This is me

di giulialovesgeorgeharrison
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Duckburgh, lunedì 1:30 A:M Le pale del ventilatore continuano a girare schricchiolando rumorosamente, mentre da lontano arriva lo schiamazzare degli ultimi ragazzi in uscita dai locali. Intuisco un ruggito di motore, che si allontana e affievolisce mano a mano. Silenzio. Un silenzio che avvolge tutto e ti penetra fino in fondo al cervello. Il silenzio assordante della periferia di Duckburgh, in cui i pensieri possono navigare  senza impedimenti . Mi alzo nervosamente, facendo cigolare la rete del letto e mi dirigo in cucina per prepararmi qualcosa, anche se fuori ci sono 27 gradi. Tabby, sta riposando beatamente nella sua cuccia. La invidio. Metto a bollire la teiera  e mi inginocchio per accarazzarla, ma lei soffia e scappa via. La rincorro per il corridoio, ma lei continua a soffiare, minacciosa. Mi è passato l'appetito, quindi spengo i fornelli e mi sdraio sul divano. Faccio partire un episodio di Doctor  Who, ma come negli ultimi tempi nemmeno qua trovo pace. In testa mi rimbomba la voce di mio zio : "A me non interessa del tuo corso di scrittura fantasy e della tua nuova stanza per lo yoga ! Mi serve un articolo sulla partita di ieri per l'ora di pranzo, sbrigati razza di stupido! " "Stupido, stupido, stupido .". La cattiveria e le critiche del mondo esterno sono penetrate pure qui. Sento qualcosa agitarsi in me, un sentimento che ho sempre represso in quasi trent'anni di vita. Rabbia, rabbia, rabbia. Tanta rabbia. La cattiveria e le critiche del mondo esterno sono penetrate pure qui. Sento qualcosa agitarsi in me, un sentimento che ho sempre represso in quasi trent'anni di vita. Rabbia, rabbia, rabbia. Tanta rabbia. Il telecomando giace in mille pezzi a terra, mentre il Decimo Dottore lancia un urlo ormai muto contro il nemico mostruoso di turno. Scappo in camera e mi rannicchio nel mio letto. Vorrei tanto non essere me stesso.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 Non capisco dove mi trovo. Tutto è buio e freddo. Cerco di muovermi ma le mie gambe sono immobilizzate. "Non farti prendere dal panico, Paperoga. Respira profondamente. Chiudi gli occhi. Pensa a tutte quelle piccole cose che ti rendono felice. Respira." Sento i muscoli rilassarsi e il respiro tornare più regolare. "Respira" Ommm. Una risata malevola squarcia il silenzio. Mille voci risuonano intorno a me. "Vieni qui nipotastro!" "Io ho una mia vita! Smettila di coinvolgermi nei tuoi assurdi piani!" "Non abbiamo bisogno di un altro eroe in città. E poi, tu fai solo guai" No, vi prego. Non accanitevi nuovamente. Giuro che domattina mi impegnerò e sarò migliore. Domani andrà meglio, lasciate che vi mostri quello che so davvero fare. Risate. Mi rannicchio a terra coprendomi le orecchie, ma è tutto inutile. Le voci si avvicinano sempre di più, il freddo mi ingloba nuovamente. Eccoti qui, sciocco papero. Vedi, che avevamo ragione? Provo a controbattere, ma ho la bocca secca e non riesco ad articolare alcun suono. Però tu non sei assolutamente uno stupido. Allora perché fingere? Perché far finta di non capire e chiudersi nei propri interessi? Lo sai che tutto questo non potrà cambiare la tua vita? Mi calo il beretto fin sotto gli occhi, mente il gelo diventa sempre più intenso. È venuto il momento di accettare la realtà, piccolo papero: nessuno ti vuole bene. Nessuno. Tu sei la sciagura della tua famiglia, sei un fallimento , il parente stravagante che nessuno vorrebbe avere. NO ! Mi sveglio di soprassalto, con l'eco del mio grido che rimbalza ancora tra le pareti di camera .

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