L'ultima battaglia prima della pace

di Broly1310
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era una mattina come tante altre a Beika e nell'appartamento sopra l'Agenzia del Detective Goro, c'era sua figlia Ran e il piccolo Conan che si stavano preparando per andare a scuola.

"Buongiorno Ran" disse sbadigliando il bambino.

"Buongiorno Conan" rispose facendo un "falso" sorriso la ragazza.

"Hai dormito bene? Hai una brutta cera"

"Eh?!" guardandolo stranita "S..si tranquillo Conan"

"Sarà...ho visto che hai 2 borse enormi sotto gli occhi. Sicura di star bene?"

"Sicuro" sorridendo mettendosi alla sua altezza.

Il bambino, decise di andare in bagno, chiamando la ragazza con il telefono di Shinichi. Ran raccomandò Conan di non fare tardi. Si mise a sparecchiare la tavola e sentì il telefono vibrare.<> leggendo il nome di chi stava chiamando le si fermò il cuore "S...Shinichi..." rispose "Shinichi!"

"Ciao Ran come stai?"

"Sto bene e te? Sono mesi che non ti fai più vedere...dove sei finito?"

"Lo so Ran...scusami, ma non riesco a risolvere un caso. E' più difficile del previsto..."

La ragazza non rispose mantenendo uno sguardo basso "N..non preoccuparti..."

"Ran...lo so che sta male..."

Cercando di mentire "Ma no Shinichi, sono solo un po' stanca"

"Ran...sono un detective, capisco subito quando mi menti"

Alla ragazza scese una lacrima e iniziò a singhiozzare

"No Ran ti prego, non singhiozzare..." prese un bel respiro "...domani sei libera?"

"S..si" cercando di calmarsi.

"Perfetto! Domani verrò! Stasera prendo il primo volo!"

"D...davvero?" incredula.

"Si! Per un weekend staremo insieme!"

"Shinichi..." il suo tono era cambiato, era felice e le scesero delle lacrime di gioia.

"Ora devo andare...ciao Ran" chiude la chiamata

"No aspe..." guardò lo schermo del telefono.

Conan uscì dal bagno pochi minuti dopo e domandò "Chi era Ran?"

"Era...Shinichi" sorride con ancora qualche lacrima residua di prima.

"Ti ha fatto piangere?"

"Eh?! Ma no, no certo che no! Ha detto che viene domani con il primo volo" sorride entusiasta.

"Wow sono felice" sorride "Allora mi sa che domani ti lascio libera e vado dal dottor Agasa"

"Conan mi raccomando! Comportati bene! Ora finisci così andiamo"

Il bambino finisce la colazione ed esce di casa "Ciao Ran, vado da Genta e gli altri per andare a scuola" Il bambino mentì, sapendo che oggi Ai rimaneva a casa, decise di andare da lei chiedendole l'antidoto.

La ragazza prese la sua borsa e la sua sacca di karate e uscì di casa: fuori la aspettavano Masumi e Sonoko.

Conan arrivò da Agasa e suonò, Ai con tutta la calma del mondo aprì.

"Ciao Conan"

"Ciao Ai come va?" visibilmente felice.

La bambina-scienziata aveva già capito tutto e tirò gli occhi al cielo e non rispose.

"Ai, avevi detto che hai creato un prototipo di antidoto che dura 2 giorni vero?"

"Si?"

"Me lo daresti per favore?"

"Kudo, non è il caso..."

"E' per una questione importante. Ho fatto una promessa e non posso rimangiarla"

"Questa promessa è per caso per una persona che ha i capelli marroni, pratica karate ed è la figlia del detective Goro?"

"Esattamente"

La piccola era un po' restìa a dargli l'antidoto, sapendo che l'avrebbe esposto ad un altissimo rischio, ma sapeva che così l'avrebbe reso triste, per nulla al mondo avrebbe voluto vederlo triste, alla fine accettò.

"A..Ai? N..Non è che potrei rimanere a dormire qui?"

"Va bene...ma non russare!"

"Non russo tranquilla" rise e si guardò intorno "Ma il dottore dov'è?"

"Sta dormendo come al solito dopo che ha fatto esplodere delle cose"

"Ah..capito" guarda la bambina "Ehi, stai facendo un lavoro enorme"

"Non preoccuparti, io ho causato il caos, io devo risolverlo" rispose, ma poi si mise a pensare "In realtà lo sto facendo solo per te Shinichi...io ti amo! Ma non ti avrò mai..."

"No tu non hai creato nessun caos. Ti hanno costretta!"

La bambina distolse lo sguardo e continuò a lavorare all'antidoto. Dopo un paio d'ore Conan scese in laboratorio "Per oggi basta così, rilassiamoci e guardiamoci un bel film!". I due salirono in salotto, scelsero un film basato su un romanzo di Conan Doyle.

Nel frattempo a scuola  stavano tutti seguendo le lezioni: tutti meno uno Okakura Fukuda, un ragazzo molto timido e insicuro che si è trasferito da poco, che aveva i capelli neri che pendevano sull'occhio destro. Il ragazzo non era attento perché stava guardando Ran.

"Quanto è bella! D...Devo impegnarmi così mi noterà!" pensò e quando il prof fece una domanda, il ragazzo prontamente rispose "Speriamo mi abbia notato..."

Il prof fece un'altra domanda e stavolta fu Ran a rispondere.

"Troppo brava!! Brava sia nella scuola sia nello sport...chissà se ha il ragazzo?" pensò tra sé e sé.

Nel frattempo a casa del dottor Agasa i due bambini stavano guardando il film e ad un certo punto sentirono il dottore urlare "SONO IN RITARDO!!" si vestì alla velocità della luce e scese, vide i due e salutandoli corse via per andare ad una conferenza.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


​La giornata passò e Ai si era addormentata sulla spalla di Conan, il bambino afferrò delicatamente la faccia e la fece sdraiare per poi coprirla con una coperta.

Al liceo, tutti stavano uscendo per andare nei propri club e Ran, sentendosi chiamare si girò vedendo Okakura.

"Si Okakura?" sorridendo

"Ehm...h...hai da fare..o...oggi?"

La ragazza, un po' sorpresa per la domanda rispose "A...Avrei lezione di karate tra poco..."

"Ah...volevo chiederti se volessi uscire...ma se non puoi...fa nulla..." corre via.

Arrossì di botto e vedendolo scappare lo chiamò facendolo fermare "Okakura aspetta!" si avvicina a lui "Oggi magari non posso, ma se vuoi un giorno mi puoi venire a vedere mentre mi alleno" sorrise.

"O...ok...credo possa andar bene...." si rigira e corre via.

Masumi e Sonoko la stavano aspettando per accompagnarla ad allenamento, in quel momento arrivò una chiamata da parte di Conan.

"Ran sono io...stanotte dormo a dormire a casa del dottor Agasa, perché Ai è da sola e ha paura del buio"

"Va bene Conan, mi raccomando fai il bravo. Ti voglio bene"

Divenne rosso come un peperone "Ehm...a...anch'io..." chiuse la chiamata.

Ran fece un salto in casa per posare la borsa di scuola, entrò vide il padre ballare ubriaco davanti la tv invocando a gran voce il nome di Yoko Okino.

"Sono tornata" vedendo la scena tirò gli occhi al cielo.

"Oh ciao Ran, il moccioso dov'è?"

"E' da Ai, le fa compagnia stanotte"

"Ma è sempre in giro quel bambino lì?" sospira "Beati i bambini che sono spensierati" continuò a guardare Yoko Okino. La ragazza dopo aver messo sul letto la borsa di scuola, prese la sua borsa di karate e se ne andò pensando "Mamma, ti prego torna a casa"

In casa del dottor Agasa regnava il silenzio più totale, Conan non voleva disturbare Ai e la lasciava dormire mentre leggeva un libro, notò che stava facendo un brutto sogno e tentò di svegliarla: e ci riuscì, tra le braccia del bambino, lei si calmò.

Ran, dopo aver salutato Masumi e Sonoko, entrò nella palestra e andò a cambiarsi, uscita dallo spogliatoio, il suo sensei Keishi Abe.

"Mouri! Vieni qui davanti"

Un po' timorosa "S..si? Sensei Keishi"

"Siccome sei la migliore di questo corso, oggi terrai una lezione e io controllo come andrai"

Divenne rossissima "C...Come??"

"Provaci, non ti mangio mica" rise.

"V...va bene..." prese un bel respiro profondo e iniziò l'allenamento, sotto gli occhi vigili del suo sensei. Dopo un'ora e mezza il sensei richiamò a sé l'attenzione "Ok! Per oggi basta così siete stati bravissimi. Mouri sei stata un'ottima insegnate, continua così e diventerai una star mondiale di karate"

Arrossì "La ringrazio sensei" si inchinò.

"Guarda tutti questi trofei" mostrando la bacheca "Tuo padre è stato il mio allievo più vincente: ben 81 vittorie, tra cui 53 consecutive! Più giovane karateka a raggiungere le 50 vittorie. Però...la vita dà, la vita toglie, durante un incontro si è infortunato il ginocchio e dopo essersi ripreso non ha più continuato"

Rimase incantata sentendo la storia di suo padre, anche se la conosceva già, avendola sentita da sua madre quando escono insieme e vedono oggetti correlati al karate.

"Beh anche tua mamma non era da meno, ben 60 vittorie, tra cui 21 consecutive! Diciamo erano la classica "coppia che scoppia"

La ragazza ride, siccome conosceva anche questa storia da suo padre ogni volta che leggeva qualcosa sul karate.

"Sei la figlia di due dei più grandi karateki studenteschi, però il tuo potenziale, ti permette di superarli"

"Dice davvero?"

Il sensei mise la mano sulla spalla con fare paterno "Si Ran, hai la bellezza di 24 vittorie nei vari tornei, continua così e diventerai la "Karateka più titolata e forte di tutti i tempi""

La ragazza si commosse e ringraziò il suo sensei facendo un inchino. Il sensi guardò l'ora "Perdinci sono le 18.30...scusa se ti ho tenuta così tanto dopo la lezione, il tuo fratellino e tuo padre saranno in pensiero..."

"Oh non si preoccupi, Conan è da una sua compagna e papà e a "lavorare". Grazie mille sensei mi ha dato tanta forza" si inchina e se ne va negli spogliatoi facendosi una doccia lampo.

"A lunedì Ran" salutandola con il suo sorriso simpatico.

La ragazza stava correndo verso casa e per sbagliò si scontrò con un ragazzo e caddero entrambi.

"Scusami tantissimo" non vede chi è.

"Scusami tu, non stavo guardando" il ragazzo porse la mano non riconoscendola.

"Okakura?"

"Oh...che c...coincidenza..." la rialza "Tutto bene?"

"Si si nulla di rotto" sorride

Okakura divenne rossissimo, perché quel sorriso lo faceva sciogliere ogni volta "M..Menomale dai..." sorrise.

"Sei venuto a lezione? Se si scusami, perché non ti ho notato, è stato piuttosto faticoso oggi"

I due ragazzi dopo una breve conversazione si divisero e ognuno tornò nella propria abitazione.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ran rincasò e suo padre la stava aspettando con un sorrisone "Tutto bene bambina mia?"

"Si papà, oggi è stato faticoso...mi ha pure fatto allenare gli altri"

"Lo so, il sensei Keishi ti sfinisce" ride "Anche a me e tua madre l'aveva fatto"

La ragazza, si diresse in bagno per farsi un altro bagno, questa volta se lo voleva godere. Goro intanto si addormentò guardando la "sua" Yoko.

A casa di Agasa, il piccolo Conan iniziava a sbadigliare

"Sonno?" domandò la bambina.

"Un pochino" stropicciandosi gli occhi.

"Se vuoi andare a letto vai pure"

"Va bene vado, domani è un gran giorno!" entusiasta, mentre si sdraia e si addormenta dopo poco.

"Notte Kudo" lo guarda sdraiarsi e poi guarda il soffitto pensando "Cosa mi hai fatto Shinichi...Ogni qualvolta che ci sono dei casi e tu che parti in quarta per risolverli...io...io mi innamoro sempre di più...ma non posso averti..." sospirò "...devo assolutamente dimenticarti sennò diventa difficile il mio obiettivo: fare l'antidoto solo per te..."

Nel sonno Conan chiamava Ran e Ai, che si stava sdraiando in quel momento, ci rimase un po' male, si girò dall'altro lato e si addormentò. Conan si girò nel letto, la abbracciò tirandola a sé e nel sonno sussurrò "Ti proteggo io Ai, stai tranquilla". La piccola Ai, sentendo quella frase arrossì e cadde in un sonno profondissimo.

La mattina seguente Conan si svegliò e vedendo Ai vicino a lui, quasi in versione angelica, decise di non svegliarla, uscì da casa del dottore per andare nella sua a prendere il cambio.

Suonò il campanello di villa Kudo, Subaru aprì.

"Successo qualcosa?" iniziò l'uomo.

"No no, anzi...scusa per il poco preavviso, ma potresti lasciarmi casa per questo weekend?" domandò il bambino.

"No problem, dopotutto è casa tua" sorrise "Coglierò l'occasione per andare a Osaka, una città che ho sempre voluto visitare, posso lasciartela nel pomeriggio? Così mi preparo per bene?"

"Senz'altro Subaru...grazie infinite" prese i vestiti e ritornò a casa di Agasa.

Nel frattempo a casa Mouri, Goro si era svegliato e vide Ran tremare di freddo, d'istinto la coprì dandole un bacio sulla fronte. La ragazza smise di tremare.

Conan rientrò in casa e aspettò il risveglio di Ai, nell'attesa fece il caffé

"Buongiorno principessa"

Arrossì a quel nomignolo "B...Buongiorno"

"Sei tutta rossa" sorrise.

"Z...zitto..." distogliendo lo sguardo.

"Non so perché sei rossa...non indagherò oltre" sorridendo.

"Faresti meglio a prepararti..." rispose con la sua aria fredda.

"Ho già i vestiti pronti!"

Ai, si diresse in laboratorio per prendere la pillola dell'antidoto porgendogliela. Il bambino la prese, gli diede un bacio un bacio sulla guancia e corse in bagno, lasciando la piccola Ai sorpresa e un po' arrossita. Prese la pillola aspettando che facesse il suo corso, quando iniziò, fece un urlo disumano e poi, il silenzio. Uscì dopo 5 minuti nel suo corpo e dopo aver ringraziato Ai, corse verso casa Mouri con un mazzo di fiori.

Ran, nel frattempo si era svegliata e stava preparando la colazione per lei e suo padre.

"Angelo mio cosa fai oggi?"

Sorpresa a quella domanda, sorrise "Oggi...vedo Shinichi"

Sputa il caffé "COSA???? VEDRAI QUEL DETECTIVE DA STRAPAZZO??"

"Papà!" arrabbiata si diresse verso il bagno facendosi un'altra doccia, ma dopo 7 minuti Shinichi arrivò sotto casa e suonò. La ragazza, era ancora nuda e iniziò a preoccuparsi e si diresse in camera per vestirsi. Goro andò ad aprire e vide il ragazzo.

"Ciao zietto"

"C...come mi hai chiamato?"

Si rese conto dell'errore "Ehm...no nulla"

"Ascolta bell'imbusto...il mio angelo è in bagno a farsi la doccia, GUAI A TE SE TI AZZARDI AD AVVICINARTI MENTRE E' COSI'!! Ora devo andare a lavorare su un caso" uscì di casa lasciando Shinichi solo.

"T..tranquillo Goro" pensa "O mama che paura quando fa così"

Dopo un po', la ragazza uscì e arrossì vedendo il suo grande amore attenderla in salotto con in mano i suoi fiori preferiti. Lo ringraziò dandogli un bacio sulla guancia.

"A...andiamo...a fare un g...giro?" domandò rossissimo il ragazzo.

"Si" arrossì, finalmente poteva stare con il ragazzo che ama.

Escono e vanno a fare un giro, Ran teneva stretto il braccio del ragazzo "S..Shinichi...m...mi sei mancato tanto..."

"Anche tu Ran....mi sei mancata tantissimo.." pensò "Non posso dirglielo adesso, più avanti!"

Ran sorrise, stava arrossendo e guardava in alto "Lo so che devi andartene domani sera...però l'importante è che sei qui ora"

Shinichi si fermò, la girò verso di sé e le prese le spalle "Ran! Ti prometto...che un giorno, tornerò da te per sempre"

Perdendosi in quegli occhi celesti, arrossì "D..davvero?" battendogli forte il cuore.

"Si...devo solo risolvere un caso molto complicato"

"E quando sarà risolto mi racconterai tutto ok?" alzando il mignolo sinistro.

"Va bene...te lo prometto" alzando anche lui il mignolo sinistro e mettendosi fronte contro fronte. I due innamorati avevano le labbra a pochi centimetri l'uno dall'altra. Quando una voce interruppe questo momento...

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


...quella voce era di Okakura che stava girando per la città e quando vide Ran, decise di salutarla, causando il fastidio del detective. I due ragazzi non si conoscevano, siccome Okakura si era trasferito quando Shinichi se ne era "già andato". A Shinichi non andò subito a genio, ricordava di averlo già visto ma non ricordava dove, Ran si accorse del suo sguardo investigatore e quando Okakura corse via la ragazza domandò

"A che pensi?"

"N..Nulla..." rispose "Perché lo guardavi con aria così confusa?" ribatté.

"Ecco...perché...è molto timido con me e poi corre sempre via"

"Evidentemente gli piaci"

"C...come??" arrossendo.

Shinichi strinse i pugni per la gelosia, ma poi si calmò e decise di proseguire il giro per la città. La giornata passa.

"R...Ran....v..vuoi venire a c...casa mia...stasera?" domandò rosso "Così almeno stiamo un po' al caldo, siccome di sera c'è quel freddino"

La ragazza arrossì un po' per la domanda ma poi rispose affermativamente "S...si...non ho nemmeno preso la giacca..."

Shinichi senza pensarci un secondo di più, si tolse la sua giacca e la mise sopra le spalle di Ran, poi le prese la mano e disse "Guarda il sole....sta tramontando...e guarda il cielo com'è". I due innamorati erano incantati.

A casa di Agasa, il dottore notò che Ai era strana "Ai, è da quando sono tornato che sei strana....che hai?"

"N..niente dottore" mentì

"Ai, non sarò un detective però so quando stai male"

La bambina aveva lo sguardo basso e cupo "Lo vuole sapere?? Mi sono innamorata di Shinichi!"

Si abbassa alla sua altezza "Ne avevo il sospetto. Ti fa star male immagino..."

"Si, ma non ci posso fare niente, devo farmene una ragione perché lui ama Ran e Ran ama lui, mi devo far da parte...non c'è posto per me"

"Vieni qui" aprendo le braccia.

La piccola Ai era sorpresa ma poi andò tra le braccia di Agasa e si lasciò andare in un pianto disperato abbracciandolo fortissimo, ricordandosi degli abbracci di suo padre, lascia uscire le lacrime che per tutto questo tempo le aveva trattenute. Agasa continuava a consolarla.

"Che ne dici se stasera ci guardassimo un bel film?" domandò il dottore.

Asciugandosi le lacrime "V..va bene...". I due misero su un film, scelto dalla bambina e iniziarono a guardarlo. durante la visione, il dottore vide passare Shinichi e Ran, la piccola Ai non se ne accorse.

I due piccioncini erano entrati in casa e sentirono subito un caldo allucinante "Ha fatto bene Subaru a tenere i riscaldamenti accesi eheheh"

"Vero" ride.

Shinichi si sedette sul divano invitando Ran che si sedette arrossendo e quasi allo stesso tempo domandò se volesse rimanere dormire, la ragazza aspettò un po' a rispondere ma poi rispose positivamente.

"Sarà meglio che chiami tuo padre, altrimenti mobilita la task force e l'esercito del Giappone contro di me" ride.

Ran rise e chiamò suo padre, che stava guardando Yoko Okino.

"YOKO, YOKO, YOKO, YOK..." sentì il telefono "Pronto angioletto mio"

"Ciao papà"

"Come sta andando la giornata? Si sta comportando bene? Quando torni?? Ho fame!"

"Una domanda alla volta papà: allora la giornata sta andando tutto bene. Ecco...v..volevo dirti...che rimango qui da Shinichi per stanotte" allontana il telefono dall'orecchio.

Goro sbiancò, prese un bel respiro "CHE COSA??!??!?!?!?!?!?! TU A CASA DI QUEL DETECTIVE?!?!?!?!?!?!?!"

Strizza gli occhi per l'urlo

"E chi mi farà la cena...ah Ran, metti un attimo in vivavoce"

"Papà non fare come al solito..." mette in vivavoce.

"SENTI DETECTIVE DA STRAPAZZO, NON OSARE TOCCARE MIA FIGLIA ALTRIMENTI TI SPAPPOLO IN DUE"

"Tranquillo Goro"

"SARA' MEGLIO PER TE!!"

"Papà!!"

"Sei mia figlia, devo essere sicuro!"

"Santo cielo"

Ran voleva sotterrarsi per l'imbarazzo e chiuse la chiamata, di contro Shinichi stava ridendo "Tranquilla Ran, lo conosco da 17 anni, so com'è fatto"

"Lo so..." lo guarda negli occhi e si perde nei suoi occhi.

Shinichi diventò rossissimo e si perse anche lui nei suoi occhi lilla.

"N..Non ci credo ancora che sei qui..." iniziò la ragazza.

"Vorrei rimanere sempre qui..." pian piano si avvicina "C'è una cosa c...che vorrei dirti..."

Il cuore le va a mille "C..che...che cosa?"

Shinichi era rosso come un peperone, prese il mento della ragazza con la mano destra e la avvicinò a sé, erano a pochi centimetri l'uno dall'altra, le labbra gli tremano. Sono a letteralmente a un respiro. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mentre si stavano per baciare suona il campanello e i due sobbalzano rossissimi.

"Acc...e chi sarà adesso?"

Suonano ancora 

"Arrivo, arrivo...chi è?"

"Pizza!" rispose il fattorino.

"Ah...è vero, arrivo subito" esce a prendere le pizze. Ran girò il viso guardando altrove, era rossissima. Il ragazzo era più rosso che mai e stava guardando a terra, tornato in casa domandò "C...che ne dici s..se ci guardiamo un film?"

La ragazza rispose di si e, dopo aver preparato tutto e messo su un film romantico iniziarono a mangiare godendosi il film. Ogni tanto il ragazzo guardava Ran e pensava a come gliel'avrebbe potuto dire. Ran si accoccolò sulla spalla di lui e il ragazzo la abbracciò.

A casa del dottor Agasa, l'uomo si svegliò sentendo dei lamenti e vide la piccola Ai piangere nel sonno invocando il nome di Shinichi nel sonno.

"Ai!" la saluta da lontano Conan nel sogno.

"C...Conan.." corre verso di lui.

I due bambini si abbracciarono fortissimo "C'è una cosa che voglio dirti..." iniziò il bambino.

"A..anch'io"

"Dilla prima tu" sorride.

Arrossì "Ecco....C...Conan...sono innamorata di te!"

Diventò rosso "B...beh, l'avevo capito da un po'...ma aspettavo che fossi tu a dirmelo...anch'io ti amo Ai!"

La bambina era incredula, il suo amore grande si era dichiarato e ricambiava! I due "bambini" avvicinarono le loro labbra, ma nel momento più bello si svegliò a "causa" di Agasa che l'aveva svegliata perché la vedeva agitata e si era preoccupato. Dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua tornarono a dormire, ma Ai ci mise un po' a riaddormentarsi.

A casa Kudo, i due ragazzi avevano finito il film e lui propose di andare a dormire, cosa che trovò la ragazza d'accordo. Senza pensarci due volte, Shinichi la prese in braccio e la portò nel letto matrimoniale "P...puoi dormire qui...io...io vado in camera mia..."

"Shin..." arrossì distogliendo lo sguardo.

"S...si? D...dimmi Ran..."

"E..ecco...volevo chiederti...se...vuoi rimanere a dormire qui"

Shinichi divenne un peperone "S...se ti fa piacere...v...va bene...sicura che non do fastidio?"

"Ovvio che no" sorrise arrossendo.

"A..allora va bene..." si cambiò e si sdraiò di fianco con il cuore a mille. I due ragazzi erano nello stesso letto, a poca distanza l'uno dall'altra, Shinichi prese coraggio e si avvicinò alle labbra della ragazza, che stavano tremando, erano a pochissimi centimetri si sfiorarono le labbra quando un tuono interrompe il momento. La ragazza si paralizzò, siccome i tuoni sono una delle sue fobie.

"Uff..." pensò Shinichi.

Ran era spaventata e Shinichi cercò di calmarla "E' da quando ci conosciamo che hai paura dei tuoni" sorride.

"S..scusami..." vergognandosene un pochino.

"Perché ti vergogni?"

"Sembro scema..."

"E vabbè, ognuno ha le sue fobie. E' normale

La ragazza si tranquillizzò, Shinichi non l'ha mai giudicata, eccezion fatta alla materna quando piangeva.

"Sarò strano, ma questi temporali mi piacciono un casino" ride.

"Lo immaginavo" ride anche lei.

Arriva un altro tuono e Shinichi prese la mano della ragazza e la porto vicino alla finestra e iniziò a contare, arrivato al 9 e poi disse "Guarda che lampo...che splendore" dopo aver visto i lampi, tornarono a dormire, ma non abbracciati, erano troppo imbarazzati. Durante la notte, Shinichi si svegliò e vide Ran tremare e piangere invocando il nome del ragazzo che se ne va di nuovo. Il detective mise la sua parte di coperta sopra di lei, tenendola al caldo, successivamente la abbracciò e pensò "Shh shh piccola mia". I due ragazzi proseguirono la notte senza ulteriori intoppi.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


La mattina dopo, Shinichi si svegliò e, per non svegliare Ran scese in cucina. Dopo un po' la ragazza si svegliò e toccando il letto non sentì niente, si alzò e si agitò, girando il viso più volte "N...no, non può essere! Shinichi...non può essere...non può essere stato solo un sogno! Il destino non mi può giocare questo brutto scherzo!" scendono le lacrime ma poi riconosce la stanza "Ma sono in casa di Shinichi! Allora non è un sogno..." spalanca gli occhi "E' andato via di nuovo! E senza neanche salutare!?" piange. Shinichi intanto era in cucina a preparare il caffé mentre fischiettava e pensa "Ancora 10 minuti e poi vado a svegliare Ran"

La ragazza era disperata e si teneva il viso con le mani. Il detective stava mettendo il caffè nella tazza, quando per sbaglio la fece cadere rovesciando il contenuto "Ma porc...no!!"

Ran sentì un rumore, alzò lo sguardo titubante e con le lacrime agli occhi scese, aveva paura che fosse un ladro, percorse il salone continuando a guardare in giro, arrivò in cucina e vide Shinichi intento a pulire il disastro. Scesero altre lacrime, ma stavolta erano di gioia "S..Shinichi!!"

"R..Ran? T...Ti ho svegliata?"

"S...sei qui" piange, si era spaventata tantissimo.

"E dove pensavi che fossi?" sorride abbracciandola.

"Non ti ho trovato in camera...e ho pensato c..che fosse solo un segno o peggio...che te ne fossi andato s..senza salutare..."

"Non lo farei mai, di andarmene senza salutarti...tranquilla" la stringe abbracciandola sulla fronte" le diede un bacio sulla fronte e pensò "L'ho preso ieri mattina, potrà durare fino alle 7, anche se Ai mi ha detto potrebbe finire già stasera..."

La ragazza si calmò.

"Che vuoi fare oggi?"

"Qualsiasi cosa, purché stiamo insieme" sorride.

"V...Va bene..." il ragazzo arrossì.

Lo guardò negli occhi, le loro fronti erano attaccate "Ti porto in un posto, che sicuramente ti piacerà, l'hanno aperto da poco" sorride dolce arrossendo e lo abbraccia ancora un po' "Scusami per la reazione di prima"

Il ragazzo sorride e la abbracciò.

"Che hai fatto?" domandò

"Il classico caffè"

"Shinichi...non sei portato per la cucina"

"Però il caffè riesco a farlo" rise

I due ragazzi risero e poi si concordarono di andare a mangiare a pranzo, in un posto dove andava con i genitori. Finita la colazione, i due ragazzi si prepararono e a Ran suonò il telefono: era suo padre

"Pronto papà"

"RAN?? NON SARAI MICA ANCORA A CASA DI QUEL DETECTIVE DA STRAPAZZO VERO???"

"Papà, non urlare! Comunque si, mi sono appena svegliata"

"Ok, quando torni?"

"Credo stasera"

"Stasera? E chi mi prepara il pranzo?"

"Potresti invitare la mamma a mangiare fuori" cercando di convincerlo.

"Chiedere a quella strega una cosa simile? Non se ne parla!"

"Papà!!! So che la ami ancora"

"Ma non è vero!"

"Ne sono certa"

"E sbagli cara mia, un'ultima cosa...tu sai dov'è il moccioso?"

"In campeggio con i suoi amici e il dottor Agasa, torna stasera"

Ran chiuse la chiamata e finì di prepararsi, Shinichi era fuori dalla porta e sentì una cosa cadere, entrò per aiutare Ran, erano vicinissimi, il bacio era possibile. Shinichi si avvicinò tremando, ma poi desistette. La ragazza lo vide avvicinarsi e lo sguardo divenne più profondo ma poi lo notò che tornava indietro, diede un colpo di tosse "Ehm...a..andiamo un po' verso il parco?"

"V...Va bene..." rossissimo.

I due ragazzi uscirono e quando stavano camminando Shinichi pensò "Devo dirglielo per forza!"

Ran abbracciava il braccio di Shinichi e pensava "Il cuore mi batte a mille, lui qui con me...anche se solo per poco ma almeno ha mantenuto la promessa, ciò che sento per lui è più forte di quello che ho dovuto passare in tutti sti anni, voglio lui nella mia vita, soltanto lui!"

La passeggiata proseguì senza intoppi, se non per un ragazzo che scontrò involontariamente Ran facendola quasi cadere, ma con dei riflessi fulminei Shinichi non la fece cadere. I due ragazzi erano incantati dalle decorazioni natalizie.

"Ran..." sguardo basso "Se riesco...verrò anche a Natale"

"Shinichi..." ascoltandolo si commuove "Sarebbe il regalo più bello di tutti" sorride.

"Ran...mi dispiace..."

"Tranquillo Shinichi" sorrise e lo abbracciò.

"E' una cosa egoista farti soffrire così tanto. Non ti degno nemmeno di una chiamata, se non una volta ogni tanto. Ti chiedo scusa se sono così"

Sentendo quelle parole così cariche di amore e sensi di colpa, Ran lo abbraccia stringendolo fortissimo. "Ti ho già perdonato...ti  aspetterò Shinichi"

"Da domani proverò a chiamarti più spesso...promesso" alzandolo il mignolo.

Guarda il ragazzo che tanto ama e poi guarda il suo mignolo, sorride stringendoglielo con il suo "Va bene Shinichi"

Una persona che era nel parco, stava facendo delle foto alla coppia e sorrideva in maniera malvagia.

La giornata passò e i due ragazzi si diressero verso l'aeroporto siccome alle 18 Shinichi doveva "prendere" l'aereo.

"Scusami Ran...però non voglio che ci lasciamo con la tristezza"

"Non fa niente..." sorride malinconica.

Il detective pensò che forse era il momento giusto per dire a Ran quanto la amasse e quanto volesse baciarla, la prese per le spalle e si avvicinò le sue labbra tremanti a quelle della ragazza, entrambi si stavano avvicinando, erano a pochi centimetri. Ran chiuse gli occhi arrossendo.  

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Poco prima che le labbra si unirono in un dolce bacio voluto da entrambi, l'altoparlante annunciò "IL VOLO 3146 PER LOS ANGELES PARTIRA' TRA 10 MINUTI, I PASSEGGERI SONO PREGATI DI RAGGIUNGERE IL GATE 4"

"Non è possibile!" pensò Shinichi.

Ran sobbalzò arrossendo, rimanendoci un po' male, avrebbe voluto davvero quel bacio "...devi andare..."

"Si..." sguardo basso.

Cercando di trattenere le lacrime "Mi raccomando, risolvi questo caso" facendo l'occhiolino.

"Senz'altro" sorrise malinconico.

"Grazie per questi due giorni. Grazie davvero"

"Ma non ho fatto nulla Ran..." si "avviò" verso il GATE ma in realtà si diresse in bagno per riprendere le sembianze di Conan, siccome aveva già sentito un dolore al petto, ma con una forza immane era riuscito a resistere, aveva rischiato molto, ma non poteva lasciare Ran così scappando via. I due ragazzi, si separarono e a Ran scesero le lacrime in silenzio "A presto amore mio..." si diresse verso l'uscita, era distrutta.

Shinichi, dopo una buona mezz'ora passata a contorcersi dal dolore, ritornò ad essere il piccolo Conan e chiamò il dottor Agasa, per farsi venire a prendere.

Ran nel frattempo era rientrata in casa, fortunatamente il padre non c'era e si diresse in camera chiudendo la porta, lasciandosi andare in un pianto struggente appoggiando la schiena alla porta e lasciandosi scivolare, si rannicchia. Salutare Shinichi è sempre devastante.

Dopo 10 minuti Conan rientra in casa e non vede nessuno e chiamò: nessuna risposta. Ran era persa nel suo mondo, non sentiva nulla, doveva sfogare il suo malessere. Conan bussò alla porta di camera di Ran.

"Chi è?" domandò la ragazza.

"Sono io Ran. Non mi hai sentito entrare" rispose il bambino con tono "allegro".

"Oh Conan, scusa...stavo studiando e non ti ho sentito" stava mentendo.

"Mentre piangevi?"

La ragazza era sorpresa mentre guardava il bambino e distolse lo sguardo scusandosi e quando lo riguardò, vide la sagoma di Shinichi dietro di lui che la guardava con la solita aria triste. Conan notò che Ran lo stava guardando come guarderebbe Shinichi. Per spezzare il silenzio, la ragazza domandò al bambino se avesse fame; il bambino rispose positivamente, mentre si stavano preparando rientrò Goro completamente ubriaco, credendo di essere ancora al bar urlò "ALLA VOSTRA AMICI MIEI!", Ran lo fulminò con lo sguardo e gli ordinò di andare a dormire, il detective rispose che doveva rimanere sveglio perché tra poco in tv ci sarebbe stata Yoko Okino. Nell'andare al suo posto, inciampò, cadde e si addormentò. Ran finì di preparare la cena al bambino, lei la saltò perché non aveva appetito. Dopo aver sparecchiato andarono a letto, non prima di coprire Goro con una coperta perché era troppo pesante portarlo in camera. Ran si distese e poco dopo si addormentò. Conan, con il  telefono di Shinichi, scrisse un messaggio a Ran dicendo che era arrivato e che ora stava aspettando il taxi. La ragazza, si dimenticò la suoneria accesa e quando sentì il suo telefono squillare, rispose subito scrivendosi un po' con Shinichi. Sapendo che la giornata era stata abbastanza pesante e lunga, il ragazzo diede la buonanotte alla ragazza, aggiungendoci alla fine "Se non dormi, chiamo Conan che ti controlla eh" e inviando qualche emoji con la faccia che ride e con i cuori. La ragazza arrossì e dopo che diede la buonanotte, spense il telefono e bisbigliò "Buonanotte amore mio".

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Era mattina a Osaka, Kazuha e Heiji dormivano abbracciati a casa di lui, siccome nessuno dei genitori c'era e Kazuha sin da piccola ha paura del buio.

Pian piano, Heiji si svegliò con la luce del sole, si stiracchiò e notò di essere abbracciato a Kazuha e diventò rosso. Kazuha intanto si stava svegliando, inizialmente non capiva ma poi sentì una forte stretta e un calore immenso, vedendo le braccia scure del ragazzo diventò anche lei rossissima.

"Cos?! H...Heiji??"

"C...com'è successo? Abbiamo dormito dai lati opposti del letto"

"N...Non lo so...aspetta mi sposto" provò ad alzarsi ma Heiji la tenne stretta non facendola alzare "Kazuha, sei ancora calda dalla notte, resta ancora qui..." la ragazza annuì sorpresa e pensò "Che gli è preso oggi? N...Non che mi dispiaccia, ma non si è mai comportato così..."

Heiji era attaccato al corpo di Kazuha e pensava "Devo dirglielo! Kudo si è dichiarato a Londra, io dove posso farlo? Un luogo ancora più romantico del Big Ben...difficile, ma non impossibile! Mi dichiarerò a Natale!"

"H...Heiji..in che senso ero calda..." mordendosi il labbro, ma dandogli le spalle, lui non lo vide. 

"Eri calda, perché sei stata 8 ore sotto una coperta"

"H...Heiji...grazie...che sei vicino a me ora" arrossì.

"Ma che dice? Cosa dovrei dire adesso?" pensò rosso.

"Tutto ok?" sedendosi sul letto.

"S...si tranquilla, solo che appena sveglio non sono così scattante"

"Ah si certo" alzandosi dal letto.

"E' la verità, chiedi a tuo padre" vedendo Kazuha che si stava alzando, la prese e la tirò verso di sé, facendola cadere sopra di lui. Le loro labbra sono a pochissima distanza.

"Non volevo accadesse questo!" pensò tutto rosso "S...scusami Kazuha"

I due ragazzi, si alzarono, si cambiarono e poi Heiji si diresse in cucina per preparare la colazione "Amor...ehm Kazuha..ho preparato la colazione"

La ragazza aveva sentito una mezza parola mentre scendeva le scale, credendo fosse solo la sua immaginazione, si scosse la testa ed entrò in cucina. Heiji sorrideva con una mano dietro la testa, non era capace a cucinare infatti aveva provato ma era uscito un disastro. Kazuha, decise di prepararla lei, mentre Heiji chiamò a casa Mouri.

"Che vuoi Hattori?" rispose il bambino.

"Che accoglienza per il tuo migliore amico..."

Il bambino sospirò e non disse nulla.

"Che hai?"

"Niente niente"

"Sarà...ah comunque domani veniamo da voi"

"C...cosa?"

"Si! Cia cia" chiuse la chiamata e poi chiamò Kazuha, informandola del cambio di programma, la ragazza era del tutto sorpresa.

"Kazuha, ma se al posto di domani, ci andassimo stasera?" si chiese.

"Come preferisci" sorrise.

"Rivedrai la tua migliore amica! Dai, vai a prepararti"

"Subito!" corse su per le scale, ma inciampò su un gradino.

"Certo che sei proprio scema delle volte" rise.

"Ehi!" lo guardò male e poi andò in camera.

Dopo essersi preparati tutto il necessario, Heiji propose di vedere un film, cosa che trovò Kazuha d'accordo "Ho controllato gli orari, ce l'abbiamo alle 18"

Durante la visione, guarda la ragazza che è accoccolata a lui e diventa rosso. Kazuha non se ne accorse, ma ogni tanto anche lei lo guardava. 

"Prima o poi dovrò farlo!" pensò tra sé e sé.

Durante una scena risero entrambi ed entrambi si persero negli occhi dell'altro

"Ti amo Kazuha! Ma non so come dirtelo" rifletté.

"Ti amo Heiji..." pensò la ragazza.

Finito il film, Heiji sbadigliò e disse "Cercherò di non add...." crollò nel sonno.

"Ma..." lo guardò sbuffando, ma poi lo riguardò e sorrise dolcemente alzandosi prendendogli una coperta, mettendogliela , successivamente si risedette e si rilassò addormentandosi anche lei dopo un po'. Heiji nel sonno si muoveva perché stava facendo un incubo: non trovava Kazuha da nessuna parte, ma la trovò imbavagliata ad un albero, nel tentativo di liberarla si svegliò tutto sudato e vide la sua Kazuha sdraiata sul divano che tremava, decise di prendere la sua coperta e coprirla. Anche Kazuha parlava nel sonno, Heiji sentendolo si mise a ridere. Poco dopo, il sogno di Kazuha si tramutò in un incubo, dove lo colpivano a sprangate e lei inerme non potendo fare nulla. Il ragazzo, decise di svegliarla.

"Ehi ehi sono qui tranquilla."

Kazuha si svegliò di colpo e tra le lacrime abbracciò Heiji. 

Passò la mattinata e arrivò pomeriggio, la madre di Heiji arrivò a casa e accompagno i due in aeroporto.

"Mi raccomando state attenti!"

"Si si" sbuffa "Sempre le solite cose dice, non sono un bambino di 6 anni!"

"Eddai, smettila di lamentarti" rise.

I due ragazzi entrarono in aeroporto.

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