Rinascita tra le stelle

di Fiore di Giada
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri negli abissi ***
Capitolo 2: *** La decisione di Dragone del mare ***
Capitolo 3: *** La nascita di un nuovo generale ***
Capitolo 4: *** La rete di Kanon e la decisione di Jiraya ***



Capitolo 1
*** Pensieri negli abissi ***


Affondava.
Il peso dell'acqua attorno a lui lo schiacciava.
Il sangue comprimeva i suoi polmoni, impedendogli il respiro.
I suoi nervi sentivano solo dolore.
Eppure, la sofferenza del suo corpo svaniva dinanzi all'atroce dolore della sua mente.
Sarebbe presto morto, ucciso dal suo allievo.
La sua vita sarebbe finita in una terra straniera.
Non avrebbe mai più rivisto la sua patria.
Konoha...
Non sarebbe più tornato da lei.
Tsunade...
La donna da lui lungamente amata.
Ancora una volta lei avrebbe sofferto il dolore di una perdita.
Dan... Nawaki... E poi lui...
L'aveva lasciata sola anche lui.
Non avrebbe più ammonito, allenato, consigliato Naruto.
Il figlio del suo allievo prediletto, Minato Namikaze...
Non era riuscito a mantenere il suo impegno.
E, lentamente, sprofondava nell'abisso dei suoi rimpianti.

Il suo corpo, improvvisamente, atterrò su una superficie pietrosa.
Cosa era?
Sembrava... marmo.
E sentiva l'aria sul suo corpo martoriato.
Ma come era possibile?
Doveva essere morto...
E il mare? Cosa ne era stato del mare?
Ricordava di essere stato colpito...
Ma da chi?
Perché i suoi ricordi erano confusi?
Perché non ricordava niente?
Il suo cervello era occupato solo da una accentuata debolezza.
Gli pareva quasi di non avere più sangue...
Ricordava solo dolore atroce, ma esso era scomparso.
Chiuse gli occhi. Doveva stare attento...
Presto il dolore sarebbe scomparso.

Una figura alta e snella, dai lunghi capelli, fluttuava dinanzi ai suoi occhi stanchi.
Chi era? Il suo arrivo l'aveva colto di sorpresa.
Dove era finito?
Non ricordava assolutamente nulla...
Sentì delle braccia sollevarlo quasi delicatamente e un rumore di passi regolari e decisi.
Cosa stava succedendo?
-Chi... chi sei?-biascicò, prima che la sua mente precipitasse nell'incoscienza.

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Capitolo 2
*** La decisione di Dragone del mare ***


Un varco dimensionale, improvvisamente, si aprì nell'oceano, come un immenso squarcio su un corpo trafitto da una lama.
Kanon espanse il suo cosmo, che accentuò l'aureo splendore della sua scale. Le schiere di Hades avevano deciso di invadere il regno degli abissi?
Ma perché?
-Non importa.-si disse. Sentiva i cosmi degli altri shogun mariners pronti a contrastare un eventuale attacco dei guerrieri infernali...
Avrebbero difeso con forza le colonne, strutture portanti del regno di Poseidon...
Avrebbero impedito l'attacco alla Main Bradwinner...
Non avrebbero permesso a nessuno di distruggere la colonna portante del regno dei mari...
E questo lo avrebbe aiutato nel suo compito...
-Fatevi avanti specter, Seadragon non ha nessuna paura di voi!-affermò e un sorriso crudele illuminò il suo viso.
Nessuno lo avrebbe allontanato dalle sue ambizioni...
Sarebbe diventato il signore della Terra e dei mari.
Avrebbe spodestato Poseidone e Athena...
E la sua brama di potere sarebbe stata presto appagata.

Ad un tratto, la porta dimensionale si chiuse e una massa di forma rettangolare si abbatté accanto alla colonna dell'oceano Atlantico del Nord.
Kanon, con rapidità, scattò in avanti. Ma in che modo gli specter pensavano di attaccare il regno degli abissi?
Nessuno dei guerrieri delle schiere degli Inferi possedeva un simile colpo...
Una sfera di energia dorata palpitò nella sua mano sinistra. Tuttavia, non doveva lasciarsi ingannare dalla stranezza... Se ci fosse stato un attacco, sarebbe stato pronto ad una reazione...
-Devo esaminare questo oggetto.-si disse e, cauto, si avvicinò al basamento della colonna.

-Cosa?-esclamò sorpreso. Ma che senso aveva tale situazione?
Quale trappola stavano creando gli eserciti del signore degli Inferi?
Non aveva senso!
Avevano scoperto il suo inganno?
Eppure Poseidon non era stato risvegliato!
Si era ben guardato dal compimento della sua promessa!
E, in quel momento ricordava, mancava del tempo al ritorno del signore degli Inferi!
Kanon fissò il corpo accanto alla colonna. Non sembrava un guerriero appartenente alle schiere di un'altra divinità...
E non apparteneva all'esercito dei cavalieri neri!
Nessuna corazza copriva le sue membra....
Anzi, non percepiva alcun cosmo dentro di lui...
Eppure, in quelle membra straziate dal dolore, agonizzava un'energia un tempo vigorosa...
Ma quale era la sua fonte?
Non l'aveva mai sentita prima...

Kanon chiuse gli occhi, cercando un contatto con le menti degli altri generali.
-Generali degli Abissi, riuscite a sentirmi? Ho delle notizie da darvi sul misterioso evento di poco tempo fa.-annunciò con voce decisa.
-Ti sentiamo, custode della colonna dell'Atlantico del Nord.-risposero i combattenti, quasi fossero un'unica entità.
-Vi siete tutti accorti che l'oceano ha cominciato ad agitarsi. Bene, io ho visto molto di meglio.-commentò sarcasticamente.
-Che cosa?-domandò Io di Scilla perplesso.*
-Presso la mia colonna, si è aperto un varco dimensionale ed è precipitato il corpo di un uomo. Non so chi sia, ma non sembra un guerriero appartenente alle schiere di altre divinità.-spiegò.
-Come puoi dire questo, Seadragon?-dichiarò sorpreso Baian di Seahorse.**
-E' ferito e sul suo corpo non c'è traccia di armatura. Oltretutto... Non sento energia cosmica in lui, ma un potere sconosciuto, che sembra non essere di questo mondo.-commentò il generale del Dragone del Mare e la sua voce tremò di sorpresa.
-Non potrebbe essere un inganno degli specter di Hades?-osservò Krishna di Crisaore pensieroso.***
-L'avevo pensato anche io, generale dell'oceano Indiano, ma non ti sembra strano che, dopo che il corpo di quest'uomo è caduto accanto alla mia colonna, non c'è stato alcun altro fenomeno che indicasse un attacco di Hades o di qualsiasi altra divinità? Oltretutto, manca ancora del tempo al suo risveglio.-controribattè il guardiano della colonna dell'Atlantico del Nord.
-Dragone del Mare, quindi tu pensi che si sia aperto un varco dimensionale tra il nostro mondo e un altro?-intervenne Sorrento di Siren.****
-Non è una ipotesi da sottovalutare. Tuttavia, anche se ritengo improbabile un attacco al regno dei Mari in questo momento, vi avverto di non abbassare la guardia. Non possiamo sapere cosa ci riserva questo misterioso arrivo ed è mio compito, in quanto capo dei sette generali degli Abissi, indagare e darvi quindi ordini opportuni.-
-Che cosa vuoi fare?-domandò Kaysa di Lymnades.*****
-Ne parlerò con Poseidon e sarà lui a dirmi come agire. Voi, come ho detto, non abbassate la guardia. Vi dirò ogni cosa appena avrò finito di parlare col dio dei mari.-dichiarò il guerriero con voce risoluta.
I generali annuirono e il ponte mentale si infranse.

Un leggero e beffardo sorriso comparve sul viso del generale.
Aveva gli strumenti per conoscere le origini di quell'uomo misterioso...
-Di questo devo ringraziare te, fratellino.-frecciò con sarcasmo. Come poteva Saga, così lacerato dalla sua doppia identità, essere nato dalla sua stessa madre?
Come potevano essere gemelli?
In lui non v'era alcuno spazio per la bontà.
Il solo faro della sua esistenza era il desiderio di potere.
E la vendetta contro Saga, che si vantava di una umanità da lui mai posseduta...
Eppure, il contatto con lui gli aveva consentito di acquisire le sue abilità...
Aveva appreso i colpi conosciuti dai cavalieri della costellazione di Gemini e dai Grandi Sacerdoti che, nei tempi remoti, avevano comandato il Grande Tempio...
I duri anni trascorsi lo avevano duramente temprato...
Scosse la testa e allontanò i ricordi dalla mente. In quel momento la sua priorità era quell'uomo...
Le sue ferite erano molto dolorose e gravi e, se non fosse stato curato, sarebbe morto.
-E questo non deve accadere.-commentò e si chinò sul corpo, scosso da spasmi di atroce dolore. Non doveva privarsi di una pedina che sarebbe potuta diventare indispensabile...
Quella fonte di energia era immensa...
E forse avrebbe anche conosciuto i segreti del cosmo.
Delicatamente, posò una mano sul collo.
-C'è ancora vitalità in lui, forse posso salvarlo.-affermò e, con attenzione, lo sollevò tra le braccia. Sentiva un lieve palpito di vita in quel corpo martoriato... Forse, il suo potere gli sarebbe stato utile...
Non sarebbe morto.

Ad un tratto, Jiraya aprì gli occhi.
-Chi... Chi sei?-chiese con voce sofferente, prima di perdere i sensi.
-E' tenace.-commentò Kanon con compiacimento. Ancora, malgrado il dolore delle ferite, sopravviveva...
Il suo corpo era straziato, ma il suo animo non era annientato...
Il suo spirito combatteva impavido contro l'ombra della morte...
E sarebbe stato aiutato.
La sua lotta avrebbe visto lui vincitore.
-Stai tranquillo. Sei tra amici.-sorrise obliquamente il generale degli Abissi e si incamminò verso il tempio di Poseidone

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Capitolo 3
*** La nascita di un nuovo generale ***


Il giovane, oltrepassata la Main Braidwinner, raggiunse il tempio di Poseidone.
Con passo solenne e regale, salì la rampa d'accesso al tempio e si approssimò all'ingresso della struttura.
Due soldati, vestiti di semplici armature a scaglie, con solerzia batterono le lance sul duro marmo, che risuonò d'un rumore sordo, simile a quello di un sasso lanciato in uno specchio d'acqua.
Il generale rispose al saluto con un lieve cenno della testa ed entrò nel tempio.
-Bene, tra poco sarai salvo. Resisti ancora un po'.-sorrise fissando il viso di Jiraya, distorto in una straziante maschera di sofferenza.

Percorse il pronaos e, dopo qualche istante, si fermò dinanzi al naos.
Su un altare di marmo di forma troncopiramidale era posata un'anfora aurea a volute, che brillava d'una lieve energia cosmica.
Kanon, con solerzia, si chinò e posò il corpo del ninja leggendario sul duro pavimento del tempio.
Un gemito si liberò sulle labbra dell'anziano combattente. Percepiva ancora quel freddo contro la sua schiena... Dove era finito?
I suoi occhi non riuscivano quasi più a distinguere le forme...
Eppure, voleva sapere!
Voleva capire!
A chi apparteneva quell'ombra che aveva veduto pochi istanti prima?
-Cavaliere del Dragone del Mare, hai dunque qualcosa da dirmi?-La voce di Poseidone risuonò vigorosa nel tempio, quasi cercasse di distruggere il soffitto e di liberarsi nelle profondità dell'azzurro abisso.
Kanon, con solerzia, chinò la testa.
-Sì, mio signore. Come lei ben saprà, c'è stato un sommovimento nel regno degli Abissi, ma non ha portato ad alcun assalto di altre divinità. Posso dirvelo perché tale fenomeno è avvenuto dinanzi alla colonna da me custodita.-spiegò.
-Che cosa è successo precisamente?-si informò Poseidone.
Kanon trattenne a stento una imprecazione. Ma perché doveva obbedire ad un dio tanto sciocco?
Perché doveva fingere una obbedienza e una fedeltà lontane dal suo animo?
-Nel cielo del regno degli Abissi, mio signore, si è aperto un varco dimensionale e, accanto alla mia colonna, è precipitato il corpo di quest'uomo. Non credo che sia un cavaliere di Hades o di Athena. Manca di una qualsiasi armatura e, inoltre, non ci sono stati fenomeni rilevanti dopo il suo arrivo.-affermò con voce pacata.
Il silenzio, per qualche istante, gravò sul tempio, quasi fosse presagio di una prossima tempesta.
Pensieri turbinavano nella mente di Kanon. Quando doveva parlare con il dio dei mari, quei momenti di quiete lo turbavano e non sapeva spiegare la ragione di tale ansia...
-Gli altri generali sono stati avvertiti di questo evento, presumo.-osservò il dio dei mari.
-Sì, sommo Poseidone. Mi sono preso la libertà di avvertire gli altri generali affinché, in caso di attacco, fossero pronti a reagire nel modo più opportuno.-affermò il giovane custode della colonna dell'Atlantico del Nord.
-Sì, hai preso la decisione migliore dragone del Mare. Dimmi però qual è la tua opinione su quest'uomo.-chiese il signore degli Abissi.
-Vede, io penso che si sia aperto tra il nostro mondo e un altro un varco dimensionale, come quello che accade a me quando uso il Golden Triangle e quest'uomo sia precipitato da un altro universo.-spiegò Kanon.
Il dio, per qualche istante, tacque, come se riflettesse sull'ipotesi formulata dal generale.
-Sì, è una ipotesi plausibile. Tuttavia, io desidero che quest'uomo diventi mio generale. Sento nel suo corpo, per quanto ferito e sofferente, un potere immenso e potrebbe essere utile al nostro obiettivo.-dichiarò la divinità.
-Avevo pensato che lei potesse trovare quantomeno interessante quest'uomo. Per questo l'ho portata nel suo tempio. Volevo una conferma a questo mio sospetto.-mormorò Kanon. Il dio dei mari aveva i suoi stessi interessi... E questo favoriva i suoi piani...
-Posso sempre fidarmi di te, generale del Dragone del Mare. Ora ascoltami, ho bisogno di te perché quest'uomo possa essere salvato.-gli spiegò il dio dei mari.
-Mi dica, mio signore.-assentì Kanon prontamente.
-Io posso salvare quest'uomo, ma ho bisogno del tuo corpo affinché il mio cosmo possa esprimersi nel migliore dei modi. Da quando il mio corpo mitologico è scomparso, i miei poteri divini sono molto limitati e solo tramite un corpo fisico posso manifestare il mio potere.-spiegò il dio.
-Sono pronto, mio signore. Mi dica cosa devo fare.-chiese Kanon risoluto.
-Posizionati dinanzi al mio altare. Al resto penserò io.-gli ordinò il dio e il giovane obbedì.

Un fiume di energia azzurra sgorgò dall'anfora di Athena e, impetuosamente, si abbatté sul corpo di Kanon, simile ad un'onda che sferza uno scoglio.
Il giovane strinse i denti, trattenendo a stento un gemito. Nonostante la protezione della scale, il suo corpo era come se fosse stato pervaso da un fuoco possente... Gli pareva che le sue cellule esplodessero...
L'energia di un dio era davvero immensa...
-Non posso arrendermi.-mormorò il cavaliere e fissò lo sguardo sul corpo di Jiraya, scosso da sussulti di dolore. L'energia di Poseidone stava pervadendo il corpo di quell'uomo... Gli pareva quasi, in quello sfolgorio d'acquamarina, di scorgere la rigenerazione del braccio perduto...

Sento nel mio corpo un'energia possente, divina.
Il mio corpo è scosso da sussulti dolorosi.
Vorrei urlare, ma la voce non esce da questo corpo ferito.
Vedo ancora quella figura sopra di me...
Eppure, il potere che sento non è suo.
Che cosa sta succedendo? Dove sono?

Qualche minuto dopo, cessò l'emissione di energia cosmica.
Kanon, provato, barcollò vistosamente. Era stata una prova durissima, ma ne era uscito vincitore.
La sua determinazione aveva ancora una volta prevalso.
Fissò il corpo di Jiraya, ancora abbandonato sul duro pavimento del tempio. Era ancora privo di sensi, tuttavia era scomparsa ogni ferita dal suo corpo e il suo braccio era stato rigenerato...
Era pronto a trasformarsi in un generale del signore dei Mari.
Un sorriso baluginò sulle labbra sottili del giovane. Quell'uomo sarebbe stato fedele a lui, non a Poseidone...
Lo avrebbe tramutato in un perfetto suo sottoposto...
-Dragone del Mare, sei molto provato, tuttavia, quando ti sarai ripreso, ho intenzione di darti un compito.-iniziò il dio dei mari.
Kanon si terse il sudore sanguigno che stillava dalla fronte e mormorò:-Sono pronto.-
-C'è un'armatura che non è stata ancora risvegliata ed è quella dello Stretto di Gibilterra, il leggendario confine del mondo, ove mio nipote Eracle innalzò le due colonne, che, per tanti secoli, costituirono il limite oltre il quale l'uomo non poté andare. Ascoltami, Dragone del Mare, voglio che tu addestri quest'uomo all'uso del cosmo e che, quando sarà giunto il tempo opportuno, lo accompagni alla prova per la conquista della scale. Sono sicuro che ne sarà degno.-affermò Poseidone.
-Obbedisco, mio signore.-rispose semplicemente il custode della colonna dell'Atlantico.
-Ora puoi congedarti. Portalo dinanzi alla tua colonna.-ordinò Poseidone e il silenzio gravò triste sul tempio.

Il giovane, preso tra le braccia il corpo dell'anziano ninja, si recò dinanzi alla sua colonna.
Sorrise beffardo. Aveva ancora un atto da compiere prima di cominciare l'addestramento di quel guerriero...
Con attenzione, lo appoggiò alla sua colonna e una lieve aura cosmica abbracciò i due uomini.
-Ci mancava solo questa.-mormorò. Nella mente del guerriero svenuto non scorgeva alcun ricordo... Oltre ai ricordi di quello che era stato, aveva probabilmente perduto la conoscenza delle tecniche che gli avevano dato quel potere...
-Deve essere stato il passaggio dimensionale a cancellargli tutti i ricordi. Poco male, non avrò necessità di tecniche invasive per fargli dimenticare il suo passato. Comunque, meglio sigillarli.-si disse.
Puntò il pugno contro il capo dell'uomo, estroflettè il braccio, scandì:-Genromaoken!-
Jiraya, come colto di sorpresa, spalancò gli occhi, poi perdette nuovamente i sensi.

Qualche istante dopo, l'anziano riaprì gli occhi.
-Cosa è successo? Dove sono?-si domandò sgomento alzando la testa. Non riconosceva quel mondo...
Sopra la sua testa scorgeva un cielo che sembrava un mare...
Eppure, attorno a sé sentiva l'aria...
Ma dove era finito?
Si alzò, barcollando. Ricordava di essere stato ferito, ma da chi?
E perché era appoggiato ad una colonna di marmo?
E, soprattutto, perché il suo corpo era privo di ferite?
A chi apparteneva l'energia che l'aveva strappato alla morte?

-Come ti senti?-La voce, apparentemente gentile, di Kanon interruppe le meditazioni del sannin.
Il più anziano, sentendo quelle parole, si voltò e fissò il giovane uomo.
-Chi... Chi sei? Dove sono?-domandò sorpreso. Non riusciva ad associare a quel volto, dai lineamenti regolari, alcuna persona a lui conosciuta...
Un sorriso distese le labbra del custode della scale di Dragone del Mare.
-Io sono colui che ti ha strappato alla morte. E il mio nome è Kanon, padrone dell'armatura di Dragone del Mare e custode della colonna dell'Atlantico del Nord.-
Jiraya, con un gesto colmo di dolore, si portò una mano alla testa.
-Queste parole non mi dicono niente... Mi sento la mente vuota...-commentò con un sospiro. Non ricordava assolutamente nulla... Si sentiva come avvolta da una densissima cortina di oscurità...
-Qual è il tuo nome?-domandò ad un tratto il guerriero più giovane. Il Genromaoken, colpo dei cavalieri di Gemini e dei custodi del Grande Tempio, aveva svolto il suo compito...
Avrebbe potuto modellare la sua mente...
-Io... io non mi ricordo...-sussurrò dolorosamente il guerriero. Quel senso di vuoto si ampliava dolorosamente nel suo cuore e nella sua mente...
Kano, dolcemente, sorrise.
-Bene, tu da oggi sarai Nakes, custode della scale dello stretto di Gibilterra.-

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Capitolo 4
*** La rete di Kanon e la decisione di Jiraya ***


-N... Nakes?-mormorò Jiraya sorpreso e i suoi occhi, colmi d'angoscia, fissarono le iridi d'acquamarina del combattente dell'oceano Atlantico.
Kanon sorrise, beffardo. Ogni cosa, in quel momento, giocava a suo favore...
Il passaggio dimensionale aveva sepolto molti dei suoi ricordi...
E quel che rimaneva del suo passato era stato distrutto dal suo possente Genromaoken...
-Hai mai sentito parlare dei cavalieri?-domandò retoricamente il custode della scale dell'Atlantico del Nord.
Il ninja leggendario scosse la testa.
Una luce beffarda brillò nelle iridi del più giovane, che socchiuse gli occhi.
Jiraya tremò. Quello sguardo, così sicuro e deciso, aveva un potere ammaliante...
Eppure sembrava nascondere molti segreti inquietanti...
Poteva fidarsi di lui?
-Vedi, le sorti di questo nostro mondo sono governate dagli dei. Essi decidono della vita e della morte degli umani e molto spesso si sfidano in lunghe guerre per ampliare il loro dominio. Non sono mai soddisfatti.-spiegò il guerriero pacatamente.
-Vuoi dire che gli dei... sono simili agli uomini?-domandò l'anziano ninja perplesso.
Non sapeva perché, ma era un'idea per lui nuova...
Dei possenti, ma dominati da umane passioni?
Kanon annuì.
-Sì, tuttavia lascia che ti dica una cosa: ad ogni dio spetta il controllo di una particolarità di questo mondo, tuttavia essa è limitata ad una terra.-dichiarò.
-In... in che senso?-chiese Jiraya.
-Vedi, un esempio sono io. Io sono Sea Dragon e sono il capo dei sette shogun mariners degli Abissi. Noi siamo fedeli a Poseidone, signore dei mari. Tuttavia, il suo dominio su questo elemento non è assoluto, in quanto Poseidone è un dio proveniente dalla Grecia e le divinità greche non sono venerate in ogni angolo di questa terra, tutt'altro.-continuò Kanon.
Un sorriso bonario distese le labbra del giovane, dinanzi all'espressione meravigliata dell'anziano ninja leggendario.
Lo avrebbe trasformato in un suo sottoposto.
Troppe cose per lui erano nuove e aveva bisogno di una guida che gli indicasse la strada da seguire.
-Nakes, il capo degli dei di Grecia è Zeus, padre degli dei e degli uomini e fratello di Poseidone e Hades, signore degli Inferi, tuttavia nemmeno il suo potere è assoluto. Per esempio, le terre di Asgard, fredde e glaciali, sono dominate dal signore degli Asi, Odino. E a lui sono fedeli i sette god warriors.-affermò il cavaliere.
Jiraya fece per intervenire, ma Kanon, con un gesto pacato della mano, lo fermò.
-Ogni divinità ha al suo servizio diversi guerrieri che, in suo nome, si sfidano in lunghe battaglie. Come ti ho detto prima, noi siamo guerrieri fedeli a Poseidone e custodiamo le sette colonne su cui è poggiato il suo regno.-dichiarò.
Istintivamente, Jiraya si volse verso la colonna dell'Atlantico del Nord e alzò la testa, cercando di intravederne la fine.
-Ci sono quindi... sette colonne come la tua?-domandò lo shinobi.
Un leggero cenno di assenso fu la risposta di Kanon.
-Ma ascoltami ancora, Nakes. Anche divinità nemiche di Poseidone hanno i loro guerrieri e tra essi si possono ricordare i saint, al servizio di Athena, dea della giustizia e gli specter, agli ordini di Hades, il signore degli Inferi.-
-Perché siete contro la dea della giustizia?-domandò l'uomo più anziano.
Il giovane shogun sorrise ancora, apparentemente intenerito dalla domanda.
Sapeva come rispondere alla domanda di quell'uomo.
Aveva scorto nel suo cuore una grande fame di giustizia.
Ma avrebbe saputo volgerla a suo favore.
-Perché la sua giustizia è incapace di vedere la corruzione del genere umano da lei tanto amato. Gli uomini non sono capaci di vivere liberi e, animati dalla loro sete di potere, hanno insanguinato la storia di stragi, guerre e uccisioni. Il nostro dio, Poseidone, intende annientare, con un grande diluvio, questa specie degenerata, per ripopolare la terra di nuovo. E la nuova specie umana sarà purificata e incapace di cedere alle seduzioni del male.-affermò con voce apparentemente appassionata.
Quelli erano gli scopi di Poseidone, non di Kanon.
Il suo interesse era il potere.
Ma doveva dissimulare e fingere un'anima che non aveva, pur di attirare a sé quel guerriero tanto forte.
Jiraya meditò, sorpreso dalle parole di Kanon.
Non sapeva perché, ma sentiva di avere sostenuto un'altra idea, in un lontano passato.
E Kanon gli aveva mostrato un'altra prospettiva da cui guardare.
Ma perché?
Non ricordava assolutamente nulla.
-Ora ascoltami: i saint, cavalieri di Athena, sono divisi in tre caste: bronze saint, silver saint e gold saint.-
-Come avrai capito, ognuno di noi, sia esso saint, shogun marine o specter, è protetto da una armatura, che consente anche una migliore espansione della nostra energia, oltre a fornire una protezione al nostro corpo. Le armature dei cavalieri di Athena si chiamano cloth e si dividono in bronze cloth, portate dai bronze saint, silver cloth, appartenenti ai silver saint e gold cloth, appannaggio dei guerrieri più potenti della dea Athena, ossia i gold saint. Ma non è solo questa la differenza.-
-La differenza più rilevante è la velocità: i bronze saint non riescono a raggiungere la velocità del suono, mentre i silver saint la superano di diverse volte, a seconda della loro abilità.-
Un mezzo sorriso distese le labbra sottili dell'uomo.
-Tuttavia, questa velocità è nulla rispetto a quella che possono raggiungere i dodici cavalieri d'oro, custodi delle case dello Zodiaco. Essi possono arrivare alla velocità della luce e questo li rende degli avversari terribili.-spiegò.
-Ma... Ma come è possibile questo? E solo loro possono arrivare a compiere simili miracoli?-domandò l'altro. Si sentiva come un bambino indifeso dinanzi a quelle energie...
Eppure, perché Sea Dragon l'aveva salvato?
Quel giovane gli dava impressioni inconciliabili.
Sembravano mescolarsi in lui luce e oscurità.
Eppure l'aveva aiutato.
-Beh, non solo loro possono arrivare a compiere simili prodigi. Chiunque riesca ad espandere il proprio cosmo può raggiungere simili velocità, indipendentemente dalla schiera a cui appartiene.-
Eseguì alcuni lunghi passi e il rumore dei tacchi della scale risuonò sul marmo.
Qualche istante dopo, si fermò e fissò il suo sguardo nelle iridi di Jiraya.
-Nakes, immagino tu non sappia cosa sia il cosmo. Lo leggo nei tuoi occhi.-
L'uomo fece per rispondere, ma, d'un tratto, strinse le mani e, in seguito, le mosse rapidamente, creando degli strani disegni.
-Che cosa ti succede?-domandò Kanon e il suo sguardo si incupì. Che cosa indicavano quei movimenti?
Non erano casuali.
Stava cercando di ricordare qualcosa.
Il suo passato stava dunque riemergendo?
-Non lo so... Quando mi hai parlato del cosmo ho sentito una vaga familiarità... Ma non capisco cosa sia...-sospirò portandosi una mano alla testa con espressione sconsolata.
Kanon sorrise, rassicurato. Il suo intuito dunque non aveva fallito.
Quell'uomo era molto forte.
Nemmeno il Genromaoken e il passaggio dimensionale avevano distrutto totalmente i ricordi della sua forza.
Era stata un'ottima scelta.
-Questo evidenzia quello che il mio signore Poseidone e io pensiamo. Se tu senti questa familiarità con il termine cosmo, pur non sapendo cosa sia, significa che anche tu sei destinato a diventare un guerriero. E anche molto forte.-affermò.
Jiraya, per qualche istante, boccheggiò sorpreso.
-I... io un guerriero al servizio di una divinità?-domandò.
Quelle parole gli parevano assurde, eppure il viso di Sea Dragon era serio.
E Poseidone aveva pensato a lui?
Perché gli pareva tanto strana una simile fiducia verso di lui?
Improvvisamente, il suo sguardo si fece serio e deciso.
-Se Poseidone ha mostrato tanta fiducia verso di me, vorrei ripagarla mettendomi al suo servizio. E vorrei cominciare ad allenarmi nell'uso di questa energia che tu chiami cosmo.-annunciò.
Kanon, per qualche istante, non rispose. Quell'uomo stava mostrando un carattere deciso e duro, pronto a tutto pur di difendere quello in cui credeva...
E gli piaceva questa sua risolutezza.
-Non aspettavo altro da te, Nakes dello stretto di Gibilterra.-

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