Ricominciare da zero

 

Il poderoso vento scatenato da Kayaba fu talmente violento da far perdere i sensi per un tempo considerevole persino all'abile Kirito.

Il ragazzo, nonostante le sue incredibili abilità, non era riuscito a fare nulla per contrastare la mossa dello sviluppatore di SAO, nemmeno allungare una mano verso l'amata.

 

Quando finalmente riuscì a riprendere conoscenza lo spadaccino, oltre ad un senso di confusione e leggera nausea, si accorse di essere finito in un luogo completamente diverso dal bellissimo piano ricco di natura dove aveva trascorso mesi magnifici. Non c'era la minima traccia di alberi o animali, solo sterili pietre scure ed anche il bel cielo azzurro era stato sostituito con un soffitto artificiale costituito da vecchie assi di legno, probabilmente necessarie per sorreggere le rocce che le sovrastavano.

 

“ Sono in una specie di miniera...Le più famose sono quelle del cinquantesimo piano, perché mai quel folle mi ha mandato qui?” rifletté il giovane che, rendendosi conto di essere da solo, capì di dover occuparsi di una faccenda più urgente: “ Ci penserò dopo, adesso devo trovare Asuna e gli altri”.

 

Mentre avanzava alla ricerca degli amici ebbe delle inaspettate sensazioni: ogni passo che faceva nel terreno sabbioso e persino l'aria stantia che respirava sembravano così reali, molto di più di quelle a cui era abituato ad Aincrad.

Ciò gli fece balenare un'idea che volle verificare accedendo alla propria interfaccia utente ed esattamente come aveva sospettato si rivelò diversa rispetto alla precedente. Innanzitutto era decisamente meno invasiva, le barre di interesse si limitavano a coprire un angolino in alto a sinistra della visuale, inoltre sotto i punti vita era presente un piccolo spazio vuoto la cui utilità era momentaneamente un mistero.

 

Proprio mentre osservava quest'ultimi elementi il moro notò un fattore allarmante, il suo livello, situato appena sopra l'indicatore della vita, che era sceso ad 1. Volendo avere la certezza che non si trattasse di un semplice bug, analizzò nello specifico le sue abilità di spada. Anche queste si dimostrarono  azzerate, restavano solo gli attacchi di base.

 

Sebbene fosse quasi sotto schock ebbe la lucidità di leggere con attenzione i rami delle capacità. Così come quelli precedenti consentivano la scelta di armi, però solo uno, quello della lama a mano singola, possedeva maggiori sviluppi. Inoltre era presente una misteriosa icona, avvolta da tenebre che rendevano impossibile leggerne la descrizione, la quale con tutte le probabilità rappresentava una qualche mossa o caratteristica speciale che avrebbe richiesto condizioni particolari per essere sbloccata.

 

Con le prove raccolte fino ad ora non ebbe più alcun dubbio: Kayaba non aveva mai avuto intenzione di liberare i players bensì prolungare la loro agonia. Il punto era capire cosa avesse realmente fatto, aveva imposto di ricominciare da capo il castello volante oppure qualcosa di peggiore.

Sfortunatamente fu suddetta ipotesi a dimostrarsi corretta in quanto la mappa in possesso di Kirito non mostrava né alcun piano né nessun posto noto di Aincrad.

 

“ Voleva che toccassi quel cubo per dare il via ad una nuova prigionia, sono stato uno stupido a fidarmi di lui. Questa volta avranno ragione gli altri ad odiarmi, ho combinato un bel casino... Bisogna rimediare, ma per farlo ho bisogno di capire questo Mondo e quale sia il suo scopo...La cosa migliore sarebbe trovare una città grande e chiedere a qualche NPC delle informazioni. Prima però devo trovare Asuna, spero che stia bene”.

 

I buoni propositi del beta-tester sarebbero stati duri da portare a termine, questo nuovo Mondo sarebbe stato persino più spietato di SAO ed anche ricongiungersi con la stoccatrice avrebbe richiesto più tempo ed energie del previsto.

Nuove meccaniche

 

Nota: questa fanfiction sarà un crossover con i personaggi di Tales of Aerise. Non ho inserito suddetto elemento nelle caratteristiche perché non era disponibile, detto ciò buona lettura ;) 

 

Kirito fu costretto a procedere con molta attenzione visto che si trovava in un ambiente a lui sconosciuto. Purtroppo a differenza di Aincrad non conosceva nulla del nuovo Mondo in cui era stato trasportato e ciò rendeva ancora più difficile cavarsela.

A fiaccare ulteriormente il suo stato d'animo già sotto i tacchi ci fu il fatto di non riuscire a trovare Asuna da nessuna parte. Doveva ancora esplorare molto della miniera, ma il sesto senso che l'aveva sempre contraddistinto gli suggeriva che l'adorata non era lì.

 

Il Flash di certo non era la stessa novizia inesperta e spaventata della città degli Inizi, i due anni sul castello volante l'avevano temprata e fortificata. Ormai era diventata una giovane donna forte e decisa, ma il beta tester non poteva non preoccuparsi; era tutto per lui e l'idea che fosse da sola in una realtà, probabilmente, pericolosissima lo faceva star male. Per questa ragione voleva assolutamente trovarla sebbene non sapesse nemmeno da dove iniziare.

Tuttavia l'esigua speranza di rivederla lo spinse a risalire la zona sotterranea con rapidità.

 

A circa metà del tragitto si imbatté in delle strane creature, simili a topi, su due zampe, alti la metà di un normale essere umano, con indosso un elmetto da minatore con l'aggiunta di spuntoni affilati e reggevano una trivella proporzionata al loro corpo dall'aspetto poco rassicurante.

Da giocatore esperto qual era intuì cosa sarebbe accaduto dopo, una bella battaglia.

 

Considerando che suddetti nemici sembravano essere dei comuni avversari, il giovane sfruttò l'occasione sia per accumulare exp sia per scoprire le nuove meccaniche di gioco. Queste erano simili nei fondamentali ad Aincrad, invece cambiavano nella fluidità e soprattutto nella connessione mente-corpo, praticamente identica a quella del Mondo esterno e ciò gli consentì di sbarazzarsi dei ratti in agevolezza.

Purtroppo le carte in tavola si mescolarono quando fecero il loro ingresso, da alcuni fori nelle rocce superiori, numerosi insetti simili ad api. Il problema non risiedeva nel loro lv, ma nella circostanza che volassero il che rendeva complicato centrarle poiché, a differenza di SAO, i fendenti lanciati in aria perdevano molta forza.

 

Sebbene questa nuova caratteristica del gameplay lo affascinasse, ora rappresentava solo una seccatura a cui doveva porre rimedio prima di essere avvelenato da pungiglioni nemici. Essendo agli albori dello sviluppo del personaggio suddetta eventualità sarebbe equivalsa a morte certa poiché non aveva né un antidoto né attrezzature resistenti a quell'alterazione.

 

Mentre si destreggiava tra attacchi e contrattacchi notò la presenza di un nido all'interno di uno dei tanti cunicoli della miniera. Capì che distruggerlo avrebbe scacciato o almeno disorientato i suoi aggressori, per cui doveva essere la sua priorità, ma c'era una difficoltà apparentemente insormontabile: era protetto da decine di api che gli avrebbero impedito anche solo di avvicinarsi.

Doveva escogitare una strategia per attirarli fuori, se solo avesse avuto qualcosa di utile nell'inventario.

 

“ Sposati!” gli ordinò improvvisamente una voce femminile con tono cosìo autoritario da spingerlo ad obbedire senza porre alcuna obiezione.

Compiuto un balzo di lato vide una ragazza molto bella ed altrettanto elegante, con limpidi occhi azzurri e lunghi capelli rosa, raccolti in una coda, appollaiata sopra un masso. Rimase stupefatto nel vedere l'arma impugnata dalla giocatrice, un lungo fucile dal quale fuoriuscirono delle pallottole infuocate che, una volta conficcatesi nel nido, esplosero annientando quasi tutti i nemici.

I rimanenti, abbattuti dall'onda d'urto, vennero finito dallo stesso spadaccino, mossa che gli procurò un gradevole aumento di livello.

 

“ Questo dovrebbe essere l'ultimo, finalmente la smetteranno di darmi fastidio” commentò la donna rimettendo a posto l'arma da fuoco.

“ Ehi grazie per l'aiuto” ringraziò il moro, “ Non ti ho aiutato, semplicemente il mio obiettivo era fare a pezzi questi schifosi esseri” “ Era una quest, ecco perché sono diventato più forte; interessante...” “ Se non eri qui per completarla perché sei venuto?” “ A dire il vero mi sono svegliato poco fa in fondo alla miniera” “ Sei uno di Aincrad” “ Sì e tu? Non ti ho mai vista nelle squadre d'assalto” “ Non ero una player su SAO” “ Quindi sei stata intrappolata successivamente!? Cosa altro si sarà inventato Kayaba per imprigionare più persone?” “ Non lo so, non ricordo come sono finita qui” “ Forse è un meccanismo di questo Mondo per i nuovi giocatori...” “ Non lo so e non mi importa. Ormai sono in trappola e ciò che devo fare è uscire” “ Abbiamo un obiettivo in comune, potremo aiutarci” “ Non sono una che viaggia in gruppo” “ Nemmeno io, ma al momento credo sia la scelta migliore” “ Per quale ragione?” “ Io posso condividere la mia esperienza di superstite di Aincrad e tu potresti aiutarmi a capire dove sono finito” “ Non ti sarò di grande utilità, sono qui da giusto un paio di settimane” “ Sempre più di me”.

 

La donna sospirò prima di acconsentire: “ D'accordo, viaggeremo un po' insieme però devi rispettare una condizione: non avvicinarti troppo a me e soprattutto non toccarmi mai, per nessuna ragione” “ Nemmeno in caso di necessità” “ No” “ Va bene” “ Sarà meglio per te” rispose la prima con uno sguardo minaccioso, “ Ti ho detto che non lo farò...Comunque sono Kirito” “ Shionne, ora però basta perdere tempo. Usciamo da qui”.

Primo obiettivo

 

L'intenzione di Shionne di mantenere le distanze non fu una cosa detta tanto per dire, la giovane donna tenne almeno tre passi di distanza da Kirito mentre lo guidava verso l'uscita della miniera.

Quest'ultimo non poté non interrogarsi sulla ragione sottesa ad un atteggiamento tanto insolito. In un primo momento pensò che si trattasse di una semplice precauzione, essendo una sniper le sarebbe stato più facile colpirlo in caso di necessità se ne avesse avuto bisogno. Però ciò non sembrava nel suo stile, infatti dava l'idea di essere una tipa determinata che non temeva niente e nessuno.

 

Scartata suddetta ipotesi gli venne in mente che forse era una di quelle persone ossessionata dai germi che ripudiavano il contatto fisico per paura di infettarsi con qualche strano batterio. Tuttavia nemmeno questa ipotesi sembrava particolarmente credibile in quanto, se fosse stata veramente così, non si sarebbe mai addentrata in un luogo tanto sporco ed impolverato come quello in cui si trovavano.

 

Nonostante la sua curiosità non faceva che crescere, doveva farle prime delle domande più pertinenti al Mondo dove Kayaba l'aveva spedito.

Perciò le domandò: “ Shionne?” “ Che c'è?” “ Hai detto che il tuo scopo è completare il gioco, quindi sai cosa bisogna fare?” “ No” “ Come sarebbe?” “ Nessuno lo sa, non abbiamo un obiettivo principale che possa illuminarci” “ Molto strano, su SAO sapevamo che lo scopo consisteva nel conquistare i vari piani” “ Quanti ne erano?” “ 100” “ Tanti, immagino che ce l'abbiate fatta” “ Non proprio, ci stavamo avventurando verso il novantesimo quando qualcosa è successo...” “ Sarebbe?” “ Non so spiegartelo” “ Sarà...Comunque per adesso lo scopo di noi giocatori è quello di superare le porte di Nefti” “ Cosa sarebbero?” “ Delle porte, mi sembra evidente”.

 

Lo spadaccino mise su un sorriso ironico per nascondere il senso di fastidio che cresceva in lui, derivante dalla convinzione che la nuova compagna lo stesse prendendo in giro. Tuttavia non appena l'avrebbe conosciuta meglio si sarebbe accorto del suo errore di valutazione...

 

“ Volevo sapere dove si trovano e quali sfide contengono” parlò di nuovo il moro cercando di mantenere la calma, “ Potevi dirlo subito” sospirò la fanciulla prima di rispondere finalmente.

“ Si trovano a pochi Km a nord dall'unica città attualmente presente nell'Universo di gioco, quella dove quasi tutti noi abbiamo iniziato” “ E' lontana?” “ Un paio di giorni di marcia, non appena saremo fuori comparirà sulla tua mappa. Riguardo alla prove delle porte nessuno le conosce con precisione poiché non abbiamo alcun dato a riguardo. Sappiamo solo che i nemici lì presenti si aggirano intorno al lv 10” “ E state accumulando exp...” “ Corretto, ormai ci sono molto vicina mi manca. Solo un altro livello per essere all'altezza della prova” “ Mi unirò a te visto che la nostra ultima battaglia mi ha già fatto salire a lv8” “ Sei stato fortunato, se non fosse stato per me sarebbe già morto. La quest di disinfestazione era per i lv 7 o superiori” “ Ecco spiegato il mio progresso repentino, vedrai che saprò sdebitarmi” “ Basta che non mi metti i bastoni tra le ruote, il resto non mi importa” replicò freddamente la sniper dando la netta impressione di non voler stringere amicizia con Kirito.

 

Il ragazzo non le badò molto a causa del cumulo di pensieri che aveva in testa. Innanzitutto la circostanza che Shionne non avesse menzionato la presenza di una guida strategica significava, probabilmente, che non c'erano Beta-tester e ciò complicava ulteriormente ogni cosa. Dovevano procedere alla cieca senza sapere quali nemici o trappole li attendessero né tanto meno potevano sapere cosa ci fosse oltre le porte di Nefti.

Inoltre l'affermazione sulla morte lo convinse che anche in questa realtà il game over avrebbe provocato il decesso nel Mondo esterno.

Però aveva ricevuto anche una notizia positiva: la presenza di una grande città poteva essere la chiave per la sua ricerca. C'erano alte probabilità che Asuna fosse lì o almeno che vi ci fosse passata, quindi avrebbe avuto modo di rivederla o comunque di sapere che stesse bene.

 

Quando si iniziò a percepire la leggera brezza del vento, lo spadaccino nero capì che l'uscita era vicina. Tuttavia prima di lasciare la miniera aveva un'altra domanda per l'alleata.

 

“ Shionne sai usare il fucile” “ Ma davvero? Che perspicace” “ Forse per te non è nulla, ma per me è una novità. Su Aincrad non c'era nulla di simile” “ Bhé penso che anche qui sia piuttosto raro, fino ad ora non ho visto nessuno impugnare un'arma da fuoco” “ Forse è una capacità unica...Posso vedere un attimo il tuo albero abilità?”.

 

In quel momento si sentì un forte boato che anticipò l'arrivo di un ragazzo dai capelli rossi che sfondava una delle pareti della miniera. Purtroppo quella fu una spiacevole conseguenza di un attacco che aveva subito da una gigantesca creatura, il re di quella specie di topi, la quale aveva spostato la propria attenzione sulla sniper e sul suo compagno.

 

“ Dovremo rimandare, abbiamo un lavoro da fare” affermò Shionne pronta alla lotta, “ Il primo boss, eh? Vediamo se è come quelli di Aincrad” aggiunse Kirito spinto dalla solita spavalderia.

Assalto Boost

 

“ Cavolo gente che botta tremenda, sono vivo per miracolo” si lamentò il giovane dai capelli rossi mentre frugava nell'inventario in cerca di una pozione curativa.

“ Eccola! Per fortuna ne avevo portate in abbondanza, l'esperienza su Aincrad mi è stata utile” pensò prendendo ciò di cui aveva bisogno.

 

Tornato in piene forze era pronto a prendersi una bella rivincita, ma ebbe un momento di esitazione: restò piacevolmente sorpreso nel vedere la faccia del leggendario spadaccino nero con il quale aveva affrontato svariati Raid, emozione che non gli fece rendere conto dell'arrivo di decine di quei fastidiosi topi che lo circondarono in un lampo.

“ Volete proteggere il vostro capo, tanto lodevole quanto inutile. Presto Kirito lo sconfiggerà” commentò con un sorriso sicuro prima di impugnare la propria spada per fare un po' di derattizzazione.

 

Intanto il beta tester e la sniper si stavano occupando della creatura più grande.

Questa era di lv 10, lo stesso dei nemici di Nefti, quindi rappresentava un test sì pericoloso, ma perfetto per verificare se il duo fosse in grado di superare la sfida della misteriosa porta.

 

Shionne non esitò nemmeno un istante ad aprire il fuoco. Nonostante ciò denotasse una certa impulsività i proiettili erano tutti indirizzati nei punti maggiormente sensibili come collo ed occhi, solo gli inaspettati riflessi del colossale mammifero impedirono di chiudere le ostilità anticipatamente.

Proprio la velocità di movimento dell'essere mise in crisi la donna in quanto i combattimenti ravvicinati non gli permettevano di prendere accuratamente la mira.

Per sua fortuna intervenne prontamente il giovane che grazie ad un preciso e potente fendente allontanò l'essere da lei.

 

“ Non avevo bisogno del tuo aiuto” sostenne la donna con irritazione, “ Non mi sono di certo lanciato per salvarti, volevo solo provare le abilità di questo gioco con un nemico degno" rispose il  beta-tester tornando a caricare l'avversario.

“ Non posso lasciargli accumulare gli exp del boss, ne ho bisogno” rifletté la ragazza che tuttavia non si fece prendere di nuovo dalla foga, infatti studiò l'ambiente in cerca di un buon punto dove poter sparare con maggiore efficacia.

 

Kirito fu molto abile come sempre, la sua rapidità gli concesse un buon vantaggio sul ratto il quale nonostante la propria di velocità non sembrava capace di reggere il ritmo. Inoltre c'erano i colpi dalla distanza di Shionne che arrecavano danni considerevoli ed, alla lunga, inflissero lo status alterato “ in fiamme” che provocava continue ferite per circa una decina di secondi.

 

Continuando così il duo azzerò l'una dopo l'altra le barre vitali del mostro fino a quando non ne rimase una sola. A quel punto, così come ad SAO, l'essere entrò in modalità furia, la quale accrebbe la sua potenza e resistenza tanto da renderlo praticamente invulnerabile ad ogni tipologia di attacco.

 

“ Ha eretto una barriera, il nostro lv è ancora troppo basso per oltrepassarla. Probabilmente anche Kirito l'ha capito, eppure continua ad attaccarlo. Forse sta cercando un'apertura oppure vuole crearne una. Potrebbe essere un'idea, in quel caso sarei in grado di finirlo con un proiettile ben assestato” pensò il cecchino senza rendersi conto che l'indicatore sotto i punti vita si stava riempendo gradualmente.

 

“ Switch!” esclamò l'uomo dai capelli rossi, liberatosi dagli insopportabili topi.

Suddetta mossa funzionò allo stesso modo del castello volante, il primo si sostituì allo spadaccino nero con un devastante fendente, ottenendo un momentaneo buff alle stats offensive.

 

“ Klein, ci sei anche tu!?” “ Ebbene sì Kirito, ma ne riparleremo dopo, c'è una bestia da abbattere” “ Per una volta sono d'accordo con te”.

 

Sebbene la coppia si stesse sforzando al massimo i danni ricevuti dal boss erano troppo esigui, di questo passo sarebbero stati messi alle strette se non addirittura sopraffatti.

 

Mentre studiavano una soluzione l'interfaccia di Shionne e del beta tester si illuminò contemporaneamente così come la barra sotto quella della vitalità.

 

“ Assalto Boost?” chiese ad alta voce il moro, attivando involontariamente una meccanica speciale: una mossa combinata la quale spinse colei dai capelli rosa a sparare numerosi colpi carichi di magia del fuoco, dopo di che il compagno scattò in avanti ed indietro lanciando dei veloci fendenti i quali travolsero sia il corpo del nemico che i bossoli.

Ciò scatenò una serie di esplosioni simili a fuochi d'artificio, abbastanza potenti da eliminare la creatura una volta per tutte.

 

L'Assalto Boost si sarebbe rivelato uno degli elementi cardine del nuovo Mondo di gioco.

Gli aculei

 

“ Quello sì che era un attacco combinato!” esclamò Klein sinceramente impressionato dalla tecnica che aveva abbattuto un boss tanto resistente.

“ Deve essere una meccanica nuova, ad Aincrad oltre agli switch non c'era nulla di simile” rifletté ad alta voce Kirito, suscitando l'interesse di Shionne la quale infatti gli chiese: “ Gli Switch cosa sono?” “ Quello che io e questo qui abbiamo fatto poco fa, consistono in un repentino cambiamento del membro attivo del gruppo” “ Possono essere utili in caso di pericolo” “ Non solo, attivarli con il tempismo giusto conferisce un potente buff all'attacco, quindi possono essere usati anche in offesa. Invece ciò che abbiamo attivato noi cos'era di preciso?” “ Non so risponderti, non mi era mai capitato prima. Ho letto solo il nome: Assalto Boost, sferzate di Ra”.

 

Dopo aver meditato per qualche secondo, il beta-tester volle la conferma di una cosa: “ Fino ad ora sei stata una single player, giusto Shionne?” “ Sì” “ Allora credo di aver capito come funzionano” “ E' necessaria la presenza di un'altra persona, ci sono già arrivata” lo interruppe piuttosto bruscamente la ragazza prima di aggiungere, “ Quello su cui ho ancora dei dubbi è perché non mi abbia dato la possibilità di scelta tra te e quest'altro” “ L'avresti preferito a me?” “ Mi è del tutto indifferente, sono solo interessata a capire il meccanismo...”.

 

Mentre la sniper stava maturando la consapevolezza che il fantomatico Assalto Boost non poteva essere usato con chiunque, ma richiedeva due persone nello specifico, anche se non capiva ancora quale fosse il metro di giudizio, il giovane dai capelli rossi si avvicinò a lei senza farsi notare.

Klein era piuttosto conosciuto ad Aincrad per la sua continua quanto sfortunata ricerca di amore e la donna dai capelli rosa rientrava perfettamente nei suoi canoni. Perciò era pronto a corteggiarla, iniziando con un gesto che gli sarebbe costato più caro di quanto avrebbe mai immaginato.

 

“ Su, non starci a pensare troppo!” sostenne dandole un'amichevole pacca sulla spalla.

Non appena sfiorò quella morbida pelle perlacea delle scariche energetiche simili, ma al tempo stesso diverse da fulmini lo travolsero arrecandogli un dolore lancinante ed infliggendogli uno status paralisi.

 

Resosi conto che Klein, nonostante la botta, non era in pericolo di vita, Kirito rimproverò severamente la compagna: “ Non c'era bisogno di fargli tanto male, neanche sapeva che non vuoi essere toccata”.

Shionne in un primo momento non gli rispose, limitandosi ad avvicinarsi a colui che aveva “colpito”. Sebbene solo per un istante la sua espressione divenne molto cupa, quasi come se celasse un dolore profondo.

 

Lo spadaccino se ne rese conto e ciò lo spinse a ponderare meglio la situazione. L'alleata era completamente distratta, quindi non poteva aver intenzionalmente lanciato una tecnica del genere; ma allora cosa era accaduto?

Improvvisamente il suo sguardo cadde sulla schermata d'interfaccia di lei, la quale presentava un'icona particolare, una sorta di groviglio di rovi uncinati, chiamata Aculei.

 

“ Aculei?” “ Sono la mia maledizione Kirito, si attivano ogni volta che qualcuno mi è troppo vicino...Il dolore che provocano è direttamente proporzionale alla distanza ed al tempo del contatto con il mio corpo” spiegò in fare piatto la giocatrice, mostrando un'altra abilità unica, l'arte curativa. Grazie ad essa rimosse il malus da Klein e gli ripristinò i punti vita.

 

Conclusa la medicazione riprese il cammino senza proferire alcuna parola né guardare coloro che sarebbero diventati i suoi alleati, evidentemente l'incidente l'aveva terribilmente scossa.

 

“ Quindi è per questo che è tanto ferma sull'argomento del contatto...Inizio a capire perché è sempre così fredda e distaccata” dedusse mentalmente lo spadaccino nero mentre la seguiva.

Accamparsi

 

L'incidente degli aculei non fece altro che rendere ancora più complicata e tesa la situazione. Già Shionne si era da subito dimostrata fredda e distaccata, ma adesso aveva persino perso la voglia di parlare.

 

Se da un lato Kirito, intuendo il triste stato d'animo della compagna, optò di lasciarle un po' di spazio, Klein utilizzò un approccio diametralmente opposto. Per cui, volendo rassicurarla, le disse: “ Riguardo a prima, non è stata colpa tua” “ Lo so, sei stato tu a toccarmi. Lo fai sempre?” “ Cosa?” “ Toccare dei perfetti estranei” “ Solo con coloro che diventeranno miei amici” “ Allora hai sbagliato i tuoi calcoli, non ho alcuna intenzione per esserti amica” “ Nemmeno se trovassi un modo per liberarti dagli Aculei?” “...” “ Sono una maledizione, quindi ci dovrebbe essere un modo per spezzarla...Come ti sono venuti? Stavi facendo qualcosa di preciso?” “ Non sono affari tuoi” “ Come faccio a” “ Smettila! Finiscila di impicciarti” lo rimproverò con veemenza la fanciulla dandogli le spalle.

 

Lo spadaccino nero si rese conto che quello era un argomento sensibile di cui non parlava con piacere, per questa ragione scelse di spostare la discussione su un qualcosa di più pragmatico, scelta che l'avrebbe presto ripagato.

 

“ Shionne possiedi anche abilità curative, davvero impressionante” disse prima che il compagno di SAO potesse insistere sulla natura del maleficio, “ Dalla tua reazione immagino che non c'era nulla di simile ad Aincrad” “ Infatti, qui invece?” “ Non è rara come la specialità da cecchino, ma nemmeno comune” “ Interessante...Mi faresti vedere il tuo ramo delle abilità?” “ Non serve, sai tutto ciò che hai bisogno di sapere” “ Non proprio, ad esempio non conosco i loro limiti e meccanismi” “ Non sono niente di difficile, posso usare tutti i proiettili infuocati a mia disposizione e ne ho in abbondanza visto che riesco a crearli con le risorse che reperisco in ogni zona” “ Un'altra meccanica nuova, chissà se posso fare una cosa del genere anch'io...” “ Non ne ho idea, ma se ci riuscissi potresti renderti ancora più utile” “ Concordo, mentre le tue arti mediche?” “ Sono un po' più delicate: ho bisogno di assoluta concentrazione ed usarle mi affatica” “ Capisco, per cui è meglio aver con sé sempre degli oggetti curativi. Shionne che ne dici di elaborare una strategia di combattimento, includendo l'Assalto Boost? Potrebbe tornaci utile in caso di emergenza” “ Visto che viaggeremo insieme per un po' è sensato, coordinarci bene ci renderebbe la vita più facile”.

 

Così il duo elaborò varie strategie in base alla situazione concreta, alcune di queste prevedevano anche Klein. Quest'ultimo non venne praticamente considerato dalla sniper, subendo un trattamento ancora più gelido del solito. Sicuramente la sua insistenza sugli Aculei l'aveva irritata se non addirittura ferita, ma nonostante ciò non gettò ancora la spugna con lei anche se non sapeva come comportarsi per farla aprire.

 

Quando la notte calò, la fanciulla suggerì di allestire un accampamento per evitare di essere attaccati da alcune creature famose per uccidere senza pietà. Nessuno era sopravvissuto a loro, quindi non esistevano informazioni certe su cosa erano capaci, ma erano reali e Shionne lo poteva testimoniare poiché aveva visto con i suoi occhi un'intera squadra di players essere sterminata da una strana macchia scura.

 

Il fuoco che Klein si offrì di accendere non servì solo per protezione, ma anche per cucinare degli ingredienti che la donna aveva portato con sé, da cui tirò fuori una zuppa che inaspettatamente offrì agli alleati.

Non era deliziosa quanto le pietanze della stoccatrice, ma il beta-tester l'apprezzò ugualmente.

 

La focalizzazione su quanto i sapori fossero reali, persino più di SAO, venne meno quando notò come la ragazza avesse divorato il proprio pasto. Ancora non sazia aggiunse altre tre porzioni prima di riporre il piatto finalmente soddisfatta.

 

“ Ma quanto mangi?!” si fece sfuggire poco elegantemente il tizio dalla chioma ramata, “ Bisogna fare scorta di calorie fino a quando se ne ha la possibilità, non si sa cosa il domani ci riserverà e combattere a stomaco vuoto è controproducente” “ Mi piace come la pensi! Una curiosità però, mangi sempre così?” “ Sì, qualche problema Klein?” “ No, penso solo che tu sia fortunata. Sei in perfetta forma nonostante la tua voracità, hai un metabolismo incredibile!” “ Visto che ti piace tanto la cucina, dovresti specializzarti nelle arti culinarie” si intromise Kirito, “ Sarebbe uno spreco di exp, meglio usarli per le abilità offensive e di sopravvivenza” “ Puoi essere la migliore lottatrice e contemporaneamente uno chef eccezionale” “ Non è possibile Kirito” “ Invece sì e te lo dico per esperienza personale” “ Sarebbe?” “ Ad Aincrad Asuna era la punta di diamante della squadra d'assalto ed al tempo stesso la migliore cuoca si sempre” “ Sul serio?” “ Certo” “...”.

Shionne non rispose a parole, ma il suo volto con un'insolita luce di entusiasmo parlò al posto suo.

 

“ A proposito di Asuna, dov'è finita?” “ Non lo so Klein, spero di trovarla nella città dove ci stiamo dirigendo” “ Non l'ho vista Kirito, ma il posto è grande quindi potresti avere fortuna” “ Lo spero...” “ Posso solo immaginare la tua preoccupazione, la tua fidanzata sola, soletta” “ Sai di noi?” “ Certo, ad SAO era l'argomento principale dopo gli scontri con i boss. Allora in quelle settimane che avete trascorsi lontani dai Raid cosa è successo?” “ Non ti risponderò” “ Perché?” “ Sono questioni private” “ Pensavo che la vicinanza di una donzella ti avesse ammorbidito, invece mi sbagliavo”.

“ Sono stanca di sentire questi inutili pettegolezzi, vado a fare il turno di guardia” sospirò la sniper apparentemente esasperata, “ No, ci penso” “ Non provare a trattarmi diversamente perché sono una ragazza Kirito” “ Non lo faccio, ho bisogno di un po' di tempo per riflettere da solo” “ Vedo che sei deciso...D'accordo, ma non farti distrarre dai tuoi pensieri”.

Riflessione

 

Il tempo passato da solo a fare da guardia permise a Kirito di elaborare gli ultimi eventi accaduti.

Dire che si sentiva in colpa per aver dato il via ad un nuovo Mondo della morte, molto più reale del primo, era un eufemismo. La tristezza che lo pervadeva per aver fatto una cosa del genere era solo superata dalla rabbia verso lo sviluppatore di SAO, Kayaba aveva giocato con i suoi sentimenti e speranze per convincerlo a toccare quel dannato cubo.

 

“ Lui è l'ideatore di Aincrad e di questa realtà, già solo costringerlo ad affrontarmi sarebbe un'impresa, ma batterlo sarebbe impossibile. Sarebbe come se affrontassi un Dio, che speranze potrei avere? Meglio definirlo un diavolo vista la sua perfidia... Scommetto che ci sta osservando da uno schermo del computer, magari sorseggiando del tè. Il solo pensiero mi fa ribollire il sangue...Dovrei arrabbiarmi con me stesso, credere che avrebbe riportato in vita i caduti è stato stupido. Non solo ho prolungato la nostra tortura, ma ho condannato degli altri innocenti come Shionne”.

 

Quando il suo flusso mentale cadde sulla nuova compagna, il beta-tester non riuscì a fare a meno di concentrarsi sugli Aculei.

“ E' vittima di una maledizione, un'altra spiacevole novità. Deve essere davvero difficile non poter toccare nessuno, non mi sorprende che voglia stare da sola. In paragone alla sua ragione, la mia era piuttosto sciocca ed infantile. Per fortuna non sono più quello di allora e tutto grazie ad Asuna. Asuna...Dove sei?” si chiese spostando lo sguardo verso la distesa celeste.

 

“ Sicuramente la stai guardando anche tu, le stelle ti sono sempre piaciute. Considerando quello che ho fatto non mi stupirebbe se anche tu ce l'avessi con me, forse mi odi...Non mi importa, ti riporterò alla realtà costi quel che costi”.

Da allora in poi pensò solamente all'amata ed ai bei momenti trascorsi insieme che adesso apparivano così lontani. Se l'avesse avuta vicina tutto sarebbe stato diverso, era certo che sarebbe stato felice nonostante le sfide e le avversità che l'attendevano

 

Alla prime luci dell'alba Shionne era già pronta per ripartire, a differenza di Klein che stava ancora dormendo profondamente. Istintivamente fu tentata di destarlo in malo modo, magari con un bel secchio d'acqua fredda, ma volle dargli una chance dato l'incidente con gli Aculei. Per cui decise di andare a chiamare prima Kirito poi se al suo ritorno il rosso era ancora sopito avrebbe agito di conseguenza.

 

Trovò lo spadaccino seduto su una rupe dalla quale aveva una buona visione dell'area circostante. Tale scelta era sintomo di intelligenza strategica, aspetto che aveva già visto durante il loro primo scontro e che l'aveva piacevolmente colpita.

Nonostante non le piacesse viaggiare in gruppo aveva capito che in questa realtà era necessario avere almeno un compagno, lo dimostravano molte meccaniche come ad esempio l'Assalto Boost, e il giovane spadaccino sembrava fare al caso suo: era un tipo forte e non si perdeva in chiacchiere inutili. Per cui avrebbe accettato il suo aiuto alle porte di Nefti, sempre se era ancora disposto a darle una mano.

 

“ Sei mattiniera” esordì il beta-tester prima che lei potesse chiamarlo, “ Dormire è solo una perdita di tempo, meglio impiegarlo per diventare più forti”.

Nel sentire quell'affermazione Kazuto sorrise, portando la compagna a chiedergli irritata: “ Che c'è? Mi trovi ridicola!?” “ Per niente, mi ha solo ricordato Asuna” “ La ragazza di cui mi hai parlato ieri?” “ Sì, era proprio come te, concentrata solo sul dovere” “ Perché era?” “ Perché da quando mi ha conosciuto ha imparato a godersi la vita” “ Che assurdità, questa non è vita” “ Non sono d'accordo, è la nostra vita” “ Quindi cosa vorresti fare? Morire qui?” “ No, voglio uscire. Però fino a quel momento tanto vale condurre un'esistenza il più equilibrata possibile” “ Non sperare in un comportamento simile da parte mia e sappi che se hai intenzione di fare cose del genere puoi anche lasciarmi in pace” “ Tranquilla, fino alla prova di Nefti resterò focalizzato sul mio obiettivo e basta” “ Sarà meglio” “ Puoi fidarti, ti sto dando la mia parola”.

 

A quel punto il beta-tester tester si alzò commentando: “ Dai andiamo a chiamare quel dormiglione di Klein” “ Sai che ancora non si è alzato, lo conosci bene” “ Non proprio, ma il suo essere un ritardatario era un elemento molto peculiare ad Aicrad e non c'è ragione per cui sia cambiato” “ In effetti hai ragione” “ Lo sapevo, mi toccherà buttarlo giù dal letto”.

L'Oasi

 

Dopo aver svegliato in malo modo l'alleato sopito ed aver messo sotto i denti qualcosa, il gruppo proseguì verso la grande città che alcuni players avevano iniziato a chiamare "Oasi" poiché rappresentava, almeno per il momento, l'unico luogo sicuro del Mondo di gioco.

 

Come prevedibile il tragitto fu costellato da diversi nemici simili a quelli della miniera, cambiavano solamente le armi brandite che spaziavano da semplici coltelli ad elaborate mannaie da macellaio.

Non furono un grande problema, anzi permisero al trio di mettere in pratica le strategie elaborate. Funzionarono alla perfezione le mosse combinate di Shionne e Kirito e quelle tra quest'ultimo ed il vecchio compagno di SAO, invece fallirono miseramente quelle aventi ad oggetto la sniper e Klein. Teoricamente non c'era alcuna ragione per un tale insuccesso, dopo tutto il rosso era uno spadaccino come il beta-tester, nella pratica però la fanciulla non riusciva a coordinarsi con lui. Probabilmente ciò derivava da un'innata incompatibilità, ma sicuramente era stato accentuato dall'incidente degli Aculei e soprattutto dall'insistenza mostrata dal giovane sull'argomento.

 

Nonostante tali problemi il team arrivò a destinazione con mezza giornata di anticipo rispetto a quanto preventivato senza essere stati in serio pericolo.

Il beta-tester notò subito una certa somiglianza tra l'Oasi e la città degli Inizi, la struttura era estremamente simile, erano diversi solamente gli edifici i quali erano più in stile rinascimentale che medievale. Fu felice di questo poiché sarebbe stato in grado di orientarsi con più facilità e di conseguenza avrebbe potuto cercare Asuna con maggiore efficienza.

 

“ Siamo arrivati, immagino che tu Kirito sia già impegnato” esordì con un sorriso sornione il ragazzo dalla chioma ramata, “ Visto che sei tanto avanti, perché non mi dici se esiste un posto dove poter vedere i giocatori presenti in zona?” “ A dire il vero non penso che esista nulla del genere” “ Come al solito ti sbagli Klein” intervenne Shionne aggiungendo un'informazione chiave: “ Vicino alla bottega a nord esiste un luogo chiamato il Registro dove sono stati incisi l'ID ed i nomi dei giocatori” “ Ottimo, mi faciliterà le cose” “ Non è detto però che la troverai, i morti vengono cancellati”.

 

Nel sentire questo il moro rabbrividì, gesto che spinse l'alleata a fare una precisazione.

“ Anche se non dovesse esserci non è sicuro che sia caduta, nemmeno tu c'eri eppure sei vivo” “ Quindi registra solo coloro che vengono qui, interessante...Grazie per l'informazione Shionne, ci vediamo alle porte di Nefti” “ La prova si terrà tra un'ora, se non dovessi fare in tempo sappi che proseguirò senza di te” “ Cercherò di esserci, a dopo”.

 

Mentre Kirito si allontanava, Klein sostenne con pizzico di malizia: “ Allora... Siamo rimasti soli, cosa facciamo?” “ Io faccio scorta di elisir curativi e potenziativi, tu fai quello che ti pare” rispose con freddezza la ragazza, “ Hai avuto una grande idea, vengo anch'io” “ Vedi di non avvicinarti troppo e di non fare chiasso” “ Agli ordini” concluse con entusiasmo il rosso, suscitando per l'ennesima volta l'irritazione nella compagna di viaggio la quale avrebbe preferito stare per i fatti suoi.

 

L'eroe di SAO corse a perdifiato fino al punto indicato della cecchina, pregando di leggere il nome dell'amata. Purtroppo i suoi sogni si infransero non appena arrivò in prossimità di un colossale pannello tecnologico, cioè il fantomatico Registro, dove, una volta inserito Asuna, non comparve alcun risultato.

La delusione lo travolse inizialmente, aveva sinceramente sperato di poterla trovare, ma non si lasciò sopraffare da essa. Sentiva che la stoccatrice era ancora in vita, il suo cuore glielo suggeriva, quindi era certo che l'avrebbe incontrata prima o poi.

 

“ E' stato un buco nell'acqua...Meglio concentrarsi sulla missione in questo momento, se muoio non potrò riabbracciarla. Quindi sarà meglio recuperare delle scorte e prepararsi” “ Kirito!” lo chiamò una voce familiare dalla bottega che stava attraversando, “ Liz?!” “ Sono proprio io, sono felice di rivederti” “ Anch'io, vedo che ti sei subito specializzate nell'arte del fabbro” “ Visto che sono stata tanto brava ed utile ad Aincrad, mi è sembrata la scelta più saggia. Ehi Kirito, Asuna è con te? Vorrei salutarla”.

Con sguardo abbattuto il ragazzo scosse la testa, “ Capisco, nemmeno tu l'hai trovata. Speravo che si facesse viva, ma ancora niente” “ Sono sicuro che è là fuori da qualche parte” “ Concordo con te, è troppo tosta per essere rimasta indietro. A proposito, sai cosa è successo ad SAO? Un attimo era nel mio ufficio e quello dopo mi sono ritrovata qui” “ Ecco...Non lo so” mentì il beta-tester non ritenendo quello il momento opportuno per affrontare un argomento tanto delicato.

 

“ Lo scopriremo con l'andare avanti del gioco” “ Forse Liz” “ Che ne dici se ti invio una richiesta d'amicizia? Così potrò informarti se vedo Asuna e gli altri” “ Certo, perciò non hai visto nemmeno Eivor, Violet e Mito?” “ No, mi spiace” “ Argo? Le sue abilità sarebbero fondamentali” “ Sfortunatamente neanche lei, chissà dove saranno?” “ C'è solo un modo per ritrovarli” “ Andare avanti con l'avventura” “ Esatto, proprio per questo è meglio che vada Liz” “ Giusto, tra poco è il tempo per le porte di Nefti” “ Sì, ci vediamo” “ Aspetta un attimo, faresti bene a prenderti qualche minuto per vedere la mia merce. Ho una spada che fa al caso tuo” “ Sei sempre la migliore” “ E' un onore detto da te” scherzò la maestra delle armi ed armature con un certo trasporto che lasciava intendere che provasse qualcosa di particolare verso l'amico.

L'inizio della prova

 

Shionne e Klein, fatta scorta del necessario, stavano aspettando l'inizio delle sfida davanti alle porte di Nefti insieme ad un cospicuo gruppo di giocatori.

Queste erano realmente delle gigantesche porte in marmo che spiccavano non solo per le dimensioni, ma anche per la presenza di geroglifici su la tutta la loro lunghezza.

Sfortunatamente nessuno dei presenti possedeva le abilità per decifrarli, comunque rappresentava un'indicazione decisamente univoca: la missione avrebbe avuto ad oggetto qualcosa che aveva a che vedere con l'antico Egitto. Se da un lato ciò era indubbiamente affascinante dall'altro trasmetteva un po' di ansia, la mitologia di quel magnifico popolo era colma di creatura tanto potenti quanto spietate.

 

Quando ormai il tempo stava per scadere, il rosso iniziò a camminare nervosamente avanti ed indietro, comportamento che puntualmente infastidì la sniper la quale stava cercando di concentrarsi al meglio.

 

“ Falla finita, mi stai facendo venire il mal di stomaco” “ Oh, scusa Shionne è solo che sto iniziando a sentire la pressione” “ Se non ce la fai vattene finché sei in tempo, non voglio averti tra i piedi nel momento in cui le cose si faranno serie” “ Mi stai sottovalutando troppo, sono un sopravvissuto di Aincrad! Questo genere di avventure ormai sono il mio pane quotidiano” “ Allora datti una calmata” “ Sarebbe più facile se ci fosse Kirito, con lui non avremo alcun problema” “ Forse avrà trovato quella Asuna ed ha deciso di lasciare perdere” “ Impossibile, Asuna stessa non glielo avrebbe permesso” “ Se lo dici tu” “ Te lo assicuro. Sono pronto a scommettere che ha perso la cognizione del tempo in una qualche bottega di armi. Sai, ha una vera ossessione per quegli oggetti” “ Non mi stupisce visto il modo con cui si è interessato alle mie capacità”.

 

Notando come la bella fanciulla non parlasse mai del beta-tester con la stessa freddezza con cui faceva con lui, Klein espresse il suo disappunto: “ Non è giusto che te la prendi solo con me! Kirito era il più ricercato dal gentil sesso ad SAO e lo è ancora” “ Che significa?” “ Che in molte si erano prese una cotta per lui” “ Non starai mica insinuando che mi piace?” “ Invece sì, non lo tratti male” “ Solo perché non si impiccia di affari che non lo riguardano e non mi sta col fiato sul collo a differenza tua” “ Quindi non provi niente di tenero per lui?” “ Assolutamente no” “ E' un bene per entrambi” “ Non che mi interessa, ma perché?” “ Per te perché non avresti trovato spazio nel suo cuore già occupato da Asuna e per me perché lo sai” “ No invece” “ Come no? E' talmente ovvio”.

 

A quel punto la giovane sbuffò, dandogli le spalle ancora più infastidita: “ Ecco un'altra ragione per cui non ti sopporto, giri sempre in torno al concetto senza mai arrivare al punto” “ Te l'ho sempre detto anch'io Klein” intervenne con tono scherzoso l'Eroe di Aincrad, “ Finalmente Kirito! Ti sei perso in mezzo ad armi ed armature vero?” “ Mi hai beccato” “ Visto Shionne, che ti avevo detto?” “ Sarai soddisfatto ora” rispose, con la solita freddezza, la fanciulla giusto in tempo prima che le porte si illuminassero vivamente ed aprissero.

Allora tutti i players interruppero i loro discorsi per oltrepassare la soglia della sfida.

 

Una volta che ognuno di loro entrò i portoni si chiusero ermeticamente, rendendo impossibile schiuderli nuovamente e l'ambiente mutò improvvisamente come avviene durante il caricamento di un gioco.

Presto la maestosa e brulla distesa si tramutò in un enorme deserto ricco di dune alte quanto una montagna e ricolmo di nemici che ad una prima visione apparivano normali beduini, ma sotto i vestiti si nascondevano delle creature non-morte con carni putrefacenti.

 

Oltre a ciò però non c'era nulla, quindi l'idea comune fu che la sfida sarebbe consistita nello sconfiggere quegli esseri. Purtroppo, molto prima di quanto  potessero immaginare, avrebbero capito che sarebbe stata ben più complicata e pericolosa.

Un marchio

 

Come prevedibile i giocatori si lanciarono all'assalto sicuri della vittoria sia per via del loro lv, più che adeguato alla prova, sia per la superiorità numerica, erano praticamente il doppio dei nemici. La carica non fu cieca ed insensata: le prime linee vennero prese dai sopravvissuti di Aincrad, i più esperti e sicuri in situazioni del genere, mentre i nuovi arrivati ricoprirono principalmente un ruolo di supporto, tenendosi pronti ad eventuali Switch. L'unica a fare eccezione fu Shionne la quale, oltre a non voler in nessun modo stare con le mani in mano, poté contribuire direttamente alla lotta grazie alla maestria con il fucile di precisione.

 

Purtroppo le cose non andarono affatto previsto. Non importava in che modo sconfiggessero i beduini questi tornava sempre alla carica con i punti vita al massimo, nemmeno tagliare loro la testa o farli a pezzi risolse il problema.

A questa difficoltà se ne aggiunse in breve un'altra, il caldo.

A differenza di SAO un parametro che influiva sulle prestazioni consisteva nella condizioni climatiche che diminuivano precisione e resistenza. Di conseguenza trovarsi in un'aria con temperature estreme rappresentava un rischio molto serio, il quale poteva persino portare alla morte.

 

“ Così non va affatto bene, la nostra capacità di sopportazione diminuisce di secondo in secondo mentre per loro è come se non stesse accadendo niente. Inoltre con un sole così scottante siamo soggetti ad allucinazioni, anzi miraggi visto dove ci troviamo...Non può essere una prova senza uscita, ci deve essere un modo” rifletté la fanciulla prima di decidere saggiamente di utilizzare il mirino della sua arma per scorgere l'orizzonte; in questo modo riuscì a scrutare una piramide in lontananza.

“ Non è un caso, deve essere la soluzione. Ascoltate, c'è una piramide ad una decina di km da qui, direzione Sud-Ovest!” esclamò attirando l'attenzione dei più.

 

L'ideale sarebbe stato spostarsi in modo organizzato per evitare colpi alle spalle, ma la crescente agitazione spinse i partecipanti a correre senza uno schema preciso verso il punto indicato da Shionne.

 

Come spesso accade la fretta si rivelò cattiva consigliera. Gli sfidanti non solo vennero presi di mira dai beduini, chiaramente intenzionati a non farli passare, ma in molti non si accorsero di numerose trappole nascoste nella sabbia. Queste spaziavano da sofisticati inneschi a filo a classiche fosse ricche di spuntoni, comunque erano accomunate dall'essere letali.

 

Per poter salvare il maggior numero possibile di persone, Kirito sapeva che doveva pensare solo a raggiungere la struttura triangolare in quanto il suo sesto senso gli suggeriva che lì avrebbe trovato il modo per porre fine a quel massacro; perciò arrivo sull'obiettivo il prima possibile senza farsi distrarre dai lamenti di dolore dei colleghi.

 

Ebbe giusto il tempo di vedere una sospetta luce sulla punta della piramide, prima di essere attaccato da svariati nemici.

“ Continuare a combatterli è inutile, devo capire cosa ho visto lassù. Se solo mi lasciassero un piccolo margine” pensò il beta-tester mentre tentava di aprirsi un varco.

 

Proprio quando aveva trovato un “corridoio”, udì uno sparo seguito da una poderosa onda d'urto che spazzò via i redivivi.

 

“ C'era uno scettro magico là in cima, ho pensato che distruggerlo sarebbe stato utile ed avevo ragione” commentò la fanciulla dai capelli rosa avvicinandosi, non troppo, al compagno sinceramente colpito dalla sua freddezza e capacità di analisi.

 

Però se Aincrad aveva insegnato una cosa era quella che ogni livello e prova era custodita da un temibile boss e le porte di Nefti non fecero eccezione anche se riservarono una sorpresa che, nonostante il contesto, era indubbiamente affascinante.

 

Non appena tutti i players superstiti, ben oltre i tre quarti grazie alla prontezza della sniper, arrivarono ai piedi dell'edificio funebre le sabbie del deserto si levarono fino a coprire l'abbagliante sole. Ricaddero pochi secondi dopo, rendendo così visibile il nemico posto a difesa dell'area: una donna in antichi vestiti egizi.

Ciò sorprese lo spadaccino abituato a mostri deformi, ma quello che lo fece rimanere a bocca aperta fu sentirla parlare in modo chiaro e logico come se fosse un essere umano.

 

“ Che individui interessanti, specialmente voi due” esordì la nuova nemica indicando la maestra delle arti curative e l'Eroe, “ Colui che ha imprigionato i suoi simili e colei che trasporta gli Aculei, la maledetta strega della morte. Siete portatici di sventura, chiunque vi sta intorno è destinato ad una terribile fine” “ Cosa stai blaterando?” domandò irritata la donzella, “ Lo capirai presto mia giovane ragazza ” concluse il boss appena prima di alzare le mani, dando avvio ad una tempesta di sabbia.

 

Le sue parole sarebbero presto diventate un vero e proprio marchio per Kirito e Shionne, marchio negativo che li avrebbe perseguitati fino alla fine.

La spada ardente

 

Quando le sabbie cominciarono a levarsi sulla schermata di ogni giocatore apparve il nome della nemica: Nefti, la custode dei morti. Definirlo inquietante era poco, tuttavia i superstiti dovevano concentrarsi solo sullo sconfiggerla, altrimenti sarebbe stata la fine prima ancora che il vero “gioco” avesse inizio.

 

I più inesperti caricarono senza conoscere il pattern del boss, imprudenza che costò loro carissimo. Infatti non solo non misero a segno un singolo fendente anche a causa della tempesta in atto che celava alla perfezione la figura avversaria, ma vennero spazzati via da alcuni globi oscuri.

 

“ Sono molti simili a quelli del Flagello, deve trattarsi di magia. Considerando le capacità curativa di Shionne, gli incantesimi devono essere la norma in questo Mondo o comunque non così rari” rifletté il beta-tester che pian piano stava realizzando l'effettiva pericolosità della seconda prigionia.

Venne riportato sull'attenti dalla sniper piuttosto bruscamente, tono che però gli permise di accorgersi di un imminente attacco e di schivarlo appena in tempo.

 

“ Dove hai la testa Kirito? Non dirmi che ti arrendi già” “ Affatto, stavo solo pensando” “ Ad una strategia immagino” “ Diciamo” “ Come, no lasciamo perdere, abbiamo altro da fare. Non riesci nemmeno tu a localizzarla?” “ In mezzo a questo caos è impossibile per un occhio normale, ma tu invece” “ Ti riferisci al mirino del mio fucile?” “ Precisamente, mi sono accorto che è particolare. Non mi sorprenderebbe se avesse incorporato un visore termico” “ Hai un occhio davvero buono, lo ammetto” “ Hai provato ad usarlo?” “ Certo per chi mi hai presa!?” “ Allora qual è il problema?” “ Ci sono svariate sorgenti, probabilmente è un suo modo per disorientarci” “ Possibile, ma c'è una soluzione: condividi la loro posizioni con gli spiegando il motivo, così potremo colpirle tutte” “ Non è un'idea sbagliata a patto che mi diano retta” “ Non hanno alternative, lo faranno” “ Staremo a vedere”.

 

Fortunatamente l'intuizione dello spadaccino nero venne recepita ed accolta da una buona quantità di lottatori, abbastanza da poter eliminare ogni singolo obiettivo.

Kirito, come tutti gli altri, seguendo le coordinate della fanciulla, si imbatté in uno dei beduini il cui corpo si stava surriscaldando a causa di un sortilegio sconosciuto che inoltre aveva reso loro delle vere e proprie bombe ad orologeria.

Attaccarli senza un piano sarebbe stato un suicidio, l'ideale sarebbe stato capire la natura della magia ed annullarla; purtroppo nessuno dei presenti possedeva delle abilità simili.

 

Proprio in quel momento le sabbie tornarono a terra, rivelando la posizione di Nefti, proprio al centro del gruppo. Shionne non esitò un istante a spararle, però il suo colpo si infranse contro una robusta barriera di protezione.

 

“ Ottima mira maledetta, però sei troppo debole per oltrepassare la mia difesa. Vediamo se anche le vostre capacità difensive sono tanto resistenti”. Detto ciò i corpi degli abitanti del deserto scoppiarono all'unisono, generando un'esplosione colossale la quale uccise svariati partecipanti e ridusse piuttosto male gli altri.

 

“ Tenaci lo riconosco, ma facendo così non fate altro che prolungare la vostra sofferenza” commentò nuovamente Nefti sparendo ancora una volta in una tempesta.

 

“ Non va bene, devo fermarla o sarà la fine” “ Questa volta so dove si nasconde Kirito” “ Davvero Shionne?” “ Sì, il mio proiettile l'ha marchiata” “ Ottimo, dimmi dove si trova” “ Oltre quei venti” indicò la rosa un vero e proprio muro d'aria mortale, “ Non si può attraversare, nemmeno se ci provassimo tutti insieme” “ Ho una soluzione, ma...” “ Cosa?” “ Potrebbe ucciderti” “ Moriremo comunque se non facciamo niente” “ D'accordo”.

 

A quel punto Shionne si inginocchiò si e concentrò. Dopo pochi secondi dalla parte superiore del petto, quella lasciata scoperta dall'elegante vestito, uscì un globo rosso da cui divampava una fiamma dalla insolita solidità.

 

“ Che cosa è?” “ Non è il momento Kirito, afferra il fuoco” “ Il fuoco!?” “ Sì, ti farà molto male, ma se resisterai potrai brandire ciò che ci salverà”.

Sebbene titubante, il giovane le ubbidì. 

 

Non appena toccò quella che si dimostrò essere un'impugnatura provò un dolore lancinante a causa del calore che stava già consumando le carni della mano.

Era sull'orlo dello svenimento, ma il ricordo di Asuna e la volontà di rivederla gli diedero la forza necessaria per sopportare quel male atroce ed estrarre la lama.

Questa era simile ad un tizzone dalla forma di una spada sgorgante un intenso ed incontrollato fuoco, il quale però venne ridimensionato dalla stessa sniper fino a stabilizzarlo.

 

“ Kirito usala per abbattere il muro di vento” “ Ci provo”.

Con un grande sforzo l'eroe di Aincrad mise a segno un fendente sul punto indicato, colpo talmente violento da dissiparlo; fatto ciò vide Nefti intenta a preparare lo stesso incantesimo di prima.

 

Viste le attuali condizioni che, nonostante le pronte cure della fanciulla, continuavano a peggiorare, non pensò due volte ad assaltare il boss.

 

Era talmente preso dal restare cosciente che non si rese nemmeno conto di stare utilizzando la sua unicità, il dual wielding, e nello specifico lo Starburst Stream, devastante combinazione di fendenti che acquisivano sempre più rapidità e forza, grazie alla quale abbatté sia la barriera che Nefti in uno spettacolo di fiammante tanto bello quanto letale.

Solitari

 

Concluso lo Starbust Stream Kirito lasciò cadere la spada ardente a causa delle tremende ustioni riportate. Il suo istinto fu quello di guardarsi la mano e fortunatamente che apprezzava l'estremo realismo del nuovo mondo in cui era finito: gli strati superiori delle pelle erano stati carbonizzati e numerose vesciche non facevano altro che aumentare il dolore, solo un miracolo gli avrebbe impedito di perdere l'arto.

 

“ Fa un male, è insopportabile. Devo però ammettere che è ben reso, scommetto che nella realtà si prova una cosa simile...E questo cos'è?” si chiese il giovane notando la presenza della scritta “ Oltre il limite” nella sua interfaccia. Cliccando sull'icona con l'arto buono venne portata nel menù abilità dove poté vedere di aver sbloccato il marchio oscurato, il quale si dimostrò essere il Dual Wielding.

“ Sono riuscito ad attivarlo molto prima di Aincrad, un bel vantaggio sempre se sarò nelle possibilità di brandire due armi”.

 

Proprio mentre pensava ciò la fanciulla iniziò a rimetterlo in sesto. Le sue capacità curative si dimostrarono incredibili, infatti fu in grado di ripristinargli la mano, compresi gli strati della pelle più lesi, come nuova nel giro di pochi secondi.

 

“ Grazie Shionne, ne avevo bisogno” “ Non potevo esimermi dato che è stata la mia spada a ridurti così” “ E' un'arma molto potente, ma a doppio taglio, letteralmente” “ Lo so, per questo non la uso mai” “ Un vero peccato, forse c'è un equipaggiamento in grado di resistere a quel calore” “ Forse, lo scoprirò andando avanti nel gioco” “ Poco, ma sicuro”.

 

Il dialogo, insolitamente civile, venne interrotto da una morente Nefti che non esitò a compiere l'ultima stoccata.

“ Sapevo che saresti sopravvissuti, lo fate sempre...A quale prezzo però? Sono morti in cinquanta e non faranno che aumentare. Chiunque vi circonda perirà, il tristo mietitore aleggia sulle vostre anime”.

 

Per quanto crudeli, le ultime parole del boss attirarono l'attenzione della coppia, sebbene in modo diverso. Per Shionne era come se qualcuno le avesse rivelato una cosa che sapeva già, invece il beta-tester prestò più attenzione al concetto di anime. Era strano che una creatura artificiale parlasse di un argomento del genere dando l'impressione di intendere davvero quel vocabolo, comportamento che aggiunto ai precedenti lo portò ad un sospetto che, almeno per il momento, non osò nemmeno pronunciare.

 

Per loro sfortuna anche gli altri players ascoltarono quella sentenza e, spinti dalla paura e dall'invidia per le abilità uniche del duo, iniziarono a fare delle brutte insinuazioni. Alcuni credevano che fossero in combutta con Kayaba, altri che conoscessero i segreti del gioco, ma non volevano condividerli con nessuno.

La situazione rischiò seriamente di degenerare quando la sniper si allontanò senza prestare attenzione a coloro che la stavano insultando. Ciò perché uno dei partecipanti l'afferrò con l'intento di fermarla, ricevendo una micidiale scossa che per poco non lo uccise. Il malcapitato prima la osservò con orrore e poi le diede della sporca strega. Sarebbe persino arrivato ad affrontarla se non fosse stato per il pronto intervento di Klein il quale tentò di riportare la calma spostando l'attenzione dei più sul bottino lasciato dall'ormai deceduta Nefti.

 

Sfruttando l'occasione concessa dal rosso, Kirito e Shionne si allontanarono in silenzio decidendo di proseguire il proprio viaggio da soli. Fu una decisione spontanea per entrambi in quanto spinti da esigenze diverse, il primo ritrovare l'amata, la seconda invece finire il gioco. Tuttavia prima di lasciarsi si scambiarono i dati, diventando amici.

Era un termine che non piaceva molto alla donzella, ma ci passò sopra capendo che l'aiuto dello spadaccino le sarebbe potuto servire in futuro, magari per qualche altro nemico temibile. Il beta-tester invece sembrò avere alcun problema, anzi era contento di poter contare su una giocatrice abile come Shionne. Il duo inoltre strinse un patto: il moro avrebbe informato la rosa nel caso avesse trovato qualcosa di utile per la spada ardente o gli Aculei, lei invece lo avrebbe contattato se si fosse imbattuta in Asuna.

Prigione

 

Lo spadaccino nero non era stato l'unico ad essere stato portato in un luogo diverso dall'Oasi, infatti anche la sua amata si destò in quello che aveva tutta l'aria di essere il basamento di un edificio imponente.

 

Dopo aver dato un'occhiata veloce ai dintorni per assicurarsi dell'assenza di pericoli, Asuna analizzò il nuovo sistema.

Arrivò presto alle medesime conclusioni di Kazuto, però a differenza di quest'ultimo non era scesa al lv1 bensì “solamente” al dodici ed inoltre possedeva un adeguato equipaggiamento, compreso uno stocco a cui teneva molto; un regalo di Mito quando era ancora agli inizi su SAO. Allo stesso modo del moro invece possedeva un'icona scura nel ramo abilità, segno inconfondibile che in futuro avrebbe sbloccato una capacità unica.

Ciò la portò a riflettere e vista la sua grande intelligenza capì un qualcosa di davvero importante.

 

“ Il Flagello ha detto che mancava un'unicità prima di arrivare alla mezzanotte. La seconda parte ancora non riesco a capirla, la prima invece...e se fossi io quella che stava cercando? Se fossi riuscita ad attivarla forse niente del genere sarebbe accaduto. No, è inutile colpevolizzarsi, non so nemmeno se sono davvero io e se su Aincrad la poteva effettivamente attivare. Meglio capire dove sono finita e trovare Kirito, abbiamo fatto una promessa che voglio assolutamente mantenere”.

Spinta dalla volontà di riabbracciare l'amato iniziò la sua ricerca.

 

Ebbe fortuna nell'individuare, nell'ampia area, rapidamente una scala che conduceva in alto. Dovette prestare molta cautela a causa delle condizioni dell'oggetto, il quale dava la netta impressione di crollare da un momento all'altro per via dell'abbondante ruggine che aveva mangiato il ferro. A metterla ulteriormente in difficoltà intervenne un intenso calore che cresceva a dismisura man mano che si avvicina alla vetta.

Una volta raggiunta restò sorpresa nel vedere di essere capitata in un carcere di massima sicurezza, stupore che presto divenne puro orrore.

 

Ebbe giusto il tempo di fare qualche passo verso una delle celle che la sua attenzione venne attirata da grida di dolore. Spostatasi verso la sorgente del suono notò delle guardie seviziare alcuni prigionieri, i più fortunati erano soggetti a semplice frustate gli altri a tormenti di stampo medievale.

 

Il suo istinto altruista la portò a correre in loro aiuto, non le interessava quale crimini avessero commesso, quella non era giustizia, tuttavia venne immediatamente bloccata da un paio di secondini.

Era pronta ad affrontarli, sperando che il combat system funzionasse in modo simile ad SAO, però fu colta alla sprovvista una seconda volta.

 

“ Guarda chi abbiamo qui, una foresteria” disse uno di quei tizi, “ E guarda che corpo, solo a vederla sono già tutto un fuoco. Vediamo di non ridurla troppo male, potremmo usarla per divertirci parecchio” aggiunse il secondo di loro, “ Farà il suo anche con qualche livido” “ Vero, ma vedere un bel viso è d'aiuto” “ Tutto dipenderà da lei, se non farà resistenza non le farò troppo male”.

 

Messo da parte lo sdegno, Yuki si concentrò sul modo di parlare degli NPC il quale era così diverso da quelli di Aincrad, sembravano così naturali, così vivi.

Esattamente per questa ragione ebbe un momento di esitazione che l'espose ad un attacco di randello, il quale però venne bloccato dall'improvviso intervento di un giovane dai capelli bianchi e metà volto coperto da una maschera di ferro.

 

“ Hai commesso un errore a venire qui detenuto 9921, ora la pagherai per la tua rivolta!” esclamò una guardia colpendolo in testa con violenza. Un attacco del genere avrebbe fatto gemere dal dolore chiunque, ma non il nuovo arrivato che invece contrattaccò con foga mettendolo facilmente fuori combattimento.

Stava per essere travolto a sua volta dal secondo nemico, ma per sfortuna venne salvato dalla castana che travolse prontamente il nemico con una raffica di affondi che non lasciarono il minimo scampo.

 

“ Bella mossa, grazie” “ Dovrei essere io a ringraziarti, se non fosse stato per te avrei preso una bella botta” “ Tra detenuti ci si aiuta” “ Io non sono una detenuta” “ E come sei arrivata qui?” “ E' complicato” “ Non devi spiegarmelo per forza, l'importante è che tu stia bene” “ Sono in perfetta forma” “ Mi fa piacere. Quasi dimenticavo, mi chiamo Alphen” “ Asuna, piacere”.

 

Mentre i due si scambiavano un cordiale ed amichevole saluto un uomo di mezza età con indosso un'armatura pesante e con impugno una lunga spada ed uno scudo a torre si stava dirigendo verso la loro posizione con uno strano sorriso.

Una situazione complicata

 

“ Asuna adesso ho un po' da fare, ma posso indicarti l'uscita” “ Aspetta un attimo Alphen, posso chiederti qual è il tuo scopo?” “ Liberare i prigionieri” “ Capisco perché tu lo voglia fare, sono sottoposti a trattamenti disumani” “ Hai usato il termine più appropriato” intervenne l'uomo di mezza età con lo scudo a torre, “ Heatcliff, hai fatto in fretta” “ Ormai dovresti conoscere le mie capacità” “ Sì, ma non finiscono mai di stupirmi” “ Adesso non esagerare, anche tu sei pieno di sorprese, dovresti solo prestare più attenzione” “ A cosa?” “ Per esempio ai tuoi punti vita Alphen”.

 

Dietro indicazione dell'amico, la maschera di ferro osservò la sua barra vitale la quale aveva raggiunto il lv arancione, ad un passo da quello critico.

“ Cavolo, non me ne sono proprio accorto. Non sentire il dolore ha i suoi effetti collaterali” “ Come scusa? Non percepisci il dolore!?” “ Esattamente Asuna” “ Come è possibile?” “ Non lo so, i miei indicatori sono come quelli di tutti gli altri” “ Davvero strano...” “ Già, ma almeno posso combattere senza indietreggiare” “ Questo ti porta ad essere troppo impulsivo e non è un bene” parlò nuovamente il giocatore più adulto.

 

Questa volta la stoccatrice non si fece sfuggire l'occasione per presentarsi e capire chi avesse davanti.

“ Tu sei un alleato di Alphen, io sono” “ Lo so già, Asuna Yuki o dovrei dire il Flash o preferisci la queen killer?” “ Chiamami semplicemente per nome” “ Ciò dimostra che le voci sulla tua modestia erano vere...” “ Voci? Ti riferisci a quelli di Aincrad? Quindi anche tu eri un giocatore di SAO” “ Non proprio, né io né Alphen siamo stati esattamente sul castello volante” “ Allora come fai a conoscermi?” “ Faccio parte di un corpo speciale, i Liberatori, creato col preciso scopo di trovare un modo per fare uscire persone come te da SAO” “ Quindi il mondo esterno non ci ha abbandonato, è un sollievo. Ma come avete fatto a reperire le informazioni su noi players?” “ Ci siamo infiltrati nei sistemi del Cardinal, ma purtroppo non abbiamo potuto fare altro, ogni ulteriore mossa dall'esterno vi avrebbe uccisi tutti all'istante. Per questa ragione io ed alcuni dei miei uomini più fidati abbiamo deciso di indossare il Nerve Gear” “ E' stata una follia, cosa pensavate di risolvere? Siete divenuti prigionieri senza ottenere nulla in cambio” “ Il realtà nostro era stato modificato in modo da consentire il Log-out,  ottenere un facilitamento nella crescita e soprattutto, in caso di sconfitta, non ci avrebbe uccisi. Purtroppo però siamo stati sfortunati...Non appena siamo comparsi nella città degli Inizi uno strano vento ci ha travolti e portati qui”.

 

La castana ebbe un momento di sconforto, sentendosi parzialmente responsabile per non avere intuito gli scopi di Kayaba, turbamento che fu molto abile a celare. Ciò permise all'uomo di continuare senza porle domande scomode: “ Abbiamo scoperto per nostro stupore che tutte le modifiche sull'accumulo di exp, degli oggetti e lo stesso log-out sono scomparse. Il nostro piano è andato in fumo” “ Mi dispiace davvero” “ Mai quanto me, per causa mia i miei colleghi sono morti...Ho pensato che qui funzionasse come nel mondo esterno, mi sbagliavo...Li ho condotti dritto in trappola” “ Questa realtà può essere spietata” “ L'ho imparato a mie spese...Ho giurato sulla loro memoria che sarei usciti da qui e che avrò assicurato Kayaba alla giustizia” “ E' ciò che vogliamo tutti” “ Immagino, visto il tuo potere perché non ci dai un mano” “ In cosa?” “ Liberare i prigionieri” “ Non mi piacciono come vengono trattati, ma se sono qui ci sarà una ragione” “ No, le prigioni sono usate in modo distorsivo” “ Cosa intendi?” “ Vengono rinchiusi giocatori scelti casualmente dai direttori di questi luoghi” “ Senza una ragione!?” “ Precisamente” “ Perché?” “ Pura crudeltà, queste intelligenze artificiali hanno preso il peggio dell'essere umano” “ Non mi stupisce troppo una programmazione del genere, ho il sentore che questo mondo sia peggio di Aincrad” “ Non posso fare un paragone, ma Neo Aincrad è spietata” “ Neo Aincrad, che nome infelice...Va bene vi darò una mano, ma solo per questa volta” “ Perché? Non vuoi portare giustizia?” intervenne concitato Alphen, “ Certo, ma prima devo trovare un persona” “ Kirito scommetto”.

 

All'affermazione di Heatcliff la ragazza annuì mentre un leggero rossore macchiava le sue belle guance, “ Che ne dici di fare un patto? Tu aiuti me ed Alphen a porre un freno a questa follia delle reclusioni insensate e noi ci metteremo anche alla ricerca dello spadaccino nero”.

 

Considerando la sua ignoranza su questa nuova realtà che, a giudicare dalla mappa, era enorme e calcolate rapidamente le probabilità di trovare l'amato da sola o con il sostegno di altri, la castana accettò la proposta, stringendo così un'alleanza che avrebbe scritto la storia di Neo Aincrad.

Operazione liberazione

 

“ Adesso che ti sei unita a noi, devo adattare il piano” commentò Heathcliff passandosi una mano sul mento, “ Perché non andiamo direttamente nell'ufficio principale? Con la forza di Asuna possiamo sbrigare questa faccenda più velocemente” “ Tieni a freno i bollenti spiriti Alphen, se agiamo a testa bassa non faremo altro che cacciarci nei guai” “ Ma dobbiamo muoverci, ogni secondo che passa potrebbe essere vitale” “ Vengono torturati in molti vero?” domandò la stoccatrice già consapevole della risposta, “ Sì ed a ritmi assurdi. La loro crudeltà non conosce limiti...”.

 

Per un attimo la castana restò perplessa dalla profonda amarezza nella voce del nuovo alleato, non capendone la ragione. Dopo un attimo però si ricordò che uno di quei spregevoli secondini l'aveva chiamato "prigioniero", chiara implicazione dell'origine della maschera di ferro.

Non se la sentì interrogarlo sull'argomento, lo conosceva appena e sicuramente quella era una nota dolente, ma comunque si fece una mezza idea su come stavano effettivamente le cose: Alphen, probabilmente salvato dall'uomo con lo scudo a torre, aveva iniziato una crociata per far cessare le sofferenza di coloro che ingiustamente erano stati catturati proprio come lui.

Un pensiero del genere non fece altro che accrescere la già buona considerazione che aveva nei suoi confronti.

 

“ E va bene, faremo a modo tuo” affermò improvvisamente il player più grande, “ Davvero!?” “ Sì, finiresti comunque in qualche casino visto il tuo attuale stato d'animo, tanto vale che ci sia qualcuno a coprirti le spalle. Inoltre un po' di scontri prima di vedercela con il direttore ci permetteranno di coordinarci con te Asuna” “ Anche qui ci sono mosse di squadra Heathcliff?” “ Certo Asuna e non solo gli switch, ma anche gli Assalti Boost” “ Cosa sarebbero?” “ Una tecnica combinata” “ Mi sembra una sorta di evoluzione degli Switch” “ In un certo senso, ma a differenza loro non può essere attivata a comando” “ Quindi quando si può usare?” “ Sto ancora cercando di capirlo, comunque basta che tieni gli occhi aperti e non la mancherai” “ Starò attenta allora” “ Bene, direi che è giunto il momento di continuare la nostra missione” “ Un attimo, prima potresti darmi qualche informazione sul nemico?” “ Sei scrupolosa” “ Hai qualcosa da ridire?” “ No, anzi sono felice. Un'altra testa calda come Alphen sarebbe stata impossibile da gestire”.

 

A quel punto l'attuale leader del team spiegò che ogni carcere era presieduto da un capo, il direttore, il quale era a tutti gli effetti un boss. Era indispensabile sconfiggerlo e non solo per tagliare la testa al toro, ma anche per recuperare una chiave da inserire in una apposita console, di solito situata nei pressi dell'ufficio principale, grazie alla quale le porte delle singole prigioni si sarebbero aperte.

Insomma non era nulla di troppo  articolato almeno nella procedura, la vera difficoltà sarebbe stata avere la meglio su nemici tanto abili e spietati come appunto i direttori.

 

Mentre si dirigeva verso l'obiettivo il trio si imbatté in svariati secondini e tra di essi di tanto in tanto era presente un individuo più alto e maggiormente armato, noto come il torturatore. Evidentemente si trattava di avversari speciali, dediti ad infierire sui giocatori, da non dover assolutamente prendere sotto gamba.

 

Nonostante il pericolo Alphen non esitò mai a lanciarsi nella mischia a testa bassa. La sua effervescenza era ben compensata da una grande abilità con la spada, la tecnica usata per brandirla era accurata e precisa sebbene a volte lo lasciasse scoperto a qualche colpo, soprattutto quando doveva passare da una sequenza di fendenti ad un'altra.

In queste occasioni subentrata prontamente con uno Switch Heathcliff il quale bloccava qualsiasi assalto col suo possente scudo senza indietreggiare di un passo per poi contrattaccare con la lunga lama che impugnava.

 

Yuuki ebbe qualche problema ad alternarsi a quest'ultimo dovendo ancora memorizzare il modo con cui procedeva e lo schema dei suoi movimenti. Invece formò da subito un'ottima squadra con il più giovane e tutto grazie all'esperienza fatto su Aincrad con Kirito. Infatti, sebbene lo stile dell'amato fosse più incentrato sulla velocità che sulla forza bruta, i due possedevano caratteristiche simili, una bella fortuna che le permise di sperimentare svariate strategie e combinazioni offensive dagli effetti devastanti.

 

La rapidità e l'eleganza dei suoi affondi rapì la maschera di ferro che non poteva fare a meno di apprezzare una combattente abile. Era una gioia per gli occhi vederla danzare tra le lame delle guardie senza mai sprecare un singolo movimento, emozione che divenne vera e propria euforia quando iniziò a scambiarsi con lei con sempre più precisione e tempismo.

 

Intanto l'uomo più maturo, restato nelle retrovie, commentò con un sorriso difficile da decifrare: “ Eccola la mia Queen killer...”.

La follia di una IA

 

Sbarazzatesi degli ultimi nemici a presidio dell'ufficio principale, il trio si prese un attimo prima di affrontare il loro obiettivo sia per ripristinare i punti ferita perduti sia per fare qualche commento.

 

Il primo che ruppe il silenzio fu Alphen che non poté fare a meno di complimentarsi con la formidabile stoccatrice: “ Asuna sei incredibile, hai sbaragliato quelle guardie con una facilità sorprendente. Sicuramente il tuo eccezionale stocco ha giocato un ruolo importante, però è stata la tua velocità a lasciarmi senza parole, a stento riuscivo a seguirti" “ Non a caso mi hanno soprannominata il Flash, comunque grazie per le belle parole” “ Sono meritate” “ Anche tu sei decisamente abile, i tuoi assalti sono dotati di una potenza assoluta” “ Insieme fate un bel team, molto equilibrato. Inoltre siete riusciti a coordinarvi quasi alla perfezione” intervenne Heathcliffi mentre applicava uno speciale unguento alla sua lama il quale le avrebbe conferito un bonus piuttosto infido, il sanguinamento, “ Sono stata facilitata dalla pratica che ho fatto con Kirito ad Aincrad, lui ed Alphen non hanno uno stile troppo diverso” rispose Asuna notando quello che l'uomo stava facendo, gesto che le suggerì che in questo mondo era possibile applicare particolari buff anche solo per un breve periodo di tempo.

 

“ Kirito, è il nome del ragazzo che stai cercando se non sbaglio” “ Esattamente, era conosciuto ad SAO come il solitario spadaccino nero” “ Se era solitario come mai hai combattuto al suo fianco? Forse per affrontare qualche nemico temibile?” “ All'inizio sì, ma con il tempo ci siamo avvicinati sempre di più fino a quando non siamo diventati una vera coppia, anche fuori dal campo di battaglia. Da allora siamo sempre stati insieme, almeno fino a poco fa...”.

Sull'ultimo inciso la voce della castana, che si era fatta più soffice e tenera del solito, assunse una tinta di tristezza. Dettagli percepito dal giovane dai capelli d'argento il quale si lasciò sfuggire: “ E' molto importante per te” “ Sì, senza di lui Aincrad sarebbe stato solo un orribile inferno” “ Sono contento di averlo saputo, così sarò ancora più motivato a darti una mano a localizzarlo” “ Come mai?” “ Da una parte perché sono curioso di vederlo in azione, se era il tuo partner deve essere incredibile, dall'altra poiché mi fa sempre piacere aiutare un'amica con un qualcosa di tanto fondamentale per lei”.

A quel punto Yuuki commentò con un sorriso sincero: “ Allora io mi impegnerò al massimo nel liberare i prigionieri” “ Direi che avete parlato abbastanza, è tempo di passare in azione” esordì con autorità il possessore dello scudo a torre, riportando i giovani alleati a concentrarsi nuovamente sullo scopo della missione.

 

Il gruppo, fatto qualche altro metro, si ritrovò finalmente davanti alla porta della direzione sulla quale c'erano delle inquietanti incrostazioni, simili a sangue rappreso.

Scambiatosi uno sguardo si intesa, entrarono nella stanza. Naturalmente il primo fu Heathcliff vista la sua propensione alla difesa, il quale si tenne pronto ad un attacco a sorpresa; i fianchi invece vennero presi dagli altri due .

 

Nessuno, nemmeno l'uomo di mezza età, si aspettava di assistere ad una visione tanto macabra: una distesa di corpi inchiodati tappezzavano le pareti e persino il soffitto. Di questi rimaneva solo la sembianza umana in quanto erano stati sottoposti ad interventi che avevano sostituito arti, testa e persino la pelle con le più svariate armi da taglio. Però la cosa più raccapricciante erano i loro strazianti lamenti di dolore.

 

Asuna, come al suo solito, si stava lanciando a soccorrerli, ma venne fermata da Heathcliff che l'afferrò per un braccio con ben poca delicatezza.

“ Lasciami andare, devo salvarvi” “ Non farti prendere dalla foga” “ Se non interveniamo subito potrebbe essere troppo tardi” “ Lo è già” “ Come?” “ Non sono più umani” “ E tu che ne sai?” “ Lo leggo in ciò che rimane dei loro occhi” “ Non puoi condannarli solo per questo” “ Dammi retta” “ No, possiamo salvarvi” “ Basta Asuna, ti vuoi esporre ad un rischio inutile” “ Non è inutile, vedi di lasciarmi andare oppure”

 

Improvvisamente la discussione sempre più animata venne interrotta dal suono di un battito di mani, seguito da un “Bravò” con un forte accento francese.

Allora i giocatori spostarono lo sguardo verso il suono vedendo un uomo di bell'aspetto e molto elegante, caratterizzato da un paio di baffi a punta ed un ampio cappello da moschettiere, compreso di pennacchio bianco.

 

“ Vi stavo aspettando liberatori e sono lieto di vedere una giovane fanciulla tra di voi. Come ti chiami Sherry?” “ Asuna” “ Che bel nome, io sono Aramis il tuo nuovo amante” “ Sono già impegnata” “ Con chi? Uno di questi due?” “ No, con un altro ragazzo” “ E ti ha mandata tutta da sola in posto del genere? Non deve tener per nulla a te” “ Non è come credi e non vedo perché debba spiegarti una cosa del genere?” “ Come ti scaldi, mi piacciono le ragazze calde. Dai vieni con me, ti faccio vedere la mia camera da letto dove passeremo molto, ma molto tempo”.

 

Dire che la castana fosse indignata e disgustata era un eufemismo. Il sangue le ribolliva talmente tanto che si liberò della presa di Heathcliff e si scagliò contro il nemico senza esitazione.

Purtroppo la sua carica venne difesa facilmente dal direttore, il quale a sua volta brandiva un fioretto,

“ Lo prendo per un no” disse l'uomo con uno sguardo deluso, “ Solo Kirito può farmi una proposta così e poi non perderei nemmeno un istante del mio tempo con uno come te” “ Un vero peccato, ma nonostante il tuo diniego non posso perdere questa occasione... Ho deciso ti userò dopo averti sconfitta” affermato ciò l'allontanò con un calcio per poi spingere un pulsante sulla sua scrivania con cui liberò gli esseri umani modificati.

 

Una pericolosa boss fight era in procinto di iniziare, una che avrebbe riservato dei colpi di scena anche per lo stesso Aramis.

Una difesa invalicabile

 

Asuna si disinteressò degli abomini, prendendo esclusivamente di mira colui che l'aveva liberati. Fu una scelta dettata non solo dalla foga del momento, infatti aveva capito che Aramis era il responsabile degli esperimenti a cui quelle creature erano state sottoposte. Inoltre, se possibile, voleva evitare di combatterle in quanto non provava risentimento per loro, ma solo pietà.

 

“ Ed io che pensavo di aver trovato qualcuno di equilibrato, evidentemente mi sbagliavo di grosso. In fondo non dovrei stupirmi troppo, questo è l'ardore della gioventù...” commentò mezzo esasperato Heathcliffi prima di dare un preciso ordine al compagno di avventura.

“ Alphen vai a darle una mano, qui posso sbrigarmela da solo” “ Non sarebbe meglio se ci andassi tu? I direttori sono degli ossi duri ed una squadra incentrata solo sull'attacco potrebbe essere un azzardo” “ Mi fa piacere di vederti ragionare in senso tattico-strategico per una volta, la mia influenza sta avendo gli effetti sperati, ma questa volta le cose sono diverse. Questi mostri sono armati praticamente dovunque perciò io sono il loro nemico perfetto; poi tu e lei avete una maggiore compatibilità e sai quanto è importante qui” “ Mi hai convinto, vado” “ Bravo e non temere, presto mi aggiungerò alla festa, giusto il tempo di fare un po' di pulizia” “ So che ce la farai senza problemi”.

 

Così, mentre la maschera di ferro andava a dare supporto all'abile stoccatrice, il leader del gruppo si frappose tra i giovani e gli umani brutalmente modificati.

Quest'ultimi, non appena lo individuarono, si lanciarono alla carica come una squadra di rugby. Essere travolti sarebbe equivalso a venire investiti da una mietitrebbia, ogni singolo osso sarebbe stato maciullato e tagliato da affilate lame, ma l'uomo non era un giocatore qualunque. Poteva vantare una capacità speciale, posseduta solo da un'altra persona a Neo Aincrad, perfetta per l'occasione: la Fortezza. Essa consisteva in una difesa di scudo insuperabile che azzerava completamente ogni danno, fatta eccezione per alcune mosse uniche che si limitavano a subire uno pesante scomputo, e ne arrecava ingenti come contraccolpo.

 

Proprio grazie a questa abilità poté resistere e respingere i nemici la cui vita però non subì ridimensionamenti, elemento che lo fece riflettere. Per sfortuna non ebbe molto tempo in quanto le creature tornarono presto alla carica con maggiore ferocia.

 

Lo scontro restò in una fase di stallo dove nessuno riusciva a mettere a segno un singolo colpo capace di infliggere vere e proprie ferite per qualche minuto, tempo che però non fu “perso”.

Se da una parte Heathcliff stava cercando di mescolare alcuni ingredienti per creare un nuovo unguento, le creature cambiarono la propria strategia iniziando ad attaccare simultaneamente da angolazioni diverse senza nemmeno ostacolarsi a vicenda.

 

“ Nonostante gli interventi avete mantenuto una certa intelligenza, notevole ed affascinante. In altre circostanze forse avrei provato a cercare un contatto con ciò che è rimasto di umano in voi, ma voglio evitare che la situazione si complichi ulteriormente”.

Pronunciate queste parole, con un tono vagamente sadico, l'uomo cosparse la propria lama con il fluido che aveva creato, il quale sostituì il buff “sanguinamento” con quello “ruggine”. Come suggerito dal nome suddetta stat permetteva di arrugginire ogni cosa che entrasse in contatto con l'oggetto sul quale era applicato, compreso quest'ultimo. Si trattava di un effetto collaterale di un certo impatto, ma considerata l'assenza di alternative, era l'unico modo per avere la meglio su quegli esseri.

 

A quel punto Heathcliff non ebbe più alcun problema a concludere le ostilità, i suoi fendenti molto veloci e potenti fecero letteralmente marcire i nemici a livello osseo.

 

Ucciso l'ultimo mostro, poggiò lo sguardo sulla propria arma, ormai completamente mangiata dalla ruggine.

“ Mi siete costati una spada, peccato che non possiate celebrare una tale impresa” commentò con un sorriso gettando via lo strumento di morte, dimostrando di non avere per nulla a cuore l'equipaggiamento.

 

“ Adesso potrei aiutarli, ma non lo farò. Rimarrò in disparte, solo in così avranno la possibilità di attivare un Assalto Boost; sono sicuro che lo possiedono”.

Il moschettiere del fulmine

 

Mentre Heathcliff pensava ai quei poveri esseri umani sottoposti ad esperimenti immorali, Asuna se la stava vedendo con Aramis e purtroppo vincerlo sarebbe stato tutto tranne che una passeggiata. 

Il malvagio direttore si dimostrò perfettamente in grado di tenere testa alla sua rapidità grazie ad una tecnica di arma bianca praticamente impeccabile.

 

“ Quanta grinta e quanta eleganza! Sì, mi sono proprio innamorato di te” commentò con uno sguardo decisamente inquietante l'uomo, suscitando ancora di più le ire di Yuuki, la quale infatti gli rispose a denti stretti: “ Finiscila di dire queste assurdità! Uno come te non sa nemmeno cos'è l'amore” “ Permettimi di dimostrarti che ti sbagli” “ Mai!”.

Allora il capo della prigione la bloccò in uno stallo incrociando i rispettivi stocchi a metà altezza. Da quella posizione si poté avvicinare senza problemi al bel viso della castana; ad un soffio dal suo naso le sussurrò seducente: “ Non vedi che siamo fatti l'uno per l'altro? Entrambi brandiamo un fioretto ed entrambi vogliamo vivere la vita appieno” “ Io e te non potremo essere più diversi” replicò a tono la giovane, riuscendo ad allontanarlo con un abile movimento della lama.

“ Sei davvero testarda, proverò ancora più piacerti a vederti in ginocchio a mia completa disposizione”.

Nell'ultima affermazione l'espressione di Aramis divenne talmente perversa da far scorrere un brivido lungo la schiena di Asuna.

Ancora una volta, nonostante un profondo senso di ripugnazione, non si fece intimorire, continuando la lotta decisione.

 

Non aver ottenuto la risposta che voleva spinse il direttore ad attaccare con maggiore foga. Ciò incrementò la sua potenza senza diminuire la velocità, mettendo così in seria difficoltà la giocatrice che a stento riusciva a mettere su una difesa decente. Per fortuna non era da sola.

Proprio quando la situazione stava per peggiorare ulteriormente ecco che intervenne Alphen con uno dei suoi tipici assalti a testa bassa. Per quanto azzardato fosse ebbe l'eccezionale effetto di ferire Aramis che alla vista del proprio sangue andò su tutte le furie.

 

Suddetto stato mentale agì sulle sue capacità combattive ben oltre di quanto potesse accadere nella realtà, rendendolo ancora più temibile e pericoloso.

Yuuki intuì che si trattava di una peculiare meccanica di gioco, ma non capiva perché non fosse successo lo stesso anche lei, in fondo si era terribilmente arrabbiata poco prima e a dirla tutta lo era ancora.

Purtroppo non ebbe modo nemmeno di elaborare un'idea poiché tutte le sue attenzione furono subito richieste nella complessa lotta che stava conducendo.

 

Aramis, più forte di loro singolarmente, non fu capace di imporsi sulla coppia la quale si scambiava con tanta precisione da rendere quasi impossibile fermarli.

Messo a segno l'ennesimo Switch la barra sotto i punti vita dei giovani, a cui la stoccatrice non aveva fatto caso, si riempì rendendo possibile usare l'Assalto Boost.

Pur non sapendo quale effetto avesse avuto, l'amante di Kirito l'attivò senza esitazioni, attirando così a sé la maschera di ferro.

A quel punto, muovendosi quasi istintivamente, Asuna anticipò in velocità il nemico grazie ad un'improvviso buff alla relativa stat, azione che le permise di travolgerlo con un poderosa serie di affondi che impedirono a quest'ultimo di muoversi. A quel punto si aggiunse Alphen, il quale si immise nella sequenza dell'amica con la solita perfetta sincronizzazione rendendo la combinazione persino più devastante di quanto non fosse prima.

 

Sebbene mal concio, Aramis ne uscì in piedi dando una grande dimostrazione di resistenza.

 

“ Mi avete fatto male e soprattutto sanguinare...La mia ira si imbatterà su di voi” mormorò prima di alzare un braccio al cielo, gesto che mise in mostra uno strano tatuaggio sulla parte interna dell'avambraccio. Questo era complicato da capire per via della sua astrattezza, ma comunque dava l'idea di una freccia.

 

Il marchio si illuminò sempre di più di un intenso blu elettrico e nel momento in cui divenne accecante dense nubi scure invasero l'intero ufficio.

 

“ Asuna spero che tu sopravviva, hai molto da farti perdonare ed ho già in mente come... Ma adesso assaggiate la mia furia, Fulgur Tempestas!”.

Nell'esatto momento in cui pronunciò quelle parole una tempesta di fulmini su abbatté sugli eroi. Il fenomeno atmosferico divenne talmente intenso da sbriciolare quasi l'intero carcere, condannando molti dei prigionieri e delle stesse guardie ad una dolorosa morte.

 

Aramis aveva mostrato la sua natura insensibile e spietata: non si fece problemi ad uccidere i suoi uomini, persino quelli più fidati, pur di vincere.

Forse i suoi gesti erano solo frutto di una programmazione studiata a computer oppure della sua stessa volontà, in ogni caso restavano disumane ed imperdonabili.

Imprevisto

 

La “Fulgur Tempestas” fu talmente letale e potente da danneggiare lo stesso Aramis, il quale infatti non avrebbe potuto usare il braccio con cui l'aveva lanciata per un bel po' di tempo.

 

“ Mi sono lasciato trasportare, forse troppo visto come ho ridotto la mia prigione. Però quei due se la sono cercata, versare il mio prezioso sangue è sacrilego. Adesso però vediamo se quella focosa stoccatrice se l'è cavata.

 

Il direttore non dovette cercare a lungo in quanto Yuuki, non essendo ricoperta da macerie, risaltava parecchio nel panorama desolato del carcere.

Nonostante avesse perso i sensi e riportato svariate ferite la giovane era ancora viva, scoperta che riempì di gioia l'uomo malvagio.

 

“ Eccoti qui, che sollievo. Sei bella persino tutta sporca, ma è meglio ripulirti dalla polvere” commentò quest'ultimo iniziando a passare le dita sul volto della fanciulla.

 

Se inizialmente il suo gesto si localizzò sulla fronte e sulle guance, non ci volle molto prima che passasse alle labbra. Rimase molto sorpreso dalla morbidezza che avevano mantenuto nonostante la cruenta battaglia appena affrontata.

 

“ Sono davvero tentato di baciarti Sherry, ma voglio aspettare che ti riprenda per vedere la tua reazione. Devo comunque prendermi qualcosa per spettarti lo spirito e farti cadere alla mia mercé, fammi pensare a cosa...”.

 

Con un sorriso ben poco rassicurante fece scivolare la mano ancora funzionante verso il seno della castana, lasciato parzialmente in vista dagli ormai rovinati vestiti, pregustando la piacevole sensazione che avrebbe provato a toccarli ed immaginando tutto quello a cui sarebbero serviti.

Proprio quando stava afferrarli con lussuria venne colpito alla tempia da una carica di scudo talmente violenta da procurargli un profondo ed esteso squarcio che avrebbe lasciato una bella cicatrice.

 

Mentre si teneva la testa, cercando di placare il dolore ed il sanguinamento, fulminò con lo sguardo colui che l'aveva colpito ossia Heathcliff che sorprendentemente sembrava non aver risentito del micidiale colpo nemico.

 

“ Avevo sentito delle voci sulla tua perversione, ma non pensavo che si spingesse ad un livello del genere” affermò in tono accusatorio il giocatore, “ Non accetto giudizi da nessuno, figuriamoci da uno come me” “ Su questo siamo simili: nemmeno a me interessano i tuoi di pensieri specialmente visto che stai per morire” “ Ah, quanto sei spiritoso. Quello che finirà all'altro mondo sarai tu” “ Possibile che la tua arroganza non ti faccia realizzare la differenza che c'è tra noi?” “ Di cosa stai parlando?” “ Sei proprio uno sciocco” “ Come osi!” “ Se fossi leggermente più umile avresti già capito che non puoi battermi. Il tuo incantesimo non è riuscito a superare il mio scudo” “ Ho altri assi nella manica” “ Non lo metto in dubbio, ma nelle tue attuali condizioni non potrai fare molto, non riesci nemmeno ad alzare il braccio sinistro”.

 

Consapevole della veridicità delle parole di Heathcliff, la sicurezza di Aramis vacillò. Aveva consumato molte energie per la sua mossa speciale, di conseguenza non avrebbe potuto sostenere un altro scontro specialmente con uno tanto resistente e potente come colui che lo stava fissando con aria di sfida.

La situazione si sarebbe potuta mettere decisamente male per lui se non fosse stato per l'improvviso arrivo di un paio di individui con indosso un'inquietante maschera nera a forma di demone, molto simile a quelle classiche giapponesi, che lanciarono un paio di fumogeni; innocui ma perfetti per il loro lavoro: consentire di fuggire.

 

I misteriosi individui, raggiunta una distanza di sicurezza, si fermarono lasciando il direttore libero di muoversi.

“ Non avevo bisogno del vostro aiuto” sostenne Aramis irritato, “ Non siamo venuti per salvarti, ma per comunicarti che il Lord of calamity è scappato” “ Se è uno scherzo non è divertente” “ Noi non scherziamo, è scappato dal tuo dominio quindi dovevano avvertirti. Adesso lo riferiremo a Ra's al Ghul” “ No, posso sistemare le cose. Datemi solo qualche giorno” “ Sai come funzionano queste cose”.

 

I due con il volto celata diedero le spalle all'uomo per andarsene, commettendo un gravissimo errore. Colui con il tatuaggio astratto li trafisse al cuore uccidendoli sul colpo.

“ Per qualche tempo posso stare tranquillo, ma non ci vorrà molto prima che altri informino Ra's...Devo sbrigarmi a trovare quel demone e rinchiuderlo nuovamente oppure per me sarà la fine...”

 

Riorganizzarsi

 

“ E' scappato, peccato ce l'avevo in pugno. Mi chiedo chi fossero quei tizi...Le loro maschere erano decisamente vistose, forse sono il marchio di un gruppo. Per adesso non l'ho mai sentito, ma ho come la sensazione che in futuro acquisiranno una certa fama. Al momento però non posso fare niente, meglio occuparsi di quei due” pensato ciò Heathcliff recuperò Yuuki e rintracciò Alphen che si trovava poco lontano.

 

Rimetterli in sesto non fu un grosso problema, gli bastò somministrare loro delle sostanze mediche ed un elisir anti-paralisi, necessario per eliminare suddetto status dai giovani alleati.

 

“ La testa che male...Questo realismo inizia ad essere un problema. Aramis! Non posso lasciarmelo sfuggire” “ Calmati Asuna, ormai se ne è andato” le rispose con tono calmo l'uomo con lo scudo a torre, “ Come?” “ Se ne andato” “ E ci ha abbandonati qui? Sembrava piuttosto intenzionato a farci fuori” intervenne la maschera di ferro senza la minima traccia di fatica nella voce.

L'insensibilità al dolore non gli faceva percepire svariate cose come appunto la stanchezza, un vantaggio e svantaggio allo stesso tempo poiché, se non avesse prestato molta attenzione, avrebbe rischiato di morire per sfinimento.

 

“ Due tizi l'hanno allontanato” “ Chi erano Heathcliff?” “ Non lo so Alphen, posso solo dirti che sono abili nella fuga e che indossano delle strane maschere da demoni giapponesi” “ Curioso...Dubito che siano nostri alleati” “ La penso come te” “ Come hai fatto a vederli? Non hai perso i sensi anche tu?” “ No Asuna, sono sempre stato cosciente” “ Come hai fatto? Quella, come si chiamava...Fulgur Tempestas era devastante” “ Semplice, mi sono difeso con il mio scudo” “ Capisco...Perché non hai protetto anche noi due?” “ Per resistere ad una mossa del genero ho dovuto concentrare molta energia in un unico punto, non sarei stato in grado di accumularne a sufficienza per tutti e tre” “ Quindi hai preferito la tua vita alla nostra, buono a sapersi” “ Cosa intendi Asuna?” “ Che in caso di pericolo penserai solo a te stesso” “ Sei in errore, ho deciso di non proteggervi perché sapevo che sareste sopravvissuti” “ Come facevi ad esserne sicuro?” gli domandò con sospetto, “ Calcolando i vostri parametri e l'entità della tecnica di Aramis sapevo che non vi avrebbe ucciso” “ Ci è andato molto vicino però” “ Vicino, ma non vi ha fatto fuori”.

 

Davanti ad una risposta tanto fredda la stoccatrice si alterò, non sopportando un egoismo del genere. Stava persino maturando l'idea di andarsene, viaggiare al fianco di un individuo del genere non faceva per lei, ma un pronto intervento dell'amico dai capelli bianchi le fece cambiare idea.

 

“ Asuna so che Heathcliff posso esserti apparso duro, ma è semplicemente pragmatico” “ Può essere come vuole, ciò non toglie che sta tentando di giustificare la propria codardia” “ Non è così, se ha detto di aver previsto un esito del genere l'ha fatto davvero. Quello che dice non è mai infondato, pondera sempre bene le sue parole” “ Anche se ciò fosse vero, il suo piano rimane assurdo” “ Forse non è la persona più empatica di questo mondo, ma non ci lascerebbe mai morire” “ Alphen” “ Lo dico per esperienza, mi ha salvato la vita”.

Vedendo la convinzione nei suoi occhi, la castana decise di fidarsi di quelle parole e di dare il beneficio del dubbio all'uomo più adulto.

 

“ Se ci siamo chiariti, andiamocene non siamo in grado di affrontare un nuovo scontro” quasi ordinò Heathcliff, “ Gli altri prigionieri? Potrebbero essere ancora” “ Impossibile, dopo una tecnica così chi è privo di equipaggiamento non può resistere” sostenne con impassibilità il leader del trio iniziando ad andarsene.

 

Sebbene non piacesse loro l'idea, i due giovani lo seguirono capendo che in fondo avesse ragione. Aramis aveva ucciso centinaia di persone senza il minimo scrupolo e per questo Asuna lo detestò ancora di più.

Un incontro salvifico

 

Dopo il grande rischio preso con Aramis, il trio decise di cambiare metodologia d'azione.

L'obiettivo restava sempre lo stesso, sconfiggere i direttori e liberare chi ingiustamente imprigionato, ma non avrebbero più affrontato nessuno senza un'adeguata preparazione.

 

Per Asuna non fu nulla di difficile, in fondo suddetto schema non differiva particolarmente dalle indagini svolte prima dei Raid ad Aincrad, invece rappresentò una vera e propria tortura per Alphen. Il giovane, pur capendo l'importanze di questa fase, odiava attendere giorni se non settimine prima di poter intervenire. Sapeva che ogni secondo speso a tergiversava poteva costare una vita e voleva salvarne il più possibile. Suddetta emozione lo spinse più di una volta a disobbedire agli ordini di Heathcliff, finendo così in situazioni davvero complicate dove riuscì a cavarsela grazie alla dea bendata ed al pronto supporto di Yuuki la quale, condividendo i suoi stessi istinti, intuiva sempre il momento in cui sarebbe finito in qualche guaio.

 

Il duo, anche grazie a queste circostanze di cui non facevano parola all'uomo più maturo, sviluppò un profondo legame d'amicizia e fiducia il quale portò loro a confidarsi liberamente.

Il ragazzo dalla chioma d'argento le raccontò di come non ricordasse nulla della sua vita prima della prigionia, non sapeva nemmeno cosa facesse fuori da Nea Aincrad. L'amnesia unita al non percepire il dolore rappresentavano dei grossi fardelli che ogni tanto rischiavano di schiacciarlo, solo l'idea di lottare per il bene di qualcun altro gli dava la forza di andare avanti.

 

La castana dal canto suo gli rivelò molte delle esperienze fatte sul castello volante sia quelle belle che brutte e naturalmente parlava anche di Kirito.

Purtroppo, nonostante fossero trascorsi quasi quattro mesi dall'arrivo sulla nuova realtà, non era ancora stata capace di trovarlo. C'erano delle voci tra i players secondo le quali si aggirava uno spadaccino solitario vestito di nero talmente abile e forte da aver esplorato con successo alcuni pericolosi dungeon.

Sebbene questa notizia fosse rincuorante poiché portava la conferma che l'amato fosse sano e salvo, non poteva fare a meno di frustrarla. La sua dolce metà era “vicina” eppure non era ancora riuscita a riabbracciarlo.

 

La ricerca di Kazuto non le impedì di osservare il Mondo dove era finita, il quale si dimostrò estremamente reale. Non solo le sensazioni fisiche erano praticamente identiche a quelle dell'esterno, ma persino la struttura del gioco era uguale a quella della Terra. Ciò da una parte rendeva ancora più difficile capire quale fosse lo scopo del gioco e quindi il modo per finirlo, dall'altra era un dettaglio affascinante; persino le IA si comportavano come dei normali esseri umani, rendendo a volte era quasi impossibile distinguerle dai veri giocatori.

 

L'insieme di tutti questi elementi rese chiaro come il fine di Neo Aincrad fosse diverso da quello di SAO. Era ormai certo che non si basava sull'affrontare i boss, ma allora qual era la sua funzione?

 

Visto che l'unico modo per rispondere a suddetto interrogativo era continuare a vivere lì dentro, sperando di trovare qualche indizio utile, il trio proseguì con la progettazione dei piani di liberazione.

La loro attuale missione consisteva nell'affrontare un certo Eviscerator, direttore noto per sviscerare i suoi detenuti. Stando alle informazioni raccolte da Asuna ed Heathcliff si trattava di una creatura strana, capace di tramutare i propri arti umani in quelli di una mantide religiosa, il che la rendeva decisamente pericolosa. Tuttavia non doveva essere in possesso di un'abilità paragonabile al Fulgur Tempestas, per cui avrebbero avuto buone possibilità di successo.

Comunque, per evitare brutte sorprese, l'uomo con lo scudo a torre ordinò ai giovani alleati di chiedere in zona se si fossero registrati eventi atmosferici insoliti, possibili indicatori di una mossa simile a quella di Aramis.

 

“ Che senso ha perdere altro tempo? Sappiamo già tutto il necessario, questa ulteriore ispezione è inutile” borbottò Alphen mentre si dirigeva verso l'area assegnatagli da Heathcliff dove fece le domande che doveva ai pochi abitanti il più rapidamente possibile.

Non ottenendo nessuna risposta interessante corse verso la prigione, volendo prenderla d'assalto subito. Era talmente preso dalla foga che si dimenticò di avvertire gli alleati, leggerezza che avrebbe potuto metterlo seriamente a rischio. Però non raggiunse mai destinazione poiché, a circa metà strada, si imbatté in bellissima ragazza dai lunghi capelli rosa che ansimava vistosamente.

 

Inizialmente fu semplicemente rapito dalla sua elegante figura, dai dolci lineamenti del bel viso e dai suoi stupendi occhi blu, rimanendo imbambolato a fissarla. Solo quando lei aprì il fuoco si accorse che del pericolo in cui si versava: era circondata da una decina di secondini del vicino carcere i quali davano l'idea di essere in vantaggio.

Senza nemmeno pensarci impugnò la spada e corse in suo aiuto.

 

Questo inaspettato incontro avrebbe per sempre cambiato le vite dei due in un modo che nemmeno immaginavano.

Quando meno lo si aspetta

 

Shionne era andata avanti con il suo scopo di concludere Neo Aincrad il più velocemente possibile, riscontrando però gli stessi problemi di Asuna e degli altri. Infatti, pur occupandosi delle missioni più pericolose ed enigmatiche, non trovò nemmeno un piccolo indizio su come liberare tutti e ciò non aveva fatto altro che renderla estremamente frustrata ed irritata; emozioni negative che venivano amplificate dal fatto di essere stata per mesi completamente da sola.

 

Superata la collaborazione con Kirito presso le porte di Nefti, non si era avvicinata più a nessuno e per una ragione molto semplice: gli Aculei. Questi da qualche tempo avevano iniziato a diventare instabili lanciando delle scosse a prescindere dal contatto con qualcuno, scariche in grado di arrecarle un considerevole dolore è ciò la spaventava terribilmente. Non era tanto il male del fisico a farla stare così, ma il non sapere perché la sua maledizione stesse andando fuori controllo.

 

Nonostante tutto esplorò il Mondo di gioco a testa bassa, finendo quasi per caso nei pressi di un'immensa struttura dal carattere austero. Solitamente luoghi del genere nascondevano qualcosa, nella migliore delle ipotesi finalmente un indizio sullo scopo dell'avventura o almeno un qualche tesoro che l'avrebbe aiutata a comprare risorse e cibo, perciò decise di avventurarsi al suo interno; commettendo un errore che le sarebbe potuto costrare ogni cosa.

 

Il non aver interagito con altri giocatori l'aveva fatta rimanere all'oscuro di alcuni dettagli come ad esempio l'esistenza della prigioni e di come queste funzionassero. Quindi non ebbe la più pallida idea di essere davanti proprio ad una di esse né tanto meno poté immaginare quante forze sarebbero stata dispiegate pur di catturarla.

 

“ E' davvero imponente, ma non in senso rassicurante. Mi trasmette oppressione e isolamento, proprio come questi dannati Aculei...Possibile che non ci sia un modo per rimuoverli? Ma cosa vado a pensare?! Sto ragionando come quello stupido amico di Kirito, quello che mi faceva il filo...Klein. Devo concentrarmi solo sul mio obiettivo solo così il problema si risolverà, più o meno...”.

I pensieri dell'abile sniper, per quanto tristi, le diedero la determinazione di continuare con maggiore convinzione.

 

Quando fu abbastanza vicina all'ingresso del luogo fu in grado di distinguere la figura di tre guardie armate che non facevano presagire nulla di nuovo.

“ Ci sarà da combattere, sai che novità”.

La fanciulla imbracciò il fucile pronta ad aprire il fuoco, venendo però colpita alle spalle da un dolorosissimo colpo di manganello.

 

“ Sei davvero un'idiota ad essere venuta qui, hai segnato il tuo fato” affermò la guardia che l'aveva travolta, scagliandosi nuovamente alla carica. Questa volta Shionne evitò l'attacco grazie ad una pronta capriola ed ebbe giusto il tempo di sparare un paio di volte prima di dover nuovamente cambiare posizione a causa dall'arrivo di altri secondini.

 

Ne riuscì ad abbatterne diversi, ma non bastò poiché più ne sconfiggeva più ne arrivavano, peggio di uno sciame di fastidiosi insetti.

Sveglia come era capì che non avrebbe potuto vincere in campo aperto, era in eccessiva inferiorità numerica, per cui, videndo un passo montano poco lontano, decise di raggiungerlo così avrebbe potuto ribaltare la situazione.

 

Grazie alla sua rapidità nei movimenti ed all'agilità stava per raggiungere il punto desiderato quando gli Aculei si manifestarono nel modo peggiore: una tremenda scarica la pervase costringendola in ginocchio tra lancinanti sofferenze.

 

“ Perché? Perché fate così!? Non vi basta obbligarmi alla solitudine, adesso volete uccidermi!?” si lamentò mentalmente mentre si rimetteva in piedi con grande fatica.

 

Purtroppo l'incidente fece riavvicinare i suoi inseguitori al punto da rendere impossibile evitare lo scontro.

L'effetto della maledizione si faceva ancora sentire, il che le impedì di lottare al massimo della forma rendendo la situazione davvero disperata.

 

“ Non ho vie di fuga ed ho finito i proiettili speciali. A quanto pare è giunta la mia fine, forse è un bene, in fondo la mia esistenza è priva di senso...Però non me ne andrò da debole, cadrò dando tutta me stessa”.

 

La strenua resistenza di Shionne non durò a lungo, infatti venne presto sopraffatta dagli spietati avversari. Tuttavia appena prima di ricevere quello che sarebbe potuto essere il colpo di grazia, un ragazzo dai capelli bianchi la spostò giusto in tempo.

 

“ Stai indietro a loro ci penso io” sostenne il nuovo arrivato ad una sniper incredula: non solo era stata salvata da uno sconosciuto, ma quel giovane l'aveva toccata, attivando gli Aculei, senza scappare da lei con una smorfia sofferente e con lo sguardo inorridito.

 

Chi era e come mai non fosse stato intimorito dal sortilegio oscuro erano domande che potevano aspettare, adesso c'era da riprendersi la rivincita. Shionne non era una ragazza che consentiva a qualcun altro di combattere le proprie battaglie.

Speciale di Natale

 

Neo Aincrad aveva mantenuto delle caratteristiche in comune con Aincrad tra cui la celebrazione delle più importanti feste e tra di queste sicuramente la più entusiasmante era il Natale.

Nonostante il gruppo di eroi appartenesse a credi differenti, decisero ugualmente di non tirarsi indietro e di festeggiare quel giorno. Al contrario della maggior parte dei players non si unirono al grande party previsto dal Mondo di gioco, bensì scelsero di restare in intimità.

 

Per essere certi che niente andasse storto, stabilirono uno schema ben preciso attraverso il quale la giornata si sarebbe svolta.

Il primo punto era ovviamente la sveglia. Se per tutti era impostata verso le nove, così da permettere di fare qualche regalino a chi ancora non vi aveva provveduto, quella di Kisara ed Asuna risuonò di mattina prestissimo; per la precisione alla quattro. Suddetta disparità di trattamento trovava una semplice spiegazione: pescare.

La forte donna bionda aveva deciso di preparare una cena da leccarsi i baffi grazie ad ingredienti e spezie pregiatissimi. Mancava solo il piatto principale, il pesce, e fortuna volle che ci fosse un lago ricco di trote, lucci ed altre specie tipiche del luogo proprio vicino a dove lei e gli amici alloggiavano. Yuuki, volendo darle una mano, si offrì di accompagnarla nonostante le sue abilità di pesca non fossero particolarmente buone.

 

Talmente era eccitata da poter finalmente dedicarsi alla propria passione, Kisara non ebbe alcun problema ad alzarsi prima del levarsi del sole.

Messo sotto i denti un rapido boccone, preparò uno zaino nel quale mise degli spuntini ed alcune bevande, prestando attenzione ai gusti della ragazza che si sarebbe unita a lei, per poi dedicarsi alle attrezzature.

 

“ Questa canna senza mulinello è meno complicata tecnicamente, ma forse per Asuna è meglio una standard...Credo che farò proprio così, in fondo è una novizia in questa arte. Nel caso in cui dovesse dimostrare una certa propensione allora vedremo. Invece io prendo la mia fidata Migal, con lei potrò prendere un bel pesce buonissimo che farà rimanere gli altri a bocca aperta. Ora devo occuparmi delle esche, se per quando avrò finito non sarà ancora scesa sarò costretta a chiamarla personalmente”.

 

Mentre il leone dorato si avviava verso la fase finale dei preparativi, il Flash interrompeva pigramente l'ennesimo allarme.

“ Mmm...Asuna perché continui a posticiparla? Spegnila e torna a dormire” commentò un mezzo addormentato spadaccino, “ Non posso Kirito, ho promesso a Kisara che l'avrei aiutata per la cena di questa sera” “ A quest'ora? Cosa dovete cucinare di così impegnativo?” “ Si dà il caso che le pietanze più prelibate richiedano tempo e poi noi dobbiamo procurarci la materia prima” “ Quale?” “ Qualche pesce” “ Ci sarei dovuto arrivare, Kisara è pazza per queste cose” “ Già, è meglio che vada oppure mi butterà giù dal letto” “ No, rimani qui con me” si lamentò il moro abbracciandola in modo da riportarla sul suo petto, nella stessa posizione in cui si erano sopiti la sera prima.

 

La tentazione di abbandonare gli intenti iniziali per potersi crogiolare nel calore dell'amato fu molto forte. Il perfetto realismo del successore di SAO si ripercuoteva anche nei momenti di intimità: ogni carezza, ogni bacio erano percepiti con maggiore realismo rispetto a quelli di Aincrad e ciò aveva spinto i due innamorati a gradire ancora di più la compagnia reciproca.

Normalmente quando erano in gruppo si controllavano, limitandosi a qualche tenero gesto d'affetto, ma non appena si trovavano da soli tutto ciò che desideravano era l'altro, il resto non contava più nulla.

 

Questa volta però la stoccatrice, sebbene con grande sacrificio, resistette all'impulso di lasciarsi andare e non solo per la promessa fatta all'amica ma poiché voleva che la cena di Natale fosse davvero speciale.

 

“ Scusa Kirito, ma devo andare” gli disse alzandosi rapidamente così da non rischiare di cadere nuovamente in tentazioni, “ Non ti preoccupare, saremo di nuovo insieme in men che non si dica” aggiunse dandogli un dolce bacio, “ Sento già la tua mancanza” “ Se proprio non puoi stare senza di me nemmeno per qualche ora perché non ti unisci a noi? A Kisara non dispiacerà” “ E' troppo presto ed è inverno, non ce la faccio” “ Sembri un vecchio brontolone Kirito” “ Mi ci sento dopo gli ultimi anni di continui pericoli e scontri” scherzò il ragazzo, suscitando nella castana quella risatina che gli piaceva tanto.

“ Asuna copriti che farà freddissimo” “ Non temere per questo, l'istinto da mamma orsa di Kisara mi terrà al sicuro”.

 

Salutato ancora una volta il fidanzato, Yuuki scesa al piano di sotto dove trovò la sua futura insegnante già pronta per partire.

“ Giusto in tempo Asuna, stavo per venirti a chiamare” “ Scusa Kisara, ho avuto qualche problema a svegliarmi” “ Quel problema si chiama Kirito, vero?”. Il Flash rispose arrossendo vistosamente, “ Guarda che se vuoi tornare indietro per non ci sono problemi” “ No, voglio venire con te” “ Allora sarà meglio uscire subito oppure rischieremo di perdere le migliori prede” “ Va bene”.

 

Quando passarono davanti la cucina vennero colte di sorpresa nel vedere la fanciulla dai capelli rosa intenta a mettere sotto i denti qualsiasi cosa di commestibile con la solita ingordigia.

“ Shionne già in piedi?” “ Asuna, Kisara!” esclamò sorpresa la sniper con le guance piene di cibo, “ Noi ci siamo alzate per andare a pescare, tu invece?” le chiese la stoccatrice curiosa, “ Ultimamente non dormo molto...” “ Gli Aculei continuano a fare le bizze?”, la cecchina annuì all'interrogativo del leone dorato che commentò con dispiacere: “ Shionne...”.

 

Sapendo bene che nell'ultimo periodo il pozzo senza fondo era tornata a chiudersi in se stessa per colpa dell'instabilità crescente della propria maledizione, al Flash venne un'idea geniale.

“ Shionne perché non ti unisci a noi?” “ Non lo so Asuna...” “ Stare da soli non farà che farti incupire di più e non è il caso, non credi?” “ Non so nemmeno pescare” “ Neanche io, ma Kisara ci insegnerà" “ Assolutamente, vi farò un corso intensivo” “ Dato che insistete e non voglio svegliare gli altri accetto l'offerta” “ Brava, così mi piaci”.

 

Il terzetto con un inaspettato spirito allegro si diresse finalmente presso il lago puntato dalla donna più adulta già da svariati giorni.

Sebbene non nevicasse, la temperatura era estremamente rigide, solo i vestiti termici e le calde bevande portate saggiamente da Kisara permisero loro di non congelare.

 

Arrivate sul posto il leone dorato spiegò con grandissimo trasporto, il quale lasciare trasparire la passione che aveva, le meccaniche basilari della pesca. Le sue abilità di maestra furono davvero buone, infatti le novizie, dopo qualche tentativo a vuoto, riuscirono a prendere qualcosa. Nessun pesce era particolarmente grosso o raro, ma comunque le due provarono un forte senso di soddisfazione.

 

“ Avete superato le mie aspettative, brave” “ Merito dell'insegnante, giusto Shionne?” “ Sì” “ Adesso però perché non ci mostri le tue capacità Kisara?” “ In questo contesto devi chiamarmi Comandante Kisara, intesi Asuna?” “ Certo, Comandante Kisara” “ Comunque esaudirò la tua richiesta, in fondo per questa sera voglio un qualcosa di unico, di mai visto”.

 

Mentre la leader del gruppo studiava con scrupolo il tipo di esca e di canna da usare per catturare il Re, un enorme pesce che secondo alcuni NPC dimorava in quel lago, Yuuki iniziò a parlare dei regali che aveva preso agli altri del gruppo; naturalmente non rivelò quelli scelti per le attuali compagne altrimenti le avrebbe rovinato la sorpresa.

Quando descrisse quello per l'amato, la sniper si rattristò improvvisamente spingendola a preoccuparsi per lei.

 

“ Shionne, gli Aculei ti hanno fatto di nuovo male?” “ No Asuna” “ Allora cosa c'è che non va? Forse ti ho infastidita?” “ Non è colpa tua, solo che” “ Solo che?” “ Quando hai parlato di Kirito sono riaffiorate delle emozioni... Invidia” “ So che la tua è diversa da quella di Alice perché ti piace qualcun altro che tutte noi conosciamo bene”.

Il viso della ragazza dagli intensi occhi blu si colorò di rosa, ma fu solo per una frazione di secondo; dopo di che tornò quello cupo di prima.

 

“ Gli Aculei hanno un ruolo, corretto?” “ Certo che l'hanno Kisara! E' colpa loro se non posso sfiorarlo senza infliggergli dolore” “ Tecnicamente non sente il dolore, ma capisco il tuo punto. Anche se non si fa vedere, le tue scariche lo feriscono” sintetizzò con perfezione il leone dorato.

“ Odio questa situazione, odio fargli del male ed odio quello provo per lui...Se non avessi certi sentimenti non proverei tanto dolore” si lasciò andare per la prima volta Shionne, piccolo sfogò che l'aiutò anche se solo un po'.

 

“ Non puoi consentire ai tuoi Aculei di privarti delle tue emozioni, specialmente dell'amore. Quello che c'è tra te ed Alphen è speciale e te lo dico per esperienza, sai mi ricordate me e Kirito nei giorni antecedenti al nostro primo bacio” “ Noi non siamo come voi Asuna” “ Mi rendo conto che la situazione è più complessa, ma il vostro legame è vero e forte” “ Asuna” “ Non provare nemmeno a contraddirmi, non sono mica cieca. So cosa vorresti condividere con lui, ma il contatto fisico non è l'unico mezzo per trasmettere il tuo amore. Ce ne sono altri come ad esempio la cucina” “ La cucina?” “ Asuna ha perfettamente ragione, cucinare è un modo per comunicare ciò che si prova. Magari potresti fargli un piatto speciale, un qualcosa di piccante visto che gli piace tanto” “ Non lo so Kisara, non è che sia un asso ai fornelli” “ Questo non è un problema, hai davanti a te due delle chef più abili di tutta Neo Aincrad, ti daremo noi una mano” affermò con un occhiolino rassicurante la stoccatrice.

 

L'idea suggerita dalle due si insinuò nella mente della fanciulla solitaria. Fare una pietanza apposita per Alphen sembrava così bello, perciò alla fine vinse le sue insicurezze.

“ Mi avete convinta, cucinerò per lui” “ Ottimo, mentre aspettiamo che il Re abbocchi possiamo pensare a come strutturare il piatto, ho già un paio di idea” “ Grazie Asuna e grazie anche a te Kisara” “ Non devi ringraziarci, aiutarci a vicenda è ciò che fanno le amiche” “ Amiche...Sì, grazie amiche”.

 

Passate da poco le nove di mattina lo spadaccino nero finì di fare colazione, ne scelse una veloce in quanto voleva andare nella vicina città per comprare un regalo alla persona che amava di più. Mentre stava per andarsene venne intercettato dai restanti membri del gruppo che, vedendolo già vestito, gli impedirono di proseguire, almeno fino a quando non avrebbe soddisfatto la loro curiosità.

Nello specifico parlò Rinwell, affiancata come sempre dal suo simpatico gufetto Hootle, “ Kirito ci stupisci, pensavamo che saresti rimasto a letto fino a mezzogiorno” “ Avrei voluto, ma devo prendere qualcosa in paese” “ Ritardatario come al tuo solito” “ In questa occasione non è colpa della mia pigrizia, semplicemente non potevo comprare quella cosa prima” “ Quale cosa?” “ Lo vedrai questa sera, ora devo proprio andare” “ Aspettami Kirito, vengo con te” esordì Alice con indosso con grazioso abito in stile natalizio sulle tinte gialle.

Era strano vederla senza la sua armatura dorata, con essa di solito emanava un'aura di serietà ed austerità, ora invece sembrava solamente un'adorabile giovane donna.

 

“ Anche tu ti sei ridotta all'ultimo minuto” “ Proprio così Kirito, mi sono persa nei miei impegni” “ Ci avrei scommesso, dai andiamo” “ Con piacere”.

 

Una volta che il duo si fosse allontanato, Law commentò con un sorriso sornione: “ Bravo Kirito, esce contemporaneamente con due ragazze e che ragazze. Sono forti e determinate, ma allo stesso tempo aggraziate e dolci. Vorrei essere al posto suo” “ Sei un idiota Law, Hootle attaccalo” “ Un attimo, perché? Cosa ho detto di male?” “ Non ti rendi conto che non tutti sono dei pervertiti? Kirito sta con Asuna e basta. E' Alice a provare qualcosa di tenero verso di lui e probabilmente nemmeno se ne rende conto, perciò non ha fatto obiezioni prima” spiegò la maga decisamente adirata con l'amico.

 

Mentre quest'ultima rimproverava con veemenza il combattente marziale, il quale stava altresì subendo gli spietati assalti del bianco uccellino, la maschera di ferro notò l'assenza di colei per quale aveva un debole e ciò gli fece commentare: “ Shionne non è scesa, starà riposando. Sono felice per lei, gli ultimi giorni sono stati duri” “ Ti sbagli Alphen, anche questa mattina si è alzata all'alba” “ Davvero Dohalim?” “ Credo di sì, ho sentito la sua voce diverse ore fa” “ Confermo, l'ho avvertita anch'io” intervenne Liz, “ Perché non mi avete svegliato? Le avrei fatto compagnia” “ Perché non ce ne era il bisogno, si è unita a Kisara ed Asuna” “ Bene, almeno non è rimasta da sola. Le vengono sempre brutti pensieri in queste circostanze...Lisbeth, Dohalim, Rinwell potresti darmi una mano a completare il dono che sto preparando per lei?” “ Sarà un vero piacere” rispose per tutti il mastro fabbro, “ Grazie mille”.

“ Ed io?” “ Non prenderla sul personale, ma tu Law non sei adatto” “ Sei ingiusto Alphen...Cosa dovrei fare?” “ Resta a fare compagnia ad Hootle” “ Cosa!? Non voglio stare solo con”.

Il giovane venne interrotto bruscamente dall'ennesimo attacco del gufo, il quale sembrava intenzionato a non lasciarlo in pace.

 

Kirito ed Alice, raggiunta la meta, trascorsero diverso tempo tra i mercatini allestiti per l'occasione.

Dire che la bionda fosse felice era un eufemismo, si sentiva al settimo cielo nello stare con il ragazzo che amava senza la presenza ingombrante di Asuna. Di solito la castana si frapponeva sempre tra lei ed il beta tester impedendole di darle l'opportunità di fare le sue mosse nel tentativo di far capire al moro che era lei la donzella perfetta per lui e non il Flash. Adesso invece stava camminando fianco a fianco con lui tra le allegre botteghe, esattamente come facevano le coppie di innamorati lì intorno.

 

“ Che bello, non sono mai stata meglio, mi sento come se stessi volando. Basta però crogiolarsi in queste sensazioni, devo passare alla fase successiva, non avrò un'altra opportunità”.

La bionda, dato un fugace sguardo al volto concentrato del Dual Wielder, si focalizzò sulla sua mano avvicinando sempre di più la propria. Nel momento esatto in cui stava per sfiorarla, Kirito scattò in avanti esclamando sollevato: “ Eccoti!”.

 

La fanciulla guardò nella direzione in cui si era mossa l'alleato vedendo una vetrina che custodiva una collana scintillante con un pendente blu a forma di goccia.

Incuriosita dall'improvviso cambiamento di umore di quest'ultimo, gli domandò : “ Siamo, voglio dire sei venuto per questo?” “ Sì e sono contento di averlo trovato” “ E' un regalo per Natale, ma per chi? Se posso chiedere” “ Per Asuna” “ Oh...” “ Qualche giorno fa l'abbiamo visto insieme e mi ha raccontato di come le ricordasse quella che sua nonna le ha regalato. Non ha voluto che lo comprassi perché non ha effetti e costa troppo, però so che lo desidera ed io voglio farla contenta” “ Capisco...”.

 

Il volto di Alice, fino ad allora raggiante, si riempì di amarezza e tristezza.

“ Non c'è proprio niente che possa fare per farmi amare da te? Possibile che tu abbia occhi solo per lei eppure non le sono inferiore in niente né combattivamente né esteticamente...” rifletté accigliata, espressione che portò l'amico a chiederle: “ E' successo qualcosa Alice?” “ Niente” “ Il tuo viso dice altrimenti” “ Mi sono solo persa nei miei pensieri, niente di più” “ Qualcosa di cui vuoi parlare?” “ No, non temere” “ Va bene, allora una volta finito qui ci concentreremo suoi doni che devi fare tu” “ Certo...”.

 

Passata l'ora di pranzo Kisara, Asuna e Shionne tornarono a casa con un bottino eccezionale: il Re del lago, il gigantesco pesce era stata catturato dal Leone dorato dopo un'estenuante, ma soddisfacente lotta.

 

“ Siamo tornate!” esclamò contenta per i propri progressi nella caccia marina Yuuki “ Bentornate, caspita quanta roba! E questo? E' colossale, chi l'ha preso?” “ Che domanda Rinwell, sarà stata Kisara. Ci è voluta sicuramente tanta potenza e chi meglio della nostra Kisara? La sua forza bruta non conosce rivali, è più forte di un barbaro sotto effetto di droghe”.

 

Le parole di Law che volevano essere un complimento in realtà furono percepite come un insulto e di conseguenza ferirono l'animo della bionda che mugugnò mesta: “ Bruta...Barbaro...”.

“ Dovresti pensare prima di parlare Law” “ Perché?” “ Non vale la pena spiegartelo, non capiresti. Hootle, sai cosa fare” “ No aspetta, pietà!”.

 

Mentre il simpatico gufetto dava una lezione al giovane, Asuna, non vedendo l'amato in giro, affermò ad alta voce senza pensare: “ Starà ancora dormendo, meglio che vada a svegliarlo oppure rimarrà a letto per tutta la giornata e oggi non può essere pigro, devi aiutarci” “ Ti riferisci a Kirito?” “ Sì Dohalim” “ Non lo troverai nella sua stanza perché è andato in città” “ Doveva ancora fare i regali!? E' il solito” “ Questa volta però non è l'unico, anche Alice è nelle sue stesse condizioni ed infatti l'ha seguito” “ Quindi sono andati in mezzo ai mercatini di natale da soli, come dei fidanzati...”.

 

Intuendo di averla fatta grossa, il possessore della verga provò inutilmente a recuperare la situazione. Di solito le sue doti oratorie funzionava, ma la stoccatrice era troppo fuori di sé per dargli ascolto.

Pur non facendo alcuna scenata, la ragazza diede sfogo alla propria frustrazione: prese il colossale pesce Re, sollevandolo come un leggero fuscello, e lo portò in cucina dove inizio a sfilettarlo con violenza.

 

“ Chiedo scusa, non volevo che si infuriasse tanto” “ Proprio come Law, anche tu Dohalim devi riflettere di più prima di parlare” “ Farò meglio la prossima volta Kisara” “ So che ci proverai, ora è meglio che vada da lei prima che rovini il mio pescato. Shionne, mi dai una mano” “ Sì...” “ C'è qualcosa che non va?” “ No, solamente che Asuna fa davvero paura quando è arrabbiata” “ Già, mi auguro che Kirito abbia una spiegazione persuasiva...”.

 

Le tre cuoce si diedero da fare così come gli altri, i quali si occuparono delle decorazioni e della tavola. In meno che non si dica la sera arrivò e con essa ritornarono a casa lo spadaccino nero e la guerriera con al fianco Mito e Violet, incontrate durante la strada.

 

“ Tempismo perfetto, ci stavano per sedere” esordì con allegria Liz ai quattro appena giunti, “ Scusateci, ma ci è voluto più del previsto. Ci siamo persi tra le bancarelle e poi abbiamo incontrato queste due” “ Abbiamo un nome Kirito” lo rimproverò la falciatrice, anch'essa piuttosto irritata per averlo trovato in giro con Alice e non con la sua migliore amica.

 

“ Mito! Sapevo che eri tu!” esclamò felice Yuuki non appena raggiunse la sala da cena, “ Ti avevo promesso che io e Violet saremo venute. Abbiamo fatto un po' tardi a causa di un dungeon più complesso del previsto” “ L'avevo immaginato, sono comunque entusiasta che siate arrivate in tempo. Coraggio sedetevi” “ Grazie” “ Di niente Violet”.

“ Che profumino delizioso” commentò improvvisamente il beta tester già con l'acquolina alla bocca, “ C'è chi ha dato tutto se stesso per la riuscita di questa festa a differenza di chi ha preferito spassarsela in città” rispose freddamente la castana, tornando in cucina per ultimare le cotture senza degnarlo di uno sguardo.

 

Già da suddetta affermazione l'eroe intuì l'irritazione della fidanzata, però ne ebbe conferma solamente durante il cenone. Non solo non si sedette al suo fianco, preferendo la compagnia di Mito e Kisara, ma di tanto in tanto lanciava delle occhiatacce a lui ed Alice, sguardi che nascondevano sofferenza e questo non poteva sopportarlo. Di conseguenza, non appena ne ebbe l'opportunità, le si accostò portandola da parte.

 

“ Che cosa vuoi?” gli chiese Yuuki con velata ira, “ Niente di particolare, volevo solo stare con te” “ Perché non te ne ritorni da Alice!?” “ Quindi ci avevo visto giusto, ti sei arrabbiata perché sono stato con lei” “...” “ Sei carina quando ti ingelosisci” “ Non sono gelosa! Non è la prima che voi andate insieme da qualche parte, però oggi è Natale ed avrei voluto passarlo in tua compagnia. Evidentemente per te non è lo stesso” “ Non è vero, non c'è niente che potrei volere di più se non restarti vicino” “ Allora perché te ne sei andato?” “ Perché dovevo comprare una cosa” “ Ci saremo potuti andare insieme” “ Impossibile” “ Per quale ragione?” “ Perché dovevo farti una sorpresa”.

 

A quel punto il moro le porse una scatola ben confezionata, con un simpatico nastro marrone-arancione. Titubante la ragazza lo scartò, rimanendo senza parole nel vederne il contenuto.

 

“ Ma questo è...” “ Proprio quel ciondolo” “ Ma Kirito, non dovevi” “ Sì invece. Ho visto quanto era importante per te” “ Però ti è costato una fortuna” “ Il tuo sguardo l'ha ripagato e con gli interessi” “ Razza di sciocco”.

Asuna lo strinse a sé ormai priva di rabbia e tristezza.

 

“ Grazie Kirito, è bellissimo” “ Mi dispiace, non volevo rovinarti il Natale” “ Non l'hai fatto, sono stato io a diventare gelosa senza un motivo” “ Non è vero, la colpa è mia. Avrei dovuto prevedere i tuoi sentimenti” “ Diciamo che siamo pari” “ Va bene” “ Aspettami qui, vado a prendere il tuo di regalo”.

 

Mentre Yuuki, con ritrovata felicità, dava all'amato uno speciale braccialetto che si intonava al suo nuovo ciondolo, gli altri si stavano divertendo con giochi di società a tema natalizio; persino Violet nonostante sentisse la forte mancanza del barbaro. Una parte di lei voleva piangere per non averlo accanto, ma sapeva che assumere un atteggiamento del genere l'avrebbe solo fatto arrabbiare, per cui si sforzò a ridere promettendosi che il prossimo Natale l'avrebbe passato al suo fianco, possibilmente come sua compagna di vita.

 

La serata continuò serena, arricchita dall'accompagnamento musicale del violino di Dohalim, fino alle prime luci dell'alba quando alcuni cedettero all'ebrezza dell'alcol, tra cui Alice spinta anche dall'insuccesso del proprio piano di conquista del cuore dell'amato, ed altri invece tornarono nelle proprie stanze a proseguire i festeggiamenti in un modo un po' diverso.

La sniper invece si fermò sul balcone della villa ad osservare i primi raggi di luce vincere le tenebre.

 

“ E' uno spettacolo, non è vero?” esordì Alphen mettendosi molto vicino a lei, “ Sì, uno dei migliori” gli rispose con calma e senza invitarlo ad allontanarsi.

“ Shionne, Kisara mi ha detto che sei stata tu a preparare i miei piatti” “ Non ti sono piaciuti?” “ Il contrario, li ho adorati. Erano i più buoni di tutti la mia vita” “ Gr...grazie” mugugnò la ragazza leggermente imbarazzata, “ Per ringraziarti ecco a te”.

 

La maschera di ferro le diede un ferma capelli a forma di gufo, spiegandolo: “ So che ti piace tanto Hootle, ma non puoi accarezzarlo quindi, fino a quando non ti libereremo dalla tua maledizione, lo avrai accanto in un certo senso” “ Alphen...è stupendo” “ Felice che ti piaccia”.

 

Dopo aver indossato l'oggetto, la fanciulla dai capelli rosa avvolse una sciarpa blu intorno al compagno, stando ben attenta a non attivare gli Aculei.

“ Ho pensato che ti poteva essere utile e poi...un tocco di blu ti sta bene” sussurrò la ragazza rossa in viso, “ E' calda ed ha il tuo profumo. Perfetta, grazie mille”.

 

I due restarono a fissare il cielo con una strana sensazione nel petto per diversi minuti fino a quando Shionne non poggiò la propria mano su quella del ragazzo. Il gesto scatenò gli Aculei, ma per la prima volta non si ritrasse limitandosi a commentare: “ Solo per qualche altro momento, poi ti curerò”.

Alphen non le rispose a parole bensì intrecciò le loro dita, gesto che suscitò in entrambi un dolce sorriso.

 

Tra non molto sarebbero tornati a lottare per sopravvivere, ma per adesso potevano solamente godersi il reciproco calore, così come le altre coppie di loro amici.

Un rapporto complicato

 

L'arrivo di Alphen fu certamente importante, ma da solo nemmeno lui sarebbe stato in grado di avere la meglio contro tutte quelle guardie. Sebbene una parte di lui se ne rendesse conto non ebbe nemmeno un attimo esitazione e non solo per l'impulsività che lo contraddistingueva o l'istinto di proteggere chi era in pericolo, ma per un'altra ragione strettamente legata a quella specifica fanciulla: averla vista quasi sopraffatta aveva risvegliato la parte più aggressiva del suo spirito. Logicamente non esisteva una spiegazione, però non ogni cosa trovava una giustificazione logica...

 

Mentre stava combattendo dosando al meglio i movimenti così da non sprecare energie preziose, si rese conto che la ragazza dai capelli rosa aveva appena ricaricato il fucile e stava per puntarlo in sua direzione.

Incrociando semplicemente quei fantastici, ma tristi occhi blu intuì cosa aveva in mente senza la necessità di scambiare una parola; perciò si spostò dalla linea di fuoco lasciando alla possibile nuova alleata campo libero.

Quest'ultima, percependo che la maschera di ferro avesse intuito cosa lei avesse in mente, usufruì del proiettile speciale appena creato per sbaragliare gran parte dei nemici in un'esplosione fiammante. I pochi che riuscirono a cavarsela vennero facilmente sconfitti dal giovane, rimasto sinceramente stupito da quelle affascinanti fiamme.

 

Superato il pericolo l'ex prigioniero si avvicinò alla sniper domandandole con cortesia ed un velo di preoccupazione: “ Stai bene?” “ Sì, non lo vedi?” gli rispose con la solita freddezza, “ Bhe sì, ma pensavo che quei tizi ti avessero fatto del male” “ Non ne sono stati capaci” “ Davvero!? Ti sei sottratta alla torture?” “ Di cosa stai parlando?” “ Forse non ne vuoi parlare, ti capisco però io sono stato nella tua stessa posizione. Anch'io ero un prigioniero quindi” “ Fermati un attimo, io non sono mai stata dietro le sbarre” “ Allora cosa ci faceva nei pressi di un carcere? Non sai che è pericoloso, ti arrestano a vista da queste parti e poi ti seviziano con una fantasia che non conosce mai fine”.

 

La ragazza venne colta in contropiede sia per l'imbarazzo di non aver capito che quell'imponente edificio fosse una prigione e non un qualche dungeon colmo di tesori sia dal tono usato da colui che aveva aiutata, carico di dolore e rancore; le stesse emozioni che provava lei verso gli Aculei.

Suddetto elemento la spinse ad ammorbidirsi leggermente, portandola a dirgli la verità.

 

“ Non avevo idea della natura di questo posto. Quando l'ho visto pensavo fosse una delle fortezze che si incontrano di tanto in tanto, evidentemente mi sbagliavo” “ Capita a tutti, specialmente in un Mondo complicato come questo. Conta solo che tu stia bene”.

Ancora una volta la maestra delle armi da fuoco venne colta alla sprovvista, sentire qualcuno dirle una cosa del genere con un sorriso genuino le fece accelerare il battito cardiaco. Nonostante avvenne solo per un istante, fu abbastanza da attivare la sua maledizione.

 

Alphen, vedendola attraversata da ciò che sembravano essere delle scariche elettriche, corse da lei dandole il sostegno necessario per evitare che cadesse a terra.

 

“ Lasciami!” esclamò agitata la fanciulla una volta che il dolore si placò, “ Scusa, non volevo toccarti senza permesso, ma sembravi aver bisogno di aiuto” le rispose un po' agitato la maschera di ferro, “ Non ho bisogno di nessuno, posso cavarmela perfettamente da sola” aggiunse la sniper riprendendo il tipico atteggiamento che l'accompagnava sempre.

 

Il giovane non sapeva cosa fare. Inizialmente il proprio intento era quello di portarla in un posto sicuro, ma adesso temeva in una sua reazione negativa.

Proprio mentre rifletteva su come muoversi vide una luce azzurra intorno a sé, la quale gli stava ripristinando gli hp persi. Voltando la testa vide l'artefice, la stessa giovane che fino a pochi momenti prima aveva dato l'impressione di odiarlo.

 

“ Cosa stai” “ Lo sto facendo per quello che hai fatto prima e per i miei Aculei” “ Aculei? Ti riferisci a quelle scariche che ti hanno pervasa?” “ Sì...Come hai fatto a non urlare di dolore?” “ Non provo questa sensazione” “ Non prendermi in giro” “ Non lo sto facendo, io non sento il dolore così come la temperatura atmosferica e diverse altre cose” “ Se non ti avessi visto con i miei occhi non ti crederei” “ Ma lo fai, vero?” “ I dati sono a tuo favore” “ Lo prendo per un sì, comunque sono Alphen” “ Shionne”.

 

La maschera di ferro, considerando il gentile e non necessario gesto della ragazza, stava rivalutando l'idea di viaggiare con lei ancora per un po', in fondo doveva ancora aspettare prima dell'inizio della nuova operazione di Liberazione. Quando ad un tratto in lontananza apparvero le sagome di un piccolo manipolo di guardie, accompagnate da una belva enorme simile ad un camaleonte, dotato di artigli ben poco amichevoli.

 

“ Ce ne sono altri” “ Me ne sono accorta Alphen” “...” “ Seguimi” “ Come?” “ Nel passo montano sarà più facile liberarsene”.

 

Il ragazzo le diede ascolto anche se piuttosto confuso sul suo comportamento: prima Shionne non voleva avere niente a che fare con lui ed ora gli aveva suggerito un piano d'azione. Dire che i suoi atteggiamenti fossero alquanto particolari era un eufemismo, ma nonostante ciò era insolitamente contento di stare più tempo al fianco di quella ragazza così unica.

Domare le fiamme

 

Gli inseguitori del duo erano decisi a non lasciarli scappare, arrivando a stare loro alle calcagna persino nell'impervio passo montano. Spinti da un'inaspettata determinazione, si avvicinarono sempre di più ai giocatori i quali stavano risentendo della stanchezza accumulata negli scontri appena sostenuti.

 

“ Non va affatto bene, ci raggiungeranno” “ Smettila di fare commenti inutili Alphen e pensa a correre” “ Non servirebbe, non possiamo seminarli. C'è solo una soluzione”.

Senza dare possibilità alla sniper di chiedergli cosa avesse in mente, la maschera di ferro ingaggiò i secondini più prossimi. Gli assaltò a testa bassa incurante del pericolo e persino quando subì svariati attacchi non si tirò indietro.

 

Il luogo in cui si trovava, stretto come un tunnel, diminuì sensibilmente il vantaggio numerico avversario, permettendogli di affrontarne uno alla volta. In suddette circostanze riuscì ad imporsi sul primo gruppo, sfortunatamente però poco distante erano già pronte altre squadre e queste potevano contare sull'ausilio di strane belve snelle ed agili per le quali non sarebbe stato un problema muoversi anche in condizioni tanto complicate.

 

“ Ma quanti ne sono!? Sembrano infiniti...” mugugnò il ragazzo dai capelli bianchi, tentando di recuperare un po' di energia. In quel momento un proiettile lo sorvolò, scoppiando contro una parete rocciosa che subito dopo crollò, creando uno spesso muro di roccia.

“ Dai andiamo, non li terrà fermi a lungo” sostenne la solitaria facendogli cenno con la testa, “ Non te ne sei andata?” “ Mi pare evidente di no” “ Grazie” “ Non fraintendere. Non sono rimasta per aiutarti, semplicemente non mi piace che qualcuno combatta la mie battaglie” rispose freddamente la prima incrociando le braccia, “ I motivi non contano, resta il fatto che mi hai aiutato perciò grazie”.

 

Shionne rimase interdetta davanti a tale comportamento. Normalmente il suo tono allontanava chiunque ed invece questo strambo player era rimasto insolitamente gentile.

 

“ Non mi interessano i tuoi ringraziamenti, non me ne faccio”.

La maestra del fucile venne interrotta bruscamente dal colossale camaleonte che aveva visto qualche minuto prima, il quale la catturò con la sua lingua; scelta pessima  da parte della belva. Gli Aculei della giovane si attivarono con una grande violenza, costringendola a lasciare la presa.

 

“ Stai bene Shionne?” le domandò con inspiegata preoccupazione il giovane, “ Sì, è stato lui a farsi male” “ Se l'è cercata, non avrebbe dovuto attaccarti. Però come ha fatto a passare? Le macerie sono ancora intatte” “ Si sarà mimetizzato prima che creassi la trappola, la nostra fretta di scappare gli ha permesso di celarsi indisturbato” “ Giusto, non ci avevo pensato” “ Sono dell'idea che non ci lascerà passare tranquillamente” “ Già, dovremo combattere anche se abbattere una cosa tanto grande non sarà semplice e non abbiamo molto tempo” “...Non c'è altro modo, dobbiamo usare il mio asso nella manica” “ Hai un asso nella manica?” “ Sì, ma è pericoloso per chi lo usa” “ Perché?” “ Causa molto dolore e può arrivare persino ad uccidere” “ Facciamolo” “ Sicuro?” “ Certo, ricorda che non sento il dolore” “ Vero, allora stai pronto a brandire la spada ardente”.

 

Shionne ripeté lo stesso processo usato alla porte di Nefti con una differenza importante: Alphen non fece alcuna smorfia sofferente né tanto meno minacciò di svenire come Kirito, bensì si limitò ad ammirare rapito la lama di fuoco.

 

“ Wow, è incredibile!” “ Ti piace sul serio? Non la trovi orribile? Ti sta risucchiando i punti vitali” “ Rimane eccezionale. Tieni sotto controllo un potere del genere!?” “ Bhè..sì” “ Veramente impressionante, non sei solo abile con il fucile, ma possiedi anche un potere così fantastico”.

 

Per la seconda volta la fanciulla rimase senza parole e persino con un leggero imbarazzo che tuttavia dovette scacciare subito poiché c'era un nemico da fronteggiare.

“ Alphen assaltalo sfruttando l'energia della mia spada, io penserò a curarti le ustioni” “ Sei anche una healer, me ne stavo scordando” “ Sono soprattutto una healer, le mie abilità in questo campo sono le migliori” “ Grande così posso concentrarmi solo sull'offesa”; detto ciò il ragazzo partì alla carica.

 

La bestia provò ad imprigionarlo, fallendo miseramente, poi tentò di mimetizzarsi per una carica furtiva, ma non ne ebbe il tempo in quanto il giocatore lo carbonizzò con un singolo fendente lasciando di stucco i presenti che non si aspettavano niente del genere, inclusa la stessa sniper; l'effetto che la spada ardente aveva avuto con Alphen si dimostrò immensamente superiore a quello suscitato con il beta-tester.

 

Esisteva una precisa ragione per suddetto fenomeno, ma ancora era lontanissimo dalle mente dei due players...

Una persona diversa

 

Visto che quella era la prima volta che la brandiva, Alphen non fu tanto abile a gestire il potere dell'incredibile arma offertagli dalla compagna e di conseguenza la sfruttò più del dovuto con l'effetto di ustionarsi pesantemente e distruggere una bella porzione di montagna; fortunatamente i detriti si riversarono sul fronte opposto rispetto al quale si trovava.

 

Sebbene non provasse dolore un danno del genere avrebbe potuto portare a spiacevoli infezioni se non a qualcosa di peggio per cui doveva essere immediatamente trattato. La sniper lo sapeva benissimo ed infatti si affrettò a guarire l'imprudente alleato.

Le sue abilità in tale campo erano veramente eccezionali, nonostante le ferite della maschera di ferro fossero decisamente serie le bastarono pochi secondi per rimetterlo completamente in sesto.

 

Mentre completava il trattamento con qualche bendaggio fece un mezzo complimento al suo assistito: “ Il tuo fendente di prima era da pazzi, sfruttare tanta potenza per un singolo nemico è esagerato. Però devo ammettere che riuscire a sorreggere la spada ardente non è da tutti ed ancora in meno sarebbero stati in grado di resistere alla sua forza” “ Senza di te sarei finito carbonizzato quindi il merito non va solo a me. Comunque la tua arma è davvero incredibile, non ho mai visto nulla del genere. Scommetto che riuscirebbe a sfondare persino lo scudo di Heathcliff” “ Chi sarebbe questo tizio?” “ Un mio amico, sarò felice di presentartelo sempre se vuoi unirti a noi” “ Quale sarebbe il vostro obiettivo?” “ Sconfiggere i direttori e liberare i prigionieri” “ Non fareste prima a concentrarvi sul trovare un modo per porre fine a Neo Aincrad?” “ Sarebbe sicuramente la soluzione ideale, ma al momento non abbiamo il minimo indizio su come fare. Perciò, mentre cerchiamo di venire a capo di suddetto rebus, aiutiamo chi possiamo” “...”.

 

A quel punto la fanciulla si chiuse in sé, ma non per le solite ragioni bensì per riflettere.

Fino ad allora non aveva cavato un ragno dal buco e probabilmente ci sarebbe voluto troppo tempo per esplorare il Mondo di gioco da sola, fare squadra con qualcuno poteva essere la soluzione migliore. Il problema risiedeva però nel viaggiare al fianco di qualcuno per via degli Aculei e dalla loro crescente instabilità. Tuttavia Alphen era diverso da chiunque altro, lui non provava sofferenza fisica ed inoltre sembravano avere una speciale intesa in battaglia; elemento chiave per il successo nei dungeon più pericolosi.

 

“ Shionne? Stai bene?” “ Come?” “ Ti ho chiesto se stai bene? I tuoi Aculei hanno fatto di nuovo le bizze?” “ Niente del genere, stavo solo pensando” “ A cosa?” “ All'idea di unirmi a te” “ Davvero?” “ Sì ed ho deciso di viaggiare al tuo fianco, sempre se per te non è un problema" “ Affatto, ne sono felice” “ Non fraintendere, faremo squadra solo fino a quando i nostri obiettivi coincideranno. Se per qualche ragione le nostre priorità dovessero divergere, me ne andrò per la mia strada. Chiaro?” “ Chiaro, ma credo che non ci sarà una situazione del genere visto che tutti noi giocatori vogliamo la stessa cosa: tornare alla realtà” “ Probabilmente hai ragione, ma è meglio essere trasparenti per evitare equivoci”.

 

La maschera di ferro capì che la compagna voleva da subito mettere in chiaro che non aveva alcuna intenzione di creare un legame che andasse oltre i comuni interessi e, sebbene ciò gli dispiacesse un po', non fece storie accettando tranquillamente la sua decisone.

 

“ Ora che è tutto sistemato, dovremo tornare dai miei amici” “ Va bene, fammi strada” “ Certo. Quasi dimenticavo, ecco la tua spada” “ No, tienila tu” “ Cosa!?” “ Sei l'unico in grado di brandirla come si deve, sarebbe uno spreco se non la usassi. Tuttavia se ti crea dei problemi posso riprendermela” “ No, sono entusiasta nell'avere la possibilità di usarla di nuovo” “ Ricorda però che funziona solo in mia presenza, sono l'unica in grado di attivarla. Perciò” “ Dobbiamo restare vicini affinché possa sfruttarla al massimo e comunque non ho intenzione di lasciarti indietro”.

 

Per l'ennesima volta la freddezza della giovane si sciolse davanti all'incomprensibile, almeno per lei, comportamento del ragazzo il quale le mostrava una gentilezza che non aveva mai conosciuto, nemmeno nel Mondo esterno e per questo si sentiva stranamente sollevata nello stare ancora con lui. Forse d'ora in poi la solitudine non sarebbe più stata la sua unica amica e compagna.

Una notizia tanto attesa

 

Grazie al caos generato dalla Spada Ardente Alphen e Shionne riuscirono a seminare gli inseguitori nell'impervio passo montano, però non era ancora arrivato il tempo di rilassarsi. Dovevano necessariamente continuare a muoversi in direzione di Heathcliff poiché sostare avrebbe rappresentato un grosso rischio e non solo per la possibilità di essere rintracciati dai secondini, ma per la presenza del celebre “ Mangia Montagne”, un colossale lombrico che, sfortuna volle, dimorava proprio in quella zona.

 

Il duo, preso dalla fretta di fuggire, non si era reso conto di essere entrato proprio in una delle tane della creatura, riconoscibile dalla presenza di strani segni sulle rocce simili a profondi tagli. Se l'avessero fatto probabilmente avrebbero preferito affrontare tutte quelle guardie, di sicuro avrebbero avuto più chances.

 

Dopo qualche ora di cammino, rigorosamente in silenzio e non per l'asocialità della sniper, ma per quella strana sensazione che stava provando, sentirono qualcuno o qualcosa correre in loro direzione; temendo che si trattasse del micidiale mostro si tennero pronti alla lotta.

Non appena videro dei cespugli poco lontani agitarsi si scambiarono un cenno di intesa, dopo il quale la maledetta dagli Aculei sparò un colpo a bassa altezza, in modo che non risultasse letale; scelta dettata dall'incertezza di chi avessero di fronte. Sorprendentemente il proiettile venne evitato da una snella figura la quale, con una velocità eccezionale, chiuse le distanze con la giocatrice disarmandola con un singolo gesto.

 

Il giovane dai capelli d'argento stava correndo in suo soccorso, ma si fermò improvvisamente esclamando mezzo incredulo: “ Asuna!?” “ Alphen, stai bene? Questa tizia ti ha ferito?” “ Sì, sto bene e lei non è una nemica bensì un'alleata”.

A quelle parole la stoccatrice tolse la propria lama dalla gola dell'altra donzella per poi scusarsi umilmente: “ Mi dispiace tanto, ho frainteso la situazione” “ Non serve, in fondo sono stata io a sparare per prima” “ Il mio comportamento rimane troppo avventato, non si ripeterà”.

 

Shionne stava per ripeterle che non necessitava di tutto ciò, aveva capito che si era trattato di un malinteso, quando le ritornò in mente il nome detto da Alphen: Asuna. Era lo stesso della ragazza del beta-tester, anche il suo fisico corrispondeva a quello descritto nei minimi dettagli dal giovane. Non ci voleva di certo un genio per capire che si fosse imbattuto proprio nella fidanzata di Kazuto e visto che lui l'aveva aiutata alle porte di Nefti ed avevano anche un accordo, non perse altro tempo ad informarla.

 

“ Asuna, giusto?” “ Sì, tu sei?” “ Shionne” “ Che bel nome” “ Gr-Grazie” “ Sei ancora tesa e come biasimarti. Vedrai che non sono una pazza che attacca chiunque, sono sicura che diventeremo grandi amiche”.

Il bel viso radioso e sorridente del Flash per un attimo colse in fallo la sniper la quale intuì le ragioni per cui un tipo tanto solitario come lo spadaccino nero si fosse innamorato di lei, tuttavia fu in grado di ricomporsi rapidamente e, grazie alla sua schiettezza, andò subito dritto al nocciolo della questione.

 

“ Asuna, ho incontrato Kirito” “ Ki-Kirito? Il mio Kirito!?” “ Credo proprio di sì visto che mi ha parlato di una ragazza tale e quale a te” “ Dove e quando l'hai incontrato? E' qui?” “ No, ci siamo visti mesi fa. Abbiamo collaborato per un breve periodo, dopo di che ognuno ha preso la propria strada”.

 

A quel punto l'entusiasmo della stoccatrice si spense per la delusione. Per un attimo aveva pensato di poter riabbracciare l'amato, ma si era solo illusa o almeno così credeva.

 

“ Non l'ho più visto, ma ho le sue coordinate” “ Davvero?” “ Sì, ci siamo scambiati i dati. Purtroppo al momento non posso inviargli un messaggio per dirgli che mi sono imbattuta in te, però posso condividere la sua posizione” “ Lo faresti per favore?” “ Non serve chiedermelo, l'ho già fatto”.

 

Alla vista dei dati su Kazuto ed alla scoperta che non era lontanissimo, Yuuki divenne tanto euforica che a stento riuscì a contenersi. Provò persino ad abbracciare Shionne ma questa si allontanò mettendo la scusa che non doveva ringraziarla poiché l'aveva aiutata solo in nome di un patto, quando in realtà non voleva che una player così cortese soffrisse per i suoi Aculei.

 

Allora Asuna corse più veloce che poteva verso Kirito, salutando a stento gli amici.

“ Aspettami, sto venendo a prenderti” sussurrò con un grade sorriso, uno di quelli che non faceva tempo.

 

“ E' la prima volta che la vedo in questo modo, l'amore deve essere proprio una cosa strana” commentò la maschera di ferro, suscitando la curiosità della cecchina che gli chiese spontaneamente: “ Non sei mai stato innamorato?” “ No o per lo meno non lo ricordo” “ Cosa vuoi dire?” “ Oltre a non sentire il dolore non mi ricordo niente del mio passato all'esterno di Neo Aincrad” “ Soffri di amnesia...Deve essere dura” “ Ormai ci ho fatto l'abitudine” “ Capisco...” “ Dai Shionne andiamo da Heathcliff, dobbiamo dargli un po' di informazioni” “ Sì, certo”.

Un'alleanza impensabile

 

Shionne non riuscì a contattare Kirito non a causa del passo montano in cui si trovava, ma per il luogo che il beta tester stava esplorando.

Si trattava di una regione piuttosto contenuta nota come il “ Reame dei Cavalieri”, ma ricca di gente sempre allegra e sorridente. La loro serenità derivava dalla protezione di alcuni poderosi guerrieri, i cavalieri appunto, capaci di respingere ogni minaccia proveniente delle aree confinanti.

Tuttavia c'era una stranezza che li riguardava: non esisteva alcuna informazione anagrafica su di loro e in pochissimi avevano avuto l'onore di vederli di persona ed ancora meno l'avevano osservati all'opera.

 

Ciò non poté far altro che incuriosire ed allo stesso tempo insospettire lo spadaccino nero, il quale volendo vederci chiaro chiese alla gente del posto dei chiarimenti ottenendo, dopo svariati tentativi, un'unica notizia importante, cioè la posizione del castello dove la seconda più abile di questi grandi guerrieri abitava.

Trovandosi al limite Sud dell'area, il giovane partì subito mettendo per un attimo da parte la ricerca di Asuna. Di certo non desiderava altro che ritrovarla, ma il suo infallibile sesto senso gli suggeriva che i Cavalieri rappresentavano un elemento chiave di Neo Aincrad, forse quello necessario per capire come completare il gioco; perciò si sentì obbligato ad indagare nonostante i propri sentimenti.

 

Proprio mentre l'Eroe si dirigeva verso la destinazione, nel giardino della fortezza una bellissima fanciulla bionda si stava rilassando ai piedi di un maestoso albero. Riparati dalla folte fronde, i suoi profondi occhi blu poterono vagare liberamente sui colorati fiori di cui si prendeva personalmente cura, i quali adornavano magnificamente il tranquillo paesaggio.

L'espressione beata sul volto unita al suo inconfondibile fascino la rendeva esattamente come una principessa delle fiabe, solo un elemento stonava con suddetta figura: la pesante armatura dorata, con sfumature blu, che indossava.

 

Sebbene fosse in un momento sereno, i suoi sensi non erano sopiti ed infatti si rese conto che qualcosa si stava avvicinando a lei, una creatura che non conosceva.

Lo sconosciuto però non era il moro lottatore bensì un gufetto bianco dall'aria agitata il quale, non appena la vide, iniziò a volarle intorno come se volesse attirare la sua attenzione.

 

“ Simpatica creatura del cielo, cosa ti turba? Hai per caso sete?” domandò gentilmente la fanciulla suscitando una reazione negativa nell'uccellino il che la spinse ad indagare ulteriormente: “ Fame forse? No?”.

A quel punto l'animaletto le prese il mantello della corazza, facendole capire cosa voleva.

“ Devo seguirti?” “ Ho-oh!” “ Bene, fammi strada allora”.

 

Il gufo la condusse appena fuori le sue proprietà dove, parzialmente nascosta da un cespuglio, c'era una ragazzina mora a terra. Il primo volò in circolo sopra di lei come se volesse sottolineare l'obiettivo.

 

“ E' per lei che sei tanto agitato piccolino?” “ Ho-oh!” “ Ho capito, sei preoccupato per la tua amica. Lascia che le dia un'occhiata, poi vedremo il da farsi”.

 

“Mmm...Fisicamente sta bene, ma i vestiti sono logori e sporchi di melma. Deve essere passata per la vicina palude, lì non ci va nessuno vista la sua pericolosità. O è una folle oppure sta scappando da qualcuno...Se si venisse a sapere che una non-cavaliere ha messo piede qui la giustizierebbero subito, meglio evitare che gli altri lo sappiano. La terrò a casa mia fino a quando non si riprenderà e con le cure di Kisara non ci vorrà molto”.

 

Pensato ciò la giovane donna si rivolse alla creatura alata con fare rassicurante: “ Non è in pericolo in vita, con un po' di riposo tornerà come nuovo” “ Ho-oh!” esclamò felice l'animale, “ Ora la porto da una mia amica, sarà al sicuro tra le sue mani”.

La guerriera era pronta a caricare l'estranea in spalle, ma si fermò improvvisamente sentendo una presenza oscura nelle vicinanze.

 

“ Finalmente ti ho trovata piccola...O ma guarda chi c'è, la principessa Alice” sostenne il direttore della prigione appena giunto con un pesante fiatone. L'uomo era molto più trasandato rispetto all'incontro con la stoccatrice, persino i baffi non erano più curati ed il volto era estremamente agitato.

“ Non sono una principessa, ma un cavaliere e dovresti saperlo bene Aramis” rispose la donzella con freddezza ed una punta di minaccia, un netto cambiamento rispetto a poco prima.

“ Giusto, colpa mia. Ti dispiacerebbe farti da parte, ho un conto in sospeso con quella piccola mascalzone dietro di te” “ Non lascerai mai una donna nelle tue mani, ignobile essere” “ Mi tratti così solo perché sono un amante del gentil sesso?” “ So quello che fai e per questo ti darò l'opportunità di arrenderti” “ Per quanto mi piacerebbe farti capire l'assurdità della tua proposta, vado di fretta. Quindi fatti da parte oppure” “ Non ti temo” “ Lo so, ma temerai lui”

 

Il moschettiere si fece da parte permettendo ad un uomo avvolto da un'aura cremisi di porsi davanti ad Alice. Questi era Eivor, lo stesso Evior amico di Kirito ed amato da Violet, il quale non esitò un istante a lanciarsi alla carica con una furia impressionante.

 

“ Fatti sotto, la mia lama purificherà il Mondo dalla vostra presenza ignobile” commentò la bionda sguainando una spada d'oro, dal grande potere magico.

 

La seconda più forte dell'ordine dei cavalieri stava per affrontare un avversario tanto temibile quanto spietato che l'avrebbe spinta fino al limite delle sue capacità.

Perché Eivor!?

 

Il vichingo, senza proferire una singola parola, attaccò Alice con la stessa violenza che aveva tenuto nascosto con tanta fatica ed impegno su SAO.

Nonostante ciò la fanciulla riuscì a tenergli testa senza particolari problemi, dimostrando che il suo titolo e la sua fama non erano affatto pompati dalla devozione della popolazione. Inoltre, grazie ad uno spiccato intuito, notò abbastanza presto uno status particolare nel nemico, uno che non aveva mai sentito prima, il Berserker.

Esso consisteva nella medesima capacità mostrata da Eivor ad Aincrad con due importanti differenze. La prima era piuttosto semplice, cioè un netto potenziamento del boost alle stats rispetto al passato, la seconda invece decisamente più rilevante: i punti vita non scendevano più, consentendogli di sfruttarla per tutto il tempo che voleva. Ciò gli aveva concesso di adattarsi meglio a quello stato, rendendolo ancora più pericoloso e spietato.

 

Inizialmente il cavaliere fu in vantaggio, anche se solo di poco. Infatti tra i loro numerosi scambi era solo lei colei che riusciva a mettere a segno qualche fendente, nulla che potesse sconfiggere il barbaro ma erano sufficienti per tenerlo a bada.

 

“ Sei abile Alice e bellissima. Se le circostanze fossero state diverse ti avrei fatto mia, però ora c'è un'incombenza più urgente” pensò il perfido Aramis muovendosi a passo svelto, ma cauto, così da non farsi scoprire, verso la ragazza svenuta.

Tutto stava procedendo nel miglior modo possibile fino a quando, proprio a pochi metri dall'obiettivo, il simpatico gufetto iniziò a fare chiasso attirando l'attenzione della bionda la quale, vedendolo in serio pericolo, non esitò a correre in suo soccorso.

 

Naturalmente venne prontamente intercettata dal vichingo il quale però fu colto di sorpresa quando la lama dorata della donzella venne pervasa da una mistica energia costituita da particelle gialle che ricordavano, sebbene vagamente, i petali di un fiore.

Suddetto cambiamento attivò una nuova facoltà, quella di poter scagliare colpi di spada magici ad ampio raggio e proprio grazie ad uno di essi poté allontanare, almeno momentaneamente, l'avversario.

A quel punto, libera da ogni impedimento, corse dall'uccellino bloccando appena in tempo un mortale affondo del direttore.

 

“ Essere immondo, prendersela con una creaturina tanto indifesa, sei oltre ogni possibile redenzione” “ Ti sei ammorbidita negli ultimi tempi, di solito sei sempre rigida ed inflessibile” “ Non mi conosci, non sai niente di me” “ Potremmo rimediare” “ Nemmeno morta” “ Che peccato, non mi lasci altra scelta”.

Aramis allora attaccò Alice obbligandola a focalizzarsi su di lui. Il suo scopo era quello di distrarla per permettere all'alleato di rapire la mora priva di sensi, ma le cose andarono diversamente.

Eivor, preda della sete di sangue derivante dal Berserker, non pensò minimamente all'obiettivo principale bensì tornò ad affrontare colei che l'aveva colpito poco prima.

 

“ Cosa diavolo stai facendo?!” domandò irato il moschettiere non ottenendo alcuna risposta nel vecchio amico di Kirito il quale anzi lo spinse via rendendo chiaro cosa desiderasse.

“ La tua furia è seccante a volte...Bene la prendo io” “ Dove credi di andare farabutto?” .

La bionda tentò di intervenire nuovamente, ma questa volta il suo fendente non colse di sorpresa il vichingo che infatti lo evitò con un'agile capriola. Come se ciò non bastasse la sua forza era aumentata, vista la diminuzione di vita dovuta allo scontro, portandolo sullo stesso livello della prima.

 

“ Non avrai un briciolo di cervello, ma quando si parla di lottare sei incredibile” pensò Aramis soddisfatto.

A quel punto si mosse verso l'ormai indifesa fanciulla che non aveva ancora dato alcun segno di ripresa, assaporando già la vittoria però venne ancora una volta fermato e sempre da una bionda, ma non da Alice.

Chi si intromise era formalmente la guardia del corpo di quest'ultima nonché legata a lei da una profonda amicizia. Il suo nome era Kisara  conosciuta da tutti come lo “ Scudo invalicabile” per via della sua arma principale, uno scudo a torre appunto, che rappresentava solo metà del suo arsenale in quanto era dotata anche di una mazza chiodata pesantissima.

Fu proprio con essa che travolse il direttore, salvando sia il gufetto che la giovane.

 

“ Kisara!” esclamò contenta Alice, “ Sono arrivata al momento giusto?” “ Come sempre. So che la situazione può sembrare particolare, ma” “ Non aggiungere altro, mi spiegherai una volta che li avremo sconfitti” “ Grazie, dai mettiamoci all'opera” “ Con piacere”.

Il Mjolnir

 

Mentre lo scontro imperversava, Kirito aveva finalmente raggiunto i pressi del castello indicatogli dagli abitanti della non lontana città.

La struttura era imponente, ma non austera come le prigioni in cui anch'egli si era imbattuto durante la propria avventura bensì trasmetteva una sensazione di sicurezza e tranquillità; impressione destinata ad aumentare. Infatti, non appena si avvicinò al portone principale, un dolce e rassicurante profumo lo pervase. Incuriosito da ciò volle indagare sulla sua origine prima di affrontare qualunque cosa lo attendesse oltre la soglia della fortezza.

 

Così circumnavigò il perimetro fino ad individuare un maestoso prato ricco di bellissimi fiori colorati, un vero spettacolo della natura che non avrebbe lasciato indifferenti nessuno, nemmeno coloro che non apprezzavano cose del genere.

 

“ Wow...E' incredibile! Vorrei che Asuna fosse qui, le sarebbe piaciuto tantissimo. Se avessi con me una macchina fotografica potrei immortalarlo, purtroppo me la sono fatta sfuggire nell'ultimo evento. Pensavo che non mi servisse ed invece... Ora che ci penso tutti questi fiori mi ricordano un personaggio di un videogioco, magari chiunque li curi è ispirato a lei. Sarebbe ottimo poter contare su qualcuno così anche se non dovrei affezionarmi troppo visto il suo triste destino...Sto divagando troppo su sciocche supposizioni, meglio tornare a concentrarsi sulla realtà”.

 

A quel punto Kazuto era pronto a tornare sui propri passi quando improvvisamene il cielo venne avvolto da cupe nubi le cui cariche elettriche si condensarono in un punto specifico dal quale scaturì una tempesta di fulmini.

 

“ Non è certamente un evento naturale, sarà opera di una magia. Chiunque ne possegga una tanto micidiale deve essere estremamente potente ed ho come l'impressione che non sia un mio alleato” disse tra sé e sé il giocatore mentre attivava la sua abilità speciale.

 

Intanto sul campo di battaglia la situazione si era ulteriormente complicata per il direttore. L'arrivo di Kisara rafforzò il vantaggio di Alice in quanto era tanto forte quanto il cavaliere e soprattutto sapeva coordinarsi con quest'ultima con un'intesa davvero rara; probabilmente grazie a lunghi allenamenti congiunti. Inoltre le due si compensavano alla perfezione: la seconda più forte del proprio ordine si lanciava all'assalto mentre l'amica la copriva con l'insuperabile scudo a torre, reso ancora più resistenze da un misterioso incantesimo che nemmeno il moschettiere conosceva.

 

Per suddette ragioni persino un talento nella lotta come Eivor si ritrovò in difficoltà e nemmeno il continuo potenziamento dello status Berserker gli permise di avere la meglio. Questo non lasciò altra scelta ad Aramis il quale ricorse alla quasi infallibile “ Fulgur Tempestas”, sicuro di potere abbattere le nemiche con essa.

Per sua sfortuna le cose non andarono come previsto: Kisara attivò una protezione intorno a sé ed all'alleata, difesa talmente poderosa da contrastare persino quei micidiali fulmini.

 

“ Come hai fatto!? Non può essere, non ci può essere un altro...” si lamentò sconcertato il villain, “ Se già qualcuno l'ha contrastata vuol dire che non è un gran che” rispose con sicurezza la donna leggermente più matura, “ Già, ora lascia che ti mostri io una mossa infermabile” aggiunse Alice levando la lama al cielo.

Quel semplice gesto bastò per creare una scia luminosa sotto i piedi degli avversari la quale, oltre ad avere l'effetto di immobilizzarli, diede vita ad un'esplosione. Fu talmente potente da ferirli piuttosto pesantemente, ma contenuto in modo da non ferire chi voleva proteggere né tanto meno i suoi amati fiori.

 

“ Arrendetevi, è finita” sostenne sentenziosa la bionda dorata, “ Impossibile” rispose il moschettiere ancora stordito, “ Che senso ha continuare? Non ti reggi più in piedi” “ Perché Kisara se dovessi fallire di nuovo, lui...Lui mi farà cose che vanno oltre la tortura e la morte” “ In cosa hai fallito? E chi è questo lui?”.

Le domande del cavaliere non trovarono risposta in quanto il vichingo le aveva appena lanciato a sorpresa la sua ascia. Il colpo l'avrebbe trafitta in pieno petto, ma fortunatamente lo scudo dell'amica la bloccò giusto in tempo.

 

“ Tentativo disonorevole ed inutile” “ Ti sbagli Kisara, adesso inizia il vero divertimento” affermò con un sorriso malvagio Aramis un attimo prima che il barbaro prendesse un'arma mitologica, la più elevata categoria a Neo Aincrad, e non una qualsiasi: il Mjolnir, famosa per essere dotata della più elevata forza distruttrice.

 

Alla sua vista le ragazze rabbrividirono, evento che spinse il direttore a commentare divertito: “ Allora conoscete il martello, bene, molto bene. Un po' mi dispiace dover vedere i vostri bei volti frantumati, ma non ci avete lasciata altra scelta. Eivor uccidile, ma non far del male a quella svenuta”.

 

Suddetto ordine non venne ascoltato dal vichingo il quale, sempre più vittima della sete di sangue, si era già scagliato alla carica con rinnovata furia omicida.

Amici o nemici?

 

La sola presenza del Mjolnir richiamò altre spesse nubi temporalesche, ben più cupe di quelle della Fulgur Tempestas, le quali di tanto in tanto scaricavano dei potentissimi fulmini sul terreno.

 

Le due alleate non poterono che sudare freddo e non c'era da stupirsi. Tutti i nativi di Neo Aincrad ed anche i giocatori che ne avevano studiato la mitologia sapevano che quel martello era portatore di morte e distruzione. Stando agli antichi racconti il precedente proprietario l'aveva usato per far colare a picco un'intera isola e svariate altre città semplicemente per sfoggiare la sua immensa forza.

 

“ Alice stammi vicina ok? Un colpo diretto e di te non rimarrà niente” “ Non credo sia il caso di usare la solita strategia Kisara, nemmeno tu puoi resistere ad un suo attacco” “ Questo è tutto da vedere” “ Kisara per favore, lascia che me ne occupi io. La mia agilità potrebbe permettermi di schivare e contrattaccare” “ Ne dubito, quel martello amplifica enormemente le capacità fisiche del suo possessore e lo sai meglio di me” “ Allora affrontiamolo insieme, non possiamo contare solo sulla tua difesa, sarebbe un suicidio” “ D'accordo, vorrà dire che useremo l'altra strategia”.

 

Le due, chiarito il piano d'azione, erano pronte a superare i propri limiti per riuscire a portare a casa la pelle quando vennero distratte dall'arrivo del beta tester il quale, non potendo conoscere la situazione, chiamò con allegria il vecchio amico: “ Eivor finalmente! Stavo iniziando a preoccuparmi, nessuno parlava di un vichingo dedito alla lotta”.

Il barbaro si voltò solo per un attimo in direzione dello spadaccino nero, precisamente nel momento in cui sentì il proprio nome, prima di puntare il Mjolnir verso di lui; gesto che scatenò un fulmine che l'Eroe schivò appena in tempo.

 

Non capendo le ragioni di tale aggressività, quest'ultimo stava per chiedergli spiegazione; tuttavia si fermò alla vista di Aramis che, a giudicare dalla sua posizione ed espressione, era alleato del barbaro.

Anche Kazuto aveva sentito parlare dei direttori e delle loro crudeli attività. Inoltre sapeva che il moschettiere era tra i peggiori , quindi non capiva perché mai Eivor stesse dalla sua parte. Non avrebbe avuto senso nemmeno se quelle ragazze contro le quali si stava dirigendo fossero state delle creature malvage, il ragazzo che conosceva non si sarebbe mai unito ad un tizio tanto ignobile.

 

Il momento di esitazione gli costò la possibilità di ottenere un chiarimento, almeno per il momento in quanto il barbaro si era già lanciato in picchiata contro le bionde. L'assalto venne prontamente bloccato dalla scudo di Kisara, ma l'impatto generò un'onda d'urto talmente devastante da sbriciolare il terreno sotto i piedi dei presenti condannandoli ad una lunga caduta.

 

Kirito rinvenne dopo non molto tempo in quella che aveva tutta l'aria di essere una grotta rimasta celata da secoli se non millenni. Si trovava talmente tanto al di sotto rispetto al normale livello del suolo da non poter vedere l'enorme castello e persino il cielo era appena distinguibile per via delle increspature delle rocce sovrastanti.

 

“ Eivor cosa diavolo ti è saltato in mente!? Perché eri con quel verme? Niente sembra avere senso...Se non sbaglio ho visto uno status particolare nella sua interfaccia, Berserker. Stando a quello che ho appreso qui in un vecchio tomo quello stato è tra i più potenti del gioco, ma ha l'effetto collaterale di annebbiare la mente; forse è per questo che era con Aramis. Però la perdita di lucidità dovrebbe essere totale rendendo l'utilizzatore una mina vagante, Eivor invece non mi ha dato l'impressione di voler colpire il direttore...”.

 

I ragionamenti del moro vennero interrotti quando sentì un lamento provenire poco in lontananza. Indagando su di esso scoprì la ragazza in armatura dorata bloccata da un grosso masso la quale stava tentando inutilmente di liberarsi.

 

“ Resisti, ora ti tiro fuori” la rassicurò preparandosi a distruggere il blocco, “ Non accetto l'aiuto di un essere vile come te” “ Ehi, nemmeno mi conosci” “ Sei amico di quell'orribile direttore e di quell'altro” “ Sono amico solo di Eivor, non conosco Aramis, non di persona” “ Ciò non cambia niente. No, fermo”.

Il moro ignorando le proteste del cavaliere, mise in atto il suo proposito sgretolando la roccia e riconsegnandole la spada d'oro caduta a qualche metro di distanza.

 

Una volta tornata in piedi la fanciulla disse con freddezza: “ Non sperare in un ringraziamento, potevo farcela da sola” “ Può darsi...Comunque sappi che Eivor non è un tipo cattivo, deve essergli successo qualcosa per averlo spinto a lavorare con Aramis” “ E dovrei crederti? Spunti dal nulla nel bel mezzo di una violenta battaglia, chi mi dice che non vuoi solo ingannarmi?” “ Nessuno e poco importa. Non dobbiamo essere amici” commentò il moro iniziando ad esplorare il posto dove era finito.

 

Venne immediatamente raggiunto da Alice la quale gli chiese: " Se non vuoi entrare nelle mie grazie perché mi hai aiutata?" " Non c'è una ragione specifica, ti ho vista in pericolo ed ho agito".

La fanciulla rimase un attimo interdetta non aspettandosi una risposta del genere. Si ricompose però poco dopo sostenendo con un tono leggermente più morbido: “ Non ti perderò d'occhio nemmeno per un secondo così capirò da che parte stai e sarà meglio per te che sia quella giusta” “ Va bene, il tuo supporto mi servirà in questa zona che conosci sicuramente meglio di me” " Non proprio, ma farò di tutto per uscire da qui" " Su questo siamo d'accordo". 

 

Colpo di fulmine

 

La diffidenza di Alice nei confronti di Kirito svanì con una velocità inaspettata. Già dall'affermazione del giovane di averla aiutata per il semplice fatto che fosse in pericolo e nient'altro l'aveva portata rivalutare le sue iniziali considerazioni, poi con l'esplorazione della strana caverna il suo giudizio cambiò ulteriormente.

 

Vederlo destreggiarsi con agilità e precisione tra gli impervi percorsi ed assistere alle sue eccezionali abilità di combattimento, contro alcuni antichi esseri che dimoravano nelle viscere della terra, la stregarono.

In tutta la sua vita mai nessuno l'aveva colpita tanto, nemmeno gli altri Cavalieri del suo ordine che onestamente non erano minimamente all'altezza di quel moro sbucato dal nulla.

 

Oltre alle innegabili capacità combattive apprezzò anche il carattere di quest'ultimo, piuttosto silenzioso ma sempre attento ai pericoli persino quelli ambientali come ad esempio un paio di pericolose frane che per poco non li travolgeva.

 

Vista la posizione che ricopriva come secondo Cavaliere e l'altro ruolo, ancora avvolto nel mistero, che, sebbene avesse rinnegato da anni ormai, l'avevano portata ad essere sempre circondata da persone che la riverivano indipendentemente dalle sue azioni. Perciò aveva sempre avuto problemi a fidarsi degli altri non capendo se tenessero davvero a lei oppure se volevano semplicemente entrare sulle sue grazie.

Invece Kazuto senza sapere nulla di lei la stava aiutando in una situazione oggettivamente molto critica.

 

Suddetta realizzazione la portò ad osservarlo persino da un punto di vista fisico rimanendone attratta, specialmente dai lineamenti del volto delicati ma sempre mascolini. Così, prima che potesse rendersene conto, iniziò a sentirsi stranamente agitata quando accorciavano le distanza per lottare o per passare in stretti pertugi.

 

Una mente analitica come la sua la spinse a pensare razionalmente sulle ragioni di queste insolite sensazioni: forse era colpa della tensione accumulata oppure dell'eccesso di adrenalina; ipotesi non particolarmente verosimili. Visto che niente sembrava avere senso, la soluzione doveva giacere su un piano diverso, quello emotivo.

 

Giunta a suddetta consapevolezza le balenò in mente un discorso fatto con Kisara giusto qualche giorno prima il quale aveva ad oggetto le emozioni, tra cui l'amore. Non avendo mai provato nulla del genere la bionda domandò all'amica in cosa consistesse questo “amore” di cui tutti parlano. La risposta che aveva ricevuto si adattava perfettamente a ciò che sentiva ogni volta che guardava Kirito.

 

Fino ad allora e persino dopo le parole del Leone d'oro aveva sempre pensato a quell'emozione come un qualcosa di assurdo, inconcepibile per un guerriero e se anche fosse stato possibile provarlo non avrebbe certamente fatto per lei, doveva occuparsi di altre cose molto più importanti. Eppure si sbagliava:

proprio quando meno se lo aspettava l'amore l'aveva colpita e nella sua forma più rara, stando alle parole dell'amica, quello del colpo del Fulmine.

 

Sebbene avesse capito ciò che stava provando ciò cambiava niente, anzi forse peggiorava il tutto. Infatti non sapeva come comportarsi: doveva farsi subito avanti e mettere le cose in chiaro oppure doveva aspettare che fosse Kirito a fare il primo passo o doveva prima “indagare” su come il giovane si sentisse nei suoi confronti. Questa era l'ipotesi che l'ispirava maggiormente, però non avrebbe avuto il tempo nemmeno di fare il primo passo in tal senso poiché Eivor, sfondando una roccia come se fosse fatta di carta pesta, si frappose tra lei ed il beta tester riprendendo la lotta che avevano interrotto.

 

Naturalmente il moro non sarebbe rimasto in disparte, non avrebbe permesso che il vichingo facesse del male ad Alice; voleva salvare entrambi. Eroismo che non avrebbe fatto altro che incantare ancora di più il cavaliere creando una pericolosa polveriera che sarebbe potuta facilmente esplodere non appena avrebbe incontrato Asuna.

Una donna premurosa

 

Mentre Alice realizzava di essersi innamorata di Kirito, Kisara si stava occupando della ragazza misteriosa, obiettivo di Aramis, e del suo simpatico gufetto.

 

L'impatto con il Mjolnir era stato devastante proprio come descritto nelle leggende, ma fortunatamente lo scudo del Leone dorato aveva resistito garantendo la sopravvivenza sua e di coloro che voleva proteggere. Nonostante questo inaspettato successo, sarebbe stato un gravissimo errore anche solo pensare di poter contrastare il mitologico martello con la sola difesa e la bionda se ne era perfettamente resa conto. Infatti aveva subito degli ingenti danni da impatto, più o meno di un terzo della barra dei punti ferita. Ciò portava ad una semplice quanto importante implicazione: sarebbe riuscita a respingere solo tre assalti consecutivi, un'inezia rispetto a quelli che normalmente si producono in una battaglia.

 

L'unica soluzione consisteva nell'affrontare quel folle individuo in gruppo, ma nemmeno la seconda più forte dei Cavalieri sarebbe bastata. Ci voleva qualcuno in più, magari lo strano spadaccino che era comparso poco prima della caduta. A giudicare dalle sue stats e dal suo livello era un guerriero eccezionale, ma forse non era ancora abbastanza...

 

Sebbene fosse impegnata a riflettere su un possibile piano d'azione per sconfiggere i nemici introdottosi alle porte del castello, la bionda non aveva trascurato l'ospite sconosciuta. Si era occupata di lei al meglio delle sue possibilità: per prima cosa si accertò che non avesse riportato delle ferite sia pregresse che dovute al collasso del suolo.

Per suo sollievo scoprì che era in buone condizioni fatta eccezione solo per la caviglia sinistra la quale, probabilmente a causa di qualche detrito, aveva subito una bella botta. Sicuramente non era rotta, però non le avrebbe permesso di camminare.

 

Nel tentativo di medicarla si tolse il mantello e ne strappò un lembo che usò per avvolgerla. Dovette stringere bene per evitare che peggiorasse a causa di qualche movimento involontario, azione che suscitò un leggero lamento nella ragazza svenuta.

 

“ Adesso so per certo che sei viva. Mi dispiace per averti fatto male, ma è per il tuo bene” disse praticamente a se stessa Kisara la quale, inconsciamente, iniziò ad osservare con maggiore attenzione la sua assistita commentando con lo stesso tono di una madre preoccupata: “ Sei così giovane...Dovresti stare con gli altri come te nelle zone più sicure ed aspettare che noi adulti troviamo un modo per uscire da qui ed invece sarai sicuramente finita in qualche grosso guaio. Chissà quale...Magari me lo dirai quando ti sarai svegliata”.

 

Il Leone dorato stava per caricarla in spalla per portarla in un luogo più sereno quando notò le sue labbra. Erano secche e spaccate, chiaro segno di disidratazione.

Sapendo le conseguenze di suddetto stato decise di cercare dell'acqua pulita. Non sarebbe stata un'impresa facile trovarla in un posto ignoto, ma per fortuna poteva contare su un validissimo alleato: il bianco uccellino.

 

Il simpatico esserino, rimasto per tutto il tempo vicino alla padroncina, mostrò uno spiccato intuito capendo subito le intenzione di colei che li stava aiutando; quindi spiccò il volo e controllò la zona. Grazie ai suoi sensi estremamente sviluppati percepì piuttosto rapidamente una fresca sorgente sotterranea che non esitò a comunicare con qualche verso acuto e girando sopra di essa alla bionda.

Quest'ultima, dopo qualche tentativo, si rese conto di quello che voleva dirle perciò sfondò il preciso punto del suolo trovando così ciò che faceva al caso suo.

 

“ Bravissimo, con questa starà sicuro meglio” “ Ho-oh!” “ Bevila anche tu un po', ti farà bene” “ Ho-oh?” “ Vai tranquilla, la tua amica è in buone mani” “ Ho-ho!” “ Non strafogarti però, siamo a qualche centinaio di metri sotto terra quindi sarà piuttosto fredda e non vogliamo una congestione, giusto?” “ Hooo”.

 

Caso volle che proprio in quell'istante una luce abbagliante a forma di fulmine si manifestò a poca distanza, seguita da un tremendo rombo e dal suono dello sbriciolio di rocce.

 

“ E' vicino e forse sta già combattendo. Non posso lasciare Alice da sola, ma nemmeno questi due indifesi...” sussurrò Kisara pensando ad una soluzione che le permettesse di intervenire nella possibile lotta in atto ed allo stesso tempo di non abbandonare lo sfortunato duo.

La testa del Demone

 

Il vichingo ancora una volta attaccò senza pietà Alice.

Inizialmente non calcolò affatto Kirito, forse per il legame che li univa oppure poiché voleva solamente chiudere i conti in sospeso, ma ben presto dovette farlo. Infatti il moro non esitò ad andare in aiuto alla nuova alleata la quale era già stata messa alle corde, tuttavia si limitò semplicemente a colpirlo con un kunai, reperito durante una delle sue esplorazioni in una regione ispirata all'antico Giappone, intriso con la stat inibizione. Ciò gli permise di bloccare del tutto i movimenti del furente guerriero, circostanza che spinse la fanciulla a fare un'affermazione piuttosto peculiare.

“ Non aveva bisogno del tuo intervento, potevo farcela da sola”.

 

Sebbene potesse sembrare essere stata pronunciata per orgoglio, in realtà il cavaliere non desiderava apparire debole e bisognosa d'aiuto. Voleva essere vista come forte ed impavida, credendo che solo in questo modo potesse essere notata da colui di cui si era innamorata.

 

Kazuto, non avendo alcuna intenzione di sminuirla, si limitò a risponderle: “ Non lo so Alice e poco importa” “ Cosa vuoi dire?” “ Semplice: siete entrambi portentosi quindi un vostro scontro non farebbe altro che mettervi in serio pericolo ed è un'eventualità da evitare assolutamente”.

 

La bionda fraintese le parole del beta-tester. Inesperta come era in tal campo credeva che quell'affermazione fosse dettata dallo stesso sentimento che provava per lui.

Ovviamente questo la rese felice come non mai, spingendola persino a sorridere ampiamente.

Suddetto evento servì per placarla e consentire allo spadaccino di parlare con il barbaro.

 

Dirigendosi verso di lui e guardandolo dritto negli occhi cerco di farlo rinsavire.

“ Eivor non so cosa ti sia successo, ma sono sicuro che non sei in te altrimenti non ti saresti mai unito ad uno come Aramis. E' successo perché sei nello stato Berserker?” “...” “ Non riesci a parlare? Ma so che mi stai ascoltando quindi smettila di attaccarci e calmati”.

 

Il tentativo dell'eroe fu inutile, il vichingo non dava per niente l'impressione di starlo a sentire; anzi. Per cui il primo tentò il tutto per tutto commettendo un grave errore che sarebbe potuto costargli caro.

“ Sei combattiamo tra noi non possiamo trovare chi cerchiamo. Non pensi a Violet? Sono sicuro che ti sta” “ Zitto...” mugugnò il giovane bloccato, “ Parli allora, bene” “ Ho detto zitto!”.

In quel momento Eivor strinse con maggior forza il Mjolnir scatenando sul proprio corpo delle scosse elettriche capaci di ripristinare le sue normali funzioni fisiche.

 

“ Non pronunciare quel nome!” esclamò con una rabbia viscerale scattando contro l'amico di Aincrad. Quest'ultimo, colto alla sprovvista, non avrebbe fatto in tempo a scansarsi, ma per fortuna intervenne la bionda con uno dei suoi fendenti, azione che allontanò momentaneamente l'avversario.

 

“ Stai bene Kirito?” “ Sì, grazie Alice” “ Mi hai salvata prima, non c'è bisogno di ringraziarmi” “ Hai ragione, non dobbiamo essere tanto formali. Che ne dici se lottiamo insieme? Così potremmo fermarlo più facilmente” “ Fianco a fianco?” “ Direi di sì” “ Certo!” rispose con un sorriso ed un leggero rossore sulle guance la fanciulla il cui cuore stava battendo a mille e non per l'adrenalina della battaglia.

 

L'eccezionale rapidità di Kazuto si amalgamò molto bene all'ottima tecnica ed alle capacità magiche del cavaliere, commistione che fu in grado di gestire la mitologica arma. Purtroppo c'era ancora un problema: contrattaccare. Farlo sarebbe equivalso a scoprirsi  ed un solo colpo diretto del Mjolnir poteva essere fatale; se ci fosse stata Kisara le cose sarebbero state più semplici.

 

A dire il vero ci fu un arrivo inaspettato, ma non quello del Leone dorato bensì del crudele Aramis il quale, stanco di avere tra i piedi degli ostacoli, si unì all'alleato rimandando ad un secondo tempo la cattura della fanciulla che attualmente si trovava tra le cure di Kisara.

 

Naturalmente il direttore fece pendere la bilancia in favore degli assaltatori che ormai erano prossimi a chiudere le ostilità con un'ultima mossa combinata. A giudicare dalla quantità di elettricità accumulata consisteva una versione potenziata della Fulgur Tempastas, tuttavia non venne mai alla luce.

Nell'esatto momento in cui la carica aveva raggiunto il suo apice una strana nebbia nera inondò il campo di battaglia nullificando la tecnica preparata con tanta energia.

 

Sebbene fosse piuttosto fitta Kirito riuscì a distinguere una figura di uomo. Era decisamente confusa per identificarla con precisione, l'unica cosa che spiccava era un vivido luccichio, probabilmente di un anello prezioso.

 

Mentre si stava chiedendo mentalmente chi fosse notò prima Alice irrigidirsi più di quanto non lo fosse già e poi Aramis, le cui gambe stavano vistosamente tremando.

 

“ Quel tipo, lo conosci?” domandò all'amica, “ Solo di fama...Ra's al ghul, le testa del Demone è così che è noto tra il popolo. Noi cavalieri invece lo chiamiamo Shinigami, la Morte” sussurrò la paladina letteralmente terrorizzata.

Un nuovo livello

 

La nebbia iniziò a concentrarsi sulla misteriosa figura che stava avanzando a passo calmo e deciso. Non ci volle molto prima che la misteriosa sostanza si concentrasse nell'essere fino a sparire. In questo modo fu possibile distinguere il nuovo arrivato con chiarezza: si trattava di un uomo di mezza età, leggermente brizzolato, vestito molto elegantemente come se fosse appena uscito da un importante ricevimento. L'unica cosa che stonava con suddetta impressione consisteva nella sciabola che portava alla cintola, di un vivido e puro argento, e l'anello  dalla fattezza peculiare di una testa di demone. Era proprio questo il luccichio che aveva colpito Kirito il quale, istintivamente, capì che si trattava di un oggetto tanto raro quanto potente.

 

Il beta tester, curioso e spavaldo come era, lo avrebbe volentieri ingaggiato in una discussione per capire chi fosse realmente e cosa volesse. Sarebbe stato anche ben disposto ad affrontarlo, ma non appena fece un passo verso di lui Alice gli strinse il braccio impedendogli di proseguire.

La prese era salda ma tremante, simile a quella di una bambina spaventata che si aggrappa ai genitori quando vede qualcosa di inquietante. Sebbene l'avesse appena conosciuta il moro aveva capito fin da subito il suo valore e coraggio, per avere una reazione del genere quel tizio doveva essere davvero poderoso.

 

Lasciò per un attimo da parte questi pensieri, dedicandosi a rassicurare la compagna. Ritornò al suo fianco e le poggiò una mano sulla spalla con fare gentile.

“ Andrà tutto bene” le sussurrò pacatamente.

Non potendo sapere cosa la bionda provasse per lui non immaginò il grande impatto che ebbe: le fece battere più forte il cuore mentre un'ondata di calore l'attraversava. Inoltre le suscitò l'istinto di baciarlo, ma si trattenne ricordandosi della difficile situazione. Però rimandò solo l'intento, infatti si ripromise di farlo se e quando sarebbero usciti vivi.

 

“ Respira Principessa, non sono qui per te” sostenne l'uomo più maturo fermando la propria avanzata, “ Ra's giusto?” “ Sì Kirito” “ La mia fama mi precede a quanto vedo” “ Ti stupisce giovanotto? Non dovrebbe, sei un grande combattente e forse ancora meglio come sopravvissuto. Dopo tutto in pochi sono riusciti a resistere ad Aincrad, ancor meno da soli” “ Sei anche tu un partecipante di SAO, però non ti ho mai visto. Non dirmi che sei rimasto in disparte in preda alla paura” “ Sbagliato, non mi hai mai visto perché non ci sono stato” “ Cosa!?” “ Immagino quanto tu possa sentirti confuso, ma ti spiegherò tutto al nostro prossimo incontro. Sono venuto qui per sbrigare un'altra faccenda” “ Non pensare che ti lascerò stare dopo avermi detto una cosa del genere”.

 

Ra's non lo degnò né di uno sguardo né di una risposta, azione che lo portò ad attaccarlo. Scattò talmente rapidamente ed improvvisamente da cogliere di sorpresa Alice la quale non poté più fermarlo, ma non la Testa del Demone che infatti schivò il suo affondo con un leggero movimento del corpo.

 

“ L'irruenza della gioventù” commentò divertito l'uomo, “ Lo trovi spassoso? Allora adorerai questo” rispose il beta tester assaltandolo con maggiore foga, non riscontrando però alcun successo. Non avendo altre scelte brandì la seconda lama, incrementando notevolmente la potenza.

 

“ La tua velocità è buona, ma commetti l'errore di concentrarti solo su di essa. Ciò che conta davvero è il tempismo” affermò al Ghul appena prima di rompere lo schema offensivo del nemico con un semplice gesto del fodero della propria arma.

A quel punto Kazuto tentò con lo Starburst Stream, fallendo di nuovo. Il nemico bloccò ogni singolo fendente con una facilità disarmante per poi travolgerlo in pieno con una specie di flusso energetico. Per quanto semplice potesse apparire, questa mossa bastò per metterlo completamente fuori combattimento.

 

“ Kirito!” esclamò Alice correndo da lui preoccupata, “ Non temere Principessa, non voglio ucciderlo. Ho in mente grandi cose per voi due” “ Non ci piegheremo mai al tuo volere” “ Non sai nemmeno cosa voglio proporvi” “ Non mi interessa, non accetteremo mai” “ Staremo a vedere”.

 

In quel momento Eivor si lanciò contro il cavaliere volendo chiudere il conto in sospeso, però anche lui subì la medesima sorte di Kazuto: con un rapido e potente colpo alla nuca Ra's gli fece perdere i sensi.

 

“ Aramis, vieni!” “ Sì, signore!” esclamò il moschettiere terrorizzato.

“ Ci vediamo presto Principessa” disse con un sorriso inquietante la Testa del Demone mentre spariva nella fitta nebbia scura.

Estirpazione

 

Alice era comprensibilmente tesa per le parole di Ra's: aveva sempre saputo che la testa del Demone avesse progetti per lei, ma l'averne la certezza la scosse ed in più era coinvolto anche Kirito. A dire il vero ciò la rallegrava un po' in quanto credeva che tra lei e l'amato vi fosse una forte connessione, quella che lei aveva percepito fin da subito.

 

Ben conscia dell'inutilità del tergiversare su un argomento tanto complesso tornò a concentrarsi sul giovane che aveva posto sulle sue ginocchia. Sebbene al Ghul avesse dichiarato apertamente di non volerlo uccidere, i suoi fendenti restavano comunque micidiali, non a caso era conosciuto come Shinigami.

Proprio come temeva scoprì che il beta-tester era stato marchiato dal segno del demone, uno status particolare che non solo faceva perdere i sensi, ma che continuava a prosciugare l'energia della vittima in un modo piuttosto subdolo: non l'aspirava fino ad ucciderla così da poterla farla soffrire più a lungo.

 

Il Cavaliere intuì che il suo principale nemico avesse inflitto quel segno per impedire al giovane di muoversi così da ritrovarlo facilmente, idea che combaciava con quanto aveva affermato prima di andarsene.

Comunque stessero le cose Kazuto non sarebbe rimasto vittima di tale sortilegio a lungo poiché la bionda era a conoscenza di un metodo per dissiparlo. Tutto ciò che doveva fare consisteva nel tornare al suo castello dove avrebbe sintetizzato uno speciale unguento grazie a speciali erbe.

 

Mentre Alice, imbattutasi in Kisara, cercava un punto dove risalire, Ra's aveva portato Aramis ed Eivor, ancora svenuto, in un luogo apparentemente anonimo: sembrava un semplice passo di campagna privo di qualsivoglia elemento interessante.

 

“ Signore, dove siamo?” chiese il direttore con voce tremante, “ Non è importante” “ Ma allora cosa ci facciamo qui?” “ Pulizia” “ Scusi, ma non capisco”.

L'uomo di mezza età non diede alcuna risposta limitandosi ad appoggiare il corpo del vichingo a terra. Dopo di che lo indicò commentando: “ Ognuno deve avere un ruolo preciso nella mia organizzazione come un ingranaggio di un orologio” “ Certo” “ Silenzio!” “ Scusi” “ Lui, questo barbaro è sempre stato una forza della natura ed ora che gli ho dato il Mjolnir è quasi infermabile. Ricopre alla perfezione il ruolo del cacciatore, gli indichi una preda e lui la insegue fino a quando non l'avrà uccisa” “ Con tutto il rispetto signore, però è pazzo. Non può essere controllato, si scaglia contro tutti” “ In parte hai ragione, ma basta indirizzare la sua ira” “ Certo signore”.

 

A quel punto al Ghul fissò Aramis dritto negli occhi facendogli sciogliere le gambe per la paura.

“ Tu invece direttore?” “ Cosa?” “ Qual è il tuo ruolo?” “ Sono il vostro calcolatore” “ No e lo sai” “ Ah, giusto intende l'altro” “ Guardia del Lord of Calamity. Come procede? Ci sono novità sulla nostra prigioniera?” “ No, tutto come”.

 

Il moschettiere venne bruscamente interrotto dal suo leader il quale lo afferrò con violenza alla gola sollevandolo di qualche centimetro da terra.

“ Continui a mentirmi!?” “ Non...lo farei mai signore” “ Stai perpetuando la tua menzogna persino ora, sei davvero un essere viscido” “ Signore” “ So che è sfuggita al tuo controllo mesi fa come so che hai cercato di tenermelo nascosto. Sei stato uno sciocco a pensare di riuscire ad ingannarmi, ma ho fatto finta di niente per il tuo Dominio. Era l'unico in grado di contenerla” “ Lo è ancora” “ No, se lo fosse l'avresti già rintracciata. Ciò significa che non puoi più contrastarla o tenerla a bada ergo non ho bisogno di te, non più” “ Vuole eliminarmi? Non lo faccia, posso ancora” “ Ho sopportato i tuoi abomini solo per il tuo Dominio, adesso non esiste ragione” “ Sono sempre più utile di quel pazzo di Eivor” “ Neanche lontanamente. Lui non solo è potente, ma onorevole: ha accettato la follia per amore, concetto che tu non puoi capire”.

Pronunciate quelle parole Ra's assorbì lo spirito di Aramis uccidendolo rapidamente.

 

Quando stava per andarsene vide, grazie ad una peculiare abilità percettiva, Asuna avvicinarsi alla sua posizione.

“ Il Flash sta venendo dritta da me, ma che fortuna” pensò con uno sguardo torvo che avrebbe fatto venire i brividi a chiunque.

Il Ronin

 

“ Ormai non manca molto, Kirito sto arrivando” pensò felice Asuna la quale non aveva smesso di correre verso l'amato dal momento in cui era venuta a conoscenza dalla sua posizione.

Era talmente eccitata da non essersi fermata né di fronte agli ostacoli naturali né di fronte ad orde di nemici. Nemmeno la stanchezza l'aveva ostacolata, l'idea di rivedere la sua metà rappresentava un'incredibile motivazione. Purtroppo però presto avrebbe incontrato qualcuno che aveva tutte le intenzioni di bloccarla.

 

Non appena giunse a pochi km dal castello di Alice una fitta nebbia nera si addenso davanti a lei. Visto l'esperienza maturata ad Aincrad capì subito che non si trattava di nulla di naturale, sicuramente era frutto di un qualche nemico o al massimo di una trappola; entrambe le idee erano piuttosto corrette. 

Al centro di essa riuscì a distinguere una figura maschile la quale, con un rapido gesto, assorbì la sostanza all'interno di sé. Nonostante l'apparenza di uomo maturo e saggio, la castana ne intuì la grande malvagità e per questa ragione non esitò ad estrarre il fidato stocco.

 

“ Quanta aggressività, non ti sembra di esagerare? Nemmeno ci conosciamo” affermò il tizio con falso disappunto, “ Non saprò il tuo nome, ma so che sei un nemico” “ Ma davvero? E da cosa l'hai dedotto?” “ Da ciò che è accaduto alla vegetazione intorno a te, è appassita” “ Sei sveglia, molto sveglia. Dopo tutto non mi sarei dovuto aspettare niente di meno dal leggendario Flash o per meglio dire la Queen Killer” “ Se sai questi soprannomi vuol dire che hai partecipato ad SAO” “ Sei arrivata alla stessa conclusione di Kirito e come lui sei in errore” “ Come in errore? Aspetta, Kirito!? L'hai visto?” “ Mi ci sono imbattuto” “ Ti ha sconfitto ed adesso te ne stai andando con la coda tra le gambe?”.

A quell'affermazione Ra's fece un ghigno oscuro prima di commentare: “ Sbagli di nuovo, sono stato io a sconfiggerlo” “ Impossibile” “ Fidati, è andata così” “ Cosa gli hai fatto?” “ Tranquilla, è vivo e qualcuno si sta prendendo cura di lui” “ Chi?” “ Non ti riguarda” “ Tutto ciò che ha a che fare con Kirito riguarda anche me” “ Non più” “ Come?” “ Si è imbattuto in un'altra ragazza” “ Cosa!?” “ Hai sentito bene. Una vera principessa, bellissima e gentile. Sono sicuro che con il tempo finiranno per stare insieme. Sei anche tu carina, non avrai problemi a trovarti qualcuno”.

 

Yuuki non credette ad una singola parola di quell'uomo: sapeva che Kazuto l'amava sinceramente così come faceva lei. Era sicura altresì della profondità e bontà del loro legame, non si sarebbe spezzato per niente al Mondo specialmente non in un lasso di tempo così breve.

 

“ Saprai come era conosciuta ad Aincrad, però non mi conosci affatto. Se pensi di potermi tenere lontana da Kirito con queste assurdità sei un vero sciocco” affermò decisa la ragazza suscitando una spiacevole risata nella testa del Demone.

“ Ahah, sei sveglia proprio come si dice e per questo mi dispiace” “ Cosa?” “ Doverti uccidere”.

 

Al Ghul non esitò oltre ad attaccare la nemica con un affondo. Per quanto fosse rapido non fu abbastanza per cogliere di sorpresa Asuna che infatti lo schivò con un'agile capriola per poi contrattaccare con una successione di stoccate. Per sua sfortuna l'uomo fu capace di bloccarle l'assalto con facilità disarmante. Di conseguenza tentò nuovamente di colpirlo senza riuscirci nemmeno una volta, invece Ra's fu in grado di centrarla in un paio di occasioni; poteva sembrare poco, ma bastò per metterla in ginocchio. C'era però una cosa strana: non le aveva applicato il “ Marchio del Demone”. Forse era successo perché l'aveva usato poco fa oppure esisteva un'altra ragione più profonda...

 

“ Sei più veloce ed attenta di Kirito. Scommetto che insieme siete una grande coppia, peccato che non potrò vedervi in azione” sentenziò il villain mentre levava la lama in alto per trafiggere la fanciulla. Tuttavia si perse troppo in chiacchiere garantendo ad Asuna l'opportunità di anticiparlo: quest'ultima lo centrò con un affondo molto potente. Non fu in grado di smuoverlo, neanche di un centimetro, tuttavia guadagnò secondi che si sarebbero rivelati preziosi.

 

“ Non male, davvero niente male. Ora capisco perché fai tanta strage di cuori. Se le circostanze fossero state diverse ti avrei risparmiato, però sei troppo pericolosa per i miei progetti” sostenne l'essere malvagio preparando quello che dava l'idea di essere un incantesimo letale. Prima però che potesse completarlo si udì il dolce suono di un flauto traverso accompagnato da un'inspiegata caduto di magnifici fiori di ciliegio rosa, i sakura, i quali ebbero l'effetto di annullare l'oscura magia.

Il duo voltò lo sguardo verso la sorgente del suono scorgendo un uomo in tradizionali abiti giapponesi con indosso un logoro cappello di paglia ed un mantello stropicciato. Il fatto che portasse al cintolo un Daishò, coppia di due spade, una più corta, la Wakizashi, ed una più lunga, la Katana, rese evidente che si trattava di un Samurai, la classe più rara di Neo Aincrad.

 

“ Un Demone che se la prende con una dolce fanciulla è inaccettabile” si limitò ad affermare il nuovo arrivato riponendo lo strumento dalla vesti. Ra's lo fissò intensamente, certo che si sarebbero scontrati, dando l'idea di essere piuttosto infastidito da questo misterioso individuo che l'aveva interrotto sul più bello. 

Una fuga necessaria

 

Il Ronin osservò la figura di Asuna notando con stupore che la giovane non aveva riportato delle ferite serie né tanto meno gli insidiosi marchi, incantesimi molti usati dalla testa del Demone per infliggere malus ai propri bersagli.

 

“ Sei stata brava a resistergli, ma adesso lascia fare a me” affermò il samurai sguainando una katana dalla lama verde acqua, nota come Enma la porta degli Inferi.

Essa apparteneva alla classe mitologica come il Mjolnir di Eivor, il che dimostrava quanto abile fosse il suo proprietario. Un normale giocatore non avrebbe nemmeno la forza necessaria per sollevarla.

 

Sebbene Yuuki non fosse così in fissa con le armi, non poté fare a meno di restare ammaliata sia dalla lucentezza che dall'opprimente aura emanata dal tipico equipaggiamento dell'antico Giappone. Ciò la portò ad avere un momento di esitazione il quale fu più che sufficiente ai due uomini per ingaggiare un tremendo scontro.

Il tutto iniziò con un rapido scambio di fendenti talmente potenti da generare pericolose onde d'urto capaci di tagliare di netto il terreno come fosse burro.

 

“ Ryoma, sai che trovo divertente affrontarti...Tuttavia adesso ho un'altra priorità” sostenne Al Ghul tra uno scambio e l'altro, “ Sarebbe uccidere questa graziosa fanciulla?” “ Perspicace come sempre” “ Perché?” “ Non mi aspettavo una domanda tanto sciocca da te. Uccido tutto ciò che possa ostacolarmi, lo sai bene” “ Interessante...”.

 

Proprio mentre il Ronin sembrava aver trovato particolarmente curiosa l'ultima affermazione dell'insidioso nemico, quest'ultimo mostrò chiare intenzioni di chiudere rapidamente le ostilità e lo fece avvolgendosi nello stesso fumo che ne aveva anticipato l'arrivo.

Suddetto cambiamento non fu solo estetico, infatti ogni sua singola stats raddoppiò oltre a conferirgli uno strano buff: il Ghul.

I suoi effetti non erano ancora noti, ma sicuramente sarebbero stati terribili.

 

“ Si è velocizzato...Prima aveva bisogno di qualche secondo per attivarla, questo potrebbe essere un problema” rifletté il Samurai un po' preoccupato.

Probabilmente aveva in mente una strategia, ma per utilizzarla necessitava di più tempo di quello che aveva a disposizione.

Incredibilmente la stoccatrice intuì tutto e così chiamò uno Switch.

 

“ Ma che fai ragazzina!?” “ Ti faccio guadagnare qualche secondo” “ Come? Sei davvero in gamba...Va bene tieni duro” commentò Ryoma sostituendo la katana con il flauto traverso suonato poco prima.

La dolce musica dello strumento fece cadere alcuni petali di sakura i quali coprirono velocemente il terreno.

Subito dopo Asuna si rese conto di come la forza di Ra's stesse diminuendo gradualmente. Questa era ancora estremamente elevata, però si incominciava ad intravedere un barlume di speranza. Purtroppo il villain non avrebbe accettato uno smacco del genere.

 

“ Adesso basta!” esclamò colui che aveva sconfitto Kirito allontanando la fanciulla con attacco verticale. Successivamente si levò in cielo caricando una mossa nota come Giudizio dall'Alto, consistente in una caduta in picchiata talmente formidabile da frantumare qualsiasi difesa.

 

“ Siete stati rivali meritevoli, tuttavia mi sono stancato di giocare. Sparite in una mare di oscurità!” esclamò il capo del male poco prima di piombare a picco sul duo di improvvisati alleati.

Ciò che seguì fu un'esplosione nera tale da essere percepita a centinai di km la quale disintegrò l'area circostante. Nonostante ciò gli eventi non andarono come previsto dal mostro: dei suoi nemici non c'era traccia e non perché erano stati disintegrati.

 

“ Ryoma questa me la pagherai” commentò furente Al Ghul mentre spariva nel nulla.

 

Intanto Yuuki ed il Samurai si trovava appena fuori dalla zona annichilita, da dove era ben visibile il castello della Principessa.

 

“ Cosa è successo?” chiese la Queen Killer confusa, “ Sono riuscito a portarci fuori da quell'inferno” “ Quindi sei stato tu, grazie infinite” “ Non pensarci. Ra's cosa voleva da te?” “ Non lo so, è comparso all'improvviso e mi ha attaccata” “ Capisco...” “ Ora che ci penso credo che tutto sia legato a Kirito ed una certa ragazza...Credo che voglia tenermi lontana da lui, non ci riuscirà” sostenne convinta.

 “ Situazione particolare, chissà cosa avrà in mente quel folle...Comunque, dove sei diretta?” “ In quel castello” “ Vuoi vedere Alice? O forse conosci Kisara” “ Nessuna delle due, voglio andarci perché è dove si trova Kirito” “ Questo Kirito è il tuo ragazzo?” “ Sì, lo è. Per questo devo assolutamente rivederlo” “ Va bene, ti ci accompagno” “ Non c'è bisogno di scomodarsi” “ Tranquilla, nessuno disturbo. Sono qui proprio perché deve parlare con Alice e Kisara” “ Allora ci sto” “ Ottimo. Io sono Ryoma, il Ronin di Saga” “ Io Asuna, piacere di conoscerti” “ Piacere mio, adesso”.

 

Allora il Samurai fischiò richiamando così un puro sangue, dal perfetto manto bianco.

 

“ Lui è Izanami, ci porterà a destinazione” disse l'uomo con orgoglio, “ Sarà sicuramente meglio di camminare. Senti potresti parlarmi di Ra's? Sembrava che vi conosceste” “ Bene, allora...”.

 

Ritrovarsi

 

Mentre Asuna stava facendo la conoscenza del Ronin Ryoma, Alice e Kisara si erano rispettivamente prese cura di Kirito e della misteriosa ragazzina accompagnata dal simpatico gufetto.

Entrambi si erano ripresi da poco, ma in situazioni decisamente diverse: se la fanciulla era in perfetta salute, fatta eccezione per una lieve disidratazione, il betatester era affetto da quello che a Neo Aincrad veniva definito il Marchio del Demone. In sostanza si trattava di un pesante debuff il quale non solo comportava una netta diminuzione delle stats, ma rendeva impossibile usufruire sia attivamente che passivamente di qualsiasi magia, incluse quelle di recupero.

 

Solo Ra's Al Ghul poteva infliggere una cosa del genere, dimostrazione del potere mostruoso di cui poteva far affidamento. Il momento in cui l'aveva usata fu piuttosto chiaro, quel magico flusso oscuro che aveva travolto il giovane era certamente il colpevole.

Per essere caduto in una trappola del genere Kazuto si rimproverò duramente. La Principessa, non volendo assolutamente vederlo in quello stato, tentò di rincuorarlo dicendogli che non era stata colpa sua che nessuno avrebbe potuto prevedere una mossa tanto subdola ed inoltre gli rivelò dell'esistenza di un modo per poterlo guarire.

Non troppo distante sorgeva la florida Menancia, il regno più lussureggiante di quel Mondo, il cui leader, un certo Dohalim, possedeva un antico sapere in grado di contrastare l'oscuro sortilegio della Testa del Demone.

 

Sebbene desiderasse con tutto il cuore incontrare Asuna, lo spadaccino nero decise di recarsi presso il luogo indicatogli dalla bionda ben consapevole che nelle sue attuali condizioni avrebbe seriamente rischiato di morire in un combattimento e se fosse successo non avrebbe più potuto riabbracciare l'amata.

 

Con questo pensiero in testa partì alla volte di Menancia con al fianco Alice, l'abile Kisara e la ragazza con il timido animaletto la quale aveva abilmente evitato le domande rivolte dal Leone dorato rivelando solo il suo nome, Rinwell.

Era evidente che nascondesse qualcosa, ma nessuno decise di indagare oltre. Ci avrebbero pensato una volta rimesso in sesto Kirito.

 

Il gruppo fece giusto qualche km prima di imbattersi in un duo costituito da un uomo di mezza età ed una ragazza armata di uno stocco.

 

“ Saranno dei seguaci di Ra's. Vorranno finirci, ma non andrà così! Kisara con me, tu Kirito resta indietro e bada a Rinwell” ordinò Alice la cui fermezza vacillò tremendamente quando vide il giovane del quale si era invaghita commuoversi quasi fino alle lacrime.

“ Kirito che succede? Stai male?”.

 

Ignorando le domande, lo spadaccino sussurrò semplicemente “ Asuna” prima di correre a perdi fiato.

 

Non molto tempo prima il Samurai, mentre conduceva Izanami presso il castello, aveva spiegato a Yuuki il suo rapporto con Ra's Al Ghul.

Le confidò che erano stati compagni di armi nell'esercito della loro Nazione nonché buoni amici. Tutto cambiò quando il loro luogo di nascita venne dato alla fiamme dai Cavalieri del Giuramento di Sangue, antico ordine cavalleresco caduto vittima della corruzione.

Vedere con i proprio occhi la famiglia e l'amata trucidati brutalmente aveva risvegliato il Demone in Ra's il quale, dopo aver affinato le proprie abilità in un luogo sconosciuto, sterminò gli assassini di coloro che amava. Tuttavia non si limitò ad ucciderli, li fece diventare “protagonisti” di riti macabri che disintegrarono non solo i corpi, ma anche le anime. Fu esattamente ciò a corromperlo oltre ogni possibile redenzione, rendendolo il mostro di adesso.

 

La stoccatrice rimase colpita dalla storia e non solo per il racconto in sé. I Cavalieri del Giuramento di Sangue era la gilda cui apparteneva ad SAO. Poteva trattarsi di una semplice coincidenza, ma qualcosa le diceva il contrario...

 

A causa della furia dello scontro tra Eivor e Kisara, il normale accesso al castello era andato distrutto. La coppia allora dovette intraprendere un'altra strada, una scoscesa e stretta dove un cavallo non sarebbe potuto passare.

Per cui, lasciato Izanami libero di andare, gli eroi continuarono a piedi in direzione dell'obiettivo.

 

Dopo aver superato un incrocio sterrato, videro in lontananza diverse figure. Nonostante la distanza Asuna riconobbe subito il giovane vestito di nero e come non avrebbe potuto?

Senza un attimo di esitazione scattò verso di lui chiamandolo per nome.

 

Gli istanti che le ci vollero per raggiungerlo furono i più lunghi della sua vita, ma anche quelli che sarebbero stati meglio ricompensati.

 

“ Kirito!” “ Asuna!” esclamarono contemporaneamente gli innamorati con il cuore colmo di gioia e trepidazione.

 

Non appena raggiunse la giusta distanza, Yuuki si letteralmente lanciò tra le braccia dell'amato il quale di risposta l'accolse stringendola più che poteva.

 

“ Kirito, finalmente...” sussurrò la fanciulla con le lacrime agli occhi, “ Ti ho cercata a lungo. Mi sei mancata tanto” le rispose il moro con altrettanta emozione nella voce, “ Anche tu mi sei mancato. Ci sono tante cose che devo...”.

 

Asuna si fermò a metà. Non appena incrociò lo sguardo del beta tester ogni cosa perse di importanza, tutto ciò che adesso voleva era baciarlo.

Con sua somma gioia il dual wielder era dello stesso parere e così le poggiò dolcemente una mano sulla guancia con la quale l'accarezzò asciugandole le lacrime.

In quel momento la stoccatrice sentì di nuovo quel magico calore scaldarle il cuore il quale la fece protendere verso il giovane che istintivamente la imitò.

 

Così dopo un'infinità, il Flash e lo spadaccino si baciarono nuovamente giurando a se stessi di non permettere più a nessuno di dividerli.

Tarlo nella testa

 

“ Di certo non sono timidi, immagino però che non ci sia nulla di male a mostrare apertamente l'amore che si prova” commentò Kisara con un sorriso mentre osservava la coppia, “ Suppungo...” aggiunse a denti stretti Alice.

Il Leone dorato conosceva ben quel tono e quando vide una vena pulsante sulle tempie della protetta si accorse definitivamente che quest'ultima non aveva accolto di buon grado la scena dei piccioncini.

Facendo un po' mente locale intuì la ragione di tale astio: la rigida Principessa si era presa una cotta per lo spadaccino nero.

Le voleva molto bene e sperava che tutti i suoi desideri si avverassero, ma a giudicare dall'intensità dell'affetto mostrato dai più abili giocatori di SAO fu abbastanza chiaro che sarebbe stato difficilissimo allontanare quest'ultimi, se non impossibile.

 

Intanto Kazuto e Yuuki si stavano crogiolando nelle braccia dell'altro. Sembrava tutto essere tornato come durante la loro vacanza al ventiduesimo piano, purtroppo però non c'era il tempo per potersi rilassare.

 

“ Kirito, sono così contenta che tu stia bene. Conoscendoti ti sarai cacciato in un mare di guai. Però mi stupisce che tu sia in compagnia. Non che mi dispiaccia, solo...” “ L'ho appena incontrate. Ti stavo cercando quando...” “ Quando?” “ Ho visto Aramis, Ra's Al Ghul e...”.

 

Nel sentire il nome della testa del demone, il Flash si ricordò di quello che le aveva detto a proposito dell'amato. Esattamente perciò notò l'icona del debuff sul dual wieldier, dalla forma molto simile a quella di un mostro infernale.

 

“ Te l'ha fatto Ra's” “ Cosa Asuna?” “ Quella specie di marchio. E' uno status negativo, vero?” “ Sì” “ Quali conseguenze ha?” “ Una diminuzione di forza e resistenza oltre all'impossibilità di poter sfruttare la magia” intervenne la Principessa avvicinatasi al duo.

“ Tu saresti?” “ Non è buona educazione presentarsi prima di domandarlo agli altri?” “ Hai ragione, mi chiamo Asuna” “ Alice” “ Ciao Alice, hai aiutato Kirito contro Ra's?” “ Certo, io e Kisara l'abbiamo affrontato con coraggio e forza” “ Capisco, grazie per aver badato a lui in mia assenza”.

 

Sebbene la Principessa si sentisse irritata e gelosa per come Yuuki fosse avvinghiata a Kazuto, non poté non riconoscerne la sincerità e bontà.

 

“ Non...Ci siamo aiutati a vicenda, niente di più” “ Grazie lo stesso Alice. Ok, ora devo trovare un modo per togliere questo status. Magari Ryoma sa” “ A dire il vero Asuna già abbiamo un piano” “ Davvero Kirito!?” “ Sì, ora te lo spiego”.

 

A quel punto il giovane illustrò all'amata l'idea di andare a Menancia per fare la conoscenza di Dohalim, il quale sarebbe stato in grado di farlo tornare quello di un tempo.

 

Prima però avrebbero dovuto fermarsi per la notte in quanto al calar del sole i pericoli aumentavano e con lo spadaccino in quelle condizioni non sarebbe stato saggio proseguire.

Il Leone dorato allora propose di alloggiare nella vicina Equus dove avrebbero trovato un'economica locanda e delle stalle grazie alle quali avrebbero potuto noleggiare qualche cavallo così da raggiungere l'obiettivo più rapidamente.

 

Nel tragitto presso la piccola città, la coppia si raccontò le avventure che avevano vissuto fino ad allora e, nonostante le interferenze di Alice, riuscirono a stare tanto vicini quanto volevano.

 

Nel mentre Kisara strinse sempre più amicizia con la giovanissima Rinwell e persino con il Samurai il quale si comportò come se nulla fosse. Non fece menzione del perché volesse incontrare incontrare le due bionde ed Asuna, talmente presa dal dual wielder, non sollevò l'argomento.

 

Il gruppo giunse a destinazione verso sera.

Considerando che sarebbero dovuti ripartire in poche ore, decisero subito di andare nell'ostello così da mangiare e riposare. Tutti aderirono volentieri all'idea fatta eccezione per il Ronin che, con la scusa di dover controllare come se la stesse passando Izanami, si fece da parte.

 

La cena che seguì fu tranquilla ed allegra. Permise ai giovani di approfondire la conoscenza e di legare un po' di più, il che si sarebbe rivelato fondamentale per le avversità cui sarebbero stati chiamati ad affrontare.

 

Il clima disteso tornò teso quando il locandiere rivelò la disponibilità di sole due camere: una molto piccola con un semplice lettino ed una seconda più grande dotata di un bel materasso matrimoniale ed un divano letto.

 

“ Allora come ci dividiamo?” chiese Rinwell curiosa, “ Mi sembra semplice, noi ragazze andiamo nella più spaziosa mentre Kirito nell'altra” “ No Kisara, è imprudente. Non possiamo lasciarlo da solo” “ Non corre pericoli qui Alice” “ Non lo sappiamo con sicurezza. è meglio se qualcuno gli rimane accanto”.

“ Concordo e quella sarò io” intervenne Yuuki, “ Mi sembra inopportuno” “ Inopportuno? Alice, io e lui abbiamo combattuto per due anni insieme, ci siamo fidanzati da qualche mese ed abbiamo persino convissuto. Ergo possiamo e soprattutto vogliamo stare insieme” sentenziò la stoccatrice prendendo le chiavi della stanza e la mano di Kazuto per allontanarsi a passo deciso.

 

“ Asuna non cantare vittoria. Potrai essere in vantaggio, ma recupererò” commentò infastidita la Principessa.

“ Senti Kisara, non è che la situazione precipiterà?” sussurrò la più giovane, “ Ti riferisci alla rivalità amorosa?” “ Precisamente” “ Non devi temere, Alice è onorevole e non farebbe mai del male a chi non lo merita. Non importa cosa ha in mente, non influenzerà la sicurezza del gruppo” “ Spero che tu abbia ragione” “ Ce l'ho. Adesso andiamo a dormire che si sta facendo tardi, anche il tuo gufetto è stanco” “ Vero, povero Hootle. Ci facciamo un bel bagno e poi dritti a nanna?” “ Ho-oh!”.

 

Dopo essersi dati una rinfrescata, gli innamorati approfittarono della momentanea privacy per potersi riavvicinarsi ancora di più.

 

“ In questo Mondo tutto è più reale rispetto ad SAO. E' un male per le lotte ma” sostenne il ragazzo prima di baciare l'amata mentre le stringeva la mano, “ Per queste cose è un grande vantaggio” “ Già” sussurrò la stoccatrice ansimante appena prima di ricambiare con altrettanta passione il gesto.

 

Avendo del tempo a disposizione poterono prendersela con comodo ed assaporare ogni istante della loro dolce unione.

 

L'amore condiviso purtroppo non bastò per scacciare un brutto pensiero nella mente di Yuuki, instillato dalla testa del Demone.

Sognò le parole di quest'ultimo, quelle relative alla futura nuova fiamma dello spadaccino, a cui seguì l'immagine di Alice e Kazuto che si incamminavano verso l'orizzonte lasciandola indietro.

 

Si svegliò di soprassalto scoprendo con piacere che niente era reale, aveva semplicemente avuto un incubo. Tuttavia la paura di perdere l'anima gemella era ancora vivida e pressante. Cercando del conforto avvolse teneramente la testa dell'amato tra le braccia e la portò sul suo petto.

 

“ Kirito, staremo per sempre insieme...Non è così?” chiese nel silenzio della notte accoccolandosi mentre un'insolita insicurezza si faceva strada nel suo cuore.

Riflessioni

 

Di solito Kirito amava oziare la mattina presto e non solo per pigrizia. Quei momenti tranquilli gli servivano per ricaricarsi così da poter affrontare con grinta le insidie del Mondo nel quale prigioniero.

Questa volta però le cose non andarono come al solito. Temeva tanto che l'incontro con Asuna fosse solo una perfida illusione di Ra's oppure un suo semplice sogno e perciò si destò fin dalle prime luci dell'alba spinto dalla volontà di accertarsi che tutto fosse vero.

 

Fortunatamente non aveva immaginato niente, Yuuki era realmente lì al suo fianco.

A dire il vero si ritrovò in una posizione inaspettata: la fanciulla, leggermente rannicchiata verso di lui, lo teneva stretto al petto. Non che gli dispiacesse stare così, anzi lo trovava decisamente confortevole e rassicurante, però si trattava di un comportamento insolito. La stoccatrice non l'aveva mai fatto nemmeno durante la loro “vacanza”, almeno non per tutta la notte.

Poteva non essere niente, magari aveva le sue stesse preoccupazioni, ma c'era la possibilità che qualcosa la turbasse. Forse avrebbe dovuto chiederle delle spiegazioni, ma poteva essere la mossa sbagliata.

 

Prima che potesse rimuginarci ancora, sentì l'amata sussurrare con voce ancora assonata: “ Buongiorno Kirito” “ Buongiorno Asuna” le rispose prendendosi lo spazio necessario per guardarla in quei meravigliosi occhi che aveva.

 

“ Mi sembra un sogno ritrovarmi così con te, sembrano passati secoli dall'ultima volta” commentò la ragazza abbassandosi un po' in modo da poterlo abbracciare come si deve.

“ Hai proprio ragione. Senti Asuna, va tutto bene?” “ Finché resterai con me” " Per sempre". La ragazza si limitò ad annuire ed a rafforzare la presa.

 

Kazuto intuì che il Flash avesse davvero dei timori, lo stringeva tanto solo quando la situazione si faceva complicata. Tuttavia scelse di non sollevare l'argomento pensando che un po' di tempo insieme sarebbe bastato per farla sentire meglio.

 

Rimase a coccolarsi fino a poco prima dell'appuntamento con gli altri.

Per quanto bramassero connettersi ancora una volta, raggiungere Menancia era la priorità altrimenti lo spadaccino non sarebbe potuto guarire.

 

“ Non vedo l'ora che questa storia sia finita. Così potremo stare insieme senza avere nessuna fretta” commentò il giovane mentre scorreva l'inventario per trovare un equipaggiamento decente che combaciasse con le stats attuali.

“ Sì, sarebbe perfetto. Io e te soli, liberi di fare ciò che vogliamo” replicò Yuuki sognante mentre inviava un messaggio.

“ A chi hai scritto Asuna?” “ Ad Alphen e gli altri. Li ho avvertiti della mia deviazione e che ti ho trovato. A proposito di amici, hai visto Mito da qualche parte?” “ No, mi dispiace” “ Capisco...” “ Sei preoccupata che possa esserle accaduto qualcosa?” “ Penso sia naturale” “ Sì, ma lei è una tipa tosta quasi quanto me. Vedrai che sta bene” “ Lo spero...Spero anche che non sia nelle condizioni di Eivor” “ Eivor...Vedrai che riusciremo a farlo tornare in sé” “ Ci puoi scommettere, ci riusciremo. Senti, dopo che ti avremmo rimesso in sesto torneremo dal mio gruppo? Ci sarebbero d'aiuto per tutto anche per rintracciare Mito ed Eivor. Inoltre non me la sentirei di abbandonarli così dopo quello che abbiamo passato” “ Sai bene che non sono un tipo da squadra” “ Kirito!” “ Scherzavo, per quanto mi costi ammetterlo al momento viaggiare da soli non porterebbe a niente. In più senza aiuto non credo che potrei mai battere Ra's Al Ghul” “ Vuoi combattere di nuovo con lui?” “ Certo, ma non per quello che credi” “ Quindi non vuoi la rivincita?” “ Certo che la voglio” “ Visto” “ Ma non solo. Dopo aver lottato con lui ed ascoltato la tua storia mi è venuta in mente un'idea” “ Che sia in qualche modo collegato alla nostra liberazione” “ Allora hai pensato la stessa cosa! Non dovrei stupirmi, sei sempre stata molto intelligente” “ Sicuramente più di te” “ Touchè!”.

 

Dopo una breve risatina fatta in concerto, Kazuto continuò.

 

“ Ad Aincrad il modo per avere la libertà consisteva nel battere tutti i 100 boss. Il posto in cui siamo adesso, sebbene non sia diviso in piani, è pur sempre una realtà virtuale creata da Kayaba quindi ci sono buone probabilità che anche qui sia necessario sbarazzarsi di un nemico e Ra's ha tutte le caratteristiche del villain di End Game” “ Mi trovi d'accordo Kirito, dovremmo informare anche gli altri” “ Sì, è meglio prestare attenzione alle parole da usare. Alcune IA di qui sono talmente sviluppate da confondersi con le persone del Mondo esterno” “ Vero, distinguere tra le due è una vera impresa. Anche tra i nostri nuovi amici ce ne potrebbero essere” “ Precisamente perciò meglio evitare di parlare dei Nerve Gear” “ Giusto. Dai, ora andiamo a rimetterti in sesto” “ Mi dispiace di causare tanti problemi” “ Scherzi!? Dopo tutto quello che hai fatto aiutarti è il minimo” “ Asuna...”.

 

La coppia si diede un ultimo dolce bacio prima di ricongiungersi con gli altri e partire per Menancia, terra che avrebbe riservato grosse sorprese.

Alla volta di Menancia

 

Dopo l'affettuosa conferma avuta da Kirito ed il tempo passato insieme, Asuna sembrò essere ritornata la ragazza che tutti avevano conosciuto. Ovviamente la paura istillata da Ra's non era sparita, tuttavia stava cercando di non pensarci ritenendo il suo legame amoroso saldo come non mai.

Nemmeno il rivedere Alice approcciare Kazuto le fece cambiare umore o almeno non troppo.

A dire il vero in quel momento sentiva il bisogno di stare completamente da sola con lo spadaccino nero, ma era ben conscia dell'impossibilità di tale pensiero. Arrivare a Menancia e trovare Dohalim aveva l'assoluta priorità.

 

“ Buongiorno Kirito ed Asuna” salutò educatamente la bionda che, nonostante ciò, fissò esclusivamente il giovane.
“ Giorno Alice e tutti voi altri” risposero quasi in coro il duo, dopo di che Yuuki aggiunse: “ Avete dormito bene?”

“ Io e Hootle benissimo, quel lettone era magnifico. Vero Hootle?”

“Ho-oh!”

“ Devo riconoscere che Rinwell ha ragione, è stato molto più comodo di quanto mi aspettassi. Purtroppo non posso dire lo stesso per Kisara, quel divano era piuttosto piccolo” commentò la Principessa con una nota di rimprovero nella voce,

“ Senza ombra di dubbio sono stata in posti migliori, ma anche in peggiori. Per cui va bene così”

“ Invece no Kisara, perché non mi ci hai fatto mettere? Sono più piccola di te, non sarei state male”

“ Sarai più bassa di me, ma anche più delicata. Inoltre sono la tua guardia, ergo è mio dovere renderti la vita più facile”

“ Non è necessario, quante volte te lo devo dire e poi...Non sono delicata” affermò con un lieve imbarazzo la guerriera la quale non desiderava in alcun modo che Kazuto la reputasse debole.

 

Il simpatico scambio tra le due care amiche ebbe un effetto inaspettato, quello di far capire alla stoccatrice qualcosa in più di Alice.

Se fino ad allora l'aveva vista con una rigida ed inflessibile dama disposta ad ogni cosa pur di ottenere ciò che vuole, incluso il suo fidanzato, adesso invece vedendola scherzare e persino arrossire si accorse di essersi soffermata solo all'apparenza. La bionda era certamente più dolce e buona di quanto facesse trasparire, forse avrebbe fatto bene a parlare durante il viaggio. Magari sarebbero persino diventate amiche sebbene rivali in amore.

 

Poco dopo essersi diretti verso le stalle per noleggiare un paio di rapidi cavalli, il Ronin si palesò affiancato dal fedele Izanami.

 

“ Ciao ragazzi! Già in piedi, mi stupite. Pensavo che i giovani di oggi fossero tutti pigri” commentò l'uomo simpaticamente,

“ Abbiamo un obiettivo ben preciso, non potevamo poltrire” intervenne Alice con ritrovata autorità,

“ Tagliente come la lama di una spada, le voci sul tuo conto erano vere Principessa”.

 

Alla pronuncia di quella parola tutti i presenti, compresa la stessa bionda, sgranarono gli occhi per lo stupore. Nessuno si aspettava una rivelazione del genere, ma la più scosso fu Yuuki e per un motivo semplice: le parole di Ra's.

Stando al villain Kirito era tra le cure di una principessa. Pensava si trattasse di una semplice parola, evidentemente si sbagliava. Di conseguenza, in preda ad una nuova ondata di insicurezza, strinse istintivamente la mano di Kirito. Il fatto che quest'ultimo avesse ricambiato subito la stretta l'aiutò a recuperare un pochino di sicurezza.

 

“ Come fai a sapere delle sue origini?” domandò Kisara con sospetto,

“ So molte cose, ma stai tranquilla non ero venuto a cercarvi per scopi oscuri” rispose il Samurai per nulla agitato,

“ Allora cosa volevi?”

“ Il mio intento era avvertirvi dell'imminente arrivo di Ra's e convincervi ad aiutarmi ad affrontarlo. Per la prima cosa sono arrivato tardi, ma per la seconda credo proprio di avere avuto un buon tempismo. A giudicare dal fuoco nei vostri occhi scommetto che avete già in mente di eliminarlo”,

“ Non sbagli. Ormai è diventato una minaccia troppo grande per poter essere ignorata”

“ Parole sagge Principessa”

“ Non chiamarmi più così, solo Alice”

“ D'accordo, non voglio di certo farti arrabbiare. Visti che ci siamo chiariti, possiamo partire”

“ Una cosa prima” si intromise il dual wielder, “ Pensi di poter far cambiare Ra's. Asuna mi ha raccontato che eravate amici un tempo”,

“ Ci ho provato in passato, ma ho fallito...” si limitò a commentare l'uomo salendo in groppa del fido animale.

Movimentazione

 

Il viaggio verso Menancia richiese parecchi giorni. Il lussureggiante regno era piuttosto lontano dal castello di Alice, tuttavia il tempo non venne sprecato.

 

Da una parte chi ne era ignaro chiese maggiori delucidazioni su cosa aspettarsi una volta giunti a destinazione. Kisara, la quale si offrì di buon grado di chiarire i vari dubbi, spiegò come quel territorio fosse una vera e propria oasi. Non solo il clima era mite quasi tutto l'anno e ricco di vegetazione, ma anche l'amministrazione interna era tarata su una perfetta giustizia sociale. Chiunque, dal più plebeo al più nobile, godeva degli stessi diritti e delle stesse opportunità. Inoltre la giustizia era implacabile nonché giusta, nessuno poteva comprarsi l'immunità e la corruzione veniva punita severamente.

Insomma era ciò che ci fosse di più vicino al paradiso in terra, perciò in molto desiderava trasferirsi lì; cosa possibile a patto che si trovasse un impiego nel giro di un mese.

 

D'altro canto gli avventurieri ebbero l'occasione di conoscersi molto bene, stringendo dei legami che in futuro sarebbero stati letteralmente salvifici.

In particolare il leone dorato risaltò per il suo lato “materno”. Infatti era sempre lei colei che sottolineava l'importanza di riposarsi, di prendersi cura dell'equipaggiamento e di se stessi. Proprio la cura che mostrava instancabilmente la fecero entrare nel cuore di tutti, soprattutto in quello di Rinwell la quale stava iniziando a vederla come un vero genitore.

 

Asuna, oltre a stare con l'amato, trascorse il suo tempo un po' con tutti inclusa Alice.

Nonostante la rivalità le due svilupparono una forte connessione incentrata sul rispetto reciproco oltre che da una buona dose di amicizia. Questo fu evidente sia dalla disponibilità della stoccatrice di parlare alla bionda di Kirito raccontandole persino simpatici annedoti sia dalla progressiva apertura di Alice.

C'era solo un argomento che quest'ultima non volle affrontare nemmeno latamente: il suo titolo di Principessa.

 

Yuuki avrebbe potuto avere maggiori informazioni rivolgendosi a Kisara o a Ryoma, però non lo fece. Comportarsi così sarebbe stato un colpo basso che avrebbe compromesso il loro rapporto, quando se la sarebbe sentita sarebbe stata Alice a parlare di questo.

 

Mentre loro si dirigevano a Menancia, nelle terre bollenti, chiamate così per via dall'elevata attività vulcanica, la squadra capeggiata da Heathcliff stava ultimando i preparati per la partenza.

Dopo aver ricevuto il messaggio di Asuna, questi decisero di raggiungerla una volta terminato un assalto all'ennesima struttura. L'operazione si concluse più rapidamente del previsto: l'aggiunta di Shionne e di Law, un ragazzo trovato vagabondare senza meta, rese l'attacco una vera passeggiata.

 

Ora tutto ciò che mancava era far scorta di risorse e poi sarebbero partiti anche loro per Menancia. Senza saperlo il loro arrivo sarebbe coinciso con un evento che avrebbe per sempre cambiato l'equilibro di Neo Aincrad.

 

Purtroppo non solo gli eroi si stavano organizzando. In una terra sconosciuta avvolta da tenebre senza fine, Ra's Al Ghul meditava al centro di una stanza caratterizzata da innumerevoli spoglie dei nemici più temibili che aveva sconfitto.

 

La testa del Demone non aveva preso bene l'intervento del vecchio amico, per causa sua non aveva potuto finire Asuna ed in questo momento sapeva che si stava avvicinando sempre di più a Kirito. Doveva assolutamente eliminarla dall'equazione oppure il suo piano non sarebbe andato in porto.

 

Aveva già inviato una squadra fidata a darle la caccia, in caso di fallimento si sarebbe visto costretto ad intervenire personalmente sebbene ciò comportasse un rischio.

 

Il rischio coincideva con il segreto circa il funzionamento dei poteri demoniaci che possedeva i quali richiedevano tanto quanto donavano...

Dipinti dal passato

 

“ Finalmente siamo arrivati, non ce la facevo più! E' stata una faticaccia, vero Hootle?”

“ Ho-oh!”

“ Rinwell meglio non cantare vittoria troppo presto. Dobbiamo ancora entrare in città e dubito che le guardie facciano passare chiunque”

“ Tranquilla Asuna, ci penserà Alice a risolvere il problema” intervenne con sicurezza Ryoma guardano la bionda la quale, seppure con un'espressione ben poco allegra, si incamminò verso il cancello della città.

 

“ Basterà che si presenterà con il suo titolo e ci stenderanno il tappeto rosso” chiarì il Samurai dissipando ogni dubbio,

“ Immagino che questa fosse l'unica scelta...Fortuna che Alice ha preso a cuore la situazione, altrimenti si sarebbe rifiutata categoricamente di dire ad alta volte chi è davvero”.

 

Di fronte alle parole di Kisara, Yuuki non riuscì più a trattenere la curiosità e perciò le domandò:

“ Perché odia tanto essere chiamata Principessa? Non è una cosa bella?”

“ Non ti spiegherò nel dettaglio, non spetta a me farlo. Sappi solo che i titoli tracciano il sentiero di chi li porta. Se per alcuni è un sollievo per altri sono come delle catene”,

“ Capisco...”.

 

“ Siete voi i compagni della Principessa?” chiese improvvisamente un soldato,

“ Sì, siamo noi” rispose cordialmente il leone dorato,

“ Bene, allora seguitemi. Vi condurrò al palazzo di Dohalim”

“ Ed Alice?”
“ Verrà anche lei non appena avrà finito di parlare con un generale”

“ Cosa vuole un generale?”

“ Non lo so di preciso, ma credo un'indicazione tattica”

“ Mmm...”.

 

Kisara ebbe subito qualche sospetto sulla situazione. Se fosse stata in un posto diverso sarebbe rimasta vicino all'amica per ogni evenienza, tuttavia Menancia era nota per la sua sicurezza e di certo lì nessuno avrebbe osato far del male all'ultima esponente della famiglia imperiale di Neo Aincrad.

 

Così il gruppo di eroi attraversò la capitale del Regno, una città molto grande e popolosa dove sembrava regnare la felicità. Sia guardie che normale popolazione camminava serena come se non esistessero i pericoli del Mondo, evidentemente la fama di Dohalim non era stata esagerata dalle voci.

Nonostante tale benessere nulla era sfarzoso, fatta eccezione per il palazzo del sovrano il quale era l'incarnazione della ricchezza e del potere. La facciata colossale incuteva timore cosa che non si poteva dire per l'interno il quale, sebbene enorme, irradiava un'atmosfera accogliente.

 

L'accompagnatore lasciò gli avventurieri, in attesa dell'arrivo del Lord, in una stanza molto particolare. Oltre a comode poltrone e delizie di ogni genere dal dolce al salato, era decorata con degli affreschi dall'aspetto molto antico.

 

Kirito venne attratto da quello intitolato “ Nascita” diviso in quattro parti.

La prima rappresentava creature con caratteristiche a metà tra angelo ed uomo intente a vivere in una cittadella fluttuante.

L'immagine successiva invece le ritraeva intente a lottare con bestie immonde, forse dei demoni.

La terza mostrava come quella guerra avesse distrutto entrambe le fazioni, portando al collasso della città volante la quale precipitò a terra.

L'ultima mostrava la sopravvivenza di alcuni guerrieri di ambo gli schieramenti che, abbandonati gli intenti bellicosi, si allearono per costruire una nuova civiltà sulla terra ferma.

 

Lo spadaccino nero capì immediatamente che si trattava del mito della creazione di Neo Aincrad e rimase molto stupito da quanto puntiglioso fosse stato Kayaba nel pensare persino a questo aspetto.

Percepì altresì una certa similitudine con quello che aveva vissuto negli ultimi anni, almeno nella parte della città che fluttuava alto nel cielo.

 

A differenza dell'amato, Asuna venne letteralmente rapida da un quadro dal nome: “ La Spada Assoluta”.

Su di esso era dipinta una giovanissima fanciulla con lunghi capelli viola ed occhi rossi. Sebbene la raffigurazione fosse semplice da essa la stoccatrice percepì un profondo senso di rispetto ed inspiegabilmente ebbe l'impressione di star guardando una vecchia amica.

 

“ La più grande guerriera che abbia mai calpestato il suolo di queste terre” commentò il Ronin mentre affiancava l'amica,

“ La più grande...Come si chiamava?”

“ Il suo nome è andato perduto nella storia, ciò che ci rimane sono solo racconti delle sue gesta. Si dice che fosse tanto abile da aver abbattuto un'intera legione e persino degli esseri giganti come un Titano in carne ed ossa”

“ Sono davvero delle imprese, saranno vere?”

“ Io credo di sì come credo nell'esistenza della sua abilità più micidiale. Purtroppo anche di questa è andata persa ogni informazione, ma si narra che grazie ad essa poteva vincere qualsiasi nemico in pochissimi secondi. Sai se fosse qui con noi Ra's non sarebbe più problema”

“ Incredibile!”

“ Tutti pensavo che lo fosse ed infatti quando giunse il momento della sua morte ogni singola persona di Neo Aincrad inclusi i più acerrimi nemici si inginocchiarono al suo capezzale riconoscendola quale combattente più forte che sia mai nata”.

 

Nel sentire questa storia, il Flash provò un'insolita stretta al cuore come un moto di commozione.

Sembrava assurdo ma percepiva di essere collegata a questa formidabile guerriera del passato, sebbene non capisse come fosse possibile

 

Una serpe in seno

 

Mentre Asuna e Kirito continuavano ad osservare i quadri che li avevano rapiti, la porta della stanza si aprì lentamente.

Il cigolio attirò l'attenzione di tutti, così poterono notare l'ingresso di un paio di guardie con indosso una leggera armatura, ma dall'aspetto resistente seguite dal famoso Dohalim.

L'uomo di colore con capelli rossi indossava gioielli tipici dell'antico Egitto che per quanto sfarzosi non minavano la serietà della sua figura. 

 

“ Rilassatevi, siete miei ospiti non c'è bisogno di essere tanto rigidi” commentò il Lord notando immediatamente la tensione che si era impadronita della sala,

“ Lord Dohalim, sono Kisara la prima guardia della Principessa” prese la parola il Leone dorato, la più abituata a parlare con persone di quella caratura,

“ Salve Kisara”

“ Salve a lei Lord e grazie per averci ricevuti”

“ Non avrei potuto fare diversamente, è la prima volta che la Principessa Alice giunge alle porte del mio Regno. Ditemi, cosa l'ha spinta a venire da me?”

“ E' per aiutare questo ragazzo, Kirito” spiegò la bionda indicando lo spadaccino nero per poi aggiungere: “ Come può vedere è stato marchiato dal Ra's”

“ Una maledizione debilitante, interessante...Quindi Alice vuole aiutare questo giovane, è proprio come sospettavo. Nonostante voglia apparire come una fredda guerriera ha un cuore tenero. Va bene, lo farò”

“ Davvero!?” intervenne entusiasta Yuuki stringendo la mano dell'amato,

“ Sì, ma ad una condizione”
“ Sarebbe?”

“ Niente di particolare giovane stoccatrice, voglio solamente parlare con Alice di una questione personale”

“ Immagino che non ci dirà di cosa si tratti”

“ Ottimo intuito Kisara. Se accetterà è sarà sicncera nella risposta offrirò le mie abilità per rimuovere il marchio del Demone”

“ Non credo ci siano problemi”
“ Ottimo, ma dov'è la Principessa Alice”
“ Era stata fermata da alcuni suoi uomini per discutere di strategie di guerra”
“ Che cosa inconsueta, immagino però che non siano riusciti a trattenersi di fronte alla nobile cavaliere. Aspettiamola, intanto fate come se foste a casa vostra. Sopra ci sono dei bagni se volete rinfrescarvi mentre la mensa è al piano di sotto, i cuochi esaudiranno ogni vostra richiesta”.

“ Ma quanto sei gentile, peccato solo che Alice non arriverà mai” esordì una folle voce sconosciuta.

 

Come c'era da aspettarsi le guardie reali imbracciarono le armi temendo un'imboscata. Il loro timore non era ingiustificato: nelle tenebre si celava un assassino noto come il Giullare.

Si trattava di un killer su commissione molto temuto, le sue abilità non lasciavano scampo ai suoi bersagli soprattutto per via del suo impeccabile stealth, il cui aspetto era decisamente inquietante: indossava un ampio cappello, simili a quelli dei clown da circo, dei larghi vestiti sgargianti e aveva la metà sinistra del volto pitturata di bianco con una lacrima nera sotto l'occhio mentre la destra era ricoperta da vistosi punti di sutura.

 

Sebbene avesse potuto, non tentò di uccidere nessuno bensì uscì tranquillamente allo scoperto mentre sorreggeva due soldati morti appartenenti alla forze di Menancia.

 

“ Signore stia indietro, lo faremo fuori in un secondo”

“ Non fate sciocchezze, non siete alla sua latezza” affermò con autorità il Lord per poi rivolgersi all'intruso: “ Giullare non sei qui per uccidermi, altrimenti ci avresti già provato”

“ Sei proprio sveglio Dohalim, infatti sono venuto per parlarti”

“ Dei i miei uomini?”

“ Bravo”
“ Faresti meglio a spiegarti oppure mi vedrò costretto ad usare delle maniere che non gradisco”

“ Mi piacerebbe un sacco giocare con te, ma purtroppo ci sono in ballo questioni più importanti”

“ Non sapevo che fossi capace di pensare razionalmente”

“ Di solito no, tuttavia questa cosa potrebbe mettere fine ai miei affari”

“ Spiegati allora”.

 

A quel punto il Giullare lanciò i corpi dei defunti. Questi mostrano pelle pallida e sottile, i bulbi non c'erano più ed il resto del corpo sembrava quello di uno zombie.

 

“ Che cosa significa?” chiese Dohalim non capendo ciò che vedeva,

“ Devo mostrartelo, seguimi”
“ Bene, fai strada”.

 

Il facile consenso del nobile fu figlio della preoccupazione: forse qualcosa di terribile stava accadendo a Menancia.

 

“ Ehi, aspetta! Cosa è successo ad Alice?” domandò Kisara con fermezza,

“ E' stata catturata da questi esseri”
“ Impossibile, lei sa difendersi”
“ Non lo metto in dubbio, ma persino il più forte può essere facilmente battuto se colpito di sorpresa. Lo so benissimo”.

 

Pur non fidandosi del killer, il Leone Dorato decise di seguirlo volendo assicurarsi della salvezza dell'amica. Spinti dagli stessi sentimenti anche i restanti membri di eroi si accodarono, scelta che si sarebbe rivelata molto saggia.

Il timore del Lord

 

Il folle Giullare procedette all'interno dell'enorme palazzo con passo sicuro.

In molti, persino alcuni degli addetti ai lavori quotidiani, si perdevano tra quei corridoio ricchi di preziosi manufatti e tra le sfarzose stanze, probabilmente solo Dohalim era in grado di orientarsi sempre e dovunque. Perciò il fatto che l'assassino non mostrasse il minimo tentennamento significava solo una cosa: aveva studiato con attenzione la planimetria per mettere in atto uno dei suoi omicidi e quasi certamente il bersaglio era proprio il Lord.

In qualsiasi altra circostanza quest'ultimo l'avrebbe sicuramente affrontato prima di poter cadere in trappola, tuttavia quegli esseri vuoti l'aveva turbato al punto da costringerlo a “fidarsi” di quell'uomo se così poteva essere definito.

 

Il killer su commissione si fermò solo una volta giunto in uno sperduto angolo del sotterraneo dove non sembrava esserci nulla se non delle normali scorte alimentari.

Il tutto cambiò quando toccò un mattone leggermente sporgente. Non appena lo fece si spalancò un passaggio segreto il quale sconvolse il possibile salvatore di Kirito.

 

“ Non è possibile...”
“ Non sapeva di questo passaggio segreto Dohalim?” domandò Kisara non distogliendo gli occhi dal Giullare. Chiaramente anche lei dubitava profondamente di lui, 

“ Non è quello, il caro Lord è stupido perché non è c'è più il suo sigillo che bloccava l'accesso a chiunque” commentò il villain con una fastidiosa soddisfazione nella voce,

“ E' vero...I miei timori quindi erano fondati” farfugliò il leader di Menancia.

 

Il gruppo di avventurieri avrebbe voluto chiedergli di fare chiarezza, ma non ne ebbero il tempo. Dohalim corse a tutta velocità nel tunnel segreto spingendo gli altri a seguirlo anche se ignari di ciò che poteva attenderli.

 

Intanto la “seconda” squadra di eroi era già entrata nel Regno e non era troppo lontana dalla capitale.

Questa era composta esclusivamente da Heathcliff, Shionne, Alphen e la new entry Law. Tutti i restanti componenti del party ricevettero il preciso ordine di continuare la lotta della Liberazione, non essendo nella loro attuale zona d'azione alcun direttore particolarmente forte se la sarebbero cavata anche senza i loro migliori membri.

 

“ Che bella zona, potrei viverci tranquillamente” disse Law respirando a pieni polmoni,

“ E' la zona migliore di Neo Aincrad” commentò la fanciulla,

“ Come fai a dirlo? Non avrai viaggiato per tutto il Mondo e ce l'hai tenuto nascosto!?”
“ Non dire assurdità Law, l'ho semplicemente dedotto: non è possibile immaginare un clima migliore”

“ In effetti, brava”
“ Non ho bisogno dei tuoi complimenti, specialmente per una cosa tanto banale. Chiunque con un po' di cervello ci sarebbe arrivato”
“ E con ciò cosa vorresti insinuare!?”

“ Tu che dici”
“ Dai ragazzi non litigate” intervenne Alphen,

“ Non è colpa mai se è sempre così irritante!” esclamò il più giovane,

“ Irritante io? Detto da un ragazzino non ha valore”.

 

Proprio mentre la maschera di ferro stava per farsi avanti ancora una volta per l'ennesimo tentativo di riportare la calma, praticamente questo era diventato un lavoro a tempo pieno per via dello spigoloso carattere di Shionne il quale a volte faceva arrabbiare persino lui, Heathcliff si mise in posizione di guardia avvertendoli con il tono autoritario che usava solo davanti ad un serio pericolo:

“ Basta con i scherzi, abbiamo compagnia”.

 

Dai vicini alberi sbucarono numerosi soldati di Menancia i quali mostrano le stesse caratteristiche di quelli uccisi dal Giullare: erano dei gusci vuoti estremamente inquietanti.

Purtroppo non solo il loro aspetto era da temere, ma anche le abilità che possedevano e presto gli eroi l'avrebbero sperimentato.

Arlecchino

 

Il gruppo di Alphen ormai era abituato ad affrontare situazioni difficili in netta inferiorità numerica, praticamente ogni assalto alle prigioni era così. Questa volta però c'era qualcosa di diverso, si percepiva distintamente una presenza oscura che incombeva su di loro.

Nonostante ciò non avrebbero potuto di certo farsi intimorire oppure sarebbe stata la fine.

 

Procedettero con la solita strategia: la maschera di ferro e Law si lanciarono in prima linea a testa bassa mentre Shionne li copriva da lontano. Heathcliff rimase nelle retrovie, pronto ad intervenire in caso di necessità con un perfetto Switch.

 

Anche se molto giovane, Law padroneggiava ottimamente le arti marziali. Il suo stile incentrato sulla rapidità si abbinava bene con quello di colui che brandiva la spada di fuoco, più potente che veloce. Le loro combinazioni sapientemente coordinate erano sempre state capaci di sconfiggere ogni avversario persino i più temibili e nemmeno adesso sembravano deludere. Infatti dopo pochi minuti furono in grado di mettere fuori gioco gli strani nemici.

 

“ Tutto qui? Mi aspettavo di meglio” commentò Alphen con leggero fiatone,

“ Già, concordo. A quanto pare il loro aspetto inquietante era tutta scena” aggiunse il marzialista con un sorriso beffardo,

“ Non abbassate la guardia voi due, non è ancora finita” avvertì la guaritrice notando come uno dei villain si stava rialzando.

Questi non riprese la carica bensì si avvicinò ai compagni ed iniziò a strappare loro dei pezzi di carne.

 

“ Lo...Lo sta mangiando?!” esclamò inorridito Law,

“ E' disgustoso, sarà una zombie?” chiese Alphen stupito,

“ Non ho intenzione di scoprirlo” intervenne la fanciulla prima di sparare al mostro uno dei suoi micidiali proiettili infuocati il quale esplose violentemente in un inferno di fiamme.

 

“ Non ci vai per il sottile Shionne” commentò Heathcliff,

“ Non avrebbe senso farlo con creature del genere ed in più in questo Mondo conta solo la forza”

“ Se la pensi così devi allenarti molto di più”
“ Insinui che non sia abbastanza forte?”
“ Non sono io a dirlo, ma i fatti” concluse l'uomo indicando il polverone che la compagna aveva alzato poco prima.

Da esso uscì illeso il cannibale il quale era profondamente cambiato: oltre ad avere gli occhi iniettati di sangue dai fianchi spuntarono dei corpi di enormi millepiedi le cui estremità erano più affilate di una spada.

 

Come era ovvio l'essere passò al contrattacco dimostrando una nuova e devastante potenza.

Sfruttando solo le nuove estremità assaltò i due in prima linea. A differenza di Alphen, Law dovette prestare molta attenzione a schivare gli attacchi. Vista la leggera armatura che indossava e la sua relativa fragilità fisica non poteva rischiare di essere travolto da mosse tanto violente.

Purtroppo fu talmente concentrato nell'evitare quella specie di arti da non rendersi conto che il nemico l'aveva attirato a lui. Quando se ne accorse fu troppo tardi: l'essere chiuse la piccola distanza che li separava e lo morse sulla spalla destra portandogliene via un bel pezzo.

 

“ Law!”

“ Non essere imprudente Alphen”
“ E dovrei rimanere a guardare!? Non se ne parla Shionne!” esclamò il ragazzo correndo dall'amico mentre sguainava l'asso nella manica,

“ Sei sempre il solito, non vero? Pronto a rischiare tutto pur di aiutare chi è in pericolo” sussurrò la ragazza con un leggero sorriso.

 

“ Lascialo stare!” gridò il giovane mentre tentava di colpire il nemico con un fendente ardente. Sfortunatamente quest'ultimo mise in protezione le estremità di insetto le quali furono in grado di assorbire gran parte dell'impatto.

“ Switch” chiamò allora Heathcliff sostituendosi a lui con un colpo di spada dall'alto al basso tanto poderoso da tagliare a metà le nuove parti nemiche. Fu allora che si fece avanti anche Shionne che, sparando alla testa dell'avversario, creò l'apertura necessaria da consentire alla maschera di Ferro di recuperare il compagno ferito.

 

“ Stai bene Law?”

“ Sì, non è ni...ente” tentò di minimizzare non essendo però capace di celare il dolore,

“ Presto Shionne curalo”

“ Tra un attimo”
“ Non vorrai mica lasciarlo così?”
“ Certo che no, ma non è la priorità”
“ Come sarebbe!?”
“ Se ti dessi una calmata Alphen ti renderesti conto che non rischia la vita perciò prima eliminiamo questo schifo e poi lo rimetto in sesto”
“ Però...”
“ Se non lo battiamo continuerà ad ostacolarci e non potrò curare Law. Usiamo la spada fiammeggiante al meglio e chiudiamo questa storia”.

Vinto dalla logica della ragazza, il combattente cedette: “ D'accordo, ma facciamo in fretta”
“ Tranquillo me ne voglio liberare tanto quanto te. Sfruttiamo la nostra tecnica non appena Heathcliff ci apre una finestra d'azione”
“ Va bene”.

 

Intanto il leader della squadra stava tenendo a bada il mostro senza troppi problemi, la sua difesa era solida così come l'attacco. Senza ombra di dubbio avrebbe potuto eliminarlo in un batter d'occhio se solo l'avesse voluto, ma non lo fece limitandosi solo ad indebolirlo un po'.

 

Non appena si accorse che la coppia dietro di lui si era accordata, travolse il villain con lo scudo così da destabilizzarlo, dopo di che chiamo uno Switch.

Allora la maschera di Ferro iniziò a roteare in aria con in mano la lama di fuoco mentre Shionne, usando la propria magia, ne amplificava le fiamme fino a farla divampare come un incendio.

 

“ Sparisci!” esclamò il ragazzo furente. L'essere malvagio tentò di proteggersi come poco prima, ma questa volta il calore era troppo intenso il quale infatti sciolse letteralmente gli arti di insetto lasciandolo vulnerabile al micidiale fendente che lo centrò sul capo.

L'impatto fu tale da distruggergli la testa, abbattendolo finalmente.

 

L'avversario era andato sì, ma non il pericolo...

 

“ Cos'era quel coso?” chiese Law tenendosi il braccio leso,

“ Non ne ho idea, ora però dobbiamo metterti in sesto. Shionne...” Alphen si interruppe vedendo come la compagna stesse già curando l'amico prestando molto cautela a non toccarlo per non attivare gli Aculei.

 

La maschera di Ferro la stava per ringraziare quando si udì un calmo battito di mani.

“ Uno spettacolo divertente, ma non è bastato ad impressionarmi” esordì una giovane donna decisamente affascinante con voce ferma ma allo stesso tempo suadente.

Era particolare anche nel vestire: indossava un tipico frac da prestigiatrice bianco nella giacca e nero nel resto, stesso colore dei suoi capelli a caschetto, con qualche sfumatura cremisi nelle estremità.

 

“ Sei una di loro?” domandò Alphen mettendosi in difesa dei compagni,

“ Tu che dici?”

“ Non hai quell'aspetto vuoto e poi parli...Chi sei allora?”
“ Arlecchino”

“ Arlecchino...Io sono Alphen, cosa vuoi da noi?”
“ Dipende da ciò cha avete da offrirmi”
“ Vuoi farci fuori o derubarci oppure entrambe le cose?”.

 

La misteriosa dama non rispose, fece solo qualche passo in avanti e poi schioccò le dita guantate con un movimento elegante.

Il semplice gesto aprì una voragine sotto gli eroi i quali, presi alla sprovvista, vi caddero senza poter far nulla.

 

“ Vediamo se adesso riuscirete a stupirmi” commentò Arlecchino prima di proseguire elegantemente verso la vicina capitale del Regno.

Un ghiaccio che si scalda

 

L'inaspettata mossa di Archilecchino colse di sorpresa tutti, persino l'attento Heathcliff, rendendo perciò impossibile qualsiasi prendere qualsiasi contro tecnica. Inoltre nessuno sapeva quanto a lungo sarebbero caduti nel vuoto, anche con le loro caratteristiche schiantarsi al suolo da una certa altezza senza speciali protezioni sarebbe persino potuto costarli la vita.

Eppure Alphen incurante del rischio si protese verso Shionne avvolgendola in modo da poter attutire l'impatto.

 

Dopo almeno un centinaio di metri ci fu il tanto temuto atterraggio che sorprendentemente avvenne su una specie di sabbia abbastanza morbida da ridurre al minimo i danni.

 

“ Che botta...Stai bene Shionne?” domandò la maschera di ferro tenendola ancora ben stretta a sé nonostante l'imperversare degli Aculei,

“ Mmm...Mi sono sentita meglio, ma riconosco che poteva andarci molto peggio” commentò la fanciulla la quale non appena si rese conto della posizione spinse via il compagno allontanandosi da lui rapidamente. Subito dopo affermò con rabbia:

“ Che ti salta in mente!? Nessuno ti ha dato il permesso di toccarmi!”

“ Volevo solo assicurarmi che non ti accadesse niente”
“ So badare a me stessa e ribadisco che nessuno ti ha chiesto di aiutarmi”

“ Shionne io...No, lasciamo perdere” sospirò lo spadaccino il quale ormai stava perdendo ogni speranza di istaurare un rapporto con la curatrice. Tuttavia proprio in quel momento successe una cosa che gli fece capire del perché di tale reazione scontrosa, sebbene fosse mosso solo da buone intenzioni.

 

“ Non devi avvicinarti così tanto...Anche se non lo percepisci, ti fai male” quasi sussurrò la fanciulla con vistoso imbarazzo mentre si accostava il necessario per guarire Alphen sia dalle ferite degli Aculei sia quelli derivanti dall'aver brandito la spada fiammeggiante.

“ Shionne...” riuscì solo a dire quest'ultimo rendendosi conto di quanto terribile fosse la maledizione dell'alleata. Non poter toccare nessuno doveva essere tremendo, probabilmente era per questo che si comportava sempre in modo freddo e distaccato con tutti. Era più facile stare da sola che essere circondata da persone che la temevano per qualcosa di impossibile da controllare.

Però lui non era come gli altri, la sua mancanza di percezione del dolore poteva aiutarlo a chiudere le distanze con lei e ci avrebbe provato. Purtroppo non sarebbe stata un'impresa facile poiché l'abile cecchino temeva profondamente avvicinarsi a qualcuno.

 

“ Grazie Shionne” affermò Alphen non appena la magia curativa produsse i suoi miracolosi effetti,

“ Non ce ne è bisogno, rientrava nell'accordo”

“ Giusto...Di Heathcliff e Law non c'è traccia, strano”

“ Come tutta questa situazione”

“ In che senso?”
“ Non ti sembra sospetto che siamo atterrati proprio sull'unico punto morbido?”

“ Dici che non siamo solo stati fortunati?”
“ E' una possibilità, ma dubito che sia la risposta corretta. Hai sentito le parole di quella tipa mentre cadevamo nel vuoto?”

“ Ora che mi ci fai pensare ha detto: vediamo se questa volta mi farete divertire. Aspetta, allora questo è opera sua?!”

“ Ne sono praticamente certa e non mi stupirebbe se ci stesse guardando anche adesso”

“ Non è un'idea insensata, quella Arlecchino è inquietante e pericolosa. Sarà meglio fermarla la prossima volta che l'incontriamo”

“ Sono d'accordo, ma dobbiamo stare attenti; non è un nemico come gli altri. Non posso dire di aver capito le sue abilità, però ho come l'impressione che sia più subdola di coloro che abbiamo affrontato fino ad ora”

“ Se è in grado di fare scherzetti come creare una voragine non sarà facile affrontarla”

“ Penso la stessa cosa, forse sarebbe meglio trovare delle informazioni su di lei e poi combatterla di nuovo sempre se non ci attaccherà prima”

“ Per adesso però pensiamo a trovare gli altri. Sono preoccupato soprattutto per Law, sei riuscita a curarlo?”

“ Non ne ho avuto il tempo, gli ho solo fermato l'emorragia. Tuttavia con questa caduta potrebbe riessersi aperta”

“ Cavola, allora e meglio muoversi”
“ D'accordo”.

 

Alphen si mosse verso l'unica direzione percorribile, molto simile ad una strada di miniera, ma ben presto si rese conto di non essere seguito. Al che si voltò indietro vedendo così la dama fissarlo.

 

“ Cosa c'è che non va Shionne?”

“ Niente, è che...Riguardo a prima...Grazie” commentò lei con un vistoso rossore in volto,

“ Siamo compagni di viaggio no? E' normale che ti aiuti” rispose il ragazzo dandole un sincero sorriso a cui non seppe replicare soprattutto perché fu in grado di provocarle un sussulto al cuore cosa che non le era mai capitata in vita, nemmeno in quella al di fuori di Neo Aincrad. 

Un aiuto inatteso

 

Mentre i suoi amici entravano nel palazzo di Dohalim, Alice era stata presa in disparte dal generale della guardia del Lord insieme ad un manipolo di uomini con la scusa di discutere più approfonditamente di alcune strategie di combattimento.

Normalmente un atteggiamento del genere l'avrebbe insospettita, esattamente come Kisara però il trovarsi a Menancia le aveva fatto abbassare la guardia. Proprio questa presunzione di sicurezza la fece cadere dritta in trappola: non appena raggiunsero un punto appartato lontano da occhi indiscreti, alcuni soldati la distrassero chiedendole cosa pensasse del loro equipaggiamento mentre il leader le infilzava il collo con una specie di aculeo rossiccio. Gesto che ebbe l'effetto di far perdere conoscenza alla bionda la quale venne trasportata in gran segreto nello stesso strano luogo in cui Alphen e gli altri erano precipitati.

Lì venne spogliata della sua armatura dorata, privata della fidata spada e lasciata incatenata al muro. Sebbene i subdoli uomini non le dissero nulla, era evidente che non avevano buone intenzioni. 

 

Non appena si riprese un po' di più, impiegò qualche istante prima di fare mente locale. Aveva un forte mal di testa ed un senso di spossamento. Inoltre, come se ciò non bastasse, era ancora paralizzata, non riusciva nemmeno a reggersi in piedi il che accentuò la pressione sulle fredde manette che iniziarono a ferirle i polsi e le caviglie. Nonostante il torpore, il dolore era ben percepibile.

 

“ Mi sono cacciata in un bel guaio...Che stupida! Come ho fatto a non capire!? Era lampante come il sole che quei tizi avevano qualcosa in mente. Mi sono allenata duramente proprio per evitare di ritrovarmi così senza poter difendermi...” rifletté abbattuta la fanciulla.

“ No, non devo cadere nella disperazione; una vera guerriera non si comporta così. Devo concentrarmi e trovare una soluzione prima che tornino a completare l'opera”.

 

Purtroppo per via di qualsiasi sostanza fosse stata immessa nel suo sangue, al momento era impossibilita di fare qualsiasi cosa, persino il semplice respirare le restava difficile. Per cui i buoni propositi presto si schiantarono con la dura realtà.

Come se le cose non potessero andare peggio, non ci volle molto prima che si udirono alcuni passi avvicinarsi.

 

“ Morirò davvero così!? Imprigionata e mezza nuda, senza il minimo onore. Che vergogna! Kisara perdonami se non ho rispettato i tuoi insegnamenti e Kirito...Avrei voluto dirti come mi sento. So che c'è Asuna, ma almeno se avessi saputo cosa provo per te avresti potuto scegliere” sussurrò sconsolata la fanciulla chiudendo istintivamente gli occhi.

Chi giunse davanti alla sua cella fu un duo che non si aspettava.

 

“ Shionne c'è qualcuno qui dentro” disse Alphen fermandosi,

“ E' una prigioniera, ferita da quello che vedo”

“ Già, dobbiamo aiutarla”
“ Sicuro? Se è lì ci deve essere un motivo”
“ Come tutti gli altri che abbiamo liberato? E poi a giudicare da quello in cui si siamo imbattuti non mi stupirebbe se fosse una dei buoni”
“ In effetti, sembra che qui solo i mostri vadano in giro liberamente”
“ Precisamente e se anche fosse una nemica che male potrebbe farci? Ha una brutta cera”
“ Va bene, mi hai convinta. Fa pure, ma in fretta non abbiamo tempo da perdere”

“ Sicuro” detto ciò la maschera di ferro usò la propria arma fiammeggiante per sciogliere le sbarre. Dopo di che si accostò alla detenuta la quale, percependolo, mosse leggermente la testa per fissarlo.

 

“ Non è come quegli esseri...” pensò il giovane vedendo il blu oceano del suo sguardo.

“ Tranquilla non sono tuo nemico” chiarì immediatamente dopo, “ Voglio liberarti, mi chiamo Alphen e tu?”

“...”

“ Non capisci la mia lingua?”
“ Non può risponderti per via di un potente veleno paralizzante” intervenne l'abile cecchino,

“ Come l'hai capito?”

“ Dal colore giallo delle iridi, dalla secchezza delle labbra e dall'ingrossamento delle vene”

“ Caspita è vero, non l'avevo notato. Sei incredibile come sempre” si complimentò il giovane mettendo in imbarazzo la compagna la quale infatti cambiò rapidamente il discorso:

“ Toglie le manette, devo curarla prima che subisca danni irreversibili”

 

Obbedendo senza proferire parola, Alphen liberò Alice permettendo così all'amica di rimetterla in sesto.

Dopo solo pochi attimi la Principessa sentì un piacevole calore che ben presto le fece recuperare le forze.

 

“ Dovrebbe bastare, riesci a parlare?” domandò la guaritrice,

“ Sì, grazie. Tu sei Alphen e tu che mi ha curata devi essere Shionne”,

“ Ci conosci quindi”
“ Sì, per merito di Asuna e Kirito. Loro sono miei compagni di viaggio”
“ Quindi sei Alice!?” intervenne la maschera di ferro,

“ In persona”
“ Ma certo, come ho fatto a non riconoscerti? Eppure Asuna ti ha descritta bene, visto che ci dovevamo incontrare tanto vale proseguire insieme”

“ Sono d'accordo, ma prima devo recuperare il mio equipaggiamento”

“ Credo di aver visto un deposito mentre venivamo qui, ci sono buone possibilità che sia lì. Non ti dispiace Shionne se facciamo una deviazione?”
“ Non sarebbe di nessuno aiuto così quindi è d'obbligo riprendere le sue armi” concluse freddamente l'esperta di armi da fuoco muovendosi verso il nuovo obiettivo.

Parole sagge

 

Recuperato piuttosto rapidamente l'equipaggiamento, il trio procedette alla ricerca dei compagni perduti oltre a naturalmente una mappa o qualcosa del genere per capire dove fossero finiti e come uscirne.

 

Durante il cammino era percepibile una certe tensione tra Alphen e Shionne, però non quella solita derivante da qualche incomprensione, cosa che capitava spesso a causa sia del freddo carattere della fanciulla sia alla testa dura della maschera di ferro. Bensì dal momento che avevano condiviso non molto tempo fa.

 

Sebbene non volesse ammetterlo nemmeno a se stessa, venire abbracciata in quel modo aveva scaldato il gelo nel quale l'abile cecchino aveva sepolto il suo cuore. Tuttavia non era stato il semplice contatto a provocerle quella sensazione tanto piacevole, il fatto che fosse stato proprio colui che brandiva la sua spada ardente l'aveva reso tanto speciale.

Nonostante ciò non poteva permettere a sentimenti del genere di affiorare, la loro era un'alleanza momentanea derivata solo da necessità. Una volta raggiunti i rispettivi obiettivi si sarebbero divisi, la strada che aveva sempre percorso era sempre stata solitaria e non si aspettava che sarebbe cambiata.

 

Alphen dal canto suo sentiva le stesse cose, ma a differenza della fanciulla non voleva negare le proprie emozioni. Il problema era un altro: era fermamente convinto che Shionne a stento lo sopportasse, instaurare una relazione romantica con lei quindi sembrava impossibile.

 

La tensione era tale che i due arrivarono persino a guardarsi di tanto in tanto, cercando di non farsi notare dall'altro. L'attenta Alice se ne accorse subito, ma non fece notare nulla. Non aveva idea di cosa ci fosse tra loro, per quanto ne sapeva potevano essere una coppia che aveva litigato oppure erano semplicemente timidi oppure ancora temevano di non essere corrisposti.

Quest'ultima ipotesi le riportò alla mente la propria posizione con Kirito, avendo scompato la morte per un puro colpo di fortuna ormai era determinata a dirgli ciò che sentiva sebbene sapesse che sarebbe andata incontro ad un rifiuto con tutte le probabilità e ciò non poteva che farla stare male.

 

Dopo qualche minuto, il piccolo gruppo vide una scia di sangue che si faceva sempre più visibile man mano che si andava avanti.

 

“ Qualcuno è ferito. A giudicare da quello che vedo si sta per dissanguare” analizzò la Principessa in modo decisamente apatico, non immaginando chi fosse in pericolo.

In quel momento Alphen e Shionne si scambiarono un cenno di intesa per poi correre, costringendo la bionda a seguirli interdetta.

 

Fortunatamente non ci volle molto per raggiungere Law il quale sedeva a terra con il braccio completamente ricoperto della propria linfa vitale. Al suo fianco c'era Heathcliff che stava tentando inutilmente di fermare l'emorragia con panno logoro.

 

“ Shionne!”

“ Lo so Alphen” rispose involontariamente gelida la ragazza dai capelli rosa pentendosene subito vista la costrizione nel volto dell'amico. Comunque non gli poté dare troppo peso, adesso doveva pensare al marzialista.

 

“ E' una curatrice più brava di quanto pensassi, non avevo mai visto nulla del genere” commentò stupita Alice non appena vide come colei che l'aveva salvata ridiede vitalità al giovane in brevi istanti,

“ Sì, Shionne è la migliore. Senza di lei non potrei usare la mia spada fiammeggiante”
“ Perché?”

“ Finirei per perdere un braccio se non fosse per le sue continue cure”
“ Quindi brucia anche te che la brandisci?”
“ Sì”
“ Devi avere un'alta soglia del dolore allora”

“ Sinceramente non lo so, non percepisco il dolore”

“ Davvero!?”

“ Sì anche se non so il perché”

“ E' insolito...”

“ Già, ma non so cosa sia peggio tra il non sentire quasi niente e l'arreccare dolore al semplice contatto”
“ Di chi stai parlando adesso?”
“ Vedi Shionne è affetta da una malezione, gli Aculei. Questi si attivano automaticamente quando qualcuno la sfiora scatenando delle scosse elettriche”

“ Io...non so cosa dire”
“ Non devi dire niente, cerca solo di non toccarla. Anche se non lo dice soffre quando qualcuno si fa male a causa sua, lo vedo nei suoi occhi”
“ Lo farò...Tu non percepisci dolore mentre lei è fonte di dolore, che curiosa accoppiata; dico in senso positivo”
“ Lo pensi davvero?”

“ Certo, non ci sarebbe ragione di mentire. Vista la tua condizione dovresti avvicinarti a lei, sei letteralmente l'unico in grado di farlo”

“ Non che non mi piacerebbe, però...”

“ Non tirarti indietro per la paura, sii uomo”

“ Non è quello, ma temo che non mi sopporti”

“ Mi sono accorta che sia gelida con chiunque, tuttavia suppongo sia normale. In fondo chissà da quanto non può stare con qualcuno e rilassarli senza temere di ferirlo. Immagino che ci vorrà molto impegno e del tempo per riuscire a farla aprire, ma non è impossibile, niente lo è se ci tieni davvero. La domanda è l'hai nel cuore? Perché solo così potrai aiutarla a farle capire che non è da sola"

 

La maschera di Ferro, scosso da queste sagge parole, fissò l'esperta di armi da fuoco. Era intenta a terminare la medicazione della profonda ferita di Law e nonostante la stanchezza le sembrò felice. Quel lievissimo e quasi impercettibile sorriso la rendeva ancora più bella di quanto fosse normalmente, Alphen desiderò di vederlo più spesso.

 

“ Sì” sussurrò il giovane con ritrovata speranza

Sempre più complicato

 

Una volta che Shionne terminò le cure sulla spalla maciullata dell'amico il gruppo era finalmente pronto a proseguire.

 

“ Law, come ti senti?”
“ Fresco come una rosa Heathcliff”
“ Vedi di non esagerare. Ti ho fermato l'emorragia e suturato, tuttavia non devi sfozarti troppo per ora altrimenti la ferita si riaprirà” puntualizzò l'abile cecchino con apparente distacco,

“ Non voglio causare altri guai...Vorrà dire che userò solo il braccio sinistro”

“ Law giusto?” intervenne la Principessa osservandogli il punto danneggiato della spalla,
“ Sì e tu saresti?”
“ Alice, piacere di conoscerti”.

 

Di fronte all'innegabile bellezza della fanciulla ed alla sua cortesia, il giovane arrossì improvvisamente iniziando a balbettare qualcosa di incomprensibile.

Pur notandolo, la prima non ci fece caso in quanto era più interessata ad un altro dettaglio.

 

“ Non ho mai visto nulla del genere, sembra quasi un morso. Dimmi quale arma ti ha inferto un danno del genere?”

“ Non è stata un'arma, ma come hai detto tu stessa è colpa di un morso”
“ Non stai mentendo, vero?”

“ So che possa sembrava assurdo, ma è andata così. Mi sono fatto cogliere alla sprovvista come un dilettante, a mia discolpa però chi mai si aspetterebbe una mossa del genere!? Non siamo mica in un Mondo di Zombie”
“ Non so cosa siano questi zombie”
“ Davvero!? Non ci credo”
“ E' così, ma al momento non mi interessa sapere cosa siano. Piuttosto chi ti ha morso era strano, tipo senza vita”
“ Bhé sì. Era davvero inquietante, secondo me era più un mostro che un uomo”
“ Allora le leggende sono vere...Se sono comparsi a Menancia significa che un Cuore è infetto...Che il Lord avesse cercato di contattarmi proprio per questo? Se fosse così sono stata una stupida a non venire prima..."

 

Non capendo il discorso della bionda, il quale aveva incuriosito un po' tutti, Alphen si fece avanti chiedendole maggiori spiegazioni.

“ Di cosa stai parlando Alice?”

“ Non potete saperlo è vero, perdonate la mia dimenticanza”
“ Tranquilla, ma adesso potresti illuminarci?”
“ Certo, vi racconterò tutto. Meglio che siate pronti ad affrontare ciò che ci aspetta" iniziò la fanciulla spostandosi leggermente i capelli dorati, 

" Per prima cosa: la creatura che ha morso Law è un Kakuja ossia uomini spinti esclusivamente dal desiderio. Si cibano di carne dei loro simili per poter sopravvivere, però alcuni cacciano persone per puro gusto o per diventare più forti”
“ Più forti...Ecco perché quello è diventato ancora più mostruoso dopo esserci cibato dei suoi simili” commentò Shionne,

“ Siete riusciti a sconfiggerlo?”
“ Sì anche se dopo una dura lotta” affermò Heathcliff ripensando a quell'essere mostruoso,
“ Davvero notevole, siete molto forti. Ora capisco perché Asuna si fida tanto di voi”

“ Come si diventa Kakuja?” chiese immediatamente la maledetta dagli Aculei non volendo che si cambiasse discorso,

“ La ragione scatenante non è chiara, ma ci si trasforma quando si entra in contatto con un Cuore del Mondo infetto”
“ Cuore del Mondo? E che accidente sarebbe!?” intervenne appena ripresosi dall'ammaliante figura di Alice.

 

Quest'ultima stava per chiarire il mistero quando notò con la coda dell'occhio una sagoma con indosso un lungo cappotto bianco e degli occhiali da vista.

Vederlo le fece scorrere un brivido lungo la schiena che si materializzò in una goccia di sudore sul viso.

 

“ No...Non può essere” sussurrò prima di correre verso l'individuo.

 

Fece giusto in tempo ad incrociare i suoi freddi occhi grigi prima che questi si dileguasse con una velocità mostruosa.

 

“ Alice chi era quello?” domandò lo spadaccino perplesso,

“ Perché è tornato e perché proprio ora e qui!? Forse per i Kakuja...Kirito! Devo avvertirlo, se si dovesse scontrare con lui verrebbe ucciso" esclamò estremamente agitata la Principessa iniziando a correre in una direzione precisa come se sapesse dove trovare colui di cui si era innamorata.

 

Intanto gli altri pur seguendola non seppero come reagire, specialmente Alphen e Shionne. Era vero che l'avevano conosciuta da pochissimo, ma era bastato loro per comprendere che la sua ultima reazione non fosse da lei.

Quell'uomo dai capelli bianchi era tanto terribile da spaventare una tipa come lei, cosa di cui nessuno poteva fregiarsi.

 

Forse Ra's non era l'essere più potente su Neo Aincrad...

Una polveriera pronta ad esplodere

 

Contemporaneamente allo strano incontro di Alice con il misterioso uomo in bianco, l'altro gruppo stava seguendo il rapido Dohalim il quale era palesemente agitato.

Nella speranza di capire cosa stesse accadendo Asuna gli chiese:

 

“ Perché tanta fretta e dove stiamo andando?”

“ Ormai siamo in prossimità del luogo più sacro di Menancia dove risiede il Cuore del Mondo. La fretta è dovuta al fatto che probabilmente è stato infettato, ciò spiegherebbe i Kakuja, quegli esseri che il Giullare ci ha mostrato”

“ Il Cuore del Mondo...Suona davvero importante”

“ Ed è così giovane stoccatrice, il cuore mantiene l'equilibro nel Regno. Se dovesse danneggiarsi o peggio smettere di funzionare tutti sarebbero in pericolo”

“ Potrebbero diventare quei Kakuja?”

“ Esattamente e come immaginerete significherebbe la fine di centinaia di migliaia di vite”

“ E' una faccenda davvero seria, ti aiuteremo”

“ Guarda che ci saranno un sacco di pericoli”

“ Ci siamo abituati, però dato che sarà così rischioso potresti curare Kirito?”
“ No”
“ Se è per il patto, sono sicura che Alice lo rispetterà”
“ Non è per questo. Vedi i marchi di Ra's Al Ghul sono estremamente difficili da rimuovere perciò sono uno dei pochissimi in grado di farlo. Tuttavia anche per me non è una passeggiata: è necessario un rituale speciale che richiede degli ingredienti particolari e come avrai intuito al momento non ne sono impossesso”

“ Capisco...”

“ Nonostante il marchio, il tuo amico sembra piuttosto forte. Gli sarà sufficiente solo un po' di aiuto”.

“ Ci penserò io”.

 

 

A quel punto Yuuki si rivolse verso l'amato leggendo chiaramente sul suo volto sconforto. Non ci voleva di certo un genio per capire a cosa fosse dovuto: era sempre stato un grande combattente su cui chiunque poteva contare, soprattutto Asuna. Adesso invece si sentiva solo un peso.

 

Per fargli capire che le cose non stavano così e che poteva ancora dare un degno contributo, la ragazza gli prese la mano sussurrandogli:
“ Andrà tutto bene, lascia solo che ti protegga”

“ Asuna io”

“ Tu lo fai sempre per me, lascia che ricambi il favore” aggiunse con un amorevole sorriso la fanciulla che fu abbastanza per far accettare la nuova situazione al dual wielder.

 

Dopo pochi minuti la squadra raggiunse la fine della via. Questa dava su uno spazio molto ampio, al cui centro si trovava una sorta di gigantesco bocciolo emanante una pulsante luce. Suddetta alternava il bianco al nero confermando i sospetti di Dohalim in quanto in condizioni normali emetteva solo il colore più chiaro di tutti.

 

Tutti gli altri rimasero stupiti da quell'immagine decisamente suggestiva, evento che permise al Giullare di superarli senza intoppi. Fatto ciò salto proprio in direzione del cuore portando con sé gli eroi, trasportandoli con strani elastici incredibilmente resistenti.

 

Atterrati, senza nessun danno, Kisara domandò al folle uomo in fare autoritario:

 

“ Cosa ti è saltato in mente? Volevi ucciderci?”
“ Ma che, sarebbe stato un inutile spreco. L'esibizione sta per iniziare e voi siete degli artisti chiave”.

 

Prima ancora che potessero domandarsi il senso di ciò, l'attenzione della squadra venne attirata da una forte esplosione preannunciante l'arrivo di un manipolo di uomini, con il simbolo del demone, capeggiati da un colosso armato di ascia bipenne.

L'onda d'urto fu tanto violenta da costringere allo scoperto una giovane ragazza, con vistosi bendaggi al braccio sinistro, dai lunghi capelli neri che si era ben nascosta.

“ Non è proprio per me fare le cose di soppiatto e va bene che lotta sia. In fondo doveva magiare prima o poi” disse a se stessa.

 

Ad osservare la scena che avrebbe dato vita ad un'intensa lotta tra svariate fazioni c'era Arlecchino comodamente seduta proprio sopra di loro.

 

“ Cosa fanno un Lord, dei Liberatori, gli esecutori del Demone, una Therion, un folle, un Ronini ed un Principessa quando si incontrarono? Un grande spettacolo! Si alzi il sipario, è tempo che il primo atto di questa tragedia abbia inizio”.

Una follia da temere

 

Lo “spettacolo” preannunciato dall'enigmatica Arlecchino non si fece attendere.

I primi a fare la prorpia mossa furono i componenti della squadra di esecuzione di Ra's: i tre più agili colsero di sorpresa gli eroi per via della loro immensa rapidità. Così riuscirono piuttosto facilmente a trascinare Asuna lontana dai compagni, impegnandola con i loro pericolosi attacchi.

Quando fu abbastanza isolata intervenne il colosso con l'ascia bipenne, il leader, che conficcò violentemente l'immensa arma sul terreno in modo da sbriciolarlo. Azione che fece sprofondare sia la stoccatrice che gli sgherri della testa del Demone.

 

Kirito capì subito il piano di quei tizi, desideravano vedersela con Yuuki senza interferenze.

Aveva una profonda fiducia nell'anima gemella, tuttavia non si sentiva tranquillo a lasciarla sola con gente senza il minimo scrupolo. Perciò non ci pensò due volte a saltare nell'ignoto.

Sfortunatamente qualcuno non era dello suo stesso parere ed infatti il folle assassino lo rincorse sostenendo estremamente eccitato:

 

“ Te ne vai già? Non ti ho ancora mostrato niente, vedrai che le mie abilità ti meraviglieranno”

Detto ciò tentò di assalirlo a mani nude, venendo però bloccato dal leone dorato.

 

“ Kisara!”

“ Via Kirito, non puoi lasciare Asuna da sola. Ho una brutta sensazione su quei tipi che l'hanno assalita. Qui ci pensiamo noi”
“ Ti devo un favore”
“ Mi ripagherei quando tornerai sano e salvo con lei. Adesso muoviti”.

 

Grazie al pronto intervento della donna dal cuore buono, il dual wielder ebbe strada libera per ritrovare l'amata. Se avesse saputo come gli eventi si sarebbero svolti, non se ne sarebbe andato così a cuor leggero...

 

“ Hai davvero un bello scudo, vediamo com'è resistente” commentò con un sorriso beffardo il folle nemico iniziando a prenderlo a pugni.

“ Puoi andare avanti tutto il giorno, non lo scalfirai”

“ Mi sa che hai ragione. Vediamo cosa posso fare...”

“ Kisara non è il tuo unico avversario” esordì Dohalim sfoderando il suo fedele bastone lungo con il quale travolse in pieno il Giullare allontanandolo dalla bionda.

 

“ Vedo che ve la cavate bene quindi vado” intervenne Ryoma scattando verso la fanciulla più vicina al Cuore, la quale se la stava vedendo con le guardie dello stesso, creature poste a difesa dell'importante nucleo del Mondo.

 

“ Un altro se ne va, perché nessuno vuole giocare con me?” domandò con sguardo triste il killer, espressione che però durò solo per pochi secondi.

“ Ho ancora tre compagni! Sì, basteranno” aggiunse con ritrovata allegria.

 

“ Siamo in vantaggio, ma sarà meglio non sottovalutarlo”
“ Mi trova d'accordo Lord Dohalim. Io mi concentro sulla difesa, lei sul contrattacco, va bene?”

“ Viste le nostre capacità è la soluzione migliore”
“ Bene. Rinwell! Mettiti al riparo, qui si ballerà” avvertì Kisara intuendo istintivamente che quel Giullare non sarebbe andato giù tanto facilmente.

 

Il leone avrebbe prima voluto assicurarsi della salvezza della giovanissima amica, ma non ne ebbe il tempo poiché il nemico l'attaccò nuovamente.

Questa volta non puntò a frantumare lo scudo, ma ad aggirarlo. Non si aspettava però che la donna fosse in possesso di una notevole agilità considerando il peso di armatura ed armi che indossava. Per cui fu in grado di difendersi senza lasciare un punto scoperto e non si limitò solo a ciò. Infatti non appena ne ebbe l'occasione mise a segno un bel colpo diretto con la mazza chiodata che impugnava.

Fu proprio allora che commise il primo errore di valutazione: normalmente quando si viene colpiti si indietreggia per evitare di subire un altro attacco, ma il villain fece l'esatto contrario proseguendo a testa bassa.

 

Non aspettandosi nulla del genere l'eroina non aveva preparato una difesa consentendo all'avversario di centrarla in pieno volto con un diretto poderoso. Non fu sufficientemente forte da scaraventarla a terra, ma la fece comunque vacillare e le spaccò il labbro inferiore.

 

“ Sei davvero tosta, lo adoro! Non riesco più a trattenermi, chissà fin a quando resisterai!” esclamò l'assassino in preda alla frenesia lanciandosi per l'ennesima volta contro la guardia di Alice,

“ Ti ho già detto che lei non è l'unica avversario che hai” ribadì Dohalim scagliando un altro colpo di bastone il quale però venne agilmente schiavato.

 

“ Non mi sono scordato di te, è solo che preferisco giocare con le donne” spiegò l'essere oscuro tentando un calcio circolare che subì la medesima sorte dalla bastonata di prima.

 

“ Non sei l'unico in grado di spostarsi all'ultimo secondo. A differenza tua però farlo rende i miei contrattacchi molto più potenti”.

 

Pronunciate suddette parole il Lord impalò il Giullare trafiggendolo allo stomaco, dopo di che lo gettò lontano.

 

“ Kisara, stai bene?”
“ Sì, ci vuole ben altro per mettermi in difficoltà. Grazie comunque per l'interessamento Lord Dohalim”

“ Di niente. Adesso vado a controllare il cuore, tu cosa farai. Vai da Ryoma o da Kirito?”
“ Meglio scegliere Kirito viste la maledizione che ha”

“ Capisco”

 

“ Dove state andando?” chiese improvvisamente il villain camminando tranquillamente con un buco in pancia,

“ Come fa!?”

“ Non lo so Kisara, ma temo che sarà più complicato del previsto sconfiggerlo”.

 

In quel momento il Giullare ingaggiò nuovamente battaglia mentre la sua ferita si rimarginava da sola con una rapidità impressionante.

 

“ Il gioco sta per arrivare ad un altro livello, continua così” pensò Arlecchino la quale si stava godendo lo show in tutta serenità. Presto però anche lei sarebbe stata costretta a partecipare e tutto per colpa della Therion.

All'ultimo secondo

 

Lo scontro tra Kisara, Dohalim ed il Giullare proseguì senza esclusione di colpi.

Tecnicamente il duo di eroi era nettamente superiore, era lampante che avevano perfezionato le proprie abilità grazie a lunghe e dure ore di addestramento e sebbene fosse la loro prima volta insieme possedevano una buona armonia di squadra.

Tuttavia non bastò a mettere alle strette il villain. Quest'ultimo, non importava quante volte venisse colpito, non esitò mai anzi sembrava che traesse piacere nel provare dolore.

 

“ Che razza di magia starà usando? Non ho mai visto delle capacità rigenerative così avanzate” commentò Kisara piuttosto frustrata dal vedere come ogni singola mossa non riuscisse a provocare nessuna ferita che non guarisse puntualmente,

“ Non importa se lo trivelliamo come una groviera, il suo corpo torna sempre quello di prima. Sembrerebbe immortale...”
“ Non lo è, nessuno lo è nemmeno Ra's Al Ghul. Ha sicuramente una debolezza, dobbiamo solo scoprirla”
“ Mi è venuta un'idea. Kisara, puoi distrarlo per qualche secondo”
“ Nessuno problema Lord Dohalim, ma potrebbe dirmi cosa ha in mente?”
“ Meglio che lui non lo senta, comunque tranquilla non ti metterò in pericolo”
“ Ne sono consapevole”.

Detto ciò come lo si direbbe ad un amico di cui si ha grande fiducia, il Leone Dorato ingaggiò il villain in una lotta corpo a corpo.

 

“ Finalmente sei corsa da me! Andiamo Kisara, giochiamo insieme e questa volta seriamente” sostenne in preda alla frenesia il folle nemico tirando fuori dalle maniche un paio di coltelli davvero strani: avevano una lama flessibile come se fosse fatta di un materiale plastico. La donna li osservò attentamente intuendo che nascondessero qualche proprietà unica.

Ancora una volta il suo istinto ebbe ragione ed infatti quelle armi potevano allungarsi e muoversi come delle fruste; caratteristica che venne usata per avvolgere il grande scudo a torre. Fatto ciò si irrigidirono di colpo mettendo a dura prova la resistenza della difesa.

 

“ Dicevi che non potevo rompere quel coso così brutto che copre la tua bellezza?”

“ Non dirmi che ti sei preso una cotta per me Giullare?” domandò astutamente la guerriera volendo guadagnare qualche istante prezioso per rilasciare l'energia accumulata dal suo scudo. Si trattava di uno speciale meccanismo dell'arma che consentiva di assorbire la forza di parte degli impatti ricevuti per poi scatenarla in una sola volta al momento più opportuno.

 

“ Assolutamente, mi sono sempre piaciute le donne mascoline”

“ Dovrebbe essere un complimento!?”
“ Certo, sei forte e non fragile come le altre”

“...”.

Con un cipiglio furente la bionda attivò l'effetto speciale dello scudo il quale emise una potente esplosione luminosa capace di distruggere le infide armi che l'avevano circondato.

 

“ Visto!? La mia difesa è più solida che mai”

“ Come è divertente! Continuiamo”

“ I giochi finiscono ora. Manipolazione: pulsazione terrestre” intervenne il Lord lanciando un potente incantesimo che modificò il suolo riempiendolo di stalagmitici che trafissero e bloccarono il Giullare.

 

“ Bella mossa, ma è ancora vivo”

“ Lo so, ma questo lo finirà. Manipolazione: Lama di giada”.

 

Questa volta Dohalim usò le proprie abilità mistiche per equipaggiare l'alleata con una gigantesca spada fatta di giada appunto. Il peso era immenso, ma fortunatamente la combattente era abbastanza forte da sostenerlo senza troppi problemi.

 

“ Kisara!”

“ Ho capito. Ti faccio vedere io chi è mascolina!” esclamò con grinta la donna mentre travolgeva in pieno il nemico con un fendente dato usando la rotazione di tutto il corpo.

L'incredibile impatto scaraventò il Giullare nel vuoto sembrando così chiudere le ostilità.

 

“ Ottima strategia Lord Dohalim, peccato che quello spadone si sia dissolto dopo l'attacco”

“ E' pensato così in modo da amplificare i danni”
“ Capisco e poi pensandoci bene sarebbe stato troppo scomodo portarselo dietro”

“ Ora vado a controllare il Cuore, tu immagino andrai da Kirito”
“ Sì, spero di trovare qualche traccia di Alice. Prima però recupero Rinwell, non mi sento di lasciare da sola”

“ Mi sembra una scelta saggia, ci vedia...”.

 

Il Lord venne interrotto da un poderoso calcio del Giullare, così potente da lanciarlo lontano diversi metri.

A quel punto sfoderò un'altra coppia di pugnali ricurvi con cui attaccò il Leone Dorato.

 

“ Sei testardo, non funzionerà!”.

 

Per sfortuna questa volta il villain aveva cambiato piano d'azione: la lama non avvolse lo scudo, ma gli girò attorno conficcandosi nella carne del braccio che lo sorreggeva.

Avendola costretta ad abbassare la difesa, il pazzo ebbe l'opportunità di un assalto diretto. Però la donna non era disposta a dargliela vinta, aspettò l'attimo giusto per fracassargli la testa con la pesante mazza chiodata.

Purtroppo non servì a nulla, il villain usò la seconda arma per ferirle la gamba sulla quale aveva messo il peso nel precedente colpo costringendola ad inginocchiarsi.

 

“ Questo tuo sguardo di sfida nonostante la sofferenza è bellissimo. Lascia che te lo abbellisca con qualche cicatrice” disse sadico l'essere leccando il sangue raccolto dal suo coltello.

Persino per Kisara la situazione era difficile, con due arti fuori uso non sarebbe riuscita a difendersi a lungo.

 

Proprio nel momento peggiore si sentì una giovane voce femminile urlare: “ Lasciala stare!” seguita da un globo di fuoco potentissimo il quale travolse in pieno il Giullare allontanadolo dalla dona.

 

Quest'ultima si voltò di lato vedendo con stupore che a salvarla era stata Rinwell, la quale reggeva un antico tomo custode delle più antiche magie di Neo Aincrad.

Arti astrali

 

“ Kisara, tutto ok?” domandò estremamente agitata la giovanissima ragazza correndo in soccorso dell'amica,

“ Sì, niente di grave”
“ Mi sembra invece che tu abbia delle ferite piuttosto serie”

“ Fidati sono sopravvissuta a molto peggio. Piuttosto, sai usare la magia”

“ Bhé sì”
“ Perché non ce l'hai detto prima? Il tuo attacco era molto potente, ci sareste stata sicuramente di grande aiuto”
“ Non l'ho fatto per evitare che Ra's Al Ghul mi rintracciasse, è in grado di percepire la mia manipolazione d'energia”
“ Non sapevo che possedesse anche questa abilità”

“ Se può fare una cosa del genere vuol dire che la tua non è semplice magia bensì un'arte astrale” intervenne Dohalim in fare riflessivo,

“ Arte astrale? Cosa sarebbe?”

“ Vedi Kisara la magia normale usa la forza della natura, la mia invece quelle delle stelle”

“ Quindi è più forte. Se un vero portento Rinwell”
“ Grazie, ma non è totalmente esatto. E' vero che a livello di forza i miei incanti sono superiori rispetto agli altri maghi, però posso solo usare tecniche puramente distruttive”

“ Per questo gli uomini di Ra's ti volevano...” dedusse correttamente il Leone Dorato la quale iniziò a sentire un sempre più intenso bruciore in prossimità delle ferite subite.

 

“ Che c'è Kisara, stai male?”
“ Non ti preoccupare Rinwell, me la caverò”

“ Mmm...Ti ha iniettato una sostanza tossica, forse veleno...” commentò il Lord soffermandosi sugli arti danneggiati della donna,

“ Dobbiamo fare subito qualcosa!” esclamò l'amica del gufetto.

“ Sono in possesso di abilità curative, ma sono rudimentali. Purtroppo posso solo rallentarne la diffusione delle tossine, ma dobbiamo trovare un vero guaritore” spiegò l'uomo mentre iniziava il suo trattamento,

“ Ora che ci penso, Asuna aveva detto che nel suo gruppo che si sta dirigendo a Menancia c'era una vera maestra nelle cure”

“ Hai ragione Rinwell, se non mi ricordo male si chiama Shionne” commentò la bionda stringendo i denti,

“ Potrebbe fare al caso nostro, ma non sappiamo dove sia...Ascoltami Rinwell, prendi Kisara e portala nel mio castello. Lì troverai un abile mago guaritore, saprà cosa fare. Verrei con voi, ma devo occuparmi del Cuore” spiegò Dohalim sinceramente dispiaciuto per dover lasciare da sole le compagne.

 

Purtroppo niente sarebbe andato come previsto: il Giullare tornò nuovamente alla carica con più foga di prima. Fortunatamente le arti mediche del Lord erano riuscite a rimettere, al meno per il momento, in piedi la prode Kisara che nonostante il dolore non esitò un istante a tornare in prima linea.

 

Durante i primi scambi tra il villain e gli eroi, Dohalim grazie al suo occhio di falco notò un piccolo, ma fondamentale dettaglio. Sul fianco centrato dall'incantesimo della più piccola del gruppo era presente un leggero taglio. Seppure quasi insignificante gli diede speranza, dopo tutto persino quel folle non era invulnerabile a qualsiasi cosa.

 

“ Rinwell, avremo bisogno del tuo aiuto” disse l'uomo in un attimo di pausa,

“ Non se ne parla, è poco più di una bambina non possiamo coinvolgerla” si intromise il Leone Dorato,

“ Lo so, ma non possiamo perdere tempo. Non sappiamo cosa c'è dentro di te, ogni secondo in più potrebbe causarti dei danni irreparabili”
“ Ma”
“ Va bene così Kisara. Ormai mi sono esposta e soprattutto voglio combattere. Non permetterò che ti accada qualcosa di male” affermò con grinta la maga,

“ Se proprio insisti, ma resta nelle retrovie” puntualizzò la donna.

 

L'aggiunta di un'abile incantatrice bilanciò lo scontro, ma forse non era abbastanza...

Velvet, la magia demoni

 

Ryoma aveva lasciato da soli Dohalim e Kisara credendo erroneamente che la coppia sarebbe stata in grado di cavarsela perfettamente con le proprie energie.

Normalmente si sarebbe accorto che il Giullare nascondeva un'energia fuori dal comune dietro quegli atteggiamenti teatrali, tuttavia era troppo sconvolto per potersene accorgere.

Tale stato d'animo trovava una facile spiegazione: conosceva molto bene quella ragazza dai capelli corvini che stava spazzando via le guardie del Cuore grazie alle sue incredibili doti di combattimento.

 

“ Siete numerosi, ma deboli quindi vedete di non farmi perdere altro tempo” sostenne la fanciulla spazzando via tre nemici con un singolo colpo della lama legata intorno al braccio sinistro,

“ Vedo che sei migliorata tanto dall'ultima volta, ma resti ancora troppo avventata” intervenne il Ronin mentre eliminava un avversario che stava per attaccare alle spalle la prima,

“ Ryoma allora sei davvero tu”

“ Ciao anche a te Velvet”

“ Non me ne faccio niente della tua cordialità, pensa piuttosto a toglierti di torno oppure ti divoro”
“ Come potrei farlo se non so cosa vuoi”

“ Speri di riuscire ad estorcermi l'informazione?”
“ No, però mi farebbe piacere conoscere i tuoi obiettivi così potrei aiutarti”
“ Come mi hai aiutata con Ra's?”.

 

La domanda, carica di rancore, fece irrigidire il più anziano nel cui volto divenne leggibile un profondo rimorso.

 

“ Velvet, io”

“ Quello che è fatto è fatto, non ha più importanza ora”
“ E cosa conta allora?”
“ Annientare Ra's Al Ghul. Farò di tutto pur di riuscirci, persino magiare i Cuori del Mondo”

“ Sai cosa comporterebbe per il Pianeta?”

“ Certo, ma uccidere quel bastardo è l'unica cosa che ha valore e mi sbarazzerò di chiunque oserà ostacolarmi” affermò con volto carico di odio la ragazza la quale riprese la strage delle poche sentinelle rimaste ignorando completamente il Samurai.

 

“ Come siamo arrivati fino a questo punto? Se solo quel giorno l'avessi portata con me, oggi non sarebbe consumata dalla sua oscurità” pensò l'uomo rivivendo mentalmente una scena che l'aveva tormentato a lungo: lui che salutava una giovane donna, un neonato ed una piccola Velvet prima di partire alla volta di Inazuma, sua terra di origine, lasciandoli con Ra's Al Ghul ritenendolo il più indicato a proteggerli. Si sbagliava e non sapeva quanto...

 

 

Perso nei suoi ricordi non notò di come la giovane piena di furia si fosse ormai aperta la strada per il nucleo, tutto ciò che le restava da fare era rompere la barriere contenitiva del Cuore.

 

“ Sparisci!” esclamò mutando il proprio braccio destro, quello avvolto dalle bende. Questo divenne molto simile ad un arto di un demone, gli spaventosi artigli rendevano molto bene la figura ed era dotato di proprietà distruttive uniche. Infatti gli bastò solamente appoggiarlo alla difesa per frantumarla in mille pezzi.

 

“ Ottimo, ora non mi resta che il Cuore”
“ Non così in fretta” esordì colei che stava assistendo allo spettacolo travolgendola in pieno con un calcio. La mossa fu tanto potente da scaraventare Velvet contro Ryoma, impatto che ebbe come unico effetto positivo quello di destare il Samurai.

 

“ E' riuscita a ferirmi, non è una qualunque” rifletté la fanciulla strofinandosi lo squarcio sulla guancia appena procurato.

“ Tu! Finalmente ti ho trovato” sostenne l'uomo non appena vide la villain,
“ La conosci?”
“ Sì Velvet. E' una criminale senza scrupoli, ha sovvertito l'ordine di un intero Regno solo per guadagno personale e si è persino rivolta contro la sua stessa organizzazione”

“ Perché?”

“ Nessuno lo sa, anche le sue origini sono avvolte nel mistero. Si fa chiamare Arlecchino, ma dubito che sia il suo vero nome”

“ Non mi importa niente, la divorerò” affermò Velvet andando alla carica,

“ No, aspetta!” tentò inutilmente di avvertirla il Ronin.

 

“ Sei una Therion, una mangia demoni. Scommetto che li divori con quel braccio” commentò Arlecchino mentre schivava ogni colpi dell'avversaria,

“ Lo scoprirai presto”.

 

A quel punto la nuova arrivata sorrise prima si scattare verso Velvet ed afferrarle il volto tra le mani fissandola intensamente. Il gesto immobilizzò completamente la protetta di Ryoma, ma non era quello l'effetto da temere di più.

 

“ Dimmi Velvet, cosa vuoi?” domandò Arlecchino,

“ Io...Io voglio uccidere Ra's Al Ghul”
“ Ovvio, sei il suo avversario naturale. Puoi mangiare il Demone che gli ha conferito tutto quel potere, non è vero?”
“ Potrei, ma prima devo diventare più forte”
“ Per questo vuoi il Cuore?”
“ Sì, divorarlo dovrebbe rendermi abbastanza forte”
“ E se non fosse così? Se fossi ancora troppo debole?”
“ Ne divorerei un altro e un altro ancora, fino a quando non sarò più potente di lui”
“ Capisco. Apprezzo la tua determinazione, però non posso permetterti di distruggere il Cuore. Ne ho bisogno, tuttavia possiamo trovare un accordo”.

 

Prima che Arlecchino potesse esporre il patto, il Ronin intervenne costringendo la prima ad arretrare.

Non appena fu libera dalla gentile, ma allo stesso tempo ferrea presa nemica Velvet tornò in sé.

 

“ Ma cosa?”
“ E' una sua abilità, se ti tocca in quel modo ti obbliga a rispondere sinceramente alle sue domande”
“ Che razza di essere subdolo, non mi piacciono questi giochetti”
“ Nemmeno a me e purtroppo tutte le sue abilità sono tutte ingannevoli. Per questo devo fermarla”
“ Basta che non mi intralci”.

 

Nonostante l'inizio, ora Velvet stava accettando l'idea di lottare al fianco dello spadaccino e questo diede nuova speranza al Ronin.

Dopo tutto forse la dolce bambina di una volta era ancora viva dentro Velvet, doveva solo farla riemergere.

Un inganno dietro l'altro

 

Velvet e Ryoma si ritrovano ad unire le forze per fronteggiare l'enigmatica Arlecchino.

Sebbene non fosse il momento adatto, all'uomo non poterono che riaffiorare i ricordi di tanti anni prima quando aveva iniziato all'arte della spada la piccola che sarebbe diventata una Therion.

Si era dimostra dotata di grandi capacità, ma queste si limitavano solo alla componente fisica. In lei non c'era traccia di magia e in un mondo come in quello in cui vivevano si trattava di un grosso problema sopperibile solo con il durissimo lavoro ed una ferrea disciplina.

 

Intraprendere quel percorso sarebbe stato molto duro ed insidioso perciò aveva deciso di non spiegarle cosa avrebbe dovuto fare per acquisire la forza necessaria per combattere nei ranghi di una delle gilde più valorose, il grande sogno di Velvet, poiché farlo le sarebbe potuto costare la possibilità di vivere un'esistenza normale.

Con il senno poi avrebbe fatto meglio ad avviarla in quella direzione, il mostro che era diventata era senza ombra di dubbio un destino ben peggiore.

 

“ Te la farò pagare per avermi ipnotizzata!” esclamò la ragazza caricando apparentemente a testa bassa contro la nemica, la quale le rispose con calma:

“ Non ho fatto nulla del genere, sei stata tu a darmi le risposte che volevo”

“ Ma davvero!?”

“ Sì, volevi solo essere sincera con qualcuno. In fondo il tuo cuore è ancora quello di un tempo, morbido e caldo”
“ Non parlare come se mi conoscessi!”.

 

In quel momento la Therion sfruttò il braccio mutato per attaccare direttamente Arlecchino che però l'evitò con una graziosa piroetta. Tuttavia era esattamente ciò che si aspettava la prima, infatti stava già colpendo nuovamente. Questa volta usò l'acumina lama che brandiva.

Per quanto solida, la strategia non ebbe effetto: la villain bloccò il fendente con sole due dita.

 

“ Mascheri i tuoi intenti dietro tutta quella rabbia, davvero brava” commentò la misteriosa criminale prima di spezzare il metallo con una lieve pressione stupendo Velvet ed a ben ragione. Per fare una cosa del genere serviva una brutale forza fisica e la villian non dava proprio l'idea di eccellere in quel campo.

 

“ Vediamo le tue capacità rigenerative all'opera. Sai sono curiosa di sapere se siano superiori a quelle del Giullare”.

Detto ciò colei che aveva architettato tutti questi scontri si mosse più rapidamente della percezione dell'occhio, trafiggendo la nemica nello stomaco con il frammento di spada.

Quest'ultima tentò subito di contrattaccare, ma non riuscì a muoversi come se fosse stata paralizzata da qualche sostanza ed in più la ferita appena subita non si stava rimarginando. Normalmente sarebbe guarita all'istante, ci voleva ben altro per danneggiarla, ma stranamente adesso non stava accadendo.

 

“ Come...”

“ Come ho fatto Velvet? Semplice, sei nel mio spettacolo! Posso fare ogni cosa che desidero”
“ Non capisco”
“ Sei furba, pensi che vuoterò il sacco credendo di aver già vinto. Un buon piano peccato che io sia più astuta e so bene che lo show è ancora nel vivo”.

 

Proprio in quell'istante si udì il dolce suono del flauto del Ronin il quale anticipò di pochissimi secondi la discesa di numerosi petali di sakura che, proprio come per l'energia malefica di Ra's, purificarono l'area mostrando la realtà: Velvet stava combattendo con il cadavere di una semplice guardia del Cuore e la sua lama non era stata spezzata né tanto meno era stata conficcata dentro di lei.

 

“ Era solo un'illusione!?” domandò la ragazza confusa,
“ Una molto potente, ma adesso non c'è più ed i miei fiori ne impediranno di nuove”
“ Quindi adesso posso lottare con quella vera, ottimo” affermò la mangia Demoni puntando Arlecchino la quale era giusto a pochi metri di distanza.

 

Senza più trattenersi, la Therion assaltò senza sosta la villain. Le sue combinazioni di spada e arto mutato sembrarono mettere alle corde la seconda la quale però, non appena le sue spalle toccarono una struttura solida, si teletrasportò in direzione del Samurai tentando di coglierlo di sorpresa. Per sua sfotunta l'uomo era ben attento ed infatti riuscì a contrastarla e persino a ferirla profondamente ad un fianco.

 

“ Sei vecchio, ma i tuoi riflessi sono ottimi” ansimò la donna,

“ Giudicare dalle apparenza è sciocco, dovresti saperlo”

“ Forse mi sono lasciata...”.

 

Arlecchino venne interrotta bruscamente da Velvet che la stritolò con il braccio demoniaco consumandola velocemente.

 

“ Non ha sapore, sembra di star mangiando l'aria”

“ Non c'era bisogno di ucciderla Velvet, avremo potuto interrogarla”
“ E cosa avrebbe portato? Un'altra storia tragica o una folle, ne già sentite a bizzeffe”
“ Velvet...”
“ Ora vado a divorare il Cuore, se ti opponi farai la sua stessa fine”.

 

Per quanto volesse bene alla ragazza, il Ronin non poteva permetterle di realizzare il suo piano oppure un marea di innocenti sarebbero morti. Tuttavia affrontarla non sarebbe stato facile e non solo per la sua immensa forza...

 

“ Velvet!”

“ Ti ho già detto che se”

“ Ti metti in mezzo ti ucciderò” concluse la frase la voce di Arlecchino,

“ Cosa!?”

“ Brutto essere interrotte non è vero? Per quanto sia una cosa che odi chiuderò un occhio, solo per questa volta”.

 

La donna che si credeva morta stava camminando tranquillamente sul campo di sakura. Si fermò qualche istante ad ammirarli prima di raccoglierne uno:

“ Sono dei fiori molto belli, ma come ogni cosa bella sono destinati a morire presto”.

 

Sostenuto ciò schioccò le dita dando alle fiamme quei meravigliosi petali.

Il gesto dimostrò quanto le sue capacità magiche fossero superiori a quelle di Ryoma. Una pessima notizia poiché distinguere la realtà dalla finzione sarebbe stato estremamente complicato.

La morte bianca

 

La figura di Arlecchino che camminava tra le ceneri dei sakura sembrava quella di un demone che emergeva dalla prigione infernale in cui era stato rinchiuso eoni fa.

La facilità con cui aveva annullato la tecnica del Samurai aveva confermato un sospetto di quest'ultimo: la donna non era solo molto astuta, ma decisamente potente. Tuttavia ciò che lo preoccupava di più era il non conoscere quale fosse il suo piano.

Fino ad allora aveva causato enormi disordini in vari Regni e Nazioni i quali però non sembravano essere collegati in alcun modo. Però una tipa come lei difficilmente agiva per puro capriccio, esisteva una concreta possibilità che ogni sua azione fosse diretta ad un piano più grande. Il fatto che nessuno lo conoscesse o che nemmeno lo intuisse la rendeva ben più pericolosa dello stesso Ra's Al Ghul.

 

“ Per sprigionare un'energia del genere, quella deve essere la vera lei” rifletté Velvet già stanca della vista della fastidiosa villain. Sapeva che non sarebbe stata un'impresa facile abbatterla specialmente perché non immagina quali altri assi nella manica nascondeva, perciò decise di ricorrere alla propria abilità segreta.

Grazie al braccio mutato divorò ad una ad una le sentinelle che aveva ucciso, mossa che non solo la rese più potente ma le consentì anche di impadronirsi delle loro abilità.

 

“ Facciamola finita, ho già perso fin troppo tempo” disse prima di assaltare per la terza volta Arlecchino,

“ Fatti sotto” rispose la donna per nulla intimorita.

 

La carica della Therion venne interrotta dall'enigmatica nemica che diede sfoggio di un altro suo potere: la magia.

Attaccò la prima con una serie di proiettili infuocati che Velvet abilmente evitò. Sfortunatamente si trattava dell'ennesima trappola, infatti quelli erano solo delle illusioni. I veri colpi magici apparvero solo in un secondo momento a pochissimi centimetri dalla mangia demoni che contrastò con una mossa simile, appena imparata dai guardiani del Cuore.

 

A quel punto, ormai accorciate le distanze, la protetta di Ryoma si scatenò in furenti attacchi corpo a corpo.

Ancora una volta Arlecchino la colse di sorpresa: non la schivò come poco prima bensì rispose colpo su colpo. Eccezionalmente pareggiò la forza fisica della prima a mani nude senza perdere un minimo di agilità.

 

“ Tutto qui? Pensavo che il tuo odio fosse più grande” provocò l'intelligente criminale,

“ Sta zitta! Il mio odio è così grande ed affamato da distruggere ogni cosa!” esclamò la fanciulla caricando una potente artigliata.

 

Purtroppo la rabbia l'aveva accecata, non si era accorta che Arlecchino aveva preparato una trappola magica di ghiaccio. Questa si attivò non appena la Therion attentò alla vita della seconda trafiggendola con innumerevoli spuntoni di ghiaccio simili a spade affilatissime.

 

“ Le tue emozioni sono la tua rovina e sai perché?” domandò la villain avvicinandosi alla ferita avversaria,

“ Non me ne frega niente!” rispose decisa Velvet passando nuovamente alla carica.

Sarebbe finita nuovamente in un altro tranello se non fosse stato per l'intervento del Ronin il quale neutralizzò prima la trappola e poi centrò con un fendente il volto di Arlecchino.

Tale attacco non la ferì, ma le arrecò una spaccatura nell'invisibile armatura corporea creata con la magia della terra.

 

“ E' per questo che resiste ai miei assalti e pareggia la mia forza!” commentò la Therion prendendosi qualche secondo per rimediare ai danni subiti,

“ Ha una maestria magica elevatissima” disse lo spadaccino sempre più esaltato dallo stare affrontando un nemico abile,

“ Sarà una strega illusionista, una classe tanto rara quanto pericolosa”

“ Non solo altrimenti non potrebbe lanciare incantesimi offensivi così poderosi, è qualcosa di più”

“ Cosa allora? Una nuova classe?”
“ Può darsi”

“ Non ha importanza, ormai ha i minuti contati” affermò la ragazza pronta ad usare il braccio mutato in modo diverso, non per uccidere ma per assorbire la protezione nemica. Così avrebbe annullato le sue difese, il che sarebbe equivalso a vittoria almeno in teoria.

 

Lo scontro stava per riprendere, forse per l'ultima volta, quando tutti i presenti incluso il gruppo del Giullare percepirono una presenza. Essa emanava un tale senso di oppressione da rendere complicati persino i movimenti più elementari.

Da lì a poco lo stesso uomo visto da Alice comparve in prossimità del nucleo.

 

“ Un altro tizio che vuole il Cuore, dovrò far fuori anche lui”
“ Non muovere un muscolo Velvet!”
“ Ryoma...”.

 

La Therion si interruppe non appena vide il vecchio mentore sudare freddo. Tutta la sua esaltazione sparì lasciando spazio al timore.

Il Ronin aveva sempre affrontato ogni avversità con coraggio, eppure adesso stava quasi tremando.

 

Incredula, la fanciulla gli domandò con cautela:

“ Chi è?”
“ Arima, lo Shinigami bianco”

La Spada Assoluta

 

Così come gli amici anche Asuna stava affrontando una difficile battaglia.

Il piano della squadra d'esecuzione del Demone per quanto semplice era molto efficace: isolare la stoccatrice avrebbe aumentato le loro possibilità di successo. Sebbene la ragazza si fosse già fatta un nome a Neo Aincrad, non poteva far nulla in netta inferiorità numerica o almeno così pensavano gli esseri malvagi.

 

Come era comprensibile, Yuuki avrebbe voluto sapere perché quei tizi sbucati dal nulla ce l'avessero proprio con lei, purtroppo però quest'ultimi non avevano alcuna intenzione di parlare ed infatti non esitarono un attimo ad attaccarla per ucciderla.

Messa sempre più alle strette la fanciulla fu costretta a reagire con la stessa grinta che l'aveva sempre contraddistinta nelle boss fight. Non le piaceva togliere la vita a delle persone, ma non aveva altra scelta se desiderava sopravvivere.

 

Ormai aveva recuperato una forza simile a quella di Aincrad, quella che le era valso il titolo di Queen Killer. Ciò le permise di abbattere uno ad uno gli assalitori.

La maggior parte di questi non era lontanamente paragonabile alle sue capacità, solo il più grosso armato di ascia bipenne poteva tenerle testa anche se solo per poco.

Perciò, spinta dalla suo buon animo, evitò di dare loro il colpo di grazia sperando ingenuamente che, consci della sconfitta, si sarebbero ritirati.

 

“ Non ha più senso combattere, non potete battermi” iniziò Asuna osservando il leader del gruppo, “ Non rappresentate una minaccia quindi sono disposta a lasciarvi andare a patto che mi diciate chi vi ha mandato”.

Il colosso sembrò accettare la proposta. Conficcò l'arma al suolo appoggiandosi su di essa con entrambe le mani, chiaro segno di inoffensività, per poi dire:
“ Il nostra mandante è Ra's Al Ghul”
“ Il folle che ha fatto male a Kirito e chi mi ha attaccata. Cosa vuole da noi?”
“ Non so cosa voglia dallo spadaccino nero, ma so cosa vuole da te”
“ Sarebbe?”
“ Eliminarti”
“ Perché?”
“ Sei di intralcio al suo piano”
“ Quale piano?”
“ Non lo so”
“ Come fai a non saperlo!?”
“ Io ed i miei uomini siamo semplici esecutori materiali. Prendiamo gli ordini e gli eseguiamo senza discutere oppure facciamo una brutta fine”
“ Per cui immagino che non abbiate più nulla di importante da rivelarmi. Speravo in qualcosa di meglio, ma un patto è un patto. Andatevene e non fatevi più rivedere”.

 

Asuna rinfoderò lo stocco e si allontanò dagli avversari, tuttavia ebbe il tempo di fare solo un paio di passi prima di non riuscire più a muovere un muscolo.

“ Ma cosa?” si chiese mentre guardava un diagramma della testa di Demone a terra. Fino ad un istante fa non c'era, ciò significava che era stato appena creato da qualcuno.

 

“ Sei proprio una stupida. Credevi davvero che ci saremo arresi? Si vedi che non conosci gli uomini di Ra's Al Ghul” la derise il colosso il quale riprese l'ascia bipenne, responsabile del sortilegio, e l'oscillò verso di Yuuki per caricare un letale fendente.

Stranamente però fermò il colpo, graffiandole solamente la guancia.

 

“ Sei molto carina, ucciderti subito sarebbe uno spreco...Ho deciso: per punire la tua arroganza lascerò che i miei uomini si divertano con te come fanno con le cortigiane, prima però tocca a me visto che sono il capo. Non credo che il capo si arrabbierà, in fondo ti ridurremo ad semplice pezzo di carne privo di volontà” sostenne con un viscido sorriso l'energumeno avvicinandosi pericolosa alle zone intime della ragazza.

Quest'ultima tentò con tutte le sue forze di liberarsi dall'incantesimo paralizzante. Anche se quello non era il suo vero corpo, l'idea di essere toccata ed usata da gente del genere le dava il volta stomaco. Purtroppo quella dannata barriera sembrava indistruttibile.

 

Proprio quando il possessore dell'ascia bipenne le stava avidamente sollevando il gonnellino con la bava alla bocca una specie di fulmine viola lo travolse, scaraventandolo a decine di metri di distanza.

 

In un primo momento il Flash pensò che fosse il suo amato Kazuto venuto a salvarla, ma si sbagliava.

Chi l'aveva aiutata era una ragazza più giovane di lei con lunghi capelli viola.

 

La misteriosa eroina pronunciò una formula in una lingua sconosciuta grazie alla quale dissolse il sortilegio che imprigionava il Flash e poi si rivolse verso di lei con un caloroso sorriso, mostrando le sue belle sfere rubino.

 

“ Asuna dammi un attimo e sono da te”.

Pronunciata questa semplice frase rivolse le proprie attenzioni agli sgherri della Testa del Demone annientandoli con una facilità disarmante.

 

Yuuki rimase a guardarla rapita dai suoi movimenti, rapidi e potenti, ma non furono quelli a sconvolgerla.

L'aspetto della sua salvatrice e persino la spada che impugnava erano identici a quelli della Spada Assoluta del dipinto. Doveva trattarsi di una discendente o di una sosia poiché colei che era passata alla storia come il più guerriero di tutti era morta da secoli o almeno così doveva essere.

Mother's Rosario

 

Il Flash era ancora incredula quando la misteriosa salvatrice le si avvicinò con un ampio sorriso.

 

“ Finalmente possiamo parlare da sole, ti stavo aspettando da tanto Asuna” disse la fanciulla con il tipico entusiasmo di chi vede realizzare un desiderio tanto atteso,

“ Mi stavi aspettando? Quindi mi conosci?!”
“ Sì, ti ho osservata nelle tue imprese di Liberazione”
“ Non mi sono mai accorta di una presenza nell'ombra”
“ Ed infatti non ero nell'ombra, ma nella luce”
“ Scusami, ma non capisco”
“ Mi piacerebbe spiegartelo, purtroppo però il tempo non è dalla mia parte”
“ Hai fretta?”
“ Un fretta forzata...Ascoltami bene: ti donerò gli strumenti per poter fronteggiare qualsiasi avversità anche quelle di cui al momento non sei a conoscenza. Sarai la nuova portatrice di speranza, la riforgiata Spada Assoluta” sostenne emozionata la più giovane stringendo come fa una sorella le mani della Queen Killer.

 

La castana era molto più confusa di prima. Non comprendeva perché una tizia spuntata dal nulla le stesse dicendo tutte quelle cose senza senso ed ora se ne era uscita con l'assurdità che le avrebbe dato dei “super poteri”.

Viste le esperienze pregresse pensò subito che si trattasse di una trappola orchestrata da Ra's Al Ghul, ma quando sentì parlare la Spada Assoluta e soprattutto nel frangente in cui venne toccata qualcosa cambiò. Non seppe il perché, ma quel semplice contatto la tranquillizzò facendo cadere ogni dubbio sulla sua bontà d'animo. In più si rese conto che il suo iniziale pensiero sulla ragazzina era corretto.

 

“ Tu sei la Spada Assoluta? La stessa che ho visto nel dipinto del palazzo?”

“ Sai già la risposta Asuna”

“ Come è possibile? Tu dovresti essere...Ecco”
“ Morta? Lo sono e da secoli ormai”
“ Quindi sei uno spirito?”
“ In un certo senso...Vedi da quando ho saputo della mia malattia sono andata alla ricerca di un erede, una persona che potesse portare avanti la mia eredità, ma a modo suo. Tuttavia non c'è mai stato nessuno di degno fino a quando non sei comparsa tu”

“ Io?”
“ Sì, proprio tu. Sei forte e gentile, decisa, ma dolce. In più mi ricordi una persona...”
“ Chi?”.

 

In quel momento si percepirono pesanti passi provenire dal capo della squadra di esecuzione, ancora vivo seppur malconcio. 

 

“ Non c'è più tempo. Asuna, ti fidi di me?”.

“ Certo”

Poteva sembrare folle, ma l'amata di Kirito aveva piena fede nella fanciulla dagli occhi cremisi. Una fiducia profonda, la stessa che si ripone in una persona di famiglia e forse anche di più.

 

Sentita la risposta, con un ampio sorriso, la Spada Assoluta si mise alle spalle di Yuuki abbracciandola. Dopo di che le prese il braccio dominante per metterlo alto e parallelo al terreno.

 

“ Chiudi gli occhi Asuna”
“ Cosa?”
“ Fallo per favore”

“ Va bene”.

 

Dopo aver obbedito, la castana sentì la voce dell'altra ragazza dentro di lei.

“ Respira ed inspira profondamente...Riesci a percepire l'energia che percorre l'aria e la terra?”.

 

Il Flash, con qualche iniziale difficoltà, vide sorprendentemente stampate nella propria mente dei flussi, simili a ripidi torrenti.

 

“ La vedo, è incredibile”
“ Lo so, questo è ciò di cui è fatto il nostro Mondo. Ora devi entrarci dentro”
“ Come?”
“ Non è impossibile, ma puoi farlo solo divenendo tutt'uno con ciò che unisce gli uomini: le emozioni. Usa le tue, vivile appieno senza più trattenerti”.

 

Sebbene titubante, la castana tentò di seguire le indicazioni e per qualche secondo sembrò funzionare. Notò il proprio spirito amalgamarsi a quei fiumi armoniosamente.

Intanto all'esterno il suo stocco veniva avvolta da un'intensa aura violetta. Sfortunatamente il processo durò solo pochi respiri, quell'energia la ricacciò violentemente.

 

“ Non hai trovato il giusto equilibrio”
“ In che senso Spada Assoluta?”
“ Non può essere tutto bianco o nero”.

 

Asuna capì subito a cosa si stava riferendo la leggendaria guerriera: per fare ciò che le aveva chiesto doveva bilanciare le emozioni positive e quelle negative che aveva vissuto.

Per cui da un parte si concentrò sulla paura, sulla rabbia e sulla disperazione derivante dall'essere stata imprigionata in una realtà virtuale e dagli orrori vissuti. Mentre dall'altra pensò ai propri amici ed all'infinito amore che sentiva per Kirito.

Così facendo rivide nuovamente il suo spirito unirsi ai torrenti e questa volta viaggiò con loro sfiorandone la superficie senza essere espulso.

 

In quell'istante aprì gli occhi, illuminati di nuova forza, potendo così vedere come il fioretto che brandiva si stava trasformando: l'aura viola venne inglobata dall'arma che divenne più pesante e lavorata. La lama, luccicante come la luna piena, divenne più acuta senza perdere di resistenza, invece l'impugnatura era simile a quella di una spada rinascimentale italiana la cui guardia possedeva quattro fori sui quali sembrava potersi incastonare qualcosa.   

 

“ Adesso Asuna attacca seguendo l'energia”.

 

Dando nuovamente ascolto all'ormai amica, colpì l'energumeno che stava tentando di eliminarla.

I movimenti furono un misto di istinto e tecnica, i quali generarono una sequenza di affondi uno più veloce e potente dell'altro ed intanto l'aura viola era tornata a farsi viva arrivando ad avvolgere l'intero corpo di Yuuki.

L'ultimo attacco, il settimo, fu letteralmente devastante: in esso era racchiusa una quantità di forza che nessuno avrebbe potuto sprigionare naturalmente. Il suo rilascio in un unico istante lo rese ancora più tremendo ed infatti non solo disintegrò il nemico ma ridusse ad un colabrodo la spessa roccia, più resistente del diamante, sulla quale Menancia aveva costruito una fortuna.

 

“ Sei stata bravissima Asuna, non mi sbagliavo su di te” si congratulò la Spada Assoluta tornando a guardarla negli occhi,

“ Io...Non credevo che esistesse una meccanica del genere”
“ Nessun la conosce perché è più unica che rara, solo chi è come noi può usarla”
“ Come noi?”.

 

La Spada Assoluta non rispose, ma osservò il proprio corpo che ormai stava perdendo solidità.

 

“ E' ora di andare”
“ Aspetta!”
“ Quella che hai appena usato si chiama Mother's Rosario. D'ora in poi ti proteggerà e sono sicura che con la pratica riuscirai a farla evolvere fino a raggiungere la sua vera forma”.

 

Il Flash avrebbe voluto più spiegazioni, ma ormai la salvatrice era praticamente scomparsa. Fu solo in grado di domandarle:
“ Come ti chiami?”
“ Yuki”.

 

“ Quasi come il mio cognome...Grazie Yuki, spero di rivederti un giorno”.

 

Una superiorità imbarazzante

 

Pur avendo seguito l'amata nell'oblio, Kirito non era atterrato nel suo stesso punto. Di conseguenza fu costretto a cercarla alla cieca. Inutile dire che era in pensiero per lei, l'inferiorità numerica era sempre un grosso problema persino per una guerriera abile come il Flash.

La sua agitazione crebbe quando iniziò ad udire i primi segnali di lotta per poi trasformarsi in panico nel momento in cui ci fu quel boato che fece tremare la terra.

Con il cuore in gola corse in direzione del suono del tutto ignaro che era stata proprio Asuna a generarlo.

 

Lo spadaccino nero non fu l'unico a sentire l'onda d'urto, simile ad un terremoto, di Mother's Rosario, anche tutti gli altri lo percepirono distintamente ma non mossero un muscolo. La presenza dello Shinigami Bianco li aveva paralizzati, persino il folle Giullare. L'unico che sembrava in grado di reggere a quella presenza opprimente era il Ronin ed infatti fu lui a chiedere cosa volesse.

Tuttavia l'uomo con gli occhiali non rispose, almeno non a parole. Si limitò ad estrarre una strana arma, dalla forma di un giavellotto ma con la lunghezza e l'impugnatura di una spada rinascimentale. Dopo di che volse lo sguardo gelido verso Velvet come fa un cacciatore con la propria preda.

 

“ Vuoi la Therion? Posso immaginare perché ti serva, ma è mia” esordì Arlecchino non esitando più ad attaccare il nuovo arrivato. Quest'ultimo non si lanciò contro di lei bensì saltò in alto scagliando un fendente sulla struttura che sorreggeva il Cuore.

Quando il polverone generato da suddetta azione si diradò fu perfettamente visibile sia lo Shinigami che la stessa Arlecchino la quale aveva riportato un profondo squarcio sotto l'occhio sinistro; se fosse sopravvissuta sarebbe diventata una vistosa cicatrice.

 

“ Quella che abbiamo affrontato era solo una sua illusione” dedusse il Samurai notando come l'altra Arlecchino, quella che aveva attaccato per prima e con cui lui e Velvet avevano affrontato, era scomparsa come un miraggio, “ Arima l'ha capito in una frazione di secondo...Non ho speranze, però non posso lasciare che le faccia del male”.

 

Mentre Ryoma raccoglieva le energie, il Giullare si precipitò contro il nemico gridando:
“ Pagherai per quello che hai fatto! Ti farò a pezzi e poi ti darò in pasto ai cani”.

Pronunciate queste parole attaccò con i suoi infidi pugnali, ma venne anticipato dallo Shinigami che lo travolse in pieno. La mossa oltre a ferirlo un po' dappertutto gli staccò di netto il braccio destro con una facilità mostruosa.

 

“ Lo rigenererà” pensò Dohalim, giunto nel medesimo luogo insieme a Rinwell e Kisara, sbagliandosi di grosso. L'arto non tornò come in origine lasciando così perplesso il Lord su come fosse stato possibile. Lui e le alleate avevano provato con tutto loro stessi a ferirlo e solo la maga aveva ottenuto un qualche risultato. Invece questo tizio dai capelli bianchi l'aveva ferito gravemente con un semplice gesto.

 

Proprio in quel momento il Ronin attaccò colui che voleva far del male alla protetta, incrociando la katana con l'altra insolita arma.

“ Dohalim! Prendi Violet e vattene!” esclamò agitato ben consapevole di non poter trattenere a lungo lo Shinigami.

“ Cosa cerchi di dimostrare Ryoma?! Non c'eri quando potevo ancora essere salvata, ormai è tardi. Per cui sparisci e lasciami combattere” replicò la Therion colma di rabbia.

 

“ Concordo”.

Questa fu la prima parola che gli eroi sentirono dalla bocca di Arima. Un attimo dopo ci fu un bagliore che una volta dissipato mostrò il Ronin a terra in una pozza del suo stesso sangue.

Dopo di che l'uomo con gli occhiali si mosse come un fulmine verso il gruppo del Leone Dorato. Sebbene nessuno avrebbe potuto dire cosa era accaduto il risultato fu chiaro: i tre compagni avevano subito la stessa sorte del Samurai. L'unico a cui non fu torto una piuma era Hootle, il quale si poggiò sulla padroncina terribilmente preoccupato.

 

“ Non mi piace, non voglio più giocare con lui!” sostenne più fuori del solito il Giullare che però venne fermato da Arlecchino,

“ Non siamo preparati, meglio far calar il sipario ed allestire un nuovo spettacolo”.

La donna allora schioccò le dita scomparendo in una simpatica esplosione di stelle filanti e coriandoli, portando con sé l'inaspettato alleato.

 

Il campo di battaglia così vivo, era stato ridotto al silenzio da un solo uomo e in brevi istanti.

In piedi rimaneva solo Velvet la quale, dopo tanto tempo, sentì qualcosa che in passato aveva provato fin troppo e si rifiutava di sentire ancora: paura.

Fino all'ultimo tendine

 

Velvet era rimasta l'unica in piedi di fronte al formidabile Shinigami Bianco il quale la stava fissando negli occhi intensamente.

Quello sguardo, freddo ed inespressivo, le gelò il sangue proprio come le era accaduto molte volte a causa di Ra's Al Ghul e ciò la fece arrabbiare terribilmente con sé. Si era ripromessa di non provare più quel senso di impotenza e per riuscirci doveva essere la più spietata di tutti o almeno era questa la conclusione a cui era arrivata.

 

Bramosa di scacciare quella paura divorò voracemente tutti i corpi delle sentinelle che aveva abbattuto e poi si mise in posizione di guardia esclamando con ritrovata determinazione:

“ Forza vienimi a prendere!”.

In meno di un batter di ciglia Arima l'affiancò dicendole con calma piatta:
“ Se vuoi avere una speranza devi mangiare loro”.

 

La ragazza capì immediatamente che si stava riferendo a Ryoma ed agli altri.

Senza ombra di dubbio sfamarsi con quei poderosi guerrieri l'avrebbe resa molto più forte, ma non desiderava farlo. La ragione non l'avrebbe mai ammessa poiché era in netta contraddizione con tutto ciò che sosteneva a gran voce di essere diventata.

 

“ Non li digerisco” replicò semplicemente mentre sferrava un'artigliata colpendo però solo l'aria. Il villain si era spostato nuovamente superando la sua capacità di reazione, ma questa volta aveva fatto qualcosa di più: l'aveva colpita sui tendini prossimali del bicipite sinistro.

La strana arma che brandiva era così affilata e l'attacco tanto preciso da reciderli con una facilità disarmante.

 

“ E' decisamente forte, con una sola azione mi ha messo fuori uso un braccio. Tuttavia non ha usato la stessa potenza sprigionata contro Ryoma...Forse ha bisogno di tempo per accumulare abbastanza energia, questo mi darebbe una possibilità. Però non so quanto grande sia questa finestra di tempo, devo sbrigarmi oppure per me sarà la fine” rifletté Velvet tenendosi l'arto ferito.

 

Visto che una posizione attendista non sembrava servire a niente, la fanciulla optò per la via che prediligeva, l'offensività.

Si affidò di nuovo al braccio mutato, se fosse riuscita a toccarlo anche una sola volta avrebbe vinto. Purtroppo l'uomo sgusciava come un'anguilla e mordeva come un serpente.

Ogni mossa di quest'ultimo era incentrata nel tagliare i tendini e fibre muscolari. Quando toccò quello d'Achille, il destro per la precisione, l'esito dello scontro fu ancora più chiaro di quanto non lo fosse già.

 

Senza poter contare sull'appoggio della gamba, Velvet fu costretta ad inginocchiarsi.

Nonostante il dolore, non distolse lo sguardo dal nemico il quale poteva sembrare carico di furia ed odio. In realtà era solamente infuriata con sé e con la propria debolezza, responsabili dello stato in cui si trovava, di nuovo.

 

“ Sei troppo debole, non batterai mai Ra's Al Ghul Mangia Demoni”.

 

Nel sentire il nome di colui che detestava con ogni fibra del proprio essere, la rabbia si impadronì veramente della fanciulla.

 

“ Lo ucciderò, lo ucciderò!”

“ Con le tue correnti abilità sarà la Testa a divorarti e non il contrario”
“ Zitto!” urlò la ragazza dai capelli corvini tentando un ultima assalto disperato.

Arima però l'anticipò per l'ennesima volta. La travolse in pieno stomaco con una tecnica sconosciuta. All'impatto il corpo di Velvet venne investito da almeno un centinaio di devastanti fendenti che le tagliarono ogni singolo muscolo e tendine, riducendola al pari di un mollusco.

L'estremo dolore la fece svenire lasciandola in balia del nemico.

 

Stranamente lo Shinigami non le diede il colpo di grazia, anzi si voltò osservando un punto specifico.

 

“ Stanno arrivando...” si disse tra sé e sé Arima. 

Raggrupparsi

 

La stoccatrice era ancora immersa nei propri pensieri, l'avvento di Yuki l'aveva spiazzata ma in un senso positivo che almeno per il momento non sapeva spiegarsi, quando venne raggiunta da un affaticato amato.

 

“ Asuna! Finalmente” esclamò il giovane sollevato nel vederla sana e salva,

“ Kirito! Stai bene? Sei senza fiato”
“ Non è niente, solo questo stupido debuff. Non posso nemmeno più correre come prima”
“ Immagino quanto fastidio possa darti, ma non temere ci sono io a proteggerti”
“ Grazie...”.

 

Il dual wielder restò un po' sorpreso nello sguardo che animava colei che aveva il suo cuore. Era più carico e sicuro di sé proprio come era il suo ad Aincrad dopo aver scoperto la tecnica di utilizzo della doppia spada.

 

“ Asuna tu invece come ti senti?”
“ Alla grande, non si vede?”
“ E' lampante e mi domando quale sia la ragione...Non è che hai scoperto qualche nuova meccanica?”
“ Non so se possa essere definita così, ma sì”

“ Davvero!? E quale sarebbe?”
“ So che ti piacciono molto queste cose, però dovrai aspettare”
“ Come? Perché?”

“ E' una storia lunga che onestamente non ho capito nemmeno io ed adesso abbiamo un'altra priorità”
“ Gli altri”
“ Esatto, meglio vedere come se la stanno cavando. Ho una strana sensazione”
“ Già, anch'io”

“ Allora siamo d'accordo?”
“ Sì, troviamo un modo per risalire”.

 

La coppia avanzò rapidamente, ma con attenzione. Non sapendo se ci fossero o meno altri nemici sulle loro tracce, non potevano essere avventati specialmente considerando la spiacevole situazione in cui Kazuto si trovava.

Per quanto face il duro, era evidente che la maledizione lo stava debilitando sempre di più come un veleno che si diffonde lentamente attraverso l'organismo.

 

Il percorso era tutto uguale, una serie di alte cave ricavate nella dura roccia di Menancia, prive di qualsiasi cosa. Inoltre sembrava completamente inanimato e se da una parte era una notizia positiva dall'altra l'atmosfera aveva un qualcosa di davvero innaturale ed inquietante; la tipica quiete prima della tempesta.

Ad un tratto tuttavia il silenzio venne interrotto da un rumore meccanico, simile a quello derivante dall'attivazione di un ingranaggio. Curiosi ed insospettiti, il duo si diresse verso la sorgente del suono.

 

Erano pronti a lottare, Yuuki soprattutto ed infatti aveva anticipato il moro volendo difenderlo da eventuali nemici. Inaspettatamente non si trovò davanti a temibili avversari bensì a vecchi amici.

 

“ Alphen?!”

“ Asuna! Da quanto tempo...Non pensavo di incontrarti in un posto del genere” disse molto amichevolmente la maschera di ferro, suscitando la gelosia dell'altra ragazza presente,

“ Davvero? Siamo in un Mondo pericoloso, sarebbe stato strano il contrario”
“ In effetti”
“ Vedo che ci sono anche il comandante e Law ed una nuova aggiunta”
“ Non sono una del gruppo, mi sono unita solo momentaneamente” si sbrigò a puntualizzare l'abile cecchino,

“ Non sei cambiata di un virgola, eh Shionne?” intervenne Kazuto con un sorriso,
“ Perché dovrei? Sono fatta così”,

“ Shionne...Tu sei la ragazza che ha aiutato Kirito qualche mese fa, giusto?” domandò il Flash,

“ Abbiamo collaborato per il reciproco beneficio, nulla di più”,

“ Comunque l'hai aiutato e per questo ti ringrazio di cuore. So che ti avrà dato diversi gratta capi e che ti avrà cacciata in qualche guaio, mi scuso per lui”

“ Adesso non esagerare Asuna, non sono così tremendo”
“ Devo per caso ricordarti cosa hai fatto nella foresta perduta o nel labirinto inglese oppure vuoi che ti rammenti le tue impulsività contro i boss?!”

“ Bhé..”.

 

La formidabile guaritrice restò stupefatta dalla castana e non solo perché l'aveva ringraziata senza nemmeno conoscerla.

Il rimprovero che stava muovendo a Kirito era così simile a quelli che faceva, sempre più spesso, ad Alphen ogni volta che si gettava a testa bassa nella mischia senza pensare.

Suddetta similitudine la portò a riflettere poiché sapeva cosa legava qui due e se lei aveva un atteggiamento tanto simile a quello di Yuuki poteva voler dire che...

 

“ Sono contento che ci siamo riuniti, ma è meglio salire di livello. Percepisco una potenza fuori dal comune proprio sopra di noi” intervenne Heathcliff con sguardo serio,

“ Io e Kirito stavamo cercando un modo per risalire, ma non...” la stoccatrice si fermò non appena vide una scala lì vicino.

" Quindi siete stati voi ad attivare quel meccanismo"

" No Asuna, quando siamo arrivati era già così. Probabilmente ci ha anticipato Alice" spiegò Alphen,

" Una ragazza bionda con occhi azzurri?"
" E' lei, la conosci?"
" Sì, sta bene?"
" Io e Shionne l'abbiamo trovata prigioniera ed avvelenata. Ma non temere, Shionne l'ha curata"

" Basta perderci in chiacchiere e saliamo" concluse il discorso il cecchino imbarazzata dall'essere diventata il centro di attenzioni e gratitudine.        

 

False convinzioni

 

Alice fu la prima del suo gruppo a raggiungere Arima. Proprio come temeva quell'uomo che aveva incrociato era lo Shinigami Bianco in persona.

In pochi lo conoscevano poiché la sua figura era sempre rimasta avvolta nel mistero, ma la Principessa sapeva chi era seppure a grandi linee.

Si trattava di un paladino della giustizia che aveva combattuto le forze del male un secolo fa, più o meno. Nessuno era alla sua altezza, le sue abilità erano tanto incredibili da essere paragonato alla Leggendaria Spada Assoluta. Tuttavia a differenza di quest'ultima aveva trovato la sconfitta in battaglia per mano di un giovane Ra's Al Ghul. Tale scontro, estremamente feroce, vide la Testa del Demone trionfare solo dopo tre lunghi giorni di incessante lotta e per un soffio.

Grazie a quella vittoria l'essere malvagio si affermò come il sovrano oscuro di Neo Aincrad.

 

Questa era la storia che la fanciulla aveva appreso, ma c'era qualcosa di sbagliato. Stando al racconto Arima aveva perso la vita durante l'ultimo confronto, ma adesso si trovava davanti a lei in perfetta salute.

Evidentemente il racconto aveva delle imprecisioni o forse era stato addirittura volontariamente alterato da qualcuno e la bionda aveva già un sospetto sul responsabile e persino sulle sue motivazioni.

Sarebbe però stata una questione che avrebbe affrontato in seguito insieme agli altri, ora doveva pensare solo a scacciare lo Shinigami Bianco.

 

Per prima cosa corse da Kisara, vederla stesa a terra le fece saltare qualche battito. Fortunatamente era ancora in vita così come Rinwell e Dohalim, privi di sensi lì vicino. Considerando che loro non era stati uccisi si poteva desumere lo stesso per Ryoma, non invece per la Therion la quale giaceva con profondi tagli in mezzo ad una crescente pozza di sangue.

Sebbene non l'avesse mai vista di persona, sapeva che la ragazza dai capelli corvini era la Mangia-Demoni, lo poteva percepire dall'energia che emanava così simile a quella descritta in un antico tomo trovato quasi per caso nella biblioteca del suo Castello.

Non capiva però perché Arima le avesse riservato quel trattamento: se gli scritti erano corretti Velvet era la persona con le maggiori probabilità di eliminare Ra's Al Ghul, il nemico giurato di Arima.

 

Nonostante non avesse certezza dell'ottenimento o meno di una risposta, espose lo stesso il proprio dubbio:
“ Perché rischiare di eliminare l'unica Therion esistente? Con il suo aiuto potresti ottenere la vendetta che cerchi”

“ Non sono in cerca di vendetta perché non c'è nulla da vendicare”
“ La tua sconfitta con Ra's allora?”
“ Non sono mai stato battuto”
“ Quindi è come pensavo, è stato contraffatto...”
“ Basta con le chiacchiere, ora mettiti in guardia e preparati” sostenne autorevolmente l'uomo puntando l'arma verso la Principessa,
“ Un'ultima cosa prima: sei alla ricerca di Kirito?”
“ Perché dovrei? Non è nulla di speciale”
“ Stai scherzando? E' l'eroe della leggenda, colui che brandendo due spade traccerà la via per la pace nel Mondo”

“ E quindi tu credi di essere la Regina, sua adorata consorte e compagna di avventure? La donna che porterà in grembo suo figlio, colui che farà cessare ogni male”.

 

La Principessa non mosse un muscolo, ma il rosa sulle sue guance la tradì.

Fin da quando aveva visto Kazuto impugnare due lame e le successive emozioni che aveva provato per lui, era convinta di quello che lo Shinigami Bianco aveva appena detto.

 

“ Senza dubbio è una bella storia, peccato sia solo fantasia” disse Arima con tono piatto,

“ E tu cosa ne sai?”
“ Per prima cosa Kirito non è innamorato di te e poi non è l'unico in grado di brandire due spada contemporaneamente e la leggenda vuole che esista solo una persona così”.

Pronunciate quelle parole l'uomo, usando la stessa tecnica di Shionne, afferrò una seconda arma, una spada corvina. Dopo che iniziò a brandire le due armi con una maestria ben superiore a quella del beta-tester, gesto che lasciò di stucco la bionda.

 

“ Se vuoi sapere la verità, c'è anche qualcun altro che può fare una cosa simile”
“ Chi?”
“ Lo scoprirai a tempo debito”
“ Se dici così significa che non vuoi uccidermi, cosa vuoi allora?”
“ Dovrai guadagnarti la risposta”.

 

Ormai consapevole che ogni altra parola sarebbe stata inutile, la Principessa accerezzò dolcemente Hootle, il quale si era avvicinato a lei come a non volerla lasciarla andare, raccomandandogli di badare a Rinwell ed agli altri.

Successivamente sguainò la spada dorata affermando con solenne formalità:

“ Io Alice, ultima erede delle dinastia Zuberg, ti farò sottomettere”.

Un potere tenuto celato

 

Alice ed Arima si guardarono per qualche istante negli occhi. Come al solito nel secondo non era possibile alcuna emozione se non un apatico gelo, invece la prima era visibilmente agitata ma non per la pericolosità dello scontro in sé...

 

Lo Shinigami Bianco prese l'iniziativa avvicinandosi a gran velocità. Nemmeno la Principessa sarebbe stata in grado di contrastarlo almeno non con mezzi ordinari. Perciò decise di giocare di anticipo: infuse la propria spada d'energia dorata così da utilizzarla per lanciare dei fendenti a medio raggio intorno a sé. Facendo in questo modo aveva limitato le opzioni del nemico il quale o si sarebbe dovuto difendere oppure l'avrebbe attaccata dall'alto.

 

Teoricamente la strategia era buona, ma ancora una volta l'uomo la rese totalmente inefficace tramite la propria forza disumana. Annientò gli attacchi dell'avversaria con una lama, mentre con quella più strana la colpì. L'armatura della fanciulla attutì l'impatto a costo di una profonda crepa, ma subì comunque delle ripercussioni.

Sembrava che la storia di Velvet si stava ripetendo, tuttavia Alice doveva giocare ancora una carta.

 

“ Tuo nonno era decisamente più forte” disse Arima con un velo di delusione,

“ Lo conoscevi?”
“ Abbiamo combattuto tante volte ed in confronto sei poca cosa. Forse però non è colpa tua, già tuo padre era un debole. Immagino che Claus fosse un'eccezione oppure con il passare delle generazioni il vostro sangue si è diluito e mischiato con uno inferiore”

“ Credi di sapere ogni cosa, ma ti dimostrerò che sbagli”.

 

La Principessa portò la spada di fronte al suo viso fissandola amorevolmente. L'oggetto era l'ultimo ricordo lasciatole dai genitori e per questo l'aveva sempre trattata con cura. Adesso però si vedeva costretta a metterla a dura prova, non c'era alternativa oppure sarebbe caduta per mano di un nemico ed aveva ancora un sacco di cose da fare.

 

Lo Shinigami, stanco di aspettare, si lanciò di nuovo alla carica. La bionda essendo immobile era un bersaglio facile, un preciso fendente sarebbe stato sufficiente per sconfiggerla.

“ Ti ho sopravvalutata” commentò il nemico prima di travolgerla. Tuttavia appena prima di centrarla un'esplosione d'energia, intensa come il sole e profumata come un prato dopo una pioggia primaverile, lo costrinse sulla difensiva.

 

“ Questa è la parte di me che ho sempre tenuto nascosto” affermò una rinata Alice. 

Esteticamente non era cambiata, se non per una maggiore intensità delle sue sfere oceano, era semplicemente circondata da un'aura d'oro lucente molto simile a quella di Asuna durante Mother's Rosario per intensità.

 

“ Il potere del Re, anche tu lo possiedi” commentò Arima con accenno di sorriso, aggiungendo: “ Perché non l'hai sfruttato in precedenza?”

“ Non ce ne è stato bisogno”
“ Non è vero, dì la verità”
“ Dovrai guadagnarti la risposta” replicò la fanciulla, facendo il verso allo Shinigami, per poi passare al contrattacco.

 

Grazie al rilascio completo delle sue capacità, la Principessa fu sorprendentemente in grado di reggere diversi scambi.

Unì allo stile di spada le arti sacre (speciali arti magiche di livello superiore. Meno potenti delle arti astrali, ma più versatili). Con la loro integrazione sembrò costringere Arima ad arretrare ed in un'occasione arrivò persino a sfiorargli la guancia.

Purtroppo però non poteva resistere a lungo a questo ritmo: la tossina che le era stata iniettata l'aveva indebolita nonostante le cure di Shionne ed in più non era abituata a gestire tutto quel potere, perciò stava consumando molto rapidamente la sua resistenza.

Tutto ciò la portò ad una conclusione, se desiderava realmente vincere doveva chiudere il match con la prossima mossa.

Allora levò il braccio verso il cielo facendo confluire nella spada tutta l'energia derivante da quello che l'uomo aveva definito “ il potere del Re”, creando una gigantesca lama di luce.

 

“ Arima prepara le tue difese! Sacred Art: Queen's Blade!”.

 

A quel punto la bionda abbassò l'arto con grande fatica per il peso che sosteneva. Non appena fu parallelo al terreno l'enorme potenza accumulata venne rilasciata e direzionata verso l'avversario. L'impatto che seguì fu tanto tremendo da danneggiare l'integrità della struttura e solo per pura fortuna non distrusse il Cuore.

 

“...Se non l'ho battuto adesso, ho perso” sussurrò la dama con un pesante fiatone,

“ Rimangio le mie parole, sei decisamente più forte di tuo nonno. Però non è ancora abbastanza” disse lo Shinigami uscito illeso persino da una tecnica tanto poderosa.

Per proteggersi aveva trasformato l'arma inconsueta in uno scudo il quale aveva retto, seppure a fatica, l'immensa pressione dell'asso nella manica di Alice.

 

Più combatteva più Arima dava l'impressione di essere invincibile. Era davvero una montagna troppo elevata da scalare per gli eroi di Neo Aincrad?

Fare sul serio

 

Il “ Potere del Re” aveva permesso ad Alice di tenere testa ad Arima, ma il costo era stato molto alto: il consumo di energia si era dimostrato tanto alto da impedirle ora di muoversi. Se solo avesse dato retta a Kisara, la quale le aveva suggerito a più riprese di allenarsi con suddetta abilità unica per poterla controllare senza troppi rischi, non si sarebbe trovata in una posizione così disperata.

Tuttavia la sorte non sarebbe andata come ci si poteva aspettare ed infatti la carica finale dello Shinigami Bianco venne arrestata da una serie di proiettili alternati a potenti fendenti infuocati di Alphen.

 

“ Ma quelli...”
“ Alice stai bene?”
“ Kirito!? Sì, siete arrivati giusto in tempo”

“ Chi è quel tipo?”
“ Si chiama Arima, era un guerriero leggendario”

“ Deve essere fortissimo per aver sconfitto Ryoma e gli altri”
“ Non ne hai idea”
“ Ottimo” commentò il ragazzo con un sorriso colmo di eccitazione,

“ No Kirito, non devi affrontarlo! Nelle tue condizioni ti farà fuori in un istante”
“ Non mi tiro mai indietro di fronte ad una battaglia”
“ Non capisci, lui”
“ Tranquilla Alice, ci sono a coprirgli le spalle” intervenne Asuna con un volto rassicurante prima di andare insieme all'amato in soccorso di una maschera di Ferro già messa alle corde.

 

“ Non posso lasciarli da soli, devo aiutarli. Forza Alice, muoviti!” si disse tra sé e sé la bionda attingendo a tutta la forza di volontà che aveva per riacquisire un minimo di mobilità.

 

Intanto Arima si era dimostrato capace di respingere persino i fendenti della Spada Ardente seppure con l'ausilio di entrambe le sue lame. Ovviamente il fatto che potesse brandire una coppia di armi stupì tutti, ma nessuno, nemmeno Kazuto, gli diede troppa importanza; al momento contava solo batterlo e sopravvivere.

 

A dare il cambio ad uno stremato Alphen ci pensò Heathcliff il quale, attivando una modalità che aveva sempre tenuto segreta, la Torre mitologica, trasformò momentaneamente ogni singolo componente del suo equipaggiamento al rango mitologico. Ciò lo potenziò esponenzialmente e così rispose colpo su colpo allo Shinigami.

Più la battaglia proseguiva più si abituava allo stile di quest'ultimo il che sembrò portare lo scontro a suo favore. Grazie allo scudo a torre infranse il pattern di Arima scoprendolo quel tanto che bastava per trafiggerlo. Purtroppo la foga dello scontro non gli aveva fatto accorgere che sulla punta della mezza spada mezzo giavelotto si era aperto un foro da cui fluì elettricità che travolse in pieno il Comandante paralizzandolo.

 

“ Non sei tu che cerco” sussurrò lo Shinigami prima di travolgerlo con lo stesso tipo di fendente che aveva messo K.O. il Ronin, mossa che lo scaraventò dalla parte opposta della stanza.

A quel punto l'uomo con gli occhiali fissò lo spadaccino nero per poi scattare verso di lui così da poggiargli una mano sul petto. Venne subito allontanato da Yuuki la quale domandò preoccupata all'amato:
“ Ti ha fatto male?”
“ No, anzi...”
“ Che!? Il tuo debuff, non c'è più!”

“ Sarà stato lui, forse per una questione di onore”
“ Hai intenzione di chiederglielo?”
“ No, lo ringrazierò a modo mio”, pronunciate queste parole Kazuto passò al contrattacco volendo vedere chi fosse il migliore dual wielder.

 

Come c'era da aspettarsi lo Shinigami Bianco gli tenne testa senza troppi problemi, la maestria che dimostrò era decisamente superiore a quella del giovane. Tuttavia quest'ultimo non era da solo ed infatti Law si unì alla lotta con rapide combinazioni corpo a corpo e non fu l'unico. Asuna, Shionne, Alphen e persino Alice aiutarono con tutto loro stessi.

 

Arima non solo era potente, ma esperto. Sapendo di non poter restare sulla difensiva contro cinque abili guerrieri, sfruttò le proprie capacità offensive per dar vita ad una rapidissima sequenza di fendenti infusi di elettricità. Tale mossa fermò quasi tutti, ma non Kirito il quale avendoli evitati offese a sua volta con lo Starbust Stream che però si infranse sullo speciale scudo nemico.

 

“ Non è questa la vostra vera forza” commentò lo Shinigami enigmaticamente pronto a finirli con una nuova tecnica. Questa volta però fu lui a commettere un errore di valutazione, Kazuto non era l'unico in grado ancora di lottare.

Il Flash chiamò uno Switch con cui si sostituì allo spadaccino, così facendo ottenne un bonus in velocità che le permise di colpire per prima. Il suo non fu una normale stoccata, ma la micidiale Mother's Rosario.

Gli affondi precisi come un ago e distruttivi come un terremoto riuscirono in una vera impresa degna della leggendaria Spada Assoluta: ridusse in frantumi sia lo scudo che l'altra arma di Arima arrivando addirittura a graffiargli il viso.

 

“ Mother's Rosario, davvero notevole. La tua è solo a livello embrionale, ma è già così potente...” disse lo Shinigami mentre sul viso si faceva strada il suo primo sorriso, seguito dal gesto di sfodero di una spada: “ Vediamo adesso come te la cavi”.

 

Allora Yuki, Kirito ed Alice percepirono la stessa aura funesta di Ra's Al Ghul provenire proprio dove la mano dell'uomo era tesa.

Anche Shionne sentì qualcosa di strano, i suoi Aculei sembravano impazziti. Per questo gridò verso Alphe, il quale stava attaccando Arima ora che era disarmato: “ Fermati!”.

Purtroppo l'avvertimento fu vano, la Maschera di Ferro stava già lanciando un fendente infuocato dato alla massima potenza.

In quel preciso frangente una colossale spada pulsante si materializzò nella presa del nemico grazie alla quale non solo deviò l'attacco, il quale causò un bel foro sul soffitto, ma travolse in pieno il giovane arrecandogli una profonda ferita sul torace.

 

Anche Arima aveva un asso nella manica ed uno terribile.

Intento indecifrabile

 

Il nuovo spadone di Arima pulsava ritmicamente come un cuore e ad ogni contrazione si dilatava leggermente per poi tornare alle dimensioni normali; il che lo faceva sembrare vivo.

 

Alice lo stava fissando col sangue gelato, incredula ai propri occhi e non per lo stupore. Infatti sapeva bene cosa fosse realmente quell'arma, ma non avrebbe mai pensato di vederne una con i propri occhi.   

“ Una Quinque, ma stiamo scherzando!'” sostenne mentre sudava freddo.

 

Prima che qualcuno potesse dire o fare qualsiasi altra azione, lo Shinigami Bianco conficcò la strana arma sul terreno generando un tremendo vortice che isolò lui e la stoccatrice.

Quest'ultima, pensando di essere il suo obiettivo principale visto che l'aveva graffiato sul volto, si mise in posizione di guardia volendo tentare un nuovo Mother's Rosario. Onestamente non sapeva se ci sarebbe riuscita. Essendo una mossa nuova non sapeva se poteva usarla liberamente oppure se c'era un limite ben preciso e nemmeno con la seconda volta che l'aveva lanciata aveva ottenuto una qualche indicazione. 

Per l'ennesima volta però l'uomo si comportò in un modo imprevedibile: non attaccò bensì si limitò a fare uno strano avvertimento.

 

“ Presto qualcuno ti darà la caccia e non si fermerà fino a quando non ti avrà uccisa...Il monocolo è la chiave”.

 

Suddetta frase, pronunciata quasi sottovoce, lasciò estremamente perplessa Yuuki poiché non ne capiva il significato e neanche il perché il nemico la stesse mettendo in guardia contro un'imminente minaccia.

 

Mentre rifletteva sulle possibili implicazioni, Kirito irruppe.

Il giovane aveva uno strano colore degli occhi, simile a quello di un feroce leone a caccia, il quale non era solamente un cambiamento estetico e lo dimostrò subito. Travolse senza un minimo di esitazione Arima con un Starbust Stream talmente più forte di quello che aveva usato pochi minuti prima da sembrare una tecnica totalmente diversa. La paura per l'incolumità dell'amata aveva risvegliato un qualcosa dentro il suo essere, un potere sopito che nemmeno lui sapeva di possedere.

Proprio grazie ad esso fu capace di far arretrare l'avversario, ma nulla di più. La Quinque aveva assorbito tutta la violenza del tremendo assalto, evitando che il proprietario subisse danni.

 

“ Asuna sei ferita?”
“ No, sto bene”
“ Ottimo, che ne dici se uniamo le nostre mosse e chiudiamo una volta per tutte la partita?”
“ Certo, ti seguo”.

 

Nel frattempo che la coppia si preparava ad una combinazione completamente inedita, Shionne stava curando la profonda ferita di Alphen.

 

“ Sei un vero idiota” lo rimproverò con il volto cupo e pieno di rabbia,

“ Pensavo di sfruttare un'opportunità propizia”
“ E ti sei lanciato alla cieca senza pensare alle conseguenze. Quante volte ti ho detto di usare di più la testa!?”
“ Ho perso il conto...Ma in fondo è andata sempre bene”
“ Bene!? Sei vivo per miracolo, un centimetro più a sinistra e saresti morto ed allora cosa avrei fatto?!”.

 

In quel preciso istante, Shionne si tradì e non avrebbe cambiato le cose la sua repentina puntualizzazione che si stava riferendo alla spada ardente.

Persino una testa dura come la maschera di ferro capì che la ragazza non era preoccupata per lui per via della sua capacità di usare l'arma speciale Aveva paura di perderlo e di tornare ad essere sola.

Nonostante la situazione, il giovane fu felice di aver visto quell'aspetto del cecchino. Adesso poteva iniziare a costruire un vero legame con lei, sfortunatamente non sarebbe stato così facile sebbene entrambi lo desiderassero ardentemente.

 

Nel mentre Kirito ed Asuna tentavano di trovare la giusta apertura per lanciare contemporaneamente i loro attacchi speciali, un raggio di sole proveniente dal foro del soffitto illuminò la Principessa. Il dolce tepore della luce fu abbastanza per darle nuova grinta ed energia. Così, tornando ad usare il "Potere del Re", chiamò uno switch con i compagni in prima linea così da scagliare un fendente colmo d'energia dorata a corta distanza.

Lo Shinigami lo bloccò, ma l'intento della bionda era stata ugualmente raggiunto. Aveva dato tempo a sufficienza agli amici di concentrare la forza necessaria per provare la loro idea.

 

“ Asuna!”
“ Eccomi”

" Ci siamo anche noi!" intervennero Law ed Heathcliff, uscito sorprendentemente illeso dallo stesso attacco che aveva abbattuto in un istante un Lord ed un valoroso Ronin.

Il quartetto con una perfetta sintonia stava per assestare il più forte attacco combinato a loro disposizione quando Arima scomparve nel nulla in un flash luminoso.

Prima di farlo tuttavia sussurrò: “ Ho visto abbastanza...”.

 

Il pericolo era scampato e lo Shinigami se ne era andato proprio come era apparso lasciando dietro di sé un grande mistero. Se solo avesse voluto avrebbe potuto uccidere tutti gli eroi eppure non l'aveva fatto ed anzi nel momento decisivo si era ritirato pur essendo sempre stato in netto vantaggio.

L'indecifrabilità del suo comportamento avrebbe a lungo spinto i giovani ad interrogarsi su ciò che davvero volesse.