For your love

di psyco_mkr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Torna a casa ***
Capitolo 2: *** L'altra dimensione ***



Capitolo 1
*** Torna a casa ***


💚

Cammino per la mia città ed il vento soffia forte

Mi son lasciato tutto indietro e il sole all'orizzonte

Vedo le case, da lontano, hanno chiuso le porte 

Ma per fortuna ho la sua mano e le sue guance rosse 


Non posso cambiare il futuro, ora mi è così chiaro, da quando ho avuto quella visione mentre baciavo la mano di Historia ho provato più e più volte a cambiare quello che ho visto; ma senza successo. I ricordi che ho visualizzato nella mia mente sono inamovibili, provocherò morte è distruzione in una misura mai vista dando via al Rubling: ucciderò tutte le persone al di là delle mura, e distruggerò gli ecosistemi come ho visto nei ricordi del futuro, non c’è alcun modo per modificare ciò che ho visto. Ho pensato di tirarmene fuori, ma se lo facessi, provocherei la distruzione dell'isola di Paradis e della sua gente, la mia gente.

Visto che per le altre persone non posso fare nulla e in qualsiasi modo agisca ci sarà una carneficina; forse posso spendere i quattro anni che mi rimangono con l'unica persona che abbia mai amato, ho il cuore in gola e poche speranze, non credo che lei mi risponda con quella frase che desidero sentirle pronunciare, ma mentre siamo qui a Marley decido comunque di tentare, siamo io e lei in disparte, a fianco alla tenda del bambino che un giorno ucciderò.

Con titubanza la guardo negli occhi e con filo di voce sussurro:

“Mikasa, cosa sono io per te?”

 

Lei mi ha raccolto da per terra coperto di spine
Coi morsi di mille serpenti fermo per le spire
Non ha ascoltato quei bastardi e il loro maledire
Con uno sguardo mi ha convinto a prendere e partire
Che questo è un viaggio che nessuno prima d'ora ha fatto
Alice, le sue meraviglie e il Cappellaio Matto
Cammineremo per 'sta strada e non sarò mai stanco
Fino a che il tempo porterà sui tuoi capelli il bianco

 

Fatico davvero a crederci, Mikasa ha detto di amarmi. Mentre corriamo mano nella mano attraverso il bosco per raggiungere un luogo indefinito lontano da tutto e da tutti mi sembra di sentire ancora il sapore delle sue labbra sulle mie, non riesco a smettere di sorridere. C’è una parte di me che si sente in colpa per aver lasciato Armin e tutti gli altri indietro, ma sapendo che l’alternativa è quella di diventare un genocida mi consolo guardando il sorriso dolce e un filo imbarazzato che Mikasa mi rivolge. Farei davvero qualsiasi cosa per guardare quel sorriso ogni giorno finché avrò respiro, compreso voltare le spalle a tutti.

 


Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Restiamo un po' di tempo ancora, tanto non c'è fretta
Che c'ho una frase scritta in testa ma non l'ho mai detta
Perché la vita, senza te, non può essere perfetta

 

Mi trovo nel cortile dell’ospedale in cui mi sono infiltrato, ogni tanto quando chiudo l’unico occhio ancora buono mi sembra di star vivendo quel sogno in cui io e Mikasa abbiamo mollato tutto e siamo andati a vivere insieme in una piccola casa in mezzo ai boschi.

Invece eccomi qui, a fumare in solitudine la sigaretta che mi ha lasciato Zeke dopo essermi venuto a trovare oggi, mentre le parole “Sei la mia famiglia” mi riecheggiano nelle orecchie. Mi rode il fegato dal rimorso per non aver trovato il coraggio di dire quelle tre parole che avrei voluto dirle sin da quando eravamo piccoli. In tanti anni in cui abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto ho avuto molte occasioni, ma non ho mai avuto il coraggio di dire: “Mikasa, ti amo”. Questo è il mio rimpianto.

 

Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che ho paura di sparire

 

Da quando Eren se n’è andato i giorni sono diventati tutti uguali, allenamenti, incontri con la regina e riunioni. A volte mi chiedo se io abbia davvero un motivo per continuare ad alzarmi al mattino, mi chiedo perché non mi abbia salutato ma soprattutto mi chiedo: se a quella domanda avessi dato una risposta differente, le cose sarebbero andate nello stesso modo? Se solo avessi trovato il coraggio di dirgli che sono innamorata di lui da quando mi regalò quella sciarpa, sarebbe rimasto con me? Il mio sogno ricorrente è quello di trovarmelo dietro la porta del mio alloggio che bussa per poter entrare: finalmente è tornato da me.


E il cielo piano piano qua diventa trasparente

Il sole illumina le debolezze della gente

Una lacrima salata bagna la mia guancia mentre

Lei con la mano mi accarezza in viso dolcemente 

Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette

                                                                      

Il Rubling è iniziato: Io gli ho dato inizio.

So di aver provato più volte a modificare il futuro senza successo e per questo mi sono arreso ad esso; ma ogni tanto mi incolpo di non aver trovato una soluzione alternativa allo sterminio dell'80% della popolazione. Non ho la forza nemmeno per piangere, non credo che un mostro come me ne abbia il diritto. Avanzo cieco, non ho la forza o il coraggio di guardare la devastazione che sto causando, non posso fare altro che aspettare, aspettare che i miei amici arrivino con l’intento di uccidermi, ed io non ho alcuna intenzione di impedirglielo.

Spero solo di vedere Mikasa un’ultima volta, anche se sono consapevole di non meritarmelo.

Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Corriamo via da chi c'ha troppa sete di vendetta
Da questa Terra ferma perché ormai la sento stretta
Ieri ero quiete perché oggi sarò la tempesta

 

La devastazione è quasi completata, grazie ai rumori che sento provenire dall’esterno della bocca del gigante, ho capito che la progenitrice Ymir a differenza mia non si è arresa e ha evocato tutti i giganti del passato.

Ho ascoltato tutti i rumori esterni nella speranza di non sentire qualcuno urlare per la disperazione di aver perso un compagno: ho già sulla coscienza Sasha, Hanji e tutti i membri del corpo di ricerca, non credo che sopporterei l’idea di aver ammazzato qualcun altro che ha offerto il proprio cuore credendo che fossi l’ultima speranza dell’umanità.

Zeke si è arreso, l’hanno ucciso, per questo il potere del gigante fondatore si è arrestato, ma Ymir non vuole arrendersi e mi ha fornito un altro corpo che continua ad avanzare nonostante io non stia più facendo nulla: è il corpo che agisce su volontà della progenitrice, anche se sto cercando in qualsiasi modo di fermarlo, se facessi del male ad Armin non potrei mai perdonarmelo.

Qualcuno è entrato nella bocca, ho un presentimento, decido di aprire gli occhi.

 


Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più sparire

 

Levi gli ha fatto aprire la bocca con una lancia fulmine, sono all’interno.

Nell’ultimo periodo mi sono spesso interrogata sul come comportarmi con i sentimenti che provo nei suoi confronti: mi sono sentita tradita da lui, abbandonata ed umiliata, non riesco a fare a meno di chiedermi perché non ne abbia parlato con me, ma è inutile riflettere sui se e sui ma.

La verità è che lo amo, l’ho sempre amato e lo amerò sempre, per questo mi sono rimessa la sciarpa; ma non verrò meno al mio dovere.

Avrei tanto voluto che fossi tornato a casa

A casa da me.

Ma così non è stato

“Ci vediamo dopo, Eren”


Prima di te ero solo un pazzo, ora lascia che ti racconti
Avevo una giacca sgualcita e portavo tagli sui polsi
Oggi mi sento benedetto e non trovo niente da aggiungere
Questa città si affaccerà quando ci vedrà giungere
Ero in bilico tra l'essere vittima, essere giudice
Era un brivido che porta la luce dentro le tenebre
E ti libera da queste catene splendenti, lucide
Ed il dubbio o no, se fossero morti oppure rinascite

Eccola!

E’ bella come il primo giorno in cui l’ho vista, non importa che stia per uccidermi, è la giusta punizione per i miei peccati, anzi non me lo merito nemmeno che sia lei a porre fine alla mia vita. Sono così felice di poterla vedere un’ultima volta.                                              In fondo al cuore però, lo spero. Spero che non sia l’ultima volta anzi: io lo so.

Questa è una promessa.

In un altro luogo, in un altro tempo, ci vedremo ancora Mikasa.

Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più sparire

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Capitolo 2
*** L'altra dimensione ***


E adesso giuro faccio le valigie
E scappo via in un'altra dimensione
Son stanco delle vostre facce grigie
Voglio un mondo rosa pieno di colore
Voi comprate amore con le carte Visa
Con le facce intrise sì ma di sudore
E adesso giuro faccio le valigie
E scappo via dalla dolce Marlena,

“Mika sicura di stare bene?”

“Si, infondo non funzionava da tempo con Jean, ha detto che per me non provava più quello di prima, non gliene posso fare una colpa, sono cose che capitano. Giuro che se faceva passare ancora due settimane glielo dicevo io che doveva mettersi con Marco. Si vede lontano un miglio che sono fatti per stare insieme, come se fosse destino. Comunque siamo rimasti amici, sta sera mi dice com’è andata, non si è ancora dichiarato.”

“Vabbè, sono felice che tu l’abbia presa bene, ma se ti serve aiuto ti ricordo che io fatto karatè.”

“Sasha, hai fatto una lezione a 6 anni e poi sei scappata”

“Che vuol dire… Vabbè, al massimo lo mordo”

La corvina rise di gusto e si strinse forte alla sua migliore amica

“Lo sai che se hai bisogno io ci sono”

“Certo che lo so”

“Però vai a ordinare da bere, e cerca di non fare troppe stragi di cuori nel tragitto”

“Sasha smettila”

“Ma per favore, già sei una gnocca da paura e con quel corsetto con i dettagli in pizzo è già tanto che non sia venuto un infarto al buttafuori”

La ragazza, si alzò dal tavolo ridacchiando e si diresse al bancone del bar, il suo sguardo fu catturato dalla schiena del barista, in particolare i suoi capelli castani legati in una zazzera spettinata le diedero uno strano senso di dejavu, ma cercò di non farci caso.

“Scusami quando hai un secondo potr-”

Le parole le morirono in gola quando gli occhi smeraldini del barista si specchiarono nei propri, non solo perché fosse estremamente bello ma qualcosa le disse che quel momento lei lo stava aspettando da molto tempo.

Marlena sì portami a ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a ballare stasera Marlena
Marlena sì portami a ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a bailar

“Si? Le serve qualcosa?”

“S-si, mi faresti due spritz perfavore?”

“Se li prendete con il Martini fiero vi regaliamo le magliette”

“Andata, siamo sedute lì”

Amico mio devi essere felice
perché il nuovo mondo sta per arrivare
E non c'è taglio non c'è cicatrice
che questa passione non possa curare
Io, io dalla polvere come Fenice
son risorto ed ho imparato anche a volare
Soltanto perché ho fatto le valigie
Ed ho baciato la dolce Marlena

 

Il barista le sorrise e indugiò per un attimo con lo sguardo ad osservare la nuca della ragazza dai tratti asiatici che si allontanava, come se non potesse farne a meno. Quando il castano si voltò con l’intento di preparare i cocktail fu colpito da un mal di testa improvviso, come se qualcuno gli avesse improvvisamente piantato un coltello nel cranio

“Eren, ti senti bene?”

Chiese il suo collega che lo aveva visto accasciarsi a terra improvvisamente

“Si Armin non ti preoccupare, sai che ho spesso delle emicranie”

“Ma non ti ho mai visto quasi svenire per il dolore”

“Stai tranquillo. Senti, quella ragazza che mi ha chiesto gli spritz, l’hai già vista?”

“Ha qualcosa di famigliare, ma non saprei dirti. Tu la conosci”

“Credo di averla già incontrata, ma non riesco a ricordare dove”

Il mal di testa tornò per un istante e il castano fu costretto a reggersi la testa con la mano

“Vabbè preparo questi cocktail prima che se ne vadano”

 

Marlena sì portami a ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a ballare stasera Marlena
Marlena sì portami a ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a bailar

Nel frattempo da quando Mikasa era tornata al tavolo Sasha non aveva fatto altro che spingerla a chiedere di uscire al ragazzo dagli occhi verdi

“Sasha smettila”

“Senti, sei una bellissima ragazza che si è appena mollata e appena ti sei girata per tornare al tavolo ho notato che ha continuato a guardarti, secondo me gli interessi… E comunque anche lui è parecchio figo”

“Senti, ma tu lo hai visto prima d’ora?”

“Non credo, perché Mika? Tu lo conosci?”

“Non ne sono sicura, ha un aspetto famigliare”

“Ecco i vostri cocktail ragazze, quando avete finito se venite al bancone vi do le magliette”

Mikasa non aveva smesso per un solo istante di osservare quei smeraldi incastonati al posto degli occhi che gli dicevano che quel ragazzo doveva assolutamente conoscerlo meglio, fu l’istinto a farla muovere

“Scusami, posso chiederti come ti chiami?”

“Eren”

Per la ragazza fu come se qualcuno le avesse gettato addosso una secchiata d’acqua gelida, anche se non seppe dire il perché

“Eren, noi vorremmo andare a ballare dopo, avresti un posto da consigliarci?”

Il ragazzo quasi ebbe un infarto sentendo il proprio nome pronunciato da quella ragazza intrigante ma che gli sembrava di conoscere da una vita

“A dieci minuti da qui c’è una bella discoteca che dà sul lago, e se gli mostrate lo scontrino del nostro locale entrate a metà prezzo”

“Davvero? Allora ci andremo di sicuro… Ti andrebbe di unirti a noi?”

I loro occhi si incatenarono e tutto parve scomparire

“Io stacco tra un’ora, mi piacerebbe tanto conoscerti meglio …”

“Mikasa, mi chiamo Mikasa”

 

Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo di Marlena

Eren e Mikasa ballavano in mezzo alla pista come se lo scopo della loro intera esistenza fosse stare incollati, niente e nulla aveva importanza, la musica era un lontano sottofondo mentre loro si bastavano l’un l'altra.

Sasha aveva intuito la situazione e appena un ragazzo carino le aveva offerto da bere aveva colto la palla al balzo. Per sua fortuna si era rivelato una persona incredibilmente gentile e spontanea, a fine serata si sarebbe ritrovata il numero di Niccolò salvato in rubrica.

Ad un certo punto il castano si specchiò negli occhi grigi della ragazza con cui stava ballando e come spinto da un incantesimo avvicinò la propria mano alla guancia di lei che arrossì in risposta.

Le loro labbra si sfiorarono, per entrambi fu come se avessero appena ripreso a respirare dopo una lunga apnea, il bacio crebbe sempre di più, lingue intrecciate, la mano di lei tra i capelli di lui mentre il ragazzo aveva la presa salda sui fianchi della corvina: poi si staccarono di colpo

Un mal di testa fulmineo li colpì all’unisono, ma ciò che sconvolse entrambi fu la valanga di ricordi che li investì senza preavviso: i giganti, la devastazione, la fuga di Eren, l’ultima volta in cui si videro, la consapevolezza di quello che avevano vissuto lì fece barcollare.

Per Eren fu un sogno, lui aveva sempre saputo che in un’altra vita si sarebbero incontrati ancora e finalmente era successo.

Aveva la possibilità di farsi una vita con l’unica donna che lui avesse mai amato, quella per cui aveva sacrificato tutto e tutti.

Con un sorriso si avvicinò a lei, si erano scambiati appena un bacio e per lui erano già diventati un droga di cui non poteva farne a meno ma; quando le sue labbra erano a un soffio da quelle della corvina ricevette uno schiaffo così forte da fargli girare la testa, Mikasa si allontanò incazzata nera sotto i suoi occhi sconvolti.

 

Marlena sì vienimi a parlare ti prego Marlena
Marlena io ti starò ad ascoltare
Ti prego Marlena
Marlena insegnami a lottare
Ti prego Marlena
Marlena sì portami a bailar

“Mikasa!”

Nel frattempo la ragazza era uscita sul terrazzo in una zona desolata volendo stare da sola, ma infondo sapeva che lui l’avrebbe raggiunta.

“Mikasa aspetta!”

“Non mi toccare”

“Cosa?”

“Mi hai abbandonata e hai gettato alle fiamme il mondo intero, pensavi davvero che ti avrei perdonato?”

“Ma tutto quello che ho fatto l’ho fatto per te, avrebbero raso al suolo l’isola, ci avrebbero ucciso tutti”

“Tu sei morto lo stesso”

“Ma tu no. Tu sei sopravvissuta e hai potuto rifarti una vita. Per me è un valido motivo, l’unico motivo che mi ha spinto ad avanzare”

“Hai fatto tutto sapendo che io ti avrei ucciso!”

“Non ne ero sicuro ma lo speravo”

“Hai idea di cosa voglia dire convivere tutta la vita sapendo che hai ucciso l’amore della tua vita?”

Il ragazzo per la prima volta esitò

“Tutte le notti risognavo quel momento, io non sono mai stata in grado di perdonarmi”

Il ragazzo cercò di avvicinare la su mano alla guancia della ragazza

“E non sono mai stata in grado di perdonare te”

“Mika, mi dispiace. Io sarei morto in qualsiasi caso, se non fossi stata tu allora sarebbe stata la maledizione di Ymir a portarmi via”

La ragazza per la prima volta da quando erano riaffiorati i ricordi lo guardò negli occhi

“Il mio unico desiderio era che tu potessi vivere libera, visto che io non avrei mai potuto. Quel giorno, in cui ti ho detto che ti odiavo e ho picchiato Armin… ho fatto tutto perché voi poteste agire contro di me.

Lo so il mio era un piano folle, se mi guardo la mano posso percepire il sangue di tutte le persone che ho ucciso, e il senso di colpa mi divora ma era l’unico modo in cui tu ti saresti potuta salvare”

“La mia vita non vale più di quella di tutte le persone al di fuori delle mura”

“E invece si. Per me si”

“Eren…”

“So di aver sbagliato, ma era l’unico modo che ho trovato per tenere al sicuro te e i nostri amici. Inoltre giorno dopo giorno i ricordi del futuro condizionavano le mie scelte, diventava persino difficile comprendere qual era il passato il presente e il futuro, ormai per me non c’era più differenza”

Il castano si specchiò negli occhi grigi pieni di lacrime

“Mikasa io ti amo, ti ho amato sin da quando eravamo piccoli, questo sentimento non cambierà mai ma; se non vuoi più vedermi capisco, ho fatto delle cose imperdonabili. A me basta sapere che tu sei viva.

Addio”

Il ragazzo si allontanò, per quanto l’unica cosa che volesse fosse stringerla tra le sue braccia si rendeva conto che già una volta aveva imposto la sua volontà su di lei, ora basta.

Era quasi rientrato nella sala chiassosa della discoteca quando sentì qualcosa stringergli il braccio.

“Aspetta!

Non sarebbe giusto e dopo tutto quello che mi hai fatto passare non te lo meriteresti.

Ma io ho passato la maggior parte della mia vita senza di te, consapevole di aver posto fine alla tua esistenza.

Io me lo merito di stringerti di nuovo tra le mie braccia.

Ricominciamo da capo”

Il castano senza parole le rispose con un sorriso spontaneo, poi si gettò nuovamente sulle sue labbra, in un bacio che stavolta sarebbe durato per sempre.

 

Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida

 

 

Angolino dello sproloquio

Spero che questo mio primo esperimento (molto breve) con le songfic vi sia piaciuto, da amante della Eremika volevo dargli un lieto fine.

Grazie per aver letto fino a qui

Alla prossima

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