Sono stato dentro di te, Sam

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi ami? Dimostralo! ***
Capitolo 2: *** Come due calamite assetate d'acqua ***
Capitolo 3: *** Bitch ***
Capitolo 4: *** Un saggio sull'amore ***
Capitolo 5: *** Tu glielo devi dire ***
Capitolo 6: *** Kevin ***
Capitolo 7: *** Cercare la madre di Kevin ***
Capitolo 8: *** Questo demone mi serve! ***
Capitolo 9: *** Il terzo grado di Castiel ***
Capitolo 10: *** Dimentichi che sono stato dentro di te, Sam Winchester.. ***
Capitolo 11: *** E quello che hai dentro, trasuda vergogna e debolezza.. ***
Capitolo 12: *** La rissa ***
Capitolo 13: *** L'arcangelo Gabriel ***
Capitolo 14: *** Cas e Gabriel - prima parte ***
Capitolo 15: *** Cas e Gabe - seconda parte ***
Capitolo 16: *** Cas e Gabe ruzzolando.. ***
Capitolo 17: *** La prima volta del quartetto ***
Capitolo 18: *** Asmodeus ***
Capitolo 19: *** La verità sul primo bacio ***
Capitolo 20: *** Al bar ***
Capitolo 21: *** Che fine ha fatto Kevin? ***
Capitolo 22: *** Scappando dal Paradiso ***
Capitolo 23: *** Un demone con privilegi ***
Capitolo 24: *** Perdere il controllo così alla tua età ***
Capitolo 25: *** Anche io.. ***
Capitolo 26: *** Gadreel e Abner ***
Capitolo 27: *** Perdonare Gadreel ***
Capitolo 28: *** Fratellanza ***



Capitolo 1
*** Mi ami? Dimostralo! ***


Erano due settimane che non aveva nessuna notizia di Sam.
Dean non era mai stato così distrutto.
Ne avevano passate tante, ma non avevano mai passato una cosa come quella.

Sam era addirittura morto, ma incredibilmente quello che era successo, era ancora più grave.
Aveva fatto possedere Sam da un angelo e se non bastava averglielo nascosto, per rendere la cosa così grave, c’era anche il fatto che Kevin era morto per colpa sua.
Se lui glielo avesse detto prima..Sam avrebbe potuto cercare di scacciarlo in tempo.

Kevin non sarebbe mai morto, probabilmente..
Il sangue di Kevin era sulle sue mani.
E quello che era peggio, era che era anche sulle mani di Sam.
Avrebbe potuto cancellare quell’orrenda cosa, ma non poteva.

Sapeva di meritare che Sam non lo perdonasse, ma non sapeva se sarebbe riuscito mai a perdonare sé stesso.
Per quello che aveva fatto a Kevin.
E a Sam.
Li aveva persi entrambi.
Li amava in modo diverso e li aveva persi entrambi.

Aveva perso anche Sam e anche se aveva detto lui che era meglio stare lontani, sapeva di non poter sopravvivere senza di lui.
Ma ora Sam non lo voleva più con sé.
Chi l’avrebbe voluto ancora, dopo quello che aveva fatto?
Da sempre, non aveva fatto altro che farlo soffrire.

L’aveva sempre voluto con sé, ma non faceva altro che generargli sofferenza e dolore.
Era forse questo un segnale che non dovevano stare insieme?
Era forse questo un segnale che Sam stava meglio senza di lui, che era più felice?
 
 
 
 
*

A interrompere quel lungo flusso di pensieri negativi, era arrivata la chiamata di Sam.
Pensava che fosse una sorta di scherzo, all’inizio.
Non voleva crederci, anche se lo sperava.
Lo sperava tanto.
E poi Sam lo aveva già perdonato altre volte.

Perché anche non stavolta?
Forse perché l’aveva combinata troppo grossa?
 
Sam gli aveva dato appuntamento in un locale un po' squallido, ma che aveva il vantaggio di concedere una certa intimità.
Nessuno avrebbe dato loro disturbo.
Non riusciva comunque a capire perché Sam avesse voluto incontrarlo in un pub.
Per quanto intimo, non era il luogo adatto per parlare di cose sovrannaturali.

Era consapevole però che dopo quello che gli aveva fatto, era controproducente mettersi a fare il puntiglioso.
Quindi andò.
 
 
 
Dean aveva il cuore che batteva forte quando entrò nel locale semivuoto.

Cercò Sam con lo sguardo, quasi aspettandosi che fosse uno scherzo per vendicarsi o che si fosse presentato un altro al suo posto, chiedendo un riscatto.
Invece lui era lì.
Seduto a un tavolino circolare, solo, corrucciato, con la testa bassa.
Ma era lui.
Era finalmente il suo Sam.

Cercò di controllarsi meglio che poteva, anche se sapeva di non potere fare molto per controllare la gioia che gli pulsava nel petto.
Sapeva che Sam l’avrebbe percepita e che l’avrebbe innervosito.
Sperò almeno non trasparisse troppo. Così come i suoi battiti del cuore troppo accelerati.
 
“Ciao..” gli disse e la sua voce risultò fin troppo smielata e timida.
Che diavolo, non era mica una ragazzina davanti alla sua grande cotta del liceo!

“Ciao.” Disse lui, piò composto.

Dean, prendi nota..

“Allora..£ iniziò Sam.
“Allora..” disse Dean.
“Siediti.” Disse Sam, facendogli un cenno con la mano.
“Sì.” Rispose Dean, facendo forse un po’ troppo rumore con la sedia.

“Ho ordinato due birre, appena ti ho visto arrivare.”
“Gentile da parte tua..” disse Dean sorridendo.
Stava per aggiungere qualcosa, ma poi Sam parlò di nuovo.
 
“In realtà ho pensato che servisse per aiutarti a pensare meglio e mi servi collaborativo.” Disse Sam distaccato, abbassandosi per prendere qualcosa.
“Pensare..meglio..” chiese Dean sbalordito.

La cosa che doveva prendere Sam, era una valigetta, che aprì sul tavolo direttamente, dove estrasse il suo computer e alcuni fogli, con un po’ di disappunto per il barista che arrivava a portare le birre.
“Se le birre bagnano i documenti, non siamo responsabili.” Disse lui.
Sam lo ignorò.
“Sam, ma che cosa stai facendo?”
“ Ho trovato un caso particolarmente difficile..volevo sottoporlo alla tua attenzione.”
“Cosa?? Qui?

Sam alzò le sopracciglia.
“È sempre un buon momento per risolvere un caso.”
“Ma..io credevo che mi avessi chiamato per..”
“La vittima presenta segni amputabili al classico caso di vampirismo, ma dopo circa due settimane dal decesso, i segni scompaiono miracolosamente come sono apparsi, senza lasciare tracce..” snocciolava Sam.

“Sam..”

“La vittima, così come le altre tre che l’hanno preceduta, aveva una passione per l’esoterismo, di cui i suoi famigliari non si sono mai accorti di nulla..”
“Sam, ti prego..”
“Forse anche la vittima pregava. “ disse Sam, lasciando il foglio. “Forse era entrata in una sorta di comunità pseudo religiosa, o almeno credeva di esserci entrata e invece si è ritrovata in una setta satanica. La pista religiosa è un’ottima pista, congratulazioni, Dean, sono d’accordo con te.”

“Sam, senti..”

“Se pregava qualche divinità, comunque, non le è servita a granchè, certo, bisogna sperare che non pregava gli angeli, altrimenti sarebbe stata spacciata..se non assistono dall’alto indifferenti, posseggono il corpo di umani innocenti senza nessuna considerazione dei loro sentimenti, quindi figurati cosa possono pensare della loro volontà..

“Va bene, ho afferrato il concetto. Vuoi punirmi? È questo che vuoi? Ti assicuro che stai facendo un buon lavoro!” disse Dean.

Sam lasciò andare i fogli e il computer che rimise nella valigetta,

“Punirti? Non è mia intenzione, Dean. Sto solo cercando di immaginare come deve essere stato interagire con me, quando era Gadreel a parlare con la mia voce, a far muovere il mio corpo..forse se provo a immaginarlo, mi sarà più facile accettarlo. Non lo credi anche tu?” chiese distaccato.

“Non farlo, ti prego..è stato..mostruoso!” disse Dean.

“Ah, tu dici? Eppure..” disse Sam mettendosi un dito indice sulla bocca. “Non è sembrato che ti pesasse così tanto fingere..per i pochi attimi che sono stato me stesso, ricordo la tua faccia..e non mi sembrava quella di un uomo turbato o sofferente..”

“Ho dovuto fingere.. per salvarti la vita! Ma non c’è stato un singolo momento di questa mostruosità, che ho amato. MAI.”

“Certo..immagino quanto deve essere stato difficile..ingannarmi per l’ennesima volta!” disse Sam duro.

“Sei troppo importante per me! Non potevo perderti!”
Sam lo guardò più duramente.

“È stata la bugia che mi hai fatto dire da quel bastardo, quando mi ha convinto a dire di sì? Studiala meglio, non era così.”

“Ti ho detto che non esisto senza di te..ed è la verità..non era Gadreel a dirtelo, ero io. Te lo giuro e lo penso!”

Sam fece una smorfia.

“Ok, basta, è chiaro che mi hai fatto venire fin qui non per riconciliarci, ma per ferirmi. A queste condizioni non ci sto. Quando avrai voglia di parlarne da fratelli, ne parleremo.” Disse Dean alzandosi.

“Non parleremo più da fratelli, Dean.” Disse Sam.

Dean si era bloccato.

“Cosa intendi?”

“Se vuoi continuare ad avermi al tuo fianco, non sarò più TUO FRATELLO.”

Dean respirò a fondo.
“Sei ancora sconvolto..ne riparleremo quando sarai lucido.”
Fece per andarsene, ma Sam sbattè un pugno sul tavolo e si alzò.



“Che c’è? Qual è il problema? Non avevi nessuna remore ad avere davanti un estraneo, che parlasse con la mia voce, con il mio corpo, ma che non ero io, e ora ti fai questi scrupoli? Quanto cazzo sei ipocrita?”

Dean si guardò rapidamente in giro per vedere se qualcuno li stava osservando.

“Sam, prima non avevo scelta..dovevo fingere , ma è chiaro che preferisco avere te, per come sei..credevo non fosse neanche in discussione questo.”

“Ah sì??? Beh, mi DISPIACE che tu preferisca altro, Dean! Ma purtroppo, quello che preferisci tu non si può avere ADESSO!” disse Sam alterato.
Dean stette zitto.

“Credevo anche io che fosse chiaro, non sono un interruttore che si può spegnere e accendere quando vuoi..non puoi..rompermi..come vuoi e sperare che tac, ritorni come nuovo..perchè, sì, Dean, mi hai ROTTO..e non mi riferisco a Kevin, seppur la sua morte..mi ha UCCISO..”

“Non so dirti quanto mi dispiace, credimi, ma tu GUARIRAI..adesso ti sembra di non poterlo sopportare, di non poter andare avanti, ma ne usciremo..INSIEME..come abbiamo sempre fatto..” disse Dean.
“Il Sam che avevi prima, lo hai distrutto..non lo potrai mai più riavere, come era prima. Mai più.”

“Sam, ti prego..non dire così..”

Sam si era fatto più vicino. Le luci fioche del locale illuminavano a malapena i loro visi.

“È vero, ho sbagliato..ma l’ho fatto solo perché ci tengo troppo a te.. e..”

“Il tuo..AMORE..mi ha spinto a farmi possedere da un angelo..e da un demone..contro la mia volontà..dopo quello che ho passato con Lucifer..come hai potuto farmi di nuovo, questo?”

“L’ho fatto perché ti voglio bene..e non potevo lasciarti morire.”

“Non sei..stanco..di amarmi in questo modo, Dean?”
“Come?? Cosa intendi?”

“Non credi che io sia STANCO di esser amato in questo modo? Che non desideri ad un certo punto, anche io, lasciar entrare qualcuno, che mi ami SUL SERIO..?”

Si era fatto troppo vicino e l’atmosfera tra loro si era fatta troppo elettrica, troppo..ambigua.

“Sì, sì..certo..è naturale che tu lo voglia..” disse Dean confuso.
“Allora..perchè non fai niente in merito, per rimediare?”
Si era fatto così vicino che le loro labbra erano a un centimetro.

Dean era confusissimo.

“S-Sam, io non so che cosa stai..”
Sam fece una smorfia.
“VIGLIACCO.”

Dicendo così si allontanò.

“Io..IO NON SONO UN VIGLIACCO. SAM, DOVE STAI ANDANDO? SAM, DOVE CAZZO STAI ANDANDO? TORNA QUI. SAM!”

Ma non fece niente per seguirlo.
 
 
 
 
*

Dean pensò che Sam si fosse allontanato oramai.
Non sapeva che significato dare a quell’assurda scenata, anzi, a quell’assurda atmosfera tra di loro.
Aveva capito davvero bene o Sam semplicemente lo stava solo prendendo in giro, per metterlo a disagio?

Di sicuro era sconvolto per Kevin, per Gadreel..ma non pensava che avrebbe mai potuto dire certe cose.
Cose a cui aveva bisogno di dare ancora un significato preciso.

Stava cercando ancora di assimilare quanto avesse detto, mentre si stringeva nella sua giacca nel vento della notte, quando a uno svicolo, venne sbattuto addosso a un muro, da un tizio con una forza mostruosa.

SAM.

Suo fratello però non gli aveva dato neanche il tempo di riprendersi dall’impatto contro il muro.
Sentiva il suo viso così vicino al suo, le sue labbra così vicine.
Un’atmosfera così elettrica e calda che durò poco, prima di sentire le sue labbra sulle sue.

Non lottò per liberarsi, o meglio, i ricordi che ne avrebbe avuto in seguito, furono di una lotta mentale solo nel pensiero.

Mentalmente immaginò di liberarsi, di spingerlo via in malomodo, rudemente.

Ma non fece niente di tutto questo, perché il suo corpo era arrendevole, carta velina, nelle mani del minore.

Aveva ceduto a quelle labbra irruenti come cedi alla corrente del mare che ti trascina via.
Come cedi a scivolare nello scivolo grande delle giostre.

Imbarazzo, vergogna, sgomento, per quel bacio inaspettato e impetuoso, che Sam a tutti avrebbe potuto dare, meno che a lui, lo resero paralizzato e come in un altro mondo.

Le loro lingue si incontrarono e il terrore per quell’intimità che non avrebbe dovuto MAI ESSERCI, si affacciò nella sua mente, ma il suo cuore urlava di GIOIA, perché aveva creduto che Sam stesse scomparendo dalla sua vita e ora invece lo stava baciando.

Il suo cuore esplodeva di sollievo, perché se lo stava baciando, significava che non sarebbe andato via da lui a breve.

Ricambiò il bacio mettendo a tacere la sua mente che gli diceva che tutto questo era sbagliato, perché niente esisteva che fosse più importante di questo, che Sam fosse lì con lui.
Ma la breve lotta in cui il suo cuore ebbe la meglio, non durò comunque a lungo.

Si staccò dalle sue labbra con l’anima in fiamme, il terrore nelle viscere.

“Sam..no..cosa stai facendo..cosa STIAMO facendo..”
“Mi sembra ovvio..” disse lui respirandogli sul viso.

“No! Non possiamo! Perché…perchè lo hai fatto, Sam..ti rendi conto di cos’abbiamo appena fatto..” Dean era sgomento.
“E TU ti rendi conto di cosa mi hai fatto, Dean??”
Dean lo guardò con gli occhi sbarrati e increduli.

“Mi hai ROTTO, Dean..l’unica maniera in cui puoi riavermi con te, è QUESTA.”

“No, no, no, no, no, no, non stai dicendo sul serio. Sei sconvolto, non sai quello che dici..”

Sam gli prese il mento tra le mani e quasi era schiacciato tra la sua mano.
I grandi occhi liquidi di Dean lo guardavano.
“Sono tuo fratello..è SBAGLIATO, Sam..questo è sbagliato..è IMMORALE.”

“Immorale??” Sam scoppiò a ridere. “Immorale è costringermi a farmi possedere da un angelo, Dean! Immorale è resuscitare tutte queste volte dopo che sono morto, Dean!! Non ti azzardare a dirmi cosa sia morale!

“Questo è totalmente diverso, Sam. È..NON POSSO CREDERE CHE TU ABBIA FATTO QUESTO. MA SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO? SONO TUO FRATELLO, CHE DIAVOLO TI DICE LA TESTA?” dopo l’attimo di shock, la rabbia stava montando velocemente in Dean.

“Sono tuo fratello, come hai potuto farmi questo? Sei forse impazzito?” aveva detto di ricambio Sam.

“L’hai fatto per PUNIRMI? Mi hai BACIATO per una strana forma perversa di punizione? Quando vedrò Gadreel gli farò sputare tutti i denti,. Doveva guarirti e invece ti ha fritto il cervello.”

“Sono STUFO di farmi possedere da tutti questi MOSTRI..Meg..Lucifer..Gadreel..ora anche Crowley..non pensi a me, a come mi possa sentire? Mi sento VIOLATO..in maniera irreparabile..”
“Sam..”

“Desidero solo..essere toccato, posseduto, da qualcuno che io SCELGO..che io AMO..” si avvicinò di nuovo.
“Trovati una ragazza!!” disse Dean isterico.

“Ma una ragazza non mi ha fatto soffrire come hai fatto tu. L’hai fatto tu e tu devi rimediare!”

“Sam, questa è una follia, cerca di ragionare, ti prego..io..” ridacchiò nervosamente. “Pensavo che tu stessi scherzando..non puoi volere questo..non sul serio..”
“E perché no?”

“Perché?? Sam, sei mio fratello minore, cazzo! Ci conosciamo da trent’anni, ci siamo visti nudi un sacco di volte e…e..poi nessuno di noi due è gay!”
Sam si avvicinò di nuovo.
“Si può sempre cambiare idea..”

“No, no, è impossibile!” disse, mentre Sam oramai lo stava praticamente schiacciando di nuovo contro il muro.
“E perché?” lo spronò lui.
Dean ridacchiò in imbarazzo.

“Lasciamo perdere il fatto che fare cose tra noi..è..disgustoso, semplicemente, ma Sam..ti rendi conto che..ogni volta che abbiamo parlato di quello che facevo a letto, mi hai sempre detto di cambiare discorso, guardandomi schifato? Insomma..non..non hai di certo piacere a immaginarmi nell’intimità, come io del resto..ed è normalissimo. SIAMO FRATELLI!”

“È vero, convengo che può sembrare imbarazzante..immaginare certe situazioni..”
“Molto più che imbarazzante! È inconcepibile!”
“Ma..convengo anche..seppur mi secca ammetterlo..tu sai come dare piacere a una donna..”

Dean ridacchiò nervosamente.
“Una donna è una donna..”
“Non può essere molto diverso che con un uomo..”

“Non ci posso credere..tu..ti faresti toccare da ME? Sul serio?”
“Esatto. Sei un coglione, ma ci sai fare..almeno questo lo riconosco.”
“Non so se piangere, spaccarti la testa o scoppiare a ridere.”
“Fai quello che vuoi.”

“Diamine, mi stai proponendo..no, non ci posso credere..mi stai solo prendendo per il culo. Adesso lasciamo andare..ti sei divertito ma ora..”
“Mi hai baciato..prima.”

“NO, tu hai baciato me, e non diciamolo mai più ad alta voce, ok??”
“Hai ricambiato..”

“Mi hai costretto a farlo..no, Sam..che cosa fai, allontanati..non costringermi a prenderti a pugni..”
Sam diede un pugno alla parete.

Dopo tutto quello che mi hai fatto, come osi negarmi anche questo?”
Dean era sconvolto.
“Tu..lo vuoi davvero?”

Sam lo guardò senza dire niente.
“Per…perché?”
“Sai come dar piacere a una donna..”
“L’hai già detto, ma questo..“

“Nonostante la merda che mi hai tirato addosso, io ti amo ancora, Dean..”

“Ti amo, anche io, Sam..ma questo non posso farlo.Ti rendi conto di cosa significa?” disse prendendo la sua faccia tra le mani.
“Ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo?”
“Sì..di GUARIRMI..”
Dean lo lasciò andare scioccato.

“Gadreel ha curato il mio corpo ma ora è la mia anima a essere malata. Curami..oppure lasciami andare.”
“In che modo fare cose assurde e oscene con me ti aiuterebbe a guarire? Tu sei pazzo, Sam.”

“Va bene..hai fatto la tua scelta, addio, Dean.”

Dean però l’aveva bloccato per il braccio e l’aveva baciato voracemente.
 
Baciami…
Bacia ogni centimetro di pelle che riesci a raggiungere.
Baciami come se fossi la cosa più preziosa e di valore che hai..

Baciami come se avessi ancora un’anima integra e degna di essere chiamata tale
Baciami come se ancora non fossi rotto
Baciami come se l’unica cosa importante adesso siamo tu e io, ora
Baciami fino a guarirmi
Risana la mia pelle, la mia anima
Baciami come se i tuoi baci potessero curarmi
Baciami fino a farmi godere

Fino a farmi sentire di nuovo FELICE
 
 
Le suppliche di Sam, avevano raggiunto Dean in ogni spazio delle sue orecchie.
Voleva non sentirle, ma non poteva OBBLIGARSI a non sentirle.
Odiava tutto questo.

Anche come quelle suppliche lo facevano sentire
Sconvolto
Incazzato.
Atterrito,
ma.. anche desiderato.
amato.
 
C’era stata sempre una certa distanza tra loro.
Un limite da non valicare.
Ora quel limite era una barriera fragile che era stata accartocciata e buttata in mezzo alla strada, incurante dei casini che avrebbe provocato.
Le loro bocche erano dei sentieri che scopri solo ora, dopo che per tanto tempo avevano arrecato la scritta “vietato l’ingresso.” E tu avevi sempre rispettato quella regola.
Ora non più.

Avevi mandato al diavolo tutto.
E mentre esploravi quel sentiero nuovo, le sensazioni ti esplodevano nella testa.
Sensazioni che non riuscivi a capire, a riconoscere.
Ma che ti sconvolgevano.
 
 
 
*
Come poteva volere che lui gli facesse questo? Che lo riempisse di baci, succhiotti?
Se lo chiedeva anche mentre lottavano per tornare nel motel.
C’era stata una specie di lotta tra loro, in cui Dean aveva cercato di ribellarsi e si erano dati qualche pugno, per poi continuare a baciarsi come se fosse la cosa più normale del mondo.
Erano tornati nel motel, un po’ conciati, e nonostante questo, nonostante erano un po’ ammaccati, continuavano a baciarsi.
Dean l’aveva spinto sul letto con ferocia.
“NON FAREMO SESSO, SCORDATELO.”
“Non avevo intenzione di farlo..” disse Sam.

“BENE!”
Un attimo di scoraggiamento, ma poi indugiando appena, si era chinato su di lui.
“Dovrai incoraggiarmi..per questo..se vuoi che continui..”
“Cosa pensi che dovrei fare..”
Dean rise. Questo era proprio il suo fratellino.
“Di norma le donne che vengono con me, mi fanno capire che mi vogliono..”

“Mi stai paragonando alle tue sgualdrine?”
Dean lo guardò.
“No, io..”
“Bene!” disse Sam, attirandolo per la maglia per farlo sdraiare su di lui.






















FINALMENTE e con un giorno di ritardo, riesco a scrivere le note -.- dunque..una nuova storia! Avevo detto che non avrei scritto più niente se prima non avessi terminato le altre storie, ma ci ho ripensato! Le cose devi farle quando hai entusiasmo, perchè tutto può finire da un momento all'altro..e ciaone T_T ci sono tante storie che ho in mente e forse non vedranno mai la luce T_T ma parliamo d'altro.. questa è una storia che avevo in mente da tanto tempo e proprio per la mancanza di tempo, ha rischiato di non vedere mai la luce. Nasce tutto dalla frase di Gadreel"Sono stato dentro di te, Sam e quello che hai dentro trasuda vergogna e debolezza"" non saranno testuali parole ma quasi..perdonatemi ma la mia memoria non è più fotografica come una volta.

è una storia a cui tengo molto e quindi..ho deciso di non pensare più a niente, allo schema che mi sono prefissata ecc ecc e di buttarmi xd

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Capitolo 2
*** Come due calamite assetate d'acqua ***


Aveva risposto alle suppliche di Sam.

Baciami…
Bacia ogni centimetro di pelle che riesci a raggiungere.
Baciami come se fossi la cosa più preziosa e di valore che hai..

Baciami come se avessi ancora un’anima integra e degna di essere chiamata tale

Baciami come se ancora non fossi rotto
Baciami come se l’unica cosa importante adesso siamo tu e io, ora
Baciami fino a guarirmi
Risana la mia pelle, la mia anima

Baciami come se i tuoi baci potessero curarmi
Baciami fino a farmi godere

Fino a farmi sentire di nuovo FELICE
 


Lo inebriavano come una droga. Lo facevano sentire esaltato, FELICE.

Ma i sensi di colpa e l’imbarazzo, il terrore e la vergogna, erano troppo più forti e aveva cercato di ribellarsi a quella follia.

Lo aveva spinto indietro, aveva cercato di picchiarlo.

VOLEVA picchiarlo. Per farlo stare male, per farlo soffrire, solo la metà di quello che soffriva lui.
Un pugno.
Incurante della sua reazione.

Incurante di come Sam avrebbe reagito, anche che se ne sarebbe potuto andare.
Ma Sam, sconvolto e sorpreso, non era andato via.
Aveva risposto con un altro pugno, deciso.

Poi si erano ritrovati incollati con i corpi appiccicati, come calamite, apparentemente senza sapere cosa fare di loro stessi, come due stelle meravigliose che bruciano nel cielo.
Altri pugni, sul torace, sul corpo..e poi avevano ripreso a baciarsi.

Senza riuscire a staccarsi, senza riuscire a respingersi.
 
Così erano arrivati al motel, senza riuscire a allontanarsi l’un l’altro, senza prendere una decisione.
O forse dentro di loro, la decisione l’avevano già presa.

Fu così, con rabbia, che Dean l’aveva spinto sul letto e poi gli aveva chiesto, ironicamente e un po’ spaventato, di incoraggiarlo.

Di fargli capire che non era uno sbaglio, che non aveva capito male, che lo voleva anche lui.
 
Fu ancora con incredibile stupore e meraviglia che si sentì tirare giù dalla mano di Sam.
La mano di Sam..

In tutti quegli anni, era stato abituato a sentire le sue mani.

Mani che lo avevano protetto, che lo avevano curato dalle ferite, mani sulla spalla, mani che lo abbracciavano, che cercavano conforto, mani che lo tenevano, che lo sorreggevano.

Ma quelle mani, non lo avevano mai toccato così, come per attirarlo verso di sé.
E avevano tutto un altro significato adesso.

Significavano “Vieni da me.” In un modo tutto nuovo.
Più vicino..più vicino del lecito.
 
Dean non avrebbe mai pensato che Sam volesse che fosse così tanto vicino a lui..
Dean gli respirava sul collo, lo baciava, strusciava la testa sul suo collo e sentiva i suoi sospiri di piacere.

Per tutto quel tempo era stata una lotta per sentire Sam più vicino, una lotta contro sé stesso per non invadere i suoi spazi, per lasciarlo libero..
Non  avrebbe mai pensato che al contrario, lo spazio personale un giorno lo avrebbero sorpassato in questo modo..

né che sarebbe stato così tanto piacevole…
 
 
Il disgusto per sé stesso e per le sue sensazioni, furono spazzate via dalle emozioni piacevoli che provava.
Che entrambi provavano!

Non avrebbe mai avuto idea che stare così vicino a suo fratello, baciarlo, toccarlo, accarezzarlo, sarebbe stato così BELLO.

Tanta depravazione quindi, si nascondeva dietro a tanto amore fraterno?
Dov’era nascosta? In un cumulo segreto della sua anima rotta?

C’era sempre stata e lui non l’aveva vista perché era troppo vergognoso da scoprire?
E soprattutto, come poteva, una cosa così vergognosa, suonare e sembrare così tanto BELLA e GIUSTA?
 
Si sentiva libero come non lo era più stato da tanti, troppi anni.
Tutto quel trattenersi dal cercarlo, toccarlo, accarezzarlo..

Si rese conto di aver lesinato anche il contatto fisico con lui, negli anni e che questo gli era mancato terribilmente.
Aveva sofferto di questo, ma era stato uno step quasi obbligato, man mano che diventavano adulti e Sam non era più un ragazzino di vent’anni.
Era un uomo, adesso..
 
Un uomo che adesso sospirava e gemeva sotto di lui.
Una passione primitiva, un calore inspiegabile che non avrebbe dovuto accendersi così, non tra di loro, non a causa della frizione dei loro corpi appiccicati.

Mani che diventavano febbrili, accarezzandosi sotto i vestiti.
Sam aveva iniziato per primo, toccandolo sotto i pantaloni.
Vergogna che sparì subito dopo, mentre Dean si faceva coraggio e lo toccava sotto la maglietta.

Un’esplorazione, quella dei loro corpi..che li infiammarono ancora di più.


E si ritrovarono seminudi, a strusciarsi tra di loro, cercando sollievo da una frizione che li stava facendo bruciare, anche se non si vedevano fiamme tra di loro.
Una passione dirompente che alla fine scoppiò, facendoli arrivare all’orgasmo, insieme.
Come uomini primitivi.

Che ricercavano la scoperta dell’amore primitivo. Puro.
Ma loro erano puri?
 
 
 
 
*

Aveva continuato a cercare la pelle di suo fratello, con le mani, a toccargli delicatamente la schiena. Ora che aveva iniziato, non riusciva più a smettere. Era difficile fermarsi.
Lo toccava, anche se gli dava le spalle. Tracciava con un dito i contorni della sua schiena come a cercare delle costellazioni invisibili.

Costellazioni che sono state cercate forse dagli uomini sulla Terra e che per qualche motivo, hanno abbandonato il Cielo e sono giunte sulla loro pelle..
Le stelle non sono sorde ai nostri richiami..non proprio.
Sam non cercò più il suo sguardo, ma non si allontanava neanche dal suo tocco e questo era in un certo qual modo, confortante.
 
 
 
 
*

Il mattino dopo, ancora prima di aprire gli occhi, quello che era successo gli si rovesciò addosso.
Non sapeva come avrebbe fatto ad affrontare Sam, a guardarlo ancora in faccia.
Sam avrebbe voluto che si ripetesse o si era trattato solo di un unico match da relegare allo scrigno di ricordi vergognosi della loro vita?
E lui? Cosa avrebbe voluto lui?

“Svegliati e risplendi, sunshine!” trillò Sam, svegliandolo, dandogli una frustrata con la sua camicia da sopra il letto.
Dean lo guardò allibito, aprendo di poco gli occhi.
“Finalmente! Hai intenzione di fare colazione o no?”
“Sam..”
“Guarda che se non ti sbrighi, la torta di mele finisce.”
“Sam, dobbiamo parlare..”

“Parlare di cosa?” disse Sam, pettinandosi con il pettine guardandosi allo specchio.
Dean era allibito. Era così dunque? Avrebbe fatto finta di niente? Non ci voleva credere.
“Non fare il fintotonto. Dobbiamo parlare di cos’è successo ieri notte!” disse incazzato.

“Ahhh, sì. Cioè, no! Ti prego, no. È stata una tale lagna già ieri notte. Perché vuoi ricominciare?”
Dean lo guardò basito. Lo aveva pregato, supplicato, e ora..stava dicendo che era stata tutta una lagna? Si sentì mortalmente offeso della cosa.
“Ma cosa..che..”

“Senti, è chiaro il concetto, no? Non c’è bisogno di rifare di nuovo tutto lo spiegone. Ho capito. Le mie orecchie non ce la fanno più!”
“Ma di che cosa diavolo stai parlando?”

“Ma del polpettone di discorso che mi hai fatto per farti perdonare, no? Non te lo ricordi più? Diamine, devi aver bevuto proprio parecchio ieri notte. Anche più di quello che pensavo quando ti ho tirato via la bottiglia!”
“Io mi sono ubriacato??”

“Non te lo ricordi eh?? Comprensibile! Dopo che siamo usciti da quel pub, in lacrime entrambi, dopo esserci abbracciati, dopo che ti ho ribadito più volte che ti perdonavo e accettavo le tue scuse, tu continuavi e CONTINUAVI a BERE. Hai continuato fino a quando non ti ho strappato via la bottiglia dalle mani. Poi, siamo arrivati qui e sei crollato dal letto.”
Dean guardò il letto su cui era sdraiato.
“Perché non ci sono le lenzuola?”

“Beh..sono stato costretto a togliertele, erano bagnate di birra e vomito..non avrai voluto che ti lasciassi dormire lì, vero? E il mio letto non te lo concedevo.”
Dean si toccò la testa confuso, cercando di ritornare a quella notte.
Era stato davvero tutto un sogno?

“Dean, mi dispiace, dovevo impedirti di bere..” disse Sam, toccandogli una spalla.
Dean si scostò da quel tocco, come bruciato.
Sam ci restò male, in maniera evidente, ma lui non poteva farci niente.

Il tocco di Sam, lo turbava troppo, dopo quello che aveva..vissuto.
Oppure sognato?
“Io..credo di aver fatto un sogno..”

“Mm.hai addirittura SOGNATO? Eri così conciato che non pensavo potessi farcela anche a sognare. Ed è stato un sogno bello o brutto?”
Dean lo guardò sospettoso.
“Non lo ricordo..probabilmente ero troppo UBRIACO.”
 
 
 
 
 
*

Non riusciva a godersi la torta di mele. La mangiava, ma non la sentiva davvero. Né sapore, né consistenza. Davanti a sé, continuava a guardare suo fratello, con crescente ansia e terrore.
Non poteva fare a meno di guardarlo.
I suoi capelli, la sua faccia, la sua fronte..
Le sue mani…
Adoro le tue mani…gli diceva Sam.

Dean era convinto che Sam non si rendesse conto di cosa facevano A LUI le sue mani.
Quelle mani che erano su di lui, che esploravano il suo corpo sotto la maglietta.
“Sei bordeaux, sei sicuro di sentirti bene? Non è che hai la febbre?”

“STO BENE! Che ne dici di andarcene, ora?” disse Dean, alzandosi di scatto dal tavolo.

“Ma..non hai neanche finito la tua torta di mele.” Disse Sam.
“Non..non mi va più. Abbiamo un caso di cui dobbiamo occuparci, ricordi?”
“Ah sì, ricordo.” Disse Sam.
Era solo lui a essere paranoico, oppure aveva usato un’inflessione strana della voce?
Quasi ambigua?

No, era decisamente paranoico.
“Sam, cosa stai aspettando?”
Ma quanto ci metteva? Non voleva restare lì un momento di più.
Se Sam lo faceva aspettare ancora, avrebbe rimesso anche l’anima.

“Senti..che ne dici di cominciare ad aspettarmi fuori? Ho visto qualche cosa qui che forse voglio portarmi nel viaggio.” Disse Sam.
“Va bene, ti aspetto.”
“Forse è meglio che mi aspetti FUORI..non stai ancora bene, ti vedo.”
Dean lo guardò e Sam sbuffò.

“Pensi che scapperei dalla finestra del bagno, per caso? Se ti ho detto che sono tornato, sono tornato.”
“Va bene, va bene.”
 
 
 
 
*

Questo era un incubo. Era fuori da almeno dieci minuti e non riusciva ancora a capire cosa diavolo stava trattenendo ancora Sam.
Era seduto su  un tronchetto di legno, quando FINALMENTE lo vide uscire e sospirò di sollievo.
“Sembri sollevato.” Disse Sam, tra le mani un vasto rifornimento di cioccolati e patatine.

“Tra tutte quelle schifezze potevi prendermi anche una crostata no?”
“Adesso non esagerare, non ti sei ancora fatto perdonare del tutto..”
“Credevo di essermi già fatto perdonare a sufficienza ieri..” disse Dean, poi si morse il labbro.
Sam lo guardò con un’espressione strana.
“Tu dici? Per due paroline e due pianti?”

“Veramente, ho fatto molto di più…” azzardò, ma già mentre lo diceva, dubbi, confusione e verità si mescolavano in un tutt’uno.
“Ah sì?” chiese Sam.
Quand’è stato che Sam ha lasciato andare tutta quella roba che teneva tra le mani? Non è riuscito neanche a sentire il rumore, sopraffatto dalla velocità con cui Sam, si sedette in braccio a lui.
Non riuscì a dire nulla, ma ci pensò Sam, per lui.

“Allora? Non vuoi rinfrescarmi la memoria?” lo provocò Sam, sfiorandogli le spalle.
“Quindi è successo davvero? Lo sapevo..” disse Dean.
“Successo cosa?” continuava Sam.

Ma Dean aveva smesso di parlare. Quasi meccanicamente aveva cominciato ad accarezzargli la schiena, ipnotizzato.
“Allora, Dean, c’è qualcosa che vorresti DIRMI?”
“Sì..”
“Allora, parla.”

“Quando ti osservavo, a tavola..non riuscivo a smettere di pensare..” diceva continuando ad accarezzargli la schiena.
“Pensare a cosa?” gli sussurrò Sam all’orecchio.

“Alle tue mani..”
“Solo alle mie mani?”

“Sul mio corpo..” disse Dean, mentre Sam strusciava il naso sul suo collo.
“Anch’io pensavo..”

“A cosa?” disse Dean, accarezzandolo sotto la maglietta.
“Allo sforzo che stavo facendo per non saltarti addosso..”
Dean non riusciva a credere che Sam, il suo fratellino così timido e pudico, si dichiarasse così esplicitamente proprio a lui.
Lo guardò per accertarsi che fosse proprio lui.
Ma fu un errore.

Incontrando i suoi occhi, qualcosa capitò di certo, visto che la sua bocca incontrò la sua come fossero state due calamite assetate d’acqua.

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Capitolo 3
*** Bitch ***


“Avanti, vieni di nuovo a letto…” disse Dean.
Sam rise, mentre si infilava la maglia.

“Non ti facevo così appiccicoso..non ne hai ancora abbastanza?”

“Direi di..NO..anzi, pensavo di provare qualcosa di nuovo..
“Ah sì?” disse Sam, senza finire di infilarsi la maglia.
“Sempre se tu..vuoi, intendiamoci.”

“Pensavo che fossimo d’accordo..niente sesso tra di noi..”
“Non parlavo di sesso..” disse Dean avvampando. “Anch’io non..non potrei mai..”
“E allora cosa avevi in mente?”

“Un..un..coff..coff..” disse Dean tossicchiando, guardando in basso e subito alzando lo sguardo.
Sam sgranò gli occhi e subito il suo sguardo si fece duro.

“Non sono la tua puttana.
Dean sgranò gli occhi.
“Io..perdonami, non volevo offenderti..beh..io..pensavo solo..”

“Però..se vorresti che lo fossi..hai solo che da chiedermelo.” Disse Sam malizioso.
Bitch.”
“Quanto ti mancava dirlo?”
“Beh..ha tutto un altro sapore adesso.”

Sam tornò al letto con lunghe falcate e Dean quasi soffocò quando si buttò sul letto, sopra di lui.
 
“Proviamo..c’è sempre una prima volta per tutto..” disse Sam.
Dean era praticamente ammutolito. Non osava dire una sola parola.

Il suo respiro si fece sempre più affannoso, mentre Sam gli alzava la maglia del pigiama e scendeva con la sua bocca fino all’ombelico.
Quando però poi si trovò a dover alzare l’elastico dei boxer, si alzò di scatto.
“Non posso! Non posso!”

“Non è…niente che tu non abbia già visto.” Disse Dean per smorzare la tensione.
“Non importa, è..diverso..lo sai anche tu!” disse Sam dandogli le spalle.
“Va bene, va bene..io..senti, Sam..perdonami. Io..non avrei dovuto chiedertelo.”

“Non preoccuparti..è tutto a posto..senti, io mi vesto, voglio fare colazione..non restare troppo a letto, tra poco dovrebbe arrivare Castiel.”
“Cazzo! E me lo dici adesso?? E se arrivava adesso??”
“A dopo, Dean!” disse Sam chiudendosi la porta alle spalle.

Dean sprofondò di nuovo a pancia in sopra con la testa sul cuscino.
Che immane casino!
Come avrebbe fatto ad affrontare l’angelo?
E se si fosse chiuso a chiave?
Ma no, Cas era un angelo. Poteva passare attraverso le pareti!






















lo so, lo so, è un capitolo cortissimo..me ne rendo conto, ma piuttosto che non aggiornare per niente, preferisco fare capitoli corti..di sti tempi va così..ma non preoccupatevi, se faccio così, forse riesco ad aggiornare con più frequenza. Lo so, per adesso c'è solo erotismo, ma è perché è proprio la storia che è improntata così, almeno all'inizio. Vedrete. Cmq volevo specificare che in questo capitolo sono nel bunker

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Capitolo 4
*** Un saggio sull'amore ***


“Credetemi, sono molto contento che abbiate fatto pace e soprattutto che Sam sia ritornato a casa, quello che non riesco a capire è perché..”

Castiel si fermò d’un tratto, osservando i volti dei suoi due amici.

Dean aveva tutta l’aria di voler scappare da un momento all’altro dalla tavola calda e Sam era teso come una corda di violino.

“Perché cosa? Continua il tuo discorso, Castiel.” Disse Sam, palesemente nervoso, bevendo ancora un sorso del suo caffè.

“Perché non sono stato avvisato subito.” Disse Castiel, meditabondo.

“Oh, davvero? Adesso dobbiamo informarti di ogni nostro movimento? Siamo ridotti a questo? Cosa sei, il nostro guardiano??” sbottò Dean.

“In realtà sì.” Disse Castiel, pungendolo sul vivo. “Ma non si tratta di questo..ho come l’impressione che voi mi nascondiate qualcosa..”
“Questo è assurdo, Cas! Perché ti è venuta questa idea?” disse Sam, tentando di ridere per smorzare la tensione, mentre Dean era sempre più pallido.

“Non so..una sensazione..quando sono arrivato qui, pensavo di respirare ancora aria di tensione..alla fine la tensione c’era, ma non tra voi due..ma con me. Solo che non capisco perché.” Disse Castiel, girando il cucchiaino nella sua tazza.
Dean sbattè con le mani sul tavolino e si allontanò da loro.

“DEAN! Scusami, vado io.” Disse Sam, seguendolo subito in bagno.
 
 
 
Dean si risciacquò subito abbondantemente la faccia, pregando che suo fratello non lo raggiungesse, ma fu quello che esattamente fece.

Sam si chiuse la porta dietro di sé, e lo guardò con aria truce.
“Si può sapere che accidenti ti prende?”
“Io..io non ce la faccio, Sam..con lui davanti, io..”
“Vuoi farci scoprire? È questo quello che vuoi??”
“No, ma che stai dicendo..io..”

“Allora – ti -consiglio – di tenere a FRENO I NERVI.” Disse Sam andandogli davanti.

Dean respirò profondamente per calmarsi.
“Prima o poi lo scoprirà, lo so..e lo sai anche tu.”
“Non lo scopre se tu non fossi così dannatamente emotivo, accidenti!!”

“Non posso mascherare quello che provo.”

“Cosa non puoi mascherare? Che hai voglia di scopare?”

“Non farlo..non deridere e non umiliare quello che provo..quello che entrambi sentiamo..ti prego..ti scongiuro..”

“Smettila..provare? Sentire? Quello che c’è tra noi..è solo..SESSO.”

“Non è vero..” disse Dean avvicinandosi a lui.
“Sì che è vero, siamo fratelli, te lo sei scordato?”

“ Hai detto di amarmi. Ne sono sicuro. Più di una volta.”
“Ma certo che l’ho detto! Certo che ti amo, sei mio fratello! Ma non potrei MAI..mai..amarti come un amante, MAI. Credevo di non dovertelo neanche spiegare, Dean!”

“Stai mentendo..non so perché stai dicendo queste cose..ma so bene come me l’hai detto..come mi hai guardato quando..”
“Adesso smettila. Smettila! Io non ti amo, mi hai capito?? MI HAI CAPITO?”

Dean lo costrinse ad arretrare fino al muro.
“Io sì.”
“Allora sei un pazzo..tra noi c’è solo..lussuria..nient’altro..”
“Non ti credo..” disse Dean imprigionando le mani nelle sue.
“Lasciami..”

“Tu mi ami..lo sento..” disse ancora dandogli un bacio all’angolo della bocca.
“Dean..no..”

“Mi ami..” disse ancora, baciandolo morbidamente, succhiandogli il labbro inferiore.

Un gemito sfuggì dalle labbra del minore.
“Guarda, guarda, guarda…un saggio sull’amore.”disse la voce di Castiel, facendoli sobbalzare dallo spavento.

“Sono molto offeso di non essere stato invitato.” Disse a braccia conserte.

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Capitolo 5
*** Tu glielo devi dire ***


“Tu-tu-tu-tu-tu….”
“Ma guarda. Adesso siamo passati al telefono senza fili?” chiese Castiel.

“Smettila di balbettare, Dean. E tu..non è assolutamente come pensi.” Disse Sam.

“Ah, perché, sapete anche cosa sto pensando? Però..siete anche telepati, adesso.” Disse Castiel.
“Noi..stavamo..stavamo..ecco..” balbettò Sam.

Stavo insegnando a Sam come si bacia decentemente!” buttò fuori tutto d’un tratto Dean.
Sam rimase lì a guardarlo scioccato.

“Cosa?” Castiel era scioccato oltremodo anche lui.
“Sì…e gli stavo dando anche delle lezioni di seduzione.”
“Seduzione..”
“Sì, ma è un alunno indisciplinato e quindi..”

“Adesso basta, Dean, mi credi tanto stupido???” sbottò Castiel.
I due fratelli sgranarono gli occhi.
“Credete che non abbia capito che è successo qualcosa tra di voi? Qualcosa di cui non mi volete parlare? Beh, avete l’occasione di farlo adesso!”

“Col cavolo!” disse Dean, cercando di oltrepassarlo, ma Castiel gli fermò il braccio.
“No, tu non vai da nessuna parte.”
Dean spalancò la bocca.

“Sei impazzito? Lasciami subito!”
“No, finchè voi due non mi spiegate perché diavolo vi stavate baciando!”

Noi non ti dobbiamo nessuna spiegazione!” gridò Dean.
Castiel rimase così sconvolto che lo mollò.

“Scusami..io non volevo gridare..ecco..è solo che io non so cosa..non so cosa dirti, Castiel..se ti aspetti che io riesca a spiegarti cosa stavamo facendo..rimarrai deluso..”
Castiel mosse lo sguardo dall’uno all’altro senza capire.

“Ma lui..lui lo sa meglio di me. Perché non lo chiedi a lui??” disse Dean indicando Sam.
Sei un bastardo, Dean!” disse Sam.
“Buona spiegazione. Io me ne vado.” Disse Dean uscendo dal bagno.

“Dean, ma cosa fai, non puoi andartene così..Dean!” cercò di richiamarlo Castiel.
“Lascialo andare, Cas, è meglio così..” disse Sam.
Castiel si voltò verso Sam.

“Ma siete diventati tutti e due completamente scemi o cosa??”
Sam ridacchiò nervosamente.
“Magari fosse così..significherebbe che non sappiamo cosa stiamo facendo.”

“Sam, aiutami a capire..” disse Castiel, mettendogli una mano sulla spalla.
“Succede che io..mi sono perso, Castiel..ci siamo persi entrambi.” Disse Sam buttandosi disperato tra le sue braccia.
 
 
 
 
*

“La grazia di Gadreel è stata completamente assorbita dal tuo organismo..sei sano, Sam.”
“Non è che ne è rimasta ancora qualche goccia da qualche parte..che magari influenza la mia mente?” insistette Sam.

“No, Sam..” sospirò Castiel. “Niente che ti influenzi né mente, né cuore, eccetto la tua stupidità!”
“Come hai detto?”
“Come ti è saltato in mente di dire a Dean che non lo ami? Gli hai spezzato il cuore!”

“Ma Cas, tu hai capito cosa facciamo? Cosa facciamo quando siamo soli..in un letto..hai capito bene..”
“Sì, ho capito, Sam! Non c’è bisogno che mi dai altri dettagli!”
“Allora, se hai capito..come puoi parlare così..possibile che non capisci..la gravità di quello che..”
“Sam..”

“Dean non lo capisce..eppure sono stato chiaro..io avevo bisogno di lui..per GUARIRE..per guarirci a vicenda..ma certo! Adesso che tu hai stabilito che sono guarito, non avremmo più bisogno di fare quello che facciamo..possiamo smettere e dimenticare che tutto questo sia mai avvenuto!” disse Sam esaltato.
“Dimenticare?”

“Sì! È orribile fin dove io e Dean ci siamo spinti..quello che abbiamo fatto è scandaloso..ma è tutta colpa di Gadreel..è stato lui che ci ha portati a questo..a oltrepassare un limite che tra fratelli non dovrebbe mai essere oltrepassato!” disse Sam toccandogli la faccia.
Castiel si divincolò a disagio.

“Perché lo avete oltrepassato, Sam?”
“Io ne avevo..ne avevo bisogno..avevo bisogno di lui! Avevo bisogno di lui in un modo in cui non ne avevo mai avuto bisogno..in un modo che mi facesse sentire che non potesse scappare più da me, né io da lui..”
“E ha funzionato?”

“Sì..ci siamo sentiti..e appartenuti in un modo..che non credevo mi potesse dare così tanta gioia..mi sono sentito..FELICE..guarito..”
“Mmm..”

“ Ma è SBAGLIATO! Non ci è permesso amarci in questo modo..lo so io e lo sa anche lui..stiamo facendo qualcosa di sbagliato..e che non può continuare..ma non importa, perché adesso che sono guarito..è tutto finito..io e Dean potremmo tornare a essere dei normali fratelli, tutto si sistemerà..dimenticheremo questa parentesi..questa assurda situazione..il disagio..l’intimità che non avrebbe dovuto mai esserci e..”
“Sam, tu AMI, tuo fratello?”

“C-cosa? Ma sei impazzito anche tu come Dean, Cas?”
“Ami tuo fratello oppure no?”

“Come ti permetti di farmi una domanda simile? Dopo tutto quello che sto passando, tu..”
“È una domanda semplice.”

“Noi non staremo MAI insieme come una coppia! Avanti, è mio fratello..e poi non sono gay..”
“Sam..”
“E lui è sempre circondato da un milione di donne, con le tette grosse e il sedere..”
“Sam..”

“Ma mi ci vedi a me e Dean a camminare mano nella mano? Scoppio a ridere solo a pensarci..e se qualcuno dovesse scoprirlo, poi, ti immagini la vergogna..e..e il disonore.”
Cas sbuffò.

“Ti immagini le prese in giro di Dean, anche solo a proporgli una cosa del genere? E il sesso?? Oh, andiamo..è semplicemente ridicolo..io e Dean che facciamo sesso? Non succederebbe neanche in un milione di anni!”

“E se Dean dovesse andare con un uomo?”
Sam lo guardò sgranando gli occhi.
“Non lo farebbe mai..”
“Perché no? Potrebbe succedere.”
“Non gli piacciono i maschi.”
“Con te non si è fatto problemi, mi pare.”

“Andiamo..io sono IO..c’è un rapporto SPECIALE..tra di noi..non è la stessa cosa che..non lo farebbe mai. MAI, capito??”
“Potrebbe farlo però e tu dovresti accettarlo e stare lì a GUARDARE..”
“NO!! HAI CAPITO?? NO!!!”

Castiel restò a guardarlo.
“Io non lo permetterò..non posso permettere che mi metta da parte così..io..”
E poi crollò di nuovo tra le braccia dell’angelo.
Io lo amo, Castiel! Che dio mi perdoni, io lo amo! Anche se non devo! Ma come faccio a dirglielo..come!”

“Con le parole, Sam..sono sicuro che tuo fratello capirà..perchè prova la stessa identica cosa.”
“Non ci è permesso amarci..non ci è permesso.”
“E perché? Noi non abbiamo mai giudicato! Siete voi che lo fate.” Disse Cas.

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Capitolo 6
*** Kevin ***


“Lascia che sciolga tutte le tue tensioni..” gli diceva Dean mentre erano sotto la doccia.

“No..non ho bisogno di essere sciolto, nessun..bisogno..” diceva Sam mentre Dean gli massaggiava le spalle sotto la doccia.

Era una scena e un momento surreale.

Loro due nudi, con solo le mutande indosso, sotto la doccia.

Sam non capiva proprio come a Dean fosse venuta in mente di fare una cosa del genere..eppure, quando vide suo fratello infilarsi sotto la doccia, sotto di lui, non fece niente per fermarlo.

Era così imbarazzante..ma era anche così BELLO.

In più Dean non sembrava voler fare niente di più di quello che avevano già fatto e questo lo aveva tranquillizzato.
Da un certo lato però, lo terrorizzava anche questo.

Questo voleva dire che in fondo Dean non lo desiderava come credeva?
Era tutto un gioco per lui?
“Bugiardo..” gli aveva sussurrato Dean.
Sam la prese male e si voltò arrabbiato.

“Tutto..ma non bugiardo, Dean..non ti permettere!”
“Ti ho visto anche questa notte..sai? Ti sei svegliato, hai girovagato per il bunker inquieto e sei tornato a dormire.”
“Pure spione adesso? Ma non ti vergogni, Dean?”

“Dimmi cosa ti affligge e ti impedisce di dormire la notte..”
“Non sono affari che ti riguardano a che ora mi sveglio!”
“Se dormissi con me..io ti farei dormire.” Disse Dean.
Sam non se lo aspettava e fece una risatina stridula.

“Sei un pervertito!” disse, ma non potè impedire al suo cuore di scoppiare in una risata stridula, che veniva dal cuore.

“Bene..ti ho fatto ridere..adesso dimmi cosa ti affligge..il pensiero non fa dormire neanche me.”
“Bene! È quello che ti meriti!”
“Perché? Cosa ti ho fatto??”

“COSA?? Cosa mi hai fatto? Hai un bel coraggio!! Ti sei già scordato che mi hai lasciato da solo con Castiel a raccontargli che cazzo combiniamo?”
“Non dirmi che ce l’hai ancora con me per quello??”

Puoi scommetterci! Sei stato disonesto. Sei stato IGNOBILE! Dio, avrei voluto morire dalla vergogna..” disse Sam, uscendo dalla doccia e cominciando a fasciarsi in un accappatoio.

“Smettila! Non fare il melodrammatico! Guarda che Castiel mi ha raccontato cosa vi siete detti, sai? Me l’ha detto che non ci giudica, quindi i tuoi tentativi di..”

“I miei tentativi di cosa, Dean??? Di ricordarti che sei MIO FRATELLO?? E non mi riferisco a quello che pensi, NO!! Mi chiedo semplicemente perché mi hai lasciato da solo ad affrontarlo!! Quando, Dean?? Quando hai smesso di volermi proteggere??” gridò Sam, in mezzo alla cucina.

“Sam..io..perdonami..sono stato un verme..io..”
“PUOI SCOMMETTERCI che lo sei stato!”
Dean andò subito ad abbracciarlo.

“Ho avuto..paura! Tu avevi appena detto di non amarmi e io..”
Sam cercò di divincolarsi tra le sue braccia.
“TI ODIO!” disse, cercando di dargli dei pugni sul petto.

“Non mi importa..io TI AMO e lo farò sempre. “ disse Dean asciugandogli le lacrime dal viso. “Ti chiedo perdono per essere un fratello così terribile..se lo desideri, io…io andrò da Castiel, mi prenderò tutte le colpe..farò qualsiasi cosa..io..”

“Pensi che darti tutte le colpe mi farebbe stare meglio?? Sei un idiota!”

“Perdonami..a volte mi sento a malapena me stesso, ma sappi che se il tuo desiderio è che io non ti tocchi più così..” disse, sfiorandogli una spalla.
Sam tremò impercettibilmente.

“E così..” disse ancora dandogli una carezza sulla faccia. “E così..” disse ancora dandogli un bacio sulla fronte.
“Io lo farò.. devi solo dirmelo..e io tornerò come prima..MEGLIO..te lo prometto..non ti darò più fastidio..”
“Io..non sono sicuro che..”

“Oh, insomma..la volete piantare? Mi date il mal di testa!”
Sam e Dean sobbalzarono increduli.
Erano stati sorpresi per la seconda volta!
E quello che era peggio, da un fantasma!

Davanti a loro, l’apparizione evanescente di Kevin, li guardava con un sorrisetto esasperato.
 
 
 
**

SAM!! Ma come hai potuto nascondermi che Kevin gironzolava qui nel bunker come se niente fosse!!!”
Sam era troppo scioccato per dire alcunchè.
Per fortuna intervenne Kevin a proteggerlo.

“Non prendertela con lui. Sono cose che capitano quando si hanno cose più importanti a cui pensare, eh? E non fare quella faccia..SO tutto! E non da oggi..sono un fantasma. Posso vedere TUTTO, anche quello che non vorrei vedere.”

Sam si mise le mani sulla faccia.
“Sam, perché diavolo non me l’hai detto??”
“Dopo come ti sei comportato, io non ti dovevo NIENTE!”

“Ma cosa stai dicendo..era un dispetto? Ti rendi conto di quanto la situazione sia grave??”
“Ehm, la smettereste di parlare di me come se non fossi presente?” chiese Kevin.

“Perdonami, Kevin..è solo che..scoprire che Sam ti vedeva e non mi ha detto niente..”
“Beh, perdonalo, se aveva altro a cui pensare..”

“Kevin, niente è più importante di questo..della tua..ehm..”intervenne Sam.
“Dillo pure, della mia morte!” disse Kevin esasperato.
Dean a quel punto si riscosse.

“Voglio che tu sappia che Sam non c’entra..è stata tutta colpa mia ..e di quel pezzo di merda di..”
“Non fare il suo nome, per favore, non lo sopporto..”

“Bene! Ti prometto che troverò quel bastardo e farò giustizia!”
“D’accordo, ma io volevo..”
“E poi lo farò decapitare! Anzi, lo decapiterò io stesso..e gli farò mangiare la sua stessa grazia e poi..”
“DEAN!”
“Ehm..sì?”

“La vorresti per favore smettere di cercare di parlare di me, per non parlare di VOI? Non che ci tenga molto ad affrontare l’argomento, ma almeno così mi distraete un po’ dalla mia condizione. E non vi preoccupate, so praticamente già quasi tutto. Sono un fantasma, quindi non dovrete fare molta fatica..e Dean, stavolta non scappare come hai fatto quando era presente il vostro amico angelo..io non c’ero, ma vi ho sentito parlarne e avrei TANTO voluto assistere alla scena.”






















Ciao ragazzi, lo so sembra uno sketch comico! Prima c'è stato Castiel, poi c'è stato Kevin, ma vi assicuro che non era assolutamente nei miei piani neanche Castiel, però la storia si è improntata così e a dire la verità non mi aspettavo neanche che sarebbe comparso Kevin, però poi ci ho pensato e non voglio fingere che non gli è successo niente, anche perché come già saprete lui compare poi nella storia della nona stagione! C'è una cosa importante che dovete sapere: nella mia versione della nona stagione non esiste il marchio, quindi praticamente non hanno neanche mai incontrato Cain e Dean non ha quindi mai avuto il marchio, inserire anche la storyline del marchio di Cain sarebbe stato incredibilmente più complesso e poi non ci tengo a inserirla perché non mi è piaciuto come è stata affrontata nella storia nonostante l'attore sia un attore eccezionale! Detto questo, per esigenze di trama, anche la figura di Crowley è diversa in questa storia e praticamente il suo ruolo è quello che io avevo immaginato che avrebbe dovuto esserci fin dall'inizio della stagione.. praticamente Crowley è stato liberato subito dopo la caduta degli Angeli perché.. boh.. forse perché avevano problemi dei più grossi a cui pensare piuttosto che rinchiudere un demone nei sotterranei? Ad ogni modo Crowley non è più lì , anche se mi sono dimenticata di farlo presente prima! Per il resto, quello che succederà da adesso non comprenderà la trama della nostra stagione ma prenderà tutta una storia propria, però ci sarà ancora qualcosa che abbiamo visto nella nona, come il ritorno di Gadreel e forse anche di altri:)

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Capitolo 7
*** Cercare la madre di Kevin ***


"Sei impazzito?" Disse Sam, ma nonostante tentasse di sembrare determinato e fermo, non poté fingere che quei baci sul collo non lo stessero mandando lentamente e docilmente sulla scia dell'estasi. Dean sapeva come farlo impazzire e scioglierlo tra le sue mani e forse era la complicità della luna e il fatto che fossero sotto di essa, seduti in mezzo a una foresta, a rendere il tutto più....arrendevole!

"Vieni qui, fammi compagnia..." sussurrava Dean e dicendo così, gli circondò le braccia intorno al corpo.

Sam avvertì dei brividi, sulla sua spina dorsale. Come era possibile che Dean lo facesse sentire in questo modo? Era suo fratello, accidenti!

"Non sei più un bambino..." disse Sam.

"Neanche tu..." disse Dean serio.

Sam lo guardò negli occhi. In quei suoi occhi verde smeraldo sembravano riflettersi le stelle. Non era la prima volta che gli facevano un effetto strano e ora Sam capì cos'era quella sensazione. Come se gli occhi di Dean catturassero la luce delle stelle ed entrasse direttamente nei suoi occhi.

Sentì qualcosa pungere invece i suoi di occhi e quindi lo baciò per non rispondere, per non fargli accorgere che stava per piangere e in un certo senso, anche per dirgli che lo amava ..o forse per NON dirglielo.

Ebbe la sensazione però, che Dean lo capì comunque, o che, forse, come succedeva praticamente quasi sempre tra loro due, si leggevano nella mente senza saperlo e quindi anche lui nella risposta al suo bacio, stava mettendo più passione possibile come se anche lui gli stesse dicendo che lo amava.

Era dunque questo il linguaggio degli amanti?

Sam si lasciò andare al bacio, sperando che Dean non si accorgesse delle sue lacrime e poi non importandosene più. Contava solo le sue braccia intorno a lui e quanto Dean da sempre riusciva ad amarlo con una semplicità disarmante...e Sam lo aveva sempre dato per scontato e gli piaceva anche...ma non avrebbe mai pensato di averne così tanto bisogno!

Ora, sotto la luce della luna, circondato dal suo corpo, e sotto i suoi baci, la consapevolezza di quanto ormai dipendeva da tutto questo, dalle sue carezze..dal suo baci...dalle sue mani...lo faceva tremare! Non avrebbe mai pensato di soffrire per il fatto di essere così vulnerabile e bisognoso di suo fratello, fino a quando non se ne era reso davvero conto!

E piano piano tutti i confini tra loro erano valicato ormai. Dean era ancora più dolce e premuroso da amante, di quanto lo era da fratello e da un tratto questo era bello, dall'altro era terrificante, perché non avrebbe dovuto essere così.

E Sam non riusciva a fermare e a mettere fine a questo rapporto. Non riusciva! Ci era troppo dentro!!

Dean fece ancora quel giochetto con la lingua, che lo faceva impazzire. La attorcigliò con la sua, quasi come a trattenerlo a sé più a lungo, poi lo stesse a terra e si trovò schiacciato tra la terra e il corpo di suo fratello.

Imprigionato tra la terra - l'essenza vitale per eccellenza- e l'amore.. se avesse immaginato di morire avrebbe desiderato morire in questo modo ma chi desiderava morire in questo momento in cui si sentiva così tanto vivo??

Continuarono a baciarsi, incurante di Crowley pochi metri più in là che fingeva di dormire.

La discussione con Kevin era stata breve, erano volate parole pesanti e profonde che Sam e Dean stavano cercando di mettere a tacere e sciogliere dentro i loro baci.. "Senti, Kevin, non capisco cosa vorresti sapere..ma non siamo pronti a parlarne con te.." disse Dean.
"Dean dice il vero..stiamo ancora cercando di venire a patti con questa cosa.." disse Sam.

"Ahhh..quindi quello che c'è tra noi, la chiami COSA??" disse Dean.
"Perchè non dici tu cos'è, allora, Dean?" lo aveva sfidato Sam, ma lui non rispose.

"Tra di voi c'è sempre stato un amore profondo.." aveva fatto presente Kevin.
"Senti..non..non ci sentiamo a nostro agio con questa cosa..dell'amore...quindi.." aveva detto Dean imbarazzato.
"Ok, ok..stupido io a pensare che vi sareste confidati con me. Non l'avete fatto neanche con il vostro angelo.." disse Kevin.


"Non è il nostro angelo." aveva detto Dean.
"Già..non sono io quello che i fan vogliono vedere con un angelo." disse Sam.
Kevin ridacchiò.
"Che c'è??" avevano sbottato loro.

"Niente, niente..ehm..torniamo a parlare di me, che dite?
"MOLTO MEGLIO." dissero in coro, per poi zittirsi imbarazzati e dandosi le spalle come due bambini capricciosi.

 

Lui aveva affermato di essere un fantasma perché a quanto gli era stato riferito da altri fantasmi, dopo la caduta degli angeli, il velo era sempre più dissipato, ma a lui non interessava niente di tutto questo. Lui era preoccupato per sua madre, che a quanto pare non era morta davvero! Crowley l'aveva fatta partire per l'Amazzonia, avevano quindi deciso di andare fin lì per ritrovarla e riunire madre e figlio.

Crowley era sembrato stranamente collaborativo e aveva promesso ulteriori rivelazioni, se loro avessero promesso di non fargli più niente, ovvero cercare di umanizzarlo senza il suo consenso, o imprigionarlo di nuovo.






















perdonatemi per questo stacco temporale - seppur di poco .- ma mi è venuto in mente questo capitolo con Sam e Dean che si baciavano e..non avevo voglia di rimandarlo, perchè dovevo ANCORA finire la conversazione con Kevin xd mi sarebbe sembrato di svilire il romanticismo, quindi ho trovato una via di mezzo..e già dopo queste brevi frasi che ho messo in corsivo, mi è sembrato che già stavo togliendo poesia al momento..insomma, ho preferito non rischiare troppo xd anche nei prossimi capitoli, ci saranno degli stacchi..ho capito che a volte non è necessario mettere proprio TUTTO xd insomma, va bene se sono cose importanti, altrimenti, piuttosto che lasciare in oblio la storia, preferisco riassumere le parti non molto importanti

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Capitolo 8
*** Questo demone mi serve! ***


“Mascalzone! Sei stato tu a uccidere mio figlio, non è vero?? Pagherai per quello che hai fatto!!” disse la madre di Kevin, tempestando di pugni il petto di Crowley.

“Sono un demone..questo è solletico per me..”

“Sei un bastardo!! Riportami subito indietro mio figlio!!”

“E pensare che volevo tornare umano! Non mi ricordavo più quanto sono stupidi!!” disse Crowley, alzando gli occhi al cielo.

“Linda, adesso basta!” disse Dean.
“No!! No! Ha ucciso mio figlio e voi lo state coprendo!”
“Non ho ucciso nemmeno te, povera sciocca..e invece avrei dovuto!” disse Crowley.

“Ehi, non rivolgerti a lei in quel modo!” disse Dean.

“Abbassate la voce. Ci guardano tutti male.” Disse Sam notando le facce delle tribù che dalle tende li spiavano in quello che sembrava un mix tra una popolazione indigena e un piccolo villaggio.

“Sam! Dean! Pretendete davvero che io creda al fatto che sia stato TU a ucciderlo, posseduto da un angelo??” disse Linda disperata rivolgendosi a Sam.

“Signora Tran, è molto triste ma..” disse Sam.
Ma la vita non è mai giusta, non è vero?” disse Crowley.
Linda scoppiò a piangere.

“Razza di mascalzone!! Ora me la paghi!!” disse Dean afferrandolo per il bavero della giacca.
Tu non farai niente del genere!” disse l’angelo Castiel materializzatosi in quel momento.
 
Dean e Sam rimasero allibiti, e Dean lasciò andare subito il demone.

“Castiel!! Da quanto tempo ci spii??” disse Sam arrabbiato.

“Vi ho lasciato la vostra intimità, tranquilli..” disse Castiel sorridendo. “Ma adesso che avete completato la vostra missione, non toccherete questo demone!” disse lui.

“Cooosa?? Ma allora è un vizio!! Ascoltami bene, Castiel, ho chiuso un occhio durante tutta quella faccenda del Purgatorio, ma sei hai intenzione di allearti nuovamente con quest’essere viscido e schifoso..”
“Ehi!” protestò Crowley.
“Tu cosa? Sentiamo?” lo spronò Castiel.

“Io..beh, io ti taglio a fettine quel tuo bel completo da impiegato statale!” disse Dean.
Castiel sorrise.

“Non è così malvagio come può sembrare..” disse Castiel.
“Non…non è..Sam, hai sentito??? Quello si è riempito nuovamente di leviatani nello stomaco, te lo dico io!!!” disse Dean in preda a una crisi di nervi.

“Vi ha aiutato a ritrovare Linda, no?” disse Cas.
Dopo che l’aveva rapita lui stesso!” disse Sam indignato.
“Kevin ha sofferto molto perché questo gran figlio di una mignotta, gli ha fatto credere che l’avesse uccisa!” disse Dean.

“Già, ma io almeno non l’ho ucciso!” disse Crowley.

Ci fu un momento di silenzio e poi Dean diede un pugno a Crowley, poi si mise in mezzo anche Sam.

Linda gridò e cercò di mettersi in mezzo per picchiarlo anche lei e si scatenò una piccola zuffa.
“Fermi, fermi, in tre contro uno, non è leale..” disse Castiel, allontanandoli.
“Castiel, lasciami subito o qui finisce male..” disse Dean.

“Forse io avrò ucciso Kevin contro la mia volontà, ma adesso voglio uccidere lui volontariamente.” Disse Sam scattoso.
“Non farete niente del genere! Questo demone mi serve!” disse Castiel.

“Cas..ragiona..a cosa può servirti questo..scarafaggio!” disse Dean.

“Soprattutto dopo che è diventato dipendente dal sangue umano!” disse Sam nauseato.
“Ehi..io vengo forse a infastidire il tuo sangue?” chiese l’altro.
“Può fare molto invece..può aiutarmi a liberare..mio fratello.” Disse Castiel.

“Tuo..fratello?” chiese Dean sconvolto.
Castiel sospirò.
Gabriel..”
I fratelli rimasero attoniti.
“Q-quel…quel Gabriel?” chiese Sam.

“Il trickster? L’arcangelo?” domandò Dean.
“Ma non era..” disse Sam senza finire la parola.

Morto? No…Lucifer l’ha addormentato solamente..l’ha..fatto finire in coma..come dite voi. Forse un improvviso quanto sorprendente atto di misericordia finale..forse pensava di risvegliarlo ma poi non ne ha avuto più il tempo..mi piace pensarla così. Ma è ancora VIVO..io..non lo sapevo.” Disse quelle ultime tre parole con un senso di colpa che spingeva ad abbracciarlo.

“Cas..” disse Dean facendo per avvicinarsi ma lui si allontanò.
“Cas, dov’è Gabriel?” gli domandò Sam.
“Per tutto questo tempo..lui è rimasto prigioniero di un folle. Un demone chiamato Asmodeus.
“Un DEMONE??” chiese Dean.

“Beh, diciamo che l’ha vegliato come fosse la bella addormentata..ma non l’ha toccato con un dito, lo giuro.” Disse Crowley.
“Razza di bastardo!!” disse Dean.
“Ehi, io cosa c’entro adesso!”
“I suoi fratelli hanno sofferto molto la sua presunta morte!” disse Balthazar comparso in quel momento.
“Balthazar!” dissero in coro loro due.

“Cassie ha addirittura PIANTO, non è vero, Cassie?” disse dandogli un buffetto. “ Io no. Io non piango mai! Mi entrano solo schegge nell’occhio.” Si pavoneggiò.

Basta!! Sono venuto qui per un motivo..hai promesso che ci avresti portato da lui.”
“E ogni promessa è debito..ma ricordatevi che non sono il vostro schiavo eh?” disse Crowley.

“Ehi, un momento” dissero Dean e Sam in coro.
“E state un po’ buoni..se fate i buoni e tenete a freno quella pazza scatenata lì, vi prometto che arriverà anche il turno del vostro amichetto, mh?” disse Crowley.

“Che cosa..che cosa vorresti dire??” disse Linda.
Balthazar si voltò alzando gli occhi al cielo e prendendo Crowley per un braccio.
“La barriera tra il paradiso e il vostro mondo è infranta. Ecco perché Kevin non può raggiungere il paradiso.” Disse Balthazar.

“E da qualche parte dovrà pur andare..o tornare no?” disse Castiel.
“U-un momento, state dicendo che..” iniziò Dean.

Ma non riuscì a dire neanche una parola che i tre scomparvero all’istante.






















salve, ragazzi, ehilàààà sono ancora viva xd ehm..dunque..non so come scusarvi T_T cmq lo confesso, non sono molto in vena di continuare questa storia..soprattutto perchè l'avevo pensata come una os, una ff di al massimo due o tre capitoli..si stanno delineando varie situazioni e la cosa non mi piace..no..T_T con tutte le storie che devo continuare...T_T MA, la finirò..promesso xd in fin dei conti è una mia storia anche questa e non la abbandonerò! Dunque..no, non sono impazzita, so benissimo che Balthazar sarebbe morto ucciso da Cas, ma io fingo sempre che non sia successo e quindi farò lo stesso anche stavolta xd nella mia versione, in pratica Cas si è fermato PRMA di ucciderlo..lo stordisce solamente! Per quanto riguarda Gabriel...non resisto a farlo tornare ogni volta che posso ahhaha e Asmodeus tranquilli, non lo ha torturato stavolta..so che può sembrare strano che un demone veglia un angelo..ma Spn ci ha abituati alle cose più strane eh?

infine voglio dirvi di non rimanerci male, se sto scrivendo un po' tutto frettolosamente..è anche per non trascurare un'altra volta Sam e Dean LOL quindi..scusatemi ma..le situazioni degli altri personaggi li racconterò lo stesso, ma farò una sorta di riassunto, come ho fatto finora ok? :)) ciaoo a presto

ps ma voi ci credete che Balthazar non ha pianto? Io NO. ahha

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Capitolo 9
*** Il terzo grado di Castiel ***


Erano appena scesi dall’aereo che li aveva riportati a Lawrence, dove avevano lasciato la loro Impala, quando Castiel si era materializzato all’improvviso, trafelato e con una strana richiesta.

“Vedo che siete arrivati, era ora!”
Castiel! La vuoi smettere di spiarci??” gli domandò Dean furioso.

“Ho bisogno di parlare un attimo da solo con Sam.” Disse Castiel solenne.
Dean rimase sbalordito e stordito e Sam non era da meno.

“ Qualunque cosa tu abbia da dire a Sam, puoi dirlo davanti a me!” disse Dean.
“Non credi che dovrebbe essere tuo fratello a decidere?” gli chiese Castiel.

“Sam è d’accordo con me! Conoscevo anche io Gabriel e non intendo restarne fuori! Nonostante quello che mi fece in passato, io..”
Non è per Gabriel!” lo interruppe Castiel.

“ Co…cosa..come sarebbe a dire? Allora perché mi vuoi parlare?” chiese Sam.
Castiel sospirò.
“Ti devo parlare, punto e basta. Ora, sono parecchio nervoso per tutta la questione di mio fratello, quindi vi sarei grati se..”

Aspetta! Che ci dici di lui? Come..come sta?” chiese Dean.
Castiel cambiò subito tono e la sua mascella si addolcì. Dean sapeva essere tenero quando voleva.

“Sta bene..per le sue condizioni, diciamo..dorme. Proprio come un angioletto. Ma è vivo.”
“Cas, io..”

“Schhh..basta..non intendo discuterne oltre. Non adesso. Sam, andiamo?”
Sam rivolse uno sguardo di scuse a suo fratello.
“Torno subito.”
“Va bene.” Disse lui.
Castiel si voltò ancora verso di loro.

“Voi andate pure. Non so per quanto ne avremo.”
“Castiel, aspetta..” disse Sam.
“Che c’è?” chiese lui scorbutico.

“Ehm..come dire..non credi che sarebbe meglio..se prima li accompagnassimo al bunker e poi dopo andiamo a farci questa chiacchierata? Risparmieremmo a loro un altro lungo viaggio e Linda potrebbe subito rivedere Kevin..poi io tornerei con la macchina.”

Castiel guardò Linda come se si fosse accorto in quel momento della sua presenza.
“Ohhh..ohhh..sì, suppongo di sì, ma..perdonami, Linda, non posso.”

“Come non puoi? Ma..scusa, tu sei un angelo, no? Puoi spostarti dove vuoi..forse..forse io sono indegna di venire con te, perché sono stata posseduta da un demone??” chiese mortificata.
Castiel impallidì e Sam e Dean si affrettarono a rassicurarla.

“Linda, ma che sciocchezze dici? Non sei assolutamente indegna!” disse Dean.

“E non c’entra nulla questo, anche io sono stato posseduto da un demone..” disse Sam ricordando quel brutto episodio con Meg.

“I ragazzi hanno ragione, il motivo per cui sarebbe meglio di no, è perché..beh, dopo la caduta degli angeli, io e i miei fratelli abbiamo perso i nostri poteri..ne ho già parlato a Sam e Dean..il motivo per cui sembra che io li conservi ancora..è perchè ho trovato un altro modo da cui attingerli, io e Balthazar abbiamo trovato..la mano di Dio.. ma è un potere limitato..e non posso sprecarlo.”

“Certo, capisco che una richiesta del genere, è uno spreco..” disse Linda amareggiata.
Se Castiel capì che lei era sarcastica, non lo diede a vedere.
“Mi dispiace, Linda..vi auguro buon viaggio.”

Quando si furono allontanati, Linda, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, finalmente riuscì a parlare.
“Quando gli affari degli angeli diventano più importanti della morte di un ragazzo..” disse lei a braccia conserte.

“Linda, sono terribilmente spiacente, credimi..”
“Non fa niente, Dean, non è colpa tua!”
“Secondo Sam, sì, invece e anche secondo me!”

“No, no, no! Io non permetterò che vi incolpiate della sua morte. Avete tanti pesi sulle spalle.” Disse lei prendendogli il viso tra le mani. “E poi sono fortunata. In confronto a tante madri, io almeno ho ancora il privilegio di poterlo rivedere e parlargli!”
“Io..non so che cosa dire..Linda.”
I suoi occhi erano quelli di un cucciolo e si erano fatti liquidi.

“Allora non dire niente e riportami subito al bunker. Desidero rivedere mio figlio.”
 
 
  *  
“Sei stato molto crudele con quella povera donna..” disse Sam.

“Scusami, ma io non ho intenzione di farti lezioni di morale e desidero che tu non ne faccia a me.” Disse Castiel brusco mentre si accomodavano in una locanda dopo aver ordinato due tè ciascuno.
Sam lo guardò perplesso.
“Sei strano.”

“Sì, beh, sono un angelo a metà e per giunta parassita. Ci credo!”
“Non intendevo questo..sei diverso perché sei brusco, tagliente..a tratti insensibile..Castiel, dimmi la verità..non è solo per la caduta, non è vero?”
Castiel restò zitto e sorseggiò il suo tè.

“ La comparsa di tuo fratello ti ha turbato fino a questo punto, allora?”
Castiel sussultò.
“Lo dici come se noi angeli non avessimo sentimenti..”
“No, no, non mi permetterei mai..è solo che..non credevo che foste così legati, scusami..”

“Quando Gabriel morì..quando credetti che era morto..mi sono sentito morire anch’io..”
Sam lo guardò atterrito.

“Eravate infine riusciti a convincerlo. Avevate convinto quell’angelo ribelle, menefreghista e solitario, a lottare per un ideale..per qualcosa al di fuori di sé stesso..e questo ha dato una grandissima forza anche a me! Non ero più l’angelo ribelle, la pecora nera che esce dal seminato..non ho mai pensato fosse così bello, quando ho potuto provare cosa significava avere l’appoggio di un altro COME ME..mi sentivo invincibile, mi sentivo come un cavaliere dalla scintillante armatura..a volte facevo anche dei sogni. In questi sogni, io, Gabriel, te e Dean, uscivamo tutti insieme a divertirci, come vecchi amici. Sogni che poi scomparivano all’alba, quando le guerre celesti ci richiamavano in Paradiso. Non lo vedevo mai Gabriel, oppure di sfuggita, eppure questi sogni mi tormentavano sempre. Erano senza senso, eppure mi rendevano FELICE.”

“Non ti credevo così sentimentale, Castiel..” disse Sam, domandandosi dove l’angelo volesse andare a parare.

“Beh, non lo sono certo stato, l’anno dopo..con Gabriel morto e te nella fossa..o meglio, la tua anima, voi due separati..era un angelo più morto che vivo, quello che è tornato e ha fatto quel patto con Crowley..non avevo più niente, i sogni di certo no..mi era rimasta solo la guerra.”

“Cas, non vorrei sembrarti insensibile, ma c’è una ragione per cui mi hai chiamato qui, e hai voluto parlarmi? Non mi vorrai dire che..”
“Non ti ho chiamato per parlarti di mio fratello, tranquillo.”
Sam non potè fare a meno di sospirare di sollievo.

“Sono comunque contento che lui sia vivo, davvero. Io l’ho perdonato per quello che ha fatto e anche Dean..”
“Sì, sì, abbiamo tempo di parlare anche di questo, ma non adesso..”

Sam trattenne una risatina. Gli aveva appena fatto tutto un panegirico parlando dei sentimenti per il suo fratello perduto – che forse anche Castiel…?? Ma no, non è possibile -e ora sembrava avere fretta.

“D’accordo, Castiel, di cosa vuoi tanto parlare, che Linda e Dean non possono sentire?”
“Desidero parlarti di Dean.”

Sam sospirò e fece un gemito di tristezza. Non era proprio la sua giornata quella e per giunta sembrava non voler finire mai.

Basta!!! La devi far finita con questa storia, non ci devi pensare più, hai capito??” gridò Sam, mentre Castiel lo guardava con la faccia di uno che stava guardando un pazzo preda di una crisi di nervi. Era impazzito? Sì, era pazzo? Lo aveva capito da parecchio. Era pazzo di questa passione che lo stava divorando? Pazzo d’amore? No, quello sarebbe stato troppo.

“Sam, non posso..sono tuo amico.” Gli disse l’angelo, preoccupato.

Perfino preda della sua crisi di nervi, Sam percepiva che Castiel parlava con AMORE, cercava di trasmetterlo, come cercava di trasmetterglielo Dean! Ma perché questo sentimento, questa parola, faceva così male ultimamente? Perché lo trovava così insopportabile? Castiel cercava di consolarlo, ma nemmeno il suo amore poteva guarirlo. Non questa volta.

“Se fossi davvero mio amico, non mi tormenteresti così!”

“Non sai quello che dici.” Disse Castiel calmo.

TROPPO calmo per i gusti di Sam. Aveva usato la stessa calma serafica mentre cadeva insieme a tutti gli altri angeli, suoi fratelli, come una stella cometa? O forse era stato agitato, all’idea di sfracellarsi al suolo come un meteorite? Avrà avuto almeno un pochino paura del dolore? Voleva chiederglielo, ma non lo fece.

Incapace di calmarsi, Sam si alzò dalla sedia e si girò esasperato.

“Come fai a non capire!” riprese più calmo, ma non meno esasperato. “Non capisci quanto mi vergogno? Anche solo stare davanti a te, sapendo ciò che sai, mi provoca imbarazzo, figurati dover sopportare che continui a farmi domande!”

“Ti vergogni di ciò che provi?” gli chiese serafico Castiel.
Sam si girò verso di lui esasperato.

Non ti permetto di psicanalizzarmi, Castiel! Se mi hai fatto venire fin qui per questo, è meglio che ritorni subito a casa..”

“Ho a cuore il tuo benessere, Sam, il tuo e quello di Dean..”
“Se avessi davvero a cuore il nostro benessere, ci lasceresti in pace!”

“Non è questo quello che fanno gli amici! Non posso permettere che vi lasciate affogare!”

“Cosa?” questo non se lo aspettava e Sam rimase basito.
“Sì, vi state lasciando affogare, perché non riuscite ad accettare quello che vi è successo.”

Sam si avvicinò di nuovo al tavolo e bisbigliò davanti al volto dell’angelo.

“Sono andato a letto con mio fratello, Castiel, MIO FRATELLO..hai presente? Non è una cosa che nessuno di noi può accettare!”

“Ci hai fatto l’amore?” gli chiese a bruciapelo Castiel, stupito.
Sam impallidì così tanto che l’angelo credette per un momento, che sarebbe svenuto.

“Ma cosa diavolo dici?”
“Io credevo che..l’hai detto tu che..”
Sam si allontanò e poi si girò di nuovo scattoso.

“Ci sarebbe mancato solo questo!!
“Hai detto che ci sei andato a letto.”
“Sì, beh, non abbiamo fatto quello che tu pensi..”
“Ah..”
Silenzio.
“Comunque prima o poi lo farete, no? O perché lo voglia tu, o perché Dean..”

“NO! QUESTO MAI E POI MAI!”

“Ragiona, Sam, che differenza fa in confronto a tutto quello che avete fatto finora?”

Sam avvampò così tanto che si sentì le guance bruciare.

“Non posso credere che un ANGELO mi stia chiedendo di fare peccato..davvero, sembra..una barzelletta.” Si mise le mani sugli occhi e suo malgrado represse una risatina.

Castiel, incoraggiato dal momento, gli tolse le mani dagli occhi.
“Perché no? Tu lo ami, no?” gli chiese.
Sam tremò a quella domanda così diretta.
“È mio fratello, Castiel..”

“Lo so, l’hai detto cento volte, se volevo ascoltare sempre la stessa canzone, mi sarei comprato un giradischi.”
Sam sospirò pesantemente.
“O magari..è solo una questione di lussuria e basta. Forse sbaglio a insistere.”

Sam sbarrò gli occhi a quell’affermazione.
“Quello che provo per lui non è..io..”
“E allora cosa PROVI, Sam?”
Sam chiuse gli occhi e un flashback potente come una grandinata lo seppellì.
 
Cosa provi per tuo fratello?

Era difficile ricordare cosa aveva provato quando era senz’anima, alla domanda espressa dalla dea della verità, l’unica sensazione che gli era rimasta dentro, era come una sensazione angosciosa, di pericolo, di desiderio di proteggersi e di scappare il più veloce possibile. Cosa provava, allora? Qualunque cosa fosse, doveva essere un qualcosa da cui stava tentando di fuggire. Cosa avrebbe risposto se non fosse stato senz’anima?

Io lo amo, Castiel..”

Dirlo fu come essere inondati da una cascata di neve gelata che partiva dalla bocca e si fiondava dentro lo stomaco, riempiendolo, annullandolo di tutto, tranne quella sensazione, tranne quel sentimento. Quasi non si accorse di Castiel che si alzò e lo abbracciò, facendo poggiare la sua testa contro il suo stomaco.
“Hai visto? Non era così difficile.”

“No..non è vero..è molto più difficile dirlo adesso, perché lo rende ancora più reale! Io lo desidero, Cas..desidero mio fratello..” sussurrò, per non farsi sentire dagli altri. “E tremo dalla paura di vederlo con un’altra donna..o peggio, con un altro uomo. Come se fosse possibile..Dean con un uomo..lui ama le donne!”
“Ma bacia te, tocca te..e tu sei un uomo.”
Sam si tolse dal suo abbraccio, repentinamente.

“Già..non so com’è potuto succedere. Forse siamo bisessuali.”
“O forse solo innamorati.”
Sam fece una risatina.
“Incredibile, pensavo che saresti stato disgustato da noi..e invece ci spingi a stare insieme? Ma non è peccato?”
Castiel alzò gli occhi al cielo.

“No, non lo è.Non confondere le leggi dell’uomo con quelli del Cielo. Però se non ci credi, posso farti parlare con Chuck!”
Sam impallidì e questa volta sembrò che stesse davvero per svenire.
“Sam, Sam, stai bene?” disse sostenendolo.
“Non mi piacciono questi scherzi, Castiel!”
“Non era uno scherzo..”

“Tu devi essere pazzo! Sopporto a malapena che lo sappia tu..e Kevin..”
“Kevin lo sa?” Cas era allibito.
Sam sventolò la mano noncurante.
“Ci ha beccati..te lo spiego un’altra volta.”

“E cos’ha detto?”
“Lui..più o meno quello che pensi te.”
“Visto? Visto? È la prova che avevo ragione io! Sam, siete due sciocchi! Siete solo voi a condannarvi, le persone che vi amano, vi capiscono e vi sostengono!”

“Già..beh, non sono sicuro che Bobby la penserebbe in questo modo.” Disse Sam, e subito se ne pentì. Parlare di Bobby era doloroso.
Castiel sbuffò.
“Neanche i miei fratelli hanno l’arroganza di essere amati da tutti! A parte Raphael e Lucifer, ovviamente.”

Sam proruppe in una risatina alla battuta e anche Castiel rise, in un attimo l’atmosfera si sciolse.
“Sei grandioso, dico davvero, Cas..sei un grande amico! Hai i tuoi problemi, hai appena ritrovato un fratello che credevi morto, eppure sei qui, a preoccuparti di me e Dean..”

“Forse è che adesso sono felice, e desidero che anche i miei amici lo siano come lo sia io..” disse voltandogli le spalle.
“Beh, è un concetto di felicità diversa..tu e Gabriel non avete in ballo niente di..ROMANTICO..se così posso dire..o..ci nascondi qualcosa?” chiese con un tono vagamente allusivo.
Castiel, che era ancora voltato, in piedi, sussultò.

“Ma..ma certo che no, ovviamente.” Disse Castiel noncurante, poi si voltò di nuovo verso Sam.
“Sam, tuo fratello ti ama!”
Sam tentennò.
“E condividete lo stesso paradiso. Sono sicuro che Ash te l’ha detto.”

A Sam venne la pelle d’oca e si strinse istintivamente le spalle. Come avrebbe potuto dimenticarlo? Aveva cercato di scacciare quel pensiero per anni, ma aveva preso un nido nel suo cervello..e aveva fatto sbocciare dei fiori. Fiori blu bellissimi con gli uccellini.
“Stai sorridendo.”
“Ti sbagli.” Oh, ma davvero Sam, ci stai pensando su? È una follia.
“Sam, tu glielo devi dire!” disse ancora Castiel.

Sam sospirò e guardò Castiel, senza dargli una risposta.
“Comunque..non è l’unica cosa per cui ti ho chiamato qui.”
Sam sbarrò gli occhi e si sentì come tramortito.
“Ah no?”
“No. Devo parlarti di Gadreel.

“COOOSA?”

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Capitolo 10
*** Dimentichi che sono stato dentro di te, Sam Winchester.. ***


Sam pensava di aver visto di tutto oramai, dopo la possessione ad opera di un angelo a suoi danni –e a quelli di un suo carissimo amico – e dopo quello che era accaduto con suo fratello, ma a quanto pareva, c’era sempre tempo per sorprendersi.

Castiel gli aveva detto di tenersi pronto, perché aveva intenzione di far venire Gadreel al bunker!
Gadreel!

L’angelo che gli aveva rovinato la vita!
Quel razza di demone!!

Perché non era ancora stato imprigionato? Perché era ancora libero di andare in giro per il mondo a fare ancora del male?

Sul momento aveva pensato di andarsene, ma Castiel lo aveva fermato e gli aveva garantito che Gadreel serviva più dalla loro parte, piuttosto che contro.

Questo, Sam, faceva fatica a crederlo. Quell’angelo non poteva servire per fare del bene a NESSUNO, anzi, non aveva fatto altro che portare dolore e miseria nella loro vita!

Però…però Castiel gli stava chiedendo di fidarsi di lui e in fondo era loro amico, si era dimostrato meritevole di fiducia, dopo tutto quello che aveva fatto per loro e anche per averli accettati senza giudicarli, doveva almeno concedergli il beneficio del dubbio.

Così, tornò al bunker e cominciò a mettere Dean al corrente di tutto.

Come si aspettava, Dean si infuriò, ma poi Sam, che aveva imparato come prenderlo, lo baciò appassionatamente, riuscendo a calmarlo.
“Che non diventi un’abitudine, che usi questo come arma!” disse Dean, ma sorrideva.

Potrei abituarmi a tutto ciò, io, invece.. pensava Sam senza dirlo e anche lui sorrideva nel mentre.
 
 
Quando Gadreel, arrivò, tuttavia, Dean fece fatica a restare fermo e calmo e controllato, furono Sam e Castiel a trattenerlo.

Tu guarda se dopo tutto quello che mi ha fatto quel bastardo di angelo, devo essere io quello che lo difende e invece deve essere proprio quello che l’ha ingaggiato, a volerlo ammazzare.. che ironia pensava Sam e se la questione non avesse portato all’assassinio di uno dei suoi migliori amici, avrebbe perfino trovato la cosa divertente.
 



Gadreel fu trasferito in uno dei sotterranei del bunker, semi buio con solo una lampada a illuminarlo, come i carcerati che dovevano essere interrogati. Fu dura convincere Dean che non c’era nessun bisogno di legarlo.
Quello che però Gadreel aveva da dire, fu più sconvolgente di quello che pensavano.

“Castiel! Non dirmi che credi a questo fottuto mostro! Mi meraviglio di te!” gridava Dean e una vocina interiore dentro Sam, concordava a quelle parole.
“Sta dicendo la verità. Ho controllato.” Disse Castiel.

“Ma tu guarda..questa tua lacrimevole storia di come tu abbia disobbedito agli ordini di Metatron sull’assassinio di questo tuo carissimo amico dal nome piuttosto discutibile, doveva forse servirci a commuoverci?” disse Dean.

“Dean ha ragione..non so cosa speravi di ottenere, venendo qui. Forse perdono??” rincarò la dose Sam.
“Non chiedo perdono, né ci spero! Volevo solo dirvi che mi sono reso conto di dove Metatron è disposto ad arrivare…finora non mi aveva mai chiesto di..uccidere..

Questo stavolta fece scattare Sam che non riuscì più a controllarsi.

“E ha cominciato a ordinarmi di uccidere i miei stessi fratelli! È un mostro e va ferm..”
Non riuscì a finire la parola, che Sam gli si avventò contro, facendolo crollare a terra e la sedia su cui era seduto, con lui.

“SAM!!” lo richiamarono Cas e Dean, sconvolti.
Mostro!! Assassino!! CON QUALE CORAGGIO TI PERMETTI DI GIUDICARE CHIUNQUE!!”

“Sam!!” lo richiamò Dean, tirandolo indietro.

“Con quale coraggio parli di…uccidere..ti sei già dimenticato cosa hai fatto al nostro amico? Kevin! Era un ragazzino, con ancora tanta voglia di vivere e una vita davanti! Te lo ricordi??”

“Mi avevi garantito che sarei stato al sicuro una volta venuto qui, Castiel, ma a quanto pare, non dovevo fidarmi. I tuoi amici sono dei selvatici senza alcun controllo.” Disse lui.
“Sta attento a come parli, assassino.” Disse Dean guardandolo duramente.

“Vi prego, cerchiamo di darci tutti una calmata.” Disse Castiel, agitato.

No!! No! Come hai potuto portarlo qua, Castiel? E tu, come puoi avere il coraggio di ripresentarti qui? Non esiste dunque nessun pudore, nessuna coscienza in te? Non ti vergogni per quello che hai fatto? Non ce l’hai un cuore???”
Sam trasudava sofferenza e nonostante questo Gadreel lo guardò duro.

“Essere giudicato proprio da te, Sam, su come sono fatto DENTRO, questo no, non lo accetto. Ognuno dovrebbe guardarsi in casa propria.”
“Perdi in partenza su questo. Sono a posto con la mia coscienza.”

“Non si tratta di quello che hai fatto, ma di quello che PROVI.” Disse lui mellifluo.
“Che cosa vorresti dire?? Come osi?? Tu non mi conosci!!” gridò lui.

“Ti dimentichi che sono stato dentro di te, Sam Winchester e so che quello che hai dentro, trasuda vergogna e debolezza.
Sam non ce la fece più e lo colpì in pieno viso, subito fermato da Dean.

Dean che gli stava tenendo ora una mano proprio sul cuore.
Non aveva neanche avuto bisogno di trattenerlo con tutto il corpo.
Un flebile contatto, ma fermo, deciso.
Quel cuore che ora stava battendo furiosamente sulla sua mano e che Dean stava certamente sentendo.

Dean non aveva idea che quel cuore batteva per lui, SEMPRE, anche quando non era così nervoso.

Dean fece per portarlo via e Gadreel rincarò la dose:

"Chiediglielo, Dean! Chiedigli cosa prova VERAMENTE per il suo tenero fratellone! Chiedigli cosa non ha il coraggio di DIRE." disse malizioso.

Dean tremò impercettibilmente ma non si fermò.

"Dai, basta, chiudi il becco." disse Castiel alzandolo di peso e spingendolo sulla sedia, con il fare annoiato di chi stava cercando di gestire un bambino capriccioso.




















Note dell'autrice: ed eccoci quaaaaa!!! ahhah volevo arrivare a questa scena della 9 x 18 dall'inizio della storia xd però faccio progressi, ci sono arrivata dopo solo 13 capitoli, in genere ci metto di più ad arrivare al succo ahha cmq, vi sarete accorti che ho stravolto parecchio la trama. Non esiste nessun marchio di Caino e a quanto pare in questa storia Gadreel è un angelo con una coscienza xd ma allora il povero Kevin? Parleremo anche di questo! Ora però arriviamo a Sam..devo dire che sono andata a rivedere la puntata 9 x 18 proprio per citare le parole testuali e devo dire che mi ha innervosito moltissimo constatare che nel doppiaggio hanno cambiato le parole -.- è una cosa che non manca di farmi incazzare ogni volta che noto queste cose e purtroppo il passare degli anni non serve a farmi incazzare di meno, anzi! Non capisco proprio il perchè si devono cambiare le parole durante un doppiaggio e non si possa rimanere fedele alle parole ORIGINALI, io non credo che non si trovino degli ottimi traduttori di questi tempi..ci deve essere per forza qualcos'altro .O.O cmq, meno male che avevo trascritto le parole quando ancora c'erano gli episodi in lingua originale e queste dovrebbero essere le parole corrette! In principio la storia doveva iniziare da questo capitolo, ma poi ho deciso di farla iniziare dalla puntata 9 x 10 ^^ comunque ci sono ancora tante sorprese, nonostante la storia è quasi giunta alla fine!

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Capitolo 11
*** E quello che hai dentro, trasuda vergogna e debolezza.. ***


Lasciami, andare, Dean, LASCIAMI TI HO DETTO! NON SONO UN BAMBINO!” sbottò Sam, districandosi dalle mani del maggiore con uno scatto irato, mentre lo portava in salotto.

Quelle stesse mani che avevo anelato sul mio corpo fino a poco fa… pensò la fastidiosa vocina di Sam che non ne voleva sapere di farsi da parte e ammutolirsi.

Dean lo guardò perplesso.
“Sei furioso…”

“Certo che lo sono! Avrei voluto vedere te a dover aver a che fare con quel..con quel mostro che ti ha rovinato la vita!”

“Sei stato tu a dare a Castiel il permesso di portarlo qui.”
“Lo so, lo so, non c’è bisogno che me lo ricordi!” disse Sam spettinandosi i capelli. “Ma rivederlo mi fa un effetto proprio qui..” disse toccandosi lo stomaco.

“Hai intenzione di parlare del vero motivo per cui sei scattato così?”
Sam lo guardò allibito e con la bocca spalancata.
“Di cosa vorresti parlare?”
“Andiamo, Sam..non fare lo gnorri, ok?”

“Aspetta un attimo..da quando le cazzate che spara quel figlio di puttana sono addirittura oggetto di discussione??”
“Sam..”

“Ah, già, dimenticavo che a te di cazzate ne ha raccontate parecchie e tu CI HAI CREDUTO!” lo accusò.

“Non ti lascerò continuare, stai solo cercando di distrarmi. Di cos’è che ti vergogni, Sam?”

Sam lo guardò allibito.
“Credi davvero che mi senta toccato dalle sue parole?”
“Hai reagito così, no?”

Sam fece una risatina sarcastica.
“Buona giornata, Dean.”
“Col cavolo!” disse Dean sbattendolo contro il muro.
Sam ridacchiò.

“Mi piace. Stiamo provando cinquanta sfumature di grigio?”
“Di cos’è che ti vergogni, Sam? Rispondimi!
“Uhhh, come sei autoritario!”

“Perché ti senti debole, Sam?? Ultima volta che te lo chiedo!
“Che bello, stavo cominciando ad annoiarmi un po’..”
Dean gli prese il volto tra le mani.

“Ti prego, confidati con me..cos’hai nel tuo cuore che non vuoi rivelarmi?”
“La cosa si sta facendo piuttosto romantica..”
“Perché devi fare così? Perché sminuisci tutto?”

“Perché tu fai domande così tanto stupide!! Secondo te come posso sentirmi se non debole dopo che mi sono fatto usare come un pupazzo, sia esternamente che internamente??”

“Io non ti ho usato come un pupazzo..” disse Dean ferito.
“Ma certo che l’hai fatto! Psicologicamente, ma l’hai fatto! E io ti ho consentito di usarmi anche fisicamente..ma in un modo che piacesse a tutti e due stavolta!” disse maliziosamente.
Dean si voltò facendo una smorfia sofferente.

Cosa c’è?? Ti volti perché non vuoi sentire la verità? Dovevi pensarci prima!” gridò Sam.
“Tu non puoi essere così..vendicativo.” disse Dean voltandosi ferito.

“Vendicativo? Mi sembra che la mia vendetta non ti dispiaccia così tanto o sbaglio?”
“Che cosa provi per me?”

Questo spiazzò Sam e per qualche secondo, Dean pensò che gli avrebbe sputato di nuovo fuori qualche cattiveria, ma stranamente, improvvisamente, cambiò tono.
“Una passione irrefrenabile..

Dean scosse la testa e stava per andarsene, quando Sam lo acchiappò e se lo spalmò addosso.
“Dove vai? Non è educato provocare e poi scappare via.”
“Sam..”

“Primi mi provochi e poi hai intenzione di lasciarmi tutto eccitato qui da solo? Non è corretto, fratello.”
“Smettila.”

“Toccami..accarezzami..baciami..facciamo pace! Sai che è un ottimo modo per riappacificarci!” disse Sam baciandolo ferocemente, ma Dean lo spinse via rudemente.
Sam lo guardò con sguardo ardente e infuriato.

“Mi hai fatto male, Dean! E mi hai respinto! Questo me lo ricorderò!”
“Tu..non sei te stesso. Sembri impazzito!”

“Ma davvero? Mi hai fatto una domanda e ti ho risposto! Se non mi vuoi, hai solo che da dirmelo, SCHIFOSO IPOCRITA!”

Dean scosse la testa.
“Pensi che io ti voglia solo fisicamente?”
“Se vuoi la mia anima, forse possiamo accordarci per chiedere a Castiel se si può rimettermi nella gabbia una seconda volta..”

“Basta scherzare!” disse Dean. “Cosa provi per me? Dimmelo!”
Sam sospirò.
“Vuoi sapere di cosa parlava Gadreel?”
Dean annuì.

“Mi sento debole! Debole perché ti ho permesso di fare quello che hai fatto, di far entrare un angelo nel mio corpo! Debole perché ho detto di sì..e vergogna! Vergogna, perché dopo aver scoperto quello che Gadreel mi ha fatto, malgrado tutto continuavo ad avere queste maledette fantasie su di te.” Disse allungando le mani per afferrare il suo colletto.

Dean deglutì.

“Le provo da molto tempo! Non era Gadreel quello che volevo avere dentro di me…eri tu.. Sono ossessionato da te..dal tuo corpo..dal modo in cui mi tocchi..dal modo in cui mi fai godere..io..” disse accarezzandogli il petto con le dita. “Voglio fare l’amore con te!”

Dean sbarrò gli occhi.
“Cosa hai detto?”

“So che abbiamo detto che non l’avremmo mai fatto..so che abbiamo stabilito dei limiti..ma ho deciso che vanno infranti..io non ce la faccio più, Dean..mi sento così confuso..ti VOGLIO..prendimi..prendimi fino a farmi scordare il mio nome..” disse facendosi più vicino.

“IO NO!”
Sam lo lasciò andare piano, lentamente, stordito.
“C-cosa?”

“Sei stupito? Non dovresti. Pensi che se proprio dovessi voler esplorare l’altra sponda, comincerei proprio con mio fratello? Sei un pochino arrogante..cos'è, solo perchè riesci a strapparmi due orgasmi, ti monti la testa, fratellino?"

Sam aveva l’aria di uno che era stato tramortito.

“Credevo che tu l’avessi ormai capito, ma evidentemente non sono stato chiaro. Noi due non faremo mai SESSO, MAI!  L’idea di fare sesso con mio fratello mi ripugna!”
“Ma..ma questo non è possibile..”

“Mi dispiace..che tu ti sia creato delle aspettative. Ma comunque puoi sempre chiedere a qualcun altro di scoparti…” disse Dean duro.
“M—ma-ma..”

Puttana.” Disse Dean avvicinandosi di più e sibilandogli quel nomignolo sulle sue labbra.
Ricevette in cambio uno schiaffone sul viso, che sopportò stoicamente senza un lamento, anche se girò la testa da un’altra parte.

Subito però avvertì una specie di mancamento e dovette sedersi per terra contro il muro.
Sam indietreggiò disorientato e spaesato e balbettò.
“N-non mi avevi mai dato della puttana..non davvero..e se me lo dicevi, non l’avevi mai pensato, vero?”

Dean non rispose e Sam scappò via senza guardarsi indietro.
Dean si nascose la testa sulle ginocchia.
 
 
 
 
*

Erano passate due ore da quella scenata e Dean era rimasto nello stesso punto dove si era seduto, anche se, ora era in posizione sdraiata sul pavimento.
“Ehi, bell’addormentato, è giunto il momento di svegliarsi.”
La voce di Gadreel..quel bastardo..pensò Dean.

“Mmmm..”
“Ohh il bello si è svegliato. Era comodo il pavimento?”
“Sei ancora qui? Vattene?”
“Vuoi che me ne vada anch’io? Ma così resterai da solo, poi. Ho notato che non c’è Sam, dov’è?”

Dean non rispose.
“Dean, dov’è Sam?”
Dean grugnì piano.
“Non hai nessun diritto di chiederlo..”

“Oh, insomma, Dean! Dovresti ringraziarmi! Senza il mio aiuto, Sam non avrebbe mai confessato i suoi reali sentimenti per te!”
“Avrei preferito continuare a vivere senza sapere quanto si vergogna di me, grazie tante!”
“Vergognarsi? Ma di che stai parlando?”

“Non fare finta di non sapere di cosa parlo, miserabile. Eri dentro di lui. Sai cosa pensa di me..di NOI.”
“Beh, sì, lo so..se la cosa ti disgusta, non ci si può far niente..se non ricambi i suoi sentimenti, lui prima o poi lo accetterà. “

“Ricambiare i suoi..ma che cosa stai dicendo..qui non si parla di SENTIMENTI..ma di ben altro!”
Gadreel sbuffò.
“Lo sai, io sono tante cose, ma non avrei mai creduto che tu fossi così poco romantico.?”

“Romantico? Ma cosa diavolo stai dicendo? Lui mi ha parlato di SESSO. Sesso e basta!”
“Come?” Gadreel sbattè gli occhi. Sembrava stupito.
“lui mi desidera! Mi desidera sessualmente! Vuole..vuole che io..ma questa è l’unica cosa che vuole da me.”
Gadreel sembrò confuso.

“Mi sto perdendo qualcosa..dunque Sammy, il tuo fratellino, vorrebbe una relazione di solo sesso con te, senza alcun romanticismo?”
“Mi ha detto delle cose terribili..e ha osato dirmi questo dopo che noi..dopo che noi..”

“Ma guarda..e così non è più una cosa platonica, a quanto vedo ci sono stati dei progressi. Le fantasie sono diventate realtà.” E si mise a ridere.
“Guarda che noi non abbiamo..in realtà noi non..”
“Beh, c’è tempo!”
Dean lo guardò malissimo.

“Sono uno stupido, mi confido con un essere disgustoso come te.”

“Puoi scommetterci..” disse lui e continuò a ridere più forte.
“Smettila immediatamente e vattene. “
“Non posso..” disse lui. continuando a ridere

Smettila subito o ti prendo a pugni e ti scaravento fuori da qui a calci!”
“Non posso smettere perché sei proprio uno stupido vero, Dean! La vergogna di Sam non è quella di fare sesso con te, ma di confessarti quanto non può fare a meno di te!”
“Cosa?”

“Magari si vergognerà anche di quello, ma principalmente, ho dovuto subirmi i suoi lagnosi film d’amore degni di una soap melensa di quart’ordine, ogni volta che gli lasciavo prendere il controllo, mentre li curavo. Ed erano tutti su di te, Dean! Su quanto ti ama e su quanto sia doloroso per lui dirtelo, per non perderti!”
“Quando parli di amore, intendi...”

“Sai, non so se tu sia stupido davvero o fai solo finta..”
“No…questo non è possibile…”
“Non era possibile neanche curare Sam, ma è successo..”
“Nononononono..”

“Potresti metterlo come suoneria sul telefono, al posto del solito DRIIIIN..”
“Sam…ho fatto una cazzata..oddio..Sam..” disse Dean alzandosi e prendendo la giacca.
“Te ne vai? Lasci a Castiel le chiavi del bunker?”

Dean non gli rispose neanche, sbattendo la porta alle sue spalle.
 





















Note dell'autrice: fiuuuu è stato difficile scrivere queste cose LOL sapete che ho passato dei giorni lunghissimi in cui mi fasciavo la testa e mi dicevo: "noooo io voglio che si mettano insieme, voglio che Sam si dichiari e faccia l'amore con lui" LOL forse posso cambiare la trama all'ultimo momento e non mettere dell'angst inutile aggiuntivo per una volta xd continuavo a chiedermi se sarebbe stata una forzatura, mettere di nuovo un Sam ritroso..in fondo Dean continua a chiedergli di amarlo..perchè lui dovrebbe avere di nuovo delle paure? E poi non mi convinceva il capitolo seguente che avrei postato (quello dopo questo) ma poi dopo averci tanto pensato, sono giunta alla conclusione che non posso negare a me e a voi, quello che capiterà dopo questo capitolo. Ci sono delle scene bellissime, che se non ci fosse stato questo angst in questo capitolo, non avrei potuto mettere! Abbiate ancora un po' di pazienza :)

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Capitolo 12
*** La rissa ***


Dean era annebbiato dai fumi dell’alcool, ubriaco e disperato, mentre si trovava in quel locale notturno, famoso per essere un locale a luci rosse.

Le luci lampeggianti al neon gli davano una confusa sensazione di straniamento, faceva fatica a reggersi in piedi e per la prima volta nella sua vita, i colori non lo rendevano felice, anzi, contribuivano a rendere il tutto più disperato ed estraniante.

Sammy, il suo fratellino, lo amava!

Sam, suo fratello, era innamorato di lui e lo aveva desiderato per così  tanto, essere amato da lui..

Prima in chiave innocente, e si chiese quando mai questo amore era stato innocente davvero, ma erano passati troppi anni per rendersene conto, per capirlo.

E ora lo amava davvero!
E lui gli aveva detto quelle parole orribili.
Lo aveva perso. Lo aveva perso per sempre!

Ora, con il cuore a pezzi stava guardando Sam parlare con un altro ragazzo.
Aveva il cuore roso dalla gelosia, ma non poteva permettersi di essere geloso.

Sammy non era suo, anzi, non lo era mai stato.
Eppure..quando Sammy infine si allontanò da quel ragazzo fastidioso e molesto, sentì una fitta di gioia pervaderlo proprio nel cuore.
Dentro il cuore!

Per poi, infine, spezzarsi un’ultima volta, dolorosamente, quando infine Sammy tornò al divanetto, a sorpresa e baciò il ragazzo.
Non credeva sarebbe mai successo che avrebbe potuto provare un dolore simile e restare vivo! Respirare ancora!

Eppure riusciva addirittura a camminare, o meglio a barcollare, anche se aveva gli occhi che bruciavano per via delle lacrime trattenute.

E infine, malgrado stava cadendo a pezzi, riuscì infine a colpire l’orrido invasore, l’inopportuno intruso.
Lo colpì in pieno viso e per un attimo quella gioia tornò, solo per un momento.

Vide l’orrido figuro piegarsi sullo stomaco, poi vide un altro ragazzo, correre da lui.
Non importava. Sammy non lo avrebbe trovato più così attraente ora con quel sangue sulla faccia e quell’ematoma sul viso..

Aspetta..Sammy??
Ma lui non era…
No…
Un momento..

Le luci illuminarono lo spazio lasciando posto a uno spettacolo straniante..c’erano due Sammy?
No, aspetta..ce n’era uno solo..e Sammy non era..
Il ragazzo che aveva baciato l’inopportuno figuro, arrivò alla luce e a Dean venne un mancamento..l'aveva scambiato per Sammy!!

“Dean, ma che cazzo hai fatto?” Sam dalla parte opposta, era sconvolto e incazzato.
Per lui?
Beh, forse dopotutto non ha sbagliato così tanto se adesso lo stava difendendo..

Ma non riuscì ad articolare più nessun pensiero coerente visto che l’inopportuno figuro lo spinse a terra con una capocciata sullo stomaco.




Finalmente le mani di Sam erano su di sé, certo, non come avrebbe voluto, ma almeno lo erano.. Dean era inginocchiato sul pavimento mentre Sam gli poggiava uno straccio bagnato sulla faccia.

“Tu sì che sai come far fremere di piacere un ragazzo, dico bene?” disse Dean.

“Sì..so benissimo come si fa, anche se questo normalmente non implica pulire ferite..” disse Sam.

Dean mosse le sopracciglia in segno di divertimento e finalmente sorrise.
Sam non ce la fece più e si chinò per baciare quel sorriso.
Dean sorrise ancora di più sulle sue labbra.

Oddio, Sam poteva sentirlo sorridere anche senza vederlo.
Dio, quanto lo amava..
“Ricordi ancora le battute di Meg..”
“E tu quelle di Cas..” disse Sam.
“Non si accorsero che li spiammo quel giorno.”

“Facemmo addirittura il tifo per loro..eravamo ancora giovani..e romantici.” Disse Sam sorridendo.
Dean si morse il labbro e poi attirò le labbra di Sam su di sé, spingendolo giù verso di sé, prendendolo per i capelli.

Sam gemette per via di quel moto passionale improvviso.
Lo sono ancora..” disse Dean, con sentimento.
“Dean, ascolta..”

“No, ascolta tu me. Per favore..”
Sam sospirò.
“Va bene.”

“Mi vergogno per come mi sono comportato..per averti aggredito, per averti detto parole che non penso..per averti insultato..ancora di più, per aver picchiato quel ragazzo perché l’avevo scambiato per te…MA…non sono pentito di esser stato geloso di te.

Sam mosse le sopracciglia attento.

“Perché questo mi ha dato ancora una prova a conferma di quanto ti amo, Sam..lo avevo già capito..ma dopo di questo, so proprio che non posso fare a meno di te..e che tu provi la stessa cosa. Gadreel mi ha detto tutto.

“N-non avrebbe dovuto. Spettava a me..solo a me.” Disse Sam con la voce tremante.
“Amore mio..perchè non avevi il coraggio di dirmelo? Io non aspettavo altro.” Disse Dean accarezzandogli le guance.

“Perché io ti voglio da tanto tempo..ho fatto mia questa paura che se tu l’avessi un giorno scoperto, non mi avresti più voluto..e anche se poi alla fine tu..io ho sempre avuto paura che tu..non provassi lo stesso per me, ecco.."

“Eppure ti ho detto mille volte che ti amo, Sam..perchè non credermi?”

“Avevo troppa paura che tu cambiassi idea..che mi avresti abbandonato..o peggio, che ti sbagliassi..credevo che se avessi continuato a negarti quello che volevi, ti avrei legato a me per SEMPRE.. e quando ti ho quasi ricattato, quel giorno..ho provato una vergogna immensa. Ti ho manipolato..ti ho fatto sentire in colpa per Gadreel..ho approfittato del fatto che tu ti sentissi in colpa..per averti. Oh, sono disgustoso..come potevo anche solo sperare che tu amassi un essere come me?” disse Sam tappandosi le orecchie con le mani.

Dean gliele tolse a forza.
“Forse c’era bisogno che mi svegliassi in questo modo per rendermi conto che anche io ti amo, che anche io ti volevo allo stesso modo di come mi volevi tu..”
“Io..non so se crederti..”

“Oh, Sammy..perchè pensi che quando sono stato colpito dalla sirena, lei aveva preso il TUO posto? Posto che non avrebbe mai potuto sostituire, non avrebbe mai potuto, ma perché TU? Perché eri tu quello che ho sempre voluto..ma non ero ancora pronto per accettare che ti volessi anche da QUEL punto di vista..però qualcosa covava dentro, da molto, molto tempo..”

“Quella rivelazione, tu non lo sai..ma mi ha reso FELICE..però ero anche furioso. Furioso perché tu ti comportavi in quel modo, solo per un incantesimo..e io invece mi struggevo. Ero un po’ patetico..quella rabbia che tu hai visto quel giorno, era in parte reale.”

“Non eri patetico..o forse lo eravamo entrambi. Non capivamo..non sapevamo..ma.”
Dean avvicinò le labbra alle sue e lo baciò languido.
“Ora..” disse ancora baciandolo sempre più sensuale.

“Dean, aspetta..”
“Che c’è, Sam? Hai cambiato idea?”
“Tu..le cose che hai detto quando abbiamo litigato..”
“Non pensarci più, è passato..”

“Dean, NO..aspetta..tu..tu hai detto che l’idea di fare l’amore con me..t-ti..”
Sam stava per piangere e Dean si chinò subito a baciare quelle lacrime una per una.

“L’ho detto solo per farti incazzare..io parlavo di sentimenti e tu del mio corpo..mi hai ferito, Sam..”
“Sì, però..”

“Non le penso, puoi stare tranquillo. Anzi, BRAMO dall’idea di fare l’amore con te..anche se qualcuno lo considererà un peccato, non mi interessa..sei la mia anima gemella..e il fatto che tu sia mio fratello, non è un indizio del fatto che è proibito, ma la vedo una chiara conferma che noi siamo destinati a stare insieme..pensaci..se avessi dovuto cercarti dall’altra parte del mondo, avrei potuto non trovarti MAI. Invece il destino ha voluto con tutte le sue forze che noi stessimo insieme, ci ha fatti addirittura fratelli per far sì che ci ritrovassimo!”

Sam ridacchiò.
“Non l’avevo mai vista così.”

“Ma sì, è così, ti dico..e ce l’hanno in parte detto..nostra madre e nostro padre..un’unione voluta fortemente dall’alto..più romantico di così..” disse Dean.
Sam rise ancora.

“Quanto è bello farti ridere, ma è molto più bello baciarti!”
“Aspetta..”
“Uffa! Devo recuperare il tempo perduto!”

“Ma non ti fa male la faccia a baciarmi visto che sei pieno di ematomi?”
“Mi fa male solo se non lo fai..altre obiezioni?”

“Sì, una..anzi, non è una cosa che voglio dire io, ma una richiesta..”

“Uhhh, stiamo insieme da solo cinque minuti e già avanzi richieste..mi piace—il mio fratellino ha imparato da me. Sentiamo!”
Sam si chinò su di lui.

“Dovresti chiedere scusa a Jensen.
Dean si tirò indietro scocciato.
“COSA?”
“Dean, l’hai picchiato.”
“Ma anche lui ha picchiato me!!” protestò.

“Ci credo che l’ha fatto. Un tizio che neanche conosce si avvicina a te e ti picchia, tu come avresti reagito?”
“Ci credo che l’ho picchiato, era con te!”
“Dean, stavamo solo parlando e tu l’hai picchiato perché hai scambiato Jared per me!” gli fece notare lui.

“S-sì..ok..hai ragione..p-però..anche lui ha sbagliato. Insomma, con tutti i tizi che c’erano, chi va a baciare?? Proprio un clone tuo! Anche questo è sbagliato. Insomma, se bacia un tipo che è uguale a te, è come baciare TE, e io ho dovuto vedere lui che bacia TE, in sostanza!”
Sam mise il broncio.

“Se vuoi lo bacio davvero così noti la differenza!”
Si era già alzato e Dean lo spinse giù tra le sue braccia.
“Aspetta, che fai, sei impazzito?” gli chiese terrorizzato.
Sam sorrise malandrino e Dean lo baciò subito focosamente.

“Va bene, hai ragione, sono stato una vera carogna.” Ammise Dean. “Ma a mia discolpa, sembravi proprio tu e poi non mi hai detto perché ci parlavi..guarda che l’ho visto che almeno inizialmente eri tu.”
“Sì, ma..”

“In un locale notturno a parlare con un uomo! Sammy, perché?”
“L’ho fatto apposta. Sapevo che con ogni probabilità avresti provato a seguirmi con il gps..speravo lo facessi..volevo farti ingelosire, Dean.”
“Ohh..” disse Dean stordito.

“Già..ma non pensavo certo che avresti reagito in quel modo. Speravo solo in una sfuriata.”
Dean non disse niente.

“Dean, Jensen è un mio amico. Solo un amico. E poi mi ha parlato di Jared, il ragazzo di cui da anni era innamorato segretamente. Anche loro erano solo amici e lui era intenzionato a conquistarlo a tutti i costi. Forse è stato efficace doppiamente visto che poco dopo che abbiamo parlato io e lui, Jared si è avvicinato a lui e lo ha baciato!”

Dean come stordito aprì la bocca senza proferire verbo.
“Io gli ho..rovinato..il loro primo bacio?
“Eh già, direi di sì. Un primo bacio da non dimenticare, eh? Speriamo che porti fortuna!”

Dean si coprì gli occhi con le mani.
“Sono un miserabile, un verme..un idiota..un..”
Sam gli tolse le mani dalla faccia.

“Sei un uomo, che è morto, e poi è diventato un demone all’inferno, e poi è stato salvato da un angelo. A parer mio, un demone che viene salvato da un angelo, è un essere speciale, divino..ed è proprio l’uomo che io amo. Mio fratello!”

“Mmm..e come si chiama questo fratello?” gli chiese Dean.
“Idiota!”
“Bel nome!” disse Dean baciandolo di nuovo.
Si scostò a malapena dalle sue labbra.

“Vorrei restare qui a baciarti tutta la notte, ma ho delle scuse da fare!”
Perdono sarebbe più appropriato!”

“Ehhh, adesso non esageriamo, ricorda che le ho prese anche io!” disse alzandosi.
“Sì, ma non ci sarebbe stato nessun bacio mio, se non lo avesse fatto..” disse Sam sorridendo.
Dean impallidì.

“A pensarci bene..gli chiederò perdono non una volta sola, ma dieci, poi reciterò tutto l’alfabeto in enochiano, imparerò il suo nome in enochiano e gli darò il significato, infine cospargerò di petali di rose il suo passaggio..e..sarà meglio che cominci già, per timore che non mi basti tutta la notte a fare tutto!” disse Dean mentre Sam ridacchiava.  





















Note dell'autrice: ciao ragazzi! Non ve l'aspettavate i cloni vero? ahhaha è stata un'idea dell'ultimo minuto! LOL avevo già scritto in un'altra mia storia di Jared e Jensen come comparse e la cosa mi era piaciuta così tanto che ho deciso di ripetere l'esperimento :D <333 mi dispiace di non aver raccontato in maniera minuziosa, però..magari se ho un po' di tempo, potrei anche raccontare le scene dal loro pov , però non vorrei che vi illudeste troppo..non so se lo farò ahha ma prometto di pensarci! Questi ragazzi non hanno detto neanche una parola come comparse (almeno nel testo ) e li amo comunque di già ahha <333

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Capitolo 13
*** L'arcangelo Gabriel ***


Dean era riuscito a chiedere infine scusa a Jensen e ne uscì fuori un siparietto niente male, con Sam che si avvicinava a loro e Dean e Jensen che scherzavano con il fatto che quel locale stava diventando pieni di sosia.

Per carità, ne vediamo già troppi nella nostra vita.” Disse Dean.

Sam lo guardò con curiosità e solo dopo Dean gli avrebbe detto che si riferiva al Dean “del futuro” ma anche ai leviatani, alle loro controparti nel mondo alternativo, ai mutaforma ecce cc, poi arrivò anche Jared e tutti e quattro si misero a bere qualcosa e fecero tardi.

Quando tornarono al bunker, fecero fatica a staccarsi dal baciarsi, per entrare, e infine Sam cadde a terra, trascinandosi dietro Dean che cadde sopra di lui.
“Sei ubriaco!” gli diceva Sam ridendo.

“Beh, era da quando ti ubriacasti quella volta che volevo sapere cosa si prova!”

“Ma quando dici? Non mi sono mai ubriacato!”
“Sì, invece,.quella volta che siamo andati in quell’hotel, dalla signora Thompson!”

“Ah sìììì..quella che ha capito subito che volevi saltarmi addosso, vero? Dici quella?”
“Piccolo impertinente..” disse Dean facendogli il solletico.

“No, no, il solletico no, il solletico no, AH AH AHA H. Ci sono altri modi più piacevoli che puoi usare per farmi divincolare sotto di te.” Disse Sam sorridendo, lasciandolo basito.
 
Quella notte non fecero l’amore, ma comunque ci furono molte tenerezze tra di loro e molta passione. Raggiunsero l’orgasmo insieme, solo con dell’eccitante frottage.

“Non avrei mai pensato che il frottage fosse così piacevole.” Disse Dean, allacciando le braccia sulla schiena di Sam, che gli era spalmato addosso.

“Mmmm..se mi tiri così a te, mi fai venire voglia ancora.” Disse Sam baciandolo romanticamente.

“Mmmm..qui l’atmosfera si sta surriscaldando..non l’avrei mai detto che il mio fratellino fosse così insaziabile!”
“Vuol dire che ti sei accontentato finora di donne insipide e frigide..”
“Uh-uh..”
 
La mattina dopo, Sam si svegliò, scivolando a malincuore dalle braccia comode e muscolose di Dean.

Ha ancora un fisico bellissimo..ma come fa? Ed è tutto per me!

Per un attimo voleva quasi cedere alla tentazione di dargli un bacio su quel braccio fantastico e poi sulle labbra, ma voleva fargli una sorpresa e non voleva correre il rischio di svegliarlo.

A malincuore scivolò dal letto e si diresse in cucina, pensando alla faccia che avrebbe fatto Dean quando gli avrebbe portato i pancakes a letto.

Quando arrivò però in cucina, notò una figura in una vestaglia lunghissima, con un caschetto di riccioli biondi, davanti al fornello.
Un bambino? Ma che..

Quando però si voltò, vide che non era un bambino.
Era l’arcangelo Gabriel!  

“G-Gabriel? Sei..sei proprio tu..?” gli chiese Sam allibito.

“Sam..” la voce di Gabriel era solenne, quasi lontana. Meravigliata, senza traccia del finto sarcasmo che era in lui anni fa.

Vederlo nella loro cucina era incredibile. Giovane come allora. Già, solo agli arcangeli era fatto dono di non invecchiare. In un certo senso rivedere qualcuno che pensavi fosse morto, giovane come quando lo ricordavi, era in un certo modo, straniante.
Gabriel però era allo stesso tempo diverso da come lo conosceva.

I capelli erano un po’ più lunghi di come li ricordava e i riccioli cadevano in morbide onde sul viso, i suoi occhi erano grandi e limpidi, come quelli di un fanciullo e soprattutto era molto pallido.
Anche il suo look era..bizzarro.

Mi piace come avete riarredato.” Disse lui sorridendo e a Sam ricordò il vecchio Gabriel di sempre.
Sorrise a sua volta.
“Sei lo stesso di sempre.” Commentò.

“Voi invece avete più stile adesso che quando vi ho conosciuto. Che è successo, i motel sono passati di moda?” disse lui prendendo il pacco di cornflakes.
“Non esatt..”
Fermo lì!”

Gabriel si spaventò così tanto che lasciò cadere la confezione sul pavimento.
Sam restò allibito a guardare Castiel che guardava Gabriel in tralice e Gabriel che lo guardava in cagnesco.

“Castiel, per l’amor del cielo! Voglio solo farmi un po’ di latte!”
“Non è sicuro per te, ti sei appena rimesso!” disse l’angelo preoccupato.
“Non è sicuro il latte? Tu sei fuori di testa. Sam, posso, vero?” disse l’arcangelo, aprendo il frigorifero.

“Accomodati!” disse Sam, prima di ricevere un’altra occhiata malevola da parte di Castiel.

“I latticini fanno male..e tu sei convalescente.” Disse lui.
“Ah-ah, e questa cazzata dove l'hai letta?”
“Su internet.” Rispose Cas con noncuranza.
Sam represse a fatica una risatina.

“Cassie, lascia che ti dica che faresti meglio a cercare altro lì. Un bel porno per esempio.” Disse Gabriel, versandosi del latte in una tazza. “Posso avere anche del caffè?” chiese a Sam.
“Certo. Te lo faccio subito. Ehm..” disse notando l’occhiata di Castiel. “Dagli tregua, se io mi fossi appena svegliato da un sonno profondo, ci andrei peggio, altro che latte.” Disse Sam.
“Credo che tu abbia ragione, Sam! Stasera PIZZA e baldoria.”
“Non ci pensare neanc..” ma Castiel venne interrotto da Dean. “GABRIEL??”
Sam si voltò, in concomitanza con l’arcangelo.
“Grazie al cielo sono arrivati i miei salvatori. Vi prego, salvatemi! Credevo di esser sfuggito da Lucifer ma eccolo qui, nelle sembianze di mio fratello!” disse l’arcangelo.



















Note dell'autrice: ciaooo ragazzi, rieccomi! Avete visto che l'angst è già alle spalle? Mi è piaciuto tantissimo scrivere della loro pace! Scusate se non ho raccontato la notte..ma avrei rischiato di essere ripetitiva e preferivo andare avanti ahhah come vedete, stavolta mi soffermo di più sui nostri cuccioli, ma non dimentico comunque gli altri personaggi ehhehe non ve l'aspettavate Gabriel nel bunker eh? Sapete che, se la mia memoria non mi inganna, non l'avevo mai raccontato di Gabriel nel bunker? ahhah sarò un'esperienza nuova LOL e non temete, anche Castiel comparirà a breve e ne vedremo delle belle ahhah ps per chi non si ricorda, l'episodio di Sam ubriaco a cui Dean fa riferimento è la 2 x 11, La casa delle bambole! Non avevo voglia di scriverlo, ma alla fine..sono troppo buona ahhah >.<

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Capitolo 14
*** Cas e Gabriel - prima parte ***


“Sei ridicolo, fratello, vattene e lasciami in pace!”
“Perché? Cos’hai intenzione di fare, di dormire? ANCORA?”
Gabriel, in piedi nella sua stanza, lo guardava con l’ira nello sguardo.

“Ho intenzione di guardarmi un bel porno! Se decidi che non ti da fastidio guardarmi mentre mi gingillo il mio bell’arnese, accomodati pure.” Disse Gabriel tronfio, sapendo di metterlo in imbarazzo.

Castiel impallidì dall’imbarazzo, ma poi chiuse gli occhi, profondamente arrabbiato, ma impassibile.
“E va bene. Rimarrò qui..”
“Cosa??”
“Rimarrò qui per accertarmi che tu..faccia quanto detto.” Disse Castiel.

Gabriel strinse gli occhi e poi finse una malizia che non provava, per mascherare la paura.
“Non pensavo ti eccitassi, guardando i tuoi stessi fratelli toccarsi, Castiel!”

“Smettila! Non è…insomma, IO devo assicurarmi che tu abbia detto la verità..e che non vuoi semplicemente..metterti di nuovo a dormire!!” disse indicando il letto, con fare sconvolto.
“Ma guardati..sembri un pazzo, fratello. Non posso giurare sulle mie condizioni, ma sono altamente sicuro di stare meglio di te.”

“Insultami pure se ti fa stare meglio.”
“Non ho intenzione di DORMIRE! Ho dormito per anni, razza di sciagurato ignorante!! E ora FUORI!”
“Non posso..devo esserne certo!”

Gabriel mollò il telecomando con rabbia, sul letto che rimbalzò contro il muro e sul pavimento.

“Molto bene!! Allora me ne andrò via io!” gridò l’arcangelo.
Fece per lasciare la stanza ma Castiel si piazzò sulla soglia per impedirgli di uscire.
“Spostati immediatamente, Castiel..al mio tre. 1-2..”

Castiel a quel punto si inginocchiò, aggrappandosi ai suoi vestiti.
“Ma che..”
“Non capisci che sto solo cercando di proteggerti!

Gabriel sbarrò gli occhi, ma poi la rabbia tornò.
Lo fece alzare e poi gridò.
Io..non ho bisogno della tua protezione!”
“Gabriel..”
“Non sono come i tuoi protetti che vivono qui!” gridò di nuovo e poi fuggì via.
Castiel si girò appena in tempo per vedere Dean scuotere la testa.

“Non ci si comporta così in casa d’altri. Non è un buon ospite di casa.”
Castiel, che sentiva le lacrime affiorare agli occhi, rise.
“Grazie, Dean.”
“Per cosa?”
“Per avermi fatto ridere.”
 
 
 
*

Castiel aveva molta paura che Gabriel non tornasse più e invece tornò. Dean e Sam avevano cercato di rincuorarlo, dicendogli che Gabriel aveva bisogno dei suoi spazi o sarebbe sparito di nuovo e l’angelo aveva cercato faticosamente di concederglieli, reprimendo a fatica il desiderio e l’impulso di corrergli dietro, cercando la sua grazia.

“Perché non capisce che io ho sofferto quando l’ho creduto morto..tutti noi abbiamo sofferto.”
“Cassie, lasciatelo dire da un egoista di prima categoria. Io lo sono e quindi conosco meglio Gabriel. Quando le persone soffrono, che tu ti preoccupi di loro, gliene frega molto poco! Se poi a soffrire sono degli egoisti come il sottoscritto, che tu ti preoccupi per loro, non gliene frega proprio nulla, intiend??” disse Balthazar.
Castiel rise.

“Beh, se me lo dici in francese, sono costretto a crederci!”
Balthazar era compiaciuto, mentre Sam prendeva la parola a sua volta.
“Lasciamo a Gabriel i suoi spazi. Sono sicuro che tornerà.”
 
 
Così fu. Gabriel era rincasato al bunker quella notte stessa, a notte fonda.
Si aggirava per il bunker, barcollando, quando Cas, che si era appisolato nel salone, accese le luci di scatto sentendo dei rumori.
“GABRIEL, COSA…”

“Ma tu..non dormi mai, fratello?” gli chiese Gabriel, barcollando.
“Sei ubriaco!”
“E tu sei intelligente! Hic..” su quel singhiozzo, crollò sul suo petto.

“Balthazar e Sam mi hanno consigliato di lasciarti i tuoi spazi.”
“E hanno fatto bene! Qui dentro c’è spazio per un altro po’ di liquore.”
“Sei un angelo..hai il potere di evitare di stare così male.”
“Vero, ma non volevo..”

“Perché no?” gli chiese facendolo sdraiare sul divano.
“Non rispecchierei quello che sento all’interno..” disse solo.
Castiel lo guardò con compassione.
“E cosa senti?”
Gabriel restò in silenzio, poi disse ironicamente:

“Costantemente arrapato.” Disse ridacchiando.
Castiel si morse le labbra, mentre l’arcangelo continuava a ridacchiare, poi gli mise le mani sulle spalle.
“Che stai facendo?” gli chiese suo fratello bloccandosi.
“Sei tutto teso..rigido..”

“Sì, è un effetto del troppo sesso. Mi rende sensibile.”
“Voglio aiutarti..permettimi di farti un massaggio!”
“Cosa? NO. Non pensarci proprio.”
“Perché? Ti farò sentire meglio.”

“Non ho bisogno di massaggi, sto beniss..ah-ahhh. Sì, sì, lì, bravo. Wow.”
“Continuo?” gli chiese Cas con un sorriso.
“Non azzardarti a fermarti.” Disse l’arcangelo, poi soffocò un grido quando l’angelo lo fece distendere a faccia in giù.
“Cas!”

“Lavoro meglio così.”
“L-lavori me…CAS! Scendi subito!” disse mentre Castiel si mise seduto sulla sua schiena.
“Schhh, fai il bravo ragazzo.”

Gabriel deglutì, accettando passivamente il massaggio, mentre Cas andava a sciogliere ogni più piccolo nodo sulle sue ossa.
Era compiaciuto di strappargli lunghi sospiri di piacere, ma ad un certo punto quando cercò di allargare la zona, vicino alle costole, Gabriel saltò su come se fosse stato colpito da una tarantola.

“MASSAGGIO FINITO!” disse.
“Ma veramente non era ancora finito..”
“E io ti dico che hai finito! E poi..voglio andarmene a letto.”
“O-okay..”

Gabriel si voltò verso la sua stanza, poi si girò e lo guardò.
“Ehm..grazie.”
“Non c’è di che.” Disse Cas sorridendo.  





















Note dell'autrice: ciao ragazzi! Come ormai succede di frequente, ho iniziato a scrivere anche della ship Cas e Gabriel, che tanto amo! Stavolta però, a differenza delle altre volte, invece di scrivere subito sdolcinaterie tra i due, ho voluto scrivere di un Gabriel un po' più irriverente, cercando di avvicinarmi maggiormente al Gabriel della serie tivù xd

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Capitolo 15
*** Cas e Gabe - seconda parte ***


“Ti dico che tra quei due c’è del tenero..” diceva Sam, mentre si strusciava su Dean, nel suo letto.

“Io direi che c’è dell’hot..e anche bello FORTE..ahhh..” gemeva Dean sotto di lui.
Sam alzò la testa sorridendo.
“Sei..”

“Sono fantastico, lo so..anche tu.” Ammiccò Dean.

“Stavo per dire..incorreggibile..” disse Sam sorridendo prima che Dean ribaltò le loro posizioni, tenendolo appiccicato sotto di lui.

“Se..mi fai gridare di nuovo, ti attacco al muro..” lo avvertì Sam.

“Ah sì?? E cosa mi fai, Sam?” gli disse Dean, strascicando le parole.
Quelle parole dette in maniera così roca, lo fecero eccitare ancora di più.

“Mmmm..sì…vediamo se posso farti eccitare di più..” gli disse Dean lasciando una scia di baci sul suo petto.
In quel momento si aprì la porta frettolosamente.

“Ragazzi, pensavo che pot…remmo..” disse Gabriel sbiancando, vedendoli.

“GABRIEL!!” dissero i due in coro saltando sul letto.

“Ok, me ne vado!”

“No! Aspetta, stai fraintendendo!” disse Sam, mentre Dean ridacchiava sotto i baffi.
“A me non interessa cosa fate tra le mura di questa vostra nuova casa!”

“Ma cos’hai capito! Dai, Gabriel non fare lo stupido!” diceva Sam disperato.
“Sam, lascia stare!”
“Dean, ma sei impazzito??”

“Senti, ci siamo già passati, ricordi?” gli chiese sorridendo.
Sam si coprì il viso con le mani.

Gabriel nel frattempo fischiettava davanti alla caffettiera.
“Gabriel! Potresti smetterla di fischiettare e darmi retta?” gli chiese Sam.

“E va bene, Sam! Cosa vuoi spiegarmi? Dimmi! Tu e Dean stavate controllando la pulizia degli acari a distanza ravvicinata?”
Sam rimase di sasso e Dean scoppiò a ridere.
“Sei un mito, Gabe!”
“Grazie!”
“Adesso ti ci metti anche tu?”

“Va bene! Se qualcuno si vergogna di me, io me ne vado!!” disse Dean stizzito.

“Dean, no aspetta!”
“Ma state provando uno sketch?” chiese l’arcangelo.

Sam cominciò a inseguirlo prima che si avvicinasse al portone.
Si parò davanti alla porta.

“Dimmi che stai scherzando e non sei serio.” Disse Sam guardandolo accigliato.
“No, Sam, sono serissimo! Mi hai rotto le scatole!”
“C-cosa?”
“Ogni santa volta che qualcuno ci sorprende, tu fai così! Per quanto tempo ancora dovrò sopportare tutto questo??”
“D-Dean..io..”

“Wow, questo è molto meglio di una soap opera spagnola!” diceva Gabriel avvicinandosi.

“Credevo che avessimo superato tutto questo. Capisco il tuo imbarazzo..e capisco i motivi, ma ad un certo punto, basta! Non mi merito di subire questa umiliazione tutte le volte che qualcuno che conosciamo, ci sorprende, mi sono STUFATO! Dopo aver dichiarato i miei sentimenti per te in tutti i modi. NON ME LO MERITO!”

“E quindi che cosa vuoi fare?” gli aveva chiesto Sam timoroso e un po’ arrabbiato, sfidandolo.
Dean sembrò spiazzato.

“Intendo che se TU intendi continuare così, io non ci sto..dichiarati SINGLE a questo punto..”
“Non ci credo..tu stai scherzando..non stai facendo un discorso del genere..”

“Un discorso da femminuccia? Beh, neanche io pensavo di farlo mai.. ma tu..sei in grado di farmi comportare da totale rimbecillito..però se non ti sta bene..fa niente..forse non siamo una coppia nel tradizionale senso del termine..ma lo SIAMO, che ti piaccia o no! E se ti vergogni di me, allora..”

Sam lo aveva affrontato con tutte le sue forze e lo aveva baciato con una forza che lo aveva fatto quasi cadere a terra.
“S-Sam..” disse Dean stordito.

“Gabriel!!” disse Sam guardandolo. “Io e Dean stiamo insieme come una coppia! Con tutti i crismi del caso e anche i fiocchetti e i nastri!” disse passandogli un braccio intorno al collo.

“Oh…beh..okay!!” disse e si voltò di nuovo verso la cucina, lasciando i fratelli un po’ spiazzati.
“Sam, sei sicuro di quello che fai?” gli aveva chiesto Dean intimorito.
“Sicurissimo..” disse Sam raggiante.

“Gabriel..non sei turbato vero?” gli aveva chiesto Dean una volta che si avvicinarono all’arcangelo che apriva gli sportelli.
“Li ho trovati!” disse raggiante.
“Ehm..hai trovato dei calici in vetro?” chiese Sam.

“Dobbiamo fare un brindisi, perché finalmente dopo ANNI, avete confermato che mio fratello diceva il vero!”
Dean e Sam lo guardarono accigliati.
“Fratello? Ma di chi e di cosa stava parlando?”

Zaccaria, pace all’anima sua, lo aveva capito già da tempo che tra voi due c’era qualcosa di tremendamente friccicarello e passava il suo tempo a spifferarlo in Paradiso a qualunque angelo che aveva la sfortuna di incontrarlo! Finalmente siete usciti allo scoperto!” disse levando in alto una bottiglia di champagne.

“COOOOOOOSAAAAA??” gridarono in coro i due.
 
 
 
 
  *****  

“Andiamo, Dean, dopo tutto quello che Cas ha fatto per noi, non puoi tenergli il muso!” gli diceva Sam.
“Posso eccome e lo farò, e anche tu dovresti!”
“Guarda che lui non sapeva niente che Zaccaria diceva queste cose!”

Dean sprofondò la testa sotto il cuscino. “Lo sapeva, ma finge! È nostro amico e non ce l’ha detto!”
“Sam glielo tolse.
“Ricordi cosa ti ha gridato dietro prima?”
“Ah, sì..le sue parole soavi..” disse Dean.
 
“Cosa vuoi che sappia dei deliri che andava a seminare in giro quello stronzo! Avevo altro da fare che stare a sentire le sue sagre da osteria, per esempio, pensare a proteggere voi due da chiunque volesse farvi del male, hai capito adesso, miserabile coglione??
 
“Non ha detto niente che non ti meritassi!” disse Sam.
“Adesso stai dalla sua parte eh? Bene, va da lui!”

“Oh, ti prego! Basta con questo vittimismo e basta anche poltrire! Se mi diventi pantofolaio, non ti voglio più!”
Dean sbiancò e poi lo sfidò.
“Ripeti cosa hai detto..”
“Neanche per idea..” disse Sam malizioso.
 
Pochi secondi dopo, Dean aveva spinto Sam, in bagno, come avesse fatto a spogliarlo strada facendo senza mai fermarsi, era un mistero.

“Sai..mi è venuto in mente che devo ricambiare una certa cosa..” disse Dean baciando le sue costole e facendolo inarcare.
“N-non devi per forza..”
“Ma VOGLIO..” disse Dean.
Sam non riusciva neanche a parlare.

“Dovrai allargarle queste..” disse Dean malizioso.
Sam sbiancò.

Davvero Dean, il suo Dean, era disposto a fare..quello? Okay, erano una coppia adesso, ma stava andando tutto così velocemente..non capiva più niente.
Ohhhhhhh…

Dean glielo aveva preso in bocca velocemente senza dargli il tempo di pensare oltre, e forse per non avere neanche lui il tempo di ragionarci troppo sopra.

Suo fratello andò su e giù con la bocca creando una frizione così meravigliosa che Sam pensava di non poter raggiungere un piacere più intenso degli ultimi giorni, ma si sbagliava…
Gli toccò il viso, le guance, per assicurarsi che fosse reale tutto quello.

In un certo modo toccare il viso di suo fratello mentre faceva quello, era ancora più intenso, eccitante e sensuale, Dean sembrò pensarla allo stesso modo, visto che accelerò il movimento, portandolo al limite.

“DEEEEEAN!” gridò, urlando il suo nome, mentre era a gambe divaricate sul pavimento.

Venne nella sua bocca, durante un orgasmo intenso. Quando ebbe il coraggio di aprire gli occhi, vide che Dean aveva ancora la bocca sporca del suo liquido.
“Oh mio dio..non ti sei ancora pulito..”

Volevo che mi vedessi così..” disse Dean malizioso.

Sam gli sfiorò la bocca e Dean chiuse gli occhi lascivo, tirando fuori la lingua ad assaggiarlo.
Sam lo guardò intensamente e vide che anche Dean era venuto e lo toccò, spalmandosi qualche goccia sul suo stomaco. Dean lo guardò voglioso e compiaciuto.

Sam lo baciò e lo attirò a sé. Finirono abbracciati sul pavimento che prima era freddo, ora bollente.
 
“Ti amo, Dean..”
“Ti amo anche io, Sam, tantissimo..”

“Mi sembra così assurdo avere avuto così tanti dubbi..”
“Beh, il mondo direbbe che siamo strani noi, non loro..”
“Sì, ma chi determina la normalità? La stessa natura è bislacca e bizzarra..oltre che beffarda..” disse Dean malinconico.

Dean gli diede un bacio sotto al collo e poi gli morse giocosamente la clavicola, facendolo gemere.
“Amo le tue mani su di me…” disse Sam.
“E io le mie mani sulla tua pelle..” ricambiò l’altro.
“Promettimi che non sarai mai di nessun altro..”

“Non lo sono mai stato, amore..”
Sam gli diede un altro bacio veloce.
“Dovremmo fare qualcosa per quei due..” disse Sam.
“Ma chi?”

“Cas e Gabe. aiutiamoli a mettersi insieme, dai!” disse Sam giocoso.
“Lo sapevo..sei regredito a 5 anni.”
“Parla quello che si offende perché il suo angelo non gli dice tutto.”
“O-oh qualcuno è geloso qui.”
Sam gli fece la linguaccia.

“Comunque, non credo che né Gabe né Cas pensino a entrambi in quel senso!”
“Ma guarda noi! L’avresti mai detto che..”
Dean gli diede un’occhiata di traverso.

“In realtà qualcosa avevo visualizzato…fantasie..insomma..”
Sam sbarrò gli occhi.
“Davvero?”

“Oh, Sam..certo che sei proprio stupido..” disse accarezzandogli il labbro con il pollice. “Quando ti facevo le battute con il righello sotto al letto..non avevi capito che io..”
“Oh dio..” disse Sam.

Un luccichio malizioso negli occhi di Dean, lo rese ancora più attraente.
“Va bene allora continua..dimmi tutte le cose che vuoi farmi..” disse Sam miagolando sotto di lui.
“Mmm..sei ancora eccitato..”
“Dimmi..che anche tu vuoi fare l’amore con me..”

“Sì..” sospirò Dean su di lui. “Ma non qui..in un posto appartato..noi due da soli..”
Sam lo baciò languido e focoso.
“Lo facciamo un picnic a quattro?”
“Ma che..ti sembra il caso di uscirtene con sta cosa adesso?”
“Carpe diem..perchè aspettare a proporlo?”

“Forse perché ho una quasi mezza erezione di nuovo tra le gambe?”
Sam rise.

“Ti sei sempre arrapato..l’idea che sia io a farti questo..mi sto eccitando di nuovo..” disse Sam.
“Bene, così ti distrai..”
Sam mise il broncio.
“Facciamo questo picnic?”
Dean alzò gli occhi al cielo.

“Quando Anastasia Steele alzava gli occhi al cielo veniva sculacciata, lo sai questo?”
Dean spalancò la bocca.
“ Quel libro ti ha fatto male..” disse Dean.
Sam rise.

“Quei due non staranno mai insieme..MA..” disse visto che Sam si stava imbronciando di nuovo. “Visto che ci tieni..proviamo. Mi piace fare il birbante insieme a te.” Disse avvicinandosi di nuovo a lui.

“Se solo sapessero cosa vogliamo fare, ci fanno a pezzettini.” Ridacchiò Sam.
“Cosa vuoi fare TU.”
“Andiamo, l’idea ti alletta, confessa.” Disse Sam.

“E va bene..confesso! L’idea di far incazzare Gabriel mi alletta moltissimo!! E poi sono curioso di vedere cosa uscirà fuori da questo picnic, lo ammetto!” disse Dean.  





















Note dell'autrice: ragazzi, abbiate pazienza, ho un MUCCHIO DI STORIE..prima o poi mi verrà una crisi isterica lo so xd sto cercando di fare la spola tra tutte, ma non è facile ç_ç e quelle pi vecchie sono costretta a rileggerle per riprendere il filo da dove mi sono interrotta..insomma, non è facile..ovviamente non posos farlo per tutte, altrimenti si ricomincia da capo con quelle che avevo appena ripreso.. ad ogni modo, abbiate pazienza! Lo so, non sto più parlando di Kevin, ma prometto che riprenderemo il discorso, il fatto che non ne parlo nel testo, non vuol dire che Sam e Dean non ne parlino e tempo uno o due capitoli e risolveremo l'enigma xd non è facile pensare a più situazioni contemporaneamente e li volete vedere o no Cas e Gabe insieme? LOL nel frattempo un po di Sam e Dean non fa mai male :ppp se avete notato ho lasciato intendere che Sam abbia fatto a Dean un..:ppp mi dispiace di non averlo messo come racconto ma non riesco a catalogarlo in un momento preciso, se ci riesco lo farò! Intanto prometto che racconterò la loro prima volta <333

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Capitolo 16
*** Cas e Gabe ruzzolando.. ***


Era tutto pronto per il picnic e io e Sammy ci incamminavamo insieme a Gabriel e Castiel su per quella graziosa valle che lui aveva scelto.

C’era un qualche cosa di delizioso, nel vedere Sammy scegliere il posto tra i vari depliant, mentre io mi perdevo in cucina a preparare crostate alle fragole e panini mentre Castiel rincorreva il povero Gabriel in mutande che pregava di essere lasciato in pace.

Oddio. Gabriel in mutande! Che visione raccapricciante!

E che BELLO vedere Sam così spensierato dopo tanto tempo.

Malgrado la brutta vicenda con Kevin, Gadreel e tutti i fantasmi che ancora non riuscivano a trovare pace, eravamo spensierati..finalmente dopo tanto tempo.

Questa cosa del picnic ha ancora il profumo e il sapore di un sogno..

Non riuscivo ad ammetterlo ma mi aspettavo molto da questo picnic, però non volevo illudere Sam.
Gabriel e Castiel non erano di certo come noi.

Gabriel si stava ancora perdendo in chiacchiere su come era rammaricato e profondamente dispiaciuto per lo scherzetto che aveva tirato a Sam, facendogli credere che aveva vissuto sei mesi senza di me, dopo la vicenda del Mistery Spot – lo sapevo che Sam si era immaginato tutto! – quando all’improvviso successe qualcosa di impensabile!

Gabriel e Castiel ruzzolarono per via della discesa di una collina in dei buffi capitomboli e io e Sam ci incantavamo a guardarli. Dopotutto erano passati ANNI da quando ci divertivamo a scendere apposta per ruzzolare giù dai rivoli erbosi, divertendoci come dei matti.

Ma loro non lo avevano fatto apposta ed ero altrettanto certo che a me e Sammy quello che capitò a loro, a NOI non era mai capitato!

Gabriel finì dritto con la testa proprio tra i gioielli di Cas!
Oddio che imbarazzo. Rimanemmo lì a guardarli come degli stoccafissi.

Gabriel alzò la testa come se non osasse credere ai suoi occhi e ci mise qualche attimo prima di decidersi ad alzarsi da quella posizione imbarazzantissima.
Non che Cas fosse messo meglio. Era paralizzato.

E se Sam avesse ragione dopotutto??  





















Note dell'autrice: avete capito a che scena mi riferisco? quella della tredicesima stagione in cui Gabe ruzzola tra le gambe di Cas xd scena EPICA che avrebbero potuto giostrare meglio xd

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Capitolo 17
*** La prima volta del quartetto ***


Gabriel era imbarazzatissimo. Non poteva dire che non si era mai ritrovato in posizioni del genere..nella sua lunga vita da angelo, era stato sia con uomini che con donne, ma con uno dei suoi fratelli..MAI..non era un moralista, ma..gli sembrava troppo strano. Troppo assurdo!

Si era accorto ovviamente che Dean e Sam li guardavano in un certo modo, cercando di farli accoppiare, forse perché non volevano essere l’unica coppia di fratelli che stavano insieme tra il loro gruppo..ma..aveva deciso di non pensarci troppo e non voleva neanche parlarne con loro, né rimproverarli..pensava che non sarebbe mai andato lì con il pensiero, ma dopo quello che era successo, una sorta di strana sensazione calda e adrenalinica gli attraversava tutto il corpo per infiammarlo nelle viscere.

Non riusciva a togliersi di dosso l’espressione che Cas aveva fatto.

“Ma Sam e Dean dove sono finiti?” si domandava Cas.

Gabe era troppo concentrato ancora a pensare alla sua espressione quando gli era finito in mezzo alle gambe in quel modo, per dare retta a quello che diceva. Aveva sentito che diceva qualcosa e a malapena aveva capito cosa aveva appena detto.

Cercava di togliersi di dosso l’immagine di Cas mentre godeva, davanti a del sano ed eccitante sesso orale.
Magari fatto da lui.

“Sei mai stato con uomini, Cas?”

Non si era vergognato a chiederglielo, perché in fondo era Gabriel e aveva fatto domande ancora più imbarazzanti di queste. Non era il pudore a impedirgli di farle ai suoi stessi fratelli, in fondo si era mostrato a fare sesso, in un video, ai fratelli Winchester, era stato solo un caso o la mancanza di abitudine che lo aveva portato a non avere quella confidenza con loro.

“Ma che domande sono?? Sono continuamente in mezzo agli umani.” Disse Cas, ma l’incertezza che tradiva, faceva capire a Gabe che mascherava con l’ingenuità, l’imbarazzo che lo aveva attraversato.

Cas, l’angioletto puro e nudo..ma scacciò subito quell'immagine. Non voleva pensare a Cas NUDO!

Beh staremo a vedere quanto è davvero  ingenuo

“Non fare lo gnorri, Cas, sai cosa intendo..”
“No, non lo so.” Disse lui sfidandolo.

“Quando siamo caduti..” disse Gabe gesticolando spazientito, mimando la caduta. “Dal pendio, e ti sono..caduto addosso..” stava per usare un verbo più fraintendibile, ma decise di soprassedere, vergognandosi all’istante. Forse aveva ancora un po’ di pudore dopotutto, o forse immaginare quella scena, lo faceva avvampare più di quanto volesse lui stesso ammettere

“Sì?” chiese Cas, incitandolo a continuare.

“Ti era già capitato prima d’ora? Con altri?” chiese Gabriel, voltandosi, imbarazzato.
Cas non rispose e Gabriel si voltò piano, per guardare la sua espressione.

Sembrava sconvolto, spiazzato, impallidito. Come se avesse PAURA di lui, ma non scappava. Anzi, sembrava paralizzato.
“Di ruzzolare in quel modo? No, non mi risulta.”
“Andiamo, Cassie..SAI cosa intendo..” disse avvicinandosi in modo suadente, stranamente a sua stessa sorpresa.
“Ah…ah sì?”

“Ti è già capitato con altri uomini?” gli chiese ancora suadente.
“No. Non mi è capitato..” ammise lui.

Chissà se aveva capito davvero. Forse sbagliava. Non era la prima volta. Forse i fratelli stavano facendo un errore. Forse si stava lasciando condizionare. E suo fratello..era stato sempre così bello? Non si era mai concesso di osservarlo troppo a lungo prima d’ora.

E se non fosse stato suo fratello? L’avrebbe trovato..attraente?
Avresti voluto?” gli sussurrò languido.

Ad un tratto le immagini e gli accadimenti che lo avevano tormentato per tutte quelle notti, lui e Cas su un divano, il massaggio..le sue mani su di lui, lo accesero in un modo che era da tanto che non capitava.
“Io..io..”

Gabriel detestava pregare per una risposta. Era un angelo e lui doveva rispondere alle preghiere, non avrebbe pregato. MAI.

Spazientito e con un coraggio che non credeva di avere, lo afferrò per la sua cravatta e lo spinse verso a sé, facendo collimare le sue labbra con le sue.

Mmmm..e chi lo avrebbe mai immaginato che suo fratello avesse delle labbra così morbide..

Cas restò immobile, anche se Gabriel pensò di aver percepito una strana sensazione di quasi abbandono.
O forse l’aveva solo immaginata.

Approfondì il bacio, cercando di forzarlo ad aprire la bocca, convincendolo mentre accarezzava le sue labbra con la bocca, suadente e inaspettatamente anche per lui, suo fratello si lasciò convincere quasi subito, senza opporre poi molto resistenza. Una volta che ebbe libero accesso, esplorò curioso, la bocca dell'angelo, chiedendosi distrattamente come sarebbe stato farlo e fu sorpreso in positivo quando realizzò che l'esplorazione era più che piacevole. Le sensazioni sue e quelle di suo fratello gli esplosero dentro, lasciandolo confuso e felice, eccitato e preso alla sprovvista. Cas sapeva di alberi di limone, lasciandogli poi inaspettatamente un retrogusto di castagne appena cotte. Sorrise per il paragone e forse anche perchè..Cas aveva ricambiato il bacio.

Si staccò dalle sue labbra. Si accorse di avere un sorriso estatico, da imbecille, sul suo volto e si sbrigò a toglierselo. Cas invece lo guardava con un’espressione, da occhi socchiusi, concentrata, che gli faceva venir voglia di fare sesso..ovviamente suo fratello non era uno che si preoccupava di schermarsi.

“Dovresti cominciare a pensarci, sai?” gli disse malizioso e poi se ne andò via, lasciandolo da solo.
Stava in realtà scappando da tutte quelle sensazioni tumultuose che si agitavano dentro di lui, ma non era ancora pronto ad ammetterlo.
 
 
 
*

“Secondo te è stata una buona idea, lasciarli da soli?” chiese Sam.
“Pensa a noi due adesso, non pensare a loro.” Disse Dean malizioso.

Sam era sdraiato a pancia in su, con l’erba che gli solleticava la pelle, mentre il suo stomaco fremeva e ribolliva di eccitazione, neanche fosse stato sopra un vulcano di lava bollente, per le mani di Dean che lo accarezzavano, per l’aspettativa..pensava di sentire anche delle farfalle gravitare tutto intorno a lui, poi capì che non erano all’esterno, ma DENTRO. Nel suo stomaco.

Volavano libere, leggiadre, spensierate, pregne d’amore.

Dean lo baciò di nuovo, immergendolo nuovamente in un mare rosa fatto di amore e tenerezza, per poi lasciare il posto alla sensualità che come un mare lattiginoso bianco, copriva quell’oceano rosa, fino a diventare un tutt’uno.

“Sì…così..sì..” le sensazioni che provava, gli esplodevano nella testa, come un turbine di stelle che lo lasciavano senza fiato, abbracciando costellazioni infinite e illuminando i suoi occhi dal di dentro.
“Ti amo!” sussurrò Sam.

“Sei la mia vita!” disse Dean, mentre si spingeva dentro di lui e facevano l'amore per la prima volta.

Ci avevano pensato da quando si erano messi insieme, dichiarandosi a vicenda, ma Dean prendeva tempo, perchè voleva che la loro prima volta fosse davvero speciale.

Sam si aggrappò a Dean e fecero l’amore abbracciati, mentre l’erba li solleticava, mentre la terra stessa sotto di loro, li abbracciava. Sembrava bollente, come il loro spirito, come il loro cuore, come il loro AMORE.

Il loro abbraccio sempre più saldo, sempre più stretto, mentre facevano l’amore.
Un tutt’uno con la terra, con la natura, con loro due!  





















Note dell'autrice: ciao ragazzi! Scusate l'attesa, la prima volta si riferisce al primo bacio dei due angeli e alla prima volta di Sam e Dean e così ora sapete anche perchè finora ho rimandato sia per Dean e Sam sia per loro..volevo che fosse in questo capitolo xd mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo e scusatemi se è un capitolo breve, ma non era importante che fosse lungo, quanto invece arrivare alla famosa svolta xd

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Capitolo 18
*** Asmodeus ***


Gabriel aveva visto molte cose, innumerevoli cose, nella sua lunga vita da angelo, ma qualcosa del genere non l’aveva MAI visto.
Credeva di sapere un mucchio di cose, ma dopo quell’esperienza non avrebbe mai, MAI più, giudicato chicchessia.

Beh, forse Metatron sì, ma non l’avrebbe giudicato, l’avrebbe solo deriso per la sua incredibile arroganza.

Supponeva di sapere TUTTO degli umani perché leggeva su di loro, ma TUTTO dimostrava come leggere delle creature non equivaleva a sapere TUTTO. Tutt’altro.
Le creature di Dio possono sempre trovare il modo di sorprenderti, per farti realizzare che credevi di sapere tutto e invece non sapevi un tubo.

Lo faceva il clima, la terra, le cose inanimate, rompendosi o creando disastri all’improvviso, quindi come potevano non farlo, le creature viventi???

Era forse la quarta o la quinta volta, che ascoltava le giustificazioni e le spiegazioni di Asmodeus, con la stoltezza tipica di un umano, che aveva il bisogno di farsi spiegare le cose quaranta volte, perché non riusciva ad afferrare un concetto semplice.

Gabriel credeva di essere immune da tanta cretineria.
Ora si trovava a pensare che forse sarebbe arrivato alla quarantesima.

“Te l’ho spiegato in tutti i modi oramai..” disse il demone disperato.

Gabriel lo guardò accigliato. Credeva davvero di cavarsela così? Oh, il povero demone non aveva idea..non aveva ancora idea della quantità di volte che avrebbe dovuto ripetere la stessa cosa..fino a quando..

“Lo ripeterai fino a quando non sarai convincente..o fino a quando non sembrerà vero.

“Ma è vero.” Ripetè il demone esasperato.
“Come può esserlo?? Come può un demone, essere attratto da un angelo??” chiese e per qualche ragione si sentì a disagio, pensando automaticamente a suo fratello.

Lo maledì nel pensiero. Poi chiese scusa a suo padre nel pensiero, per aver agito come un umano qualunque.
Il demone a quel punto si lanciò in una filippica filosofica del tutto inaspettata e spiazzante.

“Una domanda del genere, fatta da un essere che DICE di essere superiore, non me l’aspetto! Potrei risponderti in mille modi. Come può un umano essere attratto o voler fare sesso con una persona del suo stesso sesso?? Come può essere che un padre che genera una vita, voglia allo stesso tempo distruggerla?? Perché gli umani distruggono il pianeta in cui abitano, senza rimorso alcuno?? Perché VOSTRO PADRE ha esiliato e abbandonato SUO FIGLIO e noi poi siamo i cattivi? Sembra così strano dunque, che un demone possa provare meraviglia e benevolenza verso la luce che vi illumina, in soggezione davanti a una LUCE che lui stesso non avrà MAI?”

Gabriel si sentì paralizzato dallo shock! Aveva appena avuto una lezione di morale da parte di un DEMONE! Si sentiva diviso tra due poli opposti, come fulmini che lo trapassavano a metà. Da una parte c’era l’istinto impellente di afferrare quel demone e portarlo di filato nei piani superiori, per conferirgli d’ufficio, l’incarico di Saggio Reale, dall’altra l’istinto di soffocarlo con le sue mani per aver tirato in ballo Lucifer, una ferita ancora aperta e mai del tutto sanata.

“Quindi..voi demoni..siete attratti dalla nostra LUCE? Credevo ci odiaste..” disse a fatica.
“È così, e quando ci ostacolate, vogliamo sempre uccidervi, e questo non cambierà mai..SEMPRE lotteremo l’uno per la sopravvivenza dell’altro..”

“E allora perché..mi hai lasciato vivere?” chiese Gabriel attonito. Era la seconda volta che veniva risparmiato. Prima da un angelo caduto e ora da un demone. Era forse la prova che anche lui era caduto? O che stava per farlo?
Asmodeus scrollò le spalle.

“Eri già inerte..non eri un pericolo, sai..”
“A maggior ragione..” disse Gabriel.

“Continui a non capire. Non eri una minaccia. Forse voi pensate che noi uccidiamo per il nostro godimento..ma molti di noi lo fanno sempre se minacciati..non mi sto giustificando, dico solo che non agiamo senza senso..uccidere un angelo inerte? Non ci da nessuna gioia..forse voi non lo sapete ma noi..in segreto, vi ammiriamo..” sussurrò a disagio.
“Ci..ammirate?”

“Voi siete quello che noi non saremo mai..pensate che anche l’oscurità non possa apprezzare la luce, solo perché è sempre stata al buio? Sbagliato. Apprezzi di più qualcosa che non avrai mai..per la maggior parte di noi, osservare un angelo è..una cosa MISTICA. Come proteggere un tesoro sepolto, che deve essere preservato.”
Asmodeus si era avvicinato di più a lui. Quando Gabriel se ne accorse, trasalì.

“Non ho lasciato che nessuno dei miei compagni ti trovasse..non ho voluto rischiare che qualche altra entità ti facesse del male..ho detto che molti non uccidono così senza motivo, ma possono farlo per vendetta..non ho detto mai a nessuno dov’eri..ho protetto la tua bara, con la magia..”

“T-ti ringrazio per questo..” disse Gabriel.

“Se starai ancora al mio fianco, posso proteggerti MEGLIO, chi ti ha ridotto così, magari prima o poi ti cercherà e..”
“Lucifer non mi farà mai del male. Il suo scopo era quello di proteggermi!” e subito si pentì di aver svelato la verità. Era stato precipitoso. Il demone spalancò la bocca.
“È stato il principe delle tenebre ad addormentarti.”

“Sì, ma non è più un pericolo per noi..adesso devo proprio andare, grazie per aver parlato con me.”
“Aspetta, non andartene ancora!”

Gabriel lo guardò accigliato. Cosa voleva ancora quel demone da lui?
“Parliamo ancora. Sei appena arrivato.”
“Se è una specie di trappola..”

“Se avessi voluto intrappolarti, avrei potuto farlo in molti modi, costringerti a rimanere qui..ma non l'ho fatto! Desidero solo parlare con te..ho sperato a lungo che ti svegliassi..”
“E alla fine l’ho fatto..grazie a Castiel..”

Il demone davanti a lui diventò una maschera di rabbia.
“Sì..grazie a lui..”
“Dovrei proprio andare adesso..”

“Potresti..potresti tornare. In fondo oramai è come se fossimo..AMICI..pensaci. Non credi anche tu che oramai io e te abbiamo un LEGAME?” disse avvicinandoglisi un po’ troppo per i suoi gusti.
Gabriel lo guardò di sbieco.
“Sappiamo chi sei..sei molto famoso anche tra di noi.”

“Lo immaginavo, sono molto popolare!” disse Gabriel baldanzoso.
“Sappiamo che non badi all’ETICHETTA..uomo..donna..angelo..demone..non fai queste classificazioni, vero?”

La proposta era fin troppo esplicita ora. Era vero. Non aveva mai guardato quelle cose. Ma la risposta era sempre NO.
“Noi non possiamo avere un LEGAME perché..sono legato a…a un’altra persona.” Disse.

Il demone sembrò crollare su sé stesso e una parte di Gabriel si dispiacque.
“L’angelo che ti ha risvegliato..” disse con disprezzo.
“Adesso devo andare..”

“Lui ti ha RISVEGLIATO..ma CHI ti ha protetto, curato, difeso dalle intemperie, dai pericoli della fauna e dai mostri? IO!!” si battè il petto, infuriato.
“Non si può scegliere chi amare.” Disse Gabriel.

Aveva silenziato un demone con una frasetta da libro Harmony.
Lui stesso aveva usato una frase da libro Harmony.
Castiel avrebbe pagato anche per questo.
 
 
 
Stava risalendo l’ascensore per uscire dall’inferno, e apprezzò l’ironia della cosa.

Un ascensore all’inferno! Roba da matti! I demoni si erano evoluti ed erano diventati anche simpatici.
E sentimentali. Pensò a Crowley, poi si disse che non voleva davvero indagare sul rapporto che a quanto pareva aveva con Bobby Singer.
“GABRIEL!”
“Aaaaah!”

“Ma come mai ti spaventi sempre!!” disse Cas sbattendo le braccia.

Tuuuuu.!” Disse adirato, puntandogli un indice al petto. “Se solo non comparissi davanti a me ogni momento in questo modo, non mi spaventerei!”
Cas sbuffò.
“Sei un angelo, riprenditi!”

Riprendersi? Riprendersi? Stava studiando una replica a tono, quando Cas continuò.
“Spero che questa sia l’ultima volta che vedi quella carogna, ricordati che è sempre colui che ti ha tenuto nascosto ai tuoi stessi fratelli. Non mi fido di lui!”

Gabriel fermò l’ascensore e poi lo attaccò al muro e lo baciò nuovamente.

Un bacio intenso, con la lingua, ancora, ma in un certo modo, meno impetuoso di quella volta al picnic. Le emozioni dovute alle rivelazioni di Asmodeus lo avevano scosso, e voleva dimostrare a Cas che era davvero sé stesso!

“Ti assicuro che mi sono ripreso MOLTO bene, Cas..non ti conviene provocarmi.” Disse e si allontanò da lui, dandogli le spalle, cercando di calmare il battito del suo cuore impazzito.
“Sei patetico. Ti sembra un bacio dominatore, questo?” chiese Castiel.

Gabriel si voltò spiazzato verso di lui, forse per chiedergli come si permetteva di parlargli con tale arroganza, o forse per chiedergli cosa intendesse per bacio da dominatore, quando Cas lo attaccò al muro, replicando quello che aveva fatto lui poco prima, ma mettendoci molta più energia.

Cas lo baciò con foga, succhiandogli le labbra, prendendosi tutto il tempo che desiderava, tenendogli le mani avvinghiate alle sue, sciogliendo il cuore dell'arcangelo. Le sue mani fremevano sotto le sue, in un modo che forse non avrebbe mai capito..forse le mani di suo fratello erano magiche! Gli teneva le mani sopra la sua testa, rendendolo docile in un modo che non aveva mai provato, poi lo baciò vorticosamente, togliendosi quasi il respiro.
“Hai letto cinquanta sfumature, ammettilo.” disse Gabe.
“E ho anche guardato il film.” Disse lui serio.

Gabriel stava per ridere, ma Cas che prese a succhiargli il collo sensuale, glielo impedì, trasformando quella risata, in un lungo gemito roco.
Le sue mani finirono tra i suoi capelli.

Neri capelli soffici come le piume morbide di un corvo.

Erano stati sempre così morbidi i capelli di suo fratello?  





















Note dell'autrice: non so se sono più sorpresa di come, nonostante siano la mia ship da sempre, mi sia piaciuto così tanto raccontare di questi baci tra i due e come mi ispirano sentimenti d'amore travolgenti, oppure pensare a come ho reso sentimentale Asmodeus che tutto è tranne che quello ahhaha pazzesco! Rimango però di questa idea, non è che solo perchè un demone è quello che è, non possa apprezzare la bontà di un angelo LOL forse anche loro anche se non lo dicono, segretamente desiderano essere buoni!

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Capitolo 19
*** La verità sul primo bacio ***


Per Sam e Dean era stato scioccante trovare Castiel seminudo in mutande, sdraiato a pancia in su in una stanza del bunker.

Quando gli avevano chiesto spiegazioni, sembrava che l'angelo avesse delle difficoltà a spiegarsi.

"Mi stavo baciando con Gabriel...lui sembrava..molto coinvolto della cosa.." disse imbarazzandosi un pochino. "Mi ha trascinato in camera e poi mi ha...spogliato..."

"Woah, woah, woah, niente dettagli, please!" Lo aveva frenato Dean.

"Ma cosa dici, Dean! Dobbiamo sapere che cosa è successo!" Aveva risposto Sam piccato.

"Senti, io non ho nessuna intenzione di sentire di Cas che fa sesso ok?"

"Ti sembra che l'abbiano fatto?" Gli chiese Sam indicando Castiel con le gambe legate al letto in mutande.

Dean fece spallucce.

"Magari l'hanno fatto e poi l'ha legato..."

"Ma Dean!!"

"Che c'è? Non che Gabriel non ne sia in grado eh..." disse Dean.

"Sentite, a parte che io sarei qui, potete chiedere a me, visto che io ho già fatto sesso se ve lo ricordate, okay non ho molta esperienza ma penso di saperne abbastanza da sapere che non è spogliarmi e poi legarmi come un salame qua per ore!"

Dean lo fissò e poi nonostante cercò in tutti i modi di non ridere, scoppiò in grasse risate, subito seguito da Sam che vedendo il fratello ridere, era stato contagiato.

Castiel si fece accigliato.

"Lo trovate divertente?"

"Scusa, Cas, è solo che...immaginare tu in questa stanza..." disse Dean.

"Legato come un salame, ahahah.." disse Sam.

"Mpffff..." disse Cas, a braccia conserte come un bimbo arrabbiato.

"Dai su, non fare così." Disse Dean prendendolo per un braccio.

"Dicci di più, altrimenti non possiamo aiutarti. Deve per forza averti detto qualcosa." Disse Sam prendendolo per l'altro braccio.

"Qualcosa ha detto...ma erano cose assurde.." disse lui.

"Cioè?" Disse Dean.

"Beh...lui...era arrabbiato perché disse che l'ho baciato senza chiedergli il permesso, ma non l'ho mai fatto, è stato sempre lui per primo.. a meno che..." disse pensieroso.

"A meno CHE COSA?" Chiese Sam.

"Quando lui era ancora sotto l'incanto del sonno di Lucifer, io...ho dovuto BACIARLO per svegliarlo, ecco. "

Sam e Dean lo fissarono attoniti e interruppero la passeggiata.

"Era l'unico modo per svegliarlo!" Disse sulla difensiva. "Avete intenzione di lasciarmi o no?" Chiese preoccupato.

"NO!" Disse Dean.

"Hai fatto come con la bella addormentata?" Chiese Sam.

"No!" Disse Cas, stavolta infastidito.

"Come no. Il bacio del vero amore." Disse Dean.

"Quella è roba per bambini! Io l'ho baciato per trasferirgli la mia ENERGIA VITALE..e ha funzionato. Si è svegliato! Non capisco perché dovrebbe avercela con me per questo."

Dean e Sam lo spinsero sulla sedia poltrona in salotto e quasi cadde.

"Ma siete stupidi??" Disse lui.

"Qui lo stupido sei tu, Cas!" Disse Sam.

"Hai ferito il suo orgoglio da maschio!" Disse Dean.

"Cosa??? Ma di quale orgoglio parlate??" Disse lui.

"Gabriel è sempre stato...uno che si diverte, diciamo." Disse Sam.

"Lo so da me, non c'è bisogno che me lo ricordiate, grazie." Disse Cas ancora più infastidito.

"Non l'hai ricordato abbastanza a quanto pare, visto che hai commesso un errore madornale! Quello di ferire il suo ego..." disse Dean.

"Cosa??? Io non l'ho mai fatto!!"

"Prova a pensarci. Questa cosa che hai con lui..pensava di essere lui a guidarla, ad avere il controllo...ti stuzzicava, ha scelto lui quando baciarti...e ha scelto lui se continuare o no, questo gioco.." disse Sam.

Cas aprì la bocca con realizzazione.

"E poi ha scoperto che in realtà sono stato io a baciare lui per primo...e senza il suo consenso."

"DIN DIN DIN DIN!"

"E dai, Dean..." disse Sam esasperato.

"E dai, è il mio nome...lasciamelo godere un po' una volta..."

Sam scosse la testa e lo guardò intenerito, poi cambiò espressione.

"Non ti basta quante volte lo pronuncio io quando siamo soli?" Disse malizioso.

Dean ricambiò lo sguardo.

"A dire il vero, sì...mi piace TANTO."

"Ragazzi..." disse Cas.

"Sì, dicci." Disse Sam attonito.

"Tornando a mio fratello..."

"Niente...tu lo chiami, gli chiedi perdono e gli dici che sei stato un grande sacco di merda ad avere così poca sensibilità, gli dici che queste cose a letto si fanno solo se effettivamente si fa prima sesso, gli fai una serenata e basta...caso chiuso!" Disse Dean.

"Mica tanto! Bisogna ancora capire come ha fatto a venire a sapere di questa cosa...io non gliel'ho detto...non lo sa nessuno, tranne..."

Dean e Sam lo guardarono con compatimento.

"Quel...gigantesco sacco di merda di Asmodeus!!" Tuonò Castiel.

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Capitolo 20
*** Al bar ***


Gabriel si trovava in un bar a bere, al bancone, triste e solo, fino a quando Castiel non arrivò, arrabbiato, arruffato e con uno sguardo furioso in viso.

"Mi hai trovato alla fine..." disse Gabriel con tono atono, cercando di non far trasparire quanto il suo cuore battesse forte.

"Sì! La proiezioni olografiche che hai messo in cui simulavi sessioni più o meno sessuali, non mi hanno scoraggiato."

"Erano TANTE.." disse lui cercando di ignorare come i battiti del suo cuore fossero emozionati al pensiero.

"Non tante abbastanza da fermarmi. Non che avrebbero potuto. È solo che erano un po' troppo ripetitive."

"Come hai fatto a scovare il trucco?"

"La prima volta ci sono cascato, mi sono messo in mezzo alla proiezione cercando di portarti via...ma...tu sei svanito ovviamente! Dopo ho capito, ma ho comunque continuato a distruggere tutte le tue simulazioni. Ti sei stancato presto."

"Non posso dire lo stesso di te." Disse Gabriel, ma il suo cuore continuava a battere sempre più velocemente. "Che ti devo dire...credevo che sarebbero bastate a scoraggiarti, mi sbagliavo...sei proprio folle."

"Gabriel, noi due dobbiamo parlare."

"Non credo proprio..."

"Gabriel, TI PREGO, ho capito perché sei arrabbiato, ho capito!"

"Ma dai, non ci credo." Disse Gabriel ridacchiando.

"Sì invece! Mi dispiace! Ti giuro che mi dispiace! Non avrei dovuto nasconderti di quel bacio alla caverna di cristallo, avrei dovuto dirtelo, adesso l'ho capito, è solo che non credevo..."

"Non credevi che fosse importante.." disse Gabriel con amarezza.

"Non intendevo..."

"Quello che credevo il nostro PRIMO bacio non era neanche il primo e non hai avuto LE PALLE DI DIRMELO!" gridò Gabriel le ultime quattro parole.

Castiel sospirò.

"Senti, mi dispiace che questo ferisce il tuo super orgoglio da macho, ma non era facile da dire...ero..."

"Imbarazzato? Confuso? UMILIATO?? Non credo! Questo è come IO MI SENTO! il grande arcangelo! Trattato alla stregua di una principessa disney!!"

"Non mi pento di quello che ho fatto...perché ti ha riportato da noi..ti ha riportato da me.."

"Senti, Cas .io...non so...voglio stare da solo adesso.. "

Gabriel cominciò ad andare via e Cas gli gridò dietro.

" Pensi che Asmodeus ti abbia forse trattato meglio?? È vero che ti ha curato, protetto...ma ti ha anche allontanato da noi, ti ha privato della tua famiglia!!"

"Ma io non provo dei sentimenti per lui!!" Gridò Gabriel girandosi verso di lui.

Castiel rimase a bocca aperta mentre Gabriel appoggiato alla porta della stanza da cui era entrato, stava ora piangendo.

Gabriel era scioccato oltre ogni limite. Davanti a sé aveva una sfera bianca come quelle palle di neve di natale con la neve magica che gli umani amavano tanto. Era sospesa in aria davanti a sé, ma non era di plastica, né di vetro. Sembrava fatta di energia bianca e di luce, quasi di grazia angelica, tanto brillava. Credeva di aver frainteso il disegno all'interno, quindi si protese per guardare meglio. Guardò meglio e con sorpresa si rese conto che aveva visto giusto.

Dentro quella sfera, c'era lui e c'era Castiel che si baciavano, stretti in un tenero abbraccio, con la neve che scendeva dolcemente su di loro, mentre le loro forme si muovevano in cerchio, come se stessero danzando

Prese la sfera tra le mani e rimase incantato a fissarla, mentre Castiel, che si era materializzato nella stanza con i suoi poteri, aveva cominciato a parlare.

"Ho cosparso tutto il locale di sfere come questa, schermandola agli umani, in modo che potessi vederla solo tu, così in qualunque porta avessi deciso di entrare, avresti visto una di queste..." poi sorrise. "Almeno se avessi deciso di trasformare le tue proiezioni in realtà, ci sarebbero state le mie a disturbarti."

Gabriel sembrava aver perso la voglia di fare dell'ironia. Continuava a fissare la sfera che era ancora nelle sue mani e la toccava come fosse un reperto archeologico di inestimabile valore.

"E poi volevo che tu sapessi...che mi dispiace che quello che hai SCELTO tu non fosse il nostro primo bacio..." disse, mentre Gabe alzava finalmente il viso dalla sfera per guardarlo.

"E mi dispiace che non hai potuto vederlo.. MA volevo che tu sapessi, che quando tu mi hai baciato, era il nostro primo bacio anche per me."

Tutto può cambiare da un momento all'altro. Un momento prima Gabriel stava tremando da capo a piedi, comprese le sue mani, come il suo cuore. L'attimo dopo era volato tra le braccia di Castiel, le bocche incollate insieme e aveva lasciato andare la sfera, che non si era rotta né era caduta, ma era rimasta a galleggiare in aria, ritraendo i due che si baciavano facendo da cornice a loro due che facevano altrettanto.

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Capitolo 21
*** Che fine ha fatto Kevin? ***


Dean e Sam si stavano baciando sotto la doccia, quando arrivò all'improvviso Castiel a bussare.

Dall'esterno, Castiel sentì imprecare.

"Quello che fate non sarà peccato, ma imprecare e insultare gli angeli, sì.." disse lui.

Gli aprì Dean, con i capelli ancora insaponati, la faccia bagnata e un accappatoio giallo addosso.

"Pazienza! Io ci sono già stato all'inferno, e anche Sam...più o meno!" Disse.

"Beh, ma scommetto che non sapreste tornare indietro, se non ci sono io a riprendervi!" Disse Castiel, godendosi la vittoria con un sorrisetto, visto che aveva lasciato Dean a bocca aperta, ammutolito.

"Taglia corto, cosa vuoi, Cas?"


"Ho pensato voleste avere finalmente notizie di Kevin. È evidente che mi sono sbagliato!"

"Che cosa vuoi dire?" Chiese Sam dal bagno attonito. Si era finalmente coperto anche lui, fasciato in un adorabile accappatoio color arancione acceso. Visti vicini i due fratello sembravano due pulcini al tramonto. Giallo e arancione. Cas pensò che la doveva davvero smettere di essere così sentimentale.

"Siete riusciti a trovarlo?" Chiese Dean.

Avevano perso notizie di Kevin da settimane. Castiel aveva detto che aveva bisogno di Crowley per risolvere il suo problema, ma non aveva mai spiegato in che modo.

"Crowley...doveva aiutarti..è riuscito a trovarlo?" Chiese Dean.

Castiel sospirò.

"Non avrei dovuto fidarmi di quel demone..." disse Cas con una smorfia fin troppo melodrammatica.

"Che cosa intendi dire?? Che cos'ha fatto stavolta?? PARLA!" disse Dean.

"Non ha trovato solo Kevin. Ha trovato anche Bobby e anche Charlie! Ora stanno scappando tutti e quattro per il Paradiso, rincorsi dagli angeli." Disse Cas sorridendo.

I fratelli erano attoniti.

"Ma...perché??" Chiese Dean. "Ora posso dirvelo. L'intenzione era quella di far tornare in vita solo Kevin, ma POI, Crowley, si è portato dietro anche Bobby Singer, che si è portato dietro Charlie e così si sono accodati tutti." Disse con un sorriso ancora più aperto, godendosi lo sbalordimento totale dei due fratelli.

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Capitolo 22
*** Scappando dal Paradiso ***


"Tocca a te muovere, Charlie!" Disse Bobby.
Charlie fece la sua mossa e Bobby urlò.

"Scacco matto al re!"

"Non puoi! La regina non può sopravvivere senza il suo re!"

"Charlie, tu sei fantastica, sei in grado benissimo di non avere bisogno di nessuno!" Disse Bobby, esaltato per aver vinto un'altra partita.
Charlie sorrise intenerita e quasi commossa.
"Voglio di nuovo la rivincita!" Disse lei.
"Non c'è tempo per giocare a scacchi! Dovete muovervi!"

Charlie e Bobby si voltarono e rimasero basiti di trovare Crowley sulla soglia che li osservava trafelato.
"Che ci fai tu qui?" Chiese Charlie.
"Bei capelli!" Disse Bobby beffardo.

"Avete sentito cosa vi ho detto? Dobbiamo andarcene, sono venuto a prendervi per portarvi fuori di qui!"
"Aahhaha divertente, io invece mi sono appena sposato con Angelina Jolie, è stata una cerimonia intima!"

"Bobby, abbiamo il re dell'inferno che è venuto a trovarci in paradiso!" Disse Charlie intimorita.
"E a me che me ne frega? Ignoralo, si stancherà!"

"Sai, Singer, credevo che qui il tempo fosse immutabile, allora com'è che sei diventato ancora più imbecille?"

"Probabilmente nello stesso modo in cui tu sei diventato ancora più brutto..." disse Bobby.

"CACCIA SUBITO SU IL SEDERE O TE LO ALZO SUBITO IO A CALCI, SINGER, TI AVVERTO!"

"TI VORREI VEDERE PROVARCI, IDIOTA!"

"Bobby, c'è qualcosa di strano, forse dovremmo dargli retta..." disse Charlie.

"Col cavolo!! Non mi fido di lui! Neanche per un momento! Quando sono morto, ha portato la mia anima all'inferno!!"
Charlie fece un verso stridulo, tappandosi la bocca.
Crowley fece un mugolio sofferto.

"È stato tanto tempo fa, Singer, potresti anche perdonarmi.."
"Potrei farlo..se prometti di carbonizzarti vivo.."

"Spero di no, altrimenti come potrebbe fare a portarci tutti fuori di qui?" chiese Kevin, sbucando sulla soglia.
Bobby e Charlie rimasero allibiti.

"Numi dell'inferno, Kevin, non ti ho mai amato così tanto come in questo momento." disse Crowley.

Kevin lo guardò disgustato, ma fu solo un breve momento, perchè Charlie gli volò addosso, abbracciandolo.
"Adesso mi credete?" disse Crowley sarcastico.

Pochi secondi dopo erano tutti fuori in corridoio che stavano correndo, con gli allarmi che risuonavano in tutto il Paradiso.

"Che mito. Hanno aspettato perlomeno che li convincessi prima di far scattare l'allarme. Come in un film!" diceva Kevin.

"Ma che caspita stai dicendo, Kevin..suonano gli allarmi solo adesso perchè abbiamo appena rapito due residenti fissi del Paradiso!" diceva Crowley.

"Ma anch'io sono un residente fisso.." obiettò lui, quasi offeso.
"No, tu sei arrivato qui come anima errante..a dire la verità non so neanche se ti hanno dato già la residenza, oppure se la stanno ancora preparando!" disse Charlie.
"Io invece non so come fate con tutto questo caos ad avere ancora voglia di PARLARE!" disse Bobby.
Continuarono a correre fino a quando non si trovarono la strada sbarrata da delle guardie angeliche.
"Andate, ci penso io!" disse Crowley.

"Ma cosa.." disse Bobby, ma Crowley non lo ascoltò e fece uscire la sua anima rossastra dal suo corpo che spaventò i novellini che scapparono a gambe filate.

"L'esibizionismo è rimasto lo stesso." disse Bobby.
"Lo prendo come un comp..AHHH.."
"Che c'è, che succede?"

"Niente, andiamo.." disse lui.
"GUARDATE! PERDE SANGUE!" gridò Charlie.

In effetti sul torace di Crowley c'era una pozza rossastra che incombeva. Bobby lo guardò con una strana espressione.

"Un demone non può entrare in Paradiso, non personalmente, non senza invito..non senza un rituale..i rituali hanno un prezzo.." sorrise mestamente Crowley.

"Tu..idiota..ti avverto.." disse Bobby, ma non fece in tempo a finire che si materializzò Castiel.
"Buonasera, sono arrivato per salvare il culo a tutti."

Rimasero tutti allibiti.
"Da quand'è che ti esprimi così, angioletto?" disse Crowley impressionato, ma anche ammirato.

"Da quando frequento Gabriel." disse Cas.
"Chi è Gabriel?" chiese Bobby.
"Non c'è tempo, muoviamoci!" disse Castiel. "Ah, tu aspetta.."
"No, non serve..non.."

Castiel gli mise una mano sul torace che si mise a risplendere e la ferita divenne più ristretta.
"Non posso fare di più, mi dispiace.."
"È già troppo per me.."

"No, non è vero..non più adesso..sei parte della famiglia.." disse Castiel, mentre avevano ripreso a correre e Bobby li stava ancora fissando.

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Capitolo 23
*** Un demone con privilegi ***


POV DEAN

Quando arrivano, rimaniamo sbalorditi dai sentimenti e dalle emozioni che ci travolgono. Bobby è tra noi, Charlie e Kevin sono tornati.
Kevin e Charlie sono di nuovo tra noi, sono come dei fratelli minori per me, proprio quando credevo che nessuno potesse uguagliare Charlie come sorella minore, arrivò Kevin, non credevo che sarei tornato a vedere qualcun altro come parte della famiglia. Poi Charlie è morta, e il legame con Sam ha rischiato di spezzarsi di nuovo. Poi Kevin è morto e Sam si è sentito tradito e ho rischiato di perderlo di nuovo. Abbiamo qui davanti a noi delle persone care che abbiamo perduto, ma la nostra preoccupazione maggiore ora, è per il demone agonizzante sul pavimento.

Pov Sam

Crowley non poteva andare materialmente in paradiso e ha deciso di fare un rituale per proiettarsi olograficamente laggiù, consapevole dei rischi...Quanto ho sofferto per Kevin...quanto mi sono sentito in colpa...e anche per Charlie...eppure adesso, nonostante anche Bobby è qui con noi, mi ritrovo a temere per la vita di un demone..perchè?

Pov Castiel

Guardo con tenerezza dolente i miei cuccioli, come qualcuno li aveva ribattezzati, stringersi addosso a un demone, una creatura della notte, un nemico naturale, e penso che sono il mio più grande orgoglio. Non esiste fierezza più grande per un angelo, un bene superiore più grande, di quello che sto vedendo in questo momento...neanche loro forse pensavano che si sarebbero affezionati a questa creatura così stravagante e irriverente, neanche io lo pensavo, eppure Crowley, con la sua sfacciataggine e irriverenza, è riuscito a far breccia nel cuore dei miei cuccioli. Quello che sto vedendo adesso, ha del miracoloso, del divino. Poi vedo Bobby Singer curvarsi su di lui e sento il demone confessare:

"Mi dispiace di aver trattenuto la tua anima all'inferno, Singer..ma è che era tanto tempo, che nessuno...mi...baciava..e quando per tanto tempo non hai avuto qualcosa...vorresti tenere l'oggetto di quella cosa, sotto gli occhi, tutto il tempo.."

Dicono che quell'uomo ha un brutto carattere, ma non mi sembra che Singer si risenta per essersi appena sentito dare dell' "oggetto", anzi sembra quasi commosso. Quello che sto vedendo lì in mezzo ai miei cuccioli, ha del divino, ma forse anche con un pizzico di amore...un demone e un umano...beh, dicono che c'è bisogno di più integrazione, no?
Gli occhi dei miei protetti brillano, proprio come quelli di due cuccioli. Che splendidi esemplari gli esseri umani. La loro anima risplende attraverso i loro occhi come pozze d'acqua cristalline...

Pov Dean

Questo demone ha rischiato la vita per salvarci, il mio cuore ha più di un tumulto...possibile che mi sia affezionato a lui, dopotutto?

Pov Sam

È stato assieme a noi per tutti questi anni...non può morire...non può abbandonarci così..

Pov Castiel

Mi avvicino e anche se so che è un'impresa disperata, tento lo stesso. Gli angeli non possono guarire i demoni, ma possono fare cose che gli umani fanno in continuazione, tra le tante, c'è il fare cose inutili...

Gli metto una mano sul torace, mentre Dean sembra supplicarmi con gli occhi "Ti prego, salvalo."

E poi il divino entra attraverso le mie mani per sfociare nella magia. Il demone smette di sanguinare. Era appena successo qualcosa di magico, di splendido. "Gli angeli non possono guarire i demoni.." disse Cas a bassa voce.

"Per fortuna ti sei sbagliato.." disse Crowley. "Non mi sono sbagliato.." disse Cas. "Con il tuo atto eroico, ti sei appena guadagnato dei privilegi speciali.." sorrise.






















Note dell'autrice: ciao ragazzi! Forse tutto questo amore per Crowley può sembrare un po' troppo, soprattutto a ridosso del clamoroso ritorno di Charlie, Kevin e SOPRATTUTTO Bobby, me ne rendo conto, ma bisogna anche dire che mentre per loro era come se dolorosamente si stavano abituando alla loro assenza, non erano preparati che Crowley potesse andarsene, e tutto ciò può essere spiazzante no? E poi forse ho sentito di dover rimediare un po' a quello che accadde nel telefilm, dove alla fine la morte di Crowley non ha lasciato un segno in Sam e Dean :( se non aggiorno più prima delle feste, buona vigilia e buon natale!!

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Capitolo 24
*** Perdere il controllo così alla tua età ***


"SINGER! SINGER! MA CHE DIAVOLO..." disse Crowley, guardando il cerchio in cui era stato imprigionato, dopo essere stato chiamato.

"Quale? Tu, solo tu, mio caro Crowley.." disse Bobby con una strana inflessione nella voce.

"SINGER!! CHE COS'È QUESTA STORIA! LIBERAMI SUBITO.."
"Altrimenti??"

Crowley abbassò subito le arie. Restò a guardarlo senza rispondere e Bobby ne approfittò per continuare.

"Ti libererò DOPO. Prima lasciami godere per un po' questo momento...il momento in cui per la prima volta posso decidere qualcosa IO..."
"Singer.."

"Lascia che ti faccia l'elenco di tutte le cose che hai deciso te..numero 1: TU che prendi in custodia la MIA ANIMA.."

"Era un patto eq.."

"TACI, STRONZO! Numero 2: TU che decidi di tua iniziativa di ridarmi le gambe.."

"Non ti eri lamentato, mi sembra.."

"NUMERO TRE: TU che sequestri la mia anima all'inferno.."

"Non dimentichi qualcosa, Singer? Il bacio! Il bacio che ci siamo scambiati era del tutto consensuale e hai messo anche la lingua!"

Bobby lo guardò storto.

"Che tenerezza, Crowley..dunque ti basta un bacio estorto sotto ricatto per prenderti una cotta?"

" Per te? Non sono io quello che ti ha baciato, Singer!"

"Come devo prendere quella confessione di ritorno dal paradiso? Magari ho capito male.."

Crowley sospirò. Bobby lo guardò meglio e sotto la luce del lampadario gli sembrava che fosse arrossito.

"Pensa quello che vuoi, ma adesso LIBERAMI o perlomeno spiegami perchè mi hai chiamato? Solo per umiliarmi?"

"In realtà volevo RINGRAZIARTI. Oh, non fare quella faccia. È anche grazie a te se io sono vivo...di nuovo! E anche se ero morto, ci sono certe cose che non perdi mai..tipo la riconoscenza.."

"Beh, che cosa perdi quando muori? La verginità? Sei di nuovo vergine, Singer?" Chiese malizioso.

"Tu di sicuro stronzo eri da vivo e da morto.." Singer si avvicinò al cerchio e Crowley di riflesso indietreggiò.

"Come disse Snoopy: ecco come sono: stronzo e adorabile!"
"Lo so.."
"Cosa??"
"Ti ho fatto venire qui perchè...non sono una damigella da conquistare e sedurre, Crowley..."

"Non..non l'ho mai pensato.."

"Non decidi tu quando baciarmi o quando avermi vicino...soprattutto in quella lava bollente che è la tua casa...ti è chiaro?"

"C-cristallino."

"Bene...quindi..."

Bobby fece un balzo all'interno del cerchio, afferrò la faccia del demone e lo baciò.
Crowley barcollò all'indietro e cadde. Bobby finì lungo disteso sopra di lui.
Il bacio continuò per ben tre minuti di passione, poi Bobby lo interruppe.
"Te lo dico un'ultima volta. Stai lontano da me o te ne pentirai." "Ma...mi sei saltato addosso tu."
"Prendilo come una rivincita. E adesso VATTENE!" disse Bobby indicando il cerchio appena rotto.

Si voltò e vide il demone ancora immobile che lo fissava con un sorrisetto.
"Beh??? Che cosa stai aspettando?? "
"Sono un demone...non puoi dirmi QUANDO andarmene, Singer.." Crowley gli fu addosso in un lampo e il bacio riprese. Se possibile ancora più focoso di prima.

Bobby si trovò schiacciato alla parete, e per la troppa furia, il quadro che stava appeso proprio sulla sua testa, cadde schiantandosi ai suoi piedi.

"A momenti mi rompi di nuovo le gambe.." disse Bobby ironico, prima di un ulteriore assalto.

"Non...non ti vergogni a perdere il controllo così alla tua età?" Disse Bobby tra un bacio e l'altro.
"Mi vergogno solo di non averlo fatto prima!"
"Non ho nessuna intenzione di avere una relazione con un demone!" "E invece con..un demone con privilegi?"
"Non lo so...quello devo pensarci." Disse Bobby perplesso, prima che riprendessero a baciarsi.

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Capitolo 25
*** Anche io.. ***


Al bunker, Kevin e Sam non la smettevano di abbracciarsi. L'emozione per avere di nuovo Kevin tra loro e i relativi sensi di colpa per quello che Gadreel gli aveva fatto, avevano fatto sì che almeno al momento i due continuavano ad abbracciarsi.

"Se volete vi lascio soli.." disse Dean interrompendo l'idillio.

"Credo che Dean sia un po' geloso!" Bisbigliò Kevin all'orecchio di Sam.

"È così possessivo. Nessun essere che respira può avvicinarsi a me!" Disse Sam facendo il finto scandalizzato.

"Sei rimasto single così a lungo, per farti ingabbiare a questa età?" Chiese Kevin.

"In realtà sono legato a Dean da sempre, era in fondo solo questione di tempo prima che mi acchiappasse..."

"Ehi, posso sentirvi sapete? Quando Cas mi ha tirato fuori dall'inferno, mi ha regalato il super udito!"

Sam lo guardò scioccato, indeciso evidentemente se credergli o no e Kevin scoppiò a ridere.

"Non credo sia vero, Sam.."
"Con Dean non sai mai quando scherza o dice sul serio.."

"Beh adesso vado a trovare Bobby, e stai a vedere se scherzo.." disse Dean cominciando a incamminarsi.

"Aspetta, Dean, oggi aveva intenzione di contattare Crowley.." disse Kevin.

"Bene! Lo costringerò a preparare una crostata al cioccolato! Ora che ha ricevuto i privilegi dagli angeli, sarà più angelico!"

Sam gli fu subito addosso, trattenendolo.

"Non credo tu abbia capito che vogliono restare soli." Disse Sam.

"Me ne frego! Sono quasi tre anni che siamo senza Bobby! Deve restare con noi! Ha tutto il tempo del mondo per scopare!" Disse Dean e sembrava così tanto un bambino che faceva i capricci ed era così tenero ed emozionante l'affetto che i due avevano per Bobby, che Kevin non sapeva se scoppiare a ridere o esserne intenerito.

"Quando sei morto tu, mi sono sentito morire anche io...ma mica ho fatto tutte queste scene.."

Dean rimase paralizzato da quell'insolita dichiarazione d'amore e Kevin rosso dall'imbarazzo aveva deciso di allontanarsi per lasciarli soli.

"Patetico...davvero non sai fare di meglio?" Disse Dean avvicinandosi di più al suo viso, fingendo una rabbia che non provava e risultando cosi ancora più seducente.
"No, mi dispiace, Dean, dalla mia bocca non escono fiori come dalla tua."

"Che ne diresti di chiuderla, allora?"
"Chiudimela tu." Rispose Sam con un sorrisino malizioso.

Dean accolse l'invito con entusiasmo così come accolse la bocca di Sam con la sua, con passione ed energia. Kevin nel frattempo era scappato in una delle stanze del bunker. Adorava Sam e Dean, ma, un conto era adorarli, un altro conto era stare a guardarli mentre facevano sesso sul pavimento!!

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Capitolo 26
*** Gadreel e Abner ***


Abner e Gadreel si stavano baciando in un parco.

"E dire che credevo che tu..non mi ricambiassi.." diceva Gadreel tra un bacio e l'altro.
"Come puoi aver pensato una cosa simile.. " disse Abner sorridendo.
"Ti sei fatto una famiglia.. "
"Perché non pensavo che tu avessi dei sentimenti per me...ma appena me lo hai detto..."
"Mi hai picchiato e mi hai baciato.." disse Gadreel.

FLASHBACK



*

"Ti rendi conto di cosa hai fatto...hai ucciso un uomo, razza di stolto bastardo!"

Abner era nero con quello che era stato il suo migliore amico. Castiel lo aveva messo al corrente di quello che aveva fatto a Kevin e con il cuore a pezzi aveva cercato Gadreel per fargli rendere conto di quello che aveva fatto.
"Lui mi ha manipolato!"

La sofferenza dell'anima di Gadreel era nera come l'illuminazione di quel vecchio capannone in cui stavano parlando. Abner ringraziò che non fosse gialla splendente per non poterla vedere. Avrebbe fatto ancora più male. "Condanniamo i demoni per manipolare gli umani e poi...lasciamo che altri nostri fratelli facciano lo stesso con noi..non hai scusanti Gadreel...meriteresti..sì, meriteresti la prigione del paradiso!"

"Hai ragione, hai ragione su tutta la linea su di me...ma c'è una cosa che tu ancora non sai..."

"Dopo che ho saputo questo, non voglio sapere altro!" gridò Abner.

"Sono innamorato di me. TI AMO da sempre!" Disse Gadreel con passione e accoramento.

Lo shock di Abner era palese nei suoi occhi e per qualche secondo i suoi occhi scintillarono di blu! Blu come cristalli...erano così che i suoi occhi scintillavano sempre quando era ancora un angelo del paradiso. Gadreel rimase sorpreso di come gli faceva ancora così male ricordarlo. E poi furono i suoi occhi a venire chiusi, sotto la scarica di colpi del suo ex migliore amico.
Le prese senza ribellarsi fino a quando con sua grande sorpresa, le labbra di Abner si attaccarono alle sue.


"Non merito di essere perdonato da te così facilmente...ho distrutto la tua vita..ti eri rifatto una famiglia.. "
"Bah come disse il genio della lampada, in fondo non è altro che una schiavitù eterna. " disse Abner sorridendo, facendogli l'occhiolino.

Gadreel registrò vagamente la citazione del classico Disney ma era troppo preoccupato e triste per apprezzarne l'umorismo.

"Ho ucciso un ragazzo che non aveva colpe..."
"Ho saputo che è tornato in vita..."
"Smettila, smettila! Non capisci che sono...un mostro? Non è giusto che io venga perdonato cosi velocemente.."

Gadreel si era alzato in piedi e gli dava le spalle.
"Non è che...dici così perché...non sei mai stato perdonato per aver fatto entrare il serpente nel giardino?" Disse mettendogli una mano sulla spalla.

Delle lacrime corsero lungo le sue guance.
"È stato giusto così.. ho condannato il mondo.."

"Forse è così e hai condannato noi a essere schiavi degli uomini...ma lo sai una cosa..di tutte le prigioni noi abbiamo le chiavi..."
Gadreel si voltò perplesso verso Abner e rimase sbalordito nel vedere una piccola chiave piena di ghirigori sulla mano di Abner, scintillare d'oro. Sapeva che non voleva dire niente, eppure significava tutto...e riuscì a commuoverlo.

"Non ti sei mai chiesto come mai, noi angeli non ci siamo mai ribellati a essere custodi degli uomini? No, non è stato perché temevamo di cadere come Lucifer...è lo stesso motivo per cui io sono tornato da voi...L'AMORE, Gadreel..."

Gadreel restò a fissarlo.

"Quello stesso sentimento per cui, sono certo, Sam e Dean ti perdoneranno, per cui Kevin ti ha già perdonato, quello stesso sentimento che ti ha spinto a guarire Sam...che si è mascherato da opportunismo..hai preferito fingere che fosse quel sentimento a muoverti e non l'amore, come hai preferito lasciarmi andare piuttosto che rischiare...quello stesso sentimento che mi ha fatto tornare da te .."

Gadreel lo baciò con passione tenendogli il viso tra le mani.

"Sei speciale...sei..meraviglioso...sei troppo per me." "Beh, spero di non essere troppo per il paradiso, altrimenti non mi vorranno più!" Disse riuscendo a farlo ridere.
Si baciarono ancora e una pioggia di petali di ciliegio cadde sulle loro teste. Stava festeggiando i baci degli angeli.






















salveee. Volevo specificare che oltre a scrivere questa favolosa scena, volevo puntualizzare che Abner ha lasciato la moglie, quando si è messo con Gadreel xd subito dopo averlo baciato ^^ mi è venuto in mente che forse non era così scontato che lo avesse fatto e ho voluto puntualizzarlo qui xd

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Capitolo 27
*** Perdonare Gadreel ***


"Non riesco a credere che siamo venuti qui." Disse Sam guardando la chiesa in stile barocco.

"Beh, dai, dovevo scusarmi per tutte le volte che ti ho preso in giro.." disse Dean.

Sam si girò verso Dean, ancora stupito.

"Te lo ricordi ancora??" Chiese Sam.

"Di quando tu come un chierichetto uscito fuori da una cascata di arcobaleno e panna, cincischiavi su quanto credevi che secondo te se esistevano i demoni, dovevano esistere anche gli angeli? Sì!"

Sam lo guardò imbronciato.

"Sì...ed eccola qui, la tua faccia da bitchface..amo questa faccia, così come amavo anche la tua ingenuità.. e la tua venerazione per questi esseri che sono tutto tranne che angelici...amavo tutto questo e lo odiavo anche perché ne ero geloso. "

Sam abbassò il capo, imbarazzato.

"Erano fantasticherie e illusioni di un giovane sciocco idealista.. "

"No...quello era...MERAVIGLIOSO...e io NON VOGLIO che tu perda quei sogni.. perché...sono convinto che vivono ancora, sì, secondo me non hai del tutto torto...l'idea è giusta. Gli angeli sono..beh, STUPEFACENTI..poi certo le mele marce esistono dappertutto...ma sai una cosa? Il SOGNO può forse farle ritornare BUONE!" disse Dean alzandogli il mento teneramente.

Delle lacrime rigarono il volto di Sam.

"È stato bello crederci..."

"E allora crediamoci di nuovo..vuoi? Io insieme a te posso fare tutto, anche credere a tutti i sogni che ho perso..se tu resterai per sempre al mio fianco...posso..posso anche perdonare Gadreel."

"Anche io...anch'io.."

Dean baciò Sam, succhiandogli il labbro con passione e tenerezza, poi entrarono in chiesa mano nella mano, e si inginocchiarono davanti alle panchine.

Dean si sgranchì la voce.

"Sappiamo che Gadreel si è comportato male da...diciamo dall'alba dei tempi....ma anche noi lo facciamo..noi come genere umano!" Disse Dean.

" Volevamo solo farti sapere...Chuck...che noi lo perdoniamo...lo abbiamo perdonato..anche se tu non lo farai..non perché siamo superiori a te...ma perché IL PERDONO RENDE LIBERI!" disse Sam.

"E sono certo che tu sarai orgoglioso, lassù, da dove ci guardi, quando perdoniamo qualcuno, anche e soprattutto quando tu non riesci a farlo.." disse Dean.

Un battito di mani spezzò l'atmosfera.

"CASTIEL!!" dissero in coro.

"Che interpretazione! Che parole pregne di sentimento!!"

"Hai rovinato un'opera d'arte! È tutta la notte che studio quello che devo dire!!" Disse Dean.

"E alla fine io mi sono addormentato, sognando Dean che faceva le prove." Disse Sam.

"Posso dire la mia? Per quello che mi riguarda, voi me ne avete combinate davvero tante, ma vi ho perdonato tutte le volte, perché non riuscirei a vivere senza queste facce da schiaffi." Disse Cas allegro.

Dean e Sam si guardarono perplessi, poi si materializzò Gabriel che schiaffeggiò per ciascun lato delle loro guance, prima Sam, poi Dean.

"AHHH!"

"GABRIEL??" dissero in coro interdetti, mentre Castiel si sganasciava dalle risate.

"Dean..." cominciò Sam, vedendo il maggiore schiumare dalla rabbia.

"Non dirmi che mi devo calmare, Sam...non mi importa se questo è un luogo sacro..." disse Dean.

"Stavo per dirti che fuori di qui, non lo è..." disse Sam con un luccichio negli occhi. Si guardarono e poco dopo si gettarono all'inseguimento dei due angeli fuori dalla chiesa.

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Capitolo 28
*** Fratellanza ***


Dean e Sam si stavano divertendo un mondo in quel locale, a vedere Castiel e Gabriel a ballare sul cubo, vestiti da angeli. Cas aveva una parrucca viola e Gabriel una parrucca rossa e versavano vino al pubblico sotto nelle loro bocche e poi si scambiavano baci appassionati.

“Strano che non li stiano fischiando, gridando insulti omofobi..” disse Dean.

“Non dirmi che ti dispiace..” disse Sam ironico, sorridendo.
“No..sono contento..soprattutto per me..altrimenti se sentivo qualche insulto, mi avrebbero costretto a una rissa, avrei dovuto farmi sbattere fuori a calci, dopo che avrei rotto qualche bicchiere e molti tavoli..”
“Wowwaah, frena..”

“E non sarebbe stato frustrante quello, tanto il fatto che poi la prossima volta non mi avrebbero più dato da bere qui..” disse Dean.

Sam allacciò le braccia al suo collo, guardandolo ipnotizzato.
“Sei stato chiarissimo..ami il nostro amico e non puoi sopportare che..”

Amo te, di più.” Disse Dean, alzandogli il mento e baciandolo con una dolcezza incredibile.
All’improvviso si staccò a malincuore da lui.
“Sei sicuro che Adam non venga qui oggi?”

“Hai paura che ci veda?” gli chiese Sam accarezzandogli una guancia.
“Sì..ho paura che ci rifiuti di nuovo, dopo che l’abbiamo perso già una volta..” disse, chiudendo gli occhi al suo tocco. “E ho paura di..” gli diede un bacio sulla mano. “non riuscire a smettere di baciarti neanche se lui ci vedesse.”

“Che irresponsabile. Sei un cattivo fratello maggiore.” Disse Sam scherzando.
“Lo so..” disse Dean, attirandolo contro il suo corpo e baciandolo di nuovo.

Il ricordo di quello che successe fino a qualche mese fa, riempì le loro menti, mentre si baciavano.
 
 

 

 
“Ancora non riesco a crederci. Quel maledetto è ancora là fuori..” Dean inveiva mentre guidava, sotto la pioggia.

“Ma come è potuto succedere, Dean?” Sam cercava di non darlo a vedere, per non innervosire ulteriormente suo fratello, ma era agitato al pensiero che Lucifer fosse scappato dalla gabbia e fosse in giro chissà dove.

“Quello stronzo di Castiel non è stato chiaro..ha solo detto che quel bastardo..li ha ingannati..a lui e a Crowley..oh, io gli spacco la faccia..a lui e a quell’altro bastardo di demone! Me ne frego se ora è dalla nostra parte..”

“Così poi Bobby non ci parlerà più..”
Dean si volse verso Sam.

“Ti preoccupi di come reagirà Bobby? Preoccupati di me, perché se quel bastardo di Lucifer cerca di toccarti di nuovo..io..io faccio una STRAGE..capito? Mi dovranno mettere in galera!”
Sam sorrise.

“Non mi farò toccare da nessun altro più..potrai toccarmi soltanto tu. Contento?” gli chiese Sam, accucciandosi sul suo petto.

Dean sentì il suo stomaco riscaldarsi. Sorrise. Non potè impedirselo.

“Questo era già chiaro, amore mio..” disse suo fratello accarezzandogli i capelli mentre Sam si era accucciato sulle sue gambe.

Sam sorrise e strofinò la testa contro di lui come un gatto. Era una cosa nuova nel loro rapporto e faceva strano sentire Dean che lo chiamava “amore mio” , ma quanto gli piaceva!
“Se fai così, non rispondo più di me..” disse Dean ridendo.
“Che stupido..” disse Sam ridendo.

“Non ho detto che mi dispiace..” disse Dean leccandosi le labbra. “Alla guida dovremmo provare..” disse ammiccando.

“Sei un..” disse Sam ridendo, ma si fermò. Cosa voleva dire? Pervertito? Depravato? Ma gli piaceva così tanto che lo era con lui…decise di salvarsi in corner cambiando discorso.

“Mi chiedo perché Lucifer abbia lasciato andare Michael..credevo che..” disse Sam.

“Lo odiasse? In effetti è così..Michael è scappato dalla gabbia..come Lucifer.” Dean si voltò verso Sam. “Non dirmi che credi anche tu alla stessa favoletta di cui è convinto Castiel..che l’ha lasciato andare..

“Non lo so..” Sam si morse le labbra. “Certo che in ogni caso..Adam è libero, Dean..è libero! Finalmente! Ci pensi??”
Un calore improvviso si destò nello stomaco di Dean. Non voleva sperare. Non osava farlo.

“Sam..non sappiamo cosa è rimasto di Adam, dopo tutto questo tempo..non sappiamo ancora se sia ancora vivo..e in ogni caso..è ancora imprigionato da Michael..ma…ti PROMETTO che se c’è una seppur debole speranza che potremmo riavere nostro fratello con noi, farò di tutto per cacciare fuori da lui quel’angelo straffottente e macchiavellico.” Aggiunse, notando la delusione e la tristezza nel volto del suo fratellino.

Sam si accese subito e gli diede un bacio all’angolo della bocca.
“Sei il migliore.”
“Lo so. Se non lo fossi, come farei a proteggerti?”

Continuarono a baciarsi in macchina, nonostante Dean fosse alla guida, nonostante la pioggia, ma quando all’improvviso notarono una sagoma in mezzo alla strada e alla foschia della pioggia, e Sam gridò con voce straziante “DEAN, ATTENTO!” , Dean frenò la macchina bruscamente.

Entrambi scesero preoccupatissimi dalla macchina e quello che videro, li sconvolse.
“Dean, oh, mio dio!”
BLOODY HELL!”

In mezzo alla strada, disteso e accucciato in posizione fetale come un pulcino bagnato e ferito, giaceva Adam, il loro fratellino minore, come se non fosse invecchiato di un giorno.

“ADAM!” gridarono in coro, andando subito da lui.

“Respira..anche se sembra molto affaticato e provato..aiutami a portarlo in macchina..” disse Dean.
“Dean..ma è davvero lui?” chiese Sam.

“ Così..non vi ricordate più di me?” disse debolmente il ragazzo e tossì.
Sam gli mise una mano dietro la schiena.
“Aiutami, Sam..” disse Dean, la preoccupazione negli occhi.

“Vi ho cercati..tanto..” disse Adam, sorridendo, appena Sam gli mise una mano dietro il collo.
 
 
 
 
*

In ospedale, Adam era sorvegliato a vista da Sam e Dean e quando finalmente si riprese, fu sotto la carezza di Dean.

Sam non ne fu geloso. Sapeva che in quel momento il loro fratellino ne aveva bisogno e gli faceva piacere che anche Dean si fosse affezionato a lui.

“Un posto BIANCO..ma non è il paradiso neanche stavolta.” Cercò di scherzare Adam.

“Adam..dicci cosa ti è successo..” disse Sam.
Allora Adam prese a raccontare. Dopo che Lucifer riuscì a scappare dalla gabbia, Michael ne approfittò per scappare di riflesso, anzi fu proprio Lucifer a incitarlo e a dirgli quelle parole:
“Michael..lascia andare il ragazzo. Se posso usare io pietà io, puoi farlo anche tu.”
 
“Non scorderò mai quelle parole, dette da lui. Ero cosciente e non le scorderò MAI, MAI..tutto quel tempo e l’angelo da cui ricevevo pietà, era l’angelo SBAGLIATO.” Disse Adam, sull’orlo delle lacrime.
Sam e Dean si mossero in simultanea per abbracciarlo e lui si lasciò stringere.

Quando riuscì a parlare di nuovo, le sue parole furono per loro.

“Vi ho pensato subito..Michael mi ha donato un po’ della sua grazia..ha detto..ha detto che si sarebbe esaurita in poco tempo e che se sapevo sfruttarla, mi avrebbe riportato da voi.”
“Come?” chiesero Dean e Sam commossi.

“Non lo so..avrei dovuto semplicemente…non lo so..pensarvi..e sarei arrivato da voi..poi sono stato abbagliato da una luce fortissima e mi sono ritrovato lì..”

“Credevamo che avessi camminato a piedi per chilometri, dallo stato in cui ti abbiamo trovato.” Disse Dean.
“Il trasferimento mi ha sfinito..in un certo senso è come se lo avessi fatto.”

“Dean..noi stavamo parlando di Adam, poco prima di trovarlo..” disse Sam basito.
“Può essere che..” disse Dean.

“Sì..forse mi avete sentito..avete sentito che io..nonostante vi siete scordati di me, non vi ho mai dimenticati..e in un certo senso..sono riuscito a farmi sentire..DI NUOVO..”

Era talmente straziante che i due fratelli lo abbracciarono di nuovo, ancora più stretto, sussurrandogli una sola parola:
“PERDONACI.”
 

“Ehilà, fratelli!!” li chiamò Adam, facendoli sobbalzare.
“Cazzo..” sussurrò Dean, mordendosi le labbra.

“Mi chiedevo una cosa..ma sono rimasto l'unico a cui piacciono le tette, nella nostra famiglia?” ammiccò lui.
Dean e Sam si scambiarono un’occhiata atterrita.
“È tuo fratello.” Disse Sam.

“Dopo che il sole tramonta è TUO fratello.” Disse Dean.

“Ma davvero? Credevo di esserlo di entrambi..ohhh, non mi dite che voi non siete..ma è FANTASTICO, così il tutto è molto più legale.” Disse Adam allegro.
“Adam, non dire sciocchezze..ascolta, hai frainteso..noi stavamo..stavamo..” disse Sam balbettando, mentre Dean si copriva la faccia con le mani.

Adam lo guardava, sorridendo più che mai.
“Ohhh, adesso ho capito! Credete anche voi che io sia uno stupido, come Zaccaria.

Dean si tolse le mani dalla faccia, troppo stupito di quel nome inaspettato.
“Cosa c’entra quel bastardo, adesso? È morto!” disse Dean.

“Sì, è morto..” disse Adam, fingendo dispiacere. “Ma prima ha fatto in tempo ad avvertirmi, su voi due…mi disse proprio che dovevo stare attento, perché..voi avevate una specie di dipendenza psicotica e anche erotica!!”
Adam si godette le loro facce sbigottite, per poi dare il colpo di grazia.

“Ma la cosa più divertente è che sembrava convinto di avermi fatto una grande rivelazione. Povero imbecille!” disse alzando il calice verso di loro. “Ma dov’è andato a finire il cameriere con il caviale? Oh, questo servizio è pessimo! Sarà meglio che cambino il personale. Vado a cercarlo. Divertitevi!” disse Adam ammiccando e sparendo tra la folla.

Dean si sentì tremare le gambe, e quando cadde, trovò il corpo di Sam ad attenderlo, abbracciandolo da dietro.
“Ehi..va tutto bene?” gli disse dolcemente Sam.
“Hai..hai sentito cosa ha detto…quel bastardo di Zaccaria..”
“Beh, sì..c’ero anch’io..intendo, adesso..non allora..”

Dean si voltò confuso verso Sam e vide che erano entrambi per terra. Sam lo aveva attirato a sé tra le sue gambe.
“Ma..che cosa fai anche tu per terra???”
“Beh, tu sei caduto e io..”
Dean si voltò di scatto.

“Dovevi tirarmi su, non cadere insieme a me!!” disse Dean.
“Ehi, non sono mica un angelo come Castiel..”
Dean lo guardò perplesso.
“E questo cosa vorrebbe dire?”
Sam fece spallucce.

“Se tu vai all’inferno, lui ti tira su, io invece ti seguirei fin laggiù se dovessi cadere.”
Dean ci pensò su un attimo.
“Non riesco a decidermi..”
“A chiederti di sposarmi?” lo canzonò Sam.

“A decidere se sentirmi offeso, o se è la dichiarazione d’amore più bislacca e romantica che ho mai sentito in tutta la mia vita!”
“Beh..nessuno è perfetto..e come in tutte le cose..ci sono luci e ombre.” Disse Sam, prendendogli il volto tra le mani e baciandolo romanticamente.

Dean ricambiò il bacio appassionatamente.
“Vorresti davvero che ti sposassi?”
“Ma come..mi offendi..credevo che il nostro fosse già un matrimonio!”
Dean sorrise.

“Sta attento..potrei stupirti e quando meno te lo aspetti..ZAC..davanti a tutti..”
“Cosa? Fare l’amore?”
Dean gli diede una sculacciata.
“Ahhh..”
“Sei un ragazzo cattivo.”

“Ho imparato da mio fratello maggiore!” disse Sam, riprendendo a baciarlo.
 
 
*

“Ma tu guarda…” disse Adam, guardando Sam e Dean, che si erano ributtati per terra e apparentemente non avevano nessuna intenzione di rialzarsi di nuovo.
“Vedo..vedo..” disse un’altra voce vicino a lui.
Adam si voltò di scatto.
“Ehm..no, non intendevo dire..”

“Sono una bella coppia, eh?” disse sempre l’altro ragazzo.
“S-sì…ma non è quello..” disse Adam, distogliendo lo sguardo dagli occhi azzurrissimi di quel ragazzo. Accidenti, era così bello da togliere il fiato. “Sono solo curioso di vedere quanto ci metteranno prima che qualcuno li calpesti..li conosco, sai..sono miei amici.” Disse. Non voleva dire a uno sconosciuto che quelli erano i suoi fratelli e vedere il suo sguardo di disprezzo.

“Non ti preoccupare, mio padre ha fatto sì che venissero lasciati stare..loro e Castiel..con il suo ragazzo.”
Adam si voltò così velocemente, che per poco non cadde anche lui per terra.
“Cos…tu..li conosci??”
“Oh, non io..ma mio padre sì..”

Jack!! Vieni qui!!” venne richiamato da una voce maschile, orrendamente familiare alle orecchie di Adam.
“Oh, questo è mio padre che mi chiama..è un po’ possessivo con me, sai..dice che sono cresciuto troppo in fretta e non vuole perdersi neanche un attimo con me.” Disse.
Adam individuò con orrore la figura in mezzo alla folla.

Un uomo vestito di tutto punto con capelli lisci perfettamente ordinati.
Era LUI, anche se non era proprio lui..insomma, così in ordine non lo aveva mai visto..ma era inconfondibilmente lui.
“Comunque, io sono Jack. Come quello del Titanic.“ disse Jack porgendogli la mano.

“P-piacere, Adam. Come il..il primo uomo della Terra.” Disse Adam, cercando di essere all'altezza del senso dell'umorismo del ragazzo.
“Adam Winchester eh?” alzò le sopracciglia e poi guardò in direzione – con orrore di Adam – dalle parti dei suoi fratelli – ora capisco..sei il fratello dei Winchester.”
“Ecco..veramente io..”

“ Ho sentito parlare di te..il ragazzo che è stato liberato dalla gabbia.” Disse Jack, apparentemente non dando peso alla natura del rapporto tra i due ragazzi.
“C-co-co..come..”
“Sei FAMOSO..si è parlato molto di te.”
“D-davvero?”
“JACK!” lo richiamò di nuovo Lucifer.

 “Devo andare!" disse, per poi fermarsi e voltarsi di nuovo verso di lui. "Sai, Adam, credo che noi due diventeremo grandi amici.” Disse, per poi sparire nell’oscurità.
 
 
 
 

 
 
 

 
 
 

 
 
 

 
 
 

Note dell'autrice: ciao ragazziiii. Allora, FINALMENTE questa storia è finita xd :)) da una parte mi dispiace, dall'altra mi sento sollevata, perchè potrò dedicarmi alle altre. D'altrocanto questa storia non era progettata per essere una storia lunga, ma solo perchè bramavo già da un po' scrivere di una storia in cui Sam, dopo aver saputo di Gadreel, si buttava tra le braccia di Dean xd poi dopo quella scena, ho voluto mettere insieme anche le altre coppie, Bobby e Crowley, Cas e Gabe, e anche Jack e Adam, da poco tempo ho il vizio di farli mettere insieme e non riesco a smettere ahahha c'è da dire però, che questa versione in cui Adam torna, mi è sembrata davvero molto realistica, forse sarà che Adam effettivamente poi viene liberato dalla gabbia..quindi ho potuto immedesimarmi meglio nella questione xd per quanto riguarda Lucifer, quando Jack dice che suo padre si è occupato del fatto che Sam e Dean e i due angeli non venissero infastiditi, io ho pensato a una specie di incantesimo, per cui allontanasse o zittisse eventuali omofobi xd sapete che non mi piace raccontare di omofobia nelle mie storie, ma..non viviamo nel mondo dell'arcobaleno bianco LOL per cui, per quanto vogliamo fingere che non ci sia, è cmq una pestilenza ancora dura a morire...e non mi va di fingere a priori che non esista..in questo caso c'erano ben due coppie di uomini che si baciavano, tra l'altro in mezzo a tutti e volevo essere sicura che non venissero disturbati xd

per il resto, spero che questa storia vi sia piaciuta, è anche il mio primo esperimento con una coppia inedita, Abner e Gadreel e mi è piaciuto molto scriverla xd la coppia Jared e Jensen invece, ci sta sempre bene ahah anche se è giunta inaspettata xd loil  

JACK E ADAM: in questa ff non sono una coppia, ma diciamo che ho gettato le basi per costruirla in futuro..insomma saranno una coppia futura xd lol scusate lo spoiler, ma non so se scriverò mai un sequel su questa storia e ho voluto quindi rendere chiaro che a prescindere se ci sarà un sequel o no, diventeranno una coppia xd

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