

Vi lascio alla lettura e ringrazio chiunque segue o semplicemente farà un salto per leggere.


.CAPITOLO 2 - NUOVE RIVELAZIONI

 

La radio è accesa, passa una delle solite canzoni d'amore indie, orecchiabili e deprimenti al punto giusto.

Ashley è sdraiata sul suo comodo letto da una piazza e mezza, guarda il soffitto ormai da qualche minuto con un'espressione indefinita.

La luce che penetra dalla sua finestra inonda la stanza e le illumina il viso e i capelli, facendoli splendere di un rosso ancora più acceso mentre giacciono come lei, sparpagliati e inermi sul cuscino bianco.

È mattina e l'aria frizzante di marzo dovrebbe darle la carica per tirarsi su e trovare un senso a quella giornata.

Studiando magari, visto che ha da recuperare un esame.

Invece non riesce a smettere di pensare al pomeriggio del giorno prima e alle rivelazioni di Matt.

Ha una madre, viva, lì fuori da qualche parte.

Non proprio da qualche parte, da tutt'altra parte, ad essere precisi.

In un'altra dimensione.

Si, farebbe ridere chiunque, persino lei se non sapesse che è davvero plausibile.

E dire che non le piacevano neanche un po' tutti quei film stupidi di fantascienza perché ha sempre vissuto mettendo la razionalità al primo posto, coi piedi ben piantati per terra nonostante il segno sovrannaturale che ogni tanto faceva timidamente capolino sul palmo della sua mano come per dirle 'ehi, guarda che ci sono anche io'.

Chissà se ha tardato a far sentire la sua aura proprio perché in realtà lei l'ha sempre rifiutato.

Non voleva sentirsi diversa e strana.

Criticava gli altri perché non le credevano ma lei era la prima a non accettarlo, a fingere a volte che non ci fosse, a sperare che prima o poi sarebbe sparito.

Sospira e si stropiccia l'intero viso con una mano.

Chissà se potrà conoscere sua madre, se lei vorrà, se le vuole bene almeno un po' e l'ha pensata ogni tanto in quei lunghi 21 anni di silenzio.

Vorrebbe dirlo ai suoi genitori adottivi, farli partecipi di quella notizia eclatante, in fondo loro sono sempre stati molto aperti e hanno incoraggiato lei e sua sorella senza porre ostacoli quando hanno provato ad avere notizie sulle proprie origini.

Ma quello è troppo assurdo.

Non le hanno mai creduto sul marchio.

Ricorda da piccola quando minimizzavano la cosa, spiegando a chi chiedeva che i bambini inventano di tutto, persino i migliori amici immaginari e che con lei succedeva la stessa cosa. 

Crescendo le hanno poi intimato di smetterla, che non era decoroso continuare a dire sciocchezze, che non era normale.

No, a loro non può confessare niente anche se le fa male tenere quel segreto così importante.

Socchiude gli occhi per un attimo, poi li riapre e lentamente volta la testa alla sua destra.

Muove il braccio sul lenzuolo fresco che emette un lieve fruscio.

Si fissa il polso per l'ennesima volta, è tranquillo, spento.

Lo porta al petto e non può fare a meno di ripensare a Matt e a come i loro segni siano capaci di interagire.

Quel ragazzo sconosciuto è entrato a fare parte della sua vita una maniera improvvisa e insolita, saltando tutte le tappe standard di una conoscenza normale, perché lui è già lì sotto la sua pelle in un certo senso.

È una cosa a cui deve abituarsi, una sensazione intima, istintiva e sconvolgente.

Rotea gli occhi e guarda il cielo che si intravede dalla finestra, così calmo e maestoso.

Chissà che sta facendo lui in quel momento.

Deve ammetterlo però, sapere che c'è qualcun altro lì fuori con cui condividere quel segreto la fa sentire meno sola.

Qualcuno bussa alla porta.

"Avanti" dice pigramente, senza sollevarsi dal materasso.

"Buongiorno!" Cinguetta sua sorella, saltellando verso di lei coi capelli ondulati e sciolti che le ricoprono le spalle e il petto.

Ashley finalmente trova la forza di sollevarsi, si mette seduta, sgranchendosi le braccia intorpidite.

"Eleine...pensavo fossi uscita con Ryan" biascica con la voce un po' roca.

"Ci vediamo più tardi! Ma tu piuttosto...come stai? Insomma...come ci si sente a sapere che forse potrai conoscere tua madre?" Le chiede tutta esaltata, buttandosi a sedere accanto a lei.

Scoppia di felicità per sua sorella, lei non ha ancora avuto la fortuna di rintracciare i suoi genitori, nonostante siano umani al cento per cento.

"Non è ancora detto che accada, tralasci il piccolissimo particolare che si tratta di un altro mondo, con regole molto rigide e a cui ancora non so accedere. Matt deve insegnarmi un sacco di cose" spegne il suo entusiasmo, vuole andarci piano per non rimanere delusa.

"Vedrai che andrà tutto bene! Sono così contenta per te, Ashley! Adesso sai chi sei! È già un passo avanti!" esclama gettandosi tra le braccia della sorella.

Ashley sorride e la stringe.

Le ha raccontato tutto dell'incontro con Matt, del segno che condivide con lui, delle sue origini e di sua madre, dell'esistenza di mondi paralleli.

Eleine ha ragione, in fondo. Almeno adesso sta cominciando a vedere la luce dove prima c'erano solo buio e domande.

"Già, ma sono ancora all'inizio e ci sono diverse cose di cui ancora Matt non mi ha parlato"

"Avrete tempo! L'importante è che tu sia al sicuro e che non ti accada niente! Non farmi stare in pensiero, ok? E avvertimi di qualcunque cosa, dovrò coprirti con mamma e papà prima o poi durante le tue scorribande ultraterrene." la incoraggia, facendole sentire tutto il suo sostegno.

"Grazie Ely, meno male che ci sei" 

Il telefono di Ashley emette un suono, ci sono dei messaggi e quando legge da parte di chi  ha un tuffo al cuore e un po' di ansia allo stesso tempo.

È Matt, non ha perso tempo a farsi risentire ed Ashley sa che deve imparare al più presto come usare i suoi poteri se vuole difendersi anche se non ha ancora capito esattamente da chi.

Eleine si sporge e curiosa sullo schermo.

"Ehi ma è il tuo...non so come dire...compagno, simile, gemello di polso? - comincia a elencare, facendo esasperare Ashley - mmm simile mi piace di più! Che dice?" chiede eccitata, come se la questione la riguardi personalmente.

Eleine ha una passione per i misteri e si sente coinvolta direttamente da quello che sta capitando a sua sorella.

"Beh mi chiede di vederci per finire il discorso e insegnarmi a gestire i miei poteri" la informa senza tanto entusiasmo mentre comincia a sentire un peso allo stomaco.

Non ha smesso di colpo di avere paura solo perché sa qualcosa in più.

"Ci andrai, non è vero?" 

"Si ma...e se non fossi in grado?" si lascia andare alle insicurezze.

Eleine le prende le mani. "Oh, Ash, sei sempre stata bravissima a imparare qualunque cosa! Sarai il top anche in questo! Io ho piena fiducia in te e dovresti farlo anche tu" la rassicura con un meraviglioso sorriso ed Ashley si sente meglio.

Ci proverà e così si affretta a rispondere al messaggio.

"Sembri delusa comunque. Speravi fosse qualcuno altro? Tipo Spencer? Come va tra di voi?" chiede poi sua sorella, intuendo dall'espressione di Ashley cosa potesse turbarla.

"Non c'è nessun noi al momento. Sabato usciamo tutti insieme ma niente di più. Parliamo tanto ma non ho ancora capito se ci sia dell'interesse da parte sua" racconta Ashkey con gli occhi bassi.

Le piace Spencer e anche tanto ma nessun segnale attualmente le fa intuire se quel sentimento sia ricambiato.

"Dovreste vedervi da soli! Che aspetta a chiedertelo? L'ha fatto prima il tuo nuovo amico! Anzi, di sicuro ti ha già toccato di più! Ci sa fare con quelle carezze, non è vero?" la provoca spudoratamente Eleine, facendola sobbalzare sul letto.

Ashley si pente di averle raccontato tutto, ma proprio tutto.

"Che ti salta in mente! Con Matt è diverso! Dobbiamo vederci per ovvi motivi! E poi quelle erano stimolazioni...anzi no! - si corregge subito, rendendosi conto di aver aggravato la situazione con quella parola mentre Eleine trattiene le risate - erano solo movimenti fatti per capire se i nostri simboli reagissero...e lo fanno! Ti pare che mi metto a farmi accarezzare dal primo che conosco!" obietta offesa,  anche se può ricordare perfettamente i brividi che quei tocchi e la luce reciproca che si sono scambiati hanno scatenato nel più profondo della sua anima.

"Questa cosa tra voi è così... affascinante! Ti rendi conto? Tu e quel ragazzo siete collegati...uniti da qualcosa di magico e inspiegabile! Ci hai pensato? Sarete per sempre parte l'uno dell'altra, è il vostro destino, ce l'avete scritto sulla pelle!" Commenta Eleine analizzando perfettamente la situazione e lo sguardo di Ashley si fa assorto.

Non ci ha ancora riflettuto fino in fondo ma in effetti è vero.

Lei e Matt si sono conosciuti grazie a quei segni, come legati da un filo invisibile che prima o poi li avrebbe fatti incontrare, anche se sono così diversi e appartengono a mondi totalmente distanti.

"La fai suonare come una cosa quasi romantica, Ely. Ma ti assicuro che non è nulla di tutto ciò" risponde fredda, non riesce ancora a parlare con troppa leggerezza di tutta quella faccenda.

"Per fortuna sei single, sorellina. Un rapporto del genere sarebbe stato difficile da spiegare al tuo ragazzo, chiunque ne sarebbe geloso!" le fa notare ingenuamente Eleine ma Ashley si fa seria.

Non ha ancora calcolato le conseguenze che potrà avere nella sua vita di tutti i giorni e non sa se è pronta a farsela sconvolgere a tal punto.

Pensa a Spencer e a tutti i segreti che dovrebbe tenergli se decidessero di stare insieme.

I suoi ex ragazzi non le hanno mai creduto sull'esistenza del segno, ad esempio.

Sospira mentre risponde a Matt.

Non è il momento di portarsi così avanti, ci penserà pian piano, un passo alla volta.

Intanto si vedranno nel pomeriggio e forse aggiungerà altri tasselli a quell' intricato puzzle.


"Sei puntualissima!" 

Matt osserva Ashley ferma sul ciglio del marciapiede, non ha la divisa dell'universitá ma una felpa pesante, dei semplici jeans e delle sneakers.

L'ha avvertita di vestirsi comoda e lei lo ha ascoltato.

Sembra una ragazza normalissima e non una giovane e promettente studentessa proveniente da una famiglia benestante che niente c'entra con lui.

Si rende conto in quel momento che, se non fosse per quel marchio che li rende così uguali, in realtà probabilmente non si sarebbero mai rivolti la parola o forse nemmeno conosciuti.

Quelle come lei non frequentano quelli come lui. 

È così, è stato sempre così.

Davvero beffardo il destino.

Quella ragazza, l'unica persona al mondo come lui, al di fuori di quel segreto che portano sulla pelle è distante mille miglia dalla sua vita e dalla sua realtà.

"Ciao, Matt." Lo saluta lei, c'è un lieve imbarazzo che le colora le guance e che lo fa sorridere involontariamente.

Lui le si avvicina, si squadrano un attimo perché nonostante le emozioni che suscita il marchio, sono una ragazza e un ragazzo più o meno coetanei che non sanno quasi nulla l'uno dell'altra.

Alla luce del sole Ashley ha il viso che risplende, gli occhi di colore castano chiaro si illuminano di alcune sfumature dorate, lo stesso dorato degli occhi di sua madre, Matt lo ricorda.

"Sei così diversa vestita da ragazza normale" ammette a voce alta Matt, facendole sollevare un sopracciglio.

"In che senso?" fa lei corrucciando lo sguardo.

"Nel senso che sembri una ragazza che potrei conoscere" risponde Matt tranquillo mentre comincia ad incamminarsi con lei.

"Il fatto di indossare una divisa e frequentare quella scuola non mi rende così irraggiungibile. Non ho mai badato a queste stupide differenze e quando esco da lì sono soltanto io, senza etichette. Perché sarebbe stato impossibile per te conoscermi in un contesto normale?" Insiste, non riesce a cogliere del tutto il senso di quel discorso.

Lei non si è fatta mai sovrastare dai pregiudizi, non le importa di frequentare solo persone che provengono dalla sua stessa classe sociale.

"Quindi vuoi dirmi che se non fosse stato per questo - continua Matt, indicandosi il polso - saresti mai uscita con me? Avremmo avuto occasioni per incontrarci?" Le chiede, mettendola in difficoltà.

Ashley non si fa influenzare dal suo status sociale ma deve ammettere che frequentare certi ambienti e amicizie le preclude di conoscerne altri, la rende più chiusa e pare realizzarlo solo adesso.

Impallidisce e resta immobile, Matt ride.

"Lo immaginavo. Comunque, ti va di fare un giro al parco? Cerchiamo un posto tranquillo per mostrarti alcune cosette. Non pensare male, intendo roba magica" le spiega con il suo solito sorriso provocante sulle labbra, intuendo che Ashley sia giustamente ancora un po' diffidente per portarla già in un posto isolato ma più adatto per allenarsi.

Scelgono una zona poco frequentata, dove al momento non sembrano esserci troppe persone.

Matt si siede sull'erba, Ashley si accomoda di fronte a lui, incrocia le gambe e aspetta.

Lui si accende una sigaretta in silenzio, alcuni ciuffi di capelli biondi gli coprono la fronte, la sua espressione è lievemente concentrata, Ashley lo osserva, poi lui solleva il viso e fa incrociare i suoi occhi azzurri con quelli di Ashley.

Lei stavolta sorregge lo sguardo.

"Chi mi dice che non sia una trappola?" Chiede di colpo, spiazzandolo per un attimo.

"Prego? Puoi ripetere?"

"Voglio dire...chi mi assicura che tu non sia il nemico e non stia facendo in modo da plagiarmi raccontandomi delle frottole per i tuoi scopi?" Chiede sospettosa all'improvviso.

Matt la fissa incuriosito,  Ashley non sembra 

più quella ragazza insicura del loro primo incontro.  

Ha dato per scontato che si sarebbe fidata di lui ma è una ragazza sveglia e soprattutto intelligente e ha un lato del carattere deciso che tiene nascosto ma che ogni tanto viene a galla come in quel momento.

"Ashley devi fidarti di me" prova a convincerla Matt ma lei gli si avvicina e lo scruta seria. 

"E perché dovrei? Non ci vuole niente a inventare una storiella ben architettata" soffia a due passi dal suo viso.

In quei giorni è stata troppo presa dalla novità e dalle emozioni ma la sua parte razionale non l'ha abbandonata e lei è abituata a riflettere sempre prima di ogni cosa.

Matt sorride, piacevolmente stupito da quell'inaspettata presa di posizione.

"È vero. Avrei potuto inventare qualsiasi cosa. Ma allora perché salvarti la vita rischiando la miai per non farti eliminare da quel mostro?" ribatte ma Ashley non si fa intimorire.

"Magari ti servo viva e vegeta" obietta, sfidando il suo sguardo così bello e che potrebbe abbindolare chiunque.

Non l'avrebbe mai detto ma quella ragazzina all'apparenza dolce e ingenua gli sta dando del filo da torcere e la cosa gli piace.

"Bella risposta. Sai che ti dico, Ashley? Non posso convincerti a fidarti di me ma non credo tu abbia una scelta diversa al momento. Quel segno lo abbiamo entrambi e su quello non posso mentirti, l'hai visto con i tuoi occhi. Se non ascolti la mia versione dei fatti non potrai neanche farti un'idea in proposito. Quindi ripeto, prova a fidarti di me o non scoprirai mai la verità. Sei sei così intelligente come sembri saprai discernere il vero dal falso. Sta a te adesso" controbatte Matt ed Ashley esita un attimo per pensarci.

"Questo è un buon argomento. Forse potrei darti una chance, sai?" lo provoca, allontanandosi da lui. Si sposta i capelli su un lato del collo mentre lo scruta tenendo per sé i suoi pensieri e Matt non riesce a staccarle gli occhi di dosso.

"E poi c'è un'altra cosa. Se non vuoi fidarti di me, almeno fidati di lui - riprende, indicando la sua mano destra - questo non può mentirti. È nato con te, indica la tua natura, ciò che sei e non potrà mai andare contro di te.  Interagisce col mio a quanto pare e quando c'è un pericolo brucia da morire e te ne sei accorta anche tu quindi...che cosa provi quando ti tocco?" sussurra mentre le si fa vicino, togliendole il respiro.

Ashley trema quando Matt le sfiora la mano come il giorno prima, un tocco al quale si sta abituando e che le suscita delle emozioni inspiegabili.

Deglutisce piano quando vede il viso di Matt così vicino a lei mentre la accarezza, sente un formicolio sulla pelle e quando guarda in basso scopre che i simboli di entrambi luccicano e quello che prova è tutto tranne che doloroso.

"Allora? - Chiede lui mentre il cuore di Ashley ha accelerato i battiti e lei si sente in fiamme - cosa ti suggerisce? Sono un amico o no?" 

Non può spiegargli a parole quel turbinio di emozioni ma di certo non sono negative.

"Forse potrei fidarmi" ammette piano, quasi in un soffio, evitando di confessargli quanto si sia sentita attratta da lui e bene.

Di certo il marchio la spinge verso di lui, questo è innegabile.

Matt si stacca da lei e l'abbandona.

"Ashley, per quanto possano valere le mie parole, non ti farei mai del male. Sei la mia compagna adesso, non lo dimenticare" le dice dolcemente, non ha più quel tono sfacciato che lei ha provocato con i suoi dubbi.

Lei annuisce soltanto, poi si fissa le scarpe incerta su cosa dire per prima.

"Cosa dicevi dei nostri marchi poco fa?" chiede infine, stringendosi le ginocchia al petto.

"Che rappresentano la nostra natura più intima. Questi segni indicano la nostra condizione di incroci e per questo sono intimamente legati alla nostra essenza più profonda e nascosta." le spiega, continuando a fumare la sigaretta che aveva interrotto durante il loro battibecco.

"E questo come influenza il loro attivarsi? Possiamo resistere al loro potere o controllarli?" domanda curiosa.

"Da quella che è la ma esperienza posso risponderti che è così solo in parte. I marchi sono emotivi, proprio perché rappresentano all'esterno qualcosa di innato in noi sono collegati strettamente alla sfera delle emozioni che è la parte più profonda e personale della nostra anima. Il mio e il tuo reagiscono perché probabilmente si riconoscono e fungono da ponte per convogliare le rispettive sensazioni. È per questo che quando si toccano o quando sono vicini proviamo quelle emozioni forti, sono come una cassa di risonanza, le amplificano, e le emozioni possiamo controllarle solo se siano molto bravi a fingere." Le risponde con calma, Ashley pende dalle sue labbra e cerca di farsi una sua idea.

"Quindi non possiamo nasconderci? Siamo costretti a rivelare le nostre emozioni?" chiede lei, preoccupata delle implicazioni che significherebbe non poter più tenere per sé certe sensazioni.

"Resistere è molto difficile, te ne sei accorta anche tu."

"Però sai...mi chiedevo come mai il mio segno si sia attivato così tardi, come mai prima né tu né chi ci dà la caccia mi abbia percepito. E la spiegazione che sono riuscita a darmi è che negli anni non ho avuto un bel rapporto con lui e ho sempre cercato di reprimerlo. Magari in parte ci sono riuscita mentre tu che hai sempre saputo la verità non hai mai tentato di nasconderlo. È possibile secondo te?" domanda cercando delle risposte a tutti gli interrogativi che ha sempre avuto.

"Si, secondo me è proprio quello il motivo. Ma come vedi dopo vari anni neanche tu sei riuscita ad opporti a lui. O forse senza accorgertene hai finito per accettarlo, chissà" 

Ashley guarda Matt dubbiosa, neanche lei sa cosa sia successo davvero dentro se stessa ma le opzioni elencate da Matt sono molto veritiere entrambe.

"E per quanto riguarda i poteri, quelli invece possiamo controllarli?" chiede cercando di fare quadrare tutto.

"Esatto. Quello è solo questione di allenamento, devi imparare a convogliare la tua energia in quel punto. All'inizio può risultare stancante e bisogna avere molta concentrazione, ma col tempo diventa un gesto quasi automatico e naturale. Finirai per farlo senza neanche pensarci troppo." le spiega con naturalezza, Ashley è davvero scaltra ed è sicuro che non le ci vorrà molto per diventare brava.

"Posso provarci?" Chiede timidamente in uno slancio di coraggio e Matt annuisce.

Si alza e le porge le mani per aiutarla a sollevarsi.

"Ti faccio vedere. Concentrati su una cosa...per esempio quel sasso là - dice, indicandole una pietra poco distante - adesso guardala e prova a fare fluire la tua energia sul palmo della mano, lì dove si accende di solito il tuo segno" 

Ashley annuisce un po' nervosa poi guarda il sasso e cerca di fare come dice Matt anche se tecnicamente non ha idea di come funzioni.

"Ti verrà naturale pian piano, fidati" mormora lui ed Ashley lo sente alle sue spalle, la cinge da dietrb, il suo viso sfiora il collo di lei, la mano morbidamente gli stringe un fianco e quel dannato segno comincia a brillare.

Matt sorride.

"Wow ti faccio proprio effetto!" esclama, non riuscendo a contenere la sua impertinenza.

Ashley arrossisce violentemente.

"Vuoi che ti pianti una gomitata nello stomaco? Sai da questa posizione mi viene facile" lo minaccia, ormai sembra aver trovato una confidenza che non avrebbe mai immaginato.

Forse è merito dei poteri, o forse è che con lui riesce ad essere se stessa sul serio.

"Meglio di no. Torniamo a noi. Dammi la mano, ti aiuterò io per le prime volte - la rassicura mentre con la destra prende la sua e direziona il palmo verso la roccia - respira e fissalo, immagina il tuo braccio come un fiume in piena, che scorre sempre di più, sempre più forte, finché arriva al mare e finalmente si riversa con tutta la sua potenza"

Ashley cerca di seguire alla lettera le indicazioni e provare ad ascoltare le sue sensazioni.

Lentamente riesce a sentire quel flusso magico e finalmente un fascio di luce scaturisce dal palmo e disintegra la roccia.

Il contraccolpo la spinge indietro sul petto di Matt che, avendolo previsto, si era posizionato dietro di lei per proteggerla da una caduta.

Finisce addosso a lui, il biondo la sorregge per poi aiutarla a rimettersi in piedi.

È sconvolgente, come la prima volta che l'ha fatto contro quel mostro.

"Bravissima. Ci sei riuscita subito! Lo avevo intuito che sei una tosta, anche se lo nascondi" commenta lui, Ashley osserva ancora incredula la sua mano e la pietra ormai in frantumi.

L'hai fatto lei, davvero.

"Oh cazzo! È incredibile!" esclama senza vergogna, fissandosi la mano sconcertata.

"Allora le dici anche tu le parolacce!" ridacchia Matt ma lei gli si piazza davanti senza paura.

Sembra più determinata e sicura dopo quello che ha fatto.

"Per chi mi hai preso? Non sono mica una santarellina solo perché frequento un'università prestigiosa. Forse dovresti scrollarti di dosso tu un po' di pregiudizi" lo provoca e Matt ne rimane compiaciuto.

Quell'avventura si rivela ancora più interessante.

"Oh, l'ho capito bene che non sei una santarellina! O non saresti la mia compagna" ribatte, entrambi ridono, come due normali amici senza differenze.

"Scusa per prima, non volevo dubitare di te ma non potevo nemmeno credere a tutto senza fare una piega. Ho un cervello funzionante e critico, non credi?" si giustifica ma Matt non ha bisogno di scuse, l'ha già perdonata.

"Non c'è bisogno che ti scusi, anzi...mi piaci così - dichiara con aria irriverente e maliziosa - come compagna di avventura, intendo" precisa, suonando però terribilmente ambiguo.

Quella è una sua caratteristica ed Ashley comincia a farci l'abitudine.

"Certamente" sottolinea sicura, senza farsi soggezionare da quegli occhi ammalianti.

"Per oggi direi che è abbastanza. Meglio un poco alla volta" 

"Già, sono d'accordo con te" fa Ashley, effettivamente si sente un po' provata e comincia ad avere anche fame.

"Ti va di cenare insieme?" propone lui di getto, leggendole nel pensiero - . Così parliamo un altro po'"

Ashley rimane spiazzata dall'invito ma la prospettiva di stare ancora con lui non le dispiace.

Ha tanto altro da chiedergli.

"Ok, fammi solo avvisare i miei"

"Si preoccupano tanto?" Chiede lui, scapestrato com'è non è mai stato un figlio modello da quel punto di vista.

"Abbastanza… e poi sono molto rigidi. Ho sempre avuto tante regole da rispettare. E adesso mi trovo a dover nascondere loro questo enorme segreto"

"Ti ci abituerai" afferma con un velo di tristezza negli occhi che è raro vedergli.

Ashley aggrotta le sopracciglia.

"Ma tu non hai mai dovuto mentire con tuo padre. Lui è coinvolto in questa situazione" obietta ma Matt si volta e i suoi occhi mesti sono un lungo nello stomaco.

"A lui no, ma ho dovuto farlo con altre persone altrettanto care" confessa ed Ashley riesce a sentire in lui lo stesso dolore che ha provato per tanti anni.

"Ti capisco"

"Lo so" 

Rimangono un attimo in silenzio, poi Ashley parla.

"Lo sa qualcun altro? Del tuo segreto" chiede sperando di non essere indiscreta.

"Oltre mio padre e ovviamente te adesso, lo sa solo Vivian, sua moglie che per me ormai è come una seconda madre, e Chloe, la biondina che ieri ha fatto una scenata al bar". risponde Matt.

Ashley la ricorda bene, non può dimenticare lo sguardo carico di odio che le ha riservato.

"Chloe è la tua ragazza, vero?" Domanda.

Matt scoppia a ridere.

"Che? Chloe? Vuoi scherzare? No, lei è solo la mia migliore amica" risponde come se l'ipotesi fosse assurda.

Strano, ad Ashley era sembrata piuttosto gelosa.

"E invece tu? L'hai detto a qualcuno?" 

Ashley sorride amara.

"Ho sempre provato a dirlo a chiunque, ai miei genitori, agli amici, ai miei ex...non mi hai mai creduto nessuno ad eccezione di mia sorella...lei è l'unica che lo sa e che mi sostiene" gli rivela non nascondendo un velo di sofferenza.

Lui d'istinto le prende la mano.

"Mi dispiace Ashley. Adesso ci sono anche io, per quel che vale" 

"Vale tantissimo, grazie" si affretta a rispondergli, sorridendo felice.

"Ti va se mangiamo qualcosa nel retrobottega del mio bar? Panini e bevande gratis e c'è un cortile arieggiato e tranquillo dove nessuno ci romperà le scatole" le propone ed Ashley accetta. 

Un posto dove non daranno nell'occhio è l'ideale.

E poi ha paura che Spencer possa vederla con un altro anche se lo nega.

Poco dopo si ritrova seduta sui gradini del cortile con in mano un panino enorme che non sa nemmeno se riuscirà a finire.

"E così tuo padre si è sposato dopo...insomma dopo che sei nato tu" 

Matt sorseggia la sua birra e annuisce.

"Dopo diversi anni, io ne avevo già 15. Mio padre ha sofferto molto per quell'amore impossibile. Erano davvero innamorati e ci è voluto un po' perché si decidesse ad amare di nuovo." le rivela, poggiando la schiena al muro.

"Cavoli, che storia triste"  commenta, poi le viene in mente la sua di madre ma non ha il coraggio di chiedere.

"Già...ma adesso l'ha superata ed è felice. Poi è nato anche mio fratello, adesso ha cinque anni. Quando si sono rivisti con mia madre lei si era già rifatta una vita e ora sono in buoni rapporti" le racconta.

Ashley diventa un po' pensierosa e Matt indovina i suoi pensieri.

"Ehi, quando sarai pronta ti parlerò anche di lei" dice soltanto il biondo e lei annuisce, incapace di proferire parola al pensiero di sua madre.

"È il tuo telefono?" Chiede Matt dopo aver sentito un suono.

"Credo di sì" fa Ashley, poi lo tira fuori dal tracolla e un sorriso impacciato si fa strada lungo le sue labbra insieme a un leggero rossore.

Matt la osserva in silenzio, quei cambiamenti nel suo viso sono eloquenti.

"È il tuo ragazzo?" 

"Che? Magar...ehm cioè volevo dire no, certo che no! Spencer è solo un amico" precisa, ma ha la credibilità di un sasso.

"Spencer? Sembra il nome di un giovane rampollo straricco!" commenta subito Matt in maniera più che irriverente, addentando il suo panino.

Ashley ride, i modi schietti di Matt le impediscono di mandarlo a quel paese ma gli dà comunque una pacca poco amichevole sulla spalla.

"Matt! Smettila con questi commenti antipatici!" Sbotta fingendo di essere arrabbiata.

"Quindi ci ho azzeccato?" Insiste spudorato.

"Già, ma non mi piace per quello, se lo stai pensando!" Va sulla difensiva, smascherandosi.

"Allora è vero che ti piace!" infierisce lui, mentre Ashley si copre il viso con una mano.

"E lui è innamorato di te?" domanda Matt nonostante Ashley abbia cercato di mentire sul suo interesse amoroso.

"Non lo so, non credo. Non siamo arrivati a quel punto" risponde insicura, facendo trapelare i suoi sentimenti.

"Capisco...beh, non capita tutti i giorni di incontrare una ragazza capace di fare il culo a degli esseri mostruosi! Farebbe meglio a non lasciarti scappare" dichiara Matt, strappandole un sorriso.

"Ancora l'unica cosa che sono stata capace di fare è collaborare con te e distruggere una pietra" lo contraddice subito.

"Da qualcosa dovevi pur iniziare. Diventerai cazzutissima" la incoraggia.

"Vorrei avere la tua sicurezza in proposito" obietta ma Matt sembra non avere dubbi.

"Visto che ci siamo, ti ho risparmiato la parte peggiore della storia perché al momento grazie al mio incantesimo siamo protetti per qualche giorno, ma dovremo affrontare quell'argomento a breve." La avverte facendosi serio, non vuole rovinare quell'atmosfera più rilassata, in cui stanno parlando come due ragazzi normali.

Lei annuisce con una punta di ansia.

"Certo"

Matt le carezza una spalla, poi una presenza dietro di loro li interrompe in maniera brusca.

Chloe irrompe con l'aria di voler mettere fine alla loro conversazione.

"E così oggi hai preso un giorno libero?" sbotta con poca grazia mentre non degna Ashley di un'occhiata, la ignora come se non esistesse.

"Avevo da fare, papà lo sapeva." risponde Matt sereno come una Pasqua.

"Sì, vedo" replica fredda, spostando rapidamente gli occhi verso la rossa seduta accanto a lui.

"Ah comunque lei è Ashley" la presenta anche se nessuna delle due sembrava avere piacere di fare la conoscenza dell'altra.

"Piacere" mormora Ashley.

"Si, ciao - fa lei con aria di sufficienza - adesso torno di là, a differenza tua ho molto da fare" sibila acida per poi sparire.

"Scusala ma Chloe è fatta così" minimizza il biondo, finendo la sua birra.

Ashley lo guarda perplessa.

"Così come? Gelosa vuoi dire?" Aggiunge, a lei la situazione sembra molto chiara.

"Chloe gelosa? Impossibile, siano amici da sempre!" ribatte lui, mentre Ashley sempre più stupita, si chiede se sia davvero così cieco da non essersene mai accorto.

"Ah, uomini!" mormora tra sé e sé, bevendo l'ultimo sorso di acqua.

"Hai detto qualcosa?" Fa lui, sollevando un sopracciglio.

"No, niente" mente lei, inutile insistere.

Gli lancia un sorriso, poi torna al suo panino. 

Lui contraccambia.

E almeno per il resto della serata rimangono due ragazzi normali, senza segni o poteri, a parlare di argomenti ordinari.

Almeno per quella sera si può fare finta non esista nient'altro.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 - TROPPO UGUALI, TROPPO DISTANTI ***


Ciao care lettrici.

È incredibile quanto non avrei scommesso su questa storia eppure continuo ad avere una forte ispirazione che mi fa scrivere velocemente nuovi capitoli. 

Spero che la trama, soprattutto quella "magica" che in questo capitolo mi ha dato tanto filo da torcere, sia un minimo credibile.

Per il resto ringrazio chi sta leggendo e chi passerà per fare un salto.

Alla prossima!


CAPITOLO 3 - TROPPO UGUALI, TROPPO DISTANTI


"Non è possibile! Ti giuro che ci riesco!" piagnucola Ashley mentre si guarda delusa la mano destra.

Apre e chiude il pugno ma non sente nulla, l'energia che fluisce dentro di lei e che sta imparando a controllare e potenziare sembra essere sparita.

Si sta allenando con Matt da circa una settimana e diventa poco a poco sempre più brava a direzionare il flusso con precisione e regolare la potenza di quel fascio di luce misterioso.

Si sentiva più sicura e finalmente aveva deciso di condividere quell'esperienza con sua sorella.

Eppure è mezz'ora che ci prova e niente.

Eleine le si avvicina e le cinge le spalle amorevolmente.

"Certo che ti credo, Ash! Non è che il tuo potere funziona solo insieme a quello di Matt, solo in sua presenza?" Le dice con voce dolce,  provando a trovare una spiegazione al fallimento della sorella ma Ashley scuote la testa.

"Ma no, lui combatte da anni contro quei mostri e ci è sempre riuscito da solo! Non dovrebbe essere diverso per me!" ribatte mesta con lo sguardo fisso al suo braccio, come volesse cavarci fuori una qualche motivazione plausibile.

È l'una del pomeriggio di una tranquilla e assolata giornata di quella primavera appena nata e il loro enorme giardino, circondato da alte e fitte siepi perfettamente curate e che nascondono la vista ai passanti, sembrava il posto ideale per mostrare alla sorella i suoi progressi e farla partecipe di quel prodigio in maniera discreta.

Ha pensato che se riesce a usare i suoi poteri sulla terra allora anche gli altri possono vederla in azione e forse finalmente la crederanno.

Strano che Matt invece non l'abbia mai fatto.

Perché non ha usato i suoi poteri davanti alle persone che amava per dimostrare che era tutto reale e invece si è rassegnato a soffrire in silenzio?

Ashley si siede sull'erba fresca e umida del prato e guarda sconsolata verso la loro piscina, coperta per i mesi invernali in attesa della bella stagione.

Sbuffa e corruccia lo sguardo.

Che sia così schiappa da aver dimenticato di colpo come si fa?

Eppure Matt le aveva spiegato che era come una di quelle cose che una volta fatta non puoi scordare, naturali e istintive.

Come nuotare o andare in bicicletta...o come fare l'amore, parole sue.

Eleine si siede di fronte a lei, incrocia le gambe e le sorride da dietro gli occhiali.

"Coraggio! Non ti abbattere! Vedrai che ci sarà una ragione plausibile!" 

Ashley sospira e guarda il viso confortante della sorella, Eleine è un concentrato di positività e non può che contagiarla.

"Sì, sarà così. Dopo pranzo mi vedo con Matt e gli chiederò spiegazioni" conclude sorridendo, poi si alza in piedi e toglie un po' di terriccio dai suoi leggings scuri.

"Vi incontrate di nuovo? Cavoli, vi vedete quasi più tu e lui che io e Ryan!"  La punzecchia Eleine, cingendole i fianchi in un abbraccio mentre si avviano in casa, ma Ashley non si scompone.

"Ovvio che ci vediamo quasi tutti i giorni! Non possiamo fare altrimenti! Hai presente che ho un intero mondo parallelo da scoprire? Devo imparare un sacco di cose e ci sono sempre così tante domande che mi affollano la testa!" esclama afflitta, senza dare importanza al tono allusivo della sorella.

"E cenate spesso insieme anche per questo?" la spiazza, facendola esitare per un attimo.

Deve ammettere che, oltre alle lezioni che Matt le fornisce per conoscere quel nuovo mondo, dopo è piacevole rimanere insieme a parlare del più e del meno, magari dividendo una pizza o un panino, come due ragazzi normali.

"Beh, Matt è simpatico e io...sto bene con lui. Credo sia per via del segno" ammette la rossa, carezzandosi la pelle del polso nel tentativo di trovare una spiegazione razionale al perché trovi tanto piacevole trascorrere del tempo con lui.

In quei giorni hanno parlato, scherzato, lui le ha persino dato qualche dritta su Spencer e ha scoperto di avere molto in comune con quel ragazzo così distante dalla sua realtà.

Con lui si sente sé stessa, non ha freni, non deve nascondersi dietro l'immagine di ragazza perfetta che è costretta a indossare in molte occasioni.

Matt non la giudica e i suoi modi così schietti, senza i formalismi a cui è abituata, la fanno trovare a suo agio, inaspettatamente.

"Non ci posso credere! La mia sorellina obbediente e giudiziosa che passa le sue giornate con un misterioso ragazzo di periferia! Sono quasi gelosa di lui! Non è che diventa il tuo nuovo migliore amico?" si lamenta Eleine, fingendo un tono infantile mentre Ashley ridacchia.

"Impossibile! Nessuno sarebbe capace di toglierti quel posto! Sei troppo ingombrante!" La prende in giro la rossa, scompigliandole i lunghi capelli.

"Magari diventa mio cognato, invece! Prima o poi devi farmelo conoscere!" la provoca, facendola arrestare di colpo.

"Ehi! Che diavolo dici? Matt è solo un amico!" obietta, tutta rossa in viso quando ripensa alle sensazioni strane che prova ogni volta che si toccano, mentre Eleine scoppia a ridere e si ferma poco prima di aprire la porta di casa.

"Scherzo, sorellina, rilassati! A mamma e papà verrebbe un infarto, ti immagini? E poi so che il tuo cuore è di Spencer!" dice, portandosi una mano sul petto per enfatizzare e sbattendo le ciglia in maniera teatrale.

"Ecco, così ci siamo!"

"Però, ascolta...la mamma si sta insospettendo. Ieri faceva dei discorsi strani sulle tue assenze frequenti da casa. Insomma, non è da te stare via così tanto perciò...sii attenta, ok?" la informa, facendosi più seria in volto mentre con le mani le carezza qualche ciocca di capelli.

Ashley sussulta.

È stata così presa da quella girandola di novità ed emozioni che non si è resa conto del tanto tempo che sta trascorrendo fuori casa.

Troppo per le sue abitudini.

Era normale che prima o poi se ne accorgessero e lei non sa come spiegarlo.

Non può dire la verità, non le crederebbero.

Dovrà trovare delle scuse o magari limitare gli appuntamenti con Matt anche se sa che ha troppo da recuperare in poco tempo e deve prepararsi al meglio in vista di possibili futuri attacchi del nemico.

Quando rientrano la tavola è apparecchiata impeccabilmente come al solito.

Le due sorelle si accomodano ai loro posti in quella tavola così grande da tenerli distanti gli uni dagli altri, i genitori le stavano già aspettando mentre conversavano tranquilli di lavoro.

Molto presto l'unico rumore che si sente è il tintinnio delle posate e il telegiornale alla TV.

Non sono mai stati dei gran chiacchieroni durante i pasti, suo padre è un tipo poco loquace e sua madre di solito guarda la TV o chiede come sia andata la giornata, niente di più.

"Esco dopo pranzo" esordisce Ashley all'improvviso, rompendo il silenzio, Eleine le lancia uno sguardo furtivo.

Deve dirlo, la vedrebbero comunque uscire, è sabato e sono entrambi a casa.

"Dove vai?" chiede freddo suo padre, lanciandole uno sguardo sospetto che la fa rabbrividire.

"Da una compagna, dobbiamo studiare" risponde subito, riprendendo a mangiare le sue verdure come niente fosse.

I suoi genitori si scambiano un velocissimo sguardo d'intesa.

"Per quell'esame che è stato rimandato?" precisa sua madre, scrutandola da dietro le lenti sottili dei suoi occhiali.

"Già, proprio quello" 

"Peccato che abbia incontrato la mia amica Matilde ieri e indovina un po'...sua figlia Claire che frequenta il tuo stesso corso ha dato quell'esame proprio il giorno in cui l'hanno annullato...dunque il professore l'ha rimandato solo per te?" la sorprende sua madre, facendola raggelare.

Ashley boccheggia, è immobile e non sa cosa dire, quello proprio non se l'aspettava.

Eleine si volta preoccupata verso di lei, poi punta gli occhi pieni di rabbia su sua madre.

"Ashley ci stai mentendo?" Chiede a bruciapelo  suo padre, i suoi occhi verdi e severi la mettono sotto pressione in un baleno.

Tutto precipita in un secondo.

"No è che...beh, non mi sentivo molto sicura quel giorno e...mi ha presa il panico e sono andata via. Ma lo recupererò presto, promesso! Mi spiace di avervi mentito, mi sentivo in colpa e non volevo farvi preoccupare" si scusa, sono tutte frottole, era preparatissima per quell'esame come per ogni altro già brillantemente superato ma che altro può dire?

"E dunque dove vai adesso?" incalza sua madre mentre Ashley vorrebbe solo sprofondare e sparire da quella sala da pranzo dove l'atmosfera è diventata gelida.

"Vado a studiare, mamma…è la verità" insiste anche se ormai ha perso di credibilità.

"Con chi e dove?" 

"Cos'è un interrogatorio?"

La voce decisa e sfrontata di Eleine la salva dall' ennesima domanda alla quale avrebbe dovuto rispondere con una bugia.

"Eleine! Stiamo parlando con tua sorella! E vi ricordo che vivete sotto questo tetto e siete tenute a rispettare delle regole!" la riprende sua madre, facendola infuriare ancora di più.

"Mamma abbiamo quasi 22 anni! Non siamo più delle bambine, che vi piaccia o no. Siamo adulte e capaci di gestire la nostra vita senza dovervi rendicontare ogni minimo dettaglio!" La difende con energia. 

Eleine è sempre stata un po' la ribelle di casa ed è abituata a scontrarsi con i suoi genitori in quel modo, a differenza di Ashley.

"Infatti nel tuo caso i risultati sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto quelli scolastici. Mi chiedo dove andrai a finire se continui così. La nostra famiglia ha sempre tenuto un profilo molto alto e dovreste essere fiere di mantenerlo" la contrasta suo padre, non alza la voce ma si capisce che è molto infastidito dall'atteggiamento insubordinato di sua figlia.

"Fanculo" mormora Eleine, facendo inorridire sua madre.

"Signorina! Cosa hai detto? Non ti permettere!" strilla sdegnata, battendo le mani sul tavolo mentre Eleine guarda da un'altra parte con indifferenza e aria di sfida.

"Mamma ti prego! Lascia stare Eleine! La colpa è mia, è vero ho mentito sull'esame ma vi assicuro che ho tutto sotto controllo e mi rifarò al più presto!" si intromette Ashley, provando a spegnere gli animi ed effettivamente gli sguardi dei suoi genitori si placano.

"Bene" dice soltanto suo padre, prima di ricominciare a mangiare come niente fosse.

In tavola l'aria che si respira è così densa di risentimenti che sembra di poterli toccare con mano.

Ashley ricomincia a respirare solo quando si alza e ritorna in camera sua.

Si prepara, non ha intenzione di disdire l'appuntamento con Matt solo per via di quella discussione. Prima di andare abbraccia Eleine ringraziandola per essersi sacrificata per difenderla e fa per uscire di casa.

"Ashley.." la voce ferma di sua madre la coglie proprio quando ha la mano sulla maniglia della porta d' ingresso.

Si gira lentamente e la vede in piedi dietro di lei.

"Senti, tesoro, non volevamo essere così crudeli ma ci preoccupa il tuo comportamento degli ultimi giorni. Sei sempre via da casa, ceni fuori e poi vengo a scoprire che hai saltato un esame volontariamente. Non è da te, io e papà siamo un po' angosciati, abbiamo paura che tu possa prendere delle strade sbagliate" le spiega, lo sguardo di sua madre è dispiaciuto e lei si ammorbidisce ed abbassa gli occhi.

Sta mentendo e, nonostante sappia che non può agire diversamente, si sente comunque una figlia orribile, che non merita la fortuna che ha avuto a non finire per strada o in qualche orfanotrofio.

"Mamma sono solo un po' stressata" prova a sminuire ma la donna le si avvicina e sorride un po' incerta.

"Ti vedi con un ragazzo?" domanda di getto, facendola impallidire.

"Cosa? No...no!" 

"Perché se fosse così io e tuo padre non siamo contrari...l' importante è che non ti distragga dagli studi e che sia un bravo ragazzo e di buona famiglia. Sai che qui ci tieniamo a queste cose" specifica, facendole avvertire un buco al centro del cuore.

"Ma, certo" balbetta senza espressione nella voce, come vuota.

Chissà cosa penserebbero della sua frequentazione con quel semplice e umile ragazzo che niente ha a che fare con loro.

Una tristezza infinita le riempie di colpo l'anima, come se si stesse accorgendo solo in quel momento di non essere mai stata libera.

Ha sempre pensato che quel segno sul braccio fosse la sua condanna, la sua prigione, eppure inaspettatamente le sta dando la possibilità di aprire gli occhi, di fuggire dalla sua realtà stretta e chiusa.

Forse è per quello che le giornate trascorse con Matt le sembrano così belle e spensierate.

"Bene, cara. Ci vediamo per cena?" cinguetta sua mamma, come niente fosse, carezzandole una guancia.

"Credo di sì" risponde Ashley inespressiva, abbozzando un sorriso finto, poi si fionda fuori e si riempie i polmoni di aria.

Si sentiva in prigione dentro quella casa enorme.

Dopo quello che è successo l'idea di vedere Matt le fa provare una gioia intensa, nei loro appuntamenti può essere veramente libera e lontana da quel contesto che comincia a sentire opprimente.

Quando apre la porta del bar e lo vede intento a sistemare delle stoviglie, con quello sguardo concentrato ma calmo, le sue labbra si piegano in un sorriso.

Lui solleva gli occhi e la intercetta, interrompe subito ciò che sta facendo e le viene incontro.

"Ciao, Ashley! A cosa devo questo sorriso?" la accoglie, mentre una strana felicità si fa strada in lei.

La voce di Matt, il suo solito tono scherzoso e quegli occhi fin troppo belli la fanno sentire di colpo serena.

Lui, così distante da lei eppure così maledettamente familiare.

"Chi ti dice che sia per te?" prova a opporsi lei, ma le sue mani tremano come chi è stata colta con le mani nel sacco.

"Beh, a meno che non fosse rivolto a una di quelle ragazze - le dice, indicando le uniche occupanti il bar in quel momento - e non ci sarebbe niente di male in tal caso, però mi pare di aver capito che i tuoi gusti siano riservati al genere maschile, di cui io sono un degno rappresentante, mi pare" scherza, costringendola a soffocare le risate con le mani premute sulle labbra.

Quando si riprende gli dà una leggera spinta sul petto.

"Sei sempre il solito! Però è vero...sono contenta di vederti, oggi. Non ti vantare troppo adesso!" ammette con naturalezza, come se fosse impossibile negare.

Matt rimane spiazzato da quella sincerità così pura e a tratti ingenua a cui lo sta abituando Ashley.

La guarda e intravede una sfumatura triste nei suoi occhi.

"Qualcosa non va?" chiede mentre si ritirano nel retrobottega, che ormai sembra essere diventato il loro rifugio e la loro palestra per poteri magici.

"No, è tutto ok! Cominciamo allora?" taglia corto lei, facendo la evasiva.

"Certo" non insiste Matt anche se quella risposta non lo convince del tutto.


"Sono esausta, mi scoppia la testa a furia di concentrarmi!" sospira Ashley, massaggiandosi le tempie con le dita.

Si allenano da più di un'ora ed è stancante per lei mantenere alta l'attenzione a lungo e sforzarsi di controllare quell'energia che non pensava di poter avere.

"Sì, per oggi è abbastanza. Stai diventando sempre più precisa e questo è molto importante. Adesso dobbiamo migliorare la velocità. Sai, i nostri cari amici quando attaccano non stanno certo lì ad aspettare che facciamo con calma. Ci vogliono sangue freddo e riflessi pronti" commenta Matt mentre si sgranchisce le spalle e le porge dell'acqua per rinfrescarsi.

Ashley la sorseggia lentamente poi si ricorda di quel dubbio.

"A proposito...oggi ho provato a usare i miei poteri davanti a mia sorella e non funzionavano. Pensavo di essermi scordata come fare ma oggi con te è andata bene. Tu sai quale può essere il motivo?" gli chiede e Matt non si meraviglia per niente.

"Ma non te l'avevo detto? I nostri poteri non funzionano davanti agli esseri umani. È come una sorta di protezione  escogitata ai tempi per fare in modo che gli umani non potessero più vederli o venirne a conoscenza. Il nostro mondo e il loro sono totalmente separati ormai, noi siamo stati frutto di un cortocircuito che non si è più ripetuto." le spiega, sciogliendo quel mistero.

"Siamo un errore del sistema in pratica" commenta un po' desolata.

"Per molto tempo l'ho vista così anche io ma adesso ho cambiato prospettiva. Mi piace pensare che siamo speciali, rari e...per questo molto ricercati" le dice con fare sensuale avvicinandosi al suo orecchio ed Ashley lo fissa ammaliata.

Non ha tutti i torti.

"Beh, potevi dirmelo prima! Almeno mi sarei risparmiata una figura di merda con mia sorella!" si lamenta poi ripensando a quella mattina.

Matt sghignazza e lei lo fulmina con lo sguardo.

"Immagino la scena, tu che cerchi inutilmente di fare uscire qualcosa dalla tua mano, troppo divertente!" La prende in giro.

"Già, uno spasso.." borbotta lei, poi si siede per terra, sui soliti gradini.

"Scusa Ashley ma ci sono talmente tante cose da spiegarti che non riesco a ricordarle tutte. Per me sono scontate ormai. Tu non esitare a chiedere quando hai qualche dubbio, ok?" Le sorride ed Ashley annuisce.

"Comunque dicevi che siamo ricercati...non mi hai ancora detto da chi è perché" domanda curiosa, in effetti si allena da giorni ma non hanno ancora affrontato quell'argomento che immagina sia molto complesso.

"Hai ragione. Provo a fartela in breve per adesso. Avremo tempo di approfondire. Il regno perfetto che i nostri mezzi parenti hanno cercato di costruire non è tutto rose e fiori come avevano immaginato." inizia, prendendo posto accanto a lei e accendendo una delle sue solite sigarette.

"Come si chiama questo regno, quello dove vivono le nostre madri?" chiede Ashley, non sa ancora il nome.

"Ophilia, era il nome della prima reggente quando hanno ultimato il trasferimento nella nuova dimensione" risponde Matt, voltandosi verso Ashley.

"Ophilia…" ripete Ashley a bassa voce per memorizzare meglio quel nome inconsueto.

"Per molto tempo hanno vissuto in pace, il governo è sempre stato formato dall'alternanza di alcune delle più potenti famiglie del regno, tra cui quella di mia madre e della tua, che se lo tramandano di generazione in generazione. Sono molto amati e nessuno ha mai messo in discussione questo sistema perché hanno assicurato benessere e sicurezza a tutti negli anni" spiega Matt, Ashley però contrae la fronte non molto convinta.

"Sì in pace... tranne per il fatto che volevano eliminarci. Non mi sembrano poi così pacifici." ribatte dubbiosa. Non si è ancora fatta un'idea chiara su questo popolo antico del quale condivide il sangue almeno per metà.

"Già non posso darti torto ma nella loro ottica era un modo per salvaguardarsi anche se sbagliato e disumano, i contatti con noi erano vietati e invece si ritrovarono di colpo con due neonati misti.  Quello comunque era un retaggio dei più anziani che ai tempi erano al potere. Come ti dicevo poi c'è stata molta più apertura al punto che mia madre è stata libera di cercarmi e riabbracciarmi non appena ha potuto" racconta, espirando del fumo.

"Capisco"

Matt si sgranchisce la voce e continua.

"Dicevo, in un sistema chiuso come il loro dove la pace e la serenità sono le cose più importanti i sovversori, le persone violente, i reietti, coloro che minano la tranquillità del paese vengono subito relegati e la punizione è esemplare" dice serio, con gli occhi azzurri fissi davanti a lui.

"Cioè?" incalza Ashley con sul viso un'espressione un po' preoccupata.

"Vengono privati dei poteri, diventano come un qualcosa di indefinito, né umani né ophiliani e così resi innocui ed emarginati" dichiara con un tono fin troppo serio e detto così suona davvero come qualcosa di tremendo.

"Caspita! E finora ha funzionato?" domanda ancora Ashley, si sente quasi una bambina che ascolta attenta una storia avvincente.

"Non proprio direi e qui arriviamo al dunque. Alcune di queste mele marce, quelli più scaltri e intelligenti, hanno dato vita a delle organizzazioni segrete che nell'ombra hanno studiato e tramato per anni per diventare sempre più forti, per sviluppare i loro poteri. Così sono riusciti a trovare un modo di creare delle dimensioni parallele in cui rifugiarsi e agire indisturbati" continua Matt, sperando di semplificare quell'argomento che richiede molto più tempo.

"Come quella in cui sono stata trascinata la prima volta!" esclama la rossa che finalmente sente di cominciare a capirci qualcosa anche se piuttosto confusa.

"Esatto, quella ne è un esempio" conferma lui, ma Ashley si porta la mano sul mento per riflettere.

"Quindi il loro modo di tenerli a bada si è ritorto contro, alla fine. - dice per avere conferma e Matt annuisce - Ma non ho ancora capito noi cosa c'entriamo in queste lotte interne" obietta.

"La nostra natura mezza umana e mezza magica ci rende un qualcosa di unico. I nostri poteri sono diversi dai loro perché risentono anche della parte umana, quella più emotiva, che si è manifestata all'esterno con questo, il nostro marchio. - spiega, toccandosi il polso destro - È qualcosa che ci identifica ma che rappresenta anche l'unione tra la loro magia e la nostra natura di esseri umani. Le emozioni che proviamo, tipiche degli umani, si fondono con la magia antica e creano un potere unico, diverso dal loro e per certi versi più potente. I saggi di Ophilia hanno studiato incessantemente dopo i primi attacchi da parte dei sovversori e hanno scoperto che gli influssi del nostro segno svolgono una funzione protettiva, rendono inefficaci i loro attacchi o li indeboliscono  ed inoltre a noi viene molto più facile sconfiggere le creature malvagie che creano"

"Un po' come l'incantesimo che hai fatto per proteggermi dai loro radar" indovina Ashley, qualche nube si dirada nella sua testa.

"Proprio così. Per questo ci danno la caccia, il loro obiettivo è strapparci via il marchio, succhiare i nostri poteri e impadronirsene, annullando così gli effetti benefici che doniamo a Ophilia. Così facendo e senza protezione in poco tempo avrebbero ottime chance di sconfiggerli e impadronirsi del regno" conclude, sperando di essere riuscito a fare un riassunto decente di quella vicenda troppo complicata.

"In pratica i nostri parenti ci hanno respinto, anzi peggio, volevano eliminarci, ma adesso che serviamo per proteggerli ci accolgono a braccia aperte?" domanda lei diffidente e Matt sorride.

Ashley non è una stupida e dimostra di aver colto delle sfumature su cui lui ha già riflettuto ampiamente negli anni.

"In realtà è successo dopo che mi avevano di nuovo accolto con loro. Quindi non è stato fatto per quello scopo, te lo assicuro" risponde, ma Ashley ha lo sguardo basso e un po' cupo, come se qualcosa non le tornasse.

Si fissa le scarpe, poi allunga le gambe e torna a guardare Matt.

"Quindi se ho ben capito...tu potresti solo limitarti a difendere te stesso ma non saresti obbligato a lottare per loro. Cioè, se quei mostri ti danno la caccia puoi respingerli per salvarti ma non hai nessun obbligo di aiutare gli ophiliani con la tua magia." osserva ragionando  e le labbra di Matt si piegano in un sorriso dolce che spiazza Ashley.

Perché Matt sorride quando lei gli ha fatto una domanda così scomoda?

"Sei molto sveglia, Ashley. Non tutti ci avrebbero messo così poco tempo ad arrivare a questa conclusione. Comunque hai ragione, non sono obbligato ad aiutarli e non lo sei nemmeno tu" le conferma infine con il volto disteso e sereno di chi è convinto della sua decisione.

Ashley contrae la fronte.

"Ci hanno discriminato per anni….volevano ucciderci….perché lo fai?' insiste, lei ha scoperto da poco le sue origini e ha i brividi se pensa che il suo destino sarebbe stato quello di essere uccisa alla nascita.

È così crudele che non riesce ad accettarlo.

Matt si porta la sigaretta alla bocca e socchiude gli occhi, i suoi capelli biondi gli scoprono la fronte quando piega la testa all'indietro per guardare il cielo sopra di loro.

"Per mia madre, perché lei mi ha amato e ha deciso di salvarmi, rischiando la sua stessa vita per affidarmi a mio padre e lo stesso ha fatto la tua, anche se è andata diversamente per te. Ha lottato in questi anni per sconfiggere quella mentalità così chiusa e ostile soltanto per potermi rivedere e c'è riuscita. Per questo glielo devo, è il minimo che possa fare" dichiara Matt con amore, lo sguardo fiero e intenso che la fa sentire così piccola in confronto.

Il suo cuore accelera.

"Mia madre sa che sono viva?" chiede di colpo.

"Lo ha sempre sperato...quando ho iniziato a percepire la tua presenza non ho detto niente, ne ho parlato solo con mio padre perché volevo avere la certezza di non essermi sbagliato. E quando ti ho trovata non ci credevo nemmeno io. Non l'ho ancora rivelato a nessuno perché mi sembrava giusto che fossi tu a decidere. Sappi che lo scopriranno comunque. Tua madre dovrebbe avvertire la tua presenza proprio come me" risponde mentre gli occhi di Ashley si spalancano.

Chissà se sua madre vorrà vederla...e lei che farà? Avrà il coraggio di incontrarla?

"Ashley, se tu non volessi combattere per loro saresti libera di non farlo e potrei capirti ma devi difenderti, possono captare i segnali che manda il tuo marchio e ti troverebbero così come hanno fatto la prima volta. Potrei venire io a soccorrerti in caso di attacco e lo farei, credimi, ma se per qualche motivo non riuscissi, dovresti essere in grado di salvarti da sola. Ecco perché è importante che impari a usare il nostro potere, a prescindere da cosa deciderai." la avverte, posandole un braccio intorno alle spalle - Se aiutarli o meno è una tua scelta ma devi lottare per evitare che i sovversori ti facciano del male"

Ashley rabbrividisce e stavolta non per la vicinanza di Matt.

"Un po' di ansia e pericolo era proprio quello che mi serviva nella vita" commenta ironica poi però si volta verso di lui e gli sorride colma di gratitudine.

Anche se al momento non ha idea di cosa voglia fare e di come gestire i rapporti con quel mondo sconosciuto, sapere di avere accanto quel ragazzo le dà forza e la fa sentire al sicuro.

"Adesso è tutto molto più chiaro, grazie Matt. Certo, sono un po' confusa e ho la testa che mi gira ma va bene, ci può stare!" 

"Ho cercato di riassumere meglio che ho potuto, saltando diversi dettagli o ne avremmo avuto per delle ore e credo che tu non voglia sprecare il sabato sera in questo modo...e nemmeno io" dice, poggiando la schiena al muro.

"Oh, per carità...ne ho già avuto abbastanza per oggi! Sono sicura che la mia dannata testa continuerà a rimuginare e mi verranno milioni di domande!" lo avverte ma Matt non si lascia spaventare, sorride e si sporge verso di lei.

"In tal caso ormai sai dove trovarmi" soffia a un centimetro dal suo viso, prima di allontanarsi di nuovo e lasciarla lì senza fiato.

Sospira, si gode quel silenzio tra loro, in quell'angolo così riservato e lontano da ogni rumore esterno.

"Scusate ragazzi, non volevo disturbare ma devo prendere alcune scorte di caffè da questa parte" 

Il padre di Matt irrompe nel cortile, facendo sussultare Ashley.

Lo fissa incuriosita, immaginando che avventura sia stata l'amore impossibile che ha generato Matt e quanto ha dovuto soffrire.

Sembra ancora molto giovane e deve essere successo tutto quando era soltanto un ragazzo poco più grande di lei.

"Tu devi essere Ashley, dunque!" esclama poi, avvicinandosi verso di lei.

"Ehm, si" balbetta la rossa, colta di sorpresa mentre Matt lancia a suo padre un'occhiata di avvertimento che lui pare ignorare.

"È impressionante quanto somigli a tua madre quando aveva la tua età" sussurra poi l'uomo, addolcendo lo sguardo, come perso in mille ricordi.

Ashley dischiude le labbra, mentre il cuore le scoppia nel petto.

Tutte le volte che si è guardata allo specchio si è sempre chiesta da chi avesse preso l' ovale del viso, o la forma del naso e adesso ha una risposta.

È un emozione che fatica a contenere e gli occhi le si inumidiscono mentre non riesce più a parlare.

"Papà…" lo avverte Matt, lanciandogli un' altra occhiata più minacciosa per fargli capire di non andare oltre coi ricordi.

Sa quanto per Ashley sia stato improvviso e devastante scoprire le sue origini e ha bisogno di metabolizzare con calma.

"Beh, scusate...adesso vi lascio, buon proseguimento" dice lui in fretta prima di dileguarsi, avendo colto il messaggio del figlio.

Matt osserva preoccupato Ashley, il suo bel viso è ancora immobile in quell'espressione un po' sconvolta e un po' stordita.

"Mi dispiace...mio padre non sa cosa sia il tatto. È che...anche lui è felice che tu sia viva" si scusa ma Ashley scuote la testa.

"Ma no, va tutto bene. È che oggi è una giornata un po'...un po' sbagliata per me...ho avuto problemi a casa e non sono un granché in forma" mormora con gli occhi lucidi mentre si rimette in piedi, cercando di stropicciare il viso e cancellare le lacrime che vorrebbero uscire.

Ha ancora in mente la discussione con i suoi genitori, le bugie e la frase di sua madre.

Osserva Matt e si chiede se i suoi genitori approverebbero mai quell' amicizia che per lei è vitale.

Forse non avrà mai bisogno di presentarlo a casa, forse possono rimanere nell'ombra, così come i loro segreti, in fondo.

Le fa un po' male, però.

Lui intanto le è vicino, la scruta in viso e lei glielo lascia fare.

"Per via dei nostri incontri?" chiede Matt, ma ha già capito la risposta.

Dopotutto loro fanno parte di realtà troppo lontane che raramente si incontrano.

Ashley annuisce appena.

"Mi dispiace"

"La colpa non è tua, Matt. E io voglio continuare a vederti…- dice all'improvviso, rendendosi conto dopo di quanto siano state dirette le sue parole - insomma, penso sia opportuno, per i nemici…" cerca di salvarsi dalle sue stesse emozioni che sono schizzate via senza che abbia potuto controllarle.

Matt annuisce, sorridendole. "L'avevo capito che avevi qualcosa che non andava oggi" 

"Te l'ha detto il marchio?" chiede Ashley, allarmata. Un po' la terrorizza il fatto di non poter più nascondere ciò che prova in presenza di Matt, soprattutto se riguarda proprio lui.

"Non lo so, può darsi...o forse l'ho capito da solo" 

"Non è un po' inquietante questa cosa? Spero solo che non possa leggerci nel pensiero" fa Ashley, inorridita da quell'idea.

Matt ride.

"Certo che no...sarebbe una violazione della privacy bella e buona! Rilassati, i tuoi pensieri sono salvi, mia cara compagna di sventure...anche quelli più proibiti" le sussurra infine all'orecchio, facendola avvampare.

Matt ne approfitta, le solleva il mento con due  dita e la guarda bene da vicino.

"Che fai?" Mormora lei, ancora sopraffatta dalle sue parole.

"Però mio padre ha ragione...somigli tanto a tua madre...le sfumature dorate dei tuoi occhi sono identiche al colore dei suoi…- bisbiglia, carezzandole col dorso della mano delicatamente il viso - e i suoi capelli sono rossi, accesi, proprio come i tuoi - prosegue, toccandole alcune ciocche con dei movimenti morbidi delle mani.

Ashley ha il respiro corto e lo stomaco in subbuglio.

Troppe emozioni e tutte in una volta al pensiero di sua madre.

E poi lui, ancora così vicino.

Il suo segno si infiamma, con un gesto istintivo della mano intercetta il braccio di Matt e lo stringe, come se fossero due calamite che si attraggono, abbassa lo sguardo di poco e vede che anche il suo brilla di una luce intensa.

Quando si sfiorano sente un calore dolcissimo e un senso di conforto enorme pervaderla nel più profondo dell'anima e donarle un benessere e un senso di sicurezza che le fanno sparire ogni paura.

"Vieni qui" le dice piano lui prima di stringerla in un abbraccio di cui non credeva di aver così bisogno.

La sua vita è stata sconvolta nel giro di pochi giorni, la sua routine è distrutta, le ansie triplicate e i suoi genitori che le stanno addosso...eppure in mezzo a quel casino Matt è la sua ancora di salvezza, l'unico che può consolarla.

Le braccia di Matt le cingono la schiena, appoggia una guancia sul suo petto e respira il suo profumo, le sembra già così familiare, così confortante, come se già lo conoscesse. Sente il battito del suo cuore sotto l'orecchio che la rassicura, con naturalezza porta le braccia dietro la schiena di lui e le fa salire fino ad aggrapparsi alle sue spalle.

Era quello che le serviva da giorni, un conforto, una spalla su cui poter contare, un compagno in quell'avventura che sconvolgerà la sua esistenza.

Sono legati, lo sa anche se non potrebbero essere più diversi.

Percepisce le labbra di Matt che si poggiano sui suoi capelli, vicino alla fronte, e sussulta.

"Matt…" mormora con il viso ancora affondato nella sua maglia.

"Dimmi" fa lui e la sua voce pare tremare un po'.

"Devi promettermi una cosa" continua Ashley.

"Quello che vuoi" risponde lui, travolto allo stesso modo da quel fiume in piena.

"Se un giorno incontrerò mia madre...voglio che ci sia tu con me...promettimi che mi accompagnerai" gli chiede e lo sente sorridere sulla sua pelle.

"Ma certo, te lo prometto" bisbiglia senza staccarsi da lei.

Sembrano come in una bolla, come se il tempo fuori si fosse fermato.

Peccato che non sia così.

"È così che vi allenate voi due?"

Quella voce arrogante arriva nel momento più opportuno, la bolla esplode, di nuovo.

Chloe è davvero brava a rompere...in tutti i sensi.

Ashley si scosta da Matt sciogliendo la sua stretta e il biondo fa lo stesso, i loro segni si spengono.

"Chloe dovresti avvisare prima di entrare...mi hai fatto prendere un colpo" si lamenta Matt, mentre cerca di riacquistare lucidità e scacciare quella strana alchimia che si era creata tra lui ed Ashley quando si sono stretti a vicenda.

Lei è rossa in viso per essere stata colta in quel momento così intimo.

Si sistema i capelli, liscia le pieghe della gonna e mette a tracolla la borsa.

"Siete all'aperto...non posso mica bussare. Se dovete fare cose allora cercatevi una stanza" commenta acida mente Matt le lancia un'occhiata risentita.

"Non facciamo proprio niente...e io adesso vado, tolgo il disturbo" ribatte veloce Ashley, affrettandosi ad abbottonarsi il cappotto e sparire dalla vista di quella ragazza che comincia a non sopportare.

La sua gelosia è evidente e si chiede come faccia Matt a essere così ottuso.

Tanti poteri magici e poi...davvero non  si rende conto che la sua migliore amica è innamorata di lui probabilmente da sempre?

"Ashley...non rimani a mangiare con me?" La ferma un attimo lui, tenendola per una manica.

"Ehm, no...oggi meglio di no. Magari un'altra volta" dice sbrigativa.

È meglio che stia a casa se non vuole dare troppo nell'occhio con i suoi genitori dopo quello che è successo.

Matt annuisce ma i suoi occhi sembrano delusi e Chloe se ne accorge.

Conosce a memoria ogni sfumatura di quell'azzurro così particolare.

"Ci vediamo in giro, magari. È sabato stasera! Io sono fuori in centro" lo informa mentre lui la accompagna fuori.

"Esci con Spencer?" Chiede Matt e gli occhi di Ashley si illuminano.

Prova una strana fitta allo stomaco al pensiero che le brillino così tanto per un altro ragazzo.

"Già...ma in gruppo...non correre con la fantasia!" lo avverte scherzando e  puntandogli contro un dito.

"Beh, buona fortuna allora" 

"Grazie...di tutto" gli sussurra lei prima di lanciargli un ultimo sguardo a girare l'angolo.

Matt rimane a fissare la strada con la testa in confusione.

Chloe lo affianca poco dopo.

"Lei ti piace, non ci posso credere" commenta fredda, facendolo voltare di scatto.

"Sei fuori strada. E comunque stavolta hai esagerato" le fa notare lui, ripensando alla scena di prima e a quanto Ashley sembrasse mortificata.

"Ti conosco da anni, Matt. Ho visto come diavolo la guardi - ribatte secca, con un nodo in gola al pensiero di quante abbia guardato con quegli occhi, erano sempre altre e mai lei - ti stai innamorando di quella snob con la puzza sotto il naso! Ne hai sbagliate di ragazze in passato...ma lei è proprio la peggiore!" sbotta con sdegno mentre il dolore le attanaglia il respiro.

L'ennesima delusione, l'ennesima volta che lo vedrá posare quelle labbra tanto desiderate sulla bocca di qualcun altro.

"Ashley non è una snob" le va contro Matt ma la sua osservazione fa scoppiare Chloe in una risata amara.

"Matt, non fingere di essere ingenuo...potrete anche avere quel segno sul braccio ma quella è l'unica cosa che vi accomuna. Non c'è nient'altro e tu lo sai benissimo! Se non fosse stato per le vostre origini non vi sareste mai rivolti la parola!" continua, in preda a quella gelosia incontenibile.

"Credi che sia idiota? Lo so bene! Ma il fatto è che questo marchio esiste che ci piaccia o no e sul braccio ce l'ha lei e nessun altra...non l'abbiamo scelto noi. Ashley è la mia compagna e questa è la realtà. Tra noi non c'è nient'altro, il resto l'hai visto solo tu" conclude, cercando di nascondere ciò che ha provato qualche minuto prima.

Non può innamorarsi di Ashley perché sarebbe un amore impossibile come quello di suo padre.

"Ok, senti...non ne parliamo più. Invece perché stasera non passiamo una serata insieme da soli, divano, film e patatine scadenti come una volta? Raggiungiamo gli altri dopo!" Gli propone, attaccandosi al suo braccio.

Quante volte ha sognato che le loro serate si concludessero su quello stesso divano avvinghiati a fare l'amore.

Si accontenterebbe anche di una squallida scopata per puro sesso se solo volesse dire poterlo toccare, baciare e sentire suo per una volta almeno.

Invece Matt non l'ha mai sfiorata.

Essere la sua migliora amica alla fine è stata la sua condanna.

Matt annuisce intanto  e le sorride.

Dopotutto Chloe non ha tutti i torti, anche se i suoi modi lasciano a desiderare.

"Ok, una bella serata tranquilla ci vuole" 

"Già, tranquilla" mormora delusa Chloe e sa che anche quella sera il suo cuore ai infrangerà in mille pezzi.


È l'1 di notte quando Matt la intravede.

Lui sta passeggiando per le vie del centro con la sua comitiva, si sono fermati di fronte a un locale perché il suo amico voleva comprare da bere.

E lei è dentro, seduta di spalle.

Si gira di profilo per parlare con un'amica e la riconosce subito.

Il suo cuore perde un battito.

La guarda, ha le spalle lasciate scoperte da un vestito nero, le scapole che si intravedono per metà prima di scomparire nella scollatura e poi la linea sinuosa della sua schiena che lo ipnotizza.

I capelli le sfiorano le spalle, se li porta da un lato del collo con un gesto naturale per il caldo che c'è dentro il locale.

È così bella e attraente nella sua semplicità, quando si apre in un sorriso spensierato o conversa con un'amica senza che i pensieri sulle sue origini e sulla sua natura aliena la turbino.

È la prima volta che la vede immersa nel suo mondo, con i suoi amici, e gli fa un effetto strano.

D'un tratto un ragazzo accanto a lei le circonda le spalle con un braccio per qualche secondo e le sorride.

Matt rimane come congelato, come se gli avessero tirato un pugno in pieno viso.

Quando Ashley ricambia quel sorriso sente un fastidio da qualche parte dentro di lui.

Lo guarda, è vestito bene, ha i capelli ricci, castani chiari e ordinati.

Deve essere Spencer senza ombra di dubbio, Ashley gliene ha parlato.

Chissà com'è emozionata e felice lei in quel momento.

È col ragazzo che le piace, quello con cui non è costretta a vedersi di nuovo nascosto per parlare di mostri, lotte o per allenarsi con dei poteri che nessun altro può vedere.

Sente una presenza al suo fianco, non si volta ma il profumo che emana è quello di Chloe.

Lei lo guarda contrariata mentre i suoi occhi cristallini sono fissi su quella ragazza così diversa da loro.

"Matt...lascia stare. Lei non sarà mai come te...anche se fa la carina, anche se ti sorride...non lo farà mai come con i suoi simili. il marchio potrà avervi fatto conoscere ma non basterà...siete e sarete sempre troppo diversi" Lo avverte prima di sparire dentro il locale.

Lui deglutisce a fatica, gli sembra davvero di vederla quella barriera invisibile che li separa inesorabilmente.

Il simbolo sul braccio si illumina.

"Fanculo" mormora, maledicendo se stesso e le sue emozioni.

Non fa in tempo a dileguarsi che Ashley si è accorta che anche il suo brilla e si volta per cercarlo.

Quando lo vede i suoi occhi si illuminano e gli sorride da lontano facendogli un gesto col volto e niente di più prima di tornare a conversare con la sua cotta.

Nessuno dei due si avvicina all'altro.

Sarebbe fuori luogo adesso che sono soltanto una ragazza ricca dell'alta società e un ragazzo semplice che lavora nel bar del padre.

Per metà appartengono entrambi a un mondo lontano ma la loro vita è sulla terra ed è quella che conta davvero.

Perché mai dovrebbero incontrarsi o parlarsi in un sabato sera come tutti gli altri?

Nonostante siano legati da quel segno, non potrebbero sembrare più distanti.

Forse Chloe ha ragione, forse dovrebbe solo smetterla di sognare e dimenticare quell'abbraccio che non cambierà mai ciò che sono e saranno.


 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 - PERICOLI IN AGGUATO ***


Ciao care lettrici,

Torno con un nuovo capitolo di questa storia che lentamente va avanti. Ringrazio coloro che seguono e spero di rendere piacevole e spensierata la vostra lettura.

Alla prossima!

 

CAPITOLO 4 - PERICOLI IN AGGUATO

 

"Non mi hai ancora raccontato com'è di là"

La voce calma di Ashley sfiora le orecchie di Matt, il suo tono è così vellutato che, unito al fruscio delle fronde e ai rumori di sottofondo della natura circostante, provoca in lui un rilassamento istantaneo.

Chiude gli occhi mentre da sdraiato con le braccia incrociate dietro la nuca cerca di pensare a un modo semplice per rispondere.

"Noioso" mormora appena, senza muoversi, sperando che Ashley si accontenti.

Non ha la forza nemmeno di pronunciare troppe parole, immerso com'è in quello stato di estasi e pace.

Il rumore dell'erba schiacciata accanto a lui gli fa capire che ovviamente Ashley non è soddisfatta.

Era seduta contro un albero accanto a lui in quel boschetto poco lontano dalla città dove quel giorno hanno deciso di rifugiarsi ma la sua risposta deve averla spinta ad abbandonare quella posizione comoda per avvicinarsi.

"Wow, non ti sforzare troppo con i particolari!" si lamenta con tono sarcastico, la sua voce adesso è più vicina e quando Matt dischiude gli occhi a fatica, si ritrova il suo viso corrucciato che lo fissa dall'alto.

Piega gli angoli delle labbra in un sorriso.

"Che vuoi farci? Ho il dono della sintesi" si difende facendola sbuffare.

"Matt! Dai non farti pregare! Raccontami qualcosa! Non siamo qui per questo?" Insiste come una bambina impaziente e Matt si solleva sui gomiti fino a sfiorare la punta del suo naso.

"Certo, altrimenti per che altro?" Ribatte con una punta di amarezza nella voce che non sfugge ad Ashley.

Lei sussulta e si allontana da lui.

Continuano a vedersi lontani dagli occhi indiscreti degli altri.

Per il mondo invece non rimangono che Ashley, la ragazza dell'alta società che frequenta ambienti sofisticati e che vive in una villa con piscina e Matt, studente di una normalissima università pubblica che nel tempo libero aiuta il padre col bar di famiglia.

Niente di più ma va bene così, in fondo.

Non sono obbligati a diventare amici solo perché il destino ha segnato entrambi con quel marchio né a frequentarsi altrove se non per gli allenamenti.

Lo sguardo di Ashley si rabbuia.

Non voleva intendere quello. 

Sono settimane ormai che i loro incontri sono diventati un appuntamento fisso nella sua vita, anche se più diradati da quando a casa sua hanno notato le sue fughe anomale.

Non l'avrebbe mai detto ma stare con lui le piace, Matt è schietto, è libero e indipendente e al suo cospetto non si sente giudicata, non deve essere perfetta e impeccabile, non ha bisogno di mostrarsi elegante o raffinata.

Con lui è sé stessa come non riesce ad esserlo con nessun altro.

"Non volevo dire quello, lo sai che mi piace stare in tua compagnia e non solo per via di questo" mormora lei, toccandosi il polso, un lieve imbarazzo colora la sua voce e le sue guance e Matt sorride.

"Tranquilla, Ashley - la rassicura Matt, mettendosi a sedere accanto a lei anche se da quando l'ha vista fuori con i suoi amici ha cominciato a percepire quella distanza che Chloe gli ha fatto notare e che li separa - comunque, se proprio vuoi saperlo, ho detto noioso perché è la verità. Ophilia è una realtà un po' steampunk." spiega, riprendendo il discorso su quel mondo misterioso.

"Steam che?" ripete la rossa, con una smorfia confusa in viso.

"Steampunk. Significa che elementi di epoche passate come il vestiario o la struttura della società si fondono con tecnologie avanzate o poteri magici che avvicinano più alla modernità. Ecco, loro hanno un abbigliamento e modo di vivere che ricorda un po' l'antichità ma utilizzano apparecchi e magie che al contrario sono molto sofisticati e rendono la loro vita agiata e comoda" precisa ed Ashley sembra estasiata e affascinata da quei racconti, a differenza del biondo.

"E la morte...esiste anche per loro?" domanda curiosa.

"Certo...la magia aiuta a vivere meglio ma non può andare contro le leggi della natura" spiega Matt semplicemente ed Ashley annuisce un po' pensierosa, poi sospira e tuffa i suoi occhi colore miele nell'azzurro del cielo sopra di loro.

"Comunque deve essere bellissimo!" esclama sognante mentre si chiede se arriverà mai il giorno in cui potrà vedere con i suoi occhi quella realtà magica e forse anche sua madre.

"Forse all'inizio può essere interessante. Non appena fai quattro chiacchiere con loro e ti rendi conto di che razza di mentalità chiusa regna non vedrai l'ora di tornare nel nostro mondo che, per quanto pieno di difetti, è comunque anni luce avanti" obietta, accendendo in lei la curiosità.

"Del tipo? Che mentalità hanno?" domanda ancora.

Matt rivolge lo sguardo lontano.

"Per salvaguardare le discendenze la maggior parte dei matrimoni sono combinati e lo accettano di buon grado. È una cosa che sanno fin da bambini. Le coppie che stanno insieme per amore sono rare e spesso devono lottare per poterlo fare." aggiunge mentre gli occhi di Ashley si intristiscono rapidamente.

"Beh, non è così lontano come pensi da certe realtà che esistono anche da noi" commenta con le braccia strette intorno alle ginocchia e lo sguardo perso nel vuoto.

I suoi genitori non le hanno mai imposto nessuna delle relazioni che ha avuto in passato ma le parole di sua madre sul fatto che sarebbe opportuno che il suo futuro ragazzo e marito fosse di buona famiglia risuonano ancora nelle sue orecchie e le fanno male.

Matt si volta verso di lei e contrae la fronte.

Ashley sembra di colpo essersi incupita, come se qualcosa nel suo discorso abbia toccato dei tasti dolenti.

"Tutto bene?" chiede, sfiorandole una spalla, ed Ashley sobbalza come se fosse stata distolta di colpo da pensieri impenetrabili.

"Oh sì, scusa...ero in sovrappensiero, continua" lo esorta mentre il suo viso si riaccende di curiosità.

"L'educazione è molto rigida, il formalismo nei rapporti con gli altri e persino tra familiari è  diffusissimo. E soprattutto niente sesso prima del matrimonio, assolutamente vietato" specifica, facendola ridacchiare.

"Troppo tardi" ammette lei, la sua prima volta è già andata.

"Beh, ti conviene non dirlo o farai venire un infarto a qualcuno. L'ho imparato a mie spese, mia nonna stava quasi per rimetterci le penne quando l'ha sentito" la avverte, facendola scoppiare a ridere.

"Buono a sapersi! Ma allora le nostre madri…" comincia a dire quando quell' osservazione la riporta alle sue origini.

Sua madre non era di certo sposata se lei è frutto di una scappatella.

"Secondo te perché hanno dovuto approfittare di un guasto al sistema di protezione per evadere e finire addirittura in un altro mondo a spassarsela con gli umani? La voglia di libertà era troppa e le regole le soffocavano. Non tutti le reggono e loro hanno poi scontato quel momento di leggerezza, dovendo abbandonare i loro figli sulla terra per salvarli" dice piano, mentre scivola di nuovo con la schiena sull'erba.

Ashley rimane in silenzio con un macigno sul cuore.

Chissà quale sofferenza deve aver passato la sua mamma e che vita conduce adesso. 

È terribile solo pensarci.

Si mette sdraiata accanto a Matt, si volta di fianco verso di lui e si rannicchia in posizione fetale.

"Ci vai spesso?" gli chiede poi mentre gioca distratta con qualche filo d'erba.

"Ogni tanto... periodicamente hanno bisogno del mio aiuto per ripristinare la protezione nell'attesa che scoprano un modo per sconfiggere la magia dei sovversori. Non si sa ancora quanto ci vorrà e nel frattempo io li auto come posso. Se vorrai aiutare anche tu sarà di sicuro un contributo in più ma, come ti dicevo, non sei obbligata a farlo" le risponde, puntando i suoi occhi limpidi su di lei e trovandola assorta in chissà quali dubbi.

Ashley non ha ancora deciso cosa vuole fare, spera di trovare una risposta quando avrà tutti gli elementi per valutare, nel frattempo colleziona i frammenti di informazioni che Matt le regala durante i loro incontri per metterli insieme e avere un quadro più chiaro ogni volta.

"Capisco..- .sussurra per poi lasciarsi cullare da un vento tipiedo e dal rumore di qualche uccello che cinguetta in cielo - si sta così bene qui!" esclama, cambiando argomento, e Matt annuisce.

"Sì, è vero, ma nemmeno il mio bar era male" le fa notare subito, scrutando il volto di Ashley.

"Già, ma almeno qui non c'è Chloe che tenta di fulminarmi con lo sguardo ogni volta che ci vede insieme" ribatte lievemente alterata, facendolo sorridere.

"Questo è vero ma lei è…" inizia Matt ed Ashley interviene.

"Fatta così? Si, lo dici sempre ma sei sicuro che sia la vera motivazione?" 

Lui aggrotta le sopracciglia a quell' osservazione.

"Che vuoi dire?" 

"Insomma, hai visto che occhiata ci ha lanciato quando ha visto che eravamo abbracciati giorni fa? Nemmeno ci avesse trovato a letto insieme!" prova a fargli capire ma il biondo è cocciuto e si ostina a non vedere.

"Beh, a letto non ancora, in effetti" la provoca irriverente, facendola avvampare mentre si becca una manata sulla schiena.

"Matt, vuoi piantarla di dire idiozie? Quello che intendo è...che diamine, ti sei mai accorto che Chloe è innamorata di te?" rivela di getto, Matt rimane per un attimo spiazzato con gli occhi sbarrati poi scoppia a ridere.

Ashley sospira rassegnata e rotea gli occhi al cielo.

"Chloe... innamorata di me? Ti sbagli, è la mia migliore amica e basta" si oppone fermamente ma Ashley va al contrattacco.

"Forse per te lo è...ma ti sei mai chiesto se valga lo stesso per lei? Perché a me non pare proprio. Scommetto che si comportava da pazza gelosa con tutte le tue ex" commenta e Matt ci pensa sú un attimo.

"Sì, è vero ma - si blocca per riflettere se l'ipotesi strampalata di Ashley possa avere un minimo di fondamento, poi scuote energicamente la testa - ma no, lo fa perché ha paura che io la trascuri, che possa passare più tempo con la mia ragazza e che la nostra amicizia ne possa risentire" conclude deciso.

Ashley lo osserva non troppo convinta poi abbassa lo sguardo e scuote la testa.

Non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere.

"Io non sono la tua ragazza ma deve darle molto fastidio il fatto che ho...che condividiamo questo segno... è un qualcosa che comunque ci lega.." mormora infine, con una leggera incertezza nella voce, poi si sfiora il braccio e Matt fa lo stesso col suo.

"Lo so...va oltre ogni connessione, oltre quella fisica o mentale, è qualcosa che non si può spiegare a parole" continua lui mentre di colpo si fissano in maniera intensa e le loro mani destre si cercano timidamente per poi toccarsi e illuminarsi.

È bello quando i loro segni si incontrano, ogni tanto lo fanno adesso che si è creata più confidenza tra loro e ogni volta è una sensazione forte di piacere che arriva fino dentro la loro anima, un misto tra un'attrazione erotica e la pace più assoluta e che non si sanno spiegare.

Quei segni li spingono l'uno verso l'altro come due calamite e annullano ogni differenza tra loro.

Vanno oltre le apparenze e oltre ogni barriera che possa esistere a dividerli.

Si avvicinano, i respiri diventano più frequenti e come succede sempre anche il cuore accelera, si fissano mentre il mondo esterno sempre essere solo un contorno sfocato.

Le loro mani risalgono fino a sfiorarsi il braccio e, proprio quando quella di Matt sta per passare a cingere il fianco di Ashley, il suo telefono inizia a squillare.

"Oh, chi diavolo è adesso?!" esclama lei mentre spezzano ogni contatto bruscamente,  Matt sbuffa e si passa una mano sulla fronte per allontanare i capelli e prendere aria.

L'atmosfera si era decisamente scaldata prima.

"Dovresti silenziarlo quel coso." Borbotta infastidito mentre cerca disperatamente una sigaretta per togliere via la sensazione della pelle di Ashley sotto le sue dita, così invitante.

"Scusa ma è mia madre. Devo rispondere o mi ucciderà...dice agitata mentre fruga nella borsa - e poi non ha interrotto niente di che, giusto?" aggiunge, giusto per fugare ogni dubbio che la chiamata avesse potuto distrarli da qualcosa di rilevante.

Che non esiste, ovviamente.

"Già…" fa Matt semplicemente mentre si gira di schiena e fuma indisturbato.

Ashley lo fissa un secondo approfittando del fatto che lui è di spalle e un lieve sorriso increspa le sue labbra, facendola rimanere immobile come una statua.

"Che fai, non rispondi?" 

"Che? Certo!" esclama lei, balbettando impacciata come chi è stata beccata a spiare qualcosa di proibito.

Si allontana di qualche metro, la sua voce arriva lontana all'orecchio di Matt, lui si volta da un altra parte e osserva in silenzio gli alberi intorno a lui, mentre consuma lentamente la sigaretta.

"Eccomi, stasera avevo una cena con la mia famiglia e me ne ero completamente dimenticata, maledizione!" sbotta un po' concitata Ashley, quando trotterella di nuovo vicino a lui e si piega a cercare le sue cose sparse sul prato con una certa agitazione.

"Frequentarmi dà già i suoi frutti, vedo - la provoca lui sornione mentre la aiuta e le porge la sua sciarpa leggera, Ashley gli fa un gestaccio in risposta -ecco, appunto!' rincara lui, facendola scoppiare a ridere.

"No, ma ho troppe cose per la testa in questo periodo, gli esami, e...questa faccenda. Credo che imploderò prima o poi" gli fa presente, infilando in maniera disordinata la tracolla sulla spalla.

"È una di quelle cene formali, tutti eleganti a sorseggiare vino costoso e parlare di affari fumando un sigaro?" la prende in giro ma Ashley adora quel suo modo di scherzare.

Insieme si avviano verso il parcheggio.

"Beh, personalmente non fumerò nessun sigaro, ma mio padre parlerà di lavoro, mia madre civetterá con le donne del tavolo, mia sorella proverà ad ubriacarsi col vino e io fingerò di essere interessata alla conversazione. Se un mostro volesse trascinarmi in un'altra dimensione in quel momento potrei quasi ringraziarlo" ammette ironica, mentre sale in macchina col biondo e si allaccia la cintura di sicurezza.

Il cielo si è imbrunito adesso e non ha molto tempo se vuole evitare la ramanzina dei suoi.

"Sembra abbastanza noioso. Se hai bisogno del tuo ragazzo di periferia che venga a rapirti per salvarti dai doveri dell'alta società basta farmi uno squillo" gli propone lui subito, con gli occhi davanti a sé mentre guida, Ashley gli sorride poi guarda fuori dal finestrino la strada che scorre sotto di lei.

"Non credo arriverò a quel punto, comunque" commenta piano con un tono piuttosto triste e lo sguardo improvvisamente serio.

Avrà mai il coraggio di scappare dalle cose che la fanno sentire ingabbiata?

"Siamo arrivati, ti lascio qua così nessuno ti vedrà con me e ti farà domande scomode" la informa Matt quando mancano circa un centinaio di metri da casa di Ashley.

Anche stavolta Ashley coglie quell' amarezza nella voce di lui e un nodo le si forma in gola.

Chissà che direbbero i suoi se scoprissero che frequenta quel ragazzo così lontano dai loro stereotipi ma con cui condivide qualcosa di unico.

Comincia a sentirsi stretta nel suo mondo, quello in cui ha sempre vissuto e dove credeva di essere libera prima di conoscere altri mondi...e non parla di Ophilia.

Si allunga di slancio e gli lascia un leggerissimo bacio sulla guancia, senza neanche riflettere su quel gesto spontaneo.

Quando le sue labbra si staccano dal viso di Matt lo fissa stralunata, come se avesse realizzato in quel momento quello che ha appena fatto, ma i suoi occhi azzurri la guardano con estrema dolcezza e ogni disagio passa.

Lui le carezza il viso col dorso della mano mentre lei non sa più che dire, travolta da un'ondata di emozioni.

"Ciao, Ashley" sussurra soltanto, l'imbarazzo abbandona la rossa che sorride e si allontana per uscire dall'auto.

"Ciao, Matt...alla prossima"

Vuole che ci sia una prossima volta, quelle fughe lontano da tutti insieme a lui cominciano a diventare come ossigeno per i suoi polmoni  desiderosi di cambiare aria.

Lo osserva andare via e si dirige verso casa, con ancora quello stupido sorriso sul viso.


"Stasera è sabato, che facciamo? Vi va di andare a mangiare fuori e poi fare un giro in centro? Hanno aperto un nuovo locale e dicono sia carinissimo!" 

Ashley annuisce e sorride alla ragazza mora che ha parlato accanto a lei e che indossa la sua stessa divisa.

"Si dai, magari ci sentiamo più tardi, lo dico anche a mia sorella" risponde tranquilla mentre insieme alle sue amiche scende dalla lunga gradinata dell'universita' che brulica di studenti dopo la fine delle ultime lezioni della giornata.

I ragazzi si sono riversati in massa fuori dalle austere mura di quell' istituto prestigioso, pregustando già aria di week end, e a gruppetti più o meno grandi sostano ancora lì davanti per accordarsi su cosa fare di sera o parlare di altro che non sia lo studio.

Anche Ashley e le sue amiche si trattengono a parlottare tra loro mentre sua sorella  Eleine invece è poco più lontana insieme al suo fidanzato.

D'un tratto il rombo di una moto si espande nell'aria, si avvicina sempre più.

Nessuno ci fa caso, gli studenti continuano con il loro chiacchiericcio fitto finché il rumore non si fa più intenso e la moto che lo produce passa lì davanti e invece di proseguire inchioda proprio ai piedi della gradinata.

Si voltano quasi tutti per l'insolita scena.

Il ragazzo sulla moto comincia ad armeggiare nervosamente con la cinghia del casco per toglierlo.

Anche Ashley si è fermata a guardare incuriosita ma presto impallidisce.

C'è qualcosa in quel ragazzo che le suona familiare.

Cerca di aguzzare la vista anche se è troppo lontana per mettere a fuoco i dettagli del volto, nascosti in buona parte dal casco integrale.

Il ragazzo finalmente se lo sfila del tutto, rivelando il suo bel viso.

"Oh mio Dio" mormora Ashley sconvolta, le braccia le ricadono a peso morto lungo i fianchi.

Quei capelli fluenti e chiari che ormai conosce bene si rivelano alla luce del sole, sono un po' scompigliati e lui se li scosta dalla fronte, mostrando più palesemente il suo volto e i suoi splendidi occhi azzurri, che però cominciano a vagare frenetici come alla ricerca di qualcuno.

Ed Ashley sa bene di chi.

Non può crederci.

È Matt!

Non dovevano vedersi quel pomeriggio quindi che ci fa lì ad attirare l'attenzione di decine di studenti in maniera così spudorata?

I capelli mossi dal vento e la sua aria tenebrosa accentuata da quell'espressione preoccupata sul volto non fanno altro che renderlo ancora più dannatamente bello e affascinante.

"Chi è quel figo spaziale?" esclama una sua amica poco distante da lei.

Ashley rabbrividisce e si guarda intorno allarmata.

In pochi secondi  la quasi totalità della popolazione femminile di studentesse ha puntato gli occhi sul bel giovane in moto, così diverso dai loro compagni tutti in tiro nei loro abiti eleganti e per quel motivo ai loro occhi ancora più attraente e proibito.

I commenti di apprezzamento più o meno spinti  si sprecano tra le ragazze ed Ashley vorrebbe sprofondare per sempre sotto le fondamenta dell'università.

Se Matt è lì dev'essere successo qualcosa di grave e non può certo ignorarlo e fare finta di non conoscerlo per evitare di andargli incontro, rivelando a tutti i suoi compagni di corso di essere lei la fortunata destinataria delle attenzioni di quel ragazzo bellissimo. 

Non ha scampo, finirà al centro dell'attenzione e dei pettegolezzi dell'intera università .

Perché sta capitando proprio a lei che è così riservata e odia avere gli occhi di tutti addosso?

"Cazzo, perché doveva essere così bello?" mormora a denti stretti poi sbuffa e non fa in tempo a pensare a un modo discreto per evitare di finire in pasto al gossip più sfrenato per le prossime settimane, che il biondo la intercetta.

Spalanca gli occhi ed Ashley sussulta.

Sembra davvero spaventato e nervoso e all'improvviso il suo polso comincia a bruciare.

Se lo afferra di riflesso, una smorfia di dolore si dipinge sul suo viso.

Lo sente rovente, come in fiamme.

Deve esserci un pericolo imminente e anche bello grosso per fare così male.

No, non può aspettare ancora e badare alle stupidaggini e a quello che si dirà di lei.

Pazienza.

Matt le fa un cenno con la testa per indicarle di venire giù subito. 

È serio, non c'è traccia della sua solita aria scanzonata e irriverente e questo le fa capire che probabilmente non hanno molto tempo.

Senza pensarci più le sue gambe si muovono rapide, scansa il gruppo delle sue amiche e prende a scendere gradino dopo gradino. 

Si gira un secondo solo per incontrare lo sguardo sconvolto di sua sorella Eleine.

La trova ferma un po' più in alto col suo ragazzo.

Si guardano, Ashley le fa un cenno per farle intendere che deve andare con lui ed Eleine allora intuisce subito l'identità del ragazzo che sta facendo innamorare mezza università se rimane ancora un altro po' fermo lì.

L'espressione di sua sorella cambia, le fa ok con la mano poi il suo sguardo diventa malizioso e col labiale le mima un "non mi avevi detto fosse così figo".

Ci manca anche Eleine adesso!

Ashley rotea gli occhi per l'esasperazione, poi continua la sua discesa forsennata, facendo zig zag tra la folla e, quando la sua direzione diventa inequivocabilmente quella che porta al ragazzo in moto, sente distintamente il bisbiglio delle compagne radunate sui gradini.

"Sono rovinata" pensa tra sé e sé soprattutto quando scorge alla sua sinistra Spencer e con la coda dell'occhio capisce che anche lui la sta osservando incuriosito.

Ormai la frittata è fatta, pazienza, penserà dopo ai danni.

Adesso tutti hanno visto.

Raggiunge Matt al volo col viso rosso come un pomodoro, evitando di voltarsi a guardare gli spettatori dietro di lei perché non ne ha il benché minimo coraggio.

"Matt, che è successo?" chiede piano e tremando sperando che nessuno la senta.

"Muoviti Ashley, salta su" le intima lui lanciandole tra le mani un casco - non abbiamo un secondo da perdere"

"Vuoi dirmi che c'è? Siamo in pericolo?" insiste lei presa dall'ansia mentre cerca di ficcarsi in testa il casco con le mani tremolanti.

"Si, soprattutto tu. Ho ricevuto una soffiata e so che stanno venendo a cercarti. Non rispondevi al telefono, sapevo che oggi avevi lezione e così ho pensato di raggiungerti, sperando che non fossi già uscita. Devi venire con me, da sola non sei al sicuro. Ti localizzeranno e a quel punto ci sarò anche io con te" le spiega brevemente Matt mentre aspetta che la sua compagna salga in sella.

Ashley annuisce agitata, ci mancava solo questa.

Mentre cerca di stabilire cosa sia peggio, se la sua passerella giù per la gradinata dell'universita', lo sguardo di Spencer che la vede salire in moto con un ragazzo bellissimo o un mostro che la vuole fare fuori, Matt si sposta in avanti col corpo per farle spazio.

Rapidamente e un po' impacciata si solleva la gonna per salire sulla moto.

Matt accelera subito, il contraccolpo la fa sbattere sulla schiena del ragazzo, alla quale si aggrappa per non volare via.

"Ti sei fatta male? Scusa ma siamo veramente nei casini" si preoccupa lui, voltandosi di poco indietro.

"Non è niente! Piuttosto dove siamo diretti? Ci inseguiranno ovunque?" 

"Non possono colpirci qui ma sono in grado di trasportarci su un altra dimensione come l'altra volta, ti potrei localizzare dopo ma non voglio che ti trovi da sola a fronteggiarli, meglio essere insieme quando succederà" le spiega al volo ed Ashley strabuzza gli occhi.

Il rumore del motore deve averle fatto capire male.

"Scusa che vuoi dire con fronteggiarli? Non è uno solo?" chiede, urlando da dietro col vento freddo che le sferza le gambe scoperte.

"A quanto pare stavolta hanno fatto le cose in grande.." la informa lui, facendola sudare freddo.

"Porca miseria" borbotta Ashley mentre d'istinto si attacca ancora di più al dorso di Matt.

Ha paura, tanta, e vedere Matt altrettanto preoccupato non la fa stare di certo meglio.

Il biondo sterza in una stradina isolata, poi ferma la moto ed Ashley salta giù, togliendosi il casco, sudata e nervosa come mai lo è stata nella sua vita.

Non riesce ancora ad abituarsi a quel cambiamento nella sua vita.

"Quindi che dobbiamo fare? Aspettare che mi rapiscano da un momento all'altro? E se lo avessero fatto mentre ero con le mie amiche all'università? Mi avrebbero visto tutti sparire nel nulla?" domanda con la voce rotta dall'ansia, camminando avanti e indietro col cuore a mille.

Matt si toglie il casco a sua volta e la raggiunge.

"Non avrebbero visto e ricordato nulla. Nell'attimo in cui avrebbero distorto lo spazio i ricordi della tua presenza lì con loro si sarebbero cancellati all'istante" le spiega, mettendosi di fronte a lei.

"Matt io...non lo so se ce la faccio...credo di avere un attacco di panico - dice col fiato corto e il respiro affannato mentre lo sguardo vaga ovunque e le sue mani si intrecciano nervosamente - insomma, avevo una vita tranquilla, al massimo mi veniva un po' di tachicardia quando dovevo superare un esame ma questo...questo è troppo e se...se non fossi in grado?" continua freneticamente, senza riuscire a stare un attimo ferma.

Matt le si fa subito vicino, prende le sue mani che non ne vogliono sapere di stare calme e le stringe, poi avvicina il viso al suo, Ashley viene inondata da quell' odore familiare, guarda quegli occhi a cui si sta affezionando e si blocca finalmente.

Pare rilassarsi per un secondo, prende un respiro e deglutisce.

"Ashley, per favore. Cerca di calmarti, ok? Andrà tutto bene, sei molto brava, ti sei allenata tanto in questi giorni e sei migliorata! Ti manca giusto un po' di pratica e oggi ne avrai l'occasione" prova a tranquillizzarla e lei accenna un timido sorriso.

"L'occasione di farmi ammazzare, intendi?" Ribatte, stupendosi di come riesca a fare anche dell'ironia in quel momento.

"Non dire scemenze, non lo permetterei mai. Se mi hai visto preoccupato prima è perché adesso non sono più solo. Ci sei anche tu e non voglio che ti succeda nulla" le sussurra a un passo dalle sue labbra mentre racchiude il suo viso con le mani e lo accarezza per confortarla.

Lei annuisce, socchiude un po' gli occhi per godersi quell'attimo di benessere prima della tempesta, con la mano destra raggiunge quella di Matt, ancora posata sulla sua guancia, e i loro simboli si illuminano.

"Ti ha fatto male prima?" Chiede lui, spostando leggermente lo sguardo per osservare la luce di entrambi.

"Si, bruciava"

"Anche il mio...Ashley, ascolta, ne ho affrontate tante...due mostri non mi spaventano. Devi credere in te stessa, non sei solo una studentessa modello obbediente e giudiziosa che rispetta tutte le regole.  Hai una forza dentro che preme per uscire e io l'ho vista, io vedo oltre tutte le tue apparenze." le parla con la fronte premuta sulla sua e nonostante il pericolo imminente il tempo sembra fermarsi.

Il cuore di Ashley batte e stavolta non per la paura.

Le parole di Matt le arrivano dritte dentro il petto, sente un calore nuovo e una energia che non pensava di avere.

È stanca di essere solo la ragazza da cui tutti si aspettano serietà e disciplina.

"Ci proverò, Matt ma tu...non lasciarmi va bene? Ho bisogno di te al mio fianco" gli intima, stringendosi a lui con forza.

Matt annuisce ancora vicino al suo viso.

"Non ti lascio, siamo compagni di squadra ormai"

Si guardano, ancora stretti l'uno all'altra, ed Ashley prova il forte desiderio di rimanere così, abbracciata a lui e con la sensazione delle sue labbra che quasi la sfiorano.

Non fa in tempo a pensare ad altro che i sovversori la catapultano in un'altra dimensione.

Matt la sente sfuggire via dalle sue braccia, rimaste ormai vuote in un soffio, e stringe forte i pugni.

"Maledetti bastardi" sibila con i nervi a fior di pelle, poi si concentra più che può per sentire i segnali del marchio di Ashley e permettere che la loro connessione lo guidi da lei.

Ci mette qualche minuto interminabile poi finalmente la percepisce, sempre più forte e si fa guidare da quei segnali.

Quando rotola giù nella dimensione oscura creata dai mostri si guarda intorno agitato per scorgerla finché la vede poco più lontana, in ginocchio per terra ma viva.

Ritorna a respirare mentre corre verso di lei.

"Ashley!" grida per farsi sentire e quando lei si volta e gli sorride si sente di colpo più tranquillo.

"Matt! Sei qui!" fa eco lei ancora inginocchiata, con gli occhi che si illuminano non appena lo vede avvicinarsi di corsa. 

Il biondo si butta accanto a lei e la prende per le spalle.

"Ehi, come stai? Ti hanno fatto del male?" chiede con tono premuroso mentre cerca di capire dove diavolo siano quelle bestie.

"Credo di stare bene, a parte le mie ginocchia…- gli risponde, cercando di mettersi in piedi mezza dolorante e mostrando le sue ginocchia sbucciate e sanguinanti - loro credo siano laggiù...li ho respinti io con un attacco. È...incredibile vero?" gli racconta esaltata e quasi incredula.

È stato un mix tremendo di terrore e determinazione che l'ha fatta stranamente sentire libera.

"Te l'ho detto che sei tosta!" esclama sorridendo mentre la aiuta a rimettersi in piedi.

"Non è ancora finita però" lo avverte subito, con gli occhi sbarrati, tirandolo per la maglia mentre vede spuntare da lontano le due ombre.

Non li ha ancora messi ko.

"Stai tranquilla adesso ci penso io" la conforta, attaccando una delle ombre e respingendola subito.

L'altra si materializza alle sue spalle, Ashley la scorge in tempo e, concentrandosi più che può, con una prontezza di riflessi che non sa da dove sia venuta fuori, difende Matt e gli evita di essere colpito.

"Ci pensiamo insieme" afferma sicura, fissandolo decisa con quegli occhi dolci ma determinati e Matt ne rimane incantato.

È spettinata, con le calze rotte e le ginocchia ferite, il viso segnato dall' adrenalina che fluisce nel suo corpo e l'uniforme impolverata ma ai suoi occhi in quel momento è splendida.

Sembra che sia nata una nuova Ashley, in quel momento.

Rimane un attimo fermo a guardarla poi le sorride e annuisce col capo.

Dopo aver preso del tempo e indebolito le due ombre, Matt capisce che è arrivato il momento di dare loro il colpo finale per il quale servirà riunire tutta la loro energia.

La prende per i fianchi, accostandosi al suo orecchio.

"Mi sembrano abbastanza fiacchi, che ne dici? Proviamo insieme?" le propone, Ashley dà un'occhiata ai mostri che ci stanno sempre più tempo a riprendersi e si sono rallentati e non può che essere d'accordo.

"Va bene!"

"Vieni qua, stringiti a me!" le raccomanda.

Ashley cinge il fianco di Matt e si accuccia sul suo petto poi lo vede allungare il braccio e fa lo stesso.

Si danno la mano, Ashley trema quando vede entrambe le creature farsi avanti, insieme riescono a schivare dei colpi, evitando di essere separati ma non hanno molto tempo.

Matt rafforza il suo abbraccio.

"Ora!" Grida ed Ashley apre il palmo della sua mano, chiude gli occhi e si concentra più che può.

Avverte il calore di Matt accanto a lei e la strana sensazione di essere un corpo e un' anima con quel ragazzo.

Le loro mani sono inondate di luce.

La potenza che sprigionano è talmente forte da catapultarli all'indietro, Ashley finisce addosso a Matt, e quando entrambi si rimettono in piedi le ombre sono sparite e solo un cumulo di cenere è rimasto sulla terra arida.

"Li abbiamo sconfitti?" Chiede lei incredula, con gli occhi spalancati e la voce roca.

"Sì... è andata" conferma Matt, riprendendo fiato e massaggiandosi la schiena un po' ammaccata per la caduta.

'Non riesco a crederci... è stato così...terribile ed esaltante allo stesso tempo...ce l'ho fatta...c'è l'abbiamo fatta!" esulta Ashley, invasa da quel vortice di emozioni.

Immergersi in quell'avventura è stato pericoloso ma l'ha allontanata per un po' dalla sua realtà, quella che comincia a starle un po' stretta.

La sua doppia natura la trascina in un mondo in cui può essere diversa, speciale, può dimenticarsi della solita Ashley e sperimentare nuovi lati del suo carattere.

"Te la sei cavata bene, direi. Mi spiace solo che ti sia ferita. Ho fatto più presto che potevo" dice Matt, avvicinandosi e guardando le povere ginocchia di Ashley.

Lei però sembra fregarsene, gli sorride e poi lo abbraccia forte, affondando il viso nella sua maglietta.

Forse è l'adrenalina da smaltire o la felicità di aver sconfitto quegli esseri malvagi ma si sente così felice e libera.

"Grazie di tutto Matt...senza di te sarei stata persa" mormora col viso ancora nascosto.

Matt rimane spiazzato da quella stretta così naturale e piacevole, non se l'aspettava da un tipo riservato e razionale come Ashley ma è una sorpresa gradita.

Con le braccia circonda la sua vita e ricambia l'abbraccio.

C'è il nulla intorno a loro e sembra tutto così surreale.

"Che ne dici se torniamo sulla terra, adesso. Abbiamo perso il senso del tempo ed è meglio sbrigarci, non sappiamo quante ore siano passate, qui scorre tutto diversamente" la informa mentre scioglie la stretta e guarda il suo viso chiaro segnato dalle emozioni.

"Spero non troppe o sarebbe difficile da spiegare a casa. Hai ragione, è meglio andare. Ci pensi tu suppongo" dice mentre lentamente si ricorda di essere comunque una ragazza normale con una famiglia che la aspetta a casa e che darebbe di matto o avviserebbe la polizia se mancasse per troppo tempo.

"Si, faccio io, dammi la mano e tieniti stretta" la avverte, Ashley obbedisce, serra gli occhi e, come per le altre volte, sente una forte sferzata di vento.

Quando riapre gli occhi si ritrova nella stessa strada sterrata dove Matt aveva lasciato la moto che infatti è lì al suo posto.

"Come ci riesci?" chiede mentre cerca di riprendere l'equilibrio e darsi una sistemata, è davvero un disastro su tutti i fronti al momento.

"Diciamo che ho avuto un' insegnante d'eccezione" risponde Matt, un po' enigmatico ma il suo viso si colora di un'espressione dolce, quasi tenera.

"Tua madre?" 

"Già" 

Ashley rimane ad osservare assorta Matt che armeggia vicino alla sua moto.

Non le ha mai parlato approfonditamente del suo rapporto con la madre e di come deve essere stato crescere sapendo che lei apparteneva a un altro mondo nel vero senso della parola e che per quel motivo sarebbe stata poco presente nella sua vita.

Eppure quando parla di lei c'è una luce diversa in quegli occhi così belli che non può fare a meno di notare.

Deve volerle molto bene in fondo ed Ashley muore dalla voglia di chiedergli di più ma è un argomento troppo personale e loro non si conoscono abbastanza da potergli fare domande così intime.

"Mi gira la testa" mormora poco dopo in cerca di un appiglio a cui aggrapparsi.

All'improvviso si sente stanchissima e affamata.

Non è molto abituata a gestire il flusso di energia ed è stancante, risucchia tutte le sue forze.

Matt le si avvicina e la sorregge delicatamente.

"È normale, le prime volte ti senti svuotato dentro e ti viene una fame tremenda."

"Cavoli è verissimo...non mi reggo in piedi" bisbiglia senza forze, appoggiandosi al braccio di Matt.

Il biondo sorride poi la fa sedere su un muretto lì vicino.

"Per fortuna sono un tipo previdente e ormai so quello che mi serve quando devo affrontare quei bastardii" le fa sapere subito per poi frugare dentro la borsa ed estrarre cibo e bevande.

Ad Ashley brillano gli occhi, non ha mai avuto così fame in vita sua.

"Io ti amo" esclama senza curarsi delle parole e agguantando il panino che Matt le porge.

"Wow, non mi aspettavo una tale dichiarazione proprio oggi ma va bene!" scherza il biondo mentre Ashley aggrotta le sopracciglia con la bocca piena.

"Rettifico, il mio stomaco ti ama" precisa farfugliando in maniera buffa per poi lanciargli una finta occhiata risentita.

Lui le siede accanto e comincia a mangiare a sua volta.

"Per adesso mi accontento di questo, allora" ribatte, facendola sorridere.

Finiscono di mangiare mentre ripercorrono gli eventi di quel pomeriggio decisamente movimentato poi Matt si alza e prende una scatolina che ha portato con sé e che Ashley scopre presto essere una piccola valigetta di pronto soccorso.

Si china davanti a lei e prende a pulirle e medicarle le ferite alle ginocchia.

"Grazie…- sussurra Ashley, con un lieve imbarazzo, lasciando che le mani delicate di Matt si occupino di lei in quella maniera così premurosa - sei davvero organizzato"

"Beh, devi esserlo quando sai di affrontare quelle creature. Un po' di esperienza mi è servita per capirlo" dichiara con una calma invidiabile.

Matt sembra così sicuro di sé, esattamente come la prima volta che si sono incontrati, quando l'ha salvata dalle grinfie di quell'ombra spietata.

Ashley abbassa lo sguardo, si sofferma a guardare i suoi capelli chiari mentre chino davanti a lei le sta per applicare delle garze da medicazione.

"Hai mai...rischiato davvero la vita?" domanda all'improvviso e Matt si blocca un attimo per poi incrociare lo sguardo col suo.

"Non ancora" risponde semplicemente ed Ashley prova un brivido freddo lungo la schiena.

"Vedi di non farlo mai, ok?" gli raccomanda seria, posando la mano sulla sua e fissandolo seria.

Non sa perché ma il pensiero che possa succedergli qualcosa le mette addosso un'angoscia incredibile.

Matt solleva lo sguardo e lo fa incrociare con quello preoccupato di Ashley.

"D'accordo - fa lui semplicemente, prima di rialzarsi - fatto! Così dovresti sentire meno dolore. Come lo giustificherai a casa? Ti faranno delle domande, immagino"

"Già...dirò che sono scivolata...mi inventerò qualcosa" risponde vagamente lei, ormai ci ha fatto l'abitudine a quelle bugie anche se non ne va fiera.

Non le crederebbero comunque.

Si rialza, massaggiandosi un po' le gambe indolenzite poi corre a recuperare la sua borsa e controllare il telefono.

Ha una vita oltre le lotte magiche e pare ricordarsene all'improvviso.

Sullo schermo lampeggiano diversi messaggi delle sue amiche.

Le chiedono tutte spiegazioni sul ragazzo misterioso e dettagli sulla loro fuga che credono romantica.

Se solo sapessero che in realtà sono andati a combattere a colpi di poteri magici con due enorme entità che hanno tentato di ucciderli! 

Sospira e si schiaffa una mano sulla fronte, disperata.

Ecco, lo sapeva!

"Oh cazzo…" mormora tra sé e sé ma Matt riesce a sentirla.

"C'è qualcosa che non va?" Chiede curioso mentre appoggia la schiena al sellino della moto e incrocia le braccia al petto, tranquillo e beato come se non avesse appena affrontato un terribile mostro.

"Beh direi di sì! Magari la prossima volta puoi fare un' entrata meno alla principe azzurro a cavallo di una moto fiammante che viene a prelevare la sua donzella in pericolo sotto gli occhi di un'orda di studentesse con la passione per i pettegolezzi sfrenati?" gli suggerisce ironica, passeggiando avanti e indietro nel tentativo di capire come diavolo farà a spegnere le chiacchere che ormai si sono sparse tra le sue compagne alla velocità della luce.

Matt sorride e la fissa, così tenera e imbronciata.

"Ma non lo sono forse stato? Il tuo principe azzurro che corre a salvarti?" ribatte con aria innocente e con un meraviglioso e allo stesso tempo provocante sorriso che la spiazza.

Come fa ad arrabbiarsi con lui quando in fin dei conti ha ragione?

Gli deve la vita anche stavolta.

Ride e gli si mette a fianco.

"In effetti, si. E non smetterò mai di ringraziarti per quello che fai per me ma...se la prossima volta magari cerchiamo di trovare dei metodi alternativi per vederci senza attirare l'attenzione di tutti te ne sarei grata" gli propone con un velo di preoccupazione nella voce che non sfugge a Matt.

"Mi dispiace di averti messo in imbarazzo, ma è stata davvero un'emergenza e la moto era il mezzo più rapido per evitare di rimanere intrappolati nel traffico - si scusa, con un salto si mette seduto sulla sella, piega la schiena in avanti e poggia i gomiti sulle gambe - spero di non averti rovinato la piazza" aggiunge poi, notando lo sguardo triste e pensieroso della sua compagna di avventure.

"Ma no, stai tranquillo." minimizza Ashley, anche se gli occhi perplessi di Spencer che la guarda salire sulla moto con un altro la tormentano.

"Ti ha vista lui, non è vero? Quello Spencer di cui sei innamorata" indovina Matt, sporgendosi un poco verso di lei.

Ashley arrossisce e le dita delle sue mani si intrecciano tra loro nervosamente.

"Già, ma non è grave. Per adesso tra noi non c'è assolutamente nulla e ci vediamo solo da amici" cerca di liquidare la cosa lei, anche se si vede lontano un miglio che ci sta male.

In fondo Spencer non le ha mai dimostrato un interesse particolare al momento, escono insieme in comitiva, si parlano molto, si scrivono ogni tanto ma niente di che e teme che la cosa non sia corrisposta.

"Beh, se può consolarti, a noi maschietti vedere la ragazza con cui usciamo andarsene con un altro spesso dà la spinta in più per farci avanti, se si ha qualche dubbio in proposito. Lo so, a volte ragioniamo davvero di merda, c'è da ammetterlo" le spiega Matt mentre sfila una sigaretta e se la mette tra le labbra per poi accenderla in una maniera così involontariamente sensuale che persino Ashley non riesce a staccargli gli occhi di dosso.

Quel ragazzo trasuda fascino da ogni poro.

Magari è la sua parte per metà magica che lo fa apparire così sexy o forse è così per sua natura, chissà.

Ashley gli si avvicina, poggiandosi con le braccia sulla sua coscia e sorridendo maliziosa.

Matt si volta stupito e incontra quegli occhI dolci color miele che per un attimo gli fanno girare la testa.

Quel lato di Ashley, così naturalmente provocante, che cozza col suo carattere di solito calmo e riservato, gli piace da impazzire.

Sembra che non lo faccia neanche apposta e forse lei non si rende minimamente conto di quanto sia attraente, con quel viso delicato, lo sguardo innocente ma non troppo e quei capelli rossi, così simili a quelli di sua madre, che le incorniciano il volto.

"E dimmi - inizia lei mentre Matt ha perso la sua solita spavalderia, spiazzata dai suoi movimenti - tu quante ne hai fatte innamorare con un'entrata come quella di oggi?" domanda con una sfumatura provocante nella voce.

Matt si sofferma a guardare quel viso angelico che pare volerlo sfidare, sorride poi butta fuori una nuvola di fumo e si abbassa fino a sfiorare il naso della ragazza col suo.

Piega leggermente l'angolo delle sue labbra in un ghigno quando la sente tremare impercettibilmente a quel contatto ma allo stesso tempo restare ferma senza avere la minima intenzione di allontanarsi.

"Un po' forse - soffia sulle sue labbra, restando sul vago - ma nessuna aveva il mio stesso segno magico sul braccio" sussurra infine, carezzandole la mano.

Ashley sente un brivido caldo e fin troppo piacevole scenderle giù per la schiena e infiammarle il basso ventre in maniera così improvvisa e intensa da lasciarla boccheggiante.

Il disegno sui loro polsi si illumina, lasciando trapelare le loro emozioni.

'Maledizione' pensa lei.

Ci mancava quel coso a sputtanarla a dovere.

Ormai ha capito che reagisce con quello di Matt quando provano delle emozioni l'uno nei confronti dell'altra.

E comunque dev'essere sicuramente colpa sua e del fatto che amplifica a dismisura le loro sensazioni, se solo a sentirlo proferire quelle poche parole lo ha trovato così eccitante.

Non c'è altra ragione per cui debba provare una simile attrazione per lui, in fondo.

Rimangono pericolosamente vicini, Matt continua a chiedersi perché diamine stia provando un desiderio così forte di baciare quelle labbra dischiuse, lambirle con la lingua e poi, se è fortunato, lasciare che lei gli faccia incontrare la sua per assaggiarla a dovere.

È questione di secondi, poi il suono molesto di un telefono li riporta bruscamente alla realtà, con il solito tempismo.

I polsi si spengono così come quelle sensazioni peccaminose.

Si allontanano veloci, nascondendo uno strano imbarazzo.

Ashley fruga maldestra nella borsa, poi i suoi occhi si illuminano e le gote si colorano quando legge il nome di Spencer sullo schermo.

Le ha mandato un messaggio che apre immediatamente.

Sorride stupita non appena ne legge il contenuto.

"È lui?" Chiede Matt, al quale la reazione di Ashley non è affatto sfuggita.

Lei annuisce timidamente mentre Matt si gira dalla parte opposta con un'espressione indecifrabile nello sguardo, impegnato a fissare

un punto indefinito nell'orizzonte.

"Già...mi chiede di uscire stasera...da soli a quanto pare" balbetta ancora incredula.

"Che ti dicevo? Funziona sempre!" Le sorride, strizzando un occhio, mentre aspira l'ultimo tiro di sigaretta e la mette via.

Cerca di ignorare quel retrogusto amaro che sente.

Ashley sembra aver fatto in fretta a dimenticare i secondi intensi che hanno appena vissuto e adesso è tutta presa da Spencer. 

La cosa dovrebbe lasciarlo totalmente indifferente e si stupisce che non sia proprio così.

"Forse è meglio che vada adesso" fa intanto lei, riacquistando la sua aria dolce e pacata.

"Buona fortuna per stasera allora, alla prossima!" le augura il biondo, poi poggia gentile una mano sui capelli rossi di Ashley e la avvicina a sé per darle un veloce bacio sulla guancia prima di indossare il casco, mettere in moto e lasciarla indietro.

La scruta un'ultima volta dallo specchietto, lei è a testa bassa e armeggia col telefono, forse per rispondere al messaggio del ragazzo che le piace.

Ruota i polsi sul manubrio e accelera per sparire via dietro l'angolo, con un rombo più assordante.

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 - NOTIZIE DA LONTANO ***


Buongiorno a tutte le mie lettrici.

Dopo un po' di attesa è giunto finalmente un nuovo capitolo. L'ho scritto sfruttando una ispirazione arrivata improvvisamente e pare che abbia funzionato.

Spero sia gradito e spero anche di non farvi attendere troppo per un continuo.

Grazie a chi ha ancora piacere di seguire questa storia, mi fate molto felice.

Alla prossima!

 

CAPITOLO 5 - NOTIZIE DA LONTANO

 

Il rumore dei tacchi sul candido pavimento di marmo rimbomba tra le mura di quel palazzo enorme.

Il passo è spedito e sicuro, così come il portamento aggraziato di quella figura fiera e sinuosa, che incede senza incertezze lungo quei corridoi che conosce molto bene, che fanno parte dei dolci ricordi di un'infanzia e una giovinezza ormai lontane.

Si ferma solo appena varcata la soglia dorata di una porta e rimane lì ferma, come in attesa.

"Aerys...a cosa devo il dispiacere?" 

Una voce femminile, altezzosa e sarcastica, non tarda a farsi sentire dal fondo del salone.

La donna conosce bene quel tono e gli angoli delle sue labbra non possono evitare di piegarsi in un sorriso, nonostante quell' accoglienza poco carina.

"Noto con piacere che i tuoi modi cortesi non cambiano mai, mia cara Veneria" osserva serafica l'ospite non tanto gradita, mentre senza farsi intimorire da quelle parole pungenti, si avvia verso il sontuoso divano su cui è adagiata la padrona di casa.

Veneria si sporge in avanti, stizzita, abbandonando la sua posa rilassata.

I suoi capelli lunghissimi e di un rosso acceso le cadono sul davanti e la avvolgono come un mantello di seta lucida, gli occhi dorati si posano con astio malcelato su quella figura femminile, che incede determinata sino a fermarsi a pochi metri da lei.

Rimane seduta a fissarla, tesa come la corda di un violino pronta a schizzare.

Le labbra sono premute strette, irrequiete, lo sguardo glaciale è un misto tra odio e una punta di nostalgia nascosta.

"Cosa vuoi qui?" sibila a denti stretti, senza smettere un attimo di fissare l'altra donna.

La bocca di Aerys si piega in un ghigno beffardo, poi ritorna estremamente seria.

Stavolta è il suo turno di puntare gli occhi di quell'azzurro intenso su Veneria.

"Dovresti ringraziarmi piuttosto" ribatte lapidaria, facendo infuriare la rossa.

"E perché mai?" sbotta in un lampo, schizzando in piedi come un felino, le mani strette a pugno, pallide e tremanti.

Non deve niente ad Aerys se non una delusione amara che brucia ancora sotto la sua pelle, forse lo farà per sempre.

"Tua figlia è viva" dichiara allora Aerys, mettendo fine a quel botta e risposta, facendola ammutolire istantaneamente.

Veneria si accascia sul divano come se fosse di colpo diventata una bambola di pezza senza ossa, gli occhi sbarrati cristallizzati in un' espressione di sorpresa e disperazione, la sua aria sfrontata e sicura non esiste più e adesso sembra solo una donna fragile colpita nel suo punto più debole.

Trema come una foglia e una delle sue damigelle presenti corre a prenderle dell'acqua.

Aerys rimane in piedi a fissarla, dovrebbe essere felice che finalmente quell'arroganza sia stata placata ma non ci riesce perché sa benissimo cosa sta provando Veneria.

Nonostante la loro amicizia sia tramontata da un pezzo, per un attimo rivede quella ragazzina ribelle con la quale ha condiviso gli anni più belli della sua vita e la tragedia più grande che sono state costrette ad affrontare insieme.

Saranno passati poco più di vent'anni ma è ancora tutto indelebile nei suoi ricordi.

"Ero venuta a dirti solo questo" continua fredda, mentre l'ex amica è ancora immobile, con le labbra dischiuse e incapace di proferire parola.

Sua figlia, la bimba che ha dovuto abbandonare in una calda serata primaverile davanti a quell'ospedale e che credeva morta... è viva da qualche parte.

Aerys la guarda per un'ultima volta, poi fa per voltarsi e andare quando la voce di Veneria la blocca.

"Come fai a saperlo? Ne sei sicura?" domanda di slancio, come per impedirle di lasciarla sola con i suoi interrogativi.

Davvero assurdo se si pensa che solo cinque minuti prima avrebbe voluto che sparisse dalla sua vista.

La bionda ritorna sui suoi passi.

"Me l'ha detto mio figlio...si sono incontrati" le risponde, facendola sbiancare.

In quei mesi aveva percepito delle strane sensazioni ma aveva creduto di essere diventata pazza.

Per anni aveva tentato di captare i segnali della presenza del marchio di sua figlia ma invano.

Nessun segnale, niente, come scomparso.

Si era convinta che quella bambina non fosse sopravvissuta per qualche motivo e i sensi di colpa l'avevano attanagliata per anni.

Si era dovuta rifare una vita, aveva dei doveri verso la sua famiglia e verso la loro comunità in quanto esponente di una delle dinastie reggenti e i tempi di quella ribellione di gioventù fallita erano ormai andati.

Aveva pagato fin troppo per la sua irrefrenabile voglia di libertà.

E poi d'improvviso quelle sensazioni.

Credeva di essersi immaginata tutto e invece… scopre che è vero.

"Lei...lei sta bene? Come si chiama?" continua a chiedere, balbettando, il suo tono sembra una supplica adesso, è molto diverso da quello sgarbato di prima.

"A quanto pare sì. Ha una famiglia adottiva benestante ed è una studentessa eccezionale. Si chiama Ashley" le spiega calma Aerys, prendendo posto su una poltrona a fianco del divano su cui giace Veneria ancora sotto shock.

"Che razza di nome è?" sbotta, aggrottando le sopracciglia in un modo talmente buffo da fare scoppiare a ridere l'altra.

"È un nome da umana, Veneria. Dimentichi che fa parte di quel mondo?" la riprende Aerys, guadagnandosi un'occhiataccia.

Sembra stia tornando la Veneria di sempre.

"Lo so…certo che lo so" mormora poi la rossa, abbassando la testa con un'aria terribilmente triste che contagia anche Aerys per un attimo.

Entrambe hanno vissuto sulla propria pelle la sofferenza di dover abbandonare i propri figli appena nati in un altro mondo col rischio di non rivederli mai più e conoscono perfettamente quel dolore.

"Matt mi ha contattata qualche giorno fa per dirmelo anche perché sono già stati attaccati dai sovversori. L'hanno trovata e hanno provato a catturarla" la informa senza riuscire a nascondere una lieve preoccupazione.

"Cosa? Le hanno fatto del male? Quei maledetti...non possiamo fare niente? Non è possibile...io…" esclama all'improvviso Veneria, saltando in piedi e cominciando a fare avanti e indietro carica di nervosismo.

Aerys è costretta ad alzarsi e la ferma prendendola per le spalle.

Gli occhi dorati di Veneria incontrano quelli azzurri di Aerys, sono vicini come non succede da tanto, i loro abbracci sono così lontani ormai.

"Veneria, calmati! Sta bene, ok? C'è Matt con lei, lui sa cosa fare e le sta insegnando a usare i suoi poteri. Ti assicuro che per adesso la situazione è sotto controllo" la tranquillizza e, anche se i rapporti tra loro si sono disintegrati da anni, Veneria tira un sospiro di sollievo e si fida.

Annuisce piano, riprende fiato, poi i suoi occhi si accendono nuovamente.

"Posso vederla? Cosa aspetta tuo figlio a condurla qui? Io voglio incontrarla, voglio spiegarle!" Riprende a dire con agitazione e anche stavolta Aerys deve intervenire per fermarla.

"Cerca di ragionare un attimo, per favore! Quella ragazza ha vissuto per 21 anni senza sapere della tua esistenza e adesso di colpo scopre di avere una madre magica in un'altra dimensione! Non credi che sia sconvolta? Che abbia bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il tutto? Non puoi pretendere di trascinarla qui e traumatizzarla ancora di più" prova a calmarla ma Veneria è troppo presa da quella valanga di emozioni represse per anni e tutto ciò unito al suo carattere forte crea una miscela esplosiva.

"Credevo fosse morta, Aerys! Tu non sai che vuol dire perché tuo figlio era al sicuro con suo padre ma io...hai la minima idea di che voglia dire non sapere che fine abbia fatto tua figlia? E adesso scopro che è viva e...quanto ancora devo aspettare per poterla vedere!" urla disperata, gli occhi colore d'oro si riempiono di lacrime e la bionda deve lasciare da parte l'astio e i risentimenti per quella sera e tornare ad essere la sua vecchia amica per qualche attimo.

La guarda fissa negli occhi e addolcisce il tono della voce.

"Ascoltami, Veneria…è vero, non ho vissuto il tuo stesso dramma ma anche io ho dovuto aspettare dodici anni prima che Matt fosse pronto per incontrarmi. Li abbiamo messi al mondo ma adesso la loro vita è lì, dall'altra parte. E dobbiamo rispettarla, entrarci in punta di piedi. Sono sicura che Ashley vorrà incontrarti ma lascia che sia lei a decidere. Appartengono alla terra ormai, non possiamo cambiare le cose" le dice con dolcezza e con gli occhi velati di malinconia.

Matt la viene a trovare di tanto in tanto ma sa che non potrà mai vivere con lei nel suo stesso mondo, è una realtà che ha dovuto accettare e così dovrà fare Veneria.

L'ex amica la guarda attonita ma pian piano i suoi occhi cambiano.

Ha capito.

Fa un lungo sospiro, fissa Aerys come per cercare conforto, poi abbassa lo sguardo.

"E se non volesse vedermi? Se non volesse avere niente a che fare con me?" chiede impaurita.

Non c'è traccia della donna fiera e sfrontata di prima.

"Non dire sciocchezze! Sono sicura che verrà ma non stressarla prima del tempo come tuo solito!" la rassicura, lanciandole però una frecciatina sul suo carattere poco amabile.

"Beh, tuo figlio è di parte e chissà quali cose orrende potrà averle raccontato sul mio conto!" si lamenta ma Aerys si accende subito quando si parla di Matt.

"Sai che Matt non si fa influenzare dai nostri trascorsi e che è sempre rimasto estraneo agli intrighi e alle brutture del nostro mondo. Le racconterà solo la verità" ribatte fiera, prendendo le difese del figlio.

Veneria non si oppone, abbassa il viso e rimane in silenzio a tormentarsi le mani.

Ha conosciuto il figlio di Aerys, quel ragazzo biondo e bellissimo, un po' schivo e così simile alla sua amica di un tempo, e nonostante le poche occasioni in cui l'ha visto, ha capito com'è fatto.

È intelligente e schietto e si è sempre mantenuto distante dalla mentalità chiusa che purtroppo regna ancora a Ophilia.

In fondo sa di potersi fidare di lui, anche se per metà porta i geni di Aerys.

Immaginare sua figlia insieme a Matt la tranquillizza.

È felice e ansiosa allo stesso tempo ma non ha altra alternativa se non aspettare.

"Adesso tolgo il disturbo, mi sono trattenuta anche più del solito ed è meglio che non sfidi i tuoi nervi" la informa Aerys solennemente prima di girare i tacchi e percorrere nel senso inverso la stessa strada di prima.

Veneria la guarda di spalle, osserva i suoi lunghi capelli biondi e ondulati che si muovono ad ogni suo passo e un nodo le serra la gola.

"Aerys! - la chiama, facendola voltare appena - grazie...per avermi informata"  le dice, abbassando la voce, come se quelle parole facessero fatica a uscire dalle sue labbra orgogliose, anche se lo vuole.

Non riesce a dimenticare quel tradimento e a perdonare quella che un tempo era la sua migliore amica.

La bionda accenna un sorriso, poi si volta e va via.

Veneria rimane ferma a guardarla finché non la vede sparire e rimane sospesa coi ricordi, con quel senso di rabbia e delusione e una grossa nostalgia che non la abbandona mai.


"Sorellina, tu devi raccontarmi ogni cosa, capito?" urla Eleine come in preda a una irrefrenabile euforia mentre quasi butta giù la porta della sua camera alle 9 del mattino per entrare saltellando.

Ashley si è svegliata da poco, ha fatto tardi la sera prima e poi ha faticato a prendere sonno per via delle emozioni del giorno precedente.

È ancora seduta sul letto con addosso il pigiama quando la furia di sua sorella le arriva come una sferzata di aria gelida in faccia e sfonda i suoi timpani che si stanno riabituando ai suoni del mondo esterno.

"Calmati Eleine e vedi di non urlare o attirerai l'attenzione di mamma e papà" la ammonisce a bassa voce, portandosi una mano sulla testa, messa a dura prova dai decibel emessi dalla ragazza, per poi farle cenno di chiudere velocemente la porta.

"Ah, tranquilla, non c'è nessuno in casa, sono già usciti a sbrigare delle faccende di lavoro o chissà che altro" farfuglia rapidamente la ragazza senza dare importanza alla cosa e appollaiandosi vicino alla sorella.

"Di domenica?" chiede dubbiosa Ashley, aggrottando le sopracciglia.

"Perché, per caso ti risulta che per loro esistano giorni liberi?" ribatte la sorella con un'espressione contrariata in viso  così buffa che Ashley sorride.

È vero, i suoi sono sempre presi dal lavoro e dai doveri, pensa tra sé e sé con un po' di amarezza.

"Dai, veniamo a noi! Devi assolutamente raccontarmi cos'è successo ieri nel dettaglio!" le ordina impaziente, stringendole le mani tutta eccitata.

Ashley ha un attimo di incertezza.

Sono successe due cose che potrebbero interessare la sorella e non capisce a cosa si stia riferendo.

Dopo essere uscita miracolosamente sana e salva dallo scontro con le creature dei sovversori, è tornata a casa per prepararsi e uscire con Spencer ma Eleine era già andata dal suo ragazzo e poi non si sono più incrociate in casa.

Si erano sentite solo brevemente per messaggio perché la sorella era preoccupata e si era voluta assicurare che non le fosse successo niente durante la lotta.

"Che intendi?" domanda quindi, sbadigliando ancora mezza addormentata, ed Eleine sbuffa.

"Oh mio Dio, Ashley! Ma ovviamente parlo del tuo super combattimento sovrannaturale con quello strafigo del tuo simile. A proposito, si può sapere come hai potuto tacermi il particolare che lui sia di una bellezza disarmante? Quando siete andati via insieme in moto ha mormorato tutta l'università! La studiosa e diligente Ashley che fugge via con un misterioso ragazzo bellissimo e tenebroso! Beh, non vorrai negare di aver fatto scalpore!" si premura di informarla ed Ashley si porta una mano sulla fronte, sospirando rassegnata.

"Lo so, ho ricevuto vari messaggi…- aggiunge annoiata, stropicciandosi gli occhi - comunque non credevo che l'aspetto fisico di Matt fosse un dettaglio rilevante, scusa se mi sono concentrata sul fatto assolutamente secondario che io sia mezza aliena e che esistano dei fottuti mostri che mi danno la caccia!" ribatte con tono sarcastico, facendo scoppiare a ridere la sorella che per risposta le dà una pacca amichevole.

"Dai non fare così, ma certo che è importante! Anzi, ieri sono stata in terribile ansia finché non hai risposto ai miei messaggi, mi sono tranquillizzata solo quando mi hai detto di essertela cavata! Scherzi a parte... è stata dura? Siete stati in pericolo? Dimmi tutto ti prego!" la esorta Eleine, parlando senza neanche prendere fiato e strattonandole la maglia del pigiama per la foga.

Ashley cerca di resistere alla sorella, poi con i ricordi torna indietro di un giorno e ripercorre quell'avventura sconvolgente ma anche liberatoria.

"Beh, per me è stato davvero impegnativo, mi sono trovata sbalzata in un'altra dimensione e da sola all'inizio. Ero pietrificata ma poi...non so dire come…ho sentito una forza dentro che non pensavo di avere." racconta, i suoi occhi si accendono al ricordo dell'adrenalina provata e di quella improvvisa sensazione di forza che ha sentito nascerle dentro.

"Wow, quindi hai lottato da sola per un po'? Sei fantastica sorellina, te lo dicevo che ce l'avresti fatta! È incredibile che ti stia succedendo tutto questo! Quasi ti invidio, come vorrei vivere anche io una magia simile!" esclama sognante la sorella coi suoi grandi occhi castani luccicanti, ripensando a tutti i fantasy che guarda in TV e che ama alla follia.

Ashley scuote la testa.

"Certo, chi non vorrebbe trovarsi nella mia situazione, in costante pericolo di vita per colpa di un nemico che nemmeno fa parte di questo mondo e che non ho ancora avuto il piacere di conoscere?! - puntualizza ironica e un pizzico cinica mentre Eleine sghignazza, poi Ashley abbassa lo sguardo e un tenue sorriso increspa le sue labbra - però... c'è anche qualcosa di positivo in effetti. È difficile da spiegare ma...ieri ho sentito una forza nuova, una sensazione di potenza e libertà. Ero in un posto lontano dove potevo essere chi volevo, dove non ero più la Ashley giudiziosa e perfetta con la divisa dell'università ben stirata e le pieghe della gonna impeccabili. Ero una ragazza nuova, libera da ogni vincolo. Alla fine della lotta ero sporca e spettinata e con i vestiti sgualciti ma...non mi sono mai sentita così forte e sicura " rivela ad Eleine con un velo di timidezza a colorare la sua voce.

Ripetere a voce alta ciò che ha sentito, tutte quelle emozioni contrastanti, dalla paura alla felicità, è qualcosa che la turba ma che le fa percepire una strana esaltazione.

Eleine le stringe una mano e si sporge per abbracciarla.

"Ma è meraviglioso, Ashley! Io ho sempre capito che in questa famiglia ci vai un po' stretta anche tu anche se non sei ribelle come me. Se la tua natura non umana è capace di farti scoprire un altro lato di te stessa allora forse non tutto il male viene per nuocere, non credi?" 

Ashley annuisce poi dischiude le labbra.

Non è solo il suo potere a farla sentire diversa.

"E poi quel ragazzo...Matt...quando sono con lui sento di poter fare qualunque cosa, di essere davvero me stessa, senza finzioni. Insieme la nostra energia cresce, diventiamo molto più potenti se stiamo uniti. Quando mi stringe la mano e i nostri simboli si accendono tutto il mio corpo viene scosso da un'energia positiva che mi fa stare bene. Eppure siamo così diversi, così lontani…" si azzarda a confessare, tormentandosi le mani, scossa da tanti dubbi e nuovi sentimenti.

Matt è entrato prepotentemente nella sua vita insieme a tutti gli altri sconvolgimenti e, nonostante siano passati quasi due mesi dal loro primo incontro, si sente legata a lui in maniera sempre più forte.

"Cioè vuoi dire che ti senti attratta da lui per via del tuo segno?" chiede Eleine, ancora più incuriosita da quell'argomento e dal modo in cui funzionano quei misteriosi marchi sulla loro pelle.

Ashley arrossisce involontariamente 

"Non ne sono attratta o comunque...non so se è per questo o...è strano da spiegare" liquida la cosa nervosamente, mentre dentro si sente scombussolata.

"Forse lui comincia a piacerti. Non ci sarebbe niente di anormale voglio dire...condividete un segreto pazzesco, vi vedete spesso. E poi lui è...beh ok non lo ripeterò - cerca di contenersi Eleine dopo un'occhiata minacciosa di Ashley - insomma, non ti darei tutti i torti se fosse così" conclude, gettandola in confusione.

"Ma no, Matt non mi piace. È impossibile, in pratica appartiene a un altro pianeta, noi...andiamo d'accordo solo per questo" si autoconvince alla fine, osservandosi il polso spento con uno sguardo deciso ma triste allo stesso tempo.

"Già, voi due frequentate ambienti opposti e così differenti ma...paradossalmente se ci pensi bene...lui è l'unico uguale a te in questo mondo".

Eleine si fa seria stavolta e ritorna ad essere quella sorella e migliore amica capace di ascoltarla e farla riflettere come nessuno riesce.

Ha ragione ed è talmente assurdo che le viene quasi da ridere.

Forse è per questo che Matt ha completamente oscurato il suo appuntamento con Spencer.

Aveva desiderato con tutta se stessa che prima o poi il suo collega di corso per cui ha una cotta enorme la invitasse a uscire loro due da soli e poi...quando finalmente è successo non ha fatto altro che pensare al suo biondo compagno di avventure e a quello che era successo.

Con Spencer hanno cenato, chiacchierato e lui è stato impeccabile e gentile, ma lei non ha provato la felicità che aveva sempre immaginato.

Matt si è insinuato tra loro, tra i discorsi, i sorrisi stentati e gli sguardi e, persino quando Spencer la ha stretta in un dolce abbraccio per salutarla, la sua mente ha rivissuto l'abbraccio molto più intenso e denso di emozioni che ha scambiato con Matt alla fine del combattimento.

Non c'era assolutamente paragone.

È confusa, non sa più cosa vuole e per una persona abitudinaria e razionale come lei è difficile ammettere che ciò che pensava di provare per Spencer forse non è forte e importante come credeva.

Scaccia dalla testa quei pensieri ma Eleine non ha la stessa intenzione.

Come se le leggesse nella mente la sua voce si fa spazio nel silenzio della stanza.

"E invece con Spencer com'è andata?" domanda di getto, facendola sobbalzare vistosamente sul letto.

"Ccc...che?" balbetta, come fosse stata colta con le mani nel sacco.

"Pensavi che lo avessi dimenticato, eh? Ingenua di una sorella! Certo, la tua avventura magica aveva la priorità ma...non potevo ignorare un evento altrettanto importante come il vostro primo appuntamento" esclama maliziosa, dandole una gomitata e ripartendo alla carica.

Ashley rabbrividisce.

"Non c'è molto da dire in realtà. È stata una bella serata, piacevole, abbiamo cenato e poi siamo stati in centro per un giro" racconta piatta, giocherellando coi suoi capelli senza lasciare trapelare alcuna emozione.

Eleine solleva sospettosa un sopracciglio.

Qualcosa non la convince nell'atteggiamento di sua sorella.

Aspettava quell'invito da un sacco di tempo e adesso sembra quasi delusa e indifferente.

"Beh, tutto qua? Ma ti ha baciata almeno?" insiste la castana.

"Certo che no! Era solo una cena, non doveva mica succedere chissà cosa!" si affretta a spegnere ogni entusiasmo, cercando di mettere a tacere il tormento che la divora.

"Bah, ok. Vi rivedrete?" 

"Non lo so...non ne abbiamo parlato" taglia corto Ashley visibilmente a disagio, sotto lo sguardo sconcertato di sua sorella.

"Mi sa che questo Spencer tutto perfettino non ci sa proprio fare! Cosa aspetta a saltarti addosso! Se temporeggia ancora un po' mi sa che lo farà qualcuno altro!" prova a scuoterla Eleine, facendo finta che la sua non sia una provocazione.

Ashley ignora il velato riferimento a Matt che la sorella ha appena lanciato ma sente lo stomaco fare le capriole a quel pensiero e un forte calore la avvolge.

"Non dire idiozie, Ely" borbotta prima di alzarsi in piedi e scattare verso la finestra per spalancarla e fare entrare dell'aria fresca che possa spegnere i suoi bollori ed evitare che quel dannato marchio si illumini, mandando dei segnali anche al suo gemello.

Comincia a diventare faticoso contenere i sentimenti che la travolgono a ondate, soprattutto quando hai una cavolo di spia luminosa sul polso che rischia di sputtanarti da un momento all'altro.

Forse è anche più difficile che prendere a calci magici quei brutti ceffi che le stanno alle calcagna.

Tutto sommato quel pensiero la fa sorridere.


Ashley cammina spedita in quel quartiere che prima le era sconosciuto ma che le è diventato familiare da quando ha cominciato a frequentarlo.

Si stringe nel suo cappotto, ripensa ai suoi genitori e alle bugie che ha raccontato prima di uscire.

Non può dire loro la verità.

Sta andando da Matt e non approverebbero la sua frequentazione con un ragazzo di ceto sociale più basso, nemmeno se potesse spiegare il motivo della loro amicizia.

Ormai questo l'ha capito e comincia a farsene una ragione.

Non ha avvisato Matt.

Non si sono ancora sentiti dopo l'ultimo combattimento e non è successo nulla di rilevante in quei pochi giorni trascorsi.

Eppure lei sente il bisogno urgente di vederlo, c'è una sensazione che non riesce a scacciare e che la spinge verso di lui.

Il marchio non fa male quindi esclude che possa trattarsi di un pericolo in agguato.

Un tempo non avrebbe avuto il coraggio di presentarsi al bar senza preavviso ma adesso le cose sono cambiate, o per meglio dire, si sono evolute.

Apre la porta d'ingresso e cerca il ragazzo con lo sguardo ma di Matt non c'è traccia.

Suo padre la vede subito e le fa un cenno di saluto, Ashley si avvicina timidamente.

"Buonasera...cercavo Matt" dice un po' imbarazzata.

Quell'uomo conosce il suo segreto.

"Ciao Ashley! Mi spiace ma Matt non c'è, oggi è il suo giorno libero." la informa mentre sistema bicchieri e tazzine.

"Ah, capisco. Non fa niente, la ringrazio" mormora senza riuscire a nascondere la delusione poi fa per girarsi e andare via ma la voce del padre di Matt la ferma.

"Aspetta! È a casa oggi, posso darti l'indirizzo, non abitiamo molto lontano da qui!" 

Ashley rimane spiazzata.

Ok presentarsi al bar ma piombare a casa sua...quello le sembra davvero esagerato e invadente.

"Ahm ma non c'è bisogno, grazie, non vorrei disturbare…" prova a obiettare ma suo padre insiste sorridendo.

Ashley è una ragazza molto formale e si capisce che è stata educata in un certo modo rigido ma con loro non c'è alcun motivo di farsi tutti quei problemi.

"Ma che disturbo! A casa c'è mia moglie, lei adora avere ospiti in casa e poi...sono sicuro che a Matt farà piacere vederti" la rassicura ed Ashley sorride molto più rilassata.

"Grazie" dice soltanto mentre il papà di Matt scrive su un pezzo di carta l'indirizzo esatto.

"Tieni, lo troverai di sicuro, sta studiando per un esame"

"Ok, io devo soltanto…- inizia ma in quell'istante passa Chloe che la fulmina appena capisce che la rossa sta per andare a casa del suo amato - ehm, devo soltanto...parlare di una cosa...niente di che" continua evasiva per non dare nell'occhio nell'attimo in cui ritira il biglietto.

Odia il modo poco amichevole in cui quella biondina gelosa la fissa ogni santa volta.

"Allora arrivederci e grazie ancora!" Saluta educatamente per poi sparire alla velocità della luce dal radar di Chloe.

Quando arriva sotto casa di Matt tentenna un po' a suonare.

La sua abitazione è semplice e di certo non grande e ricca di decori e fronzoli come la sua.

C'è un grazioso giardinetto all'ingresso con piante e fiori di vari tipi e colori.

Nell'insieme è gradevole e le da subito un senso di allegria e di calore familiare.

Col dito un po' tremante bussa al campanello e poco dopo le apre una donna di circa quarant'anni, vestita con una tuta comoda, i suoi capelli castano scuro sono raccolti in uno chignon disordinato e ha dei meravigliosi occhi verdi che si posano curiosi su di lei.

"Ciao, ti serve qualcosa?" chiede con tono gentile, mettendola subito a suo agio.

"Buonasera, io sono un' amica di Matt, avrei bisogno di vederlo, è in casa?" chiede.

"Oh, certo, vieni entra, adesso lo chiamo. È di sopra a studiare, per fortuna ogni tanto la sua testolina ribelle si decide a mettersi in riga! - Commenta la donna facendola sorridere mentre la fa accomodare in salotto - ah e scusa per il disordine, quella piccola peste di mio figlio è peggio di un uragano!" Precisa indicando i giocattoli sparsi per casa, poi un bambino fa capolino da dietro il divano.

Ha i capelli castani e gli stessi occhi verdi di sua madre, furbi e vispi.

"Ciao" fa il bimbo salutando con la manina, Ashley gli sorride e ricambia.

Quello deve essere il fratellastro di Matt.

Si accomoda su una sedia mentre la donna si allontana col bambino, facendogli una sonora ramanzina sul disordine.

Lei si guarda intorno.

L'atmosfera che si respira in quella casa è così spontanea e naturale, senza formalismi, stanze immense e perfette e domestici in giro.

Si chiede cosa si provi a vivere in quella semplicità e prova il forte desiderio di scoprirlo, di immedesimarsi per una volta in una realtà così diversa dalla sua.

"Matt, scendi! C'è una ragazza che ti cerca!" Sente dire in lontananza, ancora immersa nelle sue riflessioni.

Il cuore le fa un balzo, si agita al pensiero di cosa possa pensare Matt nel vedersela comparire a casa sua.

Deglutisce poi sente i passi di qualcuno che si avvicina.

Salta in piedi quando vede spuntare Matt nel salotto, il viso del ragazzo si tramuta in puro stupore quando la scorge.

"Ashley! Sei tu?" 

"Ciao, Matt, scusa se arrivo così senza preavviso, solo che ero passata dal bar e tu non c'eri e allora tuo padre mi ha detto che potevo trovarti qui ma io non volevo disturbarti però lui ha insistito e…" comincia a parlare senza sosta, in preda all' imbarazzo ma lui la blocca, prendendole delicatamente la mano destra.

Il contatto tra i palmi delle loro mani nel punto segnato dal marchio la fa calmare di botto, come se Matt le infondesse tutta la sua serenità solo toccandola.

"Ehi, va tutto bene, Ashley. Sono contento di vederti qui" le sorride lui, i suoi occhi sono luminosi e belli e sembra davvero sincero, il suo cuore accelera senza che lei possa evitarlo.

Come mai non ha provato tutto questo per Spencer solo qualche sera prima?

Ashley gli stringe la mano e respira.

"Ma ho capito bene? Tu sei Ashley? La famosa Ashley?" si intromette Vivian, che era rimasta a guardare quella scena quasi romantica con molta curiosità.

"Si, lei è Ashley" rimarca il suo nome Matt.

"Oh, piacere di conoscerti, tesoro! Abbiamo parlato tanto di te, siamo felici che Matt ti abbia trovato e che tu abbia potuto conoscere le tue origini! La vostra storia è così affascinante e incredibile!" esclama con gioia sincera la donna, cingendole i fianchi ed Ashley si sente accolta con affetto come se l'avessero sempre conosciuta.

È felice e piena di calore umano, quello che spesso le manca a casa sua, eccezione fatta per sua sorella.

"Non la mettere in soggezione, dai!" la rimprovera bonariamente Matt ma lei non si fa intimorire.

"Smettila di essere così antipatico tu! Sei sempre il solito! - ribatte, scompigliando i capelli di Matt con fare scherzoso - e scusami per prima e per essere sembrata così fredda e distratta. I miei due maschietti di casa mi fanno impazzire qui!" si giustifica ma Ashley scuote la testa.

"Si figuri, non l'ho pensato minimamente, è stata così gentile!" 

"Ehi, dammi del tu altrimenti mi fai sentire una vecchia decrepita! Io sono solo Vivian, ok?" precisa subito, sorridendo e porgendole una mano che Ashley afferra prontamente.

Vivian emana così tanta allegria e positività e lei la adora già.

Ha notato come si rivolga a Matt con affetto e confidenza, considerandolo praticamente un figlio nonostante la storia turbolenta che ha alle spalle.

Deve amare molto suo padre per aver accettato tutta quella situazione assurda.

"Vi preparo qualcosa da mangiare per merenda, va bene?" Aggiunge intanto la donna per poi sparire in cucina.

"Scusala ma Vivian è così, un concentrato di energia - le sussurra Matt all'orecchio per poi spostarsi verso le scale - ti va di salire in camera mia, così stiamo più tranquilli?" le propone poi ed Ashley annuisce.

Si toglie il cappotto mentre il biondo chiude la porta e mette via un mucchio di libri sparpagliati sulla scrivania.

"C'è un po' di disordine e la mia stanza non sarà di certo grande come la tua" si scusa ma Ashley scuote la testa con decisione.

"Matt con me non devi farti certo questi stupidi problemi - lo tranquillizza per poi passare le dita sulla copertina di uno dei suoi libri - studi per un esame?" chiede dando una sbirciatina.

"Ci provo - risponde lui, scostandosi i lunghi capelli dalla fronte con un rapido gesto della mano- ah, siediti pure sul mio letto, non fare complimenti" 

Ashley si accomoda, sistemando e lisciando bene sulle ginocchia il bordo del suo vestito di maglia nero.

Non sa da dove cominciare perché le sensazioni che l'hanno portata lì quel giorno sono così tante e incomprensibili che fa fatica persino lei a venirne a capo.

"Volevo vederti - esordisce infine tremando un po', Matt si siede accanto a lei, il suo sguardo è stupito, come se non si aspettasse una simile rivelazione da lei - è da un paio di giorni che non ci sentiamo" aggiunge la rossa, con lo sguardo fisso sui suoi stivaletti.

"Hai ragione, volevo chiamarti ma ho pensato che dopo quel pomeriggio un po' turbolento avessi bisogno di tranquillità e di staccare la spina dalle rotture di scatole magiche. Ho fatto un incantesimo che ci darà della tregua, non per molto ma ci tenevo a farti stare il più serena possibile".

Dei brividi attraversano la schiena di Ashley.

Matt è così bravo a decifrare i suoi sentimenti e le sue paure, come ha fatto ad imparare in così poco tempo?

È forse il simbolo che condividono a renderli empatici o è proprio lui ad essere dannatamente bravo a leggerle dentro?

"Grazie, in effetti è stato tutto pazzesco e piuttosto traumatico ma mi sto riprendendo dallo shock" risponde Ashley poi si volta a guardarlo, le loro braccia sono così vicine che si sfiorano.

"Dì la verità, ti mancavo?" domanda lui a bruciapelo, tornando ad assumere la sua solita aria sfacciata e provocante.

In realtà stavolta la sua è solo una copertura.

È insicuro.

Ashley ha avuto un appuntamento con il suo innamorato e per quanto ne sappia potrebbe essere andato tutto a gonfie vele e magari adesso sono diventati una coppia.

Ha azzardato quella battuta ma dentro ha paura di una sua risposta che possa mandare in frantumi non sa neanche quale speranza.

Chloe ha ragione.

Deve togliersi Ashley dalla testa ad ogni costo perché per quanto sia carina, dolce e forte allo stesso tempo in un mix contrastante che la rende terribilmente attraente ai suoi occhi, lei non sarà mai alla sua portata.

"Un po' si" azzarda lei, con un sorriso provocante e innocente allo stesso tempo, sporgendosi verso di lui e sfiorandogli la mano, quel gesto lo spiazza e gli ricorda terribilmente l'abbraccio di quel pomeriggio dopo la lotta, così spontaneo e potente.

Come diavolo faccia Ashley a passare dall'essere una creatura soave e delicata a riuscire a provocarlo con pochi movimenti e parole sarà sempre un mistero per lui ma è una cosa che lo fa impazzire.

Non riesce a replicare e per fortuna lei continua a parlare, facendosi pensierosa.

"Ma non è solo questo. Sento qualcosa...non so spiegarlo bene ma... è una sensazione, come un'agitazione che mi pervade" gli rivela, il suo sguardo è serio e un po' preoccupato.

Lui aggrotta le sopracciglia.

"Ti fa male la mano?" Le chiede cercando di capire ma Ashley fa cenno di no con la testa.

"Non è una sensazione negativa però...non riesco a capire bene di che si tratta. Speravo che tu potessi aiutarmi".

"I nostri simboli non si sono illuminati quindi evidentemente non riguarda me - prova a ragionare Matt, concentrandosi - forse i tuoi poteri stanno crescendo e cominci a percepire il legame con Ophilia, il mondo al quale appartieni per metà. È come se ti chiamasse in un certo senso"

"Tu dici? Questa cosa mi fa un po' paura. È inquietante" commenta leggermente spaventata ma Matt sorride.

"Imparerai a riconoscere le innumerevoli e diverse sensazioni che lui ti manderà e allora non ne avrai più paura. È la tua natura, è normale - le spiega con dolcezza mentre lei pende dalle sue labbra, poi lui afferra la sua mano e la accarezza - finché non brucia o fa male puoi stare tranquilla, Ashley, te lo assicuro" 

"Tu riesci a captare la loro presenza?" Domanda adesso più tranquilla.

"Sì, pian piano capirai che genere di messaggio ti stanno mandando, è solo questione di tempo" 

Ashley annuisce, il tono rassicurante di Matt la calma.

"Però...aspetta - fa lui poco dopo, scattando vicino alla scrivania e prendendo un quaderno da un cassetto - adesso sono io a sentire qualcosa, credo che mia madre voglia mandarmi un messaggio. Sei fortunata, assisterai in diretta ai nostri avanzatissimi metodi di comunicazione" dichiara il biondo scherzando, mentre apre il quaderno in una pagina bianca.

Ashley corre accanto a lui, si piega sulle ginocchia attenta e spalanca gli occhi quando vede spuntare delle parole in un inchiostro sbiadito su quella pagina.

"Che sta succedendo?" 

"È mia madre. Quando deve dirmi qualcosa mi scrive qui, è un quaderno che proviene da Ophilia e siamo riusciti a escogitare questo sistema per comunicare. In pratica è collegato a uno identico che ha lei e quando ci scrive sopra le parole si imprimono sul mio grazie alla magia" le spiega come se fosse la cosa più ovvia del mondo, Ashley invece è sbalordita.

"È incredibile!"

"Già - fa Matt, poi i suoi occhi si fanno estremamente seri quando legge il contenuto del messaggio e si volta di scatto verso Ashley, facendola tremare - a quanto pare stavolta però riguarda te" 

"In che senso?" domanda la rossa, allontanandosi un po', messa in allarme dal tono di voce del biondo.

"Mia madre ha parlato con la tua. Ashley, tua madre sa della tua esistenza e...sembra proprio non veda l'ora di conoscerti" sussurra piano, quasi a non volerla turbare troppo.

Le labbra di Ashley si schiudono e le braccia le ricadono a piombo lungo i fianchi.

Sua madre sa e...vuole vederla... tiene a lei.

"Ne sei sicuro?" chiede con un nodo in gola che le impedisce di parlare a voce alta.

Matt le si avvicina e accarezza i suoi capelli rossi mentre gli occhi di Ashley diventano irrimediabilmente lucidi.

"Certo, mia madre non mi mentirebbe mai" conferma senza dubbi.

Ashley rimane in silenzio, una gioia incontenibile si propaga dentro di lei e le impedisce persino di parlare anche se vorrebbe urlare dalla felicità.

Ha sempre pensato di essere stata abbandonata e invece ha una madre che alla notizia della sua esistenza non ha fatto finta di niente, non l'ha rinnegata ma addirittura non vede l'ora di conoscerla.

È felice e spaventata allo stesso tempo, fin da piccola ha sognato e sperato che quel momento sarebbe arrivato un giorno ma adesso ha anche timore perché non riesce a immaginare come potrebbe essere il loro incontro, l'incontro con chi l'ha generata ma che appartiene a un universo parallelo così lontano dal loro.

Non si sente pronta a vederla, non ancora, ma un giorno vorrà conoscerla anche lei, ne è sicura.

"Non volevo turbarti, Ashley. È successo tutto in diretta, mi spiace" si scusa Matt ma lei sorride mentre alcune lacrime le rigano il viso.

"No, anzi sono felice. Forse era proprio questa la sensazione strana che provavo oggi. Adesso finalmente so che mia madre mia ama e non mi ha mai dimenticato" dice con la voce rotta dall'emozione.

"Vieni qui" mormora Matt d'istinto, poi le prende i fianchi e dolcemente la avvicina a sé, poggiando il mento sui suoi capelli e tenendola stretta.

Ashley non dice nulla, si lascia andare tra le sue braccia, cullata da quel calore e dalle bellissime sensazioni provocate da quella stupenda notizia.

Matt assapora la sensazione di averla accanto, è bello tenere Ashley vicino a sé, e non può essere solo l'effetto del simbolo sulla mano.

Le carezza la schiena mentre lei stringe sempre più forte le braccia attorno alle sue spalle.

Un rumore alla porta li distrae, Ashley si stacca da lui e velocemente asciuga le lacrime.

Matt va ad aprire senza battere ciglio.

È Vivian che ha portato del tè e qualche biscotto fatto in casa.

Non ha assolutamente idea di aver interrotto qualcosa di così magico e intenso.

"Se tutte queste emozioni ti hanno fatto venire un languorino, beh eccoti servita!" esclama il biondo, poggiando sulla scrivania il vassoio.

Ashley gli sorride ma di slancio riprende le mani di Matt.

"Matt...non voglio perderti. Promettimi che qualunque cosa accada noi saremo sempre uniti" dice senza controllare i suoi pensieri, ormai in balia del suo cuore.

Non le importa che probabilmente non si sarebbero mai conosciuti senza i loro marchi né che provengano da realtà profondamente diverse.

Adesso lui fa parte della sua vita, che le piaccia o meno.

"Certo, Ashley, ci sarò sempre per te, puoi starne certa" bisbiglia a un passo dalle sue labbra, lei rabbrividisce, dovrebbe allontanarsi ma non ci riesce.

È ipnotizzata dalle labbra di Matt, ne guarda il contorno, lo studia, prova il desiderio istintivo di accarezzarle con le dita e poi poggiarci le sue. I suoi occhi dopo si concentrano su quelli di Matt, chiari e limpidi, sensuali e rassicuranti allo stesso tempo, e il respiro accelera.

"Ehi, se continui a fissarmi così mi illuderò davvero che tu mi voglia baciare e non credo che a Spencer andrebbe bene" commenta a bassa voce lui, quasi sfiorando le sue labbra, Ashley sussulta e poi si allontana seppure a malincuore.

"Non credo che a Spencer importi qualcosa se bacio qualcuno" commenta amaramente, abbassando lo sguardo per poi addentare uno dei biscotti di Vivian.

"Perché lo dici? Com'è andato il vostro appuntamento?" domanda, cercando di non sembrare coinvolto.

Ashley appoggia la schiena alla sua scrivania, fa spallucce e guarda fuori dalla finestra.

"Bene, è stato normale" 

"Normale? Non un gran modo di definire un appuntamento romantico" dichiara schietto, facendola ridere.

Non ha tutti i torti.

"Hai ragione ma...non è ancora scattata la scintilla" dice lei in sovrappensiero, si riferisce a se stessa ma la sua affermazione è ambigua e sembra riguardi ciò che Spencer prova per lei.

"Capisco, beh, certamente lui non è capace di fare questo - comincia, prendendole la mano e scoprendo il suo polso per poi farlo splendere a contatto con quello di Ashley - ma sono sicuro che si accorgerà lo stesso di quanto sei brillante e splendida anche senza questa luce" confessa,  meravigliandosi delle sue stesse parole, forse è stato fin troppo sincero e sdolcinato ma questo Ashley non può ancora immaginarlo.

Lei ride, non sa se il biondo pensa davvero ciò che ha appena detto o se lo ha fatto solo per risollevarle il morale ma le va bene così.

"E tu invece, hai qualche ragazza in testa in questo periodo? O magari pensi solo a qualche avventura da una notte e via? Avrai uno stuolo di ammiratrici là fuori. Alla mia università quel giorno hai fatto una strage di cuori con solo una fugace apparizione" gli domanda senza farsi problemi, sorseggiando il suo tè.

"Nessuna, non ho storie durature da circa un anno e per quanto riguarda le avventure...non le vado a cercare apposta...ti sembrerà strano ma è così" risponde pacato, affiancandosi a lei e incrociando le braccia al petto.

Ashley lo studia per capire se abbia detto la verità ma non è altrettanto brava come lui.

"Beh, Chloe ne sarà felice" ribatte glaciale e Matt sospira.

"Dai ancora con questa storia?" 

"Oggi ho schivato le sue occhiate assassine solo perché sono fuggita via" gli racconta e lui scoppia a ridere.

"Secondo me esageri"

"Secondo me tu non ci vedi bene" obietta prontamente, è bello stare a parlare e scherzare con Matt e quel pomeriggio è trascorso sereno e pieno di sorprese.

"Si è fatto buio, vuoi che ti accompagni a casa?" Le propone infine anche se sa già la risposta.

Ashley non vuole che i suoi scoprano che si vede con lui e se la vedessero comincerebbero a indagare per poi scoprire che lui non fa parte di nessuna di quelle stupide elite a cui loro tengono tanto.

"Tranquillo vado sola"

"Magari ti accompagno per un po' di strada, ne approfitto per fare una passeggiata e fumarmi una sigaretta" prova a convincerla e stavolta la spunta.

È un giusto compromesso ed Ashley accetta.

Saluta Vivian, la ringrazia per l'ospitalità e poi si incammina con lui.

"È stato emozionante oggi vedere come comunicate tu e tua madre. Chissà se un giorno ci riuscirò anche io" gli dice mentre il freddo della sera li avvolge.

Matt butta fuori una nuvola di fumo.

"Ci riuscirai, basta solo volerlo, ricorda che i marchi funzionano soprattutto grazie alle nostre emozioni più vere. Se lo desidererai prima o poi troverai il modo di farlo  e sarà del tutto naturale" la conforta, Ashley lo osserva intensamente, Matt è poco più grande di lei ma sembra molto più saggio dei loro coetanei, come se gli eventi della sua vita gli abbiano fatto acquistare una certa maturità.

"A proposito...ho in programma di recarmi a Ophilia tra pochi giorni. L'incantesimo che protegge il loro regno si sta indebolendo e hanno bisogno di rinforzi. Non ti ho proposto niente perché ho immaginato che per te sarebbe ancora prematuro venire con me ma...in caso contrario basta dirlo" le fa sapere quando ormai sono arrivati a circa metà strada tra casa sua e il quartiere lussuoso in cui vive Ashley.

"Hai pensato bene...credo di non essere ancora pronta...devo metabolizzare tutte queste nuove emozioni, ho bisogno ancora di tempo" ammette con qualche incertezza.

"È comprensibile...ti racconterò tutto dopo - le promette ed Ashley fa cenno di si, poi Matt si ferma, spegne la sigaretta e infila le mani nelle tasche del giubbotto - da qui prosegui da sola?" 

"Sì, ci separiamo allora." dice Ashley a fatica, odia essere così debole e non riuscire ancora ad affrontare i suoi genitori per poi essere costretta a quei sotterfugi.

"Buonanotte, Ashley" la saluta il biondo poi si volta e si avvia verso casa.

Lo stesso fa lei ma dopo qualche passo si ferma e lo chiama.

"La prossima volta magari ti bacio davvero, giusto per fare un dispetto alla tua amica" lo provoca, lasciandosi andare alla sua parte più irrazionale, avvampa però quando si rende conto di ciò che ha detto ma ormai è troppo tardi.

Il suo polso si accende e lei abbassa di più la manica del giubbotto per impedirgli di vederlo.

Sul viso di Matt compare un sorriso malizioso e sexy.

"Aspetterò allora" ribatte deciso, assecondando quel gioco di seduzione tra loro.

Lei si volta di scatto e prosegue verso casa, rossa come un peperone e bollente nonostante il freddo esterno. 

Sul suo viso trionfa un sorriso irrefrenabile e stavolta non è Spencer ad averlo provocato.

Per quella sera Matt l'ha completamente eclissato ma Ashley non ha nessuna certezza di come si sentirà il giorno dopo.

Ha già capito che i sentimenti, così come la magia, deve ancora imparare a padroneggiarli del tutto.

 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 - ATTESE ***


Ciao care lettrici

ritorno con un nuovo capitolo di questa storia che avevo un po' messo da parte in attesa di schiarirmi le idee e finalmente sono riuscita ad aggiungere altri pezzi del puzzle. Questo è un capitolo con poca azione ma che servirà per spiegare meglio alcune situazioni e personaggi. 

Ringrazio tantissimo chi avrà ancora interesse a leggere e seguire nonostante le attese e spero che il capitolo sia di vostro gradimento.

 

CAPITOLO 6 - ATTESE

 

Aerys accorre all'ingresso del suo palazzo, ha tanta fretta e un luminoso sorriso sul volto.

Va veloce come un fulmine lungo quei corridoi maestosi, si tiene leggermente sú il lungo e lussuoso abito blu cobalto che ostacola la sua corsa e la farebbe rovinare malamente a terra se si impigliasse ai suoi piedi.

È leggermente trafelata, d'altronde ha da poco passato i quarant'anni e il tempo e gli eventi turbolenti della sua vita hanno cancellato la ragazza piena di energie che era un tempo.

Finalmente svolta l'angolo e lo vede.

Si ferma un attimo per riprendere fiato e ne approfitta per osservare con orgoglio e immenso amore il ragazzo che sta in piedi davanti al ricco portone di casa.

È così felice che sia lì con lei finalmente!

Riprende il passo e lo raggiunge, gettandogli le braccia al collo.

"Figlio mio, quanto mi sei mancato!" esclama con la voce piena di incontenibile gioia per poi staccarsi da lui e guardarlo negli occhi.

"Ciao mamma" dice semplicemente Matt, sorridendo.

Ha un modo discreto di manifestare l' affetto ma il suo sguardo tradisce una forte emozione.

Aerys gli porta le mani sul viso e gli accarezza le guance e i capelli con forza, come per riappropriarsi della sensazione di avere di nuovo la sua pelle sotto le dita.

Suo figlio, il sangue del suo sangue che appartiene a un altro mondo, lontano e separato dal suo, un destino crudele che non riuscirà mai ad accettare.

Quanto è dura saperlo così distante da lei!

"Fatti vedere, sú- continua, con gli occhi lucidi per l'emozione per poi scrutare il suo viso - Quanto sei cresciuto! Sei bellissimo!" 

Matt sorride mentre cerca di rimettere a posto i capelli che sua madre gli ha bonariamente scombinato.

"Mamma non ci vediamo solo da un paio di mesi, non sono mica cambiato!" Le fa notare mentre si incamminano lenti verso il salone.

"Cinque mesi sono tanti! E tu diventi ogni giorno sempre più bello, tesoro mio - insiste lei, carezzandogli una spalla - e poi potresti venire un po' più spesso, farebbe piacere a tutti qui!" commenta furtivamente, cercando di convincerlo senza nascondere un'aria malinconica.

Ha perso tutte le tappe dell'infanzia di suo figlio, dai primi passi, alle prime parole, al primo giorno di scuola. 

È ben consapevole che quei momenti non potrà ridarglieli indietro nessuno e per questo vorrebbe poter recuperare il tempo andato vedendolo più frequentemente.

"Mamma sai che non posso, devo aiutare papà col bar, ho l'università e poi è pericoloso aprire troppo spesso il varco tra i mondi, non possiamo rischiare proprio ora" la avverte, sembrando molto più maturo di lei.

Aerys si rabbuia, lo fissa con gli occhi cristallini pieni di tristezza ma poi sorride.

Suo figlio è un giovane responsabile e serio e lei non poteva desiderare di meglio.

Va bene…comunque ti fermi qualche giorno, non è così?" 

"Certo, rimango cinque giorni" le risponde lui, sorridendole amorevolmente.

"Perfetto! Ho fatto preparare la tua stanza, stirare i vestiti e ho programmato il menù con i tuoi cibi preferiti" cinguetta felice mentre Matt toglie la giacca, affiancato subito da un servitore che gliela strappa via dalle mani con premura per riporla.

Matt si sente a disagio e sospira, non è abituato ad essere trattato come un principe e non gli va a genio che ci sia della gente in casa pronta a servirlo e riverirlo.

È una cosa che proprio non accetta.

"Grazie mamma ma potevo benissimo fare da solo, non c'è bisogno che tu faccia lavorare i domestici per me" obietta, lanciandole uno sguardo contrariato.

"Ma che dici? È il loro lavoro e poi sai che li trattiamo come fossero di famiglia! Adesso siediti e rifocillati, sul tavolino c'è da mangiare e da bere, io vado a chiamare tua sorella, non vede l'ora di vederti, sai?" lo informa tutta esaltata per poi correre verso le scale.

"Doralys! Scendi, c'è tuo fratello!" Strilla, per poi tornare da suo figlio.

Doralys ha dodici anni ed è la seconda figlia di Aerys.

Dopo la storia d'amore appassionata vissuta col padre di Matt, la crisi in famiglia per la sua gravidanza e il dolore per l'abbandono di suo figlio, si era rinchiusa per anni nel silenzio e nell'isolamento quasi totale.

Poi, pian piano, era riemersa, aveva accettato i suoi doveri quale esponente di una delle famiglie più importanti di Ophilia, riprendendo un po' di vita sociale, e alla fine, dopo alcuni anni, si era persino innamorata di un membro di un'altra famiglia reggente.

Lui aveva ricambiato il suo amore e i due erano convolati a nozze per la gioia di tutti.

O di quasi tutti…

La loro unione le aveva provocato un'ulteriore, dolorosa perdita che ancora non riusciva a seppellire del tutto in fondo all'anima.

Matt intanto si siede sull' imponente divano della sala e sorseggia una bevanda colore rosa chiaro che a Ophilia rappresenta l'equivalente del the sulla terra.

Comincia a chiacchierare con sua madre ma poco dopo avvertono il rumore di alcuni passi.

Matt si volta e dalle scale vede sbucare una ragazzina che gli corre subito incontro non appena lo scorge.

Il ragazzo si alza in piedi e le si avvicina a sua volta.

"Matt!" Chiama a gran voce la sua sorellastra per poi fiondarsi ad abbracciarlo.

Il biondo la stringe teneramente.

"Doralys, che bello rivederti! Sei splendida!" le dice, mentre la ragazzina accenna un inchino elegante.

Indossa un vestito rosa antico, lungo e con un taglio semplice e lineare, un modello molto in voga tra le ragazze della sua età di Ophilia, alcune ciocche dei suoi lunghi capelli castano dorati sono intrecciate ai lati del capo e glielo circondano come una corona.

"Grazie, fratello - esclama la dodicenne, lusingata, poi il suo sguardo si fa impaziente - allora, mi hai portato qualcosa di nuovo dal tuo mondo?" gli domanda, giungendo le mani al petto.

Doralys è una ragazzina molto curiosa e sveglia ed è attratta dal mondo in cui vive Matt che per lei è una novità assoluta.

"Ovviamente" fa Matt poi si gira per estrarre dal suo zaino una serie di libri, oggetti e cibi provenienti dalla terra.

La sorella afferra il suo piccolo tesoro e comincia ad ammirarlo estasiata.

"Che bello…come vorrei poter andare sulla terra un giorno!" sospira sognante mentre gira e rigira tra le mani una macchina fotografica.

"Ah, non se ne parla! È assolutamente vietato e sai bene cosa è successo a tua madre per avere trasgredito" la ammonisce subito Aerys, facendosi fin troppo seria.

Le dispiace dover essere così rigida con sua figlia ma il suo passato è per lei un segno indelebile e vuole proteggerla dal commettere il suo stesso errore.

Doralys sbuffa e le lancia un'occhiataccia, poi comincia a riempire Matt di mille domande a cui lui risponde volentieri.

"Adesso basta, tesoro, tuo fratello è stanco, deve andare a riposarsi e cambiarsi - la interrompe Aerys dopo un po', poi si rivolge al figlio - vai pure di sopra, e ricordati di mettere via i tuoi vestiti terreni e indossare i nostri" si premura di avvertirlo, come fosse una questione di vitale importanza, Matt alza gli occhi al cielo.

"È davvero così necessario?" prova a ribellarsi ma sua madre è intransigente.

Il suo popolo sta lentamente accettando la sua presenza da "ibrido" ma non sono ancora pronti per vederlo gironzolare indisturbato con jeans e maglietta.

"Certo che sì, non vorrai causare un malore ai tuoi nonni? Sai quanto siano all'antica su queste cose." ribadisce senza lasciargli altra scelta.

Matt scuote la testa e assume un'espressione insofferente.

Gli abiti maschili di Ophilia sono ingombranti, i ragazzi della nobiltà vestono tutti con delle camicie larghe di un tessuto leggero e fluttuante simile alla seta da tenere dentro la vita dei pantaloni, e per le occasioni più importanti aggiungono una specie di mantello che avvolge le spalle.

Insomma, non il massimo della comodità.

Si sente tremendamente ridicolo ad andare in giro vestito così, come fosse uscito da un libro di storia medievale, ma non ha alternative.

"Ok" borbotta prima di alzarsi e avviarsi di sopra.

"Ah, Matt! - lo blocca sua madre, afferrandogli un polso - poi dobbiamo parlare di Ashley" lo avverte, facendosi piuttosto seria.

Lui si volta e incrocia i suoi occhi azzurri con quelli altrettanto cristallini della madre e annuisce senza dire parola.

Aerys lo fissa in silenzio per qualche secondo poi molla la presa e lo lascia salire su per le scale, seguendolo con lo sguardo finché può.

 

Ashley si è rifugiata nel salone di casa sua in quel noioso pomeriggio di pioggia, la fronte e i polpastrelli poggiati sul vetro freddo della grande porta finestra che dà sul giardino.

Guarda fuori con lo sguardo assorto, le sopracciglia lievemente contratte.

È una giornata grigia e piovosa che metterebbe a dura prova l'umore di chiunque.

Sembra concentrata ad ammirare le goccioline di pioggia che si infrangono sul vetro e scivolano giù, formando per un attimo dei disegni sinuosi prima di dissolversi.

È solo apparenza perché in realtà la sua mente è impegnata in tutt'altri pensieri.

Chissà se Matt ha già parlato con sua madre, chissà cosa le avrà raccontato di lei e quale sarà stata la sua reazione.

Solleva lo sguardo fino al cielo, coperto da grossi e fitti nuvoloni. 

È davvero strano pensare che Matt non si trovi sotto quello stesso cielo in quell'esatto momento.

È una cosa che da un lato l'affascina e dall'altro le mette un po' di inquietudine addosso.

Non si è ancora abituata all'idea che esista un mondo parallelo, una vera e propria realtà tangibile ma lontana in cui risiede colei che l'ha portata in grembo e le ha dato la vita.

Sospira, l'aria che emette appanna per un secondo una piccola porzione di finestra.

Non riesce a quantificare quanto tempo sia passato a Ophilia da quando Matt è partito.

Sulla terra sono trascorsi due giorni ma il suo compagno le ha detto che il tempo scorre diversamente nei due mondi.

I suoi battiti prendono ad accelerare e lei sente un balzo al petto.

Non le piace la sensazione di pensare Matt così lontano e irraggiungibile, è qualcosa che la rende in un certo senso nervosa e…triste.

Si osserva distrattamente il polso che non si illumina dall'ultima volta che si sono incontrati.

Non l'avrebbe mai detto ma sente quasi la mancanza di quel bagliore.

O forse potrebbe tranquillamente affermare che in realtà è Matt a mancarle.

Sì, è così, non può che ammetterlo.

Non vede l'ora che torni, che le racconti ogni cosa con quel suo solito sorriso un po' irriverente, la battuta sempre pronta e i modi gentili, magari mentre seduti per terra si mangiano un panino senza pensare alle formalità e alle buone maniere.

Non vede l'ora di potergli toccare la mano, stringerla…abbracciarlo.

Subito ha un lieve sussulto.

Abbracciarlo?! Ma che le dice il cervello?

Potrà abbracciarlo? Sarebbe il caso? O forse no? 

Perché diamine adesso le è venuta voglia di abbracciarlo, si chiede mentre una vampata di calore la avvolge e le colora improvvisamente le guance.

È troppo immersa in quella battaglia interiore con le sue emozioni per accorgersi che Eleine è arrivata accanto a lei, col passo reso felpato dalle sue enormi e infantili pantofole di peluche a forma di maialino rosa.

"Stai pensando a lui?"

La voce della sorella la fa sobbalzare, rischiando di provocarle un infarto.

"Eleine, ma che cavolo! Mi è preso un colpo! Ti sembra il modo?" sbotta con gli occhi sbarrati e una mano sul petto mentre fissa terrorizzata colei che ha interrotto i suoi vaneggiamenti.

Eleine per tutta risposta sogghigna.

"Non è colpa mia se sei così presa a sognare lui" insiste, guardandola con aria maliziosa. Non le è certo sfuggita l'aria trasognata della sorella e il leggero rossore sul suo viso.

"Lui chi?" chiede Ashley, balbettando impaurita come un cerbiatto a cui hanno puntato gli abbaglianti.

Eleine aggrotta le sopracciglia, onestamente pensava fosse scontato l'oggetto dei pensieri peccaminosi della sorella e che non ci fosse bisogno di specificare il nome.

"Ma Spencer, no? - precisa, per poi notare quello che pare un lampo di delusione attraversare gli occhi di Ashley - chi altri?" aggiunge.

Ashley abbassa gli occhi e si allontana dalla vetrata per poi sedersi mollemente sul divano.

"Nessun altro…già, proprio lui" conferma a bassa voce con non molta convinzione.

Forse è più semplice per lei evitare di dire la verità.

In realtà Spencer non le era nemmeno balenato in testa quella mattina e la cosa stupisce persino lei stessa.

Eleine intanto le si siede accanto con un sorriso smagliante.

"A proposito, mi sa che hai fatto colpo su di lui!" esclama, cingendole le spalle con un braccio, mentre la faccia di Ashley sembra un enorme punto interrogativo.

"Si può sapere come fai a dirlo?" Chiede perplessa.

"Beh, ho parlato con la mia amica Stephanie che a sua volta ha sentito una sua cugina che è la fidanzata del fratello di un amico stretto di Spencer, ci sei?" domanda per accertarsi che sua sorella non si sia distratta in mezzo a quel fiume di parole.

Ad Ashley gira la testa.

"In realtà mi sono un po' persa con le parentele  ma vai avanti" risponde, facendole un rapido cenno con la mano.

"Insomma, Spencer avrebbe confidato a questo ragazzo che ti trova molto carina e…adorabile" continua Eleine tutta eccitata.

"Adorabile?" ripete Ashley un po' confusa ma Eleine è inarrestabile.

"Si, Ashley, adorabile. È un complimento, sai?" ribatte, un po' esasperata dall'atteggiamento stranamente disfattista di sua sorella.

"Certo che lo so ma…mi chiedo se queste voci siano veritiere" obietta la rossa, è incredula e ultimamente ha talmente tante altre cose in testa che la sua cotta sembra essere passata in secondo piano.

"Secondo me sì e poi cerca di essere ottimista per una volta, Ash! - la esorta, scrollandola forte per le spalle - a quanto pare è intenzionato a chiederti di nuovo di uscire…e stavolta potrebbe succedere qualcosa tra voi, non so se mi spiego!" bisbiglia con tono ammiccante, strizzando l'occhiolino.

Ashley dovrebbe sprizzare gioia da ogni poro invece la notizia la lascia quasi indifferente.

"Sarebbe fantastico" commenta, fingendo entusiasmo, ma appare spaventata e insicura.

"Che hai Ashley? Oh,  se pensi a mamma e papà devi stare tranquilla, con Spencer sei fortunata" la rassicura sua sorella ma lei scuote la testa e contrae la fronte.

"In che senso?" Chiede.

"Beh, loro conoscono la famiglia di Spencer e di sicuro approverebbero la vostra relazione, non avresti alcun problema!" le spiega, sorridendo ma Ashley al contrario si rabbuia in volto a quella frase.

"Dovrei avere bisogno della loro approvazione? Tu te ne sei sempre fregata" le fa notare mentre una sensazione di angoscia si fa strada in lei.

"Io sì, ma tu sei diversa. Per te è sempre stato importante averla…o mi sbaglio?" ribatte Eleine, il suo tono è delicato e sincero anche se ha l'impressione di avere ferito la sorella o toccato un tasto dolente.

Ashley sembra non trovare le parole, ha la gola secca e prova a deglutire.

"Sì, hai ragione" ammette infine, rassegnata.

Non ci ha mai riflettuto davvero ma ora che lo fa si rende conto che in passato non ha mai osato discostarsi da quello che riteneva fosse giusto secondo i canoni dei suoi genitori.

Le amicizie, i voti alti, gli amori.

Ha sempre agito cercando di fare qualcosa o stare con qualcuno che i suoi avrebbero potuto approvare o trovare ragionevole.

Il segno sulla pelle ha sempre provato a comunicarle la sua vera natura ma lei lo ha volutamente ignorato per farsi accettare da loro, per essere la figlia che avrebbero voluto e così facendo ha finito per rinnegare se stessa e soffocarlo.

Eppure lui è sempre riuscito a riemergere fino a esplodere come nell'ultimo periodo.

È stato forse un caso o il suo potere ha solo finalmente portato a galla e fatto emergere tutta la sua insofferenza, tutto ciò che non è più riuscita a reprimere?

In fondo Matt è stato chiaro: il marchio riflette la loro più profonda e intima natura e con lei tutti i desideri più nascosti e istintivi.

"Si può sapere però perché sei così pensierosa?" domanda improvvisamente Eleine, scostandole alcune ciocche di capelli dal viso per guardarla meglio.

"Matt si trova ad Ophilia in questo momento…incontrerà quasi sicuramente mia madre…lei ha saputo di me e…non so, sono in ansia…chissà cosa penserà, se mi vorrà ancora conoscere dopo quello che Matt le riferirà" confessa di botto, intrecciando nervosamente le dita e ondeggiando le gambe senza tregua.

"Oh, tesoro…è tua madre, come potrà non volerne sapere di te! Sei splendida, sei una ragazza brillante ed educata, la tua dolcezza è disarmante e stai affrontando tutto questo casino con forza e determinazione. - la incoraggia Eleine, strappandole finalmente un sorriso - e poi, Matt ti conosce da poco ma sono sicura che ha già capito quanto sei fantastica! Non potrà che raccontare cose bellissime su di te!" 

Ashley sospira di sollievo.

La positività di Eleine è contagiosa e le dà una ventata di speranza.

"Già, devo stare tranquilla, forse a volte esagero" ammette e la sorella le dà una amichevole pacca sulla spalla.

"Come sempre sorellina, ma ti voglio bene anche per questo!" Dice prima di schioccarle un sonoro bacio sulla guancia.

"Torno a studiare allora. Ho da recuperare quell' esame e spero che stavolta nessuna entità maligna si metta in mezzo!" scherza, ha ritrovato un pizzico di umorismo a quanto pare.

Saluta Eleine e sale le scale per chiudersi in camera.

Dopotutto farà meglio a distrarsi e a concentrarsi su qualcos'altro o i giorni che la separano dal ritorno di Matt sembreranno interminabili.


"La colazione è stata di tuo gradimento, tesoro?" cinguetta Aerys, prendendo tra le sue la mano di suo figlio.

Matt annuisce, seduto all'estremità di un' enorme tavola imbandita a festa.

Sua madre ama fare le cose in grande quando lui viene a farle visita e agghinda la casa come fosse la più lussuosa delle dimore nonostante sappia che Matt non è per nulla abituato a quelle formalità e non gliene importa neanche.

"Bene, mi fa piacere anche perchè - inizia, facendosi più seria - dobbiamo ancora parlare di lei," lo avverte, il riferimento ad Ashley è chiaro e Matt lo coglie subito, poggia la schiena alla sedia e incrocia le braccia al petto.

"Cosa vuoi sapere?" chiede secco, arrivando al punto.

"Tutto! O meglio…come hai fatto a trovarla? Sua madre è totalmente impazzita appena l'ha saputo, pensa che tra un po' mi supplicava di restare perché le raccontassi altri dettagli. Veneria che supplica me, ti immagini la scena?" Ridacchia Aerys, e anche le labbra di Matt si allungano in un sorrisetto.

Purtroppo ha avuto già modo di conoscere il caratterino di Veneria, che in effetti nulla pare avere in comune con la dolcezza e l' affabilità di Ashley.

"Non c'è molto da dire. Come ti ho già accennato, da qualche tempo cominciavo ad avvertire una strana sensazione e il mio polso si illuminava molto più spesso. Era come se cercasse qualcosa o qualcuno, come se ne venisse attratto. E un giorno, durante l'ennesima sensazione dolorosa dovuta alla presenza dei dissertori, mi sono trovato davanti una ragazza indifesa e impaurita che non aveva la minima idea di cosa fosse quel segno che portava sul polso" le racconta poggiando i gomiti sul tavolo per sorreggersi il mento con le mani.

"Povera creatura…deve essere stato orribile per quella ragazzina trovarsi catapultata in mezzo a quei mostri terrificanti senza saperne nulla." commenta Aerys, portandosi le mani davanti alla bocca per il dispiacere.

"Già, era davvero spaventata e incredula e stentava a credere persino a me però…pian piano ha rivelato di avere una grande forza…sta imparando a difendersi e a usare il  suo potere e devo dire che va alla grande, è molto capace e intelligente" continua, non riesce ad evitare che un sorriso idiota gli si formi sul volto al pensiero di Ashley, del loro primo incontro e della sua goffaggine che si stava lentamente trasformando in una splendida padronanza dei suoi poteri.

Ripensa ai pomeriggi passati con lei, a combattere fianco a fianco, aggrappati l'uno all'altra, dandosi forza a vicenda, al suo marchio che si infiamma a contatto con quello di Ashley e alla sensazione inspiegabile e profonda che si scatena.

Gli mancano le sue domande incessanti, la sua curiosità, il suo candore che lascia trasparire una sensualità nascosta, le sue labbra rosate, incorniciate dai capelli rosso fuoco.

Gli manca tutto di Ashley.

"Quindi che ha deciso di fare? Verrà a conoscere sua madre?" domanda a bruciapelo Aerys, distraendolo dai suoi desideri.

Nonostante non corra più buon sangue con la sua vecchia amica, da madre che ha vissuto lo stesso dramma le dispiacerebbe vederla soffrire per un rifiuto.

"Mamma, capirai bene anche tu che è decisamente troppo presto perché Ashley possa prendere una decisione. Insomma, fino a due mesi fa era una normalissima ragazza e adesso…combatte entità malefiche e scopre di avere una madre non umana. Non ti sembra già abbastanza traumatizzante?" si affretta a difenderla.

"Si io la capisco ma…comprendo anche la fretta di Veneria di volerla incontrare dopo una vita intera passata a crederla morta." Ribatte, tradendo una certa emozione mentre abbassa gli occhi per evitare che suo figlio li veda lucidi.

Matt sospira, è ovvio che sappia cosa voglia  dire sua madre ma sente di dover comunque  proteggere Ashley.

"Sarà una sua scelta e nessuno di noi può prenderla al suo posto" dichiara fermo ma il suo sguardo è dolce e incontra quello preoccupato della madre, donandole sollievo.

"Hai ragione, figlio mio. Beh, sono sicura che sarai ugualmente convincente anche quando lo dirai a Veneria!" esclama poi frettolosamente, mentre si alza dal tavolo facendo finta di niente.

Matt strabuzza gli occhi.

"Scusa, cosa intendi con "quando lo dirai a Veneria"?" domanda allarmato ma sua madre gli ha già voltato le spalle.

"Proprio quello che ho detto. Vuole avere notizie di sua figlia e così ho pensato che sarebbe stato splendido se avessi potuto dargliele direttamente tu ed eccoti qui!" gli spiega sorridendo come niente fosse, cercando di svignarsela prima che l'ira di suo figlio la raggiunga.

Matt sbianca e la insegue, fermandola per una mano e costringendola a guardarlo in viso.

"Non vorrai mica che passi delle ore a tu per tu con lei, mentre mi sommerge di una valanga di domande infarcite di occhiatacce e giudizi gratuiti e saccenti su praticamente qualunque cosa! Perché non le riferisci tu quello che ti ho raccontato oggi!" 

"Mi spiace caro ma non voglio averla alle calcagna. Sai benissimo quanto mi detesti e la cosa è reciproca. Non si fiderebbe delle mie parole, invece di te ha stima, ti considera sincero e imparziale e ascoltare la verità dalle tue labbra la tranquillizzerebbe. Nessuno di noi vuole avere intorno una Veneria nervosa e irritata perciò, vai e fai la tua parte da bravo cittadino per metà di Ophilia" conclude schietta, lasciandolo a bocca aperta e con una serie di imprecazioni bloccate a mezz'aria.

"Non ci posso credere" digrigna, sbuffando e scompigliandosi i capelli con una mano.

"Stasera ci riuniremo al Palazzo Comune con tutte le famiglie per un ballo, sono sicura che troverete un momento tranquillo per parlare - taglia corto per poi avvicinarsi al figlio e sistemargli il colletto della camicia, ignorando i suoi occhi azzurri e furibondi che la fissano - ah, e mettiti il vestito più elegante che ti ho preparato! Non vorrai certo sfigurare dinanzi a tutti gli altri giovani rampolli " gli raccomanda per poi girare i tacchi e sparire veloce insieme al suo vestito leggiadro e svolazzante.

Matt rimane immobile, con una gran voglia di presentarsi in jeans strappati e t-shirt sgualcita al cospetto dello sguardo superbo di Veneria che a quanto pare non potrà evitare.


Aerys passa una mano tra i capelli biondi del figlio per sistemare qualche ciuffo ribelle, poi gli aggiusta il mantello dietro la schiena, lisciandone le pieghe perfette.

Lo guarda con orgoglio come farebbe qualsiasi mamma e ne ha ben ragione.

Matt è uno splendore, è talmente bello da far girare la testa a tutte le ragazze del regno.

Adesso che gli ibridi sono stati riabilitati a Ophilia e che addirittura, grazie ai loro particolari poteri, sono diventati persino indispensabili per la salvezza del loro mondo, Matt è visto quasi come un eroe oltre che membro di una delle famiglie più prestigiose, scatenando l'invidia di buona parte del genere maschile e i sospiri d'amore delle donzelle.

Per le famiglie più importanti poi, Matt rappresenta il partito perfetto per le giovani figlie da sposare.

"Mamma, se continui così giuro che ci ripenso e vado a cambiarmi" la minaccia debolmente mentre Aerys si attacca al braccio del figlio.

"Non ci pensare neanche, sei perfetto! Lascia che ti vedano le ragazze!" ridacchia sua madre, dandogli una leggera gomitata mentre lui rotea gli occhi al cielo.

Sempre la stessa storia.

Nel frattempo sono giunti al Palazzo Comune, un enorme complesso dotati di ogni confort e lusso e che viene utilizzato dalle famiglie reggenti e da quelle più nobili su loro invito.

È come un grosso spazio comune ma allo stesso tempo esclusivo, in cui le élite si incontrano, gli uomini chiacchierano di affari e magia, le donne spettegolano o mettono in mostra le figlie e i figli, combinando matrimoni e cercando il miglior partito per loro, i bambini giocano.

Matt sorride al pensiero che almeno quello ad Ashley non sembrerà così strano.

Lei più o meno deve essere abituata agli ambienti esclusivi e alle formalità mentre lui, nonostante appartenga per metà a quella nobiltà, si è sempre sentito un pesce fuori d'acqua, preferendo la spontaneità e la semplicità di casa sua.

Sua sorella Doralys gli si affianca prima di entrare, tenendolo a braccetto dall'altro lato.

Di sicuro non vede l'ora di scatenare l'invidia delle amichette, sfoggiando il suo affascinante fratello maggiore.

Il marito di sua madre invece non è venuto quella sera ed è rimasto alla loro dimora.

Fanno ingresso nella sala e tutti gli sguardi si posano su di lui.

Lo salutano con riverenza e un po' di curiosità che, nonostante gli anni passati, ancora Matt percepisce su di sé.

È comunque un diverso, qualcosa di cui hanno bisogno ma che in fondo in parte li spaventa.

Una bella ragazza dai folti capelli scuri acconciati in una corona di trecce li saluta in maniera frivola ed esagerata e la stessa cosa fa la madre, che sorride mettendosi fin troppo in mostra.

Ecco che ricomincia il solito teatrino.

Aerys ricambia i saluti con un lieve cenno del volto e lo stesso sorriso formale.

"Hai visto come si è fatta bella la figlia degli Herold? Magari potresti farci un pensierino." gli sussurra all'orecchio quando sono abbastanza lontani da non farsi sentire.

"Mamma, ti prego. Non sposerò mai una ragazza di Ophilia, mettitelo in testa!" precisa subito il biondo, distruggendo sul nascere qualunque discorso relativo a un suo eventuale fidanzamento e matrimonio.

"Beh, io ci provo ogni tanto, sai com'è! Magari cambi idea!" Si difende sua madre, cadendo in piedi senza perdere la sua sicurezza.

Pur sapendo che Matt appartiene al mondo terreno, ha sempre coltivato la remota speranza che il figlio, frequentando il suo regno, si potesse innamorare di una ragazza ophiliana e che per amore decidesse di restare lì.

Matt, invece non ha mai mostrato interesse per nessuna ragazza del loro mondo.

Troppo diverse, quasi tutte in cerca di un buon partito e ancorate a vecchie tradizioni che lui odia profondamente.

Impossibile per lui provare attrazione per una di loro né tanto meno amore.

E poi la sua vita è sulla Terra e cambiare mondo sarebbe qualcosa di davvero troppo radicale, persino per lui.

"Dov'è? È arrivato? Devo vederlo, fate largo!"

La inconfondibile e squillante voce di Veneria spezza il leggero brusio che permeava la sala, la gente le crea un varco per evitare di essere travolta dalla sua furia incontenibile.

Prima che Matt possa accorgersene si ritrova strattonato da quella donna inarrestabile, che lo afferra per il colletto senza riuscire a contenersi.

Matt non si scompone e un sorriso sghembo appare sul suo volto.

"È sempre un piacere incontrarla, Veneria" dice calmo con la sua solita vena ironica che la manda in bestia.

"Non usare questo tono con me, ragazzino! Piuttosto sbrigati a raccontarmi tutto di lei. Voglio sapere ogni cosa! Che aspetti?" Incalza, rossa in viso per la concitazione e senza mollarlo.

"Vacci piano con mio figlio, Veneria e togligli le mani di dosso! - si affretta a intervenire Aerys che fino a quel momento si era limitata a guardare la scena in silenzio - pensi sempre che tutto ti sia dovuto ma faresti meglio a calmarti e a chiedere con gentilezza per una volta! Matt è qui per rispondere alle tue domande ma non tollereremo nessuna insolenza o aggressività da parte tua, sono stata chiara?" ribadisce con grande serietà, le due donne si guardano negli occhi con sfida, nell'aria aleggiano vecchi rancori e gelosie che non si sono ancora sopite.

Il colore ambrato di Veneria si fonde nel ghiaccio della sua ex amica e la sua sicurezza alla fine vacilla.

L' attenzione di tutti i presenti in sala si è focalizzata su quella scena, nessuno osa fiatare ma tutti non vedono l'ora di poter fare dei pettegolezzi dopo.

E non si tratta solo di gossip ultraterreno.

La notizia della scoperta che la figlia ibrida di Veneria sia viva e vegeta si è sparsa per tutto il regno velocemente e ha scatenato grande curiosità e anche speranza, soprattutto tra i reggenti e i saggi che governano la magia più alta.

Se con l'aiuto di Matt stanno riuscendo a contrastare gli attacchi dei dissertori evitando che riescano ad accedere e conquistare il regno, la magia di un altro ibrido potrebbe addirittura aiutarli a sconfiggerli definitivamente. 

Sono già nate grosse aspettative su Ashley senza che lei ancora possa saperlo e il popolo comincia a fremere per sapere se la giovane ragazza si unirà alla loro lotta.

"Bene, dunque…- si calma Veneria, lasciando la presa sul ragazzo e abbassando la voce dopo aver ritrovato un certo contegno - spostiamoci di là, in una delle camere private, stiamo dando fin troppo spettacolo qua!" dichiara infine, gettando qualche occhiata gelida ai curiosi che intorno si erano fermati a osservare.

Aerys sospira, finalmente sollevata, lancia uno sguardo di intesa al figlio che, con non tanta gioia in corpo si appresta a seguire Veneria per essere spremuto come un limone.


"Dunque mia figlia Ash..ehm Ash…" riprende Veneria, cercando per l' ennesima volta di ripetere il nome di sua figlia senza sbagliarsi.

"Ashley" ripete scocciato Matt, sospirando e massaggiandosi le tempie.

"Insolente come tua madre - borbotta la donna, offesa dall'atteggiamento annoiato del biondo - e comunque è un nome strano" si difende, alzando lo sguardo con superbia.

Ci fosse una volta in cui Veneria ammette di sbagliare.

"È un nome piuttosto diffuso" ribatte Matt, sorreggendosi con una mano la testa che si è fatta pesante come un macigno.

"Rimane comunque strano - non si arrende Veneria - in ogni caso sono felice che mia figlia sia stata fortunata e sia capitata in una famiglia ricca e prestigiosa…non potevo desiderare di meglio per lei" 

Matt la osserva piuttosto contrariato.

"Non sempre le famiglie prestigiose assicurano la felicità" osa sfidarla Matt, puntandole addosso i suoi pungenti occhi azzurri così simili a quelli della madre.

La colpisce nel punto più debole: Veneria sa benissimo che fare parte di una famiglia importante può essere al contrario fonte di insoddisfazione e tristezza.

Si schiarisce la voce, traspare un lieve disagio e non è frequente vederla così in difficoltà.

"Mi somiglia?" Continua.

"Fisicamente abbastanza. Ha negli occhi i tuoi riflessi dorati e anche i capelli sono del tuo stesso colore. Solo più corti" risponde Matt, facendo una breve descrizione.

"Li porta come un uomo?" esclama quasi sdegnata, lisciandosi la lunghissima chioma ramata.

"E anche se fosse? Che problema ci sarebbe? Ah, giusto sarebbe per voi, come dite? Disdicevole - afferma sprezzante, sfidandola nuovamente e mettendo a dura prova i suoi nervi - in ogni caso può stare tranquilla, mia signora. Non sono così corti, le arrivano sotto le spalle" 

Veneria lo fulmina con gli occhi, poi il suo sguardo si addolcisce.

"Accetterà di vedermi?" Azzarda.

Matt solleva lo sguardo ed esita.

"Non lo so. È ancora confusa e provata. Inoltre sai benissimo quanta attenzione attirerà su di sé il giorno in cui metterà piede in questo mondo e non mi va che ne debba soffrire perciò…io non cercherò in nessun modo di farle pressione se è questo che stai pensando" le risponde schiettamente.

Il viso di Veneria si rabbuia e a Matt fa quasi pena.

"Però - continua - per lei scoprire che sua madre esiste ed è viva è stata una grande gioia. Fin da quando è piccola si è chiesta quali fossero le sue origini e scoprirlo è stato devastante ma anche incredibilmente bello perciò…secondo me ci sono buone possibilità che un giorno possa accettare di venire" aggiunge, cercando di regalarle una flebile speranza.

"Capisco. Non è obbligata a combattere per noi se ne ha paura…io voglio solo riabbracciare mia figlia…questo diglielo" gli raccomanda con la voce rotta dall'emozione.

Matt annuisce, stavolta non ha nessuna intenzione di sfidarla ed il suo viso è serissimo.

"Lo farò…ma lei già lo sa. Le ho detto che non deve sentirsi costretta in alcun modo e se qualcuno prova a farlo dovrà vedersela con me" la rassicura, finalmente Veneria si lascia andare a un sorriso liberatorio.

Matt è in gamba e non può negarlo.

"Direi che ti ho detto tutto quello che volevi sapere." conclude nel frattempo il biondo, che subito fa per congedarsi ma la donna lo blocca per un attimo.

Lui sposta il viso nella sua direzione e contrae lo sguardo con aria dubbiosa.

"Matt...sei un ragazzo sfacciato e ribelle e il tuo atteggiamento di sfida mi irrita alquanto ma…ti reputo più intelligente di tanta gente di questo mondo e…ti sono grata per la nostra conversazione di oggi e per quello che stai facendo per mia figlia…ti prego, proteggila da quei bastardi…io mi sento così impotente e, se lle dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai" gli raccomanda, giungendo le mani al petto, il viso segnato dalla sofferenza.

Matt pensa ad Ashley e non ha alcun dubbio in proposito.

"Lo farò, può stare tranquilla." le assicura prima di voltare le spalle e sparire tra la folla.


"Sono tornato" 

Due semplici parole sullo schermo acceso del suo telefono che hanno il potere di fare scattare Ashley come una molla.

Non ci può credere, rapida salta giù dal letto su cui era sdraiata da tutto il pomeriggio, impegnata a studiare un libro che viene immediatamente lanciato sulla scrivania con poca cura.

Non è da lei comportarsi con questa impulsività ma proprio non riesce a contenersi.

Vuole vedere Matt e di colpo non riesce a pensare a nient'altro.

Il suo polso si illumina e le infonde una meravigliosa sensazione di benessere e coraggio.

Spalanca la porta della stanza e si fionda di sotto, mettendo il cappotto al volo mentre scende le scale in precario equilibrio, rischiando di cadere.

"Io esco!" strilla ai suoi genitori comodamente seduti nel divano del salotto, mentre davanti alla porta di casa afferra le chiavi e le infila frettolosamente in borsa.

"Ma…dove vai? Non stavi studiando?" prova a chiedere sua madre con tono contrariato,  affacciandosi dalla stanza.

"Ho da fare." Risponde secca senza dare altre spiegazioni per poi chiudersi la porta alle spalle.

Non gliene importa niente di cosa penseranno o del discorsetto che le faranno quando rientrerà, per una volta vuole essere libera e seguire solo ciò che l'istinto le suggerisce di fare.

A grandi passi si dirige verso la casa di Matt.

Suona il campanello col fiatone, le guance sono diventate rosse per il vento freddo di aprile ed è sudata per la corsa e con i capelli scompigliati.

Le verrà un malanno come minimo ma ne sarà valsa la pena.

La porta si apre e invece di Vivian si trova davanti proprio Matt.

Non si aspettava che aprisse lui e trovarselo di fronte dopo tutti quei giorni di attesa le fa esplodere il cuore nel petto.

"Ciao…scusa non ho avvisato  ma, ho letto il messaggio e - prende fiato, ancora tutta affannata - volevo vederti" balbetta, spostandosi nervosa i capelli dietro le orecchie, un po' impacciata.

"Tranquilla, ti stavo aspettando" fa lui, sorridendole dolcemente.

"Sul serio?" 

"Già…un sesto senso, diciamo così" le dice misterioso mentre Ashley sorride - mi sei mancata, sai?" rivela poi inaspettatamente, alimentando il suo batticuore e spiazzandola.

Rimane immobile, incapace di parlare e poi la sente di nuovo.

Quella maledettissima voglia di abbracciarlo.

Non sa cosa fare, lotta con se stessa ma poi ci pensa lui a tagliare ogni indecisione.

La prende dolcemente per la mano, le sue gambe sono diventate così molli che gli ci vuole poco sforzo per trascinarla tra le sue braccia.

Ashley spalanca gli occhi, sente il calore del maglione di Matt che ristora le sue guance ghiacciate e subito gli circonda la schiena.

Socchiude gli occhi e lo stringe, respirando il suo profumo.

Finalmente è lì con lei e non lontano in chissà quale dimensione.

Si rende conto che ha avuto una tremenda paura di non rivederlo più.

"Sono così felice che tu sia tornato" sussurra ancora stretta a lui.

"Anch'io" gli fa eco lui all'orecchio.

Ashley sorride. 

Si chiede se Matt le abbia letto la mente con il suo marchio.

Eppure le ha detto che non si può o forse…

Forse non può leggere la mente ma può leggere il cuore.

Si stacca da lui, lentamente le loro braccia si allontanano.

"Sei fortunata, Vivian ha appena sfornato una delle sue deliziose torte alle mele e ti assicuro che dopo non potrai più farne a meno." la informa Matt, Ashley dà una veloce sbirciatina oltre le sue spalle.

La cucina è illuminata e da lontani si sente il rumore del tintinnio dei piatti mentre vengono lavati, dall'interno della casa proviene un dolce profumo di vaniglia che le trasmette subito una immensa serenità.

"Allora che ne dici? Ti fermi a merenda?" insiste Matt e prima che Ashley possa rispondere dalla cucina sbuca Vivian che di corsa si avvicina all'uscio col grembiule annodato ai fianchi e una coda alta.

"Che aspetti a farla entrare? C'è un freddo cane fuori! - esclama ad alta voce per poi cingerle le spalle e spingerla dolcemente dentro casa - Dammi il cappotto sú - continua poi, aiutandola a toglierlo con fare materno - e comunque ti fermi anche a cena, ok?" 

"Ma…io…non so se posso…non voglio disturbare" balbetta Ashley, rossa in viso.

Non è abituata a tutta quella spontaneità e a quel calore familiare e non sa bene come comportarsi.

Vivian rotea gli occhi e poi sorride.

"Matt, glielo dici tu o lo faccio io?" domanda mettendosi le mani sui fianchi con fare teatrale.

"Tu non disturbi mai, qui - la rassicura il biondo, per poi prenderle la mano - e poi ho tanto da raccontarti, servirà del tempo" 

Ashley osserva Matt e poi pensa ai suoi, al fatto che è scappata all'improvviso dando poche spiegazioni e a quante domande le faranno se rimarrà fuori anche per cena ma…per quella sera smetterà di essere la figlia che vogliono.

"Ok, accetto volentieri l'invito" conferma infine, decisa.

"Ecco! Allora non fare complimenti e accomodati!" Conclude Vivian soddisfatta prima di tornare in cucina.

Matt ed Ashley rimangono da soli, una manciata di sguardi per ritrovarsi.

"Allora, sei pronta per ascoltare tutto?" Le chiede, ed Ashley trema.

Sa che si parlerà anche e soprattutto di sua madre e un pizzico di ansia inizia a farsi sentire.

"Sì" risponde, prima di seguire Matt nel racconto del suo viaggio ultradimensionale.

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7 - ASSENZE E DISTANZE ***


Ciao a tutte.

Aggiornamento piuttosto veloce, in questo periodo mi sento molto ispirata per questa storia e ne approfitto.

Spero sia gradito per coloro che seguono e alla prossima.

 

CAPITOLO 7 - ASSENZE E DISTANZE

 

"Era tutto delizioso, grazie per la cena ma…adesso devo proprio andare" si scusa Ashley, allontanando a malincuore la sedia dalla tavola per alzarsi.

Vivian fa una faccia delusa.

"Ma come? Così presto? Abbiamo appena finito il dolce!" prova a fermarla ma il marito la frena, prendendole dolcemente la mano.

"Tesoro, se Ashley ha detto che deve andare avrà i suoi buoni motivi, no?" dice calmo, sorridendole.

"Sarei stata davvero felice di restare ma non posso, mi dispiace." conferma la rossa con i suoi soliti modi cortesi per poi mettersi in piedi.

Ha mandato un messaggio veloce ai suoi dicendo semplicemente che avrebbe cenato fuori e sa che la aspetta un interrogatorio di terzo grado al ritorno.

"Matt, accompagnala! Non vorrai mica farla andare a casa da sola a quest'ora!" raccomanda subito Vivian ma il ragazzo si era infatti già alzato per andare con lei.

"Ovviamente - risponde per poi fare cenno ad Ashley di dirigersi verso il corridoio - salgo a prendere il giubbotto e arrivo, aspettami pure all'ingresso".

Lei annuisce, si congeda dai due coniugi, dá una carezza al piccolo Jamie, il fratello di Matt, e si avvicina alla porta.

Decide di aprirla per vedere che tempo c'è fuori ma nel farlo viene quasi investita da Chloe, che in quell'esatto momento stava per suonare al campanello.

Non è di certo una bella sorpresa per nessuna delle due.

"Che ci fai tu qui? sbotta la bionda in maniera davvero poco gentile, squadrandola dalla testa ai piedi con aria di sdegno.

Ashley non è tipo da avere sempre pronta una risposta pungente per difendersi, ha un carattere mite e riservato, ma Chloe ha messo a dura prova la sua pazienza in quei mesi ed è stufa delle sue occhiatacce e dei modi rudi con cui le si rivolge.

"Perché? Forse non posso? O pensi di avere l'esclusiva?" le risponde per le rime, un po' agitata ma decisa.

Da quando combatte col suo marchio ha acquistato anche una certa disinvoltura e fiducia in se stessa che prima scarseggiava.

Se l'avesse vista sua sorella di sicuro si sarebbe messa a fare i salti di gioia e a tifare per lei.

Chloe spalanca leggermente gli occhi, non si aspettava una tale insolenza da quella ragazza spaurita e all'apparenza timida.

Assottiglia gli occhi, presa nel suo orgoglio, e le si avvicina con fare minaccioso.

Ashley non si scompone, ne ha abbastanza di lei e della sua inutile gelosia.

"Senti finta santarellina, ti sei convinta che Matt ti trovi interessante ma la verità è che fa il carino con te solo perché hai quello scarabocchio sul polso per puro caso, altrimenti una snob con la puzza sotto il naso come te non l'avrebbe guardata nemmeno per sbaglio" sibila, sputando una discreta quantità di veleno che comunque fa in parte effetto su Ashley.

La situazione con la sua famiglia e il fatto di non poter teoricamente frequentare liberamente un ragazzo di un ceto più basso senza scontrarsi con loro la rende ogni giorno più irrequieta.

Forse Chloe ha ragione.

Lei e Matt non hanno nient'altro in comune e senza quel marchio o se lei decidesse di tirarsene fuori, probabilmente non avrebbero altre ragioni per vedersi.

Vacilla, perde le parole e rimane ferma a fissare gli occhi gelidi di Chloe, che adesso hanno una sfumatura di vittoria dentro.

"Ehi, Chloe ci sei anche tu? Non ti ho sentito bussare!" esclama Matt, scendendo le scale ignaro di ciò che le due ragazze si sono appena dette.

Ashley si volta a guardarlo ma i suoi occhi sembrano improvvisamente carichi di tristezza e lui se ne accorge.

"Mi ha aperto Ashley" fa lei con un odioso sorriso smagliante e falso.

"Ciao Chloe, entra pure!" la accoglie intanto anche Vivian, attirata dalle voci all'ingresso.

"Ciao!" la saluta Chloe, abbracciandola con molta confidenza, poco dopo anche il piccolo Jamie le corre incontro con gioia, saltandole addosso.

Si vede proprio che lei è un'ospite abitudinaria di quella famiglia.

"Accompagno Ashley e torno!" la informa Matt mentre cinge dolcemente i fianchi di Ashley per condurla fuori con lui.

"Ok, ti aspetto! Esigo una rivincita a Monopoli, a costo di stare in piedi tutta la notte! Ho portato anche le birre!" gli urla Chloe, esagerando, col preciso intento di ferire Ashley facendole sapere che passerà tutta la serata con lui.

Quando i due ragazzi sono fuori  regna uno strano silenzio.

Ashley è stretta nella sua sciarpa e pare aver perso l'euforia che il racconto dei giorni a Ophilia di Matt le aveva procurato.

"È successo qualcosa con Chloe prima?" le chiede il ragazzo, ricordandosi del suo sguardo afflitto quando era sceso dalle scale.

Lei si affretta a scuotere la testa.

"Niente di che, le solite frecciatine da pazza gelosa, spaventata che qualcuno si scopi il suo amato senza il suo permesso" borbotta Ashley, facendo scoppiare a ridere Matt.

È davvero buffo sentirla parlare in quel modo così sboccato.

"Dai, ancora con questa storia? Chloe ha un modo di fare un po' diretto, tutto qua" prova a difenderla ma Ashley lo uccide con gli occhi.

"In una parola, stronza!" ringhia, incrociando le braccia al petto, col viso corrucciato e offeso per poi accelerare il passo lungo la strada deserta e lasciarlo indietro.

Matt la raggiunge con un balzo e le prende la mano.

"Comunque mi spiace se ti ha ferito in qualche modo. Le dirò di essere più gentile con te" Le sussurra con un tono molto sensuale per poi baciarle la mano in maniera così seducente che inevitabilmente il suo segno sul polso di Ashley esplode di luce, mettendola in tremendo imbarazzo.

D'istinto ritira la mano e la infila in tasca, facendo finta di niente e mettendo sú un dolcissimo broncio che fa sorridere Matt.

"Beh, buona fortuna. E comunque non mi importa. Ho altre cose per la testa molto più importanti" ribadisce in fretta e furia, facendosi seria in viso.

"Tipo? Problemi con il tuo innamorato?" chiede il biondo mentre si accende distrattamente una sigaretta.

"Spencer?" 

"Mi pareva di aver capito che fossi innamorata di lui" continua Matt, mandando fuori una nuvola di fumo che si confonde con la leggera foschia di quella giornata uggiosa.

Ashley si stringe nelle spalle.

"Veramente non lo so nemmeno io…- ammette ad occhi bassi, Matt si volta incuriosito da quella affermazione - secondo quanto ha sentito mia sorella, lui vorrebbe chiedermi di nuovo di uscire" 

"Fantastico, no?"

Ashley sospira, sembra che tutti siano entusiasti per questo fantomatico appuntamento tranne la diretta interessata.

"Sì però…da quando la mia vita è stata sconvolta mi sembra di non capirci più niente. Tutto ciò che credevo stabile è stato rimesso in discussione. Spero proprio di ritrovare il mio equilibrio prima o poi ma…a volte mi sembra di essermi persa per sempre" gli confida con un filo di voce, fermandosi ad un angolo della strada e fissando il viso del suo giovane compagno come in cerca di risposte o solo di conforto.

"Ashley, so che per te non è facile. Non puoi parlare con i tuoi e sei costretta a mantenere un pesantissimo segreto e conciliarlo con la tua vita ordinaria. Per me è più semplice ma tu…credimi, mi dispiace un sacco e vorrei poter fare qualcosa per aiutarti. Sai che puoi contare su di me ogni volta che ne hai bisogno" la consola, carezzandole una guancia col dorso della mano.

Lei rabbrividisce e non per il freddo.

"Lo so, grazie. E poi…" - riprende ma si arresta subito. 

Le corde vocali si bloccano e il cuore comincia ad accelerare i battiti.

Vorrebbe dirgli che forse comincia a sentire della confusione sparsa un po' ovunque quando sta con lui. 

Il cuore impazzisce, lo stomaco diventa leggero, e il guardare anche solo le sue labbra mentre circondano la sigaretta la manda in fiamme, facendole desiderare di averlo addosso, pelle a pelle senza alcun pudore.

Chiaramente non può dirglielo.

"E poi?" Incalza lui, sollevando un sopracciglio, come se avesse intuito qualcosa.

"E poi tra amici ci si aiuta, o sbaglio?" Scherza lei, dondolando sulle sue gambe un po' nervosa.

Per poco non si metteva nei guai.

"Wow, mi hai già promosso ad amico! Non sono più solo quello strambo ragazzo, compagno di sventura, con cui condividi tuo malgrado un disegno magico sul polso?" la provoca, strappandole una sana risata, finalmente.

"Quello lo sei ancora…diciamo che sei salito un po' di livello" dichiara infine, arrossendo lievemente.

Matt è salito fin troppo di livello e forse neppure la parola 'amico' gli calza più bene.

Gli occhi pungenti di Matt la scrutano intensamente, come per trovare riscontro ad alcuni pensieri che da poco si stanno insinuando nella sua testa.

Si porta la sigaretta alle labbra e poi espira.

C'è una certa tensione nell'aria che per poco non si taglia con un coltello.

"Lo sai che se fossi innamorato di te adesso con quella frase mi avresti spezzato il cuore?" Azzarda a dire, facendo riferimento al loro essere 'amici', nel tentativo di provocarla e studiare una qualche reazione nel suo viso.

Peccato che Ashley sia brava a nascondersi quando lo vuole.

"Però non lo sei quindi direi che sei salvo per stavolta" ribatte con aria furba, guardandolo negli occhi con sicurezza, e stavolta è lui a perdere un battito.

Rimane in silenzio, incerto se sbilanciarsi, poi ridacchia e spegne la sigaretta senza aggiungere altro.

Ricominciano a camminare.

"Comunque non mi riferivo a Spencer prima" riprende a parlare Ashley.

"E a cosa?"

"A quello che mi hai raccontato di mia madre…la sua gioia nel sapermi viva, la voglia di incontrarmi…mi hanno reso davvero felice ma…credo che tu abbia omesso qualcosa per non farmi preoccupare, non è così?" domanda, spiazzando Matt.

Lui rallenta e cerca di non fare trapelare nulla.

"Non mi pare. Cosa intendi?" Prova a mentire ma Ashley lo afferra con forza per un braccio.

"Matt! Con me non devi fingere, tra noi non ci devono essere segreti riguardanti Ophilia, ok? - precisa, i suoi occhi castani dorati sono decisi, e rivelano un lato del carattere di Ashley che lei tiene spesso sopito - So che lo fai per proteggermi ma io voglio sapere tutto. E c'è qualcosa che non mi quadra " 

"Spara" fa lui soltanto, messo alle strette da quella ragazzina che quando vuole diventa come una leonessa capace di sconvolgerlo.

"Hai detto che mia madre vuole solo vedermi e che per come la vede lei non sono obbligata a combattere. Ma questa non è solo una faccenda tra madre e figlia, non è così? Qui c'è in ballo la salvezza di un intero regno e…non ci credo che nessuno stia già facendo previsioni e supposizioni su di me. - inizia per poi allentare la presa su di Matt, che trattiene il respiro - dimmi la verità…la gente, i regnanti, i detentori della magia più potente…tutti quanti…si aspettano qualcosa da me, non è vero? Ne parlano, ne ragionano…cosa succederebbe se io volessi soltanto conoscere mia madre e non partecipare alla loro guerra?" domanda con estrema serietà e Matt impallidisce.

Dannazione.

Ashley è intelligente, lo sa, avrebbe dovuto immaginare che il suo cervello avrebbe preso a fare congetture e ci sarebbe arrivata.

"Ashley non te l'ho nascosto perché penso che tu sia stupida…è solo che non volevo metterti addosso altra pressione. Hai una situazione difficile a casa e volevo risparmiarti un'altra preoccupazione. È vero, a Ophilia si parla già di te. Se ne parla nei palazzi, nei luoghi di ritrovo, per strada…sanno di te e sono ansiosi di sapere cosa deciderai perché nessuno può prevedere quale effetto provocherebbe la magia di un altro ibrido. Forse potrebbe persino riuscire a sconfiggere i dissertori una volta per tutte. È questo che ipotizzano" le confessa, guardandola con apprensione.

Ashley contrae le sopracciglia un attimo e si fa pensierosa.

Da ordinaria studentessa modello sta per trasformarsi nella chiave di volta della guerra di un'altra dimensione.

Lei, una ragazza normale con la sua vita tranquilla, potrebbe diventare la svolta fondamentale per la salvezza di un popolo di cui non sa nulla.

Il suo viso si distende, nonostante tutto.

"Lo immaginavo, era ovvio" commenta con un sorriso.

"Tu però sei libera di scegliere, Ashley. Non devi sentirti addosso alcun peso. E anche se deciderai di non combattere, ti giuro che non permetterò a nessuno di avere da ridire, e sono sicura che anche tua madre si batterà per te." le promette, avvicinandola a sé per le spalle.

Ashley deglutisce a fatica ma poi prende un lungo respiro.

"Beh, sarei bugiarda se ti dicessi che non sento nessuna pressione addosso ma…ho bisogno di tutta la sincerità possibile e di sapere ogni cosa per poter scegliere cosa fare." gli spiega, incrociando lo sguardo con quello del ragazzo.

"Scusami, da ora in poi non ti nasconderò più niente" le assicura il biondo.

"Te ne sono grata, Matt"

"Da qui prosegui da sola?" Gli chiede una volta giunti nel punto in cui di solito si separano.

Ashley non può permettersi che i suoi la vedano con quel ragazzo misterioso, soprattutto quella sera.

"Sì - mormora Ashley, sentendosi in colpa come al solito - mi dispiace tanto." aggiunge, sperando che basti.

Trattare Matt in quel modo orrendo, come fosse qualcuno da nascondere o di cui vergognarsi, la fa sentire un vero schifo ma non può fare altrimenti, non adesso.

"Non importa" 

"Allora, buona partita con la strega!" aggiunge quando Matt si è voltato, quelle parole le sono sfuggite dalla lingua senza che potesse evitarlo.

"Chi è la gelosa, adesso?" la punzecchia il biondo, con un sorrisetto provocante sulle labbra.

"Ma figurati!" ribatte lei, impegnandosi per sembrare convincente.

Torna a casa con la testa piena di nuove informazioni e una battaglia, forse dura quanto quella di Ophilia, da combattere in casa.


Ashley non smette di guardarsi le ginocchia mentre, seduta nella parte opposta della enorme scrivania in legno pregiato di suo padre, aspetta che inizi il supplizio.

"Si può sapere dove sei stata ieri sera?" sbotta sua madre, prendendo la parola per prima, senza più riuscire a trattenersi.

Ashley solleva la testa, osserva le sue labbra tese, assottigliate per la tensione, e nota il tic alla palpebra destra, che ha preso a tremare in maniera incontrollata.

Succede sempre quando sua madre è nervosa.

Sospira e stringe i pugni sulle ginocchia.

"Ve l'avevo scritto, ho incontrato delle colleghe di corso e abbiamo deciso di mangiare qualcosa fuori" risponde mentendo, come è costretta a fare.

Sposta lo sguardo verso suo padre che con gli occhi bassi ascolta e non proferisce parola.

Le mette soggezione quell'uomo, la stessa che le incuteva da piccola, soprattutto dopo quel discorso crudele in cui le chiese di non nominare più alcuno strano segno sulla pelle che si illuminava o l'avrebbe fatta visitare da un medico.

"Quali colleghe?" Insiste sua madre.

"Mary - improvvisa, sperando che sua madre non abbia intenzione di indagare oltre - e due sue amiche" 

La madre le lancia un'occhiata non troppo convinta, poi comincia a ticchettare col tacco di una scarpa sul parquet, provocando un rumore ansiogeno.

"Perché sei uscita all'improvviso mentre stavi studiando?" domanda finalmente suo padre, sollevando appena gli occhi, con i gomiti poggiati sul tavolo e le dita intrecciate.

Ashley esita.

Non ha preparato una scusa per quello e non le viene in mente niente di credibile.

"Avevo bisogno di staccare, mi mancava l'aria e non riuscivo a continuare, scusate" dice improvvisando.

I due genitori si lanciano una veloce occhiata d'intesa poi suo padre abbassa le mani e la fissa in volto con una espressione tremendamente  severa, facendola raggelare.

"Ashley, ti comporti in modo molto strano ultimamente. Trascuri lo studio, esci a orari insoliti, sei evasiva e distratta. Non è da te e già una volta ti avevamo chiesto spiegazioni. Siamo molto preoccupati che tu stia prendendo strade sbagliate" dichiara.

Ashley suda freddo, non sa come uscire da quella situazione orrenda, non è abituata come sua sorella a districarsi tra bugie e sotterfugi, e la cosa peggiore è che non può dire la verità o stavolta la prenderebbero davvero per pazza.

Si morde il labbro, respira a fondo, ha la bocca secca e si sente in trappola.

"Ma non è vero…a breve recupererò l'esame perso e sto studiando anche per altri. - si giustifica ma poi un barlume di ribellione si accende all'improvviso - e poi ho quasi 22 anni ormai e dovreste fidarvi di me e lasciarmi libera di prendere le mie decisioni e di vivere come credo" dichiara con freddezza, la voce un po' tremante e il cuore che batte all'impazzata.

Quando finisce di parlare ha quasi il fiatone, non si è mai rivolta con quel tono ai suoi e farlo le è comunque costato tanto.

Vuole bene ai suoi genitori ed è riconoscente per la vita che ha avuto grazie alla loro adozione.

Suo padre scuote la testa mentre la madre spalanca gli occhi ed emette un verso acuto di sconcerto.

"Non ci posso credere! Cominci a parlare anche tu come tua sorella? Cos'è, ti ha fatto il lavaggio del cervello con le sue idee stampalate?" sbotta, battendo le mani sul tavolo e sporgendosi verso di lei.

"Eleine non c'entra niente con tutto questo! Lasciatela stare!" si affretta a precisare per difendere sua sorella.

"Ashley, ascolta. Eleine è un caso perso, abbiamo lottato per anni per la sua educazione e nonostante tutto abbiamo fallito. Tu invece…eri la nostra perla, il nostro vanto e su te riponevamo tutte le nostre aspettative per il futuro dell'azienda di famiglia. Brava, educata, giudiziosa…Non deluderci anche tu, cerca di concentrarti sul tuo futuro e così capirai che noi stiamo solo facendo il tuo bene. Non perderti per strada. Ti stiamo dando una seconda possibilità…dopo saremo costretti a prendere decisioni più drastiche." conclude suo padre, suonando terribilmente minaccioso.

"E quali sarebbero? Chiudermi in casa? Impedirmi di vedere gli amici? Sono maggiorenne non potete farlo" si ribella, con gli occhi lucidi e sconvolta dalle parole dure dei genitori.

"Non farmelo ripetere. Adesso vai in camera"  ribadisce suo padre, senza lasciarle modo di obiettare.

Ovviamente non fa riferimento al marchio e a quel periodo dell'infanzia in cui Ashley ripeteva disperatamente di vedere una luce sulla mano.

Quello è un episodio oscuro per lui e fa finta non sia mai esistito.

Ashley riesce a malapena a trattenere le lacrime, può avvertire chiaramente la rabbia e la frustrazione montarle dentro peggio di un uragano.

Non si è mai sentita così insoddisfatta e infelice.

Ha troppi pensieri per la testa e crede di esplodere.

Si alza senza dire nulla e scappa nella sua stanza.

Affonda il viso nel cuscino, i capelli si spargono intorno e le coprono le guance che presto si bagnano di lacrime.

Piange, soffocando i singhiozzi.

Esplode, è stanca dei segreti, di dover essere perfetta, di dover dimostrare sempre qualcosa.

Si chiede se il mondo a cui appartiene la sua vera madre sia diverso o sia l'ennesimo posto dove non potrebbe avere libertá.

Che senso avrebbe allora conoscerla e aiutare un regno del genere che non lo meriterebbe e che per anni ha ignorato di proposito l'esistenza di due incroci come loro?

È confusa.

Ripensa alla casa di Matt, al sorriso e ai modi genuini di Vivian, alla voce calma e sorniona di suo padre, al disordine e ai rumori quotidiani di quel piccolo nido familiare che la fa stare così bene e lo invidia da morire.

Per una volta vorrebbe tanto essere al suo posto.

Quando si è sfogata abbastanza si alza e guarda fuori dalla finestra.

Deve resistere e non lasciarsi abbattere.

Un giorno forse avrà la forza per opporsi a tutto e per ottenere la sua libertà.

A poco a poco.


"Ehi, Ashley, fermati!" urla una voce femminile che rimbomba attraverso il lunghissimo e austero corridoio dell'università.

La rossa si volta e vede arrivare trafelata Charlotte, una sua amica.

Sa già qual è il motivo di quell' incursione e sospira.

"Ciao, Charlotte. Come va?" chiede educatamente, sollevando gli occhi al soffitto, mentre in realtà vorrebbe solo scappare.

"Oh bene, bene ma…parliamo di te. Allora, è vero che te la fai con uno strafigo biondo con la moto?" Bisbiglia l'amica, attaccandosi al suo braccio.

Ed ecco la solita domanda, la stessa che si sente fare da quella dannata volta in cui Matt è dovuto passare a prenderla senza preavviso per un attacco inaspettato.

"Non me la faccio con nessuno. Quello era solo un ragazzo che mi aiuta con l'attività di volontariato al gattile e quel giorno c'era stata un'emergenza per dei randagi" mente, dicendo in parte la verità.

Ogni tanto si occupa di aiutare alcuni gatti della zona in una comunità e quella le è sembrata la scusa più plausibile per spegnere i pettegolezzi che da quel giorno non smettono di tormentarla.

"Wow, lui è uno schianto! Peccato solo che non credo sia di buona famiglia" commenta l'amica.

Ashley si volta a guardarla in cagnesco.

"Che diavolo vuoi dire? Il valore di una persona non si misura dal patrimonio familiare!" le risponde a tono, seccata.

Non sopporta che si parli di Matt e della sua famiglia in quel modo, soprattutto adesso che sta mettendo in discussione la sua di famiglia e i principi che sostiene.

"Ehi, ho solo fatto un'osservazione.- si difende Charlotte, scrutandola con sospetto - beh, in ogni caso spero che ti sia goduta a sufficienza il giro in moto" aggiunge maliziosa per poi salutarla di fretta.

Ashley sospira.

Non si era mai resa conto di quanto l'ambiente della sua università fosse chiuso ed elitario.

Forse perché fino a quel momento anche lei non aveva mai avuto occasione di conoscere qualcuno molto al di fuori della sua cerchia di amicizie.

Riprende a camminare ma viene nuovamente interrotta da Eleine, che la abbraccia da dietro.

"Ehi, sorellina! Tutto bene? Ho visto quella sanguisuga di Charlotte parlare con te prima" le dice per poi staccarsi da lei e affiancarla.

"Niente di che, le solite domande inopportune su Matt e sulla nostra scandalosa relazione" la informa con tono piatto, senza dare importanza alla cosa.

Ci ha fatto il callo ormai.

"Ancora? Quanto ci vorrà perché questa voce smetta di circolare?" chiede, preoccupata per la sorella.

"Spero non molto…di sicuro fino al prossimo scandalo" commenta rassegnata mentre Eleine ride.

"Già, probabilmente hai ragione! - concorda, poi il suo sguardo si fa pensieroso - tu piuttosto…come stai? Mamma e papà ti danno un po' di tregua?" le chiede a bassa voce, Ashley si stringe nelle spalle "Direi di sì, tutto procede regolarmente"

È passata una decina di giorni da quella ramanzina dai toni abbastanza seri.

Non vede o sente Matt da allora, l'ha fatto per proteggere il loro rapporto segreto ed evitare di destare altri sospetti. Si sta dedicando allo studio ed è ritornata a rispettare i suoi soliti orari.

Non lo fa perché l'ha data vinta ai suoi o perché si è arresa ma perché le conviene così al momento.

Più manterrà un profilo basso e meno le staranno col fiato sul collo, in modo tale da poter intervenire per le emergenze ultradimensionali senza problemi.

È faticoso, non può negarlo.

Soprattutto perché vedere Matt solo lo stretto necessario fa assomigliare la loro relazione a un qualcosa di obbligato e legata solo a eventi spiacevoli come gli attacchi dei nemici o gli allenamenti e questo la fa stare male.

Si era illusa che tra lei e Matt potesse nascere una vera amicizia, una frequentazione che andava oltre tutto quello.

Ripensa per un attimo a Chloe e alle sue parole.

La gelosia la fa sproloquiare ma in quel caso ci ha preso alla grande.

"Mi dispiace tanto, Ashley. Essere la figlia modello non deve portare poi così tanti vantaggi a pensarci bene" ammette suo malgrado.

Il suo carattere poco incline a rispettare le regole l'ha messa sempre in conflitto con i suoi, mentre Ashley era sempre la figlia benvoluta e coccolata, ma adesso che ci pensa forse per lei è stato un bene.

I suoi non si aspettano granché da lei e non le mettono più tanta pressione mentre hanno concentrato tutte le attenzioni su Ashley, che adesso se ne trova addosso tutto il peso.

"Non preoccuparti, me la caverò." risponde Ashley, abbozzando un sorriso.

Non sa ancora bene come ma in qualche modo ce la farà.

"Ma certo che sì! Metti ko dei fottuti mostri figurati se possono spaventarti due genitori dell'alta borghesia!" La incoraggia col suo solito modo allegro, strappandole una risata.

"Adesso vado in aula studio, Ely. Devo superare l'esame perso a tutti i costi o mamma e papà non mi lasceranno in pace" la informa.

"Andrà tutto bene e in caso contrario…beh, esiste pur sempre la fuga dalla finestra. L'ho fatto un paio di volte, non va tanto male se non soffri troppo di vertigini" esclama come niente fosse, Ashley scuote la testa, sua sorella non cambierà mai.

"Ti ringrazio per il supporto. A dopo!" la saluta per poi salire in aula, scegliere un posto  tranquillo e riservato e aprire il suo enorme libro pieno di sottolineature.

Fa in tempo a leggere una decina di pagine quando avverte un movimento di fronte a lei.

Ha la testa china e non vede subito di chi si tratti ma quando la solleva rimane incredula.

"Spencer?" domanda stupita, il suo tono non è propriamente quello di qualcuno che scoppia di felicità nel vederlo e il ragazzo se ne accorge.

"Proprio io. Non sembri molto entusiasta di vedermi' commenta sorridendo, poi mette giù lo zaino, si scosta i capelli mossi dalla fronte e si accomoda tranquillamente di fronte a lei, prendendo a sua volta un libro.

Ashley si pietrifica e comincia a sudare freddo.

Che le succede? 

Dovrebbe sentirsi baciata dalla fortuna, il ragazzo di cui è cotta è lì di fronte a lei e pare cercare un approccio o qualcosa di simile e invece la sua visione le mette una strana agitazione addosso.

Cosa vorrà? 

Solo studiare o, come si vocifera, cercherà di strapparle un appuntamento?

No, non è pronta per quello o meglio…qualche mese prima non aspettava altro e adesso…che disastro nella sua testa!

Ha bisogno di tempo, solo un altro po' di tempo per fare chiarezza.

"Ma no, che dici? Mi hai solo colto un po' sovrappensiero." si giustifica, ha un sorriso non convincente in volto e ha preso a torturare il pulsante della sua penna, schiacciandolo in continuazione.

"Studi per un esame?" 

"Sì, per la prossima settimana" 

"Andrà sicuramente bene. Sei così brava! E anche molto bella. Non ti manca niente, in pratica" aggiunge poi dal nulla, facendola sobbalzare.

Il cuore accelera e non per la gioia.

Ha paura di dove vorrà andare a parare e non sa come sfuggirgli.

"Ti ringrazio ma è un esame difficile e questo è un periodo un tantino…ehm, complicato per me, in realtà " risponde a disagio, lasciando scivolare nel nulla quel complimento.

Spencer sembra non farci caso e ritorna all'attacco.

"Senti…quel ragazzo biondo…quello della moto…voi state insieme?" le domanda all'improvviso.

Ashley quasi casca dalla sedia.

"No, no…noi ci vediamo solo per la questione del…" balbetta, con la mente in tilt nel momento esatto in cui Spencer le ha ricordato Matt.

"Del gattile?" continua la frase lui.

"Già…del gattile" conferma la rossa. Pare che ormai quella voce si sia sparsa ovunque.

"Capisco. Scusa se sono stato indiscreto ma vedi, volevo accertarmi che non fossi impegnata con nessuno perché vorrei…- inizia, mandando nel panico Ashley che comincia a capire dove condurrà quel discorso - insomma, io volevo chiederti se…" prosegue il ragazzo ma la sua attenzione viene distolta da un gesto brusco di Ashley, che si è portata la mano al polso e lo stringe con una smorfia di dolore sul viso.

Il segno ha cominciato a bruciare da morire e questo non promette niente di buono.

Ashley si piega in avanti, lo guarda spaventata e poi solleva la testa verso Spencer, che a sua volta la fissa sconcertato.

"Non è niente…" prova a dire ma non fa in tempo a continuare che viene risucchiata nuovamente in quello che pare essere l'ennesimo attacco.

La penna che ha tra le mani cade sul banco, la sedia rimane vuota e il libro aperto sotto gli occhi confusi di Spencer che, come previsto, nell'esatto momento in cui la rossa si volatilizza non ricorda più nulla e spaesato se ne va.

Ashley cade a terra quando il vortice spazio temporale la scaraventa in una dimensione oscura e fredda.

Si rialza, massaggiandosi la schiena.

Incredibile, ha scampato Spencer quando credeva che l'unico modo per farlo fosse fingersi morta.

"Beh, c'è da dire che stavolta hanno avuto proprio un bel tempismo. Dovrei quasi ringraziarli - dichiara a voce alta tra sé e sé mentre si guarda intorno per cercare di individuare i mostri e infine scorgerne almeno tre - o forse no, cazzo!" Impreca, quando si accorge che tutte e tre le creature malvagie si scagliano verso di lei.

Mesi prima si sarebbe letteralmente paralizzata dal terrore ma adesso sa come padroneggiare il suo potere, grazie agli insegnamenti di Matt ma anche alla sua volontà e consapevolezza, che accrescono il suo potere.

Si concentra sul polso e con dei fasci di luce colpisce due dei tre mostri mentre un terzo riesce a scamparla.

Le viene addosso, Ashley cerca di allontanarsi per schivare l'attacco ma un'altra luce interviene e scaglia via il mostro prima che possa farle del male.

Matt è arrivato appena in tempo.

"Scusa se mi sono intromesso tra di voi" scherza il biondo, avvicinandosi di corsa.

"Oh, Matt! Grazie al cielo sei qui! Credo dovresti cominciare a segnare tutte le volte in cui mi hai salvato! Ti sarò debitrice per i prossimi credo dieci anni! " esclama ironica, mentre lui la aiuta in un attimo a sollevarsi e si accerta che sia tutta intera.

"Ne terrò conto ma adesso…pensiamo a loro!" la avverte, notando che le tre creature sono già in piedi e tornano all'attacco.

Stavolta sembrano più veloci e più resistenti ai loro colpi.

"Aggrappati a me!" ordina ad Ashley mentre la rossa lo stringe per la vita e lascia che lui la porti via, saltando come un felino ed evitando che alcuni colpi vadano a segno.

Matt usa il potere come un propulsore per sollevarsi da terra e saltare o per attutire le cadute ma Ashley non ha ancora imparato a farlo perché è una mossa che richiede molto allenamento.

Il contatto fisico tra loro nei combattimenti è normale e ci hanno fatto ormai l'abitudine a quegli abbracci, ai corpi che si stringono e le mani che si tengono.

Peccato che poi, nel mondo reale, senza magia o creature strane, sembri tutto molto più complicato.

"Cavoli, non mollano!" Si lamenta Ashley dopo che l'ennesimo loro attacco li ha solo per un secondo arrestati.

Matt aggrotta le sopracciglia e li fissa senza dire nulla, Ashley intravede della preoccupazione nei suoi occhi e comincia ad agitarsi.

"Riproviamo insieme!" le propone senza perdersi d'animo, per poi prendere la mano di Ashley e fare in modo che le loro energie si fondano in una molto più potente.

Il loro attacco congiunto sembra avere effetto ma uno dei mostri riesce a respingerlo, causando un'onda d'urto che li scaraventa indietro.

Matt stringe Ashley più che può e grazie al fascio di magia del suo polso attutisce la caduta.

"Stai bene?" chiede, ansimando e tenendola fra le braccia per proteggerla.

"Credo di sì" lo rassicura Ashley un po' tramortita, ha paura ma deve essere forte anche per lui.

Devono sconfiggerli, non hanno alternative e finalmente potranno  ritornare a casa e riprendere ad essere due ragazzi normali.

"Forza, non demordiamo!" lo incoraggia, mettendosi in piedi, anche se debole e dolorante.

Schiva un attacco da un mostro mentre all'altro ci pensa Matt, ma il terzo lo coglie in un attimo di incertezza e lo scaglia indietro, lontano da Ashley.

"Matt! Maledetti! - grida lei terrorizzata, cercando di raggiungere il compagno e soccorrerlo.

Uno dei mostri ne approfitta e si fionda su di lei, bloccandola per terra.

Ashley si ritrova sdraiata e immobile, proprio come la prima volta in cui si è trovata faccia a faccia con una di quelle creature orrende.

Quel deja vu non è proprio piacevole, però.

Il mostro, tramite un prolungamento della sua massa informe, serra il polso di Ashley, quello su cui brilla la luce, con l'obiettivo di impadronirsi del potere, strappandoglielo via.

Matt finalmente si rialza, gli fa male un braccio per la botta ma l'immagine di Ashley in balia di quel mostro gli infonde una rabbia e forza immensa.

Scaglia via la creatura e corre verso Ashley, schivando un attacco.

La rossa urla, la stretta sul polso duole sempre di più, capisce che la situazione è diventata davvero pericolosa e che se non reagisce le verrà strappato via il marchio con chissà quali conseguenze per la sua vita.

Lotta, usa il suo potere per contrastare quello del mostro, è affannata e con pochissime energie ma si concentra e riesce a polverizzare la presa sulla mano, liberandola.

In quell'esatto momento Matt finalmente la raggiunge e attacca il mostro con determinazione, distruggendolo.

Ashley si volta verso di lui, vorrebbe ringraziarlo ma non ne ha la forza e poi non è ancora finita.

"Un ultimo sforzo e ti prometto che sarà tutto passato! Rispediamo queste merde al mittente, ci stai?" la esorta, prendendola in braccio per aiutarla a rialzarsi e cercando di darle coraggio.

Lei annuisce, si rimette in piedi, le gira la testa e fatica a stare in equilibrio, Matt le prende la mano debole e dolorante.

"Ashley puoi farcela!" Cerca di darle forza, guardandola negli occhi e tenendola stretta con dolcezza.

Prende un lungo respiro.

Non è il momento di arrendersi o di farsi prendere dal panico, se vuole cambiare quella è l'occasione per iniziare a credere di più nelle sue potenzialità.

La ragazza chiude gli occhi, stringe la stoffa della maglietta di Matt nei pugni, ripensa a tutta la frustrazione che ha vissuto in quei giorni, a quanto si sente soffocata, alla mancanza di libertà e a tutti i problemi che riguardano la sua doppia natura e trasforma tutte le energie  negative in forza magica.

I due ragazzi sprigionano un fascio di luce accecante e potente, forse il più distruttivo mai emesso, e polverizzano le creature definitivamente.

Quando Ashley riapre gli occhi è ancora stretta al petto di Matt, sono seduti per terra tra la polvere, le sue braccia la avvolgono, il cuore di lui contro il suo seno  batte all'impazzata proprio come il suo e tutto intorno è finalmente il silenzio.

Rialza la testa e osserva gli occhi limpidi di Matt che la guardano felici e impauriti allo stesso tempo.

"Ashley, come stai?" chiede con fare premuroso, scostandole i capelli dalla fronte sudata per vederla bene in viso.

Lei è stravolta ma si sente quasi in paradiso dopo le sue carezze.

"Sto bene, tranquillo. Sono solo un po' ammaccata e stanca" sussurra con quel poco di voce che riesce a trovare.

Matt sospira di sollievo.

Ha avuto così paura di perderla o che le facessero del male.

"Meno male! Quegli stronzi la pagheranno per questo, lo giuro! - ringhia, con ancora in mente l'immagine di Ashley sopraffatta da quel mostro che per un soffio non le ha strappato via il segno -  Fammi vedere il polso!" le chiede, per verificare che sia tutto ok.

Lei solleva il braccio, tremando appena.

Sul polso ha ancora i segni scarlatti di quella stretta.

Matt lo osserva, lo prende tra le mani, non sa bene cosa fare e poi istintivamente ci poggia sopra il suo simbolo.

Un bagliore tenue si sprigiona da entrambi e quando si placa la mano di Ashley ha smesso di fare male e i lividi sono spariti.

"È guarito! È incredibile, possono fare anche questo?" Domanda lei sbalordita, carezzandosi la pelle tornata rosea.

Anche lo sguardo di Matt è meravigliato.

"Lo scopro adesso anche io! Non ne sapevo nulla, ho solo fatto un tentativo per vedere che succedeva! È pazzesco!"

"Già" fa Ashley, si sente sollevata e molto meglio, il dolore al polso è passato e di colpo comincia a riacquistare le forze, come se la sua linfa vitale provenisse dal marchio adesso guarito dal contatto con quello di Matt.

Lui sospira tranquillo, pare che il peggio sia passato ma un'ombra offusca presto i suoi occhi.

Ashley solleva il capo e la nota.

Matt di solito è ottimista e non si lascia mai abbattere e vedergli sul viso quell'espressione preoccupata non capita spesso.

"Che c'è?" gli chiede, aggrottando le sopracciglia con un briciolo di paura.

Matt esita un attimo ma poi si ricorda del discorso avuto con Ashley tempo prima sulla sincerità e sul fatto che deve dirle tutto apertamente, anche le cose spiacevoli.

"Sembrano diventati più forti. È stato piuttosto difficile sconfiggerli stavolta." ammette serio, con gli occhi persi nel vuoto.

I dissertori devono avere migliorato le loro tecniche magiche e, se non ci fosse stata anche Ashley ad aiutarlo, sarebbe stato davvero duro e rischioso per lui sconfiggerli da solo.

Rimangono un attimo in silenzio, col peso angosciante di quella verità che aleggia su di loro e senza sapere cosa li attenderà in futuro.

"Comunque è andata! Pensiamo al presente, il resto si vedrà! Piuttosto sbrighiamoci ad andare via da questo postaccio lugubre! Non so a te ma a me fa venire il vomito - cambia discorso Matt, ritrovando la sua solita carica - rimani un po' da me stasera? Avrai bisogno di rimetterti in sesto e sono sicura che Vivian avrà preparato uno dei suoi manicaretti che risveglierebbero anche un morto!" Scherza, prendendole le mani per mettere in atto quella specie di teletrasporto.

Ashley però si irrigidisce e abbassa lo sguardo.

"Mi piacerebbe molto ma non posso" risponde a fatica.

Matt la osserva stupito.

"C'è qualcosa che non va, per caso?" Chiede, sperando di non essere troppo indiscreto.

In fondo Ashley non è tenuta a raccontargli ogni singolo dettaglio della sua vita.

Lei devia lo sguardo e appare in imbarazzo.

"Una decina di giorni fa ho avuto una pesante discussione con i miei. Per le mie uscite improvvise e i ritardi con lo studio. Pensano che stia trascurando il mio futuro e prenderanno provvedimenti più seri se continuo" gli racconta, facendosi di colpo pensierosa.

"E che vogliono fare? Chiuderti in stanza e tenerti in ostaggio finché non superi gli esami?' esclama con tono sarcastico Matt ma Ashley non replica né sorride alla sua battuta e lo fissa seria.

"Vuoi dirmi che lo farebbero davvero?" domanda incredulo il ragazzo mentre Ashley si tormenta le mani per la vergogna.

Matt è così indipendente e libero e ha una famiglia molto diversa dalla sua e lei si sente terribilmente stupida e infantile al suo cospetto.

"È probabile…ma non glielo permetterei" ribatte con coraggio, sollevando finalmente lo sguardo color miele e affrontando quello di Matt.

Lui sorride, Ashley è molto cambiata dal giorno in cui l'ha vista la prima volta.

"Ne sono certo. E poi se avrai bisogno di evadere dai domiciliari puoi venire a stare da me. La mia casa non è all'altezza della tua villa ma almeno avresti un tetto sulla testa e un cretino che ti farebbe compagnia con le sue battute demenziali" le propone, scherzando.

Ashley ride, la prospettiva in realtà non le sembra così malvagia, anzi.

"La tua casa è perfetta e anche la tua famiglia. Si respira un'atmosfera così bella e confortevole e ti invidio tantissimo" confessa, Matt sbarra lievemente gli occhi per lo stupore, non si aspetta mica che una ragazza dell'alta borghesia a cui non manca nulla possa invidiare la sua vita semplice.

"Beh, lo dici perché non hai sentito le urla di Vivian quando Jamie trasforma la cucina in campo di battaglia! O le lamentele di mio padre quando a lavoro sbaglio un'ordinazione…non siamo perfetti però…voglio loro molto bene e non cambierei la mia famiglia per niente al mondo" ammette infine, il suo tono di voce calmo e dolce rivela quanto amori provi per loro.

"Comunque, il motivo per cui non posso restare con te è questo. Non voglio destare sospetti e avere il loro fiato sul collo" riprende a spiegare.

"Ed è sempre per questo che non ci vediamo da più di dieci giorni?" 

Matt si morde la lingua. Non voleva dirlo ma quella frase gli è scappata dalla bocca senza che lui potesse impedirlo.

Si sente un idiota, lui ed Ashley non sono una coppia, non hanno nessun obbligo di vedersi e se anche lei non ne avesse voglia non sono certo affari suoi.

Che cretino! Poteva stare zitto e invece, no! La sua parte emotiva doveva intromettersi per forza.

Ashley sussulta, dischiude le labbra, non sa bene cosa rispondere.

Se solo Matt sapesse quale sconvolgimento comincia a creare dentro di lei, quanto desiderio ha di poterlo vedere ogni volta che vuole senza doversi nascondere.

"Sì, è per questo. - è costretta ad ammettere col cuore in pezzi -mi dispiace ma…è così difficile gestire tutto" prova a giustificarsi quando sa che non ha nessuna scusa.

È una codarda.

La verità è che non vuole che Spencer le chieda di uscire perché il ragazzo con cui vorrebbe farlo è Matt.

E non come compagno di lotte, non perché è l'unico ragazzo al mondo con cui condivide la sua mezza natura non umana, non per allenarsi con la magia o per parlare di altri mondi e di nemici.

Vorrebbe farlo solo come una ragazza normale col ragazzo in compagnia del quale sta divinamente.

"Non mi devi alcuna giustificazione, Ashley. Capisco benissimo - dichiara Matt, il suo tono è forse troppo duro, più di quanto lui voglia,  le sue parole hanno una sfumatura amara che alla rossa non passa inosservata - non fraintendermi, a me fa piacere vederti e ti considero mia amica ma…sono perfettamente consapevole che il nostro rapporto è legato principalmente a questi - aggiunge, per poi indicarsi il polso, gli occhi di Ashley si velano e diventano lucidi - per quanto facciamo finta che non lo sia…beh, è così. Non ti avrei mai conosciuta se non fosse per loro e penso la cosa sia reciproca. Quindi stai tranquilla, non siamo tenuti a vederci al di fuori del necessario, non mi sento offeso e tu non fartene un cruccio" conclude con una insolita freddezza che in realtà non aveva intenzione di trasmettere.

Ha solo detto la verità.

Ashley lo fissa immobile.

Matt ha parlato esattamente come avrebbe fatto Chloe e si sente delusa.

È quasi arrabbiata, vorrebbe obiettare, gridargli che non è vero e che le piacerebbe da morire poter uscire con lui al di fuori del contesto magico ma, dopo il discorso di Matt, ha troppa paura che il biondo non ricambi i sentimenti che lei inizia a provare per lui.

Come può pensare che uno come Matt, così anticonformista e sfacciato, bello da morire e con uno stuolo di ragazze che gli sbavano dietro, possa solo un minimo interessarsi a lei.

E, anche se a volte le è parso così, deve essere stata colpa dei segni e del fatto che amplificano le loro sensazioni, anche fisiche, e sono in parte collegati a vicenda.

Ha frainteso tutto, non c'è altra spiegazione.

"Bene, allora è meglio che vada. Se non è un problema vorrei tornare nel luogo in cui mi trovavo prima di essere trasportata qui. Puoi riuscirci?" Gli chiede diretta, chiudendo l'argomento e cercando di combattere il dannato nodo alla gola che le sta provocando un dolore atroce mentre parla.

Matt nota l'espressione triste e delusa nel volto di Ashley e capisce di averla in qualche modo ferita.

Ma che altro può fare? 

Una ragazza brillante e pura come lei, dalle maniere dolci ed eterea come una bellissima dea, come può provare qualcosa per un normale ragazzo di periferia? È impossibile.

"Certo. Dammi le mani" la invita piano, la sua voce è tornata pacata come una carezza. Ashley allunga le mani senza guardarlo in viso e, quando si sfiorano, sembrano aver perso la magia e la complicità che di solito si accende fra loro.

C'è freddezza al contrario, qualcosa a cui non erano più abituati.

Matt la tira leggermente verso di sé, socchiude gli occhi per concentrarsi, i segni si accendono, finalmente.

Un fascio di luce li avvolge e costringe anche Ashley a chiudere gli occhi, come al solito.

Poco prima che la magia li smaterializzi per poi riportarli nel luogo desiderato, Matt si avvicina all'orecchio di Ashley.

"Non volevo ferirti, perdonami se puoi" le sussurra, Ashley fa appena in tempo ad aprire gli occhi di colpo, accecata dalla luce.

Sente le labbra di Matt che si posano sulla sua fronte per lasciarle un dolce bacio, mentre lui le circonda la vita con una mano e la stringe a sé.

Poi più nulla.

Quando riapre gli occhi è seduta in aula studio, nell'esatto posto in cui si trovava prima che quelle creature malvagie la portassero via.

Intorno a lei il chiacchiericcio degli altri studenti, ignari di ogni cosa.

Ovviamente non hanno visto nulla.

È sola, Spencer di fronte a lei non c'è più.

Deve essersene andato dopo che lei è sparita e probabilmente non ricorderà neppure di averla vista.

Meglio così.

Sospira, guarda il libro aperto sul tavolo e la matita, che giace abbandonata poco lontano.

Deve studiare, anche se non ne ha per niente voglia dopo quanto successo.

La riprende in mano malvolentieri e cerca di concentrarsi, con ancora la sensazione di quel bacio sulla fronte, dolce e sensuale allo stesso tempo, il cui ricordo la confonde e le riempie lo stomaco di una stupenda leggerezza che vorrebbe poter provare per sempre.

 

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