Storie dall'Abisso

di Mercurionos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ascesa del Duellante ***
Capitolo 2: *** Rabbia Fantasma ***
Capitolo 3: *** Vortice Fiammeggiante ***



Capitolo 1
*** Ascesa del Duellante ***


ASCESA DEL DUELLANTE – I DOGMATIKA
 
Molto lontano sorge un mondo da molti conosciuto come “L’Abisso” ove, tempo addietro, apparve un oscuro squarcio nella terra, un portale capace di inghiottire popoli e paesi in un battito di ciglia. Certe volte, tuttavia, dal profondo buco fuoriuscirono veri e propri miracoli. Una volta produsse un globo nero e informe, intangibile e oscuro; un’altra volta ancora apparve una complessa reliquia d’alabastro, tesoro di una civiltà ormai perduta; e talvolta, ne usciva anche un essere vivente…
 
A Nord sorgeva un regno splendente, la teocrazia di Dogmatika, guidata dal saggio e potente Maximus. La Nazione Dogmatika ospitava tra i più illustri e illuminati incantatori e sapienti del Mondo, e difendeva i propri territori e ideali con un esercito d’eccellenza: i crociati. I seguaci di Dogmatika eliminavano eretici e pagani secondo il proprio credo, sotto il comando degli stigmatizzati, gli uomini marchiati dalla fede.
 
 
Le stigmate vengono donate ai fedeli di Dogmatika grazie al Nexus, un’antica reliquia gelosamente custodita dal grande Maximus. I miracoli di cui è capace il Nexus sono quasi infiniti e, nella luce della fede, è in grado di cancellare ogni traccia di malvagità. Tra gli stigmatizzati, emergono i cuori più saldi e i corpi più prestanti, e così potranno combattere i nemici della nazione come araldi dei crociati.



Tra di essi ci sono valorosi come Theo, il Pugno di Ferro, valoroso guerriero dal braccio inarrestabile, o anche il suo compagno Adin, l’Illuminato, stratega sublime. E poi c’è la giovane fanciulla, cresciuta dalla chiesa, colei la cui stimmate risplende lucente sulla sua fronte: Ecclesia, la Virtuosa, conosciuta da tutti come “La Santa”, ragazza d’immensa bontà e coraggio, tanto radiosa quanto segretamente appassionata dal buon cibo. Infine c’è la nobile Fleurdelis, il Cavaliere, lucente comandante dei crociati, benedetta dal Nexus con ben quattro stigmate, una per ogni arto. Fortissima nella fede, brandisce tre sacre reliquie, la Spada, lo Scudo e l’Armatura. La sua sola presenza sul campo di battaglia incute terrore nei nemici, e rinforza oltre ogni limite l’animo dei suoi compagni. Ecclesia e Fleurdelis erano legate da una decennale amicizia, nata proprio tra i ranghi dei crociati. Talvolta una sorella gentile, talvolta una severa maestra, Fleurdelis vegliava sulla cara protetta, secondo un forte legame, intoccato dalla distanza tra di loro.
 


 
Un giorno, all’improvviso, nel cielo sopra la fortezza di Dogmatika apparve uno squarcio, un buco oscuro e senza fine. Con venti d’inferno scese in terra un’ombra, che gettando fiamme verso ogni dove, consumò il Nexus e lo avvolse dalle tenebre, da cui sorse un’immensa creatura: un drago di fuoco e cenere, coperto d’acciaio splendente.
 

 
Furiosa, Fleurdelis si gettò sul nemico. Il mostro era immensamente potente, ma l’incrollabile credo del cavaliere era superiore a ogni cosa. Il drago restò inerme di fronte alla Punizione infertagli dalla paladina, che crollò sulla bestia con la violenza di un fulmine. Il fumo e la cenere si posarono, e dove prima sorgeva l’immenso drago, ora restava soltanto un giovane dai capelli bianchi, con occhi tristi e stanchi. Il Caduto.
 

 
Ecclesia, la Virtuosa, si avvicinò all’invasore. Egli, inerme e immobile, attese il colpo di grazia. Ma nei suoi occhi, la giovane santa non vide malvagità, solo confusione e solitudine. Arrestò il suo sacro maglio, e attese la parola del ragazzo.
 

 

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Capitolo 2
*** Rabbia Fantasma ***


RABBIA FANTASMA – LA TRIBRIGATA FA LA SUA MOSSA
 

 
Dinanzi a Ecclesia, ancora incerta sul da farsi, appaiono le truppe della Tribrigata: Nervall, il ricognitore; Kerass, l’assaltatore; Fraktall, l’avanguardia; Rugal, il Guerriero. Sono capitanati da Ferrijit l’Arida Fioritura, mentore del gruppo di rivoltosi. Dall’altro lato del campo di battaglia fanno il loro ingresso gli esecutori di Dogmatika, i sicari del culto, conosciuti come Ashiyan. Ecclesia fa loro segno di fermarsi, di evitare inutili ostilità, di impedire ulteriore distruzione…
 

 
Ma non viene ascoltata. Gli assassini non sono lì per la Tribrigata, né per lo sconosciuto invasore. I sicari vestiti di bianco si gettano sulla vergine e reclamano il possesso delle sue stigmate, poiché la sua esitazione è stata interpretata come un vacillare della sua fede. Ecclesia cade in terra esanime, e lo sconosciuto dai capelli bianchi soffre vedendo la sua salvatrice tradita dai propri alleati. Il ragazzo fa allora sua la maledizione scagliata sulla giovane, e ancora una volta muta forma.
 

 
Il glorioso drago fiammante prende con sé Ecclesia. La Tribrigata è circondata: da una parte si trovano ancora i minacciosi sicari della chiesa di Dogmatika, dall’altra un mostro sconosciuto, iracondo e inarrestabile. La fortuna è però dalla loro parte, perché dal cielo discende un cavaliere alato, un guerriero conosciuto con molti nomi: il monoala, l’averla toro, il sinistro presagio. È il comandante della Tribrigata, Shuraig dall’ala di ferro.
 

 
La nobile Fleurdelis non può più assistere alla tragedia, e si scaglia contro Shuraig. La paladina lucente risplende nella propria ira, ma l’essere alato si disfa di lei in fretta, cercando la distanza dalle pericolose armi crociate. Un minuto fringuello abbandona Shuraig e si avvicina alla Tribrigata e al drago furioso: fa loro cenno di seguirli approfittando della confusione e, coperti dal potente comandante alato, fuggono tutti dalla battaglia.
 

 
Il giovane dai capelli albini si risveglia in un altro luogo, tra rovine immerse in prati rigogliosi. Shuraig e Ferrijit lo salutano non appena sveglio. Ecclesia, anch’ella lì con loro, non ha ancora ripreso i sensi. Il comandante non si perde in molte parole, quindi consegna il fringuello meccanico Mercurier al ragazzo: “Seguitelo. Un giorno vi sarà tutto chiaro.”
 

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Capitolo 3
*** Vortice Fiammeggiante ***


VORTICE FIAMMEGGIANTE – L’ESILIO E GLI SPRIGGAN
 

 
“Come devo chiamarti?” chiese una notte Ecclesia al suo compagno di viaggio. Il ragazzo non seppe risponderle. Non aveva un nome, come non aveva un passato, né un futuro. La giovane guardò i capelli albini del ragazzo e disse: “Albaz.” Lui accettò, senza mostrare emozioni, e si coricarono in vista del giorno seguente.
 

 
Marciarono fino ai limiti di un mare di sabbia che si estendeva fin oltre l’orizzonte: Golgonda, il mare dorato. Non sapevano, però, di essere osservati da occhi vigili. Presto vennero raggiunti da un’enorme vascello di metallo. Piovvero all’improvviso razzi e petardi, bombe e granate, ma non si trattava di artiglieria: le armi presero vita e si avventarono su Ecclesia e Albaz, e li trascinarono all’interno della propria nave, la Esploditrice.
 

 
Quando ritorna la luce, si trovano circondati da quelle strane creature di metallo. C’erano Razzetti, che saltavano frenetici qua e là; grossi Petardi gracchianti e rumorosi; guerrieri Corazzati, coperti di armi e di altri soldati d’acciaio; poi c’era il capitano della strana truppa, lo Scorpione di ferro. Una figura però riconosce i due viaggiatori e si avvicina a loro: è la giovane Kitt, la sorella di Ferrijit, meccanica provetta e compagna degli Spriggan, le armi senzienti.
 

 
Il tempo per i convenevoli scarseggia: una voragine si apre senza preavviso nel mare di sabbia e vomita oscurità in ogni direzione, ma Kitt sa cosa fare. Prende con sé Ecclesia e Albaz e dona loro la sua più recente creazione, un vascello a reazione pensato proprio per loro, ideale per solcare le dune dorate: lo Sprind.
 

 
Mentre i due pellegrini sfuggono al pericolo fuoriuscito dalla voragine, gli Spriggan iniziano l’attacco. Che tutto questo abbia a che fare con l’oscuro rituale che sta venendo preparato proprio in questo momento nella nazione di Dogmatika?
 

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