New York, un nuovo inizio

di Sofy12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa storia riprende da 4x23, quando Erin decide di accettare l’offerta dell’FBI lasciando Chicago.
Disclaimer: Non possiedo nessun personaggio di questa storia. (Purtroppo)
Capitolo 1
“ah…non ne posso più” sospirò internamente Erin ferma a una stazione di servizio a metà strada cercando di ignorare il continuo squillo del telefono.
Alla fine decise di riprendere il suo viaggio verso New York e mentre saliva in auto sentiva fitte sempre più dolorose dal doversi allontanare da Chicago, la sua casa, la sua famiglia, l’Intelligence, Hank e Jay.
Quel Jay che la stava chiamando in continuazione da ore e che non aveva nemmeno salutato perché sapeva che se l’avrebbe fatto non sarebbe partita o lui sarebbe voluto venire con lei e non poteva chiedergli di sradicare la sua vita per lei, ma d’altronde a lui che poteva importagliene visto che se n’era andato per primo dal loro appartamento.
“Ma che cazzo oh” sbottò dopo l’ennesimo squillo del telefono che la costrinse ad alzar al massimo il volume della radio per ignorare il suo telefono e i suoi stessi pensieri.
Lei continuò il suo viaggio cercando di ignorare le voci nella sua testa che ripetevano in loop di come si stava rovinando la vita per salvare il culo di sua madre come era solita fare sempre, anche se aveva già firmato una condanna per la sua infelicità quando aveva ficcato in gola la sua pistola a quel bastardo di un pedofilo non che si pentisse di averlo fatto perché se c’era una cosa che veramente odiava dopo Yates era chi osava soltanto sfiorare un bambino.
Yates.
Questo nome le ricordava la sua cara amica Nadia ritrovata morta in una spiaggia della stessa città di cui stava varcando il confine.
New York, il suo nuovo inizio.
Ecco il primo capitolo spero che vi sia piaciuto al prossimo.
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3 4 ore dopo… Quando Erin uscì dalla stanza che Olivia gli aveva preparato ormai era orario da pranzo e lo capì dall’odore delizioso che proveniva dalla cucina, cosa che gli ricordò quando abitava con Hank e dormiva fino a mezzogiorno e quando si svegliava sentiva il profumino del pranzo preparato da Camille. “Buongiorno bella addormentata, hai fatto una bella dormita?” Gli chiese Olivia con il suo solito tono allegro ed Erin più riposata e meno stressata rispose con un mezzo sorrisetto “Si grazie. Allora questo odorino è frutto della mia immaginazione oppure è vero?” e Olivia divertita e felice di vedere che si stava riprendendo, tornando ad essere la solita Erin nonostante gli eventi rispose “No, non te lo stai immaginando ho fatto la mia famosa lasagna. Vuoi del vino così possiamo parlare?” e lei risponde sarcasticamente “Da quando si parla senza alcolici?” ed entrambe risero di cuore. Durante il pranzo… “Allora cosa mi racconti?” Chiese a un certo punto del pranzo Olivia facendo così fermare Erin nel bere il suo calice di vino e incerta su cosa dire rispose “Niente di cui è importante discutere” e scettica alle su parole rispose “Non credo che questo sia vero Erin ed io non voglio obbligarti a parlare ma penso che farlo ti aiuterebbe a stare meglio” e Erin rispose “Grazie Liv ma sono sicura come ho detto alla commissione non mi pento di niente di ciò che ho fatto e quel bastardo meritava di peggio della galera” e detto ciò bevve un sorso dal suo calice e nel mentre Olivia gli chiese di Jay “Devo lasciarlo andare ci vorrà dl tempo, ma devo farlo.” e alla sua risposta sorrise di cuore per lei, felice che stia ritornando la Erin di sempre. Nel pomeriggio… “Ehi Noah basta con il solletico, devo rispondere al mio capo ah” disse Erin al bambino con cui aveva avuto una sessione di solletico intensa. “Buon pomeriggio Agente Spencer, come posso aiutarla?” e lei rispose “Lindsay hai appuntamento con un agente immobiliare tra un ora, ora ti invierò l’indirizzo e ti aspetto Lunedì alla base” ed Erin rispose di sì. E così Erin cominciò a vivere il suo nuovo inizio a New York. __________________________________________________________________________ Ora la storia inizierà a prendere veramente forma e mi dispiace se i capitoli vi sono sembrati troppo corti/noiosi. Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4 Lunedì mattina Erin, esausta, si alzò dal letto al suono della sveglia con una tachicardia dovuta al suo primo giorno nel FBI. Dopo essersi lavata, prese la sua abituale tazza di caffè nella sua nuova cucina nel nuovo appartamento che aveva appena affittato simile al precedente. Non appena ebbe finito di fare colazione si andò a vestire in modo formale come gli aveva indicato la Spencer, tailleur, camicia, pantalone elegante e tacchi. Lo detestava. Già da quelle indicazioni poteva capire che si stava per immischiare in un covo di maschilisti. Perché non poteva indossare i suoi soliti jeans e magliette? Come doveva inseguire i criminali vestita in quel modo? E con questi pensieri arrivò alla base senza accorgersene, dove fu accolta dalla Spencer all’ingresso dove gli fece fare un giro turistico dell’edificio di 7 piani e del bullpen. Il bullpen era disposto come all’Intelligence, ma la squadra era completamente diversa. La squadra era composta da 5 uomini tutti abbastanza giovani, vestiti con giacca e cravatta e dalle loro facce sembrano molto scorbutici e seri, motivo per cui Erin temeva di sapere chi sarebbe stato il suo partner. “Buongiorno, qui con me c’è la nuova aggiunta alla squadra, l’Agente Speciale Erin Lindsay che collaborerà con l’Agente Speciale Robert Jenkins, la tua scrivania sarà quella accanto la sua” e detto ciò si dovette allontanare per rispondere al telefono e allora Erin decise di provare a presentarsi ma senza successo e stessa cosa con il suo partner. Cosi demoralizzata si mise a lavorare con le scartoffie che avevano già sistemato sulla sua scrivania. Ciao a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Questa storia subirà dei salti temporali con dei flashback, forse, per movimentare un po’ le cose non tirarle per le lunghe per arrivare al succo della storia. Alla prossima

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5 Era passato oramai un mese da quando Erin era arrivata al FBI e già non ne può più, nessuno la guardava come se fosse all’altezza del suo incarico compreso il suo partner che il primo giorno quando furono mandati a parlare con un testimone lui le disse che aveva letto il suo fascicolo e che la teneva d’occhio come se fosse una criminale incallita. La Privacy non esiste in quel posto, tutti sapevano chi era, che cosa aveva fatto e della sua dipendenza da eroina da giovane. Non poteva più sopportarlo. Era questo che pensava Erin mentre infilava le sue cose dentro una valigia con Olivia dietro che cercava di fermala. “Erin ragiona per favore, che cosa vuoi fare? Non puoi ricominciare da capo in una piccola cittadella qualsiasi, hai troppo talento per farlo, saresti sprecata” gli disse per farla ragionare, ma alle sue parole lei esplose “Allora cosa dovrei fare? Stare lì imperterrita a subire l’inferno che mi fanno passare ogni singolo giorno da ormai un mese? Scartoffie a non finire, sguardi di superiorità e chiacchiericci continui su di me? Io non ce la faccio più” Disse esausta mentre si sedeva sul letto e si passava una mano fra i capelli esausta. Olivia gli passò una mano sulla schiena in segno di comprensione e solo allora si ricordò della conversazione avuta con il Vice Capo Dodds la scorsa mattina. La scorsa mattina… “Ottimo lavoro con il caso, pochi sarebbero stati in grado di concludere un caso del genere” Si complimentò il Vice Capo Dodds entrando nell’ufficio di Olivia chiudendo la porta dietro di sé e sedendosi davanti a lei. “Grazie Capo, ma il merito va anche alla mia squadra” Disse sollevando lo sguardo dal PC, sorridendo. “Mi dispiace andare via subito, ma ho un impegno e prima che mi scordi i piani alti vogliono che aggiungi un nuovo detective alla tua squadra mi affido al tuo intuito per ciò” e Olivia non fece in tempo a ribattere che se n’era già andato. Ritorno al presente… “E se lavorassi per me? Il Vice Capo mi ha riferito questa mattina che i piani alti vogliano che aggiunga un membro alla squadra e che avevo campo libero nella scelta, certo dovrò discuterne prima con lui ma accetterà” e Erin, un po’ scossa dalla notizia, accettò senza indugio l’offerta. Scusate se non pubblico da tempo ma gli impegni mi hanno risucchiata; spero che vi sia piaciuto e si vi va lasciate un commento . Alla prossima

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