Città d'acqua

di ichigo996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Azzullia ***
Capitolo 3: *** Tsunami ***
Capitolo 4: *** Amnesia ***
Capitolo 5: *** Regeneration ***
Capitolo 6: *** Breathe ***
Capitolo 7: *** Truth ***
Capitolo 8: *** Anger ***
Capitolo 9: *** Wanted ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


La Terra, terzo pianeta del sistema solare, abitato da differenti organismi, tra cui gli uomini. Il pianeta è sempre stato in un punto favorevole nel sistema solare per la creazione della vita e grazie ai diversi ecosistemi, questa vita crebbe in maniera esponenziale occupando completamente il suolo a propria disposizione. 
Gli uomini vivevano grazie alle risorse che il pianeta Terra gli aveva fornito e gli forniva ogni giorno.
Silenziosamente però, la Terra chiedeva aiuto. Gli uomini erano troppo potenti e le risorse che il pianeta forniva erano sempre di meno e il popolo umano aumentava sempre più. Alcuni uomini notarono questa richiesta dal pianeta, altri invece cercarono una nuova casa, un nuovo pianeta dove poter chiedere asilo. 
Uno scienziato, un astronomo per la precisione, trovò ben tre pianeti perfetti all’adattamento dell’uomo. 
Il primo era completamente d’acqua e vi erano delle possibili zolle di terra abitabili; il secondo era formato dall’ottanta percento di terra e vi era una forma sotterranea di acqua; il terzo, ed ultimo, aveva una composizione strana: vi erano delle zolle di terra, ma aeriformi, quindi nuvole dense. La cosa importante però era che tutti e tre i pianeti erano abitabili in qualche modo e con la medesima composizione chimica d’aria. 
Purtroppo però, prima di comunicare questa sensazionale scoperta, sulla Terra arrivò una specie aliena, facendosi identificare con il nome Johd. Questi alieni pacifici, avevano una forma quasi umana ma con intelligenza superiore rispetto a quella umana terrestre. 
Essi, all’inizio, chiesero di co-abitare in armonia con i terrestri, dato che il loro pianeta, Kathos, venne inglobato dal loro sole. 
I potenti delle Nazioni Unite accettarono questa proposta, a patto che gli Johd non si immischiassero negli affari terresti e che le risorse fossero divise equamente. Gli alieni accettarono felicemente e l’armonia fra terrestri e Johd fu enorme. 
Un giorno, però, questa armonia venne interrotta da uno dei capi supremi degli Johd, Xhiur, il quale scoprì che gli uomini stavano sfruttando troppe risorse della Terra, lasciando così la popolazione aliena senza esse. 
Fra le due specie ci fu subito guerra, ma le armi Johd erano nettamente potenti rispetto quelle terrestri e messi ad un angolo gli uomini si arresero. 
Gli Johd, vittoriosi, diedero disposizione ai terrestri di lasciare la Terra. Le Nazioni Unite non avevano alcuna soluzione se non accettare quella proposta. I potenti si resero conto, sfortunatamente, che non avevano né a disposizione un pianeta pronto, né la tecnologia per poter andare in un altro pianeta. 
Lo scienziato che scoprì i tre pianeti, si fece avanti e mostrò le sue ricerche comunicando la sua scoperta ai potenti terrestri. 
I terrestri avevano un nuovo mondo, anzi tre, dove poter abitare, avere una nuova vita e delle nuove fonti da poter sfruttare. 
L’unica cosa che mancava era appunto il modo per arrivare a quei pianeti e così le Nazioni Unite, umilmente, chiesero agli Johd un ultimo favore: la loro tecnologia. Gli alieni accettarono la richiesta donando loro tre diverse navicelle spaziali in grado di raggiungere i tre diversi pianeti in pochi anni. 
I potenti, una volta ottenuta le navicelle, divisero il popolo in tre: nella prima navicella sarebbero salite le famiglie delle casate reali del mondo con al loro fianco i servitori, alcuni scienziati delle accademie reali, e per ultimo alcuni cittadini meritevoli selezionati dai re e dalle regine; nella seconda navicella, invece sarebbero saliti i potenti politici e le loro famiglie, alcuni scienziati facenti parte delle accademie ed università prestigiose, ed alcuni cittadini comuni che avevano un lavoro utile per la comunità; nella terza, ed ultima navicella, salirono gli uomini potenti economicamente, gli impiegati di diverse società, alcuni scienziati delle società, studiosi competenti ed i cittadini comuni. 
Una volta selezionata la popolazione, i terrestri salirono sulle tre navicelle e si diressero verso tre pianeti: Azullia, il pianeta d’acqua; Vulcano, il pianeta dei vulcani e dei geyser; e Nebula, il pianeta dalle nuvole e dei venti. 

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Capitolo 2
*** Azzullia ***


Azullia, è un pianeta fatto dall’ottanta percento d’acqua. Inizialmente la superficie del pianeta era molto simile a quello terrestre, ma per qualche strana ragione, ci fu un aumento inspiegabile delle piogge e la terra venne sommersa quasi del tutto, lasciando solo le vette delle montagne più alte in superficie.
Il sistema solare del pianeta era diverso da quello terrestre. Vi era una stella, che venne chiamata Elios, e che era più giovane del sole terrestre di qualche miliardo di anni. Azullia era legata a due lune dalle dimensioni di Mercurio, che vennero chiamate dagli astrologi Selene e Khonsu. Nel sistema Eliosiano il pianeta d’acqua era il quarto pianeta più vicino alla sua stella e la sua orbita intorno ad Elios era molto simile, ovvero ellittica, a quella terrestre con alcune differenze visibili. Il giorno azulliano variava dalle ventisei ore, quando era in afelio, alle ventiquattro, quando era in perielio. Questo voleva dire che il pianeta non era costante con il ruotare del suo asse e che molto probabilmente era dovuto anche alla massa del pianeta, molto simile a quella di Giove, e delle due lune che ruotavano in maniera opposta ed anche loro ellitticamente su Azullia. Per questa ragione Azullia impiegava un totale di quasi quattrocento giorni in un anno a ruotare completamente intorno ad Elios. Per quanto riguardavano le lune gli astrologi notarono che Selene impiegava un totale di venti giorni per girare intorno ad Azullia, essendo il pianeta più vicino ad essa, mentre Khonsu impiegava esattamente trenta giorni dato che era più lontana dal pianeta d’acqua.
L’aria del pianeta era completamente respirabile, grazie anche alle piante rimaste sulle vette e a quelle marine che aiutano la circolazione dell’ossigeno. Il cielo non era del tutto azzurro come quello terrestre ma di un tenue colore azzurro pastello e le nuvole erano quasi invisibili, tanto che quando pioveva era per poco tempo durante le stagioni. Le temperature erano miti ovunque e non vi era precipitazione nevosa, se non ai poli, che per qualche ragione avevano iceberg molto spessi e che non si scioglievano negli oceani.
Gli oceani del pianeta aveva una percentuale diversa, soprattutto minore, di cloruro di sodio, ovvero il sale, rispetto quella terrestre. Dato molto importante per gli scienziati che dovevano progettare quella che era la colonia del pianeta. Grazie al cloruro di sodio inferiore nell’acqua, gli architetti e gli ingegneri astrofisici progettarono una colonia subacquea attaccata al corpo delle montagne, ovvero la parte sommersa di essa, in modo che la superficie fosse libera per altre funzioni, ovvero fattorie ed allevamenti agricoli.
Furono individuate cinque vette, successivamente studiate dai geologi per comprendere meglio la consistenza delle rocce. Trovarono nuovi elementi chimici mai avuti sulla terra e nuove composizioni geologiche che le montagne terresti non presentavano. La composizione rocciosa di ciascuna montagna era con una gran percentuale di acciaio, cromo e titanio, elementi molto solidi per poter costruire cinque diverse colonie, ed elementi soprattutto da cui ottenere possibili materiali per costruirle. I geologi scoprirono inoltre una lega più forte delle tre precedenti e persino del tungsteno, che venne chiamato azurrinio. Era di un colore stranamente azzurro alla luce di Elios ma appena lo si metteva sotto la luce di Khonsu diventava quasi trasparente. Si trovava molto vicino alla cima delle montagne e per poterlo scalfire bisognava usare un laser portato alla temperatura di quattromila gradi celsius. Molte volte veniva trovato come roccia singola ed era un mistero ma poi i geologi notarono che la pietra veniva scalfita ed usata da una specie di aquila azulliana, il Pantas. Questa specie ha un corpo simile a quello di un’aquila, ma con ali decisamente larghe il doppio. Queste specie spesso nidificano vicino alle rocce di azzurrinia e la secrezione della loro saliva, che viene usata per i nidi, è così acida da far sciogliere la roccia e creare così pezzi più piccoli.
Nel frattempo, i biologi studiarono al meglio le forme di vita azulliane, per poter gestire le fonti commestibili e no, portate dalla Terra. Vennero introdotte nell’oceano del pianeta alcune specie terrestri che si adattano in maniera rapida alla vita marina di Azullia. Si notò quasi da subito che la vita era principalmente animale e non vi era alcuna forma intelligente, simile a quella terrestre, sul pianeta. Vi erano soprattutto forme marine e poche forme volatili, insetti o mammiferi. I biologi studiarono un modo per incorporare i vari nutrimenti che i terrestri dovevano ricevere nel proprio corpo, ed adattarono animali e vegetali del pianeta al fabbisogno umano. Gli animali terrestri, come ovini, bovini e pollame vennero sfruttati in superficie, quindi sul corpo non sommerso delle montagne. Non si costruirono fabbriche ma semplici fattorie in cui si allevarono animali terrestri e nuove specie simili a polli, i Shib. Questi animali vennero sfruttati per il cibo in quanto avevano una carne molto simile a quella del pollo e successivamente si fecero accoppiare alcune galline con gli Shib per portare il valore nutrizionale terrestre a maggior completamento. Si costruirono porti e barche per poter pescare il pesce azulliano e terrestre. Per quanto riguarda all’agricoltura, molti biologi cercarono fra le diverse piante azulliane, quelle commestibili e che fossero simili a quelle terrestri. Notarono diversi tipi di graminacee e alghe commestibili per l’uomo. Vi erano persino diversi tipi di piante che sulla Terra risultavano velenosi, ma che su Azullia erano totalmente commestibili, come anche il contrario. Un esempio era un tubero, molto simile alle patate che però era completamente velenosa e che veniva mangiata solo da una specie di insetto, che venne chiamato pharmakon (veleno in greco). Questo insetto era molto simile ad una mantide religiosa per il corpo ma le zampe erano simili a quelle di un ragno. Non sparava ragnatele ma il suo morso era estremamente velenoso, per altri insetti o animali fortunatamente. Sotto la superficie dell’acqua invece si scoprì un animale simile ad uno squalo ma senza denti e con delle setole al posto di essi, un po’ come le balene. Questa specie venne chiamata Borsten (setole in tedesco). Ci furono alcune specie terrestri che con il tempo si accoppiano con quelle azulliane, creando nuove specie rare e bellissime. Casualmente un biologo giapponese volle introdurre nel mare un piccolo di squalo balena che venne accettato per qualche ragione in una colonia di Kukui, delle specie di balene con occhi grandi e corpo più snello, che si illuminavano alla luce lunare di Selene. Il piccolo di squalo balena si accoppió con un Kukui, creando una nuova specie, i Rionnag. A differenza dei Kukui, i Rionnag erano più veloci ed il loro corpo era più snello e si nutrivano di piccoli crostacei luminescenti, ed era per questo motivo che potevano illuminarsi sia con Selene che con Khonsu.
Iniziarono i lavori per costruire le colonie con i diversi materiali a disposizione sulla navicella spaziale. Ci vollero ben dieci anni per completare le intere colonie e si sfruttò anche un po’ delle risorse trovate nei monti del nuovo pianeta.
Una volta costruite le cinque colonie, le casate reali decisero di dividersi in base a quelle che erano i continenti terrestri, ovvero Europa, Asia, Africa, Oceania e America. Nessuno protestò a questa iniziativa e si istituirono nuove leggi comuni a tutte le colonie. I sovrani di ogni colonia decisero di istituire una monarchia parlamentare, come quella inglese, dove il popolo poteva avere decisioni. I monarchi avevano solo potere di governare sulle colonie senza istituire nuove leggi, ma approvarle in caso vi fosse unanimità nella decisione del popolo di abrogarla. Non vi era denaro, ma un bracciale dove si registrava la quantità distribuita ad ogni singola persona nella colonia, in modo da comprendere meglio i dati forniti per i primi anni. Gli analisti notarono uno sfruttamento alimentare eccessivo per alcuni periodi dell’anno, corrispondenti all’inverno azulliano. Notando ciò si razionò in maniera diversa il supplemento alimentare in base alle calorie corrispondenti, in base a peso ed altezza, che ogni terrestre necessitava. Il piano alimentare ebbe successo grazie anche allo studio degli scienziati e dietologi che volevano evitare errori successi sulla Terra.
Ogni trent’anni i sovrani si riunivano per controllare l’andamento delle colonie sul nuovo pianeta. I primi trent’anni passarono veloci e non vi furono problemi. Le comunicazioni con le altre navicelle sparirono e nessuno ormai aveva notizie di ciò che accadeva negli altri pianeti. Vi era un nascituro ogni tre anni, dati delle statistiche che non preoccupavano le colonie, che s’ingrandivano lentamente. Gli scienziati scoprivano nuove specie e notarono anche che l’uomo terrestre si era adattato in maniera repentina al nuovo pianeta. I dottori notarono che molti terrestri, ormai azulliani, non avevano alcuna abbronzatura, dovuta forse alla quasi assenza di raggi UVA e UVB ed inoltre alla non esposizione costante alla luce eliosiana.
Passarono trecento trent’anni ed il summit dei sovrani delle colonie si accingeva ad essere preparato, proprio nella colonia Europa. In quei trecento trent’anni si successero almeno tre re e due regine della casata reale Europea. Fra i reali di ogni nazione Europea ci fu un accordo di far subentrare solo i re o le regine meritevoli e decisi unanimemente dal popolo della colonia tramite votazione segreta. Così fu anche nelle altre colonie di Azullia, i quali presero spunto da quella che era una tradizione nuova ma equa.
<<Regina Gloria non credo sia il suo compito chiedere al popolo un così tanto sforzo.>> sentenziò un uomo alto, con la pelle scura come la notte ed i capelli neri rasta fino alle spalle. Aveva un vestito lungo fino a metà polpacci colorato rosso ed i bordi di esso in oro. Sotto al vestito aveva dei pantaloni bianchi con i bordi sempre oro ed ai piedi dei sandali di pelle marrone scuro. Il Re Kwaku, sovrano della colonia africana, guardò una donna sulla cinquantina davanti a sé con un suntuoso vestito in raso color carta da zucchero, che le faceva risaltare gli occhi grigi, quasi azzurri, e la sua carnagione quasi olivastra. I capelli biondo cenere erano raccolti in uno chignon basso e due ciocche di capelli ricci davanti, vennero lasciati di proposito fuori posto per rendere la donna in qualche modo suntuosa e regale. <<Io posso comprendere che vogliate scoprire di più sul pianeta, ma i nostri studiosi, oltre a dare istruzione ai bambini e le bambine delle colonie, studiano costantemente le risorse del pianeta. Mi sembra eccessivo oltremodo di voler comprendere quella che è->>
<<Re Kwaku, se mi permette, ha pienamente ragione ma…penso che non siamo a piena conoscenza di Azullia.>> Interruppe la donna, ovvero la sovrana della colonia Europea, la Regina Gloria. <<In trecento anni abbiamo solo scoperto il quindici percento di questo pianeta, senza domandarci il perché di alcune elementari questioni. Io comprendo che gli studiosi siano concentrati su innumerevoli compiti, ma come ha già detto, i cittadini, i nostri coloni, non devono essere sottovalutati per le loro innumerevoli conoscenze.>> Disse la sovrana europea.
<<Quindi propone una selezione tra i coloni ed i più competenti partiranno per una spedizione subacquea e studiare al meglio le profondità di Azullia? >> Chiese una donna curiosa dalla carnagione color caffè e dai capelli ricci neri intrecciati a metà testa. Questa si girò e guardò la regina con i suoi occhi color notte. La regina Gloria sorrise e mise una mano su una delle maniche color porpora con disegni geometrici ocra del vestito fatto di canapa della donna, la regina della colonia oceanica, Millawa.
<<Esattamente! Tutti vi potranno partecipare. Verranno selezionati solo due persone per ogni singola colonia, ovviamente coloro che avranno ottenuto il maggior punteggio nel test, che verrà strettamente preparato da alcuni scienziati di ciascuna colonia.>> Rispose entusiasta la sovrana europea guardando gli altri sovrani. <<Gli unici che non potranno partecipare sono gli stessi scienziati e studiosi.>>
<<Ma perché questo interesse improvviso regina Gloria?>> Chiese molto curioso un uomo sulla sessantina con capelli grigi corti ed occhi sottili dietro un paio di occhiali. L’uomo indossava un prezioso kimono maschile color grigio scuro con alcune parti di esso bianchi. Guardò molto intensamente la regina che non si fece intimorire dal re Satoshi, sovrano della colonia Asiatica.
La regina sollevò lo sguardo dal sovrano asiatico e guardò una ragazza con capelli ricci lunghi castani e occhi blu come il mare. Indossava un bellissimo vestito fatto in cotone dal color verde smeraldo che le faceva risaltare la pelle chiara. La ragazza era seduta in un angolo della stanza del summit che aspettava trepidante il turno di parlare. Salutò con un inchino i sovrani e prese in mano un telecomando che azionò il proiettore della stanza.
<<Questo è un frammento di marmo azulliano, molto simile in qualche modo a quello lavico, trovata qui da dei pescatori della colonia europea mentre usavano le loro reti per catturare il pesce. Come ben notate ha delle incisioni che sembrerebbero un alfabeto simile a quello celtico terrestre.>> Disse la ragazza mentre mostrava quell’immagine con diversi simboli che venivano comparati al celtico irlandese sullo schermo, spiegando come fossero simili fra loro ai sovrani delle colonie. <<Mesi fa è stato trovato, grazie a dei costruttori della colonia americana, un oggetto simile ad una falce, costruita completamente in azullite. Ora, non vorrei essere paranoica, ma penso che prima di noi terrestri ci fosse stata un’altra popolazione che si è istinta durante l’innalzamento degli oceani ad Azullia. Non abbiamo mai cercato nelle profondità degli oceani e sicuramente non lo sapremo mai, se non indaghiamo sulla storia integrale di questo pianeta e sul perché ed il percome di un’estinzione di massa di una possibile popolazione azulliana.>> Concluse la ragazza mentre distolse lo sguardo dall’oggetto falciforme azzurro per postarlo sui cinque sovrani.
<<Principessa Marina sa che quell’oggetto è andato perduto qualche settimana fa?>> Disse una donna dalla carnagione bianca mentre portò dietro l’orecchio una ciocca lunga di capelli rossi fuoco, che fecero scoprire alcune delle lentiggini che aveva sul volto. Gli occhi color ambra guardavano in maniera sospetta la ragazza davanti allo schermo con sguardo estremamente confuso.
<<Regina Grace non vorrà accusarmi per qualcosa che non ho assolutamente compiuto? Come ha detto lei, è stato perduto e non trafugato. Chi, è permettete di dirlo, lo avrebbe rubato? È un oggetto estremamente prezioso e qui nelle colonie è assolutamente imperdonabile saccheggiare o fare semplice frode verso le persone in primis ed alle colonie soprattutto.>> Disse la principessa mantenendo uno stato di quiete con il proprio corpo anche se era visibilmente arrabbiata dalle parole che aveva appena sentenziato davanti ai cinque sovrani.
La regina americana abbassò lo sguardo verso le proprie mani, che per qualche ragione si tenevano strette l’una all’altra, come per dare immenso conforto a sé stessa.
<<Come avete compreso dalla principessa Marina, questo pianeta ha bisogno di essere scoperto.>> Disse la regina europea guardando i sovrani. <<Chi è a favore di questa proposta?>> Chiese la donna orgogliosa.
I sovrani all’unanime alzarono la mano in segno di approvazione, ma poi la sovrana americana si alzò e guardò la principessa. <<Io approvo ma ad una condizione. Vorrei che la principessa Marina fosse a capo della spedizione.>> Non appena quelle parole uscirono dalla bocca della sovrana, la regina Gloria guardò la ragazza che era molto sorpresa dalla proposta, quanto lei.
<<Io? >> Chiese la ragazza indicandosi.
<<Si. Principessa Marina penso che voi siate la persona che ha studiato queste informazioni e che è preparata in questo ambito.>> Disse poi il re africano. <<Appoggio anche io questa proposta.>> Disse in seguito annuendo agli altri sovrani che fecero lo stesso movimento.
<<Va bene, allora la principessa Marina sarà il capo della spedizione.>> Concluse la Regina Europea. I sovrani si alzarono ed uscirono dalla stanza ed in essa rimasero in silenzio la regina Gloria e la principessa.
<<Madre, io…>> Mormorò la ragazza con la testa abbassata.
<<Marina, devi adempiere al tuo compito, discorso concluso. Ora vado, devo sbrigare alcune incombenze importanti.>> Disse la regina alzandosi e non guardandò neppure la figlia. Uscì dalla stanza lasciando la ragazza da sola in essa. Non appena si chiuse la porta la ragazza si sedette su una sedia e guardò ancora quella falce azzurra sullo schermo pensando a come fosse possibile che da una semplice ricerca, fosse passata ad una missione che non doveva assolutamente fare. La madre stessa le aveva chiesto di fare una ricerca essendo una delle migliori archeologhe della colonia. Non voleva assolutamente passare all’azione dato che la regina stessa, l’aveva tenuta rinchiusa in quelle che erano le sue stanze a causa della “pubertà”, almeno era quello che pensava fino ai suoi diciotto anni. La maggior età non la fece liberare da quella che era la sua prigione. Se si fosse comparata ad un personaggio si sarebbe sentita Elsa di Frozen. Riusciva a contenere in maniera instabile quelli che erano dei poteri a lei sconosciuti e che non comprendeva come fosse possibile averli ottenuti. Né il padre o la madre li avevano, o il fratello maggiore, o i suoi antenati, e la cosa peggiore era che diversi scienziati l’avevano studiata a fondo per comprendere come fosse possibile controllare l’acqua o respirare sotto di essa o ancora parlare con gli animali dell’oceano azulliano. Non aveva nemmeno la forza di piangere in quel preciso istante e si stava domandando come potesse ancora vivere in quel modo così assurdo. Era arrabbiata, con sua madre, sé stessa e quelle specie di poteri che non voleva assolutamente.
Improvvisamente la porta si aprì e un ragazzo dalla pelle chiara e gli occhi grandi, a forma di mandorla e neri come la notte, entrò. La ragazza girò lo sguardo e gli sorrise in maniera triste. Il ragazzo si avvicinò lentamente alla principessa e si sedette accanto a lei.
<<Sai non avrei mai immaginato di diventare così tanto fortunata da poter uscire da questo posto un giorno… ma non pensavo di farlo ora che non riesco a controllarmi. Oggi è stato letteralmente un miracolo che non si siano mostrati davanti agli altri sovrani delle colonie, soprattutto davanti alla regina Grace.>> Disse al ragazzo mentre si torturava le dita delle mani. Era agitata e aveva estrema paura di quello che poteva succedere in quella spedizione. Aveva paura di fare male a qualcuno o fare qualcosa di peggio.
<<Marina guardami.>> Disse il ragazzo asiatico mentre prendeva le mani della ragazza nelle proprie e le accarezzava. La ragazza lo guardò ed improvvisamente sul suo volto comparse un piccolo sorriso. Era talmente innamorata di lui e nascondeva quei sentimenti da anni ormai. <<Io forse sono l’unico che confida nelle tue capacità e che non ha mai smesso di credere in te. Ci conosciamo da quando avevo dieci anni e non ricordo mai un secondo che tu mi abbia attaccato o fatto del male. Ti fai troppi pensieri negativi ancor prima di poter iniziare qualcosa, come quella volta quando avevamo quindici anni e volevi parlare con quell’archeologo famoso della tua colonia ma ci hai rinunciato perché pensavi di essere noiosa. Ti eri persino preparata dei bigliettini su dei probabili discorsi da poter fare. Poi è successo quello che è successo e ci siamo messi a ridere come degli stupidi per quella scena, tanto che tua madre e mio padre ci sgridarono.>> Disse il ragazzo mentre la guardava e rideva un pochino per quel ricordo. La principessa fece la stessa cosa al solo ricordo di quella serata finita in maniera alquanto tragicomica, più comica che tragica in realtà. Lo svenimento di una delle principesse della colonia Asiatica. La ragazza si era prontamente appostata davanti al più famoso archeologo della colonia europea, il professor Gustav Kanth, il quale, ormai ottantenne, aveva iniziato la conversazione. Tutti, o almeno la maggior parte delle persone nella colonia europea, sapeva benissimo che l’uomo da anni soffriva di meteorismo, ma a quanto pare la principessa non era del tutto a conoscenza di quel piccolo problema fisico del professore, che malauguratamente procreò un peto così forte e maleodorante che fece, letteralmente e fisicamente, svenire la principessa Hikari. Nel mentre la ragazza sveniva, le mani si protesero davanti all’uomo prendendo saldamente le sue braghe, che mostrarono l’intimo rosso vivace dell’uomo. Da quel giorno il professore indossò delle bretelle ai pantaloni ed in più una cintura.
<<In questo caso non è meteorismo ma poteri che non riesco a controllare, sempre se si possono chiamare poteri o variazioni genetiche.>> Disse Marina con gli occhi lucidi guardando il ragazzo. <<Seungchan, io so che ti fidi troppo di me, anzi forse sei l’unico oltre a mio fratello, ma non sono affidabile e la cosa che mi ha fatto arrabbiare di più è proprio mia madre che mi ha chiuso per anni nella mia stanza, liberandomi nei giorni importanti e rinchiudendomi appena finito il tutto, per poi approvare una proposta e dicendomi di adempiere ai miei doveri, sapendo che sono pericolosa.>> Aggiunse arrabbiata la principessa che fece in qualche modo esplodere un bicchiere di vetro, fortunatamente lontano da loro due. <<Ecco appunto… >> mormorò la ragazza mettendosi le mani sul viso.
<<Ehi, sei solo arrabbiata e ti devi sfogare. Non sono ferito, vedi?>> Sussurrò vicino al viso della ragazza prendendo di nuovo le sue mani accarezzandogliele delicatamente. Si guardarono negli occhi e il ragazzo diede un piccolo bacio sulla fronte della principessa, per poi abbracciarla forte. <<Ti proteggerò, te lo prometto.>> mormorò infine il ragazzo.
La ragazza iniziò a piangere fra le braccia del ragazzo che amava, ma non sapeva se stesse piangendo per quello che era successo con la madre, per le sue innumerevoli paure o per il ragazzo che era estremamente dolce nei suoi confronti, tanto da confondere i suoi pensieri ed il suo cuore. Si rese conto di essere minuscola fra le sue braccia e che non aveva mai ricevuto un simile abbraccio da lui e neppure da altre persone. Tutti erano molto freddi nei suoi confronti o avevano paura di lei e di quello che poteva accadere, ma Seungchan era l’unico che era rimasto accanto a lei per tutti quegli anni.
<<Perché mi stai abbracciando?>> mormorò la principessa al ragazzo. Non alzò lo sguardo, si sentiva in imbarazzo e sicuramente il suo viso era rosso come le mutande del Professore Kanth.
<<Non lo so, il mio corpo si è mosso da solo.>> Rispose in maniera schietta il ragazzo. Nemmeno lui sapeva cosa gli fosse accaduto in quel momento, voleva confortarla e vederla in quel modo lo faceva sentire inutile. Voleva solo la sua felicità. <<Voglio solo vederti sorridere, quando lo fai sei carina.>> Mormorò prima di rendersi conto di quello che aveva appena detto.
<<Eh?>> Disse confusa Marina allontanandosi leggermente da lui ed arrossendo ancora di più. Vide il ragazzo con il viso rosso quanto il suo.
<<N-Non intendevo… io… scusa… >>Disse in completo panico balbettando. <<Non so cosa mi succede.>> Continuò arrossendo di più.
<<Si chiama amore idioti… >> Disse una voce maschile dietro di loro.
<<Zack!>> Dissero entrambi mentre si girarono di colpo a guardare il ragazzo biondo scuro dagli occhi blu per poi staccarsi dall’abbraccio ormai diventato troppo imbarazzante. Erano entrambi rossi in viso e non riuscivano nemmeno più a guardarsi negli occhi.
<<Ditemi che vi siete limonati. Finalmente dopo anni vi siete dati un bacio e vi siete confessarti. Pure i muri lo sapevano a momenti.>> Disse Zack andando verso di loro.
<<Zack modera i termini.>> Disse Seungchan guardandolo ed arrossendo in maniera violenta. <<Non ci credo che sia un principe, non hai proprio educazione linguistica.>> Continuò
<<Mio caro principe Seungchan hai capito perfettamente la parola; quindi, questo vuol dire che i miei termini linguistici inappropriati li comprendi ugualmente.>> Sentenziò Zack ridendo.
<<Scusate? Ci sono ancora io qui. Io capisco che termini linguistici inappropriati siano la base di una discussione alquanto animata, ma sono una donzella in pericolo e nessuno mi aiuta.>> Sentenziò in maniera tragica guardando i due che girarono il loro sguardo verso Marina. I tre si misero a ridere sonoramente nella stanza che riecheggiava di quel momento felice dopo quel momento al dir poco imbarazzante. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta ed una donna sulla trentina interruppe il gruppo.
<<Principe Seungchan, vostro padre vi sta cercando.>> Disse la donna con i capelli scuri raccolti in una treccia bassa che si allungava in avanti sul petto.
<<Si sto arrivando.>> Rispose alla donna che uscì dalla stanza. Il ragazzo guardò l’amico e sorrise. <<Puoi darci due secondi Zack?>> Chiese al ragazzo che uscì dalla stanza sorridendo senza dire nulla. Aveva compreso che cosa voleva fare sicuramente. <<Marina… io non sono bravo a capire i miei sentimenti ma ti posso assicurare che non faccio le cose a caso. Mi faccio guidare dal cuore quando sto con te, mai dalla testa. Accade solo con te e sono felice che questo accade.>> Sussurra mentre gli prende la mano ed intreccia le proprie dita con le sue.
<<Seungchan… io…>> Mormora guardandolo con il viso rosso.
<<Marina non mi interessa se hai dei poteri o variazioni genetiche, a me interessi tu e solo tu, con o senza poteri. A me piaci tu, completamente tu.>>Dice sorridendo mentre la guarda dolcemente negli occhi. La ragazza fa lo stesso e sorride ed annuisce. Il principe si avvicina al suo viso con il proprio e le bacia la guancia. <<Quando vorrai e sarà il momento ci limoneremo, come ha detto il signorino Zack.>> Sussurra ridacchiando mentre vede la ragazza fare lo stesso.
<<Va bene mio principe.>> Mormora ridendo un pochino e guardandolo lasciarle piano la mano ed uscire poi dalla stanza. Dopo poco uscì da quella stanza anche lei e trova Zack fuori la porta ad aspettarla.
<<Che è successo? Vi siete baciati? Eddai sorellina dimmelo!>> Dice tutto curioso mentre le prende il braccio e lo agita a destra e sinistra.
<<Fratello puoi per favore calmarti? Com’è possibile che tu sia il fratello più grande fra noi due? Sei così… ahi!>> Urla dolorante per il braccio. <<Sai che nostro nonno è sopravvissuto per più di cento anni facendosi gli affari propri? >> Disse guardandolo.
<<Eddai sorellina dimmelo!>> Canzonò mentre la guardava.
<<Niente limone, stiamo solo insieme… o almeno ci proviamo. Io… non voglio lui soffra per colpa mia o dei miei poteri.>> Disse guardandolo un po’ titubante per quello appena accaduto.
<<Marina… sai che lui farebbe di tutto per farti stare bene e ti vuole più del bene che un amico ti avrebbe in cambio.>> Dice sorridendo e prendendole la mano. <<E poi almeno tu sei felice. Guarda me! Sono un principe e soprattutto sono gay. Non posso nemmeno dire pubblicamente che mi piace il baccello perché altrimenti disonorerei la nostra casata.>> Disse ridendo e guardando la sorella minore.
<<Zack, gli unici che hanno pregiudizi sono i nostri genitori. Io rinchiusa in camera per dei poteri che non so gestire, tu gay che non puoi assolutamente dire niente. La regina Grace ha una compagna e nessuna la giudica per questo, forse solo mamma.>> Dice guardandolo mentre camminano mano nella mano come due bambini.
<<Vero solo nostra madre, ma solo perché è una regina.>> Mormorò sbuffando. <<Odio essere un principe.>>
<<Che mood sinceramente.>> Disse in modo sincero prima di ridere per il suo linguaggio come anche il fratello sorpreso da quelle parole.
<<Eccola la mia sorellina ribelle!>>Disse ridendo Zack. Probabilmente il fratello maggiore era uno dei pochi che poteva comprenderla appieno in quella situazione. Erano cresciuto insieme fino a quando non fu chiusa in camera sua. Seungchan e Zack erano amici da tempo e lei conobbe il principe tramite il fratello maggiore. Non lasciava mai il loro fianco a causa di quello che poteva accadere alle altre persone. Si ricordava benissimo il giorno del coming out del fratello. Lei era rinchiusa in camera sua ma Zack riuscì ad intrufolarsi in camera sua tramite il condotto di areazione. Non era sorpresa e l’unica cosa che fece fu abbracciarlo anche se aveva immensa paura di fargli del male, ma il fratello sapeva che non gli avrebbe fatto niente. Zack gli raccontò che un ragazzo, un certo Victor, gli aveva rubato un bacio mentre erano in superficie e che gli era piaciuto e non disgustato come il primo bacio avvenuto fra lui e Lana, una ragazza della colonia americana. Aveva compreso che i ragazzi erano più attenti delle ragazze ed in cuor suo sapeva già che era così. In quell’istante Marina realizzò che il fratello era sempre stato lì vicino a lui e che tutto poteva andare per il meglio, anche se sarebbe stato difficile.

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Capitolo 3
*** Tsunami ***


Il ragazzo asiatico si trovò davanti la porta dell’alloggio del padre. Era una sistemazione momentanea dato il summit delle colonie, ma era comunque un posto che gli dava vibrazioni negative solo per la persona all’interno di essa. Prese un respiro profondo e bussò alla porta. Da dentro la stanza si sentì un lieve ma riconoscibile “entra pure” e così fece Seungchan, aprì la porta ed entrò lentamente.
<<Padre mi desideravate vedere?>> Chiese con tono fermo e pronto mentre si inchinava leggermente il ragazzo.
<<Si, entra e chiudi la porta, grazie.>> Mormorò l’uomo con voce estremamente profonda mentre scriveva qualcosa su un tablet. Seungchan fece come comandato dal padre ed entrò chiudendo la porta dietro di sé, andando poi vicino all’uomo vestito con una camicia bianca e dei pantaloni di jeans neri. <<Voglio che partecipi alla spedizione della regina Gloria figliolo.>> Disse con tono deciso mentre alzava lo sguardo verso il figlio, che era alquanto sconvolto per quella proposta così improvvisa. Da un lato era felice perché poteva in qualche modo aiutare Marina in caso di emergenza, ma dall’altra era molto confuso.
<<Come mai questa richiesta padre? >> Chiese in modo interessato a quella frase detta dall’uomo.
<<Voglio che tu sia il prossimo a salire sul trono della colonia Asiatica figliolo e l’unico modo per farlo è dimostrarlo durante questa spedizione, anche se di poco conto devo dire la verità. La persona sul trono attualmente è incapace come hai visto innumerevoli volte e vorrei che il suo successore sia competente. >> Disse ritornando a scrivere sul tablet. Il padre era da sempre stato ambizioso, non come il nonno, il principe Shinwon. Il padre aspirava di diventare re della colonia Asiatica per poter portare nuove proposte innovative al pianeta, ma l’ascesa al trono non avvenne mai. I consensi non arrivarono ed il principe Satoshi, ora re, divenne il successore del re tailandese Talay. Il padre, il principe Minho, dopo ciò si ripromise che avrebbe messo il figlio sul trono e che lo avrebbe aiutato in tutti i modi. Il problema? Seungchan non voleva assolutamente salire sul trono, voleva diventare un biologo marino. Aveva da sempre studiato per conto suo sin da piccolo e segretamente un biologo della sua colonia Takashi Minamoto, lo aveva aiutato a studiare quelle che erano le basi della biologia. Era fiero di quello che aveva imparato, ma da sempre aveva avuto paura del padre e di come avrebbe potuto affrontare quel suo piccolo segreto se fosse stato scoperto. Il padre era imprevedibile ed inoltre se avesse voluto qualcosa la avrebbe ottenuta senza alcun problema, con qualsiasi mezzo a disposizione.
<<Padre dovrei comunque partecipare al test se voglio entrare nella squadra di ricerca.>> Rispose onestamente il ragazzo.
<<Per te non ci saranno problemi. Hai studiato da solo sin da quando eri bambino e sei molto intelligente.>> Disse sorridendo in maniera furba. Il ragazzo capì cosa avesse in mente il padre.
<<Padre non potete farlo. Ci sono cittadini onesti che faranno il test e che sperano di poter entrare nella squadra di ricerca per essere ricordati e riconosciuti come valorosi esploratori.>> Argomentó Seungchan con fervore e convinzione per quelle parole.
<<SEUNGCHAN! NON PERMETTERTI DI CONTROBATTERE LE MIE PAROLE. FARAI QUEL TEST E ANDRÀ BENE.>> Urlò l’uomo scattando in piedi dalla sedia guardando il figlio con occhi pieni di rabbia. <<Ora se non ti dispiace, devo compiere alcune mansioni importanti.>> Disse sistemandosi i capelli e la camicia, passando di fianco al figlio ed uscendo fuori dalla propria stanza. Gli occhi del ragazzo erano lucidi ed alzò il viso in aria per non far scendere le lacrime dal proprio viso. Era ingiusto. Essere un principe era ingiusto e soprattutto avere dei sogni che non poteva realizzare in alcun modo lo era ancora di più.
Il ragazzo uscì da quella stanza, non appena il suo animo si calmò da quello che era appena avvenuto tra lui ed il padre. Si diresse verso l’ascensore che portava direttamente alla superficie. Quando uscì dalla porta dell’ascensore, si diresse verso quello che era un lungo corridoio ed aprì la porta. Prese un respiro profondo e si diresse verso quella che era il nascondiglio segreto di Zack. Era stranamente stata costruita su un albero e fatta completamente in legno, cosa che non si vedeva da anni e, sicuramente, insolita ad Azullia. L’aveva istruita Zack con il suo aiuto e quello di suo nonno. Salì su di essa e trovò Zack che leggeva il suo ennesimo libro cartaceo trovato negli archivi della colonia.
<<Che leggi? Di nuovo qualche libro con i protagonisti principali uomini ed innamorati fra loro?>> Chiese sedendosi di fronte all’amico, che prontamente rise e lo guardò.
<<Il ritratto di Dorian Gray non è un BL, Seungchan quante volte te lo devo ripetere?>> Rispose prima di lanciargli una mela, che rapidamente venne presa al volo dal ragazzo asiatico. La pulì leggermente prima di addentarla e mangiarla piano.
<<Quando hai intenzione di dire pubblicamente che sei uno scrittore anonimo di romanzi rosa a tua sorella ed i tuoi genitori?>> Chiese prima di deglutire il pezzo di mela e guardarlo.
<<E tu hai detto a tuo padre di voler diventare un biologo marino?>> Controbatté l’amico mentre continuava a leggere. Seungchan lo guardò e non proferì parola. <<Ecco appunto. Il tuo silenzio dice tutto.>> Disse con un sorriso soddisfatto sulle labbra. Il ragazzo asiatico s’incupí in viso e sospirò.
<<Vuole che partecipi alla ricerca organizzata da tua madre, dove Marina è il capo.>> Disse mettendo le mani sul volto.
<<COSA?>> urlò Zack completamente spiazzato da quella frase proferita dall’amico, mettendo giù il libro che stava leggendo. <<Non ci credo. Uno perché la tua ragazza, ovvero mia sorella, diventerà il tuo capo, cosa che probabilmente troverà un tantino eccitante da un punto di vista giochino erotico, anche se Marina non sa effettivamente cosa è un gioco erotico. Secondo con quale scusa vorrebbe farti entrare della spedizione e che cosa ha inventato questa volta?>>
<<La solita. È una buona opportunità per essere visto dalla colonia e per essere selezionato come prossimo re. Un classico ormai. È sempre per lui. Tutto quello che fa o ha fatto è per sé stesso, non ha mai pensato ad un secondo a quello che in realtà vorrei fare o essere nella vita.>> Disse il ragazzo arrabbiato. <<Non ti dico poi se gli dico che io e Marina stiamo insieme. Non so nemmeno come tua madre la prenderebbe questa notizia fantastica. Inoltre, tua sorella ha letto molti dei tuoi libri mio caro signorino; quindi, di giochi erotici ne conosce abbastanza. Ha pure letto tutta la saga di ‘cinquanta sfumature’, non so come ma l’ha fatto. Più che altro non mi spiego come l’abbia potuto ottenere il libro visto che è semp->>
<<Non è colpa mia! Me lo sono dimenticato in camera sua, inoltre hai ragione non è un granché, ma mi ha aiutato per quel capitolo del mio terzo libro. Comunque, bro’ tu ti fai troppe pippe mentali. Secondo me la prenderebbe alla grande dato il rapporto di amicizia che c’è tra loro.>> Disse spostando il libro da terra sulle proprie gambe. <<Una volta pensai che fossero amanti.>>
<<Ma lo sai pure io?>> Disse convinto Seungchan. <<Forse prima di sposare mia madre e tuo padre stavano insieme.>>
<<Oddio sai chi potrebbe saperlo? Mia zia Gwen!>> Annunciò Zack tutto preso dalla questione. <<Oh, lei sa di tutti. È la mia donna preferita nella mia famiglia oltre Marina. Lei è la regina suprema dei pettegolezzi ed è costantemente così fashion. È una donna con la D maiuscola se posso essere sincero. Inoltre, è l’unica che si è accorta che sono gay e che non ha detto niente a nessuno. Mi disse soltanto queste parole.>> Disse mettendo il libro per terra di nuovo prima di alzarsi in piedi ed imitare la zia tanto amata. <<Mio cavo Zack, tu pensi di esseve fuvbo ma io sono tua zia e ti ho pvaticamente cvesciuto al posto di tua madre. Puoi fave fessa lei ma non me. Vicovdati che sei il mio figlioccio e che so tutto di tutti, sopvattutto del mio amato nipotino.>> Disse imitando anche il suo strano accento francese che assolutamente non comprendeva da dove l’avesse potuto prendere. Seungchan improvvisamente si mise a ridere per come la mano dell’amico si muoveva ed il suo corpo imitava alla perfezione la zia del ragazzo, che trovava assolutamente splendida ma allo stesso tempo assolutamente esilarante per come si atteggiava e parlava.
<<Secondo me dovresti fare l’attore, ti ci vedo. Già interpreti la parte dell’eterosessuale convinto, non ti dico quando farai la parte dell’architetto… >> Disse il ragazzo asiatico guardando l’amico che mentre diceva quelle parole rideva.
<<Dai non faccio proprio schifo a fare l’architetto. Guarda la casa sull’albero! Dopotutto questi anni ancora non è crollata.>> Disse Zack mentre si sedeva di nuovo per terra prendendo il suo libro e dando dei piccoli colpetti sul pavimento.
<<Si certo! L’hai progettata e costruita tu senza l’aiuto di mio nonno.>> Disse ironico assottigliando lo sguardo.
<<Tuo nonno ci ha aiutato a costruirla, ma sono io che fatto il disegno, mio caro principe Choi.>> Disse con voce ironica, anche l’altro ragazzo. I due si guardarono e sospirarono mentre sorridevano tristi. Il nonno era venuto a mancare qualche anno fa, a causa di un aneurisma celebrale fulmineo. Nessuno si aspettava quel momento e la tecnologia usata non bastò a salvare l’uomo tanto amato dai due ragazzi. Entrambi avevano bellissimi e felici ricordi con il principe Shinwon, il quale aveva dato lezioni di vita ai due amici, facendoli crescere eticamente corretti. Nonostante i genitori di entrambi erano ambiziosi nei loro confronti, Zack e Seungchan crescevano umili grazie al nonno, che costantemente ripeteva ai due di fare ciò che gli portava felicità e non potere e tristezza. Quelle parole improvvisamente riecheggiarono nelle loro teste, come una sorta di mantra, come se sapessero che servivano esattamente in quel momento.
<<Mi manca… >>Mormorò Seungchan un po’ triste mentre giocava con la mela fra le mani.
<<Anche a me. Gli sarebbe piaciuta Marina… >>Disse a voce bassa Zack.
<<Sicuramente. Quando gli parlavo di Marina le prime volte, mi diceva spesso che secondo lui, io ero innamorata di lei. Mi diceva che mi brillavano gli occhi quando parlavo o pensavo a lei.>> Disse ridacchiando leggermente mentre pensava alle parole del nonno.
<<Mi ripeteva una cosa ogni volta su Marina>> Disse ricordandosi una cosa che in qualche modo era sospetta. <<Lei sarà la chiave per ritornare a casa. Diceva sempre queste parole e non lo capivo mai, ma ora… ho paura di queste parole, perché sembrano così->>
<<Vere? Esatto…è assolutamente strano.>> disse l’amico guardandolo sorpreso.
<<Come fa ad essere la chiave? Cioè ritornare sulla Terra non è possibile. I Johd ci hanno cacciati da casa nostra con armi e tecnologie avanzate, non sarebbe plausibile ritornare lì. Inoltre, non siamo gli unici ad essere scappati. Ci sono le altre colonie su Vulcano e Nebula e poi sono passati più di trecento anni da quando siamo qui.>> Disse il ragazzo biondo.
<<Io sono sicura che qualcuno di anziano sa qualcosa che le nuove generazioni non sanno.>> Disse l’altro ragazzo dai capelli scuri.
<<Vero. Mamma quando si manifestarono i poteri di Marina era agitata, ma non così tanto sorpresa. Come se lo sapesse ma non sapeva come gestire la situazione. Quando l’ha rinchiusa nella camera la prima volta, la vidi sollevata, come se avesse appena compiuto un compito estenuante.>> Mormorò il principe europeo pensando alla madre. Il ragazzo asiatico rimase sconvolto a quelle parole. Come poteva una madre fare un gesto del genere, ancora non se ne capacitava.
<<Ogni tanto penso che tua madre odi profondamente tua sorella, come se le avesse rovinato tutto quello che ha costruito. >> Mormorò Seungchan guardando Zack.
<<Non è un pensiero, ma effettiva realtà Seungchan. Mia madre ha rinchiuso Marina nella propria camera per questo motivo. Ha paura di essere spodestato sul trono da qualcuno di incapace… come se lei fosse capace di fare la madre.>> Disse con tono triste Zack. <<Avrei sempre voluto esserci io al posto di Marina. Sarebbe stata più felice la sua vita, invece ha fatto il triplo dello sforzo per essere nelle grazie di nostra madre. Per diventare archeologa ha lottato contro nostra madre che non voleva che studiasse perché avrebbe potuto mostrare i suoi poteri.>> Mormorò il ragazzo con le lacrime agli occhi, ricordando i litigi e le urla della sorella minore che lottava con tutti i suoi sforzi contro la madre ed i propri poteri che non riusciva la maggior parte delle volte a controllarli. Ricordava i vasi rotti, i bicchieri scoppiati e chissà quanti altri oggetti contenenti acqua esplosi a causa dei poteri troppo selvaggi di Marina.
<<Zack non è colpa tua. Tu sei stato un fratello perfetto, sei stato quello di cui aveva bisogno, una famiglia. Hai fatto quello che potevi e sono fiero di te, perché hai fatto quello che tua madre e tuo padre non sono riusciti a fare, ovvero essere i suoi genitori. >> Disse sincero il ragazzo asiatico guardando l’amico fiero.
<<Bro’ grazie per essermi sempre accanto.>> Disse sorridendo in maniera sollevata. Aveva bisogno di qualcuno che gli desse del sostegno morale e quelle parole arrivarono nel momento adatto. <<Ti posso chiedere una cosa?>> Chiese il ragazzo curioso.
<<Dimmi tutto Bro’!>>Disse sorridendo l’altro.
<<Cosa ti piace di mia sorella? Cioè okay che è una ragazza bellissima, modestamente è mia sorella dopotutto, ma cosa ti ha colpito maggiormente di lei?>> Chiese Zack mentre sorrideva e notava l’amico arrossire ed aprire e chiudere la bocca cercando aria e di processare le parole.
<<Si… è una ragazza bellissima ma quello che mi ha sempre fatto battere il cuore è quando nonostante tutto, con me o con te si è sempre comportata in maniera spontanea, è sempre sé stessa con noi due. Non c’è stato mai un momento in cui non sorridesse. Il suo vero sorriso lo conosciamo solo noi due e sono felice che abbiamo questo piccolo beneficio.>> Disse sorridendo mentre arrossì a leggermente. <<Poi vuoi mettere la sua intelligenza? Damn bro… it’s so sexy.>> Disse ridendo infine. <<Scusa bro’, so che è tua sorella ma, ragazze così intelligenti non le trovi da nessuna parte, soprattutto fra le nostre colonie. Ti ricordi la principessa Calliope? Mio padre avrebbe voluto che ci fosse qualcosa fra me e lei, poi notò che non aveva nulla, senza offesa per lei, ma non mi attraeva. Bella ragazza ma non come tua sorella che è un dieci pieno.>> Finì di sentenziare il ragazzo mentre guardava l’amico quasi schifato.
<<Fortunatamente sono diverso da Marina. Ti avrei dato il due di picche.>> Mormorò il ragazzo facendo finta di vomitare. Seungchan gli tirò un sassolino ridendo per poi ritornare a leggere tranquillo. In quel momento c’era un silenzio quasi troppo rumoroso, se così si poteva definire. Un sesto senso ed una vocina dentro al suo cervello gli dissero ‘scappa’. E forse doveva dare ragione alla sua testa perché improvvisamente vide gli uccelli volare via tutti insieme, trovando il fenomeno alquanto strano. Ma poi le lezioni di biologia gli vennero in mente e soprattutto le parole del suo amato maestro: “quando gli uccelli scappano tutti insieme vuol dire che un terremoto sta per avvenire. Ricorda gli animali sentono quello che noi umani non percepiamo.”
<<DANNAZIONE! USCIAMO DA QUI! TERREMOTO!>> Urlò lanciando via il libro e prendendo la mano dell’amico scendendo per le scale della casa sull’albero in fretta. Non appena toccarono terra con entrambi i piedi, il suolo iniziò a tremare facendo spaventare gli animali del recinto lì vicino.
<<Dobbiamo rientrare!>>Disse Zack guardando l’amico cercando di rimanere stabile sui piedi.
<<No! Dobbiamo portare gli animali giù. Sicuramente ci sarà a breve uno tsunami.>> Disse Seungchan correndo, o cercando di mantenersi in piedi, verso i recinti. Zack andò verso la porta della colonia e l’aprì per far entrare gli animali. Dopo qualche secondo, una sirena iniziò a suonare: era l’allerta tsunami, messa a circa trecento chilometri dalla superficie. Era già successo in precedenza un fenomeno simile e coincideva proprio a quando la sorella venne presa di forza e rinchiusa dalla madre in camera. Ci furono molti danni sia all’agricoltura che all’allevamento. Da quel giorno alcuni sismologi misero una boa al largo, a trecento chilometri di distanza dalla superficie, per dare modo agli animali di entrare nella colonia.
<<SEUNGCHAN MUOVITI!>> Urlò il ragazzo preoccupato per l’amico pensando a quell’episodio sperando che alla sorella non le fosse successo nulla di grave.
Gli animali corsero verso il principe della colonia europea ed entrarono oltre la porta in fretta, come se sapessero il pericolo imminente. Il principe della colonia Asiatica corse verso l’amico e subito entrarono e chiusero la porta dietro di loro. Si sentì una voce femminile robotica pronunciare ‘Protocollo tsunami attivato’ e la porta venne chiusa con un’altra ermetica dietro essa.
<<시발! (cor. Cazzo) Bro’ era anormale questa scossa…. >> Disse cercando di recuperare fiato per la corsa. Guardò l’amico che era bianco in volto e realizzò qualcosa che non avrebbe voluto dire. Entrambi si capirono con uno sguardo e corsero dentro la colonia, verso la camera di Marina. Non appena girarono l’angolo videro qualcosa che li fece rabbrividire. La regina Gloria era per terra, incosciente e vicino al suo corpo c’era la ragazza che piangeva.
<<Mamma!>> Disse Zack correndo dalla regina. Si mise accanto a lei e sentì subito se vi fossero o meno i battiti sul collo, dalla vena arteriosa sinistra, e fortunatamente c’era. Fece un sospiro di sollievo e guardò la sorella se stava bene. Notò un braccio completamente insanguinato, ma non si fece prendere dal panico e si strappò un lembo di maglietta. <<SEUNGCHAN! PORTAMI IL KIT DI SOCCORSO!>> Urlò il principe mentre cercava di capire da dove provenisse il sangue esaminando il braccio. Guardò l’amico e lo vide in completo stato di panico, ancora fermo davanti alla porta. <<SEUNGCHAN! MARINA È FERITA! MUOVITI!>> Urlò di nuovo cercando di smuovere il ragazzo.
<<P-Padre… >> Mormorò guardando l’uomo sorridere completamente insanguinato sul viso e sul corpo. Il ragazzo preoccupato raggiunse il padre che rise come un pazzo.
<<Seungchan! Marina è la chiave per tornare sulla Terra!>> Disse l’uomo ridendo come un pazzo furioso rimanendo così per poi svenire improvvisamente tra le braccia del figlio.
<<PADRE!>> Urlò preoccupato mentre sentiva se fosse ancora vivo dal battito. Si sentì sollevato sentendolo e mettendo il padre sdraiato per terra. Prese immediatamente la cassetta del primo soccorso e corse verso l’amico e la ragazza. Vide il braccio di Marina completamente insanguinato e individuò immediatamente la ferita. << Sulla spalla cazzo!>> Disse prendendo immediatamente il disinfettante dalla cassetta e gettandolo sul lembo della maglietta di Zack, che venne prontamente messo dal fratello della ragazza sul taglio del braccio. La principessa urlò dal dolore non appena sentì il disinfettante correre sul taglio.
<<Credo che abbia un braccio rotto Seungchan. >>Disse Zack guardando l’amico.
<<Sì, penso abbia un’emorragia interna a causa dell’omero rotto.>> Disse prendendo in braccio piano la ragazza. <<La porto nella sala ospedale, tu chiama il soccorso. Se chiedono non parlare, vedremo dalle registrazioni cosa è successo. >> Disse il ragazzo guardando l’amico che annuì a quelle parole.
<<Vai tranquillo, io mi prendo cura di loro. Prenditi cura della mia dolce sorellina.>> Disse Zack guardando Seungchan sparire mentre lui chiamava i soccorsi con il suo dispositivo.
Il principe asiatico corse verso la sala operatoria con Marina fra le braccia che ripeteva qualcosa in una lingua sconosciuta mentre piangeva per il trauma ed il dolore del braccio. Non appena furono arrivati davanti alla sala il ragazzo urlò aiuto a gran voce e dalla porta sbucarono due infermieri che presero un lettino facendo mettere la ragazza, in quel momento incosciente, su di esso e correndo verso la sala operazioni d’urgenza. Il principe venne fermato davanti alla porta mentre tre medici entrarono dentro la sala correndo. Sentì le urla della ragazza e poi più nulla. Ci fu un grande silenzio ed ebbe paura per qualche secondo che le persone all’interno della sala fossero ferite a causa dei poteri di Marina, ma un’infermiera uscì dalla sala e disse che l’avevano addormentata e presto sarebbe stata operata. Non appena sentì quelle parole le gambe cedettero e si trovò seduto per terra. L’adrenalina che aveva nel corpo si calmò improvvisamente e tirò un sospiro di sollievo, ringraziò l’infermiera e la guardò rientrare in sala.
Quello che era successo non se lo spiegava assolutamente, ma le parole del padre rimbombarono nella propria testa come una pallina rimbalzina impazzita. Marina era la chiave per rientrare sulla Terra. Ma come? Non avevano astronavi o la tecnologia dei Johd. Ed inoltre come gli avrebbero sconfitti? Tante domande si contrapposto nella propria testa fino a quando un messaggio arrivò sul suo dispositivo. Lo tsunami era passato ma l’altezza delle onde era di circa dieci metri, che la profondità del terremoto era a più di ottanta chilometri dalla superficie ed era di magnitudo sette punto sei. Fortunatamente non ci sono stati danni gravi ad animali e persone ma solo piante ed allevamenti.
Il ragazzo sospirò ancora e guardò la sala ed il segno rosso sopra la porta. Aveva paura di quello che sarebbe successo dopo tutto ciò e delle conseguenze di questo piccolo episodio della ragazza. Non sapeva cosa gli attendesse il futuro, ma sapeva che avrebbe dovuto proteggere Marina dal padre e da tutti gli altri, a costo della propria vita.
Il ragazzo asiatico si trovò davanti la porta dell’alloggio del padre. Era una sistemazione momentanea dato il summit delle colonie, ma era comunque un posto che gli dava vibrazioni negative solo per la persona all’interno di essa. Prese un respiro profondo e bussò alla porta. Da dentro la stanza si sentì un lieve ma riconoscibile “entra pure” e così fece Seungchan, aprì la porta ed entrò lentamente.
<<Padre mi desideravate vedere?>> Chiese con tono fermo e pronto mentre si inchinava leggermente il ragazzo.
<<Si, entra e chiudi la porta, grazie.>> Mormorò l’uomo con voce estremamente profonda mentre scriveva qualcosa su un tablet. Seungchan fece come comandato dal padre ed entrò chiudendo la porta dietro di sé, andando poi vicino all’uomo vestito con una camicia bianca e dei pantaloni di jeans neri. <<Voglio che partecipi alla spedizione della regina Gloria figliolo.>> Disse con tono deciso mentre alzava lo sguardo verso il figlio, che era alquanto sconvolto per quella proposta così improvvisa. Da un lato era felice perché poteva in qualche modo aiutare Marina in caso di emergenza, ma dall’altra era molto confuso.
<<Come mai questa richiesta padre? >> Chiese in modo interessato a quella frase detta dall’uomo.
<<Voglio che tu sia il prossimo a salire sul trono della colonia Asiatica figliolo e l’unico modo per farlo è dimostrarlo durante questa spedizione, anche se di poco conto devo dire la verità. La persona sul trono attualmente è incapace come hai visto innumerevoli volte e vorrei che il suo successore sia competente. >> Disse ritornando a scrivere sul tablet. Il padre era da sempre stato ambizioso, non come il nonno, il principe Shinwon. Il padre aspirava di diventare re della colonia Asiatica per poter portare nuove proposte innovative al pianeta, ma l’ascesa al trono non avvenne mai. I consensi non arrivarono ed il principe Satoshi, ora re, divenne il successore del re tailandese Talay. Il padre, il principe Minho, dopo ciò si ripromise che avrebbe messo il figlio sul trono e che lo avrebbe aiutato in tutti i modi. Il problema? Seungchan non voleva assolutamente salire sul trono, voleva diventare un biologo marino. Aveva da sempre studiato per conto suo sin da piccolo e segretamente un biologo della sua colonia Takashi Minamoto, lo aveva aiutato a studiare quelle che erano le basi della biologia. Era fiero di quello che aveva imparato, ma da sempre aveva avuto paura del padre e di come avrebbe potuto affrontare quel suo piccolo segreto se fosse stato scoperto. Il padre era imprevedibile ed inoltre se avesse voluto qualcosa la avrebbe ottenuta senza alcun problema, con qualsiasi mezzo a disposizione.
<<Padre dovrei comunque partecipare al test se voglio entrare nella squadra di ricerca.>> Rispose onestamente il ragazzo.
<<Per te non ci saranno problemi. Hai studiato da solo sin da quando eri bambino e sei molto intelligente.>> Disse sorridendo in maniera furba. Il ragazzo capì cosa avesse in mente il padre.
<<Padre non potete farlo. Ci sono cittadini onesti che faranno il test e che sperano di poter entrare nella squadra di ricerca per essere ricordati e riconosciuti come valorosi esploratori.>> Argomentó Seungchan con fervore e convinzione per quelle parole.
<<SEUNGCHAN! NON PERMETTERTI DI CONTROBATTERE LE MIE PAROLE. FARAI QUEL TEST E ANDRÀ BENE.>> Urlò l’uomo scattando in piedi dalla sedia guardando il figlio con occhi pieni di rabbia. <<Ora se non ti dispiace, devo compiere alcune mansioni importanti.>> Disse sistemandosi i capelli e la camicia, passando di fianco al figlio ed uscendo fuori dalla propria stanza. Gli occhi del ragazzo erano lucidi ed alzò il viso in aria per non far scendere le lacrime dal proprio viso. Era ingiusto. Essere un principe era ingiusto e soprattutto avere dei sogni che non poteva realizzare in alcun modo lo era ancora di più.
Il ragazzo uscì da quella stanza, non appena il suo animo si calmò da quello che era appena avvenuto tra lui ed il padre. Si diresse verso l’ascensore che portava direttamente alla superficie. Quando uscì dalla porta dell’ascensore, si diresse verso quello che era un lungo corridoio ed aprì la porta. Prese un respiro profondo e si diresse verso quella che era il nascondiglio segreto di Zack. Era stranamente stata costruita su un albero e fatta completamente in legno, cosa che non si vedeva da anni e, sicuramente, insolita ad Azullia. L’aveva istruita Zack con il suo aiuto e quello di suo nonno. Salì su di essa e trovò Zack che leggeva il suo ennesimo libro cartaceo trovato negli archivi della colonia.
<<Che leggi? Di nuovo qualche libro con i protagonisti principali uomini ed innamorati fra loro?>> Chiese sedendosi di fronte all’amico, che prontamente rise e lo guardò.
<<Il ritratto di Dorian Gray non è un BL, Seungchan quante volte te lo devo ripetere?>> Rispose prima di lanciargli una mela, che rapidamente venne presa al volo dal ragazzo asiatico. La pulì leggermente prima di addentarla e mangiarla piano.
<<Quando hai intenzione di dire pubblicamente che sei uno scrittore anonimo di romanzi rosa a tua sorella ed i tuoi genitori?>> Chiese prima di deglutire il pezzo di mela e guardarlo.
<<E tu hai detto a tuo padre di voler diventare un biologo marino?>> Controbatté l’amico mentre continuava a leggere. Seungchan lo guardò e non proferì parola. <<Ecco appunto. Il tuo silenzio dice tutto.>> Disse con un sorriso soddisfatto sulle labbra. Il ragazzo asiatico s’incupí in viso e sospirò.
<<Vuole che partecipi alla ricerca organizzata da tua madre, dove Marina è il capo.>> Disse mettendo le mani sul volto.
<<COSA?>> urlò Zack completamente spiazzato da quella frase proferita dall’amico, mettendo giù il libro che stava leggendo. <<Non ci credo. Uno perché la tua ragazza, ovvero mia sorella, diventerà il tuo capo, cosa che probabilmente troverà un tantino eccitante da un punto di vista giochino erotico, anche se Marina non sa effettivamente cosa è un gioco erotico. Secondo con quale scusa vorrebbe farti entrare della spedizione e che cosa ha inventato questa volta?>>
<<La solita. È una buona opportunità per essere visto dalla colonia e per essere selezionato come prossimo re. Un classico ormai. È sempre per lui. Tutto quello che fa o ha fatto è per sé stesso, non ha mai pensato ad un secondo a quello che in realtà vorrei fare o essere nella vita.>> Disse il ragazzo arrabbiato. <<Non ti dico poi se gli dico che io e Marina stiamo insieme. Non so nemmeno come tua madre la prenderebbe questa notizia fantastica. Inoltre, tua sorella ha letto molti dei tuoi libri mio caro signorino; quindi, di giochi erotici ne conosce abbastanza. Ha pure letto tutta la saga di ‘cinquanta sfumature’, non so come ma l’ha fatto. Più che altro non mi spiego come l’abbia potuto ottenere il libro visto che è semp->>
<<Non è colpa mia! Me lo sono dimenticato in camera sua, inoltre hai ragione non è un granché, ma mi ha aiutato per quel capitolo del mio terzo libro. Comunque, bro’ tu ti fai troppe pippe mentali. Secondo me la prenderebbe alla grande dato il rapporto di amicizia che c’è tra loro.>> Disse spostando il libro da terra sulle proprie gambe. <<Una volta pensai che fossero amanti.>>
<<Ma lo sai pure io?>> Disse convinto Seungchan. <<Forse prima di sposare mia madre e tuo padre stavano insieme.>>
<<Oddio sai chi potrebbe saperlo? Mia zia Gwen!>> Annunciò Zack tutto preso dalla questione. <<Oh, lei sa di tutti. È la mia donna preferita nella mia famiglia oltre Marina. Lei è la regina suprema dei pettegolezzi ed è costantemente così fashion. È una donna con la D maiuscola se posso essere sincero. Inoltre, è l’unica che si è accorta che sono gay e che non ha detto niente a nessuno. Mi disse soltanto queste parole.>> Disse mettendo il libro per terra di nuovo prima di alzarsi in piedi ed imitare la zia tanto amata. <<Mio cavo Zack, tu pensi di esseve fuvbo ma io sono tua zia e ti ho pvaticamente cvesciuto al posto di tua madre. Puoi fave fessa lei ma non me. Vicovdati che sei il mio figlioccio e che so tutto di tutti, sopvattutto del mio amato nipotino.>> Disse imitando anche il suo strano accento francese che assolutamente non comprendeva da dove l’avesse potuto prendere. Seungchan improvvisamente si mise a ridere per come la mano dell’amico si muoveva ed il suo corpo imitava alla perfezione la zia del ragazzo, che trovava assolutamente splendida ma allo stesso tempo assolutamente esilarante per come si atteggiava e parlava.
<<Secondo me dovresti fare l’attore, ti ci vedo. Già interpreti la parte dell’eterosessuale convinto, non ti dico quando farai la parte dell’architetto… >> Disse il ragazzo asiatico guardando l’amico che mentre diceva quelle parole rideva.
<<Dai non faccio proprio schifo a fare l’architetto. Guarda la casa sull’albero! Dopotutto questi anni ancora non è crollata.>> Disse Zack mentre si sedeva di nuovo per terra prendendo il suo libro e dando dei piccoli colpetti sul pavimento.
<<Si certo! L’hai progettata e costruita tu senza l’aiuto di mio nonno.>> Disse ironico assottigliando lo sguardo.
<<Tuo nonno ci ha aiutato a costruirla, ma sono io che fatto il disegno, mio caro principe Choi.>> Disse con voce ironica, anche l’altro ragazzo. I due si guardarono e sospirarono mentre sorridevano tristi. Il nonno era venuto a mancare qualche anno fa, a causa di un aneurisma celebrale fulmineo. Nessuno si aspettava quel momento e la tecnologia usata non bastò a salvare l’uomo tanto amato dai due ragazzi. Entrambi avevano bellissimi e felici ricordi con il principe Shinwon, il quale aveva dato lezioni di vita ai due amici, facendoli crescere eticamente corretti. Nonostante i genitori di entrambi erano ambiziosi nei loro confronti, Zack e Seungchan crescevano umili grazie al nonno, che costantemente ripeteva ai due di fare ciò che gli portava felicità e non potere e tristezza. Quelle parole improvvisamente riecheggiarono nelle loro teste, come una sorta di mantra, come se sapessero che servivano esattamente in quel momento.
<<Mi manca… >>Mormorò Seungchan un po’ triste mentre giocava con la mela fra le mani.
<<Anche a me. Gli sarebbe piaciuta Marina… >>Disse a voce bassa Zack.
<<Sicuramente. Quando gli parlavo di Marina le prime volte, mi diceva spesso che secondo lui, io ero innamorata di lei. Mi diceva che mi brillavano gli occhi quando parlavo o pensavo a lei.>> Disse ridacchiando leggermente mentre pensava alle parole del nonno.
<<Mi ripeteva una cosa ogni volta su Marina>> Disse ricordandosi una cosa che in qualche modo era sospetta. <<Lei sarà la chiave per ritornare a casa. Diceva sempre queste parole e non lo capivo mai, ma ora… ho paura di queste parole, perché sembrano così->>
<<Vere? Esatto…è assolutamente strano.>> disse l’amico guardandolo sorpreso.
<<Come fa ad essere la chiave? Cioè ritornare sulla Terra non è possibile. I Johd ci hanno cacciati da casa nostra con armi e tecnologie avanzate, non sarebbe plausibile ritornare lì. Inoltre, non siamo gli unici ad essere scappati. Ci sono le altre colonie su Vulcano e Nebula e poi sono passati più di trecento anni da quando siamo qui.>> Disse il ragazzo biondo.
<<Io sono sicura che qualcuno di anziano sa qualcosa che le nuove generazioni non sanno.>> Disse l’altro ragazzo dai capelli scuri.
<<Vero. Mamma quando si manifestarono i poteri di Marina era agitata, ma non così tanto sorpresa. Come se lo sapesse ma non sapeva come gestire la situazione. Quando l’ha rinchiusa nella camera la prima volta, la vidi sollevata, come se avesse appena compiuto un compito estenuante.>> Mormorò il principe europeo pensando alla madre. Il ragazzo asiatico rimase sconvolto a quelle parole. Come poteva una madre fare un gesto del genere, ancora non se ne capacitava.
<<Ogni tanto penso che tua madre odi profondamente tua sorella, come se le avesse rovinato tutto quello che ha costruito. >> Mormorò Seungchan guardando Zack.
<<Non è un pensiero, ma effettiva realtà Seungchan. Mia madre ha rinchiuso Marina nella propria camera per questo motivo. Ha paura di essere spodestato sul trono da qualcuno di incapace… come se lei fosse capace di fare la madre.>> Disse con tono triste Zack. <<Avrei sempre voluto esserci io al posto di Marina. Sarebbe stata più felice la sua vita, invece ha fatto il triplo dello sforzo per essere nelle grazie di nostra madre. Per diventare archeologa ha lottato contro nostra madre che non voleva che studiasse perché avrebbe potuto mostrare i suoi poteri.>> Mormorò il ragazzo con le lacrime agli occhi, ricordando i litigi e le urla della sorella minore che lottava con tutti i suoi sforzi contro la madre ed i propri poteri che non riusciva la maggior parte delle volte a controllarli. Ricordava i vasi rotti, i bicchieri scoppiati e chissà quanti altri oggetti contenenti acqua esplosi a causa dei poteri troppo selvaggi di Marina.
<<Zack non è colpa tua. Tu sei stato un fratello perfetto, sei stato quello di cui aveva bisogno, una famiglia. Hai fatto quello che potevi e sono fiero di te, perché hai fatto quello che tua madre e tuo padre non sono riusciti a fare, ovvero essere i suoi genitori. >> Disse sincero il ragazzo asiatico guardando l’amico fiero.
<<Bro’ grazie per essermi sempre accanto.>> Disse sorridendo in maniera sollevata. Aveva bisogno di qualcuno che gli desse del sostegno morale e quelle parole arrivarono nel momento adatto. <<Ti posso chiedere una cosa?>> Chiese il ragazzo curioso.
<<Dimmi tutto Bro’!>>Disse sorridendo l’altro.
<<Cosa ti piace di mia sorella? Cioè okay che è una ragazza bellissima, modestamente è mia sorella dopotutto, ma cosa ti ha colpito maggiormente di lei?>> Chiese Zack mentre sorrideva e notava l’amico arrossire ed aprire e chiudere la bocca cercando aria e di processare le parole.
<<Si… è una ragazza bellissima ma quello che mi ha sempre fatto battere il cuore è quando nonostante tutto, con me o con te si è sempre comportata in maniera spontanea, è sempre sé stessa con noi due. Non c’è stato mai un momento in cui non sorridesse. Il suo vero sorriso lo conosciamo solo noi due e sono felice che abbiamo questo piccolo beneficio.>> Disse sorridendo mentre arrossì a leggermente. <<Poi vuoi mettere la sua intelligenza? Damn bro… it’s so sexy.>> Disse ridendo infine. <<Scusa bro’, so che è tua sorella ma, ragazze così intelligenti non le trovi da nessuna parte, soprattutto fra le nostre colonie. Ti ricordi la principessa Calliope? Mio padre avrebbe voluto che ci fosse qualcosa fra me e lei, poi notò che non aveva nulla, senza offesa per lei, ma non mi attraeva. Bella ragazza ma non come tua sorella che è un dieci pieno.>> Finì di sentenziare il ragazzo mentre guardava l’amico quasi schifato.
<<Fortunatamente sono diverso da Marina. Ti avrei dato il due di picche.>> Mormorò il ragazzo facendo finta di vomitare. Seungchan gli tirò un sassolino ridendo per poi ritornare a leggere tranquillo. In quel momento c’era un silenzio quasi troppo rumoroso, se così si poteva definire. Un sesto senso ed una vocina dentro al suo cervello gli dissero ‘scappa’. E forse doveva dare ragione alla sua testa perché improvvisamente vide gli uccelli volare via tutti insieme, trovando il fenomeno alquanto strano. Ma poi le lezioni di biologia gli vennero in mente e soprattutto le parole del suo amato maestro: “quando gli uccelli scappano tutti insieme vuol dire che un terremoto sta per avvenire. Ricorda gli animali sentono quello che noi umani non percepiamo.”
<<DANNAZIONE! USCIAMO DA QUI! TERREMOTO!>> Urlò lanciando via il libro e prendendo la mano dell’amico scendendo per le scale della casa sull’albero in fretta. Non appena toccarono terra con entrambi i piedi, il suolo iniziò a tremare facendo spaventare gli animali del recinto lì vicino.
<<Dobbiamo rientrare!>>Disse Zack guardando l’amico cercando di rimanere stabile sui piedi.
<<No! Dobbiamo portare gli animali giù. Sicuramente ci sarà a breve uno tsunami.>> Disse Seungchan correndo, o cercando di mantenersi in piedi, verso i recinti. Zack andò verso la porta della colonia e l’aprì per far entrare gli animali. Dopo qualche secondo, una sirena iniziò a suonare: era l’allerta tsunami, messa a circa trecento chilometri dalla superficie. Era già successo in precedenza un fenomeno simile e coincideva proprio a quando la sorella venne presa di forza e rinchiusa dalla madre in camera. Ci furono molti danni sia all’agricoltura che all’allevamento. Da quel giorno alcuni sismologi misero una boa al largo, a trecento chilometri di distanza dalla superficie, per dare modo agli animali di entrare nella colonia.
<<SEUNGCHAN MUOVITI!>> Urlò il ragazzo preoccupato per l’amico pensando a quell’episodio sperando che alla sorella non le fosse successo nulla di grave.
Gli animali corsero verso il principe della colonia europea ed entrarono oltre la porta in fretta, come se sapessero il pericolo imminente. Il principe della colonia Asiatica corse verso l’amico e subito entrarono e chiusero la porta dietro di loro. Si sentì una voce femminile robotica pronunciare ‘Protocollo tsunami attivato’ e la porta venne chiusa con un’altra ermetica dietro essa.
<<시발! (cor. Cazzo) Bro’ era anormale questa scossa…. >> Disse cercando di recuperare fiato per la corsa. Guardò l’amico che era bianco in volto e realizzò qualcosa che non avrebbe voluto dire. Entrambi si capirono con uno sguardo e corsero dentro la colonia, verso la camera di Marina. Non appena girarono l’angolo videro qualcosa che li fece rabbrividire. La regina Gloria era per terra, incosciente e vicino al suo corpo c’era la ragazza che piangeva.
<<Mamma!>> Disse Zack correndo dalla regina. Si mise accanto a lei e sentì subito se vi fossero o meno i battiti sul collo, dalla vena arteriosa sinistra, e fortunatamente c’era. Fece un sospiro di sollievo e guardò la sorella se stava bene. Notò un braccio completamente insanguinato, ma non si fece prendere dal panico e si strappò un lembo di maglietta. <<SEUNGCHAN! PORTAMI IL KIT DI SOCCORSO!>> Urlò il principe mentre cercava di capire da dove provenisse il sangue esaminando il braccio. Guardò l’amico e lo vide in completo stato di panico, ancora fermo davanti alla porta. <<SEUNGCHAN! MARINA È FERITA! MUOVITI!>> Urlò di nuovo cercando di smuovere il ragazzo.
<<P-Padre… >> Mormorò guardando l’uomo sorridere completamente insanguinato sul viso e sul corpo. Il ragazzo preoccupato raggiunse il padre che rise come un pazzo.
<<Seungchan! Marina è la chiave per tornare sulla Terra!>> Disse l’uomo ridendo come un pazzo furioso rimanendo così per poi svenire improvvisamente tra le braccia del figlio.
<<PADRE!>> Urlò preoccupato mentre sentiva se fosse ancora vivo dal battito. Si sentì sollevato sentendolo e mettendo il padre sdraiato per terra. Prese immediatamente la cassetta del primo soccorso e corse verso l’amico e la ragazza. Vide il braccio di Marina completamente insanguinato e individuò immediatamente la ferita. << Sulla spalla cazzo!>> Disse prendendo immediatamente il disinfettante dalla cassetta e gettandolo sul lembo della maglietta di Zack, che venne prontamente messo dal fratello della ragazza sul taglio del braccio. La principessa urlò dal dolore non appena sentì il disinfettante correre sul taglio.
<<Credo che abbia un braccio rotto Seungchan. >>Disse Zack guardando l’amico.
<<Sì, penso abbia un’emorragia interna a causa dell’omero rotto.>> Disse prendendo in braccio piano la ragazza. <<La porto nella sala ospedale, tu chiama il soccorso. Se chiedono non parlare, vedremo dalle registrazioni cosa è successo. >> Disse il ragazzo guardando l’amico che annuì a quelle parole.
<<Vai tranquillo, io mi prendo cura di loro. Prenditi cura della mia dolce sorellina.>> Disse Zack guardando Seungchan sparire mentre lui chiamava i soccorsi con il suo dispositivo.
Il principe asiatico corse verso la sala operatoria con Marina fra le braccia che ripeteva qualcosa in una lingua sconosciuta mentre piangeva per il trauma ed il dolore del braccio. Non appena furono arrivati davanti alla sala il ragazzo urlò aiuto a gran voce e dalla porta sbucarono due infermieri che presero un lettino facendo mettere la ragazza, in quel momento incosciente, su di esso e correndo verso la sala operazioni d’urgenza. Il principe venne fermato davanti alla porta mentre tre medici entrarono dentro la sala correndo. Sentì le urla della ragazza e poi più nulla. Ci fu un grande silenzio ed ebbe paura per qualche secondo che le persone all’interno della sala fossero ferite a causa dei poteri di Marina, ma un’infermiera uscì dalla sala e disse che l’avevano addormentata e presto sarebbe stata operata. Non appena sentì quelle parole le gambe cedettero e si trovò seduto per terra. L’adrenalina che aveva nel corpo si calmò improvvisamente e tirò un sospiro di sollievo, ringraziò l’infermiera e la guardò rientrare in sala.
Quello che era successo non se lo spiegava assolutamente, ma le parole del padre rimbombarono nella propria testa come una pallina rimbalzina impazzita. Marina era la chiave per rientrare sulla Terra. Ma come? Non avevano astronavi o la tecnologia dei Johd. Ed inoltre come gli avrebbero sconfitti? Tante domande si contrapposto nella propria testa fino a quando un messaggio arrivò sul suo dispositivo. Lo tsunami era passato ma l’altezza delle onde era di circa dieci metri, che la profondità del terremoto era a più di ottanta chilometri dalla superficie ed era di magnitudo sette punto sei. Fortunatamente non ci sono stati danni gravi ad animali e persone ma solo piante ed allevamenti.
Il ragazzo sospirò ancora e guardò la sala ed il segno rosso sopra la porta. Aveva paura di quello che sarebbe successo dopo tutto ciò e delle conseguenze di questo piccolo episodio della ragazza. Non sapeva cosa gli attendesse il futuro, ma sapeva che avrebbe dovuto proteggere Marina dal padre e da tutti gli altri, a costo della propria vita.

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Capitolo 4
*** Amnesia ***


Erano passate un paio d'ore da quando Marina era entrata in sala operatoria ed il principe Seungchan vigilava la porta, seduto per terra aspettando che un medico uscisse da quella porta portando notizie positive sull'operazione, ma ancora non era accaduto ciò. Era terribilmente preoccupato che i medici scoprissero come il corpo della ragazza fosse diverso da quello umano a contatto con l'acqua. Anatomicamente parlando la principessa non era diversa, almeno a contatto con l’aria, ma non appena toccava l'acqua le spuntavano branchie, e piedi e mani diventavano palmati. Un po' ovunque sul corpo spuntavano squame color corallo e bianco neve. Seungchan vide più volte quella forma e non ne era assolutamente inorridito, come almeno pensava la ragazza, anzi amava come il colore corallo si sposava alla perfezione con il colore dei suoi occhi blu e dei suoi magnifici ricci castani. Non appena pensò alla sua amata, il dispositivo elettronico vibrò nella tasca destra del suo jeans color navy. Lo prese in mano e rispose.
<<È ancora in sala. Tua madre e mio padre?>> Mormorò chiedendo il ragazzo mentre guardò la parete bianca davanti ai suoi occhi.
<<Hanno ripreso conoscienza. Fisicamente stanno bene, ma il problema credo sia che hanno probabilmente entrambi battuto la testa e quindi i dottori hanno diagnosticato ad entrambi un’amnesia temporanea. Mi hanno spiegato che potrebbe durare anche molti mesi, ma li monitoreranno costantemente. Per ora la loro memoria di ferma ai loro vent'anni.>> Disse ridendo un pochino.
<<Perchè ridi?>> Chiese il ragazzo un po' sorpreso da quella risata da parte dell'amico.
<<Perchè avevamo ragione. I nostri avevano una probabile relazione. Mia madre sta guardando tuo padre con sguardo assolutamente innamorato e brrr...mi fa venire i brividi...>> Disse il ragazzo rabbrividendo mentre rideva e guardava la madre che fissava l’uomo addormentato con estrema preoccupazione. L'altro rise di conseguenza mentre guardava la luce sopra la porta della sala ancora accesa. Zack sospirò e poi si sedette a terra. <<Quando mamma non mi ha riconosciuto e le ho detto che ero suo figlio, mi ha guardato ed ha sorriso dicendomi "wow...sei un bellissimo ragazzo e spero di essere una madre fantastica.">> Mormorò con la voce un po' rotta dalle lacrime che uscivano paino sulle sue guance.
<<Zack...mi dispiace...>> Sussurrò il ragazzo asiatico dall'altro capo della chiamata.
<<Non devi...vorrei solo che la sua memoria non ritorni più. Vorrei che rimanesse così, ma lo so che non si può, ed appena ritornerà la regina Gloria, io avrò solo un dolce ricordo di quell'abbraccio e quel bellissimo sorriso che mia madre mi ha rivolto.>> Mormorò il ragazzo mentre vide da lontano arrivare il padre e la zia correndo verso di lui. <<Ti lascio. Mio padre e zia Gwen sono arrivati. Avvisami quando Marina è uscita dalla sala, io appena posso arrivo.>> Disse il principe europeo chiudendo la chiamata dopo aver sentito un "sì, tranquillo" dall'amico. Il padre e la zia arrivarono davanti al ragazzo che si era appena alzato da terra. Si asciugò le lacrime e guardò i due sorridendo un pochino.
<<Cosa è successo? Dov'è Mavina?>> Chiese turbata e preoccupata la principessa Gwen mentre guardava nella stanza in cerca della nipote.
<<È in sala operatoria. Il principe Seungchan sta aspettando che esca. Non so precisamente cosa sia successo, ma quando siamo arrivati io e Seungchan, Marina era accanto al corpo senza coscienza di mamma. Mentre nella stanza di Marina c'era il principe Minho ricoperto di sangue. Per lo shock, e probabilmente per il corpo alla testa ricevuto, è svenuto fra le braccia di Seungchan, fortunatamente. Marina era gravemente ferita. Aveva una grave emorragia interna al braccio sinistro a causa dell'omero rotto. Mamma e il principe Minho a causa del forte stress e di un probabile trauma celebrale minore, hanno riportato un'amnesia temporanea che li ha riportati ai loro vent'anni.>> Spiegò in breve Zack al padre ed alla zia. Aveva ancora la maglietta con il sangue della sorella. Non si era fermato per un secondo ed aveva aspettato i soccorsi, e che la madre ed il principe Minho riprendesse coscienza. Il padre lo guardò e gli diede uno schiaffo così violento che la guancia del principe divenne dapprima rosso fuoco e poi lentamente viola.
<<Ti avevo detto di badare a tua madre; invece, te ne sei stato tranquillo in superficie con quel'idiota di Seungchan. Davvero sei una delusione Zack.>> Disse quasi urlando il re Riccardo mentre guardava con disgusto e delusione il figlio. La zia strinse i pugni, l'avrebbe voluto colpire in faccia come aveva fatto col nipote, ma qualcuno schiaffeggiò l'uomo al posto suo.
<<NON AZZARDARTI MAI PIÙ A TOCCARE MIO FIGLIO, PRINCIPE RICCARDO!>> Urlò la donna mettendosi davanti al figlio proteggendolo. Si girò e poi guardò il ragazzo in volto, abbracciandolo in fine e cullandolo fra le proprie braccia come una madre apprensiva ed amorevole.
<<Gloria...>>Mormorò l'uomo sorpreso da quello schiaffo e da quelle parole urlategli.
<<Sovellina...>>Sussurrò la principessa Gwen, accennando un sorriso mentre la fissava fiera di quell'atto appena compiuto.
<<Come mi permetto? É mio figlio e faccio ciò che è giusto per educarlo a diventare un uomo migliore.>>Disse l'uomo guardando la consorte. <<Dov'è la donna fredda e senza sentimenti? Vuoi che ti ricordi chi eri?>> Disse alzando il braccio per dare uno schiaffo anche alla regina, ma una mano bloccò il braccio del re.
<<Questo è pev mio nipote, vazza di vevme schifoso!>> Disse la principessa Gwen prima di dare un pugno all'uomo, che cadde a terra tenendosi la mascella. Gli diede un calcio sul sedere e lo guardò con sguardo vittorioso mentre la sorella ed il nipote la guardarono increduli.
<<Come ti sei permessa? AL TUO RE!>> Disse urlando l'uomo mentre si continuava a tenere la mascella dolorante.
<<Mio ve? Tu non sei pvopvio nessuno pev me, mio cavo Viccavdo. Hai il nome di uno di ve inglesi più fovti della stovia a noi conosciuta, ma vali pvopvio zevo pev me, mio cavo Viccavdo feccia umana. Ed ova spavisci pvima che ti di un altvo pugno vazza di vevme!>> Disse arrabbiata prima di sputargli sulla faccia, schifata dall'uomo. Il re con la coda fra le gambe, come un lupo appena cacciato dal branco, corse via impaurito dalla donna.
<<Wow...l'ho sempre detto che eri la mia donna preferita su Azullia zia Gwen.>> Disse ridendo il ragazzo mentre guardava con ammirazione la zia.
<<S-sorella?>>Sussurrò la regina con gli occhi pieni di lacrime. <<Sei ritornata!>> Disse piangendo mentre abbracciava forte la sorella maggiore.
<<Oh sovellina! Sono qui ova. La mia dolce sovellina Glovia. Sei vitovnata la mia dolce sovellina.>> Mormorò anche lei con le lacrime agli occhi.
<<Pensavo te ne fossi andata per colpa mia Ginevra. Ti ho mandato così tante lettere...ti ho scritto così tante scuse e ti ho pregato di ritornare da me.>>Sussurrò la regina Gloria singhiozzando come una bambina. <<Mamma e papà mi hanno veduta al re e lui vuole darmi in sposa a quell'idiota del principe Riccardo...ma io...lo sai che io amo Minho... io voglio sposare lui...>> Sussurrò la donna abbracciando forte la sorella maggiore che sorrideva a quelle parole. La guardò e le asciugò le lacrime dolcemente mentre ammirava la sorella ritornata alla sua vecchia sé stessa.
<<Lo so... ma sono qui ova tesovo mio. La tua sovellina è qui.>> Mormorò dolcemente mentre le accarezzava la schiena nello stesso modo in cui pronunciava quelle parole.
<<Aspettate...non ho capito bene. Quindi questa è mia madre?>> Disse confuso il ragazzo che assistette a quella scena senza proferire parola. La zia rise e guardò il nipote.
<<Sì...la tua mamma eva così pvima dell'incidente.>> Disse guardando il nipote. <<Ma pvima andiamo a metteve del ghiaccio a quella guancia.>>Mormorò prima di prendere sottobraccio il nipote portandolo verso l'infermeria.
Il ragazzo seguì la zia tenendo per mano la madre saldamente, la quale si sentiva completamente spaesata per quella situazione e soprattutto sorpresa per quelle parole appena udite dalla bocca della sorella maggiore. Non appena entrarono in infermeria la principessa frugò in tutti i cassetti e negli armadietti per trovare una crema o del ghiaccio sintetico per il nipote. Improvvisamente un ragazzo della stessa età di Zack entrò nella stanza. Era alto non molto più del principe, aveva gli occhi color ambra ed i capelli castani scuri mediamente lunghi. Non appena notò la regina, si irrigidì, ma poi successivamente guardò il principe mano nella mano con la madre ed il suo sguardo divenne sorpreso, e poi preoccupato non appena vide la guancia di Zack violacea. Si avvicinò a lui con il proprio corpo al principe, sfiorando piano la guancia, mordendosi il labbro inferiore, come se si sentisse in profondo dispiacere per quello che era appena accaduto al ragazzo.
<<Di nuovo tuo padre?>> Mormorò analizzando piano la guancia del principe, sapendo già la risposta a quella ferita.
<<S-sto bene Alec...>> Sussurrò sorridendo piano mentre i loro sguardi s'incontravano creando una sorta di legame fra le loro anime, facendoli dimenticare che in quel momento erano insieme ad altre due persone nella stanza. La regina si avvicinò alla sorella lasciando la mano del figlio, che era completamente ipnotizzato dal ragazzo in camice da dottore.
<<Sbaglio o quei due sono qualcosa...>> Sussurrò nell'orecchio della sorella maggiore la regina alquanto sorpresa da quella situazione al dir poco imbarazzante.
<<No.…non sbagli...>> Sussurrò di rimando alla sorella minore, mentre sorrideva fiera di quello che stava vedendo. Dopotutto era il nipote ed era fiera che mostrasse quello che era davanti alla propria famiglia, anche se sapeva perfettamente che il principe aveva paura del giudizio della madre e del padre. Tossì in modo da riportare i due indietro alla realtà, mentre la regina ridacchiò un pochino mentre vide i due sciogliere lo sguardo imbarazzati.
<<Bentovnati...vovvei sapeve se il dottov->> Disse la principessa Gwen cercando di trattenere la risata.
<<Weber...Dottor Weber...>> Disse il dottore guardando la principessa e poi la regina inchinandosi ad entrambe.
<<Pevfetto dottov Webev, mio nipote, il principe Zack, ha bisogno di ghiaccio o qualcosa pev la sua guancia, ma immagino che già sappia come intevvenive dato che non è la pvima volta che vi vedete...>> Disse la principessa, lanciando una sorta di bomba, cercando di vedere come i due ragazzi avrebbero risposto a questa piccola provocazione da parte sua.
<<S-siamo ex compagni di scuola! E sono più volte venuto qui per farmi medicare...è un caso che Al-volevo dire il dottor Weber sia qui.>> Rispose il ragazzo cercando di mantenere la calma, non riuscendo nel suo intento, facendo colorare le proprie orecchie di rosso fuoco, per l'imbarazzo e probabilmente per qualche ricordo affiorano fra i due in quella stanza.
<<Interessante...>> Sussurrò la madre sorridendo un pochino per quelle parole appena pronunciate dal figlio e la sua reazione assolutamente pura.
<<Appvovo sovellina.>>Sussurrò ridacchiando e poi ritornando seria mentre guardava il dottore frugare, molto nervosamente, nel frigo. <<E quindi vi conoscete...deduco siate amici molto intimi!>> Disse sganciando la seconda bomba cercando di non ridere mentre vide il ragazzo col camice battere la testa, che era dentro al frigo, contro essa.
<<Oddio babe-volevo dire, Alec!>> Disse il principe preoccupato per il ragazzo che aveva sbattuto la testa al frigo andando da lui a massaggiargli il punto dove aveva battuto.
<<Penso che ora serviranno due borse del ghiaccio.>> Sentenziò la regina cercando di trattenere la risata mettendo la mano sulla bocca mentre guardava la sorella che fece la stessa cosa, ma non riuscirono nell'intento e risero apertamente, mentre i due ragazzi le guardavano sorpresi per quelle risate.
<<Madre?>> Mormorò sorpreso vedendo la madre ridere in quel modo. Non aveva mai visto la madre sorridere o ridere di gusto come stava facendo in quel preciso istante. Il dottore prese il ghiaccio e lo appoggiò alla guancia del principe mentre sorrideva vedendo la regina e la principessa ridere per quello che era accaduto.
<<Penso di piacere a tua madre se ride in questo modo.>> Mormorò il ragazzo mentre guardava le due donne ridere di gusto e si massaggiava la testa.
<<É la prima volta che vedo mia madre ridere in realtà...lei...lei non ha mai riso o sorriso da quando ne ho ricordo.>> Mormorò mentre sorrideva e la guardava felice con le lacrime agli occhi. Alec gli prese la mano stringendogliela piano e poi intrecciando le dita con quelle del principe. Alex lo guardò e una piccola lacrima scivolò piano sull'altra guancia. Erano lacrime felici, lacrime di una persona che avrebbe da sempre voluto una vita normale, una vita come quella che leggeva o scriveva nelle sue storie. La regina si riprese un pochino da quelle risate e guardò il figlio che stava piangendo. Si avvicinò preoccupata come una mamma e lo guardò negli occhi.
<<Tesoro mio, fa male la guancia? Dannazione...quell'uomo meriterebbe di essere mutilato intimamente.>> Disse mentre accarezzava la guancia non schiaffeggiata, asciugando piano dalla lacrima.
<<Madre...non vi preoccupate, sono abituato a questo da anni oramai.>> Mormorò mettendo la sua mano su quella della madre, coccolandosi ad essa mentre chiudeva gli occhi godendosi quella dolce sensazione. <<Quanto vorrei che questa amnesia non andasse più via...>>Sussurrò quasi silenziosamente il principe mentre guardava la madre ed il suo sguardo amorevole e materno nei suoi confronti. La zia si avvicinò e gli accarezzò la schiena.
<<Anche io vovvei vimanesse così. Non ridevo così da tempo con tua madre, mi mancava farlo.>> Sussurrò sorridendo mentre guardava la sorella malinconicamente.
<<Scusate ma io non sono morta...sono ancora viva.>> Disse ridendo la regina un po' sorpresa da quelle parole. <<Sembra che mi stiate facendo un elogio funebre. My god...non sono nemmeno morta...what the hell!>> Disse la donna alzando gli occhi al cielo. Il dottore rise e poi si mise la mano sulla bocca nascondendo la risata.
<<Perdonatemi regina.>> Disse Alec ritornando serio dopo aver tossito un pochino.
<<Regina? Sentite io sono confusa e vorrei che voi due mi spiegate cosa sta accadendo, perchè davvero non ci sto capendo assolutamente nulla.>> Disse la donna in completo panico guardando il figlio e la sorella maggiore. Il dottore guardò Alex e si ricordò in quel preciso momento che la donna aveva l'amnesia e che doveva cercare di non metterle alcuna ansia per quello che le stava accadendo.
<<Principessa Gloria perchè non vi sedete sulla poltrona? Io, nel frattempo, che vostro figlio e vostra sorella non vi raccontano il tutto, vado a preparare dell'ottimo thè al gelsomino.>> Disse Alec, cercando di tranquillizzare la donna che stava per avere un possibile attacco di panico, mentre le prendeva la mano e la faceva sedere sulla poltroncina rossa che era nella stanza. Guardò il principe e sorrise. <<Io sono fuori, vado a prendere il thè per voi tre okay?>> Sussurrò al ragazzo prima di baciare piano la sua guancia, sorridendo ed arrossendo un pochino per il gesto.
<<Va bene...>> sussurrò piano mentre lo guardava e sorrideva come un idiota innamorato, perché era proprio così. Stavano insieme da sei mesi e dieci giorni all'incirca, Alex li aveva contati. Avevano iniziato a frequentarsi dopo che Alec si confessò, dopo anni in cui il principe continuava a richiedere aiuto al dottore, a causa del padre e dei suoi continui abusi violenti nei suoi confronti, che continuavano da quando era piccolo. Alex pensava fosse ovvio che aveva una cotta per lui, ma a quanto pare il ragazzo col camice ci mise molto tempo prima di comprendere i sentimenti del suo ex compagno di scuola e poi amico. Il principe flirtava sempre e dopo quasi due anni, Alec comprese che quei sentimenti che erano nati per puro caso da un anno nei confronti del ragazzo erano più di una semplice cotta, e che soprattutto erano corrisposti. Non appena il dottore uscì dalla porta fissò la madre e la zia che stavano fissando il principe ed il dottore nella scenetta precedente all'uscita del ragazzo moro. Alex sentì le proprie orecchie calde e se le toccò imbarazzato.
<<Che comari che siete tutte e due.>> Disse ridendo mentre le guardava. <<Sì, stiamo insieme, contente?>> Disse imbarazzato di quel coming out molto strano. La principessa Gwen, felice per il nipote, andò ad abbracciarlo e sorrise.
<<Sono supev fieva di te nipotino mio.>> Sussurrò all'orecchio mentre sorrideva fiera di quel piccolo coming out. Il ragazzo guardò la madre, preoccupato per come potesse prendere la notizia, ma la vide sorridere e fare un cenno con la mano per fargli capire di avvicinarsi a lei. Fece come richiesto dalla donna e non appena si avvicinò l'abbracciò forte sorridendo.
<<Amore di mamma, sono davvero felice che tu abbia trovato qualcuno nella tua vita che ti faccia sentire amato.>> Mormorò la regina Gloria felice per il figlio.
<<Mamma...ti voglio bene.>> Mormorò il ragazzo con gli occhi lucidi. Sapeva che quelle parole non sarebbero più state pronunciate, né dalla madre né dalla propria bocca alla madre. Le voleva bene anche se molte volte la odiava per come lo trattava e non sapeva mai se lo amasse davvero o lo odiasse, e la maggior parte delle volte negli occhi della madre denotava il disprezzo nei suoi confronti, come se le avesse fatto qualcosa.
<<Nipote siediti accanto a tua madve.>> Disse la principessa Gwen guardando entrambi.
<<Okay sono pronto.>> Disse il ragazzo, pronto per quella storia, ovvero quella di sua madre. La zia annuì mentre guardò la sorella minore che fece la stessa cosa.
<<I tuoi nonni, mio cavo nipote, volevano favmi sposave con tuo padve, ve Viccavdo. Ma io mi opposi e mi mandavono nella colonia amevicana dove ho studiato pev anni avcheologia, proprio come Mavina. Non appena finito i miei studi vitovnai a casa e Glovia era cambiata. I miei genitovi mi dissevo che aveva subito un gvave incidente in supevficie, ma non entvavono mai nei dettagli. Poco dopo con il pvincipe Minho scopvì che il Viccavdo aveva fatto una specie di lavaggio del cevvello a tua madve, non so con che mezzi o che favmaci, ma quando vitovnai mi accovsi che la mia dolce sovellina non c'eva più. Al suo posto c'eva una donna fvedda e calcolatvice, innamovata di una pevsona viscida e violenta.>> Disse la principessa mentre guardava la sorella ed i propri occhi erano completamente lucidi per le lacrime. <<Penso che questa amnesia sia un buon segno. Il fatto è che, molto pvobabilmente, il tuo cevvello Glovia sia vitovnato indietvo pev davti una possibilità di capive che sei stata soggiogata da qualcuno che voleva qualcosa da te, qualcosa d'impovtante, che nessuno sa.>> Concluse guardando la sorella minore che la guardava confusa.
<<Zia penso che quello che vogliano sia Marina. Il principe Minho ha detto che lei è la chiave per ritornare sulla Terra.>> Disse guardando la zia e poi la madre, che era alquanto confusa.
<<Gwen, quando mamma e papà mi hanno detto che dovevo sposare Riccardo ho sentito loro due parlare in camera e dire che io e te siamo le uniche ad avere un gene particolare, ma non ho compreso bene il resto della conversazione.>> Disse la regina guardando la sorella maggiore.
<<Un gene pvticolave?>> Chiese confusa la donna mentre guardava la sorella minore.
<<Posso chiedere ad Alec di fare un'analisi sui vostri geni.>>Mormorò il principe guardando le due donne. <<Mamma non ti ricordi nulla di particolare sul perché avessero scelto proprio papà-volevo dire il principe Riccardo?>> Chiese sperando in una risposta che potesse chiudere un possibile cerchio su quel mistero. La donna cercò di ricordarsi qualcosa guardando in aria, per poi mettere una mano sulla propria bocca sgranando gli occhi guardando la sorella.
<<Lui mi disse, quando eravamo al ballo reale, che tu e lui avevate i giusti geni per fare qualcosa di buono per l'umanità. Ma poi quella sera tu rifiutasti sia lui che i tuoi doveri ed il principe mi guardò e disse “spero tu abbia gli stessi geni di tua sorella perché siamo fottuti se rimaniamo su questo pianeta. Spero tua sorella capisca che ha fatto un errore madornale e che tutti noi moriremo presto.”>> Mormorò guardando la sorella.
<<No aspetta che vuol dire?>> Disse Zack confuso per poi accendersi con lo sguardo. <<Aspetta...se davvero è così allora perché io non ho i stessi poteri di Marina? Perché fare quegli esami se papà sapeva tutto? Cioè che senso ha avuto rinchiuderla, se Marina serve a salvare il popolo?>> Disse il ragazzo ancora più confuso di prima.
<<Non lo so...>> Mormorò la zia guardando il nipote. Improvvisamente un allarme iniziò a suonare. Il dottor Weber entrò di corsa nella stanza e guardò tutti e tre.
<<Credo che dobbiate venire insieme a me immediatamente. Si tratta di Marina.>> Disse il ragazzo in camice con voce seria. I tre si guardarono e si alzarono in piedi prima di seguire il ragazzo fuori dalla stanza.

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Capitolo 5
*** Regeneration ***


Passarono tre ore, o almeno erano quelle che aveva contato Seungchan fuori dalla sala operatoria, dove finalmente era uscito un medico, il quale lo conosceva molto bene. Il ragazzo si alzò di scatto e si avvicinò all'uomo in camice guardandolo speranzoso di una buona notizia.
<<La principessa è fuori pericolo per miracolo. Ha perso molto sangue ma grazie alle trasfusioni del proprio sangue, l'abbiamo salvata. L'emorragia era molto profonda e veniva proprio da una delle vene dall'omero rotto in più punti. Abbiamo fermato l'emorragia e poi rimesso a posto l'omero. Avrà una bella cicatrice ma almeno è salva.>> Disse il dottore guardando il principe, che era sollevato dalla notizia. <<Principe, non so cosa sia accaduto, ma da quello che mi è sembrato di vedere dal braccio, è come se la principessa fosse stata sbalzata da un'altezza tale, che il suo omero si è rotto in diverse parti. Ma dato che conosco la principessa ed i suoi poteri, penso che abbia usato troppa energia da farle rompere il suo braccio. Quello che non mi spiego è la ferita sul braccio, per com'è fatta, qualcuno ha inciso quella ferita con un bisturi elettrico e chi l'ha fatto è un medico o qualcosa di simile, perché è netta e precisa, e sappiamo bene che solo pochi riuscirebbero a fare una cosa del genere.>> Disse il medico guardando preoccupato il ragazzo, che aveva perso colore non appena sentì quelle parole.
<<Insieme alla principessa c'erano la regina Gloria e mio padre, il principe Minho. Entrambi sono nella zona ospedaliera di terapia intensiva, dati i traumi subiti. Entrambi hanno l'amnesia e la loro memoria arriva ai loro vent'anni. Dottore la regina Gloria ha studiato per diventare infermiera mentre mio padre ha studiato medicina, non può essere che... >>Mormorò spaventato da quelle parole che stava per dire, ma il medico lo fermò mettendo una mano sulla spalla del ragazzo asiatico, guardandolo attentamente.
<<Non penso siano loro i responsabili... non create teorie che potrebbero rivelarsi completamente sbagliate principe.>> Mormorò l'uomo sorridendo e guardando il ragazzo. <<Andate dalla principessa, è nella terapia intensiva e penso che abbia bisogno di voi e delle vostre cure principe.>> Disse sorridendo mentre notava il ragazzo arrossire lievemente sulle guance. Lasciò il principe andare verso la stanza della principessa, e sospirò sorridendo e vedendo il ragazzo in quel modo. Seungchan era davanti alla porta e vide dal vetro di essa la ragazza sdraiata sul letto ed intubata. Il gesso copriva quali la spalla ecompletamente il braccio, facendo apparire la principessa minuscola. Entrò e si sedette accanto alla ragazza, guardandola costantemente. Era così tranquilla in quel momento e aveva paura di toccarla o svegliarla in qualche modo.
<<Piccola... cosa ti è successo? Vorrei tanto saperlo... >> Sussurrò prendendogli la mano, stringendogliela piano e mettendola accanto alla sua guancia e baciandola. Gli tolse una ciocca di capelli ricci dal viso e la guardò analizzando il viso. C'era qualcosa di diverso. La guardò meglio e notò una piccola ferita vicino l'orecchio sinistro, come se le fosse stato asportato qualcosa dal viso. Fece una foto al taglietto e si avvicinò per analizzarla meglio.
<<Non c'era prima...vero?>> Si chiese toccandola un pochino e guardandola rimarginarsi da sola lentamente, facendo ritornare quel pezzo di pelle puro, senza alcuna cicatrice. <<Com'è possibile?>> Sussurrò sorpreso di quello che era appena accaduto alla ferita della ragazza. Non era assolutamente possibile, o almeno prima non le era mai accaduto. Marina non aveva mai manifestato una crescita cellulare rapida, e Seungchan lo sapeva bene poiché aveva studiato il caso della principessa personalmente con il consenso di quest'ultima. Improvvisamente si ricordò di dover fare un messaggio a Zack, descrivendo attentamente tutti i dettagli sull'intervento della principessa e di cosa era appena accaduto. Ma una chiamata interruppe il messaggio che stava scrivendo all'amico. Era il suo fratellastro, Shoma. Rispose un po' seccato dato che si stava godendo quel piccolo momento con Marina; quindi, uscì fuori dalla stanza e premette il bottone verde sullo schermo del dispositivo.
<<Sì pronto?>> Disse a voce pacata il ragazzo mentre rispondeva.
<<Hyung? Sono io Shoma. Ho sentito che appa è in ospedale, come sta? Okasan è preoccupata e mi ha chiesto di telefonarti.>> Chiese il ragazzo dalla voce profonda dall'altro capo della telefonata.
<<Metti il vivavoce così okasan sente.>> Disse il ragazzo sorridendo, mentre sentì il suono amplificarsi nella chiamata. <<Okasan, sono io Seungchan-kun. Appa sta bene fisicamente. Il problema è che ha avuto una commozione celebrale abbastanza significativa e quindi ha una bella amnesia che lo ha riportato ai suoi vent'anni. I dottori hanno detto che è questione di tempo, quindi con le giuste accortezze la sua memoria si ripristinerà del tutto. Per ora è nell'altra ala dell'ospedale ed il principe Zack se ne sta prendendo cura.>> Disse il ragazzo cercando di tranquillizzare la matrigna, la quale fece un sospiro sollevata.
<<Seungchan-kun tu come stai? Ti sei ferito?>> Chiese la donna preoccupata per il figliastro. Il ragazzo sorrise e guardò la ragazza dal vetro della porta. La matrigna aveva sposato il padre non appena compiuti i suoi sette anni. La madre venne a mancare quando aveva non più di quattro anni. La causa della morte della madre è ancora un mistero sia per lui che per il padre, che amava molto la donna. A quanto pare ebbe un incidente mentre era a fare alcune ricerche in superficie da sola. Venne trovata da suo padre e suo nonno, i quali erano estremamente preoccupati per la donna, la principessa Chaewon. Il mistero era che non vi erano né ferite estere né interne al corpo della donna. Dopo qualche anno dalla scomparsa della madre, e la forte depressione del padre, l'uomo si risposò con la principessa Kuromi, la quale era vedova ed aveva un figlio di tre anni più piccolo di Seungchan, Shoma. I due andavano molto d'accordo e la matrigna era sempre molto apprensiva nei suoi riguardi, nonostante il padre lo trattava per la maggior parte delle volte in maniera molto fredda, a differenza del fratellastro che veniva trattato calorosamente per qualche ragione.
<<Okasan, sto bene. Non mi sono fatto niente, ho solo avuto paura per appa, Marina e la regina. Non so cosa sia successo ma spero che mi inviino al più presto le immagini dell'accaduto, vorrei davvero capire cosa è successo nella camera di Marina in quel momento.>> Disse con voce seria al dispositivo.
<<Hyung, come sta Marina nuna? E la Regina?>> Chiese il ragazzo preoccupato.
<<La regina Gloria è nello stesso stato di appa, mentre Marina...lei sta bene. È stata operata e poco fa è uscita dalla sala operatoria. Ha avuto una bella emorragia al braccio a causa dell'omero rotto. Ora è ancora intubata alla macchina e penso ci vorrà del tempo prima che si riprenda- Marina?>> Mormorò prima di vedere la ragazza sveglia. <<Vi devo lasciare si è appena svegliata.>> Disse chiudendo in fretta la chiamata al dispositivo. <<Infermiera!>> Urlò prima di entrare nella stanza ed andare vicino alla ragazza prendendole la mano. <<Ehi piccola, sono qui, tranquilla.>> Mormorò mentre le accarezzava i capelli facendo così incontrare i loro sguardi. La ragazza stava lacrimando e tossendo a causa del tubo. L'infermiera arrivò immediatamente le levò il tubo, sgonfiando dapprima il palloncino nella trachea. La ragazza tossì forte e l'infermiera le diede dell'acqua per togliere quella strana sensazione dalla gola. La donna vide la cartella clinica della ragazza, lesse l'orario di anestesia totale e rimase estremamente scioccata. Non era possibile si fosse svegliata così rapidamente, ci sarebbe voluta almeno un'ora al suo risveglio totale. 
<<Ha qualche dolore principessa?>> Chiese l'infermiera guardando la ragazza in maniera preoccupata. La ragazza fece capitolino con la testa e guardò il ragazzo di fianco a lei. <<Chiamo il dottore per una visita di controllo.>> Disse la donna prima di uscire dalla stanza completamente sbalordita dalla situazione. Seungchan notò la donna uscire dalla stanza e poi sorrise a Marina, sollevato di vederla in quel modo.
<<Piccola, stai bene?>> Sussurrò piano mentre continuava ad accarezzare i capelli ricci e castani della ragazza, la quale sorrise piano per poi guardarlo in panico completo.
<<Mia madre? Come sta? Tuo padre? Seungchan...mi dispiace non mi sono controllata ma...mamma...mamma mi stava di nuovo... e tuo padre mi ha aiutata e per proteggere tuo padre ho usato troppa forza e poteri e ho...ho ammazzato mamma? Vero?>> Mormorò mentre le lacrime scorrevano sulle sue guance ricordando quello che era accaduto qualche ora prima. Il ragazzo abbracciò la principessa piano mentre l’avvicinò a sé cercando di cullarla per poterla tranquillizzare in qualche modo. Era in uno stato di shock e ansia allo stesso tempo a causa sicuramente dell'intervento, le medicine e probabilmente per il dolore.
<<Marina tua madre sta bene come anche mio padre, hanno un'amnesia temporanea ma stanno bene. Ci vorrà del tempo prima che ritornino ai loro ricordi originari. Ti posso assicurare che non hai assolutamente ucciso nessuno e quello che hai fatto è giustificabile babe... >> Mormora mentre la coccolava tranquillizzandola. La ragazza si calmò ed il suo respiro da affannoso divenne lentamente normale. Lo guardò e si accoccolò a lui annusando l'odore del ragazzo senza accorgersene. Il ragazzo gli prese la mano e sorrise. <<Ti posso baciare il collo?>> Sussurrò chiedendo alla ragazza in maniera improvvisa, la quale lo guardò ed arrossì in maniera istantanea lasciandola senza parole.
<<Eh?>> Disse guardandolo in totale panico mentre il ragazzo rise di gusto. Si avvicinò al suo viso e poi indicò il braccio sinistro, proprio dove aveva il gesso, e sorrise.
<<Non posso baciarti il polso sinistro.>> Mormorò mentre la guardava negli occhi, non distogliendo per un secondo lo sguardo, che dall'altra parte era in completo panico. <<Sul polso sinistro si sentono i battiti cardiaci, grazie alle arterie che scorrono lungo il braccio sinistro. Siccome hai il gesso, non posso baciarti il cuore; quindi, posso farlo solo sul tuo collo dove scorrono le stesse arterie.>> Disse spiegando il ragazzo in maniera semplice mentre continuava a tenere lo sguardo sulla principessa che ormai era completamente rossa, dalla testa ai piedi. L'unica cosa che fece Marina fu quella di nascondere il viso sul petto del principe urlando un pochino e sorridendo.
<<Dannato sia il tuo cervello ed il tuo modo di flirtare in maniera così smooth. Ti odio da morire Seungchan.>> Disse quasi urlando sulla maglietta del ragazzo, in modo da attutire quelle parole appena uscite dalla propria bocca, mentre la mano destra colpiva più volte il braccio del principe, tanto da farlo ridere in maniera divertita.  Da un lato, Seungchan l'aveva fatto di proposito, così da far tranquillizzare la ragazza e da farle pensare ad un'altra cosa; dall'altro, avrebbe voluto davvero baciarla, ma non sul collo o sul polso, esattamente su quelle dolci labbra rosee, che guardava sempre, bramandole ogni giorno di più. La ragazza guardò di nuovo il principe con i suoi grandi occhi azzurri, tanto da perdersi in essi e non ritornare più in superficie per quanto assomigliassero ad un oceano infinito. Ma poi lo sguardo di Seungchan si posò, non pensandoci, su quelle labbra che tanto desiderava, per poi ritornare al suo sguardo penetrante.
<<Scusa...io->> Mormorò il principe prima di essere interrotto dalle labbra della ragazza sulle proprie. Era estremamente confuso e questa situazione l'aveva completamente colto di sorpresa non aspettandosi la ragazza così intraprendente nei suoi riguardi. Non appena le loro labbra si sciolsero da quel bacio a stampo, molto semplice e casto, il primo di tanti probabilmente, almeno così pensava la fautrice di quel gesto inaspettato, i due si guardarono negli occhi e le loro guance si colorarono di un rosso vermiglio acceso. Seungchan guardò di nuovo le labbra della ragazza e poi la guardò negli occhi. <<Posso baciarti?>> Chiese senza alcuna esitazione il principe. Per una volta voleva lasciare la propria timidezza in un angolo del proprio corpo e prendere l'iniziativa, e quella richiesta, del tutto legittima, gli sembrò una buona scusa per sé stesso. Era una sorta di upgrade personale, che Seungchan aveva sempre paura di affrontare. Non appena annuì per quella richiesta, il ragazzo si avvicinò posando delicatamente una mano sulla guancia della ragazza e la distanza con le labbra di quest’ultima si ridusse al minimo, facendole unire finalmente in un bacio dolce e caldo. Le loro labbra iniziarono ad assaporarsi piano, senza alcuna fretta di portare quel bacio in qualcosa di più importante. I loro respiri si unirono, e quell'aria calda creata dalle loro bocche sfiorava dolcemente le loro labbra, quasi come per riscaldarsi a vicenda in quella stanza fredda, anche se in realtà davvero non vi era nessuna necessità. La mano destra della principessa si appoggiò meglio sul petto del ragazzo, sentendo il suo respiro corto ed i suoi battiti improvvisamente accelerati. La testa di Marina non funzionava più, i suoi pensieri erano confusi, i suoi battiti accelerati e soprattutto sentiva una strana sensazione nella pancia. Era il suo primo bacio e non stava minimamente pensando se al principe gli stesse piacendo, o se stava baciando bene, o se il suo alito puzzasse, o altre tremila domande che probabilmente gli sarebbero venute in mente dopo e che in quel preciso momento non riusciva minimamente a processare. Il suo cuore stava comandando completamente il suo corpo, come se sapesse perfettamente cosa fare in quelle situazioni. In quel momento preciso i soli sensi che funzionavano erano tatto e gusto, gli altri erano come mutati o inesistenti. Se l'udito avesse funzionato in quel determinato momento, si sarebbe potuto perfettamente sentire il suono dei loro baci, per meglio dire lo schioccare delle loro labbra che si assaporavano in maniera famelica, almeno da parte del principe, come se le labbra della principessa fossero l'unico pasto di quella stanza. Seungchan per qualche motivo interruppe il bacio fra loro, lasciando Marina sorpresa per quell'interruzione improvvisa fra le loro labbra.
<<Che succede?>> Sussurrò piano la principessa, portando la mano destra alla guancia del ragazzo, mentre lo guardava negli occhi. Il principe la guardò dolcemente e sorrise, prima di strofinare il suo naso con quello della ragazza, la quale rise un pochino a causa del solletico.
<<Nulla, solo...non volevo rovinare questo bacio spingendomi oltre, perdonami.>> Sussurrò vicino alle labbra della principessa, la quale sorrise a quelle parole che potevano sembrare stupide, ma valevano tanto per lei.
<<Scemo di un principe, non hai rovinato nulla...>> Sussurrò arrossendo e guardandolo dritto negli occhi prima di sospirare. <<Era perfetto. Tu sei perfetto mio principe.>> Continuò a sussurrare mentre sorrideva felice come una stupida, ricordandosi quel bacio che era appena avvenuto. Arrossì ulteriormente pensando a cosa sarebbe successo se il ragazzo si fosse spinto oltre a quel bacio molto semplice, anche se semplice non lo era stato assolutamente, almeno per lei. 
<<Ti è piaciuto?>> Mormorò un po' imbarazzato per quella domanda. Non era mai stato sicuro di sè stesso e per lui chiedere una cosa del genere era del tutto normale. Aveva bisogno di parole di affermazione, parole che non aveva mai sentito da parte di nessuno, se non forse in poche occasioni dalla matrigna, o da Zack, o dalla stessa ragazza, la quale lo stava guardando in maniera sorpresa ma non troppo, dato che lo conosceva molto bene. Marina rise un pochino e lo guardò. 
<<Guarda lo schermo, non noti nulla?>> Mormorò ridendo ancora mentre indicava il monitor dove si potevano notare i battiti cardiaci leggermente più alti della norma. <<Seungchan...tu mi fai questo effetto. Quando sto con te dimentico di essere qualcosa che non vorrei essere. Mi fai dimenticare tutti i miei problemi, e sei una delle poche persone su questo pianeta che mi fanno sentire normale...>> Continuò a mormorare Marina mentre fissava costantemente il principe negli occhi. Il ragazzo sorrise per quelle parole dolci ed allo stesso tempo tristi, facendolo riflettere su quello che aveva passato la principessa in quegli anni così bui e tristi. L'abbracciò dolcemente, baciandole la fronte successivamente.
<<Piccola, sono felice che tu mi voglia bene in modo speciale.>> Sussurrò felice e arrossendo un pochino, perchè sapeva che quei sentimenti, che erano stati da poco rivelati, sarebbero cresciuti in maniera esponenziale da parte di entrambi. <<Marina a me tu piaci tanto e.…spero davvero che anche se non vedi i miei battiti su uno schermo, li senti attraverso altri modi.>> Continuò mentre le sue labbra formavano una bellissima curva all'insù. La ragazza fece la medesima espressione e lo guardò prima di chiudere gli occhi e baciarlo di nuovo a stampo su quelle labbra felici.
<<Ovvio che lo sento e soprattutto vedo. I tuoi occhi brillano così tanto, le tue labbra fanno un dolce sorriso, ed il tuo cuore...batte fortissimo come prima mentre ci baciavano. Adoro come il tuo corpo mi faccia capire che sei cotto di me.>> Disse ridendo un pochino mentre lo guardava arrossire. Il ragazzo sospirò ed ammiccò un piccolo sorriso, come se fosse soddisfatto per quelle parole udite dalla bocca della principessa.
<<예쁘다 (cor. sei bellissima)>> Sussurrò prima di baciare le labbra della ragazza in maniera dolce. La guardò e rise un pochino vedendo il volto della principessa colorarsi di rosso. <<아, 우리 아기 너무 귀여워!(cor. Ah, sei così carina piccola!)>> Disse dandole dei piccoli bacini sulle guance sorridendo prima di strapazzarla di coccole.
<<Ti prego dimmi che hai detto...>> Disse ridendo per il solletico che involontariamente il ragazzo le stava facendo. 
<<Non te lo dirò mai!>> Disse mentre continuava a baciarle il viso facendole solletico. I due ridevano beati e noncuranti di quello che era accaduto prima. D'un tratto la porta si aprì ed i due guardarono verso di essa, vedendo un uomo in camice bianco che li guardava molto perplesso.
<<Dottore Smith! Come mai qui?>> Chiese il ragazzo sorpreso dall'uomo cercando di essere il più naturale possibile mentre si allontanava leggermente dalla ragazza, la quale era estremamente imbarazzata per la situazione, tanto da diventare ancora più rossa di prima in volto.
<<Sono qui perchè l'infermiera mi ha informato che la principessa era sveglia.>> Disse mentre si avvicinava ai due ragazzi, prendendo poi la cartella clinica di Marina che era posta esattamente tra il monitor ed il letto. Guarda l'orario e poi la fissa quasi stupito di quel risveglio così rapido da parte della ragazza. <<Principessa siate onesta, avete per caso qualche dolore al braccio o alla spalla?>> Chiese l'uomo mentre prendeva la penna per scrivere i parametri dati dal monitor.
<<Sinceramente non sento dolore, anzi è come se fossi del tutto guarita.>> Disse sincera la ragazza mentre lo guardava ed alzava e abbassava il braccio sinistro continuamente, come se non avesse subito alcuna operazione circa qualche ora fa, o come se non avesse una completa ricostruzione dell'omero con vari bulloni e placche ad esso per saldare il tutto. Il dottore la guardò stupito per quella situazione al dir poco incredibile. Seungchan era stupito allo stesso modo in cui lo era il dottore in quel momento. Quando era arrivato sulla scena aveva visto il braccio di Marina sfregiato, pieno di sangue e si notava come il braccio fosse rotto in diversi punti.
<<Principessa può sporsi in avanti con il busto per favore? Vorrei vedere la ferita.>> Disse appoggiando la cartella e la penna sul comodino accanto al letto, per poi spostare leggermente il camice che aveva addosso la ragazza. una volta fatto ciò, tolse piano il cerotto che proteggeva la ferita cucita saldamente con una ventina di punti. <<Principe mi potrebbe passare delle garze, del cotone sterile ed il disinfettante che sono in quel carrello accanto alla porta? Ah, anche una forbice ed una pinza.>> Disse a Seungchan, che prontamente prese il tutto dai vari cassetti del carrello vicino la porta e glieli portò al dottore, il quale prese garza e disinfettante per togliere il sangue in eccesso dalla ferita, che si era completamente rimarginata, come per magia. I due si guardarono stupiti e soprattutto increduli per quella guarigione così rapida.
<<Marina, non ti mettere ad urlare ma...credo che il tuo corpo si sia modificato ancora.>> Disse Seungchan con voce calma mentre guardava la principessa.
<<Cosa intendi? In che senso?>> Chiese la ragazza scioccata come le due persone che erano accanto a lei.
<<Penso che le tue cellule si siano modificate aumentando la crescita cellulare in maniera esponenziale per questo non hai dolore o ferite varie.>> Disse il dottore guardando la principessa, la quale era molto confusa da quelle parole e che cercò con lo sguardo il principe che rise un pochino per lo sguardo da cucciolo in difficoltà.
<<Detto in parole povere il tuo corpo guarisce più in fretta rispetto alla norma.>> Spiegò semplicemente a Marina, mentre cercava di tranquillizzarla prendendole la mano destra, accarezzandone il dorso dolcemente.
<<Principessa, vorrei farle dei raggi per vedere se anche l'omero si è saldato.>> Chiese mentre la guardava. <<Le tolgo i punti, credo non ci sia più bisogno dato che la ferita è del tutto guarita.>> Concluse il medico guardandola per poi prendere forbici e pinze per tagliare e sfilare i punti dalla pelle. Una volta tolti tutti i punti pulì il tutto con dell'acqua fisiologica, facendo apparire la cicatrice non troppo evidente, mentre i punti delle suture si rimarginarono in maniera repentina, davanti agli occhi di Seungchan e del dottore stesso, i quali si guardarono a vicenda di nuovo sorpresi.
<<É successo anche prima...aveva una ferita qui, ma ora si è completamente rimarginata, come per magia.>> Disse il principe indicando il punto e poi facendo vedere la foto della ferita che aveva fotografato prima che scomparisse del tutto,  come era appena successo con i punti delle suture. 
<<Penso che dovremmo fare anche altre analisi.>> Disse guardando il principe, che annuì.
<<Non voglio farle...>> Sussurrò la principessa che era bianca cadavere a causa delle parole che aveva appena pronunciato il dottore. Il solo sentire la parola "analisi" per Marina era una sorta di incubo, che aveva vissuto troppe volte, sin da quando era una bambina. Quelle analisi che avevano sempre fanno in realtà erano tutto tranne che controlli di routine, ma dei veri e propri esperimenti, che facevano accuratamente il padre e la madre. Ogni volta che la madre, o entrambi, entravano nella stanza della principessa, veniva sedata. All'inizio con la forza, poi successivamente senza, proprio perchè la ragazza si era arresa del tutto a quello che era il volere dei genitori. I due conducevano esperimenti sul corpo di Marina e quel giorno stava per succedere la medesima cosa, solo che questa volta si era ribellata, anche grazie al principe Minho, la quale l'aveva protetta, andando però di mezzo senza volerlo. Seungchan sapeva benissimo cosa avesse passato la ragazza e sapeva che quella parola non era proprio sinonimo di controllo per lei. Notò negli occhi della ragazza la paura e soprattutto le lacrime che si accumulavano. Il corpo iniziò a tremare e a chiudersi piano in sé stessa.
<<Piccola ascoltami...>> Sussurrò piano mettendosi davanti a lei e cercando un contatto con i suoi occhi. <<Ti prometto che starò con te tutto il tempo e che il dottore non ti farà assolutamente nulla di quello che stai pensando. Lui è buono e ti vuole curare, come ha fatto con il tuo braccio...>>Sussurrò piano mentre prese piano la mano destra della principessa stringendola dolcemente per poi alzare lo sguardo verso il ragazzo. Una lacrima scivolò piano sulla sua guancia e le labbra tremarono, come se avessero paura di parlare. <<Lo so babe che hai paura, ma io sono qui, non ti lascio.>> Sussurrò mentre le accarezzava la guancia piano, asciugando quella lacrima che era appena scesa. Il dottore guardò i due, consapevole che avevano qualche sorta di relazione e che sarebbe stato meglio, soprattutto psicologicamente, per la principessa se fosse stata accanto a qualcuno di cui si fidava ciecamente. Il dottore conosceva da molto tempo Marina e prima di tutto conosceva i suoi poteri. Aveva, sin da quando era uno specializzando, in cura la ragazza, la quale andava in clinica, più volte con diverse ferite sul corpo che erano difficili per i due sovrani cucire in maniera perfetta, o ancora grandi lividi, i quali non guarivano in fretta. Sapeva benissimo quello che subiva la principessa, ma a malincuore non poteva fare niente per aiutarla, proprio perchè chi comandava erano proprio coloro che le facevano del costante male. Marina guardò infine il dottore, il quale le voleva bene come se fosse una nipote, e le sorrise.
<<Mi sono spaventato quando Seungchan ti ho portato in braccio qui. Quando ho visto tutto quel sangue ho temuto il peggio sai? Non ho mai avuto così tanta paura per te Marina come oggi.>> Disse sorridendo dolcemente mentre le accarezzava i capelli. <<Le mani mi tremavano così tanto mentre eri stesa sul letto operatorio. Avevo paura...e non ho mai avuto paura in vita mia come oggi. Mi sono dovuto prendere una pausa mentre ti rimettevo a posto l'osso per quanto le mani tremavano.>> Continuò guardandola con un pochino gli occhi lucidi, ripensando a quel momento che aveva vissuto. <<Ero così felice quando ho finito, perchè sapevo saresti guarita...certo non così in fretta, ma comunque ci speravo.>> Disse ridendo mentre diceva quelle parole, facendo così ridere anche i due ragazzi, rompendo quel momento di tensione creato prima.
<<Dottore andiamo a vedere come sta questo braccio!>> Disse Marina mentre cercava di alzarsi piano, appoggiandosi al principe, che la manteneva saldamente per non farla cadere. Il dottore la guardò preoccupato, ma sorrise per quelle parole che sapeva erano un piccolo incitamento a sé stessa per non avere paura. Appena uscirono dalla stanza i loro occhi incontrarono quelli di una persona che non si sarebbero mai immaginati di vedere: la regina Grace.
<<Regina Grace cosa ci fate qui?>> Disse con voce molto sorpresa il ragazzo. Guardò la principessa, che stava sorridendo e si avvicinò lentamente a lei inchinando poi il capo in segno di reverenza.
<<Zia Grace...vi ha fatto venire qui zia Gwen, vero?>> Chiese con voce tranquilla e piena di gioia Marina. La donna si avvicinò a lei e l’abbraccio piano, facendo attenzione al braccio.
<<Quella donna mi farà venire un colpo, come anche tu. Non appena ha sentito cosa fosse successo a te e tua madre è quasi svenuta. Si è precipitata da tua madre e a me ha chiesto di prendermi cura della sua nipotina, anzi, come ha detto lei "nostva nipote".>> Disse la regina imitando la donna alla perfezione, facendo ridere la ragazza e stringendo la ormai zia acquisita.
<<Zia?>> Disse chiedendo il principe molto confuso, ma poi gli occhi si illuminarono. <<Aspettate...quindi la regina Grace starebbe con zia Gwen? Era lei la compagna di cui tutti nelle diverse colonie parlano? Wow...questo è inaspettato.>> Disse Seungchan sorpreso dalla cosa. Poi guardò la regina che aveva uno sguardo molto confuso, pensando forse che il ragazzo fosse omofobo. <<No no, regina non mi prendiate per omofobo, ma è perchè non pensavo che qualcuno come zia Gwen riuscisse a trovare una persona al suo fianco...dato il suo carattere molto...come dire, molto vivace?>> Disse il principe in completo panico, mentre cercava di trovare le giuste parole e di non offendere in alcun modo la principessa. La donna e la ragazza iniziarono a ridere in maniera animata per quelle parole che in effetti avevano una loro verità. La principessa Gwen in effetti non era una donna semplice e soprattutto posata. Amava l'avventura, sporcarsi le mani aggiustando cose o creando oggetti, in poche parole era diversa da una normale principessa, ed era proprio queste peculiarità che avevano fatto battere il cuore della regina Grace. Quando la principessa Gwen arrivò nella colonia americana per studiare, il padre, l'allora re Quan Gustavo, mandò la figlia, la principessa Grace a fare le reverenze alla ragazza e a farle fare un tour della colonia. Le due, però, non sapevano che si sarebbero incontrate troppe volte a causa appunto degli studi che entrambe intrapresero. Come già detto, la principessa Gwen è un'archeologa, mentre la Regina è una paleontologa; quindi, la maggior parte delle lezioni le avrebbero svolte insieme. Le due principesse non erano molto amiche all'inizio, anzi si odiavano a causa della competitività, non molto sana, per essere le migliori del corso. Sfortunatamente per la regina Gloria, la principessa Gwen era la migliore del corso, tanto che il giorno del loro esame finale, Gloria fece in modo di essere la prima. Due sere prima dell'esame le due ragazze erano andate ad una festa per celebrare la fine dei corsi. La ragazza sfidò l'altra a chi avrebbe retto meglio l'alcol. Inutile dire che la regina vinse dato che non aveva minimamente bevuto e che trasportava la principessa sulle proprie spalle per portarla nei propri alloggi. Una volta svegliata Gwen si ritrovò nuda sul letto di Gloria pensando di aver fatto sesso con la sua avversaria, anche se per la principessa vedeva l’altra in maniera differente. Da quando si erano incontrate la prima volta, la principessa Gwen ebbe una specie di cotta verso l'altra, e quando la regina le disse che la odiava, la principessa fece di tutto per farsi notare ed amare, ma successe il completo opposto. Il giorno degli esami finali Gwen, pensava a come potesse essere successo, cosa fosse accaduto e se l'altra ricambiava i sentimenti. Quando i risultati finali arrivarono, la regina aveva ricevuto il punteggio migliore mentre l'altra ragazza aveva ottenuto un punteggio minore rispetto al suo solito. Gloria però non si aspettava un punteggio così basso dalla principessa, tanto da chiedere cosa fosse accaduto. La principessa si confessò alla ragazza, che era molto sorpresa per quei sentimenti e scappò dalla stanza di Gwen non dicendo una parola. Il fatto era che più la regina pensava a quella confessione, più i giorni passavano senza la ragazza, e più capiva che in realtà quei sentimenti che provava la principessa non erano a senso unico, forse. La regina corse da lei e poco prima che partisse la principessa, la trascinò in un posto un po' più tranquillo per confessarsi con un bacio, lasciando senza parole Gwen. Ma poco prima imbarcarsi per il ritorno verso la propria colonia, promise alla ragazza di ritornare da lei. E così fece.
<<Mi piace, brava nipotina...>> Mormorò la donna guardando la principessa contenta, come se sapesse che i due stavano insieme, e Marina non fece altro che arrossire lievemente sul volto, come se la donna avesse appena scoperto un piccolo segreto che la ragazza custodiva in maniera meticolosa.
<<Regina, vuole unirsi a noi? Stavamo portando la principessa alla sala raggi per vedere in che condizioni fosse l'osso.>> Disse proponendo alla donna il dottore che sorrideva in maniera sincera per quella scena. La donna non fece altro se non annuire a quella piccola proposta, anche se era alquanto sorpresa per la questione raggi al braccio, tanto che si stava domandando come mai servissero, se era appena uscita da un’operazione al braccio rotto. Una volta arrivati alla sala, il dottore aiutò la ragazza a mettersi il corpetto per protegge gli organi principali dalle radiazioni che venivano emesse dalla macchina. Fatto ciò, la mise in posizione corretta e non appena finì, entrò in sala dove vi era il computer. Ad aspettarlo vi erano sia la regina che il principe, che non appena il dottore azionò la macchina ed uscirono al computer le prime immagini, rimasero completamente stupiti nel vedere l'omero completamente saldato.
<<Com'è possibile?>> Chiese la donna completamente stupita vedendo l'osso completamente rimarginato. <<Non mi dire che...>>
<<Sì, il suo corpo ha subito un ulteriore upgrade. Riesce a guarire in fretta ed ho paura che la regina Gloria ed il re Riccardo ne siano a conoscenza. Marina prima che succedesse il tutto, mi ha spiegato che si stava difendendo dall'ennesimo esperimento della madre. Ma mio padre probabilmente passando da lì ha sentito la voce di Marina ed è accorso a salvarla, ma facendo ciò, ha aggravato la situazione ed i poteri della principessa sono esplosi, creando un terremoto e poi uno tsunami in superficie.>> Disse il principe guardando la regina e poi il dottore, spiegando la situazione. <<Solo pochi di noi sanno dei poteri di Marina, ed il fatto che mi preoccupa sono i comuni cittadini delle varie colonie. La principessa sarà soggetta a molte domande per quello che è accaduto e soprattutto il consiglio degli anziani la valuterà.>> Disse guardando la ragazza sdraiata sul lettino, mentre aspettava il dottore.
<<Principe...penso che loro lo sappiano.>> Disse la regina, confermando le sue teorie e quelle di Zack. <<Il consiglio sa dei poteri di Marina, ma non capisco come. Il fatto è che noi regine o re, non possiamo assolutamente accedere in alcuno modo al consiglio, se non in casi estremamente rari. Quando nacque Marina, il consiglio disse solo di tenere la principessa nascosta agli occhi indiscreti della popolazione e che se si fosse creato qualche tipo di problema alle colonie a causa sua, avrebbe dovuto pagare con l'esilio a vita.>> Concluse la donna guardando Seungchan che era completamente sorpreso da quelle parole appena udite.
<<Però Marina è la chiave per ritornare sulla Terra, o almeno è quello che ho sentito da mio padre e precedentemente da mio nonno.>> Disse il ragazzo guardando la regina Grace.
<<Cosa intendi?>> Chiese il dottore completamente sconvolto dalla situazione.
<<Chiave per ritornare sulla Terra?>> Disse una voce femminile dietro di loro. Era la principessa che si era alzata dal lettino ed era entrata nella stanza dove erano gli altri. I tre si sorpresero di vederla lì in quel momento e Seungchan si avvicinò a lei prendendoli la mano, ma la ragazza la tirò indietro, mentre lo guardava con volto sconvolto e confuso. Il ragazzo la guardò e un po' preoccupato per quelle parole, si schiarì la voce prima di parlarle, ma prima che aprisse bocca qualcuno iniziò a ridere e a battere le mani. Tutti si girarono vedendo la presenza che gelò completamente la stanza.
<<Re Riccardo...>> Sussurrò la regina Grace prima di mettersi davanti al principe e la principessa con il proprio corpo, come se sapesse già che avrebbe dovuto proteggere i due ragazzi nella stanza a tutti i costi.
<<Oh scusate, ho interrotto un momento romantico? Non badate a me, continuate a parlare principe Seungchan, voglio sentire cosa avete da dire in merito, perchè effettivamente voi sapete poco e niente di tutta questa situazione.>> Disse l'uomo con voce divertita per quella situazione. <<Mia cara figlia, cosa pensavi di essere? Un esperimento? Beh, se devo essere sincero... sei un esperimento ben riuscito, dato che il primo non è per niente utile...>> Concluse l'uomo ridendo in maniera agghiacciante prima di toccarsi la mandibola ancora dolorante per il pugno della principessa Gwen. <<Devo dire però che Marina non è la sola ad avere dei poteri e che non è un caso che lei sia la chiave per ritornare al nostro pianeta natio.>>
<<Cosa intendete?>> Chiese il principe mettendosi davanti la ragazza, che stava tremando solo alla presenza del padre e di quelle parole. L'uomo rise ancora e guardò il principe quasi come se lo volesse uccidere, ma schioccò le dita e tutti nella stanza rimasero immobili, come delle statue.
<<Regina, immaginate un azulliano, l'unico sopravvissuto del suo pianeta, essersi completamente integrato al popolo umano. Immaginate ad aver trovato un modo per sconfiggere chi ha mandato improvvisamente sul proprio pianeta un popolo inferiore.>> Disse avvicinandosi alla donna, che lo seguiva con lo sguardo completamente spaventato dall'uomo e da quelle parole che erano al dir poco scioccanti. Guardò il principe e mise la mano sul collo stringendo piano la presa. Il ragazzo iniziò a respirare affannosamente, mentre l'uomo guardava la figlia. <<Sei d'intralcio, proprio come tuo padre. Pensavo che uccidere prima tua madre e poi tuo nonno avesse fatto cambiare idea a quell’idiota; invece, continua ad intralciare il mio percorso. Continua ad insistere a riportare indietro quella stupida donna.>> Disse freddamente mentre continuava a stringere la presa sul collo del ragazzo. <<Chissà cosa accadrà se uccido te. Vero, figlia? Lo so che i miei poteri non ti fanno effetto da tempo. Non mi dire che...>> Mormorò prima di ridere fragorosamente guardando la figlia con un sorriso vittorioso sulle sue labbra. <<Pensavo fossi potente invece sei debole...>> Sussurrò prima di avvicinarsi al suo orecchio. La ragazza lo guardò con occhi pieni di rabbia mentre le lacrime scorrevano sulle guance per l'ennesima volta.
<<Lascialo stare...>> Mormorò la ragazza chiudendo gli occhi cercando di tranquillizzarsi, ma mentre aveva gli occhi chiusi gli altri sensi iniziarono ad intensificarsi e le orecchie iniziarono a sentire i battiti del principe aumentare, insieme al respiro che continuava a cercare aria. Marina riaprì gli occhi e d'istinto prese il braccio del re, il quale si era focalizzato troppo sul principe, dimenticandosi della figlia che la guardò di nuovo, capendo immediatamente che era in pericolo. <<LASCIALO STARE HO DETTO!>> Urlò rilasciando immediatamente un’onda d'aria che fece scoppiare le luci nella stanza. La principessa strinse di più il braccio del re, il quale lasciò il collo del principe che iniziò a tossire cercando aria da canalare nei polmoni. La ragazza ammiccò un sorriso e guardò il padre in maniera disgustata. <<Ora chi è il debole fra i due?>> Disse guardandolo, mentre continuava a stringere la presa sul braccio dell'uomo facendolo urlare dal dolore.
<<MARINA LASCIAMI!>> Urlò l'uomo agonizzante per il dolore, sperando che il potere della persuasione, che aveva, avesse funzionato in qualche modo, ma era come nullo. Il principe mise la mano su quello della principessa ed i loro sguardi s'incontrarono.
<<Piccola, guardami...>> Sussurrò guardandola. <<Questa non sei tu...>> Continuò mentre la guardava preoccupato. I suoi occhi erano dello stesso colore del ghiaccio e aveva paura che sarebbe successo qualcosa di ancora peggio, ma improvvisamente ritornarono al colore originale e la ragazza lascio la presa sul braccio del padre. L'uomo ne approfittò scappando immediatamente ed eliminando l'effetto del proprio potere sulla regina ed il dottore.
<<Sta fuggendo!>> Disse la regina prima di iniziare a correre dietro l'uomo.
<<Dannazione!>> Disse il dottore seguendo la donna ed il re. I due ragazzi li seguirono, notando il re in difficoltà a causa del braccio, probabilmente rotto. La principessa si fermò improvvisamente e guardò il principe, che fece la stessa cosa non vedendola al suo fianco.
<<Che succede?>> Chiese il ragazzo preoccupato.
<<L'allarme delle emergenze!>> Disse Marina azionandolo tramite un pulsante, che fece immediatamente partire una sirena rumorosa. <<Andiamo!>> Concluse prima di riprendere a correre dietro al dottore.

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Capitolo 6
*** Breathe ***


La sirena continuava a suonare in tutta la colonia, mandando in confusione la popolazione. Molti pensarono fosse una semplice esercitazione, altri invece preoccupati andarono nelle sale di ritrovo, sperando che il tutto finisse in pochi attimi.
Nel mentre Marina continuavano a correre insieme a Seungchan, raggiungendo alla fine il dottore e la regina Grace, che stavano inseguendo il re.
<<Non riusciremo mai a raggiungerlo.>> Disse il dottore mentre continuava affannato a correre. <<Non preoccuparti, ho chiamato i rinforzi.>> Disse la principessa sorridendo e vedendo il re fermarsi improvvisamente. Si guardò indietro impaurito e si fermò capendo di essere ormai in trappola.
<<Dannazione!>> Disse l'uomo guardando da entrambe le direzioni. Il principe, la regina ed il dottore non capivano perchè il re si fosse fermato tremante. Ma poi da dietro l'angolo spuntarono Zack, la regina Gloria, La principessa Gwen ed il dottor Weber, i quali avevano uno sguardo agguerrito.
<<Cosa ci fanno loro qui?>> Chiese la regina Grace guardando la sua compagna sorridendo per lo sguardo che aveva nei confronti dell'uomo, il quale era in completo panico, probabilmente a causa proprio della principessa Gwen. <<Damn she's so hot...>> Sussurrò la regina mentre guardava la donna. Marina non ci stava credendo, la zia stava seriamente pensando in un momento così cruciale quanto la sua compagna di vita fosse così sexy in quella situazione.
<<Zia potresti concentrarti per due secondi su mio padre e non su zia Gwen? Capisco gli ormoni, ma calmati.>> Mormorò la ragazza guardando la zia acquisita, che la fissava in maniera sorpresa.
<<Penso che se tu guardassi il tuo ragazzo in questo momento, diresti le stesse parole nipotina mia.>> Disse la regina accennando con il capo di guardare il suo amato principe Seungchan. La ragazza lo guardò e subito distolse lo sguardo arrossendo pesantemente.
<<Fuck...>> Sussurrò chiudendo gli occhi per cercare di togliersi l'immagine del ragazzo completamente agguerrito e pronto a picchiare il padre. Aveva ragione la zia, era sexy.
<<I told you...>>Disse la regina ridendo per poi concentrarsi sull'uomo che guardò entrambi le parti. Aveva completamente compreso che non c'era via di scampo per lui. L'uomo rise facendo venire i brividi a tutti e poi guardò la figlia.
<<Sai Marina, non pensare che non ci siano persone diverse da me, che vogliono voi stupidi umani fuori dal proprio pianeta.>> Disse l'uomo prima di schioccare di nuovo le dita immobilizzando di nuovo tutti. La ragazza si avvicinò al padre guardandolo, era completamente indifeso e poteva sentire che il suo corpo era completamente stremato, molto probabilmente per il braccio rotto, la corsa e soprattutto i poteri che aveva appena usato. La ragazza lo guardò avvicinarsi a lei, sicuro di sé ammiccando in maniera soddisfatta. <<Non sottovalutarmi. Tu sarai potente, ma non sai controllare questi doni che hai, mentre io posso controllarli...>> Mormorò guardando la figlia, per poi fissare Seungchan. <<Ti insegno qualcosa. Mai far capire al proprio nemico la persona che ami di più, perchè lo capirà e farà di tutto per attaccare il tuo punto debole, fino a quando non sarai sconfitto.>> Disse prima di ridere in maniera fredda, mentre controllava il principe con la mente, il quale si era avvicinato al dottor Smith, che mise le proprie mani sul collo del ragazzo stringendo la presa. Dagli occhi del dottore iniziarono a scendere delle lacrime mentre il principe iniziò a tossire per cercare aria. Quel rumore attirò l'attenzione di Marina che corse immediatamente dall'amato ragazzo per cercare di allentare la presa sulle mani del dottore che continuavano a stringere il collo del principe, il quale continuava a cercare aria.
<<LASCIALO, TI PREGO! NON UCCIDERLO!>> Urlò la ragazza al padre con le lacrime agli occhi mentre le mani cercavano inutilmente di allentare la presa del dottore.
<<Lo farò se mi lasci andare.>> Disse l'uomo mentre guardava il ragazzo che continuava a soffocare e notando le sue labbra diventare lentamente blu.
<<VAI VIA! NON TI FAR VEDERE MAI PIÙ QUI!>> Urlò di nuovo Marina guardandolo mentre continuava a cercare di aiutare il ragazzo, che nel frattempo era svenuto. Non appena l'uomo corse via di lì, il dottore lasciò la presa dal collo del ragazzo ed iniziò a procedere con le compressioni, mettendo la testa dapprima in posizione dritta notando la principessa piangere sperando che il suo amato si svegliasse. <<Ti prego svegliati Seungchan...ti scongiuro non mi lasciare...>> Sussurrò mentre il dottor Weber accorse con il cartello per le emergenze. Prese dal carrello delle forbici, con le quali tagliò la maglietta ancora sporca dal sangue di Marina, e poi mise su dito un saturimetro, il quale non misurava alcun battito.
<<Marina spostati!>> Disse il dottore Smith che continuava le compressioni. <<Dannazione, svegliati Seungchan...>> Sussurrò l'uomo con le lacrime agli occhi guardando poi l'altro dottore che fece capolino con la testa per far capire che ancora non c'erano battiti. Alzò le mani ed Alec sostituì il dottor Smith con le compressioni, il quale prese il defibrillatore, mettendo le piastre elettroidali sul petto del ragazzo e poi prese una siringa. <<Inietto cinquanta cc di adrenalina endovena.>> Disse il dottore Smith mettendo l'ago nella vena, centrandola perfettamente. <<Niente?>> Chiese il dottore guardando l'altro che fece no con la testa nuovamente continuando poi le compressioni.
<<Eric...defibrilla...>> Mormorò guardandolo stanco a causa delle compressioni che stava continuando a fare ininterrottamente. Il dottore annuì e caricò la macchina.
<<Carico a duecento joule.>> Disse l'uomo guardando il ragazzo che smise di fare le compressioni, allontanandosi e respirando affannosamente. <<Libera!>> Continuò premendo il pulsante, che fece alzare il petto del ragazzo. In quel momento preciso tutti trattennero il respiro, sperando in un miracolo di qualunque tipo e genere. Marina si strinse al fratello il quale iniziò a piangere non immaginando mai di poter vivere una cosa simile. Stavano ridendo e scherzando poco prima di tutto ciò, erano felici. La regina Gloria strinse la mano della sorella maggiore, mentre la regina Grace stringeva la sua amata, le quali trattenevano le lacrime per quella scena così straziante.
<<Ti prego Seungchan...ti prego...>> Sussurrò Alex guardando l'amico sul pavimento inerme, lottando per la propria vita. Alec mise le dita sul polso e fece ancora una volta no con la testa.
<<Andiamo Seungchan...carico a trecento joule.>> Disse ancora il dottore cercando di trattenere le lacrime.
<<Libera!>> Urlò questa volta prima di trattenere il respiro vedendo di nuovo il petto del principe alzarsi. Alec sentì il polso chiudendo gli occhi e sperando in un battito, anche lieve, e ci fu. Il principe spalancò gli occhi tossendo forte cercando aria per i polmoni. Marina non trattenne più i singhiozzi, liberandoli e cadendo sulle proprie ginocchia in sollievo, sorridendo ed avvicinandosi al suo amato, prendendogli la mano e stringendolo forte. Non riusciva a parlare, piangeva per la felicità, dopo un momento di così tanta angoscia. Il dottor Smith vedendo il ragazzo ritornare in vita, sorrise rilasciando anche lui le sue lacrime calde cadere sulle proprie guance, mentre Alec con gli occhi lucidi si avvicinò all'uomo in ginocchio, dandogli delle pacche sulla spalla.
<<É qui...>>Mormorò il dottor Weber prima di guardare Alex ed alzarsi per abbracciarlo forte. <<Babe, sta bene.>> Sussurrò tranquillizzando il ragazzo che piangeva come un bambino fra le sue braccia. Non avrebbe mai immaginato uno scenario del genere. Perdere il suo migliore amico era come se avesse perso un fratello, del resto si conoscevano da quando avevano quattro anni, ed erano inseparabili. Seungchan guardò Marina sorridendo e mettendo la mano della ragazza sulle proprie labbra, che avevano ripreso colore.
<<Ehi...>> Sussurrò il principe alla ragazza che sorrise piangendo ancora, accarezzandogli poi i capelli per poi chinarsi verso il suo volto e baciarlo dolcemente.
<<Ciao...>> Sussurrò Marina facendo cadere le sue lacrime sul volto del ragazzo, facendolo sorridere ancora di più. Nel mentre i due dottori presero un lettino per potere mettere il ragazzo su di esso e portarlo in una stanza libera per poter monitorare ancora i parametri. Non appena salito sul lettino, Marina stava per seguirlo ma venne fermato dal fratello che la guardò.
<<Credo che...tu debba presentarti a mamma...>> Mormorò Alex guardando la sorella, che fissava un po' impaurita la madre, la quale si avvicinò lentamente a lei per poi abbracciarla.
<<Ciao tesoro mio.>> Sussurrò la regina Gloria, aspettando che la figlia ricambiasse l'abbraccio. Marina lentamente si adeguò all'abbraccio della madre e cinse le proprie braccia introno al corpo caldo della donna.
<<Ciao mamma...>> Sussurrò con le lacrime agli occhi chiudendoli piano, annusando quel dolce profumo, diverso dal solito. Solitamente la donna emanava un odore acre e pungente, ma in quel momento il suo profumo era diverso, era dolce e fresco. Era lo stesso profumo che ogni tanto sentiva su dei vestiti che indossava e che appartenevano proprio alla madre, quando era più giovane. Era strano sentire quell'odore provenire dalla madre in quel momento, come se fosse una persona totalmente differente.
<<L'hai notato anche tu vero?>> Chiese il principe guardando la sorella minore, la quale si staccò dalla madre e lo guardò annuendo.
<<Non aveva questo odore...sa di rose appena sbocciate.>> Disse la ragazza stranita da quella situazione. <<Ha una semplice amnesia...com'è possibile che sia cambiato tutto in lei? È persino calda, prima era fredda come ghiaccio, proprio come i suoi sentimenti.>> Concluse guardando la madre negli occhi, che erano diversi anch'essi. Guardò il fratello ed indicò gli occhi e vide Alex annuire sorridendo. Gli occhi della regina avevano un'espressione più gentili, ma sicuramente la pupilla non era stretta come prima, ma più grande, rendendo lo sguardo più dolce.
<<Era come se non avesse anima, come se fosse un robot. Comandata da qualcuno e tu, l'hai riportata indietro.>> Disse il ragazzo continuando a sorridere alla sorella mentre la principessa guardava la sorella minore dolcemente.
<<Vevo Mavina...tua madve non eva fvedda, ma gioiosa e dolce. Pvofumava di vose appena sbocciate ed i suoi occhi erano pieni di gioia. La mia dolce sovellina è tovnata a casa.>> Disse la principessa Gwen con gli occhi lucidi mentre guardava con occhi pieni di gioia la sorella minore e poi la nipote. <<Oddio, ma il tuo bvaccio come sta?>> Chiese guardando Marina preoccupata, ricordandosi di quello che era accaduto.
<<Sto benissimo! Vero, zia Grace?>> Disse la principessa ridendo mentre muoveva il braccio e guardava la regina Grace, che sospirò facendo capitolino con la testa.
<<È guarita del tutto. A quanto pare l'operazione non è servita a nulla dato che ora si può auto rigenerare.>> Disse la donna guardando i tre completamente stupiti da quelle parole.
<<In che senso?>> Chiese completamente sbalordito il principe.
<<Nel senso che adesso sono invincibile!>> Disse Marina mentre rideva come se avesse vinto un jackpot.
<<Non lo sei...>> Disse una voce dietro di lei familiare. Marina si girò e notò il dottor Smith. <<Andiamo a toglierti questo gesso inutile.>> Continuò mentre guardava la ragazza, per poi prenderla dal braccio non ingessato, trascinandola in una stanza con diversi strumenti.
<<Seungchan come sta?>> Chiese la ragazza sedendosi e appoggiando il braccio con il gesso in maniera molto rude.
<<Piano!>> Urlò, quasi, la regina Gloria preoccupata che si potesse fare male, facendo uscire il suo istinto materno fuori. La principessa la guardò sorpresa per poi guardare il fratello che si coprì la faccia per l'imbarazzo con una mano.
<<Uno scaricatore di merci è più leggiadro di te sorellina.>> Disse il ragazzo sospirando e guardandola rassegnato. Marina lo guardò male schioccando la lingua in segno di disapprovazione. La regina Grace e la principessa Gwen risero per quella scena, notando poi la regina Gloria in panico genitoriale, guardando entrambi i figli, cercando di dire qualcosa che potesse risultare in qualche modo davvero una madre.
<<Ehi voi due, smettetela di bisticciare.>> Disse il dottore mentre guardava entrambi i ragazzi con una specie di sega per il gesso e le forbici per la garza in mano. I due si spaventarono e si zittirono immediatamente, mentre la regina Gloria rimase stupita da come i figli si erano completamente calmati grazie all'uomo. Le due donne si guardarono a vicenda stupite per come l'uomo avesse calmato gli animi dei due ragazzi, ma poi notarono le orecchie rosse della madre dei due principi.
<<Sovella pevchè hai le ovecchie vosse?>> Chiese la principessa Gwen stupita per quella reazione della sorella, che era entrata in completo panico.
<<N-Non sono rosse!>> Disse la regina mentre si copriva le orecchie con le mani in completo imbarazzo, mentre la sorella maggiore iniziò a ridere in maniera divertita.
<<Non mi dive che->> Disse la principessa Gwen completamente divertita dalla situazione, prima che fosse interrotta dalla sorella minore che le tappò la bocca.
<<Zitta!>> Sussurrò Gloria alla sorella che continuava a ridere, anche se il suono di quelle risate era attutito dalla mano della donna. Nel mentre la regina Grace si stava godendo quel piccolo teatrino fra sorelle, molto inaspettato, dato che non aveva mai visto l'altra regina comportarsi in quel modo. I ragazzi ed il dottore diedero poco peso alla situazione, e quest'ultimo iniziò a tagliare il gesso con la sega che iniziò a vibrare. Fatto ciò, aprì con le mani il gesso e per ultimo tagliò la garza che vi era all'interno con le forbici.
<<Tieni...lavati il braccio al lavabo.>> Disse il dottore mentre passava un panno alla ragazza e le indicò il lavabo. Guardò il principe e poi la regina e sorrise. <<La principessa ha subito un intervento di quasi quattro ore, in cui ho dovuto bloccare l'emorragia e poi successivamente rimettere a posto l'omero, il quale era rotto in tre parti. Ho unito le parti con una placca in titanio azulliano e poi chiuso il tutto con venti punti.>> Continuò l'uomo mentre guardava la ragazza che si lavava il braccio e toccava per cercare di capire dove fossero i bulloni della placca. L'uomo sospirò e sorrise vedendo la scena. <<Il fatto è che l'abbiamo sedata per farla dormire almeno cinque ore, ma si è svegliata molto prima, facendomi intuire che c'era qualcosa che non andava. Quando ho visto la ferita completamente guarita, ho capito che la sua crescita cellulare si era evoluta oltremodo, e le ossa completamente guarite hanno confermato del tutto la mia teoria.>> Concluse il dottore andando dalla principessa prendendole la mano che stava toccando il braccio, e la mise sul punto giusto dove c'erano i bulloni e la placca. <<Qui...li senti?>> Mormorò ridacchiando a causa dell'espressione completamente sorpresa della ragazza, che continuava a toccarsi i bulloni come se avesse trovato un tesoro nascosto. <<Ma questo, mia cara principessa Marina, non fanno di te invincibile.>> Concluse l'uomo guardandola come un padre preoccupato.
<<Ma...non sento dolore...>> Disse Marina guardando il dottore sorpreso per quelle parole. La ragazza andò verso il tavolo prendendo la forbice e facendosi un taglio profondo sulla mano, che guarì in pochi secondi. Marina non mosse un muscolo del viso, confermando le sue parole. La regina si avvicinò alla figlia e le guardò la mano, dandole poi uno schiaffo sul braccio. <<Ahi mamma!>> Urlò la ragazza guardando la madre, mentre si accarezzava il braccio dolorante.
<<Stupida, non lo fare più.>> Disse la regina preoccupata, mentre Marina la guardava male. Il dottore rise un pochino per quella scena. Non vedeva la regina Gloria in quel modo da tempo. Conosceva la regina da quando erano giovani e studiavano insieme, ma poi notò un improvviso cambiamento dopo il fidanzamento con il re Riccardo. Il dottore aveva da sempre avuto una cotta per lei, ma sapeva che il suo cuore apparteneva ad un'altra persona: il principe Minho. Li vedeva spesso insieme, ma poi per qualche ragione la ragazza, iniziò a diventare molto più cupa. Non erano grandi amici, ma si conoscevano abbastanza per chiedere all'allora principessa quello che le stava succedendo. Quando Gloria raccontò della sorella nella colonia americana, il fidanzamento imminente con il principe Riccardo e l'allontanamento dal suo amato Minho, la sola cosa che fece fu quella di abbracciarla e di consolarla in quel modo, ma non avrebbe mai immaginato il suo cambio di personalità e poi, a sua decisione, o almeno così dicevano i pettegolezzi, di abbandonare gli studi a causa della sua ascesa come regina.
<<Non sei per niente invincibile, visto sorellina cara?>> Disse il principe avvicinandosi alla sorella dandole un piccolo pugno sul braccio operato e guarito. La regina guardò i due figli e sorrise guardando poi il dottore, avvicinandosi a lui.
<<Eric, ti ringrazio per aver salvato Marina.>> Mormorò sorridendo in maniera dolce nei confronti dell'uomo, che arrossì leggermente guardando la donna. Erano passati anni, ma quella cotta non era passata, decisamente no. Il dottore rise e poi le accarezzò il braccio, proprio come avrebbe fatto un amico e sorrise.
<<L'ho vista crescere e diventare quella che è oggi.>> Mormorò guardando la donna e poi la ragazza che continuava a bisticciare con il fratello maggiore. <<Quando la portava qui Riccardo, o Alex, con quelle cicatrici sul corpo o i lividi, volevo sapere cosa stesse succedendo e se la picchiavate o se venivate picchiati, ma poi la signorina mi ha fatto vedere che aveva dei poteri e che le facevate degli esperimenti. Lì ho capito che veniva sfruttata, ma non comprendevo la questione degli esperimenti>> Disse il dottore, prima di ricordarsi che aveva l'amnesia. Guardò la donna e lei sorrise guardandolo, per poi prendergli la mano.
<<Mi dispiace per quello che le ho fatto. Anche se non ho alcuna memoria di ciò che è successo, vorrei solo far vedere ad entrambi la madre che in realtà sono, e soprattutto rimediare per tutto il dolore che ho causato ad entrambi.>> Disse guardano i ragazzi mentre sorrideva come una madre felice e soprattutto fiera di loro. <<Non...vorrei ricordare nulla e ritornare a quella di prima...cioè vorrei continuare ad essere così.>> Mormorò con un sorriso triste sul volto prima di guardare l'amico dottore, che non fece a meno di tirarla fra le sue braccia ed abbracciarla forte.
<<Gloria, andrà tutto bene...>> Sussurrò stringendola forte mentre notò gli occhi dei presenti nella stanza fissarli e sogghignare per quella scenetta così romantica. La lasciò andare ed arrossì un pochino prima di guardarla e notare che le orecchie della donna erano completamente rosse. <<S-scusate ma mi stanno chiamando!>> Disse prima di uscire dalla stanza in fretta, lasciando tutti sbigottiti e divertiti dalla situazione.
<<Questa cosa non me la sarei mai aspettata sinceramente.>> Disse la regina Grace ridendo divertita, vedendo l'altra regina in completo imbarazzo.
<<Non divlo a me amove...>> Disse ridacchiando la principessa Gwen notando la sorella con le orecchie completamente rosse. I due figli si avvicinarono alla madre e la guardarono.
<<È completamente rossa...è la prima volta che la vedo così. Sembra un'adolescente alla sua prima cotta.>> Mormorò la ragazza mentre guardava attentamente la madre completamente interessata da quella situazione inaspettata.
<<Disse quella che appena è stata scoperta dal sottoscritto ad abbracciare la sua crush.>> Mormorò di rimando alla sorella minore, per poi guardare la madre e ridere un pochino. <<Inoltre ti ricordo che mamma non è come quella di una volta, è ferma ai suoi vent'anni.>> Continuò cercando di giustificare i modi della madre. Marina la guardò ed annuì e poi abbracciò la madre dolcemente.
<<Mamma, tranquilla ti vogliamo bene anche se sei imbarazzante e con una crisi adolescenziale in corso.>> Disse la principessa prima di essere guardata male dalla madre, la quale le diede una sculacciata.
<<Smettila di prenderti gioco di tua madre...>> Disse la donna con tono pacato e ridacchiando un pochino.
<<Eddai mammina fatti prendere in giro dai tuoi bambini.>> Disse con voce bambinesca Alex abbracciandola ed accoccolandosi a lei ridendo piano. Gwen vide per la prima volta i ragazzi in quel modo, non immaginandosi mai che i nipoti potessero essere così bambineschi, soprattutto nei confronti della madre. Avevano ormai vent'otto e ventisei anni, ed effettivamente non avevano mai avuto un'infanzia facile, spensierata e divertente come gli altri bambini della colonia o come la maggior parte dei figli di famiglie reali. Lei era costantemente lontana dalla colonia e ritornava sporadicamente per alcune questioni di studio, o per alcune cene di famiglia, o per incontrare le diverse casate reali. Erano più le volte che parlava con il nipote che con Marina, la quale non vedeva mai. Una volta Alex vuotò il sacco dicendo che erano maltrattati, ma che la ragazza era quella più in pericolo a causa dei poteri che possedeva. Gwen andò diretta dalla sorella per parlarle, ma fu inutile perché Riccardo intervení nella discussione, facendola infuriare terribilmente. Il giorno dopo, prima di ritornare nella colonia americana, vide il nipote con diversi lividi sul volto e collo, i quali non aveva prima. Comprese quanto l'uomo accanto alle tre persone che amava di più erano in pericolo, ma non sapeva assolutamente come intervenire, senza che il tutto divenisse un gran disastro o peggiorasse la situazione. Raccontò il tutto alla sua amata Grace, che lo disse al Consiglio degli anziani, i quali non interferirono e le diedero persino della pazza. La regina sospirò vedendoli così felici e senza paure, sperava da tempo che questo giorno sarebbe arrivato.
<<Sorellina toglimi una curiosità.>> Disse il principe alla sorella minore. <<Com'è stato il tuo primo bacio con Seungchan? Tra l'altro dopo che è ritornato dalla terra dei morti, se posso aggiungere.>> Chiese il ragazzo facendo arrossire in maniera immediata la principessa, la quale lo guardò e gli diede un piccolo schiaffetto sul braccio.
<<Non era il nostro primo bacio...>> Sussurra guardandolo mettendosi poi le mani sul viso per nascondere il rossore.
<<Cosa?>> Chiese Alex, il quale cambiò espressione da sorridente a confusa.
<<Ci siamo baciati quando mi sono svegliata.>> Mormorò Marina guardandolo e cercando di non ridere per la sua espressione completamente confusa.
<<Eh?>>Continuò il fratello maggiore alla minore.
<<Cosa non hai capito? Quando si sono dati il bacio o che se lo sono dato?>> Chiese la principessa Gwen guardando divertita la scena. La regina Grace rise leggermente per quelle parole abbastanza sensate da essere domande appropriate nei confronti del nipote più grande.
<<Alex non capisco cosa c'è di sbagliato? Non penso sappia dell'esistenza del tuo ragazzo, quindi siete pari mi pare.>> Disse la regina Gloria, vendicandosi leggermente per prima, allontanandosi poi leggermente dai due figli.
<<RAGAZZO?>> Chiese urlando Marina sconcertata. <<WHAT THE HELL ALEX? WHY DIDN'T YOU TELL ME ABOUT YOUR BOYFRIEND?>> Continuò ad urlare in inglese la principessa arrabbiata con il fratello maggiore.
<<Non lo sapeva nessuno perché avevo paura papà e mamma scoprissero tutto e che mi avrebbero rinchiuso in stanza per tutta la vita, o che so... convertito o fatto il lavaggio del cervello per farmi diventare etero.>> Disse Alex sconvolto per quelle parole della sorella minore, facendole capire completamente la situazione e sperando avesse compreso. E fortunatamente fu così, perché la principessa l'abbracciò improvvisamente forte sorridendo.
<<Stupido di un fratello...sono così felice...>> Sussurrò nell'incavo del suo collo sorridendo. Alex ricambiò l'abbraccio con le lacrime agli occhi. <<Inoltre...perchè mamma sa di questa cosa e zia non è affatto sorpresa di tutto ciò?>> Chiese la ragazza sciogliendo immediatamente l’abbraccio e guardando male il fratello maggiore. Alex guardò la zia in panico, la quale lo guardò confusa per poi fare un’espressione sorpresa.
<<Oddio! Alex ha il vagazzo! Da quando? Oh, my lovd!>> Disse la principessa Gwen fingendo, male, di essere sorpresa, mentre Marina guardava il principe con sguardo assassino.
<<Io questa notte ti soffoco con il cuscino Alex.>> Mormorò la ragazza con sguardo impassibile mentre Alex deglutì forte per le parole della sorella minore, che gli misero leggera paura. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta ed entrò da essa Alec guardando tutti e cinque leggermente confuso.
<<Forse è meglio che ritorno più tardi...>> Disse il dottore guardando le due regine e poi Marina. Notò il viso pallido del principe e si preoccupò un pochino. <<Principe state bene?>> Chiese preoccupato, mentre la ragazza confusa guardò il dottore e poi spalancò la bocca sorpresa.
<<No way...you two...I KNEW IT!>> Disse urlando mentre indicava prima il fratello, che sgranò gli occhi, e poi il dottore confuso per quella espressione. Alex le tappò la bocca alla sorella mentre le due regine e la principessa ridevano di gusto per quella scena. Alec entrò in stanza e si avvicinò alla principessa sorridendo timido.
<<Come facevi a saperlo?>> Chiese il principe confuso e sorpreso.
<<Alex...è letteralmente il tuo tipo. Cioè quante volte mi hai descritto il tuo tipo ideale, sottolineando il fattore che deve essere sensibile ed aiutare il prossimo? Cioè...CIOÉ DAI! É palese chi hai descritto, inoltre me l'hai pure presentato qualche mese fa quando sono stata in ospedale. E mi hai pure mentito dicendomi che era un tuo amico di scuola.>> Disse la ragazza per poi realizzare una cosa che accadde quel giorno, quando era in ospedale per farsi dare un antidolorifico. <<Ecco perchè siete entrambi arrossiti quando vi siete sfiorati le mani! Che figlio di…oh principe Alex voi siete in mare di guai!>> Continuò la principessa indicando il fratello maggiore, che la guardava con il viso completamente rosso. Il dottore si avvicinò alla regina Gloria impaurito anche lui per quella che Marina poteva fare ad entrambi.
<<Ho un po' di paura se devo essere sincero. Siamo sicuri non mi uccida?>> Disse Alec verso la regina e poi la principessa Gwen.
<<Nah tranquillo!>> Dissero contemporaneamente entrambe le sorelle.
<<Mavina dice così pevchè ci tiene ad Alex, ed inoltve pevchè è da sempve stato non solo un fvatello per lei ma anche un padve, in qualche modo.>> Disse la principessa Gwen guardando i due fratelli. <<Hanno vissuto un'infanzia molto difficile, sopvattutto a causa del fatto che uno dei due veniva usato come una specie di espevimento scientifico. Alex si è sempve sentito in colpa pev questa cosa ed ogni volta che agiva veniva abusato violentemente dal padve...ma penso tu questo lo sappia già dottov Webev.>> Mormorò la donna guardando il dottore accanto a lei che fissava il principe con sguardo preoccupato. 
<<Alex...nascondeva sempre quei lividi con felpe enormi e mi ricordo perfettamente il giorno in cui notai il suo livido proprio al collo, quando eravamo a lezione di matematica. Quando venne la prima volta in ospedale con Marina...non volevo chiedere, nulla ma mi disse tutto. Non immagino il dolore che abbia provato quel giorno, anzi entrambi.>> Mormorò guardando la ragazza intenta a sentire la storia di come si sono conosciuti entrambi dal fratello. Improvvisamente il suo cercapersone iniziò a suonare. <<Shit! Il principe Minho!>> Disse correndo fuori verso la camera dell'uomo. Tutti e cinque iniziarono a seguirono, correndo dietro lui.
<<LIBERA!>> Si sentì urlare il dottor Smith dal corridoio in cui erano appena entrati correndo e non appena furono davanti alla porta videro l’uomo cercare di riportare in vita il principe Minho.
<<Ancora niente segni vitali dottore…>> Disse un'infermiera. I presenti guardarono quella scena, che sembrava una sorta di déjà-vu per i loro occhi. 
<<Ti prego Minho non fare questo scherzo anche tu...qui hanno bisogno di te>> Disse il dottore mettendo di nuovo le piastre sul petto del principe. <<Carica a trecento!>> Ordinò all'infermiera che fece subito come comandato. <<LIBERA!>> Urlò ancora una volta, mentre il petto dell'uomo si sollevava. Il dottore guardò il monitor sperando in un battito. <<Dai Minho...forza!>> Mormorò prima di sentire un suono dalla macchina ed una piccola montagna si palesò su quella linea piatta, la quale si annullò completamente palesando altre montagne ed un suono costante che segnava quelle che erano dei battiti cardiaci, flebili ma presenti. Il dottore sospirò e lo guardò sorridendo. <<Oggi tu e tuo figlio volete farmi morire d'infarto eh?>> Mormora ridendo per poi posare le piastre nella macchina, guardò l'infermiera uscire dalla stanza ed attraverso la porta nota i presenti fuori. Esce e va ad abbracciare la regina Gloria che era in lacrime. <<Sta bene.>> Sussurra mentre le accarezza piano la schiena confortandola in quel pianto di sollievo. Si sentono dei passi veloci e notarono due persone avvicinarsi correndo verso di loro.
<<MINHO!>> Urlò improvvisamente una voce femminile che correva preoccupata. Accanto a lei c'era un ragazzo poco più piccolo di Marina, la quale lo riconobbe immediatamente.
<<Shoma-kun?>> Mormorò la ragazza sorridendo. 
<<Noona!>> Disse il ragazzo andando ad abbracciarla. I presenti erano molto confusi, fino a quando Alex non riconobbe il ragazzo. 
<<Principessa Kuromi.>> Disse il ragazzo inchinandosi alla donna in lacrime. Il dottore si staccò dall'amata regina e si inchinò alla principessa alquanto preoccupata per il marito.
<<Sua altezza, il principe è stabile, ma ha avuto un attacco cardiaco. Stiamo monitorando e facendo alcuni esami approfonditi per comprendere meglio l'accaduto.>> Disse il dottore spiegando brevemente e semplicemente l'accaduto.
<<Un attacco cardiaco? Ma...non ha mai avuto un infarto ed il suo cuore è sano.>> Disse la principessa, consorte dell'uomo, completamente spiazzata dalla notizia. La donna crollò sulle proprie ginocchia ed il figlio la sostenne abbracciandola prontamente.
<<Okasan, appa sta bene, tranquilla mh?>> Disse il ragazzino preoccupato per la madre, cercando di tranquillizzarla in qualche modo. Il ragazzo alzò il capo e cercò il fratellastro nel gruppo. <<Dov'è hyung?>> Chiese a Marina, la quale s'inginocchiò e sorrise.
<<C'è stato un problema prima ma, sta bene.>> Disse la ragazza sorridendo mentre accarezzava la schiena del principe.
<<Eccomi! Scusate ma non volevano farmi uscire dalla stanza...>> Disse Seungchan mentre si avvicinava al gruppo. <<Ho sentito quello che è successo e penso di sapere di chi è la colpa di tutto ciò. Dall'incidente di Marina, fino ad ora.>> Disse il ragazzo guardando i presenti che erano sorpresi per quelle parole, dato che sapevano perfettamente che era colpa solo di una singola persona: re Riccardo.

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Capitolo 7
*** Truth ***


<<Fratello?>> chiese una voce femminile, la quale si affacciò da una porta che era alla fine di un tunnel, la quale illuminava l’uomo a fine di esso. <<Sei tu? Cosa ci fai qui?>> Chiese ancora la ragazza dalla pelle squamata verde e blu. Aveva addosso una felpa lunga, che coprivano i pantaloncini sotto essi. Si avvicinò al re Riccardo e l'uomo notò il suo volto preoccupato per quella vista improvvisa. <<Il tuo braccio? Cosa ti è successo?>> 
<<La missione è fallita sfortunatamente mia cara Kaila>> Disse il re mentre si teneva il braccio. La guardò negli occhi viola e le accarezzò i capelli rossi come il fuoco, i quali erano corti e ondulati. <<Perdonami se ho interrotto la tua nuotata.>> Mormorò l'uomo sorridendo alla sorella, la quale scosse la testa per dire no e lo guardò leggermente imbarazzata.
<<L'importante è che non ti è accaduto nulla di grave e fortunatamente il braccio si può guarire.>> Sussurra mentre lo sostiene con le proprie braccia portandolo verso la stanza illuminata. Non appena entrati nella stanza, la prima cosa che si notava, era la quantità enorme di libri sparsi per terra e su diversi tavoli con accanto tante piccole pietre color verde. La ragazza fece sedere l'uomo su una sedia di legno e lo guardò, prese poi una delle pietre portandola all'uomo che la strinse forte nella mano infortunata con un po' di fatica a causa del dolore che stava provando. Probabilmente la principessa gli aveva lussato il braccio o addirittura rotto l’avanbraccio, cosa comprensibile dato che aveva acquisito una forza sovraumana. Il re chiese gli occhi e si concentrò ispirando ed espirando lentamente fino a quando la pietra non si s'illuminò improvvisamente rilasciando alcuni fasci di luce azzurra, che s’irradiarono per tutta la stanza. I raggi erano così caldi che fece asciugare immediatamente il corpo di Kaila, mostrando la sua pelle olivastra e facendo cambiare persino il colore dei suoi bellissimi occhi viola in verdi. I capelli bagnati, che erano bagnati ed ondulati, divennero dei bellissimi boccoli rossi fiamma. Non appena la luce si estinse, il re si alzò dalla sedia ed iniziò a muovere il braccio. 
<<Dannazione a quella ragazzina...>> Disse mentre si guardava la mano, dopo si guardò in giro in cerca di qualcosa. La ragazza comprese e prese degli occhiali da sopra un libro portandoglieli.
<<Ecco i tuoi occhiali.>> Disse la ragazza porgendoglieli. L'uomo li prese dalle mani della sorella delicatamente e li mise. 
<<Grazie cara.>> Disse gentilmente il re accarezzandole poi una guancia.
<<Tua figlia ti ha fatto questo? È diventata più forte del previsto fratello, vero?>> Disse Kaila guardando il dottore con aria preoccupata.
<<Credo di essere la causa di quello che mi ha fatto. Del resto, è umana ed ha emozioni molto forti rispetto a quelli azulliani, che sono almeno un quarto di quelli dei terrestri.>> Mormorò il dottore guardandola e poi si mise a pensare ad una possibile supposizione per quel cambiamento nella figlia. <<Penso che i suoi geni siano in qualche modo compromessi con altri tipi, il che è molto strano. È come se non solo avesse i geni azulliani ed umani, ma anche un altro tipo di geni che si sono sviluppati con l'avanzare del tempo.>> Disse riflettendo sulla questione molto seriamente. <<Kaila abbiamo ancora una provetta recente del sangue di Marina?>> Chiese l'uomo andando verso lo schermo gigante davanti sé e cercando in una delle cartelle presenti su di esso. La ragazza si diresse verso una delle pareti metalliche, che tramite una maniglia aprì, rivelando un enorme frigo con diversi sacchetti e fialette con diversi liquidi di diversi colori. Prese una di esse con un liquido rosso fuoco e lo portò all'uomo che stava vedendo uno degli ultimi risultati genetici della principessa. 
<<Eccola qua.>> disse la ragazza porgendo la fialetta. Il re la scosse un pochino e poi verificò la data. 
<<Mettila nella macchina per il testo genetico.>> Ordinò l'uomo alla ragazza, che immediatamente la mise nella macchina, come ordinato dal fratello. <<Questa è la registrazione dell'ultimo test genetico, che risale a quando Marina aveva sei anni. Ora vediamo se il suo codice è cambiato.>> Disse il re, aspettando impazientemente che i risultati caricassero. Dopo qualche secondo, i dati furono scaricati e comparvero sullo schermo.
<<Ma cosa…>> Sussurrò Kaila estremamente sbalordita dal risultato. Sulla sinistra c'era il test genetico vecchio mentre sulla destra quello recente. 
<<Ci sono dei geni non azulliani e nemmeno...umani, ma quando si sono modificati?>> Chiede mormorando il re, confuso per la situazione. Aveva ordinato a Gloria di prelevare il sangue e glielo portò nella provetta che le aveva dato. Quei dati erano per metà azulliani e per metà umani, ma non si spiegava come fosse possibile quell’avvenimento.
<<Fratello, credo di aver già visto quei tipi di geni... penso sia->> 
<<Johd...>> Disse l'uomo interrompendo la ragazza. <<Non è possibile. Ho controllato bene i geni della regina...erano normali geni umani...>> Mormorò l'uomo sconvolto. <<DANNAZIONE!>> Urlò l'uomo prima di dare un forte pugno alla scrivania, per poi alzarsi dalla sedia e romperla. <<SONO OVUNQUE! HANNO STERMINATO IL NOSTRO POPOLO ED ORA HANNO FATTO QUESTO!>> Continuò a urlare prima di rompere con il pensiero dei bicchieri. La ragazza si spaventò ed abbracciò l'uomo facendolo calmare.
<<Fratello ti prego...fermati...>> Mormorò con voce tremante e guardandolo con occhi pieni di lacrime. L'uomo si fermò improvvisamente abbracciando Kaila, che tremava come una foglia spinta dal vento costante.
<<Perdonami piccolina, non volevo farti ricordare il passato.>> Sussurrò il re con occhi lucidi. La ragazza lentamente si tranquillizzò, grazie anche al respiro lento dell’uomo la quale si addormentò fra le braccia del fratello. La sollevò piano per non svegliarla e la prese in braccio come una bambina piccola portandola poi, nella sua stanza, dove c’era un letto enorme fatto di foglie enormi intrecciate fra loro e alcune piume viola enormi, che appartenevano sicuramente ad una razza di uccelli azulliana di nome Draghen. Non appena la stese sul letto, la guardò e sorrise triste, accarezzandole e spostandole alcune ciocche di capelli ricci sul viso in maniera delicata.
<<Ti prometto che i Johd moriranno una volta per tutte, a costo della mia stessa vita sorella cara.>> Sussurrò piano prima di dare un bacio sulla fronte alla ragazza, che dormiva tranquilla.
Ritornò nel laboratorio principale e guardò nuovamente i geni della figlia. <<Non è possibile. Come può avere un venticinque percento di geni Johd e venticinque percento geni umani. Dovrebbero essere metà umani e metà azulliani, non possono essere comparsi dal nu->> mormorò fermandosi e andando a guardare i dati genetici della regina Gloria e quelli della principessa Gwen. <<Dannazione, mi hanno fregato...>> Mormorò guardando i dati e notando che erano perfettamente copiati da quelli di un'altra principessa della colonia europea. C'era quindi una possibilità che i geni della regina Gloria e quelli della principessa Gwen fossero misti con quelli Johd.
Non credeva ai propri occhi. Marina era un misto pericoloso, ma ancora non si spiegava come fosse possibile che i geni Johd fossero comparsi solo ora. Purtroppo, però non aveva strumenti adatti a rivelare meglio questo mistero, o meglio rompicapo. Il fatto che lo faceva riflettere maggiormente era il fatto, appunto, di come fosse possibile che la regina avesse dei geni Johd. Doveva essere una diretta discendente di quel popolo che odiava con tutto sé stesso, ma non si spiegava assolutamente come fosse possibile. Sapeva benissimo la storia degli umani e come fossero stati cacciati dal loro pianeta, la Terra, ma non si spiegava assolutamente come la percentuale dei geni alieni fosse così alta. Erano passati trecento anni e i geni di quel popolo sarebbero dovuti scomparire da tempo. L'unica soluzione certa a quel mistero, era che ci fosse uno Johd nella colonia Europea e che, quindi, non era l'unico impostore. Questo cambiava il tutto, e cambiava anche il suo piano per la sua vendetta nei loro confronti, ma in certo sento poteva cogliere la palla al balzo uccidendo l’impostore Johd. La sua seta di vendetta era arrivata ad un livello completamente diverso da quello che era in passato. All’inizio non voleva ucciderli, ma semplicemente fare in modo di ricevere delle scuse ed umiliarli pubblicamente per aver fatto quelle cose orrende. Del resto, quello che era successo al suo popolo era molto simile ad un fatto storico terrestre.
Riccardo, o per meglio dire Kaiden, era lì da tempo ed aveva visto gli umani arrivare sul suo pianeta, devastato dai Johd e dalla loro brama di potere, i quali avevano ridotto un intero popolo schiavo e poi sterminato.
Azullia quando Kaiden era giovane, ovvero cinquecento anni fa, non era così. Era più vivace e non era un pianeta completamente circondato dall’acqua, anzi era il contrario. Vi erano enormi foreste rigogliose con migliaia di specie animali diversi, e per sfruttare in maniera positiva, senza intaccare la natura del pianeta, le città vennero costruite sia in superficie che negli oceani e proprio per questo gli azulliani potevano respirare sia sott'acqua che sulla terra ferma. L’intelligenza, come anche la tecnologia era molto più avanzata rispetto a quella Johd, la quale forse era motivo per il quale gli alieni in questione non si sentivano minacciati in alcun modo dagli azulliani. Il popolo del pianeta non aveva mai sentito l’esigenza di contrasti fra di loro per il potere o per determinare confini geografici, forse anche per questo non c’erano armi per contrastare gli invasori alieni. Si sentivano un unico popolo, usavano una singola lingua e non vi erano città principali o sovrani, ma un concilio di anziani del pianeta, che aveva scritto e fatto poi successivamente votare il popolo, delle leggi eque per tutti. Veniva chiamato il concilio solo in pochi casi e in tutti gli anni che aveva vissuto Kaiden su Azullia, aveva assistito ad una sola riunione degli anziani. Non vi era moneta ma solo scambio di prime necessità, un po’ come il baratto terrestre durante l’antichità. Vi era pace prima che i Johd arrivassero sul pianeta, ed era stato proprio Kaiden a convincere il concilio degli anziani a dare una possibilità agli alieni.
Kaiden fu il primo a dare il benvenuto agli alieni che erano sbarcati sul pianeta con buone intenzioni. All’epoca era un ragazzo e studiava per diventare uno scienziato del pianeta. Non appena i Johd gli dissero del problema di Azullia chiese una riunione degli anziani per discutere la gravità della situazione. Gli alieni avevano convinto il popolo azulliano che ben presto il pianeta sarebbe morto a causa dell'inquinamento dovuto alle pietre che stavano arrivando sempre più in profondità, verso il nucleo del pianeta e che sarebbe esploso in pochi anni a causa del contrasto tra i materiali. L’azullite era un materiale che serviva solo alla costruzione delle città e agli oggetti agricoli, per questo motivo non veniva estratto in grandi quantità. Quello che però gli Johd non sapevano era che la pietra era uno strumento di guarigione per il popolo e che era uno dei motivi per cui le loro cellule non invecchiavano rapidamente ma lentamente.
Così con l'aiuto dei Johd, gli azulliani scavarono e cercarono di estrarre tutto l'azullite presente nell’entroterra. Ma ben presto Kaiden scoprì lo scopo principale dei Johd. L'azullite era un ottimo materiale con cui costruire ottime armi e potenziare le loro navi spaziali, e lo scopo primario era quello di distruggere un pianeta appartenente ad un sistema diverso da quello di Azullia, la Terra.
Scorpì, inoltre, che quello non era il primo pianeta su cui sbarcavano. Furono su altri due pianeti di altri sistemi e galassie, rendendo schiavi i popoli, rubando i materiali utili e poi sterminando la civiltà su di essa. In quel momento Kaiden cercò di avvertire gli anziani del loro infausto futuro, ma non gli credettero. Erano completamente stati soggiogati dagli alieni e dalle loro parole convincenti, del resto il concilio voleva solo proteggere il pianeta ed aiutarlo a ritornare come prima. Così di nascosto Kaiden cercò informazioni su questa Terra e notò che il suo popolo non era sviluppato tecnologicamente come quello azulliano o Johd, ma aveva un potenziale come futuro nemico a causa della qualità e quantità di materiali che possedeva il pianeta. Ora come ora quel pericolo lo comprendeva in pieno; i terrestri erano un popolo che si era sviluppato molto in fretta partendo da quelle che erano armi per cacciare fatte con semplici pietre, ad armi di diversi tipi che potevano distruggere città o popoli interi. Quando studiò dai libri di storia umana le diverse guerre, notò l'evoluzione repentina di quelle armi che sembrava inoffensive ma che molti popoli alieni non avevano, tra cui appunto i Johd. Le risorse terresti erano maggiori e diverse rispetto a quelle di altri pianeti. Il plutonio era un materiale dieci volte più pericoloso dell'azullite, che era una mera pietra in confronto ai materiali terrestri. Il pianeta non aveva innumerevoli risorse necessarie per un possibile annientamento di una specie, la sola azullite non bastava.
Una volta che tutta l'azullite venne estratta, il livello dell'acqua aumentò anno per anno, questo significava solo una cosa: che il pianeta stava morendo davvero, ma per colpa dell'estrazione continua di quella pietra e che l’azullite aiutava il pianeta a vivere. Una volta fatto ciò, i Johd obbligarono gli azulliani a costruire armi tecnologicamente avanzate e che fossero facili da usare. Inoltre, chiesero persino di progettare una navicella con lo stesso materiale delle armi, convincendoli che li avrebbero salvati e portati in un pianeta migliore di quello. Ma non successe.
Il popolo di Azullia venne sterminato da quelle stesse armi che avevano costruito, che anziché guarire uccidevano una civiltà innocente e pacifista. Gli unici sopravvissuti furono, appunto, Kaiden e Kaila, i quali fuggirono salvandosi a quel genocidio. Le città vennero rase al suolo e distrutte, non lasciando neppure un segno di quella popolazione che aveva vissuto quegli ultimi cento anni in totale schiavitù.
Negli anni successivi i fratelli cercarono di stabilizzare il pianeta al loro meglio facendo di tutto per non far morire Azullia. Fecero delle ricerche sull’azullite e su come crearne una quantità necessaria per far sopravvivere il pianeta. A quanto pare era necessario solamente rimettere sotto la superficie alcune pietre e la natura avrebbe fatto il suo corso. Scoprirono inoltre che il contatto costante con quella pietra aveva fatto in modo che i loro corpi incorporassero il suo potere curativo e che quindi il suo popolo sacrificandosi, aveva contribuito a stabilizzare il pianeta.
Dopo pochi anni da quella guarigione del pianeta, arrivarono i terrestri su Azullia, facendo di nuovo nascondere i due fratelli nei fondali del pianeta temendo il ritorno dei Johd, a causa delle navicelle con cui gli umani sbarcarono sul pianeta. Kaiden ritornò in superficie per capire chi fossero e notò una specie diversa dai loro carnefici ed immediatamente li identificò come umani, grazie a quello che aveva appreso dai dati degli alieni. L’azulliano si chiese come fosse possibile che il popolo terrestre fosse sopravvissuto al massacro e come soprattutto fosse stato possibile arrivare con le stesse navicelle dei Johd.
Non appena si insidiarono sul pianeta, il suo aspetto simile a quello umano lo fece confondere perfettamente con il popolo terrestre. Fortunatamente durante gli anni aveva sviluppato meglio i suoi poteri psichici; quindi, grazie ad essi poteva controllare i ricordi e memoria delle persone delle colonie spacciandosi per qualcuno di umano. Kaiden la prima volta si spacciò per un ingegnere, dopo poco notò che gli umani invecchiavano troppo precocemente e quindi dovette darsi per morto più volte negli anni e ritornare sessant'anni dopo spacciandosi per un biologo. Grazie alle sue conoscenze da scienziato del pianeta aveva insegnato a molti biologi delle colonie molto sul pianeta senza entrare troppo nei dettagli, e scrisse infine un libro con le informazioni basilari della flora e della fauna di Azullia.
In qualche modo Kaiden non era contro gli umani, anzi voleva capire come fossero sopravvissuti ad un popolo alieno che voleva in realtà sterminarli completamente. Quando ritornò nuovamente dopo sessant’anni, si insediò nella colonia europea e questa volta puntò più in alto; volle diventare un principe, per capire meglio il mistero che c'era dietro a quell'approdo degli umani sul suo pianeta. Fino a quel momento come semplice ingegnere e biologo, i dati sull’approdo degli umani su Azullia erano dati estremamente riservati. Grazie al suo grado di principe, apprese la storia del popolo terrestre e ne rimase un po' sorpreso e soprattutto stranito, ma non volle indagare ulteriormente, il che in un momento simile, era un male. Il suo scopo cambiò e il suo pensiero, in quel momento, era voler sterminare i Johd e l’unico modo era quello di creare un umano con le caratteristiche azulliane, e per farlo cercò ed analizzò i geni migliori e con più possibilità di creare quella combo distruttiva. Quando trovò la principessa Gwen, tentò di ipnotizzarla ma non riuscì nell'intento. All'inizio fu una cosa molto strana, non chiedendosi come fosse possibile e non indagando ulteriormente sulla questione. Ma poi Kaiden si innamorò di Gloria e del suo carattere buono. La donna non era come la sorella e i due parlavano spesso scambiando parole durante i diversi eventi fra reali e fu in quel momento che decise d'ipnotizzarla per fare in modo di non farla sfuggire dal suo scopo primario. Non si era mai intrufolato nei suoi ricordi e quindi non era a conoscenza dei sentimenti per il principe Minho, se avesse saputo id tutto ciò, avrebbe lasciato perdere e avrebbe cercato qualcuno di meglio. Kaiden sapeva soltanto in parte quello che provava la futura regina, ma la grande informazione, utile al suo scopo principale, era dell’immenso legame fra le sorelle, e, quindi, per renderla debole in qualche modo ipnotizzò i genitori della ragazza, cacciando la sorella in un'altra colonia e piano piano insediandosi nella sua mente per manovrarla meglio. Non voleva farle del male e non era quello il suo intento, ma lentamente la sua fame e sete di vendetta aumentò. Diventò violento nei confronti del figlio e della figlia. Probabilmente stando a contatto con i terrestri era diventato un vero e proprio umano, con emozioni troppo forti, che un azulliano non possedeva.
Kaiden sentì dei passi avvicinarsi e si guarda dietro. 
<<Ehi sei sveglia? Scusa per prima.>> Disse alzandosi ed abbracciandola, sentendo poi la sorella ricambiare quel caldo abbraccio.
<<Tranquillo fratello, mi sarei arrabbiata anche io se i miei piani fossero stati rovinati da chi ha fatto del male alle persone che amavo ed a proposito di persone che amiamo...fratello posso proporti una cosa? Forse sarà ardua e contrastante con il nostro piano ma...credo che dire la verità a tua figlia sia un bene.>> Propose Kaila insicura se quel piano fosse buono o meno. <<Inoltre dobbiamo trovare quel portale, e forse l'unica che può fare questa cosa è proprio Marina.>>
<<Assolutamente no. Credo sia la peggiore proposta che il tuo cervello ha creato. >> Disse l'uomo aggiustandosi gli occhiali. <<Kaila, ti rendi conto che se mai ritornassi nella colonia verrei arrestato e probabilmente ucciso da Marina?>>
<<Proviamoci, insieme. Siamo gli unici rimasti del nostro popolo e Marina fa parte di quello che rimane della nostra specie, capirà sicuramente la situazione in cui ti sei trovato e soprattutto cosa ti è accaduto.>> Dice guardando il fratello.
<<Non è la sola. Anche Zach ha i nostri geni e credo che lui mi odi profondamente e non posso minimamente non dargli ragione. Ho abusato della mia violenza nei suoi confronti sin da quando era piccolo.>> mormora sospirando. <<Ho ucciso la madre del suo migliore amico e quasi ammazzato lui.>>
<<Fratello...sappiamo benissimo chi è il vero assassino...>> Disse la sorella guardando Kaiden. <<Non mi dire che gli hai detto che sei stato tu?>>
<<Si, tanto davanti ai loro occhi rimarrò un assassino Kaila. Apparirò come un deviato, come qualcuno che ha tentato di uccidere le persone e soprattutto che ha manipolato la mente delle persone delle colonie.>> Controbatté l'uomo sospirando.
<<Fratello ascoltami.>> Disse la ragazza guardandolo dritto negli occhi. <<Tutto quello che hai fatto fino ad ora è perfettamente comprensibile se si raccontasse la verità e la storia principale, e siccome loro non la conoscono forse è il caso di farlo.>>
<<Non credo sia il caso...>> Mormorò quasi sconfortato dalla situazione. 
<<Allora spieghiamolo insieme. Abbiamo prove su tutto quello che è accaduto.>> Disse la sorella, che senza alcuna esitazione andò verso il computer e mise tutti i dati in un dispositivo portatile. <<Andiamo a raccontare tutta la verità su quello che ci è accaduto e soprattutto andiamo a scoprire chi è il nostro nemico vero nella colonia.>> Disse Kaila agguerrita.

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Capitolo 8
*** Anger ***


Gli occhi di tutti erano puntati sullo schermo enorme del pc. Cercavano risposte, un colpevole, anche se erano sicuri di sapere perfettamente chi fosse il principale sospettato ma la realtà era diversa da quella che apparve nei successivi secondi e la persona che sospettarono fino a quel momento non apparve minimamente nei pixel di quell’enorme computer. Era la persona meno sospettabile di tutta Azullia dato che... 
<<No aspettate, non è possibile...>> Disse la principessa Marina. <<Non ha senso. Non dovrebbe essere morto anni fa?>> 
<<Sì, tipo quasi duecentocinquant'anni fa? Sì, appunto...>> Disse la regina Gloria. 
<<Non è uno dei primi coloni su Azullia? Oddio come diavolo si chiamava...>> Chiese Alex un po' confuso.
<<Liam Glowsberg. Era un’astronauta e capitano della nave diretta qui ad Azullia. >> Disse Seungchan che si manteneva leggermente a Marina, la quale l'abbracciò piano per confortarlo a causa delle immagini successive a quelle, o meglio la persona che aveva fatto entrare quell'uomo.
<<Non ha senso...>> Mormorò la principessa Gwen. <<Minho non farebbe mai nulla di tutto ciò.>> Disse confusa con apprensione nei confronti della sorella minore, che sembrava scioccata, ma non quanto Marina.
<<Non ha comunque senso...cioè io ho ricordi diversi...>> Sussurra cadendo a terra con le lacrime agli occhi. <<Mamma non c'entrava nulla e io l'ho quasi uccisa...>>
<<Ti stava proteggendo...>> Sussurra Alex con gli occhi lucidi mentre guardava la scena. 
Si vedeva nitidamente Marina sul suo letto mentre Minho ed il capitano Glowsberg erano davanti a lei. Il capitano si avvicinò alla ragazza mettendo le mani sulla fronte e poi facendo un piccolo cenno al principe Minho, che con un bisturi le tagliò un lembo di pelle della spalla. Improvvisamente irruppe nella stanza la regina Gloria che allontanò il principe spingendolo lontano dalla figlia, la quale era incosciente. La donna guardò stupita poi l'uomo e prese il bisturi che era caduto a terra e lo puntò verso il capitano che lentamente si allontanò da Marina. La principessa si svegliò urlando dal dolore mentre la regina cercò di tamponare con la mano la ferità, ma presto la donna venne sbalzata dai poteri della figlia e cadde a terra battendo la testa. Ma la donna si rialzò e cercò di calmare la figlia che aveva perso il controllo dei propri poteri, cercando di abbracciarla ma viene nuovamente sbalzata, questa volta fuori dalla stanza, perdendo definitivamente coscienza. Il capitano si avvicinò a Marina nuovamente, che si sollevò dal letto, come se l'uomo col pensiero la stesse controllando. Il principe Minho si avvicinò all'uomo cercando di fermarlo, ma inutilmente, dato che venne sbalzato anche lui, facendogli perdere i sensi. Glowsberg disse qualcosa a Marina ma sfortunatamente non si sentiva nulla. In quel momento la principessa ritornò con i piedi a terra e fissa l'uomo che ride. Lo sguardo di Marina era vuoto, come se l'uomo le avesse fatto il lavaggio del cervello o qualcosa di simile. Dopo poco il capitano alzò il braccio e con un gesto la principessa volò verso una delle pareti, sbattendo violentemente il proprio braccio contro essa. Non appena la ragazza cadde a terra, l'uomo fece di nuovo lo stesso movimento con la mano e la principessa, nuovamente, come una bambola di pezza, venne sbalzata sulla parete di prima, facendole colpire più e più volte il braccio. Il mistero del braccio finalmente era stato scoperto ma, i presenti nella stanza non comprendevano appieno cosa ci facesse un uomo morto lì e soprattutto perchè il principe Minho l'aveva aiutato in quel compito. Videro l'uomo improvvisamente rivolgere lo sguardo nella videocamera di sicurezza e ridere prima di schioccare le dita e sparire nel nulla. Dopo pochi secondi, Marina si vegliò e vidde il suo sguardo focalizzarsi sulla madre che era a terra, vicino alla porta della sua camera. Corse da lei senza rendersi conto del proprio braccio e poco dopo si notò il principe Minho svegliarsi. Dopo poco si videro Alex e Seungchan arrivare e soccorrerli. 
Seungchan guardò Marina, che era completamente crollata a terra e respirava a malapena. La madre prontamente abbracciò da dietro la figlia ed iniziò a dondolare piano, accarezzandole lentamente le braccia. 
<<Marina...sono qui. Mamma è qui con te. Non mi hai fatto nulla.>> Sussurrò piano al suo orecchio baciandole dolcemente la guancia. La ragazza iniziò a piangere e singhiozzare sussurrando dei piccoli "scusa" alla regina, che sorrise in maniera dolce.
Alex s’inginocchiò verso la sorella prendendole una mano, piangendo nel vederla in quello stato di panico, ma soprattutto la madre aiutarla. Probabilmente la madre si era sempre preoccupata di loro due in maniera materna ma a quanto pare, il padre aveva una grande influenza sulla sua mente e le loro vite. La ragazza si calmò e guardò Seungchan che era immobile davanti a lei, che guardava con disprezzo qualcuno. 
<<Seungchan?>> Sussurrò vedendo il ragazzo andare verso qualcuno. Tutti fissarono il ragazzo e si girarono, vedendo il principe Minho dietro di loro.
<<Che ci fai qui? Sei qui a giustificarti? A dirmi che sei stato soggiogato?>> Chiese il ragazzo stringendo i pugni cercando di controllarsi per non attaccare il padre. Quello che aveva fatto era imperdonabile, soprattutto se quello che aveva fatto era stato lasciare che un uomo facesse del male alla persona che amava di più. 
<<Seungchan, queste sono questioni che non ti riguardano. Devo parlare con la regina Grace e la regina Gloria. Devono saper->> Disse l'uomo prima di venire interrotto da uno schiaffo.
<<Come osi. Come hai osato fare del male a mia figlia! COME HAI OSATO POSARE LE TUE LURIDE MANI SU MARINA!>> Disse, urlando alla fine, la regina Gloria, adirata per tutto quello che era successo. 
<<Gloria, non ho fatto niente.>> Disse l'uomo giustificandosi.
<<Allora come spieghi quelle immagini? Come spieghi quello che abbiamo visto?>> Disse la regina Grace, calma e pacata, ma con sguardo feroce nei confronti di un uomo che pensava fosse innocente. Pensava davvero che quell'uomo fosse l'ultima persona su tutta Azullia che non avrebbe neppure calpestato una mosca. Era ambizioso, ma non era una persona cattiva nel profondo del suo animo. L'uomo prese la mano della regina Gloria e la guardò.
<<Gloria tu mi conosci bene e sai che non farei mai niente a nessuno.>> Disse l'uomo mentre la guardava dritta negli occhi, ma la donna tolse la sua mano e lo guardò con le lacrime agli occhi.
<<Non ti riconosco più Minho...non sei più lo stesso uomo di una volta. Cosa ti è successo? Dov’è finito l’uomo che amo?>> Chiese la donna scoppiando a piangere ed andando fra le braccia calde e confortevoli della sorella maggiore. 
<<In realtà avrei da ridire sulla cosa che non faresti niente a nessuno principe Minho.>> Disse una voce femminile sconosciuta al gruppo, i quali si girarono e notarono questa ragazza con i capelli rossi ed un corpo snello coperto da squame verdi e viola. Accanto a lei vi era il re Riccardo, il quale era irriconoscibile a causa della sua forma originale. Aveva i capelli viola e il corpo ricoperto da squame azzurre e verdi, mentre gli occhi avevano assunto un colore oro, anziché blu.
<<Che ci fai qui Riccardo?>> Disse la principessa Gwen con sguardo agguerrito. 
<<Aspetta Gwen...prima di attaccarmi, ho da farvi vedere qualcosa...e.…vorrei che mi ascoltasse tutti quanti. Non voglio assolutamente giustificarmi per quello che ti ho fatto Gloria. Voglio scusarmi con i miei figli e soprattutto farvi capire il motivo del mio comportamento aggressivo, che spero capiate.>> Disse l'uomo con voce pacata, cercando di spiegarsi al meglio possibile al gruppo lì presente.
<<Qui c'è un filmato che prova chi ha ucciso la principessa Chaewon.>> Disse la ragazza mostrando una penna usb. <<Mio fratello è innocente per tua madre Seungchan. Penso che il suo assassino sia la persona più vicina a te e forse tuo nonno ti ha protetto non dicendo nulla di quello che successe.>> Disse la ragazza dando la chiavetta al principe coreano. <<Penso tu abbia diritto a sapere che Kaid-volevo dire Riccardo non è la persona che ha fatto del male a tua madre, lui ha protetto un amico, o almeno pensava davvero fosse suo amico.>> 
Il ragazzo guardò il re e poi il padre. Era confuso su quello che stava accadendo. Strinse la porta USB e poi la mise nel pc, cliccando sul video. Si vide la madre scavare nel terreno e prendere alcune provette in cui mise del terriccio. Notò poi qualcosa nel terreno ed iniziò a scavare, trovando una specie di arma. Vide poi avvicinarsi qualcuno che salutò con un semplice sorrise. Non appena spuntò il viso della persona, il principe guardò il padre iniziando a piangere. Non poteva crederci, non voleva vedere altro. Aveva paura di vedere quelle immagini e di vedere oltre.
<<Seungchan, posso spiegarti.>> Disse l'uomo mettendo una mano sulla spalla del figlio, che vide in quell'istante apparire un'altra persona: il capitano Liam, il quale fece un cenno alla donna, che svenne. Glowsberg si avvicinò alla donna e mise una mano sulla sua testa e poi guardò il principe che annuì e si vide in qualche modo il corpo della principessa rilassarsi notando il suo petto non muoversi più. Il ragazzo prese la mano del padre e la strinse così forte che il principe iniziò ad urlare dal dolore. 
<<Come hai potuto? TU AMAVI MAMMA! TU SEI UN ASSASSINO!>> Urlò il ragazzo prima di tirare un pugno al padre, che lo stese a terra dolorante. Alex intervenne fermando l'amico che era ormai preso dalla rabbia.
<<L'ho fatto per te! Lei era debole per noi! Tu devi diventare re e Liam mi ha assicurato che avrebbe potuto aiutarci con la tua ascesa al trono.>> Disse Minho sorridendo come uno psicopatico.
<<Non è una motivazione valida questo principe Minho. Ha ucciso una persona, la sua persona.>> Disse il principe Alex guardandolo con gli occhi pieni di rabbia, mentre continuava a trattenere Seungchan, che era completamente in lacrime ed ancora sotto shock. La regina Gloria era completamente sconvolta da quello che aveva visto, come anche gli altri presenti. Marina abbracciò il principe coreano e pianse insieme a lui. La ragazza guardò poi l'uomo che sorrideva ancora come se tutte le cose che aveva fatto erano giuste. Poco dopo quel sorriso scomparve e si toccò la gola come se qualcuno lo stesse strozzando.
<<Marina...MARINA FERMATI>> Disse la regina Gloria cercando di fermare la figlia, che ormai aveva perso la ragione. <<RICCARDO AIUTAMI!>>
L'uomo corse dalla moglie e la figlia, che la guardò. Aveva perso il controllo di sé stessa, ma voleva comunque tentare di fare del suo meglio per riportare la figlia indietro. Doveva assolutamente insegnarle a controllare quei poteri così grandi e pieni di rabbia. Si sentiva responsabile per quella rabbia accumulata ed aiutarla a controllarla era l’unica opzione.
<<Marina...ascoltami, se fai così, non ti renderà migliore di lui, diventerai anche tu un'assassina e.…non sei così. Tu sei mille volte meglio di quella feccia, sei meglio di me Marina ed io sono fiero di te. Mi dispiace non essere stato il miglior padre del mondo e mi dispiace averti fatto del male, ma ti giuro che farò di tutto per cambiare e migliorare me stesso. Ti prometto che ti aiuterò con i tuoi poteri e ti prometto di essere un padre come si deve.>> Disse l'uomo mentre guardava la figlia, che piano piano rivolgeva lo sguardo verso di lui.
<<Padre...>> Mormorò Marina guardandolo mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, cambiando quegli occhi pieni di odio in occhi dolci e pieni di speranza. La principessa svenne fra le braccia della madre e del padre, che tirarono un sospiro di sollievo, mentre il principe Minho cadde a terra inerme. Seungchan guardò il padre e poi la ragazza, che era fra le braccia dei suoi genitori. Vedere la ragazza fra le braccia delle persone che l'avevano ferita per tutta la vita, era estremamente strano. Quelle parole pronunciate dal re potevano essere rassicuranti come anche estremamente false, e non si fidava del tutto dell'uomo. Alex guardò il padre e poi l'amico, ed i pensieri erano molto simili ai suoi per quanto riguardava l'uomo. Quelle promesse potevano distruggere la mente della sorella, che era troppo debole in quel momento. Il ragazzo coreano di avvicinò alla principessa e la guardò sorridendo dolcemente. Aveva ripreso conoscenza fortunatamente ricambiando il sorriso del suo amato.

<<Riesci a camminare?>> Chiese alla ragazza, che lo guardò con occhi innamorati.
<<Non credo. Ma stai tranq->> Non concluse la frase che il principe coreano la prese in braccio come una sposa. <<Lasciami dai!>> Disse la ragazza completamente rossa in volto mentre muoveva leggermente le gambe, ma cingendo le braccia al suo collo per non cadere a terra come una specie di pera cotta.
<<Piccola, smettila di muoverti, altrimenti ti faccio cadere per terra.>> Mormorò il ragazzo a Marina, che lo guardava imbarazzata. 
<<Seungchan ci stanno fissando tutti...ti prego...>> Sussurrò guardandolo con ancora il viso completamente rosso, mentre guardava tutti che li fissavano. Il principe guardò tutti e anche le sue guance si colorarono di un bel rosso cremisi. <<Stupido di un principe.>> Sussurrò ridendo leggermente. In fondo alla stanza si sentì tossire, facendo focalizzare lo sguardo su di lei.
<<Scusate non vi ho presentato mia sorella, Kaila.>> Disse il re Riccardo avvicinandosi alla ragazza dai capelli rossi. Guardò i suoi figli e sorrise.
<<Piacere di conoscervi. Mi dispiace per il comportamento che ha avuto nei vostri confronti mio fratello. Stando a contatto per tutti questi anni con voi esseri umani, ha assorbito emozioni diverse dalle nostre trasformandole in qualcosa di assolutamente negativo. Per questo motivo vi chiedo scusa al suo posto.>> Disse la ragazza mentre guardava i due nipoti e la regina Gloria. L'uomo imbarazzato guardò la sorella e poi la sua famiglia grattandosi poi la nuca cercando le parole giuste.

<<Vi chiedo scusa e sono qui per chiedere scusa anche al principe Seungchan. Non volevo arrivare a quel punto e sono felice che stai bene. Non mi sono reso conto di quello che stavo facendo fino a quando non sono ritornato da mia sorella per curarmi.>> Disse l'uomo guardando la figlia.
<<Sì, ma questo non giustifica nulla Riccardo.>> Disse la principessa Gwen. <<I miei nipoti hanno subito violenze e mia sorella è stata soggiogata da te.>>
<<Hai ragione perfettamente. Ho esagerato in tutto quello che ho fatto ed è per questo che mi voglio scusare senza mezze giustificazioni, perchè non ci sono.>> Rispose l'uomo, dandosi a pieno tutte le colpe in questione.
<<Come ho detto mio fratello si è fatto influenzare completamente dalle vostre emozioni e per farlo ritornare come prima ho dovuto usare le pietre del nostro pianeta. Purtroppo, abbiamo carenza di emozioni ed essere a contatto con le vostre ci cambia completamente, ma in peggio.>> Disse Kaila guardando tutti quanti. <<Non voglio assolutamente giustificarlo ma noi azulliani, sebbene siamo degli esseri molto simili a voi fisicamente, le nostre psiche vengono suggestionate facilmente.>> 
Marina guardò la presunta zia e poi il padre. Non si spiegava però come mai i suoi poteri si palesassero in casi di rabbia estrema. 
<<Questo è perchè sei per metà umana e per metà azulliana.>> Disse il re Riccardo. <<Anche se...>>
<<Anche se abbiamo appena scoperto che non sei del tutto umana.>> Continuò Kaila guardando la nipote. <<A quanto pare un venticinque percento del tuo patrimonio genetico è di origine Johd.>>
<<Johd? Quei Johd? Quelli che hanno invaso la Terra e che ci hanno fatto arrivare qui?>> Chiese Alex. <<Quindi anche io? Aspettate…hai sentito i pensieri di Marina?>>
<<Dovremmo fare delle analisi genetiche, ma concludo che avrai la stessa percentuale nipote. Vorrei condurre anche un’accurata ricerca su di te, per comprendere la totale assenza di poteri. E sì, possiamo sentire i pensieri. Abbiamo poteri psichici.>> Rispose la ragazza dai capelli rossi.
<<Ricerca o esperimenti?>> Disse il principe guardando male la zia. <<Perchè mia sorella ha subito per tutta la sua vita esperimenti sul suo corpo, lasciando sul suo corpo innumerevoli cicatrici.>> Continuò il ragazzo arrabbiato tralasciando i poteri del padre.
<<Alex...ti prego.>> Sussurrò Marina guardando il fratello maggiore e poi il padre e la madre. Il ragazzo coreano abbracciò la principessa che stava tremando leggermente.
<<Figlio non faremo mai più nulla né a te né a Marina. Te lo prometto.>> Disse l'uomo prima di guardare la figlia. La ragazza si ricordò di quando era piccola e la madre gli tolse alcune squame dalle braccia, facendola sanguinare copiosamente. Kaiden, o Riccardo, abbracciò la figlia e gli diede un piccolo bacio sulla fronte cercando di capire meglio il ricordo. <<Questo...non è una mia richiesta. Questa....è una richiesta Johd...>> Sussurra guardandola negli occhi blu, confuso da quel ricordo della ragazza. <<Ti ricordi quando è successo Marina?>> 
<<Penso quando avevo sette o otto anni. Non ricordo bene. Tu non c'eri e mamma era molto diversa dal solito...mi ricordo che parlò con una persona alla porta e gli diede le squame. Pensavo fossi tu.>> Sussurrò la ragazza, mentre le lacrime scesero piano dai suoi occhi. L'uomo gli accarezzò le guance, asciugandogliele. L'uomo si avvicinò alla moglie e le diede un bacio sulla fronte. Cercò fra i suoi ricordi e dopo poco la guardò stupita. <<Kaila, credo di aver capito chi è davvero lo Johd su Azullia.>> Mormorò con occhi pieni di rabbia.

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Capitolo 9
*** Wanted ***


<<In che senso hai capito chi è lo Johd?>> Chiese Gloria guardandolo in maniera stranita.
<<Aspetta...quindi anche noi due siamo pev metà Johd?>> Chiese Gwen scioccata.
<<Le analisi genetiche di entrambe dimostravano che eravate con un corredo genetico perfetto, ma dopo abbiamo fatto nuovamente le analisi e abbiamo scoperto che siete per metà Johd.>>Rispose Kaila guardando attentamente entrambe le donne.
<<Com'è possibile?>> Chiese Gloria ancora più confusa.
<<Vostro padre. Credo sia lui lo Johd.>> Disse Kaiden guardando la moglie che in quel momento era completamente confusa. Le prese la mano e l'abbraccio dolcemente. In quell’esatto istante la regina sentì una voce dentro la sua testa che le diceva di calmarsi e stranamente ebbe successo.
<<Scusa ma stavo sentendo qualcosa di negativo nascere in te e.…giuro che non volevo usare i miei poteri e giuro che sarà l'ultima volta che accadrà.>>Mormorò l'uomo mentre fissava la moglie, che sorrise e lo abbracciò. In quel momento tutti rimasero molto sconcertati da quel momento, soprattutto Alex e Gwen. Quello che, invece, stava vivendo Marina era uno stato di piena confusione sia mentale che psicologica. In quel momento di piena confusione arrivarono dei militari che portarono Minho verso le celle di detenzione della colonia. Crimini del genere non avvenivano da tempo oramai, ma avere delle celle di detenzione era comunque una misura di sicurezza che non poteva mancare mai.
Seungchan era senza parole, in un angolo da solo, mentre guardava il padre essere trascinato, ancora inerme verso la cella. Marina guardò confusa anche lei l'uomo che credeva, fino a quel momento, averla aiutata qualche ora prima con la madre; invece, era un'illusione creata da quello Johd. Si sedette vicino al ragazzo e gli prese la mano, intrecciando le dita con le sue. Era freddo e lo sguardo del principe coreano era perso nel vuoto, come se si fosse spenta ogni singola cellula e il mondo attorno ad ogni singola cosa detta dal padre era stata una menzogna. Le lacrime versate al funerale della madre erano finte, la depressione a causa della morta della donna, finta anch'essa. Era tutta una finzione e lui aveva creduto al padre, facendo cose che lo potessero rendere fiero di lui. In quel momento un ragazzino si mise accanto a lui: era Shoma.
<<Hyung...io...>> Sussurrò il ragazzo con le lacrime agli occhi. Seungchan lo guardò e gli prese la mano, stringendogliela piano.
<<Shoma-kun non è colpa tua.>> Disse il ragazzo sorridendo. In fondo il principe, con quelle semplici parole, aveva ragione. Non era colpa nè del ragazzo e neppure della matrigna, che in quel momento era sconvolto tanto quanto il principe coreano. <<Vai da okaa-san, lei ha bisogno di te e.…cerca di abbracciarla. Io vi voglio bene e siete l’unica famiglia che ho in questo momento. Siete la mia...la mia preziosa famiglia e sono felice di avervi al mio fianco nonostante tutto ciò. Questo non ci separerà assolutamente e ci solleveremo tutti insieme perchè siamo uniti.>> Concluse il ragazzo con un nodo alla gola. Non appena il fratello si diresse dalla madre, non riuscì a trattenere oltre le lacrime, che uscirono come fiumi in piena dagli occhi. I singhiozzi furono soffocati dalle sue mani, poste sulla propria bocca. Marina non poté fare nulla se non abbracciarlo e per tranquillizzarlo come meglio poteva. Farlo sfogare era l'unico modo e quella era una delle poche volte che l'aveva visto a terra, senza forze, non fisiche ma psicologiche. La vita faceva schifo, era quello il primo pensiero che invase la mente della principessa, mentre aveva fra le braccia la persona che amava di più che piangeva senza sosta. Si sentiva una persona inutile e non era riuscito a proteggerlo. Quella giornata era stata troppo lunga e soprattutto piena di emozioni negative.
In quel momento Kaiden, ovvero Riccardo, si avvicinò alla figlia e la guardò prima di inginocchiarsi davanti ad entrambi.
<<Seungchan, tuo padre ed io eravamo amici e, mi aveva accennato del fatto che tua madre era stata uccisa da qualcuno di alieno, ma non gli credevo, dato che fosse completamente ubriaco. Quando mia sorella recuperò il file video della morte di tua madre, ero assolutamente allibito e senza parole. Il mondo mi crollò addosso e non capì chi fosse quella persona accanto a lui, ma soprattutto il perchè lo fece. Così andai ed affrontai la questione senza entrare troppo nei dettagli di come avessi scoperto il tutto. Minho vuotò il sacco senza alcun problema e fu freddo nel darmi la motivazione per cui fece quel gesto. Mi disse semplicemente che aveva trovato un modo per realizzare il suo sogno e che per farlo doveva ucciderla. Come sai la principessa Kuromi è nipote dell'attuale re della colonia asiatica, e forse ti avrebbe dato il trono in qualche modo, o almeno era quella la sua convinzione. Io lo so che tu sei un biologo e che non era quello il tuo sogno, non ho mai impedito a nessuno dei miei figli a fare qualcosa che non volessero.>> Disse prima di essere guardato male dalla figlia.
<<Bugiardo! Hai impedito ad Alex di diventare uno scrittore. Lui...ama scrivere e tu gli hai impedito di fare quello che amava, sin da quando era ragazzo.>> Disse molto arrabbiata la principessa.
<<Non è vero. Questa volta non c’entro nulla in tutto ciò. Tua madre ha imposto ad Alex di fare l'architetto, perchè fare lo scrittore non era una vera e propria professione. Io ho fatto così tante cose nelle colonie che non vi avrei mai impedito di fare quello che amavate, anzi la cosa opposta.>> Disse sorridendo alla figlia mentre le accarezzava il viso. Marina non poteva credere alle sue orecchie, ovvero che fino a quel momento pensava che la madre fosse una persona molto umile e soprattutto aperta tutti i tipi di mestieri. <<Se posso essere sincero, ho letto alcuni lavori di Alexander. É molto bravo a scrivere e mi piacciono molto. Il suo modo di scrivere si avvicina in qualche modo a quello di una scrittrice inglese, Charlotte Bronte. Se non sbaglio uno dei suoi libri li abbiamo fra gli archivi digitali della nostra colonia. Chissà se l'ha letto Jane Eyre...>> Mormorò l'uomo mentre sorrideva pensando a quel momento in cui lesse per la prima volta il libro del figlio. Improvvisamente quel discorso venne interrotto da una guardia che si avvicinò prorompente al re.
<<Signore, il principe Giorgio è sparito. La principessa Margaret ha detto che era con lui fino a poco fa, quando le ha detto che usciva a fare una passeggiata in zona. Pensiamo sia stato travolto dallo tsunami ed abbiamo cercato di rintracciarlo tramite il GPS, ma il segnale è stato spento completamente.>>Annunciò a Kaiden che aveva una faccia seria in quel momento.
<<Dannazione è scappato. Ha capito che lo stavamo cercando e ci ha anticipato. Voi continuate a cercarlo e cercate nelle telecamere di sicurezza della colonia.>> Disse prima di vedere la guardia chinare il capo e andare via correndo fuori dalla stanza. <<Kaila, sai cosa fare. Appena hai notizie avvisami e non fare cose troppo avventate, te ne prego sorellina.>> Disse alla ragazza dagli occhi verdi, guardandola preoccupato.
<<Fratello tranquillo, non farò nulla, te lo prometto.>> Rispose in maniera tranquilla la ragazza prima di sorridere ed uscire anche lei dalla stanza. Kaiden guardò la sorella uscire e poi guardò ancora una volta la figlia ed il suo ragazzo.
<<Seungchan perchè questa notte non dormi con Marina ed Alex? Penso ti faccia bene stare con loro.>> Propose Kaiden prima che i due ragazzi lo guardarono un po' sorpresi da quelle parole.
Seungchan guardò l'uomo asciugandosi successivamente le lacrime, che ormai si erano più o meno asciugate sulle guance. Alex si avvicinò al gruppo e li guardò sorridendo un po' triste.
<<Andiamo a casa ragazzi. Riposiamo e schiariamoci le idee.>> Disse mentre porgeva la mano all'amico, che prese sorridendo un pochino. Alex alzò Seungchan e lo abbracciò stretto. <<Sono qui fratello.>>
Il principe coreano abbracciò forte l’altro e sorrise mentre in un piccolo sospiro disse "grazie". Marina li abbracciò entrambi e sorrise. Sapeva che si dovevano sostenere a vicenda in quel momento così assurdo. I tre si diressero verso la camera di Alex dove i tre vi rimasero per la notte. Erano così stanchi che non riuscirono minimamente a parlare e l'unica azione che avvenne fu quella di sdraiarsi sul letto e addormentarsi tutti e tre molto profondamente. Il giorno successivo vennero svegliati da Kaiden, ma sia Marina che Alex erano molto poco collaborativi, ma poi intervenne Seungchan per cercare di buttarli fuori dal letto.
<<Muovetevi!>> Disse prima di dare una sculacciata all'amico.
<<Dammi un bacio ed esco dal letto oppa.>> Mormorò mentre faceva gli occhi dolci al proprio ragazzo.
<<Che...schifo! Okay me ne vado.>>Esclamò Alex disgustato dalla scena ed il principe coreano era completamente rimasto senza parole, ma soprattutto era diventato dello stesso colore dei pomodori. La principessa lo prese per la maglietta e lo trascinò sul letto, accanto a sé, lasciandolo senza parole.
<<Babe...se fai così non so cosa potrebbe succedere.>> Sussurrò guardandola prima di accarezzare piano la schiena.
<<Vi ricordo che sono ancora qui. Potreste tipo aspettare che io esca da camera mia?>> Disse il principe europeo in maniera sarcastica mentre frugava nel proprio armadio qualcosa da mettersi optando tra il decente e soprattutto il comodo. Sentendo quelle parole entrambi gli innamorati risero e si alzarono dal letto notando l'abbigliamento di Alex.
<<Cosa diavolo ti sei messo?>> Chiese la sorella cercando di non ridere, ma non riuscendo nell'impresa, mettendo poi una mano sulla bocca per non ridere sguaiatamente.
<<Cosa ti ridi?>> Chiese il ragazzo arrabbiato da quella risatina lanciandogli un calzino sporco. 
<<Non l'avevo mai visto in tuta. Non mi avevi detto che la tuta è tipo la cosa meno fashion e che non te la saresti mai messa?>> Chiese Seungchan mentre guardava l'amico, ridacchiando come Marina, che nel frattempo odorava il calzino facendo finta di vomitare.
<<A me piace. Gli fa dei bellissimi glutei.>> Disse Alec dalla porta della stanza su cui si era appoggiato ad uno dei due stipiti. Il principe europeo lo guardò ed arrossì violentemente mentre notava la sua figura senza il camice da dottore.
<<D-Da quando sei qui?>> Chiese guardandolo, mentre gli altri due ragazzi si lanciavano occhiatine ridacchiando nel vedere il ragazzo completamente rosso in viso mentre nascondeva il proprio abbigliamento. Il dottore si avvicinò al principe e gli prese la mano prima di stringergliela per poi baciare dolcemente la sua guancia.
<<Da quando quei due sul letto si scambiavano effusioni e tu ti cambiavi i pantaloni. Se posso essere puramente sincero mio caro principe Alex, il suo sedere è molto bello e mi fa pensare a quella volta nel->> Disse il medico prima di essere interrotto dalla mano del proprio ragazzo, che appositamente mise sulla sua bocca bloccando le parole successive, sapendo benissimo cosa stesse per dire.
<<Zitto!>> Mormorò prima di diventare ancora più rosso di prima. Alec prese la mano del principe e rise malizioso per quella reazione. L’altra, nel frattempo, scivolò su una delle due natiche di Alex e gliela strinse, andando lentamente con le labbra a sfiorare l'orecchio.
<<Cosa stavi pensando mh? A quella volta in cui l'abbiamo fatto nell'infermeria?>> Sussurrò all'orecchio del proprio ragazzo, sfiorandogli il lobo lentamente. Il principe l'allontanò piano girandosi di spalle alla sorella e l'amico, per nascondere il rigonfiamento che aveva nei pantaloni, causatogli dal proprio ragazzo. Alec lo guardò e rise prendendo una felpa nell'armadio, legandolo al bacino del ragazzo. <<Noi andiamo in laboratorio. Gli devo prelevare un po' di sangue per quella cosa genetica del vostro caro paparino.>>
<<Okay! Ci vediamo dopo fratellone!>> Disse la ragazza salutandolo con la mano mentre guardava il principe coreano che si sgranchiva la schiena. Si alza anche lei dal letto e lo abbraccia da dietro, baciandogli piano la schiena.
<<Babe, cosa farai?>> Sussurra girandosi per abbracciarla dolcemente. 
<<Penso mio padre voglia addestrarmi a gestire questi poteri.>> Sussurra mentre gli bacia a stampo piano le labbra.
<<Piccola non fare così che potrebbe succedere altro in questa camera.>> Mormora ridacchiando sulle labbra della ragazza. 
<<Beh io non ti ho detto di non farlo.>> Sussurra ridacchiando anche lui sulle sue labbra. 
<<Ehm. Scusate?>> Chiede una voce davanti la porta della stanza. <<Non vorrei disturbare il momento idilliaco, ma mio fratello ti sta cercando.>> Disse Kaila con le guance leggermente rosse per l'imbarazzo. Marina in fretta prese alcuni abiti del fratello ed andò verso la zia, con le guance completamente rosse come lei.
<<Andiamo...>> Disse la ragazza sorridendo imbarazzata per la situazione.
<<C-ci vediamo dopo Marina.>> Disse Seungchan, anche lui imbarazzato, mentre salutava la principessa. Kaila guardò entrambi e si allontanò insieme alla nipote.
<<Scusa se ti ho disturbata, non volevo minimamente rovinare il momento.>> Disse dispiaciuta la ragazza dai capelli rossi, facendo fermare di colpo la principessa.
<<Non ti preoccupare, mi dispiace che tu abbia visto quella scena...un po' troppo...romantica?>> Chiese ridendo mentre la guardava.
<<Marina...io so cos'è l'amore.>> Disse ridendo, mentre la guardava divertita. Era normale per lei chiedere quelle cose, dato che le loro emozioni non erano esternate come gli umani.
<<Scusa zia, devo ancora capire...>> Rispose la principessa mentre si grattò leggermente la nuca per l'imbarazzo.
<<Zia? Wow...mi devo abituare ad essere chiamata in quel modo.>> Disse guardando la nipote ridendo di nuovo. <<Del resto se mettessi a confronto i miei anni azulliani con quelli terresti dovrei essere più grande di te di sei anni.>> Concluse la ragazza dai capelli rossi.
<<What?>> Disse sorpresa da quelle parole. <<Scusa ma mio padre quanti anni terrestri dovrebbe avere?>> Chiese curiosa e un po' preoccupata sull'età del padre.
<<Ne dovrebbe avere quasi quarantatré anni.>> Rispose sicura la zia pensandoci un pochino prima di dare quella risposta. Marina la guardò molto sorpresa ancora una volta. <<Perchè sei sorpresa nipote>> Chiese un po' confusa per quello sguardo. 
<<Mamma ha quasi cinquant'anni...>> Rispose a bassa voce guardando per terra per poi guardare su con gli occhi lucidi, mettendosi una mano sulla bocca.
<<Perchè stai per piangere?>> Chiese preoccupata Kaila. Marina mosse la mano dicendo di "no" e poi si tolse la mano dalla bocca iniziando a ridere. La zia la guardò e rise un po' confusa per quella risata, che alla fine si rivelò essere molto contagiosa.
<<Papà è fissato per le donne più grandi!>> Disse continuando a ridere mentre cerca di reggersi in piedi e mantenendosi in fine a Kaila che iniziò a ridere anche lei per la risposta della nipote. <<Oddio sto morendo zia! Papà è il toy-boy della mamma!>> 
Le due ragazze continuarono a ridere fino a farsi uscire le lacrime dagli occhi. Non ci avevano mai pensato che Kaiden, o Riccardo, fosse fissato con le donne più grandi di lui. 
<<La prima identità di Kaiden, fu un ingegnere sulla colonia americana. Lui non lo ammetterà mai ma, si era innamorato di una donna con un carattere molto simile a quello di tua madre. La cosa che ti farà ridere è che in quel periodo la sua età era quella di un ragazzino diciassettenne, e la donna aveva più o meno trent'anni.>> Disse Kaila ridendo alla fine di quel piccolo discorso, vedendo successivamente la nipote ridere e sedersi per terra per il troppo ridere. Entrambe continuarono a ridere senza fermarsi per qualche minuto e dopo poco sentirono qualcuno tossire. Alzarono lo sguardo e si trovarono davanti sia Kaiden che Gloria. Le due ragazze si alzarono di scatto e li guardarono.
<<Vi siete divertite a parlare male di me?>> Chiese l'uomo guardando entrambe, che nel frattempo avevano lo sguardo rivolto verso il basso. 
<<Scusa...>> Risposero entrambe mentre trattenevano le risate. Gloria le guardò prima di mettersi una mano sulla bocca per cercare di non ridere insieme a loro. Kaiden la guardò e le diede una leggera gomitata sul braccio, che fece immediate ritornare seria la regina. 
<<Ora, Kaila tu vai da Alex ed Alec per prelevare i campioni di sangue che dovrai poi esaminare. Tu invece signorina cara, verrai con me. Da oggi inizia il tuo addestramento. Dobbiamo aiutarti a stabilizzare questi poteri con queste emozioni così forti.>> Disse l'uomo guardandole e sospirando a fine discorso. La figlia lo guardò e annuì un po' triste per quelle parole dato che non era mai riuscita una singola volta a capire come comandare quei poteri, che si manifestavano spesso con la sua rabbia e che soprattutto prendevano il sopravvento con quell'emozione, facendo intervenire le persone che amava, che rischiavano spesso la loro vita pur di farla calmare. Kaila guardò la nipote e sorrise prima di abbracciarla.
<<Ehi, ti ricordo che ti possiamo sentire qui...>> Sussurrò a Marina prima di indicare la fronte. <<Non ti preoccupare sciocchina. Anche io e tuo padre non sapevamo come usare i poteri, ma grazie ad un addestramento, abbiamo compreso come gestirli in maniera positiva. questi che hai non sono poteri, ricordatelo, sono un'estensione del tuo essere.>> Disse la ragazza sorridendo.
<<Va bene, ci proverò zia.>> Sussurrò in risposta a quelle parole, che l'avevano leggermente tirata su di morale. Marina lasciò Kaila andare nella parte opposta alla sua, salutandola con la mano ed un sorriso positivo sulle labbra.
Non appena Kaila entrò nella base medica della colonia, vide da lontano un uomo in camice da medico. L'aveva visto da lontano quando era arrivata alla colonia con il fratello. Improvvisamente sentì il pensiero di Alex da lontano e capì che era in quelle stanze, proprio dove il dottore era appena entrato. Seguì l'uomo e gli tenne la porta, guardandola un po' perplesso. 
<<Oh zia, sei qui!>> Esultò Alex sorridendo non appena vide Kaila entrare nella stanza insieme al dottor Smith. Guardò l'uomo e rise. <<Dottor Smith gli presento mia zia Kaila, sorella di mio padre e.…superstite azulliana.>> Disse sorridendo e presentando la ragazza a fianco del dottore, che guardò dalla testa ai piedi ridendo.
<<Piacere di conoscerla signorina Kaila, sono il dottor Smith Eric, capo dottore della base medica della colonia. Scusi la mia intromissione e magari la mia immensa scortesia ma, non sembra minimamente...diversa da noi...>> Disse l'uomo mentre guardava la ragazza accanto a lui, che rise leggermente.
<<Mio caro dottore, gli azulliani e gli umani non sono diversi fisicamente. L'unica cosa che ci differisce è il fatto che possiamo respirare sott'acqua e.…cambiamo il nostro aspetto in essa.>> Disse Kaila guardandolo in maniera divertita da quelle parole che effettivamente facevano un po' capitolino nella mente anche dell'altro dottore, accanto al nipote. <<E si, abbiamo un possibile antenato in comune dottor Weber. Anche il nostro pianeta in qualche modo ha subito un attacco da un meteorite con gli stessi materiali del vostro meteorite.>> Rispose Kaila mentre sorrideva ad Alec, che non immaginava quella risposta, che effettivamente si era posto nella propria testa. <<Sì, posso leggere nel pensiero e ti prego Alex...smettila di pensare a quello che stai pensando...>> 
Alex guardò la zia, sorridendo con le guance rosse mentre il proprio ragazzo lo guardava confuso. Improvvisamente però lo sguardo di Kaila si fermò su gli occhi del dottor Smith e la ragazza improvvisamente arrossì di colpo. Entrambi gli sguardi si posarono per terra facendo calare un momento d'imbarazzo fra i due. 
<<Zia questi sono i campioni di sangue che hai richiesto.>> Disse cercando di eliminare quel momento d'imbarazzo tra Kaila ed Eric. La ragazza non appena si riprese da quel momento, afferrò le provette di sangue dalle mani del dottor Weber e lo guardò sorridendo. 
<<Vuoi venire con me? Andiamo ad analizzare insieme questo sangue?>> Chiese guardandolo mentre sorrideva ed il nipote non rinunciò ad annuire e dire un piccolo "sì" nella propria testa, in modo da farlo sentire solo alla zia. Alex si alzò dalla sedia e prese sottobraccio Kaila, che rimase lievemente sorpresa per la cosa, ma sorrise felice per essere stata accettata da entrambi i nipoti. Quando il fratello le disse che era nato Alex, era felice, anche se sapeva benissimo che il nipote serviva per diventare in qualche modo uno strumento vendicativo a causa degli Johd. Dopo un paio d'anni, Gloria diede alla luce Marina, che mostrò da subito i suoi poteri. Kaila era diventata zia vedendo da lontano quelli che erano i due bimbi o incontrandoli raramente, ma poi facendo dimenticare in qualche modo quei ricordi su di lei. Quando succedeva, cadeva in un profondo sconforto e soprattutto nella solitudine più assoluta. Era spesso sola nel laboratorio ed usciva quasi sempre di nascosto per nuotare in zone non tracciate dai radar delle colonie. Era l'unico modo per non essere scoperta dagli umani, da non essere soggetto di numerosi esperimenti e soprattutto di domande. Il fratello gli aveva detto che gli esseri umani erano buoni, ma aveva sempre paura di come altre specie aliene potessero reagire a loro due. Notò come gli umani sfruttarono le risolse naturali del pianeta, non attaccando Azullia come fecero i Johd, anzi vide come i terrestri studiavano l'ambiente che li circondava, sfruttandolo al minimo. Si fidava degli umani, però era da sempre stata cauta e voleva continuare ad esserlo. 
Nel frattempo, Marina era in superficie insieme a Kaiden, il quale aveva in mente solo una cosa: aiutare la figlia a non fare male alle persone che la circondavano. Sapeva, ed aveva provato sulla propria pelle, quella sensazione orrenda. I poteri che aveva erano difficili da poter gestire da soli e l’azzulliano sapeva benissimo cosa significasse. Aveva ancora difficoltà a gestirli, soprattutto con le emozioni terrestri che influenzavano quelle azulliane. La rabbia che provava era accumulata dagli anni di esperimenti che le venivano fatte da quello Johd ed avevano ingigantito l'emozione negativa dentro di lei e ovviamente quei poteri si erano completamente lasciati sopraffare da essi. 
<<Quindi, cosa dovrei fare?>> Chiese Marina guardando il padre ed aspettando che le dicesse qualcosa.
<<Allora, la prima cosa è parlare. Cercherò di capire i tuoi ricordi e...Marina, io voglio rimediare per quello che ho fatto a voi, ed è stato un errore che con delle semplici parole non possono essere cancellate.>> Disse l'uomo guardandola.
<<Papà, l'ho capito. Penso che tutti questi anni mamma è stata soggiogata da due persone e tu nel tuo piccolo avevi un obiettivo, ma per cause esterne si è trasformato in qualcosa di puramente negativo nei nostri confronti. >> Disse la ragazza guardando il padre con occhi sinceri e pieni di comprensione.
<<Sì e no. Io volevo fare qualcosa di orribile, ovvero vendicarmi e vi ho diciamo dato alla luce per poter uccidere chi ha fatto del male al mio popolo. Se non fosse per Kaila non sarei qui a parlarti così tranquillamente.>> Disse sospirando mentre si sedeva tranquillo sul prato verde scuro. <<Sai quella pietra che voi umani avete trovato per caso, diciamo non è stato proprio un caso che la trovaste. Vi ho aiutati io a trovarla e quella pietra per noi azulliani è stato il motivo della nostra fine.>> 
<<Cosa intendi?>> Chiese la principessa guardando il padre, mentre si sedeva sul prato dell’isola della colonia.
<<L'azullite è una pietra che ci aiuta a guarire ed è una sorta di siero dell’immortalità. Kaila quando sono arrivato con il braccio rotto, ha guarito non solo il braccio ma le mie emozioni, facendole ritornare come prima.>> Disse Kaiden sorridendo. <<Ancora non ho capito come fosse stato possibile che questa pietra sia stata utile per fabbricare armi e navi Johd.>> Continuò mentre si sedeva accanto alla figlia.
<<Gli unici che possono rispondere a questo enigma sono gli anziani. Loro hanno i documenti e la storia intera sulla Terra e sul perché siamo qui su Azullia.>> Disse Gloria mentre guardava entrambi.
<<Sicura sia una buona idea?>> Chiese Marina un po' titubante per quella proposta data dalla madre. 
<<Non penso ma è l'unica soluzione che ho trovato...>> Rispose Gloria, speranzosa su quella soluzione. <<Ed ho anche un'altra proposta...>> Disse sorridendo mentre guardava il marito.
<<No Gloria, non posso farlo. Ho promesso di non entrare più nella tua mente.>> Disse l'uomo alzandosi e guardando la moglie. <<Io ti ho usata per anni e non voglio fare una cosa che ho fatto prima, che ti ha provocato danni psicologici., quindi mi rifiuto.>>
<<Riccardo, io...ti voglio bene e voglio solamente ricordare quei momenti in cui non ero io, quando tu eri nella mia mente.>> Rispose sicura di sè la regina, mentre Kaiden la guardava con occhi pieni di tristezza. Sentiva i suoi pensieri e sentimenti, e stava completamente comprendendo il suo volere quei ricordi, anche se negativi. L'uomo guardò Marina e si grattò la nuca, sentendosi in enorme difficoltà.
<<Papà fallo...non sei tu che decidi, ma mamma. Suo il corpo, sua la mente e sue le responsabilità.>> Disse la ragazza guardando la madre sorridendo e vedendola sorridere e prendere la mano di Kaiden. L'uomo la guardò e sospirò sentendosi spinto al muro da entrambe le donne davanti a lui. Si avvicinò a lei e mise la fronte su quella della moglie. Facendo ciò i ricordi della regina ripresero a fluire nella sua testa facendola piangere.
<<Gloria, qualsiasi ricordo brutto che hai, volevo dirti ch->> L'uomo venne interrotto dalle labbra della donna, mentre la figlia li guardava stupita per quel gesto improvviso della madre. 
<<Zitto e ascoltami. Non hai fatto niente di male, hai solo agito per causa mia. Hai assorbito le mie emozioni.>> Mormorò la regina sulle labbra dell'uomo, che era diventato di pietra per quel bacio improvviso. <<Pensavamo fossi stato tu a cancellare le mie emozioni, ma le hai assorbite diventando in quel modo. E le mie emozioni->>
<<Non sono state cancellate per colpa mia.>> Sussurrò sorridendo mentre lanciò un sospiro di sollievo.
<<Che vuoi dire papà?>> Chiese Marina un po' scioccata ed allo stesso tempo confusa.
<<Ho subito un incidente tempo fa, ero con mio padre e l'ultimo ricordo è lui che mi disse alcune parole in una lingua sconosciuta. E da quel momento mi ricordo che ero senza emozioni e mi sentivo in gabbia. Mi ricordo Minho che mi chiese cosa mi fosse accaduto e Riccardo...tu hai cercato di entrare nella mia testa, ci sei riuscito ma->> Raccontò prima di guardare il marito e sorridere.
<<Ma sono stato contagiato da quei sentimenti negativi. Già...>> Finì le parole della moglie sorridendo.
<<Quindi è stato lo Johd che ti ha fatto diventare in quel modo, non papà?>> Chiese la principessa.
<<Esatto. Il Johd ha solo...messo un virus nella mamma per potermi attaccare, come se avesse già capito che ero un azulliano.>> Disse Kaiden mentre guarda la regina che era sconvolta quanto lui per quella semplice deduzione. 
<<Tu dici che mio padre ha fatto una cosa del genere?>> Chiede guardando il marito.
<<Gloria tuo padre è un Johd! Lui ti ha fatto del male, anzi, ci ha fatto del male. Ha fatto del male a te per fare del a me e poi di conseguenza ai nostri due figli.>> Disse un po' arrabbiato. Marina si avvicinò al padre e gli prese la mano per tranquillizzarlo. Kaiden guardò la figlia e sorrise. <<Lo sai cosa hai appena fatto?>>
La principessa guardò spaventata il padre, pensando volesse picchiarla o farle del male, ma fece tutto tranne che quello. L'abbraccio piano e sorrise in maniera dolce.
<<P-Papà?>> Mormorò sorpresa per quella situazione.
<<Hai appena usato i tuoi poteri, piccola di papà.>> Disse tutto fiero della figlia. <<Però dobbiamo esercitarci. I poteri li usi solo quando ti capita di usare emozioni negative o positive. Devi imparare ad usare quei poteri sempre e a tuo piacimento senza che le emozioni vengano coinvolte in tutto ciò.>> Spiegò l'azulliano guardando Marina che era perplessa da quelle parole.
<<Io..io non so come fare...>>Mormorò con la voce titubante. 
<<Ti aiuterò. Sono qui per questo piccolina.>> Disse accarezzandole piano la guancia. La ragazza annuì e sorrise guardando poi la madre, che era preoccupata per i suoi poteri e che potesse fare male a qualcuno o che le venisse fatto del male. <<Gloria, non farà del male a nessuno e soprattutto ci sono io.>> Disse l'uomo guardando la regina, che sospirò e guardò la figlia. 
<<Mamma tranquilla, papà mi aiuterà.>> Disse rassicurando la donna, anche se sapeva benissimo che sarebbe successo qualcosa. I suoi poteri erano troppo grandi e lo sapeva da sempre. Ogni volta che provava da sola a contenerli sentiva una paura immensa ed esplodevano. Una volta accadde in bagno. Era in vasca e quando scoprì che poteva respirare sott’acqua notò le sue mani illuminarsi, così volle provare a fare qualcosa con l’acqua. Sollevò lentamente una bolla d’acqua ed improvvisamente sentì una vocina dentro di lei che le diceva che poteva fare del male a qualcuno, insinuandosi in lei, facendo in modo che la sua paura prendesse il sopravvento, facendo esplodere la vasca, procurandosi dei piccoli graffi non lasciando nessuna cicatrice visibile. Da quel momento in poi non usò i suoi poteri volontariamente, ma solo involontariamente, quindi con i problemi di gestione della rabbia.
La ragazza guardò il padre ancora una volta e sorrise, perché sapeva che le stava leggendo la mente.
<<La prima cosa che vorrei che facessi è pensare al fattore paura. Pensa in modo opposto. Con questi poteri anziché fare del male a qualcuno potresti proteggerlo, un po’ come hai fatto con me quando stavo attaccando Seungchan.>> Disse l’uomo guardandola che arrossiva un pochino. <<Pensa che devi proteggere le persone che ami e che non farai nulla a nessuno.>>
<<Non mi fido dei miei poteri, credo che siano troppo grandi da poter essere gestiti da qualcuno che va in panico…credo?>> Disse incerta la ragazza verso l’uomo di fronte a lui.
<<Marina…vieni, andiamo vicino l’acqua.>> Rispose il padre mentre prendeva la mano della figlia e la portò vicino all’acqua. La guardò e con una mano sollevò una bolla d’acqua per poi rilasciarla con facilità. <<Provaci, come hai fatto tempo fa. Non tutti gli azulliani hanno questi poteri, pochi riescono a controllare l’acqua e pochi possono avere il controllo sulla mente altrui. Tutti possiamo respirare sott’acqua, ma pochi hanno poteri. Coloro che svilupparono questi poteri vennero chiamati kahin, che nella nostra lingua vuol dire speciali.>> Spiega mentre guarda la figlia. <<Noi due siamo dei kahin e fino a questo momento ne sono esistiti pochi. All’inizio i kahin venivano venerati come degli dèi, ma col tempo gli speciali si diffusero maggiormente e venimmo messi nei posti dove potevamo sfruttare al massimo le nostre capacità. Venni messo a capo delle truppe speciali e delle possibili relazioni extrazulliane. Quando gli Johd vennero fui il primo a comunicare con loro, facendolo con il pensiero.>> Concluse Kaidan. Marina sentì tutte le parole del padre senza fiatare e poi lentamente alzò il braccio aprendo la mano. Ispirò profondamente e chiuse gli occhi concentrandosi con tutta sé stessa. Non appena riaprì gli occhi, essi cambiarono diventando azzurri cielo, vedendo una bolla d’acqua palesarsi davanti a lei.
<<E-e ora? Papà…che faccio?>> chiede la principessa in completo panico. L’uomo rise un pochino e la guardò.
<<Ora cerca di deformarlo in qualcos’altro, come ad esempio una freccia e prova a scagliarla verso quell’albero.>> Disse guardando la figlia e poi vedendola concentrarsi e vedere piano la bolla d’acqua prendere una forma diversa, non di una freccia ma di una specie di lancia e cercò lentamente di farla volare verso l’albero. Quando colpì l’albero, sempre lentamente, la lancia anziché bucare l’albero crollò la struttura acquea vicino ad esso. La principessa sospirò e guardò il padre.
<<Che si fa?>> Chiese la ragazza facendo un’espressione molto arrabbiata con sé stessa.
<<Ci riproviamo, fino a quando non riesci. La chiave per il successo è il costante esercizio.>> Rispose l’uomo tutto felice. <<E smettila di pensare di essere un fallimento tesoro, ti leggo nel pensiero quindi finiscila.>>
<<Va bene...>> Disse la ragazza prima di sbuffare. Mise di nuovo la mano davanti a sé e stava per riprovarci quando vide alcune bolle salire in superfice. Guardò emergere qualcuno dai capelli rossi e con la pelle squamata come la sua ma di colore viola e azzurra. La ragazza guardò il padre, che rise e ricambiò lo sguardo.
<<Sorellina tranquilla sono io!>> Disse quel ragazzo squamato seguito poi da sua zia Kaila.
<<Alex? Ma…come…cosa, non capisco.>> Chiese Marina completamente confusa per quella situazione.
<<Abbiamo i risultati fratello!>> Disse la ragazza sorridendo felice.
<<Oh, lo vedo!>> Dice Kaiden andando ad abbracciare il figlio tutto felice. <<Non sei un kahin, ma comunque sei un azulliano.>>
<<Quindi puoi respirare sott’acqua e nuotare come un pesce?>> Chiese la principessa.
<<A quanto pare sì e non chiamarmi pesce, sirenetto va meglio.>> Disse ridendo mentre guardava la sorella che stava sorridendo felicemente per quel momento.
<<Queste sono le analisi.>> Disse Kaila passando un supporto digitale al fratello maggiore. <<Come leggi, il suo DNA è incrociato come quello di Marina però a differenza sua, Alex non ha dei poteri speciali come i tuoi.>>
<<Quindi non posso controllare né l’acqua né leggere del pensiero.>> Disse Alex guardando la sorella, mentre prendeva lentamente la sua mano. Marina lo guardò e sorrise dolcemente guardando il fratello in quel modo. Sembrava diverso ma sicuramente si sentiva più vicino a lei di quanto lo fossero prima. <<Però perché non si sono presentati tempo fa?>> Chiese il figlio al padre.
<<Molte volte i poteri si presentano quando meno te lo aspetti. Quelli di Marina si sono presentati quando gli ho fatto l’analisi del sangue quando aveva più o meno sei mesi, i tuoi magari si sono attivati tramite quello che è successo a tua madre o a quello che è successo a Seungchan. Non possiamo saperlo con certezza, ma potrebbe essere successo in questi giorni, in cui hai subito uno stress emotivo enorme per la tua metà azulliana.>> Rispose Kaiden al figlio che era molto perplesso all’inizio, ma alla fine comprese la situazione. <<No Alex non è per quel motivo e smettila…te ne prego…>> Disse l’uomo mentre sospirava mettendo poi le mani sui propri fianchi. <<Perché ho i figli perversi…>> Mormorò andando dalla sorella e vedendo i dati sul supporto digitale.
<<Ma..non è vero..>> Disse Alex mentre ritornava lentamente al suo stato umano. <<Glielo puoi dire lui?>> Chiese alla ragazza mentre arrossiva. <<Marina non dirmi che hai fatto qualcosa con Seungchan?>>
<<Non ha fatto nulla, sono arrivata in tempo nipotino mio. Non è successo nulla sul tuo bellissimo letto.>> Disse ridendo Kaila mentre guardava la nipote che si grattava la nuca imbarazzata. Alex sospirò e la guardò ridendo.
<<Sorellina mi dispiace ma non potevi, non avevo preservativi in camera da poterti prestare.>> Disse serio a Marina, che gli schiaffeggiò un braccio molto forte. <<AHI! Ma non ho detto nulla di male!>> Urlò Alex mentre si accarezzava il braccio per il dolore. Kaiden e Kaila guardavano e ridevano per la scena, fino a quando l’uomo non si fermò di scatto e si guardò in giro.
<<Ragazzi venite qui!>> Disse quasi urlando il re, preoccupato, e vedendo i due figli avvicinarsi a lui, mettendoli poi dietro di sé. <<Sento qualcuno nelle vicinanze.>> Mormorò ai due ragazzi mentre sollevava diverse palle d’acqua facendole diventare dei piccoli aghi. I tre ragazzi si misero dietro di lui guardandosi in giro.
<<È lì!>> Disse indicando dietro un albero in lontananza Marina. Kaiden si girò di scatto vedendo un ombra simile al principe Giorgio, il padre della regina Gloria, dietro un albero che li fissava in maniera molto inquietante. Senza pensarci due volte lanciò quelle frecce d’acqua che aveva creato con i propri poteri dove c’era l’uomo, ma scomparì improvvisamente nel nulla, come se si fosse teletrasportato.
<<Non è possibile, è come sparito nel nulla.>> Disse Marina completamente sconvolta.
<<Come facciamo a seguirlo se compare e scompare dal nulla?>> Chiese Alex al padre mentre si guardava intorno a sé, cercando il nonno, che ormai non lo considerava tale.
<<Papà, è possibile che tra i poteri ci siano quelli di sentire e vedere da lontano?>> Chiese Marina guardandolo, il quale era completamente scioccato da quella domanda.
<<Puoi sentire le presenze esterne, ma queste capacità non sono minimamente azulliane…>> Rispose l’uomo guardando sbalordito la figlia.
<<Sarà un potere derivante dalle capacità Johd.>> Disse Alex guardando la sorella. <<Penso…che queste capacità di super udito e super visione le abbia anche io…>>
<<Perché non me l’hai detto?>> Chiese un po’ arrabbiata Kaila.
<<Non sapevo se fosse a meno una capacità normale oppure…esterna…>> Disse imbarazzato dalla situazione. Improvvisamente il suo dispositivo elettronico tascabile suonò, mostrando il nome “mamma”. Rispose alla chiamata e si palesò davanti a lui una riproduzione elettronica della regina. <<Dicci tutto mamma!>>
<<Penso che dobbiate venire subito dentro.>>Disse Gloria al gruppo.

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