Aincrad

di Shadow Doom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incubo ha inizio ***
Capitolo 2: *** Sopravvivere ***
Capitolo 3: *** Un miracoloso fabbro ***
Capitolo 4: *** La decade delle belve ***
Capitolo 5: *** Lo stocco e la spada ***
Capitolo 6: *** Party ***
Capitolo 7: *** Uno squarcio di normalità ***
Capitolo 8: *** Il primo Raid ***
Capitolo 9: *** La mantide assassina ***
Capitolo 10: *** La regina decapitatrice ***
Capitolo 11: *** Intesa fuori dal comune ***
Capitolo 12: *** Un'indecifrabile quest ***
Capitolo 13: *** Un Mondo spietato ***
Capitolo 14: *** Il prezzo dell'arroganza ***
Capitolo 15: *** Tra divergenze e connessioni ***
Capitolo 16: *** Un duo incontenibie ***
Capitolo 17: *** Gelosia ***
Capitolo 18: *** Ribalta ***
Capitolo 19: *** Warning ***
Capitolo 20: *** La divoratrice ***
Capitolo 21: *** Valzer delle lame ***
Capitolo 22: *** Complicità ***
Capitolo 23: *** Sorpresa ***
Capitolo 24: *** Conoscersi meglio ***
Capitolo 25: *** Serenità ***
Capitolo 26: *** L'informatrice ***
Capitolo 27: *** Rivelazioni ***
Capitolo 28: *** Terme ***
Capitolo 29: *** A caccia ***
Capitolo 30: *** Abilità impossibile ***
Capitolo 31: *** Guanto di sfida ***
Capitolo 32: *** Marchio ***
Capitolo 33: *** Un Mondo sempre più reale ***
Capitolo 34: *** Seguire il cuore ***
Capitolo 35: *** Scegliere chi essere ***
Capitolo 36: *** Il Progenitore ***
Capitolo 37: *** Un colossale errore ***
Capitolo 38: *** La prima donna ***
Capitolo 39: *** Proteggere ***
Capitolo 40: *** Raccogliere i cocci ***
Capitolo 41: *** Un dolce risveglio ***
Capitolo 42: *** Amore su Aincrad ***
Capitolo 43: *** Intensi sentimenti ***
Capitolo 44: *** Profondi cambiamenti ***
Capitolo 45: *** Berserksgangr ***
Capitolo 46: *** Lo scorrere del tempo ***
Capitolo 47: *** Christmas Eve ***
Capitolo 48: *** The two wielder ***
Capitolo 49: *** Risvolti inaspettati ***
Capitolo 50: *** Profondi sentimenti ***
Capitolo 51: *** Richiesta d'aiuto ***
Capitolo 52: *** Incontro ***
Capitolo 53: *** Tornare in prima linea ***
Capitolo 54: *** La natura del Flagello ***
Capitolo 55: *** L'inganno di Kayaba ***



Capitolo 1
*** L'incubo ha inizio ***


L'incubo ha inizio

 

Nota d'autore: questa storia descriverà una versione alternativa di Aincrad. Ciò vuol dire che, sebbene il contesto sarà quello del castello volante, gli eventi, le gilde, la struttura dei piani, i boss e lo stesso Kayaba Akihiko avranno delle profonde differenze rispetto a SAO.

Riguardo agli eroi, oltre a quelli canonici che manterranno una caratterizzazione fedele con solo qualche adattamento al contesto della mia avventura, verranno inseriti dei personaggi inediti.

Ultima annotazione, i protagonisti sono un po' più grandi. Per darvi un'indicazione considerate che Kirito ad inizio dell'avventura è appena maggiorenne.

Grazie per l'attenzione, vi auguro buona lettura ;)

 

 

Il Mondo dei videogames ha conosciuto un gigantesco sviluppo grazie alla continua evoluzione della tecnologia che, nonostante le resistenze di qualche conservatore, ha raggiunto dei picchi inimmaginabili. In tal senso la più avanguardistica società fu senza ombra di dubbio la VR for Future la quale, un po' come suggerito dal nome, si specializzò nello sviluppo di titoli per la realtà virtuale.

Tuttavia solo quando venne acquisita da Kayaba, una delle menti più brillanti del XXI secolo, fece il salto di qualità che le permise di distinguersi da tutti i concorrenti. Infatti, dopo lunghi anni di duro lavoro, sviluppò il primo VRMMORPG, noto come Sword Art Online.

 

La beta riscosse un successo capace di superare le più rosee aspettative della compagnia: non solo tutti i partecipanti furono più che entusiasti, ma condivisero le loro esperienze sui social creando un hype incredibile per il giorno del lancio ufficiale, il 20/01/2023.

 

Giunti in prossimità di quella data la for Future fece un annuncio inaspettato: avrebbe garantito l'accesso gratuito per le prime due settimane a SAO a tutti coloro che si sarebbero presentati nelle loro sedi sparse in tutto il Mondo.

Si trattava di un'opportunità eccezionale poiché il Full Dive, la tecnologia che permetteva di immergersi nel mondo virtuale, era decisamente costosa e perciò fuori dalla portata del consumatore medio.

Tutti pensarono che si trattasse di una tattica commerciale per promuovere un nuovo prodotto sul quale c'erano ancora delle perplessità, in realtà l'obiettivo era un altro, uno che nessuno avrebbe neanche potuto immaginare.

 

Arrivato finalmente il giorno di apertura dei server di SAO centinaia di migliaia di giocatori si collegarono fin dalle prime ore del mattino, non vedendo l'ora di provare questo titolo così innovativo.

 

Se la fase iniziale non fu nulla di insolito, infatti venne chiesto loro di inserire i proprio dati biografici, scegliere il nickname e la classe con cui partire, non appena entrarono effettivamente nel mondo di gioco tutti restarono estasiati, inclusi i beta tester. Le sensazioni, da quelle visive a quelle tattili e persino olfattive erano praticamente identiche a quelle della realtà, da allora il Mondo all'esterno sarebbe stato molto meno speciale.

 

Ricevute dell'informazioni introduttive come il nome del castello volante in cui l'avventura si svolgeva, Aincrad, la sua struttura costituita da 100 piani ognuno dei quali protetto da un potente boss, i players assunsero comportamenti diversi in base alle proprie propensioni: alcuni scelsero di rimanere nella città degli Inizi così da apprenderne tutti i suoi segreti, altri invece iniziarono a prendere confidenza col il combat system contro i nemici che popolavano la prateria intorno la località di partenza, mentre i più audaci intrapresero subito il viaggio verso il livello successivo.

 

Trascorse varie ore di gioco alcuni erano intenzionati a tornare nella realtà, ma misteriosamente il comando del log out era introvabile.

Inizialmente pensarono ad un bug, per quanto insolito era possibile visto che era solo il primo giorno, purtroppo però erano ben lontani dalla verità.

 

Da lì a poco inquietanti rintocchi di campana riecheggiarono per tutto il primo piano, successivamente ogni singolo giocatore, indipendentemente da cosa stesse facendo o dove fosse, venne teletrasportato nella piazza della città degli Inizi.

Questa, brulicante di persone, fu attraversata da un segnale rosso di allarme a cui seguì l'apparizione di un essere colossale con un lungo mantello rosso, il quale affermò con tono grave:

 

“ Players di SAO io sono il creatore di questo Mondo, Kayaba e sono qui per annunciare il successo del mio progetto: tutti voi siete diventati abitanti del mio universo perfetto; d'ora in avanti passerete qui il resto delle vostre vite. Potete tranquillamente rimanere in questo piano dove le minacce sono minime e vivere un'esistenza fantastica ben superiore a quella che avreste condotto sulla Terra”, “ Quante stupidaggini!” esordì un ragazzo tra la folla che aggiunse saggiamente “ Presto qualcuno ci scollegherà dall'esterno” “ Non lo faranno perché in caso di estrazione forzata il vostro cervello sarà pervaso da scariche elettriche che lo friggeranno all'istante. Ciò accadrà anche se disgraziatamente doveste morire in game” “ Impossibile!” “ Sto dicendo la verità”.

A quel punto l'essere mostrò delle notizie di alcuni ragazzi deceduti per via della rimozione forzata del VR, il che confermò le sue tremende parole.

 

“ Come faremo a sopravvivere, tra pochi giorni il nostro vero corpo morirà di stenti” intervenne un altro giovane dal fisico atletico e capelli chiari, “ Non dovete preoccuparvi di questo, alcuni robot si prenderanno cura di voi. Grazie a delle infiltrazioni ed alcune scariche energetiche sopperiranno al vostro fabbisogno energetico ed allo stesso tempo si occuperanno di mantenere il giusto tono muscolare del vostro fisico. Come vedete ho pensato a tutto, vi sto offrendo una vita unica” “ Se non la volessimo?” “ Avete due possibilità: o vi suicidate oppure tentate di sconfiggere tutti i boss 100, impresa infattibile. Un'ultima cosa, vi ho lasciato un oggetto nell'inventario, usatelo o sarà peggio per voi” detto ciò Kayaba scomparve lasciando i presenti tra l'interdetto ed il terrorizzato.

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Capitolo 2
*** Sopravvivere ***


Sopravvivere

 

Le dichiarazioni di Kayaba gettarono nella disperazioni gran parte dei giocatori sebbene non vi fosse alcuna prova diretta a confermare la veridicità di quelle oscure parole se non l'impossibilità di tornare alla realtà.

Purtroppo nel giro di pochi minuti anche coloro che credevano o per meglio dire speravano che fosse una campagna pubblicitaria di pessimo gusto dovettero ricredersi.

 

Tanta era la confusione che pervase quegli interminabili istanti che qualche players dimenticò di utilizzare l'oggetto speciale che il creatore di SAO aveva lasciato nel loro inventario, un piccolo specchio che mostrava il reale aspetto dei partecipanti e non l'avatar da essi creato, dimenticanza che costò loro la vita. Infatti videro i propri punti ferita diminuire inevitabilmente fino ad arrivare a zero, scomparendo così nel nulla.

 

Ormai sicuri di essere intrappolati in un incubo, ogni singola persona fu costretta a scegliere: arrendersi a piani di Kayaba, rimanendo bloccati nella città degli Inizi per il resto della vita, oppure combattere nella speranza di riuscire un giorno a sconfiggere tutti i 100 boss.

Quasi tutti optarono per la seconda opzione la quale li portò, dopo aver fatto scorte di pozioni, ad assaltare i nemici intorno alla piazza in cui erano stati raggruppati, consapevoli che l'unico modo per continuare a vivere era quello di diventare più forti.

 

Sfortunatamente a causa della grande mole di giocatori i punti esperienza ottenuti furono miseri, solo i beta tester ed i più astuti si diressero saggiamente in zone più lontane dove poter cacciare creature con maggiore libertà.

 

Tra di essi c'era un giovanissimo con i capelli corvini scompigliati tanto abile nell'utilizzare la propria fidata spada nera da aumentare rapidamente il suo livello senza la minima difficoltà.

Inoltre, essendo uno di coloro che avevano preso parte alla Beta, conosceva perfettamente la mappa del primo piano e ciò gli diede un vantaggio strategico impressionante: non solo sapeva come la raggiungere la successiva città, ma ricordava anche la posizione di alcuni dungeons, luoghi ideali per potenziarsi in fretta.

Avrebbe potuto tranquillamente prendere tutti i preziosi forzieri a loro interno, invece si limitò ad aprirne solo alcuni lasciandone diversi per coloro che sarebbero venuti dopo di lui mostrando un forte senso di comunità.

 

Per massimizzare le proprie percentuali di sopravvivenza molti giocatori decisero di costituire un party, il cui limite massimo era di sette persone, con il quale avrebbero potuto affrontare le insidie di quel mondo con più tranquillità; peccato che i numeri non offrono una protezione totale.

Infatti molti dei gruppi vennero annientati da interi branchi di animali feroci, da lupi a iene e persino qualche leonessa.

 

Altri giocatori invece scelsero, o perché non conoscevano nessuno o perché preferivano così, di restare da soli e tra di loro c'era una ragazza che teneva coperta il volto da un mantello dotato di un cappuccio piuttosto anonimo che non rispecchiava affatto le sue abilità che erano tutto tranne che anonime.

Infatti, nonostante fosse evidente l'inesperienza resa evidente dai movimenti ancora piuttosto confusi ed a tratti impacciati, quando si trattava di lottare le sue movenze diventavano precise specialmente nei momenti in cui brandiva la propria arma: uno stocco capace di affondi rapidissimi.

 

Oltre a lei ed al giovane beta tester, si distinsero altri giocatori fin dai primi giorni: un tizio dal peculiare coloro azzurro di capelli, un possente uomo di colore, un giovane uomo che andava in giro brandendo un'ascia con la quale distruggeva ogni singolo mostro che osava bloccargli il cammino ed una ragazza che impugnava una pericolosa falce.

 

Ognuno di loro era determinato a concludere il più velocemente possibile SAO, tuttavia le loro speranze si scontrarono presto con la realtà: dopo un intero mese di gioco nessuno era stato capace di superare nemmeno il primo piano e persino la locazione del boss restava ignota.

Finire questo gioco della morte sarebbe stata davvero un'impresa titanica.

 

 

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Capitolo 3
*** Un miracoloso fabbro ***


Un miracoloso fabbro

 

Trascorsero altre due settimane durante le quali il numero di giocatori sconfitti e quindi presumibilmente deceduti ammontò a diecimila. Cifra davvero impressionante, ma che rappresentava pur sempre una piccola percentuale rispetto alle 500000 persone intrappolate in SAO.

Almeno tutte quelle morti non furono vane in quanto permisero di mappare alla perfezione il primo piano, evidenziando le zone più pericolose nonché la posizione dei forzieri trappola impossibili da aprire senza attirare orde di nemici.

Riguardo a quest'ultimi erano sempre mammiferi terrestri o giganteschi insetti senza mai presentare alcuna variazione. Il giovane che brandiva l'ascia ad una mano incuriosito da ciò decise di investigare sul fenomeno, volendo evitare brutte sorprese.

 

Dopo aver completato una quest di routine ottenne da un NPC un'informazione fondamentale nella sua ricerca: stando alle parole di quell'individuo esattamente al centro della grande foresta si nascondeva una stele nella quale era riportata la natura del piano in cui si trovava.

Il sesto senso del ragazzo gli suggerì che in quel luogo era custodito qualcosa di importante per la sopravvivenza di tutti, magari qualche dettaglio sul boss, perciò si incamminò senza indugi.

 

L'immenso bosco era colmo di creature molto aggressive e spietate le quali avevano impedito a chiunque di avventurarsi nel suo cuore.

Tuttavia il player non era affatto intimorito, infatti sicuro del proprio livello, superiore rispetto a quello delle creature in cui si era imbattuto, si fece strada con potenti colpi di ascia assaporando già il sapore del successo.

 

Il suo incedere si dovette arrestare quando si imbatté in una barriera mistica che impediva di andare oltre.

“ Mi sembrava troppo facile...Peccato però, mancava così poco. Lamentarsi non serve a niente, devo trovare un modo per dissiparla. Aspetta un attimo, cosa c'è scritto qui? Solo colui che porgerà il cuore del re potrà passare. Cuore del re? Sarà sicuramente un oggetto appartenente al più potente nemico della foresta. Odio le missioni di ricerca, spero solo che lo scontro sarà entusiasmante. Meglio fare una piccola pausa, prima del gran finale”.

 

Mentre il ragazzo stava mettendo sotto i denti un cibo piuttosto scadente ed insapore, udì delle grida di aiuto le quali lo spinsero a correre verso la loro direzione.

Nel giro di pochi secondi trovò una ragazza dai caratteristici capelli rosa fuggire da un colossale leone.

 

“ Qualcuno mi aiuti!” esclamò quest'ultima schivando per un soffio una tremenda zampata, “ Non temere, la cavalleria è qui!” esordì il giovane colpendo in picchiata la creatura sul muso, mossa che la fece per un attimo calmare.

 

“ Cavolo, non gli ho fatto quasi niente. Deve essere lui il re” pensò il secondo notando come i punti ferita del nemico fossero diminuiti di molto poco.

“ Grazie, mi hai salvata” “ Stai festeggiando troppo presto, quella cosa è ancora qui. Prendi una pozione curativa, i tuoi HP sono bassi” “ Sei gentile” “ Solo perché ho bisogno del tuo aiuto, affrontarlo da solo sarebbe un suicidio” “ Conta pure su di me, devo regolare un conto con quel gattone. A proposito sono Lisbeth” “ Eivor” “ Un nickname particolare, dove l'hai preso?” “ Segreto” " Come segreto?" " Non abbiamo tempo per parlare quel coso ci sta per assalire e non voglio essere il suo pranzo".

 

Il duo con grande fatica riuscì a mettere alle strette il temibile leone il quale, una scelsi i punti vita al punto critico, cambiò non solo pattern, ma il pelo divenne estremamente resistente al punto che solo l'ascia di Eivor riuscì ad oltrepassarlo seppure ad un costo elevato, infatti si spezzò in due.

 

“ Sono stato uno sciocco, avrei dovuto controllare lo stato della mia arma prima della lotta. Diavolo! Senza di essa non posso fare niente” “ Non ne hai un'altra?” “ No Lisbeth, ho speso tutti i Col per potenziare questa. Non ho pensato a prenderne una di scorta” “ La prossima volta devi equipaggiarti come si deve, non ci sarò sempre io a salvarti le chiappe” “ Che?”.

In quel momento la ragazza prese i frammenti dell'ascia ed estrasse un martello da fabbro, dopo di che affermò “ Tienilo lontano per qualche secondo” “ Cosa vuoi fare?” “ Lo vedrai presto”.

 

Sebbene confuso il giovane diede ascolto all'improvvisata alleata, attirando l'attenzione del nemico su di se. Ciò permise alla seconda di fare la sua magia: con un paio di precise martellate ripristinò l'arma che non esitò a lanciare all'amico.

Questi, ormai privo di vie di fuga, riuscì ad afferrarla appena prima che il leone potesse inferirgli il colpo di grazia.

 

“ Adesso è il mio turno” commentò il ragazzo travolgendo il felino con la sua peculiare abilità si spada: roteò come una trottola accumulando potere nella lama che sfruttò per abbattere il colossale nemico con un preciso fendente.

 

Fatto ciò, oltre ad un enorme numero di punti exp condiviso con Lisbeth, ottenne un cristallo rosso chiamato cuore del re.

Grazie ad esso avrebbe potuto scoprire i segreti della foresta, ma prima avrebbe dovuto fare i propri ringraziamenti alla ragazza che gli aveva dato un prezioso aiuto.

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Capitolo 4
*** La decade delle belve ***


La decade delle belve

 

Eivor, brandendo con stupore l'ascia riparata, non esitò a dirigersi dalla compagna di avventura con un'espressione soddisfatta.

“ Grazie per l'aiuto Lisbeth, senza di te non ce l'avrei fatta” commentò tendendo il pugno verso la ragazza con fare amichevole, “ Era il minimo che potessi fare, sei stato tu il primo a salvarmi” replicò quest'ultima battendo il pungo con un sorriso allegro.

 

“ Sai le tua abilità di fabbro mi hanno stupefatto! Non solo hai forgiato di nuovo la mia arma, ma sei stata persino capace di migliorarla, davvero incredibile” aggiunse il giovane osservando le stats della fidata lama, “ Ho fatto il meglio col poco che avevo, proprio per questo dovresti farla ricontrollare tornato in città. Purtroppo la durabilità rimane scarsa” “ Grazie per la dritta, hai pensato di aprire una bottega?” “ Secondo te è il caso?” “ Assolutamente, immagina quanto saresti d'aiuto per tutti con degli strumenti adeguati” “ In effetti...La ricompensa lasciata dal leone è cospicua, forse dovrei comprare un locale in città” “ Ottima idea, ma aspetterei il prossimo il piano” “ Hanno scoperto la posizione del boss?” “ Ufficialmente no, ma girano alcune voci a riguardo e si racconta persino che qualcuno lo abbia visto in azione e raccolto importanti dati” “ Davvero?!” “ Certo, si discuterà tutto durante una riunione che si terrà tra tre giorni, nell'Anfiteatro Verde” “ Scommetto che tu sarei presente” “ Puoi giurarci, tu invece? Saresti di grande aiuto” “ Mi piacerebbe, ma purtroppo il mio livello non è abbastanza elevato” “ Puoi sempre incrementarlo” “ Non in così poco tempo, sarà per la prossima volta” “ Non voglio forzarti, ma è un peccato”.

 

Il duo, percependo l'avvicinarsi di un gran numero di nemici, si spostò interrompendo la conversazione.

Solo quando furono ad una distanza di sicurezza, Lisbeth fece una domanda che le ronzava in testa da un bel po'.

“ Eivor cosa ci facevi nel cuore della foresta tutto da solo?” “ Potrei farti la stessa domanda” “ Mi sono persa mentre stavo cercando alcuni materiali piuttosto rari” “ Sei stata imprudente” “ Forse, ma alla fine è andato tutto per il meglio no? Invece a te cosa è capitato?” “ A differenza tua non mi sono smarrito” “ Ahah, molto simpatico” “ Lo so, sono molto divertente. Sono arrivato qui seguendo un'informazione di un NPC in base alla quale questa foresta nasconde il segreto della natura del primo piano” “ Aveva ragione?” “ Non lo ho ancora scoperto perché il centro del bosco è protetto da una barriera che richiede il cuore del re per infrangerla” “ Non è il nome dell'oggetto che hai preso dopo aver sconfitto il leone?” “ Hai un ottimo occhio” “ Non mi sfugge niente” “ Vedo, vedo” “ Ti dispiace se ti accompagno? Sono curiosa di conoscere la fine di questa storia” “ Nessun problema”.

 

La coppia dopo essersi liberata di alcuni nemici randomici raggiunse la protezione mistica.

“ Ok, il momento della verità” rifletté il ragazzo prendendo l'oggetto speciale, il quale risuonò improvvisamente insieme alla barriera che si dissolse gradualmente come carta che brucia.

“ Ha funzionato!” “ Sì Lisbeth, adesso vediamo cosa c'è oltre” “ Spero in qualcosa di utile vista tutta la fatica che abbiamo fatto” “ Ci sarà sicuramente, me lo sento” “ Perché sei un sensitivo?” scherzò la giovane, “ Non ancora, ma in futuro chissà”.

 

I due giocatori non dovettero avanzare molto, infatti dopo poche centinaia di metri si imbatterò in un modesto albero dotato di una particolarissima corteccia bianca su cui era inciso un messaggio che dava delle informazioni sui primi dieci piani di SAO.

Stando ad esso questi si chiamavano la decade delle belve in quanto tutte le creature presenti erano esclusivamente animali, per i primi cinque piani solo terresti, dal sesto in poi si sarebbero aggiunti uccelli e pesci. Oltre a ciò c'erano delle coordinate, tre per ciascun livello, ed una bozza della mappa del secondo piano.

 

“ Wow, non mi aspettavo nulla del genere” “ Nemmeno io Lisbeth, senza ombra dubbio ci darà un vantaggio per il futuro, però quelle coordinate mi preoccupano” “ Credi che siano una trappola?” “ Non sarebbe poi così assurdo” “ Non hai tutti i torti, però potrebbero anche essere qualcosa di positivo come la posizione esatta dei boss” “ Suppongo che lo capiremo una volta scoperta la locazione del primo, se la coinciderà con questi numeri abbiamo fatto bingo” “ Dati del genere sono preziosi, li metterai in vendita?” “ Si può fare una cosa del genere?!” “ Sicuro, alcuni lo hanno già fatto con i dungeon più ricchi” “ Mi hai dato una notizia interessante, ma non lo farò. Non sono così avido e poi col bestione che abbiamo abbattuto ho tutti i Col che mi servono, almeno per adesso” “ Sei proprio un tipo strano, chiunque nella tua posizione avrebbe approfittato di un'occasione così ghiotta” “ Anche tu?” “ Ecco...” balbettò Lisbeth colta di sorpresa, “ Come immaginavo, come me sei una tipa strana” “ Strano ci sarai tu” mugugnò un po' infastidita la ragazza, “ Ahah, lo so bene. Metterò a disposizione di tutti ogni cosa che abbiamo scoperto, tranne quelle coordinate" " Continui a dubitare su ciò che possano nascondere, posso capire" " Già...Comunque ho realizzato il mio scopo, è ora di levare le tende” “ Vai allora” “ Non vieni con me?” “ No, devo finire di raccogliere i miei materiali” “ Ce la farai da sola?” “ Adesso che non c'è più quel leone senza alcun problema” “ Come vuoi, stai attenta però” “ Tranquillo”.

 

Eivor si stava allontanando quando si fermò sui propri passi ricordandosi di una cosa: “ Quasi dimenticavo, Lisbeth stringiamo amicizia?” “ Sicuro, mandami la richiesta” “ Ecco...fatto” “ Accettata! Stammi bene Eivor” “ Anche tu Lisbeth” “ Visto che adesso siamo amici puoi chiamarmi Liz” “ Liz, facile da ricordare. Allora a presto Liz”.

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Capitolo 5
*** Lo stocco e la spada ***


Lo stocco e la spada nera

 

Qualche ora prima della riunione nella quale sarebbero state rivelate le presunte informazioni circa il boss del primo piano, la ragazza che teneva celata la propria identità dietro un anonimo mantello era intenta a completare uno dei vari dungeon sparsi per la mappa.

 

Non era mai un'idea saggia esplorare da soli quei luoghi, soprattutto quando sconosciuti per via delle numerose trappole che li costellavano, eppure la giovane non esitò due volte ad addentrarsi lì in cerca di qualche oggetto raro che l'avrebbe aiutata nel proseguire della propria avventura.

 

Arrivata, dopo una lunga ricerca resa ancora più difficoltosa da un gran numero di nemici, nella zona più interna si imbatté in un forziere con motivi argentati estremamente raffinati. Non ne aveva mai visti di così il che aumentava la probabilità che al suo interno si nascondesse qualcosa di veramente prezioso. Di conseguenza si apprestò ad aprirlo in preda ad una grande curiosità venendo però interrotta dalla comparsa di una colossale volpe dal lucente pelo arancio che le si scagliò addosso.

 

L'assalto fu talmente repentino che la giocatrice non ebbe tempo né di difendersi né di scansarsi rimanendo così in balia dell'animale, il quale iniziò a sbranarla con ferocia.

I morsi erano talmente potenti da farle scendere la barra vitale al livello critico in pochissimo tempo, fortunatamente aveva con sé un ordigno accecante in grade di porre momentaneamente un freno alla furia omicida del nemico.

 

Sfruttando il lasso di tempo guadagnato con tanta fatica, la player pensò bene di attingere alle proprie scorte curative le quali purtroppo erano agli sgoccioli: le restava solo una grande pozione che si ritrovò costretta ad usare.

“ Avrei dovuto immaginare la presenza di un custode a protezione del tesoro...Se è così che incontrerò la mia fine e sia, ma non morirò senza combattere” pensò la giovane impugnando saldamente il proprio stocco appena prima di passare al contrattacco.

 

La grande agilità e velocità di quest'ultima le consentirono di mettere a segno vari colpi senza subirne nessuno peccato solo che non ebbero alcun effetto significativo, infatti i punti vita della volpe restarono praticamente immutati.

“ Non capisco, il nostro livello è praticamente lo stesso e la mia arma non è ancora rotta...Forse c'è un modo specifico per danneggiarla, ma quale sarà?”.

 

Mentre pensava ad un modo per ribaltare le sorti dello scontri, la sopravvissuta venne travolta da una poderosa zampata. Fu abbastanza capace da attutire la botta assumendo una postura difensiva, tuttavia l'impatto le dimezzò comunque l'energia vitale.

Per sua fortuna non tutto il male viene per nuocere: la lotta l'aveva spinta di fianco al forziere il quale non solo era privo del classico sigillo protettivo che si dissipava solo dopo aver sconfitto l'essere che lo custodiva, ma era aperto. Ciò le permise di prenderne il contenuto che consisteva in un nuovo stocco dalla lama con riflessi d'argento chiamato “ Il trancia belve”.

 

Sperando che il nome tenesse fede al suo reale potenziale, lo equipaggiò senza ulteriori indugi.

Fatto ciò percepì e vide una forte energia viola brillante accumularsi sull'arma, la quale la portò istintivamente ad usufruire di una micidiale abilità di spada: un devastante quanto fulmineo affondo, il quale fu sufficiente ad eliminare la volpe.

“ Credo di aver capito, eri vulnerabile solo a questo stocco. Sono stata fortunata, molto fortunata...Sarà meglio tornare in città e fare dei rifornimenti” pensò la ragazza prendendo la strada verso l'ingresso.

 

Una volta in superficie sentì l'adrenalina lasciare il posto ad una pesante stanchezza. Si stupiva ancora di come SAO fosse realistico anche sotto questo punto di vista, come nel Mondo reale aveva la necessità di bere, mangiare e dormire.

Nonostante il forte impulso di prendersi una pausa sapeva che quel luogo non era sicuro a causa della presenza di molte creature pericolose e non essendo nelle condizioni di combatterle non le restava altra scelta che la fuga.

 

Purtroppo non fece molta strada in quanto venne presto circondata da un branco di lupi selvaggi affamati delle sue carni.

Tentò con tutta se stessa di aprirsi un varco, sforzo inutile visto che più animali eliminava più ne comparivano.

Ormai al limite si lanciò in un attacco suicida volendo portare con sé più esseri che riusciva. Prima che potesse farlo venne anticipata da qualcuno che sgomberò il campo in pochi secondi grazie ad alcuni fendenti precisi ed estremamente efficaci.

 

Avrebbe voluto sapere chi fosse il suo misterioso salvatore, ma lo sfinimento prese il sopravvento.

L'unica cosa che riuscì a distinguere prima di perdere i sensi fu una lama nera che le trasmise un insolito senso di sicurezza.

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Capitolo 6
*** Party ***


Party

 

La ragazza dalla sconosciuta identità rinvenne qualche minuto dopo nei pressi di un bosco ricco di robuste querce. Non ebbe nemmeno il tempo di razionalizzare quanto successo che con la coda dell'occhio intravide un'ombra muoversi alle sue spalle, istintivamente scattò in piede sguainando il nuovo stocco pronta a vendere cara la pelle.

 

“ Piano, piano, non sono uno di quei mostri” affermò un giovane alzando le mani in aria in fare inoffensivo.

Notando che possedeva una spada nera, la giocatrice capì subito la sua identità, ma non le ragioni delle sue azioni: perché mai qualcuno avrebbe rischiato la vita per una perfetta estranea?

Forse aveva in mente un qualche piano contorto per rubarle tutto le risorse accumulate nel dungeon. No, le cose non poteva stare così perché se fosse stato quello il suo obiettivo l'avrebbe potuta lasciare morire o sottrarle tutto mentre era priva di sensi.

 

Per fugare ogni dubbio decise di domandarglielo direttamente: “ Perché ti sei immischiato in affari che non ti riguardano?” “ A giudicare dalla tua posizione e da come eri ridotta ho pensato che avessi completato quel dungeon poco lontano” “ Infatti è così, allora?” “ Sarebbe stato un peccato perdere tutte quelle informazioni” “ Se è ciò che vuoi prendile, consideralo il mio ringraziamento per avermi soccorsa” affermò rapidamente e quasi irritata la player prima di iniziare ad allontanarsi.

 

“ Non credo sia una buona idea prendere quella direzione” esordì il ragazzo, “ Perché?” “ Ci sono molto nemici più avanti” “ Credi che non sia capace di gestirli!?” “ No, no, solo che sei praticamente priva di sostanza curative” si affrettò a rispondere il possessore della lama nera un po' impacciato, “ Lo so benissimo, ma devo tornare in città per rifornirmene” “ Allora ti conviene andare a Sud” “ C'è un villaggio?” “ Sì, è piuttosto vicino. Possiamo andarci insieme, è lì che sono diretto” “ Non mi stai attirando in trappola?” “ Come?! Non sai cosa c'è?” “ Come faccio se fino ad un attimo fa non conoscevo neanche della sua esistenza?!” “ C'è l'anfiteatro Verde dove si terrà la riunione per il boss” “ Una riunione?” “ Sì, è stata organizzata da Diavel” “ Ho sentito parlare di lui, sta aiutando molti giocatori alle prime armi...Va bene mi hai convinta, vedi però di non fare brutti scherzi”.

 

Il giovane condusse la ragazza verso il piccolo centro abitato. Il viaggio fu estremamente silenzioso, la seconda non sembrava avere la minima voglia di fare conversazione ed il primo non aveva idea di cosa dire; fortunatamente arrivarono a destinazione velocemente.

 

In quel luogo il player dai capelli azzurri espose ai presenti le informazioni raccolto sul possente avversario da abbattere per proseguire nel gioco.

Per cosa affermò di conoscere la sua pozione, a circa mezza giornata dall'attuale villaggio in cui si trovavano, dopo di che passò all'analisi tecnica del nemico.

Stando al suo discorso si trattava di una colossale mantide religiosa specializzata in attacchi a corto e medio raggio, dotata di una resistente corazza che aveva come unico punto debole il sottile collo. Inoltre, una volta che i suoi punti ferita scendevano sotto la metà, sfoderava dopo ogni combinazione di tre attacchi, un colpo ad ampio raggio impossibile da bloccare.

 

Diavel propose anche una strategia per affrontarla: i presenti avrebbero dovuto costituire vari party che si sarebbero dati una mano a vicenda.

L'idea fu ben accolta da tutti e così i 52 presenti si unirono in squadre da sette, ovviamente tre di loro rimasero esclusi.

 

“ A quanto pare dovremmo collaborare ancora per un po' ” sostenne il proprietario della spada nera alla giovane col mantello la quale, capendo l'importanza di questo raid, accettò di unirsi alla squadra senza obiezioni.

“ Ragazzi vi spiace se mi unisco anch'io? Quegli altri hanno fatto subito comunella e mi hanno lasciato fuori” esordì il player dell'ascia con un tono e un'espressione tanto simpatica che spinse Kirito a fare un piccolo sorriso.

 

“ D'accordo, contro un boss un paio di mani in più ci torneranno certamente utili” “ Grazie, io sono Eivor tu invece?” “ Kirito” “ Kirito, che nome strano, dovrò impegnarmi per ricordarmelo...Tu fanciulla misteriosa?” “ Asuna”.

 

Dal modo in cui gli aveva risposto, Eivor capì che qualcosa turbava quella giovane perciò affermò con allegria “ Vedrai Asuna che il tuo cattivo umore passerà con la festa pre Raid che i compari di Diavel hanno messo su per questa sera” “ Non ho nessuna intenzione di partecipare” “ Perché mai? Fa bene scaricare i nervi prima di un impegno importante, altrimenti rischi di essere tanto tesa da non rendere come potresti” “ Non ho tempo per sciocchezze del genere” rispose veemente la giocatrice che si alzò ed avviò verso l'uscita senza degnare di uno sguardo i suoi futuri compagni.

 

“ Non ha mia capito le donne e non lo farà mai” sbuffò il possessore dell'ascia aggiungendo, “ Forza Kirito ti offro il primo giro” “ Magari più tardi” “ Vuoi disertare anche tu?! Non capisco cosa vi passa per la testa” “ Ho una cosa da fare” “ Non mi dirai altro?! Basta ci rinuncio, fate come vi pare. Vorrà dire che berrò anche per il vostro conto”.

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Capitolo 7
*** Uno squarcio di normalità ***


Uno squarcio di normalità

 

Non appena il sole si nascose dietro l'orizzonte, la grande festa organizzata dai compagni di Diavel ebbe inizio.

A dare il via alle danze ci fu uno squillo di trombe seguito dall'ingresso di botti di birra, l'unico alcolico che si poteva reperire.

Bastò qualche sorso di quel nettare, divino per alcuni, affinché tutta la tensione e la preoccupazione accumulata nell'ultimo mese e mezzo scivolasse via, ben presto tutti si lasciarono andare a danze e chiacchiere in totale allegria.

 

Eivor non fu da meno, anzi ricoprì il ruolo di trascinatore: si offrì di far danzare le dame lì presenti per primo, partecipò a gare di bevute che vinse rapidamente e fece amicizia con diversi giocatori, incluso il ragazzo dai capelli blu.

 

“ Non sanno cosa si stanno perdendo!” esclamò ormai completamente ubriaco il possessore dell'ascia, “ Chi?” chiese Diavel più in sé rispetto a lui, “ I miei compagni di party...Preferiscono starsene per i fatti loro invece di divertirsi” “ Non tutti affrontano l'ansia nello stesso modo, capiscili” “ No, no, ora li portò qui così capiranno il loro errore” affermò il giovane afferrando tre boccali pieni fino all'orlo per poi allontanarsi dalla celebrazione senza però sapere dove fossero finiti i suoi amici.

 

Asuna si era diretta verso le praterie che circondavano l'Anfiteatro Verde. Era un posto tranquillo nonostante arrivasse qualche frastuono dalla festa.

Camminava priva di una meta precisa, voleva solo che quella notte passasse il più velocemente possibile. Odiava aspettare, desiderava con tutta se stessa porre una fine a questa specie di vita in cui era incastrata sia che questo significasse completare il gioco o morire.

 

“ Si sta bene qui non è vero?” domandò improvvisamente Kirito cogliendola di sorpresa, era talmente persa nei suoi pensieri che non l'aveva sentito avvicinarsi.

La spada nera, capendo cosa era appena accaduto, si apprestò a dire: “ Non volevo spaventarti” “ Non mi hai spaventata, sono solo stupita di vederti qui. Pensavo che fossi con tutti gli altri” “ Quel genere di feste non fa per me e poi voleva parlarti” “ Perché?” “ Ho visto il tuo stocco molto raro e mi chiedevo perché non ci avessi messo una runa di potenziamento” “ Di cosa stai parlando?” “ Guarda i dettagli dell'arma e capirai”.

 

Incuriosita la ragazza aprì il proprio inventario. Passando in rassegna l'equipaggiamento si accorse che l'arma presentava uno slot vuoto nel quale poteva essere inserito qualcosa.

“ Non me ne ero accorta, d'ora in poi controllerò con maggiore attenzione ciò che raccolgo” “ E' la cosa migliore, potresti scoprire delle informazioni interessanti. Se non sai dove andare, posso mostrarti un negoziante che vende ciò che ti serve” “ Va bene” “ Ottimo, così potremo anche discutere la nostra strategia per domani” “ Non sarebbe meglio aspettare Eivor?” “ Eviterei di ripetere le cose due volte...Sì, hai ragione”.

 

Il duo si diresse verso una bottega poco lontana dove trovarono un Eivor vistosamente barcollante con in mano tre boccali vuoti barcollante. Quest'ultimo vedendo un'armatura addosso ad un manichino un po' sovrappeso esclamò biascicante “ Mamma! Che ci fai qui? Aspetta, tu non sei mia madre, lei era più grossa. Zio James?! No, non sei neanche lui, però ammetto che hai il suo stesso aspetto. Chi sei? Perché non rispondi?” “ Non può farlo, non è animato” intervenne colui che brandiva la spada divertito dal comportamento dell'amico, “ Kirito?! Finalmente ti ho trovato e con te c'è anche Asuna. Che stavate combinando tutti soli?” “ Stavamo per comprare una runa d'attacco” “ Solo quello?” “ Cosa altro dovremmo fare?” “ Ce ne sarebbero di cose, tipo...tipo...Ora non me le ricordo, ahah. Dai fatti un goccio con me, magari così me ne ricorderò” “ Non credo sia possibile” “ Cosa?! Non dirmi che sei...ops ho finito tutta la birra, scusate. Per farmi perdonare vi...vi invito a casa mia” “ Ha comprato un'abitazione? Non è stato un investimento saggio considerando che presto andremo in un altro piano” “ Non è mia mia, è come si dice...” “ In affitto?” “ Brava Asuna! Scommetto che vi piacerà: ha tre stanze da letto, un bel terrazzo, un bagno con una vasca” “ Cosa hai detto adesso?!” chiese di scatto la giovane, “ Vasca, ci puoi fare...ecco...” “ Il bagno” “ Bravissima, mi leggi nel cervello” “ Con l'acqua calda?” “ Per forza, allora che ne dici?” “ Credo che potremmo fare un salto” rispose Asuna esaltata dalla prospettiva di un bel bagno bollente, “ Perfetto...datemi solo un attimo per tornare in me” concluse Eivor mentre si sdraiava a terra del tutto vinto dai fumi dell'alcol.

 

“ Sarà fuori per un po', abbiamo tutto il tempo per scegliere la runa migliore” affermò Kirito, “ D'accordo”.

Mentre dava la sua risposta, scarna come al solito, lo stomaco dell'abilissima stoccatrice brontolò rumorosamente, cosa che la imbarazzò terribilmente.

“ Kayaba deve essere un fissato per la perfezione” pensò irritata, “ Abbiamo anche tutto il tempo per fare uno spuntino, vicino a quella fontana ti andrebbe bene?”, Asuna si limitò ad annuire.

 

I due, seduti a debita distante l'uno dall'altro, iniziarono a mangiare una particolare pagnotta di segale piuttosto diffusa.

“ E' buona, vero?” domandò Kirito, “ Sì, nonostante non sia vera” “ Dal nostro punto di vista lo è” “ Se lo dici tu...” “ Provalo con questa” il giovane tirò fuori una boccetta, “ Cos'è?” “ Della crema, provala”.

Un po' titubante la ragazza ne mise un po' sul pane, dopo di che lo assaggiò. Quel singolo morso la mandò in estasi e la spinse a divorare il pasto con immensa voracità.

Suddetto atteggiamento, così diverso dall'usale, provocò un sorriso nella spada nera, il quale capì in quel preciso istante che la compagna di party non solo celava il proprio aspetto ma anche chi era davvero.

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Capitolo 8
*** Il primo Raid ***


Il primo Raid

 

Conclusa l'ottima cena, per quanto semplice fosse, Kirito ed Asuna ebbero tutto il tempo per cercare la runa migliore in attesa che Eivor riprendesse coscienza di sé.

Il possessore della spada nera si dimostrò molto abile nelle trattative riuscendo a comprare il prezzo di più utile, uno che aumentava la potenza di attacco di ben 4 punti senza inficiare sulla maneggevolezza, ad un ottimo prezzo.

 

Terminato l'acquisto tornarono dal compagno il quale si era rimesso in piedi da giusto qualche secondo.

“ Ho proprio alzato il gomito, ma non credevo che ci si potesse ubriacare in modo tanto realistico” commentò ancora un po' brillo Eivor, “ Questo mondo emula fin troppo bene quello reale” borbottò la ragazza ripensando al suo brontolio di stomaco, “ Hai proprio ragione, sarebbe stato un gioco fantastico se quel pazzo non ci avesse imprigionati qui...Vi avevo promesso qualcosa, ma cosa?” chiese grattandosi la dolorante testa il proprietario della pericolosa ascia, “ Ci avevi offerto un posto per dormire” rispose Kirito, “ Ed un bagno caldo” intervenne rapidamente Asuna, “ Vero, vero, vi ci porto subito...” “ Qualche problema?” “ No fanciulla misteriosa, sto solo cercando di ricordare dove andare...Ci sono! Verso Sud, almeno credo”.

 

Eivor riuscì a condurre gli amici presso la casa che aveva preso in affitto solo dopo aver sbagliato strada un paio di volte, deviazioni che costarono un considerevole lasso di tempo.

Nonostante l'ora tarda la giovane dello stocco decise ugualmente di darsi una bella e rilassante lavata, per cui, dopo aver minacciato i due a non sbirciare, si chiuse in bagno non appena ne ebbe la possibilità.

 

Rimasta sola si tolse finalmente il mantello mostrando così il suo bel e delicato viso adornato da splendidi occhi nocciola chiaro e da lunghi capelli, un misto di arancio e marrone, che teneva parzialmente raccolti.

Riempita la vasca si immerse assaporando la magnifica sensazione dell'acqua bollente sui muscoli tesi.

Per la prima volta da quando era arrivata su SAO non pensò ad altro se non a godersi il momento, peccato che si trattò di un sollievo fugace. Infatti tornò presto a riflettere su ciò che l'attendeva l'indomani: avrebbe affrontato il boss ed era certa che non sarebbe stata un'impresa facile. Non sapeva quante fossero le possibilità di uscirne viva e onestamente non le importava, sarebbe andata avanti a testa bassa restando fedele a se stessa qualunque sarebbe il costo che avrebbe pagato.

 

L'indomani il trio di buona mattina si riunì agli altri sette party capeggiati da quello di Diavel, il quale condusse tutti verso la locazione del boss.

Eivor, che aveva smaltito alla perfezione la sbronza, si accorse subito che le coordinate trovate con Liz non coincidevano col luogo dove stavano andando. Ciò voleva dire che una volta abbattuto il possente nemico, era cerco che ci sarebbe riuscito, sarebbe andato ad investigare.

Sebbene poteva essere una trappola era troppo curioso di scoprire cosa nascondessero quei misteriosi numeri ed in più il suo sesto senso gli suggeriva che erano importanti per la sopravvivenza di tutti.

 

“ Non so quanto manchi per raggiungere il nostro obiettivo, quindi è meglio parlare subito della strategia da adottare” esordì la spada nera attirando esclusivamente l'attenzione dei propri compagni, “ Ottima idea, essere preparati ci aiuterà” affermò il ragazzo dal nome vichingo, “ Hai in mente già un piano?” “ Più o meno Asuna. Considerando che siamo solo in tre saremo rilegati alle retrovie” “ Cosa?! Vuoi dire che non combatteremo?” “ Probabilmente no Eivor, ci useranno come supporto in caso qualche gruppo abbia bisogno di recuperare” “ Non è giusto, era pronto a sporcarmi le mani” “ Potremmo non essere in prima linea, ma non dobbiamo abbassare la guardia” “ Potrebbero esserci delle brutte sorprese” commentò Asuna, “ Non mi sorprenderebbe dopo tutto quello che è successo con SAO. Proprio perciò tenetevi pronti agli Switch” “ Cosa sono?” “ Non sei mai stata in coppia con qualcuno?” “ No prima d'ora” “ Sono una specie di attacco combinato nel quale un giocatore sferra un primo colpo per poi lasciare il posto ad un altro che mette a segno un altro attacco. É una tecnica molto utile non solo perché potenzia esponenzialmente la forza della seconda mossa, ma anche perché può sbilanciare il nemico e persino stordirlo se eseguita con un tempismo perfetto” “ Come si fa?” “ Simile all'abilità di spada Asuna, ti verrà naturale quando lo userai” “ Ok”.

 

Il trio ebbe giusto il tempo di terminare il discorso quando le squadre giunsero davanti ad un gigantesco albero cavo sul quale c'era un'icona rossa, chiaro segno che si trattava di un'area più che pericolosa.

“ Ci siamo, qui dentro c'è la mantide. Mi raccomando rispettate le mie direttive e rimanete freddi. Se lo farete sono sicuro che ne usciremo vittoriosi, ci siamo capiti?” domandò grintoso Diavel, “ Sì!” esclamarono i più con una convinzione dettata da un'infantile sicurezza che presto purtroppo si sarebbe scontrata con la dura e cruda realtà.

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Capitolo 9
*** La mantide assassina ***


La mantide assassina

 

Entrati nell'albero cavo i party si trovarono davanti ad un ampio ingresso completamente vuoto, fatta eccezione per una grande scalinata che conduceva ad una misteriosa sorgente luminosa.

Fu chiaro a tutti che il boss risiedeva in quel punto, perciò avanzarono senza perdere altro tempo.

Per loro sfortuna ebbero giusto il tempo di fare qualche metro prima che una decina di mantidi, grandi la metà di un uomo adulto, apparvero alle loro spalle. Le intenzioni di questi esseri non potevano essere confuse: volevano impedire a chiunque di affrontare colei che, con tutta probabilità, era la loro regina.

 

“ Non abbiamo tempo da perdere con loro” commentò un giocatore spazientito, “ Soprattutto non possiamo permetterci di subire danni e di conseguenza sprecare pozioni prima della vera battaglia” aggiunse una ragazza con setosi capelli viola ed ardenti occhi rossi, “ Mito ha ragione, squadra H pensate di farcela da soli?” domandò Diavel all'unico team composto da tre elementi.

Questi si scambiarono uno sguardo d'intesa prima che Eivor rispondesse “ Puoi scommetterci il culo, ci libereremo di questi insetti in lampo e poi vi raggiungeremo” “ Grazie, non lo dimenticherò. Forza gente, ci coprono le spalle quindi possiamo avanzare!” incitò il giovane dai capelli azzurri, “Sì!!!”.

 

“ Certo che ama proprio comandare” commentò il possessore dell'ascia una volta che gli altri party ripresero la marcia, “ Qualcuno lo deve pur fare e lui sembra capace” “ Sono d'accordo con te Asuna, infatti la mia non era una critica ma una semplice osservazione” “ Ragazzi in guardia stanno arrivando” Kirito richiamò all'attenzione i compagni vedendo i nemici prepararsi per un assalto che non tardò ad arrivare.

 

La spada nera, avendo notato come fossero inesperti di Aincrad, temeva per l'incolumità degli alleati, pensava che non fossero in grado di gestire avversari di quel livello tutti insieme e perciò stava pensando al modo migliore per proteggerli, preoccupazione del tutto infondata.

Infatti sia Asuna che Eivor si lanciarono alla carica mostrando capacità combattive sbalorditive: la prima, con la sua abilità di spada, mise subito fuori dai giochi una mantide trapassandola da parte a parte, il secondo non fu da meno. Dando sfoggio del proprio stile, molto più scomposto e rozzo rispetto alla ragazza, decapitò uno di quegli animali con un colpo netto.

Non volendo fare una brutta figura anche Kirito si unì alla festa. Utilizzando la sua tecnica speciale, un fendente energetico obliquo, annientò facilmente un altro nemico.

 

“ Non sono nulla di speciale” affermò arrogante colui che brandiva l'ascia, “ Non abbassare la guardia, se sono i custodi di questo luogo devono avere qualcosa di speciale” intervenne la spada oscura dando la sensazione di sapere quello che stesse dicendo.

“ Ma cosa?!” esordì stupita la player vedendo le mantidi iniziare a lottare tra di loro, “ Saranno impazzite” “ Non credo Eivor” “ Forse l'abbiamo spaventate con le nostre abilità Asuna” “ Non può essere...Nella beta non erano su questo piano” sussurrò Kirito quando, l'ultimo insetto rimasto in vita ingurgitò i resti di coloro che aveva assassinato.

Suddetto gesto di cannibalismo provocò in esso una trasformazione: le dimensioni raddoppiarono, il fisico divenne più massiccio venendo ricoperto da una più spessa protezione tappezzata da macchie blu pulsanti.

 

Il nuovo essere poggiò il suo sguardo omicida sui giocatori i quali erano ancora comprensibilmente sconvolti dalla scena a cui avevano assistito. Però non potevano avere il lusso di distrarsi oppure avrebbero fatto una brutta fine.

 

La mostruosa mantide saltò in aria per poi atterrare violentemente nella posizione in cui si trovava il trio, fortunatamente questi ebbero i riflessi necessari per evitare l'impatto, tuttavia l'onda d'urto li travolse ugualmente che causò nelle loro difese un'apertura. A farne le spese fu Eivor il quale subì un paio di attacchi diretti che gli prosciugarono un bel po' di punti vitali.

 

Quando stava per ricevere un letale doppio colpo venne salvato da Kirito che riuscì a bloccare i letali arti nemici. Approfittando della situazione di stallo la giovane travolse con un affondo l'avversario allontanandolo dai compagni.

“ Mi avete tirato fuori da un bell'impiccio, vi devo un favore” “ Non serve, siamo nella stessa squadra, sono naturali queste cose. Pensa piuttosto a curare le tue ferite” “ Buona idea Kirito, aspetta dove vai?”.

 

Il ragazzo si era immediatamente diretto dalla giocatrice capendo che non c'era tempo da perdere: “ Asuna tieniti pronta per uno Switch” “ Sì...” “ Andrà tutto bene, basta lasciarsi andare” “ Ok”.

 

In quel momento la mantide prese a correre verso di loro venendo però anticipata dal beta tester che, dopo essere stato capace di creare un'opportunità, mise a segno la sua tecnica di spada per poi esclamare “ Ora Asuna, Switch!”.

Colei che possedeva gli occhi color nocciola scattò contro il bersaglio travolgendolo con un colpo tanto devastante da spazzare via tre quarti dei punti vita nemici.

 

“ Siete stati eccezionali, adesso tocca a me. Brutto mostro, assaggia la furia vichinga!” esclamò Eivor accumulando potere nella lama grazie ad una vorticosa rotazione che terminò con un poderoso fendente il quale strappò la testa della mantide eliminandola definitivamente.

 

Il trio riportò un notevole successo, ma se già un custode era tanto forte quanto terribile doveva essere la regina?

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Capitolo 10
*** La regina decapitatrice ***


La regina decapitatrice

 

“ Per essere la nostra prima volta come squadra siamo andati alla grande!” esclamò soddisfatto Eivor tendendo il pungo verso Kirito il quale, con un leggero sorriso, lo batté col proprio commentando “ In effetti, ammetto che la tua Furia vichinga è una tecnica notevole” “ Visto!? Pensa come diventerà quando salirò di livello. Comunque anche il vostro Switch era impressionante” rispose il possessore dell'ascia dirigendosi verso Asuna.

 

Quest'ultima affermò pragmatica come sempre “ Non credete di stare festeggiando troppo presto? C'è ancora un boss da affrontare” “ Hai senza dubbio ragione, ma ciò non deve eclissare il nostro successo. Magari non abbiamo sconfitto la regina, ma quella mantide era tosta, basta vedere quanti exp abbiamo preso sconfiggendola” intervenne Eivor sollevando il braccio in fare amichevole.

La ragazza non replicò a parole bensì fece lo stesso gesto della spada nera. Battere il pugno col compagno di avventura le lasciò una bella sensazione, dopo tutto stare in party non era tanto male.

 

“ Quello che ha detto Asuna è corretto, meglio riunirci agli altri ed avvertirli dell'insolita capacità del nemico che abbiamo appena abbattuto” “ Pensi che anche il boss possa compiere una trasformazione del genere Kirito?” “ Non mi sorprenderebbe Eivor, in fondo è la regina di quegli insetti” “ Per farlo però ha bisogno di eliminare altre mantidi” aggiunse con arguzia la player, “ Potrebbe sempre convocarne qualcuna in caso di difficoltà, spero di no ma è meglio prepararsi al peggio” concluse il beta tester iniziando a salire le lunghe scale.

 

Nel frattempo i restanti gruppi avevano raggiunto la sorgente luminosa, la quale non era altro che una ambiente di medie dimensioni che riecheggiava una struttura terrestre, per la precisione una serra.

Proprio al centro era presente il boss: una mantide religiosa grossa quanto un piccolo palazzo con gli arti uncinati macchiati di rosso.

La sua vista provocò un senso di paura nei più, fortunatamente ci fu Diavel a riportare un po' di lucidità: “ Non temete, se rispettiamo il piano andrà tutto bene. Forza, alla carica!” “ Sì!!!”.

 

I 49 giocatori attaccarono il nemico con una grinta e tattica fuori dal comune , infatti in prima linea si posizionarono i tank, mentre alla loro spalle erano presenti i distruttori ed infine nelle retrovie si trovavano coloro che possedevano un livello leggermente più basso, i quali sarebbero entrati in scena nel caso i compagni avessero avuto bisogno di curarsi.

 

Grazie alla sapiente guida di Diavel non ci furono particolari problemi a dimezzare i punti vita del boss. Tutto sembrava andare per il meglio, purtroppo la parte più complicata stava per iniziare.

 

La mantide dopo aver aperto le grandi fauci scagliò tre colpi seguiti dalla tecnica speciale che non ammetteva difese.

“ Saltate!” ordinò il giovane dai capelli blu. Sfortunatamente un paio di partecipanti al Raid non furono abbastanza abili da balzare in tempo venendo così travolti dalla micidiale mossa nemica che li uccise all'istante.

 

“ Non doveva andare così...” sussurrò Diavel mentre la mantide dava avvio ad una carica furiosa che mise alle strette numerosi giocatori i quali, privi delle indicazioni del leader che al momento sembrava assente, percepirono per la prima volta la pressione del fallimento.

 

Sentire le grida di un compagno prossimo alla morte, spinse il player dai capelli blu a tornare in sé e ciò gli consentì di salvare il primo bloccando l'artigliata col suo scudo resistente.

 

“ Non ti permetterò di fare ancora del male, ti farò sparire: Spada divina!”.

L'eccezionale abilità di Diavel, consistente in un dorato fendente verticale, si dimostrò tanto potente da abbattere la mantide che collassò a terra in preda con un grido assordante.

 

“ Sei stato eccezionale!” si complimentarono i più, “ No, affatto. Due di noi non ci sono più...” “ Non devi rimproverarti, era il nostro primo Raid. Direi che le cose sono andate meglio del previsto” esordì un muscoloso uomo di colore poggiando a terra un enorme martello, “ Agil...grazie”.

 

Il senso di sollievo lasciò presto posto al terrore.

Dal corpo del boss si sprigionò una bomba d'energia che travolse tutti i presenti. L'impatto non solo li danneggiò, ma rubò loro parte dei punti vitali i quali confluirono nella mantide che, con ritrovato vigore, si rimise in piede.

Subito dopo la sua corazza iniziò a frantumarsi lasciando il posto ad un'esoscheletro nero, pieno di spuntoni e costellato da macchie blu. 

 

Esattamente come temeva Kirito anche la regina era in grado di trasformarsi aumentando la propria forza a dismisura. Diavel e gli altri erano finiti in grossi guai.

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Capitolo 11
*** Intesa fuori dal comune ***


Intesa fuori dal comune

 

La regina, oltre a cambiare il proprio aspetto, mutò profondamente il pattern d'attacco, il quale divenne estremamente più rapido ed imprevedibile, mettendo così in seria difficoltà tutte le squadre, anzi per meglio dire massacrandole brutalmente.

Infatti quasi tutti i giocatori non riuscirono a tenerle testa restando alla sua mercé, solo un ristrettissimo numero di loro era abbastanza forte da reagire: Agil respinse un terrificante assalto della bestia grazie alla potenza del proprio martello switchiando con un ragazzo dai capelli rosso scuro la cui katana affilata penetrò senza troppi problemi la corazza nemica.

 

Approfittando del momento propizio Mito azionò la propria abilità di spada venendo sfortunatamente anticipata dalla mantide che la centrò in pieno con una zampata tanto forte da scaraventarla dall'altra parte della stanza; solo grazie all'armatura che aveva indosso evitò la sconfitta, tuttavia i danni subiti furono comunque ingenti.

 

Stanco di vedere i compagni cadere uno ad uno, Diavel caricò furioso intenzionato a smembrare l'insetto e teoricamente avrebbe anche potuto farcela, peccato che l'ira non gli fece vedere che il boss stava preparando una mossa speciale.

Quando se ne rese conto era ormai troppo tardi, la regina gli prese il tempo con un ampio balzo e successivamente gli distrusse lo scudo con un doppio attacco per poi iniziare ad infilzarlo ripetutamente.

 

Nel momento in cui stava per subire il colpo di grazia, un'ascia si conficcò nel cranio della mantide facendola arretrare di diversi passi.

Il ragazzo dai capelli blu si voltò vedendo così il suo salvatore, Eivor che non esitò a correre da lui accorgendosi che il boss lo stava nuovamente prendendo di mira.

 

“ Stai lontano! Senza un'arma non puoi far nulla” esclamò Diavel, “ Chi ti dice che non ce l'abbia?” replicò il vichingo afferrando una seconda ascia.

“ Grazie del consiglio Liz” pensò prima attaccare il nemico.

 

Il poderoso fendente che scagliò venne bloccato dai letali arti avversari la cui potenza era tale da superare persino quella eccezionale del giocatore. Per fortuna di quest'ultimo Kirito intervenne travolgendo l'insetto con un'abilità di spada che la destabilizzò. 

 

A quel punto Asuna entrò in scena con una serie di stoccate rapidissime a cui voleva dar seguito un ultimo attacco più potente, l'abilità di spada sfoggiata contro la volpe.

Purtroppo il boss era più che tenace: sfoderò una devastante zampata prima della giovane. Tuttavia la ragazza si rivelò più agile di lei, evitando così l'attacco che si limitò a strapparle il mantello.

Vedendo come fosse sotto quella cappa Eivor si chiese per quale motivo tenesse nascosta quel bel volto, era un vero spreco della natura, mentre la spada nera la fissò per un lungo istante completamente rapito dalla sua espressione decisa.

 

“ Affondo fulmineo!” esclamò Asuna mettendo a segno la sua tecnica che però non bastò per vincere.

“ Switch” esordì Mito scambiandosi con lei, gesto che le valse un ottimo attacco in grado di ridurre al punto critico i punti vita nemici.

 

“ Ci siamo quasi” rifletté Kirito lanciandosi all'offensiva ed ingaggiando in un aspro combattimento la regina.

Nonostante la potenza avversaria, il beta tester la spuntò con una devastante combinazione di attacchi, però nemmeno ciò fu sufficiente per abbatterla. Perciò la castana, imitando quanto Mito aveva fatto, chiamò uno Switch dall'effetto incredibile, ormai gli HP dell'insetti erano agli sgoccioli. 

 

“ Solo un altro po', ancora un altro po'” pensarono all'unisono lo spadaccino oscuro ed Asuna i quali, istintivamente, lanciarono nelle stesso istante le rispettive abilità di spada in un assalto incrociato il quale uccise finalmente il boss.

 

Non appena questo si dissolse una scritta di congratulazioni apparve in cielo, a cui seguì l'apertura di un muro sul fondo della stanza.

 

“ Quello cos'è?” chiese la stoccatrice, “ La via per il secondo livello” “ Sai un sacco di cose Kirito, sei un beta tester vero?” “ Sì...” commentò lui iniziando a muoversi verso il nuovo passaggio, “ Te ne vai già?” “ Voglio vedere come è la situazione” “ Vuoi che venga con te?” “ Meglio di no” “ Perché?” “ Sono uno che gioca in solitaria” “ Allora perché hai voluto formare un party con me ed Eivor?” “ Come avrai capito, i boss non possono essere sconfitti da soli” concluse il giovane sparendo oltre la soglia luminosa.

 

Asuna intuì che dietro quel repentino cambiamento d'atteggiamento si nascondeva qualcosa di serio, ma al momento non aveva alcun modo per capire cosa stesse accadendo. Magari la prossima volta che si sarebbero incontrati, sempre se ce ne fosse stata una, glielo avrebbe chiesto direttamente.

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Capitolo 12
*** Un'indecifrabile quest ***


Un'indecifrabile quest

 

Il sudato successo, riportato solo grazie al tempestivo intervento del trio che originariamente era rimasto escluso, spinse i sopravvissuti ad un sospiro di sollievo.

Nessuno di loro, nemmeno Diavel, si sarebbe aspettato uno scontro tanto difficile e pensare che la mantide era solo il primo boss, chissà quanto mostruosi e potenti dovevano essere i nemici dei piani successivi.

 

Il giovane dai capelli blu raccolse l'ascia che l'aveva salvato così da restituirla al compagno.

“ Grazie Diavel” affermò felice il vichingo il quale aveva già instaurato un legame affettivo con quell'arma, la stessa riparata da Liz, “ Sono io quello a doverti ringraziare, senza di te a quest'ora non sarei qui” “ Non è stato nulla di speciale, in fondo eravamo dalla stessa parte” “ Può darsi, ma ti devo la vita e sappi che non me dimenticherò. Per iniziare a sdebitarmi ti invito ufficialmente ad entrare nella mia gilda” “ Ne hai una?” “ Non ancora, ma considerato come è andato questo scontro credo sia l'idea migliore crearla. Con una gilda potrò conoscere meglio i miei compagni e preparare delle strategie più complesse. Non voglio che si ripeta il fallimento con la regina” “ Perché fallimento? Abbiamo vinto” “ Sì, ma su 52 giocatori ne sono rimasti solo una trentina. Ho perso tante vite che non torneranno più, ma giuro che dal prossimo Raid nessuno morirà”.

 

Eivor sapeva bene che per quanto ispirate fossero le parole del compagno, erano irrealizzabili, finire SAO avrebbe richiesto moltissime anime. Tuttavia, intuendo il suo stato d'animo attuale, non lo contestò, anzi affermò di buon grado: “ Va bene, sarò un membro della tua squadra” “ Perfetto Eivor!” “ Però prima di affrontare tutto ciò che richiede essere in una gilda, c'è una cosa che devo fare” “ Cosa?” “ Non posso dirtelo, scusa” “ Va bene, cerca solo di non farti ammazzare” “ Tranquillo, starò bene. Ti consiglio di proporre anche ad Asuna, la ragazza con lo stocco, di unirsi a te, è una giocatrice eccellente” “ Ho visto e lo farò. Comunque avevo già intenzione di invitare tutti i superstiti qui presenti” “ Non sono troppi? Gestire un numero del genere di players è complesso” “ Lo so, ma ho preso la mia decisione” “ Come preferisci, quando tornerò sarò proprio curioso di vedere come la tua gilda avrà preso forma”.

 

Salutato l'amico, il giovane dell'ascia non proseguì verso il secondo piano, bensì tornò indietro volendo seguire le misteriose coordinate del bosco.

Queste lo portano sul versante opposto rispetto a quello dove sorgeva la stanza della regina. Lì, a differenza della fitte foreste che inverdivano l'atmosfera del piano, c'erano delle colline spoglie che circondavano un piccolo monte dalla terra nera, sembrava quasi che su di essa si fosse appena abbattuto un devastante incendio.

 

Nonostante l'affascinante ambiente, Eivor non capì perché mai i numeri scoperti con Liz lo avessero condotto in quel posto completamente vuoto. Solo quando un'entità apparve davanti a lui in una luce fiammante le cose presero una piega interessante.

 

Il giocatore l'osservò circospetto, temendo che fosse una creatura ostile: si trattava di una donna poco più che ventenne, piuttosto alta e con inscrutabili occhi violetti. Non poteva dire nient'altro sul suo aspetto visto che era avvolta in un mantello cremisi, in grado di nascondere parzialmente i setosi capelli indaco.

 

Notando che la ragazza non stava mostrando alcun segno di negativo, Eivor le chiese con tono fermo, ma non minaccioso: “ Chi sei?” “ Colei che guiderà il cercatore della verità nella propria missione” “ Il cercatore della verità?” “ Esatto” “ E chi sarebbe?” “ Non c'è nessun altro qui, per cui...” “ Io?!” “ Che acume” “ Mi stai prendendo in giro?” “ Anche perspicace, bene”.

 

Il giocatore fece un respiro profondo per mantenere la calma dopo di che disse: “ Se sei la mia guida, allora guidami. Cosa devo fare?” “ Vedi quel monte?” “ Come non potrei” “ In cima è custodito ciò che cerchi” “ Non cerco niente” “ Solo perché non lo sai ancora, non vuol dire che non sei in cerca di qualcosa” “ Non capisco questi discorsi filosofici, dimmi direttamente che c'è lì sopra” “ Lo vedrai da solo. Ci rivedremo nel prossimo punto Cercatore della verità, sempre se rimarrai in vita” dettò ciò l'entità scomparve nello stesso modo in cui aveva il proprio ingresso.

 

Rimasto solo Eivor iniziò a scalare il monte sebbene fosse estremamente confuso.

Mentre saliva, usando l'ascia come piccozza, rifletté sulla strana donna.

“ Di certo non è una player, ma non è nemmeno un NPC. Sia il suo comportamento che il suo ID sono così particolari, simili ma allo stesso tempo diverso dai miei...”.

 

Arrivato in cima vide incastonato in un masso un piccolo oggetto che non esitò a liberare.

Preso in mano restò senza parole: era un frammento minuscolo di un qualcosa di più grande che però non possedeva né nome né descrizione, cosa davvero insolita.

 

Qualunque fosse il vero scopo della missione a cui aveva dato avvio lo avrebbe impegnato per molto tempo, sperava solo che alla fine ne sarebbe valsa la pena.

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Capitolo 13
*** Un Mondo spietato ***


Un Mondo spietato

 

Terribili immagini di battaglie passate affollavano i sogni di Asuna.

Da quanto era rimasta intrappolata in SAO le sue notti erano sempre state disturbate da orribili incubi, i quali le ricordavano coloro che non aveva potuto salvare.

Nonostante il forte stress che tutto questo le provocava e la conseguente difficile situazione psicologica in cui era piombata, ogni mattina si alzava, tenendo ben nascoste le proprie paure, decisa a diventare più forte e neanche oggi faceva differenza, anzi questa giornata era particolarmente importante, infatti si sarebbe unita al quinto Raid.

 

Alle prime luci dell'alba si diresse verso l'abitazione di Diavel, nella quale si erano già radunati molti altri player della sua gilda che avrebbero partecipato all'assalto. Tra di essi non vide il compagno vichingo, il che la preoccupò. Di certo non temeva per lui, era abbastanza forte da cavarsela agevolmente in ogni circostanza, ma perché era consapevole che il suo contributo sarebbe stato importante contro il boss.

 

Prima che il proprio capo potesse fare l'usuale discorso incitatore prima della battaglia, lo raggiunse volendo parlargli in privato.

“ Diavel” “ Asuna che ci fai qui?” chiese il giovane intento ad indossare una pesante armatura, “ Devo farti una domanda” “ Non puoi aspettare il termine del Raid?” “ Riguardo proprio il Raid” “ Se è così, parla” “ Dov'è Eivor?” “ Sei preoccupata per lui?” “ No, solo mi sembra strano che non ci sia considerando che è sempre in prima linea quando bisogna affrontare i boss” “ Lo so bene, ma vedi è in giro per una missione” “ Richiamalo allora, l'assalto è più importante” “ Ho già mandato un team a cercarlo, però non sono ancora tornati” “ Non ci resta che aspettarli” “ No, andremo adesso” “ Sicuro? Non mi sembra una buona idea” “ Tranquilla, Eivor è forte, ma non indispensabile. Possiamo farcela anche senza di lui” “ Non starai correndo troppo? Non lo dico solo per Eivor...” “ In che senso?” “ Siamo rimasti in questo piano troppo poco e le info sul boss sono più scarse del solito” “ Andrà tutto bene, ti ho già dato prova delle mie abilità di giudizio o sbaglio?” “ Sì...”.

 

Dopo la sconfitta della regina delle mantidi, Diavel aveva creato una gilda chiamata le Spade Sacre della quale facevano parte cinquanta membri tra cui la stoccatrice ed Eivor. Inoltre il giovane dai capelli blu, consultandosi con i leader delle altre squadre che si erano formate, avviò un canale online incentrato sulla condivisione delle informazioni relative ai boss.

Ciò permise di assaltare questi potenti nemici con grande coscienza delle loro abilità e di coordinare gli assalti fra i numerosi players, fattori che consentirono di non subire alcuna perdita negli scontri finali dal secondo al quarto piano.

 

Sebbene tutto ciò ebbe degli evidenti effetti positivi, il numero dei caduti non faceva che aumentare, era arrivato a circa trenta mila. I maggiori pericoli risiedevano nelle prime esplorazioni dei nuovi piani a cui si accedeva.

Soprattutto il quinto si dimostrò specialmente ostico: se i precedenti erano costellati da ricche foreste o paesaggi collinari, in questo c'era solamente un gigantesco deserto con rarissime oasi a dare ristoro ai viaggiatori.

Anche i nemici si rivelarono estremamente infidi, quasi esclusivamente scorpioni, a causa del veleno letale che possedevano.

 

Mentre Diavel, dopo aver incoraggiato i suoi, si stava muovendo verso la posizione del boss dove avrebbe incontrato anche tutti i party delle altre gilde che volevano combattere, Eivor si trovava sopra ad una duna intento a scavare.

Per tutto questo tempo, oltre alle mansioni derivategli dall'essere un capitano delle Spade Sacre, aveva continuato a seguire le misteriosa missione della quale non aveva ancora capito niente. Infatti la guida che compariva per dargli indicazioni sulla posizione dei piccoli frammenti luminosi non gli disse nulla e nemmeno quegli oggetti potevano essere un indizio poiché, almeno per adesso, formavano solo un bordo di un qualcosa di più grande.

 

“ Finalmente ti ho trovato!” esclamò il vichingo raccogliendo un pezzo scuro con su inciso un numero, 3.

“ E' diverso dagli altri, magari con i prossimi inizierò a farmi un'idea” “ Eivor!” gridarono un gruppo di dieci suoi compagni, “ Ehi ragazzi, che ci fate qui?” “ Ci ha mandato Diavel, il Raid sta per iniziare” “ Di già?” “ Sì, sei stato via diciotto ore” “ Così tanto?! Cavolo, ho perso la cognizione del tempo. Arrivo”.

 

Non appena il ragazzo fece un passo si sentì un rumore sordo mentre si formò un vortice sul terreno che iniziò a risucchiare la sabbia, da cui uscì un colossale verme con enormi fauci che ingurgitò diversi amici del giovane con l'ascia.

Questi estrasse la propria arma volendo soccorrerli, tuttavia venne paralizzato da un piccolissimo scorpione che lo pizzicò sul polpaccio. Il giovane tentò di resistere, ma la sostanza tossica era troppo forte, di conseguenza cadde sull'ardente sabbia privo di sensi.

 

Nel frattempo il verme aveva sterminato i dieci giocatori ed ora si stava dirigendo contro l'inerme Eivor, tuttavia venne ucciso da una rapida serie di colpi d'alabarda provenienti da una donna col mantello apparsa giusto in tempo per salvare il vichingo.

 

“ Cercatore della verità...” commentò la guida osservando l'amico di Liz. Notando del liquido nero uscire dalla sua gamba capì cosa gli era accaduto.

" Non temere, starai bene" commentò mentre lo prendeva in braccio così da poterlo condurre in un posto sicuro.

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Capitolo 14
*** Il prezzo dell'arroganza ***


Il prezzo dell'arroganza

 

Eivor iniziò a riprendere conoscenza solo parecchi minuti dopo il tremendo pizzico dello scorpione.

Si sentiva tanto stordito che per un momento credette di essere finito nell'aldilà, ma, riconoscendo la ragazza dai lunghi capelli indaco, capì che era ancora vivo, sebbene non sapesse bene come.

 

“ Non provare nemmeno ad alzarti, sei troppo debole” esordì la guida mentre gli portava un ciotola fumante dall'odore nauseabondo, “ Cosa è successo?” chiese il giocatore decisamente confuso, “ Sei stato avvelenato” “ Come è possibile? Mi ero iniettato un anti-veleno” “ Niente di quello che hai usato avrebbe potuto proteggerti dallo sterminatore” “ Che nome altisonante...Chi sarebbe?” “ Uno scorpione microscopico” “ Un cosetto così piccolo mi ha quasi fatti secco, incredibile” “ Non sai che più piccoli sono gli scorpioni più sono letali?" " In effetti" Basta parlare ora, bevi” “ E' una medicina?” “ Sì, ti farà bene” “ D'accordo”.

 

Preso un bel sorso di quell'orribile sbobba, il vichingo ringraziò con sincerità la sua salvatrice: “ Grazie, per tutto. Senza di te non sarei qui” “ Ho fatto il mio dovere” “ Non dovresti guidarmi?” “ Corretto, ma come faccio a farlo se muori?” “ Quindi d'ora in poi verrai con me” “ No” “ Perché?” “ Non è in quel modo che troverai la verità” “ A proposito di questo, di quale verità stai parlando?” “ Lo capirai a tempo debito” “ Quanti misteri, almeno il tuo nome puoi dirmelo no?” “...Non ce l'ho” “ Veramente?!” “ Non dico bugie” “ Allora come fanno i tuoi amici a chiamarti?” “ Non ho amici o niente di simile”.

 

Eivor percepì una leggera nota di tristezza nella giovane, atteggiamento che poteva perfettamente capire: essere completamente soli non era sicuramente facile.

 

“ Adesso ce l'hai un amico” affermò con un lieve sorriso il giocatore, “ Non è necessario che tra noi ci sia un rapporto del genere” “ Non sarà necessario, ma non è vietato per cui d'ora in poi saremo amici” “ Se proprio insisti” “ Adesso però dobbiamo trovarti un nome” “ Puoi chiamarmi guida” “ No, è troppo impersonale. Che te ne pare di Violet?” “ Violet...può andare” “ Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Violet per quanto tempo ancora mi sentirò in questo modo?” “ Un altro paio d'ore più o meno” “ Cavolo, mi perderò il Raid” “ Parli dell'assalto al boss?” “ Precisamente, ne hai sentito parlare a quanto vedo” “ No” “ Allora come fai a conoscerli?” “ Posso percepire la presenza dei giocatori e in prossimità dei signori dei piani se ne raggruppano sempre molti” “ Le tue capacità non conoscono fine eh?” “ Il tuo tentativo di lusinga non funzionerà” “ Non ti stavo lusingando” “...” “ Era la verità”.

Alla guida sfuggì un rapido quanto piccolo sorriso, evento più unico che raro .

 

Intanto in un'area colma di alte dune, il centinaio di players che costituivano il Raid erano pronti alla lotta contro il boss.

“ Con questo chiuderemo il quinto piano e le sue creature terrestri. Andiamo a prenderci la gloria!” incitò Diavel, “ Sì!!!” “ Possibile che siete sempre tanto rumorosi” commentò la spada nera, “ Alla buon'ora Kirito, stavamo per iniziare” affermò irritata Asuna, “ Sono arrivato in tempo no?” “ Perché prendi tutto così alla leggera?!” “ Non lo faccio, ma qualche sosta e svagarsi di tanto in tanto non fanno male” “ Ma sei fuori?! Siamo bloccati in questo inferno e tu pensi a svagarti?!” “ Dai Asuna lascia stare, non vale la bene arrabbiarsi con lui” intervenne Mito spingendo la compagna di gilda a non continuare l'infruttuosa discussione.

 

Da lì a poco il gruppo fece ingresso nell'area di battaglia dove ad aspettarli c'era un grosso scorpione nero pece che non esitò a scagliarsi contro di loro.

Se in un primo momento tutto andò secondo i piani, quando la barra vitale nemica raggiunse il 50% accade qualcosa di imprevisto: il pungiglione e le chele dell'aracnide divennero scarlatte e le sue dimensioni si dimezzarono.

 

“ Non fatevi intimorire! Ha subito un cambiamento come tutti gli altri boss, non è niente in confronto a noi!” esclamò il giovane dai capelli blu spingendo molti combattenti all'assalto, gesto di cui si sarebbe pentito immediatamente.

 

Prima di essere colpito, lo scorpione si immerse nella sabbia sparendo alla vista dei più. Risbucò nelle retrovie dove eliminò i giocatori più deboli senza la minima difficoltà, successivamente tornò dai più forti spruzzandogli del veleno il quale, insinuandosi nella loro pelle, li fece esplodere in mille pezzi.

 

“ Basta, fermati!” gridò la castana correndo a testa bassa in soccorso dei compagni, “ Asuna, aspettami” disse Mito unendosi all'amica.

Le due ragazze, intuendo il punto dove lo scorpione sarebbe ricomparso, lo colsero di sorpresa mettendo a segno un perfetto Switch. La loro sintonia era tale che non solo furono capaci di danneggiarlo pesantemente, ma lo sbilanciarlo, occasione che Kirito sfruttò per trafiggergli il cuore con la propria abilità di spada, gesto che garantì la vittoria.

 

Sebbene lo scontro si fosse concluso rapidamente, solo la metà del Raid sopravvisse e ciò avrebbe dato avvio ad una pericolosa reazione a catena.

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Capitolo 15
*** Tra divergenze e connessioni ***


Tra divergenze e connessioni

 

Nonostante la stanchezza ed il pesante fiatone, Asuna ebbe la forza di muoversi a passo svelto verso quello che doveva essere il suo leader.

 

“ Soddisfatto ora Diavel?” chiese furiosa, “ Certo, abbiamo sconfitto un pericoloso boss rapidamente. Adesso possiamo proseguire” “ A quale prezzo però? La metà di noi è morta ed è tutta colpa tua. Ti avevo avvertito che sarebbe stato un azzardo affrontarlo con così poche informazioni” “ Sapevano a cosa andavano incontro, nessuno li ha costretti a partecipare” “ Come fai a parlare così!? Solo fino a poche settimane fa era il primo che si disperava quando qualcuno veniva sconfitto ed ora non te ne importa niente” “ Mi importa eccome, tuttavia la morte è parte di questo Mondo. Prima te ne farai una ragione prima raggiungerai il mio stato di comprensione” “ Non ho intenzione di diventare come te” “ Nemmeno io” esordì Mito meno arrabbiata della compagna, ma comunque in collera con Diavel.

 

Quest'ultimo, leggendo dai loro sguardi ciò che stavano per fare, le anticipò: “ Se volete lasciare la gilda non vi ostacolerò” “ Vorrei ben vedere, forza Asuna andiamocene” “ Quando avrete capito di non potercela fare da sole tornerete da noi. Non temete, vi accoglierò a braccia aperte” “ Non succederà Diavel, puoi starne certo” concluse la castana allontanandosi con l'amica verso il sesto piano, il primo che avrebbe ospitato anche creature volanti e acquatiche.

 

Kirito che normalmente sarebbe andato avanti senza curarsi degli altri membri del Raid, era rimasto in disparte ad ascoltare la discussione tra Asuna ed il capo delle Spade Sacre.

Sentirla parlare in quel modo non fece altro che confermare ciò che sospettava su di lei: nonostante l'apparenza fredda e pragmatica possedeva un cuore tenero che non sopportava vedere qualcuno morire. Ciò la spingeva a compiere mosse audaci le quali la mettevano spesso in guai seri, ma proprio questo le piaceva di lei.

Non poteva negare che ad ogni loro incontro finivano sempre per discutere specialmente per la diversa prospettiva con la quale vedevano SAO, eppure sentiva un collegamento con lei che lo spingeva ad aiutarla tutte le volte che poteva.

 

Il giocatore dai capelli blu dal canto suo era dispiaciuto per come erano andate le cose, ma si era ripromesso di non piangere sul latte versato bensì di apprendere dagli errori commessi. La lezione impartitagli dallo scorpione era stata quella di non crogiolarsi nei successi passati perché ogni boss non solo era diverso dal precedente, ma anche molto più potente.

 

Nel frattempo Eivor era ancora in convalescenza.

Non gli piaceva starsene con le mani in mano, però col veleno che aveva in corpo non poteva fare niente se non aspettare.

A dire il vero la forzata pausa si dimostrò molto gradevole, infatti Violet iniziò ad aprirsi con lui. Rimase sul vago senza rivelare chi fosse realmente o da dove venisse, ma fece comunque una grande compagnia al giovane il quale si accorse di come fosse impacciata in una normale conversazione, cosa che non lo stupì affatto. Stando alle sue parole era sola e forse lo era sempre stata, per cui era del tutto naturale.

 

“ Violet cosa ti piace fare quando non sei impegnata a guidarmi?” “ Passo il tempo in mezzo la natura” “ Non temi di essere attaccata da qualche belva?” “ Posso gestirle senza problemi, sono più forte di quanto tu possa immaginare” “ Non so perché, ma lo sospettavo. Sarebbe bella una sfida amichevole tra di noi, così per vedere chi la spunta” “ Accetto, ma dovrai salire molto di livello per poter anche solo resistere ad un mio colpo” “ Sei davvero tanto potente?” “ Te l'ho già detto, non dico bugie” “ Wow! Questo significa che la missione sulla verità sarà lunga e complessa, dovrò combattere nemici di alto rango vero?” “ Diversi, perciò ti consiglio di impegnarti seriamente a livellare” “ Lo faccio già, dopo tutto in ballo c'è la mia vita” “...” “ Ho detto qualcosa che ti ha offesa?” “ No, stavo solo pensando” “ A cosa?” “ Il tempo è scaduto, il mio trattamento dovrebbe averti guarito. Prova ad alzarti” “ D'accordo”.

 

Il possessore tentò di mettersi in piedi, ma vacillò per un istante provocando la reazione della ragazza che gli offrì una mano come appoggio.

“ Sto bene adesso, è stato solo un momento” “ Ok, immagino che ora andrai verso il prossimo piano” “ Sì, sono sicuro che i miei compagni hanno già abbattuto il boss” “ Ci sono riusciti” “ Lo sapevo!” “ Però solo la metà dei presenti a quel coso” “ Il Raid?” “ Sì quello, solo la metà di loro sono riusciti a spuntarla”.

 

Il player strinse forte i pugni e digrignò i denti: “ Se solo ci fossi stato anch'io, avrei potuto salvarne molti” “ Vedo che sei alterato, è per la scomparsa di quei giocatori?” “ Sì” “ Erano tuoi amici?” “ Non so, ma comunque sono vite che non torneranno" " Capisco, almeno credo..." " Grazie per tutto Violet, ora devo andare” “ Non fare una brutta fine” “ Non succederà, non mi farò più prendere alla sprovvista”.

 

Mentre affermava ciò tese un pugno a Violet che, guardandolo dubbiosa chiese: “ Che roba è?” “ Batti il tuo pugno sul mio” “ Perché?” “ E' un gesto che faccio con gli amici” “ Ha un significato specifico?” “ Diversi, in questo caso vuol dire che ci rivedremo presto” “ Ok...”.

 

Dopo essersi scambiati la mossa d'amicizia, Eivor corse fuori dalla tenda mentre la ragazza scomparve nella sua tipica fiamma con un piccolo sorriso felice.

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Capitolo 16
*** Un duo incontenibie ***


Un duo incontenibile

 

Le convinzioni di Diavel non potevano essere più sbagliate: Asuna e Mito non solo furono capaci di restare in vita durante l'esplorazione del sesto piano, ma spiccarono tra tutti i giocatori per la percentuale di missioni compiute, seconde esclusivamente allo spadaccino nero le cui abilità restavano impareggiabili.

Tuttavia, a differenza di quest'ultimo, erano ben accette dalla maggior parte dei players specialmente da quelle di sesso femminile in quanto vedevano in loro la prova lampante che essere donne non equivaleva ad essere deboli

 

Suddetto pensiero derivava dal fatto che molti maschi si rifiutavano di accettare delle ragazze nelle loro gilde e quei pochi che lo facevano le relegavano a compiti di scarsa importanza, considerandole non adatte a SAO.

Proprio a causa di questa ingiustificata discriminazione le giocatrici avevano preso la decisione di creare una squadra tutto loro nella quale solo ragazze potevano entrare, purtroppo però nemmeno ciò ebbe gli effetti sperati. Infatti continuavano ad essere escluse dai principali Raid, nessuno condivideva volentieri le informazioni raccolte sui boss e non avevano l'accesso al canale creato da Diavel per via dello scarso peso che la loro gilda ricopriva a livello globale.

Di questo passo non avrebbero potuto dare il loro contributo nella lotta alla sopravvivenza, dovevano cambiare le cose e l'occasione per farlo si sarebbe presentata prima di quanto immaginassero.

 

Le due compagne solitarie stavano facendo rifornimento di materiali e pozioni prima di passare al setaccio la zona Nord del sesto piano, area a cui ancora nessuno aveva prestato la giusta attenzione.

“ Mito, guarda che ho trovato” “ Non ci credo, delle impermeabilità, saranno fondamentali contro i nemici marini. Dove le hai comprate? Ho cercato in tutte le botteghe senza successo” “ Ho completato una rapida missione di scorta e la ricompensa è stata proprio questa” “ Bravissima Asuna, adesso possiamo partire ancora più tranquille” “ Sì, speriamo di trovare alcuni indizi sul boss di questo livello. Chissà che tipo sarà?” “ Forse un pesce o un uccello” “ Sarebbe un bel problema, l'acqua e l'aria sono terreni in cui siamo in svantaggio” “ Già, ma dovremmo abituarci a combattere in situazioni sfavorevoli” “ Hai ragione, più saliamo più diventa complicato. Non oso sognare le belve degli ultimi livelli” “ Non pensiamoci ora, concentriamoci piuttosto sugli avversari attuali” “ Ben detto, la tua risolutezza mi è di conforto” “ Grazie Asuna”.

 

Il duo impiegò ben sei ore per raggiungere il proprio obiettivo durante le quali dovettero vedersela con numerose creature, soprattutto uccelli, che se da un parte le fecero allungare il tragitto dall'altro le consentirono di incrementare la loro potenza.

 

“ Finalmente siamo arrivate, per fortuna possiamo usare il cristallo di teletrasporto per tornare. Ripercorrere tutta questa strada mi avrebbe uccisa” commentò la castana con un pizzico di ironia, “ A me non sarebbe dispiaciuto ripetere la passeggiata, mostri a parte qui si sta davvero bene” “ Ti concedo che il paesaggio non è male, ma sarebbe solo un colossale spreco di energie ed una fastidiosa perdita di tempo” “ Sei sempre la solita Asuna, sempre concentrata sul dovere” “ Prima usciamo da SAO meglio è”.

 

La giovane dai capelli viola stava per dire qualcosa quando cambiò d'improvviso espressione percependo dei movimenti in un cespuglio poco lontano.

“ Te ne sei accorta Mito?” “ Certo, prepariamoci” “ Usiamo la solita tattica?” “ Sì”.

 

Muovendosi con passo circospetto, colei che brandiva la falce arrivò silenziosamente in prossimità dell'arbusto, dopo di che lanciò un doppio colpo costringendo una figura a balzare fuori.

“ Sei finito” affermò la castana pronta a mettere a segno il suo affondo, “ Ferma Asuna ti prego! Non sono un mostro!” gridò una ragazza dai capelli rossi.

Per sua fortuna la stoccatrice non aveva ancora azionato la propria abilità di spada, perciò poté fermarsi prima che fosse troppo tardi.

 

“ Perché ci stavi spiando? Volevi tenderci un agguato?” domandò subito Mito estremamente sospettosa ed a ben ragione. Nelle ultime settimane circolavano delle voci secondo cui alcuni giocatori avevano attaccato altri player per rubargli le risorse.

“ Assolutamente no” “ Allora perché eri nascosta?” “ Non ero nascosta, volevo solo essere sicura che foste voi due: il Fulmine e la falce della morte” “ Che nomi, chi ci chiamo così?” “ Noi” “ Chi noi?” intervenne Asuna confusa, “ La Rose's Thorn” “ Ho sentito questo nome, siete la gilda femminile?” “ Esatto Mito, io sono la comandante. Il mio nome è Jane”.

 

Sollevate da quanto appena appreso, le due si rilassarono.

“ Allora Jane cosa volevi da noi?” chiese Mito più tranquilla, “ Vi chiedo di unirvi alla nostra squadra” “ Apprezziamo l'offerta, ma al momento non ce la sentiamo” “ Vi supplico” ribadì mettendosi in ginocchio, “ Non sono abbastanza riconosciuta per poter dar lustro alla mia gilda, voi invece siete famosissime. Grazie al vostro ingresso potremmo dimostrare a quegli idioti quanto potenti siamo noi ragazze”.

 

Nel vedere un sincero sentimento, Asuna e Mito si scambiarono uno sguardo di intesa per poi rimettere in piedi Jane.

“ Va bene, lo faremo a patto di stabilire delle sicure regole per i Raid” sostenne la castana, “ Certo, sarà felice di farlo". 

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Capitolo 17
*** Gelosia ***


Gelosia

 

Soprattutto grazie all'operato delle Rose's Thorns ed all'immancabile contributo dello spadaccino nero la posizione del boss del sesto piano venne individuata in sole tre settimane.

Nonostante Jane desiderasse affrontarlo esclusivamente con l'ausilio della sua gilda così da dimostrare il proprio valore e quanto sbagliassero la maggioranza dei giocatori maschi, decise saggiamente, sotto suggerimento di Asuna e Mito, di condividere tutte le informazioni che erano in suo possesso sul potente nemico.

L'esito di tale gesto fu inaspettato: molte delle principali squadre snobbarono quei dati rifiutandosi addirittura di presentarsi nel luogo e nella data prestabilita del Raid, lasciando sole le abili ragazze.

 

Quando il momento dell'assalto era ormai prossimo davanti al luogo dove si nascondeva il boss, molto simile ad una foresta pluviale, solo i 30 membri delle gilda femminile si trovavano lì.

“ Cosa sta succedendo? Perché non c'è nessuno? Non è che oggi c'era un evento a tempo limitato?” “ No Asuna, ho paura che ci abbiano abbandonato di proposito” rispose con amarezza la leader, “ Per quale motivo? Non ci siamo scontrate con nessuno” “ Non ci avranno prese sul serio o peggio ancora il loro orgoglio li ha impedito di aiutarci” intervenne Mito con fermezza.

 

“ Mi spiace dirlo, però è andata proprio così” esordì Kirito spuntando tra la fitta vegetazione, “ Quindi solo perché siamo donne non ci vogliono aiutare? Come fanno a non capire che dobbiamo collaborare per uscire da questo Inferno?!” replicò con veemenza una delusa stoccatrice, “ Alcuni non cambiano mai, nemmeno quando c'è la sopravvivenza in ballo. Fortuna che non tutti sono così” “ Già...tu sei venuto” “ Non solo io Asuna, guarda”.

 

Il beta tester indicò un manipolo di uomini capeggiati da Diavel unirsi alle Rose's Thorn.

“ Da quanto tempo, vi vedo in forma Kirito ed Asuna” salutò amichevolmente il vichingo, “ Eivor?!” “ In carne ed ossa Asuna, pensavi che fossi come tutti quegli idioti sessisti?” “ So che non lo sei, però temevo che avresti preferito unirti ad un Raid più numeroso” “ Assolutamente no, ho già mancato un boss e di certo non voglio ripetere l'esperienza” “ Sei piuttosto sicuro che da sole avremmo potuto abbatterlo” “ Certo, so quanto sei abile e in più c'è Kirito, il nemico non ha possibilità” “ Quindi sei venuto solo per non perderti il divertimento” commentò lo spadaccino, “ Puoi giurarci”.

 

Mentre il trio continuava a scambiarsi delle chiacchiere, Mito raggiunse Diavel intenzionata a parlargli.

“ Tra tutte le gilde non mi sarei aspettata di vedere proprio le Spade Sacre” sostenne la falce mortale al suo vecchio leader, “ Magari non ci siamo lasciati nel modo migliore, però voglio comunque aiutarti quando è possibile” “ Non ti brucia che io ed Asuna ti abbiamo smentito? Siamo riuscite ad essere le migliori in questo piano” “ Quasi le migliori, Kirito è ancora il giocatore più forte” “ Lui non conta, è un beater” “ Lo siamo anche noi, ricordi? C'eravamo tutti noi tre nella beta e sappiamo come sono andate le cose” “ Tsk...” “ Comunque è vero, siete state eccezionali e non mi sorprenderebbe se un giorno foste capaci di superarlo” “ Accadrà prima di quanto pensi” concluse la ragazza con gli occhi rossi dirigendosi verso la castana.

 

In quel momento vide, come al solito, quest'ultima bisticciare con la spada nera.

“ Chissà cosa le avrà detto per farla arrabbiare? Forse qualcosa sul rilassarsi e godersi questo Mondo oppure una discussione sull'equipaggiamento. In effetti Asuna dovrebbe prestare più attenzione agli accessori di supporto, gliele presterò uno dei miei prima della boss fight, giusto per sicurezza” rifletté Mito la quale però notò una cosa che fino ad ora le era sfuggita: la sua migliora amica sembrava più solare e distesa di quanto non lo fosse mai stata, nemmeno con lei. Non si era mai comportata così.

 

Suddetto insolito mutamento di umore poteva derivare solo dalle persone che le erano vicine in quel momento, Eivor e Kirito.

Inizialmente Mito pensò che fosse solamente felice di ritrovare nello  coloro con cui si era alleata per la prima volta, ma presto dovette ricredersi. Infatti la fulminea stoccatrice poggiava troppo spesso lo sguardo  sullo spadaccino ed inoltre era decisamente più vicina fisicamente a lui di quanto non lo fosse col vichingo.

 

La falciatrice provò con tutta se stessa ad essere felice per l'amica che finalmente si stava lasciando andare, ma la rabbia verso il giovane vestito in nero prese il sopravvento.

Kirito le era sempre stato superiore in battaglia, persino nella beta, ed ora si stava rivelando migliore di lei anche nel comprendere la castana, persona verso la quale aveva sviluppato un grandissimo affetto nelle settimane in cui erano state sole.

Le piaceva lottare al suo fianco ed amava passare il tempo con lei. Sapeva che il sentimento era reciproco, eppure non era mai stata capace di toglierle quell'espressione seria dal volto cosa che a Kirito stava riuscendo senza difficoltà.

 

“ Mito, è ora. Chiama quei tre” ordinò Jane, “ Vado subito” rispose la giocatrice mentre si riprometteva che sarebbe stata lei la prima a cui Asuna avrebbe mostrato la vera sé.

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Capitolo 18
*** Ribalta ***


Ribalta

 

Mito, dopo aver attirato l'attenzione di Asuna ed a malincuore anche quella di Kirito, si preparò mentalmente alla battaglia. Doveva essere concentrata al massimo oppure avrebbe messo in pericolo tutti, però non questa volta non sarebbe stato facile riuscirci. L'idea che la sua migliore amica si fosse comportata in quel modo con l'unico che era capace di eclissarla le faceva ribollire il sangue.

 

“ Stai bene?” le domandò destandola dai propri pensieri l'attuale leader della sua gilda, “ Non è niente Jane, tranquilla” “ Capisco la tensione e la provo anch'io, tuttavia non possiamo farci distrare. Questo boss è particolarmente importante, se una di noi riuscirà a sconfiggerlo tutti saranno costretti a riconoscere il valore delle Rose's Thorn” “ Hai perfettamente ragione e perciò darò il 110 %” “ Così ti voglio, ora forza partiamo alla carica”.

 

Fatte le precisazioni dell'ultimo momento circa la strategia da adottare, i 55 membri del Raid si addentrarono nel cuore dell'ambiente pluviale.

Alti alberi coprivano i raggi del sole e le loro immense radici affondavano nel terreno parzialmente coperto d'acqua, il quale rendeva molto faticoso avanzare ed in aggiunta la temperatura afosa offuscava i sensi.

 

“ Mamma che caldo! Quasi quasi avrei preferito che fossimo state sole noi ragazze, almeno mi sarei potuta togliere qualche indumento” affermò un membro della gilda femminile, “ Non sarebbe cambiato molto, avresti comunque dovuto tenere l'armatura addosso” replicò la castana asciugandosi una goccia di sudore sulla fronte, “ Ragazze silenzio” intervenne la falciatrice, “ Che c'è?” “ Si sta muovendo qualcosa lì sotto Asuna, qualcosa di grosso”.

 

Mito ebbe ragione, infatti un colossale boa verde scuro, lungo decine di metri, sbucò dalla vegetazione emettendo un sibilo inquietante a cui diede seguito con un devastante attacco.

I players ebbero i riflessi pronti per schivarlo, anzi Kirito gli inflisse anche un fendente che però scivolò sulla pelle del rettile senza ferirlo; quel semplice evento rese chiaro al giovane che questo boss sarebbe stato complicato da abbattere.

 

Jane ordinò alle proprie amiche di mettersi in formazione, quella della falange, non appena il nemico avrebbe sfoderato un secondo assalto. Viste le dimensioni di quest'ultimo non avrebbero potuto mancarlo neanche volendolo e proprio per questo tutte si sentivano sicure della mossa che stavano per mettere a segno.

Tuttavia non sarebbe riuscite a fargli nulla, bensì sarebbero finite in guai seri.

 

Kirito, sapendo a cosa stavano per andare incontro, tentò di avvertirle: “ Spostatevi! Gli attacchi normali non gli fanno niente” “ Come fai a dirlo?” domandò la leader delle Rose's Thorn, “ Ho provato prima a colpirlo, ma è stato inutile” “ Questo non vuol dire che anche noi falliremo” replicò la ragazza dai capelli viola con decisione.

 

Avrebbe voluto dimostrare al beta tester che lei e le sue compagne fossero più forti di lui, peccato che si trovava in errore: il serpente sfondò la loro linea subendo solo lievi effetti collaterali. Dopo di che sollevò parte del corpo aprendo le fauci, chiaramente intenzionato a divorare più giocatrici che poteva. Fortunatamente la squadra di Diavel si immischiò nella lotta fermandolo prima che fosse troppo tardi.

 

Nemmeno il giovane dai capelli blu fu capace di ferire il boa, la cui pelle continuava a farsi scivolare praticamente ogni cosa, solo la sua più potente abilità di spada riscontrò qualche effetto, ma nulla di significativo.

“ Non va affatto bene, di questo passo...” commentò il capo delle Spade Sacre tentando con tutto se stesso di venire a capo della situazione senza purtroppo esserne capace, invece Jane aveva avuto un lampo di genio. Era certa di aver trovato la soluzione al problema, doveva solo aspettare l'occasione giusta.

 

Intanto Asuna, sfruttando la propria immensa velocità, fu in grado di piazzare una serie di precise stoccate che il villain sentì considerando il suo lamento.

“ Non sei invulnerabile, ottimo. Adesso ti faccio vedere di cosa sono capace: Crucifixion”, la castana sferrò quattro potenti affondi i quali trapassarono la pelle nemica.

Mentre stava per caricare l'ultimo e decisivo colpo scivolò su una roccia sommersa permettendo al rettile non solo di respirare, ma persino di travolgerla.

 

“ Asuna!” esclamò Mito correndo verso di lei, purtroppo era troppo lontana, non l'avrebbe mai raggiunta in tempo.

“ Squarcio parallelo” esordì Kirito centrando il boa con un fendente potentissimo appena prima che la castana venisse schiacciata.

“ Switch” aggiunse lo spadaccino facendo subentrare Eivor il quale disse con rabbia, “ Te prendi con la mia amica? Ora ti faccio vedere cosa succede quando le fai del male, Ascensione di Midgar!”.

 

Il vichingo sfoderò un colpo dal basso all'alto con la propria ascia che scaraventò in aria il boss, il quale emise un lamento di dolore.

“ E' la mia occasione” commentò Jane mentre saltava in aria con in pungo la propria daga color vermiglio. Grazie ad essa deviò una codata del boa per poi entrargli in bocca dove iniziò a distruggerlo dall'interno. Le bastarono solo una decina di colpi per ucciderlo, l'intuizione che aveva avuto era corretta: il serpente era molto resistente all'esterno, ma all'interno era fragile come un bambino.

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Capitolo 19
*** Warning ***


Warning

 

Per quanto il boa si fosse rivelato un boss decisamente ostico e difficile da affrontare, tutto andò per il meglio: non solo adesso l'accesso al piano successivo era possibile, ma ciò non costò nemmeno la vita di un solo giocatore, impresa che si sarebbe presto diffusa su tutta Aincrad.

 

“ Grazie Kirito” commentò Asuna mentre si rimetteva in piedi, “ Figurati” rispose il ragazzo offrendole una mano come appoggio che la castana accettò di buon grado.

Non appena l'ebbe aiutata aggiunse sinceramente ammirato: “ Sei migliorata molto con le abilità di spada, mi sarebbe piaciuto vedere il colpo conclusivo del tuo Crucifixion” “ Se non fosse stato per questo stupido sasso avrei fatto un bel buco a quel serpente” “ A giudicare da quanta energia stavi accumulando ci saresti sicuramente riuscita...Quindi hai perso l'equilibro” “ Non per colpa mia, non sono così imbranata” “ Certo, certo” “ Meglio che tu non mi stia prendendo in giro, altrimenti” “ No, lo giuro” “ Vuoi due state sempre a bisticciare? Sembrate una vecchia coppia sposata” insinuò malizioso Eivor suscitando un'immediata reazione nei due che negarono con vigore anche solo l'idea di essere sposati.

 

A debita distanza Mito stava osservando tutta la scena. Non era abbastanza vicina da sentire cosa si stessero dicendo, ma la sua migliore amica aveva di nuovo quell'insolita espressione rilassata.

“ Perché devi sempre essere un passo davanti a me? Ora non solo nel gioco, ma anche con Asuna” rifletté la ragazza stringendo i pugni con amarezza.

“ Mito ottimo lavoro” intervenne improvvisamente la leader della gilda, “ Dovresti dirtelo da sola Jane. Sei stata tu a finire il nemico, io non ho fatto quasi niente” “ Non è vero, i tuoi riflessi e la tua potenza hanno salvato molte nostre compagne dall'assalto del boa. Se abbiamo vinto è stato solo per il lavoro di squadra” “ Sì, hai ragione”.

Il concetto di team messo in ballo da Jane sollevò la player dai capelli viola, la quale era certa che nessuno potesse avere un'intesa migliore con Asuna di lei; loro due formavano la squadra più formidabile di tutta SAO.

 

Come era prevedile il successo riscontrato dalle Rose's Thorn si propagò come un virus nei piani inferiori e grazie alla saggia intuizione di Diavel, consistente nel confermare che fossero state proprio i componenti di quella gilda a fare il grosso del lavoro, finalmente tutti riconobbero il valore delle giocatrici.

Ciò spinse gli altri party a collaborare fruttuosamente con loro ottenendo così notevoli vantaggi: in sole sei settimane raggiunsero il decimo piano con un modesto numero di perdite.

 

Spinti dal vento dei recenti successi quasi ogni player credette di poter lasciarsi alle spalle le belve della prima decade, purtroppo l'ultimo ostacolo si presentò estremamente arduo.

Quest'ultimo si dimostrò essere un'ampia aria a base concentrica al cui centro era presente l'unica città sicura, piuttosto grande e dall'architettura medievale, dalla quale si diramavano varie strade che conducevano a zone boschive ricche di funghi in grado di emettere spore letali. Inoltre più si arrivava a margine del disco più l'oscurità si faceva fitta, rendendo complicato avanzare in sicurezza.

 

Esattamente perciò ci vollero una ventina di giorni per localizzare la posizione del boss. Questa si trovava all'interno di una grotta il cui aspetto esteriore ricordava le fauci di un terribile mostro infernale, ma non era la cosa più inquietante. Infatti se la si analizzava il menù sosteneva che mai nessuno che vi si fosse addentrato, nemmeno un microbo, era stato capace di tornare indietro.

A mettere ancora più in allarme Eivor fu l'amica Violet la quale gli consigliò caldamente di prestare la massima attenzione al custode del decimo piano in quanto avvertiva in lui una grande potenza dalla provenienza sconosciuta.

Di conseguenza il vichingo, pur non rivelando nulla riguardo la sua guida e la missione che stava seguendo, avvertì i membri del Raid a mantenere la concentrazione alta oppure avrebbero potuto fare una brutta fine.

 

Arrivati sul punto dove si sarebbe consumata la battaglia contro il boss, i leader delle gilde erano prossimi a fare il consueto discorso di incoraggiamento venendo però interrotti da un allarme di sistema che rinchiuse i giocatori nell'area ergendo delle mura impossibili da infrangere. Dopo di che il segnale di Warning apparve in cielo, durò solo pochi istanti ma nessuno ebbe un dubbio: era lo stesso di quando Kayaba aveva imprigionato tutti ad Aincrad.

 

La domanda che percorse le menti dei più fu: “ Che cosa sta succedendo?”, interrogativo che sarebbe rimasto insoluto poiché cinque ragni grossi come un bue sbucarono dal terreno con chiari intenti omicidi.

 

Era tutto così strano, il boss doveva essere uno solo, ma allora perché ce ne erano cinque?

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Capitolo 20
*** La divoratrice ***


La divoratrice

 

Come di consuetudine le belve si lanciarono all'attacco senza la minima esitazione. La loro forza era notevole, ma non così tanto da rappresentare una seria minaccia ed in più le tecniche di cui diedero sfoggio erano piuttosto comuni.

Evidentemente qualcosa non andava, eppure molti membri del Raid sembravano non farci caso, ancora una volta la speranza di sbrigare rapidamente la pratica del boss l'aveva resi ciechi.

 

Sbarazzatesi dei cinque ragni il gruppo celebrò la facile vittoria, sebbene la solita scritta di congratulazioni non era ancora apparsa da nessuna parte.

“ Non mi piace...” sussurrò Kirito avvertendo uno strano senso di disagio condiviso dai giocatori più accorti tra cui Mito, la quale tirò verso di sé Asuna.

Quest'ultima stava per chiederle cosa le succedesse, ma vedendo il suo sguardo preoccupato intuì che un evento orribile stava per scatenarsi.

 

Nel giro di pochi secondi la rara spada di Diavel si illuminò segnalando che un potente avversario si stava avvicinando.

“ Non è ancora finita, tornate in pozione, subito!” ordinò il giovane dai capelli blu, sfortunatamente in pochi gli diedero ascolto per via dell'euforia, errore che si sarebbe dimostrato fatale.

 

Un'enorme ragnatela, tessuta in pochissimi secondi, imprigionò diversi giocatori sui quali scese una vedova nera dalle colossali dimensioni che ne mangiò alcuni in un solo morso.

La stoccatrice, osservando quell'orribile massacro, si liberò dalla presa dall'amica sfruttando il suo momentaneo stupore e scattò contro il ragno.

L'affondo che mise a segno non ebbe l'effetto sperato, infatti si limitò ad arrecarle un danno insignificante.

 

Il boss rispose immediatamente sparandole contro una sorta di tela aggrovigliata che Asuna tentò di annientare con un fendente, peccato la lama rimase bloccato in quella strana sostanza.

Con l'arma momentaneamente indisponibile, la castana restò in balia del nemico il quale tentò di rinchiuderla in un bozzolo venendo fermato giusto in tempo da Kirito che, anticipando la reazione del Fulmine, l'aveva seguita. Questa volta però non fu l'unico, la falciatrice raggiunse, quasi in contemporanea con lo spadaccino, l'amica liberando lo stocco con un doppio fendente.

 

“ Grazie Mito, ma come hai fatto a tagliare quella cosa appiccicosa?” “ La mia falce può tagliare ogni cosa, indipendentemente dalla sua consistenza” “ Quindi puoi distruggere anche la ragnatela?” “ Credo di sì” “ Fallo allora” “ Capisco che tu voglia salvare quelli imprigionati, ma lo faremo una volta sconfitto il ragno” “ Non è solo per loro” “ Cosa vuoi dire?” “ Non ti sei accorta che la vedova nera si muove tramite i fili che ha tessuto? Se la tagli, la sua mobilità ed il vantaggio strategico che adesso ha verranno meno” “ Sei un genio Asuna, ottima idea!” “ Io e Kirito la terremo impegnata mentre ti metti all'opera” “...Va bene”.

 

Sebbene non le piacesse per nulla l'idea che la sua cara amica collaborasse strettamente con la lama nera, il piano della stoccatrice era l'unica soluzione possibile. Perciò si concentrò esclusivamente sul proprio compito senza pensare alla turbolenti emozioni che stava provando.

 

Intanto il beta tester si trovava in netta difficoltà, il boss non solo era gigantesco ma anche veloce ed inoltre doveva stare attento a dove mettere i piedi in quanto se avesse anche solo sfiorato la bianca tela sarebbe finito dritto in trappola.

“ Adesso mi hai stancato, sparisci!” esclamò il giovane mentre compiva un grande balzo col l'intento di trafiggere gli occhi nemici. Il suo piano non era affatto malvagio, limitare il campo visivo nemico gli avrebbe dato un buon vantaggio, peccato che non prese in considerazione un elemento importante: mentre era in aria non poteva schivare.

 

Il ragno prima distrasse il giocatore con le zampe che utilizzò anche per attutire l'abilità di spada del giovane, poi gli sparò un pungiglione intriso di veleno. Fortunatamente lo spadaccino possedeva sufficienti riflessi per deviarlo con la propria lama, ma facendo ciò restò esposto ad un repentino balzo della vedova che tento di staccargli la testa.

“ Affondo fulmineo!” intervenne la castana impedendo al boss di mettere in atto il proprio piano oscuro. Fatto ciò prese con sé il beta tester portandolo in sicurezza a terra.

 

“ Asuna?!” “ Che c'è Kirito? Sei sorpreso perché questa volta ti ho salvato io?” “ Bhè sì” “ Credi che non sia abbastanza abile?!” “ No, no, non volevo dire quello” “ Allora cosa?” “ Mi stupisce che ti sia lanciata nella mischia per me” “ Non farti strane idee, lo avrei fatto per chiunque” si apprestò a rispondere la ragazza vistosamente imbarazzata, “ Sì, è vero” commentò il giocatore rialzandosi senza però distogliere lo sguardo da lei.

 

“ Non capisco che ci faccia questo boss qui, è un lv 50” affermò Kirito tornando a focalizzarsi sullo scontro, “ Il doppio del nostro?! Ora capisco perché le mie tecniche non l'hanno danneggiato” “ Nemmeno le mie, in questi casi la soluzione migliore sarebbe fuggire e tornare quando si è più potenti, peccato che siamo bloccati” “ I cristalli del teletrasporto?” “ Non funzionano” “ Siamo davvero con le spalle al muro...” “ Già, la nostra unica possibilità è scovare il suo punto debole” “ Credi che ne abbia uno?” “ Tutti i boss ce l'hanno, basta scoprirlo e penso di avere già una mezza idea” “ Ti spiace spiegarmela?” “ I suoi occhi, quando ho provato a colpirmi prima li ha subito coperti” “ Speriamo che tu abbia ragione Kirito” concluse Asuna pronta al contrattacco.

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Capitolo 21
*** Valzer delle lame ***


Danze delle lame

 

I sospetti di Kirito si dimostrarono fondati, infatti la vedova nera prestò massima attenzione a coprire i propri occhi anche se ciò significava subire dei colpi piuttosto potenti.

 

“ Abbiamo anche scoperto il suo punto debole, ma se non riusciamo a centrarlo è tutto inutile...Si muove troppo velocemente sulla sua tela” “ Non temere Kirito, a quella cosa ci sta pensando Mito” “ Può davvero tagliarla senza rimanere incastrata?” “ Sì, è molto forte” “ Lo so bene, anche durante la beta era tra le migliori” “ Lo senti il fiato sul collo? Ti supererà” “ Adesso non esagerare, sarà anche brava, ma nessuno è come me”, la stoccatrice ridacchiò aspettandosi una risposta del genere, “ Che c'è di tanto divertente?” “ Niente, torniamo alla carica altrimenti questo bestione potrebbe accorgersi della nostra trappola” “ Va bene, ma dovrai spiegarmi cosa ti ha fatto ridere” “ Forse te lo dirò o forse no”.

 

Mentre il duo teneva impegnato l'avversario, la falciatrice era intenta a tagliare i fili portanti della ragnatela. Purtroppo ce ne erano a decine e ci avrebbe messo troppo tempo per distruggerli tutti.

Iniziò a pensare che la sua idea fosse stata inutile, ma prima che potesse scoraggiarsi vide Eivor intento a fare ciò che fino ad un attimo fa stava facendo lei. Restò molto sorpresa di ciò e non solo perché pensava di essere l'unica capace di una cosa simile, ma soprattutto del diverso approccio usato dal vichingo. Infatti quest'ultimo sfruttava la pura forza bruta e non una raffinata tecnica.

Onestamente non amava arti del genere, ma al momento l'unico elemento importante era la sua efficienza e di certo non mancava.

 

Grazie alla collaborazione col possessore dell'ascia, Mito realizzò il proprio intento con notevole rapidità.

Quando l'ultimo filo venne tranciato la tela crollò e con essa la vedova nera, la quale colta di sorpresa abbassò le difese.

“ Ora Asuna!” “ Ci sono Kirito”, lo spadaccino insieme all'amica scattò verso il boss frantumandogli un occhio con un fendente, dopo di che si scambiò con la castana la quale a sua volta mise a segno un affondo devastante.

 

Non volendo farsi sfuggire questa succosa occasione il duo proseguì con l'assalto venendo tuttavia allontanato dal ragno con una doppia zampata a cui diede seguito con una carica incredibilmente feroce. Solo il tempestivo intervento di Diavel impedì alla coppia di subire una tremendo attacco che forse l'avrebbe uccisa.

“ Il mio scudo proteggerà i miei compagni” affermò convinto il giocatore dai capelli blu dietro un'eccezionale difesa dorata, “ E le nostre spine elimineranno ogni singolo nemico” aggiunse Jane dando l'ordine alle sue compagne di trafiggere all'unisono la vedova.

La loro mossa fu potente, ma non prendendo di mira tutti i bulbi oculari, il ragno restava una più che seria minaccia.

 

Capendo che la faccenda ancora non era conclusa Eivor decise di coordinarsi con la falciatrice: “ Adesso la centrerò con la mia nuova abilità di spada, tu Mito tieniti pronta ad uno Switch. Mi raccomando usa tutta la potenza” “ Se lo faccio rimarrei scoperta per qualche secondo” “ Tranquilla, dopo che avrà incassato il mio colpo non potrà farti nulla” “ Ecco...” “ Voi salvare o no Asuna?” “ Certo” “ Allora fidati” “ D'accordo, ma spero che tu abbia ragione” “ Lo vedrai da sola”.

 

Nel momento in cui l'insetto stava per lanciare l'ennesima carica omicida, Eivor saltò in aria mentre la sua ascia brillava di un'intesa luce verde.

“ Ehi bestione sono qui!” esclamò attirando l'attenzione nemica, per poi sostenere con grinta “ Assaggia la mia forza, punizione di Ivaldi!”.

Il vichingo scese a terra con una velocità impressione, la quale impresse al suo attacco ancora più capacità distruttiva e ciò consentì alla sua lama di sfondare parte del cranio nemico.

“ Se credi che sia finita ti sbagli di grosso, Switch!”, in quel momento subentrò la ragazza dai capelli viola con una falciata carica di energia che staccò metà faccia al boss.

 

Nonostante l'impressionante successo ottenuto la vedova nera restava viva e molto arrabbiata, infatti iniziò a sparare aculei velenosi a grappolo.

“ Mi ha stancato, è ora di farla finita” pensò lo spadaccino nero correndo verso il nemico seguito da Asuna, la quale era spinta dalle sue stesse motivazioni.

I due si destreggiarono con agilità tra gli attacchi così poterono avvicinarsi abbastanza per colpire, purtroppo il ragno mise le resistenti zampe a difesa di ciò che rimaneva degli occhi.

 

Gli eroi non si diedero per vinti, continuarono ad attaccare con crescente ferocia e rapidità fino a quando le loro lame non brillarono di una misteriosa energia dorata che conferì loro un momentaneo boost alle stats, le quali divennero pari a quelli di un ottimo lv 50.

I fendenti che seguirono furono tanto eccezionali da disintegrare prima gli arti nemici e poi i bulbi oculari ottenendo così una sofferta vittoria.

 

Le movenze negli ultimi attimi erano talmente perfette e sincronizzate che sarebbero passate alla storia di Aincrad come il Valzer delle lame.

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Capitolo 22
*** Complicità ***


Complicità

 

Con la caduta del boss anche le mura che imprigionavano i giocatori scomparvero così come il sistema d'allarme nel loro inventario, prove che anche questa dura prova era stata superata.

 

Coloro che diedero il colpo di grazia al ragno si sedettero a terra sfiniti, il misterioso evento che aveva dato loro un incredibile boost se ne era andato e con esso quasi tutto le energie.

 

“ Non ho idea di cosa sia successo, ma quella tecnica che abbiamo usato era fuori di testa” commentò Asuna ripensando a come il suo corpo si fosse mosso naturalmente durante quella specie danza, “ Non pensavo che una cosa del genere fosse possibile, nemmeno nella beta c'era” rispose preoccupato Kirito il quale non riusciva a smettere di pensare a quante stranezze fossero accadute di recente, “ Nella versione finale di un gioco apportano dei cambiamenti, no?” “ Di solito solo delle correzione di qualche bug, ma mai nulla del genere. A meno che Kayaba non ce l'abbia tenuto segreto di proposito” “ Considerando la bella sorpresa che ci ha riservato quando siamo arrivati non mi stupirebbe” “ Già, quell'uomo è davvero imprevedibile. Suppongo che solo il tempo ci darà una risposta”.

 

In quel momento lo spadaccino posò lo sguardo sulla stoccatrice rendendosi di quanto fosse provata. Avrebbe dovuto riposare prima di avanzare oppure si sarebbe cacciata in grossi guai, peccato che sapeva che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Di conseguenza escogitò un sapiente piano per assicurarsi che stesse bene senza però intaccare il suo orgoglio di guerriera.

 

Si alzò e si diresse verso di lei così da aiutarla a mettersi in piedi.

“ Ce la faccio Kirito, non sono messa tanto male e poi recupero in fretta” “ Lo so, ma è meglio non correre rischi. Dai, dammi la mano” “ E va bene”.

Poteva anche essere bloccata in un mondo virtuale, ma sentire quel tocco gentile fece trasalire la castana ed a sua insaputa lo stesso ragazzo.

“ Asuna, prendi questo” affermò il beta tester porgendole un bracciale platino con incastonate tre gemme delle blu, “ Cosa?” “ E' il mio modo per ringraziarti, senza di te non sarei stato capace di abbattere la vedova nera” “ Però io non ho niente da darti” “ Mi hai già dato il tuo aiuto” “ L'hai fatto anche tu, nemmeno io da sola me la sarei cavata” “ Dai prendilo” ribadì Kirito mettendogli l'oggetto al polso per poi aggiungere “ La prossima volta che ci vedremo ti sdebiterai” “ Io...lo farò” “ Ci conto, ora devo andare, il prossimo piano mi aspetta” “ Sicuro di farcela? Non è troppo presto?"  “ Macché, guarda che sono il leggendario spadaccino nero” detto ciò il player si allontanò dall'alleata.

 

Quest'ultima sentì tutte le energie tornare più forti di prima, fenomeno che la stupì.

Quando analizzò il dono appena ricevuto capì perché era tornata in forze: indossava un bracciale della vitalità dalle capacità rigenerative assurde.

“ Kirito, perché...” si domandò mentalmente confusa come non mai.

 

“ Asuna, stai bene?” le chiese Mito temendo sinceramente per lei, “ Sì, grazie. Tu invece?” “ Tutto a posto anche se abbiamo dovuto sudare più del solito per spuntarla” “ In effetti, ci conviene prepararci con più attenzione la prossima volta” “ Senza ombra di dubbio, inoltre dobbiamo anche capire che tipo di esseri ci sono nell'undicesimo piano e come è fatto” “ Tu non hai un'idea?” “ Perché dovrei?” “ Hai partecipato alla beta” “ Sì, ma quella arrivava fino a qui. Oltre questo punto è un enigma per chiunque” “ Allora dobbiamo raggiungere subito Kirito!” esclamò con urgenza la castana, “ Non possiamo, dobbiamo riorganizzarci con le altre” “ Ma è andato avanti tutto da solo” “ Tranquilla se la caverà” intervenne Eivor col suo tipico sorriso, “ E' il miglior giocatore in giro e sai bene di cosa è capace” “ Lo so, però” “ Non mi dire che non ti fidi delle sue abilità?” “ Non è quello...lasciarlo in solitaria non mi sembra giusto” “ E' una sua scelta e non puoi fare niente per cambiarla” concluse sentenziosa la falciatrice intenzionata ad impedire all'amica di correre inutili rischi cercando il guerriero nero.

 

Asuna dovette desistere e non solo per le insistenza degli amici, ma perché Jane aveva ordinato ai suoi membri di raggrupparsi intorno a lei poiché doveva comunicare una novità importante.

La rossa, in compagnia del giovane dai capelli blu, iniziò: “ Per prima cosa vi faccio i complimenti per l'ottima prova, abbiamo affrontato un nemico temibile e lo abbiamo sconfitto con un esiguo numero di perdite. Tuttavia il fatto che qualcuno di noi non ci sia più è un segno di come da sole non possiamo andare avanti. Perciò, considerata anche la grande intesa che abbiamo riscontrato, d'ora in poi collaboreremo con le spade Sacre”.

 

La dichiarazione della leader gettò quasi nel panico i membri della gilda, le quali non capivano una scelta del genere: le Rose's Thorn non erano state create per dare lustro alle sole giocatrici? Che senso aveva unirsi ad una squadra principalmente maschile.

“ Capisco la vostra sorpresa, ma dobbiamo farlo” aggiunse Jane consapevole che il gioco si sarebbe fatto sempre più duro, “ La vostra leader ha ragione” intervenne Diavel continuando con fermezza: “ Non temete le nostre gilde rimarranno entità separate, semplicemente ci aiuteremo condividendo informazioni, strutture e truppe all'occorrenza. Sappiate anche che nessuna decisione verrà presa se non c'è un totale accordo tra me e Jane, ve lo giuro sul mio onore”.

 

Le parole di Diavel sembravano sincere, perciò le players si convinsero a fare almeno una prova, dopo tutto se lo cose non le avessero soddisfatte sarebbero sempre potute tornare indietro.

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Capitolo 23
*** Sorpresa ***


Sorpresa

 

L'idea promossa da Jane e Diavel diede i suoi frutti: dopo qualche giorno di fisiologico assestamento le loro gilde iniziarono a collaborare su un perfetto piano di parità, fugando così le reticenze delle Rose's Thorn ed ottenendo impressionanti risultati sul campo.

Proprio questo modello spinse altri gruppi ad imitarli e nel giro di pochi settimane la maggior parte delle squadre si erano riunite in una o più organizzazioni dove il metodo democratico faceva da padrone. Il che portò un incredibile beneficio a livello globale: i piani dall'11 al 15 vennero superati in scioltezza con poche decine di caduti.

 

Sfortunatamente non c'erano solo notizie positive. Da qualche tempo correva una voce in base alla quale i giocatori più crudeli, contrassegnati da un'icona arancio o nei peggiori dei casi rossa, avevano stretto una macabra alleanza col preciso scopo di assassinare gli altri player.

Per quanto potesse apparire folle, effettivamente si erano registrate delle morti misteriose non ascrivibili ai nemici inanimati che costellavano le recenti piattaforme.

Nel tentativo di scoprire la verità Jane e Diavel inviarono qualche uomo ad indagare mentre loro erano intenti a preparare la migliore strategia per abbattere il boss del sedicesimo livello. Tra di essi c'era Asuna la quale, forte a sufficienza per investigare da sola, si era diretta verso le praterie solitarie, uno dei pochi ambienti dove era presente una sana vegetazione, nella quale si diceva vi fossero degli indizi sull'identità dei giocatori fuori di testa.

 

Esattamente come si sarebbe aspettata il cammino le venne sbarrato da un numero considerevole di avversari rocciosi, i tipici nemici presenti su quel piano: una specie di golem estremamente rozzo.

Non importava se erano decine e decine se ne sbarazzò in un lampo, rimanendo fedele al suo soprannome, come se stesse scacciando delle fastidiose mosche. Insomma tutto proseguiva secondo i piani, quando si imbatté nell'ultima persona che avrebbe mai immaginato, lo spadaccino nero.

 

“ Ehi Asuna, è passato un po' da quando ci siamo visti” la salutò amichevolmente il giovane, “ Dall'ultimo Raid” “ Già, quel colosso di granito era proprio tosto ma ce la siamo cavata alla grande. Cosa ti porta qui?” “ Sto eseguendo degli ordini, tu piuttosto? Di solito sei sempre nei pressi di qualche luogo inaccessibile o dungeon segreto” “ Cosa ti dice che non sia così?” “ Impossibile, la mia gilda ha setacciato questa zona da cima a fondo” sentenziò la castana aggiungendo con sguardo serio, “ Basta bugie, dimmi qual è il tuo scopo” “ Va bene, va bene. Devo incontrare un'informatrice, forse ne hai sentito parlare, si chiama Argo” “ Lo spettro di Aincrad! La conosci davvero?! Se è così devi assolutamente portarmi da lei” “ E gli ordini della tua gilda?” “ Le due cose sono connesse, non è ovvio?” “ In effetti...Ok, vorrà dire che faremo un po' di strada insieme” “ Dove la devi vedere?” “ Nelle pianure solitarie” “ Allora i dati che abbiamo raccolto erano veri...” sussurrò la stoccatrice, “ Come Asuna?” “ Niente, fai strada” “ D'accordo, ma vedi di tenere il passo” “ Questo dovrei dirtelo io, solo la giocatrice più rapida mai vista”.

 

I duo avanzarono facendosi strada tra i soliti nemici. 

In questo modo la castana ebbe modo di vedere ancora una volta quanto eccezionali fossero le capacità del beta tester, sembrava che niente potesse metterlo in difficoltà. Oltre alla sua eccezionale forza notò anche un altro aspetto: a dispetto dell'atteggiamento di superiorità e provocatorio che assumeva praticamente con tutti, con lei si stava comportando molto gentilmente, preoccupandosi addirittura di chiederle se stesse bene dopo ogni scontro.

Se doveva essere sincera con se stessa era sempre stato così con lei, fin dal loro primo incontro dove le aveva mostrato alcuni segreti di Aincrad, per non parlare delle boss Fight dove finivano sempre per unire le forze dando vita a spettacolari mosse combinate.

Sapeva che in fondo aveva un cuore buono, infatti aiutava sempre chi poteva sebbene a modo suo, ma allora non capiva perché si ostinasse a rimanere in solitaria.

 

Ormai in prossimità dell'obiettivo Kirito fece cenno alla compagnia di fermarsi, spingendo quest'ultima a chiedergli: “ Che c'è? Hai percepito un nemico?” “ No, mi sono ricordato di una cosa” “ Cioè?” “ Qui potremmo imbatterci in un nemico con la temibile capacità di paralisi assoluta” “ Dal nome immagino che non permetta all'avversario di muoversi” “ Esatto, inoltre il suo effetto dura un giorno interno” “ Sei serio?” “ Sì, ne ho affrontato uno e l'ho spuntata solo perché avevo l'equipaggiamento opportuno. Sei in possesso di qualche protezioni a quel debuff?” “ Veramente no” “ Sei fortunata ho questi in più”.

 

Lo spadaccino mostrò un paio di orecchini brillanti a forma di goccia, della fattura più elevata che Asuna avesse mai visto.

“ Dove li hai trovati?” chiese stupita la castana, “ In una segreta nel piano precedente, sono tuoi” “ Non posso accettarli, sono troppo rari e poi devo ancora sdebitarmi per il bracciale che mi hai dato” “ Prendilo o sarò costretto a gettarli, ho l'inventario pieno”.

La ragazza sospirò in segno di resa, prese gli oggetti e li indossò percependo subito un aumento della proprie stats.

 

“ Ormai non manca molto, dovremmo essere vicini” commentò il beta testar il quale sentì la mano della stoccatrice afferrargli la manica del cappotto oscuro, “ Problemi Asuna?” “ Lì c'è un po' d'ombra, perché non ci fermiamo a fare una pausa. Ho con me uno spuntino, l'ho preparato con le mie skills culinarie”.

La proposta della castana lasciò per un attimo perplesso il giovane il quale non l'aveva mai vista così, di solito le importava solo portare a termine la missione ed adesso invece gli aveva proposto un break.

Solo dopo qualche secondo intuì le sue reali intenzioni: offrirgli il pranzo era il suo modo per ripagarlo dei doni che le aveva fatto.

Non avrebbe rifiutato la sua proposta sia perché non gli sarebbe dispiaciuto riposare e mettere qualcosa di diverso sotto i denti sia perché sapeva che far arrabbiare Asuna sarebbe stata una pessima mossa.

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Capitolo 24
*** Conoscersi meglio ***


Conoscersi meglio

 

Asuna e Kirito si sedettero sotto le fronde di un grande albero, uno dei pochi presenti nei piani governati dai golem, su una fresca erba dal vivace colore smeraldo.

Una volta che si furono sistemati la stoccatrice tirò fuori dal proprio inventario un paio di succulenti sandwich a base di carne e verdure.

“ Tieni” affermò la castana porgendo con gentilezza e con un pizzico di imbarazzo la propria creazione, “ Wow, ha un aspetto invitante” rispose il giovane non esitando a dare un bel morso al panino, il quale lo mandò in estasi.

 

“ Non ho mai mangiato nulla del genere, è incredibile!” esclamò lo spadaccino nero con un ampio sorriso, “ Grazie” si limitò a commentare la giocatrice anche se dentro di sé era soddisfatta di aver riscosso tanto entusiasmo. Tuttavia, essendo sempre molto severa con se stessa, dopo che  lo ebbe assaggiato notò l'assenza di un pizzico di acidità.

“ Avrei dovuto aggiungere una salsa al limone o al lime, gli avrebbe dato quella spinta in più” “ Cosa borbotti Asuna?” “ Niente di importante, piuttosto pensa a finirlo rapidamente. La sua durabilità è molto limitata, non vorrei che andasse sprecato” “ Non lo permetterò, una prelibatezza del genere deve finire solo nel mio stomaco” rispose il moro riprendendo a mangiarlo con avidità.

 

Finito il pasto Asuna era pronta a rincamminarsi, ormai si era sdebitata e doveva portare a termine un incarico fondamentale per la sopravvivenza di tutti. Però esitò notando una particolare icona nel profilo del compagno, una che non avrebbe mai immaginato.

“ Ehi Kirito perché non ti unisci alla mia gilda? Andare da soli è diventato ancora più pericoloso negli ultimi tempi” “ Apprezzo l'offerta, ma dovresti sapere che gioco in solitaria” “ Bugiardo!” esclamò la ragazza sporgendosi con fervore verso il beta tester, “ Che vuoi dire?” “ Ho visto quell'icona che hai sul profilo, si ottiene esclusivamente unendosi ad una gilda” “ Ecco...” “ Pensavi che non me ne fossi accorta? Non sono una sciocca” “ Io, non” “ Se non vuoi stare con me va bene, ma non devi mentirmi” “ Hai frainteso tutto Asuna...E' vero, sono stato in una gilda, ma solo per poco tempo” “ Hai avuto la conferma che non sei fatto per stare con gli altri?” “ No, a dire la verità mi sono divertito con loro. Erano dei players di medio-basso livello, ma possedevano uno spirito unico, riuscivano persino a divertirsi. Sai ho pensato che avrei potuto aiutarli a cavarsela in questo mondo, però mi sbagliavo di grosso” “ Perché?” chiese la castana con tono meno aggressivo, “ Sono morti tutti a causa di una trappola. Ho provato a proteggerli, ma ho fallito. A volte sogno ancora le loro facce, rivedo il terrore nei loro occhi e...Insomma quell'esperienza mi ha fatto capire che è meglio restare solo”.

 

La stoccatrice vide per la prima volta il dolore, la rabbia ed il rimorso negli occhi del ragazzo. Poteva capire perfettamente cosa stesse passando, anche lei era tormentata dai fantasmi dei compagni caduti. Onestamente non si trovava nella posizione per consigliare, tuttavia non gli piaceva vederlo in quello stato, lui era il grande spadaccino nero, il migliore giocatore di Aincrad, nonché suo compagno d'armi, Non poteva, anzi non voleva che lo sconforto lo sconfiggesse perciò gli si avvicinò dicendogli con grande dolcezza: “ Kirito non devi fartene una colpa, questo è un Mondo spietato” “ Può darsi, ma avrei dovuto tenerli al sicuro ed invece...” “ Non possiamo tornare indietro, ma possiamo evitare che certe tragedie si ripetano” “ Asuna...” “ Fidati, so quanto difficile sia non pensare a certe a cose, ma dobbiamo provarci. Abbiamo il dovere di sconfiggere SAO anche per coloro che non ce l'hanno fatta” “...Credo che tu abbia ragione...Ci proverò” concluse il giovane poggiandosi contro il tronco dell'albero mentre guardava il cielo assorto nei propri pensieri.

 

Il discorso con il beta tester fece provare un turbinio di emozioni nella ragazza. Non sapeva se avesse fatto bene a dargli quei suggerimenti, in fondo era l'ultima persona che poteva farlo visto il trauma psicologico che stava vivendo da quando era rimasta intrappolata su Aincrad, dall'altro canto si sentì molto più vicina allo spadaccino e ciò la faceva sentire strana come non mai.

Tutti questa confusione venne momentaneamente allontanata da una piacevole brezza primaverile che la spinse ad imitare il compagno: si poggiò al tronco alzando lo sguardo.

 

Gradualmente i turbolenti pensieri di Asuna si affievolirono sempre di più grazie al piacevole clima ed alla presenza di Kirito che le trasmetteva sempre serenità.

Da lì a poco cadde addormentata come una bambina. Il suo sarebbe stato un sonno sereno, privo di incubi, come non le accadeva da mesi.

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Capitolo 25
*** Serenità ***


Serenità

 

Mentre osservava qualche sporadica nuvola bianca che attraversava il cielo azzurro, Kirito rifletteva sulle parole di conforto della stoccatrice.

Si era sempre incolpato per la strage cui era andata incontro la gilda di cui aveva fatto parte per un breve, ma piacevole, lasso di tempo e dubitava che sarebbe mai riuscito a perdonarsi, eppure quel semplice dialogo con la castana lo aveva fatto sentire meglio.

Inizialmente pensò che probabilmente era tutto merito del tono che aveva usato, sincero e dolce come quello di una vera amica, ma in cuor suo sapeva bene che la ragione era un'altra.

 

Ogni volta che la incontrava si sentiva sempre piuttosto agitato, un'agitazione diversa da quella provata davanti ad un terribile nemico, molto più intensa e stranamente piacevole, la quale lasciava sempre il posto ad una sensazione che non riusciva a spiegare a parole. Era come se averla vicina lo facesse sentire a casa ed al sicuro rendendo quell'aspro Mondo più confortevole e sopportabile.

Altro elemento insolito consisteva nell'intesa che aveva con lei in combattimento. Pur se si incontravano di rado durante l'esplorazione dei piani erano capaci di leggersi dentro coordinando così delle mosse devastanti altrimenti impossibili da realizzare.

 

Mentre lo spadaccino nero era intento ad analizzare le sue emozioni più profonde sentì un leggero tonfo di fianco a lui, suono che lo allarmò. Forse un nemico si era avvicinato sfruttando la sua distrazione ed aveva colpito la compagna, per fortuna le sue preoccupazioni erano infondate, infatti vide semplicemente un'Asuna stesa sulla morbida erba in posizione fetale.

Era profondamente addormentata con un'espressione tanto innocente che Kirito non poté fare a meno di pensare a quanto fosse carina e poi appariva così indifesa quasi come una bambina. 

 

Ad Aincrad persino il riposo poteva essere fatale: quando un giocatore sprofondava nel regno di Morfeo diventava un bersaglio facilissimo a causa di un infido meccanismo di sistema che nullificava praticamente ogni abilità di difesa senza tenere conto del livello del player in questione. In sostanza quando si dormiva un lv100 era identico ad un lv1, per cui poteva essere ucciso da chiunque e soprattutto dovunque, persino nelle zone sicure. Perciò era fondamentale scegliere con attenzione gli alloggi e chiudere sempre porte e finestre.

 

Da quando le voci circa i giocatori fratricidi presero piede, i membri delle gilde avevano iniziato a fare dei turni di veglia sulle loro strutture, anzi in quelle più grandi si erano costituite delle apposite pattuglie. Si trattava di una soluzione dettata dalla prudenza, ma che aveva degli inevitabili effetti collaterali: le truppe dedite alle esplorazioni erano meno numerose e di conseguenza esplorare un piano richiedeva sempre più tempo.

Anche per questo era importantissimo capire se esistevano davvero queste persone tanto folli e nel caso fermarle subito.

 

Asuna non ebbe nulla da temere visto che al suo fianco c'era il beta tester il quale restò vigile per lei. Si trovavano in un'area sicura, ma era sempre meglio tenere gli occhi aperti.

Proprio mentre stava osservando l'alleata, il giovane notò un filo d'erba poggiarsi sulla guancia di quest'ultima che istintivamente lo tolse. Nel farlo sfiorò la guancia della ragazza, normalmente sarebbe rimasto colpito dalla realismo di Aincrad, da come fosse capace di percepire una morbidezza estremamente simile alla realtà, questa volta invece sentì solo il cuore accelerare.

 

Indugiò ancora qualche secondo sul viso della stoccatrice prestando molta attenzione a non svegliarla sia perché non voleva disturbarla sia perché temeva la sua reazione.

“ Cosa sto facendo?” si chiese mentalmente prima di tornare nella sua posizione originaria sebbene a malincuore, avrebbe davvero voluto accarezzarla ancora ma non sarebbe stato giusto vista l'attuale rapporto con la ragazza.

 

Solo al crepuscolo la castana si destò. Le ci volle un po' per razionalizzare cosa era accaduto: “ Il sole sta tramontando, ma come è possibile? Fino a poco fa...Mi sono addormentata?! Che stupida, ho perso la mia pista” “ Tranquilla, Argo mi sta ancora aspettando, eravamo rimasti d'accordo che non se ne sarebbe andata prima di sera” “ Kirito?! Non sei andato avanti?” “ No, si stava troppo bene sotto quest'albero” “ Non mi dire che sei rimasto qui per tutto questo tempo?” “ Non mi sono mosso” “ Quindi hai vegliato su di me...Grazie” “ Figurati, ora però è meglio muoversi oppure Argo si arrabbierà con me” “ Certo e scusa per averti fatto perdere tutto questo tempo” “ Non dirlo neanche per scherzo, avrei fatto comunque una bella pausa. In una giornata come questa, sarebbe stato uno spreco pensare solo al dovere”.

 

I due ripresero il viaggio mentre in entrambi le scintille che albergavano nel loro cuore si stavano trasformando in un rovente ed implacabile fuoco.

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Capitolo 26
*** L'informatrice ***


L'informatrice

 

Asuna seguì Kirito tra la vasta prateria costituita da antiche rocce capaci di trasmettere un non so che di inquietante.

Aveva dormito così tanto che ormai le tenebre iniziavano a calare rendendo l'incedere sempre più pericoloso. Ancora non si capacitava di aver perso tutto quel tempo e soprattutto non capiva perché non si sentisse in colpa. Di solito si sarebbe rimproverata aspramente ed invece adesso aveva persino voglia di ripetere l'esperienza.

Sebbene non l'avesse ancora metabolizzato incontrare lo spadaccino nero le aveva fatto capire che, per quanto orribile potesse essere, Aincrad era il suo Mondo, almeno per il momento, per cui prendersi di tanto in tanto un giorno di riposo come nella vita reale era del tutto naturale se non necessario.

 

“ So che non è saggio proseguire a quest'ora, ma siamo quasi arrivati” esordì il beta tester indicando un obelisco di alabastro sulla cui cima era seduta una figura.

“ E' Argo?” domandò la castana non riuscendo a distinguerla, “ Sì, mi farà pagare un extra per averla trattenuta più del previsto” “ La colpa è mia, quindi lo pagherò io” “ Asuna ti ho già” “ Lo farò io e non voglio sentire storie” “ Se proprio insisti” “ A proposito cosa vuoi chiedergli?” “ Chiederle” “ E' una donna?” “ Sì” “ Eppure sul suo conto si parla sempre al maschile” “ Tende a coprirsi con un mantello, forse per questo non hanno riconosciuto il suo sesso” “ Capisco...Allora cosa vuoi da lei?” “ Hai sentito parlare dei giocatori assassini?” “ Certo, sono stata mandata qui esattamente per trovare qualche indizio sul loro conto” “ E' il mio stesso obiettivo che strana coincidenza...”.

 

A quel punto la stoccatrice ridacchiò, “ Ho detto qualcosa di divertente?” “ No Kirito, è solo che rimaniamo sempre coinvolti in qualcosa di grosso insieme” “ Sarà è Aincrad che ci spinge a collaborare, forse perché ci vuole far sbloccare qualche missione segreta” “ Può darsi” mugugnò la ragazza decisamente delusa dalla risposta che aveva ricevuto.

 

Giunti presso la struttura i due sentirono una simpatica voce esclamare: “ Alla buon'ora! Credi che sia felice di aspettarti, neanche fossi un re” “ Dai Argo, vedi il lato positivo: ti sei goduta una bella giornata” “ Mmm, ti sei salvato in calcio d'angolo. Aspetta un attimo, non sei da solo” “ Infatti, come me c'è” “ Asuna, piacere di conoscerti” intervenne la castana, “ Lo so chi sei, la tua fama ti precede. Sai, stavo aspettando anche te” “ Davvero?” “ Chi credi abbia indicato al tuo leader questo luogo?” “ Sei stata tu?! Ma perché?” “ Per risolvere un problema serio”.

 

A quel punto l'informatrice fece un balzo felino verso la coppia: “ Si è fatto buio, potrebbero esserci delle orecchie indiscrete. Meglio andare in un posto sicuro, tranquilli non è lontano”.

La stoccatrice guardò istintivamente l'amico, non sapeva chi fosse davvero Argo e seguirla alla cieca per giunta di sera sarebbe stato un rischio. Tuttavia l'espressione rilassata ed il cenno che il giovane le diede la rassicurarono, se Kirito si fidava di lei non c'era nulla da temere.

 

L'abile donna, mentre conduceva il duo, prese in leggera disparte lo spadaccino insinuando: “ Ora capisco perché hai tardato tanto” “ Che?” “ Non sono nata ieri, se avevi un appuntamento con lei avresti potuto avvertirmi, ci saremo incontrati in un altro momento” “ Non è così che è andata, io e Asuna ci siamo incontrati casualmente incontrati mentre ti stavamo cercando” “ E caso strano ci avete messo una giornata per arrivare” “ Solo perché ci siamo fermati per mettere qualcosa sotto i denti” “ Quindi mi stai dicendo che tra voi non c'è niente? Chiedo perché Asuna non la pensa così” “ Come?” “ Non ti sei accorto che non ti ha tolto gli occhi di dosso da quando siamo partiti?” “ Sinceramente no” “ Sei tanto abile in SAO quanto ingenuo con le ragazze”.

 

Incuriosito dalle parole di Argo il ragazzo lanciò uno sguardo verso la compagna notando che effettivamente lo stava guardando. Il suo viso delicato illuminato dal chiarore di luna lo spinsero a fissarla rapito e prima che potesse accorgersene si mise al suo fianco iniziando a parlarle.

Per la prima volta non affrontarono argomenti seri o legati a qualche missione, bensì si concentrarono nell'ammirare il bel paesaggio che avevano di fronte.

 

“ Quei due...Non sbaglio un colpo! Riconosco che sono carini insieme, magari allungherò un pochino il tragitto. Lo faccio per te Kirito, ma dovrai sdebitarti a dovere ed ho già in mente come” pensò Argo con un furbo sorriso.

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Capitolo 27
*** Rivelazioni ***


Rivelazioni

 

Argo condusse la coppia al limite estremo della prateria della solutine, luogo caratterizzato dalla presenza di rocce colossali. L'informatrice si avvicinò ad una di queste toccandola in più punti come se stesse seguendo una sequenza, ciò la fece spostare magicamente permettendo così di intravedere un passaggio segreto che il trio intraprese senza particolari indugi.

 

“ Quindi è così che ti muovi senza dare nell'occhio, davvero ingegnoso” commentò Asuna sinceramente colpita, “ Questo è un solo metodo, ne conosco altri persino più incredibili” “ Mi chiedo come hai fatto a scoprirli...” aggiunse Kirito, “ So che vorresti saperlo così da rendere la tua figura ancora più misteriosa, ma non ti dirò nulla. Vedi, è un segreto” “ Tanto lo capirò da solo prima o poi” “ Se ne sei proprio sicuro” “ Certo che lo sono e presto lo vedrai”.

 

La stoccatrice non ebbe difficoltà ad accorgersi della complicità che correva tra  quei due. Era evidente che avessero dei trascorsi, probabilmente era merito di Argo se lo spadaccino sapeva sempre dove trovare i segreti più reconditi di Aincrad, ma al momento non le importava questo. Stranamente era più interessata a quanto effettivamente lo Spettro conoscesse la lama nera, magari erano amici dai tempi della beta o addirittura nel mondo reale. Se le cose stavano davvero così forse sapeva perché Kirito si ostinasse a restare da solo e magari sarebbe riuscita a convincerla a dirle tutto. 

 

Dopo aver attraversato qualche cunicolo scavato nella terra, gli alleati arrivarono in un modesto accampamento piuttosto accogliente.

“ Benvenuti nella mia momentanea dimora, se avete sete o fame ho qualche provvista” “ Ce li offri senza chiedere un prezzo? Deve esserci qualcosa che ti turba Argo” “ Per una volta che volevo essere gentile, comunque devo darti ragione Kirito. In effetti sono preoccupata, molto preoccupata” “ Riguarda i killer di altri giocatori?” intervenne Asuna, “ Esatto, siamo già bloccati in un gioco della morte e l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è guardarci le spalle da quelli come noi” “ Ti capisco Argo, per questo mi sono ripromessa di andare a fondo di questa storia. Perciò se sai qualcosa dimmelo, per favore” “ Non serve implorarmi, avevo già intenzione di parlare con voi”.

 

In quel momento Argo si tolse il mantello mostrandosi così per ciò che era: una ragazza piuttosto carina, più o meno della stessa età della castana, sulle cui pallide guance erano presenti tre linee rosso-arancio che ricordavano i baffi di un felino.

Messasi più a suo agio la ragazza rivelò ciò di cui era venuta a conoscenza: “ Per prima cosa vi confermo che le voci sugli omicidi sono vere, sebbene imprecise. Sono stati assassinati almeno dieci giocatori nelle ultime settimane, ma non per opera di una gilda o di un gruppo, ma per mano di una sola persona” “ Una sola?!” esclamò incredula la stoccatrice, “ Oltre ad essere un folle deve essere abile, non è facile farla franca per tutto questo tempo da soli” aggiunse pensieroso il beta tester, “ Questo non posso dirlo con certezza, ma ci sono molte probabilità che tu abbia ragione. Però posso affermare una cosa con sicurezza. la sua posizione” “ Dov'è?” chiesero all'unisono i due compagni di Raid, “ Cavolo siete proprio sincronizzati...Si trova nelle rade della desolazione” “ Non sono lontane, posso raggiungerle in un paio d'ore” “ Non pensare nemmeno di andarci ora! E' troppo tardi” esclamò Asuna la cui furia in realtà nascondeva un grande timore per l'incolumità del ragazzo, “ Non sarebbe la prima volta che vado in giro di notte” “ Mi spiace, però la tua amica ha ragione” “ Ti ci metti anche tu Argo adesso?” “ Di certo non mi sto preoccupando come lei per te, semplicemente non lo troveresti se partissi ora” “...Giusto, che sciocco e va bene allora partiremo alle prime luci dell'alba” “ Mi hai letto nel pensiero, potete passare la notte qui basta che non fate casini” concluse Argo entrando nella sua tenda per prendere dei sacchi a pelo da prestare agli ospiti.

 

Mentre Kirito prendeva il suo Asuna, avendo sentito il rumore dell'acqua in lontananza, si allontanò.

Mentre camminava pensò allo spadaccino: “ Sarà anche audace, ma rimane intelligenti. Ha capito che non avrebbe trovato il killer di notte perché sicuramente è rintanato nel suo nascondiglio il quale sarà protetto da qualche trappola. L'occasione migliore per catturarlo è di mattina quando meno se lo aspetta.

Non mi piace tutta questa storia dell'omicida, non sarà facile affrontarlo e non ho nessuna intenzione di ucciderlo mentre lui non si farà scrupoli...Sono solo contenta di non essere sola”.

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Capitolo 28
*** Terme ***


Terme

 

Asuna, seguendo il suo fine udito, non ebbe difficoltà ad orientarsi nel passaggio sotterraneo e così raggiunse piuttosto rapidamente ciò che in primo luogo aveva attirato la sua attenzione.

“ Non ci credo...” commentò col fiato sospeso trovandosi davanti una magnifica sorgente termale.

Sebbene desiderasse tuffarcisi immediatamente, ebbe il buon senso di analizzarla. Poteva in realtà essere una trappola, magari quella sostanza era tossica e morire per una cosa del genere sarebbe stato sciocco.

 

“ Si tratta di semplice acqua, stupendo! Potrò finalmente farmi un bel bagno bollente, aspetta un attimo Asuna, sarà il caso? Ma sì, Kirito starà già dormendo o almeno spero e se Argo dovesse venire non sarebbe un problema” pensò la giovane che non riusciva più a trattenersi. Infatti si tolse i vestiti in un lampo per poi fare un bel salto.

 

La temperatura era perfetta, calda ma non troppo, così come la profondità; persino il fondale era gradevole, sembrava quasi un cuscino per i suoi piedi.

 

“ Che meraviglia...Mi sento in paradiso. Mi stupisco sempre che su Aincrad ci siano delle cose tanto piacevoli, forse avrei dovuto dirlo anche a Kirito scommetto che gli sarebbe piaciuto. Ma cosa vado a pensare! Con lui sarebbe stato tutto troppo...imbarazzante. Però...”.

 

La mente della stoccatrice vagò sui momenti che aveva trascorso con lo spadaccino nelle ultime ore. Senza ombra di dubbio aveva dormito per la maggior parte del tempo, ma aveva comunque avuto modo di conoscerlo un po' meglio. Ciò che aveva appreso non aveva fatto altro che rafforzare delle strane sensazioni che provava già da tempo ogni volta che si trovava vicino a lui.

Inoltre si chiedeva sempre più spesso se la gentilezza mostrata dal beta tester nei suoi confronti era sinonimo di qualcos'altro, se solo non fosse tanto ostinato nel voler giocare da solo lo avrebbe potuto scoprire con facilità.

 

“ Ecco perché sei sgattaiolata via” esordì improvvisamente una voce gettando Asuna nel panico, la quale temeva che lo spadaccino l'avesse raggiunta.

“ Tranquilla, sono Argo. Non hai nulla che non abbia già visto” scherzò l'informatrice aggiungendo sinceramente stupita “ Non pensavo che Kirito avesse ragione” “ Kirito? Che ti ha detto?” “ Quando te ne sei andata mi sono preoccupata, pensavo che qualche mostro ti avesse rapito, ma poi il tuo amico mi ha fatto una domanda curiosa” “ Cioè?” “ Se c'erano delle terme o qualcosa di simile ed in effetti mi sono accampata qui proprio per questa adorabile sorgente. Sapevo che eravate uniti, ma non pensavo che ti conoscesse a tal punto”.

La castana nascose parte del volto sotto l'acqua così da nascondere un sorriso, sapere che il ragazzo si era ricordato di quanto amasse fare il bagno la rendeva felice.

 

Visto che non aveva nulla da fare, Argo si unì alla nuova amica. Sebbene non fosse ossessionata come Asuna, anche lei gradiva sciogliere i muscoli mettendosi un po' a mollo, caratteristica che nessuno avrebbe previsto considerata la sua somiglianza con i gatti sia nell'aspetto sia negli atteggiamenti.

 

La stoccatrice approfittò del momento per capire quale legame ci fosse tra la compagna ed il moro.

“ Argo da quanto conosci Kirito?” “ Se me lo chiedi perché temi che tra noi ci sia una relazione, puoi stare serena” “ Non era per quello! Era solo curiosa visto che sembrate avere una forte amicizia” “ Il nostro è più un rapporto lavorativo, io gli consegno delle informazioni e lui mi paga” “ E' più di questo, vi fidate l'uno dell'altro e vi prendete persino in giro. Non c'è dubbio che siate amici” “ Se la metti in questi termini, direi che puoi definirci così” “ Vi siete conosciuti nella beta oppure vi siete visti nel mondo esterno?” “ Teoricamente nella beta” “ Perché teoricamente?” “ All'epoca ero rimasta piuttosto in disparte, osservando gli altri; perciò Kirito non si è accorto di me. Ci siamo effettivamente incontrati solo al secondo al piano durante una missione standard” “ Capisco...” “ Sembri delusa, volevi sapere qualcosa di specifico?” “ Speravo che tu sapessi perché si comporta così...” “ Non farci caso, è un po' strano, ma è un bravo ragazzo” “ Questo lo so, mi riferivo” “ Perché attira l'astio degli altri giocatori?” “ Esatto” “ Come sai è un beta tester e ti sarai accorta che nei primi tempi quelli come me e lui venivano accusati di tenere per sé tutti le risorse e le informazioni acquisite nella Beta” “ Presto però si sono ricreduti, è solo grazie a voi se siamo arrivati fin qui” “ Questo perché ci hanno dato la possibilità di partecipare al mondo di gioco e ciò è stato possibile solo perché Kirito si è addossato tutto l'odio che c'era su di noi, si è persino definito un beater. Magari lo è davvero, però sta usando ciò che sa per il bene di tutti”.

“ Kirito...” sussurrò Asuna sempre più colpita dallo spadaccino nero, il quale si stava rivelando più buono di quanto avesse immaginato.

 

“ Te l'ho detto, sarà pure un tipo strano, ma è uno da tenersi stretto” aggiunse l'informatrice con uno dei suoi sorrisi furbi, peccato che non venne ascoltata dall'amica la quale si era immersa nei suoi pensieri più profondi.

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Capitolo 29
*** A caccia ***


A caccia

 

Dopo un bel bagno caldo Asuna ed Argo ritornarono all'accampamento dove Kirito era ormai addormentato nel comodo sacco a pelo.

Seguendo il suo esempio, l'informatrice si preparò per la notte, aveva bisogno di essere riposata perché catturare il killer di giocatori era importantissimo, dalla riuscita di questa missione dipendeva la sopravvivenza di tutti.

 

Se la simpatica ragazza dallo sguardo felino prese sonno in pochi istanti, la castana non riusciva a chiudere gli occhi. Sapeva che sarebbe andata così, in fondo aveva riposato fino a pochissime ore prima e poi aveva la testa piena di pensieri che stranamente non poggiavano sul vitale incarico che doveva adempiere. Bensì era concentrata su quanto le avesse fatto una buona impressione Argo.

Durante il loro soggiorno alle terme avevano parlato così tanto ed in modo così naturale da aver l'impressione di conoscersi da una vita, non le accadeva una cosa del genere dall'incontro con Mito. Si era altresì accorta di uno scintillio di furbizia nei suoi occhi, la stessa che le consentiva di essere sempre un passo davanti a tutti e che la rendeva una risorsa vitale su SAO.

 

Non ci volle molto prima che Asuna guardasse il sopito spadaccino nero il cui volto veniva illuminato dalle fiamme del fuoco acceso da poco. Un po' come lei, anche lui sembrava indifeso, quasi infantile in quel momento e ciò le scaldò il cuore.

“ Suppongo che questa volta tocchi a me vegliare su di te” sussurrò la castana mentre sistemava il sacco a pelo vicino, ma non troppo, al moro. Solo fino al giorno prima non avrebbe mai pensato di fare un cosa simile, specialmente col beta tester, eppure adesso le sembrava terribilmente giusto stargli accanto. Era consapevole che il suo comportamento non fosse dettato dalla volontà di sdebitarsi perché se fosse stato così non si sarebbe sentita tanto felice.

 

Tenendo fede alle proprie parole il Fulmine restò vigile a controllare che tutto andasse bene, sforzo che non le costò nulla considerando anche che i compagni si rimisero in piedi mezz'ora prima dell'alba così come programmato.

Fatta una rapida, ma gustosa colazione Argo condusse gli amici nel luogo dove era stanziato il killer.

 

Quelle lande non avevano nulla di peculiare se non per un'atmosfera malsana che si addensava sempre di più. Nessuno sapeva quale ne fosse la causa, ma erano certi che presto sarebbero stati costretti a combattere con una persona priva di scrupoli.

 

“ Ecco, è quello lì” affermò silenziosamente l'informatrice indicando un uomo con indosso un'armatura arrugginita e pesantemente danneggiata, “ Deve aver affrontato una terribile belva” “ Ti sbagli Kirito, è sempre così” “ Davvero?” “ Sì, usa il suo aspetto per non attirare quelli di buon cuore e quando meno se lo aspettano li uccide” “ Vigliacco, dobbiamo porre un freno alla sua follia” “ Sono pienamente d'accordo Asuna, forza agiamo” “ Conta pure su di me Kirito” “ Ragazzi io rimango in disparte, il corpo a corpo non è la mia specialità. Vi sarò più utile con un attacco a sorpresa, sempre se sarà necessario”.

 

Asuna e Kirito si mossero subito verso l'omicida a spade sguainate non volendo correre alcun rischio.

“ Non muovere un muscolo” disse il beta tester tenendo sotto tiro il bersaglio insieme alle fidata compagna, “ Cosa volete?” chiese tranquillamente il cavaliere, “ Lo sai, siamo qui per fermarti” commentò la giovane, “ Fermarmi? Non ho idea di cosa stai parlando” “ Non prendermi per stupida, sappiamo che hai ucciso dieci giocatori” “ Ti sbagli, ne ho fatti fuori cinquanta” “ Brutto figlio” “ Asuna mantieni la calma” “ Sì, scusa Kirito” “ Kirito ed Asuna... Siete tra i migliori players...” “ Vuoi ucciderci per il tuo orgoglio non è vero?” “ No spadaccino nero, voi non siete i miei bersagli” “ Chi sono allora?” “ I deboli, loro non hanno possibilità di uscire vivi da qui. Non fanno altro che consumare le nostre risorse, devono essere eliminati. La mia epurazione è per il bene di quelli come noi, gli unici che hanno qualche chances di battere SAO” “ Non siamo come te, tu sei solo un malato. Giuro che ti rinchiuderò nella peggiore prigione e butterò la chiave” rispose con veemenza la ragazza trovando pieno supporto nel compagno.

 

“ Se vi mettete in mezzo sarò costretto ad eliminarvi” iniziò l'uomo estraendo un'arma seghettata sulla cui lama era inciso un sarcofago in stile egizio, “ Spero solo che prima del colpo di grazia mi facciate divertire” concluse con un sorriso malvagio il killer mentre si scagliava all'attacco.

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Capitolo 30
*** Abilità impossibile ***


Abilità impossibile

 

Il nemico, il cui nome utente era misteriosamente celato, assaltò apparentemente senza un piano specifico i due compagni. Quest'ultimi non erano particolarmente preoccupati per svariate ragioni: in primo luogo il livello dell'omicida era equivalente al loro e poi possedeva un equipaggiamento estremamente rovinato il quale poteva essere perfetto per attirare le vittime, ma non altrettanto per sostenere un'ardua battaglia.

 

Inizialmente le aspettative della coppia non vennero tradite, infatti riuscirono ben presto a prendere il sopravvento con moderata difficoltà. La loro intesa ancora una volta stava giocando un ruolo fondamentale, gli switch che mettevano a segno coglievano sempre in contro tempo l'avversario arrecandogli ingenti danni.

 

Dopo aver subito l'ennesimo colpo l'uomo abbassò la rovinata spada mantenendo però sicuro lo sguardo fisso in avanti.

“ Ne hai già abbastanza?” chiese Asuna in fare provocatorio, “ Non sei nulla di che in una lotta onesta” rincarò la dose Kirito suscitando un'inspiegabile risata nel killer che commentò con sincero apprezzamento: “ La fama che vi siete fatti non è esagerata, anzi meritereste qualcosa in più” “ Non pensare di cavartela con delle lusinghe” “ Non è la mia intenzione Flash, sto solo dicendo la verità”.

 

In quel momento la barra vitale dell'uomo tornò piena senza usare alcuna sostanza medica e la sua lama iniziò a brillare di una luce color ruggine.

“ Ho capito come combattete, i vostri stili si accoppiano alla perfezione. Siete talmente bravi che potreste avere la meglio sulla maggior parte dei giocatori, peccato che non siate alla mia altezza, non ancora almeno” " Ma davvero? Allora difenditi da questo!” esclamò lo spadaccino riprendendo la carica.

Per sua somma sorpresa venne bloccato senza problemi dal nemico il quale non esitò a provocarlo: “ Hai sviluppato soprattutto la tecnica, perciò sei tanto abile. Tuttavia cosa accadrebbe se ci fosse qualcuno più tecnico di te?”.

 

Il villain con un movimento preciso sbilanciò il beta tester per poi centrarlo con un poderose fendente. Stava per infierire ulteriormente quando Asuna intervenne in soccorso con un affondo che però venne schivato in scioltezza.

“ Tu invece Flash basi tutto sulla velocità, ma cosa accadrebbe se fossi costretta ad affrontare qualcuno più rapido di te?”, detto ciò il killer la colpì con la stessa mossa usata con Kirito.

 

Da quel punto in poi le sorti dello scontro si ribaltarono: furono i due compagni ad essere messi alle corde, nemmeno il loro gioco di squadra aveva potuto molto. Se non fosse stato per una buona scorta di cure e potenziatori fisici sarebbero stati annientati in una manciata di minuti.

 

“ Non va bene, il suo stile è cambiato all'improvviso” “ Già Kirito, è come se prima ci stesse solamente studiando. Temo che sia stato un errore venire da sola ...” “ Non sei sola, ci sono io con te e non dimenticarti di Argo. Sono sicuro che sta escogitando qualcosa per darci una mano”, la castana fece un piccolo sorriso mentre sussurrava “ Hai ragione, sei qui con me” “ Forza Asuna mostriamogli di cosa siamo capaci” “ Certo”.

 

“ Così mi piacete, grintosi e carichi! Vediamo se basta a resistere alla mia abilità: Giudizio del prescelto!”.

Il criminale caricò un'immensa quantità di energia nella lama che rilasciò in una frazione di secondo cogliendo completamente di sorpresa il duo che nonostante ciò tentò ugualmente di reagire coordinando le loro mosse migliori. Purtroppo si rivelò tutto inutile, vennero travolti da un'onda di energia devastante che per un pelo non ridusse a zero i loro HP.

 

“ Asuna stai bene?” “ Sono ancora viva Kirito, ma ci è mancato un pelo” “ Già, quell'abilità era assurda, sembrava quasi...un incantesimo” “ Non ci assomigliava, lo era” esordì il killer, “ Non può essere, su Aincrad non ci sono classi magiche” “ Ne sei davvero sicuro spadaccino nero?” “ Certo! Non ci sono alberi abilità di quel genere” “ Su questo hai ragione” “ Allora come hai fatto?” “ Se lo vuoi sapere devi prima sconfiggermi, sempre se ne sei capace” “ Ti sconfiggerò puoi starne sicuro” “ Ti sconfiggeremo” corresse Asuna dando al moro una delle ultime pozioni curative che aveva, “ Grazie mille” “ Figurati, ma d'ora in avanti dovremmo stare attenti, le mie riserve sono quasi finite” “ Anche le mie, ma vedrai che non ci serviranno più” “ Hai in mente un piano?” “ Sì, credi di riuscire a coprirmi le spalle?” “ Sicuro” “ Perfetto, così potrò concentrarmi esclusivamente sulla potenza offensiva”.

 

I tre contendenti erano pronti per la resa dei conti quando ci fu un inaspettato annunci di sistema: “ Rilevata violazione del codice 718, inizializzare procedura di eliminazione” “ Sta arrivando” commentò il killer, “ Chi?” “ Quello giovani”.

In quel preciso istante il mitologico figlio di Minosse comparve in una nebbia oscuro dalla quale trasparivano solo i suoi occhi cremisi assetati di sangue.

“ Minotauro pulisci l'intera aera, ogni cosa che è stata toccata dalla magia devi sparire” concluse la voce meccanica sguinzagliando la mortale creatura contro i giocatori.

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Capitolo 31
*** Guanto di sfida ***


Il guanto di sfida

 

La solo presenza della mostruosa creatura fu abbastanza per far traballare le certezza degli eroi, persino Kirito ebbe degli attimi di esitazioni ben consapevole dell'immensa potenza nemica.

Argo non fu da meno, le bastò incrociare lo sguardo con gli occhi rossi colma di furia per tremare. Tuttavia, intuendo il tremendo pericolo nel quale i suoi amici erano finiti, riprese il controllo concentrandosi sull'escogitare un modo per uscire da lì.

 

Prima di tutto verificò le stats avversarie, scoprendo ciò che temeva: l'essere era decisamente più forte di ogni boss dei piani precedenti, perciò affrontarlo in tre o al massimo in quattro, sempre se il killer avesse scelto di dare loro una mano, sarebbe stato un suicidio. L'unica soluzione praticabile era la fuga e per fortuna lei ne era maestra.

Sfruttando l'effetto sorpresa, usci dal suo nascondiglio lanciando degli intrugli di sua creazione che ebbero un effetto molto simile ad un fumogeno.

 

“ Kirito! Asuna! E' la nostra occasione, fuggiamo!” esclamò l'informatrice non accorgendosi che la sua tattica era stata inutile, la creatura non ebbe problemi a trovarla nonostante non potesse contare sulla vista. Ciò le consentì di attaccarla con un fendente della colossale ascia bipenne che brandiva.

Solo il congiunto intervento del beta tester e della stoccatrice le evitarono una morte certa, ma i tre vennero lo stesso travolti da un'onda d'urto che dimezzò i loro HP.

 

“ Mi avete salvata, grazie” “ Non è il momento per i ringraziamenti, siamo ancora in guai seri” “ Hai ragione Kirito, purtroppo ho commesso un errore di valutazione ed adesso non abbiamo più assi nella manica” “ Non abbatterti Argo, siamo ancora vivi no? Quindi abbiamo ancora una possibilità per sopravvivere” sostenne Asuna cercando di apparire il più convincente possibile sebbene in cuor suo temeva davvero che fosse giunta la fine.

 

“ Ragazze, ascoltatemi bene: io parto alla carica, voi invece cercate di capire il suo punto debole” “ Non puoi farlo Kirito, è troppo pericoloso” “ Può darsi Asuna, ma è la nostra ultima carta” “ Te lo sogno che ti mando da solo, se vuoi davvero farlo io verrò con te” “ No Asuna, se mi dovesse succedere qualcosa tu sei l'unica” “ Non mi succederà niente” “ Ma” “ So che andrà tutto bene...siamo insieme dopotutto” “ Asuna...”.

 

“ Come sospettavo, è questa la fiamma del vostro potere” commentò cripticamente il killer aggiungendo con un sorriso indecifrabile “ Mi raccomando, alimentatela, avete ancora molto tempo” “ Parla chiaramente!” intervenne una stizzita  castana che però venne ignorata, l'uomo si limitò ad avanzare verso il Minotauro.

“ Cosa credi di fare? Da solo non puoi nulla contro una bestia del genere” “ Stai indietro e guarda spadaccino nero”.

 

La creatura balzò contro l'omicida lanciando un fendente devastante il quale però venne bloccato dalla consunta lama del primo, il quale non dava l'idea di starsi sforzando più di tanto.

“ Saresti dovuto rimanere nel labirinto di tuo padre” sussurrò il giocatore canaglia mentre la spada accumulava la stessa energia usata contro Kirito ed Asuna, ma con un'intensità maggiore.

 

Ciò che accadde dopo fu uno spettacolo che nessuno avrebbe potuto immaginare: il killer rispose colpo su colpo volgendo rapidamente la situazione a proprio favore grazie alle sua onde magiche le quali mostrarono la capacità di prosciugare la resistenza nemica e conferirla a chi le aveva lanciate.

Utilizzando queste incredibili abilità l'uomo portò i punti vita dell'essere al livello critico, momento in cui il Minotauro venne pervaso da fulmini e saette che amplificarono la sua già tremenda forza. Grazie a ciò preparò la sua mossa finale, una carica taurina veloce quanto il suono.

 

“ Minosse ti ha confinato, io epurerò il Mondo dalla tua presenza abominevole” sentenziò il killer agitando la mano in aria, creando così alcuni diagrammi dai quali uscì uno spesso raggio color ruggine capace di disintegrare la creatura con una facilità disarmante.

I tre players rimasero senza parole, come poteva un singolo giocatore essere tanto forte?

 

Mentre lo sgomento pervadeva ancora le loro giovani menti, l'uomo affermò in fare di sfida: “ Questa è la potenza a cui dovete puntare. Solo se sarete in grado di raggiungerla potrete combattere di nuovo contro di me e conoscere la verità di cui io solo sono portatore”; detto questo sparì in un portale creato da egli.

 

Gli eroi avevano capito di essere finiti in una faccenda molto più contorta e complicata di quanto pensassero e purtroppo, al momento, non potevano fare niente.

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Capitolo 32
*** Marchio ***


Il marchio

 

I tre giocatori stentavano a credere a quello di cui erano stati testimoni. In primo luogo non si capacitavano che ci fosse qualcuno in grado di utilizzare magie, abilità non prevista da SAO, per non parlare della forza completamente fuori scala del killer e poi c'era la questione della voce di sistema. Probabilmente era collegata all'utilizzo proibito degli incantesimi considerando che pronunciò la violazione subito dopo il tremendo attacco dell'omicida, ma se le cose stavano davvero allora l'oscuro cavaliere doveva essere perseguitato dalle difese informatiche di Aincrad, un po' come succede ad un virus da debellare. Eppure queste, nonostante l'eccezionali belve di cui disponevano, non erano riuscite a risolvere il problema per via della potenza del player.

 

Era questo che impensieriva maggiormente lo spadaccino nero. Fino a quel momento lui e pochi altri erano riusciti a potenziarsi incredibilmente sfruttando alcuni trucchi appresi nella beta grazie a qualche operazione poco lecita nel Mondo reale, ma nessuno aveva nemmeno mai immaginato che fosse possibile acquisire tutte quelle capacità distruttive in così poco tempo.

Forse il segreto del villain era intimamente legato alle sue magie, ma come diavolo aveva fatto a sbloccare? E cosa significavano tutti quei discorsi sull'essere il prescelto, il custode della verità?

 

Proprio quando pensava che il mistero non potesse infittirsi ulteriormente, Argo domandò tra il curioso ed il preoccupato: “ Cosa sono quelle icone?” “ Quali icone?” “ Quelle che ci sono sul tuo profilo e su quello di Asuna. Non le vedete?”.

A quel punto Kirito e la stoccatrice si scambiarono uno sguardo confuso, il quale permise loro di osservare ciò di cui l'informatrice l'aveva avvertiti. Sotto alla barra della salute c'era un simbolo strano, una specie di tomo da cui fuoriuscivano delle piccole linee simili a zampilli.

 

Inizialmente pensarono che fosse una punizione del sistema per essere entrati in contatto con la magia, ma presto abbandonarono suddetta pista. Infatti l'IA di Aincrad era la migliore al Mondo e di certo si sarebbe accorta che loro non erano i reali colpevoli e soprattutto non avevano ricevuto alcun malus. A dire il vero non avevano nemmeno un bonus, le loro stats ed abilità erano intatte.

 

“ Non ci sto capendo più nulla, prima quel pazzo con la magia, poi il Minotauro ed adesso queste cose” si lamentò Asuna, “ Nemmeno io e pensare che mi ero illuso di conoscere tutti i segreti di Aincrad. A quanto pare c'è qualcuno che ne sa più di me e questo non mi piace” aggiunse Kirito molto pensieroso.

“ Temo che non potremmo risolvere il mistero, non al momento. Il killer è sparito e non sappiamo dove cercarlo e se anche lo rintracciassimo sarebbe una follia, anzi un vero suicidio volerlo combattere” affermò Argo, “ Nemmeno un Raid potrebbe sconfiggerlo, se non diventiamo più forti non possiamo nulla” intervenne la castana con amarezza, “ Mi costa ammetterlo, però avete ragione” concluse frustrato il ragazzo.

 

Dopo qualche attimo di silenzio Asuna affermò con convinzione: “ Comunque non possiamo permettergli di continuare ad uccidere, dobbiamo avvertire tutti sul suo conto e sui suoi obiettivi” “ Ovvio, noi tre dovremmo riuscire a diffondere le informazioni raccolte su tutta Aincrad. Tu Asuna riferirai tutto alla tua gilda, io penserò ad avvertire quelli in cui mi sono imbattuto, mentre tu Argo lo farai come al solito” “ Conta pure su di me Kirito e viste le circostante venderò queste notizie ad un prezzo di favore” rispose l'informatrice con un furbo sorriso.

 

“ Bene, allora” “ Aspetta Kirito” “ C'è qualcosa che non va Asuna?” “ Non mi sembra il caso che tu te ne vada da solo, è troppo pericoloso. C'è un killer a piede libero che ci ha lanciato una specie di sfida e poi abbiamo queste strane icone” “ Non corriamo alcun rischio, per ora almeno” “ Sei sempre così! Come fai” “ Prova a ripensare a quanto accaduto: quel tizio ha detto che ci avrebbe affrontati solo se e quando saremo diventati più forti e questo simbolo non ci ha fatto niente” “ Nulla esclude che non faccia effetto tra qualche ora” “ Ne dubito” “ Non puoi affermarlo, non la conosci!” “ Diciamo che è una sensazione, visto quanto accaduto se fosse stato qualcosa di negativo non saremo più qui e scommetto che in fondo sei d'accordo con me” “ Io...Non mi sento tranquilla comunque, ci sono troppi punti interrogativi” “ Questo turba anche me, perciò dobbiamo indagare ed è meglio farlo separati sia per evitare di dare nell'occhio sia per risparmiare tempo” “ Fai come ti pare” rispose la castana piuttosto stizzita per non essere stata ascoltata.

 

Era talmente arrabbiata che se ne stava andando senza dire nulla, ma ad un tratto Kirito la fermò chiamandola “ Asuna!” “ Che c'è?” “ E' meglio nascondere le nostre icone, potrebbero attirare attenzioni indesiderate e nella tua gilda qualcuno potrebbe preoccuparsi seriamente” “ Mi sembra sensato...come si fa?” “ Aspetta te lo faccio vedere”.

 

Lo spadaccino aiutò la compagna mostrandole la procedura da seguire, questo semplice gesto di gentilezza fu abbastanza per far tornare tranquilla la giocatrice.

 

Fatto ciò i tre presero strade diverse mentre le loro menti erano affollate di pensieri, avevano la brutta sensazione che presto qualcosa di terribile si sarebbe abbattuto su Aincrad.   

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Capitolo 33
*** Un Mondo sempre più reale ***


Mondo sempre più reale

 

Esattamente come d'accordo, Asuna, Kirito ed Argo diffusero quanto scoperto sul misterioso omicida.

La reazione a tali rivelazioni fu quella più prevedibile: paura e panico presto si impadronirono di Aincrad rischiando di mettere a rischio l'intera operazione del completamento di SAO. Fortunatamente i leader delle principali gilde riuscirono a riportare un po' di calma, evitando così ulteriori pericoli, sebbene nessuno si sentiva più abbastanza coraggioso da esplorare i piani con un esiguo numero di compagni.

L'unica a fare eccezione era proprio la stoccatrice, la quale di tanto in tanto si allontanava da sola dicendo ai proprio amici che aveva bisogno di alcuni momenti con se stessa. In realtà il suo scopo o per meglio dire la sua speranza era quella di imbattersi in Kirito che ovviamente continuava con la vita da solitario.

L'idea che avrebbe potuto incontrarlo sostituì gli incubi della notte, non che ora non ne facesse più, ma erano drasticamente diminuiti.

 

Se da una parte Eivor e persino Jane non si preoccupavano più tanto per lei, sapevano che non avrebbe nulla di stupido e che l'obiettivo del killer erano i players più deboli, Mito non sopportava vederla incamminarsi da sola e perciò la seguiva quasi sempre nascosta nell'ombra. Sebbene fosse spinta da nobili intenti, in fondo voleva solo assicurarsi che stesse bene, suddetto atteggiamento aveva innegabilmente dei contorni inquietanti e se la castana l'avesse scoperta di certo ciò avrebbe potuto incrinare la loro speciale amicizia.

 

Nonostante tutti i dubbi e le incertezza, il gioco doveva andare avanti e quindi bisognava affrontare i boss. Sorprendentemente questi non si rivelarono particolarmente ostici, nel giro di pochissime settimane il ventesimo piano venne superato senza subire una singola perdita nei Raid.

Purtroppo si contarono delle vittime nell'esplorazione e la maggior parte per mano dell'uomo con l'armatura arrugginita, il quale venne soprannominato il Flagello. L'uomo oscuro tenne fede alla proprie parole: non era entrato in contatto con Kirito ed Asuna e si era sbarazzato solo dei giocatori di lv 20 o inferiore compresi tra il decimo ed il ventesimo piano. Invece non prestò attenzione a coloro che erano rimasti nella prima decade, forse non li vedeva come parassiti dato che quei livello erano già stati superati con successo.

Per quanto potesse essere un folle assassino, bisognava riconoscergli una certa coerenza ed una forte dedizione alla propria malsana causa.

 

Per grande sollievo di tutti i piani successivi al 20 si dimostrarono accoglienti e quasi privi di nemici potenti, persino i boss erano piuttosto scarsi. Ciò spinse i più ingenui a credere di aver raggiunto una potenza tale da poter finire con agevolezza SAO, i più accorti invece avevano un brutto presentimento, soprattutto lo spadaccino nero ed Eivor.

 

Quest'ultimo aveva portato avanti la sua imperscrutabile missione. Non aveva fatto altro che raccogliere oggetti i quali stavano formando una sorta di quadro, per ora possedeva solo la parte più esterna nella quale erano disposti circolarmente i numeri da 1 a 12 come in un orologio, però si trovavano in ordine sparso.

La sua curiosità ormai era incontenibile, voleva sapere in che faccenda fosse finito. Sperava di trovare un modo per spiegare la magia del Flagello, magari l'artefatto che stava costruendo gli avrebbe permesso di apprendere degli incantesimi oppure di inibire quelli del killer.

Per quanto potesse pensarci su, le sue erano teorie prive di supporto e in questo non venivano aiutato da Violet la quale si ostinava a non dirgli nulla. Se su ciò era tanto chiusa sul resto si stava aprendo sempre di più. Aveva rivelato al vichingo molte cose sul suo conto, dal colore al piatto preferito, rispettivamente il viola ed il gelato, ed era solita trascorrere del tempo con lui in mezzo alla natura dopo aver raccolto il frammento dell'incarico.

 

Eivor e Violet non erano gli unici ad aver instaurato un legame significativo, anche Jane e Diavel si erano avvicinati molto.

Tutto iniziò per necessità, coordinare due gilde richiedeva un duro lavoro congiunto, ma presto si trasformò in piacere. Si accorsero di avere un modo simile di pensare ed anche quando avevano opinioni divergenti riuscivano a trovare un compresso come una solida coppia.

Nonostante non fosse ancora successo ancora nulla, si percepiva nell'aria che era solo questione di tempo prima che uno dei due si facesse avanti.

 

Ormai era trascorso quasi un anno da quando i players avevano deciso di arrivare al centesimo piano per tornare liberi, percependo quel Mondo come un prigione. Però, quasi senza accorgersene, si stavano abituando a quella realtà la quale diventava sempre più simile alla vita vera.

Durante tutti questi mesi ogni singola persona aveva certamente sofferto, ma si era anche diverta, aveva incontrato buoni amici, superato difficili sfide, alcuni si erano innamorati ed altri ancora aveva deciso addirittura di sposarsi. Insomma stavano vivendo nel vero senso della parola, questo rendeva giorno dopo giorno il confine tra reale e virtuale sempre più labile e sfumato.

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Capitolo 34
*** Seguire il cuore ***


Seguire il cuore

 

Le squadre che erano solite partecipare ai Raid non ebbero alcun problema ad avanzare fino al trentesimo piano, sbaragliando tutti i boss in cui si erano imbattuti. A quanto sembrava le previsioni ottimistiche si erano dimostrate reali: effettivamente i players avevano raggiunto un lv tale da poter gestire con semplicità anche quei possenti nemici.

Comunque in pochi si illusero che questo trend sarebbe continuato all'infinito, infatti erano trapelate delle notizie in base alle quali la seconda e la terza decade erano le zone meno difficili. Probabilmente proprio a loro si riferiva Kayaba quando aveva suggerito ai suoi prigionieri di godersi SAO.

Ciò significava che dal prossimo livello le cose sarebbero tornate a farsi complicate, però prima di preoccuparsi di questo bisognava eliminare l'ultimo boss “ facile” ed era sempre meglio prepararsi a dovere.

 

Tra coloro che si dedicavano sempre ad un'attenta analisi del proprio equipaggiamento c'era Mito. Era talmente precisa e meticolosa che a tratti sembrava ossessiva, caratteristica che tuttavia le permetteva di capire quali rischi correre e quali evitare.

Aveva trasmesso questa sua abilità all'amica Asuna la quale presto divenne esattamente come lei, a volte facevano persino a gara a chi si fosse organizzata meglio.

Ultimamente però aveva la testa della castana era tra le nuvole, infatti non faceva altro che pensare a Kirito. Da quando aveva trascorso quella giornata con lui qualcosa era cambiato, il suo cuore aveva smesso di sanguinare per coloro che non era riuscita a salvare, dimostrando di essere pronto a metabolizzare i terribili eventi a cui aveva assistito ed andare avanti. Inoltre il beta tester le aveva mostrato come vivere per davvero ad Aincrad e per questo le sarebbe per sempre stata grata.

 

Più il tempo passava più si rendeva conto di quanto fosse difficile stragli lontano, incontrarlo solo durante i Raid o di tanto in tanto in qualche dungeon non le bastava. Per di più ogni volta che si separavano provava una strana sensazione, un malessere che l'attanagliava il petto e la faceva stare male. Ciò le fece capire che voleva proseguire la sua avventura con lui, stava addirittura pensando di lasciare la gilda.

L'idea poteva appariva azzardata, ma in realtà era ben ponderata: pur non essendone più un membro ufficiale avrebbe continuato a sostenerla al meglio della sue capacità e di certo sarebbe stata presente durante le boss-fight.

L'unico ostacolo poteva risiedere nelle regole della gilda stessa che impedivano di abbandonarla per un motivo del genere, ma se anche Jane si fosse opposta lei avrebbe comunque intrapreso la propria strada pure se significava addossarsi l'icona “Rogue” la quale non le avrebbe più permesso di entrare in un team.

 

“ Basta, ho deciso. Finito questo scontro formerò un party con Kirito, sono sicura che non mi dirà di no...Quello che sento è ricambiato, lo so” pensò la stoccatrice con un leggero sorriso mentre si incamminava verso il luogo dove si sarebbe tenuta la consueta riunione prima del Raid.

Lungo il tragitto venne fermata da un suo collega, un ragazzo molto atletico e dalla sguardo magnetico che le ronzava intorno da qualche settimana.

“ Ehi Asuna, pronta per la battaglia?” “ Come sempre, ormai dovresti saperlo” “ Già che sciocca domanda. Visto che queste lotte sono piuttosto noiose perché non proviamo un schema d'attacco diverso? Magari potremmo tentare qualche nuova mossa combinata” “ Io e te?” “ Sicuro! Guarda che sono migliorato molto” “ Questo lo so, ma ho più confidenza con Kirito e con Mito. Tra noi non c'è il felling necessario” “ Possiamo sempre crearlo” “ Finiscila Ace! Pensa a concentrarti sulla battaglia” intervenne con veemenza la falciatrice che istintivamente accorciò le distanze con l'amica, “ Mito, non c'è bisogno di essere sempre tanto acida quando si parla di Asuna, guarda che non è di tua proprietà” “ Non l'ho mai detto” “ Non serve dirlo, bastano i tuoi comportamenti” “ Parla quanto vuoi, sei solo invidioso che il nostro prezioso Flash non ti considera alla sua altezza” “ Senti come parli, sei proprio fuori” “ Come ti permetti! Non provare più a rivolgermi a me così” “ Altrimenti?” “ Te ne pentiresti”.

 

I due continuarono a bisticciare per tutto il tragitto sotto gli occhi rassegnati della castana, la quale ormai era abituata a scene del genere.

Non sapeva perché, ma qualcuno finiva sempre per litigare con qualcun altro pur di avere le sue attenzioni e ciò la infastidiva parecchio. Odiava sentirsi gli occhi puntati addosso, dai quali trasparivano evidenti intenzioni poco nobili; in certi momenti avrebbe solo voluto prendere tutti a calci.

 

Discorso che non valeva per Mito. Era la sua migliore amica ed era consapevole che la sua iperprotettività derivava dal desiderio di proteggerla.

Così come Kirito, le aveva spiegato diverse cose su Aincrad e collaborare con lei aveva reso la permanenza su SAO estremamente più piacevole. Ad essere sincera con se stessa la falciatrice era l'unica cosa che l'aveva fatta esitare nel maturare la decisione di abbandonare la gilda. Le sarebbe mancata terribilmente, ma il suo cuore le suggeriva, anzi le urlava di andarsene e così avrebbe fatto. Sperava solo che Mito l'avrebbe capita e che sarebbe rimasta l'amica su cui poteva fare sempre affidamento.

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Capitolo 35
*** Scegliere chi essere ***


Scegliere chi essere

 

L'unico membro delle gilde di Jane e Diavel che era assente alla consueta riunione pre Raid era Eivor, il quale si stava dirigendo presso un'area che costeggiava un bel lago, non troppo distante dalla sala dove risiedeva il boss, a causa di un criptico messaggio inviatogli da Violet. Questo consisteva in un semplice quanto allarmante “ Vieni subito, è urgente”.

Il vichingo sapeva che qualcosa di grosso era successo, non l'aveva mai contattato prima, per cui doveva essersi imbattuta in un nemico molto potente. La cosa strana era che la zona in cui si trovava l'amica non avrebbe dovuto ospitare nessuna creatura, tuttavia visto quanto successo col killer poteva essere accaduto un evento inaspettato che avrebbe spiegato la presenza di un nemico temibile.

 

Le stats del giocatore, focalizzate sulla forza e resistenza, gli permisero di arrivare a destinazione rapidamente grazie ad una bella corsa.

Non appena si fermò percepì un'insolita elettricità nell'area, la stessa che si respirava davanti alle stanze dei boss, a cui seguì una notifica nel suo elenco missioni.

Il giovane non credette ai propri occhi: l'incarico che stava seguendo dal primo piano era stato modificato in: “ Vinci e trova l'ultimo pezzo”.

 

“ Finalmente scoprirò la verità, non vedo l'ora. Ora ho capito, Jane se la sta vedendo con colui che detiene il frammento finale, per questo mi ha chiamato. Sarà sicuramente un avversario eccezionale, meglio stare in guardia” rifletté tra un misto di trepidazione ed una sensazione di inquietudine, probabilmente derivante dal pensiero che l'amica potesse essere in pericolo.

 

“ Veloce come sempre Eivor” affermò la donna alle sue spalle, “ Violet, mi hai spaventato” rispose il vichingo voltandosi col suo solito sorriso che sparì quando vide la sua guida. Fisicamente stava bene, i suoi occhi invece erano diversi. Quel bel viola vivace aveva lasciato posto ad un tetro e spento grigio.

In pensiero per lei non esitò a chiederle se tutto andasse bene ottenendo come risposta un improvviso attacco che lo allontanò di qualche centimetro.

 

“ Che ti prende Violet?” commentò pieno di sgomento il giocatore, “ Non è ovvio” “ Per niente, ti stai comportando in modo strano” “ Sto solo facendo ciò che devo” “ E sarebbe?” “ Ucciderti” “ Cosa?!”.

In quel momento la giovane dai capelli viole tirò fuori un cerchio argentato con un'incisione che ricordava le lancette di un orologio.

“ Che significa?” “ Sai già la risposta Eivor. Io sono l'ultimo ostacolo, il nemico che devi abbattere per conoscere la realtà” “ Non ha senso! Tu sei la mia guida, devi condurmi alla verità” “ E' quello che ho fatto, la verità è che non puoi fidarti di nessuno” “ Che cliché banale” “ Forse, ma è così che stanno le cose” “ Non è così e so che neanche tu ci credi” “ Basta!” esclamò Violet brandendo la propria alabarda, “ Questa è la natura della tua missione” “ Allora non ho intenzione di concluderla” “ Dopo tutta la fatica che hai fatto?” “ Sì, non potrei mai farti del male”.

 

Nonostante ebbe un attimo di esitazione nel sentire quelle parole, la giovane partì all'assalto costringendo Eivor a difendersi. Il ragazzo non aveva nessuna intenzione di combatterla, perciò si limitò ad evitare di essere colpito dai pericolosi affondi dell'amica.

 

Dal modo in cui combatteva, estremamente esitante, e dal suo recente atteggiamento il vichingo capì chi era davvero Violet.

Aveva avuto sospetti da un po' di tempo, ma adesso aveva la certezza di trovarsi davanti ad una IA di ultima generazione, forse persino un prototipo.

Era tanto avanzata che aveva iniziato ad assumere un comportamento umano il quale, in questo preciso istante, si stava scontrando con la sua originaria programmazione. Era questo che aveva scatenato un conflitto interiore tanto evidente, Violet non stava lottando al massimo e stava commettendo degli errori banali volendo chiaramente che fosse lui il vincitore.

Il vichingo non poteva accettare un esito del genere, teneva troppo a lei e non gli importava nulla se fosse una creazione artificiale.

 

Volendo trovare una soluzione diversa la costrinse in uno stallo, incastrando l'alabarda con la propria ascia, in modo da essere certo che lo ascoltasse.

“ Violet non sei questa, reagisci” “ Ti sbagli, sono l'ultimo nemico della tua missione e basta” “ No, sei molto di più. Mi hai sempre aiutato nei momenti critici, una volta mi hai salvato persino la vita” “ Solo perché era parte della missione” “ E il tempo che abbiamo passato insieme dopo aver recuperato i frammenti? Quelli come li spieghi?” “ Io...Io devo essere il nemico della tua missione, altrimenti cosa sono?” “ Sei Violet”.

 

La ragazza sentendo quella affermazione e vedendo lo sguardo sincero di Eivor, lasciò la presa sull'alabarda, gesto che le provocò un forte dolore il quale la costrinse in ginocchio.

“ La programmazione sta cercando di prendere il sopravvento, ma io non lo permetterò” pensò il vichingo che abbracciò immediatamente la guida sperando che il suo calore potesse aiutarla a vincere quella battaglia.

 

Sorprendentemente la sua vicinanza fisica fece reagire la ragazza, compiendo uno sforzo di volontà disumano si impose sul programma di Aincrad portando a termine l'evoluzione che aveva iniziato dal primo incontro con il suo protetto.

“ Io sono...Violet” sussurrò mentre i suoi occhi tornava del loro naturale colore brillante, “ Brava, vedi di non dimenticartelo più” “ Non lo farò, promesso”.

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Capitolo 36
*** Il Progenitore ***


Il progenitore

 

Eivor e Violet, trascorsi alcuni momenti impagabili, si separarono e si ricomposero. Il vichingo sapeva di dover tornare dagli altri per il Raid, ma non voleva lasciare da sola la ragazza. Già normalmente lo infastidiva allontanarsi da lei, ma in questo momento sapeva che aveva bisogno di lui dopo tutto quello che le era capitato.

Perciò le fece una proposta: “ Come sai c'è un boss da affrontare” “ Vai pure, ti ho già fatto perdere un sacco di tempo” rispose comprensiva la guida, “ Non ho sprecato il mio tempo, ti serviva il mio aiuto e te l'ho dato con piacere” “ Eivor...” “ La tua missione è conclusa no?” “ Direi di sì, sebbene in un modo imprevisto” “ Allora perché non vieni con me?” “ Cosa?” “ Sì, non puoi restare tutta sola senza una meta specifica e poi nella mia gilda saresti la benvenuta” “ Va bene” commentò semplicemente la ragazza nascondendo un'immensa felicità.

Esattamente come il vichingo anche lei desiderava rimanere al suo fianco e questa era l'occasione che non avrebbe mai immaginato di avere.

 

“ Sono davvero contento. Senti non è che potresti darmi l'ultimo pezzo? Durante il tragitto potremmo vedere cosa succede” commentò con un ritrovato sorriso colui che brandiva la letale ascia, “ Eivor” commentò Violet con un'aria inquieta, “ Non vuoi farlo? Non ci fa niente se non te la senti” “ Non è quello, è che percepisco una presenza strana nella stanza del boss” “ Si tratta del nemico vero? Sapevo che ci sarebbe stata una bella sorpresa, è stato troppo facile arrivare fin qui” “ Non è un boss, è indefinito” “ Cosa significa?” “ Non so come spiegarti, non lo capisco nemmeno io. Però è pericoloso, molto pericoloso” “ Allora faremo meglio a muoverci, avranno bisogno del nostro d'aiuto” “ Ti seguo”.

 

Intanto il Raid stava ultimando gli ultimi preparativi.

Nell'aria si respirava un'insolita leggerezza, tutti si aspettavano un avversario facile e di conseguenza si erano uniti anche giocatori che di solito si tenevano lontani da questa battaglie. Tre loro c'era Lisbeth, diventata una grande amica della stoccatrice nonché sua fornitrice personale di armi, ed un ragazzina giovanissima accompagnata da un simpatico draghetto celeste caratterizzato da morbide piume al posto delle dure scaglie.

 

Le due, nonostante avessero un forte legame, erano solite battibeccare quando in gioco c'era Kirito. Entrambe avevano preso una cotta per lui e ciò le spingeva a punzecchiarsi su chi lo spadaccino nero preferisse.

Liz affermava che era lei la prescelta in quanto era il suo mastro fabbro escluso e poi si erano persino tenuti per mano durante un difficile missione, Silica dal canto suo sosteneva il contrario utilizzando come prova il fatto che il ragazzo l'avesse aiutata a riportare in vita Pina, il suo simpatico animale.

 

Mito che si trovava vicino a loro le rimise in riga piuttosto bruscamente. Non capiva perché mai Kirito avesse tante spasimanti, in fondo non era nulla di che, se non un giocatore solitario.

Invece era la persona più speciale per Asuna, la quale stava facendo quattro chiacchiere con lui prima della lotta. Per loro grande dispiacere Liz e Silica si accorsero di come quei due fossero uniti e di come adottassero atteggiamenti che non mostravano quasi mai: entrambi erano molto più rilassati e sorridenti del solito.

 

Da lì a poco Jane e Diavel diedero il via all'assalto, ma non prima di essersi dati un appuntamento dopo il loro successo, finalmente si erano decisi ad approfondire i sentimenti che provavano l'uno per l'altro.

Non appena entrarono nell'area i players vennero colti di sorpresa nel vedere il corpo del boss steso a terra con 0 HP. Qualcuno lo aveva ucciso, ma chi?

Non ebbero nemmeno il tempo di elaborare un'ipotesi che la scritta Warning comparve in cielo, a cui seguì un denso fluido rosso che lasciò il posto alla figura di Kayaba, la stessa vista nella città degli Inizi di un anno prima.

 

Tutti si irrigidirono e percepirono un senso di pesantezza che impedì loro di muoversi, il che diede modo all'essere di dire con tono grave e fermo: “ Non mi avete dato ascolto, avete scelto di affrontare Aincrad nonostante i pericoli. Dovrei essere arrabbiato con voi, ma non è così, ammiro il vostro coraggio ed il vostro valore. Siete stati bravi ad arrivare in così tanti fino a qui, avete superato le mie più rosee aspettative. Per premiarvi vi farò assistere alla creazione di colui che venne per prima”.

 

Concluso il suo discorso dai consueti contorni criptici, Kayaba scomparve, ma non la strana sostanza scarlatta la quale confluì nel corpo del boss gonfiandolo a dismisura. Dopo di che esplose lasciando nell'atmosfera una serie di numeri, simili a dei codici binari, che intrisero le mura della sala. Queste generarono una specie di placenta che, dopo essersi contratta per diversi secondi, si aprì facendo cadere quello che sembrava essere un uomo.

 

Quest'ultimo, dopo una momentanea confusione, si alzò ripulendosi del liquido che gli copriva il corpo.

In suddetto frangente il gruppo poté osservarlo: si trattava di un ragazzo alto ed atletico, dai lunghi capelli corvini, completamente nudo. Inoltre i suoi occhi erano di un giallo unico, identici a quelli di un feroce leone.

 

Sul suo conto non c'era alcuna informazione se non il livello, 1, ed il nome, Adam.

Chi era questo individuo? E cosa intendeva Kayaba definendolo il “Progenitore”?

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Capitolo 37
*** Un colossale errore ***


Un colossale errore

 

I giocatori non sapevano come comportarsi, la nascita di Adam li aveva completamente spiazzati. Non fu tanto l'evento in sé, per quanto incredibile, a lasciarli senza parole bensì la loro ignoranza. In primo non sapevano come fosse possibile dare alla luce un individuo in quel modo e poi tutti quei numeri che avevano visto che cosa significavano? E soprattutto quale era la natura di questo misterioso giovane? Di certo non era un essere umano ma nemmeno un NPC.

L'unico ad avanzare una supposizione, sebbene solo mentale, fu lo spadaccino nero il quale pensò di avere davanti una particolare IA. Suggestione piuttosto arguta, peccato che il codice identificativo dell'appena nato fosse altamente instabile, cosa impossibile per un'intelligenza artificiale.

 

Il primo a rompere lo strano silenzio che era caduto nella sala fu Diavel che disse con sicurezza a Jane: ” Vado avanti, tu tieni d'occhio gli altri. Sono sconvolti e temo che andranno fuori di testa molto presto” “ Ne sei sicuro? Potrebbe essere pericoloso” “ Mi conosci no? Sono forte e poi questo tizio è un lv 1, se mi dovesse attaccare lo farò fuori con un soffio” “ Sì, hai ragione. Vedi di muoverti a risolvere questa storia che dobbiamo andare a cena” “ Puoi contarci, non mi perderai mai la possibilità di stare tutto solo con te in un bel posticino romantico”.

 

Dato un gentile sorriso alla ragazza, il giovane dai capelli celesti avanzò verso l'obiettivo. Quest'ultimo assunse in un primo momento un atteggiamento tranquillo ed a tratti stordito, forse era ancora confuso per propria “nascita”, ma quando poggiò lo sguardo sulla spada e sullo scudo del leader delle Spada Sacre si mise subito in posizione di guardia che ricordava quella di un pugile anche se piena di errori tecnici come ad esempio il lasciare scoperto il volto e sbagliare a mettere il peso.

 

“ Sei sicuro di voler combattere? Non dobbiamo essere nemici per forza” affermò il giocatore pur non sapendo se Adam fosse in grado di capirlo o di parlare, dubbio che non ebbe soluzione, almeno per adesso. Infatti l'essere non mostrò alcun segno di resa, anzi fu lui a caricare per primo.

Per via del suo livello bassissimo, Diavel non ebbe problemi ad imporre la propria forza.

 

Mentre lo scontro stava vivendo la sua fase iniziale Eivor, insieme a Violet, raggiunse gli altri rimanendo decisamente confuso su quello che si parava di fronte ai proprio occhi.

“ Guarda un po' chi è arrivato, ce l'hai fatta” intervenne con simpatia l'abilissimo fabbro, “ Ehi Liz, alla fine hai partecipato al Raid, sono contento. Dimmi, cosa sta succedendo? Chi è quel tizio e dov'è il boss?” “ Quante domande, sembri una macchinetta” “ Non vuoi rispondermi? Che peccato, avevo trovato un materiale raro, vorrà dire che lo darò a qualcun altro” “ Frena, frena, ti dirò tutto” “ Conosco tutti i tuoi punti deboli ormai” “ Non fare tanto il gradasso, adesso ne ho scoperto uno su di te” “ E sarebbe?” “ Quella bellezza al tuo fianco” “ Guarda che io e Violet siamo amici” “ Sì, come no...Scommetto che è con lei che stavi seguendo la tua segretissima missione” “ Ti spiegherò tutto dopo, promesso. Ora però raccontami gli ultimi avvenimenti” “ Va bene, va bene”.

 

Lisbeth spiegò per filo e per segno gli strani accadimenti, sorprendentemente Eivor ebbe una reazione decisamente composta, era come se la presenza di Adam e la sua nascita non fossero per lui una cosa nuova. Perciò la ragazza gli chiese il motivo di tanta sicurezza, ma non ottenne alcuna risposta in quanto il fidato amico era concentrato ad osservare la battaglia tra il suo capo e il Progenitore.

 

“ Diavel, è una bomba non avrà problemi a vincere” commentò Liz con un sorriso, “ Lo so bene, ma c'è qualcosa fuori posto” “ Che vuoi dire Eivor?” “ La differenza tra i loro livelli è abissale, eppure Adam è ancora in gioco” “ Starà solo giocando con lui” “ No, i suoi colpi sono lanciati con l'intento di uccidere” esordì la guida del vichingo, “ Ne sei sicura Violet?” “ Assolutamente Lisbeth” “ Allora perché non l'ha già sconfitto?” “ La risposta è semplice: ogni volta che Adam riceve un colpo letale aumenta di livello, ciò gli consente di evitare la disfatta” “ Non è possibile...Aspetta, è arrivato al livello 15?!” esclamò incredula la giovane dai bei capelli rosa, “ Il suo progresso è anomalo” commentò preoccupato Eivor, “ Già, nemmeno tu o Kirito potete aumentare di livello tanto in così poco tempo” “ Non sto parlando solo di quello, è come se stesse crescendo mentre combatte” “ Hai visto bene, sta affinando le sue capacità cognitive oltre a quelle combattive” si complimentò Violet con un piccolo sorriso, “ Questo non va affatto bene, per niente. Tenetevi pronte, ho la sensazione che dovremo intervenire presto” affermò il giovane con un'espressione tesa, il suo sesto senso gli suggeriva che qualcosa di orribile stava per accadere.

 

Intanto l'appena nato, dopo aver subito l'ennesimo attaccò, mugugnò: “ Schi...schivare i colpi di spada” “ Non so cosa tu stia blaterando, ma non ti servirà a nulla” rispose sicuro Diavel lanciando una sua abilità che però venne evitata dall'avversario in scioltezza.

“ Schivare, va bene, ma non basta...Schiva e poi attacca” sussurrò il Progenitore suscitando un visibile fastidio nel ragazzo dai capelli blu il quale non voleva sfigurare davanti a Jane. Di conseguenza decise di porre fine alla lotta con la sua mossa migliore: “ E' ora di concludere questo inutile gioco, la mia Estesa Lama Divina reclama la tua vita e l'avrà”.

 

Il giocatore sferrò un devastante fendente circolare capace di tagliare le spesse colonne della sala che però non centrò il nemico, il quale si spostò con un tempismo impressionante.

“ Contrattacco” sussurrò Adam caricando un diretto che venne avvolto da una serie concentrica di cerchi dorati. Il leader della gilda di Eivor capì che stava per essere travolto e non essendo in tempo per schivare si difese col proprio scudo.

Egli vantava una difesa eccellente, capace di resistere agli assalti dei boss, di cui si fregiava spesso, ma questa volta non poté nulla: il diretto del Progenitore trapasso lo scudo e l'armatura, sfondandogli il torace.

 

Il tutto accadde tanto velocemente che nessuno poté mettersi in mezzo e molti nemmeno capirono cosa fosse successo. Solo in pochissimi si resero conto che un evento irreparabile si era appena consumato, il quale avrebbe per sempre cambiato la vita su Aincrad.

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Capitolo 38
*** La prima donna ***


La prima donna

 

“ Ho vinto” commentò Adam tra il silenzio tombale sceso nella scala, il quale venne rotto solo dal rumore che seguiva la morte di un giocatore, un suono acuto simile ad uno stridio.

Tutti i membri del Raid stentavano a credere ai loro occhi, il grande leader delle Spade Sacre, Diavel il beta tester che aveva sempre aiutato tutti, se ne era andato per sempre senza dire una parola e senza che nessuno potesse muovere un dito.

 

La più sconvolta di tutti fu Jane che trattenendo a mala pena le lacrime si ripeté che non poteva essere vero, il suo Diavel non poteva aver fatto quella fine, non poteva averla lasciata così, in un posto tanto anonimo.

Le sue compagne vedendola tanto sconvolta provarono a confortarla, ma c'era poco che potessero fare, niente avrebbe potuto alleviare il dolore che stava provando. Sofferenza che presto mutò in una rabbia cieca la quale la spinse a lanciarsi contro il Progenitore senza un piano specifico.

 

Quest'ultimo non ebbe problemi a respingerla, dallo scontro col giovane dai capelli azzurri aveva imparato a lottare alla perfezione e persino il suo livello adesso era pari a quello dei migliori players con una significativa differenza: le sue stats erano incredibilmente superiori a chiunque, rivaleggiavano persino con quelle del Minotauro.

Proprio per questo con un semplice scambio di colpi dimezzò gli HP di Jane, la quale non avrebbe avuto speranza e non solo per l'inferiorità delle abilità, bensì per via del suo stato d'animo che le impediva di ragionare a mente lucida.

 

Solo il tempestivo aiuto di Mito, Asuna e Kirito la salvò da fine certa. La prima colse di sorpresa Adam con un rapido colpo di falce per poi switchare con la migliore amica che a sua volta mise a segno un devastante colpo, infine intervenne lo spadaccino nero con uno dei suoi tipici fendenti capaci di abbattere colossali nemici.

Questo assalto danneggiò notevolmente l'essere, il quale tuttavia salì inspiegabilmente di livello, il che ripristinò ed incrementò la sua barra vitale. Tornato più forte di prima ingaggiò in un'aspra lotta il trio affinando sempre di più le sue mosse.

 

“ Se continua così, faranno la stessa fina di quel tizio con i capelli blu” esordì Violet, “ Non dire assurdità, loro tre sono i migliori, non possono perdere” commentò Lisbeth con agitazione, “ Anche Diavel era eccezionale, eppure è morto” rispose con sguardo severo Eivor, “ Ecco...Vedrai che Kirito lo sconfiggerà” “ Perché lasciare tutto nelle sue mani Liz? Forse non ne ha l'aspetto, ma questo Adam e terrificante come un boss, quindi dobbiamo attaccarlo tutti insieme” “ Sì, hai ragione. Meglio non correre rischi” sostenne il fabbro notando come il Progenitore stesse prendendo il sopravvento sugli amici.

 

Coordinati dal vichingo, il quale prese momentaneamente il posto dei leader delle gilde al comando, il Raid si scaraventò con violenza contro Adam, spinto dal desiderio di vendicare il compianto Diavel.

Nonostante l'impressionante inferiorità numerica Adam non si tirò indietro, anzi dava l'idea di starsi divertendo. Ancora una volta da una situazione svantaggiosa, l'essere ottenne un guadagno enorme sotto il punto di vista dell'esperienza e della forza che gli consentì di non essere battuto. Inoltre anche la sua intelligenza crebbe a vista d'occhio: notò che a dirigere le operazione contro di lui fosse il vichingo, perciò si fece strada per raggiungerlo.

 

Eivor non rimase a guardare, lo affrontò a testa alta rispondendogli colpo su colpo. Purtroppo nemmeno lui ed il suo coraggio bastarono per avere la meglio sul temibile avversario, il quale fu tanto capace da disarmarlo ed aprire le sue difese, occasione che sfruttò per lanciare lo stesso pugno che aveva ucciso Diavel.

Per fortuna del vichingo c'era Violet al suo fianco, la guida tirò fuori un colossale scudo a torre col quale non solo bloccò, ma nullificò l'impatto.

 

Vedendo il Progenitore fermo Kirito ed Asuna intuirono che quella fosse la loro occasione, per cui sfoderarono le  abilità più temibili di cui disponevano con le quali travolsero il nemico in uno spettacolare e potentissimo attacco combinato a cui seguì Mito con la sua Mietitura, tecnica sviluppata recentemente consistente in numerosi e poderosi colpi di falce.

 

Sebbene avesse subito numerosi danni Adam non solo rimase in piedi, ma tutte la ferite guarirono quasi all'istante grazie al consueto aumento di livello. Tuttavia non era questa la cosa più strana, sul suo volto non c'era rabbia o tensione bensì curiosità.

“ Quello cos'era?” domandò, “ A cosa ti riferisci?” chiese Kirito, “ Quell'attacco di prima che hai usato, quello insieme alla ragazza che ti è al fianco” “ E' una speciale mossa combinata” “ Mossa combinata...Come la posso fare?” “ Non puoi, servono due persone con una grande intesa” “ Due...Capisco, da soli non basta, c'è bisogno di un'altra...”.

 

Ricevuta la risposta alla sua curiosa domanda, il Progenitore conficcò una mano nel proprio fianco strappandosi una costola, identica a quella di un umano, sulla quale soffiò uno flusso azzurro ed infine la poggiò a terra.

Nel giro di pochi secondi quella parte del suo corpo si trasformò in una giovane donna dotata di folti capelli neri come i suoi penetranti occhi. 

 

Anche su di lei non c'era alcuna informazione se non il livello, 40 come quello di Adam, ed il nome, Eve.

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Capitolo 39
*** Proteggere ***


Proteggere

 

Inizialmente Eve mostrò forti segni di disorientamento esattamente come era successo poco prima ad Adam, ma quando notò di trovarsi davanti a decine di tizi armati fino ai denti assunse una postura difensiva, ancora una volta la similitudine col ragazzo era marcata.

Quest'ultimo le porse gentilmente una mano dicendo con tono calmo e pacato: “ Insieme”. Lei, dopo averlo fissato per qualche secondo, decise di avvolgerla la sua mano commentando “ Insieme”.

 

Subito dopo il duo si levò in aria, raggiunta una ventina di metri da terra la donna venne circondata da un'energia viola, inconfondibile per Kirito ed Asuna che sussurrarono contemporaneamente increduli: “ Non è possibile...”.

 

“ Pronti a schivare!” esclamò lo spadaccino nero insolitamente preoccupato, “ Perché?” chiese la falciatrice dubbiosa, “ Sta per lanciare un incantesimo” “ Certo come no, solo quel killer ne è capace” “ Lo credevo anch'io, mi sbagliavo” “ Non ti credo, è un'assurdità” “ Non sta mentendo Mito” esordì la stoccatrice con sguardo serio dal quale traspariva la forte tensione da cui era pervasa.

Nel sentire anche l'amica affermare che un attacco magico stava per essere lanciato, la giovane dai capelli viole si convinse della veridicità di quelle dichiarazioni, per cui si tenne all'allerta.

 

Proprio come temuto dalla coppia, Eve diede vita ad un'onda di pura magia che travolse l'intero Raid, uccidendo tutti quelli che non avevano preparato una solida difesa. Fortunatamente questo colpo non era all'altezza di quelli del killer, altrimenti nessuno si sarebbe salvato.

Vedendo come i suoi avversari fossero in serie difficoltà, Adam tornò a terra riprendendo l'aspra battaglia.

 

Come prevedibile la lotta divenne ancora più complicata per i giocatori, adesso non dovevano solo preoccuparsi degli assalti a corto raggio, ma anche a quelli dalla lunga distanza.

Per avere una chance di vittoria dal Raid si staccò uno squadrone, capeggiato da Mito, con l'obiettivo di fermare gli incantesimi di Eve, strategia che permise di riportare in equilibrio le sorti della contesa. Purtroppo anche la ragazza nata dalla costola di Adam possedeva l'innata abilità di migliorare più veniva messa alle strette e ciò le consentì di imporsi piuttosto facilmente sulla maggior parte dei nemici; solo la falciatrice e pochi riuscirono a tenerle saldamente testa.

 

Intanto il Progenitore aveva assunto uno stile diverso, più frenetico e meno ragionato, quasi come se il sapere che Eve fosse sotto attacco lo impensierisse.

Proprio a causa di questo stato di agitazione gli eroi ebbero modo di mettere a segno qualche buon colpo, alcuni dei quali gli infierirono delle ferite che non sembrava capace di curare, per lo meno al momento.

Quando tutto sembrava andare per il meglio Adam sfoderò una nuova mossa: emise un urlo assordante col quale allontanò i suoi assalitori prendendo così qualche secondo per recuperare. Kirito, intuendo il suo intento, si scagliò contro di lui sebbene ancora un po' stordito, audacia che gli costò molto. Infatti l'essere, schiavando all'ultimo secondo un suo fendente, lo travolse con una rapida combinazione di pugni seguiti da un calcio di sfondamento capace di farlo barcollare.

 

Volendo sbarazzarsi del beta tester, il Progenitore lo caricò con una spallata mentre si faceva circondare dalla propria speciale energia a spirale. L'eroe non aveva scampo, stava per essere travolto e probabilmente eliminato. All'ultimo momento però Asuna lo spinse via subendo il devastante assalto al suo posto, questo la scaraventò lontana con inaudita violenza.

Kirito gridò il suo nome correndo da lei con un terribile groppo in gola, stranamente Adam lo fece andare senza muovere un dito. Anche Mito tentò di raggiungerla preoccupata quanto lo spadaccino nero, ma venne bloccata da Eve che la paralizzò con una strana quanto potente magia. Dopo di che si ricongiunse a colui che l'aveva creata con un'espressione impossibile da leggere.

 

Adam iniziò ad avanzare verso il corpo steso a terra della stoccatrice accompagnato dalla donna dagli occhi neri, ma Eivor e Violet gli sbarrarono la strada.

Il duo di misteriosi esseri non aveva intenti bellicosi, il Progenitore si limitò a chiedere curioso come un bambino: “ Perché...Perché quella ragazza ha voluto subire il mio colpo?” “ Per evitare la fine di Kirito” rispose il vichingo, “ Perché?” “ Le avrebbe arrecato un dolore insopportabile, lo stesso che hai già inflitto a Jane uccidendo Diavel” “ Dolore? Perché soffrire per qualcun altro?” “ Per amore” “ Amore...Cos'è?” intervenne Eve, “ E' difficile da spiegare, sempre se sia possibile...” “ Qual è il primo istinto di ogni essere vivente?” esordì a sorpresa Violet, “ L'autoconservazione” replicò il nemico, “ L'amore fa anteporre la sicurezza di un altro alla propria" " Perché?" " Perché vuoi proteggerlo, vuoi evitare che qualcosa di brutto gli accada” “ Proteggere...” sussurrò Eve mentre si guardava intorno.

Tutto ciò che vide erano persone agguerrite pronte a fare del male a lei ed Adam. Capì che si trovava in una situazione pericolosa e l'istinto le suggeriva che non valeva la pena di rischiare la loro vita appena sbocciata.

 

Spinta da questi nuovi sentimenti prese la mano del Progenitore dicendogli con dolcezza: “ Proteggere, ti voglio proteggere”.

Ottenuto una sguardo di consenso, lanciò un'incantesimo di teletrasporto che fece scomparire sia lei che Adam tra lo stupore dei presenti.

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Capitolo 40
*** Raccogliere i cocci ***


Raccogliere i cocci

 

Scomparsi Adam ed Eve, i membri del Raid poterono finalmente respirare e razionalizzare per quanto difficile fosse.

Come prevedibile Jane si lasciò andare alla disperazione, il dolore che stava provando era tanto intenso che persino i suoi punti vita iniziarono a scendere. Ancora non si capacitava di aver perso Diavel così, senza neanche potergli dire cosa provasse davvero per lui e purtroppo non ne avrebbe avuto più l'occasione.

Nonostante la sofferenza che le stava pervadendo si ripromise di vendicare l'amato, avrebbe dato la caccia a quei due assassini fino a quando non li avrebbe uccisi.

 

La leader delle Rose's Thorns non era l'unica a stare male, anche Kirito e Mito erano terribilmente preoccupati.

Lo spadaccino nero aveva prestato un pronto soccorso ad Asuna, tuttavia questa continuava a restare stesa a terra. Il fatto che il suo corpo non fosse sparito significava che era ancora in vita, come testimoniavano anche i suoi HP che erano al massimo, ma allora perché non si svegliava?.

Non sapendo quali fossero i reali effetti degli attacchi del Progenitore temevano che la stoccatrice fosse stata spedita in una specie di coma dal quale non si sarebbe più ripresa.

 

A portare un po' di chiarezza e sollievo ci pensò Violet la quale fece notare una strana icona sul profilo della giovane, una sorta di letto, che faceva cadere in un profondo sonno chi ne era portatore.

La notizia positiva era che il Flash non era in pericolo di vita, quella negativa era che non si poteva dire con chiarezza quanto si sarebbe destata, avrebbe potuto impiegare qualche ora o diversi giorni.

 

Apprese queste informazioni Kirito prese in braccio la ragazza decidendo di riportarla nella città sicura del trentesimo piano, giurando di restare al suo fianco fino a quando non si sarebbe ripresa.

Venne accompagnato da Mito, Eivor,  Violet e persino Liz e Silica, i quali si sarebbero occupati di proteggerli in caso qualcuno li avesse attaccati. Invece Jane decise di proseguire immediatamente seguita dal resto della sua gilda, mentre quella di Diavel, non sapendo cosa ne sarebbe stati di loro senza un leader, optarono di restare in quella sala ormai sicura, dove avrebbero preso le decisioni sul loro futuro.

 

Il beta tester, arrivato in città, si fece indicare dalla falciatrice l'abitazione della stoccatrice così da poterla mettere a letto. Inizialmente Mito ebbe qualche resistenza, ma vedendo la decisione negli occhi del giovane ed un sincero senso di colpa lo portò a destinazione.

La casa della castana, una villetta carina, si trovava in una zona molto tranquilla e bella, perfetta per risanare lo spirito. L'interno era accogliente e ben ordinato, ciò permise al moro di trovare facilmente la stanza da letto dove poggiò con delicatezza colei che si era sacrificata per lui.

Dopo averle rimboccato le coperte si sedette al suo capezzale deciso a vegliare su di lei, venne imitato dalle altre ragazze alle quali non piaceva l'idea di lasciare quei due da soli.

 

Invece Eivor e Violet scelsero di restare nei dintorni della città sia per controllare che tutto andasse bene sia per terminare una certa cosa rimasta in sospeso.

 

“ Asuna starà bene, giusto?” “ Tranquillo, tornerà come prima” “ Meno male...Senti Violet so che non è il momento opportuno, ma vorrei completare l'oggetto della nostro missione. Magari potrebbe esserci d'aiuto per capire cosa diavolo sta succedendo negli ultimi tempi” “ Certo, tieni”.

 

Recuperato l'ultimo pezzo, il vichingo poté finalmente vedere cosa aveva costruito per tutto questo tempo: inaspettatamente non si trattava di un quadro, ma di un particolare orologio la cui lancetta delle ore si muoveva al contrario. Queste fece diversi giri fino a fermarsi misteriosamente a trenta minuti prima delle 12, 

 

Confuso come non mai, Eivor chiese alla guida se sapesse cosa fosse o sul perché si fosse bloccato, purtroppo non aveva alcuna risposta.

Evidentemente la speciale missione che avevano avviato non era affatto conclusa, anzi il suo reale significato era ancora ben celato, peccato solo che non sapessero come farla progredire. Forse i piani successivi avrebbero permesso loro di chiarire questo fitto mistero.

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Capitolo 41
*** Un dolce risveglio ***


Un dolce risveglio

 

Asuna rimase incosciente per diversi giorni.

Sebbene i suoi segnali vitali restarono costantemente buoni Kirito si fece sempre più prendere dall'ansia che dovette tenere ben nascosta agli occhi delle amiche, specialmente a quelli di Mito perché se avesse saputo la sua agitazione, l'avrebbe certamente allontanato.

La principale fonte di preoccupazione dello spadaccino derivava dall'icona che, probabilmente, il killer aveva inflitto a lui ed alla castana. Temeva che potesse interferire con quella data da Adam oppure che le due unite dessero vita ad una combinazione che alla lunga sarebbe risultata letale.

 

Nonostante i sentimenti tumultuosi e le paure, tentò di restare il più lucido possibile. Farsi prendere dal panico sarebbe stato inutile e lo sapeva bene. Doveva esclusivamente concentrarsi sull'esigenza della stoccatrice, specialmente quando rimase da solo con lei.

 

Infatti, dopo appena 48 ore dall'arrivo nella città sicura del trentesimo piano, Eivor venne raggiunto dai membri delle Spade Sacre i quali lo supplicarono di diventare il loro nuovo leader.

Intuendo che rifiutare questa proposta avrebbe gettato quegli uomini nel caos, decise di accontentarli ma a due condizioni: la prima consisteva nel consentire a Violet di unirsi alla gilda e la seconda nel cambiamento di nome di quest'ultima, le Spade Sacre era un'idea di Diavel e tale doveva rimanere.

I players si videro costretti ad accettare senza riserve, senza un capo la maggior parte sarebbe morta nel giro di poche settimane.

 

Destino volle che un paio di giorni dopo anche Mito, Liz e Silica vennero richiamate da Jane, la quale richiedeva le loro abilità per affrontare il nuovo piano.

Nessuna di loro voleva lasciare Kirito ed Asuna da soli, era talmente evidente quello che provavano l'uno per l'altro che sarebbe bastata loro una semplice occasione per diventare una coppia a tutti gli effetti, eppure dovettero ubbidire agli ordini. Uscire vivi da Aincrad restava la priorità, specialmente ora che la situazione si era complicata, avrebbero potuto lottare per i loro sentimenti in qualsiasi altro momento persino nel Mondo esterno.

 

Una settimana dopo la nascita di Adam ed Eve, lo spadaccino nero lasciò per la casa di Asuna dovendo acquistare beni di prima necessità. La stoccatrice non aveva quasi per nulla delle scorte e non c'era da stupirsi, in fondo non sarebbe più dovuta tornare in quel posto.

Per fortuna il mercato del rione non era distante ed era ben rifornito, perciò il beta tester si sarebbe assentato per poco.

 

Con suo grande stupore trovò l'intera piazza colma di bancarelle ricche di ogni cosa immaginabile dai vestiti al cibo. Di solito non frequentava posti del genere dato che non vendevano armi o armature, però dovette riconoscerne la bellezza. In circostante diverse si sarebbe fatto un bel giro, ma ora voleva solo comprare un po' di cibo e tornare al capezzale della ragazza.

Fece proprio così nonostante le numerose distrazioni e gli allettanti profumi di pietanza cucinate dal vivo.

 

Raccolto il necessario rientrò e senza esitare si diresse in camera da letto. Lì Asuna stava dormendo con un'espressione pacifica, l'aveva sempre avuta, la quale la rendeva ancora più carina .

Vedendo come le coperte fossero in disordine, il ragazzo le rimise a posto ritrovandosi a guardare più da vicina la castana. Il profumo di quest'ultima era quello inebriante del solito, ma si poteva percepire una nota più intensa, molto più dolce che lo attrasse a lei come un fiore fa con un'ape; così senza accorgersene l'abbracciò delicatamente.

 

“ Asuna, ti prego svegliati” le sussurrò quasi in tono disperato.

La stoccatrice si trovava in quella brutta situazione per colpa sua e della sua arroganza. Credeva di poter gestire Adam pur avendo visto come si fosse facilmente sbarazzato di Diavel, ancora una volta per via della sua debolezza qualcun altro ne aveva fatto lo spese.

Stava succedendo la stesse cosa accaduta a Sachi, una dei membri dell'unica gilda di cui aveva fatto parte. Lei si fidava di lui, le aveva addirittura promesso che l'avrebbe protetta, che l'avrebbe fatta uscire da SAO, ma non era stato di parola. Era morta insieme a tutti i suoi amici in un'imboscata che lui non era stata capace di prevedere con sufficiente preavviso. Altro che leggendario spadaccino nero, era solo un perdente.

 

Sopraffatto dai ricordi e dalla paura di perdere il Flash alcune lacrime iniziarono a bagnarli occhi, per la prima volta da quando era finito su Aincrad aveva permesso alle sue emozioni di trapelare.

 

“ Allora è così che sei quando non ci sono, sei un piagnucolone” esordì con voce flebile, ma perfettamente udibile la ragazza. Kirito si tirò immediatamente indietro per essere sicuro di non aver sognato tutto. No, non era stata un'illusione, la stoccatrice si era davvero destata e lo stava fissando con quegli occhi luminosi che adorava.

 

“ Asuna...” commentò semplicemente il beta tester tornando ad abbracciarla più forte di prima.

L'abilissima guerriera, superato un iniziale stupore, lo strinse a sua volta sentendo il cuore quasi scoppiare dalla felicità.

 

Alla fine dei conti quella brutta esperienza aveva prodotto qualcosa di buono.

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Capitolo 42
*** Amore su Aincrad ***


Amore su Aincrad

 

Asuna si strinse a Kirito, aveva sognato un momento del genere da tante volte ed ora che finalmente era diventato realtà si sentiva felice come non mai.

Le braccia del beta tester, solite brandire una pesante spada e capaci di sferrare colpi di taglio devastanti, erano così gentili intorno alla sua schiena, mantenendo però una presa salda e confortante.

 

Il magico silenzio che si era impadronito della graziosa stanza da letto venne interrotto da un sussurro dello spadaccino: “ Perché l'hai fatto? Perché ti sei messa in pericolo per me?” “ Stavi per essere eliminato ed io...ecco...non volevo perderti”.

La stoccatrice pronunciò quelle parole affondando la testa tra il collo e le spalle del giovane, quasi come se si vergognasse. Quest'ultimo rimase senza fiato, non aveva capito quanto fosse importante per la splendida castana e sebbene si sentisse in colpa per essere stato la causa della sua sofferenza, era contento.

 

Il giovane prese la compagna per le spalle sempre con grande dolcezza, non volendo farle del male considerando anche il suo recente risveglio: “ Asuna, mi dispiace, è stata” “ Va tutto bene Kirito, non è una tua responsabilità. Io ho scelto di mettermi in mezzo ed è stato Adam a colpirmi” lo rassicurò accarezzandogli le guance.

Ancora una volta il realismo di SAO era impressionante: la morbidezza delle mani del Flash e persino il delicato profumo della crema che usava mettere era tanto reale da far dimenticare di trovarsi in un mondo virtuale.

 

I due si fissarono negli occhi e se in un primo momento si sentirono decisamente agitati, presto un senso di totale pace li pervase, spingendoli a chiudere la distanza che li separava con un amorevole bacio.

Stentavano a credere che qualcosa di tanto fantastico sarebbe potuto nascere in un gioco della morte e ancora di più non avrebbero mai immaginato di trascorrere il momento migliore della loro vita proprio lì.

 

Per quanto non desiderassero altro che esplorare le ancora sconosciute emozioni che albergavano nei loro giovani cuori, delle esigenze presero il sopravvento: sia lo stomaco della castana che quello del moro brontolarono.

“ Siamo sincronizzati anche in questo” sorrise Asuna, “ Già, ti preparo qualcosa” “ Se vuoi avvelenarmi fai pure” “ Ehi!” “ Che c'è? E' la verità, sei un pessimo cuoco oppure hai appreso qualche skills in mia assenza?” “ Bhé, ad essere sincero...no” “ Come sospettavo, a proposito per quanto sono stata out?” “ Una settimana” “ Così tanto?! Cavolo mi sarò persa un sacco di cose, dovrai raccontarmi tutto mentre metto qualcosa sui fornelli” “ Te la senti davvero di alzarti?” “ Sono stata a letto fin troppo, sgranchirmi mi farà bene” “ Se ne sei convinta, ma stai attenta” “ Tranquillo e poi non sono sola” affermò stringendo la mano dell'amato.

 

Mentre Asuna cucinava con i freschi ingredienti presi al mercato, il beta tester la informò sugli ultimi avvenimenti, tenendola sotto controllo non sicuro che si fosse del tutto ripresa.

Le disse di come Liz, Silica e Mito erano rimaste al suo fianco fino ad un paio di giorni prima, allontanandosi solo perché praticamente costrette da Jane, la quale era intenta ad esplorare il trentunesimo piano con la sua fidata gilda.

Purtroppo non poté rivelarle altro, essendo stato con lei per tutto questo tempo non aveva potuto ricevere altre informazioni. Perciò la ragazza era decisa più che mai a riprendere immediatamente il cammino, ma venne dissuasa dalla determinazione del moro che le suggerì di riposare fino alla mattina successiva, doveva essere al massimo della forma per affrontare i nuovi pericoli di Aincrad.

 

Passata una bella giornata in giro per la serena città sicura, la coppia, avendo perso la cognizione del tempo, rientrò solo a notte fonda.

Kirito si stava accomodando sulla poltroncina della sala da pranza, ma la stoccatrice lo invitò nel proprio letto con la più banale del scuse: per una questione di comodità.

Inizialmente i due si sdraiano lasciando dello spazio tra loro, non credevano di provare tanto imbarazzo. Tuttavia, ancora una volta, bastò che si guardassero negli occhi per sentirsi a proprio agio e ciò portò Asuna ad accoccolarsi al ragazzo che amava, il quale la tenne stretta a sé massaggiandole la schiena.

 

Un attimo prima che il sonno la sopraffacesse la castana, sussurrò: “ Kirito, voglio formare un party con te” “ E la tua gilda?” “ Capiranno” “ Ne sei proprio sicura? Guarda che la tua vita si complicherà” “ Mai stata più sicura” disse stringendosi ancora di più a lui, “ Ok” “ Ottimo, dovremmo solo trovare Jane. Mi sembra giusto informarla sulla mia decisione” concluse con voce calante, chiaro segno che Morfeo stava per prendere il sopravvento.

 

Quando fu completamente assopita, Kirito, che non aveva mai smesso di coccolarla, affermò con tenerezza e decisione: “ Non permetterò più a nessuno di farti del male Asuna. Ti farò uscire da SAO, anche a costo della mia stessa vita”.

Detto ciò anche lui si lasciò andare ad un profondo sonno.

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Capitolo 43
*** Intensi sentimenti ***


Intensi sentimenti

 

Eve aveva portato se ed Adam nei pressi di una zona sicura del trentunesimo piano. Non conoscendo ancora appieno i propri poteri chiese a colui che l'accompagnava se stesse bene, temeva che il teletrasporto gli avesse arrecato dei danni. Fortunatamente si sbagliava, il Progenitore era in ottima forma, fatta eccezione per qualche ferita riportata nella lotta appena sostenuta di cui lei si occupò immediatamente.

Si stupì delle sue stesse abilità curative, in pochissimi secondi non solo aveva rimarginato tutte le ferite del compagno, ma l'aveva reso persino più forte di prima.

 

“ Grazie Eve” affermò l'uomo muovendo i muscoli riportati a nuovo, “ Era ovvio che lo facessi, ti voglio proteggere”.

Adam restò un po' scosso nell'udire quelle parole. Non sapeva perché, ma ogni volta che la ragazza gli diceva una cosa del genere provava un formicolio al cuore ed il suo umore migliorava esponenzialmente.

Non conoscendo quelle sensazioni decise di ignorarle, concentrandosi su qualcosa di più concreto.

 

“ Eve dobbiamo trovare del cibo ed un posto per la notte” “ Perché non andiamo in quella città? E' vicina e sicuramente c'è quello che cerchiamo” “ Sarebbe rischioso, non la conosciamo e se venissimo attaccati potremmo finire in serio pericolo” “ Allora andiamo da un'altra, ma dove?” “ Potremo esplorare qui intorno, forse c'è una caverna che ci possa ospitare. Non temere sarà una sistemazione temporanea, ci servirà fino a quando non conosceremo meglio questo mondo” “ Per me non fa alcuna differenza, basta che siamo insieme potrei anche restare all'aperto” “ Eve...”.

 

La coppia riuscì effettivamente a trovare un riparo naturale nel quale stabilirono un rudimentale accampamento il cui accesso venne protetto da un incantesimo della donna, il quale permetteva l'ingresso solo ad Adam.

Quest'ultimo, avendo notato come l'aria all'interno del rifugio calava al pari passo con le tenebre, accese un fuoco che migliorò sì la situazione ma non abbastanza, infatti notò che la pelle della ragazza era pallida e fredda. Capì che senza la luce del sole la temperatura scendeva vertiginosamente ed essere senza vestiti non era affatto l'ideale. Di questo passo si sarebbero presi una malattia o qualcosa di peggio, perciò decise di allontanarsi avendo in mente un piano specifico.

 

I minuti trascorsero e con essi l'ansia di Eve crebbe. Aveva visto l'abilità del compagno, ma pensarlo da solo in un posto sconosciuto e per giunta di notte la mettevano in forte agitazione che le fece venire voglia di cercarlo. Tuttavia da lì a poco il Progenitore rientrò con in mano una pelliccia.

 

“ Tieni” le disse poggiandole sopra le spalle l'oggetto, “ Sei uscito per questo?” “ Sì, ho visto che stavi soffrendo per il freddo” “ Davvero?” “ Sì, voglio anch'io proteggerti”.

Allora Eve fece un sorriso istintivo mentre si avvolgeva intono alla pelliccia.

 

“ E' abbastanza calda? Se vuoi posso prendertene un'altra” “ No, va bene” “ Sicura?” “ Vieni a sentirla tu stesso” “ No, è tua. Non voglio privartene” “ Non lo farai, la condivideremo e poi anche tu sei mezzo congelato” “...” “ Dai, non sai che quando due corpi sono vicini si riscaldano?” “ Certo” “ Quindi cosa aspetti?”.

 

Adam, convinto dalla persuasiva Eve, si mise anche lui sotto l'improvvisata coperta.

Non appena lo fece la ragazza poggiò la testa sul suo petto sospirando, “ Non so perché, ma quando mi hai detto che vuoi proteggermi mi sono sentita felicissima” “ Provo la stessa cosa quando me lo dici tu” “ Sul serio?” “ Sì” “ Cosa credi che sia?” “ Forse quell'Amore di cui parlava il tizio con l'ascia” “ Amore...E' quello, ne sono sicura” “...Anch'io”.

 

Il duo si addormentò l'uno nelle braccia dell'altro come una coppia di innamorati.

Il mistero intorno alla loro figura era più fitto che mai: considerando quanto avevano fatto a Diavel ed agli altri membri del Raid potevano facilmente essere definiti dei mostri, eppure il modo con si relazionavano tra loro era così spontaneo, così umano.

Forse non erano solamente delle folli creazioni di Aincrad...

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Capitolo 44
*** Profondi cambiamenti ***


Profondi cambiamenti

 

Trascorsa quella magnifica notte insieme Kirito ed Asuna presero la via verso il trentunesimo piano per incontrare Jane e riferirle la decisione dell'abile stoccatrice.

Lo spadaccino nero era convinto che la leader delle Rose's Thorns non avrebbe mai permesso alla castana di lasciare la gilda, non senza delle condizioni oppure qualcosa in cambio. Poteva tranquillamente intuire anche che la giovane di cui si era innamorato sarebbe stata pronta a subire ogni tipo di conseguenza pur di stare con lui, persino prendere la pericolosa icona da “ Rogue”.

Perciò iniziò a maturare l'idea di unirsi lui a quella squadra nonostante la rigida regola in base alla quale solo le donne potevano essere ammesse, tuttavia era certo che pur di far rimanere il grandioso Flash avrebbero chiuso un occhio.

 

Il trentunesimo piano era popolato da mostri preistorici, persino alcuni dinosauri minori, ma sull'altro piatto della bilancia offriva paesaggi mozza fiato, sembrava di stare visitando la Terra 65 milioni di anni fa.

La coppia impiegò diversi giorni a raggiungere la principale città sicura dove, con ogni probabilità avrebbero trovato chi cercavano.

 

Nonostante i pericoli e le difficoltà esplorare una nuova piattaforma non era mai stato bello, gli eroi si trovavano talmente bene insieme che ebbero l'impressione di essere in vacanza.

Un risultato del genere non era affatto scontato, avevano abitudini diverse ed avrebbero potuto finire col litigare per ogni più piccola cosa, un po' come facevano durante i loro primi incontri, ed invece si incastrarono perfettamente, dimostrando di essere una solida coppia.

Erano talmente felici di stare insieme che quasi si risentirono quando si accorsero di essere arrivati a destinazione. Presto però l'euforia riprese il sopravvento, superata questa tediosa formalità avrebbero potuto andare avanti nel gioco con il loro ritmo, magari concedendosi anche qualche appuntamento romantico di tanto in tanto.

 

Non ebbero problemi a rintracciare il nuovo QG delle Rose's Thorns. Tutti in città le conoscevano, persino gli NPC, ma nessuno avevano mai sentito parlare di Jane il che era decisamente strano, forse la leader stava escogitando qualche ingegnoso piano per superare in scioltezza il livello.

L'unico modo per averne conferma era incontrarla, per cui non esitarono a proseguire.

 

Destino volle che lungo il tragitto si imbatterono in Mito, la quale stava comprando una nuova falce presso la bottega di Liz.

Le due players vedendo una castana in perfetta salute non riuscirono a contenere la guida, le saltarono addosso dandole un forte abbraccio. Si fidavano di Violet, quindi sapevano che Asuna si sarebbe ripresa, ma averla lì, sveglia e forte come un tempo, era troppo bello.

 

Dopo essersi scambiate questo caloroso saluto, la castana chiese dove fosse Jane perché doveva dirle una cosa importante. Nel sentire quel nome le due amiche si incupirono, suscitando sospetti e preoccupazione nella prima la quale temeva che qualcosa di terribile fosse accaduto.

I fatti non stavano come il Flash temeva, ma comunque non era andata troppo fuori strada.

 

Prontamente il fabbro chiuse il proprio negozio e mandò via i clienti, garantendo così la necessaria privacy. Solo a quel punto la falciatrice spiegò cosa era accaduto nelle ultime settimane: la loro leader non era più tale, aveva abdicato in favore della stessa Mito. Prese questa decisione non perché fosse stanca di guidare una gilda o perché avesse deciso di lasciare i campi di battaglia, bensì perché era caduta vittima della sete di vendetta.

Ciò mutò profondamente i suoi obiettivi, non le importava più nulla di completare SAO, voleva solo trovare ed uccidere coloro che l'avevano privata del suo amore; folle impresa in cui venne affiancata dalle giocatrice più propense alla violenza.

 

Da come aveva parlato, Asuna capì che la migliore amica non fosse affatto d'accordo con Jane e capiva il perché, la vendetta non sarebbe servita a nulla se non a diminuire le forze della gilda, però comprendeva anche le ragioni della donna. Se lei avesse perso Kirito sarebbe stata persa ed il dolore l'avrebbe certamente sopraffatta.

 

Sebbene la situazione non fosse delle migliori, la stoccatrice prese da parte Mito volendo comunicarle la sua decisione.

Per sua sorpresa venne anticipata dalla giovane dai capelli viola che le disse: “ Sei venuta fin qui per lasciare la gilda, lo so”.

La castana non proferì parola, presa completamente in contropiede.

“ Va bene, puoi andare con Kirito, Però resterai comunque un membro della nostra squadra, sempre se lo vuoi” aggiunse la nuova leader, “ E' possibile una cosa del genere?” “ Assolutamente, in questo modo saprò sempre dove sei e soprattutto se sei in pericolo” “ La cosa è reciproca?” “ Credo di sì” “ Ottimo, così potrò correre da te come fulmine se ti dovesse servire il mio aiuto” “ Che ne dici di iniziare con questo nuovo boss, posso darti le info che abbiamo scoperto” “ Ne sarei felice...Mito, mi hai stupita, lo sai? So che Kirito non ti è mai andato propriamente a genio, perciò non pensavo che mi lasciassi andare così” “ Non mi piace ancora, però voglio che tu stia bene e trattenerti contro la tua volontà di certo ti avrebbe resa triste e poi...Ho visto quanto Kirito tiene a te, era così preoccupato...” “ Mito...grazie” sostenne Asuna abbracciando l'amica con grande affetto.

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Capitolo 45
*** Berserksgangr ***


Berserksgangr

 

Trascorse un altro anno di prigionia durante il quale gli equilibri di Aincrad mutarono radicalmente.

Per prima cosa i membri partecipanti ai Raid si ridussero notevolmente e non solo per la morte della metà dei giocatori intrappolati, ma poiché in molti avevano accettato la vita su SAO. Tutto sommato possedevano ciò di cui avevano bisogno e rischiare se stessi in prima linea sembrava sempre più insensato, quel Mondo tanto spietato ospitava anche aree amene e tranquille.

 

Suddetto decisione venne notevolmente influenzata dalla figura di Adam ed Eve e naturalmente del Flagello, nome col quale divenne famoso il killer.

Se quest'ultimo continuò imperterrito con la propria insana missione, i primi due non avevano un obiettivo specifico o per meglio dire non uno comprensibile agli occhi dei players. Non sembravano provare odio verso gli abitanti del castello volante, ma non esitavano ad eliminare chiunque osasse infastidirli. Tra di loro c'era Jane la cui sete di vendetta l'aveva ossessionata al punto che non le importava più niente di nessuno, desiderava solo uccidere quei due esseri.

In effetti ebbe un paio di scontri con la formidabile coppia, dove però venne pesantemente sconfitta. In entrambe le occasioni il Progenitore avrebbero potuta ucciderla, ma non lo fece.

Non comprendere il significato di tale gesto stava facendo impazzire la donna, non capiva perché avesse risparmiato lei ed invece ucciso Diavel.

 

Così come le emozioni negative si erano diffuse tra i vari piani, lo stesso fecero quelle positive.

Il rapporto tra Kirito ed Asuna crebbe in modo esponenziale, l'amore che condividevano diventava ogni giorno più forte e ciò se da un lato conferiva loro una maggiore forza durante le Boss Fight, dall'altra parte li spingeva a riflettere sempre di più se davvero valesse la pena affrontare quei potenti nemici.

Sapevano che una gran parte dei giocatori ormai aveva smesso di lottare e forse avrebbero fatto meglio ad emularli, così avrebbero potuto passare il resto della loro esistenza insieme, in un luogo che di certo non li avrebbe mai annoiati.

Eppure c'era una parte di loro che li spronava a non gettare la spugna, in fondo al cuore erano consapevoli che bisognava finire il gioco per riacquistare la libertà persa da tempo.

 

Eivor invece non dubitò nemmeno per un istante, battere SAO era sempre stato il suo obiettivo principale, anzi da quando era diventato leader del Ragnarok, il nuovo nome delle Spade Sacre, si era rafforzato.

Tuttavia si prendeva ogni giorno del tempo libero da trascorrere in pace con Violet.

Il rapporto tra i due era diventato molto intimo, ormai si conoscevano alla perfezione, il che spinse i membri della gilda ad avanzare delle supposizioni circa una loro relazione romantica.

Nessuno dei due diede mai una risposta limpida a suddette indiscrezioni, limitandosi a fare un sorriso o a cambiare discorso quando qualcuno faceva una domanda del genere.

 

I due erano soliti passeggiare in mezzo alla natura, così da avere un po' di privacy, peccato che essere isolati aveva dei lati negativi come quello di essere esposti a pericoli e purtroppo durante una camminata in un prato del settantatreesimo piano subirono un'imboscata da parte dei Visir.

Si trattava di una folle gilda che, ispirata dal killer, uccideva i players dietro commissione oppure per puro divertimento.

 

Questi pazzi giocatori sfruttando un'infame strategia: spararono, nascosti tra i cespugli, dei dardi velenosi. Violet se ne accorse giusto in tempo per proteggere il vichingo col suo scudo, purtroppo però alcuni di quegli aghi si conficcarono nei punti lasciati scoperti dalla difesa paralizzandola all'istante.

Eivor non poté soccorrerla poiché venne ingaggiato in un'aspra lotta da una decina di tizi con indosso un'armatura arrugginita.

Mentre era impegnato con loro un altro paio di nemici si mossero verso la sua adorata guida iniziando a torturarla crudelmente.

 

“ Perché combatti tanto? Lei non è come noi, è un'IA. Possiamo eliminarla senza sentirci in colpa” esordì uno degli assalitori con un tono arrogante.

Normalmente Eivor si sarebbe stupito che qualcuno conoscesse la reale identità dell'amica, ma adesso era troppo preoccupato per concentrarsi su queste informazioni.

Tentò con tutto se stesso di raggiungerla, ma i villains erano troppi e troppo abili. Nel giro di pochi minuti venne immobilizzato a terra, costretto a fissare Violet mentre veniva lentamente uccisa.

 

La bella donna incrociò il suo sguardo per un istante, quel frangente bastò al vichingo per capire cosa stesse provando: era spaventata e non per se stessa, ma per lui. Sebbene fosse in quella posizione tanto orribile stava pensando a lui, l'idea di non essere riuscita a proteggerlo le fece versare una lacrima.

Alla vista di ciò accadde qualcosa di inaspettato: tutto il timore di Eivor mutò in una rabbia cieca, la quale sbloccò un'abilità unica che nessuno aveva mai sentito, il Berserksgangr.

 

Il giovane l'attivò istintivamente. Non appena lo fece entrò in uno stato mentale di pura furia che quadruplicò ogni sua singola stats e capacità.

Il nuovo potere gli permise prima di liberarsi e poi di uccidere brutalmente gli aguzzini di Violet.

 

Di fronte a tale evento gli assassini rimasti nell'ombra uscirono pronti a supportare gli amici. Nonostante l'inferiorità numerica il vichingo non fece una piega, anzi fu lui a caricare a testa bassa, strabordante di forza ed ira.

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Capitolo 46
*** Lo scorrere del tempo ***


Lo scorrere dell'orologio

 

Lo stato di febbrile eccitazione che si era impadronito di Eivor, spinse il giovane ad adottare uno stile di combattimento diverso dal solito, molto più sadico e brutale, il quale costrinse i meno coraggiosi degli assalitori alla ritirata. Per loro sfortuna il vichingo non concesse loro la salvezza, bloccò ogni via di fuga grazie ad una strana energia rosso vivido, passando poi ad eliminare uno ad uno coloro che avevano osato far del male all'amica.

Nessuno sopravvisse alla sua furia cieca. Durante quel massacro Eivor non esisteva più, i suoi gesti e le sue movenze e persino la sua ragione erano state soppiantata dalla pura rabbia.

 

Sebbene le sue azioni furono atroci, il modo con cui si era sbarazzato dei nemici non poteva essere definito che barbaro, Violet non ebbe mai paura di lui, nemmeno quando le si avvinò brandendo l'ascia, anch'essa avvolta da un'aura cremisi.

Il ragazzo si fermò ad un passo da lei con un'espressione combattuta. La guida, capendo che il suo salvatore stava cercando di tornare in sé, cercò di aiutarlo.

Provò a chiamarlo per nome, a ragionare con lui, ma nulla sembrava avere effetto. Non avendo molte altre possibilità tentò il tutto per tutto rivelandogli i propri sentimenti.

 

“ Eivor, riesci a sentirmi?” “...” “ So che ci sei ancora, per questo ti prego di ascoltarmi. Non ho idea di cosa ti sia successo, ma ti ringrazio. Mi ha salvata... Vedi, non avrei sopportato morire in quel modo. Non solo di avrei lasciato prima del tempo in una situazione di pericolo, ma non ti avrei potuto dire quello che provo per te...Io..." la giovane fece un respiro profondo raccogliendo tutto il suo coraggio, " Mi sono innamorata di te”.

Il vichingo nell'udire quelle parole venne profondamente scosso e tutta l'ira che comandava il suo animo iniziò a dissiparsi lentamente.

 

“ Mi rendo conto di quanta sia stupita anche solo a pensare ad una cosa del genere. Non sono vera, sono solo un ammasso di codici. So che non mi ricambi e mi sta bene. Mi basta rimanere al tuo fianco, sempre se lo vuoi ancora” “ Non provare nemmeno a pensarlo un'altra volta” “ Eivor” commentò con un nodo in gola la guida, temendo di aver rovinato per sempre il suo rapporto col vichingo.

 

Aveva paura che se ne sarebbe andato, non volendo vederla mai più. Il solo pensiero le fece venire una stretta al cuore e l'impulso di piangere. Quando però venne presa in braccio dal vichingo capì che le sue preoccupazioni non erano fondate, convinzione che divenne certezza quando la rimproverò: “ Devi smettere di dire che non sei vera, lo sei come tutti noi giocatori. Sarai anche nata in modo diverso da un essere umano, ma non mi interessa. Quello che abbiamo è reale, i miei sentimenti lo sono” “ Eivor, non so cosa dire” “ Non dire niente, pensa piuttosto a riposarti. Quei bastardi ti hanno davvero conciata male” “ Va bene...Eivor” “ Sì?” “ Grazie” .

 

Il giovane vichingo si diresse verso il QG della propria gilda poiché lì avrebbe potuto curare la paralisi di Violet.

Il suo cuore e la sua mente erano in tumulto: per prima cosa non poteva credere di aver sentito la giovane dirgli che lo amava. Fin dal primo momento che l'aveva vista sapeva che tra loro c'era qualcosa di speciale, ma non si sarebbe aspettato di innamorarsi. Come le aveva detto non si curava del fatto che fosse un'IA, poteva essere anche una creazione umana, ma era sempre stata un individuo a sé, una creatura autonoma capace di provare reali emozioni. Tuttavia l'essere frutto di un programma portava con sé un inconveniente: la loro relazione non sarebbe potuta andare oltre il Mondo virtuale di SAO e ciò lo faceva star male. Se solo ci fosse stato un modo per portarla nella sua realtà, avrebbero potuto essere una coppia a tutti gli effetti.

 

 

Questa non era l'unica cosa che lo preoccupava, c'era la sua misteriosa nuova abilità. Non aveva la più pallida di cosa fosse, era comparsa dal nulla nel suo albero delle capacità, senza preavviso e senza nemmeno una descrizione.

Se una parte di lui era contenta di poter contare su un potere tanto grande, l'altra la temeva. Gli era bastato usarla una volta per capire cosa provocasse: entrava nello stato mentale dei suoi antenati, diventando un guerriero pervaso dallo spirito di Odino, un Berserker.

Questa mutazione non solo amplificava a dismisura il suo potenziale distruttivo, ma lo rendeva immune dal dolore, trasformandolo in una macchina da guerra. Però ogni potere tanto grande ha un prezzo ed il suo era quello di perdere la lucidità. Proprio ciò lo impensieriva terribilmente, la sua ira l'aveva portato ad uccidere decine di players e per poco non faceva del male alla sua preziosa guida.

Quindi scelse di non usufruirsene più, non voleva essere un omicida.

 

Ad insaputa della coppia qualcuno aveva osservato l'intero scontro con soddisfazione.

“ Ottimo, una capacità unica è stata risvegliata. Adesso manca l'Eroe e so già chi può sbloccarla. Sto arrivando spadaccino nero” affermò il Flagello mentre osservava un orologio, identico a quello di Eivor, mentre la lancetta dei minuti si spostava verso il numero otto.

Quella stessa sera il vichingo avrebbe scoperto che anche il suo prezioso oggetto aveva raggiunto la mezzanotte meno venti.

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Capitolo 47
*** Christmas Eve ***


Christmas Eve

 

Il realismo di Aincrad si spingeva fino ad alternare le quattro stagioni così come avveniva nel Mondo reale ed allo stesso modo replicava le più grandi festività tramite degli appositi eventi. Probabilmente quello più fastoso era il Natale. Le celebrazioni duravano per oltre un mese, periodo di tempo fitto di missioni a tempo limitato che davano delle simpatiche ricompense a tema.

 

Non possedendo alcuna caratteristica peculiare, Asuna le aveva evitate l'anno precedente, preferendo dedicarsi a qualche dungeon più serio. Questa volta invece era di tutt'altro avviso, non solo le avrebbe affrontate senza perdersene una, ma si sarebbe tenuta lontano dalla Quest principale, volendo trascorrere quel periodo magico in totale serenità con la persona che amava.

 

Kirito, a differenza della compagna, si era già cimentato negli incarichi natalizi durante il suo primo Natale su Aincrad. Li aveva trovati piuttosto tediosi, in pochi richiedevano le sue skills di combattimento, ma pur di ottenere degli oggetti unici aveva stretto i denti.

Se fosse stato da solo li avrebbe tranquillamente evitati, ma vedendo l'entusiasmo della stoccatrice non poté esimersi e così la coppia avviò un ciclo di quest che si sarebbe rivelato molto più divertente di quanto pensassero.

 

Rispetto a dodici mesi prima le missioni erano decisamente più dinamiche e soprattutto a tema, infatti dovettero indossare degli speciali abiti in stile natalizio che il Flash trovò adorabili, inoltre persino i nemici erano ispirati alle leggende del Natale. Tuttavia la cosa che stava migliorando l'esperienza era il fatto che fossero insieme, potevano anche essere intrappolati su SAO, un gioco mortale, ma per loro era come essere in Paradiso.

Insomma passarono diverse settimane tra risate e serenità, dimenticandosi quasi il loro vero obiettivo, fino alla vigilia di Natale. Quel giorno Asuna scelse di compiere da sola uno degli ultimi incarichi, chiedendo allo spadaccino di nero di dedicarsi ad uno speciale.

 

Del tutto inutili furono le obiezioni di quest'ultimo, quando la ragazza si metteva in testa una cosa niente poteva dissuaderla. Perciò il beta tester si trovò costretto ad assecondarla, accettando la cosiddetta “ Scorta della Renna”, quest che consisteva nel trasportare delle risorse da un luogo ad un altro.

Volendo sbrigarsi, così da poter chiedere delle spiegazioni all'amata, corse per tutto il settantanovesimo piano senza un attimo di sosta. In questo modo raggiunse velocemente l'ultimo target, il quale si trovava in una zona isolata e ciò lo elettrizzò. Forse doveva finalmente affrontare un villain potente. Ci sperava davvero, almeno tutto la fatica che aveva fatto sarebbe servita a qualcosa.

 

Arrivato a destinazione si accorse di essere in errore, in quell'area non c'erano belve bensì decine di innamorati che si erano radunati per assistere ad un unico spettacolo di fuochi d'artificio.

Ad aspettarlo c'era la stoccatrice con in mano una graziosa scatola, che lo salutò con felicità: “ Sorpresa!” “ Asuna, ma che? Aspetta un attimo, hai architettato tutto, non è vero?” “ Bravo, hai azzeccato” “ Ecco perché eri così strana questa mattina” “ Non volevo farti preoccupare, ma non avevo altra scelta per stupirti” “ Ci sei riuscita alla grande” “ Contenta di saperlo” “ Non credevo ci fosse un posto del genere, come hai fatto a scoprirlo?” “ Me l'ha detto Argo l'altro giorno quando ci siamo incontrate nella locanda” “ Scommetto che ti ha fatto pagare un bel po'” “ No, è stato gratis” “ Davvero?!” “ Sì, mi ha consigliato di risparmiare i soldi per questo”.

 

Allora la castana gli porse l'oggetto che teneva in mano. Il moro sinceramente colpito lo scartò con grande curiosità, trovando così un magnifico bracciale dalla fattura Divina, la più alta di Aincrad.

“ Ti piace?” “ Certo Asuna, ma non posso accettarlo, è troppo” “ Non dire sciocchezze” “ No, sono serio. Avrai speso una fortuna ed io non ti ho fatto niente” “ Non è vero” rispose la giovane prendendogli la mano, “ Tu hai fatto tantissimo per me. Non solo mi hai donato tanti accessori che mi hanno reso il viaggio attraverso i piani più semplice, ma hai reso questo ultimo anno il più felice della mia vita”.

 

Di fronte all'adorabile espressione della giovane, il beta tester non riuscì a trattenersi: l'avvicinò a sé e la baciò.

“ Ti amo” le sussurrò tenendola stretta, “ Ti amo anch'io Kirito. Che ne dici se adesso andiamo a goderci i fuochi in prima fila?” “ D'accordo”.

 

Mentre stavano osservando l'evento, lo spadaccino nero porse alla compagna una domanda che gli ronzava in testa da tempo: “ Asuna, pensi che la nostra relazione sia confinata a questo Mondo?” “ Vuoi farmi arrabbiare Kirito?” “ Cosa? No” “ Allora smettila di dire queste stupidaggini” “ Asu” “ Staremo anche vivendo in un Mondo virtuale, ma le mie emozioni sono reali e le tue invece?” “ Certo che lo sono, ti amo davvero” “ Se le cose stanno così, non devi farti venire certi dubbi. Quando completeremo questo gioco e torneremo alla realtà, ti verrò a cercare e stai certo che mi innamorerò di nuovo di te. Voglio stare con te per sempre”.

Non trovando le parole per risponderle, talmente era emozionato, al ragazzo non restò altro che riprendere a coccolare l'amata.

 

Dopo averle sentito dire certo cose si ripromise ancora una volta che l'avrebbe tenuta al sicuro, anche lui desiderava condividere tutta la vita con lei.

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Capitolo 48
*** The two wielder ***


The two wielder

 

Sul finire dell'evento natalizio Kirito ed Asuna ripresero la strada verso il boss del settantanovesimo piano.

Secondo le informazioni raccolte dalle avanguardie si trattava di un Babbo Natale malvagio, nemico molto pericoloso per via dell'imprevedibilità del suo pattern il quale mutava in base al tipo di “regola” che pescava dal suo enorme sacco.

 

“ Ho sempre voluto incontrare Babbo Natale” affermò la ragazza con allegria, “ A me non è mai interessato” “ Non ci credo Kirito, tutti da bambini lo adoriamo” “ Non io, non ho mai creduto alla sua esistenza. Insomma un tizio che porta doni per tutto il Globo in una sola notte, impossibile” “ Non ti facevo un tipo tanto pragmatico...” “ Bhè, non lo sono sempre” “ A sì?” “ Quando sono con te è diverso” “ Ma davvero?” domandò con un tono furbo la castana mentre gli avvolgeva le braccia intorno al collo.

“ Quali effetti ha la mai presenza su di te, spadaccino nero?” “ Dovresti saperlo” “ Ti trasformi un tipo dolce dolce che non vorrebbe far altro che starmi appiccicato tutto il tempo” “ Tu non sei tanto diversa” “ Riconosco che assumo atteggiamenti particolari, ma è il normale effetto dell'amore” .

 

La coppia si fissò intensamente avvicinandosi sempre di più quando improvvisamente un fiocco di neve cadde sulla guancia del ragazzo, a cui seguirono numerosi altri che in poco tempo imbiancarono l'intera area.

“ Che bella...” commentò estasiata la stoccatrice, “ Vuoi fare una battaglia di palle di neve?” “ Non siamo un po' cresciuti per questo Kirito?” “ Non starai usando la scusa dell'età perché hai paura di perdere?” “ Se la metti in questi termini, preparati ad essere sepolto!”.

 

Il duo giocò come due bambini, non riuscendo a smettere di ridere neanche per un momento.

Così come durante le battaglie, il divario tra loro era minimo per cui lo scontro si sarebbe deciso sul filo di lana. Purtroppo però vennero interrotti prima della fine a causa dell'arrivo del Flagello.

La sua presenza venne preannunciata da un'intesa energia color ruggine che macchiò il letto bianco.

 

“ Non dovreste sprecare tempo in queste idiozie, dovresti focalizzarvi sul diventare più forte” esordì il killer piuttosto irritato, “ Come passiamo le giornate non sono affari tuoi” replicò Asuna più arrabbiata di lui, si stava godendo dei momenti stupendi ed aveva creato l'atmosfera ideale per fare qualcosa di speciale con l'amato, ma ora tutto era andato in fumo per colpa di quell'uomo orribile.

“ Cosa vuoi da noi?” chiese Kirito già conoscendo la risposta, “ Sono venuto a vedere se la mia generosità è stata ripagata” “ Quale generosità?” “ Quella di avervi lasciati vivere durante il nostro primo incontro”, detto ciò il villain sguainò la spada seghettata e partì alla carica.

 

Rispetto al loro primo scontro il livello degli eroi era più che triplicato e ciò permise loro di resistere egregiamente agli assalti nemici, compresi i suoi tremendi attacchi magici. Purtroppo non ci volle molto prima che la superiorità del killer si palesasse, erano ancora troppo lontani dal potere di quest'ultimo per poterlo sconfiggere senza aiuti esterni e questa volta il sistema di SAO non si sarebbe attivato.

 

Dopo aver travolto gli eroi con una serie di fendenti carichi della propria peculiare energia, il cavaliere commentò con marcata disapprovazione: “ Siete diventati più forti, ma non quanto mi immaginavo. Suppongo che la vostra ridicola relazione vi abbia rallentato, non è così che le cose doveva andare!”.

Nonostante la rabbia che lo stava pervadendo, il villain ebbe la lucidità di ripensare a come Eivor avesse sfoderato la sua reale capacità distruttiva: la paura di perdere qualcuno di caro l'aveva innescato. Chissà se sarebbe valso lo stesso con Kirito? Arrivati a quel punto non poteva far altro che provare.

Di conseguenza divise la coppia con un'onda d'energia, dopo di che affrontò il Flash riuscendo ad avere la meglio su di lei con moderata difficoltà.

 

Ormai inerme la castana venne tenuta a terra dal nemico, il quale le impedì ogni movimento con una speciale magia.

Allora quest'ultimo le tirò su la testa afferrandole violentemente i capelli e poi le poggiò la lama sulla gola.

“ Guarda bene spadaccino nero, sto per uccidere la tua amata perché tu non sei stato abbastanza forte da proteggerla. Ricordatelo bene, ricorda le emozioni che provi in questo preciso momento, ti serviranno per raggiungere il tuo vero te”.

 

Sebbene non fosse lontano da loro, il ragazzo non poté muovere un muscolo, non era abbastanza veloce per salvare Asuna.

Quindi provò il tutto per tutto offrendo la sua vita in cambio di quella della compagna: “ Prendi me al suo posto, ti prego” “ Non dire sciocchezze Kirito! Tu devi vivere, sei la nostra unica speranza” replicò con veemenza la ragazza, “ La tua bella ha ragione, tu sei quello di cui ho bisogno vivo. Adesso guardala bene, sarà l'ultima volta”.

 

Il beta tester non ebbe la forza di osservare la compagna, non avrebbe sopportato vederla scomparire proprio come successo a Sachi. La memoria di questa ragazza, del modo in cui l'aveva delusa, lo infervorarono.

“ Io non l'accetto, non posso accettarlo!” esclamò il giocatore brandendo una seconda spada, bianca, grazie alla quale ebbe modo di mettere a segno un doppio affondo rapidissimo capace di cogliere di sorpresa il killer, il quale fu costretto a lasciare andare Asuna per attutire il devastante impatto che altrimenti lo avrebbe danneggiato seriamente.

 

Senza saperlo Kirito aveva utilizzato una capacità unica, il Two Wielding, che gli conferiva la possibilità di brandire due lame contemporaneamente. Ciò comportava immenso incremento delle stats, specie quelle legate alla forza ed alla velocità.

 

“ Ora si che si ragiona. Forza Eroe di Aincrad, mostrami la tua forza!” gridò carico di adrenalina l'omicida eccitato come non mai nell'osservare il risveglio del giovane.

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Capitolo 49
*** Risvolti inaspettati ***


Risvolti inaspettati

 

Il secondo round della lotta contro il killer si dimostrò decisamente più entusiasmante.

Kirito, grazie alla nuova abilità, non solo resistette ai tremendi assalti del Flagello, ma fu persino in grado di contrattaccare con grande successo.

Così come lo stato Berserker di Eivor, i colpi dello spadaccino nero erano devastanti, ma a differenza dell'amico non risentiva della perdita del controllo, anzi a dirla tutta non aveva debolezze e ciò lo rendeva superiore rispetto al vichingo.

 

Il villain, eccitato dall'avere di fronte un avversario degno, dimenticò il proprio scopo focalizzandosi solo sulla lotta. Il che lo portò a sfruttare le capacità che aveva tenuto nascosto, le quali si concentravano in eccezionali ondate di energia in grado di disintegrare tutto ciò che toccavano.

Fortunatamente l'Eroe fu sempre abbastanza rapido da evitare i danni più ingenti, ma il prestare attenzione nello schivare diminuì la sua potenza d'attacco il che stava portando la lotta per le lunghe.

Prolungarla non sarebbe stata un'idea saggia, aveva appena sbloccato il suo reale potenziale e sentiva che il fisico non era ancora pronto per gestire tutta quella forza.

 

“ Cosa c'è Kirito? Sei già stanco?” chiese il villain quando il moro fermò la propria offensiva, “ Non avresti dovuto far del male ad Asuna, è stato un errore che ti costerà la vita” rispose, ignorando la domanda. il beta tester deciso a lanciare la mossa finale.

Accorgendosi dell'energia che stava accumulando il Flagello commentò con un sorriso trepidamente: “ Vediamo fin dove si estende la tua forza. Forza Eroe, scatenati!”.

 

Sia il player che l'omicida fecero uno scatto avanti incrociando le proprie spade a mezz'aria. Pensando di essere in vantaggio su quell'elemento, il killer era certo della vittoria: a differenza dell'avversario non aveva bisogno del suolo per dare forza ai propri attacchi, specialmente a quelli magici.

In realtà fece un grave errore di valutazione in quanto il giovane fu in grado di spezzare in due la lama nemica, ormai pesantemente danneggiata, e ciò gli permise di centrarlo in pieno con un tremendo fendente.

Però non si accontentò, questa era la sua unica occasione e non l'avrebbe sprecata. Di conseguenza continuò il proprio assalto con una miriade di colpi di spada i quali diedero vita ad una vera tempesta tagliente.

 

“ Più veloce, devo andare più veloce” sussurrò lo spadaccino nero incrementando ancora la potenza della sua tecnica, la quale fu tanto tremenda da far scendere gli HP del Flagello alla zona rossa.

Per evitare la sconfitta il killer sprigionò un'onda colore ruggine che ferì gravemente sia lui che Kirito.

“ Credi di potermi battere?! Sei un folle!” esclamò furioso l'uomo pronto a trafiggere l'avversario al cuore con il pezzo di spada che gli rimaneva, ma venne fermato da Asuna che lo travolse con un affondo tremendo, offrendo un assist a Kirito che non sperò ed infatti mise a segno un doppio colpo incrociato.

 

“ Adesso BASTA!” urlò l'omicida, i cui punti vitali erano quasi azzerati, creando un globo elettrico dal quale fuoriuscivano dei fulmini ad altissimo voltaggio.

Prima però di lanciarla si ricordò del proprio piano, il quale evidentemente non consisteva nell'uccidere il duo, per cui fece diversi balzi indietro così da allontanarsi.

 

“ Mi avete stupito, davvero. Per questo vi svelo un segreto: Adam ed Eve sono solo l'inizio, presto il Mondo sarà pieno di esseri come loro” “ Cosa significa?” domandò il moro, “ Lo capirai molto presto”, affermato ciò l'uomo scomparve nel nulla.

 

Rimasti soli Asuna e Kirito, nonostante i mille dubbi che albergavano nella loro testa, si abbracciarono teneramente per calmare i cuori agitati. Avevano seriamente temuto di perdere l'altro ed effettivamente ci erano davvero andati vicini.

Tutta questa paura ed agitazione spinse loro a prendere una decisione: per il momento sarebbero rimasti lontani dai campi di battaglia e si sarebbero ritirati in uno dei piani più tranquilli dove ricaricare corpo e mente.

 

Intanto il Flagello, lontano vari km da loro, aveva un'espressione soddisfatta.

“ Non mi sbagliava su Kirito, è lui l'Eroe del gioco. Adesso non mi resta che ritornare da Eicor e”, il criminale si interruppe bruscamente quando vide le lancette del suo orologio ferme sul 10.
“ Come è possibile?! Dovrebbe segnare le 12 spaccate! 10 minuti per il Berserker e 20 per l'Eroe, era così. A meno che...ma certo. Kayaba sei proprio un bastardo! Hai cambiato le carte in tavola all'ultimo secondo. Questo ritarderà solo la tua disfatta, troverò il modo per accedere al vero Cardinal ed allora la tua follia sarà fermata”.

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Capitolo 50
*** Profondi sentimenti ***


Profondi pensieri

 

Alla vigilia della boss fight dell'ottantesimo piano, Eivor era intento a fissare il cielo stellato.

Su Aincrad era appena arrivata la primavera con le sue temperature gradevoli che permettevano di trascorrere le giornate all'aria aperta senza preoccuparsi di subire qualche malus derivante dal freddo.

Il giovane aveva sempre adorato questa stagione, lo faceva sentire più vivo delle altre, anche se non sapeva bene il perché e nemmeno su SAO era cambiato. Anzi in quel mondo lo aiutava a calmare l'agitata mente.

 

Negli ultimi mesi era sempre stato più difficile proseguire tra i vari livelli, non solo sempre più players avevano deciso di vivere per sempre online con la vita che si erano costruiti lì, ma anche due straordinari guerrieri come Kirito ed Asuna avevano abbandonato i campi di battaglia.

Stando a quanto la castana aveva detto a Mito, sarebbero tornati in prima linea dopo qualche periodo di riposo. Tuttavia erano in vacanza da tanto, troppo tempo, forse anche loro avevano smesso di opporsi al Fato.

Che Kayaba ci avesse visto giusto? Magari la maggior parte dei players non desiderava tornare alla realtà, preferendo essere valorosi guerrieri in un Universo che ormai avevano fatto proprio.

 

“ Sapevo di trovarti qui” affermò Violet ricongiungendosi all'amato, “ Mi conosci bene ormai” “ Meglio di quanto pensi” “ Ma davvero?” “ Certo” “ Ok, mettiamoti alla prova: a cosa stavo pensando?” “ A giudicare dalla tua espressione assorta, a qualcosa di serio come del senso della nostra battaglia”.

Il vichingo fece una faccia stupita, “ Ci ho preso non è vero?” “ In pieno” commentò il ragazzo sorridendo.

 

“ Sei sempre dello stesso avviso?” domandò la guida curiosa, “ Sì, per quanto possa comprendere ciò che ha spinto molti ad arrendersi, io non posso farlo” “ Sei così determinato, ti invidio per questo. Al posto tuo probabilmente non sarei riuscita a resistere tanto a lungo, specialmente adesso” “ Sono così perché ho una forte motivazione” “ Quale?” “ Mia sorella” “ Lei, è stata sconfitta?” “ No, no, non si mai collegata al Nerve Gear”.

 

Vedendo l'espressione confusa dalla ragazza, il vichingo capì di doverle darle altre spiegazione anche se avrebbe affrontato un argomento molto delicato.

“ Vedi Violet, quando eravamo più giovani giocavamo sempre insieme e non solo fisicamente, ma anche con i videogiochi e lei vinceva sempre. Non importava quanto mi allenassi, era sempre una spanna sopra a me” “ Deve essere veramente eccezionale, tu sei fortissimo” “ Lo è davvero, se fosse stata qui sarebbe stata come Kirito se non più abile” “ Caspita...Perché non si è connessa? Aveva un brutto presentimento?” “ No, il fatto è che si è ammalata qualche mese prima del lancio di SAO e purtroppo di una malattia che offre solo pochissime percentuali di sopravvivenza” “ Eivor, mi dispiace tanto, non volevo” “ Non ci fa niente. Sono sicuro che lei ha già vinto la sua battaglia e mi sta aspettando fuori. Non posso essere da meno, sconfiggerò questo gioco e la rincontrerò. Questo è ciò che mi spinge fin dal principio”.

La donna dai capelli indaco si accorse degli occhi lucidi del ragazzo, intuendo così quanto volesse bene alla sorella. Volendo dargli il conforto di cui necessitava lo abbracciò calorosamente, tenendolo ben stretto.

 

“ Violet” “ Sì?” “ Se ci fosse un modo per farti venire nel mio Mondo, lo faresti?” “ Ne hai trovato uno?” “ Non ancora, dicevo in via ipotetica” “ Sarebbe un sogno che diventa realtà” “ Ne sei davvero sicura? Guarda che da dove vengo io le cose sono profondamente diverse da qui, non ci sono mostri o capacità sorprendenti” “ Posso adattarmi senza troppi problemi” “ Ma saresti lontana da casa” “ Sei tu la mai casa, lo sei sempre stato e lo sarai sempre”.

 

Di fronte a tanto affetto, Eivor non poté far altro che baciare l'amata con tutto la dolcezza di cui era capace.

Ora che aveva avuto la conferma di ciò che voleva Violet, non si sarebbe fermato fino a quando non avrebbe trovato un metodo per far si che potesse essere presente anche nella sua realtà.

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Capitolo 51
*** Richiesta d'aiuto ***


Richiesta d'aiuto

 

La penultima decade fu di gran lunga la peggiore di quelle affrontate dagli impavidi giocatori. Il problema non risiedeva tanto nel livello in sé dei nemici, paragonabile a quello dei superstiti, ma nelle loro attrezzature e capacità. Le prime consistevano in pesanti e scintillanti armature di caratura leggendaria, seconda solo a quella divina, che conferivano una difesa praticamente assoluta alle quali si aggiungevano eccezionali armi da taglio che offrivano un netto boost alle stats offensive. Le seconde invece erano talmente incredibili da essere pari se non superiori alle abilità dei boss dei piani inferiori.

 

Per suddette ragioni affrontare i cavalieri degli ultimi piani era un'impresa, quasi impossibile quando si radunavano in gruppo. Come se non fosse abbastanza di tanto in tanto venivano accompagnati da uno stregone, portatore di devastanti incantesimi elementali.

 

Se questa scoperta sconvolse alcuni, rassicurò altri, tra cui Eivor e Mito che intuirono una cosa importante: le magie del Flagello non erano nulla di insolito nei piani finali.

Ciò avrebbe permesso loro di studiarle e trovare un modo per contrastarle efficacemente.

Grazie alla reciproca volontà di mantenere rapporti amichevoli con le rispettive gilde, la falciatrice ed il vichingo divennero ottimi amici.

 

Se in un primo momento rimasero fedeli alle consuetudini adottate da Jane e Diavel, limitandosi a collaborazione solo in situazioni di estrema necessità, col passare del tempo ed il diminuire dei combattenti nei Raid optarono per una vera e propria fusione dei loro team; decisione che venne ben accolta da tutti. Infatti, dopo tutto quello che avevano condiviso, i membri delle due squadre erano diventati una vera famiglia.

Nemmeno l'ex capo delle Rose's Thorn disse una parola, ormai la sete di vendetta l'aveva talmente consumata da renderla solo il fantasma della grande persona che era.

 

Nonostante tutte le difficoltà, gli eroi si spinsero fino all'ottantanovesimo piano limitando il più possibile le perdite, dove sfortunatamente si scontrarono con un nemico tremendo.

All'assalto di quest'ultimo parteciparono circa cinquecento players, ma solo in cento sopravvissero.

Il potentissimo boss, un paladino a cavallo di un destriero infuocato, nonostante la sconfitta spazzò via le flebili speranze dei giocatori, i quali si resero conto di essere rimasti in troppo pochi per completare SAO.

 

Tuttavia Eivor, così come Mito, non era disposta a gettare la spugna, non poteva arrendersi oppure i caduti sarebbero morti invano. Per cui non sciolse la squadra d'assalto, bensì la "cristallizzò", impartendogli l'ordine di restare nel piano appena conquistato e di livellare il più possibile.

 

Il vichingo pensò altresì di non tenere più nascosta la sua abilità speciale, ne avrebbe sicuro avuto bisogno in futuro. 

Però anche con essa c'era assolutamente bisogno di maggiore potenza di fuoco e chi meglio di Kirito ed Asuna?

 

Sia Eivor che Mito non avrebbe mai voluto disturbarli visto il legame che condividevano, però dovevano farlo oppure Aincrad sarebbe stata la tomba di ogni singolo player. 

 

Intanto Adam ed Eve, intenzionati a capire lo scopo della loro nascita, si erano introdotti nel sistema Cardinal, quello che governava il castello volante.

Purtroppo non trovarono le risposte che cercavano, ma appresero un'informazione molto pericolosa: la sconfitta del boss finale avrebbe fatto crollare la fortezza volante. Ciò avrebbe liberato i giocatori, ma avrebbe segnato la morte di quelli come loro e degli NPC.

 

La coppia voleva vivere, voleva conoscere il Mondo ed avere la possibilità di amarsi in pace, tutte cose che non avrebbero potuto fare se SAO fosse stato sconfitto.

Quindi presero la decisione di impedire a chiunque di proseguire oltre, anche a costo di ucciderli.

 

Se Adam era convinto di questo, Eve era titubante, quasi come se non le piacesse l'idea di far del male a chi voleva solo essere libero proprio come lei.

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Capitolo 52
*** Incontro ***


Incontro

 

Grazie a Mito, la quale aveva consentito ad Asuna di restare nella gilda nonostante si fosse "ritirata" con Kirito, lei ed Eivor non ebbero difficoltà a trovare coloro che cercavano. A dire il vero la falciatrice aveva sempre saputo la posizione della migliore amica tanto per sicurezza, così sarebbe potuta correre in suo soccorso in caso di necessità.

 

Il Flash si era stabilita nel ventiduesimo piano, il più tranquillo di tutti, di conseguenza sarebbe stata una bella sfacchinata tornare tanti livelli indietro, per non parlare del tempo che i due leader avrebbero perso, fortunatamente c'era un metodo velocissimo e semplice per colmare anche ampie distanze: usare un cristallo di teletrasporto situato presso le principali città di ogni lv. Suddetto oggetto era in grado di trasportare in un istante i vari players dovunque a patto che la destinazione fosse un luogo che avevano già visitato.

 

Raggiunto in questo modo il piano di loro interesse, Mito guidò l'amico verso l'abile stoccatrice.

Dopo diversi minuti arrivarono in un'area che non avevano mai visto durante la loro precedente visita al ventiduesimo livello: una gigantesca foresta che costeggiava un meraviglioso lago cristallino nel quale erano presenti numerosi pescatori.

Si respirava un'atmosfera serena, davvero insolita in SAO, così come le persone che sembravano persino felici. In quel momento la coppia intuì perché i loro compagni erano rimasti tutto quel tempo lontano dai campi di battaglia.

 

Proseguirono fino a quando non videro una bellissima casa in legno che si affacciava proprio sul cristallino specchio d'acqua.

 

“ Asuna dovrebbe essere qui” commentò la falciatrice, “ Certo che hanno scelto un bel posticino, hanno un ottimo gusto. Mi sto pentendo di non aver portato con me Violet, le sarebbe piaciuto tanto” “ Siamo qui per convincere Asuna e Kirito a darci una mano, non a farti ritirare dai Raid” “ Non ho nessuna intenzione di farlo,  ho solo espresso la mia impressione, tutto qui” “ Sarà...Dai andiamo a chiamarli” “ Già è meglio non coglierli di sorpresa” “ Ci attaccherebbero temendo un assalto” “ Macchè, piuttosto potremo trovarli in...come dire...posizioni inconvenienti” “ Come scusa?” “ Su non fare l'ingenua, è piuttosto ovvio” “ Non ti sto seguo” “ Se fossi in un posto così romantico, tutta sola con la tua cotta cosa faresti?” “ Ecco...Eivor!” “ Che c'è? Sto solo dicendo che sicuramente avrann” “ Ho capito, ho capito” lo interruppe rapidamente un'imbarazzata Mito scattando in avanti per nascondere il suo rossore.

 

La giovane bussò diverse volte, ma nessuno rispose. Provò anche a chiamare l'amica, ma ancora niente.

 

“ Non ci sono” “ Strano, eppure il tuo indicatore diceva che era qui no?” “ Sì Eivor, ma non è sempre precisissimo, specie in arie boschive” “ Capito, per lo meno sappiamo che sono su questo piano, giusto?” “ Certo” “ Allora non ci resta che cercarli” “ Non sarebbe meglio aspettarli qui?” “ Che divertimento ci sarebbe?” “ Non dobbiamo divertirci” “ E perché no? Dai, forza, facciamoci un giro” affermò allegro il giovane, invito che la falciatrice si trovò costretta ad accettare oppure sarebbe rimasta sola in una zona sconosciuta.

 

Intanto, sotto le fronde di una maestosa quercia, Kirito si stava rilassando steso sulle ginocchia dell'amata la quale, con un dolce sorriso, stava giocando con i suoi capelli.

 

“ Certo che quel pescatore è davvero tenace, sono mesi che prova a catturare il re del lago e nonostante le numerose sconfitte non si arrende” commentò il beta tester mentre passava tra le dita una ciocca della castana che oscillava sul suo viso come un pendolo, “ E' un uomo molto determinato, un po' come te. Non cedi mai fino a quando non hai raggiunto ciò che vuoi” “ Tu non sei diversa” “ Dici?” “ Assolutamente, non ti ricordi agli inizi quando eri concentrata solo sulla missione e non ti concedevi un attimo di tregua?" “ Quindi è tutta colpa tua se sono cambiata” scherzò la stoccatrice, “ Non posso darti torto, lo ammetto. Qual è la mia punizione?” “ Mmm, un bacio” “ Non vedo l'ora di scontare la mia pena”.

 

Dopo essersi scambiati questo tenero gesto, lo spadaccino nero tornò nella posizione precedente che adorava in quanto poteva osservare perfettamente gli occhi dell'amata i quali sembravano più luminosi del solito.

Ciò lo spinse a chiederle: “ Asuna, stai bene?” “ Sì, stavo solo ripensando ai primi tempi su Aincrad” “ Sembra essere passata una vita da allora” “ Vero e sono cambiate così tante cose. Mi sono chiesta fino allo sfinimento perché quel giorno di quasi due anni fa ho indossato il Nerv Gear, perché mai mi sono condannata a vivere in questo mondo” “ Non potevi prevedere che saremo rimasti imprigionati qui e poi certe cose accadono e basta” “ Forse, ma comunque adesso so perché l'ho messo. L'ho fatto per poterti incontrare”.

 

In quel momento la giovane poggiò lo sguardo sul suo scintillante anello ed iniziò a commuoversi, cosa che spinse lo spadaccino a sollevarsi ed a domandarle una seconda volta cosa non andasse.

Lei scosse la testa commentando: “ Kirito tu sei diventato tutto per me, da quando ti ho conosciuto anche questo Inferno è diventato un Paradiso. Dal momento in cui siamo stati insieme per davvero ho smesso di avere i miei soliti incubi ed ansio. Inoltre non penso più di star gettando via dei preziosi giorni della mia vita perché sto vivendo anche qui” “ Asuna” “ Kirito promettimi che non ci separeremo mai” “ Promesso” rispose il beta tester profondamente emozionato, sugellando il giuramento con un nuovo bacio.

 

“ Odio doverli interrompere, ma abbiamo bisogno di loro” pensò Eivor che aveva assistito all'ultima scena in compagnia di Mito la quale se da un lato continuava a sentirsi rancorosa verso l'Eroe, dall'altro era contenta che l'amica avesse trovato l'amore.

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Capitolo 53
*** Tornare in prima linea ***


Tornare in prima linea.

 

Eivor e Mito si avvicinarono alla coppia con un comprensibile disagio. Non sapevano come i loro amici avrebbero preso il loro arrivo, un'accoglienza gelida era probabile considerando che stavano per interrompere l'atmosfera di intimità che aleggiava intono ai due. Per loro sorpresa e sollievo sia Asuna che Kirito furono molto felici, era passato tanto tempo dall'ultima volta che erano stati insieme e per cui sentivano la loro mancanza.

 

“ Mito che bella sorpresa!” esclamò con un ampio sorriso la stoccatrice, “ Sono contenta anch'io di rincontrarti” rispose l'altra ragazza abbracciando la cara alleata, “ Ti vedo in perfetta forma e sei più forte che mai. Ti sarai data da fare in questi mesi” “ Sono stata costretta, le cose si sono fatte sempre più pericolose” “ Immagino” “ Però anche tu stai alla grande ed il tuo livello è praticamente identico al mio” “ Stupita?” “ Un po', credevo che ti fossi presa un pausa” “ Ed è così, però conosci Kirito. Non può stare senza azione” “ Non sono l'unico che voleva esplorare, ti sei forse dimenticata di quel dungeon in cui siamo rimasti intrappolati per due settimane solo perché era curiosa di sapere quale tesoro celasse” intervenne lo spadaccino con un furbo sorriso, “ Però la ricompensa ti è piaciuta” replicò prontamente la castana rivolgendogli un simpatico occhiolino.

 

Il vichingo rimase impressionato dal duo, poteva tranquillamente percepire l'amore che c'era tra loro e un po' li invidiava. Avevano avuto più di tre mesi per godersi la reciproca compagnia in totale pace e non poteva negare che avrebbe voluto vivere un'esperienza simile con Violet. Però dovevano compiere ancora una missione.

 

Ogni suo pensiero però venne spazzato via quando notò due anelli identici sull'anulare del Flash e del moro, il che lo spinse ad chiedere stupefatto: “ Non ci credo, vi siete spostati?!” “ Ma che stai dicendo?” “ Guarda le loro mani Mito”. 

Seguendo il suggerimento dell'amico la falciatrice scrutò con attenzione le loro dita notando i simbolici oggetti e ciò le suscitò un'espressione di puro schock.

 

“ Eivor hai buon occhio come sempre. Ci siamo sposati qualche settimina fa” rispose Asuna un po' rossa in viso, “ E' grandioso, perché non ci avete invitato? Vi avremmo fatto una grande festa” sostenne il vichingo avendo recuperato un po' di controllo, “ Abbiamo preferito una cerimonia intima, ma grazie per il pensiero” “ E' una grande notizia, il Flash e lo Spadaccino nero che si uniscono segnerà la storia di Aincrad” “ Non credi di stare esagerando?” intervenne Kirito, “ No! Cavolo, adesso sarà tutto più difficile” “ Cosa?” “ Dirci per quale motivo sono venuti Asuna” sostenne, centrando in pieno la questione, il beta-tester.

 

A quel punto i due leader delle più famose gilde si scambiarono uno sguardo d'intesa prima che la falciatrice prendesse parola.

“ Come ha detto Kirito la nostra non è una visita di piacere, vi abbiamo rintracciato perché abbiamo bisogno del vostro aiuto per gli ultimi piani” “ So che siete arrivati fino al novantesimo senza di noi, potete continuare così” “ No Kirito, sarebbe un suicidio” si intromise il vichingo che stringendo i pugni affermò: “ Nell'ultimo Raid abbiamo perso quattrocento uomini, questo porta quelli disponibili a nemmeno cinquecento. Con un numero tanto esiguo non so nemmeno se riusciremo a raggiungere l'ultima decade...Capisco come vi sentite, ma dovete tornare in prima linea, abbiamo bisogno del vostro potere” “ Abbiamo fatto una scelta Eivor” “ Non pensi a tutti quelli che sono caduti per la nostra causa!” esclamò con decisione l'altro ragazzo, “ Dobbiamo a loro il completamento di SAO” “ Ti ho detto che”.

 

A quel punto lo spadaccino nero sentì l'amata prendergli con dolcezza la mano tirandola un po', chiaro segno che voleva la sua attenzione.

“ Asuna?” “ Credo che dovremmo dargli ascolto. Abbiamo avuto abbastanza tempo per noi” “ Ma...” “ So che è quello che vuoi anche tu” “ Io voglio solo stare con te nella nostra bella casa in riva al lago” “ Non vuoi incontrarmi nella realtà?” “...” “ Abbiamo avuto un assaggio della vita che ci aspetta una volta finito SAO, non desideri come me provarla per davvero, nel Mondo esterno?” “ Certo, è l'unica cosa che mi interessa” “ Allora siamo d'accordo?” “ Va bene, hai vinto” " Ottimo" gli sorrise radiosamente.

 

“ Quindi tornate con noi?” chiesero concitati Mito ed il vichingo in coro, “ Sì, ma sappiate che il mio obiettivo prioritario sarà assicurarmi la sicurezza di Asuna, nient'altro” “ Ci sta bene Kirito, forza adesso torniamo al novantesimo piano” “ Qui non possiamo semplicemente usare i cristalli Eivor, dobbiamo raggiungere la piattaforma” spiegò la castana, “ E' lontana?” “ Un po'” “ Vorrà dire che sfrutteremo questo tempo per aggiornarvi sugli ultimi accadimenti e sul prossimo boss” concluse la falciatrice con un grande sorriso. Era talmente felice di tornare a combattere con la migliore amica da non tenere in considerazione l'emozioni, piuttosto complesse e contraddittorie, di quest'ultima.

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Capitolo 54
*** La natura del Flagello ***


La natura del Flagello

 

I quattro amici si stavano dirigendo verso il punto di teletrasporto in preda ad un turbinio di emozioni.

Se da un parte Mito ed Evior, nonostante un senso di colpa per averli sottratti al loro paradiso, erano contenti di poter contare nuovamente su due tra i migliori giocatori di SAO oltre naturalmente ad essere entusiasti di rivedere i vecchi amici; invece Asuna e Kirito non si sentivano propriamente al settimo cielo.

Lo spadaccino nero aveva già manifestato le proprie reticenze suscitate da un'emozione che raramente aveva conosciuto, paura e certamente non per se stesso. Temeva che qualcosa di brutto potesse accadere all'amata durante le ultime e più difficili boss fight del gioco. Il solo pensiero di perderla lo stava distruggendo, la quale lo spinse a decidere di dare la priorità all'incolumità di Asuna rispetto a tutto il resto, compreso il completamente di SAO.

Dal canto suo la stoccatrice, sebbene avesse convinto l'anima gemella a tornare in prima linea, si sentiva un po' triste nel lasciare il magnifico bosco dove aveva passato alcuni dei migliori momenti della vita.

Sapeva che la cosa giusta da fare era battere il Aincrad, però una parte di lei concordava con il beta tester nel voler restare in pace a godersi la compagnia reciproca; conflitto interiore che avrebbe dovuto nascondere perché se il moro avesse saputo una cosa del genere probabilmente non sarebbe più riuscita a controbattere le argomentazioni che avrebbe apportato a supporto della sua idea originaria.

 

“ Asuna, manca molto? Questi alberi sembrano non finire mai” chiese un vichingo esausto, “ Un altro paio di km” “ Ancora?! Ci credo che il gps di Mito non è stato preciso, già è troppo che ha preso il segnale” “ Non è un gps, ma un sofisticato mezzo di triangolazione” precisò con un pizzico di orgoglio la falciatrice, “ Dimmi la differenza?” “ E' enorme!” “ Non scaldarti tanto, non mi pare di aver detto niente” “ Invece l'hai fatto, dicendo che è un gps Asuna potrebbe pensare che la stessi spiando” “ Perché mai dovrebbe? Aspetta un attimo tu la stavi controllando!” “ NO! Che stupida idea ti viene in mente” “ Guarda come sei rossa, ci ho preso in pieno” “ Falla finita!” “ Tranquilla Mito, so che non mi stavi stalkerando” intervenne il Flash divertita, “ Vedi? Non c'è motivo di arrabbiarsi” “ Eivor, giuro che una volta di queste...”.

 

Il simpatico siparietto venne bruscamente interrotto da un'onda d'energia color ruggine che divise i ragazzi dalle ragazze, i quali vennero successivamente imprigionati in sfere magiche.

 

“ Kirito!” esclamò Asuna preoccupata mentre tentava di raggiungerlo, venendo però fermata dal Flagello il quale la costrinse ad indietreggiare per evitare un lampo distruttivo.

 

“ Non andrai da nessuna parte, non prima di avermi aiutato” commentò il killer con un tono insolitamente agitato, “ Perché dovrei farlo?” “ Perché è l'unico modo per fermare quel bastardo!” esclamò furioso il cavaliere lanciandosi alla carica.

La stoccatrice si accorse subito che in lui c'era qualcosa che non andava: la sua corazza cadeva a pezzi più del solito, non aveva sostituito la lama che Kirito gli aveva spezzato mesi prima e soprattutto i suoi attacchi erano molto più deboli rispetto ai precedenti scontri. Ciò le permise di tenerlo a bada tutta da sola senza troppi problemi e quando intervenne la migliore amica a supporto non ebbe problemi a metterlo in ginocchio.

 

“ Non sei tutto questo gran che, credo che sia il risultato per aver sempre preso di mira i più deboli” commentò la falciatrice soddisfatta, “ C'è qualcosa che non va...Attenta Mito!” avvertì appena in tempo la castana, anticipando una colossale esplosione magica che sradicò innumerevoli alberi.

Sfruttando l'onda d'urto, il Flagello ebbe tempo per caricare un altro incantesimo che a giudicare dal tempo che impiegò per produrlo doveva essere il suo asso nella manica.

 

“ Vi conviene mostrarmi il vostro vero valore o per voi ed i vostri cari è giunta la fine” affermò con una marcata vena di follia l'uomo un secondo prima di essere colpito al busto sia dallo spadaccino che dal vichingo, i quali agirono col tempismo perfetto per fermare la misteriosa tecnica nemica.

 

L'omicida, scaraventato a terra, provò a rialzarsi, ma Eivor gli puntò la lama  verso la testa affermando: “ Basta, sei sconfitto” “ No, non posso, non ancora. Devo scoprire chi è l'ultimo” “ L'ultimo di che?” “ Detentore della abilità unica” “ Di cosa stai parlando?” “ Di quelle capacità che tu e Kirito possedete” “ Come fai a saperlo?” “ Non ci arrivi citrullo?! Sono uno degli sviluppatori originari”.

 

Nel sentire quell'affermazione i quattro giocatori rimasero senza parole, un'idea del genere non aveva nemmeno sfiorato la loro mente.

Superato lo schock iniziale Mito gli chiese: “ Se quello che dici è vero, puoi dirci perché ci avete rinchiusi in un gioco della morte?” “ No, no, no...Non doveva andare così! E' tutto sbagliato!” gridò fuori di sé il Flagello, “ Smettila di fare il pazzo e rispondi!” ribadì a tono la giovane dai capelli indaco, “ Avreste già dovuto avere delle risposte se quel figlio di puttana non avesse cambiato tutto” “ Vuoi spiegarti una buona volta?” chiese il beta tester, “ Di questo!”.

 

Il killer tirò fuori il suo orologio urlando furioso: “ Erano 10 minuti per il Berserker e 20 per l'Eroe. Invece l'Eroe ne ha prodotti solo 10, ne mancano altri 10 e le uniche in grado di accedere a capacità straordinarie sono davanti a me. Diavolo, sono al limite...Non posso più ingannare il Vero Cardinal”.

 

Improvvisamente l'uomo spostò lo sguardo rapidamente verso più direzioni come se stesse cercando di catturare l'immagine di un spettro, dopo di che sussurrò amareggiato: “ Arriva”.

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Capitolo 55
*** L'inganno di Kayaba ***


L'inganno di Kayaba

 

Il panico del Flagello non poté che stupire Kirito e gli altri. Fino a quel momento l'uomo dalle oscure abilità si era comportato come il freddo e spietato killer che era, ma adesso tremava come una foglia.

 

Sebbene i players provassero una certa soddisfazione nel vederlo così, in fondo stava solo assaggiando la sua stessa amara medicina, sapevano che ciò non prometteva nulla di buono: chiunque stesse arrivando era certamente una grave minaccia, persino superiore all'assassino. Esattamente perciò la spadaccino nero si mise immediatamente a protezione dell'amata, non importava chi fosse questo nuovo nemico l'avrebbe protetta a qualunque costo.

Purtroppo però persino la sua sicurezza sarebbe presto vacillata.

 

Nel preciso momento in cui colui che si era proclamato una sviluppatore di SAO aveva sussurrato " Arriva", uno squarcio rosso si aprì nel cielo. Era familiare in modo inquietante, infatti ricordava quello della città degli Inizi, lo stesso che aveva dato il via alla prigionia di tanti innocenti.

Le similitudini divennero quasi subito identicità in quanto, così come anni prima, da suddetta insolita apertura fece il suo ingresso Kayaba o per meglio dire la sua manifestazione in quella realtà: un colosso fluttuante con indosso un lungo mantello rosso che rendeva irriconoscibile ogni suo tratto fatta eccezione per i crudeli occhi cremisi.

 

“ Non credere che mi arrenderò senza combattere!” esclamò nel pallone più totale il Flagello pronto alla lotta. Per sua sfortuna venne immobilizzato all'istante dal creatore di Aincrad il quale, avendo le chiavi di accesso all'intero sistema, poteva fare ciò che voleva, un po' come un Dio.

 

“ Sei sempre stato una spina nel fianco Marcus. Ti ho sopportato solo per via del tuo talento, ma adesso non ho più bisogno di te”.

 

Affermato ciò l'ideatore del Full Dive travolse il killer con uno strano attacco, una specie di flusso magenta pieno di codici binari, che lasciò il secondo a terra apparentemente privo di vita.

 

“ Non dovevi ucciderlo, aveva delle informazioni che forse ci avrebbero permesso di fuggire dal tuo Inferno!” gridò decisamente arrabbiato il vichingo, “ In primo luogo non l'ho ucciso, non posso farlo visto che non sono una partecipante del gioco, mi sono limitato a privarlo di tutti gli exp e degli oggetti che aveva accumulato; è la giusta punizione per il suo tradimento. Inoltre non è vero che siete all'Inferno, sbaglio o molti di voi hanno vissuto grandi avventure, alcuni hanno persino trovato l'amore?” “ Ma in quanti sono morti?” “ L'avrebbero fatto anche nel Mondo esterno, la morte è inevitabile. Almeno qui hanno avuto la possibilità di essere qualcuno di importante” “ Stai dicendo solo un mucchio di assurdità, avrebbero preferito vivere normalmente” intervenne la castana, “ Ne sei sicura Asuna? Dico che almeno la metà ha preferito questa esistenza” “ Finiscila con le tue baggianate e ritorna dal buco da dove sei venuto finché puoi” “ Pensi di potermi intimorire Eivor? Nessuno può battermi, nemmeno voi quattro” “ Forse qui, ma nel mondo vero il discorso è diverso. Stai pur certo che quando uscirò ti verrò a cercare e te la farò pagare. Giuro che ti” il giovane venne interrotto dalla falciatrice che lo zittì mettendogli una mano sulla bocca.

 

“ Ma sei impazzito?! Minacciarlo è una follia!” “ Perché Mito? L'hai sentito non può uccidermi” “ Ma può privarti di tutto come con il Flagello” “ Ecco...Non ci avevo pensato” “ Sei il solito, vediamo cosa ha dire invece di spingerlo a renderci la vita ancora più complicata” “ D'accordo, su Kayaba cosa vuoi?” “ Non sei tu quello con cui devo parlare”.

 

A quel punto l'avatar si rimpicciolì fino ad assumere dimensione umane, dopo di che si mosse verso Kirito; movimento che spinse la stoccatrice a mettersi al suo fianco in fare difensivo.

 

“ Tranquilla, non ho nessuna voglia di lottare” “ Dammi una ragione per crederti?” “ Asuna credo che sia sincero. Se avesse voluto ostacolarci a quest'ora saremo nella stessa situazione del killer” commentò lo spadaccino nero il quale, nonostante suddetta consapevolezza, si sentiva agitato come non mai e non riusciva a spiegarsi il motivo.

 

“ Precisamente dual wielder, il mio intento è l'esatto opposto: voglio porre fine ad Aincrad” “ Cosa!?” fu l'esclamazione comune degli interdetti eroi, “ Non sto mentendo, questo mondo ha fatto il suo è ora di lasciarlo alle spalle e sono sicuro che siete d'accordo con me. Per ciò vi offro una possibilità per far fuggire tutti gli altri giocatori e riportare in vita i caduti” “ Ma non avevi detto che se si moriva qui si moriva anche nel mondo reale?” “ E' così Mito, però se ci sono soggetti caduti in game da non più di 96 ore il Nerve Gear è in grado di riattivare il loro cervello. Mi rendo conto che siano delle condizioni particolari, ma stando ai miei calcoli se vi sbrigate ad accettare la mia proposta il numero di redivivi sarà compreso tra 100 e 600” “ Cosa dovremo fare?” domandò per tutti il moro non completamente convinto dalle parole di Kayaba, “ Cosa dovrai fare” “ Solo io?” “ Sì” “ Perché?” “ Perché sei l'eroe del gioco, lo dimostra l'abilità unica che possiedi. Non temere non è nulla di pericolo, devi solo toccare questo con una mano”.

 

Mentre diceva ciò l'uomo più adulto tirò fuori un oggetto azzurro pulsante di energia cristallina.

Kirito decise di fidarsi di quelle affermazioni, per cui avanzò ma non prima di aver scambiato un cenno di intesa con Asuna la quale si tenne pronta ad intervenire in caso di brutte sorprese.

 

Non appena toccò quel cubo si levò un poderoso vento che spazzò via prima lui, poi gli amici e progressivamente l'intero castello volante.

 

Prima che perdesse i sensi a causa dell'eccessiva pressione a cui venne sottoposto, il beta-tester sentì Kayaba sostenere con una voce colma di felicità: “ Sei stato molto bravo, ma è adesso che inizia ogni cosa. So che non mi deluderai Kazuto”.

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