How to save a life

di reggina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Zucchero ***
Capitolo 2: *** Febbre ***
Capitolo 3: *** Sacro ***
Capitolo 4: *** Bagliore ***
Capitolo 5: *** Sedia ***
Capitolo 6: *** Morte ***
Capitolo 7: *** Piccolo ***
Capitolo 8: *** Carne ***
Capitolo 9: *** Deviazione ***
Capitolo 10: *** Undici ***
Capitolo 11: *** Verde ***
Capitolo 12: *** Orgoglio ***
Capitolo 13: *** Dormiveglia ***
Capitolo 14: *** Serpente ***
Capitolo 15: *** Burro ***
Capitolo 16: *** Perso ***



Capitolo 1
*** Zucchero ***


Prompt 1: Zucchero

(A Philip è stato diagnosticato il diabete. Julian lo aiuta con la sua iniezione di insulina)

*** ***

Julian incrocia le braccia e si appoggia allo stipite della porta del bagno, nella camera d'albergo che condividono come in quasi tutti i ritiri, scuotendo la testa, divertito e preoccupato, mentre guarda Philip seduto sul letto. È lì da ben cinque minuti.

"Vuoi una mano?" chiede tranquillamente al suo migliore amico.

"Vai al diavolo!"

Philip sbuffa aspramente e si muove in modo che la sua schiena sia rivolta a spettatori pietosi (Anche se nella stanza c'è solo un comprensivo Julian).

"Lo prendo come un no allora."

Julian guarda il petto di Philip rabbrividire e gonfiarsi intorno a un profondo ed esitante sospiro, mentre le sue spalle si stringono in segno di determinazione.

La sua mano solleva lentamente l'orlo della sua maglietta.

Philip fa una pausa, sentendo gli occhi comprensivi di Julian fissi sulla sua nuca.

"Jul, non hai niente di meglio da fare?"

Sente un pesante sospiro, mentre Julian si gira e si dirige a piedi nudi in bagno per lavarsi i denti.


Pochi minuti dopo torna per trovare il ragazzo di Furano ancora seduto sul letto, ancora curvo a stringere l'orlo della sua maglietta, le spalle ancora fissate in una determinazione risoluta. Julian non riesce a vederlo, ma sa solo che la punta della lingua di Philip spunterà tra le sue labbra, leggermente a sinistra, in feroce concentrazione.

Philip trema leggermente quando improvvisamente le spalle crollano debolmente in una resa frustrata.

Julian sorride tristemente; sopraffatto dai ricordi e dalla consapevolezza di dover essere un ancora per il suo migliore amico alle prese con una malattia insidiosa come il diabete.

Cammina lentamente verso il letto e si sistema accanto a Philip, un leggero urto di spalle per fargli sapere che è lì. Philip fissa lo spazio mentre Julian strappa delicatamente la siringa di insulina tra le sue dita e nota quanto siano bianche le nocche dell'altro. Philip non ha nemmeno il tempo di voltare la testa dall'altra parte mentre Julian gli infila la siringa rapidamente, senza intoppi e senza clamore, nella morbida pelle carnosa sul fianco.

Un battito di ciglia.

Philip guarda Julian, con gli occhi spalancati; viso luccicante di sudore nervoso.

"Non ha fatto male", grugnisce casualmente.

Julian sorride: "Certo che non l'ha fatto; sono o non sono il futuro dottor Ross? Adesso il piccolo Phil vuole un lecca-lecca?"

Riordinando la sua maglietta e la sua dignità rimanente, Philip abbaglia il suo migliore amico con uno sguardo ammonitore.

"Vai a prendere il caffè, stronzo ..."

Poi le sue labbra si dispiegano in un sorriso riconoscente, prima che aggiunga:

"Niente zucchero per me!"


*** ***

Esattamente dopo un anno torno nel sito e nel fandom, nonostante i mille impegni, per tener fede a quella che da un po' di anni è diventata una tradizione: il writober.

Questa volta ho deciso di dare una svolta meno fluff alla raccolta. Ci saranno molti what if ovviamente e cercherò di essere il più chiara possibile ma se qualche passaggio è impreciso o credete che ci sia bisogno di un rating più alto per favore fatemelo sapere.

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Capitolo 2
*** Febbre ***


Prompt 2: Febbre


La scatola di Hommei choco - letteralmente cioccolato del vero sentimento – giace sul tavolo, proprio accanto ai fiori che le ha regalato Philip e che Jenny ha già sistemato in un vaso pieno d'acqua.

I due fidanzati hanno pianificato questa serata per settimane e alla fine hanno deciso di festeggiare il San Valentino nel loro ristorante preferito.

Philip è appena uscito dalla doccia e si sta preparando per il loro appuntamento quando Jenny si trascina nel loro salotto e crolla sul divano con un gemito. La forte tosse attira l'attenzione del suo futuro marito dalla camera da letto.

Philip non perde tempo: in un battibaleno è inginocchiato accanto a Jenny, prendendole il viso a coppa tra le mani.

Il naso rosso e gli occhi acquosi e ogni singola linea del corpo della ragazza che tradiscono la sua stanchezza non fanno altro che accrescere la sua preoccupazione.

"Taiyō", dice, accigliato quando sente quanto è calda la ragazza. "Stai bruciando. Su, andiamo a letto!"

"Ma i nostri piani..." Jenny geme delusa.

"Beh i nostri piani cambiano un po'. Ti metterò a letto, poi ordinerò un po' di zuppa. Possiamo ancora guardare vecchi film romantici", Philip le promette con un dolce e rassicurante sorriso. "Lascia che mi prenda cura di te." Jenny apre la bocca per ribattere ma alla fine annuisce esitante. Philip le dà un tenero bacio sulla fronte.

"Va bene."

Si alza e allunga la mano per far scivolare un braccio intorno a Jenny, aiutandola a rialzarsi e guidandola in camera da letto.


Dopo averla aiutata a sdraiarsi, Philip va in bagno e prende del paracetamolo dall'armadietto dei medicinali. Torna e si siede sul bordo del letto accanto a Jenny che, sentendosi incredibilmente fortunata, si solleva per posare un bacio sulla guancia sbarbata del fidanzato.

"Ehi, vuoi che mi prenda anche io la febbre?" Philip la prende dolcemente in giro.

"Probabilmente ti ho già contagiato comunque", lo informa Jenny. I suoi occhi sono vitrei di febbre.

"Immagino che sia solo un rischio che dovrò correre, allora!"

Philip replica con un sorriso.

Sistema le coperte attorno a Jenny e prende un bicchiere d'acqua dal comodino, aiutando la sua ragazza mentre beve lentamente a piccoli sorsi.

Alla fine la delicata mano di Jenny si avvolge intorno al suo polso.

"Phil?" La sua voce non è altro che un sussurro incrinato.

"Sì?"

"Ti amo."

"Lo so."

Philip posa un bacio morbido contro le labbra di Jenny, calde e asciutte. Se si ammalerà anche lui non ha importanza, decide, mentre si alza e va in bagno a preparare un panno fresco e bagnato, che posa sulla fronte di Jenny prima di sistemarsi accanto a lei, appoggiato contro la testiera. Preme play sul primo film con il volume impostato basso.

"Buon San Valentino", mormora, sentendo la mano calda di Jenny scivolare via dalla sua. Si è addormentata.


** ***

Honmei choko è il cioccolato che tradizionalmente le ragazze giapponesi danno ai loro fidanzati o mariti il giorno di San Valentino.

Taiyō: è la traduzione in giapponese di sole.

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Capitolo 3
*** Sacro ***


Prompt 3:Sacro

Il segnale acustico costante dei dispositivi medici è l'unica cosa che dà conforto ad Amy. Le assicura che Julian è ancora qui con lei; che questo non è un sogno crudele da cui si sveglierà per trovare il letto vuoto e il suo cuore schiacciato.

Non che dorma molto: il sonno è per qualcuno il cui amore non giace in un letto d'ospedale; il sonno è per qualcuno che non ha sentito il battito cardiaco della propria anima gemella fermarsi sotto la punta delle dita.

Gli occhi stanchi di Amy non si distraggono mai dal corpo esanime sul letto; una fascia elastica post-operatoria sul petto e una maschera d'ossigeno sulla bocca e sul naso. Julian sembra dormire pacificamente.

Soltanto che Julian non dorme; è in coma.

E Amy si ritrova a pregare ogni divinità che riesce a ricordare, anche i kami di cui non ricorda il nome, implorando di poter rivedere quei caldi occhi color nocciola ancora una volta. I medici le hanno detto che ogni giorno che passa diminuisce la possibilità che li riveda ma lei si è rifiutata di rinunciare alla speranza che Julian si sveglierà.

Amy afferra la mano inerte di Julian tra le sue, la porta alle labbra premendo un bacio morbido. Resta così, con gli occhi chiusi mentre un'altra preghiera si forma sulle sue labbra.

Si addormenta stringendo ancora la mano di Julian nella sua.


Deboli mormorii svegliano la ragazza dal suo sonno confuso.

"Amy?"

Avverte un forte dolore al collo perché, con un movimento improvviso, si procura un colpo di frusta alzando la testa di scatto ma non presta attenzione. Può sentire il suo battito cardiaco accelerare mentre si rende conto che gli occhi di Julian, velati di lacrime, la stanno guardando dolcemente.

"Julian." Ansima.

Le labbra del ragazzo si contraggono in un sorriso sotto la maschera appannata.

Nemmeno Amy riesce a trattenere più le lacrime. Lentamente, allunga la mano e tocca quella di Julian, accarezzando teneramente la pelle pallida e livida per la flebo.

Si sporge in avanti e preme le labbra sulla fronte di Julia ringraziando la divinità che hanno ascoltato la sua preghiera, vegliando su quanto di più sacro ha al mondo.

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Capitolo 4
*** Bagliore ***


( Giuro che non è intenzionale ma a quanto pare le malattie croniche in questa raccolta è destinato a beccarsele tutte Philip!

Scherzi a parte, con il prompt di oggi ho giocato un po' con la traduzione del termine inglese flare per una malattia sottovalutata come la fibromialgia)

**** *****


Prompt 4: Bagliore


Sono in un hotel nel centro di New York, dove i genitori di Jenny hanno festeggiato il loro anniversario, e anche se Philip non è ancora completamente sveglio sa già che oggi sarà una brutta giornata.

È l'unico pensiero chiaro che penetra la foschia nella sua mente.

È esausto e non ha nemmeno aperto gli occhi per affrontare la luce del mattino che gli punge il viso; il collo e le spalle sono tesi, i muscoli sono contratti; le gambe fanno male e le sue mani, arricciate intorno alla parte anteriore della camicia da notte di Jenny, sono troppo rigide per muoversi.

Se si sentisse bene, Philip si godrebbe ogni secondo trascorso tra le braccia di Jenny, catalogando ogni bel dettaglio della sua pelle, studiando la morbida curva verso il basso del suo labbro inferiore che sembra quasi imbronciato nel sonno.

Ma non oggi.

Il pensiero di sua moglie preoccupata per lui, come in quei giorni in cui il dolore della sua fibromialgia è così forte che anche spostarsi da una stanza all'altra è impossibile, fa sospirare infelicemente Philip.

Quindi ora ha un obiettivo: fingere di stare bene, nonostante il dolore.

Philip cerca di flettere le mani, preparandosi a lasciare andare la camicia di notte di Jenny, quando la donna emette un dolce mormorio e sbatte le palpebre aprendo gli occhi.

"Ehi", sussurra. La sua voce è ancora densa di sonno "Buongiorno."

Philip cerca di rispondere, ma la sua gola si chiude attorno a un mugugno senza parole.

"Phil?" Jenny si alza su un gomito per guardarlo, preoccupazione lampeggiante sul suo viso. "Cosa c'è che non va, tesoro?"

L'ex calciatore arriccia le braccia sul petto cercando di nascondere il modo in cui le sue mani sono ancora serrate a pugni.

"Niente Taiyō ,niente!"

Chiude gli occhi. É così difficile formare parole coerenti quando sono sparse nella nebbia del suo cervello.

"Sai - tu - perché non vai ... mm,..., dovreste andare a colazione con i tuoi genitori. Io... ti annoieresti con me, probabilmente, e..."

"Philip mi stai mandando via? Stai bene, amore?"

"No", dice Philip con la massima onestà possibile.

Lotta per mettersi a sedere. Il dolore sta irradiando ondate di calore su tutta la sua colonna vertebrale ora e le lenzuola sembrano fatte di carta vetrata quando sfregano contro le sue gambe.

Si arrende e affonda di nuovo nei cuscini.


"Philip vuoi che prenda i tuoi antidolorifici?"

Jenny ora è davvero preoccupato per lui, quello che Philip voleva evitare.

"No, io - mi dispiace." Philip sospira. Il petto gli fa male per lo sforzo.

"È solo una riacutizzazione, ma sto bene, lo prometto. Posso affrontarlo, solo ... non preoccuparti, vai a fare un giro turistico per la città ... Ti chiamerò più tardi".

Riacutizzazione. Flare- Bagliore. Fiammata .

Nel corso del tempo i medici hanno usato diversi sinonimi, in diverse lingue per spiegare loro l'aggravarsi della malattia cronica di Philip.

"Phil, mi stai prendendo in giro? No, non ti lascio così". La voce di Jenny è ancora piena di ansia, ma ora è più ferma e decisamente dolce.

Si allunga delicatamente, spingendo i capelli di suo marito lontano dalla fronte. La punta delle dita di Jenny è calda e morbida quando tocca la sua pelle e Philip si appoggia alla fonte di comfort senza pensarci.

"Cosa posso fare?"

"Io... no, non voglio esserti d'intralcio anche oggi" dice Philip con voce incerta.

Le sue mani tremano ora, sia per il dolore che per la paura di deludere Jenny ancora una volta.

"Phil, tu non sei un fastidio, non lo sei mai stato!"

Jenny si avvicina, avvolgendo lentamente entrambe le mani attorno a una di quelle tremanti di Philip. Non lo stringe, ma inizia a lavorare i pollici con tanta attenzione contro il palmo di Philip, allentando delicatamente parte della tensione lì.

"So che non posso portare via tutto il dolore, amore, ma voglio renderlo il più sopportabile possibile. Voglio aiutare. Lascia che io sia con te".

Jenny si china per sfiorare il dorso della mano di Philip con le labbra. "Cosa posso fare, Phil? Cosa potrebbe aiutarti?"

Philip deve schiarirsi la gola un paio di volte prima di poter parlare. "Potresti ... Mi piacerebbe... tè?"

"Certo", dice Jenny gentilmente. "Ma ti porto anche i tuoi antidolorifici e non accetto proteste!"

Si assicura che suo marito sia ben supportato con abbastanza cuscini mentre scivola fuori dal letto.

"Tornerò presto, ok?"

Philip la guarda uscire dalla stanza; l'ultimo bagliore di una stella lacerata da un buco nero.

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Capitolo 5
*** Sedia ***


Prompt 5: Sedia

Le sedie a rotella sono terribili pensa Amy la prima volta che sale su una.

Non è stata molto attenta ieri, durante il tragitto di ritorno a casa dall'ospedale, mentre teneva le stampelle saldamente tra le braccia e lasciava che la sua mente andasse alla deriva. Pensa che sua madre o suo padre avrebbero potuto dire qualcosa ieri mentre la stavano spingendo, ma non riesce davvero a ricordare cosa fosse ora.

Ora che è più consapevole di quello che sta accadendo, ha deciso che non le piace stare su una sedia a rotelle.

Certo è un sollievo non dover camminare con la sua gamba ingessata ma l'idea che qualcuno debba spingerla è...

"Posso aiutarti?"

Julian non sembra particolarmente turbato quando afferra le manopole della sedia e inizia a spingere Amy oltre il cancello della scuola. I loro occhi si incontrano per un breve momento e per la ragazza è naturale arrossire.

"Io...Non voglio farti affaticare!"

Balbetta ma il suono della risata cristallina di Julian riesce in qualche modo a calmare il suo di cuore che adesso batte all'impazzata.

"Una gentilezza non ha mai ucciso nessuno, Aoba!"

"Bene, andiamo allora!"


Le ferite fanno schifo; è la prima cosa che Amy pensa appena entra in classe.

Tutti i compagni la guardano e lei non si preoccupa di decifrare se è pietà, confusione o shock quello che legge nei loro occhi.

Affonda nel suo sedile, solo leggermente, e stringe lo zaino al petto.

Sarebbe dovuta restare a casa, oggi!

Julian è il suo salvatore ancora una volta. La aiuta a sistemarsi al suo banco, poi fruga nel borsellino alla ricerca di qualcosa.

"Posso firmare il tuo gesso?"

Julian chiede con il pennarello già in mano ed Amy gesticola in segno di consenso.

Guarisci presto .

Questo è l'input perché altre firme si aggiungano all'augurio di Julian e, addirittura, alcuni dei ragazzi della Mambo si offrono di comprare il pranzo ad Amy.


Quando la giornata scolastica finisce, la folla di ragazzi nel corridoio si divide come il Mar Rosso per non intralciare Amy che ancora fatica a manovrare la sua sedia a rotelle.

Può quasi sentire le mani di Julian che afferrano con disinvoltura le manopole e non può ringraziare abbastanza il buon cuore del ragazzo.

È difficile da vedere ma per Amy, che da bordocampo ha imparato a riconoscere ogni mimica facciale di Julian, è impossibile non riconoscere il suo sorriso morbido e le increspature agli angoli degli occhi.

"Smetti mai di sembrare felice?" Amy chiede, il viso rosso per la sua improvvisa spavalderia.

"Eh?" Julian non può fare a meno di ridere, per difesa piuttosto che per divertimento, mentre continua a spingere la sedia.

"Anche quando sei stanco. Esausto. In campo non ti fermi mai nemmeno quando sei al limite". Amy divaga. "Anche adesso mentre spingi la mia stupida sedia."

"Non sembro felice. Sono felice", risponde Julian con fiducia vacillante, una vaga stanchezza che lo raggiunge.

"Questa è una bugia. Puoi smettere".

"Ma se lo facessi, sarei triste." Risponde debolmente, sorridendo nervosamente. "Chi vuole stare con un ragazzo che è solo triste tutto il tempo?"

Io . Amy vorrebbe rispondere ma Julian è più svelto a cogliere l'attimo.

"Quando toglierai il gesso e non sarai più prigioniera di questa sedia, ti piacerebbe uscire con me, Amy?"

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Capitolo 6
*** Morte ***


(Ok, con il promt di oggi non sono riuscita a tirar fuori nessuna storia dolce ma giuro che ho cercato di rendere l'hurt-comfort il più delicato possibile)


Prompt 6: Morte

La prima chiamata arriva due settimane dopo la morte di Jenny, ed è una fortuna che arrivi in un momento in cui Philip è abbastanza sobrio da rispondere coerentemente, anche se in modo sciatto.

"Philip?" Lei chiede. "Come stai, caro?"

Philip riconosce abbastanza bene la voce, Amy Aoba, la moglie- o forse è più corretto dire la vedova- del suo migliore amico.

Gli è sempre piaciuta Amy, dolce e volitiva, capace di tener sempre testa a Julian...Philip non vuole pensare a lui in questo momento.

Non quando sta sperimentando lo stesso dolore in cui la morte di Julian ha catapultato Amy per un tempo indefinito.

Philip non incontrava così spesso Amy da bambini durante i tornei scolastici di calcio eppure, nelle loro poche interazioni, la ragazzina dai capelli rossi era sempre stata gentile.

Prorpio come adesso sembra sinceramente interessata a sentire parlare Philip della sua vita, del suo dolore.

"Come stai, Philip?"

"Sto bene."

"Phil!"

Il tono è quello che ha sempre messo in riga Julian quando tentava qualche nuovo colpo di testa.

"Mi manca Jenny", ammette facilmente Philip, sperando che Amy non si accorga che sta piangendo ma,probabilmente, già lo fa.

"Continuo a svegliarmi e a cercarla nello spazio del letto ora vuoto."

"Oh, caro", Amy dice dolcemente, con voce accorata. "Lo so. Lo so".

"Cosa posso fare perchè smetta di fare così male, Amy?" Philip chiede.

Ha perso persone a cui voleva bene nella sua vita.

Ha perso Julian, il suo migliore amico; ha perso il preside-allenatore, un mentore per lui, e si è sempre rialzato ma come può sopravvivere alla morte dell'amore della sua vita?

"Tempo", dice alla fine Amy . "Ci vuole tempo, Phil. E poi ritorna. Un odore, un cibo, una frase. E fa male, ma l'hai già superato prima, e puoi farlo di nuovo. E tu continui a farlo. Riempi gli spazi vuoti con cose buone. È così che continuiamo a vivere, caro".

Philip non dice come questo sembri così lontano, così impossibile in questo momento. Pensa che Amy lo sappia comunque.


"Pensi di poter dormire, Philip?" Lei chiede. "Penso che tu ne abbia bisogno."

"Io... Non lo so... non lo sono."

"Sdraiati", istruisce. "Chiudi gli occhi."

E poi gli racconta una storia, una storia sulla prima volta che è arrivata a Tokyo da bambina.

Proprio quando gli occhi di Philip sono alla deriva, il suo cervello diventa morbido e languido, la storia finisce.

"Vai a dormire, caro", Sussurra Amy, come una dolce e premurosa zia. "Chiamerò di nuovo al mattino."

Ci sono state così tante persone che hanno fatto promesse a Philip nella sua vita. Moltitudini, davvero. E la maggior parte di loro le hanno infrante.

Amy Aoba non è una di quelle persone.

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Capitolo 7
*** Piccolo ***


Prompt 7: Piccolo

Perline di sudore scivolano sul viso di Philip mentre tamburella ansiosamente con le dita sulle ginocchia. Un secondo fissa fuori dal finestrino in cerca di qualsiasi cartello stradale che indichi che l'ospedale è sempre più vicino, quello dopo i suoi occhi sono fissi sul tachimetro del taxi.

Ogni pochi secondi tira fuori il telefono e controlla la presenza di un avviso di qualche tipo: strano che non ci sia nessun sms da parte di Jenny.

Naturalmente non ti manderà messaggi, idiota ! Philip rimprovera sè stesso.

Tuttavia, sperava che qualcuno avrebbe ritenuto opportuno inviargli una sorta di aggiornamento.

Dopo tutto tutta le loro famiglie e gli amici più cari dovrebbero essere riuniti lì all'ospedale con Jenny.

Perché uno di loro non si è preso la briga di mandargli un messaggio? Qualcosa è andato storto?

Maledetta trasferta di Champions League!


Philip seppellisce il viso tra le mani, appoggiando i gomiti sulle ginocchia per cercare di controllare il suo respiro.

Quando il taxi rallenta e si ferma bruscamente, Philip alza lo sguardo. L'ora di punta nel cuore di Sapporo ha portato il traffico esterno a un punto morto.

Gemendo, il ragazzo si appoggia alla finestra il più lontano possibile per orientarsi. L'ospedale è a soli cinque minuti di auto da dove si sono fermati.

Immediatamente tira fuori il portafogli e si sporge in avanti sul sedile.

"Scenderò qui, grazie."


Salta fuori dalla macchina e inizia a correre a perdifiato, scusandosi con tutti quelli in cui si imbatte.

"Mi dispiace! Mi scusi, è un'emergenza!" Si giustifica ogni volta che la gente brontola infastidita. Philip non rallenta la sua velocità fino a quando non raggiunge l'ingresso dell'ospedale.

Non avendo fatto stretching prima della corsa, i suoi muscoli bruciano in segno di protesta, ma Philip li ignora. Anche se è zuppo di sudore e zoppica lievemente, Jenny è la sua unica priorità.

Si precipita all'interno e punta immediatamente alla postazione delle infermiere.

"Per favore, mia moglie", ansima in cerca d'aria, una mano che preme sul petto, "cognome Callaghan, lei è qui-"

"Phil!" Si gira, riconoscendo la voce di Grace. "Phil, eccoti qui! Abbiamo cercato di raggiungerti per ore!"

"Cosa? Ho avuto il mio telefono addosso per tutto il tempo, non ho ricevuto chiamate", Il ragazzo ansima, tirando fuori il telefono per controllare.

Poi nota di aver dimenticato di disattivare la modalità aereo .

"Cosa è successo?"

"Andiamo. C'è qualcuno che vuole conoscerti!"

Dice dolcemente la sua amica.


Con una sorta di riverenza, Philip si avvicina al letto dove, sotto le sottili lenzuola, può osservare la forma sdraiata di Jenny.

Quando gli occhi della giovane si aprono e incrociano quelli storditi del marito, lui crolla sul lato del letto, avvolgendo le braccia intorno al corpo di Jenny.

"Phil?" chiede Jenny confusa, e il suono della sua voce scatena una valanga di lacrime in Philip. Le sue mani si sollevano leggermente dal letto per appoggiarsi contro le braccia del marito "Cosa c'è che non va?"

Una risata rauca sfugge alla gola di Philip.

"Hai appena partorito e mi stai chiedendo cosa c'è che non va, Taiyō?"

"Mi dispiace tanto di non essere stato qui per..." le successive parole di Philip sono interrotte dall'aprirsi della porta.

Compare un'infermiera che spinge una culletta dalle pareti di plastica trasparenti che contengono un piccolo fagotto sotto le coperte azzurre.

L'adrenalina scorre nelle vene di Philip e lui guarda verso Jenny che risponde alla sua domanda non detta con un cenno.

"Nostro figlio. Il nostro piccolo miracolo, Phil!"

***


Non faccio promesse ma, nei prossimi giorni con il prompt giusto, potrebbe esserci una seconda parte per rendere più completo questo importante momento nella vita di Jenny e Philip!

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Capitolo 8
*** Carne ***


Prompt 8: Carne

Da quando Philip è diventato vegetariano la sua vita è cambiata in meglio. Si sente bene, pieno di energia e con lo stomaco più leggero dopo i pasti e anche la sua coscienza si sente più pulita.

Si, Philip Callaghan è decisamente soddisfatto di non mangiare più carne (e di far storcere il naso a suo padre che è cresciuto con la cultura della caccia)...A parte il fatto che, ultimamente, si sente decisamente poco energico.

È stanco, ha difficoltà a concentrarsi in compiti semplici in campo, il mal di testa è diventato una costante, è più pallido di un paesaggio invernale dell'Hokkaido, ma la cosa peggiore di tutte?

Julian se ne è accorto, ovviamente, e Philip è sicuro che la sua modalità dottore entrerà in azione da un momento all'altro.


Philip è seduto sul divano della loro camera d'albergo condivisa, cercando di concentrarsi su uno show televisivo, quando sente il naso di Julian fiutargli il collo.

"Amico, che diamine!" Philip protesta, lasciando cadere il telecomando.

"Hai un odore strano" Dice Julian.

"Prego? Ho fatto la doccia due ore" Ribatte Philip indignato.

"Hai un odore malato, ti senti male?" Julian insiste, aggrottando le sopracciglia.

Sì, la modalità dottore è attiva !

"Sto bene Jul, solo stanco, ok?"

L'amico lo ignora e mette rapidamente una mano sulla fronte di Philip in cerca di febbre e prima che Philip abbia la possibilità di protestare, Julian dichiara "niente febbre".

"Vedi? Ti ho detto, sto bene" dice Philip incrociando le braccia al petto (perché il suo amico deve capire che non ha più quattro anni!)

"Non stai bene, Phil! Non pensare che non abbia notato quanto sei stanco ultimamente, sei più pallido del solito. Sei anche molto irritabile."

Julian fa un respiro profondo prima di continuare. "Pensavo di esagerare, ma ora hai un odore malato e non mi piace."

"Non sono irritabile" Philip borbotta.

Julian emette un sospiro esasperato: "Tornerò subito. Resta fermo".


"Oooh no, nonono. Non puoi giocare al dottore con me, Jul!" Philip si indigna quando l'amico torna con la sua borsa medica, si alza dal divano, solo per essere bloccato subito da Julian.

"Phil sono serio!" Dice con fermezza, mettendo entrambe le mani sulle spalle di Philip per impedirgli di cercare di fuggire di nuovo.

"Anch'io! Sai che odio questo!"

"Phil, se questo è quello che penso che sia possiamo risolverlo facilmente, ma se non lo facciamo, può diventare cattivo, ok? Voglio solo che tu sia sano, quindi per favore, collabora."


Philip finisce per rispondere a tutte le domande di Julian e trova divertente e surreale che Julian si stia concentrando sulla sua anamnesi piuttosto che su schemi di gioco.

"Allora, sono in punto di morte Dottor Ross?"

Philip dice infine, sfinito e un po' preoccupato ma senza perdere quella scintilla di malizia birichina nel suo sorriso ironico.

"Va bene, penso che il mio sospetto potrebbe essere corretto. Penso che tu abbia una carenza di vitamina B12. Dovremmo dirlo al medico sociale e farti fare un prelievo di sangue per averne certezza e poi potremo iniziare a curare la tua anemia."

Philip sbuffa indignato e, per una frazione di secondo riconsidera le sue scelte di vita: forse, dopotutto, una bella bistecca ai ferri non era una cattiva idea!

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Capitolo 9
*** Deviazione ***


Prompt 9: Deviazione

È tutta colpa di una pallonata presa in pieno viso in campo tanti anni se Julian è alle prese con una deviazione del setto nasale!

Amy ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per convincerlo a sottoporsi all'intervento chirurgico adducendo le motivazioni più valide: ha detto a suo marito che l'operazione lo aiuterà a respirare meglio e che potranno coccolarsi un po' più vicini, sotto le coperte la notte senza il fastidioso russare dell'uomo.

A malincuore, alla fine Julian accetta.


Per la prima volta in vita sua è furioso con Amy dopo il risveglio post-operatorio.

"Ti odio . La mia respirazione è molto peggio di prima!"

Fatica a dire. Parlare è stranissimo: è come se avesse il naso chiuso e cinque sigarette in bocca.

"Beh tesoro, hai un mucchio di garze nelle narici. I prossimi giorni saranno brutti...Ma poi starai benissimo!"

Amy cerca di rassicurarlo, seduta contro la testiera accanto a lui proprio come nei giorni in cui, da ragazzino, si è risvegliato da un'anestesia molto più dolorante di adesso.

Julian gira la testa di un centimetro in modo che possa catturare lo sguardo di sua moglie. Lei culla il suo viso con una mano, accarezzandogli i capelli, e Julian cerca di sorriderle.

Il suo viso è ancora troppo intorpidito e strappa una dolce risatina ad Amy.

"La prossima volta ci penserai un po' di più prima di prendere una pallonata in faccia come il peggior Bruce Harper?"

"Ehi Bruce non ha mai avuto un naso bello come il mio. Un naso alla francese!"

Julian fa alcuni respiri profondi ma quelle due battute sono riuscite a calmarlo abbastanza per farlo riassopire.


"Stai andando così bene", gli sussurra Amy. "Sono così orgogliosa di te."

Posa il bacio più dolce di sempre sulla punta del naso, sopra le bende. Sicuramente Julian non riuscirà a sentirlo, ma può percepire l'emozione che c'è dietro.

Inaspettatamente, lui mette un bacio appiccicoso proprio sulle labbra a cuore di Amy e sussurra un "Ti amo" contro la sua pelle.

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Capitolo 10
*** Undici ***


Prompt 10: Undici

Amy sistema l'impacco di ghiaccio sulla caviglia che si sta gonfiando e cerca di tenere ferma la gamba su un cuscino.

Guarda con disappunto la fasciatura. Almeno potrà restare a casa ad imbronciarsi tutta da sola e non importa se, alla fine, la tristezza e il cattivo umore avranno la meglio e lei finirà per piangere!

Saranno le lacrime di una ragazzina che, per una stupida distorsione, non è potuta andare in gita scolastica con la sua classe.

Guarda l'orologio da parete che segna le undici in punto. Sbuffa e pensa a quanto si staranno divertendo a quest'ora i suoi amici allo zoo e quanto saranno affascinati nello scoprire tremila animali di trecento specie diverse.

"Ahia!"

Amy piagnucola, quando in realtà vorrebbe dire: Uffa !"


"Amy, c'è una visita per te!"

La ragazzina drizza le orecchie incuriosita all'annuncio di sua madre e quando si ritrova l'inatteso ospite in soggiorno vorrebbe sprofondare per l'imbarazzo: è spettinata e sciatta e si ritrova in casa sua il ragazzo più bello e raffinato della scuola.

"Julian!"

Amy cerca di ricomporsi alla bell'è meglio, sperando che lui non si accorga che in questo momento le sue guance sono più rosse dei suoi capelli.

"Pensavo che a quest'ora fossi in gita con gli altri!"

Julian si stringe nelle spalle impacciato e nessuno dei due presta attenzione alla mamma di Amy che ridacchia prima di lasciarli da soli.

Julian allora si inginocchia e comincia a frugare nello zaino, per l'occasione trasformato in un piccolo carniere di passatempi con cui distrarre l'amica.

"Ti va di guardare insieme Ocean Eleven ?"

Amy sorride con un po' più di sicurezza e indica il posto vuoto accanto a lei.

"Tutta la trilogia, intendi?"

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Capitolo 11
*** Verde ***


Prompt 11: Verde

Philip si sveglia improvvisamente, in piena notte, come se qualcuno avesse urlato il suo nome. Guarda la sveglia elettronica sul comodino prima di crollare di nuovo sui cuscini.

Tre del mattino.

Allunga il braccio verso il lato del letto dove di solito dorme Jenny ma le sue dita incontrano soltanto lenzuola fresche e vuote. Questo non è insolito, la sua ragazza a volte è rimasta sveglia fino ad orari improponibili per terminare il suo lavoro o il capitolo di un libro avvincente.

Ma adesso, in qualche modo, l'assenza di Jenny sembra sbagliata. Philip ne ha la conferma quando sente suoni di conati di vomito provenire dal bagno.

Si tira velocemente fuori dal letto e quando accende la luce è accolto dalla figura di Jenny riversa pietosamente sulla tazza del water.

"Cosa c'è che non va?" Philip chiede dolcemente, entrando rapidamente in bagno e sedendosi sul bordo della vasca dietro a Jenny.

Inizia a strofinare cerchi larghi e confortanti sulla schiena della ragazza mentre lei continua a buttare fuori la sua miseria.

"Shh shh shhh... Va tutto bene, anche se in questo momento hai un colorito più verde di Hulk!"

Philip continua a massaggiarle delicatamente la schiena anche se Jenny vorrebbe protestare per quella battuta infelice.

Il suo stomaco si ribella di nuovo, impedendoglielo.

"Dimmi cosa è successo" dice bonariamente Philip mentre si sposta verso il lavandino per bagnare una pezzuola e riempire un bicchiere d'acqua.

Una volta riposizionato sul bordo della vasca, passa a Jenny l'acqua e comincia a far scorrere la pezzuola fredda attraverso la parte posteriore del collo e delle spalle della ragazza.

"Ho messo il cibo tailandese avanzato in frigorifero, ma a quanto pare il nostro frigorifero è difettoso. Ora vedi il risultato".

Dopo una decina di minuti finalmente senza vomito, Philip riaccompagna Jenny a letto e si ripromette di controllare quel frigorifero l'indomani.


Il primo obiettivo di Philip, la mattina dopo, è preparare una salutare colazione a Jenny.

Per fortuna lei non ha febbre o capogiri ma soltanto lo stomaco ancora un po' sottosopra come residuo della sua intossicazione alimentare.

Quando Philip arriva in camera da letto con un vassoio su cui sono disposti alcuni biscotti secchi, una mela grattugiata e del succo di limone, ottimi antiemetici, il suo buongiorno di esordio non è dei migliori.

"Sei bella come un fiore stamattina, Jen. Per fortuna non hai più quel colorito da Fiona !"

Oh beh se la paragona alla sposa di Shrek avrà la giusta ricompensa!

Ricacciando indietro il sapore acido che le risale in gola, Jenny incrocia le braccia al petto e rivolge al fidanzato uno sguardo ironico.

"Sicuro di non star cercando di avvelenarmi definitivamente con la mela di Biancaneve, amore ?"

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Capitolo 12
*** Orgoglio ***


Prompt 12: Orgoglio

(Parte due della storia dell'8 ottobre con prompt: carne)


Sono in ritiro con la Nazionale da ormai quasi una settimana e Philip si sta rilassando cercando qualche svago sul suo laptop quando Julian torna, dopo un'assenza di quasi mezza giornata.

"Ciao team mate mi sei mancato!"

Philip lo saluta ironicamente.

"Sono state soltanto un paio d'ore, sono sicuro che te la sei cavata anche senza di me! Ad ogni modo ho ottenuto i risultati delle tue analisi del sangue e i mie sospetti erano fondati. Hai una carenza di vitamina B12!"

"Va bene, quindi...Questo significa che devo solo prendere degli integratori e sarò come nuovo?"

Chiede Philip, speranzoso.

"Temo di no, Phil."

Julian dice cautamente e, per un momento, pensa di mentire per risparmiarsi le successive ed eccessive proteste dell'amico ma sa che la bugia non servirà a niente.

"Va bene, non ti piacerà. Io, il medico sociale o qualcuno di cui tu ti fidi dovremmo farti delle iniezioni, almeno all'inizio. Poi, quando ti sentirai meglio, avrai gli integratori e una dieta equilibrata per evitare di arrivare fino a questo punto in futuro."


A quel punto Philip sente la rabbia e il panico che si stanno impossessando di lui. Si alza dal divano e rivolge a Julian uno sguardo accusatore.

"Io- perché! Non posso semplicemente prendere alcune pillole e farla finita lì?"

Il ragazzo di Furano si imbroncia e un sorrisetto increspa le labbra di Julian.

"Suvvia Phil, non sarà mica che il tuo orgoglio ti impedisce di dirmi che hai paura degli aghi?"

"Sei un sadico, Dottor Ross !

"Oh si sono così crudele che mi divertirò a punzecchiarti perché questa è la soluzione affinché tu sia di nuovo sano al più presto!"

Tutta la frustrazione lascia il corpo di Philip in un secondo. Sa che non è giusto dare la colpa a Julian.

"Scusa, lo so che sei l'ultima persona alla quale piace veder soffrire gli altri. Però sei l'unico del quale mi fido per questa cosa, Julian!"

"Bene! Perché ho comprato delle fiale in farmacia mentre tornavo qui. Che ne dici di farla finita e toglierci il pensiero per oggi?"

Philip fa un respiro tremante e annuisce con la testa. È stanco di sentirsi schifoso e irritabile.


"Va bene, dovrò somministrarti la medicina in un grande muscolo; puoi scegliere coscia o natica. Dove preferisci?"

Chiede Julian nella sua modalità dottore efficiente ed empatico . "Nessuno dei due?" Dice Philip sulla difensiva. "Ok, ovunque faccia meno male, immagino", aggiunge rassegnato.

"Il gluteo ha più tessuto, quindi sarebbe l'opzione migliore per te", suggerisce Julian, mentre estrae le fiale dalla scatola, e la siringa dall'involucro sterile.

Philip lo guarda con apprensione mentre Julian picchietta la siringa con le unghie per sbarazzarsi delle bolle d'aria e tappa di nuovo l'ago, posizionando la siringa sul comodino.

"Adesso Phil puoi sdraiarti sulla pancia e abbassare un po' i pantaloni? A meno che tu sia troppo orgoglioso e pudico per mostrare il fondoschiena a qualcuno che non sia Jenny!"

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Capitolo 13
*** Dormiveglia ***


Prompt 13: Dormiveglia


Amy è seduta nella sala d'attesa, con il piede che batte irrequieto mentre aspetta.

Quello di Julian è un intervento chirurgico di routine ma questo non impedisce alla ragazza di essere nervosa mentre rivanga il passato.

"Julian è fuori dalla sala operatoria" la informa dolcemente un'infermiera con un piccolo sorriso. "È ancora in una fase di dormiveglia ma è andato tutto bene. Lo abbiamo riportato nella sua stanza e dovrebbe svegliarsi presto!"

La donna si offre di accompagnarla da lui ed Amy non se lo fa ripetere due volte.


" Amy, Amy, Amy... Although I've been here before ."

Julian non è ancora completamente vigile ed Amy non sa se essere più scioccata o divertita dal fatto che lui stia canticchiando.

"Si sta appena svegliando, quindi è ancora fortemente influenzato dall'anestesia", l'infermiera la rassicura.

"Il dottore dovrebbe essere qui a breve per informarti su come è andato tutto e informarti delle cure di cui avrà bisogno quando lo porterai a casa".

"Grazie", le dice Amy distrattamente, con gli occhi fissi su Julian.

" Amy, Amy, Amy...He's just too hard to ignore "

Rimasti da soli, Julian continua con un'altra strofa, muovendo le dita nel tentativo di raggiungere la ragazza.

"Ehi calmati. Credo che la Yamaha Music Foundation ti scarterebbe subito!"

Ironizza Amy, evidenziado come il talento di Julian sia nei piedi e non nell'ugola. Tuttavia si appollaia sul bordo del letto e infilan la mano nelle dita irrequiete di Julian.

"Amy-Amy, sono così felice di vederti!" Julian divaga con un sorriso sciocco da innamorato ma quando le sue dita sfiorano l'anello sulla mano sinistra di Amy, un cipiglio segna i suoi lineamenti.

"Ehi sei sposata?"

Dice con voce incerta. Amy aggrotta le sopracciglia, confusa dalla domanda. Annuisce e aspetta che Julian elabori.

Non si aspetta di certo che lui cominci a piangere!

"Ho perso l'occasione di confessarti il mio amore. E adesso qualcunaltro è così fortunato da passare la vita insieme a te!"

Gli occhi di Amy si spalancano per l'assurdità della situazione.

"Anche tu sei sposato. Sei sposato con me, sciocco!"

"Davvero? Ho sposato l'amore della mia vita e non ti ho mai detto una cosa Amy..."

Finalmente rassicurato, Julian lotta per restare cosciente tra uno sbadiglio e l'altro.

"Ti amo più del calcio e di qualsiasi stupido pallone. Sposami!"

"Siamo già sposati!"

"Sposami di nuovo!"

Insiste Julian con voce biascicata prima di risprofondare in uno stato di dormiveglia.


**** ****

Questa volta per Julian potete scegliere l'intervento chirurgico di routine che preferite ^^

Le strofe che canticchia Julian sono del brano Outro della compianta Amy Winehoue.

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Capitolo 14
*** Serpente ***


Prompt 14: Serpente

Con il senno di poi ( e dopo essersi ripreso dal più grande spavento della sua vita) Julian avrebbe dovuto mettere in conto che durante una passeggiata in campagna, in una bella giornata di sole, si possono fare incontri spiacevoli.

Lucertole, ramarri, orbettini, bisce...e rettili di ogni genere .


"Come ti senti?"

Julian osserva Amy con cautela mentre la riaccompagna a casa, dopo che la loro scampagnata si è conclusa al pronto soccorso.

Sebbene la ferita sulla gamba della ragazza sia molto superficiale, poco più che un'abrasione, il giovane Ross la afferra per un braccio per aiutarla a raggiungere la camera da letto, dove potrà riposare.

"Sto bene Julian. Per fortuna mi ha morso un serpente non velenoso...Ti ho spaventato molto, vero?"

Julian si ferma improvvisamente e l'attira verso di lui, tirando indietro la sua frangia ribelle in modo da poterla guardare negli occhi.

"Certo che lo hai fatto! I cinque minuti successivi, mentre pregavo che la zona del morso non si gonfiasse e non diventasse bluastra sono stati i più lunghi della mia vita!"

"Beh per fortuna è finita molto bene oggi! Ora perchè non la smetti dal distrarmi dal baciarti? Posso gestire anche un serpente tentatore in questo momento, sai?"

Gli occhi di Julian si spalancano dinnanzi a questa Amy coì intraprendente e civettuola.

Hanno avuto troppi incontri ravvicinati con la morte per essere timidi ed imbarazzati!

"Va bene...Ma la prossima gita la programmiamo in città!"

Scherza Julian, baciandola dolcemente e finalmente libero dalla zavorra della preoccupazione che gli ha tolto il respiro per ore.

Fa scivolare l'orecchio sul petto di Amy e si concentra sul battito del suo cuore.


**** ***


Ho passato una settimana difficile e, anche a causa di forze maggiori, ho dovuto mettere in pausa questo progetto del writober.

Ho deciso di non mollare e di cercare di recuperare il ritardo, motivata anche dalle vostre bellissime recensioni che sono sempre di enorme supporto!

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Capitolo 15
*** Burro ***


Prompt 15: Burro

La sua stupida allergia non può rovinare il primo pranzo che condivide insieme a Jenny nello spazio aperto della scuola!

Così quando l'ignara ragazza gli offre dei biscotti al burro d'arachidi come dessert, il primo pensiero di Philip non è che dovrebbe garbatamente rifiutare, anzi mastica con gusto quei dolcetti paradisiaci, dapprima croccanti e poi dolci e pastosi sulla lingua, segnando il punto di non ritorno.


Quando la campanella annuncia l'inizio delle lezioni pomeridiane, Jenny si alza in piedi e fa alcuni passi prima di rendersi conto che Philip non la sta seguendo.

"Philip?"

Guarda il compagno di classe che è in piedi, lasciando che il tavolo sostenga la maggior parte del suo peso; fa alcuni respiri profondi prima di ricadere sulla panca in legno.

Philip sente le guance accaldate, il petto sta iniziando a formicolare e a bruciare e sulle braccia stanno iniziando a formarsi delle piccole macchie rosa pallido che si scuriscono man mano che la reazione allergica peggiora.

"Cosa c'è che non va? Cosa ti sta succedendo? Aiuto!!!"

I pensieri di Jenny sono incoerenti e, sebbene sia in preda al panico, riesce ad attirare l'attenzione degli altri compagni.


"Cosa ha mangiato?"

Chiede Peter; mentre mette una mano sulla spalla del Capitano, chinandosi a guardarlo in faccia. Perline di sudore freddo imperlano la fronte di Philip e la sua carnagione è di un bianco pastoso.

Quando è chiaro che i suoi biscotti al burro di arachidi sono la causa del malessere di Philip, Jenny si sente incredibilmente in colpa: se solo avesse saputo che offrire all'amico parte del suo pranzo gli avrebbe scatenato una tale reazione allergica! Philip non aveva mai menzionato un'allergia alimentare!

"Io non lo sapevo..."

Balbetta la ragazza, con le lacrime agli occhi. Grace, sbucata chissà da dove, la lascia singhiozzare tra le sue braccia cercando di confortarla.

"Dai Phil, adesso ti aiutiamo a sdraiarti!"

Dice Peter, calmo, facendosi aiutare da Tony. Philip si aggrappa ai compagni di squadra, ancora ansimante, mentre gli amici lo spostano dalla panchina a terra. Il portiere rovista nello zaino del Capitano prima di tirare fuori, finalmente, un EpiPen e passarla a Peter che, con precisione, la conficca nella coscia di Philip.

"Grace, Jenny avete chiamato un'ambulanza?"

Jenny in realtà è ancora sotto shock ma, per fortuna, l'altra ragazza ha avuto abbastanza prontezza.


*** ****

Philip si sveglia in ospedale, un misto di malinconia, imbarazzo e umorismo al ricordo della pericolosa situazione in cui si è cacciato oggi a scuola. Trascorrerà il resto della giornata a letto con alcuni snack secchi, una bottiglia d'acqua, cercando di curare il suo orgoglio ferito.

Sospira pensando a quanto si sia dovuta spaventare Jenny e a quanto probabilmente adesso lei sarà arrabbiata con lui.

Qualcuno bussa alla porta, tre colpi leggeri, quasi esitanti.

"Uh!"

È l'unico suono che Philip riesce ad emettere trovandosi difronte a Jenny, ancora nella sua uniforme scolastica.

"Spero che quelli non contengano nessuna traccia di arachidi!"

La ragazza sorride, indicando gli snack sul cabinet. Non sembra in collera anzi pare quasi divertita adesso e questo porta Philip ad arrossire furiosamente, peggio che se avesse un'altra reazione allergica.

"Per quanto ammiri il fatto che tu abbia preso un enorme rischio per cercare di far colpo su di me volendo sperimentare la mia cucina; non credo di potercela fare a vederti di nuovo rischiare la tua vita per me . Così ti ho preso questi!"

Philip solleva leggermente la fronte e resta in silenzio mentre divarica le maniglie della busta della spesa che Jenny gli ha appena porto.

Una varietà di pacchetti lo accoglie. Sono snack alle mandorle, agli anacardi, alle nocciole...

"C'è qualcos'altro per te in fondo alla busta. Ora devo andare, si sta facendo tardi!"

Dice Jenny, adesso anche lei un po' imbarazzata, sgattaiolando via leggiadra.

"Uh!"

Ripete Philip, ancora a corto di parole. Fruga nel sacchetto finché le sue dita toccano un pezzo di carta.

Spera non sia uno scherzo di cattivo gusto come un cupon per un acquisto di burro di arachidi !

Quando lo apre, Philip sente il suo cuore battere più forte.

Chiamami se vuoi pranzare ancora insieme. La prossima volta ti preparo dei veri frollini danesi. Solo burro . E scarabocchiato in tutta fretta c'è il numero di telefono di Jenny.

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Capitolo 16
*** Perso ***


Prompt 16: Perso

(Questo può essere considerato un prequel del prompt n.7: piccolo)

"Devo dirti una cosa!"

Esordisce la voce criptica di Jenny al telefono. É dopo incipit come questo che Philip si preoccupa.

Dire che sua moglie ha un talento per il drammatico sarebbe un eufemismo.

"Hai ucciso il genitore insopportabile di uno dei tuoi alunni mostriciattoli ? Conosco un buon posto dove possiamo nascondere il corpo. Nessuno lo troverà!"

Philip rispolvera un po' di umorismo macabro per fronteggiare la situazione di stress ma Jenny sbuffa e non sembra apprezzare.

" Non tornerò a casa per pranzo a causa di un po', sai, emergenza . In realtà sono in ospedale e non in un commissariato. Ti prego portarmi un po' di yogurt decente, amore, ha tutto un sapore così orribile qui ."

"Jenny non è divertente. Cos'è successo?"

"Ho perso conoscenza mentre giocavo con i bambini della mia classe!"

Lasciando la cornetta penzoloni nel vuoto, Philip si precipita fuori, verso la sua auto.


***** ****

Philip ama Jenny da quando erano poco più che ragazzini ma l'adora quando arrossisce, proprio come fa adesso seduta sul letto d'ospedale, la treccia di lato su una spalla.

"Mi hai spaventato a morte, sai? Perché non mi dici mai frasi complete?"

Jenny non dice mi dispiace , anzi cerca di nascondere un sorrisetto furbo.

"Lo so."

La ragazza si gode l'attesa, la sensazione di qualcosa di magico che aleggia nell'aria e la consapevolezza di tenere suo marito sulle spine aspettando di pronunciare quelle due parole che gli faranno perdere, come minimo, dieci anni di vita.

"Sono incinta, Phil!"

Lui annusa l'aria come un segugio mentre i suoi occhi si riempiono rapidamente di lacrime e, in un battibaleno, si ritrova nell'abbraccio di Jenny: entrambi a piangere di gioia.

Per minuti interminabili sono soltanto i loro cuori a palpitare.

"Ti ho portato lo yogurt!"

Dice infine Philip e Jenny ride.

"So che lo hai fatto!"


**** ***


(Quest anno ottobre sembra essere un mese maledetto per me! Ma non mollo questo writober anche se...con molta probabilità sforerà a novembre inoltrato!)

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