Yurei

di Shadow Doom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Un dolcetto speciale ***
Capitolo 3: *** Ruba cuori ***
Capitolo 4: *** Confidenze tra amici ***
Capitolo 5: *** Il dormitorio ***
Capitolo 6: *** Campus ***
Capitolo 7: *** Un piccolo passo verso l'indipendenza ***
Capitolo 8: *** Un'altalena di emozioni ***
Capitolo 9: *** Serata film ***
Capitolo 10: *** Incontrarsi ancora ***
Capitolo 11: *** Istinto protettivo ***
Capitolo 12: *** Percezioni ***
Capitolo 13: *** Appuntamento ***
Capitolo 14: *** Curiosità ***
Capitolo 15: *** Gelosia ***
Capitolo 16: *** Insicurezze ***
Capitolo 17: *** Legame ***
Capitolo 18: *** Un ufficioso primo appuntamento ***
Capitolo 19: *** Una piacevole deviazione ***
Capitolo 20: *** Una festa per non pensare ***
Capitolo 21: *** La cerimonia delle lanterne ***
Capitolo 22: *** Una "sorpresa" indesiderata ***
Capitolo 23: *** Posizioni opposte ***
Capitolo 24: *** Imbarazzo ***
Capitolo 25: *** Cuore a mille ***
Capitolo 26: *** Farsi prendere dalle emozioni ***
Capitolo 27: *** Reagire d'impulso ***
Capitolo 28: *** Fastidio ***
Capitolo 29: *** Il piano di Jessie ***
Capitolo 30: *** Una variabile non considerata ***
Capitolo 31: *** Ognuno il suo ***
Capitolo 32: *** Preludio al disastro ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***


Un nuovo inizio

 

Cloud Strife, un giovane ragazzo dal passato burrascoso, si stava sottoponendo agli ultimi esami per verificare la propria idoneità a lasciare l'ospedale nel quale era stato ricoverato da diverse settimane a causa di un oscuro incidente che lui e gli altri coinvolti in esso avevano giurato di non rievocare mai più.

 

“ Allora bel giovanotto, le analisi sono andate bene. I valori del sangue sono tornati normali e lo stesso vale per la pressione. Anche fisicamente stai recuperando, mi raccomando però: evita eccessivi sforzi per qualche mese. Quindi niente sala pesi o attività di combattimento” spiegò la dottoressa che lo aveva in cura.

 

La donna era sulla quarantina inoltrata, ma non dimostrava affatto quell'età. Infatti la sua pelle era perfettamente liscia come un'adolescente, un po' come ogni cosa del suo aspetto, inoltre possedeva lo spirito e l'allegria di una giovincella. Fu proprio ciò a colpire, insieme agli occhi di un verde intensissimo, Cloud ed a spingerlo ad essere leggermente più disponibile verso di lei rispetto ai suoi standard.

 

“ Quindi mi dimette?” “ Certo, ma prima c'è una notizia poco allegra...” “ E' successo qualcosa agli altri?” “ Ti preoccupi per i tuoi amici, visto che non sei così duro come vuoi far credere?” “ Le pare il momento” mugugnò imbarazzato il biondo suscitando nel medico una divertita risatina.

Una volta che si ricompose lo avvertì di una cosa importante: “ Cloud immagino che ti sia reso conto da solo di quanto la tua schiena fosse messa male quando ti hanno portato qui, vero?” “ Sì, mi stupisce di riuscire di nuovo a camminare” “ Già, è stato un mezzo miracolo” “ Solo mezzo?” “ Se fosse stato intero non avresti più problemi, invece...” “ Sa che non mi piacciono i giri di parole, vada dritto al punto” “ Hai dei danni permanenti” “ Questo significa?” “ Che sentirai dei dolori per tutta la vita e forse non solo...”.

 

A quel punto lo guardò fissò con un'espressione seria, una che non aveva mai visto in lei.

“ Sarò sincera, potresti peggiorare. Non ho mai visto nulla del genere prima perciò non posso dirti nulla con certezza, ma c'è la possibilità che con il tempo il danno si estenda fino alla colonna vertebrale e che vada ad intaccare il midollo spinale” “ Potrei essere costretto ad una sedia a rotelle?” “ C'è questa possibilità, però stai tranquillo: farò tutto ciò che è in mio potere per impedirlo” “ Quindi ci rivedremo?” “ Sei dispiaciuto?” “ Non ho detto questo” “ Ottimo perché ti dovrò visitare mensilmente. Naturalmente se il male che senti dovesse aumentare o estendersi alle gambe chiamami senza pensarci” “ Lo farò” “ Bravo ragazzo” “ C'è qualcosa che posso fare?” “ Naturalmente devi evitare di subire traumi su quell'area e prendere le medicine che adesso ti prescriverò con rigore e precisione. Mi raccomando, è fondamentale” “ Nient'altro?” “ Mi spiace, ma no” “ Va bene così...Grazie di tutto dottoressa”.

Strife le porse gentilmente una mano, ma la donna decise di abbracciarlo in fare materno sussurrandogli: “ Visto che ci aspetta un lungo rapporto puoi chiamarmi per nome” “ D'accordo, Selena” rispose piuttosto irrigidito il giovane poco avvezzo al contatto fisico, “ Grande, ci vediamo a fine mese per il primo controllo e ricorda di proteggere sempre quella bella schiena”.

Lasciato libero di andare, Cloud riprese i pochi affetti personali che aveva con sé e si diresse verso l'uscita.

 

Di solito non gradiva quando qualcuno violava il suo spazio personale, cosa che valeva con quasi tutti i suoi amici, persino per quelli più stretti, ma non provò alcun fastidio quando Selena l'aveva stretto a sé. Aveva percepito quell'azione come quella di una madre preoccupata e ciò gli fece decisamente piacere.

Non sapeva perché, però la dottoressa l'aveva da subito preso sotto la sua ala protettiva, non trattandolo mai da paziente bensì da figlio. Era piuttosto sicuro che suddetto atteggiamento derivasse dalla circostanza che le ricordasse qualcuno di speciale, ma non provò mai ad indagare ben conscio di quanto potesse fare male rievocare le persone care, specialmente quando non c'erano più.

 

Giunto nella hall trovò ad attenderlo parte di coloro che avevano condiviso la sua stessa disavventura, i quali rappresentavano anche i suoi amici.

Si trattava di tre ragazze, Jessie, Tifa e Yuffie, ed un paio di giovani, Biggs e Vincent, che non esitarono a salutarlo calorosamente.

 

“ Cloud, finalmente!” esclamò la rossa sollevata, “ Ci hai fatto preoccupare sai? Pensavamo che ti saresti fatto vecchio prima di uscire da qui” commentò la più giovane con la solita simpatia che la contraddistingueva.

Lockhart invece gli si avvicinò a cautamente domandandogli titubante: “ Stai bene?” “ Se non lo fossi non mi avrebbero dimesso” “ Vedo con piacere che non sei cambiato di una virgola, sei il solito burbero Cloud” intervenne Biggs con un sorriso divertito.

“ Visto che stai bene dovremo andare” commentò Valentaine, “ Dove?” “ Nel campus Cloud” “ Quale campus?” “ Ci hanno offerto delle borse di studio nel campus universitario più prestigioso di Midgar, una sorta di premio per quello che abbiamo fatto” “ Capisco...”.

 

Notando come l'amico di infanzia si fosse incupito nel sentire quelle parole, Tifa prese in mano la situazione: “ Sarà meglio farlo domani, Cloud è appena uscito, avrà sicuro bisogno di riambientarsi” “ Ottima argomentazione, credo che tu ci abbia convinti tutti. Però non torneremo dritti a casa, dobbiamo festeggiare” aggiunse Yuffie prima di esclamare in coro con Jessie: “ Andiamo alla Coffee House!”.

 

Le attività sociali non erano l'ideale per Strife, ma scelse di non ribattere sentendo il bisogno di un po' di normalità.

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Capitolo 2
*** Un dolcetto speciale ***


Un dolcetto speciale

 

Cloud non aveva mai sentito parlare di del fantomatico “Coffee House”, sapendolo bene Yuffie e Jessie iniziarono a spiegarli che si trattava di un localino molto grazioso, aperto giusto da un paio di settimane e perciò stava cercando di attirare nuova clientela tramite vantaggiosissime offerte.

Amanti come erano di bevande calde e pasticcini, le specialità della casa, le due erano già diventate clienti fisse, avevano persino acquistato la carta fedeltà così da avere vari sconti. Di tanto in tanto trascinavano con sé anche Biggs e Tifa, non invece Vincent il quale non gradiva certe cose e lo diede dimostrazione anche adesso decidendo di andarsene per conto suo a sbrigare delle faccende.

 

Mentre proseguivano in direzione dell'edifico il gruppo fu loquace come sempre. Normalmente Strife si irritava per un chiacchiericcio tanto rumoroso, ma non questa volta. Dopo tanto tempo in isolamento precauzionale era sollevato di sentire la voce degli amici. Tuttavia non prestò particolare attenzione a ciò che stavano dicendo, percepì solo di sfuggita qualcosa su una nuova fiamma di Zack, cosa che non lo stupì affatto considerato il talento da Casanova del migliore amico, si limitò ad sentire il suono dei compagni.

 

Tifa, resasi conto della sua assenza mentale, gli si avvicinò chiedendogli con giustificabile preoccupazione: “ Cloud sei stanco?” “ No, perché dovrei esserlo?” “ Sei stato in ospedale per tanto tempo, pensavo che andare subito in giro avrebbe potuto metterti in difficoltà” “ Mi sento in forze, mi stavo solo godendo l'aria fresca” “ Immagino che faccia piacere” “ Già, mi è mancata”.

Mentre pronunciava quest'ultima frase, lo sguardo del giovane vagò sull'intera comitiva rendendo evidente a cosa si stesse realmente riferendo. Lockhart, capendo quanto complicato fosse per lui ammettere ciò, non gli fece notare nulla bensì gli sorrise semplicemente rincuorata; finalmente tutto stava tornando alla normalità.

 

Per quanto duro volesse apparire, il corpo del biondo non si era ancora ripreso e quindi non avrebbe potuto camminare a lungo. Per sua fortuna il locale non era molto distante dall'ospedale, giusto a qualche centinaio di metri, per cui non ebbe troppi problemi a raggiungerlo con le sue sole forze.

Quando se lo trovò davanti rimase decisamente sorpreso dal suo aspetto, moderno e con poche pertinenze. Dato che era stato trovata da Jessie e Yuffie pensava ad un qualcosa di più “Kawaii”, ma si sbagliava.

L'interno, a differenza dall'esterno, era molto accogliente ed intimo: le luci calde e soffuse unite ad un ambiente pulito lo rendevano davvero piacevole alla vista.

Sarebbe stato perfetto se non ci fosse stata un'incredibile folla.

 

“ Quanta gente, le altre volte non era così” “ Questo perché è l'ora di punta Biggs, ma non temere” commentò la più giovane del gruppo con un sorrisetto orgoglioso, “ Niente ferma Yuffie!”.

Esclamato ciò tirò fuori dalla tasca della giacca una scheda VIP d'oro la quale, tra le altre cose, permetteva di accedere ad una modesta area riservata.

“ Cosa!?” “ Sorpresa Jessie?” “ Certo! Come hai fatto ad ottenerla?” “ Semplice, ho vinto la gara a chi mangia più dolci” “ C'era una gara? Perché non me l'hai detto?” “ Eri impegnata a cercare il nostro dormitorio e non volevo distrarti” “ Bugiarda, l'hai fatto per avere un vantaggio su di me” “ Beccata” “ Sei tremenda, ma stai certa che ti raggiungerò” “ Vedremo...”

 

Arrivati nella zona esclusiva e preso un tavolo comodo, la bella mora esclamò felice: “ Sei grande Yuffie! E' perfetto qui” “ Lo so, sono impareggiabile” “ Vero, sei la nostra matta” “ Ehi!” “ Intendevo il Joker delle carte da poker” “ Quindi stai dicendo che posso assumere ogni valore?” “ Già” “ Ok, allora era un complimento” “ Certo” “ Sarebbe stato più corretto intenderlo nel termine comune...” mormorò Biggs a Strife suscitandogli un leggero sorriso.

“ Hai detto qualcosa testa a spazzola!?” lo imbeccò la Wutai, “ Assolutamente no” “ Non mi convinci” “ Ti dico che non ho proferito parola” “Mmmm...” “ Perché non smetti di mettermi sotto torchio ed andiamo a prenderci qualcosa?” “ Lo farò se paghi tu la mia parte” “ Va bene, va bene” “ Grande! Sbrighiamoci allora, ho una fame” “ Io resto qui” intervenne Strife.

 

Di solito Yuffie o Jessie avrebbero preso in giro la sua pigrizia, ma vedendo quanto affaticato fosse gliela fecero passare liscia, bontà che non si sarebbe più ripetuta.

 

“ Mettiti comodo Cloud, penso io alla tua ordinazione” lo rassicurò Lockhart, “ Prendo” “ Un caffè macchiato, conosco i tuoi gusti” “...Grazie”.

 

Nel momento in cui gli amici si diressero verso il bancone, Strife ebbe l'opportunità di restare un po' da solo ad osservare l'ambiente o per meglio dire le persone. Sembravano tutte così felici e spensierate esattamente come lo erano lui e gli altri prima dell'incidente; ecco che involontariamente la mente lo portò a quel maledetto giorno. Per scacciare via il tremendo ricordo si mise le mani sulla testa spingendo le tempie con forza mente chiudeva gli occhi fermamente.

La sua strategia purtroppo non funzionò. Stava rivivendo uno ad uno quegli orribili momenti, ma quando sentì una melodiosa voce chiamarlo improvvisamente le oscure immagini svanirono.

 

“ Ehi, stai bene?”.

 

A quella domanda Cloud alzò lo sguardo incontrato degli stupendi occhi verdi. Erano talmente simili a quelli di Selena che inizialmente pensò che fosse lei, una volta però che mise a fuoco la figura capì di essere in errore. Infatti aveva davanti una cameriera della sua età, dotata di un' insolita aria innocente amplificata dal fiocco rosa che aveva tra i capelli.

 

“ Mi sa che non stai bene” aggiunse la fanciulla inclinando il viso di lato, gesto semplice ma allo stesso abbastanza potente da scuotere il biondo e portarlo a risponderle, sebbene con l'atteggiamento freddo che riservava a chiunque, specialmente agli sconosciuti.

 

“ Sì, sto bene” “ Non mi sembra, hai mal di testa?” “ Ho detto che sto bene” “ Allora perché ti tieni la testa?”.

 

A quel punto il ragazzo tolse di scatto le mani del capo, movimento che suscitò una risatina nell'interlocutrice, una che fece lo fece rabbrividire: non ne capiva la ragione e poi il suono era unico e bellissimo.

 

“ Sei qui da solo?” “ No” “ Con chi allora? La tua fidanzata?” “ No, con degli amici” “ Serio?” “ Sì, sono lì” “ Vedo...Sei amico di Yuffie e Jessie!? Sai che sono tra le migliori clienti del posto?” “ Ne avevo una mezza idea”.

 

“ Aerith! Il tavolo aspetta!” la rimproverò il capo dello staff interrompendo il loro dialogo.

“ Arrivo! Scusa, ma devo andare. Magari la prossima volta avremo modo di parlare di più”.

Detto ciò tornò a lavoro lasciando un Cloud perplesso e titubante.

 

“ Ecco fatto, abbiamo ordinato!” affermò allegra Yuffie, “ Sì e tra poco arriverà tutto. Qui il servizio è rapidissimo” aggiunse Jessie che vedendo il particolare stato dell'amico gli chiese: “ Cloud? E' successo qualcosa?” “ No, perché?” “ Sei strano, più del solito. Hai visto qualcuna che ti piace?” “ Ma che vai dicendo!” “ Guarda come ti scaldi, ho fatto centro. Dimmi che è?” “ Non è come pensi” “ Dovrò scoprirlo da sola, intrigrante...”.

 

La strenua difesa del biondo subì un pensate attacco quando arrivò ciò che gli avevano scelto. Non fu Aerith a servirli, ma ciò non lo salvò in quanto vicino al latte macchiato preso da Tifa c'era un pasticcino al cioccolato fondente accompagnato da un bigliettino scritto velocemente, ma con cura che recitava: “ Omaggio della casa. Il fondente fa bene alla testa ;)”.

 

“ Visto che avevo ragione! Cosa c'è scritto?” “ Niente Jessie” “ E dai Cloud, facci vedere!” “ Non ti ci mettere anche tu Yuffie” “ Adesso siamo tutti curiosi, amico” “ Anche tu Biggs?” “ Dai lasciatelo stare per ora, non è ancora in forma” si intromise Lockhart con un leggero fastidio nella voce, “ Salvato da Tifa ancora una volta, ma non sarà sempre così” affermarono in coro le due amiche iniziando a consumare le loro squisite ordinazioni.

 

Cloud le imitò, vagando però con lo sguardo fino ad incontrare involontariamente gli occhi di Aerith la quale non esitò a fargli un furbo occhiolino prima di prendere una nuova comanda.

 

“ Perché?” fu l'unica cosa che riuscì a pensare il giovane, non capendo la ragione di tanta gentilezza.

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Capitolo 3
*** Ruba cuori ***


Speculazioni

 

Il gruppo di amici, comodamente seduto, poté finalmente godersi momenti di spensieratezza come non accadeva da tempo. Nonostante l'oscuro incidente era ormai alle loro spalle, non erano sicuri se l'avrebbero mai superato davvero. Aveva lasciato nel loro animo delle profonde e perpetue cicatrici, tuttavia in quel momento, stando tutti insieme, sentivano che un giorno sarebbero guariti.

 

Il discorso che stavano portando avanti finì con il convergere verso l'ormai prossima vita universitaria.

 

“ E' vero che Midgar è in debito con noi, però mi stupisco che ci abbiano offerto vitto, alloggio e coperto tutte le spese del Campus Shinra. E' il più prestigioso al Mondo, la gente viene ammessa solo se ha un talento eccezionale oppure, come capita quasi sempre, se paga le profumate rette” commentò Biggs mentre sorseggiava il caffè nero che aveva ordinato, “ E' stato merito di Barret, è il Preside sai” spiegò Tifa mandando giù un dolcetto alla crema, “ Cosa!?” “ Anch'io sono rimasta sorpresa quando l'ho scoperto, ma è la verità. A quanto pare possiede ottime doti gestionali” “ Wow, non me lo sarei mai aspettato...Immagino che sia vero, le apparenze ingannano”.

“ Ciò però spiega solo una parte di quello che i grandi capi hanno fatto per noi” “ Cosa vuoi dire Yuffie?” chiese Strife, il quale stava tentando di non badare a quanto successo con quella gentile cameriera, “ Non hai ancora controllato il tuo conto in banca, vero?” “ E come avrei potuto? Sono appena uscito dall'ospedale” “ Che caratterino, sperava in un tuo ammorbidimento ed invece...” “ Yuffie” “ Sì, sì ora ti spiego”.

 

Chiaramente intenzionata ad infastidirlo, la Wutai prima prese un bel sorso del suo cappuccino con granella di cioccolato, assaporandolo con gusto, e solo dopo diede la sua risposta.

 

“ Ci hanno aperto un conto bancario e l'hanno riempito parecchio. Stiamo parlando di un milione di Gil a testa” “ Così tanti soldi?!” “ Sì, potremo viverci tranquillamente senza fare più niente” “ Un tentativo patetico...Non userò nemmeno un centesimo” “ Non essere così fiscale Cloud. Non dico che dobbiamo stare in panciolle a vita, ma sarebbe da sciocchi non sfruttarli” “ Preferirei morire di fame che accettare il loro sporco denaro” commentò con amarezza il biondo.

 

Forse fu solo un caso, ma quando venne pervaso da questa rabbia il male alla schiena iniziò ad aumentare esponenzialmente fino al punto da rendere difficile stare seduti.

Attenta come era Tifa si accorse subito della sua smorfia di dolore. Non poteva conoscerne la ragione precisa, ma sapeva che l'amico aveva bisogno di riposo. Per questa ragione, usando una sapiente eloquenza, affermò: “ Biggs, se non sbaglio hai la tua macchina a pochi isolati” “ Esatto Tifa, perché?” “ Potresti portare me e Cloud al dormitorio del campus? Voglio mostrarglielo prima che faccia buio altrimenti potrebbe essere più complicato”. 

Intuendo le intenzioni della mora a causa delle sue continue occhiate furtive verso Strife, il giovane l'assecondò senza ulteriori indugi: “ Va bene, andiamo”.

 

Il trio salutò la rossa e la Wutai, le quali volevano ancora rilassarsi alla Coffee House, per poi dirigersi verso il veicolo. Prima però di uscire Cloud guardò istintivamente all'interno del locale alla ricerca di quei bellissimi occhi verdi che l'avevano casualmente aiutato. Non rintracciandoli provò un istintivo senso di delusione che però si affrettò a scacciare: non doveva fraintendere il gesto di Aerith. In fondo era una cameriera sul posto di lavoro, essere cortesi faceva parte dei suoi compiti, lo era sicuramente con tutti.

 

Una volta rimasta sola con Jessie, Yuffie si affrettò a sussurrarle: “ Avevi ragione Jess! Visto come Cloud si è voltato? Ha certamente visto qualcuno che le piace” “ Già, mi domando chi?” “ Come mai?” chiese con un sorrisetto furbo la castana, “ Voglio vedere qual è il suo tipo” “ Vuoi sapere sapere se rientri nei suoi standard?” “ Interessa anche a te” “ Come!?” “ Per chi mi hai presa? So che hai una cotta per lui”.

 

Colta in fallo la più giovane arrossì imbarazzata, ma riuscì comunque a dire: “ Se anche fosse non posso fare niente...” “ Non è da te assumere questo atteggiamento remissivo” “ Lo faccio per Tifa, anche lei è innamorata di Cloud” “ Il tuo senso di lealtà è ammirevole, ma ricorda che in amore così come in guerra non ci sono regole; conta solo vincere. In più Tifa ha già avuto la sua occasione e l'ha sprecato, perciò se qualcun'altra dovesse prenderlo può incolpare solo se stessa” “ Ha avuto un'occasione? Quando?” “ Quando era più giovane” “ Spiegati” “ Devi sapere che Cloud ha avuto a lungo una cotta non corrisposta per lei” “ Veramente?” “ Sì, parlo dei tempi del loro villaggio natale. Poi quando si sono rivisti dopo anni è stata Tifa ad innamorarsi di lui, sfortunatamente per lei le posizioni si sono invertite” “ Ne sei sicura?” “ Cloud è un tipo particolare quindi non posso dirlo con certezza, ma non sembra che provi sentimenti romantici per lei” “ Potrebbe essere bravo a nasconderli” “ E' una possibilità, lo ammetto. Però fino a quando non si metteranno insieme non ho intenzione di arrendermi, specialmente non senza aver lottato” “ Ti capisco, tuttavia...” “ Se vuoi tirarti indietro mi fai solo un favore, avrò una in meno da stracciare” “ Non potresti stracciarmi nemmeno se ti impegnassi con tutto te stessa” “ Invece sì. Sei troppo giovane per Cloud” “ La nostra differenza di età non è così marcata e poi è solo un numero” “ Non sei comunque adatta, un tipo represso come lui ha bisogno una vera donna, una che ci sappia fare” commentò con delle movenze sinuose che rendevano ancora più chiaro il suo punto, “ Jessie!”.

 

“ Va tutto bene ragazze?” si intromise improvvisamente colei che aveva offerto a Strife un pasticcino, “ Sì Aerith, stavamo solo parlando” spiegò la rossa volendo evitare di attirare ulteriori attenzioni, “ Sarà, basta che non litighiate. La vostra è una così bella amicizia” “ Non temere, non sarà un ragazzo a dividerci” “ Allora è colpa di un ragazzo, eh? Chi?” “ Non vogliamo portarci sfortuna, per cui non te lo diremo” “ Capisco, a proposito. Quel ragazzo biondo, che fine ha fatto?” “ Intendi Cloud?” intervenne Yuffie curiosa, " Immagino di sì" “ E' tornato a casa” “ Non si sente bene vero?” “ Come hai?” “ L'ho visto così abbattuto, era evidente che stesse male” “ Diciamo che si sta ancora riprendendo dopo un lungo periodo in ospedale” “ E' stato male?” “ In certo senso” “ Capisco, allora ho fatto proprio bene ad offrirgli un dolce fondente”.

“ Aerith, quello non è il tuo tavolo. Torna subito qui !” la chiamò nuovamente un capo dello staff irritato, “ Arrivo! Scusate ragazze, ma devo andare oppure mi licenziano”.

 

Yuffie e Jessie la salutarono con un semplice gesto distratto in quanto la loro mente era altrove: avevano scoperto chi avesse pagato il dessert per l'amico e di conseguenza chi, presumibilmente, avesse attirato la sua attenzione.

Avendo una certa conoscenza del suo modo di fare, visto tutto il tempo che passavano alla Coffee House, sapevano che Aerith per quanto gentile non si interessava mai direttamente ad un cliente, perciò se aveva fatto tante domande su Cloud e se gli aveva persino pagato un dessert poteva significare solo che le aveva suscitato un certo interesse.

Non era affatto una buona notizia: Aerith così come Tifa era un “nemica” difficile da superare.

 

La battaglia per il cuore di Strife si era ulteriormente complicata o per lo meno era ciò che le due stavano pensando. Infatti erano cadute in un errore grossolano, ma fondamentale: fare i conti senza l'oste.

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Capitolo 4
*** Confidenze tra amici ***


Confidenze tra amici

 

Mentre Jessie e Yuffie si rendevano conto di cosa fosse accaduto in loro assenza, Cloud si era messo comodo sul sedile posteriore della vecchia utilitaria di Biggs.

Il suo gesto di lasciare il posto davanti a Tifa non fu dettato solo da un senso di cavalleria, ma anche dalla necessità di sdraiarsi un po'. Non importava quanto testardo fosse o quanto volesse stringere i denti, il suo fisico era ancora decisamente debole.

 

“ Va tutto bene lì dietro?” domandò il guidatore lanciando uno sguardo allo specchietto retrovisore vedendo così l'amico combattere con la stanchezza, “ Sì, mi sto solo godendo il viaggio” “ Lo prendo come complimento per le mie capacità di guidatore”.

“ Puoi riposare un po' se vuoi, il dormitorio è a circa mezz'ora” intervenne Tifa con dolcezza, “ Mmm...” “ Su non brontolare come al tuo solito, hai bisogno di recuperare” “ E' così evidente, eh?” “ Non esattamente, però io ti conosco benissimo quindi non puoi ingannarmi”.

 

A quel punto inaspettatamente il biondo invece di ribadire a tono come al suo solito fece uno strano sorriso, uno che nemmeno Lockhart aveva mai visto, per poi portarsi un braccio sopra gli occhi mormorando impercettibilmente: “ Mi sa che non sto bene...”.

 

Non ci volle molto prima che Strife si sopisse vinto dalla pesantezza della giornata. Accertatosi di ciò Biggs poté parlare liberamente con l'amica, discorso che sarebbe presto finito su un tema particolarmente caldo.

 

“ E' stata una bella giornata, meglio di quanto potessi sperare” “ Hai proprio ragione, finalmente Cloud è stato dimesso ed abbiamo potuto passare un po' di tempo tutti insieme” “ Niente male, ma avresti preferito stare da sola con lui” “ Che?” chiese la mora in preda ad un “leggerissimo” imbarazzo, “ Lo sappiamo tutti che ti piace”.

 

Tifa stava per replicare, ma vedendo lo sguardo sicuro del ragazzo di fianco a lei capì che sarebbe stato inutile negare.

“ Mi avete scoperta, eh?” sussurrò con un crescente rossore sul viso che rendeva il suo bel viso ancora più carino, persino un amico di vecchia data come era Biggs non poté far a meno di rimanere colpito da tanta graziosità.

 

“ Sono innamorata di lui, ormai da più di un anno” “ E' tantissimo! Perché non ti sei fatta avanti?” “ Potrei dirti per non rischiare di rovinare il nostro grande rapporto e la nostra complicità, ma sarebbe solo una mezza verità. Il fatto è che non ne ho il coraggio, solo a pensarci mi tremano le gambe”.

 

Sebbene il suo aspetto, che non aveva nulla da invidiare alle più belle modelle del mondo, potesse portare a pensare in un'audacia fuori dal comune, in realtà Lockhart era sempre stata caratterizzata da una grande timidezza, specialmente nella sfera sentimentale la quale risaltava ancora di più quando si parlava di Cloud.

 

Sapendolo perfettamente colui che stava conducendo il veicolo decise di spronarla un po': “ Credo che ormai sia chiara che la tua non sia una semplice infatuazione, ma un sentimento più profondo” “ Lo è” “ Allora dovresti farti avanti. Mi rendo conto che possa essere complicato visto che stiamo parlando della persona più stoica sulla faccia della terra, però devi farlo oppure rischi che qualcun altro ti anticipi” “ Se ti stai riferendo a Jessie e Yuffie, non sono preoccupata per loro. Ho visto come le guarda, niente che mi possa fare allarmare” “ Ferma, ferma. Mi stai dicendo che Jessie e Yuffie hanno una cotta per lui!?” “ Certo, perché? Non te ne eri accorto?” “ Assolutamente no” “ Si vede proprio che sei un maschio” “ Con questa storia di essere un maschio mi state davvero stancando” sbuffò esasperato il ragazzo, “ A sì? Chi altro te l'ha detto?” “ Quella con cui uscivo, ma non è l'argomento del momento” “ Vuoi solo sviare la mia domanda” “ Voglio semplicemente finire il mio discorso. Può darsi che le nostre comuni amiche non abbiamo fatto breccia nel suo cuore, ma potrebbe arrivare qualcun'altra prima o poi” “ Ad essere onesta dubito che una cosa del genere possa accadere” “ Per quale ragione? Non mi sembra che sia così brutto” “ E' bellissimo, però il suo carattere o per meglio dire quello che mostra ai più lo frega. Solo una persona particolarmente tenace potrebbe avvicinarsi a lui”.

 

Sebbene non condividesse il pensiero della compagna di viaggio, Biggs non insistette oltre limitandosi solo ad aggiungere: “ Comunque dovresti parlargli, sarebbe la cosa migliore per entrambi”.

La fanciulla dallo sguardo cremisi si limitò a guardare fuori dal finestrino pensierosa senza dargli un'effettiva risposta.

 

Forse Tifa avrebbe fatto bene a dare ascolto alle parole dell'amico, infatti un paio di giocosi occhi verdi si stavano già facendo strada nella mente di Cloud e no, non erano quelli Selena.

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Capitolo 5
*** Il dormitorio ***


Il dormitorio

 

Casualmente nello stesso momento in cui Biggs raggiunse il parcheggio del dormitorio, Cloud si svegliò di soprassalto. Naturalmente ciò allarmò i suoi amici che immediatamente gli chiesero se stesse bene.

Come c'era da aspettarsi Strife fece finta di niente: non diede nemmeno una spiegazione o una scusa del suo comportamento, scese semplicemente dal veicolo chiedendo di mostrargli la strada verso il luogo dove avrebbe vissuto nel prossimo futuro.

Tifa intuì che probabilmente l'amico di infanzia aveva avuto un incubo dell'incidente, capitava anche a lei sebbene più di rado nelle ultime settimane, tuttavia ancora una volta lo assecondò facendo quanto aveva chiesto, supponendo che fosse meglio così. Avrebbe sì affrontato l'argomento, ma in un momento diverso; adesso Cloud aveva solo bisogno di riposare e di riprendere una certa normalità .

 

Il dormitorio assomigliava di più ad un grande appartamento, perfetto per il gruppo che lo stava occupando da ormai qualche giorno, dove ognuno possedeva una propria stanza ed un piccolo bagno privato. Le aree comuni come la cucina ed il soggiorno invece erano uniche, ma comunque abbastanza grandi da poter accogliere tutti ed anche qualche ospite.

 

Capendo che il biondo non desiderasse altro che tornare a dormire, la moro lo condusse subito nella sua stanza, posticipando un tour più approfondito per un secondo momento.

 

“ Eccoci qui, questa è la tua stanza. Come vedi abbiamo portato ciò che ti era rimasto dall'incidente più qualche altra cosa, però resta piuttosto spoglia” “ Va bene così Tifa, grazie” “ Ma figurati. Ora siamo coinquilini, dobbiamo aiutarci a vicenda” “ Mi sembra giusto. Ci vediamo domani, buona notte” “ A proposito di domani, Barret ci mostrerà il campus e ci illustrerà i vari corsi. Ha detto che dovremo scegliere un indirizzo specifico, ma ci ha lasciato ancora del tempo per decidere vista la nostra particolare situazione” “ Ho capito, domani sarà una noia unica” “ Non fare così, dovresti essere più gentile con lui. Se non fosse stato per il suo intervento a quest'ora non sapremo cosa fare” “ Sarà...”.

 

Per niente convinto dall'ultima affermazione di Lockhart, Strife stava per ritirarsi quando venne fermato nuovamente dalla fanciulla che gli prese il polso con decisione.

A causa del discorso con Biggs quest'ultima stava seriamente pensando di aprire il suo cuore, ma incrociando gli occhi esausti del giovane perse il barlume d'audacia che l'aveva pervasa.

 

“ Cosa c'è Tifa?” “ Ecco...Volevo solo dirti che se dovessi avere bisogno di qualsiasi cosa conta pure su di me. Arriverò in un lampo visto che sono alla porta accanto” “ Lo terrò a mente, ci vediamo”.

 

Una volta che la porta venne chiusa, Lockhart si appoggio con la schiena su di essa mettendosi una mano sul petto: “ La prossima volta, la prossima volta lo farò. Promesso” sussurrò a se stessa prima di andare in soggiorno per rilassarsi con un bel film, una delle sue passioni, insieme al simpatico Biggs.

 

Cloud, completamente ignaro del tumulto di sentimenti che albergavano nell'animo della migliore amica, poté finalmente lasciare andare un tenue lamento di dolore.

 

“ La schiena mi sta uccidendo. E' stata una pessima scelta sdraiarsi in quel vecchio rottame con le ruote” mugugnò prima di cercare una piccola confezione di pillole, quelle prescritte da Selena per il suo malessere. Stando alle dichiarazioni della dottoressa ne avrebbe dovute prendere due al giorno, una appena sveglio e l'altra prima di coricarsi, oltre ad un medicinale liquido da assumere dopo i pasti. Senza ombra di dubbio era una seccatura, però doveva essere diligente altrimenti avrebbe subito delle conseguenze ben peggiori.

 

Una volta assunte la sofferenza si placò permettendogli di farsi una rapida doccia e di mettersi finalmente sotto le coperte.

 

“ Queste lenzuola odorano un po' di chiuso, ma ho dormito in posti peggiori. Quindi d'ora in poi vivrò qui...Mi dà il volta stomaco pensare che tutto sia stato pagato dalla Shinra, tuttavia accetterò il compresso, non voglio lasciare da soli gli altri. Però sarà solo un prestito, non appena avrò denaro a sufficienza ripagherò ogni singolo gil. Non resterò in debito con loro.

Tifa mi è sembrata un po' strana prima, era come se avesse qualcosa da dirmi. Probabilmente è stata solo un'impressione, non è la tipa che mi tiene nascoste le cose. L'impressione di una ragazza particolare invece me l'ha data quella cameriera. Non so perché ma non riesco a dimenticare quei suoi occhi e quel suo sorriso radioso, non hai incrociato nessuno che ne possedesse di simili...Anche il suo nome è unico, Aerith. Mi fa pensare alla terra, il mio invece richiama il cielo...Cielo e Terra, decisamente poetico. Meglio scacciare dalla testa questi assurdi pensieri, non è il momento per certi argomenti e poi è stata gentile solo perché era in servizio. Comunque credo di tornare a trovarla, giusto per ringraziarla per l'omaggio”.

 

Molto presto il flusso di pensieri del giovane cessò e ciò gli permise di entrare nel mondo di Morfero, purtroppo i suoi sogni non sarebbero stati sereni. A dire il vero dall'incidente non aveva avuto altro che incubi e questo non poteva che turbarlo profondamente, oltre a non permettergli di riposare come si deve.

 

Quella stessa sera Yuffie e Jessie, di ritorno dalla Coffee House, avrebbero taciuto su quanto scoperto riguardo ad Aerith, volendo evitare che Tifa, impensierita, diventasse più impavida. Omissione che avrebbe potuto portare con sé delle pesanti ripercussioni e forse avrebbe anche incrinare un rapporto: non quello con Cloud, ma quello tra le stesse amiche...

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Capitolo 6
*** Campus ***


Campus

 

Dopo una notte irrequieta, dovuta sia ad alcuni spiacevoli incubi nonché al forte dolore alla schiena, Cloud si svegliò di buon'ora spinto principalmente dai morsi della fame. Infatti la sera precedente si era coricato senza mettere sotto i denti nulla, se non quel dolcetto della Coffee House che per quanto buono non poteva di certo sostenerlo a lungo. Per questa ragione si diresse immediatamente verso la cucina che aveva intravisto mentre andava in camera dove c'erano ad attenderlo dei pancakes dall'aria deliziosa.

 

“ Buongiorno Cloud, dormito bene?” lo salutò calorosamente Lockhart, “ Devo ancora abituarmi a questo nuovo contesto” “ Immagino, vedrai che molto presto andrà meglio” “ Lo spero, comunque Tifa sei stata tu a preparare tutto questo?” “ Certo, ti sei forse di che grande cuoca io sia?”.

Alla domanda della bellissima ragazza non serviva di certo una risposta, il biondo sapeva bene quanto abile e soprattutto quanto le piacesse mettersi ai fornelli. Per questa ragione si limitò a prendere una consistente porzione di dolce, sapendo che ciò l'avrebbe resa felice ed orgogliosa.

 

“ Guarda chi ha iniziato senza di noi” esordì con finta irritazione Jessie, “ Non hai un briciolo di buone maniere” rincarò la dose Yuffie la quale si sedette vicino a lui rubandogli un po' di cibo.

 

“ Wow, sono deliziosi!” esclamò la Wutai estasiata, “ Ehi, quelli sono i miei” “ Su non essere tanto egoista, tra amici bisogna condividere” “ Non tutto e specialmente non ciò che ho nel piatto” “ Che bambinone, su apri la bocca”.

A quel punto la castana preste un altro pancake tentando di imboccare Strife, gesto che lo spinse a prendere le distanze.

 

La fanciulla dagli occhi cremisi non riuscì a trattenere una risatina dovuta non solo alla piacevolezza del simpatico spettacolo, ma anche alla reazione di Cloud alle prelibatezza che aveva preparato. Si sentì estremamente entusiasta di aver riscontrato un tale successo.

Se il giovane gradiva tanto la sua cucina, allora avrebbe potuto preparargli una cenetta romantica, magari così avrebbe trovato il coraggio per confessargli ciò che da tempo provava.

 

Da lì a poco si unirono al gruppo i restanti due, Biggs e Vincent, desiderosi di iniziare con un po' di dolcezza la giornata. Non ci volle molto prima che la ruggine, formatasi per via delle difficoltà cui erano stati sottoposti negli ultimi mesi, svanisse permettendo loro di dialogare e scherzare come un tempo.

Purtroppo vennero presto interrotti dall'arrivo di Barret. L'omone si distingueva non solo per la mole mastodontica, ma anche per la perdita di parte del braccio destro, effetto collaterale del tremendo incidente.

 

“ Salve ragazzi, sono sollevato nel vedervi tutti insieme” “ Barret come mai da queste parti così presto? Non vorrai assaggiare anche tu i piatti di Tifa” “ Per quanto lo vorrei non posso fermarmi Jessie, dobbiamo andare subito” “ Dove?” “ Tour del Campus” rispose pacatamente Valentine, “ Esatto, dai andiamo” “ Dovremo camminare molto?” “ Un bel po' Tifa, ma una atletica come te non dovrebbe avere problemi” “ Sì, ma...”.

In quell'istante Cloud le lanciò uno sguardo di rassicurazione, si sentiva meglio rispetto alla sera e comunque non avrebbe voluto rappresentare un peso per nessuno.

Tranquillizzata da ciò, la ragazza affermò con ritrovato entusiasmo: “ Ma sì, hai ragione. Dai, andiamo” “ Così mi piaci, seguitemi”.

 

Wallace, presosi una breve pausa dai proprio doveri, illustrò prima l'esterno del Campus ricco di spazi aperti ben curati, simili ai giardini inglesi, poi le singole strutture di supporto come biblioteche, un dojo e persino un ampio teatro dove gli studenti di belle arti potevano esercitarsi. Dopo di che illustrò l'interno, anch'esso gigantesco e ricco di aule e per concludere i vari corsi.

 

Quasi tutti i membri della compagnia ebbero già le idee piuttosto chiare sulla strada da scegliere: Jessie era propensa per arti e spettacolo nonostante la sua maestria in tutto ciò che fosse meccanico, Vincent per criminologia, Tifa e Biggs per menagement e marketing , infine Yuffie per arti circensi, un peculiare corso tipico di Midgar. Strife invece non aveva la più pallida idea di cosa scegliere. Il suo sogno ormai era impossibile da realizzare e non aveva mai avuto un piano di riserva; a dire il vero si sentiva piuttosto perso al momento.

 

Concluso piuttosto velocemente l'illustrazione del posto, Barret si congedò con i giovani amici a causa di una chiamata urgenza del suo staff. Prima però di andarsene disse loro che le prime lezioni sarebbero iniziate già a partire dal giorno dopo e vi avrebbero potuto prendere parte, sempre se fossero stati nelle condizioni psicologiche adatte, altrimenti avrebbero potuto seguirle dopo qualche settimane; trattamento speciale riservato solo ai sopravvissuti all'incidente.

 

Per discutere sul da farsi il gruppo decise di riunirsi nel bar universitario, luogo che sarebbe presto diventato un vero e proprio ritrovo, almeno per alcuni di loro.

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Capitolo 7
*** Un piccolo passo verso l'indipendenza ***


Un piccolo passo verso l'indipendenza

 

Il bar dell'università era il tipico luogo dove i giovani studenti potevano rilassarsi con una buona tazza di caffè o tè, a seconda dei gusti, e prendersi un pausa dalle stressanti sessioni di lezioni ed esami. Sebbene fosse più “anonimo”, assomigliava parecchio alla Coffee House soprattutto nell'atmosfera, il che lo rendeva piuttosto piacevole.

Per lo meno questo era il pensiero comune del comune del gruppo cui faceva però eccezione Cloud. Per il biondo c'era qualcosa di diverso, un qualcosa che lo faceva sentire a disagio. A dire il vero gli capitava sempre in posti del genere, preferiva di gran lunga stare in tranquillità e non in mezzo al caos. Nonostante ciò decise di sforzarsi e rimanere, facendo così prevalere il desiderio di passare un po' di tempo con gli amici rispetto alla sua tipica asocialità.

 

Ordinate delle calde bevande, i giovani ebbero l'occasione di scambiarsi le ultime impressioni sul campus.

 

“ Allora? Cosa ve ne pare?” domandò Biggs mescolando il suo cappuccino, “ Non sono male, però i drink della Coffee House sono nettamente superiori” “ Come sempre Yuffie perdi la lucidità quando hai davanti cose dolci” “ Con questo cosa vorresti insinuare testa a spazzola?” “ Solo che non hai afferrato il concetto della mia domanda: mi riferivo a ciò che Barret ci ha fatto vedere, non a questo posto” “ Non è di certo colpa mia se non ho capito. Se non metti un soggetto nella frase è impossibile capire” “ Si capiva dal contesto” “ Arrampicati pure sugli specchi, non cambierà nulla” “ Sei impossibile” “ Solo perché non riesci mai a vincere con me?” “...Va bene, mi arrendo” “ Un altro successo per la Wutai!”.

 

Il ragazzo, esasperato dal comportamento un po' infantile dell'amica, sospirò prima di bere un sorso nel tentativo di trovare del sollievo. Sebbene fosse irritato dalla castana non potè che darle ragione: le specialità della Coffee House erano decisamente superiori.

 

Casualmente in quello stesso momento anche Strife aveva assaporato la cioccolata calda che aveva preso provando le stesse sensazioni, ma c'era un elemento in più; sentiva che mancava un dolce. Suddetto pensiero gli portò la mente su un caloroso sorriso adornato da bellissimi e profondi occhi verdi. 

Se doveva essere sincero era proprio la mancanza di Aerith a rendere il bar universitario così poco confortevole.

Quasi involontariamente si chiese cosa stesse facendo quella simpatica cameriera, probabilmente servendo ai tavoli oppure stava studiando perché era una studentessa come lui; possibilità più che plausibile visto la loro simile età. Magari il percorso che aveva intrapreso era interessante, forse avrebbe potuto dargli spunto sulla sua prossima scelta.

Non ebbe nemmeno il tempo di domandarsi perché stesse pensando a lei dopo solo un brevissimo scambio di parole che il mal di schiena si ripresentò più vivo che mai, suscitandogli una smorfia di dolore.

 

Resasi conto di questo Tifa interruppe il discorso sulla sua disposizione a frequentare le lezioni già a partire da domani per sincerarsi sulle condizioni dell'amico.

“ Cloud, ti senti male?” “ No, ho solo bisogno di aria” “ Aspetta, ti accompagno” “ Non serve” “ Ma...Come vuoi...”.

“ Ehi Cloud non ci hai detto niente sul tuo parere, nemmeno se hai deciso di frequentare subito o meno”.

L'intervento di Jessie poteva apparire fuori luogo, in fondo Strife sarebbe tornato poco dopo. Però il suo sesto senso le suggeriva che non si sarebbero più rivisti almeno fino al tardo pomeriggio, intuizione che si sarebbe dimostrata corretta.

“ Non ho idea di quale strada intraprendere e proprio perciò iniziò subito a frequentare le lezioni” spiegò semplicemente il ragazzo prima di uscire rapidamente cercando di non dar a vedere il proprio malessere.

 

Una volta all'aperto assunse discretamente la medicina prescritta da Selena. Non era felice per il modo con cui aveva trattato Lockhart, ma non voleva che scoprisse dei suoi problemi.

 

“ Barret mi ha detto che ti avrei trovato da queste parti” esordì una calma ed inconfondibile voce maschile, “ Sephiroth!? Cosa” “ Ci faccio qui? Semplice, per offriti un lavoro” “ Un lavoro?” “ Hai capito bene. So che la Shinra vi ha aperto un conto, ma ti conosco e quindi sono sicuro che non vuoi usarli” “...” “ Come immaginavo, però i soldi sono necessari per mangiare, non trovi?” “ Immagino di sì” “ Allora siamo d'accordo?” “ Mi piacerebbe accettare, ma non sono nelle condizioni per poter combattere, nemmeno a scopo illustrativo” “ Lo sospettavo, sei stato tanto tempo in ospedale. Tuttavia il lavoro che ti offro è d'ufficio, affiancherai Lucrecia con le attività amministrative e solo quando ti sarai rimesso potrai fare cose più pratiche. Non temere per gli orari, sono flessibili e si adatteranno alle tue esigenze universitarie” “ E' un'offerta difficile da rifiutare” “ Per questo te l'ho fatta, allora accetti?” “ D'accordo” “ Saggia scelta, hai da fare adesso?” “ Nulla di urgente” “ Perfetto, vieni con me ti mostrerò il tuo posto di lavoro. Tieni”.

L'uomo lanciò un paio di chiavi che il biondo prese a volo. “ Questo sono?” “ Le chiavi della tua nuova macchina” “ Come Sephiroth!? Non posso accettare” “ Invece sì, il mio dojo è lontano dal dormitorio perciò avrai bisogno di un mezzo” “ Ma” “ Niente ma, considerala un'auto aziendale che puoi usare liberamente” “ Se la metti così non la rifiuto, però mi sdebiterò” “ Ne sono sicuro, ora andiamo”.

 

Sephiroth, anch'egli parte dell'incidente nonché colui che aveva dato il più grande contributo per salvare chi poteva essere salvato, era famoso in tutto il Mondo per le sue incredibili abilità con la Katana che gli avevano permesso di vincere ogni singola competizione internazionale.

Cloud provava una forte stima nei suoi confronti, era il suo idolo e modello, perciò era stato entusiasta quando l'aveva conosciuto anni fa. Proprio per questa ragione lo seguì senza nemmeno avvertire gli amici.

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Capitolo 8
*** Un'altalena di emozioni ***


Un'altalena di emozioni

 

Cloud seguì Sephiroth a bordo della sua “nuova” macchina. Questa era un modello di qualche anno fa, ma comunque le sue condizioni erano particolarmente buone ed inoltre era estremamente ecologica. Apparteneva alla seconda generazione di vetture puramente ad energia rinnovabile sviluppata dalla Shinra per emendare gli enormi danni ambientali causati dagli altri mezzi da essa prodotti.

L'idea di essere a bordo di una creazione della famosa azienda elettrica infastidì non poco il giovane, però visto che si trattava di una gentilezza del suo modello avrebbe soppresso suddetta spiacevole sensazione.

 

Il grande campione della katana non aveva mentito: il dojo si trovava ad un'ora dal dormitorio quindi utilizzare un'automobile o un altro mezzo era necessario.

Comunque il tragitto valeva il tempo speso. La struttura era magnifica e mastodontica, riconoscibile da chiunque anche per la presenza di vari Kanji giapponesi sulla facciata rappresentativi del “ Bushido” e della “ Via della spada”.

 

Parcheggiati i veicoli nel posto riservato ai dipendenti, Sephiroth si avvicinò al giovane amico chiedendogli con un sorriso tipico di chi conosceva già la risposta: “ Allora Cloud, ti è piaciuta la macchina?” “ Sì, è molto comoda e si guida facilmente” “ Mi fa piacere sentirlo, davvero. So che è piccola, ma dovrebbe soddisfare le tue esigenze” “ Lo farà sicuramente” “ Bene, ora entriamo, ti illustrerò il tutto”.

 

L'interno dell'edifico era una commistione tra modernità e tradizione: c'erano numerosi dettagli di arredamento all'ultimo grido, ma altresì oggetti dell'antica cultura nipponica come bonsai e dipinti in stile Ukiyo-e, tipica arte del Sol Levante.

Strife apprezzò molto quest'ultimi elementi essendo un amante della filosofia che celavano, un po' meno il resto soprattutto perché il vero Dojo era solo un'ala della struttura; le restanti erano adibite a servizi di Spa e massaggio. Capì la loro necessità sotto un'ottica economica, però riteneva che stonassero con il concetto del luogo. A sua insaputa anche l'uomo dalla chioma argentata era della sua stessa opinione, però gli investitori avevano insistito al punto da costringerlo a scendere a compromessi.

 

Dopo una considerevole passeggiata, finalmente raggiunsero l'elegante ufficio di Lucrecia, donna sulla sessantina segnata da un passato burrascoso che però non aveva inficiato sulla sua indole magnanima.

 

“ Sephiroth, è lui Cloud giusto?” domandò la signora sollevando lo sguardo dalle sue scartoffie, “ Sì, è proprio lui” “ Mi sembra un tipo sveglio, credo che farà al caso nostro. Piacere Cloud, sono Lucrecia la tua nuova titolare” “ Cloud, Cloud Strife” “ Ok, vi lascio fare conoscenza, ho una lezione adesso” disse l'uomo con evidente contentezza.

 

Rimasta solo con Strife, Lucrecia spiegò le basi di ciò che doveva fare. Non si trattava di nulla di troppo complicato: un semplice controllo di documenti degli iscritti, la regolarità dei loro pagamenti e così via.

Di certo non era minimamente il lavoro che il biondo aveva sempre sognato, ma era sempre meglio di accettare i soldi sporchi della Shinra.

 

Il giovane trascorse l'intero pomeriggio a fare pratica, dimostrando un certo talento. Solo verso le 18 Lucrecia gli permise di andare, dandogli appuntamento per l'indomani dopo l'ora di pranzo. A quel punto Strife avrebbe desiderato salutare e ringraziare Sephiroth, ma non poté in quanto il grande campione non ammetteva alcun disturbo durante le sue sessioni di allenamento, sessioni che terminavano solo in piena notte. Per questa ragione si limitò ad inviargli un messaggio prima di risalire in macchina.

 

Mentre era di ritorno verso casa con animo soddisfatto pensò a quanto sarebbero stati arrabbiati e preoccupati i suoi amici, specialmente Tifa che era sempre attente alle sue esigenze, per via della sua fuga improvvisa. Avrebbe detto loro la verità, probabilmente lo avrebbero perdonato sapendo che si era imbattuto in Sephiroth in persona.

Però ogni pensiero a riguardo svanì quando passò davanti alla Coffee House. Aveva preso istintivamente una strada diversa rispetto all'andata la quale, quasi come se fosse Destino, lo condusse proprio davanti al luogo dove in cuor suo voleva andare. Purtroppo lo attese una sorpresa inaspettata: fuori dal bar vide la stupenda Aerith venire abbracciata da un ragazzo. Sebbene non fosse così esperto in materia capì subito che si trattava di un gesto tutt'altro che innocente o amichevole e ciò gli affossò il morale più di quanto potesse immaginare.

 

“ Certo che è fidanzata” fu l'idea che gli pervase la mente mentre riprendeva la strada verso il dormitorio con una profonda amarezza ed un pizzicore nel cuore.

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Capitolo 9
*** Serata film ***


Serata film

 

Mentre Cloud incontrava il suo idolo, gli altri continuarono a chiacchierare sul prossimo futuro. Erano tutti talmente presi dalla conversazione che non si accorsero della “fuga” di Yuffie. L'esuberante Wutai, curiosa di conoscere il motivo dello strano ritardo di Strife, sgattaiolò via silenziosa ed agile come un gatto.

Sebbene non rientrasse esattamente nella propria natura, era preoccupata per Strife in quanto aveva notato le sue smorfie di dolore proprio come Tifa, ma a differenza di quest'ultima aveva fatto caso ad un particolare cruciale: ogni volta che il biondo dava segni di sofferenza inarcava la schiena in avanti. Lo faceva quasi impercettibilmente, ma non sfuggì all'occhio allenato della Wutai. Decise però di non farne parola con nessuno, se si sbagliava avrebbe allarmato gli altri senza motivo, invece se aveva ragione possedeva tra le mani un jolly nella corsa al cuore del ragazzo che era intenzionata a sfruttare al meglio.

 

“ Quindi abbiamo deciso di iniziare a frequentare a partire da domani, siamo proprio diligenti. Chi l'avrebbe mai detto” commentò ironica Jessie suscitando l'ilarità del gruppo.

Calmatasi Lockhart notò la persistente assenza dell'amico di infanzia, di conseguenza domandò: “ Cloud ancora non si vede, dov'è finito?” “ Ora che me lo fai notare anche Yuffie è sparita” aggiunse Biggs, “ Saranno andati in qualche posto a discutere di un qualcosa di privato”.

Suddetto commentò di Vincent diede involontariamente spunto alla rossa di fare una battutina per provocare la mora: “ Possibile, magari si staranno scambiando qualche bacino, che ne pensi Tifa?” “ Non è da Cloud fare cose del genere” “ Ne sei sicura?” “ Per caso ti sei dimenticata di come è fatto?” “ Lo so, lo so, è freddo e impassibile. Però magari ha solo bisogno di una donna che lo smuova un po', scommetto che dietro la facciata da duro nasconde una passione fuori dal comune” “Jessie!” “ Che c'è? Credi che sia ancora il bambino ingenuo del vostro villaggio? E' un uomo adulto ed ha delle neccesità”.

 

Al solo immaginare uno Strife più intraprendente, Lockhart divenne rossa come i suoi occhi. Imbarazzo che avrebbe permesso all'amica di prenderla in giro ancora per un po', ma venne involontariamente salvata da Yuffie la quale esclamò con un velo di delusione: “ E tanti cari saluti a Cloud!” “ Perché?” domandò Valentine, “ L'ho visto andarsene con Sephiroth” “ Sephitoth!? Cosa vuole da lui” “ Ed io cosa ne so Tifa? Comunque dubito che lo rivedremo presto, sai quanto stravede per quel tipo” “ Già....” “ Avrà avuto le sue buone ragioni” commentò Vincent prima di alzarsi, “ Dove vai?” chiese curioso Biggs, “ Ho delle faccende da sbrigare, ci vediamo dopo”.

 

I compagni, privi dei due elementi più introversi, rimase ancora per svariate ore nell'accogliente locale fino a quando, giunta l'ora di chiusura, furono costretti ad uscire. Non conoscendo ancora bene la zona decisero di rientrare nel dormitorio e preparare delle prelibatezze in casa invece di cercare qualche ristorante carino o un buon fast food. Così Jessie e Tifa si dedicarono alla preparazione della pasta di Midgar, celebre per la sua salsa speciale, mentre Yuffie e Biggs, totalmente negati ai fornelli, si occuparono di apparecchiare la tavola e di scegliere un film da vedere prima di coricarsi.

 

La comitiva, divorata la pietanza deliziosa, si mise comoda sull'ampio divano prima di iniziare a vedere il movie. Essendo stato scelto dalla Wutai non poteva che parlare di una storia di coraggiosi ed intrepidi ninja le cui incredibili gesta riuscirono ad opporsi alla crudeltà di spietati bande criminali prive d'onore.

Non essendo propriamente il genere prediletto da Tifa questa venne ben presto assalita da una pesante sonnolenza che la portò ad appoggiarsi sulla spalla di Biggs. In breve trovò una posizione abbastanza comoda da consentirle di addormentarsi profondamente.

 

Vedendo una scena del genere Jessie, che si era allontanata per prendere dei popcorn, non esitò un'istante a lanciare furbe occhiate e persino qualche battutina in sottovoce all'amico. Sapeva bene che tra quei due non c'era quel genere di legame, ma prendere in giro Biggs era uno dei suoi passatempi preferiti.

 

Caso volle che nell'esatto momento in cui si trovava nell'area adiacente alla porta di ingresso, il biondo rientrò con un'espressione amareggiata.

 

“ Guarda che muso lungo, non dirmi che hai litigato con Sephiroth?” “ Come fai a sapere di lui Jessie?” “ Merito mio, vi ho visti oggi pomeriggio" sussurrò la Wutai non distogliendo gli occhi dallo schermo, “ Capisco...Non è successo niente di spiacevole tra noi, anzi mi ha offerto un lavoro nel suo dojo” “ Sono contenta per te, ma pensi di esserti ripreso a sufficienza?” “ Sì Jessie, in più i miei compiti sono solo amministrativi” “ Ottimo, ma non sforzarti troppo. Non vorrei mai che i tuoi fantastici occhi blu si affatichino. Hai mangiato? Se no c'è della pasta da scaldare oppure puoi magiare un po' dei miei popcorn” “ Ho preso un boccone fuori, però accetterò un po' di popcorn” “ Scelta saggia, gli ho fatti con le mie mani. Mettiamoci comodi prima di assaggiarli che ne dici?” " D'accordo".

 

A quel punto la rossa diresse Cloud verso un posto libero sul divano, lontano dalla sopita Tifa, non c'era da preoccuparsi per Yuffie, quando vedeva film del genere poteva anche crollare il mondo e non se ne sarebbe accorda, posto che occupò insieme a lui così da stargli il più vicino possibile.

Fino alla fine del film rimasero in quella posizione, ma le cose non andarono esattamente come aveva sperato Jessie. Infatti Strife non le diede troppa confidenza, litandosi ai normali atteggiamenti di amicizia. Ciò però non la demoralizzò, anzi ora era più determinata che mai a far “svegliare” l'oggetto del suo desiderio.

 

Se gli universitari andarono a letto intorno alle 23, Vincent tornò solo durante le prime ore del mattino con i vestiti sporchi di fango ed altra poltiglia.

L'indomani non ne avrebbe fatto parola con nessuno... 

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Capitolo 10
*** Incontrarsi ancora ***


Incontrarsi di nuovo

 

Il primo giorno di università era senza dubbio un momento importante, specialmente quando si era stati costretti a rinunciare alla propria normalità a causa di un incidente che non sarebbe mai dovuto capitare, ed infatti la maggior parte del gruppo di giovani amici era sia euforico che un po' intimorito. Come al solito facevano eccezione Vincent e Cloud i quali non avevano minimamente perso la propria compostezza. A dire il vero quest'ultimo era più che altro annoiato, non sapendo quale percorso intraprendere non si sentiva esattamente a suo agio; tuttavia per poter stare con i suoi cari fece finta di niente.

 

Visto che tutti, eccezion fatta per Tifa e Biggs, avevano scelto facoltà diverse si dovettero divedere, dandosi però appuntamento per l'ora di pranzo presso il simpatico ed accogliente bar del campus. Purtroppo Strife dovette declinare l'offerta in quanto era richiesto al dojo di Sephiroth di primissimo pomeriggio. Ovviamente ciò deluse un po' le fanciulle, ma cercarono di non farglielo pesare poiché capivano quanto significativo fosse quel lavoro per lui.

 

Nonostante i buoni propositi il biondo passò l'intera mattinata a vagare tra i corridoi della struttura, trovando terribilmente tedioso ogni singolo corso. Non era mai rientrato nelle sue corde lo studio, non che fosse stupido bensì preferiva più la pratica alla teoria. Sapeva bene cosa avesse implicato il non iscriversi a nulla, l'espulsione. Questo l'avrebbe inevitabilmente allontanato dagli amici e non poteva permetterlo. Doveva trovare qualcosa di leggermente più interessante, ma ci avrebbe pensato l'indomani, ormai era tempo di andare da Lucrecia.

 

Mentre si stava dirigendo verso la propria macchina il dolore alla schiena si accentuò. Fu solo per un istante, ma abbastanza da farlo piegare in avanti e costringerlo a prendere una medicina extra.

Sfortunatamente avrebbe dovuto convivere con attacchi del genere, sperava solo in un loro non aumento di frequenza altrimenti avrebbe dovuto contattare Selena e sperare che le sue condizioni non stessero peggiorando.

 

“ Se sei tanto cagionevole non dovresti andare in giro da solo” lo sorprese una canzonatoria voce femminile. Avendo ancora la testa scombussolata dal malessere non la riconobbe, per cui le rispose con tono freddo e distaccato: “ Non sono affatto cagionevole, tutt'altro” “ Ancora con questa finta dell'uomo tutto di un pezzo, non hai capito che con me non funziona?”.

A quel punto il biondo incuriosito le prestò attenzione rimanendo di stucco quando vide che si trattava della cameriare della Coffee House.

 

“ Ae...Aerith?” “ Vedo che hai letto il mio nome l'ultima volta” “ Ci ho fatto caso di sfuggita...” commentò distogliendo lo sguardo, “ Se lo dici tu, comunque ti conosco anch'io Cloud” “ Saranno state Yuffie e Jessie a parlarti di me” “ Bingo! Ti sto ancora aspettando” “ Come?” “ Non puoi avere una memoria così corta, riguardo al tornare nel posto in cui lavoro così avremo potuto parlare?” “ Ah, sì...Sono stato impegnato” “ Posso capire, caspita!” esclamò improvvisamente la giovane buttando casualmente lo sguardo sull'orologio del campanile che sovrastava il campus.

 

“ Cosa c'è?” “ Ho perso l'autobus! Cavolo, adesso non arriverò mai in tempo” “ Alla Coffee House?” “ Sì, sono talmente fissati con la puntualità che rischio seriamente di essere licenziata. Ora corro via, mi raccomando vieni a trovarmi”.

 

Non volendo che perdesse il posto di lavoro, Strife agì d'impulso dicendole: “ Aspetta, posso accompagnarti io” “ Non hai lezioni?” “ No” “ Non vorrei essere un peso” “ Devo comunque passarci per andare al dojo di Sephiroth” “ Ad allenarti?” “ No, ci lavoro” “ Se le cose stanno così, accetto volentieri”.

Il radioso sorriso che gli diede in ringraziamento fece scaldare il cuore del giovane e persino dimenticare il male alla schiena.

 

Durante il tragitto verso l'auto Aerith diede sfoggiò della vitalità che Strife aveva intravisto in lei già durante il loro primo, breve incontro.
 

“ Allora Cloud, da quanto lavori al dojo?” “ Ieri ho fatto la prima prova” “ Quindi è il tuo primo giorno effettivo?” “ Esatto” “ Capito, ti auguro buona fortuna, ma sono sicura che andrai alla grande”.

Di fronte al caloroso incoraggiamento della fanciulla, il ragazzo non poté

contenere un piccolo sorriso ed interessarsi un pochino a lei.

 

“ Che corso segui Aerith?” “ Hm?” “ Non sei una studentessa della Midgar University?” “ Oh, si certo. Sono a medicina, anche se sono in ritardo sui tempi” “ Sono difficili gli esami?” “ Sì, però non è quello il problema. Purtroppo la borsa di studio che mi hanno dato non copre tutte le spese e quindi per pagare quelle che rimangono devo lavorare duramente. Come immaginerai è quasi impossibile far conciliare le due cose. Però non voglio arrendermi, curare chi è malato è la mia vocazione. Tu invece cosa segui?” “ Oggi è il mio primo giorno anche in università” “ Caspita, è la tua giornata di nuove esperienze” “ Suppongo si possa dire così” “ Quale facoltà hai scelto?” “ Nessuna” “ Non c'è niente che ti piace?” “ Già” “ Non hai una passione o un sogno?” “ Ce l'avevo una volta” “ Ora?” “ Non più” “ Perché?” “ E' una lunga e complicata storia”.

A quel punto Cloud si incupì spingendo la donzella a rassicurarlo dolcemente: “ Se non vuoi parlarne, non ti forzerò” “ Grazie”.

 

Giunti in breve nelle prossimità del mezzo, Strife stupì la compagna con un gesto di altri tempi: le aprì la portiera facendola sedere comodamente. 

Ancora una volta la castana gli regalò un sorriso che per poco non gli fece tremare le gambe. Con grande sforzo riuscì a ricomporsi ed a mettersi alla guida.

 

Pensò che il “peggio” fosse passato, ma si sbagliava. Rimasto solo con lei in uno spazio così piccolo poté  sentire il suo meraviglioso profumo, un'inebriante miscela di fiori, che sembrava attirarlo come una calamita.

Si sarebbe dovuto impegnare per non fare delle idiote gaff, in fondo Aerith al massimo lo poteva vedere come un amico considerata l'esistenze di quel misterioso ragazzo che l'aveva abbracciata l'altro giorno. Tuttavia presto avrebbe appreso una notizia in grado di cambiare le carte in tavola.

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Capitolo 11
*** Istinto protettivo ***


Istinto protettivo

 

Strife si concentrò sulla strada sia per non sbagliare, in fondo si era appena trasferito in zona, sia per non rischiare di essere scoperto a fissare i magnetici occhi verdi di Aerith.

Quest'ultima, per nulla tesa o agitata, si stava godendo talmente tanto la corsa da sembrare quasi una bambina al parco giochi.

 

“ Era una vita che non salivo su una macchina! Devo dire che è decisamente meglio dei mezzi, qui posso stare comanda senza rischiare di essere schiacciata dalla folla e poi non mi sta nemmeno venendo il mal di stomaco. Sarà sicuramente per le tue abilità” “ Dici?” “ Certo, sei un ottimo guidatore. Dove hai imparato?” “ E' stato mio padre ad insegnarmi, lui era un vero mago al volante”.

 

La cameriera, mostrando un'intelligenza emotiva fuori dal comune, non solo si accorse del verbo al passato usato dal biondo, ma anche dell'impercettibile incupimento nel suo volto. Ciò le fece capire che qualcosa di brutto era accaduto al papà del dipendente di Sephiroth, quindi cambiò rapidamente argomento non volendo affrontare un tema così delicato con qualcuno in cui si era imbattuta giusto un paio di volte.

 

“ Allora Cloud, a che ora devi essere a lavoro?” “ L'una e mezza” “ E a che ora stacci?” “ 18:30/19, dipende dal numero di scartoffie” “ Incredibile, i miei stessi orari. Peccato, però...” “ Perché?” “ Non potrai venire a prenderti quel caffè, forse quando mi cambieranno i turni” “ Troverò uno spazio per un caffè” “ Quindi è ufficiale? Hai accettato il mio invito?” “ Direi di sì” “ Ce ne è voluto di impegno, ma alla fine ti ho convinto” affermò la fanciulla con uno dei suoi tipici sorrisi calorosi. Vedendolo il ragazzo si perse per un attimo in esso. Sarebbe stato impercettibile per chiunque, ma non per la castana la quale si sentì stranamente felice di esserne l'artefice.

 

“ Lavori alla Coffee House dalla sua apertura?” chiese il biondo insolitamente curioso di conoscere meglio colei che stava accompagnando, “ Sì ed è il migliore che abbia mai fatto visto che mi conferisce uno stipendio decente più le mance ed ho persino l'assistenza sanitaria. Prima invece mi arrangiavo solo con piccoli lavoretti mal pagati, perciò sono contenta di aver trovato un posto del genere. Tuttavia non è sempre tutto rose e fiori” “ Come mai?” “ Non tutti i clienti sono gentili come te”.

 

Strife rimase piuttosto stupito nel sentirsi chiamare “gentile” dalla donna più cortese che avesse mai visto, nonostante ciò continuò ad indagare sull'argomento cercando di rimanere composto .

“ Qualcuno ti infastidisce?” “ A volte, ma di solito sono innocui. Negli ultimi giorni però ce ne uno troppo invadente e non importa quante volte gli abbia detto di non essere interessata ad uscirci insieme, sembra non sentire. Ieri ha anche allungato le mani: mi ha abbracciata. Normalmente mi piacciano gli abbracci, ma il suo è stato orribile. L'ho scacciato senza pensarci e l'ho avvertito che se avesse continuato a fare così avrei chiamato le autorità. Spero davvero di essermene liberata”.

 

Lo sfogo le fece bene, non le piaceva parlare male delle persone però quel tizio l'aveva davvero fatta rabbrividire. A sua insaputa servì anche il guidatore il quale capì di essere arrivato alla conclusione sbagliata l'altro giorno, quello che aveva visto non era affatto il fidanzato di Aerith.

 

Per quanto entrambi avessero voluto continuare a parlare e conoscersi meglio, il viaggio terminò rapidamente e sfortunatamente non c'era tempo nemmeno per salutarsi decentemente.


“ Grazie mille Cloud, non lo dimenticherò” “ Non pensarci” “ Invece sì e per sdebitarmi ti offrirò un'intera merenda” dettò ciò la donzella uscì dal veicolo, ma non senza prima di regalare un occhiolino al suo nuovo amico, il quale del tutto involontariamente le sorrise leggermente.

 

“ Quindi quello dall'altra volta non era il suo ragazzo, perché mi fa così piacere? Sarà per colpa di tutte le medicine che sto prendendo oppure...No, non può essere, non sono cose per me” rifletté mentalmente il giovane, rimasto solo, qualche istante prima di buttare un'occhio verso l'elegante locale.

“ Se Sephiroth mi ha insegnato una cosa è quella di indagare sempre fino in fondo e questo vale in qualsiasi campo. Se voglio fare chiarezza su questo insolito tumulto interiore devo vederla di nuovo. Per fortuna che ho già un posto prenotato”.

 

Il sorriso che gli aveva adornato il volto sparì nel momento in cui vide un ragazzo nascosto nel vicolo opposto alla Coffee House fissare l'interno dell'edificio. Sebbene non ne avesse prove certe, il suo istinto gli diceva che si trattava della stessa persona che aveva infastidito la dolce castana.

Provò istintivamente una grande rabbia e di conseguenza la voglia di dargli una bella lezione, tuttavia sapeva di non essere in buone condizioni fisiche ed inoltre non voleva apparire un tipo violento specialmente quando era in prossimità della castana. Desiderava ugualmente aiutare colei che aveva appena accompagnato, ma doveva farlo in modo diverso, in un modo più fine...

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Capitolo 12
*** Percezioni ***


Percezioni

 

Nonostante rischiasse di arrivare in ritardo al suo primo di lavoro, Cloud rimase dov'era ad osservare il misterioso individuo.

A dire il vero suddetto comportamento non era poi così insolito, infatti sebbene apparisse freddo e disinteressato possedeva un buon cuore che lo spingeva ad aiutare chi era in pericolo. Per cui avrebbe scelto di fare in questo modo con chiunque si fosse trovato in una situazione del genere, la cosa strana invece risiedeva nella rabbia e timore che lo pervadeva. Sephiroth gli aveva insegnato a domare le proprie emozioni, solo così si poteva controllare una spada stando alle sue parole, ma quando c'era in gioco Aerith nessun suo schema funzionava più.

 

Proprio quando si stava convincendo ad affrontare il tizio, questi si dileguò. Dal modo in cui si era mosso probabilmente non sarebbe più tornato, ma esisteva pur sempre una possibilità. Di conseguenza, prima di andare da Lucrecia, lasciò il numero di telefono ad un commerciante lì vicino chiedendogli di chiamarlo se avesse rivisto il ragazzo invadente.

 

Intanto la castana, del tutto ignara di quello che stava accadendo all'esterno, si era già messa la divisa, adornato il volto con un sorriso, più luminoso del solito, e legata i capelli in un bel fiocco.

 

“ Eccomi pronta!” esclamò entusiasta ad una sua collega nonché amica, una certa Penelo, che stava preparando le macchine del caffè.

“ Aerith, cosa ti è successo?” “ Niente, perché?” “ Sei più radiosa” “ Sarà una tua impressione” “ No, no, lo sei” “ Dici? Forse mi sono solo svegliata con il piede giusto” “ Può darsi, ma secondo me dipende da quello che ti ha accompagnata”.

 

Nel sentire quell'affermazione, pronunciata con un pizzico di malizia, la cameriera sgranò gli occhi stupita domandando: “ Ci hai visti?” “ Tutti ti abbiamo vista e siamo più che felici per te. Finalmente hai trovato qualcuno che ti piace” “ Frena, frena, io e Cloud non stiamo insieme. Non possiamo neanche definirci amici, ci siamo visti solo un paio di volte” “ Meglio, così eviti la friendzone” “ Stai correndo un po' troppo” “ Va bene, va bene, non è il tuo ragazzo” “ Brava” “ Però mi sembra un tipo carino” “ Lo è ed è anche gentile: mi ha dato un passaggio senza alcun secondo fine. Inoltre ha un non so che di intrigante, magari perché non mostra subito cosa si nasconde dietro la sua facciata” “ Mi sembri decisamente presa da questo Cloud” commentò con sorrisetto Penelo per poi aggiungere “ Dovresti provare a conoscerlo meglio, in pochi ti colpiscono tanto” “ A dire il vero l'ho già invitato per una merenda”.

 

L'amica della castana, sempre più eccitata, le diede una pacca sulla spalla esclamando: “ Allora vedi che ti piace!” “ Shh, non serve gridarlo ai quattro venti” “ Quindi lo ammetti” “ Sì va bene, mi piace. Però non se sia fidanzato o se sono il suo tipo. Insomma quelle con cui si accompagna sono così atletiche da sembrare delle modelle di fitness, soprattutto una mora. Ti giuro che non ho mai visto nessuna con un corpo simile” “ Non è da te essere insicura, deve piacerti proprio tanto” “ Penelo!” “ Che c'è? Ho semplicemente fatto un'osservazione”.

A quel punto la castana esasperata sospirò: “ Dai, iniziamo a lavorare” “ Certo e Aerith. Non c'è motivo per cui non dovresti piacergli, sei bellissima sia dentro che fuori” “ Grazie Penelo, se vuoi sai essere di conforto” " Se voglio, ma non lo voglio spesso" " Sei tremenda" " E ne vado fiera", affermazione che suscitò una divertita risata nella castana.  

 

Il turno procedette tranquillamente e senza intoppi. Aerith a dirla tutta ogni tanto si assentò mentalmente, ma nessuno prestò troppo attenzione a suddetto elemento poiché di tanto in tanto era solita farlo. Diceva che dipendeva dalla stanchezza, viste le poche ore di sonno che si poteva concedere, ma questa volta la sua mente non era vinta dalla fatica bensì dal ragazzo che casualmente aveva incontrato.

Il dialogo con l'amica non aveva fatto altro che accentuare ciò che sentiva già dalla loro prima e fugace interazione. Se ciò da una parte la esaltava, era tanto tempo che non provava niente del genere, dall'altra la rattristava poiché non aveva la minima idea di quando si sarebbero rivisti. Il fatto che fossero nello stesso campus non aiutava, la Midgar University era enorme, trovare qualcuno alla cieca era un'impesa quasi impossibile ed inoltre non aiutava il fatto che Strife non avesse ancora scelto un corso da seguire. Solo un colpo del Destino avrebbe potuto aiutarla.

 

Con questa contraddizione nel cuore si diresse verso la lontana fermata dell'autobus. Dovette correre per non perderlo, il turno era stato più lungo del solito a causa di un improvviso afflusso di gente, le rimanevano giusto dieci minuti a disposizione.

Esattamente quando giunse nei pressi dell'obiettivo una voce la fece rabbrividire.

“ Vai di fretta Aerith?”.

 

La ragazza, capendo che il tizio inopportuno l'aveva seguita di nuovo, non rispose alla richiesta proseguendo per la propria strada. Purtroppo venne fermata dal giovane che non esitò un attimo ad afferrarle il polso con decisione.

Costretta ad affrontarlo, decise di usare il suo tipico tono cortese invece di richiamare l'attenzione dei passanti.

 

“ Ardyn, non ti avevo sentito” “ Facciamo finta che ti creda, allora dove stai andando?” “ A prendere l'autobus che sta partendo proprio ora, lasciami oppure lo perderò” “ Non posso permetterti di usare un mezzo pubblico, lascia che ti dia un passaggio” “ Sei gentile, ma non accetto passaggi” “ Ma davvero...” “ Sì, ora se vuoi scusarmi”.

 

La castana tentò di divincolarsi, ma il ragazzo rafforzò la presa fino a farle male per impedirle di fuggire.

“ Non vai da nessuna parte. Mi sono stufato di correrti dietro, è arrivato il momento di” “ Faresti meglio a lasciarla andare, non te lo ripeterò una seconda volta” intervenne improvvisamente Strife stritolando la spalla di Ardyn. Sebbene fosse ancora convalescente, la forza che gli aveva permesso di sopravvivere all'incidente risiedeva ancora in lui.

 

“ Tu chi saresti?” domandò irritato il molestatore, “ Il mio ragazzo” sparò senza pensarci Aerith, approfittando allo stesso tempo dell'attimo di distrazione di Ardyn per liberarsi da lui ed avvicinarsi al biondo per poi avvolgergli il braccio.

Quest'ultimo, intuendo il piano della fanciulla, non piegò un ciglio, anzi fissò con fare ancora più cagnesco l'altro giovane.

Ardyn diede in un primo momento l'idea di cercare grane, ma quando notò la folla iniziare a fissarlo fuggì nell'ombra minacciando però che non sarebbe finita lì.

 

“ Grazie Cloud, mi hai salvata” sussurrò la cameriera scevra dalla tensione, “ Era lui il tipo che ti ha già infastidito?” “ Proprio lui” “ Dovresti denunciarlo” “ Non credo che serva più, sono sicura che l'hai spaventato a sufficienza. A proposito, scusa per averti chiamato il mio ragazzo” “ Era necessario per sbarazzarci di lui” “ Giusto, grazie ancora ora devo”.

Aerith si interruppe quando vide il mezzo partire senza di lei.

“ E tanti cari saluti, inizio davvero ad odiare quel tipo”.

 

Strife quasi come se fosse stato attirato da un'energia mistica fissò l'autobus, venendo attraversato da un tremendo brivido, lo stesso che aveva preannunciato il disastro di qualche mese prima.

 

“ Cloud, stai bene?” “ Come?” “ Mi sembri scosso” “ Stavo solo pensando” “ A cosa?” “ Niente di importante. Dovevi prendere il bus per tornare a casa?” “ Sì, ma adesso devo aspettare il prossimo. Che seccatura” “ Posso accompagnarti, se vuoi?” “ Sul serio!?” “ Sì” “ Accetto la tua offerta, ma credo di doverti di più di una merenda”.

 

L'ultimo commento giocoso della castana cadde nel vuoto, Cloud si era di nuovo perso nel mezzo. C'era qualcosa, una sensazione inspiegabile a parole in base alla quale sapeva che sarebbe successo qualcosa di brutto alle persone al suo interno.

 

 

Quella corriera sarebbe sparita nel giro di una decina senza lasciare traccia. La Shinra avrebbe insabbiato il tutto mettendo a tacere testimoni e familiari delle vittime.

Un'entità oscura si stava diffondendo impercettibilmente per le strade di Midgar, un male che Strife non avrebbe mai più voluto incontrare.

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Capitolo 13
*** Appuntamento ***


Appuntamento

 

Solitamente Aerith non accettava l'aiuto degli altri quando si trattava di incombenze o situazioni che poteva gestire con le sue forze, sicuramente perdere un bus rientrava tra queste. Tuttavia non fece la minima resistenza quando Strife le offrì un passaggio per la seconda volta in quello stesso giorno. In parte la molestia di Ardyn aveva giocato un ruolo importante, l'aveva turbata al punto che non se la sentiva di stare da sola, però non fu la ragione principale. Voleva passare ancora del tempo con l'amico di Jessie e Yuffie, desiderava conoscerlo meglio.

 

Salita nuovamente nella comoda macchina dell'universitario si rese immediatamente conto della persistenza del proprio profumo. Il fatto che Cloud non l'avesse coperto con qualcosa diverso, come ad esempio il suo deodorante, la rese insolitamente felice, evidentemente gli piaceva e ciò la elettrizzava.

Superato il momento di piacevolissima sorpresa, tornò ad essere la ragazza curiosa ed un po' sfacciata di sempre.

 

“ Cloud grazie ancora per prima, se non fossi arrivato non so come sarebbe potuta finire” “ Te la saresti cavata ugualmente” “ A sì?” “ Non ti conosco un gran che, però ho come l'impressione che tu non sia una che si faccia mettere i piedi in testa” “ Ma davvero?”.

La domanda della castana ora, adornata da un radioso sorriso, era più provocatoria che altro.

“ Sì, sei una tipa tosta” “ Non so se sia un complimento, comunque lo accetto. A proposito della tua impresa eroica, è stata una fortuna che passassi di lì proprio nel momento del bisogno”.

 

A quel punto Strife si irrigidì. Non è che volesse mentirle sul perché fosse intervenuto nell'istante opportuno, ma allo stesso tempo capiva che dirle di averla posta “ sotto osservazione” non era di certo l'ideale.

Di conseguenza si limitò a commentare, cercando di sembrare il più naturale possibile con: “ Un'inaspettata coincidenza”.

“ Allora non eri passato per quel caffè, meglio così poiché non mi avresti trovata”.

 

Cloud si rimproverò mentalmente per non averci pensato: dirle che era andato alla Coffee House per riscuotere il suo “premio” aveva certamente più senso di un fortuito incontro, ma ormai era troppo tardi.

Per sua fortuna Aerith gli credette o per lo meno fece finta di farlo, salvandolo da un ulteriore imbarazzo.

 

La parte successiva del tragitto proseguì nel silenzio, ma non era uno scomodo bensì uno rilassante e naturale.

Di tanto in tanto l'amico di Sephiroth lanciava uno sguardo furtivo verso la passeggiera. Sebbene non lo volesse, rimase sempre di più stregato dai suoi lineamenti morbidi e delicati nonché dai suoi meravigliosi occhi smeraldo. Non poteva negare di essere sempre accompagnato da stupende ragazze, ma Aerith era diversa, era più speciale.

Si accorse altresì di come la fanciulla desse l'idea di essere assente mentre guardava la maestosa Midgar fuori dal finestrino, era come se stesse provando a sentire una flebile musica. Certamente per molti poteva essere percepito come insolito se non addirittura strano, ma per lui era semplicemente stupendo; sarebbe potuto rimanere a guardarla per ore.

 

Seguendo le indicazioni della studentessa di medicina il duo giunse nei bassifondi, per la precisione in una palazzina popolare piuttosto mal ridotta.

 

“ Eccoci arrivati, l'appartamento più in alto è quello dove abito. Non è un granché, ma è l'unica casa che posso permettermi. Mi dispiace averti portato fin qua giù” sussurrò quasi la giovane donna palesemente imbarazzata, “ Non è niente di nuovo, sono stato per anni in una baracca decisamente peggiore di questa e ci sarei ancora se non fosse per la borsa di studio della Shinra” “ Hai ottenuto una borsa che copre tutte le spese!? Sei un genio allora” “ Neanche lontanamente...”.

 

In quel frangente Cloud si ritrovò a fissare negli occhi Aerith, quello sguardo buono e pieno di vita lo convinse a non mentire.

“ La Shinra l'ha data a me ed ai miei amici perché era in debito con noi” “ Deve essere una cosa grossa, quella società non è certo nota per filantropia” “ Lo è, però” “ Non vuoi parlarne, va bene tranquillo” “ Grazie” “ Grazie a te, se sono a casa ad un'ora decente è solo merito tuo. Ci vediamo presto, ok?” “ Ok”.

 

La castana, prima di chiudere la portiera, si rivolse verso Strife e raccogliendo tutto il suo coraggio gli disse: “ Ricordi che ti ho promesso qualcosa di più di una merenda?” “ Sì?” “ Che ne dici se questo sabato ci andiamo a mangiare un bel piatto di ramen nel nuovo locale in città?” “ Ramen?” “ Non ti piace?” “ No, tutto il contrario” “ Quindi affare fatto?” “ Sì, va bene” “ Ottimo, ci vediamo verso le 19 di questo Sabato nella più piccola piazza di Midgar” “ Ok” “ Puoi darmi il tuo telefono per un secondo?”.

 

Completamente stordito dall'inaspettata evoluzione degli eventi, il giovane l'assecondò, dopo pochi istanti  ricevette indietro il suo strumento.

 

“ Ti ho lasciato il mio numero, scrivimi quando arrivi al dormitorio così potrò registrare il tuo di numero" " D'accordo" " Ottimo! Ciao e guida con prudenza”.

Salutato il dipendente del dojo, la castana si diresse verso la propria abitazione canticchiando un simpatico motivetto.

 

Intanto Strife stava fissando lo schermo del cellulare sul quale si leggeva: Aerith <3

Sebbene nessuno l'avesse detto, era limpido come l'acqua che lo stoico e freddo superstite aveva un vero appuntamento e ciò lo fece sentire stranamente euforico.

 

“ Forse una vita normale non è poi una mera chimera” rifletté con un sorriso mentre prendeva la strada verso il campus.

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Capitolo 14
*** Curiosità ***


Curiosità

 

Aerith stava salendo le numerose scale esterne che l'avrebbero condotta a casa. Di solito le odiava, dopo una lunga e faticosa giornata l'ultima cosa che voleva era fare altro esercizio fisico, ma non questa volta. Aveva la testa talmente altrove da nemmeno rendersi conto di esse.

 

Stava ripensando agli ultimi ed inaspettati eventi. Nonostante la spiacevole parentesi di Ardyn, era stato un giorno spettacolare: non solo aveva rincontrato quel biondino che l'aveva profondamente intrigata, ma si era persino procurata un appuntamento con lui.

A mente fredda si rese conto di quanto le sue azioni fossero state audaci, forse un pochino troppo. Però non importava, tutto si era risolto per il meglio.

 

Giunta sul pianerottolo della propria abitazione venne sorpresa da una voce che conosceva bene: “ Ciao Aerith, questa sera hai fatto prima”.

 

La donna che l'aveva salutata era un'imprenditrice caduta in rovina, stando alle sue parole per colpa di un socio imbroglione, costretta a vivere in un quartiere popolare a causa del totale pignoramento dei propri beni, provvedimento necessario per coprire i debiti. Nonostante avesse subito un colpo del genere non si era mai data per vinta, infatti aveva avviato da poco una star-up incentrata su moda e trucco, le sue più grandi passioni, la quale prometteva decisamente bene.

 

“ Buonasera Madame M, non c'era molto traffico” “ Mmmm, ti ho vista sai?” “ Come?” “ Sei stata accompagnata da un bel giovanotto. Finalmente hai dato ascolto ai miei consigli ed usato il tuo fascino sepolto sotto quel look banale, così non hai preso un pidocchioso autobus” “ Non l'ho fatto certamente per questo e poi mi piace come mi vesto. Non sarò all'ultimo grido, ma almeno posso lavorare tranquillamente” “ Puoi farlo anche con qualcosa di adatto alla tua giovane età e bellezza. Guarda me: anche se sono finita in uno squallido complesso rimango pur sempre un'elegante signora” “ Non ho intenzione di cambiare” “ Per adesso, ma magari con il tempo" " Non credo proprio" "Va bene non insisto oltre, immagino che vorrai riposarti” “ Grazie” “ Una cosa soltanto, quello con cui se venuta è carino come sembra?” “ Cloud, si chiama Cloud e sì, è più che carino” “ E' un bravo ragazzo?” “ Non lo conosco bene, ma sono sicura che sia un tipo a posto” “ Lo spero davvero, l'ultimo non sapeva nemmeno tenerselo nei pantaloni” “ Madame!” “ Sto semplicemente dicendo la verità. Comunque, lo rivedrai?” “ Sabato sera, abbiamo un appuntamento” “ Ti ha già chiesto di uscire, è un tipo audace” “ A dire il vero sono stata io a proporlo” “ Interessante...” “ Cosa?” “ Se non si è fatto avanti deduco che sia introverso se non addirittura timido” “ Non è un male” “ Concordo, specialmente per una spigliata come te. Non avrai troppi problemi a farlo uscire dal suo guscio. Inoltre ciò non lo rende come il precedente e questo mi fa stare più serena” “ Lo sono anch'io, bene ora devo andare. Ci vediamo domani” “ Certo e se dovessi voler aiuto per scegliere cosa mettere durante il vostro primo appuntamento fammelo sapere” “ Ci penserò su...” “ Brava ragazza”.

 

Una volta solo nell'appartamento la cameriera sentì tutta la fatica della giornata riversarsi sulle spalle. Per questa ragione non perse altro tempo ad andare in bagno e prepararsi un meritato bagno caldo.

 

Intanto Strife, dopo aver guidato per un'altra ora buona, arrivò al dormitorio sentendosi stranamente felice. Era dall'incidente che non provava niente del genere: gli orrori visti, subiti e persino inferti non avevano lasciato mai la sua mente. Non importava la terapia a cui era stato sottoposto all'ospedale o al recente supporto di Tifa e degli amici, niente sembrava in grado di confortarlo. Poi ecco che incontrare per puro caso Aerith aveva fatto ciò che riteneva impossibile, era proprio vero quello che si diceva: una singola persona può cambiare tutto.

 

Entrato nell'appartamento venne accolto da Vincent, il quale gli fece un semplice cenno con il capo, e da Tifa che invece gli si avvicinò e lo salutò calorosamente: “ Cloud sei tornato, mi stavo iniziando a preoccupare”.

Solo allora il giovane si era reso conto dell'ora, 21.30, molto più avanzata rispetto a quella che aveva comunicato agli altri.

 

“ Sono rimasto più a lungo nel dojo, c'erano delle pratiche urgenti da sbrigare” “ Già ti mettono sotto? So che vuoi fare buona impressione con Sephiroth, ma non devi strafare, sei ancora” “ Sto bene”.

 

La risposta gli uscì dalla bocca troppo freddamente, suscitando così un'espressione di tristezza nella mora. Non essendo affatto sua intenzione ferirla le mise una mano spalla e precisò, controllando il proprio tono, “ Apprezzo la tua preoccupazione, davvero, ma sto recuperando velocemente” “ So che sei forte, ma cerca di non strafare” sostenne Lockhart con un ritrovato sorriso, “ Va bene” “ Me lo prometti?” “ Lo prometto”.

 

I due si scambiarono uno sguardo d'intesa, che durò troppo poco per Tifa, prima che Cloud chiedesse: “ Gli altri? Sono usciti?” “ Sì, stanno esplorando i dintorni in cerca di un localino” “ Non sei andata con loro?” “ Dovevo finire di sistemare alcune cose relative all'università e comunque sono piuttosto stanca per uscire” “ Per i tuoi allenamenti di arti marziali?” “ Sì, li ho ripresi da qualche settimana però ancora sono lontana dalla mia vecchia forma” “ Non direi” “ Sei gentile, però so di avere ragione: mi stanco troppo facilmente ed i miei pugni hanno perso forza. Se voglio tornare a gareggiare devo mettermi sotto” “ Mi sembra sensato, ma non strafare” le disse Strife con un leggero sorriso, “ Ora mi prendi in giro con le mie stesse parole?” “ Te la sei cercata” “ Sei più spiritoso del solito” “ Non va bene?” “ Il contrario, ti preferisco così. Ti va di vedere un film con me e Vincent?” “ Fammi prima fare una doccia” “ Certo, ti aspettiamo”.

 

Una volta in camera sua il biondo prima ancora di spogliarsi, inviò un messaggio ad Aerith con il quale le diceva di essere appena rientrato. Non vedendo il segno della lettura del sms pensò che la cameriera fosse già caduta addormentata, aveva visto quanto era stanca durante il loro viaggio in macchina, per cui andò a farsi un bagno veloce così da poter passare una serata in amicizia.

In effetti avrebbe passato una sera con gli amici, ma non sarebbe stata come aveva immaginato.

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Capitolo 15
*** Gelosia ***


Gelosia

 

Vincent notò quanto Tifa fosse euforica alla sola idea di vedere un film con Cloud. Sebbene nessuno avrebbe mai scommesso un singolo gil sul silenzioso ragazzo per la percezione emotiva, era un osservatore estremamente acuto su ogni cosa, specialmente riguardo alle relazioni. Di conseguenza aveva intuito tempo fa i sentimenti che Lockhart provava verso il loro comune amico. Secondo il suo parere sarebbero stati una bella coppia, magari non perfetta, ma comunque abbastanza buona da poter durare. Il punto stava nel capire se Strife condividesse o meno quella particolare emozione e sfortunatamente nemmeno lui ne era sicuro. L'unico modo per farlo era creare delle condizioni ideali e cosa di meglio di una serata in intimità?

 

Proprio per realizzare suddetta circostanza si alzò e si diresse verso la propria camera dicendo alla mora che aveva bisogno di riposare oppure non sarebbe stato in grado di svegliarsi l'indomani. La fanciulla, dopo una resistenza di cortesia, lo salutò mentre nella sua testa capiva che avrebbe trascorso dei momenti da sola con colui di cui si era innamorata, cosa che la resa più che felice.

 

“ Ho fatto quello che potevo, adesso la palla sta a te” sussurrò Valentine una volta solo in camera inconsapevole che la sua gentilezza avrebbe portato ad un esito completamente inaspettato.

 

Cloud tornò dalla compagna di avventura dopo pochi ma sufficienti minuti per permettere a quest'ultima di scegliere il film, una commedia romantica, preparare i suoi speciali popcorn al burro, spegnere le luci ed accomodarsi sul divano con un sorriso che voleva essere seducente.

Il ragazzo, totalmente incurante dell'atmosfera, si sedette al suo fianco chiedendo semplicemente: “ Vincent è andato in bagno?” “ No, è a letto” “ Non mi dava l'idea di essere stanco” “ Con lui è impossibile capire cosa prova, è persino peggio di te” “ Touchè, che vediamo?” “ La principessa Garnet” “ Mai sentito, non sarà mica una cosa smielata” “ No, è comico con giusto un pizzico di romanticismo” Il tuo genere insomma” “ Se non ti piace possiamo cambiare” “ No, va bene. Non ho voglia di alzarmi” “ Sei sempre il solito” commentò la donzella dandogli una simpatica pacca sulla spalla per poi mettere play.

 

Se il biondo si dimostrò insolitamente concentrato nella visione, Tifa era piuttosto agitata. Era difficile che avessero l'occasione di rimanere così specialmente ora che vivevano insieme con gli altri, quindi doveva sfruttare questa opportunità e rivelare quello che sentiva nonostante la timidezza che l'attanagliava.

 

Dopo aver preso un bel respiro profondo e raccolto il coraggio si avvicinò all'amico con la precisa intenzione di prendergli la mano, tuttavia si fermò a pochi centimetri dall'obiettivo poiché percepì un'intensa nonché gradevole fragranza di fiori. Era innegabilmente un'essenza femminile il che significava che Strife era stato a stretto contatto con una donna. Forse era quella la vera ragione del ritardo rifletté mentalmente.

 

Cercò di non saltare a conclusioni affrettate, in fondo Cloud aveva un cuore buono quindi poteva aver aiutato semplicemente qualcuna senza che ciò implicasse altro. Purtroppo la sua speranza naufragò immediatamente: nel momento in cui pensava quello il ragazzo ricevette un messaggio che visualizzò all'istante.

Non era da lei spiare, ma non ce la fece a trattenersi. Di conseguenza buttò un'occhiata sullo schermo di Strife vedendo così un nome femminile, Aerith, con a fianco l'emoticon di un cuoricino. Il suo sangue si gelò, aveva davvero atteso troppo per farsi avanti ed ora l'amato aveva trovato un'altra persona?

 

Avrebbe voluto avere terribilmente una risposta, ma il biondo non gliela avrebbe data quella sera poiché non si era nemmeno reso conto del suo tumulto. Infatti, una volta ricevuto quel sms, non badò più a nulla, né all'amica né al film, focalizzandosi solo sullo scambiarsi messaggi con la cameriera.

 

“ Ehi Cloud, scusa se non ti ho risposto subito. Ecco, mi ero leggermente appisolata”

“ L'avevo immaginato”

“ Serio?”

“ Sì, ho visto quanto eri stanca durante il nostro viaggio in macchina”

“ Allora mi hai osservata”

“ Diciamo che ti ho lanciato un paio di sguardi quanto sei rimasta in silenzio”

“ Come mai? Ti sei preoccupato?”

“ Non lo definirei preoccupato, solo che non è da te non parlare”

“ Te ne sei accorto, mi hai proprio osservata per bene”.

 

Il biondo non seppe cosa rispondere, Aerith era troppo brava a smascherarlo e niente sembrava contrastarla. Per sua fortuna fu la stessa castana a farlo uscire dall'impasse scrivendogli:

 

“ Cosa stai facendo?”

“ Vedendo un film con Tifa”
“ Tifa?”

“ Sì, una mia amica. L'hai vista di sfuggita la prima volta che ci siamo incontrati, è quella ragazza mora”

“ Con gli occhi rosso cremisi, un volto delicato ed un fisico da modella di fitness?”
“ L'hai descritta davvero bene, deve averti colpita”
“ Sarebbe stato impossibile altrimenti, se ne vedono poche così. Non dirmi che sei in un appuntamento con lei perché se è così annullo la nostra cena di sabato. Non sono una persona per le relazioni aperte”

“ Non è così, siamo soltanto amici”
“ Sicuro?”

“ Sicuro. Pensaci se fossi davvero con lei in un appuntamento te la avrei nominata e starei chattando con te?”

“ In effetti...”

“ Il nostro rapporto è più di fratello e sorella”

“ Va bene, ti credo...Ora però meglio che vada a dormire, domani devo alzarmi presto. Buona notte”

“ Notte”.

 

A Cloud sembrò di percepire un cambiamento repentino nell'umore della castana nell'istante in cui aveva nominato Tifa, tuttavia non gli diede troppo peso pensando che fosse solo una sua impressione o al massimo una coincidenza.

 

Nell'istante in cui stava per tornare al film Lockhart quasi scappò via sostenendo che le era venuto sonno, lasciandolo solo nel bel mezzo della scena principala del movie, un bacio appassionato tra i protagonisti.

 

“ Avrò fatto qualcosa di sbagliato?” si chiese confuso mentre rimetteva in ordine prima di andare a dormire.

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Capitolo 16
*** Insicurezze ***


Insicurezze

 

E' incredibile come l'umore di una persona possa cambiare con un semplice messaggio.

Aerith era così euforica quella sera. Era più che contenta di aver trovato finalmente un'altra persona interessante con cui desiderava costruire qualcosa di serio, ma tutto cambiò quando lesse di Tifa. Non importava se la rassicurazione di Cloud fosse vera, non era comunque stata nemmeno lontanamente sufficiente a tranquillizzarla. L'ultima relazione l'aveva scottata al punto da avere serie difficolta a fidarsi degli uomini specialmente quando era coinvolta un'altra ragazza. Esattamente perciò non riusciva ad immaginare un giovane aiutante come Strife seduto vicino ad una bomba mozza fiato come la mora senza fare nulla.

Con questo chiodo fisso per la testa si addormentò nell'amarezza.

 

Purtroppo il giorno nuovo non portò alcun cambiamento, l'immagine di Cloud e Tifa insieme continuava ad eroderla. Sapeva che l'unico modo per sincerarsi era vedere con i propri occhi quei due, ma non se la sentiva; era una di quelle rarissime volte in cui la spontaneità e l'intraprendenza lasciavano il posto all'insicurezza.

Fu talmente presa da suddetto pensiero da non concentrarsi a lezione.

 

Non poteva andare avanti così, doveva farsi coraggio e fare ciò che andava fatto. Tuttavia, proprio quando stava per mandare un sms a Strife, vide le due persone che l'avevano distratta da svariate ore. Non vide nulla di compromettente, un bacio o qualcosa di simile, ma capì la grande confidenza ed intesa che avevano il che fu abbastanza per convincerla che il biondo era un altro che la stava solamente prendendo in giro.

Sopraffatta da un profondo senso di tristezza scappò via senza accorgersi che Strife l'aveva notata e tentato di interagire con lei.

 

“ Chi era?” domandò Lockhart all'amico interdetto dall'azione di Aerith, “ Una ragazza” “ Quello l'ho visto anch'io, voglio sapere come la conosci” “ L'ho vista alla Coffee House, è una cameriera” “ Ora che ci penso Yuffie e Jessie mi avevano raccontato di una dipendente dagli occhi smeraldo molto gentile” “ E' proprio lei” “ Quindi voi due...” “ Ci siamo casualmente incontrati al campus e le ho dato un passaggio al suo posto di lavoro visto che era di strada per il dojo” “ Capisco, quindi siete entrati in confidenza?” “ Un po'” “...”.

La ragazza mise su un'espressione imbronciata che spinse il biondo a chiederle: “ Tifa?” “ Sì?” “ Tutto bene?” “ Sì, scusa. Andiamo” “ No, devo andare da Sephiroth” “ Cavolo hai ragione, è già l'ora di pranzo. Allora ci vediamo questa sera?” “ Va bene, a dopo”.

“ Devo chiedere a quelle due se sanno cosa sta accadendo tra Cloud ed Aerith” mormorò Lockhart piuttosto frustrata.

 

Strife, il quale aveva deciso di seguire lo stesso corso di Biggs e Tifa così da avere qualcuno a cui copiare, andò effettivamente da Lucrecia ma non prima di avere inviato un messaggio alla castana con cui le chiedeva se stesse bene. Non ricevendo alcuna risposta iniziò a preoccuparsi: temette che Ardyn si fosse rifatto vivo e che magari l'avesse minacciata in qualche modo, non potendo immaginare di essere lui stesso la causa del suo strano comportamento.

 

Così come la cameriera anche Cloud portò al termine il proprio turno lavorativo con la testa altrove e quando notò che la prima aveva letto il suo sms e non risposto decise di andare alla Coffee House. La raggiunse il più rapidamente possibile seriamente in timore circa le condizioni della ragazza, fu sollevato quando la vide in perfetta forma a salutare le colleghe. Sebbene stesse bene fisicamente, il sorriso che l'accompagnava sempre non era lo stesso, era così spento e questo non gli piaceva. Di conseguenza andò da lei volendo capire cosq le fosse accaduto.

 

Esordì con un semplice e timido: “ Aerith ciao”.

Non appena sentì la sua voce la castana rabbrividì leggermente, ma riuscì a mantenere comunque una parvenza di calma rispondendogli con un educato, ma freddo: “ Ciao, Cloud”.

“ Stai andando a prendere l'autobus?” “ Sì”.

Per un attimo il giovane venne preso in contropiede da poca loquacità e gelo, ma la volontà di capire cosa non andasse in lei era più forte di tutto il resto. Perciò si sforzò di nuovo ad instaurare una connessione.

 

“ Vuoi che ti dia un passaggio?” “ No” “ Sicura? Guarda che non mi costa niente” “ Non prendo passaggi” “ Eppure ieri mi sembrava” “ Ieri le cose erano diverse” “ Perché?” “ Perché pensavo fossi diverso dagli altri ed invece mi sbagliavo! Sei come tutti i maschi, interessato solamente ad entrare nel mio letto! Quindi lasciami stare e tornatene da Tifa”.

 

Lo sfogo di Aerith, per quanto ingiusto, fece capire all'universitario le ragioni del suo strano atteggiamento: era gelosa. Non se lo sarebbe aspettato da lei, però non poteva negare che ad una parte di lui faceva piacere. Se era gelosa significava che provava dei sentimenti per lui o al limite stavo iniziando a farlo.

 

Conscio della necessità di rassicurarla sull'argomento per non rovinare il loro appena nato rapporto, affrontò il problema con pacatezza.

 

“ Io e Tifa non stiamo insieme, pensavo di essere stato chiaro” “ Vi ho visti oggi al campus, eravate vicini, molto vicini” “ Mi sembra normale, ci conosciamo da quando siamo nati e ne abbiamo passate tante. Le voglio bene non lo nego, ma non in quel senso” “ Come faccio a sapere che non mi stai mentendo?” “ Per caso ci hai visti scambiarci delle effusioni?” “ Veramente...No” “ Quindi tra noi non c'è niente” “...” “ Se non credi alle mie parole posso fartelo dire da lei e dai nostri amici o da chi altro consideri attendibile”.

 

Aerith, che aveva fissato negli occhi il giovane per tutto il tempo, non riscontrò alcuna menzogna, era stato effettivamente onesto. Per cui sorrise sinceramente, per la prima volta nella giornata, sostenendo con un lieve imbarazzo: “ Va bene, ti credo” “ Non è stato poi tanto complicato convincerti eh?” “ Scusami tanto, ho reagito eccessivamente per niente” “ Non ci fa niente anche se mi hai stupito, non pensavo che fossi gelosa” “ Non lo sono, anzi non lo ero. Poi c'è stata la mia ultima relazione, mi ha cambiata un pochino” “ Non è andata bene?” “ Per niente. Ero davvero innamorata di lui e anche lui di me...” “ Gli è successo qualcosa?” “ No, no, solamente il suo amore non era abbastanza da vincere i suoi impulsi...Ha finito per tradirmi più di una volta ed io come una stupida ho sempre chiuso gli occhi. Alla fine però non ce l'ho fatta più, ero così stanca di essere ferita in continuazione per pochi momenti di attenzione da parte sua e di conseguenza le cose hanno preso la loro naturale evoluzione...”.

 

Strife percepì una grande amarezza ed un pizzico di rancore nelle parole della cameriera, chiaramente quella storia le aveva fatto molto male. Non poteva nemmeno immaginare chi fosse tanto idiota da tradirla e da farla soffrire; fu meglio così altrimenti avrebbe seriamente rischiato di finire nei guai...

 

“ Sto divagando Cloud, mi spiace” “ Non importa, immagino sia stata dura” “ Già. ma è il passato quindi devo lasciarlo alle spalle” “ Parole sagge” “ Lo so, sono una persona ricca di consigli preziosi” commentò con ritrovato spirito, “ Suppongo" rispose il ragazzo ridendo insieme alla castana.

" Vista l'ora, che ne dici se andiamo 

a mangiarci un boccone?” propose Strife, “ Sul serio?” “ Mai stato più serio” “ E il nostro ramen di Sabato?” “ Rimane a Sabato sempre se lo vuoi ancora?” “ Certo! Allora andiamo, conosco un posticino qui vicino” “ D'accordo, fammi strada” “ Con piacere”.

 

Così una giornata partita male si stava per trasformare in una da ricordare.

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Capitolo 17
*** Legame ***


Legame

 

Cloud ed Aerith passeggiarono per le vie di Midgar in totale complicità quasi come se l'incomprensione, risolta pochi minuti prima, non ci fosse mai stata. La seconda infatti aveva recuperato completamente la propria spontaneità ed allegria che fin dal principio avevano catturato Strife. Ciò naturalmente permise loro di tornare a quello stato di confidenza che avevano costruito in così breve tempo.

 

“ Allora Cloud, come è stata la giornata?” “ Più pesante del solito” “ Come mai? Lezioni toste o il lavoro più impegnativo o tutte due?” “ Non proprio” “ Quindi il problema era?” “ Non sono riuscito a concentrarmi, avevo la testa altrove” commentò il biondo lanciandole uno sguardo molto eloquente al quale la castana rispose con un sorriso colpevole.

“ Ti capisco, anche per me è stato lo stesso...”.

 

Non volendo assolutamente farla sentire a disagio, l'universitario cambiò argomento mostrando un'insolita intelligenza emotiva.

 

“ Dove stiamo andando Aerith?” “ In un posticino davvero carino” “ Non vuoi darmi altri indizi?” “ No, deve essere una sorpresa” “ Mmm” “ Vedrai che il mistero varrà la pena e poi siamo praticamente arrivati”.

 

Le parole della castana si rivelarono vere: superato un incrocio molto trafficato e preso un vicolo piccolo, ma ben illuminato, il duo si ritrovò davanti ad una tavola calda in stile americano. Di certo non poteva essere paragonata ad un vero e proprio ristorante, però faceva la sua bella figura.

 

“ Eccoci qui, che te ne pare?” chiese entusiasta la castana indicandolo con trepidazione, “ Molto carino” “ Vero? E' il mio posto preferito” “ Quindi ci vieni spesso?” “ Non proprio...Per quanto economico non posso mangiare di frequente fuori” “ Giusto...Se è un problema posso pagare io” “ Non se ne parla, offro io” “ Ma” “ Niente proteste. Tu mi hai scarrozzato tutto il giorno ieri, perciò oggi tocca a me” “ Non l'ho fatto per avere qualcosa in cambio”.

 

Nel sentire quell'affermazione il cuore della studentessa di medicina si sciolse, aveva avuto la conferma che Strife era stato spinto solo dal puro sentimento e non da pulsioni meramente carnali. Però nemmeno ciò le fece cambiare idea, voleva mettere subito in chiaro che tra lei e quest'ultimo ci sarebbe stata uguaglianza sotto ogni aspetto, persino quello economico.

 

“ D'accordo, allora considerala una gentilezza” “ Vedo che non c'è modo di farti cambiare posizione” “ Esattamente” rispose con una simpatica linguaccia, “ Va bene, mi arrendo” “ Bravo ragazzo” “ Però ti riaccompagnerò a casa, sempre per gentilezza” “ Accetto volentieri, mi piace stare in macchina con te” “ Pensavo che non accettassi passaggi” “ Quanto sei spiritoso” “ Sarà colpa della tua vicinanza” “ Vorresti dire merito”.

A quel punto i due si limitarono a guardarsi per un istante prima di scoppiare a ridere divertiti come non mai.

 

La coppia decise allora di entrare e prendere posto in uno dei tavoli liberi. Erano piuttosto stretti e vecchi, ma non rappresentò un problema poiché tutto ciò che desideravano era stare vicini. 

 

“ Presto arriverà qualcuno a prendere l'ordinazione, intanto scegli quello che vuoi dal menù e non preoccuparti per il prezzo. Oggi ho preso abbastanza mance da coprire una cena con i fiocchi” spiegò la castana con uno sguardo orgoglioso.

Strife non avendo intenzione né di farla arrabbiare né di farle sprecare quanto guadagnato con grande fatica optò per un semplice hamburger con patatine a cui aggiunse la Cola Midgar, una specie di coca-cola sormontata da una palla di gelato alla vaniglia. Senza volerlo si trattava della bevanda preferita di Aerith che infatti ordinò, oltre ad una tortilla farcita con pollo al vapore e verdure.

 

“ Abbiamo dei gusti simili, specialmente con i drink” affermò con allegrai la cameriera, “ In effetti” “ Qual è il tuo piatto preferito Cloud?” “ Domanda difficile, ci sono tante pietanze buone...Però se fossi costretto a sceglierne una direi un primo piatto di pasta e pesce che mi faceva sempre mia madre nelle occasione speciali” “ Deve essere bello avere una mamma tanto premurosa” “ Era bello” “ Lei non è...” “ Più qui” “ Scusa, non volevo” “ Non ci fa niente, è passato tanto tempo ormai. Comunque perché hai fatto quel commento? Tua mamma non è premurosa?” “ Non c'è mai stata a dire il vero, sono orfana” “ Mi dispiace” “ Va bene così, davvero”.

 

L'inaspettata piega della conversazione venne raddrizzata dallo stesso biondo il quale domandò con tono più leggero: “ Invece il tuo piatto preferito Aerith?” “ Il ramen” “ Immagino allora che non sia stata casuale la tua proposta per la cena di Sabato” “ Precisamente, dove ti porterò è il posto dove ho mangiato quello più buono”.

 

“ Scusate se mi intrometto, ma siete pronti?” esordì una dipendente del locale, “ Certo Rosaria” “ Aerith!? Che bello vederti qui e non da sola...Chi è il tuo accompagnatore?” “ Si chiama Cloud” “ Bel nome, piacere Cloud io sono Rosaria” “ Piacere”.

La cameriera della tavola calda squadrò per un attimo il biondo prima di essere distratta dalla castana che le diede l'ordinazione.

 

“ Bene, una decina di minuti e sarà tutto pronto” “ Grazie Rosaria” “ Dovere e Aerith”, la donna si avvicinò a lei sussurrandole: “ Ottima scelta, questo Cloud mi dà delle buone sensazioni ed insieme siete così carini”.

 

Il sincero commento di Rosaria spinse la studentessa ad osservare chi gli stava davanti con un sorriso radioso.

“ Sì, insieme staremo proprio bene” pensò sentendo di nuovo quel calore nel petto.

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Capitolo 18
*** Un ufficioso primo appuntamento ***


Un ufficioso primo appuntamento

 

Aerith, a causa delle parole di Rosaria, rimase a fissare Cloud con un sorriso stampato sul suo bel viso, spingendo così il giovane a domandargli cosa ci fosse che non andasse. Lei semplicemente scosse leggermente la testa affermando che fosse tutto perfetto.

 

Nemmeno la stessa castana seppe da dove avesse tratto tanta sicurezze e coraggio per fare un'affermare che lasciasse così poco all'immaginazione. Dopo la sua ultima relazione era certa che non si sarebbe più sentita amata ed aveva persino messo in dubbio la possibilità di fidarsi degli uomini, almeno in campo amoroso. Tuttavia adesso quelle insicurezze sembravano solo un lontano e sbiadito ricordo come succede al mattino ai sogni dopo essersi svegliati.

 

Allo stesso modo anche Strife stava sperimentando delle sensazioni che non avrebbe mai immaginato possibili, specialmente dopo quell'incidente che gli aveva strappato una parte di lui. Il solo fatto che fosse in quella tavola calda ad ora di cena mentre veniva fissato senza provare alcun disagio era il segno lampante che qualcosa all'interno del suo essere più profondo si stava trasformando.

 

“ Ecco a voi ragazzi, spero vi piaccia” esordì Rosaria rompendo il silenzio caduto tra il duo.

Preoccupata dall'assenza di conversazione, la donna non esitò ad avvicinarsi all'amica sussurrandole: “ Non è un tipo loquace eh?” “ Non direi” “ Meglio così di uno che non smette di dare aria alla bocca, però dovete parlare oppure non andrete da nessuna parte” “ Stai tranquilla Rosaria, sta procedendo alla grande” “ Sicura sicura?” “ Sì” “ Va bene, allora vi lascio stare. Passerò giusto per offrirvi il dolce” “ Grazie”.

 

La castana pensava davvero quelle parole: sapeva che con il dipendente di Sephiroth nulla sarebbe proceduto come nelle altre storie che aveva avuto. Ciò però non solo non le recava alcun disturbo, anzi lo apprezzava decisamente. Proprio perché il biondo era così schivo e poco socievole, aveva capito che quando decideva di dedicare tempo e parole a qualcuno era perché si trattava di una persona importante. Per cui l'essere a cena con lui non poteva che renderla felice.

 

“ Cosa vi siete sussurate tu e quella lì?” chiese Cloud mentre sorseggiava la sua amata Cola, “ Innanzitutto si chiama Rosaria ed è una mia amica quindi vedi di trattarla come merita” lo rimproverò con un'evidente nota di burla nella voce, “ Ok, scusa riformulo. Cosa tu e la tua amica Rosaria vi siete dette?” “ Questioni tra donne” “ Mi liquidi così?” “ Cosa c'è? Temi che abbiamo sparlato di te?” “ A giudicare dalla circostanza ne sono sicuro” “ Sbagli, almeno in parte” “ Perché?” “ Sei stato sì l'oggetto della conversazione, ma non come credi” “ Allora come?” “ Mi spiace, non lo puoi sapere” “ Sei inamovibile...D'accordo, lascio perdere. Mi consolerò con questo panino” “ Accomodati, è tutto tuo. Non rimarrai deluso, la cucina è proprio buona”

 

Strife curioso di verificare la veridicità delle affermazioni della studentessa diede un bel morso all'hamburger rimanendo sorpreso da quanto delizioso fosse.

Aerith notandolo esclamò soddisfatta: “ Visto!? Te l'avevo detto che era buonissimo!” “ Avevi ragione. Non sto esagerando quando dico che è il miglior panino che abbia mai assaggiato. Mi stupisco che non siano più famosi” “ Dipende dalla politica dell'azienda. Vedi la famiglia che gestisce la locanda ha aperto questo posto più di un secolo e mezzo fa quando Midgar era solamente una piccola cittadina e non la megalopoli di ora. All'epoca si occupavano di sfamare i lavoratori delle miniere qui vicine, oltre a chiunque altro avesse voglia di assaporare le loro pietanze incredibili a patto però che venissero fisicamente nella tavola calda. Proprio questa idea di non attirare clienti l'hanno portati ad avere una ristretta clientela anche se fedele” “ In sostanza sono estremamente pigri, un vero peccato considerando quanto siano bravi”.

 

Il commento a cuor leggero del giovane fece scoppiare la donzella in una risatina divertita.

Sebbene il primo amasse sentirne il suono non poté esimersi dal chiedere delucidazioni: “ Che ho detto di tanto esilarante?” “ Non lo so nemmeno io, forse è stata la tua affermazione senza peli sulla lingua o la tua espressione distratta e un po' severa...”.

 

Aerith a quel punto continuò a ridacchiare poggiando inconsciamente una mano sul tavolo proprio in direzione di Strife. Quest'ultimo istintivamente l'osservò: era piccola con qualche lieve segno qua e là, probabilmente dovuto al suo duro lavoro. Nonostante ciò rimaneva curata, lo dimostravano le unghie perfettamente pulite ed abbellite da uno smalto sulle tinte rosa chiaro.

Voleva sentirla. Fu un impulso incontrollabile che lo spinse ad accorciare le distanze, ma si fermò a metà strada intimorito di stare bruciando le tappe.

Per sua fortuna ci pensò la stessa castana a scacciare ogni sua preoccupazione: con un movimento lento, ma deciso strinse la mano di Cloud suscitandogli un piccolo sussulto di stupore che presto, grazie al calore ed all'amorevole sorriso della fanciulla, lasciò il posto al puro conforto.

 

L'inaspettato “primo appuntamento” si stava rivelando un vero successo ed ancora non era finito.

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Capitolo 19
*** Una piacevole deviazione ***


Una piacevole deviazione

 

Sia Cloud che Aerith si guardarono dritti negli occhi, incapaci di nascondere quanto si sentissero bene. Il semplice tenersi per mano sembrò far svanire, sebbene per brevi istanti, tutti i demoni che si portavano dentro.

 

Fu il giovane a compire il secondo passo, intrecciando le dita a quelle affusolate della donzella. Tale gesto suscitò in quest'ultima una leggera smorfia di dolore la quale spinse Strife a tirarsi indietro venendo però fermato dalla ragazza stessa che, con un dolce sorriso, commentò:

“ Non hai fatto nulla di male, mi piace stare così. Hai solamente toccato una bruciatura fresca”.

 

Il biondo allora, abbassando lo sguardo, notò un piccolo segno domandando un po' scioccamente: “ Questo?” “ Sì, purtroppo con il mio lavoro capita ed in più sono piuttosto sbadata” “ Chissà perché non mi stupisce” “ Che mi faccia male?” “ No, che sei sbadata” “ Ehi!”.

 

La smorfia imbronciata della castana lasciò presto il posto allo stupore poiché colui con cui stava cenando iniziò a massaggiarle delicatamente la ferita. Sapeva che non sarebbe servito quasi a nulla, ma nonostante ciò percepì un immediato sollievo.

 

“ Non me l'aspettavo” commentò la cameriera con volto quasi languido, “ Cosa?” “ Che fossi così premuroso” “ Bhé...Le apparenze a volte ingannano” “ Già”.

 

Il momento del duo venne parzialmente interrotto da Rosaria che astutamente portò un solo dessert con due cucchiaini in modo che la coppia potesse dividerselo come meglio credeva.

Le cose andarono come previsto dalla donna più matura ed infatti il duo si gustò il piatto con intimità.

 

Per quanto volessero continuare, la cena era giunta al termine e così anche il loro primo “appuntamento” si avvicinava alla fine, ma c'era ancora qualcos'altro da fare...

In questo modo, pagata e salutata un'entusiasta Rosaria, si diressero verso il mezzo di Strife senza mai lasciarsi la mano.

 

L'aria, sebbene un po' fresca, era ancora gradevole, l'ideale per farsi una bella passeggiata tra le strade meno centrali di Midgar, quelle più caratteristiche.

Aerith le adorava, le aveva viste almeno un centinaio di volte, ma desiderava visitarle per l'ennesima volta, ma al fianco della persona della quale si stava innamorando.

 

“ Cloud, vai di fretta?” “ Non direi” “ Allora che ne dici se prima di accompagnarmi a casa ci facciamo un giro?” “ Se per te non è un problema” “ Perché dovrebbe esserlo?” “ Domani hai lezione vero?” “ Sì” “ Quindi ti dovrai alzare presto, non vorrei che si facesse troppo tardi”.

 

L'aspirante dottoressa lanciò in primo luogo uno sguardo stupito, seguito da uno tenero all'amico di Sephiroth per poi prenderlo sotto braccio e trascinarlo con sé.

 

“ Sei troppo carino” si lasciò sfuggire. Questo commento imbarazzò un po' il biondo, ma il piacere di sentirselo dire da lei superò tutto il resto.

Capì che gli piaceva ricevere complimenti dalla fanciulla, era una cosa a cui si sarebbe abituato volentieri.

 

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Capitolo 20
*** Una festa per non pensare ***


Una festa per non pensare

 

Mentre Cloud ed Aerith si apprestavano a fare quella deviazione nelle vie più tradizionali di Midgar, Tifa, ormai completamente ubriaca, si stava scolando l'ennesimo shottino.

Non era di certo una ragazza solita a sbronzarsi, di tanto in tanto aveva alzato un pochino il gomito per festeggiare degli importanti risultati, ma non aveva mai esagerato tanto e la colpa era tutta di Cloud.

 

Dopo essersi separata da lui, aveva raggiunto Jessie e Yuffie con le quali aveva pranzato come sempre. Tutto stava procedendo in armonia fino a quando non fece loro la domanda su Aerith e sul suo rapporto con Strife. Le due prima negarono di sapere qualcosa poi sviarono il discorso su un party che avevano organizzato per la sera grazie al quale avrebbero potuto fare amicizia con altri studenti.

Lockhart non insistette troppo sul punto, accettando di buon grado l'idea della festa invece, ma aveva intuito dalle loro facce agitate che ci fosse qualcosa sotto. Per avere chiarezza decise di andare alla Coffee House finite le lezioni così da sondare il tererno, scelta che si sarebbe rivelato pessima.

 

Purtroppo, per via di un'improvviso prolungamento di un corso, riuscì a raggiungere il bar solo verso l'ora di chiusura proprio quando Cloud ed Aerith si erano chiariti sul malinteso.

In quei momenti Tifa sentì il suo cuore andare in frantumi. Capì subito che tra i due ci fosse complicità e di più. Non ebbe difficoltà a leggere desiderio ed amore negli occhi, dannatamente belli, smeraldo dell'altra ragazza. Aveva il suo stesso sguardo con una differenza fondamentale: il biondo lo ricambiava e fu proprio ciò a farle male. Cloud aveva un sorriso ed un'espressione che non gli aveva mai visto prima, sembrava un disperso nel deserto che finalmente trovava un'oasi.

 

Non riuscì a resistere oltre, prese la sua macchina a tre porte e se andò. Mentre guidava permise alle sue lacrime di fuoriuscire, si sarebbe sfogata lungo il tragitto non volendo farsi vedere dalle amiche così.

In fondo non doveva essere troppo sorpresa, Strife non le aveva mai dato segni di essere interessata a lei in modo romantico, almeno non dopo l'incidente. Si maledì per non aver ricambiato i sentimenti del giovane quando erano nello stesso villaggio, se l'avesse fatto le cose avrebbero preso una piega diversa. Sarebbe stata lei quella che avrebbe guardato in quel modo così dolce ed affettuoso.

 

Il primo momento di tristezza lasciò spazio ad un misto di rabbia ed invidia, emozioni che la portarono a mormorare cose che non pensava. Alcune riguardavano lo stesso Cloud, sosteneva che era stato uno sciocco, che le gente faceva la fila per lei ed che aveva perso l'occasione della sua vita. La maggior parte però avevano ad oggetto l'altra fanciulla. Aveva sì dei bei lineamenti, ma era priva di forme soprattutto rispetto a lei. Questa Aerith aveva dei fianchi più sottili ed un seno decisamente più piccolo del suo, persino fisicamente era nettamente più fragile. Non capiva proprio cosa avesse attratto Strife, forse era stata audace o peggio ancora si era comportata come una squaldrina...

 

Per quanto la rabbia l'avesse spinta a dire cose di cui si sarebbe pentita a mente lucida, almeno fecero cessare il suo pianto. In questo modo, una volta nel parcheggio del suo dormitorio, dovette solamente rifarsi un po' il trucco e soffiarsi il naso per rendersi perfettamente presentabile. Accortezze inutili poiché sarebbe anche potuta entrare in lacrime e nessuno se ne sarebbe reso conto in quanto il loro appartamento era già diventato una specie di discoteca ed era esattamente ciò di cui aveva bisogno. Non esitò un attimo a buttarsi nella mischia volendo dimenticare gli ultimi terribili momenti.

 

In situazioni del genere l'alcol è un amico prezioso, ma infido. Il suo abuso spinse Tifa a commettere il secondo errore della giornata: quella di concedersi ad un compagno di corso che fin dal primo istante le aveva fatto il filo.

Il giovane, di nome Kadaj, aveva notato una strana espressione sul suo volto e perciò si era avvicinato chiedendole se stesse bene. Lockhart gli rispose che non voleva parlare, voleva solamente divertirsi. Il primo l'assecondò unendosi alla sua danza offrendole qualche cocktail dall'altissima gradazione.

 

Un po' per la frustrazione che la pervadeva un po' per la mancanza di lucidità, la mora a tarda notte trascinò Kadaj in camera da letto dove avrebbe fatto cose di cui si sarebbe pentita.

Yuffie e Jessie avrebbero potuto fermarla, peccato che fossero a loro volta impegnate: la prima a stracciare chiunque partecipasse al lancio delle freccette, la seconda invece si stava divertendo con Biggs, con il quale ci sarebbe stato un quasi bacio da cui la ragazza si tirò indietro a causa dei sentimenti verso Cloud, mostrando un'incredibile determinazione. La sua idea era quella di tentare il tutto per tutto con il biondo e poi se non fosse andata bene avrebbe fatto un pensierino sull'amico.

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Capitolo 21
*** La cerimonia delle lanterne ***


La cerimonia delle lanterne

 

Se Tifa stava per prendere una scelta che avrebbe avuto delle conseguenze davvero inaspettate, Cloud si stava godendo i momenti più belli della sua vita.

Già il semplice stare con Aerith lo irradiava di energia positiva e felicità, sensazioni che pensava di non riuscire più a provare, ma il passare del tempo con lei in quello che era a tutti gli effetti il loro primo appuntamento aveva un non so che di ancora più speciale.

 

A sua insaputa la castana condivideva gli stessi sentimenti e proprio per questo decise di prolungare la loro passeggiata il più possibile attraversando ogni singola stradina che aveva imparato a conoscere durante le sue avventure solitarie.

 

Ogni passaggio aveva il suo perché, ma Strife apprezzò particolarmente un vicolo in stile giapponese tradizionale anche per la celebrazione di un evento estremamente importante e importante: il “lancio” delle lanterne per festeggiare la Luna.

Il duo, volendo assolutamente parteciparvi, pagò un modico prezzo, questa volta offerto dal biondo, così da unirsi a chi già ne aveva preso parte.

 

Il tutto si svolse a bordo di simpatici battelli galleggianti su un fiume creato artificialmente nel quale le varie coppie, allo scoccare della mezzanotte, avrebbero dovuto accendere una lanterna e lasciarla fluttuare nel bellissimo cielo notturno.

 

L'atmosfera già di per sé romantica venne resa ancora più intima dal rilascio di candele sullo specchio d'acqua insieme a qualche petalo di sakura. Forse proprio perciò o per il modo con cui Aerith lo stava guardando, praticamente sognante, spinsero l'universitario a parlare un po' di sé.

 

“ Questo posto sarebbe piaciuto a mio padre” commentò il ragazzo sporgendosi leggermente verso la fanciulla la quale, sebbene curiosa, si limitò a dire un semplice: “ Davvero?” “ Sì, la sua famiglia da parte di madre era di origine giapponese e quindi ha sempre amato tutto ciò che riguardasse quella cultura. In più aveva una grande passione per i fiori” “ Serio?! Io adoro i fiori, sono la mia passione più grande!” esclamò entusiasta, “ Sareste andati d'accordo allora” “ A te non piacciono?” “ Non ho detto questo, però non li conosco come lui” “ Possiamo facilmente porre rimedio a questo problema: ti insegnerò io ogni cosa” “ Va bene. Mi manca...Ma a te cosa importa”.

 

A quel punto la cameriera gli strinse la mano accorciando ancora di più le distanze tra loro. Dopo di che lo fissò affermando con maggiore convinzione possibile: “ Mi importa eccome” “ Perché?” “ Perché è importante per te”.

 

Cloud venne colto completamente alla sprovvista. Non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere da qualcuno per giunto conosciuto da poco.

Ciò lo fece sentire finalmente in una zona “sicura” e così continuò a dare voce ai propri pensieri.

 

“ Mio padre era nelle forze di polizia, per la precisione in un'unità speciale. Però nonostante le sue missioni delicate dava sempre precedenza al benessere dagli indifesi e di chiunque avesse bisogno di aiuto. Per questo era considerato un eroe nel distretto e non solo...I civili lo chiamavano il buon Angelo” “ Wow, doveva essere un uomo eccezionale” “ Lo era ed io lo ammiravo, lo ammiro tutt'ora. Purtroppo durante un raid nella sede di un cartello di droga è rimasto ucciso...” “ Mi dispiace tanto” commentò la castana stringendolo con più forza, “ Grazie...Desideravo più di ogni altra cosa essere come lui” “ Quindi il tuo sogno era entrare nella polizia?” “ Brava” “ Perché non l'hai fatto? Hai avuto qualche problema” “ L'incidente...” “ Quale incidente? Non sarà quello” “ Proprio quello”.

Cloud sospirò pesantemente prima di continuare: “ Sono uno dei pochi sopravvissuti, ma non ne sono uscito illeso...Ho riportato una brutta frattura alla spina dorsale che mi ha costretto in ospedale per diversi mesi. Pensa che quando ci siamo conosciuti ero appena uscito” “ Cavolo, deve essere una ferita seria” “ Lo è. Già è un miracolo che riesco a camminare, però non posso subire più alcun trauma oppure rischio seriamente di perdere l'utilizzo delle gambe” “ Ora capisco...Non ti starai sforzando troppo oggi?” “ No, tranquilla” “ Meno male...”.

 

Istintivamente i due si era avvicinati fino ad essere quasi in contatto diretto, ma non erano soddisfatti, volevano di più.

Aerith, nonostante il crescere di un certo desiderio, chiese preoccupata: “ Ti fa male la schiena durante il giorno?” “ Di solito sì, ma con un qualche medicina passa” “ Perché hai detto di solito” “ Perché quando sono con te non sento alcun male” “ Stai dicendo la verità?” “ Sì anche se non so il perché” “ Sarà la mia presenza, ti faccio bene” “ Ed io?” “ Vuoi sapere quale effetto hai su di me?” “ S...sì” “ Te lo dimostro”.

 

Proprio allo scoccare del segnale che indicava la mezzanotte, Cloud ed Aerith si scambiarono il loro primo bacio. Fu un po' impacciato come di chi è alle prime armi, ma ugualmente magico.

 

“ Chiaro il concetto?” chiese con occhi luminosi la castana dopo essersi separata dall'amato il quale si limitò ad annuire.

“ Ehi, dobbiamo lanciare la nostra lanterna” “ Prima scriviamo un  desiderio su questo biglietto. Vedi Aerith è una tradizione che mi ha insegnato mio padre. Secondo lui durante la festa della Luna ciò che riportiamo dentro la lanterna si avvererà di sicuro a patto di non rivelarlo a nessuno” “ Capito, tanto non l'avrei detto a nessuno comunque”.

 

Dopo aver assecondato l'indicazione di Strife la coppia lasciò andare la propria lanterna per poi osservarla svanire nella tranquilla oscurità della notte.

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Capitolo 22
*** Una "sorpresa" indesiderata ***


Una “sorpresa” indesiderata

 

Sebbene Cloud ed Aerith volessero stare ancora insieme, specialmente dopo aver condiviso qualche magnifico bacio, ormai era la passata mezzanotte e la casa della castana distava quasi un'ora il che significava che restavano loro davvero poche ore di sonno. Perciò si incamminarono verso la macchina del biondo tenendosi rigorasamente per mano.

 

La cameriere, completamente a proprio agio, si rilassò sentendo così la stanchezza accumulata durante la giornata impossessarsi di lei, il che la spinse ad appoggiarsi sulla spalla dell'amato arrivando fino a quasi sopirsi.

 

Se lungo il cammino l'aria fresca della notte l'aveva tenuta sveglia, nel mezzo dell'universitario ebbe la meglio e così così cadde in un dolce sonno.

 

Strife non le disse nulla, intuendo quanto fosse stremata, ed anzi si godette lo spettacolo. L'aspirante dottoressa già normalmente era la cosa più carina che avesse mai visto, ma quando dormiva era ancora più adorabile.

Ebbe l'istinto di accarezzarle dolcemente la guancia e persino di coccolarla, ma non lo fece con la scusa della guida.

 

Una parte di lui avrebbe voluta lasciarla dormire in pace, ma una volta arrivati nel complesso della castana decise di destarla pensando intelligentemente che dormire in macchina non fosse l'ideale.

 

“ Aerith...” “ Mmm, è già mattina?” “ No, siamo solo arrivati a casa” “ Casa? Cavolo, mi sono addormentata” “ Sarebbe stato strano il contrario vista l'ora” “ Però così mi sono persa un sacco di tempo per poter stare con te”.

Nel sentire ciò Cloud istintivamente le sorrise prima di rassicurarla: “ Recupereremo domani. Che ne dici di andare a fare colazione insieme prima di andare a lezione?” “ Con grande piacere” “ Ottimo e questa volta offro io” “ Solo se Sabato lasci fare a me” “ Affare fatto”.

 

A quel punto la giovane coppia si scambiò un tenero bacio e si diede l'appuntamento per domani sul presto presso il bar vicino il college.

 

Il biondo rientrò nel campus solo intorno alle due notte.

Guidare per decine di minuti dopo un giorno pieno sarebbe dovuto essere estenuante, ma non fu così. L'euforia per essersi innamorato di una ragazza aveva prevalso su tutto, persino sui suoi dolori fisici che "magicamente" si erano ripresentati dopo essersi separato con la sua metà.

 

Come se non ne avesse già passate tante, Strife stava per sperimentare un'altra emozione e non affatto piacevole.

 

Quando salì le scale per raggiungere il dormitorio sentì una forte musica che non fece altro che aumentare presso la porta del suo appartamento. Capì subito che si stava tenendo una festa e l'idea non lo fece impazzire, ma nemmeno arrabbiare. Conosceva bene i suoi amici e sapeva che amavano dare party, specialmente Jessie e Yuffie, per cui aveva in mente di sgattaiolare semplicemente inosservato in camera sua dove avrebbe preso la medicina per la schiena che gli stava davvero dando noia.

 

I suoi piani cambiarono drasticamente quando vide l'appartamento mezzo distrutto. Evidentemente i partecipanti si erano lasciati trasportare troppo ed i suoi compari non erano nelle condizioni di farli allontanare: Tifa non si vedeva così come Vincent, Jessie e Biggs sembravano due zombie e Yuffie stava umiliando dei ragazzi in prove di agilità e forza.

 

Per quanto volesse solo andare a dormire fu costretto a cacciare tutti. Per prima cosa accese le luce, tolse la musica e poi, grazie al suo tipico sguardo intimidatorio, “invitò” tutti ad uscire.

 

“ Cloud, perché l'hai fatto? Ci stavamo divertendo!” “ Non dovevate mettere sotto sopra l'appartamento dove siamo ospiti Yuffie, per giunta da pochissimi giorni” “ Ooo, è davvero messo così male?” “ Sì” “ Mi dispiace, non” “ Non dispiacerti, pensa piuttosto a pulire” “ Lo faremo, però non mi odiare ok?” “ Non ti odio, sono solo un po' arrabbiato” “ E come posso farmi perdonare?” “ Rimettendo tutto a posto” “ D'accordo, Jessie, Biggs dobbiamo sistemare” “ Cosa!?” “ Su forza oppure Cloud non ci perdonerà” “ Allora arrivo subito!” esclamò la rossa mezza ubriaca.

 

Di solito non gli piaceva avere il polso di ferro con loro, anzi li avrebbe aiutati. Tuttavia i suoi attuali problemi fisici non gli avrebbero permesso di fare nulla e l'unico modo per non far scoprire il proprio male era quello di restare in disparte.

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Capitolo 23
*** Posizioni opposte ***


Situazioni opposte

 

La notte di Cluod fu tutt'altro che tranquilla per via di un mare di emozioni che gli impedirono di riposare normalmente.

 

Da una parte c'era l'euforia del primo bacio con Aerith.

Aveva rivissuto quel momento un numero indefinito di volte, riuscendo incredibilmente a percepire ogni volta la magia di quegli attimi. La morbidezza e la dolcezza delle labbra della fanciulla erano state capaci di fargli dimenticare, anche se solo per poco, l'incubo a cui era sopravvissuto sostituendo quel senso di vuoto con un calore che, sebbene non era capace a descrivere, sapeva già di esserne diventato dipendente.

 

Dall'altro canto non si sentiva particolarmente fiero di sé per come aveva trattato Yuffie e gli altri al suo rientro.

Probabilmente organizzare un party “estremo” nel bel mezzo della settimana non era l'ideale specialmente visti i loro impegni, ma questo non giustificava il suo atteggiamento.

Riflettendoci a mente un po' più fredda capì che l'accentuazione improvvisa del dolore alla schiena era stata la causa scatenante dello sfogo. Stava odiando sempre di più tali attacchi poiché rendevano evidente una verità estremamente sgradevole: quell'incidente aveva lascito un segno indelebile, il quale rischiava di condizionarlo a vita.

Non desiderava assolutamente che ciò accadesse, non voleva essere schiavo del passato. Purtroppo però sarebbe stata un'impresa ardua lasciarsi alle spalle un evento simile. Difficile sì, ma non impossibile. Conoscere Aerith e condividere con lei alcune informazioni private lo stavano sinceramente aiutando a guarire. Forse l'impegnarsi seriamente con lei era la soluzione per voltare definitivamente pagina.

 

A forza di rimuginare su tutti questi argomenti giunse la mattina quasi senza rendersene conto. In realtà, a parte per il non essersi riposato, non si trattò di qualcosa di negativo in quanto un nuovo giorno significava un nuovo incontro con la sua amata. Esattamente perciò corse praticamente fuori così da poter raggiungere in fretta il bar vicino l'università presso il quale si era dato appuntamento con la barista la sera precedente.

 

Prima però venne intercettato da Jessie intenta a prepararsi un bel caffé. Nonostante la bravata di cui era stata protagonista, non mostrava il minimo segno di dopo sbronza, anzi aveva un aspetto decisamente rilassato.

 

“ Visto Cloud?” gli domandò non appena lo intravide con la coda dell'occhio, “ Cosa?” “ Come cosa? Non vedi l'appartamento?” “ Non c'è nulla fuori posto” “ Appunto” “ Non capisco” “ Sembra che ti sei ubriaco tu e non io” commentò la rossa con una risatina divertita, “ Vai dritta al punto, sono di fretta” “ Abbiamo sistemato ogni cosa, proprio come ci avevi ordinato” “ Vero...Bravi. A proposito di ieri, ecco...Credo di aver esagerato quindi...” “ Non dirmi che stai cercando di scusarti!? Che novità!" " Piantale di prendermi in giro Jessie" " Non lo sto facendo, sono solo piacevolmente colpita" " Sarà...Ora vado" " Dove scappi? Non vuoi fare colazione?” “ Ho già preso impegni”. 

Detto ciò, il biondo prese le chiavi della macchina per poi lasciare l'edificio.

 

Sveglia com'era, Jessie capì subito cosa bolliva in pentola: Cloud aveva un incontro presumibilmente romantico con Aerith.

Questa era la dimostrazione che tra i due si stava sviluppando un vero legame, ma la rossa non si sarebbe arresa senza combattere. Avrebbe giocato il suo asso nella manica per farsi notare come voleva lei dall'amico. In caso di fallimento si ripromise di non interferire più e voltare lo sguardo altrove.

 

Mentre Strife ritrovava la piena allegria alla semplice idea di rivedere quei meravigliosi occhi smeraldo che l'avevano stregato, Tifa stava per capire quale grosso avesse commesso.

 

Non appena riprese conoscenza la mora si rese immediatamente conto della presenza di un ragazzo rannicchiato contro di lei. Le bastò un secondo per capire che si trattava di Kadaj, lo stesso Kadaj che l'aveva puntata fin dal primo giorno di corso.

La seconda cosa che notò la fece rabbrividire: entrambi erano senza vestiti. Inizialmente temette che il ragazzo, sfruttando la sbronza, si fosse approfittato di lei. Il pensiero per poco non le provocò un malore, tuttavia dopo qualche attimo riuscì a riportare alla mente gli eventi di qualche ora prima.

Erano piuttosto frammentari ed un po' confusi, ma era certa di essere stata lei ad avvicinarsi a Kadaj ed a baciarlo. Da quel punto in poi le cose si erano sempre più scaldate fino a raggiungere l'apice nella sua camera da letto.

 

L'alcol e la delusione per le scarse attenzioni di Cloud avevano senza ombra di dubbio giocato un ruolo chiave in suddetto atto di impulsività, però non erano gli unici fattori. Infatti in circostanze normali Lockhart non avrebbe mai giaciuto una persona che non amava, nemmeno da ubriaca. Purtroppo però l'incidente aveva lasciato profonde cicatrice anche nel suo animo e quanto appena accaduto ne era una palese manifestazione.

 

Ogni azione porta con sé delle conseguenze e Tifa l'avrebbe sperimentato sulla propria pelle molto presto.

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Capitolo 24
*** Imbarazzo ***


Imbarazzo

 

Proprio mentre Tifa stava pensando ad un modo per gestire la questione Kadaj, quest'ultimo iniziò a svegliarsi dando evidenti segnali di confusione.

 

“ Ho proprio esagerato ieri...Che male, temo che un'aspirina non basterà” mugugnò il giovane mentre si stava guardando intorno. Ciò lo portò a realizzare di trovarsi ancora nell'appartamento di Lockhart e per giunta nella sua camera da letto.

Sapeva già la risposta, ma volle comunque avere conferma di una cosa. Si girò di fianco così da ammirare la bellissima figura della mora per cui andava pazzo. Il suo primo impulso fu quello di gioire per essere riuscito a conquistare colei che desiderava, ma ben presto si rese conto di non ricordare praticamente nulla della notte precedente incluso il tanto sognato amplesso.

Inoltre c'era un ulteriore fattore da non trascurare: la studentessa era ubriaca tanto quanto lui, se non di più. Quindi avrebbe potuto considerare il tutto una semplice avventura o addirittura peggio.

 

Tentò un contatto visivo con lei sperando di trovare sollievo, ma questa distolse rapidamente lo sguardo; chiaro segno di inquietudine.

A quel punto fu piuttosto evidente che la mora stesse considerando quella notte come un grosso sbaglio.

 

Inevitabilmente l'imbarazzo fece calare un'aria decisamente pesante accompagnata da un silenzio assordante che venne interrotto coraggiosamente dalla stessa Lockhart la quale disse con voce tra il dispiaciuto e l'adirato: “ Senti Kadaj quello che successo tra noi...” “ Ho capito Tifa” “...” “ Senti eravamo entrambi fuori controllo. Ci siamo semplicemente lasciati andare, sono cose che capitano” “ No, non a me”.

 

L'ultima affermazione era carica di amarezza che Kadaj pensò fosse diretta a lui, ma si sbagliava. La rabbia dell'universitaria era rivolta a se stessa: non solo aveva compiuto un gesto che aveva sempre duramente criticato, Jessie lo sapeva bene viste tutte le spietate ramanzine subite, ma adesso sentiva di aver perso ogni chance con Cloud.

 

“ Tifa possiamo far finta che non sia successo nulla, in fondo non ricordo niente” intervenne il giovane nel tentativo di salvare il salvabile.

“ Non cambierebbe niente...” si limitò a commentare la mora prima di prendere un lenzuolo per coprirsi ed andare in bagno.

 

“ Non era di certo questo quello che avevo in mente, ma posso ancora lavorarci” rifletté enigmaticamente Kadaj che sembrava aver ritrovato una fiducia apparentemente infondata.

 

Nel mentre i restanti amici si erano riuniti come di consueto in cucina, compreso Vincent.

 

“ Mamma mia che male...” borbottò Biggs massaggiandosi le tempie, “ E' un piccolo prezzo da pagare per il grandioso party di ieri” “ Non siamo tutti festaioli come te Yuffie ed inoltre scommetto che anche tu hai un bel mal di testa” “ Niente che una bella tazza di caffè possa sistemare. Dai Jessie passamela” “ Da quando sono diventata la tua cameriera?” domandò con finta irritazione la rossa porgendo a tutti la salvifica bevanda amara.

 

“ Mmm, buono quasi quanto quella del Midgar Café! Preparane un'altra, così la porto a Cloud” “ Inutile Yuffie, è uscito” “ Di già!?” “ E sì” “ Dove è andato tanto presto?” “ Un appuntamento mattutino” “ Non ci voleva...” mugugnò pensierosa la Wutai avendo capito chi fosse la ragazza con cui Strife avrebbe passato la mattina. Ciò diede l'occasione a Biggs di stuzzicarla un po':

“ Adesso rimpiangi la festa eh?” “ Ma sta zitto!” “ Su, su calma stavo scherzando. A proposito del nostro amico, chissà chi lo sta aspettando. Non è da lui correre per qualcuno” “ Ce lo dirà quando si sentirà pronto” commentò pragmaticamente, ma saggiamente Vincent il quale, come al suo solito, prese giusto un waffle fumante prima di dirigersi di nuovo in camera a fare ciò che sapeva solo lui.

 

Tuttavia durante il tragitto si imbatté in Tifa e Kadaj. Sia per la loro reazione di stupore sia per come erano spettinati fu subito chiaro a tutti cosa avessero fatto.

Se il giovane taciturno si limitò a salutare l'amica con un cenno prima di continuare per la propria strada, gli altri si sarebbero intromessi nonostante l'inevitabile imbarazzo.

 

La prima a rompere il ghiaccio fu la rossa.

“ Caffè?” “ Sì grazie Jessie” “ Macchiato come al solito Tifa?” “ No, nero e forte. Devo riprendermi” “ Agli ordini e al tuo amico?” “ Lui se va” “ Dai Tifa, cerchiamo di essere ospitali” “ No, va bene così altrimenti farò tardi. Ci vediamo nel campus” si congedò frettolosamente Kadaj.

 

Rimasti soli, Yuffie sostenne maliziosa: “ Vedo che finalmente hai voltato pagina. Hai fatto una buona scelta, è piuttosto affascinante” “ Le cose non stanno così” “ E come allora?” “ Non mi va di parlarne” “ Dai, diccelo. Siamo i tuoi migliori amici dopo tutto” “ Ho detto di no!” “ Scusami non volevo farti arrabbiare” “ Bhè ci sei riuscita!” esclamò furiosa la mora dirigendosi verso la porta.

“ Tifa dove vai?” domandò Biggs, “ A fare quattro passi e vedete di non seguirmi” sentenziò la studentessa poco prima di uscire completamente fuori di sé.

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Capitolo 25
*** Cuore a mille ***


Cuore a mille

 

Del tutto allo scuro della difficile situazione che Tifa ed i suoi amici stavano vivendo, Cloud era ormai prossimi al bar vicino l'università.

Per quanto tentasse di darsi un tono, non vedeva l'ora di rivedere Aerith sebbene a dire il vero ci fosse un elemento che lo preoccupava un po'. Non sapeva come comportarsi dopo il loro ufficioso appuntamento.

Non aveva idea di cosa avrebbe dovuto fare: forse doveva salutarla normalmente, ma temeva di apparire freddo. Allora pensò di abbracciarla e magari rubarle un bacio, tuttavia non voleva sembrare appiccicoso.

 

Come al suo solito il rimuginare troppo su scenari ipotetici rischiava di rovinare tutto.

Per sua fortuna non appena intravide la bellissima figura della castana e le sue iridi smeraldo, ogni timore ed insicurezza scomparvero come per magia.

“ Sei davvero la mia salvezza” rifletté tra sé e sé parcheggiando con cura il regalo di Sephiroth.

 

Fatto ciò si mosse verso l'amata con l'intenzione di salutarla, ma quando osservò con chiarezza il suo volto sorridente perse ogni parola rimanendo semplicemente a fissarla come un pesce lesso.

A quel punto fu la barista a prendere l'iniziativa con un entusiasta: “ Ciao Cloud”.

Preso in contro piede quest'ultimo balbettò un pochino prima di riuscire a racimolare un decente: “ Buongiorno Aerith”.

 

Ebbe di nuovo un colpo di fortuna, infatti la fanciulla adorava persino il suo aspetto più impacciato e goffo: ridacchiò armoniosamente. Il dolce suono della sua risata placò l'ansia di Strife. Tuttavia lo spirito irriverente della prima si fece presto largo anche se in modo carino.

 

“ Ehi Cloud rilassati, sono sempre io. La stessa Aerith di ieri sera” “ Mi dispiace è solo che...”.

Avrebbe voluto dirle la verità, che la sua solo vista gli aveva fatto perdere il lume della ragione, ma invece optò per una scusa non volendo essere troppo emotivo.

 

“ Ho fatto tardi, i miei amici hanno organizzato una festa e” “ Ti sei divertito fino alle ore piccole” “ No, non è così” “ Non c'è nulla di male, anzi...Sai mi piacerebbe partecipare ad un party del genere”.

Notando un accenno di amarezza nelle sue ultime parole, il dipendente di Sephiroth le avanzò istintivamente una proposta:

“ La prossima volta che Yuffie o Jessie rifaranno una cosa del genere te lo farò sapere, così se sarai libera potrai venire con me. Sempre se ti va” “ Ne sarei più che felice, ancora di più se nel week-end” “ Credo che si possa fare...Meglio fare colazione oppure faremo tardi a lezione” “ Giusto, cavolo sto perdendo la cognizione del tempo”.

 

Il giovane era in procinto di procedere quando sentì la compagna tirarlo verso di sé il che lo portò a guardarla in fare interrogatorio. La sua espressione cambiò radicalmente non appena incrociò i suoi bellissimi occhi colmi di un'emozione che mai avrebbe pensato di vedere in lei: timidezza.

 

Come c'era da aspettarsi non capì a cosa fosse dovuta, nemmeno quando Aerith si mordicchiò il labbro inferiore. Questo avrebbe potuto metterlo in una posizione difficile poiché la sua esitazione sarebbe potuta essere scambiata per mancanza di interesse. Ancora una volta però l'empatia e l'intuizione della seconda furono provvidenziali: si accostò a lui poggiando brevemente le labbra sulle sue.

 

“ Dovresti imparare a cogliere i segnali più rapidamente” commentò la castana fissandolo ardentemente, “ Io...Mi dispiace, non sono esperto in materia” “ Immaginavo, vorrà dire che sarò la tua insegnante” “ Che vuoi dire?” “ Lo scoprirai presto” commentò con una risatina l'amante dei fiori mentre prendeva la rigida mano di uno Strife ancora su un altro Mondo per quanto appena successo.

 

Se la coppia si stava per godere un'ottima colazione, soprattutto per la compagnia, Tifa era intenta a rimuginare sulla notte precedente e su un modo per rimediare al proprio errore. Tuttavia avrebbe presto assistito ad una cosa che l'avrebbe fatto cambiare radicalmente idea sia sulla sua avventura che su Kadaj stesso.

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Capitolo 26
*** Farsi prendere dalle emozioni ***


Farsi prendere dalle emozioni

 

Il bar universitario che appunto si chiamava Midgar College bar non era nulla di speciale, anzi sembrava uno di quei tipici locali anonimi facilmente trovabili un po' in tutta la città.

Insomma era davvero poca cosa a confronto dell'accogliente posticino della sera prima, ma né a Cloud né ad Aerith importava. A loro sembrava bastare stare insieme, il resto era di semplice contorno. In più lo spirito giocoso ed allegro della ragazza avrebbe reso divertente persino il posto più deprimente sulla terra.

 

Giunti davanti al menù proiettato su un grande schermo, il biondo domandò non curante: “ Allora, cosa vuoi?” “ Direi qualcosa di dolce, magari un bel donuts al cioccolato” “ Non ti facevo tipo da ciambella” “ Bhé non sarà salutare, ma ogni tanto posso permettermelo e poi con tutta la fatica che faccio ogni giorno ho bisogno di zuccheri” “ Suppongo di sì” “ Certo che è così! Tu invece che prendi?” “ Dei pancakes allo sciroppo d'acero” “ Mister salutista mi stupisci” commentò maliziosa l'amante dei fiori poco prima di dirigersi verso il bancone d'ordinazione.

 

Notandolo Strife stava per seguirla, ma venne prontamente bloccato.

“ Come ti avevo anticipato, questa volta pago io” “ Sicura?” “ Apprezzo la tua preoccupazione, ma una colazione posso offrirla”.

Detto ciò con un furbo occhiolino, la castana proseguì con il proprio intento non lasciando altra scelta a Cloud che prendere un posto a sedere. Ne scelse inconsciamente uno appartato così da avere il massimo intimità possibile.

 

Mentre aspettava la compagna prese il telefono tanto per far passare più velocemente il tempo.

Non fu affatto sorpreso nel vedere la chat del gruppo di amici piena di messaggi non letti, lo colpì invece il contenuto, letteralmente assurdo.

Non solo erano sgrammaticati, ma c'era chi, Jessie prima tra tutti, era convinto di star scrivendo in privato qualcuno. Per suo immenso stupore ad un certo punto era intervenuta persino Tifa la quale faceva menzione di voler fare un qualcosa di folle per dimenticare qualcuno.

 

Strife non si sarebbe aspettato un comportamento del genere dalla sua migliore amica. Lockhart era quella con la testa sulle spalle, la più attenta e scrupolosa; non una sfrenata festaiola.

Nonostante ciò non la biasimava, ogni tanto “sfogarsi” fa bene all'animo ed ognuno lo fa a modo suo. L'unica cosa che lo disturbava era che si fosse lasciata andare per una persona che sicuramente l'aveva fatta star male o comunque fatto un torto.

Ironicamente si ripromise di dare una bella lezione a questo misterioso tizio che aveva osata far soffrire la sua più cara amica.

 

“ Letto qualcosa ti brutto?” esordì Aerith con un velo di timore nella voce, “ Come?” “ Hai un cipiglio che non lascia spazio ad interrogativi” “ Scusa, è solo che...Fai prima se lo vedi”.

Come se nulla fosse l'universitario porse il telefono alla barista, gesto che la resa più che felice. Un telefono è un oggetto personale ed ancora di più quella chat posta alla sua attenzione. Ciò significava che il giovane si fidava già abbastanza di lei da volerla includere nella sua sfera privata.

 

Superato il piacevole stupore, si concentrò sulla conversazione non potendo trattenere delle risatine divertite.

 

“ I tuoi amici sono davvero dei tipi simpatici. L'avevo intuito quando sono venuti al posto dove lavoro, ma non credevo che lo fossero tanto” “ Considera che erano un po' fuori di loro” “ Quindi non sono sempre così” “ Dipende: Yuffie e Jessie non sono tanto diverse mentre Tifa e Biggs di solito sono più cauti. C'è anche Vincent, però lui usa i messaggi solo in caso di necessità” “ Mi piacerebbe conoscerli meglio” “ Non mancherà occasione, soprattutto adesso”.

 

Entrambi sapevano a cosa il biondo stava alludendo, però nessuno sollevò l'argomento; anzi l'elegante dama cambiò discorso.

“ Non capisco cosa ti ha infastidito” “ La parte di Tifa, quella che dice che farà una follia per dimenticare qualcuno” “ Tifa eh...Sei geloso per” “ No! Non è come credi. Io e lei ci conosciamo da bambini, praticamente siamo cresciuti insieme. Perciò è normale che mi preoccupi per lei” “ Capisco...Voi due siete mai stati insieme?” “ Non siamo mai andati oltre l'amicizia” “ Mi stai dicendo la verità?” “ Sicuro, non potrei mentirti” “ Bene, volevo solo assicurarmi di una cosa” “ Cioè” “ Puoi arrivarci da solo”.

 

Cloud rifletté sul punto, arrivando piuttosto rapidamente alla soluzione: Aerith desiderava sapere se c'era qualcuna che potesse essere una rivale. Nulla di più sciocco, nessuna avrebbe mai potuto competere con lei.

 

L'universitario stava per dirle tutto questo quando la cameriera servì i loro piatti.

Visto il modo con cui Aerith si fiondò sulla ciambella, decise di sospendere la questione, ma solo per il momento. Strife iniziò ad escogitare un modo per farle capire quanto seriamente fosse preso da lei.

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Capitolo 27
*** Reagire d'impulso ***


Reagire di impulso

 

Se Cloud ed Aerith si stavano godendo una rapida quanto piacevolissima colazione, Tifa era preda della vergogna.

Non riusciva a capacitarsi di aver giaciuto con uno non solo conosciuto da pochissimo, ma per il quale non provava assolutamente niente.

 

Lei non era quel genere di persona. Normalmente non si sarebbe mia ubriacata al punto da non capire più niente, però il non riuscire ad avvicinarsi al suo amico di infanzia la stava distruggendo.

 

Ciò che desiderava più di ogni cosa era che Strife si innamorasse di lei come quando erano più giovani, tuttavia sapeva perfettamente che le cose erano cambiate da allora, specialmente dopo l'incidente. Per questo voleva semplicemente stargli accanto per aiutarli a riprendersi, anzi per aiutarsi a vicenda. Infatti anche lei stava ancora soffrendo a causa degli orrori vissuti e condividere quel dolore con qualcuno che sapesse cosa aveva affrontato sarebbe stato l'ideale. Peccato che il biondo non le aveva dato grandi occasioni per offrirgli una spalla su cui piangere.

 

“ Basta Tifa, non serve a niente rimuginarci sopra. Devo prendermi le mie responsabilità: dirò chiaramente a Kadaj che questa notte è stata solo uno stupido errore, poi mi scuserò con gli altri per come li ho trattati poco fa ed infine parlerò una volta per tutte con Cloud. Gli confesserò i miei sentimenti e poi succeda quel che succeda”.

 

Presa questa decisione Lockhart andò in direzione del campus.

 

Sarebbe sicuramente arrivata in ritardo per via della lunga passeggiata chiarificatrice che aveva fatto.

Non sarebbe stata l'unica a non essere puntale. Infatti la coppia di piccioncini si era trattenuta più del dovuto nel bar universitario parlando del più e del meno. Di solito Strife odiava questo genere di chiacchiere, le riteneva solo un'inutile perdita di tempo. Però con Aerith era diverso: persino l'argomento più banale del Mondo assumeva un significato nuovo ed interessante.

 

Sarebbero tranquillamente rimasti in quel posto anonimo per tutta la giornata se non fosse stato per una cameriera che li avvertì del loro ritardo.

A quel punto il duo si sbrigò a finire ciò che rimaneva della loro ordinazione e poi si diresse verso l'aula delle lezioni.

 

Durante il cammino il biondo pensò a lungo sull'insicurezza che l'amante dei fiori aveva fatto trasparire, sebbene giusto per un istante, qualche minuto prima. Non aveva nessuna intenzione di farla sentire così, inoltre intuì che avrebbe dovuto rassicurarla in qualche modo oppure la loro relazione appena sbocciata avrebbe rischiato di appassire.

Perciò, proprio davanti alla sede universitaria, mentre lei lo stava salutando, la tirò a sé dandole un bacio, uno più “vero” rispetto al leggero contatto avuto al loro incontro.

 

Vedendo la sorpresa negli occhi della stupenda fanciulla, Cloud si sentì costretto a spiegarsi. Non fu affatto facile viste le sue difficoltà in ambito sociale, ma ce l'avrebbe fatta.


“ Questo...Questo era per farti capire che non c'è nessun'altra” commentò imbarazzato il ragazzo suscitando gioia nella sua interlocutrice che capì subito a cosa si stava riferendo.

“ Come sospettavo, hai proprio un cuore d'oro” affermò la castana restituendo il gesto con entusiasmo.

 

Mentre i loro cuori si riempivano d'amore quello di Tifa finì in mille pezzi.

Destino volle che quest'ultima fosse esattamente davanti, anche se abbastanza lontana da non essere vista, alla coppia nel momento del loro tenero gesto.

Vedere il suo Cloud baciare un'altra ed assistere alla luce che illuminava i suoi occhi mentre guardava la barista la fecero in frantumi.

 

Il suo primo istinto fu quello di scappare, ma si trattenne dal farlo. Non voleva incarnare il classico stereotipo della fanciulla delusa in amore che si lascia andare alle lacrime ed alla disperazione.

Non scelse neppure di confidarsi e sfogarsi con le amiche bensì si ripromise di rintracciare Kadaj per chiedergli di uscire per un vero appuntamento. In fondo il giovane si era sempre comportato bene nei suoi confronti ed, in quel frangente, pensò che fosse l'unico a tenere davvero a lei.

 

La delusione e la sofferenza che ignorò sarebbero presto cresciute nel suo animo fino a diventare odio, dando così l'opportunità alla crescente oscurità che si stava diffondendo silenziosa tra le strade di Midgar, di sfruttarla a proprio vantaggio.

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Capitolo 28
*** Fastidio ***


Fastidio

 

Dopo il caloroso saluto, la coppia dovette dividersi per seguire le rispettive lezioni.

Visti i sentimenti a mille non sarebbero stati in grado di concentrarsi a dovere, ma a nessuno di loro due importava più tanto. In quel momento volevano esclusivamente stare insieme, peccato che avrebbero dovuto attendere almeno fino alla pausa pranzo.

 

Per lo meno Strife non sarebbe rimasto in mezzo a perfetti sconosciuti, ci sarebbe stata la cara amica Tifa al suo fianco.

Si era reso conto di non essersi comportato tanto bene nei suoi confronti. Considerando i suoi tentativi era evidente che desiderava parlargli e probabilmente passare del tempo insieme come facevano da piccoli, lui però era stato troppo impegnato a capire le nuove emozioni che lo pervadevano da quando aveva visto Aerith finendo così per trascurarla; forse troppo.

Adesso tuttavia si trovava nelle condizioni per darle l'attenzioni che meritava, purtroppo le cose erano destinate a prendere una direzione diversa.

 

Non appena Lockhart entrò in aula non lo salutò come faceva sempre, gli diede giusto un'occhiataccia di sfuggita, né tanto meno si sedette vicino a lui scegliendo una persona diversa Kadaj, il quale la fece accomodare con uno sguardo compiaciuto capace di far irritare Cloud.

 

A dire il vero quest'ultimo provava una profonda antipatia verso il ragazzo dai capelli bianchi dovuta a due fattori: uno puramente istintivo e l'altro derivante da Sephiroth.

Il suo datore di lavoro gli aveva rivelato che nel campus di Midgar si era recentemente iscritto il fratello minore, Kadaj appunto, avvertendolo di stargli alla larga. Non gli disse il perché con precisione, solamente che si trattava di un tipo subdolo ed egoista da tenere a distanza.

 

Esattamente perciò fu più che comprensibile la sensazione di fastidio provata dal biondo che però mantenne il sangue freddo. Non avrebbe fatto una scenata o avvertito l'amica intuendo che non difficilmente sarebbe stato ascoltato, bensì decise di chiedere maggiori delucidazioni al mentore. Se si fosse rifiutato avrebbe proceduto in prima persona indagando su colui che gli stava antipatico in modo da far luce sui suoi intenti.

 

Nonostante la recente lontananza, teneva molto a Tifa e non avrebbe permesso a nessuno di farle del male.

 

Dati anche gli ultimi ed imprevedibili sviluppi Strife non prestò la minima attenzioni alle lezioni e così giunse l'agognato break per il pranzo senza aver capito una virgola delle spiegazioni dei professori.

La prima cosa che fece allora fu rintracciare la barista. Aveva davvero bisogno di vederla, la faccenda di Kadaj l'aveva stressato più del previsto. In teoria sarebbe voluto andare con Lockhart in modo da parlarle un pochino, ma questa era sparita al suono della campana di mezzogiorno; quasi sicuramente l'aveva fatto per stare con il suo “nuovo” amico.

 

Come ormai accadeva spesso ogni preoccupazione svanì quando vide l'amata sorridente come sempre.

 

“ Ciao Cloud, come è andata?” le domandò avvolgendogli un braccio intorno al proprio, “ Ecco...Sono stato distratto” “ Anch'io...Ora dovrò fare il doppio del lavoro a casa, ma non ci ho potuto fare niente. Spero che passare la pausa con te mi aiuti a recuperare la concentrazione” “ Già, anch'io” “ Allora cosa stiamo aspettando? Andiamo a mangiare! Sai conosco un posticino segreto, vuoi che ti ci porti?” “ Certo, fai strada”.

 

L'amante dei fiori condusse il compagno in un piccolo e grazioso chioschetto, perfetto per due persone, isolato dal resto del campus.

 

“ Non sapevo che esistesse...” commentò Strife mentre si sistemava vicino alla castana.

“ Non mi stupisce, praticamente nessuno ci presta attenzione. Però io sono esperta nel cogliere ciò che nessuno vede” affermò la fanciulla ammiccando a colui che le era vicino, il quale non poté fare a meno di distogliere lo sguardo imbarazzato.

 

“ Allora, ti piace?” “ Molto Aerith, penso proprio che verrò qui d'ora in poi. A patto che tu mi voglia con te” “ Stai scherzando vero!? E' naturale che ti voglia con me” detto questo i due innamorati si scambiarono un tenero bacio. Dopo di che si fiondarono sui rispettivi pranzi non volendo rischiare di rimanere a digiuno visto il poco tempo a disposizione.

 

A loro insaputa qualcuno aveva in mente una “sorpresa” che o li avrebbe allontanati o rafforzato ancora di più il magico legame che stavano costruendo.

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Capitolo 29
*** Il piano di Jessie ***


Il piano di Jessie

 

Mentre Cloud ed Aerith trascorrevano la pausa insieme, il gruppo di amici si era riunito nella mensa universitaria come loro abitudine. Tuttavia, a differenza delle altre volte, mancava qualcuno: Lockhart. La ragazza non solo non si era scusata con loro, ma non li aveva nemmeno avvertiti della sua assenza. Proprio questo fu l'iniziale argomento di discussione, certamente non uno piacevole.

 

“ Ragazze non sento Tifa da questa mattina, voi?” “ Nada de Nada Biggs” rispose un pochino seccata Yuffie che aggiunse, “ Di solito dopo il sesso ci si sente rilassati ed invece questa mattina era più nervosa del solito. Forse non le è piaciuto, eppure quel Kadaj non mi sembrava male” “ Non credo sia questo il problema...” “ Lo so, tutta colpa di Cloud. Però dovrebbe farsene una ragione ed andare avanti” “ Senti chi parla” “ Che vuoi insinuare testa a spazzala?” “ Non sono mica scemo, ho visto come lo guardi” “ Non...Fatti gli affari tuoi!” esclamò l'agilissima fanciulla cercando di mascherare il proprio imbarazzo dietro una ciotola di ramen.

 

“ Adesso basta parlare di quei due, ho una bella notizia da darvi. Guardate!” esclamò Jessie, la quale tirò fuori dalla borsa una locandina fresca di stampa.

Il foglietto annunciava l'annuncio del primo spettacolo dell'Università, incentrato su un racconto d'amore tra una fantastica principessa ed un umile maggiordomo.

 

“ Poche settimane e già sei stata scritturata per un ruolo, bravissima Jessie” “ In realtà Biggs...” “ I ruoli non sono ancora stati assegnati” intervenne Vincent prima di guardare lo schermo dello smartphone.

“ Hai ragione, che occhio...Quindi cosa devi fare Jessie, un'audizione?” “ Esattamente, ma sono sicura di ottenere il ruolo da protagonista” “ Che sicurezza, tipico da te” “ Vedrai che andrà così”.

 

“ Ehi Jessie, qui c'è scritto che devi presentarti con un'altra persona” fece notare Yuffie, “ Ne sono consapevole” “ Un maschio” “ Lo so benissimo” “ Quindi avrai sicuramente in mente qualcuno, chi?” “ Sarà una sorpresa” “ Come una sorpresa?” “ Nel senso che scoprirete chi sarà il mio partner solo quando mi verrete a vedere durante la prima” “ Sei seria?!" “ E già, considerala una scaramanzia di noi artisti” “ Come vuoi...” commentò la Wutai che in realtà stava già escogitando un modo per risolvere il mistero.

 

Il tizio cui la rossa si stava riferendo era un certo biondo schivo e lei sapeva già come irretirlo.

Il piano era piuttosto semplice: l'avrebbe aspettato all'orario di conclusione del turno nei pressi del dojo di Sephiroth dove gli avrebbe chiesto un passaggio per l'audizione. Se le avesse chiesto cosa ci faceva lì si sarebbe giustificata dicendogli che aveva sbagliato la linea dell'autobus. Senza dubbio era una scusa banale, ma Strife l'avrebbe bevuta. Per quanto intelligente, su certi argomenti era ottuso e questo poteva essere sfruttato proprio come aveva intenzione di fare.

Arrivati a quel punto al resto ci avrebbe pensato il registra. Cloud era precisamente l'attore che stava cercando per il ruolo di maggiordomo.

Tutto quello che le rimaneva da fare era diventare la principessa e così avrebbe potuto baciarlo in una delle scene più romantiche mai scritte.

 

Giunto l'orario prestabilito, Jessie si trovava già nella sua postazione dove dopo poco apparve Strife.

 

“ Cloud meno male che sei qui!” esclamò con un sospiro di sollievo correndo da lui, “ Jessie cosa?” “ Mi devi aiutare. Tra non molto ho la mia prima audizione e non posso mancare” “ Dove devi andare?” “ Nel distretto di Raines” “ E' quasi dall'altra parte della città...Perché sei venuta da queste parti?” “ Non ci crederai, ma ho sbagliato a prendere il bus. Ero talmente presa dall'emozione che sono salita sul 6 e non sul 9. Sono stata una sciocca...”.

 

Spinto dall'ottime doti attoriali di Jessie e dall'amicizia che lo legava a lei, il ragazzo si ritrovò praticamente costretto a darle una mano.

 

“ Se è davvero così importante ti posso dare uno strappo” “ Grazie infinite, sei un tesoro. Come premio ti farò la mia pizza special Midgar, quella che ti piace tanto” “ Affare fatto. Su, muoviamoci”.

 

Tutto sembrava star andando per il meglio per la rossa.

Il suo stratagemma avrebbe funzionato alla perfezione se non fosse stato per un messaggio che Strife aveva inviato ad una certa persona la quale, involontariamente, si sarebbe messa in mezzo.

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Capitolo 30
*** Una variabile non considerata ***


Una variabile non considerata

 

Jessie fremeva nella macchina di Cloud. L'idea che tra pochi minuti il suo geniale piano sarebbe entrato nella seconda fase l'elettrizzava soprattutto perché era convinta della sua riuscita.

Immaginava già lei e Strife baciarsi. Tutto sarebbe iniziato come un dovere di scena, ma grazie alle sue abili doti sarebbe riuscita a trasformare quel momento di finzione in pura realtà.

 

L'entusiasmo era tale da non aver calcolato la possibilità concreta di un rifiuto dell'amico. Difficilmente avrebbe accettato di recitare, specialmente con studenti che frequentavano il suo stesso campus.

Sorprendentemente però non sarebbe stato quello il problema.

 

Nonostante la buona agitazione, lo spirito curioso della rossa fece presto capolino.

Notò quanto pulita e ben curata fosse il veicolo del biondo. Forse l'unica cosa che stonava era la fragranza che si respirava, troppo dolce e delicata per un uomo.

Sebbene un po' attenuata, non ci mise molto a riconoscerla: si trattava dello stesso profumo che di solito metteva Aerith.

Ciò non poté che infastidirla, ma non ci pensò troppo. Presto avrebbe ribaltato le carte in tavola o almeno così credeva.

 

Entrati nel quartiere di Raines, il più artistico della città pieno di teatri, cinema ed artisti di strada, la ragazza prese un simpatico specchietto a forma di Moguri così da darsi gli ultimi ritocchi per essere perfetta all'audizione.

 

“ Come sto?” domandò non appena ebbe finito,

“ Non lo so”

“ Dai Cloud, fai il serio”

“ Sono sempre serio”

“ Guardami almeno”

“ Sto guidando”

“ Su forza, giusto un'occhiatina”.

Vinto dall'insistenza della convivente, l'osservò di sfuggita. Jessie sperava di vedere uno sguardo sorpreso, magari ammaliato dalla sua bellezza, ma non accadde nulla del genere. Non ci fu un minimo tentennamento o cambiamento nei suoi occhi, era rimasto impassibile come sempre.

 

“ Immagino che tu stia bene”

“ Davvero? Grazie, sei così dolce”

“ No, non direi”

“ Non fare il modesto...Senti Cloud, potresti farmi un altro favore?”

“ Cos'altro c'è?”

“ Potresti accompagnarmi all'audizione?”

“ Lo sto facendo”

“ Intendevo di persona”

“ Perché?”

“ Per supporto emotivo”

“ Jessie”

“ Per favore! I nostri amici sono impegnati e questa è la mia prima vera opportunità. Non voglio andarci da sola...”.

 

Come aveva imparato fin da piccola, per recitare bene bisogna pensare a delle emozioni vere e così fece ora. Attinse alle insicurezza che aveva sepolto dentro di sé così da persuadere il buon cuore dell'amico il quale, seppure volesse rivedere l'amante dei fiori più di ogni altra cosa, cedette ancora una volta.

 

Giunti di fronte al più piccolo teatro della zona, dove appunto si sarebbe svolto il provino, la rossa fece un respiro profondo per concentrarsi. Il prossimo sarebbe stato il passo cruciale: sarebbe dovuta entrare con Strife e convincerlo in qualche modo a salire con lei sul palco.

Visti i successi appena ottenuti, non pensò che sarebbe stato difficile. La gentilezza del biondo l'avrebbe facilitata.

 

Proprio quando aveva raccolto le energie necessarie sentì un'armoniosa voce chiamare l'amico.

 

“ Ehi Cloud!”

“ Aerith!? Cosa ci fai qui?” chiese stupito il giovane avvicinandosi istintivamente a lei,

“ Non sei felice di vedermi?”

“ Certo che...Volevo dire che non è questo, mi ha solo colto di sorpresa”

"Ormai dovresti esserci abituato. Tu sei Jessie vero? Un'amica di Cloud”

“ Sì, ciao Aerith” si limitò a salutare la rossa decisamente sconvolta.

“ Aerith devo accompagnare Jessie all'audizione, se vuoi puoi unirti a me cioè a noi”

“ Sicuro, mi piacciano gli spettacolo. Sempre se a te Jessie non dispiaccia”

“ Perché dovrebbe? Più spettatori ho più mi senta carica” rispose l'attrice cercando di mascherare il fastidio che stava provando.

 

Sebbene ci fosse una terza incomoda, la rossa si ricompose. Il suo piano avrebbe ancora funzionato, doveva farlo.

Purtroppo le sue speranze si frantumarono non appena il regista li vide entrare.

Questi, un uomo di mezza età con un paio di occhiali ottagonali, corse da loro esclamando in estasi: “ Perfetto! E' quello che stavo cercando, voi due siete perfetti!”.

 

Inizialmente la studentessa di recitazione pensò che tutto fosse andato come aveva pensato, idea che durò solo un attimo.

L'uomo fissò Cloud ed Aerith con occhi estasiati per poi prenderli per mano e condurli verso il palco.

 

Inavvertitamente Jessie sarebbe stata l'artefice di alcuni momenti che avrebbero legato ancora di più la giovane coppia.

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Capitolo 31
*** Ognuno il suo ***


Ognuno il suo

 

“ Vedi di lasciarmi o te ne pentirai” commentò Cloud minaccioso al regista che lo stava trascinando sul palco. Nonostante il tono appena usato, l'uomo più anziano non si fece intimorire per nulla.

A dire il vero non riusciva a sentire nulla, era come se fosse caduto in una trans artistica. Solo uno strattone del biondo riuscì a riportarlo alla realtà.

 

“ Cosa stai facendo ragazzo? Hai bisogno di qualcosa? Magari un po' di tempo per concentrarti”

“ Assolutamente no! Non sono venuto per l'audizione, ma per accompagnare quell'amica laggiù” rispose seccamente,

“ Nemmeno io sono qui per avere il ruolo” aggiunse leggermente imbarazzata la castana.

 

Nemmeno venire a conoscenza di ciò ridusse l'entusiasmo del particolare artista che infatti saltò di gioia prima di affermare:
“ Ancora meglio, sarà un segno del Destino! Vedervi entrare è stato un messaggio divino, ne sono sicuro. Siete perfetti per il ruolo di protagonisti”

“ Ma non abbiamo mai recitato” si intromise la barista,

“ Non ha importanza, vi verrà naturale. Sono pronto a scommetterci quello che volete”

“Ti ho detto che non...”.

La protesta di Strife venne anticipata dal regista stesso che disse:

“ Se è per la tua amica, avrà un ruolo di rilievo, promesso”.

 

Stanco di questa sceneggiata il biondo si infervorò.

“ Ora mi hai stufato! Apri bene le orecchie vecchio pazzo, io non salirò mai”
“ Aspetta un attimo Cloud. Sai credo che sarebbe carino provare”

“ Come scusa Aerith?”

“ Ma sì! Tentare non costa nulla e vedrai che ci divertiremo”

“ Ne dubito e poi non c'è alcuna possibilità che io possa recitare”

“ Nemmeno se ti chiedo di farlo per me?”

“ ...”
“ Dai forza, sali” concluse la fanciulla dagli occhi smeraldo porgendo una mano all'amato il quale, vinto dai sentimenti che provava per lei, accolse il suo invito per la gioia del regista.

 

Giunti sul punto della prova venne chiesto alla coppia di interpretare la scena di dichiarazione d'amore del maggiordomo alla sua principessa. Per facilitare le cose non venne chiesto loro di memorizzare le battute, dovevano "semplicemente" leggere il copione cercando di trasmettere la profondità delle rispettive emozioni.

 

Se Aerith si comportò decisamente bene considerata anche la sua inesperienza, lo stesso non si poteva dire di Strife il quale si dimostrò estremamente ingessato.

Sebbene la sua figura scenica fosse intensa ciò che gli mancava era il sentimento.

 

Abile com'era il capo del progetto capì che tale atteggiamento non era di certo figlio dell'assenza di connessione tra i due sul palco bensì era la timidezza e l'imbarazzo a frenare il giovane. Per questa ragione si avvicinò a lui sussurrandogli:

 

“ Mio caro giovanotto dimentica di essere in scene”

“ La fai facile tu, è tutto così ridicolo”

“ Non pensarci. Dimentica il resto e focalizzati solo sulla bellissima dama che ha davanti”

“ Mmm...”
“ So da come vi guardate che tra voi esiste un profondo legame e mi rendo che non sia sempre agevole dire ciò che si ha dentro”

“ Allora?”

“ Sfrutta questa occasione. Fissala negli occhi e apri il cuore attraverso le parole dell'opera teatrale”

“...”
“ Sarà facile, dopo tutto questa è la magia dell'arte” sostenne con un sorriso l'uomo anziano tornando al suo posto per poi ridare il via.

 

Cloud fece un sospiro prima di rivolgersi all'amata.

Vederla lì in attesa, con quel meraviglioso sorriso lo sciolsero.

 

“ Mia signora” iniziò accostandosi a lei, “ Io...Io non vi merito. Sono solo un uomo del volgo la cui anima è stata macchiata da indicibili atroci, voi però non mi avete mai trattato come il mostro che sono. Siete sempre stata gentile e premurosa sebbene non lo meritassi. Per riconoscenza dovrei sostenervi nel vostro matrimonio con il Principe di Cosmos, lui vi vuole bene e di sicuro non vi farà mancare niente. Tuttavia...”.

Istintivamente Cloud gettò a terra il copione così da prendere le mani di Aerith.

“ Tuttavia non ci riesco. Non posso farci niente, il solo pensiero che qualcuno che non sia io vi possa accompagnare nel percorso della vita mi fa impazzire. Non ho alcun diritto di dirvelo, ma devo farlo oppure ricadrei negli errori del passato. Io vi...Io ti amo mia principessa”.

“ Cloud...” mugugnò la fanciulla che rimase talmente colpita da quelle parole da uscire per un istante dal personaggio.

 

“ Perfetto!” esclamò al settimo cielo il regista, “ Sei stato incredibile ragazzo mio, ricorda ciò che hai provato e con un po' di pratica faremo una figurone. I protagonisti sono stati scelti, adesso pensiamo agli altri. Vediamo di sbrigarci così possiamo iniziare a provare subito”.

 

Jessie, la quale aveva assistito all'intera scena, sussurrò con un'amara rassegnazione: “ Evidentemente non è nelle mie corde essere una protagonista...”.

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Capitolo 32
*** Preludio al disastro ***


Preludio al disastro

 

Nonostante i buoni propositi del regista, le audizioni durarono più a lungo del previsto. I partecipanti erano tanti e in pochi si distinguevano per grande bravura.

Colei che sicuramente spiccò rispetto agli altri fu Jessie: le sue abilità e la sua presenza scenica erano realmente ottime che se non fosse stato per Aerith sarebbe stata sicuramente lei la protagonista.

 

Il Destino le giocò l'ennesimo tiro mancino in quanto ottenne il ruolo di ancella, il terzo più importante, cioè quello della migliore amica della Principessa nonché di colei si sarebbe innamorata ovviamente a senso unico del maggiordomo.

 

Se fosse stata un'altra probabilmente avrebbe incassato malamente il colpo, ma sapeva che non sarebbe servito a niente. Aveva visto e sentito quanto Cloud fosse preso dall'amante dei fiori e di certo non poteva incolpare nessuno per questo evento.

Sebbene non potesse che provare un po' di invidia nei confronti della castana, sapeva che si trattava di una brava ragazza che teneva molto al suo amico, perciò si sarebbe impegnata per diventarci amica.

Fece il primo passo in tal senso proprio al termine dei provini.

 

“ Si è fatto tardi, lo sapevo. Chi me l'ha fatto fare...”

“ Dai Cloud non fare il burbero, ci siamo divertito no?” domandò la castana con un ampio sorriso caloroso frutto di quello che Strife le aveva detto nei panni del maggiordomo.

Intuitiva com'era ci mise un attimo a capire che in quel frangente era il vero Cloud a parlarle e ciò la rese più felice di quanto potesse immaginare. Tuttavia la preoccupò anche, infatti non capiva perché il biondo non si sentisse degno di lei. Era un pensiero stupito, era perfetto per starle accanto, ne era più che certa.

 

“ Ehi ragazzi, complimenti per il ruolo” intervenne la rossa allegramente,

“ Grazie Jessie, detto da un'attrice del tuo livello è una grande lusinga”

“ Stai esagerando Aerith”

“ Affatto! La tua interpretazione mi ha commossa, è stata incredibile”

“ Sei davvero unica, incomincio a capire perché piaci tanto a Cloud”

“ Jessie!” esclamò Strife cercando di nascondere il proprio imbarazzo.

Entrambe le fanciulle si limitarono a sorridere chi divertita e chi estesiata.

 

Dopo di che l'aspirante attrice propose:
“ Considerata l'ora perché non andiamo a cena? A casa nostra sarà quasi pronto. L'invito vale anche per te Aerith”

“ Non vorrei essere di disturbo”

“ Quale disturbo? C'è sempre un posto in più a tavola”
“ In questo caso accetto volentieri”.

 

Strife rimase in disparte ad osservare l'amata.

La vide radiosa per aver ricevuto l'invito, era evidente come le piacesse l'idea di stare con altre persone.

Il suo essere estroverso la rendeva un animale sociale, perciò soffriva nel non avere vere amicizie. Tra il loro e l'università non aveva il tempo per stringere dei legami con qualcuno.

Tuttavia adesso stava per conoscere meglio delle persone fantastiche che sarebbero entrate nella sua vita o almeno così credeva Strife.

 

“ Allora andiamo?” domandò il giovane con un lieve sorriso,

“ Sì, meglio sbrigarci oppure Yuffie si sbranerà tutto” aggiunse Jessie,

“ Yuffie è la ragazza con cui vieni spesso al bar, vero?”

“ Esatto Aerith”

“ Mi sembra simpatica”

“ Lo è, ma è anche un po' pazza”
“ Pazza?!”
“ Sì, lo capirai presto”
“ Senti chi parla...” mugugnò Strife alludendo alla rossa la quale gli fece una simpatica linguaccia.

 

Tutto sembrava preannunciare ad una cena serena ed allegra, purtroppo non sarebbe stato affatto così. Un altro inaspettato ospite avrebbe creato forti tensioni le quali avrebbero rischiato di separare il gruppo tanto unito di amici.

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