Il mio Lupo, Il Mio Corvo

di Colpani392
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Enid ***
Capitolo 3: *** Una mano in disaccordo ***
Capitolo 4: *** Lezioni di Etichetta ***
Capitolo 5: *** Mano futuro Influencer ***
Capitolo 6: *** Luna e Sangue ***
Capitolo 7: *** Caccia al Lupo ***
Capitolo 8: *** Nuove Pellicce ***
Capitolo 9: *** Parole? Esistono? ***
Capitolo 10: *** La Tenuto Addams ***
Capitolo 11: *** Un castello di nome Maniero ***
Capitolo 12: *** Ansia da separazione ***
Capitolo 13: *** Di nuovo tu? ***
Capitolo 14: *** Fidanzate ma... ***
Capitolo 15: *** Momento delle spiegazione ***
Capitolo 16: *** Cena con la Famiglia Addams ***
Capitolo 17: *** Morticia joins the game ***
Capitolo 18: *** Teoria e Pratica ***
Capitolo 19: *** Finale ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Secondo Mercoledì era andato tutto bene. 
Aveva risolto il mistero, sconfitto il folle mago redivivo e catturato i suoi seguaci. 

Aveva realizzato che il suo “tipo" di partner era quello che si trasformava volente o nolente in  un mostro assassino. 

Aveva, anche se indirettamente e in questa occasione, spiacevolmente causato la morte della preside della scuola.

Come effetto collaterale dell’aver risolto il mistero, aver salvato la scuola e per questo avere la gratitudine di tutti, seppur le desse il voltastomaco.

Aveva anche uno stalker adesso che la minacciava di morte attraverso quell’orribile marchingegno elettronico di vuoto totale.

Eppure, sentiva che le mancava qualcosa, da quando ha lasciato la Nevermore ed era tornata nel maniero degli Addams in quella che lei sperava sarebbe tornata a essere la villa lugubre e tenebrosa che la faceva sentire a casa, sentiva che le mancava qualcosa. 
Un pezzo di lei sembrava fosse rimasto alla Nevermore ma non capiva cosa fosse, aveva salutato gli amici che disgustosamente aveva trovato, aveva un nuovo fratellino incapace seppur tenero e il fatto che non condividessero il sangue lo rendeva molto più sopportabile, una nemica amica che sarebbe stata un'ottima rivale soprattutto nell'ambito della scherma, e un’artista tormento che a quanto pare tieni a lei nonostante lo abbia fatto imprigionare, regalandole pure quel marchingegno infernale che prosciuga l'anima dei suoi utilizzatori.

L’unico momento che ha sentito qualcosa di strano è quando ha salutato la sua ormai disgustosamente migliore amica Enid Sinclair, dopo quello che nella foresta e stato il suo primo vero e sincero abbraccio, si aspettava che anche al loro addio alla fine della scuola si sarebbero abbracciate, ma la ragazza lupo mannaro ha dato per sottinteso che quello era un’eccezione e che sarebbero tornate ai loro tradizionale non abbracci. 
Fu solo in quel momento, per la prima volta nella sua vita, che Mercoledì Addams senti la mancanza dell’essere abbracciata.

Sul momento non ci aveva dato peso, dopo tutto la ragazza lupo mannaro l’aveva strappata dagli artigli della morte dell’Hyde. E la sua forma di lupo aveva alquanto catturato l’attenzione della Corvina. Che nulla poteva se non confermare di essere attratta dalla nuova e selvaggia natura di lupo della sua coinquilina. Eppure, col passare delle vacanze estive, sempre più sentiva la mancanza di quel lato odioso, arcobalenoso e sdolcinato che all’Accademia di Nevermore condivideva la sua stanza. E dopo un mese dalla fine della scuola, proprio durante la prima Luna piena lontana da Nevermore, senti qualcosa che nei pressi della Reggia Addams no si sentiva da anni. Ululati di Lupi. Sia Lupi normali che i Lupi mannari avevano lasciato quella proprietà da tempo, da quando gli Addams ne fecero pellicce. Non fatevi strane idee e gli Addams non sono cacciatori di Lupi, né li odiano o hanno alcunché contro di loro. Semplicemente generazioni fa un branco di Lupi, si inimicò la famiglia Addams e ne seguirono spiacevoli conseguenze per i semi quadrupedi pelosi, da allora nessun altro lupo si avvicinò ai boschi che circondano la proprietà. 
Ma mercoledì Addams era sicura che un lupo solitario, in quanto sentiva un singolo ululato, era nella zona. Perché quest’ululato la teneva sveglia tutta la notte, non in modo fastidioso ma nostalgico. La ragazza al sentire l’ululato sentiva un pezzo di sé che mancava nel suo cuore. E la cosa la irritava profondamente, in quanto lei era profondamente una grande sostenitrice sul fatto che Mercoledì Addams non avesse un cuore, ma dopo quella notte dopo aver sentito quell’ululato, si era insinuato nella mente analitica della giovane corvina che forse la tanto da lei detestata maledizione della famiglia Addams non l’aveva evitata come lei sperava.


Il giorno dopo a colazione, Mercoledì decise di interpellare quella che per lei era la maggiore esperta in materia, sua madre, Morticia Addams

“Madre, avrei un quesito da porti”

“Certamente figlia mia. Chiedi pure”

“Questa notte per caso hai sentito l’ululato di un lupo, più precisamente di un lupo mannaro?"

Fu suo padre, risponderle con la sua solita voce allegra.

“Mia cara tempesta di nuvole mortali non ci sono più Lupi mannari o Lupi in generale nelle proprietà degli Addams da generazioni”

“Eppure stanotte io son più che sicura di aver sentito l’ululato di un lupo, o meglio, visto le note soavi, di una Lupa dalla mia finestra, mi ha tenuta sveglio tutta la notte, rendendomi impossibile dormire”

Sua madre Morticia la guarda con un sorriso amorevole, contenta che la figlia abbia avuto un’esperienza sgradevole, ma subito Mercoledì si sente in dovere di correggerla, capendo benissimo il significato del suo sorriso.

“Mi spiace madre ma non è come pensi. È vero, non ho dormito e questo mi ha lasciato abbastanza spossata questa mattina. Ma quel l’ululato è stato semplicemente magnifico, mi sentivo cullata dalle sue note. L’unico motivo per cui non ho dormito è che non potevo smettere di ascoltarlo. Era così distante, che mi faceva intendere… anzi era lui stesso che mi diceva di non provare a raggiungerlo, ma che in qualche modo ci saremmo trovati"

La madre è alquanto sconvolta dalle parole della figlia, mai da Mercoledì si sarebbe aspettata delle parole così sdolcinate e totalmente fuori dal personaggio che la figlia si era creata nei suoi ultimi 17 anni di vita.

Fu di nuovo suo padre intervenire partendo prima con quello che era prima un viso sconvolto, poi allegro ed entusiasta.

“Mia cara chiazza di tenebra, mia giovanissima portatrice di morte. Anche tu, seppur con tutta la tua riluttanza, sei portatrice della maledizione della famiglia Addams. L’amore che noi doniamo al mondo. Il nostro amore, il nostro cuore. Che  è solo per una persona e lei soltanto”

Il viso di mercoledì, seppur come sempre totalmente neutrale, per la sua famiglia dice tutto, terrore, orrore, paura. Questa nuova esperienza non faceva assolutamente per lei. Eppure, sentiva la mancanza di chi con lei condivideva questo legame e  purtroppo, mettendo insieme tasselli che già possedeva ma non aveva idea fossero tali, aveva già capito l’identità dello sfortunato che il suo cuore aveva scelto, in quanto non avrebbe augurato neanche al suo peggior nemico la sfortuna di essere scelto dal suo cuore nero. 
“E da quello che ci hai detto Piccola mia, a quanto pare deve essere stato uno dei giovani Lupi della Nevermore ad aver rapito il tuo cuore, se solo tu sei stata in grado di sentire i suoi ululati. Anche se dovremmo parlare più di Lupe che di Lupi, visto quello che ci hai detto. E noi conosciamo bene una Lupa a cui tu sei particolarmente affezionata”

Mercoledì sospira. È inutile cercare di nasconderlo o di deviare l’argomento, tanto vale approfittarsi della smisurata conoscenza dei suoi genitori in ambito amoroso per cercare di risolvere la situazione, in quanto sa bene che un Addams se rifiuta il suo amore, è destinato ad una morte che lei si rifiuta di accettare.

“Sì, in effetti è molto probabile che sia lei, dopotutto, avevo fatto delle ricerche sui Lupi mannari. Durante la loro prima trasformazione o comunque durante tutte le loro trasformazioni sotto la luna piena. Questi hanno un innaturale istinta di cercare, trovare e soprattutto proteggere il proprio compagno, se ne sono già venuti in contatto. Da parte mia è accettabile il fatto di non essermene resa conto, in quanto l’amore degli Addams non ha dei campanelli di allarme tanto diversi da quelli di un normale essere umano, lo strato che divide amore e odio è sottile è facile confondersi. Per i Lupi mannari è più raro non accorgersene, ma succede  se questi non hanno mai avuto la loro prima trasformazione, come nel caso…. Di Enid. 
Mano mi ha già confermato che la prima cosa ululata e fatta da Enid dopo la sua trasformazione è l’intento di venirmi a cercare. 
Il suo primo impulso dopo essersi trasformata, era di trovare e proteggere me. 
Ha affrontato un Hyde, una creatura che normalmente uccidere un lupo mannaro adulto senza troppi problemi pur di proteggermi e ne è uscita vincitrice, questo non potrebbe che renderla il candidato ideale per me, cosa sarebbe meglio come compagna di vita se non una selvaggia crudele macchina di morte assassina? Se non fosse per il suo lato composto da dolci, pupazzetti di peluche e arcobaleni”

Suo padre annuisce molto d’accordo con le parole della figlia e anche sua madre non è da meno, così decidono di proseguire tranquilli il resto della colazione avendo capito che la figlia ha tutto sotto controllo e  che molto probabilmente sfrutterà l’estate per far sì che a settembre, al ritorno in Accademia, riesca a gestire al meglio la situazione con quella che diventerà parte della loro famiglia, volente o nolente, in quanto nessuno in quella casa vivo morto o mano che sia, intende lasciar morire la giovane Mercoledì per mano dell'orrenda maledizione di famiglia.

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Capitolo 2
*** Enid ***


Paura, terrore, orrore, ansia, queste le parole che descrivevano lo stato d'animo di Enid in questo momento.
Pensava che dopo la trasformazione sarebbe stata contenta, entusiasta di passare del tempo coi suoi genitori, ma adesso, finita la scuola, dopo aver salutato con il loro classico non abbraccio la sua migliore amica ed essersi ritrovata in auto con i suoi genitori. Enid era terrorizzata dall’idea di dover parlare con sua madre.
Ovviamente i suoi erano stati informati dai medici nella prima trasformazione della ragazza e ora sua madre non faceva altro che parlare e parlare e parlare di come avrebbero passato tutta l’estate a preparare Enid a essere un perfetto lupo mannaro urbano e di come avrebbero girato tutta l’America per cercare un lupo che possa essere il suo compagno per la vita.
Enid non ha il coraggio, non ha proprio il coraggio di dirle che il suo lupo è spezzato, spezzato per aver sentito il legame, averlo praticamente abbracciato, lei non ricorda chi o cosa fosse, l’unica cosa che ricorda della quella notte è lo scontro con l’Hyde e l’aver abbracciato Mercoledì, nient’altro. Sa che il suo lupo ha stretto il legame, ma con chi, rimane un mistero per lei.
Con delusione sa che non è Ajax, ha baciato il ragazzo quando ha lasciato la scuola ma non ha sentito il legame formarsi, anzi ha sentito una fortissima repulsione per lui.
Ore la paura di dover deludere di nuovo sua madre, dicendole che il suo lupo freme dall’ansia di tornare alla Nevermore, per riabbracciare e consolidare il legame con quello che è il suo compagno la terrorizza.
È in costante ansia la prima settimana a casa, praticamente uno zombie, rimane a letto quasi tutto il giorno e mangia poco. Suo padre è molto preoccupato, non lo aveva mai sentito parlare così tanto, sua madre invece è di nuovo delusa, delusa da lei, che anche da lupo si dimostra comunque debole e totalmente incapace ad essere un valido membro del branco.
Sua madre entra in camera la mattina della seconda settimana spalancando la porta della sua camera con rabbia e strappando giù le tende dalla finestra per far entrare la luce.
“Forza Enid alzati! Oggi dobbiamo per forza cominciare il tuo allenamento per diventare un perfetto lupo da città. Dobbiamo scindere la tua parte umana da quella da lupo, in modo da lasciare tutti i comportamenti selvaggi e non esattamente idonei alla civiltà moderna alla tua parte da lupo e alla luna piena e farti diventare una perfetta signorina”
Il lupo di Enid ruggisce, letteralmente, anche Enid ringhia a sua madre, seppur in modo più contenuto, ma gli artigli fuoriescono bucando il materasso a acqua, questo provoca irritazione e furia nella donna di fronte a lei.
Enid e il suo lupo sanno bene che questa è una cosa che non devono permettere, si rifiutano di dividersi, si rifiutano di dividere in due quella che è la loro natura, la loro anima è già divisa, spezzata e si sta distruggendo pian piano che passano troppo tempo lontane dal loro compagno ed ancora si strugge nel cercare di capire chi è questa persona, sento il suo odore, sente le sue mani su di sé, sente tutto quello che a quanto pare lei non ricorda di aver mai passato con una persona a Nevermore se non Ajax però il suo corpo lo ricorda bene, molto bene.
“Enid, non osare venirmi contro, guarda cosa hai fatto, ripulirai tu questo disastro e poi ti accontenterei del materasso che c’è in garage”
In un ultimo impeto di rabbia sua madri lascia la stanza e torna al piano di sotto, dove Enid ancora la sente lamentarsi di lei con suo padre, descrivendo ancora come una delusione, un peso per il branco.
Lentamente la ragazza si alza finalmente dal letto, lp scostare delle coperte mostrano confezioni aperte di merendine e bottiglie di bibite vuote, tutte cose che suo padre le aveva passato di nascosto dopo che Enid si era rifiutata di mangiare con la famiglia.
La prima cosa è buttare per così dire tutta la spazzatura nel cestino già stracolmo, poi afferraee il materasso rosa ormai quasi sgonfio e gettarlo in maniera frustrata dalla finestra, ne conseguono ovviamente delle forti grida di sua madre, su come le abbia rovinato il prato, ma le ignora. Si dirige poi verso lo sgabuzzino dove prende il necessario per ripulire la sua stanza.
È ormai pomeriggio inoltrato quando Enid finisce di sistemare camera sua, che ora è così perfetta che vorrebbe sfidare sua madre a trovare qualcosa che non va, ma sa che se lo inventerebbe pur di dargli contro.
In questo momento è a casa da sola, suo padre è andato a portare il suo materasso in discarica perché considerato rifiuto speciale, altra cosa che sua madre le ha fatto pesare. Un suono le infastidisce le orecchie, arriva dalla sua giacca delle Nevermore, ancora appesa all’appendiabiti, è il suo telefono, un tonfo al cuore, non ha usato il suo telefono per tutta la scorsa settimane e una volta sboccato, centinaia di notifiche, soprattutto da Yoko ed Ajax, entrambi preoccupati per la scomparsa della ragazza dai social.
“Pronto Yoko?”
“Dio mio ti ringrazio!”
Il sollievo nella voce del vampiro è papabile così come al sua preoccupazione
“Stavo impazzendo, sei sparita Enid, da ogni social e gruppo Chat, nessuno aveva più tuo notizie dalla fine della scuola. Volevo obbligare i miei genitori a portarmi da te”
Enid fa un debole e stanco sorriso alle parole del vampiro, prima di commutare la chiamata vocale in video chiamata.
La reazione della vampira è immediata, una mano davanti alla bocca e un espressione terrorizzata.
“Enid…. Piccola mia...cosa ti è successo chi ti ha fatto questo?”
Il sorriso di Enid è triste, fa trasparire facilmente la sua mente e il suo cuore spezzato.
“Il mio compagno Yoko, l'ho trovato e l’ho perso prima ancora di riuscire a capire chi fosse”
Nonostante le resti il sorriso, la lacrime cominciano a solcare il suo viso.
“Enid…. Ti prego dimmi che l’hai detto alla tua famiglia, sai bene che per un lupo rimane separato dal suo compagno è una condanna alla follia e ad una morte certa e tremenda”
Enid scuote la testa, come potrebbe.
“Come Yoko? Come? Sai bene che negli ultimi decenni è rarissimo per un lupo trovare il suo compagno, i miei stessi genitori non sono compagni, il loro era un matrimonio politico se cosi lo si può definire.
Poi sono sicura che non sia un altro lupo, il quel caso il legame sarebbe già solido, io invece lo sento a malapena, devo consolidarlo con il marchio”
Ormai anche alla vampira scendo delle lacrime, sa bene cosa significa per un lupo il suo compagno e non poter stare con lui.
“Enid devi dirlo a qualcuno che posso aiutarti, non puoi continuare così, era dal primo hanno alla Nevermore che non vedevo il tuo colore naturale”
Solo ora Enid nota nel piccolo riquadro delle fotocamera interna, che i suoi capelli hanno quasi 3 dita di ricrescita di un bellissimo castano chiaro, mentre il resto del capello era decisamente più scuro del suo solito biondo ossigenato.
“È il lupo, per i mannari è praticamente impossibile farsi la tinta ai capelli, diciamo che quello era uno dei privilegi dell’essere una lupa tardiva, adesso anche una decolorazione non durerebbe una settimana per via del fattore di guarigione”
“Stavi bene castana, di sicuro ad un certo corvo farà piacere”
Enid sa bene che la ragazza sta cercando si deviare la conversione per tirarle su il morale, ma succede qualcosa che la vampira non si aspettava, un sorriso genuino.
“Già sento le parole di Willa, finalmente hai deciso di smettere di torturami con quei ridicoli capelli accecante come il sole e di mettere in imbarazzo la tua persona, sempre se riuscirò ad arrivare a ritornare Nevermore”
Subito viene ammunita dalla vampire
“Vedi di farla finita, tornarci a scuola più forte di prima, troverai il il compagno a costo che venga a prendere e ti trascina a casa di ogni singolo studente…. Ed insegnate, della Nevermore.
Ora spiegami una cosa... Willa? Da dove ti è uscito?”
La faccia di Enid al solo pensiero che possa essere non insegnate la fa venire il ribrezzo, ma le parole di Yoko la confortano, ma alla domanda diventa le sue guance si tingono di rosso.
"Volevo trovarle un soprannome, è l'unica cosa che è riuscita a distrarmi durante l'ultima settimana"
Una pulce si fa strada nell'orecchio della vampira
"Dal nome Wednesday ma è praticamente impossibile poi mi è semplicemente venuto in mente il nome Willa, non c'entra un granché ma nella mia testa suona perfetto"
Il nome del compagno, succede solo quando il legame è davvero profondo, Yoko lo sa bene, i Lupi che condividono il legame si scelgono a vicenda un nuovo nome che solo l'altro può usare. Yoko senti di questa leggenda, ma a quanto pare Enid no. Vorrebbe condividere con la sua ingenua piccola Lupa la sua quasi certezza, ma sa che è meglio che ci arrivi da sola, per quanto Enid sia Super ultra sostenitrice della LGBTQ+ si è sempre identificata prettamente etero.
"Mi piace Willa, non so quando posso piacere a Mercoledì, ma le si addice"
Un rumore dal vialetto distrae però la ragazza ex bionda, sua madre ed i suoi fratelli sono tornati dalla riunione nei boschi del branco, a lei ancora non era permesso prendervi parte.
“Yoko devo lasciarti, ci sentiamo stasera”
“Non provare a sparire di nuovo o non verrò da te per aiutarti sia chiaro”
La chiamata viene terminata ed Enid si prepara ad affrontare nuovamente il suo calvario.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Una mano in disaccordo ***


Una volta terminata la colazione coi suoi genitori, Mercoledì ritorna nella sua stanza accompagnato dalla fedelissima mano mozzata.

La stanza di mercoledì non è come tutti si aspetterebbero, o almeno lo è in parte. Una camera buia e opprimente, ma non spaventosa e piena di strumenti di tortura come ci si sarebbe aspettato.
La temperatura e l’umidità sono perfettamente tenute sotto controllo per la perfetta conservazione dei numerosi libri antichi e preziosi presenti sull’infinità di scaffali che ricoprono le pareti della stanza.

La poca luce che filtra arriva dalla cupola presente sul tetto, rivestita di una patina violacea che permette di filtrare quel poco che basta per dare una penombra inquietante.
La camera è per intero una delle torri del castello della famiglia Addams, ha quindi una forma perfettamente ottagonale.
Il muro in cui risiede la porta d’ingresso è quello direttamente opposto al muro su cui poggiava il bellissimo e Vittoriano letto a baldacchino di Mercoledì, che per una ragazza cosi minuta è decisamente enorme.
Sul lato a destra dell’ingresso, sul muro centrale, è presente un’enorme scrivania con sopra una macchina da scrivere molto più articolata e complessa di quella portatile che Mercoledì usava Nevermore.

Tutte le altre pareti erano coperte da immense librerie alte fino al soffitto che essendo una torre erano quasi 10 m. Difatti ogni libreria aveva annessa una scala mobile che avrebbe permesso alla ragazza di raggiungere qualsiasi libro lei volesse.

Gli unici altri due arredi presenti nella stanza erano la sedia della scrivania e una sedia solitaria posta  al centro del lato sinistro della stanza, alla cui destra era posta una lampada e alla sinistra un comodino. Ovviamente il modello delle sedie era Il medesimo utilizzato da Thomas Edison per la prima sedia elettrica. Quindi alquanto scomoda, ma di sicuro perfetta per la lettura di Mercoledì.
Sul comodino accanto alla sedia è poggiato un libro in cui presenta un segnalibro, l’ultimo libro che Mercoledì aveva letto nella sua stanza e che non si era sentita in dovere di portare a Nevermore in quanto sicura l’avrebbe presto recuperato una volta scappata dalla scuola.

L’ingresso di mercoledì nella sua stanza è pressoché tonante. Il suo passo deciso, seguito dal ticchettare di Mano, fa decisamente tremare le librerie e i libri sui vari scaffali.

“Molto bene Mano. Adesso dobbiamo escogitare un piano per sopprimere questo fastidioso amore senza che io perda la vita”

Mano rimane basito. Lui era convinto che la ragazza avesse accettato il suo destino di Addams e accettato l’amore per la licantropa, per quanto insopportabile per Mercoledì.

“Come prima cosa dobbiamo cercare di capire se Enid ne è consapevole, essendo un lupo, lei dovrebbe sentire il legame, ma al nostro addio al Nevermore non ne ha dato particolarmente traccia, quindi direi che magari lo sente, ma probabilmente non è conscia di chi lo condivida con lei”

Una pausa per un lungo sospiro

“E sono abbastanza sicura che non voglio condividerlo con me, quindi sarà ben disposta come me a trovare una soluzione per non soffrire, in quanto anche i Lupi soffrono se il legame non viene saziato, ma senza andare troppo oltre, probabilmente con il tempo riusciremo a vivere le nostre vite più che separatamente, senza dover necessariamente soddisfare il legame”

Mano è alquanto contrariato per dire poco, sa bene che quello che vorrebbe fare Mercoledì è assolutamente improponibile, se non dire impossibile e comincia subito a battere freneticamente

Mi spiace Mercoledì, ma io sono più che felicemente concorde al fatto che tu ed Enid diventiate un coppia, siete il sole e la luna nella più pura e letteraria delle rappresentazioni.

La reazione di Mercoledì non si fa attendere arrivando quasi a tradire la sua postura compostamente rigida e la sua espressione neutra.

“Tu misera appendice, non osare contraddire quello che dico, io ed Enid non saremo mai niente. L’amore degli Addams non mi scalfirà, ne prenderà radici nel mio cuore. E ora forza, cerchiamo informazioni su come ridurre all’osso questo stupido legame, se non addirittura spezzarlo”

Mentre Mercoledì si dirige verso una delle sue librerie, quella con più informazioni riguardo ai Lupi mannari. Mano ticchetta via verso un’altra, dove invece sono racchiusi i diari degli Addams in cui si parla della maledizione.
Ma ticchetta piano un ultima frase che Mercoledì ode  appena ma a cui preferisce non dare replica

Un seme non può mettere radici dentro se stesso.

Questo per sottolineare come l’amore che Mercoledì non accetta e soffoca, non sia un sentimento esterno che cerca di insinuarsi nel suo cuore nero, ma qualcosa che nasce da esso.

Ormai è pomeriggio inoltrato e sia Mercoledì che Mano non hanno trovato altro se non la morte o lo stato vegetativo come conseguenza dello spezzare o ridurre il legame sia dal punto di vista licantropo che da quello Addams.
Quello che ha distratto Mercoledì della sua ricerca fu l’insopportabile trillo di quel marchingegno che gli aveva regalato Xavier.
E una volta recuperato il suo cellulare nota un semplice messaggio da un numero anonimo

Mercoledì Ti sei forse dimenticata di me? Forse l’essere è stata separata così bruscamente dalla tua amata lupetta, ti ha lasciato troppo affranta per cercare assiduamente e ossessivamente il tuo nuovo stalker?

Mercoledì rabbrividisce di gioia, il fuoco dentro di lei divampa, l’amore per Enid può esser messo da parte per il momento c’è uno stalker da trovare. La prima cosa che fa è chiamare Lurch e gli chiede di spostare la pesante macchina da scrivere presente sulla sua scrivania. A suo malincuore, dovrà lasciare il posto a un computer in quanto il suo nuovo stalker sembra molto avvezzo alle tecnologie e dovrà anche lei imparare a farne uso se vorrà scovarlo.

Mercoledì si reca poi in salotto dove sua madre e suo padre stavano disgustosamente dimostrando il loro affetto reciproco sul divano.

“Madre padre, vorrei prendere in prestito Lurch per il pomeriggio, per recarmi in città dove fare un acquisto abbastanza urgente”

“Ma certo mia piccola serpe velenoso, tanto noi non abbiamo bisogno di lui oggi, ma soddisfa la mia curiosità, cosa devi comprare di cosi urgente?”

Naturalmente la risposta di mercoledì di un computer lascia basiti i genitori.

“O non preoccupatevi, non è l’influenza di una particolare soggetto alquanto fastidioso e colorato. Ho uno stalker”

Dice mercoledì sempre con la sua espressione neutra ma con un tono alquanto entusiasta, provocando un sorriso di rimando dai genitori.

“Pare molto avvezzo all’utilizzo della tecnologia e per scovarlo dovrò a mio malincuore imparare a usarla”

“Ma certo mia cara, tutto quello che vuoi. Lurch ti porterà in città tra un’ora. Adesso perché non finisci di disfare le tue valigie? So che Lurch le ha portate in camera tua, ma scommetto che te non ci hai proprio fatto caso. E vorrei, per quanto Lurch sia è disponibile, che evitasse di sistemare i tuoi abiti, perché questo va ben oltre le sue faccende. E non delegare a quella povera mano è già fin troppo impegnata per essere una semplice appendice”

Il tono di sua madre è dolce, ma non lascia spazio a repliche.

Mercoledì si trova costretta a tornare nella sua Camera, dove effettivamente nota delle valigie che finora erano state invisibili, che apre e comincia a sistemare finché qualcosa di orribile e colorato non gli finisce tra le mani.

“Mano! Tu non hai idea di come questo obbrobrio sia finito in mezzo ai miei vestiti, vero?”

la piccola mano ovviamente nega, ma c’è qualcosa nei suoi movimenti inconsci che fanno intendere a Mercoledì che sia stato proprio lui a imboscare quello nella valigia. Forse per obbligare la ragazza corvina a contattare la sua coinquilina per la restituzione del suddetto oggetto.

“Come hai osato sudicia mano? Pensare ad un così losco piano, rapire il peluche preferito di Enid sapendo bene come lei non riesca a dormire senza e di sicuro questo la obbligherà a contattarmi per riaverlo indietro. È un piano subdolo e malvagio, sarai fiera di te se non fosse per le conseguenze che questo riserva a me”

Mano trema e procede lentamente all’indietro, fino a ritrovarsi all’angolo e Mercoledì incombe su di lui come l’ombra della morte incombe sulle sue vittime.

Quando la macchina di Lurch parte con a bordo Mercoledì diretta in città, Mano è rinchiuso nel cassetto della scrivania di Mercoledì con la promessa che finché non tornerà dalla sua giornata di shopping dovrà restare lì a soffrire….. e nessuno dice che la ragazza manterrà la parola di farlo uscire al suo ritorno.
La piccola mano mozzata sa bene che potrebbe rimanere lì anche per giorni prima che Mercoledì si stufi di sentire il rumore dei suoi graffi sulle pareti del cassetto e si decida a lasciarla libera.

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Capitolo 4
*** Lezioni di Etichetta ***


Una volta terminata la colazione coi suoi genitori, Mercoledì ritorna nella sua stanza accompagnato dalla fedelissima mano mozzata.
 
La stanza di mercoledì non è come tutti si aspetterebbero, o almeno lo è in parte. Una camera buia e opprimente, ma non spaventosa e piena di strumenti di tortura come ci si sarebbe aspettato. 
La temperatura e l’umidità sono perfettamente tenute sotto controllo per la perfetta conservazione dei numerosi libri antichi e preziosi presenti sull’infinità di scaffali che ricoprono le pareti della stanza.
 
La poca luce che filtra arriva dalla cupola presente sul tetto, rivestita di una patina violacea che permette di filtrare quel poco che basta per dare una penombra inquietante. 
La camera è per intero una delle torri del castello della famiglia Addams, ha quindi una forma perfettamente ottagonale. 
Il muro in cui risiede la porta d’ingresso è quello direttamente opposto al muro su cui poggiava il bellissimo e Vittoriano letto a baldacchino di Mercoledì, che per una ragazza cosi minuta è decisamente enorme. 
Sul lato a destra dell’ingresso, sul muro centrale, è presente un’enorme scrivania con sopra una macchina da scrivere molto più articolata e complessa di quella portatile che Mercoledì usava Nevermore.
 
Tutte le altre pareti erano coperte da immense librerie alte fino al soffitto che essendo una torre erano quasi 10 m. Difatti ogni libreria aveva annessa una scala mobile che avrebbe permesso alla ragazza di raggiungere qualsiasi libro lei volesse.
 
Gli unici altri due arredi presenti nella stanza erano la sedia della scrivania e una sedia solitaria posta  al centro del lato sinistro della stanza, alla cui destra era posta una lampada e alla sinistra un comodino. Ovviamente il modello delle sedie era Il medesimo utilizzato da Thomas Edison per la prima sedia elettrica. Quindi alquanto scomoda, ma di sicuro perfetta per la lettura di Mercoledì. 
Sul comodino accanto alla sedia è poggiato un libro in cui presenta un segnalibro, l’ultimo libro che Mercoledì aveva letto nella sua stanza e che non si era sentita in dovere di portare a Nevermore in quanto sicura l’avrebbe presto recuperato una volta scappata dalla scuola.
 
L’ingresso di mercoledì nella sua stanza è pressoché tonante. Il suo passo deciso, seguito dal ticchettare di Mano, fa decisamente tremare le librerie e i libri sui vari scaffali.
 
“Molto bene Mano. Adesso dobbiamo escogitare un piano per sopprimere questo fastidioso amore senza che io perda la vita”
 
Mano rimane basito. Lui era convinto che la ragazza avesse accettato il suo destino di Addams e accettato l’amore per la licantropa, per quanto insopportabile per Mercoledì.
 
“Come prima cosa dobbiamo cercare di capire se Enid ne è consapevole, essendo un lupo, lei dovrebbe sentire il legame, ma al nostro addio al Nevermore non ne ha dato particolarmente traccia, quindi direi che magari lo sente, ma probabilmente non è conscia di chi lo condivida con lei”
 
Una pausa per un lungo sospiro
 
“E sono abbastanza sicura che non voglio condividerlo con me, quindi sarà ben disposta come me a trovare una soluzione per non soffrire, in quanto anche i Lupi soffrono se il legame non viene saziato, ma senza andare troppo oltre, probabilmente con il tempo riusciremo a vivere le nostre vite più che separatamente, senza dover necessariamente soddisfare il legame”
 
Mano è alquanto contrariato per dire poco, sa bene che quello che vorrebbe fare Mercoledì è assolutamente improponibile, se non dire impossibile e comincia subito a battere freneticamente
 
Mi spiace Mercoledì, ma io sono più che felicemente concorde al fatto che tu ed Enid diventiate un coppia, siete il sole e la luna nella più pura e letteraria delle rappresentazioni.
 
La reazione di Mercoledì non si fa attendere arrivando quasi a tradire la sua postura compostamente rigida e la sua espressione neutra.
 
“Tu misera appendice, non osare contraddire quello che dico, io ed Enid non saremo mai niente. L’amore degli Addams non mi scalfirà, ne prenderà radici nel mio cuore. E ora forza, cerchiamo informazioni su come ridurre all’osso questo stupido legame, se non addirittura spezzarlo”
 
Mentre Mercoledì si dirige verso una delle sue librerie, quella con più informazioni riguardo ai Lupi mannari. Mano ticchetta via verso un’altra, dove invece sono racchiusi i diari degli Addams in cui si parla della maledizione. 
Ma ticchetta piano un ultima frase che Mercoledì ode  appena ma a cui preferisce non dare replica
 
Un seme non può mettere radici dentro se stesso.
 
Questo per sottolineare come l’amore che Mercoledì non accetta e soffoca, non sia un sentimento esterno che cerca di insinuarsi nel suo cuore nero, ma qualcosa che nasce da esso. 
 
Ormai è pomeriggio inoltrato e sia Mercoledì che Mano non hanno trovato altro se non la morte o lo stato vegetativo come conseguenza dello spezzare o ridurre il legame sia dal punto di vista licantropo che da quello Addams. 
Quello che ha distratto Mercoledì della sua ricerca fu l’insopportabile trillo di quel marchingegno che gli aveva regalato Xavier. 
E una volta recuperato il suo cellulare nota un semplice messaggio da un numero anonimo
 
Mercoledì Ti sei forse dimenticata di me? Forse l’essere è stata separata così bruscamente dalla tua amata lupetta, ti ha lasciato troppo affranta per cercare assiduamente e ossessivamente il tuo nuovo stalker?
 
Mercoledì rabbrividisce di gioia, il fuoco dentro di lei divampa, l’amore per Enid può esser messo da parte per il momento c’è uno stalker da trovare. La prima cosa che fa è chiamare Lurch e gli chiede di spostare la pesante macchina da scrivere presente sulla sua scrivania. A suo malincuore, dovrà lasciare il posto a un computer in quanto il suo nuovo stalker sembra molto avvezzo alle tecnologie e dovrà anche lei imparare a farne uso se vorrà scovarlo.
 
Mercoledì si reca poi in salotto dove sua madre e suo padre stavano disgustosamente dimostrando il loro affetto reciproco sul divano.
 
“Madre padre, vorrei prendere in prestito Lurch per il pomeriggio, per recarmi in città dove fare un acquisto abbastanza urgente”
 
“Ma certo mia piccola serpe velenoso, tanto noi non abbiamo bisogno di lui oggi, ma soddisfa la mia curiosità, cosa devi comprare di cosi urgente?”
 
Naturalmente la risposta di mercoledì di un computer lascia basiti i genitori.
 
“O non preoccupatevi, non è l’influenza di una particolare soggetto alquanto fastidioso e colorato. Ho uno stalker”
 
Dice mercoledì sempre con la sua espressione neutra ma con un tono alquanto entusiasta, provocando un sorriso di rimando dai genitori.
 
“Pare molto avvezzo all’utilizzo della tecnologia e per scovarlo dovrò a mio malincuore imparare a usarla”
 
“Ma certo mia cara, tutto quello che vuoi. Lurch ti porterà in città tra un’ora. Adesso perché non finisci di disfare le tue valigie? So che Lurch le ha portate in camera tua, ma scommetto che te non ci hai proprio fatto caso. E vorrei, per quanto Lurch sia è disponibile, che evitasse di sistemare i tuoi abiti, perché questo va ben oltre le sue faccende. E non delegare a quella povera mano è già fin troppo impegnata per essere una semplice appendice”
 
Il tono di sua madre è dolce, ma non lascia spazio a repliche. 
 
Mercoledì si trova costretta a tornare nella sua Camera, dove effettivamente nota delle valigie che finora erano state invisibili, che apre e comincia a sistemare finché qualcosa di orribile e colorato non gli finisce tra le mani.
 
“Mano! Tu non hai idea di come questo obbrobrio sia finito in mezzo ai miei vestiti, vero?”
 
la piccola mano ovviamente nega, ma c’è qualcosa nei suoi movimenti inconsci che fanno intendere a Mercoledì che sia stato proprio lui a imboscare quello nella valigia. Forse per obbligare la ragazza corvina a contattare la sua coinquilina per la restituzione del suddetto oggetto.
 
“Come hai osato sudicia mano? Pensare ad un così losco piano, rapire il peluche preferito di Enid sapendo bene come lei non riesca a dormire senza e di sicuro questo la obbligherà a contattarmi per riaverlo indietro. È un piano subdolo e malvagio, sarai fiera di te se non fosse per le conseguenze che questo riserva a me”
 
Mano trema e procede lentamente all’indietro, fino a ritrovarsi all’angolo e Mercoledì incombe su di lui come l’ombra della morte incombe sulle sue vittime. 
 
Quando la macchina di Lurch parte con a bordo Mercoledì diretta in città, Mano è rinchiuso nel cassetto della scrivania di Mercoledì con la promessa che finché non tornerà dalla sua giornata di shopping dovrà restare lì a soffrire….. e nessuno dice che la ragazza manterrà la parola di farlo uscire al suo ritorno. 
La piccola mano mozzata sa bene che potrebbe rimanere lì anche per giorni prima che Mercoledì si stufi di sentire il rumore dei suoi graffi sulle pareti del cassetto e si decida a lasciarla libera. 
 

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Capitolo 5
*** Mano futuro Influencer ***


Per grande sorpresa di mano, Mercoledì l’aveva liberato non appena tornata a casa dal suo shopping tecnologico. 
“Sei fortunata misera appendice, che mi servi per capire come jsare questo marchingegno”
Mano non sembrava molto propenso a collaborare e “da le spalle” a Mercoledì
“Immaginavo una reazione del genere”
La ragazza posa quindi una busta ricolma di prodotti per le mani di primissima qualità 
Mettiamoci a lavoro.
Dato che non voleva troppo immergersi nella tecnologia, Mercoledì si è accontentata di un normalissimo portatile della Samsung, neanche della Apple. Gli sembrava così tanto sfarzoso e da cliché prendere un computer del genere.
Mercoledì capii presto che per rintracciare un numero che era stato reso anonimo i riuscire a scoprire l’identità di cellulare anonimo è praticamente impossibile e neanche lei sarebbe in grado di assimilare la procedura o comunque i metodi che possano portare a tale risultato. Quindi ha deciso di usare altri indizi, pe foto deve averle scattate in qualche modo In altre parole deve averle anche sviluppate. Ci sarà una traccia, una carta o qualcosa, ed è da lì che parte la ricerca di Mercoledì.
Le foto vengono sparpagliate per tutta la stanza. Un libro gettato contro un muro. E se non fosse stato per Mano che vi si è separata davanti la scure che fino a poco prima era appesa sopra il letto di Mercoledì, adesso avrebbe tagliato in due computer e scrivania. 
Non aveva trovato assolutamente niente, non c’era nessun tipo di simbolo riconoscibile dalle foto che ha trovato, di una stampa o di una cartoleria che avrebbe potuto stamparle. Non avevano filigrana né niente in particolare che poteva indicare una particolare tipo di macchina fotografica. E anche l’angolazione da cui la state scattate era facile ottenibile con un teleobiettivo o una microcamera.
“Maledizione, dovrò aspettare di avere più indizi. Mano ti regalo il computer. Io vado un po’ ad esercitarmi con la scure”
Sicura che sia per la mancanza di indizi? Non ci hai nemmeno provato, non sarai mica….. distratta da qualcosa…. O qualcuno?
Mercoledì ignora il ticchettio depla mano ed esce dalla stanza con la scure sulla spalla.
“Pugsley vieni qua, mi serve il tuo aiuto”
Mano, lasciato solo nella Camera di Mercoledì con il computer decise di darsi alla pazza gioia. Decise di scaricare dei social, tra cui Instagram, Tik Tok e anche Facebook.
Ok  quello che Mano non si aspettava era che delle foto di una mano maschile, piena di cicatrici, con delle manicure bellissime potesse diventare violare in meno di qualche ora. Durante la sua permanenza a Nevermore, dopo aver fatto amicizia con i Enid, Mano fu sottoposto ad innumerevoli  sedute di manicure con la ragazza lupo. Non che questo gli dispiacesse, ma diciamo che aveva aumentato la sua vanità.
Enid gli faceva sempre servizi fotografici dopo ogni seduta. E per lo specifico una seduta comportava dai tre ai quattro stili diversi di unghie, quindi dalle 100 alle 500 foto per seduta. Mano le aveva ovviamente ritagliata per non mostrare il fatto che fosse una mano mozzata e l’aveva pian piano postate. Seguendo i suggerimenti di Enid quando la vedeva postare le sue di foto sui suoi social, utilizzo gli #, musica e tutto quello che dovrebbe servire per attirare l’attenzione. 
Ma neanche ci sperava che una mano con delle manicure particolari potesse attirare più di tanta attenzione, ma fece una cosa come 10.000 follower in un’ora e mezza, praticamente si sentiva una star, un futuro influencer. Si era dimenticato di essere soltanto un’appendice e che tutti quelli che guardavano il suo profilo, le sue foto pensavano che quella fosse una mano attaccata ad un corpo.
Fu distratto quando tra i suggeriti di chi seguire di Instagram apparve Enid. Dopotutto non aveva pensato di cercare gli studenti della Nevermore, lui aveva farsi un profilo social per se stesso e per portare la sua arte (E quella di Enid) al mondo.
Quando aprii il profilo di Enid ovviamente iniziando a seguirlo, notò una cosa strana, Enid postava sempre un posto e dalle 3 alle 10 storie al giorno. L’ultimo posto presente sul profilo della ragazza era del giorno dell’addio alla Nevermore. Un selfie nella camera di dormitorio sul cui sfondo si vedeva anche Mercoledì.
Si ricordava bene di quel selfie, dato che lui dalla sua postazione sulla scrivania aveva visto la ragazza scattare la foto ma non disse niente a Mercoledì, sapendo quanto la corvina odiasse essere fotografata da quegli odiosi aggeggi.
Prova anche a scrivere a Enid ma dopo non aver ricevuto alcun tipo di risposta, inizia a chattare più o meno con tutti quelli che aveva conosciuto alla Nevermore che all’inizio stentavano a credere che fosse il vero Mano.
E si ritrovò con tutti che gli fecero la stessa domanda. 
“Tu hai sentito Enid?”
Mano capì subito che qualcosa non andava. Il primo che aveva contattato era Eugene, il piccolino era di sicuro quello a cui più si era affezionato dopo Enid. 
Eugene stava decisamente meglio. Si era ripreso, le sue mamme erano ancora arrabbiate con lui per la sua avventura a scuola per salvare Mercoledì, ma dopotutto erano fiere di lui e gli stavano facendo passare una bellissima vacanza. Però anche lui che aveva provato a contattare Enid per sapere delle sue condizioni, non aveva mai ricevuto una risposta.
Mano prova quindi a contattare Xavier, l’unica persona di cui aveva il numero sul cellulare di Mercoledì. Lui gli confermò solo che la ragazza era sparita anche dai gruppi Chat della scuola.
L’appendice è molto preoccupata, la ragazza lupo mannaro è praticamente diventata la sua migliore amica, seconda solo alla piccola Addams, anche se per questa l’appellativo Padrona sarebbe stato più appropriato.
Così cominciò a cercare i contatti delle amiche più intime di Enid e le venne in mente soltanto la ragazza vampiro da cui spesso si rifugiava per scampare a Mercoledì.
Yoko gli disse solo che era dalla sera prima che non sentiva Enid, sapeva altro ma preferì non scendere nel dettaglio. Gli disse solo che la ragazza era spaventata per la luna piena in quanto sapeva che avrebbe dovuto affrontare faccia a faccia sua madre nelle loro forme più selvagge. 
Mano era terrorizzato. 
Ricevuto il numero di Enid da Yoko aveva subito provato a chiamarla ma senza risposta ed ora si tormentava, se non dare queste informazioni a Mercoledì.
Era tre quarti d’ora abbondanti che Mercoledì torturava Pugsley, prima l’aveva inseguito cercando di colpirlo con la scure. Poi l’aveva preso a frecciate con un arco. Adesso l’aveva legato sul tavolo da tortura medievale e lo stava tirando, ma continuava a sentirsi a disagio, non sapeva come descriverlo, si sentiva ferita, sentiva come se fosse agonizzante, sentiva il pericolo o per meglio dire una passata sensazione di pericolo che però aveva lasciato dentro di lei una angoscia tremenda. Aveva continui flash, vedeva mani o comunque una persona che si trascinava nelle foglie , che sentiva essere ricoperta di ferite in un bosco e si trascinava e trascinava, cercando la salvezza.
Questi continue visioni la turbano profondamente. Abbandono Pugsley ancora legato al tavolo che  Implora di liberarlo e torna in camera sua. Tra lo stalker, queste nuove visioni, il legame del lupo, la maledizione degli Addams, queste vacanze estive non potevano iniziare nel peggior modo possibile. Mercoledì è frustrata, la l maschera di indifferenza cada, sua madre la vede passare tra i corridoi  e ne rimase terrorizzata. La furia negli occhi di mercoledì era una cosa spaventosa in quel momento, qualcosa che nemmeno la sua famiglia ha mai visto.
“Maledizione, maledizione, maledizione da quando ferire o umiliare Pugsley non è sufficiente per distere i nervi, e da stanotte che lo ho a fior di pelle e sono tesa, preoccupata, mi sembra. Che qualcosa stia andando male che qualcosa?”
Per degli occhi esterni fino a quel momento sarebbe sembrata la solita Mercoledì, ma Mano è anche i suoi genitori avevano notato che era strana, avevano pensato fosse la faccenda degli ululati, per il fatto che la ragazza era stata colpita dalla maledizione Addams, ma a quanto pare c’era altro nascosto sotto. Dovrebbero davvero dare a quella ragazza un premio Oscar secondo Mano.
 Mercoledì continuava a camminare avanti e indietro per la sua stanza, borbottando di sensazioni di pericolo, di angoscia e di qualcuno ferito. Aveva flash ma non i soliti flash, questi erano più corti erano quasi foto, delle istantanee di momenti, quello che diceva di vedere erano artigli, graffi, urla di Lupi. 
È Enid! Maledetta gotica orgogliosa! È nei guai……. È  ferita.
Manu batte le sue supposizioni in fretta, abbastanza forte da perché riuscisse a passare attraverso i pensieri rumorosi di Mercoledì.
Mercoledì calmati è Enid, è il tuo legame con lei deve essergli successo qualcosa di grave se un legame che non è neanche stabile e consolidato ti riesce a mandare delle visioni e soprattutto del dolore fisico, riesci a sentirle vero? Le sue ferite?
E li Mano vede qualcosa che mai si sarebbe aspettato, una lacrima solcare il viso di Mercoledì.
“Maledetta Enid”
Mercoledì si asciuga la lascrima
“Il legame è già così forte che mi passa le sue debolezze. Queste lacrime non sono mie. Dobbiamo trovarla Mano e  portarla al sicuro a costo di imprigionarla nelle nei sotterranei degli Addams, non può costringermi a questa tortura, per quanto L’ebbrezza delle ferite sul mio corpo, seppur senza che questo venga rovinato, siano eccitanti. Il bruciore, la bestia che scava dentro di me, una cosa odiosa perché alimenta il mio cuore nero nel modo sbagliato. Dobbiamo trovarla e portarla al sicuro.

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Capitolo 6
*** Luna e Sangue ***


Enid era paralizzata. Non sentiva niente. Non sentiva assolutamente niente.

L’energia, l’influsso che in teoria i mannari dovrebbero sentire durante la luna piena non c’era. Non sentiva assolutamente nulla.

Ormai era già un’oretta buona che correva nel bosco, cercando di ululati, cercando di rievocare le sensazioni che la portarono a trasformarsi la prima volta, ma niente da fare, ormai poteva solo restare immobile a fissare la luna piene, nel mentre intorno a lei sentiva gli ululati della sua famiglia, dei suoi fratelli, di suo padre e di sua madre. 

D'un tratto fu circondata da quattro lupacchiotti, beh, sono Lupi mannari quindi sono enormi ma rispetto a lei o comunque ai suoi genitori abbastanza piccoli. Le zampettavano attorno tutti contenti e festanti, che la loro sorellona,  nonostante la forma umana, si fosse per la prima volta unita a loro. 

È l’arrivo di un enorme lupo mannaro dal manto rossiccio e bianco che fa calmare i fratelli di Enid

“A quanto pare papà vi devo deludere un’altra volta. Niente trasformazione”

Il viso di suo padre, gli diceva tutto, lui non era un Alfa, non aveva il dono della parola in forma di lupo, ma solo con gli occhi gli trasmetteva i suoi pensieri. 

Piccola mia, come potrei mai essere deluso da te? Enid bambina mia, trasformazione in lupo o no. capelli colorati o no, unghie arcobaleno o unghie normali? Tu sei la mia bambina, non potrei non amarti, in nessun caso.

“Ma non puoi opporti ad un ordine dell’alfa”

Il lupo annui triste, Enid sapeva la storia di suo padre, un Omega, l’ultimo del suo branco prima che venisse sterminato e disseminato per il paese. Di come lui per nascondere il suo passato prese il cognome della moglie. 

Ma prima che Enid o qualcun altro possa aggiungere a qualcosa, un lupo, non enorme quanto il padre di Enid, ma molto più intimidatorio, dalla pelliccia ispida e grigia. 

“Questa è l’ultima volta che ci deludi”

In un impeto di furia, il lupo mannaro appena sopraggiunto di fronte a Enid gli da una zampata e gli apre squarcio sul ventre e sul petto, scagliandola per diversi metri fino a farla scontrare con un albero e crollare a terra.

“Se sopravvivrai, non sforzarti di venire a prendere le tue cose, te le farò trovare impacchettate in giardino. Se entro tre giorno non te le sarai portate via le brucerò. Poi vattene. Non fai più parte di questa famiglia né di questo branco”

Suo padre, per quanto non poteva opporsi all’alfa, cerca in qualche modo di far ragionare la moglie. Ma si becca soltanto un artigliata che gli lascio dei tagli sulla parte sinistra del volto. Molto simili a quelli della figlia.

“Tu non mi hai mai accettata fin da quando ero piccolo. Fin da quando ancora era presto per me per trasformarmi. Non riuscivo ancora a controllare i miei artigli. Mi ricordo le lezioni. Le torture che subivo perché imparassi a far scattare i miei artigli”

Enid mostra con fierezza i suoi artigli colorati. Un insulto ai Lupi mannari. Ricorda di come ha sempre dovuto nascondere le sue unghie colorate, ripulirle prima di ritornare a casa dalla Nevermore. Di come sua madre quasi le stacca la mano quando per la prima volta, durante una visita a sorpresa a scuola, la vide girare con le unghie conciate in quel modo.

“Ti sei arresa con le mie zanne, dopo che quasi mi hai reso invalida  per colpa di tutti gli abusi, perché di questo stiamo parlando, Tutto quello che mi hai fatto quando ero piccola, per rendermi il lupo Mannaro perfetto. Non si possono definire in altro modo. Io l'ho rinnegato, lo rinnegavo sempre, pensavo tu fossi una madre benevola che faceva tutto questo per il mio bene, ne ero convinta, ma più crescevo, più riuscivo a mettermi in contatto con il mondo. I social, i miei amici sono stati la mia salvezza perché mi hanno fatto capire che c’è un’altra vita fuori dal branco, che per me c’è una vita al di fuori dell’essere un lupo mannaro. Lí ho costruito la mia Enid, la Enid socievole con tutte le specie a prescindere da quali esse siano, la Enid dai capelli bicolore e dalle unghie arcobaleno, la Enid che tutti sembrano amare tranne te”

La madre. La furia nei suoi occhi brilla come il sole.

“Ecco perché noi lupi non dovremmo avere a che fare con la tecnologia  inquina le menti, ci porta a sottovalutare l’importanza del branco. Ti ha portato su una via vergognosa e deplorevole”

“Si beh. Quando hai smesso con i metodi tradizionali per tirarmi fuori il lupo perché volevi che io fossi la più giovane della famiglia, che superassi il record di mia cugina di cui tanto ti riempi la bocca. Che si è trasformata per la prima volta a 13 anni, decisamente prematura. Però sbaglio o da qualche anno non nomini più. Da quando cosa? È morta? Si è trasformata così in fretta che il suo corpo è collassato su se stesso e quello che i suoi genitori hanno seppellito era poco più si un ammasso informe di carne”

Il lupo ruggisce spalancando le fauci a pochi centimetri dal viso di Enid. Suo padre la implora con lo sguardo di smettere di parlare.

“Se non mi sbaglio, Sì, hai smesso di parlarne, hai proibito a chiunque della nostra famiglia e chiunque conoscesse quella parte della nostra famiglia di parlare. Tu sei tossica, il tuo modo di guidare il branco è tossico. Pretendi da noi di essere Lupi, di comportarci come Lupi solo durante la luna piena, vuoi tutto: il sangue, la violenza, l’essere selvaggi. Ma l’umano deve essere perfetto. Certo, non secondo i canoni della società umana. Ma secondo i tuoi canoni. Il lupo e l’umano devono essere divisi, non devono coesistere. E questa è una cosa che i mannari non dovrebbero fare. Scindere la parte di lupo da quella umana non porta bene, porta vergogne…… come me. Se proprio vogliamo rimarcare i fallimenti dei tuoi metodi”

“Via via tutti”

Soltanto il padre di Enid nonostante abbassi le orecchie e il muso, rimane al cospetto delle due donne. I giovani fratelli della ragazza scappano a gambe levate, non avevo mai visto la madre con una sete di sangue del genere negli occhi.

“È così quindi? Metti sempre la famiglia prima di tutto. Sempre a vantarti di quanto la famiglia e il branco siano importanti, di come nessuno deve essere mai lasciato indietro. Mi proponevi opuscoli, cure, Sciamani da cui andare per riuscire a risolvere il mio problema dopo che, come già detto, i tuoi metodi  tradizionali avevano fallito miseramente. Ma è sempre stato questo il tuo obiettivo... Quando avevi capito che non sarei stato un lupo all’altezza della tua idea, del tuo ideale di licantropo?  Avevi già deciso non è vero? Anni fa. Prima della Nevermore, prima del primo opuscolo. Tu avevi già deciso di cacciarmi dal branco e dalla famiglia, non è vero? Ti dicevi, perché devo cacciarla io? facciamola scappare, ma vedendo quanto io mi opponessi alle tue cure ma comunque volessi restar fedele al branco, volessi restare accanto alla mia famiglia…. Ormai non ti rimane altra scelta, vero? Dio, la tua più grande delusione. Mi cacci dal Branco? E cosa dirai agli altri Lupi mannari? Che sono morta. Che dopo essermi trasformata in lupo un cacciatore mi ha uccisa. Cosa dirai per cancellare la vergogna di aver cacciato la tua stessa figlia dal branco senza che questa abbia infranto nessuna legge?”

Il lupo Mannaro non ci vede più. Il padre prova di nuovo a frapporsi tra la moglie e la figlia, ma viene scaraventato via. I fratellini di Enid che si erano nascosti sottovento per osservare da lontano, vedono impotenti la madre che addenta con ferocia alla spalla  della figlia e la scaglia in mezzo agli alberi. I ragazzi cercano di ascoltare il battito del cuore di Enid per capire se in qualche modo fosse sopravvissuta. Ma lo sentono solo affievolirsi sempre di più. Finche il ringhio della madre non gli ordina di tornare a casa.


Enid vede qualcuno, l’immagine è sfocata e in bianco e nero, ma distingue una persona, il suo legame, lei è in punto di morte ed il suo unico pensiero è di cantare il suo amore per la sagoma sfocata, non si rende conto che il suo viso si allunga come le sue orecchie ed i suoi artigli, di come gli spunti una coda fuori i pantaloni. L’unica cosa importante per Enid è volgersi verso Est e ululare, per quanto un polmone parzialmente perforato permetta, i suoi sentimenti in un melodia così carica di sentimenti ma così debole che nessuno l’avrebbe udita… eccetto una persona. 

Enid è sorpresa di sentire il calore del sole sulla sua pelle. Dopotutto, pensava che l’altra notte fosse la sua fine, che sarebbe stata uccisa dalla sua stessa madre. Sinceramente, dopo quello che era successo non sapevo più cosa aspettarsi da sua madre. Quello che di sicuro non si aspettava era di esser si ancora molto dolorante, ma viva e con tutte le ferite sul suo corpo già sulla buona via della guarigione. L’artigliata che prima gli aveva squarciato ventre e petto fino agli organi adesso erano si dei graffi profondi ma non mortali e sanguinavano solo leggermente. Il morso sulla spalla che gli aveva anche scalfito le ossa.... anche quello ridotto a niente. 
Non stava di certo bene, la pozzanghera di sangue in cui aveva dormito lo dimostrava, ma in qualche modo il suo corpo era guarito come quello di un vero lupo mannaro.

O almeno questo è quello che ha pensato Enid, dopotutto non si è mai interessata molto di come funziona la biologia del lupo mannaro. Non sa che di norma un lupo non si riprende facilmente dalle ferite inflitte da un lupo mannaro Alfa.

Di certo non riesce a reggersi in piedi, ha perso molto sangue e l’essere sballottata di qua e di là non aiuta di certo. Si trascina. Sa più o meno dove si trova e sa dov’e la strada più vicina  quindi  facendo leva sui gomiti e sulle ginocchia, aggrappandosi alle radici, inzia a trascinarsi lentamente fuori dal bosco, sentendo che le ferite si stanno lentamente chiudendo. 
Capisci anche che molto probabilmente senza luna piena il fattore di guarigione del lupo mannaro è molto indebolito e che il rimasuglio delle sue ferite non guarirà così in fretta. Ma forse stavolta si risparmierà le cicatrici.

Quando finalmente riesci a tirarsi in piedi vede la strada, ma anche il sole tramontare, non sa per quanto tempo ha dormito, non sa per quanto tempo si è trascinata del bosco, sa solo che l’odore arrivato al suo all’apertura dallo sportello di un auto che gli si ferma a pochi metri è una fragranza familiare, che le dà sicurezza e le fa battere il cuore, prima di svenire tra delle esili ma forti braccia.

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Capitolo 7
*** Caccia al Lupo ***


Mercoledì, dopo aver passato qualche minuto a ripristinare il suo normale stato fisico e mentale, aver riacquisito il suo normale battito cardiaco molto prossimo alla morte, la sua espressione neutrale che incute un perpetuo intento omicida ed aver riportato sua la temperatura corporea a quella di un cadavere. Con la fedele mano mozzata sulla spalla, scende dalle scale principali del suo maniero, dove fortunatamente già incontra i suoi genitori.
 
“Madre, padre, avrei bisogno di alcuni biglietti per San Francisco e l’accesso al nostro arsenale di armi anti lupo mannaro”
Gomez sorride, felice e contento che la figlia si voglia dedicare a un’attività tanto educativa e ricreativa come la caccia al lupo.
“Mia piccola cacciatrice assetata di sangue, volentieri, ma ti ricordo che ormai cacciare i Lupi mannari senza un’apparente motivazione non è ben visto nella società moderna”
Nel mentre Morticia non è altrettanto entusiasta come il marito e guarda leggermente di sbieco Mercoledì.
“Mercoledì….scusami tesoro, ma San Francisco non è dove abita Enid? Quindi i Lupi che noi possiamo presupporre tu voglia cacciare sono forse quelli della sua famiglia? Perché giuro ragazzina che se hai bisogno di intenzione di recidere il legame del destino che lega gli Addams uccidendo la povera ragazza, farò tutto ciò che è in mio potere per impedirtelo”
Gomez, che come al solito è arrivato dopo allo sviluppo della situazione, guarda esterrefatto la figlia e ma per tirarlo su di morale di morale Puglsey arriva a proporgli un po’ di Pot-pourri che non si sa da dove lo abbia tirato fuori.
“Tranquilla madre, ferire Enid è fuori discussione. Ho avuto una visione, o meglio dei flash che non mi sono piaciuti affatto. A quanto pare nonostante non sia stato in alcun modo consolidato il legame tra me ed Enid mi manda degli stimoli sotto forma di visione e flash. Enid è in pericolo e per quanto la cosa mi disgusti devo precipitarmi a salvarla perché qualcosa mi dice che se dovesse perire seguirei il suo medesimo destino….. E preferirei evitare di morire per colpa di una stupida ragazzina che si tinge le unghie dei colori dell’arcobaleno e abbraccia unicorni di peluche nel sonno”
Adesso si che Morticia sorride amorevolmente alla figlia e li porge un mazzo di chiavi.
“Quella ovviamente argentata è la chiave per l’armadietto con le armi anti lupo, ma per favore evita di uccidere Lupi che magari possono essere legati alla tua compagna per sbaglio, magari l’hanno tradita o altro, non so cosa tu abbia visto. Ma per quel poco che abbiamo visto di Enid sarebbe comunque addolorata se la sua famiglia dovesse perire in circostanze atroci”
“Non prometto nulla”
Due ore dopo Mercoledì ha finito di caricare tutto l’arsenale degli Addams utilizzabile da una singola persona nell’auto di famiglia in cui Lurch l’aspettava spettava per accompagnarla all’aeroporto, dove un cargo privato avrebbe trasportato ragazzina, arsenale, maggiordomo, auto e mano mozzata, perché ovviamente Mano avrebbe seguito Mercoledì a San Francisco.
“Molto bene Mano ripetiamo bene l’inventario. Coltelli d’argento sia da lancio che da combattimento ravvicinato ci sono. Alabarda pieghevole rivestita in argento c’è. Tomahawk con filo delle lame rivestito d’argento c’è. Arco con frecce imbevute di aconito presenti. E si Mano le uniche armi o almeno le prime armi che userò, saranno questi manganelli antisommossa elettrici.. cui però il voltaggio è stato quadruplicato, dato che dovremo comunque combattere dei Lupi mannari e un voltaggio ideato per gli esseri umani li farebbe giusto il solletico. Ho anche delle frecce e delle granate fumogene con una soluzione narcotizzante ultra concentrata per elefanti. Forse potrebbe rischiare di uccidere i Lupi più giovani, ma di sicuro stordirebbe un adulto. Comunque, bombe a mano ci sono, bombe a grappolo con schegge d’argento ci sono, bombe a gas all’aconito ci sono. Armatura Ultraleggera con placche d’argento rivestita in kevlar c’è direi che non potrei partire preparata meglio di così. Mano?”
La mano, che in quel momento indossava un guanto da militare super corazzato, fece cenno OK. Mercoledì non si era accorta di come se la rideva un attimo prima mentre la ragazza studiava l’armatura/tuta che suo fratello le aveva regalato l’anno precedente, dopotutto la ragazza non sapeva che sia quelli che i manganelli erano una fedelissima riproduzione….
Quindi salirono entrambi a bordo dell’auto e iniziarono quella che sarebbe stato un viaggio molto, molto divertente per la piccola Adams. Ma non molto per chi andava a trovare.
Il viaggio sul cargo è stato alquanto entusiasmante. Il velivolo avrà avuto almeno quarant’anni, era tenuto insieme da nastro adesivo e tanti buoni pensieri e speranze. Il pericolo di essere prossima alla morte per disastro aereo su un cargo che non era privato ma illegale, metteva un’emozione alquanto vivida nel cuore di Mercoledì che le gelava la pelle in maniera piacevole e questo gli faceva sperare che il viaggio si prolungasse un po’ più del dovuto, ma la presenza di Mano che continuava e continuava e continuava a imbrogliare e vincere a poker contro gli altri clandestini dell’aereo la metteva alquanto di cattivo umore, soprattutto per la stupidità di come quei tre idioti si facevano fregare da una mano mozzata che riusciva non si sa come a nascondere gli assi nella manica… Quasi letteralmente.
“Molto bene, siamo arrivati Mano sei riuscito a farti dare l'indirizzo da Yoko?”
Mi spiace Mercoledì, ma il segnale andava e veniva in aereo e purtroppo l’ultimo messaggio diceva che avrebbe provato a cercarlo o a metterci mano, ma Enid ha sempre detto di essere Di San Francisco non aveva mai dato l’indirizzo preciso.
“E non sei stato in grado col computer di entrare nei server della scuola per trovare l’indirizzo”
Ho un computer da neanche un giorno, secondo te sono diventato un hacker?
Il tono con cui si può definire il ticchettio delle dita di mano sulla spalla di Mercoledì, gli fecero guadagnare un’occhiataccia che di sicuro non si permetterà di rispondere di nuovo in quella maniera alla sua ormai sicuramente padrona e non amica.
“Molto bene, allora dovremmo fare la vecchia maniera. Investigare. Abbiamo parzialmente visto, almeno io non c’ho prestato troppa attenzione, la famiglia di Enid durante la giornata dei genitori, quindi, se qualcuno nota qualcosa, se noti un viso familiare, ti prego avvertimi, lo cattureremo, lo tortureremo e ci faremo dire tutto”
Neanche a dirlo, che due minuti dopo Mano era lì che ticchettano sul vetro per indicare un gruppo di ragazzini che correvano come matti sul marciapiede rincorrendo uno scoiattolo.
“Si sembrano comportarsi come Lupi mannari. Potrebbero essere i fratelli di Enid”
Non sono sicuro, potrebbe essere, noto una certa somiglianza nei lineamenti, anche se le loro mani sono orribilmente terribilmente meno curate di quelle della povera Enid. Mi immagino la sofferenza di dover vivere con gente del genere.
“Si… manicure a parte, forza, io prendo i taser, tu prendi la rete. Dobbiamo riuscire ad attirarli in un posto più isolato dove riuscire a catturarli senza destare attenzione. Lurch accosta in quel vicolo”
Mercoledì forte di essersi messa sotto vento si è portata con sé l'arco con le frecce narcotizzanti
“Molto bene, Mano vai e lancia la granata col gas narcotico, almeno cominciamo a stordirti un po’, poi io li colpirò con le frecce”.
Mano lancia con una precisione chirurgica una granata che si schianta nel vicoletto nascosto e isolato in cui i due erano riusciti ad attirare o meglio lo scoiattolo era riuscito ad attirare i tre ragazzini per pura fortuna dei due rapitori.
Ora che tossivano e cominciavano a sentirsi storditi dal gas narcotizzante della granata di Mano, uno a uno sentire una leggera punturina sul collo, cadendo a terra totalmente appisolati.
“Molto bene Mano, iniziamo a legarli, poi li interrogheremo”
L’espressione sul viso di Mercoledì è tremendamente sadica, conscia che i tre potrebbero avere dei legami di sangue con Enid e che la ragazza non potrebbe essere esattamente d’accordo sul torturarli. Ma il fatto di star per torturare seriamente qualcuno…. gli metteva un’eccitazione sorprendente.
Lentamente per aumentare la suspense, più per se stessa che per le sue vittime svenute, estraeva dallo zaino una corda impregnata di aconito che sapeva esser sufficiente per tenere buoni i tre giovani Lupi e che avrebbe bruciato la loro pelle come il fuoco.
“Ahhhhhhhhhh”
Non appena la corda pregna di aconito entra in contatto con la sua pelle, uno dei ragazzini comincia a urlare
“Maledizione, a quanto pare la vostra resistenza ai narcotici è superiore a quel che pensavo”
Mano è nel panico, Mercoledì no.
Difatti, estrae in fretta un pugnale e lo punta alla gola del lupo su cui salta sul petto e lo blocca a terra sempre premendo la lama argentata sulla sua carotide.
“Vedi, non abbiamo incontrato molti Lupi in giro oggi oltre a voi, so per certo che c’è un branco, sto cercando una mia amica”
Mercoledì si disgusta di sé stessa per le parole usate ed il tono che indica preoccupazione come se ci tenesse davvero….. perché lei non ci tiene…..davvero…..
“Il suo nome è Enid Sinclair. Lupo mannaro, alta, capelli biondi con ciocche colorate bicolore e unghie schifosamente arcobaleno. E se il tuo cervello è troppo stupido per capirlo! Si sono una di ogni di un colore diverso, ovvero una per ogni orribile colore dell’arcobaleno. Allora ti dice qualcosa?”
Il ragazzino piange terrorizzato, sembra che non abbia neanche sentito le parole di mercoledì.
Ciaf. Un ceffone. Mercoledì tira un ceffone che fa girare la testa al lupo dall’altra parte. Questo riacquista un pochino di lucidità.
“Tu non sei un lupo lo sento, come fai a essere così forte?”
 Schaff un altro ceffone, stavolta di rovescio, col dorso della mano che fa ancora più male.
“Va bene, va bene, va bene è mia sorella, ma tu chi sei e perché sei vestita come la vedova nera degli Avengers?”
Adesso capiva perché Pugsley sogghignava quando gliela ha regalata l’anno precedente e anche Mano quando l’ha vista indossare la tuta da combattimento e capiva perché il design gli sembrava familiare, doveva averla già intravista su qualche rivista POP di Enid.
Qualcuno pagherà per questo.
“Dimmi tutto quello che le è successo, so che è ferita e che è in pericolo, dimmi dov’è o giuro su me stessa che non tornerai a casa vivo, né tu né i tuoi fratelli”
Il suo tono è così calmo e neutrale che spaventa più di qualsiasi urlo o ruggito.
“è nel bosco, nel bosco da parte alla superstrada 53. Eravamo lì l’altra notte con la nostra famiglia. Lei ha litigato con mamma e mamma l’ha fatto a pezzi. Non credo sia ancora viva”
Mercoledì per essere sicura che il lupo non le rivolti contro non appena liberato, gli tira un colpo abbastanza forte alla tempia da farlo svenire.
“Maledizione, per una volta che potevo godermi un po’ di sana e bella tortura, viene rovinato tutto da sti cuccioli troppo cresciuti del cavolo, forza andiamo, torniamo all’auto, adesso sappiamo dov’è o almeno dovremmo circa sapere dov’è, organizziamoci per le ricerche.”
In pochi minuti la ragazza è tornata all’auto, stavolta non ha tenuto un profilo basso ed ha tagliato in mezzo alla strada attirando parecchia attenzione in particolar modo per via della sua tuta.
“Mano la prossima volta che indosso qualcosa del genere e io so che tu lo sapevi. Che è ispirata o anche solo è leggermente somigliante a qualcosa di stupidamente legato alla cultura POP.....Ti giuro che ti faccio allo spiedo e ti faccio mangiare da Pugsley senza che lui neanche si renda conto che sei tu.”
Mano, che se l’era risa per tutto tempo in cui la ragazza aveva indossato la tuta, ammutolisce terrorizzato.
“Lurch guida verso la Superstrada 53 dovrebbero essere circa dove i fratelli di Enid hanno visto la sorella l’ultima volta, sbrighiamoci hanno detto che è stata ferita dalla madre, prima la troviamo e la mettiamo in salvo, poi andiamo a caccia di Lupi mannari.”
La prima cosa che fecero fu un giro completo sulle strade asfaltate e non, accessibili all’auto che passavano per il bosco il bosco, sperando che Enid in qualche modo si sia trascinata vicino ad una di esse.
Purtroppo dopo 3, 4, 5 ore di ricerca non c’è traccia della ragazza. Il sole cominciava a calare e Mercoledì decide di imboccare di nuovo la superstrada per tornare verso la città, magari affittare una camera d’albergo e riposarsi.
Non puoi arrenderti adesso non puoi lasciarla fuori tutta notte, non sai che freddo che scenderà, se è ferita non sopravvivrà.
“Mano ti prego, ho avuto flash di lei che soffriva tutto il giorno. Eppure non siamo riusciti a trovarla. Abbiamo setacciato il bosco dopo averlo girato fin dove era possibile con l’auto poi ci siamo separati e l’abbiamo cercata a piedi, non è servito a niente. Non siamo neanche riusciti a trovare una traccia di sangue o nemmeno il luogo in cui sarebbe avvenuto lo scontro, o un minimo di segno di artigli o di impronte. Neanch’io vorrei rinunciare ma continuare a caso su un terreno così vast-"
Mercoledì non finisce neanche la frase, la rabbia che l’ha sopraffatta ha innescato una nuova visione. vede attraverso gli occhi di qualcuno e quando questo si guarda le mani e vede le unghie colorate, per quanto sporche esse siano, capisci di star vedendo attraverso quelli di Enid. Vede che la ragazza a fatica riesce finalmente a tirarsi in piedi…vede una strada e in quel momento, proprio davanti alla ragazza, passa un’auto nera molto familiare.
“Lurch presto ferma la macchina”
Il Maggiordomo non si fa pregare ed inchioda. Nonostante non abbia la cintura Mercoledì riesce saldamente a stare al suo posto mentre Mano finisce spiaccicato sul parabrezza, se pur indenne.
Mercoledì salta giù dall’auto e corre nella direzione da cui è riuscita a immaginare stesse arrivando Enid. Quando vede la ragazza il suo cuore fa qualcosa che mai si sarebbe aspettata da un simile buco d’oscurità e malvagità. Risplende di gioia, il suo cuore alla vista di Enid ancora viva si illumina, o meglio, accende una luce dentro di sé che brilla solo per Enid. Naturalmente, Mercoledì è rivoltata da questa nuova e seccante emozione, ma questo non le impedisce di correre incontro alla ragazza e di prenderla tra le braccia prima che questa crolli al suolo priva di sensi
“Tranquilla Enid adesso ci sono io e nessuno si permetterà più anche solo di pensare di farti del male”
Mercoledì le sistema delle ciocche di capelli dietro le orecchio e le ripulisce delicatamente il viso, prima di sollevarsi tenendo la ragazza tra le braccia tornando all’auto, dopo aver folgorato Lurch che si era proposto di farsi carico di trasportare Enid.

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Capitolo 8
*** Nuove Pellicce ***


Dopo che Lurch l’ebbe aperto la portiera, Mercoledì, con ancora in braccio Enid, si accomoda sui sedili posteriori, togliendo foglie dai capelli, fango e croste di sangue dalla faccia, la ragazza era messa molto male a parer di Mercoledì.

“Maledizione Mano! Presto prendi il kit d'emergenza, con tutto il sangue di cui sono pregni i vestiti non voglio neanche osare a immaginare le ferite, poi guarda le dimensioni di questi squarci….Dio mio Enid ma cosa avevi in mente?”

Mercoledì comincia subito a strappare i vestiti alla ragazza e con una spugna imbevuta di disinfettante datele da Mano comincia a ripulire quelle che dovrebbero essere le ferite

“Ma che cavolo…… Mano questi sono poco più che graffi ma non ha senso, le dimensioni degli squarci, il sangue…. solo dalla quantità sui vestiti non dovrebbe più averne in corpo, che cavolo è successo??”

Enid brontola nel sonno e si accoccola di più contro Mercoledì la corvina una volta resasi conto che le condizioni della biondina sono più date dalla stanchezza e dallo sfinimento mentale più che dalle ferite, si lascia andare anche lei sempre tenendo la ragazza stretta tra le braccia contro il suo petto, chiudendo gli occhi per riposarsi un minimo.

Non ci vuole molto ad arrivare alla casa sicura indicata dallo zio Fester, un piccolo cottage nascosto tra i boschi in una zona lontana dal territorio dei Lupi mannari e dalle zone trafficate, seppur la casa era letteralmente troppo ordinaria per chiunque, era perfetta per loro dove nascondersi, dove poter far riprendere Enid prima di poter tornare a casa Addams sempre non prima però di aver dato la caccia a qualche lupo perché, per quanto siano rivoltanti i sentimenti che Mercoledì prova per Enid, ci sono e chiedono di essere saziati con sangue di lupo mannaro.

“Lurch no, tengo io Enid in braccio  forza tu prendi i bagagli e aprimi la porta”

Il maggiordomo enorme prende dal baule soltanto le valigie coi vestiti e il kit di pronto soccorso per poi dirigersi verso la porta del cottage e aprirla lasciando quindi entrare Mercoledì

“Molto bene, la porto subito in camera da letto e stendere. Mano fai portare tutto l'occorrente per ripulirla almeno dal sangue”

Mano parte subito verso Lurch e gli indica la cassetta del pronto soccorso più altri oggetti che erano ancora nel baule, il maggiordomo si precipita a recuperare il tutto e a portarli presso l'unica camera da letto presente nella casa, dove Mercoledì posa delicatamente Enid al centro del letto e le accarezza la fronte spostandole una ciocca che era finita di fronte al viso.

“Stupida, stupida ragazzina come ti è venuto in mente di sfidare un lupo mannaro Alfa….. anche trasformandoti non avresti avuto molte possibilità”

Pensi che non sia riuscito a ritrasformarsi? Eppure pensavo che si fosse sbloccata dopo lo scontro con l’Hyde?

“Indice dal fatto che abbia ancora tutti i vestiti e che questi siano ridotti a brandelli, si possono dedurre due possibilità, la prima che sia stata attaccata prima che avesse possibilità di trasformarsi il che non avrebbe molto senso dato che si sarebbe dovuta trasformare insieme al suo aggressore, la seconda che lei non ci sia riuscita e questa sia la causa della sua per l'appunto aggressione”

Come sempre sei una detective coi fiocchi Mercoledì anche se tendi troppo spesso a tirare a caso.

Mano si becca l’ennesima occhiataccia da Mercoledì ma ormai ci sta facendo l'abitudine.

Lurch arriva finalmente con tutto l’occorrente, così Mano e Mercoledì cominciano a ripulire Enid senza togliergli i vestiti o scoprire parti che di sicuro la ragazza non vuole essere scoperte mentre è incosciente.

Una volta ripulito tutto il sangue da dove dovrebbero esserci la ferite mercoledì concerne che sono ancora più piccole di come le aveva viste in auto

“Mano gli son bastate poche decine di minuti per rimarginarsi quasi del tutto da quando l’abbiamo trovata….. lei è conciata così da tutta la notte, non voglio pensare a com’era ridotta, di norma apprezzerai vedere qualcuno in quello stato, ma non lei, lei non ci riesco proprio e la cosa mi turba profondamente"

Ci provarono in molti dalla tua famiglia a contrastare il legame degli Addams, arrenditi  Mercoledì sei innamorata di lei

“Giammai! Il mio sentimento sarà amore ma di certo io non lo nutrirò, anzi lo farò appassire, voglio bene a Enid ma solo come amica, mi prenderò cura di lei ma solo come amica, la vendicherò solo come mia amica, lei e beh anche Eugene sono gli unici al di fuori della nostra famiglia a cui io ho dato la maledizione di essere miei amici. Comunque le sue condizioni sembrano più che stabili probabilmente è solo esausta per tutto il sangue che ha perso e rigenerato. Mano falle una flebo di liquidi con sali minerali e vitamine dovrebbe riprendersi per domani mattina”

Ok mi spaventa il fatto che questo dovrebbe presupporre che tu non sarai qui nel mentre

“Io stasera andrò a caccia di Lupi”

Mercoledì non si era ancora tolta la tuta e non aveva intenzione di farlo per il momento. Scese in fretta le scale, sapeva che doveva approfittare delle ultime ore di luce della giornata per individuare la casa dei Sinclair e preparare un piano d'attacco, non volevo uccidere nessuno solo renderli parzialmente inerti, torturarli e poi in futuro, se Enid vorrà, ucciderli.

“Se Enid vorrà…. Stupido legame mi viene il volta stomaco”

Prese praticamente tutto l’equipaggiamento, lascia a Lurch giusto il tomahawk e qualche granata nel caso qualche lupo si fosse avvicinato alla casa ma sapeva  che il maggiordomo per quanto fosse rigido nell'aspetto, è combattente per niente da sottovalutare soprattutto, oltre che per una forza spaventosamente sovrannaturale, non sentiva dolore e nemmeno mozzargli la testa lo avrebbe fermato.


Qualche ora dopo mercoledì era appostata fuori dalla casa dei Sinclair, non ci era voluto molto, semplicemente andare alla tavola calda e chiedere della famiglia la quale a quanto pare è molto nota in città ed è una delle principali benefattori. 

Quando li aveva visti alla giornata delle famiglie a Nevermore aveva pensato a degli zoticoni squattrinati ma a quanto pare era soltanto una facciata e adesso capiva perché la madre di Enid ci tiene cosi tanto alla figura che sua figlia fa fare alla famiglia.

Mercoledì osserva da un tetto con un binocolo la casa dei Sinclair, non è distante dal centro abitato ma comunque isolata dal resto degli edifici e comincia col suo registratore ad appuntare quello che vede.

“Mercoledì ore 19.32. Vedo un totale di ben 5 fratelli, i 3 più piccoli che avevo già catturato a quanto pare sono ancora in fermento, molto probabilmente devono avere appena raccontato quello che è successo oggi pomeriggio, i due che non sono venuti in contatto con la corda devono essersi svegliati molto tardi e il terzo deve averli trascinati via con sé…. non sembrano mettere in allarme i due fratelli maggiori anzi sono spaparanzati sul divano che giocano ad uno di quegli insulsi videogiochi. 
Il padre sta cercando di ascoltare i tre giovani e in qualche modo di far sì che anche la moglie gli ascolti ma a quanto pare lei non se ne preoccupa, meglio un vantaggio per me. 
La casa sembra una vecchia cascina ma di sicuro è messa molto bene, all'interno vedo livelli tecnologici alquanto interessanti, i soldi non gli mancano, a quanto pare nonostante l'apparenza sono davvero una famiglia benestante, non ci sono indici di misure di sicurezza, probabilmente essendo Lupi mannari non temono intrusioni dopotutto in casa loro c'è l'alfa di tutto il territorio, da quel che ho capito parlando con quella disgustosamente simpatica cameriera alla tavola calda, i Sinclair controllano praticamente tutti i Lupi di San Francisco e dintorni, la madre di Enid deve essere un Alfa davvero potente a dispetto delle apparenza.  Mercoledì ore 19.43 chiudo”

Mercoledì ha visto quello che doveva vedere, ha capito da dove si sarebbe avvicinata e ha capito che avrebbe dovuto immobilizzare i sei Lupi di troppo, dopotutto gli interessava solo la madre è stata lei a ferire Enid e dai segni che ha visto sul viso del marito magari lui ha provato a sei mettersi in mezzo tra madre e figlia, mossa azzardata per un beta soprattutto per il compagno dell'alfa che ha di sicuro una bella fila di pretendenti.

Mercoledì aspetta una bella folata di vento in una posizione in cui praticamente ogni spiraglio d’aria la tiene sotto vento e quindi il suo odore non poteva essere in alcun modo percepito dagli abitanti della casa.

Ad un certo punto l'occasione per eliminare i due fratelli maggiori si presenta, i due sono usciti per andare a tagliare della legna e la catasta era abbastanza distante dalla casa, probabilmente la sega elettrica dava molto fastidio al loro udito sovrannaturale

La ragazza aspetta proprio il momento che mettono in moto la sega elettrica per colpirli con due frecce narcotizzanti, stavolta il dosaggio era triplicato, se quello visto nel pomeriggio era l'effetto che faceva a dei piccoli, contro dei Lupi quasi adulti di sicuro avrebbe dovuto andarci giù pesante.
Mercoledì tira di nuovo fuori la corda alla aconito ma questa volta in fretta con movimenti veloci e meccanici lega i due Lupi insieme con nodi abbastanza stretti e complicati da non poter essere sciolti se non tagliati e si assicura che nessun artiglio o zanna dei due possa raggiungere alcuna corda.

“ I tre sempliciotti non sono un problema, di sicuro mi basterà usare un banale diversivo per attirarli fuori”

La cosa banale si rivela il pollaio sul retro, basta infatti aprire il lucchetto e far scappare le galline da che i tre fratelli si lanciarono fuori per cercare di raggrupparle con sorpresa di Mercoledì ad aiutare arriva anche il padre, la madre invece, esasperata dalla vista dei figli e del marito che rincorrevano delle stupide galline, fa dietrofront e ritorna in casa dove si rimette ai fornelli ignorando la confusione che si consuma sul retro di casa sua, non pensava che ora le urla dei figli e tutto il trambusto era dovuto a una ragazza che con arco e  frecce aveva steso i quattro Lupi mannari.

"Dovevo immaginarlo che per un lupo adulto non sarebbe bastato quattro neanche questo dosaggio”

Il padre difatti, per quanto atterrare quasi ormai del tutto immobilizzato dal narcotico, era ancora vigile.

“Tu sei lei, non è vero? Il suo legame, sei qua per proteggerla. Dimmi che l’hai trovata, dimmi che hai messo in salvo mia figlia ti prego”

“Lei è in salvo ma non per merito mio, quando l’ho trovata era già guarita da sola, tua figlia è molto più forte di quello che pensi”

L’uomo scosse la testa con un debole sorriso.

“Non pensare che io sia come mia moglie, io so bene quanto è forte Enid e so che l’unica cosa che finora l’ha ostacolata dal diventare il lupo che dovrebbe essere è solo sua madre. Io amo quella donna ma odio il fatto che lei sia l'alfa”

Dopo queste parole l'uomo smette di lottare e si fa cadere addormentato

Mercoledì si fa ben poco rabbonire, dopotutto sa bene che per quanto un lupo possa essere un'alfa, nella società moderna c'è poco spazio per l'abuso sui minori.
Decide quindi di legare i quattro con le corde di aconito e come previsto il padre si sveglia, ma non protesta,  sa bene che quel bruciore, che gli arriva quasi alle ossa, è una degna punizione per gli anni di sofferenza che ha dovuto subire sua figlia, mentre lui guardava in silenzio.

Per la madre.. per la madre di Enid niente sotterfugi o colpi alle spalle deve essere uno scontro uno contro, un faccia a faccia, lei doveva sapere contro chi si era messa.

Un paio di granate all’aconito, non narcotici, doveva farla arrabbiare, buttate dentro casa furono sufficienti per far correre la donna fuori, non le ci vuole molto per capire la situazione, che una ragazzina di a malapena un metro e cinquanta ha messo KO i suoi 5 figli e suo marito e gli aveva immobilizzati con delle corde che infliggono dolori peggio dell’inferno.

“Ti consiglio di liberare la mia famiglia se non vuoi una morte lenta e dolorosa”.

“È il giorno sbagliato per fare minacce lupo, la luna piena è stata ieri ormai siete prosciugati di forze, non che siate un problema anche durante la luna piena, ma oggi è la perfetta occasione per farvi sentire come si è sentita Enid"

Mercoledì accende i due teiser vuole farla soffrire non ucciderla, la decisione sulla vita e la morte di sua madre spetta solo a Enid.

La donna lupo non ci vede dalla ferocia e si lancia contro la ragazzina, neanche si rende conto che la ragazza si abbassa e con movimenti repentino la colpisce allo stomaco più la forte scossa del teiser e subito dopo un altro colpo dietro il collo l'ha atterrano agonizzante. 
Lo scontro è stato veloce Mercoledì sapeva che quando si sottovaluta  l’avversario si perde in partenza, sperava di avere uno scontro un po’ più intenso, di mettersi alla prova, dopotutto affrontava un'alfa inferocito, ma così non è stato ed ora la donna era inerte ai suoi piedi, ringhia per la sconfitta subita, cerca di rialzarsi ma le scosse dei suoi teiser la tengono a terra. Mercoledì non si fa pregare, prende una siringa contenente una dose non letale di aconito mista a un narcotico super concentrato e glielo inietta diretto nella carotide.

“Questo lo metterà fuori gioco per un paio di giorni, forse anche settimane, vi consiglio di portare in ospedale potrebbe anche non riprendersi più, spero non sia così dopo tutto spetta ad Enid di staccare la testa a questa maledetta, la lascio alle vostre cure se proprio la dovete curare”

Mercoledì volge un ultimo sguardo al padre di Enid prima di cominciare ad incamminarsi lontano da casa Sinclair.

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Capitolo 9
*** Parole? Esistono? ***


Alla fine Mercoledì non ha versato nemmeno una goccia di sangue, beh sì un piccolo rivoletto di sangue dalla bocca della signora Sinclair le è uscito quando si è presa la bastonata sulla nuca con tanto di scossa ed è finita di faccia sul terreno ma insomma niente di grave e questo faceva ribollire di rabbia Mercoledì, lei voleva fare a pezzi quei Lupi, aveva con sé abbastanza lame, abbastanza argento che non avrebbero neanche dal test del DNA avrebbero capito di cosa fossero i resti per come li avrebbe voluti ridurre, ma nella sua testolina c’era una vocina che diceva ‘Enid non vorrei che la sua famiglia venga massacrata’ e Mercoledì ha dovuto ascoltarla.
 
Sono ormai le 08:30 di sera passate quando ormai ritorna al cottage dove conferma con Lurch che li non ci sono stati problemi.
“Lurch, riponi tutte le armi nel bagagliaio, tieni magari il tuo soliti tira pugni a portata di mano, io terrò i miei soliti coltelli, mano…… è mano. Adesso io vado a controllare Enid… c’è stata qualche novità?”
Il maggiordomo emette un grugnito e fa cenno di no con la testa.
Mercoledì annuisce ed entra in casa, lentamente comincia ad avviarsi verso il soppalco, gli sembra quasi di andare incontro alla morte, di star per andare a poggiare la testa sotto la scure del boia ma non in senso Addams positivo.
Arrivata davanti al letto, Enid è raggomitolata in posizione fetale e sta tremando, Mano in qualche modo sembra cercare di consolarla scuotendole e accarezzando la spalla ma la ragazza non reagisce in nessun modo, soltanto quando sembra odorare qualcosa la ragazza si calma e anche l’appendice nota la presenza di Mercoledì.
A quanto pare la tua presenza la calma deve aver sentito il tuo odore me e lei è bastato per calmarsi.
Mercoledì non degna neanche di un'occhiataccia la mano, gli fa solo cenno di andarsene, Mano dal canto suo vuole evitare problemi o di assistere a scene che l'avrebbero portato a morte certa, lui in cuor suo, se si può dire per un umano, sperava che le due o almeno sperava che Mercoledì accettasse il legame e quello che adesso Enid rappresenta per lei.
Mercoledì si avvicina sempre lentamente al letto, si siede sul bordo praticamente sul punto di cadere, non vuole avvicinarsi troppo alla ragazza che quasi subito, senza spostarsi, protende il corpo verso la ragazza con le trecce, come un'attrazione magnetica anche Mercoledì di suo non può resistere da accarezzarle il viso e sistemarle i capelli, continua così per una decina di minuti, accarezzandole il viso, lasciandogli i capelli, accarezzandole il viso e lasciandogli i capelli.
Mano non aveva resistito e dalla cima delle scale sbircia, è intenerito dalla scena, mai aveva visto Mercoledì occuparsi di qualcuno con tanta premura, neanche il suo scorpione nero era stato beato di un simile tocco.
Ad un certo punto Enid sembra rinvigorirsi leggermente e allunga la sua mano fino a sfiorare quella di Mercoledì che in un movimento automatico, senza che neanche se ne renda conto, intreccia la sua mano con quella di Enid. È stato un gesto talmente naturale il suo che l'ha terrorizzata, la sua mano si è intrecciata con quella di Enid in moda naturale come respirare. Mercoledì per la prima volta in vita sua provo un terrore oltre qualsiasi cosa.
“Mer…….co…..ledí”
In un lieve sospiro, Enid pronuncia il nome della ragazza che ha accanto e questo basta per far spegnere il cervello alla corvina, si lascia andare e Mercoledì si appoggia con la schiena sotto lo schienale, Enid come resasi conto che Mercoledì ha abbassato le barriere e comincia a muoversi senza apparentemente svegliarsi, si trascina fino a lei e gli si sdraia sul grembo e col viso sul petto, Mercoledì la avvolge con le braccia e comincia ad accarezzarla ed a cullarla finché entrambe non si addormentano.
Mercoledì è svegliata dal sonno forse più pacifico e confortevole mai fatto da un gorgoglio incessante.
Una specie di guaito proviene dal suo stomaco ma quando finalmente si decide di aprire gli occhi a guardar sotto di sé, capisce di non essere lei stessa l’origine del rumore ma bensì la biondina che ancora sonnecchiava sul suo ventre.
Facendo due conti, probabilmente Enid è quasi due giorni che non mangia e il suo stomaco comincia a protestare, la ragazza poverina si ritrovava guaire nel sonno.
Mercoledì vorrebbe alzarsi ma non riesce fisicamente a spostare la ragazza da sé, riesce però ad allungarsi a sufficienza da dare una pacca a Mano per svegliarlo.
“Mano per favore puoi dirmi che ore”
Il povero che era molto restio ad alzarsi, si trascina fino al comodino doveva messo il cellulare di Mercoledì, batte due volte sullo schermo per far accendere il display e nota che sono le 04:00 di mattina quindi prendo il telefono e lo gira abbastanza irritato verso la proprietaria.
“Ci possiamo fare ben poco Enid ha fame, posso ipotizzare che è parecchio che non mangia. Lurch di sicuro è svegliò, puoi chiedergli di cucinare qualcosa so che non è il suo forte ma di sicuro è sempre meglio di niente o della tua cucina”
Mano, seppur offeso, salta giù dal letto e si dirige zampette al piano di sotto dove Lurch si mette ai fornelli o per meglio dire al microonde, dato che nella casa sicura di zio Fester non c’era altro che cibo in scatola a lunga scadenza, che più che scaldare il microonde dopo averlo tolto dalla lattina, non puoi fare.
Il tonfo fatto da Mano quando è saltato giù dal letto è stato sufficiente per far svegliare Enid, che subito fa scattare gli artigli, si alza in piedi e si slancia all’indietro pronto ad attaccare chiunque la minacci.
“Enid per favore calmati, calmati, sono io Enid, sono Mercoledì, sei al sicuro”
Enid è visibilmente confusa e spaventata. L’ultima cosa che ricorda è di essere nel bosco che si trascina verso quella che molto probabilmente sarebbe stata la sua fine e adesso si ritrova in una confortevole camera da letto con davanti a sé la sua vecchia compagna di stanza della Nevermore.
 “…….Mercoledì?”
Mercoledì annuisce cercando di non fare movimenti bruschi per non far innervosire in altro modo la ragazza di fronte a lei.
 “Sei….sei davvero tu?”
Ancora la corvina annuisce usando solo la testa.
“Dove siamo? Come sono finita qui? Perché tu sei qui? Io….. perché ho i vestiti a pezzi? Cosa…cosa è successo? Io non ricordo!”
Enid sembra avere un mancamento e si accascia sul letto e subito Mercoledì si precipita da lei, prima sembra volerla toccare ma poi ci ripensa e ritrae le mani. Fa un respiro profondo e riprende la sua espressione neutra e col suo solito tono comincia a parlare alla povera Enid.
“Hai litigato con tua madre, non sei riuscita a trasformarti questo l'ha delusa oltre ogni limite e ti ha fatto a pezzi senza convenevoli, ah, per mio disgusto noi due abbiamo sviluppato un legame, il mio, la mia maledizione Addams mi Lega a te, che dovresti essere l'unica persona per cui potrei, anche se non lo farò, sviluppare dei sentimenti romantici e a quanto pare da parte tua c’è il legame del lupo, quello per cui la te interiore ha scelto come tua sola e unica compagna di vita, ad ennesima dimostrazione del tuo terribile gusto. Questi due legami mi hanno portato a te, ti ho trovato nella foresta e tratta in salvo, ma le tue ferite erano già guarite da sole.”
Enid aveva smesso di ascoltare a ‘sarai l'unica persona che potrei mai amare’ questo era quello che ha sentito, poi il suo cervello si è spento, non ha sentito nessun'altra delle parole della sua amica, soltanto il DIN del microonde dal piano di sotto e l’odore di carne in scatola la risveglia dal suo stato di trance.
“Devo presupporre dal rivolo di saliva che ti esce dalla bocca, che tu abbia fame, Enid prego accomodati è solo per te, io ho già mangiato”
“Questa è palesemente una bugia ma in questo momento sono troppo affamata per contestare”
Enid vorrebbe precipitarsi al piano di sotto, ma si ritrova con un fisico ancora debilitato e reggendosi prima al letto, poi all’armadio ed infine alla balaustra delle scale riesce a raggiungere il piano di sotto, da dove Mano guarda male Mercoledì per non aiutare Enid a scender le scale e si becca di rimando l'ennesima occhiataccia.
Quando Enid finalmente riesci a sedersi a tavola, Lurch le mette davanti un piatto fumante di carne in scatola e fagioli, nell'aspetto e nell'odore non sono il massimo ma in questo momento la ragazza lupo mannaro si mangerebbe qualsiasi cosa, quindi senza neanche l'uso delle posate affonda mani e insieme nella carne, cominciando a mangiare, Lurch non fa una piega Mano ‘si gratta la nuca sconsolato’? mi è difficile spiegare gli atteggiamenti di una mano se non si è capito Mercoledì è disgustata.
“Enid ti prego non strafogarsi stare male di nuovo”
 “mhm cosa Mercoledì? Hai detto qualcosa?
La ragazza si gira con la faccia totalmente ricoperta di sugo e con pezzettini di carne intorno alla bocca, le mani ancora nel piatto sono pure peggio.
“Niente, finisci pure di mangiare poi dobbiamo parlare, a quanto pare di sopra non mi hai sentito, dubito che saresti così allegra e spensierata”
Non ci vogliono neanche tre minuti che il piatto sembra appena uscito dalla lavatrice, Enid ha ripulito il piatto, così come le mani e il viso, non con un tovagliolo ovviamente, è riuscita a mangiare qualsiasi pezzettino di cibo in circolazione, a momenti con gli artigli non ha infilzato Mano nel momento in cui gli è passato accanto e ancora si sta scusando per aver cercato di mangiarlo.
“Mano dai mi dispiace, è che mi sei passata a 2 cm dal piatto mi sembravate delle salsicce, non volevo cercare di infilzarti coi miei artigli”
Enid neanche si accorge che dare delle salsicce alle dita di Mano non è esattamente un complimento e di sicuro non risolve la situazione anzi la peggiora.
Mercoledì fa un risolino interno ovviamente fuori la sua solita faccia dall’espressione neutra.
L’appendice è offesa, salta giù dal tavolo e ritorna al piano di sopra dove si rimette a dormire.
“Lurch ti prego anche tu riposati. Enid a quanto pare sta meglio di quanto avevamo immaginato domani partiremo subito per la tenuta Addams”
“Cosa? No aspetta Mercoledì, io devo tornare a casa, i miei genitori saranno preoccupati”
“Forse non mi hai sentito, tua madre ha provato a farti a pezzi senza troppi problemi, quando sono andato a cercarla ieri sera non era in triste, non era in pensiero per te, al contrario del resto della tua famiglia, anche se eccetto tuo padre, ai tuoi fratelli non sembrava importare al un granché”
“Avevano già impacchettato le tue cose le avevano lasciate in cortile”
Enid è abbattuta, dire che ha una faccia da cane bastonato è un eufemismo.
“Quindi non me lo sono sognato… mia madre….. lei ha cercato davvero di uccidermi… quello che mi ha detto non è stato un sogno….”
“Temo di no Enid”
“Quindi le ultime parole che mi ha detto mia madre ‘hai tre giorni per venire a prendere la tua roba poi gli darà fuoco’ prima di addentrarmi la spalla e scagliarmi contro gli alberi…..”
In quel momento Enid si tocca la spalla, l’aveva chiaramente sentita lacerarsi e quasi staccarsi quella sera ma adesso è lì come se niente fosse, i vestiti sono ancora gli stessi, lacerati con il sangue incrostato su di essi, ne sente odore ma quando si tocca la pelle la sente liscia come è sempre stata senza alcun segno di cicatrici o ferite di alcun tipo.
“Com’è possibile io non ho nessuna ferita. Mercoledì sei stata tu?”
“Per quanto mi piacerebbe appropriarmi del merito di aver miracolosamente guarito le tue ferite mortali, hai fatto tutto da sola, quando ti abbiamo trovato erano già ridotte praticamente a graffi ed è stato giusto necessario il tempo per portarti fino a qui che si erano totalmente rimarginate. Sapevo che il fattore di guarigione dei Lupi era eccezionale ma per la quantità di sangue che immagino tu abbia perso questo è oltremodo straordinario.”
“No! No, no, un lupo non può rigenerarsi da quelle ferite, certo forse riuscirebbe a sopravvivere un po’ di più di un essere umano ma no, non c'è la farebbe ma neanche se intervenissero subito per cercare di salvarlo, io l'ho sentita squarciarmi il ventre…. il petto, sentivo che l’unico motivo per cui riuscivo ancora a parlare era all'adrenalina ma so che non dovrei essere viva.”
“Ma lo sei l'importante è questo!”
Mercoledì altera il naturale tono di voce, vuole davvero confortare Enid, questo le fa perdere per un attimo la sua compostezza e rabbrividisce alla sdolcinatezza delle sue parole. Per sua fortuna Enid non si rende conto che questa frase è totalmente out character da parte di Mercoledì.
“Puoi dirmi per favore di nuovo come hai fatto a trovarmi”
Mercoledì fa un lungo sospiro, di certo non gli piace parlare della sua maledizione e del legame del lupo che divide con Enid la cosa la mette fin troppo disagio.
“Molto bene Sinclair ma questa è la l'ultima volta che te lo spiego la cosa mi mette alquanto disgusto”
Enid annuisce, il suo viso è curioso vuole sapere ma è anche terrorizzata, dopotutto cosa può davvero spaventare e disgustare Mercoledì Adams a tal punto.
“La mia famiglia è da sempre affetta da una maledizione, antecedente pure alla mia antenna da Goody, di cui forse ricorderai le gesta, non sappiamo chi l'ha lanciata né perché sappiamo solo una cosa, ogni Adams è destinato a trovare la sua metà, a trovare qualcuno a cui legarsi e quando la maledizione si attiva l’Addams non potrà amare o anche solo provare attrazione se non per quella persona, il non esser ricambiati o il non sviluppare il legame nel modo corretto potrebbe portare alla follia, alla pazzia, sia contro se stessi che contro gli altri, ho letto di Adams che hanno compiuto massacri e genocidi. Secondo te perché una famiglia così sopraelevata come la mia è così poco diffusa? Genocidio, spargimenti di sangue all'interno stesso della famiglia purtroppo non sono una novità, la maledizione degli Adams ha fatto molte vittime.”
Enid ha la bocca spalancata. Immaginava che gli Addams fossero strani, l'aveva constatato sulla sua stessa pelle, ma una maledizione che ti costringeva a innamorarti di una persona e solo di quella e di portarti alla follia tanto da massacrare anche i membri della tua famiglia se per caso non venissi ricambiato è davvero spaventoso ma Enid è comunque sufficientemente lucida da capire che la parte spaventosa di per Mercoledì era l'amore e non il genocidio.”
“Parlando di te invece, a quanto pare io sono la tua compagna, il tuo lupo ha scelto me per formare il suo legame”
Se la bocca di Enid prima era aperta adesso si è staccata ed caduta sul pavimento, era da quando si è svegliata in quella casa fin troppo confortevole che sentiva qualcosa con Mercoledì, fino a quel momento la fame e la stanchezza l'avevano distratta però ora lo sentiva chiaramente un'attrazione….una forza magnetica che la attirava verso la corvina, ogni volta che respirava e inalava il suo odore era una boccata d'aria fresca, sembrava come rinascere, solo adesso il suo corpo cominciava ad assimilare la consapevolezza di chi avesse accanto, di con chi stesse parlando.
Enid lentamente si alza in piedi e cominciato ad avvicinarsi verso Mercoledì, non sembra minacciosa ma la ragazza è terrorizzata.
“En….Enid cosa vuoi fare? Stai indietro!”
Mercoledì mette una mano avanti come per tenere a bada il lupo ma Enid fa qualcosa che non si sarebbe mai aspettata, strofino il viso contro la mano di Mercoledì e ne inspira il profumo, in qualunque altra circostanza se si fosse trattato di un'altra persona o anche di un tenero cucciolo di cane, avrebbe spezzato il collo all’interessato ma questa si muove ancora una volta da sola e avvolge il viso di Enid cominciando ad accarezzarle lo zigomo col pollice. Enid si avvicina di più a Mercoledì fino a che con uno scatto avvolge la vita della corvina con il braccio e poggia delicatamente la fronte contro quella della Addams.
“Enid sappi solo che è soltanto per la natura di questa situazione che tu non sei già morta e che il mio corpo in questo momento non mi appartiene è preso da una qualche forza che io non riesco a controllare altrimenti ti avrei già uccisa”
Enid si allontana per sistemarle delicatamente la frangia per poi piantare come coltelli affilata i suoi occhi in quelli di Mercoledì lasciando totalmente di sasso
“Addams….se tu mi avessi voluta morta lo sarei, sa tu non avessi voluto avrei in vita sarei ancora in quella foresta e per questo la mia anima è dannata perché io lo vedo Mercoledì Addams, la tua anima è così pura…. tu lo neghi cerchi di mascherarlo sotto le minacce e le peggiori azioni che potresti mai pensare.”
Enid comincia ad accarezzare dolcemente al volto di Mercoledì che comincia a brillare di un leggero rossore.
“Ma tu hai un'anima pura, sarai anche un corvo il tuo potere deriva dall'oscurità, ma è l’oscurità più pura che esista in questo mondo, non c’è scritto né in cielo né in terra, né in paradiso né all'inferno che l’oscurità deve essere malvagi e debba portare solo dolore e sofferenza, che deve restare da sola”
Mercoledì è basita ma proprio basita, cioè tanto basita, Enid le ha appena tirato fuori un discorso che manco Dante avrebbe scritto a Beatrice che lei è senza parole. Mercoledì Addams per la prima volta è totalmente, assolutamente, inesorabilmente senza parole.

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Capitolo 10
*** La Tenuto Addams ***


Il viaggio verso la tenuta Addams passa per lo più in silenzio, sia durante il viaggio in auto che durante quello in aereo Enid ha mantenuto un minimo di contatto fisico con Mercoledì.

“Lo faccio solo perché solo per gli effetti collaterali delle nostre maledizioni”

“mi sta bene”

In auto era stato un semplice contatto tra le loro spalle ed a tratti Enid poggia va testa sulla spalla di Mercoledì. Mano rimase sorpreso dalla non riluttanza al contatto della Addams, non sapeva che Mercoledì era così beata del torpore che gli dava il contatto con Enid che quando la ragazza gli poggia la testa sulla spalla per riposare gli occhi, la corvina è rimasta catafratta per quanto amava la sensazione del lupo mannaro addosso.

In aereo la situazione era diversa, stesso cargo, stesse passeggeri idioti che si facevano ripulire a poker, ma situazione diversa perché Mercoledì era a metà tra l’impulso omicida e la voglia di abbracciare e confortare il lupo che aveva il terrore di volare in primis, se poi si ritrova su un aereo messo insieme con il nastro adesivo….

“Voglio scendere precipiteremo, voglio scendere precipiteremo..”

Enid era un disco rotto, aveva una mano che stringeva quella di Mercoledì, che la corvina non capiva come non la stritolasse, vedendo come la mano poggiata sulla panca in legno avesse gli artigli allungati e conficcati nel legno.

Una volta atterra Enid si fa cadere a terra a quattro zampe baciando il terreno.

“Enid ti prego sei imbarazzante”

Mercoledì la sorpassa senza degnarla di uno sguardo e sale sull’auto.

“Lurch, carica la zavorra per favore”

Il maggiordomo solleva delicatamente Enid per metterla in auto.

“Zavorra? Come osi, mi hai trascinato a forza su una trappola mortale..”

“Da cui sei uscita completamente illesa”

“E non ti sei aspettata che avrei obiettato, con argomentazioni oltremodo valide, vorrei quindi sottolineare mia cara Mercoledì…..”

Mercoledì con un saltello si siede vicino a Enid mettendosi contro di lei, molto più attaccata rispetto al precedente viaggio. Questo era stato così inaspettato che Enid si è mutata e Mercoledì ha potuto continuare il viaggio di ritorno con il suo amato silenzio accompagnato da un amabile torpore.

“Siamo arrivati”

Enid era già spaventata a morte solo immaginando come potesse essere la casa, dopo che dovettero attraversare una tetra foresta e un enorme cimitero per arrivare alla casa, ma quando si trova davanti questo enorme castello spettrale ancora più inquietante ed in stile gotico rispetto a Nevermore, Enid pensò che questo posto sarebbe stato il suo cimitero a breve.

Tutta la famiglia di Mercoledì erano ai piedi dell’enorme scalinata che conduceva all’ingresso principale e fu Gomez a fare gli onori di casa.

“Mia cara ragazza lupo mannaro, è un piacere vedere che tu sia sana e salva e che la nostra amata figliola ti abbia portata a casa come sua futura sposa”

Naturalmente col suo entusiasmo esplosivo a dare il benvenuto a casa Addams, le sue parole fecero diventare Enid più bianca di Mercoledì e Mercoledì tirò fuori uno dei suoi peggiori sguardi omicidi, che Morticia si dovette costringere a me pararsi di fronte al marito per intervenire.

“Quello che intendeva mio marito, era che ovviamente siamo entusiasti che tu stia bene e che sei la benvenuta in casa nostra. Sappiamo del legame tra te e nostra figlia ma tranquilla non c’è nessun genere di obbligo, mio marito voleva soltanto scherzare”

Enid accenna un sorriso tirato mentre Mercoledì fa un passo avanti.


 

“lo spero bene padre, perché io non ho alcuna intenzione di prendere in sposa un simile e adorabile insieme di zucchero e arcobaleni”


 

“Sinceramente Mercoledì non so se prenderlo come un insulto o un complimento ma tranquilla neanch'io ne ho intenzione, per quanto il legame del lupo possa essere forte, dopotutto io sono al 100% etero”

“Oh piccola, la nostra famiglia non crede in queste etichette, noi Addams crediamo solo nella libertà di essere se stessi nel bene e nel male”

Nel dire queste parole Morticia si era avvicinata a Enid fino a stringerla in un abbraccio, l’abbraccio con più calore materno che la ragazza abbia mai avuto, Enid si vide costretta ad asciugarsi le lacrime una volta lasciata libera dalla donna.

“Grazie signora Addams”

“Si madre, ma ora credo si ora di andare, il viaggio è stato spossante”

Le due ragazze stavano a 1 m l'una dall'altra, Morticia vedeva chiaramente come entrambe fremevano per avvicinarsi l’una all’altra è capì che non c'era bisogno di spingerle, molto probabilmente entro fine estate avrebbero accettato le loro maledizioni o sarebbero perite provando a contrastarle, per Morticia non c’era morte migliore se non per amore.

“Mercoledì, perché non cominci facendo fare il giro della casa ad Enid, magari mostrandogli la sua stanza, sappiamo che la vorresti da tutt’altra parte ma sapendo anche come vi trovereste se dovesse essere troppo separate, abbiamo allestito, una delle camere sotto la tua torre”

Enid era attonita, non voleva vivere sottoterra.

“Sotto la torre di Mercoledì?

“Tranquilla Enid, non sei sotto terra ma solo sotto la mia stanza come avrei capito la mia stanza è una delle torri del castello ma ovviamente non sono così altezzoso d aver bisogno di soffitti chilometrici, la mia stanza è a circa metà della torre, tu starai nella stanza al di sotto, tranquilla immagino che l'abbiano preparata perché tu sia a tuo agio. Vero madre?”

“Non abbiamo potuto mettere nulla di colorato dato lo scarso preavviso ma avevamo qualcosa per rendere l’ambiente più luminoso, l'abbiamo ripulita, eliminato i goul che la infestavano, messo delle lenzuola pulite e sì insomma dovrebbe risultare accogliente per te, poi potrai personalizzarla e cambiarla come preferisci dopotutto ormai questa è casa tua”

Morticia aveva parlato con un sorriso e con una dolcezza che davvero faceva sentire Enid la benvenuta a casa Addams, ma le ricordò anche che lei ora non aveva più un'altra casa, che la sua vera famiglia l'aveva rinnegata e questo non faceva altro che scavarlo un buco nel petto. Quindi non le resto che annuire con un sorriso tirato sul viso e gli occhi lucidi, per poi cominciare a seguire Mercoledì all’interno della magione.

“Mi spiace per la disgustosa affettuosità dei miei genitori ma al contrario mio loro sono buoni”

“Sinceramente Mercoledì, credo che sia l’unica persona al mondo che possa ritenere questo un difetto, comunque tranquilla mi piacciono i tuoi genitori per quanto siano diretti e senza peli sulla lingua”

“Beh quello è uno dei loro pregi, ti dicono tutto quello che pensano che sia negativo o positivo, che sia una minaccia di morte o la promessa di amore Eterno. Il loro concetto di privacy e pudore sono particolari quindi ti consiglio di non entrare in una stanza se senti odori di schiocchi e ventose”

“Ah”

“La torre con le loro stanza è al lato opposto della nostra e di norma sopravento, quindi non preoccuparti, anche con il tuo udito ed il tuo olfatto non dovresti sentire nulla”

Enid annuisce cercando di non pensare a caso non dovrebbe preoccuparsi di sentire.

Non appena finirono di salire l’enorme rampa di scale che porta all’ingresso del castello, Mercoledì aprii del tutto la porta rimasta socchiusa e Enid rimase ancora una volta a bocca aperta, l'interno della casa era magnifico, una cosa stupenda per quanto gotica e inquietante, l'immensità e la sfarzosità del posto era una cosa oltremodo magnifica.

Ci sono armature e armi antiche da ogni epoca e luogo, quadri bellissimi per quanto magari raccapriccianti, sculture opere più famose, c'erano tante di quelle cose dalla tale bellezza che Enid ne temeva il valore e subito cercò di farsi piccola nel timore di, nonostante l’immenso spazio, urtare qualcosa e fare migliaia di dollari di danno.

“Sì ai miei genitori piace collezionare cose sfarzose, queste armature arrivano direttamente da Londra, i quadri dal Louvre, alcune sculture le abbiamo prese a Firenze, la maggior parte sono regali dello zio Fester”

“Aspetta ma intendi comunque dire che su copie particolarmente costose”

Questo mentre passavano davanti al quadro del giudizio universale di Michelangelo.

“T prego, secondo te mio zio Fester si abbasserebbe a rubare delle misere copie, tutto quello che c'è qui, tutto ciò che vedi in questo castello è originale, sono quegli insulsi musei da quattro soldi ad avere le copie targate Addams, molti neanche se ne sono resi conto altri fanno finta di niente per non far sapere alla gente che si son fatti soffiare sotto il naso opere dal valore inestimabile”

Enid capi che sì, erano copie, erano decisamente le copie di alcuni dei dipinti e sculture più famose e più costose al mondo, erano decisamente copie, Mercoledì stava scherzando, dopotutto nessuno ci teneva ad avere tanti capi d'accusa in casa propria mostrati in maniera così sfarzosa come il David al centro della scalinata che porta al primo piano.

“Forza Enid, da questa parte”

Mercoledì si muoveva piuttosto decisa, senza dare veramente il temporanee di osservare cosa aveva intorno mentre si dirigeva verso l'ala ovest del castello, dove risiedeva la torre di Mercoledì, Enid nel frattempo aveva avuto il tempo di pensare che era strano che Mercoledì non avesse chiesto una stanza sotto terra senza finestre e invece abbia una torre che da quel che aveva visto dall’esterno era anche piuttosto alta, e se ma sua stanza era effettivamente a metà di essa, rimaneva molto in alto ma ora che ci pensava non aveva visto qualcuna finestra in quella specifica torre.

“Molto bene siamo arrivati, tranquilla immaginando che tu non sia abituata alla tortura delle scalinate perpetue utilizzeremo il montavivande, tranquilla è abbastanza grande per far entrare anche due persone per volta, dopotutto in qualche modo i mobili abbia dovuto portarli su”

Mercoledì apre un quadro che Enid ricorda essere di un’artista piuttosto famoso, come fosse una porta, senza la minima delicatezza nel farlo sbattere contro il muro, dietro di esso un’enorme ascensore più che monta vivande.

Le ragazze entrarono e Mercoledì premette il pulsante del terzo piano, il monta carichi lentamente con un rumore scricchiolante e agghiacciante è che non dava per niente sicurezza, cominciò a salire.

“Mercoledì quando possiamo davvero parlare di questa cosa tra noi due”

“Ne abbiamo parlato già abbastanza, abbiamo un legame? Si, vogliamo che la cosa si approfondisca fino a diventare come i miei genitori? Assolutamente no!”

In effetti anche Enid faticava a vedersi così affettuosi con Mercoledì come aveva visto erano i genitori della ragazza, in effetti durante il weekend dei genitori non gli aveva mai visti staccati una volta e la maggior parte del tempo si sbaciucchiava su varie parti del corpo, la cosa era sì dolce ma anche piuttosto morbosa.

“Quindi tu dici che se consolidiamo il legame, se io ti dovessi marchiare per far per rendere definitivo il legame del lupo..Rischiamo di diventare come loro?”

“Se consolidiamo anche il legame del lupo sarebbe anche peggio dopotutto loro sono effetti solo o almeno solo mio padre è affetto dalla Maledizione degli Addams, l’amore di mia madre è naturale se così si può definire”

“Ah”

“Finalmente l'ascensore si ferma e le porte si aprono su una stanza molto illuminata, sorprendentemente essendo priva di finestre ma con un’enorme lampadario posto al centro del soffitto, fatto apparentemente in oro e pieno di cristalli che riflettevano la luce in 1000 modi, Enid crede addirittura che ci sia l'arcobaleno in mezzo a quei cristalli.

“Oh buon Dio hanno tirato fuori quell'obbrobriosità, devono davvero tenerci a far bella figura con te”

“Intendi il lampadario?”

“Quel lampadario fu rubato da zio Fester a Londra, potresti anche immaginare il proprietario, una simpatica anziana che ci ha lasciato da poco, era il suo preferito puoi immaginare perché quando zio Fester lo rubo non si premurò di sostituirlo con una copia ma lasciando un biglietto, dopotutto lui e la regina sono nemesi di vecchia data, lei ha cercato più volte di catturarlo e ucciderlo, lo sfidò anche a duello tempo fa, zio Fester lo nega ma lei era la sua anima gemella, c’è rimasto molto male quando lei si sposò con un altro e non ti dico cosa fece qualche tempo fa quando fu annunciata la di lei morte”

Enid era…. Ho finito gli aggettivi per descrivere lo stupore di Enid….

“Aspetta ma quanti anni ha tuo zio Fester?”

“Mio zio Fester è il fratello maggiore di mio padre, sinceramente neanch’io so quanti anni abbia, alcune volte parla della guerra nel Golfo, a volte addirittura della seconda guerra mondiale come se effettivamente vi avesse combattuto in prima persona, ora che mi ci fai pensare credo sia più vecchio di quello che abbia sempre immaginato”

Enid vedeva che Mercoledì non stava mentendo e che anche lei pareva incuriosita e che davvero non si era mai posta il quesito dell’età di suo zio.

“In ogni caso basta parlare della mia famiglia, forza mettiti pure a tuo agio ci arriverà tuoi bagagli a momenti”

In quel momento Enid abbassa lo sguardo, si era rifiutata di passare di nuovo a casa sua per prendere le sue cose, non per la paura di vedere ancora i suoi legati come salami e sua madre svenuta a terra ma per il semplice fatto che quelle cose non le appartenevano più, gliele aveva prese la sua famiglia, erano ricordi che la legavano a loro, la sua famiglia l'aveva rinnegata, prendere quelle cose significava che ancora una volta sarebbe dipesa da loro, Enid non voleva questo, ha quindi concordato con Mercoledì avrebbero fatto un’intensa giornata di shopping tra ragazze in modo che potesse ricreare il suo guardaroba anche se leggermente adattato allo stile Addams, Enid decise di fare questo sforzo per la famiglia che aveva deciso di prenderla con sé.

In quel momento il montacarichi si aprì nuovamente e da lì ne uscirono Morticia e Gomez sorridenti e con un plico di fogli in mano.

“Cara abbiamo fatto pressione su alcuni favori che abbiamo con il governatore dovresti firmare alcuni fogli per noi”

Enid era alquanto confuso, cosa c'entrava lei se gli Addams hanno dovuto in qualche modo costringere il governatore del New Jersey a fare qualcosa.

“Mio caro Gomez, ancora una volta lasci le persone basite, Enid non può capire a cosa ti riferisci. Vedi mia cara tu sei ancora minorenne non puoi lasciare la tua famiglia per quanto questi ti rinnegano, da un punto di vista legale sei ancora sotto la loro tutela, ma il governatore del New Jersey è un nostro caro amico, gli abbiamo chiesto un favore, se firmi questi documenti otterrai immediatamente l’emancipazione e potrai decidere autonomamente il tuo destino, l'idea iniziale era di adottarti e farti diventare effettivamente membro della nostra famiglia ma questo avrebbe reso difficili eventuali sviluppi da tre e Mercoledì”

Ancora una volta la famiglia Addams aveva lasciato Enid con la bocca staccata dal resto del corpo. Le procedure perché un minore avesse la emancipazioni erano lunghe e complicate, ci devono essere motivi seri per cui potesse essere richiesta e veniva data raramente, di solito agli orfani che venivano passati da una casa famiglia all'altra, non a una bambina che veniva appena cacciata di casa. Come avevano fatto in meno di 24 ore i genitori di Mercoledì ad avere una cosa del genere, che razza di potere aveva davvero la famiglia Addams.

“Madre padre per quanto io apprezzi la vostra fretta di risolvere le cose con Enid del suo stato legale e sociale il fatto che voi abbiate reso una cosa che per una persona comune sia quasi impossibile da ottenere, almeno nelle circostanze di Enid, in maniera così semplice possa essere visto non bene da una persona comune”

“In effetti figlia mia, avrei preferito che tuo padre introducesse con più calma l'argomento ma lo sai come è esuberante, è anche per questo che lo amo. In ogni caso Enid non preoccuparti di niente, ora sei parte della nostra famiglia della famiglia Addams, per quanto tu sia ora una minore emancipata noi siamo indicati come tutori e come persone da contattare per motivi di emergenza, sei a casa ora per quanto questo ti sembri improvviso e sconcertante non avere timore per noi Addams la famiglia è tutto, ci prenderemo cura di te nella maniera Addams ovvero fino alla morte”

Il sorriso tirato di End diceva tutto, era terrorizzata.

“Per essere chiari fino alla morte di chi?”

Gomez rise dal profondo del suo cuore.

“La nostra la tua mia cara mi sembrava ovvio.”

 

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Capitolo 11
*** Un castello di nome Maniero ***


Enid Sinclair…. Enid Sinclair Addams…. beh non propriamente Addams, aveva avuto una chiacchierata un pochino più tranquilla con Morticia poco dopo l’annuncio di Gomez e a quanto pare la famiglia Addams non l’aveva proprio adottata come figlia ma ne aveva preso soltanto la tutela legale. A detta di Morticia per evitare spiacevoli inconvenienti nel caso Mercoledì accettasse il legame. Enid era talmente in imbarazzo sulla questione e a disagio che non è riuscita a dar risposta.

Ormai una settimana che è a casa Addams o adesso dovrebbe già definirla casa sua, ancora fatica a orientarsi da sola, il castello è davvero enorme e finora ha imparato il tragitto da camera sua alla cucina, da camera sua al salotto e da camera sua alla sala da pranzo. Sinceramente non ha avuto voglia di imparare la strada per andare nelle sale giochi del resto della famiglia, soprattutto perché ha cominciato ad avere una vaga idea di cosa intendono per sale giochi.

Il posto dove preferisce passare il tempo è la serra di Morticia.

La donna ha davvero il pollice…nero? Sarebbe meglio definirlo così piuttosto che pollice verde dato che coltiva per lo più piante carnivore o super velenose. Le passioni di Morticia sono oltre al giardinaggio sono quella di creare profumi e veleni potenzialmente mortali. Un passatempo che trova piacevole anche se lei preferisce dedicarsi per il 99% alla creazione di profumi innocui, ha cosi scoperto che la sezione che ospita i fiori più colorati e profumati è una sezione  a cui Mercoledì non si avvicina neanche se legata e trascinata, dopotutto si sa che le piante più velenose sono anche quelle più colorate.

Enid oggi aveva preso l'idea di esplorare di più la villa, stando attenta ad evitare determinate zone che da poter essere potenzialmente letali o traumatiche.

Gomez aveva detto che la casa avrebbe fatto da sé, che lei poteva andare dove voleva, ci avrebbe pensato il castello stesso a proibirle l'accesso dove non avrebbe dovuto mettere il muso, all'inizio gli pareva strano ma poi ha capito che effettivamente il castello era vivo dopotutto, non era mai riuscita davvero a perdersi, neanche provandoci, il castello in qualche modo la reindirizzava sempre sul percorso giusto.

Aveva capito che le porte si chiudevano da sole a chiave o si aprivano ancor prima che lei potesse toccare la maniglia, Morticia le aveva detto che il castello si comporta così soltanto con chi gli piace e non è mai successo che si comportasse così per chi non appartenesse alla linea di sangue degli Addams o non fosse stato aggiunto sotto punto di vista matrimoniale ma a quanto pare Enid era un’eccezione.

“Ok castello, oggi Mercoledì o è particolarmente scontrosa parlava di un sogno orribile e che non avrebbe gradito visite da nessuno per tutto il giorno…..Quindi ho proprio voglia di visitare una nuova parte della casa, vorrei evitare stanze della tortura però, vorresti guidarmi?”

Non sapeva bene come rapportarsi con l'edificio, ci prova semplicemente e a sua sorpresa le braccia delle armature poste lungo corridori si alzarono indicando tutte varie direzioni che crearono un percorso.

“Cavolo ha funzionato davvero! Grazie castello mi affido a te! Ah una cosa, ti piace che ti chiami castello? O Preferisci che ti chiamo casa? O hai un nome proprio?”

Un quadro appeso ad una parete rappresentante per l'appunto il castello degli Addams trema un po’ facendo avvicinare Enid incuriosita dalla targa in oro attaccata sul sulla cornice del quadro.

“Allora vediamo….. costruito tra il 1600 e il 1700 d.c. Da quel che mi ha detto Willa era il periodo di attività di Goody…..Nel tempo si è dimenticato il nome proprio che fu dato al castello ma da sempre definito dalla famiglia come Maniero Addams. Quindi ti chiami Maniero?”

A quel punto una leggera brezza fece svolazzare un drappo di tessuto che era appeso al muro che sembra quasi carezzare il viso Enid.

“Wow sei già più affettuosa di Mercoledì questo aumenta di molto il tuo punteggio e diminuisce di parecchio il suo…”

Lo scricchiolio delle pareti che ci fu in quel momento era inquietantemente simile a quello di una risata.

“Okkkkk……Creepy”

Enid ripresasi dal fatto che l’edificio in cui viveva era a tutti gli effetti un essere vivente pensante, capì che doveva stare molto attento a quello che faceva e pensando a questo la sua mente andò ai luoghi più privati. A quel punto come se la casa gli avesse letto nel pensiero, un forte stridio le inculco in testa che l’edificio si prende cura dei suoi ospiti e mai si sarebbe permesso di spiarli nelle loro situazioni di intimità.

“Oh wow, ok questo è stato forte, praticamente se sei stato costruito per soddisfare ogni singola esigenza dei tuoi abitanti! Maniero sei davvero molto eccezionale!”


 

Enid continuava a camminare e a conversare col castello, quando Morticia se la vede passare davanti e capendo quello che stava succedendo si precipita a richiamare la ragazza.

“Enid tesoro! Con chi stai parlando?”

La ragazza è al quanto imbarazzata

“Con maniero….. la casa…”

Enid fece vari cenni con la mano per spiegare che si stava effettivamente riferendo a tutta la casa.

“E lei ti risponde?

“Beh a suo modo, con scricchiolii, facendo muovere le cose, è una bella chiacchierona in effetti, mi stava spiegando bene come orientarmi, come capire dove andare dove non andare, cosa toccare e cosa è meglio non toccare. Davvero sembra è molto gentile.”

“Enid lo sai che non è da tutti riuscire a comunicare con il maniero Addams e come mai il nome maniero?”

“Oh me l'ha suggerito lui, quando gli ho chiesto come preferisse essere chiamato ha scosso un quadro che c'era nel corridoio e sotto c'è scritto che il nome originale era stato perso ma tutti lo chiamano maniero e quando gli ho chiesto se gli andava bene mi ha accarezzato con un tessuto appeso al muro.”

La faccia di Morticia è di una indescrivibile sorpresa, che davvero niente e nessuno l'avrebbe mai potuta sorprendere oltre. Dopotutto a nessuno da decenni era stato fatto l'onore di poter comunicare in maniera così aperta col castello Morticia sapeva per certo che era possibile, l'aveva già visto accadere in situazioni eccezionali, loro vivevano lì, il castello li aiutava tutti i giorni con la loro vita quotidiana e si auto-pulisce, si auto-ripara, di auto-arreda, eccetera però mai avevano comunicato come fanno due persone. Il castello già in passato ha aiutato gli ospiti ma addirittura questo?....Cosa sapeva la casa che lei non sapeva?

Con questo pensiero Morticia salutò con un cenno Enid e si diresse a passo svelto in biblioteca doveva decisamente approfondire la conoscenza a proposito delle origini di casa sua.

“Oooooook? Molto bene torniamo a noi in Maniero, dove mi stavi portando?”

Enid continuo a seguire i segnali di maniero fino a trovarsi davanti ad una porta al piano terra nel corridoio principale ma non gli sembrava di averla mai notata, era di un legno nero come la pece ma lucido e liscio sembrava quasi metallico a guardarlo ma al tatto era decisamente legno, dava una sensazione di gelo. Aveva intarsi in oro e argento bellissimi che non sembravano inserti artificiali inseriti nel legno quasi come se fossero radici cresciute in esso.

“Ok come ho fatto a non aver mai notato questa porta? Anche perché è stranamente fuori posto. È decisamente uno stile gotico ed anche i colori sono in tono con il resto della casa…. Ma è diversa…Non dirmi che puoi far comparire porte e passaggi?”

Questa volta maniero non risponde, si limita semplicemente a far scattare la serratura della porta e a farla aprire, mostrando una scalinata in pietra nera, probabilmente ossidiana, le torce si le torce di fuoco si accesero da sole lungo le pareti illuminando la scalinata, Enid riuscii vedere che va molto in profondità ma non vedeva la fine dato che questa fa una curva.

“E avventure negli inferi sia, tu non sei stato gentile con me solo per portarmi in una trappola mortale… Vero Maniero?”

Una folata di vento arriva dal fondo delle scale, era un vento tiepido portatore di un torpore che dava ad Enid la sensazione di casa. Quella prima settimana vissuta a casa Addams aveva fatto sentire Enid accettata e amata, una sensazione rara nella sua vecchia famiglia, ma si sentiva comunque un estranea. Questa folata di vento tiepido invece le fece sentire come di essere davvero a casa finalmente, a quel punto Enid si decide a scendere le scale, si rende conto che le porte si chiudono dietro di lei ma pensa sia normale e continuo a scendere le scale.

Di certo immagina che fuori l porta comincia lentamente a rientrare nel muro e a sparire lasciando il solo e semplice corridoio di sempre.

“E questi? Che ci fanno qui?”

Alla sua destra incastonato nel muro un dipinto di Puglsey, seguito da uno di Mercoledì, poi da uno di Morticia ed uno di Gomez. Tutti i quadri sembravo come fuoriuscire dall’ossidiana nera che faceva da cornice ai quadri, meno per quello di Morticia che invece aveva una cornice di legno bianco e sembrava incastonato nella roccia.

Dopo Gomez c’è Fester e altri membri della famiglia Addams.

“Credo di capire…..I quadri con la cornice nera sono gli Addams di sangue e sono messi in ordine di nascita, mentre i quadri con la cornice bianca sono gli Addams acquisiti, come Morticia o come il padre di Gomez a quanto pare”

Una folata di vento arriva di nuovo dal fondo della caverna questa volta sembra trasportar un messaggio al subconscio della ragazza, per darle ragione.

Enid riprese la sua discesa, sotto i quadri nota anche la presenza della data di nascita e di morte e capisce che non si trattava di tutta la famiglia Addams, ma probabilmente del ramo che abitò Maniero attraverso le generazioni.

Ad un certo punto le pareti si fecero pian piano più grezze finché Enid non si ritrovò in qualcosa di più simile al cunicolo di una grotta, ed anche le torce, prima finemente elaborate, hanno pian piano preso una forma più arcaica.

“Porca trota….Goody?”

Quello che aveva davanti, l’ultimo quadro prima di arrivare alla fine della scalinata, rappresentava Goody Addams.

Enid nota subito l’inquietante somiglianza con Mercoledì ma di come al contempo fossero diverse.

“Finalmente era parecchio che non ricevevo visite!”

Una voce arriva da dietro l’angolo, Enid distratta dal ritratto di Goody non si era accorta di essere arrivata alla fine delle scale ed ora davanti a lei c’era una specie di camera piena di cianfrusaglie, al cui centro su un altare, era posto un quadro....un quadro che si muoveva e parlava.

Enid era a bocca aperta.

“Pure ad Hogwarts mi ritrovo adesso?

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Capitolo 12
*** Ansia da separazione ***


Mercoledì è in vena di un omicidio/ genocidio di massa mondiale.

Probabilmente il sogno da cui si è appena svegliata è forse il più bello fantastico, il più piacevole di sempre…..ma non era uno dei sui soliti incubi in cui viene torturata e inseguita dai demoni o è lei stessa il demone che tortura e massacra gli altri, erano quelli i sogni che gli piaceva fare, oppure non dormire affatto, cosa c’era di meglio di una bella emicrania mattutina da notte in bianco.

“Perché? Ora pure i miei sogni hai invaso maledizione antica dei miei stivali”

Quella notte aveva sognato lei, Enid, loro due felici insieme in un futuro apparentemente neanche troppo lontano, con addirittura dei mocciosi.

Fortunatamente Mercoledi penso di aver avuto tale incubo tramite una visione, il terrore che sarebbe potuto effettivamente accadere la faceva sentire..... viva, in senso Addams negativo.

Una volta uscita da camera sua Mercoledì era nera, non in bianco e nero come al solito, era totalmente nera, spaventando chiunque quella mattina, pure Lurch che in teoria non dovrebbe avere emozioni si trovò a diventare più bianco di quanto è di norma incrociando lo sguardo con la ragazza.

L'unica che non si fece intimorire fu Enid ma percependo delle vibrazioni negative, così ha detto la bionda, ha preferito stare alla larga da Mercoledì che si è rinchiusa in camera sua dopo aver fatto a malapena colazione, lasciando un chiaro monito a tutti gli abitanti della casa vivi, morti o appendici che siano.

“Non entrate in camera mia, non cercatemi, non lasciatemi messaggi, dimenticatevi della mia esistenza”

Ha poi battuto a macchina tutta la prima parte di giornata, solo quando sente la campana per il pranzo capisce di essere stata in un trans di follia per tutto il tempo, aveva battuto per tutta la mattina frasi o parole sconnesse fra loro, perlopiù si rende conto una volta riesaminati i fogli che aveva scritto il nome di Enid, oppure qualcosa che le ricordava la ragazza, come capelli biondi, artigli colorati, ecc.

La maledizione la stava divorando, Mercoledì sta totalmente impazzendo, adesso capisce perché suo padre l'aveva avvertita dicendole che la follia portata dalla maledizione Addams non era una follia che le sarebbe piaciuta.

“Maledizione Enid! Tra tutte le persone a questo mondo! Tra tutte le creature! Chi la mia maledizione poteva scegliere se non proprio tu?! Potessi ucciderti senza che la maledizione mi faccia impazzire lo farei! Ma vorrei evitare di essere sopraffatta da una cosa così smielosa, per quanto mi piacerebbe trasformarmi in un demone omicida, vorrei che il motivo sia un altro, vorrei evocare per sbaglio lucifero stesso dagli inferi, che questo prenda possesso del mio corpo, vorrei che un mix tossico di veleni e prodotti chimici mandasse in tilt il mio cervello o che mio zio mi lobotomizzasse nel sonno ma non voglio diventare una psicopatica assassina perché sono innamorato di un peluche biondo con gli artigli!”

Mercoledì è tesa e talmente tesa che non riesce neanche più a battere a macchina,  ormai la sua rabbia ha raggiunto livelli fuori scala, fa fatica pure ad alzarsi in piedi, ma appena lo fa comincia a camminare con una furia per tutta la sua stanza, non in cerchio, ma in modo proprio disordinato, arriva davanti uno scaffale fa scorrere i libri vede che non c'è niente che le possa in qualche modo distrarre e riparte a camminare in un'altra direzione.

Il frullato di caos che Mercoledì ha in testa viene placa per un secondo d qualcuno, dal ticchettio Mercoledì capisce essere mano, che infila una foto sotto la porta della ragazza, la quale praticamente è già pronta a saltar fuori dalla porta per sbriciolare l’appendice ma il suo sguardo ricade sulla foto, ritrae lei e Enid sulla balconata della loro stanza a Nevermore, molto probabilmente scattata a tradimento da Mano col cellulare della bionda, raffigura Mercoledì che suona il suo violoncello ed Enid che la guarda persa con un dolce sorriso.

“Stupida maledizione! E tu invece come puoi essere così odiosa ma portare così tanto... eherh non riesco nemmeno a pronunciare cosa mi provochi!”

La sola visione del sorriso di Enid che si beava della sua musica ha fatto sciogliere come burro tutti i muscoli della corvina. Mercoledì si perdeva in quegli occhi azzurri, in quel sorriso angelico.

Con la ritrovata lucida Mercoledì capisce che questa è solo una panacea minima per questo tipi di momenti. Dopotutto quello era il primo giorno che passava davvero lontano da Enid, fino a quel momento era stata lei a farle da guida per la casa ed Enid aveva preferito restare in stanza con lei piuttosto che girare da sola. Erano state poche le volte in cui erano rimaste davvero separate e solo ora collega i punti del suo umore scostante.

Mercoledì esce dalla porta guardando subito il pavimento ed ogni anfratto in cui quella stupida appendice potrebbe trovarsi, non vuole fargli del male, vuole chiedergli altre foto se pur il solo pensiero la disgusta.

“Mano ti giuro non voglio farti niente ma me ne servono altre! Ho bisogno di guadagnare più tempo possibile”

Purtroppo non ha risposta. Con molta probabilità Mano se l’è data talmente tanto a dita che in questo momento è dall’altro lato dell’oceano.

Adesso gli toccava trovare Enid almeno per ripristinare del tutto le suo facoltà mentali.

“Sorellona finalmente sei uscita dalla stanza. Era ora! Vedo che non sei più rigida come un tronco, ti è passata finalmente? Hai accettato la maledizione? Però ti prego non voglio vedere te e Enid sbaciucchiarvi per tutta casa come mamma e papà”

L’ultima cosa che Puglsey ricorda di quel giorno fu Lucifero che prese possesso del corpo della sorella e gli si avventava contro.

La prima tappa di Mercoledì è sicuramente la serra, Enid l’ha pregata quasi tutta la settimana di portarcela soltanto per poter passare un po’ di tempo con Morticia a creare nuovi profumi, o per meglio dire, mentre Morticia creava veleni mortali insegnava ad Enid a crear profumi sempre nuovi.

Mercoledì non gli ha mai detto di no, ma non per bontà di cuore o altro ma semplicemente perché anche lei aveva i suoi affari da sbrigare nella serra e adattare la sua tabella di marcia alle necessità di Enid fintanto che questa era legata a lei, non gli arrecava con sto gran fastidio.

Ci volle un'intera notte insonne perché Mercoledì si convincesse che tutte queste concessioni non erano date dai suoi reali sentimenti per il lupo mannaro ma dalla maledizione Addams

“Madre hai per caso visto Enid oggi?

Morticia è piacevolmente sorpresa di vedere la figlia.

“Cara vedo che sei uscita finalmente nella tua stanza. Placati i bollori dovuti alla separazione?”

Mercoledì si impettisce, la sua postura già rigida diventa lo diventa ancora di più, il mento si alza e lo sguardo si adombra, sa di essere stata presa in contropiede in maniera eclatante.

“Dimmi solo se Enid è qui?”

Morticia sospira sapendo bene che non otterrà altre risposte dalla figlia.

“No cara oggi purtroppo non ho visto Enid se non a colazione, dopo che tu hai brutalmente minacciato tutti noi nel caso ti avessimo disturbata oggi. Hai pure saltato il pranzo, la nonna ha conservato dello spiedo di ragno apposta per te, perché non vai in cucina glielo chiedi?”

Mercoledì non dà nessun tipo di risposta, si volta e se ne va. In quel momento le interessa solo trovare Enid e il suo stomaco non è una cosa che sinceramente l'ha mai guidata più di tanto.

Solo in quel momento Morticia ha un'illuminazione…. Mercoledì per caso era totalmente imbrattata di sangue? Con le mani totalmente imbevute di esso?

È la prima volta che il pensiero che sua figlia abbia commesso un massacro le fa venire un brivido lungo la schiena, dopotutto la furia data dalla maledizione Addams a portato la morte di parecchi membri della famiglia stessa, spesso per mano di altri famigliari.

“Oh…. sarà meglio che informi Gomez e il resto della famiglia, Mercoledì è sul piede di guerra”

La donna posa delicatamente l’enorme cesoia, da un ultima carezza alle sue piante prima di uscire di gran carriera dalla serra.

La prossima tappa di Mercoledì la cucina, come già detto non le interessava mangiare, ma al contrario suo Enid è una golosona, quindi c’è una buona possibilità che non avendo gradito lo spiedo di ragno, si sia infiltrata in cucina per cercare uno spuntino a lei più gradito.

“Nonna, Lurch, avete per caso visto Enid oggi?”

La nonna e il maggiordomo che in quel momento stavano mettendo ordine si voltano, la prima con un caldo ed enorme sorriso, il secondo con la sua faccia da morte che cammina….. dato che comunque lo è…..

“Oh mia piccola strega, ho tenuto parte dello spiedo di ragno ben cotto come piace a te”

“Non sono qui per mangiare, ho chiesto se sapete dove è Enid”

Lurch fa segno di no con la testa anche nonnina alza le spalle facendo intendere che neanche lei lo sappia.

"È stata con noi oggi a pranzo, immaginando che non gradisse lo spiedo di ragno, gli ho preparato dello stufato di maiale, lo ha gradito molto, ne ha mangiato davvero parecchio non credo che la troverai nelle vicinanze della cucina molto presto, ti ricordo che io so riempire lo stomaco un lupo mannaro”

La nonna fa l’occhiolino alla nipote, fiera delle sue doti culinarie.

“Molto bene”

Ancora una volta Mercoledì si volta e se ne va senza dare neanche cenno di saluto.

Forse sarebbe stato meglio non ridurre in quello stato Pugsley, magari lui sapeva dov’era Enid, dopotutto oltre a sua madre è suo fratello quello che più si era avvicinato alla biondina in quella settimana. Purtroppo ormai era tardi, non aveva il tempo di aspettare che suo fratello si riprendesse per rispondere alla sua domanda….. se mai si fosse ripreso.

“Ok Mercoledì pensa, dove potrebbe esserci cacciata Enid, di sicuro se ha sentito l'odore di una delle nostre sale dei giochi ha subito preso la direzione opposta, forse la biblioteca ma sarebbe un bel problema quel posto è enorme Enid potrebbe essercisi anche persa…oppure…no… dubito che il castello l'abbia in qualche modo fatta cadere in qualche trappola però si sa mai cosa questo stupido vecchio rudere possa aver fatto, mi ha sempre tirato dei brutti tiri mancina”

Detto fatto, al sentirsi chiamare vecchio rudere, Maniero fa cadere o almeno fa sì che l’armatura dietro Mercoledì molli la presa sull’enorme mazza ferrata che tiene per le mani e questa comincia a cadere verso la ragazza con le trecce.

“Prevedibile”

Mercoledì fa un passo indietro e l’enorme mazza si schianta sul pavimento.

“Tutto qui? Un misero tentativo di omicidio, faccio proprio bene a chiamarti vecchio rudere ormai non sai più inventarti uno scherzo decente”

Questa volta non perviene risposta dal castello.

“Neanche accetti le critiche”

Nel frattempo, una piccola infiltrazione d’acqua comincia a gocciolare sulla macchina da scrivere di Mercoledì.


 

Nei sotterranei invece Enid chiacchierava col dipinto che aveva trovato.

“Quindi tu saresti la persona che ha che controlla il castello?”

Il ragazzo fa un sorriso tirato

“Possiamo dire di si, anche se come ti ho già spiegato di sopra non so neanche il mio nome. L’unica cosa che ricordo è che ero ferito mortalmente, Goody…. Non ricordo cosa fosse per me, sicuramente una parente di sangue, mi viene a pensare a mia madre quando guardo il suo dipinto, ma un brivido lungo la schiena mi dice che non è lei. Comunque lei salvò almeno la mia anima, all’inizio la conservo in un medaglione, poi dopo la sua morte, quando fu seppellita e sopra la sua tomba costruito il maniero Addams, il mio spirito passò dal ciondolo all’edificio”

“Aspetta.... quindi sono sopra….”

Il ragazzo rise divertito della realizzazione della biondina.

“Sopra la tomba di Goody"

"Inquietante, ma non è che magari dietro il tuo dipinto c'è scritto qualcosa?"

"Non pensare che io veda attraverso gli occhi di del personaggio di questo dipinto, è vero questo si muove sembra agire ma i miei occhi sono praticamente ovunque, il mio spirito pervade tutto il castello, le sue fondamenta e praticamente tutto il terreno appartenente alla tenuta Addams per quanto la mia influenza si affievolisca più ci si allontana dal castello. Ma questo dipinto non è stato dipinto per me, raffigurava il castello, io l’ho solo modificato adesso per poter comunicare meglio con te, è una rappresentazione più o meno fedele di come ero un tempo”

“Un bello schifo Manny, non deve essere il massimo passare ma vita a fare da balia a generazioni di famiglie Addams, senza nemmeno sapere perché”

“Non è mai noioso con un Addams intorno, però si, se potessi svelare il mistero della mia identità, della mia storia, l'avrei già fatto, dopotutto ho accesso anche a tutta la conoscenza contenuto nelle biblioteche, sia quella pubblica che quella proibita, degli Addams presenti in questa tenuta, anche ai diari degli antenati e ai documenti anagrafici dell’ufficio di Gomez, risalgono fino a Goody, ma di me non c'è traccia o almeno di qualcuno che possa essere io, non avendo né nome né parentele conosciute, non posso neanche sapere dove o cosa cercare”

“Che storia triste”

Enid aveva già da un po’ cominciato a torturarsi le mani, è agitata, non tanto per il fatto di trovarsi in un posto alquanto angusto, seppur Manny lo aveva arredato in modo alquanto piacevole, c'erano già tante cianfrusaglie buttate qua e là, ma non si poteva dire che il posto non sia accogliente.. per quanto possa essere accogliente una grotta.

“Lei ti sta cercando tranquilla, anche lei lo sente”

Enid che era cascata all’interno della sua mente da qualche secondo, viene ripescata da maniero.

“mhm… Cosa?”

Maniero sorride, sa bene a cosa pensava la ragazza.

“Il legame, siete state troppo tempo separate, tranquilla una volta che lo avrete consolidato sia il tuo del lupo che il suo degli Addams, potrete anche andare ai capi opposti del mondo, certo non sarà piacevole ma non rischierete di impazzire, o almeno tu meno di lei. Come ti dicevo ti sta cercando, mi ha già insultato per non averla aiutata, ma la sto sistemando a modo mio. Per questa volta forse è meglio che torni su, non vorrei che cominciasse a smantellarmi pezzo per pezzo pur di trovarti”

“Intendi Mercoledì? Mi sta cercando? È preoccupata per me?”

“Come dire… lei non lo accetta però si è preoccupata per te, lei cerca di auto-convincersi che è la maledizione però lei ci tiene davvero a te, stava cominciando ad accettare la cosa, ma la maledizione l'ha spinta a ripudiare ancora di più i suoi sentimenti, se non fosse stato per quella stupida fattura magari a quest'ora eravate davvero migliori amiche, magari molto più vicine al tuo senso di migliori amiche rispetto che a quello di Mercoledì”

“Oh”

Enid è alquanto dispiaciuta non avendo afferrato del tutto le parole di maniero.

“Quello a cui potete aspirare adesso però, che magari senza legami sovrannaturali sarebbe arrivato molto dopo, perché ti assicuro che sarebbe arrivato, è di avere qualcosa di ancora più grande e di profondo, io non potrei augurare niente di meglio alla mia protetta, perché Mercoledì è la mia preferita, ma tu non diglielo, sinceramente adoro questa splendida e bellissima Lupa che ha portato…nel mio castello”

Enid alza un sopracciglio fissando il dipinto.

“Stavi per dire dentro di me…. Non è vero?”

Il dipinto di maniero guarda altrove imbarazzato.

“Si, sì è la cosa alquanto imbarazzante”

“È meglio che vada, come dici tu Mercoledì potrebbe cominciare a fare a pezzi qualunque cosa si trovi davanti”

“Farò apparire l'ingresso delle scale vicino a lei, così almeno non dovrei star lì a cercarla”

Enid comincia a risalire le scale non correndo ma con una certa fretta, arrivata in cima nota che effettivamente la porta è socchiusa, la spalanca e quello che si trova davanti è sangue, rabbia e due occhi che la fissano, che sembrano posseduti dal demonio.

“Dove. Diavolo. Eri. Finita?

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Capitolo 13
*** Di nuovo tu? ***


"Dove diavolo eri finita?"

Lo sguardo omicida di Mercoledì spaventa a morte Enid, ma questo stato di shock dura pochi secondi quando vede la corvina ricoperta e pregna di sangue.

"Oh mio Dio! Mercoledì ma cosa ti è successo? Di chi è tutto questo sangue?"

Enid scatta in avanti ma nel momento in cui metto una mano sulla spalla di Mercoledì, questa spalanca gli occhi che si girano indietro diventando bianchi, la sua testa scatta verso l'alto. Enid non aveva mai visto l'altra avere una visione.

Mercoledì sì sorprese alquanto, era da un bel po che non aveva più visioni e poi questa non è simile a quelle che aveva già avuto e di certo non si aspettava di trovarsi davanti..

"Goody? Avevo capito che non ci sarò mai più riviste"

La ragazza di fronte a lei è praticamente la sua versione in bianco e sentendo le parole di Mercoledì sì guarda come se non fosse conscia del suo aspetto.

"Oh beh, in effetti ho l'aspetto di Goody, ma non sono lei tranquilla, quella che stai avendo è sì una visione psichica ma non è né del futuro nel passato, è una visione della te stessa interiore"

"Che vomitevole cosa stai dicendo?"

"So che sembra stupido ma in teoria io sono tutta quella parte di te che tu odi e hai sempre represso, che però il tuo legame con Enid e la maledizione Addams hanno fatto si che prendesse un minimo in più di spazio nella tua testa, io sono diciamo la te stessa se tu non fossi una Addams"

lo sguardo di puro disgusto di Mercoledì era bellissimo per l'altra.
Dopotutto per lei quella era una parte che non era mai esistita prima di Enid, era stata la bionda a far sì che quel piccolo barlume di luce si accendesse in lei.

"Sì... molto probabilmente ho preso l'aspetto di Goody e ci ritroviamo in questa foresta nebbiosa, davanti alla cripta di Crackstone, perché il tuo subconscio quando hai avuto la visione a ricollegato tutto a questi eventi, molto probabilmente mi hai dato tu questo aspetto ma siamo nel mio...nel nostro subconscio e alla fine possiamo essere dove e come vogliamo"

Tutto d'un tratto si ritrovavano nella loro stanza del dormitorio, Mercoledì seduta sul suo letto mentre Goody, che ora aveva un aspetto totalmente diverso, era seduta sul letto di Enid.

"E questo aspetto invece da dove lo tiri fuori?"

La ragazza che in quel momento si stava guardando la nuova manicure porto la sua attenzione su Mercoledì.

"Molto probabilmente devi aver visto questo tipo di outfit e queste bellissime e fantastiche unghie su qualche rivista di Enid"

Di nuovo Mercoledì aveva la sensazione del vomito, accompagnato da una forte sensazione di volersi suicidare sapendo che quella che aveva davanti era una parte di lei.
Una ragazza dai capelli castani e non corvini, una carnagione non più cadaverica ma latino americana, un outfit alla moda, delle bellissime unghie rosse con dei motivi bianchi.

"Tu non puoi essere davvero una parte di me, sei tutto ciò che posso odiare, neanche Enid è così irritante"

"Enid è la tua tortura perfetta e tutto ciò che tu detesti, diciamo che lo a tal punto che fa il giro completa e diventa perfetta per te. Tu adori la tortura e cos'è meglio se non essere accoppiati per l'eternità alla persona che è la tua perfetta tortura vivente"

Mercoledì non riesci a spizzicare una parola, il ragionamento del suo io interiore fila troppo liscio nella sua mente Addams.

"Comunque, una cosa che non ti ho detto.... questa visione è stata provocata da Goody, non potrai più vederla in ogni caso o entrare in contatto con lei ma lei continua a guidarti o almeno ci prova ma sei più testarda di un mulo... di un mulo senza testa"

Mercoledì si riprende un attimo.

"In che senso continua a guidarmi? Dopo che mi ha salvata e mi ha aiutato contro Crackstone non ho più ricevuto alcun segnale da lei"

Un ghigno divertito e saputello spunta sul viso della Mercoledì interiore.

"La maledizione degli Addams secondo te chi te l'ha lanciata?"

Lo sguardo della corvina si adombra, pensieri poco gentili cominciano a formarsi dentro di lei per la sua antenata.

"Vuoi dire che è stata Goody a maledirmi con Enid? È il suo ringraziamento per aver risolto i suoi conti in sospeso?!"

Una vena pulsante sulla tempia di Mercoledì compare prepotente e accende un campanello d'allarme nella latina.

"O tranquilla non è come pensi, la maledizione Addams è molto più complicata di quanto tu possa immaginare. Devi capire che la linea è sangue Addams è forse la più pura e pregna di magia sia nera che bianca al mondo, letteralmente un Addams può praticare qualsiasi tipo di magia, da quella sacrificale, alla magia di sangue, alla magia oscura, alla magia bianca, qualunque tipo di magia. Seppur queste pratiche si siano persi negli anni, tu volendo potresti apprenderle tutte!"

"So che Goody era una strega ma sinceramente dopo di lei la mia famiglia ha evitato di praticare la magia, attira un po' troppo l'odio e l'attenzione dei normali, ma cosa centra con Enid?"

"Si, sì come vuoi, io comunque so queste cose grazie a Goody, come ti ho detto lei in qualche modo è ancora collegata con te e io sono la parte di te che ancora riesci a sentirla perché è l'unica disposta ad ascoltarne i segnali.
Per quanti riguarda Enid invece devi capire che di per se la maledizione Addams non esiste..."

La vena pulsante di Mercoledì si riduce ma ne consegue l'inclinazione della testa della ragazza, che è più che sicura di aver letto libri su libri, diari su diari, che parlavano della maledizione.

"Ed è per questo che non può essere spezzata, sono gli antenati in realtà che ci spingono verso chi amiamo davvero e che loro sanno, perché loro sanno più o meno qualsiasi cosa, che questa persona ci ama in egual modo, oppure in modo addirittura superiore, per questo hanno fatto sì che la maledizione, se ancora la vogliamo definire tale, ti legasse a Enid.
Fanno tutto questo per evitare che la progenie e quindi il potere degli Addams finisca nella mani sbagliate.
Non possono dire lo stesso del suo lupo, quella è tutta un'altra parte del soprannaturale su cui loro non hanno potere o conoscenza ma il lupo deve aver sentito i tuoi veri sentimenti e averti scelto."

Ed eccola di ritorno quella meravigliosa ed intimidatoria vena pulsante che tanto non dissimula da un timer di una bomba nucleare.

"Veri sentimenti? Ti prego! Secondo quali veri sentimenti il lupo di Enid avrebbe dovuto scegliermi? Disprezzo? Odio? Irritazione verso la sua parte umana? Fammi il piacere, questo è soltanto un orrendo scherzo del destino ed io farò in modo di spezzarlo! Quindi se davvero sei in contatto con Goody razza di...mhm... boh modella.jpeg uscita da una delle riviste pop di Enid, vedi di riferirle il messaggio!"

Mercoledì Addams aveva appena persona la sua stoica compostezza, i suoi toni di voce erano alterati e aveva agito come una normale adolescente irritata.

"Beh, il fatto che tu mi stia dando della modella è molto egocentrico dato che tecnicamente sarei te se soltanto ti ti vestissi alla moda e se prendessi cura del tuo corpo, dopotutto questo è il tuo colorito naturale, ti ricordo che la tua linea di sangue è messicana quindi non dovresti avere la pelle bianco cadaverica, o perlomeno, non cadaverica a tal punto, neppure tua madre è così bianca seppure questa è una caratteristica della sua famiglia.
In ogni caso no! Sia senza maledizione, che senza legame del lupo, tu ed Enid stavate sviluppando qualcosa, forse sarebbero passati anni o decenni, forse avreste avuto altri partner, forse tu saresti cascata tra le braccia di un altro serial killer o mostro psicopatico in cui ti saresti imbattuta da qui in avanti con la tua orrenda fissazione di ficcarti in ogni orrendo caso di omicidio che ti capita sotto tiro, ma ti voglio ricordare che solo il sentore che Enid avesse qualcosa che non va ti ha fatto partire armata fino ai denti per sfidare un branco di lupi mannari pur di metterla al sicuro! Devo aggiungere altro?"

Mercoledì è messa di nuovo all'angolo, seppur con un aspetto, a suo dire, da rimbambita, quella con cui stava discutendo rimaneva comunque una parte di lei, quindi sa bene che tasti preme e come vincere una discussione.

"Direi che le tue argomentazioni sono....sufficienti.
Beh se davvero Enid è la persona a cui sono destinata.. direi che gli squilibrati che si trasformano in mostri killer sono il mio tipo"

La mora mette il broncio infastidita.

"Non è bello che tu abbia appena dato della squilibrata alla povera Enid, ti ricordo che è la ragazza che amiamo"

Mercoledì aveva ormai capito che quello era il suo subconscio, quindi materializzare un coltello da lanciare alla sua controparte non è stato così complicato, anche se l'esito fallimentare era scontato.

"Sono sorpresa che tu non l'abbia fatto prima sinceramente"

"Enid è la persona che TU ami vorrei sottolineare e ricordati che tu componi credo lo 0,01% della mia persona quindi non hai voce in capitolo!"

L'altra fa un passo verso la corvina questa volta anche lei leggermente offesa.

"Già peccato che neanche lo 0,01% di quel che rimane non sia innamorato perso di Enid"

Mercoledì si irrigidisce ancora di più e fa un passo per allontanarsi dall'altra.

"In effetti stavo cominciando a provare della dell'affetto per lei, ma nulla di più dell'affetto che si può avere per un animaletto domestico anzi se non più ad una pianta domestica"

La Mercoledì interiore la schernisce con un ghigno.

"Dì quello che vuoi, quell'abbraccio l'ha visto praticamente tutta la scuola e c'erano più vibrazione gay romance in quell'abbraccio che in 10 gay pride messi assieme"

Mercoledì fece un espressione davvero schifata.

"Sentire così tanto vomito pop culturale uscire da una faccia cosi simile alla mia è oltremodo orribile e non del tipo che piace a me. Comunque quell'abbraccio è stato un momento di debolezza dettato dal mio stato mentale e dalla copiosa quantità di sangue che avevo perso"

"Forza continua a dire quello che vuoi, intanto all'inizio l'hai respinta, poi l'hai guardata negli occhi e qualcosa ti è scattato nel cervello, quel qualcosa ero io, ma non ti ho mai detto, né spinto a riabbracciarla, o a cominciare a sviluppare certi sentimenti per lei, hai fatto tutto da sola!"

Mercoledì si impettisce, alla solita maniera gonfia il petto volendo far percepire all'altra tutto il suo disappunto.

"Non cè bisogno che usi il linguaggio non verbale, ti ricordo che siamo la stessa persona, ti prego sciogliti un po', mi da un fastidio la schiena con quella postura rigida che tieni sempre. Un'altra cosa da poco che so, è che stavi maledicendo il legame per farti provare questa sensazione di angoscia per la lontananza di Enid, ma devi sapere che non è stata colpa degli antenati ergo della maledizione, se stavi impazzendo perché non trovavi Enid. Non è stata né Goody né nessun altro a far si che tu impazzissi per la mancanza di Enid, quella era la tua solita mania ossessiva-compulsiva-possessiva che hai da sempre verso ciò a cui sei affezionata"

Il sorriso di scherno della latina mandava su tutte le furie Mercoledì.

"Stai mentendo!"

Il sorriso compiaciuto che si allargò sulla Mercoledì interiore è quello di una persona talmente soddisfa, no, talmente pregna di goduria nel vedere il terrore della realizzazione sul viso dell'altra.

"Oh ragazza mia, tu sai bene che non sto mentendo"

Mercoledì senti come delle catene spezzarsi, catene che legavano il suo cuore. Quelle catene che dopo la morte di nero, che dopo molte altre delusioni che la società normale le aveva portato, si erano strette intorno ad esso impedendogli provare alcuna emozione se non odio e disprezzo. Ora pompava un nuovo sentimento, una nuova emozione che Mercoledì non volle ripudiare perché questa era oscurità pura. Un'ossessione,  qualcosa di oltre il malato, un sentimento in realtà così puro e talmente oscuro che Mercoledì doveva, voleva accettarlo. Lei sapeva che era nata, che il suo cuore era nato per pompare questa forza oscura nelle sue vene ed in ogni sua singola cellula ed atomo.

In quel momento Mercoledì viene trascinata di forza fuori dalla visione, si ritrova sul suo letto con i vestiti puliti, accanto a lei sua madre Morticia e suo padre Gomez. La sua mano destra stretta tra le mani di Enid, che la fissava con gli occhi fuori dalle orbite e l'espressione più preoccupata che abbia mai visto.

"Mercoledì mi hai spaventato a morte! Ma che cavolo è successo?"

Mercoledì non riuscivo a proferiva parola, non riusciva a non guardare Enid senza provare sentimenti che ora che era tornata lucida non accettava del tutto. Subito si fece ricadere all'indietro sul sul cuscino chiudendo gli occhi, con la mano sinistra che scatta al petto stringendosi la camicia mentre la mano destra non riesce a lasciar le mani di Enid ma non perché la Lupa non la lasciasse ma perché è proprio Mercoledì a stringerla ancor più forte senza alcuna intenzione di mollare la presa.

"Non sta avendo un'altra visione vero? Morticia dimmi che sta bene?"

"Non credo stia avendo un'altra visione, credo sia soltanto...uhm. Sinceramente non so cosa le stia succedendo"

Morticia allunga preoccupata una mano verso il viso della figlia toccandole la fronte.

"Gomez! Amore caro è viva! La sua temperatura è quella di una persona normale!"

Anche Gomez comincia seriamente a preoccuparsi.

"Mercoledì, mia piccola vipera velenosa dicci che cosa sta succedendo"

"Madre, padre sto più che bene in questo momento ma vi chiederei per favore di lasciare me ed Enid a parlare da sole per un po'."

Morticia e Gomez un attimo rinfrancati dal tono forte e deciso della figlia fecero appena un cenno con la testa prima che mano nella mano lascino la stanza.

"Mercoledì?"

Ancora senza lasciar la mano di Enid, Mercoledì riapre gli occhi, girandosi però su un fianco dando le spalle alla ragazza.

"Dobbiamo parlare e se non è chiaro a proposito di quello che sta accadendo tra di noi"

Enid fa un debole sorriso.

"Credo di poterlo immaginare"

"E non sarà neanche l'ultima temo"

Enid era pronte al peggio, ora ha un punto interrogativo disegnato in faccia.

"Ok... adesso sono confusa. Manny mi aveva detto che stavi impazzendo per cercarmi ma con la maledizione pensavo avessi tutto sotto controllo"

Mercoledì sospira sconsolata, Enid non cambierà mai.

"Immagino che Manny sia la casa, dovevo immaginare che gli avessi trovato uno stupido soprannome. Comunque come tu hai avuto un colloquio illuminante con un essere ultraterreno, io ho avuto il mio e sono arrivata ad una conclusione e ti dico questo, ascolta bene le mie parole, marchiale a fuoco nella tua mente, perché non le ripeterò un'altra volta!"

Verso le ultime frasi il tono di Mercoledì era cambiato, era quello di una persona normale, di una ragazza agitata, di un'adolescente che stava per dichiarare le sue emozioni, nel caso di Mercoledì le prime emozioni che accettava davvero.

Finalmente la corvina si tira su del tutto e si volta a guardare Enid negli occhi, la lupa scioccata non sa come reagire e non sa davvero cosa Mercoledì potrebbe dirle, forse vuole ucciderla, forse ha trovato il modo per spezzare il legame, tutte prospettive poco piacevoli.

"Prima però voglio sentire tu cosa provi davvero, legame a parte, prima che capissi che il tuo lupo mi avesse scelto, tu cosa provavi per me?"

Enid abbassa la testa e sposta lo sguardo altrove.

"Io amavo Ajax o almeno avevo una bella cotta per Ajax.. Però tu dal primo giorno che ti ho vista, dal momento in cui sei entrata dalla porta del nostro dormitorio, non ho fatto altro che chiedermi cosa potessi fare per renderti felice, non fu neanche: per rendere il tuo soggiorno il più piacevole o per darti il più caloroso benvenuto; ma letteralmente la domanda che mi feci il primo istante in cui ho incrociato il tuo sguardo fu: Cosa posso fare per renderti felice?"

Mercoledì allunga una mano, prende il viso di Enid e delicatamente lo tira su finché i loro sguardi non si incrociano di nuovo, finché le tenebre degli occhi di Mercoledì Addams non si unirono allo zaffiro degli occhi di Enid Sinclair.

"Enid Sinclair ti amo, io Mercoledì Addams ti amo. Sono perdutamente, in una maniera malata ed ossessiva innamorata di te.
Ho scelto te, non è stato il fato, non è stata una stupida maledizione, non sono stati i miei antenati a sceglierti, non sono stati loro a manipolare i miei sentimenti per te, i nostri destini ci hanno guidato solo verso qualcosa che sarebbe comunque successo, anche fossimo nate ai poli opposti del mondo, anche fossimo state delle normali, noi ci saremmo trovate ed almeno io, mi sarei innamorata sempre di te. Sei più importante per me di quanto i corvi significhino per Poe, sei più importante per me di quanto la Nevermore non fosse per la preside Weems..... sei più importante per me di quanto mia madre lo sia per mio padre."

Enid perde uno, due, tre il suo cuore smette di battere.

"Tu Enid sei fatta per me, proprio come io sono fatta per te. Una volta quando ero piccola, quando mia mamma mi disse che anche io, un giorno, nonostante il mio cuore nero, mi sarei sposata con qualcuno che amavo davvero perché era questo il mio destino, gli dissi che se proprio avrei dovuto sposare qualcuno sarebbe stato colui che mi avesse inflitto la tortura perfetta e tu Enid Sinclair ti vesti di colori sgargianti, accecanti e psichedelici, ascolti una musica terribile allegra che porta felicità nel nelle persone, sei amichevole, altruista, ami il prossimo, tu sei la mia tortura vivente, quindi diciamo che la mia previsione si è avverata, sono stata legata e molto probabilmente destinata a sposare la mia tortura perfetta, una ragazza meravigliosa e ciliegina avvelenata sulla torte, sei bellissima con o senza artigli e zanne."

Enid è a bocca aperta, il suo cuore è asceso al paradiso e allo stesso tempo è disceo all'inferno. Tutto si aspettava meno un discorso a cuore aperto da parte di Mercoledì Addams.

"Io non so cosa dire Mercoledì, è vero forse sulle emozioni so lavorarci meglio di te però io non posso credere che tu sia stata capace di elaborare una cosa del genere"

Mercoledì alza gli occhi al cielo ma fa un cenno di assenso.

"Possiamo dire che ho avuto un aiuto dall'interno e dall'alto...... o basso non sono sicura, credo più dal basso"

Enid ride immaginando a quale demone dell'inferno si deve essere rivolata la sua compagna per una rivelazione del genere.

"Ok forse di questo ne riparliamo.... hai detto che mi ami..."

"Fattelo bastare per un bel po', non lo ripeterò di nuovo"

Enid balbetta, sì sporge lentamente verso Mercoledì senza alcun tipo di intento, vuole soltanto avvicinarsi.

"Che sei perdutamente..... ossessivamente....possessivamente.... innamorata di.....me"

La corvina si allontana leggermente in risposta.

"Per questo mi ci vorrà ancora un po', possiamo tenerci per mano se vuoi. in privato e senza che nessuno lo sappia"

Enid cade dalle nuvole.

"Eh? Cosa?"

Solo in quel momento si rende conto di essere a 2 cm dal baciare Mercoledì e diventa letteralmente più rossa del sangue che la ragazza aveva addosso poche ore prima. Con un balzo salta indietro mollando la mano di Mercoledì, con alquanta delusione della corvina.

"Io ecco, sono felice che tu hai accettato questa cosa, in effetti anch'io credo che... anche senza il legame del lupo mi sarei innamorata di te, perché...... anch'io ti amo Mercoledì Addams, però ecco come immagino sarà difficile per te processare questa cosa..... Noi..... è difficile anche per me e non ti forzerò niente ma io adesso voglio soltanto poterti stringere come quella notte."

"Enid sia chiara una cosa, oggi, queste ultime ore prima che ci dovremmo confrontare coi miei genitori, perché vorrei informare almeno loro di questa cosa, saranno le ultime tue occasioni perché tu possa avere un contatto fisico con me senza che io te ne dia un consenso verbale o comunque esplicito"

Enid le fece a malapena finire la frase e si lanciò su Mercoledì. Inalò il suo profumo strofinando il naso sul suo collo, anche Mercoledì senza sapere che quello era un modo dei Lupi per dimostrarsi affetto fece la stessa cosa, strofinando il suo naso sul collo di Enid, inspirandone l'odore, quell'odore che di solito la infastidiva quell'odore dolce e candido che l'ha sempre nauseata, in quel momento la faceva sentire bene, a casa, finalmente Mercoledì Addams poteva dire che aveva trovato la sua oscurità, l'oscurità che l'avrebbe accolta, custodita e protetta, un'oscurità che gli sarebbe stata data dall'ombra di Enid. Mercoledì fa passare le sue braccia intorno alla vita di Enid e la stringe a sé ed entrambe si fanno delicatamente cadere sul letto avvicinandosi sempre di più.

Molti penseranno che in quel momento i pensieri che affliggevano la mente di Enid fossero stati molteplici, che frullavano con la forza di mille uragani, ma non era così, nella sua mente c'era il mare in bonaccia, un mare composto da uno unico pensiero: Mercoledì Addams l'amava, la persona che neanche nei suoi incubi o sogni più pazzi e sfrenati avrebbe mai pensato di volere al suo fianco. Dopotutto però, era finita ancor prima di cominciare, ancor prima di sentire il legame, ancor prima di cominciare davvero a legare con la ragazza, aveva capito che questa persona, che Mercoledì Addams sarebbe dovuta rimanere al suo fianco, come amica, conoscente, amante, in ogni caso Enid l'aveva capito dal primo istante che ha incrociato il suo sguardo. Aveva capito che l'unica cosa che desiderava era tenerla al suo fianco, perché lei era sua e solo sua, sentiva il suo lupo ululare e ululare, non vedeva l'ora di venire fuori per ululare alla luna il suo amore e per poterla reclamare. Capì molte cose, si ricordò di una piccola nota che lesse anni fa, quando il problema del ritardo della sua trasformazione cominciò a insinuarsi nella mente e nei discorsi il suoi genitori. In un vecchio libro che aveva in casa c'era scritto che tante volte i Lupi destinati a creare un legame forte con il proprio compagno non si sarebbero trasformati finché questo non si sarebbe formato, finché il compagno non fosse stato trovato ed il legame accettato. Enid in quel momento era troppo persa in Mercoledì, ma il suo subconscio aveva capito, il suo lupo non era ritardatario, non era debole, aspettava Mercoledì, la aspettava perché il suo primo ululato alla luna sarebbe dovuto essere il suo nome, sarebbe dovuto essere il nome del suo compagno, un inno all'amore che prova per lui o meglio per lei. Anche se Enid quella notte non si era resa conto della vera natura dei sentimenti che l'avevano spinta ad affrontare un mostro come un Hyde, il suo lupo ne era ben conscio e per questo ha accettato di trasformarsi senza che il legame fosse stato nemmeno sentito, perché in quel momento solo il lupo sapeva che Mercoledì Addams era destinata a lei.

Le due ragazze continuano a coccolarsi, a sfregarsi ed ad accarezzarsi dolcemente finché l'una con la fronte appoggiata all'altra, dopo essersi guardato un'ultima volta negli occhi, con le gambe intrecciate e le mani unite, non si addormentarono beate di questa loro nuova rivelata unione.



 

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Capitolo 14
*** Fidanzate ma... ***


“Gomez! Forza! Dobbiamo preparare la lista degli invitati! Forza! Forza! Forza!

“Madre aspetta”

“Si, Mon Cherí io faccio la lista dei parenti della mia famiglia tu fai la lista dei tuoi”

“Padre, No!”

“Oh! Dobbiamo scegliere il carattere per il formato degli inviti, anche la carta, la copertina, ho ancora i campionari del nostro matrimonio! Gomez dove li avevamo messi?”

“Adesso basta! Fermatevi entrambi!”

“Tish per le decorazioni ho visto proprio ieri delle decorazioni nere opache che starebbero bene”

*colpo di pistola*

Mercoledì ormai esasperata dall'eruzione di entusiasmo dei genitori, aveva presi un’antica pistola che era appesa alla parete (a quanto pare la suddetta pistola era a carica e pronta a sparare) la corvina non ci ha pensato due volte a sparare in aria per sovrastare le voci dei genitori.

“Allora! Mentre mano fa riprendere Enid, che si è talmente imbarazzata che è svenuta…”

Mano fa cenno ai due adulti mentre con i sali che cerca di far riprendere Enid svenuta sul pavimento.

“Voglio essere più che chiara, ho accettato il legame con Enid, lei lo ha accettato con me, ci siamo dichiarate e ancora non le ho fatto la proposta di essere la mia promessa sposa, ma avvera a breve..”

Il sorriso sui volti dei suoi genitori va da orecchio ad orecchio, sono così entusiasti e carichi come molle pronte a scattare.

“Ma non ci sarà… almeno prima del diploma… un matrimonio tra me ed Enid”

Enid che si era ripresa sviene di nuovo sentendo solo l’ultima

“Ma….mia piccola vipera, vi amate, il vostro amore è così puro, cosa c'è di più puro del legame del lupo unito alla maledizione Addams? Non può esistere amore più vero, tranne quello tra me e tua madre ovviamente, al mondo che posso superare quello che avete voi due…”

“Mi spiace deluderti padre, ma per quanto io accetti il mio amore per il nostro legame ancora devo familiarizzare con questo fatto della relazione intima, non ci siamo nemmeno baciate, ci siamo solo tenute per mano e abbracciate basta, ci vorrà tempo prima che io possa anche solo accettare di dividere più della stanza con Enid, ancora di più per poter consumare un eventuale matrimonio”

Nel frattempo la povera licantropa si era ripresa seppure ancora intontita e aveva sentito le parole di Mercoledì, ne è ovviamente dispiaciuta, ma era una cosa facilmente prevedibile e che aveva messo in conto innamorandosi della corvina, ma una cosa non le era chiara.

“In che senso consumare un matrimonio?”

Mercoledì vorrebbe evitare che la sua novella ragazza svenga a ripetizione, quindi una volta aiutatala a rialzarsi, le fa una carezza sulla guancia.

“Ne riparleremo quando sarai più grande”

Enid che all’inizio si era beata del tocco gelido di Mercoledì sulla sua pelle ancora infuocata d'imbarazzo, arretra di scatto tirando un acuto.

“Eh?”

Lì interviene Morticia volendo evitare che ma prima discussione delle due riguardi certi argomenti, dopotutto sono ancora delle bambine.

“Figlia mia, piccola nuvola oscura, immaginavo sarebbe successa una cosa del genere, mi spiace che mi sono fatta prendere dall'entusiasmo ma in questa settimana che Enid è stata con noi, ci siamo tutti affezionato a lei ormai è come se fosse già di famiglia anzi legame o non legame, maledizione o non maledizione, matrimonio o meno, Enid Sinclair, tu ormai sei un membro a tutti gli effetti di questa famiglia.”

Ad Enid alle dolci parlare di Morticia e quando la donna posa uno sguardo così pieno di amore materno su di lei, cominciano a scendere delle lacrime copiose.

“Oh piccola mia”

Morticia si avvicina ad abbracciare la giovane Lupa coccolandola.

Scariche elettriche cominciano a diffondersi lungo il corpo di Mercoledì e vene pulsanti le compaiono sulla tempia.

“Oh mia piccola vipera, guardati così gelosa d'amore, gelosa pura della tua stessa madre, immagino le stragi che farai in nome del tuo amore per questa bellissima e fantastica ragazza. Che fortunata che sei Enid, chissà quante teste impalate ti dedicherà la mia adorata figlia.”

L’immagine che si palesa nella mente di Enid di un esercito di teste impalate nel giardino di casa tutte dedicate a lei, molto probabilmente di ragazzi e ragazze che semplicemente hanno incrociato il suo sguardo, le fa accapponare la pelle.

“Si….amo che Mercoledì sia gelosa di me ma preferirei che dimostrassi il suo amore senza teste mozzate o persone imparate”

Gomez sorride comunque contento battendosi la mano sulla pancia.

“Oh piccolina, imparerai come amano gli Addams, siamo unici al mondo”

Ancora una volta un brivido percorre la schiena di Enid a pensare come possono essere le dimostrazioni d'amore da parte di un Addams…..Mercoledì in particolare.

“Comunque ora basta, siamo venute solo per comunicarvelo. Ora dato che avete sollevato la questione io e Enid dovremmo avere un lungo discorso sulle regole e i limiti di questa nostra relazione che apporremo almeno per adesso.”

Enid fa un enorme e falso sorriso.

“Certamente Mercoledì sono pronta a venire incontro a qualsiasi tua richiesta”

Enid si avvicina e dolcemente prende tra le sue dita la mano di mercoledì che subito viene tirata via di scatto lasciando la biondina alquanto perplessa ed amareggiata anche i genitori di Mercoledì perdono il sorriso alla scena.

“Come ti ho già detto, solo in privato…. almeno per ora”

Mercoledì si volta e si dirige per tornare in camera sua, Enid la segue con la testa abbassata verso quello che si prospetta un lungo e tedioso pomeriggio di contrattazioni che probabilmente perderà su tutta la linea.

 

Una volta salite le rampe di scale e girato l’angolo, quando non erano più nel capo visivo del resto della famiglia Mercoledì afferra con vigore la mano di Enid che arrossisce per l'improvviso contatto.

“Forza! Datti una mossa”

Mercoledì la trascina senza troppi problemi verso la sua camera.

Enid non riesce neanche a spiccicare una parola durante il tragitto, solo pensare che Mercoledì l'ha presa per mano di sua spontanea volontà e sempre di sua spontanea volontà la sta la portando nella sua camera privata.

Una volta entrate Mercoledì lancia letteralmente Enid dentro la stanza e si precipita chiudere la porta a chiave.

“Mercoledì? Tutto bene?”

La corvina sospira e si gira con un'espressione alquanto minacciosa.

“Mercoledì mi fai paura, te la sta prendendo così tanto solo perché ho abbracciato tua madre?”

Mercoledì fa un passo minaccioso verso la bionda, alza il mento e gonfia il petto.

“No, non è per quello, cioè è anche per quello ma non solo per quello”

Enid adesso è solo più confusa dalle parole della corvina.

Mercoledì si sgonfia e comincia a camminare lentamente verso l’altro lato della stanza rispetto a dove si trova Enid.

“Sono arrabbiata perché non riesco a toglierti dalla mia testa. Quando mi hai preso la mano prima è stata come una boccata d’aria fresca, come se stessi annegando e tu con un solo tocco mi abbia ridato ossigeno”

Enid ha la mascella che gli tocca il pavimento, questa era già la seconda volta in meno di tre ore che Mercoledì Addams le parlava a cuore aperto.

“Mi fa infuriare ancora di più che ne voglio ancora, ne voglio sempre di più! E questo non lo sopporto.”

Ad ogni parola, Mercoledì fa un passo lento e deciso verso la bionda che altro non può fare se non rimanere paralizzata immobile.

“Ho accettato quello che c'è tra noi, ho accettato i miei sentimenti ma non accetto il fatto che io dipenda da te, da quel che mi ha fatto capire…… Goody, diciamo così per riassumere tutto, accettare il legame mi avrebbe dovuto permettere di saziare questo immenso bisogno di averti sempre con me”

Ormai Mercoledì era un passo da Enid e finite queste ultime parole lo compie poggiando la fronte contro quella dell'altra ragazza, poggia le mani sulle spalle di Enid per poi farle scorre in una lenta carezza lungo le braccia fino a raggiungere mani che afferra delicatamente.

Mercoledì ha gli occhi chiusi e continua a sospirare profondamente come se volesse lasciare la parola all’altra ragazza che di parole però non ne ha proprio.

“Ti decidi dire qualcosa? Non credo di averti mai vista così silenziosa”

Enid è perplessa, ma le parole della corvina la scuotono

“Cosa potrei dire? Mercoledì mi stai parlando a cuore aperto, sta succedendo tutto così in fretta che davvero è totalmente innaturale”

Un altro sospiro della corvina, questa volta di fastidio.

“Come ho già specificato questa è una situazione a parte, quando noi due siamo sole tu non pensare a me come alla Mercoledì Addams che hai sempre conosciuto…. mi viene il voltastomaco a dirlo, davvero mi le mie interiora diventano lava e cercano di divorarmi dall'interno….. ma quando siamo solo noi due devi pensarmi molto più simile….”

La giovane Addams ha quasi un conato di vomito ha ribrezzo alle parole che sta pronunciare.

“Molto più simile a mio padre”

“Oh”

Mercoledì sospira profondamente (di nuovo) e con continua ad accarezzare le mani di Enid mentre delicatamente si sporge verso di lei fino a far strofinare i loro nasi.

Enid che aveva ancora un'autostrada per mosche al posto della bocca, sorride sorpresa.

“Cavolo Mercoledì non ti pensavo una da bacio all’eschimese”

“E hai dovuto rovinare tutto”

Mercoledì si stacca e va a sedersi sul suo letto e invita la bionda a prendere posto accanto a lei.

“Molto bene direi che è il momento di parlare di come dovrà essere, almeno per ora, la nostra relazione”

“Per prima cosa” “Per prima cosa”

Enid sorride ed abbassa la testa facendo cenno a Mercoledì di parlare per prima.

“A meno che la situazione non cambi nei prossimi due mesi, preferirei evitare di rendere pubblica la nostra nuova relazione una volta tornate a Nevermore”

Il sorriso di Enid si amplia

“Iniziamo già a leggerci nel pensiero a quanto pare. Non che mi vergogni di te o altro Mercoledì, solo che…. cavolo praticamente non sento Ajax, che tecnicamente è ancora il mio ragazzo, da un mese, sono sparita, non so neanche cosa pensi di me in questo momento e vorrei evitare che pensasse che io lo abbia rimpiazzato senza neanche aver prima rotto con lui….E di certo fare il mio ingresso trionfale a Nevermore mano nella mano con la mia nuova compagna non credo sia il miglior modo per annunciare la cosa”

Mercoledì storce il naso stufa di doversi ripetere per l'ennesima volta.

“Come ti ho già detto niente dimostrazione di affetto in pubblico, il tenersi per mano forse per te è un gesto minimo ma per me è un grande sforzo, se in pubblico voglio sottolineare”

Enid annuisce, per quanto abbia provato a infilarlo con i sotterfugi, questo piccolo paletto purtroppo deve cederlo alla corvina sa bene che la Addams sarà irremovibile su determinati punti.

“Molto bene niente dimostrazione di affetto in pubblico se non simili a quelle che abbiamo avuto lo scorso anno. Ma in privato quando siamo solo noi due non voglio doverti chiedere il permesso per poter avere un minimo di contatto fisico con te”

“Se si tratta di minimo contatto fisico come tenersi per mano, una carezza o un mhm semplice strofinarsi mi sta bene ma se si parla di qualcosa oltre come abbracci o coccole preferirei che sia io a iniziare simili contatti”

Enid arriccia le lebbra sconfortata capendo che le cose si mettono peggio del previsto.

“Mi sa che dovremo stilare una lista anche di quelli che rientrano per me nel minimo contatto e per te nel contatto troppo elevato”

Mercoledì annuisce.

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Capitolo 15
*** Momento delle spiegazione ***


Era passato qualche minuto dal “bacio all’eschimese” Enid era scoppiata a ridere della sua stessa battuta e Mercoledì si era allontanata da lei.

“Ora cambiando argomento, devi darmi una mano, devo in qualche modo riuscire a rimettermi in contatto con… Il messaggero di Goody, devo capire alcune cose”

“A proposito hai detto che questo messaggero ti aveva detto che in teoria accettando il legame questo tuo bisogno… questo nostro bisogno di stare uno accanto all'altra in modo quasi ossessivo si sarebbe dovuto calmare”

La corvi distoglie lo sguardo ripensando alle parole delle se interiore.

“Mhm sì l’ha fatto intendere possiamo dirlo così, è più che altro una mia deduzione, lei ha più specificatamente detto che Goody e miei antenati hanno manipolato le miei emozioni e sentimenti per spingermi verso di se, non in senso artificioso sia chiaro ma ne hanno… accelerato lo sviluppo? Non lo so, ma pensavo che una volta accettato e aver dato il via alla nostra relazione, avrebbero smesso di influenzarmi”

“È più o meno la stessa cosa detta da Manny, una volta che i nostri due legami saranno consolidati potremmo andare alla parti opposte del mondo, non sarà piacevole ma non rischieremmo di impazzire…. come è successo a te prima”

“Intendi che il castello ha delle conoscenze a proposito?”

“Sì sì, il maniero, come ti ho avrei voluto accennare prima di notare che tu fossi inzuppata di sangue e che svenissi, mi ha fatto accedere a una zona che da quel capito a nessuno era mai stato consentito di accedere finché non sono arrivata io”

Mercoledì storce il naso in un'espressione confusa, perché casa sua dovrebbe trattare i nidi in modo speciale.

“E perché proprio tu?”

“Non lo sa nemmeno lui, ha detto semplicemente che gli sembrava giusto farlo, comunque in questo posto, che a quanto pare è la cripta di Goody, ho potuto parlare face to face con il ritratto di Maniero o almeno quello che a lui plasmato essere il suo ritratto, casa tua è molto più potente di quello che tu e la tua famiglia pensiate.”

L'espressione neutra di mercoledì cambia diventa quasi sorpresa, Enid raramente aveva visto così la corvina, che comincia lentamente a guardarsi attorno come se per la prima volta pensasse davvero all'entità che domina il posto in cui vive.

“Manny ha letteralmente vissuto e cresciuto generazioni di Addams fin da quando il suo spirito è entrato a far parte del castello, purtroppo non ricorda molto della sua vita prima, ricorda solo di essere stato ferito a morte e che Goody ha salvato la sua anima e dopo che Goody è stata seppellita la sua anima è passata dal ciondolo di Goody, prima alla cripta da quel che ho inteso e poi a quello che c’è stato costruito sopra ovvero il maniero. Possiamo anche dire che ha parecchie esperienza e dato che può accedere e manipolare praticamente ogni oggetto inanimato presente nella tenuta, ha letto anche tutti i libri, diari e documenti presenti quindi ne sa parecchi di cose”

“Praticamente un’enciclopedia Addams onnisciente”

“Non direi onnisciente dato che sa la storia Addams solo dal punto di vista di questa famiglia o almeno delle generazioni che hanno vissuto in questo castello”

“Ti ha detto altro a proposito di noi?”

Enid arrossisce e distoglie lo sguardo

“Credo che noi abbiamo saziato il legame solo a metà dopo tutto c’è anche il lupo”

Mercoledì spalanca gli occhi, si era totalmente dimenticata che oltre alla sua maledizione, quello che legava le due ragazze era anche il legame del lupo, il legame delle anime gemelle. Si era informata sui Lupi mannari quando ha scoperto che la sua coinquilina apparteneva a tale specie”

“E per saziare il legame del lupo intendi marchiarmi immagino”

Enid diventa ancor più paonazza, se continua così probabilmente quello diventerà il suo colorito naturale.

“No! No, assolutamente no almeno… non adesso. Insomma il marchio è una cosa molto potente non è solo simbolica, letteralmente saremmo legate quasi al livello fisico oltre che spirituale una volta che ti avrò marchiata con un morso”

Mercoledì si abbassa cercando nuovamente il contatto visivo con Enid.

“Da quel che ho letto, dato che è una cosa che non ho molto approfondito visto che non era di mio interesse, si parla quasi di telepatia”

Enid scatta sull’attenti lei era molto documentata perché era uno dei lati dei licantropi che più le piaceva.

“Uh la telepatia è solo la punta dell'iceberg, i poteri o comunque i doni che vengono fatti ai compagni una volta che vengono legati dal marchio sono vari e imprevedibili, a volte sono molto benevoli a volte sono quasi maledizioni, si parla di compagni che se vengono feriti, ricevono la medesima ferita, si parla di alcuni, come dici tu, che sono in grado di comunicare tramite il pensiero, altri che addirittura sono arrivati a condividere caratteristiche fisiche come la forza, la velocità, questo è successo quando il compagno di un lupo era di un'altra specie, questo non otteneva forza e velocità pari a quelle di un lupo, ma comunque per uno di specie umana o magari gorgone o sirena, che non hanno una grande forza fisica è un bel incremento. Sì è documento anche di passaggio di caratteristiche oltre a quelle fisica ma addirittura sensoriali, olfatto e udito sono stati casi praticamente unici nella storia ma sono stati catalogati si ipotizza pure l'abilità di far cambiar colore agli occhi possa esser passata tramite il legame del lupo”

“In altre parole marchiandomi c’è il rischio che io diventi un lupo senza la della luna piena”

“Beh diventare un lupo è una parola grossa, dopotutto con i sensi e le caratteristiche fisiche che dovresti acquisire, se noi fossimo quel caso su un milione, dovrebbero essere neanche un quarto delle mie, però si, conoscendoti diventeresti ancora più pericolosa di quanto tu già sia”

Il sorriso di Mercoledì si ampia in maniere inquietante, Enid nei suoi occhi vede già la ragazza studiare nuovi metodi con cui uccidere e torturare con le doti che potrebbe ottenere dal legame del lupo.

“E perché non vorresti farlo ancora?”

“Come ti ho detto questo è il fine ultimo del legame del lupo, come posso dire… è come un matrimonio è più forte di un matrimonio… quando ci si marchia si è legati, una cosa che è praticamente certa al 100% è che se uno dei due muore l'altro farà la stessa fine, la parte delle ferite come ti dicevo prima è molto più rara si parla di un caso su 1000 ma la morte è certa e soprattutto io vorrei che il nostro legame si sviluppasse più in modo naturale piuttosto che forzati dal lupo, io non vorrei che tu pensi che tutto questo sia un artificio”

Enid abbassa la testa e indietreggia leggermente spaventata da cosa Mercoledì potrebbe pensare di lei in questo momento.

La corvina ovviamente legge i dubbi sul viso di Enid e subito allunga le sue mani verso quelli dell'altra e la ferma, la lupo a quel punto ritorna a guardare Mercoledì negli occhi.

“Stupido cucciolo piagnucolone, mi è stato più che reso chiaro dal messaggero di Goody che il nostro non è un legame artificioso, il tuo lupo, i miei antenati, ci hanno maledetto con queste catene solo per evitare che prima di trovarci da sole, avremmo trovato qualcun altro che magari ci avrebbe fatto soffrire o comunque ci avrebbe fatto fare scelte di vita sbagliate. Loro ci stanno soltanto spingendo nella direzione che in ogni caso, anche se fossimo state due normalissime ragazzi umane, avremo percorso insieme come coppia”

Davvero Enid avrebbe dovuto cominciare a trovare tipo dei sostegni o utilizzare dalle corde per tenersi su la mascella perché ancora una volta stava lì, sul pavimento, cioè anche basta, poverina ancora un po’ d deve andare a farsi mettere delle viti per riattaccarla.


 


 

Angolo autore sfasato: Come suggerito nei commenti d’ora in avanti alla fine di ogni capitolo vi sarà un punto della lista dei taboo decisa da Mercoledì (E in via del tutto teorica da Enid) sulla loro relazione.


 

Lista Limiti Relazione sottoscritta da Mercoledì Addams & Enid Sinclair

Punto uno: È vietato ogni contatto che vada oltre quello consono a due semplici conoscenti quando si è in pubblico.

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Capitolo 16
*** Cena con la Famiglia Addams ***


Due ore, due fottutissime ore Enid ha dovuto passare ad ascoltare Mercoledì Addams a mettere paletti assurdi a quella che sarebbe dovuta essere la loro relazione, Enid capi dopo i primi 5 punti che di amore c’è ne sarebbe stato ben poco, almeno da un punto di vista fisico.

Per fortuna la cena con la famiglia Addams stava procedendo più normalmente di quanto la lupa avesse mai sperato.

“Mia cara, ti piace lo stufato?”

Davanti a le Enid aveva un’enorme tavola imbandita di ogni tipo di pietanza, dalla carne, alla pasta, alle verdure, piatti di ogni genere e cultura, per lo più e messicani dato che a cucinare era stata la nonna e lei era ancora legata alle sue radici.

“È buonissimo signora Addams, davvero!”

Morticia le sorride

“Oh piccola mia, ti ho già detto di chiamarmi Morticia e comunque non dovresti fare I complimenti a me ma alla nonna”

Enid volge lo sguardo verso la nonna subito pronta a porgerle i suoi complimenti ma lo sguardo di sbieco della nonna gli fa subito capire come deve iniziare la frase.

“...Nonna… è davvero tutto delizioso”

Il sorriso che si dipinge sul volto dell'anziana signora va da orecchio a orecchio, è inquietante per Enid, ma ne percepisce Il calore e l’affetto.

Mercoledì invece è seduto accanto a lei, anche se accanto è un eufemismo dato che sono a un metro distanza, di fronte a lei c’è Pugsley e alla cui sinistra siede Morticia, con la nonna seduta a capotavola da un lato e Gomez seduta a capotavola dall’altro, che mai ha lasciato la mano della moglie, infatti i due si sono esibiti in delle manovre per mangiare utilizzando entrambe le posate con una sola mano a dir poco circensi.

Anche Enid vorrebbe questo minimo di affetto da Mercoledì ma non osa neanche farglielo intendere, lei sorride mangia, ride con Pugsley, parla di cucina con nonna, parla di fiori con morticia ascolta le storie di Gomez, fa di tutto per ignorare l'impulso di prender la mano di Mercoledì da sotto il tavolo o anche solo appoggiarli il ginocchio contro il suo anche perché dovrebbe allungarsi con tutta la gamba date le distanze con la corvina.

“Caro credo che la prossima volta dovremmo apparecchiare più vicini i posti di Enid e Mercoledì. credo che da oggi nostra figlia non vorrà più avere un’intera parte di tavolo soltanto per lei, immagino vorrebbe stare più vicina alla sua futura sposa”

La Lupa diventa bordeaux e e il suo cuore cessa di battere, se Mercoledì non aveva colto le sue ansie I suoi dubbi, Morticia invece le aveva colte in pieno.

“Grazie madre ma non c’è bisogno, io e Enid stiamo bene così”

Enid da rossa diventa bianca, Mercoledì non era mica ad 1 m di distanza da lei? Com’è che da un momento all’altro ha cominciato ad inalarne così bene il profumo e soprattutto a sentirne quasi il calore. La Lupa lentamente gira la testa, non ha sentito la sedia muoversi. non ha visto nessuno fare cenno a dei movimenti, ma adesso Mercoledì si era totalmente spostata fino a quasi far cozzare le loro sedie.

“Se ti stai chiedendo quando mi sono spostata cara, sappi che l'ho fatto pian piano durante tutta la cena, il legame è alquanto fastidioso ma così almeno potrò gustarmi il mio stufato di ragno in pace”

Mercoledì aveva sussurrato le parole sapendo bene che con il suo udito da lupo, al contrario del resto della famiglia, Enid poteva sentirla perfettamente, ma questo non impedì alla ragazza ormai bianca cadavere di tornare color pomodoro. La situazione di certo non migliora quando Mercoledì allarga leggermente le gambe fino a far a toccare il suo ginocchio con il proprio.

Soltanto un’ora dopo, quando ormai avevano mangiato (divorato) antipasto, primo, secondo ed erano arrivati al dolce che finalmente Enid elabora le parole di Mercoledì

“ASPETTA HAI DETTO RAGNO?!?”

Dopo la traumatizzante scoperta da parte di Enid che praticamente tutto il buonissimo cibo che aveva mangiato non era niente di ciò che pensava, quello che credeva fosse pollo in realtà era alligatore, quello che pensava fosse aragosta in verità era ragno. La povera Enid ne è traumatizzata, dovuto era da più di una settimana che mangiava con gli Addams e vista la bontà del cibo mai aveva sentito il bisogno di chiedere gli ingredienti, per fortuna prima di mangiare il dolce ha chiesto se effettivamente era tutto come appariva e Mercoledì gli ha confermato che quelli erano noiosissimi dolci ordinari da pasticceria, l'unica cosa che cambiava era l'eccessivo utilizzo di colorante alimentare nero.

“La cena era davvero squisita nonna Addams ma se non vi dispiace ora mi ritirerei in camera, sono piena e vorrei riposarmi un po’.”

Sia Morticia che Gomez le rispondono calorosamente

“Oh cara non c’è bisogno di essere così formali”

“La mia amatissima moglie ha ragione, vai pure Enid”

Enid ancora con un caldo sorriso si alza e si congeda. Naturalmente non si sorprende più di tanto di vedere Mercoledì alzarsi e seguirla la ruota, senza al contrario suo, dare alcun tipo di cenno saluto al resto della famiglia.

“Mercoledì non credi di esser stata un pochino scortese, potevi almeno ringraziare per la cena e dare la buonanotte alla tua famiglia prima di seguirmi in camera”

“Sarebbe stato strano veramente, non l'ho mai fatto come a quanto pare non hai notato da tutto il tempo che sei qui”

Enid si gratta la testa

“Sì diciamo che ero leggermente distratta…”

“Comunque sia, anche mia nonna sa quanto io adori la sua cucina e da parte mia sarebbe inutile sottolinearlo ad ogni pasto e come ben sai io e la mia famiglia non ci auguriamo la buonanotte, al massimo dei buoni incubi e conto di rivedere la mia famiglia più tardi, adesso salgo per dedicarmi alla mia solita ora di scrittura, poi magari andrò in biblioteca a prendermi un libro da leggere in salotto con la sgradevole compagnia del resto della famiglia, anche loro probabilmente si riuniranno davanti al camino prima di andare a dormire.”

“Oh credi che possa unirmi?”

Mercoledì, che aveva ormai superato Enid e la procedeva di cinque o sei gradini sulle scale, si blocca e si gira lentamente verso la bionda che a sua volta si era fermata. La corvina fa un gesto che ormai era fin troppo abituale per Enid, ma adesso valendosi anche della superiore altezza data dagli scalini che le separano, il gonfiarsi del petto e l’alzarsi del mento della giovane Addams fa sentire ancora più il peso della sua figura alla povera Enid.

“Enid credo che ormai ti fosse chiaro, sei una Addams adesso, se vuoi che sia ancora più specifica di quanto non sia stata mia madre, sui tuoi documenti ci sarà ancora il cognome Sinclair ma questo solo perché tu acquisirai il cognome Addams dal punto do vista burocratico dopo esser diventata la mia sposa”

…il cardiogramma di Enid si appiattisce…

“Ma tu ormai sei una Addams a tutti gli effetti, tutti i membri esterni a questo nucleo familiare ne sono già stati informati, anche il castello come tu stessa hai potuto vedere ti considera una Addams, doveva essere una sorpresa ma ti anticipo che padre ha chiamato la Nevermore e ora sei registrata come Enid Addams e sarà con questo nome che tutti si rivolgeranno a te d’ora in poi”

Ora è l’encefalogramma di Enid che si appiattisce al solo pensiero di essere chiamata Addams a scuola.

“Spero di essere stata chiara con queste poche parole che tu non hai bisogno di chiedere più il permesso per fare niente, ti ripeto, sei una Addams a tutti gli effetti, questa è casa tua, sono le tue stanze, la tua biblioteca, il tuo giardino, puoi andare e fare ciò che vuoi senza chiedere permessi, entro un naturalmente i limiti di quelli che sono la normale privacy di certi spazi privati”

E per l’ennesima volta in questa fan fiction del cavolo Enid ha la mascella sul pavimento.

“Ti dovrò montare una carrucola, sono stufa di vederti con quella cavolo di bocca aperta, forza torniamo in camera”

Enid ha altri 5 secondi di error 404 not found mentale prima di cominciare nuovamente a seguire Mercoledì.

Ma quando arriva dove dovrebbe esserci la porta di camera sua, Enid vede Mercoledì ferma davanti a essa, incuriosita da qualcosa.

“Tutto bene Mercoledì?”

“Enid spero che tu non sia diventata cieca ma la porta è grande il doppio ed è diversa”

Enid era effettivamente leggermente presa dal guardare l’espressione insolita sul viso della corvina da notare la porta, che effettivamente da una semplice porta singolare è diventata una doppia porta con tanto di intagli elaborati e decorazioni.

“Qualcosa mi dice che potrebbe essere stato Maniero, mi aveva detto che lui poteva modificare il castello più o meno a suo piacimento”

Mercoledì apre entrambe le porte contemporaneamente e se la sua espressione prima era curiosa adesso è letteralmente la fotocopia di quella di Enid sulle scale e per una volta è la mascella di Mercoledì a finire sul pavimento.

Quello che le due ragazze si trovano davanti non è altro che la loro camera del dormitorio a Nevermore, solo più grande, più addobbata e più loro se così possiamo dire.

Entrando Mercoledì nota che a quanto pare l’entità che domina il castello aveva deciso di fondere le loro stanze, difatti al posto del soffitto di Enid adesso c’è una balconata lungo tutte le pareti e al di sopra di questa ci sono una moltitudine di scaffali che si estendono a quello che era il soffitto della vecchia stanza di Mercoledì. In fondo alla stanza dritto davanti alla porta c’è per l’appunto una scala a chiocciola che porta fino alla balconata.

Il lato destro della stanza è tutto addobbato sui toni pastello dei colori più svariati, c’è una bellissima scrivania, un enorme specchio per truccarsi rifornito di una moltitudine di cosmetici e strumenti e un bellissimo letto a baldacchino rosa confetto con decorazioni gialle e azzurre. Enormi armadi si mostrano aperti contenti vestiti e scarpe di ogni tipo e colore molto probabilmente comprati da Morticia e Gomez per lei. Sul lato sinistro della camera invece c'è il letto a baldacchino di Mercoledì, completamente nero con rifiniture argento, un’enorme scrivania con su posta la sua macchina da scrivere che Mercoledì aveva già notato aveva qualcosa che non andava. Anche per lei un enorme specchiera per il trucco e armadi enormi.

“Ok devo fare una chiacchierata con una certa entità, nessuno ristruttura la mia stanza senza permesso”

Lo scrocchiare delle nocche di Mercoledì non faceva presagire niente di buono a Enid, la quale è invece entusiasta della nuova sistemazione anche perché gli faceva alquanto paura dormire da sola, cioè ormai si era abituata ma ancora faticava a prender sonno.

“CHE COSA DIAVOLO È SUCCESSO ALLA MIA MACCHINA DA SCRIVERE”

Mercoledì si era avvicinata per esaminare che effettivamente tutte le sue cose erano a posto e aveva notato che la sua macchina da scrivere era rovinata, difatti sembrava che una copiosa quantità d'acqua era gocciolata al suo interno e l'aveva completamente allagata, molto probabilmente rovinando tutti i meccanismi interni.

Enid vide per la prima volta Mercoledì arrabbiarsi sul serio, ma a differenza di una persona normale che diventa rossa Mercoledì diventa solo più bianca, le sue occhiaie si anneriscono e sembra semplicemente di più un cadavere, con le guance gonfie e le vene pulsanti su tempie e collo. La scena è alquanto esilarante per la bionda che però cerca di non rilasciare nessun tipo di rumore per evitare che la giovane Addams si scagli su di lei prima che sull’entità che domina il castello.

“Enid, potresti per piacere mostrarmi come arrivare a parlare con Maniero?

Mercoledì ha mutato lentamente tono ed espressione parlando, passando dal cipiglio arrabbiato ad un sorriso da orecchio a orecchio con una voce così candida e benevola che ora è Enid ad essere bianca cadaverica, terrorizzata a morte da Mercoledì. Per la lupa questa versione della ragazza è molto più spaventosa di una normale Mercoledì arrabbiata, letteralmente un viso bianco latte due occhi neri grandi come palle da biliardo, questo sorriso da orecchio ad orecchio alquanto inquietante. Enid molto probabilmente se lo sarebbe sognato la notte come uno dei suoi peggiori incubi.

“Eh…ehm…mi… mi dispiace Mercoledì… ma la porta è sparita nell’esatto momento in cui si è richiusa alle mie spalle credo che soltanto Manieri posso farla apparire e sparire a suo piacimento”

Ed è proprio in quel momento che una botola prende forma sul pavimento, come se questo mosse stato di argilla e una forza invisibile la stesse modellando.

“Che a quanto pare ci sta invitando a parlare, credo che anche lui voglia finalmente confrontarsi con te”

“Molto bene, prendo una cosa prima”

Mercoledì si volta e va verso il suo letto, su cui sale a carponi e afferra un’enorme ascia a due pinne appesa sopra il letto. La suddetta arma è grande più della ragazza, ovviamente nera come la pece e decorata con rifiniture parecchio elaborate in argento.

Appena la afferra per un’estremità e se la carica su una spalla. Enid può pensare soltanto una cosa:

Voglio un anime giapponese incentrato su Mercoledì in versione gothic Lolita con l’ascia!

E come al solito la mascella è sul pavimento, quello ormai l'avete capito.

Mercoledì fa letteralmente due passi quando tra un battito di ciglia e un altro Enid vede l’ascia in mano alla ragazza diventare la lampada che fino a un attimo prima era posta da parte alla scrivania della corvina.

Anche Mercoledì si rende istantaneamente conto del cambio di peso e guarda subito nella direzione dove era originariamente posta lampada trovandoci per l'appunto la sua ascia.

“Finché saremo dentro il castello, l’entità che tu chiami Maniero a quanto pare è onnipotente sui nostri oggetti, molto bene lo incontrerò alla vecchia maniera, nel senso quella ancora più vecchia delle armi bianche”

Adesso sul volto di Mercoledì oltre al sorriso e al tono candido, agli occhi e le occhiaie nere come il petrolio, si aggiungono anche delle rughe sulla fronte che fanno sottolineare ancora di più la rabbia che in questo momento sta bollendo come un vulcano all’interno della giovane Addams e sinceramente non so se Enid sia più vicino dallo scoppiare a ridere per le condizioni in cui versa la compagna o mettersi a piangere per quanto questa faccia paura.


 


 


 

Lista Limiti Relazione sottoscritta da Mercoledì Addams & Enid Sinclair

Punto 2: In ambito privato ad Enid Sinclair è concesso l’inizio solo delle minime interazione fisiche quali: Tenersi per mano, appoggiarsi delicatamente, accarezzare solo braccia o viso.

Comma 1: Durante la regolare ora di scrittura di Mercoledì Addams, ad Enid Sinclair non è concessa nessun tipo di interazione, sia fisica che verbale, di tipo romantica, amorosa o sessuale.

Comma 2: A Mercoledì Addams è vietato disturbare Enid mentre questa sta utilizzando il cellulare o il computer, a meno che questo non venga espressamente richiesto.

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Capitolo 17
*** Morticia joins the game ***


Niente! Morticia non aveva trovato niente. Sinceramente non si era mai preoccupata di ripercorrere la storia del castello in cui abitava ma ora che ci provava, controllando anche i documenti nell’ufficio di Gomez, non riusciva a trovare niente di “Addams”, il castello era stato costruito normalmente, non erano stati usati né incantesimi né nient’altro, da quel che risultava col passare e con l'avvenire dell'era moderna era stato controllato e messa a norma con ogni genere di documentazione e non era stato registrato nulla di anomalo. Le infestazioni di fantasmi e i vari demoni e ghoul, sono tutti registrati ma non sembravano essere collegati al castello.

Morticia non trova niente neanche dei diari di chi progettò l'edificio che indicasse che questo potesse in qualche modo diventar senziente.

È una cosa data per scontata da generazioni di famiglie Addams che il maniero fosse un membro integrante della famiglia e che vivesse di vita propria.

Neanche Gomez o la nonna sono riusciti a dire all’avvenente donna niente, eppure come è possibile che nessuno abbia mai fatto ricerche su questo questa cosa, è viva non è strano per la famiglia Addams, è strano il fatto che non se ne sappia niente.

Morticia dovrà aggiungerlo alla lista dei grandi misteri della degli Addams, anche se di certo non supera il mistero della provenienza di mano.

Chiudendo l'ennesimo diario vecchio e polveroso, lo ripone al suo posto ed è in quel momento che a Morticia casca l'occhio su un libro o meglio, data la sezione della biblioteca, sul diario, è diverso dagli altri, su uno scaffale insieme ad altri 3 diari relegati in modo simile, con un rigido tessuto rosso.

Per come sono catalogati i libri in questa sezione della biblioteca sa bene che ogni scaffale o addirittura sezione è dedicata ai diari di un'unica persona e si può capire quando cambia il proprietario dalla rilegatura da rigide copertina in legno finemente intagliato e copertine in pelle sgualcite e rattoppate alla belle e meglio.

Questi diari invece erano strani, gli aveva già notati in passato ma non ci aveva fatto molto caso fino a quel momento perché uno era caduto rivelando la copertina di quello dietro di lui, mentre quello riverso sullo scaffale si ricorda bene avesse una copertina spoglia il secondo aveva un’enorme squarcio a 5 dita molto facilmente riconducibile a un lupo mannaro e la cosa le sembrò strana perché i diari dei membri della famiglia Lupi mannari o cacciatori di Lupi mannari sono in una sezione a parte e ormai li conosce tutti, dopotutto le loro avventure sono ottime come favola della buonanotte per i bambini.

Un istinto nella sua testa diceva a Morticia che c’era qualcosa di importante qui e così ne prese uno, non prese quello con il graffio ma il primo da sinistra immaginando fosse il primo.

Quando lo apre e legge la data capisce che è ambientato poco dopo che Goody uccise Crackstone e che apparteneva ad un certo Jacob Addams. La cosa che la incuriosì ancora di più, fu quello che si potrebbe interpretate come una specie di cerchio magico… un insieme di simboli e disegni che gli sembrava di riconoscere ma dato che sia la sua famiglia che quella Addams avevano smesso di praticare la stregoneria da secoli, non poteva ben identificare. Controllando anche le copertine degli altri diari, questo simbolo era uguale e disegnato subito dietro la copertina di ogni singolo diario.

La cosa le sembro strana, avrebbe dovuto chiedere a nonnina se poteva spiegargli il significato.

Tornando a quello che era il primo diario, non si aspettava di certo che questo iniziasse con un titolo così sgargiante e soprattutto così utile: Diario sui Lupi della luna di sangue a cura di Jacob Addams.


 

Nel frattempo Mercoledì sta scendendo a passo di marcia la scalinata in pietra. Enid camminava dietro di lei abbastanza terrorizzata dalla pura aura di oscurità che emanava la sua compagna. La corvina ignoro totalmente i dipinti che rappresentavano i vari membri della famiglia Addams e aggiunti che avevano abitato la casa, prosegui dritta giù per le scale più che sicura di voler proseguire il suo obiettivo di trovare ed esorcizzare lo spirito che aveva distrutto la sua macchina da scrivere.

“Mercoledì Finalmente ci conoscia- porco cavolo da dove diavolo l'hai tirato fuori quel coltello?!?!”

Mercoledì aveva un coltello da lancio nascosto nella manica, Maniero per principio e cavalleria aveva evitato di controllare cosa avesse effettivamente addosso la ragazza e a quanto pare non era così onnisciente da poter fermare un coltello lanciato con una tale rapidità. Coltello che si impianta dritto tra gli occhi della sua rappresentazione su tela.

“Brucerò questo quadro all’inferno se servirà esorcizzati dalla mia vita”

“No… non funzionerà, io sono tutto il castello dovresti bruciare letteralmente tutta la tenuta e non sono ancora sicuro che ti sbarazzeresti di me”

Mercoledì inspira il suo petto si gonfia come un palloncino, Enid ha sinceramente paura che la ragazza stia per esplodere ma poi rilascia il fiato in quello che è un sospiro di pura rabbia.

“Immagino tu mi abbia convocato per una ragione. Parla!”

Maniero per la prima volta nella sua vita extra-terrena ha seriamente paura, dopotutto lui è letteralmente un'intera tenuta, un castello pieno di armi…anche di distruzione di massa, batteriologiche, magiche e di magia oscura. Volendo potrebbe partirgli un embolo (se si può dire così per un castello) e potrebbe seriamente conquistare il mondo ma in questo momento è terrorizzata da quella ragazzina alta 1 m e un tappo con le trecce che a visto nascere e crescere.

Pure Enid che fino a quel momento era rimasta subito dietro Mercoledì fa qualche passo indietro fino a mettersi bella tranquilla in un angolo con le mani dietro la schiena a guardarsi intorno e quello fu un chiaro segnale per Maniero che la ragazza non si sarebbe in quel modo messa in mezzo tra loro due.

“Sì… prima cosa, mi dispiace la tua macchina da scrivere ma non te la riparerò perché il continuo ticchettio di quei tasti è snervante, pigliati un computer, non sprechi carta, è più funzionale e finirai molto più in fretta il tuo lavoro… più che altro potresti pure usare l'inserimento vocale così non devi scrivere, puoi parlare e buttare tutti i tuoi pensieri su carta o comunque su digitale molto più in fretta e saresti molto più produttiva”

Mercoledì ci pensa tre secondi se lo nota come una possibilità da prendere in considerazione, cambia schermata del computer nella sua testa e torna con il settaggio per l'omicidio.

“Ti ripeto la domanda… Perché mi hai convocata sapendo bene quali sono i miei intenti in questo momento?”

“Per essere chiari voglio aiutarvi, so molte cose sulla maledizione Adams e grazie ai libri dei cacciatori e dei Lupi della famiglia Addams so molto anche sul legame dei lupo. Vorrei soltanto darvi una mano e credo che avrei fatto prima a parlare con tutte e due, piuttosto che solo con Enid . Sapevo che sarebbe stata una cattiva idea, soprattutto dopo aver rotto la tua macchina da scrivere ma sono stufo di perdere tempo e io ne ho tanto di tempo”

Mercoledì sembra rilassarsi un pochino.

“sì in effetti perché non parlarmi prima?”

“Ah non lo so, mi è venuta l'idea di parlarti soltanto quando lei ha varcato i cancelli della tenuta”

Una faccia da deficiente e un dito che indica Enid sono più che sufficienti perché far sì che la vena che aveva smesso di pulsare sulla tempia di Mercoledì ricomparisse più gonfia di prima.

“Senti Mercoledì, voi due siete legate non so perché io sono qui ma so che c’entra con voi due, da quando sono diventato lo spirito del castello non ho mai capito quale fosse il mio scopo, ho sempre pensato da me che fosse quello di prendermi quella degli Addams ma quando siete arrivate voi due… o almeno, quando sei arrivata tu già me era scattata una lampadina che mi diceva: devo aiutarla; ma quando è arrivata anche Enid si è acceso un intero lampadario e mi ha detto devo aiutarle, devo proteggerle a tutti i costi. Sinceramente credo che se in qualche modo capiamo come sono finito qui, io posso aiutare voi a fare quello che dovete.”

Mercoledì è confusa in teoria, l’universo l’aveva forse presa come una paladina per risolvere i problemi sovrannaturali, prima ha dovuto salvare la Nevermore e o reietti da un redivivo Crackstone, adesso avrebbe dovuto aiutare uno spirito per sapere quale fosse il suo prossimo incarico…

“Aspetta! In che senso? Questo non me l'avevi detto!”

Enid si unisce finalmente alla discussione, adesso che la rabbia di Mercoledì si era attenuata.

“Non lo so… senti non te l'ho detto perché appunto volevo parlare con tutte e due, so soltanto che qui alla tenuta non c'è niente che ci possa aiutare, immagino ci potrebbe essere a Nevermore, quelle poche volte che ci sono andato vicino veniva citata la Nevermore e i belladonna, quindi posso pensare che ci sia qualcosa nella loro biblioteca”

“So che un mio parente era praticamente il secondo in comando dei belladonna e la mia famiglia ha un ruolo principale nella storia di quella associazione, ed io anche non essendo parte dell'associazione ho comunque libero accesso alla biblioteca privata”

“Questo è ottimo adesso dovremmo solo aspettare che tornate a scuola”

È Enid questa volta che si innervosisce.

“Aspetta.. ci hai fatto venire qua solo per metterci la pulce nell’orecchio e adesso devo stare in ansia gli ultimi due mesi prima di tornare a scuola?”

Al dipinto compare un sorriso sadico, Mercoledì finalmente riconosce un tipico tratto Addams.

“Oh no, tranquilla non avrai tempo per essere in ansia, saremo occupato con altro. Uno speciale addestramento, Mercoledì dovrà riprendere i suoi vecchi allenamenti nelle arti di morte degli Addams”

Il dipinto si volta verso la corvina con un cipiglio di rimprovero.

“Hai trascurato un po’ troppo i tuoi allenamenti negli ultimi anni”

Un altro coltello si impianta tra gli occhi del dipinto.

“Vorrei aggiungerci un pizzico di magia, sarebbe ora che questa famiglia ritorno ai suoi antichi fasti, ma purtroppo non sono in grado di aiutarti, c’è però un ramo isolato della famiglia che non ha mai smesso, vedrò di mettermi in contatto con loro”

Enid si pietrifica, Mercoledì con la magia non preannuncia niente di buono. La giovane Addams invece ha un sorriso da orecchio a orecchio che neanche suo zio Fester l’ha mai fatta sorridere tanto. Ma nel suo cervello sempre iperattivo una domanda si insinua in profondità: Esistono degli Addams di cui nemmeno loro, il ramo principale della famiglia, sono a conoscenza?.

Maniero torna a guardare Enid sorridendole dolcemente

“Mentre tu signorina Enid dovrei diventare una perfetta Lupa della luna di sangue”

L'espressione di Enid: ?

“Lupa della luna di sangue? Che cosa vuol dire? Ok che mi sono trasformata per la prima volta durante una luna di sangue, ma cosa c'entra?”

L’espressione sul volto di maniero si addolcisce ancora di più.

“Oh mamma che razza di branco ignorante ti ha cresciuta.. i Lupi non si trasformano durante la luna di sangue. Questo lo sai, vero?”

“Sì ma il mio è un caso a parte, a quanto pare io forse posso trasformarmi solo durante la luna di sangue, dopotutto all'ultima luna piena non ci sono riuscita forse funziono, al contrario…”

Enid lo dice con un tono ironico r un sorriso divertito in volto ma qualcosa dentro di lei si rompe pensando che lei fosse un lupo più difettoso di quanto pensasse.

“Oooooh, No! No mia cara, è molto molto meglio.”

il sorriso su il ragazzo del dipinto era un sorriso da Addams, un sorriso genuinamente divertito ma allo stesso tempo terrificante che faceva presagire qualcosa di orribile.

“Vedi i Lupi della luna di sangue si chiamano così perché sono gli unici in grado di trasformarsi durante la suddetta luna ma lo sono perché loro possono trasformarsi quando vogliono e non sono legati alla luna piena”

Mercoledì spalanca gli occhi e la bocca, Enid è diventata ad un certo punto ancora più interessante, un lupo in grado di controllare trasformazione… sapeva di casi eccezionali di Lupi che si trasformavano anche senza luna piena in caso di estremo pericolo ma di controllare la trasformazione era una cosa puramente teorica e legata al manomettere la maledizione del lupo tramite la stregoneria, cosa che non è mai riuscita a nessuno.

Enid ha le lacrime a gli occhi e le trema la voce

“Come sarebbe trasformarmi quando voglio?”

“Un lupo della luna di sangue o meglio sono chiamati così perché si trasformano per la prima volta colonna la luna di sangue, ma ciò che scatena trasformazione non è La luna piena come per un lupo normale, ma sei tu o meglio e il legame che hai col tuo compagno, per questo sono anche meno doti come lupo del legame”

A quelle ultime parole lo sguardo del dipinto si posa su Mercoledì la quale si gira lentamente verso Enid.

“Vuoi dire che grazie al mio legame con Mercoledì io potrei trasformarmi quando voglio?”

“Con addestramento. Vedi non è una cosa comune a chi trova un compagno, è una cosa talmente rara che credo siano millenni che non succeda, in quanto io non ho mai visto un lupo della luna di sangue e nei libri e nei diari della famiglia Addams è riportato solo una volta in poche righe ed è una cosa anche lì puramente teorica perché si tratta di una leggenda”.



 

Lista Limiti Relazione sottoscritta da Mercoledì Addams & Enid Sinclair

Punto 3: Mercoledì Addams si impegna a concedere ad Enid Sinclair un uscita romantica a settimana affinché questa sia stata finemente programma da entrambe.

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Capitolo 18
*** Teoria e Pratica ***


“Quindi chi dovrebbe addestrare Enid? Se tutta questa storia è una leggenda e non si sa nulla di certo”

Mercoledì si è al quanto alterata alle ultime parole di Maniero. Dopotutto questo casino è stato tirato in ballo soltanto per una leggenda appena accennata.

“Io naturalmente”

A Mercoledì si gela il sangue nelle vene, già lei è una creatura a sangue freddo ma adesso diventa un vero e proprio pezzo di ghiaccio al solo sentire la voce di sua madre arrivare dalle sue spalle.

Anche Enid a sentir la voce di Morticia si volta subito a guardare dietro di sé, e proprio da parte alle scale che loro avevano percorso, una seconda scalinata comparsa da non si sa dove mostra l’arrivo lento ma deciso di Morticia Addams.

“Mia cara Morticia, è un onore per me conoscerti finalmente di persona dopo tutti questi anni”.

La donna guarda con un cipiglio non tanto di sorpresa ma più che altro di curiosità il dipinto animato che le rivolge la parola.

“Anche per me è un onore fare la conoscenza dello spirito che ha dato vita alla mia dimora negli ultimi anni”.

“Ho appena finito di parlare alle ragazze della leggenda dei Lupi della luna di sangue. Vedo che hai avuto l’idea di portare i diari di Jacob con te”.

Morticia guarda i quattro libri tra le sue braccia e poi torna col con un dolce sorriso sul viso a guardare Maniero.

“Si, ho pensato che Mercoledì avrebbe dovuto leggerli di persona per appurare quanto è leggenda e quanto è effettivamente realtà”.

Neanche finito di dirlo che Mercoledì ha allungato gli artigli ed afferrato uno dei libri cominciando a sfogliarlo con curiosità vorace.

“Dalla carta dalla copertina e dallo stato di logoramento di questo libro, direi che è molto vecchio. Ma c’è qualcosa di strano, sembra quasi una cosa fuori posto e siamo nella tenuta Addams, qua tutto è talmente fuori posto da essere esattamente dove dovrebbe essere”.

Maniero annuisce e prende parola.

“Risale al periodo di maggiore attività di Goody, poco prima della sua morte in effetti. E hai centrato il punto, questi diari, del tuo antenato Jacob Addams, sono stati non so bene perché ignorati sia da me che dal resto della tua famiglia per centinaia di anni e ora hanno attirato la mia attenzione, come già prima detto, al vostro arrivo insieme tuo e di Enid qui alla tenuta Addams”.

Morticia avanza e si mette al fianco di Maniero.

“Anch'io in passato li avevo notati ma c'è sempre stata una vocina nella mia testa che mi diceva che non era il momento di leggerli.”

Morticia e Maniero si scambiano uno sguardo di intesa, a quanto pare questo era l'ennesimo mistero della famiglia Addams che probabilmente mai sarebbe stato risolto.

“Prima di procedere oltre vorrei avere il tempo di legger e analizzare da sola questi diari, dopotutto anche quello che c'è scritto è interessante, sembrano per lo più i risultati di alcune ricerche e di osservazioni personali, molte di quello che c'è scritto è tutto completamente teorico e si basa tutto su ipotesi, non c'è niente di effettivo”

“Esatto figlia mia e vi lasceremo tempo, dopotutto abbiamo ancora tutte l'estate davanti e non essendoci pericoli imminenti non credo che questo sarà una nostra priorità. Hai portato qua Enid per una ragione, darle una vita migliore, quindi che ne dite di prendere questo come un bel passatempo estivo senza pressioni, senza fretta, dopotutto se è una leggenda tutto rimarrà com’è adesso ma se si tratta della verità, Enid può solo che giovarne e immagino anche tu troverai il modo di guadagnarci da questa cosa. Non è vero figlia mia? Dopotutto ti conosco bene.”

Dire che Mercoledì non aveva già escogitato milioni e milioni di scenari in cui avrebbe potuto sfruttare la nuova capacità di Enid di trasformarsi a comando per compiere i suoi piani malefici sarebbe una blasfemia.

“Molto bene madre”

Mercoledì posa con delicatezza il tomo che ha in mano di nuovo tra le braccia della madre e sopra gli altri, per poi allungare anche l'altra mano afferrarli tutti e quattro e strapparglieli dal grembo e stringerseli al petto.

“Avrò una lettura molto interessante questa sera, però ti devo dare ragione su altra questione, in effetti avevo proprio intenzione di chiarire alcune cose con Enid stasera, possibilmente da sole in un picnic nel bosco”

Sinceramente io mi son stufato (si sta parlando l'autore) mi sono stufato, cioè qualcuno mi può suggerire un'altra espressione che non sia la solita mascella sul pavimento perché davvero adesso la uso però non so che altro inventarmi per descrivere la faccia stupita di Enid.

Morticia sorride annuisce alle ragazze e poi riprende la scalinata che era comparsa da non si sa dove, che tra un battito di ciglia e l’altro delle ragazze scompare nuovamente.

“Comunque mio caro spirito, vuoi spiegarmi perché hai dovuto coinvolgere mia madre in tutto questo?”

“Comunicare con voi in questa forma richiede parecchia energia e mi serviva, anzi, vi serviva una terza parte che facesse da tramite, voi due siete all’inizio della vostra relazione, sinceramente non saprei se definirla ancora amorosa o di semplice amicizia è una cosa che dovete stabilire voi. Di sicuro quella cavolo di appendice sarebbe anche stata un'utile insegnante se avesse ancora tutti i suoi ricordi ma ahimè non può fare molto, Morticia era di sicuro la scelta migliore e comunque ha fatto tutto da sola, l'unica cosa che ho fatto io è stata far cadere un diario quando ci è passata accanto per farglieli notare.”

Mercoledì alza un sopracciglio incuriosita dalle parole di Maniero.

“Voglio approfondire questa cosa di mano a quanto pare lo conosci meglio di quanto lo conosca il resto della mia famiglia, non è che hai assistito alla sua creazione, vero?”

Maniero sorride soddisfatto sapendo bene di di aver appena pescato un'ottima carta dal mazzo con questa piccola rivelazione.

“Io ho visto molte cose Mercoledì Addams e la creazione della tanto fidata mano della famiglia Addams potrebbe forse essere tra queste. Ora però devo chiedervi con urgenza di lasciare la cripta dopotutto questa stanza è totalmente scollegata dal resto del castello, sepolta svariate decine di metri sotto i sotterranei del castello, quindi parecchio difficile da raggiungere, le scale le faccio apparire io nel momento del bisogno ma è alquanto dura mantenerle quindi se non volete rimanere bloccate qui per le prossime 12 ore o anche di più, dipende da quanto tempo mi servirà per riprendermi, sarà meglio che andiate, dopotutto avete un picnic da fare.”

Mercoledì fa un passo verso Maniero con urgenza dopo aver visto Enid già cominciare ad avviarsi verso le scale.

“Un’ultima domanda”

Il dipinto animato annuisce.

“Hai detto che questa è la cripta di Goody, ma io qua non vedo nessuna tomba”

Maniero si blocca, Mercoledì lo vede ed Enid lo identifica subito come una video-chiamata che crasha, come se la connessione rallentasse, l'immagine comincia a sfaldarsi e l'audio va fuori sync.

“Qu-Qu-questa è-è-è la cripta di Go-Go-Goody Addams, Qu-Questo è quanto dovete sapere p-p-per il resto do-do-dovete andare ora, da-da-davvero and-and-andate”

Le ragazze sono stranite ma al leggero tremore della terra che si sente, capiscono che in effetti è meglio levare le tende e si precipitano a risalire di fretta e furia le scale.

“Ok questo è stato strano, perché mi sembra che la miglior domanda che hai fatto è stata l'ultima?”

C’è qualcosa che non mi convince, mi sa che dovremmo indagare non tanto su Maniero, lui credo sia quasi un servitore incosciente, credo che ci sia qualche altro mistero legato a Goody e a quanto pare anche alla sua tomba”

“Già e poi hai visto il suo sguardo dopo che ha frizzato, era quasi vitreo come un automa che dava una risposta pre-programmata”

Mercoledì alza gli occhi al cielo, per quanto abbia capito il significato intrinseco delle parole di Enid questi termini digitali la confondono.

“Credo sia esatto come che dici tu, qualunque cosa significhi. In ogni caso, immagino che per quest’estate e per il prossimo anno ad Nevermore avremo ben altri due misteri da risolvere”

Mercoledì sorride dopotutto sarebbe stato noioso un altro anno Nevermore senza qualche bel mistero su cui indagare.”


 

L’autore sfasato

Ok ragazzi, mi spiace per la lunga assenza ma purtroppo è un periodo abbastanza incasinato e più che altro sto cercando di scrivere bene i capitoli dato che ho notato rileggendoli, perché io ho la fissa di rileggermi 100 volte le cose anche dopo averle pubblicate, di aver scritto un bel po di ciofecate, per favore fatemelo notare se vedete che c’è scritto degli orrori ortografici o strutturali o altro che vi da fastidio, li correggo subito almeno e dato che nell’altro capitolo mi son dimenticato oggi facciamo ben due punti della lista relazionale tra Mercoledì e Enid.


 

Lista limiti relazione sottoscritta da Mercoledì Addams e Enid Sinclair

Punto 4: Mercoledì Addams si impegna a non ferire, aggredire, mutilare o uccidere nessun altro essere vivente, se non per pura e legittima autodifesa, in presenza di Enid o per gelosia nei suoi confronti.

Punto 5: Enid Sinclair si impegna a non denunciare nessun tipo di atto illegale (omicidio e genocidio compresi) messi in atto da un membro qualsiasi affiliato alla famiglia Addams, a meno che non sia la famiglia principale Addams ha sporgere denuncia per prima.

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Capitolo 19
*** Finale ***


 Una volta uscite dalle scale delle cripta di Goody le ragazze possono tirare il fiato.

“Quindi Mercoledì…Volevi invitarmi da qualche parte stasera?”

Mercoledì sospira pesantemente e comincia a camminare con Enid che la segue al suo fianco.

Enid ovviamente vuole far capire alla compagna che le rifacesse la proposta del Picnic in chiave più romantica, ovviamente la sua idea ha sorvolato che la sua compagna si chiama Mercoledì Addams.

“Non fare la finta tonta, hai sentito quello che ho detto. Avevo già intenzione di chiedertelo da qualche giorni sinceramente, pensavo che un classico picnic ti avrebbe messo più a tuo agio, adesso direi che la si può considerare come aspetto romantico….. accidente, dovrò riscrivere la scaletta degli argomenti da affrontare”

Enid prova ad intervenire ma Mercoledì la mette a tacere con un dito senza neanche guardarla in faccia.

“Ora è meglio che vada a preparare il necessario, immagino che dei semplici sandwich non vadano più bene, anche la location deve essere aggiornata, mi serviranno delle-“

Mercoledì si ferma, sembra ricordarsi solo in quel momento di avere Enid accanto.

“Credo che in simili occasioni la norma sociale non voglia che l’inviato sappia in anticipo cosa lo aspetta, quindi sarà meglio che io la chiuda qui…. Un ultima cosa, ovviamente non cenare stasera, perché per le 8 ci troveremo sull’uscio della porta sul retro”

Mercoledì le stava preparando un appuntamento se Enid fosse stata in forma di lupo starebbe scodinzolando all’impazzata.

“Allora vado subito a decidere cosa mettere, sono super contenta Willa, non vedo l’ora!”

Mercoledì fulmina Enid.

“I soprannomi, nomignoli affettuosi o vezzeggiativo devono essere comunicati anticipatamente, discussi e approvati insieme prima di essere utilizzati”

“Sì, scusa Mercoledì, mi è scappato… Adesso vado.”

Enid è arrossita dalla testa ai piedi, dopotutto quello era il nome del compagno, non aveva avuto ancora il coraggio di dirlo a Mercoledì, aveva paura che la prendesse come un imposizione, ma ormai l’ha detto e sa bene che la corvina tornerà sull’argomento, adesso non le rimane che correre via in camera sua, senza però notare che anche a Mercoledì comincia apparire un flebile rossastro sulle guance, dopotutto il nome Willa le ha risuonato in testa come una campana.

“Maledetta licantropa, hai un hai potere troppo grande su di me”.

Enid arriva in fretta e furia in camera sua e sbatte subito la porta dietro di sé chiudendo a chiave, realizzando solo dopo, che quella ora è anche la camera di Mercoledì e che di sicuro non può chiudere la corvina fuori dalla camera, quindi procede subito a sbloccare la serratura onde evitare di farla alterare prima del loro appuntamento ma subito qualcosa la distrae.

“Mano finalmente! Ma dov’eri finito? Sei sparito, dove ti eri cacciato?”

Mano è preso alla sprovvista, non si aspettava di vedersi una delle due ragazze piombare in stanza così all'improvviso.

Ero... ero... ero ad aiutare lo zio Fester

Enid alza un sopracciglio, per quanto quella sia solo una mano, ormai Enid è ben capace di capire che sta mentendo.

“Mano voglio davvero sapere dove tu hai passato questi ultimi giorni senza che nessuno avesse tue notizie?”

L’appendice finalmente pare calmarsi e si lascia andare affranto.

No decisamente non lo vuoi sapere.

Enid annuisce con la testa, ormai ha capito che non c’è limite alle stranezze di un Addams e ha capito che non vuole essere a conoscenza del 90% di esse.

“Molto bene, allora facciamo così, per farti perdonare te mi farai da palo intanto che io scelgo

l'outfit per l'appuntamento con Mercoledì stasera”

Mano fa un cenno di OK e subito corre fuori dalla stanza a fare da palo.

“Ok, prima cosa video-chiamare per un parere!”

Enid appoggia il suo cellulare sulla scrivania puntando la camera interna su di sé e fa partire la video-chiamata senza curarsi del fatto che a quell’ora del giorno i vampiri dormono.

“Eeeeeeeeniiiiiiidddd!!!! Che cavooooooloooo vuooiiiiii!?!?!?!

“Willa mi ha invitato ad un appuntamento! Devi aiutarmi!”

La povera ragazza giapponese scuote la testa lentamente ancora nel mondo dei sogni ed Enid nota che è nuda e con qualcuno che dorme al suo fianco,

“Oddio, scusa! Non pensavo di disturbarti in una situazione del genere!”

Alle urla di Enid anche la figura accanto a Yoko comincia a muoversi fino a mostrarsi a schermo.

“Davina?!?!?! Quindi avevo ragione!”

Yoko la guarda con sufficienza.

“Non era niente che abbiamo mai cercato di nascondere, semplicemente non ci piace scambiarci effusioni in pubblico”

“Esattamente, ciao Enid è un piacere sentire che anche tu e la corvina vi siete decise ad passare alla squadra migliore”

Davina si mostra definitivamente sdraiandosi sopra Yoko e appoggiando la testa sulla sua spalla.

“Perfetto! Due teste sono meglio di una, ma tre sono ancora meglio! Sono sicuro che in 10 minut-”

Yoko la ferma subito sapendo che 10 minuti era il tempo che ci avrebbero messo a pentirsi di aver risposto.

“Non troppo colorato, qualcosa di adatto a una scampagnata in mezzo alla foresta, beh ecco fatto, apposto, ciao.”

Yoko chiude la telefonata prima di ributtarsi a dormire con la sua dolce ragazza al fianco.

“Cavolo che brutalità….. però in effetti ha riassunto due ore di consigli in un'unica frase molto utile…. Ora, poco colorato e adatto una scampagnata….”

Enid si volta a guardare i suoi armadi che nel mentre che parlava con Yoko aveva aperto e disseminato vestiti ovunque.

“Sarà una missione difficile…. Se non impossibile”

E mentre Enid girava il re-boot di Mission Impossible teenager girl version. Mercoledì si era diretta in cucina dove con un cestino da pranzo, ovviamente nero, cominciava a preparare (Si faceva preparare) il necessario per quello che sarebbe stato un perfetto picnic.

“Mia cara piccola vipera velenosa, non mi sarei mai aspettato di doverti preparare per un appuntamento romantico”

Suo padre Gomez le arriva alle spalle della figlia sfoggiando un enorme sorriso da orecchio a orecchio, Mercoledì ovviamente non si mancare di fulminarlo, per quanto non possa dargli torto.

“Neanche io ma sarei mai aspettata, neanche dopo essermi reincarnata centinaia di volte in nuove vite, niente di tutto questo. Enid mi ha cambiato profondamente, ma devo ancora capire se in meglio in peggio e per quanto la mia indole attuale mi suggerisca in peggio, a quanto pare per il resto del mondo il mio cambiamento non può che essere un bene dato che arriva da Enid. Dopotutto io e Enid siamo forse la personificazione vivente dello Yin e dello Yang e come tali non possiamo esistere l’una senza l’altra ed entrambe avremmo sempre una parte del nostro opposto dentro di noi.

Gomez comincia a piangere, Mercoledì alza gli occhi al cielo e si volta per controllare che i maggiordomi Ghoul (Che per ovvie ragioni Enid ne ignora l’esistenza) preparino tutto con estrema attenzione.

“Piccolo mia di certo non non speriamo che diventi come Enid però un po' di altruismo e bontà in quel tuo cuore nero non può che farti bene, anche se questo è solo in prestito nei momenti in cui la nostra niña è presente, dopotutto noi ti amiamo così come sei e non vorremmo mai che tu cambiassi. Poi l’hai detto anche tu, come Yin e Yang, complementari, essenziali l’una per l’altra, sempre con una parte della vostra amata dentro di voi”

Il pianto di Gomez comincia ad aumentare.

“Potreste superare anche l’amore che c’è tra me e tua madre”

Adesso fatica anche a respirare e parlare.

“Non avrei…. Potuto….. Volere….. Niente di meglio para mi hija”

Gomez ormai al limite corre via lasciando una Mercoledì senza parole e scombussolata.

Ma pensando a come i suoi genitori non si siano mai imposti su di lei, con pretese sul suo comportamento, le sue passione o la sua persona, non può che pensare che non desidererebbe genitori migliori. Anche se questo pensiero sarà incatenato, sigillato e buttato in una pozza di pece bollente in fondo alla sua mente. Purtroppo però le rimane un flebile sorriso, che un possibile predatore in agguato potrebbe interpretare come segno di debolezza.

“Cavolo sorella, ma che bel sorriso, adesso anche tu ed Enid diventerete come madre e padre, anche voi intonerete canzoni d’amore tenendovi per mano e scambiandovi effusioni disgustose?”

Pugsley il presunto possibile predatore che ancora portava i segni della precedente aggressione, si sbagliava di grosso.

“Maledizione il cestino si è macchiato di sangue, io apprezzo ma di sicuro Enid non lo farà, mi tocca cambiarlo”

E intanto che Mercoledì ordinava a degli affranti Ghoul di ricominciare da capo i preparativi, un Lurch appena rientrato dopo aver eseguito gli ordini di Mercoledì, si carica il povero sprovveduto in spalla ma si chiede a questo punto se portarlo a farlo medicare o direttamente dal negromante di famiglia.

Enid ha ormai svuotato ogni suoi singolo cassetto e armadio, sparpagliando vestiti per tutta la stanza, con l’unica conclusione che l'unica maniera che ha per non vestirsi troppo colorata è di vestirsi completamente di bianco e di sicuro non va bene per un appuntamento con Mercoledì Addams.

“Ma che faccio adesso!?!? Che faccio! Non ho niente di adatto per uscire con Mercoledì mi serviva più preavviso devo andare a fare shopping il prima possibile.”

Enid si sta mangiando le unghie, per modo di dire con tutto il tempo e l'impegno che ci hai messo per farle non ci tiene proprio a rovinarle. Ad un certo punto però il suo sguardo cade sullo smalto nero di Mercoledì, si ricorda che in passato Mano le aveva suggerito di prenderlo in prestito per aggiungere un tocco di nero ai suoi lavori, ma Enid terrorizzata dalla possibile reazione della sua compagna di stanza aveva preferito comprarsene uno suo. Con gli ultimi eventi però la concezione degli spazi privati di Mercoledì erano cambiati per Enid, era quasi certa di non rischiare più la mutilazione degli arti se toccava le cose della corvina, anche perché se voleva stupirla non avrebbe avuto senso chiedere il permesso.

“Ok! Questa potrebbe essere l'idea più geniale di sempre o l'idea più suicida di sempre, dovrò fare molta attenzione a riporre esattamente come le ho trovate le cose che tiro fuori”

Solo in quel momento riflettendo su quanto deve essere ordinata per mettere mano tra le cose Mercoledì si rende conto del disastro che ha fatto coi suoi vestiti anche dal lato della stanza della corvina.

“Ma per prima cosa riordiniamo tutto sto casino perché se Willa lo vede mi ammazza e stavolta sul serio”.

Gomez sta finendo di asciugarsi le lacrime nel suo ufficio col suo fazzoletto di lino pregiato quando sua moglie entra nella stanza.

“Mon Cherí! Buonasera”

“Gomez caro, immagino che anche tu l’hai saputo vedendo le tue lacrime”

Ormai Gomez aveva raggiunta Morticia e le stava lasciando una scia di baci dalla mano al collo.

“La nostra piccola nuvola di tempesta esce per il suo primo appuntamento romantico ufficiale con la ragazza che ama e che ha trafitto il suo cuore nero….non riesco a trattenere le lacrime”

Gomez ricomincia a piangere come un bambino e subito Morticia lo abbraccia e comincia a fargli i grattini sulla testa per calmarlo

“Oh amore mio non c'è bisogno di piangere per quanto la situazione sia così emozionante e bella. Non mi immagino che come reagirai al loro matrimonio o alla nascita del loro primo pargoletto”

A quelle parole tutti in casa Addams senti il povero Gomez scoppiare in un pianto fragoroso. Per quanto Morticia amasse il suono delle lacrime, il fatto che in quel momento suo marito le stava inzuppando il vestito le porta un leggero fastidio.

“Su caro non c'è bisogno di piangere…”

Ormai è quasi ora e Mercoledì è già pronta sull’uscio della porta sul retro col suo enorme cestino da picnic tra le mani, mentre Lurch aveva precedentemente incaricato di preparare coperte, candele e tutto il necessario che sarebbe stato difficile trasportarle nella nella radura disegnata.

Mercoledì è prossima a spazientirsi quando alle 08:06 Enid non si è ancora presentata e quanto alle 8:10 Enid finalmente si presenta lo sguardo torvo della corvina la fa arrestare sul posto.

“Mercoledì! Mercoledì….. ti prego perdonami per il ritardo, lo so che non lo sopporti però mi sono un attimo distratta col trucco, volevo…. stupirti”

Mercoledì è sbalordita, la bocca appena socchiusa, gli occhi spalancati, il suo viso che tradisce la sua solita indifferenza per mostrare tutto il suo stupore. Enid non auspicava a una reazione migliore, anzi vedere le gote della Addams che si tingono di rosso sono il più grande complimento che abbia mai ricevuto.

“Non è ancora tinta ma solo uno shampoo colorante semi-permanente che si applica in pochi minuti però prima del prossimamente appuntamento provvederò a renderlo permanente. Ah… e….. ho preso in prestito alcuni tuoi vestiti, spero che non ti dispiaccia.”

Enid indossa degli degli anfibi beige ai piedi, dei jeans azzurro chiaro con una catena sui fianchi, Il maglione a righe bianche e nere di Mercoledì sotto a una giacca di pelle rosa. Quello che però più stupisce la corvina non è tanto il fatto che la bionda abbia rischiato la vita prendendo uno dei suoi vestiti preferiti, ma che sia arrivata a tingersi di nero alcune ciocche dei suoi capelli arcobaleno.

“Allora…. Ti piace?”

Mercoledì si avvicina e con il dorso della mano accarezza delicatamente le cicatrici sul volto di Enid fino ad abbassarsi e prenderle il mento fra le dita, si avvicina lentamente prima in direzione delle sue labbra per poi virare e avvicinarsi al suo orecchio dove le sussurra dolcemente.

“Enid in questo momento sei la cosa più bella che io abbia mai visto”

La ragazza entra come in uno stato di di trance, a quel punto Mercoledì le prende la mano e delicatamente comincia a tirarla verso l’esterno.

Mercoledì nel suo bellissimo vestito nero per molti aspetti simile a quello del Rave’n ma con la gonna al ginocchio, sotto delle calze bianche a righe nere ed ai piedi degli anfibi (ovviamente neri) alla lupa la bellezza di Mercoledì è eterea soprattutto con la luce della luna che si riflette sulla sua pelle pallida. Mano nella mano le due ragazze entrano nella foresta e camminano tenendosi gli occhi puntati l'una sull'altra, i loro sguardi si penetrano e si fondono in un'unica cosa e nonostante non stiano affatto guardando la strada e ciò che le circonda, si muovono agilmente senza problemi nel fitto della foresta fino a che la luce della luna non illumina una bellissima radura, dove ai piedi di un albero semi-spoglio ma enorme e possente, una coperta contornata da alcune candele fa scappare una lacrima ad Enid. Le piccole nuvole che passano davanti alla luna fanno si che l’alternanza della luce sulla corvina faccia sembrare la sua presenza evanescente ed Enid deve stringere la mano di Mercoledì come se la sua presenza potesse sparire da un momento all'altro. In quel momento le sembrava che uno spirito maledetto dalla bellezza divina la stia trasportando con una tale leggerezza nel suo mondo paradisiaco dove l'avrebbe tenuta al suo fianco per sempre, Enid neanche si rende conto che la scampagnata fino alla radura è quasi di un'ora finché l'immensa bellezza di questa non si apre di fronte ai suoi occhi e quasi non porta Mercoledì in secondo piano. L’atmosfera surreale data dalla magnificenza della radura e la maestosità dell'albero sotto cui la corvina ha fatto allestire il loro picnic fa sembrare a Enid di vivere un sogno.

“Enid….. Ti piace?”

Enid che ancora pensava di essere stata trasportata in un mondo fatato si risveglia e torna a guarda Mercoledì.

“Willa... Questa è la cosa più bella che abbia mai visto... tu sei la cosa più bella che io abbia mai visto”

Il dolce sorriso che si dipinge sul volto di Mercoledì fa quasi svenire Enid.

“Direi che questo chiude il primo punto della mia lista”

“Quale punto Mercoledì?”

Enid comincia ad avere paura.

“Quello dove dichiaro di essere completamente, in maniera totalmente fuori scala e ossessivamente innamorata di te”

Questa volta Enid prende a calice tra le mani il viso di Mercoledì per avvicinarlo al proprio.

“Mercoledì Addams anch’io sono completamente, in maniera totalmente fuori scala e ossessivamente innamorata di te”

Mercoledì finalmente fa il passo in avanti poggiando le sue labbra su quelle di Enid, le due ragazze si lasciano andare in un bellissimo bacio, nel mentre si alza un vento abbastanza violento ma sufficiente da far sembrare che tutta la foresta, tutto l'ambiente intorno a loro festeggi il loro amore come se finalmente nell'universo due pezzi importanti si siano incastrati per non doversi separare mai più.



 


 

Angolo Autore Sfasato

Con questo capitolo si conclude la prima parte della mia fanfiction, purtroppo sto per entrare in periodo di esami e fino a Giugno non credo che inizierò a pubblicare il sequel.

Grazie a tutti colore che hanno letto e apprezzato la mia storia.


 

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