L'Eroe

 

Un uomo, rispettato e lodato da tutti, si stava spostando tra le maestose strade in stile giapponese di Rigel, città dove sorgeva l'ordine religioso di Gaia, noto comunemente come l'Abbazia, punto di riferimento e guida di ogni persona che viveva nella cosiddetta “civiltà”.

 

Ammirando la vita frenetica della località, rifletté rilassato: “ Si respira un'atmosfera completamente diversa dall'ultima che sono stato qui. C'è ordine al posto del caos e gente dove c'erano dozzine di cadaveri. E' quasi incredibile pensare che solo pochi anni fa si è consumata quella tremenda battaglia”.

 

“ Non ci credo! Guarda mamma, è l'Eroe Sephiroth!” esclamò un bambino col volto pieno di gioia, “ Mamma posso farmi una foto con lui?” “ Tesoro credo sia impegnato” “ Non si preoccupi signora, ho sempre tempo per queste cose” affermò il bianco cavaliere avvicinandosi al suo piccolo ammiratore così da poterlo accontentare.

Al settimo cielo per aver ottenuto un qualcosa che aveva desiderato ardentemente, il ragazzino lo ringraziò calorosamente dicendogli anche che un giorno si sarebbe unito ai Soldier per diventare esattamente come lui.

 

“ Quindi vorresti entrare nella mia unità, sai che è l'élite dell'élite?” “ Certo” “ Non ti spaventa?” “ No, ci riuscirò in batter d'occhio. Sarò il più giovane Soldier mai esistito!”.

Nel vedere la determinazione negli occhi di quel moccioso, Sephiroth fece un sorriso per poi incoraggiarlo: “ Se è ciò che vuoi ce la farai, ma devi iniziare ad allenarti subito” “ Lo farò” “ Ottimo, allora ti aspetto tra qualche anno” concluse, congedandosi cordialmente con il genitore del suo fan.

 

“ Popolare come sempre” affermò una giovanotto di bell'aspetto, appoggiato contro un muro con una lettera tra le mani, “ Che vuoi farci Zack? Quando sei il primo ad accorgerti della corruzione e tirannia del governo e poi lo rovesci prima che faccia una strage, essere famoso è una conseguenza naturale” “ Immagino, ma sappi che non sarai sempre l'unico Eroe. Prima di quanto immagini guadagnerò anch'io questo titolo e ti supererò” “ Accomodati pure, così sarai tu ad essere fermato ad ogni passo che fai” “ Non sembravi turbato prima” “ Perché era un piccoletto simpatico ed educato” “ Me ne sono accorto, spero di rivederlo tra le nostre fila” “ Se si impegna ce la farà”.

 

“ Allora Sephiroth come mai da questi parti?” “ Devo parlare con l'alto Sacerdote” “ Non sapevo che ci fosse un incontro tra noi e loro” “ Infatti non c'è, nulla di ufficiale almeno” “ Quindi è una visita di piacere?” “ Affatto, è stato lui a contattarmi per richiedermi un incontro privato. Al telefono sembrava piuttosto preoccupato, quindi non ho potuto rifiutare” “ Hai fatto la scelta giusta, meglio non scontentarlo al momento” “ Sì, la sua fede è sempre più seguita, remargli senza un buon motivo sarebbe un bel problema per i Soldier...Tu invece sei qui per la tua fidanzata, corretto?” “ Adesso sei diventato un veggente?” “ No, l'ho capito dalla lettera. Te ne ha già inviate altre in passato” “ Con questa siamo a quota 23” “ Una bella cifra, deve davvero essere presa da te” “ Forse un po' troppo” scherzò il moro, suscitando una pronta reazione nel suo superiore il quale lo imbeccò: “ So come sei fatto, ma cerca di comportati bene con lei. Sei la fai soffrire come con le altre non solo faresti una cosa moralmente spregevole, ma metteresti nei guai l'intera Organizzazione” “ Tranquillo, non succederà. Sono anch'io preso” “ Dici sul serio?” “ Sì, Aerith è diversa dalle ragazze che ho frequentato, è speciale” “ Sarà meglio così” “ Fidati. Vedi non sono qui solo per rivederla, ma per dirle una cosa importante” “ Va bene” “ Non vuoi sapere di cosa si tratta?” “ Se proprio insisti, ma dimmelo mentre camminiamo. Devo arrivare puntale o quel vecchio inizierà la solita filippica su quanto importante sia arrivare nell'ora stabilita”.

 

Proprio sulla via che stavano percorrendo i due compagni d'armi che portava alla cattedrale bianca, un gigantesco edificio color latte, molto più simile ad un maestoso castello che ad un luogo di culto, si stava esibendo una compagnia itinerante di artisti, chiamata il Circo di Magilou.

Gli spettacoli comici erano di grande successo, ma i più apprezzati erano quelli magici fatti da una prestigiatrice bionda molto magra e non particolarmente alta, caratterizzata da lussureggianti occhi verde-blu. Venivano tanto amati per la loro eccezionalità e soprattutto per la simpatia con cui venivano condotti.

 

La ragazza però, non appena si accorse dei due Soldier e della loro destinazione, decise inspiegabilmente di realizzare il numero d'uscita, facendo perdere molti incassi al suo gruppo.

 

“ Popolo di Rigel siete stati calorosi e di grande supporto come pochi altri, ma che dico come nessun altro! Siete stati talmente fantastici che voglio premiarvi con un trucco che riservo solo per le occasioni speciali. Siete pronti a rimanere a bocca aperta?” “ Sì!” “ Non vi ho sentiti, siete pronti?” “ Sì!!!” “ Bene, allora”.

La giovane lanciò in aria una strana polvere argentata, quando scese tra lei e coloro che la stavano vedendo esclamò euforica: “ Magikazam!”.

In quel momento sparì nel nulla, al suo posto apparvero dieci colombe bianche che si alzarono in volo, suscitando clamore e meraviglia tra la folla.

Un incarico e una scommessa sospetti

 

Sephiroth e Fair iniziarono a salire le bianchissime e perfettamente pulite scalinate della maestosa cattedrale, la cui guglia più alta era talmente luminosa da rappresentare un vero e proprio faro per qualsiasi avventuriero si fosse sentito perso nelle terre selvagge che circondavano Rigel.

L'esterno della struttura era magnifico, ricco di incisioni e rilievi tutti rimandanti alla mitologia della creazione sulla quale si basava lo stesso credo dell'Abbazia. L'interno invece, sebbene altrettanto bello, incuteva una certa soggezione, il grande ingresso di rarissimo marmo rosa era praticamente vuoto, fatta eccezione per le necessarie colonne portanti, perciò ogni passo risuonava con un'eco inquietante.

 

“ Zack io vado, ti auguro buona fortuna” “ Grazie, cercherò di restare calmo” “ E' la prima volta che ti vedo agitato per una ragazza...Quello che mi hai detto deve essere vero” “ Lo è” “ Bene. Sai almeno dove trovarla?” “ Si trova quasi sempre sul balcone più a Nord dove si prende cura dei suoi fiori” “ Visto che sai tutto cosa aspetti a correre da lei?” “ Voglio fare un attimo mente locale su come farle quella proposta” “ Come preferisci, ti aggiornerò non appena avrò delle novità” “ Farò lo stesso anch'io” “ Tieni per te i dettagli, non mi interessano” detto ciò il bianco cavaliere si diresse verso l'ultimo piano dell'edificio, sede e dimora dall'Alto sacerdote, capo spirituale del culto di Gaia.

 

Solo perché ci era stato altre volte non si perse, altrimenti si sarebbe ritrovato a girovagare per ore senza nemmeno avvicinarsi alla meta.

Aperta la colossale porta di legno massiccio non vide chi l'aveva chiamato, bensì il Legato e la prima Sacerdotessa. Il titolo di quest'ultima poco si addiceva con il vestito che indossava: un abito bianco con motivi floreali blu, ricamato con tessuto argenteo. Inoltre l'affascinante ragazza indossava preziosi gioielli, tra i quali spiccava una collana dotata di un ciondolo d'oro a forma di fiore ed una piccola corona; insomma sembrava più una principessa che un membro di un ordine religioso.

 

“ Tseng cosa ci fai qui?” chiese immediatamente l'Eroe con un tono tutt'altro che amichevole, “ Sephiorth sei ancora titubante circa le mie vere intenzioni?” “ Come non potrei, eri uno fedele segugio al servizio della Shinra” “ Dici bene, ero. Il passato è passato, meglio lasciarselo alle spalle” “ Sarà...Comunque dov'è il vecchio?” “ Il Lord sta riposando, purtroppo l'età è un nemico imbattibile” “ Quindi che devo fare? Aspettare che si riprenda dal suo pisolino? Ho degli impegni importanti, non posso perdere tempo” “ Lo sappiamo bene, perciò sarò io a riferirti la richiesta del Lord. Come vedi con me c'è Aerith, la nostra prima Sacerdotessa” “ E' un piacere conoscerla di persona” intervenne la giovane, “ Non c'è bisogno che mi dai del lei, la nostra autorità è simile” “ Va bene” rispose l'amante dei fiori, incrociando lo sguardo dell'uomo. Non sapeva perché ma, sebbene i loro occhi fossero molto simili, venne attraversata da un forte senso di disagio.

 

“ Avete fatto conoscenza, ottimo, ma adesso torniamo a noi. Abbiamo bisogno che Aerith raggiunga la città di Vegas” riprese Tseng, “ E' molto lontana ed il percoso è disseminato da belve. Capisco che vogliate che qualcuno l'accompagni, però perché proprio io?” “ Per rinforzare il legame tra le nostre organizzazioni”.

La risposta del Legato non era affatto sincera e Sephiroth ne era perfettamente consapevole, tuttavia non insistette capendo che non sarebbe servito a niente. Per il momento avrebbe accontentato l'Abbazia, ma avrebbe sfruttato quella missione per cercare di capire quali fossero le reali intenzioni di un culto per il quale non aveva mai avuto fiducia.

 

Nel frattempo Fair, raccolto il coraggio di cui aveva bisogno, si mosse verso la propria destinazione, fermandosi praticamente subito poiché una bionda, con lo sguardo rivolto ad ammirare il soffitto a cassettoni, gli aveva sbattuto contro finendo a terra.

 

“ Che botta...” si lamentò l'ultima, “ Stai bene?” le chiese il moro porgendole una mano per alzarsi, “ Insomma, hai rischiato di far del male alla migliore strega in circolazione. Dovresti stare più attento a dove metti i piedi” “ A dire il vero sei tu che mi sei venuta addosso” “ Questione di punti di vista e poi con quale coraggio parli? Sai che se mi fossi fatta male ad una mano non avrei potuto più fare i miei numeri e di conseguenza il Circo di Magilou sarebbe finito in bacca rotta!?” “ Non ti sembra di stare esagerando?” “ Sei tu che non capisci la gravità di ciò che hai fatto” “...Aspetta, hai detto Circo di Magilou?” “ Sì” “ Allora fai parte di quella famosa compagnia” “ Non ne faccio solo parte, ne sono la leader. Hai di fronte la grande, l'incredibile, la magimagnifica, maestra dell'illusione, Magilou!”.

Zack abbozzò un sorriso, di certo quella non era un tipa comune e sicuramente la modestia non era nelle sue corde.

 

“ Quella scatola che hai in mano è di un anello” commentò la maga indicando l'oggetto, “ Hai buon occhio” “ E' una delle mie tante qualità. Per chi è?” “ Aerith” “ Quella Aerith? La meravigliosa e gentile Prima Sacerdotessa, amata da ogni seguace dell'Abbazia?” “ Esatto” “ Mi stupisce...” “ Perché? Non mi credi alla sua altezza?” “ Sei molto carino, però non l'ho mai sentita parlare di te o più in generale di avere un ragazzo” “ Perché la conosci?” “ Solo da qualche giorno” “ Se è così non c'è nulla di strano” “ Non ne sarei tanto convinta, secondo me lei non prova quello che tu pensi”, in suddetta affermazione lo sguardo della prestigiatrice mutò, assumendo un nota tra il serio ed il furbo.

 

“ Certo come no...” “ Se sei tanto sicuro perché non facciamo una scommessa?” “ Di che tipo?” “ Scommettiamo 1000 Gil che Aerith finirà per spezzarti prima che tu possa farle la proposta di fidanzamento” “ Assurdo” “ Che c'è? Hai paura di perdere?” “ Facciamo 10000 Gil” “ Meglio ancora! Non vedo l'ora di incassare la vincita e comprarmi qualcosa di carino” canticchiò mentre si recava verso l'uscita, “ Cosa fai? Non vuoi più stare al gioco?” le domandò il Soldier, “ Tranquillo, sarò presente quando il momento arriverà” concluse enigmaticamente la ragazza che, una volta fuori, prese un oggetto che aveva rubato all'uomo durante il loro scontro per nulla accidentale.

 

“ Soldier di prima classe, Zack Fair. Sarai anche affascinante, ma sei un'idiota. Ti sei fatto sfilare il tuo ID sotto il naso da una povera streghetta. Forse per questo non sei fortunato in amore, sono proprio curiosa di vedere come la prenderai” sussurrò Magilou saltellando in giro apparentemente senza una meta precisa.

Diffidenza

 

“ Quella Magilou è proprio fuori e con la testa tra le nuvole. Forse tutti gli artisti sono come lei e poi quella scommessa...Cosa le sarà saltato in mente? Tanto sono sicuro che non si rifarà più vedere” pensò il moro tentando di non prestare attenzione alle parole della strega, sebbene queste le avessero finito di mettere agitazione.

Solitamente era molto sciolto con le ragazze, sempre pronto a mostrare il suo lato più seduttivo e magnetico, però adesso era diverso: in tutta la sua vita non aveva mai provato nulla di paragonabile ai sentimenti che sentiva verso la Prima Sacerdotessa e ciò lo spaventava un pochino.

 

Ancora una volta non ebbe il tempo di fare qualche passo che udì delle persone scendere dalle maestose scalinate e nel giro di pochi secondi vide il suo capo seguito da colei che voleva trovare, bellissima come sempre.

Tuttavia l'entusiasmo che provò inizialmente svanì non appena incrociò lo sguardo torvo del Leggendario Soldier, il quale, non promettendo nulla di buono, lo spinse a nascondere la scatola con l'anello.

 

“ Zack!” esclamò entusiasta la donna correndo ad abbracciarlo, “ Aerith, è da un po' che non ci vediamo” sostenne Fair stringendola a sé, “ Troppo, passiamo sempre così poco tempo insieme” “ Hai ragione, purtroppo i nostri ruoli ci sono d'ostacolo” “ Come hai ragione! Pensa che devo andare a Vegas con Sephiroth” “ E' lontanissimo” “ Lo so, staremo via almeno una decina di giorni” “ Questo non ci voleva...” “ “ Mi dispiace anche a me, dovremmo accontentarci ancora una volta di pochi momenti” “ Non necessariamente” intervenne il bianco cavaliere con voce piatta, “ Zack può venire con noi” “ Davvero?” “ Non vedo perché no Aerith, Tseng ha richiesto la mia presenza, ma non ha aggiunto nulla” “ Perfetto!” esclamò l'uomo più giovane entusiasta.

Stranamente l'amante dei fiori non ebbe alcuna reazione e non perché non fosse contenta, ma per via del tono usato dell'Eroe che le fece venire la pelle d'oca.

Notandolo il fidanzato la rassicurò: “ Non è sempre così, odia semplicemente prendere ordini. Sai, per il suo passato” “ Posso immaginare” commentò la castana, non riuscendo però a scrollarsi di dosso quella sensazione di inquietudine.

 

Ad aspettare il trio c'era un elicottero dell'Abbazia, riconoscibile da un particolare stemma: un globo avvolto tra gli elementi della natura. Non si trattava del mezzo più rapido, ma era il più adatto per destreggiarsi nelle fredde e selvagge terre che separavano Rigel da Vegas data la sua elevata resistenza alle temperature estreme ed ai forti venti.

 

Durante il viaggio Fair ed Aerith assunsero alcuni atteggiamenti da coppia. Si tenevano per mano, si scambiavano delle piccole tenerezza, ma nulla di più, infatti non si diedero nemmeno un bacio. Non che non volessero, ma avere Sephiroth lì con loro non era certo il massimo, specialmente per il membro dell'Abbazia che non si sentiva a proprio agio.

 

Il Leggendario Soldier, non riuscendo più tenere per sé le sue perplessità, fece una domanda secca e precisa: “ Aerith, perché hanno richiesto la tua presenza a Vegas?” “ La popolazione ha bisogno della mia preghiera” “ Non bastava quella di un'altra sacerdotessa di alto rango?” “ Probabilmente no” “ Come mai?” “ Non lo so” “ Stai insinuando che ti hanno detto di andare in quella città senza ulteriori indicazioni?” “ Esatto” “ Non è possibile” “ Se dice che non sa niente è così” intervenne il moro in difesa della giovane, “ Sarà, ma devi convenire con me che è molto strano. Inviare il loro esponente più importante in missione quando mancano pochi mesi alla Cerimonia della Terra non è normale”.

 

Zack conosceva solo di nome questo evento, come quasi tutti, ma sapeva che era estremamente importante per il culto di Gaia.

Non vedeva l'ora che Aerith la completasse perché così avrebbe adempiuto al suo compito e sarebbe stata liberata dalle rigide regole cui era sottoposta, come ad esempio quella di non poter agire di propria iniziativa. In realtà, per il giovane, la restrizione più insopportabile era un'altra: quella di non poter essere davvero intimo con lei. Erano settimane che immaginava quel momento, le sensazioni ed il piacere che avrebbe provato. Ma, non importava quando lo desiderasse, doveva aspettare.

 

Un Sephiroth irrequieto e sempre più malfidato verso l'Abbazia guardò fuori dal finestrino, vedendo avvicinarsi delle mostruose creature alate, simili a giganteschi falchi coperti da pezzi di ghiaccio che si conficcavano nelle loro carni. Ciò era senza ombra di dubbio una caratteristica insolita, considerando che la profondità di quei cristalli avrebbe dovuto ucciderli.

 

“ Abbiamo compagnia” commentò l'Eroe, “ Di che tipo?” “ Bestie alate Zack” “ Sono una vera seccatura, meglio occuparsene subito” “ Fa attenzione, non sono nemici comuni” “ Tranquillo, qualche pennuto non mi intimorisce”.

 

Lo spavaldo Fair non esitò a lanciarsi alla carica, volendo fare una buona impressione sull'amata.

Le sue abilità e la sua agilità erano tanto eccezionali da consentirgli di abbattere la maggior parte delle creature nel giro di qualche minuto senza avere nemmeno un appoggio sul quale caricare i propri assalti.

“ Ne mancano solo due, perfetto. Li farò fuori con la mia nuova magia, così Aerith resterà a bocca aperta” pensò il coraggioso Soldier preparando uno speciale attacco magico. Purtroppo, prima che potesse ultimarlo, una tremenda tempesta di neve, sbucata letteralmente dal nulla, travolse lui e l'elicottero portando il gruppo a dividersi.

 

Nessuno avrebbe potuto immaginare cosa quella tempesta rappresentasse.

Un ospite inatteso

 

L'elicottero dell'Abbazia era stato creato proprio per resistere alle condizioni più estreme, per cui una semplice bufera non avrebbe dovuto essere un problema. Invece quella che travolse Zack fu talmente violenta da danneggiare il motore principale in modo irreparabile, obbligando il pilota ad un atterraggio d'emergenza. Purtroppo la visibilità pari a zero non gli permise di rendersi conto che si stava dirigendo contro alti e robusti alberi di un fitto bosco, i quali recisero la lamiera del mezzo uccidendolo sul colpo.

Aerith sarebbe andata incontro alla stessa fine se non fosse stato per Sephiroth che, accorgendosi del pericolo, aprì prontamente il portellone, la prese in braccio e saltò fuori. Grazie alle sue immense capacità fisiche non solo evitò ogni ostacolo con leggiadria, ma a toccare il terreno con la velocità necessaria per non riportare alcun danno.

 

“ Sei tutta intera?” “ Sì, grazie per avermi salvata” “ Far morire la prima Sacerdotessa in quel modo non sarebbe stato il massimo” commentò l'Eroe con un accenno di ironia, poggiandola a terra, “ In effetti, sarei stata piuttosto deludente” rispose a tono l'amante dei fiori cercando di allentare la tensione cresciuta da quando l'uomo l'aveva stretta a sé.

“ Dove siamo finiti?” “ Questo è il bosco che circonda Vegas, per cui non siamo lontani dalla destinazione” “ E' una buona notizia, ma potremmo avere un problema ad orientarci” “ Stai tranquilla, sono in grado di farlo anche in situazioni del genere” “ Davvero?” “ Assolutamente, la capacità di orientamento è una competenza basilare per noi Soldier” “ Zack non me ne aveva mai parlato” “ E' nel suo stile, aspettava l'occasione giusta per stupirti, peccato che gli abbia rovinato la sorpresa”.

In quel momento il duo udì un pericoloso ululato che spinse il bianco cavaliere a suggerire di muoversi, idea accolta senza proteste dalla compagna.

 

Per quanto principesco, l'abito della castana non era per niente comodo e soprattutto inadatto ad un clima gelido, ricco di raffiche di vento così veloci da dare l'impressione di essere investiti da lame affilate. Di conseguenza la ragazza non poté far altro che tremare vistosamente e sbattere i denti, si sentiva tanto infreddolita da temere di cadere vittima dell'ipotermia.

Notando il suo comportamento, il Leggendario Eroe le mise la sua giacca sulle spalle.

“ Ti terrà al caldo” “ Non posso accettarla Sephiorth” “ Se temi che possa succedermi qualcosa non devi, i Soldier sono forgiati nelle peggiori avversità. Per noi questo non è nulla e poi c'è qualcosa che mi riscalderà” spiegò l'uomo, scattando all'attacco di feroci lupi, anch'essi con la medesima stranezza dei falchi, bramanti le loro carni.

 

“ Zack aveva ragione, non era arrabbiato con me bensì con l'Abbazia. Si sta mostrando più gentile e premuroso di quanto mi aspettassi, ma allora perché mi sento così...” rifletté il membro del culto di Gaia, portando l'attenzione sul collega del fidanzato.

Osservarlo uccidere con una ferocia e una facilità disarmante non fece che accentuare le sue emozione negative, portandola a sussurrare debolmente: “ Mi fa paura”.

 

Nonostante tutto ciò continuò a seguirlo, cercando di celare i propri pensieri, fino a quando non giunsero alle porte di Vegas.

“ Non mi stavi prendendo in giro, ti sai davvero orientare tanto bene” “ Te l'avevo detto”.

In quell'istante i loro occhi si incrociarono. Da parte dell'Eroe non trasparì nulla di decifrabile come sempre, invece nella ragazza un profondo timore.

 

“ Aerith!” esclamò un Fair coperto parzialmente di ghiaccio, rompendo la strana atmosfera creatasi.

“ Zack che ti è capitato?” gli chiese la castana ricongiungendosi con lui, “ Colpa della bufera, mi ha investito in pieno” “ Deve essere stato doloroso” “ No, sono roccia” “ Anche le rocce si sgretolano, quindi vedi di stare attento” replicò la prima mentre lo liberava dal gelo con delle speciali arti magiche.

“ Non serve, ci sei tu a rimettermi in sesto” “ Sai che non posso starti sempre appiccicata” “ Per adesso...” “ Come?” “ Una volta che avrai finito con il tuo incarico sarai libera di fare ciò che vuoi. Non ci resta che aspettare un altro po' e poi niente ci separerà”.

 

Se Aerith annuì e sorrise dolcemente nel sentire questa affermazione, il possessore della lunga katana mormorò cupo: “ Le cose non sono semplici come immagini...” “ Cosa hai detto Sephiroth?” “ Che il freddo ti ha congelato i sensi Zack” “ Che significa?” “ Sei stato seguito e nemmeno te ne sei accorto. Esci allo scoperto”.

 

“ Sei davvero l'Eroe infallibile di cui tutti parlano” sostenne la bionda strega dissipando la magia di occultamento che aveva usato, “ Magilou!?” esclamò Fair stupito, venendo completamente ignorato, infatti la ragazza si rivolse solo all'amica: " Ciao Aerith” “ Sono contenta di vederti Magilou, ma cosa ci fai qui?” “ Non è ovvio? Volevo alleviarti il viaggio, stare solo con i maschi è una vero tortura”.

“ Io vorrei sapere come hai fatto a raggiungerci tanto in fretta?” chiese un moro irritato dalla dichiarazione dall'artista in quanto l'aveva detta gettandogli un'occhiataccia, “ Fa sempre domande tanto stupide Aerith?”.

Il Soldier ormai non la sopportava più ed la prima volta che gli succedeva con il gentil sesso, invece la Sacerdotessa ridacchiò divertita dal tono e dall'atteggiamento della stravagante maga.

 

“ Hai usato un incanto di teletrasporto” “ Giusto Sephi, si vede che sei il capo” “ Si tratta di una tecnica rara e difficile da controllare” “ La più difficile, non sai quanto ho sudato per impararla e quanti pericoli ho affrontato. Sono stata per più di un mese isolata in una grotta senza cibo ed acqua e poi altrettanti giorni in mezzo a schifosissimi insetti” “ A cosa ti serviti?” “ Non ci arrivi moro? A niente” “ Allora perché ci sei stata?” “ Non hai parlato di nulla di simile” “ Ma se un attimo fa” “ Ti sta prendendo in giro” intervenne la castana a salvare il fidanzato, “ Molto matura Magilou” “ Non è colpa mia se sei un fesso”.

Fair non aggiunse nulla, si limitò semplicemente a darle le spalle scocciato.

 

“ Faremo meglio ad entrare in città, presto scenderà la notte e con essa i veri pericoli” “ Ottima idea Sephi, questa streghetta ha bisogno di un bel bagno caldo” “ Guarda che non puoi venire con noi Magilou” “ Chi me lo impedirà? Tu Zack?” “ Sì, siamo in missione, non in una gita di piacere” “ Non me ne importa niente, faccio quello che voglio” “ Qui non si tratta di te, ma” “ Lasciala fare” si intromise l'Eroe, “ Ma Sephiroth” “ Hai sentito il tuo leader? Non lamentarti e sappi che la mia presenza è gradita anche ad Aerith, vero amica?” “ Sicuro” “ Visto?” “ Dato che sono in minoranza, mi adeguerò” mugugnò sconfitto il ragazzo.

 

Il Leggendario Soldier aveva acconsentito all'ingresso dell'artista in squadra intuendone le eccezionali abilità: gli incantesimi che aveva utilizzato erano entrambi di altissimo livello. Solo una maga molto abile poteva sfruttarli ed il suo sesto senso gli diceva che avrebbe avuto bisogno di una persona del genere.

Qualcosa di insolito 

 

Il quartetto entrò nella città di Vegas che, nonostante i pericoli dell'esterno, era sprovvista di qualsivoglia struttura atta ad impedire alle belve feroci di fare una strage. Questa circostanza trovava una spiegazione tanto semplice quanto significativo: l'intera località era protetta da una sorta di barriera magica eretta grazie alla Preghiera, un particolare incantesimo conosciuto dalle Sacerdotesse, la quale neutralizzava all'istante chiunque osasse compiere un fatto privo di valore sociale, come ad esempio un'aggressione o un omicidio.

Suddetta difesa era concessa dall'Abbazia ad un prezzo, quello di giurare fede al culto che professava ed ai suoi precetti.

 

Per le strade non c'era alcun segno di pericolo, ma nemmeno di vita.

“ Siamo arrivati tardi?” chiese giustamente Zack, “ Gli abitanti ci sono e sono in salute. Hanno semplicemente deciso di restare chiusi in casa” “ Davvero strano, di solito una del tuo calibro Aerith viene accolta in pompa magna. Hai idea di cosa possa essere accaduto?” “ Come fa a saperlo, non è mica una veggente, per tua fortuna direi” “ Cosa vorresti insinuare Magilou!?” “ Niente, niente. Forza andiamo a scaldarci che sto per diventare un blocco di ghiaccio” sostenne la strega strofinandosi le braccia, “ Non se ne parla, facciamo Pregare Aerith e torniamocene a casa” “ Faremo come ha suggerito Magilou” esordì deciso Sephiroth, “ Perché?” “ Meglio agire col favore della luce” “ Perdere tempo non mi sembra” “ Zack ricorda che non siamo tutti Soldier”.

Il bianco cavaliere indicò con lo sguardo l'amante dei fiori, la quale stava subendo pesantemente il gelo, ormai la sua pelle stava assumendo un colore sempre più tendente al blu.

Rendendosi conto delle difficoltà della fidanzata, Fair non protestò oltre anzi fu il primo a lanciarsi alla ricerca di un buon posto.

 

Purtroppo per il suo orgoglio colei che trovò il luogo perfetto dove fermarsi fu l'artista di strada, la quale infatti individuò un Onsen, una delle sorgenti termali più belle di tutto il Mondo.

Se fossero stati normali viandanti non avrebbero avuto modo di permettersi di alloggiare lì, ma visto che stavano accompagnando la Prima Sacerdotessa non solo vennero accolti a braccia aperte, ma venne loro offerta una notte gratis.

 

“ La superlativa, incredibile Magilou batte ancora i rimbambiti Soldier” canticchiò la bionda, “ Ti diverti così tanto a prenderci in giro?” le chiese il moro, “ Non fare il brontolone solo perché sono immune al vostro fascino” “ Nessuno hai mai detto nulla del genere” “ Non a parole” “ Vuoi dire che leggi la mente?” “ Potrei...Vediamo adesso stai pensando al pane, no all'acqua, no aspetta alla neve” “ Stai sparando cose a caso” “ Beccata, vedi che sotto sotto non sei tanto sciocco come sembri” “ Sarebbe un complimento?” “ Certo” “ Non sei brava a farli” “ Questo lo dici tu. Mi sono stancata di giocare con te, dai Aerith andiamo a farci un bel bagno rilassante” “ Mi dispiace per te, ma io ed Aerith abbiamo da fare” affermò sicurissimo il giovane Soldier, “ Ne sei proprio sicuro?” “ Assolutamente, diglielo anche tu Aerith” “ In realtà un bagno caldo è proprio quello che mi ci vorrebbe”.

 

Quest'ultima affermazione stupì il ragazzo che non seppe più cosa dire, “ Scusa Zack, mi farò perdonare” lo congedò con dolcezza la castana dandogli un rapido bacio sulla guancia.

“ Quasi dimenticavo, questo è tuo” aggiunse la ragazza riconsegnando la giacca all'Eroe, “ Grazie ancora” “ Non è stato un problema”.

Il non avere più quella giubba fu una vera liberazione, si sentiva come se avesse finalmente ripreso a respirare.

 

Mentre le donne si preparavano ad immergersi, Sephiroth e Zack uscirono dall'Onsen, però se il primo si allontanò dicendo che doveva accertarsi di un sospetto, il secondo rimase in prossimità dell'albergo con le testa affollata di dubbi.

Parte di questi riguardavano la stranezza della missione che stava conducendo. Non si spiegava il comportamento degli abitanti: da una parte l'avevano accolti normalmente, ma dall'altra c'era qualcosa di insolito che non riusciva a spiegarsi.

Ma ad essere onesti ciò a cui non riusciva a smettere di pensare era l'amata. Conoscendola bene si era reso conto che, dal momento in cui aveva lasciato Rigel, non era stata la solita Aerith, appariva preoccupata ed assente e poi perché mai aveva scelto di passare del tempo con quella fastidiosa maga, la quale aveva fatto un sorrisetto quando la castana l'aveva seguita.

 

“ Perché non ci sono arrivato prima? Magilou si è presa una cotta per lei! La scommessa, il modo con cui tenta di mettermi in ridicolo, lo sta facendo per conquistarla. Ora mi sente, nessuno può neanche pensare di rubarmi Aerith!”.

“ Quindi la Sacerdotessa è davvero qui” affermò improvvisamente un ragazzo con indosso un pesante cappotto invernale, il cui cappuccio gli copriva il volto.

“ Sì, è arrivata poco fa. Se vuoi vederla dovrai aspettare domani” “ Non credo proprio, ora mi accompagnerai da lei” “ Ti ho detto che devi attendere” “ Ho già aspettato troppo, devo agire prima che sia troppo tardi” “ Troppo tardi?” “ Non fare il finto tonto Soldier, sai di ciò che parlo” “ Veramente no” “ Non mi lascia altra scelta”.

 

Il misterioso giovane stava avanzando verso l'Onsen, venendo però minacciato da Zack che sfoderò la fidata Buster Sword.

“ Spostati o sarò peggio per te” “ Non  muovere un muscolo” commentò Zack certo che la Preghiera l'avrebbe protetto, sbagliando di grosso. Infatti il tizio sconosciuto lo travolse con un diretto tanto potente da scagliarlo contro il muro della struttura.

 

“ Allora il problema è nella barriera, questo spiega molte cose” pensò il moro scrollandosi di dosso della neve. “ Ti avevo avvertito Soldier” “ E' vero, ma non mi tiro indietro", in quel momento si mise in guardia esclamando: " Fatti sotto!”.

 

I due erano pronti ad affrontarsi ignari di desiderare la stessa cosa.

Ali legate

 

Mentre all'esterno si respira pura tensione ed eccitazione, come durante ogni scontro degno di questo nome, all'interno dell'Osen dominava la serenità.

Aerith e Magilou si stavano godendo un bagno rilassante nella fantastica sorgente termale. Il calore dell'acqua fu piacevolissima per le ragazze, specialmente per la prima la quale aveva risentito più di tutti il freddo. Aveva preferito l'amica al fidanzato proprio perché aveva bisogno di riprendersi dal viaggio affrontato o almeno questa era una delle ragioni. Infatti se doveva essere sincera la vera motivazione era quella di togliersi di dosso il profumo lasciato dalla giacca di Sephiroth, odore che trovava disgustoso. Si vergognava di sé per pensare una cosa del genere dell'uomo a cui doveva la vita, ma non poteva farci niente.

 

“ Che bellezza! Ce ne vorrebbe una in ogni città, sarebbe perfetto” commentò estasiata la prestigiatrice affondando sempre di più nelle terme, “ Sarebbe l'ideale, peccato che non sia possibile” “ Non spegnere l'entusiasmo di questa streghetta!” “ Scusa, non volevo” “ Quanto sei formale, non siamo mica in un tribunale” “ Forza dell'abitudine, quando si ricopre il mio ruolo bisogna mantenere un certo atteggiamento” “ Avevo sentito che c'erano tante regole...anche vestirsi con quel cosino fino fino fa parte dei tuoi obblighi?” “ Sì, secondo l'Abbazia è importante che appaia come una principessa” “ Ti piace essere così?” “ Ciò che mi piace non ha alcun valore, non ce l'ha mai avuto...” commentò un filo di tristezza la castana, aggiungendo “ Sono sicura che i grandi capi non abbiano protesta per la mia relazione con Zack solo perché lui è un Soldier” “ Loro sono l'ultima Organizzazione di peso indipendente dal tuo culto, quindi è logico che vogliano assicurarsi una solida alleanza con essa” “ Esatto” “ Che schifo! Ti usano come se fossi priva di volontà quando potresti spazzarli via con uno schiocco di dita” “ Non potrei mai” “ Non sono sciocca come il tuo amichetto moro. Mi sono resa conto del potere magico che custodisci, con quello potresti spazzare via tutti quei bigotti” “ Sei gentile, ma se anche tu avessi ragione non potrei sfruttarlo. Essere Prima Sacerdotessa vuol dire rinnegare ogni forma di violenza, tutto ciò che posso e devo fare è aiutare gli altri” “ Che spreco...” commentò la bionda vistosamente infastidita.

 

Il discorso di Aerith era stato utile a confermare alcune sue supposizioni circa i precetti e le restrizioni dell'Abbazia, ma allo stesso tempo le stava rendendo difficile dire una cosa che voleva assolutamente comunicare.

“ Non prendertela Magilou, ho accettato la mia posizione molto tempo fa” commentò l'amante dei fiori tentando di scuotere l'amica, la quale le rispose subito con ritrovato entusiasmo “ Non è per quello che sono così è che voglio fare una scommessa con te, ma non so se è il momento adatto” “ Coraggio, dimmela” “ Se insisti: punto 100 Gil che tra non molto soffrirai per amore” “ Cosa!?” “ Ti sto facendo un prezzo di favore solo perché siamo amiche” “ Mi sembra una cosa assurda” “ Allora accetta e vinci facili soldi” “ Non potrei farlo...” “ Sarà il nostro segreto” “ Veramente, non posso” “ Ancora per le regole dell'Abbazia?" " Sì" " Che seccatura! Ho un'idea: se non dici niente entro tre secondi la considererò accettata. Uno, due, tre. Ottimo, affare fatto!” “ Sei davvero unica Magilou” le sorrise la castana, “ Tu invece un uccello in gabbia, ma non temere. Presto ti deciderai ad ascoltare il tuo cuore ed allora spiccherai il volo” sussurrò impercettibilmente la maga, “ Hai detto qualcosa?” “ Stavo solo pensando a cosa potrei comprarmi con la cifra che vincerò”.

 

Mentre le amiche continuavano a godere delle terme e della rispettiva compagnia, Zack si era imposto sul misterioso aggressore.

Quest'ultimo si era dimostrato un rivale abile, il suo stile era quello di un boxer dotato di una potenza assurda e di una rapidità di movimento più unica che rara.

Il Soldier lo superò solo perché riuscì a leggere le sue mosse in breve tempo, potendo così anticiparlo.

 

“ Non sei male, ma sei stato avventato a sfidarmi. Ti conviene arrenderti oppure mi costringi a catturarti con le cattive” affermò Fair avanzando a passo deciso. Dovette però arretrare rapidamente a causa di lance glaciali, lanciategli contro da una giovane dai lineamenti delicati, dotata altresì di capelli neri di media lunghezza ed occhi color ambra.

 

“ Quante volte ti ho detto di aspettarmi?” chiese l'ultima arrivata al pugile, “ Scusa, ma ho scoperto dove si trova Aerith” “ Scommetto che è dentro l'Onsen” “ Arguta come sempre, abbiamo solo un ostacolo” “ Ho visto, un Soldier di prima classe. Non mi stupisce che ti abbia messo in difficoltà” “ Ho ancora bisogno di allenarmi prima di poter battere uno come lui da solo” “ Fortunatamente non sei solo” affermò la donna schioccando le dita.

 

Il suo gesto ebbe l'effetto di avvolgere l'amico in un'aura gialla che nell'arco di un paio di secondi venne assorbita dal fisico del secondo. Dopo di che dal corpo del lottatore iniziò a fuoriuscire dell'elettricità che sorprendentemente non lo ferì.

 

“ Non corriamo rischi, combattiamolo insieme” propose l'affascinante donzella, “ Questa volta di darò retta, mi lady” “ Bravo, salvare la Sacerdotessa è la nostra priorità” “ Salvarla? Ma cosa vi state inventando?” domandò Zack, “ Ancora con questa farsa, non siamo stupidi” si limitò a dire l'ignoto boxer, riprendendo la lotta con nuova forza.

Una faccenda più complica del previsto

 

Mentre il compagno d'armi stava combattendo duramente, Sephiorth aveva raggiunto il santuario di Shiva, nome derivante da uno degli Esper che, secondo la mitologia dell'Abbazia, aveva creato il Mondo.

Il ghiaccio e la neve rendeva impossibile distinguerne i lineamenti esterni, se non fosse per la presenza di un magico rosone raffigurante la dea algida si sarebbe potuto facilmente confondere con una normale collina. Sorprendentemente l'interno si trovava nelle stesse condizioni, persino l'altare più interno dove Aertih avrebbe dovuto pregare.

 

“ Il portone era chiuso, da dove è entrato il freddo?” si domandò l'Eroe che non impiegò molto a darsi una risposta. Infatti, proprio sotto il più interno abside, c'era un foro di medie dimensioni da cui fluiva incessantemente un forte vento glaciale.

“ A giudicare dalle pietre non è stata colpa di un crollo, qualcuno l'ha aperto dall'esterno. Nessuno si permetterebbe un affronto del genere e se anche ci fosse uno tanto folle l'Abbazia lo avrebbe preso da tempo, a meno che...Sono stati loro a mandarmi qui, che senso avrebbe? E se lui avesse...”.

 

Le riflessioni del bianco cavaliere vennero interrotte dal rumore di un fulmine che si abbatteva sul terreno. Non essendo possibile un fenomeno naturale in quelle condizioni corse fuori, vedendo così numerose scaglie elettriche concentrarsi proprio in prossimità dell'Onsen dove si trovavano gli altri.

“ Uno scontro in città...La mia sensazione era corretta, la barriera è stata indebolita. In che razza di macello mi hai coinvolto Tseng?”.

 

Zack, sicuro come sempre delle proprie capacità, non esitò un istante a lanciarsi contro il misterioso nemico, curioso anche di vedere se l'aiuto della nuova arrivata fosse servito a qualcosa.

Per prima cosa tentò un tipico fendente laterale, suo marchio di fabbrica, il quale venne agevolmente evitato dall'avversario con un balzo felino. Quest'ultimo sfruttò l'altitudine guadagnata per scendere in picchiata con un devastante pugno, il Soldier lo parò appena in tempo commettendo però un errore di valutazione. Non prendendo in considerazione i fulmini, optò per un blocco quando avrebbe dovuto spostarsi, così non avrebbe subito dei danni elettrici scaturenti dal corpo dell'ignoto assalitore.

 

Dato il momentaneo stordimento del moro, il pugile avviò una combinazione di attacchi eccezionale capace di danneggiare persino uno resistente come il primo il quale tuttavia non fece attendere la sua reazione: ripreso il bilanciamento interruppe la sequenza nemica, contrattaccando con vari colpi di spada. Per sua sfortuna nessuno andò a segno, i tempi di reazione del boxer erano diventati tanto elevati da eccedere i suoi.

A complicare la situazione intervenne la ragazza la quale, con semplici schiocchi di dita, generò delle lance di ghiaccio che non usò tanto per l'offensiva, ma come supporto ottenendo un successo notevole. Infatti Zack, dovendo tenere d'occhio anche lei, si scoprì quanto bastava per consentire al combattente corpo a corpo di atterrarlo con una mossa speciale: il gancio della bestia. Come suggerito del nome si trattava di una gancio lanciato con tutto il peso del corpo, potenziato dall'energia del fulmine.

 

L'impatto che ne seguì produsse un suono simile a quello di una saetta che spezza in due un salda quercia. Nemmeno un Soldier di prima classe poté uscirne illeso: Fair, scaraventato contro un cumulo di neve gelata, si rimise in piedi a fatica. Sul suo volto c'era il segno della tecnica subita, il naso era rotto e l'occhio sinistro era completamente chiuso; nonostante ciò non si arrese.

 

“ Non so cosa ti abbia fatto, ma sei molto più forte di prima” commentò il moro conficcando la Buster Sword a terra, “ Tutto quello che vedi è frutto del nostro legame, senza di esso non sarei mai potuto diventare tanto forte” spiegò il giovane dall'identità sconosciuta, “ Un legame speciale quindi, ne ho uno anch'io” “ Quello con Aerith?” “ Esatto” “ Non è poi così tanto speciale” “ Parli senza sapere nulla su di noi” “ Hai ragione, ma se aveste davvero qualcosa di unico come quello che abbiamo noi, stai pur certo che a quest'ora sarebbe venuta a darti una mano” “ Quante sciocchezze, l'avere un legame non vuol diventare sensitivi” “ Ti sbagli. Quando trovi la persona giusta, quella più speciale di tutti, la senti dentro, senti anche se è in pericolo” commentò la donna poggiandosi una mano sul cuore.

 

Zack non diede loro peso, era certo del rapporto che condivideva con la Prima Sacerdotessa e niente gli avrebbe fatto cambiare idea. Perciò, avendo accumulato energia magica a sufficienza, affermò: “ Siete voi a sbagliare! Comunque basta parlare e combattiamo. Volevo usarla per impressionare Aerith, ma non posso fare altro. Siete finiti: Disaster from Hell!”.

Da sotto il Sodlier si formarono dei canali energetici che disegnarono una fiamma, i quali presto si unirono in un unico raggio dall'immensa distruttività.

 

“ Era quello che aspettavo” sostenne la ragazza la quale, con un singolo gesto della mano, rubò l'incantesimo appena creato, lasciando il compagno di Sephiroth senza parole.

“ Hai sbagliato di nuovo, Soldier. Con mi lady gli attacchi magici sono inefficaci” disse con un sorriso il boxer, aggiungendo con un sorriso, “ Fine dei giochi”.

 

In quel momento la sua amata rilasciò ciò che aveva preso, amplificandone l'energia.

Zack non ebbe scampo, venne travolto dalla sua stessa micidiale tecnica la quale lo lasciò steso a terra e privo di sensi.

Un segreto svelato

 

“ Quell'attacco magico era davvero potente, se non ci fossi stata tu sarei finito in guai seri” commentò il pugile sollevato, “ Te ne sei accorto eh!? Allora la smetterai di procedere a testa bassa senza di me?” “ Consideralo fatto” “ Ottimo, ora non ci resta che recuperare Aerith” “ Credi che farà delle storie?” “ Quando le spiegheremo la situazione ci seguirà di sua iniziativa” “ Lo spero” “ Non andrete da nessuna parte” affermò Sephiroth alle loro spalle, non esitando un attimo ad attaccarli.

 

Il giovane, capace di evitare tutti i colpi di Fair, non poté assolutamente nulla in questa circostanza, infatti venne scagliato contro la sua stessa alleata con un singolo fendente tanto potente da provocargli una vistosa ferita sul petto.

Perfettamente consapevole della loro inferiorità, la ragazza distrasse l'Eroe con una piccola bufera di neve quel tanto che bastava per permetterle di lanciare un incantesimo di teletrasporto con cui fuggì insieme al lottatore.

 

“ Non solo sono riusciti a battere un Soldier di prima classe, ma sono scappati da sotto il mio naso. Sono decisamente una coppia insidiosa e vogliono la Sacerdotessa, ma perché? E a quale verità alludevano?” con queste domande per la testa il bianco cavaliere raccolse il compagno d'armi ferito e svenuto, portandole dentro l'Onsen. Casualmente si imbatté subito in Magilou ed Aerith, le quali avevano appena finito il loro bagno termale.

“ Zack! Cosa gli è successo?” chiese preoccupata la castana correndo dal fidanzato, “ Un paio di pericolosi guerrieri l'hanno sconfitto” spiegò l'uomo, “ Perché?” “ Credo che l'abbiano fatto perché non ha permesso loro di raggiungerti” “ Miravano a me?” “ Sì, ma non so spiegarti il motivo” “ Capisco. Potresti portare Zack nella sua stanza? Così lo curo” “ Va bene”.

 

L'amante dei fiori medicò con grande successo i danni subito dal moro, nonostante ciò quest'ultimo sarebbe stato fuori dai giochi per diverso tempo.

“ Ti rimarrà una bella cicatrice, spero che adesso imparerai ad essere più prudente” commentò il membro dell'Abbazia sfiorandogli uno squarcio sopra l'occhio sinistro.

Mentre indugiava sui suoi lineamenti notò una piccola scatola sbucare da una delle tasche dei pantaloni, incuriosita si mosse per vedere cosa contenesse. Tuttavia non poté soddisfare la propria curiosità in quanto venne interrotta da Sephiroth che doveva dirle qualcosa di importante.

 

“ Aerith immagino che tu sia in pensiero per lui, ma c'è una cosa che devi vedere immediatamente” “ Cosa di preciso?” “ Nel santuario di Shiva c'è uno strano foro” “ Si dirige sotto terra?” “ Sì” “ E' come temevo...” “ Sai cosa sta accadendo?” “ Forse, ma prima di parlare devo averne la certezza” “ Allora andiamo” “ E Zack?” “ Se la caverà, è un tipo forte” “ Lo è davvero...Ok, ma facciamo in fretta”.

 

I due, accompagnati da una streghetta insolitamente taciturna, arrivarono nello speciale luogo sacro il più rapidamente possibile.

Una volta all'interno la Sacerdotessa non esitò un secondo ad osservare la frattura nel terreno.

“ Esce dell'aria gelida in continuazione, non ci sono dubbi...” “ Di cosa stai parlando?” “ Dell'Esper Sephi” intervenne la maga, “ Una delle divinità che hanno creato il Mondo?” “ Proprio una di loro” “ Ma impossibile Magilou, quelle sono solo storie mitologiche” “ Sono reali, però se non mi credi scendi e controlla tu stesso”.

 

Volendo vederci chiaro l'Eroe diede ascolto all'artista di strada, balzando all'interno della voragine che si rivelò meno profonda di quanto pensasse.

Toccato il fondo vide davanti a se una infinita distesa di spesso ghiaccio, antico di eoni, e poco altro. Di strano c'erano solo dei segni di trascinamento, parzialmente coperti dal gelo, ed un piccolissimo frammento di un cristallo blu mare.

 

“ Non c'è niente di che, sapevo che mi stavi prendendo in giro Magilou” “ Non ha mentito” intervenne Aerith, decidendo di spiegare l'affermazione dell'amica: “ Qui dormiva Shiva, l'Esper algido, dalla notte dei tempi. Chiunque abbia aperto questo foro l'ha presa, spero solo che non l'abbia anche destata” “ Sarebbe un problema?” domandò l'uomo, “ Non dovrebbe disturbarsi un Dio che dorme” “ La sua assenza ha a che fare con la perdita di forza della barriera, senza un Esper che canalizzi l'energia della Preghiera questa si dissipa gradualmente. Dico bene Aerith?” “ Sì, ma come fai a saperlo Magilou?” “ Segreto professionale” sostenne con un furbo occhiolino la bionda.

 

“ Perciò la sua assenza è una condanna a morte per Vegas” “ Non solo Sephiroth, ma per tutta l'area che risente della sua influenza” “ E' vasta Aerith?” “ Decisamente, si estende per tutte le regioni fredde” “ Un grosso problema...Se Shiva esiste vuol dire che anche gli altri Esperi sono reali” “ Esatto e chi ha preso la dea dei ghiacci può essere già sulle loro tracce, se non li ha già presi. Perciò devo subito tornare a Rigel ed informare le alte sfere, solo loro possono evitare una catastrofe” “ Mi chiedo se non la vogliano proprio loro” “ Perché dovrebbero mai volere una cosa del genere Magilou? Sono i protettori dell'ordine, non i portatori del caos” “ Ed io che ne so, trovo solo strano che ti abbiano prima mandato qui invece di agire prontamente” “ Magari non erano sicuri di cosa stesse accadendo” “ Non credo, sono sciocchi e rimbambiti come il tuo amichetto che si è fatto massacrare. Sono certa che sapessero della situazione disperata in cui versa Vegas, eppure l'hanno ignorato”.

 

L'affermazione della prestigiatrice da una parte mise in agitazione la castana, la quale non poteva darle completamente torto, dall'altra concise con il pensiero del Leggendario Soldier. Questi, appreso un segreto tanto sconvolgente, prese una decisione che avrebbe segnato un punto di svolta nella storia del Mondo: convocare tutti i membri più importanti della sua Organizzazione per un meeting in cui avrebbe rivelato le sue perplessità sulla vera natura dell'Abbazia e soprattutto una scoperta che aveva fatto da qualche settimane, un qualcosa di davvero inquietante.

L'ordine del Legato

 

Il gruppo confuso e preoccupato, fatta eccezion per Magilou alla quale non sembrava importare niente del pericolo che stavano correndo Vegas e tutta la Regione fredda, lasciò il santuario con l'intenzione di aspettare il risveglio di Zack, per poi ripartire alla volta di Rigel ed informare l'Abbazia sull'Esper,

Il loro piano non trovò nemmeno la più minima esecuzione, poiché ad attenderli c'era il primo Legato con uno sguardo compiaciuto.

 

“ Tseng!? Che bello vederti, ho fatto una scoperta sconvolgente: Shiva è stata portata via dal luogo del suo sonno” affermò senza giri di parole una comprensibilmente agitata Aerith, “ Sarà meglio riferirlo ai nostri Anziani” “ Concordo, loro sapranno cosa fare” “ Sì, forza andiamo” “ Di già?” “ Come hai sicuramente capito la situazione è grave, non possiamo perdere altro tempo” “ Non posso negarlo...” commentò una mesta castana assecondando senza ulteriore proteste la richiesta dell'uomo. Chiese solo all'Eroe di salutare Fair da parte sua e di dirgli che l'avrebbe aspettato, come sempre, nella Cattedrale Bianca.

 

Il bianco cavaliere, ignorando completamente quanto detto dall'amante dei fiori, si rivolse al membro dell'Abbazia con tono accusatore.

“ Tseng, è impossibile che tu sia arrivato fin qui in così poco tempo, a meno che non tu ci abbia seguito fin dal principio” “ Non necessariamente Sephiroth, sai che ho delle capacità peculiari” “ Non prendermi in giro, mi sono accorto della tua presenza immediatamente. Ci sei stato addosso per tutto il viaggio, solo a causa della bufera ci siamo separati”.

In quel momento il Legato sorrise puntando con l'indice un suo orecchio, gesto che poteva apparire casuale, ma che in realtà nascondeva un significato importante. Infatti nella Shinra veniva utilizzato per segnalare che qualcuno era in ascolto e visto che anche il Leggendario Soldier ne aveva fatto parte lo riconobbe subito.

 

Come se niente fosse Tseng si avvicinò a lui facendogli i complimenti: “ Ottimo lavoro, spero che questa sia l'inizio di una lunga e sana collaborazione”.

Detto ciò allungò una mano, incitando con lo sguardo l'interlocutore a stringerla. Curioso di vedere cosa avesse in mente il secondo lo accontentò, ricevendo così un foglietto con un gesto tanto rapido da non poter essere visto a occhio nudo.

“ Perfetto, è ora di andare. Vieni Aerith” “ Eccomi. Sephiroth grazie ancora per avermi salvata” sostenne con cortesia la ragazza, sparendo nel paesaggio innevato insieme al nuovo accompagnatore.

 

“ Che dice quel biglietto?” domandò Magilou, rimasta sola con il Soldier della leggenda, “ Te ne sei accorta, notevole” “ Trucchetti del genere sono l'abc del mio mestiere, l'avrei potuto vedere anche ad occhi chiusi” “ Non è naturalmente possibile” “ Magicamente sì! Allora cosa dice?”.

 

Sephiroth, sapendo che la strega in qualche modo sarebbe comunque finita per apprendere il contenuto del pezzo di carta, non si fece troppi problemi a leggerlo.

“ Aerith arriverà a Deneb tra diciassette giorni, aspettala lì. Una volta che vi sarete incontrati portala in un posto sicuro. Mi raccomando, deve essere lontano e sconosciuto dall'influenza dell'Abbazia”.

 

“ Quella poverina è minacciata da coloro in cui ripone fiducia, che tristezza. E' proprio vero, non ci si può fidare di nessuno” commentò la maga facendo intuire di essere a conoscenza del vero significato di quelle allarmanti parole, invece “ E' come pensavo...” sussurrò l'uomo con uno sguardo torvo.

“ Bhé Sephi io me ne vado, ci si vede” canticchiò la bionda allontanandosi saltellando come al suo solito.

Dal canto suo il bianco cavaliere si diresse verso l'Onsen dove avrebbe svegliato il compagno d'armi sebbene non fosse ancora il momento poiché il tempo che avevano per evitare una tragedia era letteralmente agli sgoccioli.

 

Il Legato e la Prima Sacerdotessa, dopo un viaggio di una settimana a bordo di un mezzo a motore di proprietà del primo, arrivarono in prossimità della famosa foresta delle Bestie, nome figlio della presenza di vari e numerosi animali feroci.

“ Eccoci arrivati Aerith” “ Ma non siamo a Rigel” “ Infatti, il tuo compito è quello di raggiungere Deneb” “ Cosa? Perché?” “ Lo scoprirai a tempo debito” “ Però devo essere io a riferire agli Anziani cosa” “ Basta Aerith! Il mio è un ordine, devi obbedire senza fare storie” “ Ve bene” rispose la giovane con un'espressione ferita e mesta, “ Non devi indugiare, arriva a Deneb non oltre dieci giorni”.

 

Affermato ciò l'uomo riprese da solo il cammino verso la principale città dell'Abbazia, pensando con amarezza: “ Mi dispiace per averti trattato così, ma è per il tuo bene”

Incontro scritto nelle Stelle

 

Aertih venne praticamente abbandonata in prossimità dell'ingresso della Foresta con scarsissime informazioni. Tutto ciò che sapeva era il suo compito: raggiungere Deneb, ma non aveva idea del perché e soprattutto non si spiegava il comportamento tanto sbrigativo Tsgen, così anomalo dal suo solito. Aveva avuto quasi l'impressione che non potesse parlare liberamente, come se fosse tenuto sotto controllo da qualcuno. Però non era possibile, era il Legato più importante, tutti nell'Abbazia si fidavano di lui. Eppure non riusciva a togliersi quella sensazione di dosso.

Comunque stessero realmente le cose non poteva fare nulla, doveva rispettare gli ordini perché era questo il suo dovere.

 

La castana, fatto un respiro profondo, entrò nella fitta rete di alberi dotati di fronde tanto voluminose da schermare quasi totalmente i raggi tenui di un sole primaverile. Nonostante ciò la visibilità rimaneva discreta ed orientarsi non era problema data la conformazione del luogo: i tronchi delle piante, per una ragione apparentemente inspiegabile, si assottigliavano sempre di più mano mano che ci si avvicinava a Deben; quindi sarebbe stato sufficiente prestare attenzione a questo dettaglio per non smarrirsi.

 

Il problema vero era un altro, le belve feroci che popolavano l'area. Ce ne erano di ogni tipo, ma le più pericolose erano quelle raccolte in branchi per ovvie ragioni.

In teoria la castana possedeva il potenziale per sconfiggerli con disinvoltura, ma i precetti dell'Abbazia le impedivano di offendere in qualunque circostanza. Di conseguenza quello che le rimaneva da fare era cercare di passare inosservata, impresa estremamente ardua.

 

Sfortunatamente il suo piano stealth durò sì e no un'ora, infatti venne rapidamente individuata dal fine olfatto di affamati lupi che lentamente, ma inesorabilmente iniziarono a circondarla. Suddette belve avevano un qualcosa di strano nei loro occhi, sembravano pervasi da ardenti fiamme, che le trasmettevano una forte inquietudine. Forse proprio perciò la ragazza non fu capace di comunicare e nemmeno di entrare in contatto con le loro menti, trucchetto che di solito le riusciva facilmente. Questo la mise in una situazione sempre più rischiosa fino a quando non precipitò nel momento in cui venne presa d'assalto.

 

Le regole della sua fede le erano state inculcate tanto nel profondo da inibire persino il naturale istinto di autoconservazione, per cui si limitò a coprirsi il volto con le mani senza tentare nemmeno una singola difesa.

Convinta di essere alla fine del suo viaggio, attendeva le affilate zanne conficcarsi nella sua morbida pelle, sperando solo che quegli animali l'avessero uccisa rapidamente. Stranamente non provò paura, ma sollievo. Se sarebbe morta tutti gli obblighi, che sentiva sempre più come catene, derivanti dal suo ruolo sarebbero venuti meno; forse così avrebbe finalmente assaporato il gusto della libertà.

 

Tuttavia non avvertì una lacerazione delle carni, ma una folata di vento, seguita dal rumore del ferro che fracassava delle ossa. Istintivamente aprì gradualmente le sue sfere smeraldo, vedendo un giovane dai capelli biondi ergersi tra le carcasse delle belve che aveva appena eliminato.

 

Questi le si avvicinò leggermente dicendole con tono piatto: “ Non è un posto sicuro, faresti meglio a tornatene a casa” “ Me ne sono resa conto, ma non posso farlo. Ho un dovere da compiere” “ Conta più della tua vita? Perché se continui ad avanzare nella foresta farai una brutta fine” “ Sì” “ Cosa devi fare di tanto importante?” “ Arrivare a Deneb” “ Perché?” “ Non lo so” “ Come?” “ Mi è stato semplicemente ordinato da un mio superiore, quindi devo farlo” “ Ho capito, sei un membro dell'Abbazia” “ Prima Sacerdotessa per l'esattezza”.

 

Il giovane stava per sottolineare la folle scelta del culto di Gaia di mandare da sola un membro tanto fondamentale per loro in un luogo da cui persino un soldato fa difficilmente ritorno, quando venne morso dal lupo capo branco che sorprendentemente era ancora in vita. Spinto dalla volontà di vendicare i fratelli caduti, provò un altro assalto venendo definitivamente stroncato da un preciso fendente del giovane.

 

“ Che brutta ferita, ti farà male” affermò l'amante dei fiori, vedendo parte del braccio del suo salvatore maciullato, “ Non è niente” “ Invece lo è, se non lo tratto subito si infetterà” “ Tratto?” “ Sì, stai a vedere”.

La Sacerdotessa poggiò con delicatezza una mano sul punto danneggiato, rimettendolo in sesto in pochi secondi.

 

“ Stai meglio non è vero?” chiese con un sorriso soddisfatto la prima, “ In effetti...Se hai una tale forza magica perché non l'hai usata per salvaguardarti?” “ Non posso farlo, i precetti me lo proibiscono..." commentò mestamente la castana per poi aggiungere con un pizzico di amarezza, " Bhé direi che adesso siamo pari, ci vediamo”.

 

Il biondo si incamminò verso la sua destinazione originaria, ma dopo un paio di passi posò istintivamente lo sguardo verso colei in cui si era abbattuto. Vederla andarsene in solitaria gli causò un senso di angoscia mai provato prima, tanto intenso da spingerlo a riunirsi a lei.

 

“ Hai deciso di venire con me?” non esitò a domandargli il membro dell'Abbazia con sincera curiosità, “ Non farti strane idee, semplicemente le nostre mete coincidono” “ Ma davvero? Eppure era convinta che tu stessi andando dalla parte opposta” “ Ho deciso di prendere un'altra strada, ma se hai dei problemi” “ Per niente, anzi sono contenta di non viaggiare da sola. Visto che staremo insieme per un po' presentiamoci: io mi chiamo Aerith” “ Cloud” “ Piacere di conoscerti Cloud” sostenne la castana con ritrovato buon umore ed un sorriso sincero, uno di quelli che non faceva quasi mai.

Connessione

 

Cloud era la perfetta incarnazione dell'asocialità, parlava raramente e quel poco che diceva era quasi sempre legato a delle indicazioni fondamentali per la sopravvivenza come ad esempio fare attenzione a dove mettere i piedi, camminare il più silenziosamente possibile per non attirare compagnie indesiderate e così via. Tuttavia Aerith non solo non era affatto infastidita da tale atteggiamento, ma lo trovava divertente e carino; inoltre si sentiva davvero felice a non dover affrontare per una volta un viaggio da sola.

Il suo ruolo di Prima Sacerdotessa consisteva principalmente nel dover visitare le città protette dall'Abbazia così da poter incontrare ed aiutare i più bisognosi, incarichi che svolgeva sempre in solitudine. Tecnicamente veniva accompagnata da alcuni membri del suo culto, ma loro non erano di alcun supporto morale e non erano per nulla interessati a lei. Invece intuiva, no sapeva che questo giovane misterioso tenesse realmente al suo benessere. Era perfettamente conscia dell'assurdità di tale pensiero, in fondo si erano conosciuti da poco più di un giorno, eppure ne era talmente convinta da metterci la mano sul fuoco.

 

Questa non era l'unica sensazione strana poiché, sebbene Strife non fosse forte quanto Zack o Sephiroth, non si era mai sentita al sicuro come adesso. Da quando lo aveva intorno era certa che niente di male le sarebbe potuto accadere, l'esatto opposto di quanto provato durante il breve tragitto condiviso con l'Eroe in prossimità di Vegas. Se doveva essere sincera nemmeno il fidanzato le aveva mai fatto un effetto del genere, consapevolezza che iniziò a spingerla a domandarsi l'origine di suddette particolari emozioni.

 

La coppia fu costretta a passare attraverso le paludi Infinite, chiamate così per essere le più vaste di tutta la regione, altrimenti avrebbero dovuto fronteggiare interi branchi di feroci animali, più affamati e spietati del solito.

Ancora una volta l'abbigliamento della castana si rivelò di intralcio, il lungo vestito e le graziose scarpe bianche col tacco le resero quasi impossibile procedere senza inciampare.

 

“ Non credi di aver scelto degli abiti poco adatti per una foresta?” le chiese il biondo, aspettando di venire raggiunto, “ Mi hanno dato questa missione improvvisamente e comunque non avrei potuto cambiarmi. Sono costretta ad indossare cose di un certo modo, fa parte dei precetti” “ Che assurdità. Non puoi difenderti e nemmeno metterti ciò che ti pare. Non capirò mai cosa vi spinge ad entrare nell'Abbazia” “ La Fede suppongo, almeno nella maggior parte dei casi” “ Per te è stato così” “ No, io non ho avuto scelta”.

 

La Sacerdotessa divenne sempre più triste mentre continuava con il racconto: “ Sono stata abbandonata davanti ad una piccola chiesa di un paesino sperduto quando ero ancora in fasce. Lì sono stata cresciuta nel rispetto delle regole dell'Abbazia, ma a dire la verità l'ho sempre pensata come te su queste cose” “ Allora perché sei rimasta?” “ Per riconoscenza e perché potevo sostenere chi era nei guai. Mi piaceva quella vita, era povera e semplice, ma appagante. Tutto però è cambiato nel momento in cui sono stata scelta per concorrere alla carica che attualmente ricopro” “ L'ambivi?” “ Macché, è stato tutto casuale” “ Immagino che non potevi tirarti indietro” “ Esatto. Una volta che sono arrivata a Rigel, nella Cattedrale Bianca, mi sono accorta di come l'Abbazia sia più interessata ad estendere la sua influenza che nell'aiutare. Cerco di fare del mio meglio per il prossimo, vorrei aiutare tutti, ma non posso e poi...I capi mi trattano come una pedina, a volte mi fanno arrabbiare tanto che mi saltano alla mente certi pensieri” “ Del tipo?” “ Rivoluzionare l'Abbazia dall'interno, renderla nuovamente ciò che era in origine. Però sono solo idee stupide, una debole e senza spina dorsale come me non può cambiare niente” “ Non prendermi in giro, non sei né debole né priva di volontà” “ Come fai a dirlo? Non mi conosci nemmeno” “ Vero, ma stai affrontando un'impresa complicatissima senza tirarti indietro o esitare e questo è un segno di grande forza”.

 

L'affermazione del ragazzo trafisse l'animo di Aerith come un'affilata freccia, provocandole non dolore, ma grande gioia; emozione che crebbe a dismisura quando venne improvvisamente prese in braccio dal primo.

“ Cloud!? Cosa fai?” “ Faremo prima così o preferisci passare la notte in mezzo a questa melma?” “ Certo che no” “ Come pensavo”.

 

L'alto membro della religione di Gaia inspiegabilmente non si sentì minimamente in imbarazzo, tutt'altro. Le piacque tantissimo venire toccata da quelle mani gentili ed il profumo di Strife la inebriò.

Si sentiva talmente a suo agio che per un momento pensò di avvolgerlo a sua volta, tuttavia non lo fece. Avrebbe solamente complicato la situazione e poi lei era fidanzata.

Desiderava comunque mostrargli la sua gratitudine, per cui prese un fiore magico simile ad una rosa, capace di cambiare colore in base all'umore di chi lo teneva, che portava sempre con sé, appuntandolo sul petto del nuovo amico.

 

“ Un fiore?” chiese confuso Cloud, “ Sì, è un ringraziamento” “ Te l'ho già detto di non farti strane idee, ti sto aiutando solo perché le nostre mete coincidono” “ Va bene, va bene, allora consideralo un ricordo del nostro primo incontro” affermò la castana con un tono che non ammetteva repliche, “ Visto che insisti, lo terrò” “ Bravo, vedo che inizi a capire chi comanda”.

 

A questa battutina il ragazzo abbozzò un leggero sorriso dal quale Aerith restò rapita. Non seppe il perché ma indugiò sulle sue labbra e prima che potesse accorgersene ebbe l'impulso di baciarlo che trattenne a stento.

 

Qualcosa di apparentemente inspiegabile stava accadendo al cuore della Sacerdotessa, un qualcosa che in realtà aveva delle radici molto profonde.  

Una cerimonia mortale

 

Mentre Aerith e Cloud proseguivano il loro viaggio avvicinandosi sempre di più, Zack, affacciato in direzione di una magnifica cascata, stava osservando l'anello che aveva comprato per la Sacerdotessa. Non poté che sentirsi amareggiato, a quest'ora doveva essere ufficialmente impegnato con la ragazza di cui si era innamorato ed invece niente era andato secondo i suoi piani. Prima la strana missione di Tsgen, poi la cocente sconfitta subita a Vegas ed infine l'ordine di Sephiroth di raggiungere il QG senza un apparente motivo.

 

“ Avrei dovuto dartelo quando eravamo sull'elicottero...Non ha senso piangere sul latte versato, giuro sul mio onore che ti farò la proposta non appena sarà concluso questo meeting” “ Fair, smettila di blaterare su queste sciocchezze e vieni in sala riunioni!” ordinò senza mezzi termini un uomo con indosso un lungo cappotto rosso, dello stesso colore dei suoi capelli di media lunghezza, “ Arrivo, arrivo, non c'è bisogno di essere tanto sgarbati Genesis” rispose il moro rimettendo a posto l'oggetto speciale, simbolo del suo amore per l'appassionata dei fiori. La sua affermazione si guadagnò una severa occhiataccia dell'altro uomo, in quel momento chiunque si sarebbe scusato vista la potenza e l'autorità del fratello dell'Eroe, nonché anche il secondo in comando tra le fila dei Soldier, ma non l'impavido Zack il quale lo superò senza battere ciglio.

 

Raggiunto il luogo dell'incontro, il ragazzo si sedette tra i suoi pari di grado, un piccolo, ma devastante gruppo di soldati molto diversi tra loro sia nell'aspetto che negli intenti, ma accomunati dalla profonda stima e rispetto verso Sephiroth. A proposito di quest'ultimo, il bianco cavaliere non fece attendere il proprio ingresso.

A differenza delle altre volte non si perse in inutili convenevoli, andando dritto al punto, segno della pericolosa situazione in corso.

 

“ Vi ringrazio per essere venuti con così poco preavviso, so che eravate tutti impegnati” “ Infatti, alcuni di noi hanno lasciato dei campi di battaglia proprio sul più bello” esordì Roche, Soldier di terza classe, la più bassa, “ Temo che non potrete più riprenderli, almeno non nel medio-breve periodo” “ Perché?” fu la domanda collettiva, “ Entreremo in guerra contro l'Abbazia”.

Quelle parole gettarono confusione e scalpore tra i presenti, non c'era ragione di combattere quel culto e se anche ne esistesse una valida i Soldier non possedevano abbastanza uomini per vincere.

 

“ Calmatevi, sembrate delle ragazzine isteriche!” esclamò Genisis, aggiungendo “ Anche tu Sephiroth avresti potuto affrontare l'argomento in modo migliore” “ No, volevo attirare la loro attenzione” “ Ce l'hai di sicuro adesso, quindi faresti meglio a spiegarti come si deve” “ E' quello che sto per fare. Amici, anzi fratelli ascoltate bene ciò che ho scoperto. L'Abbazia non è l'organizzazione che vanta di essere, è solo un altro cancro per il nostro Mondo come la Shinra o forse anche peggio. Non mi sono mai fidato di loro, perciò non ho mai smesso di controllarli e, sebbene non ho mai avuto delle prove concrete, ho riscontrato numerose anomalie nel loro agire. Negli ultimi anni gli attacchi di belve e mostri feroci sono aumentati esponenzialmente, ma casualmente questi esseri non si avvicinano mai alle città protette dell'Abbazia” “ Per via della Preghiera” intervenne un Soldier di seconda classe, “ Sì, ma non funziona come abbiamo sempre pensato, Guardate voi stessi”.

 

Il bianco cavaliere mostrò una comparazione delle caratteristiche della barriera magica con quelle della maggior parte delle bestie assassine, la quale dimostrava che possedevano la medesima composizione molecolare e distribuzione energetica. In sostanza erano identiche, le creature malvagie non colpiva mai quella difesa poiché la scambiavano per una di loro.

 

“ Potreste pensare che l'Abbazia abbia trovato un modo per girare intorno al problema, ma non è così. Osservate i dati degli stessi animali di un decennio fa”, questi mostrano dei parametri completamente diversi dagli attuali, “ Sapete da dove è iniziata la mutazione? Nelle prossimità di Rigel, poco dopo la caduta della Shinra. Inoltre come sapete Shiva, l'Esper algido, è scomparso in territorio sacro. Nessuno sarebbe tanto stolto da fare un affronto del genere, quindi ci sono ottime probabilità che sia stato lo stesso culto di Gaia a recuperarla” “ Perché?” “ Non lo so Roche”.

 

“ Le tue supposizioni sono di certo valide, ma non bastano per muovere guerra all'Abbazia” “ Ero del tuo stesso avviso Zack fino a quando non ho ricevuto questo biglietto da Tsgen”.

Allora Sephiroth proiettò il messaggio, scatenando una reazione di agitazione in Fair che infatti non esitò a domandare: “ Aerith è in pericolo!?” “ Sì, uno mortale” “ Non può essere! Lei è la persona meglio protetta su questa terra. L'Abbazia non può permettersi di perderla” “ Non al momento” “ Che significa?” “ Cosa accade alla Prime Sacerdotesse dopo la Cerimonia?” “ Vengono liberate dai loro obblighi” “ In che modo?” “ Che domanda è!?” “ Nessuna di loro è mai stata più rivista dopo quel rituale, nemmeno per sbaglio e sai il motivo? Perché muoiono” “ Come!?” “ Dopo l'ultima Cerimonia sono stati rinvenuti dei tessuti umani nelle fogne della Bianca Cattedrale. Non erano molti, ma a sufficienza per poter risalire al DNA del proprietario. Come puoi immaginare appartenevano alla precedente Prima Sacerdotessa. Non so in cosa consista il rito, ma sono sicuro che durante esso la Sacerdotessa perde la vita e dubito che sia una scelta volontaria o nobile, altrimenti l'Abbazia avrebbe reso tutto pubblico e onorato la memoria di quelle donne”.

 

Zack non ragionò più, si alzò di scatto correndo verso l'uscita. Solo l'intervento di Genisis, il quale lo atterrò con un'onda d'urta generata da un colpo della sua spada, fu capace di fermarlo.

“ Lasciami andare, devo salvarla!” “ E' quello che vogliamo fare razza di impulsivo idiota, ma se agiamo spinti dalla rabbia siamo morti. Il culto di Gaia è superiore a noi in numeri e sostegno” spiegò il fratello dell'Eroe, “ Allora cosa pensate di fare?”.

 

In quel Sephiroth spiegò il piano che aveva elaborato, piano che non sarebbe stato per nulla facile da realizzare soprattutto per la mancanza di prove concrete, ma che rappresentava l'unica opzione per fermare il culto di Gaia e salvare Aerith.

Incontri inattesi

 

Ormai a Cloud ed Aerith mancavano un paio di giorni prima di poter finalmente uscire della foresta, dopo di che solo poche decine di km avrebbero separato loro da Deneb.

 

Il duo aveva sviluppato un legame capace di far invidia praticamente a chiunque. Nonostante si fossero incontrati da scarsa una settimana erano già in grado di intuire le esigenze e, alcune volte, persino i pensieri dell'altro con un semplice sguardo. Inoltre, per quanto potesse sembrare strano o addirittura assurdo, entrambi avevano la sensazione di essersi già conosciuti da qualche parte, ma non sapevano dire con precisione né dove né quando e sinceramente, al momento, non aveva alcuna importanza; tutto ciò che desideravano era restare insieme.

 

La Prima Sacerdotessa si sentiva così bene da arrivare a dimenticarsi di ogni cosa, della ragione del suo viaggio alle regole del suo credo ed infatti si lasciò andare a comportamenti non ammessi dai precetti. Oggettivamente non erano nulla che una normale persona non potesse fare, come ad esempio qualche battutina un po' irriverente, curiosare tra la fitta vegetazione, ammirare i rarissimi animali docili in cui si imbatteva. Però fu proprio questa “normalità” a renderla felice, per la prima stava assaporando un po' di libertà.

Esattamente perciò la castana desiderava che questa avventura non finisse mai, l'ultima cosa che voleva era tornare a sentirsi soffocare da quelle pesanti e gelide catene.

 

A parte il nascere ed il consolidarsi di questa speciale connessione, nel bosco accade un altro fenomeno inaspettato. Però se il primo era estremamente positivo, il secondo era l'esatto opposto: più si avvicinavano a Deneb più trovarono carcasse di animali, parzialmente decomposte e ricoperto di viscide pustole verdi le quali, una volta raggiunta una dimensione tra i venti/venticinque cm, scoppiavano rilasciando sciami numerosissimi di insetti sconosciuti.

Questi sembravano essere un incrocio da una mosca, una zanzara ed una libellula. Oltre all'aspetto tutt'altro che piacevole, possedevano delle abilità e degli atteggiamenti alquanto insoliti: non pungevano, ma mordevano staccando pezzi di carne come dei piranha; altresì potevano sputare veleno ed incredibilmente controllare il vento.

 

Affrontarli sfruttando solo delle armi corpo a corpo sarebbe stato un problema, fortunatamente Strife era proprietario di diverse materia, tra cui una di fuoco, ideale per eliminare quelle creature.

Le materie erano oggetti proibiti dall'Abbazia in quanto canalizzavano un'enorme quantità di energia magica e secondo il culto di Gaia solo i loro membri, sottoposti ad un duro addestramento, potevano usarle senza correre il rischio di provocare danni collaterali.

Evidentemente le loro preoccupazioni erano esagerate in quanto il biondo le usò alla perfezione. Forse dietro questo divieto si nascondeva qualcos'altro...

 

Proprio mentre il duo se la stava vedendo con uno sciame, scesero dal cielo dei coriandoli seguiti da un'esclamazione: “ Magikazam!”. In quel momento i pezzetti di carta colorata si incendiarono con tanta veemenza da annientare gli insetti in un lampo.

“ Boom Shakalaka! Punto la magimagnifica, la straordinaria ed inimitabile Magilou!” affermò la prestigiatrice saltellando verso l'amica, “ Magilou? Ma cosa ci fa qui?” “ Mi stavo facendo una passeggiata per riscaldarmi dal gelo di Vegas e senza accorgermene sono entrata in questa foresta da brividi. Quante disavventure ho affrontato, le vuoi ascoltare?” “ Non mi stai dicendo la verità. Non era necessario venire qui per scaldarsi e non mi sembri la tipa che si perde” “ 1 a 1, punto per Aerith! Mi hai beccata” “ Quindi? Perché ti sei spinta fino a qui?” “ Volevo solo farmi un giro e questo qui chi è? Un tuo nuovo amichetto?” sviò abilmente il discorso l'artista, “ Lui è Cloud, ci siamo incontrati per caso giorni fa e da allora viaggiamo insieme” “ Insieme eh...” “ Non è come credi Magilou” “ Non ho detto niente” “ So che l'hai pensato” “ Può darsi che vi abbia immaginato in situazioni compromettenti” “ Magilou!” “ Stavo solo scherzando...Hai caldo per caso Aerith?” “ No, perché?” “ Sei diventata rossa come un peperone” “ Io...non è vero!”.

La maga, vedendo l'imbarazza della Sacerdotessa, decise di sferrare l'affondo conclusivo, sussurrandole con un pizzico di malizia: “ Se vuoi divertiti con il biondino fallo pure, non dirò una parola a quell'altro” “ Ma per chi mi hai presa!?” “ Allora vuoi lasciare l'idiota! Ti prego lascia che sia io a dirglielo, c'è una scommessa che devo intascare” “ Quale scommessa?” “ Se te la dico non vale più”.

 

A quel punto Aerith avrebbe dovuto protestare, dire che Cloud era solo un amico mentre Zack il suo fidanzato e stava per farlo, ma stranamente quelle parole si rifiutarono di uscire dalla sua bocca; evento che la spinse a riflettere su ciò che davvero provava. Un'analisi del genere avrebbe richiesto tempo ed ora non l'aveva perché, poca distanza, si udì lo scoppio di un proiettile.

 

Il colpo era partito dalla pistola di una giovane ed molto attraente piratessa, la quale aveva appena finito di sbarazzarsi dei pochi branchi superstiti che l'avevano attaccata ferocemente.

La ragazza versava in condizioni pessime: i suoi vestiti, tipici da corsara del sedicesimo secolo, logori e consunti mettevano in mostra numerosi contusioni e ferite, alcune gravi ed infette. Anche i suoi dorati capelli, caratterizzati da punte tendenti al rosso, erano mal ridotti e insecchiti da quello che dava l'impressione di essere sale.

 

Nonostante le sue tremende condizioni, fece dei passi in avanti fino a quando una violenta tosse non la costrinse sulle ginocchia. Il dolore che provò era tale da spingerla a stringersi il petto con una mano, mentre con l'altra si coprì la bocca, tentando di contenere il sangue che stava sputando.

“ Mi sa che ho esagerato...” commentò debolmente non appena la crisi terminò. Non riuscendo ancora ad alzarsi i suoi magnetici occhi ambra vagarono sul paesaggio nel tentativo di trovare un posto sicuro dove riposare, ma tutto ciò che vide furono tre figure, due femminili ed una maschile.

 

“ Quei vestiti, è dell'Abbazia. Devo combattere” mormorò forzando in piedi, sfruttando come appoggio il fioretto che brandiva. Fu un gesto lodevole, ma inutile e controproducente: lo sforzo le prosciugò le ultime energie con l'ovvia conseguenza di farla cadere a terra, priva di sensi.

 

Non essere da soli

 

L'improvvisato trio riconobbe subito l'identità della giovane piratessa caduta a terra priva di energie. Il suo nome era Grace O'Malley, vice capitano dei Tea Pirates, nota col soprannome di Leviatano per via sia delle sue incredibili abilità degne di una creatura del genere e sia per le sue misteriose capacità legate all'acqua.

 

La ciurma di cui faceva parte era l'ultima sopravvissuta alla “purificazione” dei mari compiuta dall'Abbazia negli ultimi anni, famosa in tutti i mari e le terre per forza, abilità ed indomabilità.

Stando ai racconti di coloro che erano usciti vivi da uno scontro con loro, quel gruppo era composto da demoni spietati ed il loro capitano era il Diavolo personificato. Eppure la giovane svenuta non sembrava affatto un mostro, anzi il suo delicato viso sembrava angelico.

 

“ Che fortuna che hai avuto Aerith! Puoi catturare una delle persone più ricercate al Mondo senza nemmeno combattere” commentò Magilou con un tono molto particolare, quasi come se volesse mettere alla prova l'amica, “ Non ho alcuna intenzione di farlo” “ Davvero? Rinunceresti ad una taglia di quattro miliardi di Gil?” “ Non mi interessano i soldi” “ Capisco, ma vale lo stesso per i precetti della tua adorata Abbazia? Se non sbaglio tutti voi membri di questo culto ridicolo avete l'ordine di arrestare o eliminare ogni fuorilegge in cui vi imbattete” “ Hai ragione, ma io sono la Prima Sacerdotessa ed il mio compito primario è assistere i feriti” “ Anche se sono nemici?” “ Chiunque richieda la mia assistenza, senza eccezioni” “ Fa come vuoi allora, ma sbrigarti. Non mi sembra che versi in condizioni buone”.

La prestigiatrice aveva visto giusto, Grace non solo aveva riportato dei danni pesanti, ma si trovava anche in un forte stato di mal nutrizione.

 

La castana le apportò le cure più urgenti, ma per salvarla definitivamente aveva bisogno di più tempo e di un luogo tranquillo, perciò chiese a Cloud di aiutarla a portarla in un posto sicuro.

Fu senza ombra di dubbio la decisione più saggia, ma ebbe un effetto collaterale inaspettato, quello di suscitare invidia nella castana.

Quest'ultima si rendeva perfettamente conto di quanto fosse sciocco, ma vedere una ragazza tanto attraente giacere tra le braccia del biondo praticamente mezza nuda, le provocò proprio quella spiacevole sensazione. Naturalmente ciò non le impedì di svolgere il proprio intento al meglio non appena raggiunse un buon punto dove restare, ma fu comunque un elemento indicativo di quello che stava provando già da un po' di tempo.

 

Considerando che l'amante dei fiori con il supporto di Magilou, più morale che altro, dovette pulire e disinfettare le ferite della corsara, alcune delle quali in zone intime, Strife si allontanò momentaneamente da loro per controllare l'effettiva sicurezza dell'area e ripulire la armi di colei che aveva appena incontrato. Queste consistevano in un fioretto ed una pistola, entrambe costruite con un metallo che non aveva mai visto il quale concedeva loro grande resistenza e leggerezza.

 

“ Quindi non erano solo delle favole, i Tea Pirates sono davvero andati nell'Antico continente...Dovrei farci un salto anch'io, potrei trovare uno spadone decisamente migliore di quello che brandisco. Inoltre le risorse che quella Regione potrebbe celare potrebbero essere d'aiuto a Tifa ed agli altri. Con loro, forse, riuscirebbero a vincere” pensò tra sé e sé mentre toglieva sale e sangue sulla lama pirata e su alcuni piccoli, ma complessi ingranaggi.

 

Le sapienti arti della Sacerdotessa furono in grado di guarire il corpo martoriato di Grace che tuttavia non accennò a riprendere conoscenza, la stanchezza accumulata le richiedeva ancora del tempo di riposo. Perciò i tre compagni scelsero di allestire un accampamento proprio vicino a lei, volendo parlarle una volta che si fosse ripresa per capire cosa le fosse accaduto.

 

La notte scese rapidamente e con essa la fatica della pesante giornata affrontata.

Magilou cadde sopita velocemente, sostenendo, probabilmente per scherzo, che doveva dormire almeno dieci ore oppure le sue magie sarebbero impazzite. Anche Strife stava per assopirsi quando vide Aerith osservare con occhi tristi le danzanti fiammi del fuoco acceso per tenere lontane le belve.

Quell'espressione lo fece star male talmente tanto da potarlo a sedersi vicino a lei. 

 

“ Cloud, dovresti riposare, hai fatto tanto oggi” “ Lo stesso vale per te” “ Forse, ma non riesco a prendere sonno” “ C'è qualcosa che ti turba?” “ Stavo solo pensando...No, lascia stare, non voglio annoiarti” “ Non ho niente di meglio da fare, quindi parla pure” “ Sicuro?” “ Sì”.

Il vedere l'interesse del giovane fece illuminare per un istante lo sguardo della castana, il quale però tornò subito cupo.

“ E' solo che a volte mi sento completamente da sola...Non ho famiglia, sono sfruttata quasi come un oggetto dall'Abbazia e non ho un vero scopo, uno che sia mio” “ Capisco come ci si sente ad essere in frantumi...” “ Sul serio?” “ Sì, da piccolo desideravo solo essere un Eroe. Ho lasciato il mio villaggio per questo, promettendo ad una mia cara amica che quando ci saremo rivisti sarei stato il più grande Eroe di tutti i tempi, ma ho fallito miseramente. Non sono stato in grado di raggiungere il mio scopo...Nonostante l'insuccesso ho continuato a perseverare fino a quando non ho avuto la mia chance di riscatto, però non l'ho colta” “ Come mai?” “ Perché crescendo mi sono reso conto che non esistono veri Eroi...Dietro alla luce si nasconde sempre l'oscurità e più la prima è intensa più la seconda è grande”.

 

In quel momento la Sacerdotessa fissò l'espressione del ragazzo, terribilmente amareggiata e delusa, molto simile alla propria; il che la colpì nel profondo. Si stava sempre più rendendo conto di quanto fossero simili, nonostante le apparenti differenze.

 

“ Siamo due casi disperati eh?” commentò con un filo di ironia l'amante dei fiori,  “ Direi più persi”.

I due risero per qualche istante, dopo di che Strife fissò il fuoco sostenendo semplicemente: “ Non sei da sola”.

 

Aerith, percependo la sincerità in quelle parole, sorrise mal celando una lacrima scenderle sulla sua morbida ed arrossata guancia.

“ Cloud...Grazie”.

Realizzazione

 

Grace riprese parzialmente conoscenza a notte fonda. Era ancora molto debole, sicuramente non sarebbe stata in grado di alzarsi, ma poté comunque notare l'assenza di tutte le ferite e le contusioni che aveva subito.

Il fatto che fossero completamente scomparse le fece intuire che chiunque l'avesse prestato soccorso era dotato di capacità incredibili, forse addirittura uniche. Fu a quel punto che si ricordò di aver visto un membro dell'Abbazia poco prima di svenire, magari era stato proprio lui a curarla, ma perché? Dopo il suo capitano era le persona più ricercata sul Pianeta, nonché una grandissima minaccia per quel culto. Perciò si sarebbe aspettata di essere lasciata morire o al massimo, se quel tizio avesse avuto intenzione di carpire qualche informazione sulla ciurma di cui faceva parte, venire deportata in qualche prigione di massima sicurezza. Invece si trovava stesa in mezzo alla Natura senza nemmeno delle manette, qualcosa non le quadrava.

 

Si diede una spiegazione solo quando vide la propria salvatrice dormiente con la testa appoggiata sulla spalla di un biondino, il quale a sua volta aveva il capo piegato verso di lei.

“ Quella è la Prima Sacerdotessa, però il ragazzo non è un membro dell'Abbazia, non ne ha lo stemma. Ma che diavolo sta succedendo? Aspetta un attimo, ma quella è la Yuna's Rose. Ha assunto un colore scarlatto, capisco...Siete in piena fuga d'amore. Sono contenta che persino la Prima Sacerdotessa abbia deciso di vivere libera, ascoltando il proprio cuore e basta. Posso fidarmi di loro anche perché se mi avessero voluta morta lo sarei già, tanto vale tornare a riposare” commentò la corsara consapevole di aver bisogno di recuperare parecchie energie.

 

Di mattina presto una mezza addormentata Aerith si accoccolò a qualcosa di caldo su aveva appoggiato la guancia, abbracciandolo teneramente. Sentendo questo qualcosa irrigidirsi aprì gli occhi ancora confusi dal sonno, intravedendo così una figura maschile dalle ciocche dorate.

Istintivamente sussurrò con un sorriso amorevole: “ Buongiorno Cloud...”. Praticamente subito dopo, rendedosi conto di quello che stava facendo, esclamò con agitazione “ Cloud!”, allontanandosi da lui come un fulmine.

 

Si sentiva così imbarazzata che riuscì solamente a pronunciare delle deboli parole: “ Scusa Cloud, non pensavo che fossimo tanto...vicini” “ Non importa, non è successo niente” rispose Strife cercando di mascherare il fiume di emozioni che stava provando.

 

Tra il duo scese uno scomodo silenzio, entrambi erano intenti ad elaborare quanto appena accaduto e più ci pensavano più realizzavano quanto fossero stati magici e meravigliosi quei brevi secondi.

 

In quel momento intervenne la piratessa, la quale chiese loro: “ Siete stati voi ad aiutarmi ieri non è vero?” non ottenendo però alcuna risposta, la coppia era palesemente con la testa da un'altra parte.

“ Mi sentite? Parlate la mia lingua?” “ Certo che la parlano, ma sono troppo concentrati a capire una cosa importante per darti retta. Ma non temere, c'è qui l'eccezionale Magilou!” “ Ok...Allora vedi di ringraziarli da parte mia e riferisci che devo loro un favore” “ E a me? Guarda che anch'io ho badato a te. Non ho fatto niente di concreto, ma il mio supporto morale è stato fondamentale” “ Se ne è così vale lo stesso per te. Ci vediamo” “ Dove pensi di andare?” “ Non sono libera di farlo?” chiese il membro dei Tea Pirates sfiorando l'elsa del fioretto, “ Puoi fare ciò che ti pare, ma in quelle condizioni non andrai lontano” “ Sono perfetta forma”.

 

Ironia della sorte proprio mentre diceva questo le sue ginocchia cedettero. Il tonfo che ne risultò destò la castana ed il suo amico speciale dal torpore in cui erano finiti. Accorsero subito dalla ricercata aiutandola a rimettersi in piede, nonostante le forti e confuse emozioni che stavano provando.

 

“ Devi riposare, eri conciata male” commentò l'amante dei fiori con sincera preoccupazione, “ Non posso permettermelo, devo raggiungere i miei compagni” “ Sono in pericolo?” domandò pragmatico Cloud, “ No, ma non voglio farli preoccupare per me” “ Soffrirebbero di più se ti accadesse qualcosa di brutto, perciò faresti meglio ad ascoltare Aerith”.

Le sagge parole del giovane convinsero Grace a prendersi qualche ora in più di riposo, tempo che avrebbe reso possibile la costruzione di forti legami.

 

Intanto Sephiroth aveva ordinato a Zack di arrivare a Deneb ed aspettare lì la fidanzata, missione a cui avrebbe preso parte lui stesso poiché lo stato d'animo del moro, estremamente agitato, avrebbe rischiato di compromettere il piano per annientare l'Abbazia.

Purtroppo la partenza venne rimandata poiché Fair aveva perso il suo ID, documento necessario per accedere alle strutture legate ai Soldier sparse per il Mondo, perciò, mentre il primo ne recuperava uno identico, l'Eroe decise di andare a trovare una persona a cui teneva molto.

La posizione di quest'ultima, in mezzo a delle montagne che costeggiavano il QG dell'Organizzazione di guerrieri, era sconosciuta a chiunque come la sua stessa esistenza, fatta eccezione per Genesis e suo fratello.

 

Il bianco cavaliere, disattivato un tecnologico sistema di sicurezza, entrò in una stanza ben illuminata, ma priva di qualsivoglia oggetto. C'era solo un comodo letto su cui giaceva una donna piena di tubi collegati a complessi macchinari, indispensabili per tenerla in vita.

L'uomo le si avvicinò dicendole con grande trasporto: “ Starò via per un po', ho una faccenda complicata da svolgere. Non temere però, tornerò sano e salvo...Credo che riuscirò anche a trovare una cura per la tua condizione”.

Osservando tutti quegli strumenti e la non reazione della donna, strinse con rabbia i pugni, affermando deciso “ Non lascerò che quell'orrore si ripeta, nessuno dovrà passare ciò che tu hai subito...”.

Una piratessa e una sacerdotessa amiche

 

Mentre Aerith controllava le condizioni di Grace, Strife andò a procacciarsi del cibo, necessario per proseguire con il viaggio. Magilou decise di accompagnarlo, curiosa di conoscerlo meglio o forse semplicemente desiderosa di prenderlo in giro.

 

“ Cloud sei freddo come al solito” sbuffò la strega dopo svariati minuti di totale silenzio, “ Perché dovrei comportarmi diversamente?” “ Non so, pensavo che stare accoccolato alla mia amica ti avrebbe sciolto”.

In quel momento il biondo sgranò gli occhi, voltandosi di colpo verso la giovane donna la quale gli disse con furbizia: “ Cos'è quella faccia? Stupito che vi abbia scoperti?” “ Non ” “ Non provare a negarlo, vi ho visti questa mattina. Eravate così carini, però mi chiedo come la prenderà...” “ Chi?”.

 

L'artista di strada sorprendentemente non fece il nome di Zack, ma di un'altra persona, dimostrando nuovamente di sapere molte più cose di quanto faceva trasparire.

“ Tifa” “ Come?” “ So che sei un collaboratore di un nuovo gruppo rivoluzionario, come si chiamava... A sì, Avalanche!” “ Come fai a conoscerli? Non li stai mica spiando?” “ Ma va, ho solo sentito alcune voci e tra queste c'era il nome di Tifa. Se non vado errata è una delle fautrici dell'associazione e tu la stai aiutando perché siete particolarmente intimi” “ Non è come credi” “ Sarà...” “ Noi non stiamo insieme" " D'accordo, ti credo" " Bene, comunque faresti meglio a spiegarmi con precisione come hai appreso tutte queste notizie, quasi nessuno sa dell'esistenza dell'Avalanche” “ Non posso, oppure la mia fama di streghetta andrebbe rovinata per sempre. Non sai quanto ci ho messa a costruirla, vuoi ascoltare la mia storia?” “ Per niente” “ Quanto sei cattivo e che ne diresti di una scommessa?” “ No” “ Hai paura di perdere?” “ Affatto, ma con una come te sarebbe inutile” “ Perché mai?” “ Le tue non sono vere scommesse, sai già l'esito” “ Così mi ferisci, questa piccola maga è onesta, non farebbe mai niente di simile” “ Certo, come no...” “ Dai, gioca con me” “ Assolutamente no” “ Con te non c'è gusto, preferivo quell'altro” “ Altro?” “ Sei geloso di me!? Sei un vero tesoro, tranquillo tra tutti sei il mio preferito” “ Hai frainteso, non mi importa niente di te” “ Che dolore, così mi spezzi il cuore. Suppongo che fare del male a coloro a cui tieni è parte del tuo essere” “ Cosa stai insinuando?” “ Non farci caso...Se non vogliamo divertirci concentriamoci sul nostro scopo. Cosa cacciamo? Cinghiali, lupi o forse orsi. No, meglio draghi” " Non prendi mai nulla sul serio?" " Guarda che sono serissima" " Ma perché capitano tutte a me" sbuffò un esasperato biondo. 

 

Mentre Magilou continuava a punzecchiare il povero Strife, Grace mostrò grande riconoscenza verso la sua salvatrice, un atteggiamento che di solito non ci si aspetta da una corsara del suo calibro.

 

“ Sacerdotessa, grazie per quello che stai facendo per me. Se non fosse per te sarei morta a causa delle ferite o peggio ancora sbranata da quegli strani insetti” “ Non sono stata da sola, senza Cloud non sarei mai riuscita a portarti al sicuro ed anche Magilou ha dato una mano, a modo suo” “ Ho già ringraziato quella mezza svampita, quando tornerà penserò al tuo fidanzato” “ Non è il mio fidanzato, siamo solo amici” rispose una leggermente arrossata castana, “ Perché non vi siete fidanzati? Ho visto come eravate vicini questa notte ed il modo con cui vi siete guardati prima; tra di voi c'è una chimica mostruosa” “ Stai esagerando” “ Per niente, persino un cieco si accorgerebbe che volete stare insieme”.

 

L'amante dei fiori sorrise, l'idea, per quanto assurda, la rese felice. Tuttavia fu solo per momento, infatti la realizzazione dell'impossibilità di questo sogno la incupì rapidamente.

“ Quello che dici è irrealizzabile, sono già fidanzata” “ Non si direbbe. Magari quello con cui sei impegnata non è giusto per te. Devi fare ciò che vuoi e prendere ciò che desideri senza esitare” “ Le cose sono più complicate di così...” “ Perché sei una Sacerdotessa?” “ Esatto... Presupponendo che tu ci abbia visto giusto su di me e Cloud, l'Abbazia non mi permetterebbe mai di rompere la mia relazione, è troppo importante per loro” “ Per quale motivo?” “ Perché sono impegnata con un Soldier e come saprai i Soldier sono l'ultima Organizzazione di spessore indipendente dall'Abbazia”.

 

Ascoltare questa dichiarazione fece infuriare Grace, la quale infatti affermò a denti stretti: “ Quei bastardi ti stanno usando come un oggetto! Con quale faccia si arrogano il diritto di giocare con la vita degli altrui, devono sparire!”.

La rabbia della piratessa venne solo interrotta da un violento attacco di tosse. 

 

“ Calmati, agitarti ti farà solo male” affermò preoccupata la castana, “ Come faccio!? Odio persone del genere” “ Sei davvero gentile...Sai, non sei affatto come ti descrivono” “ Uno spietato demone?” “ Esatto, hai uno spirito buono” “ Guarda che le voci sul mio conto sono vere, sono implacabile e spietata. Tu sei fortunata perché mi sei simpatica” “ Mi fa piacere sentirlo perché anche tu mi piaci” “ Visto che abbiamo questa intesa naturale perché non ci dimentichiamo delle nostre posizioni e ci presentiamo da amiche?” “ Mi sembra un'ottima idea. Inizio io, sono Aerith Gainsborough” “Grace O'Malley”.

 

Le ragazze si strinsero la mano con un sorriso felice. Quello fu il primo passo per la costruzione di un legame profondo e fondamentale per la vita di entrambe.

Un culto spietato

 

Per consentire a Grace di recuperare tutte le energie, il gruppo rimase nell'improvvisato accampamento per un altro giorno.

Suddetto allungamento sulla tabella di marcia non costò a nessuno, infatti se da una parte Cloud ed Aertih erano contenti di prolungare la loro piccola avventura, dall'altro la corsara si trovò molto bene e non solo con la nuova amica, ma anche con il giovane. Di quest'ultimo apprezzava la determinazione e soprattutto il modo con cui trattava la castana, sempre accorto alle sue esigenze e pronto ad ascoltare ciò che diceva. Da ciò traspariva quanto tenesse a lei, il che rafforzò la sua convinzione, quei due erano fatti l'uno per l'altra.

Discorso leggermente diverso per Magilou la quale si comportò come al suo solito, ma sembrava più sulle righe del solito, come se non vedesse l'ora che qualcosa accadesse.

 

Trascorsa la notte, durante la quale la castana e Strife riposarono nuovamente in stretto contatto, la squadra riprese il viaggio. O' Malley si unì al trio, ma solo per poco in quanto il suo obiettivo era raggiungere il lato Est, quello che dava su un ampio fiume, dal quale si sarebbe potuta riunire con la sua ciurma; per il dispiacere della Sacerdotessa che avrebbe voluto passare più tempo con lei.

 

Qualcosa era cambiato nella fitta vegetazione, si respirava un'atmosfera malsana che non prometteva niente di buono. Inoltre un continuo vento, a volte talmente intenso da danneggiare le cortecce degli alberi, generava un sussurro inquietante, simile a quello di uno spettro irrequieto.

“ Che brividi...” commentò Grace tremando un pochino, “ La grande piratessa ha paura dei fantasmi, interessante” “ Non è quello Magilou” “ Non c'è nulla di male, tutti hanno dei punti deboli. Se vuoi posso raccontarti una storia spaventosissima, così magari superi questo problema” “ Hai frainteso tutto. Ho i brividi per colpa dei miei abiti logori, praticamente sono quasi nuda e questo vento non aiuta. Tu piuttosto non ti stai congelando? Non sei particolarmente vestita” “ Sono una maga, non soffro il freddo” “ Non pensavo che le due cose si escludessero a vicenda” “ Forse ti sto solo prendendo in giro ed ho un altro segreto come vestiti imbottiti” “ Credo sia l'ipotesi più sensata”.

 

Mentre le due ragazze continuavano a dialogare, Cloud si rese conto della cupezza della castana. Intuendo che le fosse successo qualcosa non esitò a chiederle: “ Aerith, stai bene?” “ Sì, però ho una strana sensazione” “ Quale?” “ Il vento, non mi piace...E' furioso, arrabbiato” “ Già, un vero pandemonio” si intromise l'artista, accendendo una lampadina nella Sacerdotessa che si ricordò di un'informazione importante: nelle vicinanze di Deneb sorgeva la culla di Pandemonium, l'Esper dell'aria. Forse lo strano clima che si stava impadronendo della Foresta era dovuto proprio al suo forzato risveglio, proprio come a Vegas con Shiva.

 

“ Abbiamo compagnia” commentò Strife qualche attimo prima che un manipolo di uomini, in armatura templare e con lo stemma dell'Abbazia si facesse largo tra la Natura, tagliando e distruggendo foglie e rami senza esitazione.

Il loro leader, distinguibile da una fascia rossa al braccio, affermò con tono quasi meccanico: “ Prima Sacerdotessa, l'abbiamo finalmente rintracciata” “ Da come parli sembra quasi che mi abbiate dato per dispersa” “ E' così, si è allontanata senza ordini. Sa benissimo che è un comportamento inaccettabile” “ Vi state sbagliando, è stato Tseng a mandarmi in missione” “ Ora mente pure, deve essere colpa della compagnia con cui sta viaggiando. Li elimineremo uno ad uno, dopo di che verrà con noi a Rigel dove subirà la punizione che si è guadagnata” “ Punizione?” chiese preoccupato Cloud, “ Visto che stai per morire posso anche dirtelo. Normalmente una diserzione del genere viene punita con la morte, ma visto che stiamo parlando della Prima Sacerdotessa verrà solo torturata e marchiata a fuoco; così desisterà da ripetere un atteggiamento del genere” “ Disgustosi, non vi permetterò di sfiorarla nemmeno con un dito”.

Queste parole, uscite istintivamente dalla bocca del biondo, scaldarono il cuore di Aerith che non poté fare a meno di sorridere felice.

 

Il giovane era pronto alla lotta, ma venne anticipato da Grace che travolse in piena faccia il capo del piccolo gruppo nemico con un calcio circolare tanto potente da frantumargli denti, naso e varie altre ossa del volto.

“ Scusa Cloud, ma questi vermi sono miei” disse la corsara con rabbia, sparando con la sua speciale pistola. Il proiettile, arrivato in prossimità dei membri del culto di Gaia, esplose rilasciando un discreto quantitativo di acqua salata con la stessa forza furiosa dell'oceano.

 

Nonostante quei tizi fossero stati addestrati duramente, bastò questo semplice colpo per ridurli tanto male da renderli inoffensivi. A quel punto O' Malley sguainò il fioretto muovendosi verso di loro, tuttavia la castana la supplicò di non ucciderli.

“ Visto? Aerith ha uno spirito puro, è buona e gentile. Voi volevate torturarla, fate schifo” “ Sono i nostri precetti, a differenza dei pirati noi abbiamo regole” mugugnò uno degli avversari abbattuti, “ Le vostre regole sono la vostra rovina, presto tutti se ne accorgeranno”.

 

Detto ciò il membro dei Tea Pirates tracciò un cerchio con la sua lama sul terreno, da cui nacque un vortice marino che risucchiò i seguaci dell'Abbazia facendoli sparire nel nulla.

Pugno di ferro

 

A Rigel, qualche ora prima dell'esibizione dell'incredibile potere di Grace, Tseng era stato convocato dall'Alto Sacerdote per un'udienza privata. Il legato da uomo vissuto ed astuto qual era, sapeva perfettamente che non sarebbe stato un incontro piacevole. Molto probabilmente l'anziano aveva scoperto le sue macchinazioni e voleva punirlo o per meglio dire giustiziarlo.

Se questi sospetti si sarebbero rivelati esatti non avrebbe potuto far altro che affrontarlo.

Poteva sembrava una pazzia, ma era molto forte e soprattutto il leader del suo culto risentiva dei lunghi e difficili anni vissuti, per cui abbatterlo non sarebbe stato impossibile.

 

Preparatosi psicologicamente Tseng entrò nell'ala Sacra, la più interna ed inaccessibile della Cattedrale Bianca, dove ad aspettarlo c'era colui che l'aveva convocato, un uomo estremamente anziano con indosso i tipici abiti da vescovo. Se il suo corpo non trasmetteva timore, tutt'altro discorso valeva per gli occhi, di un azzurro pallido, che emanavano pura soggezione.

 

“ Hai fatto in fretta” commentò il capo della religione di Gaia, “ Se è lei a chiamarmi non posso perdere tempo” rispose educatamente il protettore di Aerith, cercando di evitare una pericolosa escalation, “ Quindi hai rispetto per me?” “ Assolutamente signore, tutti ce l'hanno. In fondo è grazie a lei se c'è ordine nel Mondo” “ Le tue parole sembrano sincere, peccato che siano tradite dalle tue azioni” “ Non la seguo, mi sono sempre comportato in modo ligio, adempiendo ai miei compiti alla perfezione” “ E' vero, sei stato proprio così fino ad un paio di settimane fa”.

 

Rendendosi conto che la lotta non si sarebbe potuta evitare, Tseng si tenne pronto a scattare, anticipare il vecchio era la migliore strategia possibile.

“ Si sta riferendo a...” “ Non fare il finto tonto, primo Legato. Credi davvero che avresti potuto nascondermi i tuoi intenti? So che hai indirizzato Sephiroth verso Vegas per fargli apprendere dell'esistenza di Shiva e di conseguenza di tutti gli Esper e cosa ancora peggiore hai fatto in modo che ci fosse anche la Prima Sacerdotessa” “ Non vedo cosa ci sia di male: se vogliamo collaborare con i Soldier devono conoscerci bene e Aerith aveva il diritto di essere presente per il ruolo che ricopre” “ Aerith...E' l'unica che hai sempre chiamato per nome, ma non dovrebbe sorprendermi. La conosci da quando era una bambina. Devi aver sviluppato un profondo affetto verso di lei , è colpa di questo sentimento se ci hai traditi?” “ Non vi ho traditi” “ Menti ancora nonostante l'evidenza, ami davvero quella ragazza. Perciò l'hai fatta scappare, non vuoi la sua morte”.

 

L'uomo più giovane non rispose limitandosi a fissare l'interlocutore con rabbia.

“ Se hai qualcosa da dire fallo, non puoi peggiorare la tua posizione ex Primo Legato” “ La Cerimonia è inutile, ogni volta perde sempre più d'efficacia. Si sacrificano delle vite solo rimandare l'inevitabile, non ha senso” “ Quelle vite sono servite per farci arrivare fino a questo punto” “ Cosa significa?” “ Ti farò una rivelazione, sarà la tua ultima quindi ascolta bene. L'attuale Prima Sacerdotessa è diversa da quelle che l'hanno preceduta, è speciale. La sua connessione con Gaia è profonda come quella degli Antichi, pensa che è quasi capace di ascoltare la voce del Pianeta. Era dai tempi mitologici che non nasceva qualcuno del genere” “ Se è tanto unica perché darla impasto al Lifestream?” “ Proprio perché è cosi unita al Mondo deve morire. Una volta liberato dalle carni ed immesso nel Lifestream il suo spirito sopirà quello di Gaia per almeno un millennio” “ Non può essere tanto potente” “ Non da solo, ma se ad esso uniamo quello degli Esper le sue possibilità di vittoria sono certe” “ Una fusione del genere è inconcepibile...” “ Di norma sì, ma ho trascorso tutta la mia vita ad elaborare un metodo efficace” “ Ci è riuscito?” “ Certamente, però non sarà piacevole per la Prima Sacerdotessa” “ Perché?” “ Soffrirà atroci pene quando gli Esper verranno trapiantati dentro di lei. Il suo fragile corpo non reggerà il peso di quell'immensa energia quindi, a processo concluso, imploderà” “ Ma è terribile...” “ No, è magnifico. Il suo sangue e le sue stesse viscere rimarranno per sempre impresse nella stanza della Cerimonia come simbolo e ricordo del suo gesto”.

 

Il Legato rimase senza parole, mai avrebbe immaginato che l'uomo amato da quasi tutta la popolazione mondiale fosse tanto sadico.

“ Non devi essere arrabbiato Tseng, la Prima Sacerdotessa è nata per questo, per morire” “ Sei un folle, peggio del presidente della Shinra! Devi essere fermato” " Saresti disposto a far morire milioni di persone per una singola e misera vita?" " Se è quella di Aerith sì!" " Coloro che hanno gli occhi pervasi dalle emozioni sono ciechi" " Coloro che soffocano le proprie emozioni mentono a se stessi".  

Detto ciò il primo legato si lanciò all'assalto, ma a pochi centimetri dall'obiettivo il tempo si fermò, impedendogli di sferrare il potente colpo.

 

Allora un dolce profumo si diffuse per la stanza mentre il rumore di scarpe col tacco rompeva il mistico silenzio della Cattedrale.

Da lì a poco fece il suo ingresso una donna ben truccata tanto affascinante quanto inquietante. Indossava uno completo nero in stile gotico che evidenziava il prosperoso seno e la sottile vita, il quale era in tinta con i suoi mossi capelli dall'aspetto molto curato. Però ciò che la caratterizzava davvero era la pelle, bianchissima ed immacolata, e gli occhi viola dotati di una pupilla simile a quella di un feroce felino.

 

La nuova arrivata poggiò con eleganza una mano sul ventre di Tseng sussurrando con un sorriso, il quale mostrò dei lunghi ed affilati canini: “ Hai il mio rispetto per esserti opposto alla più potente Organizzazione per amore, ma ciò ti è costato tutto. Scommetto però che sapevi cosa rischiavi, dopo tutto l'amore è la peggiore delle condanne”.

Pronunciate suddette parole il tempo tornò a scorrere normalmente e nello stesso istante il ribelle del culto emise un grido atroce prima di cadere a terra sanguinando pesantemente; sul punto toccato dalla donna si era aperto un misterioso buco responsabile del lancinante dolore.

 

“ Il tuo tradimento verrà punito in modo esemplare così a nessuno verrà in mente di provarci” commentò l'Alto Sacerdote soddisfatto dall'aver previsto l'esito degli eventi con largo anticipo.

Talmente era preso a gongolarsi che non notò la presenza di un intruso, ben celato, il quale aveva assistito a tutto ed ora aveva deciso di esplorare la zona più segreta della Cattedrale in tutta tranquillità, abbandonando Tseng al proprio Fato.

 

“ Addio alla nostro alleato interno, ma almeno ho appreso delle informazioni importanti. Vediamo se riesco a trovare qualcosa di interessante anche qui” pensò l'infiltrato sistemandosi il cappotto rosso, inorgoglito dall'averla fatta sotto il naso al leader dell'Abbazia.

Sempre più vicini

 

“ Cosa ne hai fatto di loro?” chiese la Sacerdotessa alla nuova amica dopo qualche secondo necessario per metabolizzare le incredibili abilità della seconda, “ Non li ho uccisi tranquilla, anche se lo avrebbero meritato” “ Quella che hai usato era una magia di classe S. Una combinazione di un incantesimo elementale con uno spaziale, notevole” commentò la prestigiatrice sinceramente impressionata, “ Si vede che sei una strega, hai un occhio di falco” “ Quindi li hai semplicemente allontanati?” “ In certo senso Aerith” “ Che significa?” “ Ho aperto un vortice collegato a qualche specchio d'acqua, ma non posso dirti con certezza quale” “ Perciò potrebbero essere finiti dritti nel cuore dell'oceano come in ruscello di campagna” “ Precisamente Magilou. Aerith so che non volevi questo, ma ho dato a quei vermi una possibilità di sopravvivere, non potevo fare altro” “ Capisco...”.

 

“ Ora che ci siamo chiariti è il tempo che vi saluti” “ Di già Grace?” domandò l'amante dei fiori che, nonostante fosse rimasta amareggiata da quanto accaduto con i membri dell'Abbazia, non voleva separarsi da lei, “ Temo di sì, ma non temere ci rivedremo presto” “ Lo spero, ma non so” “ Fidati, me lo sento” “ Va bene, allora questo è solo un arrivederci” “ Certo...Quasi me ne stavo dimenticando, tenete”.

O' Malley lanciò al trio un doblone d'oro molto particolare: la testa era rappresentata dalla figura stilizzata del Tristo Mietitore, mentre la croce consisteva in una foglia di tè verde.

 

“ E' un regalo?” “ Uno speciale Aerith, è”.

La piratessa si bloccò per via di un nuovo e violento attacco di tosse, il quale impensierì la nuova amica che infatti le suggerì: “ Forse faresti meglio a restare ancora un po' con noi, non hai recuperato” “ Apprezzo la tua preoccupazione, davvero, ma non posso ritardare oltre. Stavo dicendo che quella moneta è un simbolo di amicizia dei Tea Pirates, e mai doveste incontrare un mio compagno mostrategliela e sarete trattati come membri della ciurma” “ E' davvero importante, grazie” “ Non è niente rispetto a quello che avete per me. Ci vediamo” si congedò Grace allontanandosi a passo sicuro.

 

Mentre se ne andava la artista notò che la mano che la corsara aveva usato per coprirsi la bocca era macchiata di sangue.

“ Mmmm...quindi è per questo che lei...” “ Cosa stai sussurrando Magilou?” “ Stavo solo pensando se fosse meglio vendere o tenere questo gingillo e comunque non c'è bisogno di essere sempre tanto bruschi Cloud” “ Se vuoi davvero sbarazzartene non sei furba come pensavo, è un oggetto unico che potrebbe tornare molto utile” “ Pensi che io sia furba? Così mi fai arrossire” “ Non ha capito il punto del mio discorso” “ Io dico di sì” “ Mi stai solo prendendo in giro” “ Bravo! L'hai capito subito” “ Finiscila di perdere tempo e riprendiamo il cammino” “ Sì signore” commentò la bionda mettendosi in posizione d'attenti con fare derisorio.

 

La squadra avanzò tra la vegetazione sempre più martoriata dal vento, il quale stava iniziando a rappresentare un problema piuttosto fastidioso. Le sue improvvise e violente raffiche non faceva altro che rallentare la marcia e nessuno lo voleva in quanto c'erano altissime probabilità di imbattersi in nuovi membri del culto di Gaia. Affrontarli non solo sarebbe stato pericoloso per la forza di quest'ultimi, ma soprattutto per gli effetti successivi: sarebbero stati dichiarati traditori e di conseguenza perseguiti per il resto della loro vita.

 

Sebbene avesse questi pensieri per la testa Strife si accorse praticamente subito dei profondi turbamenti che stava vivendo la castana e come darle torto. Era stata tacciata di insurrezione quando in realtà stava seguendo gli ordini del Primo Legato.

Doveva sentirsi spaesata per cui, volendo aiutarla a togliersi un peso dallo stomaco, le chiese con una gentilezza che non sfoggiava quasi mai: “ Aerith, se vuoi parlare di quanto successo” “ No, non servirebbe a niente”.

 

Nonostante la risposta il ragazzo intuì perfettamente che la Sacerdotessa voleva sfogarsi, ma era frenata da qualcosa. Non sapendo cosa fosse, si limitò a ricordarle: “ Aerith quando ti ho detto che non sei da sola non era tanto per dire, lo intendevo davvero”.

Con quell'affermazione, pronunciate con tutto il cuore, la ragazza si decise finalmente ad esporre le proprie perplessità.

 

“ Non capisco cosa sta accadendo. E' stato Tseng ad ordinarmi di venire a Deneb, eppure quei tizi ne erano allo scuro...Penserai che mi stia inventando tutto” “ No, ti credo” “ Perché?” “ Mi fido di te”; l'amante dei fiori sorrise, era sorprendente come poche parole potessero risollevarle il morale così tanto.

“ Magari la missione che stai portando avanti è talmente segreta che solo in pochi la conoscono” “ Ci avevo pensato, ma in questo caso non avrebbero mandato qualcuno a cercarmi” “ In effetti...C'è qualche motivo per il quale Tseng avrebbe deciso di farti andare via all'oscuro di tutti?” “ Non che io sappia e se devo essere sincera Tseng si è comportato in modo strano l'ultima volta che l'ho visto. Temo che questa storia sia molto più complicato di quanto pensassi in origine, forse una volta arrivati a destinazione tutto si chiarirà. Spero solo che non ci imbatteremo in altri membri dell'Abbazia” “ Se lo faranno penserò io a sistemarli” “ Non puoi dire sul serio, una cosa del genere sarebbe una condanna” “ Chi ti dice che non l'abbia già fatto?” “ Nessuno” “ Appunto e poi...Non posso lasciare che ti facciano del male, non lo sopporterei”.

 

In quel momento Strife ed Aerith si guardarono negli occhi. Quanto appena detto aveva suscitato in entrambi delle strane emozioni e un intenso calore nel cuore; forse tra di loro stava nascendo qualcosa di più della semplice amicizia.

Ciò che è importante

 

Il trio, dopo un altro paio di giorni, uscì finalmente dalla Foresta che li aveva impegnati tanto a lungo.

Dire che quel luogo aveva ospitato solo negatività sarebbe stata una colossale bugia. Senza dubbio c'erano state delle difficoltà e brutte sorprese, ma anche emozioni nuove ed irripetibili, specialmente per Aerith.

La Sacerdotessa infatti aveva stretto amicizia con Grace con la quale, nonostante le loro evidenti differenze, sentiva di condividere un forte legame con lei e poi come non menzionare Cloud. Dal primo momento che aveva poggiato lo sguardo su quel biondo solitario ne era rimasta stregata, non conoscendo neppure il perché. Sapevo solo una cosa: il suo supporto e le sue parole gentili l'avevano resa felice in un modo che non immagina possibile. Esattamente perciò la consapevolezza che il loro viaggio stava per raggiungere la fine la rattristò terribilmente, pensare che non l'avrebbe più rivisto la fece stare malissimo.

 

Il Fato però intervenne ad allungare per la seconda volta il percorso che stavano facendo. Si trattò sempre di un incontro, ma non piacevole come quello con la piratessa. Ciò perché ad attenderli, in prossimità di un impervio ed elevato percorso, c'era un nuovo gruppo di membri del culto di Gaia, molto più pericolosi dei primi per la presenza di un Legato, Arthur il puro.

Quest'ultimo, un ragazzo dai tratti nordici, non esitò un istante a sguainare la sua spada a mano singola di ferro temprato, suo vanto ed orgoglio.

 

“ Se siete arrivati fino a qui vuol dire che avete sconfitto i nostri fratelli” affermò il nemico con tono fermo, “ Se anche fosse?” chiese spavaldo Strife, “ Non vuoi rispondere, ma non ha importanza. Non è mio compito sapere come siano andate realmente le cose, quello che devo fare è recuperare la Prima Sacerdotessa ed eliminare ogni ostacolo come te”.

Non perdendosi ulteriormente in chiacchiere il Legato passò all'attacco, scontrandosi subito con Cloud credendo che fosse lui quello da mettere fuori gioco per primo, commettendo un grosso errore di valutazione. Se avesse preso di mira Magilou avrebbe molto probabilmente chiuso la lotta prima che potesse iniziare visto che il biondo non possedeva capacità sufficienti per gestire da solo un manipolo di avversari, invece permettendo alla maga di estrarre delle strane carte di un rosa sgargiante si scavò la fossa da solo.

 

“ Tienilo buono per un po', torno subito” affermò con il solito spirito la streghetta, ingaggiando battaglia con gli alleati di Arthur, i quali non sarebbero riusciti a resistere a lungo ai suoi incantesimi.

Sicuro dell'incolumità di Aerith, Strife poté concentrarsi completamente sul suo nemico, impegno necessario per non essere spazzato via come una foglia al vento.

Suddetta battaglia si accese rapidamente, i contendenti si equivalevano alla perfezione sotto ogni punto di vista: forza, agilità, velocità e persino resistenza.

 

“ Ora capisco come hai fatto a sconfiggere i miei fratelli e resistere alla Foresta Infinita, non sei affatto male” affermò il Legato tra un fendente ed un altro, “ Te la cavi bene anche tu, come sempre l'Abbazia sceglie bene i suoi sottoposti” “ Ci hai già affrontato?” “ Sì”.

Cloud lanciò un colpo di spada dall'alto al basso che il secondo bloccò fermamente, questa mossa fece capire all'ultimo chi stesse sfidando.

“ Tu sei il Fantasma, colui che ha stroncato decine di noi” “ Vedo che sono diventato piuttosto famoso” “ C'è poco da essere soddisfatti! Perché ci hai preso di mira?” “ Mi hanno pagato per farlo” “ Cosa!?” “ Hai capito niente, mi hanno assoldato per portare a termine diversi lavoretti” “ Quindi sei spinto solo dai soldi” “ Sì”.

 

Nell'udire quella dichiarazione Arthur si infuriò, “ Sei solo un essere spregevole!” “ Non peggio di voi” “ Come ti permetti?” “ So cosa fate a chi non segue le vostre regole e quello che avete in mente per Aerith” “ E' diverso, loro meritano la punizione” “ Chi lo stabilisce?” “ L'Alto Sacerdote” “ Veneri un vecchio decrepito, scommetto che le sue mani sono sporche come quella della Shinra” “ Basta!” esclamò il seguace di Gaia mettendo a segno un attacco di spada.

“ Io Arthur XVI, quinto Legato dell'Abbazia, epurerò il Mondo dalla tua abominevole presenza”.

 

Allora la battaglia prese una piega diversa, il nemico del biondo attinse a tutto il suo potere venendo percorso da una mistica energia verde, guadagnando una posizione di netto vantaggio. Infatti Cloud riuscì a proteggere i propri punti vitali con grande difficoltà, contrattaccando a stento.

“ Senti la potenza della mia convinzione, la purezza delle mie idee. Affondo” “ Fermo!” esordì la castana in protezione dell'amico, “ Prima Sacerdotessa non interferire” “ No” “ Come?” “ Ho detto di no, non ti permetterò di ferirlo ancora” “ Vedo che la sua compagnia ti ha corrotto la mente ed il cuore” “ Non è vero, non sono mai stata meglio” “ Sei irrecuperabile, muori”.

 

Il Legato si lanciò in picchiata intenzionato ad eliminare i due avversari, ma Strife, attingendo ad una potenza sconosciuta anche a se stesso, lo fermò a mezz'aria con un fendente trasudante un'intensa aura blu, capace di impressionare persino l'uomo dell'Abbazia.

Sfortunatamente l'impatto generò una violente onda d'urto, la quale sgretolò il terreno sotto i piedi dell'amante dei fiori condannandola ad una caduta nel vuoto.

 

“ Aerith!” urlò Cloud che, trafitto Arthur con una veloce e devastante mossa, si lanciò verso la ragazza, riuscendo incredibilmente a raggiungerla prima che fosse troppo tardi. 

Purtroppo non aveva possibilità per evitare l'impatto con il ruvido terreno, quindi scelse di difendere colei che aveva tra le braccia, portandosi col corpo in direzione della terra così da assorbire tutto l'impatto; scelta che gli costò quasi la vita.

Rimproverarsi

 

Zack, in pensiero più che mai, aveva deciso di abbandonare Deneb per cercare l'amata, venendo però prontamente fermato dal suo leader.

“ Dove credi di andare?” “ Non provare a metterti in mezzo Sephiroth, devo trovare Aerith” “ Ti sei dimenticato che abbiamo un piano da rispettare?” “ Me ne infischio! E' in ritardo di due giorni, le potrebbe essere successo di tutto” “ Sta sicuramente bene, calmati. La Foresta è insidiosa, un po' di tempo in più non è una tragedia” “ E se fosse stata catturata dall'Abbazia?!” “ Per quanto improbabile non posso negare che sia una possibilità” “ Allora lasciami passare” “ No” “ Perché?” “ Sei accecato dalle emozioni, questo ti farà commettere certamente un errore ed è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno” “ Quindi che vuoi fare? Abbandonarla a se stessa?!” “ No, andrò personalmente a recuperarla” “ Veramente?” “ Sai che non mi piace scherzare” “ Mi costa ammetterlo, ma con te sarà ancora più al sicuro” “ Può darsi...Tu invece resta in città senza dare troppo nell'occhio, mi raccomando” “ Lo farò, non voglio attirare attenzioni indesiderate” “ Ottimo, ci vediamo tra pochi giorni” concluse il bianco cavaliere dirigendosi verso l'uscita.

Per andare da Aerith non si avvalse di alcun mezzo, solo delle capacità fisiche che lo contraddistinguevano le quali gli consentivano di raggiungere una velocità impressionante senza consumare troppe energie.

 

Nel luogo di battaglia Arthur, atterrato su un appoggio stabile, si toccò il fianco dove Cloud l'aveva colpito prima di soccorrere la castana. Quell'attacco gli arrecò un taglio profondissimo dal quale usciva incessantemente una copiosa quantità di sangue.

“ Ha sfoderato una forza assurda in quell'istante, come ci è riuscito? Forse la Prima Sacerdotessa l'ha aiutato” “ Ti sbagli, è stato tutto merito del biondino. Ha dei talenti latenti paragonabili agli Eletti” commentò Magilou, la quale era riuscita a sbarazzarsi di tutti i suoi avversari senza il minimo sforzo, “ Non avrei dovuto sottovalutarlo” sussurrò il giovane prima di cadere al suolo.

“ Le mie capacità curative sono elementari, quindi non posso salvarti. Ironia della sorte hai fatto cadere in un precipizio proprio colei che avrebbe potuto aiutarti; come si dice: si raccoglie ciò che si semina. Perciò che volevi fare alla mia amica la morte non è sufficiente...Ci sono! Ti trasformerò nella miccia che ha fatto esplodere la più devastante bomba della Storia” affermò la streghetta con un sorrisetto inquietante.

 

Intanto Aerith, sebbene ancora intontita per il volo, si rese conto che sorprendentemente non aveva riportato alcun danno serio, solo qualche lieve contusione. In un primo momento non capì come ciò fosse stato possibile poi, resasi conto di trovarsi sopra il corpo di Strife, divenne tutto chiaro: Cloud le aveva fatto da scudo, subendo la quasi totalità energia dell'impatto ed adesso giaceva al suolo con delle brutte ferite tra cui anche una sulla testa.

L'amante dei fiori non esitò un istante ad utilizzare le proprie capacità magiche per salvarlo.

 

“ Aerith!!! Sei ancora intera?” chiese Magilou affacciandosi sul crepaccio, “ Io sì, ma Cloud...” “ Si è fatto male?” “ Sì, molto” “ E va bé, lo curi e poi starà bene, no?” “ Lo sto facendo, ma ciò non toglie che sia tutta colpa mia”.

In quel momento la Sacerdotessa venne sopraffatta dai sensi colpi i quali, uniti ad una forte preoccupazione, la portano a versare delle amare lacrime.

“ Perdonami Cloud, sono stata una stupida...Se fossi intervenuta non saresti in queste condizioni, ma non l'ho fatto e per quale motivo? Per rispettare degli assurdi precetti che mi hanno ficcato nella testa. Ho preferito seguire quelle dannate regole, imposte da persone a cui non importa niente di me, mettendo a rischio la vita di chi tiene davvero al mio benessere, di chi mi è stato vicino e rassicurato, di colui che mi ha reso per la prima volta veramente felice".

 

Il doloroso rimprovero che si stava facendo venne interrotto da un rumore sulle alte frequenze, prodotto della rapidità dei movimenti del Leggendario Soldier che aveva completato il proprio incarico a tempo di record.

“ Aerith vedo che sei sana e salva, bene” “ Sephiroth come mai sei qui?” “ Tseng mi aveva chiesto di aspettarti a Deneb, ma visto che tardavi ho deciso di incontrarti a metà strada” “ Capisco...” rispose disinteressata, tutto ciò a cui pensava era assicurarsi la salvezza di Sitrfe.

“ Avete combattuto contro l'Abbazia e contro Arthur, devi essere scesa anche tu in campo per abbatterlo” “ Ti sbagli, è stato merito di Cloud” “ Di questo ragazzino?” “ Sì, l'ha sconfitto e poi è quasi morto per salvarmi” commentò con rabbia e rimpianto la giovane donna.

 

L'Eroe restò sinceramente stupito, nessuno comune avrebbe mai potuto sconfiggere il quinto Legato, persino per un normale Soldier sarebbe stato complicato avere la meglio.

L'idea della specialità del biondo si rafforzò quando, guardandogli il volto, venne percorso da una sensazione elettrizzante, la stessa che provava di fronte ad un combattente dagli immensi poteri.

 

Intuendo altresì che era qualcuno di unico per la Sacerdotessa, la quale di conseguenza non avrebbe mai lasciato in quello stato, suggerì: “ Quando hai finito con i trattamenti più urgenti lo porteremo in un avamposto della mia Organizzazione poco lontano da qui, dove potrai rimetterlo in sesto per bene” “ Idea geniale, ma come lo trasportiamo?” “ Ci penso io, non mi sembra particolarmente pesante” “ Grazie infinite, non me ne dimenticherò” ringraziò l'amante dei fiori con tutto il cuore.

 

Vedere questa reazione confermò l'idea del possessore della katana e ciò lo portò a pensare: “ Questo ragazzo potrebbe essere la nostra carta vincente...Probabilmente ciò che ho in mente non piacerà a  Zack, ma annientare l'Abbazia ha la priorità assoluta”.

Un errore

 

“ Che figo, è arrivato Sephiorth!” esclamò l'artista con finto entusiasmo intravedendo una autoritaria figura maschile con lunghi capelli bianchi, “ Sì, stiamo andando in un accampamento dei Soldier per poter far riposare Cloud” rispose Aerith dal cui tono traspariva forte agitazione, “ Ed io cosa faccio? Non riuscirò a raggiungervi senza rompermi qualche osso” “ Non puoi teletrasportati?" chiese il Soldier, " Non attualmente, ho consumato troppa energia" " Ma davvero..." " Parola di streghetta" " Va bene, ti credo. Segui il sentiero davanti a te, ti porterà nei pressi della nostra destinazione” “ Ottimo, allora ci vediamo dopo”.

 

Prima di seguire il percorso indicatole dal possente uomo, la maga mise in atto il piano che aveva appena finito di elaborare. Per prima cosa si accertò della morte di Arthur, dopo di che lasciò cadere l'ID rubato a Zack vicino a lui.

“ La ferita che ti ha fatto trapassare è riconducibile alla Buster Sword di quello sciocco, quindi dovrebbe funzionare. Devo solo trovare...”.

La bionda cercò tra i vestiti del quinto Legato fino a quando non recuperò una piccola e sofisticata telecamera che aveva registrato ogni cosa. Ciò che dovette fare in seguito fu semplicemente cancellare gli ultimi minuti e sostituire le fattezze di Strife con quelle di Fair, operazione che le riuscì senza alcun problema grazie alle sue incredibili abilità.

 

“ Sono stata fortunata che quei due si somigliano, il video sarà sicuramente preso per vero. Ora non mi resta che attivare la chiamata d'emergenza ed il dado sarà tratto”.

L'artista prese la spilla del ragazzo nordico pronta a completare la propria opera, ma esitò a spingere il pulsante nascosto.

“ Se lo uso saranno alle calcagna di Aerith prima del tempo...”.

Spinta da un insolito altruismo scelse di lanciare un particolare incantesimo che isolò Arthur, i suoi uomini deceduti e tutti gli oggetti, compreso l'ID, in una dimensione parallela.

“ L'ho fatto solo per te Aerith...Per quando la magia si scioglierà, sarai pronta”.

 

L'Eroe trasportò rapidamente il ragazzo privo di sensi nell'accampamento, per grande sollievo dell'amante dei fiori che non perse un istante a prendersi cura di colui che l'aveva salvata.

Mentre lei restava al capezzale di Strife, il grande combattente aggiornò il registro d'ingresso, un'importante prassi.

Dopo essersi occupato delle scartoffie rifletté su una cosa: “ Non ho più dubbi, quei due condividono un qualcosa di speciale ed ho visto che sono in possesso del doblone dei Tea Pirates. Una volta che quel ragazzino si sveglierà gli dirò la verità sulla Cerimonia e la posizione attuale dei loro amici pirati. Sono sicuro che arriverà alla conclusione che l'unico modo per salvare Aerith è imbarcarsi con quei corsari ed allora saranno fuori portata dall'Abbazia, almeno per un po'. Non poteva andarmi meglio, nessuno immaginerebbe che la fedele Prima Sacerdotessa sia scappata con uno sconosciuto. Per cercarla i miei nemici allenteranno le loro difese, ciò faciliterà la mia indagine”.

 

Cloud si destò diverse ore dopo. Si stupì nel trovarsi al coperto ed in un letto. Ciò lo spinse a chiedersi cosa fosse successo, ma non ebbe tempo di riflettere in quanto venne abbracciato stretto stretto da una sollevata Aerith. Normalmente rifiutava ogni contatto fisico, però questo era diverso: il dolce profumo di fiori della castana ed il calore della sua pelle furono tanto meravigliosi da fargli ricambiare il gesto con uno dei suoi rari sorrisi che riservava solo per occasioni speciali.

 

“ Meno male che ti sei ripreso, ero così preoccupata” “ Sono stato fuori servizio a lungo?” “ Quasi un giorno” “ Tanto...” “ Già” “ Dove ci troviamo?” “ In un luogo sicuro, conosciuto solo dai Soldier” “ I Soldier eh?” “ Proprio loro, è stato Sephiorth a portarci qui” “ L'Eroe!?” “ Proprio lui, ci sta aspettando fuori" " Non mi sarei mai aspettato di vederlo da queste parti" " Nemmeno io...Cloud, mi dispiace” “ Di cosa?” “ Non fare finta di niente, so perfettamente che è stata tutta colpa mia. E' a causa mia che ti sei fatto tanto male” “ Ti sbagli, sono io quello che ha commesso una sciocchezza. Dovevo controllare meglio la conformazione del terreno” “ Sei carino a dire così, tuttavia sono io quella da incolpare” “ No, ho sempre trascurato dettagli del genere ed oggi ne ho pagato il prezzo” “ Cloud...”.

 

A quel punto i due si ritrovarono a guardarsi negli occhi quasi senza nemmeno rendersene conto. Non seppero il perché, ma ebbero un nuovo impulso: baciarsi e questa volta la loro forza di volontà, già messa a dura prova, non poté fare molto.

Nonostante ciò la Prima Sacerdotessa stava per tirarsi indietro, conscia di star facendo una cosa sbagliata, ma non appena sfiorò le labbra del biondo ebbe un totale black-out, non riuscendo più a pensare a niente se non a godersi il momento.

Quei brevi istanti furono senza ombra di dubbio i più felici di tutta la loro vita, si sentirono come se avessero appena toccato il paradiso con un dito. L'euforia e l'eccitazione provati portarono Strife a voler ripetere l'esperienza, ma la ragazza sfuggì, alzandosi in piedi in preda all'agitazione.

 

“ Scusa, non posso farlo” balbettò l'amante dei fiori, “ Perché?” “ Non è giusto nei confronti di Zack” “ Zack?” chiese il giovane il cui sangue si era appena congelato, “ Sì, io e lui siamo...Ecco...Tecnicamente è il mio fidanzato” “ Non sarà Zack Fair, il Soldier?” “ Proprio lui, lo conosci?” “ Mi chiedi se lo conosco? Gli devo la vita”.

Allora il ragazzo uscì dal letto il più velocemente possibile riprendendo le proprie cose, “ Che fai Cloud?” “ Me ne vado” “ Non puoi, sei troppo debole. Devi” “ Ciò che devo fare è andarmene” “ Però” “ Ascoltami bene: questo non è mai successo e noi non ci siamo mai incontrati, chiaro!?” affermò risoluto dirigendosi verso la porta, venendo tuttavia trattenuto da una manica dall'interlocutrice che avrebbe voluto spiegargli cosa intendeva con quel " Non posso", ma Strife non le diede il tempo. Infatti commentò con amarezza “ Mi hai usato solo come suo rimpiazzo, non è vero?” “ Di cosa stai parlando?” “ Non continuare a farmi fesso, so che io e Zack abbiamo delle somiglianze. Ora che ci penso tutto ha senso, era troppo strano che ti fossi tanto avvicinata tanto a me in così poco tempo" " Ti stai" " Sappi che non sono lui e non ho nemmeno intenzione di fare le sue veci” “ Cloud” “ Abbiamo finito” concluse il ragazzo non volendo sentire ragioni; dopo di che lasciò la struttura colma di rabbia ed amarezza.

 

Rimasta sola Aerith tornò a sedersi sul materasso ancora tiepido, non riuscendo ad elaborare un pensiero compiuto.

Ben presto si accorse che il suo salvatore aveva abbandonato la rosa magica che aveva ricevuto in dono, istintivamente la castana la prese.

Non appena lo fece i petali da bianchi, colore che possedevano normalmente, tramutarono in un tanto bello quanto triste blu oceano.

Un profondo dolore

 

“ Sephi sembri di buon umore” sostenne Magilou notando un sorriso sul volto del grande uomo, “ Non posso negarlo, finalmente le cose stanno andando a mio favore” “ Non ne sarei così sicura”.

Esattamente dopo aver pronunciato questa affermazione Aerith si ricongiunse al duo; una coincidenza troppo strana per essere definita tale...

 

La Prima Sacerdotessa era diversa dal solito, sembrava priva della forza di volontà che l'aveva sempre contraddistinta. L'Eroe se ne accorse, ma fece finta di nulla non essendo davvero interessato ai sentimenti di quest'ultima. Invece le chiese del biondo, il quale era al centro del suo astuto piano.
“ Se sei qui vuol dire che quel ragazzino si è ripreso, dov'è?” “ Se ne è andato” rispose la castana senza emozioni, fissando la rosa blu che si era appuntata sul vestito all'altezza del cuore, “ Come se ne è andato? Non doveva accompagnarti a Deneb?” “ Non più...” “ Non può aver cambiato idea di punto in bianco, meglio se vado a riprenderlo” “ Fermo! Non vuol vedermi più” esclamò la mesta ragazza, sentendo un nodo stringersi nella gola, “ Quindi avete litigato. Sono cose che capitano, chiaritevi e poi ripartiamo” “ Dubito che sia in vena di farlo, meglio se ci dirigiamo verso la città” intervenne la strega, lanciando un'occhiata molto eloquente e soprattutto persuasiva al bianco cavaliere che stranamente si convinse a darle ascolto.

 

Intanto Cloud si era già allontanato di diversi km. Praticamente era corso via dall'accampamento, voleva lasciarsi alle spalle tutto e fuggire lontano, peccato che le emozioni non funzionano in questo modo. Infatti, per quanto non lo volesse, ripensò ai momenti vissuti con l'amante dei fiori dal loro primo incontro fin al bacio. Per lui erano stati speciali e significativi, credeva che valesse lo stesso anche per Aerith, ma si sbagliava. A suo avviso la Sacerdotessa si era limitata ad usarlo per sopperire all'assenza di Zack, idea che lo fece arrabbiare ed allo stesso tempo star male.

 

“ Come ho fatto a farmi ingannare in un modo tanto ridicolo? Tutta colpa di quegli occhi smeraldo e di quel sorriso...Pensavo di aver incontrato qualcuno che mi capisse, che fosse capace di vedermi per ciò che sono ed invece sono stato giusto un giocattolo. Avrei dovuto lasciarla da sola nella Foresta, scaltra come è se la sarebbe cavata benissimo” mugugnò il ragazzo mentre poteva percepire una fitta al petto.

 

“ Mi duole vedere un giovane affascinante come te in preda alle pene d'amore, mi domando chi sia quella pazza che ti ha fatto del male? Sei forte, determinato e molto carino” affermò la stessa donna che aveva quasi ucciso Tseng nella Cattedrale Bianca, comparsa non appena delle cupe nuvole avevano coperto il cielo, “ Chi sei?” “ Posso essere tutto ciò che vuoi dolcezza” “ Come?”.

In quel momento il membro dell'Abbazia chiuse le distante con Strife grazie ad uno scatto fulmineo, così da poter essere abbastanza vicina da poggiargli la mano sul cuore.

 

“ Ehi ma che?” “ Lo sento chiaramente, sei a pezzi, senza uno scopo. Non sai nemmeno più chi sei”.

Cloud, colpito sul vivo, non ebbe forze per replicare, permettendo altresì alla sua interlocutrice di avvicinarsi ancora di più.

“ So perfettamente come ci si sente, nessuno al Mondo comprende cosa significa essere dannati a causa dell'amore meglio di me. Perciò ti salverò: ti donerò uno scopo, una ragione per vivere e se ti comporterai bene avrai un'altra ricompensa speciale” sostenne la donna passando la lingua sulle sue morbide e scarlatte labbra.

Successivamente sussurrò delle inudibili parole nell'orecchio del biondo, le quali avrebbero avuto degli importanti effetti in futuro.

 

“ Adesso prosegui come se niente fosse accaduto e vai dall'Avalanche. Quando ci rivedremo potrai unirti a me e sentirti finalmente completo” concluse colei che controllava il tempo, dando un intenso bacio al giovane che non fu figlio di lussuria, ma un comportamento necessario per completare un prodigioso sortilegio il quale ebbe l'effetto di far dimenticare, seppur momentaneamente, l'incontro a Strife il quale proseguì per la propria strada come se nulla fosse.

 

“ Niente, non ho sentito niente. Tutta colpa tua Fransis, che tu sia dannato” pensò rabbiosa la donna avvolta nel mistero prima di volare via tra le minacciose nuvole.

Un cuore vuoto

 

Se Sephiroth era stato velocissimo a raggiungere il proprio obiettivo, il ritorno a Deneb sarebbe stato estremamente più lungo e non solo per la differenza nelle capacità fisiche tra lui e le compagne di viaggio, ma per il loro stato d'animo ben lontano da quello migliore.

 

Aerith era completamente svuotata, non faceva altro che guardare la Yuna's Rose, i cui petali diventano di un blu sempre più intenso, senza proferire parola, cosa molto strana visto che di solito era la persona più socievole.

 

Era evidente a tutti che sentisse la mancanza di Cloud, ma quello che nessuno sapeva era il vero motivo del suo malessere. Senza dubbio le faceva male, malissimo, l'idea di non poter più rivedere il ragazzo che l'aveva salvata, ma ciò che la distruggeva consisteva nell'impressione che quest'ultimo si era fatto di lei.

Nelle parole che aveva detto prima di andarsene per sempre trasparì l'amarezza di essere stato usato come un sostituto, come un provvisorio Zack, ma non poteva esserci una cosa più sbagliata.

La Sacerdotessa non aveva pensato nemmeno per un secondo di sfruttarlo come una “copia” del proprio fidanzato, si era avvicinata a lui per ciò che era e non per le similitudini con Fair. I momenti condivisi con il biondo avevano significato tantissimo per la castana, la quale li avrebbe per sempre custoditi nel cuore, considerandoli i suoi tesori più preziosi.

Avrebbe tanto voluto dirlo al ragazzo che le aveva fatto provare quello strano calore nel petto, purtroppo adesso era troppo tardi, molto probabilmente non si sarebbero più incontrati.

 

Il male d'animo della Sacerdotessa la privò d'energia, per cui persino camminare ne risultò un'impresa impossibile.

“ Aerith, riprenditi. Dobbiamo arrivare a Deneb il più rapidamente possibile” affermò con autorità il bianco cavaliere ben conscio che i Tea Pirates non sarebbero rimasti nel porto della città ancora a lungo. Sebbene Strife se ne fosse andato decise di non cambiare il suo piano, reputando quella ciurma la scelta migliore per mettere in difficoltà l'Abbazia.

La ragazza non gli rispose, limitandosi ad affrettare il passo per quanto possibile.

 

In una circostanza del genere da Magilou ci si sarebbe aspettati il solito comportamento non curante delle emozioni altrui e quindi avrebbe potuto tranquillamente riscuotere le propria scommessa visto che il membro di Gaia era vittima delle pene d'amore, ma sorprendentemente non lo fece, anzi si dimostrò solidale.

 

“ Aerith non lasciarti consumare dal dolore oppure finirai come me” “ Non ci vedo nulla di male in te” “ Gentile anche in momenti del genere, sei davvero unica” “ Non è vero, sono solo una combina guai senza un briciolo di forza” “ Non trattarti così, ti fai solo del male ingiustificato. Ciò che è successo tra te e Cloud è un bene” “ Sentirmi male, a pezzi, sarebbe un bene? E per chi?” “ So che le mie parole possano sembrare assurde, ma la sofferenza che provi ti sta facendo realizzare qualcosa di importante e presto te ne renderai conto anche tu. L'importante è non sprofondare in queste emozioni negative oppure perderai il tuo cuore”.

 

La castana rimase molto perplessa non capendo il significato di quella “realizzazione” che stava per vivere ed ancor meno di come il sentirsi in frantumi si sarebbe trasformato in un qualcosa di positivo.

Comprese solo una cosa, cioè ciò a cui alludeva in primo luogo l'amica ed infatti chiese: “ Tu saresti senza cuore?” “ Esattamente, sono una povera streghetta apatica e priva di sentimenti” “ Questa volta sei tu ad essere troppo severa con te stessa, tu hai un cuore e lo stai dimostrando proprio ora” “ Aerith... Non so se sei una saggia o una sprovveduta” “ Entrambe le cose” “ Credo che tu abbia ragione" sorrise sinceramente la bionda aggiungendo " Cambiamo scommessa: il doppio o niente che tra meno di una settimana rinascerai” “ Rinascerò?” “ Proprio così, affare fatto?” “ Ci sto, spero davvero che tu abbia ragione anche questa volta” “ Tranquilla, non scommetto mai a caso” concluse l'artista con il suo primo occhiolino rassicurante.

 

La vicinanza con la Sacerdotessa aveva cambiato Magilou, facendole riscoprire delle sensazioni che credeva incapace di provare da molto tempo.

Di conseguenza pensò di apportare delle modifiche al proprio arcano piano in modo da garantire la sicurezza della sua amica e di quel biondino a cui quest'ultima teneva così tanto.

Cambiamenti

 

Magilou, mascherando le proprie intenzioni dietro il solito atteggiamento un po' strampalato, tentò di tirare su l'amica con alcuni numeri e simpatiche storielle, arrivando persino a suggerirle, molto velatamente, che presto le sue sofferenze sarebbero finite.

Grazie a questo la castana ritrovò la forza di celare ciò che provava, tuttavia chiunque la conoscesse un minimo avrebbe potuto tranquillamente dire che c'era qualcosa in lei di diverso e non era nulla di positivo.

 

Sephiroth, vedendola in quello stato, si chiese se avesse fatto la scelta giusta a lasciar andare Cloud. Il futuro della Sacerdotessa sarebbe stato molto complicato e l'unico modo per superarlo era morderlo con grinta, emozione completamente assente nell'amante dei fiori al momento.

 

La sconsolata ragazza non era l'unica preoccupazione dell'Eroe, infatti negli ultimi tempi il vento si era fatto sempre più minaccioso. La potenza che sprigionava non era naturale, elemento che aggiunto alla sua intensificazione nelle prossimità di Deneb, confermarono i suoi sospetti.

 

Mentre attendeva il membro di Gaia in città aveva visto diversi mercenari aggirarsi intorno al sacro tempio di Pandemonium. A giudicare dai pesanti strumenti da demolizione che avevano con sé, molto probabilmente stavano cercando proprio l'Esper. Considerando il repentino mutamento climatico c'erano buone possibilità che l'avessero già recuperato.

Pur non sapendo a cosa mai potessero servire quelle creature, la sola idea che qualcuno le stesse "collezionando" gli metteva i brividi.

 

Dopo un giorno a mezzo di marcia finalmente il trio raggiunse la destinazione.

Ad aspettarli di fronte alle massicce porte d'ingresso c'era uno Zack visibilmente agitato, il quale non appena vide l'amata sana e salva corse da lei.

“ Aerith! Sono così sollevato di rivederti” affermò felice il moro mentre teneva stretta la ragazza, la quale non mosse per niente le braccia. Fu un gesto molto strano che non gli sfuggì, di solito era lui quello ad essere abbracciato con amore.

Temendo che fosse dovuto a qualche ferita le chiese: “ Ti sei fatta male?” “ No, sono in perfetta forma” “ Sicura?” “ Sì, non mi vedi?” scherzò la castana, tentando di spazzare via la strana sensazione che stava provando.

Normalmente le piaceva venire avvolta dal fidanzato perché sentire quel calore la rassicurava e la rendeva contenta. Questa volta invece era tutto diverso, al posto del conforto c'era disagio e percepiva uno spiacevole nodo alla stomaco; proprio perciò recuperò rapidamente il proprio spazio personale.

Intuì che tutto era collegato a Strife, ma non comprese realmente il significato delle emozioni che stava percependo.

 

Mentre Fair, nonostante la confusione per il comportamento della sua ragazza, conduceva Aerith e Magilou dentro Deneb, cercando al contempo di scoprire cosa fosse successo nella Foresta, il Leggendario Soldier si defilò per rispondere ad una chiamata del fratello.

 

“ Genesis, hai scoperto se possiamo fidarci di Tseng?” “ Sì. Ho una buona ed una cattiva notizia, quale vuoi sentire per primo?” “ Non abbiamo tempo per i tuoi giochetti” “ L'essere un Eroe ti ha proprio reso noioso, forse è arrivata l'ora che qualcuno ti sostituisca” “ Non è ancora nato chi può prendere il mio posto” “ Vedo che la tua arroganza è rimasta la stessa” “ Genesis!” “ Ok, vado al punto. Tseng è con noi, ma è stato pesantemente ferito e catturato” “ L'hanno scoperto non è vero?” “ Precisamente” “ Se eri lì perché non l'hai portato in salvo? Sei più veloce dell'Alto Sacerdote” “ Peccato che quel vecchio era in compagnia” “ Di altri legati?” “ No, di un Eletto” “ Quale?” “ Lilith”.

 

Allora il bianco cavaliere comprese perché il rosso non aveva potuto far nulla per aiutare una preziosa fonte di informazioni come il Primo Legato.

Gli Eletti erano la casta più elevata dell'Abbazia, costituita da un ristretto numero di membri dotati di poteri eccezionali. Nemmeno un Soldier di prima classe avrebbe potuto vincere in uno scontro uno contro uno, solo Genisis e lo stesso Sephiroth se la sarebbero cavata. Discorso che però non valeva con Lilith le cui abilità, difficilissime da contrastare, la rendevano un nemico letale per chiunque.

 

Questa donna era nota come la regina delle tenebre e temuta in ogni angolo della Terra.

Si trattava di un vampiro donna che aveva vissuto per secoli se non millenni. Nessuno sapeva niente su di lei ed ancora meno di cosa le passasse per la testa, infatti non si capiva cosa l'avesse spinta ad unirsi all'Abbazia considerando che era sempre stata una tipa solitaria.

Era noto solo che la maggior parte delle storie dei film su di lei non trovavano applicazione: non era sensibile all'aglio, ai paletti d'argento o ai simboli sacri. Esclusivamente la luce solare le arrecava dei problemi, ma nulla di grave, semplicemente degli arrossamenti e nel peggiore dei casi la formazione di alcune croste sulla sua pelle perlacea.

Avvolta nel mistero era anche la sua sete di sangue poiché nessun era mai stato testimone dei momenti in cui si nutriva. La soluzione più logica consisteva nel fatto che nessuno fosse mai sopravvissuto per raccontarlo, ma forse la verità era un'altra.

 

“ Non ho potuto prendere le notizie che volevamo da Tseng, ma sono riuscito ad infiltrarmi nella zona più interna della Cattedrale Bianca ed ho ascoltato alcuni discorsi interessanti” “ Qualcosa che può tornarci utile Genesis?” “ Sì, ma faremo meglio a parlarne di persona per non correre rischi” “ Capisco, concludo la messa in sicurezza di Aerith e vengo da te” “ Ancora non hai finito? Magra figura per un Eroe” “ Alcuni incarichi richiedono pazienza” “ Sarà...Comunque datti un mossa, dobbiamo agire prima che si accorgano di noi” “ Per una volta sono d'accordo con te”.

 

Il Primo ufficiale

 

Zack non ottenne le risposte che voleva. Sia Aerith che Magilou furono estremamente vaghe sugli avvenimenti della Foresta, dandogli la netta impressione che volessero tenerlo allo scuro di qualcosa e questo non poté che preoccuparlo. Visto il comportamento strano della fidanzata, insolitamente distaccato ed a tratti assente, pensò che avesse vissuto un qualche evento traumatico, magari a causa dell'Abbazia stessa. Perciò voleva più di ogni altra cosa farla aprire così da poterla aiutare, ma non ebbe molto tempo per farlo in quanto Sephiorth lo chiamò per parlargli in privato.

 

L'Eroe gli spiegò tutto e gli illustrò il proprio piano per la Sacerdotessa che, comprensibilmente, non gli piacque per nulla. Infatti mostrò animatamente ciò che pensava: “ Sei impazzito?! Non lascerò Aerith da sola tra i pirati” “ Non sarà sola Zack, con lei ci sarà Magilou” “ Peggio ancora, non mi fido di quella svampita” “ Nemmeno io, però posso assicurati che tiene alla sua amica” “ Non ci credo” “ L'ho visto con i miei occhi e sai che non sono facile da ingannare” “ Anche se tu avessi ragione la tua idea è folle, i Tea Pirates sono furfanti che inseguono solo ricchezze” “ Vero, ma hanno delle loro regole che rispettano e quel doblone è un segno di amicizia” “ Basi la tua teoria su una moneta data dalla loro vice capitano, cosa ti dice che non si sia presa gioco di Aerith?” “ Per quanto criminali sono onorevoli” “ Ma” “ Basta Zack! Porta Aerith nel porto ed affidala ai corsari. Questo è un ordine, intesi?” “...” “ Stiamo sull'orlo di una guerra, non c'è spazio per l'insubordinazione” “ Lo so” “ Bene, allora adempio al tuo compito. Una volta finito segui il mio segnale sul nostro Gps e raggiungimi” “ Agli ordini”.

 

Quando il Leggendario Soldier lasciò la città, il moro invece di andare dalla giovane di cui era innamorato, si diresse verso il luogo dove si trovava la nave sentinella dei Tea Pirates. Il suo obiettivo consisteva nel toglierle l'ancora, così da spingere coloro che reputavano inaffidabile ad inseguirla, abbandonando Deneb. Facendo in questo modo avrebbe preso due piccioni con una fava: difendere personalmente Aerith ed avere le spalle coperte con il suo capo.

Sfortunatamente lo stato d'animo, troppo impulsivo, non gli permise di analizzare la situazione in modo razionale. Se lo avesse fatto avrebbe sicuramente intuito che il proprio proposito avrebbe avuto una scarsa possibilità di successo.

 

Lasciandosi trasportare dalle emozioni arrivò presso l'obiettivo, trovandosi davanti ad una grossa nave con delle vele rosse, sulle quali era impresso lo stemma della ciurma: una foglia di tè verde.

“ Questa sarebbe la loro seconda veliera, mi chiedo quando maestosa sia l'ammiraglia? La vedrò quando inseguirà questa”.

 

A quel punto il moro individuò la spessa catena dell'ancora e senza indugiare scagliò un potente fendete che però venne deviato da un lungo bastone di solido legno bianco.

“ Guarda, guarda, un Soldier. Che cosa vorresti fare con la nostra preziosa Sentinella?” domandò l'uomo, responsabile di aver mandato in fumo l'idea del giovane.

Quest'ultimo, prima di rispondere, lo scrutò con attenzione: aveva davanti una persona di circa sessant'anni, decisamente robusta, con una disordinata barba grigia, dello stesso colore dei suoi capelli di modesta lunghezza. Indossava una veste da monaco di tinta scura su cui poggiavano numerose collane preziose.

 

“ Sei Adachi, il primo ufficiale dei Tea Pirates” “ Brava giovanotto, tu invece?” “ Mi hai chiamato Soldier, quindi sai chi sono” “ Per educazione devi comunque presentarti” “ Educazione? Detto da un pirata fa molto ridere” “ Quindi vuoi fare il maleducato, questo non ti aiuterà. Almeno rispondi alla mia prima domanda” “ Devo mandare a largo questa barca” “ Non mi dici il perché?” “ Sono affari miei” “ Capisco, mi dispiace però non posso permetterti di metterla in pericolo” “ Ti consiglio di farti da parte oppure sarò costretto ad usare la forza” “ Insisti, allora dovrò rimetterti in riga”.

 

L'Ufficiale puntò la propria arma verso Fair, il quale lo imitò sostenendo arrogante: “ Pensi di vincere? Non sai che il ferro taglia il legno” “ Questa volta sarà il bastone a spezzare la spada”.

 

Uno scontro imprevisto stava per iniziare e Zack avrebbe fatto meglio a prestare molta attenzione, quell'uomo “anziano” era un osso più duro di quanto pensasse.

Talenti a confronto

 

Zack, non volendo attirare troppo l'attenzione degli abitanti e quella degli altri corsari, era deciso a chiudere l'incontro con un singolo e possente fendente.

Per prendere in contro tempo il Primo Ufficiale lo costrinse a perdere il fermo appoggio che aveva grazie ad una combinazione di attacchi poco potenti, ma molto rapidi.

Non appena la sua strategia creò un'apertura ci si gettò a capofitto. Si accorse che Adachi era nella possibilità di difendersi, ma non gli diede peso sicuro che il proprio colpo avrebbe oltrepassato le difese di quest'ultimo. Sorprendente la Buster Sword venne bloccata dal bianco bastone nemico, il quale non riportò nemmeno un piccolo graffio.

 

“ Questa spada è molto famosa, si dice che possa tagliare praticamente ogni cosa” commentò il pirata, “ E' così, dopo la Murasame di Sephiroth è l'arma più potente mai creata al Mondo” “ Vorrai dire mai creata da questa parte del Mondo” “ Che significa?” “ Non sai che esiste un altro continente?” “ Ti riferisci a quello Antico?” “ Esattamente” “ Quindi ci siete davvero stati” “ Certo, non ci prenderemmo mai dei meriti non nostri” “ Come avete fatto? E' impossibile” “ Niente è impossibile se hai forza di volontà giovanotto. Lascia che te lo dimostri”.

 

L'uomo più maturo ruppe lo stallo attraverso un preciso movimento di lato che utilizzò anche per darsi lo slancio per un contrattacco. Fortunatamente Fair fu abbastanza agile da schivare la prima bastonata e da parare le successive.

A causa dei fluidi movimenti nemici ebbe notevoli difficoltà ad inserirsi nel continuo flusso offensivo che lo stava travolgendo come un fiume in piena. Se avesse dovuto fare affidamento solo sulle proprie capacità di arma bianca probabilmente sarebbe stato sopraffatto dalla quasi perfetta tecnica del criminale, ma quella non era l'unica cosa che sapeva fare. Infatti eccelleva nel controllo magico e fu proprio ciò a far pendere l'ago della bilancia.

 

“ Sei un vecchietto arzillo, se non fossi un folle pirata saremo andati d'accordo” “ E se tu fossi più educato avrei potuto lasciar correre ed invece mi dai del folle” “ Preferisci delinquente?” “ Non siamo tanto diversi, anche i Soldier non rispondono alle regole imposte dall'Abbazia” “ E' diverso” “ Non vedo come. Sia noi Tea Pirates che voi viviamo secondo le nostre leggi, non ci abbassiamo agli ordini altrui” “ Voi lo fate solo per fini egoistici, noi per il bene di tutti” “ Ne dubito, l'essere umano è egoista per natura. Quello che facciamo, per quanto mascherato dietro belle parole, è sempre ed esclusivamente per noi stessi” “ Esistono anche persone altruiste” “ Ti sbagli, persino il più buono compie azioni positive solo per sentirsi bene con sé” “ Vedo che abbiamo un'altra differenza importante...Adesso conta poco, devo sconfiggerti rapidamente”.

 

A quel punto Fair diede fondo a quasi tutte le sue abilità iniziando a mescolare attacchi di spada con incantesimi elementali i quali misero alle strette Adachi. Il corsaro era evidentemente vulnerabile alle magie, aveva problemi ad evitarli e non sembrava capace di contrastarli in quanto privo delle capacità necessarie per lanciarle. Solo il suo bastone, proveniente dall'Antico continente, gli permise di restare in gioco, ma nulla poté contro la tecnica speciale del moro, la stessa utilizzata a Vegas contro il misterioso duo. Questa volta non gli si ritorse contro, centrando in pieno il bersaglio.

 

Nonostante il tremendo impatto subito Adachi restò sulle proprie gambe, sebbene un po' stordito.

Prima che potesse riprendersi il Soldier di prima classe gli saltò addosso con un fendente verticale, tuttavia, un istante prima che lo potesse colpire, venne intercettato da un fioretto azzurro. Nonostante la proprietaria fece solo pressione con la punta, fu in grado di scagliarlo piuttosto lontano.

 

“ Grace-chan non c'era bisogno del tuo intervento, ero in perfetto controllo” “ Lo so Adachi, ma alla tua età devi andarci piano” “ Ahah, molto spiritosa. Dillo che vuoi divertirti con lui” “ Mi hai scoperta, posso?” “ Va bene, ma non esagerare. Voleva mandare alla deriva la Sentinella e voglio sapere perché” “ Non c'è pericolo, non è abbastanza per farmi sporcare le mani col suo sangue”.

 

Il vice capitano, con indosso la medesima tipologia di vestiti di quando era stata trovata nella Foresta, solo che questi era integri, con l'aggiunta di una giacca nera con importanti spalline dorate, simbolo del suo status, si mosse verso Fair con passo sicuro.

Quest'ultimo si rese conto che la situazione stava prendendo una pessima piega, se quei due si fossero uniti nemmeno lui avrebbe potuto vincere. La razionalità suggeriva una ritarata tattica, ma non l'avrebbe mai fatto. Il suo onore era in gioco, per cui si tenne pronto in guardia.

 

Senza quasi accorgersene O' Malley gli lanciò una piccola bottiglia che si ruppe al contatta col suo corpo. Suddetto oggetto ebbe l'inaspettato effetto di rimetterlo a nuovo.

 

“ Avevi perso parecchie energie, batterti in quello stato avrebbe gettato un'onta sulla mia ciurma” “ A quanto vedo anche tra quelli come voi c'è qualcuno che tiene all'onore, sono contento di combattere contro qualcuno così” “ Attento a ciò che desideri perché il desiderio potrebbe avverarsi”.

 

Le parole della giovane donna non era dettate dall'arroganza o da un eccesso di superbia, bensì da una profonda consapevolezza delle proprie capacità. Si trovava su un livello completamento diverso da quello dell'avversario e presto Zack se ne sarebbe reso conto.

Una netta differenza

 

Grace, con un eloquente gesto del fioretto, invitò Zack a farsi sotto, proposta che il ragazzo non si fece ripetere due volte.

In una circostanza diversa avrebbe avuto qualche tentennamento ad affrontarla, il suo codice d'onore non gli consentiva di combattere contro una donna, specialmente con una tanto affascinante, ma per il benessere di Aerith sarebbe passato sopra questa sua regola.

 

Non volendo complicare ulteriormente la situazione già difficile, Fair era intenzionato a chiudere rapidamente i conti così come aveva fatto con Adachi, ma questa volta le cose andarono ben diversamente. Infatti non importava quando si impegnasse o con quale perfezione combinava attacchi magici e fisici, la corsara restava ferma sulla propria posizione limitandosi a respingere i colpi con una facilità disarmante.

 

“ Tutto qui? L'ultimo Soldier con cui ho lottato era molto più forte di te. La tua Organizzazione è caduta proprio in basso per reclutare gente così scarsa” “ Come sei arrogante, però mi piace. Adoro una fanciulla tanto sicura” “ Cerchi di salvarti con questo patetico tentativo di lusinga? Devi essere disperato” “ Mi hai frainteso, il mio era un semplice e sincero apprezzamento” “ Vogliamo essere sinceri? Bene, tu non mi piaci per niente” “ Lo dici senza nemmeno conoscermi, non ti sembra un po' superficiale?” “ Mi affido al mio infallibile istinto” “ Non è tanto infallibile” “ Perché?” “ Perché se lo fosse ti saresti accorta di essere spacciata”.

 

Il moro aveva prolungato il dialogo con la nemica per poter preparate la sua ultima invenzione: un complesso diagramma magico il quale aveva la peculiarità di immobilizzare il bersaglio per poi travolgerlo con una potenza impressionante.

L'aveva sviluppata per contrastare il duo responsabile della sua sconfitta a Vegas e credeva che fosse adatta per questa occasione e così sembrava. Infatti O' Malley restò bloccata, subendo in pieno l'impatto.

 

“ Spero di non aver rovinato quel bel viso, sarebbe un peccato” commentò un ansimante moro, “ Non temere, non mi hai fatto nemmeno il solletico” esordì la bionda, spazzando via il polverone creatosi con un solo fendente.

“ Le tue tecniche sono inutilmente spettacolari” continuò la ragazza mentre il suo fioretto veniva attraversato da quella che sembrava acqua di mare, “ Affondo Abissale!”.

Il Soldier venne colpito da un attacco tanto veloce da eccedere i suoi tempi di reazione e così potente da scavare un profondo fosso che spaccò in due il porto.

Evidentemente le conseguenze per il moro non furono affatto piacevoli: venne scaraventato contro le strutture della zona fermandosi solo dopo molti metri. Non avendo praticamente più energie, cadde faccia a terra con un lancinante dolore al petto, lontano dalla Buster Sword che era stata fatta volare via dall'onda d'urto.

 

“ Questo è un attacco” commentò la corsara dopo aver tossito un paio di volte, cosa che attirò l'attenzione di un visibilmente preoccupato Adachi.

“ Hai perso, farai meglio ad iniziare a vuotare il sacco”. Vedendola avanzare a passo sicuro Fair percepì un brivido, lo stesso provato quando aveva affrontato Sephiroth per la prima volta, il quale lo convinse di trovarsi davanti ad un essere fuori dal comune, aldilà delle sua attuali capacità.

 

Improvvisamente un'inconfondibile voce chiese alla giovane fuorilegge di fermarsi e sorprendentemente quest'ultima obbedì.

“ Aerith?!” “ Grace, non fargli del male” “ Lo conosci?” “ Sì, lui è...il mio fidanzato” “ Questo qui? Non ci credo, una come te merita di meglio” “ Ehi, guarda che sono un buon partito” intervenne Zack, provando inutilmente di rialzarsi, “ Cosa vi ha portato a litigare?” chiese la Sacerdotessa avvicinandosi al compagno ferito, “ Il tuo fidanzato voleva mandare a largo la nostra nave” “ Davvero Zack?” “ Sì Aerith” “ Per quale motivo?” “ Ecco...” “ Io lo so!” esclamò Magilou la quale inventò una storia falsa, ma abbastanza convincente.

Disse che aveva ascoltato il piano dell'Eroe che consisteva nel mandare la castana presso i Tea Pirates fino a nuovo ordine di Tseng, idea che aveva suscitato le ire del più giovane Soldier. 

 

“ Mi sembra piuttosto vago” “ Lo so Aerith, ma non eri tu a dire che il Primo Legato si sta comportando in modo strano?” “ Hai ragione Magilou...” “ I dettagli non mi sono chiari, però sono felice di poter stare con voi di nuovo” sostenne sinceramente contenta la piratessa, “ Anche con me?” “ Sì Magilou. Sarai particolare, ma senza di te non sarei uscita viva dalla Foresta” “ Così commuovi questa povera streghetta”.

 

Notando qualcosa di strano nella castana, O' Malley la prese sotto braccio allontanandola da Fair, “ Andiamo sulla Billy Of Tea, ti presento la mia ciurma e poi ci facciamo una bella mangiata. Ti farò assaggiare la nostra zuppa di pesce accompagnata da un dolcissimo rum “ Non mi sarebbe permesso bere cose diverse dall'acqua” “ Fregatene dei precetti dell'Abbazia” “ Non posso” “ Invece sì Aerith, non dimenticare che salirai su una nave libera” “ Libera?” “ Sì, potrai fare tutto ciò che vuoi” “ Quello che voglio...” sussurrò l'amante dei fiori pensierosa.

 

“ Se vuoi portarla con te, vengo anch'io” disse uno Zack che a stento si reggeva sulle proprie gambe, “ No, non sei nostro amico” rispose severa la corsara, “ Non puoi fare un'eccezione?” “ Mi spiace Aerith, il doblone è riservato a coloro di cui ci fidiamo” “ Possiamo portarlo con noi, ma sotto una condizione” intervenne una profonda voce maschile provenire dalle spalle del gruppo.

 

Fidarsi

 

Colui che aveva parlato era il capitano Drake, l'uomo più ricercato sulla faccia della Terra.

A dispetto dell'immaginario collettivo non era trasandato o rude bensì piuttosto curato e ben vestito, senza che ciò inficiasse sulla sua notevole mascolinità.

 

“ Giovane Soldier, ho visto come hai combattuto e sono rimasto colpito” iniziò l'uomo la cui voce e presenza suscitavano un profondo rispetto in chiunque, persino nell'audace moro il quale infatti lo fissò quasi con reverenza.

“ Non è da tutti tenere testa ad Adachi ed ancor più incredibile resistere ad un affondo di Grace. Vista la tua eccezionalità hai il mio permesso di salire sulla Billy of Tea, ma ad una condizione ” “ Quale?” “ Dovrai rispettare tutti gli ordini che ti impartirò, non importa di quale natura saranno” “ Va bene” affermò senza esitazione il ragazzo, disposto a qualsiasi cosa pur di accompagnare l'amata, “ Perfetto, allora benvenuto a bordo”.

 

In quel momento il leader dei Tea Pirates offrì una mano per rialzarsi a colui con il quale avrebbe viaggiato per un po'. Fair l'accettò, venendo percorso da nuova energia vitale talmente potente da fargli recuperare le forze in un batter d'occhio. Tuttavia, subito dopo, sentì la stretta di Drake diventare sempre più intensa fino a quasi frantumargli le ossa della mano.

“ Vedi di rispettare il nostro accordo, oppure ti getterò in pasto ai pesci” sussurrò la persona più adulta, rendendo chiaro che non avrebbe ammesso alcuna presa in giro.

 

“ Ehi Grace, questo doblone vale per sempre oppure ha una data di scadenza?” “ Non è mica un alimento Magilou, puoi usarlo quando vuoi” “ Ottimo! Allora ci vediamo tra qualche tempo” “ Te ne vai?” “ Sì Aerith, c'è una faccenda importante che mi aspetta” “ Guarda che tra poco salperemo, sarà impossibile raggiungerci” “ Tu mi sottovaluti amica corsara, ho mille risorse come” la bionda si mise una mano nella larga manica del vestito da prestigiatrice, “ Questa: Magikazam!” esclamò sparendo nel nulla, sostituita da una decina di colombe bianchissime.

 

“ Wow, è bravissima. Mi sarebbe piaciuto averla nella ciurma, sarebbe stato divertente” commentò sinceramente meravigliato il capitano, “ Non temere, se ha detto che tornerà sarà così” affermò la Sacerdotessa abbozzando un sorriso.

 

Mentre i Tea Pirates si preparavano a navigare, Sephiroth si stava dirigendo dal fratello.

I due, tramite un messaggio in codice, si erano dati appuntamento nelle Pianure del Nulla, terra dove la Shinra mostrò la sua vera natura diversi anni prima.

Grazie alle capacità fisiche che lo contraddistinguevano arrivò sul punto d'incontro in meno di un giorno.

Lì trovò Genisis con lo sguardo rivolto verso il più grande dei numerosi crateri che tempestavano l'area.

 

“ Ormai è passato quasi un decennio, eppure tutto è rimasto uguale” commentò l'uomo dal cappotto rosso, “ Queste cicatrici rimarranno impresse sulla Terra per secoli come simbolo della follia di quell'Organizzazione” “ Ed anche come ricordo del tuo eroismo. E' stato proprio nella tremenda battaglia che si è consumata qui che sei diventato l'Eroe di adesso. Ma non lo sarai ancora a lungo” “ Ancora con questa storia? Non sei alla mia altezza e lo sai” “ Le cose cambiano” “ Se vuoi combattere non mi tirerò indietro, però preferirei prima sbarazzarmi dell'Abbazia” “ Mi trovi d'accordo, fino a quando è ancora in giro non possiamo davvero dare il nostro massimo”; detto ciò Genesis raccontò al bianco cavaliere quello che aveva appreso nella Cattedrale.

 

“ La mia intuizione era corretta, Aerith è al centro di tutto. Fino a quando la teniamo lontana dal culto di Gaia siamo in vantaggio” “ Già, ma per quanto ci riusciremo?” “ Abbiamo tempo non temere” “ Perché? La stai proteggendo personalmente?” “ Meglio, si trova sulla Billy of Tea” “ Come prigioniera?” “ No, come amica” “ Sviluppo inaspettato” “ Già, abbiamo avuto un colpo di fortuna” “ La prossima mossa? Senza Tseng sarà quasi impossibile smascherarli, suggerisco di annientare l'alto Sacerdote con un Raid. Senza testa il corpo muore” “ Ci stavo pensando anch'io, ma gli Esper hanno cambiato le carte in tavola. Se hanno trovato un modo per usarli sarebbe un grosso problema anche per noi” “ Quindi dovremo scoprire se effettivamente possono sfruttarli in battaglia...” “ E' la soluzione migliore” “ Ma come facciamo? Non sappiamo nemmeno da dove iniziare?” “ Io posso aiutarvi” si intromise Magilou sciogliendo l'incantesimo di occultamento che aveva usato su stessa.

 

“ Chi sei?” domandò Genesis sguainando la spada, “ Tranquillo fratello, la conosco” “ E' una tua alleata?” “ In un certo senso” “ Ti stai accompagnando a gente sempre più strana” “ Guarda che così mi ferisci” “ Finiscila di lagnarti e dicci come puoi darci una mano” “ Come sei intrattabile, quasi quasi me ne vado” “ Non ho voglia di giocare, parla o ti uccido” “ Va bene, non ti scaldare rosso. So dove si trova Shiva e vi ci posso portare” “ Perché lo faresti?” “ Semplice Sephi, le divinità non devono restare in gabbia”,

 

Sebbene non completamente convinti della bontà della dichiarazione della maga il duo, non avendo altre piste, decise di affidarsi a lei, non prima che Genesis tornò a minacciare la ragazza, dicendole con sguardo torvo che se li avesse presi in giro l'avrebbe eliminata senza pensarci due volte. Stranamente la prestigiatrice non si spaventò, bensì si fece beffe dell'atteggiamento scontroso del secondo in comando dei Soldier, suscitando in quest'ultimo una forte irritazione tenuta a freno solo dalla particolare circostanza in cui si trovava.

The Valkyrie

 

Per grande stupore di Genesis, Magilou non stava affatto mentendo. Infatti, dopo aver dissipato una barriera magica di occultamento nell'estremo nord del territorio sotto l'influenza di Rigel, mostrò a lui ed al fratello uno dei segreti dell'Abbazia: una struttura sconosciuta dall'architettura classica e raffinata.

 

“ Lì dentro è tenuta prigioniera Shiva” affermò la maga, indicando il corpo centrale dell'edifico, “ Come fai a sapere tutte queste cose?” le domandò diffidente l'uomo col cappotto rosso, “ Abbiamo tutti i nostri segreti, macellaio di Betelguese”.

Sentirsi chiamare così non fece altro che incrementare i sospetti circa la vera identità di quella ragazza irritante. Avrebbe voluto interrogarla per capire come conoscesse quel soprannome, ma, come gli avesse letto la mente, venne anticipato dall'artista che sostenne con uno dei suoi sorrisi furbi: “ Non ti conviene scavare nel passato degli altri, rischi che qualcuno faccia luce sul tuo Figlio della Calamità venuta dal cielo” “ Tu...” “ Genesis, datti una calmata, non ci conviene far saltare l'effetto sorpresa. Se qui c'è davvero l'Esper, sarà sicuramente sottoposto ad una ferra protezione” intervenne l'Eroe, evitando che il fratello si scontrasse con la maga, “ Ti è andata bene Magilou, ma la prossima volta” “ Non ci sarà una prossima volta” “ Cosa?” “ Non ho mai detto che avrei combattuto al vostro fianco, ci vediamo angeli caduti”.

L'epiteto usato dalla strega lasciò piuttosto perplesso Sephiroth il quale non ne capì il senso, ma non il secondo in comando dei Soldier che invece sussurrò a denti stretti: “ Sa troppe cose, potrebbe diventare una seria minaccia...Sarà meglio ucciderla il prima possibile”.

 

Nel luogo dove, secondo la maestra dell'inganno, era rinchiusa la Dea Algida c'era una donna nel fiore degli anni, intenta a suonare una dolce melodia.

“ Due anime malvagie...” sussurrò mentre la coppia che aveva sbaragliato la Shinra si stava introducendo nell'area.

 

Per grande sorpresa di quest'ultimi non era presenta alcuna guardia o sistema di sicurezza, era tutto tranquillo e sereno; atmosfera positiva amplificata dalle leggiadre note che aleggiavano per tutte le stanze.

La provenienza di queste coincideva col loro obiettivo, quindi risultò piuttosto chiaro che presto avrebbero incontrato il guardiano. Considerando che era da solo si aspettavano una qualche creatura mostruosa ed invece trovarono una fanciulla dai lunghi capelli d'oro bianco e dai lineamenti delicatissimi, quasi fiabeschi. Se non fosse stato per la l'armatura che addossava, argentata ed affusolata, e per la spada che poggiava sul morbido fianco l'avrebbero scambiata per una semplice musicista.

 

“ Anime malvagie perché siete qui?” chiese la fanciulla senza smettere di suonare il prezioso pianoforte a coda, “ Siamo venuti per Shiva e farai meglio a dirci dove si trova” disse rude Genesis, “ La Dea si sta preparando per il rituale che eviterà il Ragnarok, non può essere disturbata” “ Quindi è davvero qui...Bene, se non vuoi collaborare ti costringerò io” sostenne l'uomo dai capelli cremisi sguainando la spada.

La donna prima di prendere la propria arma lanciò un arcano incantesimo sullo strumento musicale in modo che la melodia continuasse; gesto che non passò inosservato al Bianco Cavaliere.

 

“ Per volere di Odino purificherò il vostro spirito” sentenziò la ragazza mettendosi in posizione di guardia, “ Odino? Ma di cosa stai parlando?” chiese derisorio il fratello di Sephiorth, “ La tua mente corrotta non riconosce nemmeno il nome del Padre di Tutti, sei perduto oltre ogni redenzione” “ Ma chi ti credi di essere per parlare così?” “ Io sono Valkyrie, una delle valchirie mandata in questo Mondo per proteggerlo da quelli come te” “ Quindi sarei io il cattivo? Ma com'è divertente” “ Puoi nasconderti dietro titoli o parole, ma non puoi sfuggire a me. Io e le mie sorelle possiamo percepire la vera natura di chi ci è davanti” “ Sei solo una stupida esaltata, farò un favore all'umanità ad eliminarti”.

 

Genesis partì all'attacco convinto di non aver alcun problema a vincere la bella fanciulla dagli intensissimi occhi verdi, paragonabili a quelli meravigliosi di Aerith, commettendo però il grosso errore di sottovalutarla. A sua insaputa la misteriosa nemica possedeva una potenza assurda, simile a quella di Lilith, perciò affrontarla non sarebbe stata una passeggiata.

L'Angelo caduto

 

Il modo con cui la valchiria aveva definito i due nemici, anime malvagie, non era causale. Infatti, proprio come le divinità della cultura norrena, poteva percepire l'essenza di coloro che aveva davanti e quella degli uomini non erano per nulla pure; specialmente quella di Genesis che emanava una nauseante puzza di marcio.

 

Fu proprio quest'ultimo a dare avvio alle danze. Confidando sulle sue abilità, nettamente superiori ad un normale Soldier di prima classe, si lanciò a testa bassa con un arrogante sorriso.

La convinzione di avere uno scontro facile crollò immediatamente, infatti la graziosa fanciulla non ebbe la minima difficoltà a tenere testa alla sua rapida successione di fendenti.

Il modo con cui si difese colpì profondamente Sephiroth il quale si rivide un po' in lei, i movimenti eleganti e precisi che non andavano mai a vuoto, riducendo così al minimo il dispendio di energie, rispettavano in pieno il suo stile leggendario. 

 

“ Sei anche tu una fan del grande Eroe?” domandò ironico il rosso, riconoscendo le movenze della fanciulla, “ Le mie capacità derivano da Odino stesso, nessun altro” “ Ancora con questa storia, sei proprio fissata” “ Non sono io quella in fissa, ma tu” “ Vuoi rigirare la frittata? Tipico di voi donne” “ Non capisci o non vuoi capire? La tua sete di potere è il cancro del tuo spirito, lascia che ti purifichi con la mia luce” “ C'è solo una cosa che purifica, il fuoco!” esclamò irritato il fratello del Guerriero della katana. iniziando a dare fondo alle sue reali potenzialità.

 

Ciò che lo contraddistingueva del bianco cavaliere risiedeva in una speciale energia magica, di solito canalizzata nel braccio sinistro, mediante la quale amplificava ogni sua statistica e gli consentiva altresì di sfruttare unici incantesimi fiammeggianti che non l'avevano mai deluso prima d'ora.

“ Brucia e diventa cenere” commentò lo sadicamente mentre scagliava contro il bersaglio decine di lance di fiamme, “ Eterna morsa fredda di Helheim dissipa il fuoco immondo” recitò la ragazza, evocando una coltre gelida capace di annullare la mossa del Soldier.

 

“ Conosci anche tu dei trucchetti, ma vediamo come te la cavi con qualcosa di più serio” affermò Genesis utilizzando un'altra magia più potente della precedente consistente in una sfera densa simile al sole. Ancora una volta la Valkyrie si difese ripetendo la medesima formula a cui ne aggiunse un'altra tramite la quale travolse l'avversario con una folata glaciale in grado di danneggiare persino il secondo in comando di una delle più potenti Organizzazioni mai esistite.

 

Il fatto che il fratello non riuscisse a sciogliere il ghiaccio che aveva ricoperto parte del suo corpo, fece capire all'Eroe in cosa consistesse la capacità della nemica.

“ Non usare attacchi magici Genesis, non hai speranza di superarla” “ Come sarebbe?” “ Non so come, ma è in grado di usufruire della magia della Natura” “ Non è possibile!” “ Invece il tuo amico ha ragione. Posso controllare la vera essenza magica grazie alla benedizione di Odino” “ Potrai superarmi nelle arti occulte, ma non credere di essere più forte di me!” urlò furioso l'uomo infondendo la sua spada con una mistica energia cremisi.

 

Nonostante fosse più potente di prima, la valchiria si dimostrò ugualmente capace di reggere il confronto senza troppi sforzi.

Quest'ultima, non volendo perdere altro tempo ed intuendo che Sephiroth rappresentava una minaccia superiore rispetto all'attuale nemico, cambiò marcia.

Innanzitutto iniziò ad alternare l'arma che aveva brandito fino ad ora con un letale fioretto, rendendo l'offensività quasi impossibile da prevedere. Dopo di che rallentò i movimenti del rosso estendendo la parti ghiacciate sul fisico nemico. Infine, una volta averlo sbilanciato con una veloce e devastante sequenza offensiva, lo avvolse in un mistico lazzo azzurro che iniziò a prosciugargli le energie.

 

“ Cos'è questo?” “ E' il simbolo della purezza delle mie intenzioni. Questa frusta ingabbia e sfinisce i malvagi, ti libererà solo una volta che la tua anima sarà purificata” “ Io sono destinato ad essere il più grande Eroe, non posso perdere...Non perderò!” esclamò Genesis, accumulando intorno a sé una sostanza scura che formò un bozzolo; da lì a breve esplose violentemente frantumando la prigione in cui era caduto.

In quel momento delle piume nere scesero dal cielo, immagine che fece avere una specie di deja-vu a Sephiorth, il quale, pur provando una sensazione familiare, non riuscì a collegarlo a niente di concreto.

 

“ Chiami te stessa valchiria, il che significa che ti consideri una dea, ma non sai niente della divinità” affermò il rosso sfoggiando una maestosa ala sinistra, aggiungendo con un sorriso malvagio: “ Ti mostrerò la vera essenza di un Dio”.

The Lost Daughter

 

La valchiria, grazie alle sue sorprendenti capacità, riuscì a vedere oltre la trasformazione fisica di Genesis.

Lo spirito dell'uomo, già malvagio, divenne ancora più cupo e tetro. Nemmeno una come lei, abituata a fronteggiare creature malvagie, poté rimanere impassibile all'orrore che si parò davanti ai suoi occhi: intorno al rosso comparvero numerosi volti urlanti, appartenenti a tutti gli innocenti che aveva ucciso volontariamente o meno durante le missioni a cui aveva partecipato nel corso degli anni.

 

Resosi conto dello sconcerto impadronitosi dell'avversaria, il fratello di Sephiroth commentò con soddisfazione: “ Stai tremando di paura, non è vero? Non c'è nulla di strano, quando si è davanti ad un vero Dio questa è la reazione più naturale. Purtroppo per te mi hai fatto arrabbiare, quindi non vedrai il mio lato misericordioso. Ti ucciderò tra pene atroci”.

 

L'uomo attaccò con una forza disumana, nettamente superiore a quella usata in precedenza. La potenza e la velocità dei suoi fendenti erano così eccezionali da non dare scampo nemmeno alla dea del Nord, la quale infatti subì numerosi colpi decisamente violenti.

 

L'arroganza che contraddistingueva il Soldier crebbe esponenzialmente dal successo che stava ottenendo, portandolo a commettere un altro errore di valutazione, quello di scagliarsi alla cieca contro il bersaglio senza prestare la minima attenzione.

 

“ Questo lacererà la tua bella carne ed il tuo spirito, soffrirai immensamente prima di spegnerti per sempre. Giudizio della Catastrofe!”.

Una delle più inquietanti mosse speciali di Genesis, un affondo dall'immensa portata distruttiva, stava per andare a segno quando, un istante prima che colpisse, la Valkyrie si spostò con un tempismo perfetto.

In quel frangente la fanciulla venne percorsa da una divina energia azzurra, focalizzata sulla schiena così da formare le fattezze di un paio di ali angeliche, le vere responsabili della schivata che l'aveva salvata.

 

“ Hai solo l'aspetto di un uomo, nient'altro. Sei un demone malvagio, per quelli come te non c'è spazio per la purificazione” commentò la ragazza brandendo una lunga lancia dorata, “ Devo ucciderti e portarti personalmente oltre il ponte di Helheim, quello è il posto per mostri del tuo calibro” “ Osi parlare così ad un Dio? Blasfema!” esclamò con sempre meno controllo di sé il cappotto rosso, lanciandosi per l'ennesima volta alla carica.

 

“ Non sai nulla della divinità, sei solo accecato dalla sete di potere” sussurrò l'avversaria tirando con forza la sua nuova arma.

“ Non credere di potermi fermare con un gesto tanto banale” affermò con fare di superiorità l'essere oscuro, credendo di aver evitato in scioltezza la lancia. Per sua sfortuna si sbagliò di grosso ed infatti venne trafitto al petto proprio da quell'oggetto speciale che aveva cambiato improvvisamente direzione.

 

“ Che sortilegio è mai questo...” mugugnò il Soldier tentando di rimuovere l'elemento metallico dal suo corpo, ma senza successo, “ Non è una stregoneria, bensì un dono del Padre di Tutti” rispose la donna estraendo violentemente ciò che le apparteneva,  aumentando i danni già considerevoli inflitti.

 

“ E' giunto il momento, preparati a viaggiare nel gelo infernale”, la fanciulla era pronta ad infliggere il colpo di grazia ad un avversario ferito, ma quest'ultimo riuscì ad allontanarla giusto in tempo grazie ad un possente movimento dell'ala nera.

 

“ Me la pagherai, me la pagherai!” “ Basta Genesis, hai perso” intervenne il Bianco Cavaliere, bloccando il fratello, “ Non dire assurdità! Io non perderò mai” “ Pensala come ti pare, ma adesso combatto io” “ NO!” “ Sì invece, non sei nelle condizioni di continuare. Non hai nemmeno riconosciuto quella lancia, se l'avessi fatti non saresti stato colpito” “ Cosa?” “ Quella è Gungnir, la lancia che, secondo la mitologia, va sempre a bersaglio” “ Vedo che a differenza sua, sei un ben informato. Hai indovinato, questo è uno dei quattro doni del Padre di Tutti. Ti avviso che il sapere cosa sia non ti salverà, ti purificherò” “ Fatti sotto e provaci”.

 

La valchiria e l'Eroe si misero in posizione di guarda, pronti ad una lotta particolarmente dura. Tuttavia l'attenzione della bellissima donzella venne attirata dal pianoforte, il quale iniziò a mancare qualche nota.

Voltandosi verso lo strumento vide Magilou intenta ad annullare l'incantesimo usato su di esso.

 

“ Fai subito un passo indietro ed alza le mani!” “ Adesso che sono così vicina dal successo? Non ci penso proprio Valkyrie” “ Se non lo fai sarò costretto ad usare la forza” “ Su, non essere tanto cupa, non ti si addice” “ Non mi lasci altra scelta”.

Allora l'emissaria di Odino scagliò la lancia leggendaria contro la maga, mirando alle gambe in quanto, non percependo in lei una pesante oscurità, non era intenzionata ad ucciderla. Facendo ciò però cadde dritta nella trappola della prestigiatrice, la quale schivò l'attacco con una piroetta leggiadra; così l'arma distrusse il pianoforte invece che lei.

 

“ Come hai fatto? Gungnir è infallibile, solo chi ha sangue...Non mi dire che tu...tu sei la Lost Daughter!?”, la maestra dell'inganno si limitò a farle un sorrisetto dei suoi senza rispondere. 

In quello stesso frangente il possente Esper Shiva sfondò la sala dove era confinata, dirigendosi furiosa verso coloro che stavano lottando, desiderosa di vendetta.

La fine della pace

 

La dea delle energie glaciali raggiunse il gruppo in un lampo, lasciandosi dietro una scia talmente fredda da congelare qualsiasi cosa avesse sfiorato.

Gli occhi, di un blu talmente intenso che la mente umana non era in grado nemmeno di immaginare, rendevano chiare le sue intenzioni: sbarazzarsi di tutti quei microbi che avevano osato imprigionarla.

 

Magilou, dimostrando per l'ennesima volta di sapere tanto, forse fin troppo, affermò con finto timore: “ Mamma mia come è arrabbiata! Non voglio assistere alla sua ira, quindi vi saluto”.

Come suo solito scomparve accompagnata da una decina di colombe bianche, gesto che spinse l'Esper ad eliminare immediatamente gli altri per evitare che qualcun altro le sfuggisse. Per prima cosa creò degli enormi stalagmiti che si conficcarono nelle gambe del trio, riducendo al minimo i loro movimenti, successivamente girò intorno a loro accumulando sempre più potere che rilascio tutta in una volta attraverso un pugno devastante.

L'effetto di suddetta mossa fu incredibile: sbriciolò l'intera stanza, incluso il pavimento, e ricoprì di gelo l'intera struttura rendendola completamente inutile.

Soddisfatta della propria opera volò via a tutta velocità.

 

Il forzato risveglio indotto dall'Abbazia non le avevano consentito di essere nel pieno della forma e ciò non le fece rendere conto di un importante fattore: i suoi bersagli non erano morti. Infatti la valchiria si era protetta con il magico fuoco di Muspellsheimr, mentre i Soldier pur avendo subito in pieno l'impatto resistettero anche se riportarono vari danni.

 

“ E' fuggita...Devo informarlo subito, anche sulla Lost Daughter” pensò la graziosa fanciulla prima di usare un incantesimo di teletrasporto simile a quello della bizzarra artista che la portò esattamente dove aveva pensato di recarsi.

Nonostante il disappunto di Genesis per come la situazione si fosse evoluta, acconsentì all'idea del fratello di riposare e riorganizzarsi in uno dei pochi villaggi neutrali rimasti.

 

La Valkyrie si era recata dall'Alto Sacerdote, il quale era affiancato da un uomo della sua stessa età, caratterizzato da un prezioso monocolo sull'occhio destro.

“ Cosa ci fai qui piccola valchiria? Il tuo compito è sorvegliare Shiva” commentò il capo del culto di Gaia con tono autorevole, “ Odino, mio signore, mi dispiace dirle che ho fallito” “ Mi stupisci, eppure hai portato a termine missioni più complicate” “ Lo so, ma le cose sono diventate difficili con l'avvento di Sephiorth e Genesis” “ Notevole che ti abbiano trovata. Non mi sembri troppo ferita, quindi non ti hanno sconfitta. Non ti sarai mica tirata indietro” “ Assolutamente no! Li ho affrontati con onore e coraggio proprio come da lei comandato" " Ed allora?" " Stavo per sconfiggere Genesis, quando...” “ Quando?” “ E' comparsa sua figlia” “ Mia figlia è morta” “ Non quella, l'altra” “ Lei non è mia figlia, pensavo di essere stato chiaro sull'argomento” rispose con ira il capo, “ Mi scusi non volevo farla arrabbiare mio Signore” “ E' stata lei a metterti fuori gioco?” “ No, però mi ha tratta in inganno: mi ha spinta a colpirla con Gungnir, ma la lancia l'ha mancata distruggendo così il pianoforte di contenimento” “ Hai fallito nella tua missione, tuttavia questa imprevisto potrebbe avere dei risvolti positivi” “ Quali Signore?” “ Non sono affari tuoi. Adesso vattene, devo parlare con l'Eletto” “ Come desidera” “ Solo per questa volta ti risparmio la punizione che meriteresti, ma se commetterai un altro errore niente ti potrà salvare; intensi?” “ Certo, la ringrazio per la sua clemenza”.

 

Non appena la ragazza uscì dalla stanza, il tizio con il monocolo domandò stupito: “ La lascia davvero andare?” “ Sì, senza saperlo ci ha reso un grosso favore” “ Sarebbe?” “ Con Shiva libera i popoli si aggrapperanno ancora più saldamente alla nostra veste, supplicandoci di proteggerli. La nostra influenza crescerà ulteriormente” “ Giusto, ma cosa facciamo con la cerimonia? Catturare un Esper sveglio sarà un'impresa” “ Infatti non le daremo la caccia, sarebbe inutile. Se conosco quella pazza e la conosco, sta pianificando di creare delle incarnazioni delle divinità e come ben sai gli dei si corrompono quando entrano nel corpo dei mortali, rendendo impossibile quel rituale” “ Quindi? Passiamo all'altro progetto?” “ Corretto. Prima però dai avvio alla pubblica esecuzione, poi penseremo alla mia elevazione” “ Agli ordini! Non vedo l'ora che tutti ti vedano come il Messia che è” concluse l'uomo con un sorriso.

 

Diverse ore dopo a Rigel, Tseng era stato crocifisso nella grande piazza della città dove un gruppo di uomini erano intenti a recitare un'inquietante formula. Uno di essi disse con voce solenne alla telecamere di tutto il Mondo: “ Questo uomo, il nostro Primo Legato è un cancro dell'Abbazia. Ha allontanato la Prima Sacerdotessa, lasciandola nella mani di qualche mercenario per il proprio interesse personale e come se ciò non fosse sufficiente è in combutta con i Soldier, coloro che hanno brutalmente massacrato il nostro amato quinto Legato”.

 

Per corroborare quanto detto il giovane mostrò due documenti: un accodo di pagamento con dei criminali per la consegna Aerith in cambio di chili di oro, chiaramente un falso, e l'ID macchiato di sangue di Zack, quello originale.

 

“ Con queste evidenze la pena è giusta e sacrosanta. Per volere di Gaia brucerai nelle fiamme!”.

Sentenziato ciò i membri della folle religione scagliarono il sortilegio che avevano preparato, cioè una colossale fiamma bianca che uccise Tseng tra atroci sofferenza.

 

In quel momento fu chiaro che una guerra tra Soldier ed Abbazia sarebbe stata inevitabile, ma nessuno poteva immaginare quale fosse il reale obiettivo di questo conflitto e purtroppo se ne sarebbero resi conto troppo tardi.

Un cuore in subbuglio

 

“ Che cazzo ha combinato quell'idiota!? Scommetto che è stata tutta colpa di Aerith, avrei dovuto direttamente ammazzarla invece di adottare il tuo stupido metodo” imprecò un comprensibilmente agitato ed infuriato Genesis non appena apprese di quanto accaduto durante l'esecuzione pubblica nella piazza di Rigel, “ Calmati fratello, sono sicuro che non sia stato Zack ad eliminare quell'uomo” “ Ma davvero?” “ Sì, non è un assassino e soprattutto siamo stati insieme a Deneb per giorni senza mai separarci ed in quella città non c'era traccia di alcun Legato” “ Potrebbe essere arrivato dopo la tua partenza” “ Le probabilità sono quasi pari a zero” “ Ammettiamo che sia davvero innocente, questo significherebbe che qualcuno l'ha incastrato” “ Giusto...Io e Fair abbiamo ritardato la nostra missione di qualche ora perché aveva perso il suo ID. Visto quanto accaduto credo proprio che è stato rubato dalla stessa persona che l'ha messo in mezzo a questo casino” “ Comunque stiamo le cose, adesso siamo in guerra. Dobbiamo radunarci nuovamente e studiare un modo per annientare l'Abbazia il più rapidamente possibile” “ Concordo, attendiamo solo l'arrivo di Zack...Ma che?” “ Qualche problema?” “ Il segnale del suo GPS è andato...Quello sciocco mi ha disubbidito, si è unito ai Tea Pirates per stare con la fidanzata” “ Ecco che la idea di sbarazzarci di quella attira guai acquista nuova valore”.

 

Il bianco cavaliere non prestò attenzione al commento del rosso in quanto era già immerso nei propri pensieri: “ Quando Zack apprenderà del conflitto potrebbe addirittura decidere di lasciare i Soldier per il bene della Sacerdotessa, perderlo sarebbe un grosso problema. Però se quella ragazza decidesse di stare con qualcun altro tutto si risolverebbe...Quel biondino! Ho visto come era preoccupata per lui e quanto ha sofferto dopo averci litigato...Si dovrebbe funzionare”.

 

A quel punto il Leggendario Soldier si congedò con Genesis affidandogli momentaneamente le redini dell'Organizzazione perché lui sarebbe andato alla ricerca di Cloud, persona necessaria per attuare l'astuto piano che stava prendendo forma nella sua astuta mente.

 

Intanto sulla Billy of Tea si respirava un'aria completamente diversa rispetto a quella del resto del Mondo: da diversi anni la comunicazione via mare era impossibile per via delle agitatissime acque che scoraggiavano quasi tutti a prendere il largo. Quindi nessuno seppe della recente notizia bomba e ciò spiegava la ragione per la quale i pirati non avevano mai smesso di festeggiare al ritmo della celebre canzone “ Wellerman”.

A loro si unì il giovane Fair che, superati quasi subito i pregiudizi, si inserì perfettamente nella ciurma suscitando le simpatie dei più, ma non di Grace che continuava a mal sopportarlo.

La vice capitano proseguì anche nel tenergli lontana l'amica, standole il più vicino possibile e dormendo persino insieme a lei nella lussuosa cabina che aveva sulla nave.

Quest'ultima, pur non capendo le motivazioni di tale atteggiamento, non si sottrasse a tale trattamento, amando passare intere ore con la corsara. Il tempo trascorso insieme rafforzò il loro già forte legame e l'aiutò con i problemi che aveva.

 

Nonostante la volontà e gli sforzi della piratessa, l'appassionata di fiori spese comunque dei momenti con il fidanzato. Come al solito la sua compagnia fu più che gradita, lo spirito allegro e solare che caratterizzava il moro ed il modo con cui scherzavano insieme furono un vero e proprio tocca sana, ma non bastò a placare quella  stretta al cuore che aveva iniziato a sentire dopo la lite con Strife e non capiva il perché.

Stare così con Zack era tutto quello che aveva sempre desiderato, però adesso c'era qualcosa che non andava . Il moro non era cambiato per niente, era sempre il solito, quindi il problema era il suo e, sebbene non volesse ammetterlo, una piccola parte di lei, sepolta nel profondo, aveva intuito la natura di questa "criticità". 

 

Il turbinio di sentimenti che provava, il quale l'aveva spinta ad ignorare la strana storia raccontata da Magilou l'ultima volta che si erano viste, raggiunse l'apice durante una notte serena piena di stelle splendenti.

Tutto l'equipaggio stava dormendo sopraffatto dai litri di Rum bevuti, il Soldier non fece eccezione ed infatti giaceva schiena a terra sul ponte della nave. La Sacerdotessa quando gli passò accanto, mentre si dirigeva ad osservare l'immensità dell'oceano, notò che dalla sua tasca era caduta la stessa scatola intravista a Vegas. Spinta dalla sua tipica curiosità decise di prenderla e di vederne il contenuto.

 

Non appena l'aprì rimase senza parole, al suo interno c'era un bellissimo anello argentato con incastonato una gemma verde, dello stesso colore dei suoi occhi. Era altresì presente un bigliettino sul quale c'era scritto: “ Non ti ho ancora comprato il furgone di fiori che ti avevo promesso, ma, se mi dirai di sì, avrò tutta la vita per mantenere la promessa.

P.S: tranquilla, non ci metterò così tanto”.

“ Sei il solito” commentò sorridente la castana, rimettendo rapidamente a posto il prezioso oggetto; dopo di che si mosse verso il punto di osservazione che le piaceva con il cuore in subbuglio.

 

Zack aveva intenzione di farle una proposta di matrimonio, una vera proposta; le aveva comprato un anello e scritto quell'adorabile biglietto. Sposarsi era quello che le persone normali facevano e lei non voleva altro che esserlo; inoltre diventare la signora Fair non sarebbe stato per niente male. Teneva sinceramente al moro, era affascinante, simpatico, gentile ed eroico, insomma l'uomo ideale.

Sebbene sulla carta fosse tutto perfetto, ogni singola cosa, il malessere dentro di lei non era sparito bensì aumentato talmente tanto fino ad essere quasi insopportabile.

 

Per quale assurda ragione si sentiva così triste?

Akai Ito

 

Aerith, raggiunta la prua della nave, osservò la meravigliosa immensità dell'oceano. Per la prima volta da quando era partita le acque non avevano delle onde a minacciare la stabilità dell'imbarcazione, rendendo così la navigazione molto più piacevole, calma esterna che però cozzava con il suo tormentoso animo.

L'aver scoperto l'imminente proposta di Fair stranamente non le suscitò l'euforia che si aspettava bensì una forte confuse.

 

“ Che devo fare...” sospirò esasperata nel pesante silenzio della notte, “ Questo è un sospiro di pene d'amore, lo riconosco” esordì il grande capitano Drake affiancandola con un sorriso. L'uomo, forse anche per l'affetto che O' Malley provava verso di lei, la prese subito sotto la sua ala protettrice, impedendo ad alcuni dei membri della ciurma meno civili di farle delle avanches sgradite.

“ Francis...” “ Non provare a negarlo, i miei anni in più mi permettono di capire a volo certe cose. Ti va di parlarne?” “ Non credo servirà a molto” “ Ti sbagli, a volte sputare il rospo con uno che conosci appena ha effetti miracolosi”.

 

La castana non avendo nulla da perdere fece un respiro profondo, cercando di raccogliere tutte le sue forze, poi guardò fisso negli occhi argentati del corsaro affermando con un filo di voce per non rischiare di svegliare gli addormentati: “ Come sai Zack è il mio fidanzato” “ Quel moro che non piace per niente a Grace?” “ Proprio lui...Ho appena scoperto che vuole darmi un anello speciale” “ Quello prima del matrimonio?” “ Giusto ancora una volta” “ E non sei contenta?” “ Sinceramente non so come mi sento...” “ C'è qualcun altro?” “ Non è facile risponderti...” “ E' il biondino, Cloud. Così si chiama no?” “ Come fai a conoscerlo?” “ Grace mi ha raccontato di lui ed a suo avviso voi due siete fatti l'uno per l'altro. Ora che ci penso forse è per questo che non sopporta Zack” “ L'uno per l'altro...” “ Tu cosa ne pensi?” “ Non posso negare di aver provato delle emozioni nuove quando l'ho visto e durante il nostro breve viaggio insieme mi sono sentita così bene, felice come non lo ero mai stata. Inoltre non riesco a non pensare alla notte durante la quale ci siamo confidati, è stata veramente speciale, e...Il nostro bacio... Solo a ricordarlo il mio cuore batte all'impazzata, ma quando la mia mente vaga al brutto modo con cui ci siamo lasciati sento una tremenda fitta di dolore” “ Avete litigato?” “ Sì...Pensa che l'abbia usata per sopperire all'assenza di Zack, ma non è così. Tutte le parole che gli ho detto, tutto quello che ho fatto, tutto ciò che abbiamo condiviso era vero...Mi piacerebbe dirglielo, ma se lo facessi cosa dovrei fare con il mio fidanzato? Dovrei gettare una relazione stabile per inseguire un qualcosa di cui non so la natura?”.

 

Il capo dei Tea Pirates scrutò con attenzione la giovane durante il loro dialogare, notando quanto gli occhi di quest'ultima si illuminassero rievocando gli attimi trascorsi con il giovanotto incontrato nella Foresta; dettaglio più che sufficiente per convincerlo di ciò che già sospettava.

 

“ Aerith voglio raccontarti una storia o per meglio dire una leggenda: l'Akai Ito ” iniziò l'uomo dopo aver preso un bel sorso del suo adorato rum, “ Un popolo dell'estremo oriente crede fermamente che ognuno di lui sia legato da un invisibile filo rosso alla nostra anima gemella. Non sappiamo quando ci imbatteremo in lei, ma un giorno avverrà di sicuro e ci segnerà per sempre. Nonostante i meravigliosi sentimenti, non paragonabili a nient'altro, non è detto che ci passeremo la vita insieme, magari per mancanza di coraggio o perché ci troviamo in una situazione sentimentale gradevole, commettendo così il più grosso errore che potremo mai fare” “ E' un bel racconto” “ No, è la verità, l'ho provato di persona e ti posso assicurare che ogni singolo istante che ho passato con la mia metà e valso i rischi che ho corso, persino i più folli ed assurdi ” “ Non mi è sembrato di vedere altre donne a bordo oltre a Grace ed a me” “ Infatti la non è una piratessa, però questo non ci ha impedito di avere un rapporto, sebbene non uno standard”.

Le dichiarazioni dell'uomo fecero riflettere molto la castana, la quale si chiuse in un profondo silenzio.

 

“ Il punto Aerith sta in quello che desideri davvero” intervenne la vice capitano che aveva ascoltato in silenzio il discorso tra le persone a cui teneva di più, “ Grace” “ Pensa per una volta a te, a ciò che ti renderebbe felice, a ciò che desideri davvero” “ Io...voglio rivedere Cloud, dirgli che non l'ho preso giro, che i miei sentimenti per lui sono reali e più di tutto...Voglio stare con lui” “ Brava, è così che si parla! Presto, vai con Adachi” “ Perché Grace?” “ Perché Aerith-chan sto andando dall'Avalanche per alcuni scambi economici ed il tuo bello è un loro membro. Ergo non c'è posto migliore per trovarlo” si intromise il pirata più anziano, “ Sono stata fortunata, a che ora partiamo?” “ Adesso” “ Come?” “ Dobbiamo sfruttare la calma del mare e poi se attendessimo la mattina saremo costretti a prendere una rotta decisamente più insidiosa e lunga” “ Va bene, dammi solo cinque minuti” “ Quelli posso concederteli”.

 

La Sacerdotessa andò in cabina dove scrisse una lettera a Zack con cui si scusava per essersene andata senza salutarlo e gli spiegava sommariamente la situazione nonché la fine della loro relazione. Completata gliela incastrò nello spallaccio, in modo che non volasse via. Successivamente parlò affettuosamente con la cara amica: “ Grace, tu non vieni?” “ Mi spiace, però non posso. Ho delle responsabilità qui. Non temere, ti rivedremo presto” “ Ci conto, grazie di tutto” “ Per te questo ed altro”.

Le due si abbracciarono calorosamente. 

 

Prima di andarsene l'amante dei fiori ringraziò anche Drake: “ Francis, mi hai davvero aiutata” “ Sei una nostra amica e per gli amici faccio di tutto” “ Non lo dimenticherò” “ Non ci pensare, adesso va e prendi quel ragazzo per cui vai pazza”.

Aerith sorrise leggermente imbarazzata, il capitano aveva colto nel segno: Cloud le si erano insinuato nel cuore fin dal primo istante e perciò avrebbe fatto di tutto per convincerlo della genuinità dei suoi sentimenti.

La malattia infame

 

Grace, dato un ultimo saluto all'amica, rimase a guardare la Sentilla che si allontanava tra le scure acque con sguardo mesto. Capendo l'origine di questa spiacevole emozione, il capitano le disse gentilmente: “ Perché non sei andata con loro? Sai perfettamente che posso cavarmela benissimo da solo” “ Già, ma Aerith sta cercando la sua metà, è giusto che lo faccia da sola” “ Sei davvero convinta che quel Cloud si l'uomo della sua vita, vero?” “ Assolutamente. Non appena li ho visti riposare uno accanto all'altro mi è stato chiaro ciò che provavano davvero” “ Se lo dici tu non posso insistere oltre, ha sempre avuto un talento per questo genere di cose” “ “ Dici bene, adesso vado a riposare un po'. Mi mancherà non avere Aerith come compagna di stanza”.

 

O' Malley fece giusto qualche passo prima di venire colpita da una violenta tosse che la costrinse a piegarsi con una mano stretta al petto. Drake la raggiunse con uno scatto chiedendole preoccupato: “ Stai bene?” “ Sì, non è niente, tran...”.

In quel momento una secondo attacco, molto più forte del precedente, la portò a sputare una copiosissima quantità di sangue; solo il sostegno dell'uomo le impedì di crollare al suolo.

 

Vedere ciò che aveva combinato le causò una profonda rabbia che a sua volta le fece pulire il ponte con una magia d'acqua. Tuttavia non fu abbastanza veloce da impedire a Francis di notare un piccolo cristallo in mezzo alla pozza rossa, cosa lo allarmò ancora di più.

 

A differenza delle altre volte, la corsara non fu capace di recuperare le energie appena perdute ed infatti a stento si reggeva in piedi. Di conseguenza il leader dei Tea Pirates la prese in braccio, accompagnandola nella sua camera.

“ Mi dispiace capitano, sono solo un” “ Shh, stai serena e riposati” “... Va bene”.

 

L'uomo più ricercato al Mondo mostrò una dolcezza che nessuno si sarebbe mai aspettato: poggiò la ragazza sul morbido letto, lei era l'unica dell'equipaggio a non riposate su delle sorta di scomode amache, le rimboccò le calde coperte e rimase a vegliare su di lei per tutta la notte così da poter intervenire in caso di altre crisi.

 

“ Cerca di resistere ancora un po' piccola, troverò una cura costi quel che costi. Non dimenticare che devi prendere il mio posto” sussurrò Drake accarezzandola delicatamente proprio come farebbe un buon padre.

 

Sulla nave minore, più piccola, ma più rapida della Billy of Tea, Aerith non riuscì a chiudere occhio nonostante l'orario tardo. Non vedeva l'ora di rivedere Cloud, di spiegargli come stavano davvero le cose e, se sarebbe stata fortunata, di sentire nuovamente il suo accogliente calore che non aveva mai veramente abbandonata.

Era così euforica da dimenticarsi praticamente di tutto, compresa la proposta di Zack ed il freddo della notte. Proprio quest'ultimo dettaglio spinse il primo ufficiale a poggiarle una spessa stoffa sopra le spalle.

 

“ Adachi?” “ In mare le temperature crollano di questo periodo, meglio essere coperti. Non vorrai mica presentarti dal tuo bello con il naso colante?” “ In effetti rovinerebbe ciò che ho in mente, grazie” “ Per così poco” “ Sai, siete molto gentili voi pirati” “ E' così che ci comportiamo con i nostri amici” “ Per voi l'amicizia è davvero importate” “ Certo, è l'unica cosa che ci fa sentire parte di un gruppo; senza di essa saremo solo dei derelitti allo sbando” “ Capisco...Posso farti una domanda?” “ Sicuro bella signorina” “ Chi è la fidanzata di Francis?” “ Non lo so” “ Davvero?” “ Giuro, nessuno lo sa” “ Quindi si vede con lei in posti segreti?” “ Precisamente. Ogni tanto scompare per qualche giorno e quando torna è sempre al settimo cielo; inoltre porta con sé delle macchie di rossetto” “ Non sei curioso di sapere chi sia la sua amante?” “ Sì, però non mi sognerei mai di spiarlo” “ Perché?” “ La fiducia è alla base della nostra ciurma, tradirla sarebbe un peccato imperdonabile. Quindi se un giorno la porterà a bordo sarò felice di incontrarla, altrimenti non ci fa niente” “ Il vostro codice d'onore è meglio dei precetti dell'Abbazia” commentò la castana facendo sfuggire una profonda amarezza.

 

Normalmente l'uomo avrebbe provato ad approfondire l'argomento nel tentativo di aiutarla, ma adesso voleva domandarle una cosa che gli stava più a cuore.

“ Aerith-chan conosci la Byoki, la malattia infame?” “ Ne ho sentito parlare, è davvero una brutta bestia: causa prima crisi respiratorie, poi passa ai polmoni inducendo una tremenda tosse. Nella fase terminale, oltre a prosciugare ogni singola goccia di forza, infetta il cuore producendo dei piccoli cristalli al suo interno i quali lo dilaniano inesorabilmente” “ Un vero schifo...C'è un modo per curarla?” “ Purtroppo no” “ Sicura? Nemmeno tu che sei una Sacerdotessa potresti fare niente?” “ Mi dispiace, le mie abilità non servirebbero a molto. Potrei alleviare un po' il dolore, ma nulla di più” “ L'Abbazia invece? Potrebbe avere qualcosa di segreto, un asso nella manica? ” “ Forse, non lo so con certezza...Perché me lo chiedi? Un tuo amico ha questa malattia?” “ No, no, ero solo curioso”.

 

Non credendo nemmeno per un secondo alla scusa di Adachi l'amante dei fiori aggiunse: “ Ti prometto che mi impegnerò a cercare un modo per sconfiggerla” “ Ti sono grato” “ E' il minimo dopo tutto quello che avete fatto per me” “ Quel Cloud è davvero fortunato, non capita tutti i giorni che una fanciulla meravigliosa sia dentro che fuori ti viene a cercare sfidando tutto e tutti” concluse l'anziano suscitando un sorriso appena appena imbarazzato nella giovane la quale sperò che Strife fosse della stessa opinione del simpatico corsaro.

Percepirsi

 

Cloud, dopo lunghi giorni di cammino, giunse finalmente nel campo base dell'Avalanche, obiettivo originario prima di fare quella deviazione nella Foresta.

Il suo ritorno venne accolto dallo stesso duo che aveva sconfitto Zack a Vegas.

 

“ Guarda un po' chi si rivede. Per caso ti sei perso lungo la strada?” chiese il ragazzo con fare derisorio, “ Non dire assurdità Eddy, ho avuto da fare” “ Cosa?” intervenne curiosa la giovane maga, “ Non sono affari tuoi Saeko” “ Non dobbiamo più mandarti in missione da solo, sei diventato ancora più burbero del solito” aggiunse la ragazza leggermente offesa dalla brusca risposta ottenuta, “ Smettiamola di perdere tempo con queste sciocchezze e ditemi dove è Tifa, devo andare con lei per quell'incarico speciale” “ Mi spiace, però sei in ritardo di almeno ventiquattro ore” “ Impossibile, non posso averci messo tutto questo tempo...” “ Invece sì, non sai come era preoccupata quando non ti ha visto rientrare, dovresti chiederle scusa quando la rivedrai”.

 

Strife non prestò attenzione al commento finale della compagna poiché stava ancora realizzando di essersi attardato tanto.

Considerando con quanta poca voglia si fosse mosso fermandosi, senza un'apparente ragione, ad ammirare ogni singolo campo di fiori in cui si imbatteva, non si sarebbe dovuto stupire tanto di questa notizia. Però il dolore che provava da quando aveva saputo della relazione di Aerith e Zack l'aveva intontito al punto da fargli perdere la cognizione del tempo.

 

“ Ehi Cloud, mi hai sentito!?” “ Cosa Saeko?” “ Non so cosa ti sei successo in queste settimane, ma sei messo male” “ Sto bene” “ Non credo proprio” “ Finiscila di insistere e ripetimi quello che hai detto” “ Ti stavo chiedendo se fossi disposto ad accompagnare me ed Eddy domani mattina. Dobbiamo fare uno scambio economico con i Tea Pirates e la tua presenza ci sarebbe d'aiuto” “ Non abbiamo bisogno di lui, se le cose si mettono male ci penso io a sistemare quelle mezze calzette” “ Sei troppo impulsivo! Rischi di rovinare una preziosa alleanza prima ancora che nasca, perciò ci serve uno serio come Cloud” “ Io non” “ Va bene, a che ora?” chiese pragmatico il biondo interrompendo l'amico, “ All'alba, non temere ti sveglieremo noi” “ Non serve, non dormo molto”.

Detto ciò si ritirò immediatamente nella sua tenda non volendo interagire più con nessuno, comportamento strano persino per uno come lui ed infatti suscitò apprensione nel duo che temette seriamente che gli fosse accaduto qualcosa di brutto; idea non troppo lontana dalla realtà.

 

Come tutte quelle della sua vita adulta, anche questa notte fu terribile per Strife. Da quando aveva assistito impotente alla distruzione del suo villaggio natale, ogni singola sera rivedeva la sua casa abbracciata da letali fiamme e sentiva le grida morenti dei suoi amici; a quella tragedia sopravvissero solo Tifa e sua madre Claudia. Stranamente però negli ultimi giorni non erano quelle scene a tormentarlo bensì la stessa ragazza dai bellissimi occhi verdi in cui si era imbattuto casualmente. Cosa ancora più insolita consisteva nell'essenza dell'incubo: non la vedeva abbracciata a Zack, ma semplicemente da sola con uno sguardo triste rivolto verso il basso e si trovava in mezzo ad un freddo flusso energetico verde.

Quella singola immagine gli provocava sempre un dolore insopportabile e lancinante, superiore a tutta la sofferenza che aveva mai provato, il quale lo portava puntualmente, ogni singola mattina, a destarsi di soprassalto con gli occhi bagnati da amare lacrime.

Anche questa volta provò nuovamente quell'insostenibile male al cuore.

 

“ Perché?” sussurrò debolmente stringendosi con rabbia ed amarezza il petto, “ Ehi bella addormentata, è...Cloud? Stai piangendo” domandò  Saeko sconcertata, non credendo a ciò che stava vedendo. Da quando lo conosceva non vide praticamente mai una vera emozione nel suo volto e invece adesso era in lacrime.

“ Non è niente, solo una polvere, tutto qui” rispose rapidamente il biondo asciugandosi il viso con gesto veloce, per poi alzarsi con un balzo atletico.

“ Andiamo” affermò una volta recuperata la spada ed il controllo su di sé, “ Sicuro di stare bene?” “ Sì” “ Ok, ma se dovessi aver bisogno di parlare, puoi contare su di me in assenza di Tifa”; il ragazzo fece esclusivamente un quasi impercettibile cenno col capo prima di unirsi ad Eddy ed andare sul punto d'incontro.

 

Il trio dovette attraversare un breve, ma ricco di vegetazione, sentiero prima di poter raggiungere le sponde del fiume dove i Tea Pirates sarebbe attraccati. Durante il cammino il biondo percepì qualcosa di particolare intorno a lui. Sembrava quasi che la Natura fosse più ricca, più colorata, più profuma, insomma più viva del solito e lo stesso poteva dirsi del suo animo. L'amarezza, la gelosia, l'ira e tutte le emozioni negative che l'aveva accompagnato ultimamente sparirono magicamente nel nulla, sostituite da un senso di trepidazione e felicità.

 

Talmente era confuso da questi inaspettati sentimenti che si isolò completamente, non prestando la minima attenzione ai discorsi degli alleati.

Si destò solamente a termine del cammino, precisamente quando vide colei che aveva appena sognato aspettarlo seduta insieme ad un uomo molto più grande di lui.

In quel momento la positività che si era insinuata in lui esplose, portandolo ad ammirarla senza fiato. Purtroppo durò solo per un brevissimo frangente in quanto la malsana idea di essere stato sfruttato lo spinse presto a ritornare alla cupezza che ormai lo caratterizzava da anni.

Sul più bello

 

Aerith, meravigliosa come sempre, non esitò un istante ad alzarsi e a dirigersi verso colui che stava cercando.

Vederla avvicinarsi, con il suo adorabile sorriso e quei luminosissimi occhi verdi, fece perdere un paio di battiti al cuore di Strife, il quale allo stesso tempo sentì l'impulso di correre da lei ed abbracciarla. Probabilmente anche per via degli strani incubi avuti ultimamente dovette combattere con tutte le proprie forze per mantenere l'autocontrollo e non dimenticare la ragione per la quale se ne era andato.

 

“ Ciao Cloud” esordì gentilmente la Sacerdotessa, cercando di tenere a bada il turbinio di emozioni che la pervadevano. Il biondo però volse lo sguardo da un'altra parte intenzionato a non parlarle.

In quel momento la castana capì che non sarebbe stato facile farsi ascoltare. Il ragazzo che aveva davanti era estremamente testardo, ma se c'era qualcuno che poteva farlo ragionare era lei.

Leggendo tra le righe, Adachi invitò Eddy e Saeko a seguirlo in un posto diverso dove avrebbero fatto lo scambio commerciale accordato in tutta tranquillità.

 

Rimasta sola con chi desiderava, il membro del culto di Gaia lo salutò nuovamente con maggiore enfasi, ottenendo tuttavia il medesimo risultato di prima. Visto che non la stava degnando nemmeno di uno sguardo si mosse nel suo campo visuale cogliendolo di sorpresa. Nonostante ciò continuò ad ignorarla, suscitando una domanda un po' irritata nella giovane: “ Vuoi far finta che non esisto ancora a lungo?” “ Pensavo di essere stato chiaro l'ultima volta” disse finalmente Strife non incontrando però gli stupendi occhi dell'interlocutrice, sapendo bene che se l'avesse fatto sarebbe diventato creta nella sue mani.

 

“ Lo sei stato, fin troppo, ma non l'accetto” “ Nessuno ti ha chiesto di farlo, è così è basta” “ Sappi che mi sono stancata di obbedire agli altri, non ho più intenzione di farlo” “ Il mio non”.

Il guerriero voleva mettere in chiaro che il suo non era un comando, ma più una decisione inevitabile e necessaria, ma venne interrotto dall'abile guaritrice la quale affermò decisa come non mai: “ Non voglio dimenticare i giorni che abbiamo passato insieme e tutto quello che abbiamo condiviso...Non voglio dimenticare le nostre risate, le parole che ci siamo scambiati e soprattutto non voglio dimenticare te” “ Me? Forse volevi dire Zack” “ Perché lo tiri in ballo? Non ha nulla a che fare con questo, con noi” “ Ti sbagli, lui ne è sempre stato parte. Scommetto, anzi sono sicuro che sei venuta da me solo perché non sei riuscita a trovarlo oppure perché era troppo impegnato con i suoi compiti da Soldier”.

 

Suddetta affermazione fece sprofondare il cuore dell'amante dei fiori, sentire quelle parole proprio da lui la rattristò tantissimo.

 

“ Quindi continui a pensare che io ti stia solo usando!? Sei un stupido!” esclamò con rabbia mista ad amarezza dandogli le spalle, per poi aggiungere debolmente con l'animo distrutto: “ Pensavo che tu fossi diverso...Devo essermi immaginata tutto, anche quella connessione...” “ Credevo di averla percepita anch'io”.

Quest'ultimo commento riaccese la Sacerdotessa, la quale infatti tornò a guardare l'alleato dell'Avalanche con rinnovata fiducia.

 

“ Quindi l'hai sentita anche tu?” “ Sì, ma era solo una menzogna” “ Perché dici così?”, il biondo fece un sorriso nervoso prima di risponderla.

“ Vuoi forse dirmi che quando mi guardi non rivedi Zack?”.

La voce leggermente tremante colma di frustrazione ed il suo sguardo addolorato, permisero alla percettiva fanciulla di capire la vera ragione dei dubbi di Strife: insicurezza e, molto probabilmente, un senso di inferiorità nei confronti dell'amico.

 

A quel punto la prima prese la Yuna's Rose che aveva assunto una colorazione rosea, appuntandola nuovamente a colui con cui voleva stare. Successivamente gli prese con dolcezza una guancia, portandolo a guardarla fissa nelle sue  fantastiche sfere smeraldo. Lo sentì sussultare, ma non tirarsi indietro, un ottimo segno che le diede il coraggio necessario per andare avanti.

 

“ Cloud...Non ho pensato nemmeno per un istante di usarti come un rimpiazzo, te lo giuro. E' vero, hai delle somiglianze con Zack, ma nel profondo siete persone molto diverse, l'ho capito praticamente subito. Quello che ho fatto durante il nostro cammino nella Foresta l'ho fatto con te, nessun altro”.

 

Il ragazzo non percepì menzogna od inganno, però non era ancora del tutto convinto per due ragioni: non era certamente un tipo capace di capire le persone e poi era come ipnotizzato. La calda e morbida mano della giovane unita ai suoi magnifici occhi ed al dolce sentore di fiori lo avevano stordito quasi completamente.

 

Perciò le volle chiedere una cosa, nonostante il crescente imbarazzo, “ Allora perché non mi hai detto subito di Zack? Perché l'hai fatto solo dopo...Tu lo sai” “ Avrei voluto farlo tante volte, però ogni volta che stavamo vicini mi dimenticavo completamente di lui e poi...Temevo che se lo avessi scoperto non avremo più condiviso certe cose”, sorrise prima di continuare, “ Ammetto che il mio tempismo è stato pessimo, però non volevo spingermi troppo oltre prima di mettere in chiaro le cose” “ Mettere in chiaro?” “ Sì, dovevo dire a Zack quello che era successo e ciò che avevo deciso, se lo meritava. Adesso l'ho fatto, quindi...”.

 

La sacerdotessa, mentre accarezzava rassicurante la guancia di Cloud, si protese verso di lui chiudendo sempre più le distanze. Quest'ultimo, dopo aver ascoltato le spiegazioni ed aver fugato i suoi dubbi, aveva perduto ogni resistenza, perciò non l'avrebbe scacciata ma accolta con amore e passione.

Tuttavia, quando ormai potevano già assaporare il dolce gusto delle reciproche labbra, una voce femminile costrinse loro a fermarsi sostenendo con tono autoritario: “ Sei arrivata troppo tardi! Gi ha spezzato il cuore ed ormai appartiene a me”.

 

L'intrusa era Lilith, tornata ad attivare l'incantesimo lanciato sul biondo diversi giorni prima e sfortunatamente si trattava di uno di quelli subdoli, difficile, se non impossibile da rompere.

Instabilità

 

Ascoltare la voce di Lilith fece sprofondare Cloud in uno stato catatonico, impossibilitato di muoversi o di ascoltare qualsisia altra voce che non appartenesse alla sua aguzzina, nemmeno quella dolce di Aerith la quale lo chiamava preoccupata.

 

Notando come niente di ciò che facesse sortisse effetto, la castana chiese alla donna più adulta con un sorprendente tono autorevole: “ Cosa gli hai fatto?” “ Solo quello di cui ha davvero bisogno, qualcuno che gli dia uno scopo e che colmi quel vuoto lancinante che lo divora giorno dopo giorno”.

La giovane dagli occhi smeraldo sembrò incassare il colpo. Aveva intuito fin dal principio che Strife soffrisse nel suo profondo, forse quasi quanto lei e si incolpava per non aver nemmeno provato a sollevarlo. Tutta colpa di quei dannati precetti inculcati nella sua testa dall'Abbazia, ma adesso non era più quella persona, non si sarebbe più fatta controllare da nessuno.

 

“ Non sei tu quella adatta a farlo sentire meglio, sono io” affermò decisa l'amante dei fiori, “ Ahah, ma davvero? Eppure hai giocato con lui. Prima gli hai fatto assaporare la tua dolcezza e poi gli ha spezzato il cuore in mille pezzi. Sei stata proprio una subdola a giocare così con il suo cuore. Ad essere onesta di solito approverei un comportamento del genere, ma non in questo caso. Ragazzi come lui ci mettono tempo a guarire da ferite del genere, anzi a volte non lo fanno mai” “ Non ho giocato con Cloud!”.

 

Nel vedere quanto la fanciulla, sempre gentile e dolce, si fosse scaldata ed irritata, l'Eletta sorrise malvagiamente, appena prima di mettere in atto un piano tutto suo, non curante degli ordini del culto a cui apparteneva.

Innanzitutto colse di sorpresa l'interlocutrice immobilizzandola con uno speciale incantesimo. Non l'avrebbe tenuta ferma a lungo considerando le sue grandi abilità magiche, ma quel tanto che bastava per provocarla in un modo piuttosto particolare: si mosse verso il biondo, gli afferrò il volto avidamente ed chiuse le distanze.

Quello non fu un normale bacio, ma uno “ sporco”, uno di quelli che rappresentano il preludio per qualcosa di ancora più carnale e spinto.

 

La vampira, trascorsi alcuni secondi davvero piacevoli, si separò dal ragazzo, leccandosi con lussuria le labbra.

“ Mmm, a differenza dell'ultima volta ho percepito delle sensazioni...Sei speciale giovanotto, ora capisco il motivo per cui la Sacerdotessa ti vuole... Potresti essermi utile per la mia condanna” rifletté tra sé e sé.

“ Questo ti sia di lezione: cogli le occasioni a volo oppure un'altra te le potrebbe soffiare da sotto il naso”, dettò ciò la creatura afferrò la mano di Strife sparendo tra le nuvole insieme a lui.

 

Aerith si liberò dell'oscuro sortilegio nel giro di un paio di minuti. Ci impiegò tanto a causa del suo stato d'animo furente, non era mai stata tanto arrabbiata prima d'ora. Vedere Cloud, il suo Cloud, essere baciato in quel modo da una donna che non fosse lei le fece ribollire il sangue, avrebbe davvero voluto prendere a schiaffi quell'insopportabile terza incomoda. Tuttavia, allo stesso tempo, comprese meglio quello che Strife sentiva quando pensava a lei e Zack.

 

Recuperata un minimo la calma, rifletté sugli ultimi eventi.

“ Dal modo in cui si è comportato quando è apparsa, sicuramente è stato vittima di uno magia di controllo e visto le parole di Lilith sul cuore infranto deve essere una che sfrutta le emozioni negative...Devo assolutamente trovarli e far ragionare Cloud il più velocemente possibile, se mi dovessi attardare troppo potrei perderlo per sempre...”.

 

L'appassionata di fiori era disposta a tutto pur di salvare colui che le faceva battere il cuore, persino tornare a Rigel e chiedere direttamente all'Alto Sacerdote, però il Fato aveva altri programmi. Infatti improvvisamente la temperatura crollò vertiginosamente e di lì a poco sbucò tra la coltre glaciale formatesi tutta intorno all'improvvisato porto, l'Esper Algido.

Chiunque sarebbe scappato o almeno avrebbe tremato come una foglia al cospetto di una Dea, ma non Aerith che invece restò ad ammirarla rapita.

 

“ Sei veramente stupenda, meglio di come le leggende narrano” commentò avvicinandosi a lei, Shiva in risposta creò delle lance acuminate.

“ Tranquilla, non ti farò del male. So che sei iraconda per come ti hanno trattato ed io ti capisco. Vorresti fargliela pagare, ma non è il modo giusto. Non siamo come loro e non dobbiamo abbassarci al loro livello”.

 

Le gentili parole della castana, prive di timore, sembravano sortire l'effetto insperato di calmare l'essere mitologico, purtroppo l'impulsività umana rovinò ogni cosa.

Esattamente in quel momento quest'ultima venne minacciata da una serie di attacchi corpo a corpo, accompagnati da magie fredde, di Adachi ed Eddy.

 

“ No, fermi!” esclamò Aerith inutilmente. Ormai l'Esper, sentendosi in pericolo, non avrebbe ascoltato più ragioni e si sarebbe scatenata. L'unico modo per sopravvivere era sconfiggerla, impresa assurda e impensabile.

Tessere una tela

 

La mattina seguente alla partenza di Aerith, sulla Billy of Tea c'era un'atmosfera molto tranquilla. La sbronza delle sera appena passata impedì praticamente a tutto l'equipaggio di fare chiasso e persino di parlare. Invece per quanto riguardava i due più alti in grado erano impegnati a far altro tutt'altro: Grace riposava ancora nel suo morbido letto, fortunatamente non era stata vittima di ulteriori crisi, ed il capitano vegliava su di lei come un rassicurante angelo custode.

 

Persino i soprannaturali sensi da Soldier di Fair si appannarono per via dei residui fumi dell'alcol e perciò ci impiegò una buona mezz'ora dal momento del risveglio per rendersi conto della lettera incastonata nel suo spallaccio.

Il profumo di fiori che proveniva dalla carta rese subito evidente chi l'avesse scritta, ciò di inaspettato fu il contenuto.

 

“ Ciao Zack,

devi sapere alcune cose...

Per prima cosa voglio dirti che mi sono divertita al tuo fianco, dico seriamente. La tua compagnia mi ha aiutata a superare i lunghi giorni trascorsi da Sacerdotessa e per questo ti ringrazierò sempre. Però...non posso sposarti.

Ho conosciuto una persona durante il cammino verso Vegas con cui ho sentito un legame ed una connessione mai provata con nessun altro, nemmeno con te. Ciò mi ha fatto capire la vera natura del legame che ci unisce...Ti ho amato è vero, però il mio amore non è mai stato davvero maturo. Tu sei sempre stato una speranza per un futuro diverso da quello che qualcuno aveva scritto per me, ma questo sentimento non mi basta, non più, non adesso che l'ho conosciuto...

E' stato bello tra noi non fraintendermi, però non è quello che voglio per il resto della mia vita. Sappi che avrai sempre un posto speciale nel mio cuore come un caro amico, nulla di meno o di più.

Quando leggerai questa lettera sarò già lontana. Mi dispiace lasciarti così di punto in bianco, però non avevo altra scelta se voleva ritrovarlo. Sono certa che capirai con il tempo...Fino al nostro prossimo incontro ti auguro tutto il meglio.

 

P.S: il furgone di fiori non mi interessa più, donalo alla tua prossima amante ;) ”.

 

La prima reazione del moro fu puro stupore, seguita da negazione. Non poteva credeva che Aerith, la sua Aerith, se ne fosse andata perché si era innamorata di uno sconosciuto con cui aveva passato sì e no dieci giorni.

Pensando che si trattasse di uno scherzo, non particolarmente felice, iniziò a cercarla sulla nave. Non trovandola da nessuna parte iniziò a chiamarla sempre più forte fino a quando le sue ormai urla non destarono Grace.

 

“ Cos'è tutto questo baccano? Meglio se vado a controllare” commentò ancora mezza addormentata la corsara, “ Rimani a letto, hai passato una notte complicata. Lascia che ci pensi io”.

Detto ciò Francis uscì dalla cabina molto arrabbiato, avrebbe pesantemente punito chiunque si era permesso di infastidire quella che considerava una figlia.

Nello scoprire che si trattava di Fair si sentì meglio, non gli sarebbe piaciuto trattare male un membro della sua ciurma.

 

“ Ragazzo vedi di fare silenzio, c'è qualcuno che ha bisogno di riposo” affermò autoritario Drake, “ Non me importa niente, devo sapere dov'è finita la mia ragazza” “ Non lo è più” “ Cosa?” “ Non hai letto la sua lettera? Dubito che si sia espressa male, era molto convinta ieri notte” “ Non è possibile...Qualcuno deve averle fatto il lavaggio del cervello, forse proprio voi” “ Non dire assurdità!” esclamò O' Malley, testarda come al solito.

“ Grace, torna a dormire” “ Non temere capitano, sto bene" sorrise rassicurante, " Ora veniamo a te Zack: sostieni di essere il suo amato allora devi esserti accorto di come ha cambiato atteggiamento negli ultimi giorni. Nonostante tentasse di nasconderlo, era sempre triste e con la testa tra le nuvole”.

 

Effettivamente la bionda aveva ragione, la Sacerdotessa non era più la stessa. Questo spinse il Soldier a supporre che il misterioso amante fosse colui che aveva ipnotizzato la castana. Purtroppo non ebbe tempo di esporre le proprie rimostranze in quanto un'allegra voce esclamò dal cielo: “ PISTAAA!!!”.

Da lì a pochissimo la maestra dell'inganno atterrò sul ponte con un'acrobazia da funambola.

 

“ Ecco tornata la magimagnifica Magilou a riscuotere la sua ricompensa” affermò poggiando lo sguardo sul moro, “ Che?” “ Non fare il finto tonto belloccio, la nostra scommessa di 10000 gil. Aerith ti ha spezzato il cuore, quindi ho vinto” “ Come fai a saperlo?” “ Semplice, l'ho vista come si accoccolava con quel biondino nella Foresta e poi quando si sono baciati ho avuto la conferma che si erano innamorati. A giudicare dal gemito che ha fatto quando le loro labbra si sono unite per la prima volta, Aerith è proprio presa del suo nuovo ragazzo” commentò appositamente provocante, volendo far scaldare il già alterato giovane.

“ Dimmi chi è questo tizio e portami subito da loro, so che puoi farlo” ordinò il Soldier da cui occhi traspariva un misto di rabbia ed amarezza.

 

“ Non vuoi pagare la tua scommessa, quindi no! Questa streghetta non si fa mettere i piedi in testa e tu ormai sei fuori da quella equazione” “ Magilou, non obbligarmi ad usare la forza” " No, ti prego. Non voglio finire a pezzi" lo denigrò un istante prima che gli lanciasse addosso uno dei suoi tarocchi: l'Appeso. Non appena l'oggetto toccò il ragazzo quest'ultimo scomparve nel nulla senza lasciare alcuna traccia, prima però che ciò accadesse la prestigiatrice rivelò a voce il nome della nuova fiamma della Sacerdotessa in modo che Fair lo sentisse chiaramente: " Cloud. Il tuo amico, quello a cui hai salvato la vita ti ha portato via Aerith. Ironia della sorte tu sei stato il filo che li ha fatti incontrare ed unire".

 

“ L'hai ucciso?” domandò una Grace piuttosto distacca, “ No, l'ho solo mandato in un luogo più idoneo a lui” “ Che significa?” “ Chi lo sa...” “ Magilou!” “ Se fossi in te mi concentrerei più sulla navigazione, presto si alzerà un fortissimo vento. Mi sto già tenendo il cappello”.

 

Ancora una volta la prestigiatrice fu profetica, nel giro di cinque minuti una poderosa tempesta colpì la Billy of Tea costringendola a prendere una rotta ignota, la quale condusse i pirati nel momento e nel luogo preciso dove Shiva stava lottando contro l'Avalanche; evento troppo strano per essere una semplice coincidenza...

L'incantesimo proibito

 

La forza di Shiva non era stata per nulla pompata dai racconti mitologici, infatti dimostrò delle capacità nettamente superiori a quelle di qualsiasi essere umano.

La sua specialità, come ovvio, risiedeva nelle magie legate alle energie fredde, capaci di alterare pesantemente l'ambiente circostante. Sfortunatamente Adachi era vulnerabile a suddette abilità mentre Saeko, pur essendo una maestra nella stessa tipologia di stregoneria, non avrebbe mai potuto contrastare l'Esper direttamente. Riconoscendo la propria inferiorità optò saggiamente per la stessa strategia usata a Vegas contro Zack, potenziare il corpo di Eddy. Purtroppo l'avversario non era un Soldier, bensì una dea e perciò non ebbe difficoltà a resistergli.

 

“ Non avreste dovuto attaccarla, siete stati degli sciocchi. Perché fate tutti così? Volete uccidere o sfruttare tutto ciò che non capite...” sussurrò la castana con uno sguardo tra il triste e l'amareggiato; “ Tuttavia non posso restare a guardare mentre venite massacrati”.

Sostenuto ciò la Sacerdotessa salvò il corsaro da una serie di lance glaciali grazie ad un poderoso vento infuocato. La sua scelta di agire, andando così contro ai precetti dell'Abbazia, avrebbe per sempre cambiato il suo Destino e quello di coloro che la circondavano.

 

“ Grazie Aerith-chan” “ Quello era per avermi accompagnata ed essere stato gentile, ma sono ancora arrabbiata” “ Perché?” “ Se mi aveste lasciato fare questo scontro non sarebbe mai avvenuto” “ Quel che fatto è fatto, pensiamo a sopravvivere adesso” “ Già...” “ Comunque sono contento di vedere che stai pensando con la tua testa, Grace sarebbe orgogliosa di te”.

L'ultima affermazione del pirata riportò un po' di buono umore nell'amante dei fiori, la quale però dovette immediatamente concentrarsi sulla lotta oppure sarebbe stata la fine.

 

Le sue immense capacità magiche permisero al gruppo di riequilibrare il match, ma solo fino a quando la creatura algida, stanca di essere importunata da quelli che considerava dei moscerini, decise di fare sul serio.

Per prima cosa congelò l'intera area intrappolando i piedi dei nemici in uno spesso strato di ghiaccio e poi travolse tutti con la sua mossa segreta, la Polvere di Diamanti. Suddetta mossa, consistente in un poderoso pugno, non solo lacerò per sempre la natura della piccola collina, ma ferì pesantemente i suoi rivali. Questi non morirono solo per via di una barriera protettiva eretta dalla fanciulla dagli occhi smeraldo, scudo in grado non solo di attutire l'impatto ma altresì di evitare che il sangue nelle loro venne scendesse sotto una temperatura critica.

 

Purtroppo per loro la furia divina non era ancora sazia: Shiva generò un gigantesco blocco azzurro sopra la sua testa che non esitò un attimo a scagliare contro coloro che voleva eliminare.

Eddy tentò di frantumarlo con uno dei suoi famosi pugni. fallendo miseramente. La tecnica che aveva steso un Soldier di prima classe forte quanto Fair non fu capace nemmeno di scalfire la superficie dell'oggetto troppo spesso e duro.

Forse solo Aerith avrebbe potuto scioglierlo, però il non avere mai combattuto, viste le "catene" dell'Abbazia che l'avevano imprigionata così a lungo, la rallentò nel lancio dell'incantesimo.

 

Quando tutto sembrava ormai perduto si udì uno stridio acuto a cui seguì il rumore del ghiaccio che si rompe in tanti piccoli pezzi; Sephiroth era giunto giusto in tempo per salvare l'improbabile squadra.

 

Decise di intervenire solo per impedire la caduto della castana, pedina fondamentale nel piano anti culto di Gaia, ma anche per mettersi alla prova. Nessuno era mai stato in grado di spingerlo oltre il limite, però forse un Dio ne sarebbe stato capace.

 

L'Eroe riuscì da solo dove due abili guerrieri e due portenti nelle arti occulte avevano fallito. I suoi movimenti, la sua forza e le sue abilità si rivelarono pari se non superiori a quelle di un Esper per grande stupore dei presenti, i quali lo osservarono quasi estasiati; l'unica a fare eccezione fu la Sacerdotessa la quale più lo guardava più provava timore. Non sapeva la ragione, però sentiva che nel bianco cavaliere o per meglio dire sepolto da qualche parte nel suo animo c'era qualcosa di strano, di profondamente sbagliato.

 

La battaglia raggiunse il climax quando la Polvere di Diamanti e l'Octaslash si scontrarono a mezz'aria dando vita ad uno spettacolo di luci fredde. Se l'uomo fosse stato in possesso di una lama capace di lacerare la pelle di un Dio avrebbe sicuramente assestato un colpo letale, invece provocò solo una contusione sul petto di Shiva.

Quest'ultima accusò comunque la botta, lo dimostrava la diminuzione dei cristalli che l'avvolgevano, cosa che eccitò ulteriormente Sephiroth il quale adesso voleva scoprire se, anche senza un'arma divina, sarebbe stato in grado di uccidere un Esper. Tuttavia ciò che stava provando lo accecò, infatti non si rese conto di essere finito dritto in una trappola magica immobilizzante.

 

“ Scusa Sephi, ma non posso permetterti di farla fuori oppure tanti cari saluti ai miei piani” sussurrò a poca distanza Magilou che subito dopo attirò l'attenzione di Shiva gridando: “ Ehi, bella regina dei ghiaccia qui! C'è una streghetta che vuole dirti una cosa all'orecchio”.

La creatura voleva scattare da lei, ma proprio come il possessore della Murasame, non poté muovere un muscolo.

“ Osp, mi sono scordata di dirti che sei caduta nel mio tranello. Non temere, non voglio farti male, solo darti una nuova casa”.

 

Intorno alla prestigiatrice iniziarono a fluttuare i suoi tarocchi sui quali si accumulò una grandissima quantità d'energia che assunse la forma di un ovale allungato il quale si ingrossò fino ad inglobare la stessa bionda, l'Esper e Saeko.

 

“ Che il tuo spirito divino si mescoli con quello umano e si incarni in un corpo mortale. Magikazam: Metempsicosi!”.

 

In quell'istante la dea Algida venne trasformata in una materia rossa che l'artista di strada lanciò sulla donna membro dell'Avalanche, facendo in modo che il suo corpo la inglobasse interamente.

Un evento impensabile era accaduto, da questo momento in poi non si sarebbe più potuto tornare indietro...

 

Missione salvataggio

 

La magia di Magilou lasciò tutti senza un filo di voce, chi perché non la capiva e chi perché non poteva credere che un rituale del genere potesse davvero essere praticato.

 

La prima in procinto di rompere il surreale silenzio fu Saeko, la quale stava per chiedere all'artista cosa diavolo le avesse fatto. Tuttavia, non appena alzò il dito per puntare l'obiettivo, sprigionò istintivamente la stessa aura gelida di Shiva.

“ Stai bene?” le domandò immediatamente Eddy, terribilmente allarmato per le sue condizioni, “ A dire il vero sì, non mi sono mai sentita più forte” “ E' naturale, la qui presente streghetta ti ha fatto diventare una dea” “ Mi stai solo prendendo in giro” “ Invece no, ha ragione” intervenne la Sacerdotessa, dirigendosi verso la bizzarra amica.

 

“ Magilou, quello...Era la Metempsicosi" “ Vedo che hai capito a volo la natura del mio incantesimo, molto brava” “ Grazie, ma perché l'hai usata? Facendo incarnare Shiva ha spezzato l'equilibrio della Natura” " Era già in frantumi da anni e poi cosa avrei dovuto fare? Lasciare una dea furibonda a briglia sciolta? Sai perfettamente che avrebbe ucciso chiunque le fosse capitato a tiro" " Non posso darti torto...Come fai conoscere quell'incantesimo? Pensavo fosse solo una leggenda" “ Semplice, ho rubato un tomo nella Cattedrale Bianca durante l'ultimo pellegrinaggio tuo e dell'Alto Sacerdote” “ L'ultimo che abbiamo fatto insieme è stato due anni fa...In tutto questo tempo nessuno si è mai accorto del tuo furto” “ Non dovresti stupirti, sono la maestra dell'inganno” commentò la bionda creando delle copie perfette di intere enciclopedie magiche, impossibili da replicare se non attraverso una tecnica davvero speciale.

Ancora una volta il gesto del maga non fu casuale, infatti la salvò da un furente assalto del vice capitano dei Tea Pirates, la quale stava ascoltando il discorso con estrema attenzione.

 

“ Quindi Grace puoi smetterla di fissarmi in quel modo, non sono una delle tue aguzzine” “ Sei fortunata che ti sei spiegata in modo tanto convincente” esordì con tono fermo la piratessa, “ Cosa state dicendo?” chiese curiosa l'amante dei fiori, “ E' una faccenda personale” intervenne in fare difensivo Drake, “ No capitano, Aerith è una mia cara amica, voglio che sappia” “ Se proprio lo desideri...”.

 

In quel momento, sfruttando un'abilità più unica che rara, la corsara fissò la castana comunicandole telepaticamente parte del suo passato. In particolare le fece vedere come da piccola fosse stata catturata dagli scienziati della Shinra per delle unicità genetiche, le quali la condannarono ad anni di esperimenti che culminarono con il trapianto di Leviathan. Però quegli uomini orribili avevano fatto i male i loro calcoli, infatti con la forza di un Esper poté liberarsi e raggiungere la tanto agognata libertà.

 

“ Grace...” sussurrò Aerith ben consapevole di cosa significasse essere una cavia da laboratorio e venire usati per scopi oscuri, “ Va tutto bene, il passato è passato” la sollevò O' Malley stringendole le mani con dolcezza.

“ Non ci sto capendo niente, cosa hai fatto a Saeko?” chiese Eddy, “ Te l'ho già detto scheggia, l'ho resa una dea” “ Quindi in me c'è Shiva?” si intromise l'altra combattente magica mentre cercava di prendere consapevolezza suoi nuovi poteri, “ No, ora tu sei Shiva e Shiva è te; siete diventati un'unica entità. So che è difficile da metabolizzare, ma con il tempo tutto diventerà più chiaro” spiegò la furfante, conoscendo perfettamente l'argomento.

 

Fatto ciò tornò a prestare la sua attenzione sull'adorata amica.

“ Allora Aerith visto che sono qui mi fai incontrare il tuo bello? E' qui, no?” “ Ecco...” “ Non dirmi che ti ha rifiutata!? Se l'ha fatto è un vero idiota che merita una lezione” “ No, no, non è andata affatto come pensi” “ Allora come è andata?” “ Mi sono dovuta impegnare parecchio per fargli capire che non l'ho preso, che tutto quello che abbiamo condiviso era reale, ma alla fine ce l'ho fatta. Stavamo per suggellare la nostra riunione quando Lilith è apparsa ed l'ha tipo ipnotizzato” “ Spiegati meglio” si intromise stranamente curioso Francis, “ ...” “ Quindi?” “ L'ha baciato” sbottò alla fine la fanciulla, “ Brutta stronza!” esclamò O' Malley, provocando un impercettibile sguardo di rimprovero nel suo leader, il quale aggiunse: “ Di che tipo?” “ Perché lo vuoi sapere?” “ E' importante Aerith, fidati. Avanti dimmelo” “ Uno appassionato, molto appassionato, troppo” si lasciò sfuggire la ragazza dagli occhi smeraldo mentre veniva attraversata da una dolorosa fitta al cuore, “ Si è leccate le labbra?” “ Sì” “...Vuole renderlo il suo sottoposto” “ Ciò vuol dire...” “ Che dobbiamo aiutarlo subito oppure perderà la sua anima” “ Come temevo. Devo andare a prenderlo” “ Ci andremo insieme” disse Grace con decisione, “ Verrò anch'io, so dove si nasconde” affermò enigmatico Drake.

 

Stavano per partire senza pensarci due volta, quando Sephiroth li fermò: “ Se lo farete, dichiarerete anche voi guerra all'Abbazia” “ Come anche noi?” “ Vedi capitano dei Tea Pirates, Soldier ed Abbazia sono in guerra da qualche giorno poiché hanno incastrato un nostro membro”.

L'Eroe evitò di fare il nome di Zack per non turbare la Sacerdotessa, ma per il resto fu abbastanza chiaro: “ Sicuramente la cattura di Cloud è parte di un piano elaborato di quel culto, quindi riprenderlo sarebbe un chiaro atto di ostilità. Non che sia un problema per chi è già ricercato da loro, ma per te Aerith...Se aiuterai quel biondino non sarai più una Sacerdotessa, ti daranno la caccia, ti tortureranno ed infine di uccideranno nella Cerimonia di Gaia che tra l'altro non servirà per il bene del Pianeta. Verrai sacrificata per degli interessi egoistici, nient'altro”.

L'uomo calcò volontariamente la mano sull'ultima frase, omettendo alcuni importanti concetti, come l'assopimento dello spirito del Mondo, volendo manipolare l'interlocutrice verso ciò che lui desiderava. Mossa inutile in quanto l'appassionata di fiori aveva già preso la sua scelta da tempo: “ Lo so e non mi importa. Ho capito che l'Abbazia non è quella che sembra, in fondo l'ho sempre saputo. Ciò non significa che smetterò di protegge il Mondo, continuerò a farlo, ma modo mio. Prima però voglio aiutare Cloud, senza di lui niente avrebbe più senso”.

 

Il Bianco Cavaliere fece un sorriso soddisfatto alla vista della bruciante convinzione negli occhi di Aerith, considerando che aveva deciso di infrangere i precetti di Gaia e visto il suo incredibile potere magico avrebbe potuto usarla nella guerra come asso nella manica. Prima però doveva farle ritrovare Strife, altro elemento fondamentale nel nuovo piano che stava già studiando.

 

“ Bene, allora mi unirò a te. Non posso rischiare che tu finisca nelle mani del nemico” concluse rinfoderando la fidata katana.

 

L'imminente arrivo

 

Il Capitano rivelò il luogo dove era certo di trovare Lilith e di conseguenza Cloud, un abbandonato castello in mezzo alle catene montuose del Disastro, chiamate così perché in tempi antichi lì si consumò un vero e proprio genocidio della popolazione locale, il cui autore rimaneva ancora sconosciuto.

Purtroppo si trattava di un'area piuttosto lontana e nel più profondo entroterra continentale, per cui usare la Billy of Tea non sarebbe stato possibile. Fortunatamente l'Avalanche disponeva di mezzi eccezionalmente veloci, i quali vennero offerti al gruppo in cambio di una cosa: permettere a Seako ed Eddy di unirsi alla ricerca.

Naturalmente l'obiettivo principale del duo era recuperare Strife visto che si trattava di un loro amico e poi se Tifa avesse scoperto cosa gli era accaduto non li avrebbe mai perdonati. Però la maga era spinta da un ulteriore incentivo, capire più a fondo le proprie nuove abilità e non esisteva modo migliore che affrontare un Eletto dell'Abbazia.

 

Aerith, che si trovava nello stesso mezzo dai corsari per volere di Grace, non appena ebbe l'opportunità di rimanere sveglia da sola con Drake gli porse una domanda che le ronzava in testa da quando si era accorta dell'interesse dell'uomo verso la vampira.

 

“ Drake, è Lilith la tuo Akai Ito, vero?”. Il più ricercato al Mondo fece una faccia sorpresa, ma non negò niente, anzi l'ammise implicitamente con: “ E' tanto evidente?” “ Per me lo è, però dubito che i tuoi compagni lo sappiano” “ Capisco, per questo me l'ha chiesto solo adesso” “ Corretto” “ Forse l'hai capito perché come me sei davvero innamorata”,

La castana sorrise abbassando leggermente lo sguardo, nonostante non sapesse effettivamente cosa provasse per il biondo. Ciò perché aveva già provato amore nei confronti di Zack e quello che sentiva per Cloud era completamente diverso. Il modo in cui si sentiva quando pensava a lui e soprattutto quando era con lui, il vuoto che la divorava ogni volta che si dividevano, non era paragonabile a niente di ciò che aveva vissuto fino ad ora. Voleva ritrovare Strife anche per capire e dare un nome a questo meraviglioso turbinio di emozioni.

 

“ Francis non ti dà fastidio che se ne vada in giro a baciare altre persone?” “ No” “ Perché?” “ Devi capire che per lei i baci sono diversi da come li intendiamo noi, sono solo degli elementi del suo rituale” “ Non dovrebbe comunque farlo...Ti va di raccontarmi come vi siete conosciuti?” “ Informazione personale” “ Me non rendo conto, però” “ Non insistere” “ Va bene...” “ Forza, dormi. Dovrai essere in forze domani”.

La fermezza con cui aveva evitato il discorso finì di incuriosire la fanciulla dagli occhi smeraldo, la quale prima o poi avrebbe trovato un modo per farlo parlare. Al momento tuttavia gli avrebbe dato retta, il riposo l'avrebbe sicuramente aiutata nel salvataggio del suo adorato biondo.

 

Mentre il gruppo si avvicinava a destinazione la vampira, situata nel luogo indicato da Drake, assunse un comportamento piuttosto particolare. Infatti non consegnò Cloud all'Abbazia né l'obbligò a rivelare i segreti dell'Avalanche, bensì mise alla prova le sue capacità combattive con altri esseri che aveva soggiogato.

Fu contenta nel vedere il suo nuovo "giocattolo" spuntarla ogni volta senza troppi problemi, molto meno quando lo baciò nuovamente. Questa volta infatti non percepì niente, il che le fece capire la natura dell'eccitazione di qualche ora prima: non consisteva nel ragazzo, ma nel vedere la sempre così solare e gentile Sacerdotessa rabbuiarsi e venire colta da una furia a lei estranea.

 

“ Peccato, non puoi aiutarmi con la mia condanna. Resti comunque sei speciale, quelle mosse e quell'energia sono uniche. Ho deciso: non ti userò fino a quando non ti spezzerai bensì ti renderò il mio schiavo personale, ritieniti onorato”.

Sostenuto ciò si mise a suonare un maestoso organo, ordinando al formidabile lottatore: “ Fino a quando la melodia non sarà conclusa dovrai impedire a chiunque di entrare in qui, intesi?” “ Agli ordini” “ Ottimo, adesso esci! Ho bisogno di concentrazione”.

 

Nel frattempo, in una dimensione ancestrale, la Valkyrie era seduta elegantemente su una roccia, persa nei propri pensieri.

“ Perché devo fare una cosa tanto ignobile? So che gli ordini di Odino sono sacri ed hanno la loro ragione, però questo va contro la mia natura...Usare i miei poteri in un modo tanto immorale...Vorrei che foste con me sorelle, mi sareste state certamente d'aiuto”.

 

Il turbamento emotivo della bellissima ragazza derivava dal fatto che fosse stata obbligata ad entrare in quello che lei chiamava Valhalla per intercettare tutte le anime del culto di Gaia che sarebbero cadute nella guerra con i Soldier, prima che oltrepassassero il ponte della Fine. Fare questo li avrebbe riportati in vita quasi completamente come non-morti, supportando così la nuova propaganda dell'alto Sacerdote, quella secondo la quale chiunque avesse appoggiato la sua religione non sarebbe mai deceduto per mani di miscredenti come ad esempio i Soldier.

La valchiria odiava solo l'idea di mettere in atto una cosa simile, creature come lei non avrebbero mai dovuto permettere la creazione di quegli abomini, ma evitarlo con qualunque mezzo. Eppure eccola lì ad aspettare di riportare sul piano terreno coloro che l'avevano già lasciato.

 

Tuttavia le cose presero una piega inaspettata quando l'orizzonte si frantumò in decine di pezzi i quali caddero a terra come frammenti di uno specchio rotto.

Tra di essi si distinse una figura maschile con indosso un lungo cappotto blu scuro, la quale aveva in pungo una katana riposta in un fodero finemente lavorato.

La giovane donna prima fissò i suoi corti capelli bianchi tirati all'indietro e poi i gelidi occhi grigi, percependo una forza mostruosa, no demoniaca.

 

“ Sei tu quella che mi impedisce di aprire un portale verso il mondo materiale” iniziò l'uomo voltandosi verso di lei, “ Ti consiglio di spezzare il tuo incantesimo” “ Non sei un morto, ma allora come fai ad essere qui?” domandò la bionda ignorando l'invito del nuovo arrivato, “ Non sono affari tuoi, sbrigati a farmi passare” “ Teoricamente potrei lasciarti andare, però se sei confinato qui deve esserci una ragione importante. Fino a quando non me la”.

L'emissaria di Odino venne fatta zittire del suo interlocutore il quale, chiuse le distanze con un velocità non percepibile nemmeno da un occhio divino, la infilzò con un'azzurra spada di cristallo.

 

“ Ci hai messo troppo, uscirò da solo” sostenne colui che aveva attaccato, rubando uno specifico potere della Valkyrie, quello che consentiva di viaggiare da e verso il Mondo mortale. Fatto ciò estrasse la lama dal leggiadro corpo femminile per poi sfoderare l'arma principale con la quale aprì uno squarcio dimensionale che si chiuse al suo passaggio.

 

“ Non mi ha colpito in nessun punto vitale, evidentemente non era interessato a me...Chi era e perché si è appropriato solo di quella capacità?” pensò la fanciulla mentre usava un'arte curativa per rimarginare rapidamente la sua ferita.

 

Il gesto del misterioso individuo non le avrebbe più permesso di adempiere al suo attuale ordine in quanto non si trovava più nella possibilità di permettere alle anime di superare le barriere che dividevano il piano dei vivi da quello dei deceduti, cosa che in tutta sincerità la rallegrò, e nemmeno lei stessa sarebbe potuta tornare sulla Terra, almeno non come aveva sempre fatto. Infatti, essendo una valchiria, anche senza quel potere sarebbe potuta tornare tra coloro che respirano, ma solo dopo aver percorso a ritroso l'intero Helheim.

Suddetto viaggio  l'avrebbe impegnata a lungo, ma le avrebbe fatto aprire gli occhi su ciò che era davvero l'Abbazia e su quello che chiamava Padre di Tutti.

La melodia oscura

 

Grazie ai sorprendenti mezzi dell'Avalche, in grado di solcare praticamente ogni tipo di terreno, il gruppo raggiunse la destinazione in poche ore. Per quanto breve, il viaggio permise comunque a Sephiroth, il quale viaggiava con Saeko ed Eddy, di rifinire i dettagli del suo nuovo piano.

In primo luogo, ovviamente, avrebbe salvato Cloud, dopo di che, sfruttando il senso di riconoscenze e le proprie abilità oratorie, avrebbe persuaso Aerith ad unirsi nella lotta contro l'Abbazia convincendola che senza il culto l'umanità si sarebbe salvata da una rovinosa era di decadenza e tirannia. Questa sarebbe stata una mezza verità in quanto non conosceva nei dettagli gli attuali intenti dei suoi nemici, ma il sesto senso che l'aveva sempre contraddistinto gli suggeriva che non si trattava nulla di buono per i comuni mortali.

 

Sapeva perfettamente che anche Strife l'avrebbe aiutato se la castana sarebbe stata coinvolta. A giudicare dall'energia percepita in lui, sebbene fosse pesantemente ferito, durante il loro primo incontro non si trattava di un ragazzo normale; perciò il suo aiuto era più che ben accetto e poi c'era quella strana connessione. Averlo in squadra l'avrebbe sicuramente aiutato a capirne la natura.

 

L'unico problema restava Zack: evidentemente, non essendo con la Sacerdotessa, era stato lasciato e non sapeva né dove né in quale stato psicologico fosse. Il luogo non contava più di tanto in quanto era tra i migliori Soldier di prima classe, anzi il più potente dopo lui e Genesis, quindi era capace di affrontare ogni sfida; discorso diverso per la sfera emotiva.

Per quanto coraggioso ed abile nella lotta, restava un ragazzino immaturo in tutti gli altri ambiti di conseguenza, probabilmente, non avrebbe accettato di buon grado l'ingresso di Cloud nei loro ranghi. Però proprio la mancanza di lucidità e di perspicacia sotto certi aspetti avrebbero offerto all'Eroe la giusta leva per manipolarlo, doveva solo trovare un buon argomento...

 

Non appena gli alleati si avvicinarono al castello nero, in cima all'impervio percorso montano, udirono una melodia di un organo molto bella e tranquilla, ma con un accenno di tristezza.

“ Chi sta suonando?” chiese Grace curiosa, “ Lilith...Non pensavo che si sarebbe spinta tanto oltre” commentò il capitano suscitando la preoccupazione di Aerith, la quale infatti lo interrogò subito allarmata: “ Cosa vuoi dire?” “ Stiamo assistendo ad un rituale di annientamento. Una volta che la musica sarà finita l'anima di Cloud verrà fatta a pezzi, diventerà un guscio vuoto, fedele per il resto della sua esistenza solo a Lilith” “ Dobbiamo intervenire subito!” “ Sì, ma devo avvertirti su una cosa: sconfiggere il tuo bello o fermare l'organo non servirebbe a niente. L'unico modo per salvarlo è risvegliarlo dal torpore spirituale nel quale è caduto e puoi farlo solo tu Aerith. Se davvero quello che c'è tra voi è reale, non avrai problemi” “ Ottimo, allora abbiamo già vinto” rispose l'amante dei fiori convinta di un sentimento a cui non riusciva a dare un nome, ma che sapeva essere vero e forte come nient'altro.

 

Il team scese dai veicoli nello spiazzale del castello dove c'era Strife a fare da guardia. A prima vista sembrava normale, ma i suoi occhi vuoti ed i petali neri della Yuna's Rose, faceva presagire il peggio.

Saeko ed Eddy corsero immediatamente da lui per salutarlo, venendo però attaccati senza la minima esitazione dal giovane il cui assalto venne prontamente fermato da Sephiroth. L'impatto delle loro lame provocò nuovamente quella sensazione di deja-vu nell'uomo più adulto, accompagnata da una forte eccitazione la quale lo spinse a voler lottare con foga contro il giovane.

 

Mentre lo scontro, che vedeva incredibilmente Cloud reggere i ritmi del bianco cavaliere, imperversa il Capitano si defilò entrando nell'edificio.

Si mosse al suo interno con disinvoltura fino ad arrivare nella sala dove sedeva l'Eletta intenta a suonare.

 

“ Sei brava come sempre, Lilith” esordì l'uomo sedendosi di fianco alla vampira, “ Starei ad ascoltarti giorno e notte” “ Francis perché sei qui? Ci dovevamo vedere questa sera nel solito posto” “ Ho voluto farti una sorpresa, dispiaciuta?” “ Sai che posso sentire il tuo battito cardiaco no? Quindi non dirmi bugie, le odio” “ Errore mio, scusa. Sono qui per riprendere il tuo nuovo giocattolo”.

In quel momento la donna mise su uno sguardo dispiaciuto, commentando a bassa voce: “ Non sapevo fosse un membro del tuo equipaggio” “ Non lo è” “ Allora?” “ E' molto importante per un'amica di Grace” “ Grace!?” ripeté rabbiosa, “ Tranquilla, non è una tua rivale” “ Allora chi è?” “ Non guardi le news? La mia vice-capitano, la bella dama dell'oceano” “ Hai dimenticato che se un'altra donna prova solo a sfiorarti in modo inappropriato le strapperò il cuore?!” “ Tu invece puoi andare in giro a baciare altri?” “ Non è la stessa cosa, quelli non sono veri baci” “ Lo so, stavo solo scherzando”.

L'uomo le diede un dolce bacio sulla bacio per tranquillizzarla prima di chiarire la situazione: “ Grace è una ragazzina, per me è una figlia” “ Meglio per lei...”.

 

Allora misteriosamente Lilith cambiò ritmo alla sua melodia.

“ Non sapevo che era legato a qualcuno a cui tieni tanto, non l'avrei mai preso se l'avessi saputo” “ Lo so e non sono arrabbiato” “ Per adesso, non voglio che ci siamo screzi tra noi...Ti darò una mano” “ Grazie, farai felice un po' di persone” “ Non mi interessa, lo faccio solo per te e sappi che non sarà gratis” “ A sì? Cosa vuoi in cambio?” “ Questa notte lo scoprirai” “ Non vedo l'ora” concluse l'uomo, scambiando un sorriso malizioso con la sua Akai Ito.

La forza di un profondo legame

 

Nello spiazzale antistante all'oscuro castello si stava consumando una lotta praticamente uno ad uno tra Sephiroth e Cloud. Infatti Eddy ed Adachi non riuscivano nemmeno a seguire i loro movimenti quindi un loro intervento era impensabile, mentre Saeko, non sapendo ancora di cosa fosse realmente capace e dell'entità delle sue nuove abilità, decise di restare indietro per paura di far del male al suo amico. Grace teoricamente sarebbe stata capace di mettersi in mezzo, ma dopo l'ultima crisi si sentiva sempre più debole e di conseguenza optò di rimanere nelle retrovie a proteggere Aerith da eventuali attacchi. Quest'ultima invece stava osservando la battaglia con sguardo assente, come se stesse prendendo un'importante decisione o forse studiando un piano per aiutare il suo biondo. Per finire Magilou si stava godendo lo spettacolo, apparentemente disinteressata dal suo esito.

 

Il Leggendario Soldier si sentiva al settimo cielo, l'adrenalina che scorreva nelle sue vene era alle stelle, nessuno, nemmeno suo fratello, era mai stato capace di fargli provare un brivido del genere.

Nonostante suddetto stato di eccitazione non perse il controllo. Non si impegnò al massimo, ben consapevole che avrebbe messo in rischio la vita del giovane, ma si limitò a capire quali fossero i suoi limiti. Per suo stupore e gioia Strife si rivelò un guerriero eccezionale, paragonabile se non superiore ad un vero Soldier di prima classe. Attualmente il suo livello era inferiore a quello di Genesis, tuttavia il bianco cavaliere percepì in lui una forte energia la quale gli suggerì che, con una maggiore esperienza ed un po' di pratica, questo ragazzino avrebbe raggiunto una capacità assurda, forse paragonabile alla propria.

 

“ Molto bene Cloud, il tuo aiuto sarà prezioso per la mia causa. A questo punto continuare a giocare non serve a nulla, facciamola finita” affermò l'Eroe assumendo una posizione offensiva, pronto a sconfiggere il valoroso rivale. Però, prima che potesse lanciarsi all'assalto, la Sacerdotessa alzò un'impenetrabile barriera in modo da isolarsi con colui che voleva raggiungere.

 

“ Era questo quello che stavi facendo...Come ho fatto a non rendermene conto, i miei sensi si stanno intorpidendo” pensò con amarezza la corsara, capendo perché l'amica fosse rimasta in silenzio per tutto questo tempo.

 

“ Cosa vuoi fare Aerith?” domandò il Leggendario Soldier, “ Salvarlo” “ Non metterti in mezzo, stavo per farlo io” “ Abbatterlo non servirebbe a niente, bisogna risvegliare il suo cuore” “ Che significa?” “ Non ho tempo per spiegarti, la melodia è entrata nella sua fase finale. Guarda e basta” rispose la castana guardando con fermezza l'uomo, il quale decise di darle ascolto; in fondo poco importava chi avesse aiutato Strife, la cosa fondamentale era la sua sopravvivenza.

 

“ Cloud...” chiamò con ritrovata dolcezza l'amante dei fiori, avvicinandosi al giovane mentre metteva via il suo bastone magico. Saeko restò stupita nel vedere che il suo collega, il quale non aveva esitato un attimo ad attaccarla pochi minuti fa, tremava sul posto, lottando con se stesso per non far del male a quella misteriosa ragazza.

 

“ Cloud” ripeté con amore la castana provando a toccarlo, ma non appena alzò una mano verso di lui Strife brandì il suo spadone colpendola violentemente con il piatto della lama.

L'impatto molto forte la scaraventò a terra, arrecandola varie contusioni soprattutto sul braccio usato istintivamente per difendersi, il quale iniziò a sanguinare vistosamente.

 

“ Aerith! Vengo ad aiutarti, resisti!” esclamò allarmata O' Malley che, chiamando il potere di Leviathan, iniziò ad usare poderose magie acquatiche per distruggere lo scudo incantato.

“ Ferma Grace, non farlo” “ Cosa!? Se non intervengo ti farà fuori” “ No, non lo farà” “ Come fai ad esserne sicura!? Ti ha già colpita una volta, niente gli impedirà di farlo di nuovo” “ Invece non mi farà del male, lo sento” “ Ma” “ Ti prego Grace, fidati di me” “ Mi fido di te, ma non di lui!”.

 

La piratessa stava per sferrare un poderoso affondo quando venne immobilizzata dall'artista.

“ Magilou lasciami subito!” “ No, questo show non ti riguarda” “ Ma che show!? La vita di Aerith è a rischio!” “ Fai la brava come Sephiroth e guarda” concluse la streghetta rinforzando la propria stregoneria, riuscendo incredibilmente a sopprimere l'energia dell'Esper oceanico.

 

Il membro del culto di Gaia, dato uno sguardo riconoscente alla maestra dell'inganno, si rialzò per poi tornare dal biondo senza la minima paura.

“ Cloud, perdonami se ti ho fatto del male, non era mia intenzione. Non avrei mai dovuto lasciarti andare, se ti avessi spiegato tutto fin dal principio Lilith non ti avrebbe mai controllato. Però non è troppo tardi, posso ancora farlo”.

 

Nella mente di Strife la melodiosa voce della fanciulla si stava imponendo sempre di più sulla musica dell'organo e ciò consentì a quest'ultima di toccargli il braccio con gentilezza, ma anche convinzione, senza venire allontanata bruscamente.

 

“ La parte di Zack te l'ho già spiegata, ma non ho avuto tempo di raccontarti un'altra cosa molto importante. Dal momento che ti ho visto sento questo strano calore dentro il petto...E' una sensazione così meravigliosa, tuttavia non riesco a capire cosa sia davvero e perciò voglio scoprirlo. Però da sola sarà impossibile, ho bisogno del tuo aiuto”.

In quel momento spostò la mano sul viso spento dell'amato accarezzandolo, “ Mi hai detto che anche tu hai percepito una connessione quando eri con me nella Foresta, quindi devi provare lo stesso. Non sei curioso di sapere cosa sia? Scommetto di sì. Possiamo capire tutto insieme, devi solo tornare da me; ti prego...”.

 

La musica raggiunse il termine in quell'istante, cosa che per spezzò in due il cuore della castana, la quale pensò seriamente di aver miseramente fallito. Però quando vide i petali della Yuna's Rose tingersi di un rosa pallido e la vita tornare nei bellissimi occhi azzurri di Strife sorrise felicissima, era riuscita nella sua impresa giusto in tempo.

 

“ Aerith...”

L'Alpha e l'Omega

 

“ Davvero una melodia meravigliosa, proprio come te” lusingò Drake non appena Lilith ebbe concluso il proprio pezzo, “ Niente di che considerando il tempo che ho avuto, dopo millenni persino un'idiota avrebbe imparato qualcosa” “ Non fare la modesta, non è da te” “ Tutta colpa tua...Bene, qui ho finito meglio che inizi a preparare quello che ho in mente per questa sera” “ Mi domando quale sorpresa tu abbia in serbo per me” “ Dovrai aspettare ancora un po' ” “ Lo farò, so che ne varrà la pena. Comunque, ho sentito che hai improvvisamente cambiato ritmo, è stato quello il tuo aiuto?” “ Sì, ma non ha influito sul rituale principale” “ In che senso?” “ Se quel biondino non si è destato, è finito. Non sarà mai più un individuo dotato di propria volontà” “ Quindi sei intervenuta sotto un altro aspetto” “ Precisamente, gli ho trasmesso tutto quello che so sull'Abbazia” “ Perché?” “ Non essere sciocco, sai che non posso parlarne apertamente oppure infrangerei il nostro accordo” “ A proposito di questo accordo, sarebbe ora che mi dicessi in cosa consiste” “ No, non ancora...Vedi negli ultimi tempi l'Alto Sacerdote e gli altri Eletti sono agitati, temo che manchi poco prima che mettano a ferro e fuoco questo Mondo per realizzare chissà quale folle intento” “ Nemmeno tu sai il loro vero obiettivo?” “ No, quello che dicono a me ed alla maggior parte di noi sono solo stupide favole” “ Allora perché sei ancora un loro membro? Vieni in mare con me, solchiamo liberi insieme” “ Dall'interno posso acquisire più facilmente alcune informazioni e...Posso proteggerti meglio” “ Non ho bisogno del tuo aiuto se ti espone a certi rischi” “ Tranquillo, non mi accadrà niente” “ Sei davvero una testona...Va bene fa come vuoi, ma se dovesse succedere qualcosa di pericoloso chiamami e sarò da te all'istante” “ Non sarebbe una cosa saggia” “ E quando mai lo sono stato? Raderei al suolo l'intera Rigel se servisse per aiutarti”.

 

In quel momento la vampira non riuscì più a trattenersi, prese con forza per il bavero della camicia dell'uomo attirandolo in un bacio focoso. Fu sì appassionato, ma allo stesso tempo diverso da quelli che aveva dato a Cloud, racchiudeva una dolcezza inaspettata.

La donna sentì il proprio cuore battere all'impazzata mentre veniva percorsa da un forte brivido d'eccitazione, “ Sei la mia condanna” gli sussurrò quasi arrabbiata mentre strappava violentemente parte del vestito in modo da esporgli il collo, dove subito dopo affondò avidamente le sue zanne.

Stranamente Francis non tentò di scacciarla bensì le poggiò una mano sui fluenti e lunghi capelli, accarezzandola dolcemente.

 

Intanto Cloud, dopo aver sussurrato il nome di Aerith, si protese verso di lei, forse volendo abbracciarla, ma crollò immediatamente a terra sfinito.

“ Cosa gli prende?” chiese Grace ancora diffidente sul biondo, “ E' arrivato al limite psicologico. Purtroppo non posso fare niente per lui...Deve solo riposare” rispose la Sacerdotesse, iniziando a massaggiare delicatamente la testa del suo amato.

“ Quindi sta bene?” intervenne interessato Sephiroth, “ Ci è mancato poco, ma è fuori pericolo ora” “ Ottimo Aerith-chan, ce l'hai fatta!” esclamò con un sorriso rassicurante Adachi mentre raccoglieva il corpo privo di sensi di Strife.

“ Ce la fai?” “ Stai serena Aerith-chan, non lo farò cadere. I miei chili in più mi concedono una buona forza fisica” scherzò il primo ufficiale, capendo che smorzare la tensione accumulata era la cosa giusta da fare.

 

Purtroppo i suoi intenti non servirono a molto poiché da lì a breve accadde lo stesso evento del Valhalla: l'orizzonte si sgretolò in tanti piccoli pezzi ed ai suoi piedi si distinse una figura maschile che avanzava con sicurezza.

Non appena fu visibile O' Malley pronunciò un nome: “ Vergil...”, il suo tono allarmò la Sacerdotessa. Infatti fino ad ora la corsara era sempre stata spavalda e serena, invece adesso sembrava avere timore, quasi paura.

 

“ Chi è?” le domandò la castana, “ Un uomo che abbiamo incontrato nell'Altro Continente...Adachi portala via!” “ Aspetta Grace, io posso” “ No! Questa volta starai indietro, è un nemico tanto formidabile da essere riuscito a tenere testa persino al nostro Capitano, quindi non ti permetterò di affrontarlo” “ Quell'uomo è sopravvissuto al nostro incontro solo perché non ero al mio massimo, altrimenti di lui non sarebbe rimasto nulla” commentò con arroganza il nuovo arrivato.

La piratessa, non sopportando che qualcuno parlasse così del suo capitano, si scagliò contro di lui furente; tuttavia l'uomo bloccò il suo fioretto con il semplice fodero della katana.

“ Affrontarti nelle tue condizioni non avrebbe senso” affermò pragmatico Vergil rompendo lo stallo con un rapidissimo movimento per poi colpirla allo stomaco con un affondo. Per fortuna della ragazza la lama non era ancora libera, altrimenti sarebbero stati problemi seri.

 

“ Grace-chan!” esclamò il primo ufficiale pronto a lasciare il corpo di Cloud ad Eddy e correre in aiuto della compagna, ma il portentoso nemico fece un'affermazione che mise in chiaro le sue intenzioni: “ Non sono qui per combattere contro di voi, ma con lui”.

In quel momento Vergil estrasse la lucente lama, puntandola verso il bianco cavaliere.

“ Vuoi sfidarmi?” domandò Sephiroth incuriosito, “ Sì” “ Cosa c'è? Vuoi essere anche tu il nuovo Eroe?” “ Non dire assurdità, cerco solo la forza e si dice che tu sia il più forte. Perciò...”.

Allora colui dal cappotto blu scuro, con un movimento impercettibile ad occhi nudo, separò sé ed il suo bersaglio creando delle amplissime e profondissime voragini.

 

“ Cosa facciamo?” “ Portiamo tutti al sicuro Adachi” “ Ma il capitano Grace-chan? Non lo vedo da nessuna parte, non penso che” “ Se la caverà, quelli davvero a rischio sono Aerith e Cloud” “ Hai ragione, lui è il più potente. Meglio pensare a loro”.

 

L'affermazione della piratessa convinse anche gli altri presenti a tornare sui mezzi anche perché nessuno temeva una possibile sconfitta di Sephiroth. Invece Magilou rimase dov'era a fissare come ammaliata la katana di Vergil.

“ Tu non vieni?” le domandò Saeko, “ No regina dei ghiacci” “ Perché?” “ Non mi perderei per niente al Mondo questo scontro tra mostri”.

La caduta dell'Eroe

 

Sephiroth non era particolarmente impensierito dall'imminente lotta. La fama di Eroe attirava spesso uomini e donne pronto a sfidarlo per sottrargli quel titolo così importante, primo tra tutti il suo stesso fratello, per cui era abituato a questa situazione. Fino ad ora nessuno era mai andato vicino a sconfiggerlo e si contavano sulle punte delle dita di una mano coloro che l'avevano messo davvero alla prova e non c'era nulla che potesse presagire un esito diverso.

 

“ Ho molte cose da fare tra le quali vincere una guerra, quindi non ti dispiace se ci sbrighiamo” affermò il bianco cavaliere assumendo una posa offensiva, “ Sembri convinto, bene. Mostrami la tua determinazione” rispose quasi impassibile Vergil mettendosi a sua volta in guardia.

Il primo a fare una mossa fu proprio il Leggendario Soldier il quale però venne anticipato dal nemico che chiuse le distanze con una rapidità capace di impressionare persino il primo.

 

Nella primissima fase, concentrata sullo studio reciproco, si evidenziò il loro stile. Ad un occhio inesperto sarebbero apparsi molto simili, entrambi tecnici e controllati, ma in realtà esisteva una grandissima differenza: il misterioso individuo era estremamente più rapido del nemico, mentre quest'ultimo riusciva ad imprimere maggior forza in ciascun fendete.

 

“ Un tipico potenza contro rapidità? No, non sarà così...” commentò Magilou che per la prima sembrava non conoscere cosa sarebbe accaduto.

 

La coppia si scontrò con un doppio attacco laterale, entrando in uno stallo perfetto.

“ Quindi è questa la forza di un Eroe?” domandò Vergil con tono piatto, “ Solo una parte” “ Meglio così perché saresti stato una grossa delusione” “ Vuoi vedere di cosa sono realmente capace?” “ Ti consiglio di farlo perché ho finito con il riscaldamento” “ Come vuoi, ma ti pentirai di avermelo chiesto”.

 

In quel momento la lama di Sephiroth venne attraversata da un'aura violacea, simbolo di un improvviso aumento d'energia grazie al quale ruppe con successo la stasi in cui era caduto.

Avendo aperto la difesa nemica mise a segno un colpo sicuro che però non andò a segno, infatti l'altro uomo si volatilizzò nel nulla. Un istante dopo ricomparve al suo fianco centrandolo con un fendente dall'alto al basso che lo fece volare a mezz'aria. Dopo di che lo trafisse con una piccola lama di cristallo azzurra ed infine lo raggiunse travolgendolo con una sequenza tanto portentosa da ferire persino un tipo coriaceo come il Soldier.

 

Quest'ultimo si toccò uno dei tagli appena riportati, vedendo il suo sangue dopo tanti anni.

“ Sei quelle quattro gocce rosse ti fanno questo effetto non so cosa farai tra un po' ” “ Ti chiami Vergil giusto?” “ Sì, vuoi conoscere il nome di colui che ti ucciderà?” “ No, voglio sapere chi ha osato arrecarmi un affronto del genere” commentò cupo in viso il bianco cavaliere lanciandosi alla carica con chiari intenti omicidi.

Il rivale rimase nella sua posizione limitandosi a poggiare una mano sulla sua katana, gesto che creò un vortice di lame esattamente dove si trovava l'Eroe colpendolo in pieno.

 

“ Il prossimo Judgment Cut sarà il tuo ultimo” sostenne solenne Vergil rimettendosi nuovamente in guardia, però venne sorpreso quando osservò l'avversario moltiplicarsi in quattro.

“ Abilità interessante, ma aumentare il numero non ti servirà a nulla”.

Suddetta affermazione si dimostrò corretta, infatti Vergil si sbarazzò di quella specie di cloni con poche mosse.

 

“ Quello vero non era tra loro” “ Esatto” commentò alle sue spalle il vero Sephiroth impalandolo sulla propria katana, prestando molta attenzione a trafiggergli il cuore.

“ Si trattava di illusioni” “ Sei sveglio, ma l'hai capito troppo tardi. Sei finito” “ Ti sbagli...”.

A quel punto l'individuo dal cappotto scuro venne pervaso da intense scariche elettrice che preannunciarono una mutazione: quella in un mostruoso demone blu.

 

“ Ora vedrai cos'è il vero potere!” esclamò Vergil sfilandosi dalla lama nemica senza la minima conseguenza, per poi rispondere all'offesa ricevuta con un singolo attacco.

Il bianco cavaliere tentò di bloccarlo, ma quando le due katane impattarono la Murasame si spezzò di netto esponendo il suo proprietario ad un colpo che per poco non lo tagliò in due.

 

“ Sei stato capace di resistere, quindi neanche tu sei umano; questo spiega molto...Poco importa, saluta questo Mondo. Judgement Cut End”.

Vergil utilizzò la stessa mossa di prima amplificandola all'ennesima potenza. Essa fece a pezzi il terreno dello scontro e parte del castello, oltre a lacerare nel profondo l'Eroe che sprofondò in una voragine profonda decine di km.

 

“ Tutto sommato è stato un gioco divertente e piuttosto utile. Ora sono abbastanza caldo per recuperare la Rebellion” commentò il vincitore poco prima di aprire un portale spaziale che oltrepassò senza esitazione.

 

Non fu l'unico ad entrarci, infatti, a sua insaputa, venne seguito dalla spumeggiante Magilou la quale era decisamente interessata alla sua katana.

Intenti comuni

 

Lilith dopo aver indugiato a lungo su Drake, assaporando ogni singola goccia di quel sangue che trovava irresistibile godendo al contempo delle dolci carezze dell'uomo, si staccò da lui con un volto luminoso. Ancora una volta la sua “brillantezza” era diversa da quella consueta, infatti non c'era la minima traccia di malvagità bensì di pura e beata estasi.

 

“ Mi fai il solletico” si lamentò scherzosamente Francis mentre la sua Akai Ito gli stava leccando il collo per pulirlo e chiudere le ferite che lei stessa aveva aperto, “ Se vuoi la smetto” “ Non ho detto questo” “ Bene, allora sta zitto” “ Agli ordini” “ Vedo che non mi hai capita” commentò con un sorriso furbo l'Eletta poco prima di baciarlo con passione.

 

Il particolare momento di intimità della coppia venne interrotto bruscamente da un forte scossone.

“ Che diavolo?” “ Non ci pensare, concentrati su di me” “ Per quanto mi piacerebbe Lilith temo che i miei compagni possano essere in pericolo” “ Ma che dici, è improbabile che qualcuno sia venuto qui” “ Me ne rendo conto, però voglio controllare” “...” “ Per favore, lasciami andare. Ti prometto che questa sera mi farò perdonare” “ Resta...” “ Lilith” “ A dormire con me, intendo letteralmente”.

Il Capitano venne completamente colto alla sprovvista, si aspettava di essere trattenuto ed invece ricevette una richiesta così semplice.

“ Ma certo” le rispose con uno sguardo colma di gioia, amplificato da un'insolita espressione timida dell'amata.

 

La coppia si diresse verso l'uscita notando con scalpore che gran parte del castello era stato tagliato di netto ed il terreno ad esso antistante era franato in una voragine di cui non si vedeva il fondo.

“ Cosa è accaduto qui?” domandò l'uomo confuso e preoccupato, “ Non ne ho idea, sai quando faccio quella cosa di morderti mi isolo da tutto il resto” “ Grace e gli altri non saranno mica...No, non può essere, nessuno avrebbe potuto sconfiggerli a meno che non sia stato Sephiroth...” “ Non credo che tu abbia ragione” “ Perché?” “ Percepisco distintamente l'energia dei tuoi amici, si stanno dirigendo verso il piccolo villaggio ai piedi della catena montuosa e con loro c'è anche il biondino” “ Stanno bene?” “ Non posso dirlo con certezza, ma probabilmente sì. Per sicurezza meglio se vai a vedere di persona” “ Giusto, ci vediamo questa sera allora” “ Puoi venire anche prima, sempre se lo vuoi”.

Il più ricercato al Mondo le sorrise ancora una volta calorosamente, segno che aveva accettato il suo invito.

 

Intanto Vergil, grazie al portale che aveva aperto, si ritrovò alle porte di Rigel, cosa che lo incuriosì.

“ Strano, sarei dovuto direttamente entrare nella Cattedrale. Che ci sia una barriera magica?”.

 

Il suo flusso di pensieri venne fermato dalla percezione di una presenza nascosta nell'ombra.

 

“ Esci allo scoperto prima che ti tagli in due” “ Wow, wow, vacci piano Demone, è così che tratti una tua alleata?” esordì Magilou con il suo solito modo di fare stralunato, il quale diede molto fastidio al poderoso combattente che infatti non esitò un'istante a puntarle la katana in direzione della gola minacciandola apertamente: “ Dammi una buona ragione per non ucciderti” “ Dritti al punto eh?” “ Come vuoi” “ Ok, ok, parlo. Posso aiutarti a liberare la Rebellion” “ Come fai a conoscere quel nome?” “ Sono una streghetta molto informata” “ Mi stai davvero dando sui nervi” “ Ciò non toglie che sono l'unica che possa fartela avere” “ In che senso?” “ Come avrai notato è impossibile accedere all'interno della città per via di una protezione occulta” “ Posso farla a pezzi da solo” “ Provaci, avanti. Brandisci la Yamato e fallisci” “ Se conosci quel nome vuol dire che sei consapevole delle sue capacità” “ Infatti! So che può tagliare qualsiasi cosa” “ Onde per cui” “ Ma solo se è fisico, non è diversa da ogni altra lama quando si parla di cose intangibili come questa difesa”

 

Vergil, dopo essersi preso un attimo per pensare, affermò: “ Se ti sbagli ti uccido” “ Se ho ragione invece faremo un patto” “ Di che tipo?” “ Io ti faccio recuperare la Rebellion e tu mi presti la Yamato” “ Non se ne parla” “ Ma non in senso letterale, figurato! So che solo un discendente di Sparda può sfruttarla al massimo ed io ho bisogno di tutto il suo potere” “ Per cosa?” “ Recidere i Musubi” “ Gli intrecci del Destino...La dimensione dove si trovano è inaccessibile, solo una Mo...Ora capisco...Va bene, affare fatto” “ Non vuoi provare a fare di testa tua?” “ Mi sono reso di chi tu sia davvero” “ Quindi adesso mi credi?” “ Sì” “ Grande! Ok, adesso mi do da fare per la mia parte e tu dovrai fare lo stesso” “ Il mio onore è immacolato e non ho intenzione di infangarlo” “ Mi piaci sempre di più! Ciao, ciao barriera Magikazam!” esclamò l'artista di strada facendo cadere lo "scudo" di Rigel con sorprendente facilità.

 

Suddetto gesto fece scattare gli allarmi, portando l'intera città in assetto difensivo.

 

“ Presto ci saranno addosso. Vedi di proteggermi Vergil” “ Perché dovrei farlo?” “ Semplice, il tuo obiettivo è sotto un incantesimo che lo blocca e solo io conosco il modo per annullarlo” “ Bene, vedi non rallentarmi” “ Tranquillo, sono una tipa svelta” “ E fastidiosa...” mugugnò irritato l'uomo prima di prepararsi agli scontri che lo attendevano.

Pronto intervento

 

Il gruppo che aveva recuperato Cloud si fermò, proprio come previsto da Lilith, nel villaggio ai piedi delle montagne dove alloggiò in una modesta, ma accogliente locanda.

Se quasi tutti decisero di rilassarsi un po' bevendo e mangiando le specialità locali, Aerith rimase vicino al suo bello non volendo allontanarsi da lui nemmeno per un secondo. Sapeva che sarebbe andato tutto bene, il suo sesto le suggeriva proprio questo, tuttavia la parte più emotiva di lei non poteva fare a meno di preoccuparsi. L'Eletta era un nemica portentosa, persino gli alti ranghi dell'Abbazia la temevano profondamente e le sue tecniche erano micidiali, soprattutto quelle più subdole come appunto il controllo del cuore usato su Strife.

Però l'essere riuscita a liberarlo la rese felice, molto felice perché ciò poteva significare solo una cosa: quello che li univa era reale e forte esattamente come aveva sempre intuito.

 

Grace, volendo prendersi cura della cara amica, ordinò un prelibato piatto di pasta accompagnata da una salsa di carne. Durante il breve tempo passato insieme sulla Billy of Tea aveva visto come la castana prediligesse pietanza piuttosto saporite, nonostante la sua “esile” figura, perciò era certa che ciò le aveva preso sarebbe stato di suo gusto.

 

Tuttavia prima che potesse portarglielo fece irruzione un Drake ansimante, il quale non esitò a chiedere a colei che considerava una figlia se tutto andasse bene. Quest'ultima un po' confusa gli rispose che nessuno si era fatto male, dopo di che lo interrogò sulle ragione del suo timore.

Francis le raccontò delle terribili condizioni in cui si trovava il castello oscuro e quando seppe dello sfidante di Sephiroth fece due più due.

 

“ Quindi le cose sono andate così...” “ Cosa capitano?” “ Quando sono tornato all'aperto di Sephiroth non c'era traccia e mi hai detto che non è ancora tornato, ciò vuol dire che è stato sconfitto” “ Come!?” “ Sono sorpreso quanto te, ma è la conclusione logica viste le nostre prove” “ In effetti, ma allora chi era quell'uomo? Se è tanto forte da abbattere l'Eroe, una delle creature più pericolose al Mondo, dobbiamo tenerlo d'occhio” “ Concordo, ma per farlo dobbiamo prima scoprire chi è” “ Te lo descriverò subito dopo aver portato questo pasto ad Aerith. Con la faccenda di Cloud si è dimenticata di ogni cosa, persino di mangiare”.

 

La corsara fece giusto un paio di passi prima che una nuova crisi la travolse, la peggiore mai avuta fino ad ora: si contorse dal dolore mentre vomitò una copiosissima quantità di sangue accompagnata da decine di cristalli. Fu talmente violenta che le fece perdere subito i sensi.

 

“ Grace!” esclamò Adachi appena arrivato vedendo la cara compagna sorretta da Drake in mezzo ad un orrendo lago rosso, “ Scotta ed ha problemi a respirare...Sta peggiorando a vista d'occhio” “ Ho visto capitano, portiamola subita da Aerith” “ Non servirebbe, non può curarla” “ Lo so, ma almeno le allevierà il dolore” “ E a cosa porterebbe? Aerith sarebbe scissa tra la paura per colui che ama ed il timore di perdere un'amica...E' una posizione tremenda e non voglia mettercela. Inoltre ho bisogno di qualcuno che faccia guadagnare del tempo a Grace, solo un altro po' ” “ Hai già in mente questo qualcuno?” “ Più o meno. Prendo uno dei mezzi qui fuori, tu inventati una scusa Adachi” “ Ma” “ Sai che non vuole che si sappia della sua malattia” “ Va bene, però riportela indietro viva” “ Lo giuro sulla mia stessa vita”.

 

Francis sfrecciò tra i tunnel montani a tutta velocità. Spremendo al massimo il veicolo dell'Avalanche raggiunse un'abitazione immersa in un'amena natura, luogo dove si incontrava con la sua adorata vampira.

La donna lo stava aspettando all'aperto con indosso un completino che lasciava poco o per meglio dire niente all'immaginazione.

Il suo umore amoroso cadette quando vide l'uomo correre preoccupato da lei con in braccio una giovane donna pallida quasi quanto lei.

 

“ Lilith sei bellissima, ma adesso puoi aiutarmi?” domandò frettolosamente l'uomo, “ Lei è Grace?” “ Sì, sta malissimo” “ Vedo” commentò l'Eletta poggiando una mano sulla febbrile fronte della piratessa, “ Soffre della Byoki” “ Per questo mi hai chiesto tempo fa se conoscessi una cura?” “ Corretto” “ Perché non mi hai detto che ne era affetta una persona a te tanto cara?!” chiese quasi arrabbiata, “ Non penso che avrebbe fatto differenza, non conosci un vero rimedio. Però forse può farla stare meglio o almeno a mantenerla in vita fino a quando non troverò una soluzione” “ Sei uno sciocco! Se mi avessi detto fin dal principio che era tua figlia quella malata mi sarei impegnata a trovare una medicina efficace. Per adesso posso solo prolungare la sua vita e annullare il lancinante dolore che prova” “ Davvero!? E' fantastico, grazie” “ Non serve, per te farei tutto e lo sai” “ Lo stesso vale per me” “ Rimandiamo le nostre effusioni per quando sarà fuori pericolo” “ Giusto”.

 

Lilith fece accomodare O 'Malley in un morbido letto dalle lenzuola nere, dopo di che preparò un infuso con strane erbe e qualche goccia del suo sangue che le fece prontamente bere.

 

“ Con questo se la caverà e potrà tornare ad essere se stessa per qualche tempo. Tuttavia devi proibirle di usare il potere di Levihthan, altrimenti si sentirà male di nuovo” “ Ricevuto” “ Non temere, anche se ha ingerito il mio sangue non diventerà un mostro come me” “ Non sei un mostro, sei una donna meravigliosa ed adorabile”.

 

La vampire fissò negli occhi Drake vedendo solo amore e sincerità, ciò la spinse ad affermare con sgarbatezza che in realtà nascondeva gioia: “ Sta zitto e baciami” “ Con piacere”.

La fuga del Messia

 

Magilou osservò quasi estasiata le abilità di Vergil. Il possessore della Yamato era talmente abile da sbaragliare senza la minima difficoltà le rigide difese di Rigel, umane o meccaniche che fossero, nemmeno i Legati dell'Abbazia poterono far nulla per fermare la sua avanzata e la cosa divertente risiedeva nel fatto che non si stesse nemmeno impegnando.

Suddetto “spettacolo” spinse l'artista a pensare: “ Se avessi saputo del tuo arriva in questo Continente avrei potuto evitare di scatenare una guerra...Bhé, ormai quello che è fatto.

 

Improvvisamente l'ultimo manipolo di guerrieri a guardia della Cattedrale Bianca venne spazzato via da una folata di fuoco estremamente violenta.

“ Chissà perché non sono sorpreso di vederti qui Magilou” affermò Genesis, il responsabile dell'ultimo attacco. Il secondo in comando nei Soldier aveva un non so che di diverso rispetto all'ultima volta, sembrava molto più potente ed ancora più freddo e malvagio; cosa che non sfuggì alla bionda la quale, nonostante tutto, decise all'istante di sfruttarlo per i suoi intenti.

 

Prima però che potesse parlare venne anticipata da Vergil il quale sostenne: “ Il tuo odore è simile a quello di Sephiroth” “ Naturale, siamo fratelli” “ Fratelli, allora vorrai sapere che l'ho ucciso” “ Cosa!?” “ E' vero, posso confermare!” intervenne spumeggiante la ragazza aggiungendo, “ Li ho visti combattere e il qui presente demone ha vinto con un netto margine” “ Impossibile...” commentò esterrefatto il rosso, “ Se vuoi vendicarlo accomodati pure, spero solo che tu sia più potente di lui”.

 

Genesis si chiuse in una specie di meditazione, valutando le possibili opzioni.

La sua riflessione venne però interrotta dalla maestra dell'inganno che gli sussurrò: “ Non ti conviene affrontarlo” “ Pensi che mi faccia sconfiggere come mio fratello?” “ Non per quello, ma perché perderesti un'occasione d'oro” “ Cosa vuoi insinuare?” “ Ora che Sephiroth non c'è sei tu il capo dell'unica organizzazione che può opporsi al culto di Gaia. Se riuscissi a smascherare i loro inganni diventeresti il nuovo Eroe, forse persino migliore di tuo fratello” “ A questo ci ero arrivato anch'io, ma non vedo come lottare con questo tizio possa rovinare tutto” “ Semplice: stiamo andando dall'Alto Sacerdote per eliminarlo. Con l'aiuto di Vergil vinceremo di sicuro e una volta che quel vecchio sarà fuori dai giochi potrai rivelare la verità al Mondo” “...Mi hai convinto, però ti avverto che si mi hai solo preso in giro brucerò la tua anima” “ Non sia mai, questa streghetta è di parola” “ Sarà meglio per te”.

 

L'astuta manipolazione di Magilou produsse l'effetto sperato: Vergil e Genesis si fecero strada attraverso i vari piani della Cattedrale con una velocità impressionante. Giocò a vantaggio della giovane anche un senso di competizione nato tra gli uomini, ognuno voleva dimostrare la propria superiorità e quindi fecero una sorta di gara basata sullo sterminare più nemici possibile.

 

Così in breve il trio raggiunse il cuore dell'edificio dove videro l'Alto Sacerdote, protetto da tre uomini, tutti Eletti, al centro di un mistico diagramma alimentato da due peculiari materia: una nera come la pece e l'altra azzurrina. Inoltre sopra il suo capo pendeva uno spadone a due mani, la cui guardia aveva la forma di una teschio umano.

 

Il demone blu provò a fermare il rituale per riprendere l'arma che stava cercando, tuttavia le sua abilità non funzionarono in prossimità del diagramma, rendendo impossibile ogni tentativo.

Capendo che era colpa di un potente incantesimo affermò: “ Magilou, muoviti e sciogli ciò che mi imbriglia!” “ Agli ordini” “ Non così fretta” esordì un uomo di mezza età con un monocolo d'oro inibendo sul nascere la magia della bionda.

“ Sei sempre una colossale seccatura” sbuffò la maga delusa, “ Muoviti!” “ Non posso Vergil, non fino a quando quel rompiscatole è cosciente” “ A lui ci penso io” si intromise Genesis anticipando il suo attuale rivale nell'assalto al nemico. Per sua sfortuna l'intervento si rivelò tardivo in quanto tutti gli Eletti avevano ultimato una magia di teletrasporto, iniziata nel preciso istante in cui avevano sentito l'allarme della città, la quale mise in salvo i membri del culto di Gaia; non prima però che il capo dell'Abbazia commentasse: “ Ci siete andati vicini, ma ora è troppo tardi. La prossima volta che ci vedremo io sarò diventato il Messia e purificherà il Mondo dalla vostra lurida presenza”.

 

“ Cosa voleva dire quel vecchio?” “ E chi lo sa Genesis, intanto è scappato come il vigliacco che è. Se soli avessi avuto tutti i miei poteri a disposizione...Che rabbia!” esclamò piuttosto enigmatica l'artista, “ Sai dove è andato?” “ No, Vergil ma posso darti dei luoghi probabili” “ Mi accontento, sappi però che se non mi aiuterai a trovare la Rebellion il nostro accordo salta” “ Come sei fiscale e va bene ti accompagno”.

 

Detto ciò il Demone e la maestra delle arti occulte sparirono in una squarcio dimensionale aperto dalla Yamato, lasciando solo l'uomo dal cappotto rosso il quale avrebbe presto setacciato gli angoli più segreti della Cattedrale ormai priva di esseri viventi. In questo modo avrebbe trovato delle notizie capaci di alterare gli equilibri del conflitto nato dall'inganno di Magilou e l'equilibrio stesso della società.

Un dolce risveglio

 

Mentre Grace stava lentamente migliorando grazie alla speciale medicina creata da Lilith, Aerith continuava a vegliare su Cloud.

Non era la prima volta che si prendeva cura di qualcuno, i suoi incarichi di Sacerdotessa a volte consistevano proprio nel badare a persone malate e ferite. Inoltre le era capitato anche di rimanere a fianco di qualcuno a cui teneva davvero come ad esempio Zack, ma questa volta era tutto diverso, infatti provava delle nuove e travolgenti emozioni.

 

Superata, almeno parzialmente, il senso di paura si ritrovò a fissare rapita il volto sopito il ragazzo. Senza il tipico cipiglio che lo contraddistingueva poté ammirarne con maggiore attenzione i dettagli: nonostante fosse stato temprato da numerose intemperie e traumi che ancora non conosceva, manteneva una sua eleganza e sorprendentemente persino una grande dolcezza; in aggiunta, i ribelli capelli dorati, lo incorniciavano alla perfezione.

 

Alla fine però ciò che la attrasse più di ogni altra cosa furono le sue labbra alle quali non aveva smesso di pensare dal loro primo e fugace bacio. Un po' si vergognava all'idea, ma non voleva altro che riassaporarle con maggiore calma, godendosi appieno quell'inebriante gusto che aveva appena assaggiato.

 

Spinta da un irrefrenabile desidero si avvicinò sempre di più a lui sentendo una strana, ma piacevole sensazione allo stomaco.

Quando fu abbastanza vicino da sfiorargli il viso sussurrò più a se stessa che all'addormentato: “ Forse così ti aiuterò a svegliarti”.

A quel punto premette gentilmente le sue dolci labbra su quelle del giovane. Esattamente come si aspettava non ci fu alcun reazione, tuttavia ciò non le impedì di apprezzare tanto l'esperienza da ripeterla subito dopo.

 

Questa volta, indugiando più a lungo e con maggiore intensità, sentì il cuore batterle sempre più velocemente e quando percepì una risposta al suo gesto per poco non le uscì dal petto.

Trascorsi alcuni istanti beati, si allontanò leggermente da lui così da poterlo fissare in quelle sfera azzurre che tanto adorava.

Ci fu un momento di silenzio nel quale si limitarono a guardarsi l'uno l'altro ancora sorpresi, ma contenti di quanto appena caduto, attimo che venne interrotto solo da un'allegra risatina dell'amante dei fiori.

 

“ Cosa c'è di tanto divertente?” domandò con voce un po' roca Strife, temendo in cuor suo di non essere stato all'altezza delle aspettative della fanciulla, “ Stavo solo pensando che ti ho fatto riprendere con un bacio, proprio come accade in una favola” “ La conosco” “ Allora saprai che è la principessa ad essere svegliata, quindi tu sei la mia principessa” “ Come scusa?” “ Non usare quel tono sconvolto, è così. Sei anche stato rapito come una dama delle fiabe ed io ti ho salvato perciò accetta il tuo status di principessa senza troppo storie” “ A sì?” “ Sì”.

 

Di fronte a suddetto scherno il biondo reagì avvolgendo improvvisamente la vita della compagna portandola così a stendersi al suo fianco, gesto che le suscitò un'ulteriore leggero gridolino di stupore.

 

“ Non sono io la principessa” “ I fatti dicono altro, principessina” “ Ora ti faccio vedere come stanno davvero le cose”.

Detto ciò il coraggioso guerriero si sporse verso l'amata, bloccandosi inaspettatamente a pochissimi centimetri da lei.

 

“ Cosa c'è? Ti tiri indietro proprio come una femminuccia” lo prese allegramente in giro non rendendosi conto della ragione della sua azione, infatti Cloud commentò con colpevolezza: “ Sono stato io fartelo...”. Notando dove lo sguardo del ragazzo si era posato, sul suo braccio ferito, la Sacerdotessa capì finalmente quello che l'aveva incupito.

 

Prima che potesse farsi delle idea strane, gli afferrò con delicatezza il viso attirando l'attenzione esclusivamente sulle proprie sfere di smeraldo: “ Non è stata colpa, non eri in te. So che non mi faresti mai del male” “ Io...mi dispiace, sono stato un debole” “ No, l'errore è stato mio. Avrei dovuto essere sincera con te fin dall'inizio” “ Tu non hai alcuna colpa” “ Nemmeno tu allora”.

Osservando un ardente fuoco di determinazione nello sguardo dell'amata, Strife sospirò, abbozzando un sorriso: “ Sei troppo buona con me” “ Sarà perché mi piaci ed io..." la castana si rannicchiò contro colui che la stava tenendo stretta mentre sussurrava con una vena di malizia: " Ti piaccio?”.

 

Quest'ultimo stava per risponderle con un caldo bacio, ma vennero ingiustamente interrotti da un'inconsapevole Saeko la quale nel vederli in un momento di palese intimità si scusò all'istante decisamente imbarazzata: “ Perdonatemi, non volevo fare da terza incomoda! Ho sentito dei rumori e speravo di ritrovarti sveglio Cloud” “ Perché?” “ Che domanda sciocca che fai, perché ero in pensiero per te” “ C'è dell'altro, non è vero?” “ Baccata, stai diventando più bravo nel capire le intenzioni altrui. Devi sapere che è successo una cosa” “ Pericolosa?” “ No, solo che Drake e Grace hanno rubato un nostro mezzo e se ne sono andati” “ Impossibile, Grace non farebbe una cosa del genere” intervenne la castana in difesa dell'amica, “ Non dimenticarti che è pur sempre una corsara” “ Non ci credo” “ Devi farlo, ce l'ha detto Adachi” “ Lui non è scappato?” “ No” “ Non ti pare strano che l'abbiano lasciato indietro, ci deve qualcosa sotto...” “ Concordo con te Aerith, meglio chiedere chiarimenti a questo Adachi” “ Te la senti Cloud? Sei stato sottoposto ad un forte trauma, faresti meglio a riposare” “ Sto bene, davvero” “ Se proprio insisti, ma se dovessi sentirti male dimmelo subito” “ Ok” “ Promesso?” “ Promesso”.

 

Strife, prima di uscire dalla sua stanza, osservò la Sacerdotessa che lo precedeva, immagine che risvegliò in lui l'incubo ricorrente nella sua mente degli ultimi giorni, il quale venne accompagnato da ulteriori visioni: fiamme, urla, morte e sguardi accusatori puntati su di lui.

Tutto questo gli arrecò un dolore nel corpo e nell'anima talmente forte che l'avrebbe spinto a chiudersi ulteriormente in se stesso persino con l'appassionata di fiori, cosa che avrebbe potuto mettere a rischio il loro rapporto in procinto di sbocciare.

 

Lilith aveva detto di aver trasmesso le sue conoscenze a Cloud e non aveva mentito, tuttavia aveva omesso un dettaglio fondamentale: prima di apprendere quelle informazione il giovane avrebbe dovuto affrontare e sconfiggere i suoi demoni più oscuri e malvagi; processo in grado di farlo a pezzi se mal intrapreso.

Un nuovo viaggio

 

Mentre Saeko conduceva il duo dal simpatico ufficiale dei Tea Pirates per alcuni necessari chiarimenti, Aerith percepì un qualcosa di strano. Non sarebbe stata in grado di dire con esattezza che tipo di sensazione fosse o da cosa fosse determinata, ma le lasciò una profonda inquietudine che le scosse l'animo.

Nonostante il proprio tumulto interiore, derivante dalle orribili visioni avute solo qualche momento prima, Cloud si rese conto dell'improvviso irrigidimento della castana, il che lo spinse a domandarle se tutto andasse bene. Il suo tono era ingiustificatamente preoccupato per la situazione così come lui stesso, probabilmente il tremendo senso di impotenza che albergava nel suo cuore dopo averla vista per l'ennesima volta allontanarsi inevitabilmente da lui aveva giocato un ruolo cruciale.

La Sacerdotessa, ripresasi rapidamente, gli diede il sorriso più rassicurante che poteva fare rispondendogli di essersi semplicemente perduta nei suoi pensieri. Pur non credendole appieno Strife decise di lasciar correre visto che ormai erano arrivati dal corsaro e sicuramente non sarebbe stato il momento ideale per affrontare un argomento potenzialmente molto delicato.

 

“ Guarda chi è tornato tra noi, il famosissimo bello di Aerith” commentò senza pesare le sue parole l'uomo più paffuto, affermazione che provocò un reazione di imbarazza nella nuova coppia, estremamente velata nell'amante dei fiori mentre vistosissima nell'introverso biondo.

 

“ Adesso che vi ho visti, posso tornare sulla Billy of Tea. Ci vediamo” “ Aspetta un attimo, non vorrai mica lasciarci qui a piedi? Già Drake e Grace hanno preso uno dei nostri mezze, ce ne rimane uno solo che dobbiamo usare tutti insieme” intervenne Eddy lasciato da Saeko a sorvegliare il pirata per evitare che sgattaiolasse via, “ Giusto, me ne ero dimenticato. Va bene andremo insieme, guido io però” “ Non se ne parla, ora tocca a me” “ Sono io il timoniere, perciò spetta a me” “ Non siamo su una nave, ma sulla terra ferma perciò spetta a me”.

 

Il battibecco tra il duo venne improvvisamente interrotto dalla castana che sostenne dispiaciuta: “ Non posso venire con voi...” “ Perché?” le chiese senza esitazione il suo amato, “ Ora che mi sono tirata fuori dall'Abbazia e dai suoi piani la Cerimonia di Gaia non potrà tenersi” “ Temi cosa accadrà dopo la scadenza?” “ Bravo. Nessuno conosce gli eventi successivi a quella data, ma dubito che sarà un qualcosa di piacevole” “ Capisco le tue perplessità, cosa hai in mente di fare?” “ Devo capire il segreto del Pianeta” “ Segreto?” “ Sì, il culto di Gaia ha delle informazioni circa la vera natura del nostro Mondo. Se riuscissi ad apprenderle forse potrei capire quale sarà il suo futuro e, nel caso fosse uno catastrofico, potrei intervenire per salvarlo”.

 

Strife restò colpito dalla sicurezza della fanciulla, sembrava davvero convinta di essere in grado di compiere un'azione dal sentore di impresa. Tuttavia, sebbene curioso, ancora una volta non approfondì l'argomento, intuendo che non era intenzionata a parlarne adesso, ma espose comunque un suo dubbio.

 

“ Non vorrai mica tornare a Rigel? Se hai davvero lasciato l'Abbazia a quest'ora sarai una ricercata, andare in quella città sarebbe un suicidio” “ Lo so” “ E vuoi farlo lo stesso?” “ E se dicessi di sì? Mi fermeresti?” “ Sarebbe inutile, sei troppo testona. Mi limiterei a venire con te” “ Lo faresti nonostante le conseguenze? Davvero?”.

L'abile spadaccino si limitò ad annuire, cosa che riempì il cuore di Aerith di una gioia mai provata prima. Si trattava di un'emozione tanto forte che non riuscì a trattenersi dal prendergli la mano e stringerla forte.

 

 

“ Grazie, ma non sarà necessario” “ Non vuoi farti accompagnare?” “ Non ho detto questo, semplicemente la nostra destinazione sarà un'altra” “ Scommetto altrettanto pericolosa” “ Non proprio, ho in mente di visitare il più antico luogo sacro di Gaia. Un piccolo monastero in mezzo al nulla usato per la fase finale dell'addestramento di noi Prime Sacerdotesse” “ Sono lì i segreti che cerchi?” “ Quasi certamente” “ Quasi?” “ Sì, vedi nei sotterranei c'è una stanza chiusa da millenni che nessuno è mai riuscito ad aprire. Secondo i monaci lì sono custodite le conoscenze perse nel tempo relative al Pianeta” “ Sembra promettente, ma sai aprirla?” “ Non posso dirlo adesso, devo trovarmici di fronte” “ Perché?” “ E' un po' complicato da spiegare a parole, quando saremo sul posto capirai, sempre se vuoi venire con me” “ Naturalmente, è il minimo che possa fare dopo i problemi che ho causato” “ Lo fai solo per quello?” domandò con una leggera malizia l'appassionata di fiori, “ ….” Strife non rispose a parole, ma la sua espressione diceva tutto.

 

Aerith avrebbe voluto continuare a stuzzicarlo portandola a rivelare ciò che gli passava per la mente, tuttavia vide con la coda dell'occhio il corsaro spostarsi di soppiatto verso l'uscita, quindi lo fermò prontamente: “ Adachi prima che te ne vada devo farti una domanda?” “ Quale?” “ Perché Grace e Francis se ne sono andati?” “ Non te l'ha detto Saeko? Loro” “ L'ha fatto, ma non ci credo. Possono anche essere dei pirati, ma io e Grace siamo amiche, non mi avrebbe lasciata così se non per un'emergenza” “ Ecco...” “ E' per via della sua tosse, non è vero?”.

 

In quel momento l'uomo sbiancò, reazione che diede maggior forza alla sua interlocutrice di proseguire: “ Durante il nostro viaggio verso il castello non ha mai smesso di tossire, se è malata posso aiutarla basta che mi dici di cosa si tratta”.

Adachi avrebbe davvero voluto raccontarle la verità, ma non sarebbe servito a niente e poi aveva promesso al suo Capitano di non farne parola con nessuno; di conseguenza si inventò una scusa.

 

“ Hai ragione, sono partiti perché la vice-capitano aveva bisogno di tornare sulla Billy of Tea per prendere le medicine che aveva dimenticato lì” “ Lo sapevo, di cosa soffre?” “ Non so il nome, però non è nulla di grave. Deve solo restare a riposo e superare un ciclo di cure” “ Di che tipo?” “ Niente di speciale, solo qualche erba” “ Sebbene non fosse in forze, mi ha accompagnata comunque...Ha davvero un cuore buono” “ Lo credo anch'io” “ La prossima volta che la vedrò la ringrazierò come si deve, nel frattempo puoi farlo tu da parte mia?” “ Certo”.

 

Chiarito apparentemente il mistero della "fuga" di O' Malley, Aerith riportò l'attenzione sull'amato domandandogli con un dolce sorriso: “ Andiamo?” “ Va bene” “ Aspettate! Perché non venite con noi sul veicolo? Fareste sicuramente prima” “ Non possiamo Saeko, a quel monastero si può accedere solo attraverso un percorso sacra dove non è ammesso alcun mezzo meccanico”.

 

Suddetta dichiarazione era una mezza verità in quanto la strada consacrata esisteva, ma si trovava solo a pochissimi km di distanza dall'edifico religioso. La castana aveva scelto di mentire perché voleva passare più tempo da sola con Strife, compiendo così la prima azione egoista di tutta la sua vita.

 

“ Capito, che scocciatura però. Ok, state attenti e quando avrete finito Cloud contattaci, così vi potremo aiutare” “ D'accordo” “ Ottimo, intanto io ed Eddy torniamo al QG dell'Avalanche. A quest'ora Tifa e Barret saranno tornati, abbiamo un sacco di cose di cui informarli”.

 

 

Un passato doloroso

 

Aerith illustrò il percorso che lei e Cloud avrebbero dovuto percorrere per raggiungere il Monastero dell'Iniziazione. Sarebbe stata una lunghissima camminata, mantenendo un passo veloce ci avrebbero impiegato circa un mese, che avrebbe attraversato solo pochissimi villaggi perciò sarebbero dovuti stare attenti a dosare bene energie e provviste. A parte questo a nessuno dei due importava davvero né il tempo né la fatica, erano semplicemente contenti di poter stare finalmente un po' da soli così da poter esprimere liberamente i sentimenti che covavano l'uno per l'altro; almeno questo era il piano.

 

Infatti quasi subito Strife si chiuse in se stesso per via degli orribili incubi e delle sporadiche visioni che lo tormentavano. Fatta eccezione per ciò che riguardava l'amante dei fiori, capiva la natura dei suoi lancinanti dolori: Lilith aveva riportato a galla il peggior evento della sua vita da cui aveva cercato con ogni briciolo della sua forza di voltare lo sguardo, il quale a sua volta gli provocò un senso di colpa e di disprezzo verso se stesso che giorno dopo giorno lo consumava sempre di più.

 

Nonostante questo non poté fare a meno di perdersi nella contemplazione della sua compagna e gli veniva in mente solo una parola per descriverla: meravigliosa.

Ovviamente non lo pensava esclusivamente dell'aspetto fisico, ma soprattutto dell'atteggiamento che aveva con tutti. Anche se impegnata in una missione potenzialmente vitale per il Destino del Pianeta si fermava ogni singola volta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, persone o animali che fossero, oltre a soffermarsi di tanto in tanto ad ammirare gli spettacoli della natura.

In momenti del genere una parte di lui avrebbe voluto starle affianco, magari abbracciarla, ma non ne fu mai in grado. La crescente scarsa considerazione di sé gli impediva anche solo di camminarle propriamente vicino, non si sentiva degno di lei.

 

Dal canto suo l'ormai ex Sacerdotessa non era mai stata più contenta: viaggiare insieme a colui verso il quale provava delle così forti emozioni le faceva battere il cuore all'impazzata. Esattamente per questo si rattristò quando notò freddezza nei suoi confronti.

Percettiva come era non ebbe problemi ad intuire che ci fosse una profonda ragione nell'improvviso cambiamento del biondo e sapeva anche che l'avrebbe dovuto affrontare nel modo giusto oppure si sarebbe chiuso a riccio. Ciò però non la fece desistere, voleva ritrovare quella complicità sperimentata nella locanda del paesino montano ed era pronta a tutto.

 

L'occasione le si presentò con l'assalto di belve feroci mentre stavano comodamente seduti vicino al falò acceso per la notte. Come succedeva spesso il combattente le abbatté in pochi istanti, ma una di questa, che sembrava essere stata eliminata, la colpì di sorpresa ferendola leggermente in prossimità della guancia sinistra. Strife la uccise rapidamente con una violenza mai mostrata prima mentre i suoi occhi emetteva un bagliore intenso.

 

“ Grazie Cloud mi hai salvata” commentò con un radioso sorriso la ragazza, “ No, è solo colpa mia se ti sei fatta male” rispose con amarezza il giovane tornando a sedere vicino al fuoco.

Senza pensarci due volte l'amante dei fiori si mise proprio di fianco a lui, sfiorandogli la spalla.

 

“ Questo? E' solo un graffietto, domani sarà già sparito” “ L'intensità non conta, rileva solo il fatto che non sono stato abbastanza attento” “ Non devi essere così duro con te stesso. Siamo in zone praticamente selvagge, cose del genere possono accadere” “ Se fossi più forte... Se non fossi un debole smidollato niente di tutto ciò sarebbe accaduto”.

 

La castana, intuendo che il suo amato si stava riferendo a qualcosa di diverso rispetto al piccolo incidente appena accaduto, lo incitò a confidarsi.

“ C'è qualcosa del tuo passato che vuoi condividere?”.

 

Alla sua domanda Strife si irrigidì vistosamente, spingendo la fanciulla ad accarezzarlo amorevolmente in modo da farlo rilassare un po'.

“ Puoi parlare con me, stai tranquillo”.

 

Di fronte alla dolce insistenza della castana, Cloud decise di parlare del suo più grande rimpianto. Non l'avrebbe guardata negli occhi però, si  vergognava troppo.

 

“ Ti ricordi quello che ho detto riguardo al mio tentativo di entrare nei Soldier?” “ Certo” “ Ho emesso un dettaglio...” “ Quale?” “ Sebbene non fossi risultato idoneo a quell'unità speciale venni comunque assegnato all'esercito normale. Mi sentii così umiliato quando ebbi questa notizia, ma decisi di accettare l'incarico così sarei potuto rimanere nella Shinra ed affinare le mie abilità. Pensavo che con il tempo avrei potuto rifare il test dei Soldier...Era solo un'illusione sfortunatamente: una volta etichettato come normale soldato lo si è per sempre” “ Nessuna possibilità di scalare i ranghi?” “ No, solo tramite una raccomandazione o qualcosa di eccezionale” “ Cosa di specifico? Ricchezze, armi, segreti antichi?” “ Hai indovinato" “ Non mi stupisce, sono molto intelligente”.

 

L'affermazione dall'amante dei fiori portò un piccolo sorriso nel volto di Strife, il quale però cadde subito dopo.

 

“ Io ero a conoscenza di una fonte energetica molta antica che la Shinra avrebbe potuto utilizzare e come una sciocco ho rivelato alla società la sua posizione in cambio di trattamenti genetici” “ Aspetta, aspetta, trattamenti genetici?” “ Sì, i Soldier non si formano con un normale addestramento, ma tramite manipolazioni genetiche. Perciò c'era un test prima di entrare in quei ranghi” “ Quindi mi stai dicendo che bisognava prima dimostrare di avere incredibili capacità combattive?” “ Corretto, solo chi era già una macchina da guerra poteva diventare un Soldier” “ Non mi sarei mai immaginata niente del genere” “ E' normale, la Shinra ha tenuto tutto nascosto...Come ti stavo dicendo sono stato anch'io sottoposto a quei trattamenti grazie alla mia rivelazione, ma questo ha...Condannato il mio villaggio...” il tono del biondo si caricò di rabbia ed odio, “ Come?” “ Quella fonte d'energia sorgeva proprio sotto il terreno della mia casa natale...Pensavo che la Shinra si sarebbe limitata ad estrarla, ma non è stato così...Per evitare che gli abitanti si opponessero hanno fatti fuori tutti, radendo al suolo ogni singola abitazione...Solo Tifa e mia madre sono sopravvissute grazie al pronto intervento di Zack e Sephiroth che casualmente si trovavano lì” “ Cloud, mi dispiace tanto”.

 

In quel momento il giovane strinse forte pugni ed occhi per evitare di piangere, ma non si trattenne dall'affermare con animo distrutto: “ E' stata tutta colpa mia, se non fossi stato così debole niente...” “ Non è colpa tua, ma della Shinra. Hanno fatto leva su ciò che desideravi e l'hanno usato contro di te” “ Non è vero, sono io” “ No, ti hanno manipolato e fidati so di cosa sto parlando, ci sono passata” “ Con l'Abbazia?” “ Sì, quindi credimi quando ti dico che non hai nessuna responsabilità” “...” “ Non permettere a quei pazzi di avere la meglio, non lasciare che condizionino il tuo futuro come hanno fatto col tuo passato. Getta via questo inutile fardello e vivi libero, proprio come ho deciso di fare io” “ Io...ci proverò” “ Così mi piaci”.

 

Dopo il suo racconto Strife non disse più nulla, limitandosi a guardare le fiamme danzare mentre si godeva il tenero calore della mano dell'ex Sacerdotessa avvolta nella sua.

Non gli ci volle molto prima di addormentarsi, sfinito dai suoi ricordi, ed inconsciamente su inclinò verso Aerith toccandole la spalla. Quest'ultima, per stare più comoda, lo fece accomodare sulle ginocchia, posizione che le fece provare una dolce sensazione nel cuore.

 

“ Sono molto contenta che ti sei aperto con me” gli sussurrò mentre accarezza le ribelli punte dorate, “ Sappi che voglio sapere ogni cosa sul tuo conto, bella o brutta che sia e sappi che non ti giudicherò mai...Voglio anch'io raccontarti il mio passato, ma da dove iniziare...In fondo poco importa, sento che mi accetterai per quello che sono realmente proprio come faccio io”.

 

Dietro il sorriso

 

Dopo essersi aperto un po' con Aerith, Cloud si sentiva decisamente meglio. Sapeva fin dal principio che poteva essere sincero con lei, che poteva essere se stesso, ma aver sperimentato personalmente la comprensione e l'accettazione della meravigliosa giovane donna che l'affiancava fu di grandissimo sollievo e lo aiutò anche a ritrovare parte della complicità persa.

 

Dal canto suo la ex Sacerdotessa era estremamente felice proprio per i progressi compiuti nella nuova relazione in cui si trovava, positività dagli incredibili effetti. Infatti più lei e l'amato diventavano intimi psicologicamente più i suoi poteri crescevano e non solamente quelli legati alle magie, ma persino una capacità davvero eccezionale: percepire i pensieri del Pianeta.

Non era ancora abbastanza abile da capire la sua voce distintamente, per ora poteva solo ascoltare di tanto in tanto qualche incomprensibile sussurro, tuttavia era certa che tra non molto sarebbe stata in grado di affinare alla perfezione suddetta unicità.

 

Essendo sempre meno concentrato su di sé, l'abile spadaccino notò come la castana, ogni volta che ne aveva l'occasione, si fermasse in mezzo a dei fiori, non importava quali fossero, entrando in uno stato quasi di meditazione.

Non sapendo che tipo di effetto avrebbe arrecato un'eventuale interruzione, non la infastidì mai, anzi si impegnò ad impedire che delle belve feroci potessero attaccarla. Ciò non significava che non fosse curioso, infatti stava solo aspettando il momento più opportuno e, dopo un po', scelse una serata tranquilla.

 

L'atmosfera sembrava l'ideale, non c'era traccia di nemici o di altri disturbi, inoltre l'aria sempre più fredda e ventosa, cambiamento climatico dovuto alla mancanza di Shiva e Pandemonium, aveva spinto la fanciulla a stargli il più possibile vicino.

 

“ Aerith” “ Sì?” “ C'è una cosa che vorrei chiederti” “ Fallo liberamente” “ Sicura? Non sai nemmeno cosa voglio” “ Non ci fa niente, risponderò a tutto. Non ho niente da nasconderti e poi sono felice che ti stai interessando a me”.

Ancora una volta l'espressione sorridente e bellissima della giovane prese in contropiede Strife il quale per un attimo perse il filo del discorso.

 

“ Allora? La tua domanda?” “ Certo...Mi sono accorto che di tanto in tanto ti fermi completamente assorta tra i fiori, sembra quasi che tu possa” “ Ascoltarli?” “ Sì, è solo un'impressione o c'è qualcosa di vero?” “ Non è una tua impressione, è proprio così” “ E cosa ti dicono?” “ Aspetta un attimo, mi credi!?” “ Perché non dovrei?” “ Perché è un'assurdità o almeno tutti la penserebbero così” “ Non sono tutti”.

In quel momento il volto della ragazza si illuminò, la prova concreta che Cloud le desse una fiducia praticamente assoluta la portò al settimo cielo.

 

Riprendendo l'argomento Aerith affermò giocosa: “ Mi dicono tante cose, come ad esempio che sto viaggiando con una persona speciale, che dovrei riposare di più in posti più comodi...” “ Veramente?” “ No, sto scherzando. Purtroppo non mi parlano chiaramente, sembrano bloccati da un non so che. Però grazie alla tua presenza lo faranno” “ Io?” “ Hai capito bene, tu. Da quando sono con te molte cose che credevo impossibili si sono realizzate, quindi ho fiducia che un giorno i fiori potranno comunicare con me”.

 

Mentre parlava appoggiò la testa della muscolosa spalla del guerriero, spingendolo ad abbracciarla, gesto che riempì entrambi di un indescrivibile calore.

 

“ Sarà meglio che quei fiori imparino a risponderti, altrimenti...” rifletté Strife passando una mano sulla schiena dall'amata.

Ad un tratto i polpastrelli incontrano un qualcosa di ruvido, così diverso dalla morbidezza sulla quale aveva indugiato solo fino a qualche istante prima, contatto che fece immediatamente sussultare l'amante floreale.

 

“ Scusa” disse rapidamente il biondo allontanandosi, “ Niente...Cloud senti...Potresti abbassare la zip del mio vestito?” “ Cosa!?” “ Rilassanti, non è quello che pensi. Tu hai condiviso un ricordo doloroso con me ed io voglio fare lo stesso...Non ci devono essere segreti tra noi, possiamo essere sinceri. Quindi dammi una mano o lo farò da sola” “ D'accordo, d'accordo”.

 

Sebbene titubante il biondo ubbidì. Non appena la stupenda pelle dell'amata fu liberata vide con suo orrore la presenza di diverse cicatrici, alcune davvero profonde.

 

“ Aerith, ma che?” “ Sono orribili sia da ammirare che da toccare, lo so” “ No, non è vero. Sei sempre...bellissima” sussurrò rosso in viso Strife, suscitando un'amorevole reazione nella castana che commentò leggermente rosa in volto: “ Sei un tesoro”.

 

Il suo sincero sorriso venne sostituito da uno amaro quando gli raccontò le origine di quei segni: “ E' stata l'Abbazia” “ Ti hanno fatto questo!?” “ Sì e la cosa buffa e che non mi sono mai opposta” “ Colpa dei precetti?” “ Bravo...Stando all'Alto Sacerdote ho un sangue particolare, capace di entrare in contatto con il Pianeta; per questo mi hanno sottoposto ad esperimenti. Volevano replicare il mio patrimonio genetico, purtroppo hanno sempre fallito", la fanciulla si strinse le spalle tremando appena, " Più non riuscivano più i trattamenti diventavano violenti...C'erano giorni nei quali non potevo nemmeno stare in piedi per il dolore, scommetto che mi capisci visto che anche tu sei stato soggetto a manipolazioni del genere”.

 

Il biondo non le rispose a causa della bile che stava avvelenando il suo sangue. Era talmente fuori di sé che sarebbe voluto andare subito a Rigel ed uccidere quei schifosi bastardi, però capì che in questo momento doveva fare altro, c'era qualcun altro a cui doveva pensare.

Innanzitutto ricoprì la castana per evitare che prendesse troppo freddo, dopo di che la strinse forte a sé. Probabilmente per la prima volta in vita sua fece la mossa giusta in un contesto del genere, infatti l'ex Sacerdotessa affondò il viso nel suo petto, non desiderando altro che avere il suo conforto.

 

“ Sei forte, molto più di me. Raccontarmi un evento tanto macabro senza perdere il sorriso, sei unica" “ Cloud...” “ Nessuno ti farà più male, nessuno” “ Non fin quando ci sarai tu al mio fianco, giusto?” “ Assolutamente” “ Sai che posso difendermi benissimo da sola, no?” “ Tecnicamente, ma sei eccessivamente sbadata” “ Ehi!” “ E' la verità”.

 

In quel momento Aerith rise con ritrovata allegria, scherzare con Strife la metteva sempre di buon umore.

Da lì a breve si avvicinò all'orecchio dell'amato sussurrandogli con sincerità: “ Grazie Cloud per volermi proteggere, lo dico col cuore. Sappi però che non starò con le mani in mano, anch'io ti proteggerò” “ Sarebbe inutile discutere con te, giusto?" " Ormai dovresti averlo capito" " Già...Allora ci proteggeremo a vicenda” “ Suona grandioso! Insieme potremmo fare qualsiasi cosa, lo so” “ Ne sono convinto anch'io”.

 

A briglia sciolta

 

Grazie al tempo passato insieme ed alle esperienze condivise, Cloud ed Aerith si avvicinarono sempre di più. Tuttavia non erano ancora al punto desiderato da quest'ultima, cioè quella complicità e naturalezza assaporata appena prima di partire.

Sebbene non lo desse a vedere la distanza che ancora intercorreva tra loro le faceva male. A giudicare da come il biondo si stava aprendo era solo questione di tempo prima di raggiungere il tanto agognato obiettivo, però stava accadendo tutto troppo lentamente. Non era mai stata una tipa impaziente, eppure questa volta era diverso, voleva stare con il suo amato da vera e propria fidanzata e lo voleva subito.

 

La sua frustrazione non venne notata dal poco percettivo Strife, il quale al contrario credeva che la loro relazione stesse procedendo fin troppo rapidamente, nessuno mai prima d'ora aveva conosciuto il vero sé bene come la meravigliosa ex Sacerdotessa, nemmeno sua madre.

Però se doveva essere veramente sincero non poteva negare che anche lui bramasse quell'intimità appena percepita ai piedi del castello nero, ma non era certo se l'amante dei fiori desiderava lo stesso e poi c'era il fantasma di Zack. Aveva capito che Aerith aveva scelto lui e non il Soldier, glielo aveva ampiamente dimostrato, però si sentiva comunque in colpa. Fair era il suo migliore amico per cui avrebbe dovuto parlargli da uomo a uomo sulla questione amorosa che li coinvolgeva; solo allora avrebbe fatto delle mosse più audaci nella relazione con la compagna.

Cloud era deciso a portava avanti suddetto piano, peccato che non avesse fatto i conti con la spregiudica Aerith...

 

Il duo, mentre percorreva una stradina di montagna piuttosto mal messa e dominata dalla natura, si imbatterono casualmente in un magico negozio ambulante.

L'appassionata floreale venne subito attratta dalla grande insegna luminosa raffigurante una simpatico Chocobo intento a bere una particolare bevanda. Notando il suo interesse, il padrone della struttura la invitò da lui, proposta che venne accettata volentieri.

 

La solare ragazza, trascinando con sé il lottatore, si sedette su uno degli sgabelli collegati al bancone principale dove, il tizio che le aveva appena fatto il segno, la salutò cordialmente: “ Benvenuta bella fanciulla” “ Ciao, sai che hai un'immagine di brand davvero carina?” “ Sapevo che il Chocobo era l'ideale per far venire dei clienti diversi dai miei soliti” “ Perché? Che genere di clientela hai?” “ Solo burberi ed emarginati dalla società, esattamente come il tuo amico” “ Ti sbagli sul suo conto. Può sembrare come l'hai descritto, ma è solo un'impressione. In realtà è molto più dolce di quanto sembra” commentò la castana sorridendo amorevolmente al compagno il quale ricambiò, anche se solo per un attimo, il gesto.

 

“ Vedo che sei carina anche di animo, ho un drink adatto a te, si chiama Cosmos Canion” “ Mi piace il nome, quali sono gli ingredienti?” “ Segreto di famiglia, tutto ciò che devi sapere è che sarà la bevanda migliore che assaggerai in tutta la tua vita” “ Allora non vedo l'ora di provarlo” “ A te invece biondo silenzioso non farò niente, a meno che non mi regalerai un sorriso”. Strife si limitò a fissarlo con sguardo freddo facendogli capire che non l'avrebbe fatto per niente al Mondo.

 

Recependo il messaggio il barista preparò un bicchiere solo ad Aerith, il quale fu proprio come l'aveva pubblicizzato. Il suo sapore zuccherino con una punta di acidità avvolse le papille gustative dell'ex membro del culto di Gaia, spingendola a chiedere un altro e un altro ancora senza nemmeno pensare di offrirlo all'amato.

Quando finalmente ne ebbe abbastanza era talmente ubriaca da reggersi a stento in piedi.

Cloud non l'aveva fermata perché un drink del genere non era molto alcolico, commettendo così un errore che però alla fine si rivelò utile a fargli aprire gli occhi.

 

Infatti mentre la accompagnava sotto braccio verso un buon punto dove passare la notte, l'appassionata di fiori si lasciò completamente andare. Inizialmente fece solo dei complimenti al suo ragazzo su quanto fosse gentile, bello e forte, poi entrò più nel dettaglio porgendogli una domanda specifica: “ Ehi Cloud, Tifa” “ Tifa cosa?” “ Chi è? Tu e Saeko avete...l'avete nominata” “ Una mia amica d'infanzia con cui ho lavorato insieme negli ultimi anni” “ E' una persona speciale, lo sento...Voi due eravate dei piccioncini?” “ Aerith” “ Che c'è!? Sono curiosa, in fondo tu sai di Zack, è giusto che sappi anch'io il tuo passato” “ La nostra è una relazione complicata...Tecnicamente siamo stati insieme, ma mai come una vera coppia. Ci siamo lasciati e presi tante di quelle volte che ormai ne ho perso il conto” “ Come mai? L'hai tradita oppure lei ha tradito te?” “ Niente del genere, semplicemente i nostri caratteri non sono compatibili sotto quell'aspetto. Siamo ottimi amici ed abbiamo una grande complicità, ma ogni volta che superiamo quel confine finiamo sempre per litigare” “ Volete cose diverse?” “ Non so” “ Come non so? Siete stati insieme, dovresti saperlo!” “ Credo sia proprio questo il punto, non ho mai prestato molta attenzione alle sue esigenze...Suppongo che il fallimento della nostra relazione sia solo colpa mia, non sono un buon ragazzo” “ Non è vero! La realtà è che non era quella giusta per te. Magari un'altra ragazza può farti sentire più coinvolto...”.

 

La fanciulla, con occhi languidi, si protese verso di lui volendo baciarlo. Sfortunatamente il suo stomaco la tradì, obbligandola a voltarsi dall'altra parte per rigettare.

Il combattente, superato lo status incantato in cui cadeva ogni volta che la guardava negli occhi, le diede prontamente una mano tenendole i morbidissimi capelli indietro e massaggiandole delicatamente la schiena.

 

“ Che vergogna! Proprio davanti a te doveva accadere!” si lamentò Aerith non appena recuperò un po', “ Non ci pensare, ho visto di peggio fidati” “ Sarà, ma adesso le speranze di vederti prendere le mie labbra con le tue spariscono per sempre” “ Cosa stai dicendo?” “ La verità! Da quando siamo partiti non hai fatto nemmeno una mossa. Ho provato io a prendere l'iniziativa, però c'è sempre qualcosa che si mette in mezzo come ad esempio”, la dama si interruppe bruscamente a causa di un altro conato.

 

Mentre Strife si prendeva cura di lei rifletté a fondo su ciò che aveva appena sentito. Ora tutti i comportamenti a cui non trovava spiegazione, come il fatto che si avvicinasse sempre a lui ogni volta che ne aveva l'occasione, divennero chiari: la castana voleva essere trattata come la sua ragazza.

 

“ Scusa se non l'ho capito subito, cercherò di fare meglio” sussurrò impercettibilmente il giovane, ripromettendosi di essere un ragazzo migliore, quello che lei meritava anche se ciò voleva dire ignorare il suo piano. Aerith era più importante di Zack, era più importante di qualsiasi cosa, quindi per renderla felice avrebbe fatto di tutto anche "tradire" il suo amico.

Miglioramenti

 

A mattinata ormai inoltrata Aerith iniziò a svegliarsi, seppure lentamente. La prima cosa che sentì fu il calore di Cloud il quale insolitamente l'aveva tenuta tra le braccia per una notte intera. Adorava quella sensazione, non l'avrebbe scambiata per niente al mondo, tuttavia un tremendo mal di testa prese rapidamente il sopravvento, portandola a lamentarsi debolmente.

 

“ Stai riprendendo conoscenza, finalmente” commentò Strife con un velo di ironia, “ Più o meno, ma cosa cavolo è successo ieri?” “ Non ti ricordi?” “ Non proprio, l'ultima cosa che so è di aver bevuto qualche delizioso Cosmos Canion in quel simpatico bar itinerante e poi buio totale” “ Peccato, hai dato vita ad uno show memorabile” “ Davvero?” “ Sì, dopo aver fatto una chiacchierata con me hai rigettato praticamente tutto quello che avevi bevuto” “ Cosa!?” “ Proprio così” “ Che vergogna...” “ Mica è finita qui. Una volta che ti sei alleggerita hai iniziato a cantare a squarcia gola, poi hai ballato come una matta ed infine ti sei avvinghiata intorno a me fino a quando non ti sei addormentata”.

 

L'ex Sacerdotessa era senza parole. Non aveva problemi a mostrare il suo lato più estroverso, ma il comportamento del giorno precedente era inqualificabile; perciò si scusò con un po' di imbarazzo.

“ Cloud, mi dispiace. Non avrei dovuto” “ Non serve, mi hai fatto divertire e non solo” “...Facciamo finta che non sia mai successo?” “ Difficile, ma ci proverò” “ Grazie, dai adesso andiamo. Per colpa mia siamo in ritardo sulla tabella di marcia”.

 

La castana si alzò con il necessario aiuto dell'amato in quanto gli effetti della sbronza ancora si facevano sentire. Improvvisamente quest'ultimo la colse alla sprovvista dandole un dolce bacio. Ciò la lasciò sbigottita, reazione che spinse Strife a voltare lo sguardo temendo di aver fatto una cosa sbagliata.

Fortunatamente la sua preoccupazione venne presto spazzata via, quando l'amante dei fiori lo baciò a sua volta per poi avvolgergli un braccio intorno al proprio con un ampio sorriso.

“ Non ti dispiace vero? Ho bisogno di un sostegno per camminare” “ Nessun problema”.

 

In quel momento Aerith capì che dalla sua “follia” fosse derivato qualcosa di buono, era sicura che da questo momento in poi la sua relazione con Cloud sarebbe sbocciata come un bellissimo fiore.

 

Intanto presso il rifugio immerso nella natura di Lilith, Grace ritornò nel mondo dei vivi.

Gli ultimi giorni erano particolarmente duri per il suo corpo, la cura della vampira per fare effetto doveva eliminare non solo le cellule malate, ma anche alcune sane per sostituirle con altre capaci di resistere, almeno per un po', alla Byoki. Tale processo fu molto doloroso, ma la salvò da un'ingiusta morte prematura.

 

O' Malley, non riconoscendo la stanza dove stava riposando, tentò di uscire dal letto per capire meglio la sua attuale posizione, però era ancora troppo debole per alzarsi ed infatti ricadde sul materasso praticamente subito. Testarda come era ci provò di nuovo, venendo messa al suo posto dall'Eletta.

La visione di quest'ultima l'allarmò, temette di essere finita prigioniera dell'Abbazia, eventualità ben peggiore della fine stessa della sua vita.

 

“ Calmati, sei ancora troppo fiacca” esordì con tono stranamente dolce la sensuale donna, “ Cosa mi hai fatto?” “ Ti ho salvata dalla tua malattia, per ora” “ Il culto di Gaia la conosce!?” “ No, solo io” “ Perché?” “ E' stato Francis a dirmelo” “ Cosa!?” “ Sì, ti ha portato da me quando era più morta che viva. Tuttavia adesso non devi temere, starai bene per qualche tempo a patto che non usi il potere di Leviathan, se lo farai peggiorerai a vista d'occhio”.

 

La corsara stentò a credere a quelle parole, ma percependo sincerità nel cuore della vampira e la propria migliorata capacità respiratoria capì che le aveva raccontato la verità. Questo le fece sorgere un nuovo interrogativo che non esitò ad esporre.

 

“ Perché l'hai fatto?” “ Semplice, tu sei come una figlia per Francis e questo vuol dire che sei anche mia figlia” “ Non stai mentendo, lo sento...” “ Non avrei motivo, adesso fai la brava e riposa” disse la donna rimboccandole le coperte coma un'amorevole madre, “ Io vado a chiamare il tuo Capitano, sarà felice di vedere che stai bene” “ Ok...grazie per l'aiuto” “ Se hai bisogno di qualcos'altro chiedi pure” “ Lo terrò a mente...Visto che siamo in tema evita di dire a qualcuno della mia malattia, non voglio essere trattata in modo diverso” “ Me l'aveva già detto Francis, stai tranquilla non ne farò parola” “ Te ne sono grata”.

 

Le due si scambiarono uno sguardo d'intensa, provando una strana connessione. Forse lo avevano solo immaginato, ma in quegli istanti era come se fossero mamma e figlia.

Influenza

 

Il passo più difficile per Cloud fu proprio il primo, compiuto quello la sua relazione con Aerith sbocciò in modo del tutto naturale. Infatti, dopo averle dato quel bacio a sorpresa, non ebbe difficoltà a comportarsi con un normale fidanzato. Sicuramente non sarebbe stato annoverato tra i più affettuosi, ma comunque non mancava di ricoprire di attenzioni l'amata specialmente durante la sera poiché, essendo nella posizione riposare in relativa tranquillità, poteva concentrarsi solo sulla sua meravigliosa compagna, tralasciando il resto.

 

Ovviamente l'ormai ex Sacerdotessa non fu da meno, anzi. La sua essenza giocosa ed estroversa la portava ad assumere spesso dolci atteggiamenti anche in situazioni poco appropriate ed il fatto di non venire mai scacciata dal sempre meno stoico biondo non faceva altro che incoraggiarla.

 

La coppia non era mai stata tanto felice, per la prima volta entrambi sentivano di stare vicino a qualcuno capace di comprendere anche gli aspetti più complicati e celati del loro animo. Emozione che fece volare via i giorni nonostante le difficoltà del percorso dovute non sole a belve feroci, ma soprattutto al clima sempre più instabile.

Minuto dopo minuto l'aria diventava sempre più fredda specialmente nelle ore notturne, se fossero stati da soli non sarebbero riusciti a resistere tanto a lungo, e come se il gelo non fosse abbastanza si aggiungeva il vento. Fortunatamente questo non era onnipresente, si limitava a presentarsi di tanto in tanto in momenti del tutto casuali, ma le sue folate erano violentissime; a volte formavano persino delle piccole trombe d'aria.

 

La castana sapeva che ciò fosse dovuto allo squilibrio derivato dall'aver risvegliato gli Esper, ma non si poteva dire lo stesso di Strife il quale era praticamente all'oscuro di tutto; solo parlando con la prima apprese le ultime novità capendo ancora di più quanto importante fosse il ruolo di Aerith per la salvezza del Mondo ed intuì altresì il pesante fardello si stava portando dietro. Promise a sé che l'avrebbe aiutata a sostenerlo in ogni modo possibile, però prima si sarebbe dovuto occupare di un'urgenza ancora più imminente...

 

A circa metà del tragitto l'amante dei fiori iniziò a mostrare dei segni di debolezza fisica.

Inizialmente il guerriero pensò che fossero dovuti solamente al peso del cammino, ipotesi del tutto plausibile in quanto la fanciulla non era dotata di grandissime qualità atletiche e gli anni di quasi totale inattività nella Cattedrale Bianca non erano d'aiuto. Tuttavia quando cadde tra le sue braccia dopo aver affrontato un troll errante, capì che si trattava di un problema ben diverso.

 

Vedendo come avesse dei problemi a respirare, istintivamente le poggiò il dorso della mano sulla fronte scoprendo così quanto fosse bollente.

 

“ Hai la febbre” “ No, mi sono solo accaldata per via degli incantesimi di fuoco” “ Non prendermi in giro, sei ammalata” “ Non è vero, sto bene. Guarda”.

La ragazza provò a staccarsi da Strife, volendo dimostrargli che fosse in perfetta forma, fallendo miseramente. Il dolore alle ossa ed ai muscoli, unito ad un forte spossamento, le impedì di abbandonare le accoglienti braccia dell'amato.

 

“ Devi riposarti e prendere delle medicine o peggiorerai” “ Impossibile, siamo troppo lontani da tutto e tutti e poi non voglio rallentare la nostra tabella” “ Non abbiamo alcuna tabella, inoltre se finisci a star male non arriveremo mai a destinazione” “ Se proprio insisti...”.

La facile resa della castana sottolineò quanto non si sentisse in forze, fatto che non sfuggì al biondo il quale infatti, per non farla stancare ulteriormente, la fece salire sulla schiena trasportandola così verso un luogo piuttosto vicino che conosceva bene.

 

Lungo la strada iniziò a scendere una copiosa quantità di neve, complicando ancora di più il momento; l'ultima cosa di cui aveva bisogno Aerith era prendere freddo.

 

Lo scendere della sua temperatura corporea le rese sempre più difficile restare sveglia perciò Strife, sapendo perfettamente che addormentarsi in quelle condizioni sarebbe stato un grossissimo rischio, tentò di tutto pur di mantenerla cosciente.

 

“ Aerith resta con me” “ Dove vuoi che vada sciocchino? Ti sono letteralmente sopra” “ Intendevo di non dormire” “ Facile a dirsi, gli occhi mi si chiudono da soli e le tua schiena è così comoda...” “ Concentrati solo sul parlare con me” “ Allora sono fregata, non sei un tipo loquace” “ Farò un'eccezione per questa volta”.

In quel momento la castana sorrise commentando col cuore: “ Mi rende così felice” “ Che cosa?” “ Le tue eccezioni, so che le fai solo per me e naturalmente tu”.

La giovane si accoccolò alla sua metà sussurrandogli: “ Tu mi rendi felice come nemmeno immagini...Curioso come un incontro possa stravolgere la tua vita. Se non ci fossimo conosciuti probabilmente sarei ancora un membro dell'Abbazia e sicuramente una futura sposa. Avrei accettato quella situazione con il sorriso e forse avrei pensato di essere felice, quanto mi sarei sbagliata...Tu invece Cloud, cosa avresti fatto?” “ Aiutato Tifa e la sua banda di svampiti” “ Non sembra tanto male” “ No infatti, ma non avrei scoperto parti di me che non pensavo che esistessero e non mi sarei sentito in questo modo...” “ Felice?”.

Sinceramente Strife stava per un dire una parola diversa, più significativa, ma credendo che fosse troppo prematuro si limitò ad annuire.

 

“ Cloud?” “ Sì?” “ Dove stiamo andando?” “ A casa” “ Casa?” “ Esatto, precisamente nel luogo dove mia madre si è trasferita dopo che il nostro villaggio è stato distrutto” “ Quindi conoscerò tua madre?” “ Ti dispiace?” “ Per niente, anzi non vedo l'ora! Sono certa che mi racconterà un sacco di aneddoti su di te” “ Temo che tu abbia ragione...”.

Casa, dolce casa

 

In una graziosa abitazione di un piccolo villaggio, uno dei pochi che costeggiavano la strada per il Monastero dell'Iniziazione, una donna bionda di mezza età si stava preparando per la notte con mille pensieri per la testa.

 

“ Quindi adesso l'Abbazia è il nemico...Non mi stupisce che abbiano fatto tante cose aberranti, i fanatici religiosi sono quasi sempre peggio di quelli che definiscono come peccatori. I Soldier saranno i prossimi leader, chissà se con loro andrà meglio...Qualcosa mi dice di no” rifletté la signora mentre indossava un caldo pigiama, perfetto per la temperatura sempre più rigida.

 

Proprio quando stava già pregustando il caldo abbraccio del letto sentì qualcuno bussare con urgenza alla porta.

“ Chi sarà mai a quest'ora? Non mi dire che sono di nuovo quei teppisti, i loro scherzi stanno diventando fastidiosi”.

 

Le sue preoccupazioni svanirono completamente quando trovò l'adorato figlio oltre la soglia coperto di neve e con in spalla una ragazza bellissima che riconobbe all'istante.

Essere la prima Sacerdotessa aveva procurato una notevole fama ad Aerith, ecco perché era conosciuta anche in un luogo tanto sperduto.

 

Considerati gli ultimi sviluppi avere un membro di Gaia sotto il tetto sarebbe stato un pericolo altissimo, ma alla donna non importò nulla. Infatti fece accomodare immediatamente la coppia senza la minima protesta.

 

“ Cloud! Che ci fai qui? Non fraintendermi sono felicissima di vederti, semplicemente non ti aspettavo. Se mi avessi avvertito ti avrei preparato qualcosa di buono” “ E' stata una scelta improvvisa mamma, si è sentita male mentre eravamo in viaggio e non sapevo dove altro portarla”.

 

Claudia portò l'attenzione sulla fanciulla, notando subito che aveva difficoltà nel respirare ed il colorito della pelle, un freddo rossastro, non prometteva nulla di buono.

“ Hai fatto benissimo a farla venire qui, sai che la mia porta è sempre aperta per te e per coloro a cui tieni” “Grazie, mamma” “ Di niente tesoro, dai adesso portiamola in camera tua” “ Certo”.

La madre di Strife si accorse subito quando il suo "bambino" fosse in pensiero, cosa che le fece capire che un forte legame lo univa alla graziosissima ragazza.

 

Chiunque, persino uno come lo stoico lottatore, avrebbe capito che l'amante dei fiori aveva una semplice influenza, perciò essere tanto in apprensione non aveva molto senso. Eppure il biondo non poteva sentirsi diversamente, vederla ammalata lo stava distruggendo.

 

Una volta che la stese sul suo vecchio letto, tenuto perfettamente pulito e profumato, notò subito quanto i vestiti fossero fradici per via della neve che si stava sciogliendo.

 

“ Dovremmo toglierli ed asciugarla” intervenne la bionda leggendo i suoi pensieri, per poi aggiungere con un pizzico di malizia: “ Vuoi farlo tu?” “ Io!? N...no, non è il caso” “ Capito, non siete ancora a quel punto...Allora vai a farti una bella doccia, penserò io a sistemarla” “ Grazie” “ Non mi hai mai ringraziata tanto in tutta la tua vita, questa dama deve essere davvero speciale” “ Lo è” mugugnò uscendo dalla stanza senza voltarsi indietro.

 

Recuperato l'occorrente con un grande sorriso sul volto, derivante dall'ammissione del figlio, Claudia iniziò a prendersi cura della nuova ospite.

Quando iniziò a toccarla per ripulirla la sentì lamentarsi e fare il nome di Cloud, spingendola a rassicurarla: “ Tranquilla tesorina, sono sua mamma. Non c'è nulla da temere”.

 

L'amante dei fiori stava troppo male per capire quelle parole, ma comunque si rilassò, probabilmente a causa della stanchezza, permettendo alla prima di accudirla a dovere.

 

Nel frattempo l'abile guerriero era già entrato in bagno.

Per via del freddo accumulato nelle ultime ore, non c'era nulla di meglio di sentire dell'acqua calda sulla pelle. Però non riuscì a godersi il momento, non essere con Aerith quando aveva bisogno di lui gli fece torcere lo stomaco ed il cuore. Non si sentiva sereno a starle lontano specialmente adesso, perciò si affrettò a mettersi in sesto così da poter tornare da lei il prima possibile.

 

“ Sei stato veloce” “ Anche tu mamma” rispose il biondo vedendo come l'ex Sacerdotessa fosse già sotto le coperte, “Ha solo una brutta influenza, niente che qualche medicina non possa curare” “ Meno male...” sospirò sollevato, “ Le ho già somministrato un antibiotico, dovrebbe fare effetto a breve” “ Ottimo, non c'è nient'altro da fare?”.

 

In quel momento Claudia vide con la coda dell'occhio la castana rabbrividire sotto le lenzuola, il che le fece venire un'idea geniale.

“ Io no, tu invece...” “ Invece io?” “ Sarà sicuramente ancora infreddolita, quindi perché non vai a riscaldarla?” “ Non sarebbe meglio metterle un'altra coperta?” “ Sottovaluti la forza del calore umano e poi averti vicino la renderebbe molto felice" "...”.

Osservando l'imbarazzo nel volto del figlio si affrettò ad aggiungere: “ Non temere, me ne vado subito così vi lascio soli. Tornerò domani mattina a vedere come sta".

 

“ Aerith, ti chiami così, lo ricordo...Devi essere davvero speciale, molto speciale, non ho mai visto Cloud comportarsi così con nessuno. Non vedo l'ora di conoscerti” pensò la donna procedendo verso la sua stanza dove avrebbe riscontrato alcune problematicità ad addormentarsi per le forti emozioni appena provate.

Rassicurare

 

Un po' per l'idea che sua madre potesse entrare da un momento all'altro, sebbene avesse promesso il contrario, un po' poiché non credeva davvero che il calore fisico potesse sostituire quello di una calda coperta di lana, Strife non seppe cosa fare. Esitazione che venne completamente spazzata via quando si accorse che Aerith stesse tremando sotto le lenzuola.

Vederla così lo spinse ad agire senza pensare: si affrettò a raggiungerla e la  tenne stretta tra le braccia.

Non appena lo fece sentì un debole sussurro pronunciare interrogativamente il suo nome, il che lo portò a rassicurare la povera ammalata.

 

“ Sono io Aerith”.

Sentita quella semplice conferma, l'ex Sacerdotessa si accoccolò all'amato rilassando ogni singolo muscolo.

 

“ Andrà tutto bene, non temere” sostenne il biondo accarezzandola con dolcezza.

La sue tenere attenzioni unite alla sua vicinanza furono più che sufficienti a fermare i brividi della ragazza e per qualche tempo tutti gli aspetti negativi dell'influenza.

 

Però, a notte ormai fonda, la castana cadde vittima di alcuni deliri febbrili, del peggior tipo almeno all'inizio.

Infatti iniziò a lamentarsi, suscitando preoccupazione nel compagno il quale, non avendo la minima idea di come gestire la situazione, stava per andare a chiamare sua madre, ma venne trattenuto con forza dalla prima.

 

“ Non abbandonarmi anche tu...” supplicò la fanciulla con un nodo in gola, “ Non ho nessuna intenzione di farlo, ma non ho idea di come...” “ Allora resta! Tutti nella mia vita se ne vanno prima o poi...Alcuni lo fanno quando scoprono la mia connessione con il Pianeta, altri perché vengono uccisi ed altri ancora...Si stancano di me, alla lunga mi trovano fastidiosa ed impicciona. Tu appartieni a questi ultimi non è vero? Passando del tempo con me mi hai conosciuta e non ti è piaciuto quello che hai visto”.

A quel punto era sull'orlo delle lacrime, “ Io posso cambiare, ma ti scongiuro non lasciarmi...Se persino tu te ne vai, allora per me”.

 

Il delirio venne interrotto dallo stesso guerriero che, tornando ad abbracciarla più forte di prima, la rassicurò: “ Sono solo un mucchio di assurdità, non penserei mai niente del genere di te” “ Cloud...” “ Non devi cambiare, sei perfetta così come sei” “ Non è vero” “ Invece sì. Sei buona, hai un cuore d'oro lo dimostra il fatto che faresti di tutto pur di rendere felici gli altri e naturalmente sei bellissima. Vuoi sapere davvero cosa penso di te? Sei meravigliosa, non c'è altra parola che potrebbe descriverti meglio”.

 

L'amante dei fiori, nonostante tutto, versò delle lacrime anche se di gioia e non di tristezza.

“ Aerith?” “ Sono così fortunata ad averti nella mia vita” “ Dovrei dirlo io” “ Visto? Sei adorabile...Ti amo come non ho mai amato nessuno”.

Sostenuto ciò diede un rapido bacio al compagno per poi cadere addormentata come un sasso.

 

La mattina dopo non si sarebbe ricordata niente, ma le sue parole avrebbero avuto un effetto impressionante sull'animo di Strife: l'avrebbero cambiato per sempre, almeno negli atteggiamenti con l'adorabile ragazza che teneva vicino al cuore.

 

Gli effetti iniziali di tale dichiarazione furono immediati in quanto Strife non chiuse più occhio per quella sera, volendo essere pronto in caso di nuove crisi. Fortunatamente niente del genere accadde e ciò gli permise di ammirarla tranquillamente in tutta la sua gloria.

Era talmente rapito da lei da non rendersi conto dello scorrere delle ore e prima che potesse rendersene conto arrivò la mattina.

Dopo qualche ora anche le fantastiche sfere smeraldo dell'assopita tornarono a splendere.

 

“ Dove?” domandò la fanciulla comprensibilmente confusa, “ Siamo a casa Aerith” “ Casa?” “ Non ricordi niente? Sei proprio una smemorata” “ Non è vero!” “ Io dico di sì, è già la seconda volta” “ La prima era perché avevo bevuto troppo” “ Di chi è stata la colpa?” “ Un po' mia, ma la maggior parte tua” “ Mia?” “ Sì, avresti dovuto avvertirmi che quel Cosmos Canion era alcolico” “ Mentre adesso è l'influenza, quindi non sei responsabile” “ Vedi che capisci a volo” “ Sei...unica” commentò il guerriero sorprendendola con un bacio, il più dolce che le avesse mai dato.

Anche se ancora intontita, la dama apprezzò molto il gesto e lo ricambiò come meglio poteva.

 

“ Ci stai prendendo gusto a quanto vedo” stuzzicò l'ex Sacerdotessa con un sorrisetto, “ Ti dispiace?” “ Affatto” “ Quindi non avrai nulla in contrario se lo faccio di nuovo” “ Per niente, ma così rischi ti ammalarti. Non c'è modo peggiore per condividere i germi” “ Ormai è tardi, non credi?” “ In effetti” rispose con una risatina qualche istante prima di assaporarlo di nuovo.

 

Avrebbe voluto continuare a farlo ancora ed ancora, ma le sue condizioni ancora pessime non glielo permisero; era troppo stanca e spossata. Incredibilmente Strife capì a volo il problema ed infatti decise di andare a prendere la medicina di cui l'amata aveva bisogno, promettendo che sarebbe tornato subito.

 

Rimasta sola Aerith si poggiò una mano sul petto pensando con gioia: “ Questo calore non è dovuto alla febbre...E' amore, ma non solo...C'è qualcosa di più...”.

Accudire

 

Nonostante si fosse appena svegliata, il sonno minacciava nuovamente di cadere su Aerith. Considerate le sue condizioni non ci sarebbe stato nulla di meglio che dormire, ma si forzò a restare sveglia poiché voleva assopirsi solo ed esclusivamente nel caldo abbraccio dell'amato.

 

Dopo pochissimo tempo, per suo sollievo, la porta della camera si aprì e di conseguenza lei chiamò il nome di Cloud con un sorriso stanco.

“ E' la seconda volta che mi confondi per mio figlio, saranno i nostri occhi forse? In effetti li abbiamo praticamente uguali” esordì la padrona di casa avvicinandosi al letto dell'ammalata.

“ Mi scusi” “ Di cosa tesorina? E non darmi del lei” “ Va bene signora” “ Neanche signora, chiamami semplicemente per nome, Claudia. Non avrai problemi a ricordarlo, suona simile a Cloud” “ In effetti, io sono Aerith piacere di conoscerti” “ Il piacere è tutto mio Aerith, allora come ti senti?” “ Bene” “ Non direi, hai l'aspetto di uno straccio maltrattato” commentò la donna poggiando una mano sulla fronte della giovane. Gesto che piacque molto a quest'ultima poiché le sembrava che finalmente una madre si stesse prendendo cura di lei. Sapeva perfettamente che quella non era la sua mamma, tuttavia non le importò, almeno per il momento si sarebbe goduta questa piacevole illusione.

 

“ Sei ancora bollente, meglio prendere una medicina” “ Ci è andato Cloud a prenderla per me” “ Ecco perché non era qui...Forse è un po' impertinente, ma devo chiedertelo. Questa notte mio figlio ti è stato vicino” “ Sì, grazie al suo calore non ho sentito per niente freddo. E' davvero un ragazzo speciale” rispose rosa in viso e non solo per la febbre.

Claudia sorrise ampiamente, ma non ebbe tempo per dire ciò che stava pensando in quanto Strife oltrepassò la soglia proprio allora.

 

“ Mamma?” “ Ciao caro, ho fatto la conoscenza della nostra ospite, spero non ti dispiaccia” “ Non vedo perché dovrebbe” “ Potrei raccontarle degli aneddoti interessanti” “ Mamma!” “ Lo so, lo so, adesso dobbiamo pensare solo a rimetterla in sesto. Vediamo cosa hai preso”.

La bionda diede un'occhiata alle scatole medicinali, rimanendo piacevolmente stupita.

“ Bravo, hai fatto le scelte giuste. Dalle una di questa adesso e una di quell'altra tra un paio d'ore” “ Ok” “ Quando avrai finito scendi, ho preparato una minestra perfetta per chi ha l'influenza” “ Grazie Claudia, ma non ho fame” “ Lo so tesorina, però devi mangiare altrimenti non ti riprenderai e tu vuoi riprenderti vero?” “ Certo” “ Allora fai la brava e dammi ascolto” “ Va bene, mi sforzerò” “ Così mi piaci”.

 

Incredibilmente obbediente il guerriero andò in cucina subito dopo aver somministrato la cura all'amata, dove trovò sua madre che gli passò un vassoio nel quale aveva attentamente poggiato il fumante pasto, basato principalmente in un brodo di pollo, accompagnato da una speciale bevanda dagli effetti miracolosi.

 

“ Fai attenzione quando sali le scale, non vorrei che si rovesciasse tutto” “ Tranquilla mamma, non sono più un bambino” “ Lo so, ma è meglio stare attenti con te" "..." " Su, non fare il muso, sai che è vero" " Se ne sei convinta" " Certo che lo sono" " Bene, starò attento" commentò esasperato il biondo, " Aspetta un attimo" " Cosa c'è ora?" " Ho avuto modo solo di scambiare un paio di parole con la tua nuova amica, ma posso dirti che l'adoro già. Mi raccomando, non combinare casini come al tuo solito” “ Quanta fiducia che hai in me...” “ Non è una questione di fiducia, però non sei esattamente un tipo percettivo in certe cose e lei è talmente...Unica. Nessuno è come Aerith" " L'hai capito subito” “ Ho una grande intelligenza emotiva, non ricordi?” “ Già...Non voglio rovinare tutto, per questo mi sto...impegnando” “ Sono contenta di sentirlo. Adesso vai, non farla aspettare” “ Se sei stata tu a trattenermi...” borbottò salendo le scale.

 

Una volta ricongiuntosi con l'ex Sacerdotessa, il giovane, capendo che non sarebbe stata in grado di alzarsi, le poggiò con cura il vassoio sulle gambe.

 

“ Ha un aspetto delizioso, peccato che non posso sentirlo” “ L'importante è che metti dentro lo stomaco qualcosa” “ Hai ragione, mi ci fiondo!”.

 

L'entusiasmo dell'amante dei fiori crollò praticamente subito, infatti era talmente esausta da non riuscire nemmeno ad alzare il cucchiaio.

Sapendo quanto fosse fondamentale mangiare, specialmente in una circostanza del genere, il lottatore prese personalmente la posata, ci soffiò sopra e poi la porse in direzione della fanciulla.

 

“ Cloud, mi stai imboccando!?” “ Non vuoi?” chiese titubante ed imbarazzato il biondo, “ Certo che lo voglio! Mi hai solo preso di sorpresa” detto ciò accettò la gentilezza di ottimo grado.

 

Tra un boccone e l'altro la coppia parlò un po', tra i vari argomenti ci fu anche l'ottima impressione che l'appassionata di fiori aveva avuto su Claudia, fino a quando Aerith non si lamentò di essere più che sazia.

 

“ Niente storie, devi finire” “ Ma non lo voglio” rispose con voluta infantilità la castana, “ E' per il tuo bene. Dai che manca poco” “ Uffa...” “ C'è qualcosa che posso fare per convincerti?” “ Mmm...Sei tornerai ad abbracciarmi, allora ti darò retta” “ Niente di più facile”.

 

Dopo un altro paio di cucchiaiate la giovane esclamò: “ Finito! Ora vieni qui” “ Aspetta un attimo” “ Non è giusto, avevi promesso” “ Non ho intenzione di rompere il nostro patto, devo solo portare i piatti sotto” “ Se è per quello puoi andare, ma fai veloce” “ Ricevuto”.

 

Cloud voleva stare con la fidanzata tanto quanto lei, infatti tornò in cucina quasi correndo, dove mise a lavare ciò che doveva senza nemmeno accorgersi della presenza della donna più adulta.

Giunto di nuovo nella sua vecchia camera trovò l'ex membro del culto di Gaia con gli occhi chiusi.

 

“ Eri così stanca da non ricoprirti nemmeno a dovere? Non devi esporti al freddo oppure non guarirai” sussurrò dolcemente mentre si apprestava a rimboccarle le coperte. Tuttavia, non appena toccò il lenzuolo, la castana lo afferrò commentando con giocosità: “ Ti ho preso e non ti lascerò più andare”.

Strife percepì una lieve pressione, ciò gli fece capire che voleva tirarlo a sé e chi era lui per opporsi?

Si stese vicino a lei e proprio come si aspettava venne avvolto in una morbida ed affettuosa presa che non esitò a ricambiare.

 

Aerith avrebbe voluto dirgli quanto fosse contenta di averlo accanto, ma si addormentò istantaneamente ormai giunta al limite della resistenza. Questo però diede un'occasione a Cloud di parlare senza essere ascoltato.

Infatti, mentre le accarezzava i capelli amorevolmente, sussurrò: “ Mi hai detto che ti sei innamorata di me, bhè... Anch'io mi sono innamorato di te. Penso di averti amato fin dal primo momento in cui ho incontrato i tuoi bellissimi occhi e quando ho iniziato a conoscerti le mie emozioni sono esplose...So di non essere il ragazzo ideale e di certo non ti merito, tuttavia farò tutto quello che è in mio potere per proteggerti e per renderti felice, lo giuro. Ti amo in modo che non so esprimere a parole, spero solo che le mie azioni parlino per me”.

 

Un Mondo in cambiamento

 

La brutta influenza di Aerith la costrinse a letto per quasi un'intera settimana.

Naturalmente non le piaceva stare male, ma l'essere accudita dal suo amore e da Claudia le scaldarono tanto il cuore da farle godere persino quei giorni difficili.

In questo lasso di tempo ebbe modo di iniziare a conoscere meglio la madre di Cloud. Vista la sua stanchezza non fecero mai dei discorsi particolarmente lunghi, ma le poche parole che si scambiarono furono più che sufficienti per apprezzarsi a vicenda. Quella donna si dimostrò sempre gentile nei suoi confronti, più di quanto potesse immaginare, cosa che la fece sentire accolta non solo nella sua abitazione, ma anche nella sua famiglia; non avrebbe potuto pensare a niente di meglio.

 

Ebbe altresì modo di avvicinarsi ancora di più a Strife e di vedere aspetti del suo carattere che aveva solo intuito, prima tra tutti la dolcezza. Non l'aveva mai lasciata sola nemmeno per un minuto, aveva vegliato su di lei giorno e notte senza lamentarsi una singola volta. Probabilmente più delle stesse medicine fu il suo calore a farla migliorare sempre di più, riposare tra le sue braccia forti la rimisero al Mondo.

Le piacque così tanto dormire al suo fianco che d'ora in poi non gli avrebbe più permesso di allontanarsi, nemmeno nelle zone selvagge che avrebbero dovuto attraversare per raggiungere il Monastero dell'Iniziazione.

 

Inoltre più si riprendeva più sentiva una strana ma piacevole sensazione quando si trovava sola con lui, la quale la spinse a baciarlo ogni volta che ne aveva l'opportunità.

Se in un primo momento ciò sembrava placarla ben presto non fu abbastanza, anzi assaporare le sue deliziose labbra non facevano che accenderla ulteriormente. Voleva di più, se solo fosse stata in forma...

 

Stufa di restare a poltrire non appena si sentì più in forze decise di alzarsi e di provare a stare un po' al piano di sotto, magari a parlare decentemente con la donna bionda che l'aveva ospitata.

Grazie alla sua persuasione convinse il guerriero che era un passo fondamentale nella guarigione, quest'ultimo pur acconsentendo la accompagnò tenendola sotto braccio; attenzione che la rese più felice di quanto poteva immaginare.

 

La castana riuscì a scendere le scale piuttosto velocemente, dimostrazione che le cure ricevute stavano facendo effetto, ma dovette sedersi quasi subito sul divano del salotto, non prima però di aver cordialmente salutato Claudia che, vedendola lì, disse con un sorriso:

“ Sembra che tu stia meglio” “ Infatti, oggi mi sento davvero bene” “ Sono contenta, ce la fai a restare ancora per qualche minuto?” “ Credo di sì” “ Perfetto, così pranzeremo tutti insieme. Ti sto preparando una minestra, vuoi provare a mettere anche qualcosa di solido nello stomaco tesorina?” “ Magari, ho una fame” “ Sei affamata!? Grande, non c'è segno migliore. Allora ti aggiungerò del semplice pollo, poi se vorrai dell'altro basta chiedere” “ Non vorrei essere di peso” “ Non pensarlo nemmeno, non lo sei per niente. Perciò non farti scrupoli” “ Va bene, grazie”.

 

Mentre le due continuavano a parlare del più del meno, Cloud si mise vicino l'amata, scelta che si sarebbe rivelata fondamentale poiché da lì a breve l'appassionata di fiori avrebbe avuto davvero bisogno del suo sostegno.

 

“ Aerith ho provato a recuperare i vestiti con cui sei venuta, ma non c'è stato nulla da fare, erano conciati troppo male” “ Non ci fa niente Claudia, sapevo che non erano adatti per un viaggio del genere e ad essere onesta erano un po' troppo appariscenti” “ Preferisci abiti più comodi?” “ Sì e magari anche più caldi visto il clima” “ Buono a sapersi, domani vado a comprartene qualcuno del genere” “ Posso venire anch'io?” “ Non è una buona idea, sei ancora in convalescenza e non dovresti farti vedere in giro” “ Perché?” “ Lo sai, per il fatto dell'Abbazia” “ Quale fatto?” “ Non hai idea di cosa sto parlando? Sicura?” “ No, giuro” “ Eppure sei la Prima Sacerdotessa” “ Ero, ho lasciato quella strada” “ Interessante...immagino che non abbiate nemmeno sentito i notiziari ultimamente” “ No, siamo passati in zone isolate” “ Capisco...”.

 

Dato che l'argomento da affrontare era delicato, la bionda mise per un attimo in pausa la preparazione del pasto per concentrarsi esclusivamente sul come ponderare le successive parole.

 

“ Non c'è un modo facile per dirlo, quindi vado dritta al punto: il culto di Gaia non è quello che dice di essere. I Soldier hanno divulgato delle notizie supportate da prove schiaccianti...A quanto pare quella religione è la responsabile dell'aumento degli attacchi delle belve feroci nonché dei mutamenti climatici e persino la Cerimonia di Gaia era una messa in scena per eliminare chi diventavo un elemento di disturbo. Hanno fatto tutto per assoggettare più popolazione possibile ed estendere la loro influenza, davvero poco nobile”.

 

Né Aerith né Cloud furono sorpresi, ormai era ovvio che l'Abbazia avesse dei secondi fini.

 

“ Lo sospettavo...Però come hanno fatto i Soldier ad avere certo informazioni?” chiese Strife, “ Semplice, i Soldier hanno preso d'assalto e conquistato la Cattedrale Bianca” “ Cosa ne è stato delle persone?” si affrettò a domandare la fanciulla, “ Molte sono morte durante l'attacco, i pochi superstiti sono stati giustiziati da Genesis e con il loro sangue ha pitturato la facciata di quel luogo immacolato ” “ Non è giusto, non meritavano una fine del genere...E Tseng?” " Lui è stato ucciso dalla stessa Abbazia per tradimento prima che tutto ciò iniziasse" " Perché...perché tanta crudeltà?" chiese retoricamente rabbrividendo l'ex Sacerdotessa rabbrividendo.

 

Senza ombra di dubbio aveva sofferto molto a causa di quella folle religione, ma sapeva che non tutti erano cattivi, specialmente il Primo Legato che l'aveva sempre aiutata, perciò apprendere tali atrocità la ferirono nel profondo.

 

Notando come si fosse incupita, il giovane l'abbracciò, indovinando ancora una volta la mossa giusta da fare.

Infatti la prima lo avvolse a sua volta, trovando il conforto che cercava; ormai stava diventando assuefatta a quel calore.

 

Solo quando si fu calmata Claudia spiegò che Genesis aveva messo delle taglie sulla testa dei membri di Gaia sopravvissuti, tra i quali rientrava anche l'amante dei fiori visto che la sua ribellione non era nota quasi a nessuno, per cui non era saggio farsi vedere in giro.

La rassicurò immediatamente dicendole che poteva rimanere lì tutto il tempo che voleva, non avrebbe mai lasciato che qualcuno le facesse del male. Suddette dichiarazioni misero in luce quando la donna tenesse sinceramente a lei e proprio per questo le avrebbe comprato dei caldi vestiti in grado di occultare il suo aspetto così avrebbe potuto lasciare il villaggio in tranquillità.

Ciò che si desidera

 

Aerith si dimostrò piuttosto in forze, infatti non solo pranzò insieme ai Strife, ma trascorse con loro anche il resto della giornata.

Contenta per il suo miglioramento, la padrona di casa sfruttò l'occasione per parlarle. Non essendo ancora in confidenza, restò su argomenti vaghi e generali, ma furono più che abbastanza per confermare le sue impressioni: quella giovane ragazza era davvero speciale. Possedeva una generosità ed una dolcezza che non aveva mai visto in nessuno e cosa più importante era stata l'unica a far innamorare seriamente suo figlio.

 

Partendo proprio da suddetta sicurezza, decise di mostrarle gli album di famiglia. La maggior parte delle foto riguardavano un Cloud da bambino ed ognuna di queste aveva dietro una simpatica storiella che, per sfortuna del combattente, la bionda non esitò a raccontare.

 

L'ex Sacerdotessa ascoltò tutto con trasporto e divertimento, felice di poter conoscere meglio la persona che gli aveva fatto battere il cuore come nessun altro prima. Però notò un paio di dettagli che la fecero riflettere: il primo consisteva nell'assenza di un'immagine del padre dell'amato, forse perché se ne era andato in malo modo oppure perché il suo ricordo era troppo doloroso, mentre il secondo aveva come protagonista proprio il suo uomo; non importava quale età avesse, era sempre da solo. Mai un amico o un'amica l'accompagnava, giusto sua madre di tanto in tanto.

Evidentemente così come lei anche il biondo aveva trascorso una difficile infanzia nonché adolescenza, in fondo erano più simili di quanto poteva apparire.

 

Il giorno seguente la castana si sentì ancora più in forze ed infatti si alzò normalmente senza troppa fatica.

Capendo che ormai il tempo della partenza era prossimo Claudia decise di andare a comprare i vestiti promessi, lasciando così da soli innamorati, opportunità che avrebbero sfruttato per consolidare definitivamente la loro relazione.

 

Il duo si accomodò sul comodo divano del soggiorno, rilassandosi vedendo un film acclamato dalla critica.

L'amante dei fiori, sebbene non ne avesse bisogno, si appoggiò praticamente subito sulla spalla del giovane.

 

“ Stai meglio?” le domandò il guerriero, rompendo il magico silenzio, “ Sì, non ti sembra?” “ Si vede, volevo solo esserne sicuro visto che non sono stato nemmeno in grado di capire che ti stavi ammalando” “ Perché questo tono? Non hai nessuna colpa, sono cose che capitano” “ Forse avrei potuto impedirlo o almeno accorgermene in anticipo ed evitare che arrivasse in quelle condizioni...”.

 

Intuendo dalla voce che dietro quelle parole si celava ben altro, la castana si allontanò un po' da lui e lo incoraggiò ad aprirsi.

 

“ Non girarci intorno, dimmi quello che ti turba. Puoi fidarti di me, lo dovresti sapere a questo punto” “...Se fossi stato come Zack avrei” “ Perché ti ossessiona tanto? Tu non sei lui e va benissimo così” “ Ma lui è un Eroe, un vero Eroe, forte, coraggioso, impavido e carismatico. Invece io...non sono niente del genere, sono la cosa più lontana ad un eroe” “ Non è vero, sei il mio eroe”.

 

Nel sentire quell'affermazione così limpida e sincera Strife spalancò gli occhi, non avrebbe mai immaginato che quella splendida fanciulla pensasse una cosa simile.

 

“ Cloud, essere un eroe come lo intendi tu non ha alcun valore, non per me. Non ho bisogno di quel tipo di eroe, ne voglio un altro".

A quel punto gli prese il viso tra le sue morbide mani come faceva spesso, continuando: " Desidero una persona che dopo una giornata difficile mi stia ad ascoltare e mi consoli quando le cose vanno male, una che mi impedisca di fare sciocchezze quando alzo un po' troppo il gomito, una che si prenda cura di me se mi ammalo. Insomma voglio un eroe che mi stia accanto sempre e comunque”.

 

La coppia si guardò fissa negli occhi mentre in essi divampava una nuova luce, un ardente fuoco impossibile da estinguere.

“ Questo...posso farlo” sussurrò il guerriero prima di baciarla completamente rapito da lei e dalle sue parole.

 

Non ci volle molto prima che le loro effusioni diventassero sempre più intime.

Oggettivamente quello non era il posto ideale per un certo genere di comportamenti: si trovavano in casa di Claudia e per di più in bella vista. Però a nessuno dei due importava ed inoltre persero del tutto la testa non appena le loro lingue iniziarono una sensuale danza.

 

Per poter avere una posizione migliore Strife la fece stendere sul divano senza mai lasciare le sue labbra. A sua volta l'appassionata di fiori, per sentirlo più vicino possibile, gli avvolse la vita con le gambe.

 

Tutti questi gesti risvegliarono un istinto sopito nel loro animo ardente di amore e passione, il quale li portò ad spingersi più oltre: Cloud le afferrò piuttosto saldamente una coscia mentre spostava le sue attenzione sul bel collo della fanciulla, suscitandole un inebriante gemito di piacere. Dal canto suo Aerith gli accarezzò avidamente il corpo finendo per intrufolarsi sotto la maglietta, potendo così finalmente sentire la sua pelle sorprendentemente morbida

Presto il tatto non fu più sufficiente, voleva vederlo e lo voleva adesso, perciò gli strappò via la maglia con foga.

 

Davanti ai suoi occhi si parò un innegabile spettacolo di mascolinità, ma ciò che la colpì di più fu la presenza di diverse cicatrice sparse sul forte torso. Capì che dietro di esse c'erano storie tristi e dolorose, le quali probabilmente lo stavano tormentando ancora oggi. Desiderosa di togliergli dalla testa quel malessere iniziò a sfiorarle con delicatamente per poi baciarle con tenerezza come se volesse curare quelle ferite con l'amore che provava per lui.

 

La sua azione, oltre a ricevere qualche adorabile sospiro, spinse l'amato a tornare a baciarla.

Questa volta concentrò l'attenzione delle mani sulla schiena della prima, copiandola in un certo senso; infatti accarezzò i segni derivanti dagli orrori dell'Abbazia.

 

Fu proprio allora che capirono di essere in frantumi nel medesimo modo, di essere persone spezzate da indicibili avversità, schiave di fantasmi del passato. Però, allo stesso tempo, si resero conto di essere perfetti l'uno per l'altro, di potere cancellare i reciproci traumi; di essere due parti di una stessa mela.

 

“ Cloud...” ansimò estasiata la castana quando le labbra dell'amato si avventurarono tra le sue morbidezze, appena liberate dalla prigione di cotone.

Volevano di più, bramavano ardentemente di diventare una cosa sola, ma la fortuna non fu dalla loro in quanto, proprio in quel preciso istante, sentirono la porta aprirsi accompagnata dalla simpatica voce di Claudia che annunciava, per il bene di tutti e tre, il suo ritorno dallo shopping.

Famiglia

 

Cloud ed Aerith tentarono di rimettersi addosso le magliette il più rapidamente possibile, mentre la paura di essere scoperti li stava divorando. Se la seconda non ebbe particolari problemi visto che l'aveva proprio al suo fianco, discorso diverso valeva per il primo. Infatti la castana, in preda ai fumi dell'amore, l'aveva lanciata lontana, praticamente dall'altra parte della stanza e purtroppo non c'era tempo per riprenderla; Strife doveva inventarsi una scusa ed al più presto.

 

Claudia entrata nel soggiorno si accorse subito che c'era qualcosa di strano, poi, vedendo la fanciulla arrossata, con i capelli arruffati ed il figlio in piedi a petto nudo, arrivò ad una semplice deduzione: era tornata nel momento meno opportuno.

Prima che potesse dire qualsiasi cose venne anticipata dal guerriero che disse, tentando di occultare quanto stesse morendo dentro, “ Stavo per farmi una doccia” “ Gelata immagino” scherzò la donna spingendolo a rifugiarsi in bagno il prima possibile.

“ Una spiegazione migliore poteva trovarla, crede che sono una vecchia rimbambita!?” rifletté la padrona di casa divertita.

 

“ Aerith” “ Sì?” domandò la castana saltando sull'attenti, temendo di averla fatta arrabbiare, “ Ti ho comprato qualche cambio” “ Grazie, però non ho con me soldi per ripagarti” “ Ma stai scherzando? Questi sono regali, non mi devi niente” “ Sei troppo gentile” “ Per così poco e di certo non posso mandarti in giro con degli stracci rovinati. A proposito, dovrebbe andarti bene tutto, ma per sicurezza perché non te li metti?” “ Con piacere” “ Bene, allora iniziamo con questo”.

 

L'occhio della mamma di Cloud si dimostrò infallibile: ogni singolo abito calzava a pennello sul bel corpo dell'amante dei fiori. Nonostante ciò le due impiegarono diverso tempo per completare la prova visto che si persero in chiacchiere, magari superficiali, ma molto importanti per entrambe.

Una volta terminata, la bionda fece accomodare su una sedia l'ospite dopo aver preso un oggetto particolare.

 

“ Hai dei bellissimi capelli, molto folti e forti e profumano di fiori, adorabili. Non ne ho mai visti così...Devi prendertene cura, sarebbe un peccato se si rovinassero” commentò Claudia mentre spazzolava la chioma della fanciulla con un pettine antico, ma elegante, “ Lo terrò a mente, hai qualche consiglio?” “ Procedi con movimenti lenti e costanti, non devi strapparli, ma coccolarli, proprio come fa mio figlio con te”.

L'ex Sacerdotessa si irrigidì, suscitando una divertita risatina nell'altra donna che aggiunse sempre su quest'onda: “ Mi dispiace avervi interrotti prima” “ Non stavamo facendo niente” “ Certo ed io ho la tua stessa età. Non temere avrete altre occasioni, ne sono certa”.

 

Vedendo come la graziosa dama, di solito sempre estroversa e loquace, stesse combattendo con un forte imbarazzo, decise di cambiare tono ma non tema.

Così, mentre le raccoglieva i capelli in una treccia, affermò contenta: “ Sei la prima ragazza che Cloud porta a casa” “ Veramente?” “ Sì e non sto parlando solo di questa abitazione, ma anche di quella dove ha trascorso quasi tutta l'adolescenza. Dopotutto non dovrei essere sorprese, questa è anche la prima volta che lo vedo sinceramente innamorato” “ Innamorato!?” “ Non ve lo siete ancora detti? Cavolo, oggi non ne faccio una giusta” “ Non ci fa niente, è tutto ok” rispose rosa in volto la più giovane sul cui volto si presentò un ampio sorriso.

 

“ Comunque sono felicissima di aver aspettato tanto, sei fantastica. Spero che quello zuccone te lo dica spesso” “ Non proprio” “ Cosa!? Ora mi sente” “ Non me lo dice, ma lo dimostra...” “ Sei seria?” “ Sì, mi fa sentire accettata, al sicuro ed amata, veramente amata...Spero di suscitargli le stesse emozioni perché io lo” “ Aspetta tesorina, queste parole devi dirle a lui per primo non a me” “ Giusto” “ Brava ragazza...Ecco fatto, come ti sembra?” domandò la bionda porgendole uno specchietto.

 

Aerith ammirò la perfetta treccia che teneva insieme i suoi morbidi ciuffi.

“ E' perfetta e comoda, credo che la userò spesso” “ Sono contento che ti piaccia, non l'avevi mai portata?” “ No” “ Strano, tua mamma non te l'ha mai fatta, nemmeno quando eri piccola?” “ Non ho mai avuto una madre, sono stata abbandonata quando ero ancora in fasce sulla soglia di una chiesa dell'Abbazia” “ Mi dispiace, non volevo” “ Non serve, ormai è passato” “ Sei forte, molto forte” “ Grazie Claudia, davvero” “ Puoi chiamarmi mamma se vuoi”.

 

L'appassionata di fiori si voltò verso di lei e, notando onestà, rispose con le lacrime agli occhi: “ Mi piacerebbe tanto, mamma”.

A quel punto le due si scambiarono un tenero abbraccio, durante il quale la padrona di casa le sussurrò: “ Benvenuta in famiglia tesorina”.

Complicazioni

 

Cloud ed Aerith, trascorso un ultimo giorno di riposo, capirono che era ormai giunto il momento di riprendere il viaggio. Per quanto si fossero trovati bene, assaporando un minimo di normalità, sapevano che indugiare oltre sarebbe potuto essere fatale. Le condizioni in cui versava il Mondo erano ignote così come le conseguenze della mancata realizzazione della Cerimonia di Gaia, per cui era indispensabile apprendere la conoscenza che, presuntivamente, si trovava nel monastero dell'Iniziazione.

 

Naturalmente prima di ripartire vennero salutati calorosamente da Claudia la quale invitò anche il figlio, quasi minacciandolo, di ricordare alla sua fanciulla quanto fosse speciale e meravigliosa.

 

“ Sì, è proprio il genere di ragazza adatta a te, una che ti ama, ma che ti tiene testa. Non so cosa avete in mente di fare, però mi raccomando state attenti...Guardate che voglio diventare nonna” rifletté la donna con un ampio sorriso, vedendo la coppia allontanarsi mano nella mano verso l'esterno del villaggio.

 

Per tutto questo tempo anche un altro duo era stato in viaggio, quella dei due membri dell'Avalanche reduci dal salvataggio di Strife.

Furono costretti a percorrere svariati km a piedi poiché il loro mezzo, dopo aver riportato Adachi sulla Billy of Tea, andò in avaria a causa di una tempesta di venti gelidi che causarono l'avaria del motore elettrico.

 

Saeko in un certo senso fu contenta di questa deviazione poiché poté finalmente mettere alla prova le sue nuove abilità.

Per prima cosa si rese conto di essere perfettamente in grado di resistere anche alle temperature più rigide, anzi più faceva freddo più si sentiva bene; dopo di che testò le capacità offensive sulle belve feroci in cui si imbatteva. Non ci mise molto a capire di possedere le stesse abilità dell'Esper oltre alle proprie, con un po' di pratica sarebbe riuscita a dominarle alla perfezione diventando così una guerriera capace di sopraffare tutta da sola anche un Soldier di prima classe.

 

Discorso diverso per Eddy. Essendo un normale essere umano subì pesantemente il clima ostile, riuscendo a sopravvivere solo grazie a caldi vestiti recuperati qua e là, anche se non ci pensò molto. Infatti rimase rapito dalla sua compagna, era felice di vederla così in forma e soddisfatta di sé.

Nonostante la forza dimostrata da quest'ultima continuò a guardarle le spalle, volendo impedire che qualcosa di male potesse accaderle.

 

Superate svariate peripezie tornarono nel QG della loro organizzazione dove pensavano di trovare Tifa e Barret, i loro leader, a cui avrebbero raccontato tutto o quasi tutto.

Sapevano che tra Cloud e Tifa c'era un rapporto “particolare” che a volte aveva superato il limite dell'amicizia ed ancora di più erano consci dei sentimenti della formidabile combattente marziale. Perciò parlare di Strife e di Aerith, in special modo dell'evidente legame amoroso tra loro, non sarebbe stato l'ideale. Tuttavia capivano anche che se non avessero detto nulla sullo stoico spadaccino Lockhart si sarebbe terribilmente preoccupata e forse sarebbe andata a cercarlo, indebolendo pesantemente l'Avalanche in un momento delicato.

Forse la soluzione migliore sarebbe stata mentirle, ma avrebbero dovuto trovare una scusa credibile, la bellissima mora era un tipa molto perspicace.

 

Suddetti pensieri si rivelarono inutili in quanto i capi non c'erano.

Chiedendo agli altri colleghi scoprirono che non erano mai tornati dalla loro missione. Stando alle notizie ricevute, piuttosto frammentarie a causa di un problema negli strumenti di comunicazione, avevano portato a termine l'incarico originario, ma erano stati costretti proseguire per una ragione sconosciuta.

Saeko ed Eddy intuirono che c'era qualcosa di grosso sotto, Wallace e Tifa erano efficienti ed abili, se ancora non erano tornati ci doveva essere stato un problema ed un serio.

Per questa ragione decisero di raggiungerli, peccato che fossero troppi lontani per arrivare in tempo...

 

 

Un turbinoso fuoco

 

Tifa e Barret erano andati ad incontrare un informatore il quale avrebbe dovuto rivelare loro delle importanti notizie sull'Alto Sacerdote, l'obiettivo principale dell'Avalanche. Le cose però non andarono esattamente come previsto, infatti ciò che appresero fu alquanto deludente essendo tutte informazioni che già conoscevano. Tuttavia l'uomo con cui erano entrati in contatto diede anche un elemento interessante: stando ad alcune speculazioni a Kaji, la più piccola cittadella della regione di Hi, si celava un enorme segreto dell'Abbazia.

 

Pur non sapendo in cosa consistesse questo mistero né tanto meno se fosse reale, il duo decise ugualmente di seguire la pista ben consapevole che senza un “vantaggio” non sarebbero mai riusciti a smascherare quel culto.

Se solo avessero avuto modo di comunicare con il QG e conoscere gli ultimi sviluppi sull'equilibrio del Mondo sarebbero potuti tornare a casa senza affrontare un vero e proprio Inferno...

 

Impiegarono vari giorni per arrivare a destinazione a causa delle estreme condizioni climatiche, sempre più calde man mano che si avvicinavano, che misero fuori uso non solo il mezzo di locomozione, ma anche tutti gli strumenti che avevano portato con sé.

Quell'area era sempre stata molto afosa, ma mai così. Il cielo ed il terreno, di un colore rossastro, sembravano quelli di un pianeta alieno, impressione amplificata dalla totale assenza di vita animale e vegetale. Solo il duro addestramento cui erano stati sottoposti, permise ai rivoltosi di resistere.

 

“ Mamma che caldo, se continua così mi scioglierò” sbuffò Lockhart asciugandosi del sudore sulla fronte, “ Ma chi ce l'ha fatto fare!? A quest'ora eravamo insieme agli altri a goderci uno dei tuoi drink ghiacciati” “ Adesso me ne berrei proprio uno! Magari uno di quelli davvero alcolici che non piacciano per niente a Cloud...Credi che a quest'ora sarà tornato?” “ Sei ancora preoccupata per lui?” “ Non posso farci niente...” “ Senti, sarà pure un tipo particolare, ma sa il fatto suo quando si combatte" “ Lo so, ma" “ Mi costa a dirlo, però nemmeno io potrei batterlo. Quindi stai serena, quando avremo finito lo ritroveremo nel garage come al solito, intento a cercare di rimettere in sesto quel ferro vecchio” “ Già, gli piace proprio quella moto. Vorrei che prestasse tutte quelle attenzioni anche alle persone”.

 

L'uomo robusto sapeva a cosa alludeva la compagna, voleva che Strife si prendesse cura di lei come faceva con quel metallo arrugginito ed il fatto che non lo facesse la faceva star male; esattamente perciò Barret mal sopportava il biondo. Odiava vedere Tifa rattristarsi ogni volta che la trascurava o che si rifiutava di passare un po' più di tempo da solo con lei.

Normalmente avrebbe preso a calci un tipo del genere, ma non l'aveva mai fatto poiché si rese conto che Cloud condividesse qualcosa di profondo con la comune amica, lo dimostrava il fatto che nonostante tutto l'aveva sempre aiutata e nei momenti più duri persino confortata; però ciò non faceva altro che confonderlo ulteriormente. Non capiva perché, pur condividendo un legame del genere, non erano mai stati davvero insieme e soprattutto perché il giovane continuasse ad innalzare delle invalicabili mura ogni volta che sembravano avvicinarsi; facendo così nessuno l'avrebbe mai davvero conosciuto.

 

“ Hai provato a farlo aprire praticamente da quando l'ho visto la prima volta, ma i tuoi sforzi non sono serviti a molto. So quello che provi per lui, però non puoi fare tutto da sola, non può essere a senso unico” “ Cosa stai cercando di dirmi?” “ Dovresti cercare qualcun altro. So che può sembrare insensibile da parte mia, ma devi aver al fianco una persona che si renda conto quanto tu sia incredibile”.

La giovane sorrise per nulla arrabbiata con l'amico, “ Grazie Barret” “ Quindi non sei furiosa con me?” “ Per niente, hai ragione. Tuttavia, prima di voltare pagina una volta per tutte, voglio essere chiara con lui” “ Sicura?” “ Sì, probabilmente già so la sua risposta, ma ho bisogno di sentirla chiaramente” “ Anche se non è quella che speri?” “ Certo, non importa quale sia l'esito, dobbiamo uscire dall'incertezza della nostra relazione. Solo allora potremmo proseguire” “ Potremmo?” “ Lo faccio anche per lui, dubito che possa andare avanti in questo stato” “ Come sempre sei altruista” “ E' la mia natura...Guarda, siamo arrivati!” esclamò Tifa indicando la piccola cittadella appena al di sotto del pendio che stavano attraversando.

 

Quella non sarebbe stata una giornata fortunata per i giudizi dell'abilissima combattente marziale: non solo aveva sbagliato su Cloud che, conoscendo Aerith, aveva già dato una sentenza al loro rapporto, ma anche su ciò che l'avrebbe attesa da lì a poco.

Era certa che lei e Wallace avrebbero trovato quel fantomatico mistero rapidamente e senza troppe difficoltà, niente di più lontano dalla realtà.

Fiamme risvegliate

 

La coppia, già stanca del clima così torrido, non perse tempo a raggiungere la piccola cittadella nella speranza di concludere la missione il più velocemente possibile.

Man mano che si avvicinavano si resero conto che gli edifici, in stile rinascimentale, avevano subito dei pesanti danni i quali erano talmente particolari da rendere impossibile determinare cosa li avesse provocati; sembrava quasi che quelle robuste strutture fossero state carbonizzate dall'interno.

 

Giunte alle porte della città, non ebbero nemmeno il tempo di ambientarsi, che vennero subito circondati dalla milizia cittadina la quale, senza il minimo preavviso, puntò loro le letali armi che sorreggevano.

 

“ Altri intrusi, arrestateli prima che l'Inferno si risvegli di nuovo!” affermò concitato uno degli uomini, “ Non siamo vostri nemici e che cos'è questo Inferno?” domandò un agitato Barret, “ Silenzio! Non vogliamo sentire le vostre inutili scuse, venite con noi oppure vi giustizieremo sul posto” “ Adesso calmiamoci tutti quanti e cerchiamo di risolvere il problema civilmente”.

Il tentativo di Tifa di placare gli animi fu completamente inutile, quelle persone volevano catturarli o ucciderli e niente avrebbe fatto loro cambiare idea. Perciò l'unica soluzione possibile era affrontarli, nonostante fossero in netta inferiorità numerica.

 

“ Fermi!” esclamò autorevolmente un tizio che si distingueva dalla massa considerando il suo fisico, estremamente muscoloso e possente da far sembrare minuto uno come Wallace, e dal modo di vestire praticamente identico a quello di un lottatore di muay thai, inclusi un paio di nastri rossi intorno ai bicipiti.

 

“ Abbassate le armi, non vedete che sono i leader dell'Avalanche?” continuò mentre si faceva largo tra la folla, “ Ci scusi capitano, non l'avevamo riconosciuti. Gli ultimi giorni ci hanno esaurito” “ Per questo dovreste riposare quando ve lo dico oppure, presi dalla stanchezza, prima o poi combinerete un guaio irreparabile” “ Ha ragione” “ Come sempre, su tornate indietro a loro penso io”.

 

“ Perdonate la loro scortesia, ma vedete siamo in una situazione difficile” “ Lo abbiamo immaginato viste le condizioni delle vostre abitazioni” rispose Lockhart, “ Già, sono molto eloquenti” “ Basta perdere tempo, dicci cosa sta succedendo” “ Quanta irruenza omone” “ Vuoi ostacolarci anche tu?!” “ Non ne avrei motivo, anzi voglio che sappiate tutto così potrete aiutarci” “ In cosa?” “ Te lo spiego subito, ma prima è giusto che mi presenti. Mi chiamo Luis e sono il responsabile della sicurezza” “ Piacere io sono Tifa e lui Barret” “ Vi conosco, la vostra fama vi precede. Coraggio vi scorto in città e vi racconto cosa sta accadendo”.

 

Le strade erano martoriate quanto le case se non peggio, evidentemente un qualcosa di tremendo era accaduto.

 

“ Luis chi è stato a fare questo macello?” “ Chi non è il pronome adatto Tifa” “ Cosa allora?” “ Nemmeno...Quello che vedete non è frutto di nessun attacco vero e proprio, ma del risveglio di un Esper” “ Ci prendi per stupidi? Tutti sanno che sono solo una leggenda” “ Lo credevamo anche noi Barret, ma ci sbagliavamo. Qualche settimana fa si è svegliato dal suo sonno e gradualmente il clima è diventato sempre più caldo. Se continua così tra non molto ci bollirà vivi”.

 

La coppia di eroi era un po' titubante, credere ad una storia del genere avrebbe richiesto un atto di fede. Tuttavia, ricordando il motivo della loro visita lì, decisero di dare il beneficio del dubbio al capitano, in fondo non ci sarebbe stato segreto più grande per l'Abbazia che celare una divinità.

 

“ Quale degli Esper è?” chiese Wallace non pensandoci molto, “ Dovresti arrivarci da solo” “ Ifrit, l'Esper del fuoco infernale” “ Brava Tifa, hai indovinato” “ Dove si trova adesso?” “ Proprio sotto i nostri piedi, precisamente nella grotta dove è rimasto sopito per eoni. Abbiamo rafforzato il sigillo di sbarramento, ma non reggerà a lungo” “ Perché non l'avete fatto prima se era sotto il vostro naso?” “ Perché prima Barret non ne avevamo la minima idea della sua esistenza”.

 

“ Come dovremo aiutarti?” “ A combatterlo Tifa” “ Cosa!?” “ Sei impazzito, una creatura del genere non può essere sconfitta” intervenne l'uomo con una mitragliatrice al posto del braccio, “ Vedo che non siete informati” “ Perché?” “ Non sapete che si è già svegliato un altro Esper, Shiva nello specifico” “ Veramente? Ed ora è libera per il Mondo?” “ E' andata in giro per un po' Tifa, ma è stata presto fermata” “ Da chi?” “ Da un piccolo gruppo. Non sappiamo con certezza chi lo componesse, ma stando ad alcune discrezione c'erano Sephiroth ed Aerith” “ L'eroe e la prima Sacerdotessa?!” “ Non è così assurdo Barret, se ci pensi Abbazia e Soldier stanno collaborando” “ Hai fatto una affermazione logica maestra delle arti marziali, ma dubito che tu abbia ragione in quanto si dice che la Sacerdotessa abbia abbandonato il culto di Gaia” “ Davvero?” “ Sembrerebbe proprio di sì, è da molto tempo che non si trova a Rigel e che non partecipa ai suoi incarichi” “ Che avrà finalmente aperto gli occhi sulla vera natura di quella folle religione?” “ Questo non lo so Barret, ma sono sicuro che si sia accorta che nella vita c'è di più di funzioni religiosi e doveri” “ A sì?” “ Sì, l'hanno vista viaggiare con un ragazzo biondo e, a giudicare da quello che si racconta, tra loro c'è di più della semplice amicizia”.

 

In quel momento la mente dalla mora andò subito a Cloud. Era folle anche solo supporre che quel giovane fosse Strife, non era di certo l'unico biondo al Mondo, ma il nodo che sentiva allo stomaco la spingeva a credere che ai trattasse proprio di lui.

Suddetta spiacevole sensazione venne messa in secondo piano quando vide in mezzo alla piazza, imprigionato in una gogna, una persona che conosceva bene.

 

“ Zack!?”.

Fiamme ardenti

 

“ Sì, quello è il suo nome. Per caso lo conosci Tifa?” “ Certo Luis, è un caro amico. Perché mai l'avete imprigionato?” “ Perché è colpa sua se Ifrit si è risvegliato” “ Impossibile” “ Ti assicuro che è così, l'abbiamo trovato nel luogo dove l'Esper riposava appena prima che scatenasse questo inferno su di noi” “ Sono sicura che c'è un'altra spiegazione e anche fosse andata come dici sono certa che non l'abbia fatto apposta” “ Sembri piuttosto sicura sulla sua innocenza...” “ Lo sono. Non farebbe nulla di male a nessuno che non se lo merita, te lo assicuro” “...Mi hai convinto lo libererò” “ Grande!” “ Ma ad una condizione: deve aiutarci a fermare quella divinità” “ Accetterà sicuramente” “ Sarà meglio per lui, dai vai a dargli la buona notizia” “ Subito. Aspetta un attimo, chi l'ha catturato” “ Io” “ Ha opposto resistenza” “ Sì, ma l'ho sconfitto” “ Cosa!?” “ Comprendo la tua sorpresa, sconfiggere un Soldier di prima classe è un evento insolito. Ma devi sapere che io sono più forte di quella gente, l'addestramento a cui mi sono sottoposto mi ha reso una macchina da guerra ben più terrificante dei Soldier”.

 

Il capitano della guardia cittadina si fece prendere un po' dall'ego, amplificato dal dato fattuale della sua vittoria. Aveva sì avuto la meglio, ma non aveva affrontato un Fair al massimo delle capacità a causa di un particolare funzionamento dei suoi poteri che egli stesso ignorava. Infatti tutte le abilità di cui era in possesso potevano raggiungere il massimo potenziale solo se supportate da una forte legame con le persone a cui teneva, ognuna delle quali aveva un effetto su una specifica caratteristica.

Considerati i recenti sviluppi sentiva di aver perso ciò che lo univa alla Sacerdotessa ed al suo migliore amico perciò, con questa idea fissa nella testa, sia le capacità fisiche che magiche vennero pesantemente depotenziate; ecco spiegato il successo del lottare di muay thai.

 

“ Si stancheranno mai? Le loro grida mi stanno dando alla testa” rifletté il Soldier irritato dalle ingiuste invettive della folla, “ Se solo questa fosse una normale gogna potrei liberarli, ma in fondo credo di essermelo meritato. E' la giusta punizione per aver perso quello scontro, ma come cavolo ho fatto? Sarei dovuto riuscire a gestirlo senza troppi problemi ed invece...”.

 

Il flusso di pensieri venne arrestato quando vide una figura femminile in sua prossimità.

Dalla posizione in cui si trovava non riuscì a vederle il volto, ma non gli importò molto visto il fisico mozza fiato che si parava davanti a suoi occhi, reso ancora più sexy da alcune gocce di sudore che scendeva su quelle generosissime curve dove avrebbe indugiato volentieri per svariate notti.

 

“ Finalmente un bello spettacolo. Da uno schianto come te posso anche accettare di essere insultato” “ Vedo che non sei cambiato di una virgola” commentò Lockhart liberandolo, “ Tifa da quanto tempo!” esclamò entusiasta il ragazzo, riconoscendo quella melodiosa voce, contento di essere con una persona amica dopo un periodo decisamente difficile.

 

“ Grazie Tifa, ora mi sento meglio” “ Figurati, è stato un piacere. Questa volta ti sei cacciato un guaio grosso” “ Neanche immagini quanto lo sia” “ Ti va di raccontarmelo?” “ Va bene, ma non ci ho capito molto neanche io”.

 

Zack disse tutto ciò che gli era capitato non solo all'abile combattente marziale, ma anche a Barret e Luis evitando così ripetizioni inutili.

Riferì di come essere stato portato alle porte della cittadella da una magia sconosciuta. Il suo obiettivo principale era quello di capire dove fosse finito per poi decidere il da farsi, però quasi subito percepì uno strano sussurro che gli stuzzicò la mente. Non ci mise molto a capire che la fonte fosse la carta dei tarocchi dell'Appeso, la quale iniziò a fluttuare in aria ad una velocità ben precisa: una che gli impedisse di prenderla, ma non troppo elevata da fargliela perdere di vista.

L'inseguimento si concluse proprio nel luogo dove riposava l'Esper, dove la carta si poggiò sul portale d'ingresso attivando un meccanismo ignoto che provocò il risveglio della creatura. A quel punto incontrò Luis, il resto lo sapevano già.

 

“ Quindi mi stai dicendo che è tutta colpa di quel pezzo di carta?” chiese dubbioso il capitano, “ So che può sembrare assurdo, ma è la verità” “ Se hai ragione è senza ombra di dubbio magico, dove l'hai trovato?” “ Da nessuna parte, Magilou, quella che mi ha fatto arrivare qui, me l'ha lanciato addosso prima” “ Magilou...è un nome famigliare, ma dove l'ho sentito?” “ Forse da qualche pubblicità, è un'artista di strada” “ No, non credo... Ci penseremo dopo, adesso aiutaci a fermare Ifrit” “ Quindi hai bisogno di me?” “ Sì, in pochi possono anche solo avvicinarsi ad un Esper, fortunatamente un Soldier può” “ Soldier di prima classe” “ Certo, certo, prima classe” “ Lo farò, ma che scatole. Volevo andare ad un appuntamento con questa bellezza” Fair poggiò uno sguardo seducente verso Tifa la quale, un po' imbarazzata, replicò: “ Non fare lo sciocco, sei impegnato con la prima Sacerdotessa” “ Che fai, mi prendi in giro?” “ No, perché?” “ Come perché, mi ha scaricato per il nostro Cloud” “ C...Come?” “ Hai sentito bene, Aerith si è innamorata di Cloud” “ Quando?” “ Durante un viaggio nella Foresta Infinita, settimane fa ormai”.

 

Il cuore di Tifa perse qualche battito. Il suo timore più grande aveva trovato conferma: il giovane con cui viaggiava la Sacerdotessa era davvero Strife, il suo Strife.

Nonostante le prove fossero schiaccianti, chiese ugualmente conferma di un pensiero che la torturava: “ E lui...Insomma...Cloud la ricambia?” “ Non so dirtelo, ma posso assicurarti che Aerith ha perso completamente la testa. Pensa che ha persino rifiutato la mia proposta di matrimonio, ma ti rendi conto!? Ha respinto uno come me, cose da pazzi!” “ Zack” “ Non provare a giustificarla, dopo tutto quello che ho fatto per starci insieme, le rinunce, le opportunità perdute...Immagino che le nostre parole e promesse non avessero alcun valore per lei”.

 

Fair non era il solito Fair, le sue affermazioni, così cariche di amara ironia e rabbia, lo dimostravano chiaramente; la storia di Cloud ed Aerith l'aveva ferito più del previsto.

Pur rendendosene conto, Tifa non fece o disse nulla, troppo presa dal proprio dolore. Il biondo aveva sempre respinto le ragazze che gli giravano intorno, anche in malo modo, per cui se aveva deciso di viaggiare con l'amante dei fiori ci poteva essere solo una spiegazione: si era innamorato di lei.

Suddetta realizzazione fece ripresentare quel tremendo nodo allo stomaco, accompagnato da una forte fitta al petto. Non sarebbe mai più potuta essere più di un'amica per Cloud, l'aveva perso per sempre e si malediceva per non essere stata chiara con lui fin dal principio su ciò che voleva. Forse se l'avesse fatto le cose sarebbero potute andare diversamente o almeno era questo quello che pensava al momento.

 

I due furono costretti ad accantonare i problemi sentimentali poiché in quel momento si innalzò una colonna di fuoco alta diversi km proprio dove Ifrit era bloccato.

 

“ Come temevo, dobbiamo fermarlo o sarà la fine” disse autorevole Luis riportando alla realtà il duo il quale si sarebbe dovuto concentrare a fondo oppure l'Esper li avrebbe spazzati via come polvere al vento.

Ifrit, il signore del fuoco infernale

 

Seguendo la saggia guida del capitano, il gruppo di eroi, accompagnato dai membri della milizia cittadina, raggiunse il punto della recente esplosione.

Sia Tifa che Zack si sforzano di non pensare ai propri sentimenti più tumultuosi che mai, ben consci dell'enorme impresa che erano chiamati a compiere.

Nonostante i loro buoni intenti il cuore non è un meccanismo che può essere controllato a piacimento e proprio questo dettaglio sarebbe potuto costare molto caro.

 

Ognuno dei presenti, chi più chi meno, aveva letto i miti legati agli Esper e persino visto alcune rappresentazioni artistiche, ma niente avrebbe potuto prepararli allo spettacolo che si parò loro davanti: una belva colossale, avvolta da furenti fiamme che riecheggiavano quelle del più profondo Inferno.

Nessuno ebbe la forza di avanzare oltre e neppure di proferire parola, un senso di profonda inquietudine si impadronì del loro animo.

 

Se Shiva per quanto potesse mettere in soggezioni i propri nemici, trasmetteva comunque un senso di eleganza e maestosità, Ifrit emetteva solo pura rabbia, palpabile dai suoi occhi iniettati di sangue. Forse l'essere stato destato aveva scatenato in lui quella forte emozione oppure si trattava semplicemente dell'indole che lo contraddistingueva tra gli dei, un'essenza di furia incontrollata impossibile da ingabbiare o limitare.

 

La divinità fissò gli intrusi come delle fastidiose zanzare che doveva assolutamente schiacciare per evitare di essere ulteriormente infastidito. Di conseguenza si lanciò all'assalto, dopo aver emesso una specie di ruggito capace di far tremare la terra.

La sua carica fu simile a quella di un giocatore di rugby: un poderoso scatto in avanti che travolse chiunque si trovasse sul suo cammino. Nonostante l'enorme mole fu rapido, molto rapido, tanto da non aver problemi a massacrare la guardia della città sotto lo sguardo attonito ed impotente di Luis.

 

“ No, no, no...Ragazzi!” esclamò il capitano vedendo quello che rimaneva dei corpi dei suoi uomini, “ Sono caduti da guerrieri, non avrebbero desiderato altro” “ Stronzate Zack!” esclamò furibondo il lottatore di muay thai che, bagnando i suoi nastri col sangue degli amici caduti, aggiunse a denti stretti: “ Sarebbero voluti tornare a casa, dalle loro famiglie...”.

Suddetta affermazione fece riflettere molto il Soldier. Fino ad allora tutto ciò a cui aveva pensato e desiderato era essere un Eroe, senza rendersi conto che c'erano altre cose a cui doveva prestare attenzione. Forse proprio per questo Aerith l'aveva lasciato...

 

Mentre Fair pensava, Luis passò al contrattacco con un suo marchio di fabbrica: una devastante gomitata data in salto. Ifrit la bloccò con un braccio originando un impatto tremendo, simile a quello di una scossa di terremoto.

“ Hai ucciso tutti i miei fratelli, non ti perdonerò mai! Dio o non dio, ti ammazzo!” urlò tra un misto di ira e rimpianto l'uomo prima di saltare sopra l'arto nemico e correre su di esso fino a raggiungere la testa della creatura; una volta lì lo centrò in pieno volto con un calcio circolare.

Poteva sembrare una tecnica banale, in realtà era letale. Infatti si era allenato fin da bambino a rompere praticamente ogni genere di cose con la sola forza degli arti inferiori, addestramento che aveva reso le sue gambe delle macchine di morte.

 

Nemmeno l'Esper poté restare impassibile di fronte ad un attacco del genere ed infatti accusò il colpo indietreggiando di qualche passo.

“ Ne hai già abbastanza? Mi spiace per te, ma ho appena iniziato” disse il capitano pronto a replicare il suo gesto. Purtroppo il suo stato d'animo l'aveva accecato, impedendogli di vedere che la creatura aveva preparato una contromossa. Esattamente perciò venne travolto da un alito di fuoco che per poco non gli sciolse il corpo.

 

Mentre quest'ultimo cadeva verso il suolo, Ifrit strappò dal terreno una massiccia roccia che gli scagliò addosso. L'energumeno, ancora intontito, non avrebbe potuto difendersi, ma per sua fortuna non era da solo nella battaglia.

Pochi istanti prima che potesse essere colpito, il masso venne frantumato da Lockhart con un potentissimo montante. Poté agire indisturbata in quanto Barret e Zack avevano attirato l'attenzione del nemico, sfidandolo apertamente.

 

“ Grazie Tifa, mi hai risparmiato una bella botta” “ Solo una botta? Quel coso avrebbe potuto ucciderti” “ Sono molto più resistente di una normale persona” “ Ciò non toglie che avrebbe potuto farti del male” “ Bhé non è successo” rispose rapidamente Luis pronto a tornare nuovamente alla lotto.

La bella mora però lo trattenne un momento: “ Aspetta” “ No, non c'è tempo da perdere” “ So che sei preoccupato per la tua città ed arrabbiato per i tuoi amici, ma se continui ad affrontarlo a testa bassa finirai per farti ammazzare ed allora chi proteggerà chi è rimasto vivo?” “...” “ Coordiniamoci e collaboriamo come una squadra. Vedrai che così vinceremo senza altre perdite” “ Parole sagge...Va bene, facciamolo. Rispediamo quel mostro da dove è venuto”.

Un inatteso arrivo

 

Mentre Tifa convinceva il capitano a giocare di squadra, gli altri eroi erano intenti ad affrontare il possente Esper. Teoricamente il duo avrebbe potuto avere una possibilità considerando la grande abilità magica di Zack il quale, utilizzando incantesimi legati al gelo, avrebbe potuto indebolire il nemico quel tanto che bastava per permettere al compagno di sferrare qualche assalto pulito.

In effetti il Soldier mise in atto questa precisa strategia, non ottenendo però l'effetto sperato.

 

“ Qui è davvero troppo caldo, meglio dare una rinfrescata. Barret stai dietro di me, mi raccomando” avvertì spavaldo il moro appena prima di sfruttare varie Crioga, scagliandole da angolazioni diverse così da rendere impossibile schivarle tutte.

Certo della sua mossa invitò l'alleato a tenere pronto la mitragliatrice, tuttavia restò presto molto deluso: ogni singolo cristallo di ghiaccio si sciolse come neve al sole non appena si avvicinò al corpo della divinità.

 

Evidentemente il calore di quest'ultimo era impressionante, ma ciò non spiegava un tale insuccesso. C'era un'altra ragione e, sebbene non fosse ancora disposto ad ammetterlo, il giovane l'aveva intuita. Sapeva che la sua mente ed il suo cuore non erano sgombri. Dubbi, rimorsi e rimpianti lo stavano schiacciando e proprio ciò rese più deboli i suoi colpi.

 

“ Cosa pensavi di fare? Stiamo lottando contro un Dio, servono mosse più incisive per danneggiarlo” rimproverò Wallace aprendo a tutto spiano il fuoco. I proiettili che usava, di una speciale lega creata da Jessie, una fidata collaboratrice, si dimostrarono abbastanza resistenti da scalfire la pelle dell'avversario.

“ Funziona” “ E ancora non hai visto niente Zack, ho appena iniziato a fare sul serio!”.

 

In quel momento l'energumeno implementò una materia aerea ai colpi, imprimendogli così maggiore velocità e di conseguenza capacità distruttiva. Tecnica che riscosse un buon successo in quanto procurò svariate ferite ad Ifrit il quale, stanco di essere preso come un bersaglio, passò al contrattacco.

Questa volta non caricò di spalla bensì saltò in aria per poi ricadere sopra coloro che lo stavano attaccando. Non li schiacciò a causa dei loro pronti riflessi, tuttavia si creò diverse munizioni con i frammenti del terreno su cui era appena atterrato.

 

I suoi lanci di rocce infuocate furono violenti e rapidissimi, rendendo difficile la difesa. Per fortuna tornarono nella mischia Tifa e Luis che forti delle capacità fisiche ne annientarono gran parte senza troppi problemi.

Suddetta azione ebbe il lato negativo di scoprirli, consentendo alla creatura un'opportunità d'oro di sbarazzarsi di loro. Però, prima che potesse travolgerli, ancora una volta Zack e Barret intervennero deviando l'attacco con una combinazione di colpi di spada ed esplosioni di proiettili.

 

Nonostante lo scontro fosse iniziato relativamente da poco gli eroi stavano già risentendo della stanchezza. Non che avessero combattuto in modo sconsiderato, ma per l'atmosfera sempre più calda ed asfissiante che gli stava privando di tutte le energie sempre più velocemente.

 

Rendendosene conto Luis suggerì: “ Se continuiamo così presto saremo sconfitti, meglio porre fine alla lotta con un ultimo assalto” “ Sono d'accordo” “ Bene Tifa, voi altri?” “ Anche noi, non abbiamo altre soluzioni” “ Ottimo, allora seguitemi e badate bene a dare il 100%. Se non lo eliminiamo ora è finita” “ Non temi gli effetti collaterali per la cittadella?” “ Mentirei se dicessi di no Zack, ma se perdiamo sarà comunque spacciata” “ Se la metti in questi termini non mi opporrò”.

 

Dopo un ultimo sguardo di intensa il quartetto partì all'assalto.

Per prima cosa il leader dell'Avalanche distrasse la divinità con un poderoso fascio di luce, frutto di una speciale granata, che celò il lancio di un concentrato di pallottole capace di far perdere l'equilibro al nemico. A quel punto si aggiunsero i combattenti di arti marziali che susseguirono poderose sequenze di gambe e braccia culminanti in un doppio calcio tanto potente da spezzare una delle due zanne dell'essere. Per finire ci fu il Soldier che lanciò la stessa tecnica usata contro Adachi, il grandioso incantesimo energetico sembrò cancellare dall'esistenza l'Esper il cui corpo svanì tra le sue stesse fiamme.

 

“ Ce l'abbiamo fatta” sospirò Lockart mettendosi a sedere, “ Puoi dirlo forte! L'Avalanche non si ferma davanti a niente!” “ Non stai dimenticando qualcuno Barret?” “ Non fare il puntiglioso Zack” “ Non sono puntiglioso, voglio solo i meriti che mi spettano” “...” “ Ciò che conta è che abbiamo vinto” aggiunse la mora volendo evitare stupidi litigi, “ Tifa ha ragione, abbiamo salvato la cittadella e perciò vi sono grato. Sarò felice di darvi tutti gli onori che meritate e se serve vi riaccompagnerò a casa”.

 

La gentile proposta del capitano cadde presto nel nulla poiché le lingue di fuoco che in un primo momento stavano svanendo nel nulla si solidificarono dando di nuovo vita ad Ifrit.

 

L'Esper non diede ai giovani nemmeno il tempo di stupirsi che li investì con enormi colonne di fuoco le quali, oltre ad ustionarli, li sollevò in aria privandoli di ogni difesa.

Con un ruggito spaventoso la creatura creò una sfera fiammante gigantesca che lanciò verso gli obiettivi. Questi erano praticamente spacciati, ma la mossa omicida venne bloccata a metà strada da un uomo con indosso un lungo cappotto rosso.

 

“ Quindi è questo il calore di una divinità, alquanto deludente” commentò il nuovo arrivato rispendendo al mittente il globo con una singola mano.

L'errore di Magilou

 

“ Gen...Genesis!?” domandò un dolorante Fair non credendo ai propri occhi, “ Zack, ti sei fatto ridurre proprio male. Il prezzo dell'arroganza suppongo” “ Guarda chi parla, se c'è qualcuno con un ego alle stelle quello sei tu non io” “ La mia è consapevolezza, la tua stoltezza” “ Io” “ Basta! Non sono venuto per parlare con te, ma per questo Esper quindi stai indietro oppure ti faccio fuori. Lo stesso vale per voi altri”.

 

L'atteggiamento del fratello di Sephiroth diede sui nervi praticamente a tutti, ma dovettero comunque dare ascolto alle sue parole almeno fino a quando non avrebbero recuperato un po' di energie.

 

La spavalderia dell'uomo dal cappotto si dimostrò presto fondata. Infatti non solo tenne testa alla creatura che aveva sconfitto quattro fortissimi eroi, ma fu subito chiaro il suo vantaggio: la surclassava in velocità e potenza, persino il fuoco di Ifrit cedeva il passo al proprio.

 

Il Soldier era diventato ancora più potente rispetto all'assalto alla Cattedrale Bianca. Il fatto che crescesse continuamente in abilità di per sé non era strano, così come il Leggendario cavaliere non aveva un vero e proprio limite, tuttavia gli ultimi avanzamenti erano troppo repentini e troppo grandi. Quasi certamente aveva fatto qualcosa dopo la sconfitta con la Valchiria e probabilmente non era nulla di eticamente corretto se non addirittura pericoloso. Al momento però non aveva alcun valore, ciò che contava era unicamente il suo successo perché altrimenti l'intera regione sarebbe stata consumata dalle fiamme infernali.

 

Dopo soli un paio di minuti lo scontro era già arrivato alle battute finali. L'Esper era sempre più debole mentre l'ultimo giunto non sembrava nemmeno essersi sforzato e ciò naturalmente stupì i presenti.

 

“ Sarà uno stronzo, ma sa il fatto suo...In un combattimento non avrei speranza, dovrò tornare ad allenarmi più duramente di prima” commentò Luis cercando di rimettersi in piedi, “ Mi trovi d'accordo, devo mettermi sotto anch'io” “ Potremmo allenarci insieme, i nostri stili sono piuttosto compatibili. Che ne dici Tifa?” “ Mi farebbe molto piacere, avere un buon sparing partner è fondamentale per quelli come noi” “ Allora affare fatto”.

 

Mentre i due giovani si mettevano d'accordo e Barret tentava di aggiustare la mitragliatrice, fuori uso a causa dell'eccessiva temperatura, Zack pensò con frustrazione: “ Possibile che sia rimasto tanto indietro? Fino a poco tempo fa io e Genesis eravamo su un livello simile, ma adesso è a km di distanza...Forse ha davvero ragione lui, sono solo fumo e niente arrosto...Gli ultimi eventi lo dimostrano. Ho solo accumulato sconfitte: prima a Vegas, poi con quella piratessa e con Luis; ora si aggiunge anche questa e non ho più nemmeno una donzella che possa consolarmi”.

 

Esattamente nel momento in cui pensava ad una ragazza ecco comparire da uno squarcio dimensionale Magilou, accompagnata da Vergil, la quale non esitò a scherzare con lui: “ Che muso lungo Zack, non è da te” “ Tu! Perché mi hai spedito qui e non da Cloud ed Aerith!? Ho un disperato bisogno di parlare con loro” “ Quel che fatto è fatto" " Mandami adesso!" " Non nel tuo stato attuale” “ Ci credo, sono tutto ferito. Intendevo dopo essermi ripreso” “ Sei un tontolone” “ Ehi!” “ E' la verità, non capisci quando ti parlo” “ Cosa!?” “ Proprio tonto, ma fortunato visto che ho bisogno di te” “ E chi ti dice che io voglia aiutarti dopo quello che mi hai fatto?” “ Lo farai perché ho in serbo per te un dono speciale” “ Un dono?” “ Esatto, devi solo restare fermo ancora un po'. Vergil da bravo, ferma Genisis” “ Non darmi ordini” “ E su, se Ifrit muore non avrai possibilità di riprendere la Rebellion” “ Mi auguro per il tuo bene che sia davvero così” sbuffò il possessore della Yamato prima di spostarsi verso l'uomo dai capelli rossi.

 

“ Ormai il mio livello è superiore anche a quello di un Dio” pensò soddisfatto il Soldier scagliando un fendente potentissimo all'essere che però venne intercettato all'ultimo dal demone blu.

“ Sapevo che ci saremo scontrati, lascia solo che finisca la mia battaglia poi mi occuperò di te” “ Per quanto mi piacerebbe sconfiggerti come ho fatto con tuo fratello, ho altre priorità al momento” “ E sarebbero?”.

L'uomo dai capelli bianchi non rispose poiché venne attirato dalla speciale magia dell'artista di strada, la Metempsicosi, nelle quale riconobbe un potere eccezionale ed irripetibile.

 

Tutto stava procedendo come con Shiva, infatti la divinità si tramutò in una materia rossa che venne indirizzata verso Zack.

Era sempre stato questo il piano dalla bizzarra bionda, rendere Fair una creatura semi-divina proprio come aveva fatto con Shiva. Purtroppo ci fu un inconveniente che nemmeno lei fu capace di prevedere.

Nel mezzo del rituale un ragazzo dai lunghi capelli blu si intromise, rubando la sfera prima che potesse fondersi col moro, gesto eccezionale visto che di norma nessuno poteva interrompere quel particolare incantesimo.

 

“ Questa la prendo io, sarebbe sprecata nel corpo di uno morto che cammina” affermò con un sorriso malvagio il misterioso individuo iniziando a guardare fissa Magilou, la quale non poté fare a meno di sudare freddo.

 

“ Non può essere...” sussurrò la streghetta perdendo per la prima lo spirito allegro ed un po' svampito che la contraddistingueva, segno decisamente funesto.

Scuotere la terra

 

Vergil, non avendo mai visto la sua attuale compagna di viaggio tanto sconvolta, si diresse immediatamente da lei, dimenticandosi per un momento di Genesis.

Fu spinto principalmente dalla curiosità di capire cosa l'avesse fatta cadere in quello stato, ma una piccolissima parte di lui era mossa da un qualcosa di diverso che al momento non sapeva spiegare.

 

“ Magilou cosa ti prende?” chiese il demone blu, non ottenendo però alcuna risposta ed il che lo portò ad insistere nel chiamarla, ma senza cambiare il risultato.

 

A quel punto il misterioso nuovo arrivato esordì con un sorriso arrogante: “ Cosa c'è che non va? Non ti aspettavi di vedermi Magillanica?” “ Ho abbandonato quel nome da tempo, sono solo Magilou” riuscì a rispondere l'artista ancora profondamente scossa.

 

Capendo che non avrebbe ottenuto nulla da lei, il possessore della Yamato si rivolse direttamente a quello che presumibilmente sarebbe stato il suo prossimo nemico.

“ Chi sei?” “ Non mi stupisce che non mi riconosci, sono cambiato un po' dall'ultima volta. Voglio darti un indizio, guarda”.

Il tizio del mistero sguainò uno spadone inconfondibile, uno con l'elsa a forma di teschio.

 

“ Quella è la Rebellion! Quindi tu sei...” “ Esatto, l'Alto Sacerdote” “ Sei ringiovanito per merito del rituale” “ Che tipo sveglio, bene, molto bene” “ Le tue lusinghe non serviranno a nulla, ora che ti ho trovato mi riprenderò ciò che mi spetta” “ Fatti sotto, sono proprio curioso di vedere la portata delle mie nuove capacità”.

Vergil non esitò oltre e passò all'assalto, capendo fin dal principio di trovarsi davanti un nemico a dir poco formidabile.

 

La sua incredibile rapidità non sorprese l'uomo dai capelli blu, il quale si dimostrò capace di tenere il suo passo senza nemmeno sudare.

“ So che sai fare di meglio, forza!” lo derise il capo dell'Abbazia imprimendo maggiore potenza ai propri fendenti, obbligando il nemico ad impegnarsi per evitare di essere messo alle corde. Purtroppo nemmeno ciò mutò le carte in tavola, Vergil stava perdendo sempre più terreno.

 

“ Solo una persona fino ad ora è stata capace di tenermi testa...Quella stregoneria che ho visto nella Cattedrale Bianca ti ha anche conferito i poteri di mio fratello non è vero?” “ Davvero perspicace Demone dell'Altro Continente. Ebbene sì, ora possiedo anche i poteri del tuo adorato Dante” “ Sei un essere ignobile e perciò ti farò a brandelli” commentò decisamente irritato l'abile spadaccino prima di sfruttare il Judgement cut end, la stessa mossa con la quale aveva sconfitto Sephiroth.

 

I fendenti letali della Yamato vennero bloccati dalla lama della Rebellion con un tempismo perfetto.

 

“ Non male, però non basta” affermò il leader del culto trafiggendo l'avversario al petto. Grazie alla sua essenza demoniaca quest'ultimo non morì, ma il colpo gli fece comunque piuttosto male.

 

“ Come fai ad essere qui? Il rituale doveva finire tra settimane” affermò Magilou interrompendo momentaneamente lo scontro, “ E cosa ti dà tanta sicurezza? Solo perché pensi di aver letto i Musubi?” “ Non è che penso, li ho visti” “ Sicura?” “ Ne sono certa” “ E se quelli che avessi visto fossero solo un'illusione, un inganno?” “ Inganno? Non dirmi che” “ Esatto, ti ho fatto un tranello. Hai visto solo una parte dell'originale flusso del tempo, il resto non era vero” “ No...” “ Invece sì. Credevi davvero che ti avrei lasciata fare tutto indisturbata? Sciocca, sono sempre il tuo maestro e perciò ho degli assi della manica da usare contro di te” “ Basta con questi discorsi!” intervenne Genesis attaccando l'Alto Sacerdote, volendo vedere quanto fosse forte il capo di Gaia. A lui presto si aggiunsero Zack e gli altri, ben consapevoli di aver l'occasione d'oro di sconfiggere la più grande minaccia per i loro scopi.

 

Mentre la battaglia imperversava con un netto vantaggio dell'uomo dai capelli blu, il quale non dava nemmeno l'impressione di starsi concentrando al massimo, l'artista di strada era finita in uno stato quasi catatonico.

Il fine piano che aveva elaborato era frutto di una menzogna, di conseguenza non avrebbe mai avuto successo e ciò la fece sprofondare in una profonda angoscia. Emozione che divenne terrore quando il suo vecchio maestro si mise in una posa che aveva sempre temuto.

 

L'uomo, dopo aver sbaragliato i nemici, afferrò le due materie parte del sortilegio che gli aveva conferito i suoi nuovi poteri, incrociando le braccia in basso.

“ Sarete testimoni del mio più potente incantesimo, peccato che non potrete raccontarlo a nessuno”, detto ciò iniziò a sollevare gli arti. Mentre lo faceva l'ambiente si trasformò, passando da un'ardente landa desolata ad uno squarcio dell'universo dove i numerosi corpi celesti che lo componevano iniziarono presto a scontrarsi violentemente l'uno con l'altro.

 

“ Ascoltate il fragore della galassia e dei suoi pianeti ridotti in frantumi” sostenne l'Alto Sacerdote con sguardo sempre più sadico e non appena ebbe portato le braccia sopra la testa esclamò: “ Sparite esseri immondi, Galaxian Explosion!”.

Subito dopo ci fu un'esplosione inimmaginabile di pura luce che annientò qualsiasi cosa e forma di vita si trovasse sul suo cammino, lasciando esclusivamente un enorme cratere al posto dell'intera Hi.

 

L'onda d'urto fu talmente poderosa da travolgere persino Eddy e Saeko i quali, per loro fortuna, si trovavano ancora alle porte della regione. Inoltre la terra stessa subì delle pesantissime ripercussioni, il Mondo venne attraversato da numerosissime scosse sismiche avvertite persino da Cloud ed Aerith, sebbene si trovassero dall'altra parte del globo.

La Sacerdotessa, intuitiva come era, capì che qualcosa di veramente terribile era accaduto, ma nemmeno lei avrebbe potuto immaginare l'immane tragedia appena consumatasi.

 

Da quel giorno niente sarebbe stato più lo stesso, niente.

Niflheim

 

L'unico in piedi in mezzo alla desolazione più totale era l'Alto Sacerdote il cui corpo però aveva subito delle ripercussioni dalla sua stessa tecnica, ma le ferite si stavano già rimarginando da sole.

 

“ Il potere di Dante funziona alla perfezione, ottimo. Grazie ad esso posso imprimere ancora più potenza alla Galaxian Explosion” pensò l'uomo che guardandosi intorno fu molto soddisfatto di sé.

“ Che bello spettacolo! Immagino che questo ti abbia fatto male Gaia, aspetta che la lanci direttamente nel tuo cuore. Non vedo l'ora di sentire le tue grida di dolore, schifoso essere omicida”. Affermato solennemente ciò il leader del culto religioso aprì uno speciale varco dimensionale nel quale sparì verso la sua prossima destinazione.

 

Tutti nella regione avevano subito l'impatto dell'esplosione fatta eccezione per Vergil che, grazie alla Yamato, era riuscito a sottrarsi giusto. Fu abbastanza abile e veloce da portare con sé anche la compagna di viaggio più sconvolta che mai.

 

“ Sono stata ingannata...Ho sbagliato ogni cosa” mugugnò la bionda tentata di cedere alla disperazione, caduta che venne impedita proprio dal demone blu il quale le disse con tono deciso, ma non eccessivamente duro: “ Non ha senso pensare agli errori passati, sono futili fardelli. Sei ancora viva, significa che puoi rimediare” “ Rimediare...Sì, non posso arrendermi, non fino a quando non avrà pagato per i suoi peccati. Vergil devi aiutarmi a recuperare il mio vero potere” “ Mi sembra che tu sia già abile, conosci incantesimi unici” “ Quello che hai visto è solo parte della vera me, sono stata privata delle mie magie offensive tempo fa” “ Immagino che tu non le abbia riprese per una buona ragione” “ Esatto, sono sigillate in modo speciale, ma se uniamo le nostre abilità possiamo rompere quel sigillo” “ Perché non l'abbiamo fatto sin dal principio?” “ Il mio piano originale prevedeva il loro recupero più avanti, ma visto che ho letto dei Musubi manipolati non ha senso indugiare oltre” “ Mmm...” “ Per favore Vergil, se non lo fai non potrai riavere la Rebellion. Hai visto quanto è diventato forte quel bastardo, avrai bisogno di tutto il supporto possibile per compiere la tua missione” “ Mi hai convinto, continueremo a lavorare insieme, ma ad una condizione” “ Quale?” “ Raccontami che razza di tecnica era quella Galaxian Explosion, la tua storia ed anche quella faccenda dei Musubi” “ Immagino sia una richiesta sensata...Ok, ascoltami bene”.

 

Mentre l'artista di strada rivelava i propri segreti, la Valchiria era finalmente giunta nel livello più alto di Helheim, dove era presente la porta verso il Mondo materiale.

Il viaggio era stato estremamente strano: di solito ad Hel le anime dei caduti venivano guidate verso il luogo di loro appartenenza sotto lo sguardo attento delle altre valchirie, supportate da alcuni collaboratori spirituali. Tuttavia di queste ultime figure non c'era alcuna traccia, di conseguenza i morti, privi di guardiani, avevano messo sotto sopra l'intero Regno gettandolo nel caos più totale. Così la fanciulla dai capelli dorati fu costretta ad affrontarli, ma non poté ristabilire l'ordine poiché, a differenza delle sorelle, i suoi poteri legati alle entità ultraterrene non sopprimevano la volontà delle anime bensì la esaltavano. Esattamente perciò capì che la maggior parte degli spiriti che l'avevano attaccata erano furiosi perché ingiustamente spediti in quell'Inferno in quanto in vita erano stati onesti ed onorevoli.

 

Suddette stranezze le installarono numerosi dubbi.

“ Questo caos non è logico, non sarebbe mai dovuto accadere. Le mie sorelle sono scomparse senza lasciare traccia, se le è accaduto qualcosa di brutto perché Odino non me l'ha riferito? E soprattutto perché ha permesso che Hel andasse in malora? Sarebbe potuto venire qui e risolvere tutto oppure conferirmi le abilità necessarie per sistemare questo macello. Niente ha senso” “ Invece ce l'ha” sostenne una voce profonda provenire da una direzione imprecisata.

“ Mostrati, non essere vile” “ Non posso venire da te, ma posso portarti da me”.

In quel momento un vortice nero risucchiò la ragazza senza darle possibilità di fuga.

 

La Valchiria venne trasportata in una zona avvolta in fitte tenebre, dove si poteva respirare una pesante e gelida aria.

“ Questa oppressione, questa oscurità...Sono a Niflheim, ma come?” “ Merito mio” esordì la stessa voce di prima, “ Ancora tu, chi sei? Mostrati una buona volta” “ Lo stava facendo, non c'è bisogno di essere scortesi”.

 

Dalla fitta cupezza emerse un colossale lupo nero, molto più grande di Ifrit, la cui sola presenza incuteva terrore e paralisi.

 

“ Fen...Fenrir!?” esclamò la donzella facendo un balzo indietro impugnando la spada, “ Tranquilla piccola valchiria, non ho alcuna intenzione di farti del male. Voglio solo raccontarti la verità” “ Quale verità?” “ Quella su di te e su Odino” “ So già tutto” “ Credi di sapere, ma non è così” “ Non cadrò nei tuoi trucchetti” “ Trucchetti?” “ Già, quelli che ti hanno reso famoso. Le tue parole sono intrise di menzogne ed hanno l'unico scopo di plagiare la mente altrui” “ Ho preso queste brutte abitudini da mio padre, tuttavia questa volta non ti mentirò, non ce ne sarebbe motivo” “ E perché dovrei crederti anche solo per un secondo?” “ Immaginavo che ci sarebbe voluto un certo sforzo per convincerti, quindi ti mostrerò” “ Cosa?” “ La vera natura di colui che chiami padre di tutti”.

 

Il lupo nero fece vedere alla fanciulla le ultime gesta dell'alto Sacerdote, soffermandosi sulla catastrofe della Galaxian Explosion e sulle vite che aveva stroncato.

Quelle immagini avrebbero cambiato la prospettiva della ragazza, la quale sarebbe stata disposta ad ascoltare le parole dell'Aesir.

Il messaggio del lupo

 

Dopo aver visto il tremendo spettacolo della Galaxian Explosion la valchiria rimase senza parole. Come poteva il padre di tutti fare una cosa tanto orribile? Come poteva aver ucciso migliaia degli innocenti?

Molto presto l'interdizione si trasformò in rabbia e disgusto e non solo verso quell'uomo, ma anche per se stessa. L'aver riposta una cieca fiducia in un essere così senza cuore la portò a rimproverarsi duramente, avrebbe dovuto capire la sua vera natura da tempo ed ostacolarlo fin dal principio.

 

Fenrir si accorse immediatamente del mutamento di spirito della fanciulla essendo una creatura incline alla percezione delle emozioni negative altrui e sfruttò il momento per persuaderla completamente.

 

“ Ti ho mostrato quelle immagini per farti aprire gli occhi, spero che adesso il tuo giudizio su di lui sia più imparziale” “ Lo è...Ho capito di aver servito un mostro, però tu non sei diverso” “ Perché mi rivolgi parole così cattive? Guarda che mi offendo” “ Getta la tua maschera, ti conosco figlio di Loki. Sei l'incarnazione del caos, in te non c'è un briciolo di bontà” “ Immagino non serva mentire, considerando chi ho davanti. Quello che dici è vero, ma non ha rilevanza, non più” “ In che senso?” “ Guardami, nelle mie condizioni non posso fare del male nessuno nemmeno volendo”.

 

A causa delle tenebre di Nifheim e del suo stato d'animo concitato la bionda non si era soffermata ad osservare il potente Aesir, ma adesso si rese conto che versava in uno stato pessimo: il corpo era ricoperto di cicatrici, alcune zanne erano frantumate e due zampe erano talmente mal ridotte che a stento lo sorreggevano. Inoltre sul collo era presente un collare spezzato, l'unico oggetto in grado di contenerlo, almeno in passato.

 

“ Cosa ti ha ridotto così?” “ Lo scontro con Odino, quello vero, mia piccola valchiria” “ Cosa vuoi dire? Spiegati meglio” “ Lo farò, anzi ti racconterò tutto ciò che so, ma solo se stringiamo un patto” “ Quale sarebbe?” “ Niente di pericoloso, dovrai semplicemente inserire il mio spirito in un corpo mortale” “ Cosa stai blaterando? Non capisco” “ Capirai tutto quanto ti spiegherò ogni cosa, prima però devi accettare” “ Non ho molte scelta, quindi va bene” “ E' così che si parla!” “ Ma come faccio?” “ Ci arriverò, non temere. Ora però veniamo al punto, la verità”.

 

Fenrir, piuttosto affaticato, si mise a sedere prima di iniziare la sua storia.

“ Come ben sai io ed Odino siamo destinati ad affrontarci nel Ragnarok dove io lo ucciderò, però anch'io sono destinato a morire per mano di Vadir. Un esito alquanto deludente per entrambi, perciò abbiamo sempre cercato un modo per cambiare il nostro fato. Tuttavia, non importava cosa facessimo, nulla mutava, il futuro restava sempre lo stesso. Spinto da un'irrefrenabile determinazione e follia il Padre di tutti ha deciso di combattermi prima della fine dei tempi, sperando che una nostra lotta anticipato lo potesse salvare, tuttavia si sbagliava di grosso. Infatti, dopo giorni di serrata lotta, siamo andati molto vicini ad ucciderci a vicenda quando un'imprevista energia è intervenuta distruggendo il corpo di Odino e confinando me in questo posto schifoso” “ Chi ha mai potuto intromettersi tra le due creature più forti di sempre?” “ Gaia” “ Il Pianeta!?” “ Brava, il suo spirito per la precisione” “ Come?” “ Ne è stata capace perché supportata dai Musubi” “ I Musubi? E cosa sarebbero?” “ Gli intrecci del tempo. In loro è inciso in modo immutabile il passato, presente e futuro” “ Incredibile... Quindi sono entità fisiche che possono interagire con chiunque” “ Errore, sono più creature al limite col metafisico. Possono interferire solo con gli esseri divini come me o gli Esper. Per questo Odino ha avuto l'idea geniale di possedere un umano, quel vecchio che hai conosciuto, così i Musubi non possono ostacolarlo direttamente e di conseguenza può provare a modificarli più liberamente. Per sua sfortuna il processo di immersione non è andato come previsto, non è stato in grado di controllare quell'uomo può solamente a suggerirli cosa fare, come un sussurro nella testa” “ Complicato, ma credo di aver capito. C'è un'ultima cosa: qual è lo scopo di Odino? Perché ha seminato tanto dolore? Immagino che disprezzi Gaia, ma allora perché creare un culto in suo nome?” “ Mi spiace, non so rispondere a queste domande. Posso solo dirti che la sua indole egoista, sadica e paranoica ha influenzato l'umano in cui si trova, tramutandolo in un tiranno” “ Spetta a me scoprire i misteri che rimangono irrisolti” “ Temo di sì, adesso torniamo al patto. Ti dono questo anello, grazie ad esso potrai trattenere il mio spirito fino a quando non troverai qualcuno di compatibile con la mia essenza ed in più potrai assoldare degli spiriti” “ Ti riferisci agli Einherjar?” “ Li conosci, bene, mi hai risparmiato altre chiacchiere. Ok, abbandonerò queste spoglie decadenti, ma prima aprirò un portale per riportarti nel posto dove è richiesta la tua presenza” “ Un attimo, come faccio a riconoscere chi è compatibile con te” “ Non avrai difficoltà, quando lo vedrai lo percepirai senza problemi” “ Influenzerai anche tu colui che si fonderà con te” “ Solo per eliminare Odino e dare una lezione a Gaia, nient'altro” “ Odino è mio nemico, ma non so Gaia se” “ Fidati, è malvagia quanto quel folle” “ Viste le circostanze non mi opporrò” “ Brava piccola valchiria. Quasi dimenticavo c'è un'altra cosa che devi sapere, una che ti riguarda da molto vicino" “ Sarebbe?” “ Non sei nata dea, è stato Odino a tramutarti in Valchiria” “ Cosa!?” “ Non ti sto mentendo, un tempo eri una ragazza normale con una vita propria a cui sei stata strappata ingiustamente” “ In che senso?” “ Non lo riesci ad immaginare? Odino ha ucciso te e tutti quelli a cui tenevi, dopo di che ha catturato la tua anima e l'ha plasmata a suo piacimento così da sfruttarti come un'estensione della sua volontà” “ Io...” “ Infine sappi che Hel è caduto nel caos perché il padre di tutti ha eliminato le tue sorelle ed i loro guardiani per assorbirne i poteri. Ha lasciato solo te in vita perché credeva di poterti manipolare, di poterti usare per richiamare le anime cadute dei suoi alleati, ma non aveva calcolato la tua forte volontà. E' proprio quella che mi ha permesso di parlarti” “ ...” “ Capisco il tuo sgomento, hai molto da metabolizzare. Non sarà il momento più opportuno, ma devi tornare a combattere oppure il Mondo dove sei nata andrà incontro ad una fine ben peggiore della distruzione”.

 

Affermato ciò e lasciata la giovane nel più totale sgomento, Fenrir divenne un agglomerato di energia nera che venne assorbito dallo speciale oggetto appena donata alla graziosa la fanciulla la quale venne subito portata nell'epicentro dell'omicida esplosione dell'Alto Sacerdote dove avrebbe trovato quelli che sarebbero stati alcuni dei più fidati compagni della sua imminente impresa volta a fermare la follia di colui che aveva servito così diligentemente.

Ciò che rimane

 

La devastante onda d'urto che li aveva coinvolti spinse Eddy e Saeko ad affrettarsi ancora di più. Volevano raggiungere il prima possibile gli amici dell'Avalanche così li avrebbero aiutati con il guaio in cui si erano cacciati, punto sul quale ormai non avevano alcun dubbio.

Purtroppo più avanzavano in quella landa desolata, dove non era rimasto praticamente nulla della vegetazione, degli edifici e delle persone che la popolavano, più una profonda paura li travolgeva. Per quanto si sforzassero di non avere pensieri negativi, l'idea che qualcosa di irreparabile fosse accaduto tempestava la loro mente ed il loro cuore.

 

Setacciarono in lungo ed in largo la regione senza trovare la minima traccia di coloro che stavano cercando né tanto meno c'era qualcuno a cui chiedere.

Per puro caso giunsero nell'epicentro del formidabile incantesimo dell'Alto Sacerdote, punto dove il terreno era crollato per decine se non centinaia di km.

Considerando la distruzione in cui si erano imbattuti arrivarono alla conclusione che o Tifa e Barret avevano lasciato quella zona prima di qualsiasi cosa fosse accaduta oppure erano stati spazzati via.

 

Non potendo accertare nessuna delle due ipotesi ad Hi, optarono per un ritorno al QG, sperando di ritrovare proprio lì coloro che li stavano facendo preoccupare tanto.

Tuttavia, poco prima della partenza, videro comparire da un portale una graziosissima fanciulla dai capelli dorati e caldi occhi verdi. L'aspetto bello come una dea nonché la bianca armatura che indossava la resero immediatamente riconoscibile anche al giovane duo, non particolarmente esperto nella conoscenza dei membri dell'Abbazia, il quale non esitò un attimo a prepararsi ad una lotta che consideravano certa.

 

“ Fermi, non serve combattere” affermò la donzella leggendo le loro intenzioni, “ Invece dico di sì! Sei la valchiria, una nostra nemica” sostenne sulla difensiva Eddy, “ Sono una valchiria è vero, ma non vostra nemica, non più” “ E da quando?” “ Da molto poco” “ Ci comprenderai se non ti crediamo” intervenne Saeko, “ Se volete sfogare la vostra rabbia su di me o se volete la mia testa per i miei errori, dovrete aspettare un po'. C'è una missione importante che devo assolutamente compiere” “ E sarebbe?” “ Uccidere Odino”.

 

Se il ragazzo non avrebbe voluto più ascoltarla, la sua compagna invece era più disponibile. Forse l'essere diventata una semi-dea le aveva conferito maggiore pazienza o forse meno prudente, ma comunque voleva sentire le ragioni della giovane ed infatti le chiese con pacatezza:

“ Perché questo mutamento di animo? Se non sbaglio sei famosa per la cieca obbedienza a quel vecchio, sei persino arrivata a punire chi ne ha parlato male” “ Quello che dici è corretto, però allora non sapevo la verità” “ Quale verità?” “ Quella su di lui, sulla sua mostruosità” “ Finalmente hai aperto gli occhi, meglio tardi che mai” “ Aspetta Saeko, sei sicura che non ci stia ingannando” “ No, è sincera” “ Come fai a dirlo?” “ Sesto senso” “ Mi sembra un po' poco per fidarci di una così” “ Se non ti fidi di lei, fidati di me” “...Se la metti così non lasci scelta, ma la terrò d'occhio”.

 

Convinto, almeno parzialmente l'amico, la neo Shiva si rivolse nuovamente alla Valkyrie, volendo invitarla con loro nell'Avalanche così da apprendere ciò che sapeva sull'Abbazia, ma la vide concentrata ad osservare l'enorme cratere, cosa che la incuriosì.

 

“ C'è qualche problema?” le chiese, “ Percepisco qualcosa di intenso...Un superstite” “ Veramente!?” “ Sì” “ Salviamolo subito! Potrebbe tornarci utile per capire cosa è accaduto” “ E' stato Odino, ha annientato questa regione e le sue meravigliose forme di vita con un incantesimo terribile” “ Una persona sola è stata capace di tutto questo!?” “ Già” “ E'...assurdo” “ Anch'io stentavo a crederci” “ E' tanto potente?” “ Lo è diventato da poco, per merito di un rituale che sfortunatamente non conosco abbastanza da dire cosa gli abbia fatto” “ Indagheremo in un secondo momento, ora aiutiamo il sopravvissuto” “ Ci penso io, resta qui per sicurezza”.

 

La bionda si immerse in quello sprofondo riemergendo dopo svariati minuti con in braccio Genesis o per meglio dire ciò che ne rimaneva di lui. Il corpo del Soldier era ridotto a brandelli, ma nonostante ciò i suoi segni vitali rimanevano forti e stabili, fattore davvero impressionante.

 

“ Come ha fatto a cavarsela e come fa ad essere ancora in vita?” domandò esterrefatta Saeko, “ Non è umano” “ Cosa?” “ Un normale mortale sarebbe stato disintegrato all'istante” “ Suppongo che tu abbia ragione, ma quindi cosa è?” “ Non c'è natura divina in lui, ne sono sicura...La sua linfa vitale è nera con sfumature viola, insolita. Sembra quasi quella di un alieno o forse il suo corpo è stato sottoposto ad esperimenti che l'hanno modificato a livello genetico” “ Potrebbe essere, appartiene ai Soldier della Shinra e quella società è famosa per aver giocato a fare Dio” “ Per quanto riprovevole, il loro lavoro è stato certamente efficiente. Non solo ha permesso a questo tizio di cavarsela, ma si sta curando anche se a ritmo lento” “ Meglio portarlo nel nostro QG, li potremo guarirlo. Vieni anche tu con noi giusto?” “ Il mio unico obiettivo è uccidere Odino” “ Me l'hai già detto. Sappi che è anche il nostro, quindi potremo collaborare” “...D'accordo, da sola non avrei molte speranze. Prima però devo fare una cosa” “ E sarebbe?” “ Recuperare degli Einherjar” “ Ein che?” “ Anime guerriere, legate a questo Mondo da rimpianti e senso di incompiutezza per la loro stessa esistenza”.

 

Pronunciate queste solenni ed alquanto arcane parole, la Valchiria mosse il braccio come a voler spostare una tenda, gesto che recise il sottile velo tra regno materiale e spirituale.

Non appena lo Saeko si gelò sul posto: c'erano quattro spiriti e due di essi erano Tifa e Barret. Purtroppo le sue peggiori paure si erano avverato, i cari amici erano stati uccisi.

Spiriti indomiti

 

“ Tifa, Barret...” sussurrò una Saeko combattuta dalla felicità di poter rivedere gli amici e la tristezza derivante dalla consapevolezza che ormai avevano abbandonato questo mondo.

“ Dove sono? Io non li vedo” “ Non è il momento di fare lo stupido Eddy” “ Non ti sto prendendo in giro, io non vedo nessuno” “ E' normale, solo creature divine o semi-divine possono ammirare cosa c'è oltre il velo che ho sollevato” intervenne la valchiria che aveva percepito fin dal principio la presenza di Shiva nella maga dell'Avalanche.

 

Quest'ultima si concentrò unicamente sui vecchi alleati, tralasciando le anime di Zack e Luis anch'esse presenti, volendo capire cosa stessero dicendo. Vedeva le loro labbra muoversi, ma non riusciva a sentirli.

Notandolo la fanciulla dagli occhi smeraldo commentò: “ Il processo di unione con l'Esper non è ancora completo perciò non puoi ascoltarli al momento. Non temere però, se accetteranno la mia proposta potrai stare con loro” “ Davvero!?” “ Sì, ma sappi che non posso riportarli in vita quindi ci saranno delle differenze rispetto a prima” “ In cosa consisteranno?” “ Non potranno assumere forma solida di frequente e non potranno allontanarsi da me” “ Non credo di capire” “ Sarà più facile mostrartelo” detto ciò la bionda entrò in contatto con i caduti grazie ad un collegamento possibile solo per quelle come lei.

 

“ Perché non ci sente? E' diventata sorda!?” “ Non lo so Barret, forse è solo un'illusione oppure non so...” rispose confusa la mora, “ E ragazzi” chiamò il capitano della guardia cittadina con preoccupazione, “ Cosa c'è?” “ Prova a prendere della polvere Tifa” “ Perché?” “ Fallo per favore”.

Sebbene dubbiosa la ragazza fece come suggeritole e per suo grande sgomento non fu in grado di afferrarla.

 

“ Non scherzare” “ Non lo sto facendo Barret, non ci riesco” “ Su, non fare la sciocca” “ Fallo tu allora Zack” “ Va bene, guarda come è facile”.

Neanche il Soldier ottenne un risultato diverso, il che lo spinse a chiedersi come una cosa del genere fosse possibile.

 

“ Siamo vittima di un qualche sortilegio, non c'è altra spiegazione” sostenne il lottatore con convinzione, “ Ti sbagli” esordì l'ex alleata di Odino mostrandosi a loro, “ E tu chi sei?” “ Quello può passare in secondo piano Barret, guarda che spettacolo. Ehi dolcezza ti va di uscire” “ Vedo che i vostri impulsi non si sono attenuati, il legame con il Mondo materiale è forte, ottimo” “ Di cosa stai parlando?” “ Lo sai già, ma se proprio vuoi sentirtelo dire lo farò: siete morti per mano dell'Alto Sacerdote”.

 

Comprensibilmente suddetta dichiarazione gettò il quartetto nella negazione più totale, almeno in un primo momento. Infatti man mano che si calmarono iniziarono a ricordare gli ultimi eventi, la loro ultima lotta e l'essere travolti dalla Galaxian Explosion, tecnica che non lasciava scampo quasi a nessuno.

 

“ Quindi ho fallito, non sono riuscito a proteggere la mia gente” commentò tristemente Luis, “ E noi abbiamo lasciato la nostra lotta per la salvezza del Mondo troppo presto...Non rivedrò più Marlene” “ Nemmeno io e neanche Jessie e gli altri. Non ho avuto nemmeno il tempo di chiarire le cose con Cloud” “ A chi lo dici Tifa, anch'io avrei voluto parlare con lui. In aggiunta sono caduto in modo così patetico, che smacco”.

 

“ Siete colmi di amarezza e dolore, ma percepisco anche rabbia e volontà di rivalsa” “ Stiamo esplodendo di rabbia e non solo per il nostro insuccesso, ma per quello che accadrà d'ora in poi. Quel mostro potrebbe spazzare via ogni cosa e noi non possiamo fare niente” parlò per tutti l'omone con la mitragliatrice, “ Potete ancora combattere se vi unite a me” “ Puoi ridarci la vita!?” “ No, ma posso rendervi miei alleati, Einherjar per la precisione” “ Cosa sarebbero?” chiese Lockhart con un briciolo di speranza, “ Spiriti incapaci di passare oltre a causa dei conti lasciati in sospeso nel Mondo” “ Quindi saremo fantasmi?” “ Non proprio Soldier, sarete qualcosa di più. Potrete assumere forma corporea quando vi chiamerò in mio supporto in battaglia, ma anche in situazioni normali. All'inizio sarà per brevi periodi, ma con il tempo potremmo arrivare a svariati minuti di fila” “ Così poco!?” “ Visto che siete deceduti è fin troppo” “...” “ Potremmo rivedere i nostri cari?” domandò speranzoso Wallace, “ Vi prometto che una volta sconfitto Odino vi porterò da loro” “ Sarà una condizione perpetua la nostra?” “ Luis, durerà fino a quando non sarete pronti a raggiungere l'aldilà” “ Capisco...Io accetto, voglio vendicarmi di quel bastardo che ha sterminato la mia gente” “ Allora dammi la mano”.

 

Non appena il capitano strinse le affusolate dita guantate della meravigliosa fanciulla, venne assorbito nello speciale anello di Fenrir.

“ Voi cosa avete deciso? Non ci resta molto tempo”; alla fine anche i rimanenti tre accolsero l'offerta.

 

Così la valchiria ottenne dei nuovi quanto preziosi alleati con i quali avrebbe stretto un forte legame e proprio perciò li avrebbe aiutati a trovare pace.

Il Risveglio

 

La tremenda onda d'urto generata dalla Galaxian Explosion aveva avuto un effetto inaspettato: quello di ridestare Sephiroth dal sonno in cui era caduto dopo lo scontro con Vergil.

Il Leggendario Soldier rinvenne in una zona ben diversa dal castello nero di Lilith, infatti si trovava in quella che aveva tutta l'aria di essere una cripta ed a giudicare dalle raffigurazioni, legati ad un rituale non meglio specificato, era una di un tempio religioso o qualcosa di molto simile.

 

Comprensibilmente l'uomo non capì come avesse fatto a raggiungere quel luogo, il suo ultimo ricordo era quello di precipitare in una profondissima voragine mentre i suoi sensi diventavano sempre più offuscati. Inoltre, ben presto, si rese conto di essere in perfetta forma, tutte le energie perdute erano tornate. Potevano esserci solo due spiegazioni a tale fenomeno: era rimasto fuori dai giochi per mesi oppure qualcuno l'aveva curato. Mentalmente propense per quest'ultima ipotesi in quanto avrebbe anche dato una soluzione al mistero del suo arrivo in quel posto sconosciuto.

Effettivamente aveva ragione, ma non avrebbe mai potuto immaginare la sorpresa che lo attendeva.

 

Rimuginare oltre non sarebbe servito a niente, per cui iniziò a dirigersi verso l'unica porta presente volendo abbandonare l'edificio per potersi orientare meglio.

Ebbe solo il tempo di fare qualche passo prima che una voce nella sua testa esordisse con: “ Ti sei svegliato alla fine, ci stavo quasi perdendo le speranze” “ Chi sei?” “ Non l'hai capito? Il tuo salvatore” “ Se dici la verità perché ti nascondi?” “ Non lo sto facendo” “ Allora fatti vedere” “ Non posso, ormai esisto solo nella tua coscienza” “ Quello che dici è impossibile” “ Invece no, hai già visto un fenomeno simile con Shiva. L'Esper non ha più forma fisica, ma è viva dentro Saeko. La stessa cosa vale per me” “ Mi stai dicendo che Magilou ha lanciato una Metempsicosi mentre ero privo di sensi?” “ Errore, quella Moira non ha nulla a che fare con questo” “ Moira? Intendi una delle tre moire?” “ Sì, non conoscevi la sua vera natura?” “ No, ma questo spiega tante cose. Qual è?” “ Tutte e nessuna” “...” “ Perché questo silenzio?” “ Stavo ripensando a ciò che ho visto di lei, ai suoi poteri, alle sue parole” “ E?” “ Ho capito cosa intendi con quell'affermazione di tutte e nessuna. Ciò che ancora non so è la tua identità” “ Esplora il tempio e lo capirai. E' eretto in mio onore” “ Non faresti prima a dirmelo?” “ Dove sarebbe il divertimento? Inoltre c'è una cosa che devi prendere qui” “ Sarebbe?” “ Se non sbaglio non hai più un'arma” “ Sì, la mia Masamune è andata distrutta per colpa di quel demone blu” “ Quindi te ne serve una nuova ed io posso guidarti da una katana in grado di rivaleggiare con la Yamato” “ La Yamato?” “ La lama di Vergil, quella che ti ha lasciato una bella cicatrice lungo tutto il torace” “ Quale cicatri...”.

Il bianco cavaliere si interruppe quando abbassando lo sguardo verso di sé vide uno squarcio ancora in via di guarigione. Questa piccola conferma convinse il guerriero a dare ascolto alla misteriosa voce e così iniziò con l'esplorazione.

 

Per suo gran sollievo la struttura si dimostrò di modestissime dimensioni, il che gli permise di ottenere delle rispose molto rapidamente. La prima fu sull'identità di colui che l'aveva curato, si trattava del dio Loki, famoso per la sua astuzia. La seconda invece riguardava l'arma che gli era stata promessa: la Masamune, katana mitologica creata con arti blasfeme le quali l'avevano intrisa con tutto ciò che c'era di male nei vari Mondi. Se ciò la rendeva difficile da brandire, in quanto chiunque ne entrasse in contatto veniva corrotto dall'oscurità tanto nel profondo da farlo impazzire, le conferiva anche una potenza senza uguali.

 

Sephiorth non fu per nulla preoccupato dalla lama, infatti la prese senza esitare, ma si incupì nel sapere che aveva dentro di sé un'entità divina poiché sapeva che sarebbe stato complicato impedirgli di influenzarlo.

 

Per togliersi i dubbi che lo stavano affliggendo chiese alla voce: “ Tu sei una divinità superiore, vero?” “ Corretto e tra la più potenti” “ Come hai fatto a trovarmi?” “ Che tu ci creda o no ero imprigionato nella Murasame, un dono di mio padre per la mia ribellione. Quando si è rotta sono stato liberato e per sdebitarmi ho deciso di aiutarti unendomi a te” “ Dubito che tu l'abbia fatto solo per bontà d'animo” “ In effetti non avevo altra scelta. Non avendo più forma corporea sarei stato destinato a sparire nel nulla, ma fortunatamente ho trovato un corpo” “ Come ti sei unito a me?” “ Con una tecnica che solo noi dèi superiori conosciamo, diversa dalla Metempsicosi ma dall'identico risultato” “...” “ Ora a cosa stai pensando?” “ Al fatto che tu possa sfruttarmi per qualunque sia il tuo scopo” “ C'è una cosa che voglio, ma non ti userò. Piuttosto faremo un accordo” “ Non faccio patti con nessuno” “ Nemmeno se è per salvare qualcuno a te molto caro?” “...” “ Posso riportartela indietro, potrai di nuovo parlare con lei".

 

Sephiroth rimase un attimo in silenzio, dopo di che affermò in fare minaccioso: “ Non giocare su un argomento del genere” “ Portami da lei e ti dimostrerò che non sto mentendo”.

“ Se c'è una minima speranza, un modo per guarirla, devo tentare” pensò l'uomo acconsentendo alla proposta del Dio, provando un'insolita speranza nel cuore.

Il patto

 

“ Mi hai convinto Loki. Se riuscirai a farla guarire stringeremo un accordo” “ La fortuna è dalla mia, mi sono unito proprio ad uno sveglio. Dai, ora andiamo, il tempo non è della nostra” “ Non sarà peggiorata!?” “ Non mi riferivo a lei, ma a ciò che mi interessa” “ La prossima volta sii più preciso” “ Quanto sei burbero però, vediamo se riesco ad addolcirti” “ Parlerai per tutto il tempo?” “ Ci puoi scommettere, sono stato in silenzio per secoli, devo recuperare” “ Impazzirò...Quanto siamo lontani dal QG dei Soldier” “ Centinaia di km” “ La solita fortuna...” “ Non mettere il muso, non serve. E' vero che la distanza è considerevole, ma ci metteremo solo pochi minuti” “ Sfruttando uno dei tuoi poteri?” “ Vedo che sai come funziona l'unione, mi stupisci” “ Sono a conoscenza di molte cose” “ Vedo, ma questa volta sei in errore” “ Perché?” “ Useremo una delle tue abilità” “ Non ho nulla del genere, mi sono sempre affidato al mio fisico per gli spostamenti” “ Capisco la tua perplessità, in effetti l'hai sviluppata come protezione dopo la sconfitta con Vergil” “ Di cosa stai parlando?” “ Raggruppa tutte le energie” “ Come?” “ Fidati, capirai”.

 

Seppure dubbioso Sephiroth fece come suggeritogli.

Non appena ebbe accumulato la sua energia improvvisamente questa crollò a picco, cosa che lo portò a focalizzarsi di nuovo con maggiore attenzione.

Questa volta ottenne un risultato tanto diverso quanto inaspettato: un'ala nera, identica a quella di Genesis, comparve sul suo lato sinistro ed invece di provare la solita sensazione di pesantezza, derivante dalla dura prova a cui il fisico veniva sottoposto, si sentì leggerissimo e potente come non mai. Senza peccare di superbia così avrebbe potuto lottare alla pari con il demone blu se non addirittura vincerlo.

 

“ Questo è il tuo vero potere” affermò il dio con un accenno di inspiegata soddisfazione, “ Non pensavo di possederlo. Hojo aveva ragione, non ho limiti” “ Sappi che quando ti sarai abituato a me diventerai ancora più devastante” “ Scommetto che la mia forza ti serve” “ Vero, ma anche a te perciò è uno scambio equo” “ Immagino...Quindi con questa cosa posso muovermi rapidamente” “ Più di quanto pensi” “ Se è vero, è una grossa comodità” “ Lo è, ma se non mi credi testalo” “ Lo faccio subito”.

 

Incredibilmente il bianco cavaliere sfrecciò ad una velocità assurda, di molte volte superiore al suono, che gli permise di raggiungere la destinazione in un lampo.

La dimostrazione pratica delle sue nuove capacità lo esaltarono al punto che se, non si fosse trattato di quella persona speciale, avrebbe continuato a mettersi alla prova per puro spirito di curiosità. Però adesso doveva occuparsi di una faccenda estremamente importante e non c'era spazio per gli indugi.

 

Corse immediatamente nel letto dove riposava colei che aveva visitato prima di iniziare la lotta all'Abbazia, la quale era rimasta nelle stesse condizioni.

 

“ Ci siamo, cosa devo fare?” “ Poggiale una mano sulla fronte ed una sul cuore” “ Per quale ragione?” “ Quelli sono i punti infettati dal veleno della Shinra” “ Come fai a sapere certe informazioni?” “ Sarò rimasto imprigionato nella katana, ma ero consapevole di tutto ciò che mi circondava. Di conseguenza ho visto quello che tu hai visto” “ Mi stavi tenendo d'occhio da tempo” “ In un certo senso, ma è stata pura casualità” “ Sicuro? Sei famoso per i tuoi inganni” “ Vuoi davvero parlare di questo?” “...”.

 

Dimenticando per un momento i dubbi su Loki, l'Eroe poggiò con una gentilezza che nessuno avrebbe immaginato in lui le mani sulla ragazza dai capelli argentati.

 

“ Fatto, ora?” “ Ci penso io” “ Non farle male altrimenti” “ Non temere, sono di parola” “ Lo spero per te”.

In quel momento sul corpo della fanciulla si diffusero delle rune molto antiche, conosciute solo dagli antichi vichinghi, facendo evaporare del fumo verde scuro dal nauseante odore di uova marce.

Completato il processo le macchine che la controllavano senza sosta rivelarono dei segni vitali di una persona perfettamente sana, l'unico neo consisteva nel fatto che non si fosse ancora destata.

 

“ Visto? Puoi fidarti di me” “ Perché non si sveglia Loki?” “ E' normale, non avere paura. L'ho liberata dal freddo abbraccio della morte, ma il suo fisico e soprattutto la sua mente necessitano di tempo” “ Quanto?” “ Non molto, domani mattina sarà pimpante come una volta” “ Se avrai ancora ragione sottoscriverò il nostro accordo, dimmi però in cosa consiste” “ Vendetta verso mio padre” “ Per averti imprigionato suppongo” “ Precisamente, voglio che tu lo uccida” “ D'accordo, chi è?” “ Lo conosci, l'Alto Sacerdote” “ Lui sarebbe Odino!? No, a meno che...” “ Hai capito vero?” “ Sì...Eliminarlo era anche un mio obiettivo e tu lo sapevi, allora perché l'hai curata?” “ Per dimostrarti la mia buona fede e conquistare la tua fiducia” “ Perché? Avrei comunque combattuto contro quell'uomo” “ Affinché tu possa svilupparti a pieno è indispensabile una nostra simbiosi e può avvenire solo se c'è rispetto reciproco” “ Se è importante raggiungere il mio massimo vuol dire che il capo di Gaia è più forte di quanto immaginassi” “ Bravo, visto che dobbiamo aspettare qualche ora ti racconterò ciò che è accaduto durante la tua assenza e se abbiamo tempo anche il passato di Odino” “ Non mi interessa la sua storia, dimmi piuttosto i suoi punti” “ Devi conoscere ogni cosa su di lui per capire come affrontarlo, parlo per esperienza” “...Forza inizia, prima lo facciamo prima starai zitto” “ Ottimo, tutto è iniziato eoni fa quando...”.

 

Loki iniziò a rivelare alcuni segreti i quali avrebbero permesso a Sephiroth di avere un vantaggio in futuro nei confronti dei suoi nemici, non solamente combattivo...

Sollievo

 

Dopo aver raccontato gli ultimi eventi ed alcuni succosi dettagli su Odino, Loki chiese al suo nuovo “contenitore” maggiori informazioni sulla donna di cui si era occupato. 

 

“ Allora Sephiroth, come hai conosciuto Kannon?” “ Dovresti saperlo, non sai tutto quello che so io?” “ Solo ciò che hai appreso mentre brandivi la Murasame e quando l'avevi già eri suo amico” “ Sei rimasto coerente...” “ Certo perché non ti ho mentito, per quanto ancora mi metterai alla prova?” “ Lo scoprirai” “ Quanto sei diffidente senza alcun motivo! Lo sopporterò, ma almeno rispondi alla mia domanda?” “ Nei Soldier” “ Ti stai sicuramente riferendo ai tempi della Shinra, per cui anche lei è come te, Genesis ed Angeal?” “ Sbagliato, è diversa” “ Su spiegati meglio, non farmi tirarti fuori le parole con le pinze” “ Non è come noi perché ha scelto di essere un Soldier, mentre a noi tre è stato imposto. Hojo ci ha manipolato geneticamente quando eravamo ancora dei feti, invece Kannon si è sottoposta volontariamente a quel trattamento in età adulta” “ Se non ricordo male era molto rischioso” “ A dir poco, meno dell'1% di soggetti sopravviveva” “ Quindi cosa l'ha spinta?” “ Il desiderio di proteggere gli altri...E' sempre stata la più altruista tra i soldati e non ha mai ucciso alla leggera. Ha sempre valutato la situazione, optando per la via del non ritorno solo se non c'erano altre soluzioni” “ E' molto diversa da te” “ Siamo diametralmente opposti” “ Allora come avete fatto a costruire un rapporto speciale?” “ Questo dovrei saperlo, eri presente” “ L'ho visto sì, ma non l'ho capito” “...Nel corso delle missioni ci siamo avvicinati, ma solo durante la lotta contro la Shinra abbiamo saldato un legame profondo. Non so dirti come sia avvenuto, ma è successo” “ Perciò ti ha salvato dalla caduta nel reattore. Teneva più a te che a se stessa” “...” “ Non c'è ragione di avere quella faccia cupa, presto potrai parlare di nuovo e scusarti”.

 

Il bianco cavaliere stava per replicare quando notò le lenzuola del letto dove riposava la sua speciale amica muoversi, il che lo spinse a correre da lei. Una volta raggiunta vide dopo tanto, troppo tempo una paio di occhi azzurri fissare i propri. Contatto visivo che gli procurò un naturale sorriso, non uno di quelli sadici, ma uno sincero e caloroso.

 

“ Sephiroth?” “ Bentornata Kannon” “ Perché? Dove sono stata?” “ Non ricordi la nostra ultima battaglia insieme?” “ Sì, eravamo nel QG della Shinra quando sono caduta...” “ Vedo che ti è tornata velocemente la memoria” “ Sei spiritoso, vuol dire che è vero” “ Cosa?” “ Che siamo morti” “ Sei fuori strada, siamo vivi e vegeti” “ Sicuro?” “ Se non mi credi”.

L'Eroe le diede un pizzicotto sul braccio, suscitandole un grido di dolore: “ Ehi! Ma che ti prende?” “ Ti sto dimostrando che sei ancora viva” “ In che modo?” “ Se senti male non puoi essere morta” “ C'erano altri modi sai” “ Tipo?” “ Magari una carezza o un abbraccio” “ Non faccio niente del genere”.

La donna rise divertita prima di commentare: “ Vedo che non sei cambiato per niente nel tempo, ma quanto sono rimasta fuori dai giochi?” “ Cinque anni” “ Cinque anni!? Mi sarò persa un sacco di cose, la Shinra? E crollata?” “ Sì, io e Genesis l'abbiamo annientata poco dopo l'incidente di cui sei rimasta vittima” “ Un tiranno in meno, ora come è la situazione?” “ Complicata” “ Più di prima?” “ Decisamente” “ Cavolo, avrai un sacco di notizie da darmi” “ Meglio iniziare subito” “ E' così grave?” “ Sì” “ Va bene, mi faccio una doccia per togliermi questo odore di dosso e poi parliamo”.

 

Kannon, nonostante gli anni passati a letto, riuscì ad alzarsi senza l'aiuto dell'amico e persino a raggiungere il bagno tutta da sola, non mostrando alcun segno di difficoltà. Evidentemente il trattamento di Loki le aveva conferito anche il vigore di un tempo, ulteriore prova di quanto abile fosse quella divinità.

 

“ Sai che verrà con te a prescindere da ciò che vuoi vero?” “ Lo so come so che non posso fare nulla per fermarla” “ Non usare quel tono mesto Sephiroth, non andrà come l'ultima volta, ora sei molto più forte e ricorda che lo diventerai ancora di più” “ Infatti, ma devo capire la portata dei miei nuovi poteri prima di affrontare Odino, Testerò le mie nuove abilità su Vergil” “ Vuoi vendicarti della sconfitta?” “ Puoi scommetterci, farò a pezzi quel demone” “ Dovrai aspettare un bel po' temo” “ Perché?” “ Ho come la sensazione che tra poco lascerà questo continente” “ Andrà nell'Altro?” “ Non abbatterti, quella è comunque la nostra destinazione” “ Anche il tuo target si trova lì?” “ Precisamente” “ La mia ala può raggiungerlo?” “ Non al momento, non hai ancora abbastanza confidenza” “ Non ho voglia di aspettare” “ E non dovrai farlo. Dopo aver parlato con la tua ragazza speciale, andate al porto di Mizu” “ Cosa c'è lì?” “ Il biglietto per quella zona inaccessibile” “ Vuoi essere più chiaro!?” “ E dove sarebbe il divertimento?” “ Non mi piace divertirmi” “ L'avevo appena, appena intuito, ma con me cambierai” “ Loki...”.

Verso il Monastero

 

Dopo l'inaspettata, ma piacevole battuta d'arresto, gli amanti del Destino avevano proseguito il loro cammino senza ulteriori intoppi. Il percorso, per quanto impervio, non riservò particolari sorprese e persino il clima sembrava essersi calmato.

Insomma tutto stava procedendo per il meglio, inclusi gli stati d'animo della coppia. Infatti Cloud, dopo aver condiviso i proprio dolori ed insicurezze, si sentì sempre meglio ed il suo inconscio lo dimostrava: da quando aveva lasciato la casa di Claudia nessun incubo dei tremendi trascorsi passati lo aveva perseguitato.

 

Evidentemente la vicinanza con la meravigliosa fanciulla ebbe degli incredibili effetti benefici, ma c'era una cosa che lei non poteva curare poiché ne era la causa, il senso di inevitabile perdita che gli pesava sul cuore ogni volta che la sognava.

Il sogno era sempre lo stesso: la vedeva allontanarsi con un sorriso che celava abilmente tanta tristezza senza che potesse fare nulla per fermarla. Non importava quanto tentava di raggiungerla, era sempre fuori portata.

 

A causa di ciò covava nel profondo una tremenda paura che se di giorno riusciva più o meno a gestire, mantenendo il solito atteggiamento, di notte ne perdeva ogni controllo, specialmente quando si svegliava di soprassalto dopo l'ennesima visione di abbandono. Ciò lo spingeva non solo a tenere sott'occhio l'amata con estrema attenzione, soprattutto durante i combattimenti, ma anche a stringerla forte a sé ogni volta che la situazione lo permetteva.

 

Ad Aerith non dispiacevano per nulla suddette cure, anzi le amava.

Adorava stare vicina al giovane che riservava quei comportamenti solo a lei e nessun'altra. La faceva sentire speciale e non per il collegamento con il Pianeta, ma per ciò che era, per la sua stessa essenza. Questo, unito alle loro condivisioni, l'aiutò a superare il senso di solitudine che l'aveva accompagnata fin dalla più tenera età, ora sapeva che avrebbe sempre avuto accanto una persona che non solo l'accettava, ma l'amava e l'avrebbe sempre fatto.

 

Forte di queste nuove sicurezze poté finalmente agire e pensare libera da qualsiasi condizionamento, mostrando al Mondo la vera Aerith e non la Sacerdotessa voluta dall'Abbazia. Il che si traduceva nell'essere una ragazza allegra, spiritosa, emotiva e dal cuore più buono che si potesse immaginare.

 

Tuttavia suddetto processo le suscitò la medesima emozione spiacevole di Strife, il timore di poterlo perdere da un momento all'altro.

Inizialmente credette che si trattasse di una tipica reazione, comune un po' a tutti gli innamorati, ma con il tempo capì che era qualcosa di più profondo, di più reale.

Per non complicare ulteriormente il cammino non ne fece parola al diretto interessato, limitandosi ad assumere le sue stesse precauzioni, le uniche in grado di tranquillizzarla un pochino.

 

Nonostante tutto procedettero a passo spedito, giungendo di fronte ad un sentiero decisamente unico in pochi giorni. Questo era caratterizzato dalla presenza di due statue raffiguranti le diverse rappresentazioni di Gaia, una come globo di terra ed acqua e l'altra come buona samaritana con in mano del cibo.

 

Intuendo la curiosità del compagno, l'appassionata di fiori disse: “ Quella è la base del culto dell'Abbazia. La terra è vista sia come luogo dove camminiamo sia come un'entità spirituale che ci nutre tutti” “ Ci credi?” “ No, non l'ho mai fatto. So che il nostro Mondo è più di un ammasso di rocce, ma non è come lo immaginano quelle persone. E' più un'entità onnipresente” “ Una sorta di divinità?” “ Si potrebbe dire così, ma non come gli Esper, più particolare” “ Capito” “ Sei un tipo sveglio, lo so” gli sorrise avvolgendogli un braccio.

 

“ Aerith, cosa stai?” “ E' piuttosto ovvio, no? Non dirmi che non ti piace” “ Non è quello, solo non credo che sia il momento” “ E' sempre tempo per un po' di coccole” “...” “ Per convincerti di dico che è necessario stare vicini perché da questo punto in poi il passaggio è protetto da una magia che consente solo alle future Sacerdotesse di passare. E' fondamentale rimanere a contatto, così potrò proteggerti” “ Cosa mi accadrebbe se provassi a passare da solo?” “ Nella migliore delle ipotesi saresti allontanato, nella peggiore fritto come una patatina” “ Non ci vanno leggeri” “ Cosa ti aspettavi dall'Abbazia?” “ In effetti...Quindi questo è il percorso di cui hai parlato alla locanda con Saeko e gli altri?” “ Proprio lui” “ Non doveva iniziare tempo fa?” “ Ecco...Ho detto una piccola bugia” “ Perché?”.

 

Aerith lo fissò negli occhi per qualche secondo prima di ridere armoniosamente, dopo di che, senza rispondergli a parole, lo tirò avanti con sé sostenendo: “ Dai andiamo, siamo quasi arrivati”.

Brutti ricordi

 

Il percorso che conduceva al Monastero dell'Iniziazione, nonostante la considerevole lunghezza, non presentò alcuna prova se non alcuni puzzle ambientali, ognuno dei quali era incentrato su una qualche credenza dell'Abbazia. Aerith, avendoli già risolti in passato, non ebbe problema a dare le risposte corrette, accorciando di molto il tempo ed allo stesso tempo evitando delle spiacevoli conseguenze.

 

Per l'ennesima volta Cloud rimase ammaliato dalla ragazza, in particolare dalle sue gesta che per quanto goffe trovava adorabili. Fu talmente preso dall'ammirarla che quasi non si accorse di essere giunto a destinazione, la quale consisteva in una struttura piuttosto comune e di modeste dimensioni, molto simile ad una chiesa di un qualche paesino sperduto.

 

Il giovane, ritornato alla realtà, era pronto a procedere ormai stanco di vagare nell'incertezza, ma si accorse che la sua compagna aveva qualcosa che non andava, infatti sul suo volto era possibile leggere una forte tensione.

Di conseguenza le chiese un po' in apprensione: “ Stai bene?” “ Cosa?” domandò a sua volta la castana destatasi dai propri pensieri, “ Ti ho chiesto se stai bene?” “ Sì, certo” “ Non si direbbe” “ Sto bene, davvero. Solo che...Mi sono tornati alla mente vecchi ricordi della prima volta in cui sono stata qui” “ A giudicare dal tuo atteggiamento non devono essere piacevoli” “ Ci hai preso, vedo che la mia vicinanza sta facendo effetto” scherzò per smorzare la tensione crescente in lei, “ Invece io Aerith ti sto influenzato in modo negativo” “ Perché dici questa assurdità?” “ Stai evadendo la mia domanda proprio come avrei fatto io” “ Suppongo che quando si sta vicini così tanto alla fine si tende a prendere le abitudini l'uno dell'altro” affermò con un simpatico sorriso.

 

Notando come il fidanzato, nonostante i suoi tentativi, non sembrasse intenzionato a desistere, si convinse ad aprirsi con lui.

“ Qui Cloud arrivano almeno numerose sacerdotesse ogni anno, ma solo una su mille diventa prima Sacerdotessa o, se già c'è, candidata a quel ruolo” “ Per una sorta di selezione?” “ Non esattamente...Teoricamente tutte potrebbero ambire a quel ruolo, Il problema è resistere un anno qui” “ Per quale ragione?” “ Poiché si viene sottoposti a trattamenti o per meglio dire torture di ogni genere, fisiche e psichiche” “...” “ Loro si giustificano che sono necessari per temprare l'animo e chi non è in grado di resistere non è degno di quel ruolo” “ A proposito di chi non ce la fa, dubito che le permettano di lasciare il Monastero” “ Hai ragione, vengono lasciate morire” “ Questa gente è malata”.

 

Se istintivamente sdegno e rabbia si impadronirono dell'animo di Strife, poco dopo un altro pensiero lo pervase.

“ Anche tu Aerith...hai subito quelle angherie?”, l'appassionata di fiori annuì, gesto che confermò ciò che il biondo sapeva già.

Sebbene fosse davvero fuori di sé, tenne a freno la collera, scegliendo di trasmettere sicurezza a colei che lo accompagnava. Le prese la mano con delicatezza, ma decisione sostenendo: “ Non ti accadrà nulla del genere” “ Lo so...Cloud” “ Sì?” “ Sono contenta che tu sia con me e sei super carino a preoccuparti”.

Il combattente si imbarazzò suscitando una risata nell'amata la quale, prima di oltrepassare la soglie, gli sussurrò nell'orecchio provocandogli un brivido: “ Sei ancora più carino quando arrossisci”.

 

Una volta dentro la struttura, il duo venne accolto da colui che la gestiva, il quale era solito intrattenersi presso l'altare situato nella stessa linea d'aria del portone principale.

 

“ Nuovi arrivi, che sorpresa. Da quale” l'uomo anziano dalla lunga barba bianca si interruppe bruscamente quando vide la coppia, non aspettandosi di certo di vedere la traditrice del suo culto davanti a lui.

 

“ Da quanto tempo Namba” “ Aerith, non mi sarei mai immaginato una tale sconsideratezza da parte tua, abbandonare Rigel in un momento tanto importante” “ Le persone cambiano, non sono più quella di una volta” “ Deduco che non sei qui per riappacificarti e pentirti” “ No, se sono tornata in questo posto è solo per capire cosa sta accadendo al Mondo” “ E' in subbuglio e solo la Cerimonia di Gaia può salvarlo” “ Non è vero, quella è solo una messa in scena” “ Chi ti ha messo in testa certe assurdità? Forse quel bamboccio che ti porti dietro?” “ Lui è Cloud ed è cento, mille volte meglio di te e di tutti i membri dell'Abbazia” “ Non capisco come sia stato possibile, ma sei perduta oltre ogni redenzione” “ Non mi importa la tua opinione” cercò di concludere la castana procedendo in direzione della cripta, luogo dove sperava di trovare le risposte che cercava.

 

“ Dove pensi di andare?” “ A cercare la verità” “ Vuoi accedere a quel luogo sacro!?” “ Ovvio” “ Solo l'Alto Sacerdote può” “ Stai a vedere” “ Ferma!” esclamò il vecchio in fare minaccioso, spingendo il biondo ad estrarre la sua fidata lama, “ Profano, vuoi fare del male a me? Un religioso dell'Abbazia?” “ Sei ti in mezzo Namba, ci costringi” aggiunse Aerith estraendo il suo bastone magico.

“ Adesso lotti anche? Come sei corrotta, devo assolutamente porre rimedio a questo scempio” affermò l'uomo più anziano per poi fare un cenno con la mano, attraverso il quale convocò una decina di formidabili lottatori.

 

Per quanto poteva essere complicato gli eroi avrebbero dovuto sporcarsi le mani oppure le informazioni di vitale importanza che dovevano recuperare sarebbero rimaste sconosciute.

Scacciare i demoni

 

Aerith ricordava bene gli accoliti, così venivano chiamati gli uomini venuti a sostegno di Namba. Erano loro i materiali esecutori delle angherie che lei e le altre aspiranti prime sacerdotesse avevano subito durante i lunghi mesi passati nel Monastero.

Molto probabilmente se fosse stata da sola sarebbe rimasta paralizzata dai fantasmi del passato, ma la vicinanza ed il sostegno di Cloud le permisero di mantenere la concentrazione sulla lotta.

Scambiato un cenno di intesa con l'amato si preparò a supportarlo dalla distanza come faceva sempre, questa volta però il suo intervento si sarebbe rivelato più importante che mai.

 

Le grandi abilità di Strife, unite al desiderio di chiudere i conti rapidamente così da limitare al massimo i rischi corsi dalla castana, lo rendevano un nemico temibile anche per quei rispettati membri del culto di Gaia. Infatti, nonostante la schiacciante superiorità numerica, non seppero imporsi su un duo in perfetta armonia, riscontrando particolari problemi sia ad offendere che difende. Questo perché le loro tecniche si focalizzavano in arti magiche e l'Ex Sacerdotessa sapeva come contrastarle ed annullarle. Poi a questo si aggiungeva il biondo con i suoi devastanti fendenti che non lasciavano scampo a nessuno. Insomma ben presto la battaglia si incanalò verso un binario ben preciso, tuttavia cantare vittoria prima del tempo quando in ballo c'era l'Abbazia era un grosso errore.

 

“ Stai davvero combattendo e che determinazione...I tuoi incantesimi non mostrano alcuna esitazione, ormai ha fatto una scelta definitiva. Che peccato, eri così promettente...” pensò il vecchio il quale si era chiuso in meditazione. Scelta indispensabile per incanalare la mistica energia del luogo in cui si trovava che avrebbe utilizzato per una stregoneria piuttosto subdola.

Suddetto processo terminò giusto in tempo, non appena gli accoliti erano stati abbattuti, concedendogli una possibilità di vittoria.

 

“ Siete stati veloci, immagino che vi abbia sottovalutato” “ Namba fatti da parte, non è troppo tardi” “ Vedo che la tua bontà non è cambiata Aerith, allora perché rifiuti la Cerimonia? Quale gesto è più grande ed altruista che donare la propria vita per quella dell'umanità?” “ Un sacrificio del genere sarebbe inutile” intervenne con occhi ardenti Strife, “ E tu cosa ne sai?” “ So che condannerebbe altre ragazze a compiere questa follia, continuando un ciclo perpetuo di morte” “ Non potrai mai capire il vero significato del rito, sei troppo egoista. Vuoi impedirle di portare a termine la Cerimonia per te, perché non vuoi perderla”.

 

A quel punto il combattente vacillò per qualche secondo in quanto le parole dell'uomo non erano errate: la sua più grande motivazione per trovare un modo diverso per impedire qualsiasi cosa stava accadendo al Mondo era esattamente salvare l'unica persona che aveva mai amato.

 

“ E' una mia scelta” affermò decisa l'appassionata di fiori, “ Non voglio che altre ragazze siano ingannate come è successo a me, non voglio che vengano uccise invano come è accaduto alle altre Prime Sacerdotesse” “ Non è stato invano, senza di loro nessuno di noi sarebbe qui. La loro morte è stata necessaria per sopire il spirito di Gaia” “...” “ Non dici niente, quindi non lo sapevi. Lascia che ti illumini: il nostro pianeta è una creatura maligna, se fosse per lei noi umani non saremmo mai esistiti. La sua tirannia era talmente opprimente che gli altri dei, gli Esper, si sono uniti per abbatterla. Scoprendo di non essere abbastanza forti per farlo hanno deciso di confinare la sua anima nel centro del suo corpo, la Terra, sforzo che gli ha costretti ad un sonno lunghissimo. Tuttavia affinché continui a dormire è necessario che persone speciali muoiano periodicamente e questo era il tuo turno Aerith".

 

A Cloud non interessavano molto i discorsi sulla storia, ma gli importava la reazione della compagna.

Quest'ultima, dopo momenti di silenzio, scosse la testa dicendo: “ Ti sbagli” “ Le mie parole sono frutto di una conoscenza concessa solo ai più fedeli membri dell'Abbazia" “ Sarebbe la verità solo perché l'hanno detto i tuoi superiori?” “ Certo” “ Sei in errore così come loro” “ Eresia!” “ Il Pianeta non è come l'hai descritto” “ Solo perché sei stata prima Sacerdotessa credi di sapere tutto ciò che lo riguarda?” “ No, ma riesco a percepirlo...Negli ultimi giorni è diventato sempre più chiaro e posso dirti con certezza che non è sopito. Purtroppo ancora non riesco a capire le sue intenzioni, ma di certo non vuole semplicemente spazzarci via come alludevi” “ Sei impazzita e sei la vergogna dell'Abbazia. Ti ucciderò in nome del bene di tutti!”.

 

Esclamato ciò Namba lanciò il suo più potente incantesimo: l'oblio Mastro. Si trattava di una tecnica magica che faceva sprofondare la coscienza del bersaglio nel nulla cosmico, lasciando il corpo alla mercé di chiunque.

 

Sembrò che la coppia ne fosse stata completamente travolta, infatti cadde in uno stato catatonico e ciò rallegrò l'uomo più adulto il quale estrasse un pugnale affilato mentre si dirigeva verso il ragazzo.

 

“ Eliminarti non sarebbe sufficiente Aerith, devi soffrire e non c'è nulla di meglio che vedere la persona amata spegnersi davanti ai propri occhi. Capirai quanto sei stata sciocca, il senso di colpa ti distruggerà e solo allora ti farò dono della morte”.

 

Non appena concluse il suo macabro discorso avvicinò la lama alla gola di Strife, ma quest'ultimo lo sorprese disarmandolo con un rapido movimento di spada.

“ Come?” “ Non ti sei accorto che Aerith ha lanciato una difesa contro la tua tecnica?” “ Quella piccola put” il vecchio venne interrotto bruscamente da un maestoso fulmino che lo travolse in pieno scaraventandolo contro l'altare centrale, riducendolo in pezzi.

 

“ Scusa Cloud, ma dovevo farlo” “ Gli hai dato un bel colpo, complimenti” “ Grazie, ho imparato del migliore” gli fece un simpatico occhiolino per poi ritornare alla scopo del loro viaggio: “ Adesso possiamo raggiungere la cripta” “ Fai strada” “ Con piacere”.

Comportamento insolito

 

Grazie alla perfetta intesa che aveva permesso loro di vincere così rapidamente contro un membro di spicco dell'Abbazia, la coppia si diresse verso le vicine cripte semplicemente guardandosi negli occhi.

 

Esattamente come anticipato da Aerith il cancello d'ingresso era protetto da una strana barriera magica che impediva l'ingresso a chiunque, persino a Namba.

 

“ Adesso? Hai in mente un modo per infrangerla?” domandò Cloud piuttosto curioso, “ Forse...Fammi provare” detto ciò la castana poggiò una mano sulla protezione, gesto che generò un'intensa luce seguita da una forte vibrazione.

Se in un primo momento sembrava che suddetto fenomeno stesse avendo effetto, infatti l'incantesimo si stava indebolendo sempre più, improvvisamente un controllata onda d'urto la travolse. Solo grazie al pronto intervento dell'amato non perse l'equilibrio, ma comunque il dolore provato fu abbastanza acuto.

 

“ Stai bene?” “ Sì, grazie per avermi presa” “ E' il minimo, sono la tua guardia del corpo” “ Guardia del corpo? E quando l'avremo deciso?” “ Scusa, non so perché l'ho detto. Mi è venuto spontaneo” “ Non devi scusarti, anzi devo dire che quel ruolo ti si addice alla perfezione” “ Suppongo...”.

 

Dopo essersi preso qualche secondo nell'inutile tentativo di capire perché si fosse chiamato in quel modo, Strife tornò sulla missione principale chiedendo alla compagna: “ Cosa è andato storto?” “ Non so spiegartelo con precisione” “ Provaci” “ Il modo con cui la stavo aprendo funziona, ma la mia magia da sola non basta...E' come se fosse una parte di un qualcosa di più complesso, serve un almeno un altro elemento” “...Provaci un'altra volta” “ Perché? Hai in mente un piano?” “ Una mezza idea più che altro” “ Va bene allora, mi fido e poi se dovesse andare male ci sei sempre tu per prendermi, guardia del corpo” “ Sembri proprio convinta” “ Certo, in fondo è il tuo lavoro” concluse regalandogli uno dei suoi furbi occhiolini.

 

Seguendo il suggerimento del biondo, l'appassionata di fiori replicò il procedimento di sblocco.

Nell'esatto momento in cui il suono della vibrazione raggiungeva il suo apice Cloud si unì a lei, mettendo il suo palmo sul lato opposto rispetto a quello della fanciulla, azione che ebbe un effetto imprevedibile: le vibrazioni si diressero verso lo stesso sigillo demolendolo gradualmente, ma inesorabilmente.

 

“ Ha funzionato! Come ti è venuto in mente?” “ Una semplice intuizione” “ Sicuro che non ci sia dell'altro?” “ Sicuro” “ Bene, siamo stati grandi!” esclamò entusiasta la ragazza mentre dava il cinque al suo impacciato amato.

Scambiato questo segno di affetto, entrarono nel luogo più segreto del Monastero il quale si dimostrò essere una specie di magazzino disordinato e pieno di pergamene, papiri e persino artefatti preziosi di epoche passate.

Considerando la notevole mole di oggetti e documenti da scandagliare, la coppia decise saggiamente di separarsi così da coprire un'area più vasta.

 

Lo spadaccino optò per la zona contenente il maggior numero di manufatti, lasciando la lettura alla compagna visto che quest'ultima conosceva bene diverse lingue antiche.

Gli oggetti che trovò erano tutti particolari ed unici, esisteva solo un elemento comune cioè quello di essere legati a vari culti. Sebbene non sapesse nulla a riguardo, intuì che potevano essere legati a Gaia, specialmente un globo dorato con delle incisioni in una lingua sconosciuta che afferrò senza pensarci, per cui decise di riunirsi all'alleata.

 

Tuttavia proprio mentre stava per allontanarsi il suo sguardo venne attirato da uno spadone, parzialmente sommerso da una copiosa quantità di monete preziose.

Sentì verso di esso un'attrazione viscerale che lo portò a liberarlo. Fatto ciò poté ammirare la lunga lama formata da un materiale sconosciuto e dall'aspetto più che resistente. A quel punto non poté fare a meno che impugnarla, provando subito un misto di emozioni tra le quali spiccava la vendetta; cosa che lo fece interrogare sulla vera natura dall'arma appena trovata.

 

Mentre rifletteva avvertì una presenza minacciosa alle sue spalle e grazie al suo istinto si voltò giusto in tempo per bloccare un fendente lanciato da un uomo dai capelli blu.

 

“ Hai un ottimo udito, bravo” si complimentò quest'ultimo, “ Tu invece sei troppo rumoroso, gli assalti stealth non fanno per te” “ Hai ragione, preferisco quelli frontali” “ Per tua sfortuna anch'io” rispose il giovane rompendo lo stallo così da riprendere una distanza di sicurezza.

 

“ Hai trovato una bella spada, si chiama Fusion Sword” “ Che nome bizzarro” “ Un po', ma accurato infatti è costituita dall'unione di sei lame” “ Se molto informato" “ Ovvio, ho una passione per le armi pregiate. Ne ho molte, ma nessuna più potente della Rebellion” disse l'intruso prima di scattare verso l'avversario, lanciando contemporaneamente un colpo che venne fermato come il precedente.

 

“ Sono curioso di vedere se la Fusion è in grado di tenerle testa” “ Solo uno scontro potrà dirlo” “ Precisamente, quindi vedi di impegnarti giovanotto”.

Consigli

 

Aerith era meravigliata dalla mole di cultura che si trovava davanti. C'erano tomi di cui aveva solamente sentito parlare ed altri ancora che credeva inesistenti. Sarebbe stato bello poterli leggere, ma il suo sesto senso le diceva che il tempo stringeva quindi doveva necessariamente trovare ciò per cui era tornata in quel posto maledetto.

 

Sebbene tutto sembrasse messo alla rinfusa, riuscì ad individuare uno schema ben preciso: ogni cosa era suddivisa in base al tema, almeno i libri, discorso diverso per gli oggetti i quali non seguivano alcun ordine.

Grazie a suddetta intuizione la ricerca divenne molto più semplice ed infatti in poco tempo trovò la “sezione” relativa ai Pianeti. Qui i manoscritti erano numerosissimi, però solo uno aveva ad oggetto la Terra; gli altri invece parlavano di altri Mondi lontani, impossibili da raggiungere per un normale essere umano.

La curiosità della ragazza era alle stelle, ma dovette contenersi altrimenti avrebbe finito per leggere cose che, almeno al momento, non dovevano interessarle.

 

Ripreso il controllo iniziò a sfogliare l'oggetto che sperava celasse delle rivelazioni importanti.

La lingua che dipingeva le pagine era antichissima, forse risalente all'invenzione stessa della scrittura o giù di lì, e complicata. A rendere ancora più difficile la comprensione era il modo con cui il testo era stato redatto, quella poetica.

 

Per capirne il contenuto ci sarebbe voluto impegno e tempo, ma sarebbe stata costretta a rimandare l'interpretazione per via di un acuto ed inconfondibile frastuono: lo scontro di spade.

Capendo subito che Cloud era in pericolo, corse da lui nascondendo il libro tra i vestiti sia per proteggerlo che per occultarlo, se fosse finito in mani non sicure avrebbe potuto causare grandi problemi. Anche se ancora non l'aveva letto, sapeva che suddetta sensazione era più che fondata.

 

Intanto Strife stava lottando contro quello che non sapeva essere l'Alto Sacerdote. Quest'ultimo, sebbene mantenesse lo scontro ad un ritmo serrato, non aveva dato sfoggio della mostruosa potenza con la quale aveva annientato un'intera Regione, cosa decisamente strana considerando che non aveva mostrato alcun segno di esitazione ad uccidere migliaia di persone.

 

L'insolito atteggiamento arrivò a nuovi picchi quando, senza alcun preavviso smise di attaccare.

Ciò spinse il biondo a domandargli provocante: “ Sei già stanco?” “ No, questa battaglia è davvero divertente perciò mi dispiace davvero interromperla” “ Non capisco, prima ti lanci all'assalto e poi desisti. Cosa vuoi da me?” “ E' stata una casualità il nostro incontro, una voluta dal Destino...Sei diventato forte Cloud, molto forte, però”.

 

In quel momento l'uomo scagliò un rapidissimo e letale fulmine rosso che fece scoppiare il corpo di Namba, il quale si era trascinato alle spalle di Strife e stava per pugnalarlo.

“ Ricorda di accertarti sempre di avere ucciso il tuo nemico oppure potrebbe colpirti alla schiena ed anche”, l'Alto Sacerdote si mosse ad un'assurda velocità grazie alla quale rubò il globo dorato dalle mani del ragazzo senza che questi se ne potesse rendere conto, “ Non abbassare mai la guardia, nemmeno quando credi che non ci sia alcuna minaccia” “ Il tuo obiettivo era quell'oggetto, chi sei?” “ Chi sono...”.

 

Il duo venne interrotto dall'arrivo dell'appassionata di fiori la quale si mosse subito verso l'amato chiedendogli se stesse bene, preoccupata dal pasticcio di sangue e carne ai piedi di quest'ultimo. Rincuorata dalla risposta positiva dell'amato e dal vederlo in salute, si focalizzò sull'intruso che aveva un non so che di familiare.

Allora l'uomo dai capelli blu li fissò negli occhi per dei lunghi secondi, dopo di che si voltò dando al biondo una specie di consiglio sui cui avrebbe riflettuto a lungo: “ Cloud lascia stare la lotta che stai intraprendendo, pensa a vivere serenamente con Aerith. Portala in un bel luogo temperato e trascorrete una normale, ma serena esistenza. Puoi farlo senza temere per il Pianeta, presto sistemerò ogni cosa. Un'ultima cosa, se non ti metterai più in mezzo, l'Abbazia lascerà stare te e chi ti circonda, hai la mia parola”.

 

Affermato ciò l'uomo scomparve nello stesso varco dimensionale usato ad Hi, lasciando un duo titubante e confuso sia sulla sua vera identità che sulle sue intenzioni.

Una nuova destinazione

 

“ Mi sembra di averlo già visto, ma non ricordo dove e poi cosa intendeva con quella storia del Pianeta...Tu Cloud, ci ha capito qualcosa?”.

 

La legittima domanda di Aerith cadde nel vuoto, non venendo neppure sentita dal ragazzo la cui mente continuava a tornare sulle parole dell'uomo dai capelli blu.

 

L'avevano colpito nel profondo poiché avevano detto ad alta voce ciò che nel profondo desiderava.

Non gli era mai importato niente della lotta alla Abbazia per via degli orrori vissuti che l'avevano convinto di un'impossibilità nell'esistenza del bene in coloro che detengono abbastanza potere da governare l'umanità. Era diventato un elemento attivo in quella guerra, a suo avviso inutile, solo per Tifa. Quando lei glielo aveva proposto aveva accettato senza remore nonostante le sue convinzioni poiché da una parte voleva aiutare l'amica e dall'altra non gli interessavano quali pericoli lo attendessero, vivere o morire non faceva differenza; avrebbe affrontato ciò che la sorte aveva in serbo per lui a testa alta proprio come Zack.

 

Però tutto era cambiato dopo aver conosciuto l'amata. Da quel giorno nella Foresta Infinita aveva iniziato a pensare più seriamente alla propria incolumità, idea che durante il loro viaggio insieme divenne una vera e propria volontà di vivere, non solo perché voleva proteggerla, se fosse morto nessun altro avrebbe potuto, ma anche perché grazie alla vicinanza della meravigliosa fanciulla dei fiori stava riacquistando la voglia di esistere.

 

Ciò lo portò più volte a riflettere se davvero valesse la pena rischiare tutto in nome di un ciclo infinito, se non fosse meglio lasciare ad altri l'ingrata lotta tra bene e male. Tuttavia non ne aveva mai fatto parola all'ex Sacerdotessa in quanto sapeva quanto lei tenesse al benessere del Pianeta, avrebbe perseverato fino a quando non ne avesse assicurato la salvezza.

Rispettava ed apprezzava questa determinazione, però adesso quell'uomo dai capelli blu aveva detto che ci avrebbe pensato lui a sistemare le cose, quindi per quale non avrebbero dovuto dargli retta e vivere insieme ed in pace fino alla fine dei loro giorni?

 

“ Terra chiama Cloud! C'è qualcuno in quella bella testolina?”.

Così venne finalmente destato Strife da una castana che stava iniziando a temere che gli fosse accaduto qualcosa.

“ Aerith” “ Finalmente una risposta, ti sto chiamando da un sacco. Va tutto bene?” “ Sì” “ Sicuro? Non è che quel tipo ti ha fatto del male prima che arrivassi?” “ No, ci siamo solo riscaldati” “ Quindi lo conosci?” “ Non l'aveva mai visto, però il suo stile di combattimento mi era familiare” “ Capisco come ti senti, ho provato la stessa cosa quando l'ho visto. Mi domando chi fosse?” “ Aveva i capelli blu?” domandò alle loro spalle una voce inconfondibile, “ Magilou!” esclamò Aerith tra un misto di felicità e perplessità, non capendo per quale ragione la prestigiatrice fosse lì.

 

“ Sì, li aveva” intervenne il biondo volendo scoprire al più presto l'identità del misterioso intruso, così avrebbe potuto considerare l'idea di fidarsi di quello che gli aveva detto.

“ Come pensavo, siete fortunati ad essere ancora interi” “ Non pensi di stare esagerando? Hai visto quanto siamo preparati” “ Non lo metto in dubbio Cloud, ma quel tizio ha disintegrato un'intera regione pochi giorni” “ Quella brutta sensazione” sussurrò Aerith, “ Non mi stupisce che tu l'abbia percepita, sai anche cosa è accaduto a Zack?” “ No, perché?” “ Sei mia amica e per questo non vorrei essere io a dirtelo, ma devi saperlo per capire con chi abbiamo a che fare; lo stesso vale per te Cloud” “ Mi stai facendo preoccupare Magilou, gli è successo qualcosa?” domandò sempre più agitata la castana, “ Lui è...stato ucciso dallo stesso uomo che avete appena salutato” “ Non...Non può essere vero, Zack è forte” “ Lo era, ma non abbastanza" " io non..." " Con lui c'erano anche Tifa e Barret” “ Cosa?!”esclamò sgranando gli occhi il combattente, “ Si sono incontrati per caso ed hanno condiviso lo stesso lo stesso destino...Anche loro non ci sono più”.

 

La coppia era talmente sconvolta da non riuscire nemmeno a rendersi conto di quanto appena sentito. L'artista di strada sfruttò questo momento a suo favore, sapendo che una volta realizzato il decesso di persone così importanti non sarebbe stati capaci di parlare con mente lucida.

 

“ So che è un momento difficile, ma dovete restare concentrati per un attimo e dirmi cosa ha preso” “ Un globo dorato” mugugnò Strife sull'orlo di un'esplosione di frustrazione e dolore, “ La bussola, sono arrivata tardi...Vecchio bastardo, non credere di aver vinto. Ascoltatemi, dovete andare immediatamente al porto di Mizu” “ Perché?” “ Vi spiegherò ogni cosa quando sarete tutti lì Aerith...Raggiungetelo se volete vendicarvi e fermare l'Alto Sacerdote, è lui che avete visto”.

 

Il duo non ebbe la lucidità di chiedere come avesse fatto quel leader a ringiovanire, il dolore ormai stava prendendo il sopravvento su ogni altra emozione; intuendolo, Magilou li lasciò da soli. Successivamente si diresse verso una teca ruppe un sigillo grazie ad una lama di cristallo, dono di Vergil prima della sua partenza verso l'Altro Continente, così da recuperare un nuovo mazzo di carte.

 

“ La prossima volta vecchio te la farò pagare...Porterò come me un po' di amici ed insieme te la faremo pagare, lo giuro sulla memoria di Marin” pensò con occhi di fuoco, prima di usare il suo incantesimo di teletrasporto con il quale non solo se andò, ma inviò alcuni messaggi a coloro che avrebbe voluto avere vicino per sconfiggere il capo di Gaia.

L'importanza di esserci

 

La notizia della morte dei loro cari amici rattristò tremendamente il duo il quale a stento riusciva a stare in piedi correttamente a causa del lancinante dolore che stava sempre più prendendo piede.

 

Aerith ebbe difficoltà persino a credere che uno come Fair fosse stato eliminato in battaglia, ma non c'era ragione di dubitare di Magilou la quale, sebbene a volte assumesse atteggiamenti particolari e stravaganti, non aveva mai scherzato su un argomento del genere ed inoltre c'era quell'orribile sensazione che aveva provato qualche giorno prima.

 

“ Zack, mi dispiace tanto di essermene andata in quel modo. Non sarà stato facile per te scoprire della mia fuga notturna per inseguire il mio nuovo amore...Se avessi saputo che quella sarebbe stata l'ultima volta insieme ti avrei svegliato e parlato di persona. So che avresti capito, in fondo conoscevi sia me che Cloud, quindi sono sicura che ti saresti reso conto di quanto speciale sia il legame che ci unisce” rifletté la ragazza con le mani giunte in preghiera, per poi rivolgere lo sguardo verso l'alto e pensare: “ Almeno te ne sei andato come volevi, da vero eroe...Ti ricorderò sempre proprio così: un generoso, impulsivo e coraggioso soldato con il sorriso stampato in faccia”.

 

A quel punto l'attenzione dell'appassionata di fiori venne improvvisamente attirata da un forte fragore, provocato dal suo compagno che, in preda a rabbia e disperazione, stava mettendo sotto sopra l'intera cripta.

In un primo momento non intervenne immaginando che quello fosse un modo come un altro per sfogare il dolore, ma ad un tratto si rese conto che Strife si stava facendo del male prendendo a pugni i resistenti oggetti d'oro che costellavano l'area. Allora capì l'intento della furia: punirsi per aver permesso che una tragedia del genera accadesse.

Però stava commettendo un grave sbaglio, infatti niente di quanto successo era sua responsabilità. Doveva assolutamente farglielo capire oppure avrebbe finito per autodistruggersi e non solo fisicamente.

 

Per prima cosa si precipitò da lui, cercando di farlo calmare toccandogli con gentilezza una spalla. Non appena lo fece il giovane si voltò in sua direzione mostrando degli occhi rossi che stavano strenuamente combattendo contro il pianto; vedendolo in quello stato la sua tristezza non fece che aumentare.

Sapeva che non poteva fare molto. ma doveva comunque inventarsi qualcosa. Le venne in mente solo di abbracciarlo e stringerlo con forza a sé.

Per quanto semplice, suddetto gesto fu il più appropriato: entrambi avevano bisogno di sentire il calore dell'altro, unica fonte di ristoro in un momento tanto duro.

 

La coppia rimase in silenzio in quella posizione fino a quando Cloud non disse con voce quasi rotta dalla tristezza : “ Sarei dovuto essere con loro, avrei potuto aiutarli” “ Capisco come ti senti, ma se davvero ci fossimo stati anche noi avremmo fatto la loro stessa fine e non è quello che volevano” “ E quello che voglio io? Non volevo che morissero...Non sono stato in grado di proteggerli anni fa ed ho fallito ancora una volta” “ Non è vero, tu non hai colpa. E' stato l'Alto Sacerdote, non potevi fare nulla. Non sapevi nemmeno che erano in pericolo” “...E' così difficile, non posso credere che non li rivedrò più. C'erano così tante cose che avrei voluto dire loro” “ Lo so, purtroppo non possiamo fare niente per cambiare il passato. Però il futuro è un'altra cosa”.

 

Di fronte alla sicurezza dell'amata, nonostante la grandissima sofferenza che stava provando, Strife capì che quello non era il modo di elaborare il lutto. Se si fosse lasciato vincere dalla tristezza Tifa e gli altri sarebbero morti in vano, doveva combattere al loro posto e per loro, doveva vendicarli.

 

“ Il futuro...Possiamo fermare l'Alto Sacerdote e fargliela pagare per ciò che ha fatto” “ Sì Cloud e cerchiamo anche di non commettere gli stessi errori che abbiamo fatto con Zack e Tifa” “ Cioè?” “ Tenerci delle cose che avremo voluto esternare. Siamo completamente aperti e sincere, almeno tra noi. Ci stai?” “ Va bene” le rispose rinnovando l'abbraccio così da potersi abbandonare in lei e nel suo rassicurante profumo di fiori.

 

“ Aerith?” “ Sì?” “ Scusa per prima, ho perso la lucidità” “ E' più che comprensibile, l'importante è che tu abbia capito quanto sia sciocco farsi del male” “ L'ho fatto, grazie a te” “ Ci sono apposta” “ Fai così tanto per me, io invece” “ Tu lo fai lo stesso, se non di più” “ Non è vero” “ Ti devo per caso ricordare che senza di te sarei ancora una marionetta senza volontà dell'Abbazia? Ed anche adesso sei stato fondamentale, sei fossi stata da sola non sarei riuscita a gestire questa tragedia” commentò la castana che, affondando la testa nel petto del compagno, aggiunse: “ Il nostro legame mi ha salvata e continua a farlo” “ Succede lo stesso per me” replicò con un sospiro prima di tornare a rilassarsi tra le braccia della ragazza che si ripromise ancora una volta di difendere da tutto e tutti ad ogni costo.

 

Gli amanti del Destino si sarebbero presi ancora diversi minuti prima di ricapitolare sulle affermazioni di Magilou e, di conseguenza, dirigersi alla volta del porto di Mizu dove avrebbero appreso delle notizie a dir poco sconvolgenti.

Alleanza infranta

 

L'Alto Sacerdote, dopo aver recuperato la bussola, era quasi pronto a raggiungere l'Altro Continente dove avrebbe messo in atto la fase finale del suo piano, gli restava solo un'incombenza particolare: eliminare un elemento scomodo della sua organizzazione.

Non era mai riuscito a localizzarlo prima di rinascere con il rituale che gli aveva conferito poteri divini, ma adesso poteva percepire perfettamente la sua forte presenza.

 

Considerata la distanza che lo separava dall'obiettivo sarebbe stato saggio usare la tecnica dimensionale per raggiungerlo, però decise di non utilizzarla sentendo il bisogno di riflettere sull'incontro inaspettato presso il Monastero dell'Iniziazione.

 

“ Sei diventato davvero abile Cloud, non è da tutti brandire la Fusion Sword ed ancora in meno avrebbero respinto i miei assalti con tanta facilità. Ho sempre saputo che avevi un grande potenziale e visto come sono andate le cose forse avrei fatto meglio a coinvolgerti prima, a quest'ora saremo potuti essere fianco a fianco. No, non ha senso pensare ad eventualità del genere, ormai le nostre strade sono già state tracciate. Spero solo che mi darai ascolto e che terrai lontana Aerith perché se si metterà in mezzo sarò costretto ad eliminarla. Mi rendo conto che ti spezzerà il cuore, tuttavia è troppo pericolosa visto il suo forte legame con il Pianeta...Forse però posso trovare un modo per evitare di annientarti lo spirito, se usassi quella tecnica...”.

 

Il flusso di coscienza dell'uomo si interruppe bruscamente non appena si accorse di essere arrivato a destinazione: un luogo immerso nella natura più selvaggia dove spiccava un'elegante abitazione.

Vedendola quella scintilla di umanità formatasi sul suo volto scomparve, lasciando il posto a pura determinazione e spietatezza.

 

Non esitò due volte a bussare alla robusta porta di legno.

“ Non avevamo un appuntamento, immagino che non sei riuscito a resistere al desiderio di farmi tua” affermò lussuriosa colei che si palesò all'ingresso.

Quest'ultima aveva parlato pensando di sapere chi la fosse andata a trovare, ma quando vide l'Alto Sacerdote sgranò gli occhi tra delusione e cupezza.

 

“ Mi spiace Lilith, non sono il tuo Drake” “ Wodan come hai fatto a trovarmi?” “ Vedo che mi hai riconosciuto, sono sorpreso” “ Potrai aver cambiato aspetto, ma il tuo tanfo resta lo stesso. Ora rispondimi” “ Io ci andrei piano con le parole, gli equilibri tra noi sono cambiati” “ Continui ad evadere la domanda e questo mi dà sui nervi” “ Non è importante come ti abbia trovata, ciò che conta è quello che sono venuto a dirti” “ Non me ne frega niente! Vedi di andartene oppure mi costringi ad usare le cattive” “ Se vuoi me ne vado, però dovevo parlarti del tuo Capitano”.