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di Maqry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non abbassare lo sguardo ***
Capitolo 2: *** Controlla i tuoi pensieri ***
Capitolo 3: *** Credici tu per primo ***



Capitolo 1
*** Non abbassare lo sguardo ***


Non abbassare lo sguardo





A Tanaka piace guardare il muro avversario che lo sovrasta come una montagna – alla fine, sono tanti (troppi) quelli più alti di lui. E gli piace fregarli tutti, la palla che si stampa a terra, lungo la linea, come un’orma sulla spiaggia. È lui il più bravo, adesso.

Ma ogni sei mesi la roccia si sbriciola sotto i piedi, diventa sabbia che scivola via e la cima, per lui – uno mediocre –, è sempre più lontana, la voglia di guardare in basso sempre più forte.

Poi la sabbia scorre
– diventa quella del mare –, l’onda arriva e porta via la paura della partita.

Tanaka si sente di nuovo il più bravo.
 


 
Note alla storia: io amo Tanaka-senpai, rileggendo il manga per la seconda volta lo sto apprezzando ancora di più quindi niente, alla fine per il prompt sabbia ho pensato di scrivere di lui e del suo momento durante la partita contro l'Inarizaki (vol. 30, specialmente il chap. 263, ep. 4x16), che è stato davvero speciale, per me. Tutto il suo discorso sul non poter guardare in basso, anche (e soprattutto) se si è solo mediocri, e l'avere fiducia nelle proprie capacità, il sapersi dare forza da sè nei momenti difficili. Boh, bellissimo, davvero. 
Per i "sei mesi" e il "mediocre" ho fatto riferimento al doppiaggio italiano ufficiale, e non al manga perché lo leggo in inglese.  
Spero che la drabble sia potuta essere una piacevole lettura, grazie per essere arrivati fin qui! E forza Adlers ♥

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Capitolo 2
*** Controlla i tuoi pensieri ***


spoiler: la drabble è ambientata durante la partita della Fukurōdani ai Nazionali che si svolge nel solo manga, per ora, ai vol. 37 e 38, con particolare riferimento agli avvenimenti dei chap. 331-332-333.

 
 

Controlla i tuoi pensieri

 

 

 

Per chiunque guardi giocare la Fukurōdani, la bomba a orologeria può sembrare Bokuto – venti diagonali perfette, e poi il vuoto.

Ma a volte, l’orologio che ticchetta è dentro Akaashi, ogni lancetta un pensiero che rimbomba nella testa – toccala, copri, più alta –, ogni numero una responsabilità da addossarsi – non puoi perdere, sarà l’ultima, segna. Finché non lo schiaccia sotto attacchi murati e pallonetti intercettati, le lancette così veloci da diventare assordanti – esci per un po’.

Pensa troppo, Akaashi, Bokuto non fa che ripeterglielo, ma ci sono cose che non può controllare. Quando le lascia andare, allora il tempo torna a scorrere una palla alla volta.

Tic – gioca come sempre – Tac

 

 

 

Note alla storia: per questo turno il prompt era orologio e il mio primo pensiero è stato subito per questo particolare momento di Akaashi, per ora nel solo manga. Siamo abituati a un Akaashi sempre responsabile, di cui ci si può fidare e su cui la squadra fa affidamento per gestire Bokuto e i suoi momenti no, mentre invece qui mostra le proprie debolezze – tutte interiori, perché fuori cerca di rimanere impassibile come al solito. Ma l'ansia per dover vincere una partita così importante, che altrimenti sarebbe l'ultima per Bokuto, i troppi pensieri su cosa potrebbe o dovrebbe fare, lo portano a commettere numerosi errori, per cui viene sostituito per dargli modo di calmarsi e schiarirsi le idee. E in panchina, Akaashi si rende conto che in una partita ci sono troppe cose che non può controllare in alcun modo (gli avversari, i propri compagni che spesso sono di un livello superiore al suo, la stanchezza, etc.), e quello che lui può fare è controllare solo i propri pensieri, lasciando andare quelli superflui, e le proprie azioni, focalizzandosi su un passo alla volta e un punto alla volta, in modo metodico, come ha sempre fatto. In una squadra di stelle, il suo scopo non può essere voler controllare il gioco, ma offrire una base salda e rassicurante, giocando come ha sempre fatto in tutte le partite precedenti e come si è preparato agli allenamenti. Akaashi (come Tanaka) è un personaggio che mi piace moltissimo, e spero di avergli reso giustizia.

Grazie a chiunque sia passato di qui, spero che la lettura sia valsa il vostro tempo. E forza Adlers!

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Capitolo 3
*** Credici tu per primo ***


Credici tu per primo

 

 

 

Daichi sa di essere un giocatore silenzioso (ironico, quando le sue giornate sono scandite da Ora basta! Smettetela!).

Su per la manica della divisa non ha trucchetti da calare al momento giusto per ribaltare la partita: niente veloci assurde, battute flottanti o muri a lettura.
È il giocatore noioso, quello per cui nessuno esulta ammirato dagli spalti, riempiendo il palazzetto di cori.
Riceve con precisione, copre gli errori degli altri, infonde coraggio: essere le fondamenta, questo è il suo ruolo.

 

Ma sul campo di Tokyo, Daichi capisce. Prende la rincorsa dalla seconda linea, il silenzio a mettergli le ali, e salta.

 

Anche lui è lì per segnare e farsi sentire.

 

 

 

 

Note alla storia: allora, questa drabble è idealmente collocata, nella sua parte finale, durante la partita contro la Inarizaki, quando Kita rientra in campo per la seconda volta verso la fine del terzo set (chap. 283, ep. 4x23). Kita vede in Daichi un giocatore a lui affine: il capitano silenzioso, che poco ha a che vedere con la squadra di fenomeni in cui si trova, la cui specialità è la difesa e che è lì per guardare le spalle agli altri e tenerli in riga. Ed è quello che Daichi è e si sente per la maggior parte del tempo: il giocatore che segna poco, nonostante sia uno schiacciatore, che come dice lui stesso a Kageyama e Hinata non ha alcun talento particolare, ma può offrire loro delle solide fondamenta (partita contro la Johzenji, ep. 2x15, chap. 110), e che, come commentano i giocatori della Johzenji dopo la sconfitta, nessuno nota ma tiene insieme tutta la squadra con le sue ricezioni (a questo proposito, a definirlo noioso è il loro capitano, Terushima Yūji – e io potrei shippare lui e Daichi per questa sola battuta, sì). Ma durante quel momento specifico della partita contro l’Inarizaki, Daichi dice proprio che ha passato tutto il tempo a pensare a cose inutili, eppure lui è lì come tutti gli altri per segnare, non solo per difendere e tenerli sotto controllo, e così schiaccia dalla seconda linea durante l’attacco sincronizzato. E Kita, che sa bene come non abbia mai segnato da quella posizione, che sia quasi sciocco per lui lasciare la difesa, che è quello che sa fare meglio, per tentare un pallone forse oltre le sue capacità, sottovaluta l’attacco e non riesce a ricevere la schiacciata di Daichi, che riporta in parità il Karasuno. Il titolo fa riferimento alla frase che Daichi ripete spesso, “We'll never win if we don't believe we can”, e all'aver dovuto essere lui il primo a realizzare di essere lì per segnare a sua volta e riuscire davvero a uscire dal suo “silenzio” (che ha quasi funzionato da esca, prendendo in contropiede gli avversari), e credere di poter segnare; e solo allora, vedendolo giocare nella partita successiva, pure Kita arriverà a concordare che Daichi è anche un "vero" schiacciatore, la difesa non è la sua unica arma.

Niente, pappardella lunghissima per dire che al prompt silenzio non ho potuto che scrivere di Daichi e di questo momento che è tra i miei preferiti (come tutti i momenti di Daichi, ma shhh). Non so, Daichi è in assoluto il mio personaggio preferito di Haikyuu (e insomma, li amo tutti, ma lui è proprio fuori da qualsiasi classifica), e volevo dedicare qualcosa a lui, prima o poi. 
 

Spero che la drabble vi sia piaciuta.

spoiler alert!:  se non volete sapere proprio nulla sul manga, non proseguite la lettura




Ora posso dirlo, anche se immagino si fosse capito dal titolo come sempre originalissimo, ma il filo conduttore della raccolta è stato il character study (forse quando mi sentirò più sicura nel fandom sperimenterò di più!) di personaggi che dopo la scuola lasciano la pallavolo, eppure, come dice quella meraviglia di capitolo che è "Winner and losers”, anche loro ci sono stati, anche loro hanno giocato per un po’.

Infine, un grazie alle mie compagne di squadra, Bessie e saint oleander (💙), e alle nostre avversarie: è stato divertente lanciarsi in questi primi tentativi nel fandom insieme a voi!

Grazie ancora per la lettura a chiunque sia passato di qui. E come sempre, forza Adlers! 💙

 

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