The things you used to own now they own you

di Roseline_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Inizio ***
Capitolo 2: *** 2. Attesa ***
Capitolo 3: *** 3.Riunione ***
Capitolo 4: *** 5. Viaggio all'estero ***
Capitolo 5: *** 5. Neve gelida ***
Capitolo 6: *** La magia dell'amicizia è la capacità di esserci ***



Capitolo 1
*** 1.Inizio ***


Oggi è una giornata piovosa qui a Tokyo, ma non posso farmi ostacolare dai fenomeni atmosferici, poiché mi è appena successa una cosa alquanto strana ,e sulla quale devo indagare il più in fretta possibile.

Molti negozi sono chiusi , e le luci della città sono spente.
Probabilmente l'unico bar ancora aperto , nonostante il cattivo tempo, è proprio il caffè Mew Mew, la grande costruzione in rosa che attira giornalmente turisti e abitanti da tutte le parti del Giappone.

Quello che però in molti non sanno è che questo posto, fino a meno di un anno fa',  non era solo una semplice pasticceria , ma una vera e propria base segreta di operazione, e che il personale era formato da cinque supereroine in costume ,pronte alla difesa del loro amato pianeta, la Terra.

I poteri che possedevano derivavano dall'alterazione del loro DNA ,con quello di alcuni animali codice rosso (in via d'estinzione).

Mina Aizawa , una ragazza  egocentrica e supponente , grande ballerina di danza classica ,e con una famiglia poco unità che si concentrava unicamente sul denaro e l'apparenza.
Mina portava dentro di sé il DNA del Lorichetto Blu, volatile con l'abilità del canto.

Lori Midorikawa ,studiosa e intelligente, dal grande animo empatico e gentile, fanatica lettrice ,e abile creatrice di pupazzi, anche se un po' timida e insicura.
Lei aveva il DNA della neofocena , un buffo e sorridente animale acquatico.

Paddy , Incredibile acrobata e campionessa nelle arti marziali cinese.
È una ragazzina coraggiosa e testarda, molto responsabile, soprattutto nei confronti  dei fratellini più piccoli dei quali si occupa in assenza del padre.
Era indubbiamente la più forte dal punto di vista emotivo all'interno del gruppo ,visto soprattutto il trauma della morte della madre affrontato in giovanissima età.
Il suo DNA era quello della scimmia leonina.

Pam è una donna sveglia e piena di talento ,era  la più saggia all'interno gruppo, intuitiva e ottima amica nei momenti difficili.
Famosa in tutto il Giappone come ballerina e modella.
Il suo DNA era quello del lupo grigio.

Infine c'ero io, Strawberry.
Sono sempre stata un disastro , priva di talenti nascosti , ma disposta a tutto per il bene delle persone che amo.
In assenza dei miei poteri non sono né agile , ne particolarmente resistente.
Ma amo la natura e gli animali che la abitano.
Quando ero una Mew Mew  avevo il DNA del gatto selvatico irriomoto.

Le Mew Mew erano nate principalmente dal progetto: "Mew Mew", condotto dalla famiglia di Ryan Shirogane,e dal  collaboratore scienziato Kyle, in risposta all'invasione da parte di un pianeta aliena che si avvaleva di chimeri ( animali o persone private della propria energia vitale), scagliate contro l'umanità allo scopo di distruggerla e appropriarsi del territorio.

I Cyniclons erano per l'appunto la specie aliena che operó contro l'umanità.
I loro antenati furono i precedenti abitanti della Terra, costretti ad abbandonare in seguito a cambiamenti climatici devastanti, rifugiandosi in un altro pianeta dall'ambiente rigidissimo ,sognando per secoli di ritornare alla distesa verde e azzurra che era la loro precedente casa; così dopo anni e anni di adattamento decisero di rischiare il tutto per tutto ,mandando i loro tre migliori guerrieri in questa impresa disperata, la riconquista della Terra.
Durante le battaglie venne scoperta l'acqua Mew , e nella lotta finale venne ceduta alla fazione aliena ,in piccola parte, così da poter rendere più vivibile il loro pianeta.
I tre alieni tornarono a casa loro a bordo di un'astronave senza farsi più vedere.
Da quel giorno passarono cinque anni esatti ,nei quali le Mew Mew continuarono a lavorare all'interno della pasticceria con Ryan e Kyle, ma senza super poteri ovviamente, almeno fino a oggi, con la ricomparsa delle particolari voglie sul corpo.


«Quasi non ci credo ,speravo che tutto questo fosse finito.»

«Questo significa che c'è una nuova minaccia aliena?»

«Ma da parte di chi?»

«Sono nemici più potenti dei precedenti?»

«Quale sarà il loro obiettivo stavolta?»

Tutte domande senza risposta...

Prendo il cerca persone e vedo una chiamata persa da parte di Ryan.
Tengo l'ombrello bordeaux in mano ,e mi dirigo verso il caffè.

La strada è breve e solitamente trafficata, ma con questa pioggia non è presente un singolo passante.
Le gocce d'acqua battono forte sui vetri e l'ombrello ondeggia parecchio a causa del vento.
I marciapiedi sono scivolosi ed è presente molta nebbia, anche se tutto ciò è normale per una comune giornata di fine Agosto.
La stagione estiva sta' per finire facendo posto a quella autunnale, e ai suoi tanti colori.
Questo è il periodo più odiato dagli studenti come me, anche se ormai dovrei esserci abituata dato che frequento l'ultimo anno della scuola superiore Ikumi.

Continuo a pensare all'assurdità della faccenda, poiché vedendo Kyil e Ryan ogni giorno è parecchio strano che non abbiano accennato prima a questi cambiamenti così improvvisi, non ci hanno nemmeno mai ridato le spille che avviavano la trasformazione vera e propria.

Prendendo un ultimo respiro profondo, svolto a sinistra ,e vedo il solito vialetto fiorito e colorato. Entro e poso le scarpe nel mio armadietto color rosso fragola, decorato con qualche foto ,tra le quali una spicca maggiormente per grandezza, ritrae me e Mark nella gita in campagna di circa tre anni fa', quel giorno è stato fantastico.
Mi sale un lampo di tristezza ripensando a Mark; ci stiamo ancora frequentando , però lui adesso vive a Londra per lo studio, e si sa come funzionano le relazioni a distanza : "c'è sempre uno dei quattro che è geloso".
In questo caso spero proprio non sia così, credo di essere ancora profondamente coinvolta emotivamente con lui...

Sento un buon odore di panna proveniente dalla cucina ,e difatti c'è Kyle ai fornelli, con il suo solito Toque Blanche da Shef.

«Ehi Kyle, cosa stai cucinando di buono?»
Si ferma improvvisamente, posa la scodella che teneva in mano ,e si volta leggermente.

«Ciao Strawberry, non ti ho sentito arrivare»
Mi sorride gentilmente, ho sempre amato quel lato di Khail , così accorto e disponibile.
 «Si scusa, avrei dovuto bussare, ma non sono riuscita a trattenere la curiosità. Cos'è?
 
 «Mah, niente in realtà ,una semplice torta panna e fragoline, con pochi strati; sarà pronta a breve, la mangeremo mentre discuteremo dei recenti avvenimenti»
 Improvvisamente Kyle mi ha riportato alla mente il perché sono qui al caffè un'ora prima dell'apertura...
 «Quindi questo discorso richiede un po' di tempo eh?»
 «Non esattamente, in realtà è molto semplice, ma Ryan ultimamente crede che il cibo sia un ottimo mezzo per rendere le persone più tranquille  mentre  si dà un certo tipo di notizia»
 «Quale sensibilità... Dovremmo ringraziare il suo intuito.»
 Mi sorride complice ,prima di girarsi nuovamente verso il ripiano e rifinire la torta.

Kyle è sempre stato un bravo ragazzo, non si è mai lasciato andare ad attacchi d'ira o di nervosismo, l'ho invidio molto per questo...
Ha sui trent'anni ormai ,e di lui so ben poco nonostante lo conosca da anni.
L'unico scorcio che io abbia mai avuto della sua vita è stata la relazione avuta con quella scienziata studiosa delle farfalle, storia finita non troppo bene per la me di dodici anni, anche se ammetto di averne ormai una visione ben diversa.
Comunque sia sono felice per lui, adesso oltre al caffè Mew Mew, ha una catena di ristoranti in gran parte della Cina, soprattutto Pechino e Wuhan, gestite a distanza da lui e Ryan.

Sento qualcuno fischiettare e scendere giù dalle scale, non ho bisogno davvero di girarmi per capire di chi si trattasse; questo è un tipicissimo atteggiamento di Ryan: "quando si prepara a sedurre, senza far capire di star seducendo" (la poverina o il poverino non sapranno neanche che cosa li ha colpiti).

«Ehi, Strawberry ,mi era sembrato di sentire fare le fusa»
«Sta zitto Ryan non è affatto divertente.
Spiegami perché sono ridiventata una specie di gatto piuttosto!»
Vedo il suo volto farsi subito serio.
«Si, aspetta. Metto una camicia e arrivo.»
Lo vedo cercare in diverse stanze ,spostando qualche mobile ,per poi arrivare con indosso una camicia bianca un po' sgualcita.

Negli ultimi tempi Ryan ,oltre a diventare sempre più alto e bello, ha anche cambiato stile ,ora veste spesso elegante ,anche quando la situazione non lo richiede.

«Come mai ci sono solo io?» 
«Non ti fare illusioni non sei per niente in orario, o addirittura in anticipo.
Le altre sono giù nel seminterrato, sedute in un divanetto, e ti aspettano già da un po' con impazienza, dato che non ho ancora anticipato niente sul ritorno dei vostri poteri...»

«Va bene, allora faremo meglio ad affrettarci»

«Giusto in tempo, ho appena finito la torta» comunica Kyle.

Mi dirigo verso le scale , sono in moquette rosa, un po' inusuale ma sempre di impatto.

Appena arrivata di sotto vedo : Mina sorseggiare del tè, Lori leggere un libro, Puddy giocherellare con una pallina rossa e parlare da sola, e infine Pam intenta a tamburellare con le dita sul bracciolo della poltrona.

«Complimenti Strawberry, so bene che non c'è bisogno di sottolineare la mostruosità del tuo ritardo, ma sei davvero in ritardo»

«Tu invece sei sempre in orario cappellaio, vero?»

Vedo il volto di Mina assumere un'espressione fra il minaccioso e lo scioccato.

Sta per aprire ulteriori discussioni ma viene bloccata dal fortuito arrivo di Kyle con la torta già tagliata a spicchi ,e Ryan che chiude la porta con un forte rimbombo.

Mi seggo su una poltrona in rosso tra Ryan e Kyle, e prendiamo ciascuno una fetta del dolce adagiato sul tavolino al centro della stanza.

Ryan si schiarisce la voce e prende subito la parola.
«Allora ragazze, sono sicuro che sappate benissimo il perché abbiamo deciso di convocarvi qui.
I vostri poteri sono tornati, e vi starete chiedendo come mai, ebbene la minaccia proviene dagli stessi nemici di cinque anni fa'»

Qui si alzò un vociare improvviso.

«Cosa diamine significa?!»

«Non è possibile!!»

« È assurdo!»

«Ragazze per favore, lasciate che vi spieghi meglio la situazione »

«Bene allora spiega, ma sappi che io non ho intenzione di tornare a combattere!»

«Pam ,per favore aspetta che finisca.
Poi sarai libera di fare come vuoi...»

«Bene Ryan, ti ascolto»

«Allora ragazze, la questione è molto semplice in realtà.
Sono certo che ricordiate bene i vostri ex nemici.»

Non ho mai ripensato agli alieni ,in realtà ho preferito di gran lunga chiudere quel capitolo.

Chissà però cosa hanno vissuto in questo lungo periodo Pai, Tart o Ghish.
Oh ,Ghish! Da quanto tempo non pensavo più a lui...
La me di dodici anni non lo avrebbe mai ammesso, ma la paura che avevo di lui era inimmaginabile.
Ricordo ancora il modo in cui mi guardava lascivamente, con quei suoi magnetici occhi gialli, e come si sia sacrificato per me, senza la minima esitazione.

«Vuoi dire che hanno intenzione di attaccarci di nuovo?» sento chiedere Paddy seduta di fronte a me.

«Noi abbiamo semplicemente ricevuto  il segnale ,identico a quello ricevuto anni fa', di una navicella aliena che entra nell'atmosfera terrestre, non sappiamo quali intenzioni abbiano, anche se abbiamo delle teorie, derivate da un messaggio arrivato a noi solo pochi giorni fa'.
vedo Ryan sospirare e guardare un punto fisso

«Ah cavolo Ryan! Smettila di fare queste pause!»
Paddy con l'adolescenza è diventata sempre più irascibile e audace , ma anche bellissima con i suoi lucenti capelli lisci,lunghi e biondi.

«Si ,beh, pare che ce l'abbiano con voi più che altro...
Non hanno più intenzione di riprendersi la Terra.
 Sono riusciti a migliorare enormemente le condizioni del loro pianeta, Cyniclonia.
 Hanno superato anche la notizia della morte di Profondo Blu, poiché a quanto pare c'erano già diverse resistenze contro la sua egemonia.
 Ciò che li sta conducendo qui e un motivo che mette radici nel passato...
 Vi siete mai chieste come io e Kyle siamo riusciti ad alterare il vostro DNA conferendovi questi poteri così speciali?»

Abbiamo tutte espressioni parecchio confuse, e stranite.

«Noi avevamo già avuto degli scontri con profondo Blu, incarnato in altre figure , diverse da Mark.
La mia famiglia ha tentato di ragionare in passato contro altri alieni provenienti da quello stesso pianeta , ma in uno di quegli incontri rubarono ciò che , unito al patrimonio genetico degli animali codice rosso, vi permette di trasformarvi.
il semplice patrimonio genetico non sarebbe servito a niente su un umano ,ma amplificato con poteri alieni è stato miracoloso.»

«Come avete fatto a prendere i poteri di un alieno» chiede Lori terrorizzata

«Loro l'hanno uccisa»

«Uccisa?» chiede Mina stranita

«Ovviamente esistono anche alieni donna, solo che non erano presenti nella missione contro Profondo Blu»

«Quindi i nostri poteri derivano da un'aliena uccisa anni fa' !?»

«In una certa misura»

«Ma come avete fatto a ucciderla?»domanda Pam serissima.

«Approfittarono del lancio delle bombe nucleari si Hiroshima e Nagasaki da parte degli americani.
Serviva un potere enorme per abbatterla, lei era una grande generale,incredibilmente potente.»

«Si ma perché proprio adesso, dopo cinque anni» chiede Lori sempre più stranita

«Credo che gli alieni, una volta tornati nel loro pianeta, abbiamo studiato diversi dati raccolti mentre erano qui sulla Terra, e che abbiano riscontrato del DNA della loro antenata in alcuni fossili , e da lì hanno collegato i vostri poteri a lei, ed è molto possibile che ora vogliano provare a rianimarla»

«Come diamine possono rianimare una morto?!» domanda Mina basita

«Beh, vedete la loro anima è circondata da questa aurea magica, che gli permette di compiere  una serie di azioni tra cui: teletrasportarsi volare, creare dimensioni ultraterrene,e manipolare la materia energetica.
Voi non avete alcun potere di base, potete trasformarvi solo grazie a quello rubato racchiuso nelle vostre spille...
Quindi se la magia dovesse essere restituita all'aliena, mediante antichi rituali, e la trasfusione  di parte del vostro DNA ,allora lei potrebbe risorgere.
Credo se ne siano accorti solo di recente ,e sono parecchio arrabbiati con voi, vogliono vendetta, e potrebbero fare qualcosa di terribile»

«Ma perché? Noi non abbiamo ucciso nessuno!» È la prima volta che proferisco parola da quando Ryan e Kyle hanno iniziato questo discorso.

«Non importa, per loro al momento siete voi il capro espiatorio...
E inoltre c' è un altro fattore» dice Ryan sempre più sconfortato

«Cosa?»chiedo scioccata da tutte quelle notizie orribili

«All'inizio pensavamo di poter avere dei possibili alleati in Pai ,Ghish  o Tart.
Ma poi abbiamo scoperto il nome dell'aliena:
Juleka Ikisatashi»

«E quindi?»

«Già cosa dovrebbe significare?»

«Ikitasashi è il cognome dei vostri ex nemici, loro sono fratelli.»

«Cosa?!»


«Si, loro sono fratelli, o quanto meno lo sono Tart e Pai, con Ghish hanno lo stesso padre.»

«Scusa ma tu come fai a sapere queste cose?» Chiedo sempre più scioccata

«Beh li ho studiati a lungo, e tra l'altro era abbastanza palese.
Pai e Ghish sono da sempre stati in disaccordo su tutto,e Ghish ha sempre cercato di apparire come il migliore, per farsi accettare dalla famiglia nonostante tutto.
 Pai ha da sempre avuto un certo controllo su Tart, come ogni fratello maggiore.
E avevano questa persistente area di famiglia e di protezione ,tipico della loro specie.»

«Ma Pai aveva quasi ucciso Tart...» dice Puddy tremante

«Profondo Blu sembrava aver vinto, e quella era l'unica cosa da fare, dato che Tart si era ampiamente dimostrato traditore, e la fine dei traditori nel loro pianeta è il disonore, pagato con la propria vita.
Ma il punto è che non avremo il loro aiuto , ci credono alla stregua di traditori per l'appunto, e ci disprezzano.» concluse con una nota di sconfitta.

«Ma è orribile» sentenzia Mina posando la, ormai vuota, tazza di tè.

«Questo è il momento di esser forti. Non siete allenate e loro lo sono parecchio, dunque vi consiglio di esercitarvi nel poco tempo che vi rimane.
Pam questo è quello che intendevo, non potete rifiutarvi di combattere, perché questa volta non dovete proteggere nessuno, a parte voi stesse...
Qui ci sono le vostre spille, usatele con coscienza.»

Detto questo  vedo Ryan alzarsi e salire le scale.
È l'ora di apertura , e non possiamo esentarci dal servire la clientela, che come al solito è numerosissima.

«Scusate quando dovremo allenarci con tutto il lavoro che abbiamo anche quà?» chiede Lori che sembra sull'orlo di una crisi.

Lo vedrete presto, adesso torniamo di sotto, meglio non attirare nell'occhio.»

 

Salve a tutti, spero stiate mangiando qualcosa di caldo e natalizio nei vostri letti.
Questa è la mia storia, so che non è un granché, si accettano critiche costruttive, consigli, e teorie.
Buon inizio anno, un bacio a chi mi ama e due a chi mi odia, ciaux <3<3<3

 

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Capitolo 2
*** 2. Attesa ***


Sento un peso sopra di me.

Non riesco a respirare.

Gira tutto, e non riesco a inquadrare il luogo in cui mi trovo.

Tutto è offuscato.

Un respiro caldo sfiora il mio lobo sinistro, e quello strato di pelle che collega la mandibola all'inizio del collo.
Il mio battito cardiaco accelera, e il mio corpo comincia a pompare  
sangue molto più velocemente.
Il respiro si fa sempre più affannoso, e inizio a gemere dalla stanchezza.
I miei fianchi si alzano leggermente, e si riabbassano a grande velocità.

Mi sento come posseduta.

Ci sono dei denti affilati che mi accarezzano la pelle, con la minaccia di strapparla, ma lasciandola illesa.
Sento come della saliva umida depositata nel mio collo, ma non riesco a svegliarmi , e poi...

Mi sveglio di soprassalto, e comincio a tossire rumorosamente.

Non c'è niente sopra di me: sono nella mia stanza, sotto le coperte, Mash è accanto a me che fa finta di sonnecchiare, la mia maglietta è un po' umida di sudore, ma tutto è al suo posto. 

Tranne che...

La finestra è spalancata ,con le tende di seta rosa che sventolano al di fuori di esse.
Entra un freddo gelido, e si sente l'inizio del coro della chiesetta vicino casa.
Guardo d'impulso la sveglia con le orecchie da gatto alla mia destra, segna le 23:00 di sera ,devo essermi addormentata e aver saltato la cena.

Che strano...

Ero certa di aver chiuso quella finestra ,a causa del freddo che vi entrava, crica due ore fa.
Con un sospiro, e uno sbadiglio tento di alzarmi; trovo le pantofole a forma di fragola esattamente sotto il letto, dove le avevo lasciate.
Raggiungo la cucina , e vedo mia madre finire di sciacquare gli ultimi piatti.

«Ehi, mamma, credo di aver saltato la cena...»

«Si tesoro lo so, ci siamo preoccupati tantissimo ,ti abbiamo lasciato una parte del paté di patate, lo trovi in frigo.»dice tutto questo con un costante mezzo sorriso divertito.

Ah, se solo sapesse che non c'è proprio niente da ridere...

«Va bene, grazie mamma!»

Prendo la fetta del mio patè, e mi seggo nel mio solito posto a tavola, fra i miei genitori.

Non ho mai avuto fratelli o sorelle, e la cosa mi ha sempre rattristato un po', però mi è anche servito: ho avuto modo di conoscermi a fondo sin da subito, e di imparare a stere da sola più facilmente.

«Allora? Hai preso il regalo per la tua amica?»

All'inizio la guardo un po' dubbiosa, fortunatamente sono spesso distratta, quindi non si fa troppe domande; poi improvvisamente ricordo che fra qualche giorno ,l'8 Settembre, sarà il compleanno di Puddy.

Incredibile quanto passi veloce il tempo...

Conobbi la piccola Puddy quando aveva solo dieci anni, e adesso ne compirà quindici.
Ormai le verrebbe più facile sfoggiare la sua bellezza che fare spettacoli pirotecnici per guadagnare qualche soldo in più.

Mi discosto da questi pensieri poco puri per rispondere alla domanda posta da mia madre.

«Si, le ho preso una sciarpa rossa, si è lamentata più volte del freddo nel collo in questi giorni.»

«Un'idea molto carina» dice mia madre sfoggiandomi uno dei suoi calorosi sorrisi.

«Gia» 

Mi alzo da tavola e sto per tornare a dormire, ma lei mi interrompe con un'altra domanda.

«Quando sarà questa festa?»

«Fra tre giorni, andremo da Paddy verso le 20:00»

«Capito» Mi guarda in modo un po' strano e quasi preoccupato 

«Mamma, devi dirmi qualcos altro?»

Vedo il suo volto rilassarsi leggermente , e dire con voce più sicura :«No, tesoro. Va tutto bene, solo dopo la fine della festa potresti rimanere a casa da Puddy?»

«Si, certo, ma perché?»

«Niente di che, però dovrò ospitare dei bambini per la notte...»

«Va bene ,certo»

 Mia madre è una bambinaia, e ammiro il modo in cui riesce a gestire certe teste calde, io perderei la calma dopo cinque secondi; mio padre invece lavora come infermiere in un centro ospedaliero.

Ritorno in camera mia molto più felice e appagata.

Il patè con le patate è uno dei miei piatti preferiti.

Solo quando poggio il capo sul cuscino, mi accorgo che la finestra è ancora aperta, e con un moto di pigrizia penso di lasciarla così, poi però ricordo il sogno ,quindi mi alzo per chiuderla.
Una volta tornata sotto le coperte noto qualcosa di sempre più inquietante : la sveglia è impostata due ore indietro; provo ad aggiustarla ,ma le lancette sembrano essere rotte.

Ma che razza di scherzo è mai questo!?

«Ehi, Mash! Dì la verità. Sei stato tu?»

«Mash non fa niente. Mash fa quel che può »

«Si, si, certo»
Con un sospiro mi rimetto a letto.

Penso a cosa farei se qui, in questo momento ,ci fosse anche Mark...
Sarebbe meglio?
Probabilmente, in questo esatto istante ,sarebbe meglio con chiunque.

Mi rigiro per un po' fra le coperte rosa, finché non riesco ad addormentarmi.


Strawberry! Strawberry! Strawberry !

Sentire Mash strillarti nelle orecchie di prima mattina è una sensazione che  augoro a tutti almeno una volta nella vita.
E no. Non per il mio odio mattiniero nei confronti dell'intera società, ma per la meravigliosa sansazione di sentirsi teletrasportati in un episodio di Star Trek , e di aver l'impressione di essere essenziali per l'intero mondo, così da non poter avere l'opzione di rimanere a letto con la scusa di non essere abbastanza carichi, ma di essere obbligati ad alzarsi , e prendere in mano le proprie responsabilità.

E invece Mash mi ha svegliato solo per dirmi di andare al caffè con urgenza; probabilmente l'urgenza è il pavimento bagnato, e nessuno che ha voglia di asciugarlo...

Comunque mi vesto in tutta fretta, con le mie solite parigine, gonna e magione rosso.
Ormai sono anni che lascio i capelli sciolti anziché legarli, mi da una grande sensazione di leggerezza.

Lascio un post-it a mia madre dicendole che ritornerò nel pomeriggio.

All'inizio cammino con lentezza e tranquillità, come all'inizio di un pellegrinaggio, ma dopo qualche minuto, come presa da una coscienza improvvisa, ricordo la conversazione sugli alieni di ieri al caffè , e inizio a fare la strada di corsa senza neanche sentirla, sentendo il tintinnio della spilla  che sbatte lievemente contro il tessuto della borsetta a forma di fragola.

Come posso essere così stupida...

Giro l'ultimo curvone e vedo il caffè chiuso con gli sbarramenti e alcune saracinesche abbassate.

Cerco di non farmi prendere dal panico, e per fortuna dopo due secondi compare Kyle.

«Strawberry, su svelta vieni!» lo vedo farmi cenno di raggiungerlo dalla porta sul retro.

Entriamo insieme  velocemente e scendiamo giù nel seminterrato.

Vedo tutti riuniti intorno al database con Ryan al centro.

«Ascoltatemi bene tutti!
Gli alieni sono riusciti a interrompere la comunicazione che il mio computer aveva ottenuto sui loro, anche molto velocemente, si sono accorti della mia intromissione non appena trapassata la troposfera, lo strato di cielo più vicino alla Terra.
Adesso non fatevi prendere dal panico, ma avvieremo da subito un allenamento per capire a che livello di forza siete»

Oh, no! Quindi significa che sono già sulla Terra...

«Non fatevi prendere dal panico?!
Direi che è tardi Ryan!»
Gli urlo in tono sarcastico

« Al momento non c'è tempo da perdere!»

Ho un'espressione contrita e arrossata dalla rabbia, però faccio come dice:

«Mew Berry trasformazione!»

«Mew Mina trasformazione»

«Mew Lori trasformazione»

«Mew Paddy trasformazione»

«Mew Pam trasformazione»

Sento un'energia inspiegabile crescere dentro di me, ed era da tanto che non mi succedeva.

Mi sento così bene.

Apro gli occhi, e sembro ancora una volta un confetto tutto rosa.
Credo che a un certo punto della mia vita sarò costretta a odiare questo colore, ma non è questo il giorno.

«Ok, usciamo e andiamo sul retro.»

Ho sempre amato il giardino sul retro, ha una piccola distesa verde, calda e confortevole con tante panchine, ci sono parecchi fiori bianchi ,ed è qui che solitamente prendiamo il sole in estate.

 Sento Lori tossire forte accantona me.

«Ehi Lori, tutto apposto?» chiedo preoccupata

«Si, si grazie, probabilmente ho solo un po' di allergia» mi risponde un po' sovrappensiero

«Sei sicura sia davvero tutto apposto?
Non è solo la tosse, mi sembri molto in ansia da quando Ryan ci ha comunicato la notizia dell'arrivo degli alieni...»

«Sto bene davvero! Grazie per essere così premurosa Strawberry»

Io, Lori, e Puddy alla fine del progetto Mew abbiamo stretto una grande amicizia.
Purtroppo Pam doveva lavorare, quindi non c'era spesso modo di vedersi,e Mina aveva molti eventi dell'alta società a cui partecipare, e i pochi momenti liberi amava passarli con Pam, tra l'altro ho sempre avuto l'impressione che per Mina Pam fosse più di una semplice amica , o donna di successo da idolatrare.
Quindi rimanevamo sempre noi tre, e abbiamo iniziato a uscire ogni sabato sera, anche con Mimi e Megan.
Eravamo così felici fino ad una settimana fa, e adesso questo, di nuovo...

Puddy ha persino iniziato a seguire un corso di danza moderna , e in poco tempo è diventata bravissima ; invitava me e Lori all'ordine del giorno per farci imparare alcune mosse, che sbagliavamo puntualmente cadendo rovinosamente a terra ,e scoppiando in risate irrefrenabili.
Ormai si è creato un solido e bel rapporto anche con i suoi fratelli e la sua sorellina, e siamo diventati come una grande famiglia, spero potremmo tornare velocemente alla nostra normalità.
 Io e Lori abbiamo tutt'ora in comune un amore spassionato per ogni tipo di videogames.
Puddy invece è diventata più come una Showomen, estroversa e un po' irascibile, divertente e amichevole con chiunque incontri; è sempre pronta a dare una mano se serve, se non serve anche due, combinando alle volte casini a dir poco spaventosi.

«Su, ragazze cominciate» Ryan mi fa tornare alla realtà.

Cominciamo ad allenarci , combattendoci fra di noi , e abbiamo tutte più o meno la stessa potenza, forza e agilità purtroppo...
Purtroppo perché troppo deboli, sembriamo dei bambini di 5 elementare che fanno ed.fisica, è a dir poco imbarazzante, gli alieni ci distruggeranno a occhi chiusi se non riusciamo a rafforzarci.

«Basta così, siete stanche!
Per oggi andate a casa, ma domani ci rivediamo qui alla stessa ora.»

Non mi sono nemmeno accorta fossero passate ore, e comincio a sentire l'inizio dei brivi di freddo.

Ecco lo sapevo! 
Lori mi ha mischiato l'influenza...
Ah, mannaggia! Mannaggia! Mannaggia!

Corro a casa e mi metto subito sotto le lenzuola; penso con una nota dolente che domani dovrò svegliarmi alla stessa esatta ora di oggi...

«Strawberry tesoro, vedo che ultimamente sei sempre stanca, e stai spessissimo fuori casa.
Non è che hai finalmente piantato quel noioso insopportabile del tuo ragazzo per qualcuno di più interessante?»

«Papà, esci fuori da questa stanza all'istante!!!» urlo tirandogli un cuscino addosso

Lo sento richiudere la porta sorridendo , e andando a raccontare l'accaduto a mia madre ,che prende a ridere sonoramente unendosi a lui.

«Incredibile...» dico fra me e me sconfitta.

Sento un'anomala fitta alla testa , e mi misuro la febbre.
Esattamente come pensavo: 38°
Mi tocca restare a letto domani ,ma prima faccio uno squillo a Lori.

-Drin...Drin...Drin-
-
«Echu...Echu...S-si pronto?»

«É il bello è che stavi bene, vero?»

«Ciao Strawberry,come va? Echu...Echu»

«Ho la febbre a 38.5»

«Oh ,ok potresti farmela pagare quando non saremo in pericolo di morte?» chiede ironicamente

«Non usare quel tono, posso essere molto pericolosa se mi impegno»

«Ahaha, si ne sono consapevole»

«Va bene Lori ,volevo essere sicura che anche tu soffrissi delle mie stesse pene, adesso che me ne sono accertata possiamo pure sentirci domani» sto per chiudere il telefono quando lei mi ferma

«Strawberry aspetta, ho bisogno di parlare con qualcuno di una cosa » la a sento dire preoccupata

«Dimmi pure. Ti ascolto!» 

«Vedi...Oggi quando mi hai detto che sembro continuamente in uno stato di ansia mi hai fatto riflettere, e penso di dover dire a qualcuno ciò che mi attanaglia davvero...»

«Ti ascolto»

«Bene, ehm, prima che gli alieni cinque anni fa andassero via...Successe una cosa...» la sento tentennare, sembra una cosa grave...

«Puoi dirmi tutto, non ti giudichero» provo a dirle intuendo il suo principale timore

«Ok, beh, loro stavano preparando l'astronave per lasciare la Terra, ma prima di farlo Pai si presentò a casa mia , mentre ero appena uscita dalla doccia, e avevo solo un accappatoio indosso»

Sento il presentimento che comincia a crescere dentro di me , e tossisco un po' per l'agitazione.

«Echu...Echu...Echu...S-scusa...Continua»

«F-forse n-non d-dovr-vrei» dice tremante 

«No Lori, dimmi cosa è successo.
Mi dispiace di averti interrotto, continua ti prego» provo a giustificarmi, ma la realtà è che ho paura di sentire il continuo della storia di Lori.

«Mi ha-Mi ha sbattuto violentemente contro il muro, e prese a toccarmi i capelli.
Tenevo stretta l'asciugamano per paura che cadesse, e più lo guardavo, più mi sentivo debole.
Era così bello, e credevo fosse una cotta passeggera, ma sapere che stanno tornando mi rende deboli le ginocchia in un modo in cui non voglio pensare...
Ho paura , ma sento anche un'altra strana sensazione nel mio corpo, che mi fa stare in un perenne stato di agitazione e attesa...»

«Oh, Lori, cosa stai dicendo?!» la sento sospirare dall'altra linea telefonica.

«P-poi co-cosa ha-ha fatto?» chiedo con rinnovato panico

«Beh, mi-mi toccava i capelli, e mi teneva ferma contro il muro, e p-poi  ha sussurrato al mio o-orecchio: «Puoi smetterla di tremare così sirenetta, non ho intenzione di prenderti la verginità stasera»

«Oh mio dio, Lori!»

«Ero al limite, e poi mi ha baciato per qualche minuto il collo, e dopo avermi lasciato la pelle leggermente arrossata, gli diedi un forte schiaffo in viso»

«Cosa?! E lui che ha fatto?»

«Beh ,la sua espressione divenne molto seria.
Mi afferrò il polso, mi guardò con aria truce , e mi disse:« Eviterei di picchiarmi fossi in te, dato che adesso  sei alla mia mercé »

«Ma era impazzito?!»

 «É quello che gli dissi io...
 Adesso però sarà tutto diverso e ingestibile...
Se quando disse quelle parole era felice per aver trovato qualcosa che potesse risollevare le condizioni del suo pianeta, adesso che mi odia perché rappresento parte del motivo  dell'uccisione di una sua antenata, non oso immaginare cosa farà...
Ma cosa diamine sto dicendo comunque?!
Sembra seriamente una puntata di "Supernatural"»

Mi parte una lieve risata , nonostante la situazione.

«Ma alla fine come hai fatto per convincerlo ad andarsene?»

«Mi ha lasciata lì, tremante contro il muro, ed è andato via come era arrivato...»

«Lori ti prometto che ti aiuterò in ogni modo possibile!»

«Grazie Strawberry...A-a domani!»

Chiusi la chiamata con un lamento di disperazione.

In cosa diamine ci stiamo andando a imbarcare...

Fortunatamente una cosa che amo di me è la capacità di riuscire a dormire anche nei momenti più assurdi, dunque cado in un sonno profondo, abbracciando ,o per meglio dire strozzando il povero Mash»

«Mash soffoca, ma Mash resiste» dice sbattendo le alette robotiche provando a liberarsi, povero sciocco...



«SVEGLIA,SVEGLIA STRAWBERRY! SVEGLIA!»

La giusta vendetta...

«Mash sta zitto! Dai torna a flirtare con la stampante, su!» dico con voce assonnato fra uno sbadiglio e un altro

«Mash non capisce, Mash non capisce» dice mentre svolazza in aria come una mosca

«Mhm, si certo...Mash capisce sempre quando è troppo tardi, eh?»

Sbadiglio sonoramente , e tento di alzarmi, ma ricado giù immediatamente dopo averci provato.

Ah, diamine Lori! Non riesco ad alzarmi.

Devo avere ancora la febbre...
Guardo l'ora e vedo che sono circa le... 12:00!!!

Mi alzo di scatto scioccata.

Oh no! Ryan mi ucciderà...

Con uno sbuffo di esasperazione mi tiro su ,e tocco sotto il mio cuscino per trovare il cercapersone.

«Ma dove diamine è?!»urlo a Mash dopo averlo cercato per un buon minuto...

Non appena lo sento vibrare , e mi accorgo che è caduto durante la notte, rispondo subito.

«Si, Puddy lo so sono in ritardo fermo ,ma posso spiegare davvero!»

«Hai incontrato gli alieni?!»chiede con preoccupazione

«Cosa? No!» Rispondo velocemente

«Allora non hai scuse secondo Ryan, mi spiace...» Dice divertita

«Ah Puddy dai , non vedi che...Echu ho l-la to-toss...Echu, la tosse?!
Sto malissimo»

«Tranquilla, per oggi la passi liscia, anche Lori e Kyle sono a casa con la febbre; difatti ,dato che siamo così pochi ,oggi fineremo di pulire il locale della cucina, e chiuderemo tutto per qualche giorno...» dice con un tono un po' pessimistico 

Puddy ama l'allegria che si respira al caffè , e anche le mance della clientela per i suoi spettacoli da circo, le quali ultimamente si sono trasformate in vere e proprie esibizioni di danza moderna.

«Certo, va bene Puddy, allora adesso torno a dormire un altro po' » 

«Dici sul serio? Hai il giorno libero e lo passi a dormire?!»

«Ti ricordo che sono in punto di morte qui io...»

«Si si, certo! Sei davvero incredibile...»

Bah, incredibile sarà lei...

Riattacco leggermente stordita, e mi accorgo, guardando di sottecchi il calendario, che domani sera è il compleanno di questa piccola psicopatica, ed io non mi reggo in piedi...

Uff...

Mi alzo un po' intontita e raggiungo il camerino.
Prendo il cesto rosa con i buchi: il suo interno è stracolmo di medicine. 
Tiro fuori una confezione di tachipirina; ne metto una in bocca, e la deglutisco con dell'acqua.

Riempio la mia pochette nero lucido con una serie di medicine, e pacchetti di fazzolettini per il raffreddore.

Torno in camera mia , e apro il mio armadio cercando a fondo qualcosa di decente per il compleanno di Puddy.
La situazione è disastrosa e desolante,ma soprattutto questa volta non c'è nessuna Mina con l'armadio di Barbie che possa salvarmi.

Allora controllo in uno dei cassetti sul lato sinistro in basso, e trovo la mia salvezza.
L'ultima volta lo misi ad uno degli sporadici incontri avuti qui con Mark a Tokyo, qualche giorno prima della sua partenza.
Non porta esattamente dei bei ricordi, ma non può rimanere per sempre lì...

A dir la verità è un gran bel vestito: il colore è nero scuro, il tessuto è in chiniglia, è a collo altro,ha la gonna a balze, e finisce a circa metà coscia.

No, non è affatto male...

Penso che potrei abbinarlo con delle calze trasparenti , e degli stivali in pelle nera col tacco.

Wow, era da tanto che non mi vestivo così bene per me stessa.

Metto la spilla direttamente in borsa, dato che è probabile non esca fino a domani.

Provo ad arrivare alla fine del corridoio, e sento di avere un po' di fame, così decido di cucinare qualcosa.
Non ho mai avuto un talento particolare per la cucina , ma grazie agli insegnamenti di Lori sono migliorata molto.

Decido di preparare dei crostini con avocado e Philadelphia a forma di fragola.
Dopo un'ora circa ho finito di pulire il disastro combinato in cucina...
Alla fine però riescono piuttosto bene, ma per il troppo sforzo mi è passata la fame, così li metto in una bustina porta alimenti all'interno della borsa nera.

È già pomeriggio inoltrato...
Mia madre tornera a casa fra più o meno un'ora per iniziare a preparare la cena.
Questo è il momento di schiacciate un pisolino!

Sento ancora distintamente Mash che vola in giro per casa ,facendo quel suo solito rumore di raccolta dati.

L'aria è ferma, ma non come quel caldo fastidioso che si attacca alla pelle in pieno Agosto.
No, è più come una temperatura mite e tranquilla.

C'è un silenzio assordante in tutta la casa, ma ormai ci sono abituata.

Mi addormento senza neanche accorgermene, subito dopo aver toccato il cuscino.

I miei occhi sono chiusi e sono nella mia piena fase rem del sonno.
Mentre immagino tanti gattini che mangiano tante fragole, ecco che sento un brivido,o per meglio dire, una specie di gelo.
La finestra è di nuovo aperta.
Non ho il coraggio di aprire gli occhi.
Sono come legata al letto,e non so se sto avendo una di quelle paralisi del sonno, anche se credo di essere paralizzata dalla paura più che altro...
Sento dei capelli vicino la mia spalla, ma non capisco cosa stia succedendo.

C'è sicuramente qualcuno qui con me.

Sento il tocco leggero , e quasi inesistente ,di lunghe dita che mi sfiorano la coscia, e vanno sempre più su ,  lasciando quasi un'impronta di fantasma nel tessuto del mio intimo.

Poi una frase che mi uccide da dentro.

«Buongiorno gattina»

Spalanco gli occhi dal terrore, ma non c'è più nessuno...

Gattina...

Scrivo un messaggio che condivido a tutte le mie amiche, a Ryan e Kyle:

«Arrivano»

Buona epifania a chiunque stia leggendo...Befana o orco che sia! (Tart che guarda di sottecchi Strawberry...)
Nel prossimo capitolo vedremo finalmente i nostri amati alieni, promesso!<3<3<3

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Capitolo 3
*** 3.Riunione ***


Il sole è alto in cielo, e finalmente posso smettere di far finta di dormire.

Dopo la spiacevole esperienza di ieri sera non sono più riuscita a riprendere sonno, dunque adesso: non sono solo fresca di trauma ,e febbricitante, ma ho anche sonno, parecchio sonno a dir la verità...

Ci manca solo che...

«STRAWBERRY! STRAWBERRY! È ORA DI ALZARSI!»

Ed ecco Mash, puntuale come il boia all'esecuzione ,pronto per far iniziare la giornata con il verso giusto.

«Si, si ti ho sentito! » rispondo assonnata 

Tento di reggermi in piedi e arrivare al bagno.

«Oh, è terribile...» sentenzio non appena accendo la luce dopo essermi guardata allo specchio.

Ho delle profonde occhiaie, e il mio volto è parecchio pallido.
Dimostro sonnolenza a metri di distanza ,e mi sento molto debole fisicamente; ma di buono c'è che la febbre si è abbassata, nonostante senta ancora l'influenza addosso.

Mi lavo i denti con energia ,canticchiando parole totalmente sconnesse tra di loro in inglese, e per sbaglio faccio schizzare un po' di dentifricio nello specchio.

Mia madre mi ucciderà...

Sputo, e mi asciugo i residui di schiuma su di una piccola asciugamano rosa.

Dopo aver fatto un bagno caldo, mi dirigo in camera mia per cambiarmi e iniziare questa nuova giornata.

Metto dei semplici pantaloni, con un maglione oversize grigio perla; rifaccio il letto ,e tento di autorassicurarmi , rammentando di usare due armi viencenti: la logica calma e la santa ragione.

Vado in cucina per versarmi un po' di succo all'arancia energizzante , e a che ci sono prendo un'altra tachipirina , e dello spruzzino per la gola.

Qualunque cosa succeda oggi ,dovrei essere ben preparata.

Pettino per un po' i miei capelli, e i miei occhi cadono su alcune scartoffie di mia madre ; sono impilate in un angolo, e le sue penne sono simpaticamente sistemate in una vecchia tazza di Disneyland Paris.

Sulla scrivania di papà invece ci sono due foto incorniciate: il primo è un vecchio scatto della fine degli anni '70, una posa formale sfumata di seppia di lui e mamma al loro primo anniversario di nozze, volti tondi che sorridono alla telecamera, e la seconda è una  foto di me su un'altalena che guardo divertita l'obiettivo.

Chissà cosa ci trovavo di così divertente...

Nella foto vivevamo ancora a Okinawa , con i suoi grandi paesaggi urbani.
Tokyo ovviamente è tutta un'altra cosa...

Mi distendo su di un divanetto rosso in cucina e leggo sul giornale le ultime notizie.
Niente di particolare , gli alieni a quanto sembra non hanno ancora agito concretamente.
La morsa di paura nel mio stomaco cresce sempre di più...
Stanotte ho provato la sensazione più strana della mia vita; non ho mai avuto grande intimità con Mark, a parte semplici baci a stampo, ma oggi è stato così fuori dalla mia comfort zone da risultare spaventoso.

Quelle mani mi hanno...No!

Se ci penso ,poi non riesco a fare più niente...

Esco per incontrare Mimi e Megan, che subito mi chiedono come va con Mark.
«Questo è l'ultimo argomento che voglio tirare fuori» rispondo acidamente

«Ok, ok, hai ragione , scusaci!» le vedo sorridere sotto i baffi

Finisco di gustare il mio gelato alla fragola; siamo al "Drake's bar» ed è vicino casa mia; è il posto in cui più amo rilassarmi , al suo interno c'è una meravigliosa sala videogiochi, in cui Puddy ha perso anche la dignità, oltre che tutti i suoi risparmi...

Puddy!

Devo assolutamente chiamarla per farle gli auguri...

«Ehm, scusate ragazze , devo tornare velocemente a casa... Ho ehm- lasciato Mash in forno...» Dico molto vaga, non posso parlargli del compleanno di Puddy, dato che l'ultima volta che ho controllato non erano nella lista degli invitati...

«Cosa è un Mash?»

«Già, si mangia davvero?!»

«Eh-Eh, adesso devo davvero andare! Ci si vede!» dico sbadatamente

Dopo di che scappo via correndo ,tentando di non farmi notare troppo da occhi indiscreti.

Torno a casa, e richiudo la porta col lucchetto.
Prendo il cercapersone nella borsa e digito il numero di Puddy.

«Drin...Drin...Drinn»

«Si, pronto?» 

«Ehi, signorina! Come va?» rispondo allegramente 

«Oh , ciao nonnina! Non preoccuparti, il tempo di superare il lupo cattivo e sono lì con i dolcetti!» 

«Ok, ok! Niente signorina, va bene...» rispondo concitata

«Adesso non sarai mai più la Puddy di un tempo...Tutto cambierà...Sento già che ti stancherai presto di tutto ciò che pensavo amassi; non riusciremo più a trovare nessun punto di  incontro , e in poco tempo cambierai numero cosicché io non possa più cercarti...» dico tutto questo con un tono stanco e afflitto 

«Sei un po' troppo drammatica ,non credi?» risponde divertita

«Tanti auguri Puddy, oggi sarà il tuo giorno preferito dell'anno, promesso!» dico positivamente 

«Se ci sarà una catastrofe , verrò a cercarti per prima!
Insomma Strawberry cosa dici?! Porta male dire così!»

«Ah, ma che dici! Sei esagerata...»

«Comunque pranza in fretta, puoi già venire!
Il resto degli ospiti arriverà verso le 20:00, e ho invitato anche Mimi e Megan alla fine.» 

«Oh, fantastico! Allora pranzo adesso e arrivo!» rispondo felicemente 

Mangio degli spaghetti alle vongole che mio padre aveva preparato il giorno prima, e lascio un post-it per mia madre:

"Ho mangiato gli spaghetti, buonissimi!
Puddy mi ha chiesto di venire ad aiutarla per i preparativi quindi sto scendendo direttamente adesso...
Divertiti con il piccolo disastro ambulante!"

Vado velocemente in camera mia per vestirmi come deciso ieri sera.
Prendo la poscette nera con dentro le chiavi di casa e la spilla, e mi dirigo verso casa di Puddy.

Oggi il tempo è soleggiato, così mi torna in mente  una frase che  lessi tempo fa': "se il cielo è totalmente senza nuvole, qualcuno nel mondo sta sorridendo sinceramente."

Credo non sia vero, ognuno di noi ride per cose totalmente astratte ogni giorno, alcune che nemmeno possono essere spiegate ,poiché sono nostri strani giochi mentali...

Certa gente crede di sapere sempre tutto...

Sono quasi arrivata ,passo vicino ad una gioielleria parecchio costosa ,ed ecco che mi si apre davanti la piccola, ma modesta casa di Paddy.

Ha il tettuccio con i mattoni che sporgono, ed è di un simpatico color giallo senape.
Ci sono parecchi girasoli che si affacciano dalle finestre, e si respira un buon odore di pasta per dolci.

Entro senza esitazione dalla porta legnosa all'ingrsso.

«Ehi Paddy! Sono io! La porta è aperta!»

«Si si , sono upf...Sono qui...Woow»

Sento la sua voce un po' ovattata ,quindi raggiungo velocemente la cucina , e vedo Paddy intenta a reggere cinque pacchi di patatine tra le braccia, e due di pop corn in testa

«Paddy?» domando incerta

«Su! Non te ne stare lì così ,e aiutami!» urla con disperazione 

«Certo, arrivo!»

Le prendo i pacchi di pop corn, ed uno di patatine , e li poggiamo sulla credenza in legno massiccio in cucina.

«I miei fratelli si rifiutano di collaborare... Quegli esaltati maledetti!
A proposito tra un po' dovrebbe arrivare anche Lori.» risponde affaticata

«I tuoi fratelli parteciperanno?»chiedo stranita

«Oh, no, no!
La mia vicina di casa si è offerta di tenerli , a patto che non facciamo troppa confusione con la musica.»

«Mh, ti ha in pugno»rispondo ridendo sotto i baffi 

«Oh, lasciamo perdere! Mi ha ripetuto tutto il sistema giuridico giapponese in questi giorni , e di ricordare: "dell'immenso favore che mi sta facendo."
Tutto questo non sarebbe un problema ,se solo mio padre si degnasse di venirmi a trovare quanto meno per il mio compleanno!» dice risentita

Quando Puddy esprime le sue emozioni così non so mai bene come muovermi, solitamente Lori ha sempre la parola giusta , spero arrivi presto...

La vedo guardare dietro la credenza e aprirsi una bottiglia di gin, e prendere due piccoli bicchieri.

«Vuoi?»

«Nah, grazie»

«Fa niente, berrò anche il tuo.»

Così la vedo bersi due shottini di fila di gin.
Non è una novità che Paddy beva, lo fa spesso e di solito regge molto bene l'alcol.

«Eccomi! Sono arrivata! Puddy? La porta è aperta!»

«Si, si Lori siamo qui!»
Le urla Puddy con voce squillante

Lori entra in cucina, ed è assolutamente bellissima.

I suoi lunghi capelli verdi sono raccolti in una semplice treccia laterale, con alcuni fili ribelli che fuggono dalle forcine; Io a parte le mie due codine infantili non sono mai stata molto brava con i capelli...

Porta un semplice vestito-maglione grigio, è molto largo e nasconde tutte le sue forme; sotto invece ha delle calze a rete grandi color carne, e degli stivali scamosciati grigi ,che le arrivano sotto il ginocchio.

«Ragazze scusate, ma sapete che siamo ancora a fine Agosto, giusto?»
Dice Puddy guardandoci con aria perplessa

Io e Lori la guardiamo entrambe allibite 

«Da quant'è che non esci di qui?!»dice Lori sempre più scioccata

«Già, oggi è la prima volta che spunta un po' di sole dopo tanto tempo.
L'altro ieri persisteva un vento pazzesco,e non c'era nessuno in giro per strada...» dico con fervore

«Ok ok, sono stata un po' indaffarata nel preparare tutto in effetti...» ed ecco che prende un altro shottino di gin

«Ehi, Lori ,tu vuoi un po'?»

«No, no grazie»

«Bene, io ne prendo un altro» e così si versa ancora un altro shottino

La guardo con disapprovazione, ma non mi va di aprire una questione sul nascente alcolismo di Paddy proprio il giorno del suo compleanno...

«Beh ,buon compleanno!» dice Lori tirando fuori un sacchetto color rosso lucido.

«NO! NO! NON È POSSIBILE » urlo disperatamente

Come ho potuto essere così sbadata!

Mi guardano in modo indecifrabile, e poi affermo con sconfitta: «Ho dimenticato il-...»

Le vedo guardarmi sul punto di scoppiare in grasse risate.

«Credo che avrei chiamato un'ambulanza se ti avessi visto arrivare col regalo già la prima volta»
Sentenzia Puddy trattenendo a stento le risate.

Piccola bionda impertinente.

«Bene, sto andando.»
Le guardo con disprezzo mal celato , e rifaccio velocemente tutta la strada all'indietro.
 Prendo il regalo,chiudo casa e torno per la seconda volta da Paddy.
 
Cominciamo a giocare a carte per far passare il tempo, Puddy è sempre stata bravissima in questi giochi;  mentre Lori batte sempre tutti in partite di logica, come scacchi o Risiko; infine io sono semplicemente fortunata, difatti ho spesso la meglio a Monopoli o nel gioco dell'oca.

Dopo aver provato tutti i giochi esistenti nella Terra, balliamo un po' con della musica in sottofondo.
Io e Lori le prime volte in cui Paddy ci costringeva a ballare eravamo un vero disastro, però adesso pian piano siamo diventate sempre più sciolte ,e non ci sentiamo più così imbarazzante a farlo in pubblico.

Dopo circa un quarto d'ora mi accorgo che è praticamente ora di cena, e sento suonare il campanello.

«Queste saranno sicuramente Pam e Mina» dice Puddy con sicurezza, e va ad aprire.

«Ehi, come va? Auguri!»

Esatto! Questa difatti è la voce di Pam.

«Si, auguri, ecco il tuo regalo!» questa invece è Mina , che dopo aver posato il cappotto nell'attaccapanni , entra in cucina.

«Buonasera a tutte, e grazie per gli auguri! 
Fra mezz'oretta dovrebbero arrivare il resto degli invitati!»

«Bene , nel frattempo hai qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame...»
Dice Mina con tono seccato

«Vado a prenderti qualche patatina» Dice Paddy allegramente

«Hai solo cibo spazzatura?» domanda Mina con fare da schizzinosa 

«La cucina francese non era disponibile oggi» Risponde Puddy sarcasticamente con ancora il sorriso in volto.

Mina alza gli occhi al cielo e di siede sul divanetto insieme a Pam.

«Ti accompagno » dice Lori con gentilezza.

Ottimo! Quelle due mi hanno già abbandonato...
Beh fa niente, vorrà dire che combatterò il cane sveglio da sola.

«Vado a fumare una sigaretta, voi volete venire?»

«Per sentire quella puzza nauseabonda? No grazie... » Risponde Mina con saccenza

«Bene, andrò da sola.» 

Esco in un balconcino , e prendo una boccata d'aria.

Si gela qui fuori.

Accendo rapidamente una sigaretta col mio accendino rosso.
Solitamente non fumo, lo faccio solo in brevi momenti di eccessivo stress, mi aiuta a rilassare i nervi, nonostante io sappia benissimo che è una cattiva abitudine, e non dovrei affatto farlo.

Prendo una boccata di fumo e vedo Lori e Puddy tornare in salotto con dei salatini.
Puddy si è anche cambiata ,e adesso indossa un meraviglioso vestito rosso con le maniche lunghe in pizzo, che lasciano scoperte le spalle, dalle quali si intravede un reggiseno rosso.
Il corpetto ha un sacco di fili , e assomiglia ad un corsetto, mentre la gonna è a balze come la mia.
Ha delle calze trasparenti e delle Dottor Martens nere basse.

Ma la cosa più incredibile sono le sue labbra, ha messo il rossetto rosso.

Mi giro verso la strada, ed è praticamente deserta , non ci sono nemmeno animali randagi.

Socchiudo lievemente la porticella in legno del balcone e prendo una boccata di fumo, poi butto giù.

Mi appoggio di più al muretto dietro di me , e inspiro forte un'altra volta.

«Se dovessi scegliere tra un’ultima donna e un’ultima sigaretta, sceglierei la sigaretta: la si getta via più facilmente.» (GainsBourg)

«Cof...cof...cof»

Tossisco un po' di fumo, e pesto velocemente la sigaretta sotto la scarpa.

Rimango basita per qualche secondo,  non vedendo nessuno.

Ma poi...

Una smaterializzazione ,con quel familiare varco trasparente a onde , mi si apre esattamente di fronte , e da lì ne esce qualcuno.

«Ciao bambolina, la mamma non ti ha insegnato che non fa bene ad una signorina fumare?»

Non ho il coraggio di aprire bocca.

Lo guardo fisso negli occhi, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quei vispi occhi chiari.

«Allora, non mi dici niente dopo tutti questi anni?
E io che ti ho fatto tutte quelle visitine notturne...» dice con un sorrisino tra il vittorioso e il mellifluo, mostrando leggermente i canini molto più appuntiti.

La sua voce non è diversa, è rimasta profonda e maschile, esattamente come la ricordavo.
Il resto di lui invece è abbondantemente  cambiato: il fisico pelle e ossa del Ghish di un tempo sembra essere sparito del tutto, per far posto ad un militare, con cicatrici, addominali scolpiti e muscoli forti e resistenti.

«Non erano affatto gradite.» dico severamente, riuscendo a trovare in una parte remota di me un po' di voce.

«Non mi trovi esattamente d'accordo su quest'ultimo punto.
A quanto ricordo l'ultima volta sembravi molto agitata. » Mi guarda con malvagità e disprezzo

Quando eravamo più piccoli , tutto ciò che mi diceva non sembrava mai avere davvero lo scopo di ferirmi, ma adesso i suoi occhi gialli sono contornati di freddezza.
Il suo sguardo non è più quello di un ragazzino volenteroso di combattere per la propria patria, ma è quello di un vero soldato, di un uomo che vuole vendetta e giustizia, e che la otterrà.
Io al confronto mi sento ancora la ragazzina inesperta di dodici anni, che non sa mai bene cosa fare o come muoversi.

«Vedi pure quello che vuoi vedere, come hai  sempre fatto d'altronde!»

Vedo il suo volto farsi sempre più serio e contrito

«Non pensare che tu valga ancora qualcosa per me, sei solo una traditrice senza alcun vero ideale, come tutti gli altri terresti.
Mi divertiro nel farti soffrire Strawberry.»

Fa apparire i suoi due sai , e dietro di lui avvengono altre sei smaterializzazioni, che provocano delle rumorose onde d'urto.

«Cosa diamine sta succedendo in casa mia!?» sento urlare Puddy dalla cucina, e subito dopo : Mina, Pam, Puddy, e Lori, mi raggiungono nel balcone.

Rimangono interdette per qualche secondo,ma successivamente sento qualcosa che mi riporta alla realtà:

«Mew Puddy, trasformazione»

«Mew Lori, trasformazione »

«Mew Mina, trasformazione »

«Mew Pam , trasformazione»

Prendo con sicurezza la mia spilla, e come ai vecchi tempi urlo: " Mew Berry, trasformazione»"

«Molto bene, vedo che siete tornate con i vostri soliti giochetti » sentenzia una voce matura e calda proveniente da dietro Ghish.

Un uomo alto, molto alto, bello e dal fisico possente, con capelli viola ,e occhi dello stesso colore ,solo più intensi, viene fatto passare avanti dagli altri alieni.
Pai non sembra cambiato molto 
 dall'ultima volta in cui lo vidi , ma la sua struttura corporea è decisamente più accentuata di prima.

Guardo di riflesso Lori, la quale ha un'espressione indecifrabile in volto, fra l'ansioso e il determinato.

«Ascoltateci bene» dice Pai guardandoci con un mezzo sorrisetto di superiorità

«Non siete all'altezza di combattere contro di noi.
Vi abbiamo osservato negli ultimi giorni: siete deboli ,senza resistenza, e non toccate un'arma da anni ; noi al contrario vostro siamo dei guerrieri ,ci alleniamo ogni giorno, e combattiamo da una vita»

«Peró vi siete fatti battere da delle ragazzine senza esperienza...
Forse dovresti rivedere i tuoi calcoli»

Non ho mai sentito prima d'ora la voce di Lori così agguerrita e risentita al contempo stesso.

«A te la farò pagare dopo sirenetta, non preoccuparti.» 

Se io sento il mio cuore accelerare dopo questa affermazione, non riesco a immaginare le maratone che stia facendo quello di Lori.

Difatti vedo il suo volto arrossire lievemente e guardare altrove.

«Come stavo dicendo, prima di essere interrotto, sappiamo che avete la stessa forza di anni fa', e dunque che non siete sufficientemente preparate.
Sappiate solo che questa è l'ultima volta che vedete il vosto amato pianeta, che vi ostinate tanto a difendere...

«Ma che razza di problemi avete?!
Noi non abbiamo fatto niente...
C'eravamo lasciati in pace, quindi perché adesso siete qui?!»dice Puddy totalmente fuori di sé 

«Ma come osi! Non permetterti mai più di interrompere così un tuo superiore!»
Ha parlato un ragazzo più minuto rispetto a tutti gli altri, dai capelli blu elettrico, e gli occhi azzurro limpidi.

«No, Jaden, non preoccuparti.
I terrestri hanno un tipo di visione diverso delle donne rispetto a quello presente nel nostro pianeta.»

dice con un mezzo sorriso di arroganza
«Questo non vi è dato saperlo, anche se già ne siete in parte a conoscenza.
Ma sappiate che la furia mia e dei miei fratelli sarà senza pietà.»

Dopodiché gira leggermente il capo per chiedere:

«Capo, vuole aggiungere qualcosa?»

«No ,direi che sei stato abbastanza chiaro Pai.» dice una voce maschile, senza interruzioni.

Ci sporgiamo per vedere meglio, e da dietro Pai si avvicina un ragazzo, alto esattamente quanto Ghish, con i capelli castani e gli occhi arancioni, e un volto con lineamenti forti.

Sento Puddy sussultare accanto a me, e da lì capisco l'identità del bel alieno... 

È irriconoscibile... 
Le sue spalle sono ampie e spesse, le sue braccia ricoperte di venature, e di muscoli, e si notano gli addominali  sotto la loro nuova tunica di combattimento.
Per quanto non ci capisca niente di sex appeal aliena, Tart avrebbe attratto anche me se la situazione non fosse così assurda...

Analizzando ciò che ci circonda, tutti e sette gli alieni sembrano usciti da una macchina di perfezione;  sono ben allenati ,agili e più potenti di noi.
Dobbiamo tentare, come unica chanse ,di resistere ai loro attacchi.

Vedo Tart guardare intensamente Puddy alla mia sinistra, e sussurrare:

 "Attaccate".

Senza neanche darci il tempo di muoverci ,Ghish lancia una delle sue bombe esplosive facendoci saltare tutte in aria.

Sento il mio corpo venire sballottolato a qualche metro di distanza dal punto in cui ero.
I miei capelli rossi mi cadono davanti gli occhi , impedendomi di vedere chiaramente.
Mi metto sulle ginocchia, con le mani appoggiate al terreno, e provo a rialzarmi.

«Ehi, gattina, sei in difficoltà?»

Questa volta non sta sorridendo, sembra solo  felice del dolore che provo, in modo del tutto sadico.
È sospeso qualche metro sopra di me, e mi guarda come se fossi stupida.

L'assurdità della situazione non mi fa ragionare chiaramente.
Come siamo potuti tornare a questo punto...

«Adesso basta! Smettila di guardarmi con quell'aria da sufficenza! Se voglio anch'io so essere moto forte!» dico aggressivamente

Vedo che sul suo volto appare un ghigno divertito, e sui suoi occhi brilla un luccichio predatorio.

«Bene, vediamo un po' come te la cavi»

Con uno scatto prende i suoi sai, e io dico ad alta voce:

«Fiocco del cuore»

Con furia si teletrasporta ad un passo da me, lasciandomi  a mala pena il tempo di allontanarmi dal muro.

Comincia a bersagliarmi con le sue due spade.

«Avanti micina ritira gli artigli, non sei all'altezz-»

L'ho colpisco forte alla testa col fiocco del cuore , anche se questa mossa sembra averlo solo fatto innervosire di più di quanto già non fosse.

«Confesso che mi mancava combattere contro di te micetta, anche se maledico con tutto me stesso il giorno in cui ti ho incontrata.» mi sussurra con odio

Detto ciò la nostra battaglia assume un temperamento diverso.
Sembra cominciare a combattere seriamente.
Mi ferisce  l'avambraccio sinistro, dal quale comincia a uscire del sangue , e inizia ad attaccarmi con sempre più fervore nell'area dello stomaco;  riesco a difendermi con la mia arma, ma ad un certo punto infilza uno dei suoi tridenti all'interno del fiocco del cuore, e facendo leva sulla curva sinistra, la scaglia via dalla mia mano con forza, facendola sparire.

«Hai qualche altro trucchetto da fatina rosa, o hai già dato il meglio di te?» dice con arroganza 

«Ti ricordo che sono ancora in piedi di fronte a te, razza di psicopatico!» dico con espressione testarda.

«Si, hai ragione, rimediamo subito.» dice con voce calda e distaccata da ogni emozione

La sua enorme autostima e sicurezza mi mettono in difficoltà, mi fanno sentire senza speranza e impreparata.

Scompare dalla mia visuale, mi guardo intorno per capire dove potrebbe essere, e con terrore sento un respiro leggero e caldo dietro di me, accompagnato dalla terrificante presenza di una lama fredda sul lato sinistro della mia giugulare.
Preme leggermente l'arma su di me, così da farmi sentire il pericolo che incombe.

«Ti odio profondamente» dico con un filo di voce

«Oh tesoro, se odi quello che dico, dovresti vedere quello che penso...»Mi soffia leggermente sul viso.
Sento la sua mano accarezzarmi il fianco con possesso spingendomi all'indietro verso di lui.
Il suo petto sembra così solido che sento quasi l'istinto di abbandonarmici, ma con un sospiro tento di staccarmi dalla sua presa ferrea, ma è tutto inutile.
Una volta visti i miei tentavi di distaccarmi ,mi colpisce con un forte pugno allo stomaco, facendomi cadere in ginocchio.
Mi sento così umiliata e debole, ma devo tentare di resistere.
Sento una forte fitta nel basso ventre, il punto in cui mi ha colpito, ma cerco ugualmente di guardarlo negli occhi.

Mi guarda come se fossi un essere inute...

Si avvicina di qualche passo, e si abbassa al mio livello.
Mi guarda negli occhi, e per un attimo intravedo il senso di tradimento, che sembra provare nei miei confronti.
Avvicina il suo volto al mio collo, tenendomi ferma con le braccia muscolose, e mi morde una vena.

«Ahwu... » gemo di dolore misto a eccitazione, difatti sento l'inizio di una pozza calda che si apre nel mio stomaco.

«Questo è un piccolo trucchetto usato nel mio pianeta che serve per far addormentare le donne che parlano troppo.
Ti auguro buon riposo gattina.»

Sento la mia vista offuscarsi e farsi poco chiara, e le mie ultime forze si affievoliscono sempre di più, fino a scomparire del tutto.

Il mio corpo cade per terra, con un sonoro tonfo.






Dopo l'esplosione non riesco a vedere  chiaramente, però percepisco una presenza dietro di me.
Tento di alzarmi in vano, devo essermi slogata una caviglia...

Guardo davanti a me ,e vedo avvicinarsi la minacciosa figura di Pai.
È incredibile che sia diventato ancora più intimidatorio di quanto già non fosse...

Non riesco neanche a guardarlo negli occhi.

La sua espressione è severa e arrabbiata, come se fossi la causa di tutti i suoi problemi, qualcuno da eliminare.
Deglutisco velocemente, e faccio apparire nell'immediato le mie nacchere.

«Cosa c'è? Pensi di potermi combattere? Povera illusa...» Mi squadra per nulla divertito, anzi quasi oltraggiato 

I miei lunghi capelli sono sparsi, e arrivano al pavimento, nascondendo con poca efficacia le mie forme ,ormai troppo voluttuose per il vestito striminzito che ho addosso.

Mi rialzo in piedi ,nonostante la caviglia urli di dolore.
Provo a poggiare il peso per capire l'entità del danno, ma mi accorgo di non riuscire a reggermi sul lato danneggiato, dunque sposto l'equilibrio su un solo arto.

Non mi sono mai sentita così timorosa di qualcuno in tutta la mia vita; delle sue braccia così potenti, in confronto alle mie così esili, e del suo sguardo calcolatore e distaccato.

Il viola dei suoi occhi mi da i brividi, un colore così innaturale sulla terra, e così perfetto portato da lui...

Mio padre è un oculista, e sarebbe rimasto scioccato dai suoi occhi, probabilmente sarebbe andato a strappare la sua laurea cartacea.
Mi chiedo se dopo stasera anch'io avrò la possibilità di definirmi in un ambiente lavorativo, o se questi saranno i miei ultimi pensieri...

Riprendendomi da questi pensieri dico con determinazione:

«Penso di poterti battere in realtà» 

Mi guarda freddamente con una lieve contrazione del sopracciglio destro verso l'alto, come se avessi detto la cosa più stupida possibile.

Guardandolo attentamente noto che sono vestiti ,super giù, tutti allo stesso modo: dei mantelli neri lunghi e pesanti, scaldamuscoli ai polsi e alle caviglie,e indosso quelle che sembrano essere delle tute termiche ,con colori che variano dal verde bosco al blu notte, le quali accentuano il fisico atletico e allenato di ognuno di loro.
Tart invece sembra essere l'unico a portare una specie di spilla in oro a forma di drago.

Fa apparire il suo ventaglio dagli sgargianti colori del giallo, rosso e blu, facendomi tornare sull'attenti; lo punta verso di me con precisione, e mentre le foglie degli alberi si muovono spinti da un fresco vento notturno che mi fa rabbrividire, lui muove con circoscrizione il polso, facendo alzare un potentissimo vento gelido, che si dirige con velocità verso di me.

Provo ad alzare uno scudo acquoso con le nacchere nelle mie dita , riuscirendo a schivare leggermente il suo attacco.

Ma subito dopo vedo arrivare una forte corrente elettrica , che mi butta giù per terra.
Si teletrasporta di fronte al mio corpo accasciato per terra.
Si avvicina al mio orecchio e sussura con sensualità:
« "Sei di nuovo alla mia mercé ragazzina, dovresti davvero smetterla di metterti in queste situazioni."»

Lo guardo rossa di furia, mi sento così inutile in questo momento, ma prima che riesca a fare qualsiasi cosa, mi stringe lievemente la gola, iniziando a forzare sempre di più, finché non riesco più a respirare regolarmente.

Sento una specie di fischio sordo alle orecchie, e i miei occhi si chiudono docilmente.










«Ouch...Che dolore! 
Beh, bel compleanno di mer-»

Non riesco nemmeno a completare la mia esclamazione piena d'angoscia;  prima che dei rampicanti si sollevino da terra : avvolgendosi intorno alle mie cosce, al mio stomaco, e legandomi le mani dietro la schiena, senza darmi il tempo di reagire.

«Ehi, lasciami subito andare!!!»

Vedo Tart avvicinarsi minaccioso, giocherellando con il filo che lega le due palline rosse dell'attacco trick-track

«Sta zitta, mocciosa!»

Sta zitta mocciosa?

A me?

A me?!

Ma come osa quel gremlin insignificante!

«Oh, lascia che mi liberi di qui e ti farò vedere i ganci destri che tira questa mocciosa!»

«Non scherzare con me! Sono molto più potente di te.
Dovresti pregarmi di risparmiarti!»

«Ma fammi il piacere!  Sei solo un bamboccio!»

Dopo questa ultima frase ,vedo il suo volto farsi sempre più aggressivo, e muovere lentamente le dita lunghe della mano, mentre sbatte leggermente le palpebre.
Sento immediatamente le liane stringere di più il mio corpo, rendendomi il respiro affannoso.

Comincia a tirarmi dei duri colpi, mirati a ferirmi e indebolirmi, continuando a ripetere cose come: " io mi fidavo di te", "come hai potuto farmi questo", e "ti detesto".

Ad un certo punto mi prende i lunghi capelli biondi, toccandomi il cuoio capelluto con la sua mano forte e maschile.

Non mi sono mai sentita così con lui.

 Ricordo nitidamente quando combattevamo da bambini, e ci toccavamo molto di più di così, ma adesso: il suo semplice respiro contro il mio collo, la sua mano che mi tocca il capo, o il suo semplice giocherellare con la sua arma ,mi fa provare un vortice di emozioni prima sconosciute.

Provo a scostare la testa, ma la tiene con fermezza e non riesco a muoverla.

Il mio petto si alza e si abbassa velocemente, e lo vedo guardare di sottecchi il mio seno.

«I miei occhi sono più in altro, razza di incivile!»

Lo vedo sorridere in modo sghembo, come se fosse più divertito ,che imbarazzato dalla mia risposta.

«Ho visto di meglio.»

Ricomincio subito a lamentarmi e muovermi in continuazione, cercando di liberarmi.

«Sei un maiale pervertito, lasciami subito!»

«Non è colpa mia se ti sei fatta catturare nel primo secondo di combattimento»

«Quello non era un combattimento, mi hai legata prima che riuscissi a prendere la mia arma!»

«I dettagli della tua incompetenza, non mi interessano.»

Lo guardo fra il basito e l'oltraggiato , e noto con fastidio che tiene ancora il controllo del mio corpo, così capendo che l'unica parte libera che ancora posseggo è la bocca ,faccio qualcosa di cui mi sarei pentita molto presto...

«Puh...»

Passa qualche minuto di assoluto silenzio, poi:

«Mi- mi hai sputato...C-come osi?!»

Si stacca velocemente da me, e mi libera dalle catene naturali alle quali mi aveva precedentemente legato, solo per buttarmi per terra , e salire sopra di me, incastrandomi la vita con le sue ginocchia.

«Ma cosa diamine fai?!» urlo al limite della pazienza

«Sentimi bene scimmia insolente , ti garantisco che questa sarà l'ultima volta in cui ti prenderai questo tipo di libertà col capitano di tutte le fazioni militari di Cyniclonia!»

«Tu capitano?! Dovevano essere proprio nel panico!»

Mi guarda con disprezzo, soprattutto quando passa le sue lunghe dita nelle mie labbra, schiacciandole fra di loro , e sporcandomi malamente i lati della bocca di rossetto.

«Questo è il colore delle puttane.»
Dice con tono suadente, allungando il braccio coperto di muscoli.

Sento in modo totalmente sconnesso le mie mutandine che si inumidiscono di qualcosa.

«E anche del sangue delle vene che scorre in tutti gli uomini»

Rispondo nel vano tentativo di  scatenare in lui le stesse emozioni che stà provocando in me.

Dopodiché lo vedo evocare una pianta di un colr verde petrolio, senza foglie, spoglia da ogni fiore, e infilzarmela in un fianco.

Vorrei urlare dal panico, ma dalla mia gola non esce un filo di voce...

Le mie energie vengono come risucchiate, e ansimo lievemente dal dolore, finché non perdo i sensi.

Nei pochi momenti di lucidità: vedo le mie compagne tutte nella stessa situazione, perfino Mina e Pam vengono attaccate da alieni che non riconosco, venendo sconfitte con una velocità impressionante.

Ah, cavolo!
Strawberry oggi ha parlato davvero troppo!

Buonasera a tutti!
Spero che Mash vi svegli con la sua solita eleganza nuovamente tra soli due giorni, anche se non prometto niente...
Buona Domenica sera! <3<3<3

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Capitolo 4
*** 5. Viaggio all'estero ***


«Brush...Brush...Brush»

Si muove tutto, e sembra di ondeggiare nel vuoto.
Sento una specie di tremore intorno a me.
Rimango immobile, e socchiudo lievemente le palpebre.

I miei capelli rossi sono sparsi intorno ai miei occhi, non permettendomi di vedere tutto con chiarezza; ricordo ciò che è successo alla perfezione: dal momento in cui sono comparsi gli alieni, a quando mi sono battuta contro Ghish; con un brivido involontario ripenso allo scontro con quest'ultimo...

Sembra che la temperatura si abbassi sempre di più, muovendoci a velocità della luce.

Cerco di vedere, attraverso il breve spiraglio di luce che mi è concesso dai fili di capelli, ciò che ho attorno.

Sono sicura di essere a bordo della navicella spaziale degli alieni, ed è esattamente come me la sarei potuta immaginare.

Ci sono almeno una ventina di oblò con accanto tanti piccoli divanetti rossi, che assomigliano leggermente a dei pouf; hanno degli strani motivi in blu e verde che ,unendosi tra di loro, formano la figura dello stesso drago disegnato nella spilla di Tart.

L'insopportabile rumore stridente di strani materiali è imperterrito; si sentono per l'esattezza : dei fischi, sibili e cori, una sorta di sinfonia suggestiva, la quale sembra essere originaria  da forze elettromagnetiche.

Questi posti a sedere  sono comodissimi, come pieni di piume morbide, e accoglienti; ricordano gli arredamenti presenti in case vecchio stile, o in negozi di oggetti d'antiquariato.

 Le altre sono anche'esse distese addormentate negli altri divanetti, e Puddy ha uno strano stelo di pianta conficcato in un fianco, ma per fortuna sembriamo essere sole...

Le mie mani e le caviglie sono entrambe legate da una strana erbaccia di un verde acceso, ed è appiccicosa; ovviamente siamo ancora tutte trasformate, dato che la metamorfosi non può essere interrotta dall'esterno, se non per eccessivo sfinimento fisico.

L'astronave è in tinta di colori chiari: il bianco, azzurro e viola, e dalle varie finestrelle si riesce a vedere il  meraviglioso cielo di un blu notte intenso, con singoli punti di luce.

Come faremo adesso a tornare a casa?

Questa è la domanda che mi affligge dal momento in cui mi sveglio, prendendo coscienza dell'ambiente in cui mi trovo.

Quei maledetti ci stanno rapendo, e portando in un pianeta sconosciuto...

Come reagiremo all'atmosfera di quel luogo?

Riusciremo a sopravvivere così lontane dal sole?

Mangerò qualcosa per cena?

Quest'ultima sembra non essere importante come le precedenti, ma nella mia scala di interessi si trova al primo posto.

All'improvviso sento delle voci, così provo a sporgermi con prudenza senza farmi notare, e noto una strana stanza: in tinta bianca, con qualche arco, e una serie di complicati dispositivi tecnologici con pulsanti su un piano orizzontale.

«Hai avvertito Kujaki che presto arriveremo nell'orbita Candese?»chiede una voce melodiosa.


«Non ancora» dice con voce piatta, e senza alcuna emozione ,quello che sembra essere Pai.

«Mh, capito! In effetti tende a essere piuttosto nervoso durante gli atterraggi... 
Le Mew Mew sono ancora svenute?» chiede subito dopo

«Dovrebbero, ma non si può mai essere troppo sicuri...Va a controllare.» risponde Pai sovrappensiero 

Spalanco gli occhi terrorizzata, e corro, il più silenziosamente possibile, di nuovo al divanetto.
Mi corico esattamente come prima, chiudendo gli occhi, e sperando non si accorga del respiro affannoso, o dei capelli leggermente scombinati.

Sento il piccolo scoppio di un'apparizione vicino la porta ad arco a tutto sesto, e dei passi affrettati di un alieno alto, con limpidi occhi blu.
Lo vedo controllare frettolosamente tutte quante , e tornare velocemente in quella che sembra essere un'autentica sala comandi.

Una volta definitivamente uscito, mi alzo quasi con un balzo , e sveglio faticosamente tutte le altre.

«Mhm, cosa diamine vuoi Strawberry? Torna a dormire!» dice Paddy con sonnolenza fra un gemito e l'altro.

«Oh, Paddy! Siamo dentro un maledetto disco volante! Non è questo il momento di dormire!» dice Lori quasi febbricitante.

A quel punto Paddy spalanca gli occhi, alzandosi immediatamente dal posto a sedere.

«Tenete, è per slacciare le piante.» dice Mina passandoci una forcina dei suoi due chignon.

A turno ci liberiamo tutte , guardandoci con circoscrizione, per trovare un possibile nascondiglio

«Intanto credo sia opportuno ritrasformarci, così sprecheremo meno energia, e successivamente spiare gli alieni, per provare a capire quanto dista la Terra dal luogo in cui ci stanno portando.»condiglia Loro meditando sulla situazione 

Acconsentiamo tutte, e ci ritrasformiamo , tenendo a portata di mano le spille.

«Oh, mio dio ragazze! Ma qui si muore di freddo...»dice Mina tremante

«Si ,hai ragione, probabilmente siamo molto più lontani dal sole, ma per fortuna la nostra costituzione è parecchio simile a quella degli alieni, dunque sarà solo questione di abitudine» risponde Pam intelligentemente 

Così cominciamo a incamminarci in un corridoio pieno di luci.

«Evidentemente gli alieni non posseggono delle telecamere, dato che per controllarci sono venuti di persona » rifletto ad alta voce

«Questo significa che fino a quando non si accorgono della nostra scomparsa possiamo stare tranquille.» chiarisce Pam con positività

Continuamo a camminare rimanendo unite tra di noi, ma un pensiero mi passa per la testa.

«Oh no, hanno preso Mash!
Non è più agganciato al mio cercapersone...»

«Ah, mannaggia! Pai lo starà analizzando in qualche stanza della tortura a quest'ora!» esclama Paddy con disperazione

«Cosa facciamo» domanda Mina rattristata 

«Andiamo avanti, non sappiamo nemmeno dove sia Mash, però abbiamo la certezza che sia molto difficile da distruggere, visto l'ultima volta...» confida Pam con chiarezza

«Qusto non significa che lo abbandonerò!» dico severamente

Sentiamo una rumorosa onda d'urto che ci fa  cadere malamente a terra.

«Ma che diamine succede!?»urla Paddy sconcertata

Iniziano a risuonare degli allarmi.

«Inizio entrata nell'orbita Candese»ripete una voce robotica di donna

«Questo cosa dovrebbe significare?» dice una Mina terrorizzata

«Non lo so» dico preoccupata

«Non sono più lì! Non capisco cosa sia successo...»

«Ti avevo dato solo un compito!» risponde Pai rabbiosamente 

Ci guardiamo spaventate , e subito dopo ci accorgiamo che qualcuno sta venendo proprio verso di noi; dunque iniziamo a correre dal lato opposto , superando parecchie stanze a forma di semi cerchio e lampade infuocate appese al soffitto a forma di clessidra.

Il corridoio sembra non finire mai, quasi come un labirinto infinito, ma ad un certo punto intravediamo una porta aperta di fronte a noi, la attraversiamo ed entrano in una sottospecie di magazzino delle scorte , con alimenti di vario tipo impagliati; alcuni di essi somigliano a cibi e bevande terrestre ,mentre altri sembrano più sabbioline colorate, o gelatine dall'aspetto poco invitante.

«Nascondiamoci! » suggerisce Pam ,con l'aspetto un po' trasandato

Gaudo le mie compagne, vestite come alla festa di Paddy, prima che ci trasformassimo.
Siamo ancora in abito da sera, e del tutto fuori posto in quell'ambiente così serio e freddo.

Io,Mina e Pam entriamo dentro un armadietto in legno d'olmo, mentre Paddy e Lori  si nascondono sotto un ampio scrittoio grigio molto ammaccato.

Rimaniamo lì per un bel po' di tempo, senza emettere il minimo rumore, fino a che non sentiamo di nuovo la stessa voce robotica:

«L'atterraggio avverrà fra mezz'ora esatta, si prega di allacciare le cinture di sicurezza »

«Oh, no! Significa che siamo già all'interno del loro pianeta?!» urla Mina fuori di sé

«Tecnicamente non sappiamo per quanto tempo siamo state fuori gioco...
Potrebbero essere passati giorni.»dice Pam in tono risoluto

Usciamo fuori dai nascondigli per prepararci all'atterraggio in un luogo più confortevole, ma nello stesso istante in cui mettiamo piede fuori dalla porta, ci si smaterializzano davanti tutti e sette gli alieni.

«Pilota automatico attivato» ripete atona la voce robotica

Sembrano arrabbiati e pronti al combattimento.

«Vi facciamo un'offerta: dateci le vostre spille, e noi eviteremo di attaccarvi per il momento» dice Tart in tono persuasivo

«Te lo puoi scordare » dico con un sibilo

«Mew Berry metamorfosi »

«Mew Mina metamorfosi »

«Mew Lori metamorfosi»

«Mew Paddy metamorfosi »

«Mew Pam metamorfosi»

Le spille si illuminano di una luce fluorescente , e compiono la loro trasformazione.

«Bene, avete scelto voi la via più difficile! » dice lo stesso Tart in modo più risentito di prima

Così cominciano gli attacchi, con lampi di luce accecanti da ogni parte, e continue turbolenze.

Ghish mi osserva combattere senza muovere un muscolo, come se fosse uno spettatore di un film mai pagato.

Combatto contro due alieni che non conosco , e che mettono a dura prova le mie potenzialità; ad un certo punto si sincronizzano, lanciandomi una scarica elettrica che mi catapulta dal lato opposto del corrido , schiacciandomi al muro; vedo Ghish avanzare verso di me.

Si abbassa alla mia altezza, e con il respiro caldo che mi sfiora l'orecchio da gatto sussurra:

«Che c'è micetta? Gli altri non ti riservano la stessa dolcezza nello sconfiggerti che ti riservo io?»

Con le ultime forze rimaste provo a rimettermi in piedi, e stringendo il pugno destro lo colpisco rabbiosamente dritto nel naso.

Lo vedo indietreggiare di qualche metro, tenendosi con entrambe le mani il punto dolente.

«Non ho sentito bene, prova a ripetere.» dico respirando affannosamente , e lanciandogli contemporaneamente uno sguardo omicida

Stringe i denti bianchi e le zanne perfettamente affilate con furia; spalanca i grandi  occhi gialli fissandomi il guanto rosso e sibila:

«Questa me la paghi piccola»  fecando un ghigno che non promette nulla di buono











«Ah, diamine Tart! Ti detesto più di ogni altra cosa in questo momento!»
dico con voce mesta e arrabbiata 

Le mie gambe e ginocchia non sono mai state così doloranti , oltre al fatto che presento enormi lividi bluastri giganti in svariate parti del corpo.

Tart continua a molestarmi con duri colpi, mirati a farmi del male; sembra non fermarsi mai, ma ciò che mi scandalizza maggiormente è: il suo essere così compiaciuto delle mie sconfitte, degli errori che commetto nel colpire, o dalla differenza di bravura e astuzia che emerge combattendo.

«Farò in modo che tu mi pregherai di smetterla.
Non ti comporterai più come se fossi una mia pari, ma avrai paura di me, come sarebbe sempre dovuto essere!
Non sopporto la tua sicurezza nel provocarmi, e non pensare che sia finita, perché è appena cominciata! »

Non ricordo di averlo mai visto con così tanta tenacia e sicurezza.

«Sai cosa mi fa paura? Il tuo enorme egocentrismo che un giorno potrebbe schiacciarci tutti!»

Il suo volto assune un'espressione fra lo sconcerto e l'incredulo, come se non avesse altre parole per contestare la veridicità della mia frase.

«Te la farò pagare, Puddy. Questa è una promessa.»















Tento di trovare una via d'uscita dal corridoio , per potermi riparare dai continui attacchi alieni, ma Pai mi si para davanti prima che possa pensare a qualsiasi soluzione.

«Posso vedere gli ingranaggi della tua testa girare Mew Mew» dice con la sua solita espressione seria e portatrice di giudizi.

«I miei ingranaggi girano costantemente per tua  informazione!» rispondo risentita.

Pai ha quel potere di farmi sentire stupida con un solo sguardo; mi sento sempre giudicata ,e sotto osservazione quando lui è nei paraggi.
Alle volte è come se fossi più piccola della mia stessa età, non abbastanza matura o intelligente per contrastare l'enorme potenziale naturale dell'alieno.

«Bene, vediamo quanto velocemente allora...» contrasta con uno di quei suoi rari sorrisi furbi pieni di superiorità.

Scompare velocemente dalla mia vista, per poi riapparire dietro di me , e smaterializzarsi di nuovo in un altro angolo della stanza ,dal quale mi sarebbe venuto praticamente impossibile contrastare il suo attacco, difatti vengo colpita in pieno petto, annaspando e soffocando con la mia stessa saliva.

Sono esausta e con poche forze , nonostante il mio sguardo cerchi di sostenere il suo.

Schivo dei potenti colpi in direzione della spalla ,ma il mio vestito verde si riempie di tagli, e le mie nacchere cadono a qualche metro da me, anche se riesco a riprenderle con velocità.

In un breve istante di concentrazione noto quanto sia pulita minuziosamente la navicella: in ogni mattonella è possibile riflettere il proprio volto ,e le pareti sono così lucide da risultare appena dipinte.

Pai si avvicina lentamente a me con passi misurati e precisi.

Lo guardo coraggiosamente nei profondi occhi viola, mentre sistema leggermente i suoi scaldamuscoli sui polsi.
Poggia il suo pollice all'altezza del mio mento, schiudendo di poco le mie labbra.
Sento il suo sguardo  scivolare sulla mia gola e per un lungo istante si concentra sul mio collo, con il ventaglio pronto a colpirmi nella sua mano.

I muscoli della mia mascella  si irrigidiscono, e il suo labbro si arriccia per la derisione.

Alza la sua arma verso il mio volto, trascinandola con una lentezza insopportabile fino alla mia spalla sinistra,e si diffonde in me una fresca sensazione di formicolio.

Ad un certo punto però i suoi occhi diventano freddi e inspressivi.

«Ti farò pentire di essere stata scelta da quel biondo ossigenato ragazzina!»

«Io sono stata scelta dalla Terra » affermo con sicurezza, facendo riapparire le mie nacchere terrorizzata dal suo improvviso cambiamento di espressione.

Ogni nervo del mio corpo si incendia, facendomi capire la gravità del pericolo in cui siamo finite.











Guardo alla mia sinistra ,e vedo tutte e quattro le mie compagne in seria difficoltà.

Non so che fare...

Ghish ha un'espressione agguerrita, come se niente lo spaventasse, io invece sento una paura irrefrenabile.

Guardo sul tetto, e osservo attentamente le luci ,sono tutte collegate tra di loro...

Faccio un balzo verso Mew Zakuro, avvicinandomi alla sua schiena.

«Ehi, riesci a sentirmi?»

«Strawberry?! Sono leggermente impegnata!» dice mentre scaglia la sua arma verso un nemico

«Ho un'idea» affermo piena di iniziativa 

«Strawberry stiamo letteralmente atterrando» mi risponde con una nota di incredulità

«Proprio per questo! Creremo un po' di scompiglio...» dico sorridendo furbamente 

Mi guarda con poca fiducia, quindi la trascino dietro una parete turchese per esporle il mio piano.

«Ehi lupetta! Lo vedo che ti stai nascondendo con il gattino...Sú uscite fuori dalla tana!» 

Un alieno dalla carnagione grigiastra, e i capelli dello stesso viola intenso di Pai si aggira nel corridoio, tentando di scovarci.

Vedo Pam guardarlo disgustata, ma decido di non indagare...

«Ascolta, le luci sono tutte collegate dallo stesso filo conduttore, questo significa che se spezzi una qualsiasi bolla luminosa, tutte le altre si spegneranno automaticamente! »


La loro tecnologia sembra in qualche modo diversa dalla nostra, come più avanzata , ma prodotta da risorse differenti, ad esempio: ciò che produce luce, non sono né delle lampadine, né delle candele , sembrano più simili a delle sfere illuminate di luce propria  con una fiamma interna, la quale persiste con l'energia elettrica interna al filo conduttore; altri strani apparecchi tecnologici sono quei sottospecie di computer con gli schermi rialzati che vidi qualche ora fa nella sala comandi : hanno lo sfondo bluastro , e sono presenti una serie di dati inseriti secondo un preciso ordine, accompagnati da percentuali e strane statistiche; per non parlare di tutti quegli strani pulsanti fluo, e leve metalliche...

«Ok, ho capito! Vuoi che ne colpisca una con la frusta!» mi chiede Pam di colpo, spalancando gli occhi.

«Si , esatto! Non sono sicura funzionerà, ma non abbiamo altra scelta...»

«Ok, allora vad- AH!»

Pam viene presa d'assalto dall'alieno di pochi minuti fa, che adesso tiene stretta in una morsa la sua coda da lupo bianco; è molto più grande di lei, di almeno una quindicina d'anni, e sembra anche parecchio più forte.

Provo ad aiutare Pam, ma d'improvviso sento una voce dietro di me:

«Ehi, micetta! Non sapevo fossi un tipo da voyerismo»

«Cosa?! Ma che diamine dici razza di pervertito!»

 Mi lancia un occhiolino sfacciato ,colpendomi subito dopo con un'onda elettromagnetica, generata dai suoi sai, che riesco a schivare solo buttandomi sopra qualcuno...

«Ma come diamine ti muovi?!» mi dice una Puddy molto scocciata dal pavimento.

«Scusa, scusa, scusa!» dico frettolosamente, tornando al combattimento con Ghish.

La navicella termola sempre di più, e da un vicino oblò scorgo uno strano paesaggio di un bianco cristallino.

«Prepararsi all'atteraghio fra: 10-9-»

«Cosa pensi che otterrete?! Noi non abbiamo nulla che vi possa aiutare! »
Urlo sempre più nel panico...

«Parte del vostro DNA sarà sufficiente, insieme alla soddisfatta vendetta che mia nonna avrà su di voi! »dice ghignando

«Tua nonna?!»

«8-7-6-»

«Nostra nonna fu una valorosissima guerriera, potente e giusta con i suoi nemici; voi ,in un suo attimo di misericordia, l'avete tradita , rubandole l'anima con la sua magia»

«Ma noi non abbiamo fatto niente!» grido ancora una volta con le lacrime che mi oscurano la vista.

«Non capisci?! Tutto gira intorno a voi!
 
É stata uccisa in modo che TU e le tue amiche poteste trasformarvi in delle scuse per guerriere.

Lei è stata la nostra guida: attraverso i suoi libri che ci hanno trasmesso la sua immensa cultura , e il suo incredibile amor di patria, il quale è stato scambiato , a causa delle vostre "armi", in abbandono del campo di battaglia, poiché i suoi resti non sono stati neanche rintracciabili per la potenza nucleare delle bombe, se non attraverso degli stupidi fossili anni dopo, gettando fango fino a poco tempo fa' sul nostro nome!

Adesso però è tutto finito; hanno autorizzato la nostra missione riportando giustizia alla nostra famiglia, dopo anni e anni di voci e sguardi pieni di ribrezzo, la gente è tornata ad ammirarci per la nostra forza e coraggio, ma cosa più importante, onora il ricordo di: "Juleka Ikisatashi"!»

«5-4-»

Parla con voce piena di orgoglio e rabbia focosa, sarebbe pronto a fare qualsiasi cosa per la propria famiglia...

Sfodero il fiocco del cuore, e lo punto contro di lui.

Si avvicina finché non siamo l'uno di fronte all'altro, io con il mio cuore rosa di peluche , e lui con due coltelli argentei affilati.

È molto alto visto da così vicino ,circa 1.85; io sono almeno venti centimetri più bassa.

Cominciamo a combattere prendendoci a calci e dandoci schiaffi.

«3-2-»

«Sappi che non vi renderemo la vita affatto facile!» dico distratta dai continui assalti

«Sarà un piacere punirti ogni notte micetta» dice prendendomi di forza la coda, cominciando a torcerla malamente.

«Smettila subito maniaco che non sei altro!» 

I peli mi si rizzano, senza riuscire a fermarli, non sento solo dolore...

La sensazione dei suoi bicibiti vicino le mie orecchie da felino e le sue mani nella mia coda mi fanno sentire in modo strano.

Improvvisamente penso a Mark...

Cosa farà quando non riuscirà a contattarmi?

Quando non risponderò alla sue email della domenica che cominceranno ad accumularsi?

Chiamerà mia madre?

Oh no, mia madre!

La mia povera madre sarà preoccupatissima a quest'ora...

I miei genitori saranno già andati a casa di Paddy per mettermi in punizione a vita?

Quanto tempo è passato?

Nello spazio il tempo può scorrere più lentamente?

Questo significa che potrebbero già essere passati giorni...

Comincio a pensare alle cose più disparate, mentre Ghish continua a torturarmi le orecchie e la coda.
[08:35, 16/1/2023] ♪: «Sei un bipolare con disturbi dell'umore, malefico goblin!»

«Tu si che sai come descrivere qualcuno»

La vicina di Paddy si starà occupando dei suoi fratellini e della sua sorellina, o li ha abbandonati in mezzo ad una strada?

E gli invitati della festa?

Cosa avranno pensato dopo non aver trovato nessuno?

Ci avranno sicuramente tempestato di telefonate...

«-0»

«Apertura porte»

Delle barriere gialle si disattivano, ed ecco che si spalancano due giganti portoni grigio perla

«Finalmente a casa!» pronuncia uno degli alieni psicopatici

Oh, no! Adesso siamo davvero nei guai...

Penso guardando il surreale paesaggio innevato di fronte ai miei occhi, con una serie di sguardi pieni di interesse , e orecchie prominenti.


Buongiorno a tutti, oggi è il giorno più difficile della settimana ,quindi vi auguro tanta fortuna🐞
La sezione commenti si sente molto sola, dunque se vi va lasciate pure una recensione, positiva o negativa che sià. 
Grazie per essere arrivati fino a qui, siete stati bravixximi!😚

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Capitolo 5
*** 5. Neve gelida ***


Lo scalo dell'astronave è scivoloso, di un luminoso blu elettrico.
La mano di Ghish continua a stringermi con prepotenza il polso, fecendomi diminuire pian piano la  circolazione sanguigna.
La mia frangetta è attaccata alla fronte dal sudore ,e la forte neve che cade imperterrita sul paesaggio offusca l'orizzonte.

Seguo con lo sguardo anche la vicina scia di un sentiero roccioso, illuminato da esserini che sembrano brillare di luce propria.

Occhi curiosi e indagatori ci osservano da una folta folla; sono presenti sia anziani ,che alieni molto piccoli, alcuni dei quali in braccio a quelle che sembrano essere donne aliene, etere e dalla pelle liscia, i più piccoli sembrano così adorabili: con i loro occhioni, i volti tondeggianti, e le lunghe orecchie a punta; altri più grandi invece sono divisi in piccoli gruppetti ,mentre additano e sorridono perfidamente.

Un alieno dall'aria severa e imbronciata si avvicina a noi, seguito dal suo lungo mantello piumato nero, e da una schiera di cyniclons divisi in file, rigidi e dagli sguardi duri.
Sono presenti sia uomini che donne.

Alzo lo sguardo al cielo, e non vedo un solo uccello, o alcun albero.
Solo neve ,e stalagmiti di ghiaccio attaccate al terreno.

«Signore , queste sono le umane per cui è stato avviato il progetto Mew ,che uccise nostra nonna durante l'operazione "Over There", avviata all'inizio degli anni quaranta del novecento , secondo la cronologia temporale terrestre.» dice Tart mantenendo una presa stretta sulle braccia di Puddy

Cronologia temporale terrestre?

Ragionandoci su un attimo, è logico che gli alieni calcolino un tempo diverso dal nostro, probabilmente anche le ore del giorno qui non sono ventiquattro...

Un'aliena dallo sguardo freddo e calcolatore, facente parte della squadra dietro l'alieno col mantello, si avvicina per sussurrare qualcosa all'orecchio del suo capo con fare da cospiratrice, dopodiché torna indietro, mentre mi perdo a guardare di sfuggita il suo fisico magro e atletico , e i suoi lunghissimi capelli lisci dello stesso colore dei miei, ma molto più spenti; l'anziano alieno parla di nuovo:

«Prima di portarle al cospetto della regina Kassandra , dovranno subire degli esami medici per certificare che non siano portatrici sane di qualche patologia terrestre, o di qualche batterio infettivo»

Non riesco neanche a muovermi o a reagire, ma in un attimo di lucidità penso a come poter sfruttare i miei poteri di mew berry, dato che sono ancora trasformata.

Guardo attentamente l'aria circostante, e oltre alla neve e gli spettatori alieni, noto un buco in pietra scavato nel terreno innevato, sembra quasi un pozzo storico, con una specie di canna da pesca sospesa sopra di esso, ma senza alcun secchio nelle vicinanze; poi più avanti è presente uno strano macchinario con delle ruote ,costruito con un materiale che non riesco a indentificare, la cosa più vicina a cui assomiglia è una catapulta ,con un coltello al posto del cucchiaio, il suo scopo sarà sicuramente bellico.

Vedo dei nuovi tizi in uniforme bianco sporco arrivarci vicino; mi si rizzano le orecchie da gatto nel costatare che hanno intenzione di esaminarci.

«Ascoltatemi bene, avete commesso un grave torto voi e i vostri simili, e la colpa che subbirete verrà decisa dalla stessa persona a cui avete fatto tanto male.» dice sempre lo stesso alieno dall'aria severa 

Nel frattempo scendono dall'astronave anche gli altri quattro alieni , e con una specie di telecomando chiudono il ponte levatoio.

Uno dei sai di Ghish è a pochi centimetri dalla mia gola , e gli alieni con lunghe tonache bianche si avvicinano trasportando dei lettini con delle piccole liane sopra.

«Consegnateci le spille» dice uno di loro prepotentemente

«Non scherzare» risponde Paddy serissima, e Tart le tira un forte calcio ,facendola inginocchiare a terra.

La sento tossire lievemente, e rialzarsi con qualche difficoltà, ma proprio nel momento in cui Tart sta per metterle una mano sulla bocca, lei gli morde forte il polso, facendolo indietreggiare leggermente dal dolore.

«Ahh, cavolo!» dice Tart stingendo i denti e toccandosi il polso , dove sono rimasti anche dei fili di capelli biondi di Paddy, strappati da uno dei suoi bracciali pieni di spuntoni.

Paddy si allontana velocemente, e riesce a fare un balzo allontanandosi dalla folla.

«Paddy! » urla Pam preoccupata

Lei atterra con grazia su una pietra sporgente innevata.
I suoi stivali gialli si scontrano totalmente con l'ambiente bianco circostante.

In realtà tutte noi sembriamo pesci fuor d'acqua, con le nostre gonne corte, e i nostri vestiti parecchio rivelatori; tutti sono vestiti con pesanti tuniche , e mantelli di pelliccia, alcuni avvolti persino da coperte.

Gli alieni qui siamo noi.

«Torna qui razza di gorilla!» urla Tart quasi intontito da ciò che è appena successo.

Provo a fare un passo verso la direzione in cui adesso si trova Paddy, ma il braccio vigoroso di Ghish mi afferra la vita.
Provo a divincolarmi ,ma mi stringe sempre di più , fino a farmi male, così guardo implorante verso di lui, il quale ricambia con uno sguardo  che mi ferma sul posto dall'autorità che trasuda.
Mi sento improvvisamente intimorita da lui, così guardo scossa per terra , senza sapere cosa fare.

«Ribbon Puring Ring Inferno»

Improvvisamente appiono due tamburelli fra le mani di Puddy, insieme ad una tradizionale melodia cinese , li batte insieme , ed esegue una capriola mortale in avanti, riuscendo così a bloccare Tart all'interno di un budino gelatinoso .

«Ascoltatemi bene! Noi non faremo assolutamente niente di nostra spontanea volontà.
Combatteremo fino alla fine!»

Spalanco gli occhi di scatto , Puddy ha ragione.

Perché non ci siamo ancora liberate?

Per un attimo mi sento avventata , e lancio un calcio dietro di me direttamente nell'inguine di Ghish, che allenta per un secondo la prasa sulle mie braccia, facendo una smorfia di dolore , e in quel preciso istante mi scosto da lui , saltando anch'io sulla stessa pietra di Puddy.

Si sentono diversi gemiti scioccati ,prima che Tart si liberi facilmente dall'attacco, facendo crescere un cactus che buca la gabbia gialla; dopodiché guarda verso Puddy accanto a me, con un'espressione gelida.

«Scendete subito di lì» dice Pai trattenendo con brutalità i polsi di Lori.

Faccio comparire all'istante la mia Strawberry ball ,tenendomi pronta per qualsiasi attacco.

Dopo qualche secondo di silenzio ,vedo correre verso di noi una strana bambina, scappata dalle braccia della madre, dal fisico secco e minuto ,con le tipiche lunghe orecchie da cyniclon, noto che ha dei semplici codini castani, con grandi occhi arancioni, è sembra essere l'inquietante versione femminile di un piccolo Tart.

«Voglio i capelli come i suoi mamma!» urla a squarciagola ,indicando col piccolo dito ossuto pallido i lunghi biondi capelli di Puddy.

Tenta di saltare sul sasso, e di  arrampicarsi sopra la mia compagna ,che puntualmente si discosta sconcertata.

«Cherry, scendi subito di lì!» la sgrida con grande calma una donna dai lineamenti raffinati, sventolando i suoi lisci capelli viola , socchiudendo gli occhi, anch'essi di un intenso color indaco.

Molto sguardi si spostano su di lei ,carchi di ammirazione.

«Madre, cosa fate qui?» dice Tart con espressione seria

«Adesso vorresti vietare qualcosa anche a tua madre, come assistere a delle semplici funzioni pubbliche?» dice con sfida.

All'improvviso ho come la sensazione di essere a casa, con le stesse dinamiche fra normali esseri umani.

Si sente uno strano stridio ,ed è Ghish che striscia i suoi sai l'uno con l'altro, affilandoli.
Sento una strana attrazione guardandolo mentre giocherella con i suoi due coltelli preferiti, non so descrivere il perché, non sono mai stata affascinata da qualcuno che sembra essere il cattivo della situazione.

«Potremmo smetterla con questa stupida commedia?» dice annoiato, appoggiandosi con la schiena ad una pietra dietro di lui.

«Ghish!» urla la bambina aliena, correndo sfrenata verso di lui.
Noto aprirsi sul suo viso un mezzo sorrisetto compiaciuto, e abbassarsi gradualmente per prenderla in braccio.

«Ehi, Cherry! Devi diventare un po' più alta prima di prendere anche tu a calci i nemici , o rasargli i capelli come pegno» 

Rimango interdetta alle parole così crude , e al malefico sorriso che spunta sulla bocca della piccola aliena, che sembra guardare Ghish con uno sguardo che non saprei definire, se non come adorante e ammiratore.

«Ok, Ghish!» dice con uno stridolio 

Dopodiché la rimette a terra , e si alza con un rinnovato sguardo di determinazione, stringendo astutamente i brillantini occhi gialli, e afferrando con più forza i due coltelli.

L'aliena dai lunghi capelli viola prende per mano la bambina, e insieme raggiungono con passo lento e misurato Pai, arrivatagli di fronte si sporge leggarmente verso sinistra, gli poggia una mano sulla spalla, e si alza in punta di piedi, avvicinandosi al suo zigomo, dandogli un dolce bacio , e sussurandogli qualcosa all'orecchio; dopodiché anche la piccola gli stringe leggermente la gamba, e gli dice teneramente: «Torna presto Pai! Così mi aiuti a fare i compiti.»

Pai le sorride dolcemente, dopo aver fulminato sul posto Lori, che stava tentando di allontanarsi silenziosamente.

Tart guarda sconfitto le due scenette vicino a lui, e dopo qualche minuto sussurra con distacco : «Attaccate».

In un attimo, anche alcuni alieni non facenti parte della spedizione cominciano ad attaccare me e Puddy ,ma riusciamo velocemente a divincolarci.

«Tempesta ventosa!» urla una delle guardie con indosso l'uniforme scura; scivolo su piccole gocce d'acqua, e perdo la Strawberry ball; Paddy prova a venirmi in soccorso , ma un altro alieno l'attacca ,ghiacciandole metà gamba.

«Aiuto!»
Ci voltiamo velocemente verso un piccolo varco, con rampicanti ghiacciati, sotto di esso c'è Mina, le stanno puntando un coltello alla gola.

«Se non vi ritrasformate, la uccido.» dice l'aliena con i capelli simili ai miei, guardando con fredda superiorità me e Puddy.

«Ok, ok. Va bene, metti giù il coltello, per favore.» dico terrorizzata 

Lei continua a studiarmi con area assente , come se non fosse affatto convinta delle mie parole.

«Mew Puddy, ritrasformazione!»
Puddy getta subito via la spilla, rimanendo col vestito rosso del suo compleanno, immacolato e bellissimo, con il rossetto un po' sbavato.
Vedo gli alieni più piccoli additarle le gambe, per la grande quantità di pelle esposta, e uno di loro, probabilmente il coraggioso del gruppo, le lancia un sasso ghiacciato, che le prende di striscio il ginocchio, provocandole un rantolo di dolore.
Comincia a tremare leggermente dal freddo, e una magra aliena un po' sciupata sogghigna sottilmente, poi si avvicina e le afferra il mento: «potremmo davvero rasarli questi capelli, che ne dite?»

Puddy strabuzza gli occhi, guardandola scioccata; fortunatamente viene verso di noi un'altra cyniclon un po' più giovane della precedente,  che fa passare sulle spalle di Puddy un mantellino verde, di un tessuto che trasuda calore.

«Vorrei ricordarti che ci servono vive Orfea.» dice con voce tagliente , e disprezzo sul suo viso pallido.

Molti si voltano, guardando con sdegno entrambe le aliene, come se fossero delle estrane che stanno dando spettacolo.

L'altra aliena ricambia lo stesso sguardo; dopo esserci ritrasformate tutte, Mina viene liberata; circa dieci alieni, due per ognuna di noi , si mettono ai lati di ciascuna , e ci aiutano a infilare una specie di tuta bianca termica; in un attimo sento il mio corpo rabbrividire per il rinnovato calore che si diffonde con velocità in tutto il mio corpo.
Mi appoggiano sul petto una strana croce di colore blu e verde, emette piccole onde elettromagnetiche, e trasmette un leggero brivido nella zona del midollo spinale.
Non mi sono mai accorta di quanto alcune aree del mio corpo fossero così sensibili.

«Apri la bocca» mi dice squadrandomi severamente un alieno con capelli blu scuro, e dalla bassa statura.

Decido di aprire lievemente le labbra, sentendo conficcarmi nella lingua una specie di ago.

«Aaahh! Cos'è?!» urlo spaventata 

Non mi risponde ,lanciandomi uno sguardo indifferente.

Dopo qualche minuto rimuove l'ago, lasciando l'area un po' insensibile.
Vedo che rilasciano degli strani liquidi prelevati dalle nostre lingue su una piccola capsula portatile.

«Non sono presenti batteri potenzialmente nocivi in nessuna di loro, solo quella coi capelli verdi ha i rimasugli di un tipico raffreddore umano, ma niente di grave» ripete uno degli addetti roboticamente, senza emozioni.

Guardo Lori abbassare lievemente il capo con le guance un po' arrossate.

«Bene, allora portatele nella camera operativa di controllo» comunica l'alieno che aveva prelevato la sostanza dalla mia lingua un minuto prima.

Tart, Pai e Ghish vengono richiamati dall'alieno più anziano, si riuniscono   alla madre e alla sorella minore, e insieme a un folto gruppo di alieni in divisa si dirigono verso degli strani mini razzi , sospesi a pochi metri dal terreno.

Sempre lo stesso alieno dai capelli blu scuro ci urla di muoverci, e dopo qualche metro fatto a piedi, spunta dinanzi a noi  un'alta struttura, prima coperta dalla nebbia ,creata attraverso : alberi, piante , e lo stesso materiale indecifrabile della catapulta; in alto porta una specie di bandiera, bianca, col medesimo simbolo del drago, contornato di rosso e nero, e il soffitto si chiude a cupola.

«Sú, entrate!» dicono in coro alcuni alieni più giovani, anch'essi con indosso la tunica bianco sporco.

Digitano un codice, e aprono la serratura della porta; improvvisamente ci troviamo di fronte ad una clinica ospedaliera a tutti gli effetti, con tante barre di ricerca aperte, lettini con lo stesso tessuto della bandiera, e scatole di farmaci e siringhe.

«Scegliete un lettino, e sedetevi su di esso» 

A turno andiamo a posizionarci sopra un materasso, e l'alieno dai capelli blu scuro bassino comincia a visitarci.

«Alza le braccia» dice rivolgendosi a Lori, guardandola socchiudendo gli occhi.

Osservandolo attentamente potrebbe essere considerato come qualcuno di  bell'aspetto, con gli occhi cerulei, e occhiali neri quadrati posati sulla punta del naso, che gli danno un'area da intellettuale; sembra della stessa età di Kile più o meno, con delle mani eleganti, e dita affussolate.

Si volta leggermente verso di me ,sentendosi probabilmente osservato, così distolgo velocemente lo sguardo super imbarazzata.

«Ho finito» 

Così dicendo Lori abbassa le braccia , le rivolge un ultimo sguardo attento, prima di voltarsi verso Paddy.

«Tira fuori la lingua»

Guardo immediatamente verso la sua  direzione, pregando che Paddy non faccia neinte di azzardato, ma prima ancora che finisca di formulare questo pensiero, la sento emettere una pernacchia.
Lui non dice una parola ,guardandola con uno sguardo fra l'oltraggiato e il ribrezzo.
Le mette uno strano termometro in gola ,e dopo aver digitato dei dati, in una specia di aggeggio con la forma di un orologio da taschino, si avvicina al suo lobo , dicendole con voce suadente: «Sono davvero curioso di scoprire cosa farà il comandante Ikisatashi con la tua piccola lingua una volta che gli racconterò questo» 

Il volto di Puddy sbianca, e sposta lo sguardo in un angolo della stanza ,coprendo la vista con la frangetta.

Si ferma di fronte a Pam, poi Mina, non commentando alcuna anomalia, e dopo aver registrato alcuni miei lividi ,presenti nella zona delle cosce, si toglie il camice verde acqua; noto distrattamente l'etichetta col nome : " Melon Suzuki".

«Potete alzarvi» dice con voce calda.

«Niente di anomalo, possono dirigersi da Kassandra» 

«Kassandra...» dico sottovoce; riflettendoci sú, poco fa l'alieno più anziano ha anche nominato la stessa persona, definendola principessa.
Sembra che sia usuale per loro chiamarla direttamente per nome, a differenza degli epiteti che in passato venivano dati ai reali; inoltre qualcosa che non mi torna è il modo in cui vengano trattate alcune donne, al confronto con altre; ad esempio inizialmente la signora con la bambina più piccola ha ricevuto sguardi di stima da parte di tutti, così come l'aliena guarriera che puntava il coltello su Paddy, mentre poco dopo ,il dialogo fra le due cynaclone è stato carico di occhiatacce e sguardi sprezzanti.

Non ho il tempo di pensare ad altro, che veniamo spinte fuori dalla camera, lancio solo un ultimo sguardo all'alieno di nome Melon, che con un sospiro esausto mette le mani all'interno dei tascomi della divisa, e allo stesso tempo guarda di sfuggita, distogliendo subito dopo lo sguardo, la schiena di Lori.

All'uscita ci sono gli stessi piccoli razzi di poco fà, dai colori scuri del rosso del blu e del verde; ci spingono violentemente sopra di essi , e finisco per sbattere il ginocchio destro sul cruscotto, probabilmente si formerà un altro livido...

                                                                                                                               PUDDY

Questa giornata non potrebbe andare peggio; in realtà non so nemmeno quanto tempo sia passato...
Siamo anche sicuri che esista il tempo qui?
Per non parlare di quella bambina aliena un po' spostata.
Qui tutto sembra, in un modo un po' inquietante, simile a casa, come quei luoghi che pensi di aver già visto nei sogni, solo che siamo delle prigioniere.

La prima cosa che ho notato è che hanno la neve, dunque dovrebbero avere di conseguenza un sistema meteorologico che funziona come il nostro.
La differenza più evidente con noi esseri umani, oltre all'aspetto fisico, è l'impressionante progresso tecnologico: sembra assurdo che questi stessi individui così intelligenti siamo stati costretti a scappare e soffrire, senza poter fare niente; adesso ad esempio, ci stanno spintonando in dei strani mini razzi fluttuanti, che sembrano usciti da un film di fantascienza: ognuno di essi ha delle targhette diverse attaccate sul davanti, i sedili sono comodi e soffici, ma i posti sono per minimo tre persone.
Adesso data la bufera il tettuccio è alzato, e le cinture inviano ondate di calore.

I due alieni a bordo del mio stesso mezzo cominciano a parlare fra di loro, non facendo troppo caso a me:

«Non hanno ancora dato nuove informazioni.»
«Già, a quanto pare la regina ha iniziato i preparativi  da pochissimo...»
«Sarà una festa in grande.»
«A me interessa solo del banchetto!»

A questo sorrido leggermente, e sento il mio stomaco emettere leggeri rumori alla prospettiva di cibo caldo, fortunatamente i due alieni sembrano non sentirlo.
Ci muoviamo velocemente, e nel frattempo scorgo un po' il paesaggio innevato dal vetro opaco.

So che dovrei rimanere immobile e in silenzio, ma non riesco a frenare la mia curiosità.

«A cosa vi servono dei razzi, se potete teletrasportarvi?» chiedo incuriosita.

Com'era prevedibile mi guardano socchiudendo gli occhi, irritati dalla domanda.

«Non che tu sia degna di una risposta, ma è per evitare l'eccessivo spreco di energie quando si hanno diverse attività da portare avanti»

«Oh, certo, grazie!» rispondo con gentilezza

Per un attimo mi guardano un po' indagatori ,ma poi distolgono l'attenzione, concentrandosi sulla guida.

Voliamo sopra una foresta innevata, finché non atterriamo di fronte un sentiero liscio, che sembra condurre verso una montagna.
Una volta scesi dai razzi, mi afferrano il braccio, e ci teletrasportiamo esattamente alla fine del cammino, dove presto arrivano anche le altre.

Odio il teletrasporto, lascia sempre una strana sensazione di nausea allo stomaco, come essere risucchiati in un vortice.

La montagna di fronte a noi è alta, con la punta coperta di neve, e internamente ad  un'incavatura di essa, vi è un portone sbarrato coi battenti.

«Kosk Tuc Mad»

Salto leggermente sul posto, al suono anomalo di qualcuno di invisibile.

Una voce maschile arriva da un robot a forma di computer, con due circuiti che fungono da occhi.
«Sharadad sos mea ynica» dice uno degli alieni, e tira fuori un documento rilegato in pelle, lo tiene di fronte gli occhi del computer, e dopo qualche secondo ,improvvisamente, il portone si splanca.

I cyniclons ci spintonando all'interno di uno strano corridoio, il quale si conclude con una gabbia di liane, attaccate in diversi punti, uno degli alieni preme un bottone vicino l'apertura delle sbarre nere, che, come per magia, si aprono; una volta entrate tutte e cinque, solo tre alieni rimangono con noi, gli altri ritornano all'inizio del corridoio; uno dei tre chiude le sbarre, e spinge un pulsante.

«Aaaahhh!!!» urliamo tutte contemporaneamente 

«Cosa succede!?» urlo spaventata; non ricevo alcuna risposta, e rimango momentaneamente basita che i tre alieni con noi sembrino totalmente a loro agio, nonostante la grande velocità in discesa del macchinario.

Si scopre che la presunta gabbia è in realtà un'ascenzore , il quale scende a grande velocità; fortunatamente dopo qualche minuto rallenta, e tutte ricominciamo a respirare normalmente.

«Prendete questa» ci dice uno degli alieni, offrendoci una strana gomma.

«Serve per poter respirare meglio sottoterra.» ci precisa con grande flemma.

Ne prendiamo una ciascuno, e noto subito che ha uno strano sapore di menta e fragole, ed è molto gommosa.
Mi viene l'assurdo pensiero di provare a fare una bolla con la lingua, ma lo respingo subito capendo che non sarebbe per niente appropriato.

Ad un certo punto si sente un rumore stridente ,e con un fischio l'ascensore si ferma e le ante si aprono.

Di fronte a noi c'è la straordinaria vista di una vera e propria città sotterranea aliena!


 
                                                                                                                        LORI

Una città aliena sotterranea si staglia davanti a noi nella sua mannificenza.
La prima cosa visibile è una grossa cupola, con materiali disposti a lisca di pesce, e una serie di giganti sfere diamantate luccicanti, che si alternano  fra i rami di alti pini, i quali con la loro punta sfiorano l'alto soffitto in pietra, da qui non si vedono le stelle.
Più in là si intravedono alte costruzioni sempre in pietra ,ma la cosa più sorprendente è la numerosa quantità di alieni che circola tranquillamente per le strade.
Non ci sono segnali o vie, poiché i razzi probabilmente servono solo all'esterno.
La prima differenza che si nota è il clima molto più mite e confortevole, oltre che le grandi distese di verde che si stagliano in ogni angolo, cosa giustificabile dato che alcuni alieni posseggono il potere della natura, come ad esempio Tart.

Gli alieni ci fanno avanzare per le strade ,finché non siamo costretti a fermarci esattamente di fronte alla struttura con la grande cupola sopra.
Bussano tre volte, e le porte vengono aperte da due cyniclons con divise diverse e particolari, a righe rosse e blu, finora essi sono stati i colori più allegri visti sul pianeta; portano dei bizzarri capelli a punta, ed uno di loro porta lo stemma del dragone.

«La regina è pronta per ricevervi!»

 
Aggiornamento dopo tanto! Spero abbiate passato tutti giorni merevigliosi! :)))

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Capitolo 6
*** La magia dell'amicizia è la capacità di esserci ***


«La regina è pronta per ricevervi!»

I vestiti dei due cyniclons dinanzi a noi ricordano molto quelli di due giullari ,  con i loro lunghi cappelli a punta, e le loro orecchie aliene cacciate verso il basso; portano in una delle due grandi tasche vicino i fianchi uno strumento giallo con tanti pulsanti colorati , ben saldato con una cintura.
 
Si allineano mettendosi uno di fronte l'altro, lasciando uno spazio di almeno tre metri; dopodiché  procedono a tirar fuori l'oggetto dalla tasca, impresa non tanto semplice dato che è legato con diversi ganci, lo avvicinano alla bocca, cominciano a suonarlo,e ne escono note alte ed eclatanti; lo strumento musicale che ricorda di più per il tipo di suono è la fisarmonica, anche se esteticamente somiglia più ad un flauto.

«Lode alle stelle, alla luna, e agli dei della natura, che proteggano il sangue reale!» dicono in coro i due alieni ,poggiando una mano sul petto, dopo aver finito di suonare.

Si allontanano in due parti opposte , e di fronte a noi si presentano diverse aliene: sei in totale, tre da un lato e tre da un altro; portano dei lunghi abiti di un  leggero tessuto bianco,  col solo ornamento di una cinta intrecciata sui toni del beige; probabilmente sono delle ancelle, ed esattamente al centro di esse vi è la cyniclons più bella mai vista fin'ora: ricorda quasi un angelo per l'eleganza , e la grazia nei movimenti; i suoi capelli, di un nero corvino, sono legati in una complicata acconciatura ,tenuta immobile da un fermaglio a forma di farfalla che sembra brillare di luce propria, i lineamenti sono dritti e ben proporzionati, per non parlare delle sue curve ,o dell'altezza imponente.
Il suo vestito è di un verde bosco molto scuro e lungo, il quale richiama il colore degli occhi, abbinato con dei sandali allacciati intorno alla caviglia color argento.

«Mia signora, queste sono le ragazze del progetto Mew!»dice uno degli alieni

Ci squadra con attenzione, avvicinandosi lentamente a noi, ma prima che abbia la possibilità di fare qualsiasi commento, si sente un forte rumore , e lei volge lo sguardo un po' sopra le nostre spalle: la porta della grande sala si apre; gli intrusi sono un gruppo di soldati alieni, tra di loro ci sono: Ghish ,Pai ,Tart e l'anziano cyniclon di qualche ora fà; gli occhi dall'aria distante della regina si aprono stupiti, le sue sopracciglia nere si alzano, e si apre un sorriso sul suo splendido volto.

«Finalmente siete tornati!» proferisce con felicità, con un tono di voce angelico, riuscendo a stento a trattenersi dal corrergli incontro.

Vedo Ghish avvicinarsi con sicurezza a lei , e prenderle la mano: «Mia regina, è un onore respirare la tua stessa aria.» dice con un sorriso mellifluo e tono sarcastico.

Lei lo guarda con occhi gentili e uno sguardo affettuoso :«Oh, smettila di fare lo stupido Ghish! » dice aprendosi in una  risata spontanea.

«Comandante, invece tu come stai?» chiede benevola rivolgendosi invece verso Tart, che incorcia le braccia, appoggiandosi ad una colonna.

«Tutto apposto Kassy, felice di vederti!» risponde abbassando lievemente il capo, facendole un occhiolino suggestivo.

Dopodiché cala qualche attimo di silenzio , e alcuni si fanno da parte per far passare qualcuno, che poco dopo riconosco essere...Pai

Oh, Pai...

Si avvicina lentamente all'aliena ,ma  lei gli corre subito incontro disperata, abbracciandolo con uno slancio, finendo direttamente tra le sue braccia.

Sento una strana sensazione farsi largo nel mio stomaco, anche se non so definirla.

«Pai, finalmente sei tornato tesoro!»

Mi sento sempre peggio; la mia testa è confusa, e i miei occhi si stanno annebbiando.
Sento la mano di Strawberry che stringe forte la mia, fino a farmi male, ma in confronto a quello che sto vivendo interiormente, mi è solo di consolazione.

Stringe fra le sue forti braccia la regina, posandola delicatamente a terra.

«Ciao, Kessy. Mi sei mancata.» risponde sorridendo leggermente 

«Ho fatto preparare un banchetto per il vostro ritorno , è allestito nel giardino sul retro» 

C'è ottimismo nella sua voce, accompagnato da una limpida innocenza ,come se stesse parlando con le persone più importanti della sua vita.

                               PADDY

«Kessy!» 

Mi si rizzano le orecchie nel sentire quell'insopportabile vocina stridula.

«Quella piccola serpe» pronunciò fra me e me silenziosamente, stringendo gli occhi.

La bambina di qualche minuto fà corre felice verso la regina, abbracciandola e prendendole dal capo un orribile fermaglio a forma di farfalla.

«Ma perché i ricchi decidono di spendere i loro soldi in simili sciocchezze?» continuo a blaterare sottovoce.

Lo guarda ammirata, mettendoselo senza alcuna timidezza fra i suoi capelli marroni.

«Mocciosa ridallo a zia Kassandra» le dice rimproverandola scherzosamente Tart, così la bambina aliena si volta facendogli una sonora pernacchia, ma correndo subito dopo da lui.

«Scusa se non ti ho salutato prima fratellone, ma la mamma era arrabbiata» gli dice guardandolo con occhioni da cerbiatta.

«Mhm ,allora ci converrà darci degli appuntamenti segreti per insegnarti a manovrare l'attacco Cri-crak» le risponde facendo un mezzo sorriso, chinandosi alla stessa statura della bambina.

«Si!» urla felicemente, sfiorando con timidezza la spilla col dragone.

Tart le scompiglia dolcemente i capelli, dandole uno scappellotto, mentre le dice: «Sono sicuro che un giorno ne possiederai una anche più grande.» 

La regina rivolge a entrambi un luminoso sorriso, mentre Pai le poggia un braccio sulla spalla.

Stringo con forza la coperta di peluche che poco prima mi aveva ceduto un'aliena di mezz'età, e vedo le mie compagne tremare dal freddo, fissandomi con invidia.

«Avvicinatevi dai» sussurro verso di loro, ma un'alta figura imponente si staglia di fronte a me.

«Qui nessuno si avvicina da nessuna parte, se non lo ordiniamo noi!» mi schernisce un alieno con un impressionante massa muscolare.

Molte teste si voltano verso di noi, fra cui quella di Tart, che si avvicina minaccioso.

«Qualcosa non và?» dice severamente con un mezzo sorriso inquietante, mostrando le zanne affilate.

«Questa mocciosa non sta al suo posto, capitano.» dice con voce scorbutica l'alieno 

«Mhm, converrà punirla allora»  dice alzando le maniche del completo sportivo ai gomiti 

Fisso i miei occhi nocciola nei suoi arancioni , e sento una grande rabbia crescere dentro di me.

«Fatti avanti allora.»

Mina rilascia un sospiro dietro di me.
Credo sia la più scossa fra tutte noi; con i suoi modi così sofisticati, e d'alta classe non deve essere stato semplice sentirsi ordinato, e trattato come qualcuno di inferiore.

Ma al momento per me i sentimenti di Mina sono in secondo piano.
Non ricordo l'ultima volta in cui provai tanta rabbia verso qualcuno.
Forse qualche anno fa',  quando mio padre portò una nuova compagna a casa; tutti erano felici tranne me, lui con i suoi maldestri tentativi di trovare una moglie surrogata.

Pensando a mio padre mi torna in mente anche la sua assenza al mio compleanno, come se tutto questo non fosse già abbastanza.

«Mi stai per caso ignorando?!»

«Ehi, lo sai che hai dei gravi problemi col bisogno costante di attenzioni.»

A questo punto parlo solo per prendere tempo.
Non ho la spilla.
Come mi è venuto in mente di fare la parte dell'avventata?!

Tornando al presente guardo Tart,e sembra che  il suo cervello stia  uscendo dalle sue orecchie; le sue  dita ferme mi afferrano le guance umide, le quali ,mi rendo conto tardi , sono bagnate di lacrime.
Mi sento tesa e irritata, e anche un po' senza fiato, ma ultimamente lui mi fa questo effetto.
Dal volto, le sue dita circondano il mio collo ;stringe strettamente, e posso sentire su una delle mie vene del collo il freddo di uno dei suoi anelli.
Avvicina la sua bocca al mio orecchio sinistro per sussurrarmi qualcosa, e nel movimento uno dei suoi canini sfiora il mio lobo.

«Non sfidarmi a casa mia, Puddy.»

Sgrano gli occhi ,e improvvisamente rammento una delle brevi preziose lezioni di mia madre: 
"Puddy ricorda, usa sempre la lingua quando gli altri la utilizzano, ma se qualcuno comincia a tirar fuori troppo veleno, tu tiragli un pugno!"

Così stringo bene le nocche ,finché le unghie mi perforano il palmo; tiro la mano indietro ,e colpisco Tart nell'angolo sinistro del labbro inferiore.
Va subito indietro con la testa.
Delle macchie di sangue denso si formano vicino la sua bocca, che contrastano totalmente col pallore alieno della sua pelle.

Il silenzio assordante echeggia in tutta la sala ,prima che Tart si passi distrattamente le dita sulla parte lesa.
Mi prende la testa fra le mani dicendomi: «Su Paddy, fallo di nuovo.»
Tento di mollargli uno schiaffo in pieno viso, ma lo afferra e mi torce il  polso; prima che riesca a pensare un modo per difendermi ,mi prende di peso dalle ginocchia, solo per buttarmi malamente sul pavimento marmoreo.

«Ma che diavolo fai! Idiota manesco!»
gli urlo contro.
Sento del calore sulle mie gote, devo essere arrossita, non è qualcosa che mi capita spesso ,quindi presa dall'imbarazzo evito di guardarlo negli occhi.

Lui continua a guardarmi finché non si siede sopra di me, serrando le cosce attorno ai miei fianchi.
Con la visuale periferica vedo Pai e Ghish avanzare verso di noi , ma prima che possano superare un certo limite Tart urla: «State fermi dove siete!
È un discorso fra noi due.»

Veloce come un falco mi afferra i polsi, e li sposta in alto sopra la mia testa , mi stringe i fianchi con le ginocchia, quasi dolorosamente.
Poi mi alza improvvisamente il vestito rosso, esponendo a tutti i presenti il mio intimo,e le mie coscie, fino allo stomaco.
«Ma cosa fai razza di pervertito!» grido presa dal panico, mentre tento inutilmente di liberarmi i polsi.
Le mie amiche sussultano dietro di me.
Le mie guance si riscaldano ancora di più.

Subito dopo la vergogna di essere mezza nuda di fronte a dei completi sconosciuti ,sopraggiunge il freddo, infatti mi cominciano a battere i denti, e vengo percorsa da brividi; poi poggia la sua mano destra esattamente sopra il mio stomaco, per una strana ragione mi aspettavo fosse fredda ,a causa del pallore , e dell'area gelida circostante, ma rimango sorpresa dal calore bollente che emana.
Da questa distanza riesco a sentire anche il suo odore, su cui non mi ero mai concentrata in passato, ma che adesso mi è quasi impossibile  ignorare.
È qualcosa di forte, simile alla brezza marina, misto al tipico puzzo di sudore  di chi ha appena finito di fare sport.
Con la sola imposizione della mano, irradia una luminosa luce gialla, e poi un dolore accecante.

                      Strawberry

Non posso crederci.
Cosa diamine sta succedendo?

«Lory» sussurro alla mia sinistra

Ma Lory non si gira, sembra non mi abbia sentito.

«Lory!» dico un po' più forte

Ancora niente.

Improvvisamente è lei a girarsi verso di me ,e sussurrare: «Starwberry, dobbiamo aiutare Padd-!»

«AAAAAAAHHHHH!»

Un urlo disumano arriva dal punto in cui Tart è sopra Puddy, interrompendo le parole di Lory.

Sgrano gli occhi ,e lo vedo disegnare una specie di runa rossa sul ventre piatto di Puddy, utilizzando un'appuntita pianta viola dall'aria velenosa.

«Tart, basta!» 
Pie corre verso di lui, e lo blocca per la spalla.

«So quanto la odi, ma dobbiamo rimanere concentrati»

Paddy ha il respiro irregolare,le lacrime bagnano il suo viso, e il suo volto è girato verso di me, guardandomi con odio.
Tart le lancia un'occhiata aspra, e prima di alzarsi le da una ginocchiata ai fianchi , che la fa tossire ancora più forte.
Guardo il suo stomaco ,e il bordo della runa è lievemente illuminato, oltre che contornato da lividi.
Paddy rimane immobile stesa a terra.
So che dovrei catapultarmi da lei, e accertarmi che non si sia fatta male sul serio, ma c'è qualcosa che mi blocca.
Paddy è difficile. È molto difficile.
Credo che lei sia capace di qualunque cosa.
Prima non era così, forse perché trasportata da quella tipica superficialità infantile che non ti fa vedere la realtà per quella che è, ma a un certo punto nei suoi occhi non c'era più gioia, solo rabbia.

Lory mi scuote dallo stato di trance in cui sono: «Strawberry , aiutami a trasportare Paddy!»

«N-no. Senti non credo di essere abbastanza forte fisicamente, fatti aiutare da Pam, ok?»

Mi lancia uno sguardo fra lo strano e lo scettico, ma evidentemente in questo istante preferisce lasciar perdere, così si fa aiutare da Pam.

Si dirigono verso Paddy ,ancora distesa ,quasi in stato catatonico.
Pam l'afferra per le spalle ,e la alza leggermente, così Lory le tira giù la gonna.

Vedo la bambina aliena di prima guardare con finta indifferenza la scena che le si è appena svolta davanti, ma che in realtà non riesce a distogliere lo sguardo da Paddy, quasi con soggezione, giocherellando con il braccialetto di perle che porta al polso, e muovendo il suo piede sinistro all'indietro ,sbattendo lievemente la punta sul pavimento, entrambi inconfondibili segni di disagio.

Lory e Pam si avvicinano a me e alle altre con Paddy aggrappata alle loro spalle che guarda per terra.

«Portatele via.» dice la regina, con una calma quasi demoniaca, a due degli alieni in divisa.

«Volevamo solo assicurarci che le vedesse di presenza, regina Kassandra.» 

È la prima volta, da quando siamo in questo tempio, in cui l'anziano ,che ci aveva malamente accolto all'inizio , proferisce parola; eppure ho pensato che ci avrebbe tranquillamemte coperto di insulti alla sua prima occasione disponibile.

«Beh, si sono sicuramente fatte notare.» esordisce con una nota di disprezzo, guardando Paddy dall'alto in basso.

Beh, scusaci se siamo appena scese da una maledettissima navicella spaziale aliena, e tutti i suoi componenti sono una specie di scoppiati.

Ah, cavolo! Non posso crederci, sto per iniziare a fare quegli strani rumori involontari dello stomaco dalla fame.

Con una smorfia mi metto in coda con le altre, e seguiamo gli alieni fuori le porte ,trovandoci di nuovo nella piazza centrale.
Da lì, ci fanno fare pochissimi metri a piedi , fino ad una casetta bordeaux, ed entriamo al suo interno.
C'è un vialetto all'inizio ,totalmente innevato, e superato esso si entra nell'abitazione.
Sembra confortevole, e caldo, questo a causa di un focolaio in pietra, ma allo stesso tempo anche un po' minimal.
Tutto è di varie sfumature di rosso, e sempre di tonalità scure.
Nonostante l'accoglienza, più che una casa in cui vivere , assomiglia più ad una base militare: delle mappe sono aperte su un tavolo legnoso, che dovrebbe servire per consumare i pasti; dei maglioni pesanti sono ammassati tutti in un angolo, e delle stoviglie sporche formano una specie di torre all'interno di una vaschetta, che in un altro mondo sarebbe stato un normale lavello.
Ad un certo punto giungiamo di fronte ad una libreria,e utilizzando un telecomando quadrangolare con soli bottoni rossi, essa si scosta tutta sul lato destro, liberando un passaggio segreto.

Guardo molto titubante la galleria lunga e oscura di fronte a noi , ma data la rigorosa pulizia con cui sembra essere tenuta, faccio un passo avanti.
Improvvisamente mille animaletti fluttuanti  illuminano tutto il percorso, allineandosi al soffitto.

«Avanti, camminate» 

La stessa voce ruvida che aveva sgridato Paddy al tempio si fa sentire di nuovo , e questa volta picchietta il manico di un coltello nel fianco di Mina ,spingendoci ad andare avanti.

Paddy sembra essersi ripresa proprio in quel momento, poiché si allontana da Lory e Pam con una scrollata di spalle.

«Sto bene» le guarda truce ,e poi comincia ad accelerare il passo nel corridoio, allontandosi un po' da tutte noi, ma rimanendo sempre sotto il radar degli alieni.

Odio quando fa così.

Corro un po' per raggiungerla e afferrarle il polso.

«La parte dell'adolescente ormonale dovrà aspettare»le bisbiglio innervosita da tutta quella scenetta.

«Non so proprio di cosa stai parlando.» 

Continua ad aumentare il passo.

«Ehi biondina! Non avere tanta fretta.» le urla dietro l'alieno rude di poco fà.

Nel mentre che rallenta il passo, una lucciola le vola per caso vicino il naso, e tossisce forte.

Mhm, chissà di cosa sono fatti questi così.

La stessa lucciola le vola di nuovo vicino, questa volta sfiorandole l'orecchio però.

«Ah ,maledetta! Ti appendo sopra l'albero se non la smetti!» 

«Ehi ragazzina! Sembra che tu abbia bisogno di nuovo di una calmata, non costringerci a rivolgerci di nuovo a Ikisatashi...»

Si volta bruscamente, ma vedo la sua espressione cambiare da furibonda a leggermente remissiva.

Arriviamo alla fine del lungo corridoio, dove gli stessi esserini  sono sparsi intorno a tutto il cornicione di un grande portone grigio metallizzato.

Uno degli alieni che ci tiene prigioniere si avvicina ad una grossa leva incastonata alla parete destra, e muovendola verso il basso fa scattare una serie di lucchetti invisibili, aprendo quella che sembra essere una camera di cura in un manicomio.

Questa stanza ricorda molto la tipica cabina di una nave, stretta e alla giornata.
Non assomiglia per niente ad una normale cella di prigionia terrestre, è più pulita, e c'è una specie di moquette blu elettrico; spinti sul lato sinistro della parete bianca ci sono cinque letti, con materassi sottilissimi, disposti a castello; mentre nel lato destro c'è uno strano apparecchio a specchi, distaccato dal muro dietro, alto 1 metro circa ,e grande qualche centimetro in più rispetto all'altezza.

«Serve per catturare tutte le onde elettromagnetiche presenti nell'ambiente, così da reciclarle e poterle riutilizzare» gracchia un alieno che era rimasto in silenzio fino a quel momento; sembra affascinato dalle sue stesse parole, e osserva l'oggetto con grande interesse.

«Molto bene, rimarrete qui finché il rigeneratore non sarà pronto ad assorbire la parte di magia che avete rubato al membro della nostra specie»

«Noi non abbiamo rubato niente» dico risoluta ,puntando gli occhi verso l'alieno che ci ha lanciato l'accusa.

«Fa silenzio gattina» 

Riconosco immediatamente la voce di Ghish ,proveniente da qualche metro di distanza.

«Ti rendi conto che le vostre accuse sono infondate, vero?!
Io ti do ragione! Noi potremmo avere davvero la magia di tua nonna, ma solo perché qualcuno prima di noi, senza il nostro consenso, l'ha mischiato col DNA degli animali codice rosso!»

«Voi terrestri siete così superficiali.»

Strabuzzo gli occhi, non capendo dove volesse arrivare.

«Chi è venuto prima. Chi è venuto dopo. Sempre a giustificarvi, mai amettere semplicemente che siete una specie vomitevole.
Forse una volta l'avevate, ma negli ultimi tempi, vi siete dimenticati il significato del vivere.
Il dare un senso più profondo di quello apparente a ciò che si fa.
Strawberry, tu difendi l'umanità, e continueresti a farlo.
La tua umanità uccise mia nonna con una bomba atomica.
Durante la seconda guerra mondiale doveva essere gettata una sola bomba in Giappone, e questo già è tanto dire, la seconda venne progettata per uccidere "l'alieno", come ci chiamate voi, che stava creando scompiglio, senza che avesse neanche la possibilità di difendersi, o capire che stava morendo.
Perciò, tu Strawberry, difendi anche questa umanità, non scordarlo mai.
Ormai noi non possiamo più vendicarci  con i veri colpevoli, loro sono morti; quindi non ci resta che la vendetta contro chi ancora li rappresenta»

«Noi rappresentiamo il bene e difendiamo i nostri cari, esattamente come fate voi per il vostro popolo, inoltre vorrei ricordarti, che se non avessimo questi poteri, voi ci avreste già uccise tempo fa',proprio come tua nonna , perché neanche noi ci saremmo potute difendere.»

«All'inizio l'obiettivo era la conquista della terra, il nostro amato pianeta, di cui voi vi siete appropriati, ma adesso è solo la vendetta.
Però sai qual é di tutto questo la vera tristezza Strawberry?
Che gli umani non si sono fermati un solo secondo a pensare alla
[21:34, 1/5/2023] 🦇: distruzione che stavano creando alla natura, e in modo ancora più terrificante, ad alcuni innocenti membri dalla loro stessa specie.
Noi non siamo divisi in continenti e stati che pensano unicamente al proprio benessere, certo siamo in grande minoranza rispetto a voi, ma il punto è che diamo importanza a quelli che sono i veri valori, non come voi, che sembrate averli persi di vista tutti.
Noi siamo uniti.
Non permettiamo che dei bambini muoiano per il benessere di chi è al potere.
I luoghi del nostro pianeta non hanno confini geografici , e anche se ci sono diverse culture ,religioni, e varianti di dialetti nella nostra lingua, amiamo studiarle e accrescere la nostra conoscenza, non distruggerle  perché abbiamo paura intacchino la nostra visione del mondo»

«Il tuo discorso è illuminante Ghish, peccato che neanche voi cyniclons sembrate essere in grado di rispettarlo appieno»

Qui lo vedo fare una smorfia infastidita.

«É inutile guardarmi così, ho visto gli sguardi che avete rivolto ad alcuni membri della folla, e in particolar modo, ho ascolto la vostra opinione sulle donne, e non mi sembra molto inclusiva come dici...»

«Vedi Strawberry, un tipico comportamento umano è proprio quello di non avere armi per difendersi, e ribaltare la colpa.
Noi siamo più inclusivi di quanto voi terrestri riuscireste mai a immaginare.»

«Ottimo, rimani pure nelle tue idee, non mi riguardano...
Dopo che ci avrete prelevato questa sostanza, quale fine ci attende?»
Dico risoluta

«Caspita! Che fretta che hai... L'ospitalità non è stata di tuo gradimento?» 

Punta i suoi occhi limpidi e gialli nei miei castani, e tiene le braccia incrociate , evidenziando i bicipiti ben definiti.

«Non te la prendere, ma odio i viaggi a sorpresa.» 

Più veloce di quanto potessi registrare, atterra a un centimetro dal mio orecchio , e mi afferra una manciata di capelli ,tirandoli verso il basso.

«Ahh!»

«Vivo per assicurarmi che sia il tuo ultimo.» 

Tento di alzare la testa, ma la sua presa è troppo forte.
 Lo guardo con la coda dell'occhio, e vedo la sua sicurezza intatta, insieme ad un autocontrollo che non avrei mai associato a Ghish; al contrario io ho  un'espressione segnata dalla paura, i capelli totalmente in disordine, e tanti brividi di freddo che assalgono il mio corpo ,per il vestito decisamente inadeguato al clima del pianeta.

«Allora metticela tutta Ghish, mi raccomando; perché un giorno, quando arriverà il nostro momento di fortuna» Qui lo vedo sorridere con bleffa

«E ti assicuro che arriverà» preciso ostinatamente

«Noi lo sfrutteremo in ogni modo»

Continuamo a guardarci per interminabili minuti, finché non mi spinge malamente il capo ,allontanandosi da me.

«Rinchiudetele; domani le verremo a prendere per farle partecipare alla festa del Muhara, e dategli dei vestiti adeguati , in questo stato sembrano solo delle meretrici di poco conto»

Qui vedo Mina rivolgergli uno sguardo pieno di risentimento e rabbia.

Veniamo spinte all'interno della "camera", e dopo qualche istante sentiamo il click della chiusura del cancello.



Buona sera a tutti, e buon 1 Maggio! Spero il capitolo vi sià piaciuto, anche se personalmente non mi soddisfa un granchè...
Attualmente sto scrivendo, in contemporanea a questa, un'altra fiction, su una diversa piattaforma di scrittura, per questo motivo gli aggiornamenti sono sempre più lenti, cercherò però di velocizzarmi in futuro!
Ancora uguri a tutti i lavoratori giusti e onesti!<3<3<3

 

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