Miracolus Contest calendario avvento

di Fiorentinasara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione ***
Capitolo 2: *** Albero di Natale ***
Capitolo 3: *** Regalo ***



Capitolo 1
*** Presentazione ***


Salve salvino gente benvenuti al contest indetto dal gruppo telegram Miraculous Fanfiction CALENDARIO DELL'AVVENTO: 1Statua 2Freddo 3Bianco 4Stella Cometa 5Dicembre 6Festa 7Tovagliolo 8Albero Di Natale 9Luci 10Melodia 11Festoni 12Maschera 13Volpe 14Canzoni 15Auguri 16Amicizia 17Mano 18Brividi 19Notizia 20Neve 21Vino 22Corsa 23Vacanza 24Famiglia 25Regalo 26Scusa 27Cioccolato 28Dispetto 29Film 30Capodanno 31Vischio Ecco le parole per il mese per creare le One shot

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Capitolo 2
*** Albero di Natale ***


Come ogni anno, la prima settimana di dicembre per Marinette era dedicata alla realizzazione degli addobbi natalizi, prendendo parte insieme alla sua migliore amica Alya a dei laboratori dedicati, per fare così l'albero di Natale con biscotti e decorazioni fatte nella pasticceria, ed anche quel Natale non fu da meno.
Qualche giorno prima Marinette chiamò Alya.
"Ciao Alya! Ti Ricordi che anche quest'anno verrai con me ai laboratori natalizi per fare gli addobbi, vero?" disse Marinette tutta eccitata. 
"Ciao Marinette. Sì certo che verrò con te anche quest'anno, ma calmati!"
Dopo aver terminato la chiamata con Alya, Marinette scese in soggiorno dai genitori, e trovandoli ancora in casa ne fu sollevata. 
"Ciao mamma, ciao papà. Vi ricordate che l'otto dicembre dobbiamo fare l'albero di Natale e preparare le decorazioni in pasticceria con i biscotti vero?'' disse la ragazza, sprizzando gioia da ogni poro.
"Certo figliola che c'è lo ricordiamo, vero Tom?" disse Sabine, guardando male il marito. 
Il padre scosse la testa, pensando che almeno per quell'anno se la sarebbe scampata, invece no: gli toccò ugualmente, e non poteva di certo deludere sua figlia che ci teneva molto. 
"Certo Sabine. Me lo ricordo, tranquilla."
Marinette fu felice nel vedere i suoi genitori così collaborativi. Per lei il Natale era stare in famiglia, fare le decorazioni e preparare con sua madre il dolce tipico cinese. In più, quell'anno ci sarebbe stato anche suo nonno Rolland, sperando che non litigasse con sua nonna. Ma conoscendo il carattere dei due, sarebbe stato impossibile.
Mentre i suoi genitori scendevano nella pasticceria di sotto per iniziare a lavorare, Marinette andò in camera sua per iniziare a preparare i vestiti per un evento che si sarebbe tenuto alla viglia di Natale, creando addobbi di stoffa che sarebbero stati attaccati sull'albero di Natale l'otto dicembre durante l'accensione delle luci nella piazza principale.
Arrivò un messaggio sul cellulare e Marinette lo lesse.
"Dove sei? Siamo tutti al parco, e c'è anche Adrien. Sbrigati!"
Quando Marinette sentì che c'era anche Adrien, le si bloccò il respiro. 
"Ohi ci sei? Marinette?"
"Sto arrivando, cinque minuti e sono lì.''
Marinette scese in soggiorno, mise cappotto e capello, e passò dalla panetteria correndo.
"Io vado al parco da Alya e gli altri. Ciao mamma. Ciao papà'' e uscì di corsa.
Sabine e Tom si guardarono in faccia, ridendo e scuotendo la testa. 
"Non cambierà mai'' disse divertito Tom.
 
Marinette fece una corsa allucinante. Il parco si trovava dall'altra parte della città rispetto a dove abitava lei, e non voleva fare ulteriormente tardi, arrivando in cinque minuti. Ci mise un po' a individuare gli amici, dato che il parco era vasto con molti alberi adatti per l'ombra quando d'estate faceva caldo e c'era il sole. 
"Eccomi! Ciao a tutti.'' Marinette annaspò per la folle corsa.
"Ciao Marinette, come mai quel fiatone? Sembra che tu abbia fatto la maratona.'' disse Alya, salutandola. 
"Poco ci manca.'' disse Marinette, respirando a fatica.
Si avvicinò a loro Adrien.
"Ciao Marinette, tutto bene?'' chiese il biondo.
Marinette si bloccò il respiro, non ricordandosi più che Alya le aveva detto che c'era pure lui. Diventando ancora più rossa in viso, si girò lentamente imbarazzata. 
"Ehmm si s-si t-tutto b-ene.'' cominciò a balbettare, non sapendo che dire. 
Si unirono anche gli altri, decidendo di andare in un bar a prendere una cioccolata calda e chiacchierare, permettendo così finalmente a Marinette di mettersi a sedere e riposarsi. 
"Marinette, come mai sei triste ora?'' chiese Alya.
"Quest'anno non ci sarà la neve a Natale, e sai che io amo la neve in questo periodo dell'anno: fa più atmosfera."
Tornarono poi a casa alla fine di quel lungo pomeriggio.
 
Arrivò finalmente il giorno che Marinette attendeva con molta ansia, e recarsi così ai laboratori di Natale.
Alya passò a prenderla a casa, ma come sempre la corvina era in ritardo, e col cappotto in mano, la ragazza inciampò nella sciarpa mentre scendeva le scale, ruzzolando per tutta la rampa e finendo col sedere all'aria.
"Marinette, sei sempre la solita!" disse Alya, ridendo per la buffa figura fatta dall'amica. "Andiamo, prima che ne combini un'altra delle tue."
"Oh, si certo. Andiamo prima che succeda qualcos'altro." rispose la corvina, sorridendo imbarazzata.
Al corso, Marinette si divertì molto, combinando un sacco di pasticci: prima si imbrattò con la colla, cospargendosi poi con i brillanti. Il tutto sotto gli occhi di una divertita Alya.
Alla fine della lezione e nonostante i pasticci combinati, Marinette fu soddisfatta del risultato ottenuto, non vedendo l'ora di poter attaccare gli addobbi fatti sia sull'albero che in pasticceria.
 
L'otto dicembre si stava avvicinando, e Marinette non stava più nella pelle.
Il giorno prima piombò in pasticceria. 
"Mamma, papà... dobbiamo iniziare a fare i biscotti per decorare l'albero di Natale. Muoviamoci!"
"Certo Marinette." dissero all'unisono i genitori.
La madre prese tutto l'occorrente e lo depose sul grande bancone della pasticceria, cominciando ad impastare in una ciotola tutto l'occorrente perla pasta frolla. Una volta terminato, misero l'impasto a riposare, e nel frattempo Marinette cercava le formine per i dolci.
"Mamma, scusa dove hai messo le formine?" urlò la ragazza dal retro del negozio.
"Guarda in dispensa, dovrebbe esserci una scatola con scritto 'occorrente per dolci natalizi'. Dovresti trovarle lì." rispose la madre con molta pazienza. 
Marinette andò in dispensa. La stanza non era tanto grande, e quindi li avrebbe sicuramente trovati in poco tempo in uno degli scaffali. Dopo aver rovistato per qualche minuto, finalmente scovò le formine e tornò raggiante in pasticceria, tirando la pasta frolla col mattarello e dando forma ai biscotti, infornando infine il tutto.
Nell'attesa, la ragazza andò in soffitta a prendere lo scatolone degli addobbi natalizi, rimanendoci per così tanto tempo che usa madre cominciò a preoccuparsi, affacciandosi infine alla scaletta che portava al piano superiore.
"Marinette, tutto bene? Ci stai mettendo così tanto." urlò la donna.
"Sì mamma, tutto bene. Ma qui c'è una tale confusione che sto ancora cercando la scatola!"
Sabine ritornò in pasticceria, osservando dopo un po' la figlia che tornava con in mano l'enorme scatola di addobbi natalizi e li posava a terra, controllando dubito dopo i biscotti. 
"Papà per favore, tra cinque minuti toglieresti la teglia dal forno?"
"Certo piccola mia. Questo e altro per te." rispose l'uomo, continuando ad impastare il pane.
Intanto Marinette ad appendere gli addobbi di legno a forma di abete e stelle alle finestre della pasticceria e mise delle ghirlande fatte con dei fili verdi e biscotti alla porta del negozio, lasciandone qualcuna anche per casa.
Tom finalmente tolse i biscotti dal forno, andando poi tutti e tre insieme in casa per terminare di decorare l'albero. Quando ebbero finito, Marinette si fermò a contemplare il lavoro svolto, soddisfatta.
I giorni scorrevano, e alla scuola di design finalmente Marinette portò a termine anche il progetto per l'albero in piazza, realizzando dei Babbo Natale di stoffa con vestito e capello rosso e la barba bianca, soddisfatta per quanto fatto.
Ma una settimana prima di Natale, mentre la corvina era a scuola, suo padre ebbe l'idea di accendere il camino vicino all'albero di Natale, facendo partire una scintilla che diede fuoco all'albero. Tom andò nel panico, ricordandosi quanto la figlia lo avesse fatto con cura. 
"Sabine, Sabine corri!'' urlò l'uomo per richiamare l'attenzione della moglie. 
Dalla pasticceria, Sabine corse a casa al piano superiore.
"Che succede?" chiese la donna, una volta entrata nella stanza.
"Volevo accendere il camino, ma purtroppo l'albero ha preso fuoco."
 
Sabine voltò gli occhi e vide l'albero avvolto dalle fiamme, corse a prendere l'estintore e le spense. 
"Ora chi glielo dice a Marinette? Ci rimarrà male e il suo Natale sarà rovinato.'' disse Tom dispiaciuto.
"Suvvia Tom. Marinette capirà che non lo hai fatto apposta." provò a dichiarare Sabine.
Marinette tornò a casa di buon umore, ma appena mise piede in casa notò subito l'albero carbonizzato.
"Cosa è successo?" la ragazza quasi urlò.
I genitori accorsero subito, vedendola quasi in lacrime. Sabine si avvicinò e l'abbraccio 
"E' stato un incidente. Tuo padre voleva accendere il camino e una scintilla ha colpito l'albero." spiegò la donna.
Marinette non voleva credere a quello che era successo, oltre al fatto che non avrebbe nevicato quell'anno, e non avrebbe nemmeno avuto un albero di Natale. La corvina si staccò dall'abbraccio e corse in camera sua, buttandosi sul letto e scoppiando in lacrime.
Non credendo ancora a quanto fosse successo, chiamò immediatamente Alya. 
"Ciao Mari. Perché questa chiamata, è successo qualcosa?'' si preoccupò la castana.
"Oh Alya! Mio padre accendendo il camino ha dato fuoco all'albero di Natale, e come se non bastasse non ci sarà nemmeno la neve!" disse disperata Marinette.
"Dai, vedrai si sistemerà tutto. Non preoccuparti."
Marinette tirò su col naso e salutò Alya.
Qualche giorno prima della vigilia, si presentò a casa Dupain-Cheng anche la madre di Tom, Gina, sulla sua rombante moto, strombazzando allegramente.
"Ehilà famiglia, ci siete?" urlò nonna Gina.
I Dupain-Cheng, sentendo tutto quel fracasso fuori casa, uscirono e rimasero sorpresi nel vedere davanti a loro Gina sulla sua moto, visto che la donna non era di certo la classica nonna ma piuttosto una nonna sprint con giubbotto di pelle, pantaloni di jeans e guanti da motociclista. 
"Mamma che ci fai qui? E perché sei venuta in moto con questo freddo?" chiese Tom trafelato.
"Oh figliolo, non rimproverarmi per un po' di venticello. E poi è Natale e volevo passarlo con la mia famiglia." rispose Gina.
Tom bisbigliò a Sabine.
"Mio padre Rolland non la prenderà bene. Spero che non inizino a litigare durante il pranzo."
Rientrarono a casa la nonna si accorse che Marinette era triste.
"Marinetta, nipotina mia cosa hai?"
"Niente nonna." rispose la ragazza con poca convinzione.
"Ma dove è finito l'albero di Natale?" chiese infine Gina, osservando la mancanza del classico abete adornato nella stanza.
"Nonna, se mi fai finire di parlare te lo dico." proseguì la corvina.
"Racconta Marinetta."
"Per fartela breve, papà ha incenerito l'albero accendendo il camino." disse d'un fiato la ragazza.
"Suvvia Marinetta, non essere triste. Possiamo sostituirlo con un po' di inventiva!" 
Detto ciò, Gina prese l'attaccapanni accanto alla porta mettendolo in mezzo alla stanza e appendendo le palline rimaste, farcendo il tutto con alcuni festoni rossi e verdi recuperati in un angolo.
"Ecco il nostro albero di Natale! Che ne pensi Marinetta?" chiese Gina alla nipote.
"Ehm... si certo, nonna è... carino. Ma sono ancora triste."
 
Alya intanto cercava una soluzione per Marinette. Non voleva vedere la sua migliore amica infelice proprio in quel periodo dell'anno, e epr fortuna le venne un'idea, radunando tutti gli amici a casa sua.
"Ragazzi, sapete che Marinette è triste perché non ha più l'albero di Natale e perché quest'anno non ci sarà la neve, per cui ho pensato che compreremo noi un abete con tutte le decorazioni e lo porteremo a casa sua. Per la neve, direi di optare per quella artificiale, così Marinette sarà felice e il suo Natale non sarà rovinato."
I ragazzi approvarono l'idea di Alya, recandosi ad acquistare tutto il necessario per attuare il piano.
A mezzanotte, Marinette si affacciò alla finestra con la speranza di scorgere qualche fiocco, e si accorse che nevicava. Tutta contenta scese le scale di camera sua per andare dai genitori.
"Mamma, papà, nonna... Guardate fuori dalla finestra: sta nevicando!'' disse felicissima Marinette
"Ma cosa stai dicendo Marinette, è impossibile!"
Sulle insistenze di Marinette, i genitori e la nonna si affacciarono alla finestra e rimasero stupiti nel vedere che nevicava davvero. In quel momento suonarono alla porta, e Marinette andò ad aprire, trovandosi davanti tutti i suoi amici.
"Voi che ci fate qui?" chiese la corvina con stupore.
"Abbiamo due sorprese per te, Marinette.'' dichiarò Alya.
Tutti si spostarono e apparvero Luka, Nino e Adrien con un grosso albero di Natale.
"Abbiamo anche un'altra sorpresa!'' disse di nuovo la castana.
"Credo di aver capito: la neve è opera vostra, vero?" domandò la corvina.
"Esatto! Siccome non volevamo vederti triste, abbiamo deciso di rimediare." rispose sorridendo Alya. 
Marinette, i suoi genitori e la nonna si scansarono per far passare i tre ragazzi con l'enorme abete, seguiti dalla signora Chen, che si diresse in cucina per preparare qualcosa da mangiare, mentre Marinette prese i biscotti avanzati per decorare l'albero di Natale insieme agli amici.
Quello per Marinette sarebbe stato il Natale più bello di sempre, insieme alla sua famiglia, agli amici, ma soprattutto, con Adrien. 
 
FINE♥️

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Capitolo 3
*** Regalo ***



 

Dopo l’università, Marinette era andata a lavorare alla casa di moda Agreste, e da un anno anche Adrien, il figlio del signor Agreste, e in tutto quel tempo non si erano mai parlati, se non a monosillabi alla reception qualche volta. Lei lo considerava una sorta di Mr Scrooge.
Marinette aveva fatto però amicizia con Pauline, la ragazza che lavorava nella postazione davanti alla sua.
Come ogni anno, a Natale il signor Agreste aveva una tradizione tra i suoi dipendenti, dove ognuno a turno pescava un nome da un sacchetto, cui poi avrebbe fatto un regalo segreto che sarebbe stato consegnato al destinatario il giorno della festa della vigilia di Natale, e svelato il nome del mittente.
Anche quella mattina che Marinette andò a lavoro.
“Ragazzi ragazze venite tutti qua!” Disse Gabriel Agreste.
Tutti si avvicinarono al capo, tranne il ragazzo biondo che non lo stava calcolando di striscio.
“Ehi anche tu signorino devi partecipare. E non fare quel muso lungo.’’ disse Gabriel al figlio
“Sai cosa penso del Natale e di questa tradizione ridicola, vero? Allora lasciami in pace.”
“No! Non puoi devi partecipare anche tu e poche storie.’’
Gabriel passò da ogni dipendente col sacchetto, da cui ognuno estrasse un bigliettino ripiegato.
Quando Marinette prese il suo bigliettino, ritornò subito alla sua postazione.
“Marinette ti decidi ad aprire il tuo biglietto e vedere a chi devi fare il regalo?” chiese Pauline curiosa.
La corvina aprì il foglietto e rimase sorpresa quando lesse il nome di Adrien.
“Pauline, dimmi che è uno scherzo. Devo fare il regalo a Mr Scrooge non ci credo, proprio io che adoro il Natale.”
“Oh, molto bene. Sarà un modo per interagire con lui.”
Passarono i giorni e Marinette provò a studiare Adrien, ma niente, ancora non sapeva cosa gli piacesse.
“Pauline che devo fare? Aiuto, ancora non so che regalare ad Adrien.’’ chiese disperata Marinette
“Avicinati a lui e chiedigli direttamente cosa vuole, è facile.’’
Marinette pensò tutto il giorno a quello che le aveva detto la sua amica Pauline, e quando tornò a casa si mise con portatile sul divano con l'idea di creare un account di posta elettronica temporaneo per scrivere ad Adrien, titubando se inviare o meno il messaggio appena digitato: “Cosa hai bisogno per Natale?” firmandosi come il suo Babbo Natale segreto.
Adrien era ancora in ufficio davanti allo schermo, quando ricevette il messaggio, rimanendone sorpreso da quanto scritto, ma decise di rispondere.
“Ho bisogno di una cravatta.” e lo inviò.
Quando Marinette ricevette la risposta, si mise a parlare col gatto.
“Una cravatta mi sembra un po’ banale, non trovi?”
Il gatto per tutta risposta sbadigliò, mentre la padrona se ne andava a letto non pensandoci più.
La mattina dopo al lavoro, la stessa storia: Marinette si fermò ad aspettare la sua amica alla reception, vedendo passare Adrien che la salutò a malapena, e nel frattempo compariva Pauline tutta trafelata che piantò in mano alla corvina il caffè del chiosco davanti all’ufficio.
“Tieni Marinette e poi non dire che non ti voglio bene. A proposito, come è andata con Mr Scrooge?’’ si informò Pauline.
“Non è andata. Ho seguito il tuo consiglio di creare un account di posta elettronica temporaneo per informarmi su cosa gli piace.’’
“ Marinette, io non ti ho mai suggerito di creare una cosa del genere, ma solo di andare da lui e chiederglielo direttamente.”
“Tra le righe del tuo discorso era sottinteso! Ormai è andata.”
“Che è successo dopo che hai creato l’account? Racconta, sono curiosa.’’ Pauline non stava più nella pelle.
“In un primo momento volevo cancellare tutto, mi sembrava una fesseria quello che stavo per fare,  ma sono andata avanti e gli ho scritto un messaggio.  Lui mi ha risposto dicendo che gli serve una cravatta.” La corvina sospirò. “Ma che regalo di Natale è una cravatta.’’
“Allora è fatta Marinette, sai che regalargli. Anche se lo trovo un po’ strano e triste una cravatta. Chi mai chiederebbe un regalo del genere.’’
Finita la conversazione le due ritornarono al lavoro. Marinette quel pomeriggio sarebbe andata dalla sua migliore amica Alya, ma che in realtà considerava come una sorella. E fu proprio durante la pausa pranzo che quest’ultima la chiamò. Marinette rispose appena senti suonare il cellulare.
“Ciao Alya come mai questa telefonata?’’
“Ti ho chiamato per ricordarti che oggi pomeriggio devi venire da noi. Mio figlio Josh, nonché tuo nipote, mi ha fatto una testa così a furia di chiedermi più volte quando saresti arrivata.”
“Certo Alya che mi ricordo.  Piuttosto, digli di preparare tutto che oggi addobbiamo casa e creeremo anche nuovi addobbi.’’
“Va bene glielo riferirò subito, almeno non mi stresserà più. Ci vediamo nel pomeriggio.’’
Marinette chiuse la telefonata e riprese a lavorare.
Nel pomeriggio si presentò a casa di Alya, e suonato il campanello, Nino le aprì al porta.
“Ciao, come va? È bello vederti.’’
“Ciao Marinette, va tutto bene. Avanti, entra. Alya e Josh sono in cucina; mio figlio non vedeva l’ora che tu arrivassi.’’
Marinette entrò in casa, togliendosi il cappotto e dirigendosi in cucina. Non appena la vide spuntare dalla porta della cucina, Josh scese dallo sgabello dove era seduto e le corse incontro.
“Zia Marinette sei venuta finalmente! Non vedevo l’ora.’’ Felicissimo, il bambino le corse incontro.
“Certo piccolo te lo avevo promesso. E una promessa è una promessa.’’
Josh prese per mano Marinette e la portò in soggiorno, dove c’era l’albero e gli scatoloni con le decorazioni.
“Iniziamo a decorare?’’ chiese Josh.
Cominciarono con l'addobbare l’albero, ed in meno di mezz’ora avevano decorato tutto il soggiorno.
“Josh adesso sediamoci al tavolino e facciamo le decorazioni con la carta colorata.’’
“Sì, vado a prendere l’occorrente.’’
Intanto, Marinette e Alya si sedettero al tavolino a parlare, aspettando il ritorno del bambino.
“Marinette, tu sei stata la mia salvezza: in cinque minuti hai decorato tutto il soggiorno. Non ho mai visto una persona più amante di te del Natale.’’
Quando ebbero finito, Marinette li salutò e tornò a casa, cenò e si mise col portatile sul divano, scrivendo un altro messaggio ad Adrien.
*Qual è la cosa che ti piace di più al mondo?* Firmandosi sempre il tuo babbo natale segreto.
Quando Adrien ricevette il messaggio, lo lesse ancora più stupito rispetto al primo che aveva ricevuto.
*Suonare mi piace più di tutto.* e lo inviò.
Quando arrivò la risposta, Marinette alzò un sopracciglio incredula, ma non ci fece più di tanto caso. Chiuse il computer, prese il gatto e andò a dormire.
Quella notte dormì come un angelo, e la mattina si svegliò molto riposata e rilassata, pronta per una nuova giornata di lavoro, ed una volta pronta si recò in auto verso la sede della casa di moda.
Nel parcheggio dell’azienda, la corvina era così presa dai suoi pensieri  che per poco non investì Adrien, che con la sua moto le aveva tagliato la strada.
“EHI, GUARDA DOVE VAI INVECE DI AVERE LA TESTA FRA LE NUVOLE!!’’le urlò dietro il biondo.
“AH! SE IO HO LA TESTA TRA LE NUVOLE, TU HAI NEL CERVELLO HAI MANCANZA DI OSSIGENO PER NON GUARDARE DOVE VAI!’’ ribatté Marinette stizzita.
Una volta salita in azienda, Marinette si stupì di trovare Pauline che già la stava aspettando alla reception con due caffè bollenti, visto che di solito era l'amica che arrivava sempre dopo di lei tutta trafelata.
“Ciao Pauline tutto bene? Stamani sei caduta dal letto per essere qua prima di me.’’
“Ma quale caduta dal letto! E' solo che stamani per la prima volta ho sentito la sveglia, e sono arrivata in tempo. Piuttosto tu, che hai per essere già imbronciata di prima mattina?’’
“Niente, andiamo alle nostre scrivanie che ti racconto.’’
Andarono a sedersi e Marinette iniziò a il suo resoconto.
“Stamani mi sono scontrata con Mr Scrooge nel parcheggio. Per poco non lo investivo e lui mi ha urlato contro di stare più attenta.’’
“Non ci credo che sia così arrogante. Ma raccontami se hai fatto progressi sul regalo da fargli, perché tanto sai che prima o poi verrà a sapere la verità il giorno della festa della Vigilia di Natale. Ed inoltre c'è anche il fatto che il signor Agreste abbia assegnato al figlio il progetto di creare una pubblicità natalizia per i suoi modelli, invece che a te che ogni anno. Come l'hai presa?”
“Si certo, e che la cosa mi è sfuggita di mano, ma gli rivelerò che il regalo è da parte mia appena avrò tempo. Per il fatto della campagna pubblicitaria, diciamo che l’ho presa bene.”
Iniziarono a lavorare, mentre Sebastian, un altro dipendente, si avvicinò alla corvina.
“Marinette il capo vuole vederti, e mi sembra piuttosto urgente.’’
“Grazie Sebastian, andrò subito.’’
Marinette si avviò all’ufficio dello stilista Agreste, e stava per bussare, quando vide arrivare Adrien.
“Se stai andando da mio padre, dovrai aspettare perché devo parlare con lui. Mi ha chiamato.’’
“Anche io sono stata chiamata.’’
I due si guardarono in faccia stupiti.
Marinette aprì la porta dell’ufficio e si sedette davanti alla scrivania del signor Agreste.
“Bene, ragazzi miei. Vi ho convocati entrambi per darvi nuove istruzioni. Marinette dovrai fare la campagna pubblicitaria natalizia dei miei modelli.’’
“Ma papà, non la dovevo fare io?” protestò il biondo.
“Sì Adrien, l'ho affidata a te, ma voglio che ci lavoriate insieme, visto che quello che mi hai proposto finora non mi ha soddisfatto e non ricordava per nulla il tema richiesto.’’
Adrien e Marinette si guardarono in faccia sorpresi, ma uscendo dall'ufficio dovettero accettare la decisione del loro datore di lavoro.
“Come facciamo?’’
“Senti, vediamoci tra mezz’ora nella sala riunioni e buttiamo giù qualcosa! Che ne dici?”
“Va bene.'’
Mezz’ora dopo, Marinette era nella sala riunioni si ritrovarono nella sala riunioni a scartare ogni idea di Adrien.
“Perché bocci ogni mia proposta?”
“Perché sono idee molto fredde che non rispecchiano questa festività. Devi pensare al più bel Natale che abbia mai passato e riversare quello stesso spirito sulla campagna.’’
Adrien rimase in silenzio qualche minuto, prima di rispondere.
“Non ho ricordi felici del Natale.”
Marinette ne rimase sorpresa, ma poi ebbe un’idea.
“Qua dobbiamo rimediare un po’ di spirito natalizio, e so anche dove. Nella cittadina qui vicino fanno i mercatini dedicati e io ci vado sempre. Per cui, ora noi usciamo di qui e ci andiamo.’’ disse la corvina divertita.
Prese Adrien per un braccio lo portò alla macchina per recarsi ai mercatini.
“Ecco, qua troverai lo spirito natalizio e l’ispirazione necessaria.”
“Il Natale per me non è altro che a beneficio del consumismo.”
Fecero un giro, fermandosi davanti alla bancarella di una piccola signora cinese.
“Devi provare i biscotti di Sabine: sono i più buoni al mondo, con burro e sopra tanto zucchero.’’
“ Ciao Marinette! E' bello rivederti anche quest’anno, e sei veramente gentile a dire che i miei biscotti sono i più buoni.”
Marinette acquistò una scatola di biscotti, e si spostarono verso un altro banco.
“Dai, assaggiane uno! Non potrai più farne a meno.” propose la corvina, offrendone uno al ragazzo.
“Io non mangio zucchero.” rispose secco il biondo.
Marinette richiuse la scatola, ma Adrien riuscì fulmineo a afferrarne uno e ad addentarlo.
“Come sono?” chiese lei sorridendo.
“Sì, sono buoni.” bofonchiò l'altro, facendo sparire il biscotto con una sola boccata.
I due ragazzi vagarono tra i vari banchetti per diversi minuti.
“Adrien, mi sembra strano che dopo un anno passato in azienda tu non ti sia ancora integrato. Non partecipi nemmeno alle uscite del venerdì sera con tutti noi dell’ufficio!” dichiarò Marinette.
“Che senso ha partecipare a queste cose? Io sono lì per lavorare e basta.” dichiarò Adrien in risposta.
“É un modo per conoscersi meglio e interagire. Qualche volta con le colleghe vado in un bar per un aperitivo e parlare un po'.” continuò lei.
“E di cosa dovrei parlare con Marc della contabilità, o con altri, secondo te?”
“Ti stupiresti invece di quante storielle carine racconta Marc.’’
Arrivarono ad un altro banco dove vendevano il luccichio dei gioielli attirò l'attenzione di Adrien.
“Mi potrebbe dare questo?’’, chiese il biondo indicando un bracialetto.
“Per chi sarebbe?” domandò curiosa la corvina.
“Per il mio babbo natale segreto.”
“Sei sicuro che le possa piacere? Per esempio, io non porto braccialetti visto che fanno troppo rumore quando digito sulla tastiera.”
“E allora cosa suggerisci, una collana forse?” Adrien si portò una mano al mento dubbioso.
Marinette prese un paio di orecchini.
“A me piacerebbero questi.’’
“Cosa sono stelle?’’
“No, sono fiocchi di neve. Mi ricordo che mia nonna ne aveva un paio uguali e li metteva ogni anno a Natale.”
“Grazie per la lezione.” rispose il ragazzo.
Tornarono alla macchina, per rientrare ognuno nella propria abitazione.
Anche quella sera a casa Marinette scrisse un messaggio ad Adrien.
“Qual è il Natale che ricordi come il più bello di tutti?’’ e lo inviò.
Adrien in quel momento si trovava davanti al computer per finire la presentazione, quando lesse il messaggio e si decise a rispondere.
“La mia famiglia non festeggia il Natale, è solo un giorno come un altro. Ricordo però che a mio padre piaceva molto la musica classica al piano, e qualche volta abbiamo anche suonavamo insieme, oltre a portarmi a sentire concerti di musica classica. Ma poi mia madre è morta, e non c’è più stata più nessuna festa. Mio padre si è rifugiato nel suo lavoro, senza fare distinzione di giorni. E tu quali ricordi hai del tuo Natale ideale?’’ e lo inviò a sua volta.
“Il mio non è proprio un ricordo, ma più che altro un desiderio: salire su una slitta trainata da cavalli.’’ e premette il tasto di invio.
Marinette finalmente aveva trovato il regalo da fare ad Adrien.
La mattina dopo andarono in ufficio e come prima cosa presentarono il progetto a Gabriel.
“Ragazzi miei, mi piace molto. Siete stati bravissimi.’’ li congedò alla fine lo stilista molto soddisfatto.
Tre giorni più tardi ci sarebbe stata la festa della vigilia, e ancora Marinette non aveva detto nulla ad Adrien che era lei ha scrivergli i messaggi.
“Marinette sei riuscita a parlare con Adrien?’’ chiese incuriosita Pauline.
“No, ma lo verrà comunque a sapere alla festa e non vorrà vedermi mai più. Sai Pauline, credo di essermi innamorata di lui a furia di starci così a stretto contatto. L'ho decisamente rivalutato.”
Arrivò infine il giorno della festa. Alya si presentò a casa di Marinette con l’abito per la serata.
“Ciao Mari, è arrivata la tua salvatrice! Vieni, che devi prepararti per la festa che aspetti con ansia tutto l’anno.”
“Alya, ti sono grata per l’aiuto che mi dai.” rispose la corvina.
Alya infilò Marinette in un tubino rosso con decolté nere che le stava un incanto, ed il trucco la rese  ancora più bella.
Alla festa ballò e chiacchierò con gli altri, fino al momento in cui Gabriel richiamò l'attenzione di tutti intorno al grande albero che capeggiava nella stanza, iniziando a distribuire i doni rivelando al contempo il mittente segreto di ognuno.
Arrivato il suo turno,  Adrien aprì il suo pacchetto e vi trovò all'interno una cravatta rossa con le renne disegnate. Sollevandola, vide al di sotto di essa due biglietti per un concerto di musica classica. Con i suo solito tono di comando, Gabriel rivelò al figlio che il dono era da parte di Marinette.
Adrien la guardò dritto negli occhi la ragazza, uscendo subito dopo in fretta dalla sala.
“Ecco Pauline. Come temevo si è arrabbio ed è andato via.’’ sospirò la corvina.
“Un momento, ma dove è il tuo regalo?” chiese l'altra guardandosi attorno.
Gabriel si mise a cercarlo sotto l’albero, ma senza alcun successo. Mentre lo stilista continuava a  cercare, uno dei dipendenti entrò trafelato e col fiato corto.
“Questa dovete vederla, venite fuori tutti!” dichiarò l'uomo.
Tutti si precipitarono all'esterno, dove faceva bella mostra di se una grande slitta trainata da dei cavalli con sopra Adrien.
“Marinette questo è il tuo regalo di Natale... da parte mia.” disse il biondo, sorridendo come imabrazzato.
Marinette non credeva ai suoi occhi, salendo infine titubante sulla slitta.
“Ma allora non sei arrabbiato con me?” chiese la corvina in un sussurro appena udibile.
“No, ed anzi speravo fossi tu a farmi il regalo anonimo. Perché mi sono innamorato di te.’’
‘”Anche io sono innamorata di te.''
Marinette prese coraggio e lo baciò.

 











 

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