Peter Parkour

di paiton
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione: Il Passato di Peter ***
Capitolo 2: *** Un salto nel vuoto ***
Capitolo 3: *** Polpo di scena ***



Capitolo 1
*** Introduzione: Il Passato di Peter ***


Appena sedicenne, è rimasto solamente con la madre e una sorella più piccola, orfano del padre deceduto accidentalmente mentre lavorava alla fabbrica di vernici.
 
Con pochi soldi a disposizione la famiglia non si poteva permettere di far studiare Peter che, come conseguenza della depressione causata dal lutto, ha iniziato a far uso di sostanze stupefacenti: in un primo momento fumava soltanto marijuana, poi è passato all’uso di cocaina, fino a provare droghe come ecstasy e altre porcherie sintetiche.
 
Il suo stato d’animo, la sua fragilità emotiva e la sua scarsa capacità di attenzione lo hanno portato in pochi mesi sulla cattiva strada: appena lasciata la scuola ha iniziato a lavorare per pochi soldi in una baguetteria mentre, parallelamente, vendeva merce griffata ai suoi ex compagni di studi, a conoscenti ed amici per trovare i soldi utili alle dosi quotidiane. Infine è passato a veri e propri furti e allo spaccio.
 
Durante un difficile inseguimento con le forze dell’ordine (ma questa è un’altra storia e verrà raccontata un'altra volta) è stato preso in castagna: in tasca aveva dei pacchetti di erba già ben suddivisi in porzioni precisamente pesate e sigillate all’interno di cellofan trasparente. Fu arrestato e processato per spaccio di sostanze stupefacenti.
 
Il giudice onorario minorile, presa in considerazione la sua difficile situazione e considerate le sue buoni doti fisiche lo introduce in un percorso comunitario di disintossicazione, nel quale, fra le varie attività, entra a far parte della scuola di stuntman e sportivi professionisti di David Belle1.
 
Una volta uscito dalla comunità e reintegrato nella società, il ragazzo è già maggiorenne e soffre a causa dei suoi precedenti penali e degli strascichi giuridici che si porta appresso; I vicini di casa, il datore di lavoro ed i colleghi conoscono i suoi precedenti penali.
 
Dispiaciuta per la situazione del figlio, una sera dopo cena, la mamma Soukina entra nella sua camera, si siede sopra il letto e gli da un consiglio: “Cosa ne diresti di andare a vivere in un'altra casa?”
 
1) David Belle è il Profeta e Padre del Parkour assieme a Sebastien Foucan, entrambi di origine francese.

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Capitolo 2
*** Un salto nel vuoto ***


Qualche anno dopo…
 
Pietro sta chiudendo, con una grossa e pesante catena di acciaio, la bicicletta con cui è arrivato fino alle alte mura di Lucca. Un flusso infinito di persone mascherate sta entrando, come un fiume in piena, nella verde città contornata di alberi dalle autunnali foglie sfumate dal giallo al rossastro e che planano leggiadre vorticando di tanto in tanto dalle alte fronde dei bagolari, delle querce e dei faggi rossi in baia del vento.
Le forme dei tricipiti e dei bicipiti delle braccia, dei pettorali e degli addominali e quelle dei quadricipiti delle gambe si delineano al di sotto della tuta azzurra e rossa che indossa.
 
“Posso lasciare la bici qui?” Chiede Pietro a due agenti della guardia di finanza che controllano gli ingressi alla città. In quel momento sente il rumore delle pale dell’elicottero che continua a disegnare delle traiettorie a forma di otto sopra le loro teste.
 
“Certamente! Ci diamo un’occhiata noi!” uno dei due strizza l’occhio destro.
 
“Grazie molte agenti” inizia a camminare confondendosi nel flusso di turisti.
 
“Guarda Mattia, c’è Spiderman” sente sussurrare alle sue spalle da una mamma.
 
“Hei Spiderman! Puoi fare una foto con mio figlio?” Chiede la donna travestita da coniglio di Alice nel Paese della Meraviglie, tenendo in mano un grosso orologio.
 
“Sicuro che la facciamo!” risponde Peter, con accento francese mentre si mette in posa. La donna fa qualche scatto poi lo ringrazia: “È il suo personaggio preferito sa, grazie molte!”
 
“Prego! Suo figlio è fortunato, ha chiesto di immortalare quello vero!” E se ne vanno tutti contenti, ognuno per la sua strada mentre lui le mostra il pollice all’insù.
 
Sono esattamente le ore undici; tutto sta andando come previsto, il periodo di massima affluenza alla Città incantata in cui si respira aria magica, luogo ove tutti i personaggi del mondo della fantasia entrano nella realtà in un sogno ad occhi aperti: ed ecco che arrivano Sailor Moon, Mars e Mercury, dietro di loro cammina Darth Vader, che fatica a respirare per il caldo e un bellissimo Batman rifinito con meticolosa precisione. Peter lo indica come per salutare un collega supereroe.
 
Alle undici e venti ha già percorso un terzo delle mura, che anticamente proteggevano la città, e si sta dirigendo verso la Deutsche Bank: arrivato ad una decina di metri dallo sportello automatico preme un pulsante che fa detonare ed aprire il bancomat (è stato caricato giusto venti minuti prima). L’esplosione è stata assordante subito seguita da uno stridio metallico.
 
I turisti sono andati immediatamente in panico ed hanno iniziato a correre verso le mura della città alla ricerca dell’uscita.
 
Peter, in velocità, ha riempito il resistente zaino che teneva sulla schiena e si è volatilizzato in mezzo alla folla nel caos generale.
 
Le strade sono diventate impraticabili e si sono ingorgate in poche decine di secondi tra urla e piagnistei.
 
Lui aveva già previsto anche questo e si è arrampicato sul tetto di un’abitazione utilizzando le grate metalliche presenti al di fuori delle finestre di un alto edificio storico.
 
“Hei Furfante!” Gli urla da sotto un cosplay muscoloso di Goku “Io ti ho visto!” e continua a salire arrampicandosi per le inferriate anti-ladro.
 
“A meno che tu non sappia volare per davvero ti darò del filo da torcere… torna giù e vai a giocare con i bambini!” gli consiglia ironico Peter, poi inizia a salire per il tetto e una volta arrivato alla sua sommità ridiscende, prendendo velocità sui coppi rossi con grossi passi potenti.
 
Goku lo segue e una volta arrivato sull’apice ha una visuale favorevole: lo vede saltare nel vuoto e poi, con suo grande stupore, ecco che fa una capriola sulla spalla e continua a scappare sulla copertura di cemento del palazzo a fianco senza mai fermarsi.
 
Il Sayan prende coraggio e prova a fare la stessa mossa, senza paura vola nel vuoto.
[Accidenti!] pensa [è un bel dislivello!], atterra rotolando di lato e rimane parecchio indietro facendosi male ad una spalla.
“Ma chi diavolo sei? Un vero supereroe?!” Si alza in piedi e malandato continua ad inseguirlo. In lontananza Spiderman è arrivato alla anche alla fine di quel tetto, voltato di spalle osserva verso il basso, poi si gira verso di lui: “Lo sanno anche i bambini che sono quello vero!”
 
Goku si avvicina sempre di più aumentando la sua velocità: “Sei arrivato in un vicolo cieco è… uomo ragno!? Adesso vediamo se sai anche combattere…” Il Super Sayan è nettamente più muscoloso e più alto e crede di avere la vittoria in pugno, inizia a camminare in avanti, Spiderman non gli può scappare, è a pochi metri di distanza.

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Capitolo 3
*** Polpo di scena ***


Un paio di sassolini scricchiolano sotto alla sua scarpa prima di lanciarsi all’indietro.
Peter si butta ruotando di centottanta gradi.
 
Goku arriva sull’orlo del tetto e lo vede aggrappato fuori della ringhiera di un balcone, penzola nel vuoto accovacciato con il sedere più in basso dei piedi. Il palazzo residenziale è pieno di terrazze e lui salta come una rana da una all’altra, sempre più giù, senza fatica.
“Ti prenderanno Spiderman, hanno un elicottero!” gli urla
 
“Hahaha! Non sanno neanche che esisto… ho fatto detonare una bomba più potente, ma innocua, in un'altra banca… si chiama diversivo… per stare sicuro ho innescato anche un incendio nel villaggio medievale per aumentare il caos, ci sei stato? È un bel luogo pieno di paglia, capanne e robetta per i turisti come te! Divertiti al festival!” continua a scendere fino al marciapiede del vicolo sottostante.
 
Corre velocemente nell’Area Cosplay, dove si stanno radunando tutti i partecipanti al sessantennale dell’Uomo Ragno, pieno zeppo di Spiderman neri, bianchi, rossi e blu; la musica alta e la ressa non ha permesso alle persone della piazza di udire le esplosioni lontane. I pochi addetti alla sicurezza consapevoli dell’accaduto stanno informando il personale responsabile degli stand… in ogni caso sarà molto difficile controllare una quantità così grande di persone. Ben mimetizzato entra in un bagno chimico… oddio c’è una puzza tremenda… si cambia il vestito ed esce.
Le persone si fanno da parte mentre avanza sicuro con passo convinto verso l’uscita: anche le ragazze dello staff lo lasciano passare.
 
Arrivato alla porta della città punta diritto i due finanzieri, che sono in allarme e stanno ascoltando la radio per capire cosa sta succedendo e come muoversi, guarda in faccia il più anziano quando inizia a parlare:
“Mi scorti fino alla stazione di Polizia Stradale, non c’è tempo! Nessun pericolo ormai. Pensavamo avessero organizzato un hacking ma è tutto sotto controllo”
 
Il poliziotto davanti a loro ha moltissimi gradi cuciti sulla sua divisa, dalla parte del cuore, ha una valigetta nera in mano ed ha appena parlato con il maresciallo.
 
“Qual è il suo nome?” chiede il brigadiere
 
“Non posso rispondere alla sua domanda signore, SSI2 al suo servizio” risponde Pietro salutando in modo militare ma senza dare nell’occhio.
 
“Andiamo subito alla centrale allora, in cinque minuti ci siamo!”
 
“Il finanziere lo fa scendere davanti all’entrata dello stabile, in lontananza si sente ancora il rumore delle pale dell’elicottero” lui si incammina verso l’entrata ma, lontano da sguardi indiscreti, ecco che si arrampica sulla parete storica ficcando le dita nelle piccole rientranze del muro e continua la sua fuga dalla città.
 
“Il circuito di sorveglianza della Deutsche Bank è stato messo fuori uso da un possibile cyberattacco. Un cosplay camuffato da Goku dice di aver visto Spiderman scappare con i soldi, si è arrampicato sui palazzi. Non può essere andato lontano!”
La voce metallica e disturbata della radiotrasmittente ha esposto il suo verdetto, i due finanzieri si guardano vicendevolmente in faccia preoccupati.
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… Tre giorni dopo …
 
A Miseno, due uomini stanno comodamente seduti allo stabilimento balneare “Sunrise, sea and beach” mentre una rilassante brezza trasporta nell’aria il profumo di salsedine. Il forte sole del mezzogiorno si riflette sui Rayban delle specchiate lenti azzurre di una ragazza con lunghi capelli mori e ricci che svolazzano: guida la sua Vespa senza portare il casco, su e giù per le curve del paese. 
 
“Mi hai contattato perché hai qualcosa che bolle in pentola, vero Robin4?” domanda un uomo brizzolato sulla cinquantina, indossa una maglia nera con disegnato un teschio sulla cui fronte appare l’immagine stilizzata di un delfino e una balena nella posizione dello yin e dello yang. Sotto vediamo incrociati un bastone da pastore, simbolo della protezione e un tridente, lo stesso che tenevano in mano Shiva, Nettuno e Poseidone, simbolo dell’azione diretta, pacifica ed equilibratrice.
 
Il ragazzo finisce di mangiare il cornetto alla marmellata, poi inizia a parlare: “Voi siete gli unici pirati autentici che ancora solcano i mari di tutto il nostro bellissimo Pianeta …”
 
“Il Pianeta non è solo nostro. Ma di tutti gli animali che lo abitano.” lo interrompe il signore
 
“Hai proprio ragione ed è per questo che voglia fare la donazione a voi, vi reputo i veri guardiani del mare”
 
“Dove hai preso tutti questi soldi Robin? Mi hai parlato di una bella cifra…”
 
“Non ti preoccupare, anche se vesto come una persona umile posso permettermi di finanziare i veri supereroi”

 
Nota per il lettore: con questo breve racconto voglio porre l’attenzione su molti aspetti rilevanti di ciò che ci circonda. Ogni sfaccettatura, ogni particolare, ogni luogo e ogni dialogo rappresenta la moltitudine di persone che incontriamo tutti i giorni sia nella realtà che nella fantasia. Ho voluto dipingere queste animazioni perché siamo noi a creare il nostro personaggio vivente che si alza tutte le mattine ed agisce nel mondo. Ogni mio personaggio è denso di significati e la maggior parte di loro esistono realmente, potete anche cercarli sul web. Ho voluto porre l’accento sull’illusione e sulla realtà, due cose che non sono sempre dicotomicamente separate come non sono disgiunti il bene e il male. L’illusione e il pregiudizio possono facilmente accecare i nostri sensi e la nostra capacità di discernere su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato; sarebbe sempre meglio evitare di giudicare… in ogni caso.
 
  1. I Servizi Segreti Italiani (SSI) sono l’insieme degli organi e delle autorità di servizi segreti e di intelligence della Repubblica italiana ed hanno il compito di salvaguardare la Repubblica Italiana da pericoli e minacce provenienti sia dall’interno che dall’esterno.
  2. Robin Bank è un noto cittadino spagnolo che ha deciso di sfidare le banche rubando una somma pari a mezzo milione di euro per poi donare somme ingenti di denaro ad associazioni impegnate nel sociale, dalla sua protesta e da quella degli altri attivisti è nato il telefilm “La Casa di Carta”.
  3. La maglia del signore al bar è quella dei volontari di Sea Shepherd, protettori degli oceani di tutto il mondo e quindi protettori anche di tutti noi, ispirati dalla lunga battaglia del grande capitano Paul Watson. Non saranno i Santi a proteggerci davvero e nemmeno quel riccone di Batman con il suo maggiordomo

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