La promessa

di MakiBlue
(/viewuser.php?uid=1242874)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un battito di ciglia ***
Capitolo 2: *** Decisioni ***
Capitolo 3: *** Il buio nel cuore ***
Capitolo 4: *** Conseguenze ***



Capitolo 1
*** Un battito di ciglia ***


LA PROMESSA
 
Capitolo 1
Un battito di ciglia
 
- Marchetti , vieni in sala professori , c’è una telefonata per te da tuo fratello , sembra molto agitato.
- Cosa? Da Alex? Vengo subito , grazie
- Certo corri corri …quando il fratellino chiama…
- Sei troppo scemo anche per risponderti Guido !
 
“ “  Nella classe di Linda tutti sapevano del rapporto intenso e speciale che la legava al fratello Alessandro, di 10 anni maggiore di lei , un rapporto che suscitava spesso  critiche più o meno velate su quanto lui fosse protettivo e tenero nei confronti di lei o della quasi venerazione di Linda per il suo fratellone. Ormai da anni serpeggiava il mormorio tra amici e parenti ; loro ci avevano fatto l’abitudine e non li ascoltavano neanche più. Ma Alessandro non l’ aveva mai chiamata a scuola e lei sentiva che c’era qualcosa che non andava. Quando sollevò la cornetta del telefono in sala professori la sua mano era madida di sudore e mentre ascoltava la calda voce di suo fratello all’improvviso il mondo sembrò crollarle addosso e sentì il cuore spezzarsi … Lasciò cadere la cornetta e incurante delle domande preoccupate dei prof si mise a correre per il corridoio. Superò la sua classe e stava per varcare la soglia dell’istituto quando tutto attorno a lei iniziò a diventare bianco,illuminato da una luce abbagliante e da un silenzio ovattato. Poi più nulla …””
 
 
*********
- Alessandro? Sono il dott. Salvi. Mi sono occupato io dei tuoi genitori.
- Che cosa gli è successo? Come stanno?
- Hanno avuto un brutto incidente. Tuo padre è.. molto grave , lo puoi vedere , ha chiesto di te …
- E … mia madre..?
- Abbiamo fatto tutto il possibile ma… mi dispiace tanto figliolo …
- Mamma … mamma .. no.. no ..
- Linny! Professoressa Lemmo ma…
- E’ svenuta a scuola mentre si precipitava qui dopo la tua telefonata. Stalle vicino,ok?
- Certamente, grazie per il suo aiuto. Tesoro, sta tranquilla, ci sono io con te , non devi aver paura.
- Ma la mamma è … papà? Come sta papà? Dov’è ? lo voglio vedere !
- Signorina io preferirei che lei venisse con me a fare qualche controllino. Ha appena avuto un malore, devo controllare che sia tutto a posto.
- Ma io sto bene adesso, voglio vedere mio padre!
- Linny, tesoro, fai come dice il dottore per favore cosi sarò più tranquillo anche io.
- Ma io …
- Coraggio, non ci vorrà molto. Io intanto entro a vedere come sta papà e ti aspetto con lui, ok? Su fa la brava!
- Uffa non mi trattare come una bambina, ricordati che ho 17 anni!
- Eccoti qui, ora riconosco la mia adorata sorellina! Su adesso và col dottore, ci vediamo tra poco.
 
“  “ Alessandro sapeva bene che sua sorella non era più una bambina e non avrebbe voluto deriderla , proprio in un momento tanto difficile ma sapeva anche che Linda era estremamente fragile, seppur ostinatamente caparbia. Lui era sicuro che un giorno quella caparbietà avrebbe fatto di lei una donna forte e determinata ma quel giorno sembrava ancora molto lontano: a lui certo non dispiaceva , era felice di proteggere la sua adorata sorellina da ogni male e dispiacere. Avrebbe fatto qualunque sacrificio per non vederla mai piangere: avrebbe scelto di subire le pene dell’inferno se questo fosse servito ad evitare un dolore alla sua Linda. Per questo decise di entrare da solo da suo padre: voleva accertarsi delle sue reali condizioni prima che Linda lo vedesse.””
 
- Figliolo …sei qui? Dov’è Linda ?
- Sta facendo dei controlli perché si è sentita male a scuola.
- Cosa? Lei come…
- Stai calmo papà, penso io a Linda, tu non ti devi preoccupare. Pensa a guarire papà, abbiamo cosi bisogno di te, soprattutto Linda…!
- Tu pensi sempre a lei.. sono contento di saperla in buone mani… so che tu saprai …sostenerla…
- Non parlare cosi papà! Tu devi ….devi
- Ascoltami figliolo
- Papà non ti devi affaticare in questo modo !
- No Alex… io devo dirtelo.. non abbiamo più molto tempo… ascoltami bene …Linda…
- Cosa?
- Lei non è la tua vera sorella …
- Che cosa ?
- Nel mio studio ,nell’ultimo cassetto della scrivania, quello chiuso a chiave, ci sono tutti i documenti… leggili e poi ..decidi tu se e quando …dirglielo.. noi l’abbiamo amata esattamente quanto te e.. abbiamo tentato tante volte di dirglielo ma ci sembrava sempre troppo piccola, troppo fragile… credimi ,non avremmo mai volut…abbi cura di lei figliolo …
- Papà io… …
- Perdonaci figliolo   … Non avremmo mai voluto.. lasciarti da solo con questo pes
- Papà! Papà!
- PAPà! Se … se n’è andato …? Ci ha lasciato anche lui?
Oh Alex!
- Vieni qui piccola! Stà tranquilla,ci sono io qui, sarò sempre al tuo fianco e ti proteggerò per sempre. Non permetterò a niente e nessuno di ferirti e tu non dovrai mai aver paura di nulla.
 
“” Nel caldo e rassicurante abbraccio del suo amato fratello, Linda si sentiva davvero protetta e anche se la vita le aveva strappato i loro cari genitori, sconvolgendo in  un battito di ciglia le loro intere esistenze,  Linda sapeva che avrebbe sempre potuto trovare calore e conforto in quelle braccia salde e sicure. Mentre piangevano insieme, abbracciati , per la perdita degli amati genitori le loro menti erano attraversati da una tempesta di pensieri confusi, contrastanti e spaventosi ma i loro cuori erano più uniti che mai e battevano all’unisono , in una melodia che soltanto loro due conoscevano ….” “
 
 
 
 
 
 
Salve a tutti ! Mi piace tanto scrivere e mi emoziono quando scrivo quindi spero di emozionare anche voi, se vorrete dedicare qualche minuto ai miei vaneggiamenti !!!! Ahahahahah 

A presto !

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Decisioni ***


Capitolo 2
Decisioni
 
“  “Erano già trascorse due settimane da quel terribile giorno. Linda non era ancora riuscita a tornare a scuola e Alex non faceva alcuna pressione perché ci tornasse; non gli dispiaceva affatto averla in casa e poterla coccolare! Quel pomeriggio però , approfittando del fatto che le sue amiche erano venute a trovarla, si era finalmente deciso ad entrare nello studio di suo padre e consultare i famosi “documenti”. Nella sua testa ancora risuonavano le parole di suo padre: “ lei non è la tua vera sorella”. Quante volte si era sentito in colpa per quello strano sentimento che provava nei confronti di Linda? Quante volte aveva pensato di andare via di casa senza mai riuscirci perché il solo pensiero di separarsi da lei gli toglieva il respiro? Quante volte si era sentito dire dai suoi amici che non era normale che non potesse stare senza sua sorella? Adesso, finalmente, il suo sgomento aveva un nome e un perché ma Linda? Cosa ne sarebbe stato di lei? Di sicuro non avrebbe retto lo shock, lo sapeva bene :aveva appena perso quelli che per 17 anni aveva considerato i suoi genitori e ora avrebbe dovuto perdere anche suo fratello…. certo, lui avrebbe fatto di tutto per restarle accanto ma… come sarebbe cambiato il loro rapporto, la loro vita? C’era una ragione se i suoi genitori non avevano rivelato questo terribile segreto: loro sapevano che Linda non aveva ancora la forza necessaria per sostenerlo. Si sentì in parte responsabile per questo, forse essere tanto protettivo con lei non le aveva permesso di fortificare il carattere ma al momento tutto questo non aveva importanza: la decisione spettava a lui e lui l’aveva già presa. Quella grossa busta gialla che da ore aveva davanti a sé non sarebbe mai stata aperta né da lui né da nessun altro: era certo che nessun altro fosse a conoscenza di quel segreto e cosi sarebbe stato per sempre. Lui avrebbe continuato a vivere accanto a Linda come un vero fratello maggiore proteggendola e prendendosi cura di lei, come aveva sempre fatto. Avrebbe soffocato i suoi sentimenti per non sconvolgere nuovamente la sua vita e lei avrebbe continuato ad amarlo come un vero fratello. Sorrise tra sé soddisfatto della sua decisone anche se gli costava un enorme sacrificio e ripose la busta nel cassetto della scrivania proprio in tempo, mentre Linda irrompeva nello studio come un temporale estivo…” “
 
- Ciao fratellone , ti disturbo forse? Cosa fai nello studio di papà?
- No tesoro, tu non mi disturbi mai! Stavo solo mettendo in ordine alcuni documenti, nulla di importante. Cosa c’è?
- Niente …
- Le tue amiche sono andate via? Senti perché non le inviti a cena qui qualche volta? A me non dispiace lo sai e servirebbe a distrarti un po’ e tirarti su il morale.
- Guarda che se lo fai solo per convincermi a tornare a scuola…
- Lo faccio perché ti adoro, testolina buffa! A scuola
 dovrai tornarci però, appena te la sentirai. Sarebbe un peccato non diplomarti , visto che ti manca pochi mesi di quest’anno e il prossimo.
- Uffa Alex non ne voglio parlare adesso! Non voglio pensare alla scuola, non mi puoi costringere.
- Su questo potremmo discutere ma per ora eviterò di far valere il mio potere di fratello maggiore nonché tuo tutore! Ora corri a telefonare alle tue amiche e digli che domani sera ceneremo tutti insieme.
- Cucinerai tu?
- Certo principessa, qualcosa da obiettare? Chi ti ha sfamata finora eh? Non ti sei mai lamentata, mi sembra.
- Si è vero, non sei male come cuoco però…
- Sparisci mostriciattolo!
- Ah senti Alex
- Sei ancora qui?
- Si antipatico, mi sono dimenticata di chiederti una cosa.
- Dimmi
- La prossima settimana c’è la gita scolastica. I prof hanno detto che ci posso andare se voglio anche se è da un po’ che non frequento. Forse pensano che mi aiuterebbe. Andremo a Monaco, per una settimana. Tu che ne dici?
- Ma certo cara, se hai voglia di andarci io sono d’accordo. Fammi sapere al più presto cosa ti occorre per la partenza ok? Moduli, autorizzazioni… i soldi! Ah quanto mi costi!
- Uffa sei sempre il solito stupidone! Ah mi servirà anche la mia tessera dello studente ma non riesco a trovarla da nessuna parte
- Più tardi ti aiuterò a cercarla , va bene ?
 
“  “ Linda volò al collo di suo fratello abbracciandolo e baciandolo sulle guance come faceva quando era piccola…..””
- Grazie, grazie fratellone, ti voglio bene !
- Ti voglio bene anch’io piccola, neanche immagini quanto!
- Non sarà facile ma so che grazie al tuo affetto riuscirò a diventare ogni giorno più forte. Se tu mi sarai accanto io riuscirò a tornare quella di una volta, piano piano.
- Certo piccola mia , non c’è nessuna fretta!  °°° Non sarà affatto facile ma le resterò accanto e l’aiuterò a diventare la donna che vuole diventare, una donna forte e sicura di sé. Sarà difficile, forse ancora non ho realizzato neanche io quanto sarà difficile, ma devo riuscire a nascondere i miei veri sentimenti. Ci riuscirò, lo farò per la mia Linda perché io farei qualunque cosa per lei…!°°°
- Ehi Alex, tutto bene? stai pensando ai nostri genitori?
- Si …scusami … adesso mi passa …. loro non vorrebbero saperci tristi e depressi. Ricordi quanto si divertivano quando facevamo  finta di litigare ?
- Si! Papà una volta disse che sembravamo una coppia comica e non fratello e sorella ….mi ricordo che quella volta la mamma lo incenerì con lo sguardo e lui cambiò subito espressione e non fece mai più quella battuta…chissà come mai la mamma era tanto infastidita da quella battuta… e perché mi viene in mente proprio adesso …?
 
“ “ Alessandro aveva dimenticato quell’episodio e adesso ascoltare quelle parole trasformava in una realtà dura e pesante come un macigno ciò che fino a quel momento era stato solo nella sua testa: loro “ sembravano” fratello e sorella e lui avrebbe dovuto sostenere il peso di quella finzione per il resto della loro vita, vivendo l’uno accanto all’altra per tutta la vita o almeno fino a quando Linda non avesse trovato un marito ….questa possibilità, che ora bussava alla sua mente come un ospite sgradito e insistente , gli faceva ancora di più sussultare il cuore di una paura e una rabbia che mai aveva provato in vita sua … ma ormai la decisione era stata presa, indietro non si poteva più andare…la loro nuova vita era davanti a loro e lui l’avrebbe vissuta amando solo lei senza mai rivelarle la verità, cercando di risparmiarle quante più preoccupazioni sarebbe stato possibile, continuando ad avere cura di lei come qualsiasi “ fratello maggiore”. Si ricompose, schiarì la voce e irrompendo in una risata fragorosa le posò due dita sulla fronte facendole inclinare leggermente la testa, uno dei suoi tanti teneri gesti d’affetto per la sua adorata “sorellina”…
- Ma guarda un po’ cosa ti torna in mente adesso! Una coppia comica! Noi!
- Ma Alex? Ti fa davvero cosi tanto ridere? Non ti sembra una cosa strana …?
- Ma no, sai bene che a papà piaceva fare scherzi e ogni tanto diceva delle cose stupide per far innervosire la mamma , su, basta ora con questi discorsi sciocchi, abbiamo tante cose da fare e da organizzare: la cena di domani, la tua gita a Monaco e magari al tuo rientro  riparleremo del tuo
- Uffa! Non ci torno a scuola !
- Vedremo signorina, vedremo!
 
“ “ Anche se , come sempre, suo fratello era riuscito a soffiare via dalla sua mente le nere nuvole della preoccupazione, Linda non riusciva a togliersi dalla testa quel ricordo, le parole di suo padre e lo sguardo infuriato e terrorizzato  di sua madre…. Non ne capiva il motivo, ma quei pensieri iniziarono a opprimerle il cuore….”  “
 
 
 
 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il buio nel cuore ***


Capitolo 3
Il  buio nel cuore
 
“  “     Il giorno della grande gita si avvicinava e i preparativi fervevano in casa Marchetti. Certo non era una prima alla Scala , in realtà da Ventimiglia a Monaco c’erano solo 20 minuti di strada in macchina ed era una delle gite più gettonate dalle scuole della città, ma per Linda e Alessandro era il primo “ evento” della loro famiglia che organizzavano senza i loro genitori e a cui loro non avrebbero potuto partecipare. Alessandro stava pensando tristemente a quanti altri momenti importanti delle loro vite i loro amati genitori non sarebbero stati presenti quando la voce argentina di Linda lo riportò alla realtà…” “
- Ma insomma fratellone! Si può sapere che hai oggi? Sei sempre con la testa fra le nuvole! Guarda che ci sono ancora mille cose da fare e io non ho ancora trovato la mia tessera dello studente!
- Ok ok, stai calma ,non c’è bisogno di agitarsi in questo modo, vedrai che la troviamo! Devi solo cercare meglio, con più attenzione, signorina sbadatella !
- Non sono mica Candy Candy io! Non ho neanche i capell biondi … e nemmeno i codini da cocker!
- Bè per fortuna direi!
- Ok ora però basta scherzare mi devo mettere seriamente a sistemare tutto per la partenza. Fratellone tu devi uscire per caso? Non  è che mi prenderesti delle cose….?
- Sei tremenda! Lo sai che quando fai quel faccino da cucciolo non riesco assolutamente a dirti di no, vero? E va bene , dimmi cosa ti serve e ci penserò io. Tu però vedi di finire tutto, va bene?
- SI papino!
- Hai detto qualcosa?
- Chi, io? No no!
- Sei proprio una testolina buffa! Allora io vado , a più tardi tesoro!
 
“  “ Rimasta sola a casa , Linda si dedicò alla preparazione della valigia  e di tutto quello che le sarebbe servito per il viaggio. Era molto eccitata non solo per la gita ma soprattutto perché aveva deciso che al ritorno da Monaco avrebbe ripreso a frequentare le lezioni ,voleva fare una sorpresa al suo amato fratello che stava praticamente sacrificando la sua vita per prendersi cura di lei come e meglio di un fratello maggiore, un padre… Voleva che lui fosse fiero di lei, voleva ripagarlo per tutti gli sforzi che stava facendo, nascondendo il suo dolore per la perdita dei genitori per non gravarla anche della propria sofferenza. Lui non diceva niente ma lei lo conosceva troppo bene ed era certa che fosse cosi. Loro due si leggevano negli occhi l’una dell’altro e , certe volte , le sembrava che avessero persino gli stessi pensieri, quasi fossero gemelli o … D’improvviso le tornò in mente quello strano  episodio … °°° -Ma no, che sciocchezza! Chissà perché in questi giorni mi torna sempre in mente quella scena …? Oh insomma , adesso basta sognare ad occhi aperti, altrimenti chi lo  sente quel vecchio brontolone quando torna?
 
“  “ Ritrovata la lucidità, si decise a mettersi alla ricerca della  famosa tessera e , dato che ormai aveva cercato in ogni angolo della casa, pensò di andare a dare un’occhiata anche nello studio di suo padre… chissà , sbadata com’era, magari qualche volta l’aveva dimenticata li…Non sapeva ancora che proprio in quella stanza , in quel placido pomeriggio di fine aprile, avrebbe trovato la più amare delle sorprese, una sconvolgente verità che avrebbe stravolto, ancora una volta,  la sua vita …” “
 
- Oh, santo cielo! Ha proprio ragione Alessandro, sono veramente sbadata e pasticciona! Accidenti ,se non riesco a fare una cosa semplice come ritrovare una tessera come potrò mai cavarmela nella vita? Ah … come immaginavo qui la mia tessera non c’è ma …..un momento… come mai questo cassetto è chiuso a chiave ? Che cosa significa ?
 
“ “ Linda iniziò a sentirsi inquieta: nella sua famiglia non c’erano mai stati segreti, o almeno , cosi aveva sempre creduto. Ora invece scopriva che suo padre, nel suo studio, teneva segreto qualcosa che loro non avrebbero dovuto sapere , una parte della sua vita a cui non voleva che loro avessero accesso… Perché? Sentiva le mani sudate e un brivido le correva lungo la schiena … Non era mai stata una ragazza ficcanaso, non aveva mai osato oltrepassare quella linea sottile che esiste   tra l’intimità e l’invadere il cuore e il mondo interiore degli altri. Ora però sentiva che doveva forzare quel cassetto e scoprire cosa conteneva. Dopo diversi tentativi a vuoto, finalmente riuscì a forzare quel cassetto usando il tagliacarte di suo padre. Tra plichi e buste da lettera vide una grossa e pesante busta gialla che conteneva altre buste più piccole, tutte sigillate. Una di quelle buste più piccole recava il mettente di quello strano plico: Augusto Porta, Catania.
Suo padre era uno stimato notaio e chiaramente lei non poteva conoscere ogni suo cliente o collega ma sentiva che quella bustona non aveva niente a che fare col lavoro di suo padre. Ormai era arrivata fin li e doveva andare fino in fondo … aprì la busta e , quando iniziò a leggere , sentì il cuore riempirsi di buio. .. Era talmente scioccata che non sentì la voce di suo fratello ch , appena rientrato in casa , la stava cercando… Quando Alessandro entrò nello studio del padre e vide la sua espressione atterrita, capì immediatamente quello che era successo e il suo cuore mancò un battito…    
LInny… piccola …
“” Linda era talmente sconvolta che per la prima volta in vita sua guardò suo fratello con un espressione truce che rasentava l’odio. Mai Alessandro le aveva visto quello sguardo, soprattutto rivolto a lui , e questo gli fece  più paura che la scoperta che probabilmente  aveva appena fatto e tutto ciò che ne sarebbe potuto  conseguire.””
Non mi chiamare piccola!    Per quanto tempo  sarei stata troppo piccola per voi per potermi dire di questo?
Linny.. io …
Silenzio! Cosa?  Cosa hai da dire? “ L’abbiamo fatto per  te “ ,” ti volevamo solo proteggere…?”  E tu … tu… Come puoi dire di volermi bene e nascondermi una cosa tanto orribile?
Tesoro io non lo sapevo … Papà me l’ha detto sul letto di morte … Non l’ho mai saputo, devi credermi!
- Crederti? Come posso crederti? Non ti credo , non credo più a nessuno, non credo più a niente! Ti rendi conto di quell oche mi avete fatto? Tutta la mia vita è una bugia, io sono una bugia! Io non sono neanche ligure, non sono neanche di Ventimiglia, io sono di Catania… E non mi chiamo Linda  Marchetti… io non so neanche quale sia il mio vero cognome, non so chi sia la mia vera famiglia.. io non so niente, non sono niente!
“” E nel dire così Linda proruppe in un pianto disperato che avrebbe lacerato l’anima anche a un cuore meno sensibile e delicato di quello di Alessandro…””
 
 Linny… Tesoro… non sei una bugia., non lo è stata la tua vita. Tu sei sempre stata la nostra vita e io … noi .. tutti noi .. ti amiamo tantissimo …. Ti abbiamo sempre amata e ti ameremo per sempre , qualunque sia la verità di quelle carte! Linny… mia cara , dolce Linny!

NON MI TOCCARE! Lasciami sola per favore…LASCIAMI IN PACE!
 
“” Linda scappò a rifugiarsi in camera sua e Alessandro rimase da sola con quella maledetta bustona gialla con quell’odiato nome stampato sopra e inciso a fuoco nel suo cuore e adesso anche in quello della sua Linny; Augusto Porta, il legale catanese che si era occupato dell’adozione di Linda e che aveva anche curato il suo trasferimento a Ventimiglia, affidando la bambina a una sua fidata collaboratrice che l’avrebbe poi a sua volta affidata alla famiglia Marchetti perché la crescessero come figlia propria. Era tutto lì, tutto documentato in quelle bustine contenute nella busta più grande: adesso anche Linda sapeva tutto e lui non aveva la più pallida idea di cosa sarebbe potuto succedere. Cosa avrebbe fatto adesso Linda? Probabilmente avrebbe deciso di andarsene e allora… cosa avrebbe fatto lui? Come avrebbe potuto vivere senza averla in giro per casa, senza sentire la sua risata? E cosa ne sarebbe stato della sua adoratissima Linny, da sola, in un mondo di cui aveva appena scoperto la parte più dura e crudele? Come avrebbe potuto proteggerla, come avrebbe potuto mantenere la promessa fatta a suo padre in punto di morte? La testa di Alessandro cominciò a girare vorticosamente, travolta dal flusso di pensieri contrastanti e terribili che tenevano prigioniero il suo giovane cuore, già gravato da dolori troppo grandi per i suoi 28 anni… Aprì uno degli armadietti della scrivania di suo padre e ci trovò una bottiglia di whisky a metà, sicuramente un rifugio in cui suo padre aveva annegato qualche dispiacere di nascosto da sua madre… Per un attimo fu tentato di fare la stessa cosa e sottrarsi , seppur per breve tempo , a quel tormentoso turbinio di pensieri e sentimenti : stappò la bottiglia, bevve un avido sorso, poi però qualcosa lo fece fermare di colpo… Dalla camera di Linda , che si trovava proprio sopra lo studio, , potè sentire il suono straziante dei suoi singhiozzi che si erano fatti più forti e acuti …
 
No, non posso , non risolverò niente ubriacandomi, né per lei né per me! Ho promesso di proteggerla e aver cura di lei e anche se lei non vorrà più saperne di me devo pensare fin da adesso a un modo per starle comunque vicino e aiutarla!
 
“” Quella risoluzione servì a placare, seppur in parte, l’animo tormentato di Alessandro: certo, sapeva di non poter correre in camera di Linda per consolarla come faceva sempre nei suoi momenti di tristezza e non sapeva neanche se ciò sarebbe mai più stato possibile, ma sapeva che non l’avrebbe mai abbandonata. Anche se lei non avesse più voluto parlargli, anche se fosse andata lontana da lui , lui avrebbe sempre continuato ad amarla e proteggerla, in qualche modo …””
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Conseguenze ***


Salve a tutti! Ecco qui il quarto capitolo di questa storia che, devo dire, mi sta appassionando molto e spero sia cosi anche per voi. Confesso che quando l’ho iniziata non ero ben sicura di come volevo farla continuare, di solito inizio una storia e poi lascio che sia lei a portarmi dove vuole. Ringrazio le tantissime persone che stanno leggendo questa storia ( tranquilli non sarà sempre così triste !!!!!) e soprattutto gali67 perle sue bellissime recensioni. Grazie e spero che continuiate a seguire “ La Promessa”. A presto
 
 
Capitolo 4
 
Conseguenze
 
“” I giorni che trascorsero da quella terribile scoperta furono carichi di dolore e tristezza per Linda e Alessandro: mancava none mancavano solo 3 alla gita di classe di Linda e durante tutto quel periodo si rivolsero pochissime parole e solo per necessità. Linda era ancora troppo arrabbiata e angosciata e Alessandro non voleva in nessun modo appesantire quell’atmosfera già carica di tensione. Linda trascorse quei 3 giorni per lo più in uno dei suoi posti preferiti, gli immensi giardini pubblici Tommaso Reggio di Ventimiglia, che da quando erano stati restaurati eerano ancora più belli. A Linda piaceva molto passeggiare all’ombra delle maestose palme e affacciarsi ad osservare il tranquillo laghetto dallo steccato del ponticello. Ma i pensieri che le attraversavano la mente in quei terribili giorni erano tutt’altro che tranquilli: assomigliavano più al grido di un mare tempestoso che al placido bisbiglio  di un lago. In quel turbinoso affastellarsi di pensieri, Linda stava pian piano maturando una decisione, una decisione dettata dalla disperazione e dall’angoscia e che le faceva paura ma, ,si diceva, era l’unica cosa che poteva fare ….  Alessandro la guardava attraversare le stanze in un doloroso silenzio carico di rancore e gli si stringeva il cuore. Quali disastrose conseguenze aveva portato quella verità nascosta  per tutti quegli anni? Non avrebbe mai voluto provare risentimento verso i suoi genitori morti ma, si disse vergognandosi di se stesso, era proprio questo che stava provando…. No , non poteva continuare così.. Sentendo di non farcela più a sopportare tutto quell’inferno da solo, chiamò il suo vecchio amico Stefano Morace. Stefano era il classico bonaccione , il bravo ragazzo che tutte le mamme vorrebbero come figlio e l’amico che tutti vorrebbero avere perché era fidato e saggio e aveva sempre una parola buona. Stefano e Alessandro erano cresciuti insieme e lui aveva spesso frequentato casa Marchetti. Stefano era l’unica persona a cui Alessandro aveva rivelato il segreto su Linda che suo padre gli aveva rivelato in punto di morte. In quell’occasione, come sempre , Stefano aveva saputo rassicurarlo dicendogli che faceva bene a non dire niente a Linda per il momento ma che prima o poi avrebbe dovuto farlo,magari tra qualche mese…   Alessandro selezionò il nome di Stefano nella rubrica del suo cellulare e,  dal tono con cui l’amico pronunciò le prime due parole, Stefano capì subito che qualcosa non andava…
 
  • Ehi amico, va tutto bene ?
  • Si.. cioè no… ah, è uno schifo Ste!
  • Se volevi farmi preoccupare ci stai riuscendo…. È per i tuoi ?
  • Bhe no… non proprio … è per Linda…
  • Poverina, chissà quanto starà soffrendo.. è così giovane! Aveva ancora tanto bisogno di vostra madre e vostro padre…
  • Si ma.. non  è solo questo.. lei…
  • NO! Non mi dirai che … ?
  • Già…
  • Cavolo! Immagino che l’abbia presa malissimo.
  • Non immagini neanche che atmosfera pesante c’è in casa …e non so che altro potrà succedere, non so cosa potrebbe decidere.
  • Bhe, credo che arrovellarsi adesso su quello che potrebbe succedere in seguito non vi sia utile. Affronterai le cose man mano che si presenteranno. E per qualsiasi  cosa sai che puoi contare si di me.
  • Grazie Ste.
“” Parlare con Stafano lo aveva tranquillizzato  un po’. Chi ha detto che gli uomini non hanno bisogno di sfogarsi con qualcuno di tanto in tanto probabilmente non ha mai attraversato momenti di angoscia tali da sentirsi soffocare. Arrivò anche il giorno della gita scolastica e i saluti sulla porta furono tutt’altro che allegri. E anche la gita a Monaco che linda aveva tanto aspettato non fu tutto questo divertimento, visto il suo stato d’animo. Le amiche provavano a chiederle cosa ci fosse che non andava ma lei si schermiva e tentava di mostrarsi allegra:sicuramente le avrebbe fatto bene sfogarsi con qualcuno, ad esempio con Laura, la sua migliore amica, ma… da dove cominciare? Come spiegare tutto quello che aveva scoperto e l’effetto che aveva avuto su di lei se neanche lei stessa aveva ancora ben compreso come reagire a quella situazione grottesca? Laura, dal canto suo, aveva capito subito che qualcosa non funzionava e che Linda non era la solita Linda ma non era il tipo da forzare le confidenze e si disse che avrebbe aspettato che l’amica fosse pronta a parlarle di ciò che l’angosciava. Intanto Linda stava ritrovando un po’ di serenità nel roseto Princess Grace,  intitolato a Grace Kelly, una delle mete più gettonato di Montecarlo. In quell’immensità di colori e profumi soavi, davanti alla magnetica e sontuosa bellezza della rosa Black Baccara, i cupi pensieri si allontanarono per un breve istante dalla mente di Linda, catturata come una calamita dalla solennità dal misterioso fascino di quella rosa. Con i suoi petali rossi scurissimi e vellutati e riflessi cangianti, secondo la luce, in nero, quella splendida rosa ibrida fu capace di stringerle il cuore in una commozione profonda, o forse era lei che aveva solo bisogno di piangere… ancora. Con un silenzioso ringraziamento a quel fiore inconsapevole, che le dava un alibi per versare ancora qualche lacrima, linda ritrovò un po’ di forza e serenità per attuare la decisione che aveva maturato in quei giorni: non sarebbe tornata a Ventimiglia dopo la gita a Monaco , sarebbe stato troppo difficile e doloroso. No, doveva allontanarsi da quella casa, da quella vita che aveva vissuto come sua ma che adesso non le apparteneva più. Con Alessandro non sapeva cosa fare ma, pensò, per lui sarebbe stato tutto più semplice senza di lei perciò non lo avrebbe neanche avvisato di quello che aveva deciso. Lui sarebbe stato meglio senza di lei, senza dubbio… Confortata da quella che per lei in quel momento era un ottima soluzione, prese il  cellulare  e compose un numero---
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4044376