Nightbird - The best of both worlds

di 20maggio2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Uno. ***
Capitolo 3: *** Due. ***
Capitolo 4: *** Tre. ***
Capitolo 5: *** Quattro. ***
Capitolo 6: *** Cinque. ***
Capitolo 7: *** Sei. ***
Capitolo 8: *** Sette. ***
Capitolo 9: *** Otto. ***
Capitolo 10: *** Nove. ***
Capitolo 11: *** Dieci. ***
Capitolo 12: *** Undici. ***
Capitolo 13: *** Dodici. ***
Capitolo 14: *** Tredici. ***
Capitolo 15: *** Quattordici. ***
Capitolo 16: *** Quindici. ***
Capitolo 17: *** Sedici. ***
Capitolo 18: *** Diciassette. ***
Capitolo 19: *** Diciottto. ***
Capitolo 20: *** Diciannove. ***
Capitolo 21: *** Venti. ***
Capitolo 22: *** Ventuno. ***
Capitolo 23: *** Ventidue. ***
Capitolo 24: *** Ventitré. ***
Capitolo 25: *** Ventiquattro. ***
Capitolo 26: *** Venticinque. ***
Capitolo 27: *** Ventisei. ***
Capitolo 28: *** Ventisette. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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«Per oggi va bene così.. ci vediamo domani» annunciò il regista che Nightbird aveva assunto per registrare il video del suo nuovo singolo.
«Grazie mille John, ci vediamo domani» disse cordialmente Nightbird prima di raggiungere il suo camerino. Una volta solo si sfilò la giacca di pelle che buttò sul divanetto e raggiunse la sedia davanti lo specchio per levarsi il trucco che era solito usare in quelle occasioni. Aveva iniziato a cantare quando aveva appena quattordici anni, ma visto la giovane età aveva deciso di crearsi un alter ego per poter continuare a vivere in tranquillità, senza che i paparazzi gli impedissero di fare qualsiasi cosa che un semplice ragazzino di quindici anni avrebbe voluto fare. Quando tre anni prima Blaine aveva creato Nightbird non si aspettava di certo tutto il successo che aveva avuto, non immaginava che avrebbe fatto tour sold out e avrebbe avuto seguito in tutto il paese.
«Ehi fratellino» Cooper entrò nel camerino e, dopo aver spostato la giacca di pelle, prese posto sul divano mentre osservava il fratello struccarsi e tornare ad essere se stesso. Da quando era nato Nightbird, Cooper oltre ad aver aiutato il suo fratellino a diventare la star che era ora, si era anche occupato di lui e si era assicurato che continuasse gli studi in una scuola lì a Los Angeles. Joshua e Pam Anderson avevano acconsentito a tutto quello proprio perché c'era Cooper che viveva a Los Angeles da tre anni e si era dimostrato più maturo di quanto credessero una volta che aveva iniziato a vivere da solo.
«Coop» lo salutò lui velocemente mentre lasciava la salvietta ormai sporca sul mobile e recuperava il suo telefono per rispondere ad alcuni messaggi.
«Blaine -lo richiamò Cooper dopo qualche minuto in cui era stato completamente ignorato- Mi stai ascoltando?» chiese esasperato dal comportamento che ultimamente stava avendo suo fratello.
«Sisi, lo so ho il coprifuoco alle undici e domani mattina ci sono le ultime prove -disse Blaine alzando gli occhi al cielo ma senza lasciare il telefonino. Cooper sbuffò per poi togliergli il telefono dalle mani.- Coop, ridammi il telefono» si lamentò subito Blaine provando a riprendersi il telefono, ma suo fratello era troppo alto e lui troppo basso.
«Sei cambiato Blaine -gli fece allora notare Cooper e Blaine alzò gli occhi al cielo voltandosi verso l'armadio alla ricerca di qualche vestito da mettere per una festa che si sarebbe tenuta quella sera- Mi guardi mentre ti parlo?» disse con tono autoritario Cooper facendo voltare Blaine verso di lui. Non aveva mai usato quel tono con il suo fratellino, erano sempre stati come due amici, complici in tutto, ma Cooper era pur sempre il fratello maggiore e aveva promesso di prendersi cura del fratellino e ogni tanto doveva comportarsi da adulto nonostante fosse solo sette anni più grande. E ormai Blaine non era più il suo fratellino, il successo aveva iniziato a dargli un po' alla testa e aveva iniziato a trascurare i suoi amici, la scuola solo per poter essere Nightbird e poter andare alle feste di Hollywood.
«Cosa vuoi? Sono in ritardo» sbuffò Blaine voltandosi verso il fratello e incorniciando le braccia al petto.
«Primo non sei in ritardo perché non andrai da nessuna parte stasera» disse con tono fermo Cooper e Blaine spalancò la bocca.
«Tu non mi puoi dire cosa posso o non posso fare. E di certo non posso mancare alla festa di questa sera» provò a replicare Blaine mentre sentiva il suo telefonino vibrare tra le mani del fratello.
«Invece si che posso dirti cosa fare o no. Sono tuo fratello maggiore, tu sei ancora minorenne e sei sotto la mia custodia» continuò a dire Cooper cercando di non alzare troppo la voce. Non era da lui essere così autoritario, ma non poteva fare l'amico anche quella volta. Suo fratello stava cambiando, in peggio, ed era una sua responsabilità. Blaine rimase in silenzio per qualche secondo, poi sospirò e si leccò le labbra mentre si passava una mano tra i suoi ricci.
«Okay, scusa.. hai ragione. Ora possiamo tornare a casa? Sono stanco» disse Blaine, Cooper restò qualche secondo ad osservare il fratellino confuso su quel cambio di comportamento. Non pensava sarebbe stato così facile convincerlo a tornare a casa. Così annuì soltanto per poi restituirgli il cellulare. Blaine rispose velocemente ai mille messaggi che gli erano arrivati, poi recuperò la sua giacca di pelle che indossò di nuovo, infilò un paio di occhiali per mascherare un po' il suo viso e poi insieme a Cooper raggiunsero l'auto che li avrebbero portati nel loro appartamento.

Cooper avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe stato così facile far cambiare idea a suo fratello, ma prima di allora non gli aveva mai mentito e soprattutto prima di allora Blaine non era mai fuggito di nascosto per andare ad una festa. Per questo dopo quell'episodio prese una decisione che non pensava avrebbe mai preso, ma come si dice: a mali estremi, estremi rimedi.
Cooper rimase sveglio ad aspettare il fratello seduto sulla poltrona nella sua camera, in modo da sorprenderlo quando sarebbe rientrato. Erano quasi le quattro di notte quando finalmente Blaine fece rientro e Cooper si era appisolato sulla poltrona e se Blaine non fosse stato così ubriaco sarebbe anche riuscito a scamparsi il rimprovero per quella sera. E invece non appena mise piede in camera inciampò su una delle valigie che Cooper aveva preparato per lui e cadde a terra svegliando così il fratello.
«Hai davvero superato il limite Blaine questa volta» disse Cooper arrabbiato con il fratello che fece una smorfia mentre si lasciava cadere sul letto.
«Non urlare Coop -borbottò Blaine massaggiandosi le tempie- Perché ci sono delle valigie?» chiese poi confuso notandole solo in quel momento.
«Ho chiamato papà. Domani dopo la fine delle riprese per il video torni in Ohio»

Blaine sbuffò lasciandosi cadere sul letto della sua vecchia camera. Non metteva piede lì da ormai tre anni, da quando era andato via dall'Ohio per seguire il suo sogno. 
Mentre quella mattina lui era impegnato con le ultime riprese per il video del suo ultimo singolo che sarebbe uscito a fine mese, suo fratello aveva annunciato che Nightbird si sarebbe preso una pausa di qualche mese prima del suo tour estivo già sold out. Blaine non aveva avuto scelta, aveva preso l'aereo con le valigie preparate dal fratello la sera prima ed era anche stato costretto a lasciare il suo secondo telefono, quello che usava come Nightbird, a suo fratello. Avrebbe dovuto trascorre i prossimi tre mesi in Ohio semplicemente come Blaine, senza che Nightbird interferisse nella sua vita. I suoi non erano in casa e quindi lui era completamente da solo, non aveva amici da chiamare dato che si era trasferito ancora prima di formare un forte legame con qualcuno. Il silenzio assordante fu rotto dalla suoneria del suo telefono, suo fratello che lo chiamava per accertarsi che fosse arrivato.
«Dove vuoi che vada Coop? Mi hai fatto tornare nello stupido Ohio e non ho nulla fa fare» si lamentò Blaine quando Cooper gli chiese se fosse a casa. Blaine si era sempre sentito stretto in quel paesino dove era nato, sin da piccolo aveva sognato di andare via. Per sua fortuna era accaduto prima del previsto, ma ora suo fratello l'aveva costretto a tornarci e Blaine lo stava odiando per quello. Anche perché con sé non aveva nulla di Nightbird e non sarebbe neanche potuto fuggire dalla monotonia di quel paese per andarsi a divertire in città dove poteva capitare ci fosse qualche evento.
«È proprio questo lo scopo di questo tuo ritorno in Ohio, devi ritrovare te stesso fratellino» Blaine sbuffò in risposta e chiuse il telefono senza rispondere. Si spogliò poi dai sui vestiti che mise a lavare e andò a farsi una doccia per poi uscire un po' in giro per fare quattro passi.

«Guarda chi si rivede -esclamò un ragazzo moro, con i capelli lisci e dall'aria terribilmente familiare- Blaine Anderson è tornato in patria» disse ancora il ragazzo mentre Blaine lo guardava confuso cercando di ricordare chi fosse, perché era chiaro che si conoscessero.
«Ciao..» lasciò il saluto in sospeso e provò ad accennare un sorriso cordiale mentre dentro di sé malediceva suo fratello per averlo spedito di nuovo lì.
«Sono Nick, Nick Duval -intervenne il ragazzo in suo soccorso, capendo che non l'aveva riconosciuto- andavamo a scuola insieme prima che tu ti trasferissi» gli rinfrescò la memoria e Blaine sembrò ricordarsi solo in quel momento del ragazzo un po' troppo in carne che un tempo poteva considerare una sorta di amico.
«Oh, Nick.. non ti avevo riconosciuto -disse poi mostrando un sorriso sulle labbra- Sei cambiato molto dall'ultima volta che ti avevo visto. Stai davvero bene» aggiunse poi avvicinandosi a lui per salutarlo meglio.
«Cosa ci fai qui?» chiese poi cordialmente Nick, curioso di sapere come mai Blaine fosse tornato a Westerville dopo tutti quegli anni.
«Avevo bisogno di cambiare un po' d'aria -mentì Blaine senza dire il vero motivo per cui fosse tornato- Così ho deciso di finire l'anno scolastico qui e stare un po' con i miei genitori» aggiunse, perché proprio prima di partire aveva anche scoperto che suo fratello l'aveva trasferito di scuola per fargli finire così l'anno scolastico anche se non era a Los Angeles.
«Oh.. che scuola frequenterai?» chiese ancora Nick.
«La Dalqualcosa Academy» rispose provando a ricordarsi il nome della scuola, ma non aveva prestato davvero attenzione a Cooper quando gliene parlava, tutto ciò che sapeva era che fosse una scuola privata.
«La Dalton, è la stessa scuola che frequento io. -esclamò Nick entusiasta, mancava poco che si mettesse a battere le mani come un bambino- Vedrai che ti troverai bene, ti presenterò i miei amici così non sarai solo anche se l'anno è quasi concluso» disse ancora Nick e Blaine fece un finto sorriso cordiale, l'ultima cosa che voleva era conoscere nuova gente e fingere di trovarsi bene con loro. Conosceva la gente dell'Ohio ed era tutta bigotta, di mentalità chiusa, quasi tutte le persone di lì non avrebbero mai accolto uno come lui. Anche per questo motivo era fuggito da quella città.
«Fantastico, ora però devo andare. È stato un piacere rivederti» disse senza neanche trovare una scusa per andare via.
«Ci si vede a scuola Blainers» lo salutò Nick prima che Blaine si allontanasse da lui.

Blaine aveva raccolto i suoi ricci ribelli che facevano impazzire milioni di ragazzine con del gel, come era solito fare quando era nei panni di Blaine e non nei panni della star Nightbird, aveva indossato la divisa della scuola lasciando da parte i suoi tanto amati papillon per indossare quella cravatta a righe rosse e blu. Poi si era osservato allo specchio e non poteva fare a meno di chiedersi come la gente potesse non capire che lui, Blaine Anderson, e Nightbird fossero la stessa persona. Okay che quando era nei panni di Nightbird cambiava completamente stile, non usava gel e lasciava quindi i suoi ricci completamente liberi. Ma infondo era sempre lui, forse il diverso atteggiamento che aveva nelle due occasioni e il fatto che quando fosse Blaine non cantava mai aiutavano a tenere la sua identità segreta. Scosse la testa scrollandosi quei pensieri di dosso, recuperò il blazer blu lasciato sulla sedia lo indossò e si diresse verso la nuova scuola.
Fu subito accolto da Nick che non appena lo vide gli andò incontro con un sorriso sulle labbra. Blaine lo salutò per poi dirigersi verso la sua classe sperando di poterlo evitare e poter restare solo con se stesso. Ma non fu così fortunato, se avevano avuto le prime due lezioni in classi diverse, tutte le ore successive le avevano in comune e durante la pausa pranzo gli presentò anche i suoi amici: Jeff, Wes, David, Trent, Thad e Sebastian. 
Blaine dopo essersi presentato si estraniò dalla conversazione, non era in cerca di amici. Aveva già i suoi amici a Los Angeles. L'unica cosa che voleva era trovare un modo per tornare a Los Angeles il prima possibile.
«Perché non ti unisci anche tu?» domandò Sebastian ammiccante, Blaine alzò lo sguardo dal suo pranzo con tono confuso, non aveva minimamente prestato attenzione alla conversazione.
«Unirmi a cosa?» chiese infatti.
«Al Glee club, io sono il leader» sorrise Sebastian soddisfatto, ma Blaine rimase impassibile.
«Non sono interessato» disse soltanto, poi senza aspettare altro si alzò ed uscì dalla mensa.

Kurt non era mai stato bravo a farsi nuovi amici, per questo odiava il fatto di essere stato costretto a cambiare scuola a causa del bullismo che era diventato estremo. Gli mancavano i suoi vecchi amici, gli mancava il Glee Club, gli mancava persino litigare con Rachel per ottenere gli assoli. L'idea di entrare nel Glee club di quella scuola non lo aveva neanche sfiorato. Primo perché il leader del gruppo era Sebastian che non gli andava particolarmente a genio, poi perché ormai mancavano circa tre mesi alla fine dell'anno scolastico e non voleva inserirsi in un gruppo già formato, l'avrebbe solo fatto sentire ancora più escluso. Così si limitava ad andare a lezione e in mensa e appena poteva si vedeva al Lima Bean con i suoi amici e studiava con loro o si faceva aggiornare su quello che si stava perdendo. Anche quel girono entrò in mensa e prese posto al solito tavolo un po' isolato a mangiare la sua insalata di pollo. Come sempre il tavolo dei Warblers, il Glee club della Dalton, era quello più rumoroso. Scherzavano e ridevano e cantavano, ma quella volta c'era qualcosa di diverso notò Kurt. Con loro c'era un nuovo ragazzo, ma anche se era seduto a quel tavolo non si univa alle loro conversazioni, ma se ne stava molto sulle sue. Poi vide Sebastian rivolgergli una domanda che però non riuscì a capire, vide il nuovo ragazzo prima con un'espressione confusa e poi lo vide dire qualcosa a Sebastian. Non sentì cosa si dissero, ma vide Sebastian fare un'espressione indecifrabile per poi rimanere zittito mentre il nuovo ragazzo andava via. E Kurt aveva imparato che difficilmente Sebastian non aveva l'ultima parola o non otteneva quello che voleva, così si ritrovò a provare una certa stima per quel ragazzo sconosciuto e un'improvvisa voglia di conoscerlo e magari diventare suo amico.
 

Ed eccomi tonrata con una nuova storia..questo è solo il prologo e vediamo qualocsa principalmente su Blaine. Non succede più di tanto. Vediamo che Blaine ha una doppia vita e che sta perdendo di vista chi è veramente diventndo un po' menefreghista disubbedendo anche a suo fratello. Tanto che Cooper decide di farlo tornare in Ohio dove frequenterà la Dalton e guarda caso ache Kurtè lì nella stessa scuola.. Blaine sembra aver già fatto colpo su Kurt, vedremo come andranno le cose.. se avete qualche teoria scrivetemele che sono curiosa <3
Ci vediamo lunedì prossimo baciii

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Capitolo 2
*** Uno. ***


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Kurt aveva appena fatto in tempo ad entrare in camera sua dopo una lunga giornata di lezioni che Rachel arrivò da lui correndo e urlando, Kurt si tappò subito le orecchie e guardò male la sua amica che neanche lo salutò.
«Mi serve il tuo computer, dov'è il tuo computer?» disse soltanto Rachel guardandosi intorno in camera del suo amico. 
«A che ti serve il mio computer?» domandò soltanto Kurt stendendosi sul letto dopo essersi tolto le scarpe.
«È uscito il nuovo video di Nightbird -esclamò Rachel come se quella fosse la novità del secolo.- Devo assolutamente vederlo» aggiunse come se vedere il nuovo video fosse di vitale importanza. Kurt alzò gli occhi al cielo prima di indicarle dove poteva trovare il suo computer. Rachel sorrise prima di recuperarlo, poi si stese al suo fianco e aprì il computer digitando il nome del singolo su YouTube.
«Le scarpe Rachel» la rimproverò Kurt togliendole il computer dalle mani e provocando di conseguenza un lamento della sua amica che in uno sbuffo si tolse le scarpe per poi recuperare di nuovo il computer e far partire il video, costringendo così Kurt a guardarlo e a sentirla sclerare per l'uscita di quel video.
«Dio quanto avrei voluto essere riuscita a prendere i biglietti per il concerto» sbuffò Rachel una volta finito di vedere il video per la quinta volta ma Kurt non la stava più ascoltando. Come ormai accadeva sempre nelle ultime due settimane la sua mente era finita a pensare ad altro, o meglio ad un ragazzo in particolare. Ogni volta non sapeva come finiva sempre a pensare a quel ragazzo che aveva incrociato più volte in giro per la Dalton. Avevano qualche lezione in comune e poi lo vedeva sempre seduto al tavolo con i Warblers, ma non lo aveva mai visto prendere parte a nessuna conversazione. Se ne stava sempre sulle sue, tranne quelle poche volte che rispondeva a tono a Sebastian. E se da un lato Kurt voleva conoscerlo, dall'altro era intimorito da quel suo comportamento sempre schivo. Così si limitava a fissarlo da lontano ripetendosi che la volta successiva di avrebbe parlato.
«Kurt mi stai ascoltando? -domandò allora Rachel sventolando una mano davanti la sua faccia, Kurt scosse la testa e sbatté le palpebre tornando così nel mondo dei vivi- Mi vuoi dire cosa succede? Sono giorni che ti perdi sempre tra i tuoi pensieri. Sono iniziati nuovi episodi di bullismo?» domandò allarmata Rachel dopo aver iniziato a straparlare come faceva sempre.
«Nono nulla del genere. Alla Dalton c'è zero tolleranza verso qualsiasi tipo di discriminazione» disse Kurt ripetendo quello che gli era stato detto sin dall'inizio.
«E allora che succede?» chiese ancora Rachel, meno preoccupata sapendo che il bullismo non centrava. Kurt sbuffò e sapendo che non poteva nascondere nulla a Rachel le raccontò del nuovo ragazzo alla Dalton e di come fosse sempre così distaccato da tutti.
«Ti piace» esclamò alla fine Rachel con un sorriso stampato sulle labbra e Kurt aprì la bocca sconvolto.
«Non mi piace, neanche lo conosco e poi non so neanche se sia gay o meno» negò subito Kurt, ma infondo era la verità. Certo aveva subito pensato che fosse un bel ragazzo ma a parte questo non sapeva nulla di lui, non poteva dire che gli piaceva.
«Sisi, come vuoi non ti piace. Ma sei interessato a lui, altrimenti non avresti perso questo tempo a guardarlo e a volerlo conoscere» gli fece notare Rachel e questa volta Kurt non riuscì a ribattere. Ma per sua fortuna Finn li raggiunse in camera e l'argomento si spostò su altro.

Erano ormai poco più di due settimane che Blaine era tornato in Ohio, Los Angeles e la vita da star gli mancavano, ma alla fine doveva ammettere che essere lì non era poi così male. Nick si era rivelato un buon amico così come il resto del gruppo. Piano piano si stava ambientando e integrando, ma una parte di lui era ancora sulle sue e non riusciva ad essere pienamente se stesso. Un po' perché aveva sempre faticato a fidarsi delle persone, specialmente lì in Ohio. Un po' perché aveva iniziato a comportarsi un po' troppo da star, dimenticandosi dei motivi che lo avevano portato a costruirsi un alter ego, un po' perché aveva paura che qualcuno scoprisse il suo segreto.
Quella mattina, durante un'ora buca, era in aula studio insieme a Nick, Jeff e Wes, ma stavano facendo tutt'altro che studiare. Blaine era impegnato al suo telefonino cercando di capire come fosse andato il video del suo ultimo singolo uscito il giorno prima, gli altri tre discutevano su cosa portare invece alle regionali che si sarebbero tenute la settimana prossima.
«Io dico che dovremmo mettere "For a night like this" in scaletta» disse dopo un po' Wes e Blaine, sentendo nominare una delle sue canzoni alzò di scatto la testa, ma non disse nulla.
«Si credo che tu abbia ragione, è in top five da quando è uscita e dopo che ieri è uscito il video della canzone sta avendo ancora più successo» commentò Jeff entusiasta all'idea di portare quella canone, Blaine intanto restava in silenzio ad ascoltarli, sperando che la sua copertura non uscisse allo scoperto. Non voleva neanche immaginare cosa sarebbe successo se avessero scoperto che in realtà Nightbird era lui quando si stavano esultando così tanto solo per il successo della canzone.
«Tu cosa ne pensi Blaine?» domandò Nick notando lo sguardo del ragazzo su di loro.
«Io? Perché? Cosa centro io?» domandò confusamente Blaine, non capendo perché la sua opinione dovesse importare dato che non faceva parte del Glee club.
«Perché ci interessa un opinione esterna al gruppo. Credi che sia una buona idea?» chiese ancora Nick stringendosi nelle spalle e Blaine lasciò andare un sospiro quando comprese che non era stato scoperto.
«Non lo so..» disse soltanto cercando di rimanere molto sul vago, se da Nightbird gli piaceva tanto parlare delle sue canzoni, quando era Blaine cercava sempre di evitare l'argomento.
«Oh avanti Blainers, ti piace la canzone?» insistette Jeff.
«Si.. credo. È una bella canzone» disse soltanto, poi con una scusa andò via sperando di non dover più parlare della sua musica con qualcuno. 

Kurt aveva finito in anticipo la sua lezione quel giorno e aveva il resto della giornata libera. Tutto quello che voleva fare era tornare a casa e stendersi nel suo letto. Stava scendendo velocemente le scale principali mentre rispondeva ad un messaggio di Rachel senza guardare davanti a sé. Per questo si accorse troppo tardi che qualcuno davanti a lui stava scendono molto più lentamente e gli finí accidentalmente sopra. 
«Oddio scusa, non ti avevo visto» mormorò dispiaciuto Kurt afferrando la ringhiera per impedire di cadere completamente. Blaine che era già nervoso di suo era già pronto a rispondergli in modo scortese, dicendogli di guardare davanti invece che il telefono, ma poi alzò lo sguardo e incontrò quello cristallino e sinceramente dispiaciuto di Kurt. Rimase per un attimo colpito da quel ragazzo, non lo aveva mai visto prima. Non che avesse prestato attenzione alle persone intorno a lui. Ma doveva ammettere che quel ragazzo fosse davvero molto bello. Così sfoggiò uno dei suoi sorrisi e allungò la mano verso di lui. 
«Sono Blaine» si presentò con un sorriso sulle labbra e Kurt rimase in silenzio per qualche secondo a metabolizzare il fatto che il ragazzo che aveva osservato per due intere settimane si fosse appena presentato a lui. 
«Kurt» quasi balbettò Kurt mentre stringeva la mano di Blaine, sentendo una scarica di brividi a quel contatto. Si chiese se l'avesse sentita anche lui quella scarica.

Blaine ignorò quella sensazione che aveva provato nello stringere la mano di Kurt e continuò a sorridergli mentre con lo sguardo lo studiava attentamente. Si chiedeva perché fosse in imbarazzo, che lo avesse riconosciuto? Per un attimo perse il suo sorriso pensando fosse quello il motivo per cui Kurt fosse in imbarazzo, ma poi capì che era semplicemente per il modo in cui si erano incontrati e che Kurt non avesse la minima idea di chi fosse, forse neanche conosceva Nightbird.
«Dove andavi così di fretta?» domandò poi Blaine, non sapeva il motivo, ma qualcosa lo spingeva a conoscere quel ragazzo dal volto angelico.
«Oh ecco io.. stavo tornando a casa» 
«Quindi hai finito le lezioni per oggi? -chiese ancora Blaine dal gradino sotto di lui senza dargli la possibilità di passare. Kurt annuì soltanto, non sapendo bene cosa dire e non sapendo bene come comportarsi. Aveva osservato Blaine per due settimane e gli era sempre sembrato sulle sue, molto riservato. E ora stava parlando con lui.- Oh beh.. io ho ancora mezz'ora di pausa, ti va un caffè?» Propose Blaine e Kurt rimase un attimo interdetto. Tornò nel mondo reale solo quando sentì di nuovo il telefono vibrare tra le sue mani, un nuovo messaggio di Rachel che lo avvertiva che avrebbe fatto tardi. Poi tornò a guardare Blaine, infondo non c'era nulla di male se fosse andato a prendere un caffè con Blaine, giusto?

Kurt e Blaine avevano raggiunto in silenzio il bar della scuola e, dopo aver preso la loro ordinazione, si erano seduti ad un tavolino un po' riparto. Fu Blaine a rompere il silenzio, nonostante la riservatezza era quello più estroverso dei due.
«Anche tu sei nuovo? Non ti ho mai visto in giro» Kurt abbassò lo sguardo sul suo bicchiere, non troppo stupito di essere passato inosservato. Ma preferiva passare inosservato che essere vittima di bullismo come lo era al McKinley.
«Mi sono trasferito a metà anno» mormorò soltanto senza dire altro, Blaine piegò la testa di lato continuando ad osservarlo, capendo che c'era qualcosa che Kurt non gli stava dicendo, che non si era semplicemente traferito lì alla Dalton.
«Problemi alla vecchia scuola?» chiese poi, seriamente interessato alla sua risposta. 
«Diciamo di sì» rispose vagamente Kurt mordendosi il labbro inferiore. 
«Capisco.. anche io ho avuto problemi nella mia vecchia scuola» commentò Blaine e Kurt alzò lo sguardo confuso su di lui. Non riusciva davvero a credere che Blaine potesse aver avuto qualche tipo di problema, sembrava un ragazzo simpatico si ma anche uno abituato ad avere tutto quello che voleva. Un ragazzo i cui problemi a scuola sembravano l'ultima cosa che potesse avere. E se c'era una cosa che Kurt non sopportava era quando le persone fingevano di capire quello che aveva passato o sminuivano la situazione.
«Ah si? E che tipo di problemi? Le ragazze ti stavano talmente addosso che hai dovuto trasferirti in una scuola maschile?» rispose acidamente Kurt e il sorriso di Blaine si spense nuovamente e abbassò lo sguardo.
«Si.. hai proprio indovinato» rispose freddamente, poi senza aggiungere altro lasciò il suo caffè ancora mezzo pieno sul tavolo e andò via lasciando Kurt più confuso che mai, consapevole che forse aveva esagerato. Infondo non sapeva nulla di Blaine e probabilmente ora aveva perso la possibilità di farlo.

Erano quelli i momenti in cui Blaine sentiva di più la mancanza di Nightbird. Nightbird era nato sia per dargli la possibilità di seguire il suo sogno, sia per evadere dalla realtà. Ed erano momenti come quello, momenti in cui ripensava al suo passato che aveva bisogno di rifugiarsi nella musica, di essere Nightbird. Così, anche se non poteva indossare i panni di Nightbird, dopo essersi assicurato che in aula canto non ci fosse nessuno, entrò, raggiunse il piano e iniziò a suonare, immergendosi completamente nella musica. Suonò una versione lenta di una delle sue canzoni, si limitò a quello, non cantò. Ma era talmente immerso in quello che stava facendo che non si accorse che Kurt, mentre andava via, era passato da lì e lo aveva sentito. Si era fermato sulla soglia di quella stanza e lo aveva osservato suonare pensando che Blaine fosse veramente bravo in quello. Vedere Blaine così immerso e preso da quello che stava facendo, fece pentire Kurt delle parole che gli aveva rivolto poco prima, ma non ebbe il coraggio di andare da lui, interromperlo e chiedergli scusa. Così rimase ad ascoltarlo suonare per un po', lo ascoltò suonare quella musica familiare al suo orecchio ma che non riusciva ad associare a nessuna canzone. E quando poi lo vide alzare lo sguardo verso la porta, si affrettò ad andare via prima che potesse aprire gli occhi e vederlo.

Rachel notò subito l'umore di Kurt quando entrando in camera sua lo vide steso sul letto con ancora le scarpe addosso. Si accigliò confusa e lo raggiunse sedendosi accanto a lui.
«Allora, che succede? Racconta tutto a Rachel» Kurt voltò la testa verso di lei e alzò un sopracciglio confuso.
«Perché dovrebbe essere successo qualcosa?» domandò poi e Rachel lo guardò con quell'espressione che diceva fosse evidente.
«Kurt sei steso sul tuo letto con le scarpe» gli fece poi notare e Kurt spalancò gli occhi.
«Merda» esclamò alzandosi di scatto per poi sfilarsi i suoi stivaletti di Marc Jacobs prima di tornare a stendersi sul letto sbuffando.
«Allora? Me lo vuoi dire cosa è successo?» insistette Rachel togliendo anche lei le scarpe prima di incrociare le gambe sul letto mentre continuava a fissare Kurt.
«Ho rovinato tutto» sbuffò Kurt prendendo un cuscino dal letto e premendoselo sulla faccia.
«Tutto cosa?» continuò con le domande Rachel, togliendo il cuscino dalla faccia di Kurt che sospirò e poi si mise seduto anche lui sul letto mettendosi difronte a Rachel anche lui con le gambe incorniciate.
«Mentre andavo via da scuola oggi, sono finito per sbaglio addosso a Blaine -iniziò a raccontare Kurt e Rachel corrugò la fronte confusa- Blaine è il ragazzo nuovo -spiegò poi Kurt facendole capire a chi si riferiva e improvvisamente Rachel divenne molto più curiosa- Si è presentato e mi ha offerto un caffè e abbiamo iniziato a parlare e io ho rovinato tutto» disse velocemente Kurt e quando Rachel lo guardò con espressione interrogativa le raccontò anche della conversazione avvenuta, di come Blaine avesse reagito e di come si fosse successivamente pentito di avergli parlato in quel modo. Non le disse che dopo lo aveva visto suonare il piano e che lo aveva ascoltato incantato, quella parte preferì tenerla per sé.
«Sei un idiota, Kurt -lo rimproverò Rachel a storia conclusa- Ora domani tu andrai da lui e ti scuserai per il tuo commento di merda e gli offrirai qualcosa dal bar» disse poi con tono fermo e Kurt si limitò ad annuire, non sicuro che lo avrebbe fatto davvero. Poi la conversazione si spostò verso altro. Rachel aveva trovato due biglietti per il concerto di Nightbird a Columbus che si sarebbe tenuto quell'estate e stava provando a convincere Kurt ad accompagnarla prima di comprarli. Aveva anche messo le canzoni del cantate per riuscire nel suo intento e solo quando partì l'ennesima canzone Kurt capì perché qualche ora prima, quando aveva sentito Blaine suonare, aveva pensato fosse una musica familiare. Era una canzone di Nightbird, non l'aveva riconosciuta subito perché era una versione lenta e non c'erano le parole, ma ora che sentiva la versione originale era sicuro che quella suonata al piano fosse la stessa. Blaine era quindi un fan del cantante? O gli piaceva semplicemente quella canzone?

Ecco a voi il primo capitolo, la storia all'inzio scorrerà un po' velocemente, come potete vedere già solo qui sono passate ben due settimane da quando Blaine è tornato in Ohio.. 
A quanto pare Rachel è una superfan di Nightbird, Kurt invece no. Però in queste due settimane non ha fatto altro che guardare Blaine da lontato senza mai avere il coraggio di andare da lui a conoscerlo. E caso vuole che, dopo essersi allornanto da warblers che avevano inizato a parlare di Nightbird, Kurt e Blaine si incontrano proprio sulla scalinata della Dalton. Non potevo fare diversamete, non ora che sono alla Dalton ahhah
Comunque il loro primo incontro non è andato proprio benissimo.. come pensate si comporteranno ora?

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Capitolo 3
*** Due. ***


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Era passato un altro giorno, era pausa pranzo quando Kurt entrò in mensa. Cercò il suo solito tavolo per andare a mangiare anche quella volta ma la sua attenzione fu attirata da altro. Blaine era seduto in disparte e non con il solito gruppo con cui era solito sedersi. Si morse il labbro mentre ripensava alle parole di Rachel della sera prima, ripensò anche al modo in cui Blaine si era chiuso dopo il suo commento acido. Forse non sarebbero più stati amici, ma gli doveva comunque delle scuse. Così prese un lungo respiro e lo raggiunse.
«Ehi.. posso?» chiese un po’ titubante, tornando a mordersi il labbro inferiore. Blaine chiuse di scatto il quaderno dove stava scrivendo e si tolse le cuffie che aveva alle orecchie. Guardò Kurt per qualche secondo, poi decise di accettare.
«Siedi pure» disse soltanto mentre spengeva il suo iPod e conservava tutto nella sua tracolla.
«Ecco io.. volevo scusarmi per ieri -disse tutto d’un fiato Kurt mentre Blaine lo osservava in silenzio.- Mi dispiace aver fatto quel commento senza sapere nulla» Blaine abbassò lo sguardo  sul suo piatto e si leccò le labbra.
«Infatti, non sai nulla» rispose poi tornando a guardarlo. Kurt annuì soltanto.
«Scusa ancora, non avevo il diritto di dire nulla» disse dopo diversi secondi di silenzio per poi alzarsi dal tavolo per andarsene.
«Sono stato picchiato alla mia vecchia scuola solo perché sono gay» sussurrò poi Blaine, senza sapere bene il motivo per cui si fosse aperto con Kurt. Non lo aveva mai raccontato a nessuno, neanche ai suoi amici di Los Angeles. Kurt gelò sul posto e deglutì, sentendosi sempre più in colpa per quello stupido commento.
«Mi.. mi dispiace Blaine, davvero -disse sinceramente e Blaine annuì, credendo alle sue parole, capendo che non erano dette solo per ma che Kurt lo capiva veramente- Io davvero non so cosa dire, come scusarmi per quello che ti ho detto ieri. È solo che..»
«Ti innervosisci quando qualcuno finge di sapere quello che hai passato o sminuisce la cosa -concluse Blaine al posto suo e Kurt annuì- Va bene, capisco perché tu abbia reagito così e apprezzo che ti sia scusato» aggiunse poi Blaine mostrandogli un sorriso. Un sorriso diverso da quelli che gli aveva rivolto il girono prima, un sorriso più sincero, un sorriso di chi lo capiva veramente.
«Era il minimo, volevo farlo sin da subito ma non ne ho avuto il coraggio»  
«Ora l’hai fatto. È questo quello che conta -disse ancora Blaine facendogli segno di risedersi. Kurt annuì e prese di nuovo posto difronte a lui.- Avevi problemi di bullismo a scuola?» chiese poi dopo qualche minuto di silenzio in cui avevano solo mangiato.
«Già.. spintoni e scritte sui muri, ma non mi hanno mai fatto veramente male. Però la situazione era diventata troppo pesante e sono andato via» Blaine annuì in un primo momento mentre mandava giù l’ultimo boccone del suo pranzo. 

«Come mai qui da solo? -domandò Kurt dopo qualche minuto di silenzio, seduto ancora al tavolo con Blaine che a quella domanda alzò lo sguardo confuso- Solitamente sei sempre seduto al tavolo con quelli del Glee» spiegò poi Kurt e le labbra di Blaine si aprirono in un sorrisetto divertito.
«Mi osservavi? -chiese poi e Kurt arrossì immediatamente rendendosi conto solo in quel momento di quello che aveva detto e di cosa significava. E poi Blaine rise divertito per la sua reazione, in parte compiaciuto che Kurt lo avesse osservato nei giorni precedenti- Nick e gli altri sono simpatici, ma a volte sono troppi impiccioni. Volvevo starmene un po’ per conto mio.» rispose poi stringendosi nelle spalle lasciando Kurt confuso, non sapendo bene come prendere quello che gli aveva detto. Blaine aveva detto che si era seduto in disparte per stare da solo, doveva per caso alzarsi e andare a sedersi da qualche altra parte? Lo stava disturbando?
«Puoi restare qui se è questo che ti stai chiedendo» disse poi Blaine risvegliandolo dai suoi pensieri e Kurt semplicemente annuì, riprendendo a mangiare in silenzio il suo pranzo. 

Kurt e Blaine erano rimasti seduti al tavolo per tutta l’ora di pranzo, avevano parlato del più e del meno. Più che altro delle lezioni, nulla di personale, ma si erano trovati bene in compagnia dell’altro. Per la prima volta da quando era tornato in Ohio, Blaine non aveva sentito la mancanza di Nightbird. Kurt non aveva fatto altro che ripensare a quel pranzo per tutto il resto della giornata, soprattutto una volta solo a casa dato che non aveva nulla da fare. Blaine gli sembrava un ragazzo molto riservato, ma anche alla mano e gentile e simpatico. Tutto quello che riusciva a pensare era che voleva conoscerlo di più, voleva sapere di più, perché era sicuro che Blaine avesse tanto da dare e che fosse una persona migliore di quella che sembrava. E poi solo in quel momento, mentre ripensava alla conversazione avuta realizzò che erano più simili di quanto credesse. Forse era così riservato a causa della sua esperienza alla vecchia scuola, infondo anche lui stesso si era chiuso ed era diventato più riservato dopo tutti quegli anni di bullismo. Si potevano capire e magari aiutarsi a vicenda. Il suo flusso di pensieri fu interrotto da una chiamata di Rachel, recuperò il telefono dalla tasca dei pantaloni e rispose alla chiamata.
«Allora? Hai parlato con Blaine? -domandò  senza neanche salutarlo. Kurt alzò gli occhi al cielo divertito, per niente stupito che Rachel si facesse gli affari suoi- Non alzare gli occhi al cielo e rispondimi» lo riprese Rachel che ormai lo conosceva fin troppo bene.
«Si, ci ho parlato e mi sono scusato, Rach» ridacchiò Kurt mentre si metteva seduto e iniziava di nuovo a pensare a Blaine.
«Credi che mi basti questo? Voglio tutti i dettagli Hummel -Kurt scosse la testa divertito per poi raccontarle la conversazione e di come si fosse trovato bene in compagnia sua- Quindi questo Blaine oltre ad essere bello, simpatico e misterioso è anche gay» commentò soltanto Rachel con tono malizioso.
«Non ho mai detto che è bello» ribatté Kurt, sorvolando ancora una volta sul fatto che Blaine fosse gay.
«Oh ma non ce n’è bisogno. È evidente che ti piaccia, lo hai osservato per due settimane senza trovare mai il coraggio di andargli a parlare e non fai altro che pensare a lui -disse ancora Rachel con tono che non ammetteva repliche- E non provare a negare perché ti conosco fin troppo bene Kurt -aggiunse e Kurt sbuffò sapendo che non avrebbe potuto averla vinta. Infondo era inutile negare l’interesse che provava per il ragazzo nuovo- E sono anche abbastanza sicura che anche tu piaccia a lui» aggiunse poi con tono malizioso.
«Non-» provò a ribattere ma Rachel lo interruppe subito.
«Oh avanti Kurt, possibile che tu sia così cieco? Ti ha detto di essere gay, ti ha invitato a prendere un caffè dopo che gli sei finito addosso, senza alcun motivo per farlo. Oggi si era seduto in disparte per stare da solo eppure non ha rifiutato la tua compagnia. Non dico che sia innamorato di te, ma hai sicuramente attirato la sua attenzione» gli fece notare Rachel e Kurt anche dopo aver chiuso la chiamata non riuscì più a pensare ad altro e non poteva fare a meno di chiedersi se la sua amica avesse ragione. Aveva realizzato solo in quel momento che Blaine era gay, ma il fatto che fosse gay non significava di certo che automaticamente provasse dell’interesse per lui. E allora perché il girono prima gli aveva offerto il caffè? Perché lo aveva fatto restare al tavolo dopo che gli aveva detto che non si era seduto con il solito gruppo perché voleva stare per conto suo?

«Blaine tesoro..- Pam Anderson entrò in camera del figlio senza bussare e quel gesto fece innervosire Blaine. Gli mancava la privacy che aveva a Los Angeles, suo fratello era un coinquilino molto migliore dei suoi genitori. Oltre ad essere presente, sapeva rispettare i suoi spazi rendendo così la convivenza tranquilla. Da quando era tornato a Westerville tutto quello era sparito. I suoi genitori non erano quasi mai in casa e quando lo erano non si preoccupavano di bussare prima di entrare in camera o in bagno, o di fare rumore se sapevano che lui stava dormendo- Dovresti andare a Lima. Ho ordinato un antico tappeto egiziano da mettere in salotto ed è appena arrivato in questo negozio che si trova solo a Lima. Solo che io ora ho un impegno, non è che potresti andare a prenderlo al posto mio?» domandò la donna con finto tono cordiale, ma Blaine sapeva che non era una richiesta ma un obbligo. Sapeva che se si fosse rifiutato avrebbe dovuto sentire la solita ramanzina per poi andare comunque a Lima per ritirare quel tappeto. Così non disse nulla, annuì soltanto e si fece dare il nome del negozio per poi uscire di casa.

Blaine aveva appena fatto in tempo a mettere il tappeto in auto che iniziò a piovere, o meglio a diluviare. Si affrettò ad entrare anche lui in auto cercando di bagnarsi il meno possibile, mise in moto l’auto pronto a tornare a casa ma l’auto non partì.
«Andiamo» borbottò contro l’auto mentre provava e riprovava a far partire la macchina, ma poi questa fece uno strano rumore e del fumo iniziò ad uscire dal cruscotto. Blaine sbuffò per poi cercare un ombrello o qualcosa con cui potesse ripararsi dalla pioggia. Trovò solo un cappello buttato sul sedile posteriore. Si allungò per prenderlo per poi scendere dall’auto e aprire il cruscotto per capire che problema ci fosse.

Kurt era in giro con Rachel quando iniziò a piovere, dopo la telefonata nel primo pomeriggio, si erano visti ed avevano trascorso il resto della giornata al centro commerciale.
«Ma quello è Blaine -mormorò confuso Kurt quando riconobbe il ragazzo scendere dall’auto e aprire il cruscotto.- Rachel ma sei impazzita?» domandò poi quando la sua amica frenò di colpo.
«Blaine? Quel Blaine? -domandò poi emozionata dopo aver accostato per poi guardare per strada e vedere un ragazzo di spalle.- Beh se è quel Blaine devo dire che ha un bel lato B» commentò maliziosamente e Kurt la colpì sul braccio.
«Cosa ci fa qui?» domandò più a se stesso Kurt mordendosi il labbro inferiore.
«Vai a vedere no? Sembra abbia problemi con l’auto» disse Rachel spingendolo fuori dall’auto, Kurt alzò gli occhi al cielo ma non obiettò. Recuperò un ombrello e poi raggiunse Blaine.
«Tutto bene?» domandò poi riparando Blaine dalla pioggia.
«Kurt? -domandò confuso di vederlo lì, ma accennando un sorriso quando vide che stava dividendo l’ombrello con lui- Che ci fai qui?» chiese poi, perché di certo non si sarebbe mai aspettato di vedere Kurt a Lima.
«Abito qui vicino, tu cosa fai qui? Problemi con l’auto?» domandò Kurt sporgendosi verso il motore dell’auto che faceva ancora uno strano rumore.
«È la vecchia auto di mio fratello e dubito che i miei l’abbiano fatta controllare in questi anni. Credo si debba cambiare il motore» sbuffò Blaine chiudendo il cruscotto per poi poggiarsi su di esso.
«Beh sei fortunato allora. Mio padre è il miglior meccanico dell’Ohio e sono sicuro che potrei farti avere qualche sconto -disse Kurt notando il nervosismo di Blaine e provando così a distrarlo. Poi sorrise soddisfatto quando lo sentì accennare una risata.- Forza, vieni con me. Andiamo da mio padre e appena smette di piovere torniamo a prendere l’auto» si offrì gentilmente Kurt e Blaine non gli seppe dire di no.
«Va bene, grazie» sorrise anche lui sentendo tutto il nervosismo scivolare via. Spense l’auto e dopo averla chiusa seguì Kurt verso la sua auto. Intanto Rachel non aveva fatto altro che osservare i due ragazzi emozionata e quasi urlò quando li vide tornare insieme.
«Ehi ciao, io sono Rachel, la migliore amica di Kurt» si presentò subito, non appena Blaine salì sui sedili posteriori.
«Ciao, sono Blaine» si presentò educatamente.
«Ci porti all’officina di mio padre?» intervenne Kurt, facendo capire così a Rachel di non fare domande inopportune. La ragazza si limitò ad annuire per poi partire verso le officine Hummel.
«Oddio adoro -esclamò Rachel quando riconobbe una delle canoni di Nightbird in radio, così alzò il volume e iniziò a cantare mentre Kurt alzava gli occhi al cielo, sperava soltanto di non spaventare Blaine che se ne stava seduto in silenzio.- A te piace Nightbird, Blaine?» domandò poi Rachel a canzone finita e Blaine quasi si affogò con la sua stessa saliva a quella domanda.
«Oh io.. ecco, credo che sia bravo sì» disse poi, rimanendo sul vago.
«Bravo? Solo bravo?» iniziò Rachel ma Kurt la fermò subito, sapeva bene quanto Rachel potesse parlare all’infinito di quel cantate.
«Rach non ha mica detto che fa schifo, poi non tutti possono stravedere per Nightbird» la interruppe lui e Rachel alzò gli occhi a cielo tornando a concentrarsi sulla guida.
«A te non piace Nightbird?» domandò invece Blaine improvvisamente curioso di sapere se Kurt fosse o meno un suo fan.
«Non nego che sia molto bravo e che abbia una bella voce -disse Kurt mentre Blaine sorrideva compiaciuto di quei complimenti, molto più di quando li sentiva da altre persone- Ma ecco non mi ritengo esattamente un suo fan» spiegò poi spengendo così il sorriso di Blaine.
«Siamo arrivati, mi fermerei ancora ma i miei papà mi aspettano. -intervenne Rachel impedendo così a Blaine di fare una nuova domanda- Ci vediamo domani Kurt, è stato un piacere conoscerti Blaine» disse poi salutando i ragazzi una volta che erano scesi dall’auto.

Dopo aver spiegato a Burt quale fosse il problema e aver deciso che sarebbero andati a prendere l’auto non appena avesse smesso di piovere, Kurt aveva portato Blaine a casa sua e gli aveva prestato qualcosa di asciutto da mettere dato che si era completamente bagnato sotto la pioggia. Per fortuna era riuscito a proteggere i suoi capelli, altrimenti a quest’ora si sarebbe trasformato in un cespuglio.
«Grazie per i vestiti» disse Blaine uscendo dal bagno e raggiungendo Kurt seduto sul divano di casa sua.
«Figurati -gli sorrise facendogli spazio sul divano- Come mai eri a Lima se sei di Westerville?» domandò poi curioso Kurt.
«Mia madre mi ha chiesto di prendere un tappeto da un negozio di qui -sbuffò Blaine stringendosi nelle spalle, Kurt annuì di nuovo- Come conosci Rachel?» chiese poi Blaine, in parte perché era curioso, in parte per fare conversazione. Ma presto furno interrotti dall'arrivo di una terza persona.
«Ehi Kurt! -Finn entrò in casa salutando il fratellastro- Ciao io sono Finn» si presentò poi a Blaine che ricambio il saluto e si presentò a sua volta.
«Siete fratelli?» domandò poi Blaine osservando attentamente i due ragazzi cercando di notare qualche somiglianza ma senza trovarla.
«Fratellastri. -disse subito Kurt- Mio padre e sua madre si sono sposati» spiegò mentre Finn annuiva.
«Io e Kurt ci siamo conosciuti al Glee della mia scuola e poi Kurt ha fatto in modo che i nostri genitori si conoscessero» sorrise Finn mentre Blaine annuiva per poi voltarsi di scatto verso Kurt.
«Eri nel Glee club della tua vecchia scuola?» domandò poi e Kurt annuì mentre guardava male suo fratello.
«Okay io vado, vi lascio soli. Ci si vede Blaine» si dileguò Finn dopo aver visto l’occhiata che gli aveva lanciato Kurt.
«Perché non ti sei unito ai Warblers allora?» chiese confuso Blaine mentre Kurt abbassava lo sguardo e si stringeva nelle spalle.
«Non saprei, forse un po’ per quel Sebastian»
«Oh ma Sebastian è innocuo in realtà. Dovresti provare ad entrare, posso parlare con Nick» disse poi Blaine, non sapendo perché stesse insistendo con quella cosa. Insomma cosa importava a lui se Kurt facesse parte del Glee club o meno?
«Ormai mancano pochi giorni alle regionali, non avrebbe senso» replicò Kurt scuotendo la testa, ma Blaine sembrava intenzionato a non mollare la presa.
«Puoi sempre fare i provini e unirti a loro dopo le regionali»
«Perché non ti unisci tu invece? Sei amico di tutto il gruppo e sei già sempre con loro» Chiese Kurt di rimandano lasciando per un attimo Blaine senza parole.
«Io.. io non canto» disse la prima cosa che gli venne in mente Blaine, infondo quella poteva essere un’ottima scusa per non entrare in un gruppo di canto coreografato.
«Ah.. -mormorò Kurt stupido. Non sapeva perché si aspettava che cantasse, infondo se era amico di metà Glee Club non significava che anche lui cantasse-  scusa, non so perché ma ho pensato che dato che suonavi il piano cantassi anche»
«Chi ti ha detto che suono il piano?» domando Blaine già pronto a negare, improvvisamente nervoso. Prima di tornare in Ohio era sempre riuscito a tenere separate le sue due vite, nessuno gli aveva mai fatto domande scomode a Los Angeles. Cooper l’aveva fatto tornare in Ohio per farlo allontanare da Nightbird, ma da quando era arrivato sembrava che fosse sempre più difficile tenere separate le sue due vite.
«Ti ho sentito suonare l’altro giorno.. sei davvero bravo» disse Kurt notando il cambiamento di umore di Blaine ma senza capirne il motivo.
«Beh anche se suono non significa che io canti. -disse poi Blaine cercando di essere il più tranquillo possibile- Ora devo andare» disse poi alzandosi dal divano.
«Blaine aspetta.. ho detto qualcosa di sbagliato?» chiese Kurt confuso, più cercava di capire Blaine più rimaneva confuso.
«No.. -disse subito Blaine voltandosi verso di lui per poi accennare un sorriso- Devo tornare a casa, è già tardi» Kurt annuì e si alzò anche lui dal divano.
«Fatti accompagnare, sei senza auto»
«Va bene, grazie» accettò Blaine per poi seguirlo fuori casa.

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo..
Kurt va a chiedere scusa a Blaine che sembra aver capito il suo comportamento del giorno prima e oltre ad accettare le sue scuse si apre anche con lui lasicnadolo consufo. Sembra che inizino a costruire un rapporto di amicizia anche se alla fine del capitolo vediamo di nuovo Blaine chiudersi in se stesso. 
Rachel da brava impocciona vuole sapere tutto e spinge Kurt a raggiugnere Blaine quando lo incontrano per caso, ma non si accorge che in realtà Blaine è Nightbird, però fa a Blaine domande sul cantate e lui subito che chiede se Kurt è un suo fan rimendnoci male quando scopre che non è così..
comunuqe alla fine del capitolo riceve di nuovo domande scomode alle quali evita di rispondere andando via. Ma è senza macchina e Kurt lo deve accomangare a Westerville e il tragitto è un po' lungo.. non dico nulla, ci vediamo settimana prossima

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Capitolo 4
*** Tre. ***


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I primi minuti in macchina furono silenziosi, c'era solo la voce del navigatore a rompere il silenzio.
«Va tutto bene?» chiese poi Kurt, vedendo Blaine fin troppo silenzioso mentre osservava la strada fuori dal finestrino. Aveva ancora questa sensazione di aver detto qualcosa di sbagliato, perché Blaine era passato dal sorridere e cercare la minima scusa per fare conversazione al chiudersi in se stesso. Blaine sentendo quella domanda, alzò lo sguardo verso Kurt e si morse il labbro inferiore prima di abbassare lo sguardo.
«Si.. è solo che.. non sono bravo a parlare di me stesso. Tendo a chiudermi quando mi viene fatta qualche domanda personale» spiegò Blaine stringendosi nelle spalle. Kurt lo guardò velocemente prima di tornare a guardare la strada e annuì.
«Lo terrò a mente allora.. e scusa se ti sono sembrato invadente» Blaine scosse la testa e alzò l'angolo destro della bocca in un timido sorriso.
«Lo sono stato anche io con te infondo» Kurt si morse il labbro mentre lo guardava con la coda dell'occhio per poi fermarsi davanti ad un semaforo.
«Piacere, sono Kurt Hummel -disse poi allungando la mano verso Blaine che lo guardò confusamente mentre alzava un sopracciglio- Non abbiamo iniziato proprio nel verso giusto. Io ho supposto cose che non sapevo e ti ho respinto, siamo stati entrambi invadenti in un certo senso e tu mi hai respinto. Quindi che ne dici di ricominciare?» spiegò Kurt e questa volta Blaine sorrise di nuovo e non solo con un angolo della bocca.
«Piacere, sono Blaine Anderson il tuo nuovo e scontroso compagno di scuola» si presentò allora stringendo la mano di Kurt che rise per quella presentazione, poi tronò a guidare dato che il semaforo era diventato di nuovo verde.
«Sono sicuro che è solo una facciata e che in realtà sei un tenerone» lo prese in giro Kurt, Blaine non rispose, sorrise soltanto per poi tornare a guardare fuori dal finestrino, sentendosi stranamente bene in compagnia di Kurt come non lo era mai stato con nessuno.

Il resto del tragitto fu più tranquillo, ascoltarono un po' di musica e chiacchierano del più e del meno, mai nulla di troppo personale. Poi Blaine ringraziò Kurt e rimasero d'accordo sul fatto che si sarebbero rivisti il giorno dopo a scuola e che Kurt lo avrebbe aggiornato sulle condizioni della sua auto. Nei giorni successivi Kurt e Blaine iniziarono a frequentarsi sempre di più, passavano tutte le pause pranzo insieme, ogni pausa tra una lezione e l'altra e durante le ore di lezione in comune si sedevano l'uno accanto all'altro. Stavano pian piano iniziando a conoscersi e la compagnia dell'altro era sempre più gradita. E poi Blaine lo aveva anche presentato a Nick e gli altri che lo avevano subito accolto nel gruppo, anche Sebastian nonostante le sue battutine che non mancavano mai.
«Quali sono i vostri piani questa estate?» chiese curioso Wes quel girono a pranzo.
«Andrò in Francia come ogni anno» rispose con un sorrisetto Sebastian.
«E questo già lo sappiamo. Stavo chiedendo a Kurt e Blaine dato che sono i nuovi» disse ancora Nick guardando i due ragazzi mente Sebastian alzava gli occhi al cielo fintamente scocciato.
«Credo che andrò a New York. È il mio ultimo anno qui e se mi prendono al college andrò lì» raccontò Kurt mentre Blaine che ne era già al corrente annuiva con un sorriso. Nick e Jeff si mostrarono interessati più di tutti per quello e iniziarono a riempire Kurt di domande volendo saperne di più, anche Sebastian si dimostrò interessato alla fine.
«E tu Blainers?» domandò poi Nick voltandosi verso Blaine.
«Tornerò a Los Angeles e finirò la scuola lì» si strinse nelle spalle e Kurt alzò di scatto lo sguardo sentendolo parlare di Los Angeles, che significava che sarebbe tornato a Los Angeles? E perché si sentiva improvvisamente deluso da quella notizia?
«Los Angeles? -chiese infatti confuso Kurt- Perché devi tornare a Los Angeles?» Blaine si leccò le labbra e si voltò a guardarlo prima di rispondere.
«Ormai vivo a Los Angeles da tre anni, sono qui solo temporaneamente» spiegò poi, Kurt annuì soltanto. Poi si alzò dal tavolo e dopo un veloce saluto andò via lasciando tutti perplessi. 
«Scusate» disse Blaine confuso prima di alzarsi anche lui per andare a seguire Kurt, non sapeva perché ma sentiva che doveva parlare con lui.

«Posso?» domandò Blaine bussando alla porta dell'aula canto dove Kurt era seduto su uno dei divanetti, orami la sala non era più utilizzata dal Glee club dato che avevano perso le regionali contro le New Direction anche se i Warblers continuavano a riunirsi così per divertimento.
«Come facevi a sapere che ero qui?» chiese Kurt facendogli segno di raggiungerlo, Blaine si strinse tra le spalle.
«Hai detto che la tua aula preferita nella vecchia scuola era l'aula canto» spiegò Blaine ricordandosi di quella conversazione e Kurt non potè non sorridere per quello. Poi rimasero in silenzio per qualche secondo, seduti uno accanto all'altro.
«Quindi Los Angeles» commentò poi Kurt voltandosi verso Blaine.
«Già.. -Blaine sospirò e si leccò le labbra- Dopo quello che successe alla mia vecchia scuola sentii il bisogno di scappare, a Los Angeles c'era mio fratello e così mi trasferii pure io» raccontò dopo essersi girando verso Kurt.
«E perché.. perché sei tornato allora?» chiese Kurt un po' titubante, sapeva che Blaine tendeva a chiudersi in se stesso quando gli venivano fatte domande personali.
«È.. è complicato -ripose Blaine restando sul vago, Kurt annuì, in parte deluso che Blaine non si confidasse con lui quando lui si era aperto con Blaine. E Blaine lo notò, riuscì a capire Kurt con un solo sguardo. Così prese un lungo respiro prima di continuare a parlare- Diciamo che i miei mi avevano affidato a lui, a mio fratello. Cooper mi ha fatto un po' da genitore in questi ultimi anni, si è preso cura di me. Ma più che un genitore era un'amico. E ultimamente me ne stavo approfittando un po', non ero più me stesso ecco. E allora Cooper come punizione mi ha fatto tornare qui per finire l'anno sperando che in questo modo trovassi il vecchio me» raccontò senza dire però tutta quanta la verità. E Kurt si sentì un po' più felice nel sentire Blaine aprirsi un po' di più con lui.
«E stai ritrovando il vecchio te?» chiese poi Kurt.
«Si.. credo di sì. Sto iniziando a ricordare perché mi piace essere solo Blaine» ammise Blaine sorridendo dolcemente. Da quando aveva conosciuto Kurt stava pian piano ricominciando ad apprezzare l'essere semplicemente Blaine, un adolescente con problemi normali e non Nightbird la pop star. E Kurt sorrise automaticamente, forse perché il sorriso di Blaine era contagioso, forse perché Blaine gli stava sorridendo in quel modo tutto nuovo, come se Kurt avesse capito che il motivo per cui Blaine stesse ritrovando se stesso era dovuto anche a lui. E anche se la parte finale della frase lo aveva lasciato un po' confuso, non ci aveva dato più di tanto peso perché Blaine si era aperto con lui, non lo aveva allontanato. E poi gli aveva sorriso in quel modo, con gli occhi che sembravano brillare e a Kurt bastava solo quello.

«Sai.. è ingiusto» disse Blaine ad un certo punto alzandosi dal divano dove era seduto con Kurt e togliendosi la tracolla per poggiarla su un tavolino.
«Ingiusto cosa?» chiese confuso Kurt e Blaine sorrise mentre raggiungeva il piano.
«Tu mi hai sentito suonare, ma io non ti ho mai sentito cantare» disse mentre si sedeva sulla panca e sfiorava i tasti bianchi senza suonarli veramente. Kurt spalancò gli occhi.
«Cosa.. cosa vuoi fare?» chiese Kurt titubante, da quando Kurt gli aveva confessato che lo aveva sentito suonare, Blaine non aveva più tirato fuori l'argomento, anzi aveva sempre fatto il possibile per evitare l'argomento. E ora era lui a parlarne come se nulla fosse.
«Io suono e tu canti -disse soltanto Blaine con un sorriso sulle labbra, ma Kurt scosse prontamente la testa.- Forza dai, ora sono tutti a lezione, siamo solo io e te. E poi tu mi hai ascoltato senza che io lo sapessi. Non costringermi a venire a casa tua e ascoltarti mentre canti sotto la doccia» scherzò poi e Kurt arrossì fino alla punta delle orecchie.
«Perché vuoi sentirmi cantare?» chiese poi confuso cercando di spostare l'argomento su altro. Blaine si strinse nelle spalle.
«Sono curioso» disse poi. E infondo era la verità, ma era molto più che semplice curiosità. Blaine aveva sempre vissuto di musica, era tutto per lui e non c'era altro che avrebbe voluto fare nella sua vita. Anche se teneva quella parte della sua vita nascosta e la faceva uscire solo quando era Nightbird.
«Non ho possibilità di tirarmi indietro, vero?» Blaine scosse la testa.
«Dimmi che canzone vuoi cantare e io la suonerò» Kurt sospirò poi si alzò dal divano anche lui e si avvicinò al piano.
«E va bene va bene -si arrese e Blaine sorrise soddisfatto- Conosci "Without Asking Permission*" di Nightbird?» chiese Kurt e Blaine quasi si strozzò con la sua stessa saliva, ma cercò di non darlo a vedere.
«Si.. la conosco» si limitò a dire, Kurt gli sorrise dolcemente e poi Blaine iniziò a suonare al piano una delle sue canzoni. Una canzone a cui teneva particolarmente e il fatto che Kurt tra tutte le canzoni avesse scelto proprio quella lo fece sorridere. 
«Ho sempre avuto la tendenza a scusarmi ogni volta
Quasi per la mia esistenza, non tirare mai la corda
Mettere gli altri sempre prima di ogni mia esigenza
Non aspettare di mancarti ad ogni mia partenza
Rimanere un passo indietro in ogni situazione
Camminare sopra un vetro, piuttosto che chiedere un favore
Per questione di carattere alla fine
Fatto sta che la ragione non te la so dire -Kurt chiuse gli occhi ascoltando Blaine suonare le prime note al piano, poi prese un lungo respiro prima di iniziare a cantare quella canzone che lo aveva colpito sin dalla prima volta che Rachel gliela aveva fatta ascoltare. Si era rivisto fin troppo in quelle parole, si era sentito capito come non mai da uno sconosciuto- Ma adesso, voglio vivere ogni giorno
Senza chiedere permesso
Non dover rendere conto neanche a te, se vado o resto
E niente al mondo in fondo vale più di questo
Senza chiedere permesso
Mai più chiedere permesso -Blaine dovette lottare contro se stesso per non unirsi a cantare con Kurt. La sua voce era così bella e avrebbe tanto voluto cantare con lui. Ma non poteva farlo. Così si morse la lingua e continuò a suonare la canzone ascoltando la voce angelica di Kurt- Sentire l'urgenza di amarsi davvero
E far ripartire ogni cosa da zero
Sono stato per troppo a bussare alla porta
E non mi hai dato risposta
Aspettare da dentro qualcuno che dicesse avanti» continuò a cantare Kurt ignaro di come lo stesse guardando Blaine in quel momento. Era troppo immerso in quella canzone che sembrava descrivere fin troppo bene la sua vita, poi cantò il ritornello per l'ultima volta e tornò a guardare Blaine solo una volta per poi arrossire per il modo in cui lo stava osservando.
«Sai? Devo dire che forse preferisco la tua versione a quella originale» disse poi Blaine una volta finito di suonare le ultime note di quella sua canzone. E non stava mentendo. Aveva amato il modo in cui Kurt aveva cantato la sua canzone, magari un giorno gli avrebbe chiesto di duettarla come Nightbird, perché tutti avevano il diritto di ascoltare quella canzone cantata da Kurt. Kurt arrossì ancora di più a quelle parole e abbassò lo sguardo imbarazzato.
«Sono sicuro che se ti sentisse Nightbird ti smentirebbe subito. Non sono poi così bravo» negò subito Kurt. "Oh fidati che la pensa esattamente come me" commentò Blaine senza dire nulla però.
«Sei più bravo di quanto tu creda Kurt. E potrò anche non cantare, ma so riconoscere quando uno è bravo. E tu lo sei, hai una voce angelica e incantevole» Kurt arrossì di nuovo a quelle parole e sorrise.

«Ti va un caffè?» chiese Kurt cambiando argomento, anche se sapere che a Blaine era piaciuto come cantava e che gli aveva fatto tutti quei complimenti gli riempiva il cure di gioia. Blaine accettò con un sorriso sulle labbra. Si alzò dalla panca dove era seduto e recuperò la sua tracolla, poi insieme a Kurt raggiunse il bar dove orami erano abituati a passare tutte le loro pause.
«Ricordavo che non eri un fan di Nightbird» commentò poi Blaine mentre si mettevano in fila per prendere il caffè. Kurt boccheggiò un attimo non sapendo bene cosa rispondere.
«Oh io.. ecco, si.. cioè conosco alcune sue canzoni grazie a Rachel. Ma Without Asking Permission è una delle mi canzoni preferite in assoluto» spiegò Kurt un po' in imbarazzo e Blaine sorrise compiaciuto, non sapeva perché quel dettaglio lo rendesse così felice.
«Un caffè magro per il mio amico e uno medio per me» disse poi Blaine alla barista dato che era arrivato il loro turno.
«Sai come prendo il caffè» commento Kurt con un sorriso felice sulle labbra mentre la barista si allontanava per preparare le due bevande..
«Certo che lo so» disse come se fosse ovvio, infondo erano giorni che andavano sempre a prendere il caffè insieme e Kurt non aveva mai cambiato il suo ordine. E Blaine ci aveva fatto caso.
«E tu invece? -chiese poi Kurt mentre prendevano i loro bicchieri e raggiungevano un tavolino. Blaine si voltò a guardalo confuso non capendo a cosa si riferisse- Non ricordo che avevi detto di essere fan di Nightbird, come mai conoscevi la canzone?» si spiegò Kurt ritornando sull'argomento di prima. Blaine portò il bicchiere alle labbra e bevve un sorso di caffè prima di rispondere, in cerca delle giuste parole da dire.
«Diciamo che sento quella canzone molto mia. Descrive abbastanza la mia vita» disse poi. E infondo non stava mentendo. Quella canzone in particolare era molto personale per lui. 
«È lo stesso per me. Quella canzone mi ha aiutato molto in un periodo non troppo bello» raccontò Kurt e Blaine non riuscì a trattenere un sorriso. Sapere di essere stato d'aiuto a qualcuno soltanto scrivendo e cantando una canzone lo rendeva fiero di se stesso. Sopratutto se poi questa persona era Kurt.

Dopo che avevano preso il solito caffè, Kurt aveva proposto a Blaine di andare a studiare insieme in biblioteca. E Blaine non ci aveva pensato due volte prima di accettare e con un sorriso lo aveva seguito nella biblioteca della scuola. E mentre Kurt studiava, Blaine scriveva perché in quel momento si sentiva molto ispirato e di tanto in tanto alzava lo sguardo e senza farsi vedere si perdeva ad osservare Kurt concentrato nello studio e sorrideva. Ma non si accorse che Kurt faceva lo stesso con lui, alzava lo sguardo dal libro per fare una piccola pausa che però durava sempre più del previsto perché si perdeva a guardare Blaine così concentrato in quello che stava facendo. Ma Kurt sapeva quanto Blaine fosse riservato e, anche se era curioso di sapere cosa stava facendo, non chiese nulla e non si intromise.
«Che fai?» domandò Blaine confuso quando vide Kurt alzarsi dalla sedia.
«Mi serve un libro» spiegò Kurt guardando lo scaffale alle spalle del tavolo, poi finalmente individuò il libro che gli serviva e quando provò a prenderlo si rese conto che era troppo in alto, così avvicinò la sedia e ci salì sopra. Blaine lo osservava attentamente e non potè impedirsi di guardare il sedere di Kurt che in quel modo era perfettamente alla sua altezza. Si leccò il labbro inferiore e poi lo morse. E poi, pochi secondi dopo, Kurt perse l'equilibrio e Blaine si alzò velocemente dalla sedia e lo raggiunse impedendogli così di cadere. Cinse i suoi fianchi con un braccio e lo tenne stretto a sé. Kurt sentiva il cuore battere velocemente nel petto, non sapeva se per la sua quasi caduta o se per la tremenda vicinanza con Blaine. Forse entrambe. Rimasero in quella posizione, faccia a faccia, petto contro petto, per secondi, forse minuti. Nessuno dei due faceva nulla, nessuno diceva nulla. Si guadavano soltanto, alternando lo sguardo tra gli occhi e le labbra dell'altro. Era inutile negare la tensione che c'era tra i due, entrambi avrebbero voluto baciare l'altro, ma entrambi erano troppo spaventati dal fare il primo passo. Così restavano immobili a guardarsi, a perdersi nello sguardo dell'altro, a sentire i propri respiri mischiarsi.
«Ehi piccionicini» esclamò Sebastian entrando in biblioteca e raggiungendo il tavolo dove precedentemente erano seduti Kurt e Blaine che capendo di non essere più soli si allontanarono di scatto, uno più imbarazzato dell'altro.
«Scusate ragazzi, non volevano interrompere nulla» disse invece Nick tra il mortificato e il dispiaciuto per aver interrotto un qualcosa tra i due ragazzi per poi guardare male Sebastian accanto lui che sogghignava.
«Non..non avete interrotto nulla» negò subito Kurt tornando a sedersi con il libro in mano.
«Gli ho solo impedito di cadere» aggiunse Blaine chiudendo il suo quaderno dopo aver notato che Sebastian aveva provato a sbirciarci.
«E io non sono per niente attraente -disse Sebastian sedendosi accanto a Blaine e guadagnandosi tre occhiate confuse.- Scusate pensavo stessimo dicendo cose assurde» spiegò divertito mentre Kurt seduto difronte a lui arrossiva e nascondeva il volto dietro il libro che aveva recuperato.
«Scusa Sebastian, ma in questo tavolo non c'è spazio per il tuo enorme ego» commentò Blaine, ma se fino a qualche settimana prima quel commento sarebbe stato un commento acido ora era solo una presa in giro tra amici.
«Lo so che mi adori Anderson» ribatté infatti Sebastian facendogli l'occhiolino.

Without Asking Permission* = La canzone a cui faccio riferimento in realtà si chiama: Senza chiedere permesso, di Alex Wyse, scritta da Michele Bravi. Il testo è quello scritto, ovviamente nella storia loro lo cantono in inglese anche se io ho riportato il testo in italiano

Comunque si! Sono tornata con un nuov capitoloooo
Purtroppo non riesco ad aggironare più la mattina dato che soo a lezione quindi gli aggirnamenti verranno fatti nel primo pomeriggio. 
Per ora la storia scorre un po' velocemente. Kurt e Blaine hanno chiarito e stanno divnetando buoni amici nonostante la riservatezza del secodno. Blaine convince persino Kurt a cantare davati a lui e guarda caso Kurt sceglie proprio una sua canzone.. e poi dopo aver preso un caffè ed essere andati a studiare insieme si ritrovano quasi a baciarsi ma vengoo interrotti dall'arrivo di Nick e Sebastian ops ahha
Dal prossimo capitolo inizieremo ad entrare nelvivo della storia e inizierò ad essere meno "veloce" nei capitoli ma a soffermarmi di più sulle cose.. spero che vi stia paicendo e nulla, a settimana prossima <3

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Capitolo 5
*** Quattro. ***


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«È così irritante Sebastian» sbuffò Kurt dopo aver raccontato per telefono a Rachel la sua giornata. Quello che più gli mancava del McKinley, oltre al Glee club, erano proprio le lunghe chiacchierate con Rachel, anche se negli ultimi giorni stava incominciando a piacergli anche la Dalton Academy. Ed era solo un caso che avesse iniziato a piacergli la Dalton proprio dopo aver conosciuto Blaine, giusto? L'unica cosa che ancora non gli andava genio era Sebastian. O meglio Sebastian e le sue battutine ammiccanti che rivolgeva sempre a Blaine.
«Lo trovi irritante solo perché sei geloso» commentò Rachel e fu sicura che Kurt avrebbe alzato gli occhi al cielo per quello.
«Io geloso? Di Sebastian?» domandò confuso Kurt aggrottando le sopracciglia.
«No idiota. Sei geloso di Blaine» ribadì Rachel e fu allora che Kurt alzò gli occhi al cielo.
«Io e Blaine siamo solo amici» disse poi e fu il turno di Rachel di alzare gli occhi al cielo.
«Si certo, solo amici -borbottò Rachel per nulla convinta- Per questo hai perso mezz'ora a descrivermi i suoi occhi, perché siete solo amici» lo canzonò Rachel e Kurt sbuffò per poi rimanere in silenzio non sapendo più come ribattere.
«Come procede al Glee invece?» cambiò infatti argomento e per sua fortuna fu anche abbastanza semplice.

Era finalmente arrivato sabato, il che significava niente scuola. Blaine aveva guidato fino a Lima perché il pezzo di ricambio dell'auto che Burt aveva ordinato quando la macchina di Blaine si era rotta era finalmente arrivato. Ma in realtà quella dell'auto era solo una scusa. Avrebbe potuto benissimo farsi inviare il pezzo lì a Westerville senza farsi un'ora di auto, ma così facendo avrebbe potuto vedere Kurt anche se non avevano scuola. 
«Blaine!» esclamò Kurt sorpreso e felice quando entrando in officina trovò il ragazzo intento a parlare di qualcosa con suo padre.
«Kurt, ciao» Blaine lo salutò con un caloroso sorriso non appena lo vide entrare.
«Cosa ci fai qui? -chiese dopo aver salutato suo padre e avergli lasciato il pranzo che aveva dimenticato a casa.- Oh si giusto» si rispose da solo quando vide l'auto di Blaine e ricordandosi di quello che gli aveva detto il padre la sera prima.
«Ti va di andare a prendere un caffè?» domandò poi Blaine per poi voltarsi verso Burt per capire quanto tempo ci sarebbe voluto con l'auto.
«Oh andate pure, qui ne avrò per tutto il pomeriggio» commentò Burt tornando a lavorare ma continuando comunque a tendere d'occhio i due ragazzi avendo capito sin da subito che tra il figlio e Blaine ci fosse qualcosa.
«Prendiamo la mia auto, conosco il posto perfetto» sorrise Kurt salutando velocemente il padre e facendo segno a Blaine di seguirlo.

«Dunque è questo il Lima Bean» commentò Blaine entrando nel locale la seguito di Kurt, non era mai stato lì prima, ma ne aveva sentito parlare molto da Kurt.
«Qui è dove fanno il miglior caffè di Lima» sorrise orgoglioso Kurt mentre raggiungevano la cassa per ordinare.
«Oddio quei biscotti sembrano buonissimi» commentò Blaine con l'acquolina in bocca quando vide i numerosi biscotti esposti in vetrina e Kurt rise divertito.
«Un caffè medio per il mio amico e uno magro per me -ordinò Kurt una volta che era arrivato il loro turno mentre Blaine era ancora intento ad osservare quei biscotti- E aggiungi anche due di quei biscotti» aggiunse poi e Blaine sorrise a Kurt.
«Sai come prendo il caffè» commentò poi entusiasta, sembrava essere tornato un bambino mentre prendeva i due biscotti giganti.
«Kurt!» esclamò Mercedes seduta ad uno dei tavoli del Lima Bean insieme a Rachel, Santana e Brittany, quando vide l'amico.
«'Cedes, ragazze ciao -le salutò lui con un cenno della testa dato che aveva entrambe le mani impegnate a tenere i due caffè.- Lui è Blaine, un mio amico. Blaine loro sono Mercedes, Santana, Brittany e Rachel che conosci già» fece le presentazioni Kurt mentre con Blaine raggiungeva il loro tavolo.
«Sedetevi qui con noi» disse Rachel sorridendo entusiasta e volendo vedere qualcosa di più da vicino tra Kurt e Blaine. Perché sapeva dell'interesse che il suo amico avesse per Blaine ma voleva capire se quell'interesse fosse corrisposto, anche se era abbastanza sicura fosse così. 
«Per te va bene?» chiese Kurt volandosi verso Blaine che si morse il labbro titubate. Da una parte voleva stare solo con Kurt e non amava stare con troppe persone, forse perché temeva che qualcuno scoprisse il suo segreto. Ma allo stesso tempo non voleva dirgli di no, anche perché quelle erano amiche di Kurt e ormai non passava più così tanto tempo con loro.
«Si, va bene» annuì alla fine non sentendosela di dirgli di no.

«Sai Kurt, ci manchi tanto a scuola» disse Mercedes prendendo una mano di Kurt e mettendo un piccolo broncio.
«Mi mancate anche voi ragazze.. mi mancate tutti voi del Glee. Ma non posso tornare» mormorò tristemente Kurt per poi accennare un sorriso quando incontrò lo sguardo di Blaine.
«Sai.. stavamo parlando con il signor Shue di tutto quello che hai dovuto affrontare e avevamo pensato di organizzare una raccolta fondi al McKinley  per eliminare il bullismo dalle scuole. -iniziò a raccontare Rachel con il suo solito entusiasmo- O almeno dal McKinley»
«Infatti ci eravamo riunite proprio per discuterne e organizzare il tutto» intervenne Santana rubando un pezzo di biscotto di Kurt. E poi tutte insieme iniziarono a discutere di quella raccolta fondi con anche l'intervento di Kurt mentre Blaine se ne rimaneva in disparte ad ascoltare i loro discorsi.
«Sarebbe fantastico se riuscissimo a chiamare anche qualcuno di famoso, così si che riusciremo a raccogliere un sacco di soldi» intervenne Rachel che tra tutte era quella più entusiasta di quella raccolta fondi.
«Si certo.. e chi vorresti chiamare? Nightbird?» domandò Kurt sarcastico richiamando così l'attenzione di Blaine che non appena si sentì nominare si irrigidì.
«Uh sarebbe fantastico, potrei portare anche Lord Tubbington così farebbero un bellissimo spettacolo» commentò Brittany, Blaine la guardò confusa non capendo cosa significasse quello che aveva appena detto, gli altri abituati ai suoi commenti ignorarono.
«Nightbird forse no, ma un ex studente del McKinley potrebbe» sorrise Santana trovandosi stranamente d'accordo con l'idea di Rachel.
«Stai parlando di Adam? E come intendi contattarlo?» domandò Rachel confusa.
«Ho i miei contatti Berry» rispose soltanto Santana.
«Adam chi?» domandò Blaine intervenendo nella discussione per la prima volta.
«Adam Crawford, non lo conosci?» domandò Kurt e Blaine quasi si strozzò con il biscotto che stava mangiando. Era ovvio che Blaine conoscesse Adam, era il rivale di Nightbird. Blaine aveva anche provato a costruire un rapporto professionale, ma Adam era invidioso del suo successo e sin dal primo momento aveva fatto di tutto per sabotare la carriera di Blaine. Ma poi in pubblico faceva sempre buon viso a cattivo gioco. Quindi si, Blaine lo conosceva ma non poteva di certo definirsi un suo fan.
«Si.. so chi è ma non sono proprio un suo fan» spiegò con una smorfia.
«Beh hai un'idea migliore hobbit?» domandò Santana rivolgendosi a Blaine per la prima volta. Blaine boccheggiò per qualche secondo prima di rispondere. La verità era che avrebbe potuto contattare diverse persone migliori di Adam per quel concerto, avrebbe potuto andarci lui stesso, ma come avrebbe poi giustificato la cosa?
«No» si limitò quindi a dire per poi tornare a mangiare il suo biscotto.

«Perché non ti piace Adam?» domandò Kurt mentre tornavano all'officina Hummel in tardo pomeriggio. Blaine si voltò confuso verso Kurt a quella domanda, era l'ultima cosa che si aspettava.
«Perché a te piace?» girò la domanda a Kurt, volendo evitare di spiegare il perché non fosse un suo fan.
«Beh si.. è bravo ed è dell'Ohio e penso che sia sottovalutato» si strinse nelle spalle Kurt mentre Blaine fece una smorfia.
«Quindi sei un suo fan ma non lo sei di Nightbird?» domandò provando a nascondere la sua gelosia.
«Cosa centra ora Nightbird?» chiese confuso Kurt corrugando la fronte.
«Nulla nulla» scosse la testa Blaine. Non era mai stato geloso di Adam, certo non gli andava a genio ma non era mai stato geloso di lui. 
«Blaine tutto bene?» chiese ancora Kurt notando il cambiamento d'umore di Blaine.
«Si.. è solo che.. nulla d'importante -mormorò confusamente Blaine decidendo di accantonare l'argomento.- Sono sicuro che con Adam la raccolta fondi sarà un successo» aggiunse provando a mostrare un sorriso, Kurt lo guardò un attimo prima di annuire e decidere di lasciar perdere, spostando così l'attenzione su altro. 

«Anderson, allora è vero che non puoi fare a meno di me» ammiccò Sebastian entrando in aula canto e trovando Blaine seduto al piano. 
«Sempre modesto Smythe -commentò Blaine guardando il ragazzo che si sedeva tranquillamente sul divano e sorrideva sghembo.- Cosa ci fai qui?»
«Io vivo qui, ricordi?» gli fece notare Sebastian e Blaine annuì alzandosi dal piano e andando a sedersi sulla poltrona difronte al divano.
«Intendevo cosa ci fai in aula canto di sabato sera» si spiegò Blaine alzando gli occhi al cielo.
«Stavo uscendo e poi ti ho visto qui» ammiccò Sebastian.
«Sei impossibile» commentò di nuovo Blaine.
«Lo prendo come un complimento» fece l'occhiolino Sebastian.
«Okay.. ho capito torno a casa» sbuffò Blaine alzandosi dalla poltrona pronto ad andare via ma Sebastian lo bloccò e lo fece sedere accanto a lui.
«Okay okay va bene, la smetto. -disse poi Sebastian alzando le mani in segno di resa- Racconta a zio Bas cosa c'è che non va»  Blaine sbuffò non sapendo bene se confidarsi con Sebastian su quello che gli passava per la testa o meno. L'unica cosa che sapeva era che aveva bisogno di confidarsi con qualcuno e Sebastian sembrava l'unico disponibile ad ascoltarlo.
«So già che me ne pentirò» mormorò poi, più a se stesso, prima di iniziare a raccontare a Sebastian come si sentiva da quando Kurt era entrato nella sua vita. Gli disse di come una parte di lui avrebbe voluto aprirsi e raccontare tutto a Kurt; gli disse di come non riuscisse mai a dirgli di no, qualsiasi cosa fosse; gli disse di come odiava vederlo deluso ogni volta che lui si chiudeva in se stesso e lo teneva fuori dalla sua vita e di come avrebbe sempre voluto fare qualcosa per renderlo felice; gli disse di quella sua insensata gelosia quando Kurt aveva dimostrato interesse verso qualcun altro quel pomeriggio, senza scendere però nei dettagli.
«Wow.. ti piace proprio tanto faccia da checca eh» fu il commento di Sebastian alla fine del monologo di Blaine che gli tirò un colpo sul braccio quando Sebastian chiamò Kurt in quel modo.
«Non mi piace Kurt» negò poi, certo Kurt era un bel ragazzo e lo aveva notato sin dal primo momento, ma non gli piaceva in quel senso.
«Si certo, per questo mi hai colpito non appena l'ho chiamato in quel modo -commentò ancora Sebastian e Blaine aprì la bocca per ribattere ma il ragazzo glielo impedì- Ascolta Blaine, sinceramente non so cosa ci trovi in lui. Certo non nego che ha proprio un bel lato B -ammiccò e Blaine lo colpì di nuovo sul braccio- Okay va bene non dico nulla su Kurt. Ma cavolo Anderson è evidente che lui ti piaccia, perché ti costa così tanto ammetterlo?» Blaine si morse il labbro e non rispose, perché non sapeva cosa rispondere. Sebastian aveva ragione, era inutile continuare a negarlo a se stesso: Kurt gli piaceva e anche tanto.
«Cosa devo fare Bas?» domandò Blaine quasi con tono disperato, prima di allora non gli era mai piaciuto seriamente nessuno. Certo a Los Angeles aveva avuto un paio di ragazzi, persone che si erano interessate a lui e con cui Blaine era uscito un paio di volte prima di capire che questo non gli interessava.
«Fatti avanti e chiedigli di uscire. E per uscire non intendo andare a prendere un caffè qui a scuola» lo incoraggiò Sebastian.
«E se dovesse rifiutare?»
«Oh andiamo Anderson.. ti sei visto? E fidati di me se ti dico che faccia da che.. -Blaine lo guardò male per il modo in cui stava chiamando Kurt, così Sebastian sbuffò e alzò gli occhi al cielo prima di correggersi- che Kurt è interessato a te tanto quanto tu sei interessato a lui» Blaine si morse il labbro, poi sospirò ed annuì.
«Lo sai, non sei poi così male Sebastian -gli disse con tono scherzoso alzandosi dal divano per tornare a casa- Grazie» aggiunse poi sincero.
«Non dirlo in giro, sono pronto a negare tutto -Blaine scosse la testa divertito- E di nulla, se lo terrai per te sarò sempre disponibile a fare quattro chiacchiere» Blaine rise per poi prendere un cuscino e tirarlo addosso a Sebastian che subito si parò.
«Buonanotte Seb» lo salutò poi.
«Notte Anderson..-ricambiò il saluto- Peccato, sei così sprecato per porcellana» commentò poi osservandogli il fondoschiena mentre usciva dall'aula di canto.
«Ti ho sentito Smythe.. e smettila di fissarmi il culo» disse Blaine dall'altra parte della stanza prima di andare via mentre Sebastian sorrideva.

Kurt dopo che Blaine era andato via, aveva guidato fino a casa di Rachel perché aveva bisogno di parlare con lei, aveva bisogno di sfogarsi riguardo Blaine. Perché per quanto provasse a capirlo, certe volete non ci riusciva proprio.
«Ehi Kurt -sorrise Rachel facendolo entrare in casa.- Come mai qui? Credevo fossi con Blaine» e Kurt sbuffò a quella frase lasciandosi cadere sul divano.
«È andato via. Mi ha fatto delle domane strane e quando gli ho chiesto se andasse tutto bene si è chiuso in se stesso e ha detto che doveva andare» borbottò afflitto Kurt nascondendo il volto nella spalla dell'amica che si era seduta accanto a lui.
«Che ne dici se preparo due tè freddi e mi racconti tutto per bene?» propose Rachel e Kurt annuì per poi seguirla in cucina.
«Stavamo tornando a casa quando gli ho chiesto come mai non gli piacesse Adam. Cioè è un bravo cantante, è apertamente gay ed è dell'Ohio e penso che questo sia un punto a suo favore perché ci fa capire che non dobbiamo nasconderci e dobbiamo essere fieri di chi siamo. -Rachel annuì seguendo quello che Kurt stava dicendo, capendo in parte perché Kurt ammirasse Adam- E lui ha semplicemente evitato la domanda. Io davvero non penso che riuscirò mai a capirlo quel ragazzo. Per quanto io ci provi, ogni volta che penso di aver capito qualcosa di più devo rimangiarmi tutto. Io davvero.. -nascose il volto tra le mani e soffocò un urlo- Non so più cosa fare, non so più se ha senso continuare qualsiasi cosa ci sia tra noi. Cavolo forse non c'è proprio nulla tra noi e sono stato io ad immaginarmi tutto» concluse il suo breve monologo per poi prendere il bicchiere di tè e berlo tutto d'un sorso.
«Allora prima di tutto ti calmi un secondo - disse Rachel prendendogli il bicchiere e versandogli altro tè- E come seconda cosa non posso dirti molto su Blaine se non che è un ragazzo terribilmente riservato. Ma di una cosa sono certa: qualsiasi cosa c'è tra voi due, fidati non è solo da parte tua» disse sicura Rachel mentre Kurt prendeva di nuovo il bicchiere per bere altro tè.
«Come fai a saperlo?» domandò curioso Kurt guardando la sua amica.
«Perché lo ho osservato oggi. Ogni volta che credeva di passare inosservato ti guardava come incantato» spiegò Rachel e Kurt arrossì al solo pensiero.
«Davvero?» chiese per sicurezza mentre un sorriso timido nasceva sulle sue labbra.
«Davvero» confermò Rachel sorridendo anche lei.

Ed eccoci con un nuovo capitolo
Kurt ormai sembra aver preso proprio una bella cotta per Blaine, continunao a quanto pare a passare molto tempo insieme e Blaine va persino a Lima con la scusa dell'auto pur di vederlo. Dite che Burt ha già capito tutto nel credere che ci sia qualcosa tra i due?
Comunque Kurt porta Blaine al Lima bean e Blaine non riesce a dirgli di no quando gli chiese se vuole stare con le altre. E ancora una volta viene nominato nightbird in sua presenza, ma alla fine hanno deciso di contattare il "nemico" di nightbird alla raccolta fondi e Blaine non sembra molto contento e quando Kurt gli chiede spiegazioni ecco che si chiude di nuovo. E poi abbiamo due momenti sfogo, Blaine che si apre con Sebastian che sembra rivelarsi un buon amico e Rachel con Kurt. Ora Blaine seguirà il consiglio di Sebastian e chiederà a Kurt di uscire? E cosa accadrà alla raccolta fondi con Adam?

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Capitolo 6
*** Cinque. ***


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Il lunedì successivo Kurt raggiunse Blaine fuori dall'aula e lo salutò con un sorriso, poi insieme entrarono in classe e presero posto uno accanto all'altro. Il professore non era ancora arrivato e Blaine ripensò a quello che gli aveva detto Sebastian il sabato sera prima. Così si schiarì la voce e prese coraggio.
«Che programmi hai per questa settimana? -chiese infatti mentre prendeva i libri dal suo zaino- Intendo dopo le lezioni» 
«Ho promesso a Rachel e alle ragazze di dare una mano con la raccolta fondi - rispose subito Kurt sorridendo- Lo sai che Adam ha accettato e che parteciperà alla raccolta fondi?» aggiunse poi emozionato e Blaine si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo e si voltò verso la cattedra.
«Che bella notizia» mormorò poi in uno sbuffo senza chiedergli più nulla.
«Ti va di darci una mano?» chiese invece Kurt, non tanto perché avessero bisogno di altro aiuto ma più che altro perché gli sarebbe piaciuto passare altro tempo fuori scuola insieme a Blaine.
«Io.. devo vedere se ho altri impegni» rispose Blaine senza aggiungere altro mentre il professore entrava in aula per iniziare la lezione.

«Anderson -esclamò Sebastian sedendosi al suo fianco in mesa all'ora di pranzo- Allora hai chiesto a porcellana di uscire?» domandò con il suo solito sorrisetto, approfittando di quel momento in cui erano ancora soli.
«Non esattamente» rispose Blaine stringendosi nelle spalle mentre il resto dei Warblers raggiungevano il tavolo.
«Che vuol dire non esattamente?» chiese Sebastian alzando un sopracciglio e rubando poi una patatina dal piatto di Blaine.
«Che stavo per farlo e poi non l'ho più fatto» spiegò semplicemente Blaine senza dire nulla di più.
«Non ti facevo così idiota -borbottò Sebastian ma non aggiunse altro perché Kurt era appena arrivato e stava salutando tutti gli altri.- Io ti avevo avvertito -disse poi Sebastian all'orecchio di Blaine prima di voltarsi verso Kurt, Blaine provò ad impedirgli di dire qualsiasi cosa ma doveva ormai sapere che Sebastian faceva quello che voleva- Hummel cosa fai questo pomeriggio?» chiese poi al ragazzo che lo guardò confusamente.
«Non sono affari tuoi Smythe» rispose Kurt senza neanche guardarlo.
«Oh andiamo Hummel.. non fare l'antipatico» mormorò Sebastian mentre Blaine guardava Kurt con un sorriso di scuse.
«Devo aiutare le miei amiche ad organizzare una raccolta fondi al McKinley» rispose poi Kurt alzando gli occhi al cielo.
«Che raccolta fondi?» chiese Jeff interessato e poi Kurt iniziò a raccontare il motivo di quella raccolta fondi senza però entrare nel personale.
«Potremmo venire a dare una mano anche noi -si intromise alla fine Sebastian attirando l'attenzione di tutti su di sé- Hai detto che farete un concerto, potremmo esibirci anche noi Warblers e portare più pubblico. -Spiegò mentre il resto dei Warblers annuiva, infondo non dovevano più partecipare alle nazionali e quindi ogni scusa era buona per esibirsi- E Blaine potrebbe aiutare con il resto» aggiunse circondando il collo di Blane con un braccio.
«Per l'esibizione ne parlerò con le altre e vi faccio sapere» rispose Kurt guardando un po' con odio il braccio intorno alle spalle di Blaine.


Kurt era in aula studio durante la sua ora buca quando Sebastian lo raggiunse e si mise seduto accanto a lui.
«Mangusta» lo salutò Kurt senza alzare gli occhi dal libro che stava leggendo.
«Porcellana» ricambiò il saluto Sebastian allungandosi verso di lui per vedere cosa stava studiando per poi chiudere il suo libro di storia.
«Io sto cercando di studiare» si lamentò Kurt riaprendo il libro che però Sebastian gli tolse da sotto il naso e lo allontanò da Kurt.
«Ma ora ci sono io e volevo parlare» disse sempre Sebastian come se nulla fosse e Kurt sospirò.
«Cosa vuoi Smythe?» chiese esasperato, sperando che se gli avesse dato corda allora sarebbe tornato presto a studiare.
«Voglio parlare di Anderson» disse Sebastian senza giri di parole.
«Non ti aiuterò ad entrare nei suoi pantaloni se è questo che vuoi» rispose acidamente Kurt e Sebastian non riuscì a non ridere per quello.
«Sei simpatico a credere che io abbia bisogno del tuo aiuto per entrare nelle mutande di qualcuno» spiegò Sebastian e Kurt alzò gli occhi al cielo.
«Beh non mi sembra che tu ci stia riuscendo allora» commentò poi acidamente.
«Solo perché non mi sto impegnando veramente. -si strinse nelle spalle- Non fraintendermi, Blaine non è niente male ma non è il mio tipo» Sebastian sogghignò nel vedere l'espressione di Kurt al suo commento, era sempre più che sicuro che Kurt fosse interessato a Blaine.
«E quale sarebbe il tuo tipo? Credevo che lo fossero tutti il tuo tipo» Sebastian rise, per nulla offeso dal commento di Kurt.
«Blaine non è il mio tipo perché lui al contrario di me non cerca sesso senza impegno» spiegò Sebastian.
«Chissà perché non mi stupisce la cosa» Sebastian sorrise di nuovo, poi si leccò le labbra.
«E a te invece?» domandò e Kurt alzò un sopracciglio confuso, gli stava davvero chiedendo se cercasse sesso senza impegno?
«Io cosa?»
«A te piace Blaine, vero?» e quella di Sebastian non era una vera e propria domanda.
«No.. io ecco.. non sono affari tuoi» balbettò Kurt, senza negare l'affermazione di Sebastian ma non confermandola neanche perché alla fine Sebastian non era suo amico e non gli avrebbe dato nessun motivo per prenderlo in giro.

Alla fine quel giorno dopo le lezioni, Blaine, spinto da Sebastian, aveva accompagnato Kurt a Lima e aveva dato una mano alle New Direction nell'organizzare quella raccolta fondi. Aveva partecipato a diverse raccolte fondi in passato, ma non ne aveva mai organizzata nessuna, così non sapendo come muoversi si limitava a fare quello che gli veniva detto. E poi il giorno dopo era tornato e con lui erano andati anche i Warblers che alla fine avrebbero fatto anche loro un paio di esibizioni alla serata ed erano andati per mettersi d'accordo sulla scaletta. E poi erano tutti tornati anche nei gironi successi. Blaine sempre per dare una mano dove c'era bisogno e i Warblers per provare e riprovare. In quei giorni Blaine e Sebastian si erano avvicinati molto. Sebastian si stava dimostrando un buon amico per Blaine, il migliore che avesse mai avuto. E anche con Kurt si stava comportando meglio instaurando con lui uno strano rapporto di amicizia. E poi Sebastian aveva trovato una complice in Rachel, in quei gironi avevano sempre fatto di tutto per far in modo che Kurt e Blaine rimanessero sempre da soli a svolgere i loro compiti. E nessuno dei due si era mai lamentato, entrambi passavano volentieri il tempo in compagnia dell'altro e si stavano avvicinando sempre di più. Blaine si ritrovò a raccontargli del suo episodio di bullismo e Kurt gli raccontò meglio di quello che lui aveva dovuto affrontare a causa di Karofsky. E così facendo si avvicinarono di più, si capirono come mai nessuno prima l'aveva fatto e si sostennero a vicenda. E poi fu Kurt a chiedere a Blaine se avesse voluto accompagnarlo quel sabato alla raccolta fondi. E Blaine non ci pensò due volte prima di accettare. Sarebbe comunque andato quella sera, ma l'invito di Kurt gli aveva fatto più che piacere.

«Ehi Kurt..- lo richiamò Rachel- Lo so che ti avevo promesso che ti avrei accompagnato a prendere i vestiti dal sarto ma purtroppo ho un impegno con i miei papà» disse fintamente dispiaciuta Rachel mentre Sebastian si avvicinava a loro insieme a Blaine avendo sentito il problema, consapevole che quella fosse solo una scusa per far in modo che fosse Blaine ad accompagnarlo.
«Oh okay.. andrò da solo» mormorò stringendosi nelle spalle.
«Sono sicuro che Blaine ti accompagnerà volentieri» intervenne Sebastian spingendo l'amico dato che lui non serbava intenzionato a farsi avanti.
«Oh si.. certo, se ti va» mormorò poi Blaine grattandosi la nuca.
«Se non è un disturbo» sorrise dolcemente Kurt annuendo e nessuno dei due si accorse che Sebastian e Rachel si erano allontanati per lasciarli da soli e si erano battuti il cinque.


«Sono i vestiti che stavi disegnando tu l'altro girono?» chiese Blaine una volta che furono soli in auto di Kurt, diretti alla sartoria e Kurt annuì. E così durante tutto il tragitto si ritrovarono a parlare della passione per la moda di Kurt e di quello che avrebbe voluto fare in futuro dopo il liceo.
«Tu invece cosa vorresti fare dopo il liceo?» domandò Kurt parcheggiando difronte la sartoria. Blaine aprì la bocca e poi la richiuse, non sapendo cosa rispondere. Certo sapeva benissimo cosa avrebbe fatto, una volta finito il liceo si sarebbe dedicato unicamente alla musica, ma questo non poteva dirlo a Kurt.
«Io.. non lo so -disse poi stringendosi nelle spalle- Infondo mi manca ancora un anno di liceo, ho tempo per pensarci» mormorò poi cercando di essere se stesso e non allontanare Kurt come accadeva ogni volta che gli chiedeva qualcosa di personale.
«Si.. io credo di sì» annuì Kurt senza chiedere altro, era già tanto che Blaine non si fosse chiuso in se stesso dopo quella domanda e per il momento a Kurt andava bene così. Gli sorrise e poi entrambi scesero dall'auto per andare a prendere i vestiti che portarono a casa Hummel.
«Wow Kurt.. sono stupendi» sussurrò Blaine mentre osservava tutti i vestiti ora sparsi in camera di Kurt. Quest'ultimo sorrise soddisfatto mentre usciva dal bagno con indosso gli abiti che avrebbe dovuto indossare lui due sere dopo alla raccolta fondi. Anche se non faceva più parte delle New Direction avrebbe comunque cantato con loro un paio di canzoni.
«Grazie.. ma non sono nulla di che» sorrise mentre si osservava allo specchio
«Nulla di che? Kurt sono pazzeschi -ripetè ancora voltandosi a guardarlo e rimanendo incantato- Stai benissimo» sussurrò poi sorridendo nel vederlo arrossire.
«Grazie» ripetè Kurt leggermente in imbarazzo per il modo in cui Blaine lo stava osservando, ma in fondo doveva ammettere che non gli dispiaceva per nulla.
«Hai davvero talento -sorrise Blaine distogliendo lo sguardo da Kurt e tornando ad osservare i vestiti degli altri- Sono sicuro che avrai successo e che tra qualche anno tutti vestiranno Hummel» Kurt sorrise di nuovo, un po' come se avesse ricevuto il più grande complimento del mondo. E un po' era così alla fine, non sapeva perché ma il parere di Blaine significava davvero tanto per lui.
«Ti va.. ti va di restare a cena e guardare un film?» domandò Kurt iniziando a sistemare tutti i vestiti e conservandoli nell'armadio.
«Si.. resto volentieri» annuì Blaine con un piccolo sorriso felice per poi aiutarlo a sistemare tutto.


Alla fine avevano ordinato del cinese d'asporto dato che non c'era molto in frigo ed erano a casa da soli, Finn era da Rachel e suo padre e Carole erano a Washington per lavoro. Parlarono un po' di Los Angeles e di come Blaine si trovasse a vivere lì.
«E com'è stato tornare in Ohio?» 
«Strano -mormorò Blaine finendo di mangiare il suo pollo alle mandorle- Ma meglio di quanto pensassi -ammise poi sorridendo a Kurt che nascose le sue guance rosse dietro un bicchiere di diet coke.- Sai.. la vita a Los Angeles è davvero bella.. ma a volte mi sentivo.. solo ecco. Ho degli amici lì, ma nessuno di vero. Non ho sentito nessuno di loro da quando sono tornato. Credevo che fosse colpa mia, perché ultimamente li avevo trascurati a causa di alcuni impegni, ma stando qui ho realizzato che la colpa non era solo mia. Non erano miei amici come i ragazzi delle nuove direzioni lo sono con te. Ho legato molto di più con Sebastian in quest'ultima settimana che con loro in tre anni. -Kurt sorrise annuendo, in parte felice che Blaine si stesse aprendo con lui- Tu sai molte più cose di me di chiunque altro, eccetto mio fratello» il sorriso di Kurt si allargò ancora di più a quelle parole.
«Io..io non ti ho costretto a dirmi nulla, vero?» domandò Kurt timoroso di essere stato troppo invadente.
«No, non mi hai costretto in nulla.. semplicemente sento che di te posso fidarmi» spiegò stringendosi nelle spalle e Kurt sorrise di nuovo.
«Beh..ne sono felice» sussurrò poi Kurt e Blaine ricambiò il sorriso.


«Allora.. che film ti va di vedere?» domandò una volta che entrambi ebbero finito di mangiare e avessero messo in ordine la cucina.
«Che ne dici di un musical? Puoi scegliere quello che vuoi» propose Kurt facendogli segno di seguilo verso il salotto per poi fermarsi davanti allo scaffale dove c'erano vari DVD.
«Che ne dici di Grease?» domandò Blaine dopo aver osservato tutti i DVD e prendendo quello di Grease in mano.
«Oh si..lo adoro» sussurrò emozionato Kurt prendendolo dalle mani di Blaine per poi inserirlo nel lettore DVD.
«È uno dei miei preferiti» commentò Blaine andando a sedersi sul divano insieme a Kurt.
«Ti dispiace prendere la coperta?» chiese poi Kurt indicando la coperta lasciata sulla poltrona dato che stava iniziando a sentire un po' freddo.
«Certo -sorrise per poi allungarsi verso la poltrona per prendere la coperta- Ecc-» le parole gli morirono in gola quando, voltandosi di nuovo verso Kurt e trovandolo più vicino di quanto pensasse, poteva sentire il suo respiro direttamente sul collo. Kurt si dimenticò quello che voleva chiedergli e si perse nei suoi occhi ora così vicini. E proprio come era successo diversi giorni prima nella biblioteca della Dalton, la tensione tra i due era alle stesse. Blaine avrebbe voluto baciare Kurt e Kurt avrebbe voluto baciare Blaine, più di ogni altra cosa. E questa volta erano entrambi consapevoli dei propri sentimenti per l'altro e l'unica cosa che gli frenava era il dubbio di essere ricambiati. Quello e l'arrivo di Finn.
«Sono a casa» esclamò chiudendosi la porta alle spalle e facendo allontanare di scatto Kurt e Blaine che finsero che non fosse successo nulla. E infondo non era successo nulla. Ma per tutta la prima parte del film che avevano iniziato a vedere dopo aver salutato Finn che era andato in camera sua, entrambi non avevano fatto altro che chiedersi cosa sarebbe successo se Finn non li avesse interrotti. E poi verso metà film, senza neanche accorgersene, si addormentarono. Kurt con la testa sulla spalla di Blaine e Blaine con la testa su quella di Kurt. Si svegliarono solo a fine film perché Finn, per andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua inciampò in una sedia facendo così rumore.
«Oh.. scusate, non volevo svegliarvi» disse imbarazzato prima di sparire di nuovo. Kurt e Blaine si guadarono confusi e assonnati, e anche un po' imbarazzati per essersi addormentati l'uno sull'altro.
«Io.. credo sia meglio che vada» disse Blaine alzandosi dal divano dopo aver controllato l'ora sul suo telefono.
«Oppure potresti restare qui -mormorò Kurt senza neanche pensarci e Blaine si voltò a guardarlo- Cioè ecco se ti va. Insomma è tardi e sei mezzo addormentato. E domani è sabato e non c'è scuola e-» iniziò a blaterare Kurt con l'intento di convincere Blaine a restare lì da lui.
«Okay..-lo interruppe Blaine con un sorriso- Avviso i miei che non rientro, allora» Kurt annuì per poi andare in camera per sistemare per la notte. Blaine non perse troppo tempo per avvertire i suoi che non sarebbe rientrato per la notte, si limitò a dire che sarebbe rimasto da un amico, poi raggiunse Kurt. Indossò un pigiama che gli aveva prestato Kurt e poi entrambi si stesero l'uno accanto all'altro. A differenza di quando erano sul divano ci misero un po' di tempo ad addormentarsi, troppo imbarazzati per la vicinanza. Eppure entrambi pensavano a come sarebbe stato bello dormire tra le braccia dell'altro, ma nessuno dei due fece nulla. Alla fine la stanchezza ebbe la meglio su di loro e si addormentarono.

 

Nuovo lunedì nuovo capitolo. Blaine sembrava intenzionato a chiedere a Kurt di uscire ma poi solo il sentire il nome di Adam gli fa cambiare umore e non chiede più nulla. Ma ecco che arriva Sebastian che non sa farsi gli affarsi suoi e con l’aiuto di Rachel riesce a combinare un’uscita tra i due. Blaine sembra aprirsi un po’ di più con Kurt e c’è quasi un bacio interrotto però da Finn questa volta.. ma Blaine resta a dormire da Kurt e Kurt lo ha invitato alla raccolta fondi.. succederà qualcosa tra loro?

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Capitolo 7
*** Sei. ***


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Quel sabato mattina furono svegliati dal telefono di Kurt che iniziò a squillare.
«Spengi il telefono» borbottò Blaine nascondendo la testa sotto il cuscino e dando le spalle a Kurt che si era messo seduto e aveva recuperato il telefono che aveva però smesso di squillare. Si stropicciò gli occhi e poi sorrise quando vide Blaine spuntare da sotto il cucino con i capelli leggermente sfatti, non riuscì a non trovarlo adorabile con i ricci leggermente incasinati e si chiese perché usasse sempre tutto quel gel. Kurt era sicuro che sarebbe stato benissimo se avesse lasciato i suoi ricci liberi. E poi si ritrovò ad arrossire per quei pensieri che stava facendo e scosse la testa come a scacciarli via.
«Buongiorno» mormorò poi sentendo il suo cuore perdere un battito quando Blaine gli sorrise in quel modo così dolce.
«Giorno -mormorò Blaine ancora assonnato, poi il telefono di Kurt riprese a suonare, così lui si scusò e andò a rispondere al telefono mentre Blaine rimase in camera a sistemarsi e indossare di nuovo i suoi vestiti. Si stava sistemando i capelli davanti allo specchio quando Kurt tornò in camera e si lasciò cadere sul letto sbuffando.- Tutto bene?» chiese confuso Blaine sedendosi accanto a lui.
«Era Rachel..-mormorò Kurt rimettendosi seduto e guardando Blaine- La raccolta fondi è rovinata. Adam non verrà e senza di lui non riusciremo a racimolare tutto il necessario» borbottò prima di soffocare un urlo nel cuscino. Blaine non rimase per nulla stupido da quella notizia. Conosceva Adam e non era la prima volta che dava buca ad un evento del genere.
«E se.. e se venisse Nightbird?» domandò senza neanche pensarci, stupendosi di se stesso. Kurt tolse il cucino dal volto e si alzò a guardare Blaine per poi ridere.
«Si certo.. figurati se Nightbird verrebbe ad una raccolta fondi in un paesino sperduto dell'Ohio senza nessun preavviso -Commentò Kurt sarcastico, dubitava che Nightbird con tutto il successo e gli impegni che aveva avrebbe partecipato ad una raccolta fondi organizzata da dei liceali- E poi anche se fosse non avrei la minima idea di come contattarlo» aggiunse, Blaine si morse il labbro, poi sospirò.
«Beh ecco.. io potrei sapere come contattarlo» ammise poi Blaine lasciando così Kurt sorpreso.

Dopo colazione Blaine aveva salutato Kurt e Finn ed era tornato a casa sua per cambiarsi mentre i due ragazzi tornavano al McKinley per sistemare le ultime cose. Blaine per tutto il viaggio non aveva fatto altro che pensare a quello che aveva detto a Kurt, gli aveva promesso che avrebbe provato a contattare Nightbird ma non era più sicuro che fosse la cosa migliore. Ma poi pensò al fatto che non avrebbe mai voluto deludere Kurt e infondo non c'era nulla di male. La raccolta fondi era per una buona causa che lo toccava anche personalmente. Così una volta arrivato a casa recuperò il telefono per chiamare suo fratello.
«Coop» lo salutò quando rispose al telefono.
«Fratellino.. a cosa devo questa chiamata?» chiese Cooper con il suo solito tono allegro.
«Beh ecco.. avrei bisogno del tuo aiuto -disse Blaine- E di Nightbird» aggiunse poi titubante. E riuscì a sentire benissimo l'umore di suo fratello cambiare.
«Blaine.. ti ho fatto tornare in Ohio proprio perché ti prendessi una pausa da Nightbird» disse con tono serio Cooper e Blaine sospirò.
«Coop io.. ho capito perché mi hai fatto tornare, avevo dimenticato chi fossi e lo so che lo hai fatto per il mio bene. -lo interruppe Blaine facendogli capire che non ce l'avesse con lui, non più almeno, e che capiva il perché delle sue azioni- Non te lo sto chiedendo per me però. È per una buona causa» aggiunse per poi spiegargli tutto nel dettaglio. Gli raccontò tutto, di come avesse ricordato come fosse essere semplicemente Blaine; gli raccontò di come si trovasse bene con Kurt e di tutte le cose che avessero in comune; gli raccontò della raccolta fondi e di come Adam avesse annullato tutto all'ultimo. E Cooper lo ascoltò con un sorriso sulle labbra, felice di sentire nuovamente il suo fratellino e non Nightbird.

Era tarda mattinata quando Blaine tornò a Lima e raggiunse Kurt e gli altri al McKinley.
«Ciao ragazzi, come va?» fece un saluto generale per poi fermare il suo sguardo su Kurt e sorridergli dolcemente.
«Domanda di riserva? Kurt non ti ha detto che la raccolta fondi è rovinata? Quell'egoista di Adam non viene più» borbottò acidamente Rachel mentre Santana al suo fianco riprendeva ad insultare il cantane in spagnolo.
«Kurt non hai detto nulla?» chiese Blaine voltandosi di nuovo verso il ragazzo che si strinse nelle spalle.
«Non volevo dare false speranze» spiegò poi Kurt.
«Dirci cosa Hummel?» chiese Santana interrompendo i suoi insulti.
«Già, cosa?» la seguì Rachel.
«Beh Nightbird parteciperà alla vostra raccolta fondi» annunciò Blaine.
«Dimmi che non stai scherzando -esclamò Kurt alzandosi dalla sedia e quando Blaine scosse la testa si buttò su di lui e lo strinse in un abbraccio- Oddio Blaine! Hai salvato la giornata. Non so come ringraziarti» esclamò emozionato Kurt mentre Blaine rimase stupito da quel gesto e sentì il suo cuore accelerare nel petto. E poi ricambio l'abbraccio stringendolo a lui felice per poi ridere per le reazioni che stavano avendo le ragazze, in particolare modo Rachel che era rimasta senza parole. Ed era difficile che Rachel rimanesse senza parole.
«E sentiamo hobbit.. come avresti contattato Nightbird?» chiese poco fiduciosa Santana incrociando le braccia al petto. Blaine tentennò un attimo non sapendo bene cosa rispondere. Anche se si aspettava quella domanda, sperava che nessuno gliela avrebbe fatta.
«Beh ecco io.. mio fratello lavora per lui» disse alla fine. E in parte era la verità, perché era Cooper che si occupava di tutti i suoi impegni come Nightbird.
«Sarà meglio per te che sia così» disse ancora Santana ma Blaine decise di ignorarla e di concentrarsi su Kurt che era tornato ad abbracciarlo e ripetergli "Grazie" mentre Rachel si riprendeva dallo shock iniziale e iniziava a sclerare perché avrebbe conosciuto Nightbird.

Il girono della raccolta fondi era arrivato e Kurt era di nuovo al McKinley a sistemare le ultime cose. Mancavano ormai poche ore e a breve sarebbe anche dovuto arrivare Nightbird, ancora non riusciva a crederci che lo avrebbe incontrato di persona. Stava sistemando le ultime cose insieme agli altri del Glee e le prime persone iniziavano già ad arrivare, ma l'unica che interessava a Kurt ancora non si era vista, così si concentrò sulla sistemazione delle ultime cose. E poi arrivarono anche tutti i Warblers nelle loro impeccabili divise della Dalton, Kurt aveva provato a convincerli ad indossare qualcosa di diverso ma non c'era stato verso. I Warblers si sarebbero esibiti sempre e solo con il blazer blu come da tradizione.
«Blaine non è ancora arrivato?» domandò Sebastian mentre cercava l'amico con lo sguardo, l'ultima volta che lo aveva sentito erano rimasti d'accordo che si sarebbero visti direttamente lì. Kurt scosse la testa e sbuffò. Ma insomma, il fatto che non fosse arrivato non significava nulla, vero? Probabilmente era impegnato con il fratello e con Nightbird, probabilmente sarebbe arrivato con loro. Blaine gli aveva detto che ci sarebbe stato e Kurt si fidava della sua parola.

Era strano indossare di nuovo i panni di Nightbird dopo più di un mese. Quel giorno Blaine aveva abbandonato i suoi papillon e i suoi gilet, e aveva indossato i classici abiti di Nightbird: jeans nero aderente, forse anche un po' troppo, strappato sulle ginocchia, canotta bianca e giacca di pelle nera. Aveva indossato un paio di anelli e una catenina d'argento. In più come d'abitudine aveva messo la matita negli occhi e aveva lasciato i suoi ricci completamente liberi.
«Non vedo l'ora di conoscere questo Kurt che ti ha finalmente fatto tornare te stesso» stava commentando Cooper mentre erano in un macchina diretti alla raccolta fondi e Blaine sentendo nominare il ragazzo spalancò i suoi occhi e cercò subito il suo telefono.
«Merda Kurt.. gli avevo promesso che ci sarei andato»  mormorò ricordandosi di quel piccolo inconveniente mentre apriva la chat con il ragazzo per avvertirlo che avrebbe fatto tardi quel giorno a causa di un impegno che non poteva rimandare.
«E ci stai andando infatti» disse Cooper contestando l'ovvio.
«No, avevo promesso che sarei stato lì come Blaine» spiegò meglio Blaine.
«Oh..beh puoi andarci dopo che ti sarai esibito» propose Cooper e Blaine annuì distrattamente, sperando che Kurt non ci rimanesse male per quello.

Una volta arrivati al McKinley, Blaine si diresse subito verso quello che sarebbe stato il suo camerino mentre Cooper lo seguiva, sperando così di evitare qualsiasi contatto con qualcuno che conosceva. Ma la fortuna non era dalla sua parte.
Kurt aveva appena ricevuto il messaggio da parte di Blaine quando aveva visto arrivare Nightbird.
«Ommiodio.. non ci posso credere, è davvero qui -esclamò Rachel accanto lui emozionata per poi  prendere Kurt per un polso e trascinarlo da Nightbird.- Oddio.. sei davvero tu! Grazie per essere venuto. Io sono Rachel e lui è il mio migliore amico Kurt» disse emozionata e Blaine fu felice di aver indossato un cappello e un paio di occhiali da sole prima di scendere dall'auto.
«Ciao» disse soltanto per poi voltarsi verso suo fratello in cerca di aiuto, non voleva certo che Kurt o Rachel lo riconoscessero.
«Scusate ragazzi, Nightbird sarà disponibile per foto e autografi dopo il concerto -disse Cooper e Blaine annuì mostrando un sorriso- Quindi sei tu Kurt, mio fratello mi ha parlato di te -aggiunse poi con un sorriso malizioso e Blaine fece un colpo di tosse per richiamare la sua attenzione- Okay noi andiamo» disse seguendo il fratello verso il camerino che Rachel aveva indicato emozionata. Kurt rimase in silenzio ad osservare i due allontanarsi cercando di non pensare al fatto che Blaine non fosse lì, mentre Rachel aveva ripreso a sclerare come solo una fan sapeva fare.

Nightbird rimase chiuso nel suo camerino insieme a suo fratello fino all'inizio del concerto, con una piccola eccezione. Prima dell'esibizione di Nightbird, sia i Warblers che le New Direction si esibirono e Blaine lasciò il suo camerino di nascosto quando sapeva che Kurt si sarebbe dovuto esibire. Rimase in disparte per non farsi riconoscere ma per nulla al mondo si sarebbe perso Kurt che cantava. Proprio come la prima volta che lo aveva sentito cantare, ne rimase incantato e gli venne la pelle d'oca, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era come sarebbe stato cantare insieme a lui. E poi tornò a nascondersi in camerino finché non fu il suo turno, Blaine voleva evitare il più possibile che qualcuno dei suoi amici o Kurt iniziasse una conversazione con Nightbird e che finisse per scoprire il suo segreto. Non faceva altro che essere preoccupato e per la prima volta aveva desiderato che Nightbird non esistesse e che potesse essere solo Blaine. Si dimenticò dei suoi pensieri solo quando finalmente salì sul palco e solo in quel momento si rese conto di quanto effettivamente gli fosse mancata la musica. Blaine amava la sua vita così com'era, anche se ultimamente sembrava averlo dimenticato. E il suo più grande sogno era cantare. Nightbird era quello che gli serviva per avere entrambe le cose: la vita di un normale diciassettenne e la possibilità di fare quello che amava. Salì sul palco e salutò tutti i suoi fan, poi automaticamente cercò Kurt tra il pubblico e quando lo vide sorrise. Poi dopo aver detto quello che pensava del bullismo e delle ingiustizie fece segno alla band.
«E ricordatevi i pregiudizi sono solo ignoranza» concluse prima di iniziare a cantare. Iniziò esibendosi con una cover della sua cantante preferita: Katy Perry.
«Let's go all the way tonight
No regrets, just love
We can dance, until we die
You and I, will be young forever» cantò il pre ritornello soffermandosi a guardare Kurt prima di riprendersi a muovere sul palco per poi piegarsi a bordo del palco e allungare la mano verso i suoi fan. Dopo la cover continuò ad esibirsi sulle sue canzoni e quando cantò "Without Asking Permission" si mise seduto al piano e iniziò a suonare, accompagnando la sua voce solo con quello strumento. E quando arrivò il ritornello alzò lo sguardo in cerca di quello di Kurt. E Kurt rimase in silenzio per tutta l'esibizione. Amava quella canzone, ma sentirla live era ancora meglio. Rimase in silenzio ad osservare e ascoltare Nightbird cantare e non potè pensare che quel ragazzo avesse un'aria fin troppo familiare. Ma poi la canzone finì e Nightbird iniziò a cantare "For a night like this" e Rachel iniziò a cantare al suo fianco distraendolo così dai suoi pensieri.


Una volta sceso dal palco, l'unico pensiero di Blaine era quello di andarsi a cambiare, tornare nei suoi vestiti e raggiungere finalmente Kurt. Ma non aveva messo in conto le fan urlanti che lo aspettavano dietro il palco. Così fece un sorriso e accontentò tutti con foto e autografi, anche Rachel che per sua fortuna era troppo impegnata a pensare di star incontrando uno dei più famosi cantanti per rendersi conto di chi avesse davvero difronte. E quando finalmente ebbe accontentato tutti, corse all'interno della scuola in cerca di una stanza vuota per potersi cambiare passando inosservato.
«Chi l'avrebbe detto che proprio tu eri in grado di ingannare tutti» commentò Sebastian seguendolo nei corridoi del McKinley e Blaine si immobilizzò.
«Non so cosa intendi» mormorò poi dopo aver deglutito cercando di mascherare il suo tono di voce.
«Oh andiamo Anderson, ti ho osservato» disse semplicemente Sebastian. Al contrario degli altri che erano stati fin troppo presi dal pensiero che una pop star era lì in Ohio per far caso a certi dettagli e somiglianze, al contrario di Kurt che era stato troppo impegnato a chiedersi dove fosse Blaine e quando arrivasse per far caso agli sguardi che Nightbird gli rivolgeva o anche solo a cercare di capire perché Nightbird avesse un'aria familiare, Sebastian aveva osservato tutto in silenzio. Aveva visto come Nightbird avesse evitato ogni contatto con persone che Blaine conosceva, l'aveva visto osservare Kurt esibirsi mentre pensava di passare inosservato. E forse era stato proprio quello il momento in cui lo aveva capito. Perché per quanto Blaine potesse cambiare il suo stile, atteggiarsi in modo diverso, lo sguardo che aveva mentre osservava Kurt cantare era impossibile da riconoscere. Era stato come stregato per tutte le due esibizioni in cui Kurt aveva cantato. E il sorriso e lo sguardo che gli aveva rivolto in quel momento erano inconfondibili. Poteva avere pure l'aspetto di Nightbird, ma quello era chiaramente Blaine. E poi Sebastian aveva notato il modo in cui cercava sempre Kurt da sopra il palco, il modo in cui gli sorrideva. E anche ora che aveva provato a camuffare la sua voce per non farsi riconoscere, o il fatto che stesse continuando a dargli le spalle mentre parlava ne erano una prova.
«Ripeto, non so di cosa tu stia parlando» disse ancora Blaine per poi sospirare sollevato quando Cooper intervenne a salvare la situazione portando via Sebastian, ma quello non fece altro che confermare i suoi pensieri.

Eccomi tornata con un nuovo capitolooo
Adam ha dato buca all’ultimo e ci ha pensato Blaine a salvare la situazione facendo così esibire Nightbird. Ma così facendo, partecipando come Nightbird non ha potuto partecipare come Blaine come aveva promesso a Kurt. E poi guai in vista, Sebastian ha capito tutto. Cosa accadrà ora? Come si concluderà la serata? Kurt sarà deluso dall’assenza di Blaine o capirà?

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Capitolo 8
*** Sette. ***


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Quando Blaine uscì dall’aula dove si era rifugiato per cambiarsi, non trovò per sua fortuna nessuno. Si sistemò un’ultima volta i capelli con il gel e dopo aver sistemato il suo papillon per l’ennesima volta, raggiunse il campo da football dove c’erano tutti quanti.
«Ehi Kurt -lo salutò quando finalmente lo raggiunse, ma Kurt dopo averlo visto si voltò dalla parte opposta e andò via- Kurt aspetta, ho fatto.. ce l’hai con me?» chiese seguendolo tra la folla.
«Avevi detto che saresti venuto» disse soltanto Kurt continuato ad evitarlo.
«Io.. mi dispiace, ho fatto prima che potevo» provò a scusarsi Blaine, sentendosi davvero in colpa per non potergli dire tutto.
«Ti sei perso tutto Blaine e sai bene quanto ci tenevo» Blaine aprì la bocca per giustificarsi, voleva dirgli che lui era stato presente per tutto il tempo e che c’era quando si era esibito e l’aveva trovato spettacolare, ma così facendo avrebbe dovuto svelargli il suo segreto. Così non disse nulla, si voltò a guardare suo fratello che era lì in cerca di qualche aiuto, ma tutto quello che fece Cooper fu stringersi nelle spalle non sapendo come aiutalo in quel caso.
«Mi..mi dispiace» disse infine abbassando lo sguardo.
«Non prendertela con Blaine.. è colpa mia se non è venuto prima» intervenne Sebastian che sembrava essere spuntato dal nulla. Sia Kurt che Blaine si voltarono confusi verso di lui.
«Grazie Sebastian, ma non c’è bisogno che tu lo difenda. So benissimo che neanche tu sapevi dove fosse» rispose un po’ acidamente Kurt prima di voltare le spalle e andare via. Blaine sospirò lasciandolo andare, poi si voltò verso Sebastian.
«Perché.. perché l’hai fatto? Cioè perché volevi aiutarmi?» domandò confuso Blaine e Sebastian si strinse nelle spalle.
«Sei mio amico e gli amici fanno questo no?» Blaine annuì e gli sorrise in pace grato.
«Beh grazie» gli disse poi sincero.
«Forza.. ti offro da bere -disse poi Sebastian circondandogli il collo con un braccio- Un analcolico» aggiunse dopo aver visto l’espressione contrariata di Cooper e con quella frase riuscì a strappare una risata a Blaine.

«Perché non dici la verità a Kurt?» domandò Sebastian una volta che lui e Blaine furono lontani da tutti in qualche parte del McKinley.
«Che verità?» chiese fingendosi confuso, anche se era abbastanza sicuro di sapere a cosa si riferisse.
«Che tu sei Nightbird» disse infatti Sebastian confermando le sue ipotesi.
«Non so di cosa tu stia parlando, Seb» provò a negare ancora Blaine.
«Oh andiamo Anderson, puoi prendere in giro chi vuoi ma non me» E Blaine sbuffò arrendendosi, in quei giorni aveva capito che poteva fidarsi di Sebastian. Sapeva essere un ottimo amico e sapeva mantenere i segreti. E poi aveva sempre desiderato avere un amico con cui poter parlare liberamente di chi fosse.
«Come l’hai scoperto?» chiese poi senza più negare.
«Oddio.. l’hai ammesso. Quindi avevo ragione! Sei davvero Nightbird» esclamò euforico e Blaine lo colpì su un braccio.
«Abbassa la voce cretino - lo rimproverò in un primo istante- E che senso aveva continuare a negarlo? L’hai capito e sei mio amico, stranamente mi fido di te -si strinse nelle spalle e Sebastian sorrise soddisfatto.- Ora mi vuoi dire come lo hai capito?» chiese ancora.
«Oh tranquillo il tuo segreto è al sicuro. Kurt era troppo impegnato a chiedersi dove fossi per far caso a Nightbird e gli altri erano troppo impegnati a godersi il tuo concerto per notare una qualsiasi somiglianza -lo tranquillizzò Sebastian senza rispondere alla sua domanda, ma poi lo sguardo insistente di Blaine lo fece cedere- Prima cosa hai dimenticato di toglierti gli anelli -disse indicando le sue mani, Blaine spalancò gli occhi rendendosi conto che per la fretta se ne era dimenticato. Se li sfilò velocemente e li conservò nelle tasche dei pantaloni aspettando che Sebastian continuasse a parlare, consapevole che non erano gli anelli ad averli fatto capire il tutto. Anche perché era già da prima che tornasse nei panni di Blaine che gli aveva fatto intendere che sapeva il suo segreto- E poi come ti ho detto prima ti ho osservato. Hai evitato di parlare e avvicinati a tutti quelli che conoscevi. Ma la cosa che mi ha dato la conferma che fossi veramente tu era lo sguardo che avevi quando sei uscito di nascosto per ascoltare Lady Hummel -Blaine alzò gli occhi per quel nuovo soprannome, ma non lo interruppe- Potevi anche avere l’aspetto di Nightbird, ma il sorriso e lo sguardo che avevi erano di Blaine» Blaine abbassò lo sguardo imbarazzato ed era sicuro di essere anche arrossito. Non poteva credere che si fosse fatto scoprire solo per come aveva osservato Kurt.
«Sebastian, solo non..»
«Non lo dirò a nessuno promesso. Non capisco perché tu non voglia farlo, ma rispetterò la tua scelta» lo interruppe lui e Blaine annuì grato.
«Grazie» disse poi e Sebastian ricambiò il sorriso.
«Ora però devi trovare un modo per chiarire con Kurt, perché io non voglio una pop star depressa come amico» scherzò Sebastian e Blaine lo spinse leggermente.
«Cretino» commentò infatti.
«Comunque non capisco perché tu non lo voglia dire a Kurt. Non ti fidi di lui?» Blaine sospirò.
«Mi fido di Kurt, più di ogni altra cosa»
«E allora? Perché non gli dici la verità? Sono sicuro che capirà» provò ancora Sebastian,
«Non.. non lo so.. Credo di aver paura che possa trattarmi diversamente» si strinse nelle spalle e abbassò di nuovo lo sguardo.
«Beh io non credo che lo farebbe. Però la scelta sta a e te alla fine. È la tua vita, solo pensaci. Intanto proverò a trovare un piano b per farti perdonare da Lady Hummel» Blaine annuì per poi accennare un sorriso, grato di aver trovato un amico in Sebastian.

 

Blaine aveva provato per tutta la serata a parlare con Kurt, ma lui ogni volta andava via impedendogli di scusarsi. Poi aveva deciso di lasciargli un po’ di spazio e riprovarci il girono successivo. Per questo non perse tempo a raggiungerlo non appena lo vide a scuola.
«Kurt! -lo richiamò- Aspetta Kurt, per favore» lo seguì per poi bloccargli il passaggio.
«Che vuoi?» domandò freddamente Kurt senza guardarlo negli occhi. Blaine aprì la bocca cercando qualcosa da dire, ma poi la richiuse.
«No aspetta.. dammi la possibilità di farmi spiegare Kurt» disse poi quando lo vide voltargli le spalle.
«Sono qui.. dimmi» disse allora Kurt voltandosi di muovono a guardarlo, aspettando che dicesse qualcosa.
«Non qui.. non ora -scosse la testa per poi mordersi il labbro e quando vide Kurt voltargli di nuovo le spalle per andare via lo bloccò per un polso- La signorina Cox è assente oggi, possiamo vederci in aula canto?» domandò poi con lo sguardo implorante. E Kurt alla fine annuì, un po’ perché voleva sapere cosa avesse da dirgli Blaine e un po’ perché non sapeva dirgli di no, non quando lo guardava in quel modo.

 

Blaine aveva pensato per tutte le prime due ore a cosa dire a Kurt e quando arrivò il momento si ritrovò in aula canto senza sapere ancora cosa dire. L’unica cosa che sapeva era che voleva chiarire. Si tolse la tracolla e la poggiò su un divano e poi andò a sedersi sulla panca del piano in attesa che arrivasse Kurt.
«Okay sono qui» annunciò Kurt entrando in aula musica e incrociando le braccia al petto, pronto ad ascoltare quello che Blaine aveva da dire. Blaine guardò Kurt per un attimo cercando le giuste parole da dire poi abbassò lo sguardo sul piano e improvvisamente seppe cosa fare.
«Okay.. solo siediti» disse prima di prendere un respiro, Kurt lo guardò confuso ma poi fece come gli aveva detto e si mise seduto sulla poltrona accanto al piano. Blaine si leccò le labbra e schiarì la voce, poi iniziò a suonare "Without Asking Permission” al piano, Kurt lo osservava confuso non riuscendo a capire cosa stesse facendo. E poi Blaine iniziò a cantare e Kurt si coprì la bocca sorpreso, perché la voce di Blaine la conosceva già. L’aveva sentita diverse volte in compagnia di Rachel, l’aveva sentita il giorno prima alla raccolta fondi. E in quel momento capì diverse cose. Capì perché il giorno prima Nightbird avesse un’aria così familiare, capì perché Blaine si innervosisse ed evitasse qualsiasi argomento ogni volta che il cantate veniva nominato, capì come mai Nightbird avesse accettato all’ultimo di partecipare a quella raccolta fondi. Lo ascoltò in un primo momento pensando che la sua voce fosse ancora più bella sentita da così vicino, con solo il piano ad accompagnarla. E poi decise di unirsi a lui e cantare quella canzone insieme, Blaine sorrise quando lo sentì unirsi a lui, ma non smise di cantare.

«È dalla prima volta che ti ho sentito cantare che volevo farlo con te» commentò poi Blaine una volta conclusa la canzone e sorrise nel vedere Kurt arrossire.
«Avevi detto che non cantavi» commentò poi Kurt, non sapendo bene cosa dire. Ma non c’era più alcun tipo di rancore nel suo tono di voce.
«Oh beh si..ecco Blaine non canta» sussurrò poi stringendosi nelle spalle.
«Quindi.. quindi tu ieri eri lì -Blaine annuì inumidendosi le labbra- Perché non me lo hai detto? -chiese poi- O meglio perché me lo stai dicendo ora?» si corresse. Blaine sospirò e si strinse nelle spalle, si alzò dalla panca dove era seduto e si avvicinò a Kurt.
«Perché so che posso fidarmi di te -disse soltanto e Kurt provò a nascondere un sorriso- Nightbird è nato per darmi la possibilità di cantare continuando però a vivere come un normale ragazzo» spiegò Blaine e Kurt annuì.
«Quanti sanno del tuo segreto?» chiese poi.
«La mia famiglia e basta. E Sebastian l’ha capito ieri» si strinse nelle spalle, ora che Kurt sapeva del suo segreto si sentiva molto più tranquillo.

 

«Quindi.. quindi sono l’unico a cui l’hai detto? -chiese per conferma e Blaine annuì.- Ma perché? Perché ora?» chiese ancora confuso Kurt. Blaine lo prese per mano e lo trascinò fino al divano e lo fece sedere lì per poi mettersi al suo fianco.
«Perché per colpa del mio segreto stavo rischiando di perderti e non voglio perderti» Kurt abbassò la testa e sorrise, poi strinse la mano di Blaine che era ancora intrecciata alla sua.
«Neanche io voglio perderti. E il tuo segreto con me è al sicuro» Blaine sorrise per poi abbracciarlo.
«Lo so, grazie» sussurrò sciogliendo la presa e allontanandosi giusto quel poco per poterlo osservare. E poi per la terza volta si ritrovò a perdersi ancora nei suoi occhi. E Kurt si perse in quelli di Blaine e sperò con tutto se stesso che quella volta nessuno li disturbasse perché voleva baciare troppo quelle labbra così invitanti. E quando vide Blaine leccarsele di nuovo deglutì.
«Sono felice che tu me lo abbia detto» sussurrò poi Kurt senza riuscire a distogliere lo sguardo dalle labbra di Blaine.
«E io sono felice di averlo fatto» sussurrò Blaine in un sorriso dopo aver notato lo sguardo di Kurt fisso sulle sue labbra. E poi decise che non voleva più aspettare, posò una mano sulla guancia di Kurt e annullò la distanza tra le loro labbra. Kurt sentì il suo cuore fermarsi in un primo istante perché finalmente Blaine lo stava baciando, poi portò una mano dietro il suo collo per tenerlo più vicino e gli chiese il permesso di approfondire quel bacio. Permesso che fu concesso senza alcun problema.
«Wow» sussurrò poi Kurt una volta che che si fu allontanato per riprendere fiato.
«Già.. wow» sorrise Blaine prima di tornare a baciarlo.

Tutto quello che Blaine e Kurt volevano in quel momento era riuscire a stare un po’ da soli, senza interruzioni. Ma purtroppo si trovavano a scuola e non erano soli e ben presto furono interrotti dall’arrivo di Sebastian.
«Salve piccioncini, vedo che avete chiarito finalmente» disse prima di sedersi in mezzo ai due solo per dare fastidio, cosa che gli riuscì perfettamente.
«Si può sapere perché con tutto lo spazio disponibile ti dovevi mettere proprio tra noi due?» domandò infastidito Kurt.
«Perché questo era il modo più semplice per infastiditi» rispose a tono Sebastian mentre Blaine alzava gli occhi al cielo.
«Okay basta stuzzicarvi voi due» intervenne Blaine alzandosi dal divano e guardando male Sebastian che intanto sorrideva divertito.
«Allora.. adesso state insieme?» chiese Sebastian poggiandosi indietro e portando le mani dietro la testa.
«Noi ecco..-borbottò Blaine non sapendo cosa rispondere, poi guardò Kurt che come lui non sapeva cosa dire- Non ne abbiamo ancora parlato a dire il vero. Sei arrivato prima che noi potessimo farlo» disse poi, Kurt annuiva imbarazzato mentre il suo cuore batteva velocemente nel petto e adesso non faceva altro che chiedersi se Blaine volesse essere il suo ragazzo tanto quanto lui voleva essere il ragazzo di Blaine.
«Beh allora ve lo chiedo io. Volete stare insieme?» domandò sempre Sebastian con il suo solito sorrisetto sulle labbra. Kurt stava per rispondere quando Blaine prese Sebastian per un braccio e lo trascinò fuori dalla stanza.
«Credo sia meglio che tu vada.. queste sono cose di cui dobbiamo parlare io e Kurt» disse poi e Sebastian alzò gli occhi al cielo.
«Va bene va bene.. come vuoi, me ne vado.» si arrese poi Sebastian alzando le mani in segno di resa per poi uscire dall’aula lasciandoli di nuovo da soli-
«Ti chiedo scusa per Sebastian, sa essere davvero invadente» disse poi tornando a sedersi accanto a Kurt.
«Non vuoi stare con me?» chiese Kurt, improvvisamente insicuro.
«Cosa? Perché?» domandò confuso Blaine voltandosi verso di lui.
«Perché non hai voluto rispondere a Sebastian? Hai preferito rimanessimo da soli per potermi così rifiutare?» Blaine scosse la testa.
«No Kurt. Ho solo pensato che fosse meglio parlarne da soli prima. Ma Kurt, credimi se ti dico che non ti avrei baciato se non avessi voluto essere il tuo ragazzo» disse sincero e Kurt sentì il cuore battere velocemente nel petto.
«Quindi vuoi essere il mio ragazzo?» chiese Kurt per conferma, Blaine sorrise e annuì.
«Solo se tu vuoi essere il mio ragazzo» Kurt sorrise e annuì per poi avvicinarsi di nuovo alle labbra di Blaine per baciarlo.


«Benvenuto in casa Anderson» annunciò Blaine facendo entrare Kurt in casa subito dopo di lui. Blaine gli aveva chiesto di restare da lui a studiare quel pomeriggio e Kurt aveva accettato senza alcuna esitazione.
«Oh Blaine sei tornato. -esclamò Cooper che non appena aveva sentito la porta aprirsi era andato a controllare per vedere se fosse il suo fratellino- Devo darti una gran -le parole gli morirono in gola quando si accorse che non era solo.- Ciao, Kurt, avete chiarito a quando vedo» cambiò argomento regalando un sorriso ad entrambi.
«Si.. gli ho raccontato tutto» disse Blaine prendendo la mano di Kurt che si girò verso di lui e gli sorrise.
«Tutto tutto?» chiese Cooper per conferma e Blaine annuì.
«Tutto tutto. -Confermò Blaine mentre Kurt annuiva- E ora stiamo insieme» aggiunse e il sorriso di Cooper si allargò mentre si avvinceva di più ai due per stringerli in un unico abbraccio.
«Sono così contento per voi ragazzi. Anzi Kurt devo ringraziarti per aver fatto tornare il mio fratellino» disse ancora Cooper rivolgendosi poi a Kurt che arrossì imbarazzato.
«Beh forse devo essere io a ringraziarti per aver fatto tornare Blaine così che potessi conoscerlo» ammise Kurt e Blaine si alzò sulle punte per lasciargli un bacio sulla guancia.
«Cosa volevi dirmi Coop?» chiese poi Blaine ricordandosi che suo fratello stava per dirgli qualcosa prima di scoprire che con lui ci fosse anche Kurt.
«Oh si giusto..-Cooper si sfregò le mani emozionato e si schiarì la gola- I video della raccolta fondi di ieri sono stati messi su internet e hanno avuto milioni di visualizzazioni. Indovina quale cantante dopo aver visto la tua esibizione ha richiesto un duetto con Nightbird? -Blaine guardò il fratello in attesa di una risposta mentre Kurt al suo fianco spostava lo sguardo dal suo ragazzo a Cooper, anche lui curioso- Katy Perry» annunciò poi. E se Blaine fosse stato un cartone animato in quel momento la sua mandibola sarebbe caduta a terra per lo stupore.
 

Eccomi tontata con un nuovo capitolo. Succedono un po' di cose. Kurt ci rimane male per l'assenta di Blaine alla raccolta fondi e inizia ad evitarlo, Blaine non sa come giustifcarsi ma trova un appoggio di Sebastian anche se però non funziona. Poi decide di aprirsi a lui e ammettere la verità dato che era ormia inutile negare e alla fine decide di aprirsi anhce con Kurt il giorno dopo, cantando per lui. E poi finalmente il bacio, interrotto poi da Sebastian ovviamente ahah
Comuque ora Kurt sa, Sebastian sa, Kurt e Blaine stannoinsieme e ora Blaine duetterà con Katy Perry! Spero vi stia piacendo, a lunedì prossimo

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Capitolo 9
*** Otto. ***


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«Sai.. ora capisco perché mi chiedevi sempre se ero fan di Nightbird» mormorò Kurt sedendosi sulla sedia girevole della scrivania e facendo un paio di giri. 
«Io non ti chiedevo sempre se eri fan di Nightbird -borbottò Blaine provando a difendersi mentre si sedeva sul letto e Kurt lo guardò torvo- Beh scusa se volevo capire perché non eri mio fan ma lo eri di Adam» disse poi facendo una smorfia nel pronunciare il nome dell'altro cantare e Kurt si mise a ridere. 
«Beh sai com'è.. Nightbird non ha mai detto nulla di se stesso e non mi ha mai ispirato fiducia, mi sapeva di persona finta. Certo ho sempre detto che fosse bravo ma non trovavo il senso di seguire una persona senza sapere chi fosse -spiegò Kurt e Blaine fece per ribattere- Si ora lo so perché non dicevi nulla ma fino a ieri cosa ne potevo sapere -si difese Kurt e Blaine mise su un broncio adorabile che fece ridere Kurt- Adam invece lo conoscevo già da prima. Io ero una matricola quando lui era all'ultimo anno e una volta diventato famoso non ha nascosto chi era e non si è fatto problemi a dire al mondo intero che fosse gay. Era un po' il mio esempio» spiegò Kurt, Blaine incrociò le braccia al petto e sbuffò. 
«Beh sai qual era l'impegno improvviso che aveva il tuo caro Adam ieri che gli impediva di venire alla raccolta fondi a cui aveva promesso di partecipare? -domandò acidamente e il tono di Blaine fece solo sorridere Kurt che scosse la testa- Non poteva certo rinunciare al party su uno Yacht a Miami» borbottò sempre con le braccia incrociate e un broncio offeso e irritato sul volto.
«Come se Nightbird avrebbe rinunciato al party per una raccolta fondi organizzata da dei liceali» continuò a prenderlo in giro Kurt, davvero Blaine non si rendeva conto che lo stava solo stuzzicando?
«Io ero stato invitato! -disse poi spalancando la bocca- E se prometto una cosa, mantengo sempre le promesse -continuò a difendersi mentre Kurt non riuscì più a trattenere le risate e scoppiò a ridere- e poi lo sai che è una cosa che mi tocca personalmente e.. Ehi! Ma tu mi stai prendendo in giro» continuò a borbottare Blaine mentre Kurt continuava a ridere.
«Okay scusa scusa la smetto -disse ancora tra le risate mentre si alzava dalla sedia e andava a sedersi al suo fianco- Ma devo ammettere che sei davvero carino quando fai il geloso» aggiunse baciandogli una guancia.
«Non sono geloso» continuò a lamentarsi Blaine, ma sul suo volto il broncio era ora stato sostituito da un sorriso.
«Potrò anche essere fan di Adam perché devi ammetterlo, magari è un coglione ma è bravo -Blaine sbuffò e alzò gli occhi al cielo, a quello non poteva ribattere infondo. Aveva sempre pensato che fosse un bravo artista, che poi non lo sopportasse come persona era diverso- Ma tra le mie canzoni preferite in assoluto non ce n'è nessuna di Adam» e Blaine sorrise dolcemente ricordandosi di quando tempo prima gli aveva confessato che "Without asking permission" fosse tra le sue canzoni preferite. Si voltò per baciarlo ma in quel momento Cooper, che fino ad allora era stato al telefono a parlare e ad organizzare il tutto per quello duetto con Katy Perry, fece irruzione in camera di Blaine.
«Coop sai, potresti anche bussare» lo riprese Blaine mentre Kurt al suo fianco arrossiva.
«Schizzo la porta era già a aperta» gli fece notare Cooper e Blaine alzò gli occhia al cielo.
«Cosa volevi?» chiese poi mettendosi seduto con le gambe incrociate e incitando il fratello a parlare.
«Ho organizzato tutto, venerdì tornerai con me a Los Angeles -Kurt sentì il suo cuore fermarsi a quelle parole e la bocca divenne improvvisamente secca, tutta la voglia di ridere e scherzare era passata- Passerai sabato e domenica in studio a registrare così potrai tornare qui lunedì se non domenica stesso» concluse Cooper e Kurt tornò a respirare ora che sapeva che Blaine sarebbe tornato. Si sentiva un po' egoista, ma non voleva dover salutare Blaine ora che si erano finalmente trovati. Certo sapeva già che alla fine della scuola Blaine sarebbe tornato a Los Angeles mentre lui sarebbe andato a New York, ma voleva avere la possibilità di godersi quel mese e mezzo con lui prima di doverlo salutare.
«È fantastico! -esclamò Blaine alzandosi dal letto per abbracciare il fratello- Grazie Coop -disse per poi tornare da Kurt- Non è fantastico Kurt?» domandò poi al suo ragazzo che sorrise perché non voleva spegnere l'entusiasmo di Blaine.
«Già fantastico» sussurrò poi non troppo convinto. Perché aveva realizzato davvero solo in quel momento che Blaine a fine anno sarebbe tornato a Los Angeles e tra loro ci sarebbero stati chilometri e chilometri di distanza oltre che un fuso di tre ore. Solo in quel momento aveva realizzato che la sua relazione con Blaine sarebbe stata più difficile di quanto credesse, perché non ci sarebbe stata solo la distanza tra di loro, Blaine era un cantante famoso che sarebbe stato continuamente in giro e pieno di impegni. E questo non avrebbe semplificato le cose tra di loro.

«Kurt... va tutto bene?» domandò Blaine una volta che erano rimasti di nuovo da soli, perché aveva notato il suo cambiamento d'umore.
«Nulla» scosse la testa provando a sorridere, ma quel sorriso non ingannò Blaine.
«No.. ehi Kurt, parlami. Cosa c'è che non va?» domandò confuso prendendolo per mano, voleva capire cosa fosse successo, aveva per caso detto o fatto qualcosa di sbagliato?
«No nulla.. è solo che tu tornerai a Los Angeles e io..» 
«Sarà solo per un paio di giorni» lo interruppe confuso, mordendosi poi il labbro inferiore.
«No lo so.. ora sarà solo per un paio di giorni ma poi comunque alla fine dell'anno dovrai tornare e..» continuò a dire, provando a trovare le parole giuste.
«Lo so.. ma questo non te l'ho mai nascosto» disse ancora confuso Blaine, senza mai lasciare le mani di Kurt.
«Lo so, questo lo so. Ma credo di averlo realizzato davvero solo ora. -spiegò e Blaine annuì lasciandolo però continuare a parlare- E poi tu sei Nightbird, sarai sempre pieno di impegni e io andrò a New York e saremo a miglia di distanza con tre ore di fuso e..» iniziò a parlare senza fermarsi, neanche per prendere fiato.
«Ehi Kurt.. Kurt ascoltami -lo interruppe poi Blaine- Lo so, so tutto questo. Ma il fatto che io sia Nightbird non significa nulla. Ho creato Nightbird proprio per poter avere una vita normale. E per quanto riguarda la distanza sarà dura lo so, ma non voglio arrendermi in partenza. Non voglio ricucinare a te solo perché tra un paio di mesi lasceremo entrambi l'Ohio. Io dovrò fare l'ultimo anno ma poi sarò libero, potrei non so trasferirmi a New York, potrei venire a New York tutte le volte che vorrai. Non lo so Kurt, ma se ci teniamo veramente sono sicuro che la faremo funzionare in qualche modo» Kurt sentiva il suo cuore battere sempre più velocemente nel petto mentre ascoltava Blaine, sapere che lui ci teneva così tanto alla loro relazione appena iniziata, vederlo così aperto con lui come mai prima d'ora, vedere la speranza in quello sguardo che stava iniziando ad amare gli diede il coraggio e la forza che gli serviva.
«Io.. hai ragione. Tu sei importante per me Blaine e voglio provarci. Non so come andranno le cose tra di noi, ma so per certo che me ne pentirei se non ci provassi, se io non dessi a noi due una possibilità» Blaine sorrise, un sorriso pieno che fece brillare i suoi bellissimi occhi. Non disse nulla, si avvicinò a lui e lo baciò dolcemente, come a suggellare una promessa.

I giorni successivi furono felici e spensierati. Alla Dalton ormai tutti sapevano che Kurt e Blaine stavano insieme e nonostante stessero insieme da neanche una settimana, Nick e Jeff erano diventati i fan numero uno della neo coppia, Sebastian invece trovava sempre una scusa per prenderli in giro, ma il realtà era felice per loro e lo aveva dimostrato anche in qualche occasione.
«Ehi» Blaine si presentò fuori la classe di Kurt a lezioni finite quel giovedì pomeriggio.
«Ehi B» lo salutò Kurt con un sorriso raggiungendolo per poi incamminarsi con lui per i corridoi della Dalton.
«Pronto?» domandò Blaine con un sorriso sulle labbra mentre lo prendeva per mano e faceva intrecciare le loro dita, per poi sentirsi finalmente completo.
«Pronto per cosa?» chiese confuso Kurt stringendo la presa.
«Ti porto fuori, per un appuntamento» sorrise Blaine e Kurt sorrise di rimando, ma poi quando realizzò quello che aveva detto Blaine perse il sorriso.
«Aspetta.. cosa? No B, non sono vestito bene, ho la divisa della scuola, i capelli sono un casino. Dovrei cambiar-» Blaine bloccò quel flusso di parole con un piccolo bacio sulle labbra.
«Stai benissimo così.. e anche io indosserò la mia divisa quindi» 
«Mi piace quando mi zittisci con un bacio -sorrise Kurt e Blaine in risposta lo baciò di nuovo- Ma non possiamo rimandare l'appuntamento? Non sono nelle condizioni migliori» aggiunse poi.
«Non prenderlo come un vero appuntamento, ma come un modo per stare insieme. Da quando sei diventato il mio ragazzo gli unici momenti che abbiamo passato insieme sono stati qui a scuola e volevo stare un po' con te da solo senza libri o altro intorno prima di dover partire domani. E quando poi tornerò da Los Angels avremo il miglior primo vero appuntamento, che ne dici?» Kurt sorrise e lo baciò lui questa volta.
«Dico che mi avevi convinto a "modo per stare insieme" -disse per poi baciarlo di nuovo- Allora, andiamo?» Blaine annuì emozionato per poi trascinarlo fuori scuola fino alla sua auto.

Anche se aveva deciso all'ultimo, Blaine aveva organizzato tutto. Quel giorno aveva avuto un paio d'ore buca ed era uscito da scuola per andare a prendere tutto l'occorrente. Poco distante dalla Dalton c'era un parchetto molto carino e poco frequentato, Blaine ci andava spesso quando era piccolo e viveva ancora a Westerville e conosceva il parco abbastanza bene. Aveva preso qualche decorazione e poi aveva preparato dei tramezzini, aveva comprato dei cupcakes come dolce e poi era andato al parco. Aveva raggiunto un angolo più tranquillo e riservato, su una piccola collinetta da dove era possibile osservare il tramonto, e aveva sistemato una tovaglia per terra con delle candele al centro e dei petali di rose sparsi sopra. E poi ora che Kurt sapeva il suo segreto avrebbe voluto approfittarne per cantargli qualcosa, infatti aveva recuperato la vecchia chitarra che usava quando era più piccolo e l'aveva lasciata poggiata al tronco dell'albero insieme al cestino da picnic.
«Siamo quasi arrivati -annunciò Blaine fermandosi davanti a lui- Ma ora potresti chiudere gli occhi?» domandò Blaine con la sua espressione da cucciolo a cui Kurt non seppe dire di no.
«Fammi cadere e non ci arrivi a fare quel duetto» lo minacciò però e Blaine rise per poi prenderlo per mano e dargli indicazioni finché non arrivarono a destinazione.
«Okay.. puoi aprire gli occhi» sussurrò poi Blaine mettendosi dietro di lui e avvicinandosi all'orecchio del suo ragazzo. Kurt rabbrividì sentendo il respiro caldo di Blaine sul collo, poi aprì gli occhi.
«Wow -sussurrò emozionato guardandosi intorno- Quando..quando hai fatto tutto questo?» chiese curioso voltandosi verso Blaine con un enorme sorriso sulle labbra.
«Diciamo che ho avuto due ore buca oggi a scuola» si stinse nelle spalle ricambiando il sorriso del suo ragazzo.
«È bellissimo, lo adoro. Grazie» esclamò ancora entusiasta Kurt prima di buttarsi tra le braccia di Blaine che lo strinse forte a sé.
«Andiamo a sederci, ho preparato dei tramezzini» disse poi prendendolo di nuovo per mano e trascinandolo fino alla tovaglia.
«Perché c'è una chitarra? -chiese curioso Kurt mentre Blaine accendeva le candele e un profumo di lavanda si diffondeva nell'aria- Canterai qualcosa?» chiese di nuovo emozionato e Blaine annuì soltanto.
«Si, ma per quello c'è tempo dopo. Ora mangiamo» gli lasciò un bacio sulla guancia prima di prendere i tramezzini. Blaine non riusciva a smettere di sorridere nel vedere Kurt così emozionato per così poco. E pensò in quel momento che avrebbe sempre fatto di tutto per vederlo in quello stato.

Avevano mangiato tutti i tramezzini e tutti i cupcakes che Blaine aveva portato. O meglio Kurt ne aveva mangiato uno e Blaine aveva mangiato i restanti tre sotto lo sguardo sconvolto di Kurt. 
«Devi spiegarmi dove metti tutto quel cibo. Come fai a mangiare così tanto e ad essere così magro?» domandò Kurt una volta che Blaine finì l'ultimo cupcake.
«Mi alleno.. e metabolismo veloce -rise stringendosi nelle spalle mentre Kurt scuoteva la testa.- Guarda, sta tramontando il sole» disse poi indicando appunto il sole.
«Ti va di cantare qualcosa mentre guardiamo il tramonto?» chiese Kurt con espressione dolce e speranzosa. Aveva sempre sognato di guardare il tramonto con qualcuno di speciale mentre questa persona cantava per lui.
«Tutto quello che vuoi» sorrise Blaine, poi gli lasciò un bacio sulla guancia e recuperò la sua chitarra iniziando a suonare Teenage Dream di Katy Perry. Un po' perché Katy era tra i suoi artisti preferiti, un po' perché si era reso conto che quella canzone rispecchiava quello che sentiva lui nei confronti di Kurt.
"Before you met me
I was alright, but things were kinda heavy
You brought me to life, now every February
You'll be my Valentine, Valentine" prima di incontrare Kurt lui stava bene, ma le cose erano piuttosto pesanti e Kurt lo aveva riportato in vita.
"When you look at me, just one touch
Now, baby, I believe this is real
So take a chance and don't ever look back, don't ever look back"  quando lo guardava, bastava un solo tocco e Blaine ci credeva, tutto diventava reale. E non voleva sprecare quell'opportunità di essere felice con lui.
"I finally found you, my missing puzzle piece
I'm complete" da quando aveva incontrato Kurt sentiva di aver trovato il pezzo mancante, da quando c'era Kurt nella sua vita si sentiva completo.

«Spiegami una cosa» mormorò Kurt poggiandosi sulla sua spalla dopo che Blaine aveva lasciato la chitarra e continuando a guardare il tramonto.
«Cosa?» chiese Blaine circondando il fianco di Kurt con un braccio e lasciandogli un bacio tra i capelli che lo fece sorridere.
«Hai per caso un debole per Katy Perry?» domandò seriamente e Blaine scoppiò a ridere.
«Katy è uno dei motivi per cui ho iniziato a cantare -rispose poi e Kurt alzò la testa per guardarlo alzando un sopracciglio che fece solo aumentare le risate di Blaine- Scusa mi vuoi dire che non ti piace Katy Perry?» domandò poi e Kurt si strinse nelle spalle.
«Si è brava, ma preferisco altro» disse poi e Blaine lo spintonò leggermente.
«Oh giusto.. tu preferisci Adam» disse scherzando ma non riuscendo a non fare una smorfia nel pronunciare il nome del cantate. Kurt rise e lo baciò sulla guancia.
«Ti ho già detto che sei adorabile quando fai il geloso? -domandò mentre Blaine alzava gli occhi al cielo cercando di non ridere- E comunque no.. preferisco Lady Gaga o Beyoncé o Rihanna» aggiunse poi.
«Okay va bene.. te lo concedo, anche se Katy è Katy -Kurt rise tornado a poggiarsi su di lui- Lo sai che una volta ho visto Rihanna?» domandò poi e Kurt tornò a guardarlo con espressione stupita.
«Tu cosa? Quando? Dove? Come? Perché?» Blaine rise per la sua reazione.
«L'anno scorso, al summer music awards. Ero stato candidato come best new artist -iniziò a raccontare mentre Kurt lo ascoltava curioso- Rihanna mi premiò» disse poi con un sorriso orgoglioso.
«O mio dio.. Rihanna ti ha consegnato il premio. Come fai ad essere ancora vivo?» E Blaine rise di nuovo per la sua reazione per poi raccontargli meglio della serata e promettendogli che gli avrebbe fatto vedere il premio quando Kurt sarebbe andato a trovarlo a Los Angeles.
E poi passarono il resto della serata con Blaine che gli raccontava delle sue avventure da Nightbird e Kurt che lo ascoltava curioso e incantato. Una volta finita la serata tornarono a scuola così che Kurt potesse prendere l'auto per tornare a Lima.
«Scrivimi quando arrivi, okay?» disse Blaine per assicurarsi che Kurt arrivasse a casa sano e salvo.
«Lo farò» annuì Kurt prima di baciarlo. E restarono lì a baciarsi per minuti interi finché non si fece troppo tardi e furono costretti a separarsi.

fromKurt
to: B <3
Grazie per la bellissima serata <3
Buonanotte 
B.

fromBlaine
toKurt <3
Grazie a te, sono stato benissimo <3
Notte Kurt :)

Si scambiarono quei brevi messaggi per poi addormentarsi entrambi con un sorriso felice sulle labbra.

Un po' in ritardo oggi, ma tra studio e lezioni mi è passato proprio di mente, ma megliotrardi che mai no?
Bliane dovrà tornare a LA per il weekend e Kurt sembra realizzare solo in quel momento che Blaine andrà davvero via e che la loro relazione diventerà più complicata di quello che pensava, però Blaine è super determianto a provarci. E poi hanno il oro primo appuntamento cucciolini.
Lasico a voi i commenti, ci vediamo lunedì prossimo con il prossimo capitolo byeee

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Capitolo 10
*** Nove. ***


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Kurt aveva salutato Blaine dopo le lezioni con un lungo abbraccio e un bacio. Un bacio che si era trasformato in un secondo. E poi in un terzo. E poi in altri dieci. Erano rimasti a baciarsi finché non era arrivato Cooper che aveva detto che era tardi e li aveva così costretti a separarsi. E allora Kurt lo aveva baciato un'ultima volta. 
«Scrivimi appena arrivi» aveva sussurrato sulle sue labbra prima di salutarlo davvero e tornare a Lima. Aveva raggiunto Rachel al McKinley come gli aveva scritto per messaggio e una volta lì aveva scoperto che Sue, la preside, voleva parlare con lui. Allora aveva raggiunto il suo ufficio, un po' confuso per quell'incontro perché non sapeva cosa aspettarsi da Sue Sylvester. 
«Allora? Cosa voleva la Sylvester?» domandò subito Rachel quando Kurt lo raggiunse circa un'oretta dopo. 
«Ha detto che la raccolta fondi di settimana scorsa ha attirato l'attenzione del consiglio studentesco che ha preso la decisione di espellere Karofsky e Azimo. -raccontò ancora stupito della cosa, non pensava che sarebbero davvero riusciti a cambiare le cose, non con una sola raccolta fondi almeno- E che se vorrò potrò tornare al McKinley come se nulla fosse per l'ultimo mese e diplomarmi qui con tutti voi» Rachel quasi si mise ad urlare e a saltellare emozionata mentre lo abbracciava. 
«Perché non esulti anche tu con me?» chiese poi confusa fermandosi e guardando il suo migliore amico che non le sembrava poi così felice.
«Perché non sono sicuro di voler tornare» spiegò a testa bassa per poi mordersi il labbro inferiore. Se solo un mese prima gli avessero proposto la stessa cosa non avrebbe esistito ad accettare e tornare dai suoi amici. Ma ora c'era Blaine e voleva approfittare il più possibile del tempo da passare con lui, perché poi Blaine sarebbe dovuto andare via. 
«Per Blaine vero? -domandò Rachel capendolo subito e Kurt annuí- Ma anche se non andrete a scuola insieme potreste vedervi comunque dopo e nei weekend» Kurt sospirò e si morse il labbro. 
«Lo so.. ma poi lui tornerà a Los Angeles a fine anno scolastico e-»
«E vuoi passare con lui più tempo possibile -lo interruppe Rachel e Kurt annuì di nuovo- Capisco..-gli sorrise poi strofinando una mano sul braccio di Kurt- Pensaci però» Kurt annuì di nuovo prima di abbracciare di nuovo la sua amica. 

La prima cosa che fece Blaine dopo cinque ore di volo in cui aveva dormito per tutto il tempo, fu scrivere subito un messaggio al suo ragazzo per avvisarlo che era arrivato, come aveva promesso. E pochi minuti dopo Kurt lo chiamò. 
«Come è andato il viaggio?» chiese mentre Blaine entrava in auto seguito subito dopo da suo fratello. 
«Bene.. ho dormito tutto il tempo» si mise a ridere e Kurt sorrise automaticamente, perché amava sentire la sua risata. 
«Non mi stupisce la cosa -disse poi ridendo anche lui- Sei a casa ora?» Chiese poi tornando serio e mordendosi il labbro, trovando le parole giuste per raccontargli del suo incontro con Sue Sylvester. 
«Sono in macchina.. ma vado direttamente in studio. Katy mi sta aspettando -spiegò Blaine per poi annuire a suo fratello che gli stava dicendo che si sarebbero fermati prima a casa così che potesse cambiarsi- Ti rendi conto che Katy Perry sta aspettando me?» domandò Blaine emozionato e Kurt sorrise per il suo tono. 
«A dire il vero aspetta Nightbird. Non Blaine» lo prese in giro e Blaine gli fece il verso. 
«Simpatico..-borbottò poi sentendolo pavoneggiarsi- Ora devo andare. Ci sentiamo dopo, okay?» disse dato che Cooper stava continuando a dirgli altre cose e poi doveva cambiarsi velocemente per andare in studio. 
«Va bene.. poi voglio sapere tutto» disse Kurt prima di salutarlo, decidendo di raccontargli tutto in un altro momento.  

Alla fine Blaine era tornato a casa che era ormai l'una di notte. Questo significava che a Lima erano le quattro. Aveva inviato solo un messaggio a Kurt per avvisarlo dicendogli che si sarebbero sentiti il giorno dopo. E così avevano fatto. Appena Blaine si era svegliato quella mattina lo aveva chiamato ed era rimasto al telefono con lui finché non era andato in studio alle otto. 
Blaine aveva passato i due giorni successivi chiusi in studio insieme a Katy Perry per incidere la canzone e non appena aveva una pausa si sentiva con Kurt per aggiornarlo su come stavano andando le cose, su quanto fosse fantastico essere in studio con Katy e di come lei fosse simpatica e gentile. Poi tornava in studio e rideva e scherzava con Katy. E la domenica sera, una volta finita e sistemata la canzone Blaine andò in aeroporto per tornare a Westerville. Era piena notte quando arrivò in Ohio e anche se avrebbe voluto vedere Kurt andò a casa sua sapendo che comunque il giorno dopo lo avrebbe rivisto. 
Era stato un lungo weekend, pieno di emozioni ma ora era più stanco di prima. E poi la sera prima era arrivato davvero tardi a casa, infatti quella mattina era in ritardo. Si era alzato all'ultimo dal letto, aveva indossato velocemente la divisa lottando un po' con la cravatta. Si era sistemato i capelli con il gel ed era arrivato di corsa alla Dalton. Avrebbe tanto voluto vedere Kurt, fermarsi a prendere un caffè con lui prima di iniziare le lezioni, ma non aveva più tempo. 
«Ehi straniero» lo salutò Kurt mentre usciva dalla caffetteria e lo vide camminare un po' spaesato tra i corridoi della scuola. 
«Ehi.. -sorrise Blaine felice di vederlo un attimo prima delle lezioni- Mi dispiace non aver preso il nostro solito caffè questa mattina. Non mi sono svegliato in tempo» si scusò e Kurt gli sorride dolcemente. 
«Tranquillo.. ci vediamo durante la pausa? Voglio tutti i dettagli di questi giorni» Blaine annuì, poi lo baciò velocemente sulle labbra. 
«Ci vediamo in caffetteria, buona lezione» disse prima di correre via a lezione. 

Il professore di calcolo aveva avuto un imprevisto quel giorno così la lezione era finita prima, Blaine aveva raggiunto l'aula canto consapevole che a quell'ora non ci sarebbe stato nessuno dato che erano tutti impegnati con le lezioni.
«Sai.. per essere uno che finge di non essere interessato alla musica passi fin troppo tempo in quest'aula» 
«Ciao Seb» lo salutò Blaine ingorgando il commento dell'amico.
«Allora, come è andata a Los Angeles?» domandò Sebastian sedendosi sulla poltrona accanto al piano mentre Blaine si lasciava cadere sul divano difronte.
«Bene» mormorò però non troppo convinto e Sebastian alzò un sopracciglio.
«E perché non mi sembri così convinto?» chiese infatti e Blaine sospirò.
«No, davvero. È andato tutto bene.. Katy è una persona fantastica e registrare con lei è stato un altro sogno che si avvera» disse dopo aver guardato fuori dalla porta ed essersi assicurato che nessuno ascoltasse i loro discorsi.
«Ma?» provò a spronarlo Sebastian capendo che non gli stava dicendo tutto.
«Mi è stato proposto di partecipare ad un tour insieme ad altri artisti. Dovei tornare a Los Angeles prima del previsto» spiegò. Fino a poche settimane prima sarebbe stato felice di quello, tornare a Los Angeles era tutto quello che voleva. Ma ora c'era Kurt e non voleva doverlo già salutare.
«Che tour? Il tuo tour non iniziava a luglio? -chiese confuso Sebastian e Blaine annuì prima di spiegargli quello che il girono prima gli avevano comunicato. La partecipazione di Nightbird e il discorso che aveva tenuto alla racconta fondi contro il bullismo organizzata al McKinley aveva attirato molta attenzione e ora alcuni artisti avevano deciso di organizzare una vera e propria campagna contro il bullismo che avrebbe coinvolto più artisti e avrebbe fatto il giro dell'intero paese con un breve tour e avevano chiesto a Nightbird di essere il volto che rappresentava la campagna- E cosa intendi fare?» chiese poi Sebastian una volta che Blaine ebbe finito di raccontare tutto.
«Io.. non lo so» si strinse nelle spalle per poi sospirare e sprofondare di più nel divano.
«Ne hai già parlato con Kurt?» chiese ancora Sebastian. Nessuno dei due si era accorto del tempo che passava e che l'ultima ora prima della pausa pranzo fosse finita, presi com'erano dal discorso. Almeno finché una terza persona si unì alla conversazione.
«Parlato con me di cosa?» domandò confuso Kurt facendo il suo ingresso e facendo voltare Blaine di scatto verso il suo ragazzo.

«Io.. vi lascio soli» disse soltanto Sebastian alzandosi dalla poltrona dove era seduto, diede una pacca sulla spalla di Blaine e poi andò via.
«Cosa devi dirmi?» chiese confuso Kurt, il cuore che batteva velocemente nel petto mentre iniziava a pensare al peggio. Blaine deglutì provando a trovare le giuste parole per dirgli quello che doveva.
«Siediti qui accanto a me» disse prendendolo per mano e facendogli segno di sedersi al suo fianco.
«Se stai cercando di indorarmi la pillola non farlo. Se vuoi lasciarmi dimmelo e basta» disse con tono fermo, anche se in realtà dentro stava morendo.
«Cosa? No, non voglio lasciarti. -negò subito Blaine alzandosi anche lui e Kurt sentì il cuore un po' più leggero- Siediti e ti dico tutto» disse poi e questa volta Kurt annuì e fece come gli aveva detto. Blaine tornò a sedersi al suo fianco e si leccò le labbra mentre Kurt lo guardava in attesa.
«Blaine lo sai che puoi dirmi tutto, vero?» lo incoraggiò Kurt cercando di capire cosa avesse da dirgli Blaine. Aveva paura, ma sapere che non voleva lasciarlo gli bastava.
«Hanno proposto a Nightbird di fare da volto per una campagna contro il bullismo che riguarderà l'intero paese con la collaborazione di altri dieci artisti» disse poi tutto d'un fiato e Kurt sorrise emozionato nel realizzare quello che Blaine gli stava dicendo.
«Blaine ma è stupendo! -esclamò poi abbracciandolo di slancio e Blaine in risposta lo strinse a se affondando il volto nell'incavo del collo di Kurt- Perché non mi sembri entusiasta?» chiese poi confuso.
«Sono entusiasta, davvero. È un onore per me, un grande privilegio poter dividere il palco con alcuni degli artisti più famosi in tutto il mondo e rappresentare questa campagna che per me significa tanto.. ma» si bloccò cercando di nuovo le giuste parole da dire.
«Ma? -lo spronò Kurt, cercando di capire quale fosse il problema, cercando di capire perché Blaine non fosse entusiasta di quella notizia. Ma poi realizzò quello che stava frenando Blaine, il motivo per cui non fosse entusiasta- Se accetti dovrai andare via vero? -chiese poi e Blaine annuì soltanto- Quando?» 
«Se accetto dovrò tornare a Los Angeles per la prossima settimana, aiutare nell'organizzazione, partecipare a diverse interviste e poi partire per un breve tour di due settimane per tutta l'America» spiegò Blaine senza il coraggio di guadare Kurt. E Kurt si sentì morire perché Blaine presto sarebbe partito e non sarebbe stato di certo lui a fermarlo. E la loro relazione era così fresca, era appena iniziata e non sapeva se sarebbe durata con la distanza. Ma di una cosa era sicuro, non voleva rinunciare a Blaine, non ancora almeno. 
«Tu accetterai questa proposta Blaine -disse con tono sicuro Kurt e Blaine aprì la bocca per ribattere, per dire che non voleva andare via prima del previsto, che non voleva lasciarlo e altre cose del genere- Non voglio che rinunci per me, perché so quanto tu ci tenga a partecipare. Se non fosse così non saresti stato combattuto e avresti rinunciato senza neanche pensarci. -E Blaine non disse più nulla perché Kurt aveva ragione. Se Kurt non avesse fatto parte della sua vita non ci avrebbe pensato due volte prima di accettare e se quel tour non avesse significato tanto per lui ci avrebbe rinunciato senza pensarci troppo.- Sapevamo entrambi che saresti dovuto tornare a Los Angeles e sei stato proprio tu una settimana fa a dire di non arrenderci in partenza, che non volevi perdermi e che avremmo dovuto almeno provarci, perché se quello che abbiamo è forte e significa qualcosa allora la distanza non ci dividerà. O erano cose che hai detto tanto per?» chiese Kurt con il cuore in gola.
«No no.. io.. no, Kurt. Quello che ti ho detto una settimana fa lo pensavo sul serio, lo penso sul serio. È solo che pensavo che avremmo avuto più tempo» 
«Lo so.. anche io lo pensavo. -ammise Kurt stringendo la mano di Blaine e accennando un piccolo sorriso.- So solo che non ti voglio perdere e che tu non puoi rinunciare a questa opportunità. -Blaine accennò un sorriso chiedendosi cosa avesse fatto per meritarsi un ragazzo così fantastico come Kurt- Tu ora chiamerai tuo fratello o chiunque sia e dirai che accetti la proposta, passeremo tutto il tempo possibile insieme questa settimana e poi tu tornerai a Los Angeles e io al McKinley e in qualche modo la faremo funzionare, nonostante la distanza e il fuso orario» disse sicuro delle sue parole e Blaine in tutta risposta lo baciò dolcemente come per ringraziarlo della sua comprensione.
«McKinley? Perché torni al McKinley?» chiese confuso Blaine realizzando che Kurt gli avesse appena detto che sarebbe tornato alla sua vecchia scuola.
«Quando venerdì sei partito la preside Sylvester ha richiesto un incontro con me» spiegò Kurt per poi raccontargli dell'incontro e di quello che gli aveva detto.
«Perché non me lo hai detto prima?»
«Perché quando ci siamo sentiti la prima volta tu eri emozionato per dover andare in studio da Katy Perry ed eri di fretta. E poi perché avevo deciso di restare qui alla Dalton» spiegò Kurt stringendosi nelle spalle.
«Ma hai detto che tornerai al McKinley» commentò ancora confuso Blaine e Kurt accennò un sorriso per poi baciarlo dolcemente perché era fin troppo adorabile con quell'espressione confusa.
«Volevo restare alla Dalton perché c'eri tu.» spiegò allora arrossendo leggermente. E Blaine sentì il suo cuore perdere un battito perché Kurt era pronto a rinunciare a tornare dai suoi amici solo per lui.
«Non ti merito, sei troppo per me» commentò poi abbassando lo sguardo.
«Cosa stai dicendo Blaine?» ora era Kurt ad essere confuso. Blaine gli aveva detto fino a poco prima che non voleva perderlo e che non voleva rinunciare a loro, ma cosa intendeva dire con quella frase adesso?
«Tu eri disposto a rinunciare di finire l'anno con i tuoi amici per me. Io non so dire di no ad un tour. Mi sento solo un egoista» spiegò Blaine con sguardo ancora basso, Kurt si morse il labbro e poi portò una mano sotto il mento di Blaine alzandogli così il volto.
«B... non sei egoista, non pensarlo nemmeno. Se fossi stato egoista avresti accettato la proposta senza farti alcun problema, invece non lo hai fatto» disse accarezzandogli uno zigomo.
«Ma tu eri disposto a-» commentò ancora Blaine ma Kurt lo bloccò con un dito sulle labbra.
«È completamente diverso Blaine. La tua è un'occasione che non puoi perdere e non sarò di certo io a impedirtelo. Io anche continuando a frequentare la Dalton avrei potuto vedere i miei amici.» Blaine allora lo baciò di nuovo tenendolo stretto a lui.
«Cosa ho fatto per meritarti?» domandò poi sulle sue labbra e Kurt ridacchiò prima di baciarlo di nuovo.
«Oh ma il mio è puro egoismo, metti che alla campagna parteciperà Lady Gaga, se partecipi pure tu allora potrai farmela conoscere» scherzò Kurt e Blaine allora prese un cuscino dal divano e colpì il suo ragazzo sul petto.
«Sei un cretino -disse poi prima di baciarlo di nuovo- E io sono davvero così fortunato ad averti» aggiunse poi e il cuore di Kurt perse un battito.
«E io sono fortunato ad avere te -commentò lui per poi alzarsi- E ora andiamo a mangiare che la pausa pranzo è quasi finita» aggiunse porgendogli una mano che Blaine afferrò, ma invece di uscire dall'aula canto lo attirò di nuovo in un lungo bacio.

 

Eccomi tornata con un nuovo capitoloooo
Blaine è volato a LA per fare il suo duetto e Kurt ha ricevuto la possibilità di tornare al McKinley. Blaine è stato molto entusiasta del suo duetto con Katy e quando torna a Lima le novità non sono finite. A quanto pare il nostro cantante dovrà andare via prima e non a fine anno scolastico come era previsto. Torneranno entrambi dove volevano tonare, Kurt al Mckinley e Blaine a LA, ma comunque combattuti perché avrebbero voluto passare quel tempo insieme.
Comunque a breve si serreranno, cosa accadrà tra di loro? Riusciranno a mantenere la promessa che si sono fatti?

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Capitolo 11
*** Dieci. ***


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«Kurt! -esclamò Rachel che era appena uscita dall'aula canto del McKinley seguita da Brittany e Santana che lo salutarono prima di sparire via insieme- Che ci fai qui?» chiese confusa raggiungendolo.
«Sono passato per parlare con la Sylvester. Da lunedì sarò di nuovo uno studente del McKinley» spiegò Kurt stringendosi nelle spalle.
«Oddio ma è stupendo Kurt» esultò Rachel abbracciandolo attirando così l'attenzione di Mercedes e Tina che erano uscire dall'aula in quel momento insieme al professore.
«Che succede?» domandò Will salutando Kurt con un sorriso.
«Kurt finirà l'anno qui» rispose Rachel al posto del ragazzo. Will accolse felicemente la notizia per poi andare via iniziando già a pensare ai cambiamenti che avrebbe dovuto fare per le nazionali ora che Kurt sarebbe stato di nuovo con loro. Tina e Mercedes abbracciarono il loro amico felici del suo ritorno.
«Kurt è una notizia stupenda» disse Mercedes mentre Tina annuiva.
«Aspetta ma non avevi deciso di restare alla Dalton per Blaine? -chiese confusa Rachel e prima che Kurt potesse rispondere parlò ancora- Aspetta è successo qualcosa tra voi due?» 
«Vi siete lasciati?» le fece eco Tina.
«No -negò prontamente Kurt- Blaine è ancora il mio ragazzo.»
«E allora che è successo?» chiese Mercedes confusa. Kurt sospirò cercando una scusa valida per poter giustificare il tutto. Non poteva certo dire che Blaine sarebbe tornato a Los Angeles perché doveva partecipare a diverse interviste e poi ad un mini tour. Nessuno sapeva che Blaine era Nightbird.
«Blaine dovrà tornare prima del previsto a Los Angeles per problemi familiari» optò per una mezza verità. Perché era vero che Blaine sarebbe tornato a Los Angeles, ma non perché aveva problemi familiari.
«Oh Kurt..mi dispiace -disse Rachel posando una mano sul braccio dell'amico- E come farete?»
«Abbiamo deciso di provarci. Non sarà facile ma nessuno dei due vuole rinunciare all'altro»

 

La settimana passò troppo velocemente, Kurt e Blaine passarono tutto il tempo possibile insieme. A scuola si vedevano durante tutte le pause e poi restavano a studiare lì oppure andavano al Lima Bean. Oppure andavano a casa di uno o dell'altro e parlavano. Non si annoiavano mai e non si stancavano mai della presenza dell'altro. Kurt raccontò diversi aneddoti del Glee club che Blaine ascoltò curioso pensando che alla fine gli sarebbe piaciuto far parte del gruppo se le cose fossero state diverse. E poi Blaine gli raccontò di come aveva trovato il look di Nightbird, di quanti look diversi avesse provato prima di scegliere quello attuale e Kurt commentò tutte le sue vecchie scelte, felice per la scelta finale che aveva fatto. E poi era finalmente arrivato il venerdì, il girono del loro primo ufficiale appuntamento. Kurt era tornato subito dopo l'ultima lezione a casa per prepararsi e aveva indossato il suo outfit migliore. Non sapeva cosa avesse organizzato Blaine quindi era rimasto sul casual senza strafare troppo, ma aveva aggiunto quel piccolo tocco di eccentricità che lo caratterizzava e sperava che Blaine avrebbe apprezzato. Blaine aveva scelto il suo papillon preferito e lo aveva abbinato ad un outfit molto semplice. E poi era uscito di casa e aveva guidato fino a quella di Kurt.
«Ciao Blaine» Burt salutò il ragazzo quando lo trovò fuori casa ad aspettare Kurt. Blaine ricambiò il saluto e rimase a parlare con lui finché Kurt non uscì di casa. Aveva conosciuto Burt quando aveva avuto problemi con l'auto e avevano legato abbastanza facilmente. Burt aveva subito capito che tipo di ragazzo fosse Blaine e non si era fatto problemi ad accoglierlo in famiglia una volta che aveva saputo che usciva ufficialmente con il figlio.
«Buon appuntamento ragazzi. E non fare tardi Kurt» disse Burt quando finalmente il figlio uscì di casa.
«Promesso, non violerò il coprifuoco -disse Kurt salutando suo padre mentre Blaine sembrava aver perso l'uso della parola dopo aver osservato Kurt. Non poteva non chiedersi come facesse a muoversi con quei jeans così stretti che mettevano tutto in risalto- Ciao straniero» lo salutò Kurt riportandolo alla realtà. Blaine deglutì alzando lo sguardo nei suoi occhi e sorridendogli, cercando di evitare di fare certi pensieri al loro primo appuntamento.
«Ciao bellissimo» sorrise poi e Kurt arrossì per come lo aveva chiamato. Aveva notato il modo in cui lo aveva osservato e ne era compiaciuto, ma poi bastava che Blaine lo chiamasse in quel modo e lui arrossiva.
«Anche tu sei bellissimo -sussurrò poi prima di baciarlo sulle labbra- Allora andiamo?» chiese poi emozionato, Blaine annuì prima di baciarlo di nuovo

 

La serata fu semplice e particolare allo stesso tempo. Blaine guidò fino a Columbus dove passarono l'intero appuntamento alla ricerca di tutte le cabine fotografiche della città.
«Non abbiamo nessuna foto insieme e tra due giorni partirò e voglio avere una foto ricordo con te» aveva detto Blaine come scusa. Kurt aveva riso divertito prima di baciarlo e seguirlo in quella pazza ricerca. La prima cabina fotografica che trovarono era quella di una sala giochi. Blaine lo trascinò dentro e chiuse la tendina in modo che avessero un po' di privacy. Inserì i soldi nella macchina e dopo aver seguito le varie istruzioni si posizionarono per la foto.
«Beh? Cosa aspetti? Perché non scatti?» domandò Kurt confuso voltandosi verso di lui dopo diversi minuti che era in posa.
«Non mi piace. È troppo finta, sembra che siamo in posa» si lamenta Blaine.
«Forse perché siamo in posa?» contestò Kurt guardandolo con un sopracciglio alzato e Blaine gli fece il verso e poi una linguaccia mentre Kurt alzava gli occhi al cielo. E poi un flash li abbagliò per qualche secondo.
«Perché hai scattato ora? Non ero pronto» si lamentò Kurt voltandosi verso lo schermo e osservando la foto che si erano fatti. 
«Perché così è più bella e spontanea» sorrise soddisfatto Blaine prima di avvicinarsi a lui e baciarlo sulla guancia per poi scattare una nuova foto. Questa volta Kurt non se ne lamentò ma rise divertito. Allontanò Blaine con una mano sul volto mentre faceva lui la linguaccia e poi scattò la foto proprio mentre lui rideva e Blaine metteva un piccolo broncio adorabile. Un broncio che presto baciò via e Blaine scattò così la loro ultima foto. E rimasero a baciarsi in quella cabina per diversi minuti e intanto la macchinetta stampava le loro foto.
«Le adoro.. sono bellissime» commentò Blaine quando le prese, anche Kurt le guardò e anche se odiava non essere in posa durante una foto doveva ammettere che quelle foto con Blaine, anche se imperfette, erano davvero belle proprio perché erano spontanee.
«Okay lo ammetto.. spontanee sono più belle» ammise Kurt e in risposta Blaine lo baciò di nuovo.

 

Passarono così tutta la giornata, a prendersi in giro e stuzzicarsi mentre si facevano delle foto stupide e altre dove si baciavano per poi perdere tempo a baciarsi dentro quelle cabine, lontani da occhi indiscreti. Avevano anche cenato in un famoso ristorante italiano prima di riprendere la loro ricerca e verso le dieci di sera erano sulla strada di ritorno.
«Blaine.. guada che Lima è dall'altra parte» disse poi Kurt quando vide il suo ragazzo svoltare a sinistra invece che a destra.
«Lo so.. ma voglio fermarmi ancora da una parte prima» disse Blaine senza aggiungere altro e aumentando così la curiosità di Kurt.
«Dove?» chiese infatti, ma Blaine sorrise soltanto senza dire nulla. E pochi minuti dopo Kurt riconobbe il parco dove lo aveva portato per il loro picnic la settimana prima e sorrise automaticamente.
«Che ci facciamo qui?» chiese, ma ancora una volta non ottenne risposta. Vide Blaine scendere dall'auto e recuperare una piccola scatola dai sedili posteriori. Corrugò la fronte ma non fece altre domande perché aveva capito che non avrebbe ottenuto risposta. Così si limitò a seguirlo curioso fino ad arrivare nell'esatto punto in cui avevano fatto il picnic.
«Ti va di fare una cosa con me? -chiese Blaine e Kurt annuì senza esitazione. Blaine sorrise e poi prese un lungo respiro- Vorrei mettere dentro questa scatola alcuni ricordi di questa serata e poi lasciare un messaggio. Poi vorrei seppellire la scatola sotto questo albero e riaprirla tra dieci anni. -spiegò Blaine un po' agitato- Io lo so che può sembrare un po' prematuro perché stiamo insieme da neanche due settimane e che dieci anni sono un tempo lunghissimo-» Blaine iniziò a parlare senza prendere neanche fiato quasi e Kurt sorrise per poi bloccarlo con un bacio impedendo di aggiungere altro.
«Va bene, voglio farlo. Non importa dove saremo, tra dieci anni torneremo qui e apriremo questa scatola» Blaine sorrise e lo baciò felice. Tutto quello che sperava in quel momento era di avere Kurt ancora accanto a lui anche dieci anni dopo. Riempirono la scatola con le prime quattro foto che si erano fatti decidendo di tenere le altre con loro e di dividersele. Aggiunsero lo scontrino della cena; aggiunsero i biglietti vinti nella sala giochi dove si erano fermati a giocare, erano troppo pochi per poter prendere un premio e così erano rimasti con i biglietti; e poi Blaine decise di aggiungere il papillon che indossava quella sera, Kurt lo imitò aggiungendo la sua spilla; e infine aggiunsero due bigliettini che scrissero ai Kurt e Blaine del futuro, ma nessuno dei due fece leggere all'altro quello che aveva scritto:

 

Sono abbastanza sicuro di essermi innamorato, innamorato davvero e non importa come andranno le cose, non rimpiangerò nulla di tutto questo
K <3

 

Caro me del furto sei non hai sposato questo fantastico ragazzo allora sei proprio un idiota. Tieniti stretto Kurt e non fare il coglione come sempre, Blaine.

 

Sigillarono poi la scatola con del nastro adesivo e poi, mentre Kurt faceva da palo, Blaine scavava una piccola buca dove nascose la scatola.
«Fatto?» chiese agitato Kurt quando vide Blaine alzarsi e strofinarsi le mani per togliere la terra.
«Credo che così vada bene, che ne pensi?» chiese guadando prima la scatola seppellita e poi Kurt.
«Penso che sia meglio tornare a casa se non vuoi che mio padre recuperi il suo fucile perché mi hai fatto fare tardi» lo prese in giro e Blaine spalancò gli occhi facendo così ridere Kurt che dopo avergli passato delle salviette per farlo pulire meglio, lo prese per mano e tornarono alla macchina arrivando fuori casa Hummel con ben cinque minuti di anticipo per il coprifuoco.
«Sai.. sono in anticipo di cinque minuti» sussurrò Kurt con un sorriso sulle labbra.
«Oh beh.. potrei sapere come impiegare questi cinque minuti» sorrise Blaine prima di avvicinarsi a baciarlo. E fu così che passarono i restanti cinque minuti.
«Grazie per la bella serata B» sussurrò poi Kurt sulle sue labbra prima di allontanarsi, ma Blaine glielo impedì per baciarlo di nuovo.
«Buonanotte bellissimo» lo salutò poi, sorridendo nel vederlo arrossire di nuovo.
«Buonanotte B»

 

Il giorno successivo era l'ultimo che Blaine avrebbe passato in Ohio e come aveva fatto tutta quella settimana, voleva passare anche quel girono con Kurt. Ma doveva anche fare la valigia dato che aveva sempre rimandato in quei gironi. E così fu Kurt a raggiungerlo quel giorno che lo rimproverò per essersi ridotto all'ultimo per fare le valigie.
«Beh scusa se ho preferito passare il mio tempo con te che a fare le valige» borbottò offeso Blaine e Kurt sorrise prima di baciarlo. E poi lo aiutò a recuperare tutte le sue cose e a metterle in valigia. E anche se non era quello il modo in cui Blaine avrebbe voluto passare quella giornata non poteva fare altrimenti, la mattina successiva aveva l'aereo e doveva per forza fare le valigie, ma almeno Kurt era con lui e grazie al suo aiuto finirono anche prima.
«Ma quante cose hai? E sopratutto cosa te ne fai di tutti questi papillon?» aveva domandato Kurt chiudendo finalmente l'ultima valigia. Blaine fece finta di essersi offeso e mise un piccolo broncio che Kurt baciò via. Kurt trovava assurdo come il suo rapporto con Blaine fosse cambiato in quelle due settimane, da quando Blaine gli aveva rivelato il suo segreto. O meglio era Blaine ad essere cambiato. Non era più sfuggente, non si nascondeva più, non si chiudeva più in se stesso. E a Kurt questo Blaine piaceva ancora di più. E poi si stesero sul letto di Blaine senza più riuscire a fare a meno delle labbra dell'altro. Si separarono solo quando Blaine sentì lo stomaco di Kurt brontolare.
«Hai fame per caso?» domandò divertito mentre Kurt evitava il suo sguardo imbarazzato.
«Beh sai com'è a causa di qualcuno non ho pranzato» disse poi e Blaine lo baciò per poi ridere di nuovo quando sentì di nuovo il brontolio dello stomaco di Kurt.
«Forza.. andiamo a mangiare qualcosa» disse poi alzandosi dal letto. Si sistemò velocemente la maglietta e poi allungò una mano verso Kurt per aiutarlo ad alzarsi. Si sistemarono velocemente prima di uscire alla ricerca di qualcosa da mangiare.

 

«Ehi ragazzi» Nick richiamò la loro attenzione quando entrarono in un locale non troppo distante da casa Anderson. Con lui c'erano tutti i Warblers, Sebastian compreso che li chiesero di unirsi a loro. Kurt e Blaine si guardarono per un attimo, volevano stare da soli quel giorno dato che sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero rivisti prima di chissà quanto. Ma quelli erano gli amici di Blaine e Blaine avrebbe dovuto avere la possibilità di salutare anche loro, così Kurt gli sorrise.
«Ci fermiamo un'oretta con loro così li saluti e poi restiamo tutto il resto del giorno insieme, ti va?» propose Kurt e Blaine sorrise dolcemente perché Kurt lo aveva capito senza che dicesse nulla. 
«Resti a dormire con me stanotte? Non voglio doverti salutare prima del previsto» e Kurt non seppe dire di no a quella faccia da cucciolo.
«Chiamo mio padre per avvertirlo, tu vai a prendere qualcosa da mangiare e raggiungi gli altri» disse poi prima di baciarlo velocemente sulle labbra e andare via per chiamare suo padre e convincerlo a restare da Blaine per quella sera.

 

Convincere Burt a dormire da Blaine fu più dura di quanto avesse immaginato, ma alla fine Kurt riuscì nel suo intento, consapevole che una volta tornato a casa lo avrebbe aspettato il famoso discorso con suo padre che fino a quel momento era sempre riuscito ad evitare. Ma dopo quella conversazione al telefono sapeva che non sarebbe più riuscito a farlo. Quando tornò dentro il locale un bel panino farcito lo stava aspettando, così come Blaine che in quel momento stava ridendo per qualche battibecco tra Wes e David, ma appena lo vide gli sorrise e gli fece spazio sulla panca. Rimasero poco più di un'ora insieme agli altri e poi Blaine salutò tutti con un abbraccio promettendosi di farsi sentire e promettendo di andarli a trovare quando sarebbe tornato a Westerville. Anche Kurt salutò tutti i ragazzi dato che dal lunedì successivo sarebbe tornato alla sua vecchia scuola. E alla fine si era affezionato a quei ragazzi anche lui.
«Okay e ora che vuoi fare?» domandò Blaine entrando di nuovo in camera sua e togliendosi come prima cosa le scarpe. Aveva questa abitudine di togliersi le scarpe non appena tornava a casa.
«Pensavo di riprendere quello che il mio stomaco ha interrotto» sorrise Kurt sedendosi sul letto di Blaine e togliendo anche lui le scarpe.
«Direi che questo piano mi va più che bene» sorrise Blaine malizioso prima di salire con le ginocchia sul letto. Spinse Kurt, senza fargli male, indietro sul letto prima di stendersi su di lui e baciarlo. Kurt allungò le mani nei capelli di Blaine liberandoli da tutto quel gel che metteva per poi iniziare a giocherellare con i suoi ricci.
«Mi piacciono i tuoi capelli» commentò poi Kurt sulle sue labbra e Blaine sorrise prima di baciarlo di nuovo.
«E a me piacciono le tue labbra» commentò lui e Kurt rise prima di tirargli una pacco sul petto.
«E tu sei un idiota»
«Un idiota adorabile?»
«Un idiota adorabile» confermò Kurt prima di tornare a baciarlo.

Eccomi qui con un nuovo capitolo. Kurt e Blaine passano tutta la settimana insieme e poi finalmente hanno il loro primo appuntamento. Si scattano tante foto ricordo e poi conservano alcune cose in una scatola che riapriranno tra dieci anni.  Dove saranno tra dieci anni? Apriranno la scatola insieme? E poi è arrivato l'ultimo giorno di Blaine a Westerville.. lo passano sempre insieme anche se a fare le valigie e poi con i warblers. Il saluto è ormai vicinissimo.. cosa accadrà ora?

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Capitolo 12
*** Undici. ***


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Avevano passato il resto della giornata su quel letto, ignorando completamente il mondo esterno. Si erano presi in giro, si erano baciati per farsi perdonare, si erano sussurrate cose dolci per poi tornare a prendersi in giro e poi si erano messi il pigiama e sotto le coperte e Kurt si era addormentato poco dopo tra le sue braccia. Blaine invece non riusciva a prendere sonno perché il mattino dopo sarebbe dovuto partire e non era pronto a lasciare Kurt, così lo stringeva a lui per imprimersi quel momento nella memoria. Rimase ad osservare Kurt per tutta la notte pensando che fosse bellissimo e mentre lo osservava delle parole prendevano forma nella sua mente. Così lasciò un bacio sulla fronte di Kurt e senza svegliarlo scivolò via da quell'abbraccio e recuperò carta e penna.

Here I am waiting, I'll have to leave soon
Why am I holding on?
We knew this day would come, we knew it all along
How did it come so fast?
This is our last night but it's late
And I'm trying not to sleep
'Cause I know, when I wake
I will have to slip away

Scriveva quelle parole automaticamente, senza neanche pensarci troppo. Si limitava a descrivere quello che stava vivendo in quel momento, come si sentiva. Era in attesa, presto sarebbe dovuto partire e non riusciva a non chiedersi come quel momento fosse arrivato così in fretta. Sapeva che prima o poi sarebbe dovuto tornare a Los Angeles, lo aveva sempre saputo eppure quel momento era arrivato troppo presto. E ora era la loro ultima notte insieme ed era tardi e Blaine non voleva dormire perché quando si sarebbe svegliato sarebbe dovuto andare via.

And when the daylight comes I'll have to go
But tonight I'm gonna hold you so close
'Cause in the daylight we'll be on our own
But tonight I need to hold you so close

Quando il sole sarebbe sorto, Blaine sarebbe dovuto partire, ma per quella notte voleva solo stringere Kurt a lui, niente di più.

Here I am staring at your perfection
In my arms, so beautiful
The sky is getting bright, the stars are burning out
Somebody slow it down
This is way too hard
'Cause I know, when the sun comes up
I will leave, this is my last glance
That will soon be memory

E così si ritrovava ad osservare Kurt dormire al suo fianco e tutto quello a cui riusciva a pensare era a quanto fosse semplicemente perfetto, così bello. E intanto fuori il cielo stava iniziando ad illuminarsi e le le stelle si stavano spegnendo. Blaine voleva solo che il tempo potesse rallentare perché sapeva che poi sarebbe stato troppo difficile doverlo salutare e presto tutto quello sarebbe diventato solo un ricordo.
Il sole era ormai sorto e mancavano ormai davvero poche ore alla sua partenza, mancavano un paio d'ore alla sua sveglia. Conservò il foglio dove aveva appena scritto quella che sarebbe potuto essere il testo di una nuova canzone, si stese di nuovo al fianco di Kurt e lo abbracciò poggiandosi al suo petto. Ma non dormì, si beò del calore del suo ragazzo, del suo profumo, così quando avrebbe sentito troppo la mancanza di Kurt avrebbe potuto ripensare a questo momento.

E poi alle otto in punto la sveglia suonò. E Blaine si lamentò stringendosi di più a Kurt.
«Dovremmo alzarci se non vuoi perdere l'aereo» mormorò Kurt che si era svegliato mentre gli accarezzava dolcemente un fianco.
«E se perdessi l'aereo?» domandò Blaine facendosi piccolo piccolo tra le braccia di Kurt.
«Non è quello che vuoi davvero» e Blaine sbuffò, perché Kurt aveva ragione. Una parte di lui non vedeva l'ora di partire, semplicemente non voleva separarsi da Kurt.
«Vorrei ci fosse un modo per portarti con me» piagnucolò Blaine e Kurt sorrise tristemente perché neanche lui voleva salutarlo, lo strinse più forte a lui e gli lasciò un bacio tra i capelli.
«E se.. si insomma se provassi a chiedere a mio padre di venire da te per un weekend? Magari la sera della prima tappa del tour -propose Kurt un po' titubante- Cioè sempre se tu mi vuoi, ecco» aggiunse poi e Blaine alzò lo sguardo dal petto di Kurt per guardarlo.
«Certo che ti voglio, ho appena detto che vorrei ci fosse un modo per portarti con me» disse e Kurt sorrise più tranquillo.
«Okay, allora è deciso. Proverò a convincere mio padre a lasciarmi venire» e Blaine sorrise prima di allungarsi verso di lui e baciarlo. Fregandosene dell'alito mattutino, in poche ore sarebbe dovuto partire e non voleva sprecare nessuna occasione di baciarlo.

Alla fine, anche se molto controvoglia, avevano lasciato il letto di Blaine e si erano vestiti, avevano preso tutte le valigie ed erano scesi al piano terra.
«Oh tesoro, sei sveglio -Pam Anderson si fermò fuori dalla cucina quando vide il figlio già pronto- Stavo per venire a svegliarti» 
«Beh non ce n'è bisogno. E Kurt mi ha già aiutato con le ultime cose» spiegò Blaine indicando il ragazzo accanto a lui che era stato ignorato fino a quel momento dalla madre.
«Oh piacere Kurt, io sono Pam.. tu devi essere un amico di Blaine» disse fintamente cordiale la donna mentre andava a recuperare le sue cose per uscire.
«Kurt non è un amico.. è il mio ragazzo» disse ancora Blaine facendo intrecciare le sue dita con quelle di Kurt che strinse la presa.
«Oh si ragazzo, come vuoi. Io ora devo andare, fai buon viaggio e tuo padre ti saluta» e senza dare la possibilità a nessuno dei due di rispondere, Pam Anderson uscì di casa e Blaine lasciò uno sbuffo uscire dalle sue labbra.
«Scusami per mia madre» disse poi dispiaciuto poggiandosi su Kurt e chiudendo gli occhi. 
«Non ti preoccupare, non è colpa tua -lo rassicurò lui abbracciandolo delicatamente- Blaine..-lo richiamò poi- Come, ecco ci come vai in aeroporto? Credevo che ti avrebbero accompagnato i tuoi» Blaine si strinse nelle spalle staccandosi dall'abbraccio.
«Chiamerò un taxi» rispose poi prendendo il telefono per chiamarne uno, ma Kurt glielo tolse di mano.
«Ti accompagno io» disse con tono che non ammetteva repliche, Blaine sorrise e lo baciò dolcemente sulle labbra.
«Grazie» sussurrò poi prima di abbracciarlo di nuovo.
«Forza ora andiamo, non perderai l'aereo a causa mia» disse poi Kurt stringendolo ancora una volta a lui prima di sciogliere la presa e recuperare una valigia. E Blaine lo seguì contestando che si fosse fatto davvero tardi tra un bacio e l'altro e che rischiava davvero di perdere l'aereo. Per fortuna, o sfortuna dipende dai punti di vista, l'aeroporto non era troppo distante da casa Anderson e in soli venti minuti erano arrivati.
«Lasciami pure qui, non c'è parcheggio. E comunque devo subito correre agli imbarchi» disse poi Blaine al terzo giro per cercare parcheggio. Kurt sospirò, poi accostò vicino all'entrata dell'aeroporto e spense l'auto voltandosi verso Blaine.
«Sei sicuro?» chiese e Blaine annuì con un sorriso tirato sulle labbra.
«Grazie per avermi accompagnato» disse poi Blaine voltandosi anche lui verso Kurt e poggiando la testa sullo schienale.
«Non ringraziarmi, l'ho fatto per puro egoismo così avrei potuto passare anche solo pochi minuti di più con te» e Blaine accennò una risata prima di allungarsi verso di lui e abbracciarlo.
«Grazie Kurt -ripetè mentre Kurt ricambiava l'abbraccio stingendolo forte a lui- And if you have a minute, why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go somewhere only we know?
Somewhere only we know» cantò poi Blaine al suo orecchio, spaventato che quello sarebbe davvero potuto essere la fine di tutto. Kurt chiuse gli occhi e trattenne le lacrime, non avrebbe pianto davanti a Blaine rendendo quel saluto ancora più difficile.
«Non ti dirò mai addio, B» sussurrò poi all'orecchio di Blaine come per rassicurarlo. E poi si sorrisero prima di baciarsi di nuovo. Un lungo e lento bacio disperato. E poi Blaine lo salutò ancora una volta, recuperò le sue valigie ed entrò in aeroporto sotto lo sguardo triste di Kurt.

Kurt aveva guidato fino a casa di Rachel perché in quel momento aveva solo bisogno di un abbraccio della sua migliore amica. Non aveva versato una lacrima per tutto il tempo, ma quando Rachel aprì la porta non riuscì più a trattenere le lacrime e scoppiò in un pianto silenzioso.
«Ehi Kurt -lo salutò Rachel con un sorriso per poi cambiare completamente espressione quando lo vide piangere- Ehi ehi.. ci sono io, sono qui» sussurrò poi abbracciandolo e lasciandolo sfogare. Ed era proprio quello di cui Kurt aveva bisogno in quel momento. E una volta che Kurt si fu calmato, Rachel lo prese per mano e lo portò in casa, lo lasciò sul divano e andò in cucina a prendere un bicchiere d'acqua che poi gli offrì.
«Grazie» sussurrò tirando su con il naso per poi bere mezzo bicchiere mentre Rachel si sedeva al suo fianco.
«Allora, mi vuoi dire cosa è successo? Devo andare a picchiare qualcuno?» chiese protettiva e Kurt accennò una risata per poi scuotere la testa.
«Ho accompagnato Blaine all'aeroporto e lui è partito» spiegò mentre gli occhi si riempivano di nuovo di lacrime. Perché aveva finalmente trovato qualcuno che lo facesse sorride e sentire bene e ora l'aveva dovuto salutare.
«Oh tesoro..» sussurrò Rachel comprensiva tirandolo di nuovo in un abbraccio.
«Io l'ho sempre saputo che sarebbe dovuto partire ma ho cercato di fingere che non mi importava più di tanto in questa settimana, ho finto che le cose non sarebbero cambiate, ma ora lui è partito e non riesco più a fingere. E se si rendesse conto che non sono io che vuole? Se trovasse di meglio a Los Angeles? Stiamo insieme da così poco e il nostro rapporto non è ancora consolidato. Capirei se cambiasse idea» singhiozzò insicuro Kurt, perché fino a quel momento aveva finto che tutto andasse bene, aveva finto di essere forte perché non voleva che Blaine rinunciasse a quell'opportunità. Ma ora Blaine era partito e la sua barriera era crollata, mostrando quanto in realtà fosse fragile.
«Kurt.. non conosco bene Blaine. Ma da quel poco che l'ho conosciuto mi sembra che sia un ragazzo di parola e non credo che ti abbia detto che vuole provarci nonostante la distanza, che non vuole perderti e che tiene a te se non lo credeva davvero. Non sarà facile e lo sai, non voglio mentirti e non importa da quanto tempo state insieme, ma importa quello che vi lega e Kurt, te l'ho detto sin dalla prima volta che ho visto Blaine, quel ragazzo è pazzo di te tanto quanto tu lo sei di lui. Quindi non farti prendere dalla paura e prova a darvi una possibilità, okay? Perché io non ti ho mai visto così felice come nelle ultime settimane e mi piace vederti così» Kurt accennò un sorriso grato prima di abbracciarla di nuovo.

Blaine aveva dormito per tutto il viaggio in aereo dato che non aveva chiuso occhio la notte prima, troppo impegnato ad osservare Kurt. E quando finalmente atterrò trovò suo fratello ad aspettarlo. Accennò un sorriso e andò da lui per abbracciarlo, sentendo il bisogno di avere un abbraccio.
«A cosa devo tutto questo affetto schizzo?» domandò confuso Cooper, erano sempre andati d'accordo a parte per il periodo precedente al ritorno in Ohio, ma non erano mai stati tipi da abbracci.
«Zitto e abbracciami Coop» si lamentò Blaine e Cooper fece come gli aveva chiesto.
«Carenza di affetto Blainey?» chiese poi mentre uscivano dall'aeroporto e Blaine sbuffò.
«Okay ho capito, non ti chiederò più nessun abbraccio» si lamentò Blaine per poi entrare in auto. Recuperò il telefono e lo accese, sorrise nel trovare un messaggio di Kurt.

fromKurt
toB <3
Lo so che ora sei in viaggio e che vedrai questo messaggio solo fra quattro ore. Ma volevo avvisarti che sono arrivato a Lima e passerò la giornata con Rachel. Scrivimi quando arrivi <3

fromBlaine
toKurt <3
Sono appena atterrato e Cooper fa già lo stronzo. Salutami Rachel e chiamami quando vuoi, oggi non ho nulla da fare.
ps. è normale che senta già la tua mancanza?

fromKurt
to: B <3
Ovvio sono adorabile e fantastico 😌 tutti sentirebbero la mia mancanza.
No, scherzi a parte mi manchi anche tu <3
ps. dammi dieci minuti e ti chiamo così mi dici in che senso Cooper fa lo stronzo
pps. anche Rachel ti saluta 

fromBlaine
toKurt <3
Okay, aspetto <3

Riabituarsi alla routine di Los Angeles non fu affatto semplice, ogni giorno aveva sempre mille impegni. Si divideva tra interviste, organizzazione della campagna e incontri con gli altri artisti e quando non aveva questi impegni si chiudeva in studio e incideva la nuova canzone "Daylight" e ne scriveva una nuova. Tra tutti i mille impegni non riusciva a stare troppo dietro il telefono e quindi riusciva a scambiarsi solo qualche messaggio con Kurt che intanto era impegnato tra ultimi esami e prove per le nazionali. Non riuscivano a sentirsi come avevano creduto e sentivano la mancanza dell'altro sempre di più. Eppure nonostante si sentissero poco, quel sentimento non si era per nulla affievolito e quei pochi minuti in cui riuscivano a parlare un po' più a lungo diventarono i loro preferiti.
«Lady Hummel, a cosa devo la tua presenza?» domandò Sebastian quando, due gironi dopo la partenza di Blaine, Kurt andò alla Dalton. 
«Okay.. ho cambiato idea, me ne torno a casa» rispose Kurt facendo dietrofront per andare via, pentito di essere andato proprio da Sebastian quando aveva Rachel che era sempre presente per lui. Ma c'era un motivo se aveva guidato fino a Westerville: a differenza di Rachel, Sebastian sapeva il segreto di Blaine e con lui avrebbe potuto sfogarsi e confidarsi senza dover mentire.
«Forza Hummel, non fare il presuntuoso e dimmi come mai sei venuto qui, ci deve essere un motivo se hai guidato per un'ora» Kurt sbuffò e alzò gli occhi al cielo, poi andò a sedersi su una poltrona in aula studio.
«È solo che mi manca. È partito da due gironi e ci sentiamo a malapena e lo so che è pieno di impegni ma sei l'unico con cui posso parlare perché gli altri non sanno di lui» 
«Okay okay Hummel ho capito.. ma quanto parli?» lo bloccò Sebastian per niente abituato alla parlantina di Kurt che lo guardò male in risposta.
«Dovevo sapere che fosse una pessima idea venire qui» borbottò Kurt prima di alzarsi dalla poltrona, ma Sebastian lo fece sedere di nuovo.
«Senti posso immaginare quanto sia difficile per te, perché Blaine è più impegnato del previsto e non vi sentite quando avresti sperato. Ma come è difficile per te, credimi se ti dico che è altrettanto difficile per lui -Kurt abbassò lo sguardo, consapevole di quello- E non ci posso credere che sto per dirlo davvero.. ma ecco si, se vorrai parlare con qualcuno che sa tutta la verità sai dove trovarmi» aggiunse poi Sebastian perché anche se non lo avrebbe mai ammesso si era affezionato a Kurt e non solo perché era il ragazzo del suo migliore amico, ovviamente inutile dire che non avrebbe mai ammesso di considerare Blaine come tale.
«Grazie Sebastian -sorrise grato Kurt- Blaine ha ragione, non sei poi così male»
«Dillo a qualcuno in giro e negherò tutto» lo minacciò Sebastian e Kurt si mise a ridere per poi iniziare a parlare con Sebastian di Blaine, ignaro che presto tra i due sarebbe nata un'amicizia che giorno dopo giorno si sarebbe rafforzata.

Eccomi tornata con un nuovo capitolo.. Blaine è partito, hanno passato l'ultima notte insieme e Blaine ha scritto una canzone (daylight dei Maroon V). E poi Kurt lo ha accomagato all'aeroporto. Una volta che si sono separati Kurt è scoppiato a piagnere e Rachel ha dovuto consolarlo, ha finto che non fosse un problema per lui la lontananza e invece.. ma come dice Sebastian, anche per Blaine non è tanto facile. E il capitolo si conclude con una chiacchierata tra Seb e Kurt, ve lo aspettavate?
Buon Natale, alla prossima settimana

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Capitolo 13
*** Dodici. ***


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Era la seconda volta in più di una settimana che Kurt e Blaine riuscivano a fare una videochiamata. Kurt si era chiuso in camera con la scusa dei compiti dopo aver aiutato per tutta la mattina suo padre in officina, Blaine invece aveva finito da poco un'intervista ed era andato in studio per scrivere, ma  essendo quello un momento abbastanza libero non si era fatto problemi a rispondere alla videochiamata.
«Allora ho una bella e una brutta notizia» disse subito Kurt quando Blaine rispose alla chiamata.
«Okay vai con la brutta» mormorò Blaine spaventato lasciando cadere una mano un po' troppo pesantemente sulla tastiera del pianoforte e producendo così una nota.
«Dove sei?» chiese però Kurt cercando di scorgere un particolare ma tutto ciò che vedeva era il faccione adorabile di Blaine e uno sfondo neutro.
«Sono in studio» si strinse nelle spalle Blaine, cercando di nascondere la tensione che aveva da quando Kurt aveva detto che aveva una brutta notizia.
«Oh..ti ho disturbato? Posso chiamarti in un altro momento» disse improvvisamente impanicato di averlo disturbato.
«Kurt ehi, no.. non mi hai disturbato. Sono appena arrivato a dire il vero e non stavo facendo nulla. Te lo avrei detto se fosse stato il contrario» Kurt annuì decidendo di credergli, perché infondo non aveva motivo di mentirgli.
«Okay.. ma se poi hai da fare me lo dici?» chiese per conferma e Blaine annuì.
«Te lo dirò, promesso. Ora dimmi queste notizie per cui mi hai chiamato» disse riprendendo il discorso iniziale e Kurt annuì prima di sospirare.
«Beh ti avevo già detto che giovedì ci saranno le nazionali, vero? -Blaine annuì- Beh ecco dato che sono giovedì questi giorni sarò ancora più impegnato e non so quanto riuscirò ad usare il telefono e poi mercoledì partiremo e da quando arriveremo a Las Vegas fino alla fine delle nazionali non penso che userò il telefono» spiegò velocemente sperando che Blaine non si arrabbiasse. Infondo loro avevano solo quello ormai, potevano sentirsi solo tramite uno stupido telefono.
«Oh.. io okay -mormorò tristemente Blaine, ma non arrabbiato, mai arrabbiato- Posso capirlo, anche io sarò abbastanza impegnato dato che saranno gli ultimi giorni di organizzazione e interviste prima dell'inizio del tour» spiegò poi e Kurt annuì, poi si morse il labbro.
«Quando inizia il tour?» gli chiese poi, più per conferma che per altro.
«Venerdì sera c'è la prima delle due date qui a Los Angeles» rispose automaticamente Blaine.
«Okay e cosa devo fare per prendere un biglietto? Sono già in vendita?» domandò Kurt provando a trattenere un sorriso.
«Non ne sono sicuro ma credo... aspetta che significa?» chiese realizzando veramente quello che gli stava dicendo Kurt.
«Ne ho parlato con mio padre che ha parlato con Shue e dopo le nazionali invece che tornare a Lima con loro verrò da te per il weekend» raccontò senza più trattenere un sorriso. Sorrideva perché entro una settimana avrebbe finalmente rivisto Blaine, sorrideva per l'espressione che ora il suo ragazzo aveva sul volto.
«Dimmi che non stai scherzando» Kurt scosse la testa senza smettere di sorridere.
«Ti avevo detto che avevo anche una bella notizia»
«Questa non è una bella notizia, questa è una notizia stupenda -esclamò felice Blaine iniziando anche lui a sorridere- E ovviamente è inutile dirti che non devi prendere alcun biglietto, verrai semplicemente con me nel backstage»

 

Kurt e Blaine rimasero a parlare a lungo, approfittando di quel momento che erano riusciti a ritagliarsi per loro e si raccontarono meglio tutto quello che avevano fatto in quella settimana, almeno finché Kurt non fu richiamato e con un piccolo sbuffo salutò Blaine che rise divertito prima di mandargli un bacio che lo fece sorridere. E una volta che chiusero la chiamata, Blaine compose subito un altro numero.
«Oh ma guarda chi si fa sentire.. iniziavo a sentirmi offeso dato che non ti fai sentire da ieri mattina» rispose Sebastian e Blaine alzò gli occhi al cielo.
«Beh scusa se sono impegnato io» disse in torno sarcastico e Sebastian rise.
«Intanto il tempo per scrivere al tuo ragazzo lo trovi.. e non negarlo perché io e lui parliamo» questa volta fu Blaine a ridere.
«Si lo so, mi ha parlato dei vostri incontri -rispose e prima che Sebastian potesse ribattere parlò di nuovo- Grazie» "grazie per esserci quando io non posso farlo". E Sebastian capì per cosa lo stava ringraziando, lo capì perché ormai aveva iniziato a conoscere Blaine e gli bastava poco per capirlo.
«Piuttosto dimmi, a cosa devo questa chiamata?» domandò Sebastian spostando l'argomento.
«Devi dirmi tutto ciò che sai sulle competizioni dei Glee club e scoprire il più possibile su come avverranno le nazionali questo giovedì»

 

 

Il giorno delle nazionali era arrivato, come previsto da Kurt in quei gironi era riuscito a sentire poco e nulla Blaine, ma ormai mancava poco perché finalmente il giorno dopo lo avrebbe rivisto. E anche se quella mattina aveva le ultime prove prima della competizione aveva troppa voglia di sentire il suo ragazzo, giusto per smorzare l'ansia che quel girono era davvero tanta. Si allungò per prendere il telefono e sorrise nel vedere che aveva un suo messaggio, risaliva a circa le sei e mezzo di mattina.

from: Blaine
to: Kurt <3
Buongiorno bellissimo <3
Volevo augurarti tanta tanta fortuna per oggi
Purtroppo ho la giornata piena e non riuscirò a usare il telefono, ci sentiamo stasera, non vedo l'ora di vederti <3

Kurt sospirò nel leggere il messaggio, avrebbe davvero voluto sentire la sua voce quel girono ma non gliene faceva una colpa se Blaine era impegnato e il fatto che gli avesse inviato quel messaggio così presto gli faceva pensare che Blaine avesse davvero una giornata piena. Però si era ricordato di augurargli buona fortuna e alla fine bastò quello per farlo sorridere. Poi si alzò dal letto si vestì velocemente e con il resto dei ragazzi uscì dalla camera raggiungendo la hall dove avevano appuntamento con il professor Shuester e le ragazze.


Le prove non erano durate molto, giusto un'oretta, poi erano tornati tutti in camera per prepararsi dato che alle dodici sarebbero dovuti essere al Caesar palace dove si sarebbero tenute le nazionali del glee club quell'anno. Mancavano poco meno di venti minuti alle dodici ed erano tutti nella hall del loro hotel ad aspettare i professori e Kurt che era ancora in camera a prepararsi quando Blaine fece il suo arrivo. Rachel fu la prima a riconoscerlo, spalancò la bocca e senza dire nulla lo raggiunse.
«O mio dio Blaine! Cosa ci fai qui?» chiese Rachel richiamando l'attenzione di Blaine che si guardava in giro un po' spaesato. Secondo quello che gli aveva detto Sebastian e quello che aveva saputo da Kurt era abbastanza sicuro che avrebbe trovato tutti ancora in hotel e quando finalmente vide Rachel andargli incontro ne ebbe la conferma.
«Sono venuto a fare una sorpresa a Kurt -spiegò con un sorriso e Rachel sorrise di rimando- Dov'è?» chiese poi identificando il gruppetto poco più infondo e notando l'assenza del suo ragazzo.
«È ancora in camera, 3206 -rispose Rachel facendogli capire dove poteva trovarlo- Sono sicura che sarà felicissimo di vederti ma ecco, non fate troppo tardi» aggiunse poi con tono un po' malizioso.
«Grazie Rach» sussurrò Blaine andando verso l'ascensore mentre Rachel tornava dal resto del gruppo. Più l'ascensore saliva più Blaine sentiva il suo cuore accelerare nel petto e poi finalmente raggiunse il trentaduesimo piano e arrivò difronte la camera indicata da Rachel. Prese un lungo respiro e poi bussò.
«Si ragazzi, un attimo sto arrivando» sentì la voce di Kurt dall'altra parte della porta e sorrise, perché finalmente la sentiva di nuovo dal vivo anche se tramite una porta.
«Servizio in camera» disse lui dato che Kurt sembrava non accennare ad aprire la porta. Kurt corrugò la fronte confuso e mentre si allacciava la cravatta al collo andò ad aprire.
«Cos? Ma io non ho oridn- le parole gli morirono in gola quando vide Blaine fuori dalla camera con un sorriso sulle labbra- Ommiodio Blaine! -esclamò lasciando perdere la cravatta e buttandosi tra le sue braccia- Cosa ci fai qui?»
«Non potevo perdermi la tua esibizione, non quando la competizione era così vicino a Los Angeles» spiegò come se fosse la cosa più scontata, senza mai sciogliere quell'abbraccio. Perché Kurt gli era mancato anche troppo in quelle due settimane.
«E la tua lunga lista di impegni?» chiese confuso.
«Beh prima ho dovuto guidare per cinque ore, ora dovrò vedere il mio bellissimo ragazzo esibirsi con i suoi amici e poi dovrò festeggiare con lui la loro vittoria» spiegò Blaine allontanandosi giusto quel poco per poterlo guardare.
«Aspetta per questo ti sei svegliato così presto? Per venire qui a vedermi esibire?» domandò mentre gli occhi si riempirono di lacrime, lacrime di gioia. Blaine annuì soltanto prima di baciarlo dolcemente.
«Ora è meglio che ti finisci di preparare, non voglio farti fare tardi. Avremo tempo dopo per stare insieme» disse prima di baciarlo di nuovo per poi staccarsi da lui. Lo aiutò a legare la cravatta dato che Kurt era fin troppo agitato ed emozionato. Agiato per la competizione, emozionato perché Blaine aveva guidato fin lì solo per lui.

 

Blaine aveva accompagnato Kurt alla competizione ed era rimasto al suo fianco fino a quando poche esibizioni prima della loro, le New Direction non avevano raggiunto il dietro le quinte. Allora Blaine si era allontanato un attimo per prendere una cosa per poi tornare a sedersi accanto alla coach Bestie che aveva accompagnato Shuester al posto della signorina Pillsbury che era rimasta a casa con il figlio malato. E poi finalmente le New Direction salirono sul palco e Blaine aveva occhi solo per il suo ragazzo che nonostante fosse tornato solo due settimane prima nella sua vecchia scuola e quindi nel glee club, era comunque riuscito ad ottenere un breve assolo sulla canzone di Lady Gaga "Born this way" e Blaine era così fiero di lui perché Kurt fu impeccabile. Certo erano tutti molto bravi nel gruppo, ma come riusciva ad incantarlo Kurt non ci riusciva nessuno. Ogni volta che Kurt cantava, Blaine veniva rapito dalla sua voce. E una volta che le New Direction finirono di esibirsi, Blaine fu il primo ad alzarsi e applaudire, seguito poi dal resto della platea. Poi recuperò il mazzo di rose gialle e rosse e raggiunse il backstage.
«Queste sono per te» affermò nascondendosi dietro il mazzo di fiori una volta che fu di fonte a Kurt. Kurt sentì il cuore sciogliersi e sorrise prendendo il mazzo e affondando la testa in esso per annusarne il profumo.
«Grazie B, sono stupendi» sussurrò poi emozionato abbracciando il suo ragazzo.
«Blaine ciao.. allora? Ti siamo piaciuti?» chiese ancora elettrizzata Rachel osservando anche lei il mazzo di rose per poi sorridere felice a Kurt che era tornato ad annusarle.
«Mi siete piaciuti molto e credo che abbiate ottime possibilità di vittoria» rispose per poi sentire Rachel pavoneggiarsi prima di andare via e raggiungere Finn.
«Credi davvero che abbiamo qualche possibilità di vincere? Ci sono gruppi davvero, davvero bravi» disse poi Kurt tornando a guardare Blaine che non smetteva di sorridere. 
«Ne sono sicuro. Siete stati fantastici Kurt, sei stato fantastico!» ammise sincero, poi prese in mano il mazzo di fiori e lo lasciò sul tavolo lì accanto per poi prendere il viso di Kurt tra le mani e baciarlo. Kurt sorrise nel bacio, circondò il collo di Blaine con le mani per dargli la possibilità di approfondire quel bacio. E dio quanto gli erano mancati quei baci così intensi in quelle due settimane.
«Grazie per essere venuto» mormorò Kurt contro il collo di Blaine mentre lo stringeva di nuovo in un abbraccio.
«Non me lo sarei mai potuto perdere. Una volta saputo il girono preciso ho organizzato tutto in modo da avere la giornata libera per poter venire» e Kurt a quelle parole lo baciò di nuovo perché non aveva un altro modo per dirgli quando era felice per quello che aveva fatto, un semplice "grazie" non bastava.

 

Dopo essersi ritagliati una decina di minuti solo per loro due, Kurt e Blaine tornarono in platea dove c'erano tutti gli altri, presero posto vicino e seguirono il resto della competizione tenendosi tutto il tempo per mano e sorridendosi di tanto in tanto. E una volta finite tutte le esibizioni, tutti i gruppi si erano ritirati dietro le quinte in attesa della premiazione. Blaine aveva lasciato un ultimo bacio a Kurt prima di farlo andare via ed era rimasto sotto il palco in attesa. Rachel invece prese in disparte Kurt per commentare con lui, emozionata, la sorpresa che gli aveva fatto Blaine. Un po' perché voleva sapere tutto ed era felice di vedere Kurt di nuovo spensierato e un po' per non pensare alla premiazione che ci sarebbe stata di lì a poco. E poi sul palco furono chiamati, non in ordine, i migliori dieci glee club e quando le New Direction furono chiamate, Kurt e Rachel si abbracciarono emozionati prima di salire sul palco insieme agli altri. E poi il presentatore annunciò  il terzo posto, le New Direction non furono nominate. Stessa cosa per il secondo posto. Questo poteva significare che o erano primi o non erano sul podio. Si presero tutti per mano nell'attesa del verdetto. Kurt alzò gli occhi in cerca di quelli di Blaine e li trovò poco dopo. Gli sorrideva rassicurante e poi gli fece un'occhiolino. E poi Kurt chiuse gli occhi come tutti i suoi amici e strinse forte la mano di Rachel e Brittany.
«E il primo posto va.. -quella pausa che fece il presentatore fu davvero snervante- da Lima, McKinley high le New Direction» annunciò infine mentre i coriandoli esplodevano sul palco. Blaine urlò felice mentre Kurt si buttò prima tra le braccia di Rachel, poi in quelle di Brittany che era sempre al suo fianco. E poi pian piano abbracciò tutti felice mentre il professor Shuester andava a recuperare la coppa. E poi ci fu un abbraccio di gruppo e Kurt cercò lo sguardo di Blaine che gli sorrise fiero.
«Abbiamo vinto» esclamò emozionato Kurt correndo verso Blane che lo aspettava nella hall del Caesar palace. 
«Non avevo dubbi!» sorrise Blaine stringendolo forte a lui, sapendo benissimo cosa significava vincere un premio. E non importava se questo fosse un awards o il primo posto delle nazionali del glee club, l'importante era il significato che si attribuiva a quel premio. E quello per Kurt, come per tutte le New Direction, era più di un semplice primo posto. Era una rivincita verso tutti coloro che non avevano creduto il loro.
«Ragazzi noi andiamo a festeggiare, vi unite a noi?» domandò Finn raggiungendo Kurt e Blaine con Sam, Rachel e Puck.
«Credo sia meglio che-» iniziò a dire Kurt ma Blaine lo interruppe.
«Certo che ci uniamo» disse Blaine al posto del suo ragazzo che stava per declinare la sua offerta. Certo ventiquattro ore dopo lui avrebbe avuto un concerto e avevano cinque ore di macchina ad aspettarli, ma voleva che Kurt festeggiasse con i suoi amici perché se lo meritava. 
«Sei sicuro B? Possiamo tornare già ora a Los Angeles» Blaine lo baciò delicatamente mentre lo prendeva per mano e seguiva i suoi amici.
«Sono sicuro, possiamo partire domani mattina. Tu vuoi festeggiare con loro e non lo negare. E ne hai tutto il diritto»

 

Erano rimasti tutta la notte a festeggiare nel bar dell'hotel. I festeggiamenti, anche se lunghi, erano stati contenuti solo perché con loro c'erano il professor Shuester e la coach Bestie. Anche se Puck era riuscito di nascosto a procurarsi un po' di alcol che aveva diviso con Sam, Brittany e Santana, ma non tanto da farli ubriacare. Blaine era rimasto tutto il tempo accanto a Kurt perché non lo vedeva da troppo tempo e non voleva sprecare neanche un secondo. Ma anche se era stato sempre con lui gli aveva lasciato comunque lo spazio per divertirsi e festeggiare con i suoi amici. Finn e Rachel sembravano quelli che avevano interagito di più con Blaine. Finn perché aveva preso sul serio il ruolo da fratello maggiore, anche se era solo un paio di mesi più grandi, e voleva assicurarsi che Blaine non stesse prendendo in giro Kurt, aveva già sofferto troppo in passato. Rachel perché era la migliore amica di Kurt e voleva conoscere meglio il suo ragazzo. E poi quando avevano finito di festeggiare erano ormai le due di notte, era troppo tardi per partire in quel momento. Così Blaine aveva preso una stanza per quella notte e Kurt, dopo che Shuester aveva controllato che ognuno fosse nella propria camera, era sgattaiolato via per raggiungere quella del suo ragazzo. Scegliere tra dividere la camera con altri cinque ragazzi, due dei quali russavano e uno parlava nel sonno, e dividere la camera con il suo ragazzo che viveva dalla parte opposta dell'America e non vedeva quanto voleva, non era poi così difficile.
 

Eccomi tornata con un nuovo capitolo! L’ultimo dell’anno ahahahah 
Kurt e Blaine hanno visto cosa significa stare lontani e a causa dei mille impegni non riescono a sentirsi più di tanto. Ma Kurt è riuscito a convincere il padre ad andare qualche giorno a LA dal suo Blaine e Blaine gli ha fatto una sorpresa presentandosi alle nazionali! Nonostante le difficoltà sono riusciti a superare le prime sue settimane lontane e ora hanno qualche giorno da passare insieme. Il tour sta per iniziare e ora Kurt sarà anche un po’ più libro dato che le nazionali sono finite. Cosa accadrà? 

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Capitolo 14
*** Tredici. ***


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Svegliarsi la mattina successiva fu dura tenendo conto che erano andati a letto solo cinque ore prima, ma Blaine alla fine era abituato a quello, ad andare a letto tardi e svegliarsi presto. Gli era capitato più volte che avesse un impegno fino a sera tardi e la mattina dopo si dovesse svegliare presto per andare o a scuola o perché aveva un'intervista o un aereo da prendere. Si svegliò non appena la sveglia suonò e dopo averla spenta si trascinò verso il bagno per prepararsi. E poi svegliò Kurt che era completamente adorabile con quell'aria assonnata. Avvertirono il professore che loro stavano partendo e dopo aver preso un caffè d'asporto al bar dell'hotel salirono in auto diretti verso Los Angeles. 
«Sei sicuro di riuscire a guidare?» chiese premuroso Kurt dopo essere salito in auto. 
«Si tranquillo.. se vuoi dormi, il viaggio è lungo» rispose Blaine sporgendosi per lasciargli un bacio sulla guancia. 
«Okay ma possiamo fare a metà. Guidi tu ora e dopo facciamo a cambio» disse Kurt sicuro, con tono che non ammetteva repliche. 
«Va bene -non provò ad insistere perché sapeva che se voleva, Kurt poteva essere più testardo di lui- Ora dormi che sei stanchissimo» gli sorrise mentre metteva in moto. E Kurt non obiettò perché era davvero stanco. Chiuse gli occhi e cercò una posizione comoda per dormire, senza però mai trovarla e dopo mezz'ora si arrese. 
«Ci rinuncio.. non riuscirò mai a dormire» sbuffò aprendo gli occhi e incrociando le braccia al petto. Blaine ridacchiò, poi allungò la mano destra verso di lui e la posò sul suo ginocchio iniziando a fare dei piccoli cerchi e Kurt sorrise. 
«Prova a stendere il sedile e poi ti canto una ninna nanna, magari ti addormenti» Kurt scosse la testa, prese la mano di Blaine e fece intrecciare le loro dita mentre si voltava verso di lui. 
«Sarebbe inutile, non riesco a dormire se non sono sul letto. Ti faccio compagnia» Blaine si voltò un attimo verso di lui e gli sorrise dolcemente per poi tornare a guardare la strada. E così passarono la prima metà del viaggio a parlare tra di loro, a raccontarsi gli ultimi giorni e cantare di tanto in tanto alla radio quando passava un pezzo che piaceva ad uno dei due. E quando passò una delle canzoni di Nightbird, Blaine sorrise nel vedere che Kurt la cantava. 
«Ricordavo che non eri un fan di Nightbird» commentò divertito una volta finita la canzone. 
«Beh era così.. ma poi ho scoperto che tipo di persona fosse Nightbird e ho iniziato ad apprezzare di più le sue canzoni» Blaine sorrise per poi fermarsi per una sosta bagno, ne approfittò per baciarlo velocemente sulle labbra e una volta che tornarono in auto si scambiarono di posto. E al contrario di Kurt che era rimasto vigile per tutto il viaggio a fare compagnia al suo ragazzo, Blaine dopo neanche dieci minuti di viaggio si addormentò sul sedile del passeggero. 
«Blaine ma mi stai ascoltando?» stava dicendo Kurt dato che gli aveva fatto una domanda senza ricevere una risposta. Si voltò un attimo a guardarlo e alzò gli occhi al cielo quando vide che stava dormendo. E così passò il resto del viaggio a guidare mentre ascoltava musica per tenersi sveglio e Blaine dormiva come se nulla fosse. 

Blaine si svegliò solo una volta che il motore fu spento e la macchina ferma.
«Siamo arrivati?» chiese aprendo gli occhi di scatto e guardandosi intorno confuso per poi riconoscere la villa che divideva con suo fratello non troppo lontano dalla spiaggia. Per fortuna prima di partire aveva impostato il navigatore per casa sua così Kurt non aveva avuto problemi ad arrivare anche se Blaine aveva dormito per tutto il tempo.
«Già.. -borbottò Kurt- e grazie della compagnia» aggiunse prima di scendere dall'auto. Blaine si passò una mano sugli occhi prima di scendere anche lui e raggiungere Kurt.
«Kurt io.. mi dispiace, non volevo addormentarmi ma avevo un sacco di ore arretrate e.. scusami» mormorò dispiaciuto Blaine facendo la sua faccia da cucciolo. E Kurt non riuscì a tenergli il broncio, non quando Blaine lo guardava in quel modo.
«Va bene.. sei perdonato» disse poi, Blaine sorrise prima di baciarlo dolcemente sulle labbra.
«Forza vieni.. ti faccio vedere casa» disse prendendolo per mano ma Cooper li interruppe impedendo loro il passaggio.
«Mi dispiace interrompere i vostri sogni ad occhi aperti ma Blaine sei terribilmente in ritardo, le prove iniziano tra meno di un'ora, dobbiamo andare, ti cambierai direttamente lì -disse Cooper spingendo il fratello verso l'auto che era appena arrivata- Ciao Kurt comunque, ovviamente tu verrai con noi se vuoi» aggiunse poi rivolgendosi al ragazzo che annuì. Blaine gli rivolse uno sguardo di scuse prima di salire in auto.
«Se vorrai sistemarti puoi usare il mio camerino quando arriviamo» gli disse poi avvicinandosi di più a lui e lasciandogli un bacio sulla guancia prima di ascoltare suo fratello per capire quali erano i programmi della giornata.

Mentre era in auto, Blaine aveva tolto il suo papillon, liberato i capelli dal gel, indossato un cappellino e un paio di occhiali da sole per mascherare il più possibile la sua identità. E quando arrivarono, Blaine fu subito circondato da un paio di bodyguard che lo scortarono fino all'entrata dell'aerea riservata del parco dove si sarebbe tenuto il concerto. Kurt e Cooper lo seguirono subito dopo e una volta che furono dentro, lontani da paparazzi e fan, Kurt raggiunse Blaine mentre si guardava intorno curioso. 
«Oh mio dio.. oh mio dio.. ma quella è Lady Gaga» affermò dopo aver visto la cantante passare davanti a lui stringendo il braccio del suo ragazzo. Blaine rise per la sua reazione. 
«Non ti avevo detto che sarebbe stata tra i partecipanti?» domandò divertito sapendo bene di aver omesso quel dettaglio e Kurt infatti lo guardò male colpendolo al braccio e aumentando solo le risate di Blaine. 
«Forza andiamo che sei in ritardo» intervenne ancora Cooper spingendo entrambi verso il camerino. 
«Ma è sempre così stressante tuo fratello?» domandò Kurt, ma non c'era cattiveria nel suo commento, solo divertimento. 
«Purtroppo per me si.. ora capisci come devo vivere?» Scherzò Blaine. 
«Guardate che vi sento» commentò Cooper facendo ridere i due.  

Blaine si era cambiato velocemente, aveva sistemato i capelli che erano davvero un casino e poi aveva indossato una semplice t-shirt bianca e un jeans nero strappato sulle ginocchia, un look molto semplice per le prove, il vero outfit lo conservava per la sera. E mentre Blaine si preparava, Kurt guardava i vestiti di Nightbird sull'appendiabiti pensando che gli sarebbe piaciuto avere la possibilità di vestire un artista. E poi Blaine uscì dal bagno mentre si passava una mano tra i capelli e Kurt si voltò a guardarlo, lo vide recuperare un paio di cuffiette che mise attorno al collo e poi discutere con il fratello.
«Okay io ora salgo sul palco per le prove, tu puoi sistemarti e raggiungermi sotto il palco quando hai finito okay? Coop resterà qui così non ti perdi» disse a Kurt che annuì, poi lo baciò ed uscì dal camerino per raggiungere il palco. Kurt invece rimase con Cooper nel camerino, per sua fortuna aveva portato la sua valigia dato che non aveva fatto in tempo ad entrare in casa, così recuperò dei vestiti puliti e più adatti e andò in bagno a cambiarsi. E una volta uscito dal bagno sembrava quasi che fosse uscito da una rivista di moda, i capelli perfettamente pettinati con il ciuffo verso l'alto, jeans neri aderenti, forse anche troppo, una camicia bianca di cui aveva tirato le maniche su fino al gomito, un gilet nero e il tocco finale, il suo preferito, un foulard di seta nero con una fantasia a pois bianca legato al collo. Soddisfatto del suo look finale richiamò l'attenzione di Cooper e insieme raggiunsero il palco dove Blaine stava provando.
«Puoi alzarmi il volume nella cuffia destra? Non riesco a sentire» stava dicendo Blaine al tecnico che fece come gli aveva chiesto e poi Blaine gli fece il sengo dell'okay per dirgli che ora andava bene. E poi la sua attenzione fu richiamata dalla presenza di Kurt sotto il palco. Si era cambiato ed era ancora più incantevole di prima. Deglutì e si leccò le labbra.
«Nightbird ancora problemi con le cuffie?» chiese il tecnico quando la band smise di suonare dopo il mancato attacco di Blaine che non si era accorto che avessero ripreso a suonare.
«Oh no.. scusate, riprendiamo» scosse la testa mentre Kurt sotto il palco ridacchiava divertito e anche compiaciuto della cosa. La band riprese a suonare e questa volta Blaine iniziò a cantare muovendosi sul palco come aveva già fatto nelle prove precedenti. Ma poi si fermò perché i vari volumi non erano stati ben regolati e quando Joshua fece un suono un po' più alto con la chitarra furono tutti costretti a tapparsi le orecchie. Una volta sistemando questo dettaglio ricominciarono a provare, fermandosi altre volte per le luci e cose simili. 

Erano ormai quasi le quattro del pomeriggio quando finalmente Blaine si rilassò sul divano.
«Abbiamo circa cinque ora prima dell'inizio del concerto -Disse Blaine per nulla intenzionato ad alzarsi da lì per le prossime ore. E quando vide Kurt guardarsi intorno agitato come se fosse in cerca di qualcuno Blaine rise- Puoi tranquillizzarti, a parte i tecnici e lo staff non c'è più nessuno. Gli altri hanno provato questa mattina» disse e Kurt si rilassò e andò a sedersi al suo fianco.
«Cosa vuoi fare? Torniamo a casa?» chiese mentre Blaine si faceva più vicino a lui e poggiava la testa sulla sua spalla, Kurt gli circondò i fianchi con un braccio e gli lasciò un bacio tra i capelli.
«Casa mia dista quasi un'ora da qui, anche di più se consideriamo il traffico che ci sarà e alle sette e mezzo devo essere di nuovo qui per trucco, costumista e parrucchiere quindi non ha molto senso tornare per poco più di un'ora a casa. Ma se tu vuoi tornare lo dico a mio fratello e farò in modo che tu abbia un auto che ti porti qui per l'inizio del concerto» Kurt scosse la testa stringendo Blaine di più a sé.
«No.. sono venuto per stare qui con te, non per stare a casa tua da solo -sorrise, Blaine alzò la testa e lo baciò sulle labbra- Cosa vuoi fare quindi durante l'attesa?» Blaine ci pensò un attimo prima di rispondere.
«Ti va di guardare qualcosa?» chiese ma prima che Kurt potesse rispondere Cooper entrò nel camerino avvisando il fratello che si sarebbe assentato e sarebbe tornato per l'inizio del concerto e che se avesse avuto bisogno di qualsiasi cosa di chiamarlo.
«Hai dei DVD?» chiese Kurt guardandosi intorno confuso, non capendo dove e come avrebbero potuto vedere qualcosa.
«Ho il computer, lo porto sempre in caso di emergenza. Possiamo vedere qualcosa in streaming -spiegò Blaine stringendosi nelle spalle- Scegli quello che vuoi» aggiunse, Kurt sorrise e dopo aver scoperto dove fosse il computer del suo ragazzo si alzò dal divano per andare a recuperarlo.
«Ti va di vedere Moulin Rouge?» chiese poi sperando in una risposta affermativa.
«Perché no? Non l'ho mai visto» si strinse nelle spalle e Kurt si voltò verso di lui con la bocca spalancata lasciando il titolo del film scritto per metà.
«Come non hai mia visto Moulin Rouge? Non puoi non averlo mai visto, è il mio musical preferito» esclamò Kurt sconvolto e Blaine rise divertito.
«Beh scusa se non ho tutto questo tempo per guardare film e poi lo guarderemo ora no?» Kurt alzò gli occhi al cielo e sbuffò tornando a scrivere il titolo del film e una volta trovato lo fece partire. Lasciò il computer sul tavolino davanti a loro e si sistemò meglio sul divano mentre Blaine si sistemava tra le sue braccia. Guardarono il film in silenzio e Blaine sorrideva quando Kurt, di tanto in tanto, recitava qualche bautta del film. E poi era quasi la fine del film quando Blaine iniziò a cantare Come What May insieme ai protagonisti del film e Kurt restò in silenzio, ammaliato dalla voce del suo ragazzo che cantava una delle sue canzoni preferite. Lo ascoltò cantare per tutto il tempo, ignorando la pelle d'oca e concentrandosi solo sulla sua voce, mentre quelle di Nicole ed Ewan facevano solo da sottofondo.
«Credevo avessi detto che non avevi mai visto il film» commentò Kurt una volta che la canzone era finita.
«Solo perché non ho visto il film non significa che non conosca le canzoni -spiegò Blaine stringendosi nelle spalle- E poi Come What May è LA canzone d'amore -aggiunse enfatizzando la parola "la", come a sottolineare la cosa.- Ho sempre pensato che non ci sia nulla di più intimo del dedicare questa canzone a qualcuno -continuò lasciando Kurt senza parole perché era esattamente quello che pensava anche lui. E la sua espressione stupita non passò inosservata a Blaine- Che c'è? Che ho detto?» chiese confuso e preoccupato di aver detto qualcosa di sbagliato.
«Nulla.. è solo che è esattamente quello che penso io» spiegò Kurt.
«Oh» mormorò sorpreso Blaine per poi sorridere dolcemente e baciarlo.
«Ho sempre sognato di cantarla con qualcuno di speciale» ammise poi senza rendersene conto e quando lo fece arrossì. Blaine sorrise ancora di più e lo baciò di nuovo pensando che gli sarebbe davvero piaciuto cantare un girono quella canzone insieme a Kurt.

Mancavano ormai un paio di ore al concerto e fuori il parco c'era già un sacco di gente che attendeva di entrare con la speranza che qualcuno degli artisti si fosse fermato con loro per una foto e un autografo. Oliva Rodrigo, Adam Lambert e i Jonas Brother furono i primi ad arrivare ed essendo in anticipo si fermarono con i propri fan. Blaine era ancora nel camerino con Kurt e le urla dei fan si sentivano fino a lì. E in tanti urlavano il nome di Nightbird o cantavano le sue canzoni in coro. 
«Ti dispiace se vado fuori?» domandò poi spostandosi un ricciolo che gli era caduto davanti gli occhi. Kurt si morse il labbro osservando quel gesto, poi scosse la testa. Blaine gli sorrise, si piegò per lasciargli un bacio sulle labbra e poi si alzò dal divano. Recuperò un paio di occhiali da sole e una giacca di jeans che indossò velocemente dato che si era alzato un po' di vento e poi uscì fuori dai suoi fan che appena lo videro lo acclamarono con gioia. Si fermò a fare foto e autografi finché non fu costretto a rientrare per poi trovare Kurt a litigare con uno della sicurezza. 
«Mi dispiace ma non puoi stare qui senza permesso» stava ripetendo l'uomo e prima che Kurt potesse ribattere, Blaine intervenne. 
«È con me. Colpa mia ho dimenticato di dargli il pass -Kurt si voltò verso di lui e gli sorride. L'uomo invece si scusò con entrambi e poi andò via.- Vieni, ti do il pass così puoi girare anche senza di me.» disse poi a Kurt facendogli segno di seguirlo in camerino dove trovarono già la sua stylist che stava selezionando i capi che Nightbird avrebbe dovuto indossare quella sera e la truccatrice ad attenderlo. Recuperò un pass e lo consegnò a Kurt che lo mise al collo e poi si sistemò sulla sedia per farsi truccare e sistemare i capelli. 
«Ora capisco perché sembra che tu abbia sempre la pelle perfetta» commentò Kurt e Blaine in risposta prese il pacco con i dischetti struccanti e lo tirò sopra Kurt che rise divertito, ancora di più quando la truccatrice lo riprese.

Eccomi tornata con il primo capitolo del 2023! Kurt e Blaine partono per LA, il primo tiene compagnia a Blaine quando lui guida mentre quest'ultimo si addormenta quasi subito, lasciando Kurt ad affrontare il resto del viaggio da solo. E poi arrivati a LA devono subito andare al posto dove si sarebbe tenuto il concerto per le prove. Kurt vede Lady Gaga e poi assiste alle prove del suo ragazzo che si distrae quando lo vede ahah.. e poi anche in questa storia non poteva mancare Moulin Rouge e Come What May! Hanno passato gran parte della giornata insieme e a breve inizierà anche il concerto! Che vi aspettate? Come andrà il concerto? Cosa accadrà dopo?

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Capitolo 15
*** Quattordici. ***


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Mentre Blaine si preparava, Kurt andò a fare un giro nel dietro le quinte e quando tornò nel camerino del suo ragazzo Blaine era ormai quasi pronto, doveva solo vestirsi ma era truccato e con i capelli sistemati.
«Ho incontrato Lady Gaga e mi ha fatto i complementi per il mio outfit» esclamò emozionato facendo ridere Blaine che salutò e ringraziò la sua truccatrice. E una volta che furono soli Kurt iniziò a raccontare del suo incontro tutto emozionato e Blaine lo ascoltava con un sorriso sulle labbra.
«Okay ho bisogno di un consiglio -disse poi Blaine una volta che Kurt finì di raccontare tutto del suo incontro- Credi che lo smalto mi si addica? Cioè a Nightbird» domandò mostrando le sue unghie dipinte di bianco, l'aveva sempre voluto fare ma poi si era tirato indieto. Invece quel girono aveva deciso di farsi mettere lo smalto dalla sua truccatrice e doveva ammettere che gli piaceva, però voleva anche un parere di Kurt che osservò in silenzio le sue mani.
«Sai.. ti sta proprio bene lo smalto -disse poi con un sorriso tornando a guardarlo- e la matita negli occhi ti sta davvero davvero bene» aggiunse perdendosi nei suoi occhi messi in risalto dalla matita nera. Blaine sorrise dolcemente prima di baciarlo.
«Okay vado a vestirmi che è tardissimo» mormorò sulle sue labbra prima di baciarlo di nuovo, recuperare i suoi vestiti e andare dietro il separè per cambiarsi.
«Sono tornato.. ci sono stati problemi?» domandò Cooper facendo ritorno, Blaine uscì dal separè con solo i pantaloni indosso e Kurt rimase a fissare il suo petto nudo perfettamente scolpito. Deglutì mentre lo osservava indossare una camicia, non si perse nessun suo movimento e non seppe cosa gli impedì di saltargli al collo e sequestrarlo in quel camerino. Era talmente preso dall'osservare il suo ragazzo, perdendosi nei suoi pensieri da non rendersi conto di quello che accadeva intorno a lui. Non prestò attenzione alla conversazione tra i due fratelli, non si accorse di uno dei tecnici che entrò nel camerino per avvisare che tra dieci minuti sarebbe incominciato il concerto, che il ragazzo davanti a lui non era più il suo Blaine ma era Nightbird, almeno finché Blaine non gli si avvicinò e gli sussurrò all'orecchio.
«Chiudi la bocca che ti entrano i moscerini» commentò divertito, perché aveva notato il modo in cui lo aveva osservato. Kurt chiuse immediatamente la bocca e arrossì imbarazzato. E forse il ragazzo che aveva difronte non aveva l'aspetto del suo ragazzo, ma era pur sempre il suo Blaine.

Il concerto era iniziato già da più di un'ora. Si erano esibiti i Jonas Brother, Taylor Swift, Olivia Rodrigo, i Maroon V, Britney Spears, Lady Gaga, Adam Lambert e ora sul palco c'era Katy Perry. 
Kurt e Blaine avevano seguito il concerto da dietro il palco, Olivia e Adam si erano anche uniti a loro in alcuni momenti e quando Lady Gaga si era esibita era uscito il lato da fan di Kurt che aveva cantato tutte le canzoni a memoria sotto lo sguardo divertito di Blaine. E dopo Katy Perry si sarebbe finalmente esibito Nightbird, mancavano un paio di canzoni e per la prima volta Blaine si fece prendere dal panico e iniziò così a camminare su e giù mentre si sistemava le cuffiette e ripeteva mentalmente i testi.
«Tutto bene? -domandò Kurt notando la sua agitazione, Blaine annuì distrattamente continuando a camminare avanti e indietro- Sei nervoso?» riprovò ancora Kurt.
«Non sono nervoso» borbottò ridacchiando nervosamente.
«Oddio tu sei nervoso -esclamò invece Kurt mettendosi davanti a lui per fermare quella sua camminata- Perché sei nervoso? Ti sei esibito su un palco del genere mille volte» aggiunse poi confuso, Blaine sospirò e si morse il labbro inferiore prima di rispondere.
«Beh le altre volte non c'eri tu a vedermi» ammise Blaine e Kurt arrossì.
«C'ero quando ti sei esibito al McKinley» gli ricordò poi guardandolo dolcemente.
«Ma allora tu non sapevi chi ero» spiegò Blaine e Kurt gli sorrise, avrebbe voluto baciarlo ma c'era troppa gente in giro così si limitò a farglielo capire con lo sguardo.
«Sono sicuro che amerò la tua esibizione -gli disse poi e Blaine gli sorrise- Ma non è solo per la mia presenza che sei nervoso, vero?» chiese, perché ormai stava imparando a conoscerlo e a capirlo con uno sguardo.
«Sono il volto che rappresenta la campagna, dovrò tenere un discorso sul bullismo e se non ne fossi in grado?»
«B.. io so che ne sarai in grado, tu parla con il cuore, nessuno meglio di me e te sa cosa significa essere vittima di bullismo, racconta la tua storia. Ho fiducia in te» Blaine sorrise e dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno lasciò un veloce bacio sulle labbra di Kurt e poi sentì la voce di Katy Perry che lo chiamò sul palco per il loro duetto.

Una volta salito sul palco, Blaine abbracciò Katy per poi iniziare a duettare per la prima volta in pubblico con lei facendo così sentire il loro nuovo singolo per la prima volta e la canzone ebbe un successo migliore di quello che credevano. Poi Blaine salutò Katy rimanendo così solo sul palco. Prese il microfono dall'asta e, dopo una veloce occhiata al suo ragazzo dietro le quinte, percorse la passerella arrivando così infondo, le telecamere erano puntate su di lui e la sua immagine era replicata sui grandi schermi in modo che anche chi fosse lontano potesse avere una buona visuale. Si schiarì la voce e dopo aver salutato una fan in prima fila iniziò a parlare.
«Non ne ho mai parlato prima di oggi, ma prima di trasferirmi qui a Los Angeles ero vittima di bullismo. -tutto il pubblico che fino a quel momento aveva cantato, urlato, gioito, fece silenzio per ascoltare quello che aveva da dire Nightbird- Venivo deriso e preso in giro solo perché ero diverso, perché avevo un mio punto di vista diverso dal solito, perché non mi vergognavo di chi fossi. All'inizio sopportavo, mi dicevo che fossero solo spinte e qualche insulto. Ma poi la situazione peggiorò e mi fu impossibile continuare ad andare a scuola. A scuola tutti ignoravano la cosa, come se tutto quello fosse normale, come se solo perché ero chi ero allora meritavo quel trattamento e io iniziai a crederci. Il punto di tutto questo discorso è che non è mai colpa della vittima, non sono mai solo spintoni o voci di corridoio. Parlatene, denunciate ma non rimanete con le mani in mano. Il bullismo nasce a causa dei pregiudizi e i pregiudizi nascono dall'ignoranza.  E ora con questa campagna, spero che tutti noi avremo la possibilità di insegnare qualcosa. Io quattro anni fa scappai, non ho combattuto, ho lasciato che i bulli vincessero. Ma ora sono qui, pronto a combattere con tutti voi» Non appena concluse il discorso partì un applauso da tutto il pubblico che fino a quel momento era stato in silenzio ad ascoltare, Kurt dietro le quinte sorrideva fiero e anche un po' commosso dalle parole del suo ragazzo. E poi la band iniziò a suonare, Blaine tornò indietro al centro del palco e iniziò a cantare. Kurt cantava con lui da dieto il palco, insieme a tutto il pubblico. Lo osservava con un sorriso sulle labbra e anche se lo aveva già visto esibirsi tempo prima al McKinley, questa volta prestò veramente attenzione e capì davvero come mai Nightbird avesse tutto quel successo nonostante la persona fosse un'enorme incognita. Blaine non era solo bravo a cantare o a suonare, lui era nato per stare su un palco. Sapeva muoversi, sapeva coinvolgere tutti, non importava quanto grande fosse quel palco, lui lo riempiva. Blaine era un performer nato, su questo non aveva dubbi. E se la prima parte del concerto gli era piaciuta, se aveva adorato sentire finalmente Lady Gaga dal vivo, amò vedere Blaine esibirsi e non solo perché era il suo ragazzo. O almeno non solo per quello. E se fino a quel momento non si riteneva un fan di Nightbird, dopo quella sera era diventato il suo fan numero uno.

Cooper fu la prima persona che incontrò una volta sceso dal palco, prese la felpa che gli stava porgendo e dopo averla indossata e aver tirato su il cappuccio si incamminò sul retro dove una macchina lo stava aspettando. Kurt che era già stato avvisato da Cooper, li seguì in silenzio per poi abbracciare Blaine solo una volta che furono in auto, lontani da fan e paparazzi.
«Sei stato spettacolare e il tuo discorso.. dio B, come facevi ad avere paura di non essere all'altezza? -domandò Kurt ancora stretto a lui e Blaine sorrise soddisfatto e felice- Sei tutto sudato» si lamentò poi Kurt staccandosi dall'abbraccio con una smorfia.
«Beh scusa se non ho avuto il tempo per fare una doccia dopo essere stato sotto le luci del palco» rispose sarcastico e Kurt gli fece una linguaccia.
«Sei un'idiota» commentò poi sotto lo sguardo divertito di Cooper.
«E sono anche stanco morto» borbottò Blaine poggiandosi meglio sul sedile per poi addormentarsi poco dopo. 
«Blaine? -lo richiamò Kurt, non capacitandosi di come fosse riuscito ad addormentarsi così velocemente- B? Non mi dire che stai dormendo» 
«Fa sempre così, ogni volta che dobbiamo fare un viaggio poco poco più lungo si addormenta. Soprattuto se ha appena fatto un concerto o ha partecipato ad un altro evento. Non ho ancora capito come faccia» commentò Cooper e Kurt sbuffò decidendo di lasciar perdere. E per tutto il viaggio, mentre Blaine dormiva tranquillo, Kurt fu intrattenuto da Cooper che lo trattò come uno di famiglia. 

Il giorno dopo Blaine aveva la giornata libera, poi la sera avrebbe avuto la seconda data del tour sempre lì a Los Angeles, ma non c'era bisogno che andasse lì troppo presto. Così aveva organizzato tutta la giornata da passare insieme a Kurt in giro per la città, come fossero due turisti. Si era svegliato presto quella mattina, Kurt dormiva ancora al suo fianco, così ne approfittò per andare a preparare la colazione. Non era mai stato bravo ai fornelli, ma se la cavava discretamente nel preparare la colazione. Preparò il caffè, sapendo bene che Kurt non poteva farne a meno la mattina; preparò i pancake; tagliò della frutta di stagione e la mise in una ciotola; prese dello yogurt magro e del cioccolato. Mise tutto su un vassoio e poi tornò in camera da Kurt che dormiva ancora tranquillamente. Lasciò il vassoio sul comodino e si stese al suo fianco iniziando a coprire di baci delicati il volto di Kurt che piano piano si svegliò e sorrise.
«Buongiorno» mormorò Kurt con la voce ancora impastata ma senza smettere di sorridere.
«Buongiorno dormiglione» sorrise Blaine quando Kurt aprì finalmente gli occhi, poi si avvicinò per lasciargli un bacio sulla punta del naso.
«Ah quindi sarei io il dormiglione?» domandò sarcastico Kurt alzando il sopracciglio destro riferendosi al fatto che due lunghi viaggi in macchina su tre dove Blaine non era alla guida, aveva dormito per tutto il tempo come se nulla fosse.
«Non capisco a cosa ti riferisci. Io sono sveglio da quasi un'ora e ho preparato la colazione mentre tu dormivi qui» finse di non capire Blaine mentre recuperava il vassoio dal comodino e lo metteva tra di loro.
«Farò finta di nulla solo perché mi hai preparato la colazione e me l'hai portata al letto ed è una cosa che ho sempre desiderato» lasciò perdere il discorso lasciando un bacio ad un Blaine che ridacchiava felice. E poi fecero colazione insieme mentre Blaine raccontava del programma di quella giornata e Kurt ascoltava con un sorriso sulle labbra, felice di passare quella giornata con il suo ragazzo senza distrazioni o altro.

Avevano purtroppo solo un giorno per visitare Los Angeles e la città era molto grande, quindi Blaine aveva organizzato un piccolo tour che toccava alcune zone della città che era solito frequentare e poi dopo pranzo sarebbero andati a fare un giro ad Hollywood. 
«Andiamo anche sulla Walk of fame?» domandò emozionato Kurt dato che era una cosa che aveva sempre voluto vedere e Blaine annuí soltanto con un sorriso. 
«Blaine! -si unì una terza voce- Da quanto! Ho sentito dire che eri tornato in Ohio. Quando sei tornato?» domandò un ragazzo avvicinandosi ai due e abbracciando Blaine che rimase però fermo, un po' innervosito da quell'interruzione. 
«Ciao Eli» lo salutò più per educazione che altro. 
«Vedo che hai un nuovo amico» commentò con un sorriso il terzo ragazzo voltandosi verso Kurt che lo stava guardando male. 
«Cosa vuoi Eli?» Chiese acido Blaine facendosi avanti e mettendosi tra i due ragazzi. 
«Oh ma lo sai cosa voglio dolcezza» commentò ancora Eli sempre con lo stesso sorriso sulle labbra, avvicinandosi di più a Blaine che però indietreggiò. 
«E io ti ho già detto che non sono interessato» rispose Blaine con tono fermo per poi voltarsi verso Kurt e prenderlo per mano prima di andare via. 
«Goditelo finché non troverà qualcun altro» urlò Eli per farsi sentire, Blaine non rispose, strinse solo la mano di Kurt mentre continuava a camminare. 
Kurt rimase in silenzio per i primi minuti, seguendo Blaine fino al parcheggio dove avevano lasciato l'auto. 
«Chi era quello?» chiese poi. Perché aveva visto come quell'Eli guardava il suo ragazzo ed era chiaro che ci fosse del trascorso tra i due, la reazione di Blaine e il suo comportamento parlavano chiaro. E poi non faceva che chiedersi cosa significasse quel commento alla fine.
«Nessuno. Un mio compagno di scuola, lascialo perdere. È solo un coglione -rispose Blaine stringendo le mani sul volante mentre teneva lo sguardo fisso sulla strada. Ma Kurt non si tranquillizzò. Si morse il labbro nervosamente mentre guardava fuori il finestrino. E Blaine lo notò, si leccò le labbra e prese un sospiro prima di voltarsi un attimo verso di lui dopo essersi fermato ad un semaforo.- Credimi Kurt, non è nessuno di importante. Non facciamoci rovinare la giornata da lui, okay?» aggiunse mentre allungava una mano verso di lui e stringeva quella di Kurt. 
«Okay» annuí decidendo di lasciare quell'argomento in sospeso e decidendo di credergli. Infondo gli restava quella giornata insieme prima di doversi salutare di nuovo. 

Quell'aria tesa durò poco e quando arrivarono ad Hollywood erano tornati i soliti Kurt e Blaine che ridevano e scherzavano tra loro. Si presero per mano mentre camminavano sulla walk of fame e fecero le foto davanti alle stelle come due turisti. Fecero un tour negli Warner Bros studios sulla storia del cinema e per ultima cosa Blaine portò Kurt sotto la famosa scritta "Hollywood". 
«Wow» esclamò Kurt guardandosi intorno sentendosi piccolo piccolo accanto a quelle lettere, poi vide Blaine sedersi fotto la lettera H, così lo raggiunse. 
«Mi dispiace per prima -sussurrò Blaine voltandosi verso di lui, Kurt allungò una mano verso di lui e fece intrecciare le loro dita.- Quasi un anno fa, io ed Eli siamo usciti insieme un paio di volte. -raccontò e Kurt si irrigidì al suo fianco, in parte spaventato da quello che avrebbe saputo- poi ho capito che non avrebbe mai funzionato tra di noi e che Eli non era assolutamente il mio tipo. Così ho smesso di uscirci, ma lui non ha mai smesso di provarci» finì di raccontarle Blaine e Kurt si rese conto di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. 
«Cosa intendeva con: goditelo finché puoi?» Chiese poi dato che quel commento non faceva altro che mettergli la pulce nell'orecchio. Ma poi si ripeteva che lui conosceva Blaine, che non era uno che si metteva con qualcuno per poi lasciarlo quando trovava qualcuno di migliore. 
«Perché non accetta che sia stato io a lasciarlo. Eli è uno che non è abitato al rifiuto e quando mi vede un attimo interessato ad un ragazzo che non è lui fa di tutto per farmi lasciare o comunque far in modo che questo ragazzo si allontani» spiegò Blaine e Kurt annuì. 
«Okay» disse soltanto. 
«Okay?» Chiese confuso Blaine, gli stava dicendo quindi che si fidava? Che gli credeva? 
«Okay, ti credo Blaine. So che tipo di persona sei, so che non mi avresti mai detto il tuo segreto se non ci tenessi e ti fidassi di me. E mi dispiace avertelo chiesto, ma avevo bisogno di una conferma» Blaine annuì, poi gli sorrise dolcemente e si avvicinò alle sue labbra. 
«Okay» sussurrò allora. 
«Okay» ripetè Kurt prima di baciarlo. Felice che avessero chiarito quel piccolo malinteso che con la distanza sarebbe potuto diventare qualcosa di grande.

Erano rimasti sotto la scritta Hollywood a parlare tra di loro e baciarsi finché non si era fatta l'ora di andare al concerto. Erano saliti in auto e Blaine aveva guidato fino al parco della sera precedente, poi con un cappello e gli occhiali da sole aveva raggiunto il suo camerino dove si era preparato per il concerto. Kurt era rimasto tutto il tempo con lui questa volta e la truccatrice aveva rimproverato più volte Blaine perché invece di stare fermo si muoveva e parlava con Kurt che se la rideva per quei rimproveri. E poi era andato dietro le quinte come la sera prima e aveva visto tutto il concerto con Cooper e con Blaine, ogni tanto a loro si erano uniti Adam Lambert e i Jonas Brothers quella sera e poi Blaine si era esibito di nuovo e Kurt era riuscito ad andare sotto il palco per vedere meglio l'esibizione. Aveva cantato insieme al pubblico e quando Blaine gli aveva rivolto uno sguardo, Kurt gli aveva lanciato un bacio che lo aveva fatto sorridere.
«Giuro che se ti addormenti anche oggi Anderson mi arrabbio» disse Kurt una volta salito in auto per tornare a casa, Blaine si mise a ridere ma poi alla fine poco dopo si addormentò anche quella sera, poggiato su Kurt che quando lo notò alzò gli occhi al cielo ma poi si poggiò su di lui per godersi quegli ultimi momenti con lui.

 

Eccomi tornata con un nuovo capitolooo
Il capitolo si apre con l'inizio del concerto, o meglio con Blaine che si finisce di preparare e Kurt che rimane imbambolato quando lo vede a petto nudo ahah poi il concerto ha inizio e vediamo un Blaine nervosoooo! Cucciolino lui ahah è nervoso perché si esibirà davanti a Kurt e anche per il discorso che dovrà fare. Poi ancora una volta si addormenta quando sale in auto haha e poi passiamo al girono dopo, i nostri Blaine passano una giornata insieme in giro per LA e a quanto pare fanno un particolare incontro che sul momento rovina la giornata, ma poi sembra che riescono a chiarire.
Cosa pensate accadrà ora? Il loro weekend è giusto alla fine ormai e dovranno di nuovo separarsiii e poi Kurt sarà impegnato con lo studio, Blaine con il tour

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Capitolo 16
*** Quindici. ***


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Il giorno dopo si svegliarono con calma, sarebbero partiti nel primo pomeriggio. Kurt sarebbe tornato a Lima per gli ultimi giorni di scuola mentre Blaine sarebbe partito per San Francisco per la terza tappa del tour. Quella mattina non ci furono sveglie, si svegliarono da soli e con un sorriso sulle labbra. Blaine fu il primo a svegliarsi, osservò Kurt per qualche secondo prima di svegliarlo con dedicati baci sul volto.

«Adoro questi risvegli» sussurrò Kurt con ancora gli occhi chiusi, Blaine sorrise e lo baciò di nuovo.

«Ti posso rapire e portare con me a San Francisco?» domandò Blaine abbracciandolo e nascondendo il volto nell'incavo del collo di Kurt. Kurt ridacchiò e lo strinse a sé lasciandogli poi un bacio tra i ricci.

«Mi piacerebbe, ma vorrei anche diplomarmi così posso andare via da Lima» sussurrò poi mentre faceva delle piccole carezze sulla schiena del suo ragazzo.

«Mmh -mormorò Blaine alzando il volto per guardarlo- Allora ti rapirò dopo il diploma» disse con tono fin troppo serio e Kurt scoppiò di nuovo a ridere prima di attirarlo a se e baciarlo.

«Potremmo stare insieme dopo il mio diploma e prima del tuo tour estivo» propose Kurt contro le sue labbra e Blaine annuì baciandolo di nuovo.

«Forza, andiamo a fare colazione, sto morendo di fame» disse poi alzandosi dal letto.

«Niente colazione a letto oggi?» chiese Kurt sporgendo il labbro inferiore e Blaine scosse la testa.

«Sei già sveglio -si strinse nelle spalle- Quindi alza quel bel culo che ti ritrovi e vieni in cucina con me» gli fece un'occhiolino. Kurt gli lanciò un cuscino addossò arrossendo, ma poi lo seguì fuori dalla camera.

«Siamo stati talmente poco a casa che ho realizzato solo ora quanto questa casa sia grande» commentò poi, guardando veramente quella villetta per la prima volta.

«È solo grazie ai miei fan se io e mio fratello possiamo permetterci questa casa» si strinse nelle spalle accennando un sorriso. La sua famiglia era sempre stata benestante, non avevano mai avuto problemi di soldi. Ma da quando era diventato Nightbird, da quando aveva avuto tutto quel successo, aveva soldi in abbondanza, soldi che neanche sapeva come spendere.

 

«Devo passare un attimo in studio prima di partire -disse Blaine rientrando in camera mentre Kurt sistemava le ultime cose nella sua valigia- Ti va di venire con me?» gli chiese, perché quello era decisamente uno dei suoi posti preferiti lì a Los Angeles e voleva condividerlo con Kurt.

«Certo che mi va» sorrise Kurt chiudendo la valigia, poi si avvicinò a Blaine e lo baciò dolcemente. Sistemarono le ultime cose e dopo aver messo tutto in auto partirono, direzione studios. Una volta arrivati Blaine lo prese per mano e dopo un veloce giro turistico entrarono nella sala studio dove era solito registrare Blaine.

«Faccio subito e poi andiamo in aeroporto» disse baciandolo sulle labbra prima di andare verso le console, indossare le cuffie e iniziare a maneggiare.

«Che stai facendo?» chiese curioso Kurt seguendolo, Blaine si spostò una cuffia dall'orecchio e si voltò verso Kurt.

«Sto lavorando a delle nuove canzoni e sto trasferendo tutto quello che ho fatto su un hard disk esterno così potrò registrare anche in questi gironi che sarò fuori» spiegò poi senza accennare nulla, senza dire a cosa stava lavorando.

«A cosa stai lavorando? Quando usciranno?» chiese però curioso Kurt.

«Uno non posso dirti ancora nulla -Kurt mise un broncio che fece ridere Blaine- due spero di farle uscire prima dell'inizio del mio tour -si strinse nelle spalle Blaine- Okay fatto, possiamo andare» disse poi recuperando l'hard disk e voltandosi verso Kurt che aveva ancora un broncio.

«Sei cattivo.. che vantaggi ho nello stare con te se non posso sentire le tue canzoni in anteprima?» Blaine scoppiò a ridere per quella risposta.

«Le sentirai, promesso. Solo non ora, non sono finite» disse soltanto e Kurt sbuffò per poi seguirlo fuori.

 

Salutarsi in aeroporto non fu più facile quella volta, Blaine strinse Kurt come se avesse paura di lasciarlo andare. Affondò la testa nell'incavo del collo e ci lasciò un bacio che fece venire la pelle d'oca a Kurt.

«Chiamami quando arrivi, okay? Io sarò nel bus diretto a San Francisco con Adam e mio fratello» sussurrò contro il suo collo.

«Lo farò -rispose Kurt mordendosi il labbro per trattenere le lacrime, perché anche se ora era più sicuro del loro rapporto quella distanza gli faceva ancora tanta paura- Tu mi scriverai ogni volta che potrai?»

«Lo sai che lo farò. Ti scriverò talmente tanti messaggi che ti stancherai di me» Kurt rise allontanandosi leggermente da lui per guardarlo.

«Non potrà mai accadere B, non mi stancherò mai di te» Blaine gli sorrise dolcemente prima di baciarlo.

«E io non mi stancherò mai di te» rispose lui baciandolo di nuovo e poi ancora e ancora, finché una voce metallica non chiamò il volo di Kurt. Si guardarono un'ultima volta sospirando e dopo un ultimo bacio si separarono. Blaine rimase ad osservare Kurt andare via e poco prima che quest'ultimo superasse i controlli di polizia, si voltò verso Blaine, gli sorrise e gli fece un segno di saluto con la mano prima di voltarsi di nuovo. Blaine rimase lì finché Kurt non fu più nella sua visuale, poi andò via raggiungendo il punto in cui si sarebbe dovuto incontrare con gli altri per poi partire verso San Francisco.

 

Kurt era appena andato via e Blaine ne sentiva già terribilmente la mancanza. Lui, Adam Lambert e suo fratello erano partiti da poco meno di un'ora per San Francisco così come la maggior parte degli artisti che partecipavano alla campagna. I Jonas Brothers erano nel pullman dietro il loro, Miley, Olivia e Taylor erano in quello davanti a loro e le altre invece sarebbero arrivata a San Francisco la mattina dopo in aereo. Blaine era rimasto tutto il tempo con Adam che si stava rivelando un buon amico e suo fratello, per distrarsi dalla partenza di Kurt, almeno finché quattro ore dopo la loro partenza Kurt non gli aveva scritto un messaggio per avvisarlo che era atterrato e che stava per prendere un treno da Columbus fino a Lima. Allora si era allontanato dai due ed era rimasto le due ore successive di viaggio al telefono con Kurt chiudendo la chiamata solo quando entrambi arrivarono a destinazione e poi, mentre Kurt andava a dormire, Blaine restò sveglio a parlare con suo fratello fino a tardi. Tornare a scuola per Kurt il giorno dopo fu impegnativo. Non sentì la sveglia suonare e Finn lo svegliò all'ultimo minuto, poi insieme passarono a prendere Rachel che iniziò a riempirlo di domande a cui non rispose perché ancora mezzo addormentato. Si incontrarono con il resto del glee fuori, dove c'erano le scalinate e poi entrarono tutti insieme per la prima volta dopo le nazionali. Per la prima volta furono accolti e festeggiati da tutta la scuola e non più derisi, le granite furono sostituite da coriandoli e gli insulti da cori di vittoria. Andarono tutti in aula canto e conservarono la loro coppa dietro una vetrina insieme alle vecchie coppe vinte. E poi quando si separarono Kurt prese subito il suo telefono per scrivere un messaggio a Blaine e raccontargli così del suo rientro a scuola.

 

Dopo le lezioni, Kurt fu sequestrato da Rachel che voleva sapere ogni dettaglio di quel weekend e Kurt le raccontò quello che potè, tralasciando la parte del concerto e il suo breve incontro con Lady Gaga perché poi non avrebbe saputo come spiegarglielo. E in parte si sentì in colpa per quello, perché lui avrebbe voluto raccontarle tutto ma aveva promesso a Blaine che avrebbe mantenuto il suo segreto e non aveva intenzione di infrangere quella promessa. Così si limitava a raccontarle quello che poteva, come il giro per Los Angeles che avevano fatto, la colazione a letto, l'incontro con quel tipo e quello che gli aveva successivamente detto Blaine. E quando ne aveva occasione si incontrava con Sebastian per parlare con lui senza farsi problemi. Con Sebastian poteva tranquillamente palare degli impegni di Blaine e di come non combaciassero con i suoi. E poi quando c'era un'intervista di Nightbird, Kurt andava da Sebastian per guardarla in modo da poterla commentare con lui per poi fingere con Rachel il giorno successivo quando gli raccontava cosa Nightbird avesse detto, perché Rachel da grande fan che era non si perdeva nulla che riguardasse il cantante.

«Kurt! -Rachel entrò come un fulmine in camera del suo amico che alzò la testa dai libri di scuola interrompendo così il suo studio- Non so come, ma sono riuscita a trovare due biglietti per la prima fila per il concerto di Nightbird a Cleveland. Non mi interessa nulla, non perderò anche questa occasione come l'altra volta. E tu verrai con me» disse tutto d'un fiato senza dar la possibilità a Kurt di parlare.

«Okay» disse poi soltanto chinandosi di nuovo sui libri pur di non guardare la sua amica e farle capre che in realtà stava già pensando ad un modo per procurarsi quei biglietti.

«Okay? Come okay?» chiese confusa Rachel facendo di nuovo voltare Kurt verso di lei.

«Okay che vengo Rachel, ti accompagno al concerto» spiegò tornando sui libri, ma Rachel non si accontentò di quella risposta.

«Non puoi dirmi solo okay. Io mi ero preparata un lungo discorso per convincerti ad accompagnarmi e invece tu mi dici okay così? Senza fare storie?» domandò confusa Rachel cercando di capire cosa ci fosse dietro, si era presentata lì convinta che avrebbe dovuto insistere per convincere Kurt sopratutto perché ultimamente sembrava meno interessato del solito al cantante dato che ogni volta che ne parlava lui cambiava sempre argomento.

«Si Rach.. solo okay. -si strinse nelle spalle- So quanto ci tieni ad andare ad un suo concerto e quindi ti accompagnerò senza fare storie» raccontò. E in parte era la verità, sapeva quando Rachel ci tenesse e quando aveva deciso di andare al concerto aveva subito pensato di andare con lei, ma non era esattamente quello il motivo per cui aveva accettato senza obiettare.

«Okay.. diciamo che ti credo» mormorò lasciando perdere la conversazione mentre si sedeva sul letto, ma non credendo completamente alla scusa di Kurt.

 

Era passata un'intera settimana da quando Kurt e Blaine si erano salutati. Avevano fatto il possibile per sentirsi tra scuola e studio del primo e interviste e concerti del secondo. In più ci si metteva anche il fuso a rendere difficile conciliare i momenti in cui riuscivano a sentirsi, ma nessuno dei due era intenzionato ad arrendersi, anzi erano entrambi determinati a continuare quella storia che nonostante le difficoltà era una delle cose più belle che fosse successa ad entrambi. Era sabato sera quando finalmente Nightbird arrivò a Miami e per la prima volta, anche se distanti, Kurt e Blaine avevano lo stesso fuso orario. In quella settimana era stato a San Francisco, Dallas e Nashville per il tour, la sera saliva sul palco a cantare e la mattina era ospite in qualche programma o in qualche radio per delle interviste. E quando non era occupato con queste o le prove per il concerto si dedicava alla sua musica. Adesso era finalmente a Miami ed era sabato sera, non c'erano più ore di differenza tra lui e Kurt, non doveva più calcolare che ore fossero da lui, aveva finalmente la sera libera da qualsiasi impegno e tutto quello che voleva fare era sentire il suo ragazzo. Recuperò il suo computer e, dopo essersi steso a letto fece partire la videochiamata sperando che Kurt rispondesse. Da quando si erano salutati non erano mai riusciti a farne una, si erano sentiti principalmente per messaggi e ogni tanto si erano telefonati. Si stava togliendo lo smalto ormai rovinato da un'unghia quando la chiamata venne accettata e il volto di Kurt comparve sullo schermo del computer.

«Lo sai che esiste l'acetone per togliere lo smalto, Anderson?» domandò Kurt dopo aver visto il suo ragazzo tutto concentrato a grattar via lo smalto tanto che non si era neanche accorto di lui. E quando Blaine sentì la sua voce lasciò perdere quello che stava facendo e alzò lo sguardo.

«Magari potresti venire qui e farmi vedere come si toglie» ammiccò Blaine e Kurt rise.

«Dove sei ora?» chiese poi portando le ginocchia al petto e poggiando il mento su di esse.

«Miami, siamo arrivati un'oretta fa» rispose Blaine piegando la testa di lato mentre Kurt gli sorrideva.

«Oh.. siamo un po' più vicini» mormorò Kurt accennando un sorriso mentre Blaine annuiva.

«Un po' più vicini, già» ripetè Blaine allungando una mano verso lo schermo come per toccarlo, inconsapevole che Kurt stava facendo lo stesso dall'altra parte dello schermo.

«Mi dispiace non aver trovato il tempo per fare una videochiamata in questi giorni, ma sono stato pieno con lo studio. Sai ci sono gli ultimi esami e..»

«Kurt non ti devi giustificare -lo interruppe Blaine- Anche io sono stato impegnato e non è colpa di nessuno dei due se i nostri impegni non coincidevano» aggiunse e Kurt annuì contestando che il suo ragazzo avesse ragione, ma gli sarebbe comunque piaciuto sentirlo e vederlo di più.

«Lo so..è solo che mi manchi e quando siamo in videochiamata è come se fossi più vicino» Blaine sospirò e si morse il labbro.

«Cercheremo di videochiamarci di più allora.. sopratutto una volta che avrei finito la scuola» Kurt sorrise e annuì.

«Ancora dieci giorni quindi. Oggi ci hanno comunicato che lunedì ci sarà la cerimonia -raccontò con un sorriso emozionato- Tu riuscirai ad esserci? Mi.. mi piacerebbe averti qui. Sai mi hanno dato due biglietti, uno lo darò a mio padre e vorrei dare l'altro a te» chiese speranzoso perché desiderava avere il suo ragazzo con lui durante quella giornata che non solo era il giorno del suo diploma, ma era anche il girono del suo compleanno.

«Lunedì 27?» chiese Blaine per conferma.

«Esatto.. il giorno del-» stava per dire che era il giorno del suo compleanno dato che non avevano ancora avuto l'occasioni di parlare di quello ma Blaine lo interruppe.

«Mi dispiace Kurt, avrei davvero voluto esserci ma sarò a New York per alcune interviste dato che si conclude la campagna» spiegò tristemente Blaine e Kurt non gli disse più del suo compleanno, perché sapeva che Blaine si sentiva già in colpa così, non c'era bisogno che sapesse anche di quello.

«Oh.. okay, va bene.. non ti preoccupare» accennò un sorriso anche se in realtà ci era rimasto male per quello. Non incolpava Blaine per i suoi impegni ma non poteva negare a se stesso che avrebbe voluto avere Blaine con se quel girono. Ma non voleva far capire a Blaine quanto ci fosse rimasto male per quello così senza aspettare una sua risposta decise di spostare l'argomento su altro chiedendogli di più del tour e raccontandogli gli ultimi aneddoti del McKinley e le riunioni dei glee club che continuavano a fare. Rimasero a parlare a lungo, per tutta la notte, senza mai stancarsi. Chiusero la chiamata solo verso le due di notte perché Blaine la mattina dopo avrebbe avuto la sveglia presto per l'ennesima intervista mentre Kurt aveva lo studio per gli ultimi esami ad aspettarlo.

 

La domenica successiva Blaine era stato quasi tutto il tempo impegnato tra interviste, prove e concerto riuscendo a sentire a malapena il suo ragazzo e il lunedì successivo era partito presto per New York. Durante il viaggio in pullman si era scambiato messaggi con Kurt che era a lezione e una volta arrivato a destinazione era dovuto andare a fare le prove per il concerto che si sarebbe tenuto il giorno dopo, sperava solo di non finire troppo tardi, andare in hotel e chiamare il suo ragazzo. Ma quando scese dal palco sospirò nel leggere il messaggio di Kurt in cui gli diceva che quella sera avrebbe dovuto studiare con Rachel per l'esame del giorno dopo e che quindi non si sarebbero sentiti.

«Cos'ha da sbuffare uno dei più famosi cantanti del momento?» Blaine alzò il suo sguardo dal telefono per poi vedere Sebastian fuori le transenne mentre uno della sicurezza gli impediva di entrare.

«Sebastian? Cosa ci fai qui? -chiese confuso- Lo conosco è un amico» disse poi al signore della sicurezza che annuì e lasciò così passare Sebastian.

«Sono venuto a vedere il concerto del mio amico, sapevo che stavi facendo le prove oggi e non ci è voluto molto a capire dove potevo trovarti -Blaine annuì dopo aver abbracciato Sebastian per poi fargli cenno di seguirlo verso l'auto che li avrebbe portati via- Allora, che succede? Perché stavi sbuffando prima?»

«È solo che mi manca Kurt e riesco a stento a sentirlo e ora mi ha appena inviato un messaggio dove mi diceva che questa sera avrebbe dovuto studiare e che quindi non si saremmo potuti sentire e già non ci siamo sentiti tutto ieri, ci siamo scambiati a malapena qualche messaggio questa mattina e non so, ho come l'impressione che mi stia in qualche modo evitando, come se avessi fatto qualcosa di male» disse Blaine tutto d'un fiato che Sebastian quasi faticò a stargli dietro.

«Sai mi sto iniziando a chiedere a cosa stessi pensando quando ho deciso di essere tuo amico» rispose poi sarcastico guadagnandosi così un colpo al braccio da parte di Blaine che lo fece ridere.

«Sei stato tu a chiedere» si giustificò lui.

«Si, ma forse preferivo quando mi rispondevi male e non ti confidavi -scherzò ancora e Blaine lo guardò male- Comunque tra una settimana vi vedrete no? Ci sarà il suo compleanno e..»

«Aspetta cosa? Il suo compleanno? Quando?» lo interruppe Blaine confuso da tutto quello. Perché non sapeva nulla del compleanno di Kurt e Sebastian si?

«Lunedì mi pare, l'ho sentito parlare al telefono con Rachel quando era venuto a trovarmi e le stava dicendo che avrebbe approfittato dei festeggiamenti del diploma per festeggiare il suo compleanno. Non ne sapevi nulla?» chiese Sebastian confuso e Blaine scosse la testa. E solo in quel momento realizzò il vero motivo per cui Kurt ci fosse rimasto così male quando due sere prima gli aveva detto che non sarebbe riuscito ad andare al suo diploma. Ma perché non gli aveva detto nulla del suo compleanno?

«Bas, devi aiutarmi ad organizzare una cosa» disse poi mentre un'idea gli veniva in mente.

 

Eccomi tornata anche questa settimana. I nostri Blaine devono di nuovo salutarsi e ancora una volta sono più impegnati del previsto tanto che si sentono a stento. E poi Rachel propone a Kurt di andare ad un concerto di Nightbird con lei rimanendo sorpresa quando questo accetta senza fare storie ahha
E poi finalmente riescono a fare una videochiamata! Si prendono un po' in giro e poi Kurt lo invita ad andare da lui il giorno del suo diploma e del suo compleanno, ma a quanto pare Blaine ha già un impegno per quel giorno e Kurt allora non gli dice più del suo compleanno. Ma ci pensa il nostro amico Sebastian ad informarlo su questo! Cosa avrà in mente Blaine ora?

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Capitolo 17
*** Sedici. ***


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Dopo New York c'era stato Washington e dopo Washington c'era stato Chicago e poi Seattle e con Seattle si era chiuso così il tour per la campagna anti bullismo. Ora restava solo l'ultima intervista che in teoria si sarebbe dovuta tenere lunedì 27 maggio a New York ma che Blaine era riuscito a spostare. E poi aveva occupato tutto il suo tempo libero per finire le canzoni a cui stava lavorando riducendo così il tempo in cui poteva sentire Kurt. E poi subito dopo aver finito l'ultimo concerto, Blaine era corso in aeroporto a prendere l'ultimo volo per Columbus da Seattle in modo da essere già lì il lunedì mattina e poter sorprendere Kurt. Il fatto che fosse uno che si addormentava ovunque fosse, fu un vantaggio per lui, perché dormì per tutto il viaggio in aereo durato quasi cinque ore, dormì in taxi anche se il tragitto era solo di circa trenta minuti e non appena arrivò a casa era abbastanza sveglio per affrontare quella giornata. Si fece una lunga doccia e si vestì con i suoi vestiti più belli, poi salì in auto e alle nove in punto di mattina era fuori casa Hummel. Sperava solo che Kurt fosse ancora a casa dato che la cerimonia del diploma iniziava solo un'ora dopo.

Kurt era pronto già da diversi minuti e se era ancora a casa non era certo colpa sua, ma di suo fratello che non era ancora pronto e di Rachel che non era ancora arrivata.
«Finn, vuoi sbrigarti? -domandò quando sentì suonare al campanello, così si diresse ad aprire la porta- Rachel è -e le parole gli morirono in gola perché era la seconda volta, in poco più di due settimane, che apriva la porta convinto che fosse qualcuno e poi trovava Blaine- Blaine? Ma.. avevi detto che..» balbettò confusamente mente Blaine ridacchiò per la sua reazione.
«Non potevo perdermi il tuo compleanno -disse alzando le spalle- Tanti auguri Kurt» aggiunse poi baciandolo prima che Kurt potesse dire qualcosa. E Kurt lo lasciò fare, circondò il suo collo con le braccia e ricambiò il bacio mentre sentiva i suoi occhi riempirsi di lacrime.
«Come.. come hai fatto a scoprirlo?» chiese poi confuso mentre Finn finalmente scendeva dal piano superiore.
«Coso sono pronto, andiamo? -domandò Finn notando Blaine solo in un secondo momento- Oh non sei Rachel» disse nell'esatto momento in cui la ragazza arrivava con l'auto. Blaine scosse la testa divertito per poi salutare sia Finn che Rachel.
«Finn tu vai con Rach, vi raggiungo» disse invece Kurt salutando la sua amica che intanto sorrideva dopo aver notato anche lei la presenza di Blaine. E quando Finn e Rachel furono andati via, Kurt si voltò di nuovo verso Blaine in attesa di una risposta alla sua domanda. Lui non aveva mai detto a Blaine quando fosse il suo compleanno, come aveva fatto a scoprirlo?
«Sebastian -spiegò Blaine confondendo di più le idee di Kurt- È venuto a trovarmi a New York e mi ha detto che ti aveva sentito parlare con Rachel del tuo compleanno. Perché non me ne hai parlato?» chiese poi, ma non era arrabbiato per quello. Kurt si morse il labbro e sospirò.
«Perché mi avevi detto che non saresti potuto venire e non volevo farti sentire in colpa»  spiegò Kurt stringendosi nelle spalle.
«Beh come vedi ho rimandato il mio impegno non appena l'ho saputo. -gli sorrise dolcemente- Avresti dovuto dirmelo e non pensare ai miei impegni. È il tuo compleanno, il primo insieme e non potevo mancare. E poi ti diplomi anche, mi sembrano due ottimi motivi per aver rimandato la mia intervista» Kurt ridacchiò ma una lacrima sfuggì ai suoi occhi perché non riusciva a capire cosa avesse fatto per meritarsi un ragazzo fantastico come Blaine.
«Grazie per essere venuto.. è il più bel regalo che potessi ricevere» sussurrò poi buttandosi tra le sue braccia e Blaine rise stingendolo a lui e baciandolo sulla fronte.
«Beh il tuo regalo è un altro a dire il vero, ma ora andiamo al tuo diploma, avrai il tuo regalo dopo, promesso» Kurt sorrise, lo baciò di nuovo e poi lo seguì fino all'auto pronto per andare a scuola e diplomarsi.

Blaine durate la cerimonia per la consegna del diploma si era seduto accanto a Burt che lo aveva accolto con un sorriso e un abbraccio. Lui già sapeva della sorpresa che voleva fare a Kurt, Blaine tramite Sebastian era riuscito a mettersi d'accordo con Burt ed era così che aveva avuto tutte le informazioni necessarie per quel giorno. Aveva seguito la cerimonia con lui e Carole e quando Kurt aveva preso il suo diploma si era alzato insieme a Burt per applaudire, Kurt aveva riso dal palco e aveva mandato un bacio volante ad entrambi prima di raggiungere i suoi amici e dare la possibilità agli altri di prendere il proprio diploma.
«Posso rubarti un secondo?»  domandò Blaine alla fine della cerimonia, dopo che aveva fatto le foto con suo padre e i suoi amici.
«Si certo.. però prima voglio una foto con te» annuì Kurt, Blaine gli sorrise e dopo aver fatto una foto con Kurt con la toga e il cappellino rosso e Blaine che lo baciava sulla guancia, mentre tutti erano impegnanti a festeggiare, loro due sgattaiolarono via dal giardino della scuola e raggiunsero l'aula canto vuota del glee.
«Okay, questo è solo un pensiero per il tuo diploma. Il regalo per il tuo compleanno lo avrai stasera alla festa» annunciò Blaine con un sorriso mentre gli porgeva un piccolo pacco regalo dove era incartato il suo prossimo EP "Human".
«Cos'è? -chiese confuso Kurt mentre lo scartava per poi osservare il cd che aveva in mano- È il tuo nuovo disco?» chiese poi guardando il resto.
«Si.. ricordi che quando sei venuto a Los Angeles da mei ti avevo detto che stavo lavorando a delle nuove canzoni? -Kurt annuì subito al ricordo- Beh erano delle canzoni che ho scritto per te e le ho racchiuse in un EP che uscirà tra due settimane» spiegò Blaine stringendosi nelle spalle mentre Kurt spalancò gli occhi.
«Hai scritto delle canzoni per me? -chiese per sicurezza, in caso avesse sentito male e Blaine annuì- Me.. me ne puoi cantare una ora?» chiese ancora, non vedeva l'ora di andare a casa per sentire quel cd in continuazione ma sperava che Blaine gliene cantasse una live.
«Quale vuoi che ti canti?» chiese Blaine sorridendogli dolcemente e Kurt abbassò lo sguardo sull'EP per leggere i titoli delle canzoni: Daylight, Human e Lost Boys Life.
«Lost Boys Life» disse poi tornando a guardare Blaine che chiudeva la porta dell'aula prima di raggiungere il piano.
«Spero ti piaccia -sussurrò prima di iniziare a suonare le prime note della canzone- Every night in a different bed
The ceilings look the same
Every light leaves a memory
I swear they're tracing out your name
A couple hundred miles from somewhere
And another couple more to go
Ask me what I remember
I'll say I really don't know -chiuse gli occhi quando iniziò a cantare, si era ormai abituato a dormire ogni notte in un letto diverso, non ci faceva più caso a quello. Ma da quando aveva conosciuto Kurt tutto era cambiato, ogni piccola cosa riportava un ricordo di Kurt anche se lui era a miglia di distanza e se avessero provato a chiedere cosa ricordava della sua vita prima di Kurt lui non avrebbe saputo rispondere perché a parte i momenti in cui saliva sul palco, tutto era uguale- I was living a lonely life until I fell for you
I was living lost boys life, it was all I ever knew
And every morning the sun comes up
And the darkness fades away
I was living a lost boys life
It was all you had to say
It was all you had to say -Stava vivendo una vita solitaria ed era tutto quello che sapeva. E poi aveva incontrato Kurt, il sole era arrivato nella sua vita e l'oscurità era andata via e lui aveva finito per innamorarsi. E quando cantò "until I fell for you" aprì gli occhi e li puntò in quelli di Kurt e non distolse più lo sguardo fino alla fine della canzone- Looking back it was black and white
The picture couldn't fade
Think about all the words we said
And everything we made
Go ahead, take a photograph
Take whatever time will allow
Thank you for the good ol' days
They're happening right now»

Kurt stringeva il cd tra le sue mani mentre ascoltava ogni parola del suo ragazzo, sapere che quella canzone l'aveva scritta per lui lo faceva sentire speciale e importante e non riuscì a non commuoversi. Stava ormai piangendo quando Blaine era al secondo ritornello.
«I was living a lonely life until I fell for you» si asciugò una lacrima e sorrise quando Blaine cantò di nuovo quelle parole e Kurt capi in quel momento che lui si era perdutamente innamorato di Blaine. Ormai stavano insieme da un mese e mezzo e anche se per la maggior parte del tempo erano stati lontani, Kurt non aveva alcun dubbio. Blaine aveva rapito il suo cuore e lui glielo aveva lasciato fare. E quando Blaine finì di cantare, Kurt si buttò tra le sue braccia e lo strinse forte a sé.
«È bellissima, la amo -sussurrò in un primo momento e Blaine sorrise contento stringendolo di più a lui. Sapere che a Kurt fosse piaciuta così tanto quella canzone che aveva scritto pensando a lui significava molto- Ti amo» aggiunse poi staccandosi dall'abbraccio il giusto per poterlo guardare negli occhi e Blaine rimase per un attimo senza parole. Si perse nello sguardo sincero di Kurt che non si aspettava nulla in risposta, l'aveva semplicemente voluto dire perché voleva fargli capire quello che provava per lui. Non gli importava che Blaine non glielo dicesse, gli aveva dimostrato più volte e in più modi quanto fosse importante per lui. Quando gli aveva svelato il suo segreto, quando si era presentato da lui alle nazionali, quella mattina quando si era presentato alla sua porta dopo aver rimandato un impegno solo per passare il giorno del suo compleanno insieme. Non gli importava che Blaine non glielo dicesse avrebbe potuto aspettare, per ora gli bastavano quelle dimostrazioni.
Blaine non disse nulla in un primo momento, si leccò le labbra, prese il volto di Kurt tra le mani e mentre con i pollici gli asciugava le lacrime che scendevano dai suoi occhi, lo baciò dolcemente. Lo baciò finché il fiato non gli mancò e fu costretto a separarsi. Poi lo guardò negli occhi per qualche istante mentre si mordeva il labbro e sentiva il sapore di Kurt.
«Ti amo» sussurrò poi e il cuore di Kurt si fermò per qualche istante per poi riprendere a battere più veloce di prima, veloce come non aveva mia fatto. Non disse nulla, baciò di nuovo Blaine. Solo fino a quella mattina credeva che quello sarebbe stato un compleanno come tanti, nulla di diverso se non il fatto che quel girono si sarebbe anche diplomato. E invece Blaine era arrivato facendogli una sorpresa e ora si erano detti ti amo. E forse era un po' prematuro dato che si conoscevano da poco e per la maggior parte della loro relazione erano stati lontani, ma non gli importava perché era quello che provava e sapere che anche Blaine provava lo stesso cancellava ogni paura. Credeva in loro due e in quello che avevano, lo aveva fatto sin dal primo giorno. E non gli importava se quello potesse essere prematuro. Tutto quello di cui gli importava era che amasse Blaine e che Blaine amasse lui.

Kurt era ancora seduto sulle gambe di Blaine  e si stavano baciando quando qualcuno entrò in aula canto.
«Oh ecco che fine avevate fatto -esclamò Rachel facendo così separare i due ragazzi- Cos'è?» domandò poi notando il cd tra le mani di Kurt che subito nascose mentre Blaine dietro di lui si irrigidiva.
«Nulla.. un regalo» disse soltanto conservando il cd nella tracolla, Rachel provò a vedere cosa fosse ma il suo curiosare fu interrotto dall'arrivo degli altri del glee.
«Berry non importunare i due piccioncini» la riprese Santana andando poi a sedersi al solito posto mentre continuava a tenere Brittany per mano e per fortuna di Kurt e Blaine, Rachel lasciò perdere il cd per rispondere a Santana andandole dietro.
«Benvenuti all'ultima lezione del glee» annunciò Will Shuester entrando in aula insieme a Finn e battendo le mani. Presto tutti presero posto tranne Kurt e Blaine che erano ancora accanto al piano.
«Io.. io vado allora» disse Blaine guardandosi intorno e sentendosi un po' un intruso, ma Kurt lo bloccò per un polso impedendoli di andarsene.
«Resta, prometto che nessuno ti farà cantare. Ma vorrei che tu restassi» Blaine annuì perché non sapeva dire di no a Kurt, gli lasciò un bacio sulla guancia e lo seguì verso le sedie per poi sedersi accanto a lui. A turno si esibirono più o meno tutti, Rachel e Satana fecero un duetto, Mercedes si esibì da sola, poi fu il turno di Sam, Arie e Tina. E poi Kurt si alzò dicendo che anche lui aveva un pezzo da cantare, Blaine lo guardò con un sorriso sulle labbra e lo osservò raggiungere il centro della stanza. Non ci fu bisogno che dicesse nulla, Kurt si posizionò dietro l'asta del microfono e fece segno a Brad di iniziare a suonare il piano. Poi chiuse gli occhi e iniziò a cantare "I have nothing" di Whitney Huston.
«I don't really need to look very much further
I don't want to have to go where you don't follow
I won't hold it back again, this passion inside
I can't run from myself, there's nowhere to hide -Kurt aprì gli occhi e li puntò in quelli commossi di Blaine che lo stavano già guardando. Nessuno prima di quel girono aveva mai cantato per lui e ora Kurt gli stava dedicando una canzone bellissima, continuarono a guardarsi negli occhi per tutto il resto del tempo. Non si accorsero dei sorrisi compiaciuti e degli sguardi degli altri che avevano capito tutto, non che ci volesse molto a capire che Kurt stesse dedicando quella canzone a Blaine. E Blaine lo ascoltava in silenzio, con le lacrime agli occhi e un sorriso sulle labbra- Don't make me close one more door
I don't wanna hurt anymore
Stay in my arms if you dare
Or must I imagine you there
Don't walk away from me, no
Don't walk away from me
Don't you dare walk away from me
I have nothing, nothing, nothing
If I don't have you, you
If I don't have you, oh you» concluse la canzone e mentre tutti applaudirono, Blaine si alzò dalla sua sedia e lo raggiunse per stringerlo in un abbraccio.
«Ti amo Kurt» gli sussurrò all'orecchio mentre Kurt lo stringeva forte a lui.
«Ti amo B»

Alla fine Blaine si è organizzato e tutto per riuscire ad essere presente al diploma e al compleanno di Kurt. Non poteva certo perdersi quel giorno e ancora una volta ha stupito Kurt rendendolo felice. Gli ha mostrato il suo EP che ha fatto di tutto per finire in tempo per quel giorno e gli ha cantato una delle canzoni scritte per lui. E poi si sono detti ti amoooooo. Poi ovviamente sono stati interrotti da una Rachel impicciona che subito ha voluto capire cosa fosse quel cd ahaha ma è arriva Santana a salvare la situazione e Kurt non ha dovuto spiegare come facesse ad avere una copia dell'EP di Nightbird non ancora uscito. E poi alla fine è Kurt a dedicare una canzone a Blaine, la prima volta che qualcuno dedica una canzone a lui. Ora la scuola è finita, il tour della campagna pure. Riusciranno a stare un po' più di tempo insieme questa volta? 

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Capitolo 18
*** Diciassette. ***


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Rachel, dopo l'ultima lezione del glee, aveva organizzato una festa a casa sua per festeggiare Kurt approfittando dell'assenza dei suoi genitori che erano partiti proprio dopo la consegna del diploma. Gli invitati erano sempre e solo i ragazzi del glee più l'aggiunta di Blaine, ci sarebbe dovuto essere anche Sebastian che però all'ultimo aveva avuto un imprevisto e non era più riuscito a partecipare. Era stata una serata tranquilla, c'era da mangiare e da bere, c'era la musica ma sopratutto c'era il karaoke, perché quando avevi a che fare con il glee club o Rachel Berry il karaoke non era un opzione ma un obbligo. Blaine era riuscito ad evitare di cantare nonostante le insistenze della proprietaria di casa.
«Ignorala, è innocua» aveva commentato divertito Kurt al suo fianco e poi Kurt era stato preso in ostaggio da qualcuno del glee e Blaine era rimasto solo e poi il suo telefono aveva iniziato a squillare ma tra il casino della festa e il poco campo non riuscì a capire cosa diceva suo fratello, così si allontanò dalla tavernetta dove stavano festeggiando e uscì sul giardino che dava sul retro della casa per richiamare il fratello e anche una volta chiusa la chiamata decise poi di rimanere un po' lì a prendere un po' d'aria, raggiunse l'altalena posta in un angolo del giardino e si sedette sul seggiolino iniziando a dondolare lentamente mentre ascoltava i rumori della festa.

«Oh eccoti.. ti stavo cercando» Kurt lo raggiunse circa mezz'ora dopo e si sedette sul seggiolino accanto a lui, Blaine girò la testa verso Kurt e gli sorrise.
«Ero uscito per parlare con mio fratello e poi mi sono messo a pensare» spiegò stringendosi nelle spalle e allungando una mano vero Kurt.
«Posso sapere a cosa pensavi?» gli chiese Kurt intrecciando le dita delle loro mani.
«A com'è festeggiare il proprio compleanno» 
«Non hai mai festeggiato il tuo compleanno?» chiese confuso Kurt aggrottando la fronte e Blaine scosse la testa.
«No.. non veramente almeno. Da piccolo il girono del mio compleanno i miei organizzavano una cena in famiglia, niente amici. E quando mi sono traferito a Los Angeles sono stato troppo impegnato per riuscire a festeggiarlo -spiegò Blaine e Kurt si alzò da dove era seduto e raggiunse Blaine andandosi a sedere sulle sue gambe.- Sei sicuro che reggerà entrambi?» chiese Blaine circondando però automaticamente il fianco di Kurt.
«Stai per caso dicendo che sono grasso?» Blaine scoppiò a ridere per la sua reazione, poi scosse la testa e lo baciò.
«Sei perfetto» sussurrò poi sulle sue labbra.
«Mmh.. ti sei salvato -mormorò guardandolo male per poi ridere- Comunque quando è il tuo compleanno?» chiese poi tornando all'argomento di prima.
«Il cinque febbraio, perché?» chiese confuso Blaine poggiando la testa sulla spalla di Kurt e chiudendo leggermente gli occhi mentre sentiva tutta la stanchezza pesagli.
«Beh perché farò in modo che i tuoi diciott'anni saranno indimenticabili, sarà un compleanno indimenticabile» disse entusiasta Kurt mentre già iniziava a pensare a come festeggiare il compleanno del suo ragazzo, certo mancava ancora un sacco di tempo al compleanno di Blaine, ma a Kurt non importava e voleva solo riuscire a sorprendere Blaine come Blaine aveva sospeso lui.
«Non importa Kurt, non ce n'è bisogno» sorrise Blaine lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Certo che importa.. tutti meritano di festeggiare il proprio compleanno e questa volta mi assicurerò io che tu lo festeggi come si deve -si impuntò Kurt e Blaine sorrise di nuovo prima di baciarlo.- Forza ora andiamo che c'è la torta e poi devo aprire i regali» aggiunse Kurt alzandosi dalle sue game e porgendo una mano a Blaine per farlo alzare. Blaine l'afferrò e dopo essersi alzato lo attirò in un nuovo bacio prima di seguirlo di nuovo nel seminterrato dove Finn e Puck stavano portando la torta.

Kurt era al centro del tavolo, circondato dai suoi amici mentre Blaine era alle sue spalle e lo abbracciava, il mento poggiato su di lui e mentre gli altri cantavano "Happy birthday to you" in coro, Blaine gliela cantava direttamente all'orecchio provocandogli la pelle d'oca. Ed erano come sempre persi nella loro bolla che non si accorsero che Rachel li aveva anche scattato una foto.
«Forza esprimi un desiderio» disse poi Blaine staccandosi dall'abbraccio e mettendosi accanto a lui mentre gli indicava le candeline accese sulla torta. Kurt guardò prima i suoi amici, poi si soffermò su Blaine e sorrise. Desiderò che tutto andasse bene tra di loro, che sarebbero riusciti a superare qualsiasi difficoltà la vita li avrebbe messo davanti. Desiderò di avere Blaine accanto a lui per il resto della sua vita e poi soffiò le candeline senza distogliere lo sguardo da Blaine.
«Auguri» urlarono tutti in coro e poi una volta spente le candeline, Blaine si avvicinò di nuovo a Kurt per baciarlo mentre Tina tagliava la torta e iniziava a distribuirla e Rachel faceva altre foto a Kurt e Blaine, per poi ridere quando vide Blaine recuperare una fetta di torta dal tavolo e tirarla sul volto di Kurt che esclamò sorpreso.
«Ti conviene scappare Anderson!» lo minacciò per poi inseguirlo per tutta la stanza mentre c'era chi mangiava la torta, chi schivava i due divertito e chi, Rachel, continuava a fare foto. E poi Kurt raggiunse Blaine e lo intrappolò tra lui e il divano, Blaine sorrise per poi magiare la crema dal naso di Kurt che arrossì per quel gesto. Inutile dire che Rachel immortalò quel momento con il telefono.

Dopo la torta ci fu il momento regali. Kurt si era pulito dalla porta e nel farlo aveva sporcato Blaine spalmando la crema che toglieva dal suo viso e mettendola su quello di Blaine. E una volta che erano tutti puliti erano tornati dagli altri e Kurt aveva iniziato ad aprire i vari regali dei suoi amici lasciando quello di Blaine per ultimo.
«Tu sei pazzo! -esclamò Kurt quando aprì il regalo e vide una camicia nera e oro di Versace dell'ultima collezione. La stava guardando su una rivista di moda tempo prima quando era in compagnia di Blaine, ma mai avrebbe immaginato che Blaine gliela regalasse.- Ti sarà costato una fortuna» sussurrò ancora mentre la osservava incantato e toccava il tessuto facendo attenzione a non rovinarlo.
«Nulla che non potessi permettermi» si strinse nelle spalle Blaine e Kurt, dopo aver conservato accuratamente la camicia nella busta, si buttò su di lui per ringraziarlo. 

A fine festa, Blaine riaccompagnò Kurt a casa dato che era tutto il giorno che erano in giro con la sua auto. Una volta arrivato fuori casa Hummel parcheggiò e spense il motore, poi si voltò verso Kurt.
«Domani nel primo pomeriggio ho un'intervista a New York, quella che avrei dovuto fare oggi ma ho rimandato -disse Blaine e Kurt perse il sorriso pensando che avrebbe dovuto già salutarlo- Ti va di accompagnarmi? Partiamo in tarda mattinata, andiamo agli studio per l'intervista e poi facciamo un giro per New York e torniamo in serata» propose Blaine e Kurt tornò a sorridere per poi annuire con vigore.
«Okay.. ma mi pago io il viaggio, hai già fatto tanto per me e ho dei soldi da parte da usare -disse con tono che non ammetteva obiezioni e Blaine annuì poggiandosi con la testa sul sedile e allungando una mano verso Kurt- Che programmi hai dopo l'intervista? Devi tornare subito a Los Angeles?» chiese poi Kurt mordendosi il labbro e trattenendo il respiro in attesa di una risposta.
«No.. ho due settimane libere prima delle prove del tour. Pensavo di fermarmi a Westerville per queste due settimane e poi potresti venire con me a Los Angeles per una settimana finché non parto per il tour» Kurt tornò a respirare e sorrise, si allungò verso di lui.
«Devo parlarne con mio padre per venire con te a Los Angeles ma non penso ci saranno problemi» sussurrò sulle sue labbra. Anche Blaine sorrise e poi lo baciò.
«Sei stanco?» chiese Kurt quando lo vide chiudere gli occhi mentre gli accarezzava una guancia.
«Ho dormito solo cinque ore questa notte per essere qui questa mattina e sono più di ventiquattro ore che non mi stendo su un letto» Kurt accennò un sorriso e sospirò.
«Perché non resti qui stanotte? -gli chiese poi- È tardi, sei stanco e abiti a un'ora di macchina da qui. Non voglio farti guidare così» propose poi. Sia perché sarebbe stato in pensiero se Blaine avesse guidato in quelle condizioni, sopratutto perché era "colpa" sua se non dormiva decentemente da due giorni, sia perché non voleva salutarlo.
«Tuo padre non avrebbe da ridire?» 
«Sono sicuro che mio padre sarebbe d'accordo con me sul non farti guidare per un'ora così. Quindi non accetto scuse, stasera resti qui» s'impose Kurt. Blaine sorrise, si allungò a lasciargli un  bacio sulle labbra e poi annuì.
«Come desideri signor Hummel» sussurrò con un sorriso assonnato. Poi scesero dall'auto e dopo aver spiegato la situazione a Burt che concordò con Kurt sul non far guidare Blaine così tardi e così a lungo e dopo che promisero a Burt che avrebbero lasciato la porta della camera aperta, andarono a dormire l'uno abbracciato all'altro.

Quella mattina fu Kurt a svegliarsi per primo, Blaine dormiva tranquillamente al suo fianco. Si capiva fosse stanco e così Kurt lo lasciò dormire, rimase ad osservarlo per un po' e poi decise di andare a preparare la colazione che portò a letto. 
Blaine si svegliò mentre Kurt era in cucina e si mise seduto mentre si passava una mano sul volto, poi si guardò intorno e si schiarì la voce sentendo la gola leggermente irritata. Non era la prima volta che gli succedeva, gli era capitato diverse volte di svegliarsi con la gola irritata. Poi prendeva una caramella al miele o faceva dei gargarismi con acqua e limone e passava tornando come nuovo. 
«Ti sei svegliato» borbottò Kurt rientrando in camera e Blaine spostò lo sguardo su di lui.
«Non dovevo?» domandò e la voce gli uscì più rauca del solito.
«Volevo portarti la colazione e svegliarti come hai fatto tu con me quando eravamo a Los Angeles» spiegò Kurt non facendo troppo caso al tono di voce del suo ragazzo e Blaine sorrise.
«Se vuoi posso fingere di dormire e tu puoi fingere di svegliarmi» propose Blaine divertito e Kurt scosse la testa.
«Va tutto bene? -chiese poi facendo caso questa volta alla sua voce rauca e bassa, non l'aveva mai sentita così- Hai la voce rauca» 
«Capita ogni tanto, un po' d'acqua e limone o una caramella al miele e passa tutto» sorrise Blaine e Kurt annuì in risposta.
«Non ho caramelle al miele ma se vuoi posso prepararti dell'acqua e limone» propose Kurt e Blaine annuì prima di baciarlo.
«Grazie, ora facciamo colazione però» Kurt annuì di nuovo e nel vederlo tranquillo e sereno si tranquillizzò anche lui e iniziarono a mangiare quello che aveva preparato. Poi come promesso, mentre Blaine si preparava, Kurt gli preparò dell'acqua con limone con cui Blaine fece dei gargarismi e come previsto la sua voce tornò normale e Kurt sorrise più sereno, poi dopo che aveva indossato la camicia che Blaine gli aveva regalato la sera prima e un pantalone nero troppo aderente uscirono di casa per andare a prendere l'aereo per New York.

Inutile dire che Blaine dormì per l'intera durata del volo mentre Kurt non riuscì a chiudere occhio e rimase ad annoiarsi per tutto il tempo.
«Io non viaggerò più con te» si lamentò con Blaine una volta che atterrarono e Blaine per tutto il tempo in attesa di scendere dall'aereo e raggiungere l'auto che li aspettava fuori l'aeroporto non fece altro che scusarsi e promettergli che si sarebbe fatto perdonare e alla fine Kurt cedette e smise di tenergli il muso.
«Cosa farai all'intervista?» chiese Kurt curioso, era la prima volta che assisteva al retroscena di un programma televisivo.
«Mi chiederanno qualcosa della campagna anti bullismo e poi presenterò il mio nuovo singolo, Daylight» annunciò facendo una smorfia nel sentire di nuovo la gola irritata, e non in modo lieve come quella mattina. Ma non ci diede peso, bevve un sorso d'acqua dalla bottiglia che aveva comprato prima in aeroporto.
«Tutto bene? -domandò Kurt avendo notato la smorfia, Blaine si limitò ad annuire e poi accennò un sorriso per non farlo preoccupare- Con Cooper ci incontriamo direttamente lì?» chiese ancora e Blaine annuì di nuovo leccandosi poi le labbra, senza dire nulla. Pochi minuti dopo arrivarono a destinazione. Blaine indossò un cappellino, un paio di occhiali da sole prima di scendere dall'auto insieme a Kurt ed entrare negli studi.
«Vado un attimo in bagno, aspetti qui Coop?» domandò Blaine a Kurt sentendo la gola bruciare, Kurt riuscì a malapena ad annuire che Blaine andò via chiudendosi in bagno. Fece altri gargarismi con l'acqua che si era portato dietro, ma quella sensazione di irritazione alla gola non passava, diventava solo più intensa. Provò a deglutire e a schiarirsi la voce, ma nulla sembrava funzionare.
«Oh eccoti -esclamò Cooper quando finalmente vide Blaine tornare dal bagno. Era arrivato da mezz'ora e aveva trovato solo Kurt che aspettava- Ti aspettano al trucco e-»
«Lo so, lo so.. ci stavo andando» lo interruppe Blaine, ma di nuovo la voce gli uscì bassa e rauca, proprio come quella mattina.
«Che ti è successo alla voce?» gli chiese infatti Cooper corrugando la fronte.
«È solo un po' di raucedine» commentò non dando troppa importanza alla cosa. Gli era capitato più volte che avesse un po' di raucedine e che passasse senza fare nulla, ma a differenza delle altre volte, quella volta aveva anche mal di gola, però non lo disse.
«L'avevi anche stamattina» si intromise Kurt nella discussione.
«Okay, intanto vai al trucco. Io ti faccio avere qualcosa di caldo da bere con il miele e vediamo se va meglio» Cooper prese in mano la situazione. Blaine annuì e dopo aver fatto segno a Kurt di seguirlo andarono verso il suo camerino dove la truccatrice lo stava aspettando. Kurt rimase in silenzio perché non voleva sforzarlo a parlare e aggravare la situazione. Blaine continuava a deglutire e bere mentre la truccatrice lo sistemava per l'intervista. L'unica cosa positiva in tutto quello era che la puntata era registrata e non in diretta. Cooper tornò poco dopo con una tazza di latte caldo con del miele che Blaine bevve tutto quanto fino all'ultima goccia. Ma la situazione non sembrava migliorare, la gola continuava a fargli male.
«Allora? Come va?» domandò Kurt, forse più in ansia lui degli altri.
«Non lo so -rispose Blaine e la voce era ancora rauca, solo che adesso parlare gli faceva anche male- Non mi sembra sia cambiato nulla» mormorò e mentre pronunciava quelle ultime parole la voce si abbassò ancora di più.
«Riesci a cantare? -domandò Cooper cercando di capire come comportarsi. Blaine si schiarì la gola, provò a cantare ma nessun suono uscì dalla sua bocca. E nessun suono uscì quando provò di nuovo a parlare- Okay vado a dire che l'intervista è annullata. Tu evita di parlare e poi andiamo da un medico a capire cosa fare» disse svelto Cooper prima di uscire dal camerino lasciando i due da soli. Blaine sbuffò e si lasciò cadere sul divano. Kurt si morse il labbro, titubante su cosa fare. Poi gli si avvicinò, si sedette accanto a lui e poggiò una mano sul suo braccio.
«Ehi.. vedrai che non è nulla di importante e che la voce ti tornerà» disse provando a consolarlo, capendo che Blaine fosse preoccupato per quello, infondo Blaine era un cantante, la sua voce era tutto.
«Lo spero» disse e quello era a malapena un sussurro.
 
Eccomi tornata con un nuovo capitolo. ALl'inizio vediamo un po' della festa di Kurt. Rachel prova a convincere Blaine a cantare ma lui riesce a svignarsela, scopriamo che Blaine non ha mai festeggiato veramente un suo compleanno e Kurt ovviamente appena scoperto non prende bene la cosa e già decide di organizzargli qualcosa ahhaE poi la festa è finita, Blaine riaccompagna Kurt a casa ma questa volta sembra che non dovranno salutarsi presto. Insomma il tour è finito, la scuola anche e prima del prossimo impegno di Blaine mancano ancora due settimana che lui intende passare lì a Westerville. Sembra tutto andare bene, dormono insieme, si preparano per andare a New York ma Blaine è senza voce.. che succederà ora? 

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Capitolo 19
*** Diciottto. ***


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L'intervista fu rimandata a data da destinarsi e una volta lasciati gli studio erano andati al pronto soccorso per capire quale fosse il problema della perdita di voce. Blaine aveva più volte provato a parlare ma mai alcun suono se non un leggero sussurro usciva dalle sue labbra.
«Mi dispiace che i nostri programmi per oggi siano sfumati» disse Blaine dopo quasi due ore di attesa in ospedale e Kurt quasi faticò a sentirlo a causa del suo tono.
«Non è colpa tua e non fa niente, sono venuto qui per stare con te. New York era qualcosa di più -disse e Blaine gli sorrise dolcemente- Ora l'importante è capire qual è il problema con la tua voce e darti la giusta cura» Blaine gli sorrise dolcemente e poi mimò un "ti amo" con il labiale prima di baciarlo. E poi finalmente arrivò il turno di Blaine, il medico lo visitò e dopo vari controlli disse che aveva la gola infiammata e le corde vocali irritate. Gli consigliò riposo assoluto per la voce, evitare di parlare il più possibile e poi gli prescrisse un antinfiammatorio che avrebbe dovuto prendere per tre giorni. E poi dopo erano partiti tutti e tre per Columbus. E per la prima volta Blaine non dormì durante il viaggio, forse troppo nervoso e preoccupato per la sua voce. Kurt provò a stargli vicino, lo fece poggiare su di lui e lo abbracciò iniziando poi ad accarezzare i suoi capelli e Blaine si lasciò stringere.
«Mi dispiace» sussurrò con voce rauca. "Mi dispiace per questa giornata finita ancora prima di iniziare, mi dispiace se non sono di compagnia, mi dispiace se sono di poche parole" e Kurt riuscì a capire tutto quello, strinse Blaine più forte a lui e gli lasciò un bacio sulla nuca.
«Non lo fare.. non è colpa tua. -sussurrò al suo orecchio per poi interromperlo quando lo vide di nuovo provare a parare- No B, non parlare, riposa la voce come ha suggerito il medico. Se vorrai dirmi qualcosa me lo scrivi, okay? -Blaine sbuffò ma dopo un'occhiata di suo fratello si limitò ad annuire, si poggiò meglio sul petto di Kurt, poi con il polpastrello scrisse un messaggio sul dorso della mano di Kurt: Grazie.- Per cosa? -chiese confuso Kurt al suo orecchio e Blaine tracciò di nuovo delle lettere sulla sua mano, lentamente in modo che Kurt le comprendesse: Per esserci. Scrisse e Kurt sorrise a quelle parole- Sempre» sussurrò ancora al suo orecchio e Blaine accennò un sorriso stringendosi di più a lui.

Una volta atterrati a Columbus scoprirono che stava piovendo, così Cooper costrinse suo fratello ad aspettare in aeroporto mentre lui andava a recuperare l'auto dal parcheggio, ci mancava solo che prendesse la pioggia e peggiorasse la sua situazione.
«Resti da me?» domandò Blaine voltandosi verso Kurt che era rimasto con lui. 
«Non avevamo detto che avresti evitato di parlare?» domandò con tono di rimprovero e Blaine sbuffò, poi prese il telefono e aprì le note
"Allora? Vieni? Se vieni prometto di non parlare più" Kurt rise e scosse la testa per quella specie di ricatto.
«Guarda che è solo per il tuo bene se ti dico di non parlare» rispose poi e Blaine sbuffò di nuovo, cancellò quello che aveva scritto sulle note e scrisse altro.
"Lo so 🙄 -Kurt rise nel vedere che aveva iniziato ad usare anche le emoji- Però non hai risposto alla mia domanda, resti? Possiamo guardare un film insieme"
«Certo che resto -gli disse poi con un sorriso, lo prese per mano quando vide Cooper fermarsi davanti l'entrata- Dovevamo restare insieme fino a questa sera tardi ed è quello che ho intenzione di fare» Blaine sorrise soddisfatto mentre uscivano dall'aeroporto e correvano in auto.
«Kurt mi ricordi il tuo indirizzo così ti accompagno?» chiese Cooper, Blaine scosse la testa e recuperò il telefono per scrivere qualcosa, ma Kurt rispose al posto suo.
«Resto con voi, tornerò a casa più tardi -rispose e mentre Cooper annuiva Kurt ricevette un messaggio dal suo ragazzo che lo fece sorridere "O domani" diceva il messaggio e il messaggio era accompagnato dalla sua faccia da cucciolo- O domani» aggiunse poi e fu Blaine a sorridere, si voltò di nuovo verso di lui e lo baciò sulla guancia.

Una volta arrivati a casa, erano solo loro tre, i signori Anderson erano fuori per lavoro. Kurt e Blaine raggiunsero il divano per vedere un film come avevano deciso e Blaine lasciò la scelta a Kurt.
"Non hai altro di meglio da fare?" scrisse Blaine tra le note del telefono quando Cooper prese posto accanto lui.
«Devo assicurarmi che tu riposi la voce e non faccia nessuna attività particolare, sai cosa intendo» sussurrò con tono malizioso suo fratello dopo aver letto quello che Blaine gli aveva scritto. Kurt lo sentì chiaramente mentre dava le spalle ai due e arrossì immediatamente. Blaine fece lo stesso, non aveva ancora fatto nulla con Kurt, non si erano mai spinti oltre ai semplici baci, non che non lo avesse mai desiderato, ma non c'era mai stata l'occasione e aveva avuto paura di spaventare Kurt e di mettergli fretta.
«Cooper!» esclamò Blaine colpendolo su un braccio e così facendo sentì la gola fargli male perché si era sforzato per parlare.
«Ecco vedi, mi stai dando una piena dimostrazione ora e se vi lascio soli chissà cos'altro farete» continuò a dire Cooper, Kurt con una scusa si dileguò in bagno perché troppo in imbarazzo e aveva bisogno di rinfrescarsi un attimo.
«Vattene, ora» disse invece Blaine ignorando il fastidio alla gola e Cooper rise divertito alzandosi dal divano per allontanarsi dai colpi che gli stava tirando suo fratello.
«Okay va bene me ne vado, tu prometti che non farai nessuna attività orale» e prima che Blaine potesse rispondergli o tirargli addosso qualcosa andò via lasciando finalmente i due ragazzi da soli.

Quando era arrivato a casa la mattina dopo, Kurt aveva trovato l'attesa lettera di ammissione al college, era in camera sua, in piedi davanti al tavolo a fissare sulla lettera quando Finn fece irruzione.
«Sono arrivate anche la mia e quella di Rachel, le ho detto che ti avrei aspettato e poi saremmo andati da lei per aprirle insieme come avevamo deciso» Kurt annuì guardando suo fratello.
«Due minuti che mi cambio e andiamo» Finn annuì, poi lasciò la sua camera. Kurt osservò quella lettera da cui dipendeva il suo futuro, poi scrisse un messaggio a Blaine per aggiornarlo e dirgli che sarebbe andato da Rachel insieme a Finn, poi si preparò velocemente e circa venti minuti dopo era fuori casa della sua migliore amica. Rachel li accolse in uno stato d'ansia e poi tutti e tre raggiunsero il salotto, ognuno aveva la propria lettera di ammissione in mano.
«Okay vado io, mi sento fiducioso -disse Finn mentre gli altri due annuirono, poi rimasero in silenzio e aspettarono che Finn leggesse il contenuto.- Sono stato ammesso alla NYU. Giocherò per i Tigers» annunciò felice Finn e Rachel e Kurt lo abbracciarono esultando con lui. Poi fu il turno di Rachel di aprire la busta, si schiarì la voce e poi lesse il contenuto. Kurt e Finn la guardavano in attesa, ma l'espressione di Rachel era impassibile mentre leggeva.
«Allora?» la incitò Kurt quando Rachel chiuse la busta ma non disse nulla.
«Mi hanno preso -disse soltanto e di nuovo ci furono abbracci- Manchi solo tu» disse poi guardando e spronandolo ad aprire la sua.
«Okay.. ora la apro -annuì guardando la sua lettera. Prese un respiro e poi aprì la lettera. Dovette rileggerla un paio di volte prima di alzare lo sguardo con un sorriso- Sono stato ammesso» esclamò anche lui e poi tutti e tre iniziarono a saltare felici ed emozionati ripetendo in coro: "Andremo a New York". E poi mentre Rachel andò a prendere da bere, Kurt recuperò il suo telefono per scrivere a Blaine e avvertirlo della novità.

fromBlaine
toKurt <3
Sono così fiero di te, sapevo che ce l'avresti fatta.. festeggia con Rachel e tuo fratello, poi se vorrai passare del tempo con uno senza voce stasera ti raggiungo e festeggiamo insieme
Ti amo <3

Kurt sorrise leggendo il messaggio e dopo avergli risposto che non vedeva l'ora di festeggiare con lui e che lo amava tornò Rachel e tutti e tre festeggiarono e iniziarono a parlare di New York e a cercare degli appartamenti. 

Quella sera, quando Blaine uscì di casa per andare dal suo ragazzo aveva messo una sciarpa di cotone per proteggere la gola, poi aveva guidato fino a casa di Kurt che lo aveva accolto con un grande abbraccio. 
«Sono stato preso alla Parson B! Andrò a studiare moda a New York! Ti rendi conto?» esclamò emozionato tra le sue braccia. Blaine in risposta lo strinse forte a se e gli lasciò un bacio sul collo. 
"Sono così fiero di te" gli disse con il labiale e poi Kurt lo tirò in casa e lo baciò. 
«Buonasera Blaine» Burt gli interruppe comparendo alle loro spalle e facendogli allontanare. 
«Papà potresti lasciarci soli?» domandò Kurt mentre Blaine lo salutava con un cenno della mano e un timido sorriso sulle labbra. 
«Puoi parlare ragazzo, non mangio mica» Scherzò Burt, Blaine deglutì a vuoto e aprì la bocca per dire qualcosa ma non disse nulla. 
«Ha perso la voce papá, non può parlare» lo difese Kurt mentre Blaine annuiva al suo fianco e dopo che Burt gli chiese se stava bene e Blaine ebbe annuito di nuovo, Kurt lo prese per mano e lo trascinò in camera per restare un po' da soli. 
"Cosa vuoi fare?" Scrisse Blaine tra le note per poi far leggere a Kurt. 
«Voglio festeggiare con te e anche se non puoi parlare ho un modo perfetto per farlo» rispose Kurt, Blaine corrugò la fronte e stava per scrivere altro quando Kurt gli tolse il telefono di mano e lo spinse sul letto per poi mettersi a cavalcioni su di lui e iniziare a baciarlo. Non fecero nulla, se non baciarsi e accarezzarsi anche perché Burt era al piano inferiore ed era meglio non spingersi oltre. E poi si stesero a letto e guardarono un film insieme e di tanto in tanto Blaine scriveva con i polpastrelli sulla pelle di Kurt che rabbrividiva ogni volta. 
"Ti amo" "Sei bellissimo" "Sono fiero di te". E Kurt ogni volta sorrideva e si stringeva di più a lui e gli ripeteva sempre di amarlo. 

I giorni passavano e a Blaine sembrava che il tempo si fosse fermato. Aveva seguito la cura che gli aveva prescritto il medico e la sensazione di irritazione alla gola era passata. Ma Blaine non era ancora tornato a parlare. In quei giorni si era sentito anche con Nick e gli altri per avvisarli che era a Westerville e che nei prossimi giorni si sarebbero organizzati per vedersi. L'unica compagnia che aveva avuto in quei giorni era stata quella di Kurt, con cui non aveva bisogno di parlare. Passavano il loro tempo a baciarsi, accarezzarsi senza mai spingersi troppo oltre. E poi Blaine scriveva sulla pelle di Kurt che lo amava, che fosse bellissimo, che era fiero di lui. E anche Kurt aveva iniziato a rispondergli allo stesso modo. E quando non era con Kurt era con suo fratello che era ancora a Westerville o con Sebastian che lo andava a trovare e lo prendeva in giro. Proprio come stava facendo quella mattina. Kurt era in giro con Rachel e Finn per qualcosa che aveva a che fare con New York, non aveva ben capito e lui era rimasto solo a casa. O almeno era solo finché Sebastian non era arrivato.  Ed ora era più di un'ora che Sebastian non faceva altro che provocarlo con commenti piccanti su Kurt. Ma lo faceva apposta perché sapeva che il periodo di guarigione era finito e che ora Blaine avrebbe potuto parlare di nuovo, ma era lui che si rifiutava di farlo. Come se avesse paura di non riuscire più a parlare. E allora Sebastian lo provocava, aveva iniziato con commenti su di lui che però non avevano avuto alcun effetto. E allora aveva iniziato a parlare di Kurt e del suo fantastico lato b e una volta che aveva visto come Blaine si stesse innervosendo non ci era più andato leggero con i commenti. 
«Dio Sebastian! La vuoi smettere? -scoppiò Blaine alzando la voce non volendo più sentire certi commenti sul suo ragazzo. Ma tutto ciò che ottenne in risposta fu un sorriso compiaciuto di Sebastian- Che c'è? Perché sorridi così? Ho capito che ti piace infastidirmi» borbottò confuso Blaine senza rendersi conto di quello che era successo. 
«Ti è tornata la voce» gli fece notare Sebastian, aveva finalmente parlato e il suo tono di voce era sempre il solito, nessuna inflessione particolare, nessun segno di raucedine. E quando Blaine lo realizzò sorrise capendo cosa aveva cercato di fare Sebastian per tutto quel tempo. E allora lo abbracciò. 
«Devo andare da Kurt» disse poi staccandosi dall'abbraccio e cercando subito le chiavi dell'auto per andare dal suo ragazzo. 

Blaine parcheggiò fuori il Lima Bean, Kurt gli aveva scritto poco prima che si era fermato lì con Rachel, Finn e altri ragazzi del glee, così lo aveva raggiunto lì senza dirgli nulla. 
«È libera questa sedia?» domandò avvicinandosi ad un Kurt che gli dava le spalle in quel momento indicando la sedia vuota accanto a lui. 
«Blaine -mormorò sorpreso di vederlo lì Kurt, poi lo vide sorridere e un po' in ritardo realizzò il tutto. Si alzò dalla sedia e si buttò tra le sue braccia- Ti è tornata la voce» esclamò stringendolo a lui. 
«Mi è tornata la voce» confermò mentre Rachel e Santana li guardarono confusi. 
«Cosa succede?» chiede Rachel confusa richiamando l'attenzione dei due ragazzi. 
«Avevo perso la voce da qualche giorno e ora mi è tornata» spiegò semplicemente Blaine alzando le spalle mentre Kurt gli sorrise a felice. 
«Oh capito.. pensavo fosse successo chissà cosa» commentò come era solita fare e Kurt odiava quando usciva quel lato presuntuoso e arrogante di lei.
«Come se tu non hai fatto un dramma quando ti andò via la voce» si intromise infatti usando un tono acido, Blaine lo prese per mano facendo un espressione confusa.
«Beh perché senza la mia voce la mia carriera sarebbe rovinata ancora prima di iniziare» rispose Rachel a tono e Kurt avrebbe voluto dirle che anche per Blaine la voce era importante, che senza la sua voce non avrebbe più avuto una carriera, ma non disse nulla perché nessuno sapeva il suo segreto.
«Kurt, lascia stare. Non-»
«No Blaine, non mi piace quando si comporta così. Ogni suo piccolo problema diventa un problema di tutti e se qualcun altro ha un problema lei dice che non è nulla di che. -lo interruppe Kurt voltandosi verso di lui- E tu non sai nulla di Blaine, non puoi sminuire i problemi degli altri solo perché non hanno nulla a che fare con te» disse tornando a parlare con Rachel, poi senza darle il tempo di rispondere, girò le spalle e andò via trascinando Blaine con sé.

«Kurt.. fermati.. aspetta» disse Blaine seguendolo ma cercando anche di fermalo, non capiva cosa fosse appena successo, perché fosse scoppiato in quel modo con Rachel.
«Cosa?» domandò ancora con tono acido, fermandosi e volandosi verso Blane.
«Non.. non credi di aver esagerato? -domandò guardandolo negli occhi e avvicinandosi di più a lui- Rachel non sa tutta la storia e-»
«Esatto -lo interruppe Kurt- Lei non sa nulla e parla. Parla senza sapere e..» mormorò cercando le parole giuste per esprimere come si sentiva. Neanche lui sapeva perché fosse scoppiato in quel modo, ma ormai era successo.
«Kurt..» lo richiamò Blaine con tono dolce, avvicinandosi ancora di più a lui e accarezzandogli la guancia.
«No..-scosse la testa e chiuse gli occhi- Non mi va di parlare di Rachel ora. -sussurrò e Blaine annuì semplicemente senza dire nulla- Ti è tornata la voce e voglio pensare solo a questo» aggiunse poi con un sorriso e anche Blaine sorrise in automatico.
«Ora dovrai di nuovo sopportare me e la mia parlantina» rispose Blaine e Kurt rise.
«Ora portai finalmente fare quell'intervista e presentare il tuo nuovo singolo. Sai.. sono davvero curioso di sentirtelo cantare live» Blaine sorrise avvicinandosi di più a lui.
«Se vuoi sentire qualcosa live, basta chiedere Hummel» gli fece un occhiolino che lo fece ridere. 


Buon lunedì e buon inizio settimana! Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Blaine ha perso la voce ma per fortuna non è nulla di grave. Dovrà solo tenere la voce a riposo e prendere un infiammatorio. Ovviamente per uno come Blaine non è facile smettere di parlare e lo vediamo sin da subito ahaha ma poi sembra adattarsi alla nuova situazione è trova un modo tutto suo di comunicare. 
Cooper non può fare a meno di prendere in giro e provocare il suo fratellino, ma lo fa sempre in buona fede e vediamo che si preoccupa per lui. 
E poi vediamo Kurt che insieme a Finn e Rachel apre la lettera di ammissione e tutti e tre vengono presi, quindi a breve andranno tutti a New York!! Aumentando così ancora di più la distanza tra Kurt e Blaine :/
Comunque poi vediamo anche un Sebastian che provoca Blaine fino a farlo parlare di nuovo e finalmente dopo giorni di silenzio Blaine ha recuperato la voce yeeee. Ma ovviamente il capitolo non poteva concludersi in modo troppo tranquillo. Kurt litiga con Rachel senza un vero motivo e va via dal locale. 
Ora Rachel e Kurt chiariranno? Blaine ha recuperato la voce, ma sarà ancora in grado di cantare? 

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Capitolo 20
*** Diciannove. ***


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Blaine guidò fino a casa Hummel dove non c'era nessuno, Burt e Carole erano al lavoro, Finn era rimasto al Lima Bean.
«Allora.. posso finalmente avere l'opportunità di sentire Daylight o Human cantata da te?» domandò Kurt sedendosi sul suo letto, Blaine prese posto al suo fianco e annuì, si leccò le labbra e si schiarì la voce, ma non iniziò a cantare. Chiuse la bocca e si morse il labbro nervoso e Kurt lo notò.
«Che succede B? Ti fa di nuovo male la gola?» chiese preoccupato e Blaine scosse la testa.
«No no.. -sussurrò sospirando di nuovo- È solo che.. se non dovessi riuscire a cantare? Se la mia voce fosse cambiata?» domandò in parte spaventato, anche se era consapevole che le sue paure fossero abbastanza infondate.
«Non lo saprai mai finché non canterai -gli rispose Kurt prendendolo per mano- E anche se fosse io ti amerei lo stesso» Blaine accennò un sorrise, poi annuì e chiuse gli occhi. Strinse forte la mano di Kurt, si schiarì di nuovo la voce e poi iniziò a cantare a cappella. E la sua voce era la stessa di sempre, la stessa che faceva venire i brividi a Kurt, la stessa che lo incantava ogni volta che Blaine cantata. E anche quella volta Kurt rimase ad ascoltare il suo ragazzo, ad ascoltare semplicemente la sua voce senza alcuno strumento ad accompagnarla, con un sorriso innamorato sulle labbra.

«Nightbird è tornato..-esclamò Kurt una volta che Blaine finì di cantare- Sai, non capisco di cosa avevi paura, la tua voce è spettacolare come sempre» Blaine sorrise, ora più tranquillo. 
«Non eri tu che dicevi di non essere un mio fan?» lo prese poi in giro e Kurt alzò gli occhi al cielo. 
«Non ho mai negato che tu avessi talento e poi ti ho già spiegato perché» borbottò e Blaine rise per poi attirarlo in un bacio dolce e casto. Kurt sorrise sulle sue labbra, poi si mise a cavalcioni su Blaine, gli circondò il collo con le braccia e chiese il permesso di approfondire quel bacio. E di quel bacio dolce e casto ormai non c'era più traccia. C'erano solo lingue e saliva e desiderio e amore. Blaine circondò i fianchi di Kurt e lo spinse verso di lui e poi lo sentì ansimare nel bacio. 
«Kurt -sussurrò Blaine contro le sue labbra e Kurt in risposta si spinse contro il suo bacino e quando sentì una presenza dura tra le gambe del suo ragazzo, abbassò lo sguardo e arrossì.- Scusa.. non, non posso controllarlo» mormorò imbarazzato Blaine pensando che in quel modo avesse messo a disagio Kurt che tornò a guardarlo negli occhi. 
«No.. non ti scusare per questo»  scosse la testa, poi fece pressione sulla sua spalla e lo fece stendere sotto di lui. Blaine rimase in silenzio ad osservarlo, si leccò le labbra e attirò di nuovo Kurt in un bacio, un bacio sempre più spinto e meno casto dei precedenti. E poi Kurt lasciò le labbra di Blaine e iniziò a baciare la sua mascella mentre le mani di Blaine vagavano su tutto il corpo di Kurt. In casa regnava il silenzio se non per i respiri affannati di Kurt e Blaine, per i loro gemiti e ansiti. E poi Blaine invertì le posizioni mettendosi sopra Kurt. Si strusciò contro il suo corpo, gemendo nel sentire l'erezione di Kurt contro la sua, poi lo baciò come se da quello ne dipendesse la vita. 
«Rifallo» sussurrò Kurt cercando il suo sguardo e trovandolo poco dopo, era più scuro del solito e pieno di desiderio. 
«Cosa?» chiese confuso Blaine perdendosi negli occhi di Kurt che in quel momento erano più belli del normale. 
«Quello.. quello che hai fatto prima» mormorò con voce roca per l'eccitazione e Blaine sembrò capirlo perché si strusciò di nuovo su di lui. 
«Questo?» chiese per conferma e non ci fu bisogno di alcuna risposta, i gemiti e le reazioni di Kurt erano una risposta sufficiente. E poi iniziarono a muoversi l'uno contro l'altro. I loro respiri erano affannati, le fronti sudate, le menti offuscate. Non c'era nulla a cui pensare se non a quanto fosse bello, liberatorio ed eccitante quello che stavano facendo. 
«B.. credo che-» le parole di Kurt furono interrotte da un nuovo gemito, ma Blaine capí lo stesso cosa voleva dirgli. 
«Anche io» disse infatti continuando poi a muoversi contro di lui e a baciargli un punto particolare dietro il collo e non ci volle molto per Kurt a raggiungere il culmine. Sentì le gambe tremare e un calore diffondersi dal basso ventre per poi venire nei suoi pantaloni. Blaine continuò a muoversi contro di lui per qualche secondo, poi anche lui raggiunse l'orgasmo. E una volta finito crollò contro il petto di Kurt sfinito.  

Non sapevano quanto fossero rimasti tra le braccia dell'altro senza dire o fare nulla. Poi Kurt aveva fatto spostare Blaine da lui, aveva recuperato dei vestiti puliti ed era andato in bagno a cambiarsi. Blaine aveva fatto lo stesso dopo indossando una vecchia tutta di Kurt. Poi era tornato a stendersi accanto a lui. 
«Dovresti parlare con Rachel» disse poi tornando al discorso di prima, quello che Kurt aveva interrotto spostando l'attenzione su di lui. E Blaine lo aveva lasciato fare, ma solo perché avrebbe ritirato fuori il discorso dopo come stava appunto facendo. Perché si sentiva in colpa, come se Kurt avesse litigato con Rachel per colpa sua. 
«Io..» mormorò Kurt indeciso ma Blaine lo bloccò prima che potesse dire altro. 
«No Kurt. Avete litigato per un motivo stupido. Lei non sapeva nulla, non poteva sapere.. certo avrebbe potuto evitare quel commento ma.. Kurt è la tua migliore amica, non potete litigare per una stupidaggine. Parlate e chiarite» disse Blaine e Kurt sospirò, consapevole che Blaine avesse ragione. E poi si sentì la porta d'ingresso aprirsi e qualcuno entrare. 
«Kurt sei a casa? -domandò la voce di Rachel- Finn dice che quella qui fuori è la macchina di Blaine» aggiunse. 
«Io vado.. tu parla con lei e chiarite, okay?» Blaine si alzò dal letto e porse una mano a Kurt. 
«Okay -rispose afferrando la sua mano e alzandosi, poi insieme scesero al piano inferiore- Si, sono a casa. Blaine sta andando via» disse quando vide Finn e Rachel in salotto.
«Possiamo parlare?» chiese Rachel e Kurt annuì. 
«Scrivimi più tardi, ti amo» sussurrò Blaine al suo orecchio. Lo baciò sulla guancia e dopo un saluto generale andò via. E poi Kurt e Rachel raggiunsero la camera del primo. 

«Kurt..-disse subito Rachel una volta che furono da soli in camera, non aveva ben capito cosa fosse successo qualche ora prima mentre erano al Lima Bean, ma sapeva che avrebbe potuto benissimo evitare quel suo commento- Mi dis-» 
«No dispiace a me -la interruppe Kurt pentito di averla trattata così, certo non le era piaciuto il suo commento ma invece di attaccarla come aveva fatto avrebbero semplicemente potuto parlarne come facevano sempre.- Non avrei dovuto dirti quelle cose, non ne avevo il diritto» Rachel accennò un sorriso di scuse e scosse la testa.
«E io non dovevo fare quello stupido commento. Avevi ragione, conosco Blaine poco e nulla e non dovevo giudicare, mi dispiace se l'ho fatto -si scusò anche Rachel e Kurt annuì facendole capire che la perdonava- Ma pensi davvero quello che hai detto? Che sminuisco i problemi degli altri solo perché non mi riguardano?» chiese poi ancora dispiaciuta, perché Kurt era il suo migliore amico e sapere che proprio lui pensasse quello di lei faceva male.
«No Rach.. forse all'inizio eri così, ma sei cambiata, sei cresciuta e non è vero che non ti preoccupi dei problemi degli altri. Con Karofsky e il resto tu sei stata la prima a capirmi e a stare al mio fianco, sei stata la prima a lottare per me e non lo dimenticherò mai Rach.. Sei la mia migliore amica e mi dispiace averti urlato quelle cose, davvero. Non le penso, non più da quando siamo diventati amici e ti ho conosciuta meglio, voglio che tu lo sappia» Rachel gli sorrise e poi si avvicinò a lui e lo abbracciò.
«Ti voglio bene Kurt, odio litigare con te» sussurrò mentre Kurt la stringeva a lui.
«Ti voglio bene anche io, e anche io odio litigare con te» rispose al suo orecchio. Rimasero abbracciati per un po' e non ci volle molto per mettere da parte quello stupido litigio e tornare i soliti vecchi amici.
«Allora.. come va con Blaine? Ho visto che indossava vestiti diversi rispetto a quando eravate al Liam Bean, cosa avete fatto?» chiese maliziosamente Rachel e Kurt non potè evitare di arrossire per quello.
«Invece di parlare sempre di me e Blaine, piuttosto dimmi come vanno le cose con Finn? Vi sentite spesso ultimamente e non puoi più usare la scusa del glee o della scuola» Rachel sorrise abbassando lo sguardo incuriosendo solo di più Kurt.
«Non so, ma credo che voglio riprovarci.. lo sai che i miei sentimenti per Finn non sono mai spartiti»

Blaine dopo essere andato via da casa di Kurt, era passato da casa sua per cambiarsi e poi aveva scritto a Sebastian per scusarsi per essere fuggito in quel modo prima e una volta che gli aveva risposto e Sebastian gli aveva anche detto che era con il resto dei Warblers, Blaine aveva deciso di raggiungerli e passare la serata con loro.
«Anderson.. quale onore» esclamò Sebastian quando lo vide raggiungere il gruppo sulla pista da bowling.
«Blaine -lo salutò Nick con un abbraccio che Blaine ricambiò- Giochi con noi? Siamo dispari e ci serve un ottavo giocatore» 
«Non saprei Duval, magari deve correre via dal suo ragazzo» commentò sempre Sebastian lanciando una frecciatina a Blaine per il modo in cui lo aveva piantato in asso quella mattina.
«Simpatico Smythe -rispose a tono Blaine ma anche divertito, poi tornò guardare Nick- Gioco molto volentieri con voi -disse poi e Nick sorrise soddisfatto, così come il resto dei Warblers presenti, Sebastian compreso- Basta che non stia in squadra con lui» aggiunse facendo una linguaccia a Sebastian che ammiccò divertito.
«Preparati a perdere Anderson» gli disse infatti e poi si strinsero la mano come se quella fosse una vera sfida. Si divisero in due squadre: Blaine, Nick, Jeff e Trent in una; Sebastian, Wes, David e Thad nell'altra. Poi iniziarono a giocare a bowling tra risate e chiacchiere e Blaine per la prima volta si sentì veramente parte di un gruppo. Aveva già stretto amicizia con tutti loro durante la sua frequentazione alla Dalton Academy, ma tra Kurt e il suo segreto non si era mai lasciato veramente andare. Quella sera invece lo fece, si lasciò andare e si lasciò conoscere per la vera persona che era e non fece conoscere solo la facciata che si era costruita in quegli anni. E poi dopo il bowling andarono a mangiare una pizza tutti insieme dato che il giorno dopo Sebastian sarebbe partito per Parigi come faceva ogni estate ma questa volta al suo ritorno non ci sarebbero stati più Wes, David e Thad perché sarebbero andati al college l'anno successivo. Così anche una volta finito di mangiare andarono a bere qualcosa e passarono tutta la sera insieme in giro per Westerville rientrando a casa solo la mattina successiva dopo che avevano accompagnato Sebastian in aeroporto tutti insieme.

Quando Blaine si svegliò era ormai già passata l'ora di pranzo, sentiva la testa pulsare a causa della sbornia presa la sera prima. Non era la prima sbronza che si prendeva, ma non era più abituato dato che non beveva quasi nulla da tre mesi.
«Qualcuno qui ieri sera si è divertito un po' troppo? -domandò Cooper quando vide suo fratello entrare in cucina con un aspetto per nulla riposato. Blaine borbottò qualcosa di incomprensibile in risposta mentre si versava un bicchiere d'acqua- Questo è quello che succede quando bevi troppo» lo canzonò ancora Cooper, ma il suo tono non era davvero arrabbiato, ma più divertito, come appunto quello di un fratello maggiore che becca il minore a fare qualcosa che non dovrebbe fare ma che avrebbe tenuto il segreto.
«Come se tu non avessi mai bevuto alla mia età» borbottò Blaine dopo aver ingoiato una tachipirina e Cooper rise soltanto.
«Comunque sono riuscito a farti avere la tua intervista che abbiamo dovuto rimandare, sarà questo sabato. Presenterai il tuo singolo, parlerai dell'EP, del tour e credo che ti faranno lo stesso qualche domanda sulla campagna anti bullismo» raccontò Cooper e Blaine fece segno di okay con il pollice prima di raggiungere il divano e sprofondare su di esso mentre guardava quello che mandavano in tv senza prestare veramente attenzione. Mezz'ora dopo Cooper si presentò da lui con il classico rimedio anti sbornia che aveva già preparato per le sbornie precedenti del fratello o per quelle sue ancora più vecchie.

Erano passate un paio di ore da quando Blaine si era svegliato e grazie alla tachipirina e al rimedio del fratello il mal di testa gli era completamente passato ed era come nuovo. Era ancora seduto sul divano a non fare nulla insieme a Cooper che si era bellamente addormentato mentre guardava la tv quando il campanello di casa suonò, si alzò dal divano con un sorriso sulle labbra consapevole che dall'altra parte della porta ci fosse il suo ragazzo, gli aveva scritto prima di partire da casa.
«Ehi -sorrise Kurt quando Blaine gli apri la porta, Blaine gli sorrise e lo salutò con la mano- Tutto bene? -chiese stranito Kurt e Blaine annuì di nuovo senza dire nulla, il che fece preoccupare Kurt. Gli era tornata la voce solo il giorno prima e la sera era uscito restando in giro fino a tardi- Perché non parli? Ti è andata di nuovo via la voce?» chiese preoccupato e Blaine allora scoppiò a ridere.
«No.. sto bene, davvero» disse poi e Kurt lo fulminò con lo sguardo prima di colpirlo al petto.
«Sei un cretino»gli disse, Blaine rise di nuovo prima di attirarlo a sé e baciarlo.

 

Eccomi tornata con un nuovo capitolo, i nostri Blaine fanno un ulteriore passo avanti nella loro relazione, rendendola ancora più intima. Blaine ha recuperato pienamente la voce e non ha problemi a cantare, Kurt chiarisce con Rachel e Blaine esce insieme ai warlberls dandosi alla pazza gioia! Ma ora che Blaine sta bene, Nightbird deve tornare a lavorare.. dovranno separarsi di nuovo? 

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Capitolo 21
*** Venti. ***


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Giovedì sera Kurt aveva preso il treno insieme a Rachel e Finn per passare il weekend a New York in cerca di un appartamento dove si sarebbero poi trasferiti per il college. Blaine invece sarebbe andato lì il sabato per la famosa intervista e prima di partire si erano organizzati anche per vedersi, Blaine ci teneva che Kurt fosse presente durante la registrazione dell'intervista e Kurt aveva deciso che sul momento si sarebbe inventato una scusa e che lo avrebbe raggiunto mentre Rachel e Finn continuavano a cercare. Ma i loro piani non andarono esattamente come previsto. A quanto pare la fortuna era dalla parte di Finn, Rachel e Kurt perché ci misero meno del previsto a trovare il giusto appartamento per loro tre e ora avevano il sabato e la domenica mattina completamente liberi per girare New York. Quel sabato mattina Kurt era sul letto della camera d'hotel e si scambiava messaggi con Blaine che era appena atterrato a New York. Stavano decidendo come organizzarsi per quella giornata per passare un po' di tempo insieme nonostante la presenza di Finn e Rachel che non sapevano nulla dell'arrivo di Blaine. 
«Indovina» esclamò Rachel buttandosi sul letto di Kurt e togliendogli il telefono dalle mani. 
«Ridammi il telefono Rach» borbottò provando a riprenderselo. 
«Il tuo ragazzo può aspettare, Nightbird no» disse e Kurt corrugò la fronte confuso. 
«Cosa c'entra Nightbird?» chiede confuso e sull'allerta. 
«A quanto pare oggi sarà ospite da Jimmy Kimmel, la puntata verrà registrata questo pomeriggio e Nightbird sarà presente» raccontò Rachel entusiasta. Kurt annuì senza capire cosa volesse Rachel e perché gli stesse dicendo quelle cose, cose che lui già sapeva ma che non poteva dire. 
«E quindi?» chiese infatti, un po' spaventato dalla risposta che avrebbe potuto ricevere. 
«Finn andrà a visitare il college e a conoscere la squadra di football dato che a quanto pare stanno facendo un evento e quindi pensavo che io e te poteva andare sotto gli studio e aspettare Nightbird» disse come se quella fosse la cosa più scontata al mondo e Kurt sbiancò un attimo perché non si aspettava di certo quella richiesta. 

Kurt non sapeva come era riuscito a farsi convincere da Rachel ad andare fuori gli studio dove Blaine avrebbe avuto l'intervista. Aveva provato a convincerla a fare altro ma non c'era stato verso di farle cambiare idea. Così si era vestito e aveva avvertito Blaine di quel cambio di programmi, gli disse che non sarebbe più potuto andare insieme a lui e che si sarebbero visti il giorno dopo quando sarebbero entrambi rientrati da New York.
«Quanto hai ancora intenzione di restare qui?» chiese Kurt dopo un'ora di attesa sbuffando. Non erano gli unici fuori gli studio ad aspettare, ma neanche troppi. La notizia stranamente non si era diffusa troppo e quindi erano solo una decina di persone lì fuori in attesa. Kurt avrebbe voluto scrivere a Blaine per capire quanto mancava e quanto avrebbero quindi dovuto aspettare ancora, ma sapeva che non avrebbe ricevuto risposta così lasciò perdere.
«Finché non uscirà, lo so che lo farà e penso che ormai non manchi molto» rispose Rachel stringendosi nelle spalle fin troppo emozionata e Kurt sperò che avesse ragione. Anche lui voleva vedere Nightbird alla fine, solo che non voleva vederlo in quel modo dove avrebbe dovuto fingere di non conoscerlo.
«Oddio eccolo» esclamò Rachel stringendo il braccio di Kurt quando finalmente Nightbird uscì dagli studio. Aveva indossato un paio di occhiali da sole e un capello per camuffarsi un po', più che altro per non farsi riconoscere troppo da Rachel. Si fermò con tutti i fan, fece foto e autografi e poi raggiunse Kurt e Rachel.
«A chi lo devo fare?» domandò Blaine abbassando il tono della voce in modo che non fosse riconoscibile mentre prendeva un quaderno che le stava passando Rachel e la penna.
«Rachel Barbra Berry» rispose prontamente la ragazza mentre Kurt alzava gli occhi al cielo, Blaine lo notò e si trattenne dal ridere per la sua reazione. E poi Rachel si fece una foto con Nightbird mentre Kurt restava in disparte.
«E tu? Non vuoi nulla?» domandò Blaine sempre con un tono di voce basso, più che altro per stuzzicare Kurt perché anche se doveva fingere di non conoscerlo non riuscì a fare a meno di interagire con lui.
«Mh no grazie. Sono qui solo per accompagnare lei» rispose Kurt con un sorrisetto sulle labbra, anche Blaine non riuscì a non sorridergli e quel sorriso non passò inosservato a Rachel, perché quel sorriso non era un sorriso che rivolgevi ad uno sconosciuto qualsiasi.
«Ora devo andare, è stato un piacere conoscerti Rachel -disse poi voltandosi verso Rachel- accompagnatore di Rachel» aggiunse poi in tono di saluto prima di andare via sotto lo sguardo confuso ed emozionato di Rachel.

«Credi che Nightbird possa essere gay?» domandò Rachel all'improvviso. Dopo che il cantante era andato via, loro si erano diretti verso la NYU dove si sarebbero ricongiunti con Finn, per tutto il tempo erano rimasti in silenzio, Rachel a metabolizzare e a capire cosa fosse successo, Kurt a scambiarsi messaggi con Blaine che era già diretto all'aeroporto per tornare a Westerville.
«Cosa? Perché?» chiese Kurt voltandosi di scatto verso di lei, ogni volta aveva sempre il timore di svelare per sbaglio il segreto del suo ragazzo.
«Il modo in cui ti guardava e sorrideva, non lo so.» mormorò pensierosa Rachel, Kurt si strinse nelle spalle, fingendo di non capire a cosa si riferisse.
«Forse era solo di buon umore» commentò poi ma Rachel non fu del tutto convinta di quella risposta. Certo era stata una breve interazione, ma aveva come l'impressione che ci fosse di più. Ma per fortuna di Kurt arrivano alla NYU e Finn gli raggiunse distraendo così Rachel da quei pensieri.

Blaine domenica pomeriggio si presentò in stazione all'arrivo di Kurt per passare tutto il tempo possibile con lui, a breve sarebbe dovuto tornare a Los Angeles e iniziare le prove per l'imminente tour estivo. Era allo stesso tempo elettrizzato e triste. Elettrizzato perché amava andare in tour, salire ogni sera su un palco diverso e cantare. Triste perché avrebbe dovuto salutare Kurt senza sapere quando lo avrebbe rivisto. Per questo voleva approfittare di quegli ultimi giorni che avrebbe dovuto trascorrere lì in Ohio per passare del tempo con lui.
«Blaine» esclamò Kurt quando lo vide andandogli subito incontro e lasciando Rachel e Finn dietro, Blaine gli sorrise e lo abbracciò sussurrandogli poi un mi sei mancato all'orecchio.
«Ciao Blaine -lo salutò anche Rachel mentre Finn gli fece un semplice cenno- Io starei attento al tuo ragazzo, sono abbastanza sicura che Nightbird abbia flirtato con lui» aggiunse e Blaine trattenne un sorriso mentre con tutti e tre si incamminava verso l'uscita della stazione.
«Nightbird eh?» commentò soltanto, stranamente per nulla nervoso della cosa.
«Ancora con questa storia Rach?» domandò invece Kurt mentre Rachel ridacchiava.
«Che storia?» chiese invece Finn intromettendosi nella conversazione confuso.
«Nulla Finn.. Rachel viaggia troppo con la fantasia» rispose Kurt mentre Blaine ridacchiava in silenzio, consapevole che tutto quello non era frutto della fantasia di Rachel.

Finn aveva accompagnato Rachel mentre Kurt era andato con Blaine, avevano salutato Burt e Carole una volta a casa e poi erano andati in camera di Kurt lasciando la porta aperta come richiesto dal padre. Si erano stesi sul letto e Kurt gli aveva raccontato quello che avevano fatto in quei gironi a New York, dell'appartamento che avevano trovato, gli aveva anche fatto vedere le foto che avevano fatto e la posizione dell'appartamento.
«Quando devi tornare a Los Angeles?» chiese poi Kurt spostando l'argomento su altro, sapeva benissimo che Blaine prima o poi sarebbe dovuto andare via, solo sperava che avessero ancora un po' di tempo da trascorrere insieme.
«Tra cinque giorni» mormorò Blaine mordendosi poi il labbro e piegando la testa di lato.
«Oh» sussurrò Kurt abbassando lo sguardo, Blaine sospirò e si fece più vicino a lui, lo prese per mano e fece intrecciare le loro dita.
«Credi che tuo padre ti lascerebbe venire con me fino all'inizio del tour?» chiese poi alzando lo sguardo per guardarlo.
«Io non lo so.. ecco posso provare a chiederglielo» sussurrò Kurt passando una mano tra i capelli di Blaine liberandoli dal gel.
«Si tratterebbe di una settimana, una settimana in più per stare insieme» disse Blaine facendo la sua faccia da cucciolo e Kurt sorrise dolcemente, sciogliendosi come sempre per la sua espressione.
«Se dipendesse da me non ci penserei due volte prima di venire con te» rispose, Blaine gli sorrise per poi avvicinarsi a lui e baciarlo.

Blaine era con Kurt a casa sua, stavano passando del tempo insieme come sempre quando ricevette una chiamata da Nick. Si allungò verso il comodino per recuperare il telefono e mentre era ancora tra le braccia del suo ragazzo rispose.
«Ehi Duval» lo salutò mentre chiudeva chi occhi e si rilassava alle carezze del suo ragazzo.
«Blainers, ero con i ragazzi e stavamo organizzano un'uscita in questi gironi e ci chiedevamo se ti saresti unito a noi ora che Seb è partito» disse Nick e Blaine ridacchio catturando così l'attenzione di Kurt che smise di accarezzarlo e lo guardò interrogativo.
«Ti spiego dopo -sussurrò a Kurt mentre si metteva seduto sul letto, poi tornò a rivolgere l'attenzione a Nick- A dire il vero stavo per scriverti. Tra due giorni parto e non so quando riuscirò a tornare e pensavo di uscire con voi per salutarvi» disse poi sorridendo a Kurt che gli sorrise a sua volta.
«Perfetto allora tieniti libero per domani sera, appena ho tutti i dettagli ti faccio sapere. Ah e se sei con Kurt digli che è anche lui è il benvenuto» e così dicendo Nick chiuse la chiamata senza dare il tempo a Blaine di rispondere.
«Devi uscire con i Warblers?» domandò Kurt mentre Blaine tornava a stendersi al suo fianco.
«Si.. volevano vedermi e io volevo salutarli prima di partire -rispose stringendosi nelle spalle- E comunque hanno allungato l'invito anche a te, quindi tieniti libero per domani sera» gli disse facendosi più vicino a lui e Kurt sorrise.
«Non avevo intenzione di fare altro» rispose poi prima di baciarlo dolcemente sulle labbra.
E così la sera successiva Blaine e Kurt uscirono con i Warblers, andarono di nuovo al bowling e dopo un paio di partite andarono a mangiarsi una pizza tutti insieme. E poi arrivò il momento dei saluti, tutti i warblers salutarono Blaine calorosamente facendosi promettere di rimanere in contatto e di vedersi appena ci sarebbe stata l'occasione. Salutarono anche Kurt con un abbraccio e poi si separarono. Blaine riaccompagnò Kurt a casa quella sera, il pomeriggio successivo sarebbero dovuti partire per Los Angeles ed entrambi dovevano ancora fare le valigie, per questo Blaine lo aveva riaccompagnato a casa, altrimenti avrebbero dormito insieme quella sera. Ma alla fine avevano un'intera settimana per dormire insieme tra le braccia dell'altro.
«Allora ci vediamo domani?» domandò Kurt voltandosi verso Blaine dopo essersi tolto la cintura, Blaine annuì allungando una mano verso di lui e sorridendogli.
«Vuoi che ti passo prendere?» chiese poi ma Kurt scosse la testa.
«No, non ha senso. Dovresti fare il doppio della strada, l'aeroporto è vicino casa tua. Mi farò accompagnare da Finn che aveva detto che sarebbe dovuto andare a Columbus in questi gironi» spiegò e Blaine allora annuì di nuovo.
«Okay» mormorò poi prima di sbadigliare, coprendosi la bocca con la mano.
«Dai ti lascio andare prima che ti addormenti alla guida» mormorò Kurt prima di allungarsi e lasciargli un bacio sulle labbra.
«Buonanotte Kurtie» sussurrò Blaine sulle sue labbra prima di baciarlo di nuovo.
«Notte B -sorrise lui allontanandosi- Scrivimi quando arrivi» aggiunse prima scendere dall'auto. Blaine partì dopo che lo vide entrare in casa e una volta arrivato gli scrisse un messaggio per avvertirlo, poi andarono entrambi a dormire.

Era stata una lunga settimana, ma allo stesso tempo era passata velocemente. Blaine si era diviso tra Kurt e le prove per il concerto, aveva stilato la scaletta delle canzoni che avrebbe provato e insieme al corpo di ballo che aveva selezionato precedentemente avevano imparato le coreografie che avrebbe fatto su alcune canzoni. Ma tra tutti gli impegni trovava il tempo da dedicare al suo ragazzo, durante le pause lo portava in giro per la città o stavano a casa a guardarsi un film e a coccolarsi. Pranzavano e cenavano quasi sempre insieme e tutte le mattine Kurt preparava a Blaine la colazione. E poi la sera crollavano a letto distrutti, Blaine era quasi sempre il primo ad addormentarsi. E ora era finalmente arrivato il girono del tour, Blaine aveva la mattina libera dato che aveva provato fino al girono prima e voleva passarla al letto con i suo ragazzo, almeno finché non sarebbe dovuto andare al palazzetto dove si sarebbe tenuto il concerto per incontrare alcune fan che avevano acquistato il biglietto vip e quindi oltre al concerto avrebbero anche incontrato Nightbird nel backstage per delle foto. Anche quella mattina Kurt gli preparò la colazione e la portò a letto.
«Buongiorno» mormorò Blaine con tono assonnato e un sorriso sulle labbra mentre si stiracchiava.
«Buongiorno amore mio» sussurrò Kurt sedendosi accanto a lui e baciandolo.
«Amore mio? -domandò emozionato Blaine contro le sue labbra e Kurt arrossì rendendosi conto di come lo aveva chiamato.- Mi piace» sussurrò poi prima di baciarlo di nuovo.
«Ti ho portato la colazione» disse indicando il vassoio e il sorriso di Blaine si allargò ancora di più.
«L'ho già detto che ti amo?» Kurt rise scuotendo la testa divertito.
«Forse si» anche Blaine ridacchiò per poi iniziare a mangiare la colazione che Kurt gli aveva preparato con tanto amore.
«Quali sono i programmi per oggi?» domandò Kurt prendendo un po' di succo una volta finito di mangiare. Blaine sorrise, spostò il vassoio sul comodino, prese il bicchiere vuoto di Kurt dalle sue mani e poi lo fece stendere di nuovo a letto con lui.
«Stare tutta la giornata con te a letto finché non dovrò andare per l'incontro con le fan» spiegò Blaine con un sorriso mentre rotolava e si metteva sul copro di Kurt.
«Credo che questo programma mi piaccia» sussurrò mordendosi il labbro. Blaine sorrise prima di farsi in avanti e baciarlo dolcemente.

Kurt e Blaine si alzarono dal letto solo una volta arrivato il momento di andare al palazzetto per incontrare le fan nel backstage. Kurt era andato con lui e durante l'incontro con le fan era rimasto in disparte ad osservare, in parte divertito nel vedere come le fan si buttassero su di lui o come alcune ci provassero con la speranza di attirare la sua attenzione. C'erano anche quelle più timide e contenute che chiedevano una foto e il permesso di abbracciarlo e quelle fan erano le sue preferite. Ed era bello vedere come Blaine interagisse con loro, si vedeva quanto ci teneva e che nonostante ormai fosse famoso da tre anni non era ancora abituato a quel tipo di attenzioni e non le dava per scontate. Le altre fan, quelle più spudorate, che si buttavano su Nightbird senza chiedere il permesso, che flirtavano con lui come se nulla fosse invece lo rendevano un po' geloso. Anche se era consapevole che non avesse alcun motivo per esserlo.
«O mio dio Nightbird, sei bellissimo, io ti amo. Sposami» Kurt si finse una fan buttandosi sul ragazzo quando finalmente il meet and great finì e rimasero da soli. Blaine si mise a ridere e lo spinse via divertito.
«Sai di essere un cretino?» domandò poi divertito mentre raggiungeva di nuovo il suo camerino per potersi cambiare per il concerto e Kurt lo seguiva continuando ad imitare le fan facendolo ridere. E Kurt pensò che avrebbe potuto continuare per ore così, solo per sentire la risata genuina del suo ragazzo. Rimase con Blaine mentre questo si preparava, mentre gli sistemavano i capelli, lo truccavano e gli mettevano lo smalto, rimase con lui finché non indossò i vestiti di scena, poi poco prima che Blaine salisse sul palco raggiunse l'aera riservata ai vip o amici e parenti per poter seguire il concerto.
«Buona fortuna amore, ti amo» gli disse però prima di lasciare il camerino, Blaine gli sorrise e lo baciò sulle labbra.
«Ti amo» replicò lui per poi prendere una strada diversa e raggiungere il palco dove i suoi fan lo stavano aspettando impazienti.

 

Tornata con un nuovo capitolooo
vediamo ben tre momenti diversi qui.. il primo con gli hummelberry a New York che vanno fuori lo studio dove c'è Nightbird per incontrarlo, a quanto pare Blaine riesce a nascondersi anche se non troppo dato che non può fare a meno di flirtare con il suo ragazzo e questo non passa inosservato a Rachel, anche se per ora non sembra aver capito molto.
Poi vediamo uno degli ultimi momenti tranquilli che passano in Ohio prima che Blaine debba andare di nuovo via ma dato che la scuola è finalmente finita alla fine Kurt riesce a  seguire Blaine
E così giuggiamo alla fine del capitolo, dopo aver passato una serata con i suoi amici, Blaine parte per LA e Kurt va con lui, passano l'ultima settimana insieme tra prove e tuto e ora è iniziato il tour! Questo significa che dovranno di nuovo separarsi.. cosa accadrà ora?

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Capitolo 22
*** Ventuno. ***


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Quello era il primo vero concerto a cui Kurt partecipava, certo era stato a due tappe del tour per la campagna contro il bullismo, aveva assistito all'esibizione di Nightbird durante la raccolta fondi al McKinley, aveva assistito a diverse esibizioni dei glee club durante le competizioni, ma non era mai stato ad un intero concerto di un solo artista. E poi quello non era il concerto di un cantate qualsiasi, ma era il concerto del suo ragazzo. E Blaine era davvero fantastico, più lo osservava e lo ascoltava esibirsi, più capiva il suo enorme successo, più era fiero di lui. Kurt stava amando ogni singola esibizione e, proprio come le fan alle sue spalle, cantava tutte le canzoni. Nightbird era infondo alla passerella mentre cantava For A Night Like This, Kurt lo vide piegarsi in avanti e allungare una mano verso i fan che urlarono emozionati cercando di afferrarla, tramite i grandi schermi Kurt vide Blaine sorridere e sorrise a sua volta. E poi Nightbird tornò al centro del palco, posizionò il microfono sull'asta e andò a recuperare la sua chitarra per suonare insieme al resto della band. Una volta posizionato cercò Kurt con lo sguardo, gli sorrise prima di leccarsi le labbra e mordersi quello inferiore in modo provocante. Kurt deglutì resistendo alla tentazione di salire sul palco e baciarlo davanti a tutti mentre alcune fan urlarono per quel piccolo gesto provocatorio, poi Blaine iniziò a cantare Daylight e nonostante la canzone fosse uscita da relativamente poco non c'era nessuno tra il pubblico che non la cantava. E poi una volta finita la canzone lasciò la chitarra e mentre la band iniziava a suonare le prime note di F*kn around, Nightbird si tolse la giacca rimanendo così a petto nudo, provocando le urla delle sue fan e lasciando con la bocca secca Kurt.
«Ask me if I'll come around
You wonder how I feel about it
A-what you think? -iniziò a cantare con entrambe le mani sul microfono mentre le telecamere inquadravano la sua espressione e la proiettavano sul grande schermo, le labbra erano quasi incollate al microfono, come se lo volesse baciare- Call you up to call you out
You wonder if I'm real about it
A-what you think? -la pedana dove era in quel moment iniziò ad alzarsi in alto e le urla allora aumentarono -All the time you took from my pocket
All the love I gave, but you dropped it
Oh my God, I know I can't stop you now
All the fights, fires you started
Stabbed my back, you say you're a martyr
Oh my God, I know I can't stop it now -tolse il microfono dall'asta e iniziò a muoversi in modo sensuale mentre la pedana raggiungeva l'altezza destinata e si fermava-
You're fucking around
Don't know why I stay
You're fucking around
I can't get away
You're fucking around
Kills me every day
Fucking around
Fucking around, bringing me down
Yeah, you're running» continuò a cantare piegandosi e mettendosi in ginocchio sulla pedana e muovendosi come se stesse facendo sesso, proprio come aveva fatto durante le prove, peccato che Kurt si fosse perso quella parte delle prove e ora lo osservava con la bocca asciutta, senza riuscire a muoversi, mentre non riusciva a smettere di pensare a come avrebbe voluto essere chiuso in una stanza con lui da solo e baciarlo e toccarlo e farsi toccare e improvvisamente sentiva i suoi pantaloni fin troppo stretti ma era impossibile non provare assolutamente nulla mentre il suo ragazzo si muoveva in quel modo per tutta l'esibizione. E poi la canzone finì e Blaine scomparve sotto il palco per poi riapparire poco dopo vestito in modo diverso pronto per una nuova esibizione, completamente diversa da quella precedente.

Una volta finito il concerto, Kurt era corso nel backstage per raggiungere il suo ragazzo, lo vide quasi subito mentre parlava con un tecnico. Rimase un attimo in disparte per poi avvicinarsi a lui quando lo vide allontanarsi dal tecnico, non disse nulla quando lo raggiunse, lo baciò soltanto. Blaine preso alla sprovvista ricambiò il bacio per poi realizzare quello che stava facendo e allontanarlo un attimo.
«Non qui -sussurrò con un sorriso sulle labbra, lo prese per mano e lo trascinò nel camerino per poi chiudersi dentro- Adesso va meglio -riuscì a dire prima di trovarsi di nuovo le labbra del suo ragazzo sulle sue, era schiacciato contro la porta del camerino ma non gli interessava più di tanto, le labbra di Kurt erano tutto ciò che voleva in quel momento.- Piaciuto lo show?» domandò poi provocando Kurt che in quel momento aveva preso a baciagli il collo. Era consapevole che la situazione stesse un attimo sfuggendo al loro controllo, che fossero chiusi in un camerino e che fuori c'erano centinaia di persone, ma a nessuno dei due importava in quel momento.
«Come se non lo sapessi» ribatté Kurt guardandolo mentre si mordeva il labbro inferiore, Blaine sorrise e fu lui a tornare a baciarlo, facendolo indietreggiare finché non incontrarono il divano.
«Geloso Hummel?» chiese ancora mentre lo faceva stendere sotto di lui. E Kurt non gli rispose, perché sapeva che Blaine lo stava provocano e non voleva ammettere che in realtà fosse geloso da morire, che vedere tutte quelle ragazze andargli dietro, urlare nel vederlo muoversi in quel modo o solo perché si era tolto la maglietta lo faceva impazzire. Ma poi pensava al fatto che Blaine si fosse confidato con lui, che Blaine gli aveva raccontato cose che non aveva raccontato a nessuno ed era consapevole che di lui si poteva fidare, che poteva avere mille ragazzine urlanti a sbavargli dietro ma che Blaine non avrebbe degnato di uno sguardo.
«Dimmi che sei mio» sussurrò poi Kurt contro le labbra di Blaine, afferrando il suo ragazzo per la collana e tirandolo vicino a lui. E Blaine lo accontentò, perché per lui non c'era nessun altro oltre a Kurt, lui non voleva nessun altro se non Kurt.
«Sono tuo -lo baciò sulla mascella, succhiando e mordendo la pelle fino a lasciare un segno violaceo- solamente tuo -aggiunse spostandosi giù lungo il collo e lasciando una lunga scia di baci. Kurt ansimava sotto di lui, aveva allungato la testa indietro per lasciare più spazio a Blaine, più pelle da mordere e baciare e nel frattempo aveva iniziato a giocare con i ricci completamente liberi del suo ragazzo- completamente tuo» aggiunse baciandolo di nuovo sulle labbra. E quello non era un bacio dolce come al solito, era tutto denti e lingue, era pieno di desiderio e ormai non c'era più alcun segno di lucidità, si volevano ed era troppo tardi per fermarsi.
«Ti amo» sussurrò ancora Kurt tra un bacio e l'altro e poi non si dissero più nulla, le loro bocche erano troppo impegnate a fare altro, a baciarsi ed assaggiarsi. Ben presto la maglietta di Blaine raggiunse il pavimento del camerino così come la camicia di Kurt. Entrambi si presero del tempo per ammirare l'altro, Kurt aveva già avuto due volte l'occasione di farlo, ma non per questo perse comunque l'occasione di ammirare ancora il suo ragazzo in tutta la sua bellezza, di accarezzare il suo corpo e sentire i muscoli contrarsi sotto la sua pelle, sentire quella poca peluria che aveva sul petto e sotto l'ombelico. Blaine invece lo vide per la prima volta e ne rimase affascinato, Kurt era perfetto, la sua pelle era priva di imperfezioni, liscia e morbida e Blaine amò baciarne ogni centimetro.
«Sei bellissimo, Kurt» sussurrò Blaine tornando a guardarlo negli occhi, Kurt arrossì leggermente sulle guance e sorrise. 
«Anche tu sei bellissimo, B. E sono tremendamente geloso di tutte le tue fan» fu il turno di Blaine di sorridergli, poi lo baciò sulle labbra, questa volta dolcemente.
«Non hai bisogno di essere geloso, tu hai una cosa che non ha nessun altro. Tu hai il mio cuore Kurt» ammise Blaine senza vergogna e Kurt sentì il suo cuore fermarsi per l'emozione.
«Ti amo così tanto B» disse di nuovo, trattenendo le lacrime perché anche se era per la felicità, non gli sembrava il momento di piangere.
«Ti amo anche io, da impazzire» rispose Blaine prima di tornare a baciarlo. E poi i loro pantaloni e i loro boxer raggiunsero le loro magliette a terra, sul pavimento, restando così completamente nudi per la prima volta davanti all'altro. E non c'era alcuna vergogna o imbarazzo come aveva sempre temuto Kurt, c'era solo desiderio e amore, era tutto perfetto così. La stanza era riempita dai loro gemiti e respiri affannati e poi Kurt urlò quando Blaine prese il suo membro tra le mani e iniziò a pomparlo. Ed era tutto così intenso e amplificato, Kurt non si era mai sentito così vivo come in quel momento. Iniziò a muovere il bacino desiderando di più e quando Blaine tornò a baciarlo e premette la sua erezione contro la coscia di Kurt, Kurt non fu più in grado di resistere e venne nella mano del suo ragazzo. Blaine lo lasciò andare solo una volta che Kurt concluse il suo orgasmo, poi si spostò da lui e si alzò dal divano per andare in bagno e rimediare alla sua ormai dolorosa erezione. Ma Kurt lo bloccò, lo fece stendere sotto di lui e afferrò la sua erezione dandogli così piacere, proprio come Blaine aveva fatto con lui poco prima.

Erano stesi sul divano, completamente nudi e i respiri affannati quando qualcuno provò ad aprire la porta, fortunatamente Blaine aveva chiuso il camerino a chiave e quindi chiunque stesse provando ad entrare non ci riuscì.
«Blaine siete qui? -la voce di Cooper che aveva iniziato a bussare alla porta fece alzare di scatto entrambi dal divano- Lo so che siete qui dentro e non voglio neanche immaginare cosa avete fatto -stava continuando a dire Cooper mentre Kurt si era chiuso in bagno e Blaine indossava velocemente il suo accappatoio per poi andare ad aprire- Sai schizzo, non avrei mai detto che eri così senza pudore fratellino» sorrise maliziosamente Cooper quando vide Blaine con i capelli completamente sfatti, dei segni violacei sul collo e i vestiti che aveva indossato durante la seconda parte del concerto per terra.
«Oh sta zitto Cooper» borbottò Blaine recuperando i suoi vestiti dopo aver chiuso la porta del camerino.
«Siete fortunati che qui fuori c'è casino e un sacco di movimento e quindi nessuno si è accorto di voi» commentò ancora Cooper mentre Kurt usciva dal bagno, pulito e sistemato al meglio che poteva. E Kurt sentendo la frase di Cooper arrossì, perché non era assolutamente da lui comportarsi in quel modo, ma resistere a Blaine era impossible, sopratutto dopo averlo visto esibirsi in quel modo sul palco davanti a centinaia, anzi migliaia di persone.
«Dio Coop! Non puoi evitare?» lo riprese Blaine mentre raggiungeva il bagno per cambiarsi e pulirsi anche lui.
«Lo sai già che ti prenderò in giro a vita per questo, schizzo» rispose lui mentre Blaine si chiudeva la porta alle spalle.

Nonostante l'interruzione di Cooper e i suoi commenti poco delicati, nonostante l'iniziale imbarazzo, era come se Kurt e Blaine vivessero tra le nuvole, nella loro piccola bolla d'amore. E se si aggiungeva il fatto che a breve si sarebbero dovuti salutare e separare di nuovo dopo che avevano fatto un passo avanti nella loro relazione, dopo che si erano mostrati ancora più vulnerabili agli occhi dell'altro, faceva in modo che si chiudessero ancora di più nella loro piccola bolla e si estraniassero ancora di più dalla realtà, perché tornare alla realtà significava doversi salutare senza sapere bene quando avrebbero avuto di nuovo l'occasione di passare del tempo insieme. Ma il tempo a disposizione stava finendo e Kurt doveva ancora fare la valigia. Ed era quello che stava provando a fare da quella mattina, ma Blaine lo distraeva in continuazione, come quando si avvicinava a lui da dietro, lo abbracciava e iniziava a baciarlo sul collo.
«B sto facendo la valigia» si lamentava sempre Kurt, ma poi finivano a letto a coccolarsi e baciarsi come se nulla fosse. E quando Kurt tornava a fare la valigia Blaine trovava un nuovo modo per distrarlo. E anche quella volta, Kurt era in piedi a fare la sua valigia, Blaine era steso sul letto ad osservarlo e la radio era accesa quando Blaine riconobbe "Kiss me" dei Sixpence None The Richer, sorrise ed alzò il volume della radio mentre raggiungeva Kurt.
«Balla con me» disse Blaine prendo Kurt per mano e facendolo voltare verso di lui.
«B, la mia valigia non si farà da sola» rise Kurt guardando la sua espressione a cui già sapeva non sarebbe riuscito a dire di no.
«Balla con me questa canzone, poi prometto che ti lascerò fare la valigia senza più distrazioni» Kurt rise e scosse la testa.
«Sei impossibile» mormorò lasciando la maglia che aveva in mano e voltandosi completamente verso Blaine che sorrise soddisfatto, poi insieme iniziarono a ballare sulle note di quella canzone, canticchiandola di tanto in tanto e rubandosi dolci baci sulle labbra, per poi ridere quando Blaine fece fare un casquè a Kurt che circondò il collo di Blaine con le braccia attirandolo in un nuovo bacio.
«Non rispondere» mormorò egoisticamente Blaine quando il cellulare di Kurt iniziò a squillare e lui si separò da quell'abbraccio per cercare il telefono.
«Potrebbe essere mio padre -disse Kurt alzando alcuni dei suoi vestiti alla ricerca del telefono scomparso- Ottimizzerò il tempo parlando con lui mentre faccio la valigia» disse poi e Blaine sbuffo lasciandosi cadere sul letto mentre Kurt trovava finalmente il telefono e rispondeva.
«Kurt wow credevo che non mi avresti risposto» disse subito la voce di Rachel senza dare neanche il tempo a Kurt di dire nulla.
«Rachel... credevo mi stesse chiamando mio padre» disse Kurt incastrando il telefono tra l'orecchio e la spalla e continuando a mettere le cose in valigia sotto lo sguardo impaziente di Blaine.
«Ah ecco spiegato.. comunque ormai mi hai risposto e non ti azzardare ad attaccare solo perché sei in compagnia di Blaine» Kurt alzò gli occhi al cielo e Blaine lo guardò confuso.
«Per cosa mi hai chiamato Rach? Sto facendo la valigia dato che tra qualche ora ho l'aereo per tornare» spiegò Kurt facendo segno a Blaine che non era nulla di importante. 
«Ti ho chiamato solo per dirti che avevo ragione» disse soddisfatta la ragazza e Kurt corrugò la fronte.
«Spiegati meglio Rach, ragione su cosa?» 
«Nightbird. Ricordi che quando andammo a New York ti dissi che avevo il sospetto che Nightbird fosse gay e ci stesse provando con te? -domandò Rachel e Kurt si irrigidì un attimo a quelle parole, allarmando così Blaine.- Beh ecco avevo ragione. A quanto pare ha un ragazzo e ti assomiglia incredibilmente» a quelle parole il telefono cadde tra i vestiti e Kurt sbiancò.
«Che succede?» chiese preoccupato Blaine mentre dal telefono di Kurt si sentiva la voce di Rachel che continuava a chiamarlo.
«Cosa stai dicendo Rach? Come fai a dirlo?» domandò Kurt dopo aver ripreso il suo telefono e aver attivato il vivavoce in modo che sentisse anche Blaine.
«É uscito un articolo su internet con una foto che raffigura Nightbird insieme ad un ragazzo, guarda ti ho inviato il link» disse ancora Rachel, ma ne Blaine ne Kurt dicevano più nulla. Si guardarono in silenzio e poi aprirono l'articolo che Rachel aveva appena mandato.
«Ti richiamo dopo Rach» e senza darle la possibilità di rispondere Kurt chiuse la chiamata.

Eccomi qui con un nuovo capitolo. Si lo so è martedì e non lunedì, ma sono scema e ieri ho completamente rimosso la cosa. Quindi eccomi qui, con un giorno di ritardo. 
Il capitolo si apre con il concetto di Nightbird, dove Blaine provoca kurt facendo urlare tutte le sue fan. E poi post concerto lui e kurt si danno da fare ahaha
Ovviamente vengono interrotti da Cooper alla fine che gli prende in giro per quello. Ma loro sembra che continuino a vivere nella loro piccola bolla d'amore dato che a breve si dovranno di nuovo salutare. Ma quel momento dolce tra loro due viene interrotto dalla chiamata di Rachel. A quanto pare non sono stati poi così attenti. E ora? Cosa accadrà? 

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Capitolo 23
*** Ventidue. ***


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Rimasero in silenzio a leggere e rileggere quel breve articolo, a fissare quella foto dove Nightbird era fin troppo riconoscibile, Kurt invece si intravedeva ed era difficilmente riconoscibile. Forse solo chi conosceva personalmente Kurt avrebbe potuto notare qualche somiglianza. Nessuno dei due diceva nulla, Blaine non faceva altro che fissare il titolo dell'articolo: "Nightbird: chi sarà il ragazzo misterioso con lui? Una nuova fiamma?"
«Quando.. quando ce l'hanno fatta?» domandò Kurt rompendo quel silenzio e alzando lo sguardo dal telefono e guardando Blaine, spaventato dalla sua possibile reazione. Sapeva quanto ci tenesse a mantener segreta la sua identità. Blaine non rispose subito, continuava a fissare l'articolo cercando di capire come comportarsi di conseguenza. Poi alzò lo sguardo su Kurt.
«Credo sia sta scattata dopo il concerto» rispose poi e Kurt deglutì abbassando lo sguardo, si sentiva in colpa perché la sera prima si era buttato su Blaine senza pensare alle conseguenze, senza pensare che in quel momento era Nightbird e non il suo Blaine.
«B.. io ecco.. mi disp-» non riuscì a finire di scusarsi che Blaine lo interruppe.
«Non ti scusare -gli disse e Kurt si zittì e continuò a tenere lo sguardo basso, aveva paura di alzarlo e vedere che Blaine fosse arrabbiato con lui- Non è colpa tua. Volevo baciarti tanto quanto tu volevi baciare me. Ci siamo fatti prendere dal momento e chiunque abbia fatto quella foto non era autorizzato a stare lì» rispose Blaine e Kurt alzò lo sguardo sul suo ragazzo solo in quel momento, sentendosi sollevato quando capì che Blaine non ce l'aveva con lui. Annuì e poi poggiò la testa contro la spalla di Blaine.
«Cosa.. cosa dobbiamo fare ora?» Blaine lo strinse a sé e sospirò.
«Nulla -rispose poi- Nella foto tu non ti riconosci, nessuno sa chi è il ragazzo misterioso. Continueremo a comportarci come abbiamo sempre fatto, tu sei il mio ragazzo non quello di Nightbird. Vedrai che la notizia verrà dimenticata quando non troveranno altro di cui parlare -Kurt annuì di nuovo tornando a guardare Blaine- Andrà tutto bene Kurt» sussurrò ancora Blaine vedendolo un po' insicuro, poi lo baciò dolcemente sulle labbra finché Kurt non si lasciò andare e rispose al bacio.

Alla fine Kurt aveva finito di sistemare la sua valigia e poi era rimasto steso sul letto abbracciato a Blaine finché non era dovuto andare in aeroporto. Quell'atmosfera dolce e tranquilla che c'era prima era stata spazzata via dalla chiamata di Rachel e loro erano ripiombati alla realtà. Erano rimasti in silenzio a pensare: Blaine sperava di avere ragione, che facendo passare del tempo senza farsi vedere con nessuno i pettegolezzi sarebbero svaniti, che nessuno avrebbe scoperto che il ragazzo misterioso era Kurt e che nessuno lo avrebbe poi importunato; Kurt invece non faceva altro che sentirsi in colpa per quella foto, perché era stato lui a baciarlo senza fare caso a chi poteva vederli, avrebbe potuto aspettare, avrebbe potuto assicurarsi che fossero da soli prima di baciarlo e ora sperava solo di non aver rovinato tutto e che ora il segreto di Blaine non fosse a rischio per causa sua. Non si dissero nulla, si limitavano a stare stesi l'uno tra le braccia dell'altro e godersi quelle ultime ore insieme per poi salutarsi con un bacio sulla porta di casa. Poi Blaine andò al palazzetto dove si sarebbe tenuta la seconda data del tour mentre Kurt raggiunse l'aeroporto. Non riuscirono a sentirsi quasi per un giorno intero. Quando Kurt arrivò a Lima era notte fonda e andò subito a dormire stanco, Blaine dormiva già da almeno un'ora dopo il concerto. E poi la mattina dopo Blaine era partito presto per la data del tour ed era stato impegnato tutta la mattinata con le prove. Kurt invece aveva dormito a lungo quella mattina e si era svegliato solo quando era arrivata Rachel per passare la giornata con lui.
«Dammi cinque minuti e arrivo» aveva sussurrato Kurt passandosi una mano sulla faccia per mandare via il sonno, Rachel aveva annuito ed era uscita dalla sua camera lasciando Kurt a prepararsi. Kurt aveva sospirato e si era stiracchiato, poi aveva preso il telefono per vedere se avesse un messaggio dal suo ragazzo. E così era, Kurt lo aveva avvertito quando era arrivato a casa ma non aveva ricevuto risposta fino a quella mattina: Blaine gli augurava una buona giornata e lo avvertiva che era partito per la terza data del tour e che si sarebbero sentiti più tardi. Kurt allora provò a chiamarlo per capire se fosse atterrato, ma il telefono risultava staccato. Così sospirò, scrisse velocemente un messaggio a Blaine e poi si preparò per uscire con Rachel. Vista l'ora che si era fatta, andarono direttamente a pranzo al Bel Grissino e una volta che presero posto Rachel iniziò con le sue mille domande. All'inizio gli chiese come fosse andata quella settimana, cosa avessero fatto e gli chiese di più di Blaine e di come andavano le cose tra di loro. Kurt le rispose sempre con un sorriso sulle labbra, anche se evitò di dirle certe cose come il concerto a cui aveva assistito.
«Quindi sei sicuro che non eri tu a baciare Nightbird l'altra sera dopo il concerto?» Kurt quasi si strozzò con il pezzo di grissino che stava mangiando in quel momento, iniziò a tossire e poi bevve un sorso d'acqua.
«Non.. non.. Ero con Blaine, Blaine è il mio ragazzo» disse optando per una mezza verità. Stava per dire che non era lui, ma in quel modo le avrebbe mentito e anche se ultimamente non le raccontava tutta la verità, non le aveva mai direttamente mentito. Così non lo negò, non del tutto. Disse che lui stava con Blaine in quel momento e il che alla fine era vero.
«Mmh peccato, sarebbe stato bello avere un amico che aveva baciato Nightbird» commentò Rachel e Kurt accennò un sorrise abbassando lo sguardo perché si sentiva in colpa. Non aveva mai nascosto nulla a Rachel e quella situazione stava iniziando a diventare scomoda.

I giorni passavano e Kurt e Blaine si sentivano meno di quanto avrebbero voluto, il tour stava togliendo molto tempo a Blaine tra prove, viaggi e incontri con i fan, quando poteva scriveva sempre messaggi a Kurt ma a parte quei scambi di messaggi non avevano molto tempo per le chiamate. E poi in parte Kurt stava in qualche modo evitando Blaine, anche se inconsapevolmente. Ma non era l'unico che evitava, stava evitando un po' tutti senza un motivo preciso. O forse un motivo c'era, ma non ne parlava con nessuno e di conseguenza evitava un po' tutti chiudendosi in se stesso. Quindi il fatto che sentisse Blaine solo per messaggi era un vantaggio per lui, evitare Rachel e la sua famiglia invece risultava più difficile infatti spesso finiva per litigarci, anche per la più piccola stupidaggine e poi si chiudeva in camera sua e disegnava. Certo Blaine gli mancava e non vedeva l'ora che arrivasse il giorno del concerto a Cleveland così che potesse rivederlo, ma allo stesso tempo sentirlo solo per messaggi era più facile, perché aveva paura che sentendolo per telefono avrebbe finito per litigare anche con lui. Quella mattina era al Lima Bean insieme a Rachel per organizzare le ultime cose per il concerto che ci sarebbe stato due sere dopo, Kurt non aveva ancora detto nulla a Blaine, voleva che fosse una sorpresa, anche se poi non avrebbe neanche potuto passare il tempo con lui a causa della presenza di Rachel.
«Kurt mi stai ascoltando?» domandò infastidita Rachel dopo non aver ricevuto risposta dal suo amico per l'ennesima volta quella mattina. Era tutto il tempo che lei parlava e doveva poi richiamare l'attenzione di Kurt che si perdeva nei suoi pensieri.
«Scusa.. cosa?» chiese Kurt alzando lo sguardo da suo bicchiere e puntandolo sulla sua amica.
«Dicevo che possiamo partire domani nel primo pomeriggio così arriviamo presto a Cleveland e il giorno del concerto siamo già li e possiamo fare tutto con calma e il girono dopo torniamo a Lima» spiegò di nuovo il suo programma e Kurt si limitò ad annuire in un primo momento.
«Si credo che possa andare bene» sussurrò poi dopo averci pensato un attimo.
«Si può sapere cosa hai ultimamente? Sei sempre nervoso e schivo» si lamentò Rachel cercando di capire il suo amico, lo sentiva distante e non capiva il perché.
«Non ho niente che non va» rispose frettolosamente, Rachel stava per ribattere ma poi il telefono di Kurt iniziò a squillare, una chiamata di Blaine per la prima volta in quasi due settimane.
«Vai a rispondergli, magari poi torni ad essere sereno» gli disse Rachel indicandogli il telefono, Kurt sospirò prima di alzarsi e andare a rispondere al suo ragazzo.

«Ehi» lo salutò Blaine con tono dolce quando Kurt rispose al telefono.
«Ehi.. come mai questa chiamata?» chiese Kurt, perché una chiamata del suo ragazzo la mattina prima di un concerto era l'ultima cosa che si aspettava.
«Sono appena arrivato a Pittsburgh, sono in auto per andare all'arena e mi mancavi e avevo voglia di sentirti» spiegò Blaine e nonostante Kurt sentì il cuore sciogliersi a quelle parole, il tono che gli uscì quando rispose era lo stesso che aveva con gli altri in quei giorni.
«Io.. capito -si morse il labbro, neanche lui capiva perché gli avesse risposto in quel modo invece di dirgli che gli mancava e che era felice di sentirlo- Io scusa Blaine, sono fuori con Rachel ci possiamo sentire più tardi?»
«Oh.. okay -sussurrò Blaine in parte sorpreso, in parte stranito dal comportamento di Kurt- Va tutto bene?» chiese infatti, Kurt sospirò e si poggiò al muro del Lima Bean.
«Si, va tutto bene» rispose poi con poca convinzione, perché era evidente che ci fosse un problema, solo che Kurt si stava chiudendo a riccio escludendo anche Blaine e quindi di conseguenza evitava anche la domanda. E sperava che Blaine gli avrebbe creduto e avrebbe lasciato perdere, ma Blaine non cedette, perché aveva capito che Kurt gli stesse mentendo e voleva capire cosa c'era che non andava, aveva fatto qualcosa di sbagliato per caso? Era colpa sua se Kurt era distante? 
«Sicuro? Ho fatto qualcosa che ti ha infastidito per caso?» chiese ancora Blaine mentre osservava la strada dal finestrino dell'auto.
«Gesù Blaine ti ho detto che va tutto bene, perché devi essere paranoico?» rispose alzando forse un po' troppo il tono della voce e Blaine sentì una morsa allo stomaco a quelle parole, più che altro per il tono che Kurt aveva usato con lui.
«Kurt sono il tuo ragazzo e sei strano, volevo solo capire cosa c'era che non andasse. Tutto qui» cercò di spiegarsi Blaine, mantenendo un tono tranquillo e sperando di risolvere qualunque problema ci fosse.
«Ti ho detto che va tutto bene, non c'è nulla da chiarire» continuò a dire Kurt e Blaine si incupì ancora di più a quelle parole tanto da attirare l'attenzione di suo fratello che lo guardava in cerca di spiegazioni.
«Non mi sembra.. ho fatto qualcosa di sbagliato? Dimmelo Kurt.. se è perché mi sono fatto sentire poco, mi dispiace ma lo sai sono stato impegnato ma se il motivo è questo cercherò di farmi sentire di più, promesso» stava dicendo Blaine, ma Kurt non lo stava neanche sentendo veramente.
«Sto..-si bloccò non dicendo altro, non voleva rispondere male a Blaine ed era chiaro che il suo ragazzo ci fosse rimasto male per come gli aveva già risposto prima così quella volta si trattenne. Prese un sospiro prima di parlare di nuovo- Non posso stare al telefono ora, ci sentiamo» e senza dargli il tempo di rispondere chiuse la chiamata. Blaine sospirò quando capì che la chiamata era terminata per poi scoprire che erano arrivati. Era chiaro che ci fosse qualcosa che non andava e non si sarebbe di certo arreso al primo tentativo, decise che lo avrebbe ricamato più tardi, magari dopo le prove per il concerto di quella sera. Scese dall'auto insieme a suo fratello che gli chiedeva cosa fosse successo, ma Blaine evitò l'argomento. Si concentrò sulle prove e basta e una volta finite raggiunse un angolo riparato per provare a richiamare Kurt. Lo chiamò un paio di volte senza ottenere risposta, poi decise di lasciargli spazio e di approfittare della data a Columbus della sera successiva per andare a parlargli e chiarire di persona.

Kurt dopo aver chiuso la chiamata con Blaine era tornato da Rachel e con una scusa l'aveva salutata ed era andato via per poi chiudersi in camera. Si sentiva in colpa per aver risposto in quel modo al suo ragazzo, sapeva che lo aveva ferito ma non era stata sua intenzione. Era proprio per questo che in quelle settimane era stato felice di sentirlo solo per messaggi, perché ultimamente quando parlava diceva le cose senza pensare e feriva le persone a lui care. E quando nel pomeriggio Blaine provò a chiamarlo, Kurt decise di non rispondere. Non perché era arrabbiato con lui o cosa, ma perché voleva evitare di prendersela con Blaine senza un valido motivo. Aveva bisogno di un attimo per pensare a cosa fare, a come comportarsi e soprattuto a come scusarsi e poi pensò che due gironi dopo l'avrebbe rivisto anche se Blaine sarebbe stato sul palco e lui in prima fila insieme a Rachel. Quando Blaine lo chiamò di nuovo decise di spegnere il telefono in modo da restare solo con i suoi pensieri, promettendo a se stesso che lo avrebbe chiamato il giorno successivo e che si sarebbe fatto perdonare. 
E così fece, appena si svegliò, recuperò il telefono dal comodino e lo accese, c'erano messaggi di Rachel e di Mercedes, anche uno di Santana, ma niente da parte di Blaine. Sospirò e si morse il labbro, poi indeciso se chiamarlo o meno optò per scrivergli un messaggio.

fromKurt
toB <3
Ehi.. non so se stai ancora dormendo, mi chiami quando sei sveglio? Avrei bisogno di parlarti.

Dopo aver inviato quel messaggio rimase a fissare lo schermo per qualche secondo, poi bloccò il telefono e iniziò a preparare la valigia dato che quel pomeriggio sarebbe dovuto partire insieme a Rachel per Cleveland.
Blaine era arrivato a Westerville in piena notte, lui e Cooper erano saliti sul bus tour che avrebbero usato in quei gironi per spostarsi e subito dopo il concerto erano partiti. E anche se quella mattina avrebbe potuto dormire prima delle prove, Blaine si svegliò comunque presto perché voleva andare a Lima e chiarire con il suo ragazzo, era appena salito in auto quando gli arrivò il messaggio di Kurt e per un attimo sentì il suo cuore fermarsi. Di cosa voleva parlargli? Non c'era mai niente di buono in quelle parole. Sospirò e scacciò via i brutti pensieri, poi senza rispondere guidò fino casa di Kurt preferendo parlare con lui di persona. Se Kurt avesse voluto lasciarlo allora avrebbe dovuto farlo guardandolo negli occhi. Rimase in macchina per qualche minuto una volta arrivato a casa Hummel-Hudson, poi prese coraggio e scese. Kurt stava scegliendo cosa mettere la sera dopo al concerto di Nightbird quando sentì suonare alla porta, lasciò le due camicie che aveva in mano sul letto ed andò ad aprire rimanendo del tutto sorpreso quando vide Blaine fuori casa, non era la prima volta che lo sorprendeva in quel modo eppure Kurt si stupiva sempre. Non disse nulla, si buttò tra le sue braccia e lo strinse forte a lui.
«Scusa.. scusami se sono stato uno stronzo ieri» disse soltanto mentre Blaine lo stringeva a lui e sospirava sollevato nello scoprire che Kurt non lo voleva lasciare.

 

Buon lunedì! Il capitolo inizia con loro che tornano alla vita reale un po' troppo bruscamente, Kurt si sente in colpa ma Blaine non lo accusa di nulla. Decide di non fare nulla ora che è uscita questa notizia, avrà ragione a pensarla così? E poi si sono dovuti salutare ma questa volta si sono sentiti davvero poco e nulla, solo tramite messaggi. Kurt sembra abbastanza nervoso in questo periodo tanto che se la prende anche con Blaine solo perchè lui gli ha chiesto quale fosse il problema. E povero Blaine che si è impanicato talmente tanto da andare a Lima per poter parlare con lui d persona. Ora cosa accadrà? Lascio a voi i commenti

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Capitolo 24
*** Ventitré. ***


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Kurt lo aveva fatto entrare e lo aveva fatto sedere sul divano in soggiorno, poi era andato in cucina e aveva preso del succo prima di tornare da Blaine che lo aveva ringraziato. Rimasero in silenzio in un primo momento, a bere il loro succo mentre Kurt si poggiava su di lui e chiudeva gli occhi. Gli era mancato, era poco ma sicuro. Blaine gli sorrise e si beò di quello per il momento, perché Kurt gli era mancato e questa era l'unica certezza che aveva in quel momento.
«Come mai sei qui?» fu Kurt a spezzare quel silenzio, alzò la testa dalla spalla del suo ragazzo e lasciò il bicchiere ormai vuoto sul tavolino. Blaine lo imitò e si voltò verso di lui.
«Stasera c'è la data a Columbus e volevo vederti prima di andare a fare le prove -Kurt annuì mordendosi il labbro- Cosa è successo ieri, Kurt? Ho... ho fatto o detto qualcosa di sbagliato? -domandò poi mente Kurt abbassava lo sguardo, era sollevato nel sapere che Kurt non volesse lasciarlo ma non per questo avrebbe finto che quello che era successo il girono prima non fosse mai accaduto.- Per favore, parlane con me, non mi allontanare. Qualsiasi cosa sia, parlami. Possiamo far funzionare le cose tra noi soltanto se parliamo e non ci nascondiamo nulla» disse ancora e Kurt sospirò prima di tornare a guardarlo.
«Tu.. non hai fatto nulla B, non.. -sospirò cercando di trovare le parole giuste, Blaine restava in silenzio ad ascoltarlo- Io.. non  lo so okay.. è solo che mi sembra di soffocare quasi. È solo che mi manchi e non ho nessuno con cui parlare senza il timore di svelare il tuo segreto. Prima c'era Sebastian, ma ora lui è a Parigi e non.. Io ti amo B, tantissimo e non mi interessa se sei Nightbird, per me potresti anche vivere sotto i ponti e non mi cambierebbe nulla perché amo te e come sei, non mi importa se hai una doppia identità e sei famoso e desiderato in tutto il mondo, è solo che portarmi questo segreto sta iniziando a diventare pesante» ammise Kurt, sfogandosi con il suo ragazzo e cercando di fargli capire come si sentisse e poi Blaine abbassò lo sguardo perché si sentì in colpa. Si sentì in colpa perché era a causa sua se Kurt si sentiva in quel modo, era un suo segreto che stava nascondendo. E lui sapeva benissimo cosa significasse avere un segreto con tutti e non avere nessuno con cui parlarne, lo sapeva benissimo e aveva costretto Kurt a sopportare lo stesso.
«Perché non me lo hai detto prima?» chiese poi tornando a guardarlo e Kurt si strinse nelle spalle.
«Perché.. perché è un tuo segreto e avevo paura che ti saresti arrabbiato se-» Blaine lo bloccò, impedendogli di continuare a parlare e lo baciò.

«Quindi.. quindi non sei arrabbiato?» chiese Kurt titubante osservando Blaine che scosse la testa mentre gli accarezzava la guancia con il pollice.
«No Kurt.. non potrei mai arrabbiarmi, non per questo motivo. So bene cosa significa nascondere qualcosa a qualcuno a cui tieni ed è proprio per questo motivo che ti ho voluto dire chi fossi veramente, non avrei potuto sopportare l'idea di mentirti ogni giorno. E sono solo un egoista ad averti chiesto di farlo per me, di mentire alla tua famiglia e alla tua migliore amica. E mi dispiace così tanto se non ho capito prima che tutto questo ti stava facendo stare male» Adesso era Kurt a scuotere la testa perché Blaine non aveva alcuna colpa in tutto quello.
«Non sei egoista B, non pensarlo mai» gli disse poi e Blaine accennò un sorriso prima di baciarlo dolcemente.
«Ti amo Kurt, lo sai questo vero? -Kurt annuì soltanto, senza distogliere lo sguardo da Blaine- Ti fidi di Rachel?»
«Assolutamente» confermò Kurt sicuro, Blaine sopirò prima di prendere una decisione.
«Io ora devo andare che tra poco ho le prove per stasera. Ti va di venire con Rachel più tardi? Prima dell'incontro con le fan, posso farvi trovare due pass all'entrata» propose Blaine dopo aver visto che si era fatta ora di andare.
«Sei sicuro?» domandò Kurt, raccontare la verità a Rachel sarebbe stato un enorme sollievo per Kurt e sicuramente sarebbe stato tutto più semplice ma voleva che Blaine ne fosse sicuro.
«Si -disse Blaine annuendo- Mi fido di te e se tu ti fidi di Rachel mi fido anche io» gli disse e poi Kurt gli sorrise prima di baciarlo di nuovo.
«C'è un piccolo problema però -disse poi e Blaine lo guardò confuso- Io e Rachel questo pomeriggio saremmo dovuti partire per Cleveland così poi domani avremmo potuto fare le cose con calma» spiegò Kurt e Blaine ci mise qualche secondo a capire che i due sarebbero andati a Cleveland per il suo concerto, poi sorrise.
«Oh così hai comprato i biglietti per un mio concerto senza dirmi nulla» Kurt scosse la testa divertito e lo spinse leggermente.
«Cosa credi.. io ci vado solo per accompagnare Rachel» scherzò poi e Blaine rise.
«Possiamo fare così: io ora vado a fare le prove, tu e Rachel venite quando volete e poi verrete sul bus con me e Cooper a Cleveland, poi io avrò due giorni liberi, torneremo a Lima e diremo tutto alla tua famiglia» Kurt sorrise prima di buttarsi su di lui e baciarlo, sentendosi finalmente più leggero. Amava Blaine e avrebbe portato il suo segreto nella tomba se solo glielo avesse chiesto, ma sapere di avere finalmente la possibilità di parlarne con la sua migliore amica e la sua famiglia rendeva tutto molto più facile.
«Ti amo» mormorò contro le sue labbra.
«Lo prendo per un sì -disse allora Blaine prima di baciarlo di nuovo- Ti amo» aggiunse poi.

«Ehi Kurt.. sei in anticipo» disse Rachel salendo in auto del suo amico e notando che era di un umore molto migliore rispetto agli ultimi giorni.
«Si è che ecco.. sai Blaine è qui a Westerville e ci ha invitato a pranzo e ho accettato e ho pensato che potevamo andare da lui prima di andare a Cleveland» spiegò cercando di non farsi sfuggire nulla perché voleva che fosse una sorpresa tutto quello. E Rachel quando sentì nominare Blaine sorrise capendo il motivo del cambio di umore del ragazzo.
«Oh si capisco.. per ma va bene, tanto il concerto sarà domani» si stinse nelle spalle e Kurt sorrise continuando a guidare mentre Rachel decise di mettere l'ultimo CD di Nightbird, Human, senza sapere che la persona a cui era dedicato quell'album era seduta proprio accanto a lei.
«Okay siamo arrivati» Kurt fermò la macchina fuori l'Huntington park dove quella sera si sarebbe tenuto il concerto di Nightbird e Rachel si guardò intorno confusa.
«Che ci facciamo qui? Non dovevamo vederci con Blaine? -domandò vedendo Kurt scendere dall'auto e allora lo imitò- Kurt? Perché siamo qui? -chiese ancora notando poi una piccola folla di ragazzine in attesa davanti l'entrata dello stadio di baseball- Mi spieghi cosa ci facciamo qui dove Nightbird si esibirà stasera? -chiese ancora, ma Kurt non le rispose, andò sul retro seguendo le indicazioni che gli aveva lasciato Blaine e dopo aver preso i due pass e averne consegnato uno a Rachel scrisse al suo ragazzo- Kurt, non sto capendo, cosa sta succedendo? Che significa tutto questo?» chiese ancora confusa alternando lo sguardo dal pass al suo amico che non le diceva nulla.
«Ciao Rachel» la salutò Blaine arrivando direttamente dal palco, con gli abiti di Nightbird addosso e Rachel alzò lo sguardo sul ragazzo, ma in quel momento era troppo confusa anche solo per poter urlare perché Nightbird ricordava il suo nome.
«Okay.. qualcuno mi può spiegare cosa sta succedendo qui?» domandò votandosi verso Kurt in attesa di una risposta, Kurt guardò Blaine come a chiedergli ancora conferma e lui annuì con un sorriso.
«Beh ecco.. ti ricordi cosa ti ho detto quando mi hai chiesto se ero sicuro di non essere io che baciavo Nightbird?» domandò e Rachel annuì confusa.
«Si mi hai detto di non essere tu e che in quel momento eri con Blaine» rispose sempre confusa.
«A dire il vero io non l'ho mai negato, ho solo detto che ero con Blaine» Rachel aprì la bocca per ribattere ma poi iniziò finalmente a capire. Capì come mai improvvisamente Kurt fosse diventato un fan di Nightbird, capì come mai Nightbird avesse partecipato alla loro raccolta fondi così all'ultimo, capì certi atteggiamenti di Blaine, capì come mai a New York aveva avuto l'impressione che Nightbird ci stesse provando con Kurt, capì come mai Kurt evitasse sempre di parlare di certi argomenti. E poi anche ora, sarebbero dovuti andare a pranzo con Blaine gli aveva detto Kurt. Così Rachel si voltò di nuovo verso Nightbird e guardò oltre al personaggio e in quel momento si chiese come avesse fatto a non notare la somiglianza tra Nightbird e Blaine, perché okay che i due avevano uno stile completamente diverso ma lo sguardo e il sorriso erano sempre quelli e se ne rendeva conto solo ora.
«Quindi tu.. -mormorò indicando Blaine- cioè lui è -disse ancora volandosi verso Kurt un attimo prima di tornare a guardare Blaine- Ommiodio non ci credo. Blaine è Nightbird? -domandò e sia Blaine che Kurt annuirono- Cioè Nightbird è Blaine, il tuo Blaine, il tuo ragazzo?» chiese ancora Rachel per conferma guardando l'amico e poi il cantante.
«Si, diciamo che molti mi conoscono come Nightbird ma per la maggior parte del tempo sono solo Blaine» si strinse nelle spalle Blaine confermando così tutti i dubbi di Rachel che poi emozionata dalla cosa prese a saltellare mentre Blaine rideva per la sua reazione, Kurt invece si avvicinò a lui e lo abbracciò.
«Grazie» gli sussurrò poi Kurt, grato per avergli dato la possibilità di condividere quel segreto con la sua migliore amica.
«Questo e altro per te -rispose Blaine prima di baciarlo per poi tornare a guardare Rachel che stava ancora saltando emozionata e parlava tra se e se- Credi che continuerà così per molto? -chiese poi Blaine a Kurt che ridacchiò- Sai io avrei fame e tra non molto dovrò incontrare le fan e non ho tutto questo tempo libero» aggiunse poi, Kurt ridacchiò di nuovo e lo baciò per poi allontanarsi da lui e andare da Rachel per fermarla.
«Noi andiamo a mangiare, ti unisci a noi o vuoi restare qui a saltare come un'idiota?» domandò Kurt e Rachel poi tornò in sé.
«Vengo con voi, prometto di fare la buona» disse ricomponendosi. Kurt allora la prese a braccetto mentre Blaine lo prese per mano e poi tutti e tre si diressero verso i camerini dove c'era un intero buffet per tutto lo staff.

Il pranzo era durato più a lungo del previsto, Blaine e Kurt avevano raccontato a Rachel dei piani per quei giorni e lei era stata più che felice di quello e poi avevano discusso di altre cose sempre relative al tour di Nightbird o a quello precedente per la campagna contro il bullismo, Kurt le aveva finalmente potuto raccontare del suo incontro con Lady Gaga e gioire insieme a lei mente Blaine osservava la scena divertito. E poi Blaine era dovuto andare ad incontrare le fan mentre Kurt e Rachel erano invece rimasti in disparte a parlare.
«Allora.. come lo hai scoperto? E quando?» chiese curiosa Rachel richiamando l'attenzione di Kurt che non toglieva gli occhi da Blaine che parlava con le sue fan.
«Il giorno dopo la raccolta fondi -iniziò a raccontare Kurt- Ero arrabbiato con Blaine, perché mi aveva promesso che sarebbe venuto e invece non c'è stato e ci ero rimasto male. Così il giorno dopo lui mi ha fatto andare nell'aula canto della Dalton e si è messo a cantare» raccontò con un sorriso, ricordava ancora lo stupore quando aveva capito tutto e la gioia di sapere di essere il primo a cui avesse raccontato tutto.
«Ti ha raccontato tutto il giorno in cui vi siete messi insieme quindi?» chiese curiosa Rachel per poi fare un verso d'amore quando Kurt annuì.
«Mi disse che per colpa del suo segreto stava rischiando di perdermi e non voleva perdermi e anche che si fidava di me -continuò a raccontare- Sono stato il primo con cui si è confidato. O almeno con cui ha scelto di farlo, Sebastian l'ha capito da solo» Rachel annuì un po' pensierosa.
«Quindi, giusto per capire, lo sappiamo solo io, te e Sebastian?» chiese Rachel per conferma.
«Esatto.. vabbè anche la sua famiglia e poi vuole dirlo anche alla mia -Rachel annuì ancora per poi sorridere entusiasta ed iniziare ad esultare del fatto che fosse tra le poche a sapere il segreto di Nightbird- Rachel datti un contegno però» la riprese Kurt bloccandola per le mani e guardandola serio per poi ridere quando l'amica mise un broncio.

Rachel aveva amato il concerto di Nightbird, aveva cantato tutte le canzoni, dalla prima all'ultima, e aveva amato ancora di più il tutto perché Kurt cantava insieme a lei. Fino a quella mattina aveva creduto che quando sarebbe andata al concerto, Kurt sarebbe stato in disparte senza cantare e farsi coinvolgere, invece forse era proprio Kurt quello più scatenato tra i due. E poi dopo il concerto Kurt lasciò la sua auto fuori casa di Blaine a Westerville e poi lui e Rachel salirono sul tour bus diretti a Cleveland per la data successiva. Inutile dire che Rachel fosse ancora euforica dopo quella giornata, un po' per la scoperta, un po' per il concerto, un po' per il concerto del giorno dopo, e ovviamente non aveva la minima intenzione di mettersi a dormire. Blaine invece crollò come sua abitudine non appena il bus partì, così Rachel rimase a parlare prima con Cooper e Kurt e poi solo con Kurt quando Cooper andò a dormire una volta arrivati a Cleveland. Kurt e Rachel erano rimasti a parlare fino a tardi invece, Rachel aveva commentato con Kurt ogni singola esibizione di quella sera e ogni volta gli ripeteva di quanto fosse fortunato ad avere Blaine come ragazzo. E poi verso le quattro di notte finalmente andarono a letto, Kurt si tolse le scarpe e raggiunse quello di Blaine dove lui dormiva ancora tranquillamente. Fece il più piano possibile cercando di non svegliarlo, cercando di rifugiarsi tra le braccia di Blaine. Sorrise quando il ragazzo nel sonno lo strinse automaticamente a lui, poi chiuse gli occhi e si addormentò.

 

Buon lunedì! Eccomi con un nuovo capitoloooo
All'inizio vediamo i nostri amati Klaine parlare e finalmente Kurt ammette il vero problema. Blaine si sente in colpa per quello e decide così di raccontare tutto alle persone vicine a Kurt. La prima a saperlo è proprio Rachel che dopo un'iniziale confusione non può fare altro che saltare e urlare felice ahhah si fanno la data di Columbus e Rachele e Kurt cantano insieme e Kurt è molto più sollevato ora che non deve più nascondere nulla alla sua migliore amica. Restano a parlare fino a tardi, anche quando Blaine e Cooper vanno a dormire. Rachel non sembra arrabbiata perchè Kurt le ha nascosto la verità, anzi tutto sembra andare bene. Ma sarà così ancora a lungo? Aspetto vostri commenti, alla prossima settimana

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Capitolo 25
*** Ventiquattro. ***


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Blaine fu il primo a svegliarsi quella mattina, sorrise quando trovò Kurt tra le sue braccia. Si prese del tempo per osservarlo dormire, poi facendo attenzione si alzò dal letto cercando di non svegliarlo.
«Ehi» sussurrò Kurt con tono assonnato poggiandosi su un gomito e passandosi una mano in faccia.
«Scusa, non ti volevo svegliare» mormorò Blaine dispiaciuto tornando a sedersi al suo fianco, Kurt scosse la testa e accennò un sorriso.
«Non ti preoccupare -mormorò aprendo i suoi bellissimi occhi e facendo sorride di conseguenza Blaine- Buongiorno amore» sussurrò poi avvicinandosi alle sue labbra per baciarlo.
«Buongiorno amore» rispose Blaine contro le sue labbra trascinando poi di nuovo Kurt giù. Restarono stesi in quel letto, attaccati l'uno all'altro per il poco spazio, anche se quella poteva benissimo essere soltanto una scusa dato che il letto poteva anche essere enorme ma loro sarebbero rimasti comunque vicino all'altro. Passavano già troppo tempo distanti che quando si vedevano dovevano avere sempre un minimo contatto, che fosse anche il semplicemente tenersi per mano. E quella mattina erano talmente presi da loro che quasi dimenticarono di trovarsi in un pullman e che non erano soli. Almeno finché Cooper non si schiarì la gola richiamando la loro attenzione. 
«Io capisco che siete giovani ed innamorati, ma per favore datevi un po' di contegno dato che non siete soli» disse divertito mentre Rachel ridacchiava alle sue spalle. Kurt arrossì nascondendosi dietro Blaine mentre Blaine tirava un cuscino sopra il fratello dicendo di andarsene. E con sua sorpresa lo fece, ma Rachel rimase invece lì con loro sedendosi anche lei su quel letto che era troppo piccolo per tre persone.  
«Rach, ma non hai nulla di meglio da fare?» domandò Kurt mentre Blaine lo prendeva per mano. 
«No, a dire il vero no» disse con un finto sorriso innocente e Kurt allora sbuffò. 
«Che ne dite se andiamo a fare colazione?» propose invece Blaine, ormai erano tutti svegli e lui e Kurt non avrebbero più avuto un po' di privacy ora che c'era anche Rachel. 

Si prepararono abbastanza velocemente e in pochi minuti erano fuori dal bus diretti allo Starbucks più vicino. Blaine e Kurt si tennero per mano per tutto il tragitto mentre Rachel camminava al loro fianco, sembrava fin troppo silenziosa per essere Rachel. Restò silenziosa finché non arrivarono al bar e poi tornò con la sua solita parlantina.
«Stanotte ho fatto un sogno» disse e poi senza aspettare una vera risposta, iniziò a raccontare del sogno che aveva fatto quella notte dove incontrava Barbra Streisand e poi finiva per cantare con lei su un palco di Broadway. Kurt e Blaine la guardavano confusi, non sapendo perché Rachel stesse raccontando quel sogno e poi avesse anche iniziato a parlare di quanto fosse legata a Barbra sin da bambina. O meglio, Blaine era perplesso, Kurt che la conosceva come le sue tasche aveva capito che quello fosse solo un lungo giro di parole.
«Rach, vai dritta al punto, so che ci stai raccontando tutto questo perché vuoi chiedere qualcosa» la interruppe Kurt.
«Volevo chiedere a Blaine se mi faceva conoscere Barbra» disse poi Rachel e Blaine non seppe come reagire a quella richiesta. Questo tipo di richieste erano uno dei motivi per cui avesse creato l'identità di Nightbird, in modo che le persone che si avvicinavano a lui lo facevano perché era Blaine e non un cantante famoso.
«Rach» la riprese Kurt notando l'espressione di Blaine.
«Che c'è? Era solo per dire.. non è mica costretto a farlo»  si difese Rachel facendo così capire che la sua era una richiesta buttata lì tanto per, che le avrebbe fatto piacere se si fosse presentata l'occasione ma che non voleva sfruttarlo per quello.
«Se capiterà l'occasione, me ne ricorderò e te la farò conoscere» le disse poi Blaine e Rachel gli sorrise in risposta prima di abbracciarlo, poi si offrì di andare a prendere gli ordini mentre loro aspettavano al tavolo.
«Scusala, è fatta così, non pensa a quello che dice a volte -Kurt si scusò per Rachel una volta che lui e Blaine rimasero da soli. Aveva convinto lui Blaine a condividere quel segreto anche con Rachel e non voleva che se ne pentisse- E non devi farlo davvero, puoi-» Blaine fermò quel flusso di parole con un bacio sulle labbra che zittì immediatamente Kurt.
«Tranquillo, non me la sono presa. -gli disse poi con un sorriso- Ammetto di essere rimasto un po' così quando me lo ha chiesto, ma poi ho capito che non l'ha fatto con cattive intenzioni» Kurt annuì e gli sorrise prima di baciarlo velocemente mentre Rachel tornava da loro con la colazione.

Dopo la colazione erano andati tutti e tre al palazzetto dove quella sera si sarebbe tenuto il concerto di Nightbird. Passarono la mattinata così, Blaine a fare le solite prove audio e luci e Kurt e Rachel rimasero ad ascoltare e approfittarono per parlare tra di loro. Rachel non aveva ancora davvero realizzato che Blaine, il ragazzo del suo migliore amico, fosse uno dei suoi cantanti preferiti, le sembrava ancora così irrealistico. Ma più ci pensava più capiva certi dettagli che le erano sfuggiti in quei mesi.
«Ora capisco perché ha rifiutato di cantare al Karaoke il girono del tuo compleanno -disse infatti Rachel e Kurt continuò ad annuire ai suoi commenti mentre con lo sguardo seguiva Blaine sul palco che stava ridendo e scherzando con i membri della band tra una prova e l'altra.- Aspetta! -esclamò poi Rachel richiamando completamente l'attenzione su di sé e Kurt la guardò confusa, sembrava avesse appena fatto chissà qualche grande scoperta- Nightbird ha detto nell'ultima intervista che l'ultimo album è dedicato ad una persona per lui speciale - disse ricordandosi solo in quel momento di quell'intervista che Nightbird aveva fatto a New York non molto tempo prima- Oddio quindi ha scritto quelle canzoni per te!» esclamò emozionata iniziando a saltare e battere le mani come una bambina per poi abbracciare l'amico. Kurt si limitò ad annuire in un primo momento.
«Mi ha detto di aver scritto Daylight quando sono rimasto a dormire da lui la notte prima che tornasse a Los Angeles -le raccontò con un sorriso- Non riusciva a dormire perché sapeva che la mattina dopo sarebbe dovuto partire e ha scritto Daylight -raccontò con un sorriso innamorato sulle labbra- Human invece ha detto di averla iniziata a scrivere subito dopo che ci siamo conosciuti, quando era ancora molto sfuggente. Lost Boys Life invece mentre era in giro per la compagna contro il bullismo -spiegò senza riuscire a smettere di sorridere perché sapere di essere stato sin da subito d'ispirazione a Blaine e che aveva scritto un intero EP solo per lui lo faceva sentire speciale- E poi mi ha dato l'album il girono del diploma mentre eravamo in aula canto» concluse.
«Oh ecco cos'era quella cosa che mi hai nascosto allora» rispose Rachel ricordando il modo in cui Kurt avesse subito nascosto il cd che aveva in mano non appena l'aveva vista arrivare.
«Beh si.. non avrei saputo come giustificare il fatto che avessi il nuovo EP di Nightbird ancora prima che uscisse» si strinse nelle spalle e Rachel annuì contestando che avesse ragione. E poi tornarono a guardare le prove finché Blaine non concluse. Andarono a pranzo insieme e a loro si unì anche Cooper e poi mentre Blaine incontrava le sue fan, Kurt e Rachel approfittarono della giornata per andare un po' in giro per negozi e sfoggiare così un nuovo look al concerto quella sera.

Appena finito il concerto, Rachel aveva perso di vista Kurt, sembrava come se fosse sparito nel nulla. Così come Blaine. E non ci voleva molto a capire che erano insieme da qualche parte, così si strinse nelle spalle e raggiunse Cooper per non restare sola. Solo diversi minuti dopo finalmente li vide arrivare, l'uno accanto all'altro, con un sorriso sulle labbra, i capelli spettinati e i vestiti sgualciti. Non disse nulla, si limitò a sorridere maliziosamente mentre Kurt evitò il suo sguardo.
«Io capisco che siete innamorati e tutto, ma un po' di contegno ragazzi» li riprese invece Cooper iniziando a spingerli verso il tour bus per tornare finalmente a casa. Arrivarono a Westerville verso le due di notte, più o meno. Sicuramente se Kurt e Blaine non si fossero chiusi in camerino a dedicarsi a loro stessi, sarebbero arrivati anche prima. E poi una vota arrivati a Westerville, Blaine aveva provato a convincere Kurt a restare da lui quella notte, ma senza riuscirci. Se non fosse stato per la presenza di Rachel sarebbe sicuramente rimasto da lui, ma non voleva che l'amica tornasse a casa da sola e non gli sembrava neanche il caso di farla dormire in camera con loro. Così aveva salutato Blaine con un lungo bacio sapendo che lo avrebbe rivisto il girono dopo e poi aveva guidato fino a Lima, aveva lasciato Rachel e poi era tornata a casa sua, era entrato in silenzio cercando di non svegliare nessuno e poi era crollato a letto.

«Buongiorno figliolo, come mai già sveglio?» domandò Burt alzando la testa dalla sua tazza fumante quando vide Kurt entrare in cucina quella mattina.
«Buongiorno caro» lo salutò Carole mentre raggiungeva il marito a tavola.
«Buongiorno -rispose lui mentre andava verso il frigo per prendere del latte- Tra poco dovrebbe arrivare Blaine e volevamo parlarvi» spiegò poi al padre mentre Carole annuiva alle sue parole.
«Parlarci? Come mai? Cosa è successo?  Non vorrete mica sposarvi!» Burt iniziò invece con le mille domande da padre preoccupato iniziando anche ad agitarsi, Kurt quasi non versò il caffè fuori la tazza quando lo sentì parlare.
«Nulla del genere papà, tranquillo. Io e Blaine non stiamo insieme neanche da sei mesi» cercò di tranquillizzarlo, soprattutto perché non voleva che si agitasse visto il suo recente problema di cuore.
«E allora di cosa dovete parlarci?» chiese confuso Burt continuando a guardare il figlio che ora si era seduto accanto a lui.
«È una cosa che riguarda lui e di cui vi voleva parlare» dice stringendosi nelle spalle facendo capire che non era nulla di preoccupante. Burt annuì e tornò poi alla sua colazione. Poco dopo furono raggiunti anche da Finn e Kurt chiese anche a lui se poteva restare. Finn si guardò intorno confuso, non capendo casa stesse succedendo, infondo si era appena svegliato.
«Riunione di famiglia? È successo qualcosa? Qualcuno sta male?» domandò poi iniziando ad allarmarsi e spostando lo sguardo da Kurt a Burt a Carole.
«Nulla del genere, Kurt ci ha detto che Blaine vuole parlarci» spiegò la madre finendo la sua tazza di caffè.
«Oh di cosa deve parlare?» chiese ancora Finn tornando a guardare Kurt mentre si sedeva anche lui al tavolo e iniziava a fare colazione.
«Spero nulla che riguardi matrimoni e convivenza, sono ancora troppo piccoli e stanno insieme da troppo poco» intervenne Burt chiudendo il giornale e puntando lo sguardo sul figlio.
«Papà -lo richiamò Kurt arrossendo a quelle parole- ti ho già detto che non è nulla del genere -ripetè di nuovo provando a far capire al padre che stava dicendo la verità. Amava Blaine e amava passare il tempo con lui, ma era troppo presto per una convivenza, figuriamoci per un matrimonio, anche se in un futuro non gli sarebbe di certo dispiaciuto andare a vivere con lui e magari anche sposarlo un giorno.- È arrivato, vado ad aprirgli» disse poi quando sentì il campanello suonare, si alzò dalla seria e si diresse così alla porta.
«Ehi» Blaine lo salutò con un sorriso nervoso non appena lo vide aprigli la porta.
«Ehi -disse Kurt prima di baciarlo dolcemente sulle labbra. Un veloce bacio  stampo- Sei sicuro di volerlo fare? Puoi ancora tritati indietro se vuoi, mi inventerò una scusa con gli altri» disse Kurt notando il nervosismo del suo ragazzo.
«No, voglio farlo davvero -gli sorrise Blaine per rassicurarlo, non poteva negare di essere nervoso, ma non lo era perché aveva cambiato idea e non voleva più farlo, ma perché quella era sempre la famiglia di Kurt e sperava che questa notizia non facesse cambiare l'opinione che avevano su di lui- Semplificherebbe tutto» disse poi prima di baciarlo di nuovo.
«Okay -annuì Kurt- andiamo allora» aggiunse prima di baciarlo ancora e ancora. Poi lo prese per mano e insieme tornarono in cucina.

Alla fine non era andata male la conversazione. Quando Blaine aveva confessato di essere Nightbird c'erano state delle reazioni diverse. Finn era rimasto confuso e stupito, chiedendosi come il ragazzo con cui usciva suo fratello poteva essere il cantante per cui Rachel andava matta. Carole rimase sorpresa dalla cosa, aveva sentito parlare del famoso cantante Nightbird ma non aveva la minima idea di chi fosse. Burt invece aveva domandato chi fosse questo Nightbird di cui non aveva mai sentito parlare ed era dovuta intervenire Carole a spiegargli chi fosse e che suo figlio era anche stato ad un suo concerto la sera prima. Non che Burt non lo sapesse, sapeva benissimo che la sera prima Kurt era stato a Cleveland con Rachel per un concerto, solo che non aveva la minima idea di chi fosse il cantante. E poi una volta superato lo stupore e metabolizzato la notizia, Finn avevamo commentato con un "Forte" poi era andato via promettendo che non avrebbe detto nulla a nessuno e avrebbe mantenuto il segreto. Burt aveva iniziato con le mille domande, preoccupato che suo figlio potesse essere preso di mira a causa di quella relazione. E Blaine gli aveva detto che aveva costruito quel personaggio proprio per poter vivere normalmente come un qualsiasi adolescente.
E dopo aver parlato con Burt e Carole, Kurt e Blaine si erano rifugiati nella camera del primo promettendo che avrebbero tenuto la porta aperta. Si erano stesi sul letto e Kurt ne aveva approfittato per poggiarsi al petto del suo ragazzo. Si sentiva al sicuro li, sentiva di essere a casa. E Blaine amava tenerlo tra le sue braccia, accarezzargli dolcemente la schiena e passare una mano tra i suoi capelli. E si sentiva speciale perché era l'unico a cui Kurt permetteva di toccare e scompigliare i suoi capelli.
«Grazie per avermi dato la possibilità di condividere tutto con la mia famiglia e Rachel» sussurrò Kurt ad occhi chiusi, rilassandosi al tocco leggero e delicato del suo ragazzo. 
«Non devi ringraziarmi. Non avrei mai dovuto chiederti di mentire anche a loro.» Kurt alzò la testa dal suo petto, sentendo il senso di colpa nel suo tono di voce. 
«Non me lo hai chiesto. Tu non mi ha chiesto di mentire a nessuno. Ti sei fidato di me e mi hai detto il tuo segreto, sono stato io a decidere di non dire niente a nessuno -gli disse subito facendogli capire che non aveva nessuna colpa.- Avrei dovuto parlartene prima invece di tenermi tutto dentro» aggiunse poi, Blaine accennò un sorriso e gli accarezzo una guancia. Kurt chiude gli occhi e sorrise.
«Beh per quel che vale sono felice di aver raccontato tutto anche a loro. Almeno non dovremo più nasconderci, non con le persone a cui teniamo di più» Kurt sorrise di nuovo e annuì, poi si sporse per baciarlo dolcemente. 
«Ti amo» sussurrò sulle sue labbra. 
«Ti amo -rispose Blaine prima di baciarlo. E poi quel bacio fu interrotto dalla suoneria del telefono di Kurt.- Non rispondere» sussurrò Blaine contro le sue labbra prima di riprendere a baciarlo. Ma Kurt non aveva la minima intenzione di farlo. Si mise più comodo sul ragazzo, poggiando le mani ai lati del suo viso e le ginocchia ai lati del suo bacino e continuò a baciarlo come se la sua vita dipendesse da quello. Blaine continuò a baciarlo con passione, accarezzandogli la schiena e infilando le mani sotto la sua maglietta. Entrambi provarono ad ignorare il telefono di Kurt che continuava a squillare. Ma alla terza volta che chiamarono Kurt sbuffò stancandosi da Blaine e allungandosi per rispondere al telefono.
«È Rachel -disse dopo aver visto chi lo stava chiamando, Blaine annuì mettendosi seduto sul letto, ormai l'atmosfera era rovinata- Rach giuro che se mi hai chiamato per-» iniziò a dire Kurt con tono scocciato una volta che rispose alla chiamata. 
«Sei con Blaine?» chiese con tono serio Rachel interrompendo le parole dell'amico.
«Si, perché?» chiese confuso diventando anche lui serio dopo aver sentito il tono dell'amica. 
«Che succede?» chiese invece Blaine aggrottando la fronte. 
«Mettimi in vivavoce» disse ancora Rachel, Kurt annuì e poi fece come gli aveva chiesto. 
«Che succede Rach?» domandò di nuovo Kurt mentre Blaine si avvicinava per sentire meglio. 
«Sono uscite delle nuove foto di Nightbird e il suo presunto ragazzo -disse Rachel e sia Kurt che Blaine alzarono lo sguardo verso l'altro- Kurt questa volta ti vedi chiaramente»

 

Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo. Vediamo ancora una piccola scena dei tre insieme e Rachel che deve ancora metabolizzare la cosa, durante la giornata collega più cose che ora le fanno capite tutto e sclera insieme a Kurt. Poi tornano da Cleveland ed è arrivato il momento di dire tutto alla famiglia di Kurt. Vediamo una piccola scena comica con Burt preoccupato e Finn confuso ma poi tutti prendono bene la cosa. Anche se Burt è in parte preoccupato. E dopo che Blaine ha promesso che avrebbe tenuto le cose separate ecco che arriva di nuovo Rachel a interrompere il tutto dando la notizia di nuove foto dove questa volta però Kurt è ben visibile.

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Capitolo 26
*** Venticinque. ***


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Kurt e Blaine erano rimasti in silenzio senza riuscire a dire nulla, guardandosi soltanto mentre Rachel era ancora al telefono.
«Siete ancora lì?» domandò infatti la ragazza quando dopo diversi minuti non aveva ricevuto risposta. Fu Blaine a risponderle.
«Dove sono uscite queste foto?» chiese volendo vederle per capire quanto grave fosse la situazione.
«Sono ovunque su internet, basta che cerchi Nightbird e ti escono» spiegò Rachel esitante, Kurt si alzò solo in quel momento dal letto per recuperare il suo computer, lo aprì e digitò velocemente Nightbird su google per poi vedere chiaramente diverse foto che ritraevano lui e Blaine che si tenevano per mano e si baciavano. Blaine invece aprì Instagram e Twitter per poi vedere che quelle foto erano ovunque e tutti ne parlavano. La situazione era molto peggio di quello che si erano aspettati, molto di più rispetto a quando settimane prima era uscita l'altra foto dove Kurt era a malapena riconoscibile.
«Grazie Rach, ti richiamiamo» disse Blaine chiudendo la chiamata per poi continuare a guardare le foto e leggere tutti i mille commenti che trovava.  Ce ne erano di tutti i tipi chi approvava, chi era deluso, chi diceva che Kurt stava con lui solo per la fama, c'era chi aveva riconosciuto Kurt. E poi alzò lo sguardo su Kurt dispiaciuto, perché quella era l'ultima cosa che voleva per lui.
«Cosa.. cosa dobbiamo fare ora?» chiese Kurt provando a nascondere il panico nella sua voce, gli importava relativamente il fatto che ora tutti avrebbero potuto riconoscerlo e che in quel modo avrebbe potuto ricevere insulti gratuiti da gente che neanche lo conosceva, quello che più lo terrorizzava era che Blaine decidesse di lasciarlo perché ora era tutto pubblico.
«Io.. -Blaine si strinse nelle spalle perché per la prima volta non sapeva cosa fare.- Chiamo mio fratello» disse soltanto prima di alzarsi dal letto e uscire dalla stanza per chiamare Cooper. Kurt rimase invece sul letto, il computer aperto con le foto di loro due e le lacrime che lottavano per uscire dai suoi occhi.

Blaine rimase a lungo al telefono con suo fratello, chiuse la chiamata solo una volta che giunsero ad una conclusione, sperando che fosse la scelta migliore. Poi tornò da Kurt che era ancora fermo nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato. Notò subito i suoi occhi lucidi e si preoccupò, chiuse il computer ancora aperto e gli prese il volto tra le mani.
«Kurt, ehi -lo richiamò puntando lo sguardo nel suo- Ehi guardami -Kurt alzò lo sguardo nel suo e una lacrima sfuggì ai suoi occhi, lacrima che Blaine asciugò immediatamente- Ce la faremo, okay? Finché saremo insieme so che supereremo tutto. Forse ora le cose cambieranno ma non voglio perderti Kurt, non smetterò mai di lottare per te, per noi.» gli disse sincero e Kurt accennò un sorriso prima di stringerlo in un abbraccio. 
«Neanche io smetterò mai di lottare te te, per noi -gli sussurrò l'orecchio stringendolo forte- Ti amo e questo non cambierà mai -aggiunse allontanandosi il giusto per guardarlo negli occhi.- Cosa..cosa ha detto Cooper?» chiese poi mordendosi il labbro inferiore. 
«Ha detto di far finta di nulla. Di ignorare le domane e fare come se le foto non fossero mai uscite. E ha detto che è meglio se evitiamo di farci vedere in giro con me come Nightbird» spiegò e Kurt annuí. 
«Ma noi possiamo comunque vederci, vero?» domandò per conferma. 
«Certo, basta stare un po' più attenti» affermò Blaine prima di baciarlo di nuovo. 

Burt non prese molto bene quella notizia. Era proprio quello che temeva quando era venuto a sapere il segreto di Blaine. Ma decise di fidarsi del figlio e poi non se la sentiva di intervenire nella sua relazione con Blaine, perché sapeva benissimo quanto i due ragazzi fossero innamorati. Ma si fece promettere che se la situazione fosse degenerata sarebbe andato a parlarne con lui. 
Blaine la sera tornò a casa e non appena aprì la porta sua madre gli chiese se poteva andare al ristorante a ritirare la cena che avevano ordinato. Blaine si limitò ad annuire prima di uscire di nuovo di casa e andare verso il ristorante. Era in coda quando Nick e Jeff lo raggiunsero. 
«Ehi Blaine, non sapevo fossi tornato» disse il primo dandogli una pacca sulla spalla. 
«Come va? Ho visto le foto che sono uscite» disse invece Jeff riferendosi alle foto tra Nightbird e Kurt.
«Sono tornato da un paio di giorni, ma non mi fermerò a lungo -disse prima a Nick per poi voltarsi verso Jeff capendo benissimo cosa stesse pensando- Si, va tutto bene. Io e Kurt stiamo bene, non mi interessa cosa dicono quei giornali. Io so che lui non mi ha tradito, gli altri potranno pensare quello che vogliono, a me non interessa» rispose forse un po' troppo freddamente, sembrava essere tornato il Blaine schivo e diffidente che era all'inizio tanto che sia Nick che Jeff rimasero perplessi per la sua reazione, infatti si limitarono ad annuire non sapendo bene cosa dire. Poi lo salutarono e andarono a sedersi al loro tavolo mentre Blaine recuperava la cena e poi tornava a casa.
Kurt una volta che Blaine era andato via, aveva raggiunto Rachel. Era felice di sapere che ora la sua amica conoscesse tutta la verità così avrebbe potuto parlare tranquillamente con lei di quello che stava accadendo.
«Ehi Kurt - Rachel accolse il suo amico con un abbraccio poi lo fece entrare in casa- Come va? Come l'ha presa Blaine?» gli chiese vedendo che fosse turbato. Kurt si strinse nelle spalle mentre si sedeva sul divano dell'amica.
«Lui dice che nulla cambierà tra di noi, ma non so.. mi sembrava che si sentisse in colpa per quelle foto. Non molto prima aveva promesso a mio padre che sarebbe stato attento, che la sua seconda identità non avrebbe interferito nella mia vita e poi sono uscite quelle foto» Rachel annuì alle sue parole.
«Hai paura di quello che potrebbe dire la gente?» Kurt scosse la testa alla domanda dell'amica.
«Sono abituato ormai a quello, sono sempre stato preso di mira per chi sono, per quello che sono. E sono sempre stato consapevole che ovunque sarei andato, qualsiasi cosa avrei fatto avrei sempre trovato qualcuno che avrebbe avuto qualcosa da ridire su di me- -rispose Kurt guardando la sua amica negli occhi che gli sorrise incoraggiante e compassionevole- Ho solo paura di mettere a rischio il suo segreto, che lui possa cambiare idea-»
«Su di voi? -domandò Rachel interrompendolo e Kurt annuì- Beh Kurt su questo non devi avere alcun dubbio. Vi ho visti, ho visto il modo in cui ti guarda. Anche quando non sapevo che Blaine fosse Nightbird ho capito che quel girono a New York fuori la radio stava flirtando con te, nonostante tu provassi a negarlo -Kurt sorrise a quel ricordo, sopratutto per il tono che usò l'amica che era tra il rimprovero e il malizioso- Comunque quello che voglio dire è che quel ragazzo è pazzo di te, ti ama e sono sicura che non rinuncerà a voi, non senza aver lottato per voi» Kurt annuì alle sue parole, Blaine gli aveva detto lo stesso, che non avrebbe rinunciato a lui, che avrebbe lottato per loro.
«E se si pentisse? Se iniziasse ad odiarmi per averlo costretto a condividere il suo segreto con te e con la mia famiglia?»
«Kurt tu non l'hai costretto in nulla, non glielo hai neanche chiesto. È stato lui a decidere di dirlo a me, alla tua famiglia, a te. Sono tutte decisioni che ha preso da solo e tu ti stai solo facendo paranoie inutili. E se Blaine dovesse mai rinfacciarti queste sue scelte allora se la vedrà con me -disse alla fine con tono serio e quasi cattivo, Kurt sorrise e l'abbracciò, felice di avere un'amica come lei su cui sapeva che poteva sempre contare- Ma sono sicura che non accadrà. Blaine non cambierà idea su di voi e non ti rinfaccerà nulla» aggiunse in un sussurro e Kurt lo sperò con tutto se stesso. Sperò che la sua amica avesse ragione, sperò che quella situazione non avrebbe rovinato il loro rapporto, sperò che quelle foto non avrebbero messo a rischio il segreto di Blaine.

Kurt e Blaine passarono il giorno successivo all'uscita delle foto insieme ma non si dissero più di tanto. Preferirono guardare un film e passare quell'ultima giornata senza pensare alle possibili conseguenze di quelle foto prima che Blaine partisse di nuovo per il tour. E poi il giorno dopo ancora Blaine partì e fu di nuovo impegnato tra concerti, fan e interviste. E ogni volta che durante le interviste gli veniva chiesto qualcosa riguardo al ragazzo misterioso, lui cambiava argomento ed evitava di rispondere alle domande dirette. Ma diventava sempre più difficile farlo e la situazione era sempre più stressante. Durante le telefonate con Kurt cercava di non darlo a vedere, di far sembrare che andasse tutto bene e Kurt fingeva di credergli, ma in realtà poteva sentire benissimo dal tono del suo ragazzo quanto quella situazione fosse per lui pesante. Per questo motivo quando riuscivano a sentirsi non parlavano mai di quello. Blaine non gli raccontava delle domande scomode che riceveva ogni giorno, Kurt non chiedeva.
«Sento che ci stiamo allontano Rach» commentò un girono Kurt con tono afflitto. Fingeva che andasse tutto bene tra lui e Blaine, un po' perché non voleva che suo padre si preoccupasse troppo, un po' perché non voleva ammetterlo neanche a se stesso. Rachel si era avvicinata a lui e lo aveva stretto in un abbraccio.
«Parla con lui Kurt, non avete ancora parlato dopo l'uscita delle foto. Non veramente e non dire che parlate perché le sento le vostre conversazioni» Kurt aveva sospirato e poi aveva annuito alla sua migliore amica, consapevole che avesse ragione. Ignorare la situazione non era la soluzione. Stava per prendere il telefono per chiamare Blaine parlare con lui quando ricevette una telefonata.
«È lui» disse Kurt alzando lo sguardo sull'amica.
«Parlagli Kurt, digli come ti senti e chiedigli come si sente» lo raccomandò Rachel, Kurt annuì prima di lasciare la stanza dell'amica e uscire un po' nel giardino per rispondere al suo ragazzo.
«Ehi Blaine io..» lo salutò Kurt ma fu subito interrotto dalla voce del suo ragazzo.
«Kurt, così non funziona. Non posso più andare avanti in questo modo» gli disse soltanto e Kurt deglutì a quelle parole.
«Che.. che intendi dire Blaine?» chiese Kurt dopo qualche instante di esitazione con un nodo in gola e il cuore che batteva velocemente nel petto.
«Da quando sono uscite quelle foto non comunichiamo più, non parliamo più veramente e.. mi manchi Kurt. È tutto così.. pesante e -Kurt sospirò a quale parole, non gli piaceva il tono che stava usando Blaine e aveva paura di quello che avrebbe potuto dirgli- Ho bisogno di vederti, di stare con te, parlare con te. -Blaine fece una pausa e sospirò mentre Kurt tornava a respirare a quelle parole- Io devo fare due tappe a Seattle, poi avrò qualche giorno di pausa. Che ne dici se andiamo io e te da qualche parte? Da soli, lontano da tutto e da tutti. E parliamo e stiamo insieme, come prima di tutto questo casino» Chiese speranzoso Blaine e Kurt sorrise a quelle parole per poi annuire.
«Si, Blaine. Ho bisogno che ci ritroviamo e verrò ovunque tu vorrai» confermò poi e anche Blaine sorrise.
«Okay -sussurrò soltanto in un primo momento- Allora tu prepara una valigia, tra tre giorni ti vengo a prendere. -gli disse con tono un po' più leggero- E Kurt.. ti amo» Il sorriso di Kurt si allargò ancora di più a quelle parole.
«Ti amo B. e non vedo l'ora di passare qualche giorno con te»

«Beh allora? Avete parlato?» domandò Rachel quando vide Kurt tornare in camera. 
«Non esattamente» rispose lui togliendosi le scarpe e sedendosi sul letto dell'amica.
«Kurt» lo richiamò con rimprovero. 
«Non avevamo tutto questo tempo per palare dato che aveva un'intervista. -si giustificò lui- Ma mi ha detto che sente la mia mancanza e che anche lui vuole parlare davvero con me. Dopo Seattle ha qualche giorno di pausa, verrà a prendermi e andremo da qualche parte per ritrovarci» le raccontò poi velocemente la telefonata e Rachel annuì facendosi andare bene quello.
«Vedrai che risolverete e tornerete la coppia di prima -gli disse con un sorriso incoraggiante e Kurt annuì speranzoso poggiando la testa sulla sua spalla- E dove andrete? Quanto starete via?» chiese poi cambiando tono.
«Non lo so Rach, non mi ha detto nulla. Mi ha detto solo di fare la valigia e basta» 
«Oh quindi il tuo ragazzo ti dice di fare le valigie senza dirti dove andrete e quanto tempo starete via e tu non fai nessuna domanda, mi sembra giusto. Se ti avessi detto io una cosa del genere mi avresti mandato a quel paese in un nano secondo» borbottò fingendosi offesa e riuscendo così a strappare un sorriso al suo amico. 

Blaine, dopo aver parlato con il suo ragazzo e aver deciso di partire solo loro due per qualche giorno, si sentiva molto più leggero. Sapeva che avevano bisogno di passare del tempo tra di loro, parlare e ritrovarsi. E per ora gli bastava sapere che anche Kurt come lui voleva lo stesso, sapere che anche Kurt voleva chiarire e ritrovarsi per tornare quelli di prima. Stava per raggiungere lo studio dove avrebbe dovuto tenere un'intervista quando gli arrivò un messaggio da Sebastian. Nonostante il ragazzo fosse partito in Francia e nonostante i mille impegni che aveva Blaine, i due amici continuavano a sentirsi ogni volta che riuscivano. Gli rispose che aveva un intervista e che lo avrebbe chiamato una volta finita. E così fece. Iniziò la sua intervista, rispose a tutte le domande sul tour e sul suo album, si esibì su una delle sue ultime canzoni e riuscì ad evitare di rispondere alle domande sulle foto uscite orami tempo prima, stava diventando bravo in quello. Una volta finita l'intervista, raggiunse suo fratello con cui discusse le ultime cose e solo una volta solo e libero da ogni impegno chiamò Sebastian. Lo aggiornò sulle ultime cose successe, gli spiegò meglio delle foto dato che non ne aveva avuto occasione prima e gli parlò della sua situazione con Kurt. Sebastian tra una battuta e l'altra, perché non poteva farne a meno altrimenti non sarebbe stato lui, lo ascoltò veramente e gli seppe anche dare consigli. E poi gli suggerì anche dove portare Kurt nei suoi giorni di pausa. Poi rimasero a parlare per un po', Sebastian gli raccontò di come proseguiva la sua vacanza a Parigi e gli disse anche che sarebbe tornato in America giusto in tempo per la data finale del tour di Nightbird e quindi di tenergli un biglietto. 

 

È lunedì! E ormai lunedì significa nuovo capitolo. Queste foto hanno rovinato i loro piani per quei giorni. Blaine sembra essersi di nuovo chiuso in lui tanto che risponde anche male ai suoi amici, e Kurt ha paura che Blaine possa pentirsi di aver condiviso il suo segreto. Ma alla fine hanno una breve conversazione dove, dopo un attimo di panico per Kurt, Blaine gli chiede di partire solo loro due e parlare e risolvere i loro problemi. Vediamo sia Rachel che Sebastian sostenere i due ragazzi e aiutarli. Come andrà questa vacanza? Riusciranno a superare questo intoppo?

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Capitolo 27
*** Ventisei. ***


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Qualche giorno dopo quella telefonata, Blaine si presentò fuori casa di Kurt che appena lo vide gli saltò addosso stringendolo in un abbraccio.
«Mi sei mancato così tanto» sussurrò tra le sue braccia mentre respirava finalmente il suo profumo.
«Anche tu, Kurt. Anche tu» gli rispose Blaine senza allentare la presa, voleva solo godersi quella sensazione di averlo di nuovo tra le sue braccia. E poi finalmente dopo quasi due settimane si baciarono di nuovo. Ed erano stati troppo tempo distanti, non solo fisicamente, che ora che erano di nuovo insieme non riuscivano a fare a meno dell'altro. Kurt lo tenne stretto a lui mentre indietreggiava lungo il corridoio, Blaine lo seguiva senza smettere di baciarlo e quando arrivarono alle scale lo prese in braccio portando le mani sotto il suo sedere e Kurt gli cinse la vita con le gambe e così salirono le scale senza smettere di baciarsi, rischiando anche di cadere di tanto in tanto. E poi finalmente raggiunsero la camera di Kurt, Blaine chiuse la porta a chiave e fece stendere il suo ragazzo sul letto e poi si mise su di lui. Kurt lo afferrò per il colletto della maglia e lo attirò in un nuovo bacio, pieno di desiderio. Blaine gli morse il labbro mentre le sue mani scesero sul cavallo dei pantaloni di Kurt iniziando così a massaggiare il suo membro.
«Toglili» gli disse quasi in una supplica Kurt, riferendosi ai suoi pantani ora fin troppo stretti. Blaine però non lo accontentò subito. Glieli sbottonò soltanto iniziando a baciargli la mascella e poi il collo. Kurt gemette sotto di lui, portò la testa indietro pervaso dal piacere, sembra gelatina nelle sue mani ormai. Si fece sfilare la maglietta che indossava restando a petto nudo e quando Blaine iniziò a baciargli il petto, la sua pelle venne percorsa da mille brividi di piacere. Era tutto troppo per lui. E poi Blaine gli era mancato così tanto in quelle due settimane che ora tutto quello che provava era amplificato a mille.
«B... -lo richiamò con il fiato corto- Baciami, ti prego» gli disse quando Blaine alzò lo sguardo su di lui. Blaine gli sorrise prima di tornare sule sue labbra e baciarlo soffocando un ansito quando i loro bacini si scontrarono. Kurt con le mani afferrò i lembi della maglia di Blaine per poi sfilargliela, restando entrambi a petto nudo. Blaine rabbrividì nel sentire le mani del suo ragazzo direttamente sulla sua pelle nuda.
«Voglio fare l'amore con te» sussurrò poi Blaine allontanandosi un attimo, il giusto per guardarlo negli occhi. Kurt deglutì mentre una scossa di piacere percorse il suo corpo.
«Voglio fare l'amore con te, B -ripetè ancora Kurt attirandolo in un nuovo bacio mentre accarezzava il suo petto, poi il suo addome, poi passando una mano sula sua v.- Voglio sentirti dentro di me» aggiunse poi con tono deciso.
«Sicuro?» domandò per conferma Blaine guardandolo dritto negli occhi. Non avevano mai parlato di quello, non ne avevano mai discusso e voleva essere sicuro che Kurt volesse quello. E in quel momento si rese conto che se Kurt gli avesse chiesto il contrario avrebbe accettato senza esitazioni, perché tutto quello che voleva era che i loro corpi si fondessero in uno, non importava come.
«Sicurissimo -confermò Kurt attirandolo in un altro bacio prendo di lussuria, desiderio, eccitazione.- Aspetta» disse poi allontanandolo da lui e Blaine lo guardò confuso credendo che avesse cambiato idea. Si sedette ai piedi del letto mentre lo osservò alzarsi da questo e andare verso l'armadio.
«Cosa stai cercando?» chiese confuso e in un primo momento non ricevette risposta, Kurt era troppo impegnato nella ricerca per poi sorridere soddisfatto e voltarsi verso di lui con lubrificante e una scatola di preservativi in mano.
«Questi! -Esclamò lasciando Blaine sorpreso in un primo istante, ma poi sorrise pure lui mentre lo afferrava per il polso facendolo tornare sul letto insieme a lui.- Ho pensato che sarebbero sempre potuti servire un giorno» ammise stringendosi nelle spalle.
«E hai pensato bene» sussurrò Blaine togliendogli le cose dalle mani e poggiandole sul letto per poi tonare a baciarlo. Lo fece stendere di nuovo sotto di lui. Lasciò le sue labbra per poi lasciare una scia di baci umidi e morsi sulla sua mascella, sul collo fino al suo petto. Kurt invece portò le mani tra i suoi ricci, stringendoli tra le dita ogni volta che le labbra di Blaine gli procuravano piacere, specialmente quando Blaine si soffermò sui suoi capezzoli. Un gemito leggerò uscì dalle sue labbra e gli occhi si chiusero per il piacere.
«Ti prego Blaine.. -disse di nuovo mentre sentiva ormai la sua erezione compressa dai pantaloni fare male- Toglimi i pantaloni, spogliami, toccami» disse e il suo tono risultava come una supplica. Blaine non disse nulla, ma a differenza della prima volta lo accontentò, gli sfilò i pantaloni già sbottonati e poi infilò una mano nei suoi boxer iniziando a messaggiarlo. Kurt sospirò di piacere nel sentirsi più libero e quando sentì la mano di Blaine direttamente sul suo membro trattenne il respiro. Tutto quello che riusciva a fare era ansimare e stringere i ricci di Blaine ogni volta che il suo ragazzo gli procurava piacere. Blaine ridacchiò quando lo sentì lamentarsi solo perché aveva lasciato la presa sulla sua erezione. Gli sfilò anche i boxer lasciandolo completamente nudo e lo osservò.
«Dio Kurt.. sei perfetto» affermò incantato e innamorato, più lo guardava più non riusciva a non trovargli alcun difetto.
«Non sono perfetto» sussurrò Kurt mentre sentiva il cuore battere velocemente nel petto. In parte per il modo in cui lo osservava, in parte per come lo toccava, in parte per quello che aveva detto.
«Per me lo sei» disse ancora Blaine prima di baciarlo di nuovo, dolcemente e con amore questa volta. Poi si allontanò da lui per togliersi anche lui i pantaloni ormai troppo stretti, poi fece aprire le gambe a Kurt e gliele fece piegare in modo da poter avere più facilmente accesso alla sua apertura. Deglutì osservando il suo buco e si morse il labbro nervoso, Kurt lo notò subito, si mise seduto e gli prese il volto tra le mani.
«Non essere nervoso, mi fido di te» gli sussurrò e Blaine gli sorrise prima di baciarlo.
«Dimmelo se ti faccio male» gli disse poi mentre prese la boccetta di lubrificante per oliarsi le dita, Kurt annuì stendendosi di nuovo e aprendo le gambe per lui. Blaine poi si piegò su di lui per baciarlo e con un dito sfiorò la sua apertura e Kurt sussultò per il freddo, poi annuì alla domanda silenziosa di Blaine, era pronto. Così piano Blaine infilò l'indice dentro di lui cercando di fare il più delicatamente possibile. Kurt strinse le lenzuola sotto di lui sentendo un bruciore, ma nulla di insopportabile, mente Blaine spingeva sempre di più il dito dentro di lui per poi iniziare a muoverlo. Era una sensazione strana, mai provata prima, ma nonostante il bruciore e il fastidio era piacevole e piano piano si abituò a quella sensazione. Blaine che lo osservava attentamente senza perdersi nessuna sua reazione, percepì quando Kurt si fu abituato, allora oltre a muovere il dito iniziò anche a tirarlo furori e poi dentro eccitandosi sempre di più nel sentire gli ansiti di Kurt, nel vederlo godere a causa sua. E una volta che Kurt iniziò a provare solo piacere per quello, infilò anche un secondo dito. Kurt strinse di nuovo le lenzuola sotto di lui per la nuova intrusione e Blaine rallentò i movimenti per dargli la possibilità di abituarsi di nuovo, per poi iniziare a sforbiciare le dita allargandolo pian piano. E poi inserì anche un terzo dito cercando di prepararlo come meglio poteva al dopo. Si muoveva piano, stando attento alle sue reazioni.
«Oh mamma! -esclamò Kurt quando Blaine, muovendo le dita dentro di lui andò a colpire la prostata- Fallo di nuovo» gemette ancora iniziando a muoversi contro le sue dita chiedendo di più, Blaine fece come gli aveva detto andando a colpire di nuovo quel punto con le dita, più rilassato nel vederlo godere senza più alcun fastidio, continuando a muovere le dita dentro di lui con più decisione. Kurt schiuse le labbra e portò la testa indietro sempre più estasiato da tutto quello, non aveva mai pensato che il sesso potesse essere così bello e appagante. E probabilmente lo era ancora di più perché quello tra di loro non era solo sesso, era molto di più.
«Dovresti vederti ora Kurt! -sussurrò con tono basso per l'eccitazione- Dio quanto ti amo» sussurrò prima di baciarlo di nuovo, soffocando così un nuovo gemito di Kurt.
«Ti amo -rispose Kurt portando di nuovo le mani tra i suoi ricci e stingendoli forte quando colpì di nuovo la sua prostata- Sono pronto B» sussurrò poi Kurt guardandolo negli occhi, il cuore martellava nel petto e doveva ammettere di essere nervoso, ma non c'era nulla che voleva di più. Blaine lo osservò per qualche secondo prima di annuire e baciarlo. Poi sfilò le dita da Kurt e si allontanò leggermente per togliersi i boxer e buttargli da qualche parte nella stanza, poi sotto lo sguardo attento di Kurt, che aveva preso a toccarsi per darsi un po' di sollievo mentre aspettava, srotolò il preservativo sulla sua erezione e poi la cosparse di lubrificante prima di mettersi di nuovo tra le gambe di Kurt. Lo guardò e lo baciò mentre si posizionò con la testa dell'erezione davanti alla sua apertura e solo quando Kurt annuì per fargli capire di procedere, si spinse piano dentro di lui per poi fermarsi quando vide la sua espressione in parate sofferente sul suo viso. Iniziò così a baciarlo sulla mascella e sul collo per distrarlo per poi spingersi sempre di più in lui e fermarsi una volta completamente dentro.
«Stringimi la mano se fa male, okay? -sussurrò guardando dritto negli occhi e intrecciando le dita delle loro mani- E dimmi tu quando sei pronto, non voglio farti male» disse ancora, Kurt annuì stringendo la presa sulle loro mani. Chiuse gli occhi e fece respiri lunghi e profondi mentre cercava di pensare ad altro. Blaine era molto giù grande e grosso di tre dita e doveva abituarsi a quella nuova intrusione. Decise di concentrarsi sui baci del suo ragazzo, stringendo forte le sue mani e piano piano il dolore e il bruciore si affievolirono. Aprì di nuovo i suoi occhi perdendosi in quelli di Blaine.
«Puoi.. puoi muoverti -sussurrò poi con tono sicuro- Solo.. fai piano» Blaine annuì prima di iniziare a muoversi dentro di lui con spinte lente e delicate.
«Dio.. sei così.. -gemette portando la testa indietro- caldo.. e accogliente e stretto -Poggiò la fronte contro la sua spalla- potrei stare così per sempre» sussurrò al suo orecchio.
«E tu sei.. dio sei enorme B -ansimò di piacere aprendo gli occhi per guardarlo- me ne rendo conto solo ora che sei dentro di me -disse ancora per poi realizzare solo in quel momento che Blaine fosse effettivamente dentro di lui- Oddio! -esclamò infatti- Non mi sembra ancora vero» sussurrò e Blaine ridacchiò.
«Oh fidati è fin troppo reale, non potrei mai avere un'immaginazione tanto vivida» anche Kurt rise prima di alzare la testa per incontrare le sue labbra in un bacio. Poi non parlano più, Blaine continuò a muoversi aumentando sempre di più la velocità delle spinte in base a come reagiva il corpo di Kurt sotto di lui.
«Oddio si! -quasi urlò dal piacere quando con una spinta più decisa Blaine colpì la sua prostata facendogli inarcare la schiena- Fallo di nuovo» gli disse e Blaine non se lo fece ripetere due volte e continuò a spingersi in lui colpendo sempre quel punto. Ormai il bruciore era completamente svanito lasciando spazio solo al piacere, tanto che Kurt chiese sempre di più e Blaine lo accontentò aumentando le spinte, ormai sempre più irregolari, e la forza. Nella stanza si sentivano solo i loro gemiti, i loro respiri affannati, i loro corpi che si scontravano ad ogni spinta, i loro ansiti.
«Credo di essere vicino» sussurrò poi Blaine con tono spezzato e basso.
«Anche.. anche io» balbettò Kurt in risposta, allora Blaine sciolse la presa sulle loro mani e ne fece scivolare una tra i loro copri afferrando l'erezione di Kurt e iniziando a pomparla per accompagnarlo a raggiugnere il suo orgasmo. Kurt si aggrappò alle sue spalle, affondando le dita nella sua pelle e non ci volle molto prima che venne tra i loro copri sporcando con il suo seme i loro stomaci. Blaine allora rallentò i movimenti per non fargli male, ma bastò poco perché venne anche lui riempendo il preservativo per poi accasciarsi sul suo petto sfinito. Restarono in silenzio e fermi per non si sa quanto, a riprendersi dai loro orgasmi, a cercare di regolarizzare il loro respiro. E quando Kurt iniziò a provare di nuovo fastidio per la presenza di Blaine ancora dentro di lui, fece uscire un piccolo lamento dalle sue labbra, Blaine allora capendo si sollevò da lui per poi stendersi al suo fianco. Dopo qualche minuto si alzò dal letto, recuperò dei tovaglioli dalla scrivania, in uno ci mise il preservativo usato e con gli altri, dopo avergli bagnati, pulì i loro corpi prima di tonare a stendersi accanto al suo ragazzo. Kurt gli sorrise grato prima di allungarsi a baciarlo.
«È stato.. wow» sussurrò poi Blaine facendo poggiare Kurt su di lui e non trovando parole migliori per descrivere quell'esperienza.
«Concordo.. non.. non immaginavo potesse essere così» sorrise Kurt.
«Tu come stai? Ti fa male?» chiese premuroso abbassando lo sguardo su di lui.
«Brucia un po', ma sto bene. Non sono mai stato meglio» disse sincero prima di baciarlo di nuovo, Blaine portò una mano sulla sua guancia e ricambiò il bacio.
«Mi sei mancato così tanto in queste settimane Kurt -sussurrò Blaine guardandolo negli occhi e accarezzandogli lo zigomo con il pollice- Non voglio più sentirti così distante, sopratutto non dopo oggi. Sei troppo importante per me» Kurt annuì a quelle parole perché si sentiva allo stesso identico modo e poi lo baciò per farglielo capire.
«Anche tu B, non ti voglio perdere»
«Non mi perderai Kurt, promesso» Kurt lo baciò di nuovo prima di poggiarsi di nuovo al suo petto e stringerlo forte. Blaine coprì entrambi con il lenzuolo e in poco tempo si addormentarono così, l'uno tra le braccia dell'altro, di nuovo riuniti. Erano entrambi consapevoli che dovevano ancora parlare di tutto quello che stava succedendo, trovare un modo per essere loro insieme nonostante le voci che giravano su di loro, sapevano che non era bastato il sesso per sistemare quelle due settimane di lontananza. Ma sapevano che il loro amore era più forte di tutto e che insieme avrebbero potuto affrontare anche quell'ostacolo. Dopo due settimane si erano finalmente ritrovati e non si sarebbero separati più tanto facilmente, avevano a disposizione alcuni giorni solo per loro e avrebbero approfittato per mettere le cose al loro posto.

Eccomi tornata! Lo so ho saltato lunedì scorso e oggi è martedì, ma purtroppo non ho più capitoli pronti quindi le attese si allungheranno. Non ho intenzione di lasciare la storia incompleta, ho solo bisogno di un po' più di tempo per preparare i capitoli tra studio e impegni vari. Ma so già cosa far succedere nei prossimi capitoli, quindi non preoccupatevi! Tornando a noi, i nostri Klaine hanno fatto un ulteriore passo avanti nella loro relazione. Nel capitolo precedente sembravano sull'orlo di una crisi e invece questo capitolo è a luci rosse. Sono consapevoli che non basta quello per risolvere i loro problemi, ma sanno che insieme ce la possono fare! Ora hanno qualche giorno da dedicare a loro poi.. aspetto qualche vostro commento! Al prossimo aggiornamento che spero di fare per lunedì <3

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Capitolo 28
*** Ventisette. ***


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Premessa pre capitolo:
Salveeeee
sono tornata? più o meno.. lo so che non pubblico da mesi e chiedo perdono, mi sento terribile ma l'ispirazione era completamente sparita. So cosa dovrà succedere fino alla fine della storia, eppure mi mettevo e nulla, non avevo la minima idea di cosa scrivere, vuoto.
E poi impengi vari, sessione e tutto e quindi mi sono un po' persa. Ma una cosa è certa, non intendo abbandonare questa storia. Ci tengo troppo, quindi non vi saprò dire quando aggiornerò di nuovo, ma prima o poi lo farò. Capirò se non vorrete più segurmi o se già non leggerete questo capitolo. Ma io continuerò a postare.
Detto questo, spero vi piaccia questo capitolo. Buona lettura <3







Fu Blaine a svegliarsi per primo qualche ora dopo a causa di una chiamata sul suo cellulare, si stropicciò gli occhi lasciando il corpo caldo di Kurt e sorridendo al ricordo di quello che era successo tra loro per poi allungarsi a prendere il telefono e rispondere a suo fratello. Kurt si svegliò poco dopo, non sentendo più il calore del copro di Blaine, e rimase ad osservare il suo ragazzo confuso, sopratutto quando lo sentì imprecare per poi alzarsi velocemente dal letto.
«Merda merda merda» continuò a ripetere Blaine chiudendo la chiamata e quasi cadendo dal letto inciampando tra le lenzuola. E se Kurt non fosse stato occupato a vedere il corpo ancora completamente nudo di Blaine sarebbe scoppiato a ridere per quello. Invece fissava il corpo perfetto del suo ragazzo mentre i ricordi di quello che era successo poche ore prima gli tornava in mente.
«Che succede?» Domandò poi confuso una volta che Blaine indossò le mutande.
«Ricordi che ti avevo detto che ti sarei venuto a prendere per poi partire insieme? -domandò Blaine recuperando i loro vestiti- Il nostro volo parte tra un’ora e mezzo»  disse dopo che Kurt aveva annuito. Allora anche Kurt si alzò velocemente dal letto e questa volta fu l’occhio di Blaine a cadere sul corpo nudo di Kurt.
«Ce la facciamo a prenderlo? -Domandò invece Kurt richiamando l’attenzione di Blaine e rivestendosi a sua volta. Blaine si strinse nelle spalle in risposta. Nessuno dei due disse più nulla, si resero il più presentabili possibili.- B.. devi mettere per forza tutto quel gel tra i capelli?» Domandò Kurt pensando che quella fosse solo una perdita di tempo. Lui amava i ricci di Blaine e voleva che li portasse sempre liberi proprio come quando era Nightbird, ma Blaine era irremovibile su quel punto di vista. Il modo in cui portava i capelli quando era Blaine era un motivo in più che aiutava a tenere la sua identità nascosta. Così ignorò i lamenti del suo ragazzo e continuò ad armeggiare con il gel. Poi presero le loro valigie e salirono in macchina di Kurt guidando fino all’aeroporto. Ovviamente la fortuna non fu dalla loro parte dato che beccarono tutti i semafori rossi e il traffico, una volta arrivati all’aeroporto non trovarono neanche subito parcheggio. Poi scesero velocemente dall’auto e corsero per imbarcarsi, la fila al controllo di polizia era lunghissima ma per fortuna riuscirono ad evitarla dicendo che avevano l’aereo che stava per partire. Ma anche qui furono sfortunati, un poliziotto fermò Kurt perché quando passava sotto il Metal detector continuava a suonare nonostante non avesse nulla con se. Alla fine il poliziotto dopo aver controllato attentamente il ragazzo li lasciò passare e loro ripresero a correre per poi arrivare al loro Gate e trovare tutto vuoto.
«Mi dispiace ragazzi, l’aereo è appena partito» disse l’hostess quando Blaine la intercettò per chiedere informazioni.
«Come partito?» Domandò Kurt sconsolato con ancora il fiatone. L’hostess li guardò dispiaciuta prima di andare via e sia Kurt che Blaine si lasciarono cadere sulle sedie mentre vedevano gli addetti chiudere le porte di uscita.
«Merda! Non ci voleva» sbuffò Blaine leggermente infastidito, non tanto per aver perso il volo ma per tutto quello che stava accadendo ultimamente, voleva che almeno quel viaggio con Kurt fosse perfetto.
«Ehi B! -lo richiamò Kurt posando una mano sulla sua schiena e facendolo voltare verso di lui- Va tutto bene okay? Non importa» sussurrò provando a tranquillizzarlo.
«No, non è vero.. non -scosse la testa agitato prima di incontrare lo sguardo del suo ragazzo che lo guardava preoccupato. Così fece un lungo sospiro e cercò di pensare lucidamente- Aspettami qui, torno subito» sussurrò poi lasciandogli un bacio sulla fronte prima di alzarsi. Kurt non fece in tempo a dire nulla che lo vide allontanarsi mentre lui rimase con le loro valigie al Gate. Kurt non seppe quanto tempo rimase solo in attesa, si era alzato, ignorando il lieve dolore al sedere,   e aveva preso entrambe le valigie con l’intenzione di andare a cercare Blaine quando lo vide finalmente tornare.
«Si può sapere che fine avevi fatto?» Domandò quando lo raggiunse e lo guardò con un sopracciglio alzato, ma non riuscendo ad essere veramente arrabbiato, non quando vedeva di nuovo quel sorriso bellissimo sulle labbra del suo ragazzo.
«C’è un altro aereo che parte tra mezzora, ho appena comprato i biglietti -sussurrò Blaine con un sorriso prima di baciarlo.- Erano gli ultimi due» disse ancora prima di prendersi il suo bagaglio e far intrecciare le loro mani mentre si avviavano verso il nuovo gate.


Quattro ore dopo erano finalmente sul suolo di Miami. Nonostante qualche imprevisto erano riusciti a raggiungere la loro destinazione. Kurt si guardava intorno entusiasta mentre camminava mano nella mano con il suo ragazzo per le strade di quella città. Una volta atterrati all’aeroporto avevano recuperato i propri bagagli e avevano preso un taxi che li aveva portati a Miami Beach.
«Dove stiamo andando?» Domandò Kurt notando che avessero lasciato il centro abitato, Blaine non rispose, indicò soltanto il porto che iniziava a vedersi in lontananza e ciò confuse solo di più Kurt.
«Ora lo vedrai!» Sussurrò misterioso e con un sorriso sulle labbra. Pochi minuti dopo raggiugnerò  finalmente il porto, Kurt era sempre più confuso ma non fece domande, consapevole che Blaine non gli avrebbe detto nulla. Lo segue in silenzio e lo vede parlare con uno degli addetti che poi li porta verso un piccolo, ma neanche troppo, yacht. Salirono a brodo insieme a tre persone dello staff e una volta che si misero comodi partirono.
«Non sapevo avessi uno Yacht» sussurrò Kurt mentre uscivano dalla loro cabina e raggiugnevano la parte aperta, in modo da poter osservare il paesaggio attorno a loro.
«Non è mio -rispose Blaine seguendolo e tenendogli la mano- È di Sebastian, o meglio della sua famiglia -spiegò poi leccandosi le labbra- Quando gli ho detto che volevo partire con te, lontano da tutti e da tutto ha deciso di prestarmelo» concluse stringendosi nelle spalle.«Mi stupisci ogni giorno di più Anderson! -affermò Kurt con un sorriso e cingendogli la vita con le braccia- Ringrazia Bas da parte mia» aggiunse poi prima di baciarlo.
 

Erano ormai in mare aperto, lo staff era tutto all’interno delle proprie cabine e Kurt e Blaine erano stesi nel solarium che si trovava in prua. Ancora non avevano parlato veramente tra loro, si stavano godendo la giornata, il sole ormai leggero che riscaldava i loro corpi, l’odore di mare che riempiva i polmoni, la leggera brezza che rendeva il tutto più piacevole.
«Mi dispiace» sussurrò poi Kurt interrompendo quel silenzio. Blaine lo guardò confuso in un primo momento, si mise seduto e alzò gli occhiali da sole sulla fronte per guardalo meglio.
«Per cosa ti dispiace?» Domandò poi leccandosi le labbra.
«È che.. mi sento in colpa -spiegò Kurt abbassando lo sguardo- Mi sembra che sia colpa mia se siamo in questa situazione»
«Kurt no.. non- perché pensi sia colpa tua?»
«Perché se quel giorno non mi fossi buttato su di te, pensando alle conseguenze non avrebbero continuato a seguirti e non ci avrebbero paparazzato poi a Cleveland e ora non avresti gli occhi puntati sopra, e neanche io e-» iniziò a straparlare preso dall’ansia e da tutto quello che si era tenuto dentro in quei giorni.
«Ehi ehi.. Kurt guardami -disse Blaine alzandosi e sedendosi accanto a lui, mise le mani sulle sue spalle e bloccò il suo flusso di parole- Non è assolutamente colpa tua, okay? Le cose si fanno in due e poi quei paparazzi non dovevano essere lì, in nessuno dei due casi»
«E allora perché hai iniziato ad essere più distante?» Domandò allora e Blaine abbassò lo sguardo.
«Perché la situazione è sempre più pesante e.. Kurt io sono sempre più stanco di sentirmi fare sempre le stesse domande, sembra quasi che a loro interessi più la mia vita privata che la mia musica -spiegò e tutta la sua frustrazione, lo stress che stava provando era più che evidente- E pensavo che se non te ne parlavo avrei potuto far finta di nulla e invece ho solo finito con il peggiorare le cose» ammise dispiaciuto, Kurt rimase in silenzio ad ascoltarlo.
«Mi dispiace, è colpa mia, se non fosse stato per me avresti continuato con la tua vita come hai sempre fatto e non avresti avuto alcun problema»
«Avrei continuato la mia vita come un cretino che si stava montando la testa -rispose a Kurt che di nuovo aveva iniziato ad avere la parlantina- Kurt non mi pento di nulla, non mi pento di averti svelato il mio segreto, di averti chiesto di essere il mio ragazzo. Tornassi indietro rifarei tutto quanto, tu hai resto la mia vita più bella di quella che era» disse scingerò guardandolo negli occhi e Kurt a quelle parole si emozionò.
«Anche tu hai resto la mia vita più bella» disse poi con gli occhi ormai lucidi, non disse altro, tirò Blaine a se e lo abbracciò.
«Ti amo, Kurt.» Gli sussurrò mentre lo stringeva a sua volta.
«Ti amo anche io» 
 

Dopo aver parlato e aver chiarito tra di loro, si erano promessi che sarebbero sempre stati sinceri l’uno con l’altro, che avrebbero parlato di tutto senza tenere nulla per sé, in modo da essere sempre uniti nonostante la distanza. Perché se avessero iniziato a nascondersi cose per non far sentire in colpa l’altro, allora si sarebbero indubbiamente allontanati ed era l’ultima cosa che volevano.
Erano rimasti in pura finché il sole non era calato, l’avevano osservato tramontare in mare, Kurt poggiato sul petti di Blaine mentre lui gli circondava la vita con le braccia. Erano rimasti in silenzio per tutto il tempo, a godersi il momento e la presenza dell’altro.
«Ne avevo proprio bisogno sai? -Sussurrò poi Kurt una volta che il sole era sparito oltre l’orizzonte, il cielo ancora lievemente illuminato, mentre girava solo la testa verso Blaine, piegando il collo di lato per poterlo guardare. Blaine, di riflesso, piegò la testa dal lato opposto e lo guardò- Di staccare da tutto e restare solo con te» Blaine sorrise, poi si sporse in avanti, non resistendo alla tentazione di baciarle quelle labbra che sembrava lo stessero chiamando.
«Era lo scopo di questo viaggio no? -sorrise mentre con la mano gli accarezzava il fianco- Avevamo bisogno di ritrovarci, di stare io e te da soli. -aggiunse per poi leccarsi le labbra- Anzi sai che ti dico? -domandò poi facendo pressione sul suo corpo come a fargli capire di spostarsi, cosa che Kurt fece anche se confuso. Vide Blaine alzarsi ma non fece domande, aspettò che continuasse a parlare- Dò la serata libera a tutto lo staff e noi ce ne restiamo qui in barca per tutta la sera. Non abbiamo bisogno di muoverci» spiegò, infatti, subito dopo, Blaine entrando nelle cabine in cerca del personale per dirgli che potevano usare il gommone e tornare nelle loro case per quella sera. Avrebbero provveduto da soli alla cena.
Kurt sorrise, l’idea di restare su quello Yacht solo con Blaine non gli dispiaceva per nulla. Lo osservò sparire all’interno e rimase lì ad aspettarlo. Portò le ginocchia al petto e si poggiò con il mento su esse mentre tornò a guardare l’orizzonte, osservando come il cielo diventava sempre più scuro.
«Allora? Che hanno detto?» Domandò poi quando, dopo aver sentito dei passi dietro di lì, si voltò e vide Blaine che tornava da lui.
«Stanno recuperando le loro cose e poi vanno via. Ci hanno lasciato anche la cena, basterà scaldarla quando avremmo fame» sorride Blaine e Kurt lo imitò prima di baciarlo.
«Quindi a breve avremmo tutto lo Yacht per noi -sussurrò con un accenno di malizia sia nel tono che nero sguardo e Blaine annuì- Sai cosa mi piacerebbe fare? -chiese poi leccandosi le labbra e Blaine scosse la testa aspettando che continuasse, in modo da poterlo accontentare, non voleva altro che fare quello, rendere Kurt felice- Vorrei che facessi di nuovo l’amore con me, qui» sussurrò Kurt al suo orecchio dopo essersi avvicinato a lui. Blaine sentì una scarica di brividi scendere lungo la schiena e deglutì. Poi si limitò ad annuire, si stese di nuovo sulla panca facendo poggiare Kurt a lui e poi rimase lì a non fare nulla finché non vide il personale andare via. Entrambi lo salutarono con un cenno cordiale e solo quando furono sicuri di essere rimasti soli e che lo staff ormai fosse lontano iniziarono a baciarsi per poi fare di nuovo, come richiesto da Kurt, l’amore.
«Credo di aver trovato una nuova dipendenza» commentò Blaine dopo minuti di silenzio dove si riprendevano, stesi sulla prua della barca a fissare la luna che brillava in cielo. Kurt gli stava per chiedere cosa intendesse ma poi bastò guardare la sua espressione per capire, così arrossì.
«Sei un cretino» disse poi colpendolo al petto e facendo ridere Blaine.
«Tu stai bene? -domandò poi voltandosi a guardare il suo ragazzo- Ti fa male?» Chiese con premuna e Kurt scosse la testa come a tranquillizzarlo.
«Sto bene, ho un lieve fastidio ma nulla di che, passerà» sussurrò sincero facendosi più vicino a lui per sentire il suo calore. Blaine si limitò ad annuire e stringerlo a lui. Rimasero così per un po’ almeno finché lo stomaco di Blaine non iniziò a brontolare facendo ridere Kurt. Così si alzarono, si rivestirono velocemente e poi entrarono dentro. Fu Blaine a riscaldare la cena mentre Kurt, seduto sul tavolo, lo osservava con un sorriso sulle labbra.

 

Dopo cena, Kurt e Blaine avevano indossato qualcosa di più pesante dato che era calata la temperatura e poi erano di nuovo usciti in prua per guardare le stelle. Blaine, su richiesta di Kurt, aveva portato con sé la chitarra e mentre Kurt era steso con la testa poggiata su una delle gambe del suo ragazzo, Blaine gli suonava e cantava le canzoni che aveva scritto per lui. E Kurt, che quasi sia voleva guardare le stelle, si perse ad osservare il suo ragazzo che con quella luce era ancora più bello del solito. E si sentiva incredibilmente fortunato ad averlo trovato. Perché Blaine era molto più di quello che immaginava potesse trovare. Era bello, pieno di talento, dolce, premuroso, leale, sapeva farlo ridere e sapeva capirlo come mai nessuno prima di lui. E poco gli importava che fosse una popstar famosa in tutta America, nonostante avesse imparato ad amare anche il personaggio che negli anni si era costruito, a Kurt non era mai importato di Nightbird. A lui piaceva ed era sempre piaciuto semplicemente Blaine. Certo amava quando Blaine cantava per lui e gli dedicava nuove canzoni, ma lui lo avrebbe amato lo stesso, indipendentemente da tutto.
«Ti amo» sussurrò poi interrompendo Blaine che stava continuando a suonare, ora una semplice e dolce melodia. Blaine gli sorrise, smise si suonare e si piegò verso di lui per baciarlo.
«Ti amo -disse poi a sua volta prima di alzare lo sguardo in cielo e sorridere- Una stella cadente! -affermò indicando un punto nel cielo a Kurt- Esprimi un desiderio» gli disse, poi chiuse gli occhi ed espresse un desiderio. Desiderò che lui e Kurt sarebbero riusciti ad affrontare qualsiasi avversità, che nulla li avrebbe allontanati. E Kurt senza saperlo desiderò esattamente lo stesso.

 

Ed eccoci qui, come sempre con i commenti a fine capitolo. Avevamo lasicato i nostri Klaine che sembravano essersi allontanti con tutto il casino che stava succedendo e dopo essersi ritrovati fisicamente nel capitolo precedente qui li vediamo apririsi e parlare onestamente tra di loro, mettendo tutto in tavola e dimostrandosi il più sincero possibile con l'altro. E sembrano essersi finalemtne ritrovati del tutto. Ma come sarà ora che torneranno alla vita reale?
Fatemi sapere cosa ne pensate e scusate ancora per questo enorme ritardo <3

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