緣分 — Yuanfen

di Voglioungufo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Zucchero. ***
Capitolo 2: *** Febbre ***
Capitolo 3: *** Sacro ***
Capitolo 4: *** Bagliore ***
Capitolo 5: *** Sedia ***
Capitolo 6: *** Morte ***
Capitolo 7: *** Piccolo ***
Capitolo 8: *** Carne ***
Capitolo 9: *** Deviazione ***
Capitolo 10: *** Undici ***
Capitolo 11: *** Verde ***
Capitolo 12: *** Orgoglio ***
Capitolo 13: *** Dormiveglia ***
Capitolo 14: *** Perso ***
Capitolo 15: *** Serpente ***
Capitolo 16: *** Burro ***
Capitolo 17: *** Giardino ***
Capitolo 18: *** Routine ***
Capitolo 19: *** Polvere ***
Capitolo 20: *** Doccia ***
Capitolo 21: *** Chiamata ***
Capitolo 22: *** Torre ***
Capitolo 23: *** Lecca-lecca ***
Capitolo 24: *** Tensione ***



Capitolo 1
*** Zucchero. ***


Pairing: Senju Tobirama/Uchiha Kagami; Uchiha Itachi/Uchiha Shisui.
Verse: Canonverse, fondazione di Konoha & prima dell’inizio.
Tag: Slice of life, Drabble, maestro/allievo, childhood friends to lovers, first love, age gap, fluff, angst, hurt/comfort, lime.
Avvertimenti: incest. Minorenne. Morte canonica del personaggio.
 
Note:  Alcune cose da dire prima di lasciarvi alla raccolta. Il filo conduttore sono le due coppie TobiKaga e ShiIta, legate dal fatto che Shisui ha trovato i diari di suo nonno (Kagami), li legge e conosce quindi la sua vita privata con Tobirama e un po’ inevitabilmente cerca lo stesso con Itachi. Ci sarà quindi un passato e un presente, che noterete —spero!— richiamarsi. Non so se questa storia dei diari sarà chiara, nel prossimo capitolo Shisui accenna di averli letti, ma nel caso lo sapete già in anticipo. 
Yuanfen” è un concetto cinese che indica la coincidenza ratifica, il destino, la fortuna come condizionamento dal proprio passato o “la naturale affinità tra amici”. Ho pensato fosse azzeccato per esprimere soprattutto il rapporto degli ShiIta che abbiamo visto avere nel canonverse.
Gli avvertimenti: Incest chiaramente per gli ShiIta. Minorenne perché Itachi ha dai 10-13 anni in questa storia, è piccolo e ci sono pensieri sconci che Shisui da adolescente con gli ormoni in fiamme fa. Giusto per avvisare. Inoltre non ho specificato l’età di Kagami mentre fa cose con Tobirama ma inizia che è ancora suo studente, quindi lascio a voi decidere. Morte canonica del personaggio perché la storia termina rispettivamente con la morte di Shisui e Tobirama. 
Detto questo, in realtà è per lo più fluff, hurt/comfort e con qualche scena lime di tanto in tanto ehehehehe spero vi piaccia <3 e che io riesca a portarla fino in fondo hahahaha
Ditemi che ne pensare ^^
Hatta


 
 
 
01
Zucchero
 

 
 
Tobirama sentiva uno sguardo di fuoco sulla schiena. Non era sorpreso: Kagami gli aveva fin da subito fatto sapere quanto odiasse i sapori amari. Purtroppo, la medicina che doveva prendere era amarissima. Infatti quando si voltò verso il febbricitante steso sul letto, coperto dalla sua pelliccia, ricevette un’espressione diffidente. Sembrava volesse attivare lo sharingan mentre guardava il bicchiere in cui aveva sciolto la polverina. Nonostante la ritrosia, all’ordine di bere lo fece. Subito fece un’espressione sorpresa.
“È dolce…?”
Tobirama gli mostrò la bustina di zucchero che aveva sciolto insieme alla medicina.
“Ormai ti conosco” replicò accarezzandogli i ricci soffici.
Kagami bevve il resto nascondendo a stento il sorriso.
 
 
 [108] 

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Capitolo 2
*** Febbre ***


02
Febbre
 
 
 
“Sei pesante per la tua età, ‘Tachi” commenta. Non ottiene risposta dal peso morto e ansimante. “Non dovevi venire se eri ammalato”.
“Non posso ammalarmi, mi devo allenare” risponde ostinato.
Ma Shisui non sarà complice dell’autodistruzione di Itachi. Perciò lo porta a casa, arrampicandosi sull’albero ed entrando dalla finestra per non preoccupare zia Mikoto. Lo stende sul letto, passa una mano sulla fronte sudaticcia. 
“Ci penso io a te” promette. 
“Non voglio medicine” sbotta.
“Anche se ci metto lo zucchero?”
Itachi cerca di mantenere un cipiglio deciso anche con gli occhi lucidi per la febbre.
“Si può fare?”
“L’ho letto nei diari di mio nonno, fidati.”
E Itachi si fida.
 
  
[110]
  

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Capitolo 3
*** Sacro ***


03
Sacro
 
 
Kagami sapeva che avrebbe ricevuto una sgridata dai vecchi del Clan, ma non gli importava. Anche se era vietato far entrare estranei nel tempio di Naka, non poteva pentirsi di aver lasciato che Tobirama-sensei lo accompagnasse.
L’uomo appariva un po’ stupefatto e in soggezione nel luogo buio, pieno di candele le cui fiamme facevano tremolare i riflessi d’oro della statua di Amaterasu, la dea più importante per il clan. Era a lei che Kagami avrebbe dovuto inchinarsi, a lei portare i suoi omaggi.
Ma riusciva a guardare solo Tobirama. 
Anche se era una profanazione, si inchinò per il suo sensei e lo prese in bocca con tutta la sua devozione. 
 
 
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Capitolo 4
*** Bagliore ***


04
Bagliore

 
 
 
Il sole sta tramontando rosso e acceso come lo sharingan, incendiando tutta la vallata sottostante. Amaterasu sembra essere nella sua forma più potente quel giorno e sia Itachi che Shisui si fermano a osservarla. Meglio: Shisui osserva Itachi, il modo in cui il bagliore del sole illumina i suoi lineamenti eleganti; sembra la divinità stessa scesa in terra.
“Non sprecare così il tuo sharingan” dice all’improvviso Itachi, voltandosi a guardarlo.
Shisui non si era neanche accorto di averlo attivato. Nella retina brucia l’immagine di poco prima, facendo scorrere tutto il sangue verso il basso ventre in un desiderio carnale mai provato prima.
Capisce ora il desiderio di inginocchiarsi per lui.
 
[ 110] 

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Capitolo 5
*** Sedia ***


05
Sedia
 
 
 
Quello è il simbolo del potere dell’Hokage, quanto lo sono il mantello e il cappello. Quando Tobirama sedeva dietro la scrivania, Kagami sapeva di avere davanti il Nidaime di Konoha e di doversi comportare di conseguenza. Era il suo ANBU, l’ombra che sorvegliava e proteggeva senza mai cedere.
Non quando la porta dell’ufficio veniva serrata a chiave. Non quando Tobirama restava sveglio fino all’alba a risolvere tutti i problemi burocratici lasciati in sospeso. Quando nel palazzo non c’era più nessuno tranne loro due, poteva concedersi di scivolare fuori dall’ombra, arrampicarsi sul suo grembo e condividere un abbraccio, un bacio, di più. 
Quel simbolo tornava a essere solo una sedia.
 
  
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Capitolo 6
*** Morte ***


06
Morte
 
 
 
Shisui guarda la scrivania, non riesce a smettere di pensare a ciò che sa, anche se
l’Hokage sta spiegando la prossima missione. Prega che nessuno noti le orecchie rosse, perché pensa a quando Itachi sarà Hokage — perché è sicuro lo diventerà — e lui sarà la sua guardia ANBU…
“Questo è tutto” il Sandaime interrompe i suoi pensieri. Gli passano il fascicolo dove cerca di reperire le informazioni che non ha ascoltato. C’è un nome, un target.
È una missione di omicidio.
Ed è giusto, perché l’Hokage ordina anche questo. Pensa di nuovo a Itachi su quella scrivania, a ordinare la morte di altri… quelle fantasie non sembrano più tanto giuste.
 
 
[110]

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Capitolo 7
*** Piccolo ***


07
Piccolo
 
 
Tobirama sapeva di aver peccato fin da subito, dando un’attenzione privilegiata a Kagami rispetto gli altri membri della squadra. Era il più minuto, scheletrico, silenzioso e con gli occhi grandi guardava e studiava il mondo, un po’ diffidente e un po’ disperato d’affetto. Non sapeva perché fra tutti Kagami avesse scelto di affidarsi totalmente a lui, anche quando era ovvio che nelle sue prese tratteneva il suo corpo in un modo che un maestro non avrebbe dovuto. 
Sapeva, ma non aveva potuto fermarsi. Non quando era stato chiaro che quel piccolo ninja offriva il suo cuore in prima linea per Konoha.
Quando lo offriva a lui.
 
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Capitolo 8
*** Carne ***


08.
Carne
 
 
 
Si allenano e Shisui sente il corpo formicolare ogni volta che tocca Itachi. L’istinto lo spinge ad afferrarlo per un motivo diverso dal combattimento, lo vuole premuto sotto di sé vulnerabile non per la vittoria. È un desiderio viscerale che lo fa spaventare, sente di non averne il controllo.
Alla fine Itachi è sotto di lui, perché ancora di poco Shisui è più forte, e può inchiodarlo tra l’erba bassa e tenerlo bloccato tra le sue cosce. Può sentire il calore della pelle attraverso i vestiti, il sudore scivolare sulla sua gola… Stringe le dita sulla su carne e vorrebbe… vorrebbe…
“Shisui?” lo chiama confuso.
Non sa cosa vorrebbe.
 
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Capitolo 9
*** Deviazione ***


09
Deviazione
 
 
 
Sentì delle dita sistemare i suoi ricci, accarezzargli la tempia. Era la prima mattina in cui Kagami si svegliava tra le braccia di Tobirama. Il maestro era già sveglio, lo stringeva e accarezzava, ma allo stesso tempo lo guardava con espressione corrucciata. Era pentimento? Kagami non poteva permetterlo. Non poteva permettere che si confondesse ancora con i discorsi che aveva fatto prima di cedere e baciarlo. 
Gli avrebbe dimostrato che non stavano sbagliando, che non stava deviando dal suo giusto ruolo di maestro, che al contrario quello era il sentiero a cui erano destinati. Passò il pollice sul segno rosso dello zigomo, quella era la naturale evoluzione della loro adorazione.
 
  
[110] 

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Capitolo 10
*** Undici ***


10
Undici
 
 
 
Non puoi, è il primo pensiero di Shisui.
Itachi ha undici anni, non può diventare ANBU ed è sicuro che ci sia anche una regola a vietarlo! Suo nonno non era nemmeno uno shinobi a undici anni…
Tu lo sei diventato a cinque anni, gli ricorda una voce. E Itachi sarà il più giovane ANBU nella storia, perché ha il talento per diventarlo. Per lui è un traguardo, per la sua famiglia un orgoglio.
Perciò sorride: “Congratulazioni!” 
E non può resistere oltre, perché l’uniforme sta bene a Itachi e realizza i suoi sogni: lo bacia
Per il Villaggio sono già abbastanza grandi per questo. Forse lo sono anche per quello. 
  
[110] 

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Capitolo 11
*** Verde ***


11.
Verde
 
 
 
 
Era una giornata luminosa, dove i raggi del sole filtravano tra il fitto fogliame raggiungendo quella radura isolata in macchie di luce. Kagami era al contrario una macchia nera, un po’ pigra sul prato. Guardava le foglie, ascoltava il loro frusciare, si lasciava cullare dalla natura brillante. Il suo capo era appoggiato al grembo di Tobirama, intento a studiare un rotolo. Le dita lunghe e sottili passavano tra i suoi ricci, lo coccolavano e lui faceva le fusa come un gatto.
Non avevano missioni, non dovevano allenarsi con la squadra. Era un po’ di tempo ritagliato per loro, nascosti nella verde foresta vicino al villaggio.
Era la pace.
 
 
[108] 

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Capitolo 12
*** Orgoglio ***


12.
Orgoglio
 
 
 
Shisui brucia e vorrebbe urlare. Nell’oscurità dentro la stanza delle riunioni teme di risaltare come una brace ardente, non riesce a disattivare lo sharingan. Ma l’attenzione di tutti è davanti a loro, su Itachi. Itachi è bellissimo nella sua divisa ANBU, i capelli ludici come le ali dei loro corvi. Fugaku richiama a gran voce il traguardo di Itachi, il suo essere entrato nell’ANBU, il suo tono vibra di orgoglio ma Shisui vorrebbe solo squarciargli la gola.
Lo considerano già la loro spia dentro i ranghi di Konoha. La loro arma perfetta per vincere contro il consiglio, ormai non si torna indietro.
È la guerra.
 
[105]
 

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Capitolo 13
*** Dormiveglia ***


13.
Dormiveglia
 
 
 
Dei polpastrelli scivolavano leggeri come ali di farfalla sulla sua epidermide nuda. Kagami rabbrividì, la gola che bruciava e le labbra tirate dolorosamente. Tentò di aprire gli occhi, ma non ci riusciva. Era sveglio, ma tutto il suo corpo era ancora abbandonato al sonno; cosciente a ciò che gli accadeva, ma condannato a non poter reagire. Restava in equilibrio tra l’oblio e la veglia, rassicurato solo dalla presenza di Tobirama. Avrebbe voluto rispondere quando sentì le labbra posarsi sulle sue in un bacio accennato, le loro dita vennero intrecciate.
“Ti curerò, starai bene” promise il maestro.
Giusto. Lo scontro, era stato ferito.
Lottando contro la nebbia, ricambiò la stretta.
 
 
[ 109] 

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Capitolo 14
*** Perso ***


16.
Perso
 
 
I capelli di Itachi sono diventati davvero lunghi, ma non sembrano disturbarlo mentre scatta fluido in una danza mortale. Pugno, calcio, salto, parata e ancora. È uno schema che Shisui riesce a seguire solo distrattamente, catturato dai riflessi del tramonto sulle ciocche corvine, sulla pelle pallida. 
È la frazione di un secondo.
Shisui non sa nemmeno come finisca di schiena sull’erba. Per la prima volta è il corpo di Itachi a tenerlo fermo, in una posizione vulnerabile dalla quale non può scappare in nessun modo. Non ha neanche avuto il tempo di una sostituzione.
“Hai perso” sussurra Itachi, più sorpreso che vittorioso.
Un bacio segue come risposta, come premio.
 
 
 [109] 

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Capitolo 15
*** Serpente ***


14.
Serpente
 
 
 
Non hanno ordini per questa situazione. Nessuno aveva previsto che tornando dalla loro missione incrociassero Orochimaru. Il nukenin non sembra intenzionato a lasciarli passare tanto facilmente, li guarda sorridendo deliziato.
“Che begli occhi” commenta guardando proprio Itachi e Shisui ha paura.
Ha paura perché conosce l’ossessione del serpente per lo sharingan. Perciò anche se esausto, anche se questo prosciugherà il suo chakra e non potrà affrontare altri possibili ostacoli fa ruotare il suo sharingan nel Mangekyo. Orochimaru viene imprigionato in un genjutsu senza che lo guardi negli occhi.  Come topolini scappano subito.
“Come hai fatto?” chiede Itachi quando si fermano.
Shisui distoglie lo sguardo. “Te lo dirò… un giorno”.
 
  
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Capitolo 16
*** Burro ***


 
 cw: nsfw!
 
 
15.
Burro
 
 
Stringeva così forte da lasciare l’impronta del polpastrello sulla pelle bianca come il latte. Segni di morsi, di un rosso violento, abbellivano la sua gola, il petto. Kagami ansimava e gridava il suo nome, lo implorava di andare più forte. Tobirama lo fece, spingendosi tra le sue cosce morbide e spalancate. Il ragazzo era morbido come burro tra le sue mani, si modellava sotto di lui al ritmo di ogni spinta. Lo prendeva così bene, come se fosse stato fatto per essere suo.
Gli leccò la carotide mentre lo sentiva tremare, travolto dall’orgasmo. Continuò a scoparlo, nonostante i suoi balbettii e la sovrastimolazione, finché non gli venne dentro.
Era suo.

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Capitolo 17
*** Giardino ***


17.
Giardino
 
 
 
Hashirama non gli aveva solo lasciato il cappello come onere in eredità, ma anche il suo maledetto giardino privato. Paradossalmente, per essere il fratello del più esperto utilizzatore del mokuton della storia, Tobirama aveva un pessimo pollice verde. Tutto ciò che sapeva sulle piante era utilitaristico nel loro uso in laboratorio.
Ma era una delle ultime richieste di aniki.
Perciò ogni giorno passava a rassegna il grande giardino, annaffiando e concimando le piante; ma da quando Kagami lo accompagnava, quel compito si era rivelato molto più piacevole. Il ragazzo aveva dimostrato un’affascinante affinità con le piante, e vederlo con l’annaffiatoio di Hashirama stringeva il cuore di Tobirama nella nostalgia, nell’amore.
 
 
 
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Capitolo 18
*** Routine ***


18
Routine
 
 
 
Il loro rapporto non è cambiato molto dal loro primo bacio. Essenzialmente fanno tutto quello che facevano prima come lo facevano prima. Si incontrano di nascosto nei campi vicino al fiume Naka, si allenano e discutono della situazione attuale, fanno piani e cercano soluzioni. Continuano a portare tutto il peso del Clan sulle loro spalle.
Ma ora c’è dell’altro: si stringono le mani, si accarezzano i capelli, si stendono sul prato facendo toccare le loro spalle, si cullano in abbracci. Si baciano, tanto, a volte che Shisui si sente incapace di respirare. Sono abitudini che si insinuano una alla volta, di nascosto, ma che diventano parte integrante dei loro incontri.
 
 
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Capitolo 19
*** Polvere ***


19.
Polvere
 
 
Le occhiaie erano più violacee, i segni si erano allungati a marchiare la stanchezza sul volto elegante. Tobirama lo guardò sentendo un eco di dolore e rabbia, ma non poteva farci nulla. C’erano tensioni tra i paesi ninja e non si fidava di nessun altro per scoprire cosa stesse succedendo.
Pur sapendolo, vedere Kagami emanciato per l’usura, con i vestiti sporchi e la polvere sul viso e sui capelli, gli fece desiderare di prendersene cura. Fu un sollievo accompagnarlo a casa, riempire una casca d’acqua bollente e farlo emergere dentro. Grattò amorevolmente via tutto lo sporco dalla sua pelle.
“Sei stato bravo, ora lascia che mi prenda cura di te.” 
  
[110] 

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Capitolo 20
*** Doccia ***


22.
Doccia
 
 
 
L’acqua li inzuppa entrambi, è fredda e fa rabbrividire Shisui.
“Itachi…” sussurra con la spugna in mano.
Il cugino è immobile, il flusso d’acqua fa scorrere via il sangue dalla sua pelle, i suoi capelli. Ma sembra ancora perso come lo era nel bosco. Shisui non ha ancora avuto il coraggio di chiedere cosa sia successo.
Itachi gli prende le mani, ignora la spugna, e le guida sul proprio corpo. Shisui sussulta nel sentire la carne sotto le sua dita. Stringe di riflesso.
“So che mi vuoi così” sussurra Itachi.
Il suo cuore impazzisce, sa che è sconvolto — fuori di sé — non dovrebbe farlo!
…Ma non riesce a resistergli.
 
 
[109]
 

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Capitolo 21
*** Chiamata ***


20
Chiamata
 
 
 
 
Shisui non si controlla nell’usare il chakra. Ne infonde più del necessario per fare lo scatto, quasi riesce con il suo shunshin e rievocare la tecnica del Nidaime. Ha il cuore in gola e pensa solo che deve correre.
Arriva al loro posto, al dirupo sul fiume Naka.
Trova subito Itachi, anche se è notte fonda, ma la luna lo illumina come una figura spettrale. 
Il sangue imbratta tutto il suo bellissimo corpo, si è seccato sui capelli rendendoli stopposi, impregna l’uniforme ANBU, gli sporca il volto; trema senza piangere, ma quando alza gli occhi su di lui e lo vede sussurra con voce incrinata:
“Sei venuto”.
“Hai chiamato” replica. 
 
 
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Capitolo 22
*** Torre ***


21.
Torre
 
 
 
 
Kagami osservava Konoha dal tetto, il chakra esteso abbastanza da poter sentire alcuni dei suoi abitanti ignari dormire. Nessuno di loro sapeva della guerra che stava per tornare a travolgerli.
Sentì uno scoppiettio di chakra da dentro la torre e, senza indugiare, scivolò al suo interno attraverso la finestra. Dentro l’ufficio c’era la penombra e Tobirama risaltava bianco come un fantasma.
Stanco.
Rimandare il più possibile una guerra inevitabile non era un lavoro facile.
“Vieni qui” chiese il Nidaime.
Kagami si avvicinò, lasciò fossero le sue dita sporche d’inchiostro a slacciargli la maschera da gufo. Chiuse gli occhi e accolse il bacio morbido, l’abbraccio disperato che chiedeva sollievo.
Lo accolse.
  
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Capitolo 23
*** Lecca-lecca ***


24
Lecca-lecca
 
 
 
Non riesce a smettere di fissare.
È un raro momento solo loro, Shisui e Itachi sono al pontile. Hanno preso dei dango e li mangiano lì, come due normali ragazzi dopo l’allenamento. Le preoccupazioni del clan sembrano lontane, cullate via dalla corrente del fiume. 
Itachi ha già divorato due bastoncini, Shisui fissa. Fissa la sua bocca rosea che si chiude attorno ai gnocchi morbidi, la lingua che lecca la pasta dolce. Non riesce più a guardare cose simili senza che pensieri indecenti facciano capolino nella sua mente.
No, non più pensieri, ricordi.
E quando incrocia lo sguardo con Itachi, realizza che in fondo il compagno ne è più che consapevole.
 
  
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Capitolo 24
*** Tensione ***


23.
Tensione
 
 
 
Non era stato facile. Non sarebbe stato facile. Tobirama sentiva i muscoli doloranti come ore di allenamento, invece si trattava solo di una riunione con le alte sfere del villaggio.
Lo avevano chiamato paranoico per la sua premonizione di una guerra in arrivo. Be’, il Nidaime preferiva essere paranoico piuttosto che arrivare impreparato allo scontro, perciò era disposto ad affrontare le ingenue speranza. Era comunque sfiancante.
Dita sapienti si appoggiarono alle sue spalle doloranti e iniziarono a scioglierle. Non sussultò riconoscendo il chakra di Kagami. 
“Andrà bene, sensei” disse.
Annuì. Non importava quanto potesse essere sfiancante, finché avrebbe avuto la sua ombra al suo fianco avrebbe potuto affrontarlo.
 
  
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