Amami forte

di Frozen_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. ***
Capitolo 2: *** II. ***
Capitolo 3: *** III. ***
Capitolo 4: *** IV. ***
Capitolo 5: *** V. ***
Capitolo 6: *** VI. ***
Capitolo 7: *** VII. ***
Capitolo 8: *** VIII. ***
Capitolo 9: *** IX. ***
Capitolo 10: *** X. ***
Capitolo 11: *** XI. ***
Capitolo 12: *** XII. ***



Capitolo 1
*** I. ***


.Chiara.
 
Mi guardo intorno, questa cella così fredda con le mura scure, l'attesa della decisione più scontata che possa esserci, infondo è giusto per ciò che ho fatto anche se tecnicamente si tratta di legittima difesa.
 
-Ferri?-.
Mi alzo sentendomi chiamare.
-Venga con me.- 
Afferma l'agente.
Mi alzo e vedo mio padre con mio fratello.
-Posso salutare?-.
-Cinque minuti-.
Annuisco e mi lascio abbracciare dagli uomini più importanti della mia vita.
-Serena come sta?-.
-Sta bene, vedrai che ti tiriamo fuori...-.
Afferma Fil.
-Per favore, prendetevi cura di Sole e ditele che torno presto...-.
Entrambi annuiscono. 
-Possiamo andare...-.
Annuncio all'agente.
 
Mentre sono in viaggio verso L'IPM penso all'ultima volta che ci sono stata, ero una ragazzina quattordicenne, ma non sono rimasta molto, ora ho diciassette anni e ho come l'impressione che ci starò molto di più. 
Ora poi, ho anche una figlia, Sole, la mia unica ragione di vita, e chissà per quanto tempo non la vedrò. 
Arriviamo all'IPM, mi fanno scendere dalla macchina della polizia, e guardandomi intorno noto che questo posto non è cambiato affatto.
-Chiara?-.
Mi volto sentendomi chiamare da una voce femminile che conosco molto bene.
-Liz!-.
La saluto abbracciandola felice.
-So tutto tesò, vedrai che si risolve...-.
Mi incoraggia lei.
-Speriamo...-.
Affermo seguendola dalla direttrice ma è in quel momento che i ragazzi escono in cortile, e tra tutti quegli occhi diversi e sconosciuti ce ne sono due che non solo conosco, ma che non avrei mai potuto dimenticarmi.
 
.Ciro.
 
-Chiara...-.
Affermo quasi in un sussurro vedendola passare insieme a Liz.
È incredibile quanti anni sono passati, ma lei non è cambiata tantissimo, è sempre bellissima, i capelli biondi lunghi, occhi azzurri come il cielo, e quella corporatura che mi sembra ancora più magra dell'ultima volta che l'ho vista. 
Chissà come mai è qui... Istintivamente mi avvicino a Lino per chiederglielo ma lui non mi dà neanche il tempo di parlare.
 
-Chiara stamattina ha ucciso un uomo, lo ha fatto per difendere sua cognata...-.
Mi dice lui.
-Perchè?-.
-Voleva ucciderla.- 
-Grazie dell'informazione...Mo vattene!-.
 
Incredibile, ho sempre pensato che Chiara fosse una con le palle, certo non pensavo così tanto.
 
.Chiara.
 
-Chiara Ferri, nata a Napoli, hai diciassette anni e una figlia di tre anni. Unico precedente tentativo di furto, tre anni e mezzo fa.-.
 
Afferma la direttrice. 
Annuisco.
 
-Tua figlia la vedrai qui all'istituto tre volte a settimana.-.
-Qui?-.
Domando nervosa.
-Sì, perché?-.
-No, no, nulla...-.
-Bene, per me è tutto puoi andare...-.
Annuisco ed esco scortata da Liz.
 
Mentre mi dirigo nel reparto femminile, penso a cosa succederebbe se il mio segreto venisse scoperto, e se Sole verrà qui tre volte a settimana, prima o poi, potrebbe capitare, ma io no, farò di tutto per non farlo accadere.
Entro nella cella singola che ho, mi faccio una doccia, mi cambio e scendo in cortile.
 
-Chià!!-.
Rimango immobile sentendomi chiamare da quella voce, quella voce che non riuscirò mai a dimenticare neanche se volessi, calda e profonda, che mi ha sempre fatto impazzire.
 
●Spazio dell'autrice●
Buonaseraaaa!
Mi è presa sta follia di scriverne una su Ciro Ricci. Spero vi piaccia. In realtà è una specie di crossover, ma capirete meglio andando avanti.
Buonanotte ♡
 
Frozen_Ary 
 

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Capitolo 2
*** II. ***


.Chiara.
 
Mi volto lentamente sentendo quella voce che mi richiama per la seconda volta.
È lui. 
Lo vedo accennare un sorriso e venire verso di me.
-Ciao...-.
Affermo abbozzando un sorriso. 
-Ciao...-.
Mi saluta anche lui sorridendo.
-Sei ancora più bella di quello che ricordavo...-.
-Anche tu...-.
Affermo senza abbassare lo sguardo, come avrebbe fatto chiunque altro.
-Ho saputo...Come sta tua cognata?-.
Mi domanda sorprendendomi, ma non dovrei essere troppo sorpresa, infondo è Ciro Ricci, non succede nulla senza che lui lo sappia.
-Bene...Solo molto spaventata.-.
-Hai avuto un gran coraggio...Ho sempre pensato che fossi una con le palle!-.
-Beh...Per innamorarsi di Ciro Ricci, ci vogliono le palle, no?-.
Affermo senza nemmeno pensarci, e mi rendo conto che non avrei mai dovuto dirlo, così mi volto per andarmene ma lui mi ferma prendendomi per un braccio.
 
-Che hai detto?-.
Mi domanda senza lasciarmi.
-Nulla...-.
-Ripetilo...-.
Scuoto la testa, non ci penso neanche.
 
-Ferri? Ricci? A colloquio!-.
Ci chiama un agente.
-Non sei l'unica comunque...-.
Mi sussurra Ciro prima di lasciarmi andare facendomi sorridere.
 
-Mamma!-.
Non appena entro in sala colloqui vedo mia figlia Sole correre verso di me. La prendo in braccio stringendola a me.
-Ciao amore mio! Come stai?-.
Le domando.
-Bene, ma quando torni a casa?-.
Mi domanda lei.
 
-Ciao sorellina!-.
Mi saluta Fil posandomi un bacio sulla guancia.
-Ciao Fil...Amore, la mamma deve stare qui ancora per un po', ma noi ci vedremo tre volte a settimana...-.
-E dove andrò a stare?-.
-Da zio Filippo e zia Serena...-.
-Allora va bene!-.
Mi dice sorridendo.
 
.Ciro.
 
Non appena entriamo in sala colloqui vedo una bambina correre da Chiara, l'ha chiamata "Mamma".
Rimango immobile guardando la bambina, ha i capelli castani, gli occhi color nocciola, e lineamenti sono come... No, non è possibile.
 
-Cirù! Te voi mette seduto o no?-.
Mi intima mio fratello.
-Statt zitt!-.
Dico quasi in un sussurro, guardo quella bambina per l'ultima volta e mi siedo.
 
-Allora che dici Cirù?-.
Mi domanda mio fratello Pietro, ma io continuo a fissare i tre.
Noto che anche il fratello di Chiara mi sta guardando e decido di alzarmi.
 
-Tu devi essere Filippo...-.
Affermo guardando il fratello maggiore di Chiara.
Lui guarda prima me e poi Sole, per poi guardarmi di nuovo, ed è in quel momento che capisco di aver ragione, la somiglianza con quella bambina, non la vedo solo io.
 
-Fil, lui è Ciro Ricci. Ciro, lui è mio fratello Filippo.-.
Ci presenta lei.
Suo fratello si alza e mi stringe la mano, senza batter ciglio, nei suoi occhi non vedo paura, ma solo stupore.
 
-Chiara, tua figlia può restare qui due ore, tuo fratello tornerà a prenderla...-.
Annuncia il comandante a Chiara.
-No verrà mio padre, io purtroppo devo tornare a lavoro.-.
Spiega suo fratello.
-Va bene, allora aspetto il nonno...Mamma, lui è un tuo amico?-.
Domanda la bambina guardandomi.
-Sì amore, vieni andiamo fuori...-.
Afferma lei prendendola in braccio e uscendo dalla sala colloqui insieme a suo fratello.
 
-Cirù ma chi era quella?-.
Mi domanda mio fratello.
-Quella? È Chiara.-.
-Quella Chiara?-.
Annuisco.
Mio fratello sà tutto di lei, sa che è l'unica ragazza che ho amato e che amo ancora.
-Quella bambina ti somiglia...Tu pensi che...-.
Annuisco.
-Cavolo, se fosse così ne saresti felice?-.
-Stai scherzando? Sarebbe bellissimo! Piè, se non ti dispiace, torno dagli altri così provo a capire..-.
-Stai tranquillo vai!-.
-Grazie! Salutami a papà!-.
Lui annuisce ed io mi alzo uscendo fuori.
 
Le cerco con lo sguardo per tutto il cortile e le vedo poco lontano, sedute su una panchina, sono bellissime insieme, e poi quella bambina mi somiglia veramente tanto.
 
-Chiara...-.
Non appena sente la mia voce, alza lo sguardo verso di me.
-Dimmi...-.
Mi dice mentre sua figlia gioca con i suoi capelli.
-Devi dirmi qualcosa?-.
-Cosa?-.
-Ho visto la reazione di tuo fratello, e ho visto lei, è la mia fotocopia.-.
-E quindi?-.
-È mia figlia?-.
La vedo sbiancare di colpo e svenire...
 

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Capitolo 3
*** III. ***


.Chiara.

-Chiara? Chiara svegliati...Sono Ros!-.
Sento il lontananza la voce di una delle mie più care amiche e lentamente apro gli occhi vedendo sempre più chiaramente il suo volto.

-Ciro...-.
Affermo quasi in un sussurro.
-È qui fuori con Sole, te lo chiamo?-.
Annuisco.
-Ma tu che ci fai qui?-.
-Sono la nuova dottoressa, volevo dirtelo ieri sera ma ho saputo cos'è successo con Leonardo e Serena...-.
-Giusto....Fallo entrare.-.
-Okay...-.

La vedo affacciarsi fuori e tornare seguita da Ciro.
-Ei...Stai bene?-.
Mi domanda quasi dolcemente, non è proprio da lui.
-Sì, sto bene... È che ho tenuto questa cosa per me, per così tanto tempo che quando mi hai chiesto se fosse tua figlia, mi sono sentita come scoperta, vulnerabile e tu sai che...-.
-Odi sentirti debole...-.
Annuisco.
-È tua figlia.-.

.Ciro.

-È tua figlia.-.

Ero certo che lo fosse, era veramente troppo scontato. È identica a me.
Non ci penso due volte e mi fiondo sulle sue labbra. Quanto mi sono mancate, quanto mi è mancata.

-Scusate?-.
Mi volto sentendo la voce della dottoressa mettendo fine a quel bacio.
-Mamma, stai bene?-.
Le domanda la piccola.
-Sì amore, vieni qui che ti devo dire una cosa... Ti ricordi quella volta che tu e Irene stavate giocando con zio Filippo, e tu mi hai chiesto se anche tu avevi un papà?-.
La bimba fa cenno di sì con la testa.
-Ecco, lui è Ciro, il tuo papà.-.
Le dice lei sorprendendomi. Vedo la bimba voltarsi verso di me, e scrutarmi con lo sguardo.
-Ci assomigliamo molto, vero?-.
Mi chiede lei.
Annuisco.
-Io sono Sole, mamma mi ha chiamata così perché...-.
-Perchè quando ci siamo conosciuti le dicevo sempre che era il mio Sole...-.
Affermo quasi in un sussurro, ma lei e Chiara mi sentono.
-Allora sei proprio tu!-.
Afferma lei saltandomi in braccio. Rido mentre la stringo a me, è proprio mia figlia, voleva mettermi alla prova, voleva vedere se conoscevo la risposta. Sento alcune alcune lacrime solitarie rigarmi il volto, proprio io che non piango mai, ma avere Sole tra le braccia è qualcosa di meraviglioso che mi commuove.

-Si può? Chiara, lui chi è?-.
Mi volto vedendo un uomo sulla cinquantina in giacca e cravatta, noto che la dottoressa quasi scappa fuori dalla medicheria mentre Chiara resta immobile...

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Capitolo 4
*** IV. ***


.Chiara.
 
-Papà...Lui è Ciro Ricci.-.
Lo presento a mio padre.
-E che ci fa qui?-.
Domanda ancora mio padre guardando duramente Ciro, consapevole di chi siano i Ricci. 
-Nonno, lui è il mio papà!-.
Afferma Sole felice tra le braccia di Ciro.
-Che cosa?-.
Quasi urla mio padre sotto lo sguardo confuso di Ciro.
-Scusi che problemi tiene?-.
Afferma Ciro lasciando Sole a me, e avanzando verso mio padre.
-Nessuno, a parte che ho appena scoperto che mia nipote è la figlia di un erede di un Boss malavitoso.-.
Afferma mio padre incazzato.
-Secondo te perché non ti ho mai voluto dire chi fosse?-.
Dico arrabbiata a mia volta.
-Mi sembra ovvio adesso...-.
-Ma con quale coraggio... Tu che sei uno degli imprenditori più stronzi e senza scrupoli di Napoli!-.
Affermo alzandomi dal lettino dov'ero sdraiata.
-Appunto, io sono uno stronzo e senza scrupoli, non sono un boss malavitoso!-.
-Ma di cose allucinanti ne hai fatte anche tu! E comunque, lui è suo padre e basta!-.
Concludo.
-Almeno adesso capisco perché in questi anni non hai mai voluto rifarti una vita...Sei sempre stata innamorata di lui.-.
Afferma mio padre avvicinandosi a me.
-Sempre, non ho smesso neanche un giorno...-.
Affermo con le lacrime agli occhi sotto lo sguardo stupito di Ciro.
-Se tu sei felice, io sono felice per te...Però Ciro, se le fai del male, te la vedrai con me, chiaro?-.
-Signor Ferri, io amo Chiara e se le fanno del male se la devono vedere con me!-.
Afferma Ciro porgendogli la mano che mio padre prontamente stringe, sarà difficile per lui accettarlo ma so che per me lo farà. 
 
-Sole, ora dobbiamo andare...-.
Le dice mio padre.
-Posso salutare mamma e papà?-.
Le domanda lei.
Lui annuisce.
-Mamma torni presto?-.
La stringo forte a me.
-Tesoro, tu ormai sei grande, la mamma dovrà stare qui per un po' ma vedrai che starai bene...Hai tutto palazzo palladini ai tuoi piedi!-.
Esclamo facendola ridere.
-Va bene...Papà, ci vediamo la prossima volta?-.
Ciro la prende in braccio, e le posa un bacio sulla fronte.
-Ora che ci siamo ritrovati, staremo insieme ogni volta che ci sarà permesso...Te lo prometto!-.
Le dice e lei gli sorride per poi andare via con mio padre.
 
-Chiara, prima di tornare in cella...Bevi questo, è acqua e zucchero.-.
Mi dice Ros.
Lo prendo e comincio a berlo.
-Ros comunque lui è Ciro. Ciro, lei è Rossella una delle mie più care amiche.- 
I due si stringono la mano mentre continuo a bere.
-Ros, quando torni a casa, state tutti vicino a Sole...-.
-Non dovevi neanche chiederlo, con Patrizio pensavamo di portarla a Marechiaro a fare un bagno domani...-.
Istintivamente guardo Ciro, ormai non sono più da sola a decidere, ora siamo in due.
-Basta che state attenti va bene.-.
Le dà il permesso Ciro.
-Tranquillo, ora potete andare...-.
Ci dice lei così entrambi usciamo dalla medicheria.
 
-Chi sono quelli di palazzo palladini?-.
Mi domanda Ciro mentre torniamo in cortile.
-È il posto dove abito...Siamo come una famiglia, sono tutte persone apposto.-.
Gli spiego per tranquillizzarlo e lui mi sorride posandomi un bacio sulle labbra, quanto mi è mancato, è così bello avergli detto tutto, pensavo che non l'avrei più visto e invece...
 
.Ciro.
 
È sera.
Siamo in mensa.
Vedo entrare alcune ragazze, tra loro c'è anche Sole.
-O' Chiattilla! Quanto sei bona, te vuless chiavà!-.
Urla qualcuno, mi alzo e vado verso colui che ha osato rivolgersi così alla mia donna, lo prendo per il collo e lo sbatto al muro.
-Quella è la femmina mia! Le devi porta rispetto, hai capito? Avete capito?-.
Affermo ad alta voce rivolgendomi a tutti i presenti in mensa.
-Ora vattene!-.
Affermo sbattendolo a terra e tornando al mio posto.
 
-Hai capito la zoccola personale di Ciro sei? Sei appena arrivata e già la zoccola del Boss sei diventata...Devi essere una intraprendente!-.
Le dice una delle zingare. In questo caso, resto fermo al mio posto, mi basta guardare lo sguardo di Chiara che infatti dopo poco, la spinge dalla sedia, e una volta che la zingara e caduta a terra le dà qualche calcio nello stomaco, solo quando vedo che non ha intenzione di fermarsi, mi alzo e vado da lei.
 
-Amò...Basta, ha capito! Vero che hai capito zingara di merda?-.
Affermo trascinando via Chiara.
-Sì...-.
Afferma lei in un sussurro.
-Sta apposto...Amò vieni a mangiare con noi...-.
Le dico prendendo il suo vassoio e portandolo al mio tavolo, Pino si alza per farla sedere.
-Grazie, scusate l'interruzione...-.
Afferma Chiara sedendosi.
-Ma figurati...Aspetta, ma tu sei Chiara! Tre anni fa, stavi qua per furto...Sei tu, no?-.
Le domanda Edoardo, il mio migliore amico.
Lei annuisce e lo guarda meglio.
-Ma tu sei Edoardo, il migliore amico di Ciro?-.
Lui annuisce e sorride.
-Sono contenta di rivederti.-.
-Anche io, ti ho riconosciuto dal tuo tocco docile! Meni sempre come un camionista!-.
Affermo Edo facendola ridere.
 
Questa sera, mi sono reso conto di quanto mi sia veramente mancata, ora è qui, la donna che amo, una figlia che non vedo l'ora di conoscere meglio e il mio migliore amico, non mi serve nient'altro. 
 

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Capitolo 5
*** V. ***


.Chiara.
 
È passato un mese dal mio arrivo all'IPM, Sole continua a venire a trovare me e Ciro tre volte a settimana, lei e suo papà sono ormai una cosa sola.
È maggio e comincia a fare veramente caldo, comincia a mancarmi il mare.
 
-Chiarè svegliati che ti devo chiedere un favore...-.
Mi dice Liz entrando nella mia cella.
Annuisco alzandomi.
-Dobbiamo trasferirti nella camerata maschile, c'è un sovraffollamento e ci sono stati dei problemi con Viola, deve stare sola... Prepara le tue cose, ok?-.
Annuisco.
-Con chi andrò in cella?-.
Domando angosciata dal fatto che Ciro potrebbe prenderla molto male.
-Con Ciro ed Edoardo tranquilla.-.
Mi dice facendomi tirare un respiro di sollievo.
Accenno un sorriso e comincio a preparare le mie cose.
 
.Ciro.
 
È maggio.
È passato un mese dall'arrivo di Chiara e da quando ho scoperto di avere una figlia, la mia principessa, in questo mese abbiamo legato tantissimo, ora siamo davvero padre e figlia. Infatti ho deciso di riconoscerla e darle il mio cognome. 
 
-Ciro! Edoardo! Alzatevi che avete visite...Avrete una nuova persona in cella...-.
Afferma Lino entrando in cella.
Sbuffo alzandomi ed è in quel momento che vedo Chiara entrare con le sue cose.
-Amò che ci fai qua?-.
Le domando saltando giù dal letto.
-Avevano bisogno della mia singola e mi hanno mandata qui...-.
Mi spiega lei.
Annuisco sorridendo, è così bello averla qui con me.
-Linù ci penso io alla femmina mia...-.
Affermo rivolgendomi alla guardia. 
Lui annuisce e se ne va.
 
-Quello è il tuo letto...-.
Le dico indicando una brandina dall'altra parte della stanza.
Lei annuisce e ci poggia il suo borsone.
-Sono contento che stai qua...-.
Le dico per poi baciarla dolcemente.
-Anche io amò!-.
-Ho chiamato l'avvocato arriverà tra poco, voglio riconoscere Sole.-.
La informo facendola sorridere.
-Ne sarà felice...Oggi quando viene puoi dirglielo...-.
Annuisco sorridendo.
 
-We Ciro! T'hanno portato la femmina a domicilio?!-.
Dice Pino entrando in cella.
-Pinù va a chiama gli altri e non di strunzat!-.
Affermo autoritario.
Dopo poco arrivano tutti davanti alla mia cella.
-Chiara starà qui con noi. Il primo che la tocca o che dice qualcosa, gli faccio saltare la testa, è chiaro?-.
Ringhio incazzato.
Loro annuiscono e scompaiono impauriti.
Quando mi volto vedo Chiara sorridere, lei è l'unica che non ha paura di me, in questi giorni mi ha visto fare cose intollerabili a occhi di altri, ma tollerabili ai suoi, non osa mai fermarmi o mettersi in mezzo ai miei affari e non perché sia sottomessa a me, ma perché non gli interessa cambiare la mia natura, che talvolta è anche la sua ed è per questo che l'ha amo.
 
-Chiara. Ciro. È arrivato l'avvocato, venite.-.
Ci annuncia Lino così entrambi usciamo dalla cella.
Sorrido vedendo la sua mano che cerca la mia e senza pensarci due volte gliela stringo per poi baciarle il dorso. 
Un gesto che lascia tutti sconvolti, nessuno di loro conosce questo lato di me, per loro sono solo il Boss cattivo e senza scrupoli ed è così, solo Chiara ha il potere di farmi essere più umano, come anche Sole.
 
.Chiara.
 
La mattina la passiamo dalla direttrice a sbrigare le pratiche del riconoscimento. 
Poi andiamo a lezione, pranziamo e dopo aspettiamo l'arrivo di Sole.
Stavolta però non è né con mio padre né con Fil. 
Sorrido emozionata vedendo con chi è, un ragazzo alto e biondo che mi sorride.
-Ciao Chià!-.
Mi saluta lui come se ci fossimo visti fino a ieri.
-Ma come ciao Chià! Abbracciami fratellone mio!-.
Gli dico stringendolo a me quasi in lacrime, mio fratello Sandro studia recitazione a Roma dove vive con il fidanzato Claudio.
-Quanto mi sei mancato! Claudio dov'è?-.
Gli domando sotto lo sguardo confuso di Ciro.
-È a casa con papà...-.
Mi dice nervoso.
-Lo hai lasciato da solo con papà?-.
-Sì, dopo torno a prendere Sole e viene pure lui così lo vedi...-.
Annuisco felice.
-Amore della mamma!-.
Poso un bacio sulla fronte di mia figlia che è in braccio al suo papà. 
-Ciro, lui è l'altro mio fratello, Sandro. Fratello, lui è Ciro.-.
Li presento.
-Il famoso Ciro! È un piacere conoscerti.-
-Famoso?-.
Domanda Ciro sorpreso.
-Devi sapere che al fratello gay è molto più facile confessare i segreti, si dice che siamo più sensibili!-.
Fa la battuta mio fratello.
-Spero ti abbia parlato bene di me...-.
-Benissimo! Pure Sole, sono arrivato ieri sera da Roma e non ha fatto che parlare di te...-.
Ciro sorride dando un bacio sulla guancia a sua figlia.
-Bene ragazzi, io vi lascio ci rivediamo tra un paio d'ore...-.
Ci dice mio fratello.
Annuisco dandogli un bacio sulla guancia.
-Ciao zio!-.
Lo saluta Sole.
-Ciao piccola a dopo!-.
La saluta lui mandandogli un bacio volante.
 
-Allora principessa che ci racconti?-.
Le domanda Ciro.
-Ieri sono arrivati zio Sandro e zio Claudio. Il nonno pensava che lo zio veniva solo e quando ha visto zio Claudio si sono messi subito a litigare...Mamma a me zio Claudio piace, perché a nonno non piace?-.
Mi domanda Sole.
-Perchè nonno è un po' antico, e non riesce a capire che l'amore non è uno solo... Poi quando sarai più grande te lo spiegherò meglio...-.
Lei annuisce.
-A scuola invece, come va?-.
Le domando.
-Ieri Jimmy ha dato un calcio ad un bambino perché mi prendeva in giro, diceva che tu sei cattiva, che hai fatto morire Leonardo e che mio papà forse è peggio di te. Allora Jimmy gli ha dato un calcio e Niko prima si è arrabbiato poi ha detto che ha fatto bene a difendermi.-.
Istintivamente guardo Ciro che fatica a trattenere la rabbia.
-Principessa sai che oggi papà ti ha fatto un regalo?-.
Le dice.
-Che regalo?-.
-Ti ho dato il mio cognome, da domani a scuola sarai Sole Ricci, così tutti sapranno che sei mia figlia e nessuno ti darà più fastidio.-.
Le dice e lei lo abbraccia.
-Grazie papà!-.
-Tutto per te amore mio!-.
Le dice lui.
 
-Ah mamma, senti domani c'è la festa di Jimmy posso andarci?-.
Mi domanda.
-Amore, lo devi chiedere anche a papà adesso...-.
Le dico. 
-Posso papà?-.
-Chi è Jimmy?-.
Le domanda lui geloso ovviamente.
-Jimmy è il figlio di Niko quello che difende mamma e il cugino di Irene, mia cugina. Quello che ha dato il calcio per difendermi.-.
-Allora sì, ci puoi andare. Però lo voglio conoscere poi...-.
-Papà ha casa tutti ti vogliono conoscere...-.
Le dice lei facendomi ridere.
-Sai invece a te chi ti vuole conoscere?-.
-Chi?-.
-Zio Pietro e nonno Salvatore. Mio fratello e mio padre.-.
Le spiega.
-E quando lì conoscerò?-.
-Presto principessa.-.
 
Capisco che il tempo è scaduto quando vedo tornare mio fratello seguito da Claudio.
-Ciao cognata!-.
Mi saluta lui facendomi ridere.
-Ciao cognato! Ti presento Ciro. Ciro lui è Claudio.-.
I due si stringono la mano.
-Complimenti cognata!-.
Afferma facendomi l'occhiolino.
-Modestamente è proprietà privata!-.
Affermo ridendo.
-Brava tienitelo stretto! Allora pulce andiamo?-.
Le domanda Sandro. 
Lei annuisce.
-Però dobbiamo andare a prendere il regalo a Jimmy papà mi ha dato il permesso di andare...-.
Loro annuiscono.
-Prima di andare venite un attimo con me...-.
Afferma Ciro così lo seguiamo chissà che ha in mente stavolta.
 
.Ciro.
 
Quando Sole ha detto che doveva comprare il regalo al suo amichetto mi sono reso conto che essere padre non significa solo darle il mio cognome e amarla, devo anche mantenerla.
-Linù!-.
Chiamo la guardia appena arriviamo negli uffici.
-Dimmi Cirù.-.
-Quanto ho sul conto?-.
Domando.
-Guarda...-.
Mi dice mostrandomi il foglio.
Sorrido.
-Allora, io e Chiara torniamo in cella, lui è suo fratello, dagli duecento euro per mia figlia Sole...-.
-Ma sono troppi...-.
Dice Sandro.
-Per mia figlia sono pure pochi...-.
Affermo prendendola in braccio. 
-Principessa, con questi ci prendi il regalo a Jimmy e gli altri li dai al nonno e gli dici che questi sono un regalo di papà per te, per comprarti quello che vuoi, va bene?-.
Lei annuisce e mi posa un bacio sulla guancia.
-Grazie papà, a mercoledì!-.
-A mercoledì principessa!-.
La saluto posandole un bacio sulla guancia.
 
-Sei stato incredibile oggi...-.
Mi dice Chiara mentre torniamo in cella.
-E ancora non hai visto niente...-.
Le dico sorridendo. Voglio darle il mondo, voglio farle felici ogni giorno, perché nessuno sarà mai importante come lo sono loro.
 

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Capitolo 6
*** VI. ***


.Chiara.
 
-E così tu sei quella che mi ha fregato l'uomo...-.
Sono in mensa che sto prendendo da mangiare quando sento una voce femminile e mi volto scocciata.
-Scusa?-.
-Ciro è mio. Tu sei solo una zoccola, vedrai che si stancherà di te...-.
Scoppio a ridere attirando l'attenzione di tutti compreso Ciro ed Edoardo.
-Sai che sei una ragazza molto simpatica? Fai un salto a Zelig sei brava a fare battute!-.
Affermo.
Sto per allontanarmi quando la vedo afferrarmi per un braccio.
-Togli la mano.-.
Affermo gelida.
-Sennò che fai?-.
-Che faccio? Questo faccio!-.
Affermo tirandole una sberla. A quel punto cerca di colpirmi ma non ci riesce.
-Non sarà mai tuo! Lui è mio!-.
Continua a dire lei.
-Ah si? E chiediamolo a lui allora...-.
Affermo stanca di ste cazzate.
 
.Ciro.
 
Vedo Chiara entrare in mensa e andare a prendere da mangiare seguita da Viola.
-Prevedo casini...-.
Avverto Edo.
-Chiara la riempirà di botte!-.
Commenta Edo ridendo e infatti dopo poco Chiara tira una sberla a Viola, schiva tutti i suoi possibili colpi per poi voltarsi verso di me.
 
-Amò?!-.
Mi chiama lei.
-Dimmi amò!-.
Affermo alzandomi.
-Hai interesse per questa? Sei innamorato o la preferisci a me?-.
Mi domanda e la guardo con sorpresa, ma che è pazza?
-Linù, la signorina Chiara va rinchiusa in un manicomio, è diventata pazza!-.
Affermo ridendo. Ma come può pensare una cosa simile, solo perché Viola pensa che un bacio che gli ho dato significa qualcosa.
 
-No amò, io amo te, amo Sole. E, non mi sono mai immaginato con nessun altra, eravamo due ragazzini quando ci siamo conosciuti qui e io ho capito subito che eri tu. Perché sei forte, perché non hai paura di nulla, neanche di me, perché come ha detto quell'amichetto di Sole tu sei cattiva sì, e magari anche senza scrupoli, proprio come me. Però sei anche dolce e sensibile, e una madre straordinaria. Per questo voglio stare con te per sempre.-.
Le dico mentre lei mi sorride emozionata.
-Ecco, mo te ne puoi pure andare!-.
Dice lei a Viola per poi avventarsi sulle mie labbra. Adoro quando mi bacia così davanti a tutti, la stringo a me, è meravigliosa.
 
-Ciro. Chiara. È arrivata a creatura vostra...-.
Afferma il comandante interrompendo il bacio.
Entrambi annuiamo seguendolo mano nella mano.
 
-Papà!!!-
Urla Sole correndo verso di me appena mi vede arrivare in cortile, la prendo in braccio e le posò un bacio sulla fronte.
-Certo che da quando c'è papà la mamma è inesistente eh?-.
Afferma Chiara fintamente gelosa.
-Ciao mami!-.
Le dice Sole posandole un bacio sulla guancia.
 
-Con chi sei venuta oggi?-.
Le domanda Chiara curiosa guardandosi intorno. La vedo sorridere guardando una donna in lontananza e correndo da lei.
-Principessa chi è quella donna?-.
Le domando curioso.
-È zia Serena.-.
 
La donna che ha difeso Chiara, è incredibile cosa può fare la paura, quella donna è come se fosse spenta ed è un vero peccato.
Le vedo tornare da noi abbracciate e accenno un sorriso.
-Serena lui è Ciro. Amò lei è mia cognata...-.
Ci presenta lei.
-Piacere di conoscerti...Come ti senti?-.
-Meglio grazie...-.
Entrambe mi guardano, ho come la sensazione che devono chiedermi qualcosa e infatti dopo poco.
-Amò...Serena ha avuto una visita al bed and breakfast, è stata minacciata da alcuni uomini per causa mia...-.
-In che senso?-.
Affermo cercando di mantenere la rabbia.
-Leonardo era uno spacciatore dei Di Salvo, e io l'ho ucciso. Sono stati due volte da lei a chiederle i soldi, altrimenti mi uccideranno...-.
Afferma lei sussurrando l'ultima parola per non farla sentire a Sole.
 
-Edoà!-.
Urlo chiamando il mio migliore amico che è poco lontano da noi.
-Cirù!-.
Afferma lui venendo verso di noi.
-Principessa...Lui è Edoardo, il mio migliore amico, ti va di stare un po' con lui che io e la mamma dobbiamo parlare con la zia?-.
Domando a mia figlia e lei annuisce.
Vedo Edoardo prenderla in braccio e sedersi con lei sulla panchina mentre noi ci allontaniamo un po'. 
 
-Quanti soldi doveva quel pezzo di merda ai Di Salvo?-.
Domando a Serena.
-Cinque mila.-.
Mi dice lei.
-E se non li avrà troverà il modo di uccidere Chiara?-.
-Si...-.
-Ma perché? Era un parente?-.
-No, non penso...-.
 
-Amò, perché non chiediamo a Carmine? Lui sicuramente lo sa...-.
Mi dice Chiara.
-Figurati se quello parla con me.-.
-Stasera ci provo lo stesso.-.
Lui annuisce.
-Serena cercherò di fare qualcosa, tu stai attenta e non stare mai da sola, questa è gente che non scherza.-.
Lei annuisce.
-Grazie Ciro!-.
-Di niente cognata!-.
Le dico sorridendo. 
-Ora vado, ci vediamo dopo!-.
Ci dice allontanandosi. 
 
-Mami! Papà!-.
Esclama Sole vedendoci tornare.
-Principessa!-.
Affermo prendendola in braccio.
-Amore, com'è lo zio Edo?-.
Le domanda Chiara curiosa.
-È simpatico!-.
Esclama facendoci ridere a tutti e tre.
 
Passiamo così il pomeriggio con Sole a parlare ridere e scherzare fino al momento in cui non arriva Serena e noi torniamo in cella.
 
-Piecuro...Chiara ti deve parlare!-.
Affermo entrando nella sua cella seguito da Chiara.
-E di che?-.
-Leonardo ha legami di sangue con la tua famiglia?-.
Lui annuisce.
-Era...-.
 

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Capitolo 7
*** VII. ***


.Chiara.
 
-Era mio fratello...Stesso padre, madri diverse, ma perché?-.
Ci domanda lui.
Istintivamente guardo Ciro.
-Fai arrivare questo messaggio a tuo fratello Ezio...Serena non centrava niente con Leonardo, invece Chiara è la mia donna e diventerà una Ricci, se provate a toccarla, io ti ucciderò!-.
Afferma Ciro.
Lui annuisce spaventato mentre io accenno un sorriso. Ciro mi prende per mano ed usciamo dalla sua cella.
 
-Chiama Serena e dille che è tutto apposto...-.
Mi dice lui porgendomi un piccolo telefonino. 
Digito il numero di Serena e chiamo.
 
-Pronto?-.
-Cognata sono io, abbiamo risolto tutto! Ora puoi stare tranquilla.-.
-Come avete fatto?-.
Mi domanda lei sorpresa.
-Essere la futura moglie di Ciro Ricci ha i suoi vantaggi...-.
Affermo sorridendo.
-Ah giusto, sai che non ci avevo mai pensato?-.
-Sinceramente neanche io...-.
Affermo sorridendo.
-A presto Sere!-.
-A presto, Chiara!-.
 
Chiudiamo la telefonata e mentre torno da Ciro rifletto sul fatto che diventerò sua moglie, e veramente non ci avevo mai pensato, è così strano. 
 
.Ciro.
 
-Amò tutto bene?-.
Le domando vedendola uscire dal bagno un po' pensierosa.
Lei annuisce.
-Sì, sì...È che riflettevo su quello che mi hai detto prima, cioè che diventerò tua moglie...-.
-Non vuoi?-.
Le domando spaventato.
-Ma certo che voglio! Ti amo, come potrei non voler diventare tua moglie?-.
Mi domanda lei come se fosse ovvio.
Sorrido posandole un bacio sulle labbra, quando stiamo per approfondire il bacio veniamo interrotti. 
 
-Ragazzi, dalla direttrice...-.
Ci dice Lino mentre noi lo guardiamo confusi.
-Perchè?-.
Domando.
-C'è una sorpresa.-.
Ci dice lui.
Entrambi annuiamo seguendolo, e ora che sta succedendo?
Appena entriamo nell'ufficio della direttrice vediamo il comandante, Beppe e un altra persona, un ragazzo, vestito bene in giacca e cravatta, e il mio avvocato.
Chiara non appena vede quel ragazzo lo abbraccia felice chiamandolo "Niko" e in quel momento capisco che è il suo avvocato, è come un fratello per lei.
 
-Come mai siamo qui?-.
Domando ad un certo punto curioso.
-Vi sono stati concessi cinque giorni di permesso. Mi raccomando però, alla prima cazzata di uno, tornate entrambi qui...-.
Ci spiega la direttrice.
-Scusate ma doveva arrivare Chiara per farmi dare un permesso?-.
Domando nervoso. 
Sono qui da un anno e non sono mai uscito, mai.
-Ti abbiamo osservato in questi giorni, abbiamo notato che Chiara ha influenza positiva su di te. Se seguirete entrambi questa condotta, potreste continuare a scontare la pena ai domiciliari.-.
Guardo istintivamente Chiara che mi guarda sorridendo, è incredibile, penso abbracciandola. 
-Quando possiamo uscire?-.
Domanda Chiara.
-Ora se volete, vi posso portare io a palazzo palladini, Sole è a casa mia con Jimmy e Susanna.-.
Chiara annuisce anche per me, sà che sono d'accordo, non vedo l'ora di riabbracciare mia figlia.
-Potete andare, mi raccomando ragazzi!-.
Entrambi annuiamo felici e torniamo in cella a prepararci.
 
.Chiara.
 
Uscire dal carcere con Ciro è la cosa che desideravo di più al mondo.
Mentre siamo in macchina verso palazzo palladini penso che quel posto e i suoi abitanti mi sono mancati così tanto.
-Arrivati...-.
Afferma Niko entrando nel cortile del palazzo. 
Guardo fuori dal finestrino e vedo Raffaele, istintivamente sorrido scendendo dalla macchina seguita da Ciro.
 
-Buonasera...-.
Affermo salutandolo. 
Lui si volta e sorride venendomi incontro.
-Chiara!! Che bello rivederti!-.
Mi saluta lui abbracciandomi.
-Anche per me. Lui è Ciro Ricci.-.
-Il famoso Ciro, tua figlia non fa che parlare di te...-.
Afferma Raffaele facendo sorridere Ciro.
-Anche di lei, la colonna portante di palazzo palladini!-.
Esclama Ciro ridendo.
-Così dicono...Quanto rimanete?-.
-Abbiamo cinque giorni di permesso, le chiavi di casa mia?-.
-Sono in guardiola. Aspetta che te le prendo.-.
-Non c'è bisogno zio, verranno a prenderle dopo tanto devono venire a prendere Sole a casa mia.-.
Lo avverte Niko.
-Ah sì, ma sono tutti alla terrazza...-.
Ci avverte lui.
-Alla cosa?-.
Mi domanda Ciro.
-Sono da mia sorella all'attico....Seguitemi...-.
Gli spiega Niko. 
Entrambi annuiamo e lo seguiamo nonostante io so dov'è la terrazza ma Ciro ovviamente no, lo vedo guardarsi intorno, questo posto gli piace, glielo leggo negli occhi.
 
Arrivati alla porta della Terrazza, suoniamo e Giulia, la mamma di Niko viene ad aprirci, la saluto abbracciandola e presentandole Ciro, lei è combatte la camorra come assistente sociale, ma sà quello che Ciro ha fatto per Serena, e per questo gli stringe la mano, accogliendolo con un sorriso, sì perché Giulia è la confidente di tutte noi giovani ragazze.
 
.Ciro.
 
Questo posto è veramente bellissimo, ora capisco perché Sole ama stare qui. Ho conosciuto Raffaele, ha l'aria simpatica, e ora la signora Giulia che nonostante la sua diffidenza mi ha stretto la mano e mi ha sorriso.
 
-Venite...Sole sarà felice di vedervi.-.
Ci invita ad entrare con Niko dietro di noi. Anche lui non mi sembra poi così male, avrà sicuramente pregiudizi verso di me, ma non lo dà a vedere più di tanto.
 
-Papà!-.
Sia suo figlio che Sole, ci chiamano correndo verso di noi.
Prendo in braccio Sole stringendola forte a me, quanto mi è mancata, nonostante l'ho vista questa mattina.
-Ciao mamma!-.
Saluta poi Chiara che la prende riempiendola di baci.
-Mamma, vieni fuori che c'è una sorpresa per te...-.
Le dice trascinandola fuori, curioso la seguo.
 
-Ciao Sorellina...-.
Vedo Chiara sbiancare e dopo pochi secondi, sviene tra le mie braccia...
 

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Capitolo 8
*** VIII. ***


.Chiara.
 
-Amò! Amò svegliati...-.
Sento la voce di Ciro in lontananza e lentamente apro gli occhi.
-Che è successo?-.
Domando provando ad alzarmi, sento il braccio di Ciro che mi sorregge.
-Hai visto quel ragazzo e sei svenuta...-.
Mi dice lui indicandomi una persona con lo sguardo. 
 
Tommaso.
Alcune lacrime cominciano a rigarmi il volto e senza pensarci due volte corro da lui.
-Sei vivo!-.
Affermo abbracciandolo continuando a piangere.
-Sì, ero solo prigioniero dei Di Salvo... Leonardo vi ha detto che ero morto perché voleva prendere il mio posto....-.
Mi spiega.
-E perché ti hanno liberato?-.
-Hanno detto che non potevano mettersi contro i Ricci, e mi hanno lasciato libero...-.
Mi dice.
A quel punto mi avvicino a Ciro e lo abbraccio, senza volerlo, salvando me, aveva  salvato anche mio fratello.
 
-Devi ringraziare lui, è Ciro Ricci, il papà di Sole. Amore, lui è Tommaso, mio fratello, abbiamo la stessa madre e stesso padre...-.
Spiego a Ciro, per fargli capire che Tommaso è proprio mio fratello mentre Filippo e Sandro sono fratellastri. 
-Grazie! Tommaso piacere.-.
-Ciro, piacere mio! Figurati, lo sanno i Di Salvo che con noi non si scherza...-.
Afferma Ciro facendo un sorrisetto furbo.
 
-Bene, ora possiamo fare un Brindisi a Chiara, Ciro e Sole...Ma anche a Tommaso, che è tornato a fare casini nelle nostre vite!-.
Afferma Filippo ridendo stampando lo spumante.
-Tom ora che sei tornato mi sento meno pecora nera a' verità!-.
Dico a mio fratello ridendo. Noi siamo Ferri, ma siamo cresciuti per strada, la nostra fedina penale non è poi così pulita, ma qui a palazzo ci vogliono bene lo stesso, alla fine due persone come noi, posso sempre fare comodo.
 
.Ciro.
Passiamo la serata con la famiglia e gli amici di Sole alla terrazza, sono persone molto simpatiche, soprattutto suo fratello Tommaso, che effettivamente è molto più simile a noi che a loro.
A tarda sera prendo Sole in braccio e seguo Tommaso e Chiara. Lui prima di sparire nel nulla viveva con lei.
 
-Benvenuto!-.
Esclama Chiara aprendo la porta di casa lasciandomi senza parole.
È veramente bellissimo qui, c'è una grande sala, tre camere, la cucina forse è un po' piccola ma non è male, un bagno con vasca idromassaggio.
-Wow... È bellissimo! La stanza di Sole?-.
Le domando e lei mi fa cenno di seguirla.
Stendo Sole nel suo lettino dopodiché segue Chiara che mi porta in una camera matrimoniale, guardandomi intorno una foto cattura la mia attenzione. 
-Ma quelli siamo noi?-.
Le domando avvicinandomi per guardare meglio la foto.
Lei annuisce sorridendo.
-Sì, ti ricordi? Era stata scattata da Liz durante una delle attività.-.
Sorrido, è vero, per un periodo in carcere abbiamo fatto un corso di fotografia. 
 
-Ragazzi, io vado a dormire...Buonanotte!-.
Ci saluta Tommaso affacciandosi alla stanza.
-Buonanotte...-.
Lo salutiamo noi.
 
Una volta che siamo rimasti soli, vedo la mia donna chiudere la porta e venire verso di me, mi posa piccoli baci sul collo, l'attiro a me, la bacio con passione ed esigenza mentre la spoglio e lei spoglia me.
Una volta nudi, e completamente eccitati cominciamo quella passionale e dolce danza tra le lenzuola, una danza che dura tutta la notte.
 
.Chiara.
 
La mattina dopo mi alzo facendo attenzione a non svegliare Ciro, è così bello quando dorme e mi ero mancato  così tanto fare l'amore con lui.
 
-Buongiorno!-.
Affermo entrando in cucina dove trovo Tom e Sole a fare colazione.
-Ciao mami!-.
Mi saluta Sole allegra, è normale che lo sia, siamo di nuovo tutti insieme, compreso il suo zio preferito, Tommaso.
-Amore che ne dici se prepariamo la colazione a papà?-.
Le domando sorridendo.
La vedo annuire contenta.
Prendo un vassoio, metto una cialda nella macchinetta nel caffè, preparo il caffè, metto la tazzina sul vassoio insieme ad un cornetto al cioccolato.
Sto per portare la colazione a Ciro insieme a Sole quando suonano alla porta.
 
-Buongiorno...Lei chi è?-.
 

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Capitolo 9
*** IX. ***


.Ciro.
 
Non appena mi sveglio sento la voce di mio padre in lontananza e capisco che è qui così mi infilo i jeans e mi alzo.
 
-Papà!-.
Lo chiamo vedendolo sulla porta, a quelle parole vedo Chiara sorridere e invitarlo ad entrare.
-Mi scusi Don Salvatore, non avevo capito che era lei...-.
-Non ti preoccupare Chiara...-.
Le dice posandole un bacio sulla guancia.
-Le possiamo offrire un caffè?-.
Gli domanda Chiara.
Mio padre annuisce abbozzando un sorriso.
-Papà! Ma come ti sei alzato? Volevo portarti la colazione...-.
Sorrido vedendo mia figlia arrivare verso di me con il broncio, quando fa così, è tale e quale a me.
La prendo in braccio baciandole la fronte.
-Scusami principessa... Vieni che ti presento una persona...Lui è nonno Salvatore...-.
Affermo ed è in quel momento che vedo mio padre sciogliersi, incredibile anche Don Salvatore ha un cuore, e chi lo avrebbe mai detto?
 
-Cì è tale e quale a te...Sei bellissima, come ti chiami?-.
Le domanda mio padre.
-Sole Ricci.-.
Le dice lei sorridendo. 
-Lo sai che Ricci è un cognome importante? Devi essere fiera di portarlo...-.
-Lo so, da quando mi chiamo così a scuola nessuno mi dà più fastidio...-.
Le dice lei orgogliosa.
-Certo, perché sanno che ci devono rispettare...-.
Lei annuisce ed è in quel momento che Chiara arriva con il caffè per me e mio padre.
 
-Amore, vai a finire la colazione con zio Tom mentre noi finiamo di parlare col nonno...-.
Gli dico io e lei annuisce.
-Ciao nonno, tornerai a trovarmi?-.
Le domanda lei.
-Certo, e la prossima volta verrà anche zio Pietro.-.
Lei annuisce posandogli un bacio sulla guancia che mio padre ricambia, e sparisce all'interno del corridoio che porta alla cucina.
 
.Chiara.
 
-Si vede che è una Ricci, è fiera e orgogliosa, proprio come noi.-.
Afferma Don Salvatore dopo aver bevuto il caffè. 
-E poi è la fotocopia di suo figlio...-.
Affermo sorridendo.
-Chiara, dammi pure del tu per favore, stai per diventare mia nuora...-.
Annuisco.
-Grazie Don Salvatore...-.
-È giusto così...Allora, avete già pensato al giorno?-.
-Non ancora papà...Ci penseremo in questi giorni, ma nel frattempo volevamo invitare te e Pietro qui domani sera, così potrai conoscere il padre e i fratelli di Chiara.-.
-Certo! A noi fa molto piacere...-.
-Bene, allora vi aspettiamo domani sera...-.
Affermo sorridente ed è in quel momento che suona di nuovo la porta.
 
-Quando ci hanno detto che eri fuori non potevamo crederci!-.
Scoppio a ridere nel vedere i miei più cari amici.
Vittorio con Alex, la sua ragazza.
Patrizio con Rossella, la sua ragazza nonché dottoressa del carcere.
Li abbraccio felice di vederli.
-Quanto mi siete mancati! In carcere ascolto sempre la tua trasmissione!-.
Affermo riferendomi a Vittorio.
-È proprio di questo che sono venuto a parlarti, ce lo fai un caffè?-.
Annuisco.
-Don Salvatore, loro sono dei miei cari amici. Tra l'altro Patrizio è un ottimo chef e domani sera cucinerà per noi.-.
Affermo sorridendo mentre il mio amico non è poi così tanto sorpreso.
-Allora, sarà un piacere assaggiare i suoi piatti!-.
Afferma mio suocero sorprendendo Ciro che lo guarda come se non lo riconoscesse più. 
Patrizio dal canto suo sorride.
-Bene ragazzi, io vi lascio a domani sera!-.
Ci saluta Don Salvatore e noi ricambiamo mentre Ciro lo accompagna alla porta.
 
-Allora grande Vicky Bif cosa mi volevi proporre?-.
Domando al mio amico una volta che siamo tutti seduti sul divano compreso Ciro che si trova vicino a me.
-Veramente... Ecco io volevo...-.
Sorrido divertita, il mio amico per la prima volta nella sua vita sembra a disagio nel dirmi qualcosa, capisco solo dopo che è Ciro a metterlo a disagio. 
-Chiara, quello che Vicky cerca di chiedere a te e a Ciro, è un intervento durante la sua trasmissione...-.
Afferma Alex parlando al suo posto.
Istintivamente guardo Ciro consapevole che con me e Sole è diverso, ma non so quanto sia diventato effettivamente umano, alla fine è sempre il temutissimo Ciro Ricci.
 
.Ciro.
 
-Vicky....Tu sei consapevole che Ciro è un boss malavitoso, vero?-.
Domanda Chiara al suo amico, per fargli capire che tipo di persona potrei essere, sono cambiato molto, ma la mia natura è sempre la stessa.
-Certo, infatti è uno scambio di punti di vista... E poi, ci accorderemo sulle domande, non ci sarà nulla d'improvvisato.-.
Ci spiega.
Vedo che Chiara mi guarda di nuovo come se aspettasse la mia opinione.
-Perchè vuoi fare questa intervista?-.
Gli domando io che fino a quel momento sono rimasto in silenzio. 
-Io conosco bene Chiara, siamo cresciuti insieme praticamente così come con Rossella e Patrizio, sappiamo che tipo di persona è, e dobbiamo ammettere che spesso se non ci fosse stata lei, saremo stati fregati... Ma nonostante questo, non eravamo a conoscenza di te, le abbiamo sempre chiesto chi fosse il padre di Sole e lei non ce lo ha mai voluto dire, solo da poco abbiamo capito il perché. Ciro, voglio essere sincero con te, quando abbiamo saputo che saresti stato qui per qualche giorno, in un primo momento eravamo tutti preoccupati, sai alla fine sei un Boss. Però poi abbiamo riflettuto su una cosa, di Chiara si può dire che è una violenta, una giustiziera, una senza scrupoli, ma lei è così con chi minaccia la sua famiglia e i suoi amici. Di te, i giornali dicono le stesse cose, ma tu sei così anche con le persone che ami?-.
Mi domanda concludendo Vittorio.
-No, con le persone che amo sono diverso. Penso tu sappia che ho salvato Serena dai Di Salvo e inconsapevolmente anche Tommaso. Vedi Vittorio, noi, io e Chiara siamo esattamente come voi, le vostre emozioni e i vostri sentimenti, solo che quando qualcuno minaccia la nostra felicità, la nostra vita, invece di far finta di nulla o andare dagli sbirri, ci risolviamo le cose a modo nostro. Tutto qui.-.
Concludo sorridendo sinceramente per far capire che non sono così tanto diverso da lui.
Istintivamente guardo Chiara che mi sorride, è fiera di me, lo vedo nel suo sguardo.
 
-Ecco, è di questo che vorrei parlare in trasmissione...La gente pensa che voi siete persone orribili, io vorrei dimostrare il contrario e perché no, parlare anche di voi...-.
Mi spiega lui.
-Allora accetto, ma dobbiamo fare domanda al magistrato...-.
Gli spiego.
-Ho già parlato con Niko, ci pensa lui.-.
Mi spiega.
Annuisco.
 
Continuiamo a chiacchierare del più e del meno, poi ci vestiamo ed usciamo con Sole.
Oggi è domenica.
Siamo a Marechiaro tutti insieme, c'è anche Tommaso con noi. Sembriamo veramente una famiglia, una famiglia qualunque che passa una giornata al mare, e invece non lo siamo, non siamo una famiglia come tutte le altre, ma siamo felici come non lo siamo mai stati da quando ci siamo ritrovati.
 
-Papà!-.
Prendo in braccio Sole e le poso un bacio sulla fronte.
-Dimmi principessa.-.
-Domani tu e mamma, mi accompagnate a scuola?-.
Ci domanda.
Guardo Chiara, ha gli occhi lucidi, sarebbe un altra prima volta tutti e tre insieme.
-Certo che ti accompagniamo noi, e anche martedì...-.
Le dico sorridendo.
-È bello stare tutti e tre insieme, ma perché non può essere sempre così?-.
Ci domanda.
-Perchè abbiamo fatto degli errori amore, ma vedrai che ci perdoneranno, e presto potremmo tornare a casa con te.-.
Le spiega Chiara.
-E io con chi sto quando ve ne andate?-.
Ci domanda ancora.
-Con zio Tom!-.
Quasi urla Chiara per farsi sentire dal fratello poco lontano da noi.
-Zio presente! Mi volevate?-.
Afferma Tommaso correndo da noi.
-Sole voleva sapere con chi starà da mercoledì...-.
-Se vuole stare con il suo zio preferito o San Filippo, deve scegliere lei...-.
Risponde Tommado facendomi ridere.
-Ma io voglio bene anche a zio Filippo, però il mio preferito sei tu!-.
Afferma lei buttandosi tra le sue braccia facendoci ridere.
Certo che, Sole è veramente un mix tra me e Chiara, è bellissima.
 
-Guarda com'è bella Sole...-.
Mi dice Chiara lasciandosi andare tra le mie braccia.
-È bella come te...Grazie amore, mi hai dato la vita che ho sempre sognato.-.
-E tu, mi hai dato tutto quello che ho sempre desiderato...-.
Mi dice.
Mi avvicino alle sue labbra e la coinvolgo in un bacio passionale e travolgente che vorrei durasse per sempre.
 

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Capitolo 10
*** X. ***


.Ciro.
 
-Eccoci arrivati principessa!-.
Dico a mia figlia facendola scendere dalle mie spalle una volta che arriviamo tutti e tre davanti alla sua scuola.
-Andiamo?-.
Le domanda Chiara prendendola per mano.
Lei annuisce e dà la mano anche a me.
Quando entriamo abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso, c'è qualcuno che parla sottovoce, qualcun altro che sta in silenzio.
Guardo Chiara sorridendo, lei ricambia il sorriso orgogliosa e fiera di noi, magari non dovremmo esserlo, eppure non riusciamo a farne a meno.
 
Una volta arrivati alla classe, Chiara aiuta Sole a togliersi il giacchetto e ad appenderlo.
-Ci vediamo dopo?-.
Ci domanda lei sorridendo.
-Certo principessa!-.
Le dico posandole un bacio sulla fronte.
-È ovvio amore!-.
Le dice Chiara sorridendo.
-Ciao mamma! Ciao papà!-.
Ci saluta lei attirando l'attenzione della maestra che si avvicina alla soglia della porta.
 
-Signorina Ferri, è un piacere rivederla, ha risolto i suoi problemi?-.
Domanda la maestra a Chiara.
-Quali problemi scusi? Ah sì, no sono in permesso per qualche giorno... Ah lui è Ciro Ricci, il papà di Sole.-.
Mi presenta Chiara con sguardo fiero.
-Ah piacere...Finalmente la conosciamo, sà una bambina senza padre è sempre meno...-.
-Meno cosa scusi?-.
Domando questa già mi sta facendo innervosire. 
-No intendevo dire che ne può soffrire ma Sole è una bambina piena di vita.-.
Si corregge la maestra.
-Infatti, nostra figlia è speciale e ci aspettiamo che venga trattata sempre bene.-.
Affermo serio.
La maestra annuisce e rientra in classe senza dire una parola.
 
-Sono così felice che sei con noi Cì!-.
Esclama Chiara stringendosi al mio braccio, mentre camminiamo verso la radio dove lavora Vittorio.
-Mo che so tornato, ci penso io a voi. La maestra mi sta proprio sul cazzo però!-.
Le dico e lei scoppia a ridere.
-Pure a me non piace...È troppo presuntuosa e poi hai visto come ci ha guardato?-.
Mi domanda lei sorridendo divertita.
-Aveva paura! Che poi, noi che facciamo paura?-.
Le domando io divertito quanto lei.
-È il tuo cognome che mette ansia alla gente amore mio.-.
Mi dice prima di posarmi un dolce bacio sulle labbra.
-Tu però non hai mai avuto paura di me...-.
-Io no. Forse perché sono peggio di te...-.
Mi dice facendomi sorridere.
Già, lei è esattamente come me, è la mia anima gemella, è per questo che me ne sono innamorato perdutamente. 
 
.Chiara.
 
-Salve, sto cercando...-.
Affermo non appena arriviamo a Radio Golfo ma vengo bloccata da una figura che conosco.
-Chiara! Che bello vederti!-.
Afferma l'uomo salutandomi.
-Michele! Ciao, ieri non ti ho visto alla Terrazza!-.
Lo saluto abbracciandolo.
-Ho finito tardi qui, ma sarei passato oggi, come stai?-.
Mi domanda ancora.
-Bene! Lui è Ciro Ricci.-.
Lo presento. 
-Michele Saviani piacere!-.
Esclama Michele dandogli la mano che Ciro stringe. 
-Lei è il giornalista che si è occupato di raccontare il mio caso se non sbaglio...-.
Afferma Ciro.
-Sì, sono stato io.-.
-Beh...Allora ne approfitto per farle i complimenti, io non amo chi ficca il naso negli affari miei, ma lei è stato veramente bravo!-.
-Sono contento che tu abbia apprezzato!-.
Afferma Michele sorridendo.
 
-Bene, quindi vanno bene le domande?-.
Ci domanda Vittorio mentre siamo in sala registrazioni.
Ciro annuisce e io lo imito.
-Bene. Aldo, siamo pronti!-.
Afferma mettendosi le cuffie e noi lo imitiamo. 
 
-Buongiorno! Qui è il vostro Vicky Bif con due ospiti d'eccezione! La mia carissima amica Chiara Ferri e il suo futuro marito Ciro Ricci. Che oggi sono qui per raccontarci una realtà che noi spesso giudichiamo, ma credetemi, non tutto è sempre come crediamo noi e oggi, loro sono venuti a chiacchierare con noi proprio di questo. Allora cominciamo con Chiara, raccontaci un po' di te...-.
 
Chiara: Sono Chiara Ferri. Ho diciassette anni e la prima volta che sono entrata all'Ipm avevo quattordici anni, ho scontato sei mesi di pena per furto. Può sembrare strano, ma per me sono stati i sei mesi, più belli della mia vita, perché in quei sei mesi ho conosciuto il padre di mia figlia, l'unico uomo della mia vita, Ciro Ricci.
Sono uscita per buona condotta e fino a poco tempo fa, ero una mamma e una studentessa. Una ragazza come le altre, ma quando mi sono ritrovata davanti ad un uomo che tentava di Violentare mia cognata Serena, non ci ho pensato due volte, e ho sparato. Ora sono di nuovo all'Ipm per omicidio. 
 
-Chiara ha commesso un reato, per difendere sua cognata, ma Chiara lo avresti fatto per chiunque?-.
 
Chiara: Vicky come tu sai, per chiunque no. Ma se vuoi un esempio...Lo avrei fatto per i miei amici, per la mia famiglia. Vedete, noi difendiamo solo la nostra vita, la nostra famiglia, magari il nostro modo è sbagliato ma è l'unico che conosciamo.
 
-Grazie Chiara.... Ora passiamo a Ciro. Ciro, raccontaci qualcosa di te...-.
 
Ciro istintivamente mi guarda e io gli stringo la mano destra che si trova sul tavolo, e gli sorrido incoraggiandolo. 
 
Ciro: Buongiorno, mi chiamo Ciro Ricci e ho diciassette anni. Sono detenuto all'Ipm da quando ho quattordici anni, per omicidio. La mia storia, è molto diversa da quella di Chiara ma allo stesso tempo simile. Io ho ucciso per difendere la mia famiglia da un infame. Dicono che sono uno senza cuore, senza scrupoli, ma non è così. Io sono un ragazzo come chiunque altro, difendo la mia famiglia e i miei amici a modo mio tutto qui.
 
-Grazie Ciro, e ora una domanda per entrambi, come vi trovate all'interno dell'Ipm, anche considerando che avete una figlia.-.
 
Chiara: Personalmente bene. Quando si incontrano persone molto simili a te, è più semplice fare amicizia. Per quanto riguarda mia figlia, riesco a vederla tre volte a settimana come disposto dal magistrato. 
 
Ciro: Mi trovo bene. Ho un amico fidato, il mio migliore amico, Edoardo. È l'unico a parte Chiara di cui mi fido all'interno dell'Ipm. Certo, la libertà è un altra cosa, e spero che riusciremo a riprenderci questa libertà presto, perché vedere mia figlia tre volte a settimana sicuramente è una cosa bellissima, ma viverla ogni minuto della giornata è un altra cosa.
 
-Bene, ci tengo tantissimo a ringraziare Chiara e Ciro per essere stati con noi e vi dò appuntamento, a domani con un altra straordinaria intervista a Rossella Graziani, dottoressa dell'Ipm. A domani!-.
 
Conclude Vittorio.
Ci togliamo tutti e tre le cuffie.
-Come siamo andati?-.
Gli domanda Ciro.
-Alla grande veramente! E grazie davvero!-.
-Grazie a te! Ora noi dobbiamo a scappare a prendere Sole.-.
Gli dico sorridendo e lui annuisce.
-Io devo scappare da mio padre! A più tardi!-.
Ci saluta lui.
 
Mentre camminiamo mano nella mano, ci guardiamo, ci sorridiamo, sembriamo una coppia come tante, due innamorati, una sola persona. Ma quando arriviamo davanti alla classe di Sole, veniamo risvegliati dal nostro sogno.
 
-Tu sei la figlia di un camorrista!-.
Urla una bambina spingendo Sole.
-E tu sei la figlia di una zoccola!-.
Esclama Sole facendo ridere me e Ciro.
-È proprio figlia a te!-.
Esclamo ridendo.
 
-E tu sei la figlia di un assassina!-.
Esclama ancora la bambina.
A quel punto smetto di ridere, prendo Sole,e mi guardo intorno
-Chi è la madre?-.
Domando ad alta voce.
-Sono io e allora?-.
Mi dice una donna poco distante da noi.
 
-E allora insegna il rispetto a tua figlia! I Ricci si rispettano, non si infangano!-.
Le urlo in faccia.
-Mia figlia rispetta solo la brava gente!-.
Mi risponde lei.
-Allora dì a tua figlia, che se tocca di nuovo la mia, vado dalla preside! È chiaro? Ah... E ha ragione mia figlia, sei proprio una zoccola, è mezz'ora che guardi mio marito, mi dispiace per te però, a lui le MILF non piacciono!-.
Concludo andando via seguita da un Ciro che non riesce a smettere di ridere.
 
-Come mi hai chiamato Chiarè?-.
Mi domanda lui sorridendo.
-Stai per diventare mio marito,no?-.
Lui annuisce e mi posa un bacio sulla guancia.
 
-Papà... Ma che cos'è un camorrista?-.
Gli domanda Sole, istintivamente Ciro mi guarda, e ora come glielo spieghiamo?
 

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Capitolo 11
*** XI. ***


.Ciro.

Siamo al parco virgiliano seduti su una panchina. Guardo mia figlia che a sua volta mi sta guardando in attesa, vuole sapere che cos'è un camorrista, chi è suo padre.
Anche Chiara mi guarda, accenna un sorriso e mi incoraggia.
-Principessa...Un camorrista è una persona che fa parte di una famiglia potente, una famiglia che è diventata potente facendo cose sbagliate a volte, ma che allo stesso tempo, tiene tantissimo alla famiglia. Un po' come tutti i napoletani...-.
-Quindi tu sei un camorrista?-.
-Diciamo di sì...Ma io sono diverso, mi sento diverso da quando ci siete voi, ma sono un Ricci, e questa cosa non la cambierà mai nessuno...-.
-E io quando sarò grande sarò come te?-.
Quella domanda sorprende sia me che Chiara.
-Principessa...Sceglierai tu cosa vorrai essere. Conoscerai sia il mondo di nonno Salvatore che quello di nonno Roberto e sceglierai tu la tua strada...-.
Le dico.
-Sì tesoro, papà ha ragione. Noi non abbiamo potuto scegliere ma tu devi farlo.-.
Sole annuisce e ci abbraccia sorridendo.

.Chiara.

La cena con i Ricci è andata alla grande nonostante l'evidenti differenze, ma nonostante questo è andata bene.
Abbiamo anche scelto la data del nostro matrimonio, per quella data, il 20 Settembre di quest'anno speriamo di trovarci ai domiciliari.
Abbiamo scelto questo giorno perché è stato il giorno in cui ci siamo conosciuti e innamorati. 
Oggi torniamo in carcere, nostra figlia è rimasta con mio fratello Tommaso.

-Bentornati!-.
Ci accoglie Liz.
-Grazie Liz! Cosa ci siamo persi?-. Gli domando curiosa.
-Niente di che...Ma vi racconterà tutto Edoardo. Vi aspetta in cella.-.
Sia io che Ciro annuiamo prendendoci per mano e ci avviamo in cella.

-Ciao Edo!-.
Esclamo salutandolo.
-Ciao Chiarè! Ciao Cì!-.
-Ciao Edoà!-.
-Allora? Com'è andata fuori?-.
-Benissimo...La libertà è la cosa più bella, qui dentro invece?-.
-Qualche tarantella...Ma niente di che.-.
Affermo Edo fingendo tranquillità ma sia io che Ciro ce ne accorgiamo.
-Dì la verità....Che è successo?-.
-Cirù lo sai com'è no? A volte succede che...-
-Che cosa Edoà?-.
Domanda ancora Ciro mantenendo la calma.
Dopo qualche istante mi accorgo di un particolare. Edo non si è ancora alzato per salutarci come sempre e indossa degli occhiali da sole.
-Edo, che ci sta il sole qua dentro?-.
Affermo avvicinandomi a lui. Gli tolgo gli occhiali e vedo un enorme ematoma sull'occhio. 
-Edoà! Chi cazz è stato?-.
-Amò aspetta un attimo...Edo alzati un po'?-.
-Chiarè...-.
-Ha ragione Chiara, alzati!-.
A quel punto Edo si arrende e si alza.
Ha la gamba ingessata.
-Ma che cazzo è successo?-.

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Capitolo 12
*** XII. ***


.Chiara.
 
Due mesi dopo...
 
Sono passati due mesi dal nostro ritorno in carcere alla fine abbiamo scoperto che ad Edoardo hanno fatto un imboscata i Di Salvo mentre era in permesso, ovviamente Ciro e suo padre hanno già sistemato tutto nel modo più pulito possibile. 
Talmente pulito che in carcere non ci sono nuovi arrivi.
Da quel permesso, ne abbiamo avuto solo un altro di tre giorni il mese scorso.
 
-Chiara. Ciro. Vi vuole la direttrice!-.
Afferma Lino entrando nella nostra cella.
Ciro mi sorride prendendomi per mano e insieme andiamo dalla direttrice, chissà cosa vorrà questa volta.
 
-Buongiorno ragazzi!-.
Ci saluta la direttrice abbozzando un sorriso. 
Guardandomi intorno vedo che nell'ufficio ci sono anche mio fratello Filippo con Niko e Pietro, il fratello di Ciro con il loro avvocato. 
-Che succede direttrì?-.
Gli domanda Ciro.
-Succede che il giudice vi ha concesso la messa in prova. Vivrete a casa di Chiara con vostra figlia e il fratello di Chiara. Avete l'obbligo di firma tutti i giorni al commissariato di Posillipo. Avete il permesso di lavorare onestamente, accompagnare vostra figlia a scuola e ad altre attività, e frequentare persone incensurate.  Ciro, puoi vedere tuo padre solo a palazzo palladini. Non puoi tornare nel tuo quartiere...Una sola cazzata di uno, tornate entrambi qui.-.
Conclude la direttrice mentre sia che Ciro sorridiamo felici.
-Direttrì una domanda...Il permesso di sposare Chiara ce l'ho o devo chiedere al giudice?-.
Domanda Ciro con tono un po' strafottente. 
Vedo Filippo e Pietro accennare una piccola risata.
-Ricci, direi che il permesso per questo lo devi chiedere solo a Chiara.-.
Sorrido e mi stringo ancora più a lui.
-Quando possiamo andare direttrì?-.
Gli domanda ancora Ciro.
-Subito se volete...Così stasera, potrete festeggiare il vostro diciottesimo compleanno fuori di qui.-.
Afferma la direttrice facendogli l'occhiolino ed entrambi gli sorridiamo grati.
 
.Ciro.
 
Quando ho conosciuto Chiara e mi disse che era nata il mio stesso giorno, nello stesso mese e anno, ho pensato veramente che potesse essere un segno del destino.
E pensare che questa sera, festeggeremo il nostro diciottesimo compleanno fuori di qui, è qualcosa che proprio non potevo sperare.
Una volta usciti dall'ufficio della direttrice mi avvicino a Pietro, mio fratello. 
-Lo hai preso?-.
Gli domando e lui annuisce.
-Okei! Dallo a Filippo. Ci vediamo presto Piè!-.
Gli dico sorridendo a mio cognato che già sa tutto e raggiungendo Chiara in cella.
Prepariamo le nostre cose, salutiamo soprattutto Edo e raggiungiamo Niko e Filippo fuori.
 
-Ragazzi, adesso vi porto a casa poi stasera andiamo a mangiarci una cosa tutti insieme?-.
Ci domanda Filippo.
Mi volto a guardare Chiara che mi supplica con il suo sorriso meraviglioso. 
-Va bene cognato dai, siamo nelle tue mani. Ma Sole?-.
-Sole è a casa con Tommaso e Jimmy.-.
Mi avverte Niko.
-Avvocà ma non è che tuo figlio s'innamora della mia principessa? No perché...-.
Non riesco a concludere la frase che Chiara scoppia a ridere.
-Cì si conoscono da quando sono nati, sono come fratelli come te ed Edo.-.
Mi dice lei sorridendo.
-Se è così...-.
-Niko, non ci fare caso è geloso.-.
Gli dice Chiara tuffandosi tra la mie braccia.
-Ma io lo capisco a Ciro, io con Irene sono uguale.-.
Afferma Filippo.
-E mica solo con Irene, tu e Tommaso mi facevate fare certe figure con i miei amici a scuola...Solo a Vicky e Patrizio non avete mai detto nulla.-.
-È ovvio. Siete come fratelli!-.
 
.Chiara. 
 
-Arrivati! Fil bendali.-.
Afferma Niko mettendo in allarme sia me che Ciro che li guarda in cagnesco.
-È una sorpresa Boss.-.
Spiega mio fratello ridendo così Ciro lascia che lo facciano.
 
Il silenzio ci circonda, il vento che mi scompiglia i capelli, sorrido pensando che forse so dove siamo. Dopo pochi istanti sento che mi tolgono la benda.
 
-Bentornati a casa.-.
Esclamano i miei amici, la mia famiglia, mentre Sole corre da noi.
Ciro la prende in braccio e insieme la riempiamo di baci.
-Nonno Salvatore e nonno Roberto hanno detto che d'ora in poi staremo sempre insieme, è vero?-.
Ci domanda Sole felice.
-Sì principessa, è vero!-.
Le dice Ciro mentre io annuisco. 
 
-Posso salutare la futura signora Ricci?-.
Mi domanda Don Salvatore avvicinandosi.
Annuisco sorridendo. 
-Don Salvatore, è un piacere vederla.-.
Lo saluto con due baci sulla guancia.
-Anche per me Chiara, però dammi del tu, te lo avevo già detto...-.
-Lo so, è che proprio non ci riesco...-.
-Allora, quando vorrai, lo farai.-.
Mi dice comprensivo mentre io le sorrido grata.
 
-E a noi non ci saluti?-.
Mi domandano i miei fratelli.
Sorrido vedendo Tommaso e Sandro, e mi butto tra le loro braccia, a quell'abbraccio si unisce anche Filippo.
 
-Ei cognata! Ci siamo anche noi!-.
Esclamano Claudio e Serena ridendo.
Saluto anche loro per poi andare verso mio padre.
 
-Buonasera dottor Ferri, nonostante non sia proprio la figlia migliore del mondo, posso salutarla?-.
Mio padre dal canto suo sorride scuotendo la testa e mia abbraccia stringendomi forte a sé.
-Sono contento che sei tornata Chià.-.
-Anche io papà!-.
Affermo lasciandomi andare a quell'abbraccio.
 
La serata continua così, mangiando e bevendo fino al momento dei regali. Il mio regalo per Ciro, lo ha preso Rossella su mia commissione, così mi avvicino a lei che sorridendo, mi porge il pacchettino.
 
-Un momento d'attenzione per favore,  intanto volevo fare ancora tanti auguri a mia figlia Chiara e a mio genero Ciro. Come tutti sapete, non sono di certo famoso per essere un uomo buono e affettuoso anzi, però in questo ultimo periodo, ho pensato molto ai miei figli, ai miei due generi, sì perché nonostante ci ho messo molto ad accettare Claudio, alla fine un padre davanti all'amore si deve arrendere, ho pensato poi a mia nuora che nonostante ho sempre disapprovato, Serena sono orgoglioso di tutto ciò che hai creato solo con le tue forze. E così, ho pensato di fare un regalo a tutti loro, c'è un locale a Marechiaro proprio sul mare, l'ho comprato per voi, ognuno di voi avrà la sua quota e potrete gestirlo insieme.Certo, ognuno di voi ha il suo lavoro, ma sono certo che insieme farete qualcosa di grande.-.
 
Istintivamente guardo Tommaso, poi Sandro abbracciato a Claudio, Serena con le lacrime agli occhi, e Ciro che sorride quasi commosso, mentre Filippo è visibilmente incredulo un po' come me, Tommaso e Sandro. 
Quando mio padre scende dal palco, noi figli lo abbracciamo. 
 
-Chi sei tu, cosa ne hai fatto di nostro padre?-.
Afferma Sandro sconvolto. 
-Devo essermi invecchiato, ormai non sono più il Roberto Ferri di una volta...-.
-Beh...A noi, così piaci molto di più!-.
Gli dico sorridendo. 
-Non avevo dubbi, domani mattina passate tutti da me, verrà il notaio così mettiamo tutto apposto.-.
-Ma anche Ciro?-.
Domando.
Lui annuisce.
-Tutti, stai tranquilla.-.
A quel punto gli salto praticamente in braccio a mo di koala.
-Ti voglio bene papà!-.
-Io molto di più...Venite qua!-.
Afferma abbracciandoci tutti.
 
-Un attimo di attenzione per favore, io non sono bravo come mio suocero a fare i discorsi ma vedete anni fa all'IPM, ho conosciuto una ragazza, avevamo quattordici anni entrambi, ci conoscemmo, io ero molto diverso, ero stronzo, senza scrupoli, non sapevo neanche cosa fossero i sentimenti. Lei mi vide fare molte cose che non erano proprio bellissime, ma nonostante questo non ha mai avuto paura di me, anzi. E senza neanche accorgermene me ne sono innamorato perdutamente. Quando mi disse che eravamo nati esattamente lo stesso giorno, nello stesso mese e anno, pensai che era un segno del destino. L'ho rivista mesi fa, di nuovo all'IPM, è diventata una meravigliosa donna, coraggiosa, forte. Scoprire che dalla nostra prima volta, è nata nostra figlia, è stato come avere un tuffo al cuore...Forse erano solo fantasie di un ragazzino innamorato ma ho sempre pensato che se avessi voluto un figlio, solo con lei sarebbe stato e allo stesso modo, pensavo che lei sarebbe stata sempre l'unica per me. Avevo quattordici anni, tra pochi minuti, ne compio diciotto e.... Chiara, in questi anni ti ho amato ogni giorno, talmente tanto che a volte ho pensato che senza di te, non avrei mai vissuto veramente, ed è per questo, perché voglio passare tutta la mia vita con te che ti chiedo, Chiara Ferri, vuoi diventare mia moglie?-.
 
Ciro si avvicina, si inginocchia e apre una scatolina rosa. Scoppio in lacrime vedendo il solitario. È bellissimo. Sto per rispondere ma sento la testa girarmi, e lentamente perdo i sensi...
 
●Spazio dell'autrice●
Buongiorno a tutti,
Vi è piaciuto questo capitolo?
Ho visto i commenti, purtroppo in questo periodo non ho molto tempo, per questo i capitoli sono più corti, perché nonostante il poco tempo ci tengo ad aggiornare lo stesso... 
Un bacio a tutti! Fatemi sapere che ne pensate.
 
Frozen_Ary♡
 

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