Ad un passo da noi

di ArIeL_91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ray ***
Capitolo 2: *** Anna ***
Capitolo 3: *** Profumo di Vaniglia ***
Capitolo 4: *** Tra libri e lavoro ***
Capitolo 5: *** La porta accanto ***
Capitolo 6: *** Brividi ***
Capitolo 7: *** Consapevolezze ***
Capitolo 8: *** Sotto un albero di ciliegio ***
Capitolo 9: *** Coincidenze ***
Capitolo 10: *** La festa di Marco ***
Capitolo 11: *** Ilaria ***
Capitolo 12: *** Sei sicuro Ray? ***
Capitolo 13: *** Famiglia e Fragilità ***
Capitolo 14: *** A noi, Anna! ***
Capitolo 15: *** Il passato che (non) torna ***
Capitolo 16: *** Ad un passo da Te ***
Capitolo 17: *** Binario 21 , Civico 33 ***



Capitolo 1
*** Ray ***


RAY



 
Ray non si era fermato un attimo quel giorno, faceva caldo, anche se era già settembre, e di solito a settembre in quel di Milano non era normale andare in giro in pantaloncini. Il sole bruciava ancora su nel cielo e le foglie cadevano già dagli alberi, forse troppo stanche di restare appese, c’era aria d’autunno praticamente ovunque. Settembre era uno di quei mesi pieni di propositi nuovi, un po’ come quando finisce l’anno e ti riprometti che da Gennaio andrai in palestra, farai la dieta, comprerai quel vestito che ti piaceva, ecc… Per Ray Settembre aveva lo stesso significato del 31 dicembre, era un punto di partenza, ultimo anno di giurisprudenza, ultimi esami, ultimi sacrifici. E proprio ossessionato da quei propositi li, che non aveva dormito tutta la notte, si rigirava nel letto, poi si alzava spostava il comodino perché troppo vicino al letto, e poi si rimetteva con la faccia rivolta al soffitto alla ricerca di un po’ di pace. La casa in cui viveva Ray era un comodo monolocale in periferia, ma non troppo lontano dall’università, glielo avevano trovato i suoi genitori quattro anni prima, quando si era trasferito per la prima volta, ed era rimasto sempre li, lontano dal caos cittadino. Quella casa profumava sempre di vaniglia, aveva una specie di ossessione per le candele con quel profumo, sceglieva anche l’ammorbidente per lavarci le lenzuola o le magliette, era un profumo fresco e per niente pesante, lo sentivi sempre quando arrivava, lo sentivi già dall’aria. Quel 1 settembre dopo una nottata insonne Ray  s’era svegliato presto, per andare a seguire una delle tante lezioni che gli avrebbero impiegato tutto il giorno. Non c’era più abituato al suono della sveglia, dopo aver oziato per circa due settimane, si perché aveva deciso che due sono le settimane perfette per riprendersi dallo studio e ricominciare più carichi di prima. Ne fu convinto per i primi cinque giorni, poi cominciò a pensare che forse gli sarebbe servito un mese di vacanze. Nonostante ciò la sveglia quella mattina lo buttò giù dal letto in tutti i sensi, perché per spegnerla non si accorse di essere arrivato al confine del suo letto, e se non avesse avuto i riflessi pronti probabilmente si sarebbe rotto una gamba. La giornata non era iniziata nella maniera migliore, con tutta la forza che aveva tentò di alzarsi due o tre volte, alla quarta fu in piedi. Ray amava fare colazione al bar, in quello lungo la vita principale, lo faceva in modo particolare prima di un esame, come segno di scaramanzia, altre volte, invece, specialmente la domenica si godeva lo spettacolo della natura dal balconcino di casa sua, sorseggiando un caffè e fumando la solita sigaretta di troppo. Una volta capito il giorno, Ray accese il cellulare come faceva ogni mattina, l’orologio segnava le 06:40 era veramente troppo presto, e solo in quel momento si rese conto che aveva puntato la sveglia un’ora prima, ma ormai era tardi per rimettersi a letto, e passandosi una mano tra i capelli biondi si diresse verso la cucina. Ray aveva un carattere molto particolare, dettato soprattutto dalle varie esperienze di vita vissute, non era sempre stato così, a volte testardo ed orgoglioso, aveva un animo buono, ed era una delle persone più tranquille al mondo, aveva lottato per molto tempo con il suo IO più orgoglioso, ed alla fine aveva perso, a volte usava quest’arma per difendersi, aveva una paura matta di stare ancora male. La cucina era ancora sottosopra, piatti da lavare, e tavolo ancora con su la tovaglia, accese la macchina del caffè e si guardò nel riflesso della finestra che dava sul balconcino, Ray aveva i capelli biondo scuro, un po ribelli sul davanti, infatti aveva l’abitudine di tirarli indietro con un mano quando gli scendevano in fronte, aveva gli occhi castano chiaro, quasi sul nocciola, ed aveva un fisico da 27enne, in perenne movimento e un paio di anni di palestra alle spalle. Qualche neo gli colorava le braccia e la schiena, aveva le labbra carnose e un accento milanese che sviava un po’ il suo cognome tipico spagnolo. Ray non era nato a Milano, ma a Madrid, solo che c’aveva vissuto talmente poco che non aveva mai avuto modo di prendere l’accento spagnolo. I suoi genitori si erano trasferiti per lavoro quando lui era molto piccolo, e anche se sapeva parlare benissimo lo spagnolo, in realtà non lo sembrava affatto. L’odore del caffè fece breccia alle sue narici, tanto che si girò di fretta bruciandosi le dita, poi come faceva di consueto, aprì la finestra e si sedette sulla sdraio del suo balconcino, chiudendo gli occhi e sorseggiando il suo caffè caldo.

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Capitolo 2
*** Anna ***


 Anna
 

Era il primo settembre, e come ogni primo giorno del mese che si rispetti Anna era in ritardo per andare a lavoro, aveva puntato la sveglia mezz’ora prima del solito orario perché aveva dei vestiti da stendere e la casa da sistemare. Non aveva dormito tutta la notte, un po’ si copriva perché aveva freddo e un po’ si scopriva, sentiva rumori provenire dal muro accanto alla sua camera da letto e sottovoce malediceva chiunque si stesse muovendo dall’atro lato della stanza. Era stata una giornata un po’ pesante quella prima, la riunione a lavoro l’aveva però resa euforica, tanto da non riuscire a chiudere occhio. Aveva dei nuovi incarichi da ricoprire e da un lato era spaventata, dall’altro non vedeva l’ora. Anna s’era alzata in un attimo, era passata in cucina giusto il tempo di uscire dal frigo uno dei suoi yogurt preferiti, quello al gusto vaniglia, lo adorava praticamente, e non mancava mai. Poi con lo sguardo perso nel vuoto, si diresse verso il bagno, lo specchio la mostrava spettinata e senza trucco, ciuffi ribelli le contornavano il viso e le occhiaie di una trent’enne single, si avvicinò come per vedere meglio quella piccola rughetta sulla fronte, promettendo a se stessa che uscendo avrebbe comprato una crema antirughe, perché era inammissibile secondo lei, avere una ruga a trent’anni. Anna aveva gli occhi scurissimi, la pelle abbronzata e i capelli nero corvino, non li aveva mai colorati anche se ogni tanto notava qualche capello bianco e le dava pure fastidio, ma se lo faceva andar bene nascondendolo tra gli altri. Le sue unghie erano sempre in ordine, le piaceva tenerle lunghe e con i brillantini, magari di rosa, il suo stile vagava tra “oggi esco così” e “senza quei tacchi non metto piede fuori casa”, l’eleganza era lo stile che prediligeva, se avesse vissuto negli anni ’30 probabilmente si sarebbe sentita più a suo agio, vestiti ampi e lunghi, uomini in smoking, gentilezze e corteggiamenti vari.
Il 2021 non faceva per lei, ormai gli amori e le relazioni via social le stavano stretti, per lei era importante lo sguardo di uomo, la timidezza, l’essere impacciati quando ci si guarda negli occhi, cose ormai totalmente sottovalutate alla nuova generazione. Un po’ ne soffriva perché si sentiva inadeguata a questi tipi di relazioni, Anna infatti, utilizzava i social solo per parlare con qualche amica, una volta quando era più piccola magari postava qualche stato d’animo, ma aveva imparato con il tempo che condividere certe emozioni con una così grande quantità di gente, a cui magari nemmeno importa, era controproducente, riceveva solo domande fredde e mai una parola di conforto. Aveva comunque perso l’abitudine di condividere ciò, e preferiva star li a guardare la vita degli altri, senza esporsi più di tanto, lei era un po’ così, introversa  e sensibile, tanto che per tirarle fuori una parola, dovevi conoscerla da un bel po’ di anni.

Anna si girò verso la lavatrice ed aprì l’oblò svogliatamente, quello che voleva fare era tornare a letto, ma le faccende di casa toccavano solo a lei, tolse tutti i vestiti umidi e li fece cadere sulla bacinella posta a terra, poi con non poca fatica riuscì ad aprire le grandi finestre della stanza da letto e a poggiare i vestiti sul tavolino accanto, non curante del suo pigiama in pizzo nero e dei capelli scombinati iniziò a stendere i vestiti uno alla volta.

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Capitolo 3
*** Profumo di Vaniglia ***


Profumo di Vaniglia


La sensazione di pace che il caffè gli dava era qualcosa di ineguagliabile, l’aria fresca, il sole timido dietro le nuvole e il paesaggio pieno di alberi, con quel grande prato di fronte ricco di colori, gli davano la sensazione che tutto fosse in ordine, se non che tra un sorso e un altro, Ray, si accorse di una presenza femminile nel balcone esattamente accanto al suo, che per un attimo lo fece sobbalzare dalla sedia. Non aveva mai pensato alla possibilità che ci abitassze qualcuno, non aveva mai nemmeno sentito rumori o semplicemente qualcuno rientrare a casa li. Era una ragazza mora, dalla pelle ambrata e il fare molto frenetico, sembrava avesse fretta. Ray si mi a sedere un po’ più al confine della sedia, per guardare meglio, non era tanto affascinato dal pigiama in pizzo, che a dire il vero era anche molto succinto e lasciava poco all’immaginazione, ma piuttosto dalle sue mani che piegavano con cura ogni vestito seppure in maniera molto veloce ed automatica. Il caffè durò più o meno 5 minuti perché per evitare che lei lo notasse aveva cercato di evitare qualsiasi movimento in grado di attirare la sua attenzione. Ray non era mai stato una persona molto estroversa, anzi al contrario faceva fatica a relazionarsi con le persone, aveva avuto un paio di ragazze dopo Cristina, il suo amore più grande, durato 3 anni, dopo di lei c’erano state altre due o tre ragazze, con storie comunque di poca importanza, infatti quando Ray pensava all’amore credeva che non potesse essere più capace di provarlo, pensava che dopo Cristina nessun’altra avrebbe saputo amarlo per come voleva lui. Era un pensiero un po’ egoistico il suo, ma il suo concetto d’amore era quanto di più puro potesse esistere. Ray si trovava affascinato da quella situazione e per un attimo dimenticò di essere in intimo, quando se ne accorse fu troppo tardi, lei si era girata, lo aveva visto ed era diventata rossa in viso, non seppe se fosse imbarazzo per il pigiama di lei o perché un uomo a petto nudo la stava guardando, con un breve cenno ed un veloce “ciao” Ray rientrò in cucina, poggiando la schiena contro la finestra e sentendo il suo cuore battere a mille. Probabilmente era l’adrenalina che gli era salita nel pensare di non essere scoperto, nonostante la sua mente ripercorreva l’attimo in cui lei aveva incrociato il suo sguardo. Sul tavolo aveva lasciato una maglietta da mettere fuori sullo stendino, dopo essersi assicurato di essere solo, la mise fuori, il vento gli portò indietro l’odore di vaniglia che tanto adorava, poi scivolò di corsa in camera da letto perché s’era già fatto abbastanza tardi.
 
 

Anna odiava con tutta se stessa quei maledetti uccellacci che lasciavano i propri escrementi sul telone in plastica che lei metteva ogni volta sopra i vestiti, aveva provato mille rimedi, per ultimo anche una specie di ultrasuono che li allontanava, non voleva mica fargli del male, ma insomma, non era la comodità dover rilavare tutto più e più volte. Per il momento comunque aveva trovato la soluzione stendendo questo telo, e almeno riusciva a non dover fare doppi lavaggi, che poi Anna odiava fare la lavatrice, specialmente la mattina, solo che tra una cosa ed un’altra spesso l’unico momento per farla era la mattina. Quel primo settembre sapeva d’autunno, e lei lo avvertiva subito,  il vento le accarezzava timidamente le braccia scoperte, provocandole un piccolo brivido di freddo, mentre velocemente piegava i vestiti uno alla volta.  Avrebbe fatto molto più veloce ma qualcosa, o meglio qualcuno aveva attirato la sua attenzione, con la coda dell’occhio, proprio nel balcone accanto al suo c’era un ragazzo, in intimo, che la guardava, fece finta di niente per un bel po di minuti, fingendo di essere indaffarata e soprattutto di non essersene accorta, invece lo aveva notato e stava perdendo tempo per sbirciarlo distrattamente. Anna era appena uscita da una relazione durata sei anni, una relazione che l’aveva portata a vivere li a Milano, lontano da tutta la sua famiglia. Ci aveva creduto talmente tanto in quella storia che dopo di lui, giurò a se stessa che non avrebbe più amato come aveva fatto, un po’ patetico far pagare questo prezzo a tutti gli uomini per colpa di uno solo, ma lei ne aveva sofferto davvero tanto e non si sentiva mai pronta. Gli occhi di quel ragazzo addosso però quel giorno la fecero sentire viva, come non si sentiva da tempo, le davano anche un po’ di euforia, e non potè non notare i suoi capelli biondi tutti arruffati e quell’aria di chi si è appena svegliato, un po’ la faceva anche ridere. Dopo un paio di minuti, i vestiti da stendere finirono e prima di andare via, rivolse uno sguardo verso di lui, i suoi occhi incrociarono quelli del ragazzo in una frazione di secondo, ed arrossì in maniera piuttosto evidente, riuscì anche a squadrarlo, osservando il suo fisico quasi perfetto, poi, più imbarazzata che mai rispose al suo ciao, con un cenno della mano, prima di vederlo scomparire dietro la finestra alla velocità della luce. Anna pensò di rientrare immediatamente dopo, dimenticando la bacinella fuori, si sedette sul letto coprendosi il viso con le mani, era in pigiama, ed aveva appena visto un ragazzo accanto casa sua, come se non avesse visti mai, sorrise scuotendo la testa, “no, non ci casco stavolta” disse tra se e se, poi assicurandosi di essere sola uscì una mano fuori per riprendere la vaschetta, ed un profumo di vaniglia proveniente dal balcone di quello sconosciuto la fece sobbalzare, era talmente buono che le fece ricordare di aver lasciato il suo amato yogurt fuori dal frigo per diversi minuti, chiuse quindi la finestra velocemente e si diresse in cucina.

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Capitolo 4
*** Tra libri e lavoro ***


Tra libri e lavoro

 
 
Il sole era già tramontato quando Ray in sella alla sua bicicletta nera si dirigeva verso casa, aveva passato tutto il pomeriggio sopra i libri facendo ogni tanto qualche pausa fuori dall’università in compagnia della sua sigaretta e del suo migliore amico Michael. I due si conoscevano da piccoli, erano stati vicini di casa quando vivevano con i genitori e all’occasione anche coinquilini quando sono andati a vivere da soli, ma erano anche fratelli, compagni di vita. Michael sapeva tutto di Ray, avevano vissuto insieme mille cose, dalle risate per delle figuracce, alle lacrime per una storia finita male, avevano anche litigato e avevano poi fatto pace.  Ray aveva davvero paura di perderlo perché nei momenti difficili lui c’era sempre stato e lo vedeva come un punto fermo nella sua vita. Quel pomeriggio gli raccontò di quello che era successo quella stessa mattina, dell’imbarazzo avuto nell’osservare quella ragazza stendere i vestiti, della curiosità di sapere il suo nome e della magia di quando i loro sguardi si incrociarono per la prima volta. Michael fu molto sorpreso nel vedere il suo amico così coinvolto senza preoccuparsi minimamente che aveva già dato un appuntamento esponendosi anche in maniera piuttosto esagerata con una collega dell’università. <> gli disse Michael sorridendo, Ray buttò la sigaretta per terra e ci mise un piede sopra, << ma si, nemmeno la conosco in fondo >> gli rispose anche se non pienamente convinto.
 All’ultima curva vicino casa decise di rispondere al telefono che squillava già da un po’, si fermò con tutta calma sulla pista ciclabile, << pronto?! >> , << Ray, finalmente >> la voce preoccupata di suo padre lo chiamava dall’altro capo del telefono, << papà, tutto ok, sto tornando a casa >> gli rispose velocemente, << bene ok, buona serata Ray >> <>  concluse la telefonata e si accorse di un messaggio sulla chat ancora aperta di Ilaria: “ci vediamo stasera! Alle 21 sono da te, mandami posizione”. Ray rimase circa cinque minuti con il telefono aperto su quella chat senza rispondere. In realtà non sapeva che fare, era rimasto solo per tanto tempo e la compagnia di una donna che tral’altro era cotta di lui poteva essere interessante, ma guardando verso il portone di casa sua, c’era il pensiero di quella ragazza che gli frullava nel cervello. Ilaria aveva una cotta per lui da anni, anzi dal primo anno di università e c’aveva provato in tutti i modi, anche durante le storie di lui. Ray dal canto suo, un po’ si sentiva desiderato e un po’ lo annoiava, lei era una bellissima ragazza, capelli castani, occhi nocciola, un fisico mozzafiato, ma c’era qualcosa in lui che lo bloccava, o almeno che adesso lo bloccava. Il pensiero di Ray si fermò sui fianchi di Ilaria,  “goditi la serata”ripetè sottovoce mentre  gli tornavano in mente le parole di Michael, “Via Rossi, 24 a dopo Ila”, scrisse poi velocemente come se potesse pentirsene per poi rimettere i piedi sui pedali e ripartire.
 
 
 
 
La giornata non era ancora finita, mancavano dieci minuti prima di uscire da lavoro. Anna lavorava come segretaria in uno studio dentistico, aveva degli orari comodi e uno stipendio che le permetteva di potersi mantenere da sola, i nuovi incarichi che tanto le avevano dato ansia durante la notte non le erano ancora arrivati e quindi la giornata si prospettava lenta e noiosa. Anna aveva studiato giurisprudenza per tre anni, prima di rendersi conto che probabilmente la giurisdizione non era nelle sue corde, per la delusione dei suoi genitori, pur di cambiare vita aveva accettato questo lavoro fuori porta per non pesare sulle spalle di mamma e papà. Il lavoro era accettabile anzi lo era molto di più di quanto avesse potuto immaginare, erano molti i momenti in cui si riduceva a non fare proprio nulla. Lo studio dentistico era di un vecchio odontoiatra ormai in procinto della pensione che aveva bisogno di una persona che gli prendesse qualche telefonata e gli gestisse quei pochi pazienti rimasti. Avrebbe potuto farlo il figlio, Luca, un ragazzo per bene, sempre molto educato ma con soli due obiettivi nella vita: i soldi e le donne. Carino era carino, senza dubbio, il fatto era che Anna ci aveva provato a parlare con lui qualche volta quando veniva a trovare suo padre nello studio, Luca però era così ossessionato dal denaro e non sapeva parlare d’altro. Il dottor Gentile, così si chiamava il padre di Luca, avrebbe voluto che suo figlio si iscrivesse all’università per imparare la professione di dentista esattamente come lui, ma sebbene Luca ci avesse provato, sembrava essere più bravo a contare i soldi del padre. Per carità, era onesto, ma avrebbe dovuto dedicarsi un po’ di più ad imparare il mestiere piuttosto che a tenere la contabilità aziendale. Luca si vestiva sempre con giacca e cravatta e suscitava in Anna sempre un effetto particolare, che puntualmente cadeva ogni volta che provava ad aprire un discorso con lui, sebbene Luca ci avesse provato due o tre volte, Anna non aveva intenzione di lasciarsi andare, ferita ancora dalla vecchia storia. Anche quando comunque  il tempo sembrava non passare mai, alla fine poi tra una chiamata e un messaggio sul cellulare da parte dell’unica amica che aveva, passava sempre,e così,  zaino in spalla e giubottino di jeans  si diresse verso la sua bicicletta tutta rosa, facendo un cenno con la mano al dottore che ormai sfilava la classica tunica verde. Era quasi sera, scrisse un messaggio a sua mamma sul telefonino e poi partì.

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Capitolo 5
*** La porta accanto ***


                                                                             LA PORTA ACCANTO
 

 
Ray chiuse la porta di casa nel momento in cui dal piano di sotto qualcuno apriva il portone dell’atrio. Per un secondo ebbe l’istinto di scendere giù di corsa con un qualsiasi motivo, era convinto che fosse lei, rientrava più o meno sempre allo stesso orario e anche se fino a quel momento non ci aveva mai fatto molto caso adesso faceva attenzione ad ogni passo o rumore che provenisse dalla porta accanto. Appoggiò un orecchio alla porta di casa sua, e sentì i passi un po’ trascinati avvicinarsi ogni secondo di più, ci fu un momento in cui riuscì a sentire il respirò stanco della ragazza fermatasi davanti l’uscio di casa,dopo un paio di secondi di silenzio sentì lo scatto della chiave e poi il chiudersi della porta. Ray tirò un respiro come per calmarsi poggiando la testa sul muro li accanto, si era agitato per niente, da un lato la voglia di incontrarla dall’altro l’imbarazzo. Quel momento di riflessione venne interrotto dalla suoneria del suo telefono, Ilaria gli aveva scritto che stava per arrivare e lui non aveva ancora preparato niente, aveva la casa sottosopra e doveva anche farsi una doccia. Tolse di fretta i vestiti dalla sedia e li gettò dentro il primo armadio disponibile, noncurante della fatica che aveva fatto qualche giorno fa per stirarli. Aprì il frigo sperando che ci fosse qualcosa di commestibile, ma la verità era che doveva andare a fare la spesa, a parte qualche lattina di coca cola e i resti del pollo della sera prima non era rimasto niente. Ray comunque era una persona che non si faceva abbattere facilmente anzi, era una persona capace di trovare una soluzione a quasi tutto. Sul comodino dell’ingresso teneva sempre un paio di volantini delle pizzerie nelle vicinanze. Quale migliore occasione di questa per prendere delle pizze?! Ora che cibo e vestiti in giro erano sistemati, era arrivato il momento di una doccia super veloce. Fece scorrere per un po’ l’acqua mentre si osservava allo specchio, aveva ancora qualche parvenza dei suoi addominali, allenati qualche tempo fa, le spalle grandi e le braccia con i muscoli in bella vista, avrebbe dovuto farsi la barba che ormai era leggermente ricresciuta, ma non avendo tempo decise di tenerla così. S’infilò sotto la doccia e in quindici minuti di orologio era già fuori. Prese dall’armadio due camicie, una bianca e una blu, le provò davanti lo specchio velocemente per poi scegliere la bianca, un paio di jeans nuovi e le solite scarpe da ginnastica. Erano le 21 e 10 minuti, il tempo di allacciarsi la scarpa destra e il citofono suonò. Quasi inciampando sulla ciabatta lasciata vicino il divano aprì il portone di giù, poi con uno scatto aprì anche la porta. Non era agitato, e nemmeno euforico, non restava in compagnia di una donna da un po’ di tempo e la cosa forse un po’ lo spaventava anche. Aprì la porta di casa sua e vide sulle scale Ilaria. Capelli mossi, un vestitino blu che le fasciava tutto il corpo, per un attimo Ray si chiese perché mai avesse sempre evitato di uscire con lei. Ilaria gli si avvicinò salutandolo ed entrò in casa nel momento in cui dalla porta accanto la ragazza fece uscire due sacchi blu, probabilmente di spazzatura, per portarli giù. Ray restò incollato all’uscio fino a quando non la vide. Capelli alzati in una coda alta, qualche ciuffo le scendeva lungo il viso, dei jeans e una magliettina a maniche corte rosa, non aveva nessun vestito sexy ma Ray pensò di non aver mai visto nessuno di così bello. La vide chiudersi la porta alle spalle prima di alzare lo sguardo verso di lui << ciao >>  gli disse diventando un po’ rossa in viso, seguirono dei secondi di silenzio poi dalla cucina sentì i passi di Ilaria <> Ilaria si era catapultata dietro di lui ridendo, la ragazza stava cercando qualcosa dentro la tasca, poi con un accenno di sorriso riprese in mano i sacchetti e scese giù mentre Ray riusci solo a farle un accenno con la mano prima di chiudere la porta davanti a se.
 
 
 
 
 
Anna si era fermata davanti il portone dell’atrio della sua abitazione, girò con forza la chiave, perché quel portone aveva sempre un problema con la serratura, ed entrò nel momento in cui dal piano di sopra si chiuse una porta. Il suo pensiero volò subito al suo vicino di casa, doveva essere tornato dal lavoro o dall’università, ci pensò un attimo mentre posava la sua bici al solito posto. Era molto stanca quella sera tanto che si trascinava a fatica su per le scale e proprio per essere così lenta si accorse di un bracciale nell’ultimo gradino vicino la porta di casa sua e del ragazzo. Era un braccialetto maschile di quelli sottili in cuoio, con la lettera R in acciaio, Anna lo prese e per un attimo ebbe la tentazione di suonare alla porta accanto  e chiedere se fosse il suo, si fermò anche qualche secondo li davanti un po’ con il fiatone dovuto alle scale e alla stanchezza. Alla fine pensò che nelle condizioni in cui era non fosse opportuno, lo mise dunque in tasca decisa a darglielo dopo, magari dopo una bella doccia. Anna entrò a casa chiudendosi la porta alle spalle e gettando sul divano la borsa del lavoro, poi con tutta calma, si tolse le scarpe e lasciò scorrere l’acqua della sua vasca da bagno in modo da diventare calda, poi appena fu pronta si immerse rilassandosi del tutto. Anna aveva delle smagliature sulle gambe e sulla pancia, troppe volte mangiava disordinata e poi digiunava per i sensi di colpa, questo continuo mangiare e dimagrire le aveva procurato questi segni, di cui in realtà poco se ne curava. Si piaceva anche così, non era perfetta, con quei capelli spesso indomabili, e quegli occhi stanchi, stanchi di conoscere l’amore e poi vederlo sparire ogni volta. I minuti passarono abbastanza velocemente e dopo essersi vestita ed aver asciugato i capelli entrò in cucina decisa a prepararsi qualcosa di buono da mangiare. Una delle passioni di Anna era la cucina. Amava cimentarsi anche in alcune ricette dei grandi chef, non sempre riuscivano perfette ma facevano la sua figura. Aprì il frigo e tirò fuori delle verdure, aveva voglia di qualcosa di leggerò, di un film e di un po’ di relax. Prima di mettersi a cucinare buttò un occhio al calendario della raccolta differenziata, doveva portare giù la plastica, sbuffando un po’ e dopo aver sistemato tutto andò verso la porta sentendo un rumore di tacchi provenire dalle scale. In quel momento era impresentabile, aveva raccolto i capelli in una cosa alta orrenda tral’altro fatta anche male perché alcuni ciuffi le erano rimasti fuori, si era poi messa una maglietta rosa che usava per casa, insomma non era il momento di incontrare gente, ciononostante, non aveva voglia di aspettare ed aprì ugualmente la porta di casa portando fuori i sacchi. Anna non si accorse subito che all’angolo il ragazzo la stava guardando. <> gli disse subito quando lo vide, restando per qualche secondo a guardarlo. Era estremamente affascinante, quei capelli sul biondo perfetti, una camicia bianca e i jeans, Anna pensò subito di sognare, restò fissa sul suo sguardo arrossendo per qualche secondo poi si ricordò del bracciale messo in tasca e fece per tirarlo fuori, quando una voce femminile chiamò il ragazzo da dentro, si chiamava Ray. Il ragazzo gli fece cenno con la mano sorridendo, mentre lei fingendo un piccolo sorriso scese le scale. Per tutto il tempo non fece che pensare a lui, rigirando il braccialetto tra le mani e pensando al suo nome, ma i suoi pensieri furono interrotti dal ricordo della ragazza dentro casa sua. Doveva essere fidanzato, o peggio sposato. La sua euforia diventò nuovamente malinconia, si stese a letto pensando che probabilmente era troppo per lei, che come al solito si era illusa inutilmente, da sola per giunta e che sembrava troppo da film romantico, dunque , per forza non poteva essere vero.

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Capitolo 6
*** Brividi ***


BRIVIDI
 
 
Ray non aveva fatto che pensare alla sua vicina per quasi tutta la serata, prima che Ilaria si buttasse letteralmente tra le sue braccia. Un uomo è un uomo e Ray non stava con una ragazza da tempo, per cui preso dal momento e dalla situazione c’era finito a letto. Si svegliò la mattina dopo ancora con il profumo addosso della ragazza che giaceva sul suo stesso letto e che sembrava dormire pesantemente. Si mise una mano dietro la testa e con l’altra stropicciava gli occhi per svegliarsi, Ray non avrebbe voluto giocare con i suoi sentimenti, la serata era stata tutto sommato piacevole, e anche il dopo serata , ma non voleva in nessun modo che Ilaria potesse affezionarsi a lui. Aveva paura di intraprendere una relazione, anche l’ultima volta che era uscito con una ragazza aveva avuto quella brutta sensazione che non ce l’avrebbe fatta. Cristina, la ragazza con cui era stato diversi anni, gli aveva lasciato un vuoto e una insicurezza che nemmeno Ilaria, che dopotutto ci andava dietro da tempo, era riuscita a colmare. Dopo aver appurato che nemmeno questa volta era pronto ad avere una relazione duratura, era arrivato il momento di capire in che modo dirlo a lei. Non voleva ferirla ma nemmeno prenderla in giro. Decise intanto di alzarsi facendo il più piano possibile, ma lei si girò << Ray dove vai?>> gli disse girandosi e aprendo a malapena gli occhi. Ray si sedette nuovamente e si inventò subito una scusa, << devo andare all’università, ma tu se vuoi sistemati pure con calma, lasciami solo le chiavi sotto il tappeto>> gli rispose cercando di essere il più cordiale possibile. La ragazza sbadigliò e poi lo guardò, Ray abbassò lo sguardo immediatamente, << beh,ci rivediamo?!>> continuò Ilaria, << si beh, certo, ci vediamo all’università>> disse lui mettendosi i jeans, Ilaria si alzò coprendosi con il lenzuolo, << che significa?>> disse accigliata. Ray cercava di evitare i suoi occhi in ogni modo, << Ray, non penserai che io vada a letto con chiunque?>> Ilaria sembrava arrabbiata, << ma certo che no Ila, solo che io.. >> rispose e s’interruppe, << tu cosa? >> , il ragazzo si prese di coraggio ripetendosi a mente che era meglio dirle la verità, <> disse tutto d’un fiato. La ragazza sembrò rilassarsi un attimo, << beh nemmeno io, insomma, siamo usciti solo una volta>> disse poi tutta contenta e gli stampò un bacio sulle labbra. Seguirono minuti di silenzio, nel quale Ray fingeva di prepararsi aspettando che anche lei fosse pronta, l’unica cosa che voleva era restare da solo, Ilaria non aveva capito che la sua era proprio una paura e questo lo destabilizzava ancora di più. Poco dopo, erano entrambi pronti, Ray aprì la porta, << tu non vieni?, potremmo fare colazione insieme?>> disse Ilaria tutta euforica, << No Ila ascolta io per il momento, non mi sento di… insomma, per ora…>> iniziò lui, ma la ragazza gli stampò nuovamente un bacio sulle labbra << non fa niente, ci vediamo più tardi>> gli disse, poi girando i tacchi scese facendo anche parecchio baccano. Ray fece per chiudere la porta, quando si accorse che la sua vicina stava per uscire di casa, subito fece per sistemare il tappeto davanti l’uscio in attesa di vederla. Qualche secondo dopo la vide uscire di casa. La ragazza aveva i capelli lisci e morbidi che le scendevano sulle spalle, i jeans, una camicetta beige, e il suo immancabile zainetto nero sulle spalle, la trovava semplice e bella allo stesso tempo, << ciao Ray >> disse la ragazza sorridendo, mentre chiudeva la porta di casa, << ah scusami, piacere, io mi chiamo Anna >> continuò porgendogli una mano, Ray diventò completamente rosso in viso, prese la mano di lei stringendola in segno di saluto e non potè fare a meno di notare quel brivido piacevole che quella stretta di mano gli stava provocando << Anna, beh finalmente conosco il tuo nome, cioè.. intendevo dire, ci siamo incontrati parecchie volte senza presentarci>> disse non sapendo bene nemmeno cosa gli stesse uscendo dalla bocca. Raramente si trovava imbarazzato davanti ad una donna, con lei succedeva ogni volta. << beh, si non c’è stata occasione >> rispose la ragazza, <> disse, << volevo dartelo ieri ma ho visto che eri impegnato insomma, non era il caso>> continuò Anna prendendo dalla tasca il braccialetto, Ray ne fu sorpreso, << grazie, si è il mio, me lo ha regalato mio nonno, ci sono anche parecchio affezionato>> disse e le sorrise, << beh ci vediamo allora!!!>> concluse la ragazza infilando le chiavi di casa in tasca, << si, ci vediamo, Anna >> << e grazie ancora >> disse Ray facendo cenno al braccialetto. Anna gli sorrise, ed il ragazzo si sentì completamente colpito , come poteva il sorriso di una donna regalargli così tanto, gli aveva svoltato la giornata, chiuse la porta davanti a sé e cercò di organizzare al meglio la sua giornata.
 
 
 
Anna aveva dormito poco, la sera prima c’era stato un po’ di baccano proveniente dalla stanza accanto, per intendersi, il rumore dei tacchi della ragazza era abbastanza fastidioso. Si era alzata di malavoglia pensando a come avesse passato la serata Ray, se fosse fidanzato, se fosse stata solo una ragazza per divertirsi, se fosse addirittura la moglie,se la ragazza fosse rimasta da lui oppure fosse andata via, il pensiero di ciò un po’ la intristiva. Si sistemò i capelli fece colazione e dato che aveva un po’ di tempo prima di andare a lavoro decise di uscire e andare a fare colazione in quel bar vicino il centro. Arrivata davanti la porta sentì la voce della ragazza di ieri, stava parlando con Ray chiedendogli se volesse andare a fare colazione con lei. Anna realizzò che aveva passato la notte con lei, e per un attimo restò delusa da questa scoperta, di certo non poteva aspettarsi altro, non trovò un solo motivo per cui  quella donna non sarebbe dovuta tornare a casa. Ray era un uomo molto affascinante, e di sicuro era stato con moltissime donne. Anna invece no, Anna non credeva più all’amore dopo l’ultima sua relazione andata in fumo. Non ci credeva ma non poteva fare a meno di notare quanto le piacesse Ray, nonostante di lui conoscesse solo il nome, sentiva come se conoscessero da sempre. I suoi pensieri furono interrotti dal rumore dei tacchi della ragazza, << No Ila ascolta io per il momento, non mi sento di… insomma, per ora…>> sentì Anna appoggiando l’orecchio alla porta, poi qualche secondo di silenzio. Aveva rifiutato, e lei stava tornando a casa sua, questo voleva dire che non erano sposati, fece un breve sorriso, poi afferrò il braccialetto di lui mettendoselo in tasca, decisa a darglielo quella stessa mattina, tanto che si affrettò ad aprire la porta non appena i tacchi della ragazza si fecero più distanti. Girò la chiave e con sua enorme sorpresa Ray era davanti la porta intento a sistemare il suo tappeto, << ciao Ray >> disse subito Anna sorridendogli, infilò la chiave nella serratura di casa per cercare di smorzare la tensione che aveva, lei si imbarazza moltissimo specialmente quando le piaceva qualcuno, poi si prese di coraggio ma senza mai incrociare lo sguardo di lui << ah scusami, piacere, io mi chiamo Anna >>, inevitabilmente al porgergli della mano Anna alzò gli occhi verso i suoi. Ray era vestito esattamente come ieri, i suoi occhi nocciola brillavano un po’ di più grazie alla luce del sole proveniente dalla finestra del pianerottolo, era estremamente affascinante, poggiava la mano sul muro vicino la porta e quando afferrò la sua per stringerla in segno di saluto sentì ogni parte del suo corpo bruciare, era qualcosa di piacevole ma di mai vissuto prima di quel momento. La stretta di mano durò qualche secondo il tempo che Anna potesse afferrare almeno le ultime parole di quello che stava dicendo Ray <<…incontrati parecchie volte senza presentarci>> , << beh, si non c’è stata occasione >> rispose lei un po’ in imbarazzo, poi approfittò della situazione per restituirgli il braccialetto <> disse, << volevo dartelo ieri ma ho visto che eri impegnato insomma, non era il caso>> Anna si finse di non voler disturbare o essere inopportuna, anche se dentro di lei avrebbe avuto una gran voglia di sapere molto di più sul suo rapporto con quella ragazza. Ray la guardò sorpreso << grazie, si è il mio, me lo ha regalato mio nonno, ci sono anche parecchio affezionato>> le rispose e le fece un sorriso, Anna sentì che se lui avesse sorriso di nuovo in quel modo non ce l’avrebbe fatta! Prima che potesse succedere un’altra volta tagliò corto la situazione << beh ci vediamo allora!!!>> gli disse rimettendo le chiavi di casa in tasca, distolse lo sguardo dal ragazzo sentendosi arrossire, << si, ci vediamo, Anna >> << e grazie ancora >>disse Ray, Anna lo guardò di nuovo, il suo nome pronunciato dalle sue labbra quasi sembrava più bello del solito, il brivido dentro che l’aveva avvolta quella mattina durante quella breve conversazione con lui, aveva aperto in lei una guerra tra la voglia di conoscerlo e la paura di fallire ancora. Anna si sentiva un po’ euforica , scese le scale quasi di corsa ed uscì dal portone di casa guardando il cielo e facendo un lungo respiro, era una bellissima giornata di sole, andò a fare colazione come previsto e poi di corsa a lavoro.

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Capitolo 7
*** Consapevolezze ***


Consapevolezze
 


La settimana dopo la notte passata con Ilaria fu per Ray un po’ stressante, tra lo studio, qualche prova scritta , e la stessa ragazza, che per telefono continuava incessantemente a chiedergli di vedersi , riusciva a malapena ad arrivare a casa e godersi un po’ di televisione in pace. Ray da un lato capiva la voglia di Ilaria di vederlo sempre, lo avrebbe fatto anche lui se fosse stato realmente preso da quella situazione, eppure lui era stato molto chiaro, glielo aveva già detto quella stessa mattina, e anche i giorni a seguire, che non era pronto che voleva anche un po’ il suo tempo per pensare. Non aveva però il coraggio di parlarle della sua paura, quella di stare ancora male. Non era detto che poi dovesse per forza finire, ma quella sua vocina dentro lo faceva sempre tornare al punto di partenza, ad un passo dall’essere se stesso. Quel lunedì profumava d’autunno ormai, anche se le temperature erano ancora sopra la media stagionale, Ray si era recato all’università come sempre per le varie lezioni e a dire il vero, erano un paio di giorni che non incrociava più Anna , né quando usciva da casa né al suo rientro. Ogni tanto gli capitava di sentire qualcuno salire le scale, ma capitava davvero poche volte, e in tarda notte. La mattina passò tra una lezione ed un laboratorio, finchè finalmente ad ora di pranzo riuscì ad incontrasi  con Michael. Era da un po’ che i due non si vedevano , lui era partito per qualche giorno per un lavoro fuori Milano, e poi tra una cosa ed un’altra non avevano fatto in tempo a vedersi. << Ray, amico mio, come stai? >> urlò Michael subito dopo aver parcheggiato la sua auto in un posto rigorosamente strisce blu e rigorosamente senza pagarlo, << ti dispiace se non ci allontaniamo da qui?! >> continuò speranzoso indicando il parcheggio, Ray sorrise annuendo, conosceva bene il suo migliore amico pur di non pagare un parcheggio sarebbe venuto a piedi da Bergamo. I due ragazzi si salutarono << allora? Come sta il mio ruba cuori?! Con Ilaria? >> disse il ragazzo schiacciando l’occhio sinistro, Ray si appoggiò alla macchina, <<  tutto nella norma>> rispose guardando altrove, << beh, allora? Con Ilaria? >> incitò Michael, << la settimana scorsa è venuta a casa mia e abbiamo passato una piacevole serata, era molto carina >> disse Ray sempre guardando altrove, << e quindi? Solo una piacevole serata?! >> ripassò sopra il ragazzo, << vuoi sapere se ci sono andato a letto? >> domandò divertito, Michael rise, << si siamo andati a letto insieme >> concluse Ray arrossendo un po’. << beh allora non è andata male se alla fine…!!! >> << mi stressa >> lo interruppe il biondo, << non sono pronto per avere una relazione stabile con lei, o con chiunque altro >> ammise, << e lei questo lo sa? >> gli chiese il suo migliore amico, << si, quella stessa mattina gliene ho parlato, ha fatto finta di non capire da quel giorno è un continuo “vediamoci”, figurati che ieri me la sono ritrovata fuori dall’aula dopo la lezione >>, << sei in un bel guaio amico >> concluse Michael passandosi una mano tra i capelli rossi, << Ray però, amico, te lo dico sul serio, devi superare la rottura con Cristina sono già passati tre anni, buttati non deve per forza andare male >> riprese dopo un po’. Il viso di Ray si fece più cupo poi guardò il suo migliore amico << Mike, io ho superato la rottura con Cristina, semplicemente , credo… che non sono abbastanza preso da Ilaria. Per carità è una bellissima ragazza, poi quella sera era davvero bella, ma non riesco, sono io il problema non lei >> gli disse ed abbassò nuovamente lo sguardo guardandosi le scarpe bianche. Michael si guardò al finestrino specchiandosi per sistemarsi gli occhiali da sole poi se li tolse e torno a guardare il ragazzo visibilmente provato, << capisco, ma senti invece con la vicina?  >> , Ray alzò la testa e sorrise <<  Anna >> disse in maniera impercettibile, << bene, bene, abbiamo un nome dunque, Anna, e dimmi è lei che ti fa perdere la testa?! >> Ray arrossì di colpo, <<  ma che dici Mike, ci siamo presentati mi sembra normale dopo esserci incontrati un paio di volte >> disse il ragazzo sempre accennando un sorriso, << secondo me ti stai innamorando >> <<  non esagerare, innamorarsi è complicato e poi nemmeno la conosco, ma dai >> rispose subito, << mi incuriosisce questo si, è vero  >> continuò portandosi una mano sulla fronte, <<  ecco spiegato perché le attenzioni di Ilaria non ti colpiscono più >> Michael si era appena seduto in macchina << senti Ray ascolta ne parliamo davanti ad una bella birra stasera al pub, quello che conosciamo noi?! >> disse di fretta mettendo in moto la macchina, << invitiamo anche Ilaria!!! >> esclamò abbassando il finestrino, Ray scoppiò a ridere << ci vediamo stasera, non fare tardi al solito >> con un cenno della mano Michael sparì dietro la curva, ed il pensiero di Ray adesso vagava su dove potesse essere Anna, decise di rientrare a casa un po’ prima per rilassarsi in attesa della serata con Mike. Arrivò a casa con calma, dopo aver rimandato una sessione di studio con i suoi colleghi, decise che quel pomeriggio se lo sarebbe preso di relax, era passato dal market sotto casa prima di rientrare ed aveva la spesa da sistemare nel frigo, si tolse le scarpe e si buttò sul divano. Chiuse per un po’ gli occhi e poi prendendo il cellulare dalla tasca iniziò a scorrere fra le chat che non aveva ancora aperto, silenziate da una vita, a parte quelle di Ilaria silenziate da poche ore. Proprio le ultime della ragazza mostravano quindici messaggi non letti, tra cui anche due chiamate senza risposta, Ray poggiò la testa sullo schienale del divano restando con il telefono in mano per qualche minuto prima di leggere tutto. I messaggi recitavano una quantità infinita di “dove sei finito?” , “ ti cerco da tutto il pomeriggio”, “chiamami appena puoi”. Ray era esterrefatto dal modo che aveva quella ragazza di stargli dietro, un po’ come capitava precedentemente lo lusingava ma adesso gli dava anche un po’ fastidio. Restò qualche minuto a pensare cosa poterle scrivere per non risultare offensivo, “tutto ok, ho studiato, ci vediamo domani all’università, devo parlarti” le scrisse ed inviò subito il messaggio, la risposta arrivò all’istante, “è successo qualcosa?” gli scrisse, “no, ma ho bisogno di parlarti, ci vediamo domani” concluse di nuovo il ragazzo. Ilaria però non riuscì a farsene una ragione ed iniziò a fargli almeno due telefonate, alla terza, Ray buttò il telefono dall’altro capo del divano e cercò di fretta le sigarette dentro lo sportello nella camera da letto,poi stressato per come si sentiva, uscì fuori sul balconcino, si appoggiò alla ringhiera e dando prima un breve sguardo malinconico al balcone a fianco al suo accese la sigaretta guardando il panorama che quel tramonto gli stava offrendo. Dopo un paio di minuti, forse troppo immerso nei suoi pensieri, notò dalla porta finestra accanto, Anna, con un vestitino leggero celeste, Ray restò per qualche secondo a guardarla , era veramente bellissima,i suoi gesti, i suoi movimenti gli provocavano sensazioni per lui nuove, la ragazza aveva in mano una scopa per spazzare i pavimenti e la stava posando , Ray non perse nemmeno un secondo, si avvicinò piano al confine fra i due balconi, << Anna!!! >> le disse, la ragazza si girò verso di lui << ehi >> gli rispose e al suo sorriso Ray si portò una mano tra i capelli dimenticando quasi la sigaretta accesa, di colpo come ogni volta davanti a lei restava impacciato come un bambino. << tutto bene?!>> gli chiese il ragazzo, Anna annuì, << si, grazie sono stata fuori un paio di giorni >> gli disse, << qualche problema con la casa?  >> indagò il biondo facendo un altro tiro,<< no beh, sono andata a trovare i miei genitori >> gli rispose, e Ray parve sollevato da quella risposta, fece un ultimo tiro e spense la sigaretta sul posacenere posto sul tavolino, << anche i miei genitori vivono lontano da qui >> continuò Ray senza far caso al suo telefono che continuava a suonare, << scusami un attimo >> disse dopo poco visibilmente infastidito dal continuo suonare << no vai tranquillo io rientro ho un po’ di cose da fare a casa >> disse la ragazza, Ray voleva continuare a parlare con lei ma al contempo doveva assolutamente rispondere ad Ilaria, o avrebbe continuato all’infinito. <<  Senti Anna, ti andrebbe, non so…se non sei impegnata domani mattina, magari… fare colazione insieme, conosco un bar in centro dove fanno ottimi caffè >> propose il ragazzo tutto d’un fiato mentre si trovava accanto la porta per rientrare in casa , sentì dentro di lui uno strano calore ed un agitazione tale da farlo quasi barcollare, vide la ragazza mettersi i capelli dietro le orecchie come se fosse imbarazzata, << domani?! Beh non bevo caffè, ma si dai, va bene, alle 8 andrebbe bene? >> gli chiese, Ray sorrise all’istante sentendosi totalmente euforico, <<  si benissimo, a domani allora >> << a domani >> gli rispose Anna e poi la vide rientrare. Ray entro di corsa mettendosi le mani sulla testa, l’aveva invitata fuori e lei aveva accettato. Di colpo prese il telefono << pronto >> , <> << d’accordo, ciao >>, chiuse il telefono ed iniziò a guardare l’orologio come per contare le ore che lo separavano da quell’uscita, poi riuscendo a calmarsi accese la tv e cercò di rilassarsi un po’.
 
 
 
 
Anna aveva avuto una settimana un po’ pesante, era scesa giù a Roma dai suoi genitori per rilassarsi un po’, e poi era risalita giusto in tempo ed aveva accettato un invito da parte di Luca, il figlio del dentista a cui faceva da segretaria, che come già detto non le andava proprio a genio. Dopo aver scoperto la settimana prima della nottata passata da Ray con la ragazza misteriosa, Anna si era detta tra se e se che se fosse stato interessato a conoscerla, beh non si sarebbe portato a letto un’altra. Dunque dopo le svariate volte in cui era stata invitata a cena da Luca, finalmente aveva preso coraggio, ed aveva dato una possibilità a se stessa di ritrovarsi in una situazione che ancora probabilmente le stava scomoda. L’appuntamento con Luca era andato piuttosto bene, lui l’era venuta a prendere con la sua auto bianca super pulita , lei si era messa un po’ in tiro per l’occasione, aveva messo un bel vestito nero e dei tacchi, quando si guardò allo specchio quella sera non credeva nemmeno di essere lei. Luca l’aveva portata in un dei ristoranti più belli di Milano, le aveva offerto la cena e avevano fatto una lunga passeggiata ai Navigli, abbastanza trafficati il sabato sera. Aveva parlato di più Anna, più che altro per non restare in silenzio, Luca si limitava spesso ad esordire con frasi poco inerenti con i suoi discorsi e questo purtroppo era uno degli aspetti che Anna proprio non riusciva a sopportare di lui. Carino era carino, anzi , lo era più degli altri giorni, e su questo non aveva dubbi, ma quella sua freddezza mentale, quel suo materialismo, non suscitava in lei nessuna emozione. Aveva dopotutto passato lo stesso una bella serata, diversa, finchè Luca in tarda nottata l’accompagnò a casa sviando qualsiasi discorso e cercando in tutti i modi di salire da lei. Anna aveva bene in mente le intenzioni del ragazzo e per qualche secondo pensò anche che fosse una buona idea passare la notte con lui, si rese conto poco dopo che lei non era fatta per queste cose, non era irrazionale, rifiutò dopo la terza volta che lui provava a baciarla, ed uscì dalla macchina di fretta. Luca si scusò con lei dando la colpa allo champagne bevuto al locale, dicendo che non era sua intenzione e che lei era davvero bellissima. Ad Anna fece un po’ di tenerezza, ciononostante salì pochi minuti dopo facendo attenzione a non fare troppo rumore con tacchi. Quel lunedì, si era svegliata prestissimo, era uscita e non aveva fatto nemmeno colazione, Luca si era fatto sentire poche volte da sabato ed in realtà a lei non pesava per niente, anzi, dopo quella sera cominciò a chiedersi se Ray si fosse accorto della sua assenza durante la settimana. Aveva passato la mattina a lavoro, era quasi ora di pranzo e dal  suo zainetto tirò fuori un muffin alla vaniglia, il suo profumo la catapultò indietro a qualche settimana prima, a quel profumo dolcissimo di vaniglia proveniente dal balcone di Ray,sorrise distrattamente prima di assaggiarne un pezzetto. Qualche minuto prima della fine del turno di lavoro, entrò in ufficio Luca con un enorme mazzo di rose in mano, e si presentò davanti la reception sotto gli occhi degli ultimi pazienti rimasti. Anna fu colta di sorpresa quando lo vide. << delle rose, per una bellissima rosa >> recitò Luca sorridendo, la ragazza alzò lo sguardo verso di lui poi arrossì più per l’imbarazzo che per il gesto. Per carità indiscutibile gesto di galanteria ma Luca non aveva capito che lei non provava le stesse cose, ed era convinta che la serata passata con lui fosse stata una chiara verità da accettare. << Grazie… sono molto belle ma, Luca, non dovevi >> gli disse la ragazza, <<  no dovevo, per rimediare alla figuraccia che ho fatto sabato sera >>, poi si avvicinò di più per non farsi sentire dagli altri << non avevo intenzione di spaventarti, non volevo né importunarti né portarti a letto >> concluse in un sussurro, <<  beh, si, non ti preoccupare, va bene..  >> continuò Anna sempre più imbarazzata ,poi si alzò un attimo e lo raggiunse dal lato opposto del bancone. << Luca, senti, io esco da una storia molto difficile, e sono stata bene, nel senso è stata una bellissima serata ma, io vado molto a sensazioni e mi dispiace, non è scattato niente nei tuoi confronti >> Luca la guardava un po’ spaesato << sei un bravo ragazzo, ma ti ripeto, non… non so come spiegartelo, certe emozioni le senti subito >> Anna lo guardò con tenerezza, poi gli accarezzò un braccio, << beh, certo, si lo capisco.. beh, prenditi tutto il tempo che vuoi >> gli rispose il ragazzo un po’ provato dalla situazione, << grazie mille per i fiori >> continuò Anna prendendoli e mettendoli in un vaso vicino la scrivania, vide che il ragazzo le fece un sorriso, << ti aspetto  >> le disse, Anna gli sorrise di rimando, nella speranza che avesse capito che non poteva funzionare poi tornò nuovamente alle sue mansioni. Anche quella giornata a lavoro era finita, e Anna si recò a casa, dopo la consueta chiamata alla madre, rientrò a casa togliendosi le scarpe che le avevano procurato un brutto mal di piedi, si tolse i vestiti e ne mise uno celeste per stare un po’ più comoda, prima di dedicarsi alle varie faccende di casa. Con calma piegò i vestiti, fece una lavatrice e poi dopo aver alzato tutte le sedie in cucina era arrivata l’ora di spazzare un po’ dappertutto. Non appena finì e dopo aver rimesso tutto a posto, uscì sul suo balcone per posare la scopa, e si accorse immediatamente del suo vicino di casa. Ray era appoggiato con un braccio sulla ringhiera e fissava un punto apparentemente nel vuoto,mentre fumava la sua sigaretta, era tremendamente sexy , i jeans stretti , quella maglietta blu a maniche corte che gli fasciava i muscoli messi in evidenza dalla flessione del braccio, tutto dentro di lei ebbe una scossa , <> sentì mentre si stava guardando trovandosi completamente a disagio, lui era bellissimo e lei si sentiva fuori luogo. << ehi >> gli rispose subito sorridendo, e vide il ragazzo mettersi una mano tra i capelli, gesto che la fece vacillare per un attimo, << tutto bene?! >>continuò Ray, Anna annuì, arrossendo un pò << si, grazie sono stata fuori un paio di giorni >> gli rispose cercando di restare vaga, nella sua testa avrebbe voluto raccontargli tutto << qualche problema con la casa? >> gli chiese Ray, Anna parve colta di sorpresa, << no beh, sono andata a trovare i miei genitori >>gli disse, poi lo vide spegnere la sigaretta e per un attimo pensò che la conversazione fosse finita li, << anche i miei genitori vivono lontano da qui >> continuò Ray, ma Anna era distratta dalla suoneria che ormai da cinque minuti si ripeteva << scusami un attimo  >> disse dopo poco Ray quasi scusandosi con lo sguardo , sempre cercando di essere meno invadente possibile Anna lo guardò un attimo << no vai tranquillo io rientro ho un po’ di cose da fare a casa  >>gli rispose. Dopo qualche secondo di attesa lo vide avvicinarsi alla porta per rientrare <<  Senti Anna, ti andrebbe, non so…se non sei impegnata domani mattina, magari… fare colazione insieme, conosco un bar in centro dove fanno ottimi caffè >> le propose, Anna riuscì a capire ben poco , ma aveva comunque capito benissimo che quello era un invito,diventò rossa in viso, e cercando di nascondere tutta l’immensa felicità di quel momento, restò calma, si mise una ciocca di capelli dietro le orecchie come per prendersi qualche secondo in più << domani?! Beh non bevo caffè, ma si dai, va bene, alle 8 andrebbe bene? >>gli chiese, vide gli occhi di Ray illuminarsi, << si benissimo, a domani allora >> << a domani >> concluse Anna mantenendo sempre la calma e la dignità, poi entrò in casa velocemente, e senza potersi controllare in nessun modo iniziò a saltare sul suo letto come una bambina, coprendosi il viso con le mani. Anna era euforica aveva accettato quell’invito con la stessa facilità con cui si stava avvicinando a lui. Notò immediatamente come il vero motivo per cui con Luca non poteva funzionare era che si stava interessando a Ray, quel ragazzo la incuriosiva e l’attraeva talmente tanto da pensare che non potesse essere vero, Anna si diede almeno due volte dei pizzicotti sul braccio giusto per essere sicura che non stesse sognando. Presa ancora dall’emozione, preparò una cena veloce e passò mezza serata davanti lo specchio per decidere cosa mettere l’indomani.

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Capitolo 8
*** Sotto un albero di ciliegio ***


Sotto un albero di ciliegio
 
 


La notte era passata molto velocemente, Ray era uscito con il suo migliore amico, ed era tornato a casa molto tardi. Gli aveva raccontato della chiamata di Ilaria e della sua volontà di essere chiaro con lei una volta per tutte, e gli aveva anche detto dell’appuntamento che aveva dato ad Anna a colazione. Michael si era mostrato molto contento del modo in cui stava vertendo la situazione tra Ray e la vicina di casa ed il ragazzo di questo ne ere felice. Il mattino seguente Ray era già sveglio alle sette nonostante avesse puntato la sveglia alle sette e trenta, non aveva quasi chiuso occhio, tra l’essere tornato tardi e l’ansia di quell’appuntamento, così decise di alzarsi ed iniziare con il sistemarsi la barba, si fece una doccia veloce e iniziò a scegliere jeans e maglietta dal suo armadio. Provò circa dieci magliette diverse, ed alla fine ne scelse una azzurra a maniche corte, si spruzzò un po’ del suo profumo preferito e alla fine era già pronto venti minuti prima dell’orario previsto. Iniziò a fare avanti indietro per la stanza, ogni tanto si avvicinava alla finestra per vedere se quella di Anna fosse aperta, o appoggiava l’orecchio alla porta di casa pronto a captare qualsiasi segnale da fuori. Dopo un paio di minuti sentì qualcuno bussare alla sua porta, si diresse velocemente ad aprirla. Quando Ray vide Anna davanti la sua porta, dovette chiudere gli occhi e riaprirli in una frazione di secondo per rendersi conto che era tutto vero,Anna aveva un vestito blu con degli inserti in pizzo bianchi ai bordi delle maniche e della gonna, i capelli in ordine con dei boccoli che le contornavano il viso un trucco leggerissimo e Ray la trovò davvero bellissima. << forse sono un po’ in anticipo >> disse lei arrossendo , << no, va benissimo, sono già pronto >> rispose subito Ray schiarendosi la gola, << andiamo a piedi o in bici? >> gli chiese la ragazza, << se ti va andiamo in bici, è una bellissima giornata fuori >> concluse, Anna gli fece cenno di si con la testa, poi insieme si diressero verso il portone. Ray era super emozionato, le camminava a fianco con la sua bici nera ed ogni tanto le faceva segnale di girare a destra o a sinistra in direzione del bar in centro. Dopo pochi minuti arrivarono, mettendo le bici nelle loro postazioni legate ai pali, Ray gli fece strada verso il bar, << non ci credo è questo? >> esclamò Anna guardando l’insegna, Ray annuì, sentendo dentro di lui una forte ansia, << è il mio preferito vengo sempre qui a fare colazione >> continuò la ragazza, <> domandò stupito il biondo, mentre entrambi entravano dentro e cercavano un posto dove sedersi. Ray aveva le mani congelate per l’ansia, aveva sempre quella sensazione che qualcosa potesse andare storto, l’unica differenza stava nel fatto che quella paura si dileguava ogni volta che incrociava lo sguardo di lei. Quando si furono seduti, Ray restò per qualche secondo ad osservare i suoi movimenti mentre cercava qualcosa dentro la sua borsetta, aveva dei lineamenti così puri e puliti e Ray ebbe la voglia per la prima volta di sfiorarle la guancia, << quindi, che cosa fai nella vita? >> Anna interruppe un po’ quel silenzio e anche i suoi pensieri, << studio giurisprudenza, sono all’ultimo anno >> << tu? >> aggiunse subito, << ma dai?!, io ho fatto giurisprudenza per due anni, poi ho mollato non faceva per me, ho odiato il diritto pubblico >> rispose Anna e Ray rise, << si beh, io ci ho messo sei mesi per quella materia >> concluse, <<  io lavoro allo studio odontoiatrico del Dottor Gentile, sto alla reception >> disse Anna quasi vergognandosi <<  beh, bello, ti trovi bene? >> gli chiese il ragazzo, e vide lo sguardo di Anna abbassarsi di colpo. << scusate, posso portarvi qualcosa? >> la cameriera interruppe quel brevissimo minuto di silenzio tra i due ragazzi, << oh, si certo, per me un caffè >> disse subito Ray, << io prendo un te al limone, freddo, grazie >> continuò Anna, << posso portarvi qualcos’altro? >>  domandò di nuovo la ragazza, Ray aveva decisamente fame, guardò verso il bancone << come avete i croissant? >> le chiese , la cameriera diede uno sguardo al bancone e poi si rivolse ad entrambi i ragazzi << cioccolato, albicocca vaniglia e… >> <<<<  vaniglia >>>>  esclamarono in coro i due scoppiando poi a ridere << bene ve li porto subito >> concluse la ragazza per poi scomparire dietro i banconi. Ray sorrise guardandola, << vado matto per la vaniglia >> esclamò continuando a sorridere << anche io.. ecco spiegato l’odore di vaniglia proveniente dal tuo balcone >> continuò sempre più sorpresa Anna <<  comunque mi trovo bene a lavoro anche se non ti nascondo che avrei voglia di fare altro >> , << si, utilizzo un ammorbidente per i vestiti che ha questo profumo, lo adoro >> Anna sorrise mentre arrivavano i cornetti e le bevande. La colazione durò quasi due ore, avevano un sacco di cose in comune e i discorsi una volta sciolto il ghiaccio tra i due divennero veri e propri confronti costruttivi. Intorno alle undici Ray decise di portare Anna nel giardino vicino il centro, era un posto dove stare tranquillamente seduti sul prato a godersi il sole e l’aria fresca. Dopo aver lasciato le bici poggiate sul fianco di un albero si sedettero entrambi sotto la chioma di un enorme ciliegio,Ray si ritrovava a fianco a lei e finalmente dopo anni non sentiva nessuna paura, tutto era semplice e normale, c’era qualcosa che lo attirava e lo faceva stare veramente bene, non sentiva il desiderio di portarla a letto ma semplicemente di starle accanto e di ascoltarla, scopriva piano piano che adorava sentirla parlare della sua vita , delle sue paure. Ray si fermò a guardarla per diversi minuti senza accorgersi che Anna aveva finito di parlare e lo stava guardando negli occhi esattamente come stava facendo lui, sotto l’ombra di quell’albero Ray ebbe una voglia matta di baciarla , appoggiò una mano contro il tronco dell’albero noncurante della corteccia frastagliata, s’erano avvicinati moltissimo, Anna era immobile era come se il tempo si fosse fermato. Tutto s’interruppe a causa del telefono di Ray che iniziò a squillare, Anna si spostò subito, << Ilaria >> lesse sottovoce, ma Anna captò il nome della ragazza <<  scusami, torno subito>> disse Ray alzandosi e si diresse più avanti richiamando la ragazza. << Ilaria, pronto, si, arrivo subito >> << no, non sono venuto a lezione, ho avuto da fare >> << ci vediamo tra poco >> << si sempre li >> << a dopo >> concluse la telefonata e corse verso Anna che nel frattempo si era alzata << perdonami Anna, devo correre all’università >> gli disse il ragazzo guardandola << no certo, vai non preoccuparti non vorrei mai che la tua ragazza, insomma… >> rispose lei farfugliando qualche altra parola, << no, Ilaria non  è la mia fidanzata, ti spiegherò, ci vediamo a casa >> gli uscì di getto << nel senso, ognuno a casa sua… ecco >> continuò abbassando lo sguardo e sorridendo, Anna sorrise di rimando << certo, non preoccuparti, buona giornata >> concluse la ragazza per poi mettersi in sella alla sua bici e ripartire. Ray era talmente arrabbiato con Ilaria per aver interrotto quel momento che avrebbe voluto bloccarla su tutti i social esistenti, dall’altro lato aveva dimenticato l’appuntamento con lei e quindi non aveva tutti i torti. Arrivò dopo pochi minuti all’università, e la ragazza era li che lo stava aspettando << eri con lei vero? >> gli urlò Ilaria, Ray parve spaesato <<  lei chi? >> puntualizzò << la tua vicina di casa >> esclamò, <<  Ilaria senti, io non provo quello che tu provi per me >> iniziò Ray ed era molto arrabbiato, << allora perché sei venuto a letto con me? >> << mi sei saltata addosso! >> la interruppe il ragazzo, << non vuol dire niente  >> Ilaria stava urlando, << senti, lo volevamo entrambi ed è successo, ma non puoi fare così e ritenerti fidanzata per una volta >> << sono stato chiaro fin dalla stessa mattina, ora dunque fammi il favore di finirla  >> Ray era fuori di se << chi ti ha detto di Anna? >> le chiese << non sono affari tuoi >> gli rispose Ilaria e poi si girò per andarsene, << è stato Michael vero? >> Ilaria si girò verso di lui per un ultimo sguardo pieno di rabbia, poi continuò a camminare verso la sua macchina. La prima cosa che fece Ray fu telefonare Michael cercando di capire perché avesse parlato di Anna ad Ilaria. Si mise poco lontano dall’università in una zona poco trafficata , << Mike?! >>  , << perché le hai parlato di Anna? >> , << non mi interessa se ti ha minacciato >> , << cosa?!.. hai tradito Vale? >>,  << senti vediamoci al bar intorno alle cinque , prima devo passare da casa >> , << ok a più tardi >>. Chiuse la telefonata e si diresse verso casa.
 
 
 
Anna era andata a dormire tardi dopo la camomilla che si era fatta per riuscire a prendere sonno. Era emozionata come non le succedeva da tanto tempo, e non vedeva l’ora di vedere il sole sorgere dietro le tende rosa della sua camera da letto. Aveva già messo tutto in ordine sul divano della cucina, aveva scelto un vestito blu con i ricami in pizzo bianco, le scarpe blu con un piccolissimo tacchetto adatto anche per un giro in bicicletta. Si era poi messa in testa quella specie di tubo di gomma per fare i capelli a boccoli, lo aveva visto sui social e aveva deciso di provarci, male che andava, li avrebbe piastrati. Era tutto pronto, probabilmente anche lei, si sentiva pronta, la paura e la non voglia di uscire con qualcuno che aveva avuto qualche sera prima con Luca, era sparita, anzi, si rese conto, che bastava uscire con la persona giusta per sentirsi di nuovo vivi. La camomilla fece effetto e la sveglia di Anna suonò alle sette e venticinque. La ragazza si alzò di fretta dando una sbirciata fuori e notando il cielo limpido ed i raggi del sole che le illuminavano il letto, si mise davanti lo specchio pregando che i capelli le fossero venuti ricci, e con suo enorme stupore quell’aggeggio funzionava per davvero, li pettinò con cura e poi passò al trucco, decise di non esagerare, un po’ di mascara, l’eyeliner e un rossetto nude , niente di estroso, a parte le sue unghie fucsia. Finito il tutto andò a vestirsi, si guardò allo specchio mille volte, cercando di di convincersi che il vestito andava bene anche se in realtà quella mattina non la convinceva molto, alla fine si convinse e mettendosi le scarpe fu pronta in un attimo. Erano le sette e quarantacinque e quel quarto d’ora sembrava non passare mai, Anna si diresse verso la porta agitatissima, ed incominciò a farsi mille paranoie, “e se decidesse di non uscire più?” “se fossi troppo in anticipo, o magari è già tardi” nella sua testa era appena iniziata una lotta, non curante dell’orario aprì la porta di casa, poi la chiuse a chiave e restò per qualche minuto in silenzio sul pianerottolo davanti la porta di Ray, indecisa se aspettare che uscisse lui o bussare. Con la mano un po’ tremolante, decise di bussare, qualche secondo di attesa e Ray aprì la porta , Anna lo guardò con un misto di stupore e meraviglia, il ragazzo aveva messo una maglietta azzurra, e dei jeans con un lavaggio più scuro, e profumava, profumava moltissimo, cercò di riprendersi da quel momento << forse sono un po’ in anticipo >> disse poi mentre le sue mani iniziavano a sudare dalla tensione , << no, va benissimo, sono già pronto >> rispose subito il ragazzo chiudendo la porta, << andiamo a piedi o in bici? >> gli chiese poi , << se ti va andiamo in bici, è una bellissima giornata fuori >> concluse Ray, Anna gli rispose di si con la testa, poi insieme si diressero verso il portone. Anna adorava andare in bici, la utilizzava spesso anche per andare a lavoro nelle giornate estive, e quella era proprio una giornata calda ed adatta per fare un giro. La ragazza lo seguiva con lo sguardo, ogni tanto lui le rivolgeva un sorriso, mentre le indicava la direzione da prendere verso il centro storico, lei cercava da canto suo di non fare figuracce distraendosi, ogni suo sorriso le faceva accelerare il battito del suo cuore, era incredibile come potesse sentirsi così bene dopo tanto tempo. Dopo pochi minuti arrivarono, mettendo le bici nelle loro postazioni legate ai pali, Anna riconobbe la zona li, infatti, c’era il bar dove andava sempre a fare colazione, e sembrava proprio che Ray le stesse facendo strada verso quello, ne ebbe la conferma quando il ragazzo si fermò li davanti, << non ci credo è questo? >> esclamò poi guardando l’insegna, Ray le fece cenno di si, e la ragazza si fermò accanto a lui << è il mio preferito vengo sempre qui a fare colazione >> continuò poi cercando di tenere a bada l’ansia, << davvero?! >> domandò stupito il biondo, mentre entrambi entravano dentro e cercavano un posto dove sedersi. Anna si sedette in un tavolino e lo aveva di fronte, lo trovava bellissimo, non era da lei giudicare un ragazzo dall’aspetto fisico, in fondo non sapeva niente di lui , ma qualcosa l’attirava, la incuriosiva, seguì qualche minuto di silenzio in imbarazzo, lei notava come Ray la stesse osservando tanto che per non farlo sentire a disagio, Anna iniziò a cercare qualcosa dentro la sua borsetta, in realtà appunto non stava cercando niente di importante << quindi, che cosa fai nella vita? >> Anna decise di interrompere quel silenzio che si era creato, << studio giurisprudenza, sono all’ultimo anno >> rispose subito Ray  << tu? >> gli chiese , << ma dai?!, io ho fatto giurisprudenza per due anni, poi ho mollato non faceva per me, ho odiato il diritto pubblico >> disse Anna sorridendo e Ray rise, << si beh, io ci ho messo sei mesi per quella materia >> concluse. Anna non aveva proprio idea del fatto che lui fosse uno studente universitario, in realtà spesso aveva fantasticato sulla sua professione, lo avrebbe visto come insegnante , o veterinario , al pensiero rise <<  io lavoro allo studio odontoiatrico del Dottor Gentile, sto alla reception >> disse poi con un po’ di amarezza nella voce <<  beh, bello, ti trovi bene? >> gli chiese il ragazzo, Anna abbassò lo sguardo. Non era quello che le avrebbe voluto fare nella vita, Ray inconsciamente aveva toccato un tasto delicato della sua vita. Fortunatamente quel momento fu interrotto dalla cameriera << scusate, posso portarvi qualcosa? >> << oh, si certo, per me un caffè >> disse subito Ray, << io prendo un te al limone, freddo, grazie >> continuò Anna, << posso portarvi qualcos’altro? >>  domandò di nuovo la ragazza, Anna non aveva molta fame era troppo tesa per mangiare, ma vide il ragazzo guardare verso il bancone dei dolci << come avete i croissant? >> chiese Ray  , la cameriera diede uno sguardo dietro e poi si rivolse ad entrambi i ragazzi << cioccolato, albicocca vaniglia e… >> <<<<  vaniglia >>>>  esclamarono in coro i due scoppiando poi a ridere << bene ve li porto subito >> concluse la ragazza per poi scomparire dietro i banconi. Quel momento fu davvero divertente, Anna non riusciva a credere della quantità di cose in comune che avevano, Ray sorrise guardandola, << vado matto per la vaniglia >> esclamò poi continuando a sorridere << anche io.. ecco spiegato l’odore di vaniglia proveniente dal tuo balcone >> continuò sempre più sorpresa Anna <<  comunque mi trovo bene a lavoro anche se non ti nascondo che avrei voglia di fare altro >> trovò giusto rispondere alla sua domanda di prima, << si, utilizzo un ammorbidente per i vestiti che ha questo profumo, lo adoro >> Anna gli sorrise mentre arrivavano i cornetti e le bevande. La colazione durò quasi due ore, avevano un sacco di cose in comune e i discorsi una volta sciolto il ghiaccio tra i due divennero veri e propri confronti costruttivi. A fine colazione Ray le fece cenno di prendere le bici e di seguirlo, Anna non aveva idea di dove lui la stesse portando ma si fidò. Dopo pochi minuti arrivarono in un parco, lasciarono le bici poggiate su un tronco ed Anna si sistemo sul prato sotto la chioma di un enorme ciliegio, di colpo si ritrovo anche Ray li vicino, spalla contro spalla, la tensione era alle stelle, la ragazza si tirò i capelli indietro per farsi accarezzare dal leggero venticello fresco di quella giornata. Poi cominciò a parlare del tempo, della giornata, dei suoi hobby , della fobia dei ragni, accorgendosi dopo svariati minuti che Ray era li che l’ascoltava ma che la guardava anche in una maniera dolcissima, sorridendole ogni tanto e provocando dentro di lei piccoli brividi. Non si rese nemmeno conto che ad un certo punto nessuno dei due stava più parlando, si guardarono negli occhi per un infinità di secondi, vide la mano di Ray appoggiarsi contro il tronco dell’albero, erano davvero vicini, ed Anna sentiva il suo cuore battere sempre più forte, l’odore della sua maglietta era dolce e forte,lei era immobile, come se il tempo si fosse fermato. Anna chiuse gli occhi per un secondo, ma dovette riaprirli all’istante sentendosi anche in imbarazzo perché il telefono di Ray iniziò a squillare, Anna indietreggiò coprendosi il viso con le mani, << Ilaria >> lesse sottovoce Ray, ma Anna captò il nome della ragazza <<  scusami, torno subito>> disse il ragazzo alzandosi e si diresse più avanti. Anna restò ancora qualche secondo seduta, incredula, da un lato erano li per baciarsi lei aveva sentito quella magia che si era creata, dall’altro quella Ilaria, che lo aveva chiamato e che poteva benissimo essere la sua ragazza, quando questo pensiero giunse nella sua testa si alzò nel momento in cui Ray tornava da lei. << perdonami Anna, devo correre all’università >> gli disse il ragazzo guardandola, Anna lo guardò con un po’ di delusione << no certo, vai non preoccuparti non vorrei mai che la tua ragazza, insomma… >> gli rispose ed iniziò a dire qualcosa sottovoce come per scusarsi, << no, Ilaria non  è la mia fidanzata, ti spiegherò, ci vediamo a casa >> concluse lui frettolosamente, alle sue parole Anna si sentì sollevata << nel senso, ognuno a casa sua… ecco >> continuò abbassando lo sguardo e sorridendo, Anna gli sorrise di rimando , adesso più tranquilla , era sicura che le avrebbe spiegato << certo, non preoccuparti, buona giornata >> concluse poi la ragazza e poi salì sulla sua bici. Anna aspettò qualche secondo prima di ripartire, poi quando lo vide lontano si fermò in un altro punto del parco, e si sedette su una panchina vuota. Era stata una mattina bellissima, chiuse gli occhi ripercorrendo ogni attimo con lui, dalla colazione al loro scambio di sguardi sotto l’albero. Sembrava fosse uscito da una favola. Dopo un paio di minuti decise di tornare a casa per godersi un po’ di relax per il suo giorno di riposo.

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Capitolo 9
*** Coincidenze ***


Coincidenze

 
 
La giornata dell’appuntamento con Anna si era conclusa con la confessione di Michael del tradimento. Il suo migliore amico aveva una relazione da quasi sei anni con Valentina, una delle più care amiche di Ray, i due non avevano mai avuto problemi, anzi la loro era sempre stata una relazione “modello”, senza paure, senza pregiudizi, senza paranoie inutili. La ragazza di recente si era dovuta trasferire fuori Milano per lavoro, in maniera quasi definitiva a parte le volte in cui tornava qui per stare con Michael, ciò aveva compromesso un po’ il rapporto con lui. Senza alcuna giustificazione Mike raccontò a Ray di aver ceduto alle lusinghe di una ragazza del suo ex corso di laurea, in un momento di debolezza, aveva tradito Valentina. La ragazza in questione era un’amica stretta di Ilaria ecco spiegato perché Mike era stato costretto a vuotare il sacco. Ray era rimasto stupito dalla facilità con cui il suo migliore amico stava mettendo a repentaglio la relazione con Valentina, ci pensò praticamente tutta la notte, notte che non passò tanto tranquilla, perché i sensi di colpa per il modo in cui aveva interrotto l’appuntamento con Anna gli facevano pensare ad un possibile disastro, ad un possibile rifiuto da parte della ragazza e al suo ennesimo fallimento sentimentale. Il giorno seguente Ray si svegliò presto, avendo dormito poco si sentiva un po’ con la testa tra le nuvole, dopo aver fatto colazione ed essersi lavato e sistemato, decise di bussare alla porta di Anna per chiederle scusa ed invitarla nuovamente ad uscire. Ray era molto agitato ed il suo cuore batteva accelerato, aprì piano la porta, per poi socchiuderla alle sue spalle, in un attimo suonò il campanello, ripassando a mente ciò che voleva dirle. Aspettò impaziente per qualche minuto, poi si rese conto che magari era già andata a lavoro e che ormai avrebbe dovuto aspettare che tornasse a casa. Quella stessa sera Ray provò con la stessa tensione a suonare alla porta di lei, ma Anna non era in casa, o voleva ignorarlo. Ray passò quasi tutta la settimana a chiedersi che mai fosse successo, se stava bene, se si era stufata di quel comportamento e lo aveva già sostituito, se non era più interessata a lui, se Ilaria l’avesse minacciata. Erano mille le paranoie che il ragazzo continuava a farsi tutti i giorni, non aveva nemmeno aperto un libro, e quel lunedi avrebbe avuto una prova scritta che doveva assolutamente superare. Il fine settimana non tardò ad arrivare, Ray ormai aveva abbandonato l’idea di rivedere Anna, non l’aveva più sentita entrare a casa, ne tantomeno incontrata giù nel cortile, eppure la sua bicicletta rosa era sempre li, e lui la controllava ogni volta che rientrava a casa, giusto per confortarsi che prima o poi lei sarebbe tornata a prenderla. Quel sabato era stato invitato ad una festa dai colleghi del suo corso di laurea, alla quale sarebbe andata anche Ilaria, il solo pensiero di incontrarla gli metteva ansia, ma dato che l’alternativa e restare davanti la porta a captare qualsiasi rumore proveniente da fuori decise di mandare un messaggio a Mike per chiedere se si fosse unito anche lui come i vecchi tempi. Mise il telefono sotto carica aspettando la risposta di Michael, e nel frattempo iniziò a cercare qualcosa di carino dentro il suo armadio. Ray prediligeva magliette scure, era raro vederlo con una maglietta gialla, o verde, si trovava solo nei colori del mare, aveva una quantità infinita di camice bianche, blu e azzurre, e di magliette dello stesso colore, probabilmente anche quella sera avrebbe messo una camicia blu e i suoi amatissimi jeans. Mentre metteva un po’ di gel nei capelli, sentì un doppio bip sul suo telefono, il che voleva dire che Mike gli aveva risposto, con le mani ancora unte si diresse verso la cucina dove aveva lasciato il telefono sotto carica, sullo schermo del telefono, c’erano due notifiche di cui una era una richiesta d’amicizia sul social, sulla schermata lesse velocemente “Anna Lisa, ti ha inviato una richiesta d’amicizia”, Ray non si rese nemmeno conto di aver sporcato completamente il touch screen del telefono nell’aprire in tutta fretta l’applicazione e nel rendersi conto che quella in foto era proprio lei, Anna. Non riuscì a crederci lei lo aveva cercato e trovato , questo voleva dire che non si era dimenticata di lui, Ray accettò subito la richiesta, e poi andò subito sulla chat con le dita un po’ tremanti per la tensione, le scrisse, << Anna sei tu? >>. In attesa della risposta, si sedette contento sul divano continuando a sorridere da solo e dimenticando del tutto di rispondere a Mike che nel frattempo gli aveva inviato un altro messaggio, Ray andò a spulciare il profilo di Anna, accorgendosi che come lui, anche lei utilizzava molto poco i social, c’erano alcune canzoni pubblicate qualche mese fa, anche abbastanza tristi, probabilmente dovute al periodo che stava vivendo, c’era qualche foto che risaliva al mese precedente, con una ragazza mora, in un pub, e poi aveva cambiato l’immagine del profilo solo pochi giorni fa, in quella foto Anna aveva un vestito rosa e a piedi nudi guardava il mare seduta sulla sabbia di una spiaggia, si accorse che la foto doveva essere di qualche anno fa perché li Anna aveva i capelli un po’ più biondi di come li portava in quei giorni. Dopo aver guardato un po’ il profilo tornò sulla chat, Anna aveva visualizzato ma non aveva ancora risposto , per non sembrare troppo insistente cercò di mantenersi calmo continuando a prepararsi. Quando fu pronto, provò a chiamare Mike << scusami, sono stato occupato >> << si , ci vediamo da me >> << era Anna >> << invitarla? Non so nemmeno dove sia, è una settimana che non la vedo >> << dopo ti racconto >> << ok a dopo >> chiuse il telefono e sulla chat Anna gli aveva risposto “ Ray, ciao, si, come va? “ gli scrisse, “ tutto ok, ti ho cercato in questi giorni, volevo scusarmi per l’altra mattina “ gli rispose velocemente lui, “ torno domani, se sei libero ci vediamo ” , Ray fece un enorme sorriso, non si era dimenticato di lui , non c’era nessuna minaccia da parte di Ilaria e lei era ancora interessata, “ certo , ci vediamo domani “ le scrisse, e poi scese giù in strada perché Mike lo stava aspettando. La festa era stata organizzata da un suo collega di corso, si festeggiava l’inizio dell’ultimo anno universitario, che in realtà non era un vero e proprio festeggiamento ma solo un opportunità per rilassarsi e godersi una serata con gli amici. La villetta di Marco, era stracolma di gente, in pieno stile baldoria, musica a palla e un barman che preparava coktail di tutti i tipi. Ray non beveva molto, o per lo meno non in modo eccessivo, << Ray, Mike, ciao, venite >> Marco li aveva accolti in casa con molto entusiasmo, iniziando a farfugliare qualcosa che non si capiva bene per la musica troppo alta << divertitevi ragazzi… oh ciao Clari >> continuò il ragazzo allontanandosi dai due, Ray e Mike si guardarono un po’ in giro poi decisero di fare una prima tappa al bancone del barman, << due gin tonic >> disse Mike << io non voglio un gin tonic >> disse Ray guardando il suo migliore amico << hai ragione, un gin tonic e un long Island, per te ci vuole qualcosa di forte stasera!!! >> esclamò lui, Ray rise << quindi cosa c’era di più importante di rispondermi ai trecento messaggi che ti ho inviato?! >> continuò, << Anna, mi ha aggiunto tra gli amici su face book >> gli rispose Ray mentre iniziava a sorseggiare il suo drink << beh, come ti ha trovato? >> gli chiese, il biondo posò il bicchiere sul bancone, << non lo so, non ho messo il cognome , dunque credo che abbia cercato informazioni >> << deve volerti davvero per mettersi a cercare informazioni su di te che a stento vai ad una festa!!! >> disse Mike ridendo, poi rivolse lo sguardo verso la porta, << certo che stasera ce n’è per tutti, guarda li >> continuò indicando con la testa due ragazze appena entrate, << Anna >> sussurrò Ray facendosi quasi scivolare il bicchiere dalle mani, << Anna? Cosa?, quale delle due è Anna? >> Michael sgranò gli occhi mentre continuava a guardare le due ragazze salutare Marco, << non ci credo, cosa ci fa qui ? >> si chiese Ray sempre quasi sottovoce ignorando la domanda del rosso. << bene, ecco qui i due migliori amici, come te la passi Ray? >> in un secondo Ilaria gli si piazzò davanti oscurandogli del tutto la visuale su Anna, << Ila, ciao, tutto ok grazie… scusami… ci vediamo dopo >> disse subito alzandosi e dirigendosi verso le due ragazze. Fu un attimo, ed i loro sguardi si incrociarono, Ray sentì dentro di se quello stesso calore che aveva avuto la prima volta che l’aveva incontrata, camminò verso di lei, << tu, che ci fai qui?! >> dissero insieme scoppiando a ridere, << mi ha invitato Marco il proprietario tu? >> rispose subito Ray << io sono venuta con una mia amica che è amica del proprietario >> disse Anna. Ray stava letteralmente scoppiando di gioia, per un attimo restò a guardarla in silenzio, aveva le mani sudate e cercava in tutti i modi di concentrarsi su quello che doveva dire, ma dall’altro lato non poteva fare a meno di notare quanto fosse bella quella sera. Anna aveva un vestito azzurro molto stretto, che le arrivava al ginocchio, incrociato sul collo, dei tacchi abbastanza alti e i capelli sciolti sulle spalle, Ray non l’aveva mai vista così e per un attimo pensò di portarla via da quella festa per stare da solo con lei. << Beh lei è Marta una mia amica >> continuò Anna mentre la sua amica faceva cenno di saluto a Ray << ciaooo, piacere sono Mike, tu devi essere Anna?! >> Michael si era avvicinato nel frattempo e aveva fatto tutto da se, << scusami, lui è il mio migliore amico >> lo interruppe subito Ray, Anna rise, << dai andiamo, devo salutare Luca e Miri >> disse poi Marta tirando Anna per un braccio, << ci vediamo dopo allora >> rispose la ragazza , Ray sembrò irrigidirsi, non voleva perderla all’interno della stessa festa, ora che l’aveva rivista, << ti scrivo >> le disse il ragazzo, Anna fece cenno di si e poi sparì in mezzo alla folla. << Tu sei scemo >> Ray si rivolse a Mike, << non c’era bisogno di presentarti così come se te ne avessi parlato >> Michael scoppiò a ridere, << ti fa proprio perdere la testa >> gli rispose , mentre Ray aveva già la chat di Anna aperta, in attesa di un suo messaggio.
 
 



Anna aveva passato gran parte della serata dopo l’appuntamento con Ray a chiedersi chi fosse Ilaria e che ruolo avesse nella sua vita. Quando sul telefono arrivò una notifica di un messaggio inviatogli dalla sua amica Marta. Anna e Marta si erano incontrate l’anno precedente durante il vecchio lavoro , ed avevano stretto subito amicizia, di recente la ragazza era andata fuori Milano per lavoro ed era tornata giusto per un paio di giorni. “ Anna, sono a casa, che ne dici di passare qualche giorno io e te, mi manchi” , Anna le rispose subito era molto contenta ma aveva anche il lavoro “Marta sono super contenta che sei tornata, io lavoro la mattina” , “ portati qualcosa da me, così passiamo un paio di giorni insieme, ho un sacco di cose da raccontarti” , Anna si guardò un attimo in giro, focalizzò l’attenzione sulla valigia posta sull’armadio, si alzò la prese ed iniziò a metterci un paio di cambi, “ sono pronta tra mezz’ora “ le scrisse “ok, ti passo a prendere tra poco” rispose Marta e poi mettendo il telefono sotto carica finì di prepararsi.
Quei cinque giorni con Marta furono per Anna una boccata d’aria, avere sempre qualcuno con cui poter parlare a casa rendeva il lavoro di quei giorni meno pesante, Marta le raccontò del suo amore iniziato e finito dopo qualche mese, un inglese , collega di lavoro, ed Anna gli raccontò di come procedeva la sua vita da quando si era lasciata, e accennò anche qualcosa di Ray, tral’altro dopo l’appuntamento si era chiesta più volte se avesse provato a cercarla. Marta era il suo esatto opposto, molto più estroversa, più impulsiva, faceva tutto quello che le capitava per la testa, poi le era stata vicina sempre in quel periodo difficile che aveva passato, ed Anna le voleva bene anche per quello.  La settimana volò del tutto e quel sabato Marta le annunciò che sarebbero andate ad una festa organizzata dal suo migliore amico. Anna era già in pigiama e dopo aver parlato di Ray si era un po’ incupita, si sentiva come se non avesse più la possibilità di vivere quelle emozioni con lui, perché non l’aveva cercata, non aveva chiesto a nessuno, eppure, lei gli aveva parlato del suo lavoro. <<  Su Anna o faremo tardi >> disse Marta in accappatoio, << Comunque, se voleva vedermi o sapere come stavo mi cercava in qualche modo, giusto? >> concluse la ragazza incrociando le gambe sul divano, Marta si sedette accanto a lei notando che la sua amica era abbastanza triste, << cosa sai di Ray? Il cognome ad esempio? >> le disse poi, prendendo il suo telefono in mano << no, non ne abbiamo parlato, non ricordo, probabilmente è scritto sul citofono di casa, ma perché?  >>  le chiese Anna, << allora, ha origini spagnole giusto?, va all’università, quindi frequenterà i colleghi, fammi dare un’occhiata >> concluse Marta mentre cercava su face book informazioni utili << si certo, probabilmente frequenta i colleghi, tu non conosci nessuno? >> le domandò Anna, Marta fece di colpo una faccia compiaciuta mostrandole il telefono << Ecco qua il tuo Ray >> , Anna guardò sbalordita lo schermo del telefono cercando di capire quali informazioni aveva preso in considerazione per riuscire a trovarlo, Anna le strappò quasi il telefono dalle mani poi prese il suo e lo cercò allo stesso modo, << ma come hai fatto? >>  << ce l’aveva tra gli amici Luca, che va nella sua stessa università, tral’altro ho visto che stasera c’è anche lui >>  << è super carino >> continuò Marta specchiandosi sul suo telefono  << quindi potrebbe esserci anche Ray >> disse Anna con aria speranzosa,  << beh non esageriamo, può darsi, prova a chiederglielo, mandagli la richiesta >> incitò Marta, Anna andò sul profilo del ragazzo dando una sbirciata anche alla foto profilo. Aveva una foto su una moto in aperta campagna, la moto era nera e rossa, quasi non ce lo vedeva, abituata a vederlo in sella alla sua bici, chiuse la foto e un po’ indecisa puntò lo sguardo verso il pulsante sul touch screen per mandare la richiesta, Marta dal canto suo stava scegliendo il vestito da mettere per la festa, << Anna, fallo!!! >> concluse Marta guardandola con aria severa. La ragazza si prese di coraggio ed inviò la richiesta. Per lei non era affatto facile, non era mai la prima a cercare qualcuno, non riusciva mai a fare qualcosa di diverso, di fuori controllo, di non abituale, era anche per questo che non andava spesso alle feste organizzate anche dalla sua collega di lavoro dello studio odontoiatrico.  << adesso alzati e preparati, stasera devo vedere Luca, cioè, Miriana sua sorella >> disse Marta ridendo mentre si metteva una scarpa, << Certo, Miriana!!! >> esclamò Anna, poi si alzò riflettendo sul fatto che quel nome li non le era sconosciuto, conosceva già un Luca che aveva una sorella, ma non ci pensò troppo, il tempo di arrivare alla sua valigia per prendere l’unico vestito elegante che si era portata e sentì il telefono squillare. << è lui !!! >> disse Marta che nel frattempo aveva preso il telefono di Anna e aveva aperto il messaggio, “ Anna sei tu? “ la ragazza lesse ad alta voce, << non gli rispondere subito, fatti desiderare un po’ >> le consigliò Marta schiacciandole un occhio, Anna provò a resistere un paio di minuti poi gli rispose  “ Ray, ciao, si, come va? “scrisse , e la risposta di Ray arrivò in un secondo  “ tutto ok, ti ho cercato in questi giorni, volevo scusarmi per l’altra mattina “ , lontana dallo sguardo attento di Marta che adesso si stava truccando provò a dare lei per la prima volta un appuntamento,  “ torno domani, se sei libero ci vediamo ” , con il cuore in gola per l’ansia della sua risposta si mise prima una scarpa e poi l’altra, “ certo , ci vediamo domani “ le scrisse Ray , ed Anna fece un sorriso enorme, sorriso che venne notato dalla sua amica, << gli hai chiesto di uscire spero >> le disse, Anna annuì contenta e poi finì di prepararsi.
La casa del ragazzo, anzi la villa dell’amico di Marta era praticamente enorme, la festa era già entrata nel vivo da un po’ , e Marta era super gasata , << Marco, è una vita che non ci vediamo >> la ragazza abbracciò il suo migliore amico << sei praticamente stupenda stasera >> le disse  << lei è Anna una mia carissima amica >> Anna porse la mano in segno di saluto e Marco la prese facendo una finto baciamano  << incantato Anna !!! >> esclamò mentre Marta scoppiò a ridere, << non fare il finto galantuomo, perché tanto non ti credo >> scoppiarono tutti e tre a ridere,  << beh vi lascio alla festa >> << ah Marta, vedi che Luca è di la >> Marta gli sorrise, mentre Anna adesso mandava un messaggio a sua mamma e riposava il telefono nella borsetta. La musica era praticamente altissima, luci fucsia, bianche e blu illuminavano l’appartamento che a prima vista aveva almeno due o tre piani, Anna individuò il banco dei cocktail e anche se lei non era mai stata abituata a bere, quella sera aveva deciso che almeno qualcosa di leggero se lo sarebbe concesso, girò lo sguardo dall’inizio del bancone fino alla fine, nel momento in cui i suoi occhi incrociarono quelli di Ray. Anna restò qualche secondo come pietrificata mentre Marta finiva di salutare una ragazza vicino a loro, il suo cuore iniziò a battere più forte del normale e si sentì d’un tratto completamente euforica, mentre vedeva il ragazzo avvicinarsi  << tu, che ci fai qui?! >> dissero insieme scoppiando a ridere, << mi ha invitato Marco il proprietario tu? >> rispose Ray << io sono venuta con una mia amica che è amica del proprietario >> disse Anna, mentre cercava di riprendere la salivazione normale, seguì qualche secondo di silenzio nel quale Anna si era particolarmente persa nel guardarlo, Ray aveva messo una camicia blu ed i suoi soliti jeans, era super sexy e probabilmente non se ne rendeva conto, per cercare di non essere esageratamente idiota davanti a lui Anna mise una mano sulla spalla di Marta, sperando che lei capisse come si stava sentendo << Beh lei è Marta >> continuò  mentre la sua amica faceva cenno di saluto a Ray << ciaooo, piacere sono Mike, tu devi essere Anna?! >> un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi super azzurri si era presentato davanti a lei porgendogli una mano, Anna l’afferrò in segno di saluto, poi vide Ray arrossire, << scusami, lui è il mio migliore amico >> lo interruppe subito il ragazzo, Anna rise, << dai andiamo, devo salutare Luca e Miri >> disse poi Marta tirando Anna per un braccio, senza rendersi conto che forse lei voleva restare con Ray,  << ci vediamo dopo allora >> rispose Anna , << ti scrivo >> le disse il ragazzo prendendo il suo telefono tra le mani, Anna gli fece cenno di si e poi si fece trascinare da Marta nella sala accanto. << eh bene, ti si è svoltata la serata immagino! >> disse Marta mentre cercava questo ipotetico Luca tra la folla, << non immaginavo potesse esserci, non mi è sembrato tanto tipo da andare ad una festa >> le disse Anna sorridendo, << Anna, nemmeno tu sembri il tipo da andare ad una festa !!! >> esclamò Marta ridendo, << dai ti sto prendendo in giro… oddio eccolo, Luca >> Anna si girò per guardare nella stessa direzione della sua amica, quando davanti ai suoi occhi vide Luca, il Luca con cui era uscita qualche settimana prima, lo stesso Luca che aveva una cotta per lei. Anna tentò di andare via per non farsi vedere ma fu troppo tardi perché il ragazzo si era già avvicinato  << Anna?! >> disse mentre Marta seguiva la scena un po’ infastidita << Luca, che sorpresa anche tu qui ?! >> disse Anna visibilmente imbarazzata, << voi due vi conoscete ?! >> Marta interruppe i due << Marta, Luca è il figlio del dentista , sai dove lavoro adesso >> le disse, mentre adesso il ragazzo salutava anche lei, << quindi voi due vi conoscete ?! >>  disse il ragazzo tirandosi indietro un ciuffo biondo dagli occhi, << si, ci conosciamo, siamo amiche  >>  Anna fece intendere al ragazzo di non andare oltre, e Luca sembrò capire subito la situazione, infatti con una scusa sparì. Marta era molto nervosa e mi fece cenno di uscire un po’ fuori per fumare una sigaretta. L’aria era fresca e le due si sedettero sulla scala dell’ingresso secondario, << beh quindi? >> chiese Marta, << ho una cotta per lui da una vita >>  ammise la ragazza accendendo la sigaretta, a quelle parole Anna era indecisa se confessargli di esserci uscita oppure no, poi decise di fare la cosa giusta e dirle la verità << ci siamo conosciuti a lavoro, mi ha corteggiata praticamente per mesi, ho sempre rifiutato l’invito poi qualche settimana fa ho accettato di uscirci >> confessò Anna << assurdo!!! Non me lo avevi raccontato >> disse Marta alzandosi, << a parte che non sapevo stessimo parlando dello stesso Luca, mica c’è solo lui , in ogni caso, per me non ha avuto importanza non siamo fatti per stare insieme, lo trovo troppo materialista >> disse Anna guardando la gente uscire dalla villa, << e poi, non regge l’alcool >> disse sorridendo << quindi ha una cotta per te, ottimo!! >> disse Marta e sorrise ironicamente, << si ma io , cioè, sono già stata chiara dopo quella uscita, gli ho detto che non provo nulla per lui , mi credi?  >>  Anna si mise davanti alla sua amica quasi con le lacrime agli occhi, Marta mise un piede sopra la sigaretta per spegnerla, << ma certo , Anna , certo che ti credo, è che non pensavo, insomma che ad uno come Luca potessi piacere >> Anna la guardò un po’ stranita << nel senso, siete troppo diversi, tu sei super attenta a quello ce fai o dici, lui è un casinista nato, io adoro i casinisti cronici >> disse scoppiando a ridere, << beh te lo regalo, anzi, farò di tutto per mettere una buona parola su di te >> le rispose Anna e poi le fece cenno di rientrare mentre il suo telefono adesso squillava.

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Capitolo 10
*** La festa di Marco ***


La festa di Marco
 



Ray l’aveva cercata continuamente, da quando l’aveva rivista camminava con il telefono in mano per le stanze della villa di Marco, seguendo Michael che parlava con lui di una ragazza vista prima che era vestita in modo strano, << guardalo , fa così da tutta la sera >> sentì Mike sussurrare la frase al ragazzo, << guarda che ti sento! >> aggiunse Ray mentre si girava da un lato e dell’altro << che succede Ray? Non sai più da che parte guardare per le troppe ragazze? >> gli chiese ridendo Marco, << no, è proprio questo il punto, ne sta cercando solo una >> aggiunse Mike mettendo una mano sulla spalla del suo migliore amico, << bene e ce l’ha un nome questa ragazza misteriosa? >>  domandò Marco mentre tutti e tre si sedevano in un divano lasciato libero, << shhh, si chiama Anna >> bisbigliò Mike continuando a sorridere malizioso, Ray sbloccò nuovamente lo schermo del suo telefono senza dare troppa importanza a quello che stavano dicendo i due, deciso a scriverle. << non dirmi che è quella Anna?! Quella che è venuta con Marta >> disse Marco, << hai fatto centro >> esclamò Michael sedendosi più comodo sul divano, << beh Ray non si può dire che sia una brutta ragazza, meno male che adesso lo so, ci avrei provato più che volentieri >> ammise il ragazzo, e Ray alzò lo sguardo verso di lui come per rimproverarlo, << ti prego, valla a cercare >> continuò il rosso visibilmente annoiato, << io nel frattempo tengo buona Ilaria, perché praticamente non ti toglie gli occhi di dosso >> disse poi guardando la ragazza seduta a pochi metri da loro, << ti devo un favore >> concluse Ray alzandosi e lasciò i due ragazzi nella stanza dirigendosi verso la porta d’ingresso. Superò un paio di persone, mentre guardava la chat di Anna aperta sul telefono, iniziò a scrivere qualcosa e si accorse che nello stesso momento anche lei gli stava scrivendo qualcosa, continuò dritto per il corridoio quando una ragazza le venne addosso, Ray alzò lo sguardo era Anna entrambi scoppiarono a ridere << oddio, ti stavo scrivendo, scusa >> si giustificò subito lei , << ti stavo scrivendo anche io, ti va di andare fuori? >> le disse, ed Anna annuì. Entrambi fecero il percorso al contrario fino ad arrivare fuori dalla villa, si allontanarono leggermente dalla musica alta dirigendosi verso il parco li vicino. << è proprio una bella serata >> disse Ray, e mentre passeggiava con lei di fianco sparì anche l’ansia e la tensione << già, di solito non vado alle feste, non sopporto la musica troppo alta >> ammise Anna, mentre entrambi si sedevano su una panchina illuminata da un lampione, << nemmeno io sono solito andare alle feste, odio la confusione, ma sai Mike mi ci ha trascinato >> aggiunse Ray sorridendo, poi la guardò, senza le luci colorate era ancora più bella, era chiaro ad entrambi che si piacevano, e che stavano aspettando solo il momento giusto per dichiararsi, << quindi sei stata tutta la settimana con la tua amica? >> chiese Ray, << si , non ci vedevamo da tanto, anche se adesso temo di aver rovinato un po’ della nostra amicizia >> disse la ragazza, << perché? >> continuò Ray e si avvicinò un po’ di più a lei, << sono uscita con il ragazzo che le piace.. senza saperlo è ovvio >> << intendi me? >> disse subito Ray sgranando gli occhi << no >> gli rispose Anna sorridendo << beh, si chiama Luca è il figlio del dentista dove lavoro >> << non mi dire che è biondo e ha un macchinone bianco da un sacco di soldi >> la interruppe il ragazzo, << si, cioè, lo conosci pure tu? >> disse Anna coprendosi il viso con le mani, << dovresti chiedere chi non lo conosce!!! >> concluse Ray, poi la guardò un attimo e le sorrise, << tu non puoi assolutamente essere il suo tipo >> le disse, Ray stava cercando in tutti i modi di dirle quello che sentiva ma gli era davvero complicato, quel sentimento era talmente forte da fargli quasi paura. << ah si? E perché? >> gli chiese la ragazza, << perché lui è troppo materialista, lo sanno tutti, passava davanti l’università con la macchina di marca solo per attirare le ragazze, è squallido >> disse Ray facendo la faccia strana. Si ricordò infatti di quando quella volta ci aveva provato con Cristina la sua ex, quasi gli fece rabbia << ma quindi anche lui era alla festa di Marco >> continuò << beh si, solo che lui mi corteggia da mesi e dopo quell’uscita  non riesce a farsi una ragione del fatto che non è lui che mi piace >> Anna arrossì di colpo e Ray se ne accorse, << c’è quindi qualcuno che ti piace al momento? >> le chiese sorridendo, Anna rise d’istinto, mentre alzava la testa ed osservava la luna, Ray fece lo stesso e poi tornò a guardarla, incrociò i suoi occhi castani << Anna >> disse avvicinandosi un po’ di più << io non lo so, non so spiegarlo.. >> cominciò Ray mentre erano sempre più vicini << lo so >> lo interruppe lei, erano talmente vicini da potersi specchiare l’uno negli occhi dell’altro, il cuore di Ray batteva fortissimo come non gli succedeva da tempo, con una mano le spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie, poi nel modo più delicato che conosceva poggiò le sue labbra su quelle di lei, Ray non riuscì a pensare più a niente, le diede il tempo di potersi anche tirare indietro se non voleva, ma al contrario la ragazza si avvicinò ancora di più , Ray capì che anche lei voleva baciarlo e allora affondò le mani tra i capelli di Anna rendendo quel bacio pieno di passione. Dopo qualche secondo, si allontanarono sorridendo, la fronte ancora unita , il cuore a mille, e dei sorrisi assurdi, Ray aveva di colpo dimenticato tutte le sue paure, aveva messo da parte la storia con Cristina una volta per tutte, era riuscito a voltare pagina , ad andare avanti, ad amare ancora. Si alzarono poco dopo, senza dire assolutamente niente, Ray era felice come non si ricordava, le diede un altro bacio sulle labbra prima di prenderla per mano e dirigersi verso la villa. Arrivati davanti la porta vide Marta uscire di corsa << Anna, eccoti,  andiamo per favore, non voglio più vedere quel verme in vita mia >>  disse velocemente cercando le chiavi della macchina nella borsetta, << che è successo? >> << Marta aspetta >> disse Anna preoccupata ma la ragazza era già passata oltre, Ray avrebbe voluto passare altre mille ore con Anna ma la vedeva molto preoccupata, << devo andare da lei >> gli disse, Ray la guardò sorridendo << certo , vai, ci vediamo domani? >> provò a chiedere << certo , buonanotte >> disse Anna, poi la vide alzarsi leggermente in punta di piedi per baciarlo, Ray sorrise, << buonanotte Anna >> le prese il viso tra le mani e le diede un altro bacio, poi la lasciò libera e lei corse via. Ray si sentiva come un bambino che vince per la prima volta qualcosa, euforico, spensierato e tanto innamorato, rientrò in villa incrociando Ilaria, << ah ecco, di al tuo amico Mike di smetterla di coprirti, tanto lo so che ti scopi quella li >> disse Ilaria visibilmente ubriaca, << è ubriaca >> continuò Mike che nel frattempo li aveva raggiunti davanti la porta << non che tu sia messo tanto meglio >> disse Ray e Michael scoppiò a ridere, << dai, non possiamo farla andare da sola >> concluse Ray guardando Ilaria togliersi le scarpe in mezzo alla strada, << okay, vado a prendere la macchina >> disse Mike sbadigliando << guido io >> lo interruppe il biondo prendendo le chiavi al volo, << ciao Marco , io vado >> una voce familiare fece sobbalzare Ray che nel frattempo si era voltato << ma tu guarda chi c’è qui, Ray, come procede il tuo famoso progetto ? >> Luca lo aveva visto e ironizzava su una vecchia questione dei tempi dell’università, << bene, sai beh e il lavoro di tuo padre invece? >> rispose Ray infastidito, Luca gli si avvicinò in modo pericoloso, << ehi ragazzi, non è il caso >> Mike si mise in mezzo ai due, << sparisci >> disse Ray guardando malissimo Luca, il ragazzo fece una smorfia, poi si allontanò senza dire parola, << io a quello lo ammazzo qualche volta >> esclamò Ray visibilmente arrabbiato, << lascialo perdere è viziato, ti provoca di proposito >> Ray annuì distrattamente , pensando a come aveva fatto ad uscire con Anna, << torniamo a casa, ciao Marco grazie della serata >> disse poi , Mike fece un cenno di saluto al moro ed insieme cercarono di risollevare Ilaria perché si era addormentata appoggiata ad un albero. Con non poca difficoltà fecero sdraiare la ragazza sul sedile dietro, mentre Ray si mise alla guida, << com’è andata con Anna? >> gli chiese Mike, Ray fece segno di fare silenzio << ma dai quella dorme >> disse il rosso ridacchiando , Ray sorrise  << siamo stati benissimo, ci siamo baciati, e ti giuro è stato stupendo >> gli rispose, Mike simulò un applauso << quindi finalmente state insieme >> disse << vedremo, è già bello così >> concluse Ray << tu invece con Valentina, cosa hai intenzione di fare? >> gli chiese << domani mattina torna qui e parleremo >> disse Mike sbadigliando << bene, vorrei vederla anche io devo farle conoscere Anna >> << ma a proposito, Ilaria con chi è venuta alla festa ? >> chiese Michael girandosi per guardare la ragazza che dormiva sul sedile, << non lo so, ma non aveva la macchina, sarà venuta con qualche amica, la lasciamo a casa  >> rispose Ray , dopo qualche minuto di strada arrivarono a casa di Ilaria, << Ila, Ila >> Mike la smuoveva con una mano << mmh… che c’è?>>  chiese la ragazza senza muoversi più di tanto << siamo a casa tua devi scendere >> intimò Ray, poi vide Mike prenderle la borsetta, << se trovo le chiavi l’accompagno io di sopra >> disse e lo vide frugare, dopo qualche secondo rivolse lo sguardo verso la ragazza << Ila dove hai le chiavi di casa? >> le chiese, << nella borsa >> disse lei senza aprire gli occhi, << mi gira tutto >> continuò poi << Ray non ci sono qui le chiavi >> disse Mike << devono esserci , dai qua>> esclamò Ray prendendo la borsa tra le mani ed iniziando a frugarci dentro, << non ci sono >> concluse poi rassegnato << e ora che facciamo ? >> << non guardare me, domani mattina torna Valentina , se mi trova a casa con Ilaria scoppia una guerra >> rispose Michael alzando le mani << non possiamo lasciarla da qualche amica, io non posso , Anna abita accanto casa mia, non voglio che fraintenda << Anna starà già dormendo, domani mattina la svegli presto, appena arriva Valentina la passo a prendere da te e vedo come fare così tu sei libero >> disse Mike quasi supplicando il suo amico, << cazzo Mike! >> esclamò Ray ma poi preso dai sensi di colpa che avrebbe potuto avere lasciando Ilaria da sola fece strada per casa sua. Arrivarono dopo svariati minuti, Ray scese dall’auto e con l’aiuto di Mike riuscirono a mettere in piedi anche Ilaria che però barcollava un po’ << ma dove siamo? >> chiese la ragazza << stai in silenzio per favore >> esclamò subito Ray per paura di essere sentito da Anna, << ciao Mike >> fece un cenno al suo amico e poi prese in braccio la ragazza in modo da fare meno rumore possibile. Apri la porta di casa e fece sdraiare Ilaria sul suo letto, poi chiuse la porta della camera e si sedette sul divano, si tolse la camicia e la lanciò sfinito su una sedia, erano le 3 del mattino,  sbloccò lo schermo del telefono ed aprì la chat di Anna, voleva scriverle qualcosa di carino, ma era veramente troppo stanco e avrebbe rischiato di dire qualche cavolata, così si sdraiò sul divano, poggiò il telefono sul tavolo e immaginando di nuovo quel momento con Anna si addomentò.
 
 
 
 
Anna era rimasta seduta in una delle sale della villa con Marta , Luca che non le toglieva gli occhi di dosso sua sorella e altri due amici di lei, anche se la sua testa dopo aver visto Ray era da tutt’altra parte. Apriva e chiudeva continuamente la chat , cercando il coraggio di scrivergli, aveva sempre quella maledetta paura disturbarlo, di essere di troppo, già lo immaginava a ballare stretto con quella Ilaria, il pensiero la faceva stare un po’ giù, anche per quello non osava alzarsi da li, per paura di veder realizzarsi le sue paure. << ma quindi come vi siete conosciuti tu e Anna ? >> domandò Marta a Luca, Anna la guardò un po’ stranita, perché glielo aveva già raccontato lei e forse non si fidava abbastanza, Luca sorrise << ci siamo visti a lavoro, lei lavora per mio padre , poi siamo usciti una volta… e che ne dici se usciamo di nuovo? >> rispose facendo l’occhiolino alla ragazza, Anna rimase interdetta, << sai già quello che penso Luca, dovresti concentrarti su altre persone >> disse Anna , Marta non si diede per vinta e continuò a fare domande su i due ragazzi << beh com’è andata l’uscita? >> chiese, Luca rise, << siamo buoni amici >> disse Anna smorzando quella risata totalmente priva di senso,ci furono alcuni minuti di silenzio a parte la musica fortissima di sottofondo,poi  il barman portò al tavolo dei bicchieri con una bottiglia di champagne << e questi? >> chiese quasi urlando Marta, << offro io stasera, tra poco dovrebbe arrivare anche Marco >> rispose Luca, iniziando a servire i bicchieri. Anna si sentiva un po’ fuori luogo, sapeva che Luca stava facendo il gradasso perché c’era lei, e non per Marta, questo rendeva la situazione ancora più difficile. << Anna giusto? >> << mio fratello non fa che parlare di te >> Miriana la sorella di Luca si era seduta vicino a lei e con un bicchiere in mano le stava dicendo qualcosa che capì solo dopo << ha una cotta assurda per te >> , << io ho provato a, insomma , non sono interessata ecco >> rispose molto schiettamente Anna, << questo l’ho capito, la tua amica invece, lei praticamente non ha occhi per nessun altro >> disse indicando con la testa Marta intenta a brindare con Luca , << speriamo riesca a capirlo anche lui >> rispose la ragazza, poi si fermò ad osservare Miriana. Era una bellissima ragazza, alta, fisico da modella e una chioma di capelli biondi da fare invidia, da fuori sembrava una che se la tirava un sacco, ma poi parlandole Anna capì che era un po’ tutta apparenza, come quella di Luca, in fondo , sapeva che aveva un cuore e che il suo probabilmente era un disperato tentativo di trovare un amore adatto. Mano a mano i due ragazzi che erano con noi andarono via, Miriana salutò tutti e raggiunse le sue amiche poco più in la, adesso erano rimasti solo Anna , Marta e Luca, << trovati una scusa >> sussurrò Marta ad Anna dopo qualche minuto di silenzio, la ragazza si guardò un attimo in giro, << vado al bagno >> disse Anna, alzandosi, prese il suo telefono e senza voltarsi lasciò Marta e Luca da soli al tavolo. Anna era contenta di essersi liberata da quella situazione, ma allo stesso tempo aveva paura di vedere Ray tra le braccia di un’altra donna, dopo svariati secondi di indecisione, decise di andare a prendere una boccata d’aria , allo stesso tempo mentre si affrettava a camminare lungo i corridoi, aprì la chat di Ray ed iniziò a scrivere, accorgendosi che un secondo dopo anche Ray le stava scrivendo, Anna aveva il cuore a mille, non aveva idea di cosa volesse dirle, iniziò a farsi mille paranoie, forse era andato via prima, o voleva dirle che era meglio non vedersi, si fece anche prendere dal panico, talmente tanto che non si accorse di essere arrivata addosso a qualcuno mentre camminava con lo sguardo rivolto allo schermo del telefono, alzò lo sguardo accorgendosi che era Ray << oddio, ti stavo scrivendo, scusa >> si giustificò subito , << ti stavo scrivendo anche io, ti va di andare fuori? >> disse Ray sorridendole,  Anna annuì. Entrambi fecero il percorso al contrario fino ad arrivare fuori dalla villa, si allontanarono leggermente dalla musica alta dirigendosi verso il parco li vicino. Anna era tesa, finalmente era riuscita a vederlo e anche se le sue paure su un’altra ragazza si erano placate non riusciva comunque a godersi il momento come avrebbe voluto, << è proprio una bella serata >> disse Ray smorzando quel silenzio un po’ strano, << già, di solito non vado alle feste, non sopporto la musica troppo alta >> ammise Anna , mentre entrambi si sedevano su una panchina illuminata da un lampione, << nemmeno io sono solito andare alle feste, odio la confusione, ma sai Mike mi ci ha trascinato >> aggiunse Ray sorridendo, Anna sorrise di rimando, mentre lo osservava e dentro di lei si stava facendo spazio un nuovo sentimento, lo trovava tenero e affascinante allo stesso tempo, il modo in cui si guardava le mani e la sua voce, calma , la tranquillizzavano, le dava un senso di pace , la liberava da tutte le insicurezze, << quindi sei stata tutta la settimana con la tua amica? >> chiese Ray, << si , non ci vedevamo da tanto, anche se adesso temo di aver rovinato un po’ della nostra amicizia >> rispose Anna, << perché? >> continuò Ray ed Anna lo vide avvicinarsi un po’ << sono uscita con il ragazzo che le piace.. senza saperlo è ovvio >> vide Ray sgranare gli occhi << intendi me? >> disse subito << no >> gli rispose Anna sorridendo << beh, si chiama Luca è il figlio del dentista dove lavoro >> continuò la ragazza facendo la faccia stufa,  << non mi dire che è biondo e ha un macchinone bianco da un sacco di soldi >> la interruppe il ragazzo, << si, cioè, lo conosci pure tu? >> disse Anna coprendosi il viso con le mani, non poteva assolutamente pensare che Ray lo conoscesse, aveva appena detto al ragazzo che le piaceva di essere uscita con un ragazzo che poteva essere un suo amico << dovresti chiedere chi non lo conosce!!! >> concluse Ray, Anna sorrise, anche se dentro voleva sprofondare, << tu non puoi assolutamente essere il suo tipo >> le disse Ray << ah si? E perché? >> gli chiese la ragazza, << perché lui è troppo materialista, lo sanno tutti, passava davanti l’università con la macchina di marca solo per attirare le ragazze, è squallido >> concluse Ray facendo la faccia strana, Anna pensò che forse sarebbe stato meglio non  parlarne ma ormai lo aveva detto e non poteva rimangiarsi nulla, << ma quindi anche lui era alla festa di Marco >> continuò << beh si, solo che lui mi corteggia da mesi e dopo quell’uscita  non riesce a farsi una ragione del fatto che non è lui che mi piace >> Anna arrossì di colpo e Ray se ne accorse, aveva cercato di rimediare dicendo che non era interessata a lui, lasciandosi sfuggire che era interessata a qualcun altro, capì subito che Ray si era accorto della quasi confessione e sorrise guardando in basso, << c’è quindi qualcuno che ti piace al momento? >> le chiese continuando a sorridere, Anna rise d’istinto, poi alzò la testa ed osservò la luna quasi per prendersi di coraggio, vide Ray fare lo stesso e poi tornò a guardarla in attesa di una qualche risposta, la ragazza incrociò i suoi occhi << Anna >> disse Ray e lo vide avvicinarsi pericolosamente a lei << io non lo so, non so spiegarlo.. >> cominciò il ragazzo, ma Anna non ci capiva già più niente, si era persa dentro quello sguardo mentre erano sempre più vicini << lo so >> lo interruppe Anna, anche se non sapeva bene cosa volesse dirle Ray, erano talmente vicini da potersi specchiare l’uno negli occhi dell’altro, il cuore di Anna batteva che quasi aveva paura lo sentisse, con una mano Ray le spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie , e quando le dita toccarono il suo viso Anna chiuse gli occhi godendosi quel brivido che lui le aveva provocato, poi senza quasi avere il tempo di riaprire le palpebre sentì il calore delle labbra di Ray, poggiarsi delicatamente alle sue, era un bacio lento, quasi dato con la paura , e lei lo percepì tanto che voleva fargli capire che non doveva avere paura di niente, dopo qualche secondo, Anna si avvicinò completamente al ragazzo, premendo le sue labbra contro quelle di lui, sentì le mani di Ray attraversarle i capelli, e quella voglia immensa di appartenersi. Dopo qualche secondo, si allontanarono sorridendo, la fronte ancora unita , il respiro di Anna leggermente affannato, quel bacio le aveva dato emozioni che non provava più da tempo, penso addirittura di non poterne fare più a meno. Si alzarono poco dopo, senza dire assolutamente niente, Anna si sistemò il vestito e guardando Ray negli occhi ancora una volta il ragazzo si chinò leggermente per darle un altro bacio, prima di prenderle la mano ed incamminarsi verso la villa. Arrivati davanti la porta Anna vide Marta uscire di corsa << Anna, eccoti,  andiamo per favore, non voglio più vedere quel verme in vita mia >>  disse velocemente cercando le chiavi della macchina nella borsetta, << che è successo? >> << Marta aspetta >> disse Anna preoccupata ma la ragazza era già passata oltre, Anna guardò prima Marta e poi Ray, << devo andare da lei >> gli disse, vide Ray sorriderle << certo , vai, ci vediamo domani? >> provò a chiedere << certo , buonanotte >> disse Anna, poi si alzò leggermente in punta di piedi per baciarlo, Ray le sorrise, << buonanotte Anna >> inaspettatamente il ragazzo le prese il viso tra le mani e le diede un altro bacio, Anna chiuse gli occhi un istante sperando di non svegliarsi mai, un colpo di clacson della macchina di Marta la fece sobbalzare, si voltò frettolosamente e corse verso la macchina blu della ragazza.  << Marta che succede? >> chiese subito Anna entrando in macchina, << quel verme, schifoso, ma con chi crede di parlare >> commentò Marta schivando una bicicletta per pura fortuna << Marta fermati, un attimo e raccontami >> Marta mise la freccia a destra ed accostò in un parcheggio appena fuori il quartiere, tirò il freno a mano e si mise le mani nei capelli << che è successo? >>  chiese ironizzando << Luca giusto? >> disse Anna posando la borsetta nel sedile dietro, << stava andando bene, parlavamo, di macchine di lavoro, insomma di tutto, ma vedevo che continuava a riempire il bicchiere , prima il mio poi il suo, solo che io dopo un po’ mi sono fermata, lui ha continuato >> disse Marta con la faccia sconvolta << lo conosco da tempo, non era mai successo che continuasse a bere così >> , << era brillo quindi? >> chiese Anna, << ma non sembrava all’inizio sai, perché i discorsi che faceva seppure idioti avevano un senso, poi ha iniziato ad avvicinarsi, e va bene alla fine ci stava , se ci scappava un bacio anzi sarebbe stato il top >> continuò la ragazza << con il bicchiere in mano ha iniziato ad alzare un po’ la gonna ed io li mi sono un attimo tirata indietro >> << non volevo mica andarci a letto così subito, o per lo meno non in quelle condizioni >> concluse, << e poi? >> domandò Anna << poi , quando ha visto che non ci stavo, ha iniziato a farfugliare qualcosa in maniera arrabbiata , ed è stato li che ho capito che era fuori di testa, l’alcool lo regge il discorso è che non ragiona più, mi ha urlato davanti alla sala dicendo che potevo dargliela dopo averla data a tutto il quartiere >> Anna sgranò gli occhi spaventata << a quel punto mi sono alzata e gli tirato uno schiaffo con tutta la potenza che avevo in corpo e sono andata via >> disse Marta quasi sconvolta per come si era comportata, << lui poi ha cercato di fermarmi chiedendomi scusa, giustificandosi che è colpa dell’alcool >> << ha fatto così anche con me, ha un problema serio con l’alcool quel ragazzo >> concluse Anna << immagino come ti sei sentita, hai fatto bene a difenderti >> continuò poi la tirò verso di sé e l’abbracciò, Marta scoppiò in un pianto liberatorio,  << scusa non volevo rovinarti la serata >> le disse piangendo << ma non hai rovinato nulla, vedrai che un giorno la pagherà per come si è comportato >> la rassicurò Anna , Marta annuì con la testa contro la spalla della sua amica, poi asciugandosi gli occhi riprese a guidare verso casa. Anna aveva chiesto a Marta di prendere la sua valigia e di lasciarla a casa, il giorno dopo avrebbe voluto fare una sorpresa a Ray , la ragazza era contenta che Anna finalmente si fosse lasciata andare dopo tanti giorni tristi, così l’accompagnò fino a casa. << grazie di queste belle giornate >> disse Anna appena sotto casa sua prima di scendere , Marta l’abbracciò << grazie a te amica mia >> << quando torni di nuovo ? >> le chiese Anna, Marta guardò fuori dal finestrino, << parto lunedì mattina e poi non so, ho in programma di cercare lavoro qui adesso che con Philippe è finita >> le rispose, << quindi conto di rivederti presto?! >> << ma certo >> esclamò Marta sorridendole, poi Anna scese e salutando ancora una volta la sua amica con una mano salì su per le scale, aprì la porta di casa sua, sperando che Ray fosse già tornato a casa, sorrise guardando la porta accanto e poi entrò. Anna aveva una gran voglia di urlare al mondo quanto era felice, ma erano quasi le tre del mattino e doveva assolutamente andare a dormire, si sdraiò sul suo letto , spense il telefono e poi ripensando a Ray si addormentò.

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Capitolo 11
*** Ilaria ***


Ilaria


 
La sveglia di Ray suonò alle otto e trenta del mattino seguente, il ragazzo si alzò con la schiena dolorante, dormire sul divano non era stata una grande idea, ma nemmeno dormire nello stesso letto con Ilaria in realtà lo era. Si stropicciò gli occhi e si accorse di una figura che lo stava guardando davanti la macchina del caffè, Ilaria aveva indosso solo la gonna della sera prima e beveva tranquillamente un caffè in cucina << ben svegliato Ray >> disse la ragazza mettendo la tazzina dentro il lavandino << Ciao Ila, senti vestiti perché tra poco viene Mike a prenderti insieme a Valentina, in modo che puoi recuperare le tue chiavi di casa >> disse Ray di fretta mettendosi addosso la camicia di ieri, << in che senso scusa? >> chiese Ilaria visibilmente sconvolta, << Ilaria, pensi che ti abbia portato qui a casa mia per passare la notte con te? >> domandò Ray alzandosi, la ragazza alzò le spalle come per fare intendere che la cosa non le dispiaceva, << no, ieri sera alla festa di Marco eri ubriaca, io e Mike abbiamo cercato le chiavi di casa dentro la tua borsa , ma non le avevi, dunque abbiamo deciso di farti dormire da me a patto che veniva a prenderti stamattina >> le disse, Ilaria sgranò gli occhi, << quindi non abbiamo passato la notte insieme? >> Ray abbassò la testa facendo segno di disapprovazione  << no Ila, io non voglio prenderti in giro, sono innamorato, ma non di te >> gli confessò il ragazzo, << vado a fare una doccia, faccio presto, intanto rivestiti per favore >> le disse e si diresse verso il bagno lasciando Ilaria abbastanza sconvolta in cucina. In mezz’ora Ray finì di preparasi, guardò le notifiche sul suo telefono e sul display c’era un messaggio di Mike che diceva che avrebbe fatto un po’ più tardi. Il messaggio era di dieci minuti prima, uscì dal bagno e Ilaria fortunatamente era già vestita, << Mike è qui, io vado allora >> gli disse la ragazza , ma sembrava tutt’altro che scontenta anzi, era ritornata in sé, << certo, ci vediamo >> gli rispose Ray aprendo la porta di casa il più piano possibile, la ragazza iniziò a scendere le scale con i tacchi facendo rumore di proposito, Ray chiuse la porta e corse a prendere il suo telefono, il suo pensiero era rivolto ad Anna, non vedeva l’ora di incontrarla. Aprì la chat della ragazza, “Buongiorno Anna, come stai? “ le scrisse, poi si preparò un caffè , dopo svariati minuti di attesa, pensò che fosse impossibile che stesse ancora dormendo, si prese di coraggio e suonò il campanello alla porta di lei, ma non rispose nessuno neanche li, era domenica, e pensò che fosse ancora a casa della sua amica, Preso da questa considerazione si sedette a tavola ed iniziò a ripassare per l’esame di lunedì. Ray passò l’intera mattina sopra i libri, ogni tanto dava un occhio al telefono con la chat aperta di Anna che però non aveva ancora risposto. Ray per la prima volta in vita sua, riuscì a non pensare a qualche catastrofe, non poteva essersene pentita, in fondo erano passate poche ore e poi, lo aveva visto nei suoi occhi che lo voleva anche lei quel bacio della sera prima, così decise di pensare che fosse tutto il giorno con la sua amica, e che non le avrebbe mandato nessun’altro messaggio per non disturbarla. Questo pensiero lo tranquillizzò nuovamente, tanto che si alzò e si preparò un panino veloce in modo da continuare a ripassare per tutto il pomeriggio. Intorno alle sette di sera, Ray fu interrotto dai alcuni passi e dal rumore di chiusura della porta accanto alla sua, Anna era tornata a casa, si alzò velocemente andando a prendere il telefono che nel frattempo aveva messo sotto carica, ma sul display a parte il like di Ilaria ad alcune foto pubblicate anni fa non c’era assolutamente nulla, Ray adesso iniziava a preoccuparsi un po’, non aveva idea del motivo per il quale Anna non le aveva ancora risposto, ne tanto meno aveva visto il messaggio che gli aveva mandato, si diede velocemente una pettinata ai capelli e suonò nuovamente alla porta della ragazza. Dopo alcuni secondi provò a bussare << Anna, Anna >> << tutto bene? >> iniziò Ray adesso molto preoccupato, riuscì a sentire dei passi dall’altro lato, << lo so che sei in casa, cosa è successo? >> continuò il ragazzo, seguirono minuti di silenzio, << Anna >> << vai via Ray >> sentì di colpo la voce di lei arrabbiata << Anna, che succede? >> gli chiese Ray appoggiando la fronte alla porta di casa della ragazza <<  ho detto vai… via >> Ray si accorse della voce spezzata dal pianto e dei singhiozzi provenienti da dietro la porta, << Anna apri, che cosa è successo, ti prego >> Ray diede un pugno contro il muro, facendosi anche piuttosto male, non aveva idea del perché Anna si era chiusa in casa e soprattutto del motivo delle sue lacrime, l’unica cosa che sapeva , era che se lei stava male, lui stava male il doppio. Dopo un paio di minuti di silenzio, Ray tornò in casa , si sentiva distrutto, cercò tutte le possibili spiegazioni , provò a pensare che lo aveva visto soccorrere Ilaria, o che addirittura peggio lo avesse visto entrare con lei in casa, alla fine l’unica cosa plausibile sembrava essere quella, cercò di restare calmo e di trovare le parole adatte per spiegare ad Anna il malinteso, uscì fuori sul suo balconcino e a lato, la vide fissare un punto non ben definito all’orizzonte, aveva una gonna blu e una magliettina grigia a maniche lunghe, ed il viso pieno di lacrime, al solo vederla il cuore di Ray si spezzò , non avrebbe mai voluto vederla così, << Anna, ti prego parliamone >> Ray si era avvicinato alla ringhiera che separava i due balconi, << parliamone >> gli disse girandosi, vide che con una mano si toglieva le lacrime dagli occhi, << se mi hai visto portare Ilaria in casa, ti posso spiegare, era ubri… >> << non mi interessa il motivo per cui lo hai fatto, mi interessa sapere perché mi hai baciato, perché sembrava essere tutto così reale e perfetto ?! >> disse la ragazza, << lasciami spiegare >> << era ubriaca >> Anna scuoteva la testa in segno di disapprovazione << aveva perso le chiavi di casa alla festa di Marco, stamattina Mike è passato a prenderla per provare a cercarle >> provò a dirle Ray cercando di restare calmo, << e perché era mezza nuda ?  >> continuò Anna mentre le scendeva una lacrima, << non è mai entrata a casa mezza nuda, aveva il suo vestito, di che cosa stai parlando Anna? >> Ray era molto confuso, non riusciva a capire a cosa si stesse riferendo la ragazza, << perché stamattina aveva addosso solo una tua maglietta? >> gli chiese Anna e Ray la vide diventare molto seria, << oddio, tu hai… hai provato a bussare da me stamattina? >>  le chiese, Anna annuì distrattamente, << non ci posso credere, lo ha fatto apposta, io ero a farmi una doccia, le ho chiesto di aspettare qualche minuto perché sarebbe passato Mike a prenderla >> << Anna, era ubriaca, credimi, ho dormito sul divano tutta la notte, non è successo niente >> disse Ray con la voce tremante, aveva paura in quel momento, paura di averla persa, << non ti credo >> << vedo come ti gira attorno quella li >> rispose Anna e poi la vide quasi rientrare << ti prego credimi, non ho fatto che pensare a te, tutto il giorno, a ieri, al nostro bacio , come avrei potuto fare qualcosa del genere >> continuò il ragazzo, ma vide Anna rientrare in casa. Ray era a pezzi, il dolore che sentiva era insopportabile, non riusciva a credere di aver rovinato tutto con Anna, non poteva neanche immaginare la delusione che le aveva procurato, d’altra parte doveva prendersi anche la responsabilità di quello che era successo, aveva accettato di far dormire da lui una sua ex con la consapevolezza che Anna avrebbe potuto scoprirlo. Si erano fatte le 9 di sera, e Ray era sul divano non aveva risposto a nessuno dei messaggi inviati da Mike che lo invitavano ad una cena da loro per stare anche con Valentina, dopo l’ennesima chiamata ricevuta alla fine Ray rispose, << Mike >> << no >> << non riesco >> << cos’è successo? >> << Ilaria stamattina ha parlato con Anna >> << non lo so, non mi parla più >> << ok >> . chiuse il telefono e lo lasciò cadere , non gliene importava più di nulla. Nel giro di pochi minuti Michael suonò alla porta, il ragazzo si alzò e andò ad aprire, Ray si trascinò verso la cucina e tornò a sedersi sul divano, << mi racconti >> disse Mike, << l’ho cercata per tutta la mattina, poi quando è tornata l’ho sentita piangere da dietro la porta , le ho chiesto il motivo e le ho spiegato che avevo portato a casa Ilaria perché non aveva dove andare >> << solo che lei non l’ha vista ieri sera, l’ha vista stamattina, le ha aperto lei, non ho idea di cosa abbiano parlato >> disse Ray coprendosi il viso con le mani << so solo che quando l’ho vista piangere, avrei voluto abbracciarla e dirle che va tutto bene, non mi crede Mike , pensa che l’abbia tradita >> << che casino, e Ilaria… quella ragazza è perfida >> replicò il rosso  << non nominarmela nemmeno, non voglio più sentire parlare di lei >> disse Ray << vedrai che le servirà solo un po’ di tempo , le passerà >> aggiunse Mike e si sedette accanto al ragazzo, << non mi sono mai sentito così in colpa come oggi >> ammise e gli scese una lacrima. Ray si sentiva a pezzi, non tanto per lui ma per come sicuramente stava Anna, per come stava soffrendo, per come poteva essersi sentita tradita. << provo a parlarle io dai >> disse Mike alzandosi, << non so se è una buona idea >> aggiunse Ray poi si mise dietro la porta per sentire la conversazione.  << Anna, ciao, scusami, sono Mike, senti… c’è stato un enorme malinteso tra te e Ray, insomma anche lui è davvero scosso, non è veramente come pensi >> concluse Michael dopo aver suonato alla porta di Anna, seguirono minuti di silenzio poi dei passi, << è tuo amico, lo avresti difeso comunque >> rispose Anna dall’altro lato della porta, Ray si coprì il viso con le mani e scoppiò in un pianto liberatorio, lui non piangeva praticamente mai, ma quella sera, si lasciò andare, nonostante il suo migliore amico, nonostante tutto. Michael andò via un’oretta dopo, giusto il tempo di stare un po’ con lui.
 
 
 
 
Anna aveva puntato la sveglia alle otto, si era alzata tutta contenta, aveva fatto una doccia veloce, aveva scelto un vestito carino e aveva preparato due panini, non conosceva ancora i gusti di Ray ma decise di provare ad indovinare. Aveva messo in una cesta due bottiglie di acqua, e qualche panino al prosciutto, aveva fatto una cosa super veloce, voleva fargli una sorpresa ed andare insieme a fare un picnic, in quel posto dove la prima volta stavano per baciarsi, intorno alle nove del mattino Anna era pronta e non vedeva l’ora di rivederlo, uscì di casa velocemente si sistemò un attimo i capelli e poi suonò alla porta del ragazzo, seguirono secondi di silenzio, poi sentì qualcuno aprire, davanti a lei si presentò Ilaria , Anna restò letteralmente pietrificata, la ragazza era davanti la porta di casa di Ray scalza e con indosso solo una maglietta maschile, che faceva praticamente intravedere tutto. << emh.. io.. >> fece Anna e dentro di lei si era scatenata una tempesta di emozioni, << tu devi essere Anna giusto? >> << cercavi Ray? >> le disse Ilaria con un tono altezzoso, Anna la guardò titubante , poi trovò una forza dentro di lei che mai aveva avuto fino a quel momento, << no , ripasso, tranquilla >> le disse, ma faceva fatica a trattenere le lacrime, << Ray è ancora sotto la doccia, se vuoi te lo chiamo >> continuò Ilaria facendo segno verso il bagno , << no, non è importante >> rispose Anna e non vedeva l’ora di andare via << bene, buona giornata Anna >> disse poi chiudendo la porta. Anna restò per qualche secondo incredula davanti la porta chiusa di Ray, poi senza riuscire più a trattenersi rientrò in casa e lanciò il cestino contro il divano, poi senza pensarci su, prese le chiavi ed uscì nuovamente. Anna si era rifugiata lo stesso sotto quell’albero di ciliegio, faceva un po’ freddo e si rese conto che alla fine non era nemmeno una gran giornata per fare un picnic. Si sentiva tradita , umiliata, per la prima volta dopo tanto tempo pensava che le sue insicurezze fossero al sicuro nel cuore di Ray, ed invece si trovò di nuovo a dover combattere contro quello che tutti chiamavano amore ma alla quale lei non riusciva più a credere. La ragazza fissò per qualche secondo il suo telefono aveva voglia di urlargli tutto il suo dolore in faccia, quando all’improvviso il display del tuo telefono si illuminò Ray le aveva dato il Buongiorno e le aveva chiesto come stava. Anna all’inizio fu tentata a rispondere, ma poi si chiese perché mai le avesse scritto, dopo aver passato la notte con un’altra donna che non era lei, dopo averla baciata e illusa la sera precedente , non si dava pace e non capiva il motivo, le era davvero sembrato tutto vero, pensò addirittura che se lo fosse sognato e che forse quel bacio lui non glielo aveva mai dato. Non riusciva veramente a crederci, aveva gli occhi rossi carichi di lacrime e nessuno con cui parlarne. Pensò che Marta quel giorno avrebbe avuto da fare e sicuramente non avrebbe avuto il tempo di ascoltarla, fortunatamente nel dubbio le scrisse un messaggio, probabilmente anche poco comprensibile, “Ehi Marta, senti ti va un caffè, centro “ Marta la chiamò quasi subito, << ehi >> Anna aveva la voce a singhiozzi, << no, non va niente bene >> << Ray… Ilaria insomma >> << va bene >> disse per ultimo e si recò al bar in centro. Dopo essersi specchiata sul display del telefono Anna raggiunse il bar  e ad aspettarla c’era Marta. << Anna >> disse la ragazza e l’abbracciò Anna scoppiò a piangere in automatico, << andiamo da un’altra parte dai  >> le disse Marta portandola per mano su una panchina lontano da occhi indiscreti, << che cosa ti ha fatto? >> Anna fece un respiro profondo per calmarsi, << ti avevo detto ieri che volevo fargli una sorpresa, allora stamattina ho preparato tutto, poi ho suonato alla sua porta e mi ha aperto Ilaria >> le disse << oddio, quella vipera >> esclamò Marta << ma la cosa peggiore, era quasi nuda aveva solo la sua maglietta addosso, mi ha detto che Ray era ancora sotto la doccia >> concluse Anna e scoppiò a piangere di nuovo << ma… magari, me lo sono sognato, Marta, forse lui ieri non mi ha baciato >> << no , vi ho visti mano nella mano su questo non ho dubbi >> aggiunse subito lei << allora non me lo spiego, come ha potuto farmi questo >> Anna sembrava non riuscire a bloccare le lacrime, Marta l’abbracciò più forte << non lo so, ma i maschi sono tutti uguali pensano solo al sesso, basta che hanno una donna davanti non capiscono più niente e magari se ne approfittano anche >> le disse la ragazza, << poi ha avuto anche il coraggio di scrivermi dopo >> << guarda >> Anna prese il telefono e mostrò a Marta il messaggio senza aprirlo, << Anna senti, ma sei sicura che lui fosse in casa ? >> << in che senso ? >> le chiese << beh magari, lui ha dormito dal suo amico, come si chiama… >> << Michael >> esclamò Anna, << giusto, Michael, e forse sarà successo qualcosa e l’ha lasciata dormire a casa sua >> provò Marta << non lo so, sentivo l’acqua della doccia scorrere >> << avrebbe potuto lasciarla aperta lei per fartelo apposta >> aggiunse subito, Anna restò per qualche secondo interdetta << non lo so Marta non mi quadra lo stesso >> tornò a dire Anna cercando di non piangere << ascolta, cercheremo di trovare una soluzione , va bene? Intanto andiamoci a prendere il caffè >> disse la ragazza alzandosi, le asciugò una lacrima dal viso << me lo fai un sorriso >> disse facendogli vedere come farlo , Anna sorrise debolmente e poi insieme andarono a prendere il caffè al bar vicino. Anna aveva passato un intero pomeriggio con Marta, erano andate a fare shopping, l’aveva distratta in tutti i modi possibili, solo che Anna aveva un pensiero fisso e non vedeva l’ora di affondare il viso sul suo cuscino. << grazie, Marta, grazie davvero , mi dispiace di averti rubato tutto il pomeriggio , avevi da fare le valige, << non preoccuparti, le farò appena torno, tu piuttosto stai bene?  >> le disse Marta, Anna guardò la sua amica con un po’ di incertezza poi annuì senza dire niente, << non gli rispondere, vedrai che prima o poi lui capirà quello che ha fatto >> continuò la ragazza, Anna annuiì di nuovo e poi scese dalla macchina, << se ci riesco passo più tardi, ti porto il gelato che ti piace >> Anna le sorrise  poi chiuse il portone. Stanca della giornata passata fuori, ed ancora un po’ scossa, raccolse da terra i panini che aveva preparato e li mise in frigo, riordinò il divano, e si cambiò, dopo un paio di minuti, qualcuno le bussò alla porta, doveva essere Ray, << Anna, Anna >> << tutto bene? >> sentì il ragazzo da dietro la porta, Anna restò per qualche secondo in silenzio poi si avvicinò alla porta, << lo so che sei in casa, cosa è successo? >> continuò il ragazzo, seguirono minuti di silenzio, << Anna >>, Anna scoppiò in lacrime  << vai via Ray >> gli disse arrabbiata, << Anna, che succede? >> gli chiese lui e lo sentì ancora più vicino <<  ho detto vai… via >> disse lei singhiozzando << Anna apri, che cosa è successo, ti prego >> gli ripetè Ray da dietro la porta poi sentì un tonfo provenire dal muro, per un attimo Anna fece per aprire la porta, poi sentendo ancora il respiro di Ray da dietro lasciò la maniglia e corse fuori a prendere un po’ d’aria. In realtà Anna voleva parlargli, voleva capire, ma guardarlo in quel momento significava cedere,qualche minuti dopo dalla finestra accanto uscì Ray. << Anna, ti prego parliamone >> Ray si era avvicinato alla ringhiera che separava i due balconi, Anna continuò a fissare l’orizzonte poi decise di affrontarlo, << parliamone >> gli disse girandosi e passandosi una mano sugli occhi, << se mi hai visto portare Ilaria in casa, ti posso spiegare, era ubri… >> << non mi interessa il motivo per cui lo hai fatto, mi interessa sapere perché mi hai baciato, perché sembrava essere tutto così reale e perfetto ?! >> disse Anna , e si sentiva ancora più umiliata, << lasciami spiegare >> << era ubriaca >> Anna non credeva ad una sola parola e scuoteva la testa in segno di disapprovazione  << aveva perso le chiavi di casa alla festa di Marco, stamattina Mike è passato a prenderla per provare a cercarle >> continuò il ragazzo, << e perché era mezza nuda ?  >> gli chiese Anna decisa a fargli dire la verità, << non è mai entrata a casa mezza nuda, aveva il suo vestito, di che cosa stai parlando Anna? >> le rispose Ray, ma sembrava molto confuso oppure era bravo a mentire, << perché stamattina aveva addosso solo una tua maglietta? >> gli chiese Anna diventando molto seria, << oddio, tu hai… hai provato a bussare da me stamattina? >>  le chiese, Anna annuì distrattamente, << non ci posso credere, lo ha fatto apposta, io ero a farmi una doccia, le ho chiesto di aspettarmi che facevo presto perché sarebbe passato Mike a prenderla >> << Anna, era ubriaca, credimi, ho dormito sul divano tutta la notte, non è successo niente >> le disse Ray con la voce tremante. Anna avrebbe voluto credergli, davvero, ma era stata ferita talmente tante volte che una volta persa quella fiducia che piano piano Ray aveva conquistato , riprendere a fidarsi le risultata davvero molto complicato, era troppo arrabbiata per potergli dare ascolto  << non ti credo >> gli disse  << vedo come ti gira attorno quella li >>  Anna si girò e fece per rientrare in casa << ti prego credimi, non ho fatto che pensare a te, tutto il giorno, a ieri, al nostro bacio , come avrei potuto fare qualcosa del genere >> continuò il ragazzo, ma lei non gli diede retta e rientrò immediatamente. La ragazza si distese sul letto abbracciando il suo cuscino, voleva capirci qualcosa, Ray sembrava sincero ma la testa la obbligava a non potersi fidare, dentro di lei era iniziata una lotta tra il cuore e la ragione, restò li ferma a pensare per diverso tempo, quando sentì suonare alla sua porta, Anna pensò subito che fosse ancora Ray e si alzò decisa ad urlargli di andarsene, ma non fece in tempo, << Anna, ciao, scusami, sono Mike, senti… c’è stato un enorme malinteso tra te e Ray, insomma anche lui è davvero scosso, non è veramente come pensi >> riconobbe la voce di Michael , abbastanza provata, Anna si avvicinò alla porta, per un attimo poggiò anche la mano sulla maniglia, poi pensò che fosse davvero da persone immature farsi difendere dal proprio migliore amico, che comunque lo avrebbe difeso anche nel torto. << è tuo amico, lo avresti difeso comunque >> rispose Anna dicendo esattamente ciò che davvero pensava , poi sentì i passi del ragazzo indietreggiare. Anna poggiò la schiena contro la porta senza poter smettere di piangere, stava rovinando tutto, anche se questa volta non era veramente solo colpa sua, sentiva che Ray aveva mancato di rispetto al loro primo bacio, a quel sentimento che li legava così tanto. Si sdraiò sul divano ed aspetto Marta che nel frattempo le aveva detto che passava per un gelato. Marta riuscì a consolare Anna fino a quando non si calmò del tutto, aveva solo bisogno di tempo per capire come davvero era andata tutta la faccenda, le aveva raccontato anche di quello che Ray le aveva detto quella stessa sera, e di come il suo cuore voleva credergli. Anna andò a dormire a tarda notte anche se Marta era andata via da un po’ non era riuscita a prendere sonno, aveva troppi pensieri in testa.

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Capitolo 12
*** Sei sicuro Ray? ***


Sei sicuro Ray?
 
 


Ray non aveva alcuna voglia di alzarsi , era ancora troppo scosso e non aveva quasi chiuso occhio, nonostante la chiacchierata e il pianto liberatorio della sera prima, ma aveva un esame importante per la quale si era preparato per più di due settimane. Non era dell’umore giusto e pensò più di una volta di non presentarsi. La prima cosa che fece fu quella di accendere il telefono mentre distrattamente dava un’occhiata fuori al tempo e alla finestra di Anna ancora chiusa, erano le sette e trentadue di un Lunedì un po’ più fresco del solito, Ray si passò una mano fra i capelli e poi aprì l’acqua della doccia per farla diventare un po’ più calda. Stava per entrare in doccia quando il doppio squillo del telefono lo fece sobbalzare, sullo schermo c’erano due messaggi, uno di Michael e uno di Anna. Aprì per primo quello di Anna “ buona fortuna per l’esame di oggi, ci vediamo in pausa pranzo sotto il nostro albero, ti aspetto li “ il cuore di Ray si riempì di speranza, Anna finalmente lo aveva se non perdonato ma almeno ascoltato, “ ci vediamo dopo non vedo l’ora “ le rispose immediatamente per poi aprire di fretta anche il messaggio di Michael che invece sembrava molto più preoccupante “ ho mollato Valentina “ . Ray preferì fare prima la doccia e poi provare a chiamare Michael prima di andare all’esame, così dopo essersi vestito e dopo aver preso la borsa con i libri, uscì di casa dando una breve occhiata alla porta della sua vicina sorridendo, poi chiamò  Michael mentre si incamminava con la sua bicicletta nera. << Mike, che è successo? >> << cosa? >> << ieri sera? >> <> << e Vale? >> << beh ha ragione >> << tu dove sei? >> << sto andando all’esame, dopo mi vedo con Anna, ci sentiamo pomeriggio? >> << vedo se riesco a trovare un buco dopo l’esame >> << ok a dopo >>, Ray non credeva a ciò che Mike gli aveva detto, aveva tradito Valentina la sera prima e con Marta. Il ragazzo era talmente sconvolto che non riuscì a pensare ad altro, nemmeno l’ansia dell’esame che di solito era sempre fortissima oggi lo turbava,anche se  bastava pensare  al fatto che avrebbe visto Anna in pausa pranzo e tutto in quel lunedì gli sembrava al posto giusto anche la fine della relazione tra Mike e Valentina. Ray si sedette su uno dei banchi singoli vuoti in aula, dopo aver dato una breve ripassata a quegli argomenti dove si sentiva più insicuro, era rimasto il posto in prima fila proprio di fronte al professore, dalla quale sarebbe stato impossibile anche solo pensare di aiutarsi con i compagni di corso. Il foglio bianco davanti a lui e quello con le risposte multiple accanto , gli avevano fatto salire un ansia assurda, doveva però concentrarsi non poteva permettersi di pensare ad altro. Ray consegnò i fogli due ore dopo in anticipo di qualche minuto dalla fine dell’esame, prese la sua borsa ed uscì di fretta dall’aula salutando con la mano Chiara e Valerio i suoi due compagni di studio. Ray  si sentiva molto soddisfatto per la prima volta, aveva risposto a tutte le domande ed era uscito senza l’ansia di aver sbagliato qualcosa o di non aver fatto abbastanza. Il ragazzo guardò l’orologio camminando in maniera frettolosa per i corridoi universitari in direzione dell’uscita, erano quasi le dodici, preoccupato anche per le sorti del suo amico , Ray chiamò Michael per incontrarsi davanti l’università. Mike arrivò nel giro di pochi minuti mettendosi in doppia fila << Sali >> gli disse Mike facendo segnale di entrare in macchina, Ray aprì la portiera e si sedette. Il rosso partì all’istante iniziando a guidare in maniera un po’ nervosa ma Ray c’era abituato, << beh? Cosa è successo? >> fece il biondo mettendosi la cintura << ieri sera dopo che me ne sono andato da casa tua, giù nel portone ho incontrato Marta >> seguì qualche secondo di silenzio << mi ha raccontato che era stata da Anna per via di quello che era successo tra voi due >> << Anna come stava? , te l’ha detto? >> lo interruppe Ray << mi ha detto che era a pezzi ma che si era riuscita a calmare, io le ho spiegato come sono andate le cose, e siamo finiti a chiacchierare del più e del meno, poi mi ha chiesto se andavamo a prendere qualcosa, lo sai come sono fatto all’inizio non ci vedo mai la malizia >> continuò Michael e Ray lo guardò stupefatto << ma cavolo Mike Valentina era a casa >> disse il biondo << lo so, ma eravamo finiti a parlare di politica e avevamo un sacco di cose in comune, mi intrigava un sacco quella ragazza >> << così ognuno con le proprie macchine siamo andati in un locale che conosceva lei, al terzo drink,  ci siamo baciati >> disse Mike fermandosi di botto davanti ad un semaforo rosso, << ma lei oggi parte >> continuò guardando fuori dal finestrino, << ma scusa, dato che non l’avresti vista più non potevi evitare il casino con Valentina ? >> , << Ray, io non amo più Valentina, e me ne sono reso conto ieri sera, quando con Marta abbiamo parlato di tutto e mi sono accorto che con Valentina non parliamo più di niente >> Mike aveva ripreso la guida calmandosi un po’ << dunque suppongo che le hai detto solo che non l’ami più >> disse Ray, Mike alzò le spalle, << all’inizio volevo confessarle anche del bacio, ma poi vista la sfuriata , giustificabile ho preferito di no >> concluse. Ray guardò fuori dal finestrino per quei minuti di silenzio, << tu come stai? >> Mike fece un sorriso, << sono molto dispiaciuto per Vale, ma credo di essermi tolto un peso, non era giusto continuare a stare con lei se non avevamo più nemmeno di cosa parlare >> gli rispose e sorrise al suo migliore amico, << proverò a chiamare Vale domani per vedere come sta >> , << a quest’ora sarà già partita >> disse con la voce un po’ bassa. Ray guardò Mike ancora una volta, era molto dispiaciuto della fine che aveva fatto la relazione tra i due ma aveva trovato un Michael coraggioso e in grado di prendersi finalmente le sue responsabilità, quando era finita con Cristina, Ray non si era reso conto che effettivamente le cose tra loro non andavano, lei era qualche anno più grande di lui e c’erano alcune differenze caratteriali davvero incolmabili. << ti terrai in contatto con Marta? >> continuò Ray dopo un pò, << non ci siamo scambiati nemmeno i numeri, quando ha detto che sarebbe partita è corsa via >> Mike sembrava molto deluso, poi cambiò argomento, << quindi Anna ti ha chiesto di vedervi ? >> chiese al ragazzo, Ray sorrise << si , l’avrei fatto io se non mi avesse anticipato lei >> Mike fece mezzo sorriso poi si diresse nuovamente verso l’università. I due ragazzi si salutarono poco dopo e si diedero appuntamento al solito bar per la sera,  poi Ray prese la sua bici e s’incamminò verso l’appuntamento con Anna. Ray aveva messo un maglioncino leggero ed una giacca di jeans,  aveva posato la sua bici a fianco di un tronco di un albero,e cercò Anna con lo sguardo, poi la vide, Anna era seduta sull’erba e stringeva al petto le ginocchia mentre guardava l’acqua del fiume scorrere lenta. Aveva quasi paura di interrompere quel momento, poi le passò una mano tra i capelli neri prima di sedersi accanto a lei. << come è andato l’esame? >> gli chiese Anna distrattamente, << benissimo, credo di non aver mai fatto un esame così bene >> rispose Ray entusiasta e si sedette accanto a lei godendosi per un attimo quell’aria fresca , Anna gli sorrise, << come stai? >> le chiese poi, la ragazza alzò le spalle << oggi bene >> gli rispose e Ray si avvicinò abbracciandola, << mi dispiace tanto per quello che è successo >> continuò il ragazzo con l’aria sinceramente dispiaciuta, Anna lo guardò per un attimo, << come sono andate le cose Ray ? >> gli domandò Anna , Ray le prese una mano << non so cosa ti abbia detto Ilaria , ma credimi, è rimasta a casa mia solo perché era ubriaca, non si reggeva nemmeno in piedi, abbiamo provato a cercare le sue chiavi di casa nella borsa ma non le aveva >> << ho provato a spiegare a Mike che non volevo fraintendimenti con te, ma Valentina la sua fidanzata, sarebbe tornata il giorno dopo e non voleva casini , ti giuro Anna non è successo niente , io ho dormito sul divano, ho pensato a noi tutta la notte, non vedevo l’ora di rivederti >> , << perché fa così?, Ilaria intendo  >> gli chiese Anna e la vide un po’ scossa, << Io e Ilaria ci conosciamo da quattro anni, da quando ho iniziato l’università, e ci ha sempre sperato , solo che non si era mai messa in mezzo in questo modo, nemmeno quando stavo con Cristina, abbiamo avuto una storia di un giorno credo, e lei l’ha presa malissimo quando le ho detto che non ero innamorato di lei e che non poteva funziona >> disse Ray << un po’ la capisco >> riprese Anna dopo qualche minuto di silenzio, << io l’ho presa davvero male stavolta >> continuò la ragazza facendo un piccolo sorriso, << anche io ho i miei difetti sai?! >> , << sono paranoica, ho avuto una relazione in cui sono stata tradita più volte, faccio fatica a fidarmi Ray >> disse Anna diventando seria, << puoi fidarti di me >> la interruppe Ray diventando serio anche lui , vide Anna tornare a guardare di fronte, fece mezzo sorriso << anche lui me lo diceva sempre, e poi mi ha tradita un sacco di volte, il punto è, che sono fatta così, a volte ti farò scenate inutili, mi incazzerò tantissimo, avrò voglia di restare da sola >> , << non sono un tipo facile Ray, non voglio spaventarti, ma sono così, e voglio che sia chiaro >> << ma quando amo Ray, quando amo qualcuno metto tutta me stessa >> continuò la ragazza e la vide asciugarsi una lacrima, << io non so per quale motivo quel ragazzo ti ha tradita, Anna ma io ti giuro, guardami >> le disse Ray , Anna volse lo sguardo verso di lui, la vide fragile ed incerta,  << io non ho mai provato niente di simile, ieri stavo male al pensiero che tu stessi soffrendo, è stato terribile, avrei voluto abbracciarti, stringerti, e dirti che va tutto bene, che il tuo cuore è al sicuro con me >> le disse il ragazzo e le sfiorò il viso con una mano, << sei sicuro Ray? >> Anna gli mise una mano sul petto all’altezza del cuore, mentre le scendeva giù dalla guancia una lacrima, in quel momento Ray sentì il bisogno di rassicurarla, non si era mai sentito così fragile ma allo stesso tempo responsabile di avere tra le mani il cuore di qualcuno, di tenerlo al sicuro, di proteggerlo. Il ragazzo poggiò la sua mano su quella di lei stringendola, poi senza nessun ripensamento, le rispose<< mai stato più sicuro di così >> e fece un breve sorriso, vide la ragazza fare un respiro profondo, << mi credi ? >> le chiese dopo qualche secondo, ma non ebbe il tempo di replicare perché Anna lo abbracciò davvero forte. Il cuore di Ray si fece più leggero mentre stringeva Anna tra le sua braccia, mentre le accarezzava i capelli e le sfiorava il vestito, poi la guardò negli occhi e si perse tra le sue labbra. Dopo un paio di minuti Anna si allontanò da lui anche se Ray avrebbe voluto che quei minuti non fossero mai finiti, << lo so che stai dicendo la verità >> aggiunse Anna, << Marta mi ha raccontato stamattina di essersi vista con Michael tra l’altro sono abbastanza sconvolta  >> << in verità anche io >> disse Ray sorridendo << Mike mi ha detto che partiva oggi, cosa ti ha detto lei ? >> le chiese curioso, in realtà cercava di capire se Marta si fosse interessata davvero al suo migliore amico, << Marta non è partita stamattina, mi ha raccontato che hanno parlato un sacco , sembra che ci sia stato un bel colpo di fulmine tra quei due, ha mollato tutto e vuole assolutamente rivederlo >> Ray scoppiò a ridere << ma dai! Mike mi ha detto la stessa cosa, che hanno parlato tantissimo e anche lui spera di rivederla >> << ma Valentina? >> gli chiese Anna << Mike l’ha mollata stamattina e lei è andata via incazzatissima >>  << beh ci credo, io avrei fatto la stessa cosa >> rispose Anna, << quindi? >> chiese Ray << quindi organizziamo una cena, un uscita qualcosa >> rispose Anna alzandosi e la vide passarsi le mani sul vestito per togliere l’erba che era rimasta sulla gonna, << cena da me, avvisa Marta >> concluse Ray alzandosi , << sei sicuro? >> domandò Anna << insomma, com’è casa tua? >> Ray aveva capito a cosa alludeva Anna pensava che una casa gestita da un uomo fosse un enorme casino, ed in effetti era così, << non so vuoi venire a dare un occhiata adesso? >> gli chiese malizioso avvicinandosi al viso di lei, e le sorrise << no >> rispose Anna e poi gli stampò un bacio sulle labbra << ma più tardi credo che verrò a vedere un po’ >>  continuò e la vide sorridere. Per Ray il suo sorriso era diventato come la più potente delle droghe, non poteva più farne a meno. << scappo a lavoro adesso >> gli disse Anna dopo un po’, Ray l’abbracciò forte così tanto da sentire il suo cuore battere, << a più tardi >> le disse, dandole un bacio sulle labbra.
 
 
 
 
Anna si era svegliata la mattina dopo con gli occhi ancora rossi, parlare con Marta le aveva fatto bene e anche se si sentiva ancora molto giù si era fatta forza ed aveva deciso di andare avanti. Si alzò dal letto con molta calma aveva puntato la sveglia largamente in anticipo, si ricordava che Ray quel giorno avrebbe avuto un esame molto importante, gliene aveva parlato qualche tempo prima, così la prima cosa che fece dopo essersi alzata dal letto fu scrivergli un messaggio. Anna ci aveva pensato e riflettuto parecchio la sera prima, poteva buttare all’aria quel nuovo sentimento che stava provando per la poca fiducia nel genere umano oppure provare ad andare avanti per vedere cosa le avrebbe riservato quella relazione. Si rese conto che quello per Ray era un sentimento improvviso, impulsivo, fatto di attese, di attenzioni , non le andava di rovinare tutto per colpa dei vecchi tradimenti del suo ex ragazzo. “ buona fortuna per l’esame di oggi, ci vediamo in pausa pranzo sotto il nostro albero, ti aspetto li ” gli scrisse , il tempo di inviare il messaggio ed il telefono iniziò a squillare sotto le sue mani. << Pronto , Marta? >> << sei in aeroporto? >> << come no? >> << che c’entra Michael? >> << va bene dammi cinque minuti ci vediamo sotto lo studio dove lavoro, ti mando la posizione >> << ok stai calma però >> << a dopo >> . Chiuse il telefono di fretta e si precipitò in doccia per poi vestirsi nel minor tempo possibile. Anna aveva fatto veloce ed era riuscita ad uscire di casa nel giro di mezz’ora presentandosi con largo anticipo a lavoro per parlare con Marta. La ragazza arrivò poi secondi dopo scendendo dalla macchina corse ad abbracciare Anna << ma perché non sei partita? >> << Anna ieri è successa una cosa assurda >> disse Marta coprendosi il viso con le mani, << avanti parla >> incitò Anna, << ieri sera quando sono andata via da casa tua, ho incontrato Michael giù nel cortile, e mi ha spiegato letteralmente cosa era successo tra Ray e Ilaria, praticamente un malinteso enorme e quella credimi è una vipera senza paragoni >> << spero che tu abbia scritto a quel ragazzo, perché lui davvero non ne sa niente ha fatto tutto lei >> disse Marta e Anna la guardò sconvolta << si, in realtà avevo già mandato un messaggio a Ray stamattina , volevo parlargli >> << hai fatto bene >> la interruppe Marta mentre si specchiava sul finestrino della sua auto << e quindi, dopo avermi spiegato tutto, gli ho proposto di andare a prendere qualcosa da bere in un locale qui vicino >> << oddio e lui? >> aggiunse Anna << so che è fidanzato >> concluse, << in realtà alla festa di Marco non mi sembrava per niente fidanzato >> disse Marta sorridendo, << beh comunque dopo aver bevuto un po’ troppo forse, ci siamo baciati >> << ma stai scherzando? >> le chiese Anna sbalordita << no, davvero, abbiamo parlato di un sacco di cose, poi cavolo è troppo carino >> continuò  facendo una vocina un po’ stridula, << quindi siete finiti a letto? >> le domandò la mora, Marta sorrise maliziosa, << no, quando gli ho detto che oggi sarei partita sono andata via di corsa, l’ho lasciato li >> << oddio che cosa romantica e lui non ti ha seguita? >> << no Anna, sono scappata via correndo! >> esclamò Marta, << e stamattina non ce l’ho fatta, sono rimasta sveglia tutta la notte, insomma quante volte capita nella vita di trovare assolutamente per caso una persona con la quale ti ritrovi in tutto, abbiamo parlato un sacco, abbiamo la stessa visione della vita , quando sono arrivata in aeroporto al momento del check in , non ce l’ho fatta >> << tu sei fuori amica mia >> esclamò Anna esterrefatta dal racconto, << voglio assolutamente rivederlo e tu mi devi aiutare >> << certo che ti aiuto, però prima fammi capire com’è messa la situazione “fidanzata” >> << lo so Anna,  sono pazza, dovrò anche lasciare il lavoro a Londra, ma chi se ne frega, sento che andrà bene >> Marta sembrava entusiasta di questa sua scelta così impulsiva, Anna non sarebbe mai stata capace di abbandonare il lavoro e tutto ciò che si era costruita da sola per un bacio per di più dopo aver bevuto qualche drink in più, in fondo però era assolutamente da Marta comportarsi così , altrimenti non sarebbe stata lei. << ok, io più tardi vedrò Ray proverò ad accennargli qualcosa per capire, ci aggiorniamo stasera , va bene?  >> Marta sorrise << sono proprio felice che resti qui >> aggiunse Anna abbracciando la sua amica, Marta poi se ne andò pochi minuti dopo canticchiando dentro la sua auto. Anna Sali le scale per arrivare in studio, con un breve cenno della mano salutò il dottore intento già in una pulizia dentale, poi si mise nella sua postazione ed accese il computer. L’ansia per l’incontro con Ray si faceva sentire ogni secondo di più, dentro di lei si sentiva anche un po’ a disagio perché lui effettivamente era stato sincero e le aveva spiegato come erano andate le cose. Ma lei era fatta così, melodrammatica e con la fiducia negli uomini praticamente al livello zero. Infatti si domandava spesso come riuscisse a fidarsi ancora di qualcuno dopo che il suo ex ragazzo l’aveva tradita più volte, giurandole addirittura che non era vero niente. Anna iniziò a fare le telefonate ai clienti per ricordare gli appuntamenti e a gestire le varie chiamate in entrata. Intorno alle 12 dopo aver spento il pc si diresse verso l’ambulatorio << io vado in pausa pranzo, ci vediamo dopo >> disse sporgendosi dalla porta ma non in tempo per vedere Luca sbucare fuori da dietro la scrivania, << mangiamo qualcosa insieme Anna? >> gli chiese Luca avvicinandosi alla ragazza << sai, eri proprio bella alla festa di Marco >> continuò il ragazzo abbassando la voce << finiscila Luca, non mi è piaciuto per niente il modo in cui hai trattato Marta >> gli rispose Anna quasi arrabbiata, dentro di lei avrebbe voluto addirittura prenderlo a pugni << ma dai, lo sanno tutti che è stata con mezzo quartiere >> esclamò lui seguendo i passi della ragazza che nel frattempo si stava incamminando verso l’uscita << non ti permettere di parlare cosi della mia amica >> Anna si era fermata di colpo trovandoselo a qualche centimetro di distanza, poi si voltò e prese la sua bici << va bene , scusa >> urlò Luca, << possiamo parlarne un attimo ? >> continuò << no, sono di fretta ho un appuntamento >> ad Anna si era impigliato un filo della gonna lungo i pedali << con chi con Ray? , è uno sfigato Anna >> la ragazza riuscì a togliere il filo e si voltò verso Luca << non sono affari tuoi con chi esco io, e qua l’unico sfigato sei tu >> disse la ragazza, ma Luca sorrise appena, sembrava che quello che gli dicesse venisse completamente ignorato e sminuito, più arrabbiata che mai si diresse verso il suo albero di ciliegio. Arrivò pochi minuti dopo, aveva pedalato velocemente ed aveva il fiatone, poggiò la bici sullo steccato in legno li vicino in modo da poterla controllare, si sedette sfinita sull’erba portando a se le ginocchia e riprendendo fiato. Restò per qualche minuto in silenzio ad ascoltare il rumore dell’acqua scorrere ed il vento un po’ più fresco del solito le fece venire qualche brivido lungo le spalle anche se coperte da suo vestito lilla. Passarono svariati minuti quando sentì qualcuno sfiorarle i capelli, Ray era arrivato ed il suo cuore aveva iniziato a ballare dentro di lei, << come è andato l’esame? >> chiese Anna mentre continuava a fissare un punto di fronte a lei, per cercare di calmarsi,  << benissimo, credo di non aver mai fatto un esame così bene >> rispose Ray e lo vide molto entusiasta, poi lo vide sedersi accanto a lei, e per un attimo Anna sembrò ritrovarsi al loro primo appuntamento tanto che gli sorrise, << come stai? >> le chiese Ray all’improvviso, Anna alzò le spalle , avrebbe voluto dirgli che era stata malissimo, e che fino a ieri sera non voleva nemmeno vederlo ma si limitò a rispondere per come realmente si sentiva in quel momento << oggi bene >> gli rispose mentre Ray si avvicinò per abbracciarla, << mi dispiace tanto per quello che è successo >> continuò il ragazzo con l’aria sinceramente dispiaciuta, Anna lo guardò per un attimo, << come sono andate le cose Ray ? >> gli domandò , e vide il ragazzo prenderle una mano, in quel momento ancora una volta Anna sentì un brivido , quando Ray la sfiorava erano tutti brividi piacevoli, sensazioni mai provate, percepiva la delicatezza di ogni suo gesto, per un secondo le passò per la mente come sarebbe stato fare l’amore con lui,  << non so cosa ti abbia detto Ilaria , ma credimi, è rimasta a casa mia solo perché era ubriaca, non si reggeva nemmeno in piedi, abbiamo provato a cercare le sue chiavi di casa nella borsa ma non le aveva >> << ho provato a spiegare a Mike che non volevo fraintendimenti con te, ma Valentina la sua fidanzata, sarebbe tornata il giorno dopo e non voleva casini , ti giuro Anna non è successo niente , io ho dormito sul divano, ho pensato a noi tutta la notte, non vedevo l’ora di rivederti >> disse Ray , Anna era tornata sulla terra dopo aver fantasticato su di loro e tornò seria in viso << perché fa così?, Ilaria intendo  >> gli chiese , << Io e Ilaria ci conosciamo da quattro anni, da quando ho iniziato l’università, e ci ha sempre sperato , solo che non si era mai messa in mezzo in questo modo, nemmeno quando stavo con Cristina, abbiamo avuto una storia di un giorno credo, e lei l’ha presa malissimo quando le ho detto che non ero innamorato di lei e che non poteva funziona >> disse Ray << un po’ la capisco >> riprese Anna dopo qualche minuto di silenzio, << io l’ho presa davvero male stavolta >> confessò la ragazza facendo un piccolo sorriso, voleva essere del tutto sincera con lui e mettergli in chiaro che non era perfetta << anche io ho i miei difetti sai?! >> , << sono paranoica, ho avuto una relazione in cui sono stata tradita più volte, faccio fatica a fidarmi Ray >> disse Anna diventando seria, stava cercando di aprirsi e di fargli capire che fidarsi le veniva davvero difficile << puoi fidarti di me >> la interruppe Ray diventando serio anche lui , Anna tornò a guardare di fronte, fece mezzo sorriso << anche lui me lo diceva sempre, e poi mi ha tradita un sacco di volte, il punto è, che sono fatta così, a volte ti farò scenate inutili, mi incazzerò tantissimo, avrò voglia di restare da sola >> , << non sono un tipo facile Ray, non voglio spaventarti, ma sono così, e voglio che sia chiaro >> << però, sai,  quando amo Ray, quando amo qualcuno metto tutta me stessa >> continuò Anna mentre si asciugava una lacrima, ricordare i tradimenti fatti dal suo ex le avevano riaperto una ferita , aveva provato a trattenere quelle maledette lacrime, ma non ci riusciva mai, vide Ray guardarla << io non so per quale motivo quel ragazzo ti ha tradita, Anna ma io ti giuro, guardami >> le disse Ray , Anna si girò verso di lui, guardandolo dritto negli occhi  << io non ho mai provato niente di simile, ieri stavo male al pensiero che tu stessi soffrendo, è stato terribile, avrei voluto abbracciarti, stringerti, e dirti che va tutto bene, che il tuo cuore è al sicuro con me >> le disse il ragazzo, poi sentì il tocco delicato della sua mano accarezzarle il viso, << sei sicuro Ray? >> Anna portò la sua mano sul suo petto all’altezza del cuore, mentre le scendeva giù dalla guancia un’altra lacrima, il ragazzo poggiò la mano su quella di lei stringendola, << mai stato più sicuro di così >> le disse e fece un breve sorriso, Anna respirò profondamente, e in quel momento capì che doveva fidarsi, il cuore le diceva chiaramente di essere ascoltato, << mi credi ? >> le chiese Ray dopo qualche secondo, ma Anna non gli diede il tempo di dire altro perché lo abbracciò davvero forte. Furono secondi interminabili, Anna si era persa tra le braccia di Ray e sentiva che ne avrebbe avuto bisogno per il resto della sua vita, non perse nemmeno un attimo, allontanandosi un po’ lo baciò. Dopo un paio di minuti Anna si allontanò,  si sistemò un po’ il vestito e tornò a sedersi al suo posto << lo so che stai dicendo la verità >> aggiunse Anna, << Marta mi ha raccontato stamattina di essersi vista con Michael tra l’altro sono abbastanza sconvolta  >> << in verità anche io >> disse Ray sorridendo << Mike mi ha detto che partiva oggi, cosa ti ha detto lei ? >> chiese curioso, Anna aveva capito che Ray voleva tastare il terreno per capire le intenzioni di Marta, << Marta non è partita stamattina, mi ha raccontato che hanno parlato un sacco , sembra che ci sia stato un bel colpo di fulmine tra quei due, ha mollato tutto e vuole assolutamente rivederlo >> Ray scoppiò a ridere << ma dai! Mike mi ha detto la stessa cosa, che hanno parlato tantissimo e anche lui spera di rivederla >> << ma Valentina? >> gli chiese Anna << Mike l’ha mollata stamattina e lei è andata via incazzatissima >>  << beh ci credo, io avrei fatto la stessa cosa >> rispose la ragazza pensando a come poteva essersi sentita, << quindi? >> chiese Ray << quindi organizziamo una cena, un uscita qualcosa >> rispose Anna e si alzò togliendosi con una mano l’erba rimasta impigliata alla sua gonna, << cena da me, avvisa Marta >> concluse Ray alzandosi , << sei sicuro? >> domandò Anna << insomma, com’è casa tua? >> Anna aveva paura che in casa non ci fosse proprio un ‘ordine impeccabile ma era troppo gentile per dirglielo apertamente quindi aveva pensato di fare a casa sua, << non so vuoi venire a dare un occhiata adesso? >> gli chiese Ray  ma aveva un’ aria un po’ maliziosa , lo vide avvicinarsi e gli sorrise, anche perché le era nuovamente tornato in mente il film mentale fatto prima << no >> rispose Anna e poi gli stampò un bacio sulle labbra << ma più tardi credo che verrò a vedere un po’ >>  continuò e gli sorrise di nuovo. << scappo a lavoro adesso >> gli disse Anna dopo un po’,  il ragazzo si avvicinò e l’abbracciò talmente forte che Anna sentiva battere il cuore di lui al ritmo del suo, << a più tardi >> le disse, dandole un ultimo bacio sulle labbra.

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Capitolo 13
*** Famiglia e Fragilità ***


Famiglia e Fragilità
 



Quel fatto che “ci vediamo più tardi” volesse dire averla a pochi passi da lui era per Ray una sicurezza. Quella cosa che i loro balconi si sfioravano, che quello che li divideva dalla vita di tutti i giorni fosse solo un muro di cemento , lo faceva sentire al sicuro. Cristina la sua ex abitava a qualche chilometro di distanza da lui, e spesso non riuscivano a vedersi anche per giorni, per lui era una sofferenza, era più piccolo e non aveva ancora una macchina tutta sua, ed i momenti i primi anni all’università per stare un po’ da soli erano veramente pochi. Quel pomeriggio dopo aver chiarito con Anna e sapendo che sarebbe venuta in casa, tornò prima, per cercare di fare un po’ d’ordine. Rientrò dopo aver comprato un paio di confezioni di acqua, il suo frigo era semivuoto e come sempre l’unica cosa ovvia da fare in quei momenti era ordinare le pizze. Ray si lasciò cadere sul divano scrivendo un messaggio a Mike “ cambio di programma stasera a casa mia “ , mise il telefono sotto carica ed osservò la cucina in attesa di capire da dove cominciare. Aveva un sacco di vestiti sparsi per le sedie, ed una tovaglia sul tavolo piena di briciole, si accorse anche di alcune paillette a terra, sicuramente del vestito di Ilaria, il che gli fece pensare che anche la stanza da letto ne fosse piena. Dopo svariati minuti di riflessione si alzò nel momento in cui iniziò a squillare il telefono << pronto, Mike >> << Marta non è partita, viene stasera a cena con Anna >> << non ti sto prendendo per il culo >> << no, alle otto >> << non fare il cretino, voglio stare un po’ con Anna >> << lo sai che sono affidabile!!!  >> << ciao a dopo >> chiuse il telefono sorridendo,poi iniziò a mettere in ordine tutto quello che aveva lasciato fuori posto. Ci mise qualche ora, ma quando suonarono il campanello casa sua aveva tutta un’altra forma, Ray si era messo un po’ in tiro per la situazione ed aprì la porta di casa sua con un po’ di agitazione. Anna era li che aspettava di entrare, Ray si era quasi incantato a guardarla, Anna si era cambiata aveva messo un vestito bianco, con piccolissimi fiori blu, e le stava veramente bene , << posso? >> gli chiese la ragazza, dopo qualche secondo, << certo, scusami >> le rispose poi le diede un sonoro bacio sulle labbra, << questa è la cucina >> le disse facendole strada << oddio, profuma tutto di vaniglia >> esclamò Anna e Ray la vide chiudere gli occhi per un attimo, << bagno e camera da letto >> disse poi spostandosi nelle altre due stanze, << beh hai fatto un ottimo lavoro in queste ultime tre ore >> disse Anna sorridendo  << cosa ti fa pensare che io sia un tipo disordinato ? >> le chiese Ray , Anna si diresse verso la maniglia della porta finestra della cucina, << i tuoi slip appesi qui Ray >> esclamò Anna scoppiando a ridere, Ray si sentì totalmente in imbarazzo mentre afferrava i suoi slip e li nascondeva dietro la schiena. << non fa niente Ray >> continuò Anna , Ray in effetti era rimasto un po’ di sasso, ma la seguì lo stesso fuori sul balconcino << certo che il mio balcone fa proprio schifo visto da qui >> esclamò la ragazza e Ray rise sedendosi sulla sua sdraio  << sai la prima volta che ti ho vista ero qui fuori , tu stendevi i vestiti ed io sono rimasto a guardarti per un sacco di tempo >>  Anna sorrise percorrendo con una mano la lunghezza della ringhiera, << lo so, insomma , avere una persona che ti fissa dall’altro lato del balcone non è una gran cosa >> esclamò Anna sorridendo, << te n’eri accorta quindi? >> chiese Ray stupito, << beh si, mi sono anche imbarazzata >> rispose la ragazza e la vide rientrare , Ray la seguì meccanicamente, << posso? >> gli domandò Anna facendo segno verso la camera da letto, Ray si guardò in giro nella speranza di non aver lasciato niente in giro, vide la ragazza scrutare con attenzione le foto sulla sua scrivania, in particolare si era soffermata su una che ritraeva lui da piccolo su un cavallo di legno fatto da suo nonno, la prese in mano << avevo sei anni, e quel dondolo me lo aveva costruito mio nonno per i miei quattro, e non avevo intenzione di rinunciare a potermi sedere li >> disse Ray sorridendo, quella foto gli aveva evocato dei ricordi un po’ tristi, si ricordava tantissimo della sensazione che aveva provato nell’aver capito che si stava facendo troppo grande e che prima o poi avrebbe dovuto rinunciarvi, che non avrebbe potuto più utilizzarlo. << eri molto legato a tuo nonno vero? >> gli chiese Anna sedendosi sul bordo del letto  << moltissimo >> disse Ray, e si sedette accanto a lei rigirando il braccialetto che aveva sempre al polso, << anche io sono stata molto legata ai miei nonni, questo , lo porto sempre con me >> indicò un anello messo nell’indice della mano destra, Ray le prese la mano per guardare l’anello e si accorse che sicuramente era una fede di matrimonio << è la fede che portava mia nonna >> continuò la ragazza e Ray vide gli occhi di Anna riempirsi di lacrime << scusa >> disse subito lui << no tranquillo, ora mi passa >> << è solo un momento, beh e quelli li sono i tuoi genitori? >> disse Anna indicando una foto sulla parete accanto la scrivania << si , mio padre, mia madre e mio fratello Nicolas, ma in questa foto manca mia sorella >> << tuo fratello è più grande ? >> gli chiese Anna << si , Nico è due anni più grande di me, invece Eva è più piccola di cinque anni , io sono quello di mezzo >> disse e le sorrise. Non aveva mai avuto un buon rapporto con suo fratello anche se li dividevano solo due anni, caratterialmente erano opposti, suo fratello a ventinove anni era già a capo di uno stabilimento dopo aver seguito le orme del padre imprenditore, Ray non aveva voglia di fare quel tipo di lavoro, anche se suo padre glielo aveva ripetuto tante volte. Nico e Ray si parlavano a malapena dopo aver avuto una brutta litigata l’anno precedente, quando durante una cena di famiglia Nico lo aveva preso in giro per tutta la serata giocando sul fatto che mancavano ancora un bel po’ di esami prima della laurea, senza far caso al fatto che aveva passato tutta l’estate sui libri per una materia più complicata mentre lui si godeva le vacanze ad Ibiza. Non gliel’aveva perdonata. << I tuoi fratelli cosa fanno invece ? >> gli chiese Anna dopo un po’ << Nico lavora in azienda con mio padre è un imprenditore, Eva studia a Madrid è rimasta nella vecchia casa dei miei nonni >> << quindi hai origini spagnole? >> Anna sorrise << come mai non hai seguito tuo padre e tuo fratello? >> continuò la ragazza, Ray guardò in basso prima di rispondere, << non mi piace quell’ambiente li, non sono portato per gestire gente e soldi >>, << quello che faccio adesso mi piace >> rispose << sono per metà spagnolo, anche se sono andato via da Madrid quando ero molto piccolo e non sono riuscito nemmeno ad imparare un po’ la lingua >> << beh , io ho fatto un corso >> esclamò Anna e la vide spostarsi i capelli indietro, Ray rise guardandola, << bene, allora vuol dire che mi farai un corso accelerato, così magari riesco pure a parlare con mia sorella che ormai ha quasi dimenticato l’italiano >> concluse il ragazzo, poi si guardò in giro, sentiva un po’ di tensione nell’aria << tu invece hai fratelli o sorelle? >> << io ho solo mia madre in realtà, con mio padre hanno divorziato quando ero piccola e lui poi si è rifatto una vita altrove, abbiamo ripreso i rapporti da poco >> disse Anna con l’aria un po’ malinconica, << oh beh, mi dispiace, insomma, almeno adesso parlate , è importante >> << si adesso si >> riprese la ragazza mentre la vedeva osservare un portachiavi a forma di cuore appeso tra due libri di diritto, << me lo aveva regalato Cristina la mia ex, è un problema? >> le chiese Ray e vide Anna alzarsi per andarlo a guardare più da vicino, << no figurati, anche io in casa ho alcuni ricordi con il mio ex, dopotutto hanno fatto parte della nostra vita >> rispose la ragazza e Ray rimase colpito la pensava esattamente allo stesso modo << esatto, è così >>, Anna si era seduta sulla sedia girevole di fronte la scrivania e la vide fare un giro completo con gli occhi chiusi , Ray gli si piazzò davanti mettendo le mani sui braccioli della sedia bloccandola << hai avvisato Marta? >> gli chiese Ray , Anna lo guardò << certo, le ho detto di venire intorno alle otto >> Anna guardò l’orologio e si accorse che mancava poco più di mezz’ora << Non vedo l’ora di vederli insieme , è pazzesco >> continuò Anna distogliendo lo sguardo dal ragazzo << sei bellissima Anna >> la interruppe Ray che di colpo sentì il bisogno di dirglielo. Ray la guardava sorridere e non ci capiva più niente, quella frase gli era uscita di cuore, così spontanea senza freni. Vide Anna alzarsi un po’ dalla sedia per avvicinarsi a lui, Ray non perse un attimo di più e la baciò. I suoi capelli odoravano di vaniglia e le sue labbra sapevano di fragola forse era il rossetto che gliele colorava, Ray cerco di controllare ogni parte di se per non avere nessuna fretta, le sue mani percorrevano il profilo della ragazza dalla schiena fino alla nuca, passando sotto i capelli lisci di lei, Ray aveva il cuore a mille, aveva vissuto quei momenti con Ilaria qualche settimana prima ma quella volta era tutto diverso, le mani gli tremavano un po’ al solo sfiorarla, aveva una paura tremenda di farla sentire a disagio, forse perché la vedeva un po’ troppo fragile rispetto a lui. Le labbra di Anna non lo lasciavano un attimo, e dentro di se Ray moriva dalla voglia di sentirla sua, con una mano fece scivolare le dita lungo la zip della cerniera del vestito di lei sulla schiena , Anna non disse niente anzi iniziò a slacciare i bottoni della sua camicia bianca, Ray la trovava ancora più bella mentre con calma tra un bacio e un altro lo guardava dritto negli occhi. In un attimo la cerniera era scesa giù, il ragazzo la baciò tirandola verso di se, con le mani abbassò entrambe le spalline del vestito di lei, quando Anna si fermò di colpo poggiando la sua fronte contro quella di Ray. Il ragazzo la vide un po’ provata dalla situazione e le accarezzò il viso << tutto bene? >> le chiese , vide Anna con lo sguardo perso, << se non te la senti non fa nulla >> continuò lui cercando di rassicurarla, << Ray.. io >> Anna si era allontanata un po’, Ray la guardò e le prese il viso tra le mani << non devi Anna, non devi giustificarti di nulla >> la ragazza gli sorrise poi la vide tornare triste << vorrei, tantissimo, ma.. scusami >> disse lei guardando sempre in basso << Anna va tutto bene >>  Ray la teneva stretta tra le sue braccia mentre con una mano le risaliva la cerniera del vestito. Ray aveva paura proprio di questa reazione, aveva capito che c’era qualcosa che la disturbava che non le piaceva, forse un gesto involontario , una parola un bacio nel posto sbagliato, ma c’era passato anche lui dopo la rottura con Cristina tutte le altre volte che provava a fare l’amore con una donna erano scene meccaniche e prive di emozioni. E quella volta con Anna invece, quella paura di sfiorarla gli fece capire quanto fosse importante avere i tempi giusti per riprendersi da una relazione finita, perché poi quando sei di nuovo pronto, quando tutto ritorna al posto giusto, quelle emozioni puoi sentirle di nuovo, lui era davvero felice di averle riprovate con Anna, e l’avrebbe aspettata anche tutta la vita. Ray dopo aver rassicurato la ragazza e dopo averla fatta sorridere di nuovo guardò l’orologio, erano quasi le otto, non fece nemmeno in tempo a chiudere l’ultimo bottone della camicia che suonarono al campanello. Anna uscì di corsa dal bagno e Ray la vide guardarsi allo specchio , aveva gli occhi un po’ rossi, le diede un bacio sul collo prima di dirigersi verso la porta. << sono le otto >>  esclamò Mike entrando dalla porta << sono le sette e cinquantasei >> ribattè Ray chiudendo la porta, << ciao Anna >> << queste dove le metto? >> continuò Mike mostrando due bottiglie, Ray le prese e le mise nel frigo, << Marta dovrebbe essere qui a momenti >> riprese Anna sedendosi sul divano , << bene io e Anna vi lasceremo soli per un oretta dopo cena >> disse Ray di colpo vide Anna guardarlo sorpresa, << io sono d’accordo! >> esclamò Michael facendo l’occhiolino al biondo, Ray vide Anna sorridere e dirigersi verso la porta d’ingresso, pochi secondi dopo entrano in cucina sia lei che Marta << Ciao ragazzi >> Vide la ragazza un po’ rossa in viso nel momento in cui incrociò lo sguardo di Mike << io non ci posso credere ! >> esclamò Mike alzandosi e si diresse verso la ragazza abbracciandola e sollevandola leggermente da terra, Marta ricambiò l’abbraccio sorridendo , Ray pensò che il suo amico stesse vivendo delle emozioni che capitano raramente proprio come era successo a lui e ne fu davvero felice. La serata passò in maniera molto divertente e tranquilla ma gli sguardi complici di Mike e Marta ad un certo punto si fecero troppo pesanti, tanto da sentirsi quasi di troppo , Ray e Anna li lasciarono soli ed uscirono di casa quasi in punta di piedi. << certo che quei due si sono presi una bella cotta >> esclamò Ray scendendo le scale e tenendo per mano Anna << mi sembra davvero strano vedere Marta così presa, ma dove andiamo? >> gli chiese la ragazza , Ray la fece salire nella macchina di Michael << ti porto al lago >> vide Anna sorridere e lui iniziò a fare strada. Qualche minuto più tardi, dopo aver posteggiato la macchina sul ciglio di una stradina un po’ isolata, fece scendere Anna aprendole lo sportello, << dobbiamo fare più o meno cinquecento metri a piedi, non posso arrivare li con la macchina >> disse Ray facendo un giro di chiave all’auto, poi s’incamminarono. << ti piace? >> gli chiese Ray, erano arrivati su una parte rocciosa molto alta, che dava sul lago, lo spettacolo che offriva quella sera la luna era davvero magico, vide Anna avvicinarsi un po’ di più per guardare giù << è veramente stupendo >> gli disse la ragazza mentre Ray si accorse della pelle d’oca sulle braccia di lei e le mise il suo giubbino di jeans sulle spalle Anna gli sorrise subito << ho portato questa così possiamo guardare le stelle >>  disse poi mettendo a terra un lenzuolo un po’ strappato ai lati, entrambi si sedettero << vieni qui spesso? >> gli chiese Anna , lui si sdraio guardando il cielo, << qualche volta, specialmente in estate, non lo conosce nessuno >> << e come lo hai trovato? >> << per caso, ero in macchina con Daniele un mio vecchio compagno di studi, dopo una serata in discoteca qui vicino al lago ci siamo fermati quando abbiamo visto che alba meravigliosa si vedeva >> << beh si deve essere molto bella >> rispose Anna e la vide sdraiarsi accanto a lui. Ciò che provava Ray stringendola tra le sue braccia era una sensazione di pace e tranquillità, tutti i problemi in quei momenti con lei sparivano, non c’era spazio per nient’altro dentro di lui se non lei e sempre lei. Trascorsero qualche ora tra discorsi sulle stelle e sul senso della vita , poi decisero di tornare a casa dato che il giorno successivo Anna sarebbe dovuta tornare a lavoro. Arrivarono nel momento in cui la porta di casa di Ray si stava aprendo, << oh eccovi >> disse Mike abbastanza brillo mentre teneva per mano Marta anche lei non propriamente sobria, << noi andiamo , ti stavo per chiamare >> continuò Marta rivolgendosi ad Anna, poi senza troppe spiegazioni Ray li vide scendere le scale, sorridendo << non credi che dovremmo aiutarli? >> disse Anna , Ray rise leggermente << no, conosco Mike a volte fa lo scemo apposta, quando non è in grado di guidare lo riconosce, e non era questo il caso >> vide Anna tranquillizzarsi, << beh allora buonanotte >> disse poi la ragazza uscendo le chiavi casa, Ray avrebbe tanto voluto passare la notte con lei anche solo per vederla dormire di fianco a lui, ma non voleva in nessun modo forzare la mano , voleva sorprenderla e farla stare bene era diventato il suo unico obiettivo. << buonanotte Anna >> le rispose dandole un bacio poi quando la vide rientrare dentro casa chiuse la porta ed andò a dormire.
 
 
Anna aveva ripreso la sua bici ed era corsa a lavoro ed arrivò con qualche minuto di ritardo , posò il suo zaino sulla sedia e sulla scrivania trovò un bigliettino da parte di Luca : “ scusami per oggi non sono affari miei , permettimi di rimediare “ il biglietto era stato scritto di fretta si vedeva dalla scrittura discutibile per la quale Anna fece anche un po’ fatica a leggere. Il pensiero che Luca non si fosse ancora arreso dopo che lei era stata chiara fin dall’inizio la mise in agitazione. Per quanto ne aveva capito dall’ultima volta Luca non rientrava tra gli amici di Ray, e non riusciva a pensare ad una soluzione per evitare che entrambi prima o poi si sarebbero incontrati. La giornata a lavoro passò velocemente e non appena sull’orologio si fecero le diciannove, Anna scappò a casa salutando di fretta il dott. Gentile, durante tutto il tragitto la ragazza chiamò sua madre e gli raccontò di Ray e di tutte le belle emozioni che stava vivendo, non se ne stava nemmeno rendendo conto, la sua vita stava prendendo una piega diversa, lui l’aveva tirata fuori da quel tunnel di solitudine che il suo ex le aveva lasciato. Arrivata a casa Anna si tolse le scarpe e si sdraiò un po’ sul suo letto, in realtà non vedeva l’ora di andare da Ray per vedere casa sua, lei aveva fantasticato molto su quale stanza ci fosse confinante con la sua, prese il telefono ed inviò un messaggio a Marta “ cena a casa di Ray stasera, c’è Mike “ le scrisse e poi  si sistemò di fretta scegliendo dal suo armadio uno dei vestiti più belli che aveva. Un tubino bianco con micro fiori blu, era uno dei suoi preferiti, lo aveva messo solo due o tre volte per occasioni speciali, e quella seppure una cena a casa era un occasione davvero speciale. Il telefono le squillò più volte Marta le aveva risposto chiedendole l’orario, in effetti non aveva parlato di orari con Ray quindi le disse intorno alle otto, lei rispose subito con un sacco di faccine sorridenti, Anna si chiese come facesse l’amore a renderci tutti un po’ scemi. Il vestito le stava un po’ stretto sui fianchi ma ne era innamorata lo stesso, provo a mettere un paio di scarpe blu con un tacco medio basso e cercò di dare una forma ai capelli passando la piastra. Dieci minuti dopo si trovava davanti la porta di casa di Ray,con la tensione al massimo suonò il campanello. In un attimo il ragazzo gli aprì, Anna resto per qualche secondo davanti la porta osservando lo sguardo di Ray che la guardava stupito << posso? >> gli chiese , << certo, scusami >> le rispose Ray, ed Anna sorrise aveva visto come la guardava e la cosa la lusingava parecchio, << questa è la cucina >> le disse facendole strada << oddio, profuma tutto di vaniglia >> esclamò Anna, e chiuse gli occhi per un attimo, quell’odore buonissimo l’aveva nuovamente portata indietro a quando dal suo balcone le era arrivato questo profumo dolcissimo, lo adorava letteralmente , la cucina era un po’ piccola aveva un tavolo rotondo al centro in legno, le tende erano avorio, e la luce del sole illuminava moltissimo i vetri della credenza posta di fronte il tavolo con su una serie di tazzine per il caffè, accanto alla porta della cucina giaceva un divano in tessuto di un marroncino chiaro, molto simile al colore del mobilio della cucina. Era una stanza molto accogliente, ci si sentiva subito a casa. << bagno e camera da letto >> disse poi Ray spostandosi nelle altre due stanze, Anna si accorse della casa tutta pulita e sistemata ma sicuramente fatta di fretta, tanto che probabilmente non si era accorto di aver lasciato la sua biancheria intima appesa alla maniglia della porta – finestra , << beh hai fatto un ottimo lavoro in queste ultime tre ore >> disse Anna sorridendo  << cosa ti fa pensare che io sia un tipo disordinato ? >> le chiese Ray , Anna si diresse appunto verso la maniglia della porta finestra della cucina, << i tuoi slip appesi qui Ray >> esclamò Anna scoppiando a ridere, vide il ragazzo nasconderli dietro la schiena e la cosa la fece sorridere ancora, sentì però il bisogno di non metterlo a disagio ,  << non fa niente Ray >> continuò Anna dirigendosi verso il balconcino confinante con il suo, e fu li che si rese conto che era la cucina a confinare con la sua stanza << certo che il mio balcone fa proprio schifo visto da qui >> esclamò la ragazza e vide Ray sorridere e sedersi  sulla sdraio << sai la prima volta che ti ho vista ero qui fuori , tu stendevi i vestiti ed io sono rimasto a guardarti per un sacco di tempo >>  Anna sorrise percorrendo con una mano la lunghezza della ringhiera, << lo so, insomma , avere una persona che ti fissa dall’altro lato del balcone non è una gran cosa >> esclamò Anna sempre sorridendo, se lo ricordava benissimo , aveva fatto più lentamente di proposito.  << te n’eri accorta quindi? >> chiese Ray stupito, << beh si, mi sono anche imbarazzata >> rispose la ragazza e rientrò, Ray la seguì meccanicamente, << posso? >> gli domandò Anna facendo segno verso la camera da letto, Anna entrò nella stanza ed iniziò a guardare un po’ tutto dal lampadario a forma di goccia celeste al letto in stile moderno con una coperta blu leggermente trapuntata a fianco un comodino che aveva una delle gambe più corta delle altre ed infatti Ray aveva aggiunto un sostegno di carta per tenerlo in equilibrio, di fronte al letto invece c’era una scrivania, sembrava in legno antico faceva anche odore di quel tipo di materiale, e si accorse di alcune foto proprio poggiate li, in particolare si era soffermata su una che ritraeva Ray da piccolo su un cavallo di legno, il ragazzo doveva essersene accorto tanto che la prese in mano << avevo sei anni, quel dondolo me lo aveva costruito mio nonno per i miei quattro, e non avevo intenzione di rinunciare a potermi sedere li >> disse Ray sorridendo, << eri molto legato a tuo nonno vero? >> gli chiese Anna sedendosi sul bordo del letto  << moltissimo >> disse Ray, e Anna lo vide rigirare tra le mani in braccialetto che teneva sempre al polso, << anche io sono stata molto legata ai miei nonni, questo , lo porto sempre con me >> indicò un anello messo nell’indice della mano destra, Ray le prese la mano per guardare l’anello << è la fede che portava mia nonna >> continuò la ragazza  mentre il ricordo della nonna le aveva fatto riempire gli occhi di lacrime, cercò infatti in tutti i modi di non piangere << scusa >> disse subito lui << no tranquillo, ora mi passa >>  Anna stava davvero cercando di non crollare, le succedeva sempre, ogni volta che pensava ai suoi nonni, per lei erano stati una perdita incolmabile, << è solo un momento, beh e quelli li sono i tuoi genitori? >> disse poi indicando una foto sulla parete accanto la scrivania << si , mio padre, mia madre e mio fratello Nicolas, ma in questa foto manca mia sorella >> << tuo fratello è più grande ? >> gli chiese Anna << si , Nico è due anni più grande di me, invece Eva è più piccola di cinque anni , io sono quello di mezzo >> disse e le sorrise. << I tuoi fratelli cosa fanno invece ? >> gli chiese Anna dopo un po’ << Nico lavora in azienda con mio padre è un imprenditore, Eva studia a Madrid è rimasta nella vecchia casa dei miei nonni >> << quindi hai origini spagnole? >> Anna sorrise , aveva sempre avuto una specie di attrazione verso quella lingua e sapere che Ray veniva da li le fece credere nuovamente nel destino e nelle coincidenze della vita, << come mai non hai seguito tuo padre e tuo fratello? >> continuò la ragazza, vide Ray guardare in basso prima di rispondere, come per cercare le parole adatte << non mi piace quell’ambiente li, non sono portato per gestire gente e soldi >>, << quello che faccio adesso mi piace >> rispose << sono per metà spagnolo, anche se sono andato via da Madrid quando ero molto piccolo e non sono riuscito nemmeno ad imparare un po’ la lingua >> << beh , io ho fatto un corso >> esclamò Anna e si spostò i capelli indietro con l’aria compiaciuta, Ray rise, << bene, allora vuol dire che mi farai un corso accelerato, così magari riesco pure a parlare con mia sorella che ormai ha quasi dimenticato l’italiano >> concluse il ragazzo, Anna annuì schiacciando un occhio,  << tu invece hai fratelli o sorelle? >> << io ho solo mia madre in realtà, con mio padre hanno divorziato quando ero piccola e lui poi si è rifatto una vita altrove, abbiamo ripreso i rapporti da poco >> disse Anna con l’aria un po’ malinconica, << oh beh, mi dispiace, insomma, almeno adesso parlate , è importante >> << si adesso si >> riprese la ragazza ma la sua attenzione era stata rubata da un portachiavi carinissimo a forma di cuore, appeso esattamente tra due libri, era color oro e aveva incise due lettere la R e la C, Anna capì subito che era qualcosa legato alla sua ex ragazza, << me lo aveva regalato Cristina la mia ex, è un problema? >> le chiese Ray e Anna si alzò per andarlo a guardare più da vicino, le lettere erano incise in rosso quella di lei e in nero quella di lui, << no figurati, anche io in casa ho alcuni ricordi con il mio ex, dopotutto hanno fatto parte della nostra vita >> rispose la ragazza , a casa anche lei aveva conservato delle cose, aveva sempre con se anche lei un portachiavi che lui le aveva regalato quando era andato a Londra, ci teneva molto , << esatto, è così >>, Anna si sedette pensierosa sulla sedia girevole di fronte la scrivania e iniziò a fare un giro completo con gli occhi chiusi , Ray gli si piazzò davanti mettendo le mani sui braccioli della sedia bloccandola << hai avvisato Marta? >> gli chiese Ray , Anna lo guardò << certo, le ho detto di venire intorno alle otto >> Anna guardò l’orologio e si accorse che mancava poco più di mezz’ora << Non vedo l’ora di vederli insieme , è pazzesco >> continuò Anna distogliendo lo sguardo dal ragazzo il fatto di averlo così vicino le faceva sempre venire una voglia assurda ed incontrollabile di baciarlo << sei bellissima Anna >> la interruppe Ray. Anna si alzò un po’ dalla sedia per avvicinarsi a lui, quella frase che le aveva detto le aveva riempito il cuore, e appena vide il ragazzo avvicinarsi per baciarla lei gli andò incontro. I suoi capelli erano morbidi ed Anna riusciva a percepire con le sue mani ogni singolo muscolo della schiena di Ray, delle sue braccia e dei suoi fianchi, si era accesa in lei la fiamma della passione che pensava di non essere più capace di provare, voleva lasciarsi andare e lasciare andare tutti i pensieri. Il suo restare tranquilla fu turbato dalla mano di Ray che fece scivolare le sue dita lungo la zip della cerniera del vestito di Anna sulla schiena , la ragazza non disse niente , Anna voleva quel momento quanto lui e allora iniziò a slacciare i bottoni della sua camicia bianca, alternando un bacio ad uno sguardo, In un attimo la cerniera era scesa giù, il ragazzo la baciò tirandola verso di se, con le mani abbassò entrambe le spalline del vestito di lei, quando Anna si fermò di colpo poggiando la sua fronte contro quella di Ray. Fu un secondo , quel gesto che aveva fatto di essere tirata verso di lui le fece tornare in mente uno dei ricordo più brutti con un suo ex ragazzo, uno di quei gesti che l’avevano segnata e che la bloccavano nel poter vivere certi momenti poi con le persone giuste. Ray le accarezzò il viso  << tutto bene? >> le chiese , Anna aveva lo sguardo perso, stava cercando in tutti i modi di non bloccarsi, di non rovinare quel bellissimo momento con Ray ma quella sensazione non l’abbandonava anzi sentiva il bisogno di allontanarsi, << se non te la senti non fa nulla >> continuò lui cercando di rassicurarla, << Ray.. io >> Anna si allontanò un po’ da lui riacquistando un briciolo di serenità, Ray le prese il viso tra le mani << non devi Anna, non devi giustificarti di nulla >> la ragazza gli sorrise ma poi tornò nuovamente a guardarsi le mani << vorrei, tantissimo, ma.. scusami >> disse lei guardando sempre verso il basso << Anna va tutto bene >>  Ray l’aveva abbracciata ed Anna fece un po’ fatica a stringersi a lui, sapeva che non l’aveva fatto apposta e che non poteva saperlo, voleva anche aprirsi e raccontargli tutto ma quel momento l’aveva destabilizzata e non era pronta, sentì che il ragazzo le risaliva la cerniera del vestito. Dopo essersi tranquillizzata un po’ entrò in bagno e chiuse la porta alle sue spalle, Anna si guardò allo specchio, da un lato avrebbe voluto rimproverarsi per aver rovinato quella magia che si era creata tra lei e Ray ma dall’altro lato si vergognava moltissimo di quello che le era successo , le era venuta voglia di andare via, tanto che prese il telefono per scrivere a Marta di non venire, ma non fece in tempo perché  sentì suonare il campanello, ed uscì di corsa dal bagno dandosi un ultimo sguardo allo specchio, aveva inevitabilmente gli occhi rossi , Ray le passò dietro dandole un bacio sul collo e poi lo vide andare all’ingresso per aprire la porta . << sono le otto >>  esclamò Mike entrando dalla porta << sono le sette e cinquantasei >> ribattè Ray, << ciao Anna >> << queste dove le metto? >> continuò Mike mostrando due bottiglie, Ray le prese e le mise nel frigo, << Marta dovrebbe essere qui a momenti >> riprese Anna sedendosi sul divano , << bene io e Anna vi lasceremo soli per un oretta dopo cena >> disse Ray di colpo, Anna lo guardò sorpresa, non pensava ci fosse un dopo cena , << io sono d’accordo! >> esclamò Michael facendo l’occhiolino al biondo, nel frattempo Anna aveva preso il telefono in mano e stava leggendo il messa di Marta che era arrivata, così si alzò e andò verso la porta d’ingresso. << oddio Anna ciao, sono così emozionata, come sto? >> Marta l’aveva abbracciata subito senza darle nemmeno il tempo di richiudere la porta << bellissima >> le rispose lasciandola entrare. Marta si era messa probabilmente il vestito più corto che aveva nell’armadio, era un tubino verde strettissimo, che le stava benissimo, ma che lasciava poco alla fantasia, per un attimo fu anche un po’ scocciata che dovesse vederla anche Ray. << Ciao ragazzi >> disse poi Marta entrando in cucina e diventò rossa quando incrociò lo sguardo di Mike << io non ci posso credere ! >> esclamò Mike alzandosi e si diresse verso la ragazza abbracciandola e sollevandola leggermente da terra, come se avessero confidenza da una vita, Marta ricambiò l’abbraccio sorridendo. La serata passò in maniera molto divertente e tranquilla ma gli sguardi complici di Mike e Marta ad un certo punto si fecero troppo pesanti, tanto da sentirsi quasi di troppo , Ray e Anna li lasciarono soli ed uscirono di casa quasi in punta di piedi. << certo che quei due si sono presi una bella cotta >> esclamò Ray scendendo le scale e tenendo per mano Anna << mi sembra davvero strano vedere Marta così presa, ma dove andiamo? >> gli chiese la ragazza , Ray la fece salire nella macchina di Michael << ti porto al lago >> vide Anna sorridere e lui iniziò a fare strada. Qualche minuto più tardi, dopo aver posteggiato la macchina sul ciglio di una stradina un po’ isolata, fece scendere Anna aprendole lo sportello, << dobbiamo fare più o meno cinquecento metri a piedi, non posso arrivare li con la macchina >> disse Ray facendo un giro di chiave all’auto, poi s’incamminarono. << ti piace? >> gli chiese Ray, erano arrivati su una parte rocciosa molto alta, che dava sul lago, lo spettacolo che offriva quella sera la luna era davvero magico, Anna si avvicinò un po’ di più per guardare giù << è veramente stupendo >>  era davvero estasiata dalla bellezza di quel posto, ma allo stesso tempo le era venuta la pelle d’oca per il leggero venticello che si era alzato, vide Ray togliersi il giubbino di jeans e metterglielo sulle spalle, Anna sorrise ringraziandolo con lo sguardo. La bellezza di quei momenti stava anche nei piccoli gesti inattesi,quelli che Anna fino a quel momento aveva quasi dimenticato, << ho portato questa così possiamo guardare le stelle >>  disse poi mettendo a terra un lenzuolo un po’ strappato ai lati, entrambi si sedettero << vieni qui spesso? >> gli chiese Anna , mentre guardava Ray distendersi e rivolgere lo sguardo al cielo, << qualche volta, specialmente in estate, non lo conosce nessuno >> << e come lo hai trovato? >> << per caso, ero in macchina con Daniele un mio vecchio compagno di studi, dopo una serata in discoteca qui vicino al lago ci siamo fermati quando abbiamo visto che alba meravigliosa si vedeva >> << beh si deve essere molto bella >> rispose Anna si sdraiò accanto a lui. Trascorsero qualche ora tra discorsi sulle stelle e sul senso della vita , poi decisero di tornare a casa dato che il giorno successivo Anna sarebbe dovuta tornare a lavoro. Arrivarono nel momento in cui la porta di casa di Ray si stava aprendo, << oh eccovi >> disse Mike abbastanza brillo mentre teneva per mano Marta anche lei non propriamente sobria, << noi andiamo , ti stavo per chiamare >> continuò Marta rivolgendosi ad Anna, poi senza troppe spiegazioni se ne andarono,  << non credi che dovremmo aiutarli? >> disse Anna , Ray rise leggermente << no, conosco Mike a volte fa lo scemo apposta, quando non è in grado di guidare lo riconosce, e non era questo il caso >> Anna si tranquillizzò, << beh allora buonanotte >> disse poi la ragazza uscendo le chiavi casa, probabilmente Ray si sarebbe aspettato che lei gli dicesse di passare la notte insieme ma Anna non se la sentiva di deluderlo nuovamente, aveva intenzione di affrontare quel passo poco alla volta, << buonanotte Anna >> le rispose dandole un bacio , Anna si chiuse la porta alle spalle, e dopo essersi preparata una camomilla andò a dormire.

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Capitolo 14
*** A noi, Anna! ***


A noi, Anna!

 
 
Ray non si era nemmeno reso conto di come fossero volati i giorni e le settimane, erano già due mesi che lui ed Anna stavano insieme, ed il ragazzo aveva deciso di prepararle una sorpresa proprio per quella data li. Per l’esattezza due mesi li avevano fatti la settimana precedente ma per problemi legati al lavoro di Anna non era riuscito ad organizzare nulla, lei comunque non c’era rimasta male per niente, Ray glielo aveva chiesto tante volte, e lei gli ripeteva sempre che bastava saperlo a pochi centimetri da casa sua perché tutto andasse bene. Aveva quindi deciso di organizzarle qualcosa a casa , aveva capito che Anna non era il tipo da ristoranti di lusso e regali importanti, a lei bastavano i gesti quotidiani, anche i più piccoli, gli aveva insegnato a dare valore anche ad una carezza. Si era innamorato proprio per quello. La cena comunque era solo una delle sorprese che le aveva riservato, le aveva anche comprato una collana con il simbolo dell’infinito, una volta ne avevano parlato, si erano detti che in qualsiasi modo andasse tra di loro, ci sarebbero sempre stati l’uno per l’altra, se l’erano promesso, e poi finalmente voleva dirglielo, da qualche settimana Ray sentiva dentro di lui di amare Anna, ed era stato sul punto di dirglielo un sacco di volte, ma aveva paura, come era successo quella volta con il vestito, di farla sentire a disagio, aveva paura di poterci rimanere male anche lui se lei non provava lo stesso. Quella era l’occasione giusta per dirglielo e si era esercitato moltissimo davanti allo specchio. Quella domenica mattina Ray si era alzato di buon umore, si era preparato il caffè ed aveva acceso la musica sulle note dei Maneskin, da questo punto di vista i due ragazzi avevano gusti musicali opposti, ciononostante a Ray quella musica dava una carica incredibile, nonostante fossero le otto del mattino, dopo essersi preparato era uscito di fretta per andare a ritirare l’enorme mazzo di fiori che aveva fatto preparare per Anna, le aveva preso delle margherite e delle rose di un rosa chiarissimo, Anna amava le rose di quel colore, erano infatti le sue preferite e anche difficili da trovare per questo Ray aveva preparato tutto per tempo. E poi le aveva anche mandato un messaggio di buongiorno, dicendole che si sarebbero visti per cena e che però che sarebbe stato fuori tutto il giorno per via di un progetto con alcuni colleghi dell’università, che avevano libera solo la domenica per studiare tutti insieme. Per non lasciare niente al caso aveva anche parlato con Marta ormai in coppia fissa con Mike da qualche settimana, con una scusa avrebbe dovuto portare Anna a fare shopping al centro commerciale, per evitare di sentire il continuo via vai di Ray per le scale del pianerottolo. Aveva preparato ogni dettaglio, dalla tovaglia bianca alle candele e alle varie portate, aveva cucinato tutto lui, e non vedeva l’ora che lei fosse di ritorno. Aspettava solo Mike che gli aveva procurato da alcuni amici una delle bottiglie di champagne più buone esistenti, mentre si dava una sistemata provò a sentirlo per telefono “ pronto Mike “ “dove sei ” , “ sto aspettando te “ , “ va bene, Marta mi ha detto che sarebbero tornate per le diciannove “ “ ok a dopo “. Ray chiuse la chiamata sperando con tutto se stesso che Mike arrivasse prima delle ragazze, provò dunque a distrarsi nell’attesa scegliendo la camicia e jeans migliori che aveva nell’armadio. Fuori faceva un pò più freddo , ormai le giornate erano quasi sempre grigie e anche piovose, ma dopotutto era già quasi novembre. Ray odiava mettersi la cravatta, in vita sua l’aveva messa solo due volte, non sapeva farsi il nodo nemmeno guardandosi allo specchio, ci provò davvero parecchie volte dopo averne scelta una tra le uniche due che aveva in armadio, la sua concentrazione fu interrotta però dal citofono, Ray guardò subito l’orologio convinto che si fosse fatto tardi, invece era ancora piuttosto presto, era Mike , gli aprì e lo aspettò con la porta aperta. << eccola qua >> disse Mike sfoggiando la bottiglia come un trofeo, << la migliore >> continuò poggiandola sulla mensola della cucina, << certo che hai fatto un ottimo lavoro, Anna stasera te la da di sicuro >> disse Mike ridendo << spiritoso, lo sai che non ho fatto tutto questo per portarla a letto >> replicò Ray mentre davanti allo specchio cercava nuovamente di annodare la cravatta << ma su dai Ray, sono due mesi che state insieme , non me lo spiego , cioè io e Marta, siamo una fiamma accesa ogni giorno >> disse il rosso passando anche lui davanti lo specchio e notando la difficoltà dell’amico << da qua, te lo sistemo io >> gli disse poi , Ray si girò verso il suo amico, << io la amo, Mike >> <<  l’aspetterei anche tutta la vita >> il ragazzo vide Mike fare un passo indietro << tu cosa? >> Michael lo guardò con un misto di sorpresa e terrore << amo Anna, amo tutto di lei , i suoi gesti, sentirla parlare, amo pure quando si innervosisce >> << oh, era ora che superassi definitivamente la paura di amare un’altra persona che non fosse Cristina >> disse Mike stringendogli il nodo sotto il colletto della camicia, << Cristina sarà comunque il mio più grande amore, con Anna è tutta un’altra cosa, in senso positivo ovviamente >> concluse Ray passandosi un dito tra il collo e la cravatta << bene amico, sei pronto per portarla all’altare, no scusa, a mangiare >> disse Mike sorridendo, poi Ray lo vide tornare serio << Anna è davvero una donna fortunata, e tu >> gli disse indicandolo << tu sei ancora più fortunato di lei, non se ne trovano in giro di ragazze come Anna >> ammise il rosso , Ray gli sorrise e lo abbracciò. Ray in quel momento capì l’importanza di Mike nella sua vita, c’era stato veramente in tutti i momenti, felici, tristi, disperati, divertenti, lo aveva aiutato e distratto tutte le volte che crollava per la mancanza della sua ex, lo aveva fatto ridere e ragionare quando voleva spaccare il muro per la rabbia, lo aveva trattenuto dall’evitare di cercare Cristina in ogni volto di donna sulla terra, era l’unico a non averlo mai abbandonato nonostante il suo essere scostante e misterioso, l’unico ad aver capito fino in fondo chi fosse Ray, quando nemmeno suo fratello sapeva cosa stava passando. Le cicatrici di un cuore ferito sono difficili da guarire ma Mike era sempre stato li pronto a ricucire il tutto ogni volta che Ray cercava di ritornare sui suoi passi. E lui era veramente così felice di averlo accanto a se ad ogni passo che faceva per ritornare a stare bene con una donna. << bene, io vado, e quella va in frigo >> disse Mike liberandosi dalla presa del ragazzo e indicando la bottiglia << mi hai fatto venire voglia di invitare Marta a cena da me >> continuò passando per il corridoio << davvero? >> disse Ray aprendo la porta << no Ray, stavo scherzando nemmeno a Marta piacciono queste cose da innamorati >> rispose Mike ridacchiando, << buona serata >> concluse e Ray lo vide scendere di fretta le scale per poi chiudere la porta. Da quel momento Ray iniziò a contare i minuti che l’avrebbero separato dal vedere Anna, era in trepidante attesa di sentire suonare il campanello, cercava di distrarsi in tutti i modi, aveva acceso già il forno, sistemato le tende , posizionato ogni piatto nella giusta direzione, guardato i bicchieri per verificare che non ci fossero aloni , aveva messo altri fiori sul tavolo ed aveva acceso una musica di sottofondo blues, era tutto perfetto. Intorno alle venti e trenta Ray accese le candele, poi guardò il telefono e si accorse del messaggio di Marta che gli diceva che tra qualche minuto Anna sarebbe uscita di casa, non fece in tempo a leggere tutto che sentì suonare il campanello. Ray aveva il cuore a mille, spense la luce della cucina, andò a prendere il mazzo di fiori che aveva momentaneamente posato sul tavolo dell’ingresso e dandosi un ultima occhiata allo specchio si diresse verso la porta. << chi è ? >> chiese Ray scherzando << dai scemo >> disse Anna ridacchiando , Ray aprì la porta con un po’ di fatica. << buon mesiversario >> disse il ragazzo sorridendo, mentre cercava di tenere ferme le mani che un po’ gli tremavano ancora dall’emozione, Anna aveva un vestito rosa chiaro a maniche lunghe, degli stivaletti in tinta, e lo stava guardando stupefatta, le vide scendere una lacrima , << ehi, non volevo farti piangere >> disse Ray porgendole il mazzo di fiori << oddio Ray, sono meravigliosi >> disse la ragazza asciugandosi la guancia con un braccio, << tu sei meravigliosa >> continuò il ragazzo e le diede un bacio sulle labbra, poi le fece strada verso la cucina, illuminata solo dalle candele sul tavolo, vide Anna poggiare i fiori sul divano e fare un giro completo del tavolo fino a tornare davanti a lui << ma dove sei stato per tutto questo tempo ? >> gli chiese Anna << nella porta accanto alla tua >> rispose Ray sorridendo, Anna gli sorrise di rimando e lo abbracciò. Ray l’aveva totalmente stupita, e se n’era accorto perché Anna guardava tutto come se nessuno avesse mai fatto così tanto per lei, sorrideva ad ogni cosa che osservava, e tutto quello riempiva il cuore di Ray come mai gli era successo. << ma come hai fatto a preparare tutto questo con gli impegni che avevi oggi per lo studio? >> gli chiese Anna quando arrivarono al dolce , Ray sorrise << ti pare che i miei colleghi organizzino sessioni di studio, la domenica? >>  chiese Ray ironico << non c’era nessuna sessione di studio! >> esclamò Anna, Ray annuì, << Marta sapeva tutto, sono stato io a dirle di portarti fuori tutto il giorno >> << ecco perché non voleva farmi tornare a casa >> , << quindi hai cucinato tu tutto il giorno >> continuò la ragazza << si insomma, sono cose semplici >> disse Ray << no ma , davvero bravissimo >> Anna gli sorrise, poi Ray prese il suo bicchiere << a noi , Anna >> esclamò il ragazzo vide Anna prendere il suo << a noi, Ray >> fecero toccare i bicchieri ed in quel momento Ray cerco nuovamente di dirle quello che si ripeteva da giorni davanti lo specchio ma c’era qualcosa che anche in quel momento lo bloccava come se fosse sicuro di restarci male ancora, così decise di cambiare argomento << cosa vuoi fare adesso? >> << ti va un film? >> le chiese, Anna annuì mentre toglieva i piatti dal tavolo, << prima però volevo darti una cosa >> continuò il ragazzo, Ray le tolse l’ultimo piatto dalle mani e lo poggiò dentro il lavandino, poi dalla sua tasca tirò fuori un pacchettino, vide Anna sedersi sulla sedia libera accanto a lui, << Ray, io davvero… non ti ho comprato niente >> disse Anna prendendo tra le mani il regalo, << non voglio niente, tu mi stai già dando più di quanto io potessi anche solo immaginare, mi hai regalato un sacco di cose senza comprare nulla >> vide Anna con gli occhi rossi , e si accorse che si era emozionata parecchio, << dai non volevo farti piangere di nuovo >> le disse ed Anna scoppiò a ridere lasciando andare una lacrima, << beh aprilo >> , vide Anna scartare il suo regalo con cura, con gesti precisi che solo lei era capace di fare, << è quello di cui abbiamo parlato l’altra sera >> esclamò Anna , << si, qualsiasi cosa accada tra noi due, mi troverai sempre ad un passo da te >>  disse Ray sorridendo, ed era così felice di vederla sorridere in quel modo, << dai mettila >> gli disse la ragazza, Ray le spostò i capelli, e in un attimo le mise al collo la collana, vide Anna alzarsi e abbracciarlo << grazie per tutto questo , sono davvero felice >> disse Anna , Ray la strinse tra le sue braccia più forte << grazie a te Anna, grazie perché con te sono una persona migliore >> gli rispose il ragazzo, poi la portò per mano in camera accendendo la tv e prendendo due coperte dall’armadio, vide Anna sdraiarsi comodamente come facevano ormai da giorni, guardare la tv insieme era uno dei momenti di quotidianità preferiti di entrambi, li il tempo si fermava e a volte Ray faceva anche finta che quella fosse casa anche di Anna e che l’indomani mattina l’avrebbe trovata sdraiata accanto a lui. La serata passò in modo molto divertente, Anna aveva scelto un film comico, e Ray pur di vederla contenta aveva accettato anche se a lui i film comici non erano mai piaciuti molto, ma si dovette ricredere perché quella sera Anna aveva riso tantissimo per metà film e non era sicuro che fosse solo per la comicità degli attori, probabilmente lo champagne di Mike era un po’ troppo alcolica e Anna l’alcool non lo reggeva per niente, così a fine film, si accorse che era da un po’ che Anna non rideva più, la guardò per un attimo, si era addormentata sulla sua spalla, mentre con una mano si stringeva nella coperta di lana che gli aveva dato, Ray fece piano e si alzò per andare a spegnere le candele in cucina che erano rimaste ancora accese, poi pensò anche di svegliarla, non voleva in nessun modo che lei potesse pensare di averla fatta restare qui a posta, << Ray >> il ragazzo corse nella stanza e si sedette vicino a lei , << posso restare qui con te? >> le disse la ragazza, Ray sorrise << certo che puoi restare >> le rispose sottovoce, vide Anna aprire gli occhi e fargli segnale di sdraiarsi accanto a lei. Ray spense la tv e rimase per qualche secondo interdetto, << è successo ancora prima che stessi con il mio ultimo ragazzo >> iniziò Anna , Ray si voltò per guardarla, << era la mia prima relazione, il mio primo amore, avrei davvero fatto qualsiasi cosa per lui >> continuò la ragazza, << cosa è successo? >> gli chiese Ray chiudendo gli occhi, << andava tutto bene, ma non avendo avuto molte relazioni da quel punto di vista, ero un po’ titubante, non riuscivo mai ad essere più disinvolta, e il problema non era lui all’inizio, ma io, non mi sentivo mai abbastanza e forse avevo bisogno dei miei tempi  >>  Ray si girò nuovamente verso la ragazza << Anna a me davvero non importa >> le disse ma Anna lo interruppe << invece è importante Ray >>, << è importante che tu sappia >> << cosa Anna? >> disse Ray e gli salì un po’ di ansia, << mi sono state fatte cose che non volevo >> disse Anna con la voce spezzata, << oddio Anna >> disse Ray mettendosi a sedere, la vide in lacrime, << è passato ormai, ma ci sono volte che alcuni gesti mi ricordano quella scena >> , << vieni qui >> disse Ray sollevandole la testa dal cuscino << lo amavo e pensavo fosse giusto così >> continuò, Ray la guardava ed era incredibile come una donna così fragile fuori potesse essere capace di tenersi dentro tutto quel casino, aveva voglia di spaccare tutto per la rabbia ce l’aveva con quella persona che aveva osato toccarla facendola piangere, non poteva nemmeno immaginare il dolore che Anna avesse potuto provare a tenersi tutto dentro , << ma con il tuo ex ragazzo come hai fatto? >> gli chiese Ray, vide Anna mettersi a sedere << ho fatto difficoltà sempre, poi lui non sapeva gestire la cosa e spesso litigavamo per questo, alla fine dopo diversi anni , anche per colpa mia, ci siamo allontanati del tutto >> << io ti aspetto Anna, non mi devi nulla >> le disse Ray dandole un bacio sulla fronte, la ragazza lo guardò per un attimo poi gli diede un bacio sulle labbra , Ray la baciò ancora, e vide Anna un po’ più complice, << Anna davvero, non voglio che ti sforzi >> disse Ray sottovoce guardandola negli occhi, vide Anna chiudere i suoi per un secondo << ti amo Ray >> gli disse , il ragazzo la guardò sorridendo, non poteva credere a quello che aveva sentito, << Anna >> << ti amo anche io, volevo dirtelo già da un po’ >> disse il ragazzo poggiando la sua fronte contro quella di lei << perché non lo hai fatto? >> gli chiese Anna << avevo paura, non volevo forzare le cose tra noi >> vide la ragazza sorridere , << era tutto così chiaro sin dall’inizio >> esclamò lei, Ray gli sorrise poi la baciò, e fu un bacio che non seppe bene per quanto fosse durato, soltanto che la mattina dopo Anna giaceva nel suo stesso letto, abbracciata a lui , con i capelli scompigliati ed un irresistibile odore di vaniglia.
 
 
 

Quella domenica di fine ottobre davanti al suo succo di frutta alla pera, Anna ripensava ai due mesi trascorsi con Ray, ogni volta che si avvicinava la data in cui avevano ufficializzato la loro relazione lei faceva un resoconto del mese, e fino a quel momento non era riuscita a trovare in lui una sola nota sbagliata, un atteggiamento strano. Anna aveva questa strana paura, paura di essere felice, ogni volta che le succedeva qualcosa di incredibilmente bello lei restava li incredula perché sapeva che dopo tutta quella felicità ci sarebbe stato qualcosa che avrebbe rovinato tutto. Erano due mesi però che viveva in totale tranquillità, che Ray la rendeva felice ogni giorno. Ed era per questo motivo che Anna aveva una paura tremenda, si strinse nella coperta di lana che le aveva regalato sua mamma mentre con una mano sbloccava lo schermo del telefono, erano le sette e trenta, non sapeva neanche per quale motivo si fosse svegliata così presto, sul telefono aveva un messaggio di Marta che le diceva di vestirsi perché sarebbero andate al centro commerciale, Anna decise di chiamarla, quella sensazione con cui si era svegliata la mattina le aveva messo un po’ di malinconia addosso e non aveva voglia di vedere nessuno nemmeno la sua migliore amica. “ ciao Marta “ , “ no niente in realtà ho delle cose da fare a casa “ , “ ma dai non ci credo, Mike non è il tipo da invitare fuori a cena “ , “ solo qualche ora però “ , “ va bene , mi vesto “ , “ a dopo “, chiuse il telefono un po’ scocciata, e controvoglia si diresse verso il suo armadio, trascinando con se la sua coperta. Anna non aveva ancora fatto del tutto il cambio stagione, infatti aveva metà armadio con cose estive e metà con vestiti autunnali, ovviamente guardò nella seconda metà cercando qualcosa di comodo perché non aveva davvero voglia di uscire, tirò fuori un paio di jeans e un maglioncino bianco , in un attimo si era già vestita, faceva freddo e decise di prendere un cappottino nero che aveva comprato l’anno precedente ma che aveva messo pochissime volte. Qualche minuto più tardi Anna era pronta ed uscì di casa dopo il messaggio di Marta che le diceva di aspettarla giù, uscendo si accorse che dalla porta di Ray la musica era altissima, aveva messo una canzone dei Maneskin ed Anna si chiese come potessero essere così diversi nei gusti musicali, decise quindi di provare a suonare ma non fece in tempo perché Marta iniziò a chiamarla al cellulare, “ si, sto scendendo, arrivo “ le disse Anna al telefono poi pensò che fosse meglio scendere, Marta sembrava piuttosto agitata. Arrivarono al centro commerciale in anticipo, avrebbe aperto alle nove e mancava ancora qualche minuto << allora? >> << come mai ti ha invitata a cena fuori ? >> chiese Anna mentre aspettavano l’apertura delle porte, << non lo so, ma stamattina mi ha scritto dicendo che stasera avremmo festeggiato qualcosa >> le rispose Marta tutta contenta, << beh, non lo so, Mike non è il tipo da cene fuori e romanticherie varie >> continuò Anna visibilmente perplessa, << magari mi sbaglio >> << e dove ti porterà? >> le chiese, ma venne distratta dal suo telefono, Ray le aveva scritto un messaggio, lo lesse sottovoce sorridendo, i suoi buongiorno le svoltavano sempre la giornata, ed il pensiero che si sarebbero visti di sera le aveva attenuato per pochi istanti quella brutta sensazione, << non mi ha detto nulla, ti ha scritto Ray? >> le chiese Marta sorridendo, Anna le sorrise, << si stasera ci vediamo >> rispose, << bene allora comprerai qualcosa anche tu >> esclamò Marta mentre si dirigeva verso il primo negozio, << vedremo >> le rispose Anna mentre anche lei guardava qualche vestito in vetrina. La mattina era praticamente volata, Marta si era provata un sacco di vestiti ed anche Anna dopo un po’ cominciò a fare lo stesso, a pranzo avevano mangiato una pizza in una pizzeria all’interno del centro commerciale, quello era uno dei più grandi della città, lei non ci andava spesso, o per lo meno non da sola. << adesso facciamo l’altro lato >> disse Marta prendendo l’ultima patatina fritta dal piatto <<  no Marta, mi hai detto qualche ora, non tutta la giornata >> << ma dai Anna che fai a casa? >> << dai devo trovare un vestito per stasera >> << ti prego Anna >> Marta le stava facendo la faccia triste, << e va bene, ma per le sei voglio essere a casa devo prepararmi >> concluse Anna sbuffando, << sii, dai andiamo in quei negozi li >> Marta la prese per mano e la trascinò lungo gli altri negozi , << guarda quello, a te starebbe benissimo >> disse Marta di colpo osservando un vestito fucsia con una sola manica, invece l’attenzione di Anna fu catturata da un vestito rosa chiaro in maglina a maniche lunghe, se ne era innamorata, << questo, lo provo >> esclamò Anna convinta ed entrò in negozio seguita da Marta che al contrario non sembrava molto convinta. << beh ti sta da favola >> << non ci avrei scommesso un centesimo >> disse Marta appena la ragazza uscì dal camerino, << lo adoro >> , Anna si guardava allo specchio e si vedeva più radiosa che mai, il vestito le stava benissimo, e pensò di non essere mai stata più convinta di acquistare qualcosa, infatti uscì dal negozio super contenta, insieme a Marta anche lei super contenta del suo vestito fucsia. Il pomeriggio passò in maniera molto più tranquilla Anna doveva ammettere che lo shopping aveva un che di terapeutico, in fondo quella giornata spensierata le era servita a distrarsi un po’. Intorno alle sei e trenta del pomeriggio Marta accompagnò a casa Anna, raccomandandole di mettersi quel vestito li per la serata con Ray, << ma devo ancora lavarlo >> esclamò Anna, << ma su dai, lo hai preso nuovo, aveva ancora la confezione originale >> incitò Marta << tu fidati >> concluse la ragazza facendole l’occhiolino, << va bene dai ci penso, buona serata, fammi sapere >> le disse poi Anna aprendo il portone di casa sua. Anna era rientrata a casa, chiedendosi se magari oggi Ray l’avesse pensata un po’ mentre studiava , non si era fatto sentire per niente nemmeno con un messaggio, la ragazza si sedette sul divano e rivolse lo sguardo verso la finestra socchiusa della cucina, da cui si vedeva solo la luce dei lampioni fuori, ormai faceva buio presto e lei adorava questo periodo dell’anno, l’inverno le sapeva di cioccolata calda, coperte e divano, le sapeva di riparo, di camini accesi e di abbracci pronti a scaldarla. L’inverno aveva un effetto strano su Anna , lei era nata in primavera ma aspettava sempre con impazienza l’arrivo del freddo , della neve sulla montagna e delle sue maxi sciarpe nelle quali avvolgersi. Dopo essersi decisa a mettere il vestito nuovo ed averci anche abbinato delle scarpe che sembravano veramente fatte apposta per quel colore, decise di uscire , ormai Ray doveva essere tornato a casa, erano quasi le otto, ed aveva proprio voglia di vederlo. Chiuse la porta dietro di sé e prima di suonare diede uno sguardo al telefono che poco tempo prima aveva squillato per un po’, sullo schermo c’era una chiamata persa di Luca e un messaggio con su scritto “ riunione alle otto di domani prima dell’apertura dello studio , grazie “ , Anna restò per un attimo a pensare cosa mai fosse successo poi segnò tutto in un promemoria sul telefono e suonò il campanello della porta accanto. Seguì qualche minuto di silenzio nella quale Anna si chiese se fosse già rientrato oppure no, << chi è ? >> chiese Ray dall’altro lato << dai scemo >> disse Anna ridacchiando ,  e il suo umore si risollevò all’istante sentendolo ridere, vide Ray aprire la porta con un po’ di fatica, e davanti a lei si presentò un enorme mazzo di fiori che copriva anche metà viso del ragazzo , << buon mesiversario >> disse il lui sorridendo, Anna restò per qualche secondo stupefatta davanti a Ray, nessuno le aveva mai comprato un mazzo di fiori così grande, l’emozione era fortissima, Anna si lasciò scappare una lacrima per la forte sorpresa, non se lo sarebbe mai aspettato, dopotutto il primo mese che erano stati insieme erano andati solo a  cena fuori, << ehi, non volevo farti piangere >> disse Ray porgendole il mazzo di fiori << oddio Ray, sono meravigliosi >> disse Anna cercando di prendere i fiori con entrambe le mani, ed asciugandosi la guancia con un braccio, << tu sei meravigliosa >> continuò il ragazzo e le diede un bacio sulle labbra, poi lo vide fare strada verso la cucina, il corridoio era l’unica parte illuminata, la cucina era totalmente al buio fino a quando non giunse nella stanza e vide sul tavolo delle candele accese ed un mazzo di fiori molto più piccolo in un vaso al centro, la ragazza posò i fiori sul divano e fece un giro completo del tavolo fino a tornare davanti a Ray, era totalmente sorpresa da tutto quello che lui le aveva organizzato, nessuno mai le aveva comprato un mazzo così grande di rose, tral’altro del suo colore preferito, nessuno mai le aveva organizzato una cena a casa , nessuno mai l’aveva stupita quanto aveva fatto lui quella sera, lo guardò per un attimo << ma dove sei stato per tutto questo tempo ? >> gli chiese Anna, vide Ray sorridere << nella porta accanto alla tua >> rispose , Anna gli sorrise di rimando e lo abbracciò. Anna era felice per tutto quello che aveva fatto Ray, tra l’altro aveva cucinato un sacco di cose e le venne il dubbio che fosse davvero andato a studiare con i colleghi,  << ma come hai fatto a preparare tutto questo con gli impegni che avevi oggi per lo studio? >> gli chiese Anna quando arrivarono al dolce , Ray sorrise << ti pare che i miei colleghi organizzino sessioni di studio, la domenica? >>  chiese Ray ironico << non c’era nessuna sessione di studio! >> esclamò Anna, Ray annuì, << Marta sapeva tutto, sono stato io a dirle di portarti fuori tutto il giorno >> << ecco perché non voleva farmi tornare a casa >> , << quindi hai cucinato tu tutto il giorno >> continuò la ragazza << si insomma, sono cose semplici >> disse Ray << no ma , davvero bravissimo >> Anna gli sorrise, poi vide Ray prendere il suo bicchiere e versare lo champagne  << a noi , Anna >> esclamò il ragazzo,  Anna prese il suo ancora pieno << a noi, Ray >> fecero toccare i bicchieri ed Anna in quel 0preciso istante sperò con tutto il cuore di non svegliarsi mai da quel sogno meraviglioso che stava vivendo. << cosa vuoi fare adesso? >> << ti va un film? >> le chiese Ray alzandosi dal tavolo ed iniziando a togliere qualche bicchiere, Anna annuì mentre toglieva i piatti dal tavolo, << prima però volevo darti una cosa >> continuò il ragazzo, vide Ray toglierle l’ultimo piatto dalle mani e lo poggiò dentro il lavandino, poi dalla sua tasca tirò fuori un pacchettino, Anna i sedette sulla sedia libera accanto a lui, perché se fosse rimasta in piedi, avrebbe di sicuro avuto uno svenimento, nella sua testa si affollarono milioni di domande, per un secondo credette che Ray si stesse mettendo in ginocchio per chiederle di sposarlo, lei avrebbe di sicuro accettato ma era troppo presto e forse nemmeno il momento adatto, ciononostante cercando di restare calma prese il pacchettino ed iniziò a togliere la carta << Ray, io davvero… non ti ho comprato niente >> disse la ragazza mortificata, << non voglio niente, tu mi stai già dando più di quanto io potessi anche solo immaginare, mi hai regalato un sacco di cose senza comprare nulla >>  Anna aveva gli occhi rossi  stava cercando in tutti i modi di non piangere dalla gioia, quella serata era un emozione  ed una sorpresa continua e si chiese se Ray ne avesse in serbo altre,  << dai non volevo farti piangere di nuovo >> le disse , Anna scoppiò a ridere lasciando andare una lacrima, << beh aprilo >> , << è quello di cui abbiamo parlato l’altra sera >> esclamò Anna , << si, qualsiasi cosa accada tra noi due, mi troverai sempre ad un passo da te >>  disse Ray sorridendo, Anna rigirò tra le mani la collanina, aveva una catena sottile in argento e il simbolo dell’infinito circondato da brillantini anch’esso molto delicato, << dai mettila >> gli disse la ragazza, vide Ray alzarsi e le sue mani le spostarono i capelli, quel tocco le provocò un brivido bellissimo lungo la schiena, poi si alzò per abbracciarlo << grazie per tutto questo , sono davvero felice >> disse Anna , sentì Ray la stringerla a se più forte << grazie a te Anna, grazie perché con te sono una persona migliore >> gli rispose il ragazzo, poi la portò per mano in camera accendendo la tv e prendendo due coperte dall’armadio, Anna si sdraiò sul letto togliendosi le scarpe, ed alzando un po’ il volume della tv, ormai era diventata come una loro piccola routine quotidiana, la sera guardavano sempre la tv insieme, che fosse un film, un programma tv, e lei, stava proprio bene anche perché il ragazzo da quella volta non ci provava più, le aveva detto che l’avrebbe aspettata ed Anna da quel punto di vista era veramente molto tranquilla. La serata passò in modo molto divertente, Anna aveva scelto un film comico, e Ray aveva accettato, Anna aveva riso tantissimo con quel film era uno dei suoi preferiti, anche se doveva ammettere che il bicchiere di troppo le aveva fatto venire un po’ di mal di testa, tanto che quasi alla fine del film, si addormentò sulla spalla del ragazzo. Anna si svegliò sentendo con la mano solo il letto vuoto, poi con la voce ancora un po’ assonnata provò a chiamarlo << Ray >> il ragazzo corse nella stanza e si sedette vicino a lei , << posso restare qui con te? >> le disse Anna, vide Ray sorridere << certo che puoi restare >> le rispose sottovoce, Anna aprì gli occhi e gli fece segno con una mano di sdraiarsi accanto a lei. Vide Ray spengere la tv , << è successo ancora prima che stessi con il mio ultimo ragazzo >> iniziò Anna , cercando il coraggio per parlargli di ciò che le era successo e motivo per il quale spesso si bloccava per colpa di alcuni gesti o momenti particolari, << era la mia prima relazione, il mio primo amore, avrei davvero fatto qualsiasi cosa per lui >> continuò la ragazza, << cosa è successo? >> gli chiese Ray, << andava tutto bene, ma non avendo avuto molte relazioni da quel punto di vista, ero un po’ titubante, non riuscivo mai ad essere più disinvolta, e il problema non era lui all’inizio, ma io, non mi sentivo mai abbastanza e forse avevo bisogno dei miei tempi  >> vide Ray verso di lei << Anna a me davvero non importa >> le disse ma Anna lo interruppe << invece è importante Ray >>, << è importante che tu sappia >> << cosa Anna? >> disse il ragazzo, e lo sentì dalla voce un po’ spaventato, << mi sono state fatte cose che non volevo >> disse Anna con la voce spezzata, Anna aveva avuto un coraggio ed una forza incredibile nel dire quella frase, tanto che la fine le uscì davvero con un filo di voce, non lo aveva mai detto a nessuno, se lo era tenuto dentro per anni, a volte non essendo capita, compresa per le sue debolezze, il pensiero di quelle scene, l’aveva catapultata indietro nel tempo e le aveva fatto scendere le lacrime dagli occhi << oddio Anna >> disse Ray mettendosi a sedere, << è passato ormai, ma ci sono volte che alcuni gesti mi ricordano quella scena >> , << vieni qui >> disse Ray di colpo, Anna si avvicinò a lui stringendosi nel suo abbraccio, << lo amavo e pensavo fosse giusto così >> continuò la ragazza  << ma con il tuo ex ragazzo come hai fatto? >> gli chiese Ray, Anna si mise a sedere << ho fatto difficoltà sempre, poi lui non sapeva gestire la cosa e spesso litigavamo per questo, alla fine dopo diversi anni , anche per colpa mia, ci siamo allontanati del tutto >>,  << io ti aspetto Anna, non mi devi nulla >> le disse Ray dandole un bacio sulla fronte, la ragazza lo guardò per un attimo poi gli diede un bacio sulle labbra , Ray la baciò ancora, mentre Anna ad un certo punto desiderava Ray più di ogni altra cosa al mondo, era felice, e si era liberata di quel peso senza essere giudicata ma piuttosto capita, e per la prima volta si sentì totalmente libera di esprimere stessa, senza doversi vergognare, vide il ragazzo fermarla dopo qualche secondo << Anna davvero, non voglio che ti sforzi >> disse poi Ray sottovoce guardandola negli occhi, Anna chiuse i suoi per un secondo << ti amo Ray >> gli disse Anna sentendo il suo cuore battere fortissimo dall’emozione , il ragazzo la guardò sorridendo, << Anna >> << ti amo anche io, volevo dirtelo già da un po’ >> disse il ragazzo poggiando la sua fronte contro quella di lei << perché non lo hai fatto? >> gli chiese Anna << avevo paura, non volevo forzare le cose tra noi >>  lei sorrise , << era tutto così chiaro sin dall’inizio >> esclamò Anna, Ray gli sorrise, la ragazza si ripeteva dentro che sarebbe andato tutto bene, e piano piano ogni sua paura, ogni sua debolezza si erano fatte da parte per lasciare spazio unicamente a quel sentimento così forte che provava per Ray.

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Capitolo 15
*** Il passato che (non) torna ***


Il passato che (non) torna 
 




Ray si era svegliato con un incredibile odore di vaniglia, provenire dai capelli scuri di Anna che giaceva sul suo stesso letto. Il ragazzo, dovette stropicciarsi gli occhi per capire bene cosa fosse successo e che soprattutto non stava sognando. Avevano passato la notte insieme, avevano fatto l’amore e Ray non ricordava di aver mai passato una notte così bella, era stato tutto semplice e naturale, niente cose meccaniche e prive di sentimento, ma amore allo stato puro, ogni parte di lui aveva un brivido al solo pensarci, era stato qualcosa di veramente forte, la guardava dormire accanto a lui e non c’era niente di più che avrebbe potuto desiderare. Ray si girò verso la ragazza dandole un bacio sulla fronte, vide Anna tirare un braccio fuori dalla coperta << dormi è ancora presto >> le disse Ray sottovoce avvicinandosi a lei, la ragazza sorrise per poi aprire gli occhi di colpo << oddio, che ore sono? >> chiese al ragazzo mettendosi a sedere, << le otto perché? >> vide Anna alzarsi ed infilarsi di fretta il vestito della sera prima << è tardissimo, devo andare Ray >> , il ragazzo si alzò dal letto un po’ sconvolto, << dove devi andare hai detto che inizi alle nove a lavoro >> disse Ray mettendosi i jeans, << no, oddio… ho dimenticato di avere una riunione stamattina >> disse Anna, e Ray la vide veramente molto agitata mentre si metteva i tacchi, << vado >> gli disse davanti la porta, Ray la raggiunse per aprire la porta, << a più tardi >> gli disse Anna sorridendo poi la vide avvicinarsi, e gli diede un bacio così dolce che lo lasciò senza parole, la vide rientrare frettolosamente a casa sua e poi chiuse la porta di casa. Andò a mettersi subito un maglioncino pesante e poi aprì le finestre della cucina per fare entrare un po’ d’aria nonostante il freddo , rifece il letto in un attimo e poi si sedette sul divano con il suo solito caffè, ricordava ogni minimo dettaglio della sera precedente, lo stupore di Anna per i fiori e per la cena, il suo sorriso quando le aveva dato il regalo, la confessione riguardante il suo passato e i suoi occhi lucidi mentre ne parlava, ricordava i baci, gli sguardi complici, e il suo sorriso mentre si lasciava andare con lui. Ray sorrise fissando il vuoto mentre pensava a quanto fosse felice questa volta. I suoi pensieri furono interrotti da un messaggio sul telefono di Ilaria che gli ricordava della lezione di diritto penale tre, alle nove, Ray se n’era completamente dimenticato, era una di quelle materie difficili per la quale serviva per forza la presenza in aula, si vesti di corsa e si recò all’università. Quando arrivò tutti i posti erano già stati occupati tranne due in fondo all’aula, il professore aveva già iniziato la lezione e cercando di fare meno rumore possibile andò verso i posti liberi. Si sedette ed uscì dalla borsa il suo ipad per gli appunti, con lo sguardo vide che Ilaria da una decina di posti più giù lo stava guardando, Ray le disse grazie sottovoce per averlo avvisato, dopotutto non si era più messa in mezzo tra lui e Anna , probabilmente aveva capito e Ray aveva cercato di mantenere dei rapporti in amicizia. Alla fine della lezione Ray si sentiva bombardato di nozioni e articoli, ma era riuscito a prendere più appunti possibili per poi superare l’esame, all’uscita dall’aula Ilaria lo bloccò sulle scale << quindi è tutto ok? >>  gli disse la ragazza prendendolo per un braccio << beh si, ok >> rispose Ray, << bene menomale, mi hanno detto che hai preso il massimo dei voti nel progetto di diritto commerciale, se sei interessato, una mia amica del secondo anno ha bisogno di lezioni extra, l’avrei fatto io ma non so se ricordi la brutta figura con il professore >> disse Ilaria sorridendo, << Ila, non lo so, mi mancano poche materie devo studiare >> << saranno solo un paio di lezioni 5 o 6 al massimo >> lo interruppe la ragazza, Ray ci stava pensando un po’ su, doveva studiare ma d’altra parte qualche soldo in tasca in più gli avrebbe fatto comodo << beh dai, ci penso su, ti faccio sapere più tardi >>  disse Ray scendendo un altro gradino, << ci conto Ray >> esclamò Ilaria e poi la vide risalire le scale. Il ragazzo stava per scendere quando si girò nuovamente << Ila, senti, va bene, mandami il contatto >> disse alla ragazza che ancora non era arrivata in cima, Ilaria gli schiacciò un occhio in senso di approvazione e poi la vide sparire dietro l’angolo. Ray aveva appena preso un impegno lavorativo e avrebbe dovuto rispettarlo, aveva in mente di mettere i soldi da parte per andare a convivere con Anna, ora che le cose tra loro funzionavano al cento per cento aveva pensato anche a questa opportunità. Finalmente durante l’ora di pranzo decise di andare con i suoi colleghi in quella panineria di cui tutti parlavano da un po’, era da tempo che non passava i pomeriggi a studiare con Daniele e Roberta i suoi compagni fedeli di intere giornate sopra i libri, avevano dato insieme la maggior parte delle materie, si trovava benissimo con loro due perché si aiutavano a vicenda, con gli appunti oppure a ripetere, e soprattutto erano compagni avventurieri di notti insonni in preda all’ansia prima di un esame. << Ray, finalmente sei tornato tra noi >> gli disse Daniele mentre Ray prendeva posto al tavolo dell’aula studio con loro Roberta alzò solo lo sguardo verso di lui. Daniele era il classico “so tutto io” del corso, capelli castani brizzolati, occhiali da vista con montatura trasparente , fisico niente male per una persona che non pratica sport da anni, << ciao Dani >> gli rispose Ray facendo cenno anche a Roberta. La ragazza invece era una delle più timide del corso, praticamente l’opposto dei due ragazzi, Daniele era conosciuto per avere sempre ogni appunto di qualsiasi lezione, mentre Ray per il ragazzo più carino del corso, dopo Luca , che aveva segnato una strage di cuori in quell’unico anno che aveva frequentato in facoltà. Roberta aveva i capelli neri raccolti con una matita, il trucco leggero e aveva notato che era anche più magra << Robi, ma stai mangiando? >> le chiese Ray , la ragazza alzò lo sguardo << mi sono messa a dieta >> gli rispose lei sorridendo, << beh stai molto bene >> continuò lui guadagnandosi l’appoggio di Daniele che stravedeva per Roberta da anni, solo che lei era innamorata dallo stesso tempo di Ray , e lui lo sapeva, proprio per quello non aveva mai osato andare oltre , con una battuta o qualsiasi cosa che potesse anche solo farle sperare , le voleva un bene infinito e la rispettava molto , lei essendo molto timida non aveva mai espresso a parole il suo sentimento nei confronti di Ray, e dal canto suo il ragazzo l’aveva sempre vista come un’ amica. << avete sentito oggi il professore di penale? Tre prove due scritte e una orale >> disse Daniele di colpo << io non so se ce la faccio >> lo interruppe Roberta sfogliando una pagina con degli appunti << ragazzi ci mancano le ultime tre materie possiamo farcela no >> esclamò Ray << a me due >> Roberta aveva chiuso il libro << ma quando hai dato commerciale? >> le chiese Ray sbalordito, quella era l’unica materia in cui Ray era passato con il massimo dei voti ma per cui Roberta era stata rimandata , si ricordava che non era riuscita a studiare tutto il programma per un problema suo personale, << ho studiato tutta l’estate anche i capitoli che mancavano, i primi di settembre ci ho provato, mi ha dato venticinque, ho accettato >> rispose incrociando le braccia, << ottimo bravissima, io devo mettermi sotto per forza >> concluse poi Ray aprendo i libri ed iniziando a sottolineare con gli evidenziatori le cose più importanti. Il pomeriggio passò veloce tra scambi di opinioni e frasi troppo complicate da interpretare, intorno alle diciannove, Ray recuperò il suo telefono che aveva completamente dimenticato dentro lo zaino, e si accorse sbloccando lo schermo del telefono di un paio di messaggi, quello di Mike che gli diceva di andare a prendere una birra prima di cena, uno di Ilaria con il contatto della sua amica, un messaggio di Anna che lo ringraziava ancora della serata trascorsa insieme e un numero sconosciuto con su scritto “ ciao sono Elisa, del secondo anno, fammi sapere quando possiamo incontrarci ed il prezzo delle lezioni “ , Ray rispose a Mike dicendo di vedersi tra mezz’ora al solito bar , poi decise di chiamare Anna << Anna >> << si, adesso sono in aula studio con due colleghi >> << anche io ti ho pensato tanto oggi >> << tu sei a casa? >> , << certo, ci vediamo più tardi >> mise giù il telefono sorridendo, mentre anche Daniele sorrideva << beh chi è la fortunata? >> gli chiese, Ray vide Roberta abbassare lo sguardo, << Anna, la mia vicina di casa, dai qualche sera andiamo a bere qualcosa così ve la presento >> continuò Ray, Daniele sorrise distrattamente, << ragazzi io vado >> disse Roberta alzandosi e salutando i due  << vado anche io , devo raggiungere Mike >> esclamò Ray alzandosi , << salutami Mike >> Daniele si era alzato e anche lui stava lasciando il tavolo << ci vediamo domani alla stessa ora? >> chiese il ragazzo, << per me va bene >> rispose subito Ray, << io vi aggiorno domani a lezione >> disse Roberta guardando il biondo, Ray salutò entrambi e poi andò verso il solito bar per vedersi con il suo migliore amico. Posò la bici qualche minuto più tardi, maledicendo il fatto di non avere un auto, << cazzo Ray come fai con questo freddo a venire in bici >>  esclamò Mike appena lo vide entrare << mi hai letto la mente, stavo pensando la stessa cosa >> gli rispose Ray scaldandosi le mani << due birre bionde come il mio amico qui! >>  disse il rosso rivolgendosi alla ragazza dietro il bancone , Ray fece la faccia scocciata, << dai su, ridi un po’ >> << ti servirebbe un lavoretto da affiancare allo studio >> continuò, << a proposito di questo, Ilaria stamattina mi ha dato il contatto di una ragazza del secondo anno che ha bisogno di ripetizioni >> ammise Ray bevendo un sorso della sua birra << tu ti fidi ancora di Ilaria? >>  gli chiese Mike visibilmente sconvolto, << beh, insomma, non si è più messa in mezzo , poi si tratta di lavoro >> disse Ray pensandoci un po’ su << si tratta di Ilaria >> lo interruppe Mike, << non lo so, qualche euro in più mi farebbe comodo >> continuò il biondo prendendo il telefono in mano << fai attenzione però >> << mmh, com’è andata la serata con Anna? >> gli chiese poi con il suo solito sorriso malizioso, << alla grande >> rispose Ray riprendendosi subito, Mike rise << lo champagne ha fatto effetto!!! >> esclamò contento << no in realtà Anna ha bevuto poco, lei non è abituata >> << ma quindi te l’ha data ? >> disse il rosso insistendo sull’argomento, << dai su Mike, ci sono cose dietro, comunque stanotte abbiamo dormito insieme >> rispose Ray serio, e vide il suo migliore amico diventare anche lui serio in viso << Ray sto scherzando, cercavo di sdrammatizzare, era evidente che ci fosse qualcosa dietro >> << l’importante che si sia risolto >> ammise e propose un brindisi, Ray si incupì nuovamente pensando alla storia che le aveva raccontato Anna la sera prima, chiedendosi come un uomo potesse fare cose simili vedendo piangere la donna che dice di amare. Qualche ora più tardi dopo essere tornato a casa Ray andò a farsi una doccia calda, doveva riprendersi dal freddo che aveva preso per tutto il giorno in bicicletta, ma prima decise di rispondere a quella ragazza per le lezioni “ ciao, ci vediamo domani in aula studio alle sedici, nella vecchia aula di commerciale “ le scrisse un messaggio veloce e poi s’infilò sotto l’acqua calda. Dopo essersi ripreso dal freddo, mandò un messaggio ad Anna per dirle che era a casa, qualche secondo dopo suonò alla porta ed andò ad aprire << ehi >> le disse Ray abbracciandola forte << mi sei mancata un sacco >> le disse, vide Anna sorridergli affondando la testa sul suo maglione blu << com’è andata la riunione? >> le chiese il ragazzo andando verso la cucina, << beh piuttosto pesante >> disse Anna mentre Ray usciva dal freezer due pizze, << tu hai studiato? >> gli chiese Anna << si , beh ho anche ricevuto una proposta di lavoro >> ammise Ray sedendosi accanto a lei sul divano << ah si? Di che si tratta? >> << ripetizioni extra, c’è una ragazza del secondo anno che ha bisogno per commerciale >> disse Ray e vide Anna un po’ scossa << oh beh, certo ripetizioni, quando inizi? >> << domani pomeriggio >> rispose Ray sorridendole , << senti Anna io volevo.. >> iniziò Ray ma Anna lo interruppe << ti amo Ray, non te lo dimenticare mai >> gli disse la ragazza, gli aveva preso le mani e le stringeva, il ragazzo le sorrise  << anche io, non lo dimenticare neanche tu >> le disse Ray, ma Anna gli sembrava particolarmente turbata, come se volesse dire qualcosa ma non riusciva << Anna tutto ok? >> le chiese il ragazzo preoccupato, << certo, si >> rispose lei e la vide guardarsi le mani. A Ray la cosa non convinceva, ma magari voleva il suo tempo e gliene avrebbe parlato, << che facciamo stasera? >> riprese lui sorridendo, Anna sembrò risollevarsi << beh io, avevo pensato a qualcosa di molto simile a ieri sera >> disse lei alzandosi e dirigendosi verso la camera da letto, Ray non se lo fece ripetere due volte la raggiunse e chiuse la porta della stanza. La mattina seguente, la sveglia di Ray suonò alle nove , il ragazzo si svegliò quasi di colpo, aveva sognato Cristina, quella notte in cui lei gli disse che non lo amava più, il suo cuore si tranquillizzò guardando Anna dormire accanto a lui e poggiò nuovamente la testa sul cuscino prendendo il suo telefono, erano le nove e cinque e doveva assolutamente alzarsi aveva lezione alle dieci ed un messaggio di Ilaria gli ricordava anche la lezione extra che doveva dare ad Elisa quello stesso pomeriggio. Facendo piano riuscì ad alzarsi e al contempo si ricordò che Anna doveva andare a lavoro e che era già in ritardo, << Anna, è tardissimo per te >> le disse accarezzandole il viso, la ragazza si girò , poi aprì gli occhi di colpo alzandosi, la vide coprirsi il viso con le mani, << che succede? >> gli chiese Ray, << mi hanno licenziata Ray >> rispose lei portandosi la coperta fino alla fronte, il ragazzo si sedette più comodo, << che vuol dire? Cosa è successo? >> gli domandò, << ieri abbiamo avuto la riunione sono arrivata in ritardo di cinque minuti, e Luca mi ha licenziata >> << in realtà forse me la sono anche cercata perché credo di avergli risposto abbastanza male >> ammise Anna << ma non è il padre il proprietario? >> Ray stringeva un pugno per la rabbia << alla riunione è stato detto che le redini aziendali sono in mano a lui adesso >> continuò la ragazza con l’aria sconsolata buttandosi di nuovo tra i cuscini << Luca è uno stronzo , se lo becco per strada io… >> << Ray, Ray frena, lascialo perdere, troverò qualcos’altro >>  gli disse Anna dandogli un bacio, Ray non sopportava letteralmente Luca, dopo tutto quello che era successo, l’unica cosa che voleva era vederlo fallire, e invece ora era anche proprietario e dirigente di un laboratorio senza saperne assolutamente nulla. << adesso vado a casa e poi giro qualche azienda con il curriculum >> continuò Anna , Ray si vestì di fretta e passò in cucina per il suo solito caffè << ci vediamo più tardi va bene? >> le disse il ragazzo guardando Anna aprire la porta di casa sua, << a più tardi >> gli rispose lei e poi la vide entrare. Ray uscì velocemente ed arrivò a lezione in tempo , si sedette accanto Daniele e Roberta ed iniziò a prendere appunti come sempre. Il sogno che aveva fatto quella notte lo aveva un po’ destabilizzato erano anni che non la sognava , erano mesi che non pensava più a lei nemmeno per un secondo, da quando stava con Anna , Cristina non aveva avuto più spazio dentro al suo cuore, ma quella mattina e dopo quel sogno Ray si sentiva irrequieto proprio come quando sapeva di doverla vedere, la sua concentrazione fu interrotta dallo sguardo innamorato di Daniele << ma perché non le chiedi di uscire? >> gli disse sottovoce << non accetterebbe >> gli rispose Daniele facendo finta di guardare il professore, << se non ci provi non lo saprai mai >> continuò Ray , Daniele fece una smorfia , ma Ray capì che forse si era deciso. La lezione finì qualche minuto dopo, il ragazzo si alzò seguendo i due amici << oggi pomeriggio studiamo? >> chiese Roberta, << ragazzi io devo dare delle lezioni extra ad una ragazza del secondo >> , << ma dai? Ray che da ripetizioni, una volta eri tu che le cercavi , ti cadrà ai piedi! >> disse Daniele sorridendo, << Ray non penserà mica di essere l’unico ragazzo carino del corso! >> esclamò Roberta visibilmente infastidita, mentre svoltava l’angolo in direzione dell’uscita, Ray le sorrise,  << bene io vado a pranzo, qualcuno viene con me? >> chiese la ragazza, << vengo io >> disse Daniele << tu? >> disse poi rivolgendosi all’amico ma Ray stava pensando ad altro ed in particolare ancora una volta al sogno fatto quella notte, << no ragazzi, scusate ci vediamo più tardi >> disse e fece cenno con una mano mentre con l’altra mandò un messaggio all’unico capace di aiutarlo, Michael. “ Mike ho sognato Cristina stanotte “ gli scrisse e poi si sedette su una panchina sotto l’ombra di un albero appena fuori dall’università, dopo qualche secondo il telefono iniziò a vibrare << Mike >> << ho sognato quella notte in cui mi ha lasciato >> << lo so che non significa niente >> << si lo so, ma mi sento come quando la incontravo, ho quella sensazione >> << ma certo che amo Anna >> << è solo che mi ha fatto strano sognare Cristina… oddio è lei >>  Ray chiuse il telefono di scatto guardando una ragazza attraversare la strada. Cristina aveva i capelli lunghi e castani sempre portati mossi, aveva gli occhi verdi dove Ray ci si specchiava, era sempre stata molto magra ed era per questo che Ray aveva imparato a cucinare, per lei aveva preso delle lezioni private di cucina vegetariana, proprio per il suo stile di vita. Sentì qualcosa dentro mentre raggiungeva quasi correndo quella ragazza  << Cristina >> disse arrivando quasi dietro di lei, la ragazza si voltò facendo un enorme sorriso << Ray, quanto tempo, come stai? >> Cristina si era girata e Ray restò per qualche secondo a guardarla, e dentro di lui non sapeva bene cosa sentiva, non era la stessa sensazione di quando stavano insieme, era qualcosa di diverso a cui Ray non era riuscito a dare un nome, << ciao, tutto ok, ma che ci fai qui? >> le chiese, la ragazza gli fece cenno di spostarsi dalla strada, lui la seguì, << sono venuta a ritirare il diploma di laurea, volevo metterlo nello studio >> disse contenta, Ray le sorrise, << quindi sei qui di passaggio? >> continuò il ragazzo, << si infatti adesso vado , ho appuntamento con la segreteria >> disse lei alzandosi << senti, ti va un caffè più tardi ? >> chiese Ray non riuscendo a controllare nemmeno una parola , era entrato in confusione, << va bene, ci vediamo al solito , te lo ricordi no? >> Ray sorrise << certo alle sei li >> la vide scomparire tra i ragazzi dell’università, poi si rese conto di quello che aveva appena fatto, l’aveva invitata per un caffè, dopo gli anni che ci aveva messo a dimenticarla, dopo la sofferenza che gli aveva procurato, dopo tutte le lacrime, pensò di aver fatto una cavolata tanto che chiamo subito Mike << al bar è urgente >> gli disse e poi chiuse il telefono dirigendosi verso il bar dell’università. Mike arrivò pochi minuti dopo << ringrazia che al momento sto lavorando qui >> disse sedendosi al tavolo con lui << beh allora era lei davvero ? >> continuò ordinando poi un panino, << si, abbiamo parlato >> rispose Ray un po’ turbato dalla cosa << ok, ma che cavolo ci fa qui? Non si era trasferita? >> gli chiese, << mi ha detto che doveva ritirare il diploma di laurea >> rispose il biondo, << tu come ti senti? >> << non lo so Mike, quando l’ho vista per un secondo ho avuto l’ansia poi quando mi ha guardato, non ho sentito più nulla, nel senso era una cosa strana, una sensazione come se le volessi solo un gran bene e basta, non me lo aspettavo >>  disse Ray guardandosi in giro, << beh quindi il sogno di stanotte è stato un sogno premonitore >> << può darsi, abbiamo sempre avuto questa sorta di legame mentale, le ho chiesto di prendere un caffè dopo >> << che diamine hai fatto? >> << Ray cazzo, ma te le cerchi le cose >> esclamò Mike posando il panino sul piatto, << non sono riuscito a controllarmi >> ammise Ray, << ma avevi appena capito di non sentire più niente >> << hai ragione ho fatto una cazzata >> disse mettendosi le mani tra i capelli, << con Anna? >> chiese il rosso, << farò veloce e poi tanto Cristina, non la rivedrò più >> disse Ray incrociando le braccia sul tavolo mentre il suo amico scuoteva la testa sorridendo. Ray aveva una gran paura di non riuscire più a togliersela dalla testa, Cristina si era catapultata nella sua vita nel momento in cui lui era riuscito a superare la loro rottura, ed era frustrante anche solo pensare che quell’angoscia sarebbe potuta durare ancora un sacco di tempo. Mike andò via un’ora dopo cercando di tranquillizzare Ray e dicendogli di mantenere le giuste distanze, ma Ray non aveva in mente nient’altro , voleva solo capire cosa stava provando, a quale sentimento appartenesse quella sensazione. Il ragazzo cerco di mettere questa storia da parte mentre usciva i libri e si sedeva sul tavolo libero della vecchia aula di commerciale, aspettando la ragazza che arrivò puntuale , << ciao, Ray giusto? >> gli disse avvicinandosi e porgendogli una mano Ray l’afferrò << si giusto >> << piacere sono Elisa >> continuò poi prendendo posto accanto a lui. Elisa aveva capelli biondi con delle sfumature rosa sulla punta, un tatuaggio a forma di cuore sul collo ben visibile, e degli occhi blu. << non mi avevano detto che fossi così carino >> esclamò la ragazza tutt’altro che imbarazzata, << ti aspettavi un ragazzo con gli occhiali e tuta da ginnastica? >> le chiese sorridendo << beh, in realtà finora mi hanno dato ripetizioni solo sti tipi qua >> disse uscendo quaderni e libri dalla sua borsa fucsia, << gli occhiali comunque ce li ho, ma li uso solo per leggere >> esclamò Ray, e non sapeva se essere divertito dal fatto che una vent’enne stesse flirtando con lui o imbarazzato per l’atteggiamento che aveva. << iniziamo, dove sei arrivata con il programma ? >>  le chiese Ray, Elisa sfogliò le pagine del suo quaderno << in realtà dovrei ricominciare da capo, non è la mia materia preferita >> disse sorridendo, << Ilaria mi aveva detto che ti servivano poche lezioni >> disse Ray un po’ contrariato << mia cugina fa tutto di testa sua >> << tua cugina? >> chiese Ray sbalordito << si, le avevo detto che mi serviva qualcuno disponibile, anche se, te non sei niente male, potrei accontentarmi anche di qualche lezione >> esclamò Elisa mettendosi il retro della matita tra le labbra, Ray la guardò un secondo imbarazzato, << ascolta, intanto iniziamo, poi sento Ilaria >> , Elisa sbuffò leggermente per poi aprire il libro.
 
 
 
 
 
 
 
Anna aveva dormito davvero poco, dopo la notte passata con Ray si era addormentata alle prime luci dell’alba,  ma si svegliò quando sentì qualcuno muoversi nel letto, e poi darle un bacio sulla fronte, Anna tirò fuori un braccio sorridendo ancora con gli occhi chiusi, << dormi è ancora presto >> le disse Ray sottovoce avvicinandosi a lei, la ragazza sorrise di nuovo per poi aprire gli occhi di colpo << oddio, che ore sono? >> chiese al ragazzo mettendosi a sedere, aveva letteralmente dimenticato la riunione a lavoro , << le otto perché? >> Anna si alzò di fretta afferrando il vestito e mettendoselo in un attimo << è tardissimo, devo andare Ray >> , vide il ragazzo alzarsi dal letto un po’ sconvolto, << dove devi andare hai detto che inizi alle nove a lavoro >> disse Ray mettendosi i jeans, << no, oddio… ho dimenticato di avere una riunione stamattina >> disse Anna, visibilmente molto agitata mentre si metteva i tacchi, << vado >> gli disse davanti la porta, Ray la raggiunse per aprire la porta, << a più tardi >> gli disse Anna sorridendo si avvicinò a lui  e gli diede un bacio, poi rientrò frettolosamente a casa sua chiudendosi la porta alle spalle. Si tolse le scarpe ed il vestito mentre con l’altra mano accendeva il telefono, subito vide due chiamate perse di Luca e un messaggio e una chiamata di sua madre. Era troppo di fretta per poter chiamare entrambi, così uscì di casa pochi minuti dopo e andò verso il lavoro. Arrivò con dieci minuti di ritardo, dentro avevano già preso posto tutti, i medici, gli inservienti , la sua collega Laura e a destra in piedi Luca e suo padre Il dottor Gentile che stava dicendo qualcosa riguardo una sostituzione. << chiedo scusa >> disse Anna quando tutti si voltarono verso di lei appena entrata, Luca la fulminò con lo sguardo. Il dottore riprese a parlare della necessità di lasciare il laboratorio nelle mani del figlio che avrebbe gestito la parte, burocratica, del personale ed economica. Il che voleva dire solo una cosa: Luca sarebbe stato il suo nuovo datore di lavoro. La riunione finì mezz’ora dopo ed Anna raggiunse la sua postazione dietro il bancone, ancora sconvolta da quella notizia accese il computer, << ti avevo scritto di non fare tardi stamattina, ti ho chiamato un sacco di volte >> disse Luca avvicinandosi a lei << si, scusami, non è suonata la sveglia >> rispose Anna cercando di essere convincente, << non accetto altri ritardi del genere >> continuò il biondo guardandola da lontano, << ok Luca, sta calmo >> Anna stava quasi per perdere la pazienza quel tono non le piaceva affatto, sapeva che lo faceva per rabbia, << sono calmo, ma sono io il capo adesso, e ci metto dieci secondi a rimpiazzarti >> concluse Luca puntando il dito verso la porta, Anna si alzò in piedi << più o meno come fai con le donne che ti porti a letto?! >> ironizzò la ragazza , tutti si girarono verso di lui, Luca fece un respiro profondo e poi lo vide dirigersi verso la porta, << sei licenziata >> disse calmo, Anna non ci pensò mezza volta, presa dalla rabbia raccolse le sue cose e uscì senza guardarlo nemmeno per un secondo. Corse giù per le scale, e si fermò davanti il portone scoppiando a piangere, quel lavoro le serviva, per mandare avanti la casa , la relazione con Ray e la sua vita, perdere il lavoro voleva dire rinunciare alla sua indipendenza e tornare a Roma da sua madre, proprio questo pensiero le fece tornare in mente la chiamata sul telefono così si asciugò le lacrime ed uscì in strada, “ pronto mamma” , “ sono Anna” , “ Anna , tua figlia”,  “ tutto come al solito tu? “ , “ in che senso? “ , “ mamma ma non ti ricordi, ne abbiamo parlato ieri “ , “ va bene dai non fa niente tranquilla “ , “ ti chiamo più tardi “ “ciao”. Chiuse il telefono con le lacrime nuovamente agli occhi, sua madre iniziava a non ricordare più le cose, e le persone, nemmeno lei, e il pensiero la fece stare malissimo, non poteva aiutarla da così lontano, ma non poteva nemmeno lasciarla da sola. Aveva perso il lavoro e si era resa conto che sua madre aveva bisogno di lei tutto nello stesso giorno, le crollò il mondo addosso, fece strada verso la sua bici cercando di pensare ad un modo per conciliare tutto, la sua relazione con Ray , sua madre, ed un nuovo lavoro. Tornò a casa sfinita e si buttò sul suo letto , l’unica cosa che le veniva in mente era provare a sentire suo padre almeno per capire se poteva vedere com’era realmente la situazione e se fosse o meno il caso di tornare da lei, << papà >> , << ho sentito mamma oggi, non mi ha riconosciuta per telefono >> , <<  no non è un caso, non ricordava di avere una figlia, puoi andare a vedere come sta >>, <<  se è il caso scenderò settimana prossima >>,  << va bene, però fammi sapere il prima possibile >>,  <<  ok ciao >> , chiuse la chiamata con suo padre un po’ più sollevata, almeno sapeva che sua madre sarebbe stata in buone mani prima di decidere cosa fare. Il pensiero di dover mollare tutto, di non avere più un lavoro e di abbandonare Ray la stava tirando giù a fondo, in quel tunnel buio nella quale si sentiva molto tempo fa, in fondo lei se lo sentiva che stava andando tutto troppo bene. Dopo un pò decise di incontrare Ray, era l’unica cosa che la faceva sentire meglio, abbracciarlo e sentire che i problemi sparivano se lui le stava accanto. Guardò il telefono prima di metterlo sotto carica e vide il messaggio di Ray che l’avvisava che era casa, decise di fare una doccia per rilassarsi un po’, poi avrebbe pensato a come dire a Ray che non aveva più un lavoro. Un’ora dopo Anna era pronta, chiuse la porta di casa sua e suonò a quella di Ray che le aprì pochi secondi dopo << ehi >> le disse il ragazzo e l’abbracciò stringendola a se  << mi sei mancata un sacco >> le disse, Anna sorrise ed affondò la testa sul suo maglione blu, quell’abbraccio e quelle parole le avevano ridato serenità ma non la forza di dire tutto a Ray. << com’è andata la riunione? >> le chiese il ragazzo andando verso la cucina, << beh piuttosto pesante >> disse Anna mentre si sedeva sul divano osservando il ragazzo uscire dal freezer delle pizze << tu hai studiato? >> gli chiese poi Anna << si , beh ho anche ricevuto una proposta di lavoro >> ammise Ray e lo vide sedersi accanto a lei sul divano << ah si? Di che si tratta? >> Anna cercava in tutti i modi di non pensare alla sua situazione ma le stava venendo complicato, << ripetizioni extra, c’è una ragazza del secondo anno che ha bisogno per commerciale >> disse Ray , Anna si accorse che Ray aveva intuito il suo stato d’animo e la cosa le fece venire l’ansia, << oh beh, certo ripetizioni, quando inizi? >> << domani pomeriggio >> rispose Ray sorridendole , << senti Anna io volevo.. >> iniziò Ray ma Anna lo interruppe << ti amo Ray, non te lo dimenticare mai >> gli disse la ragazza, d’un tratto sentì che non sarebbe riuscita a dirgli niente, che era tutto troppo bello per essere rovinato , così aveva pensato che il momento giusto prima o poi sarebbe arrivato , gli strinse le mani, il ragazzo le sorrise  << anche io, non lo dimenticare neanche tu >> le disse Ray, Anna riuscì a malapena a sorridere, aveva una gran voglia di urlare, << Anna tutto ok? >> le chiese il ragazzo con tono preoccupato, lei sorrise non molto convinta ma poi cercò con tutte le sue forze  di restare calma e godersi i momenti con Ray << certo, si >> rispose lei abbassando lo sguardo per non incrociare quello di lui. Anna aveva capito che Ray sospettava qualcosa, si rese conto che forse avrebbe dovuto evitare di vederlo, << che facciamo stasera? >> riprese lui sorridendo, il sorriso di Ray era qualcosa di incredibilmente dolce, quando lo guardava ridere tutto tornava ad essere bello “chi se ne frega del lavoro” pensò Anna rivolgendo un sorriso al ragazzo,  << beh io, avevo pensato a qualcosa di molto simile a ieri sera >> disse, poi gli afferrò una mano e gli fece strada verso la camera da letto, Ray sorrise la raggiunse e poi lo vide chiudere la porta della stanza. La mattina seguente Anna si svegliò con il suono della sveglia di Ray , noncurante delle spiegazioni che avrebbe dovuto dare al ragazzo continuò a far finta di dormire, ma probabilmente Ray si ricordava i suoi orari di lavoro ed infatti qualche minuto dopo lo sentì avvicinarsi << Anna, è tardissimo per te >> le disse accarezzandole il viso, Anna si girò , poi aprì gli occhi di colpo alzandosi, si coprì il viso con le mani, purtroppo era arrivato il momento di dirlo a Ray anche se avrebbe voluto inventarsi una qualsiasi scusa, come dei giorni di ferie o altro, decise di dirgli la verità anche perché non avrebbe potuto tenerlo nascosto per molto, << che succede? >> gli chiese Ray, << mi hanno licenziata Ray >> rispose lei portandosi la coperta fino alla fronte, il ragazzo si avvicinò sedendosi meglio accanto a lei, << che vuol dire? Cosa è successo? >> gli domandò, << ieri abbiamo avuto la riunione sono arrivata in ritardo di cinque minuti, e Luca mi ha licenziata >> << in realtà forse me la sono anche cercata perché non mi è piaciuto per niente come mi ha risposto >> ammise Anna << ma non è il padre il proprietario? >> , << alla riunione è stato detto che le redini aziendali sono in mano a lui adesso >> continuò la ragazza con l’aria sconsolata buttandosi di nuovo tra i cuscini, odiava dover ammettere di essere stata troppo impulsiva, << Luca è uno stronzo , se lo becco per strada io… >> continuò Ray ma Anna lo bloccò dandogli un bacio  << Ray, Ray frena, lascialo perdere, troverò qualcos’altro >>  gli disse Anna, << adesso vado a casa e poi giro qualche azienda con il curriculum >> continuò , vide Ray vestirsi, mentre lei cercava le sue scarpe da qualche parte nella stanza, dopo un paio di minuti Anna aprì la porta di casa sua << ci vediamo più tardi va bene? >> le disse il ragazzo , Anna lo guardò un attimo << a più tardi >> gli rispose lei e poi entrò. La casa era in ordine, con il fatto che cenava da Ray e restava a dormire li ormai sembrava quasi inutile tenere una casa in più, per un attimo gli balenò in testa l’idea di iniziare una convivenza con lui, si tolse i tacchi della sera prima e poi con calma andò a cercare i curriculum stampati qualche mese prima , aveva l’abitudine di tenerne sempre qualcuno cartaceo a casa, per eventualità come quella. Alla fine dopo mezz’ora di ricerche i suoi curriculum erano ancora intatti , si cambiò velocemente e poi guardò l’orario sul cellulare accorgendosi di un messaggio di Luca, “ ciao Anna, sono sotto casa tua, puoi scendere un secondo ? “ , Anna fece un respiro profondo prima di essere impulsiva di nuovo e mandarlo a quel paese una volta per tutte, con la stessa calma di prima finì di sistemarsi e quando scese Luca era li, dentro la sua macchina bianca. << che vuoi Luca ? >> gli disse Anna, << puoi venire con me? >> gli chiese il ragazzo, << prima mi licenzi e poi ti presenti sotto casa mia >> gli urlò Anna, << Anna scusami, davvero sono incasinato in questi giorni dammi modo di spiegarti >> << Luca, per colpa tua sono senza lavoro e con una casa da mantenere >> disse lei avvicinandosi alla macchina del ragazzo << non hai perso il lavoro, stai tranquilla, ho detto che hai preso qualche ora di permesso, su sali che ti spiego >> , Anna sbuffò per poi salire in macchina con lui. << dove stiamo andando? >> gli chiese dopo dieci minuti di silenzio << ti porto in un posto importante per me >> << voglio dimostrarti che non sono così orribile come pensi >> << non si direbbe >> lo interruppe Anna incrociando le braccia e guardando fuori dal finestrino. Anna non sapeva bene cosa l’aveva spinta a salire su quell’auto, a fidarsi di Luca ancora, era forse quella specie di sensazione a pelle che le diceva che doveva esserci qualcosa sotto quell’arroganza che mostrava a tutti. Arrivarono dopo mezz’ora di strada davanti un cancello che lui aprì con un telecomando dalla macchina, posteggiò sul vialetto e poi scese facendo segno anche ad Anna di scendere. La ragazza si guardò in giro era una casa in campagna, le mura fuori erano color giallo senape e attorno tantissimi alberi un po’ spogli in quel periodo dell’anno. Luca le fece strada dentro << era casa dei miei nonni >> disse togliendo poi un paio di bottiglie di vino vuote dal tavolo del salotto << vengo qui spesso >> continuò, Anna si sedette su uno dei due divani di fronte al camino, << chi sei tu? Perché ti comporti così? >> gli chiese Anna, Luca si sedette sulla poltrona di fronte a lei, lo vide prendere una foto dal tavolino << questo è mio padre >> poi sorrise, ma sembrava un sorriso ironico  << e questa è mia madre >> lo vide riposare la foto << mia madre è scappata con un altro uomo quando avevo undici anni, sono cresciuto da solo con mio padre >> << non mi ha mai dato una spiegazione, non è mai tornata e non mi ha nemmeno mai scritto >> << non so più niente di lei da quel giorno >> disse Luca abbassando la testa, << mi dispiace >> disse Anna avvicinandosi a lui, << all’età di diciannove anni pensavo di avere il mondo in mano, soldi, ragazze, feste di ogni tipo, poi ad una di quelle feste ho incontrato Rebecca >> << era uguale a te >> disse il ragazzo sorridendo << siamo stati insieme due anni, mi ero anche iscritto all’università , poi mi ha mollato quando ha saputo che avevo avuto un passato segnato dall’alcool , aveva paura che prinma o poi ci sarei finito dentro di nuovo >> << infatti quando mia madre se n’è andata ho iniziato a bere i liquori che teneva mio padre nella credenza, vedevo che lui ne beveva sempre un bicchiere dopo cena e poi subito si addormentava, avevo iniziato a farlo anche io perché spesso non riuscivo a dormire >> << e poi ci sei finito dentro >> disse Anna guardandolo << si , sono stati degli anni duri, quelli di ripresa, mio padre insisteva perché mi riprendessi subito e facessi l’università come tutti i ragazzi di buona famiglia >> << non sono mai riuscito ad andargli bene >> disse Luca guardando fuori dalla finestra, << la verità è che dopo la rottura con Rebecca non sono più riuscito a smettere di bere e quando ti ho incontrato mi sei sembrata l’unico spiraglio di luce per uscirne >> , Anna si portò le mani sulla bocca, aveva capito che si era innamorato e che pensava che lei fosse l’unica speranza che aveva di tornare ad avere una vita normale. Luca sorrise, e tornò a guardare lei,  << conosco Ray da quando eravamo piccoli, ho sempre odiato quel suo maledetto buonismo del cazzo, quella sua sfacciataggine di sapere sempre cosa dire e cosa fare, era migliore in tutto, ero geloso, ho provato ad essere più popolare di lui al liceo, a farmi più ragazze possibili, ho tentato pure di rubargli la ragazza per fargli capire chi dei due era migliore >> << io non ero così Anna >>  disse Luca guardandola negli occhi, Anna gli afferrò una mano << mi dispiace davvero se sono stato vile e un pessimo ragazzo con te, ma l’alcool e poi quando ho scoperto che ti eri innamorata di Ray, non ci ho capito più niente >> disse il biondo togliendo la mano da quella di lei e coprendosi il viso con entrambe le mani << Luca , io non potevo immaginare… insomma, che tu e Ray… >> << non dire stupidaggini, ci saresti uscita lo stesso anche se lo avessi saputo >>  la interruppe Luca quasi sul punto di piangere << si questo è vero, ma tu sei speciale a modo tuo, ognuno lo è a modo proprio >> Anna si era alzata e andò vicino a lui << ehi, ti aiuto volentieri ad uscirne >> disse poi passandogli una mano tra i capelli biondi, << per quello che posso , io ci sono >> continuò, Luca fece cenno di si con la testa, << puoi tornare a lavoro già oggi >> disse poi facendo mezzo sorriso << agli ordini capo >> esclamò Anna sorridendo e cercando di smorzare un po’ il momento. Luca si era aperto totalmente con lei, raccontandole del suo problema con l’alcool , delle sue mancanze, della sua gelosia nei confronti di Ray, e si sentiva tanto contenta che quello che appariva fuori non era il vero Luca, era contenta che si fosse liberato , che ne avesse parlato con qualcuno, voleva aiutarlo ma risolto il problema lavoro ne restava uno molto più importante. Luca l’accompagnò direttamente al laboratorio e si offrì di darle un passaggio al ritorno a casa Anna accettò e quando arrivò si sedette sulla sua scrivania ed iniziò con le telefonate.

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Capitolo 16
*** Ad un passo da Te ***


Ad un passo da te.
 



La prima lezione di ripetizioni che Ray aveva dato ad Elisa era andata piuttosto bene, a parte i continui flirt e battute lo facessero distrarre dalla materia. Lo aveva trovato anche un po’ divertente, anche se doveva ammettere che quella ragazza ne aveva un sacco di sua cugina, dalle movenze agli sguardi , insomma, che fosse la cugina di Ilaria non aveva dubbi, l’unica cosa che non capiva era come mai gli avesse mentito sul numero di lezioni. << quindi ci vediamo domani alla stessa ora? >> gli chiese la ragazza prendendo la sua borsa << si, e ricordati di dare una lettura al secondo capitolo così domani ci troviamo avanti >> la ragazza gli schiacciò un occhio e poi gli sfiorò con una mano i capelli, andando via << ciao biondo >> gli disse sorridendo. Ray si alzò di fretta guardando l’orario, doveva raggiungere il bar del centro in dieci minuti, così partì una corsa contro il tempo, prese la sua bici e cercò la strada più veloce. Arrivò pochi minuti dopo con un po’ di ritardo, posò la bici e vide distrattamente Cristina già seduta al bar con il telefono in mano, << eccomi, scusa il ritardo >> disse Ray lasciando cadere la borsa con i libri per terra e sedendosi di fronte a lei, << oh no, tranquillo sono appena arrivata >> , << vedo che hai ancora la bici nera >> continuò lei indicandola, << beh, si mi trovo bene, presto prenderò un auto >> disse poi cercando di non essere il solito sfigato , << beh, cosa mi racconti? >> disse Cristina sfogliando il menù , Ray notò che aveva ancora il bracciale che gli aveva regalato quando avevano fatto tre anni insieme, se lo ricordava come fosse ieri, << beh, studio, lavoro, casa , niente di particolare tu? >> le chiese ma sentì squillare il telefono, vide che era Anna le rispose subito << scusami un secondo >>, << ehi >>, << finisco qui e arrivo tra un po’ >> << a dopo >> , Cristina si schiarì la voce , << era la tua ragazza? >> disse di getto, Ray restò per un secondo interdetto, << si, si chiama Anna >>, << oh bene, sono molto contenta per te Ray >> << io ho uno studio legale a Vicenza, il mio ragazzo abita li ed è un altro avvocato abbiamo lo studio insieme >> disse lei tutta contenta, alle parole di Cristina che gli raccontavano del suo nuovo fidanzato, Ray non si sentì per niente geloso, non avvertiva la rabbia, ma soltanto una sensazione di benessere, sapere che lei era felice, vederla e non sentire più le farfalle nello stomaco, gli avevano fatto capire che la storia con Cristina era definitivamente chiusa. Il suo cuore si era d’un tratto rasserenato, anche quando lei si spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie come era abituata a fare nei momenti di imbarazzo, gesto che a Ray faceva letteralmente impazzire, si accorse che quella sensazione non esisteva più anzi , riuscì solo a notare il tatuaggio sotto il lobo destro , era un aeroplano di carta con una mini traiettoria che portava ad un piccolo sole quasi dietro l’orecchio, lo trovò molto carino ma anche inusuale, Cristina gli aveva sempre detto che non avrebbe mai fatto un tatuaggio, li trovava segni indelebili ed inutili, doveva aver cambiato opinione, fu così che si rese conto che erano cambiati entrambi e che quello che li legava era soltanto il ricordo di una storia passata. I due chiacchierarono del più e del meno per quasi un’ora, prima che arrivasse la telefonata del ragazzo di lei, << io adesso vado, Damiano mi aspetta >> disse lei dopo un po’ indicando una macchina rossa << oh certo, si, beh allora , ciao.. mi ha fatto piacere rivederti >> disse Ray un po’ in imbarazzo, << anche per me Ray, davvero >> gli disse sorridendo poi si avviò verso la macchina. Ray restò qualche secondo in silenzio a fissare il conto lasciato sul tavolo dopo aver pagato, capì che era finita davvero, che vederla gli era servito a capire che di lei era rimasto il ricordo e basta, il suo pensiero andò subito ad Anna che lo aveva reso un uomo felice, prese la sua bici e corse da lei. Arrivò sotto casa nel momento in cui Anna rientrava , la vide aprire il portone , << Anna >> le disse e corse ad abbracciarla sollevandola un po’ da terra, Anna lo guardava con quegli occhi che solo una donna innamorata poteva avere, << hai finito adesso? >> gli chiese lei mentre cercava di riaprire il portone, Ray la guardò un attimo , sentendo dentro di lui la necessità di volerle raccontare dell’incontro con Cristina, ma i suoi pensieri furono interrotti da una voce familiare << Anna, hai dimenticato… >> Ray si girò, Luca era sbucato fuori dall’angolo e si bloccò alla vista dei due, << oh, grazie, come ho fatto a dimenticarla >> disse Anna ma non sembrava in imbarazzo, << che ci fai tu qui? >> chiese Ray visibilmente nervoso, << Ray, è tutto ok, mi ha accompagnato a casa >>  << si, sta calmo, la tua ragazza ha dimenticato la cartella del lavoro in macchina >> disse Luca cercando l’appoggio di Anna, lui la vide sorridere, e poi entrare dentro il portone << bene, puoi andartene adesso >> continuò Ray incamminandosi dietro di lei, << senti Ray >> iniziò Luca, << io non te la voglio rubare la ragazza, o almeno, ci ho provato è vero, ma prima che conoscesse te >> << lei ti ama , e io non voglio mettermi in mezzo , spero che possiamo ricominciare come quando eravamo ragazzini >> concluse, Ray lo guardò con un mix di emozioni, tra lo stupore e l’incredulo, quello che stava parlando con lui era davvero Luca, lo stesso che aveva tentato di portargli via prima Cristina e poi Anna, << ci sono cose che non si dimenticano >> rispose Ray, << beh nemmeno io mi dimentico di come ogni volta che eravamo insieme tutti preferivano te, mentre io restavo in silenzio in un angolo , non mi dimentico del giorno del mio dodicesimo compleanno quando spegnesti tu le candeline al posto mio rubandomi la scena ancora una volta >> Luca era diventato rosso in viso << mi ricordo anche che giocavamo insieme Ray, che eravamo inseparabili >> , << ma eravamo bambini cosa c’entra >> disse Ray quasi scocciato da quella conversazione << certo, eravamo bambini, lo eravamo anche quando al liceo mi hai fatto espellere da scuola per una settimana per una cosa che avevi fatto tu e per la quale non ti sei mai nemmeno scusato >> continuò Luca puntandogli il dito contro, << hai cercato di rubarmi la ragazza , hai fatto il cascamorto con Cristina per un anno, all’università mi hai fatto passare per un pezzente mentre tu giravi con il macchinone di papà >> disse Ray avvicinandosi al ragazzo << hai idea di come mi sono sentito per anni? Tu eri il più divertente del gruppo, il più simpatico , il più carino e io? Io ero il ripiego tuo e di quell’idiota di Michael >>  disse Luca in preda ad una crisi << ma se quello con i soldi eri tu! >> esclamò Ray ironizzando, << pensavi che sarei rimasto sempre dietro la tua ombra Ray? No, mi avete rotto il cazzo dopo un po’ ed è anche per colpa tua se sono quello che sono adesso >> gli disse Luca e poi si girò per andarsene , Ray in un secondo riuscì a percepire del dolore dietro le parole di Luca, non aveva mai dato peso a come poteva sentirsi , non aveva mai fatto caso ai comportamenti che aveva avuto, era vero che al liceo lui era totalmente diverso, ci riflettè su qualche secondo << non pensavo ti sentissi così >> disse Ray dopo un po’e lo disse più forte in modo che Luca riuscisse a sentirlo, vide il ragazzo girarsi verso di lui, << adesso lo sai >> disse serio per poi tornare verso la sua macchina. Ray rivolse lo sguardo verso il portone , Anna era ancora li che aveva seguito tutta la conversazione, il ragazzo si passò una mano tra i capelli biondi , prima di sedersi sul marciapiede, vide Anna avvicinarsi di fretta << non ne avevo idea >> disse Ray scuotendo il capo, si sentiva veramente in colpa per non essersi accorto per tutto quel tempo di che persona era << è un ragazzo molto debole, me ne ha parlato oggi >> << ma, come mai sei tornata con lui? >> gli chiese il ragazzo alzandosi, << stamattina voleva parlarmi , mi ha chiesto scusa per il modo in cui si era comportato e mi ha detto non mi avrebbe mai licenziata per davvero, poi si è aperto con me, mi ha raccontato dei suoi problemi con l’alcool legati a sua madre e anche a te >> << si sentiva inferiore, era geloso, pensava che prima o poi lo avessi trattato come facevi con Michael >> disse Anna dirigendosi verso il portone << non me ne sono mai reso conto e non so come sia possibile >> , << adesso però lo sai, dovreste parlarne e magari chiarirvi, eravate molto uniti da piccoli è un peccato rovinare tutto così >> concluse Anna prima di rientrare a casa sua << stasera guardiamo un film? >> le chiese Ray davanti la porta, << si ma facciamo da me >> rispose Anna e poi la vide entrare in casa. Ray si buttò sul divano un po’ provato da quello che era successo, forse aveva ragione Anna , tutti commettiamo degli errori, e probabilmente lui ne aveva commessi alcuni anche nei confronti di Luca. Non si era mai fermato davvero a riflettere sul motivo per il quale il ragazzo si era con il tempo allontanato da lui, fino all ‘età di sei – sette anni erano inseparabili, avevano le foto dei compleanni sempre insieme, di colpo ricordò le vacanze, i giochi, e si rese conto che c’era stato un momento in cui durante una festa organizzata in piscina in una lontana estate in cui lui era poco più che un quindicenne , Luca era stato messo in disparte da tutta la classe, perché non sapeva nuotare, Ray era il ragazzo a cui tutte le compagne di classe andavano dietro, tutti erano suoi amici, e quel giorno lui non aveva fatto niente per il suo amico. Luca lo aveva seguito per quindici anni, era stato sempre al suo fianco al pari di Michael, in alcuni momenti forse lo era stato ancora di più , ma non gli venne mai riconosciuto  , e fu dopo quel giorno che Luca prese le distanze da Ray, iniziò ad essergli nemico a raccontare le sue cose ai compagni di classe per guadagnarsi un po’ di popolarità. Ray si rese conto che un po’ la colpa era veramente anche sua, quando il suo amico aveva bisogno lui, lo aveva abbandonato. Non aveva saputo capire che aveva bisogno della sua amicizia per superare anche i vuoti lasciati dall’abbandono di sua madre. Ray si sedette sul divano malinconico, non sapeva bene come fare per rimediare , o almeno per provarci, sapeva solo che era ora di fare qualcosa. Pensò quindi di trovare una soluzione più tardi insieme ad Anna, poi uscì dalla borsa i libri dell’università e si mise per un’ora quasi a sottolineare le cose più importanti. All’ultima pagina del capitolo si accorse guardando l’ora sul suo telefono che erano già le otto, chiuse il libro e mandò un messaggio ad Anna avvisandola che tra qualche minuto sarebbe passato da lei. Non fece in tempo ad inviare che gli arrivò una telefonata << pronto >> , << no Mike stasera non riesco, ho promesso ad Anna che stavamo insieme >> , << dai va bene, ti aggiorno domani dopo lezione >> << ok ciao >> . Chiuse la telefonata e suonò alla porta di Anna, che lo accolse con poco entusiasmo, << tutto bene? >> le chiese Ray e la vide fare un breve sorriso << certo sono solo un po’ stanca >> gli rispose mentre la vedeva dirigersi verso i fornelli, Ray la raggiunse e l’abbracciò << Luca ti ha messo tristezza raccontandoti dei suoi problemi? >> continuò il ragazzo dandole un piccolo bacio sul collo, sentì Anna irrigidirsi a quel gesto, << no, no figurati, va tutto bene, è stata solo una giornata impegnativa tutto qua >> disse lei mettendo un po’ della pasta che aveva preparato nei piatti. La serata passò lentamente Ray aveva notato qualcosa di strano nell’atteggiamento di Anna un po’ freddo e distaccato nei suoi confronti, ma decise di non dare peso alla cosa, gli aveva detto che era solo un po’ stanca e probabilmente il vero motivo era quello considerata la lunga chiacchierata con Luca di quella stessa mattina. Ray guardò per tutto il tempo un programma in tv sul divano tenendo stretta Anna che dopo qualche ora si addormentò sulla sua spalla, decise dunque dopo svariati minuti di tornare a casa e lasciarla riposare così la prese in braccio e la portò in camera da letto, con i piedi spostò una piccola valigia piena di vestiti di fianco al comodino per farsi spazio poi l’adagiò sul materasso, ma anche facendo poco rumore Anna si svegliò, << oddio scusami, mi sono addormentata >> gli disse stropicciandosi gli occhi e mettendosi seduta sul suo letto, << non fa niente, riposati io vado a dormire >> vide Anna con gli occhi lucidi come se volesse piangere, poi si alzò in piedi e lo abbracciò forte << ehi ci vediamo domani mattina >> la rassicurò il ragazzo , Anna annuì appena, poi la guardò dritto negli occhi, Anna aveva qualcosa e non riusciva a capire cosa, << tutto ok, Anna ? sei strana oggi? >> la ragazza, girò un attimo lo sguardo verso un punto della stanza, poi tornò a guardarlo << ci vediamo domani Ray, buonanotte >> la vide dirigersi verso la porta, notando la camminata di lei un po’ incerta come se volesse sempre tornare indietro , << dimmi che stai bene Anna >> insistè Ray davanti l’uscio di casa sua, << sto bene >> Anna aveva abbassato lo sguardo prima di rispondergli e a Ray era bastato per capire che Anna non stava per niente bene, per un attimo penso di restarle accanto tutta la notte, poi decise che fosse meglio lasciarla riposare e che l’indomani le avrebbe parlato con più serenità, con un passo i due si incontrarono a metà tra le due porte, << buonanotte >> le disse Ray, vide la ragazza alzarsi in punta di piedi per baciarlo << buonanotte Ray >> gli rispose, poi come se volesse scappare si chiuse la porta alle spalle.
 
 
 
 
 
 
 
 
Anna aveva avvisato tutti i clienti del dottor Gentile per il giorno dopo, ed intorno alle sei del pomeriggio aveva già finito, considerando che l’ultima paziente era appena entrata. << Pronta? >> le chiese la voce familiare di Luca affacciatosi dalla sala di suo padre, Anna gli fece cenno di si, prima di prendere dall’appendiabiti la sua giacca di jeans ormai troppo leggera per affrontare il freddo fuori. Per fortuna aveva messo un maglione pesante e quindi riuscì lo stesso ad evitare di sentire troppo freddo. L’auto di Luca era super pulita, quando c’era salita quella stessa mattina non ci aveva fatto molto caso, era in perfette condizioni, interni rivestiti in pelle, un mega schermo touch per il navigatore e per la musica, aveva anche un impianto stereo vicino ai sedili dietro, era comoda ma era stata anche sicuramente molto costosa, << vuoi andare subito a casa? >> le chiese Luca sedendosi in macchina e allacciando la cintura, Anna gli sorrise, << si grazie >> gli rispose poi guardando fuori dal finestrino. Anna era immersa nei suoi pensieri mentre in sottofondo andava alla radio una canzone di Giorgia , che Luca canticchiava piano, erano quasi arrivati a casa di lei quando le squillò il telefono, convinta che fosse Ray lo prese di fretta ma sullo schermo del telefono c’era la scritta “mamma cellulare” , di colpo abbassò il volume della radio per rispondere << pronto? , pronto mamma? >> << sono Anna >> , << dov’è papà? >> << è li con te? >> <> la voce stanca di sua madre che ogni tanto non riusciva più a riconoscerla fece tremare anche la sua voce mentre chiedeva a Luca di accostare, il ragazzo si fermò poco prima di svoltare per casa sua, << tutto ok? >> le chiese, Anna si coprì il viso con le mani scoppiando a piangere , << devo andare da lei >> disse scuotendo la testa, << Anna >> Luca si era avvicinato alla ragazza e la strinse in un abbraccio, << che succede? >> la ragazza si asciugò gli occhi liberandosi dalla presa di lui, << mia madre >> disse con la voce che tremava ancora, << non sta bene e devo andare da lei >> , << beh e ci andiamo ti accompagno >> disse prontamente Luca, << non vive qui, sta a Roma >> continuò la ragazza, Luca portò la testa indietro mettendosi le mani sugli occhi blu, << devi lasciare tutto >> continuò , la ragazza annuì, << Ray lo sa? >>  , Anna fece di no con la testa << dovresti dirglielo >> concluse Luca serio, << non ce la faccio, non posso soffrirebbe troppo >> disse Anna cercando un fazzoletto dentro la sua borsa, << pensi che lasciandolo così senza una spiegazione soffrirebbe di meno? >>  gli chiese porgendogli un pacchetto che teneva conservato a lato dello sportello, << no, ma almeno mi odierà e si dimenticherà di me più in fretta >> concluse la ragazza , aveva gli occhi rossi, e le guance segnate dalle lacrime, non riusciva a pensare ad una soluzione diversa << pensi di non tornare quindi? >> riprese Luca dopo qualche minuto di silenzio, << dovrò stare con lei, i miei sono separati e non ha nessun altro pronto ad occuparsene >> disse Anna, fece un respiro profondo, << tu non dirai niente a Ray vero? >>  Luca la guardò sbalordito, << Anna chiederà sicuramente anche a me nel momento in cui tu sparirai >>  << lo so, Luca ti prego, non sa niente neanche Marta, non voglio che stiano male per colpa mia, Ray deve rifarsi una vita velocemente, non voglio che prenda decisioni affrettate, lo conosco, mi seguirebbe , lascerebbe l’università , è al suo ultimo anno non voglio che lo faccia e devi stare bene anche tu Luca capito? >> Anna si era girata verso il ragazzo e lo guardava dritto negli occhi << te lo prometto >> le disse poi mentre riprese a fare strada verso casa di lei. Girato l’angolo, Luca accostò poco lontano dal portone, << grazie di tutto Luca , fai a tuo padre le mie scuse e salutalo da parte mia >> Luca annuì distrattamente senza guardare la ragazza, Anna sapeva che Luca c’era rimasto malissimo e che gli aveva chiesto veramente troppo, anche se lui e Ray non andavano d’accordo dopo quello che era successo anni fa, doveva mentire ed è una cosa che risulta sempre difficile. La ragazza si sistemò un attimo i  capelli in una coda per poi aprire lo sportello dell’auto per scendere, << Anna >> disse Luca girandosi, << cerca di stare bene >> le disse, Anna gli sorrise e passò avanti, prima di girare verso il portone diede un ultimo sguardo al ragazzo seduto nella macchina bianca, aveva incrociato le braccia sul volante e ci aveva poggiato la fronte, si sentì terribilmente in colpa per avergli confessato quel suo problema e la sua intenzione di andare via, ciononostante dovette farsi forza e cercò le chiavi per aprire il portone. Mentre tentava di aprire sentì la voce di Ray ma non fece in tempo a girarsi << Anna >> disse Ray abbracciandola e sollevandola un po’ da terra, Anna lo guardava con quegli occhi che solo una donna innamorata poteva avere, ma allo stesso tempo era triste, avrebbe tanto voluto dirgli della sua decisione ma il pensiero che lui dovesse rinunciare a tutto per lei, e ne era sicura, la faceva stare ancora peggio,  << hai finito adesso? >> gli chiese poi mentre cercava di riaprire il portone, << Anna, hai dimenticato… >> Luca sbucò fuori da dietro l’angolo, mentre la chiave nella serratura faceva il giro completo e le permise di entrare, il ragazzo si bloccò alla vista dei due, << oh, grazie, come ho fatto a dimenticarla >> disse Anna cercando di mantenere una calma apparente, << che ci fai tu qui? >> chiese Ray visibilmente nervoso, << Ray, è tutto ok, mi ha accompagnato a casa >>  << si, sta calmo, la tua ragazza ha dimenticato la cartella del lavoro in macchina >>  disse Luca cercando l’appoggio di Anna, la ragazza gli sorrise, poi rientrò dentro il portone << bene, puoi andartene adesso >> continuò Ray incamminandosi dietro di lei, << senti Ray >> iniziò Luca, << io non te la voglio rubare la ragazza, o almeno, ci ho provato ma prima che conoscesse te >> << lei ti ama , e io non voglio mettermi in mezzo , spero che possiamo ricominciare come quando eravamo ragazzini >> concluse, vide Ray guardare Luca con un espressione quasi sconvolta, << ci sono cose che non si dimenticano >> rispose Ray, << beh nemmeno io mi dimentico di come ogni volta che eravamo insieme tutti preferivano te, mentre io restavo in silenzio in un angolo , non mi dimentico del giorno del mio dodicesimo compleanno quando spegnesti tu le candeline al posto mio rubandomi la scena ancora una volta >> Luca era diventato rosso in viso , e Anna aveva una gran paura di vederlo scoppiare in lacrime da un momento all’altro << mi ricordo anche che giocavamo insieme Ray, che eravamo inseparabili >> , << ma eravamo bambini cosa c’entra >> disse Ray << certo, eravamo bambini, lo eravamo anche quando al liceo mi hai fatto espellere da scuola per una settimana per una cosa che avevi fatto tu e per la quale non ti sei mai nemmeno scusato >> continuò Luca puntando un dito contro il ragazzo, Anna fece un passo in avanti pronta a qualsiasi cosa << hai cercato di rubarmi la ragazza , hai fatto il cascamorto con Cristina per un anno, all’università mi hai fatto passare per un pezzente mentre tu giravi con il macchinone di papà >> disse Ray avvicinandosi a Luca << hai idea di come mi sono sentito per anni? Tu eri il più divertente del gruppo, il più simpatico , il più carino e io? Io ero il ripiego tuo e di quell’idiota di Michael >>  disse Luca in preda ad una crisi << ma se quello con i soldi eri tu! >> esclamò Ray ironizzando, << pensavi che sarei rimasto sempre dietro la tua ombra Ray? No, mi avete rotto il cazzo dopo un po’ ed è anche per colpa tua se sono quello che sono adesso >> gli disse Luca e poi si girò per andarsene. La ragazza vide Ray restare fermo in piedi per un paio di secondi, << non pensavo ti sentissi così >> disse Ray dopo un po’e lo disse più forte in modo che Luca riuscisse a sentirlo, vide il ragazzo girarsi verso di lui, << adesso lo sai Ray >> disse serio per poi tornare verso la sua macchina. Anna era li che aveva seguito tutta la conversazione, vide Ray passarsi una mano tra i capelli biondi , prima di sedersi sul marciapiede, lei gli si avvicinò,  << non ne avevo idea >> disse Ray scuotendo il capo, << è un ragazzo molto debole, me ne ha parlato oggi >> << ma a proposito come mai sei tornata con lui? >> gli chiese il ragazzo alzandosi, << stamattina mi ha chiesto se potevo parlare , mi ha chiesto scusa per il modo in cui si era comportato e che non mi avrebbe mai licenziata per davvero, poi si è aperto con me, mi ha raccontato dei suoi problemi con l’alcool legati a sua madre e anche a te >> << si sentiva inferiore, era geloso, puntava ad essere come te >> disse Anna dirigendosi verso il portone << non me ne sono mai reso conto e non so come sia possibile >> , << adesso però lo sai, dovreste parlarne e magari chiarirvi, eravate molto uniti da piccoli è un peccato rovinare tutto così >> concluse Anna prima di rientrare a casa sua << stasera guardiamo un film? >> le chiese Ray davanti la porta, << si ma facciamo da me >> rispose Anna un po’ più malinconica, voleva ricordare quell’ultima sera con Ray tra le più belle della sua vita, così rientrò velocemente in casa. Si diresse velocemente in camera da letto, e con le lacrime agli occhi aprì un paio di cassetti per prendere qualche maglione , non sarebbe riuscita a portare via tutto ma almeno avrebbe dovuto iniziare, non era il momento di pensare al trasloco, prese da dentro l’armadio la sua valigia, era tutta impolverata, non la apriva da quella volta in cui era arrivata in quella casa, ricordò subito la paura che aveva avuto quel giorno, mentre la disfaceva , era da sola, in una casa nuova, senza più una persona a cui appoggiarsi quando si sentiva persa, il ricordo di quelle giornate riempite di qualsiasi cosa per non sentire dentro quell’enorme vuoto che le avevano lasciato, la fecero crollare in un pianto liberatorio. Anna si stese sul letto a faccia in su stringendo il suo maglione lilla al petto come per bloccare tutte le sue emozioni, le lacrime le bagnavano il viso, e dentro di lei si stava di nuovo facendo spazio quel senso di ansia e malinconia che non aveva più avvertito da quando stava con Ray. Si mise in piedi qualche minuto dopo, passandosi una mano sugli occhi umidi, finì di preparare la sua valigia e la avvicinò al comodino della sua camera, poi chiuse la porta e andò a farsi una doccia calda. Il sapone che utilizzava per il bagno era sempre lo stesso di quando era piccola, era un bagno doccia all’albicocca che in realtà non trovava in tutti i supermercati, infatti spesso, ne faceva scorta per tenerne sempre uno di riserva, lo shampoo invece era il suo preferito quello alla vaniglia, adorava il profumo che si sprigionava quando li asciugava. L’Acqua era calda e le cadeva addosso proprio come le sue lacrime, non riusciva a smettere di pensare a come l’avrebbe presa Ray, al dolore che gli avrebbe procurato, pensò che non se lo meritava e che forse sarebbe stato più giusto parlargliene, Anna era molto combattuta ma poi si convinse che Ray non doveva saperlo, l’avrebbe dimenticata più in fretta , l’avrebbe odiata e si sarebbe potuto ricostruire una vita senza pensare ai loro progetti. Anna si rannicchiò in un angolo della doccia con l’acqua che le cadeva in testa stringendo la spugna tra le mani tanto da farsi male , anche se in quel momento niente le faceva più male che pensare di lasciare Ray. Mezz’ora dopo Anna si era vestita ed aveva asciugato i capelli, aveva messo un filo leggero di trucco sugli occhi per camuffare il rossore dovuto al pianto, e nel frattempo si ripeteva in mente di non cedere all’ennesime lacrime. Dopo poco tempo suonarono alla porta di casa sua, era sicuramente Ray, diede un ultimo sguardo allo specchio per sistemarsi i capelli, e poi andò ad aprire , con la stessa voglia di una persona che cammina verso la cella del carcere.  << tutto bene? >> le chiese Ray, Anna si ristabilì subito e gli sorrise contenta, anche se dovette fingere un sacco, << certo sono solo un po’ stanca >> gli rispose mentre si dirigeva velocemente verso i fornelli, vide il ragazzo avvicinarsi a lei e l’abbracciò << Luca ti ha messo tristezza raccontandoti dei suoi problemi? >> continuò il ragazzo dandole un piccolo bacio sul collo, Anna s’irrigidì quando le labbra di Ray sfiorarono la sua pelle, stava per scoppiare a piangere di nuovo, poi si riprese << no, no figurati, va tutto bene, è stata solo una giornata impegnativa tutto qua >> disse poi mettendo un po’ della pasta che aveva preparato nei piatti. Anna si sentiva stanca per tutto quello che era successo in un solo giorno e per tutte le lacrime , cercava in ogni modo di tenere impegnata la mente con pensieri positivi, ma con scarsi risultati. Era molto triste e anche se si stava obbligando a sorridere non appena rivolgeva lo sguardo verso Ray i suoi propositi si trasformavano in sensi di colpa, terribili da gestire, le consumavano tutte le energie. Infatti la serata passò lentamente, dopo cena si sedette sul divano a guardare la tv, finchè stanca di tutto si appoggiò sulla spalla di Ray e si addormentò.  Il suo sonno fu interrotto dalla sensazione che stesse volando, si svegliò qualche secondo dopo alzandosi dal letto in cui Ray l’aveva appena poggiata << oddio scusami, mi sono addormentata >>  disse stropicciandosi gli occhi , << non fa niente, riposati io vado a dormire >>  Anna aveva  gli occhi lucidi voleva urlare e piangere, voleva dirgli di partire con lei, di non lasciarla sola,  ma poi si alzò in piedi e lo abbracciò forte << ehi ci vediamo domani mattina >> gli disse Ray stringendola un pò, Anna annuì appena, alzò lo sguardo verso gli occhi di lui, stava per crollare  << tutto ok, Anna ? sei strana oggi? >> la ragazza, girò un attimo lo sguardo verso un punto della stanza, cercando la forza per non cedere, poi tornò a guardarlo << ci vediamo domani Ray, buonanotte >> distolse velocemente lo sguardo, e andò verso la porta con passi lenti ed incerti, ogni centimetro del suo cuore voleva tornare indietro, mentre la sua testa la forzava a fare un passo in avanti ogni volta che tentennava, gli aprì la porta facendolo passare , << dimmi che stai bene Anna >> insistè Ray davanti l’uscio di casa sua, << sto bene >> rispose Anna in modo deciso nascondendo il pugno dietro la schiena per farsi forza, non si era resa conto che aveva abbassato lo sguardo, in quel momento ebbe timore che Ray avesse capito qualcosa, dopo qualche secondo di silenzio con un passo i due si incontrarono a metà tra le due porte, << buonanotte >> le disse Ray, Anna si alzò in punta di piedi per baciarlo, e al pensiero che quello era il loro ultimo bacio Anna crollò del tutto << buonanotte Ray >> gli rispose velocemente per poi come chiudersi la porta alle spalle. La ragazza si coprì il viso con le mani cercando di trattenere i singhiozzi dovuti al pianto, non aveva idea di come avrebbe fatto da quel momento in poi, non le importava andare a dormire, non le importava niente, doveva scegliere, o lui o sua madre. Si tirò in piedi di forza, con lo sguardo fisso nel vuoto, si rannicchiò sul suo letto con tutti i vestiti , con la valigia non chiusa ancora vicino il comodino, il telefono in mano, puntò la sveglia per le sei, qualora fosse riuscita a prendere sonno, poi strinse forte il suo cuscino affondandoci il viso.

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Capitolo 17
*** Binario 21 , Civico 33 ***


BINARIO 21, CIVICO 33


 
Ray si era addormentato quasi subito, e si era svegliato il giorno dopo con il pensiero di Anna, aveva capito che qualcosa non andava , perché aveva lo sguardo triste come se fosse costretta a fare qualcosa che non le andava. Accese il telefono mentre cercava dei jeans puliti dentro il cassetto, e sullo schermo vide alcuni messaggi: ce n’era uno di Elisa che gli ricordava il solito appuntamento pomeridiano e uno di Michael che gli chiedeva che fine avesse fatto. Iniziò a rispondere ad Elisa dandole appuntamento alle quindici in aula e poi ne mandò uno ad Ilaria per parlarle delle lezioni. Una volta vestito provò a fare una telefonata ad Anna, sicuramente doveva già essere a lavoro, gli sembrò comunque strano che non gli avesse mandato il buongiorno come tutte le mattine. Il telefono squillò a vuoto per qualche minuto, Ray si convinse che magari Anna fosse oberata di lavoro e decise di riprovarci più tardi, così chiamò Mike mettendolo in vivavoce mentre con una mano guidava la sua bici in direzione dell’università. << Mike >> , << ieri sera ero con Anna te lo avevo detto >> << no non l’ho sentita era strana ieri >> << nel senso che era triste, è stata molto fredda con me ieri sera >> << si aveva avuto una giornata pesante, davvero, spero che non centri Luca >> << ma no, ieri ha fatto una scenata assurda su di noi quando eravamo piccoli, poi ti racconto meglio >> << beh, si, ho lezione alle dieci , ci vediamo li >> chiuse la chiamata e andò verso il bar per fare colazione con il suo amico. C’era solo un tavolino libero, quella mattina faceva un freddo assurdo , Ray entrò nel bar sedendosi in quell’unico posto, e scaldandosi le mani nel termosifone alle sue spalle, si guardò intorno,  le prime luci natalizie rendevano l’atmosfera calda e accogliente, c’era tantissima gente che chiacchierava nei tavoli vicini. Dopo qualche minuto, Michael si sedette di fronte a lui togliendosi il giubbotto di pelle nero, << eccomi >> gli disse sorridendo, << un caffè >> disse poi guardando il cameriere che si era avvicinato al loro tavolo << anche per me grazie >> continuò Ray e poi riprese a guardare il ragazzo intento a rispondere ad un messaggio. << Era Marta, ha detto che prova a chiamare Anna da ieri, ma non le risponde >> disse posando il telefono sul tavolo << te l’ho detto ieri mi è sembrata molto strana, ha avuto una conversazione con Luca di mattina >> rispose Ray sedendosi meglio << di che genere? >> gli chiese il rosso << mi ha raccontato che hanno parlato del fatto che è stato dipendente dall’alcool per diversi anni, e che io l’ho bullizzato nonostante lui mi fosse amico >> concluse Ray sottovoce << mi ricordo che Luca era dei nostri tempo fa, poi non so che cavolo è successo ha cambiato atteggiamento >> << dice che l’ho sempre messo in disparte e che non ho mai riconosciuto il valore della sua amicizia >> riprese il biondo pensando alle parole di Luca del giorno prima. << Sarà frustrato, probabilmente Anna lo avrà rifiutato e ora vuole fare la vittima >> esclamò Michael bevendo il suo caffè tutto in un sorso, << spero che lui non centri niente perché per lei sono disposto a qualsiasi cosa >> Ray stava guardando fuori dalla vetrina del bar, si sentiva nervoso e l’unica maniera che aveva per calmarsi era sapere che Anna stava bene.  I due si alzarono mezz’ora dopo dal tavolo << vedrai che magari era solo un po’ stanca >> gli disse Mike dandogli una pacca sulla spalla prima di entrare in macchina << lo spero >> gli rispose Ray << ci sentiamo più tardi >> , vide Michael chiudere la portiera dell’auto e poi sparire dopo aver fatto una manovra contromano. Ray si era sempre chiesto come facesse Michael ad essere sempre così positivo, era l’unico che sapeva fargli guardare l’altro lato della medaglia quando in lui si facevano spazio i pensieri negativi. Il freddo gli fece realizzare che era rimasto sul ciglio della strada a fissare il vuoto, prese così la sua bicicletta e andò verso l’aula per la lezione. Ai soliti banchi più o meno a metà aula si accorse che il posto accanto a Roberta era libero così arrivato in anticipo di qualche minuto si sedette accanto a lei. << Buongiorno >> le disse sorridendo , la ragazza alzò lo sguardo verso di lui << ciao Ray >> gli rispose ricambiando il sorriso poi tornò a scrivere sul suo quaderno << Dani? >> le chiese, << mi ha scritto stamattina che non sarebbe potuto venire , si è svegliato con un brutto raffreddore >> gli rispose << più tardi gli porto gli appunti >> concluse << ci tieni tanto a lui vero? >> le chiese Ray di getto mentre usciva fuori dalla borsa penne e quaderni, << beh, si è ovvio è il mio migliore amico >> Roberta si girò verso di lui e Ray le sorrise leggermente << non in quel senso scemo >> gli disse spingendolo con un braccio , << dai, secondo me sareste una bella coppia >> riprese Ray , << non ho mai pensato a Dani in quel senso… >> << magari dovresti >> la interruppe il ragazzo << tu sai qualcosa che io non so >> continuò Roberta spostandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie, << può darsi >> esclamò ridacchiando, poi entrambi si misero a prendere appunti per non restare indietro. Poco prima della fine dell’ultima lezione Ilaria rispose al suo messaggio dicendogli di vedersi finita la lezione con Elisa, << io vado ci vediamo domani per studiare, salutami Dani >> disse Ray rivolgendosi a Roberta, la ragazza gli sorrise, << proverò a pensarci >> gli disse mentre andava via, Ray contraccambiò il sorriso e andò al bar per pranzare. Ritrovatosi solo, prese il telefono dalla tasca con l’intenzione di chiamare Anna. Il telefono squillava a vuoto, la chiamò di nuovo,  ma non gli rispose mai nessuno. Ray cerco di restare tranquillo, era molto preoccupato, anche perché non aveva risposto neanche a Marta. Continuò a mangiare il suo panino cercando di non pensarci troppo poi avendo finito abbastanza presto andò verso l’aula in attesa di Elisa per le lezioni. Attraversò i corridoi salutando alcuni colleghi di corso, stava per girare l’angolo quando da lontano vide dentro l’aula Ilaria ed Elisa che discutevano animatamente, si appoggiò al muro e tentò di ascoltare la conversazione. << perché gli hai detto che sei mia cugina? >> << Ila , ma perché dovrei mentirgli? >> << ti avevo detto che dovevi solo togliere di mezzo la sua ragazza , nient’altro >> << senti, ne ho abbastanza dei tuoi giochetti, quello è un bravo ragazzo >>  Elisa stava per andarsene e Ray si tirò indietro, << cos’è ti sei innamorata? Fai la fila >> << senti Ila, io non mi sono innamorata di nessuno, pensavo fosse uno dei tanti coglioni che ti porti a letto, invece è un ragazzo con la testa sulle spalle, e ama la sua ragazza >> << Elisa, fai qualsiasi cosa, portatelo a letto se necessario ma quella li deve sparire >> << io non ho intenzione di fare niente, oggi stesso annullo le lezioni, tu sei fuori di testa >> , << vuoi per caso che dica a tua madre che ti scopi Mattia? >> << questo è un ricatto >> sentì Elisa urlare, ed ebbe l’istinto di entrare nella stanza << abbassa quella vocina, vedi di farlo lasciare e nessuno saprà mai niente >> disse Ilaria, e Ray vide che stava per andarsene, a quel punto decise di entrare applaudendo sonoramente, << complimenti, bel teatrino Ila >> << ti posso spiegare >> rispose Ilaria rossa in viso per la vergogna, Elisa si fece da parte << no, non mi devi spiegare nulla, ho già sentito abbastanza, eppure Michael me lo aveva detto che non mi dovevo fidare di te >> disse  il ragazzo << e invece io no, come un coglione pensando che avessi capito e che volessi solo darmi una mano da buona amica quale per me eri >> continuò marcando di più l’ultima parola, << sono anni che ti sto vicino, che ti aiuto, poi è arrivata quella li, dal nulla ed ha rovinato tutto >> urlò Ilaria attirando l’attenzione di alcuni ragazzi, Ray chiuse la porta, << abbiamo già affrontato questa discussione, smettila di essere ossessionata da me , io non ti ho mai fatto credere di provare altro e non so più come cazzo dirtelo >>  << hai pure usato una ragazzina per farmi lasciare , ma che persona sei? >> urlò Ray di rimando, Ilaria scoppiò in lacrime << vaffanculo Ray >> disse lanciando un quaderno che aveva in mano sui banchi vuoti poi uscì sbattendo la porta alle sue spalle. << io non centro nulla >> esclamò dopo qualche secondo Elisa che era rimasta in silenzio, << lo so, che cazzo hai fatto con questo Mattia per farti ricattare così >> disse Ray senza pensarci due volte, si sentiva arrabbiato e deluso,  << scusa non sono affari miei >> disse subito non appena se ne rese conto, Elisa si sedette accanto a lui, << è il mio fratellastro, Ilaria ci ha scoperti in un locale e mi ha ricattata >> disse la ragazza abbassando lo sguardo << all’inizio comunque io non volevo, mi aveva detto che dovevo solo far ingelosire la tua ragazza nient’altro >> << è comunque un comportamento meschino >> aggiunse Ray, << lo so hai ragione >> << Ilaria a volte è proprio una stronza >> concluse Elisa, << ti capisco comunque se non vuoi più continuare le lezioni >> disse poi prendendo il suo zaino e avvicinandosi alla porta, << se la tua intenzione è quella di studiare per me non c’è problema >> le rispose Ray alzandosi, << no , si certo, io ho davvero bisogno di quelle ripetizioni >> concluse, << ci vediamo tra un’ora qui in aula, io devo fare una telefonata >> disse Ray poi uscì di corsa lasciando la ragazza sola.  Ray era visibilmente sconvolto da quello che aveva sentito, e pensò che forse Anna aveva capito qualcosa ed era per quello che la sera prima era così fredda con lui, decise così di chiamarla nuovamente, ma anche quella volta il telefono continuava a squillare a vuoto. Non sapeva più che fare, avrebbe voluto portare avanti l’orologio fino a sera per rivederla. Ancora incredulo per come si era potuto fidare nuovamente di Ilaria, raggiunse Elisa in aula dopo aver raccontato a Michael quello che gli era successo. La lezione con la ragazza fu molto più tranquilla, lei aveva smesso di fargli gli occhi dolci o le battutine che fino al giorno prima lo distraevano, ed in più era riuscito per un paio di ore a non pensare ad altro. << domani non riesco ad esserci nel pomeriggio, va bene se facciamo qualche ora mattina? >> le chiese mentre rimetteva il libro dentro lo zaino, << si va bene >> rispose Elisa << grazie Ray davvero, non meriti un amica come mia cugina >> concluse la ragazza poi la vide uscire dall’aula un po’ demoralizzata. Ray restò ancora qualche minuto a riflettere su come Ilaria potesse essere così ossessionata da lui, e cercò anche di capire se mai lui le avesse dato modo di pensare altro, magari in maniera inconscia, cioè senza intenzione. I suoi pensieri furono interrotti dal bip del suo telefono, lo prese subito sperando che fosse Anna, invece era un messaggio di Marta “ hai sentito Anna? “ , in quel momento Ray fu preso dal panico, Anna non rispondeva dalla mattina a nessuno, chiamò subito Marta. << pronto Marta >> << no, non l’ho sentita >> << lo so che non è da lei >> << come staccato? >> << da quanto tempo? >> << io a quello li lo ammazzo >> << vado a lavoro da lei >> << certo a dopo >> , chiuse la chiamata e velocemente uscì dall’aula e andò verso la sua bicicletta, era nervoso e preoccupato, corse muovendo i pedali come se fosse ad una gara , tanto che arrivò davanti il laboratorio del dottor Gentile con il fiatone. Lasciò la bici vicino ad un palo della luce, e corse verso il portone, sul citofono suonò più volte , ma non rispose nessuno , erano quasi le diciannove, pensò che magari anche Anna fosse di rientro, stava per andare via quando il portone si aprì lasciando uscire Luca, << dov’è Anna? >> << non so dove sia la tua ragazza >> rispose Luca passando davanti a lui senza degnarlo di uno sguardo, Ray lo afferrò per un braccio e lo trascinò contro il muro << dove cazzo è Anna? >> gli ripetè << Ray ma che cazzo vuoi? >> rispose Luca arrabbiato liberandosi dalla presa di lui, << non è venuta a lavoro oggi >> disse poi , Ray si passò una mano tra i capelli, non sapeva davvero cosa fare, << non ti ha detto cosa doveva fare? >> continuò il ragazzo mentre qualche lacrima gli solcava le guance, Luca si fermò a guardarlo per un attimo  << non so niente, mi dispiace >> disse il biondo abbassando lo sguardo, e Ray si accorse di una strana malinconia la stessa che aveva Anna la sera prima, << Luca, se sai qualcosa, per favore dimmi dov’è Anna >> gli urlò il ragazzo, vide Luca entrare in macchina e accendere il motore, Ray si sentiva perso , pensò addirittura di andare alla polizia per denunciare la scomparsa, dopo qualche minuto l’auto di Luca si fermò nuovamente davanti il laboratorio, il ragazzo lo vide scendere dalla macchina di fretta, << senti , io non ti ho detto nulla, Anna è partita, è andata da sua madre, non vuole essere cercata, starà bene >> disse Luca tutto d’un fiato, Ray restò sconvolto per un paio di secondi, << che vuol dire è partita? >> gli chiese, << è tornata a Roma da sua madre >> << ho cercato di dirle che era meglio avvisarti, ma non ha voluto, mi ha fatto promettere di non dirti niente, ma… >> riprese Luca, << ma secondo me non era giusto >> concluse, Ray istintivamente lo abbracciò , << grazie >> gli disse , per la prima volta sentì che Luca gli era vicino, che non voleva fargli del male o ferirlo, salì in sella alla sua bici e corse verso casa, lasciando Luca sul ciglio della strada. Arrivò a casa di fretta dando prima una breve occhiata alla cassetta della posta, dalla quale fuoriusciva una busta bianca come quella delle lettere, un po’ stropicciata, la prese pensando fossero le solite bollette da pagare ed entrò nel portone rendendosi conto che quella lettera non aveva ne un mittente ne un destinatario, così l’apri di fretta mentre si sedeva sul divano della cucina:
“ Caro Ray,
Sono stata tentata fino all’ultimo se lasciarti o meno questa lettera. Sono una vigliacca, non ho saputo guardarti negli occhi e dirti che dovevo andare via. Mia madre non sta bene, e nessuno a parte me può starle vicino adesso. Avrei voluto parlartene di persona ma non ho avuto il coraggio , perché so che saresti stato disposto ad abbandonare tutto pur di seguirmi. Non voglio questo per te. Quando leggerai questa lettera io sarò già lontana chilometri. Tu ricomincia. Non hai bisogno di una come me, hai bisogno di un amore forte che sappia restare, che non ti dica bugie, che non sia così complicato come invece sono io. Complicata e piena di rimpianti. Ti ringrazio, però, perché quando ho pensato che l’amore non esisteva sei arrivato tu, con quegli occhi grandi come il cielo, mi hai dimostrato giorno dopo giorno che si può ricominciare, a credere. A sperare. Non cercarmi Ray. E’ stato già difficile lasciarti una volta, non ne sopporterei un’altra.
Con tutto l’amore del mondo
Anna. “
Ray strappò quella lettera tra le lacrime , maledicendosi per come non si fosse accorto di come stava realmente Anna, senza pensarci due volte uscì velocemente dalla cabina armadio un borsone, mise dentro un paio di maglioni e qualche cambio, non sapeva bene dove andare e dove cercarla così chiamò Michael , << Mike, mi daresti un passaggio in stazione? >> << Anna è partita, me lo ha detto Luca >> << mi fido di Luca >> << è andata da sua madre >> << non ne ho idea , se riesci chiedi a Marta se sa qualcosa >> << grazie , io scendo tra cinque minuti >> chiuse la telefonata e anche la borsa, non ricordava nemmeno cosa ci avesse messo dentro, l’unica cosa che sapeva era che doveva andare da lei. Michael arrivò subito e Ray salì in macchina accorgendosi che c’era anche Marta, << allora? >> gli chiese proprio lei, << sono stato al laboratorio, ho incontrato Luca e mi ha parlato del fatto che la madre di Anna non stava bene e doveva tornare da lei >> << ha detto che non vuole che io la cerchi >> disse Ray sconvolto << in tutto questo stamattina ha litigato con Ilaria, perché la stronza voleva far lasciare lui e Anna >> aggiunse Mike ridendo, << che troia >> esclamò Marta << sapete dove posso trovarla? >> continuò Ray << io forse si, tempo fa ha mandato un messaggio a sua madre dal mio telefono, posso provare a telefonare lei, magari mi sa dire qualcosa >> << prova >> esclamò Ray, e Marta chiamò,  dopo un paio di squilli rispose qualcuno << Anna >> << sono Marta >> << aspetta non chiudere, so che non vuoi , ma sono preoccupata per te, non ti sei fatta sentire più >> << Anna ma pensi che le persone possano dimenticarti così da un giorno all’altro? >> << dimmi dove sei >> << hai bisogno di me >> << si che ne hai bisogno >> << vengo un paio di giorni solo io >> << Ray sta bene, gli dirò che sei da me per qualche giorno >> << no Anna, devi dirglielo >> << dai dammi l’indirizzo >> << va bene, ciao >> . Marta chiuse il telefono mentre annotava su un pezzo di carta l’indirizzo che poi consegnò a Ray, << Via trefondi , 33, Roma >> ripetè Ray non appena arrivarono alla stazione, << stai attento >> disse Michael abbracciando il suo amico, << salutamela e dille che è una stronza per non avermi detto niente >> esclamò Marta sorridendo, << il treno parte tra venti minuti, grazie per il passaggio , sono stato così in ansia >>  rispose Ray e poi facendo un cenno con la mano ai due ragazzi andò verso il binario ventuno, lo aspettava una lunga notte senza chiudere occhio.
 
 
 
 
La sveglia di Anna suonò inesorabile alle sei del mattino, la ragazza si stropicciò gli occhi togliendosi la coperta che si era messa indosso durante la notte, con suo enorme stupore si accorse che era riuscita a dormire, aveva ancora i vestiti della sera prima e un sacco di fazzoletti sparsi nel letto. Si alzò malinconica e si buttò dell’acqua fredda sul viso per svegliarsi, allo specchio vedeva il suo viso pallido , vedeva il riflesso di tutti i suoi errori e del dolore che avrebbe procurato a Ray. Aveva gli occhi ancora rossi per le lacrime e la matita degli occhi sfocata ai lati. Si vestì velocemente e chiuse la valigia dovendo togliere qualche maglione di troppo,controllò un po’ tutto, dai fornelli alle finestre, era tutto in ordine, fermo, calmo, come se niente avesse più vita dentro quella casa. Il cuore le martellava prepotente nel petto mentre si sedeva sulla sedia e con la mano tremante cercava di scrivere una lettera a Ray. Non voleva in nessun modo che lui sapesse qualcosa, ma le parole di Luca la fecero riflettere parecchio. Tutti meritano una spiegazione, così provò a buttare giù qualche parola.
Caro Amore mio…
Ray…
Strappò i fogli due o tre volte poi con quel poco di coraggio che aveva iniziò:
“Caro Ray,
Sono stata tentata fino all’ultimo se lasciarti o meno questa lettera. Sono una vigliacca, non ho saputo guardarti negli occhi e dirti che dovevo andare via. Mia madre non sta bene, e nessuno a parte me può starle vicino adesso. Avrei voluto parlartene di persona ma non ho avuto il coraggio , perché so che saresti stato disposto ad abbandonare tutto pur di seguirmi. Non voglio questo per te. Quando leggerai questa lettera io sarò già lontana chilometri.
Tu ricomincia.
Non hai bisogno di una come me, hai bisogno di un amore forte che sappia restare, che non ti dica bugie, che non sia così complicato come invece sono io.
Complicata e piena di rimpianti.
Ti ringrazio, però, perché quando ho pensato che l’amore non esisteva sei arrivato tu, con quegli occhi grandi come il cielo, mi hai dimostrato giorno dopo giorno che si può ricominciare, a credere.
A sperare.
Non cercarmi Ray.
E’ stato già difficile lasciarti una volta, non ne sopporterei un’altra.
Con tutto l’amore del mondo
Anna. “
Anna lasciò cadere la penna sul tavolo, cercò di rileggere tutto senza piangere ma ormai l’inchiostro su alcune parole era abbastanza sbiadito. Non era il massimo e si odiava per non averglielo detto di persona , pensava davvero quelle cose di lei e pensava pure di non meritare un amore come quello che Ray le aveva dato. Piegò con cura il foglio e lo mise dentro una vecchia busta bianca di qualche bolletta pagata mesi fa, la mise poi in tasca e andò verso la porta. Non aveva idea ne di quando ne se mai sarebbe riuscita a tornare, era vero che avrebbe dovuto portar via tutte le sue cose ma non sapeva se avrebbe potuto farlo lei di persona. Anna aprì la porta facendo molta attenzione a non fare rumore, uscì la valigia e chiuse la porta davanti a se. Prima di scendere giù per le scale diede un ultima occhiata alla porta di Ray, esattamente ad un passo dalla sua, aveva il cuore in gola per la rabbia e la tristezza di quel momento. Dentro di lei si stava combattendo una guerra tra il bussare alla porta di Ray ed abbracciarlo forte ed il voler scappare il prima possibile. Con tutta la forza che si trovava in corpo prese la valigia e scese giù nell’atrio, con la mano libera infilò la busta dentro la cassetta della posta di lui, il pensiero che almeno gli avesse dato una spiegazione la fece sentire un po’ più sollevata, lui avrebbe capito. Era una giornata nuvolosa di fine Novembre ed il freddo rendeva il viso di Anna rosso come se l’avessero presa a schiaffi, si avvicinò al parcheggio dei taxi per cercare di arrivare in anticipo in stazione, uno degli autisti le si fermò davanti aiutandola con la valigia, << alla stazione per favore >> disse poi entrando in macchina, quella mattina non c’era per niente il sole ma lei aveva messo degli occhiali scuri per piangere di nascosto, ogni volta che realizzava ciò che stava facendo non riusciva a trattenere le lacrime. Il cielo cupo le regalava un motivo per non sorridere a nessuno, e per chiudersi dentro ai suoi pensieri. Qualche minuto dopo arrivò in stazione , scese dalla macchina e si recò in biglietteria, << un biglietto per Roma termini >> disse al ragazzo dietro il bancone << sono cinquanta e venticinque centesimi >> le rispose , Anna uscì i soldi dal suo portafoglio azzurro, poi prendendo il biglietto cercò sul tabellone dei treni il binario esatto, << binario ventuno >> disse sottovoce guardando da un lato e dell’altro dei corridoi, poi andò verso destra, mentre dalla tasca dei suoi jeans sentì la suoneria del suo telefono, lo prese velocemente, sullo schermo c’era la scritta Ray, lo lasciò suonare abbassando il volume, anche se fu tentata più volte a rispondere. Anna si sedette su una panchina che dava sul binario ventuno, il treno doveva ancora arrivare, sullo schermo del suo telefono c’erano diversi messaggi di Marta e tre chiamate perse,oltre a quella di Ray, qualcuna anche della sera prima, aprì la chat di Marta ed iniziò a scriverle qualcosa che poi non riuscì ad inviare, le dispiaceva moltissimo non averla avvisata e nemmeno salutata ma Anna era stanca di dire addio, lo aveva detto un sacco di volte e forse non sapeva più neanche come fare. Il modo in cui si stava comportando era oggettivamente sbagliato e lei lo sapeva, ma nelle sue intenzioni c’era la felicità degli altri, e non la sua. Mise di nuovo il telefono in tasca e stringendosi nella sua sciarpa beige si avvicinò al treno che si era appena fermato, Salì e cercò posto vicino alle finestre, il treno era semivuoto, e per lei era un vantaggio, avrebbe viaggiato in tranquillità senza sguardi di troppo. Anna aveva perso la voglia di sorridere, ma da un lato pensava che sua madre aveva bisogno di lei e non poteva lasciarla da sola, si convinse che era la cosa giusta da fare mentre poggiava la testa sul sedile guardando il paesaggio scorrere fuori. Non se ne rese nemmeno conto , Anna si svegliò a poche ore dall’arrivo, si era addormentata e non aveva nemmeno sentito il telefono vibrare più di una volta, infatti sullo schermo c’erano diverse chiamate perse di Ray, le si spezzava il cuore a non poterlo richiamare, perché sapeva che avrebbe fatto in modo di farsi dire dove stava andando, così cancellò le sue chiamate ed invece ne fece una a sua madre. << pronto mamma >> << sai chi sono? >> << no va bene chiedevo così >> << sto scendendo a Roma, tra un paio di ore arrivo >> << a dopo >>, chiuse il telefono e tirò un respiro di sollievo, sua madre sembrava lucida e capace di riconoscerla, e questo la fece stare più tranquilla per il resto del viaggio. Anna arrivò alla stazione di Roma termini più stanca del previsto nonostante avesse anche riposato parecchio, si sentiva molto scossa da tutto quello che le stava accadendo, fece in tempo a prendere il primo autobus che l’avrebbe portata a casa sua. Quell’autobus Anna lo prendeva sempre da ragazzina quando andava al liceo, la sua scuola si trovava lontano da casa e spesso era costretta ad alzarsi molto presto la mattina quando non andava con Giulia la sua migliore amica, infatti suo padre a volte riusciva a dare un passaggio anche ad Anna. Si ricordò di un sacco di momenti passati insieme a lei,  di come le loro strade dopo il liceo si erano totalmente divise, lei aveva messo su famiglia da poco, si era sposata l’anno precedente ed aveva avuto una bellissima bambina, Giulia non  l’aveva invitata nemmeno al matrimonio, ma dopotutto non poteva aspettarsi altro, erano passati veramente tanti anni. Il bus numero 504 la fermò esattamente alla parallela di casa sua, Anna scese facendo fatica a tirare giù la sua valigia. Si guardò intorno, con l’aria esterrefatta, gli alberi erano quasi tutti spogli, e c’erano un gran numero di foglie gialle e arancioni per terra quasi a formare un tappeto, Anna ci camminò sopra per un po’ facendo finta di essere su una passerella, ogni volta che andava verso casa sua lei tornava un po’ bambina, si chiese anche se non avesse aspettato fin troppo tempo per tornare giù. La giornata era abbastanza tranquilla erano  quasi le diciassette ed era quasi buio, il treno infatti era rimasto fermo quasi due ore per un guasto , così si affrettò a dirigersi verso casa sua. Il civico numero 33 di via trefondi, aveva un numero scritto più grande e uno più piccolo, questa cosa l’aveva sempre fatta ridere, era stato suo padre quando lei era piccola ad acquistate durante una vacanza i numeri del civico che si ricordava fosse solo il numero tre, invece di trentatré , quindi quando tornò ne sostituì solo uno, ad Anna piaceva un sacco ed infatti lo aveva sempre lasciato così anche dopo che suo padre si trasferì. << mamma apri >> disse Anna al citofono dopo aver suonato più volte, poi entrò trascinando la valigia su per le scale. << tesoro >> disse sua madre abbracciandola, << come stai? >> le chiese subito Anna ricambiando l’abbraccio << tutto bene, come sei pallida Anna , stai bene? >> la ragazza fece cenno di si dirigendosi verso la sua camera. Posò la valigia accanto al suo letto ancora esattamente per come lo aveva lasciato lei l’ultima volta. La sua camera aveva una finestra molto grande dalla quale spesso Anna si affacciava per guardare il piccolo giardino sotto casa sua, al piano di sotto infatti, ci abitava una signora anziana che però si prendeva cura in modo maniacale del suo giardino, in primavera era sempre uno spettacolo di fiori e ad Anna piaceva un sacco. Aprì la finestra proprio per affacciarsi e guardando giù si rese conto che il giardino non era più molto curato, << la signora qui giù sta bene? >> chiese Anna a sua madre che nel frattempo si era seduta sul letto, << in realtà non la vedo da un po’, perché me lo chiedi? >> la ragazza chiuse la finestra velocemente mentre per la testa le passava la possibilità che la signora stesse male, << si prendeva sempre cura del suo giardino, ho visto adesso che è trasandato >> le disse , sua madre si alzò di scatto << ti preparo qualcosa di caldo, sarai molto stanca >> Anna annuì distrattamente e poi la vide uscire dalla camera chiudendosi la porta alle spalle. La camera di Anna aveva le pareti azzurre e tante foto che la ritraevano ai compleanni , con le amiche e qualcuna anche di quando era piccola, aveva ancora appesa una sciarpa del concerto di Tiziano Ferro di un paio di anni prima, c’era andata con Bea , una delle sue migliori amiche dei tempi del liceo, si ricordava ancora di essere rimasta senza voce per giorni per quanto aveva urlato e cantato. Bea si era trasferita in Francia per un lavoro molto importante a cui aveva fatto domanda, Anna era stata molto contenta nel vederla realizzata anche se la sua amicizia le sarebbe mancata. Dopo svariati minuti di contemplazione del vuoto la ragazza si alzò malinconica e iniziò a disfare la valigia, pensando a Ray, le mancava già moltissimo, pensò anche a Marta, che avrebbe passato qualche giorno con lei e questo la fece in qualche modo sentire un po’ più sollevata, Ray sarebbe stato bene senza di lei, Anna ne era convinta, avrebbe potuto concentrarsi sui suoi obiettivi, l’università , il lavoro , comprarsi una macchina e una casa, senza di lei, ma ce l’avrebbe fatta. Anna finì di posare tutti i maglioni e i vestiti nei suoi cassetti ormai semivuoti, quasi per ora di cena, e dalla cucina arrivò un odore che lei conosceva benissimo, sua madre le aveva preparato il suo piatto preferito, si guardò un attimo allo specchio della sua stanza , leggermente impolverato sulla cornice blu, osservò i suoi occhi , le guance rosee e il collo lasciato scoperto dal suo maglione viola, si accorse subito della collana, l’aveva li da quando Ray gliel’aveva messa, Anna sorrise debolmente e tolse lo sguardo dallo specchio prima che quel sorriso si trasformasse nuovamente in un mare di lacrime.

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