Ce l'hai fatta Ash Ketchum!

di by ila
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Ce l’hai fatta Ash Ketchum!

 

CAPITOLO 1

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Signori e Signore, è clamoroso questo giorno: Ash Ketchum è il nuovo Campione del mondo di Pokemon!”

“N-Non ci credo…ce l’ha fatta! Ash ce l’ha fatta!!!” Misty, capopalestra della città di Celestopoli, guardò lo schermo davanti a sè incredula. Il suo migliore amico era appena stato proclamato e premiato come il più forte allenatore del mondo. Il suo cuore iniziò a batterle nel petto freneticamente quando di colpo scattò in piedi abbracciando suo Psyduck. La piattaforma galleggiante sulla quale erano seduti un istante prima, si ribaltò facendoli finire dritti nella piscina. “PSYYYYYYYYYYYY!!!” Il papero, sebbene avesse imparato a nuotare quando utilizzava i suoi poteri psichici, in quel momento fu incapace di stare a galla agitandosi in preda dal panico “Oh scusami Psyduck!” disse Misty rimettendolo sulla tavolozza “Devo telefonare subito a Tracey e agli altri! Dobbiamo organizzare una grande festa!” disse nuotando verso l’uscita dalla grande vasca.

In televisione, alla radio, sui tutti i social media non si parlò d’altro se non della meritata vittoria e del titolo conquistato da un ragazzo sui vent’anni partito all’età di dieci anni da Biancavilla, sua città natale, per realizzare il più suo grande sogno. E proprio in quel momento nel laboratorio del professore esperto a livello mondiale di pokèmon della stessa città, squillò il telefono.
“Pronto? Qui casa Oak! Sono Tracey!” Tracey, futuro osservatore di pokemon, rispose continuando a vedere la scena in TV con l’immagine del suo amico Ash in primo piano “Oh, ciao Misty!” disse sorridendo. Sapeva che era lei a farsi sentire per prima. “Come dici? Vuoi andare a parlare con il Presidente della Lega Indigo e organizzare con lui una festa per Ash?” chiese interdetto. Dall’altra parte della cornetta Misty spiegò che anni fa il Presidente era stato molto gentile con loro e che sicuramente si ricordava ancora lei, di Ash e di Brock.
“Ma Misty sono passati dieci anni...non credo che sia ancora in carica…!” obiettò il giovane
“Ma certo che lo è!” ribattè la ragazza “E se anche ci fosse il successore, comunque mi conoscono e chiederò i dovuti permessi. Ash merita di essere festeggiato a dovere! Tu, intanto, avvisa sua madre, il professor Oak e Gary. Adesso chiamo Brock e mi metto d’accordo anche con lui. Ci sentiamo presto!” chiudendo la conversazione “Aspetta, Misty!...Ha riattaccato!” disse Tracey rimettendo a posto la cornetta.
“Tutto bene Tracey?” gli chiese la donna davanti a lui, sui cinquant’anni ancora bella, Delia Ketchum.
“Credo di sì. Era Misty al telefono e ha detto che vuole parlare con quelli della Lega di Indigo e organizzare lì una grande festa evento per suo figlio.” spiegò il ragazzo guardandola divertito.
“Oh ma che dolce la nostra Misty.” disse commossa mettendosi una mano sulla guancia.
“Bisogna darle una mano: soprattutto a contattare tutti gli amici sparsi che Ash ha conosciuto durante i suoi viaggi.” fece capolino Gary
“Ehi Gary, ce ne hai messo di tempo. Ti sei perso l’incontro. Tutto bene con quelle sfere-poke?” gli chiede suo nonno Samuel, appoggiandogli una mano sulla spalla.
“Certo nonno, stai tranquillo. Ho fatto tardi proprio perché stavo seguendo anche il nostro eroe mentre studiavo e analizzando degli importanti risultati che dovrai guardare più tardi.”
“Sarà un vero piacere farlo. Ma prima andiamo a chiamare Ash, Delia sicuramente lo vorrà sentire, non è vero?” chiese rivolgendosi a lei, che guardava fuori dalla finestra tutti i pokèmon di suo figlio che ancora stavano festeggiando.
“Il mio Ash sarà assediato dalla stampa in questo momento e tornerà qui tra tre giorni. Il suo viaggio per ora si è concluso ma sono sicura che presto ripartirà di nuovo. Abbiamo una festa da organizzare e Gary ha ragione: bisogna aiutare Misty in questo.” guardò i tre uomini e sorrise, orgogliosa e ancora emozionata.

“Cosa vuoi fare scusa?!” Brock nel suo camice da dottore stava sistemando delle cartellette mediche nel cassetto quando la sua amica gli telefonò “Ma ti rendi conto, Misty, di quanti anni sono passati da quando abbiamo conosciuto il Presidente Goodshow?” le chiese sedendosi alla sua scrivania.
Era riuscito a realizzare il suo sogno diventando un grande medico dei pokèmon e lavorava presso l’ospedale della sua città natale a Plumbeopoli.
“Lo so, lo so. Anche Tracey mi ha detto che è una follia, ma se tu venissi qui potremmo andare insieme a parlarci e vedere cosa ci dicono!” rispose la ragazza dall’altra parte del ricevitore.
Brock poteva percepire anche attraverso la cornetta il fremere di Misty e doveva ammettere che ne aveva tutte le ragioni, poichè come lei e come tutti, anche lui era orgoglioso e fiero del loro amico Ash e si meritava sicuramente un grande ricevimento ad honorem.
“E va bene, Misty, mi hai convinto! Sarò da te nella giornata di domani.” sorrise
“Perfetto! Tu hai modo di avvisare qualcuno degli amici di Ash? Io mi posso occupare di Vera, dei ragazzi di Alola tramite Suiren e di Lucinda.”
“Ok, invece ho già qui Spighetto che può contattare Iris. E poi Misty...c’è da avvisare anche i nuovi compagni di viaggio di Ash, ma non ho i loro contatti…” dichiarò pensieroso.
“Non preoccuparti Brock, il professor Oak saprà darmi una mano. Ci vediamo domani. Ti aspetto.”
“Ciao, a domani!”

I tre giorni seguenti passarono in fretta e la maggior parte dei festeggianti era già all’Indigo Platou per aiutare con gli ultimi preparativi.
L’evento sarebbe iniziato alle ore 18.00 di quella stessa sera. I biglietti per la partecipazione erano stati spediti e molti degli invitati erano i capipalestra che Ash aveva sconfitto negli anni.
Per l’occasione Misty chiamò, Todd Snap, diventato un grande reporter famoso in tutti i rotocalchi più gettonati del paese per le sue spettacolari fotografie ed era anche caporedattore di una delle testate più importanti inerenti agli incontri di pokèmon, perfetto per organizzare tutta la stampa.
Con il nuovo Presidente in carica, nipote del vecchio Goodshow, Misty era riuscita ad abbellire lo stadio trasformandolo in una grande sala con una bellissima pista da ballo al centro e con un grande palco sovrastato da uno striscione con su scritto “CONGRATULAZIONI”.
“Ferma così…” disse Snap inquadrandola con l’obiettivo appena la vide concentrata a sistemare una bellissima pianta su un tavolo CLICK! “Sei perfetta Misty!”
“Oh, Todd! Non le foto a tradimento, lo sai che non vengo bene!” si lamentò mettendosi le mani sui fianchi
“Ma se sei bellissima, come un fiore d’acqua!” rispose riguardo l’anteprima sulla sua reflex
“Piantala adulatore!” sorridendogli grata
“Dov’è il Campione tanto atteso? E’ già arrivato a casa sua?”
“Non credo...dovrebbe essere qui nel tardo pomeriggio. Speriamo di finire tutto quanto prima!” guardandosi attorno.
Mancavano ancora dei piccoli dettagli qua e là ed era già mezzogiorno.
Il servizio catering era già all’opera ai fornelli sotto l’attenta guida di Spighetto e di Brock, che temporaneamente aveva sospeso le loro attività quotidiane per dedicarsi a quella di chef ufficiali.
Tracey era intento a fare dei ritratti dell’incontro della vittoria di Ash per poi appenderli alle pareti, insieme a Goh “Sono veramente stupendi! Sei bravissimo Tracey, davvero complimenti.!” Disse ammirando ogni disegno che appendeva. “Ti ringrazio molto, Goh!” rispose sorridendo
Vide poi Vera, Lucinda, Iris, Serena, Bonnie e Cloe sistemare tutti i posti a sedere assegnando ognuno il suo.
Lem e Max, invece, erano alle prese con le luci e i riflettori.
Delia si avvicinò e posò una mano sulla spalla di Misty“E’ magnifico Misty, Ash ne sarà felice. Ed è tutto merito tuo.”
“Se lo merita Delia. Ha fatto un ottimo lavoro suo figlio in tutti questi anni e ognuno di noi è orgoglioso di lui. Ma anche Lei ha fatto tanto come madre ed è anche merito suo se Ash ha vinto il titolo!” la guardò con uno sguardo pieno di stima.
“Sei una cara ragazza, mi fai commuovere.” disse abbracciandola.
“Che meraviglia di foto!” disse Todd scattando una foto.
“Todd! La smetti di fare foto a tradimento?!” rispose rimproverando il ragazzo che si dileguò un attimo prima che la ragazza gli sequestrasse la macchina fotografica.
“Ne voglio una copia, caro, mi raccomando!”
“Può contarci signora Ketchum!”
Delia sorrise “Sarà meglio che vada adesso. Ci vediamo stasera, Misty. Grazie per tutto.” guardandola accarezzandole la guancia.
“A più tardi Delia”
La guardò allontanarsi e per Misty - come per tutti loro - era come se fosse una seconda madre. Il porto sicuro dove poter tornare, le era molto affezionata e voleva che quella festa fosse anche sua. Poteva solamente immaginare cosa significasse crescere da sola un figlio. Anche lei aveva perso i suoi genitori presto e ne aveva un vago ricordo, ma sua sorella Dacey si era occupata di lei, di Violet e Lily e quando conobbe la madre di Ash, sperò che anche sua madre fosse bella e gentile come Delia.
“Ehi, mocciosa.” disse una voce familiare alle sue spalle distraendola dai suoi pensieri.
“Vogliamo aiutare anche noi.” disse la voce maschile accanto alla prima
“Dicci cosa dobbiamo fare e lo faremo! Miao!” concluse il pokèmon gatto parlante.
“Jassie, James, e Meowth...beh potreste fare i pagliacci. Non sarebbe male uno spettacolo comico!” rispose Misty ridendo.
“Non prenderci in giro, anche perché sei stata tu a chiamarci per la festa di Ash!” urlò la rossa
“Si perché conoscendovi, non ve la sareste persa per nulla al mondo e anziché farvela rovinare come al solito, ho preferito invitarvi ufficialmente.” rispose saccente puntando il dito verso di loro.
“E di cosa ci potremmo occupare noi?” chiede James guardandosi attorno
“Non saprei sinceramente...i ragazzi stanno ultimando il proprio compito che gli era stato assegnato…!” rispose lei pensierosa guardando i suoi amici in sala.
“Mmh...potremmo occuparci del sevizio catering!” suggerì Jessie
“No, già fatto.” rispose Misty scosse la testa
“Dei segna-posti” intervenne James
“Già fatto.”
“Delle luci del palco.” disse Meowth
“Fatto anche quello” scosse la testa Misty
“Delle fotografie” propose ancora Jessie
“Fatto”
“Delle interviste” suggerì nuovamente James.
“Mmmh…non scherzare James. E poi ci sono tutte le testate più importanti, non serve anche la vostra ridicola emittente TR-scoopTV!”
“Ridicola...come osi?! GGGRRRR!!” urlò Jessie che venne presa da James, quando tentò di saltare addosso alla ragazza.
“Potremmo occuparci...dei fuochi d’artificio…!” si illuminò il pokèmon parlante
“Questa sì che è un’idea! Bravo gattaccio!” rispose la ragazza dandogli un pugno in testa.
“Miaaao! Perchè mi hai colpito ragazzina?!”
“E’ un segno d’affetto! Adesso che sapete cosa fare, mi affido a voi. So che non mi deluderete!!” facendogli l’occhiolino sorridendogli.
“Ci puoi scommettere, pel di carota! Sarà il più bello spettacolo pirotecnico che abbiate mai visto! AHAHAHAH!!!”
“Jessie ha ragione. Sarà magnifico!” concordò il ragazzo
“Miao! Ma dove staremo nel frattempo durante la festa prima di fare il nostro intervento di luci notturne?” chiese il pokèmon continuando a massaggiarsi il capo.
“Che domande fai Meowth? Starete in sala con tutti noi ovviamente e avrete un posto a sedere, mangiando e bevendo insieme a tutti agli altri” rispose Misty risoluta.
“Davvero possiamo presiedere anche noi come membri della vostra squadra?” Chiese Jessie meravigliata
Misty annuì convinta.
“Che bello!” piagnucolò James abbracciando l’amica “Finalmente il meritato rispetto!”
“Dopo tutti questi anni è il minimo credo anche se ci avete dato sempre del filo da torcere. Ma sono sicura che Ash la pensi come me” disse la capopalestra incamminandosi verso il palco “Ma non fatemi pentire di ciò che ho detto! Ci vediamo stasera team Rocket!” e si allontanò compiaciuta.

Continuando a sentire in lontananza i pagnistei commossi del trio, Misty raggiunse il palco e vi salì sopra.
Ormai era pronto.
“Ehi Misty!”
Si sentì chiamare e vide i ragazzi di Alola, compresa Alixya raggiungerla e pensò a Brock che ne sarebbe stato particolarmente entusiasta nel rivederla.
“Suiren! Ragazzi! Ce l’avete fatta, come sono contenta di rivedervi!”
“Ciao Misty!” salutarono tutti in coro
“Grazie per l’invito! Non vedo l’ora di festeggiare Ash!” disse eccitata Ibis
“A proposito è già arrivato il grande eroe?!!” chiese Kawe volgendo lo sguardo verso la sala
“Credo che Ash ci metta un po' di più a raggiungerci. Ha avvisato sua madre dicendole che sarebbe arrivato verso sera.” disse una voce alle loro spalle
“Salve, Professor Oak!” disse Misty felice di vederlo
“Ciao Misty, ciao ragazzi!” salutò cordiale
“Wow! E’ un grande piacere rivederla professore!” disse sognante Chrys, giovane inventore
“Il piacere è tutto mio figliolo, siete i benvenuti! Adesso scusatemi ma vado a raggiungere mio nipote Gary che mi deve far vedere le sue ultime ricerche!”
“Vengo con te cugino! Sono proprio curioso di sapere cosa bolle in quella poke-ball!” disse Manuel abbracciando il cugino Samuel, che sorpreso ricambiò e insieme si avviarono all’uscita. La somiglianza era impressionante, proprio due gocce d’acqua, solo per i capelli si riusciva a distinguerli: Samuel ce li aveva brizzolati corti, Manuel brizzolati lunghi, ma per il resto i loro visi si potevano sovrapporre.
“Ci vediamo dopo ragazzi!” esclamarono in coro.
“E’ tutto pronto ormai” sopraggiunse una donna con un camice da professoressa
“Siamo arrivati in tempo, per fortuna!” aggiunse l’uomo accanto
“Professor Kukui e Professoressa Magnolia! Benarrivati!” esclamò Misty non appena li vide
“Non potevamo perderci questo evento. Sei stata molto gentile a chiamarci” tenendo in braccio il loro bambino nato qualche mese.
“Si figuri, professoressa. Non me lo avrebbe mai perdonato Ash, se non vi avessi inclusi!”
“Si vede che sei molto legata a lui e lo conosci bene.” disse l’uomo facendole l’occhiolino.
“...Beh ecco…io...” le guance di Misty si imporporarono di un rosa più intenso e dalla sfera pokè uscì il suo Psyduck che non perse occasione per deriderla, annuendo e sogghignando energicamente “Ritorna nella tua sfera, insolente di un papero!!” minacciò lei ancora più rossa in viso generando l’ilarità di tutti.

Arrivò la sera Delia, il Professor Oack, e Robert presidente della Lega Pokèmon di Kanto, avevano messo a disposizione una locanda per poter permettere agli ospiti di soggiornare.
Vera, Lucinda, Iris erano intente ad ammirare Serena che stava acconciando la chioma bionda della piccola Bonnie davanti a un enorme specchio, intrecciandola a forma di chignon, incastonandole tra i capelli dei piccoli fiori gialli che richiamavano il suo vestito.
“Wow! Ma è bellissima, Serena, complimenti” disse Lucinda, guardando la bambina.
“Grazie.” guardò soddisfatta il capolavoro
“Ragazze, sarà meglio tornare nelle nostre stanze e vestirci, prima che si faccia davvero tardi” disse Iris, guardando l’ora.
“Lucinda, mi puoi aiutare con il trucco per favore?” chiese Vera porgendo all’amica la sua trousse.
“Ma certo, con piacere.”

Mentre le ragazze alloggiavano presso l’albergo, Misty si trovava in quel momento nella stanza di Ash. Delia aveva insistito che si fermasse lì con lei per ringraziarla per il tutto il lavoro svolto per suo figlio. Si guardò allo specchio. Si era sciolta i capelli e sua sorella Dacey, che l’aveva raggiunta quel pomeriggio insieme a Violet e a Lily, la stata aiutando a pettinarla mettendole tra i capelli un fermaglio intagliato a mano a forma di uno Starmie, - il suo primo pokèmon d’acqua - portato apposta dalla sorella.
“Questo apparteneva alla mamma. Sarà perfetto per questa serata.” Disse la ragazza dietro a Misty applicandoglielo sui capelli rossi. Dacey prese un altro specchio e lo posizionò alle spalle di sua sorella e con il riflesso Misty riuscì a vedere l’effetto che dava quell’oggetto tanto piccolo quanto importante per loro. “Non dovevi regalarmi questo fermaglio della mamma. Appartiene a te Dacey, sei tu la più grande di tutte. E non lo dico solo perché sei la sorella maggiore, ma proprio perché sei riuscita a occuparti di noi nonostante le difficoltà.” Si girò e la guardò “Eri solo una bambina quando i nostri genitori sono mancati eppure ti sei rimboccata le mani e ci hai cresciute. Non te l’ho mai detto ma…grazie per quello che hai fatto per noi.” Disse Misty arrossendo leggermente.
“Nostra madre sarebbe d’accordo con me e papà sarebbe fiero di te: tu hai portato la sua palestra ai vertici della Lega rendendola imbattibile. Una brava capopalestra deve distinguersi dagli altri allenatori, sorellina e ci sei riuscita! E oltre a essere brava, sei diventata una bella ragazza” le rispose sistemando un’ultima ciocca ribelle facendole l’occhiolino.
“Ma hai visto quante ragazze ci sono là fuori?!” rispose corrugando la fronte, pensando a una in particolare.
“Noi siamo le sorelle sensazionali, non dimenticarlo. Belle e famose in tutto il mondo e tu sei splendida come la mamma, farai un figurone stasera, vedrai. Nessuno ti toglierà gli occhi di dosso, nemmeno Ash!” dapprima Misty annuì con la testa poi realizzò cosa avesse detto Dacey che sparì dietro la porta evitando abilmente la reazione isterica e paonazza di lei.

Sospirò e la capopalestra di Celestopoli si ritrovò davanti al vestito scelto qualche pomeriggio prima insieme a Delia: un meraviglioso abito blu cobalto di seta dai riflessi verde smeraldo che si intonava perfettamente al il colore dei suoi occhi e al suo elemento, con delle spalline morbide che si legavano dietro al collo e uno spacco che si intravedeva attraverso un tessuto in tulle trasparente a tre strati che circondava tutta la lunghezza della gonna lunga fino a sotto il ginocchio. In coordinato con un bellissimo paio di decolleté pronte per essere indossate.
Ma non fu questo che la impensierì maggiormente: quando era andata a esporre il suo programma ai vertici della Lega, Robert, dichiarandole apertamente il suo interesse per lei, le chiese di concedergli un ballo. Il nuovo Presidente era un tipo narcisista che non ammetteva un no come risposta, affascinante per certi versi, ma era stato chiaro a riguardo che se non avesse trovato un partner durante la serata, sarebbe stato lui a farle dal cavaliere per tutta la sera.
Aveva dato, inoltre,  a disposizione a tutti i capo-palestra di Kanto una spilla d’oro scelta apposta per essere indossata sull’abito per contraddistinguersi dalle altre regioni e come rappresentanza della propria palestra: la sua per esempio, era a forma di goccia.
“Misty! Posso entrare, ci sei?!” sentì bussare alla porta risvegliandola dai suoi pensieri e una bellissima ragazza castana, Melody, sua vecchia amica dell’isola di Shamouti, entrò in stanza. Indossava un abito lungo, fasciato in vita e leggermente a scollo V, color panna con dei motivi rossi ricamati sopra che richiamavano la sua millenaria storia di famiglia legata ai leggendari pokèmon Moltrès, Zaptos, Articuno e Lugia.
“Ma non sei ancora vestita? Guarda che è tardissimo!” chiese vedendola lì in palata
“Ciao Melody, dammi ancora un secondo e scendo giù.”
“Non ce l’hai un secondo, forza! Muoviti e andiamo dagli altri. La limousine partirà senza di noi se non ci sbrighiamo. E non voglio fare tardi a causa tua, sappilo!”
“Ehi! Sei venuta a farmi la predica e a mettermi fretta per caso?!” disse Misty infilandosi il vestito sopra la testa stando attenta ai capelli.
“Attenta! Non si fa così con un tale capolavoro sartoriale!” Melody le prese dalle mani il tessuto “Dammi qua, avanti!” e lo mise a terra aprendolo “Mettiti prima le scarpe, da brava!”
“Scusa se entro, Misty, ma ti stanno tutti aspettando e…!” Sakura nel suo bell’abito color prugna a corsetto senza spalline amica delle due ragazze, si affacciò sull’uscio della camera e vide Melody accovacciata a terra davanti a una terrorizzata Misty che cercava di mantenere l’equilibrio stando con una gamba alzata cercando di non cadere e soprattutto di non rovinare il vestito.
“Dì loro di iniziare ad andare, abbiamo altro a cui pensare al momento!” rispose Melody adirata
“Sakura, grazie al cielo sei qui! Aiutami! Questa pazza mi vuole morta stasera!” imprecò la rossa, fulminandola.
“Non è colpa mia se ignori la delicatezza manifatturiera! Ed è così che si indossa con un abito del genere: dal basso verso l’altro! E ora muoviti!!” rispose fulminandola a sua.
Sakura le guardò preoccupata e sospirò.


To be continued...
 

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Capitolo 2
 

La festa era già gremita di persone, la dolce musica di sottofondo era perfetta insieme a tutto quel vociferare e Melody aveva fatto un ottimo lavoro con l’orchestra, doveva ammetterlo.
C’era gente che rideva, che si sfidava, bambini che correvano a destra e a sinistra. Tutta Biancavilla era lì.
I giornalisti fecero interviste ad ogni allenatore e membro delle varie Leghe.
Misty, cercando furbamente di evitarli, si guardò intorno alla ricerca di qualcuno che però non vide.
“Se stai cercando Ash, non è ancora arrivato.”
Trasalì quando vide Gary alle sue spalle nel suo splendido smoking bianco.
“Ciao Gary. Non sto cercando Ash, ma sto controllando che tutto proceda come si deve!” disse lei prendendo da un cameriere che portava un vassoio due bicchieri di punch, porgendone uno a lui. “Ti trovo bene, comunque.” disse assaggiando il liquido leggermente alcolico.
“Grazie.” sorseggiando il drink “Sai Misty, sei splendida stasera e Ash è davvero fortunato ad averti.” disse avvicinandosi sussurrandole all’orecchio con voce suadente.
“Non mi piace il tono con la quale lo dici, Gary.” Disse bevendo la bevanda cercando di ignorare il brivido lungo la schiena che sentì.
“Cosa ho detto di male, se non la verità?!” disse spavaldo il castano, allontanandosi di poco.
“Lo sai che non c’è niente tra di noi.”
“Allora considerato questo, mi concederai un ballo più tardi?” sorrise lui
“Se farai il bravo, posso pensarci.” contraccambiando il sorriso.
“Wow!! Quante ragazze bellissime ci sono!! Ditemi che non sto sognaaaandooooo!!” un ragazzo in smoking marrone fece capolino accanto ai due, che lo guardarono con espressione imbarazzata sul viso.
“Brock, contieniti per favore! Stasera rappresenti la palestra di Plumbeopoli!” lo rimproverò Misty tirandogli l’orecchio com’era di consuetudine.
“Ahi Ahi! Ahi!” lamentò Brock
“Vedo che certe cose non cambiano proprio mai, eh.” salutò un ragazzo castano somigliante ad Ash in abito elegante verde.
“Come state ragazzi?” disse una ragazza dall’abito rosa con delle fantasie raffiguranti dei Ditto, in sua compagnia.
“Duplica! Richi!” fecero Misty e Brock
“Ci siamo anche noi, Misty!”
“Come va?”
La ragazza riconobbe subito Casey nel raffinato abito a righe gialle-nere e Giorgio nel completo azzurro, in abbinato all’inseparabile sciarpa.
“Casey, Giorgio! Ci siete anche voi!”
Brock, insieme a Misty, fecero le presentazioni
“Ma certo, non si può mancare alla vittoria schiacciante di un tifoso degli Electbuz!”
“Casey, Ash non è mai stato un tifoso degli Electbuz.” disse la capopalestra
“Oh, cambierà idea, vedrai! E finalmente gli insegnerò a fare il tifo per la squadra più forte del mondo!” nei suoi occhi si intravide la fiamma ardente
Il gruppetto la guardò perplesso poi Giorgio si rivolse a Misty “Tutti conoscete il neo- campione, meno che io. Raccontatemi qualcosa di lui. Dev’essere una persona davvero in gamba se ha vinto il titolo.”
“Si che lo è. Ma sarebbe più in gamba se ammettesse al mondo intero che Misty è la sua ragazza!”
“Che stai dicendo Melody?!” imprecò paonazza verso l’amica.
“Ha ragione lei, Misty. Siamo stanchi di vedere sempre questo tira-molla che vi tiene uniti da anni. E’ giunto il momento che si dichiari.” concordò Gary sbuffando
“Da quando fate comunella voi due?!”
“Da qualche parte si dovrà pur sbloccare questa situazione, non credi?” chiese Sakura mettendosi un dito sotto il momento con fare pensante
“Ti ci metti pure tu adesso?!”
“Effettivamente avrebbe tutto più senso dal momento che quando Giorgio ti ha invitato a un vero appuntamento romantico, non hai accettato.” disse Casey
“Che cosa?!” esclamarono tutti in coro
“Anche se tutto sommato ti devo ringraziare perché accompagnandoti, ho potuto vedere la partita allo stadio seduta comodamente nella sala vip! Che meraviglia!” disse trasognate con gli occhi a cuore la tifosa allenatrice di pokèmon.
“Finalmente conoscerò la persona per la quale mi hai rifiutato.” si intromise il ragazzo di Celestopoli
“Mi dispiace Giorgio…”
“E perché mai? Dev’essere davvero un bravo ragazzo oltre che un grande allenatore, se ha potuto fare breccia nel tuo cuore così a lungo. Magari accetterà un incontro di pokèmon!”
“Si, te lo presenterò.” rispose sorridendogli.


La serata proseguì in modo molto tranquillo, ognuno parlando delle proprie esperienze e dei propri viaggi.
Delia, guardando la sala, pensò che il suo Ash era davvero un ragazzo ricco di belle amicizie. Le aveva telefonato avvisandola che sarebbe arrivato a momenti, ma voleva fare una sorpresa a tutti e così le chiese di non dire nulla a nessuno.
“Ne vuole un po', Delia?” chiese il Samuel Oak avvicinandosi alla donna con un piatto di tramezzini
“Oh, no, grazie Professore. Sto bene così.”
“Questa festa è meravigliosa, non trova anche lei?”
“Sì. Misty ha fatto proprio un ottimo lavoro. Sarà contento mio figlio.”


Poco distante una ragazza dai capelli biondo cenere sciolti sulle spalle, vestita con un lungo abito bianco con delle piccole gemme colorate incastonate sopra, osservava inquieta la stanza.
“Cosa c’è che non va, Serena?” chiese la piccola Clem, con vestitino giallo e una porzione di gelato in mano.
“Non so…Ash è in ritardo. Dovrebbe essere già qui.”
“Perché ti preoccupi tanto? E’ la sua festa e può arrivare quando vuole.” disse una voce alle sue spalle.
“Tu chi sei?” chiese voltandosi
“Il mio nome è Melody una vecchia amica di Ash e sono la monarca dell’isola di Shamouti, nell’arcipelago Orange, piacere.” si presentò squadrandola da vicino.
“Io invece mi chiamo Sakura e sono amica di Misty e di Ash ovviamente. Li ho conosciuti quando ancora viaggiavano insieme.” intervenne la ragazza cordiale
“Piacere io sono Bonnie, sorella del capopalestra Lemont della regione di Kalos. Lei invece si chiama Serena e anche noi siamo stati compagni di viaggio di Ash” Le due ragazze si strinsero la mano
“E dimmi…Ehm...Serena, di cosa ti occupi esattamente?”
“Sono una performer di pokèmon e ho vinto numerosi premi e concorsi.”
“Capisco…ma non hai mai affrontato un vero incontro di pokèmon, dico bene?” chiese la castana con un sorrisetto che le si dipinse sul volto.
“Le gare pokèmon sono anche degli incontri. E se vuoi te ne dò una dimostrazione!” disse innervosendosi, stringendo tra le mani una sfera-pokè. Non capiva perché ma quella ragazza non solo la metteva a disagio ma le dava sui nervi.
“No grazie. Non mi piace combattere. Però ti voglio dare un consiglio da amica: non sfidare chi non puoi, perché io l’ho fatto e ho perso miseramente.” Disse Melody guardando in direzione di Misty dalla parte opposta della stanza. Serena la seguì con lo sguardo intuendo quello che voleva dire con quelle parole.
“Andiamo Melody, lasciala stare. Vi prego di scusarla ma non è sempre così adorabile! Ci vediamo dopo piccolina!” Sakura prese l’amica sottobraccio e la trascinò in mezzo alla folla.
“Ciao ragazze!” salutò la bambina sorridente.
Serena rimase a fissare a lungo le due scomparse tra la folla, poi volse lo sguardo verso la rossa sull’altro lato della sala, che sentendosi osservata, la guardò e le sorrise.

“EEEEEHIIIIIIIII!!!!!!”
Dal cielo si sentì qualcuno gridare e tutti i commensali alzarono lo sguardo.
Finalmente Ash Ketchum fece il suo ingresso aereo in groppa al suo Dragonate, agitando la mano in segno di saluto. Indossava uno smoking blu scuro con indosso il suo primo berretto con il simbolo della Lega Pokèmon. L’aveva tirato fuori proprio per l’occasione.
I fotografi si scatenarono, i giornalisti iniziarono a scrivere articoli su articoli sull’entrata in scena del neo-campione e gli amici di Ash iniziarono a gridare il suo nome e ad applaudirlo felici di vederlo.
Misty, sorridendo felice, raggiunse Brock e Tracey.
“Siamo qui Ash!” disse Tracey sbracciandosi a sua volta.
Ma improvvisamente, poco prima che il Dragonate atterrasse a terra, ci fu un’immensa esplosione che alzò tutta la terra e la polvere sottostante, alcune persone vennero travolte altre che si coprirono gli occhi. Per evitare l’attacco diretto, il pokèmon drago sterzò improvvisamente la traiettoria e Ash perse l’equilibrio precipitando pericolosamente nel vuoto insieme a Pikachu.
“STAI ATTENTO ASH!!!” urlarono spaventate Misty e Serena
Poi la capopalestra chiamò subito Charizard, uno dei primi starter di Ash, ordinandogli di prenderli al volo la quale scattò immediatamente afferrandoli. “Grazie amico mio!” disse il ragazzo accarezzandolo.
“DRAGONITE!! DRAGONITE!!!!” chiamò in seguito Ash, ma la grossa nube scura non gli fece vedere nulla.
Tutti i pokèmon volanti, sotto gli ordini di Misty, crearono un potente vortice che spazzò via il fumo.
Ash la guardò e la ringraziò.
“Ma come fa Misty a comandare i pokèmon di Ash?” si chiese Serena osservando la scena esterrefatta.
“Perché quando viene da me in laboratorio, lei se ne prende cura come se gli appartenessero. Provano un profondo rispetto e stima per quella ragazza e così le obbediscono. Alcuni di loro la conoscono fin da quando erano dei cuccioli, come Charizard per esempio.” Spiegò il Prof. Oak che la osservava orgogliosamente.
“Guardate là!!” un signore, tra i tanti spettatori, indicò un punto in alto nel cielo e videro il pokèmon drago intrappolato in una spessa rete, tenuta da una grossa macchina, con due persone sopra.
“Ma che succede?” chiese James, sopraggiunse accanto a Misty
“Chi è che sta disturbando la nostra festa?” fece Jessie
“MIAO! Ma quelli sono…”
“Cassidy e Butch!” dissero i tre con sgomento
“Scusate il disturbo bella gente, ma questo esemplare viene con noi!” disse una giovane donna bionda con una tuta nera e un “R” rossa stampata sopra
“E insieme a lui, anche i vostri pokèmon!” concluse il ragazzo accanto a lei, dai capelli blu con la stessa divisa lanciando in aria delle capsule nere che, aprendosi, fecero apparire delle altre reti che intrappolarono gli altri pokèmon nelle vicinanze.
“Il Team Rocket?!” esclamarono insieme Brock, Tracey e Ash
“Ehi voi tre, che cos’è questa storia?!” chiese Misty furiosa a Jessie e James
“Noi non c’entriamo nulla, credici!” disse James
“Quei farabutti...non solo hanno rovinato il nostro motto, ma hanno anche interrotto la nostra festa. Facciamogliela vedere, James! Vai…” Jessie preparò la sfera da lanciare in campo quando Misty le si parò davanti
“Aspetta Jessie. Questa è la MIA serata e se voi tre non centrate nulla, vorrà dire che li sistemerò da sola! Scelgo te, Garyados!” il pokèmon drago blu fece il suo ingresso emettendo un enorme ruggito.
“Ehi Misty! Ci sono anche io!” disse Ash saltando giù dal suo pokèmon, posizionandosi accanto a lei
“Sei pronto Ash?”
“Certo, quando vuoi, Misty.”
“Garyados!”
“Charizard!!”
“TEAM COMBINATO: FUOCO BOMBA A PIENA POTENZA!” ordinarono insieme i due allenatori.
I due pokèmon spararono un mega attacco combinato di un rosso lucente che si scagliò contro ai due criminali, bruciandoli. La rete si sciolse liberando tutti i prigionieri insieme al Dragonite di Ash, che volò alto nel cielo, seguito da Charizard,
“E ora vai con l’attacco Idropompa!”
“Pikachu! Attacco Super Fulmine!” il pokèmon elettrico balzò sua sulla spalla e generò una potente scarica elettrica che avvolse il potente getto d’acqua del drago azzurro di Misty colpendo in pieno Butch e Cassidy, scaraventandoli poco distanti. Le vari agenti Jenny presenti sul posto, li circondarono e li arrestarono.
“WOW!!!! Guardate quante sono!!1.2.3.4.5…!!” Brock non perse tempo, le contò una ad una fluttuando verso le poliziotte “…6.7.8.9…e...Ahi! Ahi! Ahi!” Max da una parte e Croagunk dall’altra lo presero trascinandolo via “Sei irrecuperabile Brock. Possibile che non perdi mai occasione, tu? Forza, andiamo e lasciale fare il loro lavoro!” disse il fratello di Vera.
L’intero stadio esplose in un boato di complimenti e applausi. I flash delle macchine fotografiche presero vita all’impazzata con Todd che correva da una parte all’altra non perdendosi nemmeno un punto focale della scena sulla coppia.
Tracey fece subito qualche ritratto con accanto Dacey che sorrideva felice, mentre le sue sorelle controllarono che tutti i pokèmon stettero bene.
“Pikachu-Pi!!!!” squittì il pokemon giallò di Ash saltando tra le braccia di Misty felice.
“Ciao Pikachu!” disse lei sorridente mentre lo coccolava amorevolmente “Che bello vederti! Mi sei mancato molto.”
“Pika, Pikachu!” rispose strofinandosi sulla sua guancia sorridente.
E prima che Ash e Misty furono assediati dalla stampa, il ragazzo dai capelli corvini la prese per mano e la trascinò in groppa al suo Charizard. “Dragonite, amico mio, vai a goderti la festa e a riposare. Grazie di tutto. Ci vediamo dopo”
“Ash! Ma che fai?!” chiese Misty visibilmente imbarazzata, tenendo in braccio il pokèmon giallo.
“Scusate gente, le interviste sono rimandate a data da destinarsi. Voi continuate pure l’intrattenimento. Forza Charizard, andiamo!”
Il drago scattò con un forte battito di ali e salendo in alto sparirono tra le stelle.
“Wow!! Com’è romantico!!!!” dissero in coro Clem, Iris, Suiren e Ibis con occhi sognanti.
Serena e Lylia rimasero a bocca aperta senza sapere cosa dire. La coordinatrice di Kalos, guardò Melody che sorrise soddisfatta “Era ora che si desse una svegliata, il nostro Campione! Torniamo dentro Sakura, andiamo anche noi ad acchiappare qualche baldo giovine che ci porti sulle stelle!” disse Melody sarcastica e dalla voce sognatrice.
“Oh, Melody! Sei tremenda!” rise di gusto Sakura, seguendola.
Lucinda, nel suo vestito azzurro, rimase incantata dalla situazione con lo sguardo sognante, si sentì cingere le spalle e si trovò Kenny che le sorrideva tranquillo “Mi concedi un ballo più tardi?” le chiese.
Lei lo guardò sorpresa poi, leggermente rossa in viso, annuì rientrando con lui alla festa.
Vera aveva scelto un abito di seta rosa e rosso ed era intenta a mangiare un tramezzino preso al volo dal vassoio di un cameriere quando le si presentò dinanzi una splendida rosa rossa. Alzò gli occhi e vide Drew, nel suo perfetto completo verde scuro.
“Se non stai attenta, sporcherai il tuo bel vestito, che si intona perfettamente con questo capolavoro della natura.” Annusando il fiore.
“Avevo fame con tutto quel trambusto e non c’è bisogno che me lo dici! IO sto attenta, che credi?!” rispose accigliata e offesa. Ma una goccia di salsa maionese fuoriuscì dal pane e pericolosamente precipitò in direzione della stoffa. Drew, con un abile mossa, prese il braccio di Vera e la spostò contro di lui evitando il peggio.
Le guance di lei presero fuoco - e non era per il piccante- sentendo il corpo del ragazzo contro il suo fianco e la sua mano calda sulla spalla.
“Sei la mia bellissima imbranata.” disse Drew sorridendole stringendola un po' di più.
“G-grazie tante, Drew!” rispose fingendosi offesa, ma con un bellissimo sorriso sul volto. E senza staccarsi si avviarono.

La gente via via scemò lasciando Brock a osservare il cielo pensando a quanto coraggio avesse avuto il suo amico nel portarsi via Misty davanti a tutti. Quei due ragazzi li aveva visti crescere, cambiare, maturare ed era orgoglioso di entrambi. Tutti e tre avevano realizzato i loro sogni e ora ne mancava solo uno all’appello: quello dell’amore. Ad Ash aveva fatto dei discorsi da uomo a uomo ma ottuso com’era non li aveva mai voluti comprendere fino in fondo, almeno fino a ora, a quanto pareva. Di Misty invece, sapeva chiaramente cosa la legasse ad Ash e sperò che presto anche la sua amica potesse essere completamente felice come meritava.
Mentre lui dal rientro da Alola non era stato più lo stesso: aveva conosciuto una donna bellissima lì, di carattere, che l’aveva completamente conquistato. Adorava le donne e lo sapeva, si rendeva conto che non perdeva mai occasione di fare il filo a ogni bellezza che incontrava, ma quella ragazza mora, anche lei capopalestra, l’aveva affascinato a tal punto da non scordarla più. Sperava che quella sera la ritrovasse insieme ai compagni di scuola del suo amico ma non la vide.
“C’è una serata stupenda, non trovi anche tu?”
Il neodottore si girò in direzione di quella voce tanto particolare e come per magia eccola lì, Alixya, bella nel suo lungo abito viola, illuminata dalla luce argentea, che gli sorrise.
“A-Alyxia!” disse diventando rosso ringraziando mentalmente che fosse notte.
“Ciao Brock, come stai?” chiese lei sorridente osservando le stelle
Come sentì pronunciare il suo nome, l’ex capopalestra perse il controllo e come al suo solito gongolò farfugliando complimenti e dichiarazioni senza senso. La ragazza rise di gusto poi lo prese a braccetto e gli disse “Fammi da cavaliere stasera e andiamo a divertirci.”
Il ragazzo a quella richiesta, fumando dalla testa ai piedi dall’imbarazzo, camminò con lei sotto il chiaro di luna.

Conitnua...

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


Capitolo 3

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“Ash si può sapere dove stiamo andando?” gridò Misty in groppa al pokèmon drago dell’amico, stringendogli la vita, attenta a non cadere giù con Pikachu tra le braccia.
Il neo campione la guardò con la coda dell’occhio, poi si rivolse a Charizard “Vai amico, fermati pure su quella collina laggiù.”
Il drago annuì volando in picchiata verso il punto che aveva indicato il suo allenatore e li fece scendere.
“WOW! Ma è uno spettacolo!” esclamò Misty appena vide il panorama che si estese davanti ai suoi occhi. Tutta Biancavilla illuminata con i suoi giochi di luce con l’Indigo Platou a farne da protagonista.
“Ho fatto tardi perché prima di venire da voi mi sono fermato qui e ne sono rimasto estasiato.” Spiegò
“Lo posso capire, Ash.” Le brillò il viso tanta era la meraviglia che vedeva da quell’altezza.
“Ma c’è un'altra cosa Misty. C’è un altro motivo per cui siamo qui, non è solo per farti vedere il panorama.”
“E cosa?” lo guardò lei incuriosita

“CIOCCHITRIIIIIIIII!!!”

Misty sentendo quel suono si girò di scatto “Ma questa voce...!” e non fece in tempo ad aggiungere altro che sentì il qualcosa di morbido e bianco tuffarsi tra le sue braccia.
“T-Togetic…Togetic…s-sei davvero tu?!” la ragazza riconobbe il suo piccolo amico e lo strinse forte a sua volta mentre calde lacrime solcarono il suo viso. Lo allontanò solo un po' per vederlo meglio “Stai bene? Come mai sei qui?” chiese preoccupata ma allo stesso tempo emozionata.
“Ciocchi!” annuì con gli occhi lucidi.
“Devi sapere Misty, che è stato Togetic a trovarci e ha chiesto a me a Pikachu di portarti da qui.” Sorrise Ash mentre Pikachu gli salì sulla spalla.
“Sei venuto dal Regno Miraggio per vedermi? Ho capito bene?” chiese lei tenendolo saldamente come se avesse paura che quello che stava vedendo non fosse reale.
Il pokèmon uovo annuì poi una delicata luce azzurra si sprigionò dal suo corpo e circondò Ash, Misty e Pikachu.
“Vedete amici, il Regno Miraggio adesso è in buone mani e non ha più bisogno di me. La regina Sara sta facendo un ottimo lavoro e presto abdicherà al suo nuovo erede. E sono tornato per restare con te - se ancora mi vuoi - con la mia famiglia!” spiegò telepaticamente.
Dai cespugli dietro di loro i tre videro spuntare un gruppo di pokèmon uovo, di cui uno era la forma evoluta di Togepi, una Togetic femmina.
“Misty, Ash, Pikachu. Vi presento la mia compagna e i nostri cuccioli!”
“Wow! Togetic, sono senza parole. Sei diventato papà e sono tutti bellissimi e in splendida forma. Congratulazioni amico!” disse Ash inginocchiandosi insieme a Pikachu con i piccoli Togepi che zampettarono verso di loro felici.
“Pika!!” squittì il pokèmon giallo prendendo il più piccolo dei tre in braccio.
La compagna di Togetic, invece, si avvicinò alla ragazza che la guardò commossa ed emozionata tanto quanto lei, e si protese sfiorandole la guancia con la zampa, asciugandole una lacrima. La capopalestra non credeva ai suoi occhi: erano tanti i ricordi legati al suo piccolo pokèmon, alla quale fece da mamma, che riaffiorarono alla mente.
Ricordò perfettamente sia il giorno in cui si dischiuse l’uovo e la vide per la prima volta scegliendola a sua volta, sia quello in cui dovette separarsene. Quando tornò a casa senza di lui, ricordò bene che la notte stessa non chiuse occhio. Le era mancato terribilmente e solo allora Tracey le regalò il cucciolo di Merril, Azzuril. Ma sapeva che nessuno sarebbe mai riuscito a sostituirlo. Ed ora era lì difronte a lui e provò talmente tanto orgoglio e gioia che non riuscì a proferire parola.
“Misty, fra poco ci saranno i fuori d’artificio, dobbiamo tornare.” disse Ash riportandola nel presente.
“Hai ragione Ash, si è fatto tardi ma prima” guardò l’intera famiglia “Togetic, siete i benvenuti, non potevo ricevere regalo migliore di questo. Bentornato a casa, amico mio!” e lo abbracciò.
Il cielo blu si illuminò e un fuoco d’artificio partì colorando tutta la vallata. I due ragazzi con i loro pokèmon guardarono lo scoppio dorato e sorrisero euforici.
Usando il Teletrasporto Togetic, riporto il gruppo all’Indigo Stadio.

Jessie e James erano alle prese con lo spettacolo pirotecnico: crearono nel cielo blu una grande spettacolo fatte di elaborazioni uniche con le varie forme e immagini dei pokèmon. Gli spettatori rimasero affascinati da tale bravura ne erano stregati e i giornalisti scrissero un intero articolo su quella performance, in attesa di intervistare il campione.
All’ultimo fuoco sparato lassù ci fu un boato di meraviglia generale, quando insieme ad Ash, apparve la scritta:

“SEI IL NOSTRO CAMPIONE ASH KETCHUM!”

Il viso del ragazzo si illuminò dalla sorpresa e si commosse nascondendo l’imbarazzo sotto la visiera del cappellino. Misty accanto a lui, gli sfiorò la mano e disse “E’ il tuo turno Ash. Vai a goderti la gloria che meriti.”
Tutti gli invitati fecero un grande applauso e il Professor Oak, raggiungendolo insieme a Delia, lo prese per le spalle e lo condusse sul palco.
I commensali tacquero all’istante mentre il rumore dei flash delle macchine fotografiche non smettevano di scattare foto su foto. Gli inviati delle varie testate, con i loro taccuini in mano, erano già pronti per scrivere.
Ash era emozionato consapevole che tutta quella gente era lì solo per lui. Guardò dapprima sua madre che gli sorrise asciugandosi una lacrima e pensò a quanto le fosse grato per averlo cresciuto da sola nonostante le difficoltà riscontrate: ogni traguardo conquistato era sempre dedicato anche a lei. Poi passò, uno ad uno, sul volto dei suoi amici: il prof. Oack a cui non ringrazierà mai abbastanza, non solo per i preziosi consigli e insegnamenti che gli ha sempre riservato ma anche per avergli affidato il pokèmon migliore di sempre: il suo inseparabile amico Pikachu; seguì con Misty, sua prima compagna conosciuta all’inizio della sua grande avventura dapprima odiosa e scontrosa per poi rivelarsi sua insostituibile amica, alleata e confidente. Con lei aveva passato innumerevoli incontri e scontri, anche non di pokèmon. Ma è anche grazie al suo legame con quella ragazza che capì quanto l’amicizia potesse essere forte andando contro ogni distanza; guardò Brock il primo capopalestra affrontato: suo consigliere e cuoco eccezionale che potesse mai desiderare, il fratello maggiore che non aveva mai avuto, a cui aveva confidato tutti quei discorsi e paure che un adolescente poteva provare; Tracey amico fidato e ottimo osservatore da cui imparò a stare attento grazie anche ai suoi splendidi disegni capaci di captare ogni minimo dettaglio; Gary eterno amico/rivale che fin da bambino lo portò a spronarlo per migliorarsi sempre di più, la sua coscienza più intima. La metà della piccola sferapokè che conservava gelosamente nello zaino rappresentava l’amicizia e la stima reciproca che provavano l’uno per l’altro; poi conobbe Vera la prima persona conosciuta in un continente completamente nuovo per lui insieme al fratellino Max, a cui era riuscito a insegnare ciò che lui stava ancora imparando; conobbe poi Lucinda una ragazza fin da subito che gli ricordò lui all’inizio del suo viaggio, sicura di sé e determinata a realizzare il suo sogno; Spighetto che gli ricordò bonariamente il suo amico Brock, per il suo sapere e le sue doti culinarie e insieme a lui si unì Iris che con il suo sarcasmo pungente gli riportò alla mente i battibecchi nostalgici che aveva con Misty; a Kalos invece era la volta dei fratelli Lemont e Bonnie con sogni diversi eppure così simili; ritrovò in seguito Serena sua vecchia amica di infanzia e sua grande sostenitrice, così come Goh, Cloe.
E poi non poteva dimenticare i suoi compagni di scuola di Alola: Ibis, Kawe, Suiren, Crhys, Lylia, capaci di accoglierlo e condividere insieme a lui studi e passioni insieme ai suoi genitori adottivi il Professor Kukui la professoressa Magnolia - ora sposati-, che lo ospitarono nella propria casa quando era là e alla quale si affezionò fin da subito.
E per ultimo ma non meno importante, guardò il suo avversario Dendel che gli permise di prendere il titolo di Campione del mondo. Gli sorrise fiero e lui ricambiò.
Vide inoltre la maggior parte dei capopalestra che aveva sconfitto ricevendo le loro medaglie per partecipare ai tornei; i professori conosciuti delle varie regioni.
Sorrise, infine, anche al trio di matti del team Rocket che pur essendo un nemico, sapeva bene che lo avevano sostenuto durante la sua avventura e in un certo senso doveva dire loro grazie per averlo sempre sfidato facendolo diventare più forte.
Per ognuno di loro Ash, provava un forte sentimento sincero e genuino.

“Ash Ketchum, come si sente ora che è Campione assoluto dei pokèmon?” chiese un primo intervistante
“Cosa ci può dire della sua vittoria contro l’ormai ex campione Dendel?” chiese il secondo
“E sua madre, sarà fiera di Lei, la possiamo intervistare?” e ancora il terzo
“Calma, calma. Adesso Ash vi dedicherà qualche minuto per rispondere alle vostre domande. Ma uno alla volta per favore.” Disse il Professor Oak.

Misty si allontanò andando fuori a prendere una boccata d’aria, aveva bisogno di stare un po' sola per riprendersi dai mille pensieri che aveva in mente.
Psyduck e Azurril le camminarono accanto e videro a poca distanza la famiglia di Togetic
“Ciocchi!” fece il pokèmon andando incontro al trio.
“Vi trovate bene Togetic?” chiese con dolcezza la ragazza. I piccoli Togepi si misero a giocare con la coda di Azurril e la testa di Psyduck ridendo felici.
“Psy?” il papero chiamò Misty che si girò e vide una ragazza che la osservava.
“Serena…?”
“Scusa, non volevo disturbare…”
“Figurati. Vieni, ti presento i miei pokèmon.” Invitandola ad avvicinarsi a loro
“Sono tutti tuoi?” chiese sorpresa.
“Sì, lui” indicando il suo Togetic “E’ il mio Togetic, e il papà di questi tre cuccioli insieme alla loro mamma. Questi invece sono Azzurill.” Il pokèmon azzurro la salutò con un piccolo inchino “e Psyduck.” Presentò fieramente Misty “Psyduck!” disse il papero con in testa ancora uno dei fratellini di Togepi.
“Sono tutti stupendi, davvero. E’ un piacere conoscervi tutti” disse lei sorridendo.
“Ovviamente ne ho altri, ma saranno in giro a giocare.” Ridacchiò la capopalestra accarezzando il suo Azzurill.
“Soprattutto dopo l’incontro contro il Team Rocket, il tuo Garyados si starà svagando un po'.” disse prendendo in braccio uno dei piccoli di Togetic che le si avvicinò.
“E’ stata una bella lotta, quello sì. Sia lui che Charizard hanno fatto un ottimo attacco combinato.”
“Tu e Ash siete una bella squadra. Vi invidio un po'…” disse lei stringendo a sé il piccolo pokèmon. “Non avrò mai la stessa sintonia che hai tu con lui.”
“Serena…ma cosa dici?” Misty la guardò cercando di trovare un senso a quello che diceva la ragazza.
“Io voglio molto bene ad Ash, ci tengo a lui. Ma prima vorrei sapere cosa provi tu, Misty.” Serena la fissò mentre si alzò un leggero vento estivo intorno a loro, i pokèmon di Misty si guardarono l’un l’altro in attesa di una risposta della loro allenatrice, che si limitò a guardare l’amica di Ash, silenziosa.
“Lo so che non ho alcun diritto di chiedertelo, ma farei qualsiasi cosa pur di vederlo felice come lo hai reso tu stasera.” Si morse il labbro inferiore, con gli occhi che iniziavano a bruciare
“E che cosa ti aspetti che ti dica adesso?” chiese freddamente Misty
“N-non capisci? I-io vorrei che tu ti facessi da parte e vorrei provare a stare con lui.” Dichiarò di getto Serena
“E lui che cosa vuole? Tu vuoi qualcosa, ma sai cosa vuole lui?” gli occhi di Misty si intensificarono a tal punto da diventare freddi come lame di ghiaccio.
A Serena le vennero i brividi ma non volle cedere “Non lo so ancora, ma se non mi lasci provare non lo saprò mai! Vorrei che lui mi appartenesse! E che io appartenga a lui” gridò lei. Lo voleva. Ne pretendeva il diritto.
“Ah, ecco dove siete, ragazze!” disse Ash d’un tratto trovandosi in mezzo alle due e guardandole una difronte all’altra capì immediatamente che c’era un’aria tesa “Ehi, ma che succede qui? State per disputare un incontro di pokèmon per caso? Vi faccio da arbitro se volete!”
“Pika?” Pikachu, ignorando il suo allenatore, chiese a Togetic e agli altri cosa stesse succedendo.
“Triiii” rispose triste Togetic
“Psy-psyduck!”
“Azzuril!!”
“Lui non appartiene a nessuno se non a se stesso, Serena. E non devi chiedere il permesso a me, perché non sono nulla per Ash. Posso dirti però che mi sta a cuore e che ho rischiato anche la vita per salvarlo, e non ti nascondo che lo rifarei altre cento volte se dovesse essere necessario. Dici che siamo una squadra? Certo che lo siamo, anzi siamo un’ottima squadra. Ma Ash ha la sua vita e dev’essere lui a decidere con chi stare. Sai quante ragazze ci hanno provato prima di te? Mi è giunta voce di come lo hai salutato in quella stazione tempo fa...ma non spetta né a te né a me determinare il suo futuro.”
“Ma io lo amo, ne sono innamorata!!! Perché non capisci?!” chiese la bionda in preda da una crisi isterica. Non voleva darle ragione. Lei voleva solo sapere se poteva avere qualche possibilità.
Abbassò lo sguardo e calde lacrime le bagnarono il viso.
“Credimi, capisco ciò che provi - non sai nemmeno quanto ti capisca - ma non sono di certo la persona più adatta a darti le rispose che cerchi.” vide Ash, poi tornò a concentrarsi sulla coordinatrice “Rifletti su quanto ci siamo dette, Serena e poi trai le tue conclusioni. Sei una ragazza intelligente non ti sarà difficile.” Disse Misty voltandosi e andandosene via, seguita dai suoi pokèmon.
Rimase spiazzato il ragazzo da quella scena, soprattutto quando vide Misty andarsene senza neppure degnarlo di un cenno di saluto, si sentì strano.
“Serena, cos’è successo? Perché Misty ha detto quelle cose? Di cosa stavate parlando?” chiese Ash precipitandosi dalla ragazza prendendola per le spalle e accorgendosi solo in quel momento che stava singhiozzando.
Era spaesato e non sapeva cosa fare o cosa dire ma voleva delle risposte. Non voleva che i suoi amici litigassero per lui, perché voleva bene a tutti allo stesso modo, erano importanti. Serena alzò lo sguardo con gli occhi gonfi e bagnati “A-Ash io…” si morse nuovamente il labbro inferiore e tremò “Io voglio stare con te, dannazione, Ash Ketchum! Sarai anche il miglior maestro di pokèmon ma in fatto di sentimenti non sei mai stato una cima, però io ti amo e non ho mai smesso di farlo da quando ci siamo conosciuti fin da bambini. E il mio sentimento è cresciuto giorno dopo giorno standoti accanto e vorrei poterlo fare per sempre.” disse la ragazza tutta d’un fiato guardandolo intensamente negli occhi.
Ash rimase immobile senza proferire parola. Non poteva più ignorare l’evidenza: lei si era dichiarata ormai e dal canto suo si era accorto da tempo che Serena provava qualcosa di più che andasse oltre all’amicizia e all’affetto: si ricordò del baciò che gli aveva dato in quella stazione e che lui però, - un po' per sorpresa un po’ perché non la vedeva allo stesso modo - non ricambiò mai, nemmeno dopo averla rivista qualche tempo dopo su quel molo prima di salpare sul traghetto diretto alla prossima palestra.
“Mi dispiace Serena, ma non posso.” Tolse le mani dalle spalle di lei e abbassò lo sguardo. Odiava quel genere di situazioni.
“Tu per me sei un’ottima amica, ma nulla di più. Scusami se ti ho ferito.”
Fece un passo indietro e corse via, seguito da Pikachu “Pika- pi!” lo chiamò rincorrendolo.

La ragazza sentì il petto frantumarsi, crollò a terra in ginocchio, guardando dritto nello stesso punto in cui c’era prima Ash mentre calde lacrime continuavano a scendere copiose, oscurandone la visuale.
Lem e Bonnie si avvicinarono all’amica si inginocchiarono affianco e l’abbracciarono senza dire nulla, avevano assistito alla scena da lontano.
Vennero raggiunti da tutti gli altri, fu una scena molto triste quella si presentò dinanzi a loro.
Un amore non corrisposto è sempre difficile da accettare.
E chi più chi meno, tutti potevano capire come ci si poteva sentire. Ci fu silenzio interrotto solo dai lamenti incessanti della ragazza che si piegò in avanti e si abbracciò stretta in vita. Non poteva crederci, non voleva crederci. Le tornò subito alla mente la frase del ragazzo e le faceva malissimo. Capì immediatamente che anche il suo bacio non ebbe nessun effetto su di lui, capì perché Misty le chiese cose volesse Ash e si rese conto che non lo sapeva, fino a quel momento. Lui non voleva lei, era corso via scusandosi. Le voleva bene ma non nella stessa maniera. Tremò ancora sentiva freddo ma non era per la temperatura, era piena estate e faceva caldo. Il freddo che avvertì era dovuto al suo rifiuto. Sentì i due fratelli cingerle le spalle, non le importava.
Lei era innamorata di una persona che era innamorata di un’altra e non se ne rendeva conto.
“Serena, non essere triste. Ash non ha mai esternato i suoi veri sentimenti e non gli sono mai piaciute le questioni di cuore.” La voce calda e rassicurante di Brock interruppe quella calma apparente “E’ vero che ormai siamo tutti più grandi e non siamo più dei ragazzini e forse si sarà finalmente reso conto che l’amore non si può provare solamente per i pokèmon, ma che esiste anche tra adulti e che può essere ben diverso, molto più profondo. Che alle volte può ferire o che al contrario, può far felici. Misty è stata la sua prima compagna di viaggio ed è sempre stata l’unica in grado di rimetterlo in riga quando esagerava o si pavoneggiava per un non nulla. Non ha mai pianto se perdeva qualche battaglia, anzi lo rimproverava portandolo a ragionare sui suoi errori. Li conosco molto bene quei due e ti posso garantire che il temperamento di Misty su Ash ha fatto la differenza: l’ha aiutato a maturare e a prendersi cura di sé e degli altri. Al contrario lui, ha aiutato lei a diventare la donna che è oggi. Le ha ceduto un cucciolo di Togepi appena nato che le ha permesso di addolcire il suo carattere rendendola una mamma bravissima.
Inoltre Misty non ha mai accettato il fatto di non poter più viaggiare: ha differenza di noi che abbiamo scelto di intraprendere strade diverse, lei non ha avuto scelta quando si è dovuta separare da Ash ma questo non le ha impedito di fargli sentire la sua presenza anche attraverso la distanza. E quando poteva, lo raggiungeva ritrovandosi e rendendosi conto che il rapporto tra loro non era mai cambiato. Si è presa cura dei suoi pokèmon in tutto questo tempo perché sapeva benissimo che Ash avrebbe fatto lo stesso per lei. Si equivalgono scambiandosi i ruoli a seconda delle necessità.” Spiegò Brock avvicinandosi verso di lei che lo guardò rapita “Tu hai aperto il tuo cuore ed è anche grazie a te se Ash ha seguito il suo istinto e ti ha risposto. Perché tu meriti delle risposte Serena, belle o brutte che siano. Perché solo così si può andare avanti. Ma come Misty, anche tu sei importante per Ash. In modo diverso forse ma pur sempre un elemento chiave per il nostro campione.” sorridendole.
“Tutti noi siamo stati fondamentali: ognuno è stato un pezzo di puzzle che l’ha reso poi l’allenatore talentuoso che è oggi.” Disse Vera
“Brava sorellona, che parole profonde e veritiere hai detto!” la schernì Max, suo fratello minore “Aggiungo solamente che abbiamo preso esempio da lui, io per primo.” Disse raddrizzandosi gli occhiali.
“Gli siamo grati perché ha tirato fuori il meglio di noi, non permettendoci di arrenderci. Ci ha sempre contagiato con il suo ottimismo e determinazione.” Disse Lucinda
“E quando aveva qualche crollo emotivo gli siamo stati vicino, anche se ha davvero una testaccia dura!” disse Iris prendendosi una gomitata amichevole da Spighetto “… Iris, parli sempre troppo.”
“Il moccioso ci ha fatto saltare i piani un sacco di volte e ricordo che il nostro primo incontro/scontro fu proprio con la mocciosa pel di carota, ma…!” disse Jessie
“…Ma non ha mai permesso che ci accadesse nulla di male!” continuò James
“Amici/nemici che al momento del bisogno ci sono gli uni per gli altri. Miao!” concluse il gatto-pokèmon
“E da osservatore quale sono, una cosa è certa indipendentemente da tutto Ash vuole bene a chiunque sia presente questa stasera.” Disse risoluto Tracey.
Serena ascoltò ogni singola parola continuando a singhiozzare ma allo stesso tempo si sentì un po' sollevata perché si rendeva conto che quei ragazzi avevano ragione e lei non aveva nessun diritto di dubitare della lealtà del suo amico. L’aveva visto fragile una sola volta e subito gli era corsa incontro a motivarlo e a farlo reagire ma come lei, tutti hanno compiuto lo stesso gesto perché Ash non è mai stato solo e mai lo sarà, finchè ci saranno i suoi pokèmon e i suoi amici. La vede come un’ottima amica, le può bastare perché sa che le vuole bene e che se dovesse avere bisogno, lui ci sarà sempre. Perché Ash è così: c’è per tutti.
Lem sorrise aiutando Serena a rialzarsi “Dai, forza, rientriamo e andiamo a prendere un po' d’acqua, ti farà bene.” La ragazza annuì e prese per mano Bonnie che la guardò commossa.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Continua...

 

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


 

Capitolo IV

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Misty si trovava seduta ai bordi di un laghetto poco distante dallo Stadio insieme suoi pokèmon che la guardavano preoccupati. L’acqua, il suo elemento, le dava un effetto calmante “State tranquilli, sto bene.” rassicurò alzando lo sguardo verso la luna “E’ solo che mi fanno arrabbiare certi discorsi e voi lo sapete bene, per questo avete quello sguardo apprensivo. Ma sapete anche che mi sono ripromessa di non guardare più il passato e andare avanti per la mia strada, come ho iniziato a fare da un bel po' di tempo a questa parte.” Si alzò di scatto e si pulì il vestito da dai fili d’erba incastrati nella stoffa trasparente, non accorgendosi che le cadde qualcosa “E non ho intenzione di stare qui a scervellarmi su quanto è accaduto poco fa. Torniamo alla festa e non pensiamoci più!” disse sorridendo. Insieme si incamminarono diretti allo stadio. Nel mentre il papero inciampò sopra a piccolo sasso e scivolò con il becco a terra “Psy!Psyduck!!” piagnucolando. I piccoli Togepi gli saltarono in groppa divertiti “Triiiii!!!!”“Psy-aiaiaiai!” urlò starnazzando, Misty si girò con le mani sui fianchi “Ma Psyduck! Ti sembra il momento di giocare!?Forza alzati da lì e andiamo.” il pokèmon giallo la guardò tenendosi la testa “Duck!” disse sconsolato.


“Ma dove si sarà cacciata, Pikachu?”
“Chu…!” il pokèmon giallo cercò di rintracciarla con l’olfatto
L’avevano seguita per un tratto ma poi ne avevano perso le tracce e stavano camminando nei dintorni dello stadio quando arrivarono nei pressi di un laghetto illuminato, si fermarono e si guardarono intorno. Un luccichio a terra attirò l’attenzione di Ash che si calò per vedere meglio “Ma questo è…” raccolse l’oggetto e lo mise in tasca.
“Pika!” disse il pokèmon elettrico indicando con la zampa avanti a loro
Videro l’esile figura della loro amica di spalle che camminava con i suoi pokemon diretta allo stadio, Ash “Misty! Bravo amico mio, l’hai trovata. Raggiungiamola, dai.” E corsero in quella stessa direzione.
Misty, assorta nei suoi pensieri fece un lungo respiro e rientrò alla festa mentre salutò Togetic e Psyduck che raggiunsero gli altri pokèmon, Violet, una delle sue sorelle maggiori, la chiamò “Finalmente sei tornata, sorellina!”
“C’è tutta la stampa che vuole parlarti. Ovviamente noi abbiamo già pubblicizzato il nostro talento e la nostra bellezza ma ora vogliono te per parlare della palestra.” disse Lily, la terza sorella poco più grande di lei.
“Stai bene sorellina?” chiese Dacey, preoccupata, la più adulta delle tre.
“Si, sto bene ma sta diventando faticosa questa serata. Concederò una breve intervista e poi credo che andrò a casa.”
“C’è il ballo di chiusura prima, non te ne puoi andare via. Robert non lo permetterà. Gliel’hai promesso, ricordi?” intervenne la secondogenita
“Non potreste sostituirmi una di voi due?” chiese la rossa incrociando le braccia al petto
“Non se ne parla neanche. Io e Violet abbiamo adocchiato dei ragazzi molto carini e abbiamo già detto loro che a fine serata avremmo ballato insieme.” dichiarò la terzogenita.
“Si può sempre contare su di voi, eh!” disse Misty in modo sarcastico e se ne andò
“Dove vai Misty?” chiese Dacey senza ottenere risposta e guardandola allontanarsi si accorse che tra i capelli della ragazza mancava qualcosa.


“Oh ecco qui la nostra organizzatrice!” disse Sakura prendendo a braccetto la capopalestra di Celestopoli che si era fiondata vicino al banco dei dolci.
“Se continui a ingozzarti così, non solo rischi il diabete ma non ci entrerai più in quel bellissimo vestito, Misty, poi non lamentarti se Ash se ne cerca un’altra.” disse Melody incrociando le braccia, provocandola.
“Non sono dell’umore per le tue stupide insinuazioni, Melody. Tra poco dovrò fare un’intervista e poi dovrò ballare con Robert. Almeno lasciami godere in santa pace, così potrò andarmene da qui dopo aver compiuto i miei doveri di capopalestra.” Disse tra un boccone e l’altro.
“Che cos’è successo? Sembri...arrabbiata…” chiese Casey impressionata nel vedere in che modo in cui divorasse il bignè, l'amica.
“No, non lo sono. Sono solo stanca, tutto qua. E’ stata una giornata impegnativa e vorrei solo andarmene a casa, fare un bagno caldo e ritornare alla mia vita.”
“Dov’è Ash? Perchè mi era parso di vederlo fuori con te e Serena...o sbaglio?” domandò ancora Casey
“Non lo so dov’è e non mi interessa saperlo.”
“Che bugiarda che sei” disse secca la bruna.
“Melody…” disse Sakura intuendo le intenzioni dell’amica
“Tu che dici che non ti interessa dove sia il tuo Ash?!” disse la ragazza di Shamouti “Misty non prenderci in giro! C’eravamo tutti là fuori ad assistere la scena del triangolo amoroso e la cosa peggiore è che non riconosco più la mia amica che un tempo si era tuffata nelle acque gelide nel bel mezzo di una tempesta per salvare il suo ‘amico del cuore’! Com’è possibile che una ragazza sia riuscita a fermarti a tal punto da non reagire?! Sono anni che ci stai dietro, sono anni che lo sostieni, che gli curi anche i pokèmon! Hai creato per lui questa festa per cosa poi? Per vedertelo portare via da sotto il naso da una delle tante ragazzine che ci ha provato con lui, me compresa?!” disse perdendo le staffe.
“L’ha baciato.” Disse di getto in tono pacato guardando il pezzo di torna che aveva nel piatto. “E non sulla guancia come hai fatto tu o come hanno fatto tante altre. E’ stato un bacio vero, il primo suppongo.” Rispose abbassando lo sguardo. Le faceva un male cane pensarci perché lei non era mai riuscita ad andare aldilà dal prendergli la mano per qualche motivo. Le attenzioni che gli riservava erano sempre basate sui litigi, rimproveri, preoccupazioni, a volte gelosie…e l’unico momento in cui aveva azzardato un passo di più fu quando lo invitò a ballare alla festa della scogliera. Ricordava bene che si era fatta prendere dal romanticismo sulla storia della ragazza che aspettava il suo amato in cima a una scogliera: in qualche modo si era immedesimata e per l’occasione si era fatta bella indossando un bellissimo kimono, invitando Ash a ballare. Fu una serata magica.
A quel dolce ricordo le vennero gli occhi lucidi.
“Se non parli con lui non saprai mai con certezza se sia stato vero o no.” Le disse Melody in tono fermo.
“Ha ragione, Melody.” Intervenne Sakura appoggiandole una mano sulla spalla. “Un bacio non significa niente se non si ha la certezza che sia ricambiato. Sono i fatti che contano e se Serena ha dimostrato ciò che prova, anche tu lo hai dimostrato tante volte: in modo diverso, ma più indelebile. Non basta baciare una persona per fartela tua. Ci vuole molto di più, amica mia.”
“Signorina Misty, siamo pronti per l’intervista.” la chiamò l’addetta alla stampa.
“Va bene, arrivo.” Rispose, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano, poi si voltò verso le due ragazze “Andate a godervi la serata amiche mie, e non pensate a me, ma grazie comunque. Ci vediamo più tardi.” Disse sorridendo, seguendo poi la donna.
“Povera Misty.” disse dispiaciuta la tifosa allenatrice.
“Chissà dove si sarà cacciato quell’idiota di Ash!” sbottò la bruna

Nel frattempo...
“Come cavolo ha fatto a seminarci così velocemente? Non siamo riusciti a raggiungerla, vero Pikachu?” facendosi largo tra le persone, una volta tornati indietro.
“Pika!” rispose il topo giallo triste
“Oh, chiedo scusa…” disse Ash urtando contro qualcuno
“Ash. Come stai?” chiese una voce familiare
“Rudy!Ci sei anche tu!” ” esclamò voltandosi in direzione della voce
“Beh come capopalestra battuto è normale che mi abbiano invitato. Come te la passi?”
Ash non gli rispose intento a guardarsi attorno in cerca di una persona.
“Se stai cercando Misty, è andata in sala stampa a rilasciare un’intervista. Mancava solo lei all’appello.”
“Hai detto che è in sala stampa eh…grazie tante amico. Andiamo Pikachu!” fece per correre ma venne trattenuto da Rudy che lo guardò serio.
“Non sono tuo amico Ash, soprattutto nelle questioni di cuore. Ma ti posso assicurare che stasera non sei il solo che vuole far colpo su di lei.”
“Non ti arrendi mai, eh. Scusami, mi piacerebbe approfondire le tue intenzioni ma ho una questione più urgente da affrontare. Ci vediamo.” Disse mentre stava per fare un altro passo quando nuovamente si sentì afferrare alla spalla fermandosi di colpo.
“Che c’è ancora?” chiese il ragazzo seccamente
“Guardala, Ash. Non è stupenda?” gli chiese Rudy mentre guardò Misty uscire dalla porta dirigendosi da qualche parte in mezzo alla folla. Seguì lo sguardo e la vide sorridere a uno degli ospiti, il suo cuore fece un inaspettato tumulto nel petto e si ritrovò a pensare a quanto avesse ragione il capopalestra di Trovita. Al contrario suo Ash l’aveva sempre vista in modo del tutto naturale poche volte si era soffermato a guardarla con occhi diversi: Misty era un tipo sportivo, alla mano, e anche se impazziva per lo shopping era molto difficile vederla in abiti eleganti, ma quando lo faceva ne rimaneva sempre affascinato come quella volta in cui si mise il kimono per la festa della scogliera.
E anche quella sera indossava un vestito bellissimo che le calzava alla perfezione, rendendola radiosa per chiunque la notasse.
“Ehi! Ash!” disse Tracey arrivando sul posto
“Ciao Tracey,” disse riemergendo dal suo stato di trance “ti ricordi di Rudy, capopalestra di Trovita?”
“Ciao.” fece il castano con un’alzata di mano
“Si certo che mi ricordo, ciao a te, Rudy. Se non sbaglio, sei tu che chiedesti a Misty rimanere con te per sempre.”
“Tu cosa!?” chiese sorpreso Ash guardandolo il bruno accanto “E perché non ne sapevo niente io?!” rivolgendosi poi all’amico osservatore.
“Misty me lo disse qualche giorno dopo aver lasciato la palestra.”
“Si esatto.” confermò Rudy sorridendo.
“E perché volevi che lo facesse?!” chiese il campione incrociando le braccia, tornando a guardando male.
“Mi pare ovvio, no! Perché già ai tempi dimostrava di essere un’ottima allenatrice di pokèmon d’acqua e volevo che mi aiutasse con la palestra. Però il motivo principale è che mi piaceva e mi piace tutt’ora. E non è detto che non glielo richieda stasera stessa di diventare finalmente la mia fidanzata.”
“Tu stai delirando Rudy, non accetterà mai.” disse sicuro Ash
“Vuoi scommettere Ash?” Rudy sogghignò e se ne andò.
Ash digrignò i denti nervoso: non sapeva bene perché ma non sopportava l’idea che qualcuno avesse chiesto a Misty di rinunciare al suo viaggio e ancora di più non sopportava l’idea che quel damerino volesse provarci nuovamente con lei.
Tracey trovò divertente la scena pensando che forse questa cosa avrebbe dato un’ulteriore scossa al suo amico mettendo da parte l’orgoglio. Sapeva da tempo i sentimenti che la sua amica provava e la voleva vedere felice, ma sospettava che anche Ash provasse molto di più di quello che voleva far credere. Era un osservatore e certe cose le vedeva eccome.
“C’è tua madre che ti cerca. Va’ da lei. Penserai poi a un piano su come impedire agli altri ragazzi di portarti via Misty.”
“Nessuno me la porterà via, Tracey. Nessuno."

-.-.-.-.-.-.-.-.

Continua….

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


Capitolo V

.

 

“Era ora che ti trovassi, mia bellissima e dolcissima ragazza!”
Misty si ritrovò difronte Robert, un elegante e snello uomo sulla cinquantina in uno smoking nero tirato a lucido con un foulard rosso sangue che teneva al collo al posto della classica cravatta, la salutò caldamente riservandole un baciamano con tanto di inchino.
“Robert, è un piacere vederla, si sta divertendo alla festa?” Delia arrivò in soccorso a una Misty visibilmente imbarazzata nel suo bellissimo abito lungo color verde acqua che le calzava a pennello, porgendo a sua volta la mano.
“Signora Ketchum è incantevole stasera.” Disse replicando il gesto “Sì, mi sto divertendo ma il meglio deve ancora venire” disse guardando Misty “E pensavo che la nostra Misty, insieme al sottoscritto in qualità di presidente, potesse aprire le danze per il ballo ufficiale.”
Misty sgranò gli occhi e le venne subito in mente la promessa fatta. Non avrebbe mai dovuto accettare ma se non avesse acconsentito quella serata non si sarebbe mai potuta fare.
“Non sarebbe il caso, invece, che il ballo lo aprisse mio figlio in qualità di Campione e ospite d’onore, insieme alla nostra organizzatrice ufficiale?” chiese Delia sorridendogli
“E perché mai dovrei accettare?”
“Principalmente questa festa è in onore di Ash, ma soprattutto consideri la stampa: gli sponsor che riceverebbe la Lega grazie a questo connubio perfetto sarebbe la notizia del secondo che andrebbe in prima pagina: perché grazie al Presidente, ovvero lei caro Robert, abbiamo potuto creare tutto questo. I cittadini di Biancavilla, ma anche tutti i presenti, gliene saranno riconoscenti per sempre. Ognuno di loro ha potuto tranne beneficio ed è tutto merito suo e del suo supporto.”
Misty guardò la madre di Ash e desiderò abbracciarla, la stava togliendo da un mare di guai.
Robert guardò le due donne e il resto della sala riflettendo bene sulle parole di Delia: effettivamente senza il suo permesso tutto questo non ci sarebbe stato. Poteva vantarsi personalmente della bella riuscita e annunciandoli avrebbe sicuramente riscosso molti più apprezzamenti, senza contare che sarebbero entrati molto più soldi alla Lega e di conseguenza per lui. Già si immaginava la sua prossima vacanza: un costosissimo chalèt circondato da caviale e champagne e donne in bikini tutte per lui. Un sogno che stava per realizzarsi.
Delia lo osservò divertita capendo bene le intenzioni della persona difronte, mentre Misty lo guardò spaventata.
“Va bene Delia, mi ha convinto.” acconsentì Robert schiarendosi la voce “Saranno suo figlio Ash con la bella Misty ad aprire le danze. Con permesso signore, ho un annuncio da fare” e si dileguò verso il palco.
“E’ incredibile. Ci ha creduto.” Disse la ragazza stupita mentre si allontanava.
“Gli uomini sono facili da raggirare se si vuole, Misty.” le rispose Delia facendole l’occhiolino.
“Ciao mamma, mi cercavi?” chiese Ash arrivando in quel momento, poi notò la capopalestra “Misty! Ecco dov’eri!”
“Era ora, Ash. La stampa vuole farci delle foto insieme e tu non ci sei mai” rimproverò la donna
“Non possono aspettare? Devo fare una cosa più importante ora!” rispose guardando la ragazza dai capelli rossi
“E cosa devi fare adesso?” chiese spazientita sua madre con le mani sui fianchi
“Vieni con me per favore.” Disse Ash prendendo per mano Misty
“No, Ash.” rispose restando ferma immobile
“Perchè no?” la guardò stranito.
“Perché avremo modo di parlare più tardi.” Rispose liberandosi dalla stretta del ragazzo.
“Forza tesoro, andiamo. Non abbiamo molto tempo. A dopo Misty.” disse Delia trascinando via il figlio.
“Aspetta mamma!!”

Le scappò un sorriso vedendo quella scena.
“Certe persone non crescono proprio mai. Al contrario di altre che ammaliano con la loro bellezza unica e rara.”
Rudy le arrivò alle spalle soffiandole vicino e Misty chiuse gli occhi ricordando perfettamente il giorno in cui lo conobbe e quello che le chiese.
Le avventure nell’arcipelago delle isole Orange l’avevano segnata in modo profondo facendola vacillare parecchie volte sui suoi sentimenti per Ash: Melody era riuscita a farle ammettere cosa fosse per lei; Danny, capopalestra della Palestra dell’Isola Navel presente anche lui quella sera, insinuava che trai due ci fosse ben di più di un’amicizia nonostante lei lo negasse fortemente dicendogli che preferiva i ragazzi più maturi; e poi c’era stato Rudy che con la sua dichiarazione le aveva messo davanti a una scelta chiara e precisa e a cui lei aveva dovuto far fronte, preferendo alla fine Ash.
“Ciao Rudy. E’ bello vederti, come stai? E la piccola Marie?” chiese lei sorridendogli, spostandosi dalla sua posizione.
“Marie ti saluta e si scusa se non è potuta venire stasera. Io sto bene, anche se adesso sto decisamente meglio ora che ti sono vicino.” disse avvicinandosi pericolosamente al suo collo appoggiandoci delicatamente le sue labbra.
“Rudy! Ma che fai?!” si scostò subito rossa in viso.
“Misty, non siamo più dei ragazzini e non ho smesso un secondo di pensare a te in tutto questo tempo. Sai, la mia proposta è sempre valida, vieni a vivere con me.”
“Mi dispiace, ma non posso.”
“O non vuoi…per Ash?! Parla chiaramente, era per lui anche allora, è ancora così?”
“Ma cosa avete tutti stasera?!” sbottò di mirando “Non è per Ash! E’ che ora ho anche la mia di palestra da gestire e tu sai quante responsabilità comporta.
“Le responsabilità non impediscono di essere felici.” Le rispose il ragazzo “Lo sai anche tu che la storia della palestra non regge."
Le prese il viso tra le dita costringendola ad alzarle lo sguardo dritto negli occhi “Guardami e dimmi che per quell’idiota non provi nulla.”+
Misty si specchiò neglle iridi del ragazzo incapace di dire o fare qualcosa.
“Lui non ti merita, Misty. Ti ha fatto soffrire tante volte e continuerà ancora. Non lo farei mai io se tu decidessi di stare con me. Saprei renderti felice come meriti e le nostre palestre sarebbero le migliori in assoluto con le nostre competenze. E poi i miei sentimenti per te non sono cambiati. Misty io…” il volto del ragazzo si avvicinò sempre di più a quello di lei che rimase pietrificata
“N-no Rudy...” sussurrò lei
“…ti a...”
“No, non dirlo...!” gridò Misty spingendolo via improvvisamente, allontanandolo.
“Ma cos…?” sussurrò incredulo sentendosi rifiutato per la seconda volta.
La guardò in modo triste, gli faceva male vederla in quelle condizioni e rendersi conto che dopo tutti questi anni quella stessa ragazza che aveva rapito il suo cuore, non lo voleva.
“Come preferisci tu, Misty, ma devi dirglielo. La vita va avanti, il tempo scorre, questi sono anni d’oro e vanno vissuti. Sei una ragazza stupenda e meriti di essere felice. Sarò disposto a rinunciare te solo se vedrò sul tuo viso gli occhi della felicità. Solo così sarò un uomo tranquillo e potrò dimenticarti.”
Si guardarono intensamente e Misty abbassò lo sguardo incapace di sostenere gli occhi di lui feriti ma sinceri.
“Mi dispiace Rudy. Per me è difficile…ma non posso illuderti. Non voglio illudere nessuno.” le venne in mente il suo amico George e proseguì “Ash è indelebile dentro di me, anche se le cose tra di noi non si evolveranno mai.”
“Se è davvero così, Misty, quella che ha perso sei solo tu. Ash andrà avanti, viaggerà ancora e conoscerà altre persone e soprattutto altre ragazze, mentre tu resterai bloccata dove sei illudendoti che quello sciocco, un giorno, si accorga di te e di ciò che rappresenti. Ma io non voglio vederti perdere e non mi voglio arrendere perché ne vale la pena lottare per una ragazza come te. Sono sempre qui, Misty, la mia offerta è sempre valida.” Rudy le prese nuovamente il viso e le diede un caldo bacio sulla guancia.
“Che diavolo state facendo?!”
Misty sgranò gli occhi quando vide Ash con quell’espressione in viso...di rabbia...forse?
“A-Ash…”sussurrò la ragazza.
“Campione! Lasciatelo dire, hai un pessimo tempismo.”
“Sta zitto Rudy! E rispondi alla domanda.”
“A te cosa sembrava? Ci arrivi da solo o bisogna spiegarti tutto?” disse beffardo cingendo le spalle alla ragazza
Era già la seconda volta che qualcuno insinuava di essere tardo, ma in realtà Ash aveva capito da tempo troppe cose e voleva solamente ignorarle perché alcune gli facevano male ed altre gli mettevano ansia.
Da quando Misty era dovuta tornare a casa, non solo le era mancata terribilmente, ma gli aveva fatto comprendere cosa rappresentasse. La sua esca e il suo fazzoletto li custodiva gelosamente e li portava ovunque. Era il solo modo per tenerla vicino. Quando riuscivano a rivedersi per poi separarsi di nuovo era sempre un colpo al cuore che mai avrebbe fatto trapelare perchè il suo orgoglio - e anche gli impegni di lei - gli avevano impedito di dirle la verità.
“Rudy ti consiglio di lasciare in pace Misty.”
La voce di Ash era bassa e ferma, Misty conosceva fin troppo bene cosa significasse quel tono.
“Finitela. Tutti e due.” Disse la ragazza per colmare la tensione “Ash, nessuno stava facendo niente di male, Rudy mi stava solamente salutando visto che non abbiamo potuto prima. Non è vero, Rudy?” concluse guardandolo seria.
“Si esatto. E sarebbe stato anche un saluto molto più intimo se non fossi arrivato tu a guastare l’atmosfera.”
“Ripetilo se hai il coraggio, razza di…!” disse Ash serrando i pugni
“ADESSO BASTA!” urlò Misty tremando dal nervoso e tutta la sala si congelò all’istante osservandoli
“Non vi sopporto più. Anzi, non sopporto più niente! Doveva essere una festa per tutti e invece ognuno ha pensato bene di rovinarla. Prima quei due idioti di Cassidy e Butch; poi Serena con le sue sciocche preoccupazioni e ora vi ci mettete voi due. Era meglio se mi facevo i fatti miei e non organizzavo niente!”
Si incamminò superandoli e avviandosi lontano dai due ragazzi che non seppero che dire.
“Misty…” sussurrò Ash
Sia Rudy che Serena mortificati, abbassarono lo sguardo. Calò il silenzio tra i presenti interrotto solo dai passi di Misty che si sentivano echeggiare verso l’uscita, richiamando man mano i suoi pokèmon nelle loro sfere pokè.
“No. Non può accadere un’altra volta.” bisbigliò Ash
Il ragazzo le corse dietro fermandola prima che la capopalestra varcò la porta “Non te ne andare di nuovo, Misty!”
Misty non si girò, rimase con una mano sulla maniglia pronta a spingerla.
“Hai ragione su tutto.” Disse Ash “Questa serata senza di te non ci sarebbe mai stata e siamo stati degli ingrati. Io per primo lo sono stato non ringraziandoti affatto. Ma per favore resta. Non è vero che non sei nulla, sei importante per tutti noi…” si fermò un istante e sospirò “Sei importante per me. Lo sei sempre stata. Tante avventure ci legano e tu lo sai: abbiamo affrontato sfide, gare, incontri…certo litigavamo spesso e lo facciamo tutt’ora, ma è quello che ci lega, che ci tiene uniti, che fa la differenza. E te lo dissi tempo fa che il nostro incontro non è stato un caso. Era destino, Misty e lo è ancora.”
“Non ti rendi minimamente conto di ciò che dici, vero Ash?” si girò e lo guardò seria.
L’espressione di Misty era indescrivibile: Ash ci poteva leggere tutti i sentimenti contrastanti.
Nei suoi occhi blu-verdi trapelava un mare in burrasca: tristezza, delusione, amarezza.
Un tornado che lo travolse e che non sapeva bene come attraversare.
Brock, Tracey e Gary, insieme a Delia e al prof. Oack, guardarono la ragazza consapevoli di cosa significasse quella domanda.
Sapevano fin troppo bene quanto lei avesse sofferto il distacco. Prima Ash, poi Togetic.
Per Misty fu un duro colpo da digerire: cercava sempre di nasconderlo andando a Biancavilla ad aiutarli coi pokèmon e con gli studi. Fu un periodo buio che però vinse con il tempo anche grazie alle sue sorelle e ai suoi adorati pokèmon d’acqua portando la sua palestra all’apice del successo diventando la più forte della Lega di Kanto da battere.
E adesso erano tutti lì perché lei voleva che si ritrovassero tutti insieme come una vera famiglia e l’aveva fatto solo per Ash. Perché se lo meritava e perché sapeva benissimo che, come lei, i suoi amici avevano contribuito alla sua vittoria ed era giusto festeggiare insieme indistintamente.
Ma adesso si sentiva tremendamente stanca e non voleva ascoltare quelle parole che il suo amico stava travisando perché lo sapeva bene che in Ash non c’era malizia in quello che diceva o faceva. Lui era come il vento: impetuoso per difendere o combattere un pokèmon; calmo e disinteressato verso i problemi di cuore. Era così, lo sapeva e aveva imparato ad accettarlo: né Misty né nessun’altra ragazza avrebbe potuto farlo crescere in altri sensi.
Se anche un bacio vero non l’aveva minimamente scalfito, come poteva sperare che lei, la sirena maschiaccio come spesso l’aveva definita, poteva cambiarlo e fargli fare quello switch necessario per crescere davvero e essere finalmente un uomo.
“Non siamo più dei ragazzini, Ash. Non si possono fare certi discorsi così alla leggera e sperare che sia tutto come prima perché non lo è e mai lo sarà. Si cresce, si cambia dentro e anche se il bene che ci lega è forte e resiste nel tempo viene comunque in qualche modo mutato: o si rafforza o si indebolisce. Tu dici che era destino che ci incontrassimo e diventassimo amici, è vero e ci credo ancora ma è anche vero che il destino te lo scegli tu. E per fare questo si fanno delle scelte. Come quella che ho fatto io scegliendo di seguirti per il mondo usando la scusa di una stupida bicicletta fulminata."
“Che hai riottenuto, no?” chiese incerto Ash
“Non è questo il punto Ash!” disse esasperata “Il punto è che se io non avessi scelto così, se ti avessi semplicemente chiesto i danni e me ne fossi andata per la mia strada, cosa saremmo noi oggi?” si fermò un istante e si avvicinò “Ho fatto tante scelte per te Ash, non me ne pento perché le rifarei tutte quante però…mi chiedo spesso che decisioni saresti disposto a prendere tu, se la tua caparbietà non riguardasse solamente i pokèmon.”
“Se non mi avessi seguito avrei continuato ad andare avanti per la mia strada scoprendo nuovi pokèmon e conoscendo nuovi amici”
“Beh grazie tante per averlo sottolineato.”lo fulminò con lo sguardo
“Ma!” si fermò un istante e sorrise “Ma sono sicuro che ti avrei trovata comunque su una riva di un fiume a pescare me con la tua esca, convinta che fosse un pokèmon d’acqua.”
Misty sgranò gli occhi dalla sorpresa. Non si aspettava di certo una risposta così secca e sincera.
“E’ così e tu lo sai. Saremmo diventati lo stesso ciò che siamo oggi: amici per la pelle.”
Si sentì un tonfo sordo e tutte le persone attorno a loro caddero a terra.
Era inutile per Ash non si andava mai oltre all’amicizia.
Era partito bene, tutti che aspettavano con impazienza le parole giuste, attenti in ogni dettaglio che poteva uscire dalla sua bocca e invece no: Ash Ketchum non si smentiva mai. Per lui erano tutti amici e tali rimanevano.
“Come può essere tanto idiota?!” chiese Gary rialzandosi
“E’ mio figlio…ma…veramente c’è un limite a tutto!” disse Delia mettendosi una mano sulla fronte
“Non capisco se nostra sorella sia frienzonata a tal punto o se veramente è innamorata di un babbeo!” chiese Lily
“Che cosa ci fate tutti a terra? State male per caso?” chiese Ash guardandosi attorno... “Ehi, Misty tutto bene?” chiese poi alla ragazza visibilmente sconvolta, guardandola preoccupato
“Si, Ash…tutto ok…credo.” Rispose rassegnata con un enorme goccia in testa
“Signori e Signore, posso avere la vostra attenzione? Siamo giunti al momento tanto atteso: il ballo di fine serata.” Robert richiamò l’attenzione dei presenti e in tanti si avviarono verso la pista.
“Chiederei ad Ash e a Misty di raggiungermi qui in mezzo alla sala. Senza di voi non possiamo iniziare, se no.” Invitò il Presidente.

Misty sospirò e senza dire una parola prese la mano di Ash e lo trascinò dietro di sé a passo spedito.
“Ehi! Misty, aspetta un attimo!”
“Non ce l’abbiamo un attimo! Muoviti!” rispose seccamente.
“Ed eccoli qui i nostri allenatori preferiti.” Disse Robert quando li vide arrivare

I due ragazzi si misero al centro della pista uno difronte all’altra.
Melody si posizionò al centro del palco pronta per intonare la sua canzone. Ash guardò una Misty adirata con le braccia conserte “Allora Ash, ti muovi o no? O devo sempre fare tutto io?!”
Il ragazzo rimase per un attimo interdetto e… “AAAAAHHHHH!!” Un tuonoshock di Pikachu lo colpì in pieno.
“Pikachu! Ma che diavolo fai?!” urlò in seguito
“PIKA!! Pikachu! Pika-pi, pikachu!!!” rispose il topo gesticolando e incitandolo a prendere in mano la situazione
Ash capì cosa volesse dire così, schiarendosi la voce, si girò verso la sua amica e gli fece un inchino invitandola a prendergli la mano.
Misty lo guardò interrogativa rispondendo poi al suo gesto, appoggiandogli la mano sulla sua, mentre l’allenatore la strinse a sé passandole l’altro braccio dietro la schiena abbracciandole la vita.
Todd fece partire numerosi flash seguiti da quelli dell’intero staff di fotografi e di giornalisti che presero a scrivere ininterrottamente.
Tra le note di una dolce canzone Melody e l’orchestra diedero il via a quell’istante in cui il campione iniziò a muoversi conducendo la capopalestra di Celestopoli in un lento movimento.

Per quei pochi minuti il resto del mondo parve scomparire e i due ragazzi si fecero cullare dalle note soavi e romantiche.
Misty sorrise e si appoggiò alla spalla di Ash, rilassata e felice.
Via via ogni ospite prese la sua dama e in attimo dopo la sala si riempì di colori danzanti insieme a tutti i pokèmon.
La ragazza si guardò attorno, le piaceva vedere finalmente quell’atmosfera così gioiosa
“Bravo il nostro Ash. Finalmente hai imparato a ballare!” lo schernì dolcemente
“Ehi! Cosa vorresti dire? Ho sempre saputo ballare. Ho solo perfezionato la mia tecnica insieme a Serena quando ancora mi trovavo a Kalos!” rispose fiero Ash.
Misty si fermò di colpo lasciando andare la mano del ragazzo “E immagino che non sia nemmeno l’unica cosa che hai perfezionato insieme a lei, giusto?!” rispose con voce ferita superandolo e abbandonandolo in mezzo alle altre coppie che gli giravano attorno.
“Aspetta, Misty! Dove vai?!” gridò senza che potesse sentirlo.

Ma era già sparita dalla sua visuale. 
“Cos’hai combinato stavolta?!” gli chiese una voce alle sue spalle quando la musica cessò
“Sei tu Melody... è bello rivederti e complimenti per la canzone, sei sempre bravissima.” salutò mogio l’amica di Shamouti che lo guardò severa con le mani sui fianchi.
“Su Ash, andiamo a prenderci qualcosa da bere e mi spieghi cosa è successo.” Lo prese sottobraccio e andarono al bancone del bar.

“Ehm...Salve bel giovane! Ci potrebbe preparare due bei drink forti, per piacere.?” Chiese la ragazza ammiccante
“Ma certo signorina, arrivano subito. Come base avete preferenze sul gusto?”
“Oh…beh mi faccia pure due Cola e Sambuca. E carichi di più sul secondo, grazie!” rispose appoggiandosi al bancone avvicinandosi al giovane e affascinante barman
“A me non piace quella roba, Melody!” borbottò il ragazzo
“Ti assicuro che dopo questo mix perfetto, non la penserai affatto così! Ti devi tirare un po' su se vuoi riconquistare Misty.” rispose facendogli l’occhiolino.
“Che?! I-io non voglio conquistare proprio nessuno!!!!” disse Ash paonazzo
“Ecco a lei, signorina! E complementi davvero per la canzone, ha una voce bellissima.” disse il barista porgendole i bicchieri avvicinandosi sempre più alla ragazza.
“La ringrazio molto…” rispose la bruna ignorando il suo amico.
“Che cosa fa dopo? Ha qualche impegno?”
“Dipende da cosa propone…” assaporando il drink dalla cannuccia “e diamoci del tu. Io sono Melody e tu sei…?”
“Pierre, mia dolce Melody.”
“Ehi. Guardate che ci sono anch’io.” Disse Ash prendendosi il bicchiere
Si mise a ridere Melody “Scusaci Ash…ma sai com’è, no? Quando un drink è fatto con tanto amore, si sente!” ripose con occhi languidi verso il biondino
“A me sembra un bevanda dissetante ma non così particolare come dici.” Disse Ash assaggiandolo dubbioso
“Anziché criticare, dovresti andare dalla tua ragazza e scusarti con lei.” Disse il ragazzo lucidando una posata
“Mist-cosa…?! Coff! Coff!” tossì andandogli di traverso il liquido freddo “Misty non è la mia ragazza! Come puoi pensare che quella scorbutica la sceglierei come mia ragazza?!” disse Ash tutto d’un fiato agitandosi e diventando paonazzo in viso.
“Sarà…ma se quella fanciulla ti ha abbandonato nel bel mezzo di un ballo qualcosa di grosso hai detto o fatto” disse Pierre guardandolo mentre tagliava una fragola “Le donne vanno trattate con dolcezza e bisogna farle sentire uniche!” concluse porgendo il frutto a forma di cuore a Melody che sorrise.
“Quei due vanno avanti così da anni, talmente orgogliosi da non accorgersi che talvolta l’amore è davvero dietro l’angolo.”
“Oh in questo caso, davanti…!” le rispose
“Se n’è andata solo dopo che le ho solo detto che ho perfezionato i miei passi di danza con l’aiuto di Serena e…”
“Cosa le hai detto?!?!?” dissero in coro Melody e Pierre guardandolo
“Mi stava prendendo in giro come al solito. Cosa avrei dovuto fare, scusate?” rispose in sua difesa
“Ash!! Perché non rifletti prima di parlare?! Non si devono dire certe cose, soprattutto in certi momenti.” rimproverò la sua amica Melody
“Ho detto solo la verità. Non è colpa mia se si è offesa.” Rispose lui incrociando le braccia imbronciato
“E dimmi, Campione.” Disse lei scendendo dallo sgabello e posizionandosi di fronte a lui “Serena ti ha aiutato a perfezionarti anche con i baci?”
“I-in che senso, scusa?” chiese indietreggiando.
“Lei ti ha baciato per davvero, lo sanno tutti Ash. Anche Misty." rispose avanzando verso di lui tenendo il dito accusatorio davanti a lui "E sai anche che non è stato come quello che ti diedi io sulla guancia quando ci siamo conosciuti.”
“Si è vero l’ha fatto ma non ha significato niente per me!” Disse stringendo forte i pugni.
“Non è a me che lo dovresti dire…”
“Perché non vai dalla capopalestra e glielo dici? Anche se siamo uomini, non siamo poi così insensibili.” Intervenne Pierre. “Non sarà la tua ragazza però ha bisogno di certezze che solo tu puoi darle.”
“ASH!”
“Brock, che succede?” chiese vedendo corrergli incontro
“Ash, Misty se n’è andata e questa volta per davvero.”
“Che cosa?!” chiese, allarmato.
“Tieni, ha lasciato questo biglietto.”

“Torno a casa. Divertitevi anche per me.

                                                     Misty.”


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Continua.....

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


Capitolo VI

.

L’allenatore accartocciò il foglietto tra le mani e si mise a correre, richiamò Pikachu che gli balzò sulla spalla.
Si diresse verso casa sua perché sapeva che la sua amica alloggiava lì, sua madre glielo aveva detto.
Vide tutto spento quando varcò la porta dell’abitazione. Stava ansimando, si sentiva il cuore in gola.
Salì le scale e aprì la sua camera da letto da lei occupata fino a quel momento e ora lasciata immacolata.
Pikachu salì sulla scrivania e annusò nell’aria sentendo il profumo “Pika! Pikachu!”
“E’ stata qui, non è vero Pikachu?”
“Pikachu….” Annuì desolato il pokèmon giallo
“Ma non può essere andata molto lontano, per Celestopoli ci vuole qualche ora di cammino…a meno che…” Si bloccò all’istante e un pensiero fece capolinea nella sua mente “Togetic. Sicuramente avrà chiesto a lui di teletrasportala alla palestra.” Disse sconsolato buttandoti di peso morto sul materasso, prendendo il fermacapelli a forma di starmie tra le mani.
“Come ho fatto, Pikachu, a non capire che la stavo ferendo?”
“Pika” sussurrò il suo amico elettrico battendogli la zampetta sulla spalla.
“Ehi moccioso, ci sei?!!” disse una voce femminile
“Dai, rispondi. Sappiamo che sei là dentro.” Seguì una voce maschile
“Vieni fuori, miao!!”
Tre voci ben conosciute risuonarono davanti alla casa di Ash e Pikachu la quale si affacciarono alla finestra vedendo Jessie, James e Meowth a bordo della loro storica mongolfiera.
“E voi che ci fate qui?”
“Sali a bordo, si va dalla mocciosa.” disse la donna dai capelli lunghi e rossi
“Come mai mi volete aiutare?” chiese il ragazzo una volta salito sulla cesta di vimini verde
“Non c’è un motivo particolare in verità…” disse nuovamente Jessie
“Ma quella ragazzina ci ha dato fiducia sul nostro spettacolo pirotecnico e siamo stati ingaggiati da varie associazioni per ripetere lo spettacolo che hanno visto.” spiegò James
“Inoltre non vogliamo che abbia la certezza di essersi presa una cotta per un babbeo” concluse il pokèmon gatto
“Ehi! Chi sarebbe il babbeo, Meowth?!” disse Ash digrignando i denti
“Meowth ha fatto bene a chiamarti così, perché lo sei.” disse Jessie puntandogli il dito contro “Come hai fatto a non accorgerti che la mocc...ehm Misty è innamorata di te da parecchio tempo? E come hai potuto dirle quelle cose su quell’altra sciocca ragazzina? Noi donne siamo delicate su certi argomenti e voi come al solito fate le cose a casaccio, senza pensare.”
“Devi sapere Ash che quando tornavamo qui alla nostra base, l’abbiamo sempre vista prendersi cura dei tuoi pokèmon, e la sua dedizione ha fatto sì che la rispettassero a tal punto da obbedirle”
“Miao! Proprio così e poi le siamo riconoscenti non solo perché adesso avremo un lavoro ma anche perché ci ha permesso di partecipare alla festa non come ladri, ma come invitati, dicendo che si è comportata come ti saresti comportato tu.”
“Guarda molto ciò che fai pensando a prima cosa faresti tu e poi cosa farebbe lei, siete come il prosciutto e melone: diversi ma vincenti.”
“Un po' come io e te, Jessie.” Disse James sorridendole
Jessie ricambiò il sorriso leggermente rossa in viso.
Ash ascoltò in silenzio mentre saliva a bordo: avevano ragione su tutto. Era un babbeo.
Cosa le avrebbe detto una volta raggiunta la sua palestra? Come avrebbe reagito vedendolo lì a quell’ora?
Erano queste le domande che iniziavano a girargli in testa freneticamente, mentre il vento soffiava tra i capelli.
“Pika!Pika-pi! Pikachu!!Pikachu-pi!” Pikachu squittì accanto al suo allenatore i le luci che si vedevano da lontano che illuminavano l’intero edificio di vetro.
“Si Pikachu, quella è la palestra di Misty, ci siamo finalmente.”

Tornata a casa Misty si era fatta una doccia rigenerante accorgendosi in quel momento di aver smarrito il suo fermaglio.
Non poteva finire nel modo peggiore quella serata: era stata un disastro colossale. E in più Dacey non l’avrebbe mai perdonata per aver perso il fermacapelli della loro madre.
Si cambiò d’abito indossando una maglia e dei pantalonici comodi e tra i mille pensieri che occupavano la sua mente si diresse nella sua enorme piscina a sistemare i suoi numerosi pokèmon.
La luna filtrava attraverso la grande vetrata che faceva da soffitto e si rispecchiava sul letto d’acqua, quando a un tratto sentì bussare alla porta d’entrata. Guardò l’orologio, era ancora presto per rincasare “Devono essere Violet e Lily che si sono dimenticate le chiavi, un’altra volta.”
Sbuffando andò ad aprire “Possibile che non dimentichiate la testa perché ce l’avete attaccata?!”
“Ehm...infatti mi dici sempre che ho la testa dura.”
“A-Ash! Pikachu! Che ci fate qui? Pensavo fossero le mie sorelle a quest’ora!”
“Pikachu-Pi!” saltando in braccio alla ragazza
“Ci hanno accompagnato loro.” rispose il ragazzo indicando le persone dietro di se.
“Ma è il Team Rocket. Non sarete venuti fin qui a rubarmi i pokèmon, spero!” chiese la ragazzina accigliata
“Bel ringraziamento mocciosa! Per tua informazione non facciamo più i ladri precisamente da stasera!” rispose Jessie
“Siamo ufficialmente stati assunti presso la Lega per i nostri spettacoli pirotecnici. Gli siamo piaciuti talmente tanto che ci hanno offerto un lavoro!” spiegò entusiasta James
“E se non ci avessi ingaggiato non sarebbe successo, per questo ti abbiamo portato il moccioso così vi chiarite una volta per tutte e sarà il nostro ringraziamento per voi. Miao!” spiegò infine Meowth
“Forza allora, venite tutti dentro. Vi offro una tazza di the almeno.” si spostò di lato per far entrare i ragazzi
“Mi spiace ragazzina ma noi ce ne andiamo.” annunciò Jessie
“La nostra missione per ora termina qui.” dichiarò James mentre iniziarono ad alzarsi da terra con la mongolfiera
“Ma prima vi vogliamo lasciare un ultimo regalo…Miao!” annunciò il pokèmon gatto lanciando per aria una miccia che cadde a terra senza nessun rumore.
“Meowth!! Possibile che quando lanci qualcosa tu, questa non fa mai nulla?!?!” chiese Jessie prendendo per il colletto il povero pokemon
“Ma che centro io?! Sarà stato un fuoco difettoso, miao!” disse mentre si allontanavano.
Ash e Misty osservarono la scena sconcertati.
“Come siamo caduti in basso…” disse Misty sospirando.
“E’ ancora valido quel the di cui parlavi prima?” chiese il ragazzo

Quando la grande porta d’entrata alla palestra si chiuse alle loro spalle, il petardo lanciato da Meowth si attivò esplodendo in un fuoco d’artificio raffigurante un pikachu e un togepi su uno sfondo a cuore.

“Non avresti dovuto abbandonare così la tua festa.” disse la ragazza porgendo una delle due tazze al ragazzo e delle crocchette a Pikachu e Azurril.
“Lo so, ma tanto nessuno si sarà accorto che non ci sono...o meglio che non ci siamo.”
“Come puoi dirlo dal momento che era in tuo onore?” chiese accigliata la ragazza
“Una festa non può essere una festa se manca chi la organizza.”
“Ma non dire assurdità!! Dovevi restare lì e pensare ai festeggiamenti.”
“Ma sto festeggiando. Con te e Pikachu. Non credo che mi manchi niente, sai?!” disse sorridendo
“Pika!”
“Oh Ash…!” disse Misty sospirando rassegnata.
Calò un silenzio imbarazzante in cui nessuno dei due proferì parola fino a quando la ragazza sbottò
“Mmmmh! Basta, ne ho abbastanza di questo nervosismo!” disse sbattendo un pugno sul tavolo “Andiamo in piscina!” propose alzandosi di scatto
“Vuoi fare un bagno a quest’ora?” chiese Ash ridendo
“No. Voglio un incontro di pokèmon, Ash. Adesso. Tu ed io.” lo sfidò
“Wow, Misty! Lo sai che non chiedo di meglio. Ti batterò come ho fatto l’ultima volta!”
“Non ti illudere campione. Ma prima però togliti quella giacca che mi sembri un pinguino!” disse lei avviandosi
“Ehi! Sai quanto l’ho pagato questo completo?!” rispose lui seguendola.

I due ragazzi si trovavano uno difronte all’altra sulle piattaforme galleggianti pronti per lanciare le rispettive pokèball e dare inizio alla loro sfida.
“Faremo un incontro senza limite di tempo. Ti va bene?” chiese Misty
“Certo che va bene. Sei pronto Pikachu?” chiese Ash al suo fedele amico giallo che si mise in posizione.
“Non vi sembra un po' tardi per disputare un incontro di pokèmon?” chiese una voce a loro familiare
“Brock?!” dissero all’unisono i due allenatori
“Ci siamo tutti in realtà…!” disse Melody sedendosi tra gli spalti insieme a Sakura e a tutto il resto del gruppo, compresi Delia e il prof. Oak e tutta la stampa capitanata da Todd.
“Era ingiusto proseguire la festa senza l’ospite d’onore e così il Team Rocket è venuto a chiamarci e siamo venuti qui.” spiegò Gary dalla tribuna.
“E dove sono ora quei tre?” chiese Ash
“Sono rimasti fuori, hanno detto che ci raggiungeranno più tardi.” rispose Clem
“Ma chi vi ha fatto entrare? Non abbiamo sentito suonare.” chiese Misty
“Che domande fai, sorellina?! Non vedi che ci sono anche io?” disse Dacey comparendo al fianco di Brock
“Ah ecco...E le altre due, le hai lasciate ancora a pomiciare?” chiese incrociando le braccia al petto
“Sono grandi abbastanza, inoltre tu sei impegnata per far loro da baby-sitter. O sbaglio?”
“Ha ragione Misty, cominciamo! E concludiamo la festa a modo nostro.” disse Ash sorridendo
“Vai, Ash! Forza Misty!” gridarono i ragazzi di Alola
“Non mi voglio perdere nemmeno uno scatto. Sarà un articolo memorabile questo!” disse Snep scattando foto su foto.
“Penso che farò qualche schizzo da aggiungere alla mia collezione. Poi glieli faccio vedere Professore.” disse Tracey prendendo il suo album da
disegno
“Mh, mh.” annuì Samuel Oack “Sarà un incontro davvero interessante.”
“Vi farò da arbitro. Sarà una lotta uno contro uno senza limite di tempo. Che vinca il migliore. Cominciate!!” Brock diede il via e i due allenatori annunciarono in campo i loro pokèmon
“Vai Pikachu!”
“Io scelgo te, Togetic!”
“PIKA!” disse Pikachu sorpreso
“TOGETIC?” esclamarono sorpresi tutti quanti
“No, di nuovo?!” chiese Ash sconcertato da questa scelta.
“Perché far scendere in campo uno dei miei pokèmon d’acqua, quando ho il ritorno di un potente pokèmon dal potere psichico? Facciamogli vedere chi siamo Togetic! Vai, attacco Azione!”
Il pokèmon uovo partì con una potente corsa che colse di sorpresa Pikachu che venne travolto e buttato a terra
“Pikachu!” il pokèmon elettrico dopo un momento di stordimento si rialzò subito
“Pikachu, attacco Velocità!” ordinò Ash
“Evitalo, Togetic!” disse Misty al pokèmon che obbedì evitando l’attacco diretto “E ora vai tu con l’attacco Velocità!”
“Scansati Pikachu!” il topo giallo evitò l’attacco gli corse incontro “Bravo così e adesso Attacco super Fulmine!”
Pikachu con la sua potente scarica elettrica centrò alla perfezione l’avversario che cadde a terra
“Siii, bravissimo! Sei il migliore Pikachu!”
“Io non ci giurerei.”
“Come?!”
“Usa Ripresa, Togetic!” ordinò Misty
“Ripresa? Ma com’è possibile?!” si chiese il ragazzo
Un bagliore azzurro si sprigionò dal corpo del pokèmon che si rialzò subito pronto a continuare “E ora finiamo questo incontro. Togetic, Attacco Vento di Fata!”
“E che roba è?” chiese il ragazzo tenendosi il berretto mentre il potente turbine che si generò nell’acqua sottostante rinchiuse Pikachu che, spaesato, si
guardò intorno.
“Pikachu!” chiamò Ash
“Ehi Ash! Non ti sembra familiare questa scena?” chiese il suo amico Kawe dalla tribuna
“Ma certo!” Ash ebbe un flashback ricordandosi di quando il Garydos di Misty nella sua megaevoluzione intrappolò nella stessa maniera il suo Pikachu, ma con un’abile mossa, risalendo la corrente, lo sconfisse.
“Forza Pikachu, risali la corrente, presto!”
“No, non lo farai. Togetic, Metronomo!”
“Come!?” chiese Ash
Il Togetic di Misty, all’insaputa di tutti, usò un potente potere psichico che sgarciò l’intera acqua dividendola in due parti per poi unirsi in un potente maremoto che investì il pokèmon elettrico,
“PIKA!” gridò mentre non riuscì ad evitare a evitare il colpo, prendendolo in pieno.
Riemerse stremato e sorretto dal Cursula di Misty.
“L’incontro è finito. Pikachu non è più in grado di combattere. Vince Togetic!” disse Brock
I ragazzi applaudirono e Ash corse incontro al suo pokèmon prendendolo in braccio “Sei stato bravo, amico mio.”
“Stai bene vero?” chiese con dolcezza la capopalestra
“Sto bene, grazie Misty” rispose Ash
“Mi riferivo a Pikachu, non a te.” disse lei prendendolo in braccio e coccolandolo “Scusami se ci sono andata pesante.”
“Pika, pikachu!” sussurrò piano
“Chocchiiii!” disse il suo amico pokèmon avvicinandosi scusandosi.
“Forza Togetic, usa il tuo Goccia Vitale e dai un po' del tuo potere a Pikachu.”
Di nuovo dal corpo del pokèmon uovo si sprigionò una luce azzurra e dalla sua zampa si materializzò una goccia cristallina che toccò la fronte del pokèmon giallo la quale si illuminò rigenerandolo di energia.
“Pika!” squittì Pikachu
“Ehi Pikachu!” disse Ash
“Pika-pi!” disse scattando in braccio al suo allenatore
“E’ tutto risolto. Ma adesso che si fa?”
“Adesso finalmente possiamo concludere la festa!” disse Iris
“Abbiamo portato tutto quello che ci serve!” Disse Spighetto trasportando il tavolino con il buffet e il beveraggio
“Dove l’avete preso quello?” domandò Ash con l’acquolina in bocca
“Che domande. Al ricevimento! Dopo che ve ne siete andati, stavano portando via tutto ma…” disse Vera con lo sguardo languido pronta a divorare ogni cosa, peggio dello Snorlax di Ash.
“...Ma mia sorella l’ha impedito e poco prima di fiondarcisi sopra sono arrivati Jessie, James e Mowth e siamo venuti qui.”
“Si ma adesso basta parlare e fatemi mangiare, vi prego!”
“Sei un’ingorda! Continuando così diventerai una balena!” disse Max prendendola per la vita, fermandola nella sua corsa.
“Che cosa hai detto?! Ripetilo se hai il coraggio!” rispose lei prendendolo per le guance
Mentre i due fratelli litigavano si avvicinò Serena che chiese a Misty “Non si potrebbe fare qualcosa per creare una pista da ballo?”
“Bah...non saprei…” rispose pensandoci
Poi sentirono un rumore e videro che l’intera piscina che venne chiusa da una spessa lastra di vetro trasparente
“Forza!! Tutti a ballare!!!” disse Dacey richiamando l’attenzione di tutti portandosi a braccetto Tracey, andando verso la consolle.
“Eccoti accontentata.”
“Noi andiamo Ash, si è fatto tardi.” disse la madre di Ash raggiungendolo
“Delia, Prof. Oack, potete restare qui a dormire, se volete.” intervenne Misty
“Lo so mia cara e ti ringrazio ma io, Samuel e agli altri adulti abbiamo bisogno di riposare. Sai che la certa età gioca brutti scherzi…” disse ridendo la donna
“Va bene, ma se ha bisogno mi chiami, mi raccomando.” rispose la capopalestra salutando calorosamente sia lei che il prof.Oack poi si allontanò insieme agli altri, lasciando Ash e Pikachu.
“Ash per favore, parla con Misty. Questa è una seconda possibilità che ti è stata data, non sprecarla.”
“Dici che l’incontro di prima non ha funzionato per appianare le divergenze che ci sono?”
“Può darsi, ma ti ho insegnato che è importante parlare e confrontarsi. Sempre, in qualsiasi circostanza. Vai da lei più tardi e dille tutto ciò che provi.”
“Ma mamma io…”
“Smettila di fare il bambino Ash.” Interrompendolo mettendosi le mani sui fianchi “Fai come ti ho detto e basta.”
“Ascolta la saggia Delia Ash, e vedrai che andrà tutto bene.” disse Samuel Oack mettendogli una mano sulla spalla.
“Noi siamo pronti, Professore.” disse il prof. Kukui
“Andate via anche voi, prof. Kukui?”
“Si, mio figlio e Magnolia sono esausti e pure io in verità con il viaggio e tutto. Ma è stata una bella serata e ci vediamo domani. Saluta Misty.”
“Andiamo Delia. Ci vediamo domani Ash, buona notte.”
“Ricorda ciò che ti ho detto. Ti voglio bene, tesoro mio.” Disse Delia salutando il figlio stampandogli un bacio sulla fronte
Il ragazzo li vide andare via a bordo di un pullman noleggiato probabilmente dalla Lega. Anche Snepp salutò il suo amico e con la sua troupe tornò al lavoro per stampare il giornale per il mattino seguente.
“Pika!” disse Pikachu saltandogli in spalla
“Ehi amico stai meglio, vero?”
“Pikachu!!!” annuì il pokèmon
“Sono contento…UAH!! Ma che cavolo…” una secchiata d’acqua prese in pieno lui e il pokemon infradiciandoli
“Ahahahah!! Forza pelandroni! Venite a farvi un bagno!” disse Misty con accanto Psyduck che rideva prendendoli in giro.
“Ah è così, eh! Forza Pikachu, andiamola a prendere per davvero stavolta!”
“Pika!”

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Continua.....

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Capitolo 7
*** Cap. 7 ***


Capitolo VII

.

 

Era notte fonda quando Misty coprì con delle coperte ognuno dei suoi amici. Si erano divertiti, abbuffati, stancati nel giocare e adesso dormivano profondamente uno accanto all’altra nel bel mezzo della palestra.La ragazza mise una coperta sopra al suo amico Brock, attenta a non svegliarlo, abbracciato ad Alexya e sorrise felice per lui.
“Ti dò una mano.” bisbigliò Ash prendendole dalle mani delle coperte
Il ragazzo andò prima da Pikachu e i due Togetic avvolgendoli nelle coperte insieme ai loro cuccioli.
Poi si diresse verso Serena, Lem e Bonnie che dormivano uno accanto all’altra con il ragazzo dagli occhiali sdraiato in mezzo alle due ragazze,
abbracciate.
Proseguì il suo giro con i suoi compagni di scuola di Alola: le ragazze da una parte e i ragazzi dall’altra; poi andò da Goh e Chloe, Richi e Duplica. Infine Gary, che con grande sorpresa di Ash, dormiva appoggiato a Sakura.
Misty invece coprì Max, Vera e Drew; Lucinda e Kenny; sua sorella Dacey abbracciata a Tracey; distese la coperta su Violet e Lily rientrate da poco; si soffermò su Giorgio e Casey osservandoli felici e rilassati. E per concludere mise la coperta su Melody e il barman misterioso “Eh brava la nostra Melody…ti sei fregata il barista più carino che c’era, eh!” sussurrò la ragazza ridacchiando.
“Ho finito, Misty.” Disse Ash raggiungendola stando attento a non fare rumore
“Anche io Ash, usciamo da qui.”
Chiusero la porta, si guardarono e si sorrisero
“Mi sono rimaste ancora due coperte. E’ stata veramente una lunga giornata. Sarà meglio andare anche noi e dormire, Ash”
“Aspetta un momento. Ma il Team Rocket? Li hai coperti tu quei tre?” chiese il ragazzo
“No, credevo l’avessi fatto tu…” rispose Misty dubbiosa
“Vieni andiamo fuori, devono essere rimasti nella mongolfiera.”
“Ma Ash è tardi e fra poco veramente sarà l’alba se stiamo ancora alzati.”
“E con questo? Vorrà dire che ci godremo lo spettacolo.”
“Eh?” lo guardò stranita
“E’ grazie a loro se siamo tutti qui adesso. Non sei d’accordo?” disse Ash sorridendole mettendosi in cammino seguito da Misty che sorrise.

Trovarono il pallone aerostatico sul resto della casa di Misty.
Jessie, James e Mowth con i loro pokemon dormivano beati dentro la cesta, erano leggermente rossi in viso e notarono una bottiglia di spumante aperta sdraiata poco distante “Devono aver festeggiato alzando un po' troppo il gomito, mi sa.” Disse Ash ridacchiando e coprendoli piano.
“Beati loro…con tutto quello che è successo, meritavo di più di un solo bicchiere di punch a inizio serata.” Replicò Misty dispiaciuta.
“Guarda là!” disse il moro prendendo una bottiglia di spumante ancora intatta.
“Che vuoi fare?” chiese sospettosa Misty vedendolo prendere anche due bicchieri puliti.
“Andiamo a inaugurare l’alba di un giorno nuovo!”
“Ma sono le 5 del mattino…!!!”
“Giusto in tempo per vedere spuntare il sole!”
Si misero ai piedi di un albero su una collina da cui si vedevano perfettamente le montagne, Ash scartò la bottiglia mentre Misty teneva i bicchieri “Tu sei pazzo a bere adesso!” disse ridendo.
“Che male c’è? E poi non siamo sotto un albero qualsiasi.” Disse tentando di stappare la bottiglia.
“Che vuoi dire?”
“Mi ricorda il giorno in cui mi misi a pensare a te e a Brock quando ci siamo dovuti separare. Ero proprio su un albero possente come questo quando compresi che non sareste tornati al mio fianco.”
“Oh...” abbassò lo sguardo Misty dispiaciuta.
Ricordava quel giorno come se fosse ieri, era stata dura separarsi: Ash e Brock erano la sua famiglia e gli erano mancati terribilmente. Poi però grazie a varie circostanze - o al destino - li avevano portati tutti e tre a ritrovarsi e a mantenere salda la loro amicizia.
E questo l’aveva sempre rincuorata. “Forse è come dici tu, Ash" disse Misty "Non è stato un caso essere ciò che siamo oggi: nemmeno le distanze o gli impegni ci hanno allontanato ma anzi il nostro rapporto si è rafforzato proprio perché abbiamo sentito la mancanza l’uno dell’altra. Non ci siamo mai persi di vista e credimi, non è così scontato avere un affiatamento come il nostro!”
“Guarda che spettacolo, Misty!” Ash richiamò la sua attenzione nel momento in cui il sole stava per sorgere oltre dietro i monti.
I colori del cielo di quella mattina si fusero tra un leggero rosa e azzurro, i primi raggi del sole illuminarono le vette delle montagne disegnandone i contorni. I Pidgy mattutini volarono in cielo annunciando l’inizio di un nuovo giorno.“Mh?” Misty sentì appoggiarsi qualcosa alla spalla sperò che non fosse un coleottero perché era già pronta a saltare via, quando girandosi, al contrario, vide Ash addormentato. Il cuore iniziò a batterle forte, era passato davvero tanto tempo dall’ultima in cui si era appisolato in quel modo sulla sua spalla. Sorrise e si rilassò seguendo il respiro del suo amico dal ritmo calmo e rilassato e chiuse gli occhi.
Si addormentarono non avendo nemmeno bevuto lo spumante che Ash aveva finalmente aperto.

Qualche ora più tardi...
“Pika-pi! Pikachu-pi!”
“Azzurill!”
“Bravissimi li avete trovati.” Disse l’osservatore di pokèmon guardando ai piedi del grande albero.
“Devono essersela spassata parecchio, guarda lì cosa c’è!” disse il dottore indicando la bottiglia appoggiata al tronco con i due bicchieri a fianco.
Il sole era ormai alto, Tracey e Brock erano usciti alla ricerca dei due allenatori e grazie a Pikachu che con il suo olfatto e all’ Azurril di Misty con il suo ultrasuono, li trovarono facilmente.
“Adesso gli diamo il buongiorno.” Disse il bruno prendendo una sfera pokè “Vai, scelgo te Marshtomp! Usa Pistoacqua su Misty e Ash!” disse sogghignando.
“Maaaashhtomp!”
“UAAAAH!!!!” urlarono i due ragazzi quando vennero colpiti dal getto d’acqua del pokèmon
“Ben svegliati, piccioncini!” disse Tracey ridendo
“Non sei divertente Tracey! Che ti è saltato in mente Brock di infradiciarci così?!” urlò Misty
“Almeno vi siete ripresi dall’alcool ingerito, mascalzoni!” rispose il ragazzo più grande
“Quale alcool?! Non l’abbiamo nemmeno bevuto, siamo crollati prima.” Disse Ash strizzandosi la maglietta
“E’ vero. Controllate pure!” incitò la ragazza indicando la bottiglia ancora piena.
“Avanti Pikachu, dammi una leggera scossa così mi asciugo prima.”
“Pika-chuuuuu!!!”
Il pokèmon ratto obbedì caricando una potente scarica elettrica che colpì in pieno il suo allenatore
“AAAHHHH…PI-KA-CHUUUU!!!” urlò carbonizzato cadendo a terra “A-avevo detto una leggera scossa, amico!” e svenne
“Pika…!” rispose mortificato
“Dove sono tutti gli altri?” chiese Misty prendendo in braccio il suo pokèmon azzurro.
“Stanno aspettando Ash per tornare a Biancavilla a recuperare le loro cose.” Rispose Tracey
“Allora sarà meglio andare. Ma prima devo fare una cosa” disse Ash con Pikachu in spalla fissando serio Misty, Tracey e Brock
“Ok, Ash...noi vi precediamo. Vi aspettiamo sul pulmino.” disse l’osservatore intuendo il bisogno dell’allenatore e portandosi via l’amico Brock.
“Ma aspetta, Tracey, volevo sentire anche io!” brontolò il dottore
“Lascia che sia Misty a sentire Ash. Noi abbiamo già le nostre di fidanzate che dobbiamo ascoltare.”
“Dimmi Ash, cosa c’è che non va?” chiese la ragazza una volta rimasti soli.
“Tieni, questo credo che sia tuo.” disse Ash tirando fuori dalla tasca il fermaglio a forma di Starmie
“Ma questo è…!” Misty fissò l’oggetto e incredula lo prese tra le mani “Credevo di averlo perso. Dove l’hai trovato?”
“Non ha importanza dove, l’importante è che sia tornato al suo legittimo proprietario.”
“Pika!”
“Tu non sai quanto significhi per me questo fermaglio. Sai apparteneva a mia madre e Dacey me lo ha portato apposta per farmelo indossare.” spiegò stringendolo al petto “Grazie mille Ash.” rimettendolo tra i capelli
Ash sorrise poi tornò serio e la guardò “Misty. Alla festa hai detto delle cose a Serena e anche io ho detto delle cose dopo che te ne sei andata.”
“..Si Ash…” annuì piano.

Il suo cuore prese a battere forte e una paura si instaurò dentro di lei.

.-.-.-.-.-.-.-.-
Continua....

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Capitolo 8
*** Cap. 8 ***


Capitolo VIII

.

Il rifiuto.
Quella brutta sensazione che si ha quando la persona che ci piace non ci vuole. Questa volta era definitivo. Non più probabile, non più quel cinquanta e cinquanta di possibilità a cui Misty per tutti quegli anni si era aggrappata. Adesso finalmente poteva mettersi l’anima in pace e sperare che il suo amico fosse felice.

“Non ha significato niente il bacio che Serena mi diede in quella stazione.” disse in modo piatto il campione di Biancavilla.

Fu talmente una doccia fredda per Misty nel sentire quella frase che le braccia non le ressero e fece scivolare giù il piccolo pokèmon. Anche Pikachu, sorpreso dalla sincerità del suo padrone, scese dalla spalla e si accucciò vicino al cucciolo blu.
Ci fu un lungo silenzio. Il cuore nel petto della ragazza, all’inizio perse di un battito per poi ricominciare la sua corsa accelerata e come se volesse fermarlo congiunse le mani in attesa che Ash continuasse.
“Certo, mi ha fatto piacere, non posso negarlo.” continuò Ash “Ma l’ho visto come un ringraziamento. E’ un’amica e basta. Mentre tu...Tu le hai detto che per me non sei nulla ma non è assolutamente vera questa cosa.”
“Quindi hai ascoltato parte della conversazione.”
“Ero lì quando stavate discutendo. Vi ho anche chiamato, ma non mi avete sentito. E quando ti sei voltata e sei andata via, sono andato subito a chiedere spiegazioni a Serena ed è lì che si è completamente dichiarata e…” si fermò e fece un lungo sospiro per poi riprendere “le ho detto che non potevo.”
Misty si voltò verso di lui, Ash stava guardando altrove, non aveva il coraggio di guardarla in viso.
Lo conosceva fin troppo bene per sapere che stava nascondendo l’imbarazzo ma lei voleva vederci chiaro una volta per sempre e chiese semplicemente “Perchè?”
Lui si voltò di scatto verso di lei, non aspettandosi proprio una domanda così stupida “Che domande idiota è Misty?
“Non è idiota. Idiota sei tu se non mi rispondi adesso! Perchè le hai detto che non potevi?” richiese la ragazza che ora lo guardò dritta negli occhi.
“Beh Misty, lo sai…io non penso a queste cose. E non mi piace che si litighi per me e…”
“Basta Ash.” lo interruppe “Dimmi la verità.”
Ash non voleva mentire a Misty, la sua migliore amica, colei che più di tutti gli era mancata tanto.
Sapeva in cuor suo che era giunto il momento di dire tutto. Non si poteva più tirare indietro. Erano adulti ora ed era giusto farle sapere il vero motivo.
“Dopo che Serena mi aveva dato quel bacio, ho riflettuto parecchio su cosa avessi provato. Era il mio primo bacio dopotutto e non mi sono evoluto come credevo.” sorrise nel dirlo, notando che la ragazza aveva già capito a cosa si riferisse “Te lo ricordi, vero Misty, di quei due Nidorin che dopo gli scontri dei loro padroni, alla fine si diedero un bacio evolvendosi e proprio in quell’occasione ti chiesi se potesse succedere anche agli adulti.”
“Si e ti risposi che l’avremmo capito da soli…”
“Ed è proprio quello che ho cercato di fare. Ma la risposta che mi sono dato è stata semplicemente quella che ho detto prima: non è cambiato niente per me nei suoi confronti. Non ho sentito il bisogno di farlo e non c’ho più pensato. Poi però qualche giorno dopo, mentre stavo sistemando lo zaino, fuoriuscì da una tasca interna la tua esca e il fazzoletto che mi avevi regalato quando ci salutammo e rimasi a fissare quei due oggetti a lungo.” Ash si voltò verso Misty che lo guardava silenzioso, attenta.
“Ed è stato proprio in quel momento che mi resi conto di quanto ancora sentissi la tua mancanza. E’ vero che non ci siamo mai persi di vista, ma avrei dato qualsiasi cosa per riaverti in viaggio. Non ti so dire se questa sia o no un’evoluzione da parte mia ma…” si mise una mano dietro la testa imbarazzato “...ma ci si può avvicinare, non credi?! Eheheh”

Misty, silenziosa, fece un passo accorciando la distanza tra loro, prese il viso di Ash tra le mani e lentamente appoggiò le labbra alle sue.

Si alzò un leggero vento caldo attorno a loro. Il tempo si fermò.
Questo era il bacio dell’evoluzione che entrambi aspettavano da tempo.
Dolce, pieno di sentimento. Era racchiuso lì l’amore che provavano l’uno per l’altra.
Quando si staccò da lui, Misty sorrise e gli chiese “Allora mio bel campione, adesso ti evolverai?”
“Eh?!” sul momento, Ash, non capì subito cosa volesse dire ma poi realizzò “UAH! Misty!” esclamò dimenandosi e indietreggiando, rosso come un peperone “Sei forse impazzita?!”
“Quante storie per un bacio. Possono farlo le altre e non posso farlo io che ti conosco da più tempo?” lo guardò alzando un sopracciglio, mettendosi le mani sui fianchi.
“No...cioè SI! Insomma, non sei divertente!” sbuffò l’allenatore incrociando le braccia offeso
Misty rise di gusto mentre Pikachu e Azurril li raggiunsero.
La ragazza prese il suo piccolo pokèmon mentre Pikachu guardò stranito il suo allenatore, lei se ne accorse e disse “Non preoccuparti, Pikachu. Ash in certe cose rimane ancora un bambino! Forza, andiamo dagli altri.” e si mise a correre.
“Pika!” annuì il pokèmon elettrico poco convinto seguendola a ruota
“Cosa?!” disse Ash “Chi sarebbe il bambino?! MISTY!! PIKACHU!” chiamò rincorrendola a sua volta.
....

Cinque anni dopo in una famosa palestra di Celestopoli...
“Ehi mamma! Lasciami andare, papà mi sta aspettando!” disse una bambina dai capelli corvini e occhi verdi sui cinque anni.
“Sta ferma Kasumi. Ti sto sistemando i capelli così non perdi il berretto troppo largo, di tuo padre!”
“Ma è tardiiiii!!” disse lamentandosi e dimenandosi
“Mmh…! Hai proprio il suo caratteraccio!” disse spazientita
“Allora ha preso dal migliore!” disse l’uomo chiamato in causa facendo l’occhiolino alla piccola
“Ahahahaha!! Bravo papà!!” rispose dandogli il cinque
La giovane madre alzò gli occhi al cielo rassegnata.
“Mamma.” chiamò un altro bambino identico alla sorellina “Vanno bene queste lenze per i pokèmon giù al fiume?” le chiese mostrandole una scatola contenente varie esche tra cui una forma di Ash e una a forma di Misty.
“Fammi dare un’occhiata, Satoshi.” ne prese una in particolare “Questa, a forma di una bellissima allenatrice di mia conoscenza, funziona alla grande, amore mio.” concluse riponendo la Minimisty al suo posto.
“Dici davvero ma’?” chiese illuminandosi.
“Certamente. Ma non dirlo a tuo padre. Sarà il nostro piccolo segreto!” affermò convinta facendo anche lei un occhiolino di intesa verso il figlio
“Ok! La userò e ti porterò il miglior pokèmon d’acqua di tuuuuutto l’universo!” disse con lo sguardo fiero e pieno di speranza.
“No. Lo farò io!” s’intromise la piccola Kasumi
“No, io!” rispose Satoshi facendogli la linguaccia
“Mamma!!” lamentò la bambina.

“Allora ragazzi, che state facendo? Vogliamo andare a pescare o no?” chiamò il giovane papà mentre un Pikachu gli salì sulla spalla.
“Pika!”
“Arriviamo!!!” dissero in coro i due bambini uscendo dalla porta di casa
“State attenti mi raccomando, Ash.” si premunì avvicinandosi al marito.
“Perchè non vieni con noi, Misty?”
“Perchè lo sai che sto aspettando un giovane allenatore per provare vincere la sua prima medaglia.”
“Vincerà sicuramente, è facile batterti dopotutto!” disse stampandole un bacio a stampo prima che la donna potesse replicare.
“Ci vediamo più tardi. Ti amo!” e corse via prendendo in braccio i due gemellini che ridevano felici.
“Quando torni facciamo i conti, Ash Ketchum!”
“Non vedo l’ora!”
“Ciao mamma!!” salutarono all’unisono.
“Ciao amori miei e fate i bravi con papà e Pikachu!” salutò Misty felice come non lo era mai stata.

 

FINE.

 

NOTA DELL’AUTRICE

Wow! Ragazzi! C'ho messo di più a sistemare tutti i capitoli e a caricarli che ha scrivere la storia! XD Allora...questa fic nasce dall’ormai storico episodio della vittoria di Ash come Campione del mondo per la gioia di tutti noi che lo abbiamo seguito per 25 anni suonati.
C’ero rimasta male un po' male che non avessero fatto una festa tutti insieme e quindi eccola qua. :D

Ho inserito quanti più personaggi potessi dando più o meno un ruolo a tutti. Sì ehm... scusate se ci sono le “liste” ma erano necessarie... ":D

Mi sono divertita a descrivere gli incontri ma non badate assolutamente agli attacchi usati perchè sono INVENTATI, soprattutto quelli di Togetic. Mi piaceva farlo combattere contro Pikachu e basta. :P

Che altro dire? Spero vi sia piaciuta e ringrazio chi la leggerà e/o commenterà.

Un abbraccio a tutti! :*
ByIla

 

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