Darkness and Starlight pt2

di BlueDeep
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hopeless? ***
Capitolo 2: *** As you are ***
Capitolo 3: *** Goodbye Honey ***



Capitolo 1
*** Hopeless? ***


Certo, il capitano Jack Sparrow avrebbe trovato una soluzione per andarsene da quell’isola, pensò Evelyne guardando il mare con occhi persi . Già gli mancavano quei occhi neri che brillavano ogni volta che la vedeva; le parole che le aveva dedicato poc'anzi erano intrise di tristezza e di amore soffocato, si era dichiarato come lui solo poteva fare, un’uscita di scena degna di quest’uomo, di un buon uomo; 

Quando Barbossa gli raccontò della sua “ricaduta” con quei bambini, si sorprese, non si aspettava un gesto così puro da parte sua, da parte di un pirata, dovrebbero essere meschini, crudeli, senza pietà, ma lui non era così, era un pirata gentiluomo, unico nel suo genere e lei lo amava. 

“ Miss Smyth, sei qua da quasi un’ora, vuoi parlare?” ad interrompere i suoi pensieri fu Gibbs, si girò a guardarlo, aveva in mano una bottiglia di rum, l’aveva quasi bevuta tutta, “ dovresti andarci piano, bere  tutto su un colpo non fa bene” disse Evelyne senza emozione, si rigirò verso il mare come se fosse l’unica cosa che le interessasse al momento, “ ascolta, Jack è l’uomo più intelligente che conosco.." parlando si mise di fianco a lei, “ sopravviverà, almeno fin quando non arriveremo noi…” appena pronunciò quelle parole Evelyne si girò di scatto, capendo che quei due briganti stavano nascondendo qualcosa, ma soprattutto che stessero organizzando qualcosa. 

Jack; da quando lo misero nelle segrete della sua stessa nave capì che Barbossa lo voleva gettare in mare e che  poi lo avrebbe lasciato raggiungere l’isola più vicina come un verme, lui si sarebbe tenuto tutto, come sempre, pure la sua Evy, non poteva permettersi una cosa del genere…. 

 ed essendo lui il capitan Jack Sparrow doveva sorprendere tutti; Sapeva perfettamente dove fossero, ma soprattutto sapeva quali coordinate possedeva quell’isola in cui si sarebbe rifugiato, e lo scrisse in un pezzo di carta : 17° 53’ 40,92’’, fra sé e sé pensò che Barbossa fosse così prevedibile, così noioso; Un capitano, deve sapere il punto preciso in cui sono, ma la cosa più importante è che deve essere sempre essere un passo davanti a tutti, diede il biglietto al suo complice, quello che gli rimasto vicino anche se tutti gli hanno voltato le spalle;

 gli disse, che appena avrebbero trovato il momento opportuno, avrebbero raggiunto l’isola indicata con le coordinate, quel piano era quatto, silenzioso , rischioso; 

 c’era rimasto male che Evelyne non gli avesse detto del piano di Barbossa, avrebbe preferito morire, ma pur sempre rimanendo il capitano della sua nave: ne valeva del suo onore;

Ma capì che lo fece per farlo tenere in vita, sorrise al solo pensiero: sì, lui si era veramente innamorato di lei, del fatto che lo facesse stare così, che lo faceva sentire così vivo, normalmente avrebbe risposto : “ Ovviamente, tutti mi amano” ma con lei il suo egocentrismo passava in secondo piano, non gli interessava mostrarsi superiore  a lei . 

Possibile che sia questo il vero amore? lui pensava proprio di sì… voleva dichiararsi  in un modo tutto suo: L’ultimo viaggio che aveva fatto nel nord, aveva riscontrato un tramonto davvero speciale, si potevano  già vedere la luna e le stelle , il colore del cielo era  speciale, di un verde misto rosa e di un arancione appena  percepibile, quella notte non dormì , tutto quello era troppo unico nel suo genere  ; Evelyne era tutto ciò  , lei era mille colori, tutte le stelle  erano  nei suoi occhi, dolce come il roseo cielo dinanzi a lui e tempestosa come il verde che cercava di sovrastare il rosa; 

Lei era tutto quello, quella meraviglia era lei.  Per lui, ciò era libertà.

Fu quello che disse, Ed questo che fa un buon uomo, mostrarsi fragili non è virtù di tutti, 

scoprì quella parola da Gibbs,  che pover’uomo perse la sua giovane moglie, da un incendio; quando la conobbe lui capì la parola fragilità, mostrarsi senza veli ad una persona,  è una virtù difficile da acquisire,  ma quando sei con la persona giusta, tutto diventerà così facile da dire.

Jack, si era mostrato fragile per la prima volta ad Evelyne, lo avrebbe fatto infinite volte, davanti ai suoi occhi, due orbite che si incontrano e si riescono a dirsi tutto, occhi gemelli, pezzi di puzzle che si completano. 

 

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Gibbs e Evelyne vennero chiamati in coperta da Barbossa, entrarono dentro quella che prima era la stanza di Jack, ma al posto dell'amato capitano trovarono il traditore, " Come da patto hai taciuto … brava miss Smyth ...non me lo aspettavo .

."  

Evelyne ribolliva di rabbia, guardò la stanza piena di ricordi ed emozioni piacevoli, il sentimento partiva dal basso ventre, fino allo stomaco che le faceva produrre le cosiddette farfalle nello stomaco. 

“ Alla prossima isola vi scaricheremo come promesso, ormai non servite più a niente, traditori” disse Barbossa strascicando l’ultima parola,guardò sempre negli occhi lei, la traditrice per eccellenza, non lo dimostrava ma per Barbossa, Evelyne, era diventata la sua ossessione più oscura.

Voleva cacciarli via per sempre, voleva dimenticare, tutto ciò che riguardava Jack Sparrow, per sempre; 

“ vada fuori Gibbs,” disse facendo un cenno con la mano in segno di andarsene; così facendo lasciò il lupo con la sua preda.

Evelyne era bloccata al centro della stanza, con la mano appoggiata al ventre come quasi a cercare il posto dove aveva avuto contatto l’ultima volta con Jack, per tranquillizzarla,
“ Miss Smyth, credete veramente che un uomo come Jack possa amarvi ? “. 

Si avvicinò pericolosamente a Evelyne,lei di suo canto cercò di elaborare il più presto possibile un piano  per sfuggire a quella situazione a dir poco inquietante , trovò accanto a lei un piccolo coltello, con una lama ben fatta e non ci pensò due volte di prenderlo e colpirlo.

Senza pietà lo colpì nella parte alta dello stomaco, in quel momento Barbossa la guardò con gli occhi sbarrati e toccò il ventre della ragazza e disse “ Miss Smyth perdona il mio peccato”. 

Evelyne era visibilmente scioccata, non avrebbe mai immaginato di poter arrivare ad uccidere un’altra persona, anche se crudele, anche se poteva aggredire,ferirla, far di lei il suo giocattolo. Se l’era ripromesso e una Smyth mantiene sempre una promessa fatta.

 

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Capitolo 2
*** As you are ***


Barbossa si era pentito con quelle parole? sembrava così fragile e turbato in quel momento, così puro e vero, come non mai, significava morire questo? Salì in coperta ancora turbata da quello che era successo prima; ora erano liberi, potevano attuare il piano ideato minuziosamente da Jack. Gibbs era ancora lì a fissare l'oceano immenso, ripensava alle coordinate che gli erano state dette e le ripeteva, quasi allo sfinimento. I suoi pensieri si interruppero quando arrivò di fianco a lui, lei, aveva gli occhi spenti, quasi privi dell’emozione che provava consuentemente in quei giorni. “ ho ferito Barbossa, per difendendermi,” disse piano, Gibbs capì a malapena quello che gli aveva appena detto, capì subito però che lei aveva bisogno di essere libera da quel posto, perchè purtroppo non tutti i pirati hanno una coscienza pulita, alcuni lì sono sporchi sia dentro che fuori. Airam si diresse verso la coperta della nave, purtroppo lui aveva conosciuto quel tipo di persona, più e più volte e capiva più che bene quel sentimento… Erano sbarcati con la piccola barchetta, finalmente, pensò la ragazza dagli occhi blu cielo, era stanca di stare in quella nave che la faceva soffrire, voleva essere felice, magari con Jack, magari senza regole, solo loro, nell’oceano per essere liberi. Come era possibile che si fosse innamorata così presto di un'altra persona? per lei era impossibile, ma era lì ed era tutto reale. Forse Jack assomigliava più di ogni altra cosa al suo amato, forse, lui era persino migliore, ma ovviamente questo non glielo avrebbe mai confessato, gli si sarebbe solo che montato l’ego, sicuramente avrebbe potuto fare una battuta su ciò e poi avrebbe detto “ lo sapevo che saresti caduta ai miei piedi bellezza”, ne era sicura. Ma non gli avrebbe mai dato questo orgoglio,mai e poi mai. Anche Gibbs era felice di essersene andato da quella nave, senza il suo capitano non era più lo stesso, la corruzione aveva preso il sopravvento sovrapponendo completamente all'onestà, non voleva fare la vita da criminale, lui aveva il terrore di quella vita, lo aveva promesso sia a se stesso che a sua moglie defunta, preferiva ubriacarsi e condurre una vita da vegetale che a quello. Navigavano ormai da qualche ora, ma a vuoto, per ora nessuna isola, le coordinate erano difficili da trovare e l’umore dei due cominciava ad essere sempre meno desiderato di scoprire che forse si erano sbagliati. Gibbs però in cuor suo sapeva che il Jack che conosceva non si sbagliava quando si trattava del mare; Lo conosceva come se fossero le sue tasche e lui, i suoi pantaloni non li cambiava praticamente mai. “ stai tranquilla miss Smyth, non devi temere, Jack è il pirata con più vite che conosco” disse il marinaio ad Evelyne, lo diceva anche per tranquillizzare se stesso, perchè se doveva essere del tutto sincero tremava per la paura di perdere il suo migliore amico. Evelyne sapeva che Ayram Gibbs non era un uomo coraggioso e temerario. Piuttosto, poteva descriverlo come un’uomo che cerca di superare i suoi demoni, ma, che non sempre riusciva a sconfiggere, per questo lo ammirava più di ogni altra cosa al mondo. Forse era quello che aveva attirato Jack a stringere così tanta amicizia con lui e questa cosa faceva di lui un uomo degno di essere chiamato uomo, onesto, questo era. “ Ne sono sicura “ disse rispondendogli, cercando di essere di conforto per Gibbs. Cercava di resistere, combattere, per trovarlo, perchè deve anche farsi sentire, da chi, non l’aveva mai ascoltata, ora sicuramente lo avrebbero fatto. Con la mente ringraziava Jack, grazie perchè le aveva infuso il coraggio, aveva imparato che stare zitta non era certo la risposta. Insieme i due guardarono le stelle come quasi cercare delle risposte in esse. La notte era stupenda, quel giorno, le stelle erano molto più visibili del solito, “ brillano di una luce diversa non trovi?” disse Gibbs affascinato da quelle luci meravigliose, anche Evelyne notò questa cosa, “ cosa ci vedi in esse?” disse in risposta lei, “ ci vedo la speranza, la vedo nei tuoi occhi quando sei solita nella perla nera “disse Gibbs guardando negli occhi la giovane ragazza. La mattina seguente, miracolosamente trovò una delle tante coordinate, stavano andando verso la direzione giusta ….. Saran state le stelle a portar consiglio. Passarono due giorni a navigare nella notte e nel sole cocente, ma ne valse la pena, poichè trovarono tutte le coordinate che Jack aveva accuratamente scritto: avevamo finalmente trovato l’Isola… Evelyne era davvero agitata perchè da lì a poco avrebbe scoperto se realmente il suo capitano era lì, anche Gibbs era particolarmente scosso, sapeva che tutto quello che desiderava la ragazza era vedere il suo amico, in fondo, ci sperava anche lui… Arrivarono con la piccola barchetta dopo circa mezz’ora dal l'avvistamento dell’isola, Subito Gibbs mise giù nella morbida sabbia i suoi piedi stanchi, seguito poi dalla giovane: i suoi occhi erano un tripudio di emozioni, ansia, paura, terrore e agitazione e una cosa bella di lei era quella di riuscire ad essere sempre trasparente, persino con gli occhi; Si misero in cammino e decisero di andare per strade diverse per cercare meglio Jack: Evelyne si incamminò a sinistra mentre Gibbs a destra. Lei aveva il cuore che martellava fortissimo, era in attesa di sapere se quella giornata sarebbe stata un disastro o se sarebbe diventata meravigliosa, in ogni caso lei aveva scelto la speranza: in quell’isola non c’era nessun popolo, quella era la terra di nessuno, mentre camminava si stava rendendo conto di quanta natura c’era, lei era abituata al casino della città e alla vita frenetica, ma non le mancava proprio , le piaceva moltissimo quella vita sempre in viaggio, alla scoperta di mete inesplorate quella era la vita che voleva veramente fare… Ad un certo punto si imbatté in una caverna dove vide una luce fatta con il fuoco: decise di entrare, piano piano che andava avanti il fuoco si faceva sempre più sentire.. quando arrivò nel punto più alto della grotta ( cioè il punto centrale) vide due uomini: uno nero e Jack Sparrow, L’uomo che era con lui alzò la testa e subito chiamò all’attenzione il capitano che alzò la testa e fece un cenno con la testa per dire “ ciao” e si alzò in piedi per andare verso di lei: Evelyne era veramente emozionata, non ci credeva che fosse lui veramente: lo aveva ritrovato, il suo cuore scoppiava di gioia. “ tesoro” disse lui con un filo di voce, anche lui era felicissimo nel vedere la ragazza: “ jack, anche io voglio vedere quell’alba con te, voglio che ogni singolo momento sia fatto di avventura” disse lei tutto d’un fiato, Jack era stupito, sapeva che nel suo profondo provava qualcosa per lui, ma come poteva una ragazza nobile amare un pirata sudicio? “ sono colpito dalle tue parole dolcezza, le aspettavo con molta ansia, mi dispiace per essermene andato via così, ma sai Barbossa è un brutto ceffo, mi voleva eliminare” gli stava cercando di spiegare il capitano ma Evelyne sapeva già tutto, “ Ho ferito Barbossa, ci voleva provare con me, non-non volevo farlo “ gli disse cambiando completamente il tono della voce, era diventato triste, in quel momento voleva piangere, un smyth mantiene sempre le promesse, ora chi era lei? “tesoro, non è colpa tua lui ci ha provato con te e tu ti sei difesa, non hai fatto niente di male” disse il capitano per calmarla, era in un fiume di lacrime tra gioia e rimorso per aver ferito un uomo e per finalmente aver trovato l’uomo che amava, Evelyne finalmente poteva sfogarsi, si era tenuto tutto dentro, “ Jack, promettimi che tornerai su quella nave e che tornerai ad esserne il capitano, i tuoi compagni sono distrutti, non ce la fanno più” gli disse la ragazza dagli occhi blu asciugandosi le lacrime… Jack sapeva che la sua ciurma fosse con un capitano spietato ma non così tanto; Nel frattempo i due si erano avvicinati al fuoco e al uomo che vi era seduto accanto per scaldarsi: lui li guardò intensamente negli occhi “ è lei?” gli disse l’uomo, era di pelle scura, sembrava anche lui un marinaio, come Gibbs, sembrava un uomo gentile, “ si” disse Sparrow, con un piccolo sorriso sul volto, “ io sono Jerry e sono stato abbandonato anche io su quest’isola, sono qui da tantissimo “ gli disse il giovane ragazzo si alzò in piedi per tendere la mano alla giovane quando si alzò anche lei capì quanto era alto, era proprio uno spilungone, sentì che la presa di mano era veramente potente, “ Evelyne” disse lei con un sorriso forzato, poi Jack la fece sedere per calmarsi e riposare, “ i ragazzi se la caveranno egregiamente” le disse Jack, convinto di quello che le diceva. Di una cosa un capitano doveva sapere che la propria nave è forte e resistente, contro mari e tempeste, dovevano superare tutto con la testa alta! Nel mentre Evy si tranquillizzò, sperava con tutta se stessa che quel momento non passasse mai, lei vicina a Jack Sparrow, per sempre.. Sparrow si girò per guardare la donna che amava, che stava parlando con l’uomo che aveva conosciuto nell’isola appena “ sbarcato “, “ Chi è che ti ha lasciato qui?” chiese a Jerry Evelyne: “ Mi ha lasciato qui mio padre: mi ha abbandonato perché sono il più grande della mia famiglia e doveva scegliere tra me e mio fratello più piccolo Thomas, siamo i due più grandi, quindi scelse me, il più emarginato. Da lì che ho imparato ad arrangiarmi, ad affidarmi solo a me stesso… l’ho dovuto fare per rimanere vivo e per non sprofondare…” Evelyne rimase scioccata dal racconto del ragazzo, lui aveva appena sedici anni, si vedeva che era giovane, aveva bisogno che qualcuno ci tenga a lui: “ Jerry, ti piacerebbe far parte della mia ciurma?” disse Jack guardandolo dritto negli occhi, sapeva che lui aveva bisogno di qualcuno, era troppo piccolo per arrangiarsi da solo, aveva bisogno di qualcuno su cui appoggiarsi, “ Mi piacerebbe tantissimo, grazie, Jack “ li disse il ragazzo con gli occhi scuri, da lì la sua vita sarebbe cambiata, Evelyne sorrise alla proposta del capitano, si vedeva che aveva capito il dolore di Jerry, aveva perso la sua infanzia, ma lui voleva prendersene cura; Quando uscirono dalla grotta Jack e Evelyne erano davanti, mentre Jerry era dietro di loro, un pò impaurito dalle cose che avrebbe scoperto del mondo… “ Jack, veramente, sono commossa dal gesto che hai fatto per Jerry, “ disse la ragazza dagli occhi blu, Jack si limitò a guardarla e a sorriderle compiaciuto, “ lo so sono il migliore “ disse poco dopo, lei sapeva che gli avrebbe risposto così il pirata, ne era sicura… Circa mezz’ora dopo ritrovarono Gibbs, che era andato fino in fondo all’isola, era tutto sudato e stanco, “ Miss,” partì col dire Airam e vide Jack vicino a lei: “ Capitano!!!” corse verso di lui e lo abbracciò come non mai, aveva avuto paura di perderlo.. Jack era contento di tutto quell'affetto, nessuno mai gliene aveva fatto così tanto in vita sua, dato che i suoi genitori erano costantemente in cabina a baciare altre persone invece di stare con lui… continuava a ripetere a se stesso che tutto andava bene così, tutto era al suo posto, ma si era accorto da quando conosce Evelyne che l’amore è tutt’altra cosa.. Partirono al tramonto, con la loro piccola barchetta, Jack e Gibbs guardarono verso l’infinito e sospirarono finalmente dopo tanto tempo, Evelyne invece si era seduta per guardare la bellissima vista che c’era di fronte a lei, ammirava soprattutto i colori che si contrastavano tra di loro, era semplicemente magico, Jerry ad un certo punto si avvicinò a lei timidamente: “ Perchè dei pirati si pensa sempre che siano brutti ceffi?” disse a bassa voce per non farsi sentire, la ragazza cercò di rispondere meglio che poteva ma non nascose lo stupore per la domanda: “ diciamo che nella società c’è questo pregiudizio in cui i pirati sono solo rozzi, maleducati e con nessuna pietà, alcuni sono così, ma non tutti, bisogna conoscere la persona per poterla giudicare, in qualsiasi caso, sempre, “ disse, Jerry la guardò e annuì, spostando lo sguardo verso il tramonto; In quel momento Evelyne sì sentì a casa. Ben presto arrivò la sera e le stelle si rivelarono al cielo: Gibbs e Jerry si coricarono per riposare un pò, mentre Evelyn e capitan Sparrow rimasero svegli, erano seduti nella barchetta l’una accanto all’altro, “ Era vero quello che hai detto sul tramonto per me? “ disse ad un certo punto la ragazza, Jack si girò verso di lei e le sorrise appena quasi facendo una smorfia, “ tesoro, non avrei motivo di mentire, sono un pirata, lo farebbe un gentiluomo ma non io” disse lui facendosi serio e avvicinandosi a lei: “ Perchè? c’è qualcosa che ti turba?” disse sottovoce, “ non sono abituata alla verità per tutta la vita mi hanno mentito, mi hanno mentito persino su cosa fosse l’amore” gli disse spegnendo il rossore che aveva sulle guance, “ credevo prima che amore fosse per la donna l’essere inferiore, a qualsiasi persona che fosse di genere maschile, ne ero convinta, ma dentro di me sapevo che non era la vita che desideravo, volevo andarmene, fino a che come già sai ho incontrato lui e tutto mi sembrava cambiato, lui mi trattava come una persona al suo stesso livello, ma poi lo uccisero e tutto il mondo per me crollò, fino a che non sono capitata sulla perla nera e lì capì che tutto questo è quello che ho sempre sognato e desiderato, tu Jack, mi hai dato una seconda chance per vivere” disse lei, con quelle parole aveva detto tutto, era in pace con la sua mente, “ Tesoro, la vita da pirata è la migliore, quest’ultima ci da bastonate ma sempre ci darà un qualcosa per continuare a vivere, per non perdere la nostra luce interiore, a volte gli uomini sanno essere spregevoli ma non per questo dobbiamo annullare la nostra esistenza” disse il capitano, era fiero della sua scelta di essere un pirata, non permetteva a nessuno di entrare nella sua mente e capirla , ma con Evelyne era tutto diverso, voleva per la prima volta mostrarsi per farle capire di non essere spaventata. “ Amare per me significa essere appassionato della mente di una persona e per appassionato intendo quasi drogato di quella persona, a dire queste parole mi viene da vomitare, ma per te mia cara, posso fare un’eccezione, per te potrei buttarmi in mare per cercarti se tu avessi bisogno del mio aiuto” disse ancora il capitano, non avrebbe mai immaginato da parte sua quelle parole, non era un tipo da cosa sdolcinate, ma, alcune cose gli uscivano spontanee, questo era un nuovo lato che Jack non aveva mai esplorato, ma ne andava fiero… Evelyne quando udì quelle parole, si stupì una seconda volta del capitano, si accorse che lui assomigliava moltissimo al suo vecchio fidanzato: sincero e strategicamente intelligente.. Ad un certo punto Jack mise la sua mano sulla faccia di Evelyne voleva scorgere ogni suo minimo dettaglio, notò che aveva delle leggere lentiggini sparse qua e là…. solitamente non guardava i dettagli delle persone, a malapena le guardava.. La ragazza arrossì al gesto del pirata, ormai stava scoprendo sempre più cose dell'uomo e ne adorava ogni parte; Anche lei poi, si avvicinò a Jack, con la mano gli toccò il viso e poi gli fece una carezza, infine come per osservare più attentamente gli occhi dell'uomo, lo abbracciò. Jack non si aspettava un abbraccio, non ne riceveva molti, al dire la verità non ne aveva mai ricevuto alcuno. “ Evy” disse lui biascicando la parola quasi sussurrando, mise la sua mano sulla schiena della giovane procurandole un brivido “ sai, in questa notte di luna piena, mi viene da domandarti di condurre un ballo insieme a me…” gli disse guardandola in faccia, facendola alzare in piedi e conducendola in un silenzioso valzer: danzavano al ritmo del cuore, ad un certo punto Evelyne alzò lo sguardo cercando quello del capitano: “ forse siamo troppo legati” disse sottovoce, Sparrow la guardò “ io non credo proprio, non mi vergogno di te, anzi sei un motivo in più per il mio orgoglio “ disse lui fiero, lei a quelle parole sorrise, si era definitivamente innamorata di lui … Il mattino dopo Jerry e Gibbs si resero conto che i due non scesero mai in coperta, erano molto vicini, quasi in posizione di scaldarsi l’uno all’altra , i due quindi si misero al comando della nave, si stavano dirigendo verso la perla nera, per riconquistarla; Dopo circa mezz’ora il capitano si alzò e si diresse verso il timone che in quel momento era sorvegliato da Gibbs… era frastornato per gli incubi che aveva appena fatto. Aveva appena sognato di entrare nella capanna di Tia Dalma dove per ripagare un debito che lui aveva lasciato : gli incise sulla pelle un uccello, fu veramente doloroso sentì il braccio dolente nel sonno non riusciva nemmeno a muoversi ! Si incamminò verso Gibbs, per distrarsi dal doloroso sogno: “ Buongiorno capitano “ disse l’amico “ mh mh “ rispose lui distratto, il suo sguardo poi si posò su una nave poco distante da loro : “ cambio di programma Gibbs, la perla ha trovato noi”.

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Capitolo 3
*** Goodbye Honey ***


Nel frattempo Evelyne si svegliò e la prima cosa che vide fu che Jack osservava un punto preciso nel mare: Era arrivata la perla nera! Si alzò subito in posizione eretta dirigendosi verso il capitano, “ Buongiorno capitan Sparrow, osservi la nave? “ disse lei cercando di essere il più sensuale possibile per distrarlo, al contrario però di quello che pensava non si scompose affatto a quella provocazione, “ mh” fece piano, era veramente concentrato a elaborare un piano: “ Jack?” disse lei preoccupata, dal canto suo il capitano non aveva l’intenzione di ignorare l’invito sensuale della giovane: anzi, ne era colpito. “ Ti pare che io non me ne sono accorto del tuo invitante accenno sensuale? “ sbottò ad una certa Jack, “Se questo è il tuo dubbio ti posso fermamente dire che me ne sono accorto” finì lui, la giovane allora sorrise, tranquilla di averlo colpito e affondato: “ stai tranquillo andrà tutto bene… “ finì lei stringendo la mano del pirata. La nave nel primo pomeriggio raggiunse la “figlia” barca di Jack, c’era tensione e si sentiva molto bene: la Perla nera stese una passerella per raggiungerla … “ Sparrow, che bello ritrovarti” disse un Barbossa piegato dal dolore della ferita che aveva lasciato Evelyne: era stato curato da uno dei marinai più esperti in questo ambito, si vedeva però, che stava soffrendo… forse dopo questa ferita sembrava invecchiato di 10 anni…., era messo veramente male. “ Hector , felice di vederti! l’erba del vicino non muore mai.. “ disse Jack per sdrammatizzare, ma dentro di se voleva scappare a gambe levat, “ Devi sapere che questa ferita me l’ha lasciata la donna che tanto ami.. “ “ forse non è così innocente come credevi” gli disse Barbossa per stuzzicarlo, il giovane si innervosì molto per quella provocazione: “Non è così innocente sei tu mio caro a pensare questa scempiaggine “ disse per mantenere la calma; Evelyne odiava tutto questo risentimento e urlò guardandoli male : “ Smettetela! voi due, siete sempre a scontrarvi!” , fece un respiro e continuò: “ Si, so utilizzare ogni tipo di arma, sono figlia di un comandante d’esercito, nemmeno il più stolto può non pensare al fatto che io non sappia utilizzare nemmeno un arma” Jack la guardò sotto un’altra luce, lui l’aveva sempre saputo.. “ Mia cara giovane donna, non potrai scappare per sempre dal tuo passato, sai, nel periodo della tua assenza ho scoperto un paio di cosucce su di te!” disse Barbossa con una risata trattenuta. Il pensiero più orribile di Evelyne si avverò: dal davanzale della nave comparve suo padre: Lui e Barbossa si erano alleati. La giovane indietreggiò spaventata e perse tutto il coraggio che aveva in corpo… L’uomo si avvicinò verso il più giovane membro della scialuppa e lo colpì barbaramente con un coltellino: Jerry cadde atterrito e guardò Jack, Evelyne urlò dalla rabbia per aver permesso un gesto così disumano: “ Grazie capitano per avermi concesso una seconda possibilità una seconda possibilità” disse prima di chiudere gli occhi definitivamente….. La giovane dopo il suo urlo liberatorio si chinò sul corpo del ragazzo inerme, era scioccata: “ Perchè sei così mostruoso padre?” disse, il padre la guardò e fece una smorfia,” Meno di te sicuramente” quelle parole spezzarono il fragile cuore della ragazza. Jack guardò in faccia quell’uomo orribile e decise di dire qualcosa: “ Non ne sarei così sicuro se fossi in voi … “ il comandante Smith non si aspettava tutto questo coraggio da parte dell’uomo ,in ogni caso, disse “ Sarà” facendo una smorfia… La figlia era a terra aveva appena perso un ragazzino che aveva una vita davanti: lo aveva ucciso il padre, l’uomo che in teoria doveva ammirare più di tutti l’aveva tradita…. “ Lo sai che la vità è la cosa più preziosa, ti sei dimenticato della mamma?” per un attimo il comandante sembrò rendersi conto di quello che aveva fatto… Successivamente come per magia cambiò faccia e si mise a ridere sonoramente: “ oh Evelyne, mi dispiace molto per la tua mamma, ma, purtroppo l’ho fatta uccidere io, ho sempre pensato che quella donna parlasse un pò troppo e soprattutto sapeva cose che non doveva assolutamente sapere, si era impicciata in affari che non la riguardavano “ disse con una freddezza disumana, quel uomo non aveva più sentimenti… Tutto quello che lei pensava di suo padre è andato in frantumi, si sentì tutto un tratto stupida per avergli creduto in quel lungo periodo della sua vita… Dieci anni prima avrebbe creduto fermamente che erano stati dei servitori ad ucciderla, per vendetta o solo per sentirsi vivi.. Oh, come si sbagliava…! Mentre salivano sul ponte della nave Perla nera la giovane continuava a maledirsi silenziosamente, ma ora come ora non poteva più fare nulla… era legata come una dei prigionieri che avevano commesso dei peggiori crimini, era la sensazione più brutta che potesse sentire in vita sua. Erano legati come tre sardine all’albero maestro quando videro cadere in mare il corpo del loro amico, “ pace in anima sua” ripeteva Gibbs come una preghiera nel frattempo il mare diventava sempre più rosso. Jack sapeva di aver messo nei guai i suoi due compagni: gli dispiaceva di aver messo in pericolo la giovane donna: “Scusami...” disse piano bloccando i suoi pensieri…Evelyne lo guardò stranita,non pensava che l’uomo conoscesse tali parole: “ per cosa?” rispose, “ per aver permesso che Jerry venisse colpito” improvvisamente la giovane diventò seria ed i suoi occhi si spensero, “ Nessuno di noi poteva aspettarsi un gesto di tale brutalità, nemmeno io … anche se dovrebbe essere mio padre” disse riflettendo , era veramente delusa da quell'uomo, d’altro canto però, non poteva aspettarsi granchè. Il pirata cercò la mano della giovane, al primo tatto sentì che era ghiacciata: “ Tesoro ti tremano le mani, shhh, fai finta che sia tutto un sogno” disse tenendole stretta la mano. L’uomo in quella frazione di tempo pensò a quante persone aveva lasciato morire per paura, paura di sapere che, se si fosse intromesso nella situazione magari poi si sarebbe sentito in colpa per aver permesso che un altro marinaio morisse, non voleva avere quell’orribile sentimento… Barbossa sedeva alla destra del diavolo, sapeva di essere di essere in torto nelle sue azioni, sperava, che la giovane si fosse accorta di lui, ma, questo suo amore sfociò nell’ossessione: a tutti i costi lui la voleva per sé, come se fosse una barca… A un certo punto, accortosi della troppa vicinanza tra la signorina Smith e il capitan Sparrow decise di intromettersi per seminare un pò di terrore: “ Che meraviglia, qui tutti insieme come un tempo! Chissà quanto durerà questa felicità !” disse ridendo fino a cominciare a tossire, nel mentre prese il viso della giovane tra le sue mani ossute e sporche e la guardò con una intensità tale da perdere ogni capacità di controllo, in qualche modo, lui avrebbe sempre vinto ogni battaglia che si poneva davanti. Ripresosi dall'attacco di tosse si schiarì la voce: Evelyne notò subito che i suoi occhi non erano azzurri come un tempo, ma, erano neri, nero pece, spaventosi pensò addirittura lei, che cos’era successo? Sembrava come se qualcosa si fosse impossessato di lui.., “ Arriverà fra poco, attendete mie prede” disse Hector Barbossa in un completo stato di trance: la giovane trasalì alle parole dell'uomo, anche il capitano perse un colpo a sentire quelle parole..” prede di che?” chiese allora facendosi un po di coraggio; Barbossa fece un sorriso sadico: “ Il kraken!" , Jack intuì tutto, allora era vero il Kraken? Tutti pensavano che fosse solo una leggenda dei 7 mari, ed invece…tutti si sbagliavano al riguardo…. "Jack di cosa sta parlando?" chiese a bassa voce la giovane dagli occhi azzurri, il capitano la guardò, non sapendo decisamente cosa dirle senza spaventarla troppo.. ma alla fine decise di dirle tutta la verità.. " Evy, non é proprio una storia allegra…;Questo essere ogni 10 anni si appropria di anime che si danno in sacrificio, altrimenti divorerà la nave … , non so veramente cos'è la cosa più orribile tra le due…" ammettere una cosa così pericolosa faceva paura persino a lui…doveva essere abituato, ma non lo era affatto. "Fra poco lui arriverà e dovrete, quindi, scegliere chi si offrirà in sacrificio!" La disperazione aleggiava sulla perla nera, nessuno voleva sacrificarsi per il bene della ciurma… Evelyne pensó che lei era l’ultima ad essere salita su quella nave e quindi sarebbe stato giusto che fosse lei stessa ad offrirsi in sacrificio, fu un pensiero che le balenò in mente e sapendo che Jack amava quella nave non avrebbe mai voluto vederlo così triste.. “ Vado io, sono l’ultima ad essere salita sulla nave,” disse decisa, Jack la bloccò per il braccio, “ Tesoro, in verità Jerry è stato l’ultimo a salire,” la giovane lo guardò, aveva le lacrime sul volto, si vedeva che era spaventata a morte, “ Tocca a me, Jack, ti distruggerà non averla più, sei troppo legato al mare per impedirti di scoprirlo” disse sussurrando, l’uomo la guardò, avrebbe voluto tenerla sotto le sue braccia ma ormai era troppo tardi e la ragazza era ormai al centro della nave: “ Signorina Smyth, ormai non ci credevo più che sarebbe stata lei ad offrirsi!” , il capitano e il marinaio erano inermi, aveva paura e si vergognavano di questo: dopo neanche tre secondi i due uomini videro il kraken, aggirarsi attorno alla perla nera, “ Venga mio signore, le ho trovato la preda, questa volta è squisita!” , l’animale voltò lo sguardo assassino sulla nave, in men che non si dica assalì la giovane che sparì senza lasciare traccia di esserci stata; In seguito l’animale portò via tutti i suoi seguaci, lasciando Jack e Airam soli senza nessuno: “ Ho perso, Gibbs, ho perso” disse flebilmente, il marinaio fece il gesto più naturale del mondo: lo abbracciò, “ Sono un miserabile, non sono neanche riuscito a dirle di non farlo” “ come posso pensare di essere il grande capitano se non riesco a difendere la mia ciurma, dimmi come posso? “ l’amico rimase zitto, non sapeva che dire: “ portami da Tia dalma, lei saprà porre fine al mio dolore” gli disse, si vedeva che era distrutto, non era più il ben noto capitan Sparrow, era lui ma la sua anima era volata lontano, con il Kraken; Ad ogni modo il marinaio diresse la perla nera verso sud, verso Tia Dalma; "Capisci il dolore solo quando l'hai provato" disse lo stretto amico del capitano: " É più che vera questa frase purtroppo" sussurró, ma quelle parole non furono mai udite da Airam. Ben presto arrivarono nell'isola di Tia Dalma, il capitano peró non era più il capitano e il marinaio non era più il marinaio , erano morti con Evelyne, tutto era cambiato. “ siamo arrivati capitano” disse sussurrando, Jack scese, senza alzare lo sguardo per vedere bene l’isola, cui era abituato fare, Airam lo seguì a ruota; Nessuno dei due biascicò parola fino a che non arrivarono da Tia Dalma e la donna appena li vide fece un sorriso sadico che faceva paura persino al più temerario dei pirati: “ sento aria di lutto” disse la donna appena che i due si avvicinarono, “ ti prego, facciamo in fretta sento puzza di scimmia morta qui dentro, “ rispose in seguito il pirata scocciato e triste; “ Hai perso qualcuno a cui tenevi… vero Jack? “ lo incalzò la maga, il giovane capitano la guardò con un forte disprezzo; “ uhm va bene, non avete voglia di parlare, vedremo di rimediare” disse la donna avvicinandosi a Gibbs con un coltello e gli tagliò un lembo di pelle: l’uomo sentì una scossa all’interno del suo corpo ma non fece cenno di aver sentito dolore. “ Che cosa volete realmente?! “ chiese allora la donna mettendo il pezzetto di pelle all’interno di una bottiglia, “ Mi devi fare un piacere, cancella la mia memoria di questo ultimo periodo” disse Jack guardando la maga negli occhi: “ Quel che tu mi stai chiedendo è una cosa assai preziosa, i tuoi ricordi, ma se tu vorrai, lo farò, ma come sai il prezzo di quest’ultima è molto alto, che cosa vuoi in cambio? “ il capitano la guardò con interesse: “ Qualunque cosa che mi possa dare una rotta, dove mi possa portare il cuore,” implicitamente pensò ad Evelyne senza volerlo e il sol pensiero gli fece male al cuore. Detto fatto Tia Dalma preparò un intruglio: sapeva di nostalgia e di topo morto, “ su mio prode capitano, bevila e dimenticherai tutto,” Jack spostò lo sguardo su Gibbs che gli fece segno di bere; Tutto in un istante si fece confuso, sentiva la mente annebbiata come quando beveva il rum, in men che non si dica si ritrovò a terra e l’ormai ritrovato Jack Sparrow si tirò su con il suo solito sorriso beffardo e proferì: “ non so come mai siamo qua ma dobbiamo salire subito sulla Perla nera,” Airam Gibbs fece un piccolo cenno di consenso, ma prima che i due girassero i tacchi la donna li fermò e disse porgendogli una bussola: “ tieni Jack, fanne buon uso, ti porterà dove più desidera il tuo cuore”; L’uomo l’aprì delicatamente e vide segnato il nord: “ Andiamo Gibbs, partiamo per una nuova avventura” disse con la sua solita sfacciataggine e si incamminò con fare ubriaco verso la sua amata nave: L’unica cosa che abbia mai amato. Nota dell’autore Siamo arrivati alla fine, molto triste, lo so, mi odierete per questo, ma adesso vi lascio un bonus dal punto di vista di Tia Dalma mentre preparava la pozione per dimenticare: Lui non mi avrebbe mai amato questo è chiaro.. quanto nervoso percorre nelle mie vene: ma vederlo così faceva male persino ad una pazza come me; Per quanto tenterò mai e poi mai i suoi occhi incroceranno i miei. “ Qualunque cosa che mi possa dare una rotta, dove mi possa portare il cuore,” mi disse Sparrow: il mio pensiero fa subito alla bussola che mi diede Davy, lì c’era tutto il nostro amore, ma per far si che sia completamente sua dovrò metterci qualcosa appartenente a lei; Presi allora un suo piccolo ciuffo di capelli che mi ero presa in un raptus di rabbia… e così feci, poichè come ben so solo l’amore può far perdere la rotta.

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