Lord of the Rings: Darkness Returns

di asia20
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio 1: Partenze ed ordini ***
Capitolo 2: *** Episodio 2: Le apparenze ingannano ***
Capitolo 3: *** Episodio 3: Rivincite ed Avventure ***
Capitolo 4: *** Episodio 4: Trappola mortale ***
Capitolo 5: *** Episodio 5: Vader ***
Capitolo 6: *** Episodio 6: Il risveglio ***
Capitolo 7: *** Episodio 7: La fiamma divampa ***
Capitolo 8: *** Episodio 8: Tua per sempre ***



Capitolo 1
*** Episodio 1: Partenze ed ordini ***


Episodio 1: Partenze ed Ordini

Ilmaril, Valinor

 

Tahenys; *entro nella grande sala dei Concili di Ilmaril, il palazzo che sorge sul picco più alto di Taniquetil, il monte più alto di Arda. Non so perché sono stata convocata qui...Raramente, gli altri Valar si occupano di me, del mio lavoro. Sono quasi un'emarginata e, forse, deriva dal fatto che sono la compagna di Melkor...e non ho mai passato molto tempo qui, in Arda. Anche gli Eldar mi vedono come un'estranea. Non sono nemmeno nei loro canti....Saluto Tulkas, Orome e Irmo con un cenno del capo. Sorrido lievemente a Vana ed Este...e mi inginocchio di fronte a Manwe* Mi avete convocata, o Alto Re di Arda?

 Manwe; *Manwe le offre un dolce sorriso.Sembra passato così tanto tempo dall'ultima volta in cui i suoi fratelli e sorelle si sono tutti riuniti nella stessa stanza per discutere cordialmente. Più precisamente, dal giorno in cui dovettero interrogarsi sul come procedere con i continui tentativi di Mairon di prendere il controllo della Terra di Mezzo.

Un tempo, le loro riunioni erano molto più frequenti, e non certo convocate per parlare solo di minacce e tempi burrascosi... quando la vita ad Arda era molto più semplice e gentile, prima che Melkor scegliesse di deturparla con le sue azioni.

Il solo pensiero del fratello caduto è sufficiente per riempirlo di una profonda tristezza, ma cerca di seppellirla in prospettiva alla difficile decisione che deve prendere quel giorno. Deve rimanere lucido.*

Ben ritrovata, cara sorella *dice con la sua voce morbida e cordiale* Alzati pure, poichè tra parenti non abbiamo alcun bisogno di simili formalità. Non importa cosa potrebbero pensare alcuni di noi.

*Rivolge uno sguardo tagliente verso coloro che ancora si ostinano a giudicare Tahenys, quando ella non ha fatto altro che seguire il suo cuore. Per questo dovrebbe essere condannata? Lui non lo crede, ecco perché ha deciso di farla convocare. Tra tutti loro, potrebbe essere la più adatta al compito che si sono prefissati.*

Sono giunti sussurri di una potenziale minaccia alla pace della Terra di Mezzo. Sai a cosa mi riferisco?

Tahenys: *Mi alzo in piedi, i miei occhi brillano per un attimo....so già dove prendere dimora...Mordor è vuota da secoli, no?* so a cosa vi riferite, certo. Ho avvertito anch'io il ritorno di Melkor. *in verità....ho ucciso le guardie che lo tengono prigioniero nel Vuoto....ma questo, meglio che Manwe non lo sappia. Lo terrò per me* Pensi che Varda, Tulkas e Namo, mi lascerebbero prendere dimora nelle Terre del sud?

Manwe: *Manwe inarca un elegante sopracciglio*

Lo faranno, se sarò io a ordinarlo.

E al momento, ritengo che tra tutti noi saresti la più adatta per recarti sulla Terra di Mezzo e offrirci un resoconto dettagliato della situazione.

*Sospira dolcemente*

In circostanze diverse, preferire non aggravarti con un simile compito... ma visto il tuo rapporto unico con il nostro fratello ribelle, temo proprio che non abbiamo molta scelta in materia. Dobbiamo sapere quali sono le sue intenzioni nei confronti di Arda... con qualsiasi mezzo necessario.

*A quel punto, si rivolge al resto dei suoi parenti*

Non siete d'accordo anche voi?

Tulkas: *Tulkas osserva la scena in silenzio, finchè non sente nominare le Terre del sud. Sa perfettamente dove vuole arrivare Tahenys...e non approva*

non sono d'accordo. Lei è già stata corrotta da Melkor, in tempi antichi. Perchè non dare questo compito ad un Maiar?

Non possiamo rischiare di perdere Tahenys nell'Ombra. Non sappiamo cosa si annida in quelle terre. *Vorrei alzarmi in piedi e battere il pugno sul pavimento, ma Manwe ci ha ordinato di restare seduti...*

Se veramente vuole la Terra di Mezzo, scelga un altro luogo dove avere dimora. La sua decisione è sospetta. Potrebbe essere un piano di Morgoth.

 

Varda: un piano di Melkor, Tulkas? *Sappiamo tutti che Melkor non può comunicare dal Vuoto* un maiar non resisterebbe all'Oscurità che ancora giace a Mordor. *Osservo Tahenys...con sguardo severo* qualcosa si muove in quelle terre. Le aquile hanno rivelato che l'Orodruin ha eruttato....e sappiamo cosa significa.

 Manwe: *Manwe annuisce in accordo alle parole della moglie.*

Varda dice il vero, fratello mio. Da secoli, ormai, la situazione della Terra di Mezzo non era tanto grave... più precisamente, dagli ultimi giorni della Guerra dell'Anello. Un conflitto esiguo per noi Valar, certo, ma che si rivelò quantomeno catastrofico per i figli e le figlie di Illuvatar. Non possiamo permetterci di essere compiacenti, non quando richiedono il nostro aiuto ancora una volta. Tuttavia... 

*Gli occhi gentili e magnanimi del Signore dei Valar incontrano quelli feroci e diffidenti di Tulkas.*

I tuoi sospetti non sono certo privi di fondamenta. Sebbene Melkor non possa comunicare attraverso il Vuoto, si è più volte dimostrato il più ambizioso e innovativo tra tutti noi. Dicci, sorella, vorresti dire qualcosa che potrebbe mettere a tacere i dubbi di Tulkas? *chiede rivolgendosi a Nythan.*

 

Tahenys: é vero, Melkor ha provato a corrompermi, ma la mia volontà e la mia Luce sono troppo forti perché lui possa spegnerle. *lancio un'occhiata truce verso Tulkas....non ci siamo mai piaciuti* Sono sicura che riuscirò a portare pace e prosperità nella Terra di Mezzo. So di essere incauta, ma fidatevi di me, so come muovermi in quelle terre. Sono già stata a Mordor, durante le numerose battaglie. Sono pronta ad assumermi i rischi. *spero che Manwe approvi....Vorrei partire immediatamente, mi serve l'Orodruin....ho un piano...e vorrei portarlo a termine senza intoppi*

Manwe: *la osserva in silenzio per diversi minuti, come se stesse cercando di leggerle nell'animo, o forse di cogliere il minimo accenno di inganno o disonestà nell'atteggiamento della sorella.

Infine, annuisce soddisfatto, apparentemente non trovandone alcuno.*

Molto bene * annuncia solennemente * Allora sei libera di andare. Tuttavia... *I suoi occhi si restringono, diventando improvvisamente una coppia di nebulose. Per un attimo, è come se un celo stellato avesse preso forma nelle pupille del Valar, a testimonianza del suo immenso potere*

Vedi di non abusare della nostra fiducia, sorella. E soprattutto, di non darci alcuna ragione per voler intervenire sulla Terra di Mezzo. Ora va…

*Allunga una mano*

*E porta la pace sulla Terra di Mezzo!*
 

Hobbiton, Contea


Hellabor: *Il sole era già alto illuminando tutto intorno campi rigogliosi e carichi di pannocchie dorate e spighe brune, sulla grande collina dove casa Tuc sorgeva, inoltrandosi in un cunicolo labirintico per chi non la conoscesse bene, fatto di corridoi e molte stanze ampie e fornite di ogni comodità o capriccio dei suoi abitanti, come ogni casa hobbit che si rispetti.

Su una comoda sedia a dondolo costruita appositamente per la sua altezza nientepopodimeno che da Nonno Salcinforo, Hellabor Tuc dalle Selve oziava pigramente fumando erba pipa e bevendo ogni tanto da un grosso boccale del delizioso succo di mele e albicocche, per favorire la digestione dell'abbondante seconda colazione appena fatta.

"Se la vita fosse sempre piacevole come una buona fumata ed una bella mangiata...che mondo meraviglioso sarebbe"

*Presa da buon umore inizia a fischiettare una melodia popolare dondolandosi...*

Primula: fischietti, sorellina? *Mi siedo accanto a lei, fumacchiando una pipa e facendo volare anelli di fumo.* Hai lo sguardo verso Est, non vorrai mica partire per qualche tua avventura, vero? E' quasi la stagione del raccolto, non puoi partire ora....*

  Hellabor: Partire di nuovo...so che lo farò prima o poi, sorellina. C'è come qualcosa che mi chiama sempre e sempre questa voce viene da lontano da casa.

Molto lontano...

*Non aveva pensato minimamente da quando si era alzata la mattina a quanto quella voce sembrasse chiamarla verso Est.

Del resto la colazione deliziosa, il riposino dopo colazione e la seconda colazione la avevano impegnata abbondantemente.

In ogni senso.

Le parole della sorella adesso glielo ricordavano però, improvvisamente.

Sapeva che la voce non esisteva davvero, era solo nella sua testa.

Ed era forse il sangue elfico che scorreva nelle sue vene a scuotere sempre la sua esistenza da hobbit per spingerla a partire, lasciare tutto ed esplorare l'ignoto.

"Si, in effetti credo che partirò..."

  Primula: ricorda le parole di nostro padre, mai ascoltare le voci...possono portare solo guai *Sono più piccola di lei, ma entrambe abbiamo sangue elfico. Siamo viste con velata paura dal nostro popolo...e come straniere dagli Elfi. Non apparteniamo a nessuna delle due razze, eppure...sappiamo dove è casa. Qui, nella Contea, nella Pace....a lavorare i campi e bere birra nelle locande. Siamo persone semplici* Piuttosto, ti va una corsa fino a Hobbiton? Andiamo a rubare qualcosa dal campo di Brandifoglia?
  Hellabor: *Con un'agilità impensabile a vedere come era sprofondata nei soffici cuscino della sedia a dondolo, si alza in un attimo, saltellando entusiasta*

Andiamo siiiii!!! Chi arriva ultima è un pesce marcioooo

Grida mentre inizia a correre felice giù per la discesa

  Primula: *inizio a correre dietro di lei, sperando di poterla raggiungere....so che un giorno lo farò, un giorno sarò veloce come lei...ed imparerò anche a combattere* ehi...rallenta!! Non puoi sempre vincere tu!
  Hellabor: *Ridendo e ansimando si precipita giù per la collina saltando agilmente rocce e piccoli canali di irrigazione. Gira un attimo la testa per vedere quanto è ancora distante la sorella continuando a correre e sbammm!! Il colpo forte e acuito dalla velocità con cui si è schiantata contro qualcosa grande come un armadio e altrettanto robusto la fa cadere all'indietro, atterrando sull'erba con la testa che sembra una trottola e un dolore acuto su fronte e spalle*

Ahia...ma che diamine, che male!

 

Primula:*corro subito verso di lei...preoccupata* Ehi...non hai visto quel carro? *sempre distratta...sempre. Chissà cosa le passa per la testa, a volte. E' sempre stata un po' diversa dagli altri fratelli. In lei c'è qualcosa di strano...oltre a sentire le voci...ovvio*

  Hellabor: *Massaggiandosi la testa dolorante e le spalle si rialza*

Se lo avessi visto lo avrei evitato, è sbucato dal nulla!

  Primula: *la osservo per un attimo, per capire se si sia fatta molto male...Sono abile nel guarire...mentre, lei è più ...cacciatrice* Fa vedere....hai un piccolo taglietto...Forse, è meglio tornare a casa. *provo ad aiutarla ad alzarsi..*
  Hellabor: *Aiutata dalla sorella si rimette in piedi, scrollandosi di dosso terriccio e fili d'erba.*

Sto bene, tranquilla...credo mi verrà un bozzo però

Allora, andiamo? Mi servirà una sosta dal Vecchio Gaffiere per rimettermi credo

*Ridacchia, è l'osteria più antica e rinomata di Hobbiton

 

Primula: Oh...sì...dal Vecchio Gaffiere si! *Ecco la Hellabor che conosco, forse la botta l'ha fatta rinsavire* andiamo....ma non correre ..ti aiuto io

  Hellabor: *Al Vecchio Gaffiere Hellabor e la sorella si accomodarono al loro tavolo preferito, vicino alla grande finestra da cui vetri polverosi si intravedevano le lontane colline avvolte in una leggera nebbia, che le rendeva quasi incantate...*

Gaffiere per cortesia due birre e qualcosa da mangiucchiare!

  Gaffiere: *le vedo ogni giorno, da quando si sono trasferite qui, a Hobbiton...a volte sono strane, soprattutto quando parlano nella loro lingua....* Certo, subito! Ho dell'ottima crostata di more, se gradite
 

Gandalf: *Soffiando e sbuffando da sotto un'ampia tesa grigia e consunta, borbottando qualcosa in uno strano linguaggio da dietro la folta barba bianca e grigia anch'essa quasi volesse fare un tutt'uno col cappello a punta e col lungo e avvolgente mantello che indossava, un uomo o almeno sembiante tale, entrò sospingendo la porta in legno della taverna.

Gli occhi erano circondati da rughe ma non sembravano stanchi, anzi erano neri e quasi scintillanti, penetranti.

L'uomo col mantello grigio si avvicinò al bancone da cui l'oste concitatamente impartiva ordini*

Ben ritrovato Gaffiere

  Gaffiere: *L'oste sembrò arrossire e poi impallidire e poi di nuovo arrossire. Quando ebbe finito di cangiar colore in viso finalmente rispose, frettolosamente e mangiandosi nello sforzo mezze parole*

Mastro Gandalf...ma ma...quale onore per me rivedervi nella mia umile locan...ehm locanda cioè volevo dire ..insomma

Primula: *mi volto verso il signore alto che è appena entrato....e strabuzzo gli occhi* Hellabor, guarda....guarda chi è entrato! Non si vedeva da molto tempo qui. Credo che stia cercando mamma?

Hellabor: *Si volta verso la direzione indicata dalla sorella e anche lei strabuzza gli occhi, incredula.*

Non è possibile * sussurra a Primula * è partito per Valinor secoli e secoli fa, non può essere ritornato. Non può essere lui, sono sicura

*Gli occhi le si stringono leggermente mentre i pensieri nel cervello iniziano a turbinare*

E se fosse un impostore travestito da Gandalf? O qualcosa capace di mutare forma... * bisbiglia con fare cospiratorio lanciandole una chiara occhiata di allusione di misteri irrisolti*

Primula, dobbiamo indagare

*Prende il boccale e fa un lungo sorso per incoraggiarsi... aspe'meglio anche una fetta di crostata di more prima.*

Gandalf: Vecchio Gaffiere, quanto tempo eh? Sembrano secoli* sogghigna perché in effetti sono secoli..*

Mi fa piacere notare come qui non sembri cambiato molto, bene bene. La buona cara vecchia Contea *sussurra come tra sé e sé con gli occhi che sembrano velarsi leggermente.

Ha già abbracciato con uno sguardo tutta la stanza e notato gli astanti.

Si sofferma un attimo su una coppia di giovani hobbit sedute ad un tavolo, una delle due è troppo alta per essere un hobbit ma è decisamente un' hobbit. Molto strano. Tira fuori dal mantello una lunga pipa marrone e inizia a caricarla*

Dammi una birra Gaffiere e se è buona come quella del tuo antenato ti garantisco che il prossimo raccolto sarà memorabile.

Gaffiere: Oh.....è un piacere rivedere facce antiche, signor Gandalf...ecco qui la sua birra...*lo guardo per un attimo, ed ho l'impressione che nei suoi occhi scatti qualcosa...come...un'ombra lontana.* Qualcosa non va, caro amico? *Nella Contea sappiamo che Gandalf parti con il famoso eroe, Frodo Baggins...verso Valinor. Strano che sia tornato*

Hellabor: *Trangugia in fretta la crostata, ormai la curiosità di andare ad indagare sullo strano vecchio è forte.

Finisce in un sorso il boccale e si alza*

Vieni sorella, credo sia il momento di approfondire la conoscenza con quel "Gandalf"

*Pronuncia il nome marcandolo con una smorfia. Non è affatto convinta sia davvero lui...*

Primula: *sposto lo sguardo da lei a Gandalf...a me sembra tutto normale, a parte l'occhiata che ci ha lanciato....e..,sembra pure spaesato qui..* a me sembra normalissimo, Helly.....*Lascio la birra nel boccale...e mi alzo con lei...* sei sicura di ciò che percepisci?

Gandalf: Bevve un bel sorso che lo rinfrancò alquanto e gli fece ricordare molti bei momenti trascorsi lì, nella Contea, così tanti secoli fa...eppure pareva che il tempo lì fosse passato ma a passo di hobbit proprio.

Quando l'industrializzazione e le nuove tecnologie avevano invaso la Terra di Mezzo, anche la Contea ne era stata ovviamente raggiunta.

Ma pian piano gli hobbit si resero conto che troppe diavolerie soprattutto inquinanti guastavano la qualità dei loro raccolti, per non parlare dell'erba pipa e del malto...allora tornarono senza alcun rimpianto ai "tempi antichi" tenendo delle innovazione ciò che non causava alcun danno alle colture.

Non era strano quindi vedere campi lavorati ancora a mano e nello stesso tempo nelle fabbriche di birra i migliori e più moderni silos a consumo quasi zero e resa eccellente.

Solo per fare un esempio.

Mai la Contea gli era sembrata più preziosa e rara come adesso*

Ummm

*Sbuffò una nuvola di fumo dritto in faccia ad un rotondo viso hobbit che di colpo era comparso di fronte e lui scrutandolo senza ritegno

E qualcosa in quel viso gli ricordava di un altro hobbit conosciuto molti molti secoli prima...*

  Primula: *resto dietro a Hellabor, pronta a fermarla in caso faccia un passo affrettato....e ci metta tutte e due in una situazione imbarazzante...* ma sei sicura, sicura? Non mi sembra il momento buono per disturbarlo
  Hellabor: Ehm

*Guardandolo fisso negli occhi si schiarì la voce*

Buonasera...mi scusi se la disturbo "(sempre meglio andar con cautela con stregoni o simil tali...)" Mi chiamo Hellabor Tuc dalle Selve e a quanto pare lei è straordinariamente simile al famoso Gandalf, che però sappiamo essere salpato dai porti grigi secoli or sono per non fare più ritorno...

Gandalf: *Osserva pensieroso l'hobbit che gli ha appena parlato*

Hellabor Tuc eh...quel dalle Selve spiegherebbe la tua altezza inusuale e quel Tuc spiegherebbe la tua avventatezza, giovane Hobbit

Si sono proprio io Gandalf. Altrimenti detto Mithrandir, altrimenti detto Gandalf il grigio e poi Gandalf il bianco.

Amico in tempi lontanissimi di quel Tuc di cui porti il cognome

*Da qualche boccata di pipa*

"Un'altra Tuc, quella famiglia mi perseguita... immagino già che questa non sarà dissimile a Pipino come carattere..prevedo guai "

  Primula: *mi avvicino, confortata dal fatto che sia proprio Gandalf!* Primula Tuc, sorella di Hellabor. Ho due anni in meno di lei....e molto più cervello. *Almeno non mi ficco nei guai....e sto studiando la lingua di nostra madre. Anzi...* Siamo nate a Lothlorien *in perfetto Sindarin*
  Hellabor:*Lo fissa ancora sospettosa cercando però di non farlo trapelare.*

"Continua a non convincermi che sia davvero Gandalf... è che non riesco a capire perché non mi convinca, sembra davvero lui"

È meraviglioso messer Gandalf rivederla, i nonni ci raccontano sempre le gesta di lei insieme al nostro antenato Pipino.

Cosa la porta qui di bello? Qualche ..mistero da risolvere per caso? Nel qual caso le offro da subito i miei servigi

*Inchinandosi in perfetto stile hobbit"

  Primula: anche i miei, ovviamente. *Cerco di entrare nella conversazione....ma mi sento di troppo. Gandalf sembra molto interessato a mia sorella ...*
  Gandalf: Umpf, una Tuc che si offre spontaneamente di risolvere "misteri"

*Calca con intenzione l'accento su quest'ultima parola mentre sembra ridacchiare sotto la folta barba.*

Accetto la tua offerta molto volentieri Hellabor Tuc dalle Selve, poiché sono appunto in procinto di mettermi in viaggio per "indagare" esattamente.

Direi che siamo in linea con la tradizione hobbit di partire all'improvviso, quindi non perderai tempo per cercare fazzoletti da viaggio suppongo ..poche cose, si viaggia veloci, prendi solo ciò che può stare in uno zaino non troppo grande.

Grazie anche a te dell'offerta piccola Primula e la terrò in grande considerazione non appena avrai superato almeno la trentina d'anni

*Le fa un occhiolino è un sorriso*

  Primula: *prendo Hellabor per un braccio...* non ti provare a lasciarmi qui da sola....devi portarmi con te. *voglio rivedere le enormi foreste dell'Est...gli Ent, i grandi lupi ed i branchi di cervi di Bosco Atro....i nostri amici Elfi, Minas Tirith...e le lussureggianti terre del Sud* Ti prego....ti prego, portatemi con voi
  Hellabor: *Avrebbe dovuto porsi il dubbio di come mai avesse offerto i suoi servigi ad una persona che credeva un impostore, ma fu distratta dalla preoccupazione di non coinvolgere la sorellina piccola nella faccenda e si dimenticò di rifletterci su*

Primula, sorellina mia, sai che se potessi ti porterei ma sarebbe una responsabilità ed un pericolo troppo grande per te

Ma ti prometto che quando avrai l'età giusta partiremo insieme "Sperando di tornare tutta intera da questo impiccio in cui mi sono cacciata...che poi io avevo detto così per cortesia e questo mi ha preso sul serio, boh"

*Si rivolge verso Gandalf o quello che sembrava Gandalf per lo meno*

Prendo due cose a casa Tuc e sono pronta

Minas Tirith, Regno di Gondor e Mordor
 

Alcare: *la notte era fredda, un vento gelido le sfiorava il viso e lo percepiva quel freddo nonostante l'alta resistenza che le conferiva la sua natura di elfa, indossava una tunica verde lunga al ginocchio con qualche decorazione in rilievo e le maniche larghe, stivali neri ed un mantello nero lungo che le sfiorava le caviglie, in mano portava un contenitore pieno di legna per il camino: era abituata a farne molta prima dell'inverno per poi usarla man mano. Si mise il cappuccio sulla testa: non si sarebbe stupita se avesse nevicato a breve. Stava tornando a casa e come sempre accadeva specie durante la stagione fredda la strada era praticamente deserta a quell'ora. Eppure le sembrava di sentire rumore di passi sulla strada, dopo pochi passi svolto' a destra e la vide: era la giovane elfa che aveva visto un paio di volte alla locanda*

 

Mirelyn: *la notte era fredda, abbastanza da condensare il respiro della giovane elfa in graziose nuvolette.

Myrelyn stava correndo per le strade di Minas Tirith insieme al gruppetto di scavezzacolli con cui si accompagna, di ritorno da una delle innumerevoli marachelle e tiri birboni per cui sono famosi, o famigerati a seconda dei punti di vista.*

"A domani ragazzi, se arrivo troppo tardi chi lo sente zio Legolas! Ci vediamo alle 10 al sesto cancello!"

*Si accomiata dagli amici e comincia a risalire verso la Cittadella a passi svelti, la tunica verde bosco nascosta dal mantello, gli stivali fanno poco rumore sull'acciottolato.

Con il freddo che è sceso al calare del sole le strade sono deserte e Myrelyn cerca di essere attenta a quello che la circonda.*

"Quasi arrivata, certo che un paio di luci in più..."* E si blocca di colpo sentendo dei passi avvicinarsi da un incrocio poco più avanti.

Il tempo di portare la mano al pugnale che si trova faccia a faccia con un'altra elfa dall'aria infreddolita.

La conosce di vista, così rilassandosi le rivolge un sorriso e un saluto gentile*

"Buonasera Alcare! che freddo, abiti qui vicino anche tu? Non mi sembrava di averti visto nei paraggi"

  Alcare: *L'elfa rimase sorpresa dal fatto che la giovane sapesse il suo nome ma le rivolse un sorriso* "Buonasera a te, si abito qualche decina di metri piu' in la', puo' darsi tu non mi abbia visto perche' vengo direttamente dal bosco: perdonami ma non ricordo il tuo nome mia cara"
  Mirelyn: "Myrelyn" *risponde la ragazzina per nulla sorpresa dal fatto che l'altra, più adulta, non ricordi il suo nome. Lei invece l'ha notata alla locanda, per l'eleganza e la fiammeggiante massa di capelli rossi, così particolari e lucenti, ben diversi dal biondo lunare tipico dei suoi.*

"Senti, ti va una fetta di torta a casa mia? " *Chiede impulsivamente e poi arrossisce pensando che l'altra certamente non vorrà perdere tempo con una ragazzina.*

"Peccato però, potrei trovare finalmente una ragazza a zio Legolas, così sarebbe distratto e non mi starebbe sempre con il fiato sul collo"

*Le rivolge un sorriso angelico a mani giunte, ma gli occhioni azzurri le brillano di allegria e malizia.*

"Daaaaaiiiii, la torta di more è deliziosa"

  Alcare: *sorride divertita* "e' un piacere conoscerti Myrelyn, accetto molto volentieri anche se credo che tu stia tramando qualcosa, non certo qualcosa di brutto, vedo molta bonta' in te anche se dovresti stare attenta a quest'ora. Puo' esserci gente pericolosa in giro, meglio che ci avviamo non ti pare?"
  Mirelyn: *sorride euforica mentre pensa già che se lo zio è in vena di scherzi sarà una pacchia presentare alla nuova amica il suo leggendario zio.*

"Chi io? Ma se sono una elfa modello!"

*Ridacchia e fa strada verso una porta poco più avanti.*

"Benvenuta nella mia casa Alcare".* Fa capolino nella stanza e dice "zio, ho invitato una nuova amica, vuoi mangiare una fetta di torta con noi?" * L'enfasi sul nuova amica è il codice con cui indica che l'ospite non sa chi lui sia.*

"Certo piccoletta, arrivo" *risponde lo zio ridendo sotto i baffi.

E quando lui compare nella stanza la ragazzina lo presenta "Alcare, ti presento mio zio Legolas. Ne avrai sentito parlare immagino".

*Lo zio si fa avanti con un sorriso malandrino "benvenuta signorinella, è sempre un piacere conoscere le amiche della mia cara nipotina " saluta fingendo di scambiare anche l'ospite per una adolescente.

Beh, se fosse così vecchio come vuole dare a intendere effettivamente anche l'altra elfa per lui sarebbe solo una ragazzina *

  Alcare: *entra con circospezione* "buona sera e grazie" "a sentire quel nome fa quasi un salto ma li guarda entrambi: l'uomo era troppo giovane per essere Verdefoglia ma indubbiamente vi era un legame di parentela tra lui, l'altro elfo e la ragazzina* "Sua nipote e' stata cosi gentile da invitarmi, ci siamo viste in giro qualche volta ed e' un onore per me conoscerla" *aggiunge togliendosi il mantello e liberando i capelli raccolti in una treccia*
  Legolas: *le giro intorno, osservandola e cercando di capire di che stirpe sia. Certo, i capelli rossi non aiutano. Ma, quello sguardo...e quella luce. Deve essere una mista Noldor...strano che non abbia lasciato la Terra di Mezzo* da quanto vivi qui? cioè...nella città dei Re...? *spettino i capelli di Mirelyn con una mano...so che a lei da fastidio, lo faccio sempre apposta*
  Mirelyn: "uffa zio! Non ho mica 500 anni!" *Sbuffa Myrelyn con un'adultisssima linguaccia rivolta allo zio mentre tenta di rimediare al danno.

Con la coda dell'occhio nota che Alcare sta palesemente cercando di trattenere una risata.

Però è curiosa di sentire la risposta dell'elfa. Se viene da un'altra città avrà sicuramente cose da mostrarle...e scherzi da farle... già le brillano gli occhi*

  Alcare: *sorride intuendo che entrambi stanno scherzando e che Legolas cerca di capire a che stirpe appartiene* "Da qualche mese, prima abitavo a Valmar ma la voglia di conoscere ed esplorare posti nuovi ha preso il sopravvento e cosi' sono giunta fin qui, e voi? cosa porta alla citta' bianca il famoso Verdefoglia? *decide di assecondarli per capire fino a che punto arrivano e solo alla fine svelare il suo segreto*
  Legolas: *cerco di nascondere lo stupore, quando sento nominare la città dei Valar. Deve essere di stirpe molto importante.* Valmar...la capitale di Valinor! Ho sentito parlare di quel luogo, la meravigliosa Città delle Campane con i palazzi in Mithril ed Oro. Deve essere splendido vivere lì. *quanto vorrei vederla, un giorno. Portarci Merilyn...lei troverebbe finalmente la pace, là* Noi...ci siamo trasferiti qui quando gli Uruk attaccarono la nostra casa. Mirelyn ha perso i genitori. *non voglio dirle altro, non con Mirelyn qui*
  Mirelyn: "Urka! Ho letto meraviglie su Valinor"

*Myrelyn saltellava già di impazienza, pronta a subissare Alcare di domande sulla famosa Valinor, gioiello incommensurabile dei Valar, quando le parole seguenti dello zio la gelano sul posto mentre un'ombra di profondissima tristezza e nostalgia le oscura il visetto e gli occhi le si riempiono di lacrime.

Si volta di scatto per nasconderle e asciugarle di soppiatto, senza accorgersi delle due paia di occhi che seguono il movimento. Quelli dello zio pieni dello stesso dolore e anche, forse, di un pizzico di impotente rimorso. Quelli dell'elfa pieni di commossa empatia.

Cercando di cambiare discorso e ristabilire l'atmosfera allegra di pochi minuti prima, quasi avesse letto nella mente dello zio esclama "pensa che bello zio! Ora che conosciamo Alcare e che diventeremo sicuramente amiche se ci andassimo davvero potrebbe farci da guida!"

* Ricomincia a saltellare con un entusiasmo forse ancora un pochino forzato e non si accorge minimamente dello scambio di sguardi che passa tra i due adulti.*

"Vero Alcare? Ci faresti compagnia?" *Chiede guardando l'elfa dai capelli rossi con irresistibili occhioni da cucciolo*

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Capitolo 2
*** Episodio 2: Le apparenze ingannano ***


Puledro Impennato, Brea
 

Gandalf: Dopo un giorno di viaggio, giungono nei pressi di una pittoresca cittadina.

Località principale della Terra di Brea, l'abitato di si sviluppa sui fianchi ovest e sud di un alto colle circondato da un profondo burrone.

Ai cancelli dell’insediamento, giunge una voce diffidente.

*Dichiarate le vostre intenzioni!* urla gracchiante, ma Gandalf si limita a sorridere, senza battere ciglio alla palese mancanza di rispetto.

*Solo un vecchio viaggiatore e i suoi compagni in cerca di un luogo sicuro in cui poter passare la notte. Se sarete disposti ad accoglierci, naturalmente! Non abbiamo alcuna intenzione di recarvi disturbo, né di rendere le vostre giornate più complicate di quanto già non siano.*

Il cancello in legno si apre appena, rivelando il volto rugoso e diffidente di un uomo scarno e brizzolato.

*Uhmmm… parlate molto bene per essere solo un vecchio vagabondo. E cosa vedono i miei occhi! Hobbit della Contea. È da parecchi anni che quelli come voi non bazzicano da queste parti. Che cosa vi ha spinti a venire fin qui?* domanda incuriosito e sospettoso in egual misura.

Hellabor: *Avrebbe voglia di rispondere che i fatti suoi privati le appartengono, come narrano fece Frodo durante il Viaggio, ma cerca di contenersi*

Buongiorno messere guardia, precisamente mezz’hobbit *Cerca di ergersi in tutto il suo metro e quarantadue per fare notare come sia la metà più alta di altri hobbit*

Accompagno questo vecchio che data l'età non è in grado di viaggiare solo, lei capirà, con i pericoli che ci sono in giro...e come già detto non vi arrecheremo alcun disturbo

*Durante il percorso fino a Brea ha cercato ogni genere di indizio nel comportamento del vecchio che potesse confermare o smentire la sua tesi che Gandalf non sia effettivamente chi sostiene di essere, ma finora invano*

Potrebbe essere un primo piano

Gandalf: La vecchia guardia li osserva per qualche altro secondo, poi scuote la testa.

*Bah, non è che un vecchio vagabondo e una mezza Hobbit potrebbero fare chissà quali danni. Molto bene, vi lascerò entrare... ma vi conviene non fare niente che potrebbe infastidire la brava gente della nostra città! Qui a Brea non vogliamo problemi. *

*Molto obbligato* risponde Gandalf, offrendo all'uomo un cenno cortese. Questi si limita a roteare gli occhi, poi apre il cancello della cittadina e li lascia passare.

Una volta all'interno, i due viaggiatori vengono accolti dalla vista di uomini e donne impegnati nelle faccende più variegate, dal vendere pelli di animali all'invitare semplicemente i passanti a provare i loro prodotti. Per lo più sono venditori, ma ogni tanto è possibile intravedere alcuni allevatori e bambini che scorrazzano per le strade fangose e coperte di paglia.

Gandalf li conduce ad una piccola taverna, sulla cui porta spicca un'insegna raffigurante un cavallo impennato.

*Bene, eccoci qui* dice, volgendo alla sua compagna di viaggio un sorriso al limite tra il soddisfatto e il cordiale *Se non hai nulla in contrario, passeremo la notte in questa taverna. Potrebbe non sembrare molto confortevole, ma nel corso degli anni ha prestato fedele servizio a molti miei amici... compreso Frodo Baggins e la sua compagnia di Hobbit.*

**una nube argentea si muove veloce nella notte...sopra la Terra di Mezzo, diretta ad Ovest. Ogni Elfo, Uomo o Nano che siano all'aperto, possono vederla. Molti di loro pensano ad un cattivo presagio, anche se la nube illumina la terra a giorno. Una luce più forte di qualsiasi stella di Varda o della Luna di Tirion.

Due Aquile l'accompagnano...messaggeri di Valinor**

Hellabor: *Lo guarda cercando di non far trapelare il leggero stupore che la prende nel sentire le ultime parole*

Certo che lo so...noi hobbit amiamo passare ore ed ore a raccontare ed ascoltare le storie antiche e io so a memoria il Viaggio di Frodo dalle nove dita e Samvise l'impavido

"Ma se fosse davvero Gandalf questo dovrebbe già saperlo, della nostra passione per racconti e canti...sta a vedere che ci ho visto giusto e non è lui? Eppure durante il viaggio ero sicura di essermi sbagliata... ufff questo è più scivoloso di un'anguilla all'olio. Porta pazienza Hellabor e non avere fretta, qui il mistero da indagare è fitto "

Per me va benissimo, era una vita che sognavo di passare una notte qui e bere la birra in pinte!

*Sorride adesso felice, chissà se dentro sarà

ancora come lo raccontavano? E chissà se anche a loro capiterà qualche avventura stanotte anche se i Nazgul ormai sono un remoto ricordo del passato.

In quel momento qualcosa attrae la sua attenzione facendole levare la testa verso il cielo dove una lucente nube argentata passa tagliando a metà la volta celeste, scortata da aquile.*

Wow e doppio triplo wow!! Chissà che significa quella luce, che sta accadendo lassù Gandalf?

Gandalf: Gandalf fa scivolare una mano sulla lunga barba, massaggiandosela.

*Perdona la memoria di questo vecchio, giovane Tuc* dice con tono di scusa *Ogni tanto, dimentico quanto gli Hobbit di quest'Era siano diversi da quelli di un tempo. Non potevi parlare con loro di racconti e avventure senza che ti considerassero un portatore di guai! Frodo e suo zio Bilbo hanno avuto non pochi problemi a causa di questo loro amore per il mondo al di là della Contea.*

Offre alla mezz'Hobbit un sorriso quasi paterno. *Ma è bello vedere una giovane mente come la tua seguire quelle orme. Come colui che li ha accompagnati nel loro lungo viaggio, non potrei esserne più felice.*

All'improvviso, una pallida luce attraversa l'oscurità della notte imminente, lasciandosi dietro una nitida foschia. Gli occhi di Gandalf si assottigliano pensierosi, poi riassumono il loro solito luccichio.

*Chi può dirlo? Il mondo è vasto, e pieno di fenomeni ancora sconosciuti. Non è la prima volta che una stella cadente attraversa i cieli della Terra di Mezzo, e certamente non sarà l'ultima. Niente di cui dovremmo preoccuparci, te lo assicuro.*

Eothin: *la giovane dai lunghi capelli color zenzero si strinse addosso il cappotto ornato di pelliccia, aveva camminato per ore dopo essere stata a trovare una parente che non stava molto bene, doveva assolutamente trovare un riparo per la notte . Si guarda in giro per poi notare una taverna: non sembrava granché ma non le importava , doveva assolutamente sedersi e mangiare qualcosa per poi riposarsi. *bussa*

Thain: *Un Nano barbuto e tozzo con una barba folta e nera ed i capelli dello stesso colore, si aggira per le strade di Brea..* Accipicchia....che diavoleria è mai questa? *al passaggio della nube argentea. Indossa una casacca viola, sporca di fango, ed una giacca in lana verde foresta che ha visto giorni migliori. E' un mercante di ricambi per navi spaziali in viaggio da Gorgoroth* C'è posto in questa locanda, gentile oste?

Hellabor: *Si era immaginata molte volte come doveva essere l'atmosfera al Puledro Impennato secoli e secoli fa ed ogni volta che la immaginava era esattamente come quello che vedeva adesso.

Un lungo bancone in mogano scuro che piegava ad angolo abbracciando tutta la lunghezza della sala, tavoli e sedie dall'aspetto antico e polveroso, molta gente di ogni razza che sedeva bevendo e mangiando, ridendo e fumando.

Dalle finestre piccole si intravedeva la strada già buia, illuminata dai fiochi lampioni.

Sono in attesa al bancone lei e Gandalf di poter chiedere un tavolo e se ci fosse anche un alloggio disponibile.

Passò accanto a loro un cameriere portando un grande vassoio con su carne arrostita da cui emanava un buon profumino. Il suo stomaco iniziò a brontolare.*

"Mi piace davvero molto qui, sapevo che mi sarebbe piaciuto, sempre saputo io!"

*Pensa intanto che forse davvero è stata troppo sospettosa, Gandalf sembra davvero Gandalf e se è davvero lui perché mai dovrebbe sembrare diversamente?*

" Resta ancora da spiegare però come mai abbia fatto ritorno da dove non si torna indietro...ma forse per gli stregoni questo non vale, uhm.."

Oste: *squadro il Nano appena entrato e la ragazza dietro di lui...poi mi soffermo sul vecchio con il cappello a punta e la Hobbit....L'ultima volta che quell'uomo è passato da qui, si racconta che portasse guai...Umm...dovrò stare attento* Certo, messer Nano, abbiamo stanze a sufficienza per ospitare un'intera legione di Soldati della Repubblica.

Gandalf: Gandalf sorride all'entusiasmo della mezz'Hobbit.

*Sono sinceramente felice per te, Signorina Tuc. In verità, un tempo questo posto era un punto di ritrovo per moltissime compagnie, quando il mondo era un posto molto più grande. Ora, temo che dovrai accontentarti di vecchi maldestri come me... e forse qualche sorpresa *aggiunse, indicando con la coda dell'occhio il nano che stava discutendo con il locandiere.

Poi, si rivolse al cameriere.

*Buon uomo, sapreste dirmi se ci sono ancora delle camere disponibili per degli stanchi viaggiatori? Solo per una notte, non sarà necessario un giorno di più! Naturalmente, abbiamo denaro più che sufficiente per coprire le spese. *

Eothin: *dunque era arrivata al Puledro Impennato, ne aveva tanto sentito parlare ed ora per puro caso ci era finita dentro: era incuriosita e felice che lì dentro si incontrassero praticamente tutte le popolazioni della Contea e il Nano che la precedeva aveva fatto la domanda che avrebbe voluto fare lei, per fortuna c'erano molte stanze libere quindi sicuramente una anche per lei, meno male! Temeva di dover rimettersi per strada di notte al freddo. "Buona sera oste. Ho sentito che avete stanze libere, ne avreste una per me per questa notte assieme ad un buon pasto caldo?" *chiese gentilmente *

Oste: certo, signori. Ho anche stanze adatte agli Hobbit, con i letti più piccoli ed il camino acceso. *Starò ben attento a quel cappello a punta...Per fortuna, le stanze sono tutte controllate da droidi* I nostri droidi vi accompagneranno alle vostre stanze. *Poi sposto gli occhi sulla signorina appena entrata...* Signorina...è entrata nel posto giusto! Stavo appunto preparando un ottimo brasato di suino...caldo e fumante. Le offro un po' di idromele?

Thain: *Idromele?...Oh, si...proprio quello che ci vuole* Prenderei una pinta di Idromele ed una ciotola di stufato di oca, ho visto che lo avete....so che è ottimo, da queste parti. Con il fegato, grazie. *bofonchiando sotto i baffi...mentre, con la coda dell'occhio osserva la strana coppia* è da molto che non si vedono Stregoni, da queste parti...Da dove venite?

Hellabor: "Droidi per accompagnare alle stanze, questa se la racconto non mi credono"

*Il nano che li ha preceduti nel chiedere alloggio veste abiti di foggia e colori strani, consunti e infangati.

"Chissà da dove viene e di cosa si occupa? Sicuramente dalle montagne, ciò spiegherebbe il fango..l'umana appena di fronte a noi invece ha un cappotto dall'aspetto molto costoso e un'aria molto elegante, che ci fa una signora così compita in una locanda così alla mano? La serata si presenta fitta di sorprese davvero!"

Camere hobbit, gentilissimo oste grazie! Per me una pinta di birra di malto, grazie ancora! E ovviamente l'oca anche quella formato hobbit ma stomaco Hobbit mi raccomando

*Ora che le urgenze sono sistemate si gira verso il nano salutando con un cenno del capo*

Buonasera, Hellabor Tuc vengo da Hobbiton e lui è...

*Tace un attimo sovrappensiero, forse non è il caso di presentarlo, meglio lasciare che sia lui a farlo se vuole, in fondo se è davvero Gandalf " potrebbe aversene a male che sia palesato il suo nome senza il suo consenso*

"Hellabor sta chiacchiera che hai prima o poi ti porta guai, me lo diceva sempre nonna Rosmarina" pensa tra sé e sé

Gandalf: *Gandalf sorride gentilmente al nano*

Puoi chiamarmi Pellegrino Grigio. Un nome insolito, lo so bene, ma credo che in giro ce ne siano di peggiori. Vengo da un villaggio delle Terre del Nord, e sono giunto per caso nelle verdi colline della Contea. La Signorina Tuc, qui... * i suoi occhi azzurri incontrano quelli della mezz'Hobbit *si è offerta di accompagnarmi in un lungo viaggio verso le Terre del Sud. Temo di essermi un po' perso, e avevo proprio bisogno di una guida.*

Eothin: *si sente quasi a disagio, in mezzo a tutti quei viaggiatori che sembrano tutti provenienti da terre lontane, chissà cos'hanno visto o fatto...osserva tutti incuriosita specialmente la mezz'hobbit, non aveva pregiudizi verso nessuno anzi era tutto sommato felice di poter essere in mezzo a gente così diversa , si toglie il cappotto rivelando un lungo abito blu a

maniche lunghe *

"Accetto molto volentieri sia l'idromele che l'arrosto grazie "

Thain: Oh.....è un onore avervi qui, Tharkun. *Anche se mi sembra strano che stia andando verso .... Mordor* posso pagarvi la cena? *Osservo la piccola Hobbit...noto subito differenze con il popolo piccolo. È leggermente più alta, con un viso più aggraziato...quasi elfica*

Hellabor: "Tharkun?? Chi è Tharkun adesso? Intende sicuramente Gandalf, possibile che gli abbia dato questo nome? Bah. .non ti impicciare degli affari degli stregoni si dice da noi che sono permalosi e suscettibili. Ma se non fosse davvero Gandalf?"

*Il dubbio che aveva accantonato torna a roderle la mente come un tarlo. Deve trovare il modo di fugare o confermare la sua perplessità o ne uscirà esaurita...si ripromette di avere con lui appena possibile una conversazione approfondita.

Nel frattempo cerca di rilassarsi e predisporsi alla serata. Fa un leggero inchino in direzione del nano* Hellabor Tuc dalle Selve piacere di fare la sua conoscenza messer ..? Comunque sarà un piacere condividere la cena con voi e se permette saremo noi ad offrirvela

*Lancia un'occhiata di sfuggita al viso dello stregone sperando di non vederlo infastidito nell' essere stata troppo precipitosa nell'accettare la cena col nano*

"Hellabor devi iniziare a riflettere prima di lanciarti, quante volte te lo devo ripetere?" *Dice a se stessa

Nel frattempo la giovane donna elegante sembra guardarsi intorno con aria spaurita. In effetti, sola con quella gente dall' aspetto poco raccomandabile attorno ...Con spirito di solidarietà di donna che comprende la situazione le si avvicina e le sorride gentilmente*

Buonasera Milady, ho notato che è sola e non sembra del luogo, mi permette di offrirle un posto al tavolo accanto a me ed i miei compagni di viaggio? Potrà mangiare sicura ed a suo agio

*Sperando di non averla in alcun modo offesa o spaventata attende la reazione della donna*

Gandalf: Gandalf sorride gentilmente.

*A rischio di sembrare davvero un vagabondo, non rinuncerei mai alla possibilità di un pranzo gratuito. Sfortunatamente, la vendita di fuochi d'artificio non è poi così remunerativa come alla gente piace pensare.*

Detto questo, si rivolge alla giovane donna.

*Penso che la mia compagna di viaggio abbia avuto una splendida idea! Coraggio, signorina, unitevi pure a noi. Vi assicuro che non avrete nulla da temere.*

Le offre un occhiolino amichevole.

*Dopotutto, non c'è niente di meglio del mangiare in compagnia.*

Eothin: *sorride allo stregone ed alla giovane mezz'hobbit: aveva preventivato di cenare da sola ma nonostante tutto non le dispiaceva avere la loro compagnia e di certo non si sentiva in pericolo in mezzo a loro* "molto volentieri grazie" *dice togliendosi il cappotto e appendendolo all'attaccapanni rivelando un lungo abito blu molto semplice e stivali stringati ponendosi vicino al caminetto per riscaldarsi*

Breanna: *Breanna, una Nana senza età dai folti capelli color ossidiana e occhi grigio pietra, camminava zoppicando faticosamente lungo la strada appoggiandosi ad un nodoso bastone di quercia.

La veste scura, di buona fattura e tessuto è strappata all'altezza della cintura.

Finalmente giunge alla porta della locanda, spera che ci sia poca gente per passare inosservata.

E appena fa un passo nella stanza ben scaldata diventa il punto focale di una stranissima tavolata composta da praticamente tutte le razze*

Mancano giusto un elfo o due *pensa prima di rivolgersi direttamente all'oste*

Buonasera oste, è possibile avere un po' di minestra, una tazza di idromele e magari un letto per la notte"

Thain: *noto entrare una Nana...non se ne vedono molte ormai. Noi Nani siamo carenti di donne. Almeno, il mio clan. Potrebbe essere di Khazad Dum, per quanto ne so. Sarò lieto di poter fare la sua conoscenza.* Mi fa piacere avere così tanti commensali alla mia tavola...e tutti da popoli diversi. Sapete dei cantieri navali di Gorgoroth, no? I migliori della Terra di Mezzo. Siamo conosciuti in ogni parte di questa Galassia.

Hellabor: *Ora che finalmente è seduta comoda e sorseggia la sua pinta aspettando la cena, si prende tempo per osservare senza parere i commensali improvvisati.

Bello vedere tante razze così raccolte attorno al cibo, in cerca di calore e non solo quello del fuoco.

Nella testa le frullano mille domande per ciascunə di loro ma non vuole sembrare troppo curiosa. Tanto già sa che se arriva alla terza pinta sarà fin troppo a suo agio e capace che terminerà la serata ballando e cantando sul tavolo come ogni discendente dei Tuc che si rispetti.

Una nana dall'aspetto indefinito varca improvvisamente la porta, ritrovandosi quasi al centro tavola. Sembra stanca e affaticata, oltre che malandata .. istintivamente si sposta per farle posto e porgerle una sedia tra loro*

Si siede pure cara signora nana e si riposi, credo gli altri tavoli siamo tutti occupati ormai e non vorrei dovesse restare in piedi

"Oddio come ci si rivolge alle nane? Ci sono titoli specifici? Chissà se ci ho indovinato o se ho toppato..." Pensa preoccupata

Cantieri navali a Gorgoroth? Wow, no mai sentito parlarne, puoi raccontarci di più per favore? E per dove salpano le navi? Ma volano anche? E ci si può salire?

Domanda incuriosita

Gandalf: Gandalf offre alla nuova arrivata un cenno cortese.

*Come ho detto, più siamo meglio è! Aaaaah, quanto mi mancava la possibilità di cenare in compagnia di così tanti pittoreschi viaggiatori. La vostra sola presenza è sufficiente per farmi sentire più giovane di almeno un paio di secoli.*

Alle parole di Thain, incrocia le mani davanti alla folta barba e si porge in avanti, gli luccicanti d'interesse a mala pena contenuto.

*Anche io sarei curioso di saperne di più* dice con quel suo tono sempre cordiale e affabile *Ammetto di non aver mai avuto la possibilità di visitare quei cantieri. Sono molto vecchio, ma la possibilità di esplorare questa vasta galassia mi è stata preclusa per diversi anni. Sembra che ci siano molte cose che devo recuperare.*

Eothin: "buonasera" *saluta la nuova arrivata prima di sorseggiare il suo idromele, dal canto suo ha sentito seppur di sfuggita parlare di quei cantieri ma non ne sa molto e le pare strano che lo stregone si definisca cosi' vecchio: una persona di così tarda eta' difficilmente viaggerebbe a lungo no?* "io li ho sentiti nominare ma effettivamente non ne so granche'" *ammette timidamente*

Breanna: "buonasera" * risponde al saluto gentile dell'umana con un sorriso e poi * "grazie per la tua ospitalità giovane mezz’hobbit" * si rivolge a quella strana Hobbit così più alta del normale da rendere evidente una mescolanza di razze, mezzelfa anche, ci scommetterebbe prendendo posto a quella strana tavolata.

Il nano non le toglie gli occhi di dosso e spera vivamente che non abbia intenzione di farsi avanti, ha cose ben più importanti a cui badare che non alle fantasie di un nano qualsiasi.*

"Se solo non fossi ferita sarei già arrivata a destinazione, avrei già portato a termine il mio compito" * pensa affranta cercando di mantenere un'espressione blanda*

Thain: *fa un cenno di sorriso alla Nana e torna a concentrarsi su Gandalf....strano, molto strano che si stia interessando ai nostri cantieri navali. Ha una luce negli occhi che non mi mette a mio agio* Oh...sì...cara Hobbit...navi spaziali. I nostri cantieri sono i migliori di Arda. Produciamo anche Star Destroyer e navi commerciali.

*Dopotutto, perché non dovrei invitarli....* Se volete, ho un treno che parte domattina...

Per Minas Morgul, da lì...si procede con la navetta privata. Posso farvi visitare i cantieri

Hellabor: *Al pensiero di poter DAVVERO salire su una nave spaziale la birra che stava bevendo le va quasi di traverso

Sarebbe stupendo, chissà se il suo compagno di viaggio sarebbe d'accordo?

Si volge verso lo stregone e di botto come un lampo nel cervello, capisce finalmente cosa è che tornava a non quadrare. Finora Gandalf aveva mantenuto sempre in qualsiasi occasione una composta pacatezza e cordialità.

Troppa. Ricordava bene dai ritratti che se ne facevano nei vari racconti come fosse spesso burbero o scontroso.

Eppure finora mai una risposta piccata o seccata. Neanche a qualche sua uscita inopportuna come quando si era offerta di pagare la cena al nano...uhm, ci sta ovviamente che nei secoli si sia smussato il carattere ed addolcito, o forse solo le tante ere che si porta sulle spalle a mitigare la sua asprezza. Ma potrebbe anche essere di no, potrebbe...di colpo lontano è il pensiero di volare su una nave spaziale, resta un attimo confusa perché in effetti stava per chiedergli qualcosa ma non riesce più a parlare presa dal dubbio se sia così oppure no. Scuote un attimo la testa come per schiarirsi le idee.

Torna a fissare la sua attenzione sulla tavolata.

Le sembra di notare nella nana una certa aria di celata sofferenza in volto, si sporge verso di lei sussurrandole dolcemente*

Signora nana va tutto bene? Si sente bene?

Gandalf: Il sorriso sul volto di Gandalf diviene molto più accentuato.

*Questa è senz'altro un'offerta molto generosa* dice con quel suo tono di voce affabile, mai scortese o impaziente *La mia missione è certamente importante... ma non credo che i miei superiori avrebbero nulla in contrario se decidessi di fare una piccolissima deviazione. Dopotutto, quale creatura sana di mente della Terra di Mezzo rinuncerebbe alla possibilità di visitare un cantiere nanico? Ben conosco la vostra maestria nel costruire, popolo di Aule, e in diverse occasioni ho avuto la possibilità di assistere alla creazione di alcune delle vostre opere più grandiose. Sarei davvero curioso di sapere come ve la cavate con mezzi di trasporto provenienti da altri mondi... sì, sì, davvero molto curioso!*

I suoi occhi incontrano quelli della compagna di viaggio.

*Ammesso che la cosa ti stia bene, signorina Tuc... *

All'improvviso, anche lui sembra notare lo strano modo in cui si sta comportando la nana.

*C'è forse qualche problema, signorina?*

Eothin: *mangia con gusto il suo arrosto e dopo aver inghiottito risponde* "sembra molto interessante, nemmeno io ho mai visto un cantiere navale nanico e non mi dispiacerebbe vederne uno anche se avevo preventivato di fermarmi da queste parti solo pochi giorni ma alla fine nessuno m' impedisce di rimanere da queste parti piu' a lungo, viaggiare e conoscere persone e posti nuovi e' sempre bello" *asserisce prima di bere un sorso ma i suoi occhi si posano sulla Nana* "tutto a posto?"

Breanna"non ci voleva!" * Pensa Breanna preoccupata, sta attirando l'attenzione e non è certo quello che desiderava.*

Grazie della vostra cortesia, è solo che ho preso una storta lungo la strada* prova a minimizzare con un sorriso*

una notte di riposo e sarò come nuova

"e soprattutto potrò mettere una bella distanza tra me e queste strane persone " * pensa cercando di non fare trasparire la diffidenza.*

Thain: sicura? Perché sembrate davvero sofferente....*la osservo per un attimo, poi punto gli occhi su Gandalf....Nessuno fra gli Istanti ci ha mai chiamati Figli di Aulë....strano. e sembra anche molto interessato al cantiere* beh, se volete....possiamo partire domani....

Hellabor:*Mantiene gli occhi sulla nana per non incrociare quelli di "Gandalf". Teme che lui possa leggere nei suoi quello che in quel momento sta pensando.

Non partirà col treno, anche se si rende conto quanto sia difficile staccarsi da quella presenza che sembra a tratti quasi magnetica.

Mangia in fretta il suo arrosto, quasi non ne sente il sapore presa dai suoi pensieri.

Domattina quando ancora tutte le genti dormono se ne andrà..andare dove? Tornare alla Contea no, ad est...per ora non ci pensa proprio anche se sa che prima o poi i suoi passi volgeranno lì.*

"A Nord. Andrò a Nord, verso le montagne...forse lì potrò trovare una risposta e magari aiuto...aiuto? Che aiuto spero mai di trovare se quella persona è...ecco, non chi sembra e neanche una persona?

E se mi sbagliassi poi in fondo? Beh se mi sbaglio non accadrà nulla e prima o poi lo rincontrerò per spiegargli come mai me ne sono andata e i miei dubbi su di lui."

Mentre coscienziosamente ripulisce col pane il piatto dal sughetto dell'arrosto, si rivolge ancora alla nana "come aveva detto che si chiamava? Uff sti nomi..."

Signora se ha preso una storta è meglio applicare qualche rimedio subito, prima che si gonfi

*Gli occhi improvvisamente le si illuminano. Ecco, ora ha trovato un modo per mettere alla prova questo presunto Gandalf.

Si gira verso di lui*

Gandalf tu potresti fare qualcosa per la caviglia della signora vero?

*Il vero Gandalf lo avrebbe fatto e avrebbe saputo come. Ora bastava aspettare e vedere...*

Gandalf: Alla domanda della sua compagna di viaggio, Gandalf sorride bonariamente e si rivolge alla nana.

*Potrei senz’altro farlo* le dice gentilmente *Sono un po’ arrugginito con quel tipo di magia… ma conoscete quel vecchio detto, no? Una volta stregone, sempre stregone! O forse era qualcosa di totalmente diverso, ma penso che suoni altrettanto bene.*

Si avvicina cautamente alla nana e allunga una mano, pur senza toccarla. Invece, la lascia indugiare al di sopra della ferita, scrutandole il viso da sotto il cappello.

*Tuttavia, so bene quanto la gente possa essere titubante nei confronti della magia. Ho il tuo permesso di guarirti, giovanotta? Non voglio certo essere il primo stregone che incontri a lasciarti una brutta impressione.*

Eothin:*finisce l'arrosto e guarda la nana* "non mi sembra una cattiva idea, perlomeno le lenirebbe il dolore " *capisce che la nana, evidentemente un'esperta viaggiatrice non è tipo da dare confidenza ad estranei anche se personalmente non le sembrava di aver nulla da far temere*

Breanna: *non si fida molto di quello strano mago ma rifiutare sarebbe sospetto e deve assolutamente proseguire il suo viaggio*

Avete il mio permesso stregone, e la mia riconoscenza

*Oltretutto, pensa, se davvero il mago la guarisse il suo viaggio aumenterebbe di velocità e certamente sarebbe cosa buona.

Con un sorriso tende la gamba ferita verso lo stregone

Thain: *ha accettato di guarirla, vero...ma c'è qualcosa nei suoi occhi che mi fa prudere la barba....e quando mi prude la barba, significa che qualcosa non quadra. Staremo a vedere....Sussurro ad Hellabor* ehi...sei sicura che sia Gandalf? Ha degli strani occhi....da quando ha deciso di curare la povera Breanna....*spero che lui non mi abbia sentito*

Hellabor: *Come avrebbe voluto sapere cosa rispondere a Thain. Ma in effetti non era più sicura di nulla ormai, se non che le loro strade si sarebbero divise la mattina dopo*

Così sembra...almeno. In effetti non ne sono del tutto sicura.

*Si limita cautamente a rispondere. Anche perché lui senza alcun problema si è offerto di guarire la caviglia di Breanna (ecco sì è finalmente ricordata il nome!) proprio come avrebbe fatto Gandalf.

Sapeva che da Brea c'era un treno comodissimo per andare verso il nord, avrebbe fatto il biglietto domattina stessa.

Gandalf: Il sorriso di Gandalf non cambia di una virgola, come se ormai fosse parte integrante della sua espressione. Con delicatezza praticata, offre alla nana un cenno del capo e avvicina ulteriormente la mano alla ferita sulla gamba.

Quando la pelle entra in contatto con il taglio vermiglio, pronuncia parole incomprensibili alle orecchie dei presenti, termini che un tempo appartenevano all’unica lingua esistente.

La ferita comincia pian piano a rimarginarsi, dapprima riassorbendo il sangue cadente, poi ricoprendo la carne sottostante di pelle nuova, come se non fosse mai stata inferta. Pochi secondi dopo, lo stesso destino tocca anche alla ferita sul fianco.

Solo allora, dopo essersi assicurato che non ve ne siano altre, lo stregone si ritira.

*Ecco fatto! Non è stato poi così male, dico bene?*

Si rivolge al resto della comitiva.

*Ora, non so voi, ma io ho proprio bisogno di una bella dormita* dice con quel suo tono affabile *Dovrò essere bello riposato per il viaggio che ci aspetta domani. Non vedo l’ora di visitare quei cantieri!*

Gandalf: *osserva la ferita guarire lentamente con un sorriso sollevata per la nana che chissa' da quanto tempo soffriva e si era dovuta portare quelle ferite per tutto il viaggio* "Sono d'accordo, inizio anche io a prepararmi per la notte e domattina non potro' alzarmi troppo tardi "

Breanna: *la sfiducia e la paura hanno ceduto il passo alla meraviglia mentre sentiva la propria carne guarire e rigenerarsi senza dolore, solo con un senso di calore*

Vi ringrazio infinitamente Stregone

*gli si rivolge con un sorriso riconoscente e un accenno di inchino.

Poi guarda il resto della variamente assortita comitiva ancora raccolto intorno al tavolo e si accomiata*

"Mi ritiro anche io. Approfitterò di questa notte per riposare bene e poter riprendere il mio viaggio di buon'ora"

*Con passo decisamente più svelto e facile si avvia alle scale che portano alle camere.

Thain: *la seguo con lo sguardo quando si avvia verso la sua stanza. Quanto vorrei farle compagnia, scaldarla in questa fredda notte. Da noi, a Gorgoroth, non si vedono molte Nane* L'ora è tarda, forse è meglio mi ritiri anch'io. La vostra compagnia è stata molto gradita. Grazie della meravigliosa cena. Ah, Tharkun, spero di rivedervi presto nei nostri cantieri.

Eothin: *Si alza da tavola stiracchiandosi e sbadigliando*

Grazie a voi della compagnia e della cena, possa la notte portarvi riposo e bei sogni!

Si avvia verso la sua stanza, uscendo

Gandalf: Gandalf si concede un momento per osservare la ritirata degli stranieri, poi si rivolge alla sua compagna di viaggio.

*Tu va pure avanti, Signorina Tuc. Vorrei approfittare di qualche minuto in solitaria per fumare la mia pipa.*

E, detto questo, le offre una pacca sulla spalla ed esce dalla locanda, abbandonando il calore del Puledro Impennato per la placida freschezza della notte.

Ma invece di afferrare la pipa nascosta sotto le vesti grigie, si limita ad alzare lo sguardo verso la luna crescente, pallida e alta in un celo stellato e senza nubi.

Rimane ad osservarla in silenzio per un po', le labbra arricciate in un sorriso molto più accentuato. E per un brevissimo attimo nell'eternità della Terra di Mezzo, i suoi occhi brillano appena nell'oscurità del plenilunio.

*Personalmente, mastro nano... anche io non vedo l'ora di visitare quei cantieri.*

Carach Angren, Mordor 


**una nube argentea si muove veloce nella notte...sopra la Terra di Mezzo, diretta ad Est . Ogni Elfo, Uomo o Nano che siano all'aperto, possono vederla. Molti di loro pensano ad un cattivo presagio, anche se la nube illumina la terra a giorno. Una luce più forte di qualsiasi stella di Varda o della Luna di Tillion.

Due Aquile l'accompagnano...messaggeri di Valinor**

 

Kirkthur: *C'erano stati presagi nelle stelle riguardo la venuta di un nuovo signore di Mordor. Riguardo la rinascita del nostro leggendario popolo. Ora, finalmente, è arrivato il momento di ricordare ai Popoli liberi chi siamo e chi comanda nella Terra di Mezzo.* Preparate le armate! Il nostro nuovo signore sta arrivando!

Pandora: *Non era mai stata così bene in un luogo da secoli.

L'anarchia imperava a Barad-Dur, orchi di ogni specie si alternavano sul trono come pargoli che giocano con i vestiti dei genitori, così come appariva ai suoi occhi.

Gli addetti alla riscossione delle imposte cercavano con poco successo di far rispettare le tasse ed i versamenti per la sudditanza a Mordor, mercanti e imprenditori di nuove tecnologie spaziali facevano il buono e cattivo tempo in Borsa, ovunque regnava il caos.

Eppure lei ci stava bene, Pandora sapeva che anche nell'entropia gli elementi trovano un loro instabile equilibrio e disarmonia.

E tutto ciò le lasciava ampio spazio di sperimentazione, studio e ricerca.

Aveva aperto un laboratorio nei sotterranei della fortezza principale, una lunga stanza colma di tavoli con provette, fiale, microscopi e nuovissimi dispositivi di ultima tecnologia per analizzare gli elementi...centrifughe a velocità planetaria e strani alambicchi ricurvi pieni di liquidi colorati occupavano in quel momento il ripiano su cui stava concentrandosi sopra una vecchia pergamena ingiallita cercando di interpretarne i segni.

Tutto ad un tratto alzò la testa, un'espressione corrucciata le apparve in viso.

"Uhm...avverto qualcosa...o qualcunə...che s avvicina. Sarà meglio uscire a controllare"

*Con un'ultima occhiata alla pergamena esce poi dalla stanza, chiudendola con una combinazione elettronica. Fantastica questa tecnologia spaziale, meglio delle formule magiche che se le scordava spesso...*

.Emrys: Dapprima, sente solo l’aria sulla pelle.

La percezione di qualcosa di nuovo, eppure familiare, risveglia dentro di lui un ricordo ormai lontano, di un tempo in cui aveva camminato su questa terra in una forma molto diversa.

Emrys apre gli occhi, e allora alla sensazione di fresco si unisce il bruciore della luce… dei raggi del sole che filtrano tra le nubi. Per un attimo, pensa che potrebbe rimanerne accecato, prima di rammentarsi di sbattere le palpebre.

È di nuovo in forma mortale. Ora… sa cosa deve fare, ricorda perché è venuto qui e colei che dovrà assistere nella sua missione.

*Mia signora* dice, inchinandosi alla sua Vala *Sono al vostro comando, come sempre.*

Tahenys: Sono onorata dei tuoi servigi, Emrys. *Ho sempre visto i Maia come esseri inferiori a noi Valar, ma per Emrys ho un posto nel mio cuore. Lui è l'unico che è sempre al mio fianco.

Phisalya serve Yavanna, al momento....e Morthius, beh...lui è stato cacciato nel Vuoto da Ben Solo e Rey, due anni fa....* A quanto vedo, abbiamo molto lavoro da fare qui. Bisognerà erigere una fortezza degna di una Valië....mettere al lavoro questi...insulsi...Uruk.

Gurthung: *il generale procedeva cauto supportato dai suoi soldati e dalle due elfe* "Soldati! Vostre Eccellenze! Teniamoci pronti perché temo che qui tra poco scorrerà molto sangue"

*dice scrutando davanti a lui *

Bolg: *Un cipiglio imbronciato e serio, il passo fermo e pesante, Bolg segue fiero il suo generale.

Alla parole promettenti sangue e battaglia una scossa di endorfine percorre tutto il suo grosso e robusto corpo, ricoperto dalla corazza in titanio.

Scopre i denti in un sogghigno*

Pronto a tutto generale

*Ringhia*

Emrys: Emrys rivolge alla sua signora un sorriso paziente.

*Non li giudichi troppo duramente, mia signora. Dopotutto, un tempo non erano poi così diversi dai figli perfetti di Ilùvatar. La loro esistenza non dev'essere condannata, ma compresa e usata saggiamente, come qualsiasi creazione di Arda... che sia Luce oppure Oscurità. Il giorno in cui tutti gli esseri viventi lo capiranno, sarà anche quello in cui cose come la violenza e il dolore potrebbero diventare solo un lontano ricordo.*

Si guarda attorno, osservando attentamente il terreno a loro disposizione.

*Se messi al lavoro, sono certo che realizzeranno una fortezza degna del vostro nome. Lo hanno già fatto in passato, sotto gli ordini diretti di Mairon. Credo che ci sorprenderanno, se glie ne diamo la possibilità.*

Tahenys: *Osservo il peggior battaglione di Uruk sulla faccia di questo Pianeta e leggo negli occhi di ognuno di loro...sgomento e paura. Hanno passato intere Ere schiavi degli Ainur, prima Melkor, poi Sauron....* Ascoltatemi! Popolo di Mordor! Siete stati schiavi per molte Ere, fin dal vostro primo vagito, avete conosciuto solo la schiavitù e l'umiliazione delle sconfitte. Seguitemi! Ed Insieme, ci riprenderemo ciò che è nostro! Ci riprenderemo i territori che ci sono stati rubati dagli Uomini e dagli Elfi. *lancio un'occhiata ed un sorriso a Emrys....* Per Melkor! Per la vittoria! *secondo Manwe....avrei dovuto portare la Luce di Valinor a Mordor....certo...con calma* Siete nati in schiavitù, ma vivrete liberi. Nessun Uruk verrà considerato al mio servizio, nessuno.

Pandora: *Uscita dalla fortezza, o perlomeno da ciò che ancora resisteva ai secoli e ne ricordava la passata gloria e grandezza, vide il carro e le aquile e capì cosa stava succedendo*

"Ma guarda un po', arriva la classe dirigente a quanto pare...uuuh pezzi grossi davvero, pure la scorta. Sapevo io che non poteva durare a lungo la tranquillità, con tutti quei litigi continui degli uruk per il trono il frastuono continuo sarà arrivato chissà quanto in alto. Quasi quasi sono contenta di aver rotto per sbaglio quella fiala che gli ha fatto venire tutte quelle pustole viola e pruriginose per due mesi.

Non si è più avvicinato al laboratorio un solo uruk da allora"

*Al ricordo ridacchia mentre si avvicina al corteo*

Benvenuta Eccellenza e benvenute Eccellenze

*Dice con un piccolo inchino*

Davvero sorprendente vedere così tanta luce in questa perenne oscurità, davvero...

Gurthung: *il generale si avvicina * "molte grazie. Siamo un po agitati perché nell'aria sono presenti molti cattivi presagi e temevamo una battaglia " *risponde sperando che i suoi uomini mantengano la calma ma che si tengano pronti in caso di attacco improvviso *

Bolg: Sgrunf, niente battaglia quindi eh.. peccato, già mi gustavo il piacere di far gorgogliare qualche gola

*Sussurra al suo compagno. Resta comunque in posizione di allerta, considerando a chi hanno l'onore di fare da scorta devono essere preparati a tutto*

Emrys: Emrys restituisce il sorriso della Valar e annuisce con approvazione.

*Avete visto, mia signora? Incutere paura è facile... ma quella che avete guadagnato adesso è devozione... no... amore. Perché ora sanno che con voi potranno scegliere una strada diversa da quelle percorse in passato, non più come sacchi di carne in attesa di essere maciullati, ma come seguaci leali di una causa più grande.*

E grazie a quella causa, Emrys è sicuro di una cosa: la sua signora sarà davvero in grado di portare a termine il compito che le è stato assegnato. La Terra di Mezzo, Mordor... vedranno di nuovo la luce!

Tahenys: Ora che ho la vostra attenzione....*guardando verso i tre warmaster di fronte ai due plotoni di Uruk della piana di Gorgoroth* ho bisogno di una buona quantità di voi...o di schiavi Umani, come preferite....dovrete costruire una fortezza degna di una Valië. Degna di Melkor....intesi? Avrete ricompense, avrete sangue, Bolg...lo avrete, Ve lo assicuro

Thruigun: *richiamato dal suo generale, a farsi avanti è un Uruk che si distingue dagli altri per l'abbigliamento e il portamento. Ha sicurezza e ornamenti ad abbellire la corazza.*

Lui è Arkad, Eccellenza, il nostro miglior costruttore.* Lo presenta il generale con un inchino.*

"Costruirò una fortezza inespugnabile per Voi Eccellenza" *si inserisce l'Uruk portando il pugno al petto.

Gurthung: *il generale guarda compiaciuto* "puo' fidarsi Eccellenza Arkad e' molto conosciuto e stimato da noi tutti per la sua abilita' nelle costruzioni e le sue opere resistono a tutto, anche a cicloni e tempeste. Voialtri!" *dice rivolgendosi agli altri soldati " "aiutatelo in tutto cio' che avra' bisogno!"

Bolg: Sissignore generale

*Ringhia

La fortezza è piena di uruk che da troppo tempo ormai rammolliscono in insulsi ed inutili giochi di potere col trono vacante e ovviamente risse quotidiane al minimo motivo valido o no.

Nei reami circostanti governi dediti solo a contendersi pezzi di terra e vecchi cimeli polverosi mentre il popolo manca di sostentamento e lavoro, covando rabbia.

Ci sono tutte le condizioni per reclutare sia uruk che umani allo scopo e Bolg promette a se stesso che farà in modo di trovare ottima manodopera atta allo scopo

Grugnisce impaziente di cominciare.*

Adar: *sono stato in silenzio fin'ora. Osservavo i miei generali parlare con la nuova signora di Mordor. Ricorda molto il nostro primo padrone, Melkor....deve essere della sua stessa stirpe. Ho vissuto a lungo, ormai conosco bene gli Ainur. Ha parlato di libertà....ma al primo cambio di stagione....saremo di nuovo suoi schiavi, me lo sento* Perchè....costruire una fortezza per un'Entità talmente potente da potersi permettere la scorta di un'Aquila di Manwe....? Avrai i tuoi schiavi, no? Perchè liberarci e poi....reclutare schiavi ? non sei diversa da Melkor e Sauron....*sputo in terra, nella direzione del lecchino che le sta appresso. Deve essere un Maiar...è in adorazione della sua padrona* Mordor è già occupata...vai altrove ad esercitare il tuo potere

Tahenys: *lancio uno sguardo fulminante all'Uruk che ha appena sputato verso Emrys....dovrei bruciarlo sul posto, ma non lo farò....so chi è, ho avuto a che fare con lui nella Seconda Era, quando Sauron se ne stava nascosto....me ne occuperò più tardi. E' solo una spina nel fianco...ma se Mairon lo ha tenuto in vita, ci sarà un motivo. Probabilmente, servirà per mantenere gli Uruk uniti* bene...bene....*lancio un veloce sguardo verso i resti di ciò che era Barad Dur. So che parte delle fondamenta sono ancora in piedi...inizieremo da li* Portatemi un piano di costruzione...vedremo come tirare su Barad Dur in modo che torni ad essere la più grande e più potente delle fortezze di questo Pianeta. *torno a guardare Adar negli occhi* in quanto a te....ho in serbo qualcosa. Vediamoci nel cratere dell'Orodruin....

Thruigun: *Arkad osserva con timore il Padre, ha notato lo stringersi dei suoi pugni mentre la donna e il suo seguito parlavano.

E con terrore vede Adar mancare di rispetto sputando ai piedi del semidio.

Ai tempi di Melkor e Sauron avrebbe significato morte certa, dopo atroci e lunghissime torture.

Ogni più piccola mancanza era sufficiente a causare punizioni efferate.*

"Ho in serbo qualcosa..."

*Le parole sibilline della donna risultano minacciose a chi ha vissuto innumerevoli anni di soprusi e schiavitù.

Incerto, ma con il desiderio di appoggiare il Padre, l'Uruk fa un passo avanti e gli si mette al fianco, come a voler, eventualmente, combattere al suo fianco*

Gurthung: * porta istantaneamente la mano all'elsa , il suo istinto gli diceva che di li' a poco si sarebbe scatenato qualcosa , l'atmosfera che sembrava di normale accoglienza non stava procedendo nella maniera giusta e sarebbe bastato veramente poco per far degenerare il tutto ma per ora era meglio star calmi in attesa di ordini dalle Loro Eccellenze "siamo lieti di essere vostri ospiti" *dice in tono più educato possibile*

Bolg: *Socchiude gli occhi, osservando e valutando quello che accade.

Le parole di Adar hanno smosso qualcosa dentro di lui che ora non sa definire bene.

Non ricorda le ere passate, Bolg è stato creato da pochi anni unendo le nuove conoscenze venute dallo spazio alle antiche magie oscure.

Un'unione di forza e tenebra, creato per combattere e in grado di resistere a lungo anche solo con pochissimo cibo.

Molte volte però ha sentito racconti di un passato intriso di schiavitù e torture per chi non obbediva, orchi creati al solo scopo di essere carne da guerra e da macello, senza nome, senza alcun valore se non nel numero.

Istintivamente si sposta verso Adar e verso Akrad, ponendosi di fianco a loro, in avanti, come a volerli ulteriormente proteggere.*

Emrys: Il sorriso sul volto di Emrys diviene molto più teso, pur senza diminuire.

Un tempo, un simile affronto alla sua signora sarebbe stato sufficiente per condannare la vile creatura che aveva osato aprire bocca... ma erano passati molti millenni da quando lui era un giovane Maia ancora inesperto della guerra e degli orrori ad essa legati. Aveva testimoniato di persona il dolore, la sofferenza e la morte delle numerose razze che abitavano la Terra di Mezzo, e proprio per questa ragione aveva fatto voto di non lasciarsi mai controllare dalla rabbia o dall'impulsività.

*Dovresti imparare a controllarti, Uruk* dice con tono apparentemente piacevole *Se davvero la mia signora fosse come coloro che descrivi... perchè mai dovrebbe preoccuparsi di reclutarvi, quando potrebbe semplicemente sottomettervi al suo volere? Ne avrebbe certamente il potere, e lo sai anche tu, quindi prova per lo meno ad ascoltarla. Ti sarebbe davvero così difficile?*

Adar: *so di avere tutti gli Uruk dalla mia parte. Bene...in caso, la proposta della Valie diventasse una minaccia, potrò contare su un esercito per proteggermi. I numeri fanno le vittorie, non il potere.* va bene, accetterò la tua proposta. Vediamoci sul cratere dell'Orodruin, domani. Ma....vedete di non torcere un capello ai miei figli....o vi farò vedere di cosa sono capace...In quanto a te, Maia....non mi sembri in grado di combattere....vedremo....

 

Appartamento di Legolas III, Mina Tirith

 

Alcare: *sorride alla giovane elfa capendo quanto le piacerebbe visitare la sua citta' "ma certo, molto volentieri" *risponde non sapendo come interpretare la tristezza negli occhi di Legolas, forse senza volerlo ha toccato un argomento sensibile per lui e Myrelyn*

Mirelyn: *inconsapevole della sofferenza dello zio, con l'esuberanza tipica della sua età Myrelyn ricomincia a saltellare per il salotto mentre traffica tutto intorno per portare al tavolo la torta di more che ha tanto decantato.*

"Beh intanto che preparo zio Legolas potrebbe mostrarti la casa e i suoi tesori. Come l'arco con cui ha combattuto Sauron nella preistoria" *ovviamente è un pretesto, Myrelyn, cupido in erba, è fermamente intenzionata a trovare una fidanzata allo zio

Legolas: *sorrido lievemente, nonostante la tragedia, non ha perso la sua esuberanza e la sua allegria. Spero non le perda mai. Si dice che ci siano ombre ad Est....qualcosa si sta muovendo nella contrada di Nurn...Ormai terra bruciata, dopo le battaglie della Terza Era e la sconfitta di Sauron* oh....perdonala, è una molla. Non si ferma mai. Vieni, ti offro qualcosa? un the? *Apro le grandi finestre, in modo che la luce della luna piena entri ed illumini casa. Vorrei parlarle dei genitori di Mirelyn, ma non con la ragazza qui....devo trovare un pretesto per mandarla in camera sua. Non voglio risvegliarle brutti ricordi*

Alcare: "volentieri grazie" *dice avvicinandosi alla tavola* "e non si preoccupi, e' giovane ed e' normale sia cosi esuberante" *intuisce che nella vita di entrambi deve essere successo qualcosa di molto triste e le dispiace aver rivangato seppur inavvertitamente un passato doloroso*

Mirelyn: *tra un forchettata e l'altra di una generosa fetta di torta Myrelyn bersaglia di domande Alcare sulla vita a Valinor e ovviamente si offre di portarla in giro per Minas Tirith, la conosce come le sue tasche per via delle scorribande con gli altri ragazzini*

"Alcare, ma davvero tutta la città è fatta di oro e mithril? Perché si chiama città delle campane? E i Valar ci sono ancora? Li hai mai visti? Conosci il re?"

L'elfa sembra divertita da quel fuoco di fila di domande, lo zio sembra perso nei suoi pensieri, ma gli occhi spesso si volgono a quelli dell'ospite con un sorriso pieno di tenerezza*

Alcare: "si è tutto vero, oro e mithril compongono la città che brilla alla luce del sole, si chiama città delle campane perché sono praticamente ovunque. I Valar ci sono ancora e li ho visti seppur da lontano una volta così come il re"

*risponde guardando l'elfo perso nei suoi pensieri. È sicura che voglia dirle qualcosa d'importante ma non riesce a capire cosa e perché*

**una nube argentea si muove veloce nella notte...sopra la Terra di Mezzo, diretta ad Ovest. Ogni Elfo, Uomo o Nano che siano all'aperto, possono vederla. Molti di loro pensano ad un cattivo presagio, anche se la nube illumina la terra a giorno. Una luce più forte di qualsiasi stella di Varda o della Luna di Tirion.

Due Aquile l'accompagnano...messaggeri di Valinor**

Mirelyn: *all'improvviso un bagliore oltre i vetri attira l'attenzione di Myrelyn che corre alla finestra. Vede con meraviglia una nube argentea muoversi nella notte impossibilmente veloce per non essere qualcosa di straordinario.

Poi nota le le sagome maestose di due Aquile, non i rapaci comuni, ma quegli enormi esemplari messaggeri di Valinor*

"Zio! Zio! Vieni a vedere! Le Aquile!!!

*Il visetto delicato resta premuto contro il vetro della finestra fino a quando l'ultima scintilla argentea si perde nel buio della notte e le sagome dei grandi rapaci sono ormai svanite anche dalla sua vista acutissima di giovane elfa*

"Zio? Zio? Perché quella faccia?"

Legolas: *non è un buon presagio...lo si legge nelle stelle. Quella nube andava verso Mordor.....non può esserci nulla di buono. Dovrei iniziare a fortificare l'Ithilien....non sappiamo cosa stia arrivando.* andava verso l'antica Mordor. Non può essere nulla di buono. Dobbiamo avvertire Re Throin.

Alcare: "Ha ragione, temo che le cose stiano per mettersi male" *commenta scuotendo la lunga treccia rossa* "mi chiedo come mai proprio ora, ammesso che possa esserci un motivo " *dice guardando Legolas*

Mirelyn: *Myrelyn guarda i due adulti e rimane scossa nel sentire la preoccupazione, quasi l'urgenza nel tono dello zio. E la pacata conferma di Alcare non fa altro che moltiplicare il senso di disagio che all'improvviso le scorre lungo la schiena come un brivido gelido*

"Zio, dobbiamo salire subito dal Re? Ci riceverà in piena notte? Vado bene vestita così per vedere il Re?"

*chiede girando su se stessa talmente veloce che i lunghi capelli biondo lunare le danzano sulla schiena come un mantello lucente. La preoccupazione già dimenticata e sostituita dalla curiosità e dal pensiero di poter raccontare agli amici di aver visto, e magari parlato, con il Re in persona*

Legolas: no, voi due resterete qui. *non è sicuro girare per Minas Tirith di notte. Gli Uruk di Mordor fanno ancora scorribande qui...soprattutto quando non c'è la luna, come stanotte.* Non è sicuro uscire a quest'ora, Mirelyn. *non so se andare o no...probabilmente, il Re avrà visto cosa è passato* Alcare, se vuoi...puoi restare qui per la notte...abbiamo una stanza in più. Era del fratello di Mirelyn, è partito per Bosco Verde due anni fa.

Alcare: "ha ragione e vi ringrazio, mi fermerò ben volentieri . Ah Legolas...lei non è il Legolas che penso io ma c'è un legame di parentela vero?" *dice guardandolo negli occhi *

Legolas: sono un suo diretto discendente. Porto il nome di un grande eroe ed amico dei Nani. Sono consapevole del peso che porto, Alcare dei Noldor. *la guardo direttamente negli occhi....è quasi una sfida, a chi abbasserà prima lo sguardo. So bene...che sarò io. Lei ha visto la Luce di Valinor....* é ora di ritirarsi, la notte è ormai vecchia. Sarà l'alba fra poche ore

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Capitolo 3
*** Episodio 3: Rivincite ed Avventure ***



Minas Tirith, Palazzo Reale

 

Legolas: *mi avvicino cauto al trono di Minas Tirith. Ricordo ancora la madre di Throin, Anryth. Lei aveva ancora il gusto e la bontà di Arwen Undomiel, la regina reggente di Re Elessar....primo della nuova stirpe di Re di Gondor. Lei....era splendida. I lunghi capelli platino le arrivavano fino alla cintola e gli occhi emanavano gioia e rispetto. Rispetto per tutti i Popoli Liberi...rispetto anche per chi le era stato nemico. Nelle sue sale poteva entrare chiunque, Elfo, Uomo, Nano o Uruk....

Ora....è tutto cambiato. La sala è addobbata di nero, le candele, nere anch'esse, emanano poca luce. Sono decisamente di cattivo gusto qui...

Ma....una fiamma brilla più delle altre, Inmwe di Gondor. La fanciulla avrà 20 anni, credo...è giovane per la vecchia stirpe di Numenor...ma ha già il carattere per essere un'ottima Regina.* Vostra Altezza, sono qui per parlarvi di un cattivo presagio. Vi prego di scusarmi per questa visita a sorpresa.

Throin: Throin osserva con circospezione l'elfo, uno sguardo visibilmente diffidente sul suo viso macchiato dal tempo. Ormai, sembrava quasi una pallida ombra del giovane e idealista sovrano che aveva messo piede per la prima volta in quella sala, come se gli anni passati a regnare lo avessero trasformato in un uomo completamente diverso.

*Fossi stato qualcun altro, non credo che avrei potuto sopportare una tale mancanza di rispetto* disse con tono freddo e distaccato *Giungere alla corte del Re senza alcun preavviso? Che gesto sconsiderato. Tuttavia... ho sempre provato grande ammirazione per voi elfi, quindi sorvolerò su questa piccola incomprensione. Ditemi subito quale presagio hanno scorto i vostri occhi e vedete di non farmi perdere tempo prezioso.*

Alcare: *avanza nella sala lievemente intimidita, sapeva perfettamente che il loro arrivo senza preavviso nella dimora di un sovrano poteva essere interpretato come grave mancanza di rispetto ma Legolas aveva di certo le sue motivazioni, di certo tutto quel nero incupiva la bella sala ma non le sembrava il momento di fare simili considerazioni* "i miei rispetti Vostra Maesta'" *dice inginocchiandosi*

Inmwe: *Li osservo, l'elfo è sicuramente originario dell'Ithilien, ha i classici lineamenti di chi ha dovuto combattere contro gli Uruk più volte....Dopo la distruzione dell'Anello, all'inizio della Quarta Era, in realtà, le scorribande degli Uruk non sono mai finite, è grazie agli Elfi se Minas Tirith non ha ceduto in questi secoli di "pace". Devono aver visto la cometa passata tre sere fa, era piuttosto lucente. Ha illuminato a giorno la mia stanza e credo di aver visto due Aquile dietro. Un presagio da Valinor...la bella terra di cui parlano i marinai elfi. Quanto vorrei vederla, un giorno. La ragazza elfa con lui....ha un portamento regale, Gli assomiglia, probabilmente è sua nipote. Dovrò parlargli in privato. L'Elfa con lui, invece...emana luce. Chissà....potrebbe essere una di loro....un'Elfa di Valinor* Scusate per il comportamento burbero di mio padre. Parlate pure, giovane Elfo. Siete qui per la cometa, vero?

Mirelyn: *appena ha messo piede nella lugubre cripta in cui è stata ridotta la sala del trono da chilometri di tendaggi neri come drappi funebri è incespicata per la sorpresa nell'orlo del vestito azzurro violetto come i petali del nontiscordardime che suo zio l'ha costretta a indossare al posto dei pantaloni.*

Perdindirindina che mortorio, chi è trapassato? *Ha mormorato impertinente dando non troppo sottilmente di gomito ad Alcare guadagnandosi un'occhiata di puro furore dal Re.

Un cenno quasi impercettibile dello zio Legolas le ha ricordato le buone maniere e la giovinetta si è inginocchiata al suo fianco per omaggiare i reali.*

I miei rispetti vostra maestà * ripete seguendo l'elfa più adulta.

E sorride di gioia nel sentire la principessa contraddire platealmente quel manico di scopa del Re suo padre per dare la parola allo zio.*

Fortuna che c'è qualcuno sveglio qui

*Credeva di averlo solo pensato ma il sorrisino che stira le labbra della principessa e l'improvviso e impercettibile irrigidirsi dei suoi compagni la fanno rendere conto del secondo passo falso in pochi minuti.

Spaventata ma non troppo porta le piccole mani davanti alla bocca e guarda le loro maestà da sotto in su con gli occhioni azzurri da cucciolotta pieni di allegra monelleria*

Chiedo scusa vostra maestà, è la prima volta che vedo un Re e sono così emozionata! Mi perdonate vero?

*Chiede sprofondando in ginocchio*

Throin: Throin stringe i denti, trattenendo a malapena la collera per il comportamento sconsiderato della ragazza. In qualsiasi altro momento, l'avrebbe fatta frustrare almeno dieci volte... ma non ora, non quando vi sono due Elfi centenari -o forse più- all'interno della sua sala del trono.

Throin non è certo nato sciocco, e ormai conosce assai bene le mirabolanti capacità di queste creature immortali, quindi non può rischiare di farseli nemici... per il momento.

*Sei... scusata* dice con un sorriso tirato, pur senza nascondere un sottofondo di minaccia *Ma potrei consigliare ai vostri compagni di istruirvi un po' meglio sul modo corretto di rivolgersi ad un sovrano... o altri potrebbero non essere altrettanto generosi quanto me.*

Sbuffa sprezzante e si rivolge all'Elfa inginocchiata.

*Se non altro, almeno uno di voi conosce il comportamento adeguato da tenere in mia presenza. E ora non fatemi perdere altro tempo, ho diverse questioni di cui occuparmi. Siate rapidi e concisi, cose serie e non nulla.*

Legolas: *Mi faccio avanti, lasciando Mirelyn ed Alcare dietro di me. Lancio uno sguardo languido a Inmwe, ho sentito parlare della sua bellezza...ma mai mi sarei aspettato di vederla in carne ed ossa. Se ne parla molto in città.....e quei suoi capelli corvini mi stanno incantando. E' come ammirare una Dea....* si, mia stupenda principessa. Siamo qui per la cometa. Non è un buon presagio, quella luce andava verso Mordor. Era seguita da due Aquile, entrambe nere. Ha oscurato le stelle di Varda con il suo passaggio. Sembra sia qualcosa di cui dovremmo preoccuparci. Dovreste richiamare i vostri consiglieri da Minas Ithil e chiedere loro di fare rapporto su quanto sta accadendo nelle Terre Nere. *cerco di avvicinarmi a Inmwe, vorrei baciarle la mano. Sembra diversa dal padre...ma le guardie mi fermano, non riesco a procedere oltre*

Alcare: *fa qualche passo in avanti * "vostra maestà , Legolas ha ragione temo che il pericolo sia grande ed imminente e se non agiamo quanto prima saremo in grande pericolo noi come tutto il resto del popolo " *afferma inginocchiandosi nuovamente *

Inmwe: *noto lo sguardo dell'elfo, è rimasto ammaliato dalla mia bellezza, immagino....come molti altri nobili e cavalieri di Gondor e del resto della Terra di Mezzo. Purtroppo, mio padre è fermo nella sua decisione. Vuole darmi in sposa ad un nobile dello Rhun...che nemmeno conosco* guardie, lasciatelo passare. Non è un pericolo per me. *spero che mio padre prenda la decisione giusta e mandi qualcuno ad indagare su quanto sta accadendo a Mordor* Piccola Elfa, sembri molto giovane. Hai mai servito come dama di compagnia? Saresti adatta al ruolo, avrei bisogno di qualcuno che mi faccia ridere e divertire. *sempre che lei e mio padre accettino*

Mirelyn: *la domanda della principessa la spiazza, è ancora un po' intimorita dalla risposta del Re e ci mette qualche attimo a raccogliere la voce*

Mi chiamo Myrelyn e ho già 99 anni *risponde la ragazzina senza accorgersi dell'implicita impertinenza che le è nuovamente sfuggita dalle labbra.*

Mai stata una dama in vita mia, ma di compagnia lo sono di sicuro! *Riprende imperterrita la piccola peste e, piuttosto tardivamente, aggiunge*

Ehm principessa, cioè vostra altezza...

*Sussurra verso lo zio*

Qual è il titolo giusto, zio Legolas?

Throin: Throin assottiglia lo sguardo.

*Vi consiglio di tenere a freno le vostre lusinghe, mastro elfo* ribatte freddamente *Mia figlia è già promessa in sposa a qualcuno. E credetemi, non sarebbe felice di scoprire che un altro uomo ha osato comportarsi in maniera così informale con la sua dama.*

A quel punto, l'espressione dell'uomo diviene pensierosa.

*Ciononostante... le vostre parole sono certamente preoccupanti. Forse sarebbe di buon auspicio per tutti noi se indagassi ulteriormente.*

I suoi occhi diventano improvvisamente taglienti.

*D'altra parte, le Terre del Sud non sono più state di nostra preoccupazione dai tempi dell'ultima grande guerra. Sauron è stato sconfitto, no? E i suoi servi sono dispersi, nient'altro che randagi abbandonati alle sabbie del tempo. Perchè mai dovrei rischiare di provocare il panico tra i miei sudditi, quando qui da noi regna solo la pace? Sarebbe sciocco, non pensate anche voi?*

Legolas: *almeno ha promesso che indagherà...* Potrei guidare un piccolo gruppo di Elfi al di là del passo di Cirith Ungol, siamo leggeri, gli Uruk non sapranno nemmeno che siano li. *non che gli Uomini non possano indagare senza farsi scoprire, ma ho un presentimento....non mi sembra di buona parola* Per quanto riguarda mia nipote, altezza, potrà prendere servizio domani. L'aiuterebbe ad ottenere un comportamento più all'altezza del suo rango...ed un'amica la farebbe felice. *poi torno a concentrarmi sul Re* Sauron è stato sconfitto, certo...ma il male riesce sempre a trovare un modo per tornare e quella terra richiama sempre Oscurità.

Alcare: "probabilmente è così ma forse non è troppo tardi. Certo non e' giusto scatenare il panico ma mettere in allerta i sudditi si. In questo modo la pace verrebbe mantenuta Vostra maestà " *dice in tono deciso*

Inmwe: * quanto vorrei poter restare sola con quell'Elfo....sembra molto più buono di quello strano Uomo venuto dallo Rhun per chiedere la mia mano. E' stato qui per qualche giorno....ed i suoi occhi avevano qualcosa di strano, fiammeggiavano. Non sembrava umano.* Vi prego, padre....un giorno sarò Regina. Desidero solo conoscere i miei sudditi. *spero che la ragazzina Elfa accetti di servirmi come Dama di compagnia, chissà,....potrei fuggire con suo zio*

Mirelyn: *la ragazzina guarda lo zio Legolas piuttosto sorpresa dalla sua pronta accettazione della proposta della principessa.

"Molto strano" pensa ricordando quanto lo zio sia sempre parso molto restio a perderla di vista. Ma è pronta a seguire il piano dello zio pur senza capire quale possa essere, è certa che abbia le sue buone ragioni per volerla a corte.*

Certo! Contate su di me! Sarà un piacere portate un po' d'allegria a corte!

*Risponde alle principessa senza smentire nemmeno per un secondo la propria inarrestabile impertinenza.

Il sussulto con cui Alcare e lo zio accolgono la risposta la spingono a cambiare il tiro cercando di essere, per una volta almeno, un pochino più aderente alle regole di comportamento di corte*

Ehmmm cioè, volevo dire, che sarà un immenso onore entrate al vostro servizio vostra altezza

*Sprofonda in un inchino quasi perfetto, non fosse per lo sguardo sbarazzino e il sorriso che rivolge di sotto in su alla sua nuova custode.*

Moria, Khazad Dum

Hellabor:*Appena scesa alla stazione respira a pieni polmoni la benefica aria balsamica e rigenerante che riesce quasi per magia ad arrivare a dispetto della folla, dello sferragliare dei treni e degli edifici adibiti a ristorazione e attesa passeggeri che sono sorti formando un quadrato pressoché perfetto tutto intorno alla ferrovia.

Si stiracchia ben bene per sgranchirsi le gambe e senza fretta si incammina verso l'uscita

Non ci sono altri mezzi che vadano verso le montagne, la sua meta, quindi le converrà sostare e prendersi su qualcosa per il viaggio.

Le avevano detto che a volte si poteva trovare anche tra i souvenir per i turisti dell'autentico pan di via elfico...

Oltre i campi di Elanor e le foreste dorate che si rispecchiano nelle placide acque del lago di Lothorien, si intravedono le alte montagne innevate, ai cui piedi sorge quella che un tempo era la gloriosa Kazad-Dum poi diventata la funesta Moria e adesso di nuovo nelle sapienti e tenaci mani dei Nani inaccessibile ai più e avvolta da fitti misteri di magnificenza e prodigi sotterranei.*

Borin: *Tra i fumi della stazione, il vociare della folla e l'andirivieni di una folla di Gente Alta, a tratti si intravede uno del popolo Khaza. Indossa abiti marroni, stivali di pelliccia di orso bruno, guanti in morbida pelle di cervo alle mani ed un mantello bordeaux con cappuccio aperto dietro la schiena. Ha la pelle chiara ma arrossata da qualche lavoro caldo, segno non avrà forse mai visto il sole ma spesso il fuoco, capelli rossi ricci lunghi che si uniscono a barba e baffi, occhi spessi e gonfi di cui è impossibile sapere il colore (ma le ciglia son rosse), sopracciglio rosso spesso unito sulla fronte pur ampia e l'altezza non raggiunge i 140 ma supera i 130, mentre una pancia prominente e larghe spalle e muscoli possenti indicano che il peso facilmente potrebbe superare il quintale.*

°La confusione del khaza fermo tra la gente alta con lo sguardo in alto a cercare di non essere investito e capire dove si trovi è palese, mentre tiene i piedi ben piantati al terreno e fissa male quanti lo urtano considerandolo poco più che un muricciolo di forma umanoide. Al fianco sinistro gli pende un martello da guerra di buona fattura nanica, forse retaggio antico, o forse effettivo strumento utile ancor oggi, difficile a dirsi per gli Alti*

Hellabor: *Ha trovato davvero il vero pan di via elfico! Pagato uno sproposito considerando la porzioncina, ma ne valeva la pena ...sbocconcellando affamata (il gusto non è granché ma da un senso di sazietà) cammina verso l'uscita guardando a destra e a sinistra la gente, le vetrine, chi corre, chi aspetta...forse è troppo distratta perché la sua camminata finisce con un botto verso un muretto messo lì in mezzo massiccio e grugnente... grugnente?

Massaggiandosi le parti che ha sbattuto, indolenzite, Hellabor si rende conto che non è un muretto ma un nano, o almeno un appartenente alla razza nanica, che ora la squadra con due occhi furiosi e fiammeggianti di sdegno*

Mi scusi davvero messer Nano, l'avevo scambiata per un mur... cioè no non intendo questo ma insomma colpa mia che camminavo distratta,mi scusi ancora, le ho fatto male per caso?

*Domanda di pura formalità perché dall'aspetto neanche fosse stata il triplo di stazza e peso pare che avrebbe potuto fargli il benché minimo male.

Lo supera in altezza di appena una decina di centimetri ma al confronto si sente davvero inadeguata a reagire se il nano, che sfoggia un martello che a lei sembra immenso, dovesse arrabbiarsi e attaccare in qualche modo*

Borin: *fissa male la hobbit che gli dà del muro, poi bofonchia fissandola* No, non mi avete fatto male, mi avete solo urtato. Siate più attenta a dove mettete i piedi, e magari anche a quanto avete davanti a voi. *sorridere sarebbe troppo, l'umore è pessimo, ma gli hobbit sono amici del Popolo di Durin e da tali vanno trattati. Intanto si ripulisce un po' di polvere da dosso, prima di aggiungere, sguardo fisso su di lei* Borin Man Di Martello, Khaza di Moria. Preferiamo Khaza al termine Nano, se possibile. Nani sono quegli Umani con una malattia genetica, noi siamo proprio un'altra specie e non vogliamo esser considerati come umani alterati. *così concludendo, abbassa lo sguardo e poi si gira attorno, come a cercare di capire dove andare*

Hellabor: *È sollevata che il nan.. ehm il Khaza...khaza ha detto? non abbia intenzioni bellicose, anche perché ora che lo vede meglio quel martello sembra ancora più pesante...*

Hellabor Tuc dalle Selve per servirla

*Si presenta con un piccolo inchino tutto maniera hobbit.

Nota che il Khaza sembra guardarsi attorno disorientato*

Posso aiutarvi in qualche modo? Anche per scusarmi di avervi urtato. Sono appena arrivata e sto cercando di capire come arrivare prima all'uscita e poi a Moria che sono curiosissima di vedere almeno le porte, perché so che è praticamente impossibile entrarci al momento

*Spezza una parte di pan di via e lo allunga a Borin*

Prego, favorite

Borin: Risparmiatemi roba elfica, grazie. Beh, sono uscito da poco da Moria, ma non mi riaccoglieranno finché non dimostrerò di sapermela cavare all'esterno. Devo imparare a vivere lontano dall'abbraccio di Madre Pietra. *poi, allargando la barba all'altezza di dove forse dovrebbe esserci la bocca* Il tratto è breve, seguitemi. In compenso, potrei accompagnarvi in ogni parte esterna. Non ho una meta ed una compagnia è più che gradita, in particolare se di un Hobbit, e più ancora di una fanciulla. *Così dicendo le indica la direzione dell'Uscita Occidentale, ma la Porta d'ithilden non si vede, è ancora giorno ed occorre la luce della Luna*

Hellabor: Grazie mille messer Borin!! E io che pensavo di essere utile a voi ma accetto la vostra gentile offerta con molto piacere!

*Continuando a mangiucchiare man mano il pan di via si incammina seguendo il Khaza*

E posso chiedervi come avete intenzione di dimostrare che sapete cavarvela? Che avete in mente? Draghi, orchi ..avventure misteriose

*Esclama con gli occhi che scintillano all'idea*

Borin: Potendo sì, ma prima di affrontare un drago dovrei almeno essere sicuro di poter affrontare un Orco e anche un Troll. Quanto alle avventure, l'importante è non siano infamanti o peggio vantaggiose per il Nemico Ultimo.

Non ho una chiara idea su come dimostrarlo. So che so plasmare il metallo e so usare le armi da mischia. Farò quel che posso, e posso già dirvi mi sarete di certo utile, data la mia poca conoscenza del mondo esterno alla Montagna. *accompagna la Hobbit ove lei voglia, con passo pesante e marziale, segno dell'addestramento ormai profondamente parte di lui*

Hellabor: *Mentre camminano ripensa alle parole di Khaza e un dubbio la assale*

Messer Borin, ma ditemi per favore, se io andassi fino a Moria quante speranze avrei di riuscire ad entrare fosse pure per un piccolo giro e nulla più?

O almeno arrivare a vederne le famose porte..

Borin: Più delle mie, ritengo. Quanto alla Porta Occidentale, essendo in pietra di luna si vede solo alla luce della luna, quindi dovreste andare di sera, almeno in inverno. Ma vi lascerei prima di Lago dell'Osservatore: se vi vedessero in mia compagnia, non vi farebbero entrare neppure se piangeste in Antico Khuzdul.

Poi, certo, mi ritroverete lì quando sarete di ritorno.

Al vostro servizio, signorina. *conclude con un cenno marziale*

Hellabor: *Così come previsto da Borin, nulla Hellabor riusci a scorgere di giorno, né il suo bussare alla porta ottenne la benché minima risposta

Delusa chinò il capo rassegnata a continuare ad immaginare solo Moria e i suoi crepacci rilucenti di mithril.

Insieme al khazam che sembra averla scelta come compagna di viaggio ritornano a valle per prendere il treno che li condurrà verso est , poiché spera ancora di riuscire a vedere i famosi cantieri navali*

Orodruin, Mordor
 

Adar: *Prima di raggiungere la Valie ed il suo lecchino nell'Orodruin, devo assolutamente riferire a Pandora....potrebbe essere in pericolo la sua posizione qui. Corro verso i ruderi di Barad Dur, scavalco alcuni detriti e cerco di non incespicare e cadere nel fiume di lava sottostante...significherebbe morte certa. Percorro l'unico corridoio rimasto in piedi...e scorgo, finalmente, la porta del laboratorio di Pandora.* Pandora! Sono Adar, devi ascoltarmi! Ho cattive notizie

Pandora: *Era concentrata su una delicata miscela di liquidi potenzialmente innocui presi da soli, tremendamente esplosivi se miscelati nella quantità sbagliata. La provetta ferma nella mano nera e quasi lucente, un'espressione assorta e l'altra mano a tenere ben fermo il tavolo (il laboratorio aveva una posizione particolarmente infelice per la stabilità delle sue soluzioni, frequenti sommovimenti del vulcano circostante spesso facevano danni).

Una voce concitata le giunse dall'esterno, interrompendola.*

Accidenti, proprio ora? Fretta eh Adar, che sarà mai successo?

*Esclama con disappunto rimettendo cautamente nel sostegno la fiala e voltandosi per raggiungere la porta di ingresso*

Adar: *la guardo sorpreso per un attimo....poi mi riprendo* ecco...c'è una..come li chiamate....i vostri padroni...*Essendo un Ururk da molto tempo, non ricordo nemmeno i nomi delle antiche potenze di Arda...Noi Uruk...veneriamo solo Melkor* Credo sia qui per prendersi Mordor....forse, non dovresti farti trovare qui.

Pandora: *Alle parole dell'Uruk Pandora resta qualche attimo assorta, la fronte aggrottata e gli occhi che sembrano diventare due pozzi profondi. Sembra soppesare attentamente la frase appena udita, parola per parola.

Poi con un gesto rassegnato solleva le braccia ai lati del corpo, sbuffando*

Grazie di avermi avvisato, avevo già visto la parata d'ingresso delle Alte Potenze ieri, pure le aquile come scorta, figuriamoci...

*Nervosamente fa qualche passo attorno, osservando le aguzze e nere pareti che la circondano, perennemente avvolte da fumo e grigiore*

Sarebbe meglio sicuramente non farmi trovare qui, almeno per evitare seccature dato che criticano continuamente il mio lavoro, ma al momento non ho modo di andarmene di colpo. Ho colture di batteri molto particolari che sto studiando da tempo *le brillano gli occhi al pensiero* e se sposto tutto in fretta ..ehm...mi hai capito, vero? Poi che non si lamentassero se gli muore la manovalanza.

Adar: *forse...c'è uno spiraglio di fortuna...* ha parlato di Melkor, credo sia la sua compagna. Forse...se tu le parlassi, ci sarebbe un punto d'incontro....*spero...almeno potrò restare fedele a lei e fare il doppio gioco. Non sarebbe la prima volta.* fuori...a Minas Tirith, si vocifera da tempo...del ritorno di Sauron...di nuovo sotto mentite spoglie. Lei potrebbe essere un deterrente per il suo ritorno qui. Sai meglio di me...che si arrabbierebbe molto sapendoti qui.

Pandora: *Sbuffa seccata al pensiero di abbandonare il suo esperimento per discutere con una Valie arrivata in volo con tanto di scorta, discutere di cosa poi?*

Benissimo, spero che terrai i tuoi uruk lontani da qui ..molto lontani mi raccomando * lo guarda dritto negli occhi, minacciosa* finché non sarò tornata. O troverò il modo di farvi pentire di aver solo varcato la porta del mio laboratorio, sono stata chiara?

Gira la testa verso sinistra, le labbra incurvate e socchiuse, un fischio impercettibile e dopo poco un unicorno dal manto viola scuro e la criniera bruna, con occhi che sembrano fiammeggianti, le si avvicina nitrendo*

Con un balzo è sulla sua groppa, accarezzando amorevolmente la criniera setosa*

Andiamo Rigel, oggi la mamma ti porta a conoscere le "Alte Sfere" sai? *Ridacchia, poi guarda verso Adar*

Beh, sei ancora lì? Monta anche tu che non ho tempo né voglia di aspettare il passo di un Uruk, dobbiamo muoverci subito

Puoi tenerti alla criniera, attenzione a non stringere troppo però che si innervosisce facilmente

Adar: *salto su senza farmelo ripetere due volte....* è.....è un destriero dei Valar?! *sicuramente, non ne avevo mai visto uno a Mordor. Sauron usava cavalli neri allevati nel Nurner. Mai visto unicorni qui....ma li ricordo vagamente nel Beleriand* è splendido. é un onore, cavalcare con voi, Pandora.

Pandora: È un cavallo a sé, se si possa dire...credo sia nato da una razza arrivata da qualche galassia lontana incrociata con una di Arda, perciò l'ho chiamato Rigel.

Nessunə mi ha mai detto che la mia presenza fosse un onore *sogghigna divertita* ti ringrazio caro Adar, ne terrò conto...

*Con un veloce e leggero colpo di stivale sul fianco di Rigel l'animale parte al galoppo, saltando agilmente sugli aguzzi e taglienti ciottoli che cospargono a tratti il sentiero*

Emrys: Sulle cime dell'ormai soprannominato Monte Fato, Emrys osserva contemplativo il magma sottostante. Sono passati molti anni dall'ultima volta in cui ha scorto nel cuore di una montagna di fuoco, eppure non ha dimenticato la meraviglia provata allora.

*Perché siamo qui, mia signora?* domanda rivolto a Nythan *Tra tutti i luoghi in cui potremmo operare su queste terre, non credo sia prudente rimanere così vicini alla vecchia fornace di Mairon. Questa montagna non si è ancora ripresa dalla sua ultima eruzione, e potrebbe esplodere da un momento all'altro.*

Tahenys: Esattamente, mio caro Emrys...esattamente. *il mio sguardo è perso nel cratere. La sua profondità è inebriante....è il calore stesso della terra, il fuoco che arde nel suo cuore....il centro della Vita.* sto proprio aspettando che il fuoco venga a noi. Ho intenzione di imbrigliare il suo potere...al nostro servizio. O meglio...al mio servizio. Tu...sei troppo debole per controllare tale potenza. Credimi...l'Orodruin, se saputo controllare, è una grande arma...*avevo dato appuntamento ad Adar qui....so che Melkor lo ha legato all'Amon Amarth...mi serve il suo sangue ed in fretta* il nostro amico si sta facendo aspettare....

Pandora: *La scalata sui crepacci taglienti dell'Orudruin è impegnativa anche per i potenti zoccoli di Rigel.

Nuvole di fumi e vapori soffocanti scendono verso i loro visi, mentre man mano la cima si fa più vicina.

L'ultimo tratto è troppo scosceso ed irto per qualsiasi cavalcatura, con una carezza sul suo volto Pandora ringrazia l'animale e scende, seguita da Adar a cui pare essere piaciuta molto la galoppata.

Sale agilmente l'ultimo tratto che la separa dalla bocca del vulcano, l'aria è quasi irrespirabile lì per chi abbia natura mortale.

Scorge Nythan ed il suo lacchè intenti a parlottare ed osservare la bocca cupa ed infuocata*

Adar: eccoli lì....*ho un arco con me, potrei colpire il suo lacchè....e...cadrebbe verso morte certa. Certo...sarebbe tragica...ma almeno, ne avremmo uno in meno. Tendo la freccia, sperando di prenderlo da questa distanza* Posso colpirlo, ho una buona mira, Pandora. Non lascerò che si prendano queste terre....non senza lottare. Noi Uruk abbiamo sofferto troppo...

Emrys: Emrys scruta la sua signora con occhi preoccupati.

*Siete sicura, mia signora?* le chiede, cercando di nascondere la sua inquietudine *Non dubito della vostra capacità di contenere l'eruzione e controllarne il potere... ma questo potrebbe attirare attenzioni indesiderate. Non dimenticate che Manwe veglia ancora su di noi, e potrebbe, come dire... fraintendere le nostre azioni.*

Tahenys: Manwe è troppo impegnato a rallegrarsi dei canti dei Vanyar, per badare a me....o ad Arda, in generale. *non mi sono mai stati troppo simpatici....c'è amore ed odio fra i miei fratelli e me...a parte Aule, gli altri li considero poco. Giusto ciò che mi serve per scalare le posizioni. Avverto la presenza di un altro Maia....strano, non sapevo che Mordor fosse abitata* chi è là? Rivelati...*magari fosse Sauron....*

Pandora: *Guarda Adar con un'espressione tra il divertito e lo sprezzante*

E così vorresti uccidere un Maia con una freccia, eh? Non riusciresti neanche a scalfirlo...posala nella faretra, ti do un consiglio.

*Si avvicina alla coppia*

Ben ritrovata Nythan, la tua luce fa quasi concorrenza a quella dell'Orudruin direi, sono abbagliata

*Facendo finta di schermarsi gli occhi con una mano cammina verso di loro, fermandosi a debita distanza. Ci tiene pur sempre alle formalità almeno per evitare seccature di protocollo, fa un leggero inchino verso i due*

Vostre Eccellenze

Adar: *con disgusto, rimetto la freccia nella faretra...ma non finisce qui, un passo falso di chiunque di loro...e li estirperò come le erbe cattive dall'orto* perchè mi avete chiamato qui? Cosa può fare un umile Uruk in un luogo del genere? Già Sauron tentò di usarmi....non sarà semplice. *non intendo ascoltare i loro piani per me...o per il mio popolo*

Emrys: Emrys assottiglia lo sguardo. Riconosce subito lo stesso Uruk che giorni prima si era dimostrato piuttosto contrario ai progetti della sua Signora... ma ciò che attira davvero la sua attenzione è una forma di energia familiare, proveniente dal corpo della donna. Molto simile alla sua, in verità, il che può voler dire solo una cosa: si tratta di una Maia.

La sua mente viaggia a ritroso nel tempo, cercando di rammentarne l'identità. E infine...

*Pandora* dice, con tono sospettoso *è una sorpresa trovarti qui. Cosa ti porta sulle pendici di questa montagna? E oltretutto, in compagnia di un Uruk.*

Tahenys: *Mi giro....disgustata dalla voce di Pandora...soprattutto dal nome che ha usato. Quel nome non lo uso da tempo...è il nome datomi dai Noldor...* Tahenys, per te...Thrurifrey....*non posso fare altro che rivolgermi a lei con il suo nome in Valarin, il primo....quello con cui è "nata"* Ti sei portato dietro lo scudo, Adar? Ti sembra il momento per scherzare...?

Pandora: Sai che ho poca memoria per ricordare tutti i nomi, ma Tahenys come preferisci

*Fa qualche passo in avanti in modo da poter parlare senza essere ascoltata da Adar*

Che ci faccio qui?

*Si rivolge ad Emrys*

Il mio laboratorio è proprio nelle sale sotterranee di Barad-Dur ed ero moooolto intenta in un'importante esperimento, quando mi arriva quest'Uruk agitato e preoccupato per quello che sta accadendo e mi chiede di intervenire.

Ora, voi sapete bene che a me poco interessa dei vostri alti affari, ma il popolo Uruk è molto in agitazione perché temono il ritorno della loro schiavitù.

Adesso conoscono il piacere della libertà...a modo loro ovviamente

*Fa una piccola smorfia ripensando alle zuffe continue degli Uruk per sedersi sul trono e all'anarchia che regna quasi totale*

Non so ancora che intenzioni avete anche se posso agevolmente immaginarle, ma nel laboratorio ho alcuni equilibri delicatissimi da mantenere al momento , cosa che se riesce *fa una piccola pausa mentre gli occhi le brillano cupamente al pensiero* ecco, se riesce sarà uno dei miei più grandi successi.

E ho bisogno di tranquillità, assolutamente, per il bene di ogni creatura vivente nel raggio di molte miglia * sussurra quasi queste ultime parole*

Se siete qui per stabilirvi nella torre conviene rimetterla in sesto poiché è in uno stato stupendamente disastroso forse per me ma poco adatto ad essere abitato da voi.

E vi servirà manodopera, molta manodopera per farlo.

Non credo al momento vi convenga inimicarvi gli Uruk

Adar: *sorrido, quando sento le parole di Pandora...si, meglio non averci fra i nemici....siamo pericolosi* Non è uno scudo, Tahenys, non ne ho bisogno....e, no, non sto scherzando. Queste terre non sono in vendita....*non so cosa voglia fare sull'Orodruin, ma non mi vendo facilmente alla prima Valie che vuole prendere possesso di Mordor*

Emrys: Sul volto di Emrys si dipinge un'espressione rattristata, abilmente costruita dopo anni passati a parlamentare con forze ostili e gli atteggiamenti occasionalmente impulsivi della sua signora.

*Credevo che ormai ci fossimo lasciati queste ingiustificate paranoie alle spalle* sospira *Te l'abbiamo già detto, Adar, non siamo qui per opprimere il tuo popolo, ma per offrire loro una nuova strada. Essere liberi è senz'altro piacevole... ma un misero traguardo, se non si ha uno scopo o un obiettivo a cui aspirare. La vostra gente è allo sbando, e la mia signora si è offerta solo di aiutarli. Non c'è alcun motivo di temere per la loro sicurezza.*

Tahenys: *il laboratorio...nei sotterranei di Barad Dur....quindi, qualcosa è rimasto....* Hai detto...sotterranei di Barad Dur? Quanto hai esplorato? Perchè...c'è una sala con i muri in Mithril. Chiamalo caveau...Si dice sia sopravvissuta al crollo...*forse, ho trovato un punto di incontro con la Maia....e...forse, Adar non mi serve dopo tutto* Adar....l'unico motivo per cui ti ho chiamato qui...è il tuo sangue. Mairon ti ha legato a questo piccolo vulcanetto....Vorrei segnalasse il mio arrivo qui.

Pandora: *Soppesa per un lungo attimo il volto della Valie, gli occhi pensierosi ed una mano che cincischia nervosamente il mento.*

Esplorato ....non direi, ho trovato una stanza più lunga che larga ma con un'ottima porta robusta, con tanto di combinazione elettronica per la chiusura.

C'è un corridoio interrotto oltre la porta del laboratorio, ma onestamente non avevo alcun interesse ad esplorare o provocare crolli che avrebbero fatto tremare le pareti della stanza.

Già mi basta il tremolio perenne del vulcano che rischia sempre di rovesciarmi qualcosa...o quegli esagitati Uruk che vengono a chiedermi assurde pozioni ogni tanto.

Mi servirebbe ben altro spazio per i miei studi

Mi servirebbe verde e tranquillità

*Cammina in su e in giù, nervosamente al pensiero di come il suo laboratorio sia costantemente esposto a rumori e scosse*

Un posto silenzioso, con fauna e flora da poter usare per testare i miei composti, con corsi d'acqua pulita.

*Si gira poi verso Adar*

Oh bene, Adar dopotutto vedi che la tua fretta di venire qui aveva un motivo? Il richiamo del sangue eh *Ridacchia*

Adar: *no...non eseguirò. Devo trovare il modo di andarmene* non lo avrete facilmente, non intendo aiutarvi nei vostri piani. Lasciate gli Uruk e me, in pace. Ci avete dato la libertà....perciò, posso decidere della mia vita. *Siamo tutti di fronte al cratere.,...se eruttasse ora, verrei annientato....e no, non intendo lasciare i miei figli senza guida* Non lascerò i miei figli senza una guida. Non ora. Quanto alla sala....so dove si trova. Vi porterò là....poi me ne andrò per la mia strada

Emrys: Emyris si gira verso la sua signora, improvvisamente pensieroso.

*Suggerisco di accettare l'offerta, mia signora. Non siamo venuti qui in cerca di conflitto, dopotutto, ma solo per accelerare i vostri piani. Uno scontro non farebbe altro che promulgare la possibilità che altri si accorgano delle vostre azioni... il che, se posso ricordarvi, è esattamente l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Ancora una volta, la via pacifica sembra la più vantaggiosa per entrambe le parti.*

Tahenys: *lancio un veloce sguardo di assenso a Emrys...* conduci, Adar....*almeno, saprò se Mairon ha veramente tenuto le pergamene per forgiare l'Unico. Dopo di che...mi servirà solo dell'oro...e credo che sia uno dei metalli più frequenti, a Mordor....* andiamo...non ho tempo da perdere. Pandora...se troverò quella sala, tu avrai una fortezza tutta per te...a Bosco Atro. Dol Guldur...è vuota ed ha intere stanze dove creare ciò che vuoi. *almeno finchè Mairon non riuscirà a tornare in un corpo...temo che si arrabbierà molto*

Pandora: Bosco atro? Bosco Atro per un luogo di scienza e studio?

*La voce si alza assumendo un pericoloso sottofondo come di tuoni in lontananza mentre la pelle sembra risplendere più nera che mai e gli occhi si fanno profondi come pozzi*

Puoi impiantarci una scuderia per i tuoi baciapiedi a Bosco Atro per quel che mi riguarda che forse forse con qualche bacio di ragno si svegliano un pochetto...

Non posso comunque muovermi da qui prima di due settimane, forse anche tre, ripeto perché già detto, muovere alcune ..ehm...cose diciamo, mentre sono in coltura è estremamente pericoloso.

Se proprio vuoi che sloggi mi servirà un posto più tranquillo, L'Ithilien ad esempio mi andrà benissimo, lì c'è possibilità di completare un progetto che se va in porto... magari potrebbe tornare utile anche a te e alla tua scalata al potere

*Senza perder tempo ad aspettare risposte si volta e inizia a tornare indietro, fischiando per chiamare Rigel i cui zoccoli scalpitano già nelle vicinanze*

 

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Capitolo 4
*** Episodio 4: Trappola mortale ***


Episodio 4: Trappola mortale

Barad Dur, Mordor
 

Tahenys: *finalmente, vedrò la cassaforte di Mairon...il luogo dove teneva tutte le sue "creazioni" e gli anelli minori degli Elfi. Una stanza costruita per durare nei millenni, una stanza con muri in pregiato Mithril. 60 centimetri di larghezza, indistruttibile e perfettamente protetta dalla furia di Orodruin. Serve solo la chiave....un tempo poteva aperta solo con l'Unico, ma conosco i segreti di Sauron...e so di avere la seconda chiave con me* Emrys, Pandora....questa è la sala dei tesori. Questa sala è stata lasciata qui per i posteri, perché noi l'aprissimo. Nemmeno i soldati di Gondor sono mai riusciti a forzarla.

Emrys: Emrys si guarda brevemente intorno, gli occhi adornati da un luccichio curioso e preoccupato al tempo stesso.

*In questo caso, suggerisco estrema prudenza, mia signora. Mairon era molte cose, ma certamente non uno sciocco. Potrebbe aver disseminato questo luogo di trappole, o incantesimi capaci di tenere alla larga qualsiasi potenziale nemico. Non dubito della vostra forza, mia signora... ma io e Pandora potremmo non essere altrettanto al sicuro.*

Dopotutto, suo fratello si era rivelato in più occasioni un individuo estremamente paranoico.

Tahenys: *Curiosa osserva da lontano la pesante porta rilucente e ode il dialogo tra i due*

"Questo povero Uruk paladino del suo popolo servirà da cavia per la smania di impadronirsi del potere...mah, stiamo a vedere che accade"

*Gira appena il volto verso Adar sussurrandogli in modo che solo lui possa sentirla*

Tu sai se ci sono trappole o incantesimi a protezione di questo luogo? Se sai qualcosa ti conviene dirlo...per te, oltre che per noi.

Adar: *le sussurro, in modo che senta solo lei..* si...ci sono trappole ovunque, anche all'interno. Non sarà facile entrare per quei due. Trappole che rilevano gli Ainur e gli Elfi che tentano di entrare e rubare manufatti. A noi Uruk della guardia privata...era permesso entrare...qui teneva l'armatura, due lame Morgul e...una ciocca di capelli di Galadriel. *osservo i due...sarà complicato entrare senza la vera chiave. Il mio sangue apre la porta, vero...ma non spegnerà le trappole...anzi...*

Tahenys: ne sono consapevole, Emrys...ed è per questo che manderemo avanti Pandora. Se con lei scatteranno....*e so che scatteranno...se lo conosco bene, deve aver installato sistemi di difesa specifici per la nostra potenza* noi saremo salvi...*guardo verso Pandora ed Adar...loro faranno da cavie* Sei pronto, Adar?

Emrys: Emrys assottiglia le labbra.

*Siete sicura di voler mandare avanti proprio lui, mia signora? Conosce queste terre meglio di chiunque altro, e perderlo per una potenziale trappola potrebbe rivelarsi svantaggioso a lungo termine. Dopotutto, c'è ancora molto che potrebbe dirci riguardo ai segreti di Mairon e a quello che ha nascosto nella sua vecchia dimora. Inoltre, la sua morte potrebbe, come dire... allarmare gli Uruk e renderli più reticenti a seguire il vostro volere.*

Pandora: *Gli occhi socchiusi, la fronte lievemente aggrottata, sembra intuire perfettamente il succo del discorso...beh se vogliono cavie non avranno certo lei, poi se l'Uruk sarà tanto desideroso di immolare il suo sangue affari suoi. Spera che almeno si faccia degnamente ricompensare, con queste creature piene di ideali non si sa mai.

Sempre sussurrando all'Uruk*

Adar se vuoi offrire il tuo sangue o se ti costringessero a farlo posso poi darti io un rimedio che ti aiuterà a non soccombere e, con un po' di riposo, a riprenderti.

Ovviamente lo considero un favore che faccio non solo a te ma al tuo popolo per cui tu rappresenti una figura importante.

Sono sicura che se dovesse servirmi nel futuro sapreste sdebitarvi in modo adeguato, ho la tua parola?

*Non si sarebbe fidata della parola di un Uruk neanche fosse stata l'ultima possibilità sulla terra, ma Adar sapeva che era diverso e aveva davvero a cuore i suoi figli, come li chiamava.

Ovviamente se non avessero tenuto fede alla promessa male gliene sarebbe colto ma questo non era necessario neanche specificarlo*

Adar: *le sorrido....si, ha la mia lealtà. Non ha mai fatto del male ai miei fratelli, perciò la ritengo una persona di fiducia....non si è dimostrata come Sauron o questi due...* hai la mia parola, Pandora. Terrò fede alla mia promessa. *estraggo un piccolo coltello smussato e pieno di ruggine...e lo passo sulla mano, facendo fuoriuscire qualche goccia di sangue nero. Le gocce cadono in un vassoio che, girando, fa scattare il meccanismo della porta* Ecco a voi...è aperto. *spero ci caschino ed entrino per primi....la porta si chiuderà, resteranno lì per sempre....*

Tahenys: Bravo, Adar...hai fatto la scelta giusta. Verrai ricompensato...* osservo il portale che si apre...finalmente. Già intravedo alcune casse con i gioielli della corona di Mordor. Su un piedistallo si erge il martello da guerra di Sauron...quello utilizzato durante la Battaglia dell'Ultima Alleanza...ed accanto, il palantir di Barad Dur. Il mio sguardo viene attirato da un blocco di pergamene impolverate, in una di esse vi è spiegato come forgiare l'Unico* Pandora....entra prima tu

Emyrs: Emrys si rivolge a Pandora, offrendole un cenno cortese.

*Buona fortuna sorella. So che hai sempre avuto una spiccata predilezione per il pericolo, ma in questo caso vorrei consigliarti estrema prudenza. Anche se sei potente, non possiamo sapere cosa Mairon abbia organizzato per tenere alla larga quelli come noi. Ha dimostrato più volte di essere un individuo piuttosto inventivo, quando si tratta di ferire gli altri e provocare dolore... o peggio. *

Pandora: *Rovista nelle maniche ampie e sotto il mantello, cercando in varie tasche, poi tira fuori una garza ed una boccetta scura. La apre e versa qualche goccia sulla garza, applicandola poi sulla ferita aperta di Adar*

Un coltello arrugginito...per tutti i Valar ma possibile che non avevi nulla di più decente per tagliarti? Ecco, fai assorbire questa e dopo

*Infila di nuovo le mani in una tasca interna*

Se domani o nelle prossime ore dovessi sentirti debole, prendi due gocce di questo. Solo due gocce, non di più, se proprio ne senti il bisogno

*Gli porge un altro flacone con un'etichetta sbiadita

Sorride poi divertita fissando Emrys.

Ma davvero la sete di potere li aveva accecati a tal punto da pensare che avrebbe corso qualsiasi pericolo per una pergamena ingiallita di cui non le importava assolutamente nulla?*

Grazie mille "fratello" * risponde calcando intenzionalmente l'accento su quella parola * ma non ho alcuna intenzione di varcare quella porta. E sono sicura che tu questo già lo sai e ancora più sicura che dovresti anche immaginare perché...sono però certissima che questa è davvero una bella occasione per dimostrare quanto tu ci tenga alla tua Signora, non vorrai mica farmi credere che non faresti di tutto per proteggerla...del resto un Maia ed una Valie ..cosa mai potrebbe accadere che non riusciate a superarlo?

Onestamente se c'è chi possa superare incolume quella porta siete proprio voi due.

*Incrociando le braccia si appoggia alla parete*

Andate su, fateci vedere come la fulgida luce sconfigge le tenebre

Adar *lascio che Pandora versi la boccetta sulla ferita...non che sia preoccupato, noi Uruk siamo resistenti....almeno, Melkor ci ha fatto questo dono, in mezzo a mille torture e sevizie* nulla di grave. Noi Uruk siamo resistenti....abbiamo ricevuto ferite ben più gravi e pericolose di questa. Sopravviverò....*ci sono entrato varie volte nella Sala di Mithril...so perfettamente cosa c'è dentro e quali trappole ci sono.* forza...dateci prova del vostro coraggio...consideratela una prova di forza Uruk. Se entrerete, avrete il mio esercito al vostro servizio

Tahenys: *non credo avremmo altra scelta....Stringo la mano di Emrys...* entriamo, qualunque cosa accada, sappiamo come liberarci. *sono una Valie, ho un potere molto più grande di ciò che Sauron potrà mai aver inserito in questa stanza. Sono certa che le trappole non mi torceranno un capello. Appena varcata la soglia, sento la porta cigolare...si sta chiudendo.* Ehi!!! La porta deve restare aperta!

Emrys: Emrys tenta di impedire la chiusura della porta... ma sfortunatamente, le sue mani non riescono a interagire con il meccanismo. Può chiaramente vedere i cardini... ma non può toccarli. è come se esistessero al tempo stesso tra due mondi indistinti.

Si tira indietro e schiocca la lingua.

*Sembra che siamo rimasti coinvolti nella prima trappola di Mairon, mia signora. Una molto ingegnosa, devo ammetterlo, probabilmente ispirata ai suoi vecchi esperimenti sul mondo invisibile.*


L'aria polverosa della stanza sembra attraversata a tratti da invisibili fili trasparenti, su cui il luminoso bagliore dato dalle pareti in mithril si riflette distorto e verdastro, come una sinistra minaccia.

L'invisibile, eppure visibile allo stesso tempo ad occhi attenti ed acuti, trama di fili vibra impercettibilmente dopo lo spostamento d'aria della porta e i due corpi entrati sembrano aver acuito la vibrazione.

Ai loro occhi si presenta un cubicolo compatto, essenziale.

Proprio di fronte a loro un alto e grande vaso dall'aspetto vetusto, strani disegni incisi sulla pancia.

Non viene avvertito dagli astanti sul momento ma le vibrazioni dei fili invisibili sembrano arrivare fino lì come ad avvisare...di ospiti.

Alla loro sinistra una scansia ricolma di antiche armi e cimeli di guerra.

Alla loro destra un mobile lungo con sopra in bell'ordine pergamene e due scrigni, uno nero lucente ed uno in pietra.

Alcuni manufatti che a prima vista non si riescono bene a definire, poiché all' improvviso qualcosa di malsano sembra impregnare l'aria della stanza che tutto ad un tratto sembra rarefatta e pesante da inspirare, mentre gli occhi sono punti da acri microparticelle di una sostanza che inizia a farli lacrimare e ingannati da una velatura d'ombra che appanna i contorni degli oggetti, rendendoli vaghi ed indefiniti.

 

Adar: * appena la porta si chiude, mi giro verso Pandora, sorridendo...* tolti di mezzo...non credo riusciranno a liberarsi facilmente da li. Li abbiamo in pugno. *oh....Sauron ne sarà compiaciuto quando riuscirà a tornare a Mordor...* Andiamo, non voglio sentire le loro grida...mentre i ragni finiscono la cena.

Pandora: *Onestamente dubita alquanto che siano riusciti a sbarazzarsi così alla svelta dei due, ma non vuole deludere l'entusiasmo genuino di Adar. Che se lo goda un po' finché dura*

Ragni hai detto?Uhm...capito.

E pensare che volevano far entrare me...

*Sogghigna deliziata al pensiero che sicuramente non moriranno, sono comunque esseri immortali, ma l'esperienza potrà fargli solo che bene e far capire loro quanto la via al potere sia costellata di dolori e problemi.

Preferisce però non essere lì quando Sauron farà ritorno, non ha nessuna intenzione di sorbirsi sia pure indirettamente la sua ira nel vedere il suo forziere violato.

E comunque doveva finire di fare qualcosa di importante, cos'era?

"Ufff speriamo di ricordarmelo...togliere qualcosa da qualcos'altro sennò... sennò cosa?"

Butta un bacio con due dita all'indirizzo della porta serrata e si volta per uscire.*

Tahenys: *solo ora che la porta è chiusa, noto qualcosa di strano che attraversa lo spazio vuoto....piccolissimi filamenti, leggeri ed al tempo stesso, molto resistenti. Vibrano impercettibilmente, ma abbastanza da poterli sentire. L'udito di un Ainur è più potente e sensibile di quello di qualsiasi altra creatura di Illuvatar. Cerco di respirare, ma l'aria si è fatta strana...quasi pesante. Mi accorgo di non stare più tenendo la mano di Emrys....che sembra intento a controllare la stanza, capire come uscirne* forse, solo Sauron saprebbe come fare. Siamo intrappolati qui. Devo imparare a non fidarmi degli Uruk...a quanto pare, non hanno perso la loro malvagità, in tutti questi secoli....*gli occhi iniziano a bruciare, i miei sensi sono confusi. Non capisco...non dovremmo avere impedimenti. Qui c'è qualcosa che non quadra.* Se solo....se solo Melkor non fosse imprigionato nel Vuoto, avrebbe potuto farci uscire con uno schiocco di dita. Questa stanza ha tutte le caratteristiche di una sua creazione....*noto uno scrigno in vetro, in un angolo...appartato. Dentro, un'intera ciocca di capelli biondi, ancora lucenti....* il lato romantico di Mairon....

Emrys: Emirys rilascia un lungo sospiro.

*Ve l'ho detto e ripetuto più volte, mia signora: mai sottovalutare un potenziale avversario. Tra i mortali c'è un detto: la necessità aguzza l'ingegno. E per quanto voi siate potente e dalla mente acuta, Mairon ha passato millenni a lottare con la prospettiva che un giorno i Valar sarebbero giunti nella Terra di Mezzo per fermarlo, quindi si è preparato di conseguenza.*

I suoi occhi seguono quelli della Valie.

*Hanno un'aria molto familiare... non saranno i capelli di Artanis? Chi l'avrebbe mai detto che proprio Mairon sarebbe riuscito nell'impresa che ossessionò Feanor per così tanti secoli? A volte, il fato può avere un contorto senso dell'umorismo.*

Si rivolge alla sua signora, contemplativo.

*Per il momento, suggerirei di esplorare ulteriormente questo caveau e cercare una via d'uscita. Dopotutto, un buon carceriere non crea mai una gabbia da cui non potrebbe uscire. Potrebbe esserci un passaggio nascosto o qualche meccanismo per sbloccarla.*

Tahenys: secondo te, può esserci una via di uscita? *questa stanza pare avere solo un'uscita, la porta a cui non riusciamo ad arrivare....Spero solo che qualcuno venga a liberarci. Pandora non può essere stata corrotta a tal punto da non avere più un briciolo di compassione....non posso crederci, era così caritatevole quando era al servizio di Este.* oh...sì, caro...quelli sono proprio i capelli di Galadriel....*se mai rivedrò Mairon, dovrò scambiare quattro chiacchiere....*controllo le pergamene...e presto trovo ciò che cerchiamo. Ci sono le istruzioni dettagliate....sembra scritto apposta.* Ecco....ecco il santo graal....trovato. Se solo potessimo uscire...*nascondo la pergamena nell'abito....se mai usciremo da qui, quella viene con noi.* Non riesco a percepire nulla. Normalmente, sentirei i pensieri degli Esseri Viventi....ma nulla, silenzio totale.

 

Sul soffitto, non visto, fermo e vigile, un aracnide sentinella, le pelose zampe protese attorno.

Dalla sua corazza che sembra fatta apposta per confondersi con i riflessi argentati del mithril del soffitto, piccoli fori rossastri da cui sprizzano minuscole gocce di veleno atrofizzante.

Osserva, immobile, come il suo veleno penetrato rapidamente e direttamente tramite gli occhi già faccia muovere affannosamente le sue prede.

Dal vaso antico una dopo l'altra iniziano ad uscire altre zampette, più piccole ma anche più grandi, percorrendo la strada visibile solo ai loro occhi di fili intessuti nella stanza.

La progenie oscura e maledetta di Shelob si appresta a circondare la cena, le zanne bavose di seta liquida pronta ad essere lanciata...

 

Emrys: Reduce dei suoi anni di guerriero durante le innumerevoli battaglie tra i Valar e le forze di Morgoth, Emrys assume subito una posizione pronta al combattimento.

*Discendenti di Ungoliant* sibila, sprezzante *Ripugnanti proprio come colei che li ha generati.*

Se c'è una creatura che disprezza, costei è proprio l'essere che millenni orsono divorò la luce degli alberi di Valinor, facendo calare l'oscurità su quelle terre idilliache. Il solo pensiero che queste mostruosità siano connesse a lei lo riempie di disgusto.

*Sembra proprio che questo luogo abbia bisogno di una disinfestazione, mia signora.*

Tahenys: calma, Emrys...calma....*se restiamo calmi, il veleno agirà più lentamente.....Sono troppi e non abbiamo armi con noi. La mia luce si sta affievolendo, la sento....* Non respirare....dobbiamo trovare il modo di renderci immuni. In qualche modo....questa stanza sembra annullare ogni potere. E' strano....è come se non fosse parte di Arda. *se Sauron ha trovato il modo per creare una ferita nel tessuto dell'Universo e portarla in materia...siamo nei guai* devo ammettere che Aule lo ha istruito bene....forse troppo bene.

Emrys: All'improvviso, anche lui può sentirlo. Dapprima, è solo un brivido che lo percorre da capo a piedi, poi le sue forze cominciano a venire meno.

La stanza, o qualcosa che si trova al suo interno... ha cominciato a drenare i suoi poteri. Non può difendersi! E soprattutto.... non può difendere Tahenys

Subito, si mette davanti a lei con fare protettivo.

*Restate dietro di me... mia signora* ansima, stancamente *Cercherò di tenerli a bada il più possibile. Voi... voi dovete trovare qualcosa con cui possiamo difenderci. Questo... è un caveau pieno di oggetti raccolti da Mairon nel corso dei millenni, no? Forse... potrebbe esserci qualcosa di utile... spero...*

Tahenys: * faccio quasi fatica a muovermi e...gli occhi bruciano terribilmente, ma devo afferrare qualcosa di affilato....ed in fretta* se usciremo da qui, vivi....Mairon, dovrai trovare una scusa buona per tutto questo....o ci finirai dentro tu. Per sempre *Prendo il primo pugnale che trovo appeso insieme ad altri....è piccolo, ma almeno potrò tagliare le ragnatele.* Tieni....questo è per te. E ricorda....dobbiamo resistere. Qualcuno verrà ad aprirci, ne sono certa.

 

Rapidi gli immondi aracnidi si muovono accerchiando le prede dall'alto e dai lati, soffiando loro addosso getti di bava setosa che al contatto col corpo si solidifica diventando appiccicosa e robusta, impregnata di un potente anestetico che penetra nei tessuti degli sfortunati bersagli.

Nere e acuminate zanne si aprono e chiudono minacciose dalle fauci dei mostri più grandi, ma sembra non giungere alcun suono alle loro orecchie, come se la stanza fosse staccata dal mondo e sospesa in un vuoto cosmico di uno spaventoso multiverso.

 

Tahenys: *cerco di togliermi la bava di dosso, ma non riesco, mi sto indebolendo troppo....ed il sonno inizia a prendere il sopravvento. Spero solo che qualcuno venga a liberarci...altrimenti....* Em...rys....Re...si...sti. *i nostri corpi non ci sono necessari, vero...ma non sappiamo cosa possano fare questi ragni ai nostri veri Esseri...e...non voglio scoprirlo*

Emrys: Emrys cerca di rimanere cosciente, ma a malapena la forza per ascoltare le parole della sua signora. Cade in ginocchio, ansimante, il cuore che gli batte come un martello pneumatico.

*Io... non credo di poterci riuscire... mia signora* borbotta *Le forze mi stanno abbandonando... temo che questo corpo mortale stia... ugh... raggiungendo il limite...*

In quel momento, il Maia si rende conto di una cosa: servirà un vero miracolo per permettere loro di uscire da questa situazione... o qualcuno disposto ad aiutarli.

Piana di Gorgoroth, Mordor
 

Thain: * scendo dallo speeder privato della DurinShip Company ed allargo le braccia per mostrare le meraviglie dei cantieri astro navali, a Gandalf..* Ecco, Tharkun, ammirate la grandiosità dei nostri cantieri astro navali. Aule sarà fiero di noi. Il futuro di Arda nasce da qui....dai cantieri dei Khaza.

Gandalf\Sauron: Lo stregone osserva con occhi affascinati l'enorme schiera di mezzi di trasporto scintillanti disposti in file ordinate, a cui lavorano centinaia...no... migliaia di nani, tutti impegnati nelle mansioni più variegate, dal semplice fissaggio di bulloni, passando per il trasporto di enormi archi metallici, fino ad arrivare al caricamento di merci ed elementi pronti per essere aggiunti ai vagoni.

*Davvero impressionante, Ser nano. Ma ditemi, dove raccogliete tutto il materiale necessario per la realizzazione di queste meraviglie meccaniche?*

Thain: *sorrido....poi passo a descrivergli la produzione....ogni mansione dei nostri operai* abbiamo scoperto enormi miniere risalenti alla Seconda e Terza Era, I nostri migliori minatori stanno estraendo molto materiale. Metalli pregiati, minerali adatti ai motori subluce e cristalli in grado di amplificare la velocità in iperspazio. Siamo i migliori della Nuova Repubblica...

Gandalf\Sauron: Gandalf annuisce contemplativo.

*Impressionante, davvero impressionante. C'era un tempo in cui credevo che voi nani non sareste più riusciti a sorprendermi... ah! Che sciocco che ero. A quanto pare, c'è ancora molto che le razze della Terra di Mezzo hanno da offrire a questa Galassia, e abbiamo cominciato a grattarne la superficie.*

Sorride gentilmente al mastro nano.

*Se non vi dispiace, vorrei fare un giro in solitaria. Non che non apprezzi la vostra compagnia, ma non voglio rubarvi prezioso tempo che potreste spendere altrove. Inoltre... beh, mi imbarazza dirlo, ma ho ancora il cuore di un esploratore.*

Thain: certo, Tarkun...potete andare dove volete. *verrà seguito, ovviamente. Nessuno straniero può aggirarsi liberamente fra i nostri operai...nemmeno Gandalf...se è Gandalf...* basta che non andiate nelle fucine, li farebbe troppo caldo, persino per voi. Se avete bisogno, mi trovate al molo 32...stiamo costruendo una meravigliosa Star Destroyer classe Superior...di ultima generazione. Sarà l'ammiraglia della flotta di Arda, la Numenor....in ricordo della splendida isola.

Gandalf\Sauron: Gandalf annuisce cordiale e mantiene il suo sorriso... almeno fino a quando il nano non è finalmente fuori dalla vista.

Le sue labbra si contraggono in un cipiglio impassibile, mentre gli occhi dell'uomo brillano appena sotto la penombra del cappello.

Con uno sbuffo sprezzante, comincia a guardarsi attorno e camminare verso una direzione apparentemente indefinita, perfettamente consapevole dei nani che lo seguono di nascosto. Forse un essere umano normale non li avrebbe notati... ma la creatura che ora veste i panni del mago è tutt'altro che umana, allenata da millenni passati a guardarsi le spalle e complottare i tradimenti più efferati.

Con un semplice gesto della mano, solleva una rapida nube di polvere che oscura la vista ai suoi pedinatori. è sufficiente per permettergli di scivolare tra le ombre e riemergere in un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti.

*Finalmente solo* borbotta con voce molto più roca e suadente. In quel preciso istante, si sente percuotere da capo a piedi, e allora l'espressione impassibile dello "stregone" lascia il posto ad un cipiglio scontento.

Qualcosa... si è infiltrato nel suo santuario. Ma chi?

Adar: *esco da Barad dur senza quasi farmi notare dagli Uruk di guardia, so esattamente dove andare e chi cercare...come suo luogotenente, so sempre in quale forma si trova. Devo solo trovare un cappello a punta grigio, in mezzo alle fucine dei Nani. Sicuramente sarà riuscito nell'intento di visitare i cantieri astronavali di Mordor....La sua terra, ora presa d'assalto da Nani che utilizzano le nostre miniere per costruire astronavi....con le nostre fucine, i nostri materiali, le nostre genti. Finalmente, scorgo una punta grigia...spero solo che sia lui. Forse...meglio spuntare dal nulla. Se mi tratterà male, saprò con chi sto parlando. Entro in mezzo agli operai, senza farmi vedere...poi passo furtivo dietro alle fucine...ed arrivo, finalmente, a pochi metri da lui. Estraggo la spada dal fodero e mi fermo...* ehi...che ci fa uno stregone in queste terre?

 Sauron: "Gandalf" sorride sottilmente e si rivolge al nuovo arrivato.

*Una domanda migliore sarebbe.... cosa ci fa un Uruk nelle terre dei suoi nemici?*

Fa qualche passo verso di lui, senza mostrare il minimo accenno di paura o diffidenza. Dopotutto... qualcuno come lui non ha nulla da temere da una delle creazioni di Morgoth.

*Ciao, Adar. Vedo che il tempo non è stato gentile con te.*

Si avverte un leggero tremolio del terreno, mentre i Nani testano i motori subluce di una delle Star Destroyer quasi pronte a partire.  L'Orodruin inizia a dare segni di risveglio...

Adar: L'Uruk assottiglia lo sguardo.

Sa bene chi si nasconde davvero dietro quell'aspetto apparentemente gracile, e il solo pensiero lo riempie di collera a mala pena contenuta.

*Potrei dire lo stesso... Sauron* sbuffa, prima di arricciare le labbra in un ghigno derisorio *O forse dovrei chiamarti Gandalf? Dimmi, come ci si sente a vestire i panni di colui che più di tutti ha contribuito alla tua ultima sconfitta? Dev'essere umiliante abbassarsi a tanto...*

Sauron: non dirlo nemmeno....*mi guardo intorno, sperando non ci siano insulsi Nani nei paraggi...quelli hanno occhi ovunque* non vedo l'ora di poter tornare quello di un tempo. Almeno...sono riuscito ad avere un passaggio verso le mie terre. *Incrocio il suo sguardo, so che ha visto qualcosa...* dimmi un po'....chi è entrato nella Stanza del Tesoro ? *troppo complicato, parlarne qui...dovremmo spostarci. I Nani sono ovunque ed ho paura che quel Thain possa comparire da un momento all'altro*

Adar: Il volto di Adar si tramuta in un cipiglio al ricordo degli ultimi eventi.

*Qualcuno che forse potresti conoscere* dice, ponderando molto attentamente le sue parole *Nythan, colei che un tempo combattè al fianco del nostro vecchio padrone. Era in compagnia di un Maia di cui ho già dimenticato il nome.*

Scrolla le spalle.

*Desideravano mettere le mani sulla tua collezione. In ogni caso, dubito che i loro corpi sopravvivranno a quello che hai preparato lì dentro. *

Sauron: cosa?! *non me l'aspettavo...non lei, non Tahenys, non qui. Deve essere un piano dei Valar....devo agire con calma...e magari, lasciarla lì dentro sarebbe un'ottima idea. Ce ne siamo liberati...il problema è che non posso accedere a quella sala, ora* Oh....il Maia deve essere Emrys, quel buono a nulla.....non ha nemmeno una vera specializzazione, è....di basso rango. Non preoccuparti, quei due sono fuori dai giochi. *un lieve sorriso si allarga sul mio volto....sono certo che nessuno li tirerà mai fuori da li.* Ehm....per caso, hai un alloggio dove possa...ehm....cambiarmi d'abito? *e non intendo solo..togliermi queste sudice vesti da stregone. Ho bisogno di meditare per tornare quello di un tempo. Anche perchè...ho del lavoro a Minas Tirith* il padre di Inmwe mi starà aspettando, non posso certo presentarmi così. *estraggo un piccolo ciondolo dalla tasca, una sferetta di ossidiana...* per te, per i tuoi servigi.

Adar: Adar assottiglia le labbra. Non è molto favorevole all'idea di offrire asilo all'Oscuro Signore... ma ormai è perfettamente consapevole che il Maia rappresenta la sua unica possibilità di assicurare la libertà dei suoi figli, e così annuisce docilmente.

*Posso condurti al mio accampamento, non è troppo lontano da qui. Lì non ci saranno occhi indiscreti o nemici da cui guardarci le spalle.*

Spalanca leggermente gli occhi alla vista dello strano artefatto.

Lentamente, lo afferra e comincia a rigirarselo tra le mani.

*Apprezzo il dono... ma di cosa si tratta, esattamente? Sembra permeo di un potere familiare... *

Sauron: Nulla di cui preoccuparsi, Adar. È solo un dono per un alleato che mi è leale da secoli. *Lo guardo dritto negli occhi, serissimo. Non accetto dubbi sui miei doni. * L'accampamento andrà bene...se tu potessi procurarmi anche uno speeder o un caccia, ancora meglio. Non resterò qui per molto....devo correre a Dol Guldur....e tu verrai con me. *se i Valar hanno mandato Taheny...significa che Mordor non è sicura ora...* Organizzeremo il nostro ritorno da lì....è più sicuro. Ed aspetto una persona che deve passare proprio da Dol Guldur

Adar: Adar annuisce, lentamente. Vorrebbe poter indagare ulteriormente, ma non può rischiare di incorrere nell'ira dell'Oscuro Signore.

*Posso certamente farvi avere uno speeder* dice dopo qualche attimo di silenzio *Tuttavia, temo che mi ci vorrebbe troppo tempo per procurarvi una nave. Tempo che, immagino, voi non abbiate, date le circostanze.*

Sauron: *annuisco...e trattengo la rabbia. Non mi piace fare tardi...soprattutto se sto aspettando qualcuno...* vedi di fare in fretta....O dovrò trovare un modo per portarti con me...e non credo ti piacerà...*sono certo di poter prendere altre forme, ora che il mio potere sta crescendo...non ho ancora provato, ma dovrò farlo prima o poi* Molto pulito il tuo accampamento...non me lo aspettavo dagli Uruk. *qui è tutto così ordinato...gli Ururk devono aver appreso dagli Uomini di Gondor...sembra quasi una città ben organizzata. Mi aspetto pure di vedere bambini che corrono e giocano. Sembra tutto così...idilliaco. Anche i profumi sono diversi, c'è odore di arrosto, abiti puliti...senza di me, stanno diventando troppo civilizzati. Cerco di individuare la tenda, no..la casa di Adar....* Avete prosperato, vedo...non mi aspettavo di trovare villaggi in pietra, a Mordor..

Adar: Adar trattiene una risposta pungente alla minaccia implicita del Maia.

Invece, accende rapidamente un fuoco e vi posa sopra una teiera riempita d’acqua fino all’orlo, desideroso di calmare i nervi. Non gli piace essere così vicino a colui che potrebbe facilmente riportare la sua razza sotto il giogo crudele della guerra… ma in queste situazioni, il proverbio “a mali estremi, estremi rimedi” non potrebbe essere più appropriato.

*Molto è cambiato da quando avete lasciato la Terra di Mezzo* dice, mentre versa una tazza all’Oscuro Signore *Un tempo non eravamo poi così diversi dalle bestie, costretti a cannibalizzarci come bambini abbandonati nella notte. Ma da quei giorni funesti abbiamo imparato dalle altre razze, adattandoci di conseguenza. Naturalmente, il merito non è solo mio, ma anche della volontà incrollabile dei miei figli.*

Sauron: *mi rigiro la tazza calda tra le mani, cercando di capire se possa bere quel liquido fumante o no...ho imparato a non fidarmi, soprattutto quando si tratta di Uruk. Mai abbassare la guardia, mai farsi trovare impreparati...questi abomini sono in grado di pugnalarti alle spalle appena possibile....lo hanno già dimostrato* Non ho mai lasciato la Terra di Mezzo...ero semplicemente nascosto in luoghi inaccessibili, in attesa del momento propizio per poter tornare. *Annuso la tazza...forse, dovrei solo bere...senza chiedermi cosa ci sia nella teiera. Cercare di essere un buon ospite...per una volta. Sorrido lievemente ad Adar...almeno, spero di aver sorriso...Noto una culla ad un lato della piccola stanza* e...quella? *avrò bisogno di una stanza isolata per poter mutare di nuovo nel mio aspetto....anche se, in parte, sto già iniziando a concentrarmi*

Adar: Adar sembra tendersi come un ramo d'albero.

Il suo sguardo vaga rapidamente fino alla culla, poi torna a posarsi sul viso sorridente dell'Oscuro Signore.

L'espressione impassibile dell'Uruk diviene improvvisamente guardinga.

*Con tutto il rispetto, mio signore, non credo siano affari vostri. Siete qui per questioni pressanti o semplicemente per discutere della vita privata di un umile Uruk?*

Detesta l'idea di umiliarsi in questo modo, ma l'ultima cosa che vuole è che il Maia scopra nuovi modi per manipolarlo o minacciarlo.

Sauron: *lancio un'occhiata al ciondolo che gli ho regalato...per ora, lo ha appoggiato sul tavolo, spero lo tenga con se. La sua lealtà mi serve, è l'unico appiglio che ho per tornare a Mordor...e riprendere potere. Ed ho in mente qualcosa di grande per gli Uruk...* tranquillo, non sono qui per manipolare nessuno *non direttamente, almeno. Sorseggio il the, chiedendomi cosa ci sia dentro...è amaro* cosa....cosa c'è nella teiera? è amaro...sembra roba elfica....*poso subito la tazza, non fa per me. Il mio sguardo percorre tutta la stanza, piccola...ma ben curata. Peccato che questo villaggio verrà raso al suolo quando tornerò a casa...Fra poco potrò togliermi questo pesante abito da stregone...ormai sono tornato me stesso*

Adar: *Tè elfico* risponde Adar, sorseggiando dalla sua tazza *Cresciuto e coltivato nelle terre di Mordor. Non avete idea di quanto sia stato difficile procurarsi i semi... e soprattutto, il tempo e l'impegno che ci sono voluti per crescerli in una terra pregna di così tanto sangue e oscurità. Temo che il sapore sia dovuto in parte a questo.*

Posa la tazza e inclina la testa verso il Maia.

*Se non siete qui per manipolare nessuno, posso almeno chiedervi quali siano i vostri obiettivi per il prossimo futuro?*

Sauron: riprendere il controllo di Mordor...*ora che nessuno si ricorda di cosa sia accaduto durante la Seconda e Terza Era....è il momento per me, di tornare al potere e rendere questo Continente mio...e soltanto mio* ed...ho chiesto la mano dell'unica figlia del Re di Gondor, Inmwe...forse l'hai sentita nominare, è una delle più belle ragazze della Terra di Mezzo. La sua bellezza è stata equiparata a quella di Galadriel...deve essere mia. *sto divagando...e credo di essere anche arrossito....cerco di non guardare verso Adar. Devo nascondere il fatto che, il solo pensiero di Inmwe, mi fa tornare alla mente bei ricordi* Fa vedere come ti sta quel ciondolo...prima o poi, dovrai metterlo. *torno serio...e torno ad incrociare il suo sguardo. Non è tempo per parlare di frivolezze, ora...non ho molto tempo.* Ho bisogno di una stanza buia....posso usare il tuo ripostiglio?

Adar: Adar indica una porta poco distante.

*Quella è la camera da letto. Potrebbe fare al caso vostro, ma cercate di lasciarla come l'avete torvata.*

Ben poche creature in questo mondo oserebbero parlare a Sauron in un modo tanto informale... ma ormai Adar ha compreso che l'Oscuro Signore ha bisogno di lui. Non potrà riconquistare la Terra di Mezzo senza un esercito, e solo con l'aiuto dell'Uruk potrà convincere abbastanza orchi da seguire la sua causa. Almeno per il momento, non ha nulla da temere.

*Per quanto riguarda il vostro dono, lo proverò non appena saremo tornati all'Orodruin.*

Sauron: *non me lo lascio ripetere due volte, entro nella camera da letto...e maledico l'intelligenza di Adar. Deve aver capito perché gli ho donato quel ciondolo. Devo cercare di farglielo indossare prima....ho i brividi al pensiero che possa liberarsene...Mi serve la sua lealtà, la sua cieca lealtà. Chiudo gli occhi...devo fare in fretta. Per fortuna, Tahenys è fuori dai giochi, non mi serve una Valie qui, non ora. Doveva starsene fuori da Arda....* Ok....vediamo di calmarci e darci un aspetto presentabile....*fra me e me...mentre attendo che il mio potere faccia il resto. Devo ammettere che....le vesti di Gandalf non erano male, almeno..avevo caldo. Esco dopo un'ora...pronto...in armatura da parata e...profumato come una rosa. Se passeggiassi per Minas Tirith, ora...attrarrei donne da tutti i villaggi di Gondor.* Adar...lo speeder.

Adar: Adar sussulta alla vista della forma umana di Sauron. La ricorda bene... è proprio come millenni orsono, quando lui e Lady Galadriel giunsero nelle Terre del Sud per fermare la prima eruzioni dell'Orodruin. Ed è la stessa forma che usò quando prese il controllo di Mordor e lo ridusse ad un semplice schiavo, prima di prendere il controllo dei suoi figli e condurli al macello.

Il vecchio Adar avrebbe probabilmente cercato di fermarlo... ma l'Uruk è maturato molto da allora, e sa che non avrebbe alcuna speranza di sconfiggerlo. Può solo assisterlo nella sua missione e sperare che, mostrandogli lealtà, sarà in grado di proteggere gli altri suoi simili.

*Seguitemi* dice, e poi lo conduce fino allo speeder già disposto nel retro dell'abitazione, in attesa.


Treno a levitazione, Khazad Dum\Dol Guldur

Hellabor: *Il treno si presenta spazioso, fin troppo forse*

"Potevano metterci qualche posto a sedere in più" *pensa mentre cerca con lo sguardo due posti per loro con abbastanza spazio da posare tutto l'armamentario del Khaza e il suo zaino, che contiene provviste hobbit bastanti per tre-quattro giorni ovverosia equivalenti a ciò con cui un essere umano di media corporatura mangia per almeno dieci giorni.*

Ecco, qui Borin qui presto!!

*Lo chiama a voce alta alzando la mano per indicargli la sua posizione, dove ha trovato due ampie e comode poltrone con tanto di tavolino in mezzo e un'ampio bagagliaio comune a lato.

Si fionda su una poltrona sorpassando in volata una giovane elfa che si stava avvicinando per sedersi e posa lo zaino con un tonfo pesante sull'altra poltrona per indicare che è occupata*

Li ho trovati

*Esulta contenta al suo compagno di viaggio*

Borin: *Posa lo zaino sull'ampio divano dalle forme curvilinee e quindi siede quasi di botto, con fare intontito forse da mal d'aria o da tutte quelle curve. E' decisamente poco avvezzo, e sembra pure troppo veloce per lui. Poi ad Hellabor* Finalmente. Hellabor Tuc, dicevi. Benissimo, dimmi altro di te, Purtroppo qui il viaggio pare lungo, quindi faremo bene a impiegare il tempo per conoscerci meglio. So che i Tuc sono la famiglia non solo più curiosa degli Hobbit, ma anche quella che ha avuto più Sceriffi della Contea, tra cui anche Paladino, padre del più noto Peregrino. In un certo senso, la tua casata è la Nobiltà Hobbit.

Dici di essere una mezza hobbit, ma a questo punto mi chiedo quale sia l'altra metà, e quali siano i tuoi rapporti col resto della famiglia. *scossone* alla malora! Questo coso è la mia rovina.*sospira prima di aggiungere* Beh, come saprai la mia famiglia aiutò a costruire il Fosso di Helm, secoli e millenni fa. Ora sono tuttora sia fabbri e armaioli che guerrieri, tra i più ostinati del Popolo di Durin. Se vuoi sapere di me non devi che chiedere. *poi socchiude di nuovo gli occhi l'ennesimo scossone. Sta odiando quel viaggio*

Hellabor: Uhm...prima di tutto direi che è già passata da un pezzo l'ora della merenda

*Tira fuori dallo zaino una tovaglietta che posa delicatamente sul tavolino, poi sistema in bell'ordine un salame speziato, una piccola forma di pecorino stagionato ad Isengard, una pagnotta, uva, due mele, un coltello, dei tovaglioli ed una bottiglia da cui si intravede all'interno un liquido violaceo*

Succo di mirtilli e ribes nero, ricetta segreta di mia zia Rosmarina, sentirai che bontà

*Apre una grande tasca laterale dello zaino e tira fuori due bicchieri da viaggio*

Mia zia dice anche sempre che non sai mai cosa capiterà quando viaggi e portare un bicchiere in più può servire se se ne rompe uno

*Prosegue porgendogli il bicchiere. Le pietanze tremolano sul tavolino seguendo i movimenti del treno*

Allora, io sono Tuc dalla parte hobbit e Dalle Selve dalla part elfica perché a quanto pare i miei genitori decisero che a dispetto delle pur così differenti razze si amavano.

Le famiglie di entrambi la presero malissimo, se ne andarono verso nord prima e ritornarono verso sud poi, cercando un posto dove la loro unione non avesse sollevato domande e perplessità.

Sfornarono parecchi piccoli e piccole Tuc dalle Selve prima di riuscire a ricongiungersi con le rispettive famiglie.

La mia sorellina più piccola che adoro si chiama Primula, e sarebbe voluta venire con me ma le mancano ancora un paio d'anni all'età della ragione.

Poi ho un fratello molto in gamba e coraggioso, Nathaniel si chiama ma è partito anni fa in cerca di non so bene che reperto e non si hanno più notizie di lui, da tanto ormai

*Lo sguardo le si rivela un attimo, tirando su col naso inizia ad affettare salame, formaggio e pane disponendo tutto su un tovagliolo così che Borin poss servirsi a suo gradimento*

Beh nobiltà Hobbit non lo so, per quanto mi riguarda il mio essere metà e metà mi ha sempre causato sguardi strani e spesso ostili. Sì, anche ostili

Forse è per questo che ogni tanto sento il bisogno di andare via anche se amo la Contea ...
 

Benvenuti a bordo del treno Gravity Repulsor numero 2309. Questo treno fermerà a Caras Galadon, Dol Guldur, Edoras, Osgiliath ed arriverà a Stazione di collegamento del Morannon, alle ore 17:04. Mordor Rail vi augura buon viaggio. 
 

Borin: Ok, l'altra è la metà peggiore. Capisco, hai una famiglia stretta che ti ama e che anche tu apprezzi, ed una larga con cui il rapporto è molto diverso. Tu tuttavia sei una di quelle... elfa misè... quelle persone che è bello conoscere, dicevo, e che rendono anche più bello quel che le circonda. Almeno per quel poco, pochissimo, che ti conosco, intendo. E sì, sento dalle tue parole quanto ami la Contea, ma credo che il tuo bisogno di esplorare sia molto Tuc. *Prende una fetta di salame e la ingoia senza pensarci* sei una Mastra di Chiavi o una semplice coltivatrice di fiori? Hai competenze che possano risultare utili in uno scontro o una missione per avventurieri? Lo chiedo perché credo di volermi far considerare io stesso un avventuriero se avrò modo di partecipare a qualche missione. *socchiude di nuovo gli occhi per l'ennesimo scossone. Sembra fare esercizio di pazienza, mentre resta seduto in quel mostro metallico*

Caryl: *la giovane donna trascinava una pesante borsa da viaggio in tela robusta quando giunse allo scompartimento * "buongiorno" *saluta a bassa voce per non disturbare la conversazione e si siede di fronte alla giovane mezz'elfa *

Hellabor: Uh oh... buongiorno

*Colta un attimo alla sprovvista dalla donna apparsa all'improvviso e che ora sedeva accanto a loro, resta come perplessa sul da farsi, poi prontamente recupera tutto il suo spirito di ospitalità elfico*

Buongiorno ancora, spero non le spiaccia se abbiamo occupato tutto il tavolo per la merenda ma se vuole servirsi è un mio piacere

*Poi ritorna vol volto verso Borin*

Ecco, non è proprio così...nel senso, la mia parte hobbit anzi mi terrebbe parecchio ancorata alle comodità della Contea, ma è la mia parte elfica che mi fa invece prudere le gambe e partire...voglio bene anche ai miei parenti dei boschi silvani, da loro ho imparato tantissimo sulle erbe ed i fiori: quelli commestibili e quelli velenosi o tossici, come preparare un veloce rimedio con quello che c'è attorno se sei in un bosco o chissà dove e ti ferisci, cosa puoi mangiare e cosa no se disgraziatamente ti trovi sperduta senza cibo

*Al pensiero di ritrovarsi in qualsiasi posto sperduta senza cibo si spaventa quasi per davvero*

Ecco, io conosco questo che potrebbe servire in un viaggio ma non so nulla di scontri, avventure o missioni .. nulla di nulla

Borin: Beh, anche se la mia razza non finisce facilmente avvelenata, ammetto che avere qualcuno che sappia contrastare i veleni o curarli risulta sempre utile. Io inoltre sono un elfo a cucinare, anche se apprezzo piatti sostanziosi e ben conditi, quindi se sapete farlo voi avrò un ulteriore motivo di esservi grato.

Dunque, me la cavo con armi da mischia, balestra, accetta e fionda, frombola inclusa, sono avvezzo all'uso di armature coriacee o metalliche e so anche forgiarle avendo gli strumenti adatti ed un forno a disposizione. Sono stato addestrato a stare in linea, visto che una formazione è forte quanto il suo membro più debole, e cedere il minor spazio possibile al nemico. E, ve lo anticipo, un Khaza degno di questo nome preferisce morire anziché arretrare anche solo di dieci centimetri. Noi siam Quelli che Non Si Fan Passare. Noi siamo quelli che possono esser spezzati ma non piegati, come la Pietra in cui viviamo ed in cui speriamo di essere accolti alla nostra morte. *abbassa per un attimo lo sguardo, come ne fosse indegno*

Buonasera, signorina *verso l'umana ormai vicina. Poi socchiude gli occhi all'ennesimo scossone, brontolando un "elfa miseria" a bassissima voce per poi riprendere* Mettetevi pure comoda, se riuscite a sentirvi tale qui dentro.
 

Attenzione. A seguito di attività sismica e vulcanica, i treni da e per Gundabad via Erebor potranno subire ritardi o cancellazioni 

 

Caryl *si siede sistemando lo zaino* "ma no non si preoccupi , continuate pure " *dice con un sorriso accomodandosi e osservando lievemente stupita tutte quelle provviste*

Hellabor: *Sorridendo sposta un po' a lato il bagaglio per fare un po' più di spazio alla donna che di è appena seduta*

Ho occupato anche tutto lo spazio a terra...sono proprio imperdonabile, permetta che mi presenti Hellabor Tuc dalle Selve piacere di conoscervi e se anche non ha fame le consiglio vivamente di assaggiare un sorso di questo delizioso succo di mirtilli e ribes nero, fatto da mia nonna Rosmarina!

Prego

*Dice allungandole un bicchiere colmo del succo scuro e profumato*

Accipicchiolina Messer Borin, mi sento davvero al sicuro allora a viaggiare con voi!

Posso chiedervi il favore magari d'insegnarmi qualche colpo? Ho un pugnale,non tanto grande ma affilato e adatto alla mia corporatura, potreste insegnarmi a maneggiarlo!

Aglarel: *una elfa alta e pallida, capelli neri come l'ala del corvo e occhi grigio chiaro, vestita sobriamente di scuro osserva la giovane mezz'hobbit e il nano con curiosità da un paio di poltroncine più indietro.

È in viaggio da giorni e il Pan di Via che ancora custodisce nella sacca monospalla non è certamente così saporito come tutte le prelibatezze che vede ammannire sul tavolino davanti alla strana coppia*

Posso unirmi alla vostra brigata? Il profumino delizioso del vostro spuntino mi ha attirato come un fiore attira un'ape. Oh, spero che non mi considererete troppo sfacciata!

*Si avvicina con un sorriso e la tranquilla sicurezza di chi non ha un solo cruccio al mondo.

Borin: vedremo quel che si può fare fuori da questa trappola metallica. *bofonchia per tutta risposta. Poi guarda male l'elfa, ma non dice nulla. Trattiene anzi persino le imprecazioni di quando il treno gli sobbalza sotto al sedere*

Caryl: "Molte grazie" *risponde alla mezz'elfa prendendo il bicchiere * "io sono Caryl Umar molto piacere." *sorseggia il succo* "complimenti è delizioso" *risponde facendo spazio all'Elfa appena arrivata* "prego si sieda pure"

Hellabor: *Risponde sorridendo a Caryl.

Gira il volto poi verso la nuova arrivata, al cui ingresso ha notato un irrigidimento nella posizione già stretta del suo amico khazam sprofondato malamente nella poltrona.

Sa già della sua antipatia verso il popolo elfico, lo guarda con comprensiva simpatia e si affretta a tagliargli un altro po' di salame sperando serva a consolarlo.

Poi si gira verso l'elfa*

Ma certo, si accomodi pure, se non ci si aiuta tra viaggiatori..

*Una parte del suo istinto hobbit sarebbe fortemente contrariata a dividere ulteriormente le provviste, ma per fortuna la sua parte elfica prevale *

Non sapevo gli elfi mangiassero carne, comunque qui c'è nel caso dell'ottimo formaggio, pane e frutta!

Io sono Hellabor Tuc dalle Selve piacere di conoscerla

Siamo in arrivo a Dol Guldur, con 12 minuti di ritardo. Ci scusiamo per il disagio

Poco prima della fermata, un Troll di Montagna, spinto da alcuni Uruk, corre verso il treno, con fare ben poco amichevole. Si ferma poco prima che il treno riesca a frenare e lancia un urlo di rabbia. Gli Uruk, dietro, non riescono a tenerlo e lasciano andare la lunga catena con la quale lo stavano conducendo. Fuggono il più lontano possibile, mentre la bestia afferra il treno con due mani e lo scuote per capire cosa sia. 

 

Caryl: "Deve essere un percorso piuttosto accidentato questo e non solo nel senso geografico del termine " *asserisce aggrappandosi al sedile * "e ora che succede?"

Hellabor: *In procinto di addentare con appetito una grossa fetta di pane con sopra salame e formaggio, di colpo viene sbalzata prima in avanti rovinando miseramente a faccia in giù sul tavolino e poi risospinta indietro a velocità verso il sedile

Il tutto avviene in pochissimi secondi, il tempo di aggrapparsi istintivamente allo schienale della poltrona e tutto intorno inizia a rovesciarsi e sbattere.

Riesce per puro istinto di sopravvivenza ad allacciare le gambe alla seduta, restando praticamente appesa a testa in giù.

Il tavolino si schianta al suolo in un tripudio di affettati, il suo zaino viene catapultato in quello che prima era il soffitto ed ora è il pavimento

Non ha il coraggio di muovere la testa per guardare cosa sta accadendo ai compagni di viaggio, tutto attorno a lei solo urla, grida disperate di terrore e cupi boati metallici*

Aglarel: *seduta accanto all'umana e con il mano un pezzo di formaggio e una mezza pera gentilmente offerti dalla giovane mezz’ hobbit stava iniziando a pensare che quel lungo viaggio sarebbe trascorso in modo molto più leggero tra le chiacchiere disinvolte che scambiano un gruppo di estranei davanti a del buon cibo.

All'improvviso il treno viene scosso con violenza, come un terremoto e un'esplosione lo avessero lanciato in aria.

L'elfa vola senza possibilità di scampo, sbatacchiata con violenza in contrapposizione con i movimenti del vagone.

Urla e grida di terrore e dolore si levano tutt'intorno, uscendo anche dalle sue labbra mentre a ogni nuovo colpo aumenta il dolore che sente venire da un braccio, un fianco e un ginocchio.*

Borin: *il vagone si inclina sulla parete a destra del nano, rompendo i vetri che finiscono in frantumi su un sacco di passeggeri. Anche il nano ne viene colpito da alcuni, ma si tratta di frammenti e schegge, non pezzi grandi, e d'altronde è abituato ai vetri caldi di fucina. Quel che però fa perdere coscienza al Figlio della Montagna è l'urto contro la parete bassa, tanto che per qualche momento resta a terra, cercando di capire dove sia e cosa sia successo. Poi il fuoco interiore ha la meglio sulla ragione.

Sfilandosi il cibo e qualche passeggero da dosso, il Khaza si rialza, prende il martello da guerra e scala un divano per poi sfondare a martellate il già fragile vetro della parete alta, facendosi scivolare poi giù dal treno. L'urto non è da poco per uno basso come lui, e batte di testa con l'elmo a malapena agganciato sotto la gola, che solo ora prova a stringere meglio sentendosi anche strizzare il collo. Quindi si rialza (ci vuol poco), scrocchia il collo a destra e a sinistra, stringe bene le fibbie dell'armatura e quindi imbraccia col destro lo scudo che portava dietro la schiena, guardandosi attorno prima di vedere, di qualche centimetro per la distanza ma grigio di pelle, un maledetto Troll delle Rocce poco distante dalla locomotiva. Impugna quindi saldamente il Martello e, con lo scudo nanico già imbracciato, prima cammina in quella direzione e poi inizia a correre con velocità crescente, deciso a colpire quel "nemico di Moria".*

 Il troll, mezzo cieco e poco intelligente, lascia cadere il treno che ora resta immobile con due carrozze nel vuoto del precipizio sottostante ed il resto, ben saldo sull'altopiano. Si prepara ad attaccare quel minuscolo Khaza che sta correndo verso di lui. Sono soli, nella notte di Dol Guldur, solo la Luna piena illumina la tragedia. C'è fumo, i motori si sono incendiati, ovunque ci sono passeggeri che sono stati sbalzati fuori, molti hanno ferite dovute ai vetri dei finestrini. Il macchinista, un Elfo Silvano, giace al suo posto, ha battuto la testa contro il vetro, la sua Fea ha già lasciato il corpo, dirigendosi nelle Aule di Mandos.

Poco prima che il Troll decida di fare a pezzi Borin, si sente il rumore di due speeder. I soccorsi stanno arrivando....

 

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Capitolo 5
*** Episodio 5: Vader ***


Episodio 5: Vader

Anakin Solo Star Destroyer, Kashyyyk

Ben Skywalker: *sono giorni ormai che siamo in orbita su Kashyyyk, aspettando la resa degli Wookies. Sembra stiano trattenendo due terroristi Corelliani...Spero solo che Jacen, ehm, il Colonnello Solo, non sia in vena di distruggere questo Pianeta....questa mania di eliminare i suoi nemici o chi sta con loro...sta diventando pericolosa. Ed ora che abbiamo a bordo anche il Generale dei Resti dell'Impero, Skywalker....nostro nonno, la vita è molto più dura e complicata qui dentro. Mi avvio verso il ponte di comando* Avete chiamato, Generale Vader? * solo il Colonnello Solo si può rivolgere a lui con il cognome. Nessuno di noi può usarlo*

 

Vader: *Durante i primi anni dell’Impero era nato un proverbio: meglio perdersi nello spazio che finire a bordo della Anakin Solo.

Alcuni studiosi ritenevano che se lo fossero inventati i soldati che avevano partecipato alla Prima Grande Ribellione. Altri sostenevano che risalisse ai primi cadetti che si erano diplomati presso le accademie imperiali.

Oltre a disprezzare i pianeti più lontani dal Nucleo, l’adagio sottintendeva che il valore di un militare poteva misurarsi solo in base al sistema stellare cui era assegnato. Più si veniva mandati vicino al Centro Imperiale, maggiore era il contributo alla causa dell’Impero.

Nonostante ciò, molti ufficiali preferivano prestare servizio il più lontano possibile dallo Star Destroyer Esecutore, piuttosto che restare nei paraggi del suo spietato comandante.

Per alcuni era Darth Vader. Per altri era "L'Oscuro Signore dei Sith". Sua madre l'aveva chiamato con un nome diverso: Anakin Skywalker

Alcuni l'avevano definito un mostro, una bestia disumana. Altri dicevano che era un'irrazionale macchina assassina. Un'arma vivente. Insensibile al dolore. Impossibile da uccidere. Sapeva solo come ammazzare e rovinare vite. E aveva fatto entrambe le cose per quasi 20 anni.

In realtà, il leader del Neo-Impero era solo un uomo, per quanto dotato di un'abilità molto speciale: la capacità di controllare la Forza, un campo energetico che legava e circondava tutte le creature dell'universo. Tale peculiarità gli permetteva di usufruire di vari poteri, dal controllo mentale alla telecinesi. E quel giorno... la Forza non gli era mai apparsa così strana.*

*Vader osserva l'universo sconfinato di fronte a sè. L'oscurità dello Spazio ha un che di ipnotico, e lo ha sempre aiutato a pensare e riflettere.

Quando passi familiari riecheggiano alle sue spalle, gira la maschera scheletrica per incontrare gli occhi dorati di suo nipote, Jacen Solo... nonchè suo apprendista, Darth Caedeus.*

Ho sentito un turbamento nella Forza *dice con la sua voce profonda e graffiante, come il rombo di un tuono* Una lacrima nella fabbrica della realtà. Come se qualcosa l'avesse... ferita.

 

Caedus: *ho percepito qualcosa anch'io...sembra stia per accadere qualcosa di grave. La Forza sta tremando.....è quasi come se tutto l'Universo tremasse all'unisono, è strano. Nemmeno quando ero prigioniero degli Yuuzhan Vong e non avevo la connessione con la Forza, ho percepito il vuoto....Ho quasi paura di perdermi nel tremore che percorre ogni cosa intorno a noi* lo sento anch'io....c'è un forte tremore. Ben, *lo osservo per un attimo, lui ha una percezione diversa, ancora non si è aperto completamente alla Forza* Controlla i sistemi...dovremmo avere la flotta di Hapes sugli schermi.. Orlopp, modifica la rotta, inverti i motori...ci spostiamo nel versante Nord

 

Orlopp: Subito Colonnello Solo

Rapido e veloce, si dirige alla plancia di pilotaggio che stava finora viaggiando in automatico, controllata solo dai radar

Le lunghe dita artigliate sfiorano con delicatezza inaspettata considerando il loro aspetto lo schermo, digitando una sequenza luminosa. Ma il monitor è molto sensibile ad ogni tocco e fare più che un tocco lieve può rischiare di far partire un comando errato*

Motori invertiti, rotta verso Nord

 

Saavik vulcaniana: *La vulcaniana dai cortissimi capelli corvini e le orecchie a punta seduta alla destra di Orlopp alla consolle dei sistemi di sicurezza nota apparire sugli schermi diverse navi. Una flotta sconosciuta con armi attive e pronte al fuoco*

Comandante! Flotta a dritta, puntano i phaser e i siluri fotonici!

*Le sue mani si muovono veloci, anticipando l'ordine alza gli scudi alla massima potenza*

 

Eshea Pir cardassiana: *la giovane ufficiale non era lontana dal comandante ed osservava il tutto con aria pensosa * credo che ce l'abbiamo fatta comandante *dice a voce alta*

 

Ben: *lancio una veloce occhiata verso le due Ufficiali agli armamenti e lascio un sospiro di sollievo, almeno siamo riparati...in caso la flotta di Hapes decida di attaccare invece di sostenerci nella lotta contro Corellia* Colonnello, Generale, cosa percepite? Non sento nulla. Nulla. Nemmeno gli Wookies sotto di noi, sul Pianeta. Tutto tace. *anch'io ho sentito tremare, ma credevo fossero i motori stazionari della nave....*

 

Vader: *Darth Vader osserva la flotta che circonda la Anakin Solo e la riordina dietro il rosso bagliore della sua maschera.

In pochi secondi, riconosce le manovre delle navi avversarie e identifica i loro potenziali punti deboli. Vede la battaglia imminente a livello microscopico e macroscopico, istintivamente consapevole di come ogni colpo potrebbe contribuire alla vittoria o alla sconfitta finale. Tuttavia, i caccia nemici non sono la sola cosa che lo interessava.

Compie un singolo movimento della mano quando le navette nemiche arrivarono a portata di tiro.

Gli echi dei turbolaser che seguirono il gesto suonarono come un groviglio di statica all’interno del suo casco. Fiotti di energia si riversarono dall’Esecutore verso il nemico, illuminando l’oscurità come fulmini e disintegrando alcune navi nemiche.*

Non temete il loto flebile attacco, miei soldati. Nulla potrà ostacolare il ritorno dell'Impero.

*Chiude brevemente gli occhi, facendo appello al suo legame. Rispetto a qualsiasi utente Forza della Galassia, Vader è quasi parte della stessa energia che permea ogni angolo della creazione, invisibile ma tangibile al tempo stesso.

Infine, dopo quello che gli sembra un tempo fin troppo lungo... riesce a scorgere qualcosa nell'oscurità. Una luce alla fine di quel tunnel apparentemente senza fine.

Le sue orbite rosse puntano verso Jacen.*

Credo di aver identificato la natura di questo disturbo. Ordina alla nave di fare rotta per Arda. Lì troverò le risposte che cerco... in un modo o nell'altro.

 

Caedus: *ascolto con attenzione le parole del piccolo Skywalker, in effetti...anch'io non sento nulla. Deve essere accaduto qualcosa...ma cosa..? La Forza non può andarsene in questo modo....è un'energia, è parte dell'Universo...non può...spegnersi* Arda, mio signore? Certamente...ma cosa intendete risolvere lì? é nell'Orlo Esterno...Siamo lontani. *inserisco le coordinate personalmente, so che potrebbe arrivarmi una scarica di fulmini * Lasceremo la flotta indietro?

 

Orlopp: *Seduto di fronte allo schermo osserva attentamente le molteplici diagonali e onde che si intersecano, automaticamente dividendole in campo elettromagnetici e traiettorie planetarie, mentre mantenendo la rotta prestabilita attiva con un codice il rilevatore di frequenza puntando verso l'universo di fronte a loro, cupo e profondo come un occhio fatto solo di pupilla.

Qualcosa lì in fondo trasmette una lievissima vibrazione alle onde luminose del monitor: quel tanto che basta da far scattare una spia di colore verde, solitamente sempre spenta*

Colonnello Solo, intercettato il segnale di Arda, proviene da sembra molto lontano, dritto di fronte a noi. Riesce a disturbare le nostre onde di rilevazione...mai successo finora.

 

Saavik: *I suoi monitor invece sono completamente vuoti ora che il comandante ha disintegrato le navi nemiche, solo loro sembrano occupare lo spazio, nessun movimento viene rilevato nemmeno dal pianeta sottostante*

Danni subiti zero, sistemi operativi perfettamente funzionanti, tutto assolutamente a pieno regime Generale

*Riporta la vulcaniana con voce monotona e senza mostrare la minima emozione*

 

Eshea Pir: *rivolgendosi ad Orlopp* cosa potrebbe comportare quel segnale? dobbiamo prepararci ad un altro attacco? *chiede guardando gli schermi e domandandosi come potrebbe rendersi utile in un tale frangente

 

Ben Skywalker: *finalmente si parte per Arda. Da molto volevo visitare quel Pianeta....padre Luke me ne ha parlato tante volte...lui c'è stato, ha incontrato gli abitanti....ha diretto la ribellione li* davvero partiamo per Arda? Sbarcheremo? Potrò visitare il Pianeta? Padre Luke me ne ha parlato bene.

 

Vader: *Gli occhi di Vader incontrano quelli del nipote senza battere ciglio, pieni del loro freddo e spietato pragmatismo. Il suo respiro, lento e regolare, è l'unico suono che per qualche istante risuona all'interno della cabina di comando, quasi fosse presagio della Morte in persona.*

Se il resto della flotta non fosse in grado di affrontare forze avversarie così patetiche, allora non meriterebbero di far parte dell'Impero. Comprendo la tua esitazione, nipote... ma ciò che sta accadendo nell'Orlo Esterno va al di là di simili scaramucce. C'è in gioco molto di più...

*La maschera scheletrica dell'uomo si rivolge al resto degli ufficiali*

L'ordine è stato dato. Prepari il salto nell'Iperspazio, Capitano Pir. Per quanto riguarda gli altri, voglio questa nave pronta per affrontare qualsiasi minaccia in cui potremmo incorrere una volta giunti a destinazione.

*Infine, lo sguardo dell'Oscuro Signore si posa sul giovane Skywalker... così simile a Luke, eppure così diverso... fin troppo simile a sua madre, seppure dotato della stessa innocenza del padre.*

Forse avremo tempo di visitare il pianeta. Dopotutto... le razze di quel mondo hanno risorse che potrebbero essere utili alla nostra compagna. E non sono mai stato il tipo di persona a cui piace sprecare simili opportunità *termina cupamente*

 

Caedus: *vorrei zittire il mio Apprendista, ma al momento, sono troppo impegnato a cercare di avvertire Tenel Ka del fatto che la Anakin Solo sta lasciando la flotta. Non credo la prenderà bene...dopotutto, è nostra alleata. Sembriamo dei codardi ad andarcene così....ma è necessario, dobbiamo capire cos'è accaduto, perché la Forza Vivente è "spenta"* Sarà un viaggio lungo, Ben...*non credo che Vader ci lascerà esplorare il Pianeta...non è una gita di piacere.* Signore, quando volete, vado a preparare la vostra nave per la discesa sul Pianeta. *quanto a me....credo che manderò un messaggio sulle frequenze di base...per avvertire flotta ed alleati....*

 

Orlopp: *Senza staccare il viso dai tratti di un Jenet dallo schermo, risponde al Capitano Pir*

Quel segnale è il segnale del pianeta Arda.

Dobbiamo prepararci a tutto direi, poiché non sappiamo cosa troveremo lì

Quello che sappiamo è che su Arda, al momento, c'è qualcosa di talmente potente che riesce a disturbare, seppur lievemente, il sistema di rilevazione.

Bisognerebbe cercare di analizzare cosa potrebbe essere, prima di giungere

*Rimugina un attimo tra sé e sé, la mano pelosa ad accarezzarsi il mento, pensoso*

Capitana Saavik, hai tra i tuoi sistemi qualcosa che possa decostruire le onde del segnale ed isolare il "disturbo"?

 

Saavik:*La domanda di Orlopp non sorprende affatto la vulcaniana.

Da quando la creatura ha parlato di una interferenza con il segnale sta cercando la soluzione*

Accelerando la frequenza delle nostre onde dovremmo creare una ridondanza, in questo modo respingeremo il disturbo.

* Comincia a trafficare con il suo Datapad e dopo pochi tocchi uno schema compare sullo schermo di Orlopp*

Ecco capitano Orlopp, seguite lo schema. Se sarà necessario farò correzioni al momento

 

Eshea Pir: *osserva con un sorriso la vulcaniana*

Mi sembra che sia un buon lavoro capitano, la strada verso Arda sarà tranquilla *commenta *

 

Ben: *osservo la rotta...siamo in iperspazio da due ore...dovremmo arrivare a breve nel Sistema Echtelion, almeno così dicono gli schermi. Quel Sistema è complicato da attraversare, è come se ci fosse un campo di forza tutt'attorno. Il primo Pianeta che si incontra è Gallifrey con il suo Satellite Ilvrin, poi un secondo Pianeta disabitato e infertile....ed Arda, con il Satellite Valinor. Speriamo di arrivare in fretta* Preparo lo zaino per scendere. e...lucido la spada laser. Con permesso, colonnello Solo, mi ritirerei nella mia cabina.

 

Vader: *Lo Star Destroyer esce dalla velocità della luce in un turbinio di colori e polvere cosmica, comparendo a qualche chilometro dell'atmosfera planetaria come una gigantesca punta di freccia nell'oscurità dello spazio.

Sul ponte di comando, Vader osserva il panorama sottostante attraverso le orbite della maschera, contemplando l'energia indomita che aleggia attorno al corpo celeste. Sembra quasi che quel mondo sia un fulcro della Forza stessa, proprio come Mortis... eppure, quell'energia pallida e senza forma sembra quasi ovattata, una pallida ombra del suo sè passato, come se stesse pian piano svanendo... o come se qualcosa la stessa bloccando.

L'Oscuro Signore si rivolge a Cadeus.*

Andrò su quel pianeta da solo *proclama con la sua voce fredda e baritonale* Qualunque sia la ragione di questo disturbo, potrebbe essere un nemico al di là delle vostre forze... ma non delle mie. Ho bisogno di qualcuno che tenga d'occhio la nave fino a nuovo ordine, o nel caso abbia bisogno di rinforzi dall'alto. Posso contare su di te, Colonnello?

 

Caedus: *porto la mano sinistra alla fronte, in saluto militare* Tenente Ben, permesso accordato. *non credo la prenderà bene quando saprà che Vader scenderà sul Pianeta da solo.* certo, mio signore. Saremo pronti, in caso di attacco. *porto la mano alla spada, come a significare che siamo pronti a tutto...e che la situazione sta peggiorando di ora in ora. Il cristallo vibra sempre meno* Che la Forza sia con voi, nonno.

 

Orlopp: *Veloce e silenzioso, tranne qualche sporadico squittio di concentrazione, inizia a seguire lo schema di Saavik, inserendo dati e manovrando di volta in volta i comandi digitali con la sola voce.

Finalmente il sistema restituisce un codice alfanumerico che si appresta ad interpretare, aggrottando la fronte*

Colonnello Solo, sembra che questo disturbo sia come una crepa nel campo gravitazionale di Arda.

Una crepa su un universo parallelo forse o un multiverso.. qualcosa di potente *

Lui stesso non riesce a capacitarsi di cosa possa riuscire a disturbare un intero campo magnetico e planetario, arrivando fino ai loro perfetti sistemi di rilevazione.

Un numero lampeggia poi sullo schermo.*.

Colonnello Solo, ecco le coordinate esatte del luogo dove sta avvenendo questa frattura spazio temporale: 39° 14.116'S 175° 33.529'E

 

Nei pressi di Dol Guldur….

Borin: *Ormai in piena corsa, Borin Man di Martello avanza lo scudo e grida* BARUK KHAZAD AI MENUI! *prima di saltare e vibrare un forte Fendente dall'alto verso il basso con il Martello da Guerra che impugna nella mano sinistra, scostando di poco lo scudo con la destra per favorire il percorso dell'arma. La direzione è quella della testa dell'avversario, ma probabilmente, data la differenza di altezza e la ridotta alzata dei salti della sua razza, non riuscirà a colpire che il tronco o forse l'addome del suo avversario; in ogni caso imprime la maggior forza possibile nel colpo, deciso a dimostrare tutto il valore dell'addestramento militare khazalid finora ricevuto.*

 

*Girando lentamente il volto dall'espressione lenta ma feroce, il troll vede arrivare il colpo di martello del khaza.

Con un urlo agghiacciante alza le braccia nodose e robuste protendendole verso la traiettoria del colpo, riuscendo a deviarlo verso destra, dove il treno traballa ancora instabilmente sull'orlo del precipizio*

 

Borin: *Ancora in sospensione, il Khaza colpisce con forza il treno, spingendone una parte ancor più fuori nel precipizio, prima di rimbalzare all'indietro sul terreno solido e cadere supino. Fa per rialzarsi e quanto meno alza su di sé lo scudo d'acciaio, ma ormai il troll è sopra di lui.*

 

*Ringhiando inferocito il troll avanza lento verso il khaza a terra.

Lampi di puro odio balenano nei suoi occhi quasi ciechi ma perfettamente in grado di individuare e fiutare la preda da ridurre a brandelli.

Avanza ma la carrozza che si era staccata dal treno e che ancora spuntava irta di spuntoni di acciaio dal terreno gli si pianta nel piede sinistro, provocandogli un urlo di rabbia e dolore che sembra far tremare l'aria

La bestia nel cercare di disincagliare il piede dal metallo si sbilancia e un altro pezzo della carrozza di testa da cui il corpo immobile del macchinista morto sembra avere una sua vendetta, per il contraccolpo si ribalta e lo colpisce facendogli perdere l'equilibrio e crollare a terra con un boato udibile a molte miglia di distanza...un pugno immenso ed ancora proteso si schianta proprio accanto al corpo del khaza, colpendolo forte seppur di striscio*

 

Borin: *frappone lo scudo, ma il colpo è forte, spinge il suo stesso pugno destro sul suo cuore, prima che il troll si schianti a fianco al Figlio della Montagna. Borin strabuzza per un attimo gli occhi e tossisce forte, poi li chiude di colpo e il corpo si rilassa. Non ha danni, armatura e scudo han fatto il loro dovere, ma è incosciente e privo di sensi, supino affianco ai piedi del Vagabondo.*

 

Hellabor: *Quando riapre gli occhi, ancora appesa allo schienale del sedile, sospesa, lo scenario attorno a lei è agghiacciante: corpi senza vita, sangue e lamiere contorte e lamenti ovunque, i sopravvissuti che si guardano intorno, come lei, inebetiti.

Sente la testa molto calda ed umida, capisce che sta sanguinando...e dall'alto con un sussulto al cuore vede fuori dal finestrino il precipizio che incombe.

Deve uscire da lì, prima che sia troppo tardi.

Osserva in basso e facendosi forza allenta gradualmente la presa delle mani e delle gambe dal sedile, scivolando su quello che era il soffitto del vagone ed ora è un pavimento obliquo, scivoloso di sangue e tagliente di vetri.

Come ritorna dritta sente il sangue iniziare a colarle sulla fronte, presto ora Hellabor, dice a se stessa per spronarsi a camminare fino ad arrivare al finestrino, dove l'apertura lasciata dalla spaccatura del vetro sembra sufficiente a lasciarla uscire.

Con cautela riesce ad infilarsi nel buco mentre sente il vetro tagliare la stoffa dei vestiti e la pelle, stringe i denti e si spinge fuori, rovinando a terra.

Il tempo di provare a rimettersi in piedi che vede il suo amico khaza steso a terra, incosciente.

Gli occhi si sgranano dal terrore quando vede a terra accanto a lui un immenso troll, in procinto di rialzarsi*

Borin...Borin!

*Con voce flebile chiama il suo amico, deve aiutarlo! Tira fuori da una tasca interna della giacca un coltello nero, sottile ma affilato: strani segni sono incisi sulla lama.

Brandendolo con le forze ancora disponibili si muove in difesa del suo compagno di viaggio, mentre ogni passo sembra trafiggerla dappertutto come punture di spilli.

Riesce ad arrivare vicino al khaza con le ultime forze, prima che il mondo si oscuri e prima di cadere a terra, svenuta, accanto a Borin, un braccio steso sul torace del khaza come a volerlo proteggere, il pugnale ancora stretto nell'altra mano 

 

Sauron; *Sorrido....per tutto il viaggio, Adar ed io abbiamo fatto a gara...ora sono davanti io...e Dol Guldur si erge di fronte a noi, come una cupa montagna. Da tempo non tornavo qui...ed è tutto rimasto come lo ricordavo. Finalmente, potrò rilassarmi nelle mie stanze, lussuose e decorate con diamanti e fini pietre preziose. Ricordo il mese passato qui con Galadriel...e quasi mi vengono le lacrime.* puoi parcheggiarlo nelle stalle, dovrebbero essere ancora in piedi....Attento a ciò che troverai....

 

Adar: *Adar osserva le rovine con occhio attento, cercando di scorgere segni di eventuali minacce. Tutta questa zona è disseminata dall'odore familiare di altri Uruk... ma vecchio di secoli, quindi deve trattarsi di un antico accampamento.*

Che posto è questo Sa... mio signore? *si corregge, perché al momento non può rischiare di suscitare l'ira dell'Oscuro Signore. Non dopo che ha scoperto della sua famiglia... e non fino a quando non avrà scoperto un modo per rendersi indispensabile, abbastanza da non doversi più preoccupare della loro sicurezza.*

 

Sauron: *ho un brivido quando sento quasi pronunciare quel nome...mi volto verso di lui, lo guardo dritto negli occhi....serio. Sa perfettamente che non deve, nessuno deve.* Mairon andrà bene. Per ora. *secco...il suo errore mi ha fatto salire la rabbia. So che devo mantenere la calma...."respira, va tutto bene...è solo un piccolo errore." * Dol Guldur, una delle mie fortezze fuori Mordor. Palazzo estivo, agli inizi del mio dominio nel Sud. Qui tenevamo i cavalli dei Nazgul...e...qualche prigioniero. *ricordo perfettamente il giorno in cui sono venuto in possesso di uno degli Anelli dei Nani....oh...che bella sensazione.* è un po' pericolante all'esterno...ma all'interno, può ospitare intere legioni di Uruk

 

Adar: *Adar rabbrividisce internamente, consapevole di aver appena schivato una lama. Annuisce comprensivo e offre all'Oscuro Signore un rapido inchino.*

Capisco. Farò come ordinato... Mairon * aggiunge, pronunciando quel nome con una certa riluttanza. Non pensa che qualcuno di malvagio e crudele come l'essere che gli sta davanti meriti un nome Maia, ma al momento non può fare altro che obbedire. Così si allontana con lo speeder, diretto verso le stalle. Qualunque cosa abbia in mente l'Oscuro Signore, spera solo che non avrà bisogno di lui.*

 

Sauron: *questo palazzo sembra così vuoto ora che non è più brulicante di Uruk e ragni....Dopo la mia sconfitta per mano di quel buono a nulla di un Hobbit...tutto è cambiato. Dovrò lottare per riprendere il potere, le nuove generazioni si sono abituate a vivere libere, senza un capo, a dare loro ordini, cibo....vita. Gli Uruk sono creature di Melkor, non hanno vita propria come i Figli di Iluvatar....loro vivono per servire. Osservo Adar portare gli speeder nelle stalle....e scorgo del fumo nell'altopiano sottostante. Deve esserci un grosso incendio,...Andrò a controllare più tardi...devo prima approntare alcune modifiche alle mie stanze. Certo...Adar non penserà di poter dormire nel mio letto....* questo palazzo verrà ricostruito, diventerà la nuova casa di Inmwe...quando sarà finalmente mia. Ho in mente grandi progetti per lei...e per la Terra di Mezzo. Progetti che non sono riuscito a realizzare Ere fa...

 

Adar: *Dopo aver lasciato lo Speeder, Adar torna con passo lento e marcato dall'Oscuro Signore. Si guarda brevemente attorno, soffermandosi sullo stato pietoso della roccaforte, e internamente si domanda come un posto tanto decadente potrebbe mai tornare allo splendore di un tempo. Ma in fondo stanno pur sempre parlando di Sauron, colui che supervisionò personalmente l'imponente torre di Barad-dur... quindi, se c'è qualcuno capace di compiere una tale impresa - per quanto odi ammetterlo - costui è proprio lo stesso Maia.*

Quale sarà la nostra prossima mossa, mio signore?

 

Sauron: hai notato quel fumo, laggiù? *è a pochi chilometri da Dol Guldur...e posso vedere chiaramente cosa sta accadendo. Un treno è stato abbattuto da un troll...non che io non abbia dato l'ordine...ma...dovrò occuparmi dei sopravvissuti* mentre ero nella Contea, cercando possibili discendenti del vecchio portatore dell'Anello...ho trovato una mezz'hobbit....ha un particolare pugnale che mi interessa....*deve averlo trovato qui, sua madre era di Lothlorien, mi pare...almeno dall'accento* dobbiamo trovarla e portarla qui. So che è su quel treno, sento la presenza del pugnale da qua...

 

Adar: *Adar contempla attentamente le parole dell'Oscuro Signore. Se davvero questa mezz'hobbit ha un artefatto capace di attirare l'attenzione del Maia, di certo deve trattarsi di qualcosa di una certa importanza... forse un'arma? Probabilmente, vista la spiccata predilezione di Sauron per la guerra.

O forse... c'è una ragione molto più oscura a spingere la brama del sovrano di Mordor? Qualunque essa sia, la prossima linea d'azione gli sembra abbastanza chiara.*

Immagino che dovremo salvare questa mezz'hobbit da qualsiasi guaio in cui si sia cacciata... non è così?

 

Sauron: *se la salvassi, mi vedrebbe come un eroe...si, è ciò che voglio. Salvarla...mi sembra la soluzione migliore.* la salveremo...si. Prendi il tuo speeder, per trasportare i feriti....*una camminata mi farà riflettere su come agire dopo....per avere la fiducia della mezz'hobbit. Se ha trovato quel pugnale, è destinata a servirmi* ti raggiungo li.

 

Adar: *Adar assottiglia le labbra, ma annuisce senza fare storie. L'idea di salvare umani e hobbit non lo aggrada per nulla, specie dopo tutto quello che le altre razze della Terra di Mezzo hanno fatto ai suoi figli nel corso dei millenni. Non meritano alcuna compassione... ma non può sottrarsi a un ordine diretto di Sauron, e così torna dallo speeder con passo rapido.

Dopo aver infilato un mantello per nascondere le caratteristiche da Uruk, si reca velocemente al luogo dell'incidente.*

Avete bisogno di aiuto? *chiede ai feriti raccolti all'esterno del mezzo*

 

Hellabor: *Da lontano, nella nebbia fumosa in cui è immersa, sente venire delle voci..la testa gira se solo prova a muoverla, respirare sembra diventato faticoso, le orecchie ronzano e confondono suoni e rumori.

Prova ad inspirare per ossigenare il sangue ma una fitta al costato la blocca, singhiozza.

Ma se è ancora viva il troll non l'ha uccisa, forse si sono salvati...forse?

Cerca di raccogliere le forze per riuscire almeno ad aprire gli occhi: la luce del sole la abbaglia, troppo forte per i suoi occhi al momento deboli, strane sagome si muovono come l'aria fosse acqua e vedesse figure sommerse ..*

Borin...borin stai bene?

*Riesce a sussurrare quasi non riuscendo ad udire la sua stessa voce

Le immagini diventano mano mano più vicine e nitide. Un uomo la sta fissando, sbatte le palpebre per focalizzare meglio "

 

Sauron; *arrivo sul posto subito dopo Adar...e lo noto chino su una figura piccola, forse proprio la hobbit che sto cercando...Mi avvicino, facendo brillare l'anello di Adar. Era uno dei Minori, e solo ora noto che lo ha ancora....era il simbolo del suo servizio nella guardia scelta di Barad-Dur...Il treno è stato sbatacchiato contro la montagna...e temo che cadrà nel burrone insieme al troll...a breve. Mi interessa solo la mezz'hobbit....e...forse, quel Nano. Si...posso prenderlo come ostaggio, in effetti. Sembra di lignaggio nobile* piccola, siamo qui per salvarvi....sta tranquilla, sei ferita. Faremo il possibile per salvarvi. Puoi fidarti

 

Adar; Se avete bisogno di un passaggio, sarei più che disposto ad offrirvi il mio speeder *si intromette Adar, facendo finta di non conoscere l'uomo... no, la creatura che ha appena messo piede sul luogo del disastro*

Non è grande, ma voi non sembrate neanche così pesanti... senza offesa, naturalmente *aggiunse con un placido sorriso appena celato dal cappuccio, nel tentativo di metterli a loro agio.*

 

Hellabor: *Cerca di mettersi seduta, pian piano, reggendosi al suolo con le palme delle mani e facendo forza.

Le orecchie fischiano ancora ma di meno, apre meglio gli occhi che ora si sono abituati alla luce e si ritrova a fissare qualcuno in fondo ad un cappuccio. Qualcuno che sembra sorridere, le viene spontaneo ricambiare il sorriso, sollevata dal sapersi salva*

Grazie messer ..? Grazie

*Alza lentamente il viso verso la direzione da cui ha sentito venire un'altra voce, un altro uomo, più alto del primo. Sorride anche a lui per ringraziare ma gli occhi la bloccano.. dove ha già visto quell'uomo? Per un attimo le era sembrato familiare ma forse è solo la ferita in testa che la confonde*

Grazie anche a voi messer..?

Borin..come sta il mio amico Borin?

*Domanda cercando di guardare dove è il khaza e vedendolo ancora incosciente un altro singhiozzo la scuote*

 

Sauron: Halbrand, principe dello Rhun. Io ed il mio...ehm...paggetto, eravamo qui in visita..quando abbiamo visto del fumo. *nello stato in cui si trova, si berrà qualunque cosa...* e siamo accorsi subito. Non ti preoccupare, il tuo amico Nano è in buone mani. Starà bene. Ha solo ferite superficiali. *spero che Adar sappia qualcosa di medicina, perchè....non so molto. So come avvelenare, ma non come curare..non è prettamente il mio campo*

 

Adar; Non preoccupatevi *si unisce Adar* Conosco la medicina Elfica, sono stato addestrato dai guaritori del Lindon in persona. Dobbiamo solo portare il vostro amico in un luogo più sicuro, così da poterlo medicare in tutta calma... e con condizioni più favorevoli.

*Dopotutto, non ha bisogno di mentire su questa parte. Come tutti gli Elfi delle terre di Gondolin, prima della sua caduta, Adar è stato addestrato nell'antica arte della medicina Elfica. E sebbene non la pratichi da parecchio tempo, non avrà alcun problema a rievocare i passi fondamentali per guarire un nano... la cui struttura corporea è certamente molto più semplice di quella di un Uruk.*

 

Hellabor: *È un po' più sollevata ora, si lascia sfuggire un sospiro di sollievo.*

Principe ehm...volevo dire Altezza allora la ringrazio umilmente

*Prova a fare un mezzo inchino poiché da seduta non ha modo di farlo in modo compito, col risultato di farsi girare di nuovo la testa che ancora duole

Un'imprecazione in hobbitese stretto le sfugge dalle labbra, accidenti che male che fa la testa. Si sente i capelli appiccicosi, suppone sia sangue raggrumato. Poi sembra ricordare qualcosa e sussulta*

Il treno! Nel treno ci sono molti passeggeri, feriti .. bisogna salvarli, vi prego salvateli se potete!

*Appoggiandosi alle spalle dell'uomo col cappuccio si mette lentamente in piedi ma le gambe cedono e tonfa pesantemente a terra.

Sente un tintinnio, abbassa gli occhi...il suo pugnale, deve esserle caduto di mano mentre provava a rialzarsi

Lo riprende e le sembra stringendolo di stare un po' meglio.

È pur sempre un oggetto familiare in mezzo all'inferno che improvvisamente le è piombato addosso.*

Siete stato tra gli elfi quindi messere? Io ho dei parenti nel Lindon, la mia metà di famiglia.

Si bisogna aiutare Borin, vi prego pensateci voi che conoscete come farlo

 

Sauron: *lancio un veloce sguardo verso il pugnale...è proprio come pensavo. E' un pugnale Morgul...e porta lo stemma di Kamul....bene....ottimo.* Adar, portiamoli via....verrò a cercare feriti appena loro saranno nelle nostre accoglienti stanze *osservo il treno...peccato, vite sprecate..."in cella, Adar...mettili in cella. Non voglio che vadano in giro per la mia fortezza e scoprano il nostro segreto" è da tempo che non comunicavo mentalmente con le mie guardie...sembra tornato il passato..quando ero potente e rispettato da tutta Arda*

 

Adar: *Adar annuisce riluttante, internamente molto scontento di essere stato indicato come un Paggetto.*

Dirò loro che siamo a corto di camere e che dovranno dormire in una sistemazione alternativa.

*Spera solo che la piccola hobbit non farà troppe domande a riguarda. Preferirebbe non doverla eliminare... o impedirle di allontanarsi dalla fortezza con mezzi troppo spiacevoli.

Mentre si allontana, l'Uruk avverte qualcosa di strano. Una sensazione che non riesce davvero a comprendere, e così abbassa lo sguardo.

I suoi occhi del colore degli alberi individuano l'anello che Sauron gli ha regalato... e il tenue bagliore che ora lo avvolge. è solo un gioco della luce... o qualcosa di più?*

 

** Adar carica Borin e Hellabor sullo speeder, senza provare troppa fatica...d'altronde, un Uruk è abituato a portare carichi molto più pesanti. Borin è ancora incosciente quando entrambi vengono sbattuti in due celle attigue. Sono separati solo da una grata che impedisce loro di toccarsi. Vengono spogliati delle armi...a parte il pugnale di Hellabor...**

 

Sauron: *sono rimasto indietro per lasciar cadere il treno...ed il troll. Non mi serve più, ha svolto un lavoro perfetto...Non poteva fare di meglio...torno a Dol Gudur in meno di un minuto...che bello essere tornato a casa...E....trovo Adar sulla scalinata che conduce all'entrata* problemi con i nostri ospiti? *dallo sguardo, sembra molto serio...forse troppo. Ricorda quasi ....no....non può farlo di nuovo, ha capito il suo errore tempo fa*

 

Adar: *L'Uruk scuote la testa.*

No, almeno per il momento non mi hanno dato alcun problema. Resta solo da vedere se continueranno ad essere così accomodanti anche dopo aver scoperto che non potranno lasciare le loro celle.

*Ma tanto non era un problema suo, bensì del Maia di fronte a lui. Ormai aveva già fatto la sua parte, e così offrì all'Oscuro un inchino al limite tra il cortese e il beffardo.*

Se questo è tutto, mi congederò... mio signore *aggiunse con una lieve nota di disprezzo. Poi, cominciò ad allontanarsi.*

 

Hellabor: *La sistemazione che le avevano dato non era un granché, sembrava di stare in carcere...e forse era un carcere quella stanza, chissà in che tempi bui

Ma li avevano salvati e l'uomo gentile col cappuccio le aveva detto che avevano solo sistemazioni alternative al momento, non le sembrava il caso di lamentarsi.

Se ripensava al treno, lo schianto ..le lamiere contorte, le urla..il troll.. rabbrividì all'immagine del bestione che aveva stampato nella mente.

Doveva solo essere grata a chi aveva salvato lei ed il suo amico.

E il suo stomaco le mando'un segnale inconfondibile...*

"Hellabor sciocca che non sei altro, ma ti sembra il momento di pensare al cibo questo?" Si rimproverò

È esattamente il momento di un po' di cibo ristoratore invece

*Esclamò sconfortata e il pensiero del suo zaino ricolmo di delizioso cibo da viaggio sbattuto chissà dove nel vagone la saluto' con mestizia*

"E pazienza, prima o poi ci porteranno da mangiare qualcosa...suppongo"

Un respiro cavernoso proveniente dalla cella attigua le indica che Borin ancora dorme o è ancora svenuto.*

 

Borin: *riapre gli occhi dopo quella che lui crede essere un'ora, ma in realtà potrebbe essere molto di più. L'ambiente è umido, freddo, poca luce, forse una stanza di convento, o una cella. Più facilmente una cella, odore di urina forte e vecchie deiezioni non sono indice di un ambiente austero ma pulito. Si rialza da quella che pare essere una panca di assi di legno tenuta da due catene di ferro alla parete di pietra. Pietra stanca, fredda e resa odiosa, pietra maltrattata, pietra umiliata e schiava, pietra modanata da lavoro forzato, pietra di prigione. Grata di ferro brunito in luogo della porta. è decisamente una prigione. Luce grigia dall'alto, a quadrati, filtrata forse da una grata che per la sua altezza non riesce a vedere, grata sul lato opposto alla porta, ma grata invero piccola. Niente zaino, niente armatura, niente armi, niente borsello e niente cintura. Scarpe prive di lacci ma elasticizzate, abiti rossi fuoco uniformi, niente guanti né cappello o copricapo qual che si voglia. Nessuno in vista, ma sente la voce di Hellabor che parla di cibo. Sorriso amaro: cos'altro aspettarsi da chi ha sangue di mezzuomo? Sì, anche il suo stomaco è vuoto, ma egli non lo dà a vedere. Non ha ancora motivo di lasciarlo vedere a chicchesia, fosse anche la sua nuova sempre affamata conoscente.*

*Si siede sulla panca. Poi guarda verso la grata con la porta, in attesa. Il dolore ormai è sparito, ma le domande affiorano solo ora. E' solo, senza averi né contatti: perché farlo prigioniero? Non è fonte di riscatto. Forse può esser solo un nuovo schiavo. O è una gabbia da esposizione, come quegli zoo in cui vedeva goblin, orchi, pazzi e vecchi disabili, asini e cani, puma e roditori. Sì, anche qualche suocera. Che non sia un circo. Non gli chiedano di ballare, è negato. E in ogni caso non vuole farlo. Si farà uccidere, ma non lo farà. "Mi spezzo ma non mi piego", anche se è il motto di un'altra famiglia, i CuoreDiFerro. Hilde Cuor di Ferro: forse era meglio Hilde Cuordipietra, ma la pietra ha più cuore di lei.*

*Il Figlio della Montagna guarda calmo verso la porta, senza dir nulla, seduto composto come un bambino a tavola.*

 

Hellabor: *Sente dei movimenti nell'altra cella e capisce che forse Borin si è svegliato. Si alza dal letto "chiamarlo letto è un eufemismo ma meglio questo che la pancia di un troll non te lo scordare Hellabor* e come è in piedi istintivamente ha un lieve capogiro e porta la mano alla testa, accorgendosi solo allora che è coperta da una fasciatura e seppur avverta sotto la garza ancora il bozzo , la cute non fa più male.

Si guarda indosso, si tocca gambe e braccia... anche attorno alla vita una garza, dove si era ferita con i vetri per uscire dal vagone sicuramente. È stato sicuramente l'uomo col cappuccio, aveva detto che conosceva rimedi elfici...spera vivamente di rivederlo un giorno per ringraziarlo*

"Sperando di riconoscerlo...non si vedeva quasi nulla del viso con quel cappuccio. Potrei chiedere all'altro uomo però di dirmi chi è per ringraziare e sdebitarmi".

Borin! Borin!

*Chiama voltandosi verso la grata che divide le due celle. Riesce a vederlo tra le sbarre*

Che sollievo saperti vivo...sapessi che paura ho avuto! Abbiamo avuto davvero fortuna che ci abbiano dato soccorso e cure!

Secondo te dove ci hanno portato? L'uomo che mi ha curato diceva che avevano solo una sistemazione alternativa a disposizione

 

Borin: In prigione. Sembra una prigione, ma non so la mia colpa. Né la tua. *commenta amaro e laconico. Poi guarda oltre le sbarre, cercando di scorgere una guardia qualunque. Niente, solo la voce della mezzahobbit.*

 

Hellabor: *Resta interdetta, gli occhi sgranati dallo stupore *

Prigione? Ma che dici, non è possibile e perché mai?

*Va verso la porta sicura di aprirla e dimostrare a Borin che si sbaglia ma la maniglia si blocca...la porta è chiusa, sbarrata.

Un groppo in gola, cerca di capire come mai siano in prigione e perché chi ha dato loro aiuto sia diventato un carceriere...deve esserci una spiegazione logica a tutto ciò, chi mai potrebbe aver interesse a tenere in prigione una mezzhobbit e un khaza?

Lo stomaco si fa sentire, ora intensificato dalla paura

La mente le rimanda immagini nostalgiche di casa Tuc, la sua sedia a dondolo, il viaggio, la stazione...la stazione!

Si infila una mano nella tasca interna del giubbotto, tirando fuori due lembas ancora miracolosamente intatti come involucro, anche se sicuramente dentro il prodotto sarà sbriciolato.

Ne infila uno tra le sbarre della grata e con un colpetto di dita lo fa atterrare ai piedi di Borin*

So che non ti piace la roba elfica ma ..fallo per me tienilo, non si sa mai

*Dice mascherando con un sorriso l'angoscia che prova. Poi nervosamente apre il pacchetto e inizia a mangiare nella speranza di placare se non l'ansia almeno lo stomaco...*

Borin: Te lo restituirò appena avremo modo di avvicinarci. Anche se potrebbero passare giorni. *mettendolo sulla panca, al lato dei piedi. * Meglio non lo veda il carceriere: potrebbe decidere di non portarmi da mangiare o, peggio, portarmi cibo elfico, se vede sta cosa nella mia cella. *così dicendo poi lo infila nella casacca. Meglio sui peli del petto che visibile in cella.* Morirò di fame, piuttosto che mangiare cibo elfico. *si sente un brontolio profondo, ma pochi secondi dopo il Figlio della Montagna contrae l'addome, chiude per un attimo gli occhi e il suono prolungato smette di colpo* Non diamo soddisfazioni. Disciplina. Controllo. Decisione. *e con queste ultime parole smette di parlare.*

 

Valle Morgul, nei pressi di Minas Morgul

Legolas: *questa notte, partiamo per una pericolosa spedizione. So che Mirelyn è giovane, ma ce la farà. Sa usare una spada, sa come muoversi in piccoli cunicoli. Potrebbe anche sfuggire agli Uruk che, sicuramente, incontreremo. I miei occhi si fermano su Inmwe....direi, vestita alquanto elegante per una spedizione a cavallo a Mordor....* altezza, siete sicura di avere abiti adeguati alla cavalcata? La scala di Cirith Ungol non è semplice da attraversare...con un abito lungo.


Inmwe: *Rivolge appena uno sguardo di sbieco a Legolas, tornando poi a guardare davanti a sé la strada*

Non avrei indossato nulla che non mi fosse agevole per un viaggio, grazie della vostra preoccupazione ma non serve.

*L'abito che ha indossato è lungo per riparare dal freddo della notte, ma la stoffa morbidissima ed elastica si presta facilmente ad essere rabboccata e fermata alla vita all'occorrenza.

Sotto ha comodi pantaloni aderenti e stivali adatti ai terreni più impervi.

Aggrotta lievemente la fronte mentre ripensa ancora a quanto detesti sentirsi una merce di scambio in un matrimonio combinato.

Doveri regali, già...ma la voglia di fuggire approfittando delle tenebre è forte, chissà come deve essere la vita in libertà, fuori e lontano dalle imposizioni di corte.

E invece "Mi toccherà passare la mia vita insieme ad un perfetto sconosciuto che magari odierò a prima vista..."

Innervosita dal futuro che paventa da un rapido colpetto di stivale al cavallo, che aumenta lievemente il ritmo del galoppo, permettendo al vento di rinfrescarle la testa ed i pensieri cupi.

Gira il capo per vedere se Myrelyn segua il suo passo

Le mette buonumore la sua compagnia e spontaneamente le rivolge un sorriso*

 

Mirelyn: *sorride di rimando alla principessa e dà di sprone mettendo anche il proprio cavallo al galoppo*

All'avventura! Andiamo!

*Grida entusiasta e sbarazzina rivolta alle spalle dove sono rimasti momentaneamente spiazzati lo zio Legolas e gli altri componenti del gruppo*

Evvivaaaaa proprio come se fossimo la Compagnia dell'Anello!

*Continua sguainando la spada e mulinandola in aria alzandosi sulle staffe della sella.

I pantaloni e gli stivali le fasciano le gambe snelle, sotto il mantello la tunica è fermata in vita da una cintura da cui pende la custodia del suo affilato pugnale e i lunghi capelli biondo lunare raccolti in una treccia le svolazzano sulla schiena.

Senza badare troppo all'etichetta affianca la principessa e sorridendo le dice*

Se li lasciamo tanto indietro gli ruberemo tutto il divertimento

*Ma poi, per un istintivo senso di cautela rallenta la corsa del cavallo sperando che il destriero della principessa adegui l'andatura*

 

Alcare: *il cavallo procede a passo costante accanto a quello di Legolas: non avrebbe mai immaginato di trovarsi a far parte di una tale spedizione *

La Regina pare malinconica o sbaglio? *gli sussurra*

 

Baldwin: *sento le parole dell'Elfa e faccio avanti il cavallo per affiancarmi a lei. Sono al servizio di Re Throin da molto tempo e sono stato assegnato, da poco, alla tutela della principessa. Non deve cadere in mani sbagliate....il Re tieene molto all'accordo con quel principe dello Rhun.* si, lei è sempre malinconica. Vorrebbe una vita normale, come le donne di Rohan...ma, non può. Lei è il tesoro più grande che Re Throin possieda...*Quel principe le ha anche regalato un ciondolo in ossidiana...strano, non mi sembra che nello Rhun lavorino quel tipo di pietra*

Rispondi5 g

Nythan Tahenys Neynar Mills

Legolas: *osservo Mirelyn ed Inmwe con ammirazione ed ansia. Mirelyn ricorda molto sua madre, sempre pronta all'avventura e con una spiccata voglia di ribellione. Ho quasi paura che possa portare la principessa verso una cattiva strada. Ma....non devo preoccuparmi, no....ormai è grande. Si abituerà alla vita di corte nello Rhun...o in qualsiasi altro luogo. E' pronta a staccarsi dalla vita in famiglia.* non andate troppo veloci, voi due. Il Re ha richiesto di proteggervi, altezza. Non sappiamo che pericoli si aggirino in queste valli. *qui, un tempo, dimoravano i Nazgul. Queste terre sono ancora intrise del male di Sauron. Mando il cavallo al galoppo, per accostarmi a loro*

 

Inmwe*Non fa neanche finta di aver sentito le raccomandazioni di Legolas, tanto in questo momento ben altre preoccupazioni la affliggono.

Lancia un'occhiata di intesa a Myrelyn sperando che la ragazza colga al volo, ma sì, è giovane e sveglia, e accelera impercettibilmente ancora il galoppo.

Avverte alle sue spalle un rumore di zoccoli che si avvicina*

"Mandano la sorveglianza eh...fate fate pure"

*Poi facendo attenzione a non farsi scorgere infila una mano dentro il mantello e da una tasca interna tira fuori una fiaschetta d'argento, con la bocca ne svita agilmente il tappo e da una lunga sorsata del liquido fresco e nello stesso tempo cocente mentre scivola giù nella gola, rinfrancandola e dandole coraggio.

Dopo con la scusa di sistemare il vestito di Myrelyn in modo da non essere scoperta, le mette in mano la fiaschetta*

Se vuoi bevine un po', è buono.

*Proprio mentre il sentiero curva costeggiando un bosco imponente devia improvvisamente la direzione del cavallo verso destra, tuffandosi nel folto del bosco a tutta velocità e distanziando ben presto la compagnia*

 

Mirelyn: *giusto il tempo di inghiottire un sorso e strabuzzare gli occhi per l'improvviso bruciore che le infiamma la gola che si tuffa nel folto del bosco seguendo la principessa che cavalca veloce come il vento*

Credo proprio che li abbiamo seminati Inmwe! Wow!

*Sussurra la ragazzina con una risatina colma di monelleria e passando a chiamare la principessa per nome come fossero amiche da sempre*

"Zio Legolas avrà un colpo! Ma ormai siamo grandi, una galoppata un po' avanti che male può fare?"

*ora che sa cosa aspettarsi prende un secondo generoso sorso dalla fiaschetta e poi la lancia alla principessa che la afferra al volo.

E senza più un pensiero sulla cautela al mondo le due ragazzine procedono al galoppo nel folto del bosco semplicemente godendo del vento nei capelli e nel fresco della notte che arrossa delicatamente le gote di entrambe*

 

Baldwin: *lancio il cavallo al galoppo per restare dietro ad Inmwë e Mirelyn* che mi prendano i Valar! Quando riuscirà ad essere al pari del suo titolo! *Mi guardo intorno...non stiamo andando verso la valle Morgul* ehy! Altezza! La valle Morgul è dall'altra parte! State andando nella direzione sbag...*mi accorgo che, probabilmente, stanno scappando....lei anela alla libertà da molto tempo*

 

Legolas: * osservo la principessa partire al galoppo con Mirelyn...e temo il peggio. Devo tentare di raggiungerle prima che i loro cavalli passino oltre l'orizzonte* noro lim, Drehel, noro lim *il cavallo parte in un galoppo sfrenato. Spero davvero di raggiungerle prima che accada qualcosa di pericoloso*

 

Inmwe: *Ride forte assieme a Myrelyn, godendo dell'ebbrezza della velocità e del vento nei capelli, mentre accanto a lei il bosco cupo sfreccia sempre più veloce .. più veloce ancora mentre l'adrenalina sale e sembra trasmettersi al cavallo che inizia a correre come mai.

Non si rende neanche conto di aver distanziato ormai anche Myrelyn, tanta è la gioia che prova al pensiero di sentirsi davvero libera

Il bosco cessa di colpo portandola nel mezzo di una radura vasta e brulla, solo la luce della luna rischiara le poche rocce sparse.

Rallenta un attimo vedendo il bosco snodarsi di nuovo più avanti, come accesso due sentieri distinti, un bivio? Ma anche la sua vita in quel momento è ad un bivio.

Nei pochi secondi in cui sembra quasi arrestarsi comprende che può fermarsi e aspettare la compagnia, andando incontro al suo destino. O accelerare e andare verso ...l'ignoto?*

"Meglio l'ignoto che un matrimonio con un vecchio re sicuramente bavoso e magari pure voglioso"

*Pensa mentre accelera e d'istinto porta la mano al collo, strappandosi via il ciondolo regalato come "pegno" di matrimonio, gettandolo a lato tra i cespugli con rabbia.*

Trovatevi un'altra regina da ingabbiare

*Dice forte a sé stessa tuffandosi in velocità nel bosco cupo e profondo, ormai sola*

 

Mirelyn: *il cavallo della principessa è davvero veloce, lanciato a un galoppo sfrenato ha distanziato pure quello di Myrelyn.

La ragazzina elfa prova un moto di ammirazione ma anche di inquietudine e si china a sussurrare al cavallo* noro lim, Baleno, noro lim*

E anche il suo cavallo si lancia ventre a terra riuscendo a tenere in vista la principessa.

La vede lanciare qualcosa di piccolo con gesto impetuoso e proseguire nel profondo del bosco come inseguita da mille demoni.

Un improvviso senso di pericolo le fa rizzare i capelli dietro la nuca e in un gesto che spera possa essere di aiuto lascia un piccolo pezzettino di stoffa del mantello agganciato ad un ramo.

È bravissima già, nonostante la giovane età, a seguire le tracce e si premura di lasciare una scia come il Pollicino delle fiabe che le raccontava lo zio.*

"Spero proprio che zio Legolas si sbrighi a raggiungerci"

*Pensa ad un tratto sentendosi di nuovo troppo giovane e inesperta per affrontare il mondo da sola*

 

**nei boschi attorno alla valle di Morgul si aggirano creature strane, creare dalla malvagità di Sauron che ancora permea quelle terre. Proprio mentre Inmwë e Mirelyn si avvicinano all'entrata della cupa foresta, un gruppo di dieci Uruk le osserva fra le fronde degli alberi. Sono famelici e pronti a tutto per avere Inmwë...la principessa di Minas Tirith vale molti crediti **

 

Alcare: Oh accidenti *impreca vedendo Inmwe e Myrelyn galoppare in fretta lontano dal gruppo : capiva che la principessa volesse sentirsi libera ma da quelle parti non era proprio il caso* Baldwin, Legolas! E' meglio accelerare ho un brutto presentimento. *dice spronando il cavallo*

 

Baldwin: *cerco di stare dietro ai cavalli degli Elfi, ma sono troppo avanti, non li raggiungerò mai. Spero che riescano a raggiungerle, se Inmwe si cacciasse in qualche guaio, pagherei con la vita. Molte guardie sono state sacr1f1cate a Melkor negli anni. Purtroppo, Re Throin non è più quello di un tempo, dopo l'incontro con quello strano principe dello Rhun* Vi aspetto al valico di Morgul....raggiungetela, ve ne prego!

 

Legolas: *sento il cavallo di Alcare che accelera,...forza, ci siamo quasi. Le raggiungeremo prima che possano incappare in qualche guaio. Non oso pensare a cosa ci farebbe Re Throin...non sembra amare gli Elfi...* Alcare....tieni pronto l'arco, sento puzza di Uruk!

 

Inmwe: *Ora che cavalca e sa di essere sola, l'euforia iniziale inizia a scemare pian piano.

Inizia a riflettere sui prossimi passi, ora davvero può contare solo su se stessa*

"Devo solo riuscire ad arrivare in qualche villaggio abitato. Potrò raccontare se chiedono che sono un'orfana fuggita da ...uhm...un assalto uruk nel mio villaggio al sud? Potrebbe funzionare... chi mai potrebbe riconoscermi?"

*Il corso dei pensieri fantastici in cui si vede già indipendente e libera viene interrotto bruscamente da un rumore come di rami spezzati attorno a lei .. attorno ma dove? Da dove viene quel rumore, chi c'è?

Arresta di colpo il cavallo, tendendo le orecchie...forse è solo qualche membro della compagnia che l'ha raggiunta o qualche animale notturno*

Myrelyn?

*Chiama guardandosi attorno mentre il cuore inizia ad accelerare i battiti*

 

Mirelyn: *poco distante Myrelyn ha fermato il galoppo di Baleno e cerca di avvicinarsi senza fare rumore.

Nel bosco è sceso un inquietante silenzio, gli animali notturni improvvisamente tacciono, la notte è diventata minacciosa*

"Stiamo per finire in un mare di guai, lo sento"

Shhh Baleno, shhh

*Sussurra pressante all'orecchio del cavallo che si agita nervoso.

Il richiamo della principessa e l'improvviso animarsi del bosco intorno a Inmwe le rendono chiaro che i guai le hanno trovate prima dello zio*

Accidenti!

*Mormora piano prima di farsi coraggiosamente avanti con tutti i sensi all'erta*

Eccomi mia Signora, sono qui!

*Sguaina la spada nella vaga speranza di sembrare più pericolosa e soprattutto pronta a combattere per difendere la principessa*

Venite fuori! Codardi!

 

Alcare: Si. Li sento anche io *dice tenendosi pronta con l'arco mentre il cavallo si addentra nel bosco * Maesta'! Myrelyn! *prova a chiamarle sperando di udire le loro voci e tenendo l'arco davanti a sé per sicurezza: li avrebbe fatti secchi in 5 minuti * legolas! Sbrighiamoci!

 

Baldwin: *ora non riesco davvero a star dietro ai due Elfi, sono partiti ocome fulmini. Devono aver sentito il pericolo. Lancio il cavallo al galoppo, sperando di raggiungerli* ehi,. aspettate!!! *spero che la principessa stia bene...so che sa badare a se stessa, si allenava con noi guardie, da piccola. E' in grado di usare una spada...ed è anche portata per il corpo a corpo. Spero davvero che non le accada nulla, mentre lascio che il mio cavallo raggiunga Alcare e Legolas*

 

Legolas: *lascio che Alcare mi raggiunga, controllando Baldwin con la coda dell'occhio, so che il suo cavallo non è veloce come i nostri...spero davvero che riesca ad arrivare in tempo. Ho paura che Inmwe corra seri pericoli nel bosco...e non so nemmeno dove sia.* Alcare, le abbiamo perse....non vedo più le tracce dei loro cavalli, devono aver preso un'altra strada. Non sono passate dal sentiero *dobbiamo smontare e cercare le orme a piedi* smonta....non possiamo trovare le impronte a cavallo

 

Inmwe: *Si sente sollevata almeno un poco quando vede arrivare Myrelyn. Allora forse era lei quel rumore...ma qualcosa le dice che no, non sono sole.

Con una mano le dà cenno di fare silenzio ed avvicinarsi, mentre cerca di aguzzare la vista per scorgere tra gli alberi segni di movimento od ombre.

Sembra non ci sia nulla ma allora perché il cuore non smette di battere furiosamente?

Si sente tremendamente in colpa ora, se accade qualcosa e la giovane finisce nei guai sarà solo per causa sua e della sua fuga sconsiderata.

Ma non è tempo di rimuginare ora.

Sguaina silenziosamente la sua spada, i cavalli affiancati, ferma e vigile attende*

 

Myrelyn: *Sussurra* se dovesse accadere qualcosa di... qualcosa insomma di brutto, tu se puoi fuggi, ok?

Subito Torna indietro e cerca aiuto, Io me la saprò cavare.

*È troppo giovane, ha paura per lei adesso più che per sé*

*ora che sono vicine si sente più pronta ad affrontare il pericolo che sente incombere*

Non ci pensare nemmeno! Non ti lascio sola!

*Sussurra in risposta tenendosi pronta a combattere*

In realtà dovresti essere tu a cercare di fuggire! E io fare da scudo e diversivo. Ecco, se riesci cerca di tornare dallo zio, lui saprà difenderti!

*Porta il suo cavallo leggermente in avanti, aguzzando occhi e orecchie, cercando di ascoltare il silenzio come lo zio le ha insegnato*

"Se riesco a guadagnare anche pochi istanti forse lei riuscirà a fuggire"

*Pensa Myrelyn rafforzando la presa sull'elsa della spada e legando il mantello affinché non le sia d'intralcio.*

"Zio fai presto!"

*Ed ecco che qualcosa sembra decidere di fare la prima mossa.

Il bosco si anima*

 

** due Uruk si nascondono dietro gli alberi e tendono una catena nera. Le due ragazze non possono scorgere la catena perchè si nasconde bene nel buio della foresta. **

 

Alcare: *sprona il cavallo cercando di capire la direzione in cui si sono mosse le ragazze * Coraggio, dove siete? *chiede a se stessa tendendo le orecchie, quasi non sentiva più i versi degli animali e i normali rumori della foresta , li avrebbe fatti secchi tutti quei dannati*

 

Baldwin: *riesco finalmente a raggiungere i due Elfi. La foresta è stranamente vuota...non si sente volare una mosca. Mi mette i brividi* non sentite anche voi questo...silenzio? Sembra anche più freddo ...*qualcosa sta avvenendo qui. Queste foreste sono la riserva di caccia dei nobili di Gondor...non le avevo mai viste così. C'è qualcosa che non quadra*

 

Legolas: *smonto da cavallo, cercando di vedere tracce sul terreno. La terra nera e la poca luce mi impediscono di vedere chiaramente....noi Silvan non siamo fatti per vedere di notte..* si, avete ragione....sembra tutto in silenzio, in attesa...ma di cosa? *è spettrale.....tutto tace. Si sente solo rimbombare in lontananza...molto lontano, al Nord* Ecco...ho trovato le tracce, Alcare...sono andate di qua...

 

Inmwe: *Respira lentamente e profondamente cercando di far rallentare il cuore che sembra andare al galoppo come il suo cavallo prima.

Non è più solo una sensazione ormai, sa che ci sono presenze nascoste nell'ombra..cerca di riflettere, lucidamente*

"Siamo solo in due...armate sì ma se fossero banditi o peggio, orchi, difficilmente sopravvivremo ad un attacco. Potremmo forse con un po' di fortuna ucciderne un paio ma poi sarebbe la nostra fine.

Aspetta, rifletti...forse conviene cercare di evitare le armi finché si può"

*Si erge sulla sella, raddrizzando le spalle e alzando la testa fieramente.

Poi con voce chiara e ferma da cui non trapela nulla della paura che prova "se Legolas e la compagnia sono qui vicino mi sentiranno sicuramente" scandisce*

Chi si nasconde nell'ombra? Uscite fuori e palesatevi.

 

Mirelyn: *Myrelyn guarda la principessa con ammirazione, sembra che non abbia per nulla paura e questo le infonde nuovo coraggio.*

Proviamo a tornare indietro, se non hanno cavalli possiamo batterli in velocità

*Mormora piano alla principessa e fa impennare e girare il cavallo mandandolo al galoppo*

"Se arrivo alla radura forse zio Legolas sarà vicino e potrà tirarci fuori dai guai"

*Ma Baleno non fa che pochi passi prima di inciampare in un ostacolo invisibile e cadere rovinosamente con un nitrito di dolore e terrore disarcionando Myrelyn che riesce a rotolare via senza perdere la spada.*

Maledetti! Vi uccido! Venite fuori codardi!

*Urla la ragazzina brandendo la spada con gli occhi annebbiati da lacrime di pura rabbia e dolore*

 

Alcare: *si affianca a Legolas cercando di vedere qualcosa nell'oscurità * sbrighiamoci ho un gran brutto presentimento. *dice montando a cavallo*

 

Baldwin: *tengo buono il cavallo che pare essere più agitato, in questa foresta cupa e silenziosa* cosa vedono i vostri occhi di Elfi? Non possiamo perdere Inmwe, ne va della mia vita...e probabilmente, anche della vostra.

 

Legolas: *tengo strette le redini, ma resto a piedi...devo continuare a cercare le orme....non possono essere state cancellate...devono essere qui da qualche parte* Baldwin, hai una lanterna? ci serve luce....la notte sta diventando troppo buia, qui. Alcare...anch'io ho un gran brutto presentimento

 

Inmwe: Myrelyn!

*Grida ansiosa smontando veloce dal cavallo e raggiungendo la ragazza a terra*

Oddio come stai? Tutto bene? Ti sei fatta male?

*La spada ancora stretta in mano, l'altra posata sulla spalla di Myrelyn, si guarda attorno cercando di capire come abbia fatto il cavallo a cadere ma non riesce a vedere nulla.

Il suo appello e le grida minacciose della sua dama di compagnia non sembrano aver sortito alcun effetto, solo silenzio e buio attorno a loro*

 

Lugtruz: *esco dal folto della foresta insieme ai miei compagni...10 Uruk armati di tutto punto e con le pance piene. Sauron si è prodigato affinché non facessimo del male alla principessa. Dobbiamo solo tenerla un po' con noi, finchè lui non torna a Mordor...* ehi...piccola....Non preoccuparti, la tua amica Elfa è con noi...è al sicuro...I vostri cavalli saranno un'ottima cena per i miei compagni....*stringo la principessa fra le mie grossi mani, per impedirle di muoversi*

 

Mirelyn: *stretta dalle manacce rudi e goffe di un uruk Myrelyn guarda un altro grosso uruk afferrare la principessa.

E le parole del secondo che le informa di quale destino attende i cavalli la fanno ribollire di furia*

"Se solo riuscissi a liberarmi"

*Tenta una rapida mossa contando sulla propria agilità: prima si divincola strattonando e graffiando poi solleva entrambi i piedi di colpo cercando di sbilanciare il suo aggressore.

Mossa che incredibilmente riesce a sorprendere l'avversario.

La ragazzina elfa è momentaneamente libera, cerca di afferrare il piccolo pugnale che non era stato notato quando le hanno strappato la spada di mano e fa un paio di passi avanti puntando all'uruk che tiene la principessa e che le dà le spalle.*

** Altri due Uruk, molto più grossi di quello che tratteneva Mirelyn poco prima, si avventano su di lei...hanno le lame puntate sulla sua schiena, pronti a passarla da parte a parte. Lei non serve a Sauron* fa un passo, e sei m0rta, Elfo femmina. Abbiamo ordini precisi

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Capitolo 6
*** Episodio 6: Il risveglio ***


Episodio 6: Il risveglio


Vader: *La navetta Lambda di Darth Vader atterra nello spazio porto del Pelagir a immagine e somiglianza di un cigno, sollevando dense nubi di polvere. Ma a discapito del suo aspetto leggiadro, è portatrice di un'oscurità che farebbe impallidire molte delle creature della Terra di Mezzo, perfino coloro che hanno combattuto sotto lo stendardo di Sauron.

L'imponente figura del Sith fuoriesce dal mezzo di trasporto in un turbinio delle vesti nere, accompagnato dallo sbuffo di azoto condensato.

Le sue orbite rosso sangue scrutano i suoi dintorni, valutando ogni singola presenza vivente dello spazio porto con la precisione di una macchina, in cerca di potenziali minacce o risorse.

Molti degli addetti rabbrividiscono alla vista dell'uomo, quasi potessero percepire l'aura di morte e disperazione che lo circonda da capo a piedi, avvolgendolo come una coperta. Il suo respiro sibilante e marcato è l'unico suono che lo accompagna.*

 

Luthel: *stavo controllando gli schermi quando ho notato un piccolo Shuttle Lambda della Galactic Alliance. So che il mio collega ha dato il permesso per atterrare, in fondo...questo spazio porto è sempre vuoto....Non partono molte navi da Pelargir. Essendo il capo, qui...fra i compiti, rientra quello di salutare e informare i turisti delle località più importanti da visitare e controllare i loro bagagli per cibi o oggetti proibiti. Perciò, aspetto che il nostro visitatore scenda dalla sua nave*

 

Razzet (Uruk): *Una sagoma nera esce dallo shuttle e l'uruk addetto alla sicurezza sente il colletto dell'uniforme stringere l'improvviso nodo in gola.

Si avvia verso lo shuttle con i piedi che pesano tonnellate negli stivali, un istinto atavico lotta strenuamente affinché invece di avvicinarsi volti la schiena e corra più lontano possibile.*

Benvenuto su Pelargir Signore, devo chiederle se ha qualcosa da dichiarare

*Quando la figura oscura volta quella maschera verso di lui e lo fissa da orbite incassate e rosse non riesce a evitare di trasalire e fare un passo indietro come un qualsiasi pivello*

 

  Kela (umana): *tiene d'occhio contemporaneamente la sua collega e la figura appena scesa dall'astronave rimanendo ferma nonostante quelle orribili orbite * dovremmo anche controllare i suoi bagagli se ne ha

 

 Bolg,( Uruk) : *Si avvicina con passo deciso, chiunque sia quella figura inquietante che sembra terrorizzare anche i suoi compagni abituati alle creature della Terra di Mezzo.

Mantiene una distanza sia di sicurezza che di rispetto poiché capisce che chiunque sia non è un turista spaziale qualsiasi.*

Benvenuto in Arda, viaggiatore spaziale

Io sono Bolg, responsabile del settore sicurezza dello Spazio Porto e controllore generale.

Come l'hanno già informata per completare la procedura di sbarco ed autorizzare il suo passaggio a terra, abbiamo bisogno che risponda ad alcune domande di prassi

Una pura formalità ma purtroppo imprescindibile, spero che comprenda

 

Vader: *Vader osserva l'umana per quasi mezzo minuto, in silenzio, con il suono sibilante del suo respiratore che lo circonda. Poi, lentamente, estrae il cilindro della spada laser.*

Questo è l'unico bagaglio in mio possesso *dichiara con la sua voce fredda e baritonale... mentre attiva la lama rosso sangue, illuminando quella sezione del porto. Non ha alcuna intenzione di usarla, solo dimostrare a questi nativi che non è qualcuno con cui dovrebbero scherzare.

Poi, disattiva l'arma e si rivolge alla creatura deforme.

L'ultima cosa che vuole al momento è perdere tempo... ma non vuole nemmeno rischiare di attirarsi le ire della legge che vige su questo pianeta. Almeno per ora, risponderà a questi sciocchi convenevoli.*

Molto bene. Procedi *ordina con un tono al limite tra il cortese e il minaccioso.*

 

Luthel: *Mi avvicino di qualche passo...anche se, quella lama, mi ha fatto rizzare i capelli...che ci fa un sith qui? su Arda....non è da loro atterrare qui...questo Pianeta è protetto dai Jedi* che ci fa uno del tuo ordine, qui? non è vostro territorio questo...Arda è protetta.

 

 Razzet: *Osserva lo straniero con sfiducia e disgusto. È ovvio che non sia un amico, e come nemico deve essere un osso duro. *

"Ci vogliono due belle balle quadrate per atterrare da solo su un pianeta protetto dagli Jedi"

*Pensa l'uruk. E tuttavia è deciso a fare il suo lavoro il più scrupolosamente possibile, se riesce a trovare un modo per ricacciarlo da dove è venuto tanto meglio.*

Signore, dobbiamo controllare che il mezzo non abbia armamenti celati oppure che abbiate introdotto oggetti proibiti dalle nostre leggi, anche se in buonafede. Immagino non sarà un problema...

*Sarebbe pronto a scommettere che sarà un problema eccome* "probabilmente mister maschera nera si crede il padrone dell'universo, lo dimostra la spudorata sicumera che ostenta "

*ragiona tra sé e sé.

 

Kela: *comprende la paura ed il disgusto dei colleghi ma non possono permetterselo* con il vostro permesso potrei iniziare io con la perquisizione del mezzo , in modo da poterci sbrigare il più in fretta possibile

 

 Bolg: *Anche da quella distanza riesce a percepire potere, molto potere, ed autorità provenire dalla misteriosa figura coperta dalla maschera.

E come Uruk ammira e nello stesso tempo teme il potere.

Ripensa al lampo di luce che ha attraversato Arda poco tempo fa, ai mormorii sentiti tra gli Uruk di Adar su misteriosi accadimenti a Barad-Dur in stanze segrete...e comprende che forse anche se il motivo sfugge alla sua comprensione, il misterioso straniero non è lì per caso*

Può stare tranquillo e lasciare che i miei colleghi si occupino dei controlli di routine sull'astronave e del disbrigo di tutte le pratiche burocratiche.

Garantisco io per il loro operato e per il rispetto dell'astronave e di ogni cosa che contenga.signore

*Non sa con che titolo appellarlo, spera di averne usato uno consono*

Lei se desidera può contare su di me nel caso abbia bisogno di ragguagli sulla Terra di Mezzo e come raggiungere il luogo a cui è diretto.

Se posso esserle utile sono a sua disposizione.

Signore

 

 Vader: *Vader riesce a mala pena a trattenere uno sbuffo sprezzante.

Jedi... il semplice termine riesce a suscitargli ricordi a dir poco spiacevoli. Individui apparentemente retti, difensori della giustizia, convinti della propria, indiscussa superiorità morale. Quanto erano durati contro le sue armate, una volta posti di fronte alla minaccia di una sconfitta imminente? A mala pena un giorno.

Era stato lui a dar loro la caccia nei vent'anni successivi dell'Impero, portandoli quasi all'estinzione. Di fronte a qualcuno che aveva cacciato e ucciso Jedi come se fosse solo un passatempo... simili affermazioni non erano NIENTE.*

Non sono un semplice Sith *risponde, freddamente* Ma Darth Vader, comandante Supremo del Neo-Impero. E giungo su questo pianeta non come nemico... bensì per aiutarvi. Nonostante questo pianeta sia "protetto", ho avvertito un pericolo imminente per tutti coloro che brandiscono la Forza. è mia intenzione risolverlo prima che diventi una minaccia per loro e per la Galassia stessa.

*Si rivolge all'unico tra loro che sembra disposto ad ascoltare la ragione ed emette un ronzio contemplativo.*

Ammetto di non essere mai stato prima d'ora su questo pianeta. Potrei aver bisogno... di una guida. Ditemi, cosa si trova in quella direzione?

*E, detto questo, punta il dito corazzato verso l'origine del disturbo, al di là dei confini dello spazioporto.*

 

Luthel: *seguo il dito verso il punto in cui indica....* là c'è l'antico regno oscuro del Maia Sauron, signore....il grande nemico che faceva tremare questo Pianeta. Nessuno entra più lì da anni....solo i pazzi che, ogni anno, percorrono la via della Compagnia dell'Anello...si inoltrano in quelle terre. *e molti di loro non tornano, dovrei aggiungere. Il vulcano non è attivo da tempo, ma restano numerosi pericoli all'interno. Se non si sa dove mettere i piedi, si finisce mangiati...o peggio* Là, gli Ururk sono selvaggi,...mangiatori di Uomini. Non come le due tribù che vivono nel regno di Gondor. *guardo un attimo verso Bolg, lui è l'unico a portare uno strano stemma a forma di occhio...non lo ricordo a Gondor.* la nostra capitale planetaria è splendida. Può visitarla, se vuole...Minas Tirith ha anche ottimi alberghi a prezzi moderati, dove sapranno prendersi cura di lei...con ottimi centri spa e piscine riscaldate

 

 Razzet: *Non riesce a credere alle sue orecchie, colui che ha davanti è lo Sterminatore degli Jedi, l'assassino di quasi tutti i membri della sua famiglia.

L'odio gli ribolle nelle vene ma si rende conto che gli altri sono come soggiogati, le loro parole pregne di umile servilismo.*

"Tsk! Se è venuto per aiutarci e non per conquistarci io sono più bella di Inmwe"

*Pensa l'uruk soffocando un sogghigno e cercando un qualsiasi stratagemma gli permetta di disturbare i piani del Sith.*

"Potrei offrirmi di accompagnarlo...e magari allungare la strada facendo lo stesso percorso della Compagnia. Magari potrebbe accadere un incidente"

*resta in attesa del momento opportuno, valutando le possibilità.

 

Kela: *comprende la rabbia della collega ma non era il momento di farsi prendere dall'emozione * parlate di pericolo Signore. Che genere di pericolo se posso chiedere?

 

  Bolg: *L'espressione del viso resta fredda e composta, ma un ringhio sommesso vibra in gola mentre scocca un'occhiata fulminante a Razzet*

"Ricordati per cosa sei qui e quali sono i tuoi doveri nei confronti dei viaggiatori"

*È il messaggio che cerca di trasmettere con l'occhiataccia e spera di esserci riuscito.*

Come le ha correttamente spiegato il mio collega Luthel, in quella direzione si trovano i resti di quella che fu la gloriosa Mordor, ai tempi di Sauron l'Oscuro Signore

Ora terra di Uruk, così come aveva sempre desiderato il nostro Capo e Padre, Adar.

*Alza fieramente il capo, cercando di fissare la maschera impenetrabile in un qualsiasi punto che non siano quegli occhi che sembrano infuocati*

E non tutti gli Uruk sono selvaggi o mangiatori di uomini.

*Prosegue rivolto verso Luthen*

Molti, come me, si nutrono grazie a speciali cibi proteici fornitici dai mercati che arrivano dallo spazio.

La condurrò a Mordor o le fornirò i mezzi per raggiungerla in autonomia se è quella la sua destinazione Comandante Vader.

*Ha la forte impressione che sia il tipo di persona che arriverà comunque dove desidera, se serve pure passando sui loro cadaveri.

E lui non può far correre rischi né a chi lavora lì né alla struttura, è sua responsabilità.

Lo avrebbe aiutato comunque, magari il suo intervento capitava anche a fagiolo, ricordava bene l'arrivo della Valie con la scorta e la reazione di Adar a proposito...*

 

  Vader: *Lo sguardo di Vader scatta brevemente verso il primo Uruk... quello che più di tutti loro sembra provare risentimento nei suoi confronti, per qualche ragione

Curioso, allunga la Forza e utilizza una sonda mentale per scrutare i pensieri superficiali della creatura... e allora scopre le motivazioni dietro ad un simile astio.*

Dovresti imparare a difendere meglio la tua mente, giovanotto *dichiara con cupo divertimento* Qualcuno meno misericordioso di me potrebbe non apprezzare pensieri del genere.

*A quel punto, si rivolge al primo addetto che lo ha "accolto" sulla pista*

I pericoli di quelle terre non sono di mia preoccupazione. Né lo sono inutili convenevoli o luoghi di ristoro. Raggiungerò la mia destinazione, in un modo o nell'altro. Per quanto riguarda il pericolo imminente...

*Si volta verso l'umana*

Vi basti sapere che non ho tempo da perdere... e che se non dovessi riuscire a risolverlo, anche la vostra preziosa Arda potrebbe risentirne.

*Infine, torna a guardare l'ultimo Uruk*

Mi accompagnerai all'antico regno di questo Sauron. L'aiuto di un nativo potrebbe certamente rivelarsi utile per la mia missione.

 

** Bolg annuisce cortese e conduce l'Oscuro Signore a uno Speeder.

Gli altri addetti allo spazioporto non sembrano affatto contenti all'idea di lasciare un individuo così pericoloso a piede libero, e certamente non al pensiero di lasciare uno di loro in sua compagnia. Tuttavia... sanno anche che non potrebbero fare molto per frenare l'avanzata di Darth Vader in persona. I racconti delle sue gesta sono sopraggiunti anche ad Arda, e conoscono bene la fama e il potere che circondano colui che ora detiene il controllo dell'Impero. Si tratta di un nemico al di là delle loro forze, e così restano in silenzio, facendosi da parte e permettendogli di andarsene con Bolg.

Mentre lo speeder si allontana rapidamente, i pensieri di Vader indugiano su Sauron, colui che potrebbe essere responsabile di questa situazione. Non sa che cosa troverà, una volta arrivato a destinazione, ma è sicuro di una cosa: chiunque proverà ad ostacolarlo... assaggerà la punta rovente della sua lama. *vvGiorgio Lanteri

*La navetta Lambda di Darth Vader atterra nello spazio porto del Pelagir a immagine e somiglianza di un cigno, sollevando dense nubi di polvere. Ma a discapito del suo aspetto leggiadro, è portatrice di un'oscurità che farebbe impallidire molte delle creature della Terra di Mezzo, persino coloro che hanno combattuto sotto lo stendardo di Sauron.

L'imponente figura del Sith fuoriesce dal mezzo di trasporto in un turbinio delle vesti nere, accompagnato dallo sbuffo di azoto condensato.

Le sue orbite rosso sangue scrutano i suoi dintorni, valutando ogni singola presenza vivente dello spazio porto con la precisione di una macchina, in cerca di potenziali minacce o risorse.

Molti degli addetti rabbrividiscono alla vista dell'uomo, quasi potessero percepire l'aura di morte e disperazione che lo circonda da capo a piedi, avvolgendolo come una coperta. Il suo respiro sibilante e marcato è l'unico suono che lo accompagna.**

 

Dol Guldur


 

Sauron: *è tutta la notte che mi rigiro nel letto. Noi Maiar non abbiamo bisogno di dormire, ma avevo pensieri che esigevano meditazione....questo luogo mi riporta alla mente il passato, gli ultimi anni della Seconda Era...prima che lei fuggisse. Non importa....ho del lavoro da sbrigare....Senza alzarmi dal letto...* Adar, so che stai dormendo....ma....avrei voglia di interrogare la hobbit, qui...nelle mie stanze...Mi sembra un ottimo luogo dove farla sentire a suo agio. *l'anello di Adar vibra in risposta al mio ordine*

 

 Adar: *Adar spalanca gli occhi, richiamato da una voce familiare. L'anello che porta comincia a vibrare, come animato da una magia invisibile.

è strano... il pensiero di Sauron che gli ordina qualcosa dovrebbe riempirlo di rabbia. Invece, sente solo una fredda indifferenza, come se l'alzarsi dal letto fosse una reazione perfettamente normale.

Sì, mio signore *risponde impassibile.

Lentamente, con movimenti quasi meccanici, si reca alla cella della mezz'hobbit.*

Il signore di questi domini richiede la vostra presenza, giovane viaggiatrice *dichiara con tono al limite tra il monotono e il cortese*

 

Hellabor Tuc:*Stesa sul letto, assorta in cupi pensieri fissando la grata sul soffitto da cui proviene luce, salta su di colpo quando sente la porta della cella aprirsi.

Una figura alta, un volto pieno di segni e tagli, antico, molto antico come la corteccia di una quercia secolare, che ricorda vagamente...un elfo? Possibile? Occhi cupi, voce incolore...eppure ha già sentito quella voce da qualche parte, ma dove? Non ricorda di averlo mai visto prima.*

Oh finalmente qualcuno, ma perché ci avete rinchiusi, che vi abbiamo fatto? Liberate me ed il mio amico!

E stiamo morendo di fame per di più!

*Il tono è arrabbiato e nervoso, anche se la voce le trema un po' dalla paura*

"Ecco brava Hellabor, questo è proprio il modo migliore di presentarsi a chi ti tiene in cella, eh?"

*Si rimprovera mentalmente, ma per fortuna la ragione prevale e si accinge malvolentieri a seguire la strana figura*

 

Adar: *Adar si limita a scuotere la testa*

Non è mio dovere interrogarmi sugli ordini del mio signore. Sono venuto semplicemente per condurvi da lui. Se avete dalle lamentele sulla vostra attuale situazione, potete riferirglieli e sperare che sarà clemente nell'appoggiare le vostre richieste.

*Detto questo, apre la cella e le permette di uscire, per poi condurla fino all'Oscuro Signore. In cuor suo, spera davvero che non le farà del male... in fondo, non sembra una persona crudele, solo piuttosto ingenua.*

 

Sauron: *aspetto con impazienza....voglio quel pugnale in mano mia...e, soprattutto, devo sapere come lo ha trovato e dove. Potrei fonderlo...potrei tornare sui miei passi, dopotutto, il mio piano è sempre quello di portare ordine...ed ora, pare ce ne sia bisogno. Gondor non è nelle condizioni di governare la Terra di Mezzo, gli Elfi se ne sono quasi tutti andati, è il momento per unificare queste terre...e, magari, muovere guerra a Valinor* entrate....*ho fatto portare cibo dai nostri servitori, spero sia di gradimento per la nostra ospite*

 

Hellabor: *Mentre segue per corridoi bui e vecchi la strana figura, riflette*

"Sicuramente se ci tengono prigionieri per chissà quale motivo da questo qui non avremo alcun aiuto ..sembra un robot, pure nella voce..non è mio dovere il mio signore bla bla.."

*Per un attimo si ricorda che un'arma ce l'ha, il suo pugnale...il pensiero di adoperarlo contro un ignoto signore e la sua guardia obbediente però le sembra improponibile, oltre che assurdamente rischioso.

Sono arrivati ad una porta imponente, forse qui si chiarisce il mistero...entra e resta un attimo impietrita. Viene invitata nella stanza con così tanta cortesia che non può fare a meno di rispondere automaticamente da mezzhobbit che conosce le buone maniere*

Con permesso..e vi ringrazio del gentil pensiero, messer... Ehm?

 

  

Sauron: Mairon....*lancio un veloce sguardo ad Adar...* Adar, lasciaci...*almeno, potrò parlare con la nostra ospite da solo...e mantenere la calma. Non mi serve un Uruk qui dentro, non ora....Solo se la situazione dovesse precipitare* scusa per la sistemazione....non abbiamo stanze migliori, qui...* a parte le mie, ovviamente..* veniamo al punto...tu hai qualcosa che mi appartiene. Dove lo hai trovato?

 

Hellabor: *Con tutto che la tavola è imbandita con cibo, adesso non riesce a far altro che osservare il viso del misterioso "signore".*

Ma ..ma voi siete l'uomo che ci ha soccorsi in treno, insieme a quello che mi ha medicato..ma allora lui forse è..

*Guarda verso lo strano elfo, se di elfo si tratta davvero, ma non riesce a ricordare di aver visto il suo volto sotto il cappuccio.

Poi torna a guardare verso Mairon, sgranando gli occhi*

Io avrei qualcosa che vi appartiene? Scusate ma credo che vi sbagliate di grosso, non ho nulla che possa appartenere a voi suppongo

*È onestamente perplessa e fa l'unica cosa che le viene naturale nei momenti di confusione. Si avvicina al tavolo e inizia a servirsi*

"Devo cercare di nascondere qualcosa per Borin e anche per dopo...non so perché ma qui la vedo male per noi"

 

Sauron: *Mi alzo, guardandola dall'alto in basso...non so più alto di un Uomo medio...ma comunque, per una hobbit devo sembrare altissimo...* il pugnale, giovane hobbit....Non fare finta di non sapere. La tua parte elfica deve avere avvertito il suo potere...

 

 Adar: *Adar osserva incuriosito l'intera conversazione.

Da una parte, è sinceramente impressionato dal coraggio di questa piccola creatura. Anche di fronte a qualcuno che potrebbe ucciderla senza sforzo, non mostra segni visibili di paura... solo sfida, come se fosse pronta a lottare in caso di minaccia.

O forse è solo sciocca... o sinceramente ignorante della sua situazione, ma di questo ne dubita. Ciononostante, continuerà a seguire la conversazione e a valutare eventuali segni di minaccia al suo signore.*

 

    

Hellabor: *Il pugnale? Il suo pugnale apparteneva a questo Mairon? Scorrono nella sua mente le immagini di quando lo ha trovato, per caso.*

"Ma ero svenuta, prigioniera...se sa che ce l'ho addosso lo ha visto, perché non se l'è semplicemente preso? Qui c'è qualcosa che non mi torna"

*È talmente assorta nei suoi pensieri valutando la situazione e cosa fare, che continua spudoratamente a servirsi a tratti del delizioso cibo offertole senza neanche accorgersi che sta mangiando

Il pensiero però di separarsi dal suo pugnale le brucia dentro, non vorrebbe staccarsene. Vero che non lo ha mai usato se non per scopi di tagliare o affettare cibo* "guai a te Hellabor se ti fai sfuggire una cosa del genere con questo qui che chissà come la prende"

*Poi riflette che comunque se dovessero usare la forza per prenderlo, per lei sarebbero guai ...e per Borin forse anche

Lentamente, con fatica, tira fuor il pugnale e lo osserva, contemplandolo per l'ultima volta*

Voglio rassicurazioni e garanzie che dopo che avrete riavuto il vostro pugnale ci lascerete andare a me e al mio compagno di viaggio

Sani, salvi e incolumi

*Aggiunge guardandolo fisso negli occhi*

 

   

Sauron: Verrete ricompensati entrambi per i vostri servigi ...*prendo il pugnale in mano e lo consegno ad Adar...* a Mordor....*partiremo appena il Nano sarà in grado di viaggiare...li voglio entrambi a Mordor, come schiavi....ormai sono miei* dove hai trovato il pugnale?

 

 Adar: *Adar accetta il pugnale senza esitazione, sentendosi subito attraversare le dita da un fremito... quasi come se questa lama fosse viva, bramosa di sangue e oscurità, e che stia rispondendo alla vicinanza di Sauron, o forse dell'oscura creatura che ora la tiene in mano.

Sebbene incuriosito da questa svolta, l'Uruk sceglie di non pensarci troppo. Il suo unico dovere è eseguire gli ordini del Maia alla lettera, quindi proteggerà l'artefatto al meglio delle sue capacità.*

 

 Hellabor: Io...l'ho trovato per caso, nei boschi vicino Lothorien. Mi sono addormentata su un cumulo di foglie e al risveglio, alzandomi, la mia mano si è poggiata su qualcosa di metallico, ed era il pugnale

*Osserva brevemente pensierosa lo strano elfo che ora ha in mano il suo pugnale.

C'è qualcosa che non la convince...ricordava bene come l'aveva confortata e aiutata quando era a terra dopo l'incidente, c'era calore nella sua voce e solidarietà.

Adesso sembrava guardandolo che i suoi occhi fossero come un pozzo profondo ma vuoto.

Era davvero lui prima e qualcosa l'ha mutato o è adesso lui e prima era solo finzione?

Torna a guardare verso Mairon*

Non abbiamo bisogno di ricompense, voi ci avete comunque salvato e io vi ho restituito il pugnale a cui tenete a quanto pare moltissimo, direi che siamo pari

Voglio, anzi vogliamo solo la libertà di poter continuare il nostro viaggio.

 

 Sauron: *la osservo per un attimo....che sembra durare secoli....ho in mente progetti che riguardano lei ed il suo compagno Nano....ho in mente di portarli a Mordor con me e consegnarli a Inmwë, come pegno del nostro matrimonio.* Ho in mente progetti per voi due.... soprattutto per te.

Presto convolerò a nozze con la figlia del re di Gondor....Throin. Voi due verrete con me a Mordor. Entrambi. *So che il Nano sarà complicato da convincere....vedremo...* A proposito, Adar....il nostro ospite starà aspettando una visita....perché non lo conduci nella sala qui a fianco.

 

Adar: *Adar risponde con un rapido inchino*

Come desiderate, mio signore *risponde con voce fredda e impassibile, a testimonianza del suo stato di inflessibile servilismo.

Poi, si rivolge alla mezz'hobbit.*

Vieni con me *le ordina, mentre la afferra delicatamente per un braccio e la conduce fino alla sua cella. Ora, non gli resta altro da fare che passare a quella del nano ed eseguire l'ordine del suo signore...*

 

 Hellabor: *Punta i piedi, ribellandosi alla presa e una rabbia finora repressa le tracima fuori*

Io non vengo da nessuna parte e tantomeno a Mordor!

Tu ci hai aiutato, io ti ho riconosciuto! Eri tu, lo so che non sei così!

*Lo guarda in volto scrutandolo, cercando di vedere una qualche reazione alle sue parole...ma il nulla, se il nulla avesse un volto, è su quel viso.

La presa sul braccio si stringe, in un gesto istintivo si gira verso di lui e gli afferra la mano con la sua mano libera, singhiozzando*

Aiutaci..sei prigioniero esattamente come me, non te ne accorgi? Solo che io so di esserlo...

Nel momento in cui lui ritrae di colpo la mano dalla sua presa qualcosa di liscio e circolare le scivola sul palmo, che si chiude quasi da solo a stringere quell'oggetto*

 

  

Adar: *All'improvviso, è come se un velo scivolasse dalla mente di Adar.

La presa di Sauron si allenta... e il cuore dell'Uruk sussulta, tanto forte da fargli perdere momentaneamente l'equilibrio.

La mano della creatura si appoggia alle sbarre della prigione per impedirgli di cadere. Ha la vista offuscata, la testa pulsante, il respiro affannato... è come se qualcuno gli avesse appena strappato una parte dell'anima, eppure si sente anche... libero.

La mente dell'Uruk comincia a vagare. Il ricordo degli ultimi giorni... fino a visualizzare il regalo di Sauron, che ora si trova nelle mani della mezz'hobbit.

La sorpresa lascia il posto alla collera.*

Quel... bastardo * sibila, mentre le sue unghie scavano nel freddo metallo della cella. All'improvviso, tutta ha di nuovo senso.*

 

Sauron*sento qualcosa che svanisce....il mio controllo su Adar non è più attivo. Non può essersi sfilato l'anello....Mi ero assicurato che non potesse sfilarlo da solo, quando è attivo, non ne ha le capacità. Deve essere stata quella Hobbit....c'è qualcosa in lei che devo capire, qualcosa che mi da i brividi. Non ha trovato quel pugnale per caso...devo capire qual è il suo segreto....In uno scatto d'ira, sbatto il tavolo a terra....il tintinnio dei bicchieri di cristallo che si rompono...mi fa fremere. Adar ha il pugnale....devo restare in allerta. Per quanto non sia un vero pericolo per me, consegnargli un'arma è stato un passo falso. *

 

  Hellabor: *Apre lentamente la mano, guardando un anello dall'aspetto prezioso che ora le riluce nel palmo.

Sembra caldo e sembra vivo...ma è solo un anello, non può essere vivo. O no?

Alza poi il viso e incontra gli occhi dell'elfo strano che adesso..adesso la vedono, se ne accorge. Non comprende il senso delle sue parole ma lo vede agitarsi e quasi cadere, poi imprecare appoggiandosi alle sbarre.

Istintivamente gli appoggia la mano sulla spalla*

Ehy...? Va...va tutto bene? Ti senti male?

 

 Adar: *Gli occhi dell'Uruk incontrano quelli della mezz'hobbit.

La sua mente comincia a correre su un binario invisibile, immaginando milioni di possibilità. Infine, una sola prospettiva sembra appagarlo davvero... perchè ormai sa di non potersi fidare dell'Oscuro Signore. Gli ga dato la possibilità di dimostrarsi diverso dal suo sé passato, e lui le ha sputato in faccia. Ora sa quello che deve fare.

Subito, afferra Hellabrand per le spalle.*

Ascoltami molto attentamente, piccola Hobbit. Non ho il tempo di spiegarti come, ma mi hai appena liberato da un terribile destino. Tu e il tuo amico dovete andarvene immediatamente da questo posto... e io verrò con voi.

* è il minimo che può fare per ripagarla del suo aiuto, anche se inconsapevole.*

Ma dobbiamo fare in fretta!

 

Hellabor: *Non riesce a credere ai suoi occhi ed alle sue orecchie.

Adesso sì che riconosce appieno chi l'ha consolata e salvata e curata.

Annuisce senza parlare, poi trasale... è successo tutto quando si è sfilato l'anello per sbaglio!

È l'anello che lo fa diventare come un robot ma se è un anello incantato allora c'è il rischio che chi lo comanda se ne accorga del mancato effetto ? O no?*

Si dobbiamo andarcene...ma non possiamo farlo subito, il tuo "Signore" aspetta che tu gli porti Borin..non avremo via di scampo appena si accorge che non torni ed è già passato troppo tempo...

 

Adar: *Adar riflette attentamente sulle parole della Hobbit. In parte ha ragione: non riuscirebbero a fuggire in tempo... ma Sauron si è sicuramente accorto del fatto che ormai non ha più l'anello, visto quanto sono collegati. Proverà a rimetterglielo con la forza? Oppure, può provare a dissuaderlo con la logica? Dopotutto, ormai ha svelato il suo inganno.

Lentamente, annuisce.*

Molto bene... ma dovremo tenerci pronti. Una volta elaborato un piano, non potremo più restare qui.

*E, detto questo, si reca alla cella del nano per prelevarlo.*

 

Borin: *Borin è ancora nella sua cella, trattenendo i morsi della fame. Il viaggio in treno è stata una sofferenza, e non ha mangiato da quando è entrato in quel pitone di ferro, ed ora oltretutto il solo cibo che ha è il lembas, che non metterebbe in bocca neanche se fosse Gimli Gloinall ad invitarlo a farlo. Sfrutta piuttosto il suo addestramento militare da Khaza per sopportare al meglio la fame senza darlo a vedere, anche se forse ora la stanchezza potrebbe apparir visibile ad un altro khaza: la sua pelle è più chiara, la fronte più corrucciata, la bocca più stretta, gli occhi più bassi. Ma tante altre razze, non sapendo cosa notare e non vedendo magari khazad di frequente, potrebbero non notare quei segni: d'altronde, per loro, quale nano non è corrucciato e scontroso, di quale nano si possono mai scorgere gli occhi, nascosti da quelle spesse palpebre, come fai quando non parlano o mangiano a veder la bocca, che solitamente non è che un taglio poco marcato tra baffi e barba e a molti paiono un tuttuno quando non ha fermabarba o ferma baffi a marcare la differenza, e come fai a dire che la pelle sia più pallida, considerando che gran parte di loro vive dentro una montagna e magari non vede quasi mai la luce del sole? Oltretutto, il termine Nano che accomuna una razza di esseri poco incline alle malattie con esseri la cui taglia è dovuta solo ad una malattia genetica è quasi offensiva per quei khazad che non pensano che tale termine sia dovuto solo all'ignoranza, per la sola ragione di avere la stessa taglia, più bassa di Umani ed Elfi ma più alta di Hobbit che non siano lo storico Ruggitoro Tuc. *

*Qualcuno pare avvicinarsi, e questo desta l'attenzione del Khaza. Ma l'umore peggiora: almeno in aspetto, per quanto butterato e più simile ad un Orco, chi si avvicina pare un Kevha, un Elfo. Ci mancava solo il carceriere elfo in questa topaia. Anche se in tante ore non è passato neppure un topo nella sua cella. Ed Hellabor non parla più da quella cella, né la sente mangiare. Fissa con occhi stanchi, o forse annoiati, Adar che si avvicina, anche perché arriva proprio di fronte alla sua cella, ma non una parola. Non sarà lui per primo a rivolgere parola ad un Kevha.*

 

Hellabor:Borin!

*Approfittando del breve momento in cui la porta della cella del suo compagno di viaggio è aperta, si precipita dentro, abbracciandolo!*

Ti ho preso del cibo che mi è stato offerto.

È buono, fidati di una mezzhobbit che te lo dice

*Gli sorride*

Ecco qui c'è maiale salato, formaggio stagionato e due pagnottine...non sono riuscita a prenderne di più ma sono riuscita a nascondere della cioccolata, tieni

*Velocemente gli rovescia tra le mani le cibarie*

Mangia appena torni, se di là non dovesse esserci più la tavola apparecchiata.

Devi sforzarti e mangiare perché ci occorreranno tutte le nostre forze per scappare da qui, lui ci aiuterà

*Gli indica Adar. Già si immagina l'avversione del suo amico a toccare quel cibo, ma non può pensare ad una fuga con lui debole di forze*

Io sono sicura che i guerrieri a cui vuoi assomigliare nel momento del bisogno mangiano pur se il cibo non è di loro gusto

Il suo padrone lo tiene sotto un incantesimo tramite un anello, appena uscirete dal'interrogatorio fai in modo di levaglielo perché lui con quel gioiello addosso non avrà alcuna volontà propria

 

 Borin: *prende il cibo dalle mani di Hellabor, e quasi subito inizia a mangiare il maiale salato. La fissa grato, anche se non risponde si vede che si fida, e forse è anche la fame arretrata che lo spinge a farlo, per quanto sinora si sia sforzato di celarla. Non replica sul tema dei guerrieri, ora è il momento di rimettersi in forze, non di disquisire sul passato. Quando però si parla di anelli lo sguardo passa dal cosciotto agli occhi verdesperanza di Hellabor, e la segue con attenzione, annuendo gravemente a quanto dice, prima di replicare*.

In questo forse sei più brava tu, io non sono tipo da sfilare anelli altrui senza consenso di chi lo indossa, a parte usare il Metodo Isildur. Ma sì, un anello indica sempre un legame con un'altra persona. Di solito è il sire a donarlo al suo vassallo, a parte la fede indossata da ambo i consorti. L'unica eccezione è il sigillo, che comunque indica un legame, il legame di famiglia, che non è un singolo individuo. Ma non credo tu mi stia parlando di un sigillo. *riprende un attimo a mangiare per finire il cosciotto, poi aggiunge*:

Interrogatorio? Beh, non so cosa speri di ottenere interrogandomi, ma non credo riuscirà a sapere granché, né di aver molto da dire. *Poi osserva Adar che si avvicina, e cela un attimo cioccolato e il resto del cibo. In particolare le pagnotte.*

 

** in lontananza, si inizia a sentire un rumore sordo, come se una montagna si stesse spaccando. Stormi di uccelli volano sopra Dol Guldur. Scappano da qualcosa. La terra sotto la fortezza trema... l'Erebor, la Montagna Solitaria, antico regno dei Nani, si sta svegliando. Da molto chilometri si può scorgere un alto pennacchio di fumo bianco. Pochi minuti dopo, inizia a cadere fitta cenere calda fin dentro le prigioni di Dol Guldur. **

 

 Adar: *Le orecchie di Adar percepiscono un rumore in lontananza.

Dapprima lo scambia per un tuono, quasi il cielo fosse testimone della collera dei Valar... poi, a quel rombo scoppiettante si unisce il ribollire di magma che penetra attraverso il manto della terra, fin troppo familiare.

Non è un tuono. No... lui ricorda assai bene quale fenomeno è in grado di generare un suono simile.

Come potrebbe dimenticarlo, quando millenni orsono fu lui stesso a provocare la furia della montagna? Sta succedendo di nuovo... proprio nelle terre di Mordor. Il Monte Fato... sta eruttando!*

E così... si ricomincia *borbotta stancamente, poichè solo un altro potrebbe essere responsabile dell'evento: Sauron.*

 

** Adar conduce Borin nelle stanze del signore misterioso che ha interrogato Hellabor.

La porta della cella di quest'ultima viene lasciata volontariamente aperta.

Prima di entrare nella stanza degli interrogatori Adar rivolge un'occhiata di intesa a Borin e si infila l'anello **

 

Sauron: Entra, figlio di Aulë *in perfetto Kuzdul, lingua che Aulë stesso ha insegnato ai primi 7 Padri dei Nani. La tavola è stata di nuovo imbandita con pietanze tipiche di Khazad Dum. La stanza...ora sembra un tipico trono dei Nani. Tutto per metterlo a suo agio e farlo parlare. Al centro della sala, uno dei 7 anelli*

 

 Borin: *Borin entra guardingo, lanciando occhiate sospettose e furtive al fantomatico "signore" che finalmente ha davanti e alla stanza.

Lo sguardo si posa sull'anello, solo un molto attento osservatore e solo da molto vicino avrebbe potuto notare sotto le ciglia cespugliose un balenio nei suoi occhi.

Il cibo bellamente esposto non ha alcun effetto su di lui, per fortuna i morsi più acuti dello stomaco si sono placati dopo la succulenta fetta di maiale salato portatagli da Hellabor.

Se spera di corromperlo col cibo nulla da fare...

Si pianta a gambe larghe di fronte al "signore" ed incrocia le braccia, senza proferir verbo ..*

 

    Sauron: *lo guardo dritto negli occhi....serissimo. so che non mi ha riconosciuto, meglio così....ci sarà tempo per sottometterlo ed incutergli rispetto per il suo nuovo signore* eri in viaggio con la Hobbit....perché? Cosa porta un Khaza fuori dalle sue terre? *Continuo in Kuzdul, sempre per spiazzarlo. Ho visto come guardava l'anello. Sarà suo...se saprà dare le giuste risposte*

 

   Borin: *Senza minimamente scomporsi né col tono di voce né con la posa, che rimane fissa e marziale, solleva appena il viso quel tanto che basta da ricambiare senza alcun timore lo sguardo *

Con che autorità piuttosto voi ci trattenete qui, in cella? Con che autorità fate domande la cui risposta non vi riguarda in alcun modo?

Voglio sapere chi siete e perché ci impedite l'andar via

Solo dopo, forse, potrei valutare di rispondere alle vostre domande

 

   Sauron: *non mi conviene mentire...non con un Nano. Leggo sospetto nella sua mente. In cuor suo ha capito...ma non vuole ammetterlo. Mi alzo, gli vado incontro e mi fermo proprio dietro di lui...sussurrandogli* Sauron...Re di Arda *Poi torno a sedermi, senza togliergli lo sguardo di dosso.*

 

Borin: Sauron, l'Oscuro Sire in persona. Dunque finisce qui la nostra conversazione. Tenetevi il vostro cibo e il vostro anello, nulla voglio da Voi.

*Così dicendo indietreggia per uscire.

Deve ritornare da Hellabor, insieme liberare Adar dall' influenza dell' anello e provare a fuggire da quel luogo*

 

   Sauron: Non ti ho chiesto di uscire, Borin Mandimartello *con un movimento della mano, chiudo le porte della stanza....ho ancora molto da chiedere a lui* per quanto riguarda l'Anello...stavo giusto cercando un nuovo re dei Nani....se tu volessi...potresti diventare molto potente. *Credo si sia accorto della cenere che sta cadendo* la vostra montagna solitaria ê appena esplosa....ed il vostro Re si era rifiutato di lasciare il suo trono. Mi dispiace....

 

  

Borin: Il re di Erebor non è il mio re

*Borin afferra la tovaglia per due lembi, sollevandoli fino ad alzare piatti e ciotole su di essa poggiati e la scaraventa su Sauron, coprendolo fino alla vita

Un piccolo espediente per avere giusto il tempo di guadagnare la porta, aprirla ed uscire

Appena fuori si scontra con Adar che era di guardia, senza perdere un attimo gli afferra la mano e sfila l'anello...*

 

   Sauron: E così....hai scelto di fuggire....*non sanno che Adar li lascerà fuggire su mio ordine. Saprò esattamente dove andranno....non sono così stupido da lasciarmi scappare due prigionieri importanti* "lasciali andare, Adar. Per ora"


Adar: *Adar spalanca gli occhi, visibilmente sorpreso dallo scoprire che è stata la montagna solitaria ad eruttare.

Aveva sentito dire che l'Ereborn era diventato molto instabile, negli ultimi tempi, ma non pensava fino a tal punto. O più probabilmente, Sauron ha fatto qualcosa per influenzare l'eruzione.

Quando i due fuggitivi gli passano davanti, l'Uruk non tenta di fermarli. Ma è davvero una sua decisione? Oppure, l'influenza di Sauron aleggia ancora su di lui, un rimasuglio dell'anello che portava al dito?

Solo il tempo lo dira... *
 

Nei pressi di Minas Morgul…

 

Inmwe: *È sdraiata in un angolo del bosco, mani e piedi legati ed arti già indolenziti dalla corda stretta e ruvida che hanno usato gli uruk.

Cercando di non farsi scoprire prova invano a muovere i polsi per riuscire a slegarsi, nulla...cerca con gli occhi Myrelyn, la vede accanto a sé, per fortuna pare stare anche lei bene, seppur legata.

Una rabbia cieca e furiosa la divora dentro, più forte anche della paura per la loro sorte ora.

Deve cercare però di restare calma e fredda, può voler dire vita o morte in questo frangente*

 

   Glaruk: *noto che una delle prigioniere è sveglia, mi avvicino con del pane ammuffito ed un bicchiere di Gorg, non abbiamo molto con noi....solo cibo Uruk...* tieni....dovete tenervi in forze per il viaggio. Mangia....*le butto il pane in terra...ed appoggio il bicchiere accanto a lei*

 

   Brog: *L'Uruk fa una smorfia, arricciando il muso e scoprendo appena le zanne sottostanti.*

Ancora non capisco perchè dobbiamo sprecare le nostre provviste per loro. Gli umani possono sopravvivere quasi un mese senza mangiare, no? Perchè non dare loro semplicemente acqua e tenerla in forze quel tanto che basta perchè sopravvivano al viaggio? Meno problemi e tentativi di fuga, dico io!

*Poi scoppia in una risata gracchiante, venendo presto imitato da alcuni suoi compagni.*

 

   

Inmwe: *Osserva celando il disgusto il pane muffo buttato per terra, accanto a lei.

Morirebbe di fame piuttosto che darvi un morso..

Senza far trapelare nulla dei suoi pensieri però guarda dritto negli occhi l'uruk che le ha portato il cibo*

E come credi potrei riuscire a mangiare, non posso neanche muovere le mani... almeno slegatemele, di cosa avete paura?

*Non riesce a trattenere un moto di paura e rabbia però a sentire le risate sguaiate degli altri uruk

Li guarda celando a malapena il disprezzo che prova nei loro confronti*

 

  Glaruk: *le slego una mano sola, l'altra resta legata al ceppo a cui le abbiamo ancorate mentre dormivano...dopotutto, fra una settimana, sarà lei a comandare noi.....* Perchè il Padrone vuole la principessa in forze....Se arriva debole....ci farà fare un bagno nella montagna di fuoco. *Si è fatto capire bene quando ci ha dato l'ordine. Se dovesse scappare, o arrivare a Mordor debole....noi finiremo arrostiti* Mi hai sentito bene, principessa? Mangia....

 

Alcare *cavalca lentamente guardandosi attorno per carpire ogni possibile traccia di Inmwe e Myrelyn * temo siano stati gli uruk ma dubito che gli abbiano fatto del male

 

    Baldwin: *se le hanno prese gli Ururk, non credo le troveremo mai più. So di intere famiglie rapite e mai più riviste....* Se le hanno prese, meglio continuare il nostro viaggio. Inmwe è un premio importante, non la uccideranno....probabilmente verrà venduta ai mercanti di schiavi o peggio....Ma...non so cosa potrebbero fare ad una giovane Elfa, mi dispiace. *sbatto il pugno contro il cavallo...dovevamo essere più attenti...non farle fuggire. Ed adesso chi lo sente Re Throin? Ci farà gettare in cella*

 

    Legolas: *sento le parole di Baldwin...ed il cuore si spezza. Ho messo Mirelyn in pericolo....so del suo coraggio, ma so anche che è troppo giovane per conoscere la cattiveria degli Uruk...e di queste terre* non dovevo portarla....doveva restare a Minas Tirith, dov'era protetta. Dobbiamo proseguire, Alcare.

 

    

Brog: *Le orecchi di Brog si abbassano alla menzione dell'orribile destino che spetta a coloro che deludono l'Oscuro Signore. Può essere arrogante, sicuramente crudele, ma non certo stupido, e così si rivolge alla prigioniera il più minaccioso possibile.*

Oi, l'hai sentito, no? Il nostro padrone ti vuole in forze, quindi in forze ti manterremo! Mangia il tuo pane e gustatelo finchè puoi. E ringrazia i tuoi dèi che tu abbia qualcosa da gustare! Non tutti i nostri prigionieri sono fortunati quanto te.

 

    Inmwe: *Uno sguardo altezzoso e gelido, mentre fissa senza più timore l'Uruk che le ha appena parlato.*

"Dunque, a quanto pare siamo ostaggi preziosi, non ho da temere per le nostre vite. Bene bene, buono a sapersi"

*Prende con la mano libera il pezzo di pane muffo, finge di portarlo alla bocca per poi lasciarlo cadere, coprendosi le labbra*

Mi spiace, non posso mangiare il vostro cibo muffito e pieno di vermi, non ho stomaco resistente come il vostro e rischierei davvero di star male o peggio...

*Guarda desolata il gruppo di Uruk*

Se volete che mangi dovrete procurarmi cibo adatto, siamo in un bosco... sicuramente cacciare un coniglio o qualche animale simile non è un problema per voi.

Mi basterà una porzione per me ed una per la mia dama e potrete tenere per voi il resto

*Il tono è cortese e nello stesso tempo freddo e regale.

Sa che non possono permettersi di farle alcun danno ormai, passata la paura un gelido autocontrollo è tornato a risplendere nei suoi occhi

Prende poi il bicchiere e delicatamente annusa il suo contenuto*

Questo mi pare possa andare invece. Ho sentito le vostre lamentele che pare ne abbiate poco, quindi lo terrò per quando avrò la mia carne arrosto.

*Si appoggia ad un albero dietro di lei, massaggiandosi il polso dolente*

 

Glaruk: *prendo il pane...e butto via, lontano da lei....Si, vero...dovremmo cacciare....ma qualcuno dovrà restare di guardia, potrebbe essere un modo per fuggire....* non caschiamo nei tuoi tranelli....Brok ed io resteremo qui...a controllare che tu non vada lontana. vuoi carne, eh? e carne avrai....il nostro signore, il prinicipe del Dorwinion, ci ha pregato di trattarti bene....*trattare bene lei....non la giovane elfa che l'accompagna....*

 

  Alcare: certo Legolas. Stia tranquillo le troveremo. Inoltre sono abbastanza certa che non gli faranno del male le avranno rapite perché gli sono utili *dice piu' a se stessa*

 

    Mirelyn: *Myrelyn si è risvegliata da poco ma ha fatto attenzione a sembrare ancora profondamente addormentata. Le duole la guancia che un uruk ha colpito senza alcun riguardo mentre la sopraffaceva per legarla.*

"meglio stare quieta, vogliono Inmwe ma dubito che il loro padrone li punirebbe per la mia morte"

*Muovendosi con cautela si gira, come in cerca di calore e protezione verso la principessa e tra le lunghe ciglia abbassate a nascondere lo sguardo fa in modo di intrecciare le loro mani senza farsi accorgere dai carcerieri e le stringe piano in un muto messaggio*

"Ti prego, ti prego, fa' che Inmwe capisca"

*Pensa la ragazzina. Così nascoste forse riusciranno a liberare almeno le mani di una delle due.

Potrebbe essere un gesto sconsiderato ma non riesce a non pensare a un tentativo di fuga.

Se anche la principessa non potesse fuggire non le potrebbero fare del male o il loro padrone gliela farebbe pagare con la vita, di questo è abbastanza certa*

 

   Brog: *Brog incrocia le braccia, visibilmente scontento dell'intera situazione.

Il solo pensiero di dover sottostare agli ordini di un'umana è a dir poco umiliante, e ancora di più il doversi assicurare il suo benessere. D'altro canto, non può nemmeno sottrarsi al volere dell'Oscuro Signore... ma questo non vuol dire che dovrebbe ostentare lo stesso livello di cortesia nei confronti della sua amichetta Elfa.

Sorride alla prospettiva e si volta verso di lei, notando la sua improvvisa vicinanza all'umana.*

Ehi, tu! *abbaia ferocemente* cosa stai confabulando lì dietro? Ti abbiamo forse dato il permesso di muoverti? Perchè io non rammento di averlo fatto, verme!

 

  Glaruk: *appoggio lo scarpone chiodato sulla caviglia della piccola Elfa...* muoviti ancora...e ti conficco i chiodi nel piede. Vedete di non muovervi troppo, voi due. *siamo rimasti in 4, il resto del gruppo è andato a caccia....spero che l'Oscuro Signore sarà in grado di sedare quel bel caratterino che si ritrova....o sarà difficile convivere*

 

   Inmwe: *Incurante delle corde che ancora le stringono un polso e le gambe, riesce comunque a sollevarsi, appoggiandosi all'albero dietro di lei.

Collera pura adesso nei suoi occhi, il viso diventa se possibile ancora più gelido, osservando ciascuno dei due Uruk attentamente, come ad imprimere nella sua mente i loro tratti*

Leva subito la tua zampa da dosso alla mia dama, inutile Uruk.

O il peggiore dei tormenti che il tuo padrone possa pensare per te ti sembrerà nulla, in confronto a quello che subirai dalle mie stesse mani, non appena ne avrò modo..e lo avrò presto, lo sai vero?

State a distanza e trattate lei esattamente con lo stesso riguardo che avete per me, o giuro sulla discendenza di Gondor che non userete le vostre zampe a lungo

Ho detto

*La voce è rimasta sempre pacata, mai un solo tono alzato.

Sa bene di avere il coltello dalla parte del manico poiché quegli sciocchi esseri se lo sono fatto sfuggire, e ha intenzione di usare il suo potere per garantire la sicurezza sua e di Myrelyn, che si trova in quella situazione solo per la sua avventatezza.

Si risiede, cercando di nuovo la mano di Myrelyn, stringendola, senza più degnare di un solo sguardo i due Uruk*

 

  Alcare: *osserva il bosco e ne ascolta i suoi naturali suoni in cerca di ulteriori tracce *

Di certo non le faranno del male , gli sarà utile avere la principessa con loro Legolas

 

Legolas: si....hai ragione *ormai siamo vicini a Minas Morgul dobbiamo proseguire con la nostra missione....interrogare qualche Uruk....vedere se sanno qualcosa della strana nube....e tornare a Minas Tirith per fare rapporto al Re....anzi, no...meglio darci per dispersi. Nessuno si curerà di noi se non torneremo a casa* Minas Morgul è vicina....cavalcate con me

 

   

Baldwin: * giro il cavallo per seguire i due Elfi...vero, la città si erge già di fronte a noi....* non so se ci lasceranno entrare, quella città è stata donata agli Orchi da poco....non so quanto apprezzeranno la visita di due Elfi....*nonostante la pace che dura da secoli, non tutti i Popoli Liberi hanno smesso di cacciare ed eliminare Uruk. Spero davvero che ci lascino entrare senza opporre resistenza. Noi siamo 3, loro sono troppi per poterli affrontare*

 

Mirelyn: *la piccola elfa rimane raggelata dalla crudeltà dell'uruk, l'enorme piede calzato negli scarponi chiodati avrebbe potuto maciullarle la caviglia, i chiodi hanno già impresso leggere scalfitture agli stivaletti di cuoio che indossa.

Gli occhi le brillano un istante di puro odio, subito celato dall'istinto di sopravvivenza che le suggerisce di restare immobile e cercare di non istigare la loro violenza.

Dubita che il suo dono possa sortire effetto su quei bruti tuttavia decide di metterli alla prova e alza un visetto tutto occhioni spaventati e labbro inferiore tremante come prossima al pianto*

Volevo solo stringere la mano della mia signora

*Mormora cercando di sembrare ancora più piccola e spaurita sperando che la sottovalutino e allentino la stretta sorveglianza*

 

Brog: *L'Uruk assottiglia lo sguardo.

La risposta dell'Elfa sembra altamente probabile, vista la sua reazione. Bork può quasi assaggiare la sua paura... è visibilmente terrorizzata al pensiero che possa farla del male, eppure in mezzo a tutti quei timori può anche sentire qualcos'altro: il desiderio di proteggere l'umana anche a costo della sua vita. Che idea disgustosa! Sacrificarsi per il bene degli altri? Ecco perchè gli Elfi sono e rimarranno sempre una razza inferiore, indegni di mantenere il potere della Terra di Mezzo. Il loro tempo finirà... e così giungerà l'era degli Orchi!*

Bah! Cerca di non metterti troppo comoda, vermiciattolo, o quella mano potrebbe diventare un moncherino.

*E, detto questo, riprende a fare la guardia, pur continuando a lanciare occhiate occasionali alla coppia*

 

  

Inmwe: *Stringe la mano di Myrelyn cercando di confortarla.

Sente ad un tratto le dita della ragazza scivolare piano dalle sue dita alle corde sul polso, più volte.

Aggrotta lievemente la fronte cercando di decifrare cosa voglia dirle, non osa girarsi per incrociarne lo sguardo e rischiare di farsi scoprire dalle guardie.

Ad un tratto un lampo illumina la sua mente*

"Le corde ..due mani vicine potrebbero riuscire forse ad allentare i nodi? Chissà, vale la pena provarci o meglio non rischiare?"

*Muove anche lei impercettibilmente le dita della mano verso le corde, per farle capire che ha compreso...*

 

Glaruk: ahahaha....e tu pensi di muoverci a compassione, piccola? *Deve aver incontrato pochi Uruk nella sua breve vita....noi non abbiamo compassione o empatia....non più, almeno. Accendo una candela nera, in devozione a Melkor...perché ci aiuti a sopportare questo compito e portarlo a termine per Sauron.* O luce della notte, o terrore dei Valar, ascoltaci e dacci le forze per superare questa prova. O Melkor, il grande.

 

   Alcare: Avete ragione Baldwin ma vale la pena tentare. In ogni caso dovremmo riportare a casa la principessa e naturalmente anche Myrelyn "sperando non abbiano fatto del male ad entrambe: la principessa è relativamente al sicuro ma la povera ragazzina..." *pensa tra se e se cavalcando al fianco di Legolas*

 

   Baldwin: *magari, avremmo modo di mandare spie e rintracciarle....gli Uruk sono facilmente corrompibili....possiamo minacciarne uno...e chiedergli se ha sentito di rapimenti di principesse...* faremo a modo nostro, ma le troveremo.....conosco molti modi per tirare fuori la verità agli Uruk....ho esperienza con loro.

 

   Legolas: *ormai siamo all'entrata della città....forse, è meglio lasciare andare i cavalli...che tornino a Minas Tirith, non è un luogo adatto a loro* lasciate i cavalli, entreremo in città a piedi. Non è luogo per loro....Baldwin, la tua conoscenza ci servirà. Fanne buon uso...*Mirelyn, ti troveremo, te lo prometto. Resisti, ovunque tu sia*

 

    Mirelyn: *la ragazzina trasalisce alle parole dei due mostri. Si stringe ancora di più alla principessa cercando di sembrare ancora molto spaventata, ben lontana dalla spavalderia mostrata prima della cattura. Guarda i due orchi cercando di valutarli, uno è sicuramente una bestia crudele: continua a minacciarla e le si rivolge con insulti, è evidente che la disprezza. L'altro invece sembra essere leggermente meno cattivo, per quanto le parole feroci le abbiano trasmesso un brivido, ma è chiaro che nemmeno lui avrebbe remore ad ucciderla se tentasse di ribellarsi.

Eppure, eppure non può evitare di tentare di liberare la principessa.

Con dita leggere e cercando di muoversi in modo impercettibile per quanto possibile continua a strofinare le corde tentando di allentare i nodi.

Un capo della corda sembra iniziare a cedere minimamente *

"Si muove! Devo fare attenzione a non fare nulla che attiri attenzione"

*Pensa con trionfo e cautela cercando di restare impassibile e bloccare il sorriso soddisfatto che vorrebbe condividere con la principessa.*

 

    Brog: *Brog osserva il suo compagno di pattuglia con la coda dell'occhio*

Ti sembra questo il momento di pregare quel dio caduto?*borbotta al limite tra lo stanco e lo sdegnato. Non ha mai avuto particolare fede in Melkor, perchè in fondo questi non gli ha mai dato prova di meritarsela. Che cos'hai mai fatto l'Oscuro Signore originale, dopo averli creati? Niente, al di là di crearli e usarli come carne da macello.

Le cose sono leggermente migliorate sotto lo stendardo di Sauron, perchè almeno ora hanno uno scopo e obbiettivi a cui aspirare. Cionostante, l'Uruk continuerà a fidarsi di una sola persona: se stesso.*

Smettila con queste sciocchezze e tieni alta la guardia! Queste due non me la raccontano giusta, proprio no!

 

   

Inmwe: *Fingendo stanchezza, si avvicina con la testa sulla spalla di Myrelyn, come per riposarsi

Ma in verità il suo intento è riuscire a sussurrare alla dama senza farsi scoprire*

Non possiamo cercare di liberarci ora...se ci dovessero slegare le mani per la cena se ne accorgerebbero e non so cosa potrebbero fare poi di noi...

Aspettiamo stanotte, quando ne resterà solo uno o due di guardia, va bene?

*Spalanca gli occhi dalla sorpresa vedendo poi l'uruk invocare Melkor.

Queste creature venerano il suo stesso Dio?

Uruk...orchi...ma se venerano Melkor e prima parlavano di ..un signore? Oscuro? O se lo sta solo immaginando per associazione di idee? Cerca di ricordare le esatte parole ascoltate ma non riesce.

Un dubbio però ora le fa increspare la fronte.

Fissa nel frattempo la luce della candela nera, sperando che Melkor riesca a sentire anche la sua preghiera silenziosa.

Improvvisamente si sente davvero stanca ed affamata, le vicissitudini della lunga giornata le piombano addosso come una cappa, chiude gli occhi assopendosi.*

 

Glaruk: *Sento i passi dei cacciatori che tornano...spero abbiano carne con loro. Di certo, acquiterà le due prigioniere. Con lo stomaco pieno, saranno più facili da convincere a seguirci* Ehi....sveglia...è arrivata la carne!!! *tocco leggermente la caviglia della principessa* Il nostro signore vi vuole in forze....

 

    

Alcare: *scende da cavallo * ha ragione. Sbrighiamoci . Potrebbero essere ovunque *dice impugnando l'arco e guardandosi attorno *

 

 Baldwin: *Lascio andare il cavallo. Sanno come tornare a casa....sono allevati bene, secondo le antiche leggi di Numenor* bene....entriamo...e speriamo in una buona accoglienza. *per fortuna, dopo la ricostruzione di Minas Morgul da parte degli Uruk, non ci sono state tensioni con Gondor*

 

   Legolas: *seguo Alcare, standole accanto. Conosco la città, sicuramente meglio di lei* conosco molte locande dove trovare Uruk....ma...penso che prima dovrei molte spiegazioni ad un'Elfa nobile come voi, Alcare. Beh...diciamo che ho trascorsi un po'....come dire....strani per un Elfo del mio rango. *venivo qui per ubriacarmi e giocare d'azzardo. Sono ben visto anche dagli Uruk, ho amici loschi qui...* So a chi chiedere informazioni, in cambio di buone vincite...

 

    

Mirelyn: *quando la sua signora l'ha ammonita e poi si è addormentata anche Myrelyn si è acquietata. Piano piano è scivolata nel sonno stretta alla principessa.

È la voce sgradevole e rude dell'uruk a svegliarla bruscamente.*

"Almeno porta la cena, ho una fame" *pensa la ragazzina dimenticata nell'entusiasmo la paura.

Si solleva tendendo le piccole mani come se fosse certa di venire slegata.*

Grazie, mangerei un cervo intero per la fame che ho!

*Si rivolge all'uruk che è sembrato meno crudele con il visetto speranzoso e l'espressione ingenua di una ragazzina che di uruk proprio non ne ha mai visto prima*

 

Brog:   *Brog sogghigna malignamente alle azioni della piccola Elfa.*

Bel tentativo, vermiciattolo. Ma non avrai mica pensato che ti avremmo liberato le mani, vero? Per cosa ci hai preso? Mezze tacche della Contea? Bah!

*Si fa avanti e strappa un pezzo di carne dalla carcassa del cervo, poi la mette di fronte al viso dell'Elfa.*

Dovremo imboccarvi. E non provare a mordervi, o potrei scegliere di strapparti tutti i denti!

 

  

Inmwe: *Si tira leggermente su quel tanto che basta per mangiare, con la sua mano libera.

Guarda Myrelyn*

Se vuoi ti imbocco io al posto suo

*Attende la risposta

Conviene mangiare e prendere forze se stanotte vogliono provare a slegarsi e fuggire, cerca di comunicarglielo attraverso lo sguardo, spera che la ragazza comprenda senza bisogno di parole.

Afferra un pezzo di carne arrosto ed inizia a mangiare, alternando con piccoli sorsi del grog degli uruk, che è forte e brucia la gola scendendo, ma il gusto è buono e il calore da forza e rinfranca.*

 

   Alcare: *sorride lievemente * non sono tipo da giudicare le vite ed il passato altrui Legolas, a quanto pare non tutto il mal vien per nuocere: i tuoi buoni rapporti con gli uruk potrebbero esserci utili in questo frangente, sii sereno

 

 Baldwin: *speriamo....qui, l'unica cosa che sento...è il puzzo degli Uruk. Minas Morgul è ancora in rovina, ci sono poche case in fango e qualche catapecchia di legno. La torre è crollata ed in ogni angolo ci sono gruppi di Uruk che bevono o mangiano i loro piatti ammuffiti e putridi. Gli Orchi non sono mai stati dei grandi cuochi. Non hanno una cultura...l'unica cosa a cui aspirano è andare in battaglia e distruggere le genti di Illuvatar. Sorrido lievemente quando noto due bambini Uruk che si rincorrono con spade in legno....una parvenza di normale vita.* bene, Legolas...vista la tua conoscenza di questo lurido luogo di marciume....guidaci. *immagino che sia difficile per un elfo...venire qui. Gli Elfi non sopportano il disordine, il marciume...ed il puzzo degli Orchi. Strano....*

 

   Legolas: *ormai sono avvezzo ai profumi della città. Certo, le prime volte era complicato entrare, ma ora...dopo tanti anni, ormai è parte di me. Cammino con sicurezza, lasciando che i miei piedi mi guidino attraverso il putridume che impesta le numerose buche del sentiero di fango che stiamo percorrendo. Mi volto ad osservare Alcare...che sembra piuttosto schifata* tranquilla, guarda dove metto i piedi io. Presto ti abituerai....non è così male. *forse...dovevo avvertirla di questo piccolo particolare...visto che siamo scalzi e stiamo affondando nella melma fino alla caviglia* di qua, seguitemi

 

 Mirelyn: *il pensiero di dover mangiare dalle mani rozze e sporche dell'uruk la disgusta ma riesce a nascondere il ribrezzo per non inasprire il risentimento e la collera dei carcerieri, tuttavia si affretta ad accettare la proposta della principessa*

Grazie mia Signora, preferirei che fossi tu a imboccarmi

*Si sporge piano aprendo la bocca con grazia e accettando i bocconi di carne arrostita che Inmwe le porge con pazienza.

Va tutto bene fino a quando, terminata la carne, le danno da bere il grog.

La ragazzina è appena avvezza alla birra leggera e il grog è un liquore troppo forte per lei.

Il primo sorso, bruciante come fuoco liquido, non raggiunge la gola.

Myrelyn viene scossa da un accesso di tosse convulsa, con il risultato di investire l'uruk con uno spruzzo alcolico.

Terrorizzata, con gli occhi pieni di lacrime e ancora quasi senza fiato la piccola elfa si nasconde dietro la principessa*

Scusa, giuro che non l'ho fatto apposta

*La vocina sottile e tremante viene da dietro le spalle di Inmwe dove la ragazzina si è raggomitolata temendo di venire percossa o peggio*


Borg: *Nel momento in cui il puzzo di alcol gli invade le narici, Bork sente qualcosa di umido ricoprirlo da capo a piedi... e allora capisce che quel vermiciattolo gli ha appena sputato addosso la sua bevanda.

Dapprima sorpreso, l'Uruk viene rapidamente invaso da una rabbia accecante.*

Tu... tu...

*il suo corpo comincia a tremare*

Come osi, verme?!

*Rapido come una freccia, scatta verso la coppia e trascina l'Elfa lontana dall'umana, afferrandola per il collo e sollevandola da terra*

Pensi di poterti prendere gioco di me e passarla liscia? Potrei farti a pezzi in un attimo!

 

   

Inmwe: Lasciala subito andare, hai capito!

*Senza pensare si alza in piedi, riuscendo miracolosamente ad evitare di rovinare a terra causa le gambe ancora legate, soltanto appoggiandosi con tutto il corpo al tronco dell'albero.*

Torcile un solo capello e ti giuro che la pagherai cara. Ci avete dato da bere solo quel fortissimo liquore e lei è poco più che una bambina, come pretendi riesca a berlo senza rischiare di strozzarsi?

*Urla adesso infuriata, stringendo forte i pugni dalla rabbia e dalla voglia di potersi muovere solo per scagliarsi sull'uruk ed attaccarlo, fosse pure a mani nude*

 

 Glaruk: *appoggio una mano sul mio superiore....per calmarlo* meglio che non le facciamo del male, la nostra ospite ha ragione....*dovremmo iniziare a cambiare tono con lei....presto, molto presto, sarà la nostra regina...Attorno a noi, stanno già smontando il campo...meglio andare. Mi rivolgo alle prigioniere* sarete felici....stasera ci muoviamo. Ci aspettano a Minas Morgul....li verrete consegnate al principe dello Rhun....il futuro Re di queste terre.

 

    Alcare: *prosegue con cautela * ah non preoccuparti non sarà un po di melma a fermarmi anche se di certo non è il massimo della vita *dice tendendo l'arco davanti a se*

 

   

Baldwin: * incespico, cercando di evitare le pozzanghere di melma e chissà cos'altro.* Ma come fate a camminare scalzi qui? è tutto così.....ahh...che schifo....Facciamo ciò che dobbiamo ed andiamocene. Non resterei qui un minuto di più

 

   

Legolas: *rido...sentendo le parole di Baldwin* tranquillo....non sarà un po di melma a fermare il nostro coraggio e la nostra volontà. Dobbiamo compiere una missione...e tornare in città con Inmwe....e lo faremo. *la speranza è l'ultima a morirere, giusto?*

 

Mirelyn: *Myrelyn si accascia a terra cercando di respirare. La gola brucia terribilmente per la forza con cui l'uruk l'ha stretta, sollevata e scrollata come una bambola di stracci.

Grossi lacrimoni prendono a scorrere sulle sue guancette pallide. La terrible realtà si fa strada e la ragazzina soccombe alla situazione così più grande di lei*

Non l'ho fatto apposta, però!

*Sussurra petulante come una bimba offesa guardando l'altro uruk con gli occhioni azzurri che ancora sono imperlati di lacrime e il labbro inferiore che le trema in un broncio infantile.

Allo stesso modo si volta di spalle senza una risposta e resta in ostinato silenzio*

 

   ** proprio in quel momento, la terra trema violentemente. Non si tratta di Orordruin...i suoi terremoti sono di media entità e non superano la cerchia degli Ephel Duath....no, questi terremoti sono molto più violenti. Molti Uruk dell'accampamento, vengono travolti da tende che crollano loro addosso. Alcuni si precipitano a spegnere i falò perché la foresta non prenda fuoco. Il rombo dell'eruzione si sente a miglia di distanza...l'Erebor sta esplodendo in tutta la sua potenza, come non accadeva dalla Prima Era.

Mentre il gruppo inizia a muoversi per trovare rifugio a Minas Morgul, una fitta cenere inizia a cadere. **

 

   Borg: *Bork ringhia infastidito e si allontana, scrollandosi di dosso la mano dell'altro Uruk. Per quanto odi ammetterlo, purtroppo ha ragione: se questa umana diventerà la loro regina, non può permettersi di inimicarsela inutilmente, ma la sola presenza dell'Elfa è sufficiente per farlo infuriare.

All'improvviso... la terra sotto i suoi piedi comincia a tremare, ed ecco che un forte rombo riecheggia all'esterno.*

Che cosa succede, in nome di Adar?! *sbotta sorpreso*

 

  

Inmwe: *Si china su Myrelyn, preoccupata*

Come stai? Come ti senti? Stai tranquilla, non ti succederà nulla di male, te lo prometto

*Cerca di rasserenarla cingendole le spalle con l'unica mano libera, provando a trasmetterle conforto.

Ma la sua mente è invischiata ormai in una ridda di pensieri oscuri e insidiosi: il re del Rhun? Il re del Rhun è colui che l'ha fatta rapire? Proprio quel re a cui è stata promessa in sposa senza neanche averlo mai visto, senza che nessuna persona si sia mai sognata di chiedere un suo parere, colui per il quale è stata trattata come un'oggetto di scambio...fuggita dalla sua compagnia per fuggire da lui e catturata..dai suoi orchi?

Il suo promesso sposo è re di uruk...questo pensiero ne porta con sé altri, ancora più misteriosi ed inquietanti.

Senza accorgersene la mano libera va verso il collo, per toccare come ultimamente era sua abitudine nei momenti in cui si sentiva sola e triste, la pietra della collana regalatale.

La mano però tasta solo un collo spoglio e vuoto ormai, il suo ciondolo non c'è più, sparito nel bosco chissà dove.

Un tremore improvviso sotto i suoi piedi la sveglia dalle sue elucubrazioni, cerca di trovare equilibrio ma le corde ai piedi glielo impediscono mentre con un urlo si ritrova a terra, la mano libera a cercare di aggrapparsi al terreno che sembra scuotersi come un lenzuolo al vento.*

Un terremoto

*Sussurra spaventata*

 

   ** Presto, l'accampamento viene sgomberato. Gli Ururk sono in tensione per il tremore della terra...hanno capito che qualcosa non va ed è meglio rifugiarsi a Minas Morgul prima che le cose si mettano male. I due Orchi di guardia a Mirelyn ed Inmwe, le prendono in braccio per poter avanzare più velocemente verso la città. Entrano la sera stessa, lasciando le due, ancora legate, in uno degli alloggi delle guardie.**

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Capitolo 7
*** Episodio 7: La fiamma divampa ***


Episodio 7: La fiamma divampa

Rovine di Barad-Dur, Mordor
 

Emrys: *Emrys è steso al suolo, la schiena poggiata contro la parete della stanza. Ha il respiro pesante, gli occhi annebbiati, come se un velo invisibile gli fosse caduto sopra la testa.

Si sente... prosciugato, senza forza, sul punto di esalare i suoi ultimi respiri. Ma niente di tutto questo lo disturba, quanto il pensiero che la sua signora stia in balia della stessa situazione.*

Mia signora... *borbotta* ... io non credo che... riuscirò a resistere ancora a lungo...

 

Tahenys* stesa al suolo...senza possibilità di muovermi o combattere...cerco invano di allungare una mano verso Emrys, per dargli forza. Dobbiamo resistere...siamo qui da giorni, forse anni....ma so che qualcuno verrà a salvarci. La speranza è sempre stata la mia più grande compagna. Lentamente, le lacrime iniziano a rigare il mio viso...ed un canto si innalza per aiutarci entrambi* Ricorda cosa ti ho insegnato, non lasciarti mai andare. Ce la faremo, Emrys....ce la faremo. Porta il tuo pensiero ai due Alberi, nel momento della disperazione, della morte...hanno lasciato due semi di speranza. Prendila in te e falla crescere.

   

Emrys: *Emrys annuisce tremante.

Non sa davvero come potrebbe scampare ad una situazione tanto disperata, ma sceglierà di avere fede nella sua signora, proprio come ha sempre fatto. In un modo o nell'altro... loro vivranno e scamperanno a questa trappola infernale, o quantomeno il Maia darà la sua vita affinché la Valie possa sopravvivere.*

Lo farò... mia signora *borbotta, mentre allunga una mano per stringere la sua* Io... scelgo di avere speranza...

 

Tahenys: * percepisco la sua mano che tocca debolmente la mia....è fredda, spenta...oh no....no..."questo avrà conseguenze, Sauron...." * il tuo corpo è gelido, Emrys.....* non capisco, noi Ainur siamo spiriti di base...dovremmo essere immortali, intoccabili da qualsiasi veleno o malattia. A meno che....no, non oso pensarci. Usciremo da qui, insieme. Nessuno, nemmeno Mairon, ha il potere di separarci...solo Illuvatar ha l'ultima parola.* Resisti...ti prego, resisti. Non so cosa farei senza di te. Potrei toccare lo stesso sentiero di Melkor.....

 

 Mairon: * siamo tornati a Mordor da pochi giorni...quella piccola parentesi con il Nano e la Mezz'Hobbit ci ha fatto ritardare. Almeno, qui siamo riparati dalla cenere di Erebor che sta, lentamente, coprendo tutta Arda...* finalmente a casa...ci sarà da ricostruire, qui. Era da tempo che non mettevo piede nel mio regno...*Mi volto verso Adar...compiaciuto del fatto di essere riusciti ad entrare senza farci scorgere dalle guardie di Gondor e dai Nani dei cantieri. * che è successo in mia assenza? a parte la piccola vacanza di Tahenys e del suo...ehm....lecchino *qui c'è qualcun altro...posso sentire il fetore degli esperimenti di Pandora....sicuramente si è impossessata dei resti della mia fortezza..*

  

Adar: *Adar scrolla le spalle, un gesto che in presenza di altri sarebbe potuto apparire disinvolto. Ma ormai, conosce Sauron da abbastanza tempo da potersi permettere certe libertà, purché non sia di cattivo umore. *

Niente di particolarmente degno di nota, mio signore. Abbiamo avuto alcuni problemi con un gruppo di Uruk ribelli, ma siamo riusciti a frenare qualsiasi potenziale ribellione prima che andasse troppo oltre.

*Non gli aveva dato alcun piacere il dover uccidere i suoi figli... ma sapeva che Sauron ne avrebbe ammazzati molti di più, se altri avessero deciso di seguire i traditori, e così si era trovato costretto ad eliminare i pochi per salvare i tanti.*

Ci sono stati alcuni avvistamenti di Elfi lungo il confine, ma non si sono mai avvicinati agli accampamenti. Probabilmente erano solo esploratori venuti a controllare la situazione.

 

   Mairon: Elfi? qui? *Mordor sta diventando un'isola felice....forse troppo. Vedo troppo verde intorno a noi...."mio piccolo Orodruin...fra pochi giorni, potrai divorare chiunque ti si opponga"* ottimo....hai ancora la durezza di un tempo, nonostante....qualche piccolo problema....*puntando lo sguardo verso la mano dove aveva l'anello...aveva...perchè se lo è fatto sottrarre da una piccola Hobbit...* risolveremo....Quando avremo finito qui.....avrei voglia di conoscere la tua famiglia. Potrei invitarli a vivere a corte. *mentre gli faccio cenno di incamminarci verso quella che era l'entrata della fortezza*

 

  

 

Adar: *Adar rabbrividì internamente alla proposta dell'Oscuro Signore.

Il pensiero di averlo così vicino è già di per sé spaventoso... ma la sola idea che possa avvicinarsi alla sua famiglia e ferirli, o usarli come ostaggi, è più terrificante di qualsiasi dolore che potrebbe infliggergli. Nonostante ciò, si limita ad offrirgli un rispettoso cenno del capo, facendo buon viso a cattivo gioco.*

Sono sicuro che saranno felici di conoscervi, mio signore.

 

   

Mairon: *percepisco la sua paura....il suo terrore dire...sorrido...si, deve averne....perchè non intendo rifare gli stessi errori del Passato. Non mi farò mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno da Manwe. Entro nelle rovine con passo veloce....Sempre più vicino ai laboratori abusivi di Pandora...ed alla stanza....dove potrò finalmente ridere...mentre le trappole consumano lo spirito di una fra le più potenti Valie....* Pandora! So che sei qui....sento il tuo fetore. Esci immediatamente dalla mia fortezza!...ti voglio fuori da lì entro due ore. Due ore....di Arda.

 

   Pandora: *A occhi chiusi, le mani nere e lucenti posate sul vetro di una teca, sembra pregare.

In effetti qualcosa del genere... è forse il ventesimo esperimento che compie sullo stesso virus.

Se stavolta riesce e non le tocca buttare al solito cavie morte nel vulcano, questo sarà il suo più grande successo.

Un successo planetario, in grado di renderla famosa e finalmente apprezzata.

Un virus in grado di scatenare una fortissima risposta immunitaria in ogni creatura mortale, rendendola resistente alla maggior parte delle influenze che ogni anno lasciavano in malattia molti giorni esseri umani, uruk, hobbit...persino elfi in misura più lieve.

Questo voleva dire manodopera mancante e molte spese che si sarebbero potute evitare, oltre agli ingenti costi di profilassi e cura

Il suo rimedio sarebbe stato una risorsa per tutta Arda...e magari esportabile nello spazio, chissà...

Persa nelle sue fantasticherie in cui si vede celebre e padrona di un palazzo tutto suo si risveglia bruscamente con un sussulto quando bussano alla porta.

Dopo giorni di tranquillità chi è ora che disturba?

Imprecando nomi sparsi di Valar prende un drappo scuro e lo posa sulla teca.

L'esito del suo ventunesimo test dovrà aspettare...

Pesta i piedi con stizza mentre va verso la porta, non avesse riconosciuto la voce ne avrebbe sentito l'aura.

Finita la pace...*

Desolata davvero di non poterti accontentare come vorrei con tutta me stessa Mairon, giuro

*Esclama aprendo la porta*

Ma non ho modo di spostare assolutamente nulla per .. beh... diciamo un paio di settimane minimo o rischieremo qualcosa di davvero spiacevole, tu mi comprendi vero?

E comunque non ho ancora un luogo sostitutivo, ne stavo parlando con Tahenys ma poi si è persa a giocare con le trappole col suo amichetto e ora sono giorni che, per fortuna anche direi, non si sente più nulla venire da su.

 

Adar:: * All’improvviso, una morsa d’ansia serra lentamente lo stomaco di Adar. D’istinto, stringe forte le dita attorno alla propria spada, mentre volge lo sguardo in direzione di un brusio in avvicinamento.

La prima cosa che scorge è un mezzo di trasporto che assomiglia proprio ad uno Speeder, fermò ad una decina di metri di distanza. Poi gli giunge il suono di passi, insieme ad un sibilo meccanico e rombante, come se fosse il respiro di un Nazgul… ma più forte. Il respiro avido e disperato di una creatura che non avrebbe dovuto essere viva.

Alcuni insetti ai suoi piedi si allontanarono rapidamente, ma l’Uruk quasi non se ne accorge, mentre cerca di assemblare i barlumi intravisti dell’ombra che ha davanti, fino a ottenere un’immagine riconoscibile.

 

Vader: Le ombre si solidificano in una sagoma che avanzava. Davanti all’Oscuro Signore e all’Uruk incombe una figura in metallo nero e armatura d’ebano, con una piastra sul petto che scintilla di luci, piena di controlli e display. Il casco è un orrore scheletrico, lucido tanto da risplendere, e incolore tranne che per le lenti cremisi al posto degli occhi.

- Gentiluomini… - sono le prime parole della “cosa” che respira nel buio, profonde e potenti come la voce di un abisso – Credo che voi abbiate qualcosa che mi appartiene. -

   

Mairon: cosa ci fai tu qui? *dovrebbe essere morto....Tahenys ed io abbiamo combattuto nell'ultima battaglia che ha fatto cadere l'Impero Galattico...ero sicuro fosse morto insieme a Lord Sidious...anche se, tecnicamente, un Maia non muore....non come lo intendono i mortali. Ma...Vader, o meglio, Anakin Skywalker era mortale. Ha sangue Valar, certo...ma è un Uomo...come sua madre.* e soprattutto....perchè non sei nelle Aule di Mandos?

 

    Vader: L'Oscuro Signore dei Sith inclina leggermente la maschera, scrutando l'essere di fronte a lui con velato interesse.

Sembra umano... ma la sua presenza nella Forza è notevole, più che in qualsiasi altro Jedi o Sith che abbia mai incontrato... salvo Sidious, quando era al suo apice. In verità, l'energia che emana quest'uomo è fin troppo simile a quella del suo vecchio Maestro, e questo lo insospettisce.

Non è sorpreso dal fatto che l'abbia riconosciuto. Dopotutto, il suo volto era famoso in tutta la Galassia, ai tempi dell'Impero, e anche la sconfitta del vecchio regime non ha certo lenito quella fama.*

Le notizie riguardanti la mia morte sono state... largamente esagerate *risponde con cupo divertimento* Il lato oscuro della forza è la via per molte abilità che in molti riterrebbero non naturali. Ho semplicemente fatto uso di una di esse per ancorarmi a questo piano d'esistenza. Difficile, certo... ma non impossibile. Non per ME.

*Compie alcuni passi avanti*

Ma con chi, se posso chiedere, ho il piacere di parlare? Non sembri umano... e sei certamente potente.

 

  

Adar: *prima che Mairon possa parlare....faccio un passo avanti...lanciando una veloce occhiata al nuovo arrivato* Mairon l'ammirevole, il più potente fra i Maia di Valinor, Mastro fabbro del Vala Aule, Luogotenente di Melkor il grande, Re di Arda, Signore degli Anelli, Annatar, Principe di Gundabad e delle Montagne nebbiose, Re di Rhun e delle province dell'Est. Generale della Quinta Flotta del Sistema Echtelion.

 

   

 

Vader: *Vader inarca un sopracciglio dietro la maschera. I termini enunciati dalla creatura non gli sono familiari... qualcosa a cui deve rimediare. Rapido, fa appello alla Forza e scava nella mente dell'Uruk, priva di difese degne di nota. Non ha bisogno di cercare a fondo, poiché sembra che questo Mairon sia un individuo particolarmente importante su questo pianeta... e ora presto si rende anche conto del perché.*

Credo che tu abbia dimenticato un titolo *ribatte freddamente* Sauron... il tiranno. E a quanto pare, colui che anni orsono tentò di conquistare questo pianeta. Interessante...

 

    Mairon: non pronunciare quel nome. *odio quando mi chiamano Sauron....è solo un appellativo datomi dagli Elfi per schernirmi....* sempre che tu non voglia...incontrare Mandos di nuovo....*sono certo che lo conosca....chissà perchè* perché sei qui? Hai detto che abbiamo qualcosa che ti appartiene....cosa, di grazia? *Do un colpetto ad Adar con un gomito....* vai, non voglio che rischi....la tua famiglia ha bisogno di te. Trova riparo. Qui me la sbrigo io....

 

    Adar: *Mairon sembra in grado di farcela da solo, sicuramente non ha bisogno di un Uruk....lo rallenterei, non posso nulla contro un essere potente come Vader.* Signore....vi attenderò in un luogo sicuro. *non posso fuggire, Vader blocca l'unica uscita...mi resta il laboratorio di Pandora, è abbastanza sicuro da poter resistere ad un'eruzione vulcanica. Entro, forzando la porta con il pugnale*

 

Vader: Vader ignora la partenza dell'Uruk. La sua esistenza è irrilevante rispetto a colui che gli sta di fronte.

Per la prima volta da parecchio tempo, non sa davvero come approcciarsi a qualcuno... ma non certo per pura. Semplicemente, ha imparato a mostrare cautela di fronte a forze sconosciute. Tuttavia, la sua missione dovrebbe avere la priorità su tutto, e così rafforza i suoi scudi mentali e tiene i sensi all'erta per qualsiasi potenziale minaccia.*

Eppure, è così che vi chiamano coloro che abitano questo mondo. Ma comprendo la vostra situazione. Dopotutto... anche io ho avuto diversi nomi e appellativi poco lusinghieri, durante la mia carriera di secondo in comando dell'Impero.

*Compie un altro passo avanti*

Per quanto riguarda ciò per cui sono venuto... si trova al di là di quella porta. Ho bisogno di accedervi e liberare colei che si trova intrappolata lì dentro.

 

    Mairon: *guardo dietro di me...come a volermi convincere che quella porta non ci sia....* mi dispiace...non credo di poterla aprire....sai, quando si chiude e si attivano le trappole....non può essere aperta, nemmeno da me. La inghiottirà....ormai è storia passata. Dimenticala....*sto per ridere di gusto, come durante la distruzione di Numenor...*

 

   Vader: *Vader rimane in silenzio per quasi un minuto buono, accompagnato solo dal suo respiro lento e sibilante. Poi, i suoi occhi diventano di un giallo malatticcio, illuminando appena le lenti della maschera.*

Molto bene. Quindi è così che volete giocarvela?

*Rapido, estrae un cilindro argentato dalla cintura dell'armatura.*

Impostiamo le cose in modo logico, vi va? Per prima cosa vi attaccherò per mostrare la mia determinazione. Se voi ne avrete altrettanta, non avrò altra scelta che sottomettervi e costringervi a collaborare con la forza.

*Compie un ulteriore passo avanti*

Siete potente... ma lo sono anche io. Potreste uccidermi... o potrei esseri io a infliggervi il corpo di grazia. Davvero, non so come potrebbe finire uno scontro tra noi. *Inclina la testa* La domanda è: volete correre il rischio e scoprirlo?

 

    Pandora: *Era appena rientrata dirigendosi verso la teca ma viene di nuovo interrotta dal cigolio della porta forzatamente aperta, da cui fa capolino Adar*

Bussare non si usa più?

*Dice leggermente alterata, alzando un sopracciglio.

Poi si ferma un attimo e assorta guarda oltre la porta socchiusa da cui intravede i due contendenti.

Anche da lì avverte il potere dello sconosciuto in armatura

Un brivido la percorre se dovessero far danno alle sue teche...*

Entra sciocco, capiti a fagiolo quasi quasi

*Dice tirandolo dentro e richiudendo la porta .

Poi gli mette in mano un sacchetto di stoffa ed una gabbietta metallica*

Ho bisogno del tuo aiuto, vammi a cercare topini, quelli piccoli di campagna

Una decina basteranno, sarai ovviamente ricompensato

Ma non uscire di lì, aspetta

*Sposta una scansia ricolma di libri e pergamene, rivelando una porta segreta*

Da qui...porta direttamente sul retro, spicciati e guai a te se ne fai parola con qualcunə.

*Sospetta fortemente aria di guai fuori dalla porta principale e sicuramente Adar tra loro è quello più a rischio, meglio farlo mettere al sicuro e tenerlo lontano ed impegnato per un po'*

    Mairon: conosco quelle armi, Tahenys me ne regalò una ...credo avesse una lama azzurra....Dovrei averla da qualche parte, a Gundabad...*sono stato rifugiato li per molti anni, prima di avere la forza necessaria per poter riconquistare la Terra di Mezzo....ed ora, nessuno mi metterà i bastoni fra le ruote...nemmeno Vader* ma...ecco..non vorrei arrivare ad uno scontro fra noi due...tu...ehm....tu sei un Mortale, non sarebbe alla pari. Verresti annullato per nulla. E....cosa importante, quella non può fondere il metallo della porta...*credo....non so come si comporterà la lega di Mithril ed argento della porta...*

 

    Adar: *mi ritrovo in mano un sacchetto....ed alzo gli occhi su Pandora. L'ho già aiutata altre volte, ma mai a cercare topi....* topi? se è l'unico piano che ti è venuto in mente per salvarmi....va bene...ma voglio essere ripagato profumatamente, *non svolgo lavori di questo tipo per nulla. I topi sono una peste anche per noi Uruk...nemmeno noi li vogliamo fra i piedi* dove li trovo i topi, a Mordor?

 

 

Vader: *Vader abbaia una risata bassa e rombante attraverso il respiratore.*

Un mortale potrei sembrare, ma vi assicuro che non sono affatto debole. Io e la Forza abbiamo un rapporto molto stretto... e in fondo, so che anche voi potete percepirlo.

*Rilascia una piccola quantità del suo potere, per dimostrare il punto. La Forza risplende attorno a lui, illuminando la sua figura monolitica agli occhi di coloro che possono scorgere al di là del visibile.*

Se davvero non vuoi affrontarmi, allora fatti da parte e lasciami accedere alla porta. Non lo ripeterò una terza volta.

 

  Mairon: se questo è il volere di Illuvatar.....*so che non troverà nulla di vivo oltre quella porta. Sono intrappolati da una settimana....ormai, anche l'Ainur più potente sarebbe stato disintegrato dalle trappole. Quella stanza non lascia scampo a nessuno....forse, solo Melkor potrebbe uscirne vivo* Passa....ma non assicuro che tu possa trovarla viva.

 

   Pandora: *Pazientemente indica la gabbia ad Adar*

Questa la posi in qualsiasi posto un po' isolato, lontano da rumori e ci metti dentro una delle polpettine che trovi nel sacchetto.

Poi alzi questa levetta qui, vedi

*Gli indica sopra la porticina della gabbia una minuscola leva a scatto*

E ti allontani ed aspetti.

Quando senti il click vuol dire che hai catturato un topo.

Lo prendi delicatamente e lo metti in quest'altro sacchetto tanto la polpettina contiene una piccola dose di sonnifero quindi dormirà, oppure puoi tornare qui man mano che li catturi e posarli, come preferisci

 

 Vader: *Vader tiene alta la guardia, nel caso in cui Sauron provi ad attaccarlo mentre è di spalle. Cautamente, gira attorno a lui e si piazza davanti alla porta... infine, attiva la spada laser, la cui lama rosso sangue penetra attraverso il materiale della gabbia come se fosse burro, creando un turbinio di scintille tutt'attorno.

Vader rimane in quella posizione per quasi un minuto buono, fino a quando i meccanismi interni della trappola non vengono disattivati dal calore intenso, rivelando ciò che si trova al di là della porta...*

 

    Adar: Adar: *prendo in mano il sacchetto delle polpette e controllo...hanno un buon odore, quasi mi viene fame...* queste...posso assaggiarle? Non mangio cibo normale da giorni...sai, Sauron non è un cuoco provetto. Non mi fido a mangiare ciò che cucina....*non ha mai imparato a cucinare, nemmeno quando Galadriel ha tentato di insegnargli....nulla, non è portato* non ti preoccupare, avrai i tuoi topi prima che arrivi l'alba...

 

    Mairon: *Mentre Vader è concentrato nell'aprire la porta, mi concentro su di lui, lo sguardo posato sul suo mantello che, presto, inizia a congelarsi...* "vediamo se ti piace il gelo...." *non mi lascerò sottomettere facilmente, nemmeno da una Valie....o da suo"figlio"*

 

  Vader: *La reazione dell'Oscuro Signore dei Sith è istantanea. Avvertendo un turbamento nella forza alle sue spalle, si girà di scatto e punta la spada laser in direzione del tiranno, lo sguardo assottigliato dietro la maschera.*

E così... vogliamo giocarcela nel modo più duro? *sibila freddamente* Molto bene. Se una battaglia volete... una battaglia avrete *aggiunge, mentre si libera della parte congelata del mantello con un rapido taglio della spada.*

A noi due, sovrano di Mordor. Cercate di non deludermi... sono anni che non affronto un degno avversario.

 

    Mairon: *non posso tirarmi indietro di fronte ad un duello....Estraggo la spada in ossidiana ed acciaio meteorico...pronto a colpire.* attento....a metterti contro un Maia....Umano. Non sai a cosa stai andando incontro. *sono in posizione di difesa, non voglio utilizzare il mio potere su di lui, potrei sottometterlo.....potrebbe servirmi. In fondo, sento il suo potere....mi è utile*

 

  Vader: *Vader espande i propri sensi, valutando il livello di potere del suo avversario. è proprio come quello di Sidious, tanto intenso da farlo sembrare un buco nero capace di inglobare qualsiasi cosa si trovi nelle vicinanze. Un tempo, Vader non avrebbe mai rischiato di affrontare qualcuno del genere... ma questo era prima della sua rinascita. Ora aveva un corpo completamente funzionante, privo delle ferite che lo avevano ostacolato durante il suo servizio all'Impero. Se questo Sauron era un buco nero... lui era una Supernova sul punto di esplodere. Tra i due, la vittoria sarebbe stata tutt'altro che scontata.

Dandosi una spinta con la Forza, il Sith si scaglia contro di lui, incoccando la spada laser con quella del Maia. Nell'istante in cui la lama di luce incontra il freddo metallo, l'impatto risultante è tanto forte e intenso da generare una potente onda d'urto. Qualsiasi spettatore sarebbe stato sbalzato via... ma non i due combattenti, la cui forza non è paragonabile a quella dei mortali. Loro rimangono saldi, spada contro spada, circondati da un turbinio di scintille vaganti, gli sguardi bloccati in una gara di volontà.

Questa è una battaglia tra Signori Oscuri.*

 

   Mairon: *al suo primo balzo, sono pronto....fermo la spada, bloccando la sua lama con tutto il mio Essere. Devo resistere, so che questa è una prova di forza. Nessuno di noi sarebbe in grado di sconfiggere l'altro. Lo sguardo fisso su di lui...dopo quelle che sembrano ore, rompo il blocco, portando la mia lama a roteare sulla sua, mettendomi in sicurezza. Porto la lama in direzione delle sue gambe, sperando di colpirlo.*

 

  Vader: *La Forza vibra attorno a Vader, avvertendolo di un attacco. è veloce, più di qualsiasi avversario affrontato nel corso della sua lunga vita... più dello stesso Sidious.

Per evitare la lama avversaria, balza in aria e supera l'avversario con una capriola, portandosi dietro di lui. A quel punto, rotea la spada laser per colpirlo alla testa... ma l'Oscuro Signore non è uno sprovveduto, e anche questa volta riesce a intercettare il colpo, a cui segue una seconda onda d'urto e un'esplosione di scintille.

La terra crepa sotto i loro piedi, a testimonianza della forza che scorre nei loro corpi temprati dalla guerra e dal conflitto. Sono due forze della natura impegnate in uno scontro senza precedenti.*

Le vostre capacità sono certamente notevoli *commenta Vader, impressionato* Forse pari alle mie. Che cosa siete? Non un Jedi... e non un Sith. Qualcosa di più potente... simile al mio vecchio maestro.

 

  Mairon: sono un Maia, uno spirito che era qui prima dell'inizio del tempo, prima della nascita dell'Universo....creato da Illuvatar stesso *lo scontro è alla pari, nessuno di noi cederà...Ma...lui si stancherà prima....devo solo farlo arrivare allo stremo...continuare a combattere senza fermarmi...sempre più veloce*

    Vader: *Vader inclina la testa e archivia rapidamente queste nuove informazioni. Se questo Sauron è davvero cosa dice di essere, non lo stupisce il fatto che sia così potente. Improvvisamente viene colto da un dubbio: che anche il suo Maestro non fosse un semplice Sith... ma qualcosa di più, proprio come la creatura che gli sta di fronte? Lui e Sidious non avevano mai discusso del passato dell'Imperatore, quindi era del tutto plausibile. Ma essere antico o meno... lo avrebbe comunque sconfitto.*

Interessante *sussurra, intrigato* Questo mondo nasconde molte sorprese interessanti. Non vedo l'ora di scoprirle tutte... una volta che vi avrò ucciso *aggiunge, mentre i due riprendono a scambiarsi colpi di lama.

Sopra di loro, il cielo si riempie di tuoni e lampi, illuminandosi ad ogni clangore.*

 

    Mairon: stolto.....sono un essere immortale, non puoi uccidermi....*a quanto pare non sa nulla degli spiriti di Arda...meglio...potrò lavorarmelo alla perfezione* sei potente...*la mia lama gira attorno alla sua, andando a colpire la sua gamba destra....lasciando un profondo taglio nel polpaccio* ma non tanto da poter vincere contro un Maia. Posso sentire la tua stanchezza...

 

    Tahenys: *Emrys è ancora troppo debole per poter uscire dalla stanza...ma io....ho recuperato le forze ed il corpo molto presto. Sono seconda solo a Varda in potenza, dopotutto....Mairon è di schiena e troppo concentrato sul duello per potersi accorgere della mia presenza. Sorrido a Vader....si, Sauron ha ragione, è stanco.....* MAIRON....*la mia collera è potente, taglia l'aria come burro. Ciò che ha tentato di fare a Emrys e me, non passerà inosservato nemmeno a Valinor. Ma....sarò io a giudicare Mairon, ora. Io soltanto.*

 

  Vader: *Vader grugnisce per il dolore improvviso alla gamba. è da parecchio tempo che qualcuno non riesce a colpirlo, ma non per questo si è dimenticato come sopportare una ferita. Fa appello alla Forza e comincia a guarirla come appreso dagli antichi testi Jedi, ma in fondo sa che Sauron ha ragione: a lunga andare comincerà a stancarsi... ma a quella realizzazione, segue l'arrivo di qualcos'altro. Improvvisamente, il duello si ferma, mentre una donna di leggiadra bellezza attraversa la porta della trappola, frapponendosi tra i due combattenti. Vader la trova... familiare, ma non ricorda di averla mai vista prima.*

Chi sei ? *le domanda, percependo la Forza che la circonda, quasi come se fosse parte di lei... no... come se lei fosse la Forza stessa*

 

   

Mairon: *il mio corpo trema a tal punto che la spada cade a terra, rimbalzando e facendo riecheggiare il suono del metallo per tutto il vecchio corridoio* Tahenys...*le mie gambe tremano così tanto che potrei inginocchiarmi....ma non lo farò mai, non mi piegherò a lei. Non le darò questa soddisfazione. Solo Melkor in persona può piegarmi al suo volere.* stavo solo giocando....Neynar *aggiungo l'appellativo che le diede Melkor....traditrice della Luce....Lei era lì, quando gli Alberi vennero distrutti da Ungoliant, eppure...è rimasta a guardare, non ha fatto nulla per evitare grandi pene ai Noldor ed a tutta la Terra di Mezzo*

 

    

Tahenys: tu! *allungo la mano verso di lui, guardandolo fisso negli occhi. I nostri sguardi si mescolano, posso sentire la sua paura. Faccio passare la lingua sui denti, assaporando la vittoria....e la condanna che sto per infliggere a Sauron...* tu....traditore della tua stessa stirpe...tu...che hai cercato di dominare i Figli di Illuvatar, contravvendo ad ogni legge di Eru...tu, ora scoprirai cosa significa cercare di imprigionare un Aratar nel Vuoto. *sono davvero arrabbiata con Mairon...non la passerà liscia, questa volta* per 20 anni dei Valar, dovrai servire me. E questa volta, non ci sarà Melkor a salvarti.....stupido Maia. *in un attimo, le vesti di Mairon prendono fuoco* che questo ti sia di lezione, Mairon.....per i secoli a venire. *poi sposto lo sguardo verso Vader* quanto a te, benvenuto a casa...figlio mio, Anakin Skywalker. Nel vostro Ordine, sono conosciuta come Forza Vivente...o Ashla.

 

Vader:  *Dietro la maschera, gli occhi di Vader si spalancano per la sorpresa e l'incredulità misti assieme. Questa donna... è un incarnazione vivente della Forza? Questo la renderebbe davvero...*

"Mia madre" *realizza, ma rapidamente bandisce quel pensiero.

Sua madre era Shmi Skywalker. Lei è la donna che lo ha portato in grembo... ma Vader è anche nato dalla Forza vivente, quindi costei è sua madre tanto quanto l'umana che lo ha accudito.*

Tu sei... mia madre *borbotta, stordito* Perchè... perché sei qui? Dopo tutto questo tempo... perché ti mostri a me solo ora?

Mairon: *il dolore è lancinante, so che guarirò in fretta...il mio corpo è solo un vestito..ma il dolore è reale....sono a terra, preso dalle convulsioni..le fiamme non si fermano* ti prego....Tahenys, fermati!...Sarà Manwe a giudicarmi, non tu. Non hai questo potere. *spero vivamente che Emrys la fermi prima che possa fare un passo falso. Il suo potere è pari a quello di Melkor....so cosa può fare*

 

    

Tahenys: *cerco di non ascoltare le suppliche di Sauron....non mi fermerò finchè non lo vedrò ai miei piedi, strisciare come uno dei vermi di Melkor. Ciò che ha fatto va al di là di ogni condanna. Rispondo a Vader, quasi sorridendo* Sono sempre stata con te....ti ho guidato in ogni tua missione. Ogni giorno...ero dietro di te. Non ho potuto mostrarmi perché non sempre posso prendere forma visibile. Ma....ora che sei qui, ti chiedo di restare.

 

    Emrys: *Un'altra figura striscia fuori dalla caverna, visibilmente stanca e malridotta. *

Mia signora *borbotta Emrys, la cui voce ha perso il vigore di un tempo, a testimonianza di quanto le sue energie siano state prosciugate* Ricordate... la vostra missione. Non potete ancora ucciderlo! Se lo merita, ma...

*Tossisce sonoramente* Potrebbe esservi ancora...utile. La morte sarebbe... una misericordia per qualcuno come lui...

 

    Mairon: *per una volta, quel Maia ha ragione....Devo ammetterlo...Guardo verso Tahenys, sperando che lei si fermi, sto soffrendo...sono sempre più debole.* Spediscimi nel Vuoto con Melkor....ma non servirò mai colei che lo ha tradito nel bisogno

 

 Vader:  *Vader si rimette in piedi, ormai completamente guarito. Con il suo sguardo assottigliato, osserva brevemente la donna, cercando di scorgere la minima traccia di inganno o menzogna nelle sue parole, o qualsiasi accenno di un secondo fine. Ma con sua grande sorpresa... non ne trova alcuno. Invece, la verità risuona attorno a lei, diffondendosi attraverso la forza e lenendo la sua collera.*

Resterò *proclama con la sua voce fredda e baritonale* Se non altro, perché ho molte domande a cui necessitano risposte.

*I suoi occhi spaziano verso Sauron* Che cos'hai intenzione di fare con lui?

 

   

Tahenys: Lascialo...mi occuperò di lui più tardi *non importa cosa farà Sauron ora....è in grado di curare le sue ferite....Emrys ha ragione, lui mi sarà utile...* Emrys, Vader....abbiamo un lavoro da sbrigare...su, oltre la vetta di Orordruin. *ho in mano la pergamena di Mairon....dove è scritto il procedimento per forgiare l'Unico Anello. Mi serve....per avere il controllo su Arda e riportare Melkor...ma, meglio non dirlo ad alta voce* seguitemi...

 

Emrys:  Sì... mia signora *borbotta Emrys, la cui connessione all'energia vivente ha cominciato pian piano a ristabilire anche il suo corpo.

Lentamente, si rimette in piedi e fa appello alla sua essenza Maia per recuperare un po' del suo vecchio vigore, prima di cominciare a seguire la Vala. Ora che Sauron è stato sottomesso, possono riprendere la loro missione senza ulteriori ostacoli.*

 

  

  Vader:  *Vader annuisce, internamente curioso di dove potrebbe condurlo questa missione. è venuto fin qui per contrastare una potenziale minaccia alla Forza... e ha finito col trovare non solo l'incarnazione vivente di quest'ultima, ma colei che, apparentemente, lo genere non grembo di Shmi Skywalker. Se non altro, un'alleata del genere potrebbe rivelarsi molto utile per i suoi piani di dominio galattico.

Compie un passo... ma non prima di aver lanciato un'ultima occhiata a Sauron*

Al nostro prossimo incontro... Oscuro Signore *lo saluta con tono beffardo e rispettoso in egual misura. Dopotutto, è il primo essere da parecchio tempo che è riuscito a tenergli testa.

A questo punto, comincia a incamminarsi nella stessa direzione presa da Nythan.*


** Rimasto solo, Mairon riprende le forze in tempo per uscire e capire il vero piano di Tahenys. Sa che dovrebbe fermarla, ma non ne ha le capacità....non ancora. Ha ripreso un corpo, ma non è ancora quello di un tempo....non sa nemmeno se riuscirà a riprendere il suo potere. Ma ora, ha qualcos'altro a cui pensare. Chissà....se Inmwe è arrivata incolume a Minas Morgul...

Tahenys inizia la lunga scalata verso Sammath Naur, l'antica forgia di Mairon. Li...ammira il magma sotto di lei...pronta a fare l'impossibile ed andare contro il volere di Manwe. Tze...il Re di Arda si è fidato troppo della Valie sbagliata. Avrebbe dovuto ascoltare Tulkas. **

Bosco Atro, nei pressi di Dol Guldur
 

Hellabor: *Adar, così hanno finalmente scoperto come si chiamava lo strano elfo, dopo averli coperti nella fuga ha prestato loro uno speeder con abbastanza carburante da riuscire ad allontanarsi dalla fortezza.

Non sa quante miglia hanno percorso prima che il mezzo li abbandonasse, spera abbastanza da essere a distanza di sicurezza da quel Mairon.

Ora camminano spediti, lei non ha neanche il coraggio di gettare sguardi indietro

Pensierosa Hellabor stringe ancora nella mano l'anello che imprigionava la volontà di Adar

Mille interrogativi si affollano nella sua mente, ma non c'è tempo di elaborarli o darsi una risposta o cercarne

Se quel Mairon scopre la fuga.. chissà cosa potrebbe far loro, considerando che deve essere una specie di mago potente per comandare una creatura attraverso un anello.

Guarda verso Borin che cammina più veloce di lei, cosa incredibile considerando il peso che si porta addosso in armatura e quant'altro.*

Ma racconta, come è andata con quel Mairon a te? Cosa vi siete detti?

Provviste...provviste per il viaggio ne abbiamo?

E dove andiamo esattamente?

 

   Borin: Ci siamo detti molto poco. Ma a me non ha detto di essere Mairon. Si è presentato come Sauron, e questo basta a capire perché me ne son voluto andare via da lì. *spiega con voce grave e rocciosa. Poi aggiunge*

Ai Colli Ferrosi. Ha voluto donarmi un anello, ma non lo terrò per me. Sarà il mio dono al Re Sotto La Montagna, ma gli spiegherò come l'ho avuto e gli dirò di non indossarlo giammai. Non si può essere davvero Re se si è servi di Sauron.

Uhm, dovremo cercare dove passar la notte. E' un viaggio di molti giorni verso nord, partendo da Dol Ghuldur. Ci terremo Bosco Atro ad ovest senza mai entrarvi, se viaggiamo verso nord lo vedremo sempre alla nostra sinistra. *infine brontola, quasi non gli importasse neanche se Hellabor lo sente* spero non mi considereranno più Perso alla Pietra con un dono del genere. *per poi continuare a camminare. Sulle provviste non una parola, dato il suo interlocutore.*


Hellabor: *Sgrana gli occhi fissando Borin, incredula*

S..sauron? Hai detto proprio quel Sauron cioè quello vero? Oh per le radici dell'albero della festa ma questo è un guaio terribile!!

Oddio ..Sauron

*Trema adesso al pensiero di dove erano e cosa hanno rischiato davvero.

Mette la mano in tasca e tira fuori l'anello di Adar, guardandolo attentamente*

Quindi questo anello è stato forgiato da Sauron sicuramente, ecco perché quando lo indossava Adar sembrava non avere più volontà propria..ora comprendo

*Pensierosa, rovista nelle tasche in cerca di qualcosa da sgranocchiare, inizia ad avere fame.

In una giornata normale questa sarebbe l'ora della merenda...*

Sono sicura che il tuo dono sarà apprezzatissimo e ti nomineranno Cavaliere o qualsiasi titolo vada in voga tra i khazad!

Ci servirebbe qualcosa per cavalcare, viaggeremo più speditɜ...

 

 Borin: Dei Pony sarebbero una gran cosa, per te come per me. Ma dovremmo vedere chi li ha, e non ho soldi per comprarli. Oltre questo, fino ad allora dovremo camminare. Andiamo in un insediamento umano, magari possiamo fare qualcosa per loro in cambio dei pony, il che mi pare anche un'alternativa più onorevole al furto.

Ti direi anche che potresti conservare il cibo nelle sacche del pony, ma ormai ti conosco, e per questo dubito che il tuo appetito ti farebbe conservare così a lungo del cibo. Cerchiamo però di renderci graditi agli Umani, così ne daranno anche un po' ad entrambi, quando avremo fatto qualcosa per loro. *continuando a camminare*

Non ho esperienza, non ho soldi né gemme. Cerchiamo di renderci utili, durante questo viaggio per i Colli Ferrosi, e quando arriveremo saremo migliori di quanto ora. *sistemando l'elmo sulla testa*

 

   

Hellabor: *Riflette mentre cammina cercando di stare al passo col compagno*

Beh ..io qualcosa so fare. Nel senso...i miei parenti elfi mi hanno insegnato moltissime cose su erbe e piante, per creare rimedi salutari o...ehm...anche veleno.

Cioè non che mi abbiano insegnato a preparare veleni, non è da loro

Ma molte piante ed erbe sono benefiche solo in determinate quantità, sbagliare dose può essere semplicemente dannoso e a volte letale.

Posso preparare qualche rimedio per mali comuni come raffreddori, mal d'ossa e di muscoli o cattiva digestione, ad esempio.

E potremmo venderli.

*Mentre cammina si sofferma a guardare il paesaggio circostante, brullo e spoglio.

Ma come le hanno insegnato se sai guardare riesci a vedere e ben presto si accorge che attorno ai sassi cresce una pianta che conosce molto bene...artiglio del diavolo, ottima per molti rimedi.

Tira fuori dalla bisaccia un sacchetto di pelle floscio ed inizia a riempirlo con i fiori violacei staccandoli dalle radici, che poi essiccherà.

I fiori invece serviranno per creare una tintura, anche quella potrebbe essere venduta...

Canticchia mentre si attarda attorno alle rocce*

Ehi Boriiiin!! Rallenta, aspettami!

 

   Borin: So cosa sono i farma....*fa per rispondere, poi con lo sguardo inquadra qualcosa a nord est. Nasconde il fastidio nel sentir parlare di parenti elfi, concentrandosi su quella zona. Aspetta la Tuc pur non dandolo a vedere, rallentando il passo. Ed osserva. Un villaggio, con case di legno e covoni di grano in piazza, un piccolo ponte di pietra su cui passa un carretto o forse due persone a piedi, un torrente largo forse una dozzina di piedi o poco meno, donne umane intente a strofinare con sapone tessuti bianchi alle due rive, donne a prendere acqua da un pozzo poco distante, e il suono più bello di tutti: ferro che batte su ferro. Fumo grigio si alza da alcune case del villaggio, tra le poche in pietra, un ragazzo si allontana con un bastone di legno circondato da una trentina di pecore e un paio di pastori pirenei ringhianti, un grassone riccamente vestito ferma un carretto in una piazza secondaria. Alcuni ragazzi osservano la sua roba e quello pare contento, anche se lo sguardo per cercare adulti.*

Ehi, Erborista Tuc, datti una mossa e vieni qua! Oggi visiteremo gli Umani! *rimettendo il martello al fianco. Ora è il momento di mostrarsi amichevoli, non di esser pronti a combattere*

 

 Hellabor: Umani?? Umani??? Uhm strana gente, poco raccomandabile...non c'è da fidarsi!

Speriamo non ci tocchi combattere poi con che? Posso usare solo la mia pipa come arma, altro non ho..il mio bel pugnale perduto, sigh..

*La sua parte hobbit prova istintiva sfiducia riguardo la gente alta, arricciando il naso in una smorfia si affretta ad affiancare Borin, spingendo nel fondo del sacco le piante raccolte*

Amichevoli dici tu amichevoli...bah bah vedremo vedremo...uuuuh che buon profumo di arrosto che viene da lì

*Si illumina in viso all'odorino che proviene portato dal vento proprio nella loro direzione*

Dici che potremmo anche trovare cavalcature a buon prezzo o scambiando qualcosa?

Ho una ricetta che potrei preparare per garantire alle pecore un vello setoso e latte dolce, chissà..sempre che trovi gli ingredienti disponibili

 

    Borin: Potresti usare una fionda. So che gli hobbit sono capaci con fionde e bastoni. E comunque prima parliamo, poi parleremo di combattere. Ora è il caso di mostrarci amici e trattabili, non ostili. Non dimenticare che cerchiamo noi il loro aiuto. *così dicendo si avvia verso il villaggio, senza pensare alla parte elfica citata da Hellabor.*

I miei rispetti, brava gente del Rhun. Vorrei parlare con il capovillaggio, od almeno con uno stalliere, se possibile. Con chi possiamo trattare? *mentre una donna, a cui lui arriva a stento a finir la coscia, gli passa vicino lisciandosi i capelli mentre si dirige al fiume. E' Gente Alta, per lui come per la mezzahobbit, e la cosa si nota, ma lui pare non darvi peso mentre sorride fiducioso. Ha di base una buona opinione degli Umani, gli è stato sempre detto che sono una razza alleata.*

 

   

Hellabor: *Senza far vedere quanto la cosa la preoccupi atteggia il viso con l'espressione più conciliante e affabile che le riesce di trovare e segue Borin che si approccia ad un gruppo di persone intente ad osservare un carretto di stoffe e tessuti.

Nel frattempo nota un giovane umano trascinare con fatica un'oca legata con una corda al collo che recalcitra e cerca di ribellarsi.

Nota subito un gonfiore strano sotto l'addome del pennuto che le fa aggrottare le sopracciglia*

Ehi. Ehm . ragazzo, giovane uomo...credo che la tua oca stia poco bene di stomaco, perciò fa fatica a seguirti sai? Se mi dai fiducia posso prepararti un pastone che la aiuti a digerire

*Dentro di sé cresce abbondantemente la sfiducia nella gente alta ..aveva sentito dire che spesso ingozzavano animali per ingrassarli in fretta, troppa fretta, senza curarsi della qualità del mangime e del corretto assorbimento, ora forse ne ha la conferma...*

 

Athravir: *nella mia vita ne ho viste di cose strane...ma mai una bambina ed un Nano che viaggiano insieme. Sempre che quella sia una bambina e non un'altra Nana più giovane* messer Nano, dove siete diretti? Se posso....e da dove siete giunti? *Poi guardo l'oca.....* Che te ne importa a te? Se stesse male, lo saprei...

 

    Borin: Ai Colli Ferrosi, ma sarebbe meglio se avessimo dei Pony. Non abbiamo soldi per pagare, ma magari possiamo fare qualcosa in cambio: per questo vorrei parlare con il borgomastro/capo villaggio o comunque chiamate la persona più importante di questo luogo. O anche un gestore di ranch equino.

*poi alla Tuc, con voce bassa ma rocciosa*

Lascia stare l'oca, poi ti spiego. Voi hobbit avete un rapporto migliore con gli animali.

*Quindi di nuovo al ragazzo, Athravir* Allora, dove possiamo trovarlo?

 

  Hellabor: *Sbuffa nervosa, alzando gli occhi al cielo come ad invocare pazienza...*

Io l'oca la lascio stare senza problemi, non è mia

Solo che sta male e se non curata in tempo entro domani è un'oca morta

E sarà non commestibile per di più perché la carne ormai sarà infetta.

Ho detto, poi fate voi ovviamente quel che v'aggrada

*Rivolgendosi con lo sguardo e le braccia conserte sia la ragazzino che al khaza.

Sente il suo stomaco brontolare, non è dell'umore giusto al momento per mettersi a discutere con due razze tra le più testone della terra di mezzo*

 

    Athravir: cavalli.... Dite? *Guardo verso la ragazzina...che a quanto pare è una Hobbit....solo ora noto i piedi pelosi...poi verso il Nano* senza crediti sarà complicato...ma se la Hobbit sa davvero come curare gli animali....qui abbiamo molti animali malati...sapete dell'eruzione dell'Erebor, no? Le scorie hanno avvelenato il fiume....*forse possono davvero darci aiuto* in più, abbiamo accolto alcuni sfollati da Laketown e dalle città vicine. Se poteste dare una mano....avrete certamente qualcosa in cambio

 

 Borin: Probabilmente sarà già carne stasera *mormora ad Hellabor. Poi all'umano, a voce normale* Sì, lei può curare gli animali e cucina anche bene. Io sono un fabbro oltre che un combattente, lavoro bene ferro, bronzo, rame, argento e stagno. Se avete qualche problema di mostri, o avete bisogno di una mano ad esempio per i ferri o le pentole, a proposito ho sentito i suoni d'un fabbro ferraio, possiamo dare una mano in cambio di due pony. Sì, pony, non cavalli: sarebbero troppo alti per noi due i cavalli.

Contiamo di rimanere non oltre due giorni. Dalle nostre parti si dice che l'ospite è come il pesce, oltre il terzo giorno puzza. Che dite, potremo meritare tale compenso in questo ridotto tempo, o dobbiamo restare più a lungo? Ci aspetta un bel viaggio, capiteci. Saranno quasi mille chilometri ancora, fino ai Colli Ferrosi. *fissando il ragazzo con occhi pieni di speranza*

 

   

Hellabor: Avvelenamento hai detto? Uhm...

Da scorie vulcaniche, capito...mi servirà una mano, molte mani anzi.

*Si dirige verso un muretto a secco e si inginocchia, strappando dalle radici un cardo rosa dalle foglie e corolla appuntite.

Poi torna verso il ragazzo mostrandoglielo*

Ecco, vedi questo fiore? Si chiama Silybum o dalle mie parti fiore spina, non so qui da voi.

Ce ne servono molti, la pianta intera stelo, radici.

In quantità e serve mettere subito su più pentoloni possibili di acqua a bollire, bisogna farne decotto.

E non date da mangiare agli animali, niente di niente e soprattutto nulla assolutamente da bere poiché dovranno essere abbastanza assetati da bere senza storie il decotto.

E nulla da mangiare per non avvelenare ulteriormente il fegato.

E oltre ai pony ci servirà da mangiare per noi due

*Osserva di sbieco Borin che a suo avviso si è scordato della richiesta più importante*

Viaggiamo da molti giorni e siamo affamati e dobbiamo tornare in forze per aiutarvi

 

Athravir: si, conosco quella pianta. Ma pensavo fosse un'erba da estirpare...*quante cose si imparano da altri popoli...* Potete trovare ciò che volete nella mia casa, non è comodissima...ma ci staremo in tre. *Indicando una casetta in legno su un piano...a destra* per le provviste, provvederemo più tardi ...pensiamo agli animali prima o non avrete pony con cui ripartire.

 

  *Athravir guida i due viandanti verso l'interno del villaggio.

La voce si è sparsa, uomini, donne, bambinɜ, tutte le persone raccolgono i fiori indicati dalla mezzhobbit, in poco tempo pentole e pentoloni ribollono.

Hellabor filtra il liquido che viene dato da bere alle bestie e insegna come utilizzare il fondo di piante del decotto come compost per aiutare il terreno a risanarsi un poco dalle sostanze tossiche.

Il giorno dopo quasi tutti gli animali malati erano guariti, per i casi più gravi ormai le persone sapevano come preparare il decotto e continuarono a somministrarglielo fino a guarigione completa

Borin nel frattempo nella fucina principale del villaggio insegna alcuni nuovi ed efficaci metodi di forgiatura e segreti dei metalli, guadagnandosi tra lɜ artigianɜ il titolo di "Maestro".

Il capo villaggio è restio a lasciar partire degli ospiti così utili, ma non può rimangiarsi la parola data.

Due robusti pony vengono offerti ai due viandanti con scorte alimentari da viaggio sufficienti per molti giorni di cammino.

Hellabor e Borin finalmente partono.

Athravir li accompagna alla partenza insieme all'oca che finalmente sta meglio, salutandolɜ e pregandoli un giorno di ritornare da loro*

 

Minas Morgul

 

** la situazione in città sembra non far trasparire nulla dei preparativi per le nozze reali di qualche giorno dopo, in realtà, i preparativi fervono da quando Inmwe ha messo piede nella città. Sono passati due giorni...e già il trattamento riservato a lei e Mirelyn è cambiato totalmente.

Mentre Legolas, Baldwin ed Alcare cercano risposte senza riceverne....e non sanno che le due sono in città....**

 

  Inmwe: *Come una tigre in gabbia percorre in su ed in giù la stanza, lanciando occhiate furenti e nostalgiche alla finestra, da cui si intravede la libertà, la vita ...sono ancora a tutti gli effetti prigioniere, Uruk sorvegliano giorno e notte la porta della loro stanza nella torre.

E il pensiero che colui da cui cercava di fuggire sia il responsabile del loro rapimento non fa che aumentare la sua rabbia

Guarda disperata verso Myrelyn*

Non ci resta che fare come nelle favole...e cercare un modo per calarci dalla finestra.

O restare qui e attendere .. chissà cosa

*Al pensiero di sentirsi in gabbia costretta ad un matrimonio che rifugge si sente quasi male...*

 

    Myrelyn: *guarda Inmwe camminare in tondo come una tigre.

La libertà sembra sbeffeggiarle, così vicina eppure così lontana, al di là di una finestra troppo in alto e di una porta chiusa e sorvegliata.*

Proviamoci! Se annodiamo le lenzuola dei letti con le tende dei baldacchini dovremmo arrivare a terra!

*Con entusiasmo e speranza la ragazzina si mette subito a disfare i letti. Il piccolo coltellino da frutta che è riuscita a farsi dare taglia la stoffa di netto.*

Credo che sia meglio aspettare il buio però, adesso potrebbero vederci mentre scendiamo.

*Comincia anche a preparare quello che potrebbe servire per la fuga: il coltellino e un fermacarte d'argento, può servire come arma contundente oppure merce di scambio per qualche spicciolo.*

Fatto! Ora dobbiamo solo aspettare.

   

Alcare: *La locanda è piena e lei sta sorseggando il suo ponch, nota la disperazione nello sguardo di Legolas*

Le troveremo non si preoccupi. Intanto teniamo occhi ed orecchie ben aperti *dice in un tono che spera di essere rassicurante*

 

Legolas: oh...ne sono sicuro....*osservo un bicchiere di Grappa con lo sguardo vacuo....ne ho bevuti tanti. A volte, passo qui interi giorni....dimenticando le pene dell'immortalità...* quanto vorrei...prendere il mare e visitare Valinor, un giorno...ma finchè ho Mirelyn, non posso viaggiare...lei ha un futuro qui, non nel Reame Beato.

 

   Inmwe: *Con tutto che è preoccupata e arrabbiata un sorriso spontaneo le sale alle labbra osservando Myrelyn che già si dà da fare tagliando lenzuola*

Sono davvero felice in tutto questo di averti conosciuta e di essere con te e non da sola

Sei un raggio di sole!

*Le dice abbracciandola per poi aiutarla a tagliare stoffa ed annodare i vari lembi fino a formare una lunga corda

La luce del giorno si è ormai spenta, fuori è già imbrunire... cautamente si affaccia alla finestra osservando cosa c'è sotto*

Allora, vedo una specie di tettoia, forse un balcone coperto circa un quattro piani sotto di noi.

Dovrebbe bastare la corda che abbiamo fino a lì

Poi da lì in giù mi pare di intravedere delle fronde, potremmo lasciarci cadere sugli alberi e da lì a terra...

E io direi di andare adesso che è buio, pronta?

*Il cuore le si stringe al pensiero di tutti i guai e i pericoli in cui ha messo la sua giovane compagna, arriverà un giorno in cui spera di poter ricambiare e ricompensarla come merita*

 

   

Myrelyn: *L'abbraccio e le parole della principessa la sorprendono, temeva di essere un peso e una preoccupazione in più in un momento già veramente difficile.

Rende l'abbraccio con slancio, rossa in viso*

Farò del mio meglio per esserti sempre di conforto

*Promette la ragazzina con enfasi e una luce determinata negli occhioni azzurri.

Lavorano insieme velocemente e presto la fune è pronta, quando scende il buio e Inmwe dà il via libera è Myrelyn la prima a scavalcare il davanzale e calarsi con svelta agilità fino alla tettoia. La facilità con cui è scesa rende evidente che la piccola peste è alquanto avvezza a certe fughe.*

"Un gioco da ragazzi! Speriamo di non incontrare quei maledetti uruk prima di essere fuori dal castello."

*Solleva il visetto alla finestra molti piani più in alto e sussurra*

vieni, è semplice, ti aspetto

 

    Alcare: Il fatto che lei abbia un futuro qui non significa che non possiate visitarla un giorno *sorride sorseggiando la sua bevanda * inoltre... *si ferma e si corregge* beh si a volte l'immortalità può essere una pena

 

  

Legolas: *mi volto verso di lei, con sguardo fra il sorpreso e l'euforico* Davvero? *non pensavo che l'invito a raggiungere Valinor sarebbe arrivato così presto....non vedo l'ora di poter solcare il Belagaer e scappare da queste terre* Mirelyn ne sarebbe entusiasta. Dobbiamo trovarla, prima....così potremo organizzare il viaggio

 

   Mairon: *Mi trovo da solo a Cirith Ungol, in attesa che il mio potere ripari il corpo. Spero di non aver più bisogno delle amorevoli cure degli Uruk, entro pochi giorni....Ho un matrimonio a cui partecipare....e sono lo sposo. Dagli schermi delle telecamere che ho fatto installare nella torre di Minas Morgul, posso vedere ogni secondo della vita di Inmwe...e della sua ancella, l'elfetta Mirelyn. Sto imparando a conoscerla, devo ammettere che mi piace insieme alla mia futura Regina. Le piacerà vivere a Barad Dur, quando sarà ricostruita.* aspetta....ma stanno scappando...*Mi alzo talmente velocemente, che l'Uruk che mi stava curando le ferite, cade a terra...* scusa....ehm...continua pure...*mi occuperò di loro più tardi. Ho un lavoro da sbrigare, ora. Devo impedire che Inmwe mi scappi....quella donna dovrà imparare le buone maniere...*

 

  Inmwe: *Si sistema i lembi del vestito ripiegandoli all' interno, sotto un morbido paio di pantaloni adatti all'impresa...Respirando lentamente per non andare in panico, si aggrappa al lenzuolo e senza fermarsi a pensare scavalca il parapetto.

Un attimo di vuoto poi i piedi trovano l'appoggio del muro.

Impone alle mani strette di allentare la presa e si lascia scivolare cautamente giù, fino a toccare la tettoia.

Fa un sospiro di sollievo, ora la parte più facile...almeno sembra*

Myrelyn ora gli alberi

*Sussurra chiudendo gli occhi e facendosi cadere spera sulle fronde.

L'impatto è attutito per fortuna dalle foglie ma il legno dei rami fa male ..ma meglio questo che aspettare un vecchio re viscido che si avvicini a lei sentendosene in diritto*

Ahia...

*È a terra, aspetta Myrelyn per fuggire*

 

  Myrelyn: "Si vede che la principessa non è mai uscita di nascosto. Speriamo che non si sia fatta male "

*Pensa la ragazzina soffocando una risatina ma anche un po' preoccupata. Con un salto leggero atterra in equilibrio su un ramo e veloce scende fino a terra*

Tutto bene Inmwe?

*Chiede in un mormorio circospetto.

Si guarda attorno con i sensi allerta, impugna saldamente il coltellino affilato e si avvicina a spiare l'angolo della strada più vicina.

Sembra una buona via per allontanarsi, poche finestre tutte buie e soprattutto nessuno sulle soglie delle case.*

Andiamo da questa parte principessa, è in discesa e dovrebbe portare al borgo. Forse riusciremo a trovare qualcuno che ci aiuti a ritrovare lo zio Legolas e gli altri

 

Alcare: *capisce che l'entusiasmo di legolas è dato dall'alcol così gli sorride rassicurante*

Ma certo non si preoccupi ci sarà tutto il tempo di organizzare il viaggio, dovremmo fare le cose per bene e soprattutto ritrovare prima Myrelyn

 

    

Legolas: oh....certo....*speriamo di trovarla, soprattutto....prima che gli Uruk decidano di venderla come merce di scambio* come pensi di rintracciarla? Siamo qui....e lei è persa nella foresta insieme a colei che avremmo dovuto proteggere....

 

    Mairon: *Ho un'idea per fermarle....Ho una guarnigione di Ururk con Mannari...a Minas Morgul, pronti ad eseguire ogni mio ordine. "mandate i mannari....vi ho mandato la posizione. Fate presto..." Per fortuna, ho ancora il potere per comunicare mentalmente con i miei generali...è utile, soprattutto quando non posso farmi vedere da loro. Sembrerei un po'....ehm....cotto. Le ferite del corpo stanno guarendo in fretta, per fortuna...vorrei farmi vedere da Inmwe, presto*

 

   

Inmwe: *Segue Myrelyn nel vicolo maleodorante ma sufficientemente buio da nasconderle a sguardi indiscreti.

Pian piano inizia a sentirsi più leggera, è di nuovo libera! E non importa cosa accadrà ora, se la caveranno*

Dovremmo ritrovare Legolas... almeno tu.

Se ritorno sarò comunque costretta a sposare uno che per essere Re avrà già almeno 60 anni, un barbagianni

Voglio solo essere libera di scegliere da me l'uomo che voglio sposare, perché non posso farlo, perché?

*Affranta si gira verso Myrelyn e di botto si ferma, agghiacciata ...ci sono occhi rossi che le spiano, nel buio. No, non è un'allucinazione data dalla paura*


Myrelyn: *Percorre il vicolo a passi svelti, devono restare più possibile nel buio ma è intenzionata a trovare strade più grandi e illuminate.

Gli occhi rossi che improvvisamente popolano il buio accerchiandole appartengono a bestie ispide simili a grossi lupi, ringhiano con i musi bavosi pieni di zanne aguzze.

* Inmwe non ti muovere, non provare minimamente a fuggire o li scatenerai

*Mormora pianissimo, poi inizia a canticchiare una dolcissima melodia, ipnotica e sognante. Con gesti lenti e misurati si avvicina fino ad accarezzare il muso della bestia più grande, gli occhioni azzurri fissi in quelli rossi.

Un guaito e poi il branco si allontana uggiolando.*

"Uhmfs! C'è mancato poco" *pensa la giovanissima elfa facendo scivolare una mano in quella della principessa che trema ancora visibilmente.*

Possiamo andare, non torneranno indietro. Ma è meglio cercare un rifugio, una locanda o una taverna dove passare la notte.

*Si guarda attorno aguzzando la vista cercando di capire dove la luce di strade più vive sia più vicina*

Inmwe andiamo

 

 Mairon: Geeheric....*quell'Elfa....l'ho sottovalutata. Non ricordavo che le Elfe Silvane avessero così tanto potere sugli animali...almeno, non sulle corruzioni di Melkor....dovrò vedermela da solo. Meglio andare...e far capire a quei due Uruk che non ci si fa scappare la mia futura regina da sotto il grugno. Dovranno imparare la lezione.....e...visto che non posso salire su Orodruin, farò a modo mio, Shelob....Esco dalla torre zoppicando ed imprecando, tiro già tutti i Valar ad ogni passo, ma sto cercando di darmi un contegno ed adottare una camminata quasi elegante, quasi....Salgo a cavallo e parto, in direzione di Minas Morgul...spero di arrivare in tempo. Le porte dovrebbero essere chiuse, ora...mi farò aprire, in qualche modo*

 

   

Alcare: Sono sicura che l'abbiano portata in città, a seconda dei progetti che hanno per lei di certo non li porteranno a conclusione nella foresta e di certo le avranno messe da qualche parte dove possono tenerle d'occhio facilmente

*dice finendo il ponch*

 

   Legolas: *sorrido...non so se per l'alcool o perchè conosco Mirelyn molto bene....* se conosco bene Mirelyn...nulla la terrà rinchiusa per lungo tempo. Probabilmente saranno già in giro per la città, di notte...in mezzo a mille pericoli

 

   Borr: *Borr entra nelle stanze della torre, già temendo l'orribile mal di testa che sarà costretto a sopportare a causa delle loro ultime ospiti. L'umana di per sè è quantomeno tollerabile per il semplice fatto che il Signore Oscuro l'ha scelta come sua compagna, ma per quanto lo riguarda dovrebbero liberarsi dell'Elfa prima che possa diventare un problema.

Con un grugnito, spalanca la porta senza badare ad alcun tipo di decoro.*

Siamo venute a portarvi da... mangiare... *borbotta stordito, non vedendole da nessuna parte* Per tutti i draghi! Dove sono finite, in nome di Morgoth?

 

  

Glauruk: *entro dietro il mio compagno e con mio sommo stupore, vedo la stanza vuota. Oh...no....l'Oscuro Signore ci farà a pezzi....*ed adesso dove le cerchiamo, dove sono finite?!* dobbiamo trovarle, Gorr, dobbiamo assolutamente trovarle. *Mi avvicino alla finestra, cercando di sentire il loro odore...il fetore degli Elfi si sente a chilometri...ma nella calca cittadina, non riesco a sentirlo* tu senti qualcosa? Magari....sguinzagliamo i cani...

 

    

Inmwe: *Con i denti strappa un lembo del vestito per ricavarne una fettuccia, con cui si annoda i capelli fino a formare uno chignon prima di infilare il casco dello speeder.

Non ne ha mai guidato uno ma pressappoco non dovrebbe essere molto differente dal guidare un cavallo col motore.. spera almeno sia così.

La fortuna che sembra accompagnarle in queste fughe ha fatto loro trovare uno speeder con tanto di chiavi lasciate appese, forse una creatura che si è allontanata per poco e che si sente al sicuro, abituata a ritrovare sempre il suo mezzo.

Guarda Myrelyn che si è già sistemata dietro di lei, le mani sulla sua vita*

Pronta.

Tu? Ah ehm..non ne ho mai guidato uno ma ci provo

*Accende e di colpo come gira appena le mani sul manubrio il mezzo si proietta in avanti, veloce*

 

    Myrelyn: *Il secondo casco le sta grande ma meglio di niente, evidentemente la creatura che ne è proprietaria ha la testa grossa. Il pensiero le strappa una risatina.

La brusca accelerazione manca poco che la disarcioni, ma riesce a serrare le mani sulla vita della principessa.

Che Inmwe non ne abbia mai guidato uno è immediatamente evidente, il mezzo procede a sobbalzi, ondeggiando e inclinando pericolosamente più e più volte prima che la principessa ci prenda un poco la mano.

Si lasciano alle spalle una scia di danni: altri speeder rovesciati, muretti abbattuti e un coro di imprecazioni da chi quasi viene travolto e deve gettarsi a terra per non essere investito dal mezzo che procede decisamente troppo veloce e spericolato.*

Ce l'abbiamo fatta Inmwe! Siamo fuori dalla città! Yeahhh!

*Grida Myrelyn per coprire il rumore dello Speeder.

La felicità dura poco, la spia dell'alimentazione comincia a lampeggiare minacciosamente e la velocità cala bruscamente

A poche centinaia di metri un fiume delimita la spianata che conduce alla città al bosco.*

Cerca di arrivare al bosco! Sarà più facile nasconderci che non in campo aperto!

"Speriamo di non finire a mollo"

*Lo Speeder procede a singhiozzo, perdendo quota più velocemente di quanto le due ragazze vorrebbero*

 

   Mairon: *sono riuscito ad entrare in città, prima che chiudessero le porte. Fermo il cavallo proprio sotto la torre centrale di Minas Morgul, antica roccaforte dei Nazgul. Conosco ogni sua stanza...e per Inmwe ho preparato la migliore, quella che, un tempo, fu del Re Stregone di Angmar. Mi avvio di corsa per le scale....cercando i due Uruk che dovevano tenerle sotto controllo....* Glauruk!! Borr!! Fatevi vedere subito, siete incantati quanto un Ent in calore!!

 

   Borr: *Borr trasalisce dall'inconfondibile voce dell'Oscuro Signore.*

Troppo tardi... *borbotta, visibilmente terrorizzato* vorrei poter dire che è stato un piacere conoscerti... ma è tutta colpa tua, quindi spero che verrai bruciato per primo.

*Lentamente, quasi stesse cercando di prolungare il più possibile ciò che probabilmente restava della sua esistenza, camminò fino alla sala del trono, ove li attendeva l'Oscuro Signore.*

Mio signore! Non l'aspettavamo qui... così presto... spero che abbiate fatto buon viaggio!

 

Glauruk: *strabuzzo gli occhi quando sento la voce di Sauron...no, non può essere già qui. Deve essere un incubo. Mi do un pizzicotto per vedere se sono sveglio....ed in effetti, lo sono* guarda che è stata colpa tua, sei tu che hai tirato fuori le carte...ed il Grog....*eravamo fermi da ore senza fare nulla....abbiamo solo fatto una veloce partita a carte...nulla di grave* Oh...signore....è un piacere averla qui. Le sue stanze sono perfettamente lucidate. Si può specchiare nel tavolino ....

 

   Mairon: *mi alzo dal trono e vado loro incontro, guardandoli dritti negli occhi....* voi due!...Vi avevo affidato il mio più grande tesoro e ve lo siete fatto scappare sotto gli occhi. Dove eravate?! Ho visto tutto....c'erano le telecamere. Voi....luridi pezzi di metallo arrugginito.....*cammino attorno a loro....squadrandoli da ogni lato...Ho sempre disprezzato gli Uruk...soprattutto quelli di Gundabad...* finirete a pulire le stalle dei mannari....o peggio...a fare da stuzzicadenti a Shelob. Gethir tehauna inthelyn....

 

Borr:   *Tremante, Borr solleva lentamente una mano*

In mia difesa... se mi è permesso esprimermi, mio signore... ho sempre detto che quella piccola Elfa non me la raccontava giusta! Dovevamo tenerla nelle segrete, scommetto che è stata lei a corrompere la vostra regina e convincerla a fuggire! Se questo umile e indegno servitore può avallare una richiesta egoista... permettetemi di dar loro la caccia ed eliminare quella scocciatura! Vi riporterò la vostra regina sana e salva, lo prometto!

 

    

Mairon: *prendo il mento di Borr con una mano...e lo alzo, in modo che i suoi occhi incrocino i miei, rossi come il fuoco di Orodruin...a proposito....sta eruttando, strano....pensiamoci dopo...* tu, piccolo verme di Morgoth, non andrai proprio da nessuna parte....Mi avete deluso per l'ultima volta, Comandanti Borr e Glauruk. Mi fidavo di voi due....ed eccoci qui...con la futura regina di Mordor fuggita. Vi avevo dato una seconda possibilità....dopo la fuga di Galadriel....*è stata colpa loro anche quella volta...lo ricordo bene* ora....voi due farete una bella passeggiata verso la grotta di Shelob, mentre io *portando il dito verso il mio petto* andrò a cercare la mia Regina....da solo. Chi fa da sè, fa per te, diceva Aule....ed aveva ragione....*lascio il mento del povero Uruk* andate, non fatevi più vedere. Fuori da qui! *aspetto che loro siano usciti...poi corro fuori, saltando sul cavallo....devo trovarla, prima che si cacci in qualche pericolo*

 

    Inmwe: *Lo speeder procede ormai a singhiozzo, si avvicina la riva che si intravede cosparsa di sparse macchie rilucenti di acqua al chiarore lunare, inframmezzate da ombre di sterpaglie e canneti

L'odore che il vento dalle sponde porta alle narici è disgustoso...*

Myrelyn credo sia una specie di paludeeee

*L'ultima parola di trasforma in un urlo spaventato quando perde il controllo dello speeder che ormai quasi senza più energia sul terreno viscido inizia a slittare

Chiude gli occhi, sperando che almeno il tonfo sia su qualcosa di morbido mentre un'ultima volta maledice nella sua mente gli obblighi reali che l'hanno costretta a questa fuga infinita...*

 

    Myrelyn: *Quando toccano terra, o meglio, la melma che ricopre la riva del fiume puzzolente, lo Speeder inizia a slittare quasi senza controllo.

La ragazzina elfa si allunga a coprire le mani di Inmwe sul manubrio e gira la manopola spremendo l'ultima scintilla di energia dal mezzo, cercando di indirizzarlo verso una macchia di erba alta.*

"Almeno dovrebbe attutire il colpo"

*Pensa Myrelyn che quasi sobbalza nel vedere un uomo a cavallo comparire quasi come per magia proprio sull'argine che costeggia il punto che ha scelto.*

Forza forza trabiccolo, ancora qualche metro

*Borbotta girando ancora la manopola.

Un ultimo sussulto di energia e lo Speeder plana su una pozza d'acqua putrida nascosta tra l'erba rada.

Un'onda inattesa e imprevedibile che coglie di sorpresa il cavaliere e la sua monta inzaccherandoli da capo a piedi.

Uno scossone e lo Speeder si ferma tra l'erba alta ribaltandosi sul fianco e scagliando a terra le due ragazze.

La giovanissima elfa è pronta a rotolare e si rialza svelta, togliendosi con una mano una ciocca di capelli fradici di acqua puzzolente dal visetto, e subito si mette in posizione di difesa davanti alla principessa tenendo il piccolo coltellino da frutta come fosse un pugnale*

Tu chi sei? Stai lontano o ti faccio a fettine!

*Minaccia la ragazzina cercando di sembrare sicura di sé.*

 

    Mairon: *scendo da cavallo...cercando di capire cosa sia successo e chi mi abbia trasformato in un bidone dell'umido....poi, noto due ragazze....una è di razza Elfica, non c'è dubbio...quelle orecchie sono inconfondibili.....e..proprio lei, mi sta puntando un coltello da frutta...* ehm...Halbrand....passavo di qui e vi ho viste in difficoltà. Volevo aiutarvi...ma...vedo che te la cavi bene da sola, piccola Elfa. *ovviamente devo capire chi siano...e cosa ci facciano qui. Magari una di loro è proprio Inmwe, anche se non avverto il potere del ciondolo*

 

   

Inmwe: *Si rialza tastandosi con le mani il corpo...per fortuna tutto bene, non sembra ci sia niente di rotto.

Alza il capo spaventata verso l'uomo che Myrelyn sta minacciando con quel misero coltellino..se è una persona con cattive intenzioni sono ulteriori guai. Lo osserva: ha un bel viso, sembra affascinante nonostante il fango che ha addosso, alto, i vestiti sembrano di ottima fattura ed il cavallo è di razza pregiata.

Il suo vestito anche è zuppo di fango ed acqua, con erba e spazzatura appiccicata addosso, fa una smorfia di disgusto mentre cerca a fatica di rialzarsi impicciata dal dannato vestito gonfio di acqua che pesa.

Posa una mano sulla spalla di Myrelyn*

Cara credo che non abbia cattive intenzioni e comunque dubito che quel coltello possa esserci utile.

*Si rivolge all'uomo*

Stiamo bene grazie, la mia dama ed io

Sono ehm...mi chiamo Elsbeth e la mia dama ehm...Mariel

*Arrossisce mentre parla, non è abituata a mentire ma sicuramente col buio che incombe lui non potrà accorgersene*

 

   Myrelyn: *La ragazzina ripone il coltellino pur continuando a guardare l'uomo con aria diffidente.

Una buona mossa sarebbe prendersi il cavallo, è uno stallone e sicuramente non avrebbe difficoltà a portarle tutte e due, tuttavia non pensa di poter convincere la principessa a tentare di rapinare il cavaliere. Oltretutto potrebbe essere difficile visto che pare pure giovane e forte, sarebbe stato meglio fosse stato un grassoccio e anzianetto mercante.*

"Urge piano b, o verranno a cercarci e saranno guai"

*Pensa la ragazzina senza perdersi d'animo, poi un sorriso malizioso e monello le incurva le labbra*

La mia signora deve ricongiungersi con la sua famiglia, è attesa per cena e non possiamo tardare.

*Inizia guardando il cavaliere e valutando come accoglie la spiegazione.*

Visto che il nostro Speeder è fuori uso e tu ti sei offerto di aiutarci puoi rimorchiarci.

* Lo propone tutto d'un fiato, faccia tosta e l'aria soddisfatta di chi ha la certezza che non verrà rifiutata.

*

Ah, se fossi così gentile da prestarci il mantello, sai è freddino e siamo tutte bagnate

*Aggiunge sfacciata sfregandosi le braccia e reprimendo un brivido

 

    Mairon: *tolgo il mantello, sperando sia asciutto...* certo, prendete pure....*poi le osservo di nuovo, cercando di entrare nelle loro menti per capire chi siano veramente. La ragazza più matura, non mi convince...ha i classici tratti degli Elessar....* posso sapere come mai siete qui e dove stavate scappando? *perchè...è ovvio che stessero scappando da qualcosa o qualcuno....hanno la paura stampata in faccia. Prendo le redini del cavallo ed aggancio lo speeder, per tirarlo fuori dall'acqua. E' un cavallo di Mordor...sono più forti di quelli di Rohan..* E...se volete...vi do un passaggio a cavallo.

 

   

Inmwe: *Accidenti, sembra che quell' Halbrand abbia letto loro la verità stampata in faccia*

Grazie mille

*Dice mentre prende il mantello e lo avvolge attorno a lei e Myrelyn. La sua mano sfiora leggermente la mano di lui mentre afferra il lembo del mantello e un tenue calore sembra in quel momento riscaldarle la pelle.

Non le era mai capitato prima con nessuno...

Aveva visto giusto, la stoffa è di qualità, calda e morbida, è un sollievo sentirsi al riparo.

Poi torna a guardare in viso l'uomo, deve fare attenzione a ciò che dice o rischia di tradirsi*

"Ha davvero un bel viso...ecco, magari avessi potuto scegliere da me un marito tipo lui invece che... vabbè lasciamo stare"

Volevamo solo fare un giro con lo speeder ma non so guidarlo ed ho perso il controllo, tutto qui.

Vi ringrazio ancora del mantello Messer Halbrand e anche della vostra cortese offerta..ma prima di salire a cavallo credo convenga asciugarci un attimo tutti e tre perché... ecco, anche voi siete messo maluccio eh

*Le scappa una risatina al ricordo di quando l'hanno travolto con l'onda*

Direi di accendere un fuoco sulla riva lontano da bleah queste schifezze ed asciugarci un po' prima di ripartire

 

    Myrelyn: *L'uomo sembra gentile, ma le recenti avventure l'hanno resa cauta.

Nota preoccupata che la principessa sembra essere colpita dal fascino dello straniero.

Può essere pericoloso fidarsi troppo*

"Meglio cercare di avvisarla di essere cauta e molto attenta"

*Il mantello è caldo e dà una piacevole sensazione, lo stomaco brontola e l'idea di un bel fuoco e di un po' di cibo non è affatto male ma è certamente imprudente*

Bella idea mia signora, ma potremmo attirare sgradite attenzioni accendendo il fuoco.

*Le ricorda cercando di farle capire il sottinteso*

Sono sicura che un cavaliere non tema un po' di freddo anche se ci ha ceduto il suo mantello

*Insinua per testarne la reazione.*

 

    Mairon: *invito la principessa a salire a cavallo....io posso procedere a piedi...* salite, posso procedere a piedi. Conosco un posto sicuro dove accendere il fuoco, piccola Elfa. *almeno saremo anche riparati dalla caduta di cenere che sta invadendo tutta la Terra di Mezzo.* da dove vengo io....il clima è particolarmente freddo. Non mi farà nulla, tranquille. *accenderò io il fuoco...non mi sembrano in grado. Conduco il cavallo fino ad alcune grotte sotto il passo di Minas Morgul, quello che porta alla tana di Shelob. Qui saremo riparati, sono tane abbandonate*

 

    Imnwe: *Il pensiero di evitare la camminata con quel cavolo di vestito zuppo e gonfio è troppo allettante per rifiutarla*

Va bene accetto la vostra offerta ma dovrà poter salire anche la mia dama o non se ne fa nulla

*Infastidita dal vestito ormai solo un ingombro bagnato, lo slaccia e con un sospiro di sollievo lo fa cadere a terra. Sotto i pantaloni e la maglia sono ancora discretamente asciutti e molto più comodi per salire a cavallo.

Arrivati nelle grotte scende e si guarda intorno.

Luogo un po' spettrale ma almeno non arriva il vento lì e sono nascosti alla vista dall'esterno*

Allora, accendiamo questo fuocherello?

 

   Myrelyn: *La cavalcata dura poco, il calore del cavallo e quello del mantello sommati a quello di Inmwe hanno già praticamente asciugato i suoi vestiti.

Il luogo dove il cavaliere le conduce è riparato ma spettrale e la ragazzina elfa continua a nutrire dubbi su quell'incontro troppo strano.*

Chissà se il cavaliere è anche cacciatore?? Su quel fuoco di cui parlate sarebbe bene mettere a cuocere qualcosa di cena

*Afferma la piccola elfa con aria un pochino altezzosa*

"Se solo si allontasse potrebbe convincere la principessa a riprendere la fuga, se poi si fidasse abbastanza da lasciare il cavallo sarebbe anche meglio"

*Pensa nascondendo i pensieri dietro un sorriso che vuole sembrare svagato e noncurante*

 

   

Mairon: *Raccolgo un po' di legna e la appoggio in terra, cercando di sistemarla dove non sia bagnato...e magari, lontano dalla cenere* Sapete accendere un fuoco? *non voglio svelarmi subito...anche se ho capito chi è la ragazza. I suoi occhi parlano da soli...e noto una certa infatuazione nei miei confronti*

 

    Imnwe: Ehm ..possiamo provarci, certo.

So che basta trovare una pietra focaia e strofinare due legnetti...

*Si guarda intorno cercando legna o pietre utili ma pare non esserci nulla del genere.

In compenso però nota qualcosa che sembra luccicare sulle pareti, curiosa si avvicina a scrutare meglio. Sembra un...filo di ragno? Un filo di ragno molto più spesso e dall'aspetto robusto rispetto a quelli che ha visto finora.

Che razza di ragno potrebbe mai tessere una roba del genere? Un ragno immenso...

Lentamente si allontana dalla parete e va verso i due*

Ho visto qualcosa di strano sulla parete...sembra un filo di ragno...ma un ragno molto grosso

*Sussurra appena con un filo di voce*

 

   Myrelyn: *Siamo in questa lugubre grotta da pochi minuti, lo straniero ha appoggiato della legna a terra ma non sembra intenzionato ad accendere il fuoco.

L'atmosfera mi fa rizzare tutti i capelli sulla nuca.*

"C'è qualcosa di malsano qui"

*Continuo a sorvegliare di nascosto l'uomo, i dubbi che diventano sempre più grandi, e quando Inmwe torna con aria molto spaventata e riferisce di aver scoperto qualcosa di strano ho la conferma di non potermi fidare di costui.

La reazione dell'uomo non nostra sorpresa, anzi sembra quasi divertito.

E non ha minimizzato come farebbe un uomo davanti alle paure di una donna*

"Siamo nei guai, ne sono sicura"

Mia signora, forse è meglio allontanarsi subito da questo posto.

*Poi guarda l'uomo e sfodera l'asso nella manica per farsi riportare verso il fiume.

Stringe la mano della principessa in muto avvertimento a reggerle il gioco*

Dobbiamo proprio andarcene, la mia signora ha la fobia dei ragni. Non vorrete certo che si senta male

 

    Mairon: tranquille, qui non ci sono più ragni...queste grotte sono abbandonate da secoli *non voglio farmi scoprire subito....devo soppesare bene le parole* ogni tanto vengo qui a riposare. Non preoccupatevi...ci sono io a proteggervi. Anzi....*prendo la mano di Inmwe, con gentilezza* ti va di fare una passeggiata?

 

   

Inmwe: *Il pensiero di un ragno immenso e le parole di Myrelyn l'hanno turbata, ma la stretta della mano dell'uomo è calda e sicura.

Le viene spontaneo accettare la mano e stringerla e la proposta di una passeggiata ed uscire quindi da quella grotta le da sollievo*

Volentieri messer Halbrand, credo che sia una buona idea. Viene anche Myr...ehm Mariel ovviamente

*Si gira verso la ragazzina e le sorride per tranquillizzarla, ha capito cosa ha pensato e l'idea che le era venuta.

Ma ora improvvisamente si sente anche stanca di avere paura e di scappare come una belva senza pace, qualcosa dentro di sé le dice che dello straniero forse ci si può fidare e chissà, magari sarebbe in grado di aiutarla ad evitare quel maledetto matrimonio combinato che le hanno imposto..ma questo è presto per pensarlo, prima deve essere sicura di potersi fidare di lui*

 

    

Myrelyn: "Uffa, ha sempre la risposta pronta sto bellimbusto."

*Stizzita alza gli occhi al cielo, la principessa gli sta già praticamente saltellando a fianco tenendogli la mano*

"Bleah! Due begli occhi, un complimento e già gli mangia dal palmo della mano"

*Troppo giovane ancora, e senza aver mai provato prima le farfalle nello stomaco la piccola elfa è infastidita dalla facilità con cui la principessa ha accordato fiducia allo straniero*

Certo mia signora, una passeggiata le farà bene.

*Si accoda alla coppia tenendosi rispettosamente a qualche passo di distanza, ma aguzza le orecchie: meglio prudente prima che dispiaciuta poi le ha insegnato zio Legolas. E stavolta vuole proprio seguire i suoi insegnamenti*

 

    Mairon: *vorrei portarla fuori, ma ...meglio di no, soffocherebbe. C'è troppa cenere fuori. Quindi, decido di inoltrarmi nella grotta, con lei...facendoci luce con una fiammella che ho acceso in una torcia improvvisata* i tuoi occhi sono come pozzi di acqua limpida in cui si specchia la luna. *incrocio il suo sguardo, vicino alla sorgente della grotta. Una cascatella di acqua limpida e pura che sgorga dalle profondità della terra....un luogo meraviglioso dove mostrarmi in tutto il mio potere.* Poco fa ho detto di chiamarmi Halbrand....in realtà, il mio nome è Mairon...sono il principe di questi luoghi.

 

    

Inmwe: *Si inoltrano nella grotta che ora , rischiarata dalla luce della torcia e accanto ad Halbrand sembra quasi accogliente, incantata...arrivano di fronte ad una sorgente e alle sue parole lei sente una fiamma salirle in viso, con improvvisa ed inspiegabile timidezza abbassa lo sguardo, senza accorgersi che sta stringendo ancora di più la sua mano*

Io..ecco vi ringrazio mess...ehm principe Mairon

*Non sa se è più la notizia che lui sia un principe o la sua vicinanza a renderla così impacciata e dentro di sé si maledice*

Io devo confessarvi la verità. Mi chiamo Imnwe e sono la principessa di Gondor.

Sto scappando da giorni poiché mi hanno destinata contro il mio volere a dover sposare un Re mai visto, vecchio e decrepito.

*Gli occhi le si inumidiscono al pensiero ma stavolta è la rabbia che risale*

Voi potreste aiutarmi ad uscire da questa situazione? Vi prego...vi prometto eterna riconoscenza e ovviamente sarete ripagato dei vostri servigi

 

    Myrelyn: *La passeggiata purtroppo si è diretta verso l'interno, ascoltando i melliflui e melensi complimenti che le riserva.

La sorgente riflette la luce della torcia e rischiara tutt'attorno, abbastanza da farle notare il sollievo e la speranza sbocciare sul viso della principessa alla confessione dello straniero*

"Non lo dire, non lo dire"

*Spera in silenzio alzando gli occhi al cielo.

E subito sente Inmwe ammettere la sua identità. Vorrebbe darsi una manata sulla fronte per lo sconforto, si accontenta di dare un calcio a una pietra e sedersi imbronciata poco distante.*

Se avete finito le scene sdolcinate io avrei un po' di fame

*Borbotta sottovoce con tono capriccioso.*

 

   Mairon: beh, sono vecchio, certo....ma non decrepito..come potete ben vedere, Altezza *sento le parole della piccola Elfa..ma non ci faccio molto caso, ormai ho Inmwe in pugno* Inmwe di Gondor, Vi ho aspettata fin dalla vostra nascita...solo per chiedervi un'unica cosa. *estraggo un anello in oro, con una piccola ossidiana con taglio a diamante* volete sposarmi e vivere la vostra vita al fianco del Maia, Mairon, Re di Mordor?

 

   Inmwe: *Stavolta la sorpresa è troppo grande per nasconderla e resta un bel po' a bocca aperta, incredula.

Lui è lo sposo promessole? Non un vecchio re ma ...lui?

Mille pensieri le si accavallano in testa, non riesce a sbrogliarli però mentre senza quasi rendersene conto sente la sua voce pronunciare*

Si...io lo voglio, si

*Un groppo le sale in gola, ma stavolta è gioia, sollievo...e tanta fuga e paura e pericoli per nulla, di colpo scoppia a ridere mentre allunga la mano verso di lui per farsi infilare l'anello*

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Capitolo 8
*** Episodio 8: Tua per sempre ***


Episodio 8: Tua per sempre
 

Minas Tirith, Palazzo reale


Mairon: *Entro nel Palazzo di Minas Tirith, in perfetto passo militare. Indosso un completo nero lucido, la giacca aperta lascia intravedere la camicia bianca. Ai polsi, due gemelli che rappresentano il mio rango di Maia. Le scarpe sono in pura pelle di bisonte del Kurmish, regione di Naboo. I pantaloni, neri anch'essi, sono decorati con ricami in argento. La cintura ha un’importante fibbia in oro. Sulle spalle, gli alabardi in oro. Indosso un berretto militare con la piuma di pavone. Di fianco a me, Adar, mio valletto*

 

    Adar: *Adar fa una smorfia mentale, sebbene il suo volto non lasci trasparire altro che rispettosa professionalità. Internamente, però, si sente piuttosto umiliato dall'abito che è stato costretto a indossare... uno smoking di fattura fin troppo umana e mondana, completamente inadatto ad un guerriero come lui. Tuttavia, non può certo rischiare di far indispettire Sauron durante il giorno del suo matrimonio, così si trattiene e rimane impassibile accanto all'Oscuro Signore. *

 

  Eragon: *sono stato invitato in rappresentanza di Alagaesia. Devo ammettere che il palazzo è addobbato bene...e che hanno previsto anche l'ingresso di Saphira. Sta un po stretta....ma ci può stare. Mi alzo in piedi, aspettando l'entrata della sposa...spero sabbia un abito degno del suo rango*

 

    Alcare: *cammina lentamente nel suo abito nero lungo al ginocchio: non indossa spesso quel colore ma deve ammettere che il vestito le piace molto, le decorazioni sono splendide e non vede l'ora di vedere le facce degli ospiti quando passerà la sposa. Si dirige con un lieve sorriso verso Sauron*

 

    

Inmwe: *Entra nell'immensa sala addobbata in modo grandemente degno dell'occasione, la gonna del suo abito sembra fatta di strati di vaporose nuvole nere che sfumano in un lungo strascico portato con grazia ed eleganza dalla sua amica e dama Myrelyn, orlato di pizzo e preziosamente ricamato di minuscole gemme dorate come stelle lontane di una galassia oscura

Il corpetto si apre con un dolce scollo sulle spalle, al collo il ciondolo che Legolas le ha finalmente restituito e che ora indossa con orgoglio

Tra i capelli acconciati con un aggraziato chignon che le fa risaltare il viso dei fiori neri anch'essi, con il pistillo quasi di un rosso lucente, come la bocca di un vulcano nella notte.

Fiori neri anche sulle spalle, ad incorniciare il décolleté e nel suo bouquet, aeonius nera unica sua scelta floreale

Avanza lenta sottobraccio a suo padre di cui sente già i sommessi singhiozzi di commozione a malapena trattenuti*

 

    Re Throin: *Con il braccio avvolto attorno a quello della figlia, Re Throin non riesce a nascondere un sorriso al limite tra l'orgoglioso e il sereno, felice che sua figlia non solo sposerà un individuo rispettabile e incredibilmente potente... ma il più fedele seguace di Melkor in persona, il suo amato dio! Mai avrebbe potuto sperare in un risultato migliore, neanche tra decenni. Eppure, stava accadendo proprio di fronte ai suoi occhi, in questo momento.*

Sono fiero di te, figlia *le sussurra, mentre si avviano verso l'altare* Stai per rendere un grande onore alla nostra casa... e ai nostri discendenti. Il futuro della nostra linea di sangue è nelle tue mani.

 

    

Myrelyn: *Seguo la principessa a ben 15 passi di distanza, tanto è lungo lo strascico del suo vestito da sposa*

"Mancano solo Dracula e qualche zombie in questa specie di funerale, altro che matrimonio"

*Pensa irriverente la ragazzina con un sorrisetto.

Anche il suo vestito è tristemente nero, tetro nonostante le migliaia di perline di giaietto.

Da brava piccola peste ha osato accostare un cerchietto d'oro bianco costellato di zaffiri, le stesse pietre le ornano colli, polsi e orecchie e risaltano in maniera straordinaria il colore degli occhioni che brillano di malizia, ma anche di una strisciante sensazione di preoccupazione.*

Si avvicina a Adar, valletto e damigella sono stati sistemati al lato degli sposi.

Guarda lo strano uruk dai lineamenti elfici con curiosità, poi gli dà una gomitata leggera in un fianco*

C'è un posto un pochino meno lugubre in questo castello degli orrori? Devo organizzare una festa per la principessa, ma sai, vorrei fosse in pochino più allegra!

*Mormora a mezza bocca con aria speranzosa*

"Altrimenti prendo Inmwe e la porto a ballare alla taverna"

 

   Mairon: *saluto la principessa con un leggero inchino ed un cenno del capo a Re Throin che abdicherà in favore di noi due. Conquistare Gondor non è mai stato così semplice....sono letteralmente euforico. Gondor ed Arnor, in un colpo solo.* siete meravigliosa, Inmwe. Sembrate una Dea ammantata di nero. La tonalità, vi dona

 

    Adar: *Adar si avvicina rispettosamente alla coppia, mantenendo un atteggiamento di reverenza. Internamente, è sia disgustato che rattristato per la situazione dell'umana: da una parte, perchè il solo pensiero di avere una mortale come regina è a dir poco umiliante... d'altro campo, non riesce a immaginare un destino peggiore di essere la moglie dell'Oscuro Signore di Mordor.

Con un sospiro, offre gli anelli nuziali al Maia.*

I vostri anelli, mio signore *borbotta rispettosamente*

 

   Innwe: *Si avvicina all'altare, lasciando andare il braccio del padre dopo averlo abbracciato per affiancarsi al futuro sposo.

Gira la testa per un sorriso a Myrelyn, sa già a chi lancerà il bouquet dopo ..*

Anche voi siete splendido Mairon..quel vestito è perfetto e vi sta davvero molto bene

 

  Mairon: *la guardo negli occhi per un attimo e prendo gli anelli che mi consegna Adar. Prendo le mani di Inmwe..e mi volto verso i presenti* Che i Valar possa benedire questa unione. Secondo l’antica tradizione degli Eldar, chiediamo a voi, nostri cari e nostra gioia, di essere testimoni della nostra promessa, cui oggi diamo compimento unendo le nostre vite.

 

   

Innwe: *Ricambia lo sguardo sorridendo.

Stringe le sue mani e si volta anch'essa verso i presenti*

Che i Valar possano benedire questa unione. Secondo l'antica tradizione degli Eldar chiediamo a voi, nostri cari e nostra gioia, di essere testimoni della nostra promessa, cui oggi diamo compimento unendo le nostre vite

 

 Adar: *Adar prende un respiro profondo, pregando tutti i Valar esistenti di dargli la forza necessaria per compiere il suo prossimo atto. *

Quest'oggi siamo qui riuniti per testimoniare una grande unione sotto gli occhi dei Valar e dell'Uno * comincia con voce calma e solenne, trattenendosi dall'alzare gli occhi al cielo. Poi, si rivolge alla sposa.*

Varda Signora delle Stelle del Cielo e le Valier tutte veglino su di te ti proteggano e ti donino lunghi giorni sereni accanto al tuo amato sposo.

 

   Alcare: Manwe, Signore delle Correnti del Cielo, e i Valar tutti veglino su di te, ti proteggano e ti donino lunghi giorni sereni accanto alla tua amata sposa.

*dice ad alta voce in tono solenne guardando gli sposi: è sinceramente contenta per loro e gli augura una vita felice e duratura*

 

   

Mairon: *prendo il primo anello, in mithril con una pietra in ossidiana con taglio a diamante....e tengo la mano destra di Inmwe nella mia. Poi, la guardo negli occhi...e sorrido....non è un semplice anello, ovviamente....* Il mio cuore è legato al tuo cuore per sempre. Porta dunque questo anello e con esso prendi me come tuo sposo e compagno sino alla fine del mondo.

 

  Inmwe: *Continua a guardarlo negli occhi mentre sorridendo sente l'anello scivolarle al dito*

Con gioia lo accetto, con gioia lo porterò al dito. Allo stesso modo porterò il tuo cuore nel mio cuore, sino alla fine del mondo.

*Prende poi con la mano destra un anello d'oro massiccio, liscio e compatto e prendendo la sua mano sinistra lo infila al dito del suo sposo*

 

   Adar: *Adar è assai tentato di chiudere gli occhi per non dover guardare la scena che si sta svolgendo di fronte a lui. Nella sua lunga vita, ha testimoniato innumerevoli perizie e ingiustizie... ma niente al mondo avrebbe potuto prepararlo ad una simile tortura. In un momento del genere, vorrebbe quasi essere ancora sotto il controllo di un anello, invece può solo offrire alla "coppia felice" un sorriso apparentemente cordiale.*

Con l'autorità conferitami dall'Un... ehm... Melkor *si corregge rapidamente* vi dichiaro marito e moglie. Ora, mio signore, potete baciare la sposa.

*Ma per favore, niente lingua, prega mentalmente.*

 

  

Mairon: *prendo le mani di Inmwe nelle mie, la guardo negli occhi....intensamente. Poi mi avvicino alle sue labbra.* Ti donerò la vita eterna....così saremo insieme per sempre. *detto questo, la bacio piano, per non emozionarla troppo. Il calore del mio corpo si fonde con il suo*

 

Inmwe: *Chiude gli occhi lasciandosi andare al contatto con le sue labbra che sono calde e sembrano trasmetterle calore fin nel profondo.

Un brivido la attraversa*

Insieme per sempre, sì

*Gli sussurra sulle labbra*

 

  

Eragon: *quando Sauron bacia Inmwe, sento un brivido percorrere me e Saphira...ciò che sta facendo quel Maia va contro il normale corso della vita di un Umano. Essi hanno ricevuto il dono della morte, da Eru...toglierlo...ha sempre conseguenze gravi. Noi Cavalieri dei Draghi, ricordiamo bene i Nazgul....Ma....preso dalla folla e dai presenti, applaudo insieme a loro. E' un giorno di gioia, viviamolo*

 

  

 

Eonwe: *A quel punto, Eonwe si fa avanti e comincia a cantare*

I saw the sun begin to dim

And felt that winter wind blow cold

A man learns who is there for him

When the glitter fades and the walls won't hold

'Cause from then, rubble

What remains

Can only be what's true

If all was lost

There's more I gained

'Cause it led me back

To you

From now on

These eyes will not be blinded by the lights

From now on

What's waited 'til tomorrow starts tonight

Tonight

Let this promise in me start

Like an anthem in my heart

From now on

From now on

I drank champagne with kings and queens

The politicians praised my name

But those are someone else's dreams

The pitfalls of the man I became

For years and years

I chased their cheers

The crazy speed of always needing more

But when I stop

And see you here

I remember who all this was for

And from now on

These eyes will not be blinded by the lights

From now on

What's waited 'til tomorrow starts tonight

It starts tonight

And let this promise in me start

Like an anthem in my heart

From now on

From now on

From now on

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

(From now on!)

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

And we will come back home

And we will come back home (Yes)

Home, again!

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

From now on

These eyes will not be blinded by the lights!

From now on!

What's waited 'til tomorrow starts tonight!

It starts tonight!

Let this promise in me start

Like an anthem in my heart

From now on

From now on

From now on

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

And we will come back home

And we will come back home

Home, again!

And we will come back home

And we will come back home

Home, again

From now on

From now on

Home, again, ooh, ooh

From now on

From now on

Home, again

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