Non puoi fermare un Legame.

di InsurgentMusketeer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Into you. ***
Capitolo 2: *** Tutti dicono la stessa cosa. ***
Capitolo 3: *** Il primo. ***
Capitolo 4: *** L'Assorbimento. ***
Capitolo 5: *** Chi dimentica e chi ricorda. ***
Capitolo 6: *** Conosci la risposta. ***



Capitolo 1
*** Into you. ***


"I should be over all the butterflies, 

But I'm into you, 

And baby even on our worst nights

I'm into you."





 

"E se facessimo un giro al centro commerciale? Magari lì troviamo qualcosa. Non so come tu faccia ad adorare questi mercatini vintage, a me hanno sempre deluso da morire. Ehi, mi stai ascoltando?"

La voce di Bra distolse Elly dai propri pensieri, sollevò di scatto la testa dal milkshake che stava bevendo e la treccia bionda ondeggiò lungo la sua spalla. 

"Eh?" disse ridestandosi, con i grandi occhi azzurri spalancati. 

Bra fece un sorriso malizioso e si avvicinò a lei, spostando di lato il piatto di pancakes vuoto per metà: 

"O-oh, qui la faccenda si fa seria.." mormorò. 

"Q-quale faccenda?" chiese Elly facendo la vaga e grattandosi la nuca. Bra le diede una spintarella e le strizzò un occhio: 

"Andiamo", cantilenò, "lo sai. Sono settimane che hai quella faccia da pesce lesso."

"Non so proprio di che parli", ridacchiò Elly succhiando il milkshake dalla cannuccia. 

Bra incrociò le braccia al petto: 

"Si tratta di Junior, non è vero?" disse decisa, "puoi nasconderlo a tutti, tranne che a me."

Per poco Elly non soffocò, il milkshake le andò di traverso e tossì, battendosi un pugno sul petto. I suoi occhi si arrossarono e lacrimarono. 

"Tanto ormai lo sanno tutti che sei cotta di lui", rilanciò Bra chiudendo gli occhi con un sorriso sfidante, "si vede dall'Obelisco di Karin."

"Vuoi abbassare la voce, per favore?" sibilò Elly arrossendo violentemente. 

"Chi vuoi che ci senta? Siamo in una gelateria a un chilometro dalla Capsule."

"Sì, e indovina dov'è Junior?"

"Non vorrai farmi credere che ci sente fino a qui."

"Quando avevo quattro mesi mi sentiva piangere dal Palazzo del Supremo. È sufficiente come prova?"

Bra roteò gli occhi e scosse la testa: 

"Non riesco a capire perché la fai tanto lunga", disse scivolando lungo il divanetto ad angolo, "insomma, perché non glielo dici?"

Il cuore di Elly fece un salto nel vuoto: 

"Sei scema?" chiese all'amica, "lui non prova mica le stesse cose, per me. Lo metterei solo in difficoltà. Lo conosci."

Bra piegò la testa da un lato: 

"Perché dici questo?"

Elly sospirò mescolando il milkshake con la cannuccia: 

"Lo vedo da come mi guarda", mormorò, "e poi lui è troppo.. Troppo poco come me."

"Secondo me ti fai troppi problemi", azzardò la figlia di Vegeta ridimensionando le paure di Elly, "e se invece lui provasse qualcosa di più per te?"

Elly scosse la testa con aria sconsolata: 

"Vorrei tanto crederti", disse a bassa voce, "ma vedo quanto si distacca da me. E la cosa peggiore è che più fa così, più mi attrae."

Bra la lasciò parlare senza intervenire e la bionda proseguì, guardando fuori dalla vetrata della gelateria: 

"Il punto è che non mi sono innamorata di lui adesso", disse sovrappensiero, "credo.. Credo di esserlo sempre stata. Fin da quando ero una bambina. Non ho mai provato niente del genere per nessun altro, a parte lui."

Bra prese molto seriamente quel momento di confidenza e rispose: 

"Cosa ti piace di lui?"

Elly fece un sorriso aperto e spontaneo:

"Tutto", rispose d'istinto, "lui è così..affascinante. E intelligente. Adoro parlare con lui. Adoro la sua voce, il modo in cui mi ascolta, le parole che usa, il modo in cui si muove, e.."

Prese fiato, s'inumidì le labbra, sentì lo stomaco contorcersi, poi scosse velocemente la testa e sventolò la mano: 

"Lascia stare", disse ridacchiando, "sono solo.. Pensieri stupidi."

"Oh, andiamo!" protestò la figlia di Vegeta, "noi siamo amiche!"

Elly arrossì immediatamente: 

"Lo so, ma.. Faccio già molta fatica quando siamo insieme", disse timidamente, "ho solo paura di farmi del male, sai. Se raccontassi certe cose.. Le renderei vere. E non saprei mai se potrebbero realizzarsi o meno."

Bra ci pensò su un attimo: 

"Non lo so", disse sovrappensiero, "a me lui sembra..strano, con te. Credo di vederci qualcosa di più dell'affetto."

"Come fai a dirlo?"

Bra fece spallucce: 

"Non lo so. È una sensazione."

Elly annuì tristemente: qualcosa era cambiato, in lei, da quando Junior era tornato sulla Terra dopo essere quasi morto per mano di Devil*. Poco prima che Junior esalasse il suo ultimo respiro, Dende aveva rinchiuso i suoi ultimi soffi vitali nella Mafu-Ba, riuscendo a salvargli la vita. Dal momento dell'apparente morte di Junior, qualcosa nella vita di Elly era già profondamente cambiata, come se qualcuno avesse acceso un interruttore. 

Proprio mentre lui moriva dopo essersi sacrificato per salvarla, Elly capiva di essere innamorata di lui. Il dolore del distacco fu enorme, tanto che Elly rinnegò a lungo i propri sentimenti credendo di aver preso un abbaglio, nel frastuono del dolore per la sua perdita. Ma da quando Junior era tornato sulla Terra, quel battito in più nel cuore non l'aveva ancora abbandonata, come neppure quella torbida eccitazione di quando lo intravedeva riemergere dall'acqua fredda del fiume con la coda dell'occhio, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quei muscoli obliqui e definiti sull'addome, e facendosi violenza per guardare altrove. 

Aveva sedici anni e capiva per la prima volta cosa fosse l'amore. 

"Senti, Junior è molto legato a te", disse Bra in tono incoraggiante, "insomma, ti ha insegnato tutto. Ti conosce da quando sei nata, forse meglio di chiunque altro al mondo. E, sai, non credo tu lo abbia notato, ma.. Da fuori sembra che tu e lui, a volte, siate quasi la stessa persona."

Elly aggrottò la fronte: 

"Che vuoi dire?"

"Non so spiegartelo. È come se vi muoveste nello stesso modo e pensaste le stesse cose. Quando siete insieme, sembra di vedere una persona sola."

Elly batté due volte le palpebre: 

"Pensi davvero che.. Dovrei parlargli?"

Bra annuì vigorosamente: 

"Cosa può andare storto?"

"E se rovinassi tutto?"

"Junior prova qualcosa per te, ne sono certa. E comunque vada, i suoi sentimenti per te non cambieranno e saranno ugualmente profondi. Per me, vale la pena tentare."

Elly rigirò la cannuccia nel milkshake per un po', poi la lasciò lì dov'era stringendosi nelle spalle: 

"Ci proverò", disse sperando che Bra non vedesse quanto poco era convinta. 




 

***


Rincasarono che ormai era quasi sera, Bra aveva svaligiato il centro commerciale e le ragazze erano piene di pacchetti tra le mani. 

"Permesso, scusate, c'è la mia roba qui!" disse felice la figlia di Vegeta. 

"Ehi, quanta roba avete comprato?" osservò Goku sollevando un sopracciglio. 

"Ahm.. Un po', sì", rispose Elly soffiando su un ciuffo sfuggitole dalla treccia. Uscì di casa a recuperare gli altri pacchetti e la voce di Junior si udì all'improvviso: 

"Giornata impegnativa", osservò il namecciano con un mezzo sorriso, a braccia conserte, con una spalla poggiata contro la porta d'ingresso. 

Elly avvampò e abbassò lo sguardo: 

"S-sì", mormorò, "credo di sì."

Si strofinò le mani sui jeans e poi prese a tormentarsi le dita, facendo sorrisi accennati: 

"Come, ehm.. Come stai?" pigolò sperando di non sembrare ridicola. 

"Sto bene", rispose Junior percependo della tensione in lei. 

Si passò una mano dietro il collo e il suo cuore accelerò: Aedon aveva previsto esattamente tutto ciò che stava accadendo, ma non gli aveva mai detto quanto sarebbe stato difficile da gestire. 

Da quando era riuscito a tornare sulla Terra dopo la sconfitta di Devil e per quanto tentasse di negarlo a se stesso, Junior guardava Elly con occhi diversi. In quelle grandi iridi azzurre non riusciva più, pur sforzandosi, a vedere la bambina fragile e indifesa che aveva protetto per tutta la vita. Era maturata, il suo tono di voce si era fatto più profondo e i suoi movimenti erano sempre più taglienti e femminili. Il suo corpo cambiava di giorno in giorno, come tutti i Saiyan era cresciuta di colpo: era più alta, definita, la curva della sua schiena e la sua vita stretta lo tormentavano ogni notte, senza che riuscisse mai ad opporsi a quella sensazione trascinante che neppure si avvicinava all'affetto né al senso di protezione. 

Sapeva che sarebbe successo: ci aveva messo diversi anni a rendersene conto, a realizzarlo, ma molti meno ad accettarlo, così come sapeva che quella sterzata avrebbe investito anche Elly. Percepiva fibrillazione in lei ogni volta che lui le si avvicinava, sentiva le sue emozioni ingarbugliarsi e i suoi gesti farsi più goffi e maldestri: era il Legame. E Junior si era presto rassegnato all'idea di non poterlo contrastare, sebbene avesse scoperto che non gli costava poi troppa fatica: i suoi sentimenti erano cambiati, lo sapeva, conosceva abbastanza a fondo se stesso da sapere che non sarebbe potuto scappare da tutto quello.. E che non avrebbe comunque voluto farlo. 

Imparerete a gestire il Legame poco alla volta, gli aveva spiegato Aedon quando Elly aveva poco più di un anno e mentre dormiva beata sulla spalla di Junior, per quanto la natura di questa unione possa apparire innata, c'è molto lavoro da fare per equilibrare un Legame. Un lavoro che richiede l'impegno costante di entrambe le persone coinvolte. 

Junior aveva regolato il tono della voce per non svegliare la piccola, che teneva sulla spalla con un braccio:

Ma allora, aveva chiesto perplesso a Aedon, che senso ha il Legame? Credevo fosse qualcosa di completamente automatico. 

Aedon aveva scosso la testa con aria seria: 

Il Legame vi connetterà in maniera simbiotica, aveva risposto, e ciò vuol dire che tutto quello che accadrà a te, avrà ripercussioni su di lei e tutto quello che accadrà a lei le avrà su di te. Tu proverai il suo dolore e lei il tuo, lei vedrà nei tuoi pensieri e tu nei suoi. Ciascuno di voi due saprà sempre dove si trova l'altro, senza che questo debba segnalare la propria presenza in nessun angolo dell'Universo. Oh, che splendida rosa avvolta da spine acuminate è il Legame: faticherete a capire dove finisce uno di voi due e dove, invece, inizia l'altro; molti tra coloro che nella storia dell'Universo hanno avuto un Legame, hanno finito col perdere sé stessi. Le vostre vite saranno indissolubilmente influenzate a vicenda per sempre, e forse anche oltre, ma non in tutti i Legami si verifica anche un'unione sentimentale. 

Junior aveva guardato Elly pensieroso, spaventato, con la coda dell'occhio: 

U-un'unione.. Sentimentale? 

Potrebbe, aveva risposto Aedon, non è detto che accada, figliolo, è molto raro che un Legame prenda questo genere di deviazione. Ma sii preparato all'eventualità. Se l'amore si palesa in un Legame, coinvolge entrambi. Perciò se accadrà, sarà simultaneo: lei si innamorerà di te e tu di lei. Nessuno di voi due rimarrà mai non corrisposto. 

Accidenti, aveva commentato Goku grattandosi una guancia, è davvero complicato, questo Legame. Ma non sarai un po' troppo grande per lei, Junior?

Il namecciano aveva roteato gli occhi, arrossendo:

Guarda che io ho soltanto dieci anni. La mia crescita anagrafica è molto più lenta della vostra, è il mio sviluppo corporeo a essere più veloce del normale. 

Aedon aveva ridacchiato divertito: 

È proprio così, aveva commentato dando una leggera e affettuosa pacca sul sederino di Elly, la natura demoniaca di Junior ha accelerato il suo sviluppo fisico, mentre quella namecciana ha regolato quella mentale. 

Goku piegò la testa di lato, poggiò le mani sulle ginocchia e sorrise toccando il nasino di Elly con un dito: 

È davvero una bella bambina, disse a bassa voce, e, urca, se è potente! 

Lasciala in pace, Kakaroth, replicò Vegeta a braccia conserte, non vedi che sta dormendo? 

Junior socchiuse gli occhi e sfiorò la guancia della piccola con il naso, poggiando la fronte contro i suoi capelli dorati:

Non sentirebbe nemmeno le bombe, aveva risposto, ha il sonno molto pesante e sta facendo sogni.. Strani. 

Nello stesso momento, la bimba mosse istintivamente il piedino scagliando un calcio contro il petto di Junior. Il Principe dei Demoni sgranò gli occhi, il colpo della bambina si rivelò inaspettatamente forte. Passò la piccola a Vegeta e prese a tossire massaggiandosi il petto. 

Ma che diavolo le è preso? commentò Vegeta poggiando delicatamente la bambina contro la sua spalla e guardandola con la coda dell'occhio. 

Ve l'ho detto, rispose Junior, fa sogni strani.  

La piccola fece un sussulto e gorgogliò sfregando il faccino contro la battle suit di Vegeta. 

Mi sta sbavando tutta l'uniforme, disse il Principe dei Saiyan, tieni, prendila tu. 

La bambina strinse gli occhi, infastidita, sfregandosi il nasino mentre passava da Vegeta a Goku. Il Son la portò a pancia in su cullandola nell'incavo del braccio e grattandole il pancino, ma la piccola era di nuovo inquieta, sembrava stare scomoda, a disagio. 

Urcaaaa, disse a bassa voce, avete sentito? Questa è la sua aura! 

Aedon sospirò: 

Povero mio piccolo fiore, disse intristito, che impietosa sorte, le è toccata. Spero che abbia una vita lunga e in salute, ma.. La mia discendenza non ha questo tipo di fortuna, ahimè. 

Non dirlo neanche per scherzo, ribatté Vegeta, tu sei in perfetta salute e lo sarà anche lei. 

Aedon lo guardò con affetto, rivedendo il piccolo principino coraggioso a cui aveva fatto da mentore alla corte di Re Vegeta: 

Ren e Deira sono molto deboli, scandì, a distanza di un anno, Deira è ancora molto provata dal parto e Ren convive con la febbre, ormai, da dopo l'esperimento. Ho paura che non ce la faranno a superare il prossimo anno, e io sono già troppo compromesso per prendermi cura di Elyanor al posto loro. 

Un brivido corse lungo la schiena di Goku, Junior e Vegeta: era una prospettiva terribile. La stirpe di Aedon era incredibilmente potente, il loro era uno stadio da Super Saiyan perenne e quella che per Goku e Vegeta era una trasformazione, per loro non era che il livello combattivo di base; era per quel motivo che Elly era tanto potente, sebbene avesse appena un anno di vita. Una bambina nata con la coda bionda e i capelli d'oro, gli occhi azzurri come l'acqua: un errore fatale, una mutazione genetica, che aveva dato vita e al contempo condannato a morte l'intera famiglia di Aedon il Saggio, uomo dalla brillante intelligenza e Saiyan sui generis, amante della scienza e degli studi, che aveva supportato il Re Vegeta finché non era stato inviato sulla Terra a conquistarla insieme a uno sparuto gruppo di guerrieri Saiyan e alla sua famiglia. Era riuscito a scoprire come diventare un Super Saiyan e aveva messo la propria scienza al servizio del trono, ma qualcosa era andato storto: in cambio di un'eterna trasformazione, la sua famiglia era diventata cagionevole e compromessa come un calice di cristallo. Immensamente potenti, ma terribilmente fragili: perfino un raffreddore poteva esser loro fatale. E lo era stato, eccome.

Improvvisamente, la piccola si riprese di prepotenza la scena. Strinse forte il dito di Goku e aprì leggermente gli occhi, lucidi e annacquati: l'attimo dopo emise un respiro affannoso e prese a piangere e a disperarsi. Accidenti, che polmoni d'acciaio, si lamentò Vegeta scuotendo la testa. 

Oh, no, piccola, andiamo, su, calmati! cercò di tranquillizzarla Goku facendola saltare in braccio e dondolandola da sotto le ascelle. Aedon fece un mezzo sorriso vedendo che la bambina non accennava a calmarsi: aveva smesso di urlare, ma i lacrimoni le rigavano il faccino paffuto. 

Forse c'è un modo per spiegarvi il Legame, disse Aedon porgendo le mani a Goku per farsi passare la bambina. La piccola continuava ad agitarsi, sebbene fosse in braccio a suo nonno, la sua aura aumentava di minuto in minuto, il suolo tremava e la sua espressione, da triste, cominciava a sembrare estremamente contrariata. 

Aedon fece presto a rimetterla tra le braccia di Junior sussurrando: 

Ssh. Va tutto bene, mio piccolo fiore. Il tuo desiderio è esaudito. 

Le diede un bacio sulla testa mentre la bambina spalancava gli occhi verso Junior: il Principe dei Demoni rimase come incatenato da quello sguardo, batté due volte le palpebre e la bambina, finalmente, si calmò. 

Affondò il faccino nel petto di Junior e annusò intensamente, riconoscendo un odore familiare, chiuse di nuovo lentamente gli occhi, stringendo nel piccolo pugno la stoffa viola della battle suit di Junior e si addormentò di nuovo. Il terreno sotto di loro smise di tremare, gli uccelli ripresero a cantare lì intorno e Goku rimase a bocca aperta: 

Non ci posso credere, disse, si è calmata! 

Junior guardò Aedon senza capire, e il Saggio sorrise e rispose: 

Questo è il Legame. 

Junior si destò da quel flashback di piacevoli ricordi e tornò a guardare Elly, notando nuovamente il contrasto tra chi era anni prima e chi fosse in quel momento. 

"E tu stai bene?" le chiese. 

Elly annuì energicamente, dietro Junior Bra fece capolino e la bionda lesse il suo labiale:

Diglielo! 

"Ah, sì, certo!", rispose Elly stringendosi nelle spalle, "io, ahm.. Junior, io vorrei.."

Junior sollevò un sopracciglio: 

"Cosa?"

Elly deglutì e guardò altrove:

"V-vorrei.. Parlarti, un momento."

Junior guardò a destra e a sinistra divertito, e fece una risata: 

"E hai bisogno della premessa, per parlarmi?"

Si avvicinò lentamente a lei, la ragazza sentì il cuore esploderle. 

"Ho un vincolo, verso di te", le disse all'orecchio, "tu sei l'unica persona al mondo che possa fare di me qualunque cosa, a cui concederei di tutto, perfino farmi del male. Anche se adesso non riesci a capirlo, non avere paura: non c'è niente che tu non possa dirmi."

Elly sorrise, i suoi occhi divennero lucidi. Allungò la mano verso quella di Junior e istintivamente la sfiorò. Il namecciano sentì un sussulto caldo dentro al petto e sorrise, tenendo a stento a bada quell'indole demoniaca che rendeva quei momenti tanto preziosi, quanto difficili. 

Si staccò da lei senza allontanare troppo la propria mano dalla sua:

"Allora?" chiese, "cosa volevi dirmi?"

Elly abbassò lo sguardo nervosamente e si mordicchiò il labbro inferiore, il suo cuore batteva all'impazzata. 

Non ci riesco, pensò, non.. Non mi viene fuori. 

"Oh", disse infine strofinandosi la mano contro la guancia, "n-niente, io.. Pensavo solo che domani potresti fa-farmi vedere la Stanza dello Spirito e del Tempo. Io non.. Non so ancora come funziona, perciò.."

Junior non riuscì a trattenere un sorriso: non riusciva a dirglielo. Ma andava bene così. Ci sarebbe stato il giusto tempo. 

Lasciò la sua mano e sciolse i muscoli del collo, incrociando le braccia al petto. La ragazza guardò i suoi pettorali alzarsi e abbassarsi al ritmo del suo respiro e avvertì una scossa al basso ventre mentre lui replicava: 

"D'accordo, può andare. Ma niente allenamento, lì dentro. Una giornata corrisponde a un anno, nella Stanza dello Spirito e del Tempo. Non è il caso di utilizzarla senza un valido motivo."

"S-sissignore", acconsentì Elly sollevata dall'aver scampato il momento critico, "certo che no."

Junior annuì: 

"Torni al Palazzo, stasera?"

"Oh, sì", rispose Elly, "ho dormito abbastanza qui da Bra. Ci.. Rifaremo la prossima settimana, e poi.. Ho bisogno di allenarmi un po'."

"D'accordo, allora saluta tutti, torniamo a casa."






*"La saga di Devil", Dragon Ball - NA, nell'account di kamy

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Capitolo 2
*** Tutti dicono la stessa cosa. ***


Tornarono al Palazzo del Supremo che era quasi mezzanotte. L'idea di un luogo così silenzioso che fosse soltanto per loro elettrizzava Elly, ma allo stesso tempo la spaventava. La ragazza sciolse la treccia e si diresse nell'enorme bagno della sua camera da letto, sospirando e guardandosi allo specchio. Si sciacquò il viso, lo asciugò e si mise a letto, ma il cuore le batteva come un forsennato senza lasciarla dormire. 

Continuò a fissare il soffitto per due ore, finché non aggrottò la fronte sbuffando: 

Va bene, basta così. Tanto vale che ci riprovi.

Scostò le coperte in malo modo e saltò giù dal letto, decisa ad affrontare Junior una volta per tutte. 

Lo trovò al centro del terrazzo, seduto a mezz'aria, con gli occhi chiusi e le braccia conserte; non indossava il mantello né la battle suit, ma una semplice tuta grigia e una maglietta nera a maniche corte, che gli aderiva sui bicipiti e sul petto. La ragazza prese coraggio, fece un passo in avanti e Junior immediatamente la intercettò. 

"Non dormi?" le chiese senza voltarsi né aprire gli occhi. La giovane scosse la testa: 

"Non ci riesco."

Junior tornò in piedi interrompendo la meditazione, si voltò verso di lei: 

"Qualcosa non va?" le chiese. 

"Non lo so", ammise la Saiyan, "ma vorrei tanto saperlo. Mi dispiace di aver interrotto la tua meditazione."

"Non importa, basta che tu stia bene."

Elly gli sorrise, stringendosi tra le braccia accarezzata dalla brezza tiepida della notte. 

"Forse non ti ho mai detto quanto io fossi cambiata, mentre non c'eri", cominciò timidamente Elly, "dopo Devil, intendo. A volte ho pensato che fosse stato il raggiungimento del secondo livello del Super Saiyan ad avermi stravolta così tanto, ma.. Finivo sempre col non esserne del tutto sicura."

Junior l'ascoltò con attenzione, la ragazza continuò: 

"Mi sentivo così sola che a un certo punto ho pensato che i miei.. I miei sentimenti fossero.."

S'interruppe, si morse il labbro inferiore e fece svolazzare una mano con fare irritato: 

"Non so neanche perché ti sto dicendo queste cose", borbottò. 

Junior fece un mezzo sorriso e le porse una mano:

"Anch'io sono cambiato molto, dopo Devil", le disse mentre la ragazza poggiava la propria mano sulla sua e lui la tirava lentamente verso di sé, "ma a differenza tua, me ne sono accorto poco prima di tornare da te, mentre ero qui, confinato, nell'attesa di essere abbastanza in forze da poter tornare sulla Terra."

I loro sguardi si incrociarono per lunghi istanti, Junior passò le dita attraverso i capelli dorati di Elly e gli occhi blu di lei fissavano costantemente quelli di ossidiana buia di lui. Junior si avvicinò pericolosamente al viso della Saiyan, ma lei sembrò sentirsi, finalmente, del tutto a proprio agio, anzi: qualcosa di strano cominciò a muoverlesi nello stomaco, mentre le sue dita si poggiavano timidamente sul petto di Junior. 

"Voglio che tu sia tranquilla", disse a bassa voce stringendola al petto, "non sei costretta a dirmi tutto."

Elly chiuse gli occhi inspirando a lungo l'odore rassicurante del suo corpo, fu qualcosa che, inspiegabilmente, la riportò a un'infanzia di cui ricordava poco. 

"Eppure sento che vorrei farlo", rispose stringendosi più forte a lui. 

Junior cominciò lentamente a cedere, serrò gli occhi, sentì il bisogno di lasciarla andare e quello ancora più forte, contemporaneamente, di stringerla di più. 

"Quando vorrai farlo, ti ascolterò. Siamo amici, dopotutto. No?"

Elly strinse nel pugno lo scollo coreano della maglietta di Junior e una bolla di gelosia le si aggrappò allo stomaco: 

"Io non voglio che tu sia mio amico."

Junior sorrise affondando il viso tra i suoi capelli sfiorandole il collo con il naso e le labbra: quanto era terribilmente pericoloso quello che stava succedendo? Eppure non riusciva a fermarsi e forse non l'avrebbe fatto neppure volendolo. 

"No?" rispose divertito, "e cosa vorresti che fossi, allora?"

Elly allentò la presa sulla maglietta e prese a giocare con i due bottoni bianchi, arrossendo violentemente: 

"L-lascia perdere", mugolò, "non so.. Non so quello che dico."

Junior rise sommessamente, quel suono così profondo fece rabbrividire Elly che, mossa da un insolito moto di coraggio, si staccò dall'abbraccio di Junior e si fermò a pochi centimetri dalle sue labbra. Inspirò a fondo studiando i lineamenti maturi e squadrati di Junior, pensò e ripensò a Bra che nella sua testa continuava a ripeterle Vai! e infine, sottovoce, lo disse, tormentandosi le dita intorno alla maglietta di Junior:

"T-ti va di.. Dormire insieme, stanotte?"

Junior aggrottò la fronte per un istante, preso in contropiede: non se l'aspettava minimamente. Decise perciò, a fronte dell'indole demoniaca che lo possedeva, di rispondere con una sincerità che sapeva lo avrebbe definitivamente esposto. Ma del resto, era sicuro di doverlo a Elly. 

"Sì, mi va", ammise sollevandole il mento con l'indice e il pollice, "ma non è il caso di farlo."

Elly deglutì, riconobbe il battito del suo cuore identificandolo con una strana ossessione, torbida e densa: 

"P-perché no?" chiese con la voce tremante.

Junior si prese del tempo per rispondere, mentre le ravviava i capelli dietro l'orecchio: 

"È complicato", disse infine, "ma ti prometto che presto avrai tutte le risposte alle tue domande."

Ma la giovane Saiyan non si arrese. Mortalmente attratta dall'atteggiamento sfuggente di Junior e dalla sua voce così ferma e decisa, si sporse lentamente verso le sue labbra chiudendo gli occhi. 

Non rendermi la vita difficile, piccola, le disse Junior col pensiero. Il namecciano si voltò leggermente e il bacio di Elly finì sulla sua guancia. Junior le sorrise mentre lei sospirava contrariata:

"Non tenermi il broncio", le disse passandole il pollice sulle labbra, "avrai le tue rispose. Te lo prometto."

Strinse forte la sua schiena per l'ultima volta, poi la lasciò andare indicandole la sua stanza con un cenno della testa: 

"Forza, va' a dormire, adesso", le disse, "domani non ti farò sconti in allenamento."

Elly sorrise, si portò l'indice e il medio sulla tempia a mo' di saluto e gli strizzò l'occhio: 

"Non pensare di sfuggirmi", gli disse voltandogli maliziosamente le spalle. 

Non potrei mai, pensò Junior con un sorriso guardandola allontanarsi. 



 

***



 

La trasformazione di Elly in Super Saiyan di secondo livello corrispondeva al livello di energia del terzo stadio di Super Saiyan di Goku. Il potenziale combattivo di Elly era altissimo, spesse saette blu sfrecciavano intorno al suo corpo, la sua aura era incalcolabile, ma la sua tecnica ancora debole. 

Elly era velocissima, ma scoordinata; com'era accaduto per Gohan con la rabbia, la maggiore spinta per lei era la confusione, lo stato di stordimento e smarrimento che l'avevano portata a trasformarsi contro Devil, ma aveva ancora difficoltà con la tecnica. I suoi combattimenti erano spesso squilibrati: era troppo potente o troppo veloce. L'obiettivo di Junior era quello di permetterle di guadagnare un ottimo equilibrio tra potenza, tecnica e velocità. 

Goku, Vegeta, Salva, Crilin e Tenshinhan stavano assistendo all'allenamento facendo saettare gli occhi da destra a sinistra, nel tentativo di seguire Elly e Junior che continuavano a creare boati tutt'intorno, colpendosi a vicenda senza risparmiarsi. 

"Elly è incredibilmente veloce", osservò Salva, "ma le servirà a poco, se non concentrerà la tecnica nei singoli colpi."

Goku annuì senza distogliere gli occhi dal combattimento che si era spostato a terra: 

"Ottima osservazione, Salva", rispose al giovane allievo di Tenshinhan, "se rimane concentrata nel combattimento, Elly guadagna in velocità perdendo nella tecnica. Esegue i movimenti in maniera sbavata e poco pulita, rischiando di non riuscire a portarli a termine adeguatamente."

"Ma se si arrabbierà", proseguì Vegeta, "la sua potenza offuscherà la sua velocità e rischierà di colpire a vuoto, perché rallentata dalla forza eccessiva. Deve affinare la tecnica, ripulirla e calibrare la forza. Junior è un insopportabile fissato con la tecnica, è senza dubbio un insegnante molto valido, per questo."

Di fronte a loro, Elly e Junior si scagliarono un colpo a vicenda e, a vicenda, parandolo. Si ritrovarono a un centimetro dal viso l'uno dell'altra, Elly sentì il respiro affannoso di Junior all'orecchio e il suo cuore accelerò. Junior ne approfittò, falciandole una gamba. La ragazza sgranò gli occhi sentendo il terreno venirle meno sotto i piedi, trattenne il fiato, Junior l'afferrò per la spalla della battle suit uguale alla sua e la scaraventò con la schiena per terra. 

"Non distrarti", le ordinò perentorio sfiorandole le labbra con le proprie. Elly scosse la testa, intontita, e reagì. I suoi occhi taglienti brillarono, Junior rimase incatenato a quel blu profondo per un istante indispensabile per Elly, che gli afferrò il bavero della battle suit e gli premette un piede sullo stomaco, scaraventandolo dietro di sé. Junior atterrò pesantemente con la schiena, strinse gli occhi mentre Elly fulminea scattava sedendosi a cavalcioni su di lui con un sorriso malizioso e passandogli un dito sul petto e facendolo rabbrividire:

"Neanche tu."

Junior increspò il naso, si alzò di scatto, Elly percepì uno strano cambiamento in lui, ma riprese a combattere.

Così non va, pensò Junior nervoso, mi pesa molto, ma dovrò fare un passo indietro. Mi sono esposto troppo. Se continuiamo così, lei si allenerà male e perderà la concentrazione. E io non posso ancora permettermi di vacillare troppo. 

Junior ci mise più forza ed Elly fece improvvisamente fatica a reggerlo.

"Ehi", si lamentò la ragazza parando a stento un pugno del namecciano, "vuoi calmarti? Che ti prende?"

"Pensi che questo sia un divertimento?" La rimproverò Junior improvvisamente, allontanandosi e scagliandole contro una bomba energetica. Elly si infastidì, la colpì col dorso della mano facendola esplodere altrove. 

Junior le si avvicinò con la supervelocità, era visibilmente nervoso: 

"Concentrati", la rimproverò, "non stai dando il massimo."

Elly sospirò con un sorriso e cercò di intrecciare le proprie dita nelle sue: 

"Sei tu che mi distrai", disse guardandolo dolcemente. 

Junior tirò via la mano: 

"Male", commentò con durezza, "evidentemente non posso più allenarti, allora."

Elly esaurì la trasformazione in Super Saiyan, Goku e Vegeta si scambiarono un'occhiata preoccupata.

Qui si mette male, pensò Vegeta seguendo Elly con lo sguardo. La ragazza aggrottò la fronte, visibilmente contrariata: 

"Si può sapere che ti succede?" esclamò ferita, "ieri eri.."

Junior le si avvicinò a un palmo di mano puntandole un dito contro: 

"Ieri non era un allenamento, oggi sì. Pretendo concentrazione. Sei ancora molto indietro nella tecnica, combatti come un burattino, i tuoi movimenti sono sbavati e imprecisi. Devi darti da fare."

Elly trattenne le lacrime, si sentì sprofondare davanti a quei rimproveri immeritati. Lui le voltò le spalle, ma Elly non si arrese. Gli afferrò il braccio e lo attirò verso di sé, guardandolo fisso negli occhi: 

"Allora ieri cos'è stato?" ruggì sottovoce. Junior si sentì trafitto dal suo sguardo tagliente e da quella domanda pericolosa, deglutì, irrigidì la mascella e la guardò con aria seria: 

"Niente", mentì con freddezza, sentendosi colpito dalla sua stessa bugia. 

Elly si sentì come se avesse appena preso uno schiaffo in pieno viso. Mollò la presa sul suo braccio e la sua espressione cambiò, divenne furiosa e la sua aura aumentò vertiginosamente mentre Junior le voltava le spalle e se ne andava. 

"Beh, sai cosa, Junior? Anche per me!" gli urlò dietro, "non è stato assolutamente niente!"

Junior avvertì una fitta nel petto a quelle parole, si fermò, la guardò e rispose: 

"Perfetto. Così almeno la prossima volta ti allenerai sul serio."

Una lacrima fuggiasca tradì Elly e scivolò lungo la sua guancia, i suoi occhi bruciarono e gli voltò di scatto le spalle. Junior sospirò, scosse la testa e sparì da lì in pochi secondi. 

Elly si asciugò la lacrima, Goku sospirò e disse a Vegeta:

"Ho paura che da oggi in poi la situazione si farà più difficile."

Vegeta annuì: 

"Smorza un po', poi ci penso io."

Goku annuì, tenendo fede al tacito accordo preso con Aedon quasi sedici anni prima, e corse incontro a Elly dipingendosi un gran sorriso sulla faccia: 

"Ehi, è andata alla grande!" le disse dandole una pacca sulla schiena. 

"Ah, davvero?" chiese Elly ironica alzando un sopracciglio, "a me non è sembrato questo gran successo."

"Oh, ignora Junior. È un po', ehm..nervoso, ultimamente. Dammi retta, da Saiyan a Saiyan: la tua forza è spaventosa. Devi soltanto imparare ad incanalarla, ma ehi, chi è che non deve farlo?!"

L'afferrò per le spalle mentre Elly rialzava lentamente lo sguardo su di lui: 

"L'importante è il cuore, mi hai capito, Elly?" le disse con un sorriso dolce, "tu mettici il cuore. La tecnica è un lavoro costante, una costruzione continua. Chiunque di noi deve affinarla. Tra noi sei la più potente, adesso, e hai soltanto quindici anni!"

"Sedici."

"Sedici, d'accordo, ma il punto è: respira e studia. Riuscirai a cavartela."

Finalmente Elly fece un mezzo sorriso: 

"Grazie, Goku."

L'eroe della Terra annuì e le diede un pizzicotto sulla guancia: 

"E non preoccuparti per Junior", aggiunse strizzandole un occhio, "avrai molto presto le tue risposte, te lo prometto."

Perché dicono tutti la stessa cosa? Pensò la ragazza annuendo con poca convinzione e andando a sciacquarsi il viso. 

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Capitolo 3
*** Il primo. ***


Vegeta raggiunse Elly mentre la ragazza indossava una larga felpa bianca e un paio di leggings neri, si scompigliava i capelli legandoli in una coda disordinata e afferrava un bicchiere di succo d'arancia e un sandwich. Il Principe dei Saiyan la fissò con le braccia incrociate e la ragazza alzò un sopracciglio: 

"Che vuoi? Ho qualcosa tra i denti?" chiese stizzita. 

"A dire il vero, volevo solo sapere se avessi smesso di frignare."

"Non hai nessuno a cui rompere, oggi pomeriggio? Nessuno da torturare o mortificare con i tuoi commenti da zotico privi di tatto ed empatia?"

"Farei molto volentieri a meno di starti dietro, ma purtroppo per me dobbiamo parlare di Junior."

"Allora perdi il tuo tempo, perché non sprecherò un solo istante della mia preziosa giornata per parlare di quello stronzo lunatico."

"Invece lo farai, perché sarà anche uno stronzo, ma non è per niente lunatico e sa perfettamente quello che fa."

"Se sei venuto a fargli da avvocato difensore, puoi girare al largo anche tu. Si è comportato da vero bastardo."

"Ah, davvero?" chiese Vegeta sciogliendo le braccia dal petto e portando le mani ai fianchi, "e come mai? Mi sono perso qualcosa?"

Elly si sentì presa in contropiede, arrossì. 

"No", ribatté, "non ti sei perso niente."

"Quindi ieri sera non è successo niente. Giusto?"

Elly esitò: mentiva a Vegeta soltanto per orgoglio, in fondo. Perché non avrebbe dovuto dirgli la verità? Aveva bisogno di alleati, e di sicuro Vegeta le avrebbe cantate a Junior se lei si fosse lamentata con lui. 

Vegeta aveva mille difetti, ma c'era qualcosa in cui era insuperabile: riusciva a capire ogni cosa, anche la più indiretta, e nutriva un profondo rispetto per i sentimenti e l'anima di Elly nonostante i suoi modi per dimostrarlo si avvicinassero molto più a quelli di uno scaricatore di porto che a quelli di un amico. 

"Niente di significativo, comunque", si affrettò a rispondere, "stanno.. Succedendo delle cose."

"Mh-h. Che tipo di cose?"

Elly lo guardò con aria colpevole e Vegeta roteò gli occhi e sospirò seccato:

"Ti sei innamorata di lui", disse marmoreo, "quanto a lungo dobbiamo ancora tirarla?"

Elly avvampò e sentì il cuore bruciare: non poteva più mentire, in alcun modo. Chiuse gli occhi, si arrese mordicchiandosi il labbro inferiore: 

"Va bene, hai vinto", borbottò tirando il cappuccio della felpa sulla testa e incrociando le braccia al petto, "non.. Non è una cosa nuova, comunque."

"Che intendi?"

"Che.. Che lo so da sempre. Io lo amo da quando lo conosco."

Vegeta non reagì, chiaramente l'informazione per lui era tutt'altro che nuova, ma ad Elly non sfuggì:

"Pensavo che la cosa ti avrebbe sconvolto."

Vegeta roteò gli occhi e sospirò: 

"È giunto il momento che tu sappia un po' di cose, mocciosa. Ma promettimi una cosa, prima di cominciare."

"Cosa?"

"Che starai zitta. Soltanto zitta. E che qualunque cosa sentirai provenire dalla mia bocca, non oserai interrompermi per nessun motivo al mondo."



 

***



 

"U-un.. Legame?"

"Proprio così. C'è un motivo se provi sentimenti molto forti per Junior dall'inizio della tua vita, noi lo abbiamo sempre saputo."

"E chi ve lo ha detto?" 

"Tuo nonno Aedon."

Immersa nel silenzio del Palazzo del Supremo, Elly assottigliò gli occhi e strinse le palpebre, incredula: Vegeta le aveva appena rivelato che lei e Junior avevano una sorta di unione predestinata fin dalle loro rispettive nascite. Dopo quella confessione, Elly era finalmente riuscita a trovare un senso a molte cose e le risposte ad altrettante domande, ma la cosa non riusciva comunque a non turbarla: non sapeva niente di quel Legame. E Vegeta sembrava lì pronto a rispondere a tutti i suoi interrogativi. 

"Tu.. Conosci davvero bene nonno Aedon?" chiese la ragazza socchiudendo un occhio solo. 

"Vuoi scherzare, mocciosa?" rispose brusco Vegeta, "tuo nonno è stato il mio primo Maestro. Mi ha insegnato a combattere, e tutto ciò che so della cultura e della storia Saiyan lo devo a lui. Altrimenti perché credi che mi abbia coinvolto nella tua crescita fin dal principio?"

Elly ci pensò su un attimo, poi chiese ancora: 

"Junior.. Sa che abbiamo un Legame?"

"Certo che lo sa. Lo ha pagato a caro prezzo, quando l'ha scoperto."

"Perché?"

"Perché quando sei nata ha fatto fatica a controllarsi per mesi. Nel momento in cui una delle due persone coinvolte viene alla luce, l'altro vive una costante sensazione di fibrillazione che lo debilita e lo indebolisce. Il Legame è molto turbolento da instaurare, tu eri troppo piccola per rendertene conto ma lui era già abbastanza grande da subirne le conseguenze. È riuscito a guardarti per la prima volta solo a due mesi dalla tua nascita. Prima di quel momento, gli era impossibile avvicinarsi a te."

"Co-come funziona un.. Legame?"

"È un rapporto predestinato, una struttura più potente di qualunque altra creatura nell'universo, al di sopra di qualsiasi volontà o potere. È un'unione inscindibile. Sin da quando si instaura, le due persone coinvolte sono simbiotiche: tutto quello che succederà nella tua vita impatterà su quella di Junior, e viceversa. Saprete sempre, in qualunque momento, dove vi troviate, a prescindere dalle aure. È come se un pezzo di ciascuno di voi due vivesse stabilmente dentro l'altro."

Elly trasalì: era davvero così intenso? Era davvero così inevitabile? 

"Ma allora", domandò con la voce velata di tristezza, "perché Junior mi tiene così a distanza?"

"La colpa non è sua", lo difese Vegeta, "Junior non è certo il campione del mondo nella dimostrazione dei sentimenti, ma posso assicurarti che sei la persona più importante della sua vita. Purtroppo la sua natura demoniaca lo ostacola. Da quando la Mafu-Ba gli ha consentito di scampare alla morte per mano di Devil, la sua componente demoniaca si è riattivata ed è troppo oscura e potente perché lui possa essere già abituato a gestirla. Se si lasciasse andare troppo, con te, rischierebbe di ucciderti."

Elly aggrottò la fronte, contrariata: 

"Io sono la più potente di tutti, adesso", sbottò, "non potrebbe mai.."

"Toglitelo dalla testa, ragazzina", la interruppe duramente Vegeta, "non hai la più pallida idea di come sia Junior quando la sua natura demoniaca prevale. Credimi, so di cosa parlo. E la tua condizione di salute e il fatto che i tuoi sentimenti ti disarmino verso di lui, non ti consentirebbe di essere pronta a difenderti, se lui dovesse inconsapevolmente attaccarti."

Un pensiero terribile si fece strada nel cuore della ragazza:

"M-ma questo vuol dire che.. Che non staremo mai insieme..?"

Vegeta sospirò e guardò altrove: erano finalmente arrivati alla domanda peggiore di tutte.

"Non è detto", rispose, "se conosco Junior come credo, farà il possibile per farla funzionare."

"Aspetta", disse infine Elly, "hai detto che non è automatico che le due persone coinvolte nel Legame si innamorino. Giusto?"

Vegeta annuì:

"Esatto", rispose, "il Legame è energia pura, non tiene conto del tempo, dello spazio o dell'età delle due persone coinvolte. Allo stesso modo, non è detto che si innamorino. Il Legame può procedere in senso simbiotico per tutta la vita, anche senza che questo si trasformi necessariamente in una relazione."

Elly si tormentò le mani, la domanda che voleva fare le si bloccò al centro del petto finché non riuscì a buttarla fuori: 

"E.. E lui che cosa prova per me?" pigolò. 

Vegeta la guardò soppesandola in silenzio: rispettava enormemente Junior e non avrebbe mai messo bocca nei sentimenti che provava per Elly. 

"Questo non spetta a me dirlo", rispose infine, "non ho intenzione di fare da portavoce per lui."

"Ma.."

"Il mio compito, così com'era stato stabilito con Aedon al momento della tua nascita, era spiegarti il Legame, per metterti nelle condizioni di capire quello che ti sfuggiva e non farti vagare nel buio, ma non mi arrogherò il diritto di parlare per Junior."

Gli occhi di Elly divennero lucidi: 

"Q-quindi, io.. Dovrei parlarne con lui?"

"Se lo ritieni opportuno, sì. Il Legame non è qualcosa da cui si può fuggire. Prima affronterete l'argomento, meglio vivrete. Tutti e due."

Elly annuì lentamente, il cuore le sfarfallava lungo tutto lo stomaco: finalmente ogni cosa era chiara. Provava sollievo e paura allo stesso tempo alla notizia che Junior fosse destinato a lei. Cos'avrebbe potuto significare? Che si sarebbero amati per tutta la vita o che avrebbero perennemente sofferto la sua condizione di erede al Trono degli Inferi? 

"Lo.. Lo farò."

"Bene", esalò Vegeta, "allora per oggi il mio sequestro è finito."

"V-va bene."

"Bulma e Bra mi hanno chiesto di invitarti a cena. Andiamo?"

"D'accordo. Grazie."

Entrambi caricarono l'aura e spiccarono il volo dal Palazzo del Supremo, che rimase appeso nel solito, candido silenzio di sempre. 



 

***


Elly rientrò al Palazzo del Supremo sovrappensiero, senza curarsi troppo di sentire o meno l'aura di Junior. Proprio mentre si stava lasciando accarezzare dalla brezza fresca della sera, lo incrociò andando in camera sua. 

Il cuore di entrambi fece un salto, per un attimo si studiarono, poi fu Junior a prendere la parola: 

"Come stanno Bulma e Bra?"

Elly fece la sostenuta: 

"Bene", rispose secca. 

Junior annuì: 

"Bene", disse, e le voltò le spalle. Elly non si trattenne più: 

"È l'unica informazione che ti interessa?" esplose. 

Junior alzò un sopracciglio: 

"Sei gelosa di Bulma e Bra, adesso?"

"Non dire cretinate. Sai a cosa mi riferisco."

"In realtà no."

"Allora forse sei troppo stupido per arrivarci da solo."

"Ti conviene moderare il linguaggio, ragazzina."

"Altrimenti?"

Junior le si avvicinò a un palmo dal viso, reggendo a fatica gli occhi blu della ragazza: 

"Non c'è nessun altrimenti. Modera il linguaggio e basta. Sono il tuo Maestro, non ho bisogno di altri motivi per esigere rispetto da parte tua."

Elly alzò un sopracciglio: 

"Io ti manchererei di rispetto? Hai già dimenticato come mi hai trattata oggi pomeriggio?"

"L'ho fatto per una giusta causa, e comunque non voglio sentire altre lamentele, per stasera."

Nonostante le stesse facendo saltare i nervi, per la prima volta Elly realizzò, per davvero, quanto fosse imponente l'amore che provava per lui, quanto poco riuscisse a contenerlo dentro di sé. 

Riusciva a sentire il suo cuore battere, sincronizzò il suo respiro con quel suono che le sembrava il senso di tutto, finché Junior non mormorò: 

"Va' a dormire. Sarai stanca."

Fece per voltarle le spalle, ma Elly non mollò. Increspò le labbra e, raccogliendo tutta la sua faccia tosta, gli urlò dietro: 

"Secondo me non sai baciare!"

Junior si fermò immediatamente, assottigliò gli occhi e si voltò lentamente verso di lei: 

"Scusami..?" mormorò. 

Elly deglutì e incrociò le braccia al petto: 

"Hai sentito benissimo", rilanciò, "s-secondo me non sai baciare."

Junior fece una risatina sommessa e si passò una mano dietro il collo: 

"Oh, ho capito dove vuoi arrivare", disse avvicinandosi a lei e guardandola negli occhi, "hai parlato con Vegeta. Non è vero?"

Elly si sentì improvvisamente braccata: 

"Ho.. Ho parlato con lui di affari miei."

"Oh, di affari tuoi. Tipo il Legame?"

Elly aggrottò la fronte: 

"E anche se fosse, a te che importa?"

"Che m'importa? Sono io che ho un Legame con te. Vegeta ti avrà sicuramente spiegato che cosa significhi, no?"

"E allora?"

"È con me che dovresti parlarne."

"Cosa dovrei dirti?"

Junior la guardò intensamente: 

"Io e te siamo legati", disse sottovoce facendo venire i brividi lungo la schiena alla giovane Saiyan, "io sono te e tu sei me. Io respiro perché lo fai tu, tu esisti perché esisto io. Non ti viene in mente proprio niente da dirmi, al riguardo?"

Gli occhi di Elly si annacquarono, era a un bivio, in un vicolo cieco: la tensione tra di loro si tagliava, tutti e due percepivano fibrillazione reciproca, ma nessuno dei due osava fare un solo passo per paura del baratro. 

"I-io", balbettò Elly, "io.."

Junior sospirò, portò in avanti le mani: 

"È una.. Cosa complicata. Va bene? È normale che tu non riesca a capirla fino in fondo."

"Fino in fondo?!" esplose la ragazza stringendo i pugni, la sua aura brillò tutt'intorno, "tu non.. Non hai la minima idea di che cosa io provi per te!"

Il cuore di Junior perse un battito: non pensava che avrebbe mai sentito quelle parole provenire dalle labbra di Elly. 

Il mento della ragazza tremò:

"Forse sei tu quello confuso", ribatté, "credo di dover essere informata su cosa.. Su cosa provi tu."

"Questo non è assolutamente vero", replicò brusco Junior, percependo quanto si stessero avvicinando a un terreno scottante. 

Elly fece qualche passo verso di lui: 

"Cosa provi per me?" gli chiese a bruciapelo. 

Junior batté due volte le palpebre, si voltò verso di lei avendo cura di evitarne lo sguardo deciso e inquisitorio: 

"Non è il momento adatto per parlarne", rispose serafico.

Subito dopo percepì il dolore provato dalla ragazza e la paura che fosse soltanto lei a provare quei sentimenti tanto forti. Junior deglutì, visibilmente in difficoltà: confessarle i suoi sentimenti era troppo pericoloso, ma anche rischiare di perderla lo era. Sospirò e si toccò la tempia destra con le dita: 

"Va bene, senti", le disse infine ammorbidendo il tono, "Vegeta ti avrà spiegato che il Legame è un affare estremamente delicato. Se vogliamo affrontarlo, dobbiamo farlo con cautela. D'accordo?"

Elly annuì, senza sapere cosa aspettarsi. Junior riprese: 

"Se tu avessi avuto un Legame con chiunque altro, il problema non si sarebbe neppure presentato", disse in tono serio, "ma io posso essere un pericolo, per te."

"D-di che stai parlando? La tua natura demoniaca non è mai stata un problema, per me. Non mi hai mai fatto del male."

"Potrei fartene", ribatté Junior seguendo distrattamente con lo sguardo il percorso di una stella cometa che cadeva alle spalle di Elly, "e molto, anche. Normalmente i demoni non provano sentimenti, ma la mia è una doppia natura. E controllare quel tipo di natura, per un namecciano, è molto complicato."

Elly ci pensò su un attimo, poi rispose: 

"Perché dovrebbe venire fuori soltanto con me?"

"Sarò molto chiaro", replicò Junior incrociando le braccia al petto, "la fisicità per i demoni è fondamentale. È sinonimo di dominio, controllo, superiorità. E solitamente si esprime con atteggiamenti violenti.".

Elly assottigliò gli occhi e piegò lentamente la testa di lato: 

"Perché stai dando per scontato che questo possa non piacermi?.." chiese sottovoce. Junior fece una risata isterica: 

"C-che stai dicendo?"

Elly gli si avvicinò con lentezza, sfiorandogli il braccio con le dita: 

"Quello.. Quello che hai detto", replicò, "a me.. A me piacerebbe, se fossi tu a farlo."

Qualcosa si mosse rapido nello stomaco di Junior al sentire pronunciare quelle parole, sciolse i muscoli del collo e trattenne il fiato: 

"Non.. Non dire stupidaggini", la rimproverò, "non sai di cosa parli."

Elly fece un passo indietro senza smettere di inchiodarlo con lo sguardo: mai come in quel momento Junior percepì la potenza incontrollabile del loro Legame. 

"Tu non mi faresti mai del male", disse Elly in tono serio, "io so chi sei."

Junior scosse la testa: 

"Ti sbagli."

Elly abbassò lo sguardo: 

"Quindi", mormorò con tristezza, "io e te.. Siamo solo amici?"

Junior sentì gli occhi bruciare, sollevò il mento e schiarì la voce: 

"Non lo so", ammise, "e non so cosa saremo in futuro."

Elly sentì come una fucilata al centro del petto. Non rispose, ma Junior percepì la sua frustrazione e la sua tristezza e aggiunse: 

"Ma sei e rimani la persona più importante della mia vita. Chiaro? Non importa cosa saremo oggi o domani o tra un anno. Io e te siamo una cosa sola."

Elly annuì tristemente e sollevò lo sguardo, scrollando le spalle:

"A me importa", rispose. 

Junior distolse lo sguardo e schiarì la voce: 

"Tu, ehm..", balbettò, "quindi tu.."

Elly fece un mezzo sorriso: 

"Perché dovrei dirtelo?"

Junior roteò gli occhi: 

"Va bene, come ti pare."

Elly sollevò e riabbassò un sopracciglio: 

"Rimane il fatto che non sai baciare", ribatté provocatoria. Junior assottigliò le palpebre: 

"Ho capito il tuo giochetto", rispose, "e sappi che non coglierò la provocazione."

"Beh, peggio per te", ribatté Elly, "non sapremo mai se ho ragione o meno."

L'orgoglio di Junior si mosse rapido nel suo stomaco, emise un paio di respiri profondi e poi replicò con un mezzo sorriso, fingendo disinvoltura: 

"D'accordo, come ti pare. Resta pure della tua convinzione. Non sarò certo io a metterla in dubbio."

Elly tolse il giubbotto muovendo lentamente le spalle: 

"Certo", rispose, "ora scusami, Eric mi aspetta in videochiamata."

Una gelosia disumana ribollì nelle viscere di Junior: 

"Che.. Che c'entra Eric, adesso?" borbottò aggrottando le sopracciglia. 

Elly finse di cadere dalle nuvole: 

"Oh, qualche volta ci vediamo", mentì, "non te l'avevo detto?"

Gli voltò le spalle e Junior ringhiò tremando di rabbia, mentre una goccia di sudore gli calcava la tempia sinistra: 

Maledetti Saiyan, pensò furibondo, d-d'accordo, calma, devo stare calmo. Non farà niente con Eric. Niente di niente. 

Schiarì la voce e ribatté spavaldo: 

"Ero convinto che i tuoi standard in fatto di uomini fossero un tantino più alti. Evidentemente mi sbagliavo."

"Anch'io ero sicura che baciassi bene", replicò Elly con aria presuntuosa, "ma è chiaro che abbia fatto un errore di valutazione."

Junior increspò il naso e prese un respiro profondo: 

E va bene, ragazzina, pensò col cuore che batteva come un tamburo, te la sei cercata. 

L'orgoglio fu più forte della paura: Junior raggiunse Elly, l'afferrò per il bavero della maglietta e la sbatté con la schiena contro il muro. La ragazza chiuse un occhio, ma non fece in tempo a lamentarsi: Junior le passò un braccio dietro la schiena stringendola forte e affondò l'altra mano tra i suoi capelli. La guardò soltanto per una frazione di secondo, appena il tempo di annegare nel blu dei suoi occhi e per sentire il respiro della Saiyan mozzarsi di colpo, poi chiuse gli occhi e affondò le labbra nelle sue, schiudendole lentamente. 

Elly spalancò gli occhi, il cuore sembrò volerle uscire dal petto di forza; le mancò il respiro, sentì i pettorali possenti di Junior premerle contro il cuore, il tessuto infreddolito della sua battle suit aderire alla sua maglietta bianca. 

Con movimenti appesantiti dall'emozione e la sensazione che tutto quello non fosse reale, si abbandonò contro la stretta gentile di Junior e ricambiò il bacio, prendendogli il viso tra le mani. 

Junior reagì istintivamente, strinse più forte il braccio attorno ai suoi fianchi e la ragazza trasalì, qualcosa di oscuro cominciò ad avanzare dentro di lui, ma tentò di tenerlo a bada con tutta la sua concentrazione: era tutto talmente speciale, talmente inaspettato e magico che neanche se l'avesse immaginato sarebbe mai stato così perfetto. 

Mentre la sua mano scivolava lentamente dai capelli al viso di Elly e la lingua della ragazza accarezzava timidamente la sua, dimenticò per un attimo tutto quello che aveva sempre rimproverato a se stesso. 

Potremmo innamorarci, Aedon? 

Non è detto che il Legame sfoci in una relazione sentimentale. 

E invece era successo e lui lo sapeva, forse lo aveva sempre saputo: mentre stringeva Elly tra le braccia era appena crollato tutto il muro che si era costruito intorno. Era innamorato di lei, completamente, profondamente, inevitabilmente; e con una sensazione molto simile al dolore, pensò anche che forse sarebbe stato inutile e impossibile combattere per quell'amore così ben scritto e programmato, a causa della sua natura demoniaca che in quel momento tratteneva a stento, come a stringere a fatica le briglie di un cavallo impazzito.

Elly fece un sorriso appena accennato nel buio del Palazzo del Supremo, morse delicatamente il labbro inferiore di Junior, il cuore le saltò nel petto. 

S-sta succedendo davvero? pensò con un'emozione incontenibile, accidenti a te, stupido idiota, fa' che tutto questo duri per sempre, ti prego. Dimmi che puoi essere mio per sempre, dimmi che per te esisto solo io. 

Junior lesse i pensieri dolci e confusi di Elly, gli occhi gli bruciarono, tutte le domande degli ultimi sedici anni stavano trovando risposta in quel pericoloso e stupido bacio dato per gioco, rivalsa e ripicca, e non riuscì a trattenere un sorriso: 

Esisti solo tu, disse tra sé senza lasciare che Elly intercettasse quel pensiero. Spinse la ragazza più forte contro il muro e ci poggiò sopra una mano, continuando a stringere lei con l'altro. Si staccò da lei per un solo istante, le diede un colpetto con il naso sulla guancia, poi la baciò di nuovo. Elly gli poggiò una mano sul petto, si stupì di quanto il suo cuore battesse forte. 

E se mi amassi anche tu? pensò con tristezza, sarebbe bello. Forse. 

Junior strinse gli occhi: 

Non è ancora il momento giusto, per questo, si disse stringendo il pugno contro il muro, ma quanto vorrei che lo fosse. 

Elly riaprì gli occhi dopo un tempo che le sembrò infinito, inspirò a fondo sfregando il naso contro il collo di Junior. Lui rabbrividì: 

È tutto talmente sbagliato, pensò trattenendo una risata isterica, ma lei è così.. Così perfetta che non me ne importa niente. 

Schiarì la voce e guardò Elly negli occhi, che arrossì di colpo abbassando lo sguardo. Junior sollevò un sopracciglio:

"Devo aspettare una recensione o posso staccarmi?" chiese.

Elly deglutì ridacchiando isterica, strofinandosi una guancia con il palmo della mano: 

"B-beh, devo dire c-che.."

Junior roteò gli occhi con un sorriso presuntuoso: 

"Mi reputo abbastanza galante da non infierire", disse a bassa voce. 

Gli occhi di Elly divennero lucidi: 

"G-già", disse isterica col cuore che batteva nelle orecchie, "devo ammettere c-che sei m-molto, ehm.. Bravo."

Junior non riuscì più a trattenere una risata: 

"Non c'è una cosa in cui io non lo sia, ragazzina", disse voltandole le spalle. 

No no no no no aspetta imbecille, pensò Elly andandogli incontro con le gambe ancora tremolanti. 

"I-in realtà", disse con la voce stridula, "do-dovremmo rifarlo, sai, io non ho ancora v-valutato bene u-un paio di cose, e.."

Junior sospirò, si voltò di nuovo verso di lei e l'afferrò per le spalle: 

"Adesso stammi bene a sentire", le disse in tono calmo, "devi dimenticare quello che è appena successo. Chiaro?"

Elly si sentì come se Junior le avesse appena dato uno schiaffo in piena faccia. I suoi occhi divennero liquidi e il suo sorriso si piegò in un'espressione triste e confusa: 

"C-che cosa?.." mormorò, "perché?.."

Junior abbassò lo sguardo sentendosi colpevole davanti ai suoi occhi tristi che non riuscivano a spiegarsi quella frase inspiegabile perfino per lui: 

"Non.. Non è il momento adatto per parlarne", disse sforzandosi di rimanere lucido. 

"Ma perché?!" esplose Elly, "accidenti, per quale assurdo e stupido motivo?!"

"È complicato."

sempre complicato, quando si tratta di te!"

Si calmò e abbassò la sua aura, che si era alzata di moltissimo: 

"È.." balbettò con la voce spezzata, "è stato così.. Bello.."

Junior serrò la mascella: 

"Sì", confermò, "molto."

"E allora?!"

"Io non posso lasciarmi andare, Elly. È pericoloso. E prima riuscirai a rendertene conto, meglio sarà per entrambi."

Elly fece silenzio per un attimo, sentì il cuore accartocciarsi: quella che fino a un attimo prima era stata una felicità indomabile si era trasformata immediatamente in un dolore acuto. 

"Tu mi ami?" gli chiese di getto, come se non potesse più avere il controllo sulle proprie parole. Junior si sentì colpito allo stomaco, ma rimase saldo. La guardò negli occhi, sapendo che avrebbe capito, e rispose: 

"Sono sicuro che tu conosca già la risposta."

La ragazza serrò le labbra e guardò altrove: l'aveva fregata di nuovo. Junior riusciva sempre a sfuggirle, a scivolare via, a darle tutto l'attimo prima e più niente l'attimo dopo, a riempirla e a svuotarla di tutte le meraviglie del mondo senza battere ciglio. 

Decise di arrendersi e di voltargli le spalle senza aggiungere altro. 

"Dove vai?" le chiese Junior. 

"A dormire", rispose secca la ragazza, "sono stanca. Buonanotte."

Junior emise un sospiro e scosse la testa, guardandola allontanarsi. 

Elly si mise a letto, le ore passavano ma il sonno stentava ad arrivare. Dall'altro lato del Palazzo, Junior stava disteso sul letto con le braccia dietro la testa, sapendo che anche Elly guardasse il soffitto senza riuscire a dormire. Sospirò, chiuse gli occhi, tentò un contatto telepatico con lei che non ebbe successo. 

Ha ragione a essere così arrabbiata, pensò, ma non posso metterla in pericolo. La Mafu-Ba ha riattivato i miei poteri demoniaci da troppo poco tempo. Non sono ancora in grado di gestirli adeguatamente. 

Nonostante le sopracciglia aggrottate e il respiro nervoso, però, in camera sua Elly alternava un sorriso dietro l'altro, rannicchiandosi tra le coperte col cuore che batteva e passandosi ripetutamente il pollice sul labbro, come se sperasse di rimaterializzare quel bacio e tornando col pensiero a quegli attimi infiniti vissuti poco prima.

Si alzò di scatto dal letto, prese un respiro profondo, si diresse in camera di Junior. Lui si voltò verso la porta dalla quale spuntò la ragazza e le sorrise: 

"Non hai ancora finito di sgridarmi?" le chiese divertito. 

Elly alzò le spalle e si tormentò le mani: 

"Volevo dirti che non mi importa niente di Eric", disse, "e che.. I miei standard in fatto di uomini sono ancora alti."

Junior non riuscì a trattenere una risata profonda e melodiosa che incantò Elly: 

"Sì, lo so", rispose. 

Elly si guardò alle spalle, arrivò davanti al letto e si sedette: 

"Non riesco a dormire."

"Neanch'io."

Elly si sdraiò sul letto sciogliendo la treccia, abbandonò i lunghi capelli biondi sul cuscino e il profumo del suo shampoo si sparse per tutta la stanza. Arrotolò una ciocca di capelli sull'indice della mano destra, Junior la guardò sorridendo. 

"Posso restare?" sussurrò la ragazza guardando il soffitto. 

"Va bene", acconsentì Junior, "ma dormiremo e basta. Niente cose fuori programma. Chiaro?"

Elly fece un mezzo sorriso: 

"Sai, credo che a breve partirò."

"Interessante. Per andare dove?"

"Due settimane fa Bra e io abbiamo scommesso che se tu mi avessi baciata, lei mi avrebbe regalato un viaggio in Europa."

Junior alzò le sopracciglia senza riuscire a trattenere un moto di stupore: 

"Beh, hai vinto la scommessa. Mi sembra legittimo."

"Ne abbiamo fatte molte altre, ma non credo che le vincerò."

"Perché no?"

Il viso di Elly assunse improvvisamente un'espressione malinconica, guardò Junior con i grandi occhi azzurri spalancati: 

"Ho capito che ci sono cose, tra noi, che non succederanno mai", sussurrò. 

Junior si sentì come se gli avessero strappato il cuore dal petto. Fece una smorfia, guardò dritto davanti a sé e poi di nuovo Elly: improvvisamente non aveva più niente della ragazzina indifesa che aveva aiutato a crescere e a migliorare. Osservò il suo respiro sollevare e riabbassare il suo corpo delicato e longilineo senza più distogliere lo sguardo per paura di desiderarla troppo e male, guardò le sue labbra schiuse avvertendo nettamente la sensazione di volerla baciare di nuovo. 

Lì accanto a lui era disteso l'amore della sua vita, dal quale tentava ripetutamente di fuggire senza riuscirci. 

Fece un sospiro ignorando con fatica la voragine di malvagità che lo avviluppava fino a soffocarlo, le si avvicinò e giocò con una ciocca dei suoi capelli strofinandole il naso sulla guancia. La ragazza sentì il solletico e ridacchiò mentre lui le disse: 

"Ce ne sono molte altre da cui non possiamo scappare."

Elly si voltò lentamente verso di lui, poggiò una mano sulla guancia puntellando il gomito sul letto: 

"Perché?" gli chiese, "tu vorresti scappare?"

Io ti amo, pensò Junior senza lasciare che la giovane leggesse nella sua mente. La ragazza se ne accorse: 

"Mi blocchi il canale telepatico molto più spesso, ultimamente", osservò assottigliando un occhio, "c'è qualcosa che non dovrei sapere?"

"Te l'ho detto", rispose Junior, "conosci già la risposta a quella domanda."

"Se la conoscessi davvero, non mi sentirei così insicura."

"Forse è solo il momento meno adatto."

Elly fece una risata sommessa: 

"Siamo così diversi, io e te", disse. 

"Tu dici?"

"Tu sei così solido, razionale, calcolatore. Sai sempre quando parlare e cosa dire, hai una risposta per tutto. Io sono troppo impulsiva, impaziente, scalpitante. Sono una scheggia senza disciplina. Corro ovunque, anche dove la mia presenza non è gradita."

"Sei una Saiyan."

"Non ricordavo che i Saiyan ti piacessero così tanto."

Junior si avvicinò al suo orecchio: 

"Infatti vi odio", disse divertito, "ma per te faccio volentieri un'eccezione."

Elly scoppiò a ridere, gli poggiò le mani sul petto, Junior rise a sua volta. Si fermarono soltanto per guardarsi negli occhi, poi Elly gli accarezzò le labbra e sussurrò: 

"Se solo fossi un po'.. Un po' più come te, forse tra noi funzionerebbe. Forse il problema sono io."

"Non saremmo qui se tu fossi anche solo una virgola diversa da come sei."

"Junior..?"

"Dimmi."

"Il Legame è indistruttibile?"

"Indistruttibile, ed eterno."

Junior apprezzò incondizionatamente la maturità di Elly che non si stava esponendo troppo verso di lui, mantenendo il giusto equilibrio. La ragazza gli fece un sorriso e gli sfiorò il labbro inferiore con le dita:

"Vegeta dice che non potrai scappare molto a lungo."

Junior le accarezzò una guancia con il dorso della mano:

"Ti sembra che stia scappando?"

"Mi sembra che tu stia dicendo che non potrebbe mai esserci niente di serio, tra me e te."

"Ci sono prima delle questioni da risolvere."

Elly sospirò:

"Già. Forse è meglio che torni in camera mia", disse alzandosi, ma Junior le afferrò un braccio e la tirò a sé: 

"Spiacente", disse con un sorriso mollando la presa sul suo polso e intrecciando le dita nelle sue, "il tempo per uscire da qui è scaduto."

Elly scoppiò a ridere: 

"Sei un idiota."

"Può darsi."

Junior le prese il viso tra le mani e le diede un dolce bacio sull'angolo della bocca, Elly si accoccolò al suo petto e lentamente si addormentò, come quando era bambina, sentendosi più al sicuro che mai. 

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Capitolo 4
*** L'Assorbimento. ***


Il giorno seguente Elly prese gli allenamenti molto più seriamente. I risultati si videro immediatamente: combatteva con criterio, i suoi movimenti erano puliti e potenti, concentrati, coordinati. Junior combatteva contro di lei praticamente alla pari e Vegeta annuì facendo saettare lo sguardo ovunque mentre seguiva il combattimento: 

E brava la mocciosa, disse tra sé a braccia conserte, a quanto pare le strigliate hanno fatto il loro effetto. 

"Ehi, sembra davvero un'altra persona!" osservò Goku con entusiasmo, "guardate quanto filo da torcere sta dando a Junior!"

"Era ora", sbottò Vegeta, "se avesse sprecato tutto quel potenziale, l'avrei mandata a raccogliere chicchi di riso col naso."

Dopo un boato che generò un'enorme folata di vento, Elly e Junior atterrarono esausti. La ragazza tornò alla sua forma originale, i capelli biondi tornarono di un taglio molto più morbido e le si accasciarono sulle spalle mentre Junior, con una mano e un ginocchio poggiati per terra, respirava a fatica e recuperava fiato. 

Grandioso, commentò tra sé, ha davvero forza e talento da vendere. Da qui a un anno potrebbe essere tra i guerrieri più potenti in circolazione. 

Si rialzò e abbassò l'aura annuendo nella direzione della ragazza: 

"Niente male", commentò sciogliendo i muscoli del collo, "questo è esattamente quello che voglio vedere, anche nei prossimi allenamenti. Intesi?"

Elly annuì, poi Goku si fece avanti facendo schioccare le nocche: 

"Forza, Ultima Stella!" la esortò con allegria, "un ultimo sprint contro di me e poi ti sarai meritata un bel pollo arrosto!"

Elly sospirò e rise guardando distrattamente Junior che le passava davanti togliendosi di dosso la casacca della battle suit. Arrossì di colpo e deglutì a fatica, sentì il cuore batterle nelle orecchie a pieno ritmo si voltò lentamente piegando la testa di lato e sbattendo più volte le ciglia: con un'espressione ebete dipinta sulla faccia, fissò la schiena di Junior per un minuto, finché una botta in testa di Vegeta la raggiunse facendola rinsavire.

"Concentrati, imbecille!" tuonò il Principe dei Saiyan. 

Elly si massaggiò l'enorme bernoccolo spuntatole sulla testa: 

"Ahi ahi ahi ahi", si lamentò con un lacrimone appeso all'occhio destro, "ma che bisogno c'era?"

Dando le spalle a entrambi, Junior ridacchiò sommessamente. 




 

***



 

Elly trovò Junior seduto a gambe e braccia incrociate, nella camera gravitazionale, intento a meditare per recuperare le energie dopo l'allenamento. La ragazza chiuse delicatamente la porta dietro di sé, ma Junior aprì un occhio intercettando la sua aura. Elly fece una smorfia:

"Scusa", disse, "non volevo disturbarti."

"Nessun problema", rispose Junior rimettendo i piedi a terra, "tutto bene?"

Elly annuì: 

"Spero di averti reso orgoglioso, oggi."

Junior fece un mezzo sorriso: 

"Sei stata brava."

Elly gli sorrise di rimando, inspirò a fondo guardandosi intorno e mettendo mano ovunque: 

"Vegeta non mi fa mai usare questa roba", commentò facendo saltellare nella mano un pesante casco di metallo. 

"È abbastanza costosa", rispose Junior, "e finché non sarai completamente padrona della tua forza, è meglio che tu ne stia alla larga. Potresti mandare in pezzi qualcosa."

Elly si sedette su uno dei piccoli mobili d'acciaio guardandosi intorno: 

"Bulma non sarebbe così fiscale", rispose divertita. Junior sorrise, le si avvicinò e puntò le mani sul mobile fissandola negli occhi. 

Non è prudente, Junior, lo ammonì la voce del Supremo dentro di lui, mi rincresce, ma devo chiederti di.. 

Fatti gli affari tuoi, tu, lo interruppe stizzito Nail, quanto a lungo pensi che possa durare questa carnevalata di starle lontano? 

Junior chiuse un occhio chinando lo sguardo: 

Fatela finita, intimò ai due, ci state disturbando. 

Il Supremo e Nail sussultarono davanti alla perentorietà di Junior mentre Elly gli si avvicinava pericolosamente al viso. Il cuore di Junior accelerò ma cercò di mantenere solidità. Si schiarì la voce: 

"Allora, hai, ehm.. Programmi, per stasera?" le chiese. 

Elly scosse la testa: 

"Non proprio. Salva è impegnato e Bra mi ha appesa."

Junior ridacchiò: 

"Però. A quanto pare, i tuoi amici hanno una vita più intensa della tua."

"Beh, sai.. A me tocca salvare il mondo", replicò Elly con un mezzo sorriso e una punta di presunzione, "e tu? Che programmi hai?"

"Non sono il tipo che fa programmi", replicò Junior ravviandole un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. La ragazza sollevò istintivamente la mano e la poggiò su quella di Junior mentre lui la lasciava scivolare sulla sua guancia. Elly si avvicinò lentamente al suo viso e Junior oppose una resistenza non troppo convinta: 

sbagliato", sussurrò sorridendo e scuotendo la testa, "è molto, molto sbagliato.."

Elly annuì: 

"Lo so", rispose. 

E nonostante ciò, nessuno dei due riuscì ad allontanarsi. Junior le afferrò delicatamente la nuca e la spinse verso di sé, Elly affondò le labbra nelle sue schiudendole lentamente. La ragazza inspirò a fondo, accarezzò dolcemente i pettorali di Junior, qualcosa le si mosse veloce nello stomaco mentre lui le afferrava le gambe tirandola verso di sé. Elly si sentì improvvisamente bagnata e il contatto con il basso ventre di Junior le fece spalancare gli occhi soltanto per un attimo. Si fermò, lo sguardo di Junior era colpevole e terrorizzato allo stesso tempo, i suoi occhi diventavano di un rosso sempre più scuro, ma la sua presa sul corpo della ragazza era ancora ferma e delicata. Elly gli prese il viso tra le mani spingendosi più a fondo verso di lui, Junior trasalì: 

Accidenti, pensò, d-devo tirarmene fuori prima che..

Ma prima che la paura lo fagocitasse, in qualche modo Elly riuscì a tranquillizzarlo. La ragazza si staccò dalle sue labbra e gli diede un dolce colpetto sul mento con il naso, chiuse gli occhi e il suo respiro calmo e sereno riportò il cuore di Junior a un ritmo sostenibile. Elly intrecciò le dita nelle sue, Junior guardò la propria mano contenere quella più piccola e affusolata della ragazza e poi chiuse gli occhi sospirando. 

Si erano quasi invertite le polarità: quando Elly non era che una bambina, era lui a domare la sua aggressività e le bastava sentire il suo odore per calmarsi; a distanza di sedici anni, era lui ad avere disperatamente bisogno di essere placato da lei, di mettere a tacere la freddezza che l'aveva sempre contraddistinto e gestire il dolore che la distanza obbligata da lei gli faceva provare. Lentamente Junior sollevò le mani, le portò sulle guance di Elly e la baciò dolcemente, chiudendo gli occhi e sentendo il proprio cuore martellare nelle orecchie. Elly fece un sorriso disteso, gli poggiò le mani sul petto, spinse lentamente la lingua tra le labbra di Junior. Lui increspò il naso avvertendo una pesante pressione al basso ventre, la sua indole demoniaca non si fece attendere, stavolta fece fatica a trattenerla. Morse improvvisamente il labbro della ragazza, lei sussultò, ma non appena Junior, spaventato, tentò di tirarsi indietro, Elly incrociò le gambe dietro la sua schiena piantandogli le dita nei fianchi: 

"Aspetta", esalò sulle sue labbra, "non andartene."

Junior deglutì: 

"N-no, Elly, basta."

"Ti prego."

"È.. Troppo pericoloso."

"Non m'interessa."

"Interessa a me."

"Non posso lasciarti andare."

"Sì che puoi. È stato uno sbaglio."

"Non fare lo stronzo."

"È la verità."

"Ti prego, non smettere."

"Elly, tu devi.."

"Non posso, brutto idiota, non lo capisci?"

"Perché no?"

"Perché ti amo!"

Quelle parole così veloci ma appena sussurrate, rotolarono via dalle labbra di Elly con la potenza e il fragore di una tempesta. Junior rimase paralizzato, un brivido gelido gli attraversò la schiena: aveva già sentito quelle parole da Elly poco prima di morire per mano di Devil, ma in quel momento, chiusi in quella camera gravitazionale e coinvolti fino in fondo in un gioco che poteva finire davvero male, lo blindarono lì dov'era rendendolo del tutto incapace di rispondere. 

Elly lo guardò con gli occhi spalancati, portando istintivamente le mani sulle labbra e sapendo che lui non le avrebbe mai detto la stessa cosa. Junior inspirò profondamente trattenendo tra le labbra quel ti amo anch'io, allentò la presa sulle gambe della Saiyan, Elly sentì una stilettata al petto. 

"Non serve che ti allontani", disse velocemente afferrandogli le mani, "n-non fa niente se per te non è lo stesso, io.. Io non.."

Junior la guardò, la sua treccia semisciolta incorniciava il suo bel viso ormai adulto e i suoi grandi e penetranti occhi azzurri, le sue guance erano colorite e la spallina del suo top bianco era scivolata lungo il braccio. 

Accidenti a te, quanto sei bella. 

Si riavvicinò a lei, come se fosse stata la cosa più facile del mondo la baciò di nuovo, Elly sentì il cuore esplodere. 

"Conosci la risposta a quella domanda", sillabò Junior. 

Elly sollevò lo sguardo verso di lui, indecisa su cosa dire.. E alla fine preferì non rispondere. Ma Junior non riusciva più a frenarsi: 

"Adesso stai zitta e vieni qui", disse perentorio, passandole un braccio dietro la schiena e trascinandola verso di sé, "non mi piace lasciare le cose a metà."

Afferrò delicatamente le braccia della ragazza e se le portò sopra le spalle:

D'accordo, adesso basta, staccati immediatamente! sbraitò furibondo il Supremo dentro di lui, agitando il bastone come fosse stato un fuscello, quanto ancora hai intenzione di startene lì a pomiciare?! 

Dove diavolo hai imparato quella parola? Lo ammonì Nail disgustato. Junior li ignorò entrambi e chiuse gli occhi baciando Elly di nuovo. La ragazza si strinse a lui, si mosse lentamente tra le sue braccia, respirò in modo più sostenuto e col fiato corto. La sua aura crebbe improvvisamente e Junior percepì in lei un'energia diversa da prima, più intensa, estremamente femminile, ma troppo veloce per essere gestita col giusto anticipo. 

Elly scivolò lentamente all'indietro, sul mobile d'acciaio, afferrando la battle suit di Junior e trascinandolo sopra di sé. Il cuore di Junior accelerò i battiti, chiuse gli occhi cercando di trattenersi, ma decine di immagini eccitanti e spaventose gli travolsero la mente. Il corpo di Elly era sempre più caldo e le sue mani lo sfioravano dappertutto, mentre quelle di Junior scivolavano pericolosamente sotto il top della ragazza accarezzandone dolcemente i fianchi e la schiena. 

Questo non è un gioco, Junior! tuonò preoccupato il Supremo, le farai del male! 

Io la amo!, ruggì Junior mentalmente spingendo involontariamente Elly contro il muro, non le farei mai del male! Lei fa parte di me. Non ti avviserò un'altra volta. Non.. Intrometterti!

Ma il Supremo, ormai, aveva distratto Junior abbastanza perché lui perdesse il controllo su Elly. La ragazza si morse il labbro inferiore e fece scendere improvvisamente le mani sotto la cintura della sua battle suit. Junior sgranò gli occhi, sussultò, le afferrò i polsi bloccandoli. 

"Ferma", mormorò, "c-che stai facendo?"

Ansimarono entrambi, Elly aveva gli occhi lucidi, sentiva gli slip fradici e caldi. 

"I-io.." mugolò deglutendo. 

Junior scosse la testa e l'abbracciò affondandole le mani nelle guance: 

"N-non farlo mai più", sospirò, "n-non spingerti m-mai più così oltre. Mi hai capito? Mai più."

Elly si sentì come colpita da uno schiaffo, Junior se ne accorse, provò un senso di colpa atroce. Diede un colpo sul mobile con le nocche, incrinandolo e facendo sussultare Elly che abbassò lo sguardo, cercando di recuperare il controllo sul battito forsennato del suo cuore. 

"M-mi dispiace", disse sottovoce portando una mano al petto, "i-io non.."

Junior le si avvicinò di nuovo sfregando il naso contro la sua guancia:

"Va tutto bene", la rassicurò. 

Elly lo abbracciò stretto: 

"T-ti sei spaventato..?"

"Sì", ammise Junior, "ma non pensarci più. È passato."

Elly sospirò, si scostò i capelli dalla fronte e lo guardò a lungo. 

Sei contento, adesso? Lo rimproverò il Supremo, l'hai messa in pericolo! 

Junior increspò il naso in un moto di rabbia che Elly non riuscì a cogliere, la ragazza lo scrutò attentamente e con l'aria preoccupata, ma Junior ridacchiò: 

"Sta' tranquilla, piccola", le disse, "tremi come una foglia."

"Ho paura che tu stia male."

"Non sto male."

Elly sospirò, Junior le sorrise tranquillizzandola, le sfiorò il mento con le dita. 

"Così", mormorò Elly, "è questo, il Legame."

"Forse", rispose Junior. Elly gli sorrise e lui si sporse per baciarla di nuovo, ma proprio in quella frazione di secondo avvertirono l'aura di Vegeta che entrò di colpo nella stanza gravitazionale spalancando la porta. 

Elly e Junior sussultarono, si staccarono immediatamente, Elly raccolse fulminea le gambe sul mobile, incrociandole, Junior voltò le spalle a Vegeta e strinse le braccia al petto. 

Vegeta fece saettare rapidamente lo sguardo da Elly a Junior e da Junior a Elly, assottigliò gli occhi mentre entrambi schiarivano la voce. 

"Che accidenti di fine avete fatto?" intimò loro il Principe dei Saiyan, "avete intenzione di marcire qui dentro? Per poco non vi davo per morti."

Junior si passò il pollice sul labbro inferiore e guardò Vegeta voltandosi appena: 

"Va tutto bene", disse schiarendo la gola, "stavamo, ehm.."

"R-ripassando delle cose. D-dell'allenamento", intervenne Elly guardando Vegeta di striscio e riabbassando lo sguardo. 

"Ah", commentò Vegeta senza crederci. 

Oh, grandioso, pensò, siamo già alla fase dei flirt di nascosto. 

"Sì, va bene", aggiunse poco convinto, "datevi una mossa. Bulma vi svuoterà il cranio se non arriverete in tempo per la torta."

Junior si voltò e annuì, Vegeta colse il suo sguardo d'intesa e percepì paura e confusione in lui. 

Va tutto bene? Gli chiese telepaticamente. 

No, rispose subito Junior. 

È quello che penso? 

Junior deglutì: 

Sì. 

Vegeta sospirò mentre Elly, distratta, tentava di placare il rossore alle guance. 

D'accordo, non andare in panico. Sai cosa dobbiamo fare. 

Non voglio, ribatté Junior, forse può farcela, non ha senso. Rinunciamoci.

Non può farcela, Junior. Fa fatica perfino negli allenamenti. Non è il momento adatto! 

Tu sai che non è affatto la cosa giusta da fare, lo incalzò Junior, so che lo sai. So che non sei d'accordo. 

Vegeta distolse lo sguardo senza rispondere.

"E tu scendi da lì, mocciosa", replicò a Elly facendole un cenno con la testa, "quella roba costa più delle tue chiappe di terza classe."

"Ehi!" protestò la ragazza mentre Vegeta usciva dalla camera senza aggiungere altro. Elly sospirò e fece un sorriso aperto:

"C'è mancato poco", ridacchiò. 

Junior le sorrise e la guardò intensamente, prese le sue mani e le chiese: 

"Non dimenticare troppe cose. Va bene?"

Elly assunse un'espressione confusa: 

"Che.. Che vuol dire?"

"Non importa."

Le passò un braccio dietro la schiena e le sollevò il mento con l'indice dell'altra mano, chiuse gli occhi e le diede un bacio, ma Elly percepì un'energia diversa: Junior sembrava triste, quasi malinconico, e quel bacio non aveva niente dell'atteggiamento passionale e sicuro di sé che aveva avuto fino a qualche minuto prima; era un bacio dolcissimo, lungo e carico di cura, quasi fosse stato una specie di addio. 

L'attimo dopo Junior si morse il labbro inferiore separandosi da lei e uscendo dalla stanza gravitazionale trascinandosi dietro quell'alone di malinconia che Elly attribuì alla preoccupazione per quello che era appena successo. 

La ragazza sospirò e si tormentò le mani, dopo qualche minuto uscì a sua volta. 




 

***



 

Mentre contemplava a braccia conserte il silenzio di fronte al fiume chiedendosi cosa sarebbe stato meglio fare, Junior venne interrotto dalla voce allegra e squillante di Goku: 

"Ehi, era da un po' che non ci si riuniva tutti insieme!" esclamò il Son battendo una pacca sulla spalla di Junior. 

"Già", aggiunse atono Vegeta, sopraggiungendo dietro di loro, "peccato che l'occasione non sia delle più felici."

Junior sbuffò una mezza risata, Goku sospirò: 

"Andiamo, ragazzi, non facciamola più grave di quella che è", disse alzando le spalle, "tanto, sapevamo che prima o poi sarebbe successo. No?"

Avvertirono tutti e tre un'aura brillante, potente e familiare e, quando si voltarono in quella direzione, una voce altrettanto rassicurante e conosciuta li fece sentire più al sicuro: 

"So che abbiamo stabilito certi limiti", disse allegra la voce del Saggio Aedon, "ma, ragazzi, vi confesso che non mi dispiacerebbe affatto incontrarvi per motivi più allegri, qualche volta."

Aedon li raggiunse avvolto nella tunica rossa e nel lungo mantello bianco, i suoi occhi azzurri brillarono sotto la luce del sole e i suoi folti capelli biondi si mossero contro il vento leggero. Il suo sorriso non incontrò quello di Vegeta e Junior, ma Goku gli corse incontro ridendo entusiasta:

"Aedon!" esclamò, "che bello rivederti! Come te la passi, eh?"

"Non c'è male, figliolo", rispose Aedon sorridendogli paternamente, "nell'Aldilà la vita scorre in maniera abbastanza.. Banale, per così dire."

Rivolse uno sguardo a Junior e Vegeta che, al contrario di Goku, avevano un'espressione molto tesa dipinta sul volto. Aedon aggrottò la fronte e disse: 

"Che vi prende, ragazzi? Sembrate aver appena visto un fantasma. E non mi riferisco a me, certamente.."

Goku esplose in una risata fragorosa e si batté una mano sul ginocchio, asciugandosi una lacrima: 

"Ah, accidenti, Aedon, sei davvero uno spasso!"

"Vuoi piantarla di fare il pagliaccio, Kakaroth?" lo rimproverò Vegeta, "la questione è terribilmente seria."

"Oh, andiamo, Vegeta", protestò Goku, "non lasciate sempre a me il compito di ridimensionare le cose. Non è successo nulla che non fosse prevedibile da sedici anni!"

"Il punto non è cosa fosse prevedibile e cosa no", puntualizzò Junior con la voce spenta, "il punto è cosa lei sia in grado di sopportare."

Aedon piegò la testa di lato: 

"È successo, Junior?" chiese Aedon dolcemente. 

Junior si passò il dorso della mano sotto il mento, poi la mano dietro il collo e annuì.

"Sì", rispose prendendo coraggio, "n-noi..ci siamo baciati."

Aedon alzò un sopracciglio: 

"Non dirò che ve l'avevo detto", ridacchiò. 

"Come fai a essere così maledettamente tranquillo?" sbottò Junior, "io sto annegando nel senso di colpa e tu.."

"Io comprendo che non poteva accadere altrimenti. Elyanor ha un temperamento impaziente e testardo, avrei dovuto immaginare che presto o tardi avrebbe fatto il primo passo."

"Non è colpa sua", ammise Junior, "l'ho baciata io."

"Cosa?!" urlò Vegeta, "l'hai baciata tu, razza di incosciente?!"

"Ha detto che baciavo male."

"E lo dici anche come se fosse un buon motivo?!

"Oh, questo sì che è un colpo di scena", osservò Aedon inarcando un sopracciglio, "ero sicuro che sarebbe stata lei la prima a cedere."

"Ti assicuro che non è stato facile."

"Che intendi?"

"Beh, non saprei, hai visto tua nipote, di recente?" azzardò Junior, "perché se non lo hai fatto, ti consiglio di farlo. Forse capiresti."

"Già", cinguettò Goku strofinandosi l'indice sotto il naso, "è davvero molto carina!"

"Non è soltanto.. Quello", replicò Junior sentendo il petto vibrare, "è anche.. Anche così intelligente. E sensibile, e sveglia. Lei è.."

Si bloccò guardando Aedon che lo fissava sorridendo, poi riprese:

"So di aver sbagliato. Ho provato a rinunciare, ma.."

Le parole gli morirono in gola, Goku intervenne prontamente: 

"Non è stata nemmeno colpa di Junior", lo difese il Son rivolgendosi a Aedon e Vegeta, "ormai sappiamo come funziona il Legame, sapevamo che il sentimento tra lui ed Elly sarebbe stato simultaneo. Smettiamola di fingere che non ci sia una spiegazione."

Vegeta strinse i pugni: 

"Perché vi ostinate a non capire un accidenti?!" disse serrando la mascella, "non discuto che sia giusto, discuto che sia presto!"

"E come sapete, ragazzi miei", aggiunse Aedon in tono neutro, "avevamo previsto un piano d'emergenza, per una circostanza simile."

Il cuore di Junior accelerò: 

"T-ti prego, Aedon.. No.."

"Non sono d'accordo, Aedon", avanzò Goku con aria seria, "non più."

"L'accordo era un altro, Kakaroth", soggiunse Vegeta, "lo abbiamo stabilito quando Elly aveva quattordici anni. Se lei e Junior si fossero avvicinati prima che avesse raggiunto una gestione totalmente autonoma del proprio corpo e della propria potenza, saremmo intervenuti per impedire il peggio."

"Già, ma ci ho ripensato!" ribatté Goku con forza, "ascolta, Vegeta: noi vediamo Elly crescere giorno dopo giorno. Non è mai da sola. Non è mai esposta ad alcun tipo di pericolo e Junior.. Lui la ama! Possiamo gestirla!"

"Non ci riusciremo", replicò Vegeta funereo, "soprattutto se Elly si avvicinerà al Trimestre delle Lune della Neve, e sapete perfettamente quanto sia pericoloso quel momento. Lei non è una Saiyan come gli altri, è potente il doppio e fragile il triplo. Se volete rischiare accomodatevi pure, ma scordatevi la mia benedizione."

"Le cose cambiano", disse Junior in tono fermo, "Elly non è scoperta. È felice, vive serenamente, vi adora, siete la sua famiglia. È evidente che avevamo prospettato una situazione peggiore di quella che si è rivelata oggi. Elly non merita l'Assorbimento."

"Vedi qualche alternativa?" lo provocò Vegeta, "se tu non fossi stato così egoista da.."

"Le ho dato quello che voleva", precisò Junior, "e il fatto che coincidesse con quello che volevo anch'io non è egoismo, è il Legame."

"Se non procederemo con l'Assorbimento, avremo enormi problemi, Junior!"

"L'Assorbimento è disumano!" urlò Junior, "cancellare parte della memoria di una persona è disumano! Era una soluzione che poteva essere valutata in un momento precedente, ma non adesso!"

"L'Assorbimento è la sola cosa che impedirà ad Elly di chiederti di più e di ottenere di più dalla vostra relazione", insistette Vegeta, "lei non è ancora in grado di gestire la sua forza, ha un assetto immunitario fragile ed esposto, e tu ti sei ritrovato con poteri demoniaci in mano da un giorno all'altro, di nuovo, quando invece pensavi di averli seppelliti per sempre! Credi che riuscirai a controllarti ancora per molto? Cosa pensi che succederà quando smetterà di pretendere un semplice bacio?"

"Smettila di trattarla come una stupida!" urlò Junior, "Elly non è la tua cavietta da laboratorio!"

Una vena si gonfiò sulla tempia di Vegeta che immediatamente si trasformò in Super Saiyan e scavò con i piedi per terra, guardando Junior con aria truce: 

"C-come osi anche solo pensare che Elly per me sia questo?!" ruggì. 

"Sai benissimo come funzioni l'Assorbimento, eppure guardati: sei l'unico che la stia mandando a un macello mentale di quella portata."

"La sto proteggendo da te, idiota!"

"Io la amo, imbecille! Non è da me che devi proteggerla!"

Le aure di entrambi esplosero tutt'intorno finché Aedon non si spazientì: 

"D'accordo, adesso basta!" esclamò in un tono che nessuno dei tre gli aveva mai sentito usare, "calmatevi immediatamente. La mia anima ha un tempo limitato da trascorrere su questo pianeta e non lo sprecherò certo guardandovi litigare. Mi dispiace constatare quanto siate poco equilibrati, perciò mi trovo costretto a chiedervi di ridimensionarvi, o dovrete rinunciare al mio supporto."

Junior e Vegeta allentarono i pugni senza smettere di guardarsi in cagnesco, sentendosi profondamente colpiti dall'inaspettato rimprovero di Aedon. L'aura del Saggio era spaventosamente alta, tutti e tre percepivano una grande potenza farsi strada tra le loro, il suo sguardo accigliato ricordava moltissimo quello di Elly. 

Lo guardarono e poi abbassarono gli occhi, Vegeta fissò Junior infuriato: 

Ma tu guarda che razza di figure deve farmi fare con Aedon, sbottò nervoso. 

"Dunque, riavvolgiamo il nastro", riprese Aedon recuperando la sua proverbiale calma, "Junior e Goku non sono favorevoli all'Assorbimento."

"No", concordò Junior, "non voglio fare una cosa del genere a Elly."

"Nemmeno io", gli fece eco Goku, "Elly non merita questo tradimento. È brillante e intelligente, molto più di noi tre messi insieme. Possiamo spiegarle la situazione e gestirla insieme a lei."

Aedon annuì: 

"Vegeta, invece, è favorevole", disse. 

"Beh, non proprio", aggiustò il tiro il Principe dei Saiyan, "ma è l'unico modo per evitare il peggio. Che ci piaccia o no, allo stato delle cose Elly è fragile e Junior ha poco controllo sul suo lato demoniaco. L'Assorbimento ci permetterebbe di guadagnare tempo."

Junior sbuffò sarcastico: 

"Per te è solo questione di guadagnare tempo, non è vero?", disse sprezzante, "noi ci siamo baciati. Lei potrà anche rimuoverlo con l'Assorbimento, ma io lo ricorderò per sempre. Elly potrebbe conservare un ricordo di questi giorni e invece non lo farà, perché noi glielo impediremo. Non ti sfiora neanche quanto possa essere crudele una cosa del genere?"

"Stiamo parlando di te o di lei?" chiese freddamente Vegeta, "perché mi spiace che la cosa ti ferisca, ma non sono i tuoi sentimenti il centro della discussione, adesso."

Aedon comprese che l'Assorbimento avrebbe danneggiato più Junior di quanto avrebbe mai potuto danneggiare Elly. Guardò il Principe dei Demoni che continuava a cambiare colore delle iridi, dal nero al rosso e viceversa, in uno stato di paura e confusione totali mentre quest'ultimo replicava ridacchiando: 

"Lo sai, fa davvero ridere che sia proprio tu a parlare di quali sentimenti siano al centro della discussione e quali no", disse, "forse dovresti farti un esame di coscienza, prima di pretendere di parlare di certe cose."

"Elly è una Saiyan", replicò Vegeta a braccia conserte, "ci sono cose che tu non sai, ma io sì. Non ricorderà neanche di aver rimosso quel bacio, ti stai ponendo problemi che non esistono."

"Lei non ricorderà di averlo rimosso, ma tu sì. Tu saprai sempre di averle cancellato la memoria. Come farai a guardarla ancora in faccia, dopo averle fatto una cosa del genere, eh? Oh, già, dimenticavo: tu ci sei abituato."

"Non abbiamo altra scelta!"

"Elly è destinata a Junior!" intervenne Goku con forza, "con quanta presunzione pensi di poter controllare un Legame, Vegeta?"

"L'Assorbimento ci farà guadagnare tempo", aggiunse Junior, "ma a un prezzo altissimo: rimuovere un frammento della memoria di Elly. Ed è un prezzo che non ho intenzione di farle pagare, non per uno stupido bacio, non per qualcosa che da qui a poco tempo succederà di nuovo."

Junior si voltò verso Aedon e lo guardò con attenzione, i due si soppesarono a lungo, poi Junior disse: 

"Non farlo, Aedon. Non è giusto."

D'un tratto perfino Vegeta sentì il cuore vibrare alle parole disperate di Junior: 

In fondo, ha ragione, disse tra sé, avevamo considerato l'Assorbimento come soluzione estrema, ma.. Questi due idioti sono così maledettamente innamorati, ed Elly è talmente felice. E se ci fosse davvero un altro modo per risolvere le cose? Un modo che non faccia soffrire Junior e che non debba costringerci a mutilare la memoria di Elly? 

Vegeta stava quasi per convincersi a difendere la causa comune di Goku e Junior, ma Aedon assunse un'espressione che quei tre conoscevano fin troppo bene. Trattennero il fiato, poi il Saggio parlò: 

"Sapete tutti e tre quanto io ami Elyanor", disse sommessamente alzando gli occhi al cielo, "è l'Ultima Stella del Pianeta Vegeta, il solo Super Saiyan perenne esistente nell'universo, ma.. Prima di ogni altra cosa, è la mia unica nipote. La mia bambina, il mio piccolo fiore. E sapete tutti e tre quanto mi sia costato proteggerla e garantirle una crescita e una vita migliore di quella che è toccata in sorte a me, suo padre e sua madre."

Junior strinse gli occhi, digrignò i denti. 

"Quando non si ha la predisposizione genetica a morire come la mia famiglia", proseguì Aedon, "passano inosservati molti aspetti che, per persone come noi, sono invece vitali. Spesso io e la mia famiglia abbiamo dovuto lottare anche solo per avere la possibilità di respirare, perché l'aria inquinata rischiava di ucciderci. Oh, ragazzi miei.. Adorati, valorosi e gentili ragazzi miei. Non ve ne siete neppure resi conto, ma molte rinunce sono state fatte in nome della protezione di mia nipote. Molti sacrifici che io, Ren e Deira abbiamo messo a disposizione per la vita serena della piccola Elyanor e che a voi, che godete di ottima salute, sono sembrate circostanze assolutamente scontate e banali."

Goku cercò sconsolato lo sguardo di Junior, poi abbassò il proprio a terra. Gli occhi di Vegeta bruciarono, rivolse un'occhiata altrove, dove nessuno poteva notarlo, mentre Aedon continuava: 

"L'Assorbimento è una crudeltà, Junior ha espresso le parole corrette per descriverlo; tuttavia dimenticate che, appena nata, dopo lo strappo della sua coda da parte di Vegeta, Elyanor è dovuta rimanere isolata all'interno di una speciale incubatrice sterile per un mese, da sola, senza le cure indispensabili per qualunque neonato - figurarsi per un neonato fragile come lei -, prima che fossimo certi che la ferita data dallo strappo della coda si fosse rimarginata senza il rischio di infezioni esterne."

Aedon piegò la testa di lato e guardò i tre: 

"Nessuno di noi sapeva se Elyanor sarebbe mai sopravvissuta. Lasciarla da sola mentre era in fasce significava condannarla a morte certa, ma tenerla a contatto con un ambiente esterno potenzialmente infetto, estremamente pericoloso per la sua condizione di salute, avrebbe portato alla stessa conclusione. Elyanor ha trascorso i suoi primi giorni di vita tra l'incudine e il martello, da sola, in un'incubatrice di metallo, ma del resto, voi eravate lì. Abbiamo dovuto scegliere, ragazzi miei. Scegliere, scommettere, rischiare, sperare, pregare. Pregare che mia nipote ce la facesse. Che sopravvivesse."

Junior deglutì: i ricordi di quell'ultimo bacio così nitidi, che ancora gli davano i brividi, stavano diventando così ingombranti nel suo senso di colpa che era come soffocare sott'acqua. 

"L'intera vita di Elyanor è stata scandita dalle rinunce", riprese Aedon in tono malinconico, "in lei è racchiusa la paradossale leggenda della mia famiglia: un potere sconfinato rinchiuso in un corpo fragile come il cristallo. Molte crudeltà prima dell'Assorbimento sono state messe in atto forzatamente, per preservare la sua vita e consentirle di vedere il mondo. Di salvarlo, qualora fosse stato necessario."

Aedon toccò paternamente la spalla di Junior e gli occhi del namecciano divennero liquidi: 

"Non farmi questo, Aedon", lo pregò. 

Aedon fece un mezzo sorriso e sospirò: 

"Ne è passato di tempo da quando credevamo che il tuo cuore fosse corrotto, Junior. Non è vero?"

Junior non rispose e guardò altrove; Vegeta scorse nei suoi occhi l'ombra lucida delle lacrime e il cuore gli s'incrinò nel petto. 

"E invece ti sei rivelato un vero Principe", gli disse ancora Aedon dolcemente, "in un corpo possente e in un animo nobile e coraggioso, finché l'amore non ti ha condotto proprio qui, a combattere perché Elyanor potesse proteggere i suoi, i vostri ricordi."

"Non puoi intervenire in maniera così definitiva sul nostro Legame", ruggì Junior sottovoce, "lo capisci che non posso lasciartelo fare, che non posso rimanere immobile?"

Junior strinse i pugni, la sua espressione si fece furiosa: la voce allegra di Elly gli attraversò il cervello da parte a parte. 

Ho capito che ci sono cose, tra me e te, che non succederanno mai. 

"Lo so bene, Junior", replicò Aedon, "e non credere che non mi pesi, dover essere proprio io a negare l'ennesima meraviglia a mia nipote. Soprattutto quella che attendeva da tutta la vita. Lei è innamorata di te da prima di sapere cosa questo volesse dire, Junior.. E tu lo sai."

Junior alzò lo sguardo, i suoi occhi brillarono di rosso per un attimo: 

"Io la amo", scandì, "ho giurato di proteggerla da tutto. E se questo significa doverla proteggere anche da te, beh.. sappi che se non mi lascerai altra scelta, lo farò."

Vegeta scosse la testa, sempre più provato:

Così non va, pensò, se la situazione è già così compromessa, non oso immaginare quanto peggiorerà da qui a qualche anno. 

Il cuore di Goku batté più forte al sentir pronunciare quelle parole da Junior. Fece un sorriso con gli occhi lucidi mentre Aedon riprendeva: 

"Probabilmente è così", disse con tranquillità, "e, credimi, la proteggi egregiamente anche da me. Soprattutto da me."

Gli diede una leggera pacca sulla spalla: 

"Possiamo edulcorare l'Assorbimento", disse infine rivolgendosi a Vegeta e Goku, "interverrò sui ricordi di Elyanor sfocandoli, senza cancellarli definitivamente."

Junior sentì il cuore sobbalzare nel petto:

"C-cosa..?"

"E.. E com'è possibile?" chiese Vegeta. 

"L'Assorbimento è un processo netto", rifletté Goku pensieroso, "come farai a renderlo meno definitivo?"

Aedon alzò le spalle:

"Beh, non sono certo diventato Aedon il Saggio per meriti sportivi, no?"

Fece una risata calda e rassicurante, ma Goku, Junior e Vegeta si guardarono smarriti. 

"I ricordi di Elyanor riguardo il bacio saranno sfumati, non avranno un riscontro reale, né una dimensione concreta."

Junior assottigliò gli occhi: 

"Come.. Come se fosse un sogno?" chiese a bassa voce. 

"Proprio così", rispose Aedon, "collegherà il bacio a qualcosa di molto vicino a sé, alla sua sfera più intima, ma non percepirà che sia successo davvero."

Goku sentì che era stato raggiunto un compromesso, fece un largo sorriso e guardò Vegeta che espirò profondamente sentendosi sollevato da un enorme peso. 

"Il ricordo del bacio non sarà reale", specificò Aedon, "nella mente di Elly non sarà mai accaduto.. Se non nei suoi sogni."

Junior distolse lo sguardo da Aedon, serrò la mascella e, a malincuore, sentì di dover acconsentire al compromesso. Annuì debolmente, senza troppa convinzione, e Aedon se ne accorse: 

"So che non è molto", disse, "ma non abbiamo altra scelta. Elyanor rischia di andare incontro al Trimestre della Neve troppo in fretta rispetto al reale sviluppo dei suoi poteri. Se questa cosa vi sfuggisse di mano, Junior.."

"Lo so", tagliò corto Junior guardandolo torvo, "e del resto, se anche non mi stesse bene, cosa potrei fare per impedirtelo?"

Aedon lo guardò socchiudendo gli occhi:

"Oh, ragazzo mio", mormorò, "mi sei così ostile, ultimamente. Non molto tempo fa avevamo tutt'altro tipo di rapporto, non trovi?"

Junior lo guardò storto e rispose: 

"Mi dispiace, Aedon. Lei è più importante."

Aedon spalancò un ampio sorriso e congiunse le mani sull'addome: 

"Era esattamente la risposta che mi aspettavo."

Junior guardò Goku e Vegeta e poi voltò le spalle a tutti e tre: 

"Fa' quel che devi", disse bruscamente, "ma non sperare di trovarmi, nei prossimi giorni. Quindi ti consiglio di non cercarmi nemmeno."

Aedon annuì con un'espressione tra il malinconico e il consapevole, dopodiché Junior volò via con uno scatto furioso, lasciando dietro di sé soltanto erba bruciata e un solco scavato metri e metri per terra. 

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Capitolo 5
*** Chi dimentica e chi ricorda. ***


Quella notte Junior non era tornato affatto al Palazzo del Supremo. Elly non aveva fatto troppo caso alla sua assenza, si era addormentata profondamente e, dopo qualche ora, Aedon era passato al suo cospetto per attuare l'Assorbimento, ma non prima di averle dato un bacio sulla fronte e averle rimboccato le coperte. 

Seppure a distanza, Junior avvertì la presenza di Aedon al Palazzo e sentì una stretta al petto. Mentre chiudeva gli occhi davanti al fiume, espirando malinconicamente, la voce di Vegeta lo raggiunse. 

"Hai intenzione di startene lì tutta la notte o entri in casa?" gli chiese in tono fermo. 

"Non rivolgermi la parola", ribatté Junior duramente, "finché giocherai a fare il cocco di Aedon sulle spalle di Elly, per te starmi vicino sarà soltanto fonte di problemi."

"Sei uno spaccone di merda."

"Quale parte della frase non rivolgermi la parola la tua attività neuronale da criceto non riesce a rilevare?"

"Sfogati pure quanto ti pare, tanto so che sai benissimo come la penso sull'Assorbimento."

"Se l'avessi pensata diversamente, non avresti permesso a Aedon di fare questo a Elly."

Vegeta sentì una morsa allo stomaco, Junior era bravo a farlo sentire maledettamente in colpa. 

"Eravamo d'accordo per questa soluzione da sedici anni", ribatté, "se hai pensato di poter cambiare le carte in tavola da un momento all'altro su una cosa tanto delicata, è un tuo problema."

Junior si voltò di scatto verso di lui: 

"Non ne avevi il diritto!" urlò furioso, "pensi davvero di averla protetta facendole dimenticare tutto?!"

Vegeta tacque, lasciando che Junior desse sfogo a tutta la sua frustrazione. 

"So cosa provi per lei", tentò ancora il Principe dei Saiyan. 

"No, non lo sai."

"Invece sì."

"Stai zitto."

"Vedo come la guardi, idiota. Quando c'è lei nei paraggi, per te non esiste nient'altro. Tutto quello di cui ti importa al mondo sta nello spazio tra il suo sorriso e la sua voce. La sua esistenza ti basta. Se da un giorno all'altro questo maledetto pianeta saltasse per aria, a te basterebbe sapere che lei l'abbia scampata per poter continuare a vivere."

Fece una pausa attirando finalmente l'attenzione di Junior: 

"Io.. Non so nemmeno se Bulma mi abbia mai guardato nel modo in cui tu guardi lei", mormorò abbassando lo sguardo sul fiume, "puoi non credermi, ma io non volevo optare per l'Assorbimento. L'ho fatto perché tu non diventassi paranoico, perennemente terrorizzato, freddo con Elly anche senza volerlo."

Junior batté le palpebre due volte mentre Vegeta rivolgeva uno sguardo alle stelle e sorrideva: 

"Sai, forse, a ben guardare, ho premuto per l'Assorbimento più per te che per Elly", disse, "lei domani saprà di aver sognato quel bacio, molto presto vorrà averne uno nuovo, vero; ma tu? Quanto a lungo ti saresti tormentato, sapendo di essere uscito allo scoperto prima di essere in grado di proteggere Elly dal tuo lato demoniaco al massimo delle tue possibilità?"

Junior soppesò Vegeta con gli occhi socchiusi: innegabilmente, aveva ragione. Quel bacio gli sarebbe costato davvero troppo in termini di sopportazione, di stress e di allenamento per la gestione del lato demoniaco. Forse non sarebbe mai riuscito più a godersi un bacio con Elly, forse quelli a venire non sarebbero mai stati belli come quello che Aedon aveva appena cancellato. 

Sospirò, si passò una mano dietro il collo e disse: 

"Volevo solo.. Che fosse un bel ricordo."

Vegeta sentì il cuore stringerglisi: 

"Lei ti ama", gli disse cercando di rimanere saldo e non vacillare, "ed è una gran testa dura. Non mollerà l'osso così facilmente."

Junior fece una risata sommessa, poi guardò il fiume e incrociò le braccia al petto: 

"È stato.. bello", disse, "forse troppo. So che dovrei pentirmene, ma non ci riesco."

"Invece io credo che tu abbia fatto la cosa giusta."

"Eh?"

"Forse al tuo posto avrei fatto lo stesso anch'io."

Junior lo guardò senza riuscire a sorridere, poi Vegeta aggiunse: 

"Verranno momenti migliori. Definitivi. Ne sono sicuro."

Junior annuì e sospirò impercettibilmente. 

"Vuoi restare qui per tutta la notte o ti muovi verso casa?" gli chiese alla fine Vegeta. 


 

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Capitolo 6
*** Conosci la risposta. ***


Elly si svegliò quasi di soprassalto, con la sensazione di annegare. Saltò a sedere sul letto morbido della sua stanza, nella più bella posizione del Palazzo del Supremo, con il sole del mattino a vista e le nuvole a disegnare splendide e sconosciute forme attorno a sé. 

Una goccia di sudore le scavò la fronte: 

Ma che diavolo..?

Portò una mano al petto sentendo il cuore pulsare forte, si calmò, cercò di richiamare a sé tutti i ricordi notturni. Socchiuse gli occhi, si concentrò: c'era Junior. 

Erano proprio lì, al Palazzo. 

Secondo me non sai baciare!

Poi subito dopo nella camera gravitazionale di Vegeta. 

È sbagliato, 
sussurrava , Junior sulle sue labbra. 

Lo so
rispondeva lei. 

Un colpo allo stomaco travolse Elly che si lasciò cadere all'indietro sul letto, tra i mille morbidi cuscini. Fissò il soffitto, i suoi occhi divennero tristemente liquidi. 

Era solo un sogno, 
pensò malinconicamente. 

Sospirò, scese dal letto, andò in bagno, si guardò nello specchio e scosse la testa, passandosi la lingua sul labbro inferiore, esattamente lì dove riusciva a sentire ancora le labbra di Junior, quel bacio che sembrava così maledettamente reale. 

Ci strofinò sopra il pollice, fece un mezzo sorriso, sentì uno sfarfallìo all'altezza dello stomaco. 

Sarebbe stato bello
pensò. 

Qualche ora dopo raggiunse la Capsule Corporation. Non vedeva Junior da due giorni e lo cercò in lungo e in largo. 

"Ciao, Bulma!" esclamò facendo capolino nell'ufficio della scienziata. 

"Ciao, tesoro!" cinguettò la Briefs, "hai pranzato?"

"Sì", rispose Elly, "a dire il vero, ehm.. Io cercavo Junior. Lo hai visto?"

Bulma annuì: 

"L'ho intravisto al fiume. Prova lì, non credo si sia spostato."

Elly eseguì e, in effetti, percepì l'aura potente e brillante di Junior intercettando il namecciano in piedi, di fronte al fiume. Le dava le spalle, ma proprio mentre la ragazza sorrideva, lui si voltava verso di lei percependo la sua presenza. 

Junior avvertì un profondo vuoto allo stomaco guardando la ragazza. Sapeva che aveva già dimenticato ogni cosa. 

Qualcosa dentro di lui si mosse in una direzione mai provata prima: il risentimento nei confronti di Aedon. Era sempre stato molto affezionato al Saggio, lo aveva trattato come il padre che non aveva mai avuto; ma in quell'occasione non riusciva non odiarlo. Gli aveva tolto qualcosa di inestimabile. Junior percepiva l'intervento di Aedon sulla memoria di Elly come un'intromissione nel Legame, qualcosa che per lui rappresentava una inaccettabile invasione dei suoi spazi vitali. 

Sciolse le braccia dal petto e fece un mezzo sorriso: 

"Ciao", disse salutando Elly. 

"Ehi", rispose allegramente la ragazza, "ti cerco da stamattina. Dove ti eri cacciato?"

"Allenamento mentale", mentì, "ho preferito allontanarmi un po'."

Elly piegò la testa da un lato: 

"Hai.. qualcosa di strano. Va tutto bene?"

Junior distolse lo sguardo da lei: 

"Più o meno."

"Vuoi parlarne?"

"È meglio di no."

"D'accordo."

Elly gli afferrò il braccio e si sedette per terra, costringendolo a fare altrettanto. Lo guardò spalancando i grandi occhi azzurri e intrecciò le dita nelle sue, provocando a Junior un brivido gelido lungo la schiena. 

"Stanotte ho fatto un sogno strano", disse. 

A Junior saltò il cuore nel petto: 

"C-cioè?" balbettò. 

"Sicuro che possa dirtelo?"

"Non c'è niente che tu non possa dirmi", rispose Junior con tono malinconico, "ne abbiamo già parlato, piccola."

Elly tremolò: 

"Adoro quando mi chiami piccola."

Junior fece il primo sorriso aperto della giornata, poi Elly riprese arrossendo leggermente: 

"Ho sognato che mi baciavi", sussurrò. 

Junior abbassò lo sguardo sperando che i suoi occhi arrossati sfuggissero ai sensi acuti di Elly: 

"Oh", rispose sperando di sembrare più sorpreso possibile, "davvero?"

Elly annuì cominciando a provare un certo imbarazzo rispetto alla foga con la quale aveva pronunciato la frase precedente. Junior la guardò e le sorrise, scostandole i capelli dalla spalla: 

"E com'era?" le chiese

Elly alzò le spalle: 

"Ti avevo detto che ero sicura che tu non sapessi baciare", rispose allegra, "e tu mi hai baciata per dimostrarmi il contrario."

Junior scoppiò a ridere: 

"Beh, sembra proprio qualcosa che farei io."

Elly rise a sua volta, inondando la mente di Junior con quel suono cristallino: 

"E anche qualcosa che farei io", rispose. 

Rimasero in silenzio per qualche istante, rincorsi soltanto dal fruscìo delle fronde degli alberi e dalle piccole onde increspate del fiume, si guardarono scrutandosi a vicenda, convinti entrambi che quello non fosse stato esattamente un sogno, cercando risposte reciprocamente ma forse consapevoli del fatto che fosse meglio non scavare troppo a fondo, per farsi meno male possibile. 

Junior avvertì improvvisamente una stanchezza metallica invaderlo, si stese sull'erba e chiuse gli occhi, portando le braccia dietro la testa. 

"Sei stanco?" chiese Elly. 

"Molto", rispose Junior, "non ho chiuso occhio, stanotte."

Elly si sentì improvvisamente e inspiegabilmente colpevole, Junior percepì il suo malessere. Si voltò verso di lei e tese un braccio: 

"Non è colpa tua", disse con fare stanco, "forza, vieni qui."

Elly aggrottò la fronte: 

"D-davvero? Posso?"

Junior sospirò: se proprio non poteva toccarla, almeno le avrebbe detto tutto ciò che era necessario dire. 

"Io sono tuo, ragazzina", scandì lentamente senza avere la forza di guardarla, "qualunque cosa questo significhi e a prescindere da cosa possa o non possa accadere tra di noi.. Io e te siamo una persona sola. Non puoi fermare un Legame."

La giovane Saiyan sentì lo stomaco sussultare: Junior aveva davvero pronunciato quelle parole? 

Io sono tuo, ragazzina.

Subito dopo, un turbine di tristezza la travolse: 

"Junior.." cominciò. 

"Dimmi."

"Quando Devil ti ha colpito, io.."

S'interruppe, Junior la guardò intensamente, poi lei si avvicinò a lui e gli poggiò delicatamente la mano sul torace, piacevolmente sorpresa di scoprire quanto fosse armonico il battito del suo cuore: i lineamenti taglienti e profondi di Junior e il suo corpo scolpito creavano un affascinante contrasto con la lentezza di quel battito. Provava, nei confronti di Junior, un'attrazione fisica e mentale incontrollabile, ingestibile, non c'era un solo angolo di quel corpo e di quella mente che non la facesse impazzire, eppure in quel momento si fece largo in lei anche la tenerezza di aver scoperto quanto dolcemente potesse battere il cuore di un guerriero che aveva sacrificato la sua vita per lei. 

Junior sembrò apprezzare le coccole intimidite di Elly, sorrise mentre la mano della ragazza andava su e giù lungo il suo petto e lei se ne accorse, facendo un sorriso a sua volta. 

"Quando Devil ti ha colpito", riprese timidamente Elly, "i-io ho.. Ho detto una.. cosa."

Junior respirò lentamente, la mano di Elly sul suo addome si sollevò e si riabbassò al suo stesso ritmo. 

"Mh-h", rispose Junior poggiando la propria mano su quella di Elly. 

"T-tu..", balbettò lei, "tu hai, ehm.."

"L'ho sentito."

Il cuore di Elly si fermò per un attimo: 

"Da.. Davvero?"

Junior fece un cenno affermativo con la testa: 

"Non l'hai detto ad alta voce", disse, "lo hai pensato. E io l'ho sentito."

Con la sensazione drammatica di aver distrutto ogni cosa, Elly tentò di indietreggiare e scostare la mano dal petto di Junior. Lui però la afferrò e la tenne ferma dov'era. 

"Di cosa hai paura?" le chiese con un tono più duro di quello che avrebbe voluto usare. Gli occhi di Elly si riempirono di lacrime: 

"C-che sia.. Una cosa a senso unico."

Junior fece silenzio e, senza guardarla, la lasciò parlare e la ragazza continuò: 

"Che sia qualcosa che tu non.. Non concepisci. Che non potresti ricambiare. Qualcosa che.. Che potrebbe farmi male fino a distruggermi."

Prese fiato mollando la presa sul ciuffo d'erba che stava martoriando tra le dita, si morse il labbro inferiore. Junior la guardò consapevole di avere davanti l'amore della sua vita e di non poterglielo dire, altrimenti le tappe si sarebbero bruciate e sarebbe stata in pericolo; le parole di Aedon gli risuonarono in testa, la sensazione di odiarlo si fece strada in lui in modo ancora più netto, ma rinvenne prima che il risentimento divenisse più acuto: Aedon voleva solo garantire a lui e ad Elly il giusto tempo. Non aveva intenzione di ignorare o scavalcare il Legame, tutt'altro: rispettava talmente a fondo quell'unione predestinata che non voleva vederla affannare in difficoltà impossibili da gestire. 

Elly era pronta ad avere una relazione con lui, ma non a gestirla. E, sebbene con un peso mortale sul petto, Junior non poteva far altro che accettarlo. 

"Sì, capisco che intendi", le rispose con una freddezza che non gli apparteneva alzandosi in piedi.

"Che.. Che vuol dire?" scattò Elly, col terrore negli occhi all'idea di essersi esposta troppo e di farsi male. 

Junior la guardò e subito distolse lo sguardo: l'astio nei confronti di Aedon si fece subito più acuto. Non riusciva a sopportare il fatto che quello sguardo così sofferente in Elly fosse causa sua. 

"Vuol dire che capisco che intendi", disse bruscamente Junior, "non sono nella posizione di poter aggiungere altro."

Elly si sentì come conficcata da una lama gelata in pieno stomaco. Trattenne il fiato per qualche istante e cercò di nascondere una lacrima che a Junior non sfuggì. La Saiyan fece uno sforzo immane per non singhiozzare e dissimulò con un colpo di tosse, rischiarando la voce. 

"V-va bene", disse con un filo di voce, "m-mi dispiace di essere stata insistente. Vado.. Vado da Bra. Scusami."

Junior la guardò voltargli le spalle e una sensazione di paura rovente s'impadronì di lui. 

No. Non è giusto.

Le afferrò un braccio facendola trasalire, la ragazza si voltò di scatto verso di lui e incrociò i suoi taglienti occhi neri: una lacrima le rigò la guancia e non riuscì più a nasconderla. 

"Perché stai piangendo?" le chiese Junior allentando la presa sul suo polso. 

"N-non sto piangendo", biascicò Elly chinando lo sguardo. Junior sospirò e le sollevò il mento di scatto: 

"Non sopporto quando piangi", le disse con severità, "ti prego, smettila."

"Stavo andando via", rispose bruscamente Elly, "non mi avresti mai vista se non.. Se non mi avessi.."

Esplose in un singhiozzo che spaccò il cuore di Junior. Il namecciano strinse forte un pugno e distolse lo sguardo da Elly, ma la ragazza aveva già cambiato espressione. Aveva ancora le guance e gli occhi arrossati, ma non cadeva più nessuna lacrima dalle sue lunghe ciglia nere. 

"Senti", disse infine con la voce che tremava, "lasciami andare, okay? È solo un momento. Passerà. So che non puoi capire."

Junior fece una risatina isterica: 

"Non posso capire, certo", disse fra i denti. 

Elly lo fulminò con lo sguardo:

"Sarebbe molto più facile se tu ti sforzassi di provare sentimenti esattamente come chiunque altro al mondo. Sarebbe molto più facile anche soltanto parlarti. Ho smesso di pretendere di sapere cosa ti passi per la testa."

"Non parlarmi in questo modo."

"Ti parlo come mi pare. Mi hai seccata. Mi ha seccata che tu sia così sfuggente. Vieni da me, mi guardi in quel modo, ti avvicini in quel modo, poi te ne vai, ritratti tutto. Mi hai seccata, Junior."

"Non ho intenzione di pagare le conseguenze di cose che sono solo nella tua testa."

"Solo nella mia testa? 
Sei.. Sei davvero una persona terribile."

"Mi sto innervosendo", ringhiò Junior, "ti consiglio di non esagerare."

Elly esplose in una risata nervosa: 

"Oh, certo, io vengo qui, mi espongo, parlo di quello che provo, tu mi rispondi "capisco cosa intendi" e io non devo esagerare!"

Elly lo maledisse con tutta se stessa. Junior percepì in lei un odio concentrato, livido, identico a quello che provava lui stesso per Aedon.

Elly lo guardò con gli occhi pieni di rancore e si voltò di nuovo per andarsene, ma Junior la trattenne di nuovo. 

"Che diavolo vuoi, ancora?!" sbraitò la ragazza in preda all'isteria. Poco lontano da lì, Vegeta percepì lo stato d'animo di Elly e la sua aura che cresceva esponenzialmente. Mai come in quel momento si sentì terribilmente in colpa. 

Elly era pronta a sfidare di nuovo Junior: nella sua bocca traboccavano parole cariche di odio che non vedeva l'ora di sfogare contro di lui, sebbene in fondo alla propria anima il solo desiderio che scalpitasse in lei era quello di abbracciarlo e non lasciarlo più. 

Lo guardò con gli occhi blu intrisi nel rossore delle lacrime: 

"Pensi che me ne starò qui ferma a guardarti senza fare niente, mentre fai a pezzi i miei sentimenti?" ruggì ferocemente la ragazza, "sei libero di provare ciò che vuoi, per me, per te stesso o per chiunque altra, ma non osare trattarmi come se.."

Si bloccò immediatamente perché quando Junior ebbe sollevato lo sguardo verso di lei era completamente diverso da prima. Non cera più l'ombra della sfida, del rimprovero, della rigidità. Negli occhi di Junior c'era un velo lucido che Elly si sforzò di decifrare senza riuscirci e la sua espressione era quasi indifesa. 

La Saiyan non fece in tempo ad aggiungere altro che Junior le si avvicinò, affondò la mano tra i suoi capelli e l'abbracciò forte stringendola al petto. Elly trattenne il fiato, lui chiuse gli occhi e appoggiò il mento sui suoi capelli biondi e profumati, senza dire niente.

Poco lontano da lì, Vegeta osservò la scena a braccia conserte sentendo il cuore schiacciato tra le costole, in un rimorso di coscienza che tentò di scacciare senza grandi risultati. 

Nella stretta dolce e protettiva di Junior, Elly sgranò gli occhi, impotente; poggiava entrambe le mani e la guancia sul suo petto, sentendo nitidamente il suo cuore battere più velocemente e il suo respiro calmo restituire un equilibrio a tutto. 

Junior le diede un colpetto sulla testa con il naso, tentando di non farsi inghiottire da ricordi che, ormai, loro due non avevano più in comune, che esistevano soltanto dentro di lui. 

Sentirla urlare in quel modo contro di lui lo aveva distrutto, ma l'aveva lasciata sfogarsi. Dopotutto, se aveva dimenticato quel bacio, era soltanto colpa sua. 

Sentì il cuore accartocciarsi velocemente: 

Non ci sarà mai una possibilità per me e te
pensò malinconico. A distanza, Goku trasalì percependo quel pensiero mentre si allenava. 

No.. No, Junior.

Con l'animo turbato cercò di correre verso di loro, ma la voce di Aedon lo fermò. 

"Lo sai, Goku", disse il Saggio facendo voltare il Son di scatto, "molti dei momenti più belli della nostra vita sono anche i più tristi. Ci sono tratti di malinconia che assumono una bellezza struggente, nonostante la difficoltà del momento."

Goku chiuse gli occhi e abbassò lo sguardo: 

"Elly non ricorda più niente", mormorò, "pensa di aver sognato tutto."

Aedon non rispose e Goku si voltò verso di lui con aria risentita: 

"Ti avevamo pregato di lasciar perdere."

"Il tuo cuore è il più puro che abbia mai incontrato, Goku", ribatté Aedon, "non ti sei mai davvero abituato alla sofferenza."

"Invece sì", rispose Goku, "ma mai a quella gratuita."

Guardò Aedon con risentimento e aggiunse: 

"Avrebbero potuto essere felici."

"Pensi che non lo saranno?"

"Vedo che adesso non lo sono. E mi basta."

Aedon rimase serio e Goku non seppe come interpretare quell'espressione. Il Saggio era sempre stato enigmatico, ma mai così indecifrabile. Per Goku, Aedon aveva rappresentato quanto di più vicino a un padre avesse mai avuto, eppure covava un sentimento di rabbia così intenso da far paura a se stesso. 

"Quante volte la vita ti ha richiesto dei prezzi da pagare, figliolo?" chiese Aedon poggiandogli una mano sulla spalla, "quante volte, tuo malgrado, hai dovuto fidarti del semplice scorrere del tempo?"

Goku non rispose e il Saggio continuò: 

"Il Legame passa, purtroppo, anche attraverso fasi come questa. Elyanor e Junior stanno scoprendo se stessi. Lentamente. Così come dev'essere."

Goku tacque ancora, si sedette per terra incrociando le gambe e Aedon gli accarezzò la testa: 

"Impariamo a lasciare andare, figliolo", lo esortò, "i sacrifici non sono mai fini a se stessi. Quello che oggi semini e che svanisce sotto terra, un giorno germoglierà. E per potersi chinare a raccogliere il fiore più bello, è necessario assumersi il rischio della semina."

Gli occhi di Goku divennero liquidi, sospirò e distolse lo sguardo dalla direzione che portava al fiume. 

Nello stesso momento, Elly si scioglieva ricambiando la stretta di Junior. Chiuse gli occhi e si abbandonò a lui con amore e fiducia, sentendosi al riparo da ogni pericolo del mondo. Regolò il respiro e rimase a lungo tra le sue braccia, inspirando tra la sua battle suit e i suoi pettorali finché Junior non si staccò dolcemente dalla stretta, le portò una mano alla nuca e le parlò sottovoce all'orecchio: 

"Se un giorno ti chiederai ancora se ti amo", disse, "ricordati che conosci la risposta a quella domanda."

Elly rimase immobile con gli occhi gonfi di lacrime a guardare davanti a sé, col fiato sospeso e le mani che tremavano. Junior le si avvicinò e le lasciò un dolce bacio sulla guancia prima di passare oltre. 

Elly si voltò verso di lui appena in tempo per vederlo sparire chissà dove. Si sfiorò la guancia con le dita: 

Secondo me non sai baciare!

Quel sogno era così vivido nella sua mente, così incredibilmente realistico. 

Tuttavia, non bastò. 

Chinò la testa sentendosi completamente sola, scoppiò in lacrime e singhiozzò senza freni, stavolta, perché non c'era nessun altro da ferire nei dintorni se non se stessa. 

Goku si alzò di scatto, guardò Aedon e corse in direzione di Elly. La trovò sull'erba a strofinarsi gli occhi con il braccio, nel tentativo di frenare le lacrime. Goku sospirò ed Elly lo guardò in cerca di risposte che il Son non poteva darle. 

Si limitò a farle un sorriso triste, piegando la testa di lato. Si accucciò di fronte a lei e le ravviò i capelli dietro le orecchie: 

"Ciao, Ultima Stella", la salutò affettuosamente. 

Elly tirò su col naso e ricambiò tristemente il sorriso: 

"Non volevo che mi vedessi così."

"Ti ho vista piangere molte volte."

Elly annuì: 

"Già, ma stavolta è diverso."

Goku fece un sorriso sincero e le sollevò delicatamente il viso portandole le mani sotto il mento: 

"Ti sei innamorata!" disse, "dico bene?"

Il mento di Elly tremò, Goku raccolse in tempo una lacrima in caduta libera lungo la sua guancia.

"Lo sai", le disse Goku sedendosi accanto a lei, "ogni volta che pianti un fiore, seppellisci un seme. Giusto?"

Elly lo guardò con aria interrogativa, sollevò un sopracciglio e Goku continuò: 

"Così, il seme vive al buio, sotto terra. Per settimane, forse mesi. E poi fiorisce, e diventa bellissimo."

"Che.. Che vuoi dire..?"

Goku sorrise lanciando un sassolino nel fiume: 

"Voglio dire che le cose, un giorno, potrebbero sbocciare esattamente come quel fiore. Ma che non c'è niente di male, per una volta, ad essere un seme. Anche se questo può voler dire non riuscire a vedere la luce per un po'."

Elly socchiuse gli occhi gonfi dal pianto: 

"Chi ti ha detto queste cose?"

"Oh, un vecchio amico."

La ragazza sorrise:

"Ti voglio bene, Goku."

Il Son ridacchiò e abbracciò Elly tenendola stretta sulla sua spalla: 

"Ti voglio bene anch'io, Elyanor."

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