Voglio giocare con te per tutta la vita

di annaemarco_donmatteo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

ANNA’S POV

Non ho mai creduto nel destino, l’ho sempre ritenuto volubile, futile, una scemata simile all’oroscopo. Noi siamo gli attori del nostro stesso spettacolo e nessuno è destinato a qualcun altro.

O meglio, questo è quello che ho sempre creduto e su cui ora mi ricredo.

Ci ho messo 28 anni per imparare a fidarmi di qualcuno e quel qualcuno mi ha stravolto la vita, ha dissolto tutte le mie certezze, le ha azzerate. Non so se sono l’Anna di quattro anni fa, non penso.

Però devo ammettere che questa nuova me riserva tante gioie, tante esperienze che non avevo messo in conto nella mia vita.

Una, ad esempio, la sto vivendo ora, ed è quella di stringere la mano del mio uomo, di quella persona così folle a cui mai mi sarei affidata e a cui ora metto in mano la mia stessa vita.

 

MARCO: A che pensi?

 

ANNA: Come scusa?

 

MARCO: Stai pensando a qualcosa, te lo leggo in faccia. Aggrotti sempre la fronte quando sei pensierosa

 

ANNA: Non sto pensando a niente

 

MARCO Biologicamente impossibile, allora?

 

ANNA: Niente di particolare, ripensavo a quanti cambiamenti ci sono stati nella mia vita in questi ultimi anni…sono passata dal voler a tutti i costi raggiungere l’obiettivo di partire per delle missioni importanti a voler stare qui accanto a te, accanto ad Ines…è tutto così strano

 

MARCO: Spero sia una sensazione positiva

 

ANNA: Si assolutamente, prima però mi veniva una morsa allo stomaco per l’ansia di fare qualcosa di pericoloso, ora la morsa allo stomaco mi viene perché sei tu a stringermi

 

MARCO: Mi stai paragonando ad una missione mortale?

 

ANNA: Mettiamola così, morirei per te, ogni giorno

 

MARCO: Stai diventando troppo smielata, non sono abituato a tutti questi complimenti

 

ANNA: Beh abituati, ti voglio ricordare che fra qualche giorno andremo a vivere insieme e queste 

frasi le sentirai quotidianamente 

 

MARCO: Guarda, ti preferivo quando mi rispondevi in maniera acida 

 

ANNA: Posso sempre tornare a farlo eh

 

MARCO: Non ti permettere

 

ANNA: Sennò che f…

 

Non faccio in tempo a finire la frase che un esserino moro arriva in punta di piedi davanti a noi, stropicciandosi gli occhietti e sbadigliando di tanto in tanto.

 

ANNA: Ma sbaglio o qualcuno si è appena svegliato?

 

Domando retorica a Marco.

 

MARCO: No, non sbagli, anche se mi sembra ancora troppo assonnata la signorina, io direi di svegliarla a modo nostro

 

ANNA: Dici?

 

MARCO: Dico, dico

 

Ci lanciamo un ultimo sguardo complice e ci fiondiamo sulla piccola Ines per farle il solletico.

 

INES: No ahahah basta ahahahahah basta, vi prego hahahahah

 

Ci blocchiamo dopo un pò col sorriso stampato in faccia, è proprio questa l’idea di famiglia che ho e vale più di mille incarichi importanti, più di missioni e più di far carriera.

Guardo Marco ed Ines abbracciati e a vederli così mi si scalda il cuore.

 

ANNA: Che ne dite di andare un pò sul letto prima di uscire?

 

Incrocio lo sguardo accondiscendente di Marco che non ci pensa due volte a prendere in braccio la bambina e a portarla in camera.

La poggia delicatamente sul letto, immersa nei cuscini, e poco dopo li raggiungo pure io.

Mi appoggio fra le braccia di Marco mantenendo fra le mie la piccola, di tanto in tanto le accarezzo i capelli e noto che inizia a socchiudere gli occhi portandosi una mano vicino alla bocca.

Rimaniamo qualche altro minuto abbracciati per poi alzarci per fare colazione.

Una volta preparatici usciamo tutti e tre insieme, accompagnamo la bambina a scuola e poi ci dirigiamo entrambi in caserma.

 

Entriamo in caserma e veniamo accolti da una scena che ormai rispecchia la quotidianità, il sonoro schiaffetto del Maresciallo a Zappavigna.

 

CECCHINI: Capitano buongiorno, Dottore

 

ANNA: Buongiorno Cecchini, novità?

 

CECCHINI: Si, sua madre arriva questo pomeriggio e mi ha detto di riferirle che avrebbe piacere ad andare a scegliere la sala del ricevimento con lei.

 

ANNA: Intendevo sul caso, Maresciallo

 

CECCHINI: Ancora nessuna novità Capitano…Dottore, Le posso parlare in privato?

 

ANNA: Non può parlare qui davanti a me?

 

CECCHINI: Ehm…si, è che è una cosa tra uomini, niente di preoccupante

 

ANNA: Farò finta di crederci

 

Mi allontano lanciando un ultimo sguardo a Marco, il quale ricambia sorridendo; entro nel mio ufficio chiudendomi la porta alle spalle e do un ultima occhiata a quei due scuotendo la testa per gli atteggiamenti buffi di Cecchini.

 

MARCO’S POV

 

Vengo agguantato al braccio da Cecchini, il quale mi trascina via senza darmi il tempo di chiedere cosa sia successo.

 

CECCHINI: Dottore Le devo dire una cosa

 

MARCO: Eh mi dica Cecchini

 

CECCHINI: Questa mattina sono arrivati dei fiori, per Anna

 

MARCO: Da parte di chi si sa?

CECCHINI: A dir la verità no, ma c’era un bigliettino, “Per sempre mia”, ma non era firmato

 

MARCO: Va bene, va bene, e dove le ha messe?

 

CECCHINI: Cestinate subito

 

MARCO: Grazie, grazie mille

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

CAPITOLO 2

 

MARCO’S POV

Vengo agguantato al braccio da Cecchini, il quale mi trascina via senza darmi il tempo di chiedere cosa sia successo.

 

CECCHINI: Dottore Le devo dire una cosa

 

MARCO: Eh mi dica Cecchini

 

CECCHINI: Questa mattina sono arrivati dei fiori, per Anna

 

MARCO: Da parte di chi si sa?

CECCHINI: A dir la verità no, ma c’era un bigliettino, “Per sempre mia”, ma non era firmato

 

MARCO: Va bene, va bene, e dove le ha messe?

 

CECCHINI: Cestinate subito

 

MARCO: Grazie, grazie mille

 

CECCHINI: Si fig…

Non fa in tempo a finire la frase che vengo richiamato da Anna nel suo ufficio; mi giro lentamente, facendo un sospiro e dirigendomi verso di lei che mi aspetta seduta dietro la sua scrivania mentre picchietta le unghie l’un con l’altra.

 

MARCO: Capitano mi dica

 

ANNA: Dottore vorrei chiederle una cosa?

 

MARCO: A sua disposizione, Capitano

 

ANNA: Desidererei un bacio per favore

 

MARCO: E come può un bacio essere d’aiuto nelle indagini?

 

ANNA: Mi renderebbe più produttiva ed efficiente…quindi? Sto aspettando il mio bacio

 

Scuoto la testa sorridendo e avvicinandomi sempre di più alla sua scrivania, mi ci appoggio su e allungo le mie mani verso il suo viso. Le prendo il volto e lentamente mi ci avvicino, lasciandole un bacio a fior di labbra.

La sento sorridere nel bacio e piano piano schiude le labbra così da potermi baciare meglio.

 

ANNA: Sono felice, tanto

 

MARCO: Anche io

 

Continuiamo a guardarci negli occhi, finché le nocche di Cecchini non battono violentemente sulla porta, segno che sta entrando.

Di lì a poco notiamo che si fa spazio dentro lo studio con un’enorme faldone fra le braccia e la sua solita espressione bonaria.

 

CECCHINI: Non volevo interrompere, non ho visto niente

 

ANNA: Non ha interrotto niente Maresciallo,  mi dica

 

CECCHINI: Le ho portato i faldoni che mi aveva chiesto di recuperare in archivio, e colgo l’occasione per farvi una proposta

 

MARCO: Proposta di che genere?

 

CECCHINI:  Fra qualche giorno salgono a Spoleto Anceschi e Valentina, se per Lei, Dottore, non è un problema avrei piacere ad avervi con noi a cena

 

MARCO: Per me nessun problema, anzi

 

ANNA: Per me neanche Maresciallo, non si preoccupi

 

CECCHINI: Meglio così allora, torno a lavoro, con permesso.

 

Vediamo la figura di Cecchini scomparire dietro la porta e io mi volto di scatto per guardare l’espressione di Anna che non credo sia al settimo cielo a cenare con la mia ex.

 

ANNA: Perché mi guardi?

 

MARCO: Non posso?

 

ANNA: Assolutamente

 

MARCO: Comunque mi faceva ridere la tua espressione. Quanto ti stai trattenendo dall’avere una crisi di nervi?

 

ANNA: Per me nessun problema, anzi

 

Dice facendomi il verso di quanto detto prima al Maresciallo e marcando soprattutto l’ultima parola. Accenno un sorrisetto continuando a guardarla.

 

MARCO: Gelosa?

 

ANNA: Io? Ma figurati! Hai scelto me, di cosa dovrei essere gelosa?

 

MARCO: Assolutamente di niente, ho scelto te e vuol dire che amo solo te

 

La vedo sorridere anche se cerca di non darlo troppo a vedere, faccio per avvicinarmi, ma la vedo chiudere gli occhi e poggiare il palmo della mano sulla scrivania.

 

MARCO: Anna?

 

ANNA: Tutto ok, mi sono semplicemente mossa troppo velocemente

 

Dicendo ciò è lei a prendere l’iniziativa e a lasciarmi un lungo bacio sulle labbra. Posso dire di essere felice? Perché lo sono veramente tanto.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

 

La vedo sorridere anche se cerca di non darlo troppo a vedere, faccio per avvicinarmi, ma la vedo chiudere gli occhi e poggiare il palmo della mano sulla scrivania.

 

MARCO: Anna?

 

ANNA: Tutto ok, mi sono semplicemente mossa troppo velocemente

 

Dicendo ciò è lei a prendere l’iniziativa e a lasciarmi un lungo bacio sulle labbra. Posso dire di essere felice? Perché lo sono veramente tanto.

La sento sorridere durante la bacio, vedo che chiude lentamente gli occhi per poi staccarsi lentamente da me.

 

ANNA: Non staremmo diventando troppo smielati? Non vorrei che diventassimo come una di quelle coppie che ti fa venire il latte alle ginocchia

 

MARCO: Ma assolutamente no, signor Capitano

 

ANNA: Bene Dottore, allora direi che possiamo tornare al nostro lavoro

 

MARCO: Si ma…

 

Mi avvicino di scatto a lei schioccandole un veloce bacio

 

MARCO: Avevo bisogno di un bacio per ricaricarmi

 

La vedo sorridere mentre esco dal suo ufficio per dirigermi direttamente verso la scrivania del Maresciallo.

 

MARCO: Allora, ha scoperto qualcosa su quelle rose?

 

CECCHINI: Ho trovato il cartellino del fioraio da cui sono state confezionate, ma nient’altro

 

MARCO: E quale sarebbe questo fioraio?

 

CECCHINI: “Flor de Lis” a Perugia

 

MARCO: Perugia? Ma chi conosce Anna da Perugia?

 

CECCHINI: Non saprei, ma è nata lì, magari potrebbe essere qualche vecchia fiamma

 

MARCO: Ne dubito, non ha contatti lì da quando aveva 15 anni…non capisco…

 

CECCHINI: Ci sarebbe un modo per capirlo però

 

MARCO: Ovvero? Chiamare? Non ci diranno mai chi le ha spedite

 

CECCHINI: Chiamando no, ma presentandoci lì potremmo avere più possibilità

 

MARCO: E ad Anna che dico? Se ne accorgerebbe

 

CECCHINI: Ci facciamo coprire da sua madre; senta a me, facciamo così, si fidi

 

MARCO: Fidiamoci

 

CECCHINI: Chiamo Elisa e provo ad avvertirla, vediamo che dice anche lei

 

Annuisco, privo di speranze mentre il maresciallo compone il numero della mamma di Anna. Mi rendo conto di star facendo una follia, ma mi manda in bestia il fatto che qualcuno possa provarci con Anna. So che lei non mi tradirebbe mai, ma comunque questa storia mi lascia un retrogusto fastidioso.

 

CECCHINI: Elisa devi aiutarci, sono arrivate delle rose a tua figlia senza mittente. Abbiamo scoperto però che il fioraio è di Perugia e col Dottore pensavamo di fare un salto per capire chi gliele avesse spedite. Tu devi solo…

ELISA: Ti interrompo subito. So io chi gliele ha spedite

 

CECCHINI: Lo sai? E chi sarebbe?

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