Natale.
Alan ne era
certo: Jules aveva qualcosa che non andava. Non era da lei starsene
in disparte dal resto dei loro amici, di solito era lei che animava
le serate con la sua allegria. Inoltre lei adorava il Natale,
quindi se era seduta su quel divano senza partecipare alle
discussioni e ai giochi dei loro amici, di certo doveva avere
qualche problema.
Erano tutti
riuniti in una baita di montagna per festeggiare tutti insieme la
vigilia di Natale. L’avevano affittata con circa un mese di anticipo
e sarebbero rimasti lì fino alla sera successiva. Dopo aver passato
l’intero pomeriggio a preparare la cena, stavano mangiando a sazietà
aspettando la mezzanotte.
Il ragazzo
continuava a fissare la sua amica da lontano, sembrava mangiare
malvolentieri e i suoi occhi erano spenti. Rimasero tutti a bocca
aperta quando si alzò da tavola e disse che aveva voglia di andare a
dormire.
- Chissà che
ha...- disse Brian- E’ davvero strana stasera.
Alan, senza dire
una parola, la seguì ed entrò nella stanza da letto che Jules
avrebbe dovuto dividere con le altre ragazze del gruppo. L’amica non
lo sentì neanche arrivare, intenta com’era a cercare nel suo zaino
il pigiama.
- Jul, che
succede?- le chiese, facendola sobbalzare.
- Alan, sei tu.
Mi hai spaventata.- disse Jules, incrociando il suo guardo. Ancora
una volta il ragazzo notò come i suoi occhi sembrassero dannatamente
tristi.
- Scusami.
Allora, me lo dici cos’è che non va?
Si avvicinò a
lei, che si era seduta sul letto, le prese le mani e le sorrise.
- Ma niente. Mi
manca un po’ Josh, tutto qui. Poco fa gli ho mandato un messaggio,
mi ha detto che è solo a casa... Insomma, mi dispiace per lui... E
mi manca terribilmente.- aggiunse con voce flebile.
Si morse le
labbra a quelle ultime parole, mentre Alan la abbracciava forte.
Erano amici da una vita, loro due, bastava un solo sguardo per
capirsi. La ragazza continuò poi a frugare nel suo zaino, fino ad
estrarne un maglione pesante.
- Fa freddo
stasera!- commentò sorridendo.
- Beh, non direi,
la stanza è riscaldata!- obiettò Alan.
- Mmh... Forse ho
la febbre, sai? Non mi sento molto bene!- rivelò Jules imbronciata-
Forse avrei fatto meglio a rimanere a casa.
Alan scoppiò a
ridere.
- Ma dai, solo
una sfigata come te può prendersi la febbre la notte di Natale! Dai,
fammi sentire!- Le tastò la fronte con la mano e poi con le labbra,
accorgendosi che aveva anche gli occhi lucidi- Accidenti, altro che
febbre, tu scotti!
- Mi basterà solo
dormire, tranquillo... Che sfortuna, però!- commentò lei- Ci tenevo
così tanto a vedere il falò in piazza!
Nel piccolo paese
di montagna nel quale si trovavano Jules e i suoi amici la notte di
Natale veniva acceso un grande falò e loro avevano programmato di
andarci dopo cena.
- Beh, io resto
con te!- affermò deciso Alan- Non ti lascio certo da sola in casa!
- Ma no, cosa
dici? Guarda che quando dormo non combino casini!- rise lei. Cercò
un termometro e misurò la febbre. 38,5°.- Uffa, che scocciatura!
Alan le
scompigliò i capelli poi le disse di aspettare un attimo. Tornò
qualche minuto dopo, con in mano una enorme felpa grigia.
- Dai, mettitela
addosso, ti terrà più caldo di quel maglione!
Jules obbedì,
ritrovandosi qualche attimo dopo con addosso quell’indumento di
almeno due taglie più grandi della sua.
- Ma è enorme!-
cercò di protestate. In effetti Alan era più alto di lei di almeno
venti centimetri.
- Non è enorme.
Sei tu che sei alta quanto uno gnomo!- la prese in giro Alan,
riferendosi alla corporatura minuta di Jules- Dai, tienila lo stesso
addosso.
- Grazie...-
quasi si perdeva in quella felpa, ma provava un senso di calore
molto piacevole- Però davvero, se vuoi andare con gli altri...
- Resto con te!-
ripeté testardamente il ragazzo. Poggiò la sua fronte contro quella
della sua amica e la guardò fissa negli occhi- Non provare a
discutere, tanto decido io!
- Va bene, capo!-
rise Jules, ricambiando lo sguardo di Alan. Le loro labbra erano a
pochissimi centimetri di distanza, naturale che succedesse in
quel momento. La ragazza chiuse gli occhi e sentì Alan che
premeva la bocca contro la sua. Gli mise una mano sulla nuca e una
sulla schiena, quasi aggrappandosi a lui. Sentiva le gambe che le
tremavano ma sapeva che non era per via della febbre.
- Buon Natale,
Jules!- sussurrò Alan dopo qualche attimo.
- Buon Natale,
Alan!- sorrise lei, ricambiando quel bacio con un altro, più lungo
ed intenso.
Finirono per
addormentarsi l’uno accanto all’altra, svegliandosi la mattina dopo,
avvinghiati sotto il piumone. Aprirono gli occhi nello stesso
momento, sorridendosi a lungo. Jules gli accarezzò il viso e gli
sfiorò nuovamente le labbra con un bacio dolce e delicato.
- Come stai?- le
chiese il ragazzo.
- Un po’ meglio,
grazie! Tu?
- Mmh, insomma!-
Alan si portò la mano alla fronte, trovandola insolitamente calda-
Accidenti, io... Maledizione, Jules, mi hai appiccicato la febbre!
Meno male che quando dormi non combini guai, giusto?
- No, infatti!-
rise lei, baciandolo sulla fronte- Così adesso siamo in due ad
essere talmente sfigati da prendersi la febbre il giorno di Natale!-
concluse facendogli l’occhiolino e stringendosi a lui. Adesso non
era più sola.