Rapimento sulla Terza Strada

di Marlena_Libby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era la ricreazione alla scuola elementare della Terza Strada e i bambini stavano giocando allegramente nel cortile, ignari della tempesta che si sarebbe scatenata di lì a poco.
Re Bob era seduto sul suo trono, controllando come sempre che ogni cosa nel cortile filasse liscia, quando a un certo punto disse: - Jordan, va a comprarmi un pacchetto di caramelle gommose.
- Ma Sire, i distributori della scuola non le hanno - rispose il consigliere.
- E allora va a prenderle al negozio qui davanti! Tanto la Finster adesso non c'è e Randall è distratto! - insistette il Re, dandogli i soldi.
- Come desiderate.
Così, stando molto attento a non farsi notare, Jordan uscì dal cortile, andò al negozio e comprò le caramelle.
Ma mentre stava rientrando, andò a sbattere contro un uomo con addosso un trench e gli occhiali da sole.
- Ragazzino, ti chiami Jordan per caso? - chiese l'uomo.
- Ehm, sì. Perché? - chiese Jordan confuso.
L'uomo sorrise in maniera inquietante e Jordan non ebbe il tempo di dire più niente, perché sentì un fortissimo dolore dietro la testa che gli fece perdere i sensi.
Era stato colpito con una mazza da un uomo molto alto e robusto che indossava un maglione nero.
- Caricalo nel bagagliaio - gli disse l'uomo con il trench.
L'uomo con il maglione prese Jordan e lo mise nel bagagliaio della macchina che avevano nascosto nel vicolo vicino a loro, poi entrambi salirono sul veicolo e andarono via.

- Ma perché ci mette tanto?! - esclamò impaziente Re Bob.
Era da un po' che aspettavano e Jordan non era ancora tornato.
- In effetti è strano, Signore. Jordan di solito è sempre puntuale - disse Jerome.
- Vieni, andiamo a chiedere a Detweiler e ai suoi amici, forse loro l'hanno visto.
Scesero dallo scivolo e si avvicinarono al gruppo di TJ.
- Ciao, TJ.
- Oh, salve Re Bob. Cosa ci fate qui? - chiese TJ un po' sorpreso.
- Per caso avete visto Jordan?
- No, perché?
- L'ho mandato a comprarmi delle caramelle gommose al negozio qui davanti, ma non è ancora tornato.
- È strano, il negozio non è così lontano - commentò Vince.
- Pensate che gli sia successo qualcosa? - disse Gus.
Le espressioni di Re Bob e Jerome si fecero preoccupate.
- Dai, non saltiamo subito alle conclusioni! - intervenne Mikey.
- Secondo me c'è solo una persona a cui possiamo chiedere: Randall - disse Gretchen.
- Cosa?! E pensi davvero che ci aiuterà?! - esclamò Spinelli.
- Non lo so, ma lui è l'unico che sa sempre tutto quello che succede nel cortile, quindi non abbiamo altra scelta.
Così andarono da Randall, che come sempre era nascosto e spiava gli studenti con il binocolo.
- Ciao, Randall - disse TJ.
- Cosa volete? - chiese Randall sospettoso.
- Vogliamo sapere se hai visto Jordan. È uscito per andare a comprarmi delle caramelle e non è ancora tornato - disse Re Bob.
- No, non l'ho visto. Il mio compito è scoprire cosa succede dentro il cortile, non fuori! - rispose Randall. - Un momento, hai detto di aver fatto uscire Jordan senza permesso?! Signorina Finster, signorina Finster!
E corse a chiamare l'insegnante.
- Ecco, ti pareva! - disse Vince.
- Lasciate solo che gli metta le mani addosso e... - disse Spinelli.
- No, lascialo andare - la fermò Bob.
- Cosa? Ma perché?
- Perché se neanche Randall l'ha visto, significa che Jordan potrebbe essere nei guai e quindi dobbiamo avvertire gli insegnanti - rispose il Re abbassando lo sguardo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dopo essere stata chiamata da Randall, la Finster aveva accompagnato i bambini nell'ufficio del preside.
- Allora, volete spiegarmi cos'è successo? - chiese Prickly.
- È colpa mia, preside Prickly: ho mandato Jordan a comprare delle caramelle gommose al negozio davanti alla scuola e non è più tornato! - disse Bob.
- Ma ne siete proprio sicuri?
- Sì, altrimenti sarebbe venuto subito da noi - disse Jerome.
- Mmm... La faccenda è seria - disse Prickly. Poi schiacciò il tasto dell'interfono e disse: - Miss Lemon, chiami i genitori di Jordan Germain e la polizia!
Il preside poi fece uscire i ragazzi dall'ufficio.
Qualche minuto dopo arrivarono sia i genitori di Jordan che la polizia.
I bambini erano curiosi di scoprire cosa stava succedendo e cercavano di avvicinarsi all'ufficio di Prickly per origliare, ma gli insegnanti riuscirono a tenerli a bada.

Intanto Bob, Jerome, TJ, Spinelli, Mikey, Vince, Gretchen e Gus erano tornati in cortile.
- È così frustrante non sapere cosa succede lì dentro! - disse Bob facendo avanti e indietro con nervosismo.
- Non si preoccupi Altezza, ho io la soluzione - disse Gretchen.
Si allontanò un attimo e tornò con uno strano apparecchio pieno di pulsanti e antenne.
- Con questo apparecchio è possibile sentire i suoni e le voci di qualunque stanza, anche i più deboli. Basta solo avvicinarsi - spiegò la bambina prodigio.
- Sei grande, Gretchen! - disse TJ.
Si avvicinarono alla finestra dell'ufficio di Prickly e Gretchen accese il suo apparecchio...

- Signor Prickly, com'è possibile che mio figlio sia sparito così?! - sbraitò il signor Germain.
- Signor Germain, le posso assicurare che la nostra scuola è un posto perfettamente sicuro! - disse Prickly intimorito.
- Vuole scherzare?! Mio figlio è scomparso, maledizione! Gli studenti sono una sua responsabilità, quindi se Jordan non verrà ritrovato, io...
In quel momento il telefono dell'ufficio squillò.
- Pronto? - rispose Prickly.
- So che il signor Germain è lì; me lo passi - disse una voce sconosciuta.
- Ma lei chi è?
- Questo non la riguarda! Mi passi Germain!
Il preside allora passò la cornetta al padre di Jordan.
- Pronto?
- Signor Germain, mi fa piacere comunicarle che suo figlio è in nostra compagnia!
- Cosa?!
- Certo! Glielo passo se non mi crede!
- Papà...
- Jordan!
- Papà, ho paura!
- Tranquillo figliolo, andrà tutto bene!
- Che carini che siete! - ridacchiò il rapitore.
- Luride canaglie, che cosa gli avete fatto?!
- Stia tranquillo, suo figlio per ora sta bene! Ma se non vuole che faccia una brutta fine, dovà portarmi centomila dollari nel posto che le indicherò domani! E non dica che non li ha, so a quanto ammonta il suo conto in banca!
- Un momento...!
Ma il rapitore aveva già riattaccato.
- Cosa ti hanno detto? - chiese la signora Germain al marito.
- Hanno nostro figlio e lo uccideranno se domani non gli portiamo dei soldi! - rispose lui abbassano lo sguardo.
La donna scoppiò a piangere e il marito l'abbracciò, cercando di consolarla.
Il preside Prickly schiacciò di nuovo il tasto dell'interfono e disse: - Miss Lemon, chiami i genitori di tutti gli alunni per farli venire a prendere. Oggi la scuola chiude prima.

I bambini avevano sentito ogni cosa grazie all'invenzione di Gretchen e adesso si guardavano sconvolti.
Non riuscivano proprio a credere che un loro compagno fosse stato rapito!
Cose del genere finora le avevano viste solo nei film e sembravano così lontane dalla realtà! Ora che le stavano vivendo erano terrorizzati!
Bob però lo era più di tutti: Jordan, il suo fidato amico e consigliere, era in pericolo... ed era tutta colpa sua!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quando era tornato a casa, Bob era corso subito in camera sua e si era buttato sul letto.
Sapeva che la polizia stava facendo il possibile per salvare Jordan, ma aveva comunque paura: non c'era nessuna garanzia che i rapitori lo avrebbero lasciato andare una volta ricevuti i soldi e chissà cosa gli avrebbero fatto!
Alcune lacrime gli scesero dagli occhi: era tutta colpa sua se Jordan era stato rapito! Se solo non l'avesse mandato a prendere quelle caramelle...
Essere il Re del Cortile significava prendersi cura degli altri ragazzi e lui aveva fatto del suo meglio, ma si rendeva conto solo ora che quel titolo l'aveva reso anche un idiota presuntuoso.
Questo non era come l'incidente della piramide! Uno dei suoi migliori amici stava rischiando la vita a causa sua!
Per la prima volta da quando era diventato Re, sentì davvero il peso della corona.
Si asciugò le lacrime e decise che non avrebbe aspettato la polizia! Doveva fare subito qualcosa per salvare Jordan!
Andò di sotto e, dopo essersi assicurato che i genitori e la sorella non erano in salotto, prese il telefono e chiamò uno alla volta Jerome, TJ, Gretchen, Gus, Mikey, Vince e Spinelli, chiedendo loro di vedersi davanti alla scuola alle dieci di sera.

- Meno male, ci siete tutti! - disse Bob quella sera quando gli altri arrivarono.
- Non è stato affatto facile superare la sorveglianza militare di mio padre, ma ce l'ho fatta - disse Gus.
- Come mai ci avete fatto venire qui, Signore? - chiese Jerome.
- Per favore, non siate così formali. Fuori dalla scuola io sono solo Bob.
- Va bene, Bob. Come mai ci hai fatto venire qui a quest'ora? - chiese TJ.
- Al telefono dicevi che era una cosa importantissima - aggiunse Vince.
- Perché lo è. Ragazzi... Dovete aiutarmi a salvare Jordan!
- COSA?! Non possiamo farlo, sarebbe un suicidio! - disse Mikey.
- C'è già la polizia che ci pensa - disse Jerome.
- Per favore! - li implorò Bob con le lacrime agli occhi. - So che la polizia sta facendo il possibile, ma io ho paura che i rapitori non lasceranno andare Jordan anche se riceveranno i soldi e chissà cosa potrebbero fargli! Se non avessi mandato Jordan a prendere quelle caramelle, lui ora non sarebbe in questa situazione! Devo rimediare, ma non posso farcela da solo! Vi prego...
I ragazzi non avevano mai visto il loro compagno, di solito così sicuro di sé, ridotto in quello stato.
Allora TJ disse a nome di tutti: - D'accordo, ti aiuteremo!
- Oh grazie!
- Allora, qualcuno di voi ha un'idea? - chiese TJ al gruppo.
- Io sì: grazie a un aggiornamento che ho fatto di recente a Galileo, posso collegarmi alle telecamere di sicurezza della strada e vedere i filmati - disse Gretchen.
- Ottimo!
- Assurdo che la polizia non ci abbia pensato! - commentò Spinelli.
Gretchen accese il suo computer portatile, si collegò alle telecamere e tutti poterono vedere i filmati registrati all'ora della ricreazione: Jordan che usciva dal negozio, i due uomini che lo tramortivano e lo caricavano in macchina e la direzione presa dal veicolo.
- Per di qua! - disse Gretchen indicando a destra.
E il gruppo andò in quella direzione.
"Resisti Jordan, stiamo arrivando!" pensò Bob.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Collegandosi alle telecamere di tutte le strade che attraversavano, Galileo riuscì a guidare i ragazzi fino al nascondiglio dei rapitori: un vecchio magazzino abbandonato.
- Proprio il classico nascondiglio da criminali - commentò Vince.
- Suggerisco di entrare dalla porta sul retro - disse Galileo.
I bambini andarono dietro all'edificio ed entrarono da una piccola facendo attenzione a non fare rumore.
Videro i due rapitori che confabulavano in un angolo, mentre nell'altro videro Jordan legato e imbavagliato, con gli occhiali rotti, un occhio nero e un rivolo di sangue che gli scendeva la testa.
Attenti a non farsi notare, corsero subito da lui e lo liberarono.
- Ragazzi, non sapete quanto sono felice di vedervi! - bisbigliò Jordan sollevato con le lacrime agli occhi.
- Oddio, che cosa ti hanno fatto?! - disse Jerome riferendosi alle sue ferite.
- Mi hanno colpito in testa con una mazza per tramortirmi e mi hanno dato un pugno sull'occhio quando mi sono agitato per non farmi legare! - rispose Jordan rabbrividendo.
- Tranquillo, adesso ce ne andremo via da qui! - lo rassicurò Bob.
- Voi non andrete da nessuna parte!
Si girarono e videro i due rapitori che sorridevano con aria minacciosa.
- E così i tuoi piccoli amici sono venuti a salvarti! - disse quello con il trench rivolto a Jordan.
- Lasciatelo in pace! - disse Bob mettendosi davanti a Jordan per proteggerlo.
- Tranquillo, lui per ora ci serve vivo, altrimenti niente soldi! - disse quello robusto con il maglione. - Però voi siete solo un fastidio, quindi possiamo anche eliminarvi subito!
Entrambi gli uomini tirarono fuori dei coltelli, quando all'improvviso le porte del magazzino si spalancarono ed entrarono un sacco di poliziotti gridando: - Fermi, o spariamo!
- COSA?! Come avete fatto a trovarci?! - disse il criminale con gli occhiali da sole.
- Sono stato io a inviare un segnale alla polizia quando siamo arrivati - disse Galileo.
- Galileo, sei il nostro eroe! - disse Gretchen baciando il computer portatile.
I due rapitori non ebbero altra scelta che arrendersi, così vennero ammanettati e portati via. Venne fuori che si chiamavano Clint e Ryan Callaghan, che erano fratelli e che erano ricercati in tutto il paese per rapina a mano armata, estorsione e rissa.
Vennero chiamati i genitori di Jordan, che corsero subito ad abbracciare il figlio, e anche quelli degli altri ragazzi, che li sgridarono per essersi messi in pericolo, ma decisero di non punirli grazie al capo della polizia, che fece notare che era tutto merito loro se erano riusciti a salvare Jordan.
Quest'ultimo venne visitato da dei dottori che decisero di ricoverarlo in ospedale per qualche giorno, perché il colpo alla testa era stato piuttosto forte e preferivano non correre rischi.

Due giorni dopo Bob, Jerome, TJ, Spinelli, Gretchen, Mikey, Gus e Vince andarono in ospedale a trovare Jordan dopo la scuola.
Mentre andavano in camera sua, Jerome si accorse che Bob aveva l'aria triste, così gli chiese: - Bob, qualcosa non va?
- Sì, è che non credo sarei dovuto venire qui.
- E perché?
- Perché non credo che Jordan voglia vedermi dopo quello che ho fatto!
- Io invece sono sicuro che sarà felicissimo di vederti! - ribatté Jerome.
Arrivarono alla camera di Jordan, entrarono e lo trovarono seduto sul letto con la testa fasciata e una benda sull'occhio.
- Ciao, ragazzi - disse Jordan sorridendo. - Siete venuti a trovarmi?
- Certo. Ti ho portato qualche fumetto - disse TJ.
- E io una busta di patatine - disse Mikey.
- Grazie! Mi stavo annoiando a morte e il cibo degli ospedali fa schifo!
In quel momento Bob si fece avanti e disse: - Jordan, devo dirti una cosa.
- Certo, Sire.
- Per favore, non essere così formale. In questo momento non sono il Re del Cortile che vuole parlare con il suo consigliere, ma solo Bob che vuole parlare con il suo amico Jordan.
- Oh, va bene - disse Jordan sorpreso da quel tono serio.
Bob fece un respiro profondo e disse: - Volevo chiederti scusa!
- Per cosa?
- Perché non ti avrebbero mai rapito se non ti avessi mandato a prendere le caramelle!
- Oh Bob, non è colpa tua! Non potevi sapere che mi avrebbero rapito! - cercò di rassicurarlo Jordan.
- Non mi sto scusando solo per questo, ma anche perché tu e Jerome mi siete sempre stati accanto, ma io non vi ho mai ringraziato e tante volte mi sono comportato da idiota sia con voi che con gli altri ragazzi! È stata la paura di perderti a farmi capire i miei errori e ti prometto che cambierò! Puoi perdonarmi?
- Tranquillo Bob, non ce l'ho mai avuta con te! È vero che a volte hai commesso degli errori, ma io e Jerome sappiamo che ci tieni a noi, per questo non ti abbiamo mai abbandonato. Giusto, Jerome?
- Giusto!
Bob sorrise commosso e disse: - Grazie, ragazzi!

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