Il gioco del confidente

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una soluzione c'è sempre ***
Capitolo 2: *** Un individuo nell'ombra ***
Capitolo 3: *** Informazioni riservate ***
Capitolo 4: *** Ritrovarsi tutti faccia a faccia ***



Capitolo 1
*** Una soluzione c'è sempre ***


Quentin Lance, giunto a Villa Queen per parlare con Oliver, non avrebbe mai pensato che un caso di traffico d’armi avrebbe gettato la città in preda al caos.
Le soluzioni erano ben lontane da essere risolte e il vecchio Quentin rischiava anche il suo posto di lavoro se non avrebbe portato a compimento un caso talmente difficoltoso quanto importante.
< Una volta che scende il sole, Starling City si trasforma incredibilmente > cominciò a raccontare Quentin < La criminalità esce allo scoperto e colpisce la povera gente che non riesce a proteggersi dietro le loro case… La cosa che mi fa’ stare più in pensiero è quando questi malviventi entreranno nelle case della povera gente e li uccideranno a sangue freddo. Perché sono convinto che questo accadrà molto presto. >
Sentendo il racconto pietoso della situazione che stava accadendo nella sua città, purtroppo Oliver non poteva contare sui suoi compagni.
Dopo che le loro strade avevano preso vie e destini diversi, Oliver era rimasto con sua sorella Thea a vivere una vita normale che aveva da sempre agognato da molto tempo.
< So che tu hai deciso… come posso dire? Di appendere il tuo travestimento al chiodo? Ma Starling Cituy ha ancora bisogno di te, Oliver. Solo tu puoi aiutarci in questa situazione. >
Oliver era assolutamente convinto che quella volta non avrebbe combattuto contro mostri o criminali dalla forza sovrumana.
Solo l'intelligenza di un individuo che regnava nell’ombra e nei bassi fondi della città, avevano scatenato malumori e rappresaglie che dovevano essere fermate alla svelta.
< Oliver, non mi dici nulla? >
< Quentin, sai bene che potrà contare su di me in ogni frangente. Ti aiuterò a risolvere questo caso, ma ci sono molte situazioni che non mi quadrano. >
< Ad esempio? >
< Come fa una fitta rete di criminali padroneggiare in tutta la città una volta che il sole scende? Sembra che possa giungere il nostro giudizio universale nella notte dei morti viventi. Ma qui non si tratta di creature sovrannaturali, ma di persone con il volto coperto che giocano con la vita della gente. >
< Lo so bene! Ma chi può manovrare tutto questo? >
< Una mente contorta che vuole distruggere la città… >
Starling City aveva combattuto guerre e situazioni molto più cruente del traffico d’armi.
Ma qualcosa spingeva la mente di Oliver che quel caso non era semplice come tutti gli altri.
< Purtroppo non ho molto tempo a mia disposizione. I miei superiori pretendono che io gli porti prove inconfutabili per risolvere questa situazione. Ma secondo me c’è qualche talpa che mi mette i bastoni fra le ruote ed io non riesco ad arrivare a capo di nulla. Ho molti problemi a mio seguito che giorno dopo giorni, si moltiplicano in maniera esponenziale. Ed ogni giorno mi sento sempre più solo. >
Oliver, che non avrebbe mai abbandonato un amico come Quentin Lance, gli assicurò ancora il suo aiuto mettendosi sulle tracce di quel misterioso criminale che stava seminando panico nella città.
< Il buio giungerà molto presto. E il posto adatto per fare uno scambio d’armi è il porto della città. Ma sono sicuro che il nostro criminale non si farà trovare lì come uno scagnozzo qualsiasi. Dovrò scavare più a fondo. >
< Dimmi cosa devo fare ed io ti aiuterò, Oliver. >
< Scopri chi sono i traditori che stanno rendendo la tua vita difficile, Quentin. Al resto ci penso io. >
< Ne sei sicuro? Guarda che io… >
< Farai abbastanza. Ne sono sicuro. >
Dopo aver dato il benestare al vecchio agente di polizia, Oliver non perse tempo nel reclutare una parente di cui si poteva fidare incondizionatamente.
< Thea, è giunto il momento di tornare in azione. >

 

La giovae sorella di Oliver, rimasta con suo fratello dopo che tutti i loro amici avevano deciso di ricominciare una nuova vita, passava le sue giornate a “spiare” incondizionatamente suo fratello Oliver.
< Oliver, quando mi dirai chi è il tuo confidente personale? >
L’uomo, che non aveva nessuna intenzione di parlare dei suoi segreti, continuò a fare il vago come se niente fosse.
< Hai preso tutto il necessario? >
< Certo. Arco e frecce. Non sei entusiasta di indossare il tuo vecchio costume? >
< Per me è come una seconda pelle: una pelle che non ti abbandona mai. Sono sempre stato Green Arrow anche dopo tutto il tempo di inattività. Ho vegliato sulla città… grazie a tutte le mie conoscenze. Ma questa volta sarà diverso: stavolta saremo noi che metteremo ordine. >
< Vorresti dire grazie ad una sola persona. Non vuoi davvero dirmi di chi si tratta? >
< Thea, voglio parlare chiaro con te: non so di cosa tu stia parlando. >
< Andiamo Oliver, pensi che io sia una stupida? Con chi passi le intere giornate e nottate al telefono: con una fidanzata? >
< Smettila. Non ho tempo per queste cose. >
< Quindi vuol dire che c’è qualcuno che veglia sulla città in maniera nascosta e misteriosa. Un confidente, oserei dire. >
< Stai viaggiando di fantasia, Thea. Ti consiglio di mantenere i tuoi pensieri fissi sul nostro obiettivo. Mi hai sentito. >
Ma Thea, ostinata ragazza quale era, non avrebbe mai gettato la spugna tanto facilmente.
Guardandosi intorno con aria sospetta, pensava che il confidente di suo fratello li stesse spiando anche adesso.
< Che stai facendo? >
< Niente, perché? >
< Hai uno sguardo confuso… Oppure mi stai nascondendo qualcosa? >
< Senti da che pulpito viene la predica. >
< Ti prego Thea, non ricominciare. >
< Io non sto facendo niente di male, Oliver. Sei tu che mi nascondi le cose. >
< Va bene, hai vinto tu: quando verrà il momento, saprai il mio “alleato”. >
< Perché non me ne vuoi parlare ora? >
< Perché non è il momento. Dobbiamo aiutare il detective Lance e la polizia di Starling City prima che la situazione possa degenerare. >
< Potevamo entrare in azione molto prima. Ma perché non l’abbia fatto? >
< Thea, salvare la città non ci riguarda più adesso. Abbiamo dato molto a Starling City ed è giunto il momento… >
< Ma tu mi hai detto che il costume da Green Arrow era come una seconda pelle. Quindi perché non hai aiutato la città anche in questo momento di bisogno. >
Snervante quale era, Oliver non aveva nessuna intenzione di rispondere a tutte le ostinazioni di sua sorella.
< Non possiamo continuamente mettere a repentaglio la nostra vita. Molti altri supereroi devono prendere il nostro posto. >
< Non hai più voglia di essere un eroe, Oliver? >
< Voglio solo dire che ho perso troppe persone care in questi anni! > gridò l’uomo spazientito < E non voglio che la storia si ripeti pure adesso. Mi toccherà badare a te, l’unica che realmente mi è rimasta vicino. E se ti succedesse qualcosa… >
< So badare a me stessa. >
< Certo. Adesso dici così ma quando saremo sul campo di battaglia… >
< Vedrai. Sarò io che ti coprirò le spalle. >
Inorridita per le parole di suo fratello, Thea cercò di controllare la sua rabbia e il suo nervosismo in quel luogo inospitale in cui il male albergava ancora incessantemente.
< Siamo giunti al porto. Occhi bene aperti, Thea. >
< Sì… papà > replicò la ragazza con tono da strafottente impugnando la sua arma.

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Capitolo 2
*** Un individuo nell'ombra ***


Thea non riusciva a fidarsi di suo fratello Oliver.
I suoi continui “sotterfugi” e i suoi continui segreti l’avevano spinta a guardarsi bene le spalle..
La zona del porto era alquanto buia e silenziosa, cosa che lasciava i due guerrieri pensierosi su quello che sarebbe successo da lì a poco.
> Thea, forse è meglio se mi rimani vicino. >
< Non ci contare, Oliver. Non rimarrò vicino a chi non si fida di me. >
< Thea, ma cosa stai dicendo? >
Prima che la discussione potesse entrare nel vivo, alcuni malviventi cercarono di colpirli con le loro pistole, ma a causa del buio la loro mira non fu impeccabile.
Nascondendosi dietro alcuni bastimenti e al cantiere che stava rimaneggiando il porto della città, Oliver poté avere una visione più accurata dei malviventi che stavano trafficando le armi.
Entrando in azione e interrompendo lo scambio di contanti e di armi, i pochi malviventi che stavano mettendo mano al colpo furono messi in fuga in pochi secondi.
Thea, che in tutto questo era rimasta in disparte, attendeva che qualcun altro nell’ombra si sarebbe fatto vedere.
< Thea, ma cosa stai facendo? Dovevamo inseguire quei criminali e… >
< Non è loro che ci servono, fratello > replicò duramente la giovane ragazza < Piuttosto, il tuo confidente sapeva di questo scambio? Oppure devo continuare a rimanere all’oscuro di tutto. >
< Non riesco a capire perché ti stai comportando come una bambina, Thea. Abbiamo rischiato grosso per poco. >
< No. sei tu che stai rischiando molto, fratello. Io me ne torno a casa… Quando avrai voglia di parlarmi, sai dove trovarmi. >
Incredulo per quello che doveva ascoltare da sua sorella, Oliver controllò l’intera zona per evitare altre numerose sorprese.
Ma appena vide che non c’era più pericolo, un uomo nell’ombra lo mise in allarme spaventandolo.
< Oliver, non pensavo che tu ti spaventassi per così poco. >
Appena si tolse il mantello e il cappuccio, Oliver non poteva credere ai suoi occhi.
< Malcom, che cosa ci fai qui? >

 

Il vecchio uomo, che sorrideva sommessamente a quella domanda, non pensava che il nervosismo di Oliver fosse legato a sua sorella.
< Sai Oliver, secondo me dovresti parlare di me a tua sorella. >
< No, Malcom. Non capirebbe. >
< E questo cosa te lo fa pensare? >
< Il vostro legame di sangue. Non andate molto d’accordo e sapere che tu sei il mio confidente, la turberebbe notevolmente. Soprattutto adesso che stiamo combattendo un individuo invisibile che sta gettando di nuovo la città nel caos. >
< Oliver, secondo me non dovresti preoccuparti più di tanto. Almeno tu e tua sorella potreste essere più tranquilli. In fondo collaboriamo da molti più anni di quanto lei possa pensare. >
< Ed è per questo che vorrei evitare altre spiegazioni. Vuoi che ti ricordi del tuo passato? >
< No. il mio passato è un argomento a cui non mi piace sottopormi. >
< Ed io desidero non dare troppe rivelazioni sul nostro rapporto. >
< Va bene. Mi hai convinto… Allora, cosa mi racconti del detective Lance? So che ti ha fatto visita qualche ora fa’. >
Oliver, che non amava essere spiato, redarguì immediatamente il suo confidente per essersi spinto oltre.
< Stanne fuori, Malcom. Sono io che ti do’ le dovute informazioni. >
< La stessa cosa vale per me, Oliver. Ma non credi che io debba conoscere tutto su di te? >
< Non mi sembra una buona idea. >
< So che sei ancora molto scettico, ma se vuoi che io ti aiuti… >
< Abbiamo un patto noi due: tu controlli la città nell’ombra, mentre io ti lascio libero. Altrimenti saresti dietro le sbarre per tutto quello che hai fatto passare a me e alla mia famiglia. >
< Adesso provi anche a ricattarmi? Non è da te, Oliver. >
< Dimmi che cosa hai scoperto di questo traffico. Perché so bene che mi stai nascondendo qualcosa. >
Malcom, che non amava fare niente prima di non ricevere altre rassicurazioni, stava pensando di lasciar perdere il suo compito ordito da Oliver per ricominciare una nuova vita lontano da Starling City.
< Sai Oliver, credo che il tuo opprimente e la tua voglia di sapere le cose mi stia molto snervando. Forse dovremmo allentare un po’ >
< Che cosa vuoi dirmi con ciò? Vuoi forse piantarmi in asso? >
< Non sarebbe una cattiva idea, sai? >
< Non puoi farlo! > gridò il guerriero mettendo all’angolo il suo informatore < Io continuo a fidarmi di te. Anche se non mi stai dando valide ragioni per farlo. >
< Calmati. Agitarti non serve a niente. >
< Non te ne andrai adesso dimmi cosa hai scoperto! >
< Niente d’importante, stai tranquillo. Sono solo degli ingenui malviventi e trafficanti che lavorano per qualcuno di molto grosso. Ma ha talmente paura che non ha nessuna intenzione di uscire allo scoperto. Contento adesso? >
Ricomponendosi subito e lasciando libero il suo confidente, Malcom gli consigliò di riposarsi e di non pensare alle brutali sorti della città.
< Mi farò vivo io quando sarai da solo. Così non correrai il rischio che tua sorella mia scopra. A meno che tu non ascolti quello che ti ho appena detto. >
< Ti ho già detto che… >
< Sì, ho capito perfettamente. Vuoi continuare a mentirgli. Fai pure. Non voglio immischiarmi in affari che non mi riguardano. >
< Voglio solo proteggerla. Tutto qui. >
< Proteggerla in questa maniera? Secondo me stai sbagliando tutto. Come al solito. >
Abbandonando Oliver a sé stesso, il giovane guerriero doveva fare i conti con il suo presente, ancora una volta tormentato da quello che poteva accadere.

 

Una volta lasciato Oliver, Malcom Merlin incrociò una sua vecchia conoscenza che non vedeva da molto tempo.
Con le spalle ancora al muro e senza una via d’uscita, l’uomo tirò fuori il suo arco per cercar di cogliere impreparato il suo aggressore.
< Chi c’è?! Fatti vedere! >
< Non dovresti vagare da soli in questi luoghi bui, Malcom Merlin. Potrebbe essere pericoloso. >
vedendo che si trattava della figlia di Ras Al Ghul, Malcom Merlin ripose la sua arma alquanto meravigliato per tale incontro.
< Nyssa, che cosa vuoi da me? >
< Lo sai benissimo che cosa voglio: lascia in pace Oliver Queen. Non ha bisogno del tuo aiuto. >
< Peccato che lui non sia del tuo stesso avviso. >
< Sei un verme. Ti arrampichi come un disperato per non finire in prigione. O peggio ancora ucciso… Ma la protezione di Oliver non durerà per sempre. Quando il detective Lance scoprirà che sei tu la talpa che naviga nella polizia, non ci sarà nascondiglio che potrà salvarti. >
< Ahahah ma cosa stai dicendo? Io la talpa? Andiamo, non essere ridicola. >
< Mi hai forse preso per una stupida, Malcom? Sono molto più sveglia di quello che puoi credere. >
< Non lo metto in dubbio. Ma se non hai prove adeguate, perché osare minacciarmi? Non è da te. >
< Voglio solo mettere le mani avanti. Il filo che collega te ad Oliver è talmente sottile che può strapparsi in ogni momento. Quindi perché continuare a rischiare. L’hai appena detto a lui che vuoi una vita diversa. >
< Quindi mi spii? >
< Ho dovuto. >
< Nyssa, non pensavo che tu perdessi tempo in questo modo. >
< Mi piace perdere tempo quando si tratta di te, sai? >
< Avanti, smettila. Non ho una vita così interessante. >
< Infatti non fai altro che dare fastidio a me al povero Oliver. >
< Perché invece non mi aiuti e distrai in qualche modo sua sorella? Non fa altro che farsi domande su chi possa essere il suo informatore. E Oliver non vuole che lei sappia. >
< Invece saprà. Prima o poi. >
< Oliver non ne sarà contento, sai? >
< Pensi che mi possa interessare di lui? Ha sbagliato ad essere dalla tua parte. >
< Ti disturba così tanto? >
< Moltissimo. >
< Forse anche tu dovresti andare a riposarti, sai Nyssa. >
< Sai che io non dormo mai. E sarò io che scoprirò chi sta rovinando questa città. E tu non potrai far niente per avere un futuro tranquillo hai la mia parola. >
E nel dire ciò, Nyssa sparì nel buio, lasciando Malcom Merlin in preda a mille perplessità.

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Capitolo 3
*** Informazioni riservate ***


Mentre la pioggia cadeva incessantemente su Starling City e sulla vita della famiglia Queen, Oliver non riusciva a capire perché sua sorella si comportava in maniera così distaccata.
< So che non vuoi stare vicino a me, ma non puoi evitarmi per tutto il giorno. >
< Potrei evitarti anche il resto della mia vita, se voglio. >
< Thea, ti stai comportando in maniera insolente. Sono tuo fratello e merito rispetto da te! >
< Prima perché non mi dai il rispetto tu? Dimmi chi è quell’individuo nell’ombra che ci stava fissando combattere. >
< Che cosa? >
< Oliver, non fare finta che io sia stupida. So quando qualcuno mi fissa. E devo dire che il tuo confidente non è molto bravo a stare nell’ombra. >
Oliver, che non sapeva cosa rispondere, rimase in silenzio alcuni secondi cercando di riordinare le idee.
< Un uomo a cui ho promesso la grazia e che controlla la città quando io non sono… >
< Una tua vecchia conoscenza? Oppure accomuna anche me? >
< Accomuna tutti voi, Thea > fece Malcom entrando come se fosse a casa sua < Mi dispiace che tuo fratello non te ne ha parlato prima di me, ma voleva solo proteggerti. >
Thea, scioccata per la presenza del suo vero padre, avrebbe desiderato con tutte le forze scomparire.
Ma doveva prendere la situazione a pieno petto se voleva sopravvivere ai continui sotterfugi del fratello.
< Thea, lasciami spiegare. >
< Non c’è niente da spiegare. Quest’uomo dovrebbe essere morto da un pezzo. Soprattutto per quello che ha fatto passare alla nostra famiglia. >
< Lui non è quel tipo d’uomo, Thea. Ha saputo cambiare nel corso degli anni > cercò di difenderlo Oliver.
> Chi nasce tondo non può morire quadrato, Oliver. Non lo sai? L’indole di un uomo non cambia mai. >
< So che sei molto arrabbiata con me per quello che ti ho fatto, Thea… >
< Vedi di non avvicinarti! > gridò la ragazza cercando di mantenere le distanze dal suo vero padre < Non voglio avere niente a che fare con te! >
< E non ne avrai. Io eseguo solo gli ordini di tuo fratello Oliver. >
< Ma se tu stai vicino a mio fratello, di conseguenza anch’io mi sento in pericolo. >
< Thea, nessuno di noi vuole farti del male… >
< Come posso fidarmi di te, Oliver? Ancora segreti in questa famiglia disastrata. Non ti rendi conto che dovevi parlarne prima con me di questa cosa? >
< Lo so Thea, ma sapendo che tu non avresti mai accettato… Io non volevo. >
< No, Oliver. Tu hai voluto fare di testa tua… Ma non ti preoccupare. Questa è l’ultima volta. >
Uscendo dal salone per stare lontano dal suo unico parente, Thea voleva assolutamente cancellare il suo presente, dimenticando di abitare in una città che non aveva fatto altro che regalargli sofferenze.

 

< Non saresti mai dovuto venire qui! > urlò furente di rabbia Oliver < Non vedi che cos’è successo? >
< Prima o poi dovevi dirglielo, Oliver. Non avresti mai tardato la sua rabbia. >
< Stai fuori la mia famiglia, Malcom! E vedi di obbedire alle mie richieste invece di perdere altro tempo. >
< Non ti preoccupare. Non ne perderò altro. >
< Lo voglio ben sperare. >

 

Intanto alla centrale di polizia di StarlinG City, Quentin Lance si sentiva come un pesce fuor d’acqua circondato da una decina di traditori.
Gli uomini su cui poteva contare erano morti in battaglia o erano stati trasferiti sotto ordini misteriosi provenienti dall’altro.
< Signore, c’è una chiamata urgente per lei > fece un agente di polizia.
Avendo paura di lasciare anche il suo stesso ufficio, Quentin non sapeva se accettare la chiamata oppure no.
< Detective, va tutto bene? >
< Come? Oh, certo. La chiamata. >
Senza pensare a quello che poteva succedere da lì a poco, un individuo misterioso riuscì ad intrufolarsi nel suo ufficio per scoprire un documento alquanto top secret che riguardava proprio la famgilia di Oliver Queen.
“Presto la tua famiglia sarà distrutta, Oliver… Non vivrò per sempre nell’ombra. Il caos si sta già riversando per Starling City. E tu non potrai fare niente per contrastarlo. Fosse l’ultima cosa che faccio.”
Ma anche se la chiamata ricevuta da Quentin Lance fu molto rapida, nel vedere l’individuo mascherato lo mise in allarme.
< E tu che cosa ci fai qui?! >
Riuscendo a fuggire dalla finestra portando con sé il fascicolo privato, Quentin non ebbe il tempo di reagire, mentre vetri rotti riversati per terra e una delusione incommensurabile dipinto sul suo volto.
< Detective, che cosa sta cercando? >
< Quel bastardo… ha preso il fascicolo su Green Arrow. Devo parlare subito con Oliver. >

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Capitolo 4
*** Ritrovarsi tutti faccia a faccia ***


Mentre navigava nell’ombra con in mano il passato di un supereroe che ha voluto ripulire la sua vita pensando al futuro d’altri, il ladro del fascicolo fu circondato dal confidente di Oliver mentre la città cercava di ritrovare la serenità aspettando il nuovo giorno.
< Dove pensi di andare così di fretta? >
< Devo pur fuggire dalla polizia, non ti pare Malcom? >
< Certo. Ma con le tue abilità non dovresti preoccuparti più di tanto. >
< Sono ancora molto inesperta. Il mio maestro mi ha sempre insegnato a non abbassare la guardia. >
< Ed il tuo maestro sarebbe molto fiero di te. >
Togliendosi il cappuccio che gli nascondeva il volto, Malcom stava tirando fuori la sua vera indole da doppiogiochista.
< Ecco qua. Tutto quello che cercavi su Oliver Queen e il suo passato. >
< Finalmente. Così non avrà più possibilità di potermi ricattare a suo piacimento. >
Prendendo in mano il fascicolo, Malcom non ebbe in tempo per sfogliarlo ch fu colpito alle spalle da una sua vecchia conoscenza.
< Chi c’è là?! >
< La tua allieva ha assolutamente ragione: non dovresti abbassare la guardia. >
Nyssa, con il suo sguardo serio e incorruttibile, teneva sotto scacco Malcom e la giovane guerriera al servizio dell’uomo.
> Tuo fratello sarebbe disgustato da quello che hai fatto, Emiko… Hai tradito questa città. >
< L’ho fatto per vendicarmi di quella famiglia che mi ha voltato le spalle! E tu cosa vuoi?! >
< Oliver non avrebbe mai tradito chi fosse sangue del suo sangue. >
< Lasciaci subito andare, altrimenti il tuo sangue sarà riversato su questo dannato luogo. >
Ma Nyssa, che non aveva nessuna intenzione di fermarsi, sapeva che non sarebbe stata da sola.
< Ora che ci ritroviamo tutti assieme, è nel Mentre Oliver si faceva largo nell’ombra, la giovane guerriera si sentiva impotente di fronte a suo fratello.
< Non credi di aver fatto già abbastanza danni, Emiko? Ti sei fidato della persona sbagliata. Di Malcom non ci si può fidare. E me l’ha dimostrato anche questa volta. >
< E tu cosa ne vuoi sapere, Queen? Non sarò la tua marionetta per il resto della mia vita. >
< Ed io che volevo darti un’altra possibilità… Non dovevo fidarmi di te. >
< Invece di pensare a me, dovresti pensare a tua sorella: che effetto ti fa’ vederla dalla mia parte? >
< Sono sicura che Emiko sceglierà da che parte sta. >
ma la ragazza, alquanto restia nei confronti di suo fratello, aveva giurato che avrebbe lavorato nell’ombra e gettato Starling City nel caos più totale.
< Cancellerò quello che hai fatto di buono per questa città, Oliver. E non potrai fare niente per fermarmi. >
< Ma io infatti non voglio farlo. Voglio solo farti ragionare. >
< E’ pressoché impossibile. Nostro padre mi ha abbandonato scegliendo la tua stpida famiglia. Ed è da quel giorno che ho pensato di vendicarmi alla mia maniera. >
> Mio padre non voleva farlo. Aveva dei doveri verso di me e verso… >
< Bugie! Vallo a dire ad una bambina innocente che ha dovuto sopravvivere per essere qui oggi. Tu non sei niente per me! Nessuno di voi lo è! >
Vedendo tutta quella rabbia esplodere come un vulcano in piena, Oliver cercò di convincerla dandogli tutto l’aiuto necessario.
< Ti prometto che non ti abbandonerò questa volta, Emiko. Insieme a tua sorella, potremmo ricominciare una nuova vita. Starling City ha ancora bisogno di noi. Ha bisogno di te. >
< Starling City ha bisogno che possa aprire gli occhi. Perso un nuovo ordine dove le persone più potenti e la criminalità comanderanno questo luogo. E tu non potrai fare niente. >
< Emiko, pensa alle disgrazie che frutteranno in questo modo. Tu non hai la minima idea… >
> Comincerò da te, fratello. Ti farò pentire di far parte di una famiglia che ha distrutto molte vite. Non riuscirai mai a ripulirti totalmente la coscienza dopo aver salvato migliaia di vite. >
Oliver, che si sentiva impotente dinanzi a quelle parole, ordinò a Nyssa di non intromettersi in quella dissipa familiare.
< Ma cosa stai facendo, Oliver? Così ti farai uccidere! >
< Se mia sorella non ha intenzione di perdonarmi, allora non farò niente per fermarla. >
Chiudendo gli occhi e pensando a tutti i suoi errori del passato, Malcom cercò di spronare Emiko nell’ucciderlo immediatamente.
Ma la giovane ragazza, per quanto vendicativa potesse essere, non riusciva a trovare la forza necessaria.
< Sei una codarda! Hai la possibilità di ucciderlo e non fai niente! >
< Uccidere è sempre sbagliato > replicò Emiko < Non sono costretta a farlo. Troppo sangue si è sparso in questa città… Il nostro patto è rotto, Malcom. Il tuo traffico d’armi cesserà di esistere proprio ora. >
< NO, mia cara. Non finirà in questo modo. >
Malcom, che non aveva nessuna intenzione di farla passare liscia a Oliver, toccò a lui prendere in mano la situazione.
Ma l’intervento tempestivo di Thea protesse suo fratello, togliendo di mezzo l’unica minaccia rimasta a Starling City.
< Thea, ma tu… >
< Anche se ero furiosa con te per avermi tenuto nascosti i tuoi segreti con Malcom Merlin, non significa che io ti odi. In fondo dobbiamo ricostruire questa famiglia. E lo dobbiamo fare da soli con le nostre forze. >
Vendendo colpito da una freccia dritta al suo cuore malato, Malcom cadde a terra sotto lo sguardo inerme di Emiko.
La giovane guerriera, imbarazzata e vergognandosi per quello che aveva fatto, aveva solo voglia di fuggire e di ricominciare una nuova vita lontano da quegli occhi giudiziosi.
< Non puoi andartene proprio adesso > fece Oliver Frapponendosi tra lei e la fuga < Tu mi hai salvato la vita. Un membro della mia famiglia non si merita di vivere nell’ombra. >
< Saresti davvero entusiasta di accogliermi? >
< Solo se riconsegnerai il mio fascicolo alla polizia. >
Distendendo un sorriso sincero di fronte a suo fratello, la giovane Emiko acconsent’ì alla sua richiesta mentre sulla scena si apprestava a giungere il Detective Lance.
< Oliver! Oliver! Scusa il ritardo > fece l’uomo con il fiatone < Ho dovuto arrestare molti traditori alla centrale. Tu non sai… >
< Ecco il fascicolo, commissario. E mi scusi per la mia irruzione. >
Rimanendo sorpreso da quelle parole, Quentin non seppe come controbattere.
> Ma allora sei tu… >
< Detective, desidererei per me e per la mia famiglia che lei dimentichi tutta questa spiacevole situazione. Emiko sta per tornare a casa e sarebbe doloroso pensarla dietro le sbarre. In fondo ci ha aiutato a catturare il malvivente che ha gettato Starling City nel caos: Malcom Merlin. >
< Oh… certo. Vedrò di chiudere un occhio. È stata una giornata molto faticosa per tutti noi. >
> Lo credo bene… E adesso che possiamo ricominciare a vivere una vita serena, credo che me ne tornerò a casa con la mia famiglia. >
< saggia decisione > rispose il detective con sorriso.
< Naturalmente anche lei è invitato a passare una serata diversa, detetcive. >
< Che cosa? >
< Nyssa, perché tornare a nascondersi nell’ombra così presto? Il tuo aiuto prezioso mi ha fatto aprire gli occhi e a non fidarmi di quelle persone che vogliono solo il male per me e per questa città. Dobbiamo rinsaldare la nostra alleanza, non credi anche tu? >
< Dico che è una buona idea < ripose Nyssa rinfoderando il suo arco.
> Oliver, credi davvero… >
< Non si faccia pregare, detective. Non vorrei cambiare idea repentinamente. >
< Oh, no! certo che no! accetterò di buon grado. >
< Ottima decisione. >
Mentre guardava il sorriso fiero e felice delle persone rimaste più importanti della sua vita, Oliver dovette chiedere scusa a sua sorella Thea per i numerosi segreti avuti con lei.
< So che volevi solo proteggermi. E non ti preoccupare: non te ne farò una colpa per sempre. >
< Quindi hai deciso di perdonarmi? >
< On un certo senso sì > rispose Thea con naturalezza.
< Che vuol dire questo? >
< Credo che tu abbia parlato troppo. Andiamo a casa… E basta con i segreti! >
< Promesso. Niente più segreti. >
 

 

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