El Diablo - Storie di un Pistolero

di Doctor Nowhere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** El Diablo - Il Pistolero dagli Occhi Grandi ***
Capitolo 2: *** El Diablo 2 - La Fattoria in Fiamme ***



Capitolo 1
*** El Diablo - Il Pistolero dagli Occhi Grandi ***


Buenas noches, chicos! Sono avanzati un po' di fagioli?

Che facce tese, figlioli. Sembra che abbiate visto un fantasma. Su, su. Abbiamo ancora un po' di whisky e c’è una splendida Luna piena. Il capo ci raggiungerà entro domattina, e prima del tramonto saremo impegnati a spartirci la paga.

Eddie, ragazzo mio, sei già uno scheletro, sei proprio sicuro di non voler mangiare altro?

Va bene, ho capito.

Carson, per favore, ravviva la fiamma. Conosco proprio la storia perfetta per rinfrancare i vostri poveri spiriti abbattuti. Vi metterà dell’umore giusto.

Dunque, dunque.

Tanti anni fa, in un paesino chiamato Santa Làgrima… il nome vi è familiare, nevvero? Dicevo, a Santa Làgrima viveva un contadino. Un brav’uomo, che come tanti si spezzava la schiena su una terra sabbiosa e arida per portare il pane in bocca alla sua mujer e al suo niño. Una vita dura, aspra, ma onesta. Il brav’uomo non aveva mai fatto un torto a nessuno, non ne sarebbe stato capace. Aveva solo un viziaccio. Ogni Domenica che il Signore mandava in terra se ne andava al Saloon, e lì beveva e giocava finché non aveva del tutto svuotato le tasche. Perdeva un po' il controllo, alle volte, ma tornava sempre a casa prima del tramonto.

Capita una volta, però, che non ci torna da solo. C’è uno straniero con lui, un uomo alto con un cappellaccio nero e una cicatrice sulla guancia, che tiene la sua mano ben stretta sulla camicia del brav’uomo. La mujer lo riconosce subito. È l’uomo che tutti conoscono come el Diablo, uno spietato bandito da poco arrivato in città.

Che cosa era mai successo? Beh, è semplice. Il brav’uomo aveva bevuto un po' troppo, e aveva sfidato lo straniero a una partita di poker. El Diablo gli ha portato via anche la camicia… beh, in realtà gliel’ha lasciata addosso, ma solo perché era troppo sudicia.

Non era la prima volta che il brav’uomo finiva in debito e subito si mette a dire che pagherà, pagherà, lo ha sempre fatto.

Ma el Diablo non ci sta.

Presto lascerà il paese, dice, e non sa se o quando ritornerà. Vuole i suoi soldi, e li vuole subito.

Il brav’uomo prova a dirgli che non ha il becco di un quattrino, ma il pistolero non ci crede. Quindi senza dire una parola lo trascina fino alla sua casupola, e comincia a mettere tutto a soqquadro. Spacca gli armadi, rovescia per terra le posate e i vasi, taglia in due il materasso col suo coltellaccio. Ma non trova un soldo.

Intanto il povero niño si è messo a piangere. Aveva sei anni soltanto, tenetelo a mente. La mamita lo prende in braccio e gli canta una ninnananna per tranquillizzarlo. Il niño continua a singhiozzare, però fa silenzio. E guarda il pistolero con degli occhi grandi grandi.

El Diablo, resosi conto che in quella baracca non c’è neanche un centesimo bucato, si ferma in mezzo alla piccola cucina. Il brav’uomo lo implora, con le lacrime agli occhi, lo supplica, gli promette che gli ridarà i suoi soldi, glieli ridarà…

Un colpo di pistola risuona nella casetta.

Un foro compare sul petto del brav’uomo proprio all’altezza del cuore, con un rigolo di sangue che scende giù.

Il pistolero sputa per terra. L’altro crolla al suolo con un tonfo sordo.

La mujer, alla vista del marito, perde la ragione. Lascia cadere il figliolo e si getta su un coltello che le era caduto vicino. Impugnata quell’arma, urlando disperata, si getta sul Diablo, che la fredda senza neanche un sospiro.

Il piccolo sussulta, ma non emette un suono. Nella casa c’è un silenzio di tomba, interrotto solo dalla campana del paese che batte l’ora. El Diablo si avvicina al niño, e lo guarda. Gli occhi di ghiaccio del pistolero fissi in quelli grandi grandi del piccino. Senza dire una parola, el Diablo rinfodera la pistola e se ne va.

No, non è finita la storia, ho solo… bisogno di sciacquarmi la gola. Hernesto, passami la tua borraccia.

Glub, glub.

Aahh. Gracias, muchacho.

Allora, il niño. Che ne è stato di lui? A Santa Làgrima avevano tutti tanta paura di quell’assassino che nessuno ha osato prendersi cura del piccoletto. Iniziarono a dire persino che c’avesse il malocchio. Finì per strada, a chiedere l’elemosina.

Sarebbe di sicuro morto con indosso degli stracci consumati, se di lì a qualche tempo non fosse passato per il paese un altro pistolero. Costui, per fortuna del marmocchio, era un rivale del Diablo, che lo aveva azzoppato in una sparatoria alcuni mesi prima.

Questo… chiamiamolo Gringo… vede il ragazzetto. I paesani gli raccontano la sua storia e lui, senza pensarci su due volte, lo raccatta come fosse un randagio qualsiasi. Nessuno ha il coraggio di obiettare.

Innanzitutto Gringo gli offre un buon pranzo, al niño, come non mangiava da settimane. Avreste dovuto vedere come si rimpinzava! Si riempiva la bocca finché le guance non sembravano sul punto di scoppiare, poi inghiottiva, stava male, vomitava e poi si ingozzava di nuovo. Gringo prova a dirgli di mangiare piano, ma el niño non lo ascolta, no, è come se avesse paura che quel cibo stesse per essergli portato via, o che sparisca nel nulla.

Poi Gringo lo fa lavare. Aveva tanta polvere sul volto che se lo aveste incontrato nel deserto non lo avreste mai trovato in mezzo alla sabbia! E i pidocchi, poi! Ne aveva in testa un reggimento intero. Centinaia, vi dico.

Infine, Gringo gli dà una scelta. Gli dice che può portarlo a un monastero non molto lontano. I frati laggiù sono famosi per la loro carità, lo accoglierebbero, lo accudirebbero, forse lì potrebbe perfino imparare a leggere e scrivere. Oppure… oppure potrebbe portarlo con sé, comprargli una pistola, insegnargli a sparare e metterlo di fronte all’uomo che gli ha ucciso la famiglia.

Che avreste fatto, voialtri? Pensate se vi avessero ammazzato il vostro papi e la vostra cara mamacita. Ci scommetto i pochi denti che mi sono rimasti che anche voi sareste saltati a cavallo col Gringo in cerca di vendetta. Non trovi, Pedro? E tu Johnny? Ne ero certo.

Passa qualche anno. El Diablo ha fatto perdere le sue tracce. L’ha fatta finita con le rapine e gli ammazzamenti. Perfino i più accaniti cacciatori di taglie dello Stato hanno ormai rinunciato alla sua sostanziosa taglia.

Il niño è diventato un ragazzo, si è fatto alto, gli è spuntata la barbetta, e ha imparato a sparare. E dannatamente bene, devo dire. Sa lanciare una moneta e svuotare il revolver prima che tocchi terra. Sa dove piazzare un colpo perché il suo bersaglio muoia all’istante, e sa dove invece un proiettile può causare una morte lenta senza possibilità di cura.

E la sua mira… piazzate sei bottiglie a venti passi da lui e le abbatterà tutte quante anche controsole.

È quasi un’altra persona rispetto all’orfanello che era quando l’ha trovato Gringo, ma ha mantenuto gli stessi occhi. I suoi occhi sono rimasti grandi e aperti, come se guardasse sempre il mondo con stupore. Come se gli avessero appena mostrato qualcosa di meraviglioso e sorprendente, oppure come se qualcuno gli avesse posto un indovinello difficilissimo, e lui fosse proprio sul punto di risolverlo.

Ad ogni modo, un bel giorno i due caballeros si fermano in un paesino sperduto. Vanno a far compere allo spaccio, e alle loro domande il mercante dice loro che in effetti un uomo con una certa cicatrice sulla guancia si è comprato un ranch non troppo lontano. E che ora vive lì, isolato da tutto e da tutti.

I due allora spronano i cavalli per tre giorni e tre notti, fermandosi giusto per dormire, per mangiare e per pisciare. Quando la fattoria compare davanti a loro, quasi non sembra vero.

Ecco! Sotto il Sole cocente c’è un uomo piegato sull’aratro. Non indossa più il cappellaccio nero, i suoi capelli si sono ingrigiti, non porta più la pistola, ma ha gli stessi occhi di ghiaccio e la stessa cicatrice sul volto. Appena li vede arrivare digrigna i denti. Poi riconosce il ragazzo, e sbianca. Non dice una parola. Ha forse capito che non ha argomenti per implorare pietà? Potrebbe forse chiedere di prendere almeno la pistola? Ma il brav’uomo di Santa Làgrima non aveva una pistola quando l’ha ammazzato come un cane.

A rompere il silenzio, il cigolio della porta. Sulla soglia compaiono una mujer grassoccia con parecchie rughe sulla fronte, e tra le sue braccia un niño, non più grande di quello rimasto orfano tanti anni prima.

Gringo si accende un mezzo sigaro e si scansa. Sa bene che quel momento non appartiene a lui.

Il ragazzo dagli occhi grandi si fa avanti. Nel volto della mujer riconosce quello di sua madre. Nel niño non può non rivedere tutta la sua vita.

Il dolore della sua famiglia massacrata davanti ai suoi occhi grandi.

La solitudine dell’abbandono.

E poi la rabbia, quella furia cieca che lo ha divorato da dentro come un maledetto tumore per tutti quegli anni. La sua mano, a mezzo centimetro dall’impugnatura della sua Colt Peacemaker, trema.

Per un istante, uno di quegli istanti infiniti in cui la vita e la morte danzano in equilibrio sul filo di un rasoio, non sa cosa fare.

Poi chiude gli occhi.

Tira un lungo sospiro.

Ha deciso.

Due colpi di pistola risuonano nella vallata deserta. Il primo è per il niño, il secondo per la mujer.

L’uomo che un tempo fu el Diablo guarda con gli occhi sbarrati. Prova a urlare, ma gli escono solo mugolii strozzati. Molla l’aratro e corre dai cadaveri ancora caldi. Si inginocchia sul sangue appena versato e li abbraccia, come se potesse ridar loro la vita che gli è stata appena strappata.

El Gringo resta immobile, sulla sella. Fissa il suo pupillo. Stavolta è lui ad avere gli occhi grandi e pieni di sorpresa.

Risuona il terzo colpo, quello per l’uomo con la cicatrice sulla guancia. Allo stomaco, dove ci puoi mettere anche mezza giornata abbondante per tirare le cuoia, e dove neanche il miglior dottore del mondo può far niente per salvarti.

Il ragazzo sputa per terra, poi rimette la pistola nella fondina. Inclina la testa di lato. I suoi occhi sono ancora spalancati, ma le sue labbra, aperte in un leggero sorriso, dicono chiaramente che ha trovato la risposta all’enigma che lo tormentava.

Non c’è molto da dire su quello che accadde dopo.

I caballeros hanno dato alle fiamme la fattoria e se ne sono andati.

Sapete… il ragazzo non ha preso a quell’uomo solo la sua famiglia e la sua vita. Senza neanche volerlo, gli ha rubato persino il nome! Da quel giorno, infatti, cominciarono a chiamare lui el Diablo.

Non devo essere io a dirvi che cosa ha fatto da lì in poi. Si è rimesso in viaggio, e ha assoldato un gruppo fidato di fuorilegge e desperados, creando la banda più inarrestabile che si sia mai vista in tutto il Texas.

Vedete, muchachos… quel ragazzo ha capito qualcosa di molto importante quel giorno. Ogni orfano che un pistolero come noi si lascia alle spalle è una miccia accesa su un candelotto di rancore, e chi può dire quando si deciderà a esplodere.

Quindi, quando domani accompagneremo il capo a Santa Làgrima, non lasciatevi impietosire dagli sguardi pieni di lacrime dei niños. Per ogni pallottola che non sparerete vi ritroverete una pistola carica puntata contro in futuro. Ah, inutile dirvi che domani il capo potrebbe essere un po'… irritabile. Sapete, è la prima volta che fa ritorno a casa.

Accidenti, che ora che si è fatta! Meglio se vado a coricarmi, altrimenti domani la gamba mi uccide. Non sono più giovane come quando ho raccattato quell’orfanello dalla strada.

Buenas noches, chicos!

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Capitolo 2
*** El Diablo 2 - La Fattoria in Fiamme ***


"Oi, vecchio."

"Oh… Chico, sei tu. Ben… Ben arrivato"

"Dormivi?"

"No, no stavo solo… riposando un po' gli occhi."

"Per domani?"

"Tutto pronto. I cavalli, le munizioni… l’umore degli uomini. Ha pensato a tutto il tuo vecchio gringo. Credimi, chico, tempo una settimana e la cavalcata del Diablo e dei suoi desperados sarà sulla bocca di tutti i pezzenti dello Stato"

"…"

"Ehi, chico…va tutto bene?"

"Tutto a posto, vecchio"

"Ragazzo mio… ti conosco da quando eri piccolo così. Non puoi mentirmi. Quando ti mordi il labbro vuol dire che c’è qualcosa che ti turba. Avanti, ragazzo. Riguarda forse il colpo di domani?"

"No, no… È una questione iniziata alcuni mesi fa, in realtà. Quando ci siamo separati dopo la rapina a Rio Muerto"

"Quando, come tuo solito, hai preso il cavallo e la tua parte di bottino e sei sparito?"

"Che ti devo dire, vecchio, mi piace passare un po' di tempo da solo, ogni tanto. Ad ogni modo, ho cavalcato per una settimana, o forse due. Mi andava di attraversare il deserto. È caldo, sì, ma così… silenzioso, tranquillo. A un certo punto sono caduto in un’imboscata. Cacciatori di taglie. Saranno stati quattro, cinque al massimo."

"Io ti ho sempre avvertito, ragazzo mio. Dodicimila dollari fanno gola a molti. Che è successo?"

"Vedi, c’erano molte colline in quella zona, loro si erano ben imboscati e sparavano dall’alto. Mi avevano circondato, ma io sono riuscito a trovare copertura in un gruppo di massi. Hanno abbattuto il mio cavallo, però in compenso credo di averne fatti fuori un paio, perché da un certo punto in poi gli spari arrivavano da una parte sola. Quando è scesa la notte…"

"Hai fatto il mio vecchio trucco dell’esca dorata, vero?"

"Sì."

"Quanto hai lasciato?"
"Mah. Tutto l’oro che avevo."

"Tutto? Ma chico, hai idea di quanti soldi hai abbandonato?"

"Non mi importa molto dei soldi. Tutto ciò che si può comprare lo posso pagare anche in piombo. Comunque, sì, ho fatto il tuo trucco di lasciare lì i soldi e svicolare col favore delle tenebre."

"Eh. I cacciatori di taglie non sono così diversi dai banditi come noi. Appena hanno qualcosina con cui rinfrescarsi la gola, abbandonano qualsiasi preda stiano inseguendo."

"Non tutti."
"Cosa vuoi dire?"

"Mi sono incamminato, facendo molta attenzione a coprire le mie tracce. Dopo un paio di giorni ho finito l’acqua. Il Sole sembrava volermi morto, tanto batteva forte, e non c’erano rifugi dove passare le ore più calde. Ero fradicio del mio sudore e avevo la gola in fiamme. Me la sono vista brutta, vecchio"

"Davvero. Se non ti conoscessi, sarei sorpreso di sapere che te la sei cavata."

"Ho avuto fortuna. Ho visto in lontananza una fattoria e sono riuscito a trascinarmi fino a là. Ho ficcato la testa dentro un abbeveratoio per maiali e ho bevuto… beh, come tu bevi il whisky. Ho fatto sì e no in tempo a tirarmi su che sono crollato a terra, svenuto."

"La vera fortuna è stata risvegliarti."

"Lo so. Quando ho aperto gli occhi ero in un letto, e non molto lontano da me c’era questa donna che cantava. Non ho riconosciuto le parole, credo che fosse una delle vostre canzoncine messicane. Stava cucinando in un grande pentolone, e il profumo di legumi mi ha fatto venire l’acquolina. Appena ha visto che mi ero svegliato, si è zittita e ha chiamato il marito. Lui si chiamava Diego, lei Blanca."

"Blanca… un bel nome. E com’erano?"

"Boh. Lui trent’anni, forse qualcuno in più. Lei più giovane. Comunque, Diego mi ha subito offerto una cena e un tetto per passare la notte. Tieni presente che non avevo più soldi. Non si aspettava che io potessi pagare, e non me l’ha mai chiesto. Mi ha anche fatto poche domande su di me. Una volta capito che non avevo molta voglia di parlare, mi hanno per lo più lasciato in pace."

"E tu hai accettato?"

"Non avevo modo di rifiutare. Non ero in condizioni di camminare, e non avevo più un cavallo. Certo, li ho tenuti d’occhio. Ho subito chiesto la mia pistola, e non l’ho mai abbandonata. Non ho abbassato la guardia neanche quando mi hanno riempito la vasca per il bagno. Blanca poi ha detto che potevo usare dei vestiti di suo marito, e che ai miei avrebbe pensato lei"

"E a cena è successo qualcosa?"

"Niente di che. C’era una zuppa di fagioli e peperoni, calda. Buona. Ricordo che i piatti erano quasi tutti scheggiati. L’uomo ha detto una preghiera. La moglie sembrava a disagio in mia presenza, mi guardava sempre di sfuggita, e se la fissavo io lei distoglieva lo sguardo. A tratti le sue mani tremolavano tanto che il cucchiaio batteva contro il piatto."
"Era una mujer guapa, chico? Ti faceva palpitare el corazòn?"

"Era sposata, vecchio"

"Certo, chico, ma… pensa a lei. Confinata in un matrimonio noioso sul limitare del deserto. Un contadino qualunque per marito. E poi arriva un forestiero, tenebroso ed hermoso… un pistolero. Che indossa gli abiti sgualciti del marito molto meglio di lui. Ci credo che ti mangiava con lo sguardo, hombre!"

"Non ho detto… ah, lascia stare"

"Ti ha preso da parte, terminata la cena?"

"No"

"Ah… forse allora ha bussato alla tua porta nel cuore della notte?"

"Ho dormito nel fienile, con la pistola accanto a me. Nessuno è venuto a disturbarmi."

"Che occasione perduta, chico. Dimmi, almeno l’hai rivista prima di ripartire?"

"Sì. Ma solo perché non sono ripartito all’alba. Mi sono fermato. Un paio di giorni"

"Ha! E vuoi farmi credere che hai passato due giorni chiuso nel fienile?"

"No. Ho dato una mano. Con le bestie. Portavo da mangiare ai maiali, alle mucche e alle galline."

"Con la mujer?"

"Blanca stava dentro. C’era solo Diego con me"

"Il più grande bandito dello Stato fermo due giorni ad ingrassare le bestie di una fattoria? Non ci credo."

"È così. È stato… un cambiamento rispetto a quello a cui sono abituato. Mi ha fatto piacere rendermi utile. Erano gentili."

"In particolare la señorita Blanca, vero?"

"…"
"Chico, chico, calma. La smetto, la smetto. Giù la mano dalla pistola, por favor. Meglio, molto meglio. Va pure avanti, non ti interrompo più."

"A un certo punto… ho capito che era ora di andare. Quella vita non era male, ma non era la mia. Un po' come quando stai sognando e a un certo punto senti che è l’ora di svegliarsi. Per cui mi sono rimesso i miei vestiti neri, ho accompagnato Diego al paese più vicino e lì ho rubato un cavallo."

"Oh."

"…"

"Beh, e poi? Non può essere questa la fine della storia."

"No, infatti. Sono… tornato. A vedere come stavano. Neanche un mese fa."

"Ah, dopo il duello con Blake la Furia?"

"Già. E… quello che ho trovato…"

"…"

"…"
"Chico, non tenermi sulle spine. Cosa hai trovato?"

"La fattoria in fiamme. Le bestie morte o disperse. Una croce di legno vicino all’ingresso, per Blanca."

"Ay, ay! Che brutta cosa"

"Mi è venuto incontro Diego. Pieno di lividi. Un braccio avvolto sotto al collo. Piangeva. Mi ha… abbracciato. Poi mi ha raccontato che pochi giorni dopo la mia partenza era arrivato Elijah Williams."

"Williams? Williams lo Spietato, il cacciatore di taglie?"

"Lui."

"Quindi… quelli che ti avevano fatto l’imboscata nel deserto…"

"Erano lui e i suoi uomini. A quanto pare, l’esca dorata ha funzionato per la gentaglia a suo seguito, ma non per lui."

"Eh, no. Lo Spietato non fa il suo sporco lavoro per soldi. Lo fa per gusto. È un maledetto coyote. Ama soltanto il brivido della caccia, la gioia di stanare e addentare la preda."

"Già. Non so come abbia fatto a risalire a Diego e Blanca. Forse ha fatto domande in paese e si è fatto l’idea che quella fosse la mia… famiglia, o qualcosa del genere. Da quanto ho capito, per un po' si è imboscato nei cespugli intorno alla fattoria, in attesa del mio ritorno. Ma poi la sua pazienza si è esaurita. Ha preso Diego e Blanca in ostaggio. Li ha picchiati a sangue. Voleva che gli dicessero dov’ero andato. Ovviamente loro non ne avevano idea. Ma Williams non era per nulla soddisfatto, e ha mandato Diego a cercarmi. L’unica cosa che gli è venuta in mente è stata andare al paese a chiedere aiuto allo sceriffo. Ma il cacciatore di taglie ha mangiato la foglia e… beh."

"Brutta storia."

"…"

"Per caso, chico… è per questo che… tre settimane fa… sei tornato da noi e ci hai chiesto di raccogliere tutte le informazioni che potevamo su Williams lo Spietato?"

"Sì."

"E adesso… proprio mentre noi stiamo per assaltare, su tua richiesta, la città dove sei nato… hai deciso di allontanarti per andare a far fuori Williams lo Spietato, che per inciso con la pistola è veloce quanto te, solo perché ha ucciso una mujer che hai incontrato mezza volta?"
"Non proprio."

"Allora? Vuoi dirmi cosa è successo?"

"Ho trovato Williams. Sai, forse era davvero veloce quanto me, ma proprio come te aveva l’abitudine di ubriacarsi nei peggiori saloon. Fino a crollare addormentato sul pavimento."

"Oh"

"Ah, domani fammi il favore di dare a Eddie un paio di centoni in più dal bottino. Le sue dritte sono state molto utili per stanare lo Spietato. L’ho agguantato mentre dormiva, gli ho spezzato le braccia e le gambe, poi l’ho issato sul suo cavallo legato stretto stretto. L’ho riportato alla fattoria."
"Tutta questa fatica quando bastava un proiettile ben piazzato?"
"Non dovevo essere io a ucciderlo. Non era mia la vendetta."

"Aaah, ora capisco. Volevi che lo ammazzasse Diego."

"Ha ucciso la sua famiglia, non la mia. Tu per me hai fatto lo stesso, se ti ricordi"

"Certo, certo. Beh, quindi… tutto risolto, no?"

"…"

"Chico?"

"Ho ritrovato Diego. Gli ho mostrato il bastardo che aveva fatto fuori sua moglie. Lo ha riconosciuto. Ha iniziato a prenderlo a pugni, e a calci quando si è riversato al suolo. Williams gemeva, urlava, piangeva. Anche Diego piangeva. Ma solo uno dei due si meritava quello che stava passando… non ti pare?"
"Sacrosanto."

"Quando il contadino si è calmato un po', gli ho passato la pistola di Williams. La stessa che ha usato per uccidere Blanca."

"Ottima scelta."

"Diego… mi ha guardato… con una faccia pallida pallida. Ha preso la pistola, l’ha puntata, ma… non ha premuto il grilletto. È rimasto lì, immobile, piantato davanti a quel bastardo singhiozzante. Gli ho chiesto se ci fosse qualcosa che non andava. Mi ha detto che… non poteva. Non poteva ammazzarlo."

"Cosa? Ma… ma… ?"

"Gliel’ho detto anch’io. Quella carogna lo aveva picchiato a sangue. Gli aveva fatto fuori la moglie. Aveva distrutto la sua casa e tutto ciò che aveva potuto. Ma lui… mi ha detto che comunque non voleva farlo. Mi ha detto… "Se lo uccido divento come lui. Un assassino. Un mostro". In tutto questo, Williams urlava, lo implorava di risparmiarlo. Io gli ho detto "Se lo lasci andare potrebbe benissimo farlo di nuovo". Williams allora ha giuratro che no, non l’avrebbe fatto mai più, ha persino promesso che si sarebbe fatto frate"

"Diego non gli avrà creduto, voglio sperare!"

"No, non penso. Mi ha solo detto che c’era un’altra possibilità. Che avrei dovuto portarlo dallo sceriffo. Per farlo processare. Così sarebbe stata la giustizia a decidere che farne di lui. Mi ha detto che in quel modo non solo avrei risparmiato il proiettile, ma che forse ci sarebbe stata pure una ricompensa"

"Aaah. Voleva i soldi, quindi"

"No… Mi ha detto che potevo tenere tutto io. Lui voleva solo… lasciarsi tutto alle spalle. Ricostruire la fattoria. Rimettere insieme la sua vita, qualunque cosa significasse."

"E allora tu che hai fatto?"

"…"

"Chico… Ezekiel… cosa hai fatto?"

"Quando ero piccolo ho visto quanto può essere crudele questo mondo"
"Tu più di tutti, Ezekiel"

"Solo i più forti sopravvivono. I deboli vengono schiacciati, e sono destinati a vite brevi e piene di sofferenza. Me lo hai insegnato tu"

"…"

"…"

"Cosa hai fatto, Ezekiel?"

"Ho piantato un proiettile nello stomaco di Williams. E subito dopo un altro nella testa di Diego."

"…"

"…"

"Ma… perché? Voglio dire, capisco Williams, ma… perché Diego?"

"Non lo so. L’ho seppellito vicino alla moglie. Williams ancora annaspava quando ho finito e me ne sono andato."

"Forse… volevi che potesse rivedere la sua Blanca? Volevi che stessero insieme?"

"Io… no, non credo. Non era per quello."

"Forse allora… hai capito che Diego era troppo debole per questo mondo, e hai voluto evitargli altre sofferenze future?"

"Forse. Non lo so."

"Uhm. Posso darti un consiglio, chico?"

"Dimmi."

"Non ti crucciare troppo e vai a dormire. Domani abbiamo un colpo che progetti da tanto tempo. Vedi di gustartelo appieno. E poi, se non riposi abbastanza, c’è il rischio che la tua mano sia più lenta."

"Hai ragione, vecchio."

"Sei… sei ancora sicuro di voler… portare a termine… il lavoro di domani?"

"Sì. Sicuro come non lo sono mai stato."

"Bene, chico. Bene."

"Buona notte, vecchio."

"Buenas noches, chico. Dormi bene."

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